Autismo, per le cure posta la “Prima Pietra”
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Autismo, per le cure posta la “Prima Pietra”
Quotidiano Regione Basilicata inserto di www.basilicatanet.it Anno 0 Numero 25 del 07/11/2011 Reg. N°268/1999 Tribunale di Potenza. Editore: Regione Basilicata - Via V. Verrastro 6 - 85100 Potenza. Direttore: Giovanni Rivelli. Redazione: G. Fiorellini, G. Mafaro, N. Nicoletti Tel. 0971.668145 Fax 0971.668155 Le novità introdotte dal dlgs 149/2011 Federalismo tra fallimento e premi In arrivo sanzioni anche per i rappresentanti politici De Filippo e Martorano: nuovo centro di eccellenza. Sanità competitiva Autismo, per le cure posta la “Prima Pietra” Il progetto presentato a Potenza. Terapie per dieci bambini PASQUALE MONEA Il decreto legislativo del 6 settembre 2011, nr. 149 costituisce l’ultima delle otto tessere che costituiscono il non facile “puzzle” di attuazione della legge delega sul federalismo fiscale. La dottrina costituisce “per i suoi contenuti specifici, anche una importante funzione marketing, sotto il profilo politico, gratificante per la moltitudine degli italiani, dal momento che sancisce significative sanzioni politiche, nei confronti dei rappresentanti istituzionali (governatori, presidenti delle province, sindaci, manager delle aziende della salute, componenti dei collegi sindacali) che si renderanno responsabili di gravi inadempienze nella gestione della spesa di loro stretta competenza. Sostanzialmente, il più recente “provvedimento” si propone di attuare gli irrinunciabili criteri di responsabilizzazione e trasparenza pretesi dal legislatore di delegazione in rapporto al governo della spesa esercitato, direttamente e indirettamente, dagli enti territoriali, garanti della corretta applicazione del novellato dettato costituzionale (art. 119). Quel precetto che sancisce, tra l’altro, l’autonomia finanziaria di entrata e di spesa delle regioni, delle città metropolitane, delle province e dei comuni e, quindi, l’obbligo dei medesimi di assicurare uniformemente ai cittadini i livelli essenziali delle prestazioni, afferenti i diritti civili e sociali, nonché le funzioni fondamentali attribuite agli enti locali. Per conseguire un tale fine, l’ipotesi governativa introduce un rigido sistema sanzionatorio nei confronti degli enti e dei loro rappresentanti istituzionali, allorquando i medesimi dovessero risultare inadempienti in tema di “buona amministrazione”, così come prevede, di contro, occasioni di premialità in favore di quelli, invece, che dovessero mantenere comportamenti cosiddetti virtuosi”. Il decreto nella sua versione finale si compone di sedici articoli ed è suddiviso in quattro parti (Capi): “Meccanismi sanzionatori” (artt. 1-7); “Meccanismi premiali” (artt. 8-12); Disposizioni finali, inerenti i fabbisogni standard la trasmissione dei dati da parte dei comuni delle province e delle amministrazioni statali, oltre che di una disposizione finalizzata a limitare gli effetti dei ritardati pagamenti da parte delle P.A. nei confronti delle imprese creditrici. Speranze per i bambini autistici. Scoprire la malattia in una fase precoce e intervenire con cure appropriate. E’ la missione di “Prima Pietra”, progetto nato a Messina ed esportato in Basilicata dalla Fondazione Stella Maris Mediterraneo. Il centro clinico pilota avrà la sede nell’Asm e sarà affidata al dottor Carlo Calzone. In cura dieci bimbi dai diciotto ai trenta mesi. Soddisfatti il governatore Vito De Filippo e l’assessore alla Salute, Attilio Martorano: “Un nuovo passso in avanti per i centri di eccellenza. Cresce l’offerta sanitaria. L’iniziativa costituirà una risposta efficace soprattutto per le famiglie lucane coinvolte”. L’iniziativa è nata aMessina. Si applica il cosiddetto modello Denver A PAGINA 2 Sant’Arcangelo, corso di aggiornamento professionale sulla salute di mamma e bambino L’Asp vicina alle donne Illustrati i risultati delle adesioni alle campagne di vaccinazione e di screening. Richiesto un registro dei tumori A PAGINA 3 Articoli alle pagine 4 e 5 Un momento del convegno Nubifragio a Potenza Incubo pioggia Il mondo della politica Gallitello, anche il torrente fa paura Matera, dispersi padre e figlia Il Pd lucano pensa al rilancio Allargato l’alveo e rinforzata la strada Travolti dall’esondazione di un canale Riunione della direzione regionale Occhi puntati su via del Gallitello. Con il torrente che ogni anno si gonfia. A marzo la messa in sicurezza. Fu allargata la sezione dell’alveo. Rinforzato anche l’argine sotto la strada franata in via del Seminario Maggiore. Un auto con cinque persone a bordo è rimasta bloccata alla porte di Matera a causa dell’esondazione di un canale di bonifica che si trova a sette chilometri dal capoluogo. Dispersi due degli occupanti della vettura. Salvi glialtri tre. Si riunisce nel pomeriggio la direzione regionale del Partito democratico. Attesa per la relazione del segretario lucano, Roberto Speranza, che parlerà della situazione in Basilicata, ma anche di ciò che succede a livello nazionale ESTRATTO DA PAGINA III La Gazzetta del Mezzogiorno ESTRATTO DA PAGINA 5 Il Quotidiano della Basilicata ESTRATTO DA PAGINA 4 La Nuova del Sud Data 07/11/2011 N. 25 PAG.2 Basilicata Mezzogiorno Una “Prima Pietra” per curare l’autismo Il progetto, nato a Messina, presto operativo in Basilicata Nel futuro centro clinico pilota dieci bambini in terapia Integrazione sociale e capacità di comunicare da parte dei bambini. Scoprire l’autismo in una fase precocissima e poi intervenire con cure appropriate. E’ la mission di “Prima Pietra”, un progetto nato a Messina e che presto, e per conto della Fondazione Stella Maris Mediterraneo, sarà operativo in Basilicata. “Prima Pietra” è l’acronimo di “Programma di ricerca, Integrazione, Miglioramento, Assistenza e formazione Per l’Innovazione dei servizi E delle Tecnologie di Riabilitazione dell’Autismo”. Il progetto, presentato nei giorni scorsi all’Auditorium dell’Azienda Ospedaliera San Carlo di Potenza, ha visto la partecipazione, tra gli altri, al tavolo dei relatori, del presidente della Regione Vito De Filippo e dell’assessore alla Salute, Attilio Martorano. Punto di riferimento in Basilicata sarà l’Unità operativa di “Neuropsichiatria infantile” dell’Asm, diretta dal dottor Carlo Calzone, che si occuperà della costituzione di un Centro clinico pilota, dove saranno presi in carico dieci bambini dai diciotto ai trenta mesi, affetti dal disordine dello spettro autistico, e della formazione del personale e dei pediatri coinvolti nel progetto. “Prima Pietra”, progetto unico nel suo genere, ap- Applicato il modello Denver Si lavora con la teleriabilitazione Genitori sempre assistiti anche in casa Il progetto giunge in regione per conto della Fondazione Stella Maris Mediterraneo. Presente all’incontro De Filippo e Martorano plica il modello Denver per l’intervento terapeutico precoce dei disturbi dello spettro autistico, inserito, però, in un ambiente tecnologico interattivo e tele-riabilitativo. Il modello Denver classico prende in considerazione tutte le abilità evolutive della prima infanzia: linguaggio, gioco, interazione sociale e attenzione condivisa, come anche l’imitazione, le abilità motorie, l’autonomia e il comportamento. La particolarità del Modello, spesso assente in altri, è quella di porre l’accento anche sulla qualità della relazione, delle emozioni e della responsività e sensibilità dell’adulto. Fulcro del progetto è una piattaforma interattiva e teleriabilitativa, predisposta dal Cnr che consente ai genitori di essere sempre assistiti al proprio domicilio in modalità multimediale da un’equipe di medici e psicologi, in modo da monitorare la risposta del bambino e modulare gli interventi durante il percorso terapeutico. “Prima Pietra” è frutto del lavoro sinergico di clinici, ricercatori, psicologi e operatori della riabilitazione dell’Istituto di Fisiologia Clinica (Ifc) del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr), dell’Irccs Fondazione “Stella Maris”, della Fondazione “Stella Maris Mediterraneo” attraverso le Aziende sanitarie di Potenza e Matera quali soci fondatori, dell’Università di Pisa, dell’Azienda sanitaria provinciale di Messina e del Policlinico di Messina. E così, dopo la convenzione con il Bambin Gesù, anche nel caso dell’autismo per le famiglie la possibilità di trovare risposte adeguate e di alto profilo medico. (bm2) “L’offerta sanitaria lucana è sempre più competitiva “ Alla presentazione De Filippo e Martorano: centro di eccellenza “Un altro passo avanti è stato fatto per portare strutture di eccellenza in Basilicata. Prima Pietra è un’iniziativa unica nel suo genere, che unisce modelli terapeutici alla tecnologia e che non mancherà di qualificare ulteriormente la sanità lucana”. Così il presidente della Regione, Vito De Filippo, nell’Auditorium dell’Azienda ospedaliera regionale San Carlo nel suo intervento ai lavori del convegno “Diagnosi precoce, ricerca clinica e teleriabilitazione nei disturbi dello spettro autistico”, in cui è stato, appunto, illustrato il progetto. “Il progetto - ha continuato De Filippo - chiama in campo centri di ricerca e di eccellenza quali il Cnr e la Fondazione Stella Maris, a cui si aggiunge la Fondazione Stella Maris Mediterraneo, che si è voluta costituire con lo scopo di porre in essere una sperimentazione gestionale della rete di neuropsichiatria infantile e dell’adolescenza in Basilicata. Siamo una regione dai piccoli numeri, ma dobbiamo cercare di trasformare uno svantaggio in una condizione positiva. Nella sanità questo significa immettere le nostre strutture in un circuito più ampio e altamente qualificato, ricercando sinergie, intese e collaborazioni”. “Il Progetto risponde, in primo luogo, al bisogno delle famiglie di poter contare su una scelta terapeutica efficace, già ai primi sintomi del disturbo dello spettro autistico manifestata dal bambino. Gli studi clinici ci dicono che l’intervento precoce migliora i risultati. Perciò la Regione non può che sostenere il progetto, che ha il pregio di seguire, fin dalla diagnosi e passo dopo passo, al proprio domicilio le famiglie e i bambini nel percorso riabilitativo”, con strumenti tecnologicamente avanzati. Lo ha detto l’assessore alla Salute della Regione Basilica Attilio Martorano intervenendo alla presentazione del progetto. “L’iniziativa - ha concluso - si inserisce nei programmi che la Regione sta predisponendo per garantire il massimo benessere del bambino e potrà attestarsi come ulteriore momento di qualificazione della sanità lucana”. (bm4) L’incanto dell’Appennino Il Parco lucano apprezzato al salone svizzero del turismo Sullo sfondo alcune cime del Parco nazionale dell’Appennino lucano Stupisce i visitatori la bellezza del Parco nazionale dell’Appennino Lucano a Lugano per la nona edizione del Salone Internazionale delle Vacanze iViaggiatori. Tra le calette più nascoste della Sardegna, i profumi inebrianti del Salento, le località di mare più esclusive della Liguria e i casolari più sperduti ed affascinanti della Toscana, lo stand del parco nazionale più giovane d’Italia ha portato la sua proposta di itinerari di pacchetti turistici legati alle strade spirituali, culturali, storici e ovviamente naturalistici. Tra gli stand della Toscana “Riva degli Etruschi”, del comune di Melito Porto Salvo “Area GrecanicaCalabria”, dell’Isola d’Elba e del comune campano di Baselice, si sono avvicendati semplici visitatori e addetti ai lavori. In tutti le proposte del parco hanno suscitato apprezzamento e curiosità, come dimostra il successo riscontrato dal materiale divulgativo presentato nello stand, in particolare le cartine sul Patrimonio Archeologico e la rivista Trekking “Appennino Lucano: I mille sapori del Verde”. Molti operatori turistici si sono detti interessati alla realizzazione di documentari turistici aventi ad oggetto il parco, e alla predisposizione di pacchetti turistici relativi a “I Luoghi del Medioevo”, in perfetta linea con gli Itinerari Federiciani su cui il Parco, in collaborazione con la Regione, sta già lavorando. La presenza del Parco Appennino Lucano al Salone Svizzero del Turismo è stata valorizzata anche da uno dei più importanti partner della kermesse. La prestigiosa agenzia Visit Italy, specializzata nella promozione del turismo italiano sul mercato globale attraverso soluzioni di marketing e comunicazione integrata che spaziano dal web al settore fieristico, che ha coordinato la presenza degli espositori italiani all’interno del Salone, ha dedicato una speciale presentazione del Parco nella Guida di Autunno 2011. In attesa di una visita non solo vrtuale. (bm2) Arumquam, sam voluptia dolut dolorep Data 07/11/2011 N.25 Vaccinazioni e screening PAG.3 Basilicata Mezzogiorno De Filippo al corso dell’azienda sanitaria del potentino: “Vantiamo una grande attività” Donne e tumori, l’Asp punta sulla prevenzione L’assessore alla Sanità Martorano: “Siamo impegnati in collaborazioni di altissimo livello. Siamo stati tra i primi ad adottare i punti nascita” Diminuiti i casi di neoplasie in regione Amorosi: ”Importante una buona campagna pubblicitaria e d’informazione” Un sistema di prevenzione soddisfacente, sia esso riferito alle vaccinazioni o agli screening tumorali, non può fare a meno di una campagna informativa adeguata e in costante rinnovamento. Nel territorio dell’Unione Europea si stima che annualmente si verifichino 34mila nuovi casi di tumore alla cervice uterina e oltre 16mila decessi; di solito si tratta di donne che non superano i 50 anni. In Italia recenti stime indicano che ogni anno i casi diagnosticati sono tremila e cinquecento e mille e 100 sono i decessi (Bollettino Epidemiologico nazionale). Dal 1999 in Basilicata è attivo il progetto per la prevenzione dei tumori al seno e all’utero, promosso dall’assessorato regionale alla Salute. Nel 2006 l’adesione complessiva in Basilicata alla campagna di screening citologico è stata del 40,5 per cento. “In riferimento al Pap-Test in Basilicata- spiega il dottor Antonio Salvatore Amorosi, presidente del corso di aggiornamento promosso dall’Asp, che si è tenuto a Sant’Arcangelo- riscontriamo una buona adesione, ma dobbiamo fare un controllo di qualità per poter vedere, a distanza di dieci anni, quanti tumori abbiamo evitato grazie alla prevenzione. L’impressione -ha continuato- è che con questo tipo di screening le lesioni invasive siano diminuite, ma non esiste un registro in grado di appurarlo. Per il sistema vaccinale, invece, abbiamo riscontrato un’adesione altissima tra le undicenni, ma nelle venticinquenni l’adesione arriva all’8 o al massimo al 10 per cento. Dobbiamo cercare di recuperare tali adesioni portandole ad un tasso accettabile del 70 o anche 80 per cento”. Come si può raggiungere questo obiettivo? “Attraverso idonee campagne di informazione, in grado di trasmettere alle mamme e a tutti gli utenti che è importantissimo completare la vaccinazione, in quanto è valida solo se eseguita con tutte e tre le dosi, altrimenti è incompleta”. (MPV) Dal Consiglio di Maria Paola Vergallito Migliorare la programmazione sanitaria in riferimento al delicato tema della salute della donna e del bambino vuol dire anche agevolare politiche di integrazione tra i presidi sanitari e il territorio. La Regione ha già avviato progetti rivolti a questo, che è stato uno dei temi affrontati durante il corso di aggiornamento professionale, promosso dall’Asp e tenutosi a Sant’Arcangelo, rivolto a medici, infermieri, psicologi, assistenti sociali e pediatri. Tematiche diverse ma tutte nell’ottica della prevenzione. “Abbiamo già una grande attività alle spalle, sviluppata negli anni con gli screening alla cervice e alla mammella e con il sistema vaccinal e- ha detto il presidente, Vito De Filippo - che sicuramente rappresenta una storia molto positiva in riferimento alla salute della donna. Inoltre quest’anno si avviano importanti iniziative che riguardano i bambini, con la convenzione che la Regione ha attuato con il Bambin Gesù, l’avvio delle attività di Stella Maris Mediterranea Onlus, l’aumento di servizi sociali dedicati proprio ai più I lavori del corso di aggiornamento piccoli”. In questa direzione va anche il corso di formazione “Salute della donna e del bambino”, perchè “prova a costruire reti sempre più solide tra territorio e ospedali - continua De Filippo - con una funzione molto importante dei pediatri di libera scelta, dei medici di medicina generale e degli operatori; mi sembra un punto di eccellenti attività di formazione che l’Asp ha voluto mettere in campo”. “Abbiamo prestato molta attenzione ai percorsi assistenziali che riguardano la salute della donna e del bambino - spiega l’assessore regionale alla Sanità, Attilio Martorano - e lo stiamo facendo attraverso una serie di atti di programmazione che vedono il sistema sanitario regionale impegnato in collaborazioni di altissimo livello. Siamo stati tra le prime regioni ad adottare le nuove linee guida sui punti nascita. Vi sono poi numerosi interventi formativi, come quello di Orsoleo, che contribuiscono al rafforzamento