N.84 giugno (8,07Mb Pdf)
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Editore: Centro Culturale San Lorenzo 46040 Guidizzolo (MN) - Direttore responsabile Andrea Dal Prato - Tariffa R.O.C.: ”Poste Italiane s.p.a. - Sped. Abb. Post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27-02-2004 n° 46) art. 1 comma 1, DCB - Brescia - Euro 0,20 GUIDIZZOLO MN - BIMESTRALE DI ATTUALITA’, CRONACA, CULTURA E POLITICA Un anno di eventi Don Arcangelo Tadini è Santo ANNO XV N. 84 - GIUGNO 2009 Campionesse d’Italia di tamburello 1 sommario sommario 3 Editoriale: Le “foibe” un dramma dimenticato 4 Numeri utili 3 La Editoriale: anno di eventi 5 mia vita Un in te 4 100° Numeri utili 7 anniversario della nascita 5 Don Arcangelo Tadini è Santo 8 Salute 8 A 100° anniversario della nascita 9 tutta penna 11 Noi Guidizzolo in fiera 12 e la legge 12 Noi Salute 13 e il Fisco 13 A tutta 14 Anima epenna cuore 15 Santorini: 16 Cronaca un’emozione senza fine 16 Notizie Noi e ladell’Amministrazione legge 22 Comunale 17 Noi e il Fisco 24 Lattughe e frittelle 18 Istituto Anima eStatale cuore d’Arte 26 19 Verso Campionesse d’Italia di tamburello 29 una nuova scuola 22 Quattro Cronacabagole 28 26 Arte Torta&sbrisolona 30 dintorni 30 Arte & Un gattodintorni nel cervello Qualcuno I Promessivolò Sposi sul nido del cuculo Paolo Poli Show I Promessi Sposidi Solferino L’altra battaglia Otello: la luce e lo specchio 38 Taca Banda 35 Gruppo PensioniMicologico e dintorni Naturalistico 40 38 Istituto Statale d’Arte 40 Notizie dall’Amministrazione 45 Cimarosti: medaglie e sculture 46 Taca Banda 40 Gruppo Micologico Naturalistico 50 Guidizzolo Calcio Roma, 26 aprile 2009 Canonizzazione di Don Arcangelo Tadini 2 Brescia, 18 maggio 2009 La classe II b, vincitrice della 14ª edizione del Concorso di Poesia Arnaldo da Brescia TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI: Informativa ai sensi del d. lgs n. 196 del 30-06-2003 I dati in possesso della redazione de "la Notizia" sono forniti direttamente dagli interessati o estratti da elenchi pubblici: ovvero in nostro possesso anteriormente all'8-5-1997. Gli interessati possono chiedere la cancellazione, il blocco, l'aggiornamento o l'integrazione dei dati od opporsi al trattamento stesso. editoriale Graziano Pelizzaro Per la comunità guidizzolese il 2009 è un anno particolarmente ricco di eventi da commemorare. Ogni anno, più o meno, ci sono ricorrenze significative, ma in questo si concentrano le celebrazioni di alcuni avvenimenti che più hanno lasciato il segno sia tra la nostra gente che sull’intero territorio, locale e nazionale. Parliamo del 150° anniversario della Battaglia di Solferino, del Centenario della nascita del professor Alessandro Dal Prato e del 170° di fondazione del Corpo bandistico di Guidizzolo. Eventi che, ciascuno a modo suo, hanno inciso sulla nostra storia. La battaglia del 24 giugno 1859, come ben sappiamo, non interessò solo i territori di Solferino e San Martino, ma coinvolse ben 12 Comuni. Anzi, è riconosciuto come gli scontri più cruenti si siano avuti nella piana che si trova tra Rebecco, Medole, Solferino e San Cassiano. Non va dimenticato, poi, che fu l’impegno profuso dalla nostra gente, tutta, nel soccorrere i feriti che ispirò ad Henry Dunant l’idea della Croce Rossa. Tutti i dodici Comuni sono pertanto impegnati a porre in essere iniziative e manifestazioni adeguate all’importanza dell’evento e, anche se è venuto a mancare un vero e proprio coordinamento delle celebrazioni, per carenza di fondi, tra i Comuni si è avuta una sorta di suddivisione tematica delle manifestazioni. Guidizzolo ha scelto di improntare le proprie iniziative a due temi che gli sono più congeniali: l’arte e la musica. A Rebecco ed alle Baite verranno realizzati alcuni “murales” ispirati al tema della battaglia, ma anche al tema della pace e della solidarietà. Interessante è anche la mostra fotografica che si propone di mettere a confronto i luoghi della battaglia, visti nelle stampe dell’epoca e nelle fotografie odierne. Per quanto riguarda la musica a Rebecco si terrà un grande concerto dell’Orchestra Sinfonica Colli Morenici. Queste ed altre iniziative, il cui programma completo è pubblicato a parte, si svolgeranno nel periodo dal 19 al 28 giugno, periodo in cui, peraltro, ricorre anche la esatta data di nascita del professor Alessandro Dal Prato. Si è ritenuto, pertanto, di non sovrapporre le due celebrazioni, posticipando di qualche giorno le manifestazioni celebrative del prof. Dal Prato, anche per evitare la concomitanza con le analoghe iniziative promosse dall’Accademia Nazionale Virgiliana, dal Comune di Mantova e dall’Istituto Statale d’Arte. Nella mattinata del 18 luglio 2009, dopo la presentazione dei lavori di restauro eseguiti dagli ex alunni sul mosaico posto sulla torre civica, alla presenza di S.E. il Vescovo Mons. Roberto Busti, sarà ricordata la figura del compianto professore, la cui opera ha avuto un ruolo determinante nella formazione, non solo artistica, di tante generazioni di guidizzolesi. Nell’occasione verrà anche presentato ufficialmente al pubblico il bassorilievo di terracotta, raffigurante il Cristo Crocifisso, eseguito dal professore, donato dalla famiglia al Comune di Guidizzolo ed esposto nella nuova sala consiliare. Per quanto riguarda la celebrazione del 170° anniversario di fondazione del nostro Corpo Bandistico, le numerose manifestazioni in programma sono già state oggetto di pubblicazione. Vogliamo però ricordare come, nonostante sia così “vecchia”, la nostra Banda dimostri una vitalità ed una freschezza incredibili. Le tante iniziative in campo musicale, i tanti bambini, ragazzi e giovani che frequentano le quattro scuole aperte sul territorio, la Banda, la Junior Band, i vari gruppi musicali, il Circolo Diapason, l’Orchestra Sinfonica, il CD… questa non è solo una Banda, è una “holding musicale”! Ed è motivo di orgoglio per tutti i guidizzolesi. In chiusura vogliamo ricordare che quest’anno ricorre anche il 20° anniversario della fondazione della Pro Loco di Guidizzolo, altra realtà significativa e importante nel nostro tessuto sociale. La celebrazione però è programmata per l’autunno prossimo, per cui ci sarà modo di parlarne più diffusamente. Un anno, quindi, pieno di ricorrenze, segno di una comunità attiva e feconda. Un anno di eventi 3 DIRETTORE RESPONSABILE Andrea Dal Prato CAPO REDATTORE Graziano Pelizzaro REDAZIONE Giulia Avanzi Sergio Desiderati Laura Leorati Elodio Perani Giovanni Zangobbi Paolo Zani COLLABORATORI Giorgio Arienti Francesca Cappa Filippo Cerini Cristina Delmenico Martina Grandelli Francesca Lugoboni Donatella Lusenti Franco Mondadori Francesca Pesci Francesca Piazza Luca Piazza Mariavittoria Spina Giulia Stuani Sandra Tosi Davide Truzzi PROGETTO GRAFICO Claudia Dal Prato EDITORE Centro Culturale “San Lorenzo” via Virgilio, 25 46040 Guidizzolo (MN) Tel. 348 3115232 e-mail: [email protected] R. O. C.: N° 9434 del 16-10-00 Aut. Tribunale di Mantova N° 8/95 del 30-05-1995 MUNICIPIO - tel. 0376 819201 CARABINIERI - tel. 0376 819006 - 112 VIGILI URBANI - tel. 0376 840241 PRO LOCO Guidizzolo - tel. 346 4901177 GAS (metano) - Pronto intervento tel. 800 905 440 BIBLIOTECA COMUNALE - tel. 0376 840435 Teatro Comunale - tel. 335 422406 Oratorio San Lorenzo - tel. 335 1211999 FONDAZIONE “RIZZINI” onlus - tel. 0376 819120 FONDAZIONE “NonSoloArte” - tel. 0376 840303 ISTITUTO COMPRENSIVO - 0376 819049 - 819059 ISTITUTO STATALE D’ARTE - tel. 0376 819023 Cooperativa “Orizzonti” - tel. 0376 847326 PARROCCHIA Birbesi - tel. 0376 819602 PARROCCHIA Guidizzolo - tel. 0376 819052 POSTE E TELEGRAFI - tel. 0376 840091 SISAM (acquedotto) - 800 859370 - 0376 771869 PROTEZIONE CIVILE - tel. 0376 847388 Prenotazione ambulanza - tel. 349 8608653 • Dr.ssa Emi Ghisolfi - Cell. 333 8356733 Prenotazione visite: 0376 840433 (8,30-12,30) Lun. Giov. Ven.: dalle 16 alle 19 (su appuntamento) Mar. Mer. Gio.: dalle 10 alle 13 ORARIO DI APERTURA Da lunedì a venerdì: dalle 10 alle 13 Sabato: dalle 10 alle 12 Pediatra di base • Dr.ssa Stella Schena - tel. 3491047387 Lun. Mart. Giov.: dalle 9,30 alle 12,30 Merc.: dalle 16 alle 19 - Ven.: dalle 14 alle 17 • Dr.ssa Giancarla Cavalli - tel. 0376 868173 Ufficio Tecnico: lunedì e mercoledì dalle 10 alle 12,30 sabato dalle 10 alle 12 Assistente sociale: martedì dalle 11 alle 13 e giovedì dalle 9,30 alle 13 Polizia Municipale: mercoledì e sabato dalle 9 alle 11 Su appuntamento tel. 0376 840241 estivo 9-12 / 15-19 15-19 9-12 Stampa: Arti Grafiche Studio 83 (VR) Cellofanatura e spedizione postale Coop Service s.c.r.l. Virle Treponti (BS) COSTO MODULI 1 modulo verticale: mm 60 x 39 E. 40,00 2 moduli orizzontali: mm 60 x 82 E. 70,00 4 moduli orizzontali: mm 60 x 170 E. 110,00 1/2 pagina: mm 124 x 170 E. 180,00 Pagina intera: mm 277 x 170 E. 340,00 4 Ciclo Club 1977 - tel. 0376 818189 AVIS - AIDO - tel. 0376 840177 Rhapael - Ambulatorio Castel Goffredo 0376 771292 Amici di Rebecco - tel. 0376 819678 Associazione Commercianti - tel. 0376 818715 Calcio Guidizzolo - tel. 0376 819172 Centro Sociale “La Mimosa” - tel. 0376818419 Corpo Bandistico - tel. 0376 840090 CSE-Anffas - Rebecco - tel. 0376 818253 Gruppo Alpini Guidizzolo - tel. 0376 819516 GVG-Gruppo Volontari - tel. 0376 818240 Tennis Club Guidizzolo - tel. 0376 818382 Tutti i giorni dalle 8 alle 19 • Dr. Giuliano Ponti Ambulatorio 0376 819475 - abitazione 0376 819177 Lun. Mar. Mer. Ven.: dalle 10 alle 12,30 Giovedì: dalle 16,30 alle 19 • Dr.ssa Doriana Bertazzo Riceve su appuntamento tel.348 7737678 a Guidizzolo, Solferino e Volta Mantovana • Dr.ssa Angela Gatti - tel. 338 2619350 Lunedì - Mercoledì - Venerdì: dalle 17,30 alle 18,30 Ambulatorio Medole - tel. 0376 898109 Lun. Merc. Ven. : dalle 10,30 alle 12 Mar. Gio.: dalle 17,30 alle 19 NUMERO VERDE FARMACIE DI TURNO tel. 800-228521 (Guidizzolo 0376 819005) Ambulatorio igiene pubblica - tel. 0376 846713 Amb. vaccinazioni pediatriche - tel. 0376 846705 Servizio di medicina veterinaria - tel. 0376 846724 Servizio igiene degli alimenti - tel. 0376 846737 Servizio medicina del lavoro - tel. 0376 846733 Igiene dell’edilizia ed igiene pubblica - tel. 0376 846738 Segreteria e protocollo: Da lunedì a sabato dalle 9 alle 12,30 APERTURA invernale lun. 9-12 / 14,30-18,30 mar. giov. 14,30-18,30 mer. ven. 9-12 sab. 9-12 • Dr. Orfeo Valerio Galvani Ambulatorio 0376 819794 - abitazione 0376 819096 Lun. Mar. Mer. Gio.: dalle 9,30 alle 12,30 Mer. Ven.: dalle 16,30 alle 19,30 (su appuntamento) ORARIO DI APERTURA Lunedì Mercoledì e Venerdì dalle 14,30 alle 17,30 Sabato: dalle 9 alle 12 e dalle 14,30 alle 17,30 ORARIO DI APERTURA DOMENICALE Maggio - Settembre dalle 17,00 alle 19,00 Ottobre - Aprile dalle 15.30 alle 17,30 estivo invernale GUIDIZZOLO Festivi: Prefestivi: Feriali: 8 - 9,30 - 11 - 18 19 7,30 - 18 17 18 17,30 BIRBESI Festivi: prefestivi Feriali: mart. giov. 9,30 18,30 8,30 18,00 REBECCOPrefestivi 18 17 Don Arcangelo Tadini è Santo Molti i guidizzolesi presenti a Roma per assistere alla Canonizzazione del fondatore della Congregazione delle “Suore Operaie della Santa Casa di Nazareth”, le suore che da oltre 50 anni sono al servizio della nostra parrocchia. Lo scorso 26 aprile in piazza San Pietro a Roma Papa Benedetto XVI ha elevato agli onori degli altari 5 nuovi santi. Tra di loro il sacerdote bresciano don Arcangelo Tadini. Don Tadini nasce a Verolanuova nel 1846 e muore nel 1912. A 19 anni entra nel seminario diocesano e viene ordinato sacerdote il 19 giugno 1870. Esercita il suo ministero come curato di Lodrino (1871-1873) e cappellano al santuario di Santa Maria della Noce, frazione di Brescia. Nel 1885 inizia il suo servizio a Botticino Sera, due anni dopo è nominato parroco e vi rimane fino al 1912, anno della sua morte. Nel suo apostolato a Botticino Sera fonda una Pizza al taglio Tonda da asporto Guidizzolo via Solferino,66 tel. 0376 840494 Castiglione via Ordanino, 36 tel. 0376 632677 società agricola di mutuo soccorso; progetta e costruisce una modernissima filanda, per dare lavoro alle ragazze disoccupate del paese ed acquista la villa adiacente alla filanda per farne un convitto e dare così alloggio alle ragazzeoperaie provenienti dai paesi limitrofi. Nel 1900 fonda la Congregazione delle “Suore Operaie della Santa Casa di Nazareth”, la quale attualmente è presente, oltre che in Italia, in Inghilterra, in Brasile e in Burundi. Don Arcangelo fu un grande combattente in campo sociale, nello spirito della ‘Rerum Novarum’, l’enciclica di Leone XIII che diede avvio alla Dottrina Sociale. Il suo è stato un lavoro servizi ecologici . spurghi civili ed industriali . spurghi civili ed industriali . videoispezioni con localizzazione elettronica di rottura tubazioni . smaltimento fanghi . ritiro e smaltimento alimenti scaduti . preventivi gratuiti . servizio 24 h milani s.r.l. 46040 guidizzolo . mn . via marchionale 18 cell. 335 7587441 . tel. 0376 849544 . www.milanisrl.com Gruppo Alpini Guidizzolo tel. 0376 819516 5 che continua anche oggi. Se nel 1900 don Tadini aveva davanti agli occhi e al cuore la povertà delle ragazzine di Botticino, alle quali offrì un lavoro dignitoso e un ambiente educativo sano per crescere come donne e come cristiane, oggi le Suore Operaie che vivono in angoli particolari del pianeta hanno davanti agli occhi la povertà dei moltissimi ragazzi e ragazze ai quali vogliono offrire un lavoro dignitoso e un luogo sano perché crescano come cittadini e come cristiani. Potremmo dire che don Tadini è un “santo dei nostri tempi”, per il carattere della sua opera fortemente innovativo per quegli anni; un’opera, come abbiamo visto, che non si è conclusa con lui ma che dal suo seme ha tratto un frutto abbondante. Le Suore Operaie della Santa Casa di Nazareth sono presenti, a Guidizzolo dai primi anni ‘50, con una comunità, attualmente formata da quattro sorelle; suor Maria Rosa, suor Damiana, suor Gemma e suor Monica che collaborano con la Parrocchia condividendo, con la gente del paese, la gioia di appartenere ad una comunità cristiana e la fatica di vivere la propria fede negli ambienti di lavoro. E lo scorso 26 aprile le 4 suore, con don Adriano e molti altri guidizzolesi erano in Piazza San Pietro: per tutti, ma soprattutto per loro, un’emozione unica accanto ad una grande gioia. Sergio Desiderati Per meglio comprendere la figura del Santo riportiamo dal periodico trimestrale “Lavoro e vita”, edito dalle Suore Operaie, un articolo che 6 illustra un aspetto fondamentale della sua vita. “Più incentivi alla rottamazione!” suggerisce l’esempio di vita di quel parroco di provincia, che bene conosceva la fatica del vivere della sua gente. Dalla sua capacità di incentivare la rottamazione di mentalità contrarie alla dignità dell’uomo e dell’uomo che lavora, oso desiderare la rottamazione di politiche che considerano le persone non cittadini, tanto meno lavoratori, ma assolutamente consumatori, e trovo il coraggio di rottamare la mia struttura di lavoratrice per certi versi efficientista e per altri assistenzialista. E con don Arcangelo mi viene voglia di sognare un mondo del lavoro dove ognuno trovi un posto dove stare. Ma forse ho proprio solo voglia di sognare… Il mondo del lavoro cent’anni fa: lavoratori sfruttati e sotto-pagati; ricchezza concentrata nelle mani di pochi. Oggi è tutto cambiato: lavoratori “flessibili”, multinazionali. Basta un poco di fantasia lessicale e, anche agli occhi dei più superficiali incapaci di notare differenze, tutto si trasforma. Tutto appare nella sua verità mediatica e, in un tempo di paralisi economica e finanziaria internazionale, si scopre che il nostro Paese è il solo in cui la crisi non è altro che una pessimistica invenzione, che si risolve con ecoincentivi, vacanze sotto-costo e carte di credito senza fondo. L’austerità, la laboriosità e la concretezza di don Arcangelo sono roba d’altri tempi. Gli ingredienti del lavoro erano per lui l’impegno e la pazienza, l’intraprendenza e la collaborazione. Roba fuori moda! Eppure sperimento che proprio i frutti maturati nell’onestà e raccolti da mani ruvide ci danno di gustare il vero sapore della vita. Quando con il mio lavoro mi procuro il necessario e non vendo la mia speranza puntando all’enalotto, quando nel mio lavoro trovo la soddisfazione del mio impegno e non smarrisco la mia fede annullando la mia identità, quando il mio lavoro è occasione di solidarietà e non retrocedo nella carità per avanzare di carriera, quando alzo gli occhi per ritrovare la forza, ricordo quel sacerdote che ha dato alle sue giovani un’occupazione e le ha rese maestre sia nel lavoro, rendendole esperte professionalmente, sia nel lavorare, rendendole esperte moralmente. Don Arcangelo sapeva quanto determinante fosse il lavoro per vivere dignitosamente e progettare il futuro con fiducia. Per questo, seppur inesperto e senza denaro, si fece imprenditore. Il suo lasciarsi guidare dallo Spirito suscita meraviglia e un desiderio di essere contagiati per imparare a costruire speranza. Certo rischia di essere per nulla divertente l’”era glaciale del credito”, se il piccolo bradipo non molla la ghianda. L’intrapresa si blocca ed il lavoro si aspetta. Ma proprio questo è il tempo in cui scoprire nella sussidiarietà la ricetta per affrontare le difficoltà: rimboccarsi le maniche per inventare insieme il lavoro, dare impulso ad un’economia capace di produrre bene comune ed organizzata in società di persone che creano ricchezza. Don Arcangelo e la storia ci invitano a rottama- re il modello di impresa come proprietà privata, esclusiva. È un prototipo fallimentare che provoca solo disparità sociale. La sua filanda è stata una ricchezza per e di tutto il suo paese. Così va pensata e condotta ogni impresa, come un valore prezioso del territorio, della società, della storia in cui si colloca. L’impresa non è un affare privato e chi vi lavora, seppur nelle differenze dei ruoli, deve godere dei diritti e dei doveri di chi sa di collaborare alla costruzione del bene della società. Volendola vedere nera (cosa del tutto irreale), potrebbero verificarsi tempi in cui la politica decida di investire così tanto in alcuni settori da investirli completamente e la mamma, costretta a fare i turni per sbarcare il lunario, non sappia dove lasciare il figlio rimasto senza doposcuola. Potrebbe un eccesso di “progettualità” dei contratti di lavoro ostacolare il pagamento del mutuo per la casa. Potrebbe accadere di