OrganO di infOrmaziOne della fiVl
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Anno XXVIII - N. 3 APRILE 2014 - Mensile di volo libero da diporto sportivo - spedizione in abb. postale 45% art. 2 comma 20/B - legge 662/96 Filiale di Torino - Contiene I.P. VoloLibero O r g a n o d i i n f o r m a z i o n e d e l l a FI V L 248 vOlOLIBERO 248_esecutivo.indd 1 15/04/14 11:16 VoloLibero 248 appunt ament i APRILE 2014 CALENDARIO GARE Organo di informazione della fIVL vOlO LIBERO PARAPENDIO Dal 1 marzo al 21 settembre 2014 XC TRENTINO Per info: www.xctrentino.it COPPA ITALIA Dal 3 al 4 maggio 2014 (recupero 10/11 maggio 2014) DELTAPLANO TRIVENETO Dal 10 al 11 maggio 2014 Aviano (PN) Per info: Dora Arena - [email protected] ASSOCIATO ALL’unione italiana stampa periodica redazione fivl via salbertrand, 50 - 10146 torino tel. 011 744991 - 334 6712788 - fax 011 752 846 [email protected] Dal 17 al 18 maggio 2014 Gemona (UD): solo parapendio Per info: Luigi Seravalli [email protected] direttore responsabile luca basso Dal 15 al 18 maggio 2014 TROFEO GUARNIERI FAI2 direttore editoriale luigi de stefanis Dal 17 al 18 maggio 2014 BORDAIRLINE BIOTECH ADVENTURE RACE Levico Terme (TN) Per info: [email protected] www.bordairline.com comitato editoriale A. Barbieri - L. Cassiago - A. Di Poppa - F. Loro C. Viano - M. Corazza - G. Sabbioni. Dal 25/04 al 27/04/14 (recupero 2/05 - 4/05/14) XXVIII TROFEO VALERIO ALBRIZIO Laveno (VA) Per info: www.deltaclublaveno.it Dal 08 maggio al 11maggio 2014 ST. ANDRE OPEN Saint Andre Les Alpes Per info: www.delta.ffvl.fr/compet/13 Dal 24 maggio al 25 maggio 2014 (recupero il 14-15 giugno 2014) TROFEO CARLO ZANCHETTIN 2014 Cappella Maggiore (TV) Per info: www.dcfalchidelpizzoc.it tel. 349-4006771 28-29 giugno 2014 FESTA DEL VOLO IN MONTAGNA Antey Saint André (AO) Info: www.eventistraordinari.it HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO C. MOLTENI - R. SACCANI - G. SABBIONI - A. MANZONI N. BOrTOLINI - M. lUPPA - D. GENNA - E. FAVERO S. DEL MORO - F. GIROLAMI - R. CONDò COSTO COPIA 0,10 Euro - ABBONAMENTO ANNUO AI SOCI 1 1 AUTORIZZAZIONE DEL TRIBUNALE di aosta n. 5 del 6.09.1987. la responsabilità degli articoli pubblicati è degli autori. la collaborazione è aperta a tutti. il materiale inviato non verrà restituito. progetto grafico e impaginazione: kast sas . varese stampa: grafart . torino finito di stampare: 15 APRILE 2014 PRESIDENTE Manuel Spongia [email protected] - cell: +39 366 4364942 SOMMARIO 3 . EDITORIALE 4 . NOVITà DALLE AZIENDE 6 . NOVITà DALLE ASSOCIAZIONI sommario M. SPONGIA 10 . METEOROLOGIA PER IL VOLO LIBERO C. MOLTENI 12 . TEORIE BISLACCHE R. SACCANI CONSIGLIERI Luca Basso [email protected] - cell. 347-2612477 14 . SNAF 2014 Saccani Rodolfo [email protected] - cell. 335-5844936 20 . RIFLESSIONI SUI BIPOSTI TURISTICI IN PARAPENDIO Zanocco Damiano [email protected] - cell. 335-5844933 24 . WALLABY RANCH... M. LUPPA 28 . SICILIA IN VOLO D. GENNA Reggio Riccardo [email protected] - cell. 320-2532631 Favero Ennio [email protected] - cell. 373-7015334 18 . IL VOLO LIBERO “ATTERRA” ALL’ISTITUTO ALBERGHIERO 32 . BRANO TRATTO DA "TRE PASSI E VIA. IN VOLO" 34 . CARNEVALVOLANDO . PRIMA EDIZIONE 35 . TOCCO VOLA LIBERO A. MANZONI N. BORTOLINI G. SABBIONI S. DEL MORO - E. FAVERO F. GIROLAMI R. CONDò www.FIVL.it 248_esecutivo.indd 2 15/04/14 11:16 A cura di Manuel Spongia EDITORIALE "Avevo già manifestato l’obiettivo di voler rilanciare i meeting regionali, in quanto credo agli stessi sia come mezzo di formazione del pilota (possiamo definirli come i vivai dei futuri campioni), che come momento di aggregazione e divertimento. ATTENDO FIDUCIOSO..." Edit oriale Sono arrivato al Triveneto con un amico che una domenica mi ci ha portato, non sapevo esattamente cosa mi aspettava e cosa ci andavo a fare. Alla prima gara ho anche affrontato il mio primo atterraggio "fuori campo". Sono tornato a casa la sera felice per aver volato in un nuovo posto sentendomi sempre in sicurezza con altri piloti che mi tenevano compagnia e quindi in qualche modo "rassicuravano", e felice di essere stato assieme agli stessi piloti prima e dopo la gara, aver scambiato con loro esperienze, opinioni sulla task e sul volo in generale. Ho partecipato a tutte le altre tappe scoprendo che il mio modo di volare stava cambiando: iniziavo a volare più sereno ed iniziavo a fare dei voli più lunghi. Non mi spaventavo più per i traversi, né per i nuovi decolli o atterraggi. Non ho mai visto una gara come una corsa forsennata alla prima posizione o come una prova spericolata. Ma semplicemente come un volo in compagnia di amici che mi insegnavano il cui unico obiettivo era di arrivare a meta. Se poi ci arrivavo più veloce dei miei amici, o se questi addirittura “bucavano” la cosa era ancora più divertente. Questo è il Campionato Triveneto. Ma sono sicuro che anche tutti gli altri campionati erano così. Ho trovato così importante, che l’anno seguente sono entrato nello staff degli organizzatori del Triveneto, purtroppo unico dei campionati regionali rimasti in vita, e ne faccio ancora parte. Avevo già manifestato l’obiettivo di voler rilanciare i meeting regionali, in quanto credo agli stessi sia come mezzo di formazione del pilota (possiamo definirli come i vivai dei futuri campioni), che come momento di aggregazione e divertimento. Sono sicuro che tra i motivi del fatto che gli altri regionali sono scomparsi non vi è la mancanza di piloti. Abbiamo appena terminato lo SNAF 2014, quarto Summit Nazionale Aspiranti Fun, e la partecipazione è stata elevata (addirittura due piloti dalla Sicilia). Le preiscrizioni al Campionato Triveneto 2014 hanno raggiunto i centosettanta iscritti (di cui venticinque delta). L’unico motivo quindi è la mancanza di organizzatori. Non vi è stato un ricambio a quanti hanno in passato dato molto del loro tempo ed energie nell’organizzare questi eventi. Condivido che la cosa non sia facile: riunioni, regolamenti (questi regolamenti!), cartacce da predisporre, calendari, siti internet con avvisi, direttori di gara e club da contattare, premi e sponsor da cercare, refertatori da trovare/formare, ambulanze e rinfreschi, classifiche da fare e pubblicare, ecc. … Spesso si viene ripagati da una giornata meteo inclemente e la tappa salta o si annulla il giorno stesso, da reclami di qualche pilota che fa riferimento all’articolo X del regolamento, o da critiche per nulla costruttive su pagine FB o forum vari. Altre volte addirittura veniamo indicati pretestuosamente come fuorilegge che organizziamo gare illegali. Ma posso assicurare che la sera, dopo una splendida giornata di gara, vedere tutti quei piloti divertiti che scherzano e ridono con una birra in atterraggio, la soddisfazione è impagabile e quanto detto prima di negativo sparisce. Per tutto questo, mi metto a disposizione (la FIVL, il Triveneto ed io come persona) di chiunque abbia il desiderio di vedere ripartire il proprio campionato regionale per scambiare qualche parola, per trasferire la nostra esperienza, modulistica e documenti, formazione per eventuale sito internet e quant’altro possa essere necessario per l’obiettivo. Qualcuno che abbia la voglia di organizzare, ma magari è frenato dai dubbi o dalla paura di non esserne all’altezza. Molte cose possiamo fornirle noi come FIVL. Bastano due o tre club che si coordinano per iniziare. Magari si riesce a far qualcosa per l’anno in corso, da un minicampionato (2/3 tappe) o solo un meeting di test in preparazione per il 2015. Attendo fiducioso, in quanto tutti noi piloti vorremmo vedere nel 2015 ripartire i regionali. vOlOLIBERO 3 248_esecutivo.indd 3 15/04/14 11:16 Novità dalle aziende Aziende Questa rubrica è a disposizione delle aziende che intendono comunicare le loro iniziative. I messaggi, anche di carattere commerciale, in essa contenuti, sono redatti dai soggetti stessi che ne richiedono la pubblicazione e non coinvolgono in alcun modo la responsabilità della FIVL. NOTA PER GLI INSERZIONISTI E GLI AUTORI DEGLI ARTICOLI: Per ragioni di programmazione editoriale, comunichiamo che le news dalle aziende e delle associazioni saranno prese in carico sino al giorno 20 del mese precedente a quello di pubblicazione sul notiziario, mentre gli articoli da pubblicare dovranno pervenire entro il 15 del mese precedente a quello di pubblicazione. Cogliamo l’occasione per ribadire che le foto per la pubblicazione dovranno AVERE UNA RISOLUZIONE di 300 DPI. tutte le esigenze dei piloti tandem professionisti. Offre tutte le qualità di volo che si possono ricercare in una moderna ala biposto: - un gonfiaggio dolce e progressivo, la sicurezza di una portanza immediata; - una sensazione di alta efficienza con prestazioni al pari delle migliori ali della categoria; - una virata istintiva, facile da correggere, con una risposta al comando immediata; - une grande gamma di velocità grazie ai trim che permettono di rallentare o accelerare la vela; - un grande confort per il passeggero, grazie all'ammortizzamento della turbolenza; - un’eccellente capacità di restituzione in fase di atterraggio. Tutte le info tecniche: www.supair.com Info commerciali e ordinazioni: [email protected] GIN CARRERA, OMOLOGATO ED IN PRODUZIONE IN CINQUE TAGLIE Siamo lieti di informare i piloti che sono terminate le procedure di omologazione della vela Carrera. Cinque sono le taglie omologate, dal XS al XL. Ora la gamma di peso si amplia per un maggiore pubblico. XS (18,44 mq proiettati) peso totale in volo 65kg a 85kg. S (20,08 mq proiettati) peso totale in volo 70kg a 95kg. M (21,80 mq proiettati) peso totale in volo 85kg a 105kg. L (23,60 mq proiettati) peso totale in volo 95kg a 115kg. XL (25,63 mq proiettati) peso totale in volo 110kg a 130kg. Per info: www.gingliders.com GIN CARRERA EN B, LE PRESTAZIONI NON SONO MAI STATE COSI FACILI La Carrera è un'ala performante, e offre un pilotaggio sportivo e grandi prestazioni in un pacchetto molto accessibile. A chi si rivolge? Grazie ai progressi tecnologici, il Carrera ha un vasto pubblico . A piloti esperti in termica e nell’XC , ed a piloti "guerrieri “del fine settimana". Essi avranno maggiori vantaggi nel volo scegliendo il Carrera. Rispetto ad altre ali con prestazioni simili, il Carrera offre un margine di sicurezza in più quando le condizioni diventano difficili. Per info: www.gingliders.com SEGUI FACEBOOK PER PROVARE IL CARRERA La vela Gin Carrera EN B sta riscuotendo molto successo e tanti piloti vogliono provarla. Come fare? Sul sito facebook potrete trovare settimana dopo settimana dove si trovano le vele Carrera in prova. Basta che guardate sul sito o che chiedete a un rivenditore la vela in prova. Potrete provare tutte le taglia dal XS alla XL. Facebook Jimmy Pacher SUP’AIR Dopo oltre trenta anni di ricerca, sviluppo e costruzione di sellette, Sup'Air fa il suo nel mondo dei costruttori di parapendio. Il biposto SORA è la vela di debutto nel mercato dei parapendio: il SORA è un biposto che risponde a NB: per ordinazioni entro il mese di giugno 2014, prezzo offerta riservato ai piloti tandem professionali. TEQUILA4 DI SKYWALK PRONTO A STUPIRVI Il nuovo EN B base di Skywalk arriva sul mercato carico di tecnologia e stile firmato Skywalk. Il fratellino piccolo dell’ormai conosciutissimo Chili3 ha preso tutto dal fratello. Dall’uso innovativo dei rinforzi e dei rigid foils alla costruzione 3d avanzata per un risultato tutto da provare. Il Tequila, fedele alla linea del suo nome, promette divertimento e prestazioni per avventurarsi nel modo del XC senza il minimo stress. I primi a provare il Tequila4 sono stati piloti di alto livello che si sono subito divertiti a chiudere percorsi di tutto rispetto sottolineando la grande facilità e affidabilità del mezzo. Adesso a voi la prova! 