di una maggiore consapevolezza oltre che di una maggiore consistenza professiona- le che possa consentire alla donna e, quindi, al bambino di affrontare il percorso nascita con la massima serenità. Per fare un esempio, non sempre la prevalenza del parto cesareo è solo il risultato di una certa medicina difensivisticaà, ma frutto di una non sempre consapevolezza da parte della donna sul percorso naturale che porta alla nascita. Questo è un dato che può modificarsi solo attraverso un percorso di formazione come quello svolto presso il Complesso di Santa Maria dell’Orsoleo”. DIBATTITO IN CONSIGLIO REGIONALE Rosa (Pdl): “Serve un’alternativa politica” AMBIENTE Mazzeo (Idv): “Solo dalla verità soluzioni efficaci” ASP. “LA SALUTE DELLA DONNA E DEL BAMBINO” Botta (Crpo): “Tematiche molto care alla Commissione” Critico con il centrosinistra il consigliere del Pdl, Gianni Rosa, sull’ultima seduta del Consiglio. “I cittadini saranno rimasti esterrefatti- ha evidenziato- quando con giochetti di corridoio e assenze programmate i consiglieri del Pd hanno fatto mancare il numero legale per non approvare il bilancio dell’Alsia. Il sottoscritto ed il Pdl hanno votato contro, il Pd era assente per lanciare un messaggio all’ Idv”. Rosa punta il dito contro il Pd “creato per innovare, ringiovanire la politica e dare una nuova morale al sistema”. “Dalla buona conservazione del territorio dipende il futuro della Regione. Il ritardo nell’avere i dati epidemiologici, opportunamente rilevati e l’incertezza su alcune soluzioni, non ci possono vedere tranquilli”. Così il vicepresidente del Consiglio Enrico Mazzeo (Idv) sulle questioni analizzate nell’ultima assemblea. Per Mazzeo la vicenda Arpab non deve essere sottovalutata, perché ha aperto uno squarcio inquietante sulla funzionalità di alcuni strumenti strategici di tutela della salute dei cittadini”. Plauso della presidente della Commissione regionale per le Pari Opportunità, Antonietta Botta, sul corso di aggiornamento dell’Asp”Salute della donna e del bambino”, che ha preso il via venerdì scorso a Sant’Arcangelo. “E’ un tema fra i più cari alla Commissione, che intende continuare ad impegnarsi con gli operatori e gli enti del settore”. QUESTIONI AMBIENTALI Falotico (Plb), Mollica (Mpa) e Navazio (Ial): “La politica riacquisti credibilità” EMERGENZE AMBIENTE Santochirico (Pd): “Serve la programmazione” Conversione all’agricoltura biologica delle coltivazioni e degli allevamenti in Basilicata. Alessandro Singetta (Api) con un’interrogazione al governatore e all’assessore al ramo, chiede lumi su quanto speso con i fondi Ue. Intervento congiunto dei consiglieri Roberto Falotico (Plb), Francesco Mollica (Mpa) ed Alfonso Ernesto Navazio (Ial) sul dibattito consiliare dedicato all’ambiente. I consiglieri hanno riscontrato: incapacità e ignoranza scientifica. “Occorre - per i tre consiglieri- che la politica si riappropri del proprio ruolo e riacquisti una credibilità. Analizzando i problemi e dando soluzioni. Senza omettere nulla”. Ambiente. Durante i lavori del Consiglio, Vincenzo Santochirico (Pd) ha sottolineato l’esigenza di una rinnovata stagione programmatoria. ”Un altro punto della politica che dobbiamo mettere a fuoco è la possibilità di controllare a data certa quali i risultati e gli effetti prodotti”. Solo se si farà questo, per Santochirico, centrosinistra o centrodestra, potranno contribuire a nutrire un dibattito più rigoroso. AGRICOLTURA BIOLOGICA Interrogazione di Singetta (Api) DOMANI SEDUTA DEL CONSIGLIO REGIONALE Domani alle 10.30 si rinuirà il Consiglio regionale. In apertura il question time, poi l’attività ispettiva. Prevista la designazione di un consigliere di parità effettiva/o supplente. In esame anche il ddl sul rendiconto per l’esercizio finanziario 2010 dell’Alsia e la discussione sul Piano triennale e annuale delle attività culturali. (r.n) Data 07/11/2011 N.25 Basilicata Mezzogiorno PAG.4 Premi per i “virtuosi”. Il decreto è suddiviso in quattro parti per complessivi sedici articoli Enti: un futuro senza errori Previste relazioni di fine legislatura, sanzioni e fallimento politico (continua dalla prima) I primi tre articoli sono interamente dedicati alle Regioni e costituiscono quella parte della nuova disciplina destinata ad introdurre sanzioni sugli inadempimenti regionali, produttivi di gravi danni di indebitamento pubblico e, in quanto tali, disgregativi dell’unità economica della Repubblica, con un occhio particolarmente attento al “disavanzo sanitario”. E’ previsto il “tendenziale” dei presidenti delle giunte regionali di predisporre la c.d “relazione inventario di fine legislatura (art. 1), entro e non oltre il “novantesimo giorno antecedente la data di scadenza della legislatura”. Tendenziale obbligo in quanto la mancata redazione comporta in verità una “blanda” sanzione, costituita dal solo obbligo di motivare sul sito della regionale, in modo evidente (la norma parla di “pagina principa- I Governatori regionali uscenti dovranno elaborare una relazione sulla base di uno schema concertato tra i vari Ministeri interessati Il Palazzo della Giunta regionale suo possesso e con quelli posseduti nella “banca dati” (l. 196/09, art. 13), al fine di trasmettere, entro i sessanta giorni successivi, una apposita relazione di riscontro, indirizzata al governatore medesimo. Una verifica che, nel caso di regioni impegnate nei piani di rientro “sanitari”, di cui al comma 180 dell’artico- La sede della Provincia di Potenza le”), le ragioni che hanno impedito la redazione del documento sopra indicato. Il citato documento che sostanzialmente deve riprendere le “principali attività normative ed amministrative” previa certificazione degli Organi di Controllo interno, va trasmesso al “Tavolo tecnico interistituzionale” da doversi istituire in seno alla “Conferenza permanente per il coordinamento della finanza pubblica” - perché venga da parte dello stesso verificata la conformità di quanto esposto nell’anzidetta relazione inventario con i dati che saranno, comunque, in lo unico della Finanziaria per il 2005 e successive, sarà effettuata a cura dei Tavoli tecnici ad oggi già competenti a svolgere un siffatto compito. Va detto, infine, che la citata relazione a cura del Governatore Regionale uscente andrà elaborata sulla base di uno schema adottato di è condivisibile l’opinione già espressa da parte di autorevoli commentatori che giudicano i contenuti in parte innovativi, per la parte che afferisce la sanità, e - per certi versi - confermativi dei già esistenti obblighi posti a carico delle autonomie territoriali tra gli adempimenti redazionali della documentazione di accompagno ai provvedimenti di approvazione dei loro bilanci. Riguardo al contenuto nel particolare la relazione dovrà riguardare: a) l’instaurato sistema dei controlli interni e la loro produttività, da valutarsi in termini di risultati conseguiti; b) gli eventuali rilievi mossi dalla Magistratura contabile, in sede di esercizio di controllo esterno; c) le carenze “riscontrate” nella gestione di tutti gli enti sottoposti al controllo della regione, nonché degli enti del corrispondente servizio sanitario nazionale, con la precisazione “delle azioni poste in essere per porvi rimedio”; d) ogni attività messa in piedi per contenere la spesa sanitaria e per fornire prova dello “stato del percorso di convergenza ai costi standard”; e) la situazione economico-finanziaria del settore sanitario e la quantificazione certificata dell’entità del relativo indebitamento regionale; f ) La relazione e il rapporto conlusivo vanno pubblicati sui siti istituzionali 10 giorni prima delle elezioni concerto tra i vari Ministeri interessati. In ordine ai contenuti dell’anzidetta relazione la certificazione del bilancio regionale. Le province e i comuni sono tenuti a redigere una relazione di sindaci e presidenti di provincia, quando vengano riconosciuti responsabili nel dissesto del proprio ente, scatterà la sanzione del “fallimento politico” e conseguenti sanzioni: per 10 anni saranno ineleggibili alle cariche di sindaco, presidente di provincia, mentatore “si tratta di una sorta di testamento, certificato dai revisori, da lasciare ai cittadini almeno 20 giorni prima delle elezioni”. Esso va trasmesso al Tavolo tecnico interistituzionale istituito presso la Conferenza permanen- presidente di giunta regionale, consigliere comunale, provinciale, regionale, del Parlamento e del Parlamento europeo essi, inoltre, saranno interdetti da qualsiasi carica negli enti e società partecipati o vigilati da enti amministratori e della funzione di controllo della Corte dei Conti, introduce una novità significativa in tema di dissesto: il potere assegnato alla Corte dei Conti di trasmettere gli atti al prefetto, nei casi in cui dalle pronunce delle sezioni regionali di controllo emergano comportamenti difformi dalla sana gestione finanziaria, violazione degli obiettivi della finanza pubblica allargata e irregolarità contabili o squilibri strutturali del bilancio dell’ente in grado di provocarne il dissesto, e l’ente non abbia adottato, entro il termine assegnato dalla Corte dei conti, le necessarie misure correttive previste dall’articolo 1, comma 168, della legge 266/2005. In detta- te per il coordinamento della finanza pubblica, il quale verifica la conformità con i dati finanziari in proprio possesso per inviare, entro 60 giorni, un rapporto al vertice politico dell’ente locale. La relazione ed il citato rapporto sono pubblicati sul sito istituzionale della provincia o del comune almeno 10 giorni prima delle elezioni. Anche per i pubblici. Sempre nei casi di dissesto, anche i revisori dei conti ritenuti responsabili, in sede di giudizio della Corte dei Conti, non potranno essere nominati per un periodo fino a 10 anni, che varia in funzione della gravità accertata. Sempre nell’ambito dei meccanismi sanzionatori e di controllo, il legislatore nell’ottica della responsabilizzazione degli glio, ove sia accertata la sussistenza delle condizioni di dissesto, il prefetto assegna al consiglio, con lettera notificata ai singoli consiglieri, un termine non superiore a 20 giorni per la deliberazione. Decorso inutilmente il termine, il prefetto nomina un commissario per l’adozione della dichiarazione di dissesto e scioglie il consiglio. fine mandato: un generalizzato obbligo di redazione della relazione di fine mandato contenente la descrizione dettagliata delle principali attività normative e amministrative svolte durante il corso del mandato. Come già definito da qualche com- La Corte dei Conti trasmette gli atti al Prefetto nei casi di comportamenti difformi dalla sana gestione Data 07/11/2011 N.25 Basilicata Mezzogiorno PAG. 5 Il decrete legislativo 149/2011 prevede dure sanzioni per i governi locali Giunte: arriva il fallimento con effetti immediati Nelle Regioni con piani di rientro il governatore è anche commissario Il fallimento politico dei presidenti delle giunte regionali è l’istituto introdotto con l’art. 2. Questo costituisce la vera new entry dell’intero provvedimento, anche sotto il profilo strettamente giuridico non solo per gli effetti immediati ma soprattutto per quelli che si possono riverberare nel tempo. Intanto la norma pone quale condizione per eventuali sanzioni il perfezionarsi di un “grave dissesto finanziario, con glio dei Ministri, a mente dell’art. 126, comma 1, della Costituzione, la proposta al Capo dello Stato della sua rimozione “per fallimento nel proprio mandato di amministrazione dell’ente regione”, cui lo stesso è preposto. La sanzione è costituita dalla “incandidabilità” del presidente della giunta regionale rimosso dal suo incarico da qualsiasi carica pubblica locale, regionale, nazionale ed europea per un periodo di dieci anni. con un proprio decreto direttamente impugnabile avanti il Giudice Amministrativo competente. Con riferimento a tale fattispecie, autorevoli commentatori ne hanno criticato il contenuto in quanto “a ben leggere, siffatto ultimo disciplinato, in perfetta imitazione, finanche letterale, di quanto già disciplinato nel corpo della Finanziaria per il 2010 (legge 191/09, comma 83, lettera a), è da evincere una lettera non pro- L’aula del consiglio regionale. In basso l’esterno del Comune di Maratea riferimento al disavanzo sanitario” al contestuale e congiunto verificarsi di alcune specifiche condizioni. Ciò, esclusivamente, in quelle regioni assoggettate a piani di rientro, ove il governatore sia tenuto a svolgere il coevo ruolo is- Un’altra interessante novità è quella introdotta con il successivo art. 3 che titola “decadenza automatica e interdizione dei funzionari regionali”. Una sanzione, questa, da comminarsi a carico dei direttori generali, ammin- Il disavanzo sanitario è uno dei principali indicatori della dichiarazione di dissesto finanziario tituzionale di commissario ad acta, nominato ai sensi e per gli effetti della Finanziaria per l’anno 2010 (l. 191/09). Le condizioni sono attentamente elencate nell’articolo 2 ai punti a,b,c del dlgs 149. Con un evidente “tuziorismo” il legislatore si preoccupa di chiarire, quasi a voler anticipare eventuali eccezioni della Corte Costituzionale, che al verificarsi del “grave dissesto finanziario”, riferito al disavanzo sanitario, consegue una “grave violazione di legge” da parte del governatore, tale da imporre al Consi- istrativi e sanitari delle aziende della salute in senso lato, nonché dei dirigenti generali regionali “dell’assessorato competente” nonché “dei revisori dei conti”, nell’ipotesi in cui venga a verificarsi l’anzidetta fattispecie di “grave dissesto finanziario, con riferimento al disavanzo sanitario”, con conseguente interdizione dei medesimi “da qualsiasi carica in enti vigilati o partecipati da enti pubblici”, da irrogare a cura del Presidente del Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro per le regioni, priamente felice, perché poco puntuale nella individuazione dei soggetti presuntivamente responsabili del default economico-finanziario del quale viene ritenuto responsabile il governatore di riferimento”. Risultano poco individuabili i direttori generali, amministrativi e sanitari “dell’assessorato competente”, così come è incomprensibile non ritenere responsabili e, quindi, coinvolti i diversi “dipartimenti” regionali interessati nelle relative responsabilità, a cominciare da quello competente per il bilancio prima di quello per la tutela della salute. Una disposizione, questa, che tuttavia manda, incomprensibilmente, esentati dalla sanzione i responsabili delle istituzioni ministeriali, coinvolti a pieno titolo nella filiera dei controlli a cominciare dall’Intesa intervenuta il 23 marzo 2005. Una dimenticanza da colmare, attese le responsabilità assunte negli anni dalle stesse nei confronti dell’indebitamento venu- tosi a creare in molte regioni, sulle quali le medesime non hanno bene esercitato il c.d. monitoraggio periodico dei loro conti. Con questo, non hanno assunto contezza dei deficit via via prodotti dalle regioni, quei risultati negativi emersi solo per autodenuncia, ordinariamente trascurati dai preposti istituzionali a causa, forse, degli affiancamenti degli advisor, individuati peraltro in assenza di procedure per evidenza pubblica”. Diverse disposizioni sono infine dettate in tema di Patto di stabilità interno con la precisazione che le disposizioni trovano applicazione rispetto al Patto di stabilità relativo agli anni 2010 e seguenti, con una serie di sanzioni per le Regioni, le Province (comma 1, lett. a e b dell’art. 7 del dlgs 149/2011) e per gli enti locali, ricordando che l’ultima manovra finanziaria a partire dal 2011 estende ai Comuni al di sopra dei mille abitanti le disposizioni sul Patto di Stabilità: art. 16, comma 31 della legge 148/2011, di conversione del dl. 138/2011. Nel confermare in sostanza tutte le misure in vigore per gli enti locali, balza immediatamente agli occhi dell’interprete l’obbligo dell’ente di versare al bilancio dello Stato entro 60 giorni dal termine stabilito per l’invio della certificazione relativa ai risultati del Patto di stabilità, l’importo pari alla differenza fra il risultato effettivo e l’obiettivo programmatico. In caso di mancato versamento, si Particolari sono le misure per la spesa sanitaria procede, nei 60 giorni successivi, al recupero delle somme sulle giacenze depositate nei conti aperti presso la tesoreria statale. Il mancato invio della certificazione relativa ai risultati del Patto, determina il blocco di qualsiasi prelievo dai conti della tesoreria statale, fino a che l’adempimento non viene effettuato. La sanzione non si applica nel caso in cui il superamento degli obiettivi del Patto di stabilità interno sia determinato dalla maggiore spesa del Patto, laddove la virtuosità è determinata attraverso la valutazione della posizione di ciascun comune rispetto a un insieme di indicatori economico-strutturali. La filosofia generale del D.lgs. è quella che vede lo Stato dettare una serie di principi ed obiettivi, alcuni anche di natura organizzativa (si pensi ai vantaggi dall’istituire una centrale degli