Comunità pastorale S. Crocifisso, Meda

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Comunità pastorale S. Crocifisso, Meda
LA
Voce DELLA
omunità
C
FEBBRAIO 2015
MEDA
11 FEBBRAIO 2015 - XXIII GIORNATA MONDIALE DEL MALATO
«IO ERO GLI OCCHI PER IL CIECO, ERO I PIEDI PER LO ZOPPO»
(Gb 29,15)
“SAPIENTIA CORDIS”: LA SAPIENZA DEL CUORE…
non è una conoscenza teorica, astratta, frutto di ragionamenti. Essa piuttosto,
come la descrive san Giacomo nella sua Lettera, è «pura, poi pacifica, mite, arrendevole,
piena di misericordia e di buoni frutti, imparziale e sincera» (3,17).
SAPIENZA DEL CUORE È SERVIRE IL FRATELLO
SAPIENZA DEL CUORE È STARE CON IL FRATELLO
SAPIENZA DEL CUORE È USCIRE DA SÉ VERSO IL FRATELLO
SAPIENZA DEL CUORE È ESSERE SOLIDALI COL FRATELLO SENZA GIUDICARLO
O Maria, Sede della Sapienza, intercedi quale nostra Madre per tutti i malati e per coloro
che se ne prendono cura. Fa’ che, nel servizio al prossimo sofferente e attraverso la stessa
esperienza del dolore, possiamo accogliere e far crescere in noi la vera sapienza del cuore.
(Dal Messaggio di Papa Francesco)
(a pag. 6-7 stralcio intervista a Ermanno Olmi)
LA PAROLA DEI SACERDOTI
QUARESIMA:
DIFFIDENZA O FIDUCIA?
Un’occasione per riaccendere il fuoco dell’amore e della fiducia
N
ell’opuscoletto di Bruno Ferrero A
volte basta un raggio di sole troviamo questo significativo racconto:
Sei persone, colte dal caso nel buio di
una gelida nottata su un’isola deserta,
si trovarono ciascuna con un pezzo di
legno in mano. Non c’era altra legna
nell’isola persa nelle brume del Mare
del Nord. Al centro un piccolo fuoco
moriva lentamente per mancanza di
combustibile. Il freddo si faceva sempre più insopportabile. La prima persona era una donna, ma un guizzo della
fiamma illuminò il volto di un immigrato
dalla pelle scura. La donna se ne accorse. Strinse il pugno attorno al suo pezzo
di legno. Perché consumare il suo legno
per scaldare uno scansafatiche venuto
a rubare pane e lavoro? L’uomo seduto al suo fianco vide uno che non era
del suo partito. Mai e poi mai avrebbe
sprecato il suo pezzo di legno per un
avversario politico. La terza persona era
vestita malamente e si avvolse ancora di
più nel giaccone bisunto, nascondendo
il suo pezzo di legno. Il suo vicino era
certamente ricco. Perché doveva usa-
re il suo ramo per un ozioso riccone?
Il ricco sedeva pensando ai suoi beni,
alle due ville, alle quattro automobili e
al sostanzioso conto in banca. Le batterie del suo telefonino erano scariche,
doveva conservare il suo pezzo di legno
a tutti i costi e non consumarlo per quei
pigri inetti. Il volto scuro dell’immigrato
era una smorfia di vendetta nella fievole
luce del fuoco ormai spento. Stringeva forte il pugno attorno al suo pezzo
di legno. Sapeva bene che tutti quei
bianchi lo disprezzavano. Non avrebbe
mai messo il suo pezzo di legno nelle
braci del fuoco. Era arrivato il momento
della vendetta. L’ultimo membro di quel
mesto gruppetto era un tipo gretto e
diffidente. Non faceva nulla se non per
profitto. Dare soltanto a chi dà era il suo
motto preferito. Me lo devono pagare
caro questo pezzo di legno, pensava.
Li trovarono così, con i pezzi di legno
stretti nei pugni, immobili nella morte
per assideramento.
NON ERANO MORTI PER IL FREDDO DI FUORI, ERANO MORTI PER IL
FREDDO DI DENTRO!
QUARESIMA: TEMPO DI
PENITENZE… INTELLIGENTI
In Quaresima siamo soliti scegliere qualche impegno, come non mangiare frutta o dolci, non fumare o non bere vino
per quaranta giorni. Sono fioretti che
possono allenare la volontà e far bene
alla salute, ma difficilmente convertono
il cuore…. Per questa Quaresima vorrei
proporre qualcosa di più sostanzioso.
QUARESIMA: PRIMATO DI DIO
Perché non partecipare con fedeltà alla
Santa Messa, invitando altri a farlo, arrivando con puntualità, ascoltando con
attenzione la Parola di Dio, partecipando con risposte e canti?
QUARESIMA: TEMