Autismo, per le cure posta la “Prima Pietra”

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Autismo, per le cure posta la “Prima Pietra”
Quotidiano Regione Basilicata inserto di www.basilicatanet.it
Anno 0 Numero 25 del 07/11/2011
Reg. N°268/1999 Tribunale di Potenza. Editore: Regione Basilicata - Via V. Verrastro 6 - 85100 Potenza. Direttore: Giovanni Rivelli. Redazione: G. Fiorellini, G. Mafaro, N. Nicoletti Tel. 0971.668145 Fax 0971.668155
Le novità introdotte dal dlgs 149/2011
Federalismo
tra fallimento
e premi
In arrivo sanzioni anche
per i rappresentanti politici
De Filippo e Martorano: nuovo centro di eccellenza. Sanità competitiva
Autismo, per le cure
posta la “Prima Pietra”
Il progetto presentato a Potenza. Terapie per dieci bambini
PASQUALE MONEA
Il decreto legislativo del
6 settembre 2011, nr. 149
costituisce l’ultima delle
otto tessere che costituiscono il non facile “puzzle” di attuazione della
legge delega sul federalismo fiscale. La dottrina
costituisce “per i suoi
contenuti specifici, anche
una importante funzione
marketing, sotto il profilo
politico, gratificante per
la moltitudine degli italiani, dal momento che
sancisce significative sanzioni politiche, nei confronti dei rappresentanti
istituzionali (governatori,
presidenti delle province,
sindaci, manager delle
aziende della salute, componenti dei collegi sindacali) che si renderanno
responsabili di gravi inadempienze nella gestione
della spesa di loro stretta
competenza.
Sostanzialmente, il più recente
“provvedimento” si propone di attuare gli irrinunciabili criteri di responsabilizzazione e trasparenza
pretesi dal legislatore di
delegazione in rapporto
al governo della spesa
esercitato, direttamente e
indirettamente, dagli enti
territoriali, garanti della
corretta applicazione del
novellato dettato costituzionale (art. 119). Quel
precetto che sancisce,
tra l’altro, l’autonomia finanziaria di entrata e di
spesa delle regioni, delle
città metropolitane, delle
province e dei comuni e,
quindi, l’obbligo dei medesimi di assicurare uniformemente ai cittadini i
livelli essenziali delle prestazioni, afferenti i diritti
civili e sociali, nonché le
funzioni
fondamentali
attribuite agli enti locali. Per conseguire un tale
fine, l’ipotesi governativa
introduce un rigido sistema sanzionatorio nei
confronti degli enti e dei
loro rappresentanti istituzionali, allorquando i medesimi dovessero risultare
inadempienti in tema di
“buona amministrazione”,
così come prevede, di contro, occasioni di premialità
in favore di quelli, invece,
che dovessero mantenere
comportamenti cosiddetti virtuosi”. Il decreto nella
sua versione finale si compone di sedici articoli ed è
suddiviso in quattro parti
(Capi): “Meccanismi sanzionatori” (artt. 1-7); “Meccanismi premiali” (artt.
8-12); Disposizioni finali,
inerenti i fabbisogni standard la trasmissione dei
dati da parte dei comuni
delle province e delle amministrazioni statali, oltre
che di una disposizione
finalizzata a limitare gli
effetti dei ritardati pagamenti da parte delle P.A.
nei confronti delle imprese creditrici.
Speranze per i bambini
autistici. Scoprire la malattia in una fase precoce
e intervenire con cure appropriate. E’ la missione
di “Prima Pietra”, progetto
nato a Messina ed esportato in Basilicata dalla
Fondazione Stella Maris
Mediterraneo. Il centro
clinico pilota avrà la sede
nell’Asm e sarà affidata al
dottor Carlo Calzone. In
cura dieci bimbi dai diciotto ai trenta mesi. Soddisfatti il governatore Vito
De Filippo e l’assessore
alla Salute, Attilio Martorano: “Un nuovo passso
in avanti per i centri di
eccellenza. Cresce l’offerta
sanitaria. L’iniziativa costituirà una risposta efficace
soprattutto per le famiglie
lucane coinvolte”.
L’iniziativa è nata aMessina. Si applica il cosiddetto modello Denver
A PAGINA 2
Sant’Arcangelo, corso di aggiornamento
professionale sulla salute di mamma e bambino
L’Asp vicina
alle donne
Illustrati i risultati delle adesioni alle
campagne di vaccinazione e di screening. Richiesto un registro dei tumori
A PAGINA 3
Articoli alle pagine 4 e 5
Un momento del convegno
Nubifragio a Potenza
Incubo pioggia
Il mondo della politica
Gallitello, anche
il torrente fa paura
Matera, dispersi
padre e figlia
Il Pd lucano
pensa al rilancio
Allargato l’alveo
e rinforzata la strada
Travolti dall’esondazione di un canale
Riunione della
direzione regionale
Occhi puntati su via del
Gallitello. Con il torrente
che ogni anno si gonfia. A
marzo la messa in sicurezza. Fu allargata la sezione
dell’alveo. Rinforzato anche l’argine sotto la strada
franata in via del Seminario Maggiore.
Un auto con cinque persone a bordo è rimasta bloccata alla porte di Matera a
causa dell’esondazione di
un canale di bonifica che
si trova a sette chilometri
dal capoluogo. Dispersi
due degli occupanti della
vettura. Salvi glialtri tre.
Si riunisce nel pomeriggio
la direzione regionale del
Partito democratico. Attesa per la relazione del segretario lucano, Roberto
Speranza, che parlerà della situazione in Basilicata,
ma anche di ciò che succede a livello nazionale
ESTRATTO DA PAGINA III
La Gazzetta del Mezzogiorno
ESTRATTO DA PAGINA 5
Il Quotidiano della Basilicata
ESTRATTO DA PAGINA 4
La Nuova del Sud
Data 07/11/2011 N. 25
PAG.2
Basilicata Mezzogiorno
Una “Prima Pietra”
per curare l’autismo
Il progetto, nato a Messina, presto operativo in Basilicata
Nel futuro centro clinico pilota dieci bambini in terapia
Integrazione sociale e
capacità di comunicare
da parte dei bambini.
Scoprire l’autismo in una
fase precocissima e poi
intervenire con cure appropriate.
E’ la mission di “Prima Pietra”, un progetto nato a
Messina e che presto, e
per conto della Fondazione Stella Maris Mediterraneo, sarà operativo in
Basilicata.
“Prima Pietra” è l’acronimo
di “Programma di ricerca, Integrazione, Miglioramento,
Assistenza e formazione Per
l’Innovazione dei servizi E
delle Tecnologie di Riabilitazione dell’Autismo”.
Il progetto, presentato nei
giorni scorsi all’Auditorium
dell’Azienda Ospedaliera
San Carlo di Potenza, ha
visto la partecipazione, tra
gli altri, al tavolo dei relatori, del presidente della
Regione Vito De Filippo e
dell’assessore alla Salute,
Attilio Martorano. Punto
di riferimento in Basilicata
sarà l’Unità operativa di
“Neuropsichiatria infantile” dell’Asm, diretta dal
dottor Carlo Calzone, che
si occuperà della costituzione di un Centro clinico
pilota, dove saranno presi
in carico dieci bambini
dai diciotto ai trenta mesi,
affetti dal disordine dello
spettro autistico, e della
formazione del personale
e dei pediatri coinvolti nel
progetto.
“Prima Pietra”, progetto
unico nel suo genere, ap-
Applicato il
modello Denver
Si lavora con la
teleriabilitazione
Genitori sempre
assistiti
anche in casa
Il progetto giunge in regione
per conto della
Fondazione
Stella Maris
Mediterraneo. Presente
all’incontro De
Filippo e Martorano
plica il modello Denver
per l’intervento terapeutico precoce dei disturbi
dello spettro autistico, inserito, però, in un ambiente tecnologico interattivo
e tele-riabilitativo.
Il modello Denver classico
prende in considerazione
tutte le abilità evolutive
della prima infanzia: linguaggio, gioco, interazione sociale e attenzione
condivisa, come anche
l’imitazione, le abilità
motorie, l’autonomia e il
comportamento.
La particolarità del Modello, spesso assente in altri,
è quella di porre l’accento
anche sulla qualità della
relazione, delle emozioni
e della responsività e sensibilità dell’adulto.
Fulcro del progetto è una
piattaforma interattiva e
teleriabilitativa,
predisposta dal Cnr che consente ai genitori di essere
sempre assistiti al proprio
domicilio in modalità multimediale da un’equipe
di medici e psicologi, in
modo da monitorare la
risposta del bambino e
modulare gli interventi
durante il percorso terapeutico.
“Prima Pietra” è frutto del
lavoro sinergico di clinici,
ricercatori, psicologi e operatori della riabilitazione
dell’Istituto di Fisiologia
Clinica (Ifc) del Consiglio
nazionale delle ricerche
(Cnr), dell’Irccs Fondazione “Stella Maris”, della
Fondazione “Stella Maris
Mediterraneo” attraverso
le Aziende sanitarie di Potenza e Matera quali soci
fondatori, dell’Università
di Pisa, dell’Azienda sanitaria provinciale di Messina e del Policlinico di
Messina.
E così, dopo la convenzione con il Bambin
Gesù, anche nel caso
dell’autismo per le famiglie la possibilità di trovare risposte adeguate e di
alto profilo medico. (bm2)
“L’offerta sanitaria
lucana è sempre
più competitiva “
Alla presentazione De Filippo
e Martorano: centro di eccellenza
“Un altro passo avanti è stato fatto per portare strutture
di eccellenza in Basilicata. Prima Pietra è un’iniziativa
unica nel suo genere, che unisce modelli terapeutici alla
tecnologia e che non mancherà di qualificare ulteriormente la sanità lucana”.
Così il presidente della Regione, Vito De Filippo,
nell’Auditorium dell’Azienda ospedaliera regionale San
Carlo nel suo intervento ai lavori del convegno “Diagnosi precoce, ricerca clinica e teleriabilitazione nei disturbi
dello spettro autistico”, in cui è stato, appunto, illustrato
il progetto.
“Il progetto - ha continuato De Filippo - chiama in
campo centri di ricerca e di eccellenza quali il Cnr e la
Fondazione Stella Maris, a cui si aggiunge la Fondazione Stella Maris Mediterraneo, che si è voluta costituire con lo scopo di porre in essere una sperimentazione gestionale della rete di neuropsichiatria infantile
e dell’adolescenza in Basilicata. Siamo una regione dai
piccoli numeri, ma dobbiamo cercare di trasformare
uno svantaggio in una condizione positiva. Nella sanità
questo significa immettere le nostre strutture in un circuito più ampio e altamente qualificato, ricercando sinergie, intese e collaborazioni”.
“Il Progetto risponde, in primo luogo, al bisogno delle
famiglie di poter contare su una scelta terapeutica efficace, già ai primi sintomi del disturbo dello spettro
autistico manifestata dal bambino. Gli studi clinici ci dicono che l’intervento precoce migliora i risultati. Perciò
la Regione non può che sostenere il progetto, che ha il
pregio di seguire, fin dalla diagnosi e passo dopo passo,
al proprio domicilio le famiglie e i bambini nel percorso
riabilitativo”, con strumenti tecnologicamente avanzati.
Lo ha detto l’assessore alla Salute della Regione Basilica
Attilio Martorano intervenendo alla presentazione del
progetto. “L’iniziativa - ha concluso - si inserisce nei programmi che la Regione sta predisponendo per garantire il massimo benessere del bambino e potrà attestarsi
come ulteriore momento di qualificazione della sanità
lucana”. (bm4)
L’incanto dell’Appennino
Il Parco lucano apprezzato al salone svizzero del turismo
Sullo sfondo alcune cime del Parco nazionale dell’Appennino lucano
Stupisce i visitatori la
bellezza del Parco nazionale dell’Appennino Lucano a Lugano per la nona
edizione del Salone Internazionale delle Vacanze
iViaggiatori.
Tra le calette più nascoste
della Sardegna, i profumi
inebrianti del Salento, le
località di mare più esclusive della Liguria e i
casolari più sperduti ed
affascinanti della Toscana,
lo stand del parco nazionale più giovane d’Italia
ha portato la sua proposta
di itinerari di pacchetti
turistici legati alle strade
spirituali, culturali, storici
e ovviamente naturalistici.
Tra gli stand della Toscana
“Riva degli Etruschi”, del
comune di Melito Porto
Salvo “Area GrecanicaCalabria”, dell’Isola d’Elba
e del comune campano di
Baselice, si sono avvicendati semplici visitatori e
addetti ai lavori. In tutti le
proposte del parco hanno
suscitato apprezzamento
e curiosità, come dimostra
il successo riscontrato dal
materiale
divulgativo
presentato nello stand, in
particolare le cartine sul
Patrimonio Archeologico
e la rivista Trekking “Appennino Lucano: I mille
sapori del Verde”. Molti
operatori turistici si sono
detti interessati alla realizzazione di documentari
turistici aventi ad oggetto
il parco, e alla predisposizione di pacchetti turistici relativi a “I Luoghi
del Medioevo”, in perfetta
linea con gli Itinerari Federiciani su cui il Parco, in
collaborazione con la Regione, sta già lavorando.
La presenza del Parco Appennino Lucano al Salone
Svizzero del Turismo è
stata valorizzata anche
da uno dei più importanti
partner della kermesse.
La prestigiosa agenzia Visit Italy, specializzata nella
promozione del turismo
italiano sul mercato globale attraverso soluzioni
di marketing e comunicazione integrata che spaziano dal web al settore
fieristico, che ha coordinato la presenza degli espositori italiani all’interno
del Salone, ha dedicato
una speciale presentazione del Parco nella Guida
di Autunno 2011. In attesa
di una visita non solo vrtuale. (bm2)
Arumquam, sam voluptia dolut dolorep
Data 07/11/2011 N.25
Vaccinazioni e screening
PAG.3
Basilicata Mezzogiorno
De Filippo al corso dell’azienda sanitaria del potentino: “Vantiamo una grande attività”
Donne e tumori, l’Asp
punta sulla prevenzione
L’assessore alla Sanità Martorano: “Siamo impegnati in collaborazioni
di altissimo livello. Siamo stati tra i primi ad adottare i punti nascita”
Diminuiti i casi
di neoplasie in regione
Amorosi: ”Importante una buona campagna pubblicitaria e d’informazione”
Un sistema di prevenzione soddisfacente, sia esso
riferito alle vaccinazioni o agli screening tumorali,
non può fare a meno di una campagna informativa
adeguata e in costante rinnovamento. Nel territorio
dell’Unione Europea si stima che annualmente si verifichino 34mila nuovi casi di tumore alla cervice uterina e oltre 16mila decessi; di solito si tratta di donne
che non superano i 50 anni. In Italia recenti stime
indicano che ogni anno i casi diagnosticati sono
tremila e cinquecento e mille e 100 sono i decessi
(Bollettino Epidemiologico nazionale). Dal 1999 in
Basilicata è attivo il progetto per la prevenzione dei
tumori al seno e all’utero, promosso dall’assessorato
regionale alla Salute. Nel 2006 l’adesione complessiva in Basilicata alla campagna di screening citologico
è stata del 40,5 per cento. “In riferimento al Pap-Test
in Basilicata- spiega il dottor Antonio Salvatore Amorosi, presidente del corso di aggiornamento promosso dall’Asp, che si è tenuto a Sant’Arcangelo- riscontriamo una buona adesione, ma dobbiamo fare un
controllo di qualità per poter vedere, a distanza di
dieci anni, quanti tumori abbiamo evitato grazie alla
prevenzione. L’impressione -ha continuato- è che
con questo tipo di screening le lesioni invasive siano
diminuite, ma non esiste un registro in grado di appurarlo. Per il sistema vaccinale, invece, abbiamo riscontrato un’adesione altissima tra le undicenni, ma
nelle venticinquenni l’adesione arriva all’8 o al massimo al 10 per cento. Dobbiamo cercare di recuperare
tali adesioni portandole ad un tasso accettabile del
70 o anche 80 per cento”. Come si può raggiungere
questo obiettivo? “Attraverso idonee campagne di
informazione, in grado di trasmettere alle mamme e
a tutti gli utenti che è importantissimo completare
la vaccinazione, in quanto è valida solo se eseguita
con tutte e tre le dosi, altrimenti è incompleta”. (MPV)
Dal Consiglio
di Maria Paola Vergallito
Migliorare la programmazione sanitaria in riferimento al delicato tema
della salute della donna
e del bambino vuol dire
anche agevolare politiche
di integrazione tra i presidi sanitari e il territorio.
La Regione ha già avviato progetti rivolti a questo, che è stato uno dei
temi affrontati durante il
corso di aggiornamento
professionale,
promosso dall’Asp e tenutosi a
Sant’Arcangelo, rivolto a
medici, infermieri, psicologi, assistenti sociali e pediatri. Tematiche diverse
ma tutte nell’ottica della
prevenzione.
“Abbiamo già una grande attività alle spalle, sviluppata negli anni con gli
screening alla cervice e
alla mammella e con il sistema vaccinal e- ha detto
il presidente, Vito De Filippo - che sicuramente rappresenta una storia molto
positiva in riferimento alla
salute della donna. Inoltre quest’anno si avviano
importanti iniziative che
riguardano i bambini,
con la convenzione che la
Regione ha attuato con il
Bambin Gesù, l’avvio delle attività di Stella Maris
Mediterranea Onlus, l’aumento di servizi sociali
dedicati proprio ai più
I lavori del corso di aggiornamento
piccoli”.
In questa direzione va anche il corso di formazione
“Salute della donna e del
bambino”, perchè “prova
a costruire reti sempre più
solide tra territorio e ospedali - continua De Filippo
- con una funzione molto
importante dei pediatri di
libera scelta, dei medici di
medicina generale e degli
operatori; mi sembra un
punto di eccellenti attività
di formazione che l’Asp ha
voluto mettere in campo”.
“Abbiamo prestato molta attenzione ai percorsi
assistenziali che riguardano la salute della donna
e del bambino - spiega
l’assessore regionale alla
Sanità, Attilio Martorano
- e lo stiamo facendo attraverso una serie di atti
di programmazione che
vedono il sistema sanitario regionale impegnato
in collaborazioni di altissimo livello. Siamo stati tra
le prime regioni ad adottare le nuove linee guida
sui punti nascita. Vi sono
poi numerosi interventi
formativi, come quello di
Orsoleo, che contribuiscono al rafforzamento di una
maggiore consapevolezza
oltre che di una maggiore
consistenza professiona-
le che possa consentire
alla donna e, quindi, al
bambino di affrontare il
percorso nascita con la
massima serenità. Per fare
un esempio, non sempre
la prevalenza del parto cesareo è solo il risultato di
una certa medicina difensivisticaà, ma frutto di una
non sempre consapevolezza da parte della donna
sul percorso naturale che
porta alla nascita. Questo
è un dato che può modificarsi solo attraverso un
percorso di formazione
come quello svolto presso
il Complesso di Santa Maria dell’Orsoleo”.