acquisti unica sul territorio regionale), e gli enti locali e le regioni impegnati in per interventi realizzati con quota di finanziamento nazionale correlati ai finanziamenti dell’Unione europea, rispetto alla media della corrispondente spesa del triennio precedente. Il sistema premiale, dal 2014, farà perno sul raggiungimento dell’obiettivo da parte del comparto di appartenenza e agirà a favore degli enti virtuosi attraverso la riduzione dell’obiettivo questa grande opera di riforma con l’obiettivo di ottenere maggiori trasferimenti o, come più probabile, minori tagli. Pasquale Monea Dirigente Presidenza Giunta Regionale della Basilicata Articoli Tratti da Guida e Pratica Amministrativa de “Il Sole 24 Ore” mbre 2011 tti » salvo. a, «pieni o pulisce. ghiamo e a di chi di orire cosorella di ne, sono la mamba di soli e la sua he a Pomsabili sui ano. Sul li, un inon la sua are, nesvisto pernno aiuirare». E per Antodella sua uscita di ante che a, è rimarta di lall’altezza e aprire o arrivati perativa eva. «Sto ndo?», ha no tratto andato il erature edì Estratto da: Il Quotidiano - 07.11.2011 PAG.6 Basilicata Mezzogiorno Primo piano 5 Lunedì 7 novembre 2011 Il fango assassino li travolge in auto Padre e figlia dispersi alle porte di Matera Il marito della donna salva due nipotine di ANTONELLA CIERVO | L’ALLERTA | Misure straordinarie per il maltempo Stazioni Fal aperte alle 4 Terre Joniche pronto per l’Alluvione tour L'ALLERTA meteo che in nelle ultime ore ha riguardato anche le regioni del Sud, ha convinto i vertici delle Ferrovie appulo lucane ad anticipare l'orario di apertura delle stazioni. «Per un eccesso di zelo - spiega il presidente Matteo Colamussi - dopo aver ricevuto la comunicazione di allarme per il peggioramento delle condizioni del tempo, abbiamo preferito anticipare l'accesso dei viaggiatori nelle nostre stazioni alle 4 del mattino anziché alle 5. Restano confermati - precisa Colamussi - gli orari dei treni ma abbiamo pensato che le difficoltà che potrebbero esserci per il maltempo che sta per abbattersi anche sulla Basilicata, sia importante fare in modo che le nostre strutture siano già aperte al pubblico, in una politica di accoglienza che punta a rendere quanto più efficienti i nostri servizi». Oggi, intanto, anche gli alluvionati del comitato Terre Joniche illustreranno le iniziative che li vedranno protagonisti nei prossimi giorni. A cominciare dall’”Alluvione tour” che, come spiega Gianni Fabbris, consentirà di portare i giornalisti attraverso i luoghi nei quali il maltempo si appresta a fare nuovi danni, in mancanza delle opere di messa in sicurezza del territorio, mai cominciate. Una iniziativa singolare che punta a mettere in evidenza i problemi che restano ancora da risolvere per garantire il territorio in caso di maltempo. La visita “guidata”che si svolgerà dall’Oasi di San Giuliano fino a Ginosa, consentirà anche di visionare alcuni filmati prodotti dai componenti del Comitato che, mostrati a bordo del pulmino messo a disposizione, illustreranno la loro vicenda. Nel corso dell’incontro, poi, si parlerà anche della lettera del Comitato al Sottosegretario Gianni Letta in cui, si legge in una nota, «Prendiamo atto delle assicurazioni che annunciano (finalmente) il prossimo cambio del decreto milleproroghe annunciato all'interno del maxiemedamento previsto al Senato entro mercoledì ed in cui chiediamo, comunque, di essere "rialinneati" urgentemente alle altre regioni colpite dalle alluvioni e, dunque, che venga emessa l'ordinanza "urgente" che attendiamo da 9 mesi». Il comitato si appresta, poi, alla manifestazione unitaria per Giovedì 10 Novembre alle Tavole Palatine «Data entro cui ci attendiamo siano rispettati gli impegni assunti». Nonostante le difficoltà affrontate in questi nove mesi senza risposte, gli alluvionati si sono resi disponibili ad aiutare chi dovesse subire danni per il maltempo di queste ore,utilizzando l’areadelleTavolePalatine nonsolocome presidio, ma anche come zona per il pronto intervento. Avrebbe dovuto essere una domenica di festa, fra amici, a pranzo a Matera, in cerca di funghi. Fra cibi tipici e buona compagnia, la comitiva di Altamurani che aveva scelto la città dei Sassi per un giorno di ordinaria allegria, è piombata invece in un incubo ancora senza fine mentre scriviamo. Intorno alle 18, il gruppo di amici ha compreso che la situazione stava peggiorando, che la pioggia cadeva con sempre maggior forza, che il vento sferzava sempre più violento. E così la decisione di ritornare a casa, a 7 chilometri dalla zona in cui nel quale avevano trascorso la giornata cercando funghi. Nonostante la pioggia, la maggior parte dei gitanti è riuscita a superare un terrapieno ormai colmo di acqua e fango, nella zona compresa fra lo stabilimento di Lady Cucine e la Valdadige (che fu giò devastata dall’alluvione del marzo scorso). L’auto nella quale si trovavano Rosa Masiello, di 44 anni, suo marito, due nipotine e il padre della donna Carlo di 87, invece, è rimasta bloccata. Il marito di Rosa ha portato subito in salvo le due bambine ma non ha fatto in tempo a rendersi conto che l’ondata di acqua, che arrivava dal canale di bonifica ormai ingrossato dalla pioggia, aveva travolto l’auto in cui sua moglie era rimasta con il padre. Della Golf bianca dell’uomo non si hanno più tracce così come dei due occupanti che risultano dispersi. Sul luogo si è recato il sindaco Salvatore Adduce che ha seguito parte delle operazioni di ricerca svolte dalle forze dell’ordine che hanno dovuto operare con illuminazioni di fortuna e in condizioni difficili a causa del canale di bonifica ingrossato dalla pioggia che era caduto nelle ore precedenti. Quella di ieri, a Matera, era stata una domenica che, secondo l’allerta diramato nelle ore precedenti, avrebbe dovuto registrare forti precipitazioni. Nulla, però, lasciava prevedere ciò che è accaduto a partire dalle 15 quando l’acqua ha cominciato ad invadere strade del centro e della periferia. In pochi minuti le immagini di Genova e della Toscana sono tornate in mente a molti materani. L’incubo di quel fango che ha travolto uomini e cose nelle regioni del nord ovest, ha terrorizzato gli abitanti della città dei Sassi. I primi segnali sui danni che il maltempo avrebbe provocato si erano registrati già alle 14 quando in via Tagliamento, nel borgo La Martella, un palo della luce è caduto su un’auto parcheggiata, rompendo un fanale. Migliaia le telefonate giunte ai Vigili del fuoco mentre, con il passare delle ore la situazione peggiorava progressivamente. L’ipermercato di Venusio, per precauzione alle 19 è stato evacuato e le migliaia di persone che si trovavano al’interno delle strutture commerciali hanno avuto notevoli problemi per raggiungere la statale 99, le cui complanari erano completamente allagate. Allagato anche l’ospedale Madon- Dall’alto le acque del canale che hanno travolto l’auto in cui si trovavano Rosa Masiello, 44 anni e suo padre Carlo. Il marito della donna è riuscito a mettere in salto due nipotine na delle Grazie che, comunque, può contare su gruppi elettrogeni e sistemi in grado di garantire la regolare attività a reparti e sale operatorie. In piena attività Vigili del fuoco del comando provinciale di Matera, polizia municipale e forze dell’ordine chiamate ad intervenire in numerosi quartieri della città. Via Cererie e Via Manzoni sono state chiuse al traffico perchè allagate. L’area nord della città è stata tra le più colpite, in particolare nella zona tra Serra Rifusa e la zona Paip, nella quale si trovano aziende e piccole industrie. Il sindaco Salvatore Adduce, il comandante della Polizia Municipale Franco Pepe, l’assessore alla Sicurezza Sergio Cappella e il capo di gabinetto Roberto Cifarelli hanno svolto una serie di sopralluoghi in città per valutare gli interventi da svolgere. Alla fine di una giornata che si è trasformata in tragedia resta, per i familiari delle due persone disperse, la disperazione per una tragedia del tutto inaspettata, avvenuta in una domenica uguale a tante altre ma che nessuno di loro riuscirà a dimenticare. [email protected] Tragedia mentre erano a caccia di funghi Estratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno - 07.11.2011 PAG.7 Basilicata Mezzogiorno POTENZA CITTÀ I III Lunedì 7 novembre 2011 MALTEMPO SOS AMBIENTE A POTENZA RISCHIO ESONDAZIONE Il ritorno della pioggia e le devastazioni di Genova e Napoli fanno riflettere sulla messa in sicurezza L’incubo del nubifragio riaccende la paura per il torrente Gallitello A MARZO SCORSO Ecco come si presentava il torrente Gallitello il 2 marzo scorso. I livelli dell’acqua avevano raggiunto quote record. Servono interventi di messa in sicurezza [foto Tony Vece] MASSIMO BRANCATI l Mezza Italia è sotto l’acqua, con la minaccia del fango e delle frane. «È un’Italia - tuona il sen. Felice Belisario che paga lo stato d’abbandono cronico in cui si trova per la mancanza di serie politiche ambientali. E così ecco Genova, le Cinque Terre, la Lunigiana, Giampilieri, Atrani, Sarno e via via a ritroso tante altre di quelle che si dicono poi, immancabilmente, tragedie annunciate. Si sa sempre che può accadere, ma non si fa abbastanza perché non accada. Anzi conclude - da quando si è insediato questo governo si fa sempre meno e sempre peggio». Certi scenari devastanti suonano come un monito. Ancora una volta. Occorre mettere in sicurezza il territorio, le città, i paesi, partendo anche dalle cose più semplici e non sottovalutando gli allarmi lanciati dai cittadini. Quello che, invece, sta accadendo anche a Potenza. Occhi puntati su via del Gallitello, con l’omonimo torrente che ogni anno si «gonfia» ma per fortuna non è mai esondato. A marzo scorso, proprio quando il Metapontino annaspava sotto i colpi del violento nubifragio, il corso d’acqua ha raggiunto livelli record. Se avesse piovuto anche solo qualche ora in più, probabilmente la città di Potenza avrebbe dovuto fare i conti con danni ben più . gravi di una strada allagata e dei tombini saltati in aria. A maggio scorso il Comune intervenne per la messa in sicurezza dell’area. Con l’obiettivo di evitare ulteriori problemi in caso di nuove piogge fu allargata la sezione dell’alveo del torrente, rinforzando anche l’argine sotto la strada che era franata, in via del Seminario Maggiore. In questo modo il flusso dell’acqua è stato reso meno impetuoso, riducendo l’effetto di scavo ed erosione ad un livello fisiologico, una sorta di rinaturalizzazione del corso del torrente. È chiaro, però, che quello effettuato dalla Protezione civile del Comune di Potenza è stato solo un intervento d’urgenza. Un’opera tampone. Per mettere definitivamente in sicurezza la zona servono lavori più complessi di sistemazione idraulica. Ma la sistemazione delle sponde fluviali non è competenza del Comune: tocca alla Regione intervenire, appello lanciato proprio dall’amministrazione municipale potentina nel mese di maggio scorso, a cui ha fatto seguito solo un sopralluogo congiunto. L’arrivo della bella stagione, però, evidentemente ha IL SITO POTREBBE RISOLVERE I PROBLEMI DI SMALTIMENTO DI POTENZA E ALTRI COMUNI Discarica di Lauria in settimana la riapertura? PINO PERCIANTE l Non solo il Lagonegrese ma anche Potenza trattiene il fiato in attesa di conoscere quale sarà la sorte della discarica di Lauria, chiusa dal primo luglio scorso per il pericolo di fuoriuscite di percolato nei terreni circostanti. All’impianto di Carpineto, infatti, guardano con interesse anche il ca- SACCHETTI A Potenza città lo smaltimento di rifiuti procede a rilento. Molti cassonetti ancora stracolmi [foto Tony Vece] poluogo di regione e i paesi del suo hinterland che fanno parte del cosiddetto bacino Potenza centro. Questo per via dei problemi che assillano gli altri impianti della regione a cominciare proprio dal capoluogo e da Pallareta dove si sospettano problemi di inquinamento. Di conseguenza la discarica di Lauria diventa uno snodo cruciale contro l’emergenza spazzatura in Basilicata. I motivi sono presto detti: è la più nuova della regione e, di conseguenza, anche quella che può vantare una cubatura maggiore, oltre ad essere stata realizzata con le tecnologie più moderne per una spesa che supera i sette milioni di euro. Ma c’è un pozzetto fuori norma. Così a distanza di neppure un anno dalla sua entrata in funzione è già chiusa. Il primo luglio scorso il sindaco di Lauria, Gaetano Mitidieri, alle notizie di un possibile inquinamento in corso è costretto ad adottare un’ordinanza che di fatto blocca il conferimento di nuova spazzatura nell’impianto. Il percolato potrebbe essere colato nel sottosuolo a causa del pozzetto irregolare. L’impianto è anche senza collaudo. Per fronteggiare l’emergenza rifiuti, nove mesi prima, era stato aperto (solo la vasca per l’accumulo dei rifiuti non l’impianto di trattamento ad essa collegato). Proprio la chiusura della discarica di Lauria ha fatto deflagrare l’emergenza spazzatura in tutta la sua complessità. Dalla scorsa estate i comuni che portavano la spazzatura a Lauria sono stati costretti a spostarsi altrove con tutti i problemi connessi a questa scelta obbligata. Il problema, infatti, non è solo ambientale ma anche economico, dal momento che portare la spazzatura in discariche più lontane costa di più. Gli undici comuni del Lagonegrese che conferivano a Lauria vengono dirottati, in un primo momento, tutti a Sant’Arcangelo. Poi, però, per evitare il rischio che anche questo impianto collassi, visto che accoglie già i rifiuti di tutta la val d’Agri, i comuni più grossi, ossia Lagonegro e Lauria, vengono spostati a Tito. Che, però, può accogliere la spazzatura solo a giorni alterni in quanto anche l’impianto del centro alle porte di Potenza ha i suoi problemi di sovraffollamento. fatto passare in secondo piano il problema. Si aspettava un’altra pioggia incessante. Che è arrivata. E ora? Che si fa? Si continueranno ad incrociare le dita, sperando che non accada l’irreparabile, oppure si darà un’accelerata a un più vasto progetto di messa in sicurezza del torrente e dell’area attraversata dall’acqua? Quanto sta accadendo in questi giorni, da Genova a Napoli, riaccende i riflettori sul rischio idrogeologico che riguarda tutta la Basilicata. Sono ben 123 su 131 i comuni lucani definiti «a potenziale rischio idrogeologico» dal Ministero dell’Ambiente e dall’Upi (Unione Province Italiane). Di questi 56 sono a rischio frana, due a rischio alluvione, 65 a rischio di entrambe, e rappresentano il 94 per cento dei nostri paesi, il 100 % della provincia di Matera. Dati ormai noti da tempo. Forse si sapeva meno che il lavoro di mitigazione dalla minaccia di eventi catastrofici è insufficiente o nullo. Ce lo ricorda ogni anno Legambiente con «Operazione Fiumi», la campagna itinerante di informazione e monitoraggio sul rischio idrogeologico. Le azioni delle amministrazioni contro la minaccia di esondazioni e frane sono legate da un lato alla gestione del territorio (corretta urbanizzazione, manutenzione degli alvei e delle opere idrauliche, delocalizzazione delle aree a rischio); dall’altro alla ge- stione dell’emergenza, attraverso appositi piani - aggiornati e portati a conoscenza della popolazione, per sapere cosa fare e dove andare in caso di calamità naturale - e attraverso l’organizzazione locale di protezione civile. L’indagine, svolta su tutto il territorio nazionale, ha voluto proprio verificare l’esistenza e lo stato di attuazione di queste attività di prevenzione. Della nostra regione, solo 16 tra i comuni classificati dal Ministero hanno risposto ai questionari inviati dall’associazione (ma i dati elaborati sono relativi a 15: uno afferma di non avere strutture in aree a rischio). I numeri non sono confortanti: il 67 per cento ha abitazioni in aree a rischio idrogeologico, in uno su cinque in tali aree sono stati costruiti interi quartieri. In più della metà delle zone esposte a pericolo si ergono fabbricati industriali: oltre alla minaccia per la vita dei dipendenti c’è la componente non secondaria dello sversamento di prodotti inquinanti in acque o terreni. A fronte di ciò, solo il 27 per cento ha iniziato la delocalizzazione delle strutture, due comuni su tre non svolgono ordinaria opera di manutenzione delle sponde e delle opere di difesa idraulica. Sono ancora pochi, dunque, i comuni lucani che sembrano aver posto tematiche di protezione civile tra le loro priorità. Risultato? Si parla di questioni di dissesto solo a catastrofe avvenuta. Estratto da: La Nuova del Sud - 07.11.2011 4 PAG.8 Basilicata Mezzogiorno _Basilicata_ _Primo Piano Basilicata _ Lunedì 7 novembre 2011 LE IDEE DELLA POLITICA Nella relazione, il segretario Speranza proverà a dare la scossa, senza nascondere la polvere sotto il tappeto Il mondo sta cambiando. E il Pd? Nel pomeriggio la direzione regionale del Partito democratico che punta al “rilancio” di MIMMO PARRELLA POTENZA- La direzione del rilancio. Il Partito democratico prova a invertire una rotta e rinverdire un primato -numerico e programmatico- che negli ultimi mesi sta scricchiolando. I suoi vertici al centro di polemiche politiche e qualcuno anche nel mirino della magistratura. La vicenda Fenice e una serie di circostanze (a partire dalla crisi generale dell’economia) si sta riverberando anche sulla regione Basilicata. Questo pomeriggio è prevista una direzione regionale del Pd che si annuncia particolarmente animata. In gioco c’è il presente e il futuro non solo personale, ma di un’intera classe dirigente. C’è quasi la sensazione che un ciclo sia giunto al termine. Il segretario Roberto Speranza parlerà, nella relazione introduttiva, della situazione politica generale, partendo da ciò che sta succedendo a livello nazionale (la scorsa settimana era sul palco di Napo- I vertici lucani del Pd sabato pomeriggio insieme all’on. D’Alema durante la manifestazione a Roma li al fianco di Bersani), ma soprattutto sulle fibrillazioni a livello regionale. Del resto, il momento è dei più complicato. Mai, negli ultimi anni, la coalizione è apparsa così sfilacciata. Il Pd, per la verità, in altri fragenti (anche per le fasi congressuali) è stato ancora più dilaniato. Oggi sono fatti esterni a creare problemi. Speranza proverà a chiedere a tutti maggiore coesione e di rilanciare presenza e progettualità. Anche perchè si annuncia la Conferenza programmatica del partito tra qualche mese dopo una serie di workshop te- matici. Dodici incontri sul territorio con iscritti, cittadini e forze sociali per “riscrivere” il programma del Pd. Intanto, c’è da fare i conti con una finanza pubblica ormai svuotata, che mina l’azione degli amministratori locali. Ma anche il nuovo piano sanitario che prevede una cura da cavallo che lascerà sicuramente “morti e feriti” tra le varie (troppe) strutture che vi sono in Basilicata. E’ chiaro che al partito è richiesta la massima compattezza, a prescindere da campanilismi e personalismi. La polvere non finirà sotto i tap- peti, nella consapevolezza che sarà impossibile continuare a vivacchiare. Gli errori commessi negli ultimi tempi saranno evidenziati e valorizzati per provare a risistemare barra e asticelle. Il tutto, anche in vista delle candidature per le eventuali elezioni politiche anticipate e il rimpasto nella giunta regionale. Le diverse anime si scontreranno su questo, ma non certo in pubblico. Dei nuovi organigrammi che saranno ufficializzati nella nuova giunta regionale, se ne sta discutendo nelle stanze chiuse e insonorizzate. Su questo nes- Situazione politica e conferenza programmatica all’ordine del giorno. La vicenda Fenice e Arpab scuotono il partito. Confermata la “grande alleanza”: dalla sinistra all’Udc suno si sbilancia. Ma appare chiaro che nella giunta De Filippo non ci sarà spazio per assessori tecnici e per lo stesso Restaino. Si lavora a un compromesso che non scarichi il responsabile delle Attività Produttive, ma che dia un segnale di novità. L’area cattolica scalda i muscoli e apre i nomi per la successione. Non diverso il discorso sugli alleati. Negli ultimi tempi, anche per una pura questione di visibilità, dalla Sel ai socialisti, la coalizione è sempre più vivace. Speranza dovrebbe confermare la linea di apertura alla “grande coalizione” che va dalla sinistra al centro-moderato, come “scelta strategica” che vorrebbe essere propedeutica anche a quella nazionale. La Basilicata, anche in questo, vuole con- tinuare a dettare le scelte nazionali. Anche perchè, in caso contrario, la concorrenza con il Terzo Polo diventerebbe letale. Non è un caso che proprio l’onorevole Margiotta sta provando a depotenziare due possibili avversarsi nelle prossime elezioni quali gli assessori-segretari di Api e Udc, Mazzocco e Mancusi. Speranza prova a ricucire e rilanciare, ma nulla è scontato. La stessa area ex Ds non sprizza salute. Il momento è talmente complicato che anche i vecchi schemi (che i capicorrenti in questi giorni hanno provato a rilanciare) potrebbero aver perso di incisività. Il mondo sta cambiando e la politica prova ad edeguarsi. Il Pd se n’è accorto? Lo scopriremo dal dibattito di questo pomeriggio. del partito rispetto alla vicenda Fenice a inquinamento. Nell’ultimo periodo non sono mancate critiche alla giunta De Filippo e al ruolo egemone del Pd. A “tranquillizzare” gli animi è stato lo stesso Valvano, supportato dall’intervento dello stesso governatore De Filippo che ha ampiamente riconosciuto il ruolo del partito nella coalizione di centrosinistra e il ruolo di supporto e stimolo per la giunta regionale. La presidenza della quarta commissione a Rocco Vita e la stessa candidatura a sindaco di Melfi del segretario regionale so- no due testimonianze di una volontà di collaborazione e di valorizzazione del “riformismo” tanto caro sia al Psi, ma anche guida per l’intero centrosinistra. Il riconoscimento del presidente ha stemperato gli animi con il Pd, anche se resta sempre attuale la richiesta di un rimpasto in giunta che tenga presente proprio il ruolo del mondo riformista. Dopo Aliano (confino di Levi), il Psi si sposta a Tricarico (centro del sindacoingegnere Scotellaro), dove il partito è impegnato nella difesa della tomba dell’ex sindaco socialista. Ad Aliano un’altra tappa del progetto per la nuova Basilicata Il Psi mette in mostra il riformismo I socialisti incassano il riconoscimento di De Filippo per il lavoro svolto ALIANO- Il centrosinistra lucano non può fare a meno delle tradizione riformista del Partito Socialista. Da qualche tempo, l’ex gafofano ora rosa, sembra voler assumere un nuovo protagonismo. In vista dei congressi regionali e nazionali per l’inizio del mese prossimo, i socialisti lucani sono impegnati in diverse conferenze territoriali per discutere del futuro economico e sociale della Basilicata. L’altro giorno il partito si è dato appuntamento ad Aliano, dove quadri e tecnici hanno disegnato i futuri scenari economici della regionale. Alle relazioni tecniche sul sistema delle imprese, sindacati, banche, ordini professionali (Graziadei, Carriero, Vaccaro), si sono intervallati interventi più politici. Un tentativo, quindi, di interagire Il dibattito organizzato dai socialisti ad Aliano. (foto Esposito) con il mondo delle professioni e delle categorie sociali per preparare la piattaforma programmatica del Psi negli scenari che cambiano. Con il segretario regonale Valvano e quelli provinciali Stigliano e Cutro, presente anche il consigliere regonale Vita e i presidenti Loguercio e Sarubbi. Diversi i sindaci presenti e i dirigenti. Ribadita la posizione Estratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno - 07.11.2011 PAG.9 Basilicata Mezzogiorno MATERA PROVINCIA I V Lunedì 7 novembre 2011 ROTONDELLA AVEVA FATTO DISCUTERE LA PARTECIPAZIONE DI MARIA CUCCARESE TRA I 12 CANDIDATI DOPO UNA INTERROGAZIONE DEL GRUPPO CONSILIARE DI MINORANZA Anche l’assessore tra i bocciati Nessuno supera il concorso per ispettore contabile preceduto da polemiche FILIPPO MELE l ROTONDELLA. Era stato definito il “concorso delle polemiche” poiché vi partecipava anche un assessore della Giunta guidata da Vincenzo Francomano (Pd). Ebbene nessun concorrenti ad un posto di istruttore contabile ha superato le due prove scritte previste nel bando. Occorreva raggiungere il voto di 21/30esimi per poter accedere alla prova orale. Ma così non è stato per alcuno dei 12 partecipanti, assessore alla Cultura, Maria Cuccarese, compresa. Certo, la notizia di concorsi per assunzioni in enti pubblici rimasti senza vincitore non è nuova forse perché le commissioni esaminatrici sono molto più attente che non in passato a condurre le diverse operazioni. Un caso analogo, ad esempio, si verificò anche a Scanzano Jonico per l’assunzione (mancata) di vigili urbani. Questo di Rotondella, poi, aveva gli occhi della cronaca puntati addosso proprio per la polemiche scatenate sulla vicenda nel settembre scorso. Ricordiamo che la querelle fu accesa da una interrogazione del gruppo consiliare di minoranza “Coalizione per Rotondella”, guidato dal predecessore di Francomano, Vito Agresti. L’ex primo cittadino, insieme ai consiglieri Giuseppe Lippo e Laura Pastore, sostenne, Gazzetta del 27 settembre, che «la partecipazione di un assessore in carica ad un concorso indetto dall’Amministrazione di cui fa parte non rap- MARCONIA IN VIA BOSCO Amianto, gli esami dell’Arpab escludono pericoli Dopo l’esito negativo Il sindaco Francomano «Non so se ne verrà bandito un altro» ROTONDELLA. «La conclusione del concorso per un istruttore contabile ha confermato l’assoluta irreprensibilità della commissione e l’assoluta trasparenza delle operazioni. E l’assessore Maria Cuccarese ha avuto un trattamento pari agli altri partecipanti». Così il sindaco Vincenzo Francomano dopo che nessuno dei concorrenti al “concorso delle polemiche” ha superato lo scritto. Come ha deciso la commissione composta da un dirigente comunale e da due funzionari di Prefettura. «Mi spiace – ha aggiunto il primo cittadino – per l’esito del concorso avviato dal mio predecessore. Non so se sarà di nuovo bandito. Occorrerà verificare la pianta organica, la spesa, le norme in materia di as[fi.me.] sunzioni». presenta una condotta etica accettabile e trasparente. Ciò dal momento in cui l’assessore si pone in una situazione di vantaggio rispetto agli altri candidati facendo parte dell’istituzione che ha nominato la commissione esaminatrice presieduta da un dipendente comunale». Per la minoranza del Consiglio municipale di Rotondella, cioè, Cuccarese doveva o dimettersi per partecipare al concorso o rinunciare alla possibilità di accedere ai ruoli impiegatizi dell’ente. Ma il sindaco Francomano replicò: «Il bando del concorso era stato emanato proprio dall’amministrazione Agresti. Pertanto l’assessore Cuccarese non era tale quando inoltrò domanda di partecipazione. Il presidente della commissione, inoltre, è stato nominato anche lui dal mio predecessore e noi abbiamo chiesto, NOVA SIRI OLA SULL’ATTIVITÀ ESTRATTIVA DEI GIACIMENTI DENOMINATI RIVOLTA 001 E NOVA SIRI 001 «Quei due pozzi di gas a rischio di radioattività» ENZO PALAZZO l NOVA SIRI. La Regione proroga la concessione mineraria Nova Siri scalo alla Gas Plus italiana (e anche Monte Morrone, tra Ferrandina, Pomarico e Pisticci). Riguarda i pozzi Rivolta 001 e Nova Siri 001 che estraggono a mala pena gas per un valore annuo di circa 50 mila euro. I due pozzi stanno a circa 200 metri dal centro Itrec e dal deposito di scorie lucane radioattive. econdo i due movimenti ambientalisti, No Scorie Trisaia e Ola, Organizzazione lucana ambientalista, che provocatoriamente hanno chiesto alla Gas Plus italiana e non alla Regione di fare un passo indietro “istituzionale”, rinunciando ad estrarre ancora gas, il rischio estrattivo dei due pozzi, sta in una possibile contaminazione radioattiva del Metapontino. «L’attività mineraria può provocare un fenomeno di subsidenza, cioè un abbassamento del suolo da 30 cm. a finanche i 5 m., con conseguente possibilità di determinare crepe ai contenitori delle scorie». Rischio confermato anche dal sismologo americano Leonardo Seeber e dal Centro di vulcanologia e sismologia nazionale e temuto anche dai Consigli comunali di Nova Siri, Policoro e Rotondella, ma non considerato dal Dipartimento regionale e né tampoco dalla società mineraria. I tre Comuni hanno tempo fa inviato le loro osservazioni alla Regione, non «tenute in debito conto». «Il Dipartimento ambiente della Regione è una diga aperta verso gli interessi delle società minerarie», dicono No Scorie e Ola, contestando il metodo «poco istituzionale» utilizzato per i permessi minerari come un artificio burocratico alla «Ponzio Pilato», che prevede che la Regione rinunci alla Via, Valutazione di impatto ambientale, vietando in tal modo a «enti, associazioni, movimenti e cittadini, la possibilità di opporsi alla richiesta di rinnovo di concessione, aggirando anche i possibili pareri dei Comuni interessati». le altre notizie SCANZANO JONICO DETENZIONE E SPACCIO DI STUPEFACENTI Cocaina, arrestato un giovane n Un giovane di cui non sono state fornite le generalità è stato arrestato a Scanzano Jonico da agenti del Commissariato di Polizia per detenzione e spaccio di cocaina. Il nuovo arresto segue di pochi giorni l’Operazione Picasso, conclusa con un arresto e sei denunce. Gli uomini del commissario Roberto Cirelli sono convinti di aver assestato un [fi.me.] duro colpo al mercato degli stupefacenti. LE INIZIATIVE CONTRO IL TRASFERIMENTO Commissariato, serve l’adeguamento n In una assemblea svoltasi in Municipio a Scanzano Jonico il coordinatore del Comitato pro commissariato, Nicola Suriano, ha informato dei risultati dell'incontro con il prefetto sulla questione del trasferimento del Commissariato di Polizia a Policoro. «Ha chiesto che il Comune metta in sicurezza la struttura», ha ricordato. «Ed il Comune – ha assicurato il sindaco, Salvatore Iacobellis – si sta attrezzando». Giovedì sopralluogo tecnico per [fi.me] verificare le criticità da eliminare. TRICARICO PROTESTA DEI RESIDENTI DEL CENTRO Topi, chieste misure di derattizzazione n Molta gente di Tricarico si è rivolta al sindaco Antonio Melfi per denunciare la presenza di topi, soprattutto nel centro storico. L’Acquedotto lucano, sollecitato a effettuarla, eseguirà nella giornata di [v.d.l.] oggi la derattizzazione. proprio per trasparenza e regolarità, che gli altri due membri dell’organismo esaminatore venissero nominati dal prefetto di Matera, Giovanni Francesco Monteleone». Insomma, Francomano, in conclusione, dichiarò: «Sono disponibile a mettere la mano sul fuoco sulla correttezza del concorso e dell’assessore Cuccarese». Ed ecco la conclusione che nessuno, forse, si aspettava. CONCORSO A VUOTO Una veduta di Rotondella e l’assessore comunale alla Cultura, Maria Cuccarese [foto Mele] . l MARCONIA. Hanno dato esito negativo i nuovi controlli effettuati dall’Arpab nel plesso di via San Giovanni Bosco, dopo la rimozione del pavimento contenente amianto crisolito. I nuovi esami erano stati richiesti da Palazzo Giannantonio dopo la conclusione della prima parte dei lavori, quella riguardante l’espianto della pavimentazione incriminata, per verificare se vi fosse stata la contaminazione dell’aria. I risultati della campionatura, effettuata giovedì, hanno dato esito negativo, come ha confermato lo stesso sindaco, Vito Di Trani: «Ci sono pervenuti i risultati degli esami eseguiti dai tecnici dell’Arpab nel plesso di via San Giovanni Bosco, effettuati per la ricerca di fibre d’amianto aerodisperse: l’esito è fortunatamente negativo». Nel contempo, i lavori nella scuola proseguono e, dopo la rimozione del pavimento incriminato, si sta completando la messa in opera del nuovo pavimento. «Nel complesso – ha spiegato il sindaco – sono stati spesi circa 110 mila euro per mettere in sicurezza la scuola attraverso la rimozione del pavimento, piuttosto che incapsularlo. I tempi credo siano soddisfacenti. Completato l’intervento a via San Giovanni Bosco – ha concluso – provvederemo a rimuovere il tetto del capannone dell’ex chiesa, che è in eternit e non può certo rimanere lì: dopo il suo smaltimento, il capannone sarà del tutto eliminato». Ma il “fronte ambientale” per Di Trani non termina qui: domani, infatti, a Pisticci sarà celebrato un consiglio comunale straordinario nel corso del quale si parlerà di inquinamento del Basento e della discarica di La Recisa, con l’eterno tema del possibile arrivo [p.miol.] di nuovi rifiuti da fuori città. Estratto da: Il Quotidiano - 07.11.2011 PAG.10 Basilicata Mezzogiorno Potenza Lunedì 7 novembre 2011 45 REDAZIONE: Via Nazario Sauro, 102 - 85100 Potenza - Tel. 0971.69309 L’ex preside della facoltà di agraria non ha vinto la sua battaglia contro un male incurabile L’Unibas piange Ivana Greco Nell’aula A1 allestita la camera ardente. Il ricordo del rettore e degli studenti HA lottato fino all’ultimo per sconfiggere quel male incurabile che, purtroppo, nonostante fosse una donna forte e combattiva, ha avuto la meglio su di lei. Ivana Greco, già preside della Facoltà di Agraria, è morta l’altra sera stroncata da un tumore diagnosticatole circa un anno fa. Dalle 15.30 di ieri amici, colleghi e studenti, le hanno reso omaggio nella camera ardente che il Rettore dell’Università di Basilicata, Mauro Fiorentino, ha voluto allestire nell'aula A1 della Facoltà che lei ha retto per tanti anni. Una camera ardente che rimarrà aperta fino alle 12 di oggi. Poi la salma di Ivana Greco tornerà in Puglia dove si terranno i funerali. In segno di lutto l’Università ha deciso di sospendere per la giornata di oggi tutte le lezioni. Lezioni che per Ivana Greco erano tutto visto che in quelle occasioni lei poteva fare quello che più amava: dialogare con gli studenti. Studenti che hanno sempre ricambiato il suo amore come dimostra la targa che il 30 settembre del 2010, alla chiusura del mandato da preside della Facoltà di Agraria , gli studenti dell’associazione “Sui generis” le vollero donare. Una targa cui sopra inciso: “Alla professoressa Ivana Greco per aver vissuto il suo ruolo da Preside e da Docente con passione, emozione ed intensità, soprattutto amando gli studenti. Professoressa è nei nostri cuori e nei nostri sentimenti più profondi. Grazie