4 248_esecutivo.indd 4 15/04/14 11:16 GRANDE SUCCESSO PER NIVIUK TAKOO 3 Siamo felicissimi di comunicarvi il grande successo dell’ultima creazione lanciata da Niviuk ad inizio 2014, il nuovo biposto Niviuk Takoo 3. Appena la stagione ha consentito le prime prove è stato un successo senza precedenti, Takoo 3 piace e convince i più esigenti bipostisti d’Italia. Il decollo migliorato rendono questa fase una formalità anche nelle condizioni di vento assente ed anche nel caso di venti laterali o sostenuti. In volo la vela esprime maneggevolezza e precisione, sfruttare le termiche è un piacere come quando si tratta di volare un singolo. Niviuk Takoo 3 è dotato di prestazioni considerevoli che lasciano letteralmente a bocca aperta. Tutto questo ne fa un mix superbo che sta raccogliendo un successo incredibile. Complimenti al Team Niviuk per questo nuovo gioiello. Per informazioni [email protected] Tel. 329 59 34 866 NIVIUK PEAK 3 C’EST PLUS FACILE La promozione che è in corso ha fatto conoscere a molti più piloti la magia della PEAK 3. A distanza di un anno dal suo vittorioso debutto, Niviuk Peak 3 continua a far breccia nel cuore dei piloti che non immaginavano che una vela dotata di tecnologia 2 linee potesse essere tanto confortevole divertente e sicura. Molti hanno atteso il fatidico anno per essere certi che la vela non soffrisse di zone grigie, ma Niviuk Peak 3 ha raccolto vittorie in competizioni, fantastici voli di cross e record di distanza e velocità finora impensabili. Ecco che i piloti più diffidenti hanno scoperto la magia di Niviuk Peak 3 che rende anche le condizioni più ruvide, belle ed ogni volo è un concentrato di fantastiche emozioni. Sfruttate l’occasione della promozione del ritiro della vostra vela usata ed accedete alla fantastica Niviuk Peak 3 per vivere il volo in modo diverso grazie alla sua magia. Per informazioni [email protected] Tel. 329 59 34 866 HOOK 3 PURA EN B La classe EN B è stata stravolta, laddove un pilota cercava la sicurezza di una classe facile, oggi vi può trovare delle vele che sono dei caccia torpedinieri a volte molto esigenti. Non è il caso della Niviuk HOOK 3 una vela sempreverde che vede il suo successo nel messaggio di vera e pura EN B come eravamo abituati a considerare e come uno si aspetta da un EN B. HOOK 3 è centrata nella sua categoria ed esprime il massimo del piacere di volo con un confort che mette a suo agio anche quando le condizioni si fanno impegnative. Il confort per Hook 3 non significa inerzia lentezza o imprecisione, al contrario la classe EN B di casa Niviuk è pronta precisa ma ammortizza tutte le asperità della massa d’aria affinché il volo risulti piacevole e divertente. Per informazioni [email protected] Tel. 329 59 34 866 OUDIE 3 IL TOUCHSCREE AFFIDABILE Dopo sei mesi di commercializzazione e molti piloti che hanno scelto Oudie 3, possiamo affermare con dati alla mano che Oudie 3 di Naviter ha raccolto un grande successo ed esprime una grande qualità ed affidabilità. Il primo aspetto che il cliente apprezza è il fatto che Oudie 3 è assolutamente intuitivo, dopo pochi minuti il pilota è autonomo nei settaggi e ci gioca ed è subito pronto ad andare a volare. In questi mesi anche i piloti che più fanno a botte con la tecnologia si sono subito adattati e sono stati felici di aver scelto Oudie 3. A distanza di sei mesi abbiamo molte vendite e non abbiamo ancora utilizzato l’assistenza tecnica di Naviter per riparazioni o problemi di qualità e questo per uno strumento altamente tecnologico è un grande successo ed una grande sicurezza per i piloti che affidano i propri voli ad uno strumento così prestigioso. Oudie 3 lo strumento affidabile e di qualità. Per informazioni [email protected] Tel. 329 59 34 866 FLYMASTER LIVE DOPO LA PWC CONTINUA IL SUCCESSO IN ITALIA E’ con gioia che vi comunichiamo che dopo la consacrazione del circuito di coppa del mondo che vede Flymaster Live unico protagonista ufficiale come strumentazione, anche i piloti italiani riconoscono l’assoluta bontà dell’alta gamma di casa portoghese. Complice anche l’offerta con il ritiro degli usati, Flymaster Live ha rinnovato il suo successo e molti piloti italiani sono felici di possedere lo strumento scelto dalla PWC. Flymaster sta segnando un nuovo standard negli strumentazione per il cross country e la competizione e continua a sviluppare i propri apparati nella direzione della semplicità di utilizzo e della assoluta affidabilità. Per chi volesse approfittare è sempre disponibile l’offerta che prevede il ritiro del vostro usato o del vostro vecchio livetracker. Per informazioni [email protected] Tel. 329 59 34 866 OZONE RUSH 4 Ozone ha omologato le taglie SM (7595kg) e ML (85-105kg) del Rush 4, la nuova vela sport-intermedio di classe EN B. E’ un parapendio innovativo derivato direttamente dal Delta 2, ed impiega un profilo Ozone SharkNose. Lo SharkNose è una soluzione aerodinamica per il bordo d’attacco, nata dall’immaginazione dei progettisti Ozone, pensata per le vele da gara, ma in questi tre anni ha dimostrato di essere una delle più importanti innovazioni nello sport del parapendio, perché fornisce un comportamento nettamente migliore in prestazioni e stabilità, sia ad angoli d’incidenza bassi che elevati. Nel volo accelerato, il profilo SharkNose è più stabile, con un migliore flusso d’aria all’interno dei cassoni, e minore resistenza di forma del bordo d’attacco. Alle velocità più basse e durante profonde affondate del comando (ad esempio mentre si centra il core di una termica), il profilo SharkNose è molto resistente allo stallo asimmetrico, fornendo una maggiore e più progressiva escursione del comando al pilota che può agevolmente impiegarla a proprio vantaggio. Per questo, il suo arrivo nella classe Sport-Intermedio con il Rush 4, costituisce un’importante pietra miliare. Il Rush 4 è una vela adatta a piloti allenati, con qualche anno d’esperienza su modelli B intermedi e con un bagaglio di alcune centinaia di ore di volo. Il Rush 4 è una vela EN B ad alte prestazioni non adatta a chi proviene da un classe EN A. Per prenotare una prova chiamate www.airecornizzolo.com Tel 031.658428 vOlOLIBERO 5 248_esecutivo.indd 5 15/04/14 11:16 Novità dalle Associazioni COMUNICAZIONE DALLA SEGRETERIA FIVL Novit à Si ricorda ai soci che l’assicurazione biposto è comprensiva dell’assicurazione monoposto. L’assicurazione biposto ha scadenza 365 giorni dopo la data della stipula, per cui chi ha l’assicurazione suddetta che scade in corso d’anno, deve rinnovarla alla scadenza. CANALE RADIO PER LA SICUREZZA 8-16 PMR: Canale 8 + Codice CTSS 16 (446,09375 MHz + Tono Subaudio 114,8 Hz) CORSO DI CROSS IN PARAPENDIO ORGANIZZATO DALLA SCUOLA DI VOLO AEROCLUB VERCELLI Sono aperte le iscrizioni al corso di cross in parapendio seguito dall’istruttore Flavio Bertarini in collaborazione con i piloti Pierandrea Patrucco e Flavio Falco. Il corso si terrà nel sito di volo di Santa Elisabetta e avrà inizio a fine marzo, saranno accettate iscrizioni sino al 01/06/2014. Sarà effettuata una prima giornata di “valutazione” unicamente allo scopo di creare gruppi di volo omogenei. Durante questa giornata sarà verificata l’attrezzatura e la tecnica di pilotaggio in selletta con l’ausilio di un simulatore, ogni pilota sarà controllato e corretto per migliorare la posizione in volo. I gruppi saranno formati da un minimo di sei ad un massimo di nove persone che saranno costantemente seguite via radio dai tre piloti. Obiettivo del corso effettuare un percorso di minimo 30 km. Il corso si svolgerà in quattro giornate. Ogni giornata sarà valutata per le condizioni metereologiche e nel caso in cui non fossero favorevoli le date saranno ristabilite; ma rimarrà comunque un numero di quattro giornate. E’ garantito il recupero in caso di “buco”, verranno preventivamente indicati e segnalati gli atterraggi possibili lungo i percorsi prestabiliti. All’inizio di ogni giornata avrà luogo un briefing e la sera nel momento in cui verranno scaricati i singoli voli, ad ogni partecipante verrà effettuato un de-briefing con delucidazioni e chiarimenti su eventuali errori. Le iscrizioni dovranno avvenire via mail all’indirizzo: [email protected] Indicando: dati anagrafici, numero di brevetto, modello vela. I piloti devono essere equipaggiati di radio due metri e GPS. Costo del corso Euro 50,00 a giornata da versarsi anticipatamente. Per qualsiasi chiarimento potrete contattare il n. 347 2424494 Flavio oppure il n. 338 6855653 Elena < NUOVI PILOTI . MANTA Il 17 marzo 2014 in quel di Borso del Grappa, a dispetto della nebbia e del sole cocente, la ASD Manta ha brevettato quattro nuovi piloti di parapendio, con l'aggiunta di un tandem e un passaggio macchina delta-para. Complimenti dunque a Claudio, Davide, Edoardo, Lisa, Mirella e Sandro. Buon divertimento!!! FESTA DEL VOLO IN MONTAGNA Nei giorni 28/29 giugno 2014 si terrà la seconda edizione della Festa del volo in montagna. Luogo: Antey Saint André (AO) Valle d’Aosta. A breve sarà disponibile il programma. Per info: www.eventistraordinari.it XC-BUSA 1 MARZO 2014-31 DICEMBRE 2014 XC BUSA, disponibile all'indirizzo www.xcbusa.com. Il contest è molto semplice, si ha tempo dal 1 marzo fino al 31 dicembre 2014 per effettuare almeno tre voli dalla "Chiesetta" dell'Eremo di San Giacomo ad Arco, sullo Stivo. Il decollo è obbligatorio dalla "Chiesetta", mentre il volo sarà ritenuto valido solo se l'atterraggio sarà effettuato in Busa, zona Riva, Arco e Torbole. I voli dovranno essere scaricati su X-Contest e per punteggio sarà tenuto valido quello di X-Contest appunto. Si terrà conto dei tre migliori voli per pilota. I link dei voli dovranno essere comunicati all'organizzazione, per controllo e somma punteggi. I punteggi saranno aggiornati ogni sette giorni. Alla fine del XC Busa Contest, vincerà il trofeo il pilota con i tre migliori voli, il Rookie dell'anno (con la vela 1, 1/2 e 2 e brevettato da massimo tre anni), il premio free ride (senza limiti) con maggiori chilometri e il premio Pollo per l'ultimo classificato. Per chi volesse partecipare non esiti a scrivere a [email protected] 6 248_esecutivo.indd 6 15/04/14 11:16 6 www.fly-koessen.at O REZZA 8 6 + z) 6TH SUPER PARAGLIDING TESTIVAL 2014 La sesta edizione del Super PARAGLIDING TESTIVAL, uno dei maggiori eventi degli sport dell’aria, si terrà dal 29 maggio al 1 giugno 2014 a KÖSSEN/TYROL/AUSTRIA. (Date alternative dal 19 al 22 giugno 2014) Novità: Potranno partecipare tutti i costruttori di parapendio e relative attrezzature (anche coloro che non sono membri della PMA). Per info: www.fly-koessen.at www.flugschulen.at/axa www.facebook.com/FliegerbarKoessen à el 4 o me oli n eo fe the feel-good intermediate lil Lo Ion 3 realizza la nostra missione: Produrre parapendio con eccellenti prestazioni, che sanno dare molto richiedendo poco. Il suo pilotaggio è preciso ma nello stesso tempo perdona ogni errore. Questo rende lo Ion 3 l‘ideale per ogni situazione: Una vela divertente con una virata da sogno, una macchina da cross country, un tutor ed un acrobata Performance for All . u unoli gentile, tutto in uno. Impossibile chiedere di più da un‘unico parapendio. www.nova-wings.com ul- ni à li, e ), n o NOVA ITALY a NOVA SmartCells | Lo Ion 3 ha prestazioni maggiori del Mentor 2. Ed è ancora più sicuro del suo predecessore Ion 2. Attenzione: La garanzia internationale puo‘ avere regole diverse nei altri stati. 248_esecutivo.indd 7 ARCOBALENO FLY snc Via Ravazzone 87 38065 Mori (TN) [email protected] www.arcobalenofly.com Tel. 348 7097989 fax 0464 917634 15/04/14 11:16 Novità dalle Associazioni BORDAIRLINE - BIOTECH ADVENTURE RACE “Higher – further – and back again!” Questo è il motto della Biotech Paragliding Adventure Race-Bordairline! Ma che cos’è la Bordairline? E’ una combinazione di trekking e volo in parapendio. L'atleta ha trentatré ore nelle quali deve coprire la maggior distanza tra il punto di partenza, il personale Turn-Point e l’arrivo. La specialità di questa sfida molto particolare è la progettazione autonoma del percorso. Ogni atleta deve considerare il tempo, la meteorologia, l’orografia e la propria forma fisica per tornare al traguardo entro le trentatré ore. Solo gli atleti che sono disposti a superare i propri limiti saranno in grado di vincere la gara. Possono partecipare tutti i parapendisti disposti ad affrontare una nuova sfida affascinante, pronti a rinunciare ad auto, impianti di risalita… Per favorire questo nuovo sport la società Biotech ha inventato la Bordairline che fino ad ora si è svolta in Germania, Svizzera, Austria e Slovenia. Nel 2014 approderà in Italia per la prima volta grazie al Club Vololiberotrentino che ospiterà a Levico Terme il 17-18 maggio una task. Potete iscrivervi e trovare maggior informazioni su www.bordairline.com Bordairline – Biotech Adventure Race1.pdf 1 18/03/14 10:36 Novit à CORSI S.I.V CON FLYLIBELL E CHICCO PATUZZI Dopo i numerosi successi nel campo dei corsi SIV finalmente a disposizione di tutti i piloti, la possibilità di far crescere un senso di sicurezza in più durante i propri voli. Simulazione Inconvenienti di Volo, il corso per eccellenza nel dare serenità e sangue freddo a tutti i piloti che si potrebbero trovare in condizioni sfavorevoli durante il volo. Non è un corso di acrobazia ma semplicemente un corso che ti offre di conoscere i tuoi limiti e quelli del tuo parapendio. il corso S.I.V diviso in tre livelli e permette a tutti i piloti di poter partecipare: - CORSO SIV I BASICO Requisiti minimi: brevetto di volo in parapendio - CORSO SIV II (intermedio) Requisiti minimi: brevetto di volo in parapendio ottenuto da almeno un anno e/o cinquanta voli dopo il brevetto. - CORSO SIV III (AVANZATO) requisiti minimi: brevetto di volo in parapendio ottenuto da almeno due anni e cento voli dopo il brevetto. (durante il primo volo saranno valutate le reali capacità del pilota; spetterà poi agli istruttori la decisione insindacabile se