avvertire una strana sensazione di mobilità stando in coda all’ufficio per l’impiego mentre si attende l’ufficializzazione del proprio stato di disoccupazione. Potrebbe succedere di vivere un periodo di “crisi” e si potrebbe restare ad imprecare in attesa di ammortizzatori sociali formato “card” o si potrebbe imitare quel prete instancabile e innescare reti di solidarietà formato “carità”. Ci sono tanto vecchio da rottamare e grandi novità da incentivare e anche oggi è tempo per realizzare il “miracolo d’amore scambievole” sognato da don Arcangelo. Sr Francesca Fiorese La solenne Celebrazione di Piazza San Pietro e la Santa messa a Guidizzolo “animata” dalle suore africane appartenenti alle “Suore Operaie della Santa Casa di Nazareth” 7 Alessandro Dal Prato 100° anniversario della nascita 8 Sono trascorsi 7 anni dalla mattina di quel tiepido 16 ottobre 2002 quando ci colpì e fece velocemente il giro dell’intera provincia, e non solo, la notizia della scomparsa del prof. Alessandro Dal Prato. Da quel giorno tutti noi siamo un po’ più soli. Ci accorgemmo subito, poi il tempo lo avrebbe confermato, che la sua assenza era e sarebbe stata sempre percepibile. Incontrarlo mentre con la sua bicicletta prima, ed a piedi negli ultimi tempi, si spostava dalla casa allo studio era per tutti un momento di sicurezza: sapevamo che il suo occhio di artista e poeta andava sempre al di là delle semplici apparenze per cogliere quanto di più profondo nelle circostanze del momento era rappresentato. Anche nell’animo umano. Riusciva a cogliere da un piccolo gesto la grandezza dell’uomo. Quell’uomo a cui in tutta la sua vita ha indirizzato ognuno dei sui gesti, ogni sua attenzione, ogni intento artistico e didattico. Rappresentare in poche righe l’artista, il poeta, il didatta: l’uomo Alessandro Dal Prato, è sicuramente impossibile. Altri lo faranno con la competenza e la profondità che il Professore richiede. Alessandro Dal Prato era nato a Roncoferraro il 27 giugno 1909. La vita lo ha fermato a pochi passi dal centenario, ma anche ora sappiamo che egli ci sta osservando. Quegli amici con cui il Professore ha intessuto sempre rapporti molto stretti, nel rispetto più vero della libertà di ognuno a cui egli si è in ogni momento ispirato, non potevano non ricordare il centenario della nascita. Con manifestazioni alle quali in molti han dato il proprio contributo, dal Comune di Guidizzolo alla Fondazione ‘NonSoloArte’ Franco Bombana, dall’Amministrazione Provinciale di Mantova a Corneliani. Alla Fondazione NonSoloArte va riconosciuto il merito di aver fortemente sostenuto le manifestazioni di questo centenario, complice sicuramente la profonda e feconda amicizia che sempre ha legato la sua presidente Desirèe Bombana ad Alessandro Dal Prato. Ecco allora la pubblicazione di due volumi: “Dal Prato artista e uomo di Scuola” che raccoglie gli atti del convegno celebrativo, e “Alessandro Dal Prato 1909 – 2009 celebrazioni nel centenario della nascita” con i ricordi di quanti lo hanno incontrato. Dagli anni preziosi della “sua” prestigiosa Scuola, così originale e così attuale a cui si dedicano ex allievi tutti affermati nella loro professione grazie ai suoi insegnamenti, alla scuola attuale che porta il suo nome e dove ancora si cammina sulle orme di uno degli uomini che grandi energie ha profuse in metodo di insegnamento assolutamente innovativo, per arrivare alla straordinaria e personalissima esperienza artistica a tutto tondo che lo ha accompagnato fino agli ultimissimi istanti e che verrà rappresentata da illustri uomini di cultura. A Guidizzolo Alessandro Dal Prato, arriva agli inizi di gennaio del 1933. E’ già artista affermato nonostante la sua giovane età. Intuisce immediatamente che il territorio che gli è stato affidato per una doverosa crescita culturale ha bisogno di coniugare l’istruzione al lavoro. E’ tenace, caparbio secondo quanto di meglio questo termine incarni; fa muovere tutte le Istituzioni, dalle più basse fino ai Ministeri ed alla Presidenza della Repubblica. Con tutti intrattiene rapporti; si fa insistente quando serve. Ed ottiene. Per la scuola, per i suoi ragazzi, per questa ampia fetta della nostra terra. Lo Stato gli riconosce questi meriti conferendogli il più alto riconoscimento riservato ai ‘Benemeriti della Scuola’. Ma credo che il riconoscimento più alto a cui abbia mai ambito si possa ritrovare in queste celebrazioni che mostrano il ricordo, indelebile e particolarissimo, che ha lasciato. Nell’organizzazione degli eventi forse qualcosa verrà scordato e sicuramente lui per questo starà sorridendo; perdoni, per quanto ci si sforzi di rammentare i suoi insegnamenti qualche particolare può essere sfuggito. Auguri, professore. Sergio Desiderati Durante l’ultima seduta di Consiglio Comunale, avvenuta lo scorso 16 Aprile 2009, nella nuova Sala Consiliare faceva bella mostra un Crocifisso in terracotta, opera del prof. Alessandro Dal Prato donata dai familiari in occasione dei cento anni dalla nascita dell’artista. Il Comune e l’intera Comunità di Guidizzolo si arricchiscono di un nuovo capolavoro. Sulla stessa parete hanno trovato posto il quadro raffigurante “La pace di Guidizzolo”, del medesimo autore e il gonfalone storico del Comune. Se il quadro e il gonfalone ci rimandano alla storia e alla municipalità, il Crocifisso ci inserisce immediatamente in una dimensione spirituale, personale e comunitaria. La dimensione spirituale è facilmente comprensibile in un artista che si è cimentato innumerevoli volte con temi di carattere sacro; quella comunitaria è percepibile nella costante e mai immutata devozione a Cristo crocifisso, segno di sofferenza e redenzione, di umiliazione e annientamento ma anche di gloria, che dal trono della croce redime tutta l’umanità. Nel territorio guidizzolese le antiche croci ancora presenti ci testimoniano di lutti, di sofferenze e pie pratiche; speranza e attesa per un mondo diverso e migliore. Da sempre la Croce ha creato scandalo, per il suo carattere incomprensibile che ci obbliga a rovesciare i nostri consolidati criteri di giudizio e pensiero. Un graffito romano, probabilmente la più antica e blasfema raffigurazione, rappresenta in croce non Cristo, ma un asino. In tutti i tempi, sommi geni della pittura e della scultura si sono cimentati con questo tema ed ognuno, pur nella tradizione della rappresentazione, ha cercato di interpretare con originalità quel tragico evento che ha segnato e cambiato profondamente la storia dell’umanità. Con quest’opera il prof. Alessandro Dal Prato si misura in un compito non facile: quello di plasmare nella creta un’opera nuova nel suo genere. Si sente, si percepisce l’influenza dei grandi artisti del passato e nell’insieme l’opera è assolutamente classica. Personalmente, ritengo, tuttavia, che le principali fonti di ispirazione siano state le Sacre Scritture e la Sacra Sindone. Come non riconoscere nel volto straziato, eppur tranquillo, il Gesù di Giovanni? Gesù che dice: “Tutto è compiuto” e muore (Giov. 19,30). Non senza, però, aver teneramente pensato a sua Mamma, sostenuta dalle pie donne e dall’apostolo che egli amava: “Donna, ecco il tuo figlio”; e poi al discepolo: “Ecco tua madre!” (Giov. 19, 25-27); e non senza aver mostrato la Sua umanità quando dice: “Ho sete” (Giov. 19,28). Chiodi, spine, sangue, piaghe, offese: nulla gli è stato risparmiato. Quale fatica stare appeso alla croce! E quelle braccia alzate quasi a formare con il corpo una ipsilon ci danno il senso dello spasmo e della pace seguita all’ultimo respiro e fanno da collegamento tra la terra e il Cielo; ci innalzano verso l’alto e ci portano dalla nostra quotidiana materialità, rappresentata dalla verticalità del corpo, verso Dio. Le mani chiuse non sono atte a tirar pugni ma sembrano salutare l’intera umanità per la redenzione della quale Cristo è morto. Essenziale questo Crocifisso! Un corpo senza croce, eppure sembra che il legno non manchi. Una croce nascosta, invisibile, quasi assente eppure ben presente. Se ognuno, come dice Gesù, deve caricarsi della croce, il professore ha reso benissimo questo concetto: noi offriamo, porgiamo a Gesù la nostra croce e, forse, tante volte ve lo inchiodiamo noi. Manca la scritta, l’acronimo INRI, il cosiddetto titolo, eppure non ne notiamo l’assenza, perché è chiara la regalità del Signore; così come sotto i piedi non è stato posto il tradizionale teschio con le tibie incrociate, richiamo ad Adamo, perché già Gesù assorbe in sé, nuovo Adamo, quello vecchio. Non sarebbe possibile, nemmeno con un lungo trattato, essere esaustivi riguardo ai rapporti tra Cristo in croce, di Alessandro Dal Prato. Opera in terra cotta, donata al Comune di Guidizzolo nel 2009 la Sacra Sindone conservata nel duomo di Torino e le arti; ci sono, però, prove inconfutabili che queste ne siano state influenzate. Alessandro Dal Prato ce ne mostra un segno: i chiodi piantati nei polsi e non, come da tradizione, nel palmo delle mani. E’ dimostrato che mai un uomo avrebbe potuto essere appeso alla croce per le mani: il peso e le contorsioni del corpo durante la terribile agonia avrebbero fatto sfilare i chiodi con la lacerazione dei palmi. La Sindone è conosciuta da secoli, eppure il mondo dell’arte ne ha spesso snobbato il linguaggio iconografico a vantaggio della tradizione. Dal Prato non solo ne accetta la lezione, ma la sublima, come nell’altro Crocifisso, questa volta in bronzo, realizzato per la cappella gentilizia della propria famiglia, posta nel locale cimitero. Siamo di fronte a un’opera che è sintesi di fede, di arte e di poesia, di quella poesia che fa dire al sommo poeta Dante, mettendo in bocca a Manfredi di Svevia le parole: “Poscia ch’io ebbi rotta la persona di due punte mortali, io mi rendei, piangendo, a quei che volentier perdona. Orribil furon li peccati miei; ma la bontà infinita ha sì gran braccia, che prende ciò che si rivolge a lei” Purgatorio, canto III, vv. 118-123 Giovanni Zangobbi 9 Alessandro Dal Prato 1909 - 2009 Celebrazioni nel centenario della nascita Mantova, sabato 4 luglio 2009 Accademia Nazionale Virgiliana – Sala Ovale Accademia Nazionale Virgiliana di Scienze Lettere e Arti Convegno di Studi Alessandro Dal Prato artista e uomo di scuola ore 9,30 Saluto del prof. Giorgio Zamboni, Presidente dell’Accademia Nazionale Virgiliana Relatori ore 10,00 Luciano Pazzaglia, Università Cattolica del Sacro Cuore Alessandro Dal Prato e la Scuola d’Arte ore 10,45 Daniela Ferrari, Archivio di Stato di Mantova Le carte di Alessandro Dal Prato presso l’Archivio di Stato di Mantova ore 11,30 Renata Casarin, Soprintendenza per i Beni Storici Artistici Una vita per l’arte, l’arte per la vita ore 12,15 Interventi Congedo Rodolfo Signorini, Accademia Nazionale Virgliana Guidizzolo, sabato 18 luglio 2009 Municipio di Guidizzolo – Sala Consiliare Comune di Guidizzolo ore 10.00 Saluto del Sindaco e delle autorità ore 10,30 Ugo Bazzotti, Museo Civico di Palazzo Te Ricordo di Alessandro Dal Prato ore 11,00 Giovanni Zangobbi, Consiglio Comunale di Guidizzolo Scoprimento di un bassorilievo di terracotta di Alessandro Dal Prato ore 11,30 Franco Bassignani – ex allievo della Scuola d’Arte Illustrazione dell’intervento sul mosaico “Madonna col Bambino” collocato sulla torre civica ed eseguito nel 1955 dalla Scuola d’Arte MAIN SPONSOR 10 Guidizzolo in Fiera Giovedì 16 luglio Ore 20,00 Gara ciclistica in notturna “17° TROFEO PRO LOCO” Organizzata dal ciclo club 77 Ritrovo in via f. Filzi ore 19,00 Venerdì 17 luglio Ore 20,00 presso il cortile del comune Apertura stand gastronomico Ore 21,30 Spettacolo di danza BALLANDO SOTTO LE STELLE curato dalla Scuola di danza Sportingdance Domenica 19 luglio Ore 20,30 Piazza Mutti “CENA A LUME DI CANDELA” * In collaborazione con la Fondazione Rizzini 2009 Piano bar con Laura e Stefania Ore 10,00 presso il porticato ex comune ESPOSIZIONE DELLE SPECIE “FUNGINE” Gruppo Micologico Naturalistico Ore 10 - 12 e 16 - 21 Sala Consiliare Apertura mostra “Alessandro Dal Prato” Ore 21,00 Piazza mutti Esibizione di DANZA ORIENTALE delle allieve di Claudia Dal Prato Ore 16 via Vittorio Veneto Associazioni e Hobbisti in vetrina Ore 21,00 presso il bar Teo e Paola serata cocktail con dj Marco Grandi Ore 21,00 via v. Veneto Musica con: Strawdaze,Giooma Arabika,The Black Dromne,Nameless Sabato 18 luglio Ore 20,00 presso il cortile del comune Apertura stand gastronomico ore 10, 00 Sala Consiliare **Celebrazioni del 100° anniversario della nascita di Alessandro Dal Prato, mostra e scoprimento del mosaico “Madonna col Bambino” restaurato La mostra sarà aperta dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 21 ore 10, 00 Sala civica Mostra fotografica “150 ANNI DOPO : I LUOGHI DELLE BATTAGLIE OGGI” a cura del gruppo Incontri Fotografici Ore 21,00 presso il bar Gobbi SERATA CON BIRRA A CADUTA E MOJITO con dj Marco Grandi Ore 21,30 cortile del comune TRIBUTO A LUCIO BATTISTI Con il gruppo “Due mondi” Lunedi 20 luglio Ore 10 - 12 e 16 - 21 Sala Consiliare Apertura mostra “Alessandro Dal Prato” ore 20,00 presso il cortile del comune Apertura stand gastronomico Ore 21,00 cortile del comune CONCERTO DELLA BANDA DI GUIDIZZOLO * Su prenotazione da farsi entro il 12 luglio - Cartoleria Nadia, tel.0376 819455 costo 25.00 Euro - bevande comprese ** Ai presenti verranno donate pubblicazioni edite dalla Fondazione “NonSoloArte Franco Bombana” per l’occasione LA CONCHIGLIA EDI LUN IUSO IL CH Pizza da asporto Consegna a domicilio via Fabio Filzi, 63 Guidizzolo - Tel. 0376 819614 11 salute Argomenti medici semplificati da Elodio Perani di Guidizzolo Risonanza e disordini fra campi elettromagnetici organici e applicati 12 Alcune scoperte, dopo aver visto la luce, per la loro difficoltà convenzionale e applicativa vengono spesso accantonate. Un esempio evidente lo troviamo nel campo della fisica quantistica perché finora la ricerca ha ritenuto più facile esprimersi in termini chimici attraverso le molecole regolatrici dei farmaci. Lo stesso DNA non è soltanto una sostanza essenziale alla vita, in termini più complessi è una struttura dinamica di risonanza elettromagnetica. Per questo possiamo dire che le funzioni ed i processi biologici del nostro organismo esprimono campi elettromagnetici misurabili trasmettendo energia ed informazioni che interferiscono anche su se stessi. D’altro canto è appurato che radiazioni elettromagnetiche applicate possono curare, come l’esempio delle microonde che agiscono positivamente sulle attività ormonali, anticorpali e sui neurotrasmettitori ma possono anche danneggiare se ad alte dosi. I vari tipi di applicazione quindi si diversificano a seconda della frequenza, dell’intensità e della durata di esposizione ma anche per l’effetto strettamente individuale. L’organismo umano può essere considerato in duplice aspetto poiché ogni tessuto ha un suo spettro d’onda che interagisce con le onde elettromagnetiche che vi si possono trasferire. Così con la risonanza magnetica funzionale otteniamo informazioni su questi due sistemi poiché confrontandosi ci danno segnali organici. Sapendo quindi che questi possono essere sia emessi che ricevuti, possiamo dire che le interferenze rappresentano l’ordine di funzionamento degli organi stessi (omeostasi elettromagnetica). Questo ci dimostra che decifrare i disordini dell’equilibrio elettromagnetico significa andare oltre i semplici significati tradizionali. Le stesse onde che emette l’organismo starebbero a dimostrare che ogni processo vitale viene controllato da oscillazioni elettriche tanto che le malattie prima di esprimersi come disguido organico si manifestano come disturbo di campi magnetici. La loro misura individua il momento in cui un organo va in risonanza con uno stimolo analogo per cui in una visione generale si può dedurre che la vita è mantenuta dall’interazione risonante tra biomolecole e campi elettromagnetici. Quando questo non avviene si verifica una patologia che altro non è se non un disordine di traffico molecolare. Immaginificamente si potrebbe paragonare alla “stecca” di un orchestrale che si ripercuote sulla validità di una esecuzione. Il nostro organismo è composto dal 99% di molecole dell’acqua raccolta in varie ed estese zone corporee che oscillano all’unisono creando campi elettromagnetici che a loro volta orientano quell’1% di molecole organiche combinandole nelle diverse strutture regionali dell’essere vivente. In altre parole possiamo parlare di organizzazioni sopramolecolari che il professor P.G. Spaggiari , fra i più grandi ricercatori in materia di medicina quantistica, chiama “domini di coerenza” formati mediamente da 5 milioni di molecole d’acqua. Questi campi elettromagnetici, a differenza di quelli prodotti dalle antenne che possono viaggiare liberi nello spazio assumendo segno positivo, rimangono chiusi nelle suddette zone con conseguente segno negativo. Una interessante legge di fisiologia definisce che la risposta dell’organismo a uno stimolo è proporzionale al logaritmo dello stesso. Per entrare in questo concetto mi è d’obbligo toccare una materia con la quale non sono mai stato in confidenza, ma ciò debbo per spiegazione anche a me stesso. Il logaritmo è un numero base con esponente di elevazione positivo o negativo che rappresenta il numero di volte con cui bisogna moltiplicarlo per ottenere un certo valore. Matematicamente ne deriva che il logaritmo di un numero negativo molto piccolo darà un numero negativo molto grande per cui cause morbose molto piccole producono in termini di malattia risposte molto grandi. Dalla vasta ed eterogenea letteratura mi pare di avere estratto concetti per tutti noi illuminanti e comprensibili per questo argomento. A tutta penna Lettere al direttore Egregio Direttore, pur non abitando in Guidizzolo ricevo LA NOTIZIA e devo dire che è davvero un bel giornale! Completo, nella sua semplicità, con informazioni ed aggiornamenti che riguardano il nostro paese, ma talmente “intelligente” da aggiungere rubriche di interesse generale. Per questo è molto apprezzato da noi che siamo“extra muros”. Piacevole da sfogliare ed ora, che è a colori, ancora più apprezzabile. Nemmeno la pubblicità è fastidiosa, anzi, spesso noi “esteri ma non tanto” ci siamo rivolti ai vostri inserzionisti… e con grande soddisfazione. Tramite comuni amici ho appreso che si aggiungerà ai vostri collaboratori Paolo Zani, validissimo responsabile di un patronato. Considerata la sua esperienza