DIBATTITO IN CONSIGLIO REGIONALE
Rosa (Pdl): “Serve un’alternativa politica”
AMBIENTE
Mazzeo (Idv): “Solo dalla verità soluzioni efficaci”
ASP. “LA SALUTE DELLA DONNA E DEL BAMBINO”
Botta (Crpo): “Tematiche molto care alla Commissione”
Critico con il centrosinistra il consigliere del Pdl, Gianni
Rosa, sull’ultima seduta del Consiglio. “I cittadini saranno rimasti esterrefatti- ha evidenziato- quando con giochetti di corridoio e assenze programmate i consiglieri
del Pd hanno fatto mancare il numero legale per non
approvare il bilancio dell’Alsia. Il sottoscritto ed il Pdl
hanno votato contro, il Pd era assente per lanciare un
messaggio all’ Idv”. Rosa punta il dito contro il Pd “creato
per innovare, ringiovanire la politica e dare una nuova
morale al sistema”.
“Dalla buona conservazione del territorio dipende il
futuro della Regione. Il ritardo nell’avere i dati epidemiologici, opportunamente rilevati e l’incertezza su alcune soluzioni, non ci possono vedere tranquilli”. Così
il vicepresidente del Consiglio Enrico Mazzeo (Idv) sulle
questioni analizzate nell’ultima assemblea. Per Mazzeo
la vicenda Arpab non deve essere sottovalutata, perché
ha aperto uno squarcio inquietante sulla funzionalità di
alcuni strumenti strategici di tutela della salute dei cittadini”.
Plauso della presidente della Commissione regionale
per le Pari Opportunità, Antonietta Botta, sul corso di
aggiornamento dell’Asp”Salute della donna e del bambino”, che ha preso il via venerdì scorso a Sant’Arcangelo. “E’ un tema fra i più cari alla Commissione, che intende continuare ad impegnarsi con gli operatori e gli enti
del settore”.
QUESTIONI AMBIENTALI
Falotico (Plb), Mollica (Mpa) e Navazio (Ial): “La politica
riacquisti credibilità”
EMERGENZE AMBIENTE
Santochirico (Pd): “Serve la programmazione”
Conversione all’agricoltura biologica delle coltivazioni e
degli allevamenti in Basilicata. Alessandro Singetta (Api)
con un’interrogazione al governatore e all’assessore al
ramo, chiede lumi su quanto speso con i fondi Ue.
Intervento congiunto dei consiglieri Roberto Falotico
(Plb), Francesco Mollica (Mpa) ed Alfonso Ernesto Navazio (Ial) sul dibattito consiliare dedicato all’ambiente.
I consiglieri hanno riscontrato: incapacità e ignoranza
scientifica. “Occorre - per i tre consiglieri- che la politica
si riappropri del proprio ruolo e riacquisti una credibilità. Analizzando i problemi e dando soluzioni. Senza
omettere nulla”.
Ambiente. Durante i lavori del Consiglio, Vincenzo Santochirico (Pd) ha sottolineato l’esigenza di una rinnovata stagione programmatoria.
”Un altro punto della politica che dobbiamo mettere a
fuoco è la possibilità di controllare a data certa quali i
risultati e gli effetti prodotti”.
Solo se si farà questo, per Santochirico, centrosinistra o
centrodestra, potranno contribuire a nutrire un dibattito più rigoroso.
AGRICOLTURA BIOLOGICA
Interrogazione di Singetta (Api)
DOMANI SEDUTA DEL CONSIGLIO REGIONALE
Domani alle 10.30 si rinuirà il Consiglio regionale. In
apertura il question time, poi l’attività ispettiva. Prevista la designazione di un consigliere di parità effettiva/o
supplente. In esame anche il ddl sul rendiconto per
l’esercizio finanziario 2010 dell’Alsia e la discussione sul
Piano triennale e annuale delle attività culturali. (r.n)
Data 07/11/2011 N.25
Basilicata Mezzogiorno
PAG.4
Premi per i “virtuosi”. Il decreto è suddiviso in quattro parti per complessivi sedici articoli
Enti: un futuro senza errori
Previste relazioni di fine legislatura, sanzioni e fallimento politico
(continua dalla prima)
I primi tre articoli sono
interamente dedicati alle
Regioni e costituiscono
quella parte della nuova
disciplina destinata ad
introdurre sanzioni sugli
inadempimenti
regionali, produttivi di gravi
danni di indebitamento
pubblico e, in quanto tali,
disgregativi
dell’unità
economica della Repubblica, con un occhio particolarmente attento al
“disavanzo sanitario”. E’
previsto il “tendenziale”
dei presidenti delle giunte
regionali di predisporre la
c.d “relazione inventario di
fine legislatura (art. 1), entro e non oltre il “novantesimo giorno antecedente
la data di scadenza della
legislatura”. Tendenziale
obbligo in quanto la mancata redazione comporta in verità una “blanda”
sanzione, costituita dal
solo obbligo di motivare
sul sito della regionale, in
modo evidente (la norma
parla di “pagina principa-
I Governatori
regionali
uscenti
dovranno
elaborare
una relazione
sulla base di
uno schema
concertato tra i
vari Ministeri
interessati
Il Palazzo della Giunta regionale
suo possesso e con quelli posseduti nella “banca
dati” (l. 196/09, art. 13), al
fine di trasmettere, entro i
sessanta giorni successivi,
una apposita relazione di
riscontro, indirizzata al governatore medesimo. Una
verifica che, nel caso di regioni impegnate nei piani
di rientro “sanitari”, di cui
al comma 180 dell’artico-
La sede della Provincia di Potenza
le”), le ragioni che hanno
impedito la redazione del
documento sopra indicato. Il citato documento
che sostanzialmente deve
riprendere le “principali
attività normative ed amministrative” previa certificazione degli Organi di
Controllo interno, va trasmesso al “Tavolo tecnico
interistituzionale” da doversi istituire in seno alla
“Conferenza permanente
per il coordinamento della finanza pubblica” - perché venga da parte dello
stesso verificata la conformità di quanto esposto
nell’anzidetta relazione
inventario con i dati che
saranno, comunque, in
lo unico della Finanziaria
per il 2005 e successive,
sarà effettuata a cura dei
Tavoli tecnici ad oggi già
competenti a svolgere un
siffatto compito. Va detto,
infine, che la citata relazione a cura del Governatore
Regionale uscente andrà
elaborata sulla base di
uno schema adottato di
è condivisibile l’opinione
già espressa da parte di
autorevoli commentatori
che giudicano i contenuti in parte innovativi, per
la parte che afferisce la
sanità, e - per certi versi - confermativi dei già
esistenti obblighi posti a
carico delle autonomie
territoriali tra gli adempimenti redazionali della
documentazione di accompagno ai provvedimenti di approvazione
dei loro bilanci. Riguardo
al contenuto nel particolare la relazione dovrà
riguardare: a) l’instaurato
sistema dei controlli interni e la loro produttività, da valutarsi in termini
di risultati conseguiti; b)
gli eventuali rilievi mossi
dalla Magistratura contabile, in sede di esercizio
di controllo esterno; c) le
carenze “riscontrate” nella
gestione di tutti gli enti
sottoposti al controllo della regione, nonché degli
enti del corrispondente
servizio sanitario nazionale, con la precisazione
“delle azioni poste in essere per porvi rimedio”; d)
ogni attività messa in piedi per contenere la spesa
sanitaria e per fornire prova dello “stato del percorso di convergenza ai costi
standard”; e) la situazione
economico-finanziaria
del settore sanitario e la
quantificazione certificata
dell’entità del relativo indebitamento regionale; f )
La relazione e il rapporto conlusivo
vanno pubblicati sui siti istituzionali
10 giorni prima delle elezioni
concerto tra i vari Ministeri interessati.
In ordine ai contenuti
dell’anzidetta relazione
la certificazione del bilancio regionale. Le province
e i comuni sono tenuti a
redigere una relazione di
sindaci e presidenti di provincia, quando vengano
riconosciuti responsabili
nel dissesto del proprio
ente, scatterà la sanzione
del “fallimento politico” e
conseguenti sanzioni: per
10 anni saranno ineleggibili alle cariche di sindaco,
presidente di provincia,
mentatore “si tratta di una
sorta di testamento, certificato dai revisori, da lasciare ai cittadini almeno
20 giorni prima delle elezioni”. Esso va trasmesso
al Tavolo tecnico interistituzionale istituito presso
la Conferenza permanen-
presidente di giunta regionale, consigliere comunale, provinciale, regionale, del Parlamento e
del Parlamento europeo
essi, inoltre, saranno interdetti da qualsiasi carica
negli enti e società partecipati o vigilati da enti
amministratori e della
funzione di controllo della
Corte dei Conti, introduce
una novità significativa
in tema di dissesto: il potere assegnato alla Corte
dei Conti di trasmettere gli atti al prefetto, nei
casi in cui dalle pronunce
delle sezioni regionali di
controllo emergano comportamenti difformi dalla
sana gestione finanziaria,
violazione degli obiettivi
della finanza pubblica allargata e irregolarità contabili o squilibri strutturali
del bilancio dell’ente in
grado di provocarne il dissesto, e l’ente non abbia
adottato, entro il termine
assegnato dalla Corte dei
conti, le necessarie misure
correttive previste dall’articolo 1, comma 168, della
legge 266/2005. In detta-
te per il coordinamento
della finanza pubblica, il
quale verifica la conformità con i dati finanziari
in proprio possesso per
inviare, entro 60 giorni,
un rapporto al vertice
politico dell’ente locale.
La relazione ed il citato
rapporto sono pubblicati
sul sito istituzionale della
provincia o del comune
almeno 10 giorni prima
delle elezioni. Anche per i
pubblici. Sempre nei casi
di dissesto, anche i revisori
dei conti ritenuti responsabili, in sede di giudizio
della Corte dei Conti, non
potranno essere nominati
per un periodo fino a 10
anni, che varia in funzione della gravità accertata.
Sempre nell’ambito dei
meccanismi sanzionatori
e di controllo, il legislatore nell’ottica della responsabilizzazione degli
glio, ove sia accertata la
sussistenza delle condizioni di dissesto, il prefetto assegna al consiglio,
con lettera notificata ai
singoli consiglieri, un termine non superiore a 20
giorni per la deliberazione. Decorso inutilmente
il termine, il prefetto nomina un commissario per
l’adozione della dichiarazione di dissesto e scioglie
il consiglio.
fine mandato: un generalizzato obbligo di redazione della relazione di
fine mandato contenente
la descrizione dettagliata delle principali attività
normative e amministrative svolte durante il corso
del mandato. Come già
definito da qualche com-
La Corte dei Conti trasmette gli atti al
Prefetto nei casi di comportamenti
difformi dalla sana gestione
Data 07/11/2011 N.25
Basilicata Mezzogiorno
PAG. 5
Il decrete legislativo 149/2011 prevede dure sanzioni per i governi locali
Giunte: arriva il fallimento
con effetti immediati
Nelle Regioni con piani di rientro il governatore è anche commissario
Il fallimento politico dei
presidenti delle giunte
regionali è l’istituto introdotto con l’art. 2. Questo
costituisce la vera new
entry dell’intero provvedimento, anche sotto
il profilo strettamente
giuridico non solo per gli
effetti immediati ma soprattutto per quelli che si
possono riverberare nel
tempo. Intanto la norma
pone quale condizione
per eventuali sanzioni il
perfezionarsi di un “grave
dissesto finanziario, con
glio dei Ministri, a mente
dell’art. 126, comma 1,
della Costituzione, la proposta al Capo dello Stato
della sua rimozione “per
fallimento nel proprio
mandato di amministrazione dell’ente regione”,
cui lo stesso è preposto. La
sanzione è costituita dalla
“incandidabilità” del presidente della giunta regionale rimosso dal suo incarico da qualsiasi carica
pubblica locale, regionale,
nazionale ed europea per
un periodo di dieci anni.
con un proprio decreto direttamente impugnabile
avanti il Giudice Amministrativo competente. Con
riferimento a tale fattispecie, autorevoli commentatori ne hanno criticato
il contenuto in quanto “a
ben leggere, siffatto ultimo disciplinato, in perfetta imitazione, finanche
letterale, di quanto già
disciplinato nel corpo della Finanziaria per il 2010
(legge 191/09, comma 83,
lettera a), è da evincere
una lettera non pro-
L’aula del consiglio regionale. In basso l’esterno del Comune di Maratea
riferimento al disavanzo
sanitario” al contestuale e
congiunto verificarsi di alcune specifiche condizioni. Ciò, esclusivamente, in
quelle regioni assoggettate a piani di rientro, ove
il governatore sia tenuto a
svolgere il coevo ruolo is-
Un’altra interessante novità è quella introdotta
con il successivo art. 3
che titola “decadenza automatica e interdizione
dei funzionari regionali”.
Una sanzione, questa, da
comminarsi a carico dei
direttori generali, ammin-
Il disavanzo sanitario
è uno dei principali
indicatori della dichiarazione
di dissesto finanziario
tituzionale di commissario
ad acta, nominato ai sensi
e per gli effetti della Finanziaria per l’anno 2010
(l. 191/09). Le condizioni
sono attentamente elencate nell’articolo 2 ai punti
a,b,c del dlgs 149. Con un
evidente “tuziorismo” il
legislatore si preoccupa
di chiarire, quasi a voler
anticipare eventuali eccezioni della Corte Costituzionale, che al verificarsi
del “grave dissesto finanziario”, riferito al disavanzo
sanitario, consegue una
“grave violazione di legge”
da parte del governatore,
tale da imporre al Consi-
istrativi e sanitari delle
aziende della salute in
senso lato, nonché dei dirigenti generali regionali
“dell’assessorato competente” nonché “dei revisori dei conti”, nell’ipotesi
in cui venga a verificarsi
l’anzidetta fattispecie di
“grave dissesto finanziario, con riferimento al
disavanzo sanitario”, con
conseguente interdizione
dei medesimi “da qualsiasi
carica in enti vigilati o partecipati da enti pubblici”,
da irrogare a cura del
Presidente del Consiglio
dei Ministri, su proposta
del Ministro per le regioni,
priamente felice, perché
poco puntuale nella individuazione dei soggetti
presuntivamente responsabili del default economico-finanziario del quale
viene ritenuto responsabile il governatore di riferimento”. Risultano poco
individuabili i direttori
generali, amministrativi e
sanitari “dell’assessorato
competente”, così come
è incomprensibile non
ritenere responsabili e,
quindi, coinvolti i diversi
“dipartimenti” regionali
interessati nelle relative
responsabilità, a cominciare da quello competente
per il bilancio prima di
quello per la tutela della
salute. Una disposizione,
questa, che tuttavia manda, incomprensibilmente,
esentati dalla sanzione i
responsabili delle istituzioni ministeriali, coinvolti
a pieno titolo nella filiera
dei controlli a cominciare
dall’Intesa intervenuta il
23 marzo 2005. Una dimenticanza da colmare,
attese le responsabilità
assunte negli anni dalle stesse nei confronti
dell’indebitamento venu-
tosi a creare in molte regioni, sulle quali le medesime non hanno bene
esercitato il c.d. monitoraggio periodico dei loro
conti. Con questo, non
hanno assunto contezza
dei deficit via via prodotti
dalle regioni, quei risultati
negativi emersi solo per
autodenuncia, ordinariamente trascurati dai preposti istituzionali a causa,
forse, degli affiancamenti
degli advisor, individuati
peraltro in assenza di procedure per evidenza pubblica”.
Diverse disposizioni sono
infine dettate in tema di
Patto di stabilità interno
con la precisazione che le
disposizioni trovano applicazione rispetto al Patto di stabilità relativo agli
anni 2010 e seguenti, con
una serie di sanzioni per le
Regioni, le Province (comma 1, lett. a e b dell’art. 7
del dlgs 149/2011) e per
gli enti locali, ricordando
che l’ultima manovra finanziaria a partire dal
2011 estende ai Comuni al
di sopra dei mille abitanti
le disposizioni sul Patto di
Stabilità: art. 16, comma
31 della legge 148/2011,
di conversione del dl.
138/2011. Nel confermare
in sostanza tutte le misure
in vigore per gli enti locali,
balza immediatamente
agli occhi dell’interprete
l’obbligo dell’ente di versare al bilancio dello Stato
entro 60 giorni dal termine stabilito per l’invio
della certificazione relativa ai risultati del Patto
di stabilità, l’importo pari
alla differenza fra il risultato effettivo e l’obiettivo
programmatico. In caso
di mancato versamento, si
Particolari sono le misure per la spesa sanitaria
procede, nei 60 giorni successivi, al recupero delle
somme sulle giacenze depositate nei conti aperti
presso la tesoreria statale.
Il mancato invio della certificazione relativa ai risultati del Patto, determina
il blocco di qualsiasi prelievo dai conti della tesoreria statale, fino a che
l’adempimento non viene
effettuato. La sanzione
non si applica nel caso in
cui il superamento degli
obiettivi del Patto di stabilità interno sia determinato dalla maggiore spesa
del Patto, laddove la virtuosità è determinata attraverso la valutazione
della posizione di ciascun
comune rispetto a un insieme di indicatori economico-strutturali.
La filosofia generale del
D.lgs. è quella che vede
lo Stato dettare una serie
di principi ed obiettivi,
alcuni anche di natura organizzativa (si pensi ai
vantaggi dall’istituire una
centrale degli acquisti
unica sul territorio regionale), e gli enti locali e
le regioni impegnati in
per interventi realizzati
con quota di finanziamento nazionale correlati ai
finanziamenti dell’Unione
europea, rispetto alla
media della corrispondente spesa del triennio
precedente. Il sistema
premiale, dal 2014, farà
perno sul raggiungimento
dell’obiettivo da parte del
comparto di appartenenza e agirà a favore degli
enti virtuosi attraverso la
riduzione dell’obiettivo
questa grande opera di
riforma con l’obiettivo di
ottenere maggiori trasferimenti o, come più probabile, minori tagli.