per averci donato la sua dolcezza e la sua quotidianità”. Ed è proprio in queste parole che è racchiusa la donna Ivana Greco che fino all’ultimo ha lottato per avere la meglio. Ivana Greco nel 1973 consegne la laurea in Farmacia all'Università degli Studi di Bari e nello stesso Ateneo comincia la sua carriera che la porterà poi a Potenza dove per anni ricoprirà la carica di preside della Facoltà di Agraria. Dopo essersi laureata la Greco diventa ricercatrice presso l'Istituto di “Miglioramento genetico delle piante agrarie”. Nel 1987 il suo arrivo a Potenza, che diventerà la sua seconda città. Professore associato alla Facoltà di agraria: questo il suo primo incarico all'Università degli Studi della Basilicata. Da quell’anno in poi «la sua storia accademica e umana - hanno fatto sapere il Rettore Mauro Fiorentino e l’attuale preside di Agraria Michele Perniola - si lega strettamente alle vicende GIORNATA DELLE FORZE ARMATE Ivana Greco, già preside della Facoltà di agraria, deceduta l’altra sera dell'Ateneo lucano». Nel 2000 Ivana Greco diventa professore ordinario di Genetica agraria. Poi la nomina a preside. Per dieci anni - dal 2001 al 2010 quando il terribile male l’ha colpita - ha guidato la Facoltà di agraria. Un decennio molto complesso per il mondo accademico italiano che ha dovuto fare i conti con provvedimenti ministeriali e legislativi che hanno imposto agli Atenei e alle facoltà, profonde trasformazioni dell'offerta didattica». Nonostante tutto Ivana Greco non ha mollato riuscendo a conciliare il suo ruolo di preside di facoltà con la sua «attività di ricerca - ha ricordato Fiorentino - che ha riguardato aspetti, teorici e applicati, del miglioramento genetico di specie vegetali». E proprio grazie alla ricerca Ivana Greco è riuscita anche ad allacciare collaborazioni «con ricercatori ed enti in Germania, Francia, Inghilterra, Spagna, Grecia, Ungheria, Austria, Slovenia, Lettonia e Svezia». Nel febbraio 1997, per il suo contributo alla ristrutturazione accademicoamministrativa dell'Ateneo albanese in qualità di coordinatore del progetto “Tempus” dell’Unione europea, le è sta- ta conferita una Laurea Honoris Causa dall'Università di Tirana. Sia l’attuale preside della Facoltà di Agraria, Perniola, che il Rettore Fiorentino hanno voluto sottolineare com e «il suo contributo all'organizzazione e alla vita dell'Ateneo lucano è stato continuo e determinante». Nella sua veste di componente di diritto del Senato accademico, in una fase complessa della vita dell'Ateneo lucano, aggravata dai continui tagli operati dal Ministero e «dal contemporaneo tentativo di allargare e arricchire il potenziale didattico e di ricerca della nostra università» si è battuta per l'istituzione di quattro nuove facoltà. Alle nuove sfide Ivana Greco non si è mai sottratta, partecipando attivamente alla costituzione della nuova Facoltà di Farmacia, del cui Comitato Ordinatore ha fatto parte sin dalla sua istituzione. «Era un compito - ha concluso Fiorentino - a cui teneva molto, e che rappresentava per lei un ideale completamento e una congiunzione fra i suoi studi iniziali e una carriera accademica e di ricerca svolta nell'ambito della genetica vegetale». al.g. [email protected] MANCAVANO 10 minuti all’inizio della celebrazione in piazza Pagano della Giornata delle Forze armate quando l’orologio della Prefettura si è fermato. Questo comunque non ha impedito che si svolgesse la Giornata delle forze armate con mezzi, stand e bersaglieri che hanno invaso la piazza (foto Andrea Mattiacci) DALLA PROVINCIA Topi di appartamento in azione in alcune abitazioni di Ginestra GINESTRA - Sembra che la tranquillità nel piccolo centro del Vulture sia finita da qualche giorno. Dopo il furto di 40 pannelli fotovoltaici spariti dal campo sportivo lo scorso 25 ottobre, lo scorso 4 novembre è stata presa di mira un'abitazione. Erano da poco passate le 18, da un'abitazione in via Lucania, all'ingresso del paese provenendo da Ripacandida (un altro centro dove fino a pochi mesi fa si sono verificati tanti furti nelle abitazioni anche in pieno giorno) sono stati portati via alcuni oggetti preziosi. Una settimana fa in via Vittorio Emanuele, a centro metri dall'abitazione visitata dai ladri lo scorso 4 novembre, all'ingresso del paese, provenendo da Venosa, sconosciuti hanno rotto una finestra per entrare in questa abitazione che hanno messo a soqquadro alla ricerca di soldi e preziosi, ma non hanno fatto in tempo a portare via perché il proprietario ha fatto in tempo ad accorgersi. Fenomeni questi che da tanto tempo non si verificavano a Ginestra. In piazza Ciriello, luogo di incontro dei cittadini, non si fa altro che parlare di questi furti. Si chiede maggiore sicurezza per la popolazione. Lorenzo Zolfo Don Severino rende omaggio a tutti i caduti in guerra GINESTRA - La messa di ieri celebrata da don Severino D'Amico, nuovo parroco di Ginestra, è stata dedicata ai caduti in guerra del piccolo centro arbereshe. Il parroco don Severino nell'omelia ha detto: «oggi ricordiamo i caduti in guerra di Ginestra che si sono battuti per la libertà. Una memoria che ci deve far venire voglia di essere liberi. Sono state persone che prima di morire, pur se non hanno fatto delbene, si trovanocon Dioin Paradiso. La nostra libertà l'abbiamo ricevuta da questi nostri caduti in guerra. La presenza del Sindaco con la fascia tricolore rappresenta la conquistata libertà e democrazia. Per ricordare bene questa memoria chiediamo perdono per i nostri peccati». Il sindaco Giuseppe Pepice, presente col Maresciallo di Polizia municipale, Antonio Gremigna ed il vice Sindaco Fiorella Pompa, ha aggiunto: «do il benvenuto al nuovo parroco di Ginestra che troverà nell'amministrazione comunale disponibilità e solidarietà». Ha elencato i Don Severino porta una corona d’alloro al monumento ai caduti nomi dei caduti in guerra delle due guerre 1915-1918 e 1940-1945. Poi in corteo le autorità religiose, civili e militari, seguite da alcuni cittadini,dalla chiesa madre sono giunte fino al monumento dei caduti di piazza Risorgimento dove è stata deposta una corona di alloro. l.z. Villa d’Agri Quattro segnalati per uso di stupefacenti VILLA D'AGRI - Fermati 4 ragazzi per uso di droga. I Carabinieri della stazione di Villa d'Agri, impegnati in un controllo sul territorio del comune valligiano, hanno fermato e segnalato quattro giovani di età compresa fra i 17 e i 20 anni, per uso di stupefacenti. I quattro ragazzi viaggiavano su un auto, quando la loro corsa si è interrotta davanti allo stop dei militari, per un ispezione di monitoraggio nella zona. I Carabinieri non appena chiesto i documenti per l'identificazione, hanno notato lo stano comportamento dei giovani, un dettaglio che non è sfuggito alla pattuglia di Villa d'Agri che hanno accompagnato i ragazzi all'ospedale del paese, per il test anti-droga, il quale ha dato esito positivo. Per tutti è scattata la segnalazione in Prefettura per consumo di sostanze stupefacenti, mentre per il conducente dell'auto, anche il ritiro della patente e il sequestro dell'auto. Angela Pepe Estratto da: La Nuova del Sud - 07.11.2011 2 PAG.11 Basilicata Mezzogiorno _Basilicata_ _Primo Piano Basilicata _ Lunedì 7 novembre 2011 CRONACA NERA Tragedia dell’Alzheimer, la donna, 78enne, resta ricoverata e assistita da una psicologa dell’Asm di CLEMENTE CARLUCCI POMARICO- Tutti a Pomarico, piccolo e laborioso centro della provincia di Matera, si è risvegliato ieri – come ha anche confermato il sindaco Giuseppe Casolaro - in un clima di dolore ed incredulità per quanto accaduto il giorno precedente in un’abitazione del centro storico, in via Cristoforo Colombo. Non erano ancora le ore 9,30 di ieri l’altro quando si è verificato un autentico e terribile dramma purtroppo concretizzatosi con violento omicidio tra le mura domestiche. Un gesto inconsulto di Angela Carioscia di 78enne che, forse pure per svincolarsi da una pericolosa aggressione da parte del marito (Carmine 82enne ucciso dalla moglie, oggi l’autopsia Vitella di 82 anni le stava stringendo il collo con le mani) affetto da una grave, degenerativa forma di Alzheimer, non avrebbe potuto fare altro che afferrare un coltello da cucina (l’aveva a portata di mano) e rivolgerglielo verso la gola, all’altezza della carotide. Fatto sta che la lama tagliente del coltello ha ucciso all’istante l’uomo che è caduto in terra privo di vita e in un lago di sangue. Gli arrivi immediati del medico di famiglia, il dott. Michele Fusillo, e quello del personale medico del servizio urgenza del “118” non hanno potuto fare altro che constatare la sopravvenuta morte del pen- L’ingresso dell’abitazione dei coniugi Vitella a Pomarico sionato, mentre la donna (per curare con assiduità e impegno il marito da molto tempo malato era lei stessa caduta nella trappola della depressione) era sotto choc. I carabinieri del posto e i loro colleghi del nu- cleo operativo radio-mobile coordinati dal cap. Michele Basilio hanno avviato con tempestività le indagini per la verifica del movente. Anche se tutto appare sin troppo chiaro. La Carioscia avrebbe agito per salvare se stessa. Tant’è che Savina Toscani, sostituto Procuratore della Repubblica del Tribunale di Matera, ha disposto l’arresto della 78nne omicida, limitato ai domiciliari per due motivi essenziali: l’età avanzata della stessa e anche le sue precarie condizioni di salute, subito verificate nell’ospedale “Madonna delle Grazie” di Matera. Ieri, la Carioscia (è assistita sin dal primo momento da una psicologa dell’Asm) era ancora ricoverata per completare la serie degli accertamenti medici e clinici che le sono stati prescritti. Nel momento in cui potrà far ritorno a Pomarico dovrà gioco-forza trovare ospitalità, per effetto del provvedimento di custodia cautelare ai domiciliari, presso alcuni familiari peraltro dettisi già disponibili. E questo, pur se sopra all’abitazione del delitto abita uno dei figli di Carmine e Angela (Franco, l’altro si chiama Rocco, ma abita in una casa diversa, in altro rione del paese). La casa è sotto sequestro, così come il coltello. Stamani, sempre presso l’ospedale di Matera, sarà effettuato l’autopsia sul cadavere di Carmine Vitella. L’ha disposta il pm Savina Toscani. Una prassi giudiziaria prevedibile. Solo dopo si potrà stabilire come e quando poter effettuare il pietoso rito della sepoltura del contadino ucciso dalla moglie. Scontata la condanna. Ma non potranno essergli rivolte, come avrebbe voluto la famiglia della vittima, le domande sui depistaggi Dopo 18 anni Restivo a processo Al via domani a Salerno il rito abbreviato per l’omicidio di Elisa Claps. Ma lui non ci sarà POTENZA- Diciotto anni dopo la sua morte, approda domani nelle aule della giustizia italiana il caso di Elisa Claps, con Danilo Restivo imputato dell’omicidio della studentessa potentina. La ragazza aveva 16 anni quando fu uccisa il 12 settembre del 1993, ma solo l’anno scorso i suoi resti sono stati ritrovati nel sottotetto della chiesa della Santissima Trinità a Potenza. Un ’processo scontato’ secondo la famiglia che ha sempre creduto nella colpevolezza di Restivo, attualmente detenuto in Inghilterra per un altro omicidio, quello di Heather Barnett, una sarta di Bournemouth trovata morta nel 2002. Le prove sono speculari e portano ad individuare la stessa mano dietro i delitti, quella di Restivo, già condannato al carcere a vita in Gran Bretagna. A Salerno sarà giudicato con rito abbreviato. Contro di lui c’è anche la prova del dna raccolta dai carabinieri dei Ris di Parma. Però molte domande non potranno essergli rivolte, come avrebbe voluto la famiglia, ora proiettata a far luce sugli altri risvolti poco chiari, dai depistaggi alle omissioni investigative. Quello italiano sarà un processo sull’omicidio e non sul contesto, su ciò che è av- Elisa Claps e Danilo Restivo. Era il 12 settembre del 1993 quando la ragazza venne uccisa nel sottotetto della chiesa della Trinità a Potenza venuto dopo tanto da posticipare il ritrovamente del cadavere di cui qualcuno sapeva, stando alle indagini ed alle ultime rivelazioni. E’ una domenica soleggiata il giorno in cui Elisa scompare nel nulla a Potenza, in via Pretoria. Esce di casa insieme ad un’amica, Eliana De Cillis. Ha un appuntamento con Danilo Restivo. Si incontrano in chiesa. E’ lo stesso Restivo a confermare l’incontro in un processo in cui viene condannato a due anni e 8 mesi di reclusione per false dichiarazioni al giudice. Restivo dichiara di averla incontrata e che lei era lì ad aspettarlo alla chiesa della Santissima Trinità, in via Pretoria. Sempre stando alla sua deposizione, i due ragazzi sono rimasti dieci minuti a parlare dietro l’altare, poi Elisa è andata via e Restivo l’ha seguita con lo sguardo fi- no a quando è uscita, guata. ’’La vittima - e’ quindi è rimasto un po’ scritto nella relazione a pregare. Tornando a ca- dell’autopsia di Francesa, si è ferito nel cantie- sco Introna - fu attinta da re delle scale mobili. I 12 lesioni da punta e tagiudici non gli credono glio (nove inferte postedel tutto: nella sua rico- riormente e tre antestruzione c’è un buco di riormente), e da almeno un’ora e mezza in cui la una lesione da taglio’’. sua versione non è ri- L’arma e’ ’’una lama picscontrata. Infatti Elisa cola, appuntita, della verrà ritrovata nella chie- lunghezza di almeno 5,5 sa da cui non era mai centimetri’’. Secondo la uscita. A distanza di relazione la ragazza e’ tempo il corpo ’’parla’’ stata uccisa li’ dove e’ stanell’autopsia. E rivela ta trovata, nel sottotetto lo scenario per cui Resti- della chiesa della Santisvo e’ accusato di omicidio sima Trinita’ in quanto volontario pluriaggra- ’’la salma subi’ tutto l’iter vato per i motivi abietti trasformativo in corrispondenza e la ferocia. sito di Secondo Si tratta in pratica del rinvenil’accusa tutdi un processo mento’’. to avviene Per non far nel sottotet“già fatto”, avvertire i to, dove Restivo con- essendo stato già miasmi della deduce la rasviscerato a gazza con Winchester, in composizione cadala scusa di darle un Inghilterra, per verica, sel’acpiccolo doil caso Barnett condo cusa, fu no. Dopo praticato un tentativo di approccio sessuale, un varco fra le travi del rifiutato dalla ragazza sottotetto. E questo e’ uno che non voleva ’’metter- degli elementi che fa si insieme’’ a Restivo, pensare a possibili complicita’. Il delitto avvenl’omicidio. Elisa viene colpita 13 ne a seguito di un rifiuvolte con un oggetto ta- to ad avances sessuali. Lo gliente e muore dissan- dimostrano i vestiti - mutandine abbassate e reggiseno tagliato - e alcune lesivita’ ’’all’interno della coscia destra e delle mammelle’’. Sono state tagliate, inoltre, delle ciocche di capelli, ’’alcune di netto nell’immediatezza della morte’’. Otto, per la precisione. Sulle mani di Elisa ci sono anche due lesioni da ’’arma bianca’’, segno che tento’ di difendersi e di disarmare l’assassino afferrando ’’lo strumento di offesa’’. Elisa Claps fu uccisa con un assalto alle spalle perche’ la maggior parte dei colpi inferti con un coltellino sono stati inflitti ’’posteriormente’’, secondo l’autopsia. Sul maglione intrecciato che Elisa vestiva e’ stata trovata una traccia di dna: si tratta di saliva frammista a sangue della ragazza. Per i Ris il profilo biologico e’ di Restivo oltre ogni ragionevole dubbio. Questo e’ un processo gia’ fatto. Si e’ svolto a Winchester, in Inghilterra, per il caso Barnett. Esaminando il delitto della sarta, sono state esaminate le ’’incredibili somiglianze’’ tra i due omicidi e la pubblica accusa ha stabilito che Restivo e’ colpevole di entrambi, ma ovviamente condannato solo per quello su cui e’ chiamata la giustizia inglese. Sono stati inoltre sentiti tutti i protagonisti della vicenda di Potenza, in persona o in videoconferenza. L’unico elemento nuovo potrebbe essere la presenza a sorpresa dell’imputato. Dal dibattimento, probabilmente, resteranno fuori le zone d’ombra. Restivo fu il primo sospettato della Polizia sin dall’inizio. I suoi vestiti, pero’, non furono sequestrati. Inoltre la chiesa della Trinita’ fu ispezionata ma il corpo non fu trovato. Di piu’. Un testimone disse di aver visto Elisa alle 13.45 del giorno della scomparsa, circostanza smentita dalle indagini (Elisa mori’ tra le 11.30 e le 13.10). E poi c’e’ quello che e’ avvenuto negli anni, a cominciare dai presunti ritrovamenti del corpo dai sacerdoti, taciuti alle autorita’. La Chiesa smentisce tutto ma l’ombra rimane fitta e, intanto, la chiesa rimane sotto sequestro. Estratto da: La Nuova del Sud - 06.11.2011 _Potenza e Provincia_ PAG.12 Basilicata Mezzogiorno Domenica 6 novembre 2011 15 tura”. Apposta sulla pergamena disegnata dal viLa manifestazione di ieri gnettista emiliano, Ro RAPOLLA - L’Italia uni- Visite nei frantoi, degustamotivo di orgoglio per il Marcenaro, la firma delta da un filo d’olio novel- zioni ed esposizioni di sindaco Sonnessa l’assessore Mazzocco. Per lo. Tappa a Rapolla del- prodotti tipici il sindaco del piccolo la carovana del GirOlio, centro meil progetto dievale, Midell’associachele Sonzione Città nessa la dell’olio tappa lucache, come na ha rapha dichiapresentato rato il pre”un’occasidente nasione imzionale, Enportante rico Lupi, per la Basi”è progetto licata per che ha farsi apl’obiettivo prezzare in di mettere uno scenain vetrina rio nazionanon solo le le e la meeccellenze daglia d’arproduttive gento cone dell’ovicolonoscere gli oli per valorizzarli a tavola. Presenon solo olio di qualità per conderire pieferita dal tura, ma lo tata la carta degli oli delle 9 città dell’olio di Batanze e esaltare sapori e alimenti, ma presidente spaccato di silicata. Una brochure dove trovare indicazioni sulanche creme. Dall’idea di coniugare prodotNapolitano un’Italia da l’azienda produttrice, la cultivar e l’abbinamento con ti tipici e territorio è nata la linea cosmeper l’alto far apprezil cibo. ”Questa carta – ha detto Stefania Dalessantica ”Terme di Rapolla” come ci ha spiegavalore dizare per l’ dro, capo panel Regione Basilicata - serve a unire to il direttore dello stabilimento termale vulgativo è enogastroil mondo della produzione con quello dei consumaMaurizio Colangelo. Tre le linee studiate dalmotivo di nomia, la tori e della ristorazione. Purtroppo, nei ristoranti la LyCon Cosmetics e realizzate con le acorgoglio”. cultura, i si trascura l’importanza dell’olio e, soprattutto, di que termali e l’olio extravergine della CooSul ricopaesaggi quello di qualità. Molto spesso gli chef friggono con perativa Rapolla fiorente. Tre le linee: viStefania Dalessandro e noscimento degli uliveolio di semi, cucinano con olio d’oliva e forse conso, corpo e for men. Nell’offerta, non manMaurizio Colangelo Dop, Sonti e delle podiscono con l’extra vergine. I produttori si sono sforcano gli oli per massaggi rilassanti e drenessa spera polazioni zati a dare ai prodotti identità e marchio, ma i loro nanti per chi ama trattamenti curativi e alche possa vocate a oli sono poco presenti sui tavoli e spesso troviamo l’insegna della bellezza del corpo. ”Abbiarappresenquesta attiampolle di vetro trasparente anonime”. Due i premo realizzato - ha detto - la linea cosmetitare ”un vovità”. Apmi consegnati per l’iniziativa. Sette le aziende che ca sulla base di studi medico scientifici che lano di sviprezzamenhanno partecipato al concorso ”miglior olio”. ”Ho hanno evidenziato gli effetti benefici e nuluppo per le ti per l’olio voluto invitare in giuria non assaggiatori profestritivi dell’olio sulla pelle e sul corpo. La riaziende lulucano ”che sionisti – ha spiegato – ma giornalisti specializzacerca va avanti tanto che abbiamo sperimencane e negli ultiti, gastronomi e ristoratori per far consocere gli oli tato creme con succo uva, con il vino Aglial’azione mi 10 anni appena franti e apprezzarne le qualità”. Premiato nico e l’aggiunta ovviamente di acqua terpromossa ha ragl’olio del frantoio Valluzzi di San Mauro forte. ”Premale. Per valorizzare un altro prodotto cadalla Coogiunto mio al ”miglior oliveto”, a cui hanno partecipato 9 ratteristico delle nostre montagne, abbiaperativa un’eccellenaziende è stato conferito a Ernesto Grimolizzi, giomo pensato a una maschera con farina di Rapolla fiote qualità, vane agricoltore di Rapolla. castagne”. rente che ma deve esha iniziato sere conol’iter sta a significare che sciuto di più. I lucani dela cultura contadina ogvono prendersi valigetta Il presidente nazionale I prodotti cosmetici a base gi produce, oltre a prodote andare a cercare nuo- dell’associazione Città d’olio e il convegno di ieri vi mercati per vendere il dell’olio Lupi ti eccellenti, anche risulprodotto”. Una giornata tati concreti. Il messagggio è quello ricca di apdi lavorare puntameninsieme per ti, tra guraggiungesto, convere traguargni, esposidi imporzioni di protanti”. La dotti tipici, cittadina visite in del Vultufrantorio, re, omagspettacoli e giata da degustazioSelci di una ni quella pianta di svoltasi nelolivo della la cornice cultivar lodella coocale affidapertaiva ta alla scuoRapolla fiola Pio IX di rente. Rapollaper Un’iniziativa che in parte anticipa del Vulture. ”E’ una bel- Rapolla fiorente che nel so e le istituzioni devono una tappa importante e promuovere lo scambio l’ufficializzazione (doma- la soddisfazione – ha 2003 ha iniziato il percor- attenzionare le propo- significativa in quanto, culturale, passerà il testini scade il periodo tran- detto l’assessore regioan- so, con la Regione e altri ste che vengono dal siste- in occasione dei 150 an- mone alle Marche il prossitorio per il riconosci- le all’Agricoltura, Vil- enti che hanno affianca- ma produttivo agricolo. ni, si rafforza l’identità di simo 12 novembre. Nel mento) del marchio Dop ma Mazzocco - per i pro- to questo processo. Lo Questa del GirOlio – ha una cultura italiana che segno dell’unità nazionadell’olio extra vergine duttori e la Cooperativa svilpuppo parte dal bas- concluso l’assessore – è parte anche dall’agricol- le e agricola di IRANNA DE MEO Una giornata tra gusto, convegni, esposizioni di prodotti tipici, visite in frantorio e degustazioni Olio lucano superstar Ha fatto tappa a Rapolla la carovana del GirOlio. Applausi alla Basilicata Premio “miglior uliveto” Non solo pietanze: creme viso a Grimolizzi di Rapolla corpo e for men a base d’olio C N Estratto da: Il Quotidiano - 06.11.2011 PAG.13 Basilicata Mezzogiorno Domenica 6 novembre 2011 28 Affrontato a Picerno il tema “Federalismo fiscale e sanità, quali prospettive per la Basilicata” Volontari, un buon investimento I soldi servono anche al Terzo settore. Non arrivano i fondi regionali dal 2008 PICERNO - «Nella quotidianità è sempre emergenza, i volontari rappresentano un sicuro investimento: ma tutto ciò richiede fondi, ed ora siamo arrivati ad un punto critico»: si riassume così l'intervento dell'assessore alle Infrastrutture e Protezione Civile della Regione Basilicata, Rosa Gentile, ospite ieri mattina a Picerno nella sala consiliare di piazza Plebiscito, nell'ambito dell'incontro promosso dall'Anpas, Associazione nazionale pubbliche assistenze, dal titolo “Federalismo fiscale e sanità, quali prospettive per la Basilicata”. Oltre ai tanti ospiti, la giornata è stata impreziosita dalla presenza di Fabrizio Pregliasco, virologo di fama internazionale, oltre che vice-presidente Anpas nazionale e docente universitario a Milano. Durante l'incontro è uscito fuori un messaggio importante, oltre che un grido d'allarme: in primis per andare avanti nel mondo del volontariato servono fondi, che mancano da troppo tempo, inutile nasconderlo. Ol- Da sinistra Lizza, Pregliasco e Oliveto tre che una buona organizzazione. In secondo luogo è stato sottolineato questo momento di stallo totale. Basti pensare che, come sottolineato dall'assessore Gentile, «senza il fondo nazionale di solidarietà alla Regione non arrivano fondi dal 2008». Insieme all'assessore Gentile erano presenti Carmine Lizza, responsabile na- zionale protezione civile Anpas, il presidente del consiglio provinciale Palmiro Sacco, Libero Militi (responsabile Basilicata Soccorso), Bruno Cigliano (responsabile regionale Anpas Politiche Sanitarie) Gesumino Ditommaso (presidente Misericordie Basilicata), Gianni Russo (Presidente Pubblica Assistenza Protezione Civile Angels Picerno), il consigliere nazionale dell'Anpas, Egidio Ciancio, oltre al sindaco di Picerno, Valeria Russillo (che nei saluti ha tra l'altro ringraziato anche i volontari picernesi per la serietà ed affidabilità ogni qualvolta vengono chiamati in causa). A moderare la giornata il giornalista Rai Angelo Oliveto. Presenti anche tanti volontari di Anpas e Protezione Civile. E' stata l'occasione di un dibattito per capire le possibilità d'impiego del volontariato qualificato, in questo particolare momento economico e sociale, come risorsa per il sistema sanitario regionale. Ad aprire la serie di interventi i saluti di Ciancio, che ha dato il “via” alla visione di un video, denominato “Volontari per Costituzione”. A seguire i saluti del sindaco Valeria Russillo, che tra l'altro ha sottolineato il federalismo come «una grande opportunità». La parola è poi passata all'assessore Rosa Gentile. Nel suo intervento, condiviso dai presenti, ha sottoli- Ieri la cerimonia a Sasso di Castalda. Riconoscimento ad Arrigoni Premio Beneventano, assegnati Gli encomi della quarta edizione SASSO DI CASTALDA - Si è tenuta ieri a Sasso di Castalda la quarta edizione del Premio intitolato a Mimmo Beneventano. A organizzare la manifestazione Libera Basilicata. Quest'anno il riconoscimento è stato conferito alla memoria di Vittorio Arrigoni, pacifista e free-lance ucciso a Gaza il 14 aprile 2011, perchè con la sua vita ed il suo coraggio è stato testimone di un'Italia che costruisce la Pace nel mondo; alla redazione di Rainews per l'importante ruolo che riveste nel Paese garantendo un'informazione libera e trasparente; a Ilario Ammendolia, sindaco di Caulonia (RC), per le coraggiose e lungimiranti politiche di accoglienza e promozione dei diritti umani portate avanti dalla sua amministrazione. Beneventano, medico, giornalista e amministratore locale di origine lucane (il padre, guardia forestale, è di Sasso di Castalda la mamma di Polla), fu ucciso in un agguato di camorra a Ottaviano, in provincia di Napoli, il 7 novembre 1980. Una persona sempre in prima linea nella difesa degli altri. Nei momenti importanti sarà sempre presente, sarà nel Belice a soccorrere i terremotati o a Firenze a salvare il patrimonio artistico, minacciato dall’alluvione. Iscritto al Partito comunista italiano, Beneventano diventa riferimento importante per la gente, e la sua candidatura a consigliere comunale nel maggio del 1975, ad Ottaviano sarà inevitabile, come la valanga di preferenze che raccolse allora e alle successive elezioni del giugno del 1980. Nonostante ciò, avvertiva anche un forte il senso di appar- neato: «questo è un momento molto particolare, siamo sempre in emergenza, e bisogna ringraziare tutti i Volontari per la grande umiltà e professionalità. Sono sempre presenti”, e ha concluso: «Nei comuni non ci sono piani di emergenza verificati, e vivremo nel panico ogni volta che piove, perché non si riesce a garantire la sicurezza. Basti pensare che da otto mesi attendiamo un decreto». La parola è poi passata a Carmine Lizza che, oltre a leggere il documento precongressuale, ha ricordato anche il grande lavoro che l'Anpas sta svolgendo in Toscana e Liguria, in questi giorni difficili. A seguire poi ci sono stati i saluti ed interventi di Palmiro Sacco, Libero Mileti, Gianni Russo, Gesumino Detommaso e Bruno Cigliano. Poi l'intervento, molto applaudito, di Carolina Pellegrini, ospite della giornata (è consigliere comunale in Lombardia, a Rho). La stessa nel suo breve, ma deciso intervento, ha sottolineato: «i politici devo- no avere il voto per governare, e quando governano devono dimenticare di fare campagna elettorale e, se non sono capaci di governare, devono andare fuori dalle…». La chiusura è stata affidata all'ospite d'onore, Fabrizio Pregliasco. «Il federalismo deve essere la necessità di arrivare ad un buon governo, per gestire al meglio le risorse disponibili. La presenza del Volontariato è una risorsa molto importante, e riesce a ridurre e ottimizzare i costi. Il coinvolgimento e la formazione sono elementi importanti». Da tutti gli interventi, è uscito fuori un messaggio importante: non possono mancare i fondi. Inutile nascondere che i soldi servono. Per portare avanti le organizzazioni e garantire determinati servizi. La giornata è poi continuata con un rinfresco dei presenti presso la Torre Medievale di Picerno e con il congresso Regionale dell'Anpas, tenutosi nel pomeriggio. Claudio Buono Il sindaco Fidanza ha ringraziato i cittadini Raccolta porta a porta A Oppido in un mese ottimi risultati tenenza, sentendosi profondamente legato a quello che lui definiva il suo Paese - Sasso di Castalda - dove, contemporaneamente, nel 1975, Mimmo sarà eletto consigliere comunale. Il 7 novembre 1980, la sua vita generosa e ricca fu stroncata barbaramente in un agguato camorristico ad Ottaviano, in quella strada che oggi porta il suo nome mentre, di primo mattino e abitualmente, si recava in ospedale per il suo lavoro. Non era un eroe, ma lo diventò, trovandosi a vivere in un territorio insidioso in un momento in cui il confine fra politica, affari e camorra era diventato sempre più labile. Era, dunque, un eroe che con le uniche armi dell’intelligenza, dell’intuito, della ragione e del cuore sfidò l’arroganza della camorra e dei politici corrotti, mettendo in seria difficoltà i loro piani criminali. Il sindaco Fidanza A Pantano lavori di riqualificazione PIGNOLA - Proseguono gli interventi di riqualificazione ambientale nel territorio di Pantano di Pignola nell’ambito del progetto regionale Vie Blu, la cui attuazione ricade nelle competenze della Provincia di Potenza. A renderlo noto è il consigliere provinciale Gerardo Ferretti (Pd) che esprime grande soddisfazione per gli interventi che si stanno realizzando sul territorio. «Gli interventi - ricorda Ferretti - rientrano nel Progetto Vie Blu per la manutenzione dei tratti fluviali che hanno evidenziato maggiori criticità a seguito di eventi alluvionali, al fine di ridurre il rischio idrogeologico e attuare la riqualificazione strutturale e funzionale dell’ambiente e del paesaggio regionale. Le opere di manutenzione ordinaria che si stanno svolgendo lungo il fiume a Pantano, con la collaborazione della Protezione civile mirano a contrastare gli eventuali allagamenti che condizionano negativamente alcuni tratti di strada e a favorirne la viabilità». Stasera a Satriano si parla del Melandro SATRIANO - Stasera in piazza a Satriano di Lucania, dalle 17, ospiti del movimento culturale e politico “Satriano Insieme”, si parlerà del rispetto delle 10 regole essenziali e basilari per dare garanzie ai cittadini che l’attività mineraria non inquini i circuiti del bene primario dell’umanità: l’acqua. Sarà presente lo “Smemorandum camper”. A Satriano, dunque, si parlerà del rischio di inquinare il fiume Melandro anche con una mega discarica di rifiuti speciali, pericolosi e fanghi petroliferi che la società Tyke srl, con ricorso pendente presso il Consiglio di Stato, vuole costruire nel cuore del parco nazionale dell'Appennino Lucano, in località Pietra Congolo. «Un fiume, il cui lento scorrere non è solo in una delle più belle valli della Basilicata, ma, secondo la leggenda, anche in una vallata che è stata attraversata dalle truppe di uno dei più grandi generali della storia. Lungo lo scorrere del Melandro, si attraversa un ponte millenario, che a differenza del vicino ponte stradale del XX secolo, non è stato buttato giù né dal tempo né dal terremoto del 1980. Sta lì imperterrito, come la maestosa Torre di Satriano (in territorio di Tito) a ricordarci il valore storico-ambientale dell’area. Ma anche la superficialità di una politica regionale delterritorio che,per valorizzarlo, dimostrando di non conoscere ciò che amministra, preferisce l’immediato e inquinante e facile sfruttamento del sottosuolo». OPPIDO LUCANO - Ormai è un mese di raccolta differenziata con sistema “porta a porta” a Oppido Lucano e i risultati raggiunti in questi primi trenta giorni di raccolta sono davvero incoraggianti. Le previsioni fatte prima dell'inizio di questo 'nuovo' metodo di raccolta dei rifiuti era giù ottimistico ma la comunità di Oppido Lucano ha risposto subito in maniera molto positiva. Infatti, è stato il Sindaco di Oppido Lucano Antonietta Fidanza che, tramite una lettera aperta ai cittadini, ha comunicato che la cittadina bradanica nei primi venti giorni di differenziata ha raggiunto già una percentuale altissima, il 75,51 %. C'è gratitudine e apprezzamento nelle parole del sindaco per i risultati raggiunti sino ad oggi. Tuttavia, restano fasi di criticità nella modalità dello svolgimento del servizio, criticità che però saranno superate molto presto. Fidanza, nella stessa lettera aperta, approfitta per ringraziare tutti i cittadini di Oppido che si sono subito abituati a questo sistema di raccolta differenziata. Un ringraziamento è stato fatto anche alla Comunità Montana Alto Bradano e al suo Commissario Antonio Anatrone. Un plauso anche all'Ati Serveco Pellicano Verdee ai suoi collaboratori per la quotidiano raccolta di rifiuti casa per casa. Chi parte bene è già a metà dell'opera, un detto popolare che calza a pennello in questa circostanza. Oppido Lucano è partita col piede giusto in questo sistema di raccolta differenziata e i risultati sono già di notevole positività. Le strade, libere dalla grandi campane di raccolta, danno un senso diverso ad ogni via. Il paese sembra più pulito e in giro non si vedono più le montagne di buste che sempre più si vedono in tutta la penisola. Rocco De Rosa Estratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno - 06.11.2011 PAG.14 Basilicata Mezzogiorno POTENZA CITTÀ E PROVINCIA I VII Domenica 6 novembre 2011 MELFI LA DECISIONE DEL TAR SUSCITA PERPLESSITÀ TRA AMBIENTALISTI E CITTADINI. IL 16 L’UDIENZA PER ENTRARE NEL MERITO Fenice torna a bruciare paesi col fiato sospeso Il comitato per il diritto alla salute: «Senza indagini epidemiologiche