proseguire con il corso SIV avanzato; in alternativa sarà effettuato il corso SIV basico) C M Y CM MY CY 17/18 May in Levico Terme (IT) CMY K 8/9 June in Bad Aussee (A) 15/16 August in St. Martin/Lungau (A) www.bordairline.com - CORSO D’INTRODUZIONE ALL’ACRO requisiti minimi: brevetto di volo in parapendio ottenuto da almeno tre anni e duecento voli dopo il brevetto; capacità di eseguire tutte le manovre del corso S.I.V. avanzato in modo autonomo e con uscita corretta dalle configurazioni (durante il primo volo saranno valutate le reali capacità del pilota; spetterà poi agli istruttori la decisione insindacabile se proseguire con il corso d’introduzione all’acrobazia; in alternativa sarà effettuato il corso SIV avanzato). Manovre e configurazioni previste 1) wing over accentuati (oltre 130°) 2) S.A.T. 3) 360° asimmetrici 4) volo all’indietro 5) stallo paracadutale CALENDARIO CORSO SIV 2014 09-10-11 MAGGIO (RECUPERO 16-17-18- MAGGIO) 04-05-06 LUGLIO (RECUPERO 11-12-13 LUGLIO) 19-20-21 SETTEMBRE (RECUPERO 26-27-28 SETTEMBRE) Per info:[email protected] per prenotare la data che preferisci, ti manderemo il modulo d’iscrizione! www.flylibell.com cell. 329.98.78.261 8 248_esecutivo.indd 8 15/04/14 11:16 dei utun pri il àe pooli ceere co bian il e o ciel del ro zur co co l’az bian bian tra il il e e are o o vol ciel ciel a o del del vat ro ro pro zur zur mai l’az l’az Hai tra tra are are vol vol a a o o vat vat pro pro mai mai Hai Hai con con te te con men mente oda odamen com comoda gi gi com giun giungi rag raggiun ee rag del olo olo e Pinz Pinzolo aa Pinz Vien Vieniii a ? Vien ee? nev neve la la nev del della ion ion!! Sab Sabion del del Sab ss del Dos Doss del del Dos cima cima del la la cima la ia ia la giov giovia seg seggiov la la seg ee la bina bina e eca ecabina tel teleca la la tel IlIlIlpanorama panorama panoramamozzafiato mozzafiato mozzafiatodelle delle delleDolomiti Dolomiti Dolomitidi didiBrenta Brenta Brentadavanti davanti davantiai aiaituoi tuoi tuoiocchi, occhi, occhi,una una unapiccola piccola piccolarincorsa rincorsa rincorsae eela lalavela vela velasi sisigonfia gonfia gonfiaper per percullarti cullarti cullartisino sino sinoaaavalle! valle! valle! IlIlIldecollo al Doss del Sabion è a 2100 mslm ampio e facile con esposizione sud, in loco si trova il servizio SintWind che offre decollo decolloalalDoss Dossdel delSabion Sabionèèaa2100 2100mslm mslmampio ampioeefacile facilecon conesposizione esposizionesud, sud,ininloco locosisitrova trovaililservizio servizioSintWind SintWindche cheoffre offreinformazioni informazioni informazioniin inintempo tempo tempo reale riguardo la situazione del vento sul decollo Dos del Sabion. I dati si possono visualizzare online al sito www.pararia.com oppure chiamando reale realeriguardo riguardolalasituazione situazionedel delvento ventosul suldecollo decolloDos Dosdel delSabion. Sabion.I Idati datisisipossono possonovisualizzare visualizzareonline onlinealalsito sitowww.pararia.com www.pararia.comoppure oppurechiamando chiamandoililil di una chiamata su cellulare) numero numero numero+39 +39 +393334848431 3334848431 3334848431(costo (costo (costodidiuna unachiamata chiamatasusucellulare) cellulare) L’ L’L’atterraggio atterraggio atterraggiosito sito sitonella nella nellapiana piana pianadi didiCarisolo Carisolo Carisolotra tra trala lalasede sede sededei dei deiCarabinieri Carabinieri Carabinierie eelo lolostabilimento stabilimento stabilimentodella della dellaSurgiva, Surgiva, Surgiva,attrezzato attrezzato attrezzatocon con conmanica manica manicaaaavento, vento, vento,con con conlunghezza lunghezza lunghezza di didicirca circa circa300 300 300m. m. m. Dista Dista Distacirca circa circa450m 450m 450mdalle dalle dalleFunivie Funivie Funiviedi didiPinzolo Pinzolo Pinzolos.p.a. s.p.a. s.p.a. 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LE CARTE DEI GEOPOTENZIALI A 500 hPa Eccoci alla seconda tappa del nostro percorso verso una comprensione dei meccanismi meteo che influenzano il volo libero. Nella prima parte dell’articolo, pubblicata sullo scorso numero, avevamo visto come nascono le dinamiche atmosferiche a scala mondiale, imparando a conoscere le basse pressioni di origine termica ai tropici, le alte pressioni di origine dinamica alle latitudini medio-basse, le basse pressioni dinamiche alle latitudini medio-alte e le alte pressioni termiche polari. Avevamo poi introdotto il concetto di geopotenziale, definendolo come la quota cui trovo una certa pressione (nel nostro esempio 500 hPa). In conclusione avevamo visto come sia possibile rappresentare la mappa di queste quote allo stesso modo in cui si rappresentano le montagne su una carta topografica, con le curve di livello. Adesso ci apprestiamo a vedere quali informazioni si possano ricavare dalle mappe dei geopotenziali a 500 hPa. Le mappe dei geopotenziali solitamente danno il dato della quota con una scala di gradazioni di colore che può essere riscontrata sulla destra. Abituando l’occhio alle fasce di colore diventano evidenti le dorsali e le vallate di questo paesaggio virtuale: qui di seguito vediamo indicati da righe nere l’asse delle dorsali (promontori) e da righe azzurre l’asse delle vallate. Per quanto riguarda gli spostamenti delle masse d’aria, potremmo aspettarci che, dalle più alte “vette” di geopotenziale, l’aria tenda per gravità a cadere verso le valli e le depressioni, seguendo la linea di massima pendenza come una pietra che rotola da un pendio. Se così fosse, si riscontrerebbero venti in quota aventi più o meno la direzione delle linee tracciate nella figura sopra e un verso dai geopotenziali alti verso quelli bassi. In realtà non è così. A causa della forza di Coriolis (che non analizziamo in questa sede), la reale direzione delle correnti è deviata a destra di 90° rispetto a quanto ipotizzato poco fa, finendo col diventare parallela alle linee di livello (il cui nome tecnico è isoipse). Il verso del movimento è tale da lasciare a destra le zone a più alto geopotenziale ed a sinistra quelle a geopotenziale più basso. Un altro modo per identificare il verso in cui si muovono le correnti è dire che queste ruotano in senso orario quando le curve disegnate dalle linee di livello si tracciano puntando un immaginario compasso nella zona di alto geopotenziale (frecce bianche nell’immagine seguente) e in senso antiorario quando le curve suddette hanno il centro posto nella zona a più basso geopotenziale (frecce nere). Il senso di rotazione delle correnti determinato come detto sopra ci consente anche di dividere la massa d’aria in settori ciclonici ed anticiclonici. Ci troviamo in settore ciclonico se le correnti hanno una curvatura centrata attorno ad una zona di bassi geopotenziali (e 10 248_esecutivo.indd 10 15/04/14 11:16 quindi hanno un senso di rotazione antiorario), viceversa siamo in settore anticiclonico quando la curvatura è centrata attorno a nuclei di elevati geopotenziali (e quindi ruotano in senso orario). Vediamolo evidenziato graficamente: in una pressione elevata al livello del suolo, anche se ci sono eccezioni), ci da anche un’informazione di massima riguardo all’andamento dei venti vicino al terreno. Infatti la logica della circolazione attorno ai centri di alta e bassa pressione è la stessa che abbiamo visto per la situazione in quota: le o he o o o one o o le enin onti o (e La transizione tra settore ciclonico ed anticiclonico corrisponde con il punto in cui le correnti cambiano la propria curvatura. In realtà sino ad ora vi ho mostrato una versione edulcorata della carta che normalmente si trova disponibile su internet, per consentirvi di farvi l’occhio alle caratteristiche principali senza venir confusi dalla visione di troppi dati, ma adesso è venuto il momento di vederla in versione integrale: In questa versione alle linee di livello dei 500 hPa in gradazioni di colore, si aggiungono, in bianco, le isobare al livello del mare, cioè la classica informazione sul livello della pressione che si può trovare anche sui quotidiani. Tale informazione, oltre a fungere da conferma del dato rilevato in quota (se abbiamo una “montagna” di geopotenziali elevati sulla testa, è molto probabile che ciò si traduca anche Per le zone adiacenti alle Alpi poi, le isobare permettono di evidenziare a colpo d’occhio eventuali situazioni favorevoli al Foen, cioè a venti di caduta che scavalcano l’arco alpino e irrompono impetuosi fin sulla pianura padana. Questa configurazione, evidenziata da isobare molto ravvicinate in prossimità dell’arco alpino con la pressione più alta sul versante nord, rende palese una situazione in cui le Alpi si comportano come una diga presa d’assalto da un fiume in piena (i forti venti che “premono” sul versante nord). A questo punto è venuto il momento di spendere qualche parola per chiarire come mai ci siamo concentrati proprio sulla carta a 500 hPa. Abbiamo viso che la quota di questo geopotenziale si colloca tra i 4.800 e i 6.000 metri e che rappresenta un po’ il punto di mezzo dell’atmosfera, dal momento che ne abbiamo circa metà più sotto e metà sopra questo livello. Questo è il livello ideale per valutare i movimenti ad ampia scala delle masse d’aria, senza essere costretti a fare complicate valutazioni sull’influenza dell’orografia. Infatti persino le Alpi sono chiaramente più basse, sicché non sono in grado di interferire più di tanto con le correnti portanti. Se una goccia d’aria fredda si dirige verso l’arco alpino a questa quota, riuscirà a superare l’ostacolo senza particolari difficoltà, mentre se provassimo a pronosticare la traiettoria di una massa d’aria fredda diretta verso le Alpi ad una quota di 500 m. avremmo più difficoltà a valutare quali potrebbero essere gli esiti. Inoltre, pur essendo questo livello situato a quote superiori a quelle normalmente frequentate da noi volatori è abbastanza prossimo alla fascia convettiva da darci comunque informazioni rilevanti sulle condizioni proprie dei bassi strati, almeno a grandi linee. Per fare una valutazione accurata e dettagliata è buona cosa raccogliere informazioni precise anche sugli strati d’atmosfera posti a quote (e geopotenziali) inferiori, (di solito 700 hPa, circa 2.800 mt , 850 hPa, circa 1.500 mt. e 925 hPa, circa 1.000 mt.). D’altronde la carta a 500 hPa ci offre un eccellente strumento per una prima analisi a grana grossa delle condizioni che si prospettano per i giorni a venire. Perciò a mio avviso è una buona strategia basare le analisi quotidiane su questo tipo di carte e approfondire le valutazioni con altri strumenti solo quando emergano dei segnali incoraggianti. Nel prossimo articolo vedremo quali siano i segnali da cogliere e come si riconoscano le configurazioni propizie nell’esame delle carte a 500 hPa. vOlOLIBERO 11 248_esecutivo.indd 11 15/04/14 11:17 Testo di Rodolfo Saccani TEORIE BISLACCHE CORIOLIS, LE TERMICHE ROTANTI E L'ACQUA DEL LAVANDINO La leggenda metropolitana dice che l'acqua nel lavandino ruota sempre in senso ciclonico (quindi in senso antiorario nel nostro emisfero) e che questo è dovuto alla forza di Coriolis. Lo stesso principio è applicato alle termiche che ruoterebbero anche loro in senso ciclonico. Sarà vero? Vediamo prima di tutto che cos'è questa forza. Con le idee più chiare su come funziona, possiamo meglio capire se quanto ci viene raccontato, è vero o no. Sappiamo che la forza di Coriolis influenza i movimenti dell'aria su larga scala e su tempi lunghi, è a causa di questa forza che l'aria ruota attorno ai centri di bassa pressione con senso di rotazione ciclonico (cioè antiorario nel nostro emisfero). La rotazione è causata dal fatto che la terra ruota su se stessa, se la Terra non ruotasse, infatti, l'aria fluirebbe direttamente verso il centro di bassa pressione. Nel procedere verso il centro di bassa pressione invece viene lentamente deviata dalla forza di Coriolis (verso destra nel nostro emisfero). A forza di essere deviata verso destra nel suo viaggio da A a B, finisce per girarci intorno a B. Ma perché succede questo, da dove arriva questa strana forza? Immaginiamo di sparare un colpo di cannone puntando un bersaglio distante molti chilometri, nel tempo che la palla impiega a raggiungere il bersaglio questo si sarà spostato perché ancorato ad un pianeta che gira. La palla di cannone cadrà leggermente più a destra di dove l'avevo puntata semplicemente perché nel frattempo la terra gli sta ruotando sotto. La forza di Coriolis, infatti, è una forza apparente. Ad un osservatore sulla terra la palla sembrerà essere deviata verso destra da questa forza mentre per un osservatore astronauta la palla si sarà mossa su una traiettoria rettilinea mentre la terra gli girava sotto. La velocità della rotazione della terra è estremamente lenta (un giro al giorno, appunto) quindi la forza di Coriolis è estremamente debole e richiede tempi