Pasquale Monea
Dirigente Presidenza Giunta Regionale della Basilicata
Articoli Tratti da Guida e
Pratica Amministrativa
de “Il Sole 24 Ore”
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Estratto da: Il Quotidiano - 07.11.2011
PAG.6
Basilicata Mezzogiorno
Primo piano 5
Lunedì 7 novembre 2011
Il fango assassino
li travolge in auto
Padre e figlia dispersi alle porte di Matera
Il marito della donna salva due nipotine
di ANTONELLA CIERVO
|
L’ALLERTA
|
Misure straordinarie per il maltempo
Stazioni Fal aperte alle 4
Terre Joniche pronto
per l’Alluvione tour
L'ALLERTA meteo che in nelle ultime ore ha riguardato
anche le regioni del Sud, ha convinto i vertici delle Ferrovie appulo lucane ad anticipare l'orario di apertura delle
stazioni.
«Per un eccesso di zelo - spiega il presidente Matteo Colamussi - dopo aver ricevuto la comunicazione di allarme
per il peggioramento delle condizioni del tempo, abbiamo
preferito anticipare l'accesso dei viaggiatori nelle nostre
stazioni alle 4 del mattino anziché alle 5.
Restano confermati - precisa Colamussi - gli orari dei
treni ma abbiamo pensato che le difficoltà che potrebbero
esserci per il maltempo che sta per abbattersi anche sulla
Basilicata, sia importante fare in modo che le nostre strutture siano già aperte al pubblico, in una politica di accoglienza che punta a rendere quanto più efficienti i nostri
servizi».
Oggi, intanto, anche gli alluvionati del comitato Terre
Joniche illustreranno le iniziative che li vedranno protagonisti nei prossimi giorni.
A cominciare dall’”Alluvione tour” che, come spiega
Gianni Fabbris, consentirà di portare i giornalisti attraverso i luoghi nei quali il maltempo si appresta a fare nuovi danni, in mancanza delle opere di messa in sicurezza del
territorio, mai cominciate. Una iniziativa singolare che
punta a mettere in evidenza i problemi che restano ancora
da risolvere per garantire il territorio in caso di maltempo. La visita “guidata”che si svolgerà dall’Oasi di San Giuliano fino a Ginosa, consentirà anche di visionare alcuni
filmati prodotti dai componenti del Comitato che, mostrati a bordo del pulmino messo a disposizione, illustreranno
la loro vicenda. Nel corso dell’incontro, poi, si parlerà anche della lettera del Comitato al Sottosegretario Gianni
Letta in cui, si legge in una nota, «Prendiamo atto delle assicurazioni che annunciano (finalmente) il prossimo
cambio del decreto milleproroghe annunciato all'interno
del maxiemedamento previsto al Senato entro mercoledì
ed in cui chiediamo, comunque, di essere "rialinneati" urgentemente alle altre regioni colpite dalle alluvioni e,
dunque, che venga emessa l'ordinanza "urgente" che attendiamo da 9 mesi».
Il comitato si appresta, poi, alla manifestazione unitaria per Giovedì 10 Novembre alle Tavole Palatine «Data
entro cui ci attendiamo siano rispettati gli impegni assunti».
Nonostante le difficoltà affrontate in questi nove mesi
senza risposte, gli alluvionati si sono resi disponibili ad
aiutare chi dovesse subire danni per il maltempo di queste
ore,utilizzando l’areadelleTavolePalatine nonsolocome
presidio, ma anche come zona per il pronto intervento.
Avrebbe dovuto essere una domenica
di festa, fra amici, a pranzo a Matera,
in cerca di funghi. Fra cibi tipici e
buona compagnia, la comitiva di Altamurani che aveva scelto la città dei
Sassi per un giorno di ordinaria allegria, è piombata invece in un incubo
ancora senza fine mentre scriviamo.
Intorno alle 18, il gruppo di amici
ha compreso che la situazione stava
peggiorando, che la pioggia cadeva
con sempre maggior forza, che il vento sferzava sempre più violento.
E così la decisione di ritornare a casa, a 7 chilometri dalla zona in cui nel
quale avevano trascorso la giornata
cercando funghi. Nonostante la
pioggia, la maggior parte dei gitanti
è riuscita a superare un terrapieno
ormai colmo di acqua e fango, nella
zona compresa fra lo stabilimento di
Lady Cucine e la Valdadige (che fu
giò devastata dall’alluvione del marzo scorso).
L’auto nella quale si trovavano Rosa Masiello, di 44 anni, suo marito,
due nipotine e il padre della donna
Carlo di 87, invece, è rimasta bloccata. Il marito di Rosa ha portato subito
in salvo le due bambine ma non ha fatto in tempo a rendersi conto che l’ondata di acqua, che arrivava dal canale
di bonifica ormai ingrossato dalla
pioggia, aveva travolto l’auto in cui
sua moglie era rimasta con il padre.
Della Golf bianca dell’uomo non si
hanno più tracce così come dei due occupanti che risultano dispersi.
Sul luogo si è recato il sindaco Salvatore Adduce che ha seguito parte delle operazioni di ricerca
svolte dalle forze
dell’ordine che hanno dovuto operare
con illuminazioni di
fortuna e in condizioni difficili a causa del
canale di bonifica ingrossato dalla pioggia che era caduto
nelle ore precedenti.
Quella di ieri, a Matera, era stata una domenica che, secondo
l’allerta
diramato
nelle ore precedenti,
avrebbe dovuto registrare forti precipitazioni. Nulla, però, lasciava prevedere ciò
che è accaduto a partire dalle 15 quando
l’acqua ha cominciato ad invadere strade
del centro e della periferia. In pochi minuti le immagini di
Genova e della Toscana sono tornate
in mente a molti materani. L’incubo
di quel fango che ha travolto uomini e
cose nelle regioni del nord ovest, ha
terrorizzato gli abitanti della città dei
Sassi.
I primi segnali sui danni che il maltempo avrebbe provocato si erano registrati già alle 14 quando in via Tagliamento, nel borgo La Martella, un
palo della luce è caduto su un’auto
parcheggiata, rompendo un fanale.
Migliaia le telefonate giunte ai Vigili
del fuoco mentre, con il passare delle
ore la situazione peggiorava progressivamente. L’ipermercato di Venusio, per precauzione alle 19 è stato
evacuato e le migliaia di persone che
si trovavano al’interno delle strutture commerciali hanno avuto notevoli
problemi per raggiungere la statale
99, le cui complanari erano completamente allagate.
Allagato anche l’ospedale Madon-
Dall’alto le acque del canale che hanno travolto l’auto in cui si trovavano Rosa Masiello,
44 anni e suo padre Carlo. Il marito della donna è riuscito a mettere in salto due nipotine
na delle Grazie che, comunque, può
contare su gruppi elettrogeni e sistemi in grado di garantire la regolare
attività a reparti e sale operatorie. In
piena attività Vigili del fuoco del comando provinciale di Matera, polizia municipale e
forze dell’ordine
chiamate ad intervenire in numerosi quartieri
della città.
Via Cererie e
Via Manzoni sono
state chiuse al
traffico perchè allagate.
L’area nord della città è stata tra
le più colpite, in particolare nella zona tra Serra Rifusa e la zona Paip, nella quale si trovano aziende e piccole
industrie.
Il sindaco Salvatore Adduce, il comandante della Polizia Municipale
Franco Pepe, l’assessore alla Sicurezza Sergio Cappella e il capo di gabinetto Roberto Cifarelli hanno svolto una
serie di sopralluoghi in città
per valutare gli
interventi
da
svolgere.
Alla fine di una
giornata che si è
trasformata in
tragedia resta,
per i familiari delle due persone disperse, la disperazione per una
tragedia del tutto
inaspettata, avvenuta in una domenica uguale a tante altre ma che nessuno di loro riuscirà a dimenticare.
[email protected]
Tragedia mentre
erano a caccia
di funghi
Estratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno - 07.11.2011
PAG.7
Basilicata Mezzogiorno
POTENZA CITTÀ I III
Lunedì 7 novembre 2011
MALTEMPO
SOS AMBIENTE A POTENZA
RISCHIO ESONDAZIONE
Il ritorno della pioggia e le
devastazioni di Genova e Napoli fanno
riflettere sulla messa in sicurezza
L’incubo del nubifragio
riaccende la paura
per il torrente Gallitello
A MARZO
SCORSO
Ecco come si
presentava il
torrente
Gallitello il 2
marzo scorso.
I livelli
dell’acqua
avevano
raggiunto
quote record.
Servono
interventi di
messa in
sicurezza
[foto Tony Vece]
MASSIMO BRANCATI
l Mezza Italia è sotto l’acqua, con la
minaccia del fango e delle frane. «È
un’Italia - tuona il sen. Felice Belisario che paga lo stato d’abbandono cronico in
cui si trova per la mancanza di serie
politiche ambientali. E così ecco Genova,
le Cinque Terre, la Lunigiana, Giampilieri, Atrani, Sarno e via via a ritroso
tante altre di quelle che si dicono poi,
immancabilmente, tragedie annunciate.
Si sa sempre che può accadere, ma non si
fa abbastanza perché non accada. Anzi conclude - da quando si è insediato questo governo si fa sempre meno e sempre
peggio».
Certi scenari devastanti suonano come un monito. Ancora una volta. Occorre mettere in sicurezza il territorio, le
città, i paesi, partendo anche dalle cose
più semplici e non sottovalutando gli
allarmi lanciati dai cittadini. Quello che,
invece, sta accadendo anche a Potenza.
Occhi puntati su via del Gallitello, con
l’omonimo torrente che ogni anno si
«gonfia» ma per fortuna non è mai esondato. A marzo scorso, proprio quando il
Metapontino annaspava sotto i colpi del
violento nubifragio, il corso d’acqua ha
raggiunto livelli record. Se avesse piovuto anche solo qualche ora in più, probabilmente la città di Potenza avrebbe
dovuto fare i conti con danni ben più
.
gravi di una strada allagata e dei tombini
saltati in aria.
A maggio scorso il Comune intervenne per la messa in sicurezza dell’area.
Con l’obiettivo di evitare ulteriori problemi in caso di nuove piogge fu allargata
la sezione dell’alveo del torrente, rinforzando anche l’argine sotto la strada
che era franata, in via del Seminario
Maggiore. In questo modo il flusso
dell’acqua è stato reso meno impetuoso,
riducendo l’effetto di scavo ed erosione
ad un livello fisiologico, una sorta di
rinaturalizzazione del corso del torrente.
È chiaro, però, che quello effettuato dalla
Protezione civile del Comune di Potenza
è stato solo un intervento d’urgenza.
Un’opera tampone. Per mettere definitivamente in sicurezza la zona servono
lavori più complessi di sistemazione
idraulica. Ma la sistemazione delle sponde fluviali non è competenza del Comune: tocca alla Regione intervenire, appello lanciato proprio dall’amministrazione municipale potentina nel mese di
maggio scorso, a cui ha fatto seguito solo
un sopralluogo congiunto. L’arrivo della
bella stagione, però, evidentemente ha
IL SITO POTREBBE RISOLVERE I PROBLEMI DI SMALTIMENTO DI POTENZA E ALTRI COMUNI
Discarica di Lauria
in settimana la riapertura?
PINO PERCIANTE
l Non solo il Lagonegrese ma anche Potenza trattiene il fiato in attesa di conoscere
quale sarà la sorte della discarica di Lauria,
chiusa dal primo luglio scorso per il pericolo di fuoriuscite di percolato nei terreni
circostanti. All’impianto di Carpineto, infatti, guardano con interesse anche il ca-
SACCHETTI
A Potenza
città lo
smaltimento di
rifiuti procede
a rilento. Molti
cassonetti
ancora
stracolmi
[foto Tony Vece]
poluogo di regione e i paesi del suo hinterland che fanno parte del cosiddetto bacino Potenza centro. Questo per via dei problemi che assillano gli altri impianti della
regione a cominciare proprio dal capoluogo
e da Pallareta dove si sospettano problemi di
inquinamento. Di conseguenza la discarica
di Lauria diventa uno snodo cruciale contro
l’emergenza spazzatura in Basilicata. I motivi sono presto detti: è la più nuova della
regione e, di conseguenza, anche quella che
può vantare una cubatura maggiore, oltre
ad essere stata realizzata con le tecnologie
più moderne per una spesa che supera i
sette milioni di euro. Ma c’è un pozzetto
fuori norma. Così a distanza di neppure un
anno dalla sua entrata in funzione è già
chiusa. Il primo luglio scorso il sindaco di
Lauria, Gaetano Mitidieri, alle notizie di un
possibile inquinamento in corso è costretto
ad adottare un’ordinanza che di fatto blocca
il conferimento di nuova spazzatura
nell’impianto. Il percolato potrebbe essere
colato nel sottosuolo a causa del pozzetto
irregolare. L’impianto è anche senza collaudo. Per fronteggiare l’emergenza rifiuti,
nove mesi prima, era stato aperto (solo la
vasca per l’accumulo dei rifiuti non l’impianto di trattamento ad essa collegato).
Proprio la chiusura della discarica di Lauria ha fatto deflagrare l’emergenza spazzatura in tutta la sua complessità. Dalla
scorsa estate i comuni che portavano la
spazzatura a Lauria sono stati costretti a
spostarsi altrove con tutti i problemi connessi a questa scelta obbligata. Il problema,
infatti, non è solo ambientale ma anche
economico, dal momento che portare la
spazzatura in discariche più lontane costa
di più. Gli undici comuni del Lagonegrese
che conferivano a Lauria vengono dirottati,
in un primo momento, tutti a Sant’Arcangelo. Poi, però, per evitare il rischio che
anche questo impianto collassi, visto che
accoglie già i rifiuti di tutta la val d’Agri, i
comuni più grossi, ossia Lagonegro e Lauria, vengono spostati a Tito. Che, però, può
accogliere la spazzatura solo a giorni alterni in quanto anche l’impianto del centro
alle porte di Potenza ha i suoi problemi di
sovraffollamento.
fatto passare in secondo piano il problema. Si aspettava un’altra pioggia incessante. Che è arrivata. E ora? Che si fa?
Si continueranno ad incrociare le dita,
sperando che non accada l’irreparabile,
oppure si darà un’accelerata a un più
vasto progetto di messa in sicurezza del
torrente e dell’area attraversata dall’acqua?
Quanto sta accadendo in questi giorni,
da Genova a Napoli, riaccende i riflettori
sul rischio idrogeologico che riguarda
tutta la Basilicata. Sono ben 123 su 131 i
comuni lucani definiti «a potenziale rischio idrogeologico» dal Ministero
dell’Ambiente e dall’Upi (Unione Province Italiane). Di questi 56 sono a rischio
frana, due a rischio alluvione, 65 a rischio di entrambe, e rappresentano il 94
per cento dei nostri paesi, il 100 % della
provincia di Matera. Dati ormai noti da
tempo. Forse si sapeva meno che il lavoro
di mitigazione dalla minaccia di eventi
catastrofici è insufficiente o nullo. Ce lo
ricorda ogni anno Legambiente con
«Operazione Fiumi», la campagna itinerante di informazione e monitoraggio
sul rischio idrogeologico. Le azioni delle
amministrazioni contro la minaccia di
esondazioni e frane sono legate da un lato
alla gestione del territorio (corretta urbanizzazione, manutenzione degli alvei e
delle opere idrauliche, delocalizzazione
delle aree a rischio); dall’altro alla ge-
stione dell’emergenza, attraverso appositi piani - aggiornati e portati a conoscenza della popolazione, per sapere cosa
fare e dove andare in caso di calamità
naturale - e attraverso l’organizzazione
locale di protezione civile. L’indagine,
svolta su tutto il territorio nazionale, ha
voluto proprio verificare l’esistenza e lo
stato di attuazione di queste attività di
prevenzione. Della nostra regione, solo
16 tra i comuni classificati dal Ministero
hanno risposto ai questionari inviati
dall’associazione (ma i dati elaborati sono relativi a 15: uno afferma di non avere
strutture in aree a rischio). I numeri non
sono confortanti: il 67 per cento ha abitazioni in aree a rischio idrogeologico, in
uno su cinque in tali aree sono stati costruiti interi quartieri. In più della metà
delle zone esposte a pericolo si ergono
fabbricati industriali: oltre alla minaccia per la vita dei dipendenti c’è la componente non secondaria dello sversamento di prodotti inquinanti in acque o
terreni. A fronte di ciò, solo il 27 per cento
ha iniziato la delocalizzazione delle
strutture, due comuni su tre non svolgono ordinaria opera di manutenzione
delle sponde e delle opere di difesa idraulica. Sono ancora pochi, dunque, i comuni lucani che sembrano aver posto
tematiche di protezione civile tra le loro
priorità. Risultato? Si parla di questioni
di dissesto solo a catastrofe avvenuta.
Estratto da: La Nuova del Sud - 07.11.2011
4
PAG.8
Basilicata Mezzogiorno
_Basilicata_
_Primo Piano Basilicata
_
Lunedì 7 novembre 2011
LE IDEE DELLA POLITICA
Nella relazione, il segretario Speranza proverà a dare la scossa, senza nascondere la polvere sotto il tappeto
Il mondo sta cambiando. E il Pd?
Nel pomeriggio la direzione regionale del Partito democratico che punta al “rilancio”
di MIMMO PARRELLA
POTENZA- La direzione
del rilancio. Il Partito democratico prova a invertire una rotta e rinverdire un primato -numerico
e programmatico- che negli ultimi mesi sta scricchiolando. I suoi vertici al
centro di polemiche politiche e qualcuno anche nel
mirino della magistratura. La vicenda Fenice e una
serie di circostanze (a partire dalla crisi generale dell’economia) si sta riverberando anche sulla regione Basilicata. Questo pomeriggio è prevista una direzione regionale del Pd
che si annuncia particolarmente animata. In gioco
c’è il presente e il futuro
non solo personale, ma di
un’intera classe dirigente.
C’è quasi la sensazione che
un ciclo sia giunto al termine. Il segretario Roberto Speranza parlerà, nella relazione introduttiva,
della situazione politica generale, partendo da ciò che
sta succedendo a livello nazionale (la scorsa settimana era sul palco di Napo-
I vertici
lucani del
Pd sabato
pomeriggio
insieme
all’on.
D’Alema
durante la
manifestazione a
Roma
li al fianco di Bersani), ma
soprattutto sulle fibrillazioni a livello regionale.
Del resto, il momento è dei
più complicato. Mai, negli
ultimi anni, la coalizione
è apparsa così sfilacciata.