penso che sarà tartassato di richieste su pensioni, previdenza sociale e qual altro! Il dott. Zani “entra” in casa mia il giovedì mattina attraverso la TV, collabora alla trasmissione Aria Pulita, dove una giornalista, Simona Arrigoni riesce a gestire egregiamente, politici di tutti i partiti, senza mai cadere nella trappola “ DI PARTE”. Un’ultima cosa: in parecchi mi chiedono di poterne avere una copia, anche rimborsando almeno le spese di spedizione, visto che tra i pregi c’è anche la gratuità, ma non conosco la vostra disponibilità. Potrebbe farmi la cortesia di aggiornarmi? La ringrazio e ringrazio anche la redazione, i collaboratori e non ultimi gli inserzionisti, che ne permettono la pubblicazione e risolvono parecchi problemi a noi lettori, perché quando si cerca un buon professionista…non si trova mai! Buon lavoro a tutti e ancora un grazie a lei per l’impegno. Isabella Ringrazio la lettrice per l’apprezzamento e la simpatia che ci dimostra e le confermo che tutti coloro che desiderano “la Notizia” la potranno ricevere, gratuitamente, semplicemente fornendo il loro indirizzo. Egregio Direttore, anch’io ho qualcosa da dire. Sono Jenni, una segugina molto simile a quella buttata nel canale con una pietra al collo, l’estate scor- sa. Sono stata molto male ma, ricoverata in clinica, mi hanno salvato. In famiglia, nessuno mi considera uno scarto, anzi, ho un’overdose di coccole e sono tornata felice insieme ai miei fratelli. Il nostro istinto è cacciare, ma siamo cani, birbanti come gli altri, diamo lo stesso amore e le stesse gioie. Leggo spesso di quanto sono “cattivi” i cacciatori: comodo fare di tutta l’erba un fascio. I cacciatori, i veterinari, gli esseri umani non sono tutti uguali! Perchè nessuno scrive che sono “cattivi” anche i pescatori, quando mostrano con orgoglio i loro trofei? La pesca non è uno sport? Forse perché una trota con un amo infilzato in bocca, non fugge veloce come una lepre, o le succulente grigliate di pesce o il tonno in scatola e il salmone affumicato non scappano? E quanti, tra i”non cattivi”, hanno mangiato l’agnello per Pasqua e mangeranno gli agnoli col brodo di cappone, per Natale? Quanti non hanno accessori in pelle, non usano prodotti testati sugli animali, non mangiano salame o prosciutto e non danno ai bimbi gli omogeneizzati di carne per lo svezzamento? Quelle bestie non si sono suicidate… Noi cani siamo carnivori e anche nelle mie crocchette c’è la carne, ma ho letto su internet, cosa fanno certi veterinari, per testare alcuni di questi mangimi, ai miei compagni sventurati…Spero tanto che non sia vero. Altro che il “mio”dottore che non parla, per consolarmi quando il dolore è inevitabile!!! Come spero non sia vero che, per castrato e cappone, non ci sia un briciolo di anestesia, che lumache e aragoste siano buttate in acqua bollente vive e che l’agnello debba morire in quel modo, per avere la carne più bianca. Li avete mai sentiti…piangere? Ed è solamente una parte, della cattiveria umana, ma io, che sono “SOLO” un animale, spero che sia tutta una menzogna…Mangio carne e pesce, ho rispetto per le opinioni altrui e lo vorrei per le mie, ma vorrei tanto che ci fosse una legge, non tanto che renda il mondo vegetariano, ma che proibisse la sofferenza INUTILE. Un abbraccio a tutti, che siate d’accordo o meno con quanto scritto, dagli “esuberanti”Jenni, Ber, Pelè Ciro e Stella. Condizioniamo la vita alla famiglia, ma amiamo come gli umani non sanno fare. Sandra 13 Santorini: un’emozione senza fine… di Francesca Lugoboni “… Sembra una nave che veleggia nel mezzo del Mar Egeo; con orgoglio rizza la sua mole agli elementi della natura che hanno irrimediabilmente lasciato il segno sul suo scafo…”. Col passare del tempo ne è rimasta solo la metà, ma è a ciò che deve la sua irripetibile bellezza. L’isola che trascina dietro di sé un mito: il mito della scomparsa di Atlantide. L’isola che porta nella sua memoria le cronache di bibliche catastrofi: Santorini. Ho deciso di parlarvi di questa meravigliosa isola dell’Egeo, memore di una vacanza da sogno in un universo parallelo. Santorini è una delle isole più meridionali dell’arcipelago delle Cicladi e sicuramente una delle più piccole con i suoi 18 Km di lunghezza per i 6 di larghezza. Senza dubbio uno degli spettacoli naturali più suggestivi del Mediterraneo: unica isola greca a poggiare su di un antico vulcano, caratterizzata da incantevoli spiagge di sabbia bianca e ciottoli neri. Nonostante la superficie poco estesa, Santorini riesce ad accontentare chiunque: dalle coppie in cerca di romanticismo, ai giovani che rincorrono il divertimento, fino ai più avventurosi Indiana Jones, alla ricerca della perduta Atlantide. 14 Vista dal mare, Santorini appare come un’arida e rocciosa isola, posta di fronte ad un vulcano, le cui cittadine sono collocate su alte scogliere capaci di offrire panorami mozzafiato e fantastici tramonti, al termine dei quali la tradizione impone un doveroso applauso mentre si sorseggia l’aperitivo. Generalmente la maggior parte dei turisti soggiorna nei pressi delle più famose spiagge di Kamari e Perissa, ma è preferibile optare per la capitale Thira, Imerovigli oppure gli altri borghi arroccati, molto suggestivi e ricchi di piccoli caffè e luoghi d’interesse. Doveroso, a questo punto, fare un cenno a quella che è la storia di quest’isola tanto magica. Santorini era un’isola dalla forma tonda; poi, nel corso di un forte terremoto e di una successiva eruzione vulcanica, nel lontano XV secolo a.C., scomparve la civiltà minoica ed il centro dell’isola affondò, conferendole l’attuale forma a mezzaluna. Questo è uno dei motivi per cui molti credono che Santorini si trovi effettivamente dove una volta era Atlantide. Ma torniamo ad oggi per segnalare ciò che merita d’esser visto. Ricordiamo che siamo su di una piccola isola, per questo facile da girare e molti sono i bus che collegano i principali abitati. A questo punto va visitato Akrotiri, antico paese sepolto dalla lava durante l’eruzione di 3500 anni fa. Qui gli archeologi stanno ancora scavando, ma è possibile attraversare i piccoli vicoli ed ammirare gli edifici tornati quasi come in origine. Passeggiando poi per Thira, la capitale, situata sulla cima di un’alta rupe, si resta meravigliati di fronte alla moltitudine di ristoranti, taverne e chioschi sparsi per le viuzze e sempre stracolmi di gente. Qui hanno sede un museo del folklore, una cittadella medievale e due cattedrali, entrambe centri cristiani: uno cattolico ed uno ortodosso. La città, nel complesso, è un luogo romantico ed affascinante per le sue bianchissime costruzioni dai tetti blu, tipiche dell’architettura greca insulare. Una sosta, seppur breve, merita anche Pyrgos, antica capitale con il suo panoramico monastero. Consigliate anche un paio di escursioni da fare in barca. Una all’isola di Thirasia sede di un caratteristico e pittoresco villaggio, e l’altra al vulcano, tuttora attivo, con le sue sorgenti naturali calde. Dal punto di vista gastronomico, Santorini offre una vasta scelta di prodotti tipici del luogo. Personalmente suggerisco di lasciarsi conquistare dalla cucina greca, se non altro per gustare i sapori di un’antica civiltà. Infine c’è il mare: una distesa tanto blu da apparire irreale, soprattutto quando baciata dal sole del tramonto che, con i suoi caldi colori, sembra quasi diluirsi nell’acqua. STOP AND GO F.lli Turini BAR - TAVOLA CALDA SELF SERVICE RICEVITORIA SUPER ENALOTTO VIA. GALILEO, 4 GUIDIZZOLO - TEL. 0376 847054 15 Noi e la legge A cura di Laura Leorati, avvocato I lettori possono esporre problemi o situazioni che siano di interesse generale Nuove norme del Codice della strada Nove ragazzi su dieci bevono in discoteca o nei pub durante il week end. Secondo l’Istituto Superiore della Sanità a livello nazionale, sono queste le percentuali rilevate: 64,8% dei ragazzi (di cui 42% minorenni) e 34% delle ragazze (di cui 21% minorenni). L’esito della ricerca sull’uso e abuso di alcol tra i giovani potrebbe essere la concausa dell’ennesima riforma al codice della strada che, nell’intenzione del legislatore, sarà approvata prima dell’esodo estivo. In materia di ebbrezza alcolica, il margine di tolleranza sarà azzerato oltre che per agli autisti di professione con patente di guida C,D, E, anche per i neopatentati fino a ventuno anni di età e per coloro che avranno ottenuto la patente da meno di 3 anni. La sanzione comminata sarà, in assenza di sinistro, compresa fra 200 e 800 euro mentre sarà raddoppiata in caso di sinistro. Per i conducenti con anzianità di guida inferiore ai tre anni sarà ulteriormente ridotto anche il limite di velocità: da 100 a 90 chilometri ora¬ri in autostrada e da 90 a 70 sulle extraurbane, ove non insista un diverso limite. Con l’entrata in vigore della nuova riforma al codice della strada, prevista per quest’estate, aumenteranno le sanzioni comminabili ai minorenni in stato di ebbrezza che si trovino alla guida di ciclomotori. In caso di accertata ebbrezza alcolica inferiore allo 0,50 g/l, il trasgressore minorenne potrà conseguire la patente “B” solo a 19 anni. Il suddetto traguardo slitta al compimento del ventunesimo anno di età per coloro ai quali sia stato rilevato un tasso alcolico superiore a detta soglia. Sempre per i più giovani sono contemplate due importanti novità. La prima riguarda l’insegnamento nelle scuole dell’obbligo, a decorrere dal 2010, dell’educazione stradale come materia didattica, mentre la seconda concerne il rilascio del foglio rosa a coloro cha abbiano compiuto il diciassettesimo anno di età purché già titolari di patente cat. “A” ed affiancati, al momento della guida, da soggetto munito di patente “B” da almeno 10 anni. Saranno inasprite le pene detentive (fino a 15 anni di carcere) per tutti i trasgressori (a prescindere 16 dall’anzianità di guida) che, trovandosi in stato di ebbrezza alcolica o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, si rendano responsabili di un sinistro mortale. In tal caso scatteranno altresì il ritiro della patente con sospensione della stessa fino a cinque anni ed il sequestro del veicolo intestato al medesimo trasgressore. Per tutti i conducenti sono previste sanzioni pecuniarie più salate in caso di superamento dei limiti di velocità: chi supera di oltre 40 chilometri orari il limite consentito sarà assoggettato ad una multa che va da un minimo di 500 fino ad un massimo di 2.000 euro. La sanzione accessoria della decurtazione di punti patente sarà, invece, meno gravosa: 6 i punti decurtati in luogo degli attuali 10. Il rilevamento a mezzo di autovelox, tuttavia, sarà consentito solo sulle autostrade e sulle strade a scorrimento veloce che passano sul territorio comunale. Sanzioni dimezzate, invece, per le violazioni del divieto di sosta con ciclomotori: massimo edittale da 155 a 92 euro. Aumenteranno da 5 a 8 unità i punti patente decurtati per coloro che non rispettano l’obbligo di precedenza ai pedoni che si trovino sulle strisce; in assenza di strisce pedonali, i punti sottratti saranno 4 ma torneranno ad essere 8 nel caso in cui i pedoni siano rappresentati da bambini o anziani. Obbligo di indossare il giubbetto catarifrangente per coloro che si spostano con la bicicletta durante le ore crepuscolari/notturne ed in tutti i casi di transito all’interno di gallerie. Al fine di consentire la revisione della patente in caso di accertamento di patologia che risulti idonea a limitare o ad escludere la capacità di guida di un veicolo, è fatto obbligo ai medici curanti di inoltrare comunicazione, in forma scritta e riservata, al competente Ministero delle Infrastrutture. Infine, si pensa ad una “scatola nera” per la ricostruzione della condotta di guida del conducente in presenza di sinistro stradale nonché ad una targa personale che resti immutata anche in caso di sostituzione dell’auto. Noi e il fisco A cura di Giulia Avanzi, dottore commercialista I lettori possono esporre problemi o situazioni che siano di interesse generale Una nuova possibilita’ per le imprese: versare l’iva solo al momento dell’effettivo incasso Lo scorso 28 aprile è entrata in vigore, con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale una norma che consente di emettere fatture con Iva ad esigibilità differita. In pratica, chi deciderà di avvalersi di tale possibilità, potrà versare l’Iva relativa alle fatture emesse solo nel momento in cui il cliente avrà provveduto ed effettuare il relativo pagamento. Ciò dovrebbe consentire agli imprenditori interessati di non dover anticipare, in liquidazione periodica, l’Iva non ancora materialmente incassata. Per potersi avvalere di tale regime però non bisogna aver realizzato nell’anno solare precedente (o, in caso di inizio attività non prevedere per l’anno in corso) un volume d’affari superiore ai 200.000 euro. In ogni caso, non sarà comunque possibile emettere una fattura con iva ad esigibilità differita se: - chi emette la fattura si avvale di un “regime speciale Iva”, tra cui ad esempio il regime agricolo o la vendita di sali e tabacchi; - il cliente si avvale del meccanismo del “reverse charge” (inversione contabile) - Il cliente è un soggetto privato (sprovvisto quindi di partita Iva). Condizione fondamentale per poter beneficiare di questa nuova possibilità è quella di apporre sul documento un’apposita annotazione: “operazione con imposta ad esigibilità differita, ex art. 7 D.L. n. 185/2008”, in mancanza di tale descrizione l’iva esposta va intesa ad esigibilità immediata. L’emissione delle fatture è una facoltà concessa al contribuente, che può quindi decidere di non applicarla oppure di applicarla solamente ad alcune delle fatture emesse. Particolare attenzione dovrà quindi essere posta alla gestione finanziaria di tali operazioni per non commettere errori in relazione al momento in cui l’iva diviene effettivamente esigibile (si pensi ad esempio ai casi i cui i pagamenti avvengono in modo frazionato). Infine va sottolineato che il medesimo trattamento dovrà essere riservato alle fatture di acquisto ricevute: in pratica la detrazione dell’Iva sarà subordinata all’effettivo pagamento della stessa. In ogni caso, trascorso un anno dal momento dell’effettuazione dell’operazione dell’operazione, l’iva diverrà comunque esigibile, a meno che prima di tale termine l’acquirente non sia assoggettato a procedure concorsuali od esecutive. Deduzioni, detrazioni e destinazione del 5 per mille L’approssimarsi delle scadenze legate alle dichiarazioni dei redditi suggerisce lo spunto per riepilogare, di seguito, a chi è possibile destinare una parte del proprio Irpef e quali elargizioni in denaro è possibile detrarre o dedurre dalla denuncia dei redditi. Per quanto riguarda la destinazione dell’Irpef, si ricorda che è possibile destinare una parte dell’imposta dovuta per l’anno (quindi non è un versamento aggiuntivo) ad una delle finalità prescelte. Più precisamente, se l’otto per mille (che ormai è ben conosciuto da tutti) è possibile destinarlo allo Stato, od ad una delle chiese o delle comunità religiose individuate (chiesa cattolica, Avventisti del 7° giorno, Chiesa Valdese, Chiesa Luterana o comunità degli Ebrei in Italia) affinché lo utilizzino per scopi sociali o a carattere umanitario di loro diretta gestione, da qualche anno è possibile destinare anche il 5 per mille del proprio gettito Irpef. In quest’ultimo caso è possibile destinarlo ad associazioni di volontariato, alle Onlus ed alle associazioni di promozione sociale iscritte nei registri nazionale, regionali e provinciali (previste dall’art.7, commi 1, 2, 3 e 4 della legge 383/2000) ed alle associazioni e fondazioni che operano nei settori di cui all’art. 10 comma 1, lettera a) del D.Lgs 460/1997. O, in alternativa, a sostegno delle attività sociali svolte dal comune di residenza o al finanziamento della ricerca scientifica e sanitaria, o a sostegno delle associazioni sportive dilettantistiche riconosciute. La scelta va espressa sul modello 730, o sul Modello Unico Persone Fisiche apponendo la propria firma solo nel riquadro corrispondente alla finalità prescelta(in questo caso però andranno destinati alla generalità); se però il contribuente vuole destinare il 5 per mille ad un soggetto specifico, allora dovrà indicare nell’apposito riquadro anche il codice fiscale del soggetto a cui intende destinare direttamente l’I.r.p.e.f. Se il contribuente non è tenuto a presentare alcuna dichiarazione può comunque effettuare la sua scelta compilando l’apposito quadro che gli verrà consegnato dal datore di lavoro o dall’ente pensionistico unitamente al Cud. Se, invece nel corso dell’anno trascorso, si sono effettuati versamenti a favori di Onlus, associazioni non lucrative di utilità sociale, parrocchie, fondazioni od uno degli altri soggetti individuati dalla norma, si ricorda che tali versamenti sono considerati oneri detraibili, od in alcuni casi deducibili dalla propria dichiarazione. Importante sottolineare, che non vengono considerati i versamenti in contanti, ma solo quelli effettuati mediate assegno, bonifico bancario, carta di credito o bollettino postale. Ricordare quindi di conservare tutta la relativa documentazione da poter poi utilizzare in sede di denuncia dei redditi. Dott.ssa Giulia Avanzi, Dott. Marco Scardeoni In Shape Srl – società di formazione e consulenza Desenzano del Garda (BS) 17 Anima e cuore A cura di Sandra Tosi Voglio esprimere la mia gratitudine, a chi mi ha incoraggiato a proseguire, apprezzando questa “mia” pagina. Ho solo la speranza di regalare un sorriso e un pizzico di serenità, senza tante pretese. A chi ritiene che siano testi “melensi” e ”sciocchezze inutili”… chiedo scusa. Ognuno dà quello che ha. A me fa tanto piacere scrivere, spero a voi, anche stavolta, leggere. A tutti col mio grazie, REGALO LA MAGIA! È possente, immensa, inesauribile, prima sfiora, accarezza e poi ti travolge. Basta un alito di vento, una parola, un gesto, un battito d’ali. Il sortilegio non costa nulla, non ha riti, non ha regole e non ha prassi da seguire. La sua potenza è indiscutibile, il suo potere trascinante, l’esito… garantito! Vedrai, non smetterà di rinnovarsi e tu non sarai più solo! La magia scavalcherà l’odio e sarà la certezza, che andrà tutto bene, anche quando non è vero e che si può ricominciare. Ti inciterà a camminare, quando, abbattuto, vorrai fermarti; abbasserà le tue braccia, quando vorrai arrenderti e si coricherà