molto lunghi per manifestarsi. Proviamo a chiarire le cose con dei numeri. L'accelerazione indotta da Coriolis su un oggetto che si muove a 30 km/h alla nostra latitudine è di circa diecimila volte inferiore a quella della forza di gravità. Alla latitudine di 30° la forza di Coriolis fa fare un giro completo ad un pendolo di Foucault in due giorni. I fenomeni di "piccola scala", tra cui includiamo brezze, temporali e tornado, invece sono troppo piccoli per essere influenzati da Coriolis. Le supercelle sono al limite dei fenomeni che si ritiene possano essere saltuariamente influenzati da Coriolis, sebbene la documentazione di supercelle con senso di rotazione anticiclonico (cioè contrario a quello che sarebbe indotto da Coriolis) sia più che abbondante. In rete si trova abbondante documentazione sia di supercelle sia di tornado con senso di rotazione anticiclonico e su youtube si trovano parecchi video che documentano questi fenomeni. Ricordiamoci che si tratta di fenomeni che per natura si sviluppano nell'ambito di una circolazione atmosferica di tipo ciclonico e quindi per ritrovarsi a girare in senso anticiclonico devono necessariamente esserci forze che lavorano sia per invertire il senso di rotazione preesistente che CONTRO la forza di Coriolis, vincendole entrambe. Per quanto riguarda Coriolis, visto quanto è debole, la cosa non sorprende affatto. Se Coriolis fallisce nel determinare il senso di rotazione delle supercelle e dei tornado, vogliamo credere che invece abbia effetti su scale ancora più piccole tipo le termiche? Ma poi chi l'ha detto che le termiche girano? Le termiche non ruotano affatto sull'asse verticale ma semmai sull'asse orizzontale, come si può vedere dalle immagini. Il "core" della bolla termi- 12 248_esecutivo.indd 12 15/04/14 11:17 ca sale più velocemente delle aree circostanti, le aree più esterne della bolla vedono aria con movimento discendente che va a rimpiazzare l'aria che sale. Questo genera una sorta di movimento dell'aria "a ciambella". Una buona visualizzazione di come è fatta una termica si ottiene versando qualche goccia di inchiostro in un recipiente d'acqua. In questo caso abbiamo due liquidi, invece che due gas, di densità leggermente diversa ma si innescano meccanismi analoghi. La maggiore massa dei liquidi fa si che il tutto si svolga più velocemente rispetto a quanto succede alle termiche. L'osservazione dei cumuli ci fornisce un'idea ancora più precisa della forma e dei movimenti in una termica. Il cumulo infatti non è altro che la rappresentazione visiva della termica che lo alimenta. E' la stessa aria della termica che ad un certo punto raggiunge il punto di condensazione e diventa visibile. Non so voi, ma io non ho mai visto un cumulo ruotare su se stesso. E qui chiudiamo il discorso termiche. Anzi no. Non abbiamo parlato dei dust devil. Per formare un dust devil è necessario un distacco sufficientemente violento di una massa d'aria dal suolo tale da innescare la rotazione dell'aria che accorre a rimpiazzarla. Poi è necessario che aria calda continui a fluire dal suolo circostante verso il punto di innesco. Se c'è vento e il dust devil può spostarsi, allora ha la possibilità di continuare a pescare aria calda per alimentarsi e può durare anche qualche minuto, tipicamente la durata è nell'ordine dei secondi. L'aria in un dust devil ruota velocemente ma non lo fa con un verso di rotazione preferenziale e non si può neanche estrapolare il concetto per cui se ruota il dust devil allora tutte le termiche ruota- no perché si tratta di fenomeni di intensità molto diversa. E' necessario che il distacco sia violento e l'afflusso di aria duri a sufficienza perché il movimento caotico dell'aria di rimpiazzo si organizzi in un movimento circolatorio ordinato e in grado di autosostenersi. Si tratta di fenomeni rari per la quantità di forza necessaria ad innescarli. Le termiche che normalmente usiamo per volare non generano dust devil e non ruotano, tantomeno i cumuli si attorcigliano su loro stessi. Veniamo quindi alla leggenda sull'acqua del lavandino. Non solo non è vero che gira sempre (o anche solo di preferenza) in senso ciclonico (e basta avere qualche lavandino a disposizione per verificarlo) ma non è neanche ipotizzabile in linea del tutto teorica che la forza di Coriolis possa avere anche il più minimo ruolo in un fenomeno di così piccola scala e così rapido. In un lavandino la direzione di rotazione è determinata dai movimenti residui dell'acqua (ci vogliono ore prima che si arrestino completamente), dalla forma del lavandino con le sue inevitabili asimmetrie, dai movimenti spuri indotti dal movimento del tappo che viene rimosso. Tutte forze che come intensità superano di gran lunga la minuscola intensità della forza di Coriolis. E' sorprendente come questa leggenda metropolitana continui a vivere pur essendo così facile verificarne sperimentalmente l'infondatezza: riempi qualche lavandino e conta per quante volte l'acqua scende in senso ciclonico. Già nel 1962 (il 15 dicembre per l'esattezza) Ascher H. Shapiro del Massachussets Institute of Technology pubblicò su Nature uno studio che idealmente avrebbe smontato definitivamente questa leggenda metropolitana che invece continua a vivere. Prima ancora di questa pubblicazione, qualcuno dotato di enorme pazienza e curiosità ci aveva già provato a verificare se ci si potesse riuscire ad evidenziare la forza di Coriolis con lo svuotamento di un recipiente pieno d'acqua. Ottokar Tumlirz, un fisico austriaco, ci è riuscito per la prima volta nel 1908. Per riuscirci però ha dovuto utilizzare un recipiente perfettamente sferico del diametro di circa due metri riempito con oltre 1000 litri di acqua perfettamente ferma (ha aspettato ventiquattro ore perché i movimenti residui dell'acqua si arrestassero), in un ambiente a temperatura costante per evitare gradienti di temperatura nell'acqua che genererebbero forze superiori a quella di Coriolis, con un foro estremamente piccolo in posizione esattamente centrale e un piccolo tappo che potesse essere rimosso dal basso per non indurre movimenti spuri. Il foro estremamente piccolo è necessario perché il recipiente deve metterci molto tempo svuotarsi, solo in questo modo la debolissima forza di Coriolis ha avuto modo di manifestarsi determinando un senso di rotazione ciclonico dopo circa quindici minuti dalla rimozione del tappo. Per concludere, il fatto che la forza di Coriolis sia all'origine del senso di rotazione di fenomeni di grande scala come i cicloni, non significa che tutto quello che gira lo fa a causa di questa forza. I giramenti causati da certe leggende metropolitane superano di gran lunga quelli generati dalla forza di Coriolis. Alla prossima. vOlOLIBERO 13 248_esecutivo.indd 13 15/04/14 11:17 Testo di Alice Manzoni . Foto di Patrizia Conti e Marco Cagol S Snaf 2014 CURIOSITÀ, NOVITÀ, EMOZIONI. 14 248_esecutivo.indd 14 15/04/14 11:17 Snaf 2014 Se dovessi riassumere lo SNAF che si è tenuto a Caltrano dal 28 al 30 marzo 2014 in tre parole, sarebbero queste. Curiosità: la spinta per intraprendere questo viaggio. Novità: siti di volo diversi, la mentalità del volo in gara, e tante altre! Emozioni: il sapore che dà un senso alle azioni. Tutto ha avuto inizio quando, sul sito della Fivl, è comparso l’avviso di un summit nazionale per aspiranti Fun: sapevo già che purtroppo il CILP non ci sarebbe stato quest’anno (e il Triveneto, per me che abito in Piemonte, è troppo lontano!), ma la curiosità per il mondo della competizione mi era rimasta… quale occasione migliore di questa allora! Decido di iscrivermi e solamente il pensiero di questa avventura mi tiene carica e piena di energia fino al fatidico giorno della partenza. Finalmente è venerdì sera, e alla trattoria Sant’Antonio iniziano ad arrivare i piloti iscritti al corso: veniamo da regioni diverse e lontane: Piemonte, Lombardia, Liguria... perfino dalla Sicilia! Abbiamo tutti esperienze di volo molto eterogenee… ma una cosa ci accomuna: la voglia di provare a cimentarci in una gara con percorso predefinito e sperimentare il volo in gruppo. La prima sera Damiano Zanocco ci ha fatto una lezione introduttiva, spiegandoci in cosa consiste una gara e dandoci delle indicazioni sul sito di volo di Caltrano, mentre sui nostri GPS venivano caricate le boe. La mattina seguente abbiamo ascoltato l’intervento di Manuel Spongia riguardo alle regole burocratiche e alla modulistica in una competizione regionale, e subito dopo ci siamo messi a lavorare in gruppi divisi in base al tipo di strumento e abbiamo provato a creare la task assegnataci da Damiano sui nostri GPS: l’ho trovata una cosa utile, perché eravamo tutti circa allo stesso livello di (scarsa) conoscenza del nostro strumento, ma lavorando in gruppo, ognuno ha tirato fuori una competenza o un’idea personale e siamo riusciti ad arrivare al risultato finale in un tempo relativamente breve (cosa che, se avessi dovuto mettermi a far da sola, avrei trovato sicuramente più difficile e avrei perso molto più tempo). Dopo siamo andati assieme a Damiano a vedere l’atterraggio e finalmente alle 12.30 è arrivato il pullman che ci ha portati al decollo di Monte Corno. La giornata era spettacolare! C’erano già vele in volo che ci permettevano di capire la potenzialità della giornata, con quote oltre i 2000 m e nessun rischio meteorologico previsto: insomma, una giornata migliore di così per lo SNAF non potevamo sognarla! Arrivati in decollo Damiano ha fatto il briefing meteo, ha confermato la task, e finalmente ha aperto le danze: tutti pronti a decollare!! Personalmente sono stata proprio contenta del mio volo: non solo perché sono riuscita a chiudere la mia prima task, ma perché volare per la prima volta, in un posto nuovo è sempre un’emozione stupenda! Riuscire a fare 2100 m di quota e potermi guardare attorno, osservando monti, luoghi e pianure sconosciute, mi ha dato una gioia e una serenità indescrivibile! La giornata era generosa e le condizioni tranquille: salire in termica con i miei compagni di volo era divertente! Ma il momento più bel- vOlOLIBERO 15 248_esecutivo.indd 15 15/04/14 11:17 > SNAF 2014 . CALTRANO TUTTI IN DECOLLO 16 248_esecutivo.indd 16 15/04/14 11:17 > BRIEFING COn DAMINAO > lo è stato, una volta chiusa la task, tornare a far quota e godersi l’ultima ora di volo in quel totale relax tipico del volo serale, veramente impagabile, non sarei più scesa!! Sono stata l’ultima ad atterrare, ho piegato e sono corsa a fare il report back e a scaricare la traccia dallo strumento. Poi cena in compagnia e tutti a dormire presto! La domenica mattina Damiano ha spiegato come leggere un grafico windgram, cosa molto utile e interessante, e poi ha lasciato spazio all’intervento di Luca Basso, che personalmente ho trovato grandioso. Gli argomenti trattati sono stati molti, dalla psicologia del volo in gruppo, all’affrontare le paure che ognuno ha in volo, alle tecniche di concentrazione in decollo, all’importanza del debriefing… tantissimi spunti di riflessione sul rapporto tra noi e il volo, e non solo aspetti meramente tecnici. Mi è veramente piaciuto molto, perché mi sono ritrovata in molte situazioni da lui descritte, in molte emozioni e stati d’animo che lui ha raccontato… ho capito che forse i pensieri sono gli stessi per molti piloti, e sapere che può esistere una condivisione così profonda di queste sensazioni, che io pensavo fossero uniche ed esclusive di ognuno di noi, mi ha lasciato sorpresa. Dopo questa parentesi psicologica, tutti in pullman e via verso il decollo di Monte Corno! Di nuovo briefing meteo (la giornata, da previsioni, avrebbe dovuto avere una maggior componente di vento da ovest) e assegnazione della nuova task: alcuni di noi hanno deciso di fare la gara, altri crossisti irriducibili hanno deciso di non seguire il percorso prestabilito, ma di cercare di raggiungere il tanto agognato Monte Summano (e alla fine ci sono riusciti!). Anche questo è stato un bellissimo volo per me: le condizioni erano simili a quelle del giorno prima e il vento da ovest non ha dato troppo fastidio, permettendo a molti di portare a chiusura il percorso. Complessivamente, sia sabato sia domenica, la maggior parte di noi ha chiuso entrambe le task (di circa 20 km ognuna) senza grosse difficoltà. Il GRUPPO SNAF 2014 Visto la fortuna con la meteo, credo che tutti siamo ripartiti domenica sera contenti di questa esperienza, portando a casa non solo un nuovo e ricco bagaglio di conoscenze, ma anche due piacevoli giornate di volo che rimarranno tra i nostri ricordi positivi. Volevo ringraziare Damiano, Manuel, Luca, Patrizia, Barbara e tutto lo staff che ha collaborato per la perfetta riuscita dello SNAF 2014! Per me, che ho il brevetto da meno di un anno, è stata una bellissima esperienza, che mi ha permesso di crescere molto e, soprattutto, di divertirmi e passare