come si fa a dire che non inquina più?» FRANCESCO RUSSO l A metà ottobre la Provincia di Potenza aveva sospeso per 150 giorni l'autorizzazione all'esercizio all'inceneritore Fenice di San Nicola di Melfi, che si è scoperto aver inquinato le falde acquifere dal 2002. Ma il Tribunale amministrativo della Basilicata ha revocato, anche se in via temporanea, il provvedimento con il quale erano state sospese le attività de termovalorizzatore (che nel frattempo ha già ripreso a funzionare). Le decisione del Tar, che si pronuncerà definitivamente in sede collegiale il 16 novembre prossimo, ha creato sconcerto nelle popolazioni, che da mesi - soprattutto dopo la diffusione dei dati tenuti nascosti per anni dall'Arpab sull'inquinamento nel sottosuolo - chiedono con forza la chiusura definitiva dell'impianto. Tale richiesta - mentre è al lavoro una commissione d'inchiesta della Regione Basilicata, e sono in corso indagini della magistratura che hanno portato anche ad alcuni ar- resti - è stata suffragata tra l'altro dai Comuni dell'area Nord lucana, che si dicono «contrari» al proseguimento delle attività di incenerimento. Intanto, il Comitato per i Diritto alla Salute di Lavello, fa sapere che «la decisione del Tar in merito all'annullamento della sospensione dell'attività di Fenice-Edf da parte della Provincia è inaccettabile». Secondo il Comitato lavellese «tutto l'impianto del ricorso presentato da Fenice si basa su poco chiare dichiarazioni dell'Arpab in merito alla diminuzione dei contaminanti in falda, e sull'ennesima offensiva dichiarazione da parte dell'Azienda sanitaria di Potenza, sulla base della quale, in assenza di un'indagine epidemiologica non è possibile stabilire una relazione tra l'inquinamento delle falde e le patologie delle popolazioni residenti nella zona del Vulture Melfese». «Ancora una volta evidenziano i rappresentanti del Comitato - è venuto meno il rispetto del principio di precauzione a danno delle popolazioni ed in favore di un soggetto privato, che svolge un'attività con forte impatto ambientale e fuori da ogni ragionevole controllo. L'inquinamento delle falde - aggiungono - è una certezza dal 2002 e continua tuttora, checché ne dica l'Arpab. Delle diossine liberate nell'aria in questi anni di attività, l'Arpab non è in grado di dirci assolutamente nulla, perché ancora oggi non ha i mezzi per poterle rilevare. Non sapremo mai se queste sono rimaste al di sotto dei limiti. Per non parlare dell'assoluta mancanza di indagini biologiche». Per il Comitato, la sentenza di annullamento da parte del Tar «è stata una doccia fredda, perché allo stesso tempo c'è un'indagine della Procura di Potenza che parla di disastro ambientale, e 12 Comuni della zona hanno espresso la loro ferma contrarietà all'attività dell'inceneritore con un Consiglio comunale congiunto». «In questo scenario - rincara l'organizzazione lavellese sono inaccettabili i continui toni minacciosi di Fenice, che chiede il risarcimento del danno e parla della sostituzione del forno a griglia come un intervento di revamping. La sicurezza dell'impianto è incerta. Abbiamo ancora ben impresse nella mente le foto dell'incendio notturno che si è sviluppato il 2 ottobre scorso e che ha tenuto impegnati i vigili del fuoco per sei ore». Nei prossimi giorni, ci saranno altri incontri per la class action da intentare nei confronti di Fenice. Dopo la riunione di Lavello, ce ne saranno altre a Rionero in Vulture, Melfi e Venosa. IMPIANTO A destra un particolare dell’inceneritore Fenice di San Nicola di Melfi. In basso la sede del Tar [foto Tony Vece] . POTENZA UN PROGETTO ALL’OSPEDALE S. CARLO AVIGLIANO RIFIUTI: L’OBIETTIVO È INCREMENTARE LA DIFFERENZIATA Ecco la «Prima pietra» Da questa notte scatta come scoprire la raccolta «porta a porta» in anticipo l’autismo Il via dopo la sperimentazione durata due mesi nelle zone pilota l POTENZA. Scoprire l’autiIl Modello Denver classico smo in una fase precocissima e poi prende in considerazione tutte le intervenire con cure appropriate. abilità evolutive della prima inÈ la «mission» di «Prima Pietra», fanzia: linguaggio, gioco, interaun progetto nato a Messina e che zione sociale e attenzione condipresto, e per conto della Fonda- visa, come anche l’imitazione, le zione Stella Maris Mediterraneo, abilità motorie, l’autonomia e il sarà operativo in Basilicata. comportamento. La particolarità «Prima Pietra» è l’acronimo di del Modello, spesso assente in al«Programma di ricerca, Integra- tri, è quella di porre l’accento anzione, Miglioramento, Assistenza che sulla qualità della relazione, e formazione Per l’Innovazione delle emozioni e della responsidei servizi e delle Tecnologie di vità e sensibilità dell’adulto. Riabilitazione dell’Autismo». Il Fulcro del progetto è una piatprogetto è stato presentato questa taforma interattiva e teleriabilimattina all’Auditorium tativa, predisposta dal Cnr che dell’Azienda Ospedaliera San consente ai genitori di essere semCarlo di Potenpre assistiti al za. proprio domiPunto di ricilio in modaliferimento in tà multimediaBasilicata sarà le da un’equipe l’Unità operadi medici e psitiva di «Neucologi, in modo ropsichiatria da monitorare infantile» la risposta del dell’Asm, dibambino e moretta dal dr. dulare gli inCarlo Calzone, terventi duranche si occupete il percorso rà della costiterapeutico. tuzione di un «Prima PieCentro clinico tra» è frutto del pilota, dove sa- L’incontro di ieri [foto Tony Vece] lavoro sinergiranno presi in co di clinici, ricarico dieci bambini – dai diciotto cercatori, psicologi e operatori ai trenta mesi - affetti dal disor- della riabilitazione dell’Istituto di dine dello spettro autistico, e della Fisiologia Clinica (Ifc) del Conformazione del personale e dei pe- siglio nazionale delle ricerche diatri coinvolti nel progetto. (Cnr), dell’Irccs Fondazione «Stel«Prima Pietra», progetto unico la Maris», della Fondazione «Stelnel suo genere, applica il modello la Maris Mediterraneo» attraverDenver per l’intervento terapeu- so le Aziende sanitarie di Potenza tico precoce dei disturbi dello e Matera quali soci fondatori, spettro autistico, inserito, però, in dell’Università di Pisa, dell’Azienun ambiente tecnologico interat- da sanitaria provinciale di Mestivo e tele riabilitativo. sina e del Policlinico di Messina. SANDRA GUGLIELMI l AVIGLIANO. Scatta stanotte ad Avigliano la tanto attesa e temuta ora x per la raccolta differenziata porta a porta. Dopo la sperimentazione durata due mesi nella zona pilota, ossia i quartieri della parte alta della cittadina e la risposta estremamente positiva per l’incremento di rifiuti differenziati, gli aviglianesi di tutto il centro cittadino e quelli delle frazioni limitrofe diranno addio da oggi ai cassonetti lungo le strade. Le frazioni lungo la statale 96, invece, avranno ancora un mese di tempo. La parola d’ordine sarà differenziare, selezionando plastica, carta, vetro e alluminio ed umido dal resto dei rifiuti non riciclabili. L’amministrazione comunale, che ha deciso di portare avanti questa grande sfida, nonostante abbia scelto la strada più difficile, decidendo di non fare la raccolta multi-materiale e di richiedere la differenziazione degli scarti alimentari compostabili, ha trovato il pieno appoggio e la fattiva collaborazione di cittadini e associazioni, tutti convinti che la strada intrapresa sia la più corretta e l’unica possibile per diminuire il conferimento in discarica e da un lato abbattere in parte gli esorbitanti costi che gravano sulle casse comunali, solo in parte recuperati con la Tarsu che da poco più di un anno è aumentata ancora del 20%, dall’altro per diminuire l’inquinamento ambientale. In quest’ottica la raccolta della frazione organica ricoprirà un ruolo fondamentale, in quanto rappresenta la maggioranza relativa dei rifiuti domestici prodotti, fino ad arrivare al 30 – 40% degli interi rifiuti urbani, ed è la causa principale, una volta conferita in discarica del cosiddetto biogas, del metano e delpercolato, ossia il liquame, altamente inquinante, che si raccoglie sul fondo della discarica. Per consentire una corretta differenziazione, sono stati consegnati alle famiglie da volontari, soprattutto facenti parte delle associazioni, kit con- PERIFERIA tenenti pattumiera marrone e sacchetto bianco per la frazione umida, sacchetti gialli per la plastica, azzurri per la carta e il cartone, brochure informativa e calendario dei giorni di consegna. I sacchetti potranno essere depositati all’esterno delle abitazioni dalle 22 del giorno precedente a non oltre le ore 7 del giorno di raccolta. Il lunedì verrà ritirato l’indifferenziato, il martedì, giovedì e sabato l’organico, il mercoledì la carta e il venerdì la plastica; la raccolta del vetro e dell’alluminio, invece, rimarrà stradale. Inoltre sarà possibile conferire le varie frazioni di materiale differenziato tutti i pomeriggi presso l’ecoisola comunale in via don Minzoni. Dopo il primo periodo di tolleranza, raccolte non conformi verranno segnalate all’autorità di vigilanza per le previste sanzioni amministrative. le altre notizie MONTEMILONE TEMPO LIBERO Festa della salsiccia e dei sapori lucani n Si conclude oggi la due giorni dedicata a natura, sapori, tradizione e ospitalità organizzata a Montemilone. È la «festa della salsiccia e dei sapori», organizzata dall'associazione turistica e culturale «La porta della Basilicata», con il patrocinio del Comune. Oltre alla classica degustazione dei prodotti enogastronomici locali spazio anche a visite guidate ed escursioni nel bosco alle fonti di acqua sorgiva e alla Chiesa della Madonna del bosco. E per l'occasione resterà aperta la Chiesa Matrice, nella quale sono conservate le reliquie di San Sabino. LAVELLO SONO AL LAVORO GLI OPERAI DI ACQUEDOTTO LUCANO Le frazioni lungo la statale 96 dovranno aspettare ancora un mese Con i lavori in via De Luca cominciano gli interventi programmati Un piano per la rete fognaria in città l LAVELLO. Con i lavori in via Cardinale De Luca, che gli operai di Acquedotto lucano hanno da poco iniziato, prendono il via gli interventi programmati dall'amministrazione comunale di Lavello, per il miglioramento della rete fognaria in alcune aree del centro abitato. Le infrastrutture idriche lavellesi, infatti, in diverse zone del paese sono vecchie ed usurate dal tempo. Ed hanno bisogno, in alcuni punti nevralgici, di essere rifatte ex novo. «Dopo oltre un ventennio - commenta il sindaco Antonio Annale - finalmente si risolverà il problema del rifacimento del tronco fognario, più volte sollevato dai residenti delle palazzine Ater in via de Luca. Per questo, ringraziamo l'Ato idrico e il commissario Nardozza, che hanno accolto positivamente una nostra richiesta di contributo, per far fronte ad un problema che creava non pochi disagi alle famiglie residenti». L'intervento sul tratto di strada in questione - definito «di somma urgenza» dal Comune di Lavello servirà a rifare l'intero tronco fognario per oltre 100 metri. «Di conseguenza - spiega Annale - anche gli allacci più recenti verranno rifatti ex novo». Altri interventi, nelle prossime settimane, saranno realizzati sul tratto fognario di via Giovanni XXIII, dove più di una volta, i residenti avevano protestato per la fuoriuscita di liquidi maleodoranti dai tombini e per le infiltrazioni d'acqua. «In effetti - prosegue il sindaco Annale - sono previsti a breve anche interventi sul tratto di via Giovanni XXIII, che presenta gli stessi problemi dell'infrastruttura fognaria di via Cardinale De Luca. Con queste opere di rifacimento intendiamo dare una soluzione definitiva ad alcuni problematiche che durano da anni». [f.rus.] Estratto da: La Gazzetta del Mezzogiorno - 05.11.2011 PAG.15 Basilicata Mezzogiorno MATERA E PROVINCIA I XI Sabato 5 novembre 2011 METAPONTO L’ORDINANZA DEL GOVERNO DOVREBBE ESSERE FIRMATA MERCOLEDÌ. PRESIDIO ALLE TAVOLE PALATINE Hanno rimosso il blocco Letta rassicura e gli alluvionati liberano la statale Jonica PINO GALLO l METAPONTO. «Il sottosegretario alla presidenza del consiglio dei ministri, Gianni Letta ci comunica che il governo sta predisponendo un unico provvedimento nazionale per le aree alluvionate, che dovrebbe essere approvato entro il prossimo mercoledì. Noi siamo fiduciosi che tutto questo si possa tradurre nell’ordinanza del presidente del consiglio dei ministri per la nomina del commissario, che sarà incaricato di mettere prioritariamente in sicurezza il territorio del metapontino e del ginosino», dice Gianni Fabbris, coordinatore del comitato Terre joniche. «Il commissario - prosegue Fabbris - procederà, inoltre, al ristoro dei danni ai cittadini e alle aziende colpite dall’esondazione dei fiumi Bradano e Basento nella notte fra il 2 ed il 3 marzo scorso, che ha causato danni per 400 milioni di euro». Il popolo degli alluvionati di Basilicata e di Puglia dal pomeriggio di ieri ha sospeso il blocco alla circolazione automobilistica sulla corsia nord per Taranto della ss 106 jonica ed è ritornato alle Tavole palatine, dove continuerà la mobilitazione, che terrà alta la guardia e l’attenzione delle autorità e dei mezzi di comunicazione. Numerose le iniziative in programma, fra cui un incontro con i Comuni di Ginosa e di Bernalda, con le Province di Matera e di Taranto e con le Regioni Basilicata e Puglia, perché la prossima azione che metterà in campo il comitato possa essere la più ampia e partecipata possibile. È intenzione del comitato che entro martedì scendano in campo tutte le istituzioni: tutti i Comuni interessati, comprese le 2 Province e le 2 Regioni, con fasce tricolori e gonfaloni di rappresentanza, per aspettare tutti insieme la firma dell’ordinanza da parte del presidente Berlusconi. «Ed è chiaro che se non ci sarà - specifica Fabbris - se verranno tradite le aspettative, noi ci aspettiamo che questa volta non sia solo il Comitato e questi cittadini a prendersi la responsabilità di invadere la strada, ma tutti insieme dovremo dare la risposta più forte possibile. Questa volta per strada ci vogliamo vedere i gonfaloni delle 2 Regioni, delle 2 Province e di tutti gli altri Comuni interessati e vogliamo che stiano con noi finchè non avremo risposte certe e concrete. È sulla pelle di questo gruppo di cittadini che da 8 mesi sta conducendo la battaglia, che la vertenza sta andando avanti nell’interesse di tutti i cittadini lucani e pugliesi e nell’interesse delle istituzioni e degli enti locali. Adesso è arrivato il momento di vedere chi concretamente deve stare in strada insieme a noi». Il Comitato «Terre Joniche, spiragli dopo le tante lotte Il Comitato Terre joniche è soddisfatto per i risultati ottenuti in questi ultimi 5 giorni di lotta. Ha preso atto finalmente che la Regione Puglia è scesa in campo, mettendo a disposizione un milione e mezzo di euro e facendo così giustizia dei ritardi e delle inadempienze. Ha registrato con soddisfazione che la Regione Basilicata ha assunto l’impegno d’implementare la somma dei 7 milioni e mezzo di euro già a disposizione per la messa in sicurezza del territorio con altre risorse economiche a favore delle attività economiche e delle famiglie alluvionate. Ha ripreso a sperare che il Governo , dopo 250 giorni di lotta, possa mettere fine alle angosce e ai drammi delle 300 famiglie e delle aziende lucane e pugliesi colpite delle esondazioni del Bradano e del Basento del [p.g.] 2 marzo scorso. PROTESTA Torta con i detriti dell’alluvione e il blocco sulla «106» PISTICCI LA SOCIETÀ ITALO RUSSA PUNTO ALLO STOCCAGGIO DEI POZZI DI GAS IN VALBASENTO Geogastock, è slittato l’incontro a Roma ENZO PALAZZO ENERGIA Un pozzo di gas a Pisticci l PISTICCI. Nuovo rinvio, nell’incontro del 3 novembre scorso a Roma, per quanto riguarda l’accordo con la Geogastock. La società italo russa che nei pozzi di Cugno le Macine e Serra Pizzuta, in Valbasento, vuole commercializzare 800 milioni di working gas, da stoccare in estate quando costa meno e rivenderlo in inverno, quando costa di più. La nuova data è stata fissata per il 18 novembre prossimo, con un «po’ di fastidio» manifestato dal Mini- stero dello sviluppo economico per l’ennesimo slittamento chiesto dalla Regione. Tra l’altro, la Regione ha comunicato la sera prima, con un fax, al ministero sia la decisione di chiedere un’ulteriore proroga e sia la sua assenza alla Conferenza di servizi programmata, dimenticandosi di avvisare gli altri enti e società interessate. Per cui a Roma si sono incontrati il rappresentante del ministero, quello della società Geogastock e i tre sindaci di Ferrandina, Salandra e Pisticci, ma non chi deve sciogliere ancora i nodi in merito al progetto di stoccaggio. La riunione è comunque servita al sindaco di Pisticci per ribadire la sua posizione su un ente terzo e autorevole «come il Centro nazionale ricerche», che dia garanzie sull’impatto ambientale del progetto, prima ancora di parlare di richieste compensative. Per le quali, a Roma, Vito Di Trani si è presentato con una delibera di Consiglio comunale nella quale ha ufficializzato la richiesta di una struttura per ospitare 40 anziani e del 2 per cento all’anno del “working gas” stoccato, circa 