Il Pd, per la verità, in altri fragenti (anche per le
fasi congressuali) è stato
ancora più dilaniato. Oggi sono fatti esterni a creare problemi. Speranza
proverà a chiedere a tutti
maggiore coesione e di rilanciare presenza e progettualità. Anche perchè si
annuncia la Conferenza
programmatica del partito tra qualche mese dopo
una serie di workshop te-
matici. Dodici incontri
sul territorio con iscritti,
cittadini e forze sociali per
“riscrivere” il programma
del Pd. Intanto, c’è da fare i conti con una finanza
pubblica ormai svuotata,
che mina l’azione degli amministratori locali. Ma
anche il nuovo piano sanitario che prevede una cura da cavallo che lascerà
sicuramente “morti e feriti” tra le varie (troppe)
strutture che vi sono in Basilicata. E’ chiaro che al
partito è richiesta la massima compattezza, a prescindere da campanilismi e personalismi. La polvere non finirà sotto i tap-
peti, nella consapevolezza
che sarà impossibile continuare a vivacchiare. Gli
errori commessi negli ultimi tempi saranno evidenziati e valorizzati per provare a risistemare barra e
asticelle. Il tutto, anche in
vista delle candidature
per le eventuali elezioni politiche anticipate e il rimpasto nella giunta regionale. Le diverse anime si
scontreranno su questo,
ma non certo in pubblico.
Dei nuovi organigrammi
che saranno ufficializzati
nella nuova giunta regionale, se ne sta discutendo
nelle stanze chiuse e insonorizzate. Su questo nes-
Situazione politica e conferenza
programmatica all’ordine del giorno.
La vicenda Fenice e Arpab scuotono
il partito. Confermata la “grande
alleanza”: dalla sinistra all’Udc
suno si sbilancia. Ma appare chiaro che nella giunta De Filippo non ci sarà
spazio per assessori tecnici e per lo stesso Restaino.
Si lavora a un compromesso che non scarichi il responsabile delle Attività
Produttive, ma che dia un
segnale di novità. L’area
cattolica scalda i muscoli
e apre i nomi per la successione. Non diverso il discorso sugli alleati. Negli
ultimi tempi, anche per
una pura questione di visibilità, dalla Sel ai socialisti, la coalizione è sempre
più vivace. Speranza dovrebbe confermare la linea
di apertura alla “grande
coalizione” che va dalla sinistra al centro-moderato,
come “scelta strategica”
che vorrebbe essere propedeutica anche a quella nazionale. La Basilicata, anche in questo, vuole con-
tinuare a dettare le scelte
nazionali. Anche perchè,
in caso contrario, la concorrenza con il Terzo Polo diventerebbe letale. Non
è un caso che proprio l’onorevole Margiotta sta provando a depotenziare due
possibili avversarsi nelle
prossime elezioni quali gli
assessori-segretari di Api
e Udc, Mazzocco e Mancusi. Speranza prova a ricucire e rilanciare, ma nulla è scontato. La stessa
area ex Ds non sprizza salute. Il momento è talmente complicato che anche i
vecchi schemi (che i capicorrenti in questi giorni
hanno provato a rilanciare) potrebbero aver perso
di incisività. Il mondo sta
cambiando e la politica
prova ad edeguarsi. Il Pd
se n’è accorto? Lo scopriremo dal dibattito di questo pomeriggio.
del partito rispetto alla
vicenda Fenice a inquinamento. Nell’ultimo
periodo non sono mancate critiche alla giunta De Filippo e al ruolo
egemone del Pd. A “tranquillizzare” gli animi è
stato lo stesso Valvano,
supportato dall’intervento dello stesso governatore De Filippo che ha
ampiamente riconosciuto il ruolo del partito nella coalizione di centrosinistra e il ruolo di supporto e stimolo per la
giunta regionale. La
presidenza della quarta
commissione a Rocco Vita e la stessa candidatura a sindaco di Melfi del
segretario regionale so-
no due testimonianze di
una volontà di collaborazione e di valorizzazione del “riformismo” tanto caro sia al Psi, ma anche guida per l’intero
centrosinistra. Il riconoscimento del presidente
ha stemperato gli animi
con il Pd, anche se resta
sempre attuale la richiesta di un rimpasto
in giunta che tenga presente proprio il ruolo del
mondo riformista. Dopo
Aliano (confino di Levi),
il Psi si sposta a Tricarico (centro del sindacoingegnere Scotellaro),
dove il partito è impegnato nella difesa della
tomba dell’ex sindaco socialista.
Ad Aliano un’altra tappa del progetto per la nuova Basilicata
Il Psi mette in mostra il riformismo
I socialisti incassano il riconoscimento di De Filippo per il lavoro svolto
ALIANO- Il centrosinistra lucano non può fare a meno delle tradizione riformista del Partito Socialista. Da qualche
tempo, l’ex gafofano ora
rosa, sembra voler assumere un nuovo protagonismo. In vista dei congressi regionali e nazionali per l’inizio del mese prossimo, i socialisti
lucani sono impegnati
in diverse conferenze
territoriali per discutere del futuro economico
e sociale della Basilicata. L’altro giorno il partito si è dato appuntamento ad Aliano, dove
quadri e tecnici hanno
disegnato i futuri scenari economici della regionale. Alle relazioni tecniche sul sistema delle
imprese, sindacati, banche, ordini professionali (Graziadei, Carriero, Vaccaro), si sono intervallati interventi più
politici. Un tentativo,
quindi, di interagire
Il dibattito
organizzato
dai socialisti
ad Aliano.
(foto
Esposito)
con il mondo delle professioni e delle categorie
sociali per preparare la
piattaforma programmatica del Psi negli scenari che cambiano. Con
il segretario regonale
Valvano e quelli provinciali Stigliano e Cutro,
presente anche il consigliere regonale Vita e i
presidenti Loguercio e
Sarubbi. Diversi i sindaci presenti e i dirigenti.
Ribadita la posizione
Estratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno - 07.11.2011
PAG.9
Basilicata Mezzogiorno
MATERA PROVINCIA I V
Lunedì 7 novembre 2011
ROTONDELLA AVEVA FATTO DISCUTERE LA PARTECIPAZIONE DI MARIA CUCCARESE TRA I 12 CANDIDATI DOPO UNA INTERROGAZIONE DEL GRUPPO CONSILIARE DI MINORANZA
Anche l’assessore tra i bocciati
Nessuno supera il concorso per ispettore contabile preceduto da polemiche
FILIPPO MELE
l ROTONDELLA. Era stato definito il “concorso delle polemiche” poiché vi partecipava anche un assessore della Giunta
guidata da Vincenzo Francomano (Pd). Ebbene nessun concorrenti ad un posto di istruttore contabile ha superato le due
prove scritte previste nel bando.
Occorreva raggiungere il voto
di 21/30esimi per poter accedere
alla prova orale. Ma così non è
stato per alcuno dei 12 partecipanti, assessore alla Cultura,
Maria Cuccarese, compresa.
Certo, la notizia di concorsi
per assunzioni in enti pubblici
rimasti senza vincitore non è
nuova forse perché le commissioni esaminatrici sono molto
più attente che non in passato a
condurre le diverse operazioni.
Un caso analogo, ad esempio, si
verificò anche a Scanzano Jonico per l’assunzione (mancata)
di vigili urbani. Questo di Rotondella, poi, aveva gli occhi della cronaca puntati addosso proprio per la polemiche scatenate
sulla vicenda nel settembre
scorso. Ricordiamo che la querelle fu accesa da una interrogazione del gruppo consiliare di
minoranza “Coalizione per Rotondella”, guidato dal predecessore di Francomano, Vito
Agresti. L’ex primo cittadino,
insieme ai consiglieri Giuseppe Lippo e Laura Pastore, sostenne, Gazzetta del 27 settembre, che «la partecipazione di un
assessore in carica ad un concorso indetto dall’Amministrazione di cui fa parte non rap-
MARCONIA IN VIA BOSCO
Amianto, gli esami
dell’Arpab
escludono pericoli
Dopo l’esito negativo
Il sindaco Francomano
«Non so se ne verrà
bandito un altro»
ROTONDELLA. «La conclusione del concorso per un istruttore contabile ha confermato
l’assoluta irreprensibilità della
commissione e l’assoluta trasparenza delle operazioni. E l’assessore Maria Cuccarese ha avuto
un trattamento pari agli altri partecipanti». Così il sindaco Vincenzo Francomano dopo che nessuno dei concorrenti al “concorso
delle polemiche” ha superato lo
scritto. Come ha deciso la commissione composta da un dirigente comunale e da due funzionari di Prefettura. «Mi spiace – ha
aggiunto il primo cittadino – per
l’esito del concorso avviato dal
mio predecessore. Non so se sarà di nuovo bandito. Occorrerà
verificare la pianta organica, la
spesa, le norme in materia di as[fi.me.]
sunzioni».
presenta una condotta etica accettabile e trasparente. Ciò dal
momento in cui l’assessore si
pone in una situazione di vantaggio rispetto agli altri candidati facendo parte dell’istituzione che ha nominato la commissione esaminatrice presieduta
da un dipendente comunale».
Per la minoranza del Consiglio
municipale di Rotondella, cioè,
Cuccarese doveva o dimettersi
per partecipare al concorso o
rinunciare alla possibilità di accedere ai ruoli impiegatizi
dell’ente. Ma il sindaco Francomano replicò: «Il bando del
concorso era stato emanato proprio
dall’amministrazione
Agresti. Pertanto l’assessore
Cuccarese non era tale quando
inoltrò domanda di partecipazione. Il presidente della commissione, inoltre, è stato nominato anche lui dal mio predecessore e noi abbiamo chiesto,
NOVA SIRI OLA SULL’ATTIVITÀ ESTRATTIVA DEI GIACIMENTI DENOMINATI RIVOLTA 001 E NOVA SIRI 001
«Quei due pozzi di gas
a rischio di radioattività»
ENZO PALAZZO
l NOVA SIRI. La Regione proroga la concessione mineraria Nova Siri scalo alla Gas Plus
italiana (e anche Monte Morrone, tra Ferrandina,
Pomarico e Pisticci). Riguarda i pozzi Rivolta 001 e
Nova Siri 001 che estraggono a mala pena gas per
un valore annuo di circa 50 mila euro. I due pozzi
stanno a circa 200 metri dal centro Itrec e dal
deposito di scorie lucane radioattive.
econdo i due movimenti ambientalisti, No Scorie Trisaia e Ola, Organizzazione lucana ambientalista, che provocatoriamente hanno chiesto alla
Gas Plus italiana e non alla Regione di fare un
passo indietro “istituzionale”, rinunciando ad
estrarre ancora gas, il rischio estrattivo dei due
pozzi, sta in una possibile contaminazione radioattiva del Metapontino. «L’attività mineraria
può provocare un fenomeno di subsidenza, cioè un
abbassamento del suolo da 30 cm. a finanche i 5 m.,
con conseguente possibilità di determinare crepe
ai contenitori delle scorie». Rischio confermato
anche dal sismologo americano Leonardo Seeber e dal Centro di vulcanologia e sismologia
nazionale e temuto anche dai Consigli comunali
di Nova Siri, Policoro e Rotondella, ma non considerato dal Dipartimento regionale e né tampoco
dalla società mineraria. I tre Comuni hanno tempo fa inviato le loro osservazioni alla Regione, non
«tenute in debito conto».
«Il Dipartimento ambiente della Regione è una
diga aperta verso gli interessi delle società minerarie», dicono No Scorie e Ola, contestando il
metodo «poco istituzionale» utilizzato per i permessi minerari come un artificio burocratico alla
«Ponzio Pilato», che prevede che la Regione rinunci alla Via, Valutazione di impatto ambientale,
vietando in tal modo a «enti, associazioni, movimenti e cittadini, la possibilità di opporsi alla
richiesta di rinnovo di concessione, aggirando
anche i possibili pareri dei Comuni interessati».
le altre notizie
SCANZANO JONICO
DETENZIONE E SPACCIO DI STUPEFACENTI
Cocaina, arrestato un giovane
n Un giovane di cui non sono state fornite le generalità è stato arrestato a Scanzano Jonico da agenti del Commissariato di Polizia per detenzione e
spaccio di cocaina. Il nuovo arresto segue di pochi
giorni l’Operazione Picasso, conclusa con un arresto e sei denunce. Gli uomini del commissario
Roberto Cirelli sono convinti di aver assestato un
[fi.me.]
duro colpo al mercato degli stupefacenti.
LE INIZIATIVE CONTRO IL TRASFERIMENTO
Commissariato, serve l’adeguamento
n In una assemblea svoltasi in Municipio a Scanzano Jonico il coordinatore del Comitato pro commissariato, Nicola Suriano, ha informato dei risultati dell'incontro con il prefetto sulla questione
del trasferimento del Commissariato di Polizia a
Policoro. «Ha chiesto che il Comune metta in sicurezza la struttura», ha ricordato. «Ed il Comune
– ha assicurato il sindaco, Salvatore Iacobellis – si
sta attrezzando». Giovedì sopralluogo tecnico per
[fi.me]
verificare le criticità da eliminare.
TRICARICO
PROTESTA DEI RESIDENTI DEL CENTRO
Topi, chieste misure di derattizzazione
n Molta gente di Tricarico si è rivolta al sindaco Antonio Melfi per denunciare la presenza di topi, soprattutto nel centro storico. L’Acquedotto lucano,
sollecitato a effettuarla, eseguirà nella giornata di
[v.d.l.]
oggi la derattizzazione.
proprio per trasparenza e regolarità, che gli altri due membri
dell’organismo esaminatore venissero nominati dal prefetto di
Matera, Giovanni Francesco
Monteleone».
Insomma, Francomano, in
conclusione, dichiarò: «Sono disponibile a mettere la mano sul
fuoco sulla correttezza del concorso e dell’assessore Cuccarese». Ed ecco la conclusione che
nessuno, forse, si aspettava.
CONCORSO
A VUOTO
Una veduta di
Rotondella
e l’assessore
comunale alla
Cultura, Maria Cuccarese
[foto Mele]
.
l MARCONIA. Hanno dato esito negativo i nuovi controlli effettuati dall’Arpab nel plesso di via
San Giovanni Bosco, dopo la rimozione del pavimento contenente amianto crisolito. I nuovi esami erano stati richiesti da Palazzo Giannantonio
dopo la conclusione della prima parte dei lavori,
quella riguardante l’espianto della pavimentazione incriminata, per verificare se vi fosse stata la
contaminazione dell’aria. I risultati della campionatura, effettuata giovedì, hanno dato esito negativo, come ha confermato lo stesso sindaco, Vito
Di Trani: «Ci sono pervenuti i risultati degli esami eseguiti dai tecnici dell’Arpab nel plesso di via
San Giovanni Bosco, effettuati per la ricerca di
fibre d’amianto aerodisperse: l’esito è fortunatamente negativo». Nel contempo, i lavori nella
scuola proseguono e, dopo la rimozione del pavimento incriminato, si sta completando la messa
in opera del nuovo pavimento. «Nel complesso –
ha spiegato il sindaco – sono stati spesi circa 110
mila euro per mettere in sicurezza la scuola attraverso la rimozione del pavimento, piuttosto che
incapsularlo. I tempi credo siano soddisfacenti.
Completato l’intervento a via San Giovanni Bosco
– ha concluso – provvederemo a rimuovere il tetto
del capannone dell’ex chiesa, che è in eternit e non
può certo rimanere lì: dopo il suo smaltimento, il
capannone sarà del tutto eliminato». Ma il “fronte
ambientale” per Di Trani non termina qui: domani, infatti, a Pisticci sarà celebrato un consiglio
comunale straordinario nel corso del quale si parlerà di inquinamento del Basento e della discarica
di La Recisa, con l’eterno tema del possibile arrivo
[p.miol.]
di nuovi rifiuti da fuori città.
Estratto da: Il Quotidiano - 07.11.2011
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Basilicata Mezzogiorno
Potenza
Lunedì 7 novembre 2011
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REDAZIONE: Via Nazario Sauro, 102 - 85100 Potenza - Tel. 0971.69309
L’ex preside della facoltà di agraria non ha vinto la sua battaglia contro un male incurabile
L’Unibas piange Ivana Greco
Nell’aula A1 allestita la camera ardente. Il ricordo del rettore e degli studenti
HA lottato fino all’ultimo per sconfiggere quel male incurabile che, purtroppo, nonostante fosse una donna forte e
combattiva, ha avuto la meglio su di lei.
Ivana Greco, già preside della Facoltà
di Agraria, è morta l’altra sera stroncata da un tumore diagnosticatole circa
un anno fa. Dalle 15.30 di ieri amici,
colleghi e studenti, le hanno reso
omaggio nella camera ardente che il
Rettore dell’Università di Basilicata,
Mauro Fiorentino, ha voluto allestire
nell'aula A1 della Facoltà che lei ha retto per tanti anni. Una camera ardente
che rimarrà aperta fino alle 12 di oggi.
Poi la salma di Ivana Greco tornerà in
Puglia dove si terranno i funerali. In
segno di lutto l’Università ha deciso di
sospendere per la giornata di oggi tutte le lezioni.
Lezioni che per Ivana Greco erano
tutto visto che in quelle occasioni lei poteva fare quello che più amava: dialogare con gli studenti. Studenti che
hanno sempre ricambiato il suo amore
come dimostra la targa che il 30 settembre del 2010, alla chiusura del
mandato da preside della Facoltà di
Agraria , gli studenti dell’associazione
“Sui generis” le vollero donare. Una
targa cui sopra inciso: “Alla professoressa Ivana Greco per aver vissuto il
suo ruolo da Preside e da Docente con
passione, emozione ed intensità, soprattutto amando gli studenti. Professoressa è nei nostri cuori e nei nostri
sentimenti più profondi. Grazie per
averci donato la sua dolcezza e la sua
quotidianità”. Ed è proprio in queste
parole che è racchiusa la donna Ivana
Greco che fino all’ultimo ha lottato per
avere la meglio.
Ivana Greco nel 1973 consegne la
laurea in Farmacia all'Università degli
Studi di Bari e nello stesso Ateneo comincia la sua carriera che la porterà
poi a Potenza dove per anni ricoprirà la
carica di preside della Facoltà di Agraria.
Dopo essersi laureata la Greco diventa ricercatrice presso l'Istituto di “Miglioramento genetico delle piante
agrarie”. Nel 1987 il suo arrivo a Potenza, che diventerà la sua seconda città. Professore associato alla Facoltà di
agraria: questo il suo primo incarico
all'Università degli Studi della Basilicata. Da quell’anno in poi «la sua storia
accademica e umana - hanno fatto sapere il Rettore Mauro Fiorentino e l’attuale preside di Agraria Michele Perniola - si lega strettamente alle vicende
GIORNATA DELLE FORZE ARMATE
Ivana Greco, già preside della Facoltà di agraria, deceduta l’altra sera
dell'Ateneo lucano».