un weekend piacevole in un posto nuovo! Grazie! vOlOLIBERO 17 248_esecutivo.indd 17 15/04/14 11:17 IL VOLO LIBERO “ATTERRA” ALL’ISTITUTO ALBERGHIERO Testo di Nicoletta Bortolini Mercoledì 26 marzo 2014, Fabio Loro istruttore di parapendio e direttore della Scuola di Volo Manta, Alessandro Olin pilota biposto del Montegrappa Tandem Team ed io (Nicoletta Bortolini delegata del Consorzio Turistico Vivere il Grappa) siamo stati ospitati dall’IPSSAR Maffioli di Castelfranco Veneto per una piacevole mattinata sul tema “Volo Libero e Turismo”. I ragazzi della 4H ad indirizzo turistico ed il professor Giorgio Marcato ci avevano già conosciuti ed erano stati loro ad invitarci a parlare ai loro colleghi della nostra realtà: il sito di volo di Semonzo, il Consorzio, la pratica di questa bellissima disciplina. Ospitati dall’ITIS Barsanti, che ha messo a disposizione un’attrezzatissima aula magna, siamo stati accolti dai ragazzi del Maffioli con delle locandine e dei volantini illustrativi sull’incontro che sarebbero stati consegnati a tutti gli studenti presenti. Una volta arrivati tutti i ragazzi (cinque quarte, circa una novantina di persone) ed i docenti siamo partiti (un po’ emozionati) con l’esposizione. A me è toccato l’onere di iniziare con una presentazione del Consorzio Turistico Vivere il Grappa, la sua storia (siamo nati nel 1997!), le sue finalità (promozione del territorio del Monte Grappa) e le sue principali attività. Ho voluto anche illustrare il “fenomeno volo libero” dal punto di vista turistico, data l’importanza che riveste a livello locale. Borso del Grappa, pochi “non addetti” lo sanno, è uno dei centri di volo più popolari d’Europa. Ci sono tantissimi stranieri che vengono a trovarci, addirittura da Groenlandia e Giappone! Credo fosse importante sottolineare ai ragazzi come la pratica del volo libero sul Grappa sia anche un’importante risorsa per il nostro territorio. Finita la parte “noiosa” Fabio e Alessandro hanno portato i ragazzi al cuore della questione: cos’è il volo, come si impara, cosa si può fare… La proiezione di video a volte divertenti, a volte adrenalinici e talvolta commuoventi ha sicuramente aiutato a coinvolgere gli studenti. Fabio ha spiegato tecnicamente perché Semonzo sia un posto così “magico” per volare poi si è soffermato sul percorso da intraprendere per diventare piloti, come funzionano la scuola, il campetto, gli esami. Un altro momento interessante è stata l’illustrazione pratica degli strumenti e delle attrezzature a partire dall’imbrago (un coraggioso studente si è prestato a fare da cavia!). In seguito i piloti hanno illustrato i vari tipi di specialità e competizioni: Acro, Cross, X-Alps… I video hanno suscitato emozione negli studenti che hanno applaudito spesso alle evoluzioni mostrate sullo schermo. Per concludere Alessandro ha parlato dei voli in biposto come primo approccio al mondo del volo ma anche come esperienza personale da ricordare per sempre. Un bellissimo video illustrava le peripezie dei piloti del Montegrappa Tandem Team ed il progetto realizzato nel 2013 con quattro voli in biposto per passeggeri con disabilità fisica, grandi emozioni che hanno toccato tutti i presenti. Il professor Marcato ha esortato i piloti a sottolineare come nel volo sia richiesta una forte conoscenza di sé e dei propri limiti, una responsabiliz- 18 18 248_esecutivo.indd 18 15/04/14 11:17 zazione verso le azioni e le scelte che si compiono prima e durante il volo. Infine gli studenti ci hanno rivolto numerose domande riguardanti i voli in biposto e la scuola di volo. Finita la teoria siamo usciti presso il campo sportivo dove, complice un forte vento, abbiamo effettuato dei gonfiaggi e abbiamo aperto anche un paracadute d’emergenza. Per poco non ci volava via anche Fabio, ma questa è un’altra storia! Ospiti a pranzo presso la sede dell’Istituto Maffioli, non possiamo che ritenerci soddisfatti dell’esperienza per l’ottimo trattamento ricevuto ma soprattutto per l’entusiasmo con il quale i ragazzi hanno accolto la nostra presentazione e la realtà che abbiamo presentato loro. Un’esperienza da ripetere senz’altro! vOlOLIBERO 19 248_esecutivo.indd 19 15/04/14 11:17 RIFLESSIONI SUI BIPOSTI TURISTICI IN PARAPENDIO Testo e foto di Giorgio Sabbioni L’ESEMPIO DI OLUDENIZ 20 248_esecutivo.indd 20 15/04/14 11:18 L’ultima volta che andai in Turchia fu cinque anni fa, nel 2008. Allora avevo lasciato Oludeniz che, alla solita, “vivacchiava” con i suoi noti problemi: la strada d’accesso al Babadag (montagna Padre) in gestione a privati, sconnessa e polverosa come sempre, l’affollamento di piloti e di biposti sui decolli sassosi e la mai realizzata idea di costruire una funivia per la vetta; le cose, sebbene in qualche modo un po’ approssimativo, avevano preso un loro corso ed avrebbero potuto andare avanti così per decenni… e invece no. Il Babadag è un parco nazionale, ma in questi venti anni è diventato anche una meta irrinunciabile per gli appassionati di volo libero. Oludeniz è una nota località di mare della Turchia esattamente davanti all’isola di Rodi e le città intorno ospitano folle di turisti da tutto il mondo che convergono sulla montagna per provare l’ebbrezza del volo che, partendo dalla vetta alla quota di quasi 2000 m, ed atterrando sulla spiaggia, consente di godere la vista di un panorama grandioso, con le dolomiti alle spalle e una laguna caraibica davanti. Al mio arrivo mi accoglie Murat Cemal Oney (pronuncia: Jamal) certamente uno dei più esperti piloti tandem del Babadag con circa 5-6000 tandem nella sua carriera. Cemal ha quarantasei anni, è sposato, ha due figlie, ad ha due passioni: volo e famiglia. E’ lui che mi illustra come è cambiato il lavoro del pilota biposto del Babadag: “Volare è sempre stato il mio sogno da bambino, ed ho dedicato tutto me stesso a questo. Ho cominciato nel 1986 come skydiver, nel 1997 sono diventato pilota di parapendio. Ho cominciato a fare voli tandem dal 2000 e da allora ho fatto circa quattrocento-cinquecento voli tandem l’anno. Da allora ho assistito alla nascita degli Airgames, ho fondato la mia scuola di volo: Aquila ed ho visto come è cambiato il nostro lavoro. Il flusso di turisti che quest’anno sono venuti qui a Oludeniz, incrementato anche dall’instabilità politica e sociale dell’Egitto, ha avuto come conseguenza che le compagnie biposto partendo da aprile fino alla data del 24 di ottobre, hanno superato i 56.000 voli tandem. I turisti, per ogni volo pagano cento dollari, ai quali se ne possono aggiungere ulteriori sessanta per il servizio di foto e video. Almeno l’85% dei voli includono il video ed il tutto ne fa un’attività economica che muove oltre 8,5 milioni di dollari sotto forma di valuta pregiata, che vanno a costituire una delle più fiorenti attività economiche di questa zona. In questi anni abbiamo trovato anche una soluzione per legalizzare l’attività commerciale dei voli tandem. Ora per ogni volo versiamo il 18% di imposta; anche l’improvvisazione è stata fortemente limitata: tutti i piloti tandem devono sottostare ad esami periodici per verificarne l’idoneità.” Cemal con la sua attività di pilota riesce a garantire alla sua famiglia un tenore di vita di ottimo livello, il che dà un’idea di quanto sia fiorente l’industria dei voli turistici in questa località della Turchia. La compagnia di Cemal non è grande, impiega solo quattro piloti e come tutti si appoggia alle agenzie turistiche della regione, che organizzano pullman di turisti per volare dal Babadag, ma è quasi un’impresa artigiana se si considera che a Oludeniz opera anche una compagnia di voli biposto che impiega ben trentadue piloti. Il flusso di cassa dato dai voli turistici è già enorme, ma se a questo si somma la cifra di trentacinquemila voli in singolo, con una tariffa di trasporto ed accesso alla montagna di dodici euro, ci si rende conto come la gente del posto sia in possesso della gallina dalle uova d’oro con un fatturato di milioni di euro ai quali vOlOLIBERO 21 248_esecutivo.indd 21 15/04/14 11:18 RIFLESSIONI SUI BIPOSTI TURISTICI 248_esecutivo.indd 22 Il Babadag con i decolli di quota 1700 e 1800 m. 15/04/14 11:18 Murat Cemal Oney con una passeggera sulla spiaggia di Oludeniz vanno poi aggiunti gli ancora più grandi volumi dell’indotto. Che le cose stessero così mi era chiaro anche cinque anni fa, ma l’importanza economica dei voli biposto che sono una parte integrante dell’offerta turistica della zona, ha reso l’industria del parapendio un affare d’interesse nazionale. Così, sul Babadag è accaduto qualcosa che, forse, da noi in Italia è impensabile ed è Cemal ad illustrarmelo: “Il Ministero delle Foreste ha dato la montagna in gestione gra- tuita per venticinque anni alla Camera di Commercio della Regione, con l’accordo che entro il 2015 costruisca una funivia per la cima. La nuova gestione sta lavorando bene: tutti gli accessi alla montagna sono registrati ed i quattordici chilometri di strada che un tempo era tanto scomoda da essere adatta solo a veicoli 4x4, sono stati livellati e sui tratti più ripidi o più esposti al dilavamento delle intemperie sono stati lastricati con autobloccanti in cemento; anche i decolli sono stati lastricati e liberati da tutti i massi che rendevano pericoloso sbagliare la partenza. Ora, quello di quota 1700, delle dimensioni di un campo di calcio, è rasato con gli autobloccanti meglio che una piazza. Quello più piccolo, di quota 1800, che una volta era un decollo precario, è stato anche lui lastricato ed offre una pendenza ideale per partenze anche in biposto e si propone come buona alternativa a quello della vetta, la cui strada d’accesso è tutta pavimentata. Sulla cima non ci sono ancora gli autobloccanti, ma tutto è stato liberato da massi ed ostacoli. Oltre a tutto questo, dobbiamo considerare anche l’intervento della federazione aeronautica turca, che ha istituito la figura (retribuita) di ‘supervisore ai decolli’ che ha il potere per vietare o interrompere i voli in caso di pericolo meteo o per altre ragioni. La sua autorità è tale che nessuno può partire, nemmeno i biposti, se viene esposta la ‘bandiera rossa’ e sorveglia che tutti i piloti, ospiti inclusi, abbiano la dovuta documentazione.” I turchi, come loro abitudine, anche qui hanno fatto le cose sul serio. Tornare in un luogo e vedere che le cose vanno per il meglio non può che far piacere, ed anche un po’ d’invidia… se ci si chiede: “Quando qualcosa di simile in Italia?” Il volo turistico in biposto con il parapendio o il deltaplano, è senza dubbio il modo più semplice e naturale per far conoscere le emozioni “dell’aria” a chi si sente attratto da queste emozioni. Il valore ed il potenziale di questa esperienza nell’avvicinare le persone a tutto il mondo del volo è indiscutibile, ma, sull’esempio di Oludeniz, bisogna considerare anche il potenziale economico di tutto questo. Potenziale che, in questo momento, in Italia, è costretto alla semi-clandestinità dalle regole del V.D.S. senza motore. In tutto il mondo non esistono altri luoghi che eguaglino Oludeniz, ma in Europa ci sono località, dove l’industria dei biposti assume comunque numeri di assoluto interesse, come sulle Alpi francesi, svizzere o austriache, dove l’attività dei biposto turistici è regolamentata per legge, soggetta ad imposte, ed il costo di un volo è doppio rispetto alla Turchia. In Italia abbiamo un potenziale analogo a quello già sfruttato in molte località europee. Non poterlo sviluppare per questioni puramente procedurali, in un momento di ‘fame di lavoro’ come questo, quando tutti intorno ne fanno un’attività fiorente, è oggettivamente frustrante. vOlOLIBERO 23 248_esecutivo.indd 23 15/04/14 11:19 che, a differe country con atterraggi … cimentarsi in cross lmente ampi e sicuri. era gen o son e, zon delle nos tre Testo e foto di Mario Luppa WALLABY RANCH UN’ESPERIENZA BELLISSIMA ALLA PORTATA DI OGNI PILOTA ITALIANO ARTICOLO DEDICATO AI GIOVANI DI SPIRITO Bene, dopo qualche mese di assenza, eccomi di nuovo a raccontare e a condividere le mie esperienze di volo e di viaggio. Esperienze di cielo e di terra, terra situata però sempre in prossimità di decolli, siano essi in pendio o nella pianura di qualche Flight Park attrezzato per il traino. Sono rientrato proprio in questi giorni da una bellissima vacanza passata a Wallaby Ranch, vicino Davenport, un paesino a poche miglia da Orlando ed appena dietro il famoso Parco di divertimenti Disney World in Florida (in volo si vedono benissimo il Lago Buena Vista e il castello di Magic Kingdom). Ogni anno, poco prima o appena dopo la fine del mese di marzo, per festeggiare il proprio anniversario, la ditta costruttrice di deltaplani Wills Wings, trasferisce menti, corpi e delta demo dall’occidentale California alla località orientale, sede della scuola di volo in delta che per prima ha inventato e poi perfezionato il