16 milioni di mc., quantitativo ritenuto sufficiente alle esigenze delle imprese della Valbasento e delle famiglie dei comuni coinvolti, compresi Pomarico, Miglionico, Grassano e Grottole che, nonostante la loro richiesta ufficiale rivolta anche all’assessore all’ambiente, Agatino Mancusi, non vengono ancora coinvolti nel progetto di stoccaggio. TRICARICO IL CONSIGLIERE FRANCESCO SALIERNO «I progetti per la differenziata sono già stati fatti, c’è bisogno solamente dei finanziamenti» FERRANDINA I RESIDENTI CHIEDONO PIÙ DECORO NEL CUORE DEL PAESE l Rifiuti e raccolta differenziata a Tricarico? I progetti ci sono già e non c’è bisogno di inventarsene altri. Lo dice Francesco Salierno, consigliere comunale di minoranza di “Centrosinistra per Tricarico”. «L’attuale amministrazione comunale - rileva Salierno - ha scelto la strada della politica del “ricatto” (“faccio scaricare nella mia discarica il camion dei rifiuti di Potenza se la Regione mi finanzia un progetto di raccolta differenziata”). Questa strategia non ha avuto buon esito. Così il sindaco, nell’ultimo Consiglio comunale, ha annunciato che organizzerà un progetto di raccolta differenziata “casereccio” finanziandolo, presumibilmente, con le esigue (insufficienti) disponibilità finanziarie dell’ente». Oltre a ricordare che la Regione preferisce finanziare sistemi di raccolta differenziata comprensoriali e non singoli progetti, Salierno evidenzia che «il Comune di Tricarico già dispone di due validi progetti di rac- l FERRANDINA. È allarme degrado nel centro storico del paese dove numerosi residenti lamentano scarsa pulizia con la presenza di erbacce e rifiuti ma anche di “ospiti” indesiderati, ovvero i topi. Un fenomeno, per la verità, che forse è più accentuato nella parte vecchia della cittadina ma che riguarda anche altre zone dell’area urbana. A peggiorare le cose il servizio della raccolta differenziata che palesa limiti e criticità evidenti, tra cui la raccolta dei materiali da differenziare che sostano troppo tempo nelle isole ecologiche, con il risultato che bottiglie in pet e altri cartoni si riversano sovente per strada. Ma torniamo ai problemi del centro storico dove il signor Giuseppe Rizzi si fa portavoce del disagio e delle lamentele degli altri abitanti. «È da diversi mesi - sostiene - che il centro storico vive uno stato di abbandono totale, gli operatori ecologici non esistono, i cassonetti della spazzatura vengono svuotati a giorni alterni e quasi mai lavati. Tutto questo nonostante la Tarsu, la tassa sullo smaltimento dei rifiuti solidi urbani sia per i cittadini ferrandinesi molto onerosa. Da queste parti - prosegue Rizzi - le erbacce godono sempre più di ottima vegetazione, i ratti sono diventati ormai padroni assoluti del ter- colta differenziata. Uno è da tempo all’attenzione degli uffici competenti della Regione e interessa più Comuni della montagna materana, tra cui Tricarico. Era già stato finanziato dalla Regione, per un importo di 2.500.000,00 euro, ma sorprendentemente per ragioni “tecniche” la sua realizzazione è stata “rimandata”. L’altro, invece, del 2010, è frutto di una eccellente iniziativa intrapresa dalla Camera di Commercio di Matera, che ha deciso di fornire ad ogni Comune, nell’ambito dell’accordo quadro nazionale tra Anci e Consorzio nazionale imballaggi per lo sviluppo delle raccolte differenziate, degli specifici progetti preliminari di riqualificazione del servizio di raccolta differenziata. Questo progetto è già nella disponibilità dell’ufficio tecnico comunale di Tricarico e manca pochissimo per diventare definitivo. Il problema, piuttosto, era e resta lo stesso: la dotazione finanziaria. Una disponibilità congrua e certa, che garantisca l’intera “filiera”». Tra ratti e sporcizia per strada quanto degrado nel centro storico le altre notizie POLICORO LA DENUNCIA DI LOPATRIELLO Zingari al lido, il sindaco chiede aiuto al Prefetto n Zingari al lido. Nell’ultimo fine settimana, secondo quando denunciato dal sindaco Nicola Lopatriello, sono stati in tanti, «per lo più nomadi siciliani che hanno stazionano con i loro camper in un parcheggio di via Lido, lato destro, prima area di sosta. Ogni qualvolta lasciano la città in quell’area c’è di tutto: bicchieri di plastica, bottiglie di vetro rotte, piatti, carte, a volte abbiamo trovato anche scarpe e calzini lasciati a cielo aperto come in una discarica; per non parlare di animali vaganti, durante il loro soggiorno, uso insostenibile di acqua per lavare coperte, piumoni e abiti puntualmente stesi ad asciugare sul lungomare. Una situazione simile di degrado non è più tollerabile». Lopatriello ha richiesto al Prefetto Monteleone, di inserire tra gli argomenti del prossimo Comitato per l’ordine e sicurezza pubblica anche questo relativo alla presenza degli zingari per le azioni da [n.buc.] intraprendere. BERNALDA LO CHIEDE BENEDETTO «Fosso San Rocco si elimini il degrado» ABBANDONO erbacce a ridosso di una casa ritorio ed escrementi di animali randagi e domestici ornano in maniera “individiabile” le nostre belle strade del centro storico, che teoricamente dovrebbe essere il fiore all’occhiello del paese. Pertanto invito gli organi preposti a prendere in seria considerazione queste problematiche con l’auspicio di vedere da qui a qualche tempo una situazione più vivibile e dignitosa nell’interesse della nostra bella e [d.mas.] amata Ferrandina». n Il parco sportivo di Fosso San Rocco è in stato di profondo degrado da tempo. Le associazioni sportive hanno lanciato il grido d'allarme, su cui ha preso posizione anche il consigliere regionale dell'Idv Nicola Benedetto: «Manca l'attenzione e la volontà politica per risolvere la questione - ha sostenuto -. Si può intervenire senza costi aggiuntivi per il bilancio comunale. Basterebbe un minimo di attenzione e più intrapresa. Bisogna intervenire e dare stimoli ai giovani locali che vogliono fare sport e impegnare all'aria aperta il loro tempo li[an.mor.] bero». Estratto da: La Nuova del Sud - 05.11.2011 13 PAG.16 Basilicata Mezzogiorno Sabato 5 novembre 2011 POTENZA CITTÀ “Chiederemo di riaprire un tavolo di confronto affinchè torni ad essere presidio delle forze dell’ordine” “Rivogliamo la nostra caserma” In occasione della festa delle forze armate, Santarsiero annuncia il pressing sul governo di CARLA ZITA POTENZA- Nei prossimi giorni il sindaco del capoluogo della Regione Basilicata Vito Santarsiero chiederà ufficialmente al governo nazionale di riaprire il tavolo di confronto per ”ridare vita” alla Caserma Lucania che fino al 2009 ospitava il 91 esimo Battaglione, nel cuore di rione Santa Maria a Potenza. Il primo cittadino lo ha detto in un’intervista rilasciata ai microfoni della ”Nuova Tg” a margine delle celebrazioni in occasione della festa delle forze armate e dell’unità nazionale, ieri mattina nel parco di Montereale. Avvicinato da Anna Giosa, promotrice del comitato di cittadini impegnatosi “inutilmente” nella difesa del presidio militare a Potenza, Santarsiero ha assicurato il suo impegno per la riapertura della caserma. “Intanto – ha evidenziato- abbiamo vissuto come sempre un momento solenne di grande intensità, partecipazione per ricordare la giornata delle forze armate e dell’unità nazionale. Certo celebriamo questa giornata con l’orgoglio di essere città medaglia d’oro al valor risorgimentale, con l’orgoglio di essere una regione che tanto ha dato al Paese, ricordando i nostri caduti. L’11 novembre prossimo saranno trascorsi 50 anni dalla morte di Nicola Stigliani morto a Kindu ma come lui ce ne sono altri di valorosi lucani da ricordare. Spesso in queste circostanze si guarda anche al presente ed è naturale pensare, in occasione della celebrazione delle forze armate nella nostra città, alla chiusura della Caserma Lucania che ospitava il 91esimo Battaglione. Nei prossimi giorni ci sarà una nota formale del Comune di Potenza –ha sottolineato Santarsiero- per riaprire la questione. Considerato che le ipotesi che avrebbero con- La Caserma Lucia del rione Santa Maria a Potenza; accanto l’incontro tra anna Giosa del Comitato per il 91° Battaglione e il sindaco di Potenza Vito Santarsiero sentito alla nostra caserma di continuare a vivere, con una presenza significativa del Ministero per la Difesa, in questo momento non si concretizzano torneremo a chiedere con forza che la caserma ritorni ad essere un punto di riferimento per la nostra collettività come presidio delle forze armate e delle forze dell’orPOTENZA- Rinnovato anche quest’anno lo spirito di unità nazionale ma ricordata, anche, l’importanza delle forze armate celebrate in tutta Italia, ieri quattro novembre. Anche in Basilicata a Matera e Potenza cerimonie a cui hanno partecipato numerose autorità civili, religiose e militari insieme a tanti bambini che, sventolando la bandiera tricolore, hanno seguito i festeggiamenti. A Potenza la cerimonia dell’alzabandiera ed i successivi momenti di ricordo e riflessione sulle tematiche al centro della giornata, si sono svolti nel Parco di Montereale davanti al Monumento ai Caduti. Nell’ambito dei 150 anni dall’Unità Nazionale il quattro novembre del 2011 ha assunto un significato ancora più intenso e domani a Potenza sono in programma altre iniziative al teatro Stabile e in piazza Mario Pagano dove saranno allestiti stand delle Forze armate. Ma il quattro novembre del 2011 è anche il 90esimo dalla sepoltura del Milite Ignoto, simbolo del no- “Non abbiamo più un presidio dell’esercito e questo significa non avere la possibilità di essere soccorsi in tempi veloci in caso di calamità” dine”. Soddisfatta dalla risposta del primo cittadino Anna Giosa che nei giorni scorsi su queste pagine aveva ricordato l’importanza della Caserma Lucania e del 91esimo Battaglione. “Non dimentichiamo –ha sottolineato- gli ultimi eventi che sono accaduti al Nord con alluvioni e conseguenti disastri. Noi in Basilica- ta siamo senza sicurezza. Non abbiamo più un presidio dell’esercito e questo significa anche non avere la possibilità di essere soccorsi in tempi veloci dai militari. Questi, infatti, sono spesso impegnati a dare il loro sostegno in casi di emergenze come quella che abbiamo vissuto nel Metapontino con le alluvioni di mar- Ricorre anche il 90° dalla sepoltura del Milite Ignoto L’omaggio ai caduti A Montereale la cerimonia delle forze armate Il parterre delle istituzioni e il monumento del Milite Ignoto (Esposito) bile sacrificio dei tanti che hanno dato la propria vita per difendere la Patria ed i suoi valori. Nel corso della cerimonia, davanti al Monumento ai Caduti di Montereale, sono stati deposti fiori ed una co- zo scorso. Chiediamo di avere anche noi lucani la sicurezza nella nostra regione, nonché la nostra bandiera che è la terza più importante di’Italia. Sono molto fiduciosa e soddisfatta dalla parole del sindaco Santarsiero. Speriamo, dunque, di poter vedere nuovamente viva la nostra Caserma Lucania” rona per onorare la morte dei molti eroi che hanno difeso l’Italia. Letti i messaggi del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e del Ministro per la Difesa Ignazio La Russa che hanno rinnovato il profondo legame tra le forze armate ed i cittadini. Ad intervenire, tra gli altri, il comandante del comando militare “Basilicata” il generale Domenico Scaglione. Napolitano in particolare ha evidenziato come “il nostro paese e tanti altri nel mondo sono stretti in una crisi economica di intensità, durata ed estensione senza precedenti nel periodo seguito alla II guerra mondiale, gli scenari internazionali si caricano di vecchie e nuove tensioni. Cresce l’instabilità ed emergono minacce trasversali, con il diffondersi del terrorismo e di movimenti eversivi transnazionali, la caduta di regimi autoritari pluridecennali e l’insorgere di forme antistoriche di radicalismo politico e religioso nonché di più generali fenomeni di intolleranza e di chiusura”. (c.z.) Estratto da: Il Quotidiano - 05.11.2011 PAG.17 Basilicata Mezzogiorno Sabato 5 novembre 2011 23 Allo studio di un ricercatore e di un astrofisico la raffigurazione dell’eclissi di luna Gli affreschi saranno datati A Ripacandida una equipe di scienziati ha fatto rilievi nella chiesa di San Donato RIPACANDIDA - Per due ni anni fa, mentre era invigiorni (3 e 4 novembre) nel tato ad un convegno scientipiccolo centro del Vulture, fico su Federico II a Lagopenoto per gli splendidi affre- sole. Avvicinato durante schi cinquecenteschi della questa ricerca dei suoi colchiesa di San Donato ,ge- laboratori ha detto: «le mimellato dal 2004 con la Ba- sure in corso svolte dal prof. silica Superiore di Assisi, si Mario Piacentini e dalla è svolta una ricerca scienti- prof.ssa Anna Candida Felici tendono fica congiunad identificata tra l'Unire tramite versità “la Satecnologie pienza” di Roavanzate, atma e l'Istituto traverso Nazionale di strumenti di Astrofisica. analisi speUna ricerca troscopica, la che tende a natura dei mettere in lupigmenti utice i contenuti lizzati negli astronomici affreschi. evidenti in alQuesto percuni affremetterà di deschi, quelli terminare la raffiguranti possibile prela storia della Genesi, in Sopra gli affreschi della chiesa. senza di pigmenti di naspecial modo In alto uno dei ricercatori che tura organil'affresco che ha fatto i rilievi sull’opera ca che saranrappresenta no poi utilizuna eclissi di luna. «Se questa ipotesi fos- zati per una datazione assose vera sarebbe l'unico caso luta degli affreschi con il al mondo» ha riferito il dott. metodo del carbonio 14. Ing.Vito Francesco Polca- Con questi dati sarà possibiro, dell'Istituto di Astrofisi- le identificare le eclissi di luca Spaziale e Fisica Cosmica na che ha ispirato l'autore di Roma, presente a Ripa- degli affreschi». E’ presente candida con l'equipe di stu- anche la signorina Jessica diosi. E’ stato proprio l'in- Bianchi, studentessa unigegnere Polcaro a promuo- versitaria che frequenta la vere questa ricerca scienti- Facoltà'universitaria fica, in quanto ha visitato la Scienze applicate ai Beni chiesa di Ripacandida alcu- culturali e alla Diagnostica La storia di don Bernardo Caporale A Montemilone la comunità festeggia il vecchio parroco MONTEMILONE - Piccoli ge- Maria” sempre nella stessa sti d’affetto continua a donare città per ventinove anni, altri alla comunità di Montemilo- nove come cappellano dell'one don Vincenzo Mossucca, spedale, dal venti Marzo 2003 parroco di Montemilone, da cappellano nella casa di ripopiù di due anni, dopo aver ri- so “Oasi Monsignor F. Minerpristinato tante tradizioni va”». Lo scorso primo novemdella parrocchia S. Stefano, bre, l'anziano parroco ha pocome le statue rispolverate e tuto, grazie a don Vincenzo fatte restaurare per portarle Mossucca e al prezioso aiuto in processione, da non dimen- dei volontari dell'Unitalsi e al loro attrezticare le zatissimo nuove comezzo, esseme quella re presente di S. Sabie conceleno. brare, fino a «Quindi quando gli è parliastato possimo-rifebile, la Sanrisce Anta Messa. tonio FerEra evidenrente- di te a tutti la una perfelice sona molespressione to attiva e Il vecchio parroco con il giovane don di don Berattenta a Mossuca nardo morafforzare la fede fra i cittadini della strata anche con le sue pochisnostra comunità montemilo- sime parole. Alla fine della S. nese. Il primo novembre, nel- Messa il nostro parroco ha inla ricorrenza della festività di vitato i fedeli a non accavallarOgnissanti, il suo gesto d'af- si per il saluto all'anziano parfetto più grande lo ha rivolto rococosì,vista lapresenzadel principalmente verso un an- primo cittadino, anche se non ziano parroco di Montemilo- in veste istituzionale, ha invine che da tanti anni vive fuori, tato il sindaco Gennaro Mennella città di Canosa di Puglia, nuti a porgere un saluto da il sacerdote Don Bernardo Ca- parte di tutti i presenti. Non è porale del 1925, al quale van- mancato un tenero momento no gli auguri del sottoscritto e in canonica per qualche foto di tutta la comunità per il re- ricordo e per qualche dolcetto centissimo compleanno. Ri- molto apprezzato da don Bermase a Montemilone per cin- nardo. Al termine della serata que anni, altri cinque fu vice è ritornato nella sua residenparroco nella Cattedrale di S. za sempre accompagnato dai Sabino a Canosa, poi titolare volontari e da don Vincenzo. della Chiesa “Gesù Giuseppe e l. z. per la loro conservazione, prossima a sostenere una tesi sulla datazione assoluta sugli affreschi di San Donato di Ripacandida. A ricevere questo gruppo scientifico è stato il presidente della pro-loco, Gerardo Cripezzi, il parroco di Ripacandida, don Francesco Distasi e padre Rocco Rizzo, originario di Ripacandida, dello Stato Vaticano. Gerardo Cripezzi, entusiasta di questa visita scientifica, ha so- stenuto: «ancora una volta, dopo la ripresa Rai 1 della messa in diretta, il nostro piccolo centro alla ribalta nazionale grazie all'arrivo di esperti scientifici da Roma che saranno in grado di stabilire la data esatta di questi affreschi. Ringrazio la parrocchia Santa Maria del Sepolcro per la preziosa collaborazione che sta dando alla pro-loco in questi ultimi tempi». Lorenzo Zolfo