Nel 2000 Ivana Greco diventa professore ordinario di Genetica agraria. Poi
la nomina a preside. Per dieci anni - dal
2001 al 2010 quando il terribile male
l’ha colpita - ha guidato la Facoltà di
agraria. Un decennio molto complesso
per il mondo accademico italiano che
ha dovuto fare i conti con provvedimenti ministeriali e legislativi che
hanno imposto agli Atenei e alle facoltà, profonde trasformazioni dell'offerta didattica».
Nonostante tutto Ivana Greco non ha
mollato riuscendo a conciliare il suo
ruolo di preside di facoltà con la sua
«attività di ricerca - ha ricordato Fiorentino - che ha riguardato aspetti, teorici e applicati, del miglioramento genetico di specie vegetali». E proprio
grazie alla ricerca Ivana Greco è riuscita anche ad allacciare collaborazioni
«con ricercatori ed enti in Germania,
Francia, Inghilterra, Spagna, Grecia,
Ungheria, Austria, Slovenia, Lettonia
e Svezia».
Nel febbraio 1997, per il suo contributo alla ristrutturazione accademicoamministrativa dell'Ateneo albanese
in qualità di coordinatore del progetto
“Tempus” dell’Unione europea, le è sta-
ta conferita una Laurea Honoris Causa
dall'Università di Tirana.
Sia l’attuale preside della Facoltà di
Agraria, Perniola, che il Rettore Fiorentino hanno voluto sottolineare com
e «il suo contributo all'organizzazione
e alla vita dell'Ateneo lucano è stato
continuo e determinante». Nella sua
veste di componente di diritto del Senato accademico, in una fase complessa
della vita dell'Ateneo lucano, aggravata dai continui tagli operati dal Ministero e «dal contemporaneo tentativo
di allargare e arricchire il potenziale
didattico e di ricerca della nostra università» si è battuta per l'istituzione di
quattro nuove facoltà.
Alle nuove sfide Ivana Greco non si è
mai sottratta, partecipando attivamente alla costituzione della nuova Facoltà di Farmacia, del cui Comitato Ordinatore ha fatto parte sin dalla sua
istituzione. «Era un compito - ha concluso Fiorentino - a cui teneva molto, e
che rappresentava per lei un ideale
completamento e una congiunzione
fra i suoi studi iniziali e una carriera accademica e di ricerca svolta nell'ambito
della genetica vegetale».
al.g.
[email protected]
MANCAVANO 10 minuti all’inizio della celebrazione in
piazza Pagano della Giornata delle Forze armate quando
l’orologio della Prefettura si è fermato. Questo comunque
non ha impedito che si svolgesse la Giornata delle forze armate con mezzi, stand e bersaglieri che hanno invaso la piazza (foto Andrea Mattiacci)
DALLA PROVINCIA
Topi di appartamento
in azione in alcune
abitazioni di Ginestra
GINESTRA - Sembra che la tranquillità nel piccolo centro del Vulture sia finita da qualche
giorno. Dopo il furto di 40 pannelli fotovoltaici
spariti dal campo sportivo lo scorso 25 ottobre,
lo scorso 4 novembre è stata presa di mira un'abitazione. Erano da poco passate le 18, da un'abitazione in via Lucania, all'ingresso del paese
provenendo da Ripacandida (un altro centro
dove fino a pochi mesi fa si sono verificati tanti
furti nelle abitazioni anche in pieno giorno) sono stati portati via alcuni oggetti preziosi. Una
settimana fa in via Vittorio Emanuele, a centro
metri dall'abitazione visitata dai ladri lo scorso
4 novembre, all'ingresso del paese, provenendo da Venosa, sconosciuti hanno rotto una finestra per entrare in questa abitazione che
hanno messo a soqquadro alla ricerca di soldi e
preziosi, ma non hanno fatto in tempo a portare
via perché il proprietario ha fatto in tempo ad
accorgersi. Fenomeni questi che da tanto tempo non si verificavano a Ginestra. In piazza Ciriello, luogo di incontro dei cittadini, non si fa
altro che parlare di questi furti. Si chiede maggiore sicurezza per la popolazione.
Lorenzo Zolfo
Don Severino rende omaggio
a tutti i caduti in guerra
GINESTRA - La messa di ieri celebrata
da don Severino D'Amico, nuovo parroco di Ginestra, è stata dedicata ai caduti
in guerra del piccolo centro arbereshe. Il
parroco don Severino nell'omelia ha detto: «oggi ricordiamo i caduti in guerra di
Ginestra che si sono battuti per la libertà.
Una memoria che ci deve far venire voglia di essere liberi. Sono state persone
che prima di morire, pur se non hanno
fatto delbene, si trovanocon Dioin Paradiso. La nostra libertà l'abbiamo ricevuta da questi nostri caduti in guerra. La
presenza del Sindaco con la fascia tricolore rappresenta la conquistata libertà e
democrazia. Per ricordare bene questa
memoria chiediamo perdono per i nostri
peccati».
Il sindaco Giuseppe Pepice, presente
col Maresciallo di Polizia municipale,
Antonio Gremigna ed il vice Sindaco Fiorella Pompa, ha aggiunto: «do il benvenuto al nuovo parroco di Ginestra che
troverà nell'amministrazione comunale
disponibilità e solidarietà». Ha elencato i
Don Severino porta una corona d’alloro al
monumento ai caduti
nomi dei caduti in guerra delle due guerre 1915-1918 e 1940-1945. Poi in corteo
le autorità religiose, civili e militari, seguite da alcuni cittadini,dalla chiesa
madre sono giunte fino al monumento
dei caduti di piazza Risorgimento dove è
stata deposta una corona di alloro.
l.z.
Villa d’Agri
Quattro segnalati
per uso di stupefacenti
VILLA D'AGRI - Fermati 4 ragazzi per
uso di droga.
I Carabinieri della stazione di Villa d'Agri, impegnati in un controllo sul territorio del comune valligiano, hanno fermato e segnalato quattro giovani di età
compresa fra i 17 e i 20 anni, per uso di
stupefacenti. I quattro ragazzi viaggiavano su un auto, quando la loro corsa si è
interrotta davanti allo stop dei militari,
per un ispezione di monitoraggio nella
zona. I Carabinieri non appena chiesto i
documenti per l'identificazione, hanno
notato lo stano comportamento dei giovani, un dettaglio che non è sfuggito alla
pattuglia di Villa d'Agri che hanno accompagnato i ragazzi all'ospedale del
paese, per il test anti-droga, il quale ha
dato esito positivo.
Per tutti è scattata la segnalazione in
Prefettura per consumo di sostanze stupefacenti, mentre per il conducente dell'auto, anche il ritiro della patente e il sequestro dell'auto.
Angela Pepe
Estratto da: La Nuova del Sud - 07.11.2011
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Basilicata Mezzogiorno
_Basilicata_
_Primo Piano Basilicata
_
Lunedì 7 novembre 2011
CRONACA NERA
Tragedia dell’Alzheimer, la donna, 78enne, resta ricoverata e assistita da una psicologa dell’Asm
di CLEMENTE CARLUCCI
POMARICO- Tutti a Pomarico, piccolo e laborioso centro della provincia di Matera, si è risvegliato ieri –
come ha anche confermato il sindaco Giuseppe Casolaro - in un clima di dolore ed incredulità per
quanto accaduto il giorno
precedente in un’abitazione del centro storico, in via
Cristoforo Colombo. Non
erano ancora le ore 9,30 di
ieri l’altro quando si è verificato un autentico e terribile dramma purtroppo
concretizzatosi con violento omicidio tra le mura
domestiche. Un gesto inconsulto di Angela Carioscia di 78enne che, forse
pure per svincolarsi da una
pericolosa aggressione da
parte del marito (Carmine
82enne ucciso dalla moglie, oggi l’autopsia
Vitella di 82 anni le stava
stringendo il collo con le
mani) affetto da una grave, degenerativa forma di
Alzheimer, non avrebbe potuto fare altro che afferrare un coltello da cucina
(l’aveva a portata di mano)
e rivolgerglielo verso la gola, all’altezza della carotide. Fatto sta che la lama tagliente del coltello ha ucciso all’istante l’uomo che
è caduto in terra privo di
vita e in un lago di sangue.
Gli arrivi immediati del medico di famiglia, il dott. Michele Fusillo, e quello del
personale medico del servizio urgenza del “118”
non hanno potuto fare altro che constatare la sopravvenuta morte del pen-
L’ingresso dell’abitazione dei coniugi Vitella a Pomarico
sionato, mentre la donna
(per curare con assiduità
e impegno il marito da molto tempo malato era lei stessa caduta nella trappola
della depressione) era sotto choc. I carabinieri del posto e i loro colleghi del nu-
cleo operativo radio-mobile coordinati dal cap. Michele Basilio hanno avviato con tempestività le indagini per la verifica del movente. Anche se tutto appare sin troppo chiaro. La
Carioscia avrebbe agito
per salvare se stessa. Tant’è che Savina Toscani, sostituto Procuratore della
Repubblica del Tribunale
di Matera, ha disposto
l’arresto della 78nne omicida, limitato ai domiciliari per due motivi essenziali: l’età avanzata della stessa e anche le sue precarie
condizioni di salute, subito verificate nell’ospedale
“Madonna delle Grazie” di
Matera. Ieri, la Carioscia (è
assistita sin dal primo
momento da una psicologa dell’Asm) era ancora ricoverata per completare la
serie degli accertamenti
medici e clinici che le sono stati prescritti. Nel momento in cui potrà far ritorno a Pomarico dovrà
gioco-forza trovare ospitalità, per effetto del provvedimento di custodia cautelare ai domiciliari, presso
alcuni familiari peraltro
dettisi già disponibili. E
questo, pur se sopra all’abitazione del delitto abita uno
dei figli di Carmine e Angela (Franco, l’altro si
chiama Rocco, ma abita in
una casa diversa, in altro
rione del paese). La casa è
sotto sequestro, così come
il coltello. Stamani, sempre
presso l’ospedale di Matera, sarà effettuato l’autopsia sul cadavere di Carmine Vitella. L’ha disposta il
pm Savina Toscani. Una
prassi giudiziaria prevedibile. Solo dopo si potrà stabilire come e quando poter
effettuare il pietoso rito della sepoltura del contadino
ucciso dalla moglie.
Scontata la condanna. Ma non potranno essergli rivolte, come avrebbe voluto la famiglia della vittima, le domande sui depistaggi
Dopo 18 anni Restivo a processo
Al via domani a Salerno il rito abbreviato per l’omicidio di Elisa Claps. Ma lui non ci sarà
POTENZA- Diciotto anni
dopo la sua morte, approda domani nelle aule
della giustizia italiana il
caso di Elisa Claps, con
Danilo Restivo imputato
dell’omicidio della studentessa potentina. La
ragazza aveva 16 anni
quando fu uccisa il 12
settembre del 1993, ma
solo l’anno scorso i suoi
resti sono stati ritrovati
nel sottotetto della chiesa della Santissima Trinità a Potenza. Un ’processo scontato’ secondo
la famiglia che ha sempre creduto nella colpevolezza di Restivo, attualmente detenuto in Inghilterra per un altro omicidio, quello di Heather
Barnett, una sarta di
Bournemouth trovata
morta nel 2002. Le prove sono speculari e portano ad individuare la
stessa mano dietro i delitti, quella di Restivo, già
condannato al carcere a
vita in Gran Bretagna. A
Salerno sarà giudicato
con rito abbreviato. Contro di lui c’è anche la prova del dna raccolta dai carabinieri dei Ris di Parma. Però molte domande non potranno essergli
rivolte, come avrebbe voluto la famiglia, ora proiettata a far luce sugli altri risvolti poco chiari,
dai depistaggi alle omissioni investigative. Quello italiano sarà un processo sull’omicidio e non sul
contesto, su ciò che è av-
Elisa Claps e Danilo Restivo. Era il 12 settembre
del 1993 quando la ragazza venne uccisa nel
sottotetto della chiesa della Trinità a Potenza
venuto dopo tanto da posticipare il ritrovamente
del cadavere di cui qualcuno sapeva, stando alle indagini ed alle ultime
rivelazioni.
E’ una domenica soleggiata il giorno in cui Elisa scompare nel nulla a
Potenza, in via Pretoria.
Esce di casa insieme ad
un’amica, Eliana De Cillis. Ha un appuntamento con Danilo Restivo. Si
incontrano in chiesa. E’
lo stesso Restivo a confermare l’incontro in un
processo in cui viene
condannato a due anni e
8 mesi di reclusione per
false dichiarazioni al
giudice. Restivo dichiara di averla incontrata e
che lei era lì ad aspettarlo alla chiesa della Santissima Trinità, in via
Pretoria. Sempre stando
alla sua deposizione, i
due ragazzi sono rimasti
dieci minuti a parlare dietro l’altare, poi Elisa è andata via e Restivo l’ha seguita con lo sguardo fi-
no a quando è uscita, guata. ’’La vittima - e’
quindi è rimasto un po’ scritto nella relazione
a pregare. Tornando a ca- dell’autopsia di Francesa, si è ferito nel cantie- sco Introna - fu attinta da
re delle scale mobili. I 12 lesioni da punta e tagiudici non gli credono glio (nove inferte postedel tutto: nella sua rico- riormente e tre antestruzione c’è un buco di riormente), e da almeno
un’ora e mezza in cui la una lesione da taglio’’.
sua versione non è ri- L’arma e’ ’’una lama picscontrata. Infatti Elisa cola, appuntita, della
verrà ritrovata nella chie- lunghezza di almeno 5,5
sa da cui non era mai centimetri’’. Secondo la
uscita. A distanza di relazione la ragazza e’
tempo il corpo ’’parla’’ stata uccisa li’ dove e’ stanell’autopsia. E rivela ta trovata, nel sottotetto
lo scenario per cui Resti- della chiesa della Santisvo e’ accusato di omicidio sima Trinita’ in quanto
volontario pluriaggra- ’’la salma subi’ tutto l’iter
vato per i motivi abietti trasformativo in corrispondenza
e la ferocia.
sito di
Secondo
Si tratta in pratica del
rinvenil’accusa tutdi un processo mento’’.
to avviene
Per non far
nel sottotet“già fatto”,
avvertire i
to, dove Restivo con- essendo stato già miasmi
della deduce la rasviscerato a
gazza con
Winchester, in composizione cadala scusa di
darle un
Inghilterra, per verica, sel’acpiccolo doil caso Barnett condo
cusa, fu
no. Dopo
praticato
un tentativo di approccio sessuale, un varco fra le travi del
rifiutato dalla ragazza sottotetto. E questo e’ uno
che non voleva ’’metter- degli elementi che fa
si insieme’’ a Restivo, pensare a possibili complicita’. Il delitto avvenl’omicidio.
Elisa viene colpita 13 ne a seguito di un rifiuvolte con un oggetto ta- to ad avances sessuali. Lo
gliente e muore dissan- dimostrano i vestiti -
mutandine abbassate e
reggiseno tagliato - e alcune lesivita’ ’’all’interno
della coscia destra e delle mammelle’’. Sono state tagliate, inoltre, delle
ciocche di capelli, ’’alcune di netto nell’immediatezza della morte’’. Otto,
per la precisione. Sulle
mani di Elisa ci sono anche due lesioni da ’’arma
bianca’’, segno che tento’
di difendersi e di disarmare l’assassino afferrando ’’lo strumento di offesa’’. Elisa Claps fu uccisa con un assalto alle
spalle perche’ la maggior
parte dei colpi inferti con
un coltellino sono stati
inflitti ’’posteriormente’’, secondo l’autopsia.
Sul maglione intrecciato che Elisa vestiva e’ stata trovata una traccia di
dna: si tratta di saliva
frammista a sangue della ragazza. Per i Ris il
profilo biologico e’ di Restivo oltre ogni ragionevole dubbio.
Questo e’ un processo
gia’ fatto. Si e’ svolto a
Winchester, in Inghilterra, per il caso Barnett.
Esaminando il delitto
della sarta, sono state
esaminate le ’’incredibili somiglianze’’ tra i due
omicidi e la pubblica accusa ha stabilito che Restivo e’ colpevole di entrambi, ma ovviamente
condannato solo per
quello su cui e’ chiamata la giustizia inglese. Sono stati inoltre sentiti tutti i protagonisti della vicenda di Potenza, in persona o in videoconferenza. L’unico elemento
nuovo potrebbe essere la
presenza a sorpresa dell’imputato. Dal dibattimento, probabilmente,
resteranno fuori le zone
d’ombra. Restivo fu il primo sospettato della Polizia sin dall’inizio. I suoi
vestiti, pero’, non furono
sequestrati. Inoltre la
chiesa della Trinita’ fu
ispezionata ma il corpo
non fu trovato. Di piu’.
Un testimone disse di
aver visto Elisa alle 13.45
del giorno della scomparsa, circostanza smentita
dalle indagini (Elisa mori’ tra le 11.30 e le 13.10).
E poi c’e’ quello che e’ avvenuto negli anni, a cominciare dai presunti
ritrovamenti del corpo
dai sacerdoti, taciuti alle autorita’. La Chiesa
smentisce tutto ma l’ombra rimane fitta e, intanto, la chiesa rimane sotto sequestro.