volo in delta con la tecnica del traino da velivolo (aero-tow). Wallaby Ranch, di cui ognuno può leggere su www.wallaby.com, è un posto... fantastico e meraviglioso. Eh sì, fantastico perché sembra uscito dalla fiaba di Lewis Carrol (Alice nel paese delle meraviglie) e meraviglioso perché le cose che avvengono a Wallaby sono fonte di meraviglia anche per il più esperto dei piloti di hang glider, sia esso nostrano o d’oltreoceano. Si arriva a Wallaby dall’aeroporto di Orlando in poco meno di quarantacinque minuti e, sul posto o nelle immediate vicinanze, sono disponibili diversi tipi di alloggiamento per 24 248_esecutivo.indd 24 nza tutti i tipi di pretese e tasche. Si va dai venticinque dollari a notte (diciotto euro al cambio attuale) per un alloggio presso una delle piccole casette di legno disponibili sul campo, ai cento dollari a notte dell’Hampton Inn, 4 stelle, per una stanza doppia lussuosa e situato a quattro minuti dal prato di decollo. Il Ranch inoltre provvede, per chi ne voglia usufruire, al super breakfast (10 USD) ed ai pasti principali (15 USD) presso la club house dove, molto spesso, anche musica dal vivo, con artisti locali, è offerta gratuitamente ai numerosi ospiti. Il costo di un traino a 2500 piedi è di venticinque dollari. Per quest’anno ho avuto la fortuna di avere in uso un bellissimo trailer-roulotte dall’amica Linda Salamone (campionessa USA di delta) che, sempre per amicizia, ha anche offerto a me e alla mia dolce compagna Denise la sua Subaru pick up fornita di rack e portadelta. Ovviamente i suoi consigli per cosa e come fare sono stati utilissimi. Al “Wills Wings demo days and Fly-in 2014” erano presenti quindi, oltre ai boss Wills Wing (Designer Ing. Steve Pearson e proprietari Mike and Linda Meyer ), Zac Majors alas Zac "Zippy" Majors US National Champion in carica, Wolfy alas Wolfgang Siess www. wolfyfly.com campione austriaco 2012 e mio prossimo allievo in Skydiving al The Zoo di Terni, Mike Barber, record man di distanza sino all’anno scorso con le sue 438 miglia volate in un giorno e tanti altri personaggi di cui non posso citare il nome per motivi di spazio ma dai quali estrarrò dal cilindro del cappellaio matto il nome di Paul Brayton from Maine che, a sessantotto anni, dopo una vita di successo nel mondo del lavoro, sta ora imparando a volare in delta sotto l’attenta guida del proprietario di Wallaby, Malcolm Jones, l’uomo che, assistito dalla bella Laurie Croft, ha reso possibile il volo in delta anche ai residenti della piattissima e paludosa Florida. Cari amici, è chiaro il concetto?... Dal campione USA, al record man... all’allievo di 68 anni... tutti insieme... amicimevolissimevolmente! I quattro giorni del Wills Wing demo days sono stati preceduti quest’anno da una settimana di tempo bellissimo con presenza di termiche dolci e fitti cumuli che hanno permesso al rie Croft Pre -flight Check da Lau y Crew. dall’instancabile Wallab e 15/04/14 11:19 ferenza sottoscritto di prendere mano con l’U2 160 di seconda mano acquistato prima dell’occasione ed al momento immagazzinato in uno dei containers del Ranch in attesa del prossimo viaggio. E già, direte voi... Il problema del viaggio oltreoceano potrebbe proprio essere quello del delta da acquistare... ma... vi fermo subito; a differenza dell’Italia, negli USA non esiste un vero e proprio volo “libero” in quanto, essendo la proprietà del suolo – anche quello dei decolli - una cosa privata, tutti i piloti sono associati in club che pagano o curano i propri luoghi di volo con la loro quota associativa o con il loro lavoro. Bene, proprio presso questi club o nelle attività commerciali come quelle del Ranch, sono sempre disponibili per noleggio diversi delta - di vario livello - dedicati ai piloti in visita. Il prezzo di affitto è di circa una ottantina di dollari (cinquantacinque euro) - secondo il tipo di delta - al giorno per i giorni in cui si decida di utilizzarli. Io, avendo come programma di vita, quello di trascorrere lunghi periodi ogni anno dopo il pensionamento in quel della Florida, ho preferito acquistare un U2 di seconda mano ma in ottime condizioni che mi sono assicurato per la cifra di 2.100 dollari, pagati però solo dopo aver fatto preventivamente ispezionare la macchina dal compagno di Linda, Mitch Shipley, anche lui presente ed anche lui componente dell’attuale Nazionale USA di deltaplano. A proposito di questo U2 e per far comprendere come funzionino le cose a Wallaby, dopo aver telefonato a Linda Meyer per far aggiungere al mio piccolo ordine di pezzi di ricambio per il mio T2 in Italia (peraltro con contatti diretti autorizzati dal mio WW dealer di riferimento in Italia, Vittorio Bigiarelli) anche due nuove funi per il VG dell’U2, mi sono sentito privilegiato nel vedere proprio il designer e progettatore della WW, Ing. Steve Pearson, lavorare mezzora per cambiare il VG e risistemare/risintonizzare il mio delta spiegandomi con dovizia di particolari, così tanti trucchi e raffinatezze da darmi degli spunti, tecnici e non, da cui penso di trarre un futuro articolo da dedicarvi sempre su questo bel- lissimo ed importantissimo mezzo d’informazione che è il nostro Volo Libero magazine. Tornando all’evento di cui si parla, nei quattro giorni, di cui solo due volabili a causa di un improvviso ed imprevisto temporale tropicale, tantissime sono state le attività alle quali ho potuto partecipare. Prima fra tutte una Landing Clinic (Lezioni di atterraggio) in cui i signori Voight – John e Paul – padre e figlio, entrambi istruttori e collaboratori dell’USHPG Magazine, dopo una mattinata spesa a filmare gli atterraggi dei vari partecipanti (tra i quali i miei, fatti con decolli e sganci a 150 metri per atterraggi consequenziali) hanno preso spunto degli errori e delle cose fatte bene dai partecipanti, per spiegare a tutti come si deve atterrare per evitare di mangiare terra... no, no... non basta chiudere la bocca in atterraggio!... O di rompere qualche down tube di troppo. Le lezioni sono state poi integrate da decolli ed atterraggi effettuati sotto la guida di Mitch Shipley con il suo Electra Tow, in pratica un verricello a batteria e trasportabile al traino di un auto e capace di sollevare un allievo ed il suo delta sino ad una cinquantina di metri da terra per permettergli poi, dopo lo sgancio, di effettuare un atterraggio, così perfezionando, a costo e sudore zero, la propria tecnica di flare. Una mancia a Mitch dopo le lezioni non era obbligatoria ma sicuramente apprezzata dall’ex Tenente Colonnello dei Sottomarini Nucleari della Marina Statunitense, oggi validissimo istruttore, competitore a livello mondiale, super-pilota Tug ed ottimo triatleta nella categoria over 50. Nonostante la presenza di tante Rock Stars e di tanti Guru moltissimi si sono avvicinati al volo delta senza soggezione per provare ed imparare. Il mio fratello di sangue RJ Schreiner, Tenente Colonnello dei Marines, con il quale ho condiviso sino a settembre scorso, sei mesi d’inferno in Afghanistan nella valle di Helmand, attualmente test pilot di elicotteri di attacco nel Maine, ha fatto il suo primo volo tandem proprio in questa occasione e, innamorandosi immediatamente della purezza del volo in delta ha contestualmente preso contatto con l’Istruttore di delta operante nel nord degli USA, vicino alla sua base che, guarda caso, era anche lui presente a Wallaby per le giornate di cui trattiamo. Che occasioni e che sentimento di vivacità per lo sport aereo che anche noi condividiamo. Le serate, intorno al fuoco da campo con una chitarra country o all’interno della club house con una band a ballare di tutto e di più al sapore di birra Budwiser e vino Californiano, hanno rallegrato ed avvicinato gli animi di campioni ed allievi, americani, austriaci, guatemaltechi, honduregni, israeliani, brasiliani, francesi, canadesi, equadoregni... e italiani. E sì, eravamo due, c’era anche Graziano Mele, emigrato dalla Calabria in Canada come muratore ed oggi imprenditore edile di successo e super appassionato di volo in delta. Lo aspettiamo ora a Monte Cucco e a Castelluccio. Sotto il profilo tecnico, il volo in pianura è un volo particolare, molto tecnico e molto istruttivo in quanto le termiche sono, a meno di giornate eccezionali, molto deboli e dolci, non portano alle quote cui noi montanari siamo abituati, ma, proprio per questo motivo, è un volo che insegna a sopravvivere, a risalire dal basso, a sfruttare ogni segno terrestre (trigger points) ed aereo (paglia in volo, cumuli, avvoltoi, aquile) e a cimentarsi in cross country con atterraggi che, a differenza delle nostre zone, sono generalmente ampi e sicuri. In quest’ultimo aspetto l’unico problema potrebbe essere quello del senso di proprietà del suolo, dominante in tutti i local farmers... che potrebbero dare luogo ad episodi in cui le qualità diplomatiche del pilota atterrato in un fondo privato dovranno essere utilizzate al meglio per evitare la confisca del mezzo, su richiesta del proprietario del fondo, da parte dello sceriffo di turno. Mentre ero a Wallaby, guardavo, imparavo e pensavo a quanto sarebbe bello se anche noi in Italia potessimo accomunarci, integrarci, aggregarci di più, cercando di rilanciare il nostro vOlOLIBERO 25 25 248_esecutivo.indd 25 15/04/14 11:19 WALLABY RANCH . Vari tipi di alloggiamento sullo sfondo Steve Pearson, design er WW, al lavoro suL mio U2 se con piscina tore davanti la club hou Malcolm Jones e l’au delle 10. st kfa rea er-b Sup dopo l’usuale lità l’alto. Notate la pos sibi to. Wallaby Ranch visto dal ogni direzione di ven con gi rrag atte ed di decolli Il trailer offerto a me e Denise da Linda Salamone. Par ty!!! Denise, Mitch, RJ and Zac in the bac kground. 26 248_esecutivo.indd 26 15/04/14 11:19 cina sport che invece, ai miei occhi, sembra languire ed invecchiare senza una vera ragione se non l’inedia di coloro che invece dovrebbero pensare a migliorarne l’organizzazione in funzione delle future generazioni (leggi “gli stessi piloti”). E qui mi è venuta l’idea che lancio a tutti coloro fossero interessati ad ampliare i propri orizzonti, soprattutto ai giovani piloti, ma anche ai vecchi con ancora tanta birra in corpo, curiosità e voglia di nuovo. La mia proposta è semplice, genuina e sfrutto quindi l’occasione di questo articolo, per lanciarla a livello nazionale. PELLEGRINAGGIO A WALLABY RANCH Capisco come il problema della lingua possa costituire un problema per intraprendere un viaggio all’estero. Bene. Io metto a disposizione la mia esperienza e conoscenza linguistica per organizzare un viaggio di un paio di settimane a Wallaby nel quale potranno essere apprese le tecniche del volo a traino e del volo in pianura. Non pretenderò alcun compenso ne trarrò alcun guadagno dall’iniziativa se non quella di godere della gioia e del ritorno di conoscenza ed amicizia di coloro che fossero interessati. Malcolm Jones mi ha spiegato che generalmente per un pilota esperto è sufficiente una lezione teorica (mia opera da interprete disponibile) un volo in tandem per comprendere e dimostrare di possedere l’abilità necessaria e qualche volo con ali via via più impegnative (Falcon/Sport 2/ U2/T2 o equivalenti) per essere poi in grado di volare indipendentemente, tempo permettendo, durante il restante periodo. Per i prezzi non posso esprimermi in maniera assoluta sin da ora perché sono sicuro, essi possano variare in meglio se il numero degli interessati allettasse sia la compagnia aerea sia il proprietario del Ranch. A grandi linee da considerare che un biglietto aereo A/R sino ad Orlando nel periodo di fine Marzo si aggiri sui 650 euro, che una giornata di volo, includendo nolo, vitto ed alloggio minimi, venga a costare circa 150 euro mentre, senza voli sui 50 euro al giorno. Ma, come detto, sarebbe tutto da vedere e rivedere qualora l’interesse suscitato da questo articolo fosse tale da poter giustificare il mio sfor- zo ad organizzare. Per fornire ulteriori elementi di valutazione, soprattutto per chi non intendesse viaggiare da solo, sappiate che nel raggio di poche miglia da Wallaby, in caso di cattive condizioni metereologiche, è possibile visitare attrazioni turistiche che parzialmente elenco di seguito: Disney World, Sea World, Universal Studios, Cape Canaveral Space Center, Hillsborough River National Park (alligatori a go-go), Sky Adventure Wind Tunnel, Florida Skydiving Center. Quindi e concludendo, chiunque fosse interessato può contattarmi al mio indirizzo email [email protected] (Facebook Mario LUPPA) da subito ad entro la fine di ottobre 2014. Da parte mia prometto che, dal primo contatto, chiunque interessato sarà informato su come procederanno le cose, se la cosa sarà possibile o se, come tante altre, si dissolverà invece nel niente... come le intense nebbie mattutine sopra le paludi... piene di alligatori... del Sunshine State... del