con te, quando vorrai riposare. Magicamente riprenderai a sperare. E quando altri saranno accasciati tu camminerai nella bufera, guardando verso il sole… Seguiterai il tuo viaggio, parlerai di pace in mezzo alla guerra e costruirai, dove altri desistono. Colorerai le porte ammuffite degli orfanotrofi, dipingerai sorrisi sui visi rugosi e pitturerai cucce per i cani abbandonati. La magia griderà, quando altri rimarranno in silenzio e urlerà contro le ingiustizie, renderà la voce a chi non l’ha più. Farà vergognare i prepotenti e gli ipocriti, i furbi e i finti tonti. Aprirà gli usci cigolanti delle chiese di campa- gna, perché entri sole e calore, socchiuderà i portoni di mastodontiche cattedrali, perché non entri il gelo. La magia non vedrà la pelle nera o gli occhi azzurri. Non chiederà chi sei e da dove vieni. Non guarderà se vestirai a festa, se hai ori, gioielli, conti in banca e distruggerà il dio denaro, schiacciandolo col piede, come serpe del male. Non scruterà il seno rifatto, le labbra al botulino, i muscoli palestrati, la disabilità…Andrà oltre il corpo, rileverà i tuoi gesti, si infiltrerà direttamente al cuore! E ammirerà la tua bellezza con gli occhi dell’anima… E udirà oltre le parole, perché in troppi sentiranno quello che tu dici, alcuni ascolteranno, ma…Soltanto la “magia” capirà quello che tu taci! Ma in quanti ci credono e si abbandonano all’incantesimo? Peccato, sarà apprezzata in pieno solo, quando la perderai…! E’ una magia prodigiosa: SI CHIAMA…AMORE!!! E-mail: [email protected] COMBUSTIBILI CARBURANTI LUBRIFICANTI Da oltre quarant’anni al servizio della clientela 18 via Goito, 2 - Tel 0376 819135 Fax 0376 840264 Campionesse d’Italia Torna a Guidizzolo il tricolore nel tamburello. A vincere il titolo italiano sono state questa volta le ragazze di terza media dell’Istituto Comprensivo che hanno trionfato ai Campionati nazionali studenteschi la cui fase finale si è svolta a Fiuggi. Tiratissima la finale contro le pari età del Trentino Alto Adige. Le ragazze guidizzolesi in rappresentanza della Lombardia si sono trovate infatti in svantaggio per 7 a zero. Spronate dalla loro insegnante Elisabetta Damiani, da Daria Castagna che le segue ormai da anni e dal tifo dei diversi genitori al seguito, sono riuscite in quella che oramai sembrava un’impresa ed hanno concluso l’incontro vincendo per 13 a 9. Nel girone di qualificazione avevano prima avuto la meglio su Basilicata, Sicilia, Puglia e Veneto; in semifinale hanno battuto il Friuli Venezia Giulia e poi la finale che abbiamo raccontato. Le 10 del tricolore: Marta Angeri, Elisa Zandonà, Martina Castellini, Francesca Bianchera, Irene Bonoldi, Andrea Cindy Gualano, Sara Zecchini, Alice Tarchini, Desirèe Urbani e Giulia Nosari. Per loro un’accoglienza trionfale, con il sindaco e tanta gente riunitasi davanti al municipio. Gli amici di sempre le hanno ricevute con striscioni e palloncini colorati. Loro hanno risposto con la commozione del momento e con grandi abbracci; commozione come quella si è respirata al cimitero comunale quando, prima di ricevere il calore degli amici, hanno voluto recarsi a salutare l’amico Cristian scomparso due anni fa. Ha chiuso la “giornata memorabile” il rinfresco offerto dalla Pro Loco. Con dolci, pizzette, panini e bibite, rigorosamente ...bianche, rosse e verdi. 19 La bellezza è eternità che si contempla allo specchio. Ma voi siete l’eternità e siete lo specchio. Cos’è la felicità? Un amico un giorno mi ha detto che la felicità è fare il proprio dovere. Mi è sembrata strana come affermazione ma proprio per questo mi ha fatto riflettere. Un mattino, d’istinto, ho preso un foglio e ho scritto: Cosè la felicità? L’ho messo sul tavolino d’ingresso e voi avete risposto così: La felicità è: - Guardarsi dentro senza prendere paura! - Amore - Sentirsi in pace con se stessi! - Il sole di stamattina - La continua rincorsa all’entusiasmo quotidia- Equilibrio no nel vivere il giorno: come se fosse l’ultimo - Non lo so, me ma se la incontro torno a dirve- - Il sole quando sorge al mattino, il primo fiore lo... che sboccia a primavera, il primo fiocco di - Serenità neve d’inverno, un bimbo quando nasce... la fe- Farti fare un massaggio come lo fanno queste licità è ovunque, non c’è bisogno di cercarla... ragazze basta riconoscerla... la felicità siamo noi! - Andare dove ti porta il cuore - Un massaggio e una coccola da Susanna; - La totale sintonia con se stessi... qualunque il sorriso di Rachele, il sole che splende nel cosa accada!!! cielo... l’amore per la vita ogni giorno... in ogni - Regalare un sorriso a chi ne a bisogno e scoluogo prire che a qualcuno è servito! - Saper donare... senza volere nulla in cambio - Non sono solo le - La manifestagioie attuali, ma zione dei nostri riuscire a vivere pensieri con la tristezza del - Sognare l’impospassato e le paure sibile... del futuro! Deriva - Essere, non solo dall’armonia di esistere E un uomo chiese: «Parlaci della Conoscenza». tutte queste cose - Alzarsi ogni giorEd egli rispose, dicendo: - Sapere che «I vostri cuori conoscono in silenzio i segreti del giorno e della notte.no con serenità, l’unica Ma cosaleche amarecuore. tutti, non vostre orecchie hanno sete di sentir pronunciare ciò che sa il vostro abbiamo siamo noi odiare nessuno Vorreste esprimere a parole ciò che avete sempre saputo nel pensiero. stessi Vorreste toccare con le dita il corpo nudo dei vostri sogni. - Arriva se ci credi - Farsi piacere la che sia così. davvero, ed è creEd è bene vita cheLa hainascosta perchè sorgente della vostra anima dovrà certo scaturire un giorno derci davvero che non avrai un altra la fa arrivare e correre mormorando verso il mare. possibilità - E’ in ogni giorno E il tesoro della vostra infinita immensità dovrà svelarsi ai vostri occhi. - Luce generata della nostra vita, Ma non lasciate che la bilancia pesi questo tesoro ignoto. dal nostro pensiesolo pochi la sanE non sondate le profondità della vostra conoscenza con l’asta o lo scandaglio. ro positivo, che ci no vedere Perché l’io è un mare immenso e sconfinato. illuminaNon e ci dite: rende“Ho più trovato belli E’ la vita la verità”, ma piuttosto: “Ho trovato una verità”. - L’amore infinitò se - Sta nella saggezza di vivere ciò che più in Non dite: nel “Hocercare trovatodilaessere via dell’anima”. stessi Dite piuttosto: “Ho incontrato l’anima sulquel miomomento sentiero”.ci appare - Ballare un tango appassionato - Io sono la primavera e la porto con me Perché l’anima cammina su ogni strada. - Godere di ogni momento pensando al positivo L’anima non segue una linea retta, e neppure cresce dritta come una canna. delle situazioni ... e tante altre L’anima si chiude come un fiore di loto dai mille petali». - Stare bene e appena si può fare un bel viaggio Domenica 29 marzo, nonostante la pioggia siete Gibrand - Amarsi e amare con tutta la libertà possibile, arrivate numerose aKahlil festeggiare i miei tren’anni senza rimpianti di lavoro con voi. E’ stato estremamente emo- Sentirsi bene con se stessi e riuscire a trazionante e ringrazio di cuore per le sorprese e smetterla agli altri gli omaggi che ho ricevuto e... la felicità che ho - Avere la libertà di essere se stessi provato sarà perchè ho fatto il mio dovere? - Avere l’animo leggero Susanna Auguri Susanna 20 30 tel. 0376-819798 - Via don Sturzo, 3 - Guidizzolo Mn Mobilificio Luciano Cerini Il mobilificio Luciano Cerini continua la tradizione artigianale, intrapresa dalla famiglia all’inizio del secolo scorso, nella realizzazione di mobili su disegno per abitazioni e comunità. La disponibilità ad accogliere le nuove esigenze del mercato e la versatilità nel soddisfare le più svariate richieste della Clientela, gli hanno consentito di specializzarsi nell’arredo bancario, settore in continuo e progressivo sviluppo, producendo numerose realizzazioni fra le quali - come ultimo ed apprezzato lavoro - la prima prestigiosa “Banca Mobile”, vera e propria innovazione per la tradizionale concezione dell’agenzia bancaria. Un ulteriore notevole ambito in cui la nostrara azienda opera è quello relativo all’arredo su misura per abitazioni private e negozi. L’utilizzo esclusivo di materiali pregiati e la particolare cura nei dettagli permettono di raggiungere, anche in queste realizzazioni per l’arredamento d’interni, massimi livelli, sia in termini estetici che pratici. MOBILIFICIO Luciano Cerini via G. Galilei 14/16 46040 Guidizzolo (MN) Tel. 0376 819068 Fax 0376 840360 www.ceriniluciano.it 21 cronaca Alpini in festa La pioggia dei giorni scorsi non ha certo frenato la voglia degli alpini guidizzolesi di ritrovarsi nella loro festa annuale; un appuntamento che serve a cementare ulteriormente l’unità del gruppo, a far conoscere le molteplici attività a cui gli alpini si dedicano ed anche, perché no, a gustare insieme il tradizionale pranzo socia- le. Così anche in questo 2009 la “giornata degli alpini” è iniziata con il ritrovo e l’aperitivo nella sede di via Vittorio Veneto, quindi la partecipazione alla S. Messa officiata dal cappellano militare don Pietro Bonometti, presenti il sindaco Graziano Pelizzaro, l’assessore allo sport ex tenente medico alpino Cesare Maccari, il presidente della sezione di Cremona ten. Carlo Fracassi, rappresentanti dei gruppi di Casalmaggiore, Castiglione delle Siviere, Castel Goffredo, Asola, Goito, dell’Ass. militari in congedo. Presenti anche il presidente della locale sezione combattenti e Reduci, l’alpino Domenico Rigon al quale è stata consegnata una targa per i suoi 90 anni, il Ten. alpino Mario Manzia con consorte ed il presidente della Pro-Loco Silvio Tarchini. Durante la celebrazione il capo gruppo locale Virgilio Bignotti ha letto la preghiera dell’alpino. Ed al termine, tutti in un ristorante della zona per il momento conviviale. Nozze d’oro Cinquant’anni di vita insieme rappresentano sempre un traguardo importante; cinquant’anni di amore e condivisione di un’intera vita. Tre figli, Gianfranco, Mariangela e Stefano, 5 nipoti e l’amicizia di tutti, specialmente gli abitanti della frazione guidizzolese di Rebecco dove i coniugi Lino Lombardi e Vanda Rivera han- no sempre vissuto partecipando alle iniziative ed ai momenti di una comunità molto unita. A loro, sposatisi nella parrocchiale di Guidizzolo il 9 maggio 1959, officiante l’allora parroco don Gino Sarti, sono arrivati gli auguri dei loro cari e dell’intera frazione. Trofeo nazionale di body building Matteo Buccella, trentaduenne mantovano di Guidizzolo, nel novembre scorso ha vinto a Modena nella ‘Categoria uomini + 178 –B.B. Evolution’ il primo premio nella 16^ edizione del Gran Prix ‘Due Torri’, gara nazionale di body building-fitness. Alla manifestazione hanno preso parte 131 atleti, di cui 26 stranieri, alla presenza di un folto pubblico: oltre 2.500 persone convenute al Palapanini della città emiliana. Il Bodybuilding, come è noto e come dice la traduzione ADOLFO NEGRI Vendita e assistenza Impianti a gas 22 tel. 0376 847016 Via H. Dunant (zona industriale) 46040 Guidizzolo (MN) cronaca stessa del termine, è di per sé la ‘costruzione del corpo’. Ottenuta, senza sotterfugi che nulla hanno a che vedere con lo sport in questa come in altre discipline, attraverso unicamente un grande allenamento. Non solo ‘esterno’, dicono gli esperti, ma anche ‘interno’ come un miglioramento dell’attività cardio- respiratoria, il recupero di traumi, ecc. E quando si cerca di costruire qualcosa, come la scolpitura della propria massa muscolare, lo si fa e lo deve fare sulla base di precise regoli e progetti. Soprattutto con grande e costante allenamento, lo stesso a cui si dedica quotidianamente Matteo Buccella nella propria palestra Evolution di Castel Goffredo. Perché nessun successo si improvvisa. 36ª camminata della salute La recente fortunatissima trentaseiesima edizione della ‘Camminata della Salute’ ha fatto registrare uno straordinario successo di partecipazione che non ha comunque colto di sorpresa il comitato organizzatore: Pro Loco e Comune, col patrocinio di Provincia e Regione, Colline Moreniche e Strada dei Vini e dei Sapori del Garda; artigiani, commercianti e industriali del territorio che hanno garantito un ricco monte premi; molte associazioni guidizzolesi. Sicuramente azzeccata anche la sede di partenza ed arrivo localizzata presso l’accogliente centro sportivo comunale dotato di tutti i servizi necessari. Poco meno di 900 i partecipanti, in rappresentanza di una quarantina di gruppi podistici, che si sono ‘goduti’, questa la loro testimonianza, un bellissimo percorso che ha portato tutti, specialmente chi ha utilizzato il più lungo, ad ammirare le Colline Moreniche. Per la prima volta era stato stato predisposto anche un percorso per i diversamente abili, “Un’iniziativa, ha poi detto la coordinatrice del CDD di Rebecco Cristina Butti, che va sicuramente coltivata quale ulteriore possibilità per offrire a tutti momenti importanti come questo’. A fare gli onori di casa ed a lanciare la gara il sindaco Graziano Pelizzaro, l’assessore allo sport Cesare Maccari e l’assessore all’ambiente Giacomino Milani, quest’ultimo in veste anche di partecipante. Tutte le classifiche, con foto e commenti della giornata, sono reperibili al sito internet: www.diecimigliadelgarda.net. Lavanderia Self-Service E’ partita da qualche settimana una nuova iniziativa di una giovane Guidizzolese, con l’apertura di un’attività del tutto nuova per il nostro paese. Si tratta della lavanderia Self-Service a gettoni di Deborah Piadena che ha aperto i battenti (e gli oblò) in Via San Cassiano. Oggi con il variare delle abitudini, è cambiato anche il modo di fare il bucato, la mancanza di tempo ci spinge alla ricerca di servizi pratici e veloci, meglio se economici. La lavanderia di Deborah risponde alle nuove esigenze del consumatore, ai cambiamenti dei modi di vita, all’evolversi di una società dinamica e multi-etnica. Molti sono coloro che hanno riconosciuto alle lavanderie Self-Service il vantaggio di poter lavare coperte, trapunte, piumoni, tappeti, sfruttando lavatrici professionali, che in poco tempo permettono di portare a casa capi puliti e asciutti. La lavanderia aperta dalle ore 7.00 alle ore 22.00 Attrezzature per solarium e centri estetici www.tecnosun.com www.sunandtan.com www.lagrottadisale.com Via Gavardina, 5/F1 - Bedizzole (Bs) Tel: 030.674341 - Fax: 030.6873119 23 cronaca è attrezzata con riviste, televisore, distributori automatici di bevande e snack, giochi per bambini in modo che mentre i nostri capi si lavano e si asciugano l’attesa non sia troppo noiosa. Mantovadanza2009 Lo scorso 25 aprile, a Mantova, si è svolta una divertente e colorata manifestazione: “Mantovadanza2009”. Una decina fra le scuole di Mantova e provincia hanno sfilato e danzato lungo le vie del centro storico, rappresentando le più svariate discipline: dal country allo stile me- ha indossato la colorata maglia nero-azzurra e tra la meraviglia dei clienti ha sfornato e servito pizze per una intera giornata. Difficile è stato accettare il verdetto del campo, ma più difficile passare per un interista. I più maliziosi hanno pensato... cambiare bandiera e proprio facile. Una meritata vacanza tropolitano, passando per la danza celtica. Tra queste, anche le allieve di Claudia Dal Prato, brillante insegnante di danza orientale che tiene corsi sia a Guidizzolo che a Castiglione delle Stiviere, hanno partecipato al festival, distinguendosi per l’eleganza, la grazia e la sontuosità dei loro preziosi e variopinti abiti da scena. Certamente, per il nostro paese ciò ha rappresentato un ennesimo motivo di vanto. E proprio a Guidizzolo, in occasione della prossima fiera di luglio, in data 17, di nuovo tutte le allieve si esibiranno in un saggio per allietare chi desideri assaporare un po’ di oriente. Simpatica scommessa 24 Quando, a metà campionato, il vincitore era ancora in discussione, l’Inter in crisi di gioco e la Juve in ripresa due amici hanno fatto una simpatica scommessa. I due amici sono: Domenico di Miss Pizza (Juve) e Luca (Inter) parrucchiere (Il Pettine), due tifosi DOC delle rispettive squadre. Se vince l’Inter Domenico e il fratello Pietro avrebbero dovuto fare una giornata, in pizzeria, con la maglia dell’Inter, se l’Inter perdeva toccava a Luca indossare la maglia della Juve. Tutti sanno com’è finita e Domenico, a malincuore, per onorare la sua scommessa, Dopo anni di sacrifici per le “disavventure” (distrutto da un incendio, alcuni anni fa) subite con il negozio di biciclette, i coniugi Sergio e Nadia (il Velocipede Sportivo), decidono di concedersi una meritata vacanza. La raccontano per i nostri lettori. “Dino Porrini, guidizzolese, ex professionista ciclismo, ci invita a partecipare ad un tour in bici organizzato in Brasile (dove lui passa alcuni mesi invernali). Non ci pensiamo due volte, è una bellissima occasione per una vacanza diversa dalle solite. Destinazione Maceio in Brasile. Qualche giorno per acclimatarci (38-40 gradi senza umidità) e poi la Domenica partenza in bicicletta con destinazione Salvador de Bahia. Il gruppo è formato da 6 persone che pedalano: Sergio Revenoldi, Nadia Cirani, Dino Porrini, Mirco Bernardi (ex dilettante amico di Dino, ha partecipato con lui alle olimpiadi 1977 in Venezuela), Gianni Righetto nativo di Brescia (vicino di casa nel residence Brasiliano) che ha festeggiato durante il viaggio i suoi 77 anni e Milton Omena Farias Neto cronaca anni 15 (conosciuto sempre da Dino in Brasile). Il nonno di quest’ultimo ragazzo ci segue in moto, è lui che conosce il tragitto di ben 760 Km da percorrere in 5 giorni. Viaggiamo per strade secondarie ammirando distese immense di canna da zucchero, banane, ananas, piantagioni di eucalipto, paesaggi di mare spettacolari, sostiamo nei loro paesini e troviamo nella gente del posto tanta ospitalità e curiosità dato che non è molto comune vedere ciclisti in bici da corsa, la bici per loro è un mezzo di trasporto. Non abbiamo mai la sensazione di pericolo perché sempre scortati dal Sig. Newton (ex capo della Polizia dello staso di Alagoas) che conosce bene dove si può sostare e dove invece è meglio non inoltrarsi (favelas). La sera ci ritroviamo con il resto della comitiva (mogli degli altri ciclisti e alcuni amici di Dino) che ci seguono con un pulmino, che ci riporterà poi a “casa” per il ritorno. Passiamo ben tre stati del Brasile, Alagoas, Sergipe e Bahia. La cosa fa notizia e per questo veniamo intervistati