Estratto da: La Nuova del Sud - 06.11.2011
_Potenza e Provincia_
PAG.12
Basilicata Mezzogiorno
Domenica 6 novembre 2011
15
tura”. Apposta sulla pergamena disegnata dal viLa manifestazione di ieri
gnettista emiliano, Ro
RAPOLLA - L’Italia uni- Visite nei frantoi, degustamotivo di orgoglio per il
Marcenaro, la firma delta da un filo d’olio novel- zioni ed esposizioni di
sindaco Sonnessa
l’assessore Mazzocco. Per
lo. Tappa a Rapolla del- prodotti tipici
il sindaco del piccolo
la carovana del GirOlio,
centro meil progetto
dievale, Midell’associachele Sonzione Città
nessa la
dell’olio
tappa lucache, come
na ha rapha dichiapresentato
rato il pre”un’occasidente nasione imzionale, Enportante
rico Lupi,
per la Basiӏ progetto
licata per
che
ha
farsi apl’obiettivo
prezzare in
di mettere
uno scenain vetrina
rio nazionanon solo le
le e la meeccellenze
daglia d’arproduttive
gento cone dell’ovicolonoscere gli oli per valorizzarli a tavola. Presenon solo olio di qualità per conderire pieferita dal
tura, ma lo
tata la carta degli oli delle 9 città dell’olio di Batanze e esaltare sapori e alimenti, ma
presidente
spaccato di
silicata. Una brochure dove trovare indicazioni sulanche creme. Dall’idea di coniugare prodotNapolitano
un’Italia da
l’azienda produttrice, la cultivar e l’abbinamento con
ti tipici e territorio è nata la linea cosmeper l’alto
far apprezil cibo. ”Questa carta – ha detto Stefania Dalessantica ”Terme di Rapolla” come ci ha spiegavalore dizare per l’
dro, capo panel Regione Basilicata - serve a unire
to il direttore dello stabilimento termale
vulgativo è
enogastroil mondo della produzione con quello dei consumaMaurizio Colangelo. Tre le linee studiate dalmotivo di
nomia, la
tori e della ristorazione. Purtroppo, nei ristoranti
la LyCon Cosmetics e realizzate con le acorgoglio”.
cultura, i
si trascura l’importanza dell’olio e, soprattutto, di
que termali e l’olio extravergine della CooSul ricopaesaggi
quello di qualità. Molto spesso gli chef friggono con
perativa Rapolla fiorente. Tre le linee: viStefania Dalessandro e
noscimento
degli uliveolio di semi, cucinano con olio d’oliva e forse conso, corpo e for men. Nell’offerta, non manMaurizio Colangelo
Dop, Sonti e delle podiscono con l’extra vergine. I produttori si sono sforcano gli oli per massaggi rilassanti e drenessa spera
polazioni
zati a dare ai prodotti identità e marchio, ma i loro
nanti per chi ama trattamenti curativi e alche possa
vocate a
oli sono poco presenti sui tavoli e spesso troviamo
l’insegna della bellezza del corpo. ”Abbiarappresenquesta attiampolle di vetro trasparente anonime”. Due i premo realizzato - ha detto - la linea cosmetitare ”un vovità”. Apmi consegnati per l’iniziativa. Sette le aziende che
ca sulla base di studi medico scientifici che
lano di sviprezzamenhanno partecipato al concorso ”miglior olio”. ”Ho
hanno evidenziato gli effetti benefici e nuluppo per le
ti per l’olio
voluto invitare in giuria non assaggiatori profestritivi dell’olio sulla pelle e sul corpo. La riaziende lulucano ”che
sionisti – ha spiegato – ma giornalisti specializzacerca va avanti tanto che abbiamo sperimencane
e
negli ultiti, gastronomi e ristoratori per far consocere gli oli
tato creme con succo uva, con il vino Aglial’azione
mi 10 anni
appena franti e apprezzarne le qualità”. Premiato
nico e l’aggiunta ovviamente di acqua terpromossa
ha
ragl’olio del frantoio Valluzzi di San Mauro forte. ”Premale. Per valorizzare un altro prodotto cadalla Coogiunto
mio al ”miglior oliveto”, a cui hanno partecipato 9
ratteristico delle nostre montagne, abbiaperativa
un’eccellenaziende è stato conferito a Ernesto Grimolizzi, giomo pensato a una maschera con farina di
Rapolla fiote qualità,
vane agricoltore di Rapolla.
castagne”.
rente che
ma deve esha iniziato
sere conol’iter sta a significare che
sciuto di più. I lucani dela cultura contadina ogvono prendersi valigetta Il presidente nazionale
I prodotti cosmetici a base gi produce, oltre a prodote andare a cercare nuo- dell’associazione Città
d’olio e il convegno di ieri
vi mercati per vendere il dell’olio Lupi
ti eccellenti, anche risulprodotto”. Una giornata
tati concreti. Il messagggio è quello
ricca di apdi lavorare
puntameninsieme per
ti, tra guraggiungesto, convere traguargni, esposidi imporzioni di protanti”. La
dotti tipici,
cittadina
visite in
del Vultufrantorio,
re, omagspettacoli e
giata da
degustazioSelci di una
ni quella
pianta di
svoltasi nelolivo della
la cornice
cultivar lodella coocale affidapertaiva
ta alla scuoRapolla fiola Pio IX di
rente.
Rapollaper
Un’iniziativa che in parte anticipa del Vulture. ”E’ una bel- Rapolla fiorente che nel so e le istituzioni devono una tappa importante e promuovere lo scambio
l’ufficializzazione (doma- la soddisfazione – ha 2003 ha iniziato il percor- attenzionare le propo- significativa in quanto, culturale, passerà il testini scade il periodo tran- detto l’assessore regioan- so, con la Regione e altri ste che vengono dal siste- in occasione dei 150 an- mone alle Marche il prossitorio per il riconosci- le all’Agricoltura, Vil- enti che hanno affianca- ma produttivo agricolo. ni, si rafforza l’identità di simo 12 novembre. Nel
mento) del marchio Dop ma Mazzocco - per i pro- to questo processo. Lo Questa del GirOlio – ha una cultura italiana che segno dell’unità nazionadell’olio extra vergine duttori e la Cooperativa svilpuppo parte dal bas- concluso l’assessore – è parte anche dall’agricol- le e agricola
di IRANNA DE MEO
Una giornata tra gusto, convegni, esposizioni di prodotti tipici, visite in frantorio e degustazioni
Olio lucano superstar
Ha fatto tappa a Rapolla la carovana del GirOlio. Applausi alla Basilicata
Premio “miglior uliveto”
Non solo pietanze: creme viso
a Grimolizzi di Rapolla
corpo e for men a base d’olio
C
N
Estratto da: Il Quotidiano - 06.11.2011
PAG.13
Basilicata Mezzogiorno
Domenica 6 novembre 2011
28
Affrontato a Picerno il tema “Federalismo fiscale e sanità, quali prospettive per la Basilicata”
Volontari, un buon investimento
I soldi servono anche al Terzo settore. Non arrivano i fondi regionali dal 2008
PICERNO - «Nella quotidianità è sempre emergenza, i
volontari rappresentano un
sicuro investimento: ma tutto ciò richiede fondi, ed ora
siamo arrivati ad un punto
critico»: si riassume così
l'intervento dell'assessore
alle Infrastrutture e Protezione Civile della Regione
Basilicata, Rosa Gentile,
ospite ieri mattina a Picerno
nella sala consiliare di piazza Plebiscito, nell'ambito
dell'incontro promosso dall'Anpas, Associazione nazionale pubbliche assistenze, dal titolo “Federalismo fiscale e sanità, quali prospettive per la Basilicata”.
Oltre ai tanti ospiti, la
giornata è stata impreziosita dalla presenza di Fabrizio
Pregliasco, virologo di fama
internazionale, oltre che vice-presidente Anpas nazionale e docente universitario
a Milano. Durante l'incontro
è uscito fuori un messaggio
importante, oltre che un grido d'allarme: in primis per
andare avanti nel mondo del
volontariato servono fondi,
che mancano da troppo tempo, inutile nasconderlo. Ol-
Da sinistra Lizza, Pregliasco e Oliveto
tre che una buona organizzazione. In secondo luogo è
stato sottolineato questo
momento di stallo totale. Basti pensare che, come sottolineato dall'assessore Gentile,
«senza il fondo nazionale di
solidarietà alla Regione non
arrivano fondi dal 2008».
Insieme
all'assessore
Gentile erano presenti Carmine Lizza, responsabile na-
zionale protezione civile Anpas, il presidente del consiglio provinciale Palmiro
Sacco, Libero Militi (responsabile Basilicata Soccorso),
Bruno Cigliano (responsabile regionale Anpas Politiche Sanitarie) Gesumino Ditommaso (presidente Misericordie Basilicata), Gianni
Russo (Presidente Pubblica
Assistenza Protezione Civile
Angels Picerno), il consigliere nazionale dell'Anpas,
Egidio Ciancio, oltre al sindaco di Picerno, Valeria
Russillo (che nei saluti ha
tra l'altro ringraziato anche
i volontari picernesi per la
serietà ed affidabilità ogni
qualvolta vengono chiamati
in causa).
A moderare la giornata il
giornalista Rai Angelo Oliveto. Presenti anche tanti
volontari di Anpas e Protezione Civile. E' stata l'occasione di un dibattito per capire le possibilità d'impiego
del volontariato qualificato,
in questo particolare momento economico e sociale,
come risorsa per il sistema
sanitario regionale. Ad aprire la serie di interventi i saluti di Ciancio, che ha dato il
“via” alla visione di un video,
denominato “Volontari per
Costituzione”. A seguire i
saluti del sindaco Valeria
Russillo, che tra l'altro ha
sottolineato il federalismo
come «una grande opportunità». La parola è poi passata
all'assessore Rosa Gentile.
Nel suo intervento, condiviso dai presenti, ha sottoli-
Ieri la cerimonia a Sasso di Castalda. Riconoscimento ad Arrigoni
Premio Beneventano, assegnati
Gli encomi della quarta edizione
SASSO DI CASTALDA - Si è tenuta ieri
a Sasso di Castalda la quarta edizione
del Premio intitolato a Mimmo Beneventano. A organizzare la manifestazione Libera Basilicata.
Quest'anno il riconoscimento è stato
conferito alla memoria di Vittorio Arrigoni, pacifista e free-lance ucciso a Gaza il 14 aprile 2011, perchè con la sua vita ed il suo coraggio è stato testimone di
un'Italia che costruisce la Pace nel
mondo; alla redazione di Rainews per
l'importante ruolo che riveste nel Paese garantendo un'informazione libera
e trasparente; a Ilario Ammendolia,
sindaco di Caulonia (RC), per le coraggiose e lungimiranti politiche di accoglienza e promozione dei diritti umani
portate avanti dalla sua amministrazione.
Beneventano, medico, giornalista e
amministratore locale di origine lucane (il padre, guardia forestale, è di Sasso di Castalda la mamma di Polla), fu
ucciso in un agguato di camorra a Ottaviano, in provincia di Napoli, il 7 novembre 1980.
Una persona sempre in prima linea
nella difesa degli altri. Nei momenti
importanti sarà sempre presente, sarà
nel Belice a soccorrere i terremotati o a
Firenze a salvare il patrimonio artistico, minacciato dall’alluvione. Iscritto
al Partito comunista italiano, Beneventano diventa riferimento importante
per la gente, e la sua candidatura a consigliere comunale nel maggio del
1975, ad Ottaviano sarà inevitabile, come la valanga di preferenze che raccolse allora e alle successive elezioni del
giugno del 1980. Nonostante ciò, avvertiva anche un forte il senso di appar-
neato: «questo è un momento molto particolare, siamo
sempre in emergenza, e bisogna ringraziare tutti i Volontari per la grande umiltà
e professionalità. Sono sempre presenti”, e ha concluso:
«Nei comuni non ci sono piani di emergenza verificati, e
vivremo nel panico ogni volta che piove, perché non si
riesce a garantire la sicurezza. Basti pensare che da otto
mesi attendiamo un decreto».
La parola è poi passata a
Carmine Lizza che, oltre a
leggere il documento precongressuale, ha ricordato
anche il grande lavoro che
l'Anpas sta svolgendo in Toscana e Liguria, in questi
giorni difficili. A seguire poi
ci sono stati i saluti ed interventi di Palmiro Sacco, Libero Mileti, Gianni Russo, Gesumino Detommaso e Bruno Cigliano. Poi l'intervento, molto applaudito, di Carolina Pellegrini, ospite della giornata (è consigliere comunale in Lombardia, a
Rho). La stessa nel suo breve, ma deciso intervento, ha
sottolineato: «i politici devo-
no avere il voto per governare, e quando governano devono dimenticare di fare
campagna elettorale e, se
non sono capaci di governare, devono andare fuori dalle…».
La chiusura è stata affidata all'ospite d'onore, Fabrizio Pregliasco. «Il federalismo deve essere la necessità
di arrivare ad un buon governo, per gestire al meglio
le risorse disponibili. La presenza del Volontariato è una
risorsa molto importante, e
riesce a ridurre e ottimizzare i costi. Il coinvolgimento e
la formazione sono elementi
importanti». Da tutti gli interventi, è uscito fuori un
messaggio importante: non
possono mancare i fondi.
Inutile nascondere che i soldi servono. Per portare
avanti le organizzazioni e
garantire determinati servizi. La giornata è poi continuata con un rinfresco dei
presenti presso la Torre Medievale di Picerno e con il
congresso Regionale dell'Anpas, tenutosi nel pomeriggio.
Claudio Buono
Il sindaco Fidanza ha ringraziato i cittadini
Raccolta porta a porta
A Oppido in un mese
ottimi risultati
tenenza, sentendosi profondamente legato a quello che lui definiva il suo Paese - Sasso di Castalda - dove, contemporaneamente, nel 1975, Mimmo sarà
eletto consigliere comunale. Il 7 novembre 1980, la sua vita generosa e ricca fu stroncata barbaramente in un agguato camorristico ad Ottaviano, in
quella strada che oggi porta il suo nome mentre, di primo mattino e abitualmente, si recava in ospedale per il suo
lavoro. Non era un eroe, ma lo diventò,
trovandosi a vivere in un territorio insidioso in un momento in cui il confine
fra politica, affari e camorra era diventato sempre più labile. Era, dunque, un
eroe che con le uniche armi dell’intelligenza, dell’intuito, della ragione e del
cuore sfidò l’arroganza della camorra e
dei politici corrotti, mettendo in seria
difficoltà i loro piani criminali.
Il sindaco Fidanza
A Pantano lavori
di riqualificazione
PIGNOLA - Proseguono gli
interventi di riqualificazione
ambientale nel territorio di
Pantano di Pignola nell’ambito del progetto regionale
Vie Blu, la cui
attuazione ricade nelle competenze della
Provincia di
Potenza.
A
renderlo noto è
il consigliere
provinciale
Gerardo Ferretti (Pd) che
esprime grande soddisfazione per gli interventi che si stanno realizzando sul territorio.
«Gli interventi - ricorda
Ferretti - rientrano nel Progetto Vie Blu per la manutenzione dei tratti fluviali che
hanno evidenziato maggiori
criticità a seguito di eventi alluvionali, al fine di ridurre il
rischio idrogeologico e attuare la riqualificazione strutturale e funzionale
dell’ambiente e del
paesaggio regionale. Le
opere di manutenzione
ordinaria che
si
stanno
svolgendo
lungo il fiume a Pantano, con la collaborazione della Protezione civile mirano a contrastare gli
eventuali allagamenti che
condizionano negativamente alcuni tratti di strada e a favorirne la viabilità».
Stasera a Satriano
si parla del Melandro
SATRIANO - Stasera in piazza a Satriano di Lucania, dalle 17, ospiti del movimento
culturale e politico “Satriano
Insieme”, si parlerà del rispetto delle 10 regole essenziali e basilari per dare garanzie ai cittadini che l’attività mineraria non inquini i
circuiti del bene primario
dell’umanità: l’acqua. Sarà
presente lo “Smemorandum
camper”. A Satriano, dunque, si parlerà del rischio di
inquinare il fiume Melandro
anche con una mega discarica di rifiuti speciali, pericolosi e fanghi petroliferi che la
società Tyke srl, con ricorso
pendente presso il Consiglio
di Stato, vuole costruire nel
cuore del parco nazionale dell'Appennino Lucano, in località Pietra Congolo. «Un fiume, il cui lento scorrere non è
solo in una delle più belle valli
della Basilicata, ma, secondo
la leggenda, anche in una
vallata che è stata attraversata dalle truppe di uno dei più
grandi generali della storia.
Lungo lo scorrere del Melandro, si attraversa un ponte
millenario, che a differenza
del vicino ponte stradale del
XX secolo, non è stato buttato
giù né dal tempo né dal terremoto del 1980. Sta lì imperterrito, come la maestosa
Torre di Satriano (in territorio di Tito) a ricordarci il valore
storico-ambientale
dell’area. Ma anche la superficialità di una politica regionale delterritorio che,per valorizzarlo, dimostrando di
non conoscere ciò che amministra, preferisce l’immediato e inquinante e facile sfruttamento del sottosuolo».
OPPIDO LUCANO - Ormai è
un mese di raccolta differenziata con sistema “porta a
porta” a Oppido Lucano e i risultati raggiunti in questi
primi trenta giorni di raccolta sono davvero incoraggianti.
Le previsioni fatte prima
dell'inizio di questo 'nuovo'
metodo di raccolta dei rifiuti
era giù ottimistico ma la comunità di Oppido Lucano ha
risposto subito in maniera
molto positiva. Infatti, è stato
il Sindaco di Oppido Lucano
Antonietta Fidanza che, tramite una lettera aperta ai cittadini, ha comunicato che la
cittadina bradanica nei primi venti giorni di differenziata ha raggiunto già una
percentuale altissima, il
75,51 %.
C'è gratitudine e apprezzamento nelle parole del sindaco per i risultati raggiunti sino ad oggi. Tuttavia, restano
fasi di criticità nella modalità
dello svolgimento del servizio, criticità che però saranno superate molto presto.
Fidanza, nella stessa lettera aperta, approfitta per ringraziare tutti i cittadini di
Oppido che si sono subito abituati a questo sistema di raccolta differenziata. Un ringraziamento è stato fatto anche alla Comunità Montana
Alto Bradano e al suo Commissario Antonio Anatrone.
Un plauso anche all'Ati Serveco Pellicano Verdee ai suoi
collaboratori per la quotidiano raccolta di rifiuti casa per
casa.
Chi parte bene è già a metà
dell'opera, un detto popolare
che calza a pennello in questa
circostanza. Oppido Lucano
è partita col piede giusto in
questo sistema di raccolta
differenziata e i risultati sono già di notevole positività.
Le strade, libere dalla grandi
campane di raccolta, danno
un senso diverso ad ogni via.
Il paese sembra più pulito e in
giro non si vedono più le
montagne di buste che sempre più si vedono in tutta la
penisola.
Rocco De Rosa
Estratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno - 06.11.2011
PAG.14
Basilicata Mezzogiorno
POTENZA CITTÀ E PROVINCIA I VII
Domenica 6 novembre 2011
MELFI LA DECISIONE DEL TAR SUSCITA PERPLESSITÀ TRA AMBIENTALISTI E CITTADINI. IL 16 L’UDIENZA PER ENTRARE NEL MERITO
Fenice torna a bruciare
paesi col fiato sospeso
Il comitato per il diritto alla
salute: «Senza indagini
epidemiologiche come si fa
a dire che non inquina più?»
FRANCESCO RUSSO
l A metà ottobre la Provincia di Potenza aveva sospeso per 150 giorni l'autorizzazione all'esercizio all'inceneritore
Fenice di San Nicola di Melfi, che si è
scoperto aver inquinato le falde acquifere
dal 2002. Ma il Tribunale amministrativo
della Basilicata ha revocato, anche se in
via temporanea, il provvedimento con il
quale erano state sospese le attività de
termovalorizzatore (che nel frattempo ha
già ripreso a funzionare). Le decisione
del Tar, che si pronuncerà definitivamente in sede collegiale il 16 novembre prossimo, ha creato sconcerto nelle popolazioni, che da mesi - soprattutto dopo la
diffusione dei dati tenuti nascosti per
anni dall'Arpab sull'inquinamento nel
sottosuolo - chiedono con forza la chiusura definitiva dell'impianto. Tale richiesta - mentre è al lavoro una commissione
d'inchiesta della Regione Basilicata, e sono in corso indagini della magistratura
che hanno portato anche ad alcuni ar-
resti - è stata suffragata tra l'altro dai
Comuni dell'area Nord lucana, che si dicono «contrari» al proseguimento delle
attività di incenerimento. Intanto, il Comitato per i Diritto alla Salute di Lavello,
fa sapere che «la decisione del Tar in
merito all'annullamento della sospensione dell'attività di Fenice-Edf da parte della Provincia è inaccettabile». Secondo il
Comitato lavellese «tutto l'impianto del
ricorso presentato da Fenice si basa su
poco chiare dichiarazioni dell'Arpab in
merito alla diminuzione dei contaminanti in falda, e sull'ennesima offensiva dichiarazione da parte dell'Azienda sanitaria di Potenza, sulla base della quale, in
assenza di un'indagine epidemiologica
non è possibile stabilire una relazione tra
l'inquinamento delle falde e le patologie
delle popolazioni residenti nella zona del
Vulture Melfese». «Ancora una volta evidenziano i rappresentanti del Comitato - è venuto meno il rispetto del principio di precauzione a danno delle popolazioni ed in favore di un soggetto privato, che svolge un'attività con forte impatto ambientale e fuori da ogni ragionevole controllo. L'inquinamento delle
falde - aggiungono - è una certezza dal
2002 e continua tuttora, checché ne dica
l'Arpab. Delle diossine liberate nell'aria
in questi anni di attività, l'Arpab non è in
grado di dirci assolutamente nulla, perché ancora oggi non ha i mezzi per poterle
rilevare. Non sapremo mai se queste sono
rimaste al di sotto dei limiti. Per non
parlare dell'assoluta mancanza di indagini biologiche». Per il Comitato, la sentenza di annullamento da parte del Tar «è
stata una doccia fredda, perché allo stesso tempo c'è un'indagine della Procura di
Potenza che parla di disastro ambientale,
e 12 Comuni della zona hanno espresso la
loro ferma contrarietà all'attività dell'inceneritore con un Consiglio comunale
congiunto». «In questo
scenario - rincara l'organizzazione lavellese sono inaccettabili i
continui toni minacciosi di Fenice, che
chiede il risarcimento
del danno e parla della
sostituzione del forno a
griglia come un intervento di revamping. La
sicurezza dell'impianto è incerta. Abbiamo
ancora ben impresse
nella mente le foto dell'incendio notturno che
si è sviluppato il 2 ottobre scorso e che ha
tenuto impegnati i vigili del fuoco per sei
ore». Nei prossimi giorni, ci saranno altri
incontri per la class action da intentare
nei confronti di Fenice. Dopo la riunione
di Lavello, ce ne saranno altre a Rionero
in Vulture, Melfi e Venosa.
IMPIANTO
A destra un
particolare
dell’inceneritore
Fenice di San
Nicola di
Melfi. In
basso la sede
del Tar
[foto Tony Vece]
.
POTENZA UN PROGETTO ALL’OSPEDALE S. CARLO AVIGLIANO RIFIUTI: L’OBIETTIVO È INCREMENTARE LA DIFFERENZIATA
Ecco la «Prima pietra» Da questa notte scatta
come scoprire
la raccolta «porta a porta»
in anticipo l’autismo Il via dopo la sperimentazione durata due mesi nelle zone pilota
l POTENZA. Scoprire l’autiIl Modello Denver classico
smo in una fase precocissima e poi prende in considerazione tutte le
intervenire con cure appropriate. abilità evolutive della prima inÈ la «mission» di «Prima Pietra», fanzia: linguaggio, gioco, interaun progetto nato a Messina e che zione sociale e attenzione condipresto, e per conto della Fonda- visa, come anche l’imitazione, le
zione Stella Maris Mediterraneo, abilità motorie, l’autonomia e il
sarà operativo in Basilicata.
comportamento. La particolarità
«Prima Pietra» è l’acronimo di del Modello, spesso assente in al«Programma di ricerca, Integra- tri, è quella di porre l’accento anzione, Miglioramento, Assistenza che sulla qualità della relazione,
e formazione Per l’Innovazione delle emozioni e della responsidei servizi e delle Tecnologie di vità e sensibilità dell’adulto.
Riabilitazione dell’Autismo». Il
Fulcro del progetto è una piatprogetto è stato presentato questa taforma interattiva e teleriabilimattina
all’Auditorium tativa, predisposta dal Cnr che
dell’Azienda Ospedaliera San consente ai genitori di essere semCarlo di Potenpre assistiti al
za.
proprio domiPunto di ricilio in modaliferimento in
tà multimediaBasilicata sarà
le da un’equipe
l’Unità operadi medici e psitiva di «Neucologi, in modo
ropsichiatria
da monitorare
infantile»
la risposta del
dell’Asm, dibambino e moretta dal dr.
dulare gli inCarlo Calzone,
terventi duranche si occupete il percorso
rà della costiterapeutico.
tuzione di un
«Prima PieCentro clinico
tra» è frutto del
pilota, dove sa- L’incontro di ieri [foto Tony Vece]
lavoro sinergiranno presi in
co di clinici, ricarico dieci bambini – dai diciotto cercatori, psicologi e operatori
ai trenta mesi - affetti dal disor- della riabilitazione dell’Istituto di
dine dello spettro autistico, e della Fisiologia Clinica (Ifc) del Conformazione del personale e dei pe- siglio nazionale delle ricerche
diatri coinvolti nel progetto.
(Cnr), dell’Irccs Fondazione «Stel«Prima Pietra», progetto unico la Maris», della Fondazione «Stelnel suo genere, applica il modello la Maris Mediterraneo» attraverDenver per l’intervento terapeu- so le Aziende sanitarie di Potenza
tico precoce dei disturbi dello e Matera quali soci fondatori,
spettro autistico, inserito, però, in dell’Università di Pisa, dell’Azienun ambiente tecnologico interat- da sanitaria provinciale di Mestivo e tele riabilitativo.
sina e del Policlinico di Messina.
SANDRA GUGLIELMI
l AVIGLIANO. Scatta stanotte ad Avigliano la
tanto attesa e temuta ora x per la raccolta differenziata porta a porta. Dopo la sperimentazione
durata due mesi nella zona pilota, ossia i quartieri
della parte alta della cittadina e la risposta estremamente positiva per l’incremento di rifiuti differenziati, gli aviglianesi di tutto il centro cittadino e
quelli delle frazioni limitrofe diranno addio da oggi
ai cassonetti lungo le strade. Le frazioni lungo la
statale 96, invece, avranno ancora un mese di tempo.
La parola d’ordine sarà differenziare, selezionando
plastica, carta, vetro e alluminio ed umido dal resto
dei rifiuti non riciclabili. L’amministrazione comunale, che ha deciso di portare avanti questa grande sfida, nonostante abbia
scelto la strada
più difficile,
decidendo di
non fare la raccolta
multi-materiale e
di richiedere
la differenziazione
degli
scarti alimentari compostabili, ha trovato il pieno
appoggio e la fattiva collaborazione di cittadini e
associazioni, tutti convinti che la strada intrapresa
sia la più corretta e l’unica possibile per diminuire il
conferimento in discarica e da un lato abbattere in
parte gli esorbitanti costi che gravano sulle casse
comunali, solo in parte recuperati con la Tarsu che
da poco più di un anno è aumentata ancora del 20%,
dall’altro per diminuire l’inquinamento ambientale. In quest’ottica la raccolta della frazione organica ricoprirà un ruolo fondamentale, in quanto
rappresenta la maggioranza relativa dei rifiuti domestici prodotti, fino ad arrivare al 30 – 40% degli
interi rifiuti urbani, ed è la causa principale, una
volta conferita in discarica del cosiddetto biogas, del
metano e delpercolato, ossia il liquame, altamente
inquinante, che si raccoglie sul fondo della discarica. Per consentire una corretta differenziazione,
sono stati consegnati alle famiglie da volontari,
soprattutto facenti parte delle associazioni, kit con-
PERIFERIA
tenenti pattumiera marrone e sacchetto bianco per
la frazione umida, sacchetti gialli per la plastica,
azzurri per la carta e il cartone, brochure informativa e calendario dei giorni di consegna. I sacchetti potranno essere depositati all’esterno delle
abitazioni dalle 22 del giorno precedente a non oltre
le ore 7 del giorno di raccolta. Il lunedì verrà ritirato
l’indifferenziato, il martedì, giovedì e sabato l’organico, il mercoledì la carta e il venerdì la plastica;
la raccolta del vetro e dell’alluminio, invece, rimarrà stradale. Inoltre sarà possibile conferire le
varie frazioni di materiale differenziato tutti i pomeriggi presso l’ecoisola comunale in via don Minzoni. Dopo il primo periodo di tolleranza, raccolte
non conformi verranno segnalate all’autorità di
vigilanza per le previste sanzioni amministrative.
le altre notizie
MONTEMILONE
TEMPO LIBERO
Festa della salsiccia
e dei sapori lucani
n Si conclude oggi la due giorni dedicata a natura, sapori,
tradizione e ospitalità organizzata a Montemilone. È la
«festa della salsiccia e dei
sapori», organizzata dall'associazione turistica e culturale «La porta della Basilicata», con il patrocinio del
Comune. Oltre alla classica
degustazione dei prodotti
enogastronomici locali spazio anche a visite guidate ed
escursioni nel bosco alle
fonti di acqua sorgiva e alla
Chiesa della Madonna del
bosco. E per l'occasione resterà aperta la Chiesa Matrice, nella quale sono conservate le reliquie di San Sabino.
LAVELLO SONO AL LAVORO GLI OPERAI DI ACQUEDOTTO LUCANO
Le frazioni lungo la
statale 96 dovranno
aspettare ancora un mese Con i lavori in via De Luca cominciano gli interventi programmati
Un piano per la rete fognaria in città
l LAVELLO. Con i lavori in via Cardinale
De Luca, che gli operai di Acquedotto lucano hanno da poco iniziato, prendono il via
gli interventi programmati dall'amministrazione comunale di Lavello, per il miglioramento della rete fognaria in alcune
aree del centro abitato. Le infrastrutture
idriche lavellesi, infatti, in diverse zone del
paese sono vecchie ed usurate dal tempo. Ed
hanno bisogno, in alcuni punti nevralgici,
di essere rifatte ex novo. «Dopo oltre un
ventennio - commenta il sindaco Antonio
Annale - finalmente si risolverà il problema
del rifacimento del tronco fognario, più volte sollevato dai residenti delle palazzine
Ater in via de Luca. Per questo, ringraziamo l'Ato idrico e il commissario Nardozza, che hanno accolto positivamente una
nostra richiesta di contributo, per far fronte
ad un problema che creava non pochi disagi
alle famiglie residenti». L'intervento sul
tratto di strada in questione - definito «di
somma urgenza» dal Comune di Lavello servirà a rifare l'intero tronco fognario per
oltre 100 metri. «Di conseguenza - spiega
Annale - anche gli allacci più recenti verranno rifatti ex novo». Altri interventi, nelle
prossime settimane, saranno realizzati sul
tratto fognario di via Giovanni XXIII, dove
più di una volta, i residenti avevano protestato per la fuoriuscita di liquidi maleodoranti dai tombini e per le infiltrazioni
d'acqua. «In effetti - prosegue il sindaco
Annale - sono previsti a breve anche interventi sul tratto di via Giovanni XXIII, che
presenta gli stessi problemi dell'infrastruttura fognaria di via Cardinale De Luca. Con
queste opere di rifacimento intendiamo dare una soluzione definitiva ad alcuni problematiche che durano da anni».
[f.rus.]
Estratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno - 05.11.2011
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Basilicata Mezzogiorno
MATERA E PROVINCIA I XI
Sabato 5 novembre 2011
METAPONTO L’ORDINANZA DEL GOVERNO DOVREBBE ESSERE FIRMATA MERCOLEDÌ. PRESIDIO ALLE TAVOLE PALATINE
Hanno rimosso il blocco
Letta rassicura e gli alluvionati liberano la statale Jonica
PINO GALLO
l METAPONTO. «Il sottosegretario alla presidenza del consiglio dei ministri, Gianni Letta
ci comunica che il governo sta predisponendo un
unico provvedimento nazionale per le aree alluvionate, che dovrebbe essere approvato entro
il prossimo mercoledì. Noi siamo fiduciosi che
tutto questo si possa tradurre nell’ordinanza del
presidente del consiglio dei ministri per la nomina del commissario, che sarà incaricato di
mettere prioritariamente in sicurezza il territorio del metapontino e del ginosino», dice Gianni Fabbris, coordinatore del comitato Terre joniche. «Il commissario - prosegue Fabbris - procederà, inoltre, al ristoro dei danni ai cittadini e
alle aziende colpite dall’esondazione dei fiumi
Bradano e Basento nella notte fra il 2 ed il 3
marzo scorso, che ha causato danni per 400 milioni di euro». Il popolo degli alluvionati di Basilicata e di Puglia dal pomeriggio di ieri ha
sospeso il blocco alla circolazione automobilistica sulla corsia nord per Taranto della ss 106
jonica ed è ritornato alle Tavole palatine, dove
continuerà la mobilitazione, che terrà alta la
guardia e l’attenzione delle autorità e dei mezzi
di comunicazione. Numerose le iniziative in programma, fra cui un incontro con i Comuni di
Ginosa e di Bernalda, con le Province di Matera
e di Taranto e con le Regioni Basilicata e Puglia,
perché la prossima azione che metterà in campo
il comitato possa essere la più ampia e partecipata possibile.
È intenzione del comitato che entro martedì
scendano in campo tutte le istituzioni: tutti i
Comuni interessati, comprese le 2 Province e le 2
Regioni, con fasce tricolori e gonfaloni di rappresentanza, per aspettare tutti insieme la firma
dell’ordinanza da parte del presidente Berlusconi. «Ed è chiaro che se non ci sarà - specifica
Fabbris - se verranno tradite le aspettative, noi ci
aspettiamo che questa volta non sia solo il Comitato e questi cittadini a prendersi la responsabilità di invadere la strada, ma tutti insieme
dovremo dare la risposta più forte possibile.
Questa volta per strada ci vogliamo vedere i
gonfaloni delle 2 Regioni, delle 2 Province e di
tutti gli altri Comuni interessati e vogliamo che
stiano con noi finchè non avremo risposte certe e
concrete. È sulla pelle di questo gruppo di cittadini che da 8 mesi sta conducendo la battaglia,
che la vertenza sta andando avanti nell’interesse
di tutti i cittadini lucani e pugliesi e nell’interesse delle istituzioni e degli enti locali. Adesso
è arrivato il momento di vedere chi concretamente deve stare in strada insieme a noi».
Il Comitato
«Terre Joniche, spiragli
dopo le tante lotte
Il Comitato Terre joniche è soddisfatto per i risultati ottenuti in questi ultimi 5 giorni di lotta. Ha preso
atto finalmente che la Regione Puglia è scesa in campo, mettendo a
disposizione un milione e mezzo di
euro e facendo così giustizia dei ritardi e delle inadempienze. Ha registrato con soddisfazione che la Regione Basilicata ha assunto l’impegno d’implementare la somma dei 7
milioni e mezzo di euro già a disposizione per la messa in sicurezza del
territorio con altre risorse economiche a favore delle attività economiche e delle famiglie alluvionate. Ha
ripreso a sperare che il Governo ,
dopo 250 giorni di lotta, possa mettere fine alle angosce e ai drammi
delle 300 famiglie e delle aziende lucane e pugliesi colpite delle esondazioni del Bradano e del Basento del
[p.g.]
2 marzo scorso.
PROTESTA Torta con i detriti dell’alluvione e il blocco sulla «106»
PISTICCI LA SOCIETÀ ITALO RUSSA PUNTO ALLO STOCCAGGIO DEI POZZI DI GAS IN VALBASENTO
Geogastock, è slittato
l’incontro a Roma
ENZO PALAZZO
ENERGIA Un pozzo di gas a Pisticci
l PISTICCI. Nuovo rinvio, nell’incontro del 3 novembre scorso a
Roma, per quanto riguarda l’accordo con la Geogastock. La società
italo russa che nei pozzi di Cugno le
Macine e Serra Pizzuta, in Valbasento, vuole commercializzare 800
milioni di working gas, da stoccare
in estate quando costa meno e rivenderlo in inverno, quando costa di
più.
La nuova data è stata fissata per il
18 novembre prossimo, con un «po’
di fastidio» manifestato dal Mini-
stero dello sviluppo economico per
l’ennesimo slittamento chiesto dalla
Regione. Tra l’altro, la Regione ha
comunicato la sera prima, con un
fax, al ministero sia la decisione di
chiedere un’ulteriore proroga e sia
la sua assenza alla Conferenza di
servizi programmata, dimenticandosi di avvisare gli altri enti e
società interessate. Per cui a Roma si
sono incontrati il rappresentante del
ministero, quello della società Geogastock e i tre sindaci di Ferrandina,
Salandra e Pisticci, ma non chi deve
sciogliere ancora i nodi in merito al
progetto di stoccaggio.
La riunione è comunque servita al
sindaco di Pisticci per ribadire la
sua posizione su un ente terzo e
autorevole «come il Centro nazionale ricerche», che dia garanzie
sull’impatto ambientale del progetto, prima ancora di parlare di richieste compensative. Per le quali, a
Roma, Vito Di Trani si è presentato
con una delibera di Consiglio comunale nella quale ha ufficializzato
la richiesta di una struttura per
ospitare 40 anziani e del 2 per cento
all’anno del “working gas” stoccato,
circa 16 milioni di mc., quantitativo
ritenuto sufficiente alle esigenze
delle imprese della Valbasento e
delle famiglie dei comuni coinvolti,
compresi Pomarico, Miglionico,
Grassano e Grottole che, nonostante
la loro richiesta ufficiale rivolta
anche all’assessore all’ambiente,
Agatino Mancusi, non vengono ancora coinvolti nel progetto di stoccaggio.
TRICARICO IL CONSIGLIERE FRANCESCO SALIERNO
«I progetti per la differenziata
sono già stati fatti, c’è bisogno
solamente dei finanziamenti»
FERRANDINA I RESIDENTI CHIEDONO PIÙ DECORO NEL CUORE DEL PAESE
l Rifiuti e raccolta differenziata a Tricarico? I progetti ci sono
già e non c’è bisogno di inventarsene altri. Lo dice Francesco
Salierno, consigliere comunale
di minoranza di “Centrosinistra
per Tricarico”.
«L’attuale amministrazione comunale - rileva Salierno - ha scelto
la strada della politica del “ricatto” (“faccio scaricare nella mia discarica il camion dei rifiuti di Potenza se la Regione mi finanzia un
progetto di raccolta differenziata”). Questa strategia non ha avuto buon esito. Così il sindaco,
nell’ultimo Consiglio comunale,
ha annunciato che organizzerà un
progetto di raccolta differenziata
“casereccio” finanziandolo, presumibilmente, con le esigue (insufficienti) disponibilità finanziarie dell’ente». Oltre a ricordare
che la Regione preferisce finanziare sistemi di raccolta differenziata comprensoriali e non singoli
progetti, Salierno evidenzia che
«il Comune di Tricarico già dispone di due validi progetti di rac-
l FERRANDINA. È allarme degrado nel
centro storico del paese dove numerosi residenti lamentano scarsa pulizia con la presenza di erbacce e rifiuti ma anche di “ospiti”
indesiderati, ovvero i topi. Un fenomeno, per
la verità, che forse è più accentuato nella
parte vecchia della cittadina ma che riguarda
anche altre zone dell’area urbana.
A peggiorare le cose il servizio della raccolta differenziata che palesa limiti e criticità
evidenti, tra cui la raccolta dei materiali da
differenziare che sostano troppo tempo nelle
isole ecologiche, con il risultato che bottiglie
in pet e altri cartoni si riversano sovente per
strada. Ma torniamo ai problemi del centro
storico dove il signor Giuseppe Rizzi si fa
portavoce del disagio e delle lamentele degli
altri abitanti.
«È da diversi mesi - sostiene - che il centro
storico vive uno stato di abbandono totale, gli
operatori ecologici non esistono, i cassonetti
della spazzatura vengono svuotati a giorni
alterni e quasi mai lavati. Tutto questo
nonostante la Tarsu, la tassa sullo smaltimento dei rifiuti solidi urbani sia per i
cittadini ferrandinesi molto onerosa. Da queste parti - prosegue Rizzi - le erbacce godono
sempre più di ottima vegetazione, i ratti sono
diventati ormai padroni assoluti del ter-
colta differenziata. Uno è da tempo
all’attenzione degli uffici competenti della Regione e interessa più
Comuni della montagna materana, tra cui Tricarico. Era già stato
finanziato dalla Regione, per un
importo di 2.500.000,00 euro, ma
sorprendentemente per ragioni
“tecniche” la sua realizzazione è
stata “rimandata”. L’altro, invece,
del 2010, è frutto di una eccellente
iniziativa intrapresa dalla Camera di Commercio di Matera, che ha
deciso di fornire ad ogni Comune,
nell’ambito dell’accordo quadro
nazionale tra Anci e Consorzio nazionale imballaggi per lo sviluppo
delle raccolte differenziate, degli
specifici progetti preliminari di
riqualificazione del servizio di
raccolta differenziata. Questo progetto è già nella disponibilità
dell’ufficio tecnico comunale di
Tricarico e manca pochissimo per
diventare definitivo. Il problema,
piuttosto, era e resta lo stesso: la
dotazione finanziaria. Una disponibilità congrua e certa, che garantisca l’intera “filiera”».
Tra ratti e sporcizia per strada
quanto degrado nel centro storico
le altre notizie
POLICORO
LA DENUNCIA DI LOPATRIELLO
Zingari al lido, il sindaco
chiede aiuto al Prefetto
n Zingari al lido. Nell’ultimo fine settimana, secondo quando denunciato dal sindaco Nicola Lopatriello, sono stati in
tanti, «per lo più nomadi siciliani che hanno stazionano
con i loro camper in un parcheggio di via Lido, lato destro, prima area di sosta.
Ogni qualvolta lasciano la
città in quell’area c’è di tutto:
bicchieri di plastica, bottiglie
di vetro rotte, piatti, carte, a
volte abbiamo trovato anche
scarpe e calzini lasciati a cielo aperto come in una discarica; per non parlare di animali vaganti, durante il loro
soggiorno, uso insostenibile
di acqua per lavare coperte,
piumoni e abiti puntualmente stesi ad asciugare sul lungomare. Una situazione simile di degrado non è più tollerabile». Lopatriello ha richiesto al Prefetto Monteleone, di
inserire tra gli argomenti del
prossimo Comitato per l’ordine e sicurezza pubblica anche
questo relativo alla presenza
degli zingari per le azioni da
[n.buc.]
intraprendere.
BERNALDA
LO CHIEDE BENEDETTO
«Fosso San Rocco
si elimini il degrado»
ABBANDONO erbacce a ridosso di una casa
ritorio ed escrementi di animali randagi e
domestici ornano in maniera “individiabile”
le nostre belle strade del centro storico, che
teoricamente dovrebbe essere il fiore all’occhiello del paese.
Pertanto invito gli organi preposti a prendere in seria considerazione queste problematiche con l’auspicio di vedere da qui a
qualche tempo una situazione più vivibile e
dignitosa nell’interesse della nostra bella e
[d.mas.]
amata Ferrandina».
n Il parco sportivo di Fosso San
Rocco è in stato di profondo
degrado da tempo. Le associazioni sportive hanno lanciato il grido d'allarme, su cui
ha preso posizione anche il
consigliere regionale dell'Idv
Nicola Benedetto: «Manca
l'attenzione e la volontà politica per risolvere la questione - ha sostenuto -. Si può intervenire senza costi aggiuntivi per il bilancio comunale.
Basterebbe un minimo di attenzione e più intrapresa. Bisogna intervenire e dare stimoli ai giovani locali che vogliono fare sport e impegnare
all'aria aperta il loro tempo li[an.mor.]
bero».
Estratto da: La Nuova del Sud - 05.11.2011
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Basilicata Mezzogiorno
Sabato 5 novembre 2011
POTENZA
CITTÀ
“Chiederemo di riaprire un tavolo di confronto affinchè torni ad essere presidio delle forze dell’ordine”
“Rivogliamo la nostra caserma”
In occasione della festa delle forze armate, Santarsiero annuncia il pressing sul governo
di CARLA ZITA
POTENZA- Nei prossimi giorni il sindaco del
capoluogo della Regione Basilicata Vito Santarsiero chiederà ufficialmente al governo
nazionale di riaprire il
tavolo di confronto per
”ridare vita” alla Caserma Lucania che fino al
2009 ospitava il 91 esimo Battaglione, nel cuore di rione Santa Maria
a Potenza. Il primo cittadino lo ha detto in
un’intervista rilasciata
ai microfoni della ”Nuova Tg” a margine delle
celebrazioni in occasione della festa delle forze armate e dell’unità
nazionale, ieri mattina
nel parco di Montereale. Avvicinato da Anna
Giosa, promotrice del comitato di cittadini impegnatosi “inutilmente”
nella difesa del presidio
militare a Potenza, Santarsiero ha assicurato il
suo impegno per la riapertura della caserma.
“Intanto – ha evidenziato- abbiamo vissuto
come sempre un momento solenne di grande intensità, partecipazione per ricordare la
giornata delle forze armate e dell’unità nazionale. Certo celebriamo
questa giornata con
l’orgoglio di essere città medaglia d’oro al valor risorgimentale, con
l’orgoglio di essere una
regione che tanto ha dato al Paese, ricordando
i nostri caduti. L’11 novembre prossimo saranno trascorsi 50 anni dalla morte di Nicola Stigliani morto a
Kindu ma come lui ce ne
sono altri di valorosi lucani da ricordare. Spesso in queste circostanze si guarda anche al
presente ed è naturale
pensare, in occasione
della celebrazione delle
forze armate nella nostra città, alla chiusura
della Caserma Lucania
che ospitava il 91esimo
Battaglione. Nei prossimi giorni ci sarà una nota formale del Comune
di Potenza –ha sottolineato Santarsiero- per
riaprire la questione.
Considerato che le ipotesi che avrebbero con-
La Caserma
Lucia del
rione Santa
Maria a
Potenza;
accanto
l’incontro tra
anna Giosa
del
Comitato
per il 91°
Battaglione e
il sindaco di
Potenza Vito
Santarsiero
sentito alla nostra caserma di continuare a vivere, con una presenza significativa del Ministero per la Difesa, in questo momento non si
concretizzano torneremo a chiedere con forza che la caserma ritorni ad essere un punto di
riferimento per la nostra collettività come
presidio delle forze armate e delle forze dell’orPOTENZA- Rinnovato
anche quest’anno lo spirito di unità nazionale ma
ricordata, anche, l’importanza delle forze armate
celebrate in tutta Italia,
ieri quattro novembre.
Anche in Basilicata a Matera e Potenza cerimonie
a cui hanno partecipato
numerose autorità civili,
religiose e militari insieme a tanti bambini che,
sventolando la bandiera
tricolore, hanno seguito
i festeggiamenti. A Potenza la cerimonia dell’alzabandiera ed i successivi
momenti di ricordo e riflessione sulle tematiche al centro della giornata, si sono svolti nel
Parco di Montereale davanti al Monumento ai
Caduti. Nell’ambito dei
150 anni dall’Unità Nazionale il quattro novembre del 2011 ha assunto un significato ancora più intenso e domani a Potenza sono in
programma altre iniziative al teatro Stabile e in
piazza Mario Pagano dove saranno allestiti stand
delle Forze armate. Ma il
quattro novembre del
2011 è anche il 90esimo
dalla sepoltura del Milite Ignoto, simbolo del no-
“Non abbiamo più un presidio
dell’esercito e questo significa non
avere la possibilità di essere soccorsi
in tempi veloci in caso di calamità”
dine”. Soddisfatta dalla
risposta del primo cittadino Anna Giosa che nei
giorni scorsi su queste
pagine aveva ricordato
l’importanza della Caserma Lucania e del
91esimo Battaglione.
“Non dimentichiamo
–ha sottolineato- gli ultimi eventi che sono
accaduti al Nord con alluvioni e conseguenti disastri. Noi in Basilica-
ta siamo senza sicurezza. Non abbiamo più un
presidio dell’esercito e
questo significa anche
non avere la possibilità
di essere soccorsi in
tempi veloci dai militari. Questi, infatti, sono
spesso impegnati a dare il loro sostegno in casi di emergenze come
quella che abbiamo vissuto nel Metapontino
con le alluvioni di mar-
Ricorre anche il 90° dalla sepoltura del Milite Ignoto
L’omaggio ai caduti
A Montereale la cerimonia delle forze armate
Il parterre delle istituzioni
e il monumento del Milite
Ignoto (Esposito)
bile sacrificio dei tanti che
hanno dato la propria vita per difendere la Patria
ed i suoi valori. Nel corso della cerimonia, davanti al Monumento ai Caduti di Montereale, sono stati deposti fiori ed una co-
zo scorso. Chiediamo di
avere anche noi lucani
la sicurezza nella nostra
regione, nonché la nostra bandiera che è la
terza più importante
di’Italia. Sono molto fiduciosa e soddisfatta
dalla parole del sindaco
Santarsiero. Speriamo,
dunque, di poter vedere nuovamente viva la
nostra Caserma Lucania”
rona per onorare la morte dei molti eroi che hanno difeso l’Italia. Letti i
messaggi del Presidente
della Repubblica Giorgio
Napolitano e del Ministro
per la Difesa Ignazio La
Russa che hanno rinnovato il profondo legame
tra le forze armate ed i cittadini. Ad intervenire, tra
gli altri, il comandante
del comando militare
“Basilicata” il generale
Domenico Scaglione. Napolitano in particolare ha
evidenziato come “il nostro paese e tanti altri nel
mondo sono stretti in una
crisi economica di intensità, durata ed estensione senza precedenti nel
periodo seguito alla II
guerra mondiale, gli scenari internazionali si caricano di vecchie e nuove tensioni. Cresce l’instabilità ed emergono minacce trasversali, con il diffondersi del terrorismo e
di movimenti eversivi
transnazionali, la caduta di regimi autoritari
pluridecennali e l’insorgere di forme antistoriche di radicalismo politico e religioso nonché di
più generali fenomeni di
intolleranza e di chiusura”. (c.z.)
Estratto da: Il Quotidiano - 05.11.2011
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Basilicata Mezzogiorno
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Allo studio di un ricercatore e di un astrofisico la raffigurazione dell’eclissi di luna
Gli affreschi saranno datati
A Ripacandida una equipe di scienziati ha fatto rilievi nella chiesa di San Donato
RIPACANDIDA - Per due ni anni fa, mentre era invigiorni (3 e 4 novembre) nel tato ad un convegno scientipiccolo centro del Vulture, fico su Federico II a Lagopenoto per gli splendidi affre- sole. Avvicinato durante
schi cinquecenteschi della questa ricerca dei suoi colchiesa di San Donato ,ge- laboratori ha detto: «le mimellato dal 2004 con la Ba- sure in corso svolte dal prof.
silica Superiore di Assisi, si Mario Piacentini e dalla
è svolta una ricerca scienti- prof.ssa Anna Candida Felici tendono
fica congiunad identificata tra l'Unire
tramite
versità “la Satecnologie
pienza” di Roavanzate, atma e l'Istituto
traverso
Nazionale di
strumenti di
Astrofisica.
analisi speUna ricerca
troscopica, la
che tende a
natura
dei
mettere in lupigmenti utice i contenuti
lizzati
negli
astronomici
affreschi.
evidenti in alQuesto percuni
affremetterà di deschi, quelli
terminare la
raffiguranti
possibile prela storia della
Genesi,
in Sopra gli affreschi della chiesa. senza di pigmenti di naspecial modo In alto uno dei ricercatori che
tura organil'affresco che ha fatto i rilievi sull’opera
ca che saranrappresenta
no poi utilizuna eclissi di
luna. «Se questa ipotesi fos- zati per una datazione assose vera sarebbe l'unico caso luta degli affreschi con il
al mondo» ha riferito il dott. metodo del carbonio 14.
Ing.Vito Francesco Polca- Con questi dati sarà possibiro, dell'Istituto di Astrofisi- le identificare le eclissi di luca Spaziale e Fisica Cosmica na che ha ispirato l'autore
di Roma, presente a Ripa- degli affreschi». E’ presente
candida con l'equipe di stu- anche la signorina Jessica
diosi. E’ stato proprio l'in- Bianchi, studentessa unigegnere Polcaro a promuo- versitaria che frequenta la
vere questa ricerca scienti- Facoltà'universitaria
fica, in quanto ha visitato la Scienze applicate ai Beni
chiesa di Ripacandida alcu- culturali e alla Diagnostica
La storia di don Bernardo Caporale
A Montemilone
la comunità festeggia
il vecchio parroco
MONTEMILONE - Piccoli ge- Maria” sempre nella stessa
sti d’affetto continua a donare città per ventinove anni, altri
alla comunità di Montemilo- nove come cappellano dell'one don Vincenzo Mossucca, spedale, dal venti Marzo 2003
parroco di Montemilone, da cappellano nella casa di ripopiù di due anni, dopo aver ri- so “Oasi Monsignor F. Minerpristinato tante tradizioni va”». Lo scorso primo novemdella parrocchia S. Stefano, bre, l'anziano parroco ha pocome le statue rispolverate e tuto, grazie a don Vincenzo
fatte restaurare per portarle Mossucca e al prezioso aiuto
in processione, da non dimen- dei volontari dell'Unitalsi e al
loro attrezticare le
zatissimo
nuove comezzo, esseme quella
re presente
di S. Sabie conceleno.
brare, fino a
«Quindi
quando gli è
parliastato possimo-rifebile, la Sanrisce Anta Messa.
tonio FerEra evidenrente- di
te a tutti la
una perfelice
sona molespressione
to attiva e Il vecchio parroco con il giovane don
di don Berattenta a Mossuca
nardo morafforzare la fede fra i cittadini della strata anche con le sue pochisnostra comunità montemilo- sime parole. Alla fine della S.
nese. Il primo novembre, nel- Messa il nostro parroco ha inla ricorrenza della festività di vitato i fedeli a non accavallarOgnissanti, il suo gesto d'af- si per il saluto all'anziano parfetto più grande lo ha rivolto rococosì,vista lapresenzadel
principalmente verso un an- primo cittadino, anche se non
ziano parroco di Montemilo- in veste istituzionale, ha invine che da tanti anni vive fuori, tato il sindaco Gennaro Mennella città di Canosa di Puglia, nuti a porgere un saluto da
il sacerdote Don Bernardo Ca- parte di tutti i presenti. Non è
porale del 1925, al quale van- mancato un tenero momento
no gli auguri del sottoscritto e in canonica per qualche foto
di tutta la comunità per il re- ricordo e per qualche dolcetto
centissimo compleanno. Ri- molto apprezzato da don Bermase a Montemilone per cin- nardo. Al termine della serata
que anni, altri cinque fu vice è ritornato nella sua residenparroco nella Cattedrale di S. za sempre accompagnato dai
Sabino a Canosa, poi titolare volontari e da don Vincenzo.
della Chiesa “Gesù Giuseppe e
l. z.
per la loro conservazione,
prossima a sostenere una
tesi sulla datazione assoluta sugli affreschi di San Donato di Ripacandida. A ricevere questo gruppo scientifico è stato il presidente della pro-loco, Gerardo Cripezzi, il parroco di Ripacandida, don Francesco Distasi e
padre Rocco Rizzo, originario di Ripacandida, dello
Stato Vaticano. Gerardo
Cripezzi, entusiasta di questa visita scientifica, ha so-
stenuto: «ancora una volta,
dopo la ripresa Rai 1 della
messa in diretta, il nostro
piccolo centro alla ribalta
nazionale grazie all'arrivo
di esperti scientifici da Roma che saranno in grado di
stabilire la data esatta di
questi affreschi. Ringrazio
la parrocchia Santa Maria
del Sepolcro per la preziosa
collaborazione che sta dando alla pro-loco in questi ultimi tempi».
Lorenzo Zolfo