mio favorite State... della mia Florida. o. d. vOlO LIBERO 27 27 248_esecutivo.indd 27 15/04/14 11:19 Testo di Doriana Genna - Foto di Vittorio, Roby, Doriana, ecc. SICILIA IN VOLO 28 248_esecutivo.indd 28 15/04/14 11:19 In uno dei tanti giorni di parlapendio, e quest'anno ce ne sono stati tanti a causa del maltempo, in quel di Nimis, nasce l'idea di fare una gita di volo... Dove? Quando? Deciso: partenza 7 marzo, rientro 13 marzo, sei giorni pieni a Trapani, e dintorni, in pieno inverno, per stare un po' al caldo (pensavamo)... L'idea piace subito a dieci piloti che aderiscono senza condizioni: sette friulani (Ceo, Max, Vittorio, Claudio, Enrico, Giorgio, Doriana) e tre veneti (Dario, Roby, Ivan); a questi si aggiunge Gianfranco, l'istruttore di Revine, siciliano doc, che conosce benissimo tutti i siti di volo della “sua” zona. Si parte da Trieste con volo Ryanair destinazione Trapani. La partenza è fissata ad ore antelucane: ci si ritrova alle sei del mattino, con Claudio Aci che inizia bene, non mettendo la sveglia e rischiando di restare a Udine. Nessun problema con il volo che arriva a Trapani alle undici, addirittura venti minuti prima del previsto. Piccolo disguido con le auto noleggiate, che comunque si risolve in un'ora e subito si parte per Balestrate, in provincia di Palermo, dove abbiamo già prenotato l'alloggio per tutto il periodo. Dopo aver preso possesso delle camere e sistemati i bagagli, si pranza in un ristorante della zona e si inizia il giro, per conoscere i siti di volo. Gianfranco ci consiglia di iniziare dalla spiaggia di Cammarita, vicino a Trappeto, dove quattro ardimentosi, Max, Ceo, Enrico e Gianfranco, si cimentano in un volo particolare. Decollo dalla spiaggia, quota a livello del mare, volo in dinamica lungo il terreno che si alza appena, con guadagno quota, udite, udite, anche di cinquanta metri! Il Ceo dà il meglio di sé, volando sopra le nostre teste, seguito dagli altri impavidi mentre il resto del gruppo, guar- vOlOLIBERO 29 248_esecutivo.indd 29 15/04/14 11:19 Foto di Vittorio, Roby, Doriana, ecc. da con il naso all'insù, senza osare tirar fuori la vela. Il tempo non è dei migliori, e sarà così per tutti i sei giorni: nuvoloni, freddo e pioggia! Mentre dal Friuli giungono notizie di temperature di 20°C, sole e bei voli! Mannaggia, e siamo in Sicilia! La giornata termina al ristorante per una ben meritata cena e poi tutti a letto, per una bella dormita. Sabato mattina, sveglia e colazione in centro a Balestrate, con i magnifici dolci siciliani, molto graditi da noi tutti. Raggiungiamo Gianfranco a Partinico, dove vive la sua famiglia, e partiamo verso il decollo di Ciakulli, sopra Palermo. Bellissimo posto con panorama mozzafiato di Palermo e della costa. Tutti voliamo, qualcuno fa top e riparte di nuovo in volo. Roby e Giorgio atterrano in spiaggia. A detta dei locali la cosa non è così scontata, ma la giornata era buona e loro sono bravi! Il gruppo si riunisce sulla spiaggia dove un ex-volatore, amico di Gianfranco si offre per farci da guida in una visita alla città di Palermo "by night". Possiamo così visitare i luoghi più significativi della città e cenare con specialità tipiche siciliane: pane e panelle, croquettes e pane con la milza (pesantino), birra a volontà e... rientro a Balestrate. Domenica. Solita abbondante e squisita colazione in centro, ritrovo con Gianfranco e partenza per Pollina, vicino a Cefalù. Qui si trova un simpatico decollo su di una piccola collina, praticamente sovrastante il mare, con un panorama di rara bellezza. Anche qui tutti andiamo in volo e poi ci ritroviamo in spiaggia. La giornata ci regala un po' di sole ed allora non si può perdere l'occasione per fare il bagno! Il mare è mosso, alte onde si frangono sulla spiaggia, ma Doriana è decisa e si tuffa fra i flutti e la schiu- 30 248_esecutivo.indd 30 15/04/14 11:19 e ei ei ! e ei ! er a e ia o idi o di o, o n a a n si ". ù n e a .. e r a ti o n r! è - ma. Un bel bagno di venti minuti, sola soletta nel profondo mare blu: nessuno dei maschetti osa seguirla... Gianfranco e Max decidono di andare a Ciakulli per vedere se è possibile fare un altro volo: ci riescono e volano ancora, mentre gli altri fanno i turisti a Cefalù. La sera cena in compagnia al completo; poi alcuni vanno a dormire, mentre un piccolo manipolo, finisce la serata in un locale con birra e karaoke. super-pasticceria; così approfittiamo per zavorrarci un po', con delle vere prelibatezze. Durante il viaggio di rientro a Balestrate, piccola deviazione per visitare una cantina dove ci fanno degustare i loro vini, bianchi e rossi, veramente forti! La serata termina con un'altra ottima cena: è l'ultima in Sicilia perché domani si rientra. Però l'aereo decolla alle 18.55 quindi c'è il tempo per un ultimo volo: Erice! Lunedì. Il tempo non è buono, così andiamo a visitare S. Vito Lo Capo ed Erice... ma l'imprevisto è in agguato! La macchina affidata alla guida di Enrico si guasta, chiaramente in un posto lontano dal paese, in mezzo al niente, con il telefono senza copertura e con il temporale incombente. In qualche modo riusciamo a contattare il noleggiatore che ci assicura: "In trenta minuti siamo lì con la vettura sostitutiva"... il tempo passa, passa, passa e finalmente, dopo due ore, arrivano, con un'auto più piccola, dove comunque riusciamo a sistemarci. Ormai è ora di ristorante e così continua la scoperta di piatti e pietanze tipiche siciliane. Rientro a Balestrate e, buona notte a tutti! Mercoledì, ultimo giorno. Si caricano le auto con tutti i bagagli e si parte per Erice. Il paese è arroccato su di una collina, 750 metri sopra Trapani, con vista sul mare e sulle rinomate saline... uno spettacolo! Qui ci sono diversi decolli e Gianfranco, esperto del posto, sceglie il migliore per quel giorno. Tutti vanno in volo eccetto Vittorio, il Generale e Gianfranco perché il vento repentinamente cambia direzione ed il decollo si trova con il vento da dietro. Quelli che sono riusciti a decollare fanno il più bel volo di tutta la gita, toccando belle quote e godendo del panorama di Erice e Trapani visti dall'alto. Bel regalo dell'ultimo giorno... Dopo aver salutato Gianfranco, Giorgio ed il Generale, che proseguono la vacanza, il gruppo va a mangiare a Trapani dove gusta un ricco pasto a base di ostriche, pesce spada, pasta con le sarde e dolci con la ricotta, il tutto annaffiato con dell'ottimo vino locale. Dopo il caffè, è ora di salire in auto e raggiungere l'aeroporto per imbarcarsi e rientrare a Trieste. La nostra vacanza è finita e nonostante il tempo non proprio favorevole, abbiamo volato, mangiato, bevuto e fatto i turisti... ottimo, direi! Un grazie particolare a Gianfranco, per la sua disponibilità e competenza, e un arrivederci alla prossima occasione: Sicilia, ritorneremo ancora, promesso! Martedì. Al gruppo si aggiungono altri due piloti di Revine: Paolo il Generale e Giorgio Jesolo. More solito, colazione in centro e ritrovo con Gianfranco per andare al decollo di Kumeta, vicino a Piana degli Albanesi. Il tempo è molto incerto: grossi nuvoloni neri si addensano minacciosi alle nostre spalle, si decide comunque di fare un volo sfruttando il bel costone del sito. Ma il volo dura ben poco: eccoci tutti a terra, e velocemente, giusto in tempo per riporre le vele prima dell'arrivo del "diluvio universale"! Aspettando l'arrivo delle auto, troviamo riparo in una vOlOLIBERO 31 248_esecutivo.indd 31 15/04/14 11:19 ro Del Moro "TRE PASSI E VIA. In VOLO" Poco tempo dopo, entrambi i miei due soci si erano persi per strada e così sono rimasto solo. Non ricordo quali siano stati i motivi della loro rinuncia ma ciò che è sempre stato sin troppo chiaro era che a me non era concesso avere dei ripensamenti di sorta. A impedirlo c’erano, come ho già avuto modo di dire, i due Peter, ma c’era soprattutto mio padre che vigilava, pronto a intervenire ogni qualvolta si fosse reso necessario. E’ probabile che gli altri avessero rinunciato a causa di qualche spavento di troppo ma, nonostante ciò, mio padre non sembrò preoccuparsi più di tanto. Avrebbe acquistato le loro quote e presto o tardi, avrei imparato a volare anch’io, bastava solo avere un po’ di pazienza. Mio padre -beato lui sembrava avere la certezza che il tempo gli avrebbe dato ragione. Avevamo trovato, non so come, il posto giusto, tanto di quel giusto che poi diventerà il mio campo scuola. Era sullo Zoncolan in località “Val di Nuf”, dove un pendio costante, che si inerpicava fino in cima alla montagna, terminava in un piccolo pianoro adatto per l’atterraggio. In Val di Nuf, a differenza di quanto accadeva in “Naunal”, il vento era di fronte, per cui, dalla valle arrivava una brezza che si inerpicava su per il pendio e, quando incontrava il delta lanciato in corsa, lo prendeva da sotto e lo portava in alto, in aria. C’era anche un piccolo hangar, pardon rustico, che fungeva alla bisogna da magazzino e ricovero. Non ho mai chiesto a qualcuno- ahimè - il permesso di usarlo e mai nessuno avanzò qualche pretesa. Da non credere, visto come in genere ci si rapporta al giorno d’oggi, a suon di cause e querele. Provavo il sabato e la domenica, quando tornavo a casa dall’università e i miei tentativi di volo erano diven- "IL PASSERO" PREMESSA di ENNIO FAVERO Vi propongo un brano tratto dal libro di Sandro Del Moro, presto disponibile come E-Book, che racconta gli albori del volo libero in Italia: sono certo che a qualcuno farà ricordare trascorsi avventurosi, mentre per i più giovani sarà un tuffo nel passato utile per comprendere le origini, le motivazioni ed il coraggio di personaggi ormai mitici. TRATTO DA: Tre passi e via. In volo Sandro del Moro tre passi e via. in volo tati una specie di show, cui assisteva una piccola folla di curiosi e appassionati. Ad attirare tanta gente era sicuramente la curiosità e anche una sana passione, ma non era estraneo un po’ di sadismo. La letteratura dei tentativi di volo sperimentati dall’uomo era piena di episodi tragici e anche in campetto, ogni volta che staccavo i piedi da terra, si sentiva nell’aria l’odore del pericolo. In genere, la prova terminava con un bel ruzzolone ma, altrettanto, spesso, si assisteva a delle cadute a dir poco spettacolari. Insomma, la “suspense” e il divertimento non mancavano mai e, come accade in tutte le arene che si rispettino, anche in “val di Nuf “ lo spettacolo migliore lo offrivano le tifoserie. Ogni volta che mi staccavo dal suolo, dagli spalti, il pendio di lato del campetto, si alzava un “hoooooooo” corale di meraviglia che accompagnava il decollo e, quando in fase di atterraggio c’era il crash, l’“hoooooooo” prendeva una tonalità a scendere in un misto di delusione. A forza di andare su e giù per i grebani del campetto, i piedi si slogavano e il mio povero corpo si era riempito di ecchimosi e contusioni. In effetti, all’inizio, ero conciato piuttosto male: delle fasce elastiche stringevano entrambi i piedi doloranti e una serie di cerotti e fasciature varie tenevano insieme il resto. Però, anche se malandato, non potevo mollare. Ai due Peter e a mio padre, si era aggiunto anche il pubblico! Mica potevo deludere i tanti curiosi che venivano a godersi lo spettacolo! Spesso, dopo l’ennesima botta, me ne sarei andato a distendermi da qualche parte e invece, mormorando a denti stretti “fatto- niente- io”, mi toccava ritornare in decollo a buttarmi di nuovo. 