dalla Tv locale che farà poi un reportage e finiamo inoltre su uno dei giornali più conosciuti di Maceio,città di partenza del nostro tour. Dopo la settimana trascorsa in bici, ci godiamo la seconda settimana di puro relax, sole e mare. TRATTORIA BIRBESI E’ il regno dei tortelli di zucca. In carta anche i gustosi capunsei, agnoli in brodo, pasta e dolci (anche la sbrisolona) fatti in casa. Tortelli di zucca, capunsei, sorbir d’agnoli (chi vuole può sempre aggiungerci il lambrusco dei colli e farlo diventare (bevr’n vin), i salumi locali e la sbrisolona finale. Tutti piatti della più stretta e appetitosa cucina mantovana. Li abbiamo provati con grande soddisfazione alla trattoria Birbesi. Locale a conduzione famigliare, accogliente, curato ed elegante, offre un menù di cucina tipica mantovana. Straordinari tortelli di zucca; che riempiono di sapore il palato. I primi piatti sono il pezzo forte della casa. Oltre ai tortelli, altrettanto buoni e fatti bene, ecco i capunsei, gli squisiti gnoccbetti di pane dell’Alto Mantovano: un piatto nato povero, ma adesso molto ricercato, per la sua semplicissima bontà. La trattoria Birbesi ha un’ ottantina di coperti ed è gestita da Fausto e Loredana Cenzon, il primo in sala ad accogliere cortesemente i clienti, la seconda ai fornelli dove l’aiuta la sorella Bertilla. Pasta e dolci sono rigogorosamente fatti in casa. Oltre ai primi piatti, ai salumi e ad altre specialità mantovane, si possono assaggiare carni alle braci cotte nel camino e piatti di pesce di lago legati alle origini benacensi di Loredana. C’è anche un “angolo” giochi per i bambini. Il servizio è gentile e il conto sui 23 euro, bevande escluse. Info: 0376 849732 GV Nel periodo estivo si può mangiare nel giardino all’aperto 25 Torta sbrisolona a cura di Donatella Lusenti Ricetta per 4 persone Ingredienti 120 gr di zucchero 120 gr di burro 120 gr farina bianca 120 gr farina gialla fioretto 120 gr di mandorle 1 uovo La buccia grat. di 1 limone Un pizzico di sale Mezzo bicchierino di grappa o di liquore aromatico per dolci Preparazione Mettere su una spianatoia da cucina le farine e lo zucchero dando la forma di fontana, nel centro metteremo il burro ammorbidito, l’uovo, le mandorle tritate (non troppo finemente), il sale, la buccia del limone, il liquore. Impastare amalgamando tutti gli ingredienti ottenendo però non un composto compatto ma farinoso che distenderemo a pioggia in una teglia imburrata o con carta da forno. Prima di infornare cospargere la superficie con poco zucchero semolato e cuocere a 160° per 45 minuti. Vini consigliati Malvasia amabile (Bianco Emilia Romagna) Albana di Romagna 26 Games area a cura di Davide Truzzi I lettori possono suggerire argomenti che siano di interesse generale La grandi uscite estive Per questo numero, ripropongo una mia passata iniziativa, di stilare una pratica ed utile lista così da poter sempre tenere sott’occhio le uscite dei propri videogames preferiti. • • • • • • • • • • • • • • • • • Dinasty Warriors VI, 01/06/09, XBOX 360 – PS3 The Sims 3, 05/06/09, PC. Rock Band Unplugged, 09/06/09, PSP. Prototype, 12/06/09, XBOX 360 – PS3 – PC. Ghostbusters, 19/06/09, XBOX 360 – PS3 – Wii – NDS. Guitar Hero: Greatest Hits, 19/06/09, XBOX 360 – PS3 – Wii. Grand Slam Tennis, 26/06/09, Wii. Overlord 2, 26/06/09, XBOX 360 – PS3 – Pc. Red Faction Guerrilla, 26/06/09, XBOX 360 – PS3 – PC. The Conduit, 26/06/09, Wii. Fight Night Round 4, 03/07/09, XBOX 360 – PS3. Call Of Juarez: Bound in Blood, 03/07/09, XBOX 360 – PS3 – PC. Harry Potter: Il Principe Mezzosangue, 17/07/09, TUTTE LE CONSOLE. Armored Core 3, 30/07/09, PSP Magna Carta 2, 06/08/09, XBOX 360 Madden NFL 10, 14/08/09, XBOX 360 – PS3 – Wii L’Era Glaciale 3, 28/08/09, TUTTE LE CONSOLE TINTART s.n.c. di Broccaioli Franco TINTART S.n.C. di Broccaioli Franco & C. Impresa di manutenzioni e ristrutturazioni edili - Tinteggiature civili e industriali Colorificio Cap Arreghini - Centro distribuzione prodotti Fassa Bortolo Per qualsiasi informazione o urgenza è attivo il numero 393 9208350 via Guido Rossa, 2 Tel. 0376 1818248 Fax 0376 1818249 46040 Guidizzolo MN - E-mail: [email protected] T RosEtta A M Acconciature Team Rosetta Via Sayore, 36 46040 Birbesi Tel. 0376 849528 Massaggio cute in aromaterapia Reflessologia plantare Da Martedì a Giovedì 8,15-12,15 - 14,15-19,15 Venerdì e Sabato orario continuato dalle 8,00 alle 19,00 ELETTRO RIZZI Impianti elettrici civili e industriali Quadri - Cabine MT BT Tel. 0376 653423 Pronta assistenza: 335 453334 335 7636225 335 7636226 335 7636227 via Settefrati, 44 - Rivalta S/M e-mail: [email protected] 27 Psicologia a cura della Dott.ssa Giulia Stuani I lettori possono esporre problemi o situazioni che siano di interesse generale Ho tutto ma non ho niente Questo mese mi piacerebbe fare una piccola riflessione. Nelle ultime settimane mi è capitato sempre più spesso di sentire parlare alcuni miei pazienti in termini piuttosto diffusi; spesso li ho sentiti dire “ho tutto, nella mia vita tutto va benissimo, ma nulla mi rende felice”. Se un nostro amico ci dicesse qualcosa di simile, probabilmente la nostra reazione sarebbe quella di sorridergli (nel più cordiale dei comportamenti) e di fargli presenti situazioni ben più tragiche delle sue…”che quelli sì che si possono lamentare”; ma io credo che questo sarebbe il più gentile dei modi per non accogliere quanto il nostro amico ci sta dicendo: in sostanza, staremmo sminuendo ciò che lui ci dice, dandogli poca rilevanza, ed otterremmo solo che lui si senta poco capito. Tuttavia, il nostro comportamento non è del tutto condannabile; a noi è arrivato un messaggio contrastante: da un lato, ci sentiamo dire che il nostro amico sa di non potersi lamentare perché tutto gli sta andando benissimo, ma dall’altro, lo sentiamo lamentarsi. Di fronte a questa apparente contraddizione, la nostra reazione è del tutto comprensibile. Però credo si debba fare una considerazione: forse ci dovremmo chiedere cosa rappresentino per il nostro amico “il tutto” ed “il nulla” di cui lui parla. Nella frase che lui ci ha riportato esistono due livelli, per così dire: un primo livello parla di “cose materiali che una persona ha o ha ottenuto”, mentre un secondo livello esprime l’esistenza della felicità, o, in questo caso, la sua non-esistenza. In sostanza, potremmo pensare che il nostro amico ci stia dicendo che possiede tutto ciò che normalmente rende un uomo felice, ma che in questo momento lui non si sente felice; credo che la differenza stia proprio in quel “normalmente”. Ciò che intendo dire è che non è possibile stabilire a priori quali siano le cose o i fatti che renderanno senza ombra di dubbio felici tutti gli uomini del mondo, poiché tutti noi, per simili che siamo, almeno in parte siamo diversi; ciò nonostante, questo è ciò che avviene nel senso comune: siamo abituati a pensare che le persone per essere felici debbano avere determinati requisiti, ad esempio una casa di proprietà, una famiglia felice, la salute, ecc… Ma questo è inapplicabile, quando si parla del singolo individuo. Chi ci potrebbe contraddire se noi fossimo un giovane malato terminale, oggi felice perché il dolore era più tenue degli altri giorni? Chi potrebbe dirci che non siamo felici se, pur non avendo un lavoro ed una casa, contemplando un tramonto ci commuovessimo? Questi due banali esempi non vogliono fare altro che spiegare che siamo noi stessi a decidere che cosa sia ciò che ci può rendere felici e quando ci ritroviamo a dire “ho tutto, ma non sono felice” è perché quel tutto, che secondo gli altri, mi può rendere felice, in realtà, non è ciò che mi regala felicità. Ciò che quindi dovremmo tenere presente è che ognuno di noi sceglie la propria felicità, in modo più o meno condivisibile da tutti gli altri, ma in modo comunque parimenti dignitoso. AUTOFFICINA FERRI MAURIZIO Calze e Collant 28 Via Quagliara, 28 - Guidizzolo Tel. 0376 818052 Vendita diretta al pubblico via H. Dunant, 26 Guidizzolo (MN) Tel. 0376 818621 - Ciao! - Ciao, allora hai smaltito la sbornia della campagna elettorale? - Mah, in Italia siamo sempre in campagna elettorale… - Qualcosa però ti sarà rimasto… - Si, tanti dubbi… - Secondo te quanti dovrebbero essere i parlamentari? - Non so… certo che mille sono tanti, ma molto dipende anche da cosa fanno… - Certo, non si può pensare che se anche eliminiamo metà dei parlamentari, poi abbiamo risolto tutti i nostri problemi… - Ci vuole ben altro…. - Però potrebbe essere l’inizio! - Mi chiedo perché nessuno si scandalizza se un calciatore o un allenatore di calcio o un presentatore o un attore prendono milioni e milioni di euro… - Dici che il nostro Paese sta vivendo al di sopra delle sue possibilità? - Mah, gli italiani sono capaci di tutto. - Già, anche di comprare la Chrysler, la Opel… - Beh, tu non hai comprato la Mercedes? - Ma va… parlo della Fiat che ha comperato l’industria americana… - E con cosa l’ha pagata? - Non so, magari esporteranno la rottamazione in America… - E Obama cosa ha detto? - Ha detto che la cinquecento sarà il nuovo sogno americano… - E l’Ape Piaggio no? - Se è per questo, sai quante cose potremmo mandargli… - Il chinotto al posto della coca cola… - La polpetta al posto dell’hamburgher… - La salamella per l’hot-dog… - Però non so sai, non so se sarebbero tanto contenti gli americani… - Sarebbe come dire che è vero che l’America è qui? - Magari, se fossimo un po’ meno autolesionisti, sempre dietro a piangerci addosso, potremmo scoprire che non abbiamo tutto da invidiare agli altri. - Come per esempio con il terremoto in Abruzzo: non abbiamo avuto bisogno di nessuno. La nostra protezione civile non ha niente da invidiare agli altri, anzi… - A proposito, è vero che il Comune ha versato ai terremotati i soldi del tornado? - Ma chè… sai il fondo di solidarietà aperto dopo il tornado? Quello che era rimasto lo hanno destinato alla nostra protezione civile, per il servizio in Abruzzo… - Ma quant’era? - Qualche centinaio di euro.. - Più che altro un gesto simbolico… - Si, e poi i soldi del tornado sono già stati distribuiti quasi tutti… - Qualcuno però non è rimasto molto contento! - Eh, le spese fatte in nero, caro mio… mica possono rimborsartele! - Beh, è comprensibile, se non puoi dimostrarle, le spese, non esitono… - Carta canta…! - E chi si è fatto le riparazioni da sé? - Come fai a quantificare il costo? - Già... c’è sempre una ragione… - A proposito, secondo te, c’è una ragione per… - Per cosa? - Ti ricordi quando il governo italiano ha assegnato un prestito-ponte all’Alitalia di trecento milioni di euro? Quanti sono stati quelli che hanno accusato l’Italia di aver violato le regole europee, anche qui da noi? - E allora? - Mi chiedo perché se invece è il governo tedesco ad assegnare un prestito-ponte alla Opel di un miliardo e mezzo di euro, cinque volte di più, nessuno dice niente…!?! - Cosa vuoi, noi non siamo tedeschi… - Mi sa che non siamo neanche tanto europei… - Mah… - Te salude! 29 cinema arte & dintorni Luca Piazza Qualcuno volò sul nido del cuculo Il titolo originale del film riprende letteralmente il verso di una filastrocca: “One flew east, one flew west, one flew over the cuckoo’s nest” (“Uno volò ad est, uno volò ad ovest, uno volò sul nido del cuculo”), dove “cuckoo” significa “cuculo” ma anche, in senso traslato, “pazzo”. Il cuculo non costruisce un proprio nido ed è solito deporre le uova in quelli altrui. I piccoli di cuculo, una volta nati, spingono fuori dal nido i piccoli degli altri uccelli, i legittimi proprietari, e vengono nutriti al loro posto. Per metafora, il nido è il manicomio e il cuculo è lo Stato che, con i suoi metodi disumani, si insinua nelle menti dei pazienti eliminando ogni potenzialità. Quel “qualcuno” del titolo è Rande P. McMurphy (Jack Nicholson), un pregiudicato rinchiuso a causa del suo carattere rissoso e stravagante. Il direttore della clinica spiega così il motivo del suo ricovero coatto: ”Lei dovrà passare un periodo qui per essere vagliato”. E’ agghiacciante il solo pensare di poter vagliare un essere umano. E invece in passato si poteva tranquillamente prelevare una persona, allontanarla dalla società e renderla docile imbottendola di farmaci. Rivedendo questo film ho pensato subito, per contrasto, ad una realtà che ho imparato a conoscere molto bene: quella degli Hospice. Gli Hospice sono strutture che ospitano, tra gli altri, malati di cancro terminali. Per loro l’unico trattamento riservato è la terapia del dolore. Sono luoghi dove una persona viene accompagnata verso la morte o verso un’altra vita, se preferite. Luoghi di sofferenza ma anche di bellezza perché lì le persone muoiono dignitosamente. Tutto si compie in un clima irreale dove i malati non sanno o non sanno fino in fondo. Oppure percepiscono e fanno finta di non sapere. Quotidianamente si possono vedere gesti di amore smisurato: quello dei parenti che vegliano i loro cari giorno e notte. Hanno il cuore dilaniato ma si impongono di sorridere. E così mandano avanti con molta dignità la loro piccola recita, senza rivelare mai nulla. La loro non è una bugia ma un atto di profonda carità verso un debole. Nessun pugile colpirebbe mai il suo avversario mentre è a terra: sarebbe da vigliacchi! Alla fine di tutte quelle sofferenze, la porta della stanza inesorabilmente si chiude, tra la sorpresa di qualche ospite. Ma è inutile dir loro la verità, inutile aggiungere sofferenza a sofferenza. Chi trascorre lì gli ultimi giorni ha diritto a non subire più traumi o sussulti, quasi si stesse preparando ad un’esistenza priva di dolore. Una volta stavo osservando il volto perso di Franco. Mi accorsi che, prolungando lo sguardo oltre la finestra, per un beffardo scherzo del destino, potevo scorgere un asilo. Si! Un asilo con tanti bambini festanti. In un solo quadro potevo ammirare la vita e la morte, l’inizio e la fine, la felicità e la tristezza. Mi sono commosso fino alle lacrime. Da queste prove si impara molto. Ho imparato che il medico di famiglia non è tenuto a fare una visita ad un suo paziente agonizzante ma può tranquillamente presentarsi al funerale, per porgere le sue più sentite condoglianze. Ho imparato che il prete, con tutti i parrocchiani che muoiono, può anche esimersi dal consolare i congiunti. Ho imparato che per comunicare la diagnosi di metastasi, ai familiari dell’ammalato, basta una sala d’attesa magari non troppo affollata. Ora anche la tua piccola porta si è chiusa, Franco. Quelle poche persone conosciute dentro l’Hospice, durante la tua breve permanenza, pensano che tu stia bene e che tu sia finalmente tornato a casa. E in effetti questa è la verità. E lo pensano anche i tuoi cari. E lo vedrai anche tu, una volta giunto a destinazione… Addio, Franco. via Dunant (zona industriale) Guidizzolo Tel. e fax 0376 818654 30 Uno dei personaggi che ha sempre stuzzicato la fantasia dei lettori dei Promessi Sposi è la Monaca di Monza, Gertrude, la “Signora” tanto austera quanto affascinante. Manzoni, grande conoscitore dell’animo umano, sa bene che la nostra immaginazione cresce fervidamente non tanto per quanto si dice, ma per ciò che si tace. Ed ecco allora che la ricchezza psicologica di un personaggio come Gertrude viene costruita a partire da poche parole, apparentemente reticenti, ma in realtà altamente eloquenti: «La sventurata rispose». Dopo aver narrato la vicenda della monacazione forzata, a partire dalla sua infanzia fino alla sua entrata in convento, l’autore giunge alla presentazione di Egidio, uno «scellerato di professione», l’uomo con il quale la monaca intesse la relazione sacrilega. Manzoni non esplicita i fatti, lascia semplicemente intuire: «Costui […] un giorno osò rivolgerle il discorso. La sventurata rispose». E quando la vicenda sfocia nel delitto, quando cioè una consorella che aveva scoperto la tresca viene eliminata dai due amanti, ancora Manzoni dice e non dice: la consorella era sparita e non era più stata ritrovata… «forse se ne sarebbe potuto sapere di più, se, in vece di cercar lontano, si fosse scavato vicino». Reticenze, parole velate, che sollecitano il nostro immaginario. Ma l’aspetto più interessante relativo a questa figura è la descrizione del dramma della coscienza, dello scontro drammatico tra il volere e il non volere. Gertrude è un personaggio inquieto, pieno di contrasti, lei che «è una monaca, ma non è una monaca come l’altre». Anche dalla descrizione fisica riusciamo a cogliere i contrasti fisici che vengono traslati poi sul piano psicologico ed etico: il suo aspetto era «di bellezza, ma d’una bellezza sbattuta, sfiorita e, direi quasi, scomposta»; il velo nero contrasta con la «bianchissima benda di lino» e con la fronte «di non inferiore bianchezza»; le gote hanno «un contorno delicato e grazioso, ma alterato e reso mancante da una lenta estenuazione»; le labbra, che erano «tinte d’un roseo sbiadito, pure spiccavano in quel pallore» ed infine, a completare la descrizione, un dettaglio da non sottovalutare: il velo le copre il capo ma «usciva sur una tempia una ciocchettina di neri capelli». Questa descrizione avversativa, costellata da molti ma, anticipa le contraddizioni del personaggio stesso. E la più grande di queste contraddizioni è il ruolo di Gertrude tra vittima e colpevole. Certo Gertrude è vittima, se si pensa a quante pressioni ha subito da parte del padre, il quale ha quasi violentato la sua infanzia, imponendo su di lei il destino di una monacazione forzata, inculcata, dandole come primi balocchi bambole vestite da monaca e santini di suore. Tuttavia, pare chiedersi l’autore, da una monacazione forzata, doveva necessariamente venire tutto il male che ne è venuto (la relazione sacrilega e l’omicidio della consorella in primis)? Sicuramente no! Manzoni, in questi capitoli, va oltre il semplice racconto della vicenda avventurosa. Egli afferma qui il non determinismo delle scelte umane: ogni uomo, cioè, è responsabile delle proprie scelte, indipendentemente dalle circostanze. Dunque Gertrude inizialmente è vittima, ma ben presto diventa carnefice. Vittima nel momento in cui subisce una limitazione alla propria libertà da parte del padre; ma non per questo avrebbe poi dovuto assecondare la via della passione, che l’avrebbero portata a diventare, a sua volta, colpevole. La storia della Monaca di Monza mette in scena il dramma della volontà, il dramma dell’abdicazione alla propria responsabilità, perché il suo comportamento non deriva deterministicamente dalla sua monacazione, ci dice Manzoni, ma dalla propria scelta di vivere male la monacazione. La differenza c’è. Quasi a dire che il male non sta necessariamente nella società, ma nella libera scelta dell’uomo di aderire ai princìpi erronei della società. Manzoni non merita di finire sul ripiano più scomodo della libreria se ancora sa provocare su queste tematiche. arte & dintorni recensioni La Monaca di Monza: «la sventurata rispose» e scelse il suo destino Francesca Pesci 31 recensione teatrale arte & dintorni Mariavittoria Spina Otello: la luce e lo specchio “La gelosia (se mai sono gelosi) ha tinte chiare, e tratto accomodante: non è, come in Othello, un fosco diavolo che soffoca le donne fra i piumini.” (G. G. Byron, Beppo, 1818) Circa le opere di Shakespeare non si scriverà mai abbastanza, ciascuna trabocca di riferimenti tali che ogni emistichio varrebbe la compilazione di un trattato. Othello, ovviamente, non fa eccezione; ma l’Otello diretto da Giancarlo Sepe lascia in ombra buona parte della tragedia shakespeariana. Ne risulta un dramma intimistico, nel quale Iago, scellerato maestro d’astuzie, e gli affari della Serenissima passano in secondo piano. Questo Otello, consunto tanto nelle idee quanto nel costume di scena, un intenso Andrea Giordana, è il protagonista assoluto del dramma. Uno spettrale e autoritario capitano in perenne lotta contro i propri demoni interiori, un Achab antesignano. Tant’è che lo spazio in cui si muove, l’inquietante scenografia di Almodovar, potente nella sua essenzialità, ricorda gli abissi marini ed i meandri oscuri della mente, entrambi abitati da mostri imperscrutabili. Lo spettacolo inscena l’agonia di un gigante spiaggiato; Otello soccombe nella sfida contro sé stesso quando la sua smania di distruzione ha la meglio sulla ragione, persino sulla compassione. In questo Iago, un superbo Marcello Prayer dal sorriso ammaliante, sembra aver gioco sin troppo facile. Il meschino consigliere, incallito demonio in doppio petto, seduce con prontezza diabolica le ossessioni di un tiranno esasperato da se stesso. La tragedia, aprendosi su uno scorcio della fine, ha tutto il sapore amaro di un dramma preannunciato. Questo Otello, sin troppo eroico nel perpetrare la sua stessa rovina, questo capitano sconvolto, deciso ad affondare con la sua nave, passeggeri compresi, appare pericolosamente simpatico, umano, più che umano nel dubitare della rettitudine di una Desdemona tanto acerba, praticamente isterica, che gli sbatte in faccia la propria innocenza quasi fosse un capriccio di gioventù. Nel quadro mentale alterato del moro, infatti, Desdemona è il maggiore dei demoni che vestono la minaccia dell’inaffidabilità. Le parole della giovane ignara graffiano il cuore avvizzito del generale, non che la dizione di Ivana Lotito non riesca a ferire anche l’udito dello spettatore sensibile. Invero questa Desdemona bambina dà il meglio di sé in posa statica, laddove è doveroso l’ossequio alla vera protagonista della rappresentazione: la luce. Luce che cala dall’alto mentre l’innocente è gettata a terra, in un angolo del palco, il capo chino, il volto in ombra, eppure sfavilla il candore che sembra emanare dalla sua stessa persona: in questa scena Desdemona è come una stella cadente, la cui bianca luce viene fagocitata dall’oblio. Luce siderea, che infine si ferma sulla deliziosa scarpetta della vittima ormai soffocata dal disamore. La luce e l’assenza di luce, che tutto inghiotte in un gorgo disperato, creano contrasti caravaggeschi sul piccolo grande palcoscenico del nostro teatro. Qui i sei attori complementari ai protagonisti si inseriscono con grande effetto, creando un gruppo di fondo impressionante nella sua staticità: magnifici interpreti silenziosi di quei cortigiani senz’anima che assistono imperturbabili al consumarsi della tragedia, e parimenti manifestazione di innominati spettri interiori. Le chiome dorate di Valentina Valsania e di Barbara Giordano potrebbero ispirare un’opera preraffaellita. La prima tra queste due brave attrici si rivela un’ Emilia stoica nel difendere le virtù della protagonista, mentre Bianca interpretata dalla Giordano cattura luce e sguardi già con la sola presenza. Adeguati alla suggestiva rappresentazione anche Michele Mietto e Pino Tuffillaro, rispettivamente Lodovico e Roderigo, laddove l’interpretazione del secondo è quasi commovente nella sua melodrammatica espressività. Memorabile l’immagine finale di una Desdemona il cui cadavere di bianco vestito si riverbera nel riflesso di uno specchio. Anche lo specchio, insieme alla luce, è un elemento essenziale in questo spettacolo: lo specchio dell’animo, oscuro, insostenibile, e quello di un’apparenza abbagliante o travisata. Desdemona, sfortunata non solo nel nome, muore perché la sua apparenza è tanto innocente da sembrare inverosimile, mentre Otello soccombe a sé stesso, incapace di specchiarsi negli occhi dell’amore. Tale è, almeno in breve, una possibile interpretazione di questa riuscita rappresentazione contemporanea del grande dramma shakespeariano. Mariavittoria Spina Dott. In Lingue e Letterature straniere [email protected] MACCHINE ORTOFLOROVIVAISTICHE angelo marani - SEVENTY T AV I A N I - roccobarocco 32 Tel. 0376 819048 - via Vittorio Veneto, 54 - Guidizzolo (MN) Tecnologia d’avanguardia in agricoltura tel. 0376 819342 fax 0376 840205 www.ferraricostruzioni.com E-mail: info@ ferraricostruzioni.com Guidizzolo (MN) via Valletta, 1/A Elio Terreni Il tempo passa e i ricordi si assottigliano per fare spazio ad altri ricordi, poi sbiadiscono e lentamente sfumano nell’oblio; ma non tutti. Ho sempre pensato che la formazione culturale e personale di un individuo dipenda in larga misura dall’esperienza a contatto con altri modelli di vita e di pensiero, i quali inevitabilmente lasciano una traccia di sé nelle persone che hanno saputo incontrare. Per questo l’insegnante dovrebbe essere docente nel senso letterale del termine, nel senso di guida e di maestro. Reputo un buon docente colui che attraverso la sua materia riesce ad insegnare qualcosa della vita. Al contrario, chi ritiene la propria disciplina l’unica ed esclusiva fonte di conoscenza erra nelle strade della superbia e rischia di perdere il contatto con la realtà, necessario a rendere ogni materia attuale oltre che interessante. Certo, esistono buoni e cattivi maestri, ottime o pessime guide, ma poiché in genere si è portati a guardare al passato con più magnanimità rispetto al presente io ricordo solo i migliori modelli etici e filosofici che nel corso della mia carriera scolastica ho avuto la fortuna di incontrare. Durante il triennio conclusivo delle scuole medie superiori Elio Terreni è stato per me un ottimo docente. Ricordo le sue lezioni, per la verità non molto del contenuto poiché i miei interessi si sono progressivamente sempre più allontanati dall’ambito scientifico o economico, ma a differenza delle cifre esatte di formule e grafici, lo stile d’insegnamento del Professore ha lasciato un segno preciso nella mia memoria. Credo che il metodo ed un’acuta consapevolezza del rapporto della propria disciplina con il resto del mondo siano fondamentali per un buon insegnante. Il Professor Terreni utilizza un metodo d’insegnamento efficace nell’incoraggiare più che imporre l’interesse per la sua disciplina e per la conoscenza in generale. Quando gli chiesi quale fosse il legame tra la sua materia e l’arte, mi rispose citando la frase di un famoso matematico tedesco che ricordava come anche il matematico debba a suo modo essere un poeta, così come ogni vero artista. Il poeta è conoscitore e scopritore dei nessi profondi tra le cose, colui che sapientemente mostra e nasconde, e che sa avvicinare al sapere tramite la forza dell’immediatezza. Allo stesso modo, il legame tra i numeri alla base del mondo e l’arte che esprime il mondo risulta così evidente nei colori e nelle forme delle opere pittoriche di Elio Terreni da lasciare ben poco ad una semplice definizione verbale. Tuttavia, ritengo che una dote più di ogni altra accomuni l’artista al matematico, ed è la stessa che, a mio parere, fa del Professor Terreni un ottimo docente: l’intuito. Osservare la complessità della vita, catturarla attraverso forme e colori, necessita di grande intuizione, la stessa che rende possibile vedere oltre l’apparenza e scegliere il giusto metodo di comunicazione a seconda del contesto specifico e dell’interlocutore. Proprio questo ho visto fare in tutte le lezioni del nostro Professore: insegnare allo studente e parlare alla persona. Non è cosa da poco. Ho sempre apprezzato la sua capacità di rivolgersi ad ogni allievo nella sua individualità presente, consapevole del risultato ottimale che questi poteva ottenere, e di come farlo accostare alla materia senza pressioni, per raggiungere un buon risultato con naturalezza. Competenza, pazienza, perspicacia, sono queste le doti che colpiscono di un docente, il Professor Terreni le dimostra tutte, anche se con le varianti che riflettono l’incostante altalenarsi della vita. Nei miei ricordi Elio Terreni non è un insegnante perfetto, bensì un insegnante reale e presente, radicato nella vita e nel suo mondo, che pertanto ha lasciato un ricordo altrettanto vivido e personale. Durante le sue lezioni penso non ci sia mai stato completo silenzio: una sorta di pacato mormorio accompagnava esercizi e spiegazioni, pacifico fermento creativo di menti in movimento. Oggi, in un sistema scolastico sempre più di stampo aziendale e impersonale, non sono certa che sarebbe possibile ottenere gli stessi buoni risultati attraverso le medesime condizioni distensive; ma forse il nostro Professore, così come sulle sue tele bilancia il confronto tra astratto e reale, ancora riesce a mantenere le sue lezioni in sapiente equilibrio sul sottile filo delle parole costruttive, ben al di sopra del chiasso incivile. Per quanto riguarda la mia esperienza alle scuole superiori, Elio Terreni è stato un’ottima guida, maestro di vita oltre che docente abile ed efficace, e penso che per i suoi studenti continui ad essere tale. I ricordi sfumano lentamente, ma a me bastano due iniziali per evocare una sensazione precisa: E.T. come Elio Terreni, un extraterrestre giunto dal lato buono della luna per distinguersi con metodo ed intuito dal piatto mondo degli insuperbiti erranti, ovvero dall’oscura dimensione dei docenti alienati. Mariavittoria Spina Dottore in Lingue e Letterature Straniere recensione arte & dintorni 33 la nostra storia arte & dintorni Franco Mondadori Ucciso da un lupo L’ottobre scorso nel beneventano Mattia, un bambino di 9 anni, venne ritrovato dissanguato e fortunatamente soccorso. Era stato azzannato da un lupo, vicino a casa, a pochi metri dall’azienda agricola del papà. Nell’aprile di quest’anno in provincia di Macerata tre lupi, due femmine e un maschio, sono stati trovati morti avvelenati. Nel primo episodio la caccia al lupo, nel secondo la ricerca degli avvelenatori, poichè in Italia il lupo è protetto dal 1977. Ma nel secolo XVII i lupi imperversavano anche nelle nostre campagne. Infausto l’anno 1633. Il 12 gennaio, Gandini Carlo, un ragazzo di 16 anni fu ucciso dai lupi. Il 3 giugno il dodicenne Ruffoni Giovanni. Il 14 agosto un bambino di 9 anni, Coffani Gianbattista. Forse quei ragazzi vagavano nei campi per gioco, per cercare frutta o a caccia di nidi. In dicembre venne sbranata da un lupo Francesca ... di 58 anni. Era la vigilia dell’Immacolata, era andata nei campi a raccogliere legna. Altre due disgrazie nel 1634, vittime dei lupi il 20 agosto Ottavia ... di 19 anni, il 20 ottobre ancora un bambino, Peroni Alessandro, di 9 anni. Il “regio fisco” ad opera del Commissario gonzaghesco svolse ogni volta le pratiche di legge per poi autorizzare il funerale. Agenzia Ghedi Tel. 030 9031225 Dal Lunedì al Venerdì 8,30 - 12,30 15,30 - 18,30 Sub Agenzia di Guidizzolo via don Luigi Sturzo, 5 (ex Amico Giò) Apertura: Lunedì e Mercoledì dalle 9,30 alle 12 - Tel. 0376 1818240 Forniture idrauliche - Arredo bagno via D. Chiesa, 41 - Guidizzolo MN 34 Tel. 0376 819553 - Fax 0376 818358 Pensioni e dintorni... A cura di Paolo Zani, responsabile Patronato INAS Milano I lettori possono esporre problemi o situazioni che siano di interesse generale Con questo numero inizia la collaborazione con il Paolo Zani, responsabile del Patronato INAS, a lui possiamo rivolgerci per sentire pareri e avere consulenza nel delicato mondo della previdenza e dell’assistenza sociale. Invalidità civile Prima di affrontare un tema così delicato e complesso è opportuno considerare che la nostra Carta Costituzionale, all’art. 38, prevede espressamente tutele e garantisce al cittadino inabile al lavoro e sprovvisto dei mezzi necessari per vivere il diritto al mantenimento e all’assistenza sociale. In tal modo si intende tutelare la dignità umana nello spirito della solidarietà di tutti i cittadini verso coloro che, per minorazioni congenite o acquisite, siano incapaci di svolgere un lavoro proficuo. Il sistema dell’assistenza sociale, che è a carico dello Stato, delle Regioni, delle Province e dei Comuni, integra quello della previdenza sociale che ha come presupposto una prestazione di lavoro, dipendente o autonomo, ed è gestita da una molteplicità di enti pubblici previdenziali, dei quali il più importanti sono l’INPS per i lavoratori del settore privato e l’INPDAP per quelli del settore pubblico. Per quanto si riferisce, in particolare, all’assistenza sociale in favore dei minorati civili, gli interventi consistono in provvidenze economiche, erogate in forma di pensioni, assegni o indennità, e in provvidenze non economiche, quali assunzioni agevolate presso enti pubblici o privati, assistenza sanitaria, agevolazioni per l’istruzione scolastica, addestramento e qualificazione professionale, eliminazione delle barriere architettoniche. Beneficiari di dette provvidenze sono gli invalidi civili, i ciechi civili e i sordomuti che si trovino nelle condizioni previste da particolari norme di legge. Si considerano, secondo la definizione data dall’articolo 2 della Legge 118/1971, mutilati ed invalidi civili i cittadini affetti da minorazioni congenite od acquisite, fisiche e/o psichiche e sensoriali, che abbiano subito una riduzione permanente della capacità lavorativa non inferiore a un terzo o, se minori, che abbiano difficoltà persistenti a svolgere i compiti e le funzioni proprie della loro età. Le provvidenze cui hanno diritto dipendono dal grado di invalidità e dalle condizioni di bisogno economico stabilite per le singole categorie. I ciechi civili e i sordomuti, pur rientrando nella categoria degli invalidi civili, sono distinti dagli altri invalidi sia per la particolarità delle loro minorazioni, sia per le particolari provvidenze per loro previste. Fin qui siamo ancora nel campo dei buoni propositi e delle pie intenzioni, perché il discorso cambia addentrandosi nelle pastoie della burocrazia, nel momento in cui si inizia l’iter per il riconoscimento dello stato di invalido civile. La domanda, corredata da un certificato medico e da altra documentazione, va inoltrata all’ASL competente per territorio di residenza. Viene fissata la data della visita presso la Commissione per l’accertamento degli stati di invalidità civile e il richiedente all’atto della visita potrà farsi assistere da un sanitario di fiducia (a sue spese!!). Ma anche qui è opportuno fare una precisa- via Carlo Alberto Della Chiesa, 2 - Tel. 0376 847038 35 zione; più che di una visita medica classica si tratta di un accertamento su documentazione medico-sanitaria attestante sia le patologie che la loro gravità ed è per questo che è opportuno esibire tutta la documentazione sanitaria recente cui si è in possesso. E’ indispensabile, comunque, la presenza di chi ha inoltrato la richiesta di invalidità civile: non è prevista la possibilità di accertamento agli atti se non nel caso di decesso intervenuto prima della visita: il cosiddetto “accertamento post-mortem”. Per chi fosse impossibilitato, per gravi motivi fisici (intrasportabilità) a recarsi nella sede della Commissione, è prevista la modalità di visita domiciliare. A seguito di questa “visita” la Commissione redige un verbale che viene inviato ad una Commissione di verifica presso l’INPS che può esprimere il suo parere entro 60 giorni. Trascorsi i 60 giorni il verbale viene recapitato con lettera raccomandata al richiedente. E qui viene il bello! Infatti i verbali della Commissione sono abbastanza criptici e di non facile lettura. Ma vediamo di esaminare caso per caso con la tabella sottoriportata. TABELLA RIASSUNTIVA GRADI DI INVALIDITA’ CIVILE - BENEFICI aggiornata al 2009 Grado riconosciuto benefici Fino al 33% Nessuno Dal 34% Ausili e protesi previsti dal nomenclatore nazionale. La concessione di ausili e protesi è correlata alla diagnosi indicata nel verbale di riconoscimento di invalidità civile. Dal 46% Iscrizione agli elenchi provinciali del lavoro e della massima occupazione per il collocamento obbligatorio; l’iscrizione deve essere richiesta dai lavoratori non occupati (o part-time) allegando verbale di riconoscimento. Dal 51% Congedo per cure: può essere concesso, ogni anno, un congedo straordinario per cure non superiore a trenta giorni, su richiesta dell’invalido e previa autorizzazione del medico competente ASL. Dal 60% Iscrizione al fine dell’assunzione obbligatoria per lavoratori collocati per vie ordinarie e successivamente riconosciuti invalidi non per cause di lavoro o di servizio; opportunità per gli invalidi la voratori dipendenti che possono essere considerati tra i collocati obbligatoriamente. Dal 67% benefici non economici Fornitura gratuita di protesi, presidi, ausili, come previsto dal DM 27/08/99 n^ 322 in connessione alle infermità invalidanti. escavazione - lavorazione - vendita ghiaia e sabbia movimenti di terra e noleggio macchine operatrici 36 Via Mottella, c.m. - Fr. San Giacomo - 46040 Cavriana (MN) Tel. 0376 819140 - 29 - fax 0376 819082 http://www.bassignanicave.it e-mail: [email protected] Grado riconosciuto benefici Dal 67% Tessera di esenzione dal pagamento del ticket per le prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale, di diagnostica strumentale e di laboratorio. Eventuali agevolazioni per tessere tranviarie. Agevolazioni per graduatorie case popolari. Agevolazioni canone telefonico in base ai redditi posseduti ( ISEE). Dal 74% Assegno mensile (255,13 E. per l’anno 2009) in presenza di redditi personali inferiori a 4.382,43 E. purché inoccupati, occupati saltuariamente , o presso cooperative sociali. Dal 75% Solo per i lavoratori dipendenti Riconoscimento di un’anzianità figurativa pari a due mesi per ogni anno di lavoro svolto dopo il riconoscimento di questo grado di invalidità nella misura massima di 60 mesi (il massimo accredita- bile lo si raggiunge lavorando 30 anni nella condizione di invalido). 