3 32 248_esecutivo.indd 32 15/04/14 11:19 E non potevo neanche appellarmi alla stanchezza. Oltre ai due Peter c’era sempre un nugolo di volontari che si offriva di portarmi il delta in partenza. Si fossero fatti gli affari loro! Nonostante le tante peripezie, tecnicamente, avevo fatto molti progressi. Riuscivo a decollare, volavo per un po’ a cinque, sei metri e poi, in qualche modo toccavo terra. Ad un certo punto, però, la faccenda aveva preso una brutta piega e pareva volgere al peggio. Andava tutto bene sino al momento del- l’atterraggio, dove l’aquilone, invece di posarsi dolcemente al suolo, si fermava in aria e poi si schiantava. In partenza, pieno di timore, il cuore batteva a mille all’ora, ma, anche se non riuscivo ancora a capire dove stavo sbagliando, continuavo a lanciarmi in decollo nella speranza di riuscire a posarmi dolcemente a terra come avevo visto fare dagli altri. Invece, puntuale, andava in replica il solito finale con il botto. A togliermi d’impiccio da quella situazione venne in mio soccorso Bruno. Mi spiegò che una bicicletta si muove e va in corsa, poi rallenta e si ferma, mentre un mezzo aereo non può rallentare in volo perché, al di sotto di una certa velocità, cade. Effettuato il decollo, in volo è necessario mantenere una certa velocità, poi, in fase di atterraggio, si porta il delta a sfiorare il terreno fino a esaurire la sua corsa e quando sta per fermarsi, lo si frena spingendo in avanti il trapezio. Se la manovra è stata eseguita in maniera corretta allora il delta si impenna leggermente e ti posa a terra con la leggerezza di una piuma. Vado su e ci provo. Scivolo sul pianoro, arresto il delta e scopro che l’atterraggio è ancora meno impattante di un salto da una sedia. Infatti, quando si posano i piedi per terra il peso del corpo è ancora sostenuto dalle ali del delta e il contatto con il suolo avviene ancora “in sospensione”. Grazie alle dritte di Bruno, questa volta il coro dei curiosi, alla fine della prova, è salito di tono sino a diventare esultante Magnifico! E qui è iniziato il divertimento puro. Su e giù, fino allo stremo, a ripetere corsa, decollo, volo e atterraggio, come quando da bambini si impara a guidare una bicicletta e, non appena si ha preso confidenza con l’equilibrio, in poco tempo si sfreccia, all’impazzata, per ogni dove. Dopo Bruno venne a trovarmi Mario, un altro dei Tolmezzini, e i suoi preziosi consigli fecero il resto. Ero diventato quasi un volatile e come gli uccelli spiccavo il volo. Anche se ancora ero solo un passero, non era poca cosa per uno che fino a prima non sapeva neanche cosa fosse la forza di gravità. Non che essere come un passero fosse poca cosa, tutt’altro. Tra i volatili, il passero, è il più simpatico e socievole. Riempie le nostre giornate con i suoi allegri cinguettii e per niente intimorito dalla nostra presenza viene a beccarsi le briciole sul tavolo, i più intrepidi si posano sulle nostre mani, i compagnoni vengono anche ai tavoli del bar all’ora dell’aperitivo e non sono rari i casi di passeri che dimorano nei taschini della camicia dei loro padroni. Non è un gran volatore e non si è mai visto veleggiare. Va via in volo sbattendo freneticamente le ali e pare che anche in aria saltelli di qua e di là come fa a terra, tuttavia le sue piccole ali portano in volo il suo corpo lanoso dalle ossa cave, mentre la nostra conformazione non ci consente di sostenerci in volo con le nostre forze. Il passero, anche se in volo più che un uccello sembra un coriandolo sballottato da un refolo di vento, è pur sempre fatto per volare e noi no. Se anche noi riusciamo a volare in un modo simile ai volatili, come accade in deltaplano, è solo perché, invece di scimmiottare i volatili, abbiamo imparato ad utilizzare un profilo alare in grado di sostenerci. Essere come un passero, quindi, era già molto e quando staccavo i piedi da terra per fluttuare in aria provavo una sensazione incredibile. Volavo e avevo la consapevolezza di fare qualcosa di tanto affascinante quanto straordinario. Lo stimolo del volo mi dava una strana eccitazione. Se l’aria pizzicava in viso, il muoversi nel vuoto portava il corpo, ma soprattutto la mente, in un’altra dimensione, tutta da scoprire. Se al solo sorvolare il pendio provavo sensazioni così intense, chissà cosa avrei provato a solcare i cieli. Fremevo dalla voglia di andare più su, in volo, in alto. Ormai sapevo che niente sarebbe più accaduto per caso e che ciò che stavo facendo non era più a beneficio di mio padre, né dei due Peter, né dei curiosi. Era per me. Avevo trovato il modo per scrollarmi di dosso l’apatia che negli ultimi tempi mi stava consumando lentamente e cercavo di respirare a pieni polmoni l’aria di cambiamento che mi faceva intravedere all’orizzonte nuovi scenari. Non dovevo far altro che lasciarmi trasportare, docile, dal buon vento che spirava a favore... vOlOLIBERO 33 248_esecutivo.indd 33 15/04/14 11:19 CARNEVALVOLANDO PRIMA EDIZIONE Testo di Flavio Girolami Domenica 9 marzo a Semonzo di Borso del Grappa in collaborazione con AeC Montegrappa si è svolta la prima edizione di “CARNEVALVOLANDO”. L'idea è nata da un piccolo gruppo di neo brevettati, che ha preso spunto dai nostri cugini francesi e ha pensato, per festeggiare il carnevale, di mascherarsi ed effettuare una discesa in parapendio. Come in tutte le iniziative targate AeC Montegrappa, l’entusiasmo ha poi contagiato amici, parenti e ovviamente gli altri piloti e ci siamo trovati a organizzare una festa in piena regola. La data scelta inizialmente era il 2 marzo, ma il brutto tempo ha fatto rinviare alla domenica successiva. La scelta si è dimostrata quanto mai indovinata visto che è stata una bellissima giornata primaverile, con temperature più che miti e uno splendido sole. La festa, iniziata alle 14, è stata un piccolo successo, e ha visto la distribuzione di panini, bevande e birra a più non posso. “Sti parapendisti son proprio affamati“ ha esclamato un simpatizzante che passava per caso, e che a sua volta non ha ovviamente resistito al pane e porchetta, al salame della Pro Loco e alla birra fresca. Alle 17 circa abbiamo raggiunto i decolli, tutti mascherati da personaggi di fantasia, e fra un pubblico di turisti tedeschi e di passanti in macchina, assolutamente entusiasti, ci siamo preparati. Sembrava di stare a scuola... fra scherzi e gag la nostra montagna ha visto spiccare il volo Puffi, Api, Pagliacci, Cavernicoli, Messicani, Barbieri pazzi. Da ultimo, dopo una corsa di decollo rocambolesca con sgommata in piena regola, è decollato pure un biplano di cartone con tanto elica funzionate (un grazie agli avvitatori Bosch per l'affidabilità). Se in decollo è stato un successo, vi lascio immaginare in atterraggio dove ben pochi sapevano e capivano cosa stava succedendo. Una piccola folla di curiosi ha scatenato flash e cellulari per immortalare questa banda di simpatiche “maschere volanti “, mentre da una siepe, allarmato forse dalla situazione, accorreva in preventivo soccorso, un sub con pinne maschera e boccaglio e tanto di cane da salvataggio (oltre che affamati siamo anche piuttosto strani...). La serata si è poi conclusa con dolci fatti in casa a tema carnascialesco: frittelle, galani e crostate. Invitandovi anticipatamente all'anno prossimo, tengo a ringraziare tutti coloro che han partecipato e che hanno contribuito alla buona riuscita di questa festa. Un grazie in particolare all’Aero Club Montegrappa, sempre disponibile a incentivare noi giovani e le nostre idee, all'hotel ristorante Garden Relais per l'ospitalità, all'amico Francesco che ha preparato e donato pane e dolci (senza di lui tutto sarebbe stato più difficile e costoso), al Consorzio Turistico Vivere il Grappa sempre molto impegnato nel far conoscere in Italia e all'estero il nostro bellissimo territorio e a garantirci le strutture dove ci raduniamo per dare sfogo alla nostra bellissima passione. 34 248_esecutivo.indd 34 15/04/14 11:19 TOCCO VOLA LIBERO Testo di Ruggero Condò . Foto di Luca De Fabritiis Iniziare l'articolo con la situazione meteo può essere ripetitivo, ma non posso non citare una stagione che fino ad ora ci ha concesso pochissimi fine settimana volabili. Proprio per sperare in un cambio di rotta e per festeggiarne l'inizio della primavera, abbiamo deciso, noi del club di Tocco insieme a parapendioabruzzo.com, il nuovo portale dedicato al mondo volante, di organizzare una festa di volo nel territorio di Calascio. Fissata una prima data nella giornata del 9 marzo, rimandata poi per le cattive condizioni aerologiche, siamo arrivati a domenica 16 marzo, proprio alle porte dell'equinozio di primavera. Io volo libero, incontro di volo e di amicizia con gara di centro. Cinque i club del centro Italia che sono intervenuti (tra cui Correnti Ascensionali, I Picchi, Paradelta Gran Sasso) per un totale di oltre trenta piloti in volo. Tra gli artefici dell'iniziativa, la piana di Calascio e il decollo del Panettone, che non hanno deluso le aspettative e consentito a tutti di termicare a lungo, anche se non a quote stratosferiche. L'importante in questi casi non è la singola performance di volo, ma lo stare insieme e divertirsi, e l'obiettivo è stato pienamente raggiunto. Il sole c'era, la temperatura era mite, i mandorli fioriti e i prati già punteggiati di colore; le vele volteggiavano sullo sfondo dell'altera e imponente rocca di Calascio, gli enormi atterraggi erbosi si popolavano di famiglie e i bambini improvvisavano campi di calcetto ovunque possibile. cuperi, ci si è ritrovati tutti in decollo per la planata pomeridiana che si sarebbe conclusa con la gara di centro. Nel frattempo le condizioni si erano fatte deboli e raggiungere il bersaglio, una gigantesca margherita cucita a mano per l'occorrenza primaverile, era diventata anche una questione di efficienza. Alla fine Roberto Palossi, nuovo e fondamentale acquisto del club, è riuscito ad atterrare perfettamente al centro del capolino della margherita, sbaragliando la concorrenza e conquistando l'ambito trofeo, e cioè un bel prosciutto stagionato! Si sa, noi piloti siamo gente pratica! Ma veniamo alla classifica definitiva: primo classificato, come già annunciato, Roberto Palossi, secondo classificato Carmine Mariani, il presidente, e terzo Giuseppe Sigismondi, detto Capopino. Non sono mancati i numeri circensi e gli sfottò, come sempre capita in gare caserecce di questo tipo. Degna conclusione della giornata la cena presso l'agriturismo Colle Rotondo, distante poche decine di metri dall'atterraggio. Una festa tutta casa e bottega! Come di consueto, nella sala ristorante sono stati allestiti stand multimediali per la proiezione di filmati di volo che ci hanno tenuto in aria anche durante la cena. Insomma, noi la primavera l'abbiamo accolta bene: speriamo si dimostri una stagione generosa! Domenico ha inaugurato la festa, decollando verso le undici e indicando ai piloti le strade invisibili da seguire per ascendere i costoni calcarei e sorvolare la valle del Tirino. Più tardi, grazie ai top landing e ai generosi re- 35 248_esecutivo.indd 35 15/04/14 11:19 www.pianetavolo.it TARIFFE VOLOLIBERO 2014 FIVL PARAPENDIO E DELTAPLANO MONOPOSTO COMB. RESPONSABILITA’ CIVILE TERZI MORTE INVALIDITA’ PERMANENTE DIARIA DA RICOVERO DIARIA DA GESSO SPESE MEDICHE TUTELA LEGALE ELISOCCORSO BENACQUISTA ASSISTANCE PREMIO A 2.500.000 -- -- -- -- -- 25.000 1.000 Compresa 55,00 B 2.500.000 5.000 5.000 -- -- -- 25.000 1.000 Compresa 70,00 C 2.500.000 10.000 10.000 -- -- -- 25.000 1.500 Compresa 80,00 D 2.500.000 15.000 15.000 -- -- -- 25.000 2.000 Compresa 110,00 E 2.500.000 30.000 30.000 15 15 750 25.000 2.000 Compresa 170,00 F 2.500.000 -- 60.000 20 20 750 25.000 2.500 Compresa 190,00 G 2.500.000 50.000 50.000 30 30 1.000 25.000 3.000 Compresa 280,00 H 2.500.000 -- 120.000 40 40 2.000 25.000 3.000 Compresa 360,00 I 2.500.000 100.000 100.000 50 50 3.000 25.000 3.000 Compresa 400,00 (Tariffa valida per polizze effettuate dal 01/01/2014 al 31/05/2014. La scadenza delle polizze è il 31/12/2014) PARAPENDIO E DELTAPLANO BIPOSTO RESPONSABILITA’ CIVILE COMB. VERSO TERZI INFORTUNI PILOTA INFORTUNI PASSEGGERO ALTRE GARANZIE PILOTA VERSO MORTE/ INV. DIARIA DA DIARIA DA SPESE MORTE/ INV. DIARIA DA DIARIA DA SPESE TUTELA BENACQUISTA ELISOCCORSO ASSISTANCE PASSEGGERO PERMANENTE RICOVERO GESSO MEDICHE PERMANENTE RICOVERO GESSO MEDICHE LEGALE PREMIO L 2.500.000 2.500.000 25.000 20 20 500 25.000 20 20 1.500 25.000 1.500 Compresa 550,00 M 2.500.000 2.500.000 50.000 30 30 1.500 50.000 30 30 1.500 25.000 2.000 Compresa 700,00 N 2.500.000 2.500.000 -- -- -- 50.000 30 30 1.500 25.000 1.000 Compresa 530,00 T3 2.500.000 2.500.000 25.000 -- -- -- 25.000 20 20 1.500 25.000 1.000 Compresa 400,00 -- (T3 – Istruttori e Aiutanti di Scuole Assicurate – Attività di biposto individuale esclusa attività didattica) INFORTUNI PILOTA COMB. MORTE INVALIDITA’ PERMANENTE DIARIA DA RICOVERO DIARIA DA GESSO SPESE MEDICHE TUTELA LEGALE ELISOCCORSO BENACQUISTA ASSISTANCE O 30.000 30.000 -- -- -- 25.000 1.000 Compresa 135,00 P 30.000 50.000 15 15 500 25.000 1.000 Compresa 150,00 Q 50.000 50.000 -- -- 1.000 25.000 1.000 Compresa 230,00 R 100.000 100.000 -- -- 1.000 25.000 1.000 Compresa 400,00 Avvertenze: Il presente prospetto sintetico delle coperture assicurative, costituisce messaggio pubblicitario con finalità promozionale. Per i contenuti tecnici delle polizze, la invitiamo a prendere visione, prima dell’adesione, della documentazione contrattuale (Nota informativa e Condizioni Generali di Polizza) recandosi presso l’agenzia o collegandosi al sito www.fivl.it PREMIO Importante Principali limitazioni e franchigie - Franchigia su invalidità permanente 3% (annullata per invalidità permanente superiore al 25%) - Diaria da gesso massimo 30 gg; - Diaria da ricovero massimo 60 gg; - Franchigia spese mediche 50,00 euro; Per ulteriori informazioni sulle coperture assicurative contattare la segreteria FIVL o la B&B Insurance Broker S.r.l., broker in esclusiva della FIVL: Tel. 0773.629838 dal Lunedì al Venerdì dalle 9:00 alle 13:00 e dalle 14:00 alle 18:00 Fax. 0773.019870 - [email protected] Benacquista Assicurazioni S.n.c. - Agenzia di Assicurazioni RUI A000163952 - Reg.to ISVAP n.5 del 16.10.2006 - P.I. 00565010592 Via del Lido, 106 - 04100 Latina (LT) 248_esecutivo.indd 36 15/04/14 11:19