100% Pensione di inabilità (255,13 E. per l’anno 2009) in presenza di redditi personali inferiori a 14.886,28 E. . 100% con riconoscimento di - impossibilità a deambulare senza l’aiuto permanente di un accompagnatore oppure -impossibilità SETTEMBRE 2008 a compiere autonomamente gli atti quotidiani della vita a condizione di non essere ricoverato in istituto con pagamento della retta a totale carico w wdello w . cStato a i o (o l adi. Ente c o mpubblico). Indennità di accompagnamento (472,04 E. mensili per l’anno 2009) senza alcun limite di reddito ne’ personale ne’ coniugale. FALEGNAMERIA “La casa dei tuoi sogni” Evidenziate le prestazioni di carattere economico. Ovviamente il grado superiore riassume in sé tutti i benefici di quelli precedenti. Paolo Zani (continua) AUTOCARROZZERIA - AUTOSOCCORSO - Convenzionato EUROP ASSISTANCE VAI GUIDIZZOLO VIA CAVRIANA N.30/A T.0376.819538 F.0376.848091- SALO’ LARGO DANTE N.2 Riparazione e sostituzione cristalli - Carica climatizzatori - Lavaggio interni AUTO SOSTITUTIVA GRATUITA NOVEMBRE 2008 Strada Zanina, 28/30 - BIRBESI di Guidizzolo (Mn) - Tel. 0376-849525 - 347-4565347 - [email protected] w ww .c ai ol a. co m FALEGNAMERIA “La casa dei tuoi sogni” GUIDIZZOLO VIA CAVRIANA N.30/A T.0376.819538 F.0376.848091- SALO’ LARGO DANTE N.2 37 Istituto Statale d’Arte A cura della Prof.ssa Fiorenza Travagliati PREMIATO IN TORRITA DI SIENA Presso il Teatro degli Oscuri in Torrita di Siena, con una cerimonia molto partecipata, sono state premiate: Giliana Diaz Cano (3^ AM) e Serena Bulgarini (5^ AM), allieve del nostro Istituto, sez. Grafia e segnalata Francesca Meneghetti,(3^C) Decorazione Pittorica... Il concorso, aperto a tutti gli Istituti d’Arte e alle Accademie di Belle Arti del territorio nazionale, si é rivolto a giovani incisori. Gli studenti si sono confrontati con un tema importante: La vita e le opere dell’Apostolo I fiori di Casali San Paolo. La Confraternita di S. Croce e della SS. Annunziata di Torrita di Siena ha bandito un concorso per il Bimillenario della nascita di San Paolo ed una speciale commissione composta da alte cariche della Chiesa, dello Stato e della Cultura ha giudicato le opere tra le centinaia pervenute. L’Istituto d’Arte, ha partecipato con lavori eseguiti da 17 studenti e le due allieve premiate delle classi 3^AM e 5^AM, hanno presentato due studi di alto li- Laboratori Piazza BOMBONIERE e IDEE REGALO o Onoranze funebri Casali e Pezzini servizio 24 ore Tel. 0376-818266 38 Via Dunant, 4 - Guidizzolo (Mn) produzione e vendita di articoli sanitari, medici e terapeutici SANITARIA E SPACCIO AZIENDALE Via Dunant, 25 – Guidizzolo MN Tel. 0376 819002 www.laboratoripiazza.it vello: un’acquaforte ed una linoleografia. Il premio in palio é di 600 euro a ciascuno dei vincitori, unitamente ad una pubblicazione con la vita e le opere di San Paolo, la descrizione delle tecniche incisorie e le opere proposte. Le varie fasi dello studio e della preparazione delle opere sono state curate e seguite dalla Prof.ssa Sira Castagna che da sempre é attenta alla partecipazione a questi concorsi che tanto valore e lustro danno all’insigne Istituto di guidizzolese. La Prof.ssa Castagna ringrazia in particolar modo l’Amministrazione Comunale di Torrita di Siena, l’Assessore alla Cultura Prof. Giuliano Censini e il Priore della Confraternita Avv. Paolo Tiezzi Maestri, per la conoscenza e l’attenzione prestata a tutti gli Istituti d’Arte disseminati nel territorio nazionale, che con la loro attività divulgano le tecniche più antiche della nostra cultura, ed auspica che questo patrimonio non venga disperso. Chiuso il lunedì Tel. 0376 838249 Volta Mantovana Strada dei Colli nord, 25 39 Notizie dall’Amministrazione A CURA DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI GUIDIZZOLO Regolamentati i cannoni antigrandine Dall’anno scorso si sono fatti conoscere da tutti i guidizzolesi. Sono i cannoni ad onde d’urto per la difesa delle produzioni agricole dalla grandine, i cosiddetti “cannoni antigrandine”. Sono quei dispositivi che sono stati installati da alcuni orticoltori, che tanto hanno fatto discutere, sia sulla loro effettiva utilità che sul disagio che possono creare ai residenti. Non sono una novità assoluta, dal momento che in varie zone d’Italia sono usati da anni, come in Piemonte, in Veneto ed in Emilia Romagna, in zone dove la grandine può provocare forti danni, come quelle viticole (Langhe – Monferrato, Prosecco) o frutticole (Emilia). In alcune zone i Comuni stessi hanno partecipato a finanziare l’installazione di questi dispositivi che, funzionando, proteggono l’intera zona dalla grandine. Non vi è una normativa specifica sull’installazione e sull’uso di questi cannoni, né nazionale né regionale, per cui ogni Comune ha cercato di regolamentare al meglio la materia. La stessa Agenzia Regionale Protezione Ambiente (A.R.P.A), interpellata dal Comune di Guidizzolo, suggeriva di adottare un apposito regolamento, fornendo anche alcune indicazioni. Il Comune di Guidizzolo ha pertanto prodotto ed approvato un regolamento, raccogliendo sia i suggerimenti dell’ARPA che i principi comuni a tutti i regolamenti adottati dagli altri Comuni, cercando di conciliare, così, sia le esigenze di salvaguardare le produzioni agricole che le legittime aspettative di tutela della tranquillità dei cittadini. Il regolamento è stato approvato dal Consiglio Comunale dopo essere stato sottoposto all’esame sia di tutti i gruppi consiliari che delle associazioni dei produttori agricoli. Questo il testo del regolamento: Art. 1 Oggetto del Regolamento Il presente Regolamento disciplina il funzionamento dei dispositivi ad onde d’urto per la difesa antigrandine, di seguito denominati “cannoni antigrandine”. L’utilizzo di questo tipo di sistemi antigrandine, legato all’occasionalità dell’evento atmosferico in questione, va annoverato tra le attività temporanee da regolamentare deve intendersi regolamentato in deroga ai limiti di legge specificati dal D.P.C.M. 14/11/1997 ed in riferimento alla Legge Regionale Lombardia n. 13 del 10.8.2001. , la quale, all’art. 8, fissa alcune regole generali alle quali i Comuni devono attenersi nel caso di rilascio delle autorizzazioni per lo svolgimento delle attività temporanee di cui all’art. 6, comma 1, lett. h) della legge 447/1995. Art. 2 Finalità Il Regolamento di propone le seguenti finalità: - Salvaguardare i raccolti, gli impianti produttivi agricoli e le attività economiche legate a questa realtà produttiva - Tutelare il patrimonio mobiliare ed immobiliare dei cittadini - Rendere compatibile l’impatto acustico prodotto dai cannoni antigrandine nei confronti dei residenti nelle zone ove sono collocati. 40 Art. 3 Installazione dei cannoni antigrandine L’installazione dei cannoni antigrandine deve essere subordinata al titolo abilitativo parere rilasciato dall’Autorità Comunaledal Responsabile dello Sportello Unico Attività Produttive, su esplicita richiesta avanzata da parte di privati o consorzi. L’area di posizionamento dei cannoni deve essere recintata e dotata di segnalazione. I cannoni devono essere installati a distanza di almeno 200 e maggiori di 200 metri dalle strade comunali di intenso traffico, provinciali e statali, escluse quelle private, dalle abitazioni o da altri recettori sensibili, fatta eccezione per le residenze dei titolari o dei consorzi esercenti l’impianto. Art. 4 Funzionamento dei cannoni antigrandine L’utilizzo dei cannoni deve avvenire solo allorquando le condizioni meteorologiche siano tali da presupporre rischi fondati, rilevati da fonti attendibili documentabili, di precipitazioni atmosferiche sotto forma di grandine, risultanti da segnalazione di ente, agenzia, ecc. di previsione metereologica con cui l’agricoltore, singolo o associato, dovrà stipulare apposita convenzione. L’ente di previsione metereologica dovrà trasmettere la comunicazione di rischio grandine, oltre che all’agricoltore, anche al fax (o e-mail) del Comune. L’utilizzo dei cannoni antigrandine potrà avvenire in un periodo compreso tra le date del 1 aprile e 30 ottobre, nei seguenti orari: dalle ore 6 alle ore 22, per i rischi: basso ( < 30% probabilità di grandine), medio (30-60%), alto (> 60%) dalle ore 22 alle ore 6 solo per il richio alto (> 60%) Ciascun cannone non potrà superare le 4 esplosioni al minuto, e potrà funzionare per complessivi 90 minuti max. nella giornata, salvo eventi eccezionali comprovati.. Ogni cannone deve essere corredato di un ’appositoa scheda contenente registro dove vanno annotate le informazioni sugli orari di inizio e fine sparo, con elenco delle motivazioni che ne hanno determinato l’attivazione. ed allegate le comunicazioni dell’ente di previsione metereologica che hanno motivato lo sparo. Un Responsabile del Comune, appositamente nominato, potrà eseguire controlli sui registri e sui periodi di funzionamento. Art. 54 Documentazione ed elaborati richiesti Alla domanda devono essere allegati i seguenti documenti: - Estratto di mappa catastale aggiornato, con indicazione dell’area dove è prevista l’installazione del cannone antigrandine; - Elaborato grafico con indicazione delle distanze tra la sorgente rumorosa (cannone antigrandine) rispetto ai ricettori (strade, abitazioni, luoghi con permanenza continuativa di persone); - Relazione tecnica descrittiva, comprensiva delle eventuali misure aggiuntive che si intendono adottare al fine del contenimento - Documentazione di collaudo omologazione dell’impianto; - Convenzione con ente, agenzia, ecc. di previsione metereologica. Qualora la tipologia dell’installazione lo richie- Centro della sicurezza stradale Ci sono cose che per l’amministratore pubblico paiono semplici atti dovuti. Poi si scopre, c’è chi scopre, che così non è, e si tratta invece di sensibilità reali verso problemi altrettanto reali. E’ un po’ questa la motivazione del premio accordato a Guidizzolo, la ‘Targa blu per la sicurezza stradale’ consegnato alcuni giorni or sono. E le sensibilità, in parte ereditate dalle precedenti amministrazioni, come ha ricordato il sindaco Graziano Pelizzaro, riguardano l’educazione stradale nelle scuole, il contasecondi al semaforo (segno che non si privilegia il ‘fare cassa’), la promozione del –disco bus- per i trasporti il sabato sera, il protocollo con l’Università di Siena sulla sicurezza stradale, le –feste da, dovrà essere richiesto anche l’autorizzazione (?) permesso di costruire (?) il titolo abitlitativo per eventuali opere edili. Al fine di contenere l’impatto acustico è consentito eseguire escavazioni del suolo, nelle dimensioni strettamente necessarie e sufficienti allo scopo, previoa comunicazione al Comune. rRilascio del titolo abilitativo da parte del Comune. Art. 65 Numero dei cannoni Il numero dei cannoni antigrandine deve essere concordato con l’Amministrazione Comunale. L’installazione dei cannoni antigrandine sul territorio comunale dovrà tener conto delle analoghe installazioni effettuate sul territorio di Comuni limitrofi al fine di ottimizzarne l’uso e di evitare sovrapposizioni delle zone di copertura, da rappresentare su apposita cartografia. Tra un cannone e l’altro dovrà interporsi una distanza di almeno 500 metri. Art. 7 Sanzioni L’omissione del registro e la mancata tempestiva compilazione dello stesso sono puniti con la sanzione di cui all’art. 7bis del T.U.E.L. 18 agosto 2000. n. 267. Il funzionamento dei cannoni senza autorizzazione o in difformità dalle norme di cui al presente regolamento comporta la sanzione amministrativa di cui all’art. 7bis del T.U.E.L. 18 agosto 2000. n. 267. L’autorizzazione decade per spostamento dei cannoni senza la nuova preventiva autorizzazione, per violazione di distanze o violazioni reiterate delle norme regolamentari. Art. 86 Norma transitoria I cannoni in uso alla data di entrata in vigore del presente Regolamento dovranno conformarsi alle prescrizioni ivi contenute entro dodici mesi dalla data medesima. analcoliche- al parco, per citare alcuni appuntamenti. A questo proposito significativa in teatro la presenza dei ragazzi dell’Istituto d’Arte ai quali è stato presentato il filmato di Pubblicità Progresso sulla scelta del ‘Guidatore designato’. Dal canto suo il prof. Aldo Ferrara dell’Università di Siena, autore di diversi studi sulla materia, ha molto insistito nel suo intervento proprio sul valore della sicurezza. Un dato tra i tanti, forse non molto presente: in Italia sono circa 9.800 i pedoni che ogni anno perdono la vita sulle strade. Ferrara ha così introdotto il dr. Potito Iascone, componente Anci e membro della Commissione Interministeriale sul Codice della Strada. Iascone ha ribadito con forza come si debba lavorare per migliorare la quali- 41 La nuova sala consiliare tà della vita. E questa, per quanto in argomento, passa attraverso il rispetto di norme scritte o non scritte che tendano ad avere sempre presente l’assoluta importanza della vita, propria e degli altri. Paolo Pettinari, segretario del Centro Studi Indipendente sulla Sicurezza Stradale, ha presentato il progetto ‘Noi sicuri’ il quale si lega al premio ‘Q Air 2009’ lanciato proprio da Guidizzolo dal Gruppo Europeo per la qualità dell’aria all’interno del veicolo (Lego-Vai-Q), e del quale Guidizzolo sarà sede. Da sottolineare l’intervento della rappresentate dell’associazione italiana Vittime della strada, così come la presenza in sala di molti esponenti delle forze dell’ordine: il capitano dei Carabinieri Giovanni Pillitteri ed il luogotenente Mario Fierro; numerosi i vigili urbani; e poi la vedova dell’indimenticato Lorenzo Bandini sig.ra Margherita Riccardelli; il messaggio di saluto inviato al convegno da Erminia Manfredi, vedova del grande Nino. In sala anche l’Ing. Filippo Moscardini, il sindaco di Cavriana Bruno Righetti con il quale in chiusura si è commemorato l’incidente delle Mille Miglia, il presidente mantovano dell’Aci Ghidini, assessori e consiglieri comunali. Era nato tra le due guerre come asilo, poi dopo tante e diverse destinazioni, era stato palestrina della scuola media, infine anonimo locale di deposito di servizio. Parliamo del locale che si trova nel cortile del Comune, dove è stata realizzata la nuova sala consiliare polivalente. Versava in pessime condizioni quando l’anno scorso è stato sottoposto a restauro, approfittando di un parziale finanziamento regionale. Molti guidizzolesi hanno già avuto modo di vedere cosa ne è risultato, dal momento che già diverse sono le iniziative che vi si sono svolte, esprimendo un generale apprezzamento per l’intervento di recupero attuato. Il salone, infatti, si presta ad iniziative di vario tipo, istituzionali, culturali o divulgative, anche promosse da soggetti diversi. Nel salone sono ospitate due opere del compianto prof. Alessandro Dal Prato, donate dalla famiglia: una, la “Omaggio a Guidizzolo”, già esposta in precedenza nella sala consiliare, l’altra che rappresenta una novità assoluta, ovvero una terracotta raffigurante il Crocifisso. Quest’ultima opera verrà ufficialmente presentata al pubblico il 18 luglio, in occasione della celebrazione del 100° anniversario della nascita del Professore. Lo spazio si presta ed è attrezzato inoltre per mostre di pittura, fotografia, ecc. Di recente, poi, vi è stata trasferita anche la Sala Consiliare. La scelta è stata dettata da varie ragioni. E’ vero che una sala consiliare c’era già all’interno del Comune; non ha senso allora tenere in esercizio e sulle spese due sale, e poi vi è anche la necessità di sistemare diversamente alcuni servizi. Basti pensare a com’è messo oggi l’ufficio scuola e segretariato sociale, o anche all’opportunità di portare l’assistente sociale al piano terra. Nella vecchia sala consiliare verranno ricavati uffici, mentre quella nuova è stata completata con gli arredi già esistenti, opportunamente adeguati. Nell’ultima seduta di Consiglio Comunale le minoranze hanno lamentato di non essere visita il SITO rinnovato www.tomasiauto.com 42 Guidizzolo via Salvo d’Acquisto, 2 Tel. 0376 819213 state coinvolte ed informate su questa decisione ed hanno abbandonato l’aula, sottraendosi così alla discussione di questioni importanti. Senza volerci richiamare alle norme ed alle competenze che queste assegnano all’organo di indirizzo, il Consiglio Comunale, ed all’organo cui spettano le azioni amministrative, la Giunta, è il caso di ricordare come i gruppi consiliari fossero stati informati da tempo del trasferimento della Sala Consiliare nella nuova sede, in occasione della conferenza dei capigruppo. Quest’ultima, la conferenza dei capigruppo, non esisteva prima. E’ stata introdotta da questa Amministrazione, proprio per creare un’occasione di confronto costruttivo con tutti i consiglieri comunali, maggioranza e minoranza, dove ognuno potesse portare idee e proposte. In questi tre anni i gruppi consiliari di minoranza non hanno portato, nella sede istituzionale più propria, nessuna proposta. La minoranza ha poi lamentato di non essere tenuta in considerazione, mentre è stata coinvolta ed invitata, senza peraltro portare alcun contributo significativo o addirittura disertandole, su talune questioni di interesse generale, quali il tracciato per la variante alla SP 15, oppure il tavolo istituzionale sulla crisi e sui suoi risvolti locali. Riteniamo inutile, comunque, insistere su polemiche strumentali, ritenendo preferibile dedicare l’attenzione e le energie all’attività amministrativa. Celebrazioni per il 25 aprile Dopo 64 anni sono maturi i tempi affinchè l’anniversario della liberazione del 25 aprile diventi per tutti la festa della libertà. Così il sindaco Graziano Pelizzaro nel suo intervento davanti al monumento ai caduti di piazza Mutti. Un discorso breve il suo con l’accenno alle parole chiave di questa festa: liberazione, comprensione della storia, omaggio a chi ha sofferto ed è caduto. Ed una domanda: siamo stati noi all’altezza dei valori usciti da quella stagione? La risposta Pelizzaro l’ha lasciata ai ragazzini delle classi 4^ e 5^ elementare dell’Istituto Comprensivo di Guidizzolo i quali con i loro insegnanti hanno la- vorato nella scuola ripercorrendo ed approfondendo quelle ‘parole chiave’ che devono essere alla base di una vera convivenza civile. ‘Sono loro, ha affermato il sindaco, la speranza per il nostro futuro e sono loro che vogliamo ascoltare’. Una quindicina si sono così alternati al microfono leggendo alcune frasi estrapolate dalle riflessioni sull’argomento. Ed i concetti da tutti maggiormente ripetuti sono stati l’omaggio alla pace ed il rifiuto di ogni guerra e violenza viste, queste ultime, come segno di netta separazione da tutto ciò che al contrario da serenità ed infonde sicurezza. Da qui i ripetuti richiami, anche con acrostici, all’amore, alla libertà, all’amicizia, alla famiglia, al rispetto.. perché la pace è ‘un cielo azzurro, un mare chiaro, un arcobaleno, un prato fiorito’ un vivere insieme. Alla fine il lavoro dei ragazzi, che sarà integralmente disponibile alla biblioteca comunale, è stato simbolicamente offerto ai caduti e posato accanto alla corona di fiori poco prima accompagnata al monumento dal sindaco, dal comandante della stazione carabinieri Mario Fierro, della polizia locale Ramona Tarchini, da assessori e consiglieri, dal presidente del consiglio dei ragazzi Nicola Gialdini, dai rappresentanti degli Alpini, della protezione civile, dei carabinieri in congedo, di molte associazioni, alla presenza di tanta gente. La banda, diretta da Nicola Ferraresi, dopo aver aperto il corteo intonando l’Inno nazionale e la canzone del Piave, ha chiuso con l’Inno alla gioia mentre la Pro-Loco offriva a tutti l’aperitivo. Prima del capoluogo il corteo aveva accompagnato la posa di corone e mazzi di fiori ai monumenti di Rebecco e Birbesi ed ai cippi che ricordano i caduti. it 43 Grazie ragazzi I dirigenti della società “A.S. Virtus” e tutti gli sportivi guidizzolesi vogliono ringraziare gli atleti delle tre squadre locali per l’impegno e la dedizione messa nel campionato appena concluso. Un grazie anche a tutto lo staff tecnico e agli sponsor, in particolare: Bombana Livio e Tomasi Auto 1ª categoria Antonio Cimmino, Cristian Bombana, Cristian Nodari, Daniele Chizzolini, Davide Gogna, Davide Guerrini, Enea Busti, Enrico Lorenzi, Enrico Parmeggiani, Fabio Duina, Fabio Previdi, Francesco Bertagna, Gabriele Simoncelli, Gianluca Pescatori, Lorenzo Arioli, Manuel Perini, Marco Baccolo, Massimo Leone, Matteo Bolzacchini, Michele Giuradei, Nicola Cauzzi, Paolo Ottolini, Paolo Ruggiero, Riccardo Ferroni Categoria Juniores Adu Desmond Gyanfi, Alessandro Vinciguerra, Andrea Serpellini, Andrea Toso, Andrea Vinciguerra, Bakrim Ait Akim Abdel, Claudio Raghi, Dennis Pelizzoni, Elias Turini, Federico Guidetti, Giovanni Mutti, Iliriam Kurti, Marco Bombana, Marco Cargnioni, Marco Mori, Marco Tazzoli, Marco Zarra, Matteo De Gobbis, Nicola Ghirardi, Nicola Visani, Paolo Marchi, Paolo Rizzardi, Rocco Bonoldi. Allievi Abderrammane Bourammane, Alberto Palmi, Alessandro Bassi, Alessandro Vinciguerra, Andrea Stabile, Andrea Vivaldini, Claudio Muratori, Cristhofer Franzini, Daniele Pesci, Dario Milani, Davide Dal Tiglio, Davide Melchiorri, Davide Nicolai, Davide Pelizzoni, Davide Raso, Davis Fezzardi, Edoardo Guerini, Francesco Botturi, Giuseppe Gandini, Lorenzo Guaragna, Lorenzo Stringa, Luigi Ponticelli, Marco Ori Gerola, Matteo Bresciani, Matteo Lanfredi, Mattia Fezzardi, Pietro Zovetti, Simone Paghera visita il SITO rinnovato www.tomasiauto.com 44 Guidizzolo via Salvo d’Acquisto, 2 Tel. 0376 819213 Cimarosti: medaglie e sculture Lo scorso mese di aprile il “Museo Diocesano Francesco Gonzaga” di Mantova ha ospitato una mostra di sculture e medaglie di Vito Cimarosti, artista di origini guidizzolesi, che ora insegna Discipline plastiche presso l’Istituto d’Arte di Cantù. Lo scultore, sensibile in altri ambiti e con diversi materiali agli orientamenti più avanzati dell’arte contemporanea, nella medaglia si attiene a canoni espressivi di realismo, misura e armonia. L’esposizione di medaglie, insieme ad altre opere, è l’occasione per ribadire che l’arte non ha confini precisi né di materiali, né di stili, né di finalità”. Dal catalogo della mostra proponiamo la presentazione del direttore del Museo Mons. Roberto Brunelli. Le medaglie sono sorelle delle monete, è stato detto non senza ragione; sostanzialmente ne differiscono soltanto perché sottratte alla circolazione come merce di scambio. E però di solito godono di almeno un altro privilegio: essendo create non per necessità pratiche ma a scopi commemorativi o celebrativi, destinate dunque ad esaltare uomini o eventi, da parte del loro creatore sono oggetto di cure particolari, che più spesso delle monete ne fanno vere e proprie opere d’arte: basti pensare a certe splendide realizzazioni già del mondo pre-romano, o della Roma imperiale, o del rinascimento. Ma non c’è epoca che le abbia trascurate: e anche il tempo presente continua a creare opere di questo genere, in cui le ridotte dimensioni paiono stimolare gli artisti a intensificare le proprie abilità. Tra i contemporanei creatori di medaglie, di certo Vito Cimarosti è tra quanti le sanno elevare ai livelli dell’arte. Il Museo Francesco Gonzaga è lieto di offrire ai suoi visitatori la possibilità di costatarlo, di verificare come questo scultore formatosi all’Accademia di Brera, sensibile in altri ambiti e con diversi materiali agli orientamenti più avanzati dell’arte contemporanea, nelle medaglie si attenga invece a canoni espressivi che si collocano in diretta continuità con quelli classici di realismo, misura e armonia. Acquista pertanto rilevanza questa esposizione di sue medaglie in una città che in proposito può vantare una tradizione illustre, codificata sin dal 1310 quando l’allora signore di Mantova Rinaldo Bonacolsi approvò gli statuti dell’Arte degli orefici, rimasti poi in vigore per quattro secoli, tanti quanto si protrasse la signoria dei Gonzaga, per i quali crearono medaglie artisti della rinomanza di Pisanello, Bartolomeo Melioli e Giancristoforo Romano. Né mi pare secondario che Cimarosti esponga in un museo dove le sue creazioni consentono un confronto con numerosi capolavori di “piccola scultura” che vanno dai sigilli di Mantegna e Cellini agli ori dei Gonzaga, dalle suppellettili sacre alla ricca collezione di intagli in avorio: se il genere delle opere e i materiali sono diversi da quelli dell’artista di oggi, l’accostamento non pare improponibile, in nome della comune raffinatezza ed eleganza. A riprova che l’arte, quella vera, non ha età. Roberto Brunelli La Paella Menù della casa: Antipasti di pesce Paella al pescado Tel. 0376 818697 via H. Dunant, 46 Guidizzolo (MN) www.ristorantelacollinetta.it 45 Notiziario del Corpo Bandistico di Guidizzolo - a cura di Francesca Cappa Un concerto di colori Come ci avevano promesso l’estate scorsa, dopo aver sudato sette camicie per rivestire la sede con un luminoso arancione, i nostri mastri pittori si sono ritrovati per ridipingere tutte le stanze interne. Ora entrando si viene accolti da un corridoio di un verdino brillante che fa da anticamera alla sala prove illuminata da un giallo splendente che riscalda l’ambiente e si lega con i mobili in legno, per poi passare alle aule studio ed all’archivio dove i nostri pittori hanno messo tutta la loro abilità accostando colori che vanno dal giallo, al pesca riprendendo il verde del corridoio e finendo su un violetto tenue, ovviamente utilizzando più colori nella stessa stanza. In soli tre giorni Andrea, Antonella, Daniela, Luca, Margherita e Mirko sono riusciti a realizzare tutto questo, rendendo la nostra sede un vero e proprio concerto di colori! Un ringraziamento molto speciale va alla M° Madonnara Mariangela Cappa che ci ha prestato la sua arte per compiere la splendida opera raffigurante il nostro stemma direttamente sulla parete ovest dell’edificio. Festa per i 170 anni - primo atto cali nei prossimi mesi, è iniziata con la partecipazione del complesso alla celebrazione eucaristica della domenica pomeriggio; qui il parroco don Libero Zilia ne ha ricordato l’impegno e l’importanza nel tessuto sociale guidizzolese. Poi alla sede dove la banda è arrivata suonando (né poteva essere diversamente, diretta dal m.o Nicola Ferraresi ed accolta da molta gente. Tra i presenti il segretario consigliere regionale Carlo Maccari, Pietro Gialdini, assessori e consiglieri, i numerosi sponsor. ‘In questi anni, ha ricordato il presidente Roberto Lucchini, di storia ne è stata scritta; tantissime cose sono cambiate; il mondo è cambiato; anche la musica stessa è cambiata. Eppure la nostra banda, e dico nostra perché è di tutti, è ancora qui, numerosa, solida ed affiatata. Lo spirito dei musicisti non è cambiato nel tempo; viviamo la musica, la portiamo dentro e quando suoniamo è lei a trasportarci’. Nel suo saluto il sindaco Graziano Pelizzaro ha portato il ringraziamento di tutta la comunità sempre attenta e stretta intorno alla banda, forte di un grandissimo vivaio di giovani sorto intorno al lavoro dei dirigenti e maestri che nel tempo si sono alternati; sorto intorno alla bellissima sede che l’amministrazione comunale ha volu- Quinta Essenza Insieme per la musica dal 1839’. E’ stata scoperta e benedetta alcuni giorni fa la targa commemorativa del 170° anniversario di fondazione della Banda musicale di Guidizzolo. Ora campeggia davanti alla sede di Piazza Alessandro Dal Prato e ricorda come l’allora ‘Filarmonica di Guidizzolo’ sia nata nel 1839 e da allora abbia accompagnato la vita civile, sociale e religiosa della comunità: insieme per la musica. Questa cerimonia, primo atto delle celebrazioni del 170° di fondazione che proseguiranno con altri appuntamenti musi- 46 Centro Estetico Quinta Essenza Di Caiola Elisa e Francesca Via Vittorio Vento, 79 46040 Guidizzolo (MN) tel. 0376 818663 Lunedì 14.00 alle 19.00 Dal martedì al sabato 9.00 - 19.00 E’ un piacere indossarlo ABBIGLIAMENTO PROFESSIONALE PERSONALIZZATO Via C. Grassi, 3 46040 Cavriana (MN) tel. 0376 804133 www.ilcamice.com to e contribuito a realizzare. Dopo l’Inno Nazionale, sempre coinvolgente e cantato da molti presenti, lo scoprimento della grande targa la quale, ha affermato Roberto Lucchini nel ringraziare i presenti e quanti si impegnano, ‘…è dedicata al passato, al presente ed al futuro; è dedicata alla musica’. AUTO SOSTITUTIVA Gratuita Produzione e commercio infissi www.rivas.it 47 GRUPPO MICOLOGICO NATURALISTICO “COLLI MORENICI” Notiziario del Gruppo Micologico Naturalistico “Colli Morenici” - a cura di Giorgio Arienti Come riconoscere i funghi commestibili e i loro sosia velenosi a confronto Seconda parte L’unico aspetto tranquillizzante è dato dal fatto che, fortunatamente, non tutte le specie consumate per errore sono velenose… E alla domanda come mai si continui a perseverare in errori di questo tipo, la risposta viene spontanea: vi è infatti, tra la gente, ancora molta superficialità e altrettanta presunzione, che sono quasi sempre il risultato, come abbiamo detto, di una inadeguata preparazione scientifica. Per esempio, c’è ancora chi è convinto che per distinguere un fungo “buono” da uno “cattivo” sia sufficiente la cosiddetta “prova dell’aglio”, quella “del gatto” o quella del “cucchiaino d’argento”; sappiamo quante vite umane abbiano mie- tuto simili prove! C’è inoltre chi è persuaso che il carattere che indica la tossicità o meno di un fungo sia la crescita di quel fungo sul legno piuttosto che sul terreno o viceversa. Niente di più falso; i conosciuti “Fungo dell’ulivo” e il “Piopparello” sono due funghi lignicoli: il primo è velenoso, l’altro è commestibile. Infine, c’è chi asserisce che i funghi dai colori sgargianti (giallo, rosso, arancio) siano tutti velenosi. Non è affatto vero: il noto “Gallinaccio” o finferlo, dal colore giallo intenso, ad esempio, è uno dei funghi più apprezzati. AMANITA OVOIDEA commestibile Volva: molto ampia e spessa, quasi sempre attenuata in basso, bianca o leggermente colorata. Anello: fioccoso, di consistenza grassa, burrosa. Odore: abbastanza pronunciato, sgradevole e caratteristico come di osso di seppia, soprattutto alla base del gambo. AMANITA VERNA mortale (sindrome falloidea) Volva: generalmente ingrossata in basso perché avvolgente il bulbo alla base del gambo, sempre di colore bianco. Anello: presente, ma spesso fugace. Odore: dapprima subnullo, via via sempre più accentuato e sgradevole come di rose appassite, infine nauseabondo. GIUGNO SELF 24 ORE LAVAGGIO OFFICINA 4 48 TENEDINI RICCARDO VIA H.DUNANT tel. 0376 819715 ARMILLARIA MELLEA commestibile dopo adeguata cottura Cappello: con superficie cosparsa di minute granulazioni detersili. Gambo: molto tenace, soprattutto alla base, con anello ben visibile negli esemplari maturi. Odore: evidente e non gradevole, rancidoso, solo in esemplari adulti o senescenti. Crescita: lignicolo, cespitoso. TRICHOLOMA VACCINUM sospetto Cappello: con superficie scagliosa-pubescente, soprattutto all’orlo (ornamentazioni persistenti). Gambo: senza anello (osservare gli esemplari maturi). Odore: come di muffa o di terra, in sezione o per strofinio, debole, anche con nota farinacea. Crescita: terricolo, gregario. GENERE AGARICUS specie bianche commestibili Gambo: inizialmente bianco, via via più o meno giallo o di altro colore con l’età o per strofinio. Carne: appena sezionata bianca, cangiante in tempi più o meno brevi al giallo, al rosa o al rosa-rosso, di rado immutabile o con altre sfumature. Odore: anisato o mandorlato, meglio avvertibile sezionando o strofinando il carpoforo. AGARICUS XANTHODERMUS velenoso (sindrome gastroenterica) Gambo: inizialmente bianco ma già di colore giallo cromo alla base, ingiallente per strofinio. Carne: appena sezionata bianca, ma già di colore giallo cromo alla base del gambo, in corrispondenza dell’area esterna, immutabile altrove. Odore: come di inchiostro o di acido fenico (meglio strofinare o sezionare il carpoforo), avvertibile anche ad una eventuale cottura del fungo. GIUGNO Autotrasporti SIMIONI GIANCARLO Tel. 0376 819035 - 348 3957060 via Ceresara, 11 46040 Guidizzolo - MN 5 49 50 A Castel Goffredo nasce Xenia Formazione e conoscenza attraverso esperienze emotive psicocorporee di gruppo. In un mondo dove la cultura del fare è sempre più radicata,dove tutti corrono e non hanno tempo di ascoltarsi, un gruppo di psicologhe e psicoterapeute ha sentito il bisogno di dar vita ad una nuova associazione il cui obiettivo è contro corrente, ma certamente in linea con le richieste sempre più vive provenienti dalla voce dei loro pazienti: stare in un tempo di ascolto. L’incontro di 5 professioniste con formazioni diverse, ma con la comune consapevolezza che lavorare sulle emozioni significa considerare la Persona come un’unità di psiche e corpo, hanno portato ad un processo di integrazione di modi di leggere psiche e corpo in tutte le sue sfaccettature; tale lavoro si è concretizzato nella fondazione dell’Associazione Xenia. Alla base delle nostre proposte c’è l’idea che conoscersi sia un dono, un regalo prezioso che ognuno può fare a se stesso; infatti Xenia nell’antica Grecia erano i doni che venivano offerti agli ospiti prima che lasciassero la casa. L’approccio utilizzato nei progetti promossi da Xenia è un’integrazione di modelli psicologici teorici diversi, la complessità che deriva dal loro utilizzo offre nella nostra prospettiva una ricchezza di risorse cui attingere per rispondere ai diversi bisogni della persona. Lo strumento di lavoro sono i GEP, Gruppi Emotivi Psicocorporei dove è possibile apprendere la tecnica dell’“ascolto profondo”. E’ innegabile il beneficio che ciascuno di noi può trarre nel vivere l’opportunità sia di essere ascoltato con interesse,sia di ascoltare l’altro. Quando si è ascoltati si è protagonisti, si contatta il proprio mondo interiore, fatto sia di pensieri che di sensazioni corporee. Quando invece si offre ascolto si entra nella realtà dell’altro.Un ascolto non interrompe, non giudica, è un’apertura mentale ed affettiva alla realtà di un’altra persona. In un GEP, attraverso la relazione di ascolto profondo,si lavora sulle emozioni e sulle sensazioni corporee integrando pensieri, emozioni e comportamenti; si pone attenzione non solo al “come mi sento” ma anche al “dove lo sento”, una creativa integrazione tra le “parole del corpo” e la “corporeità delle parole”. INTERVISTA ALLE PSICOLOGHE Di cosa si occupa Xenia? L’associazione promuove la salute e il benessere psicologico della persona proponendo percorsi formativi (GEP,BabyGEP e JuniorGEP); gruppi orientati a tematiche specifiche (attacchi di panico,gestione dello stress, disturbi alimentari, dipendenze, identità di genere, carenza di autostima,difficoltà relazionali, problematiche genitoriali…). Cosa sono i GEP, BabyGEP, JuniorGEP? I GEP sono uno spazio fisico ed emotivo nel quale si ha la possibilità di confrontarsi ed avvicinarsi alla più profonda conoscenza di sé. L’obiettivo è prevenire il disagio attraverso l’educazione e la ri-educazione del vissuto emotivo.Essi sono rivolti agli adulti,ai bambini ‘BabyGEP’ ed agli adolescenti ‘JuniorGEP’. Perché avete scelto il gruppo come modalità di lavoro? Lo “stare insieme” apre la via all’opportunità di sintonizzarsi sia con gli altri che con se stessi. Il gruppo offre la possibilità di un confronto e di un rispecchiamento che migliorano la comprensione e l’espressione spontanea di sé. Sentirsi in sintonia con se stessi favorisce autostima e sicurezza di sé. Dunque il gruppo aiuta a stare meglio con se stessi e con gli altri? Sì,attraverso l’esplorazione dell’emozione possiamo sciogliere rigidità e tensioni e attraverso un lavoro pratico il gruppo può apprendere che vi è una capacità innata delle persone di “muoversi insieme”, procurando piacere e riducendo la vergogna. Come e dove si svolgono? Il numero di partecipanti è di 14-16 persone affiancate da 2-3 conduttori, ogni incontro dura circa 2 ore. La sede di Xenia presso cui si tengono i GEP è a Castelgoffredo (MN), complesso “Le Meridiane”, in via Aimaro,29. Info: 3318140493. Le proposte verranno periodicamente aggiornate sul sito www.xeniapsichecorpo.com L’èquipe di Xenia: Federica Andreis, Emanuela Bellini, Michela Bignotti, Fernanda Mora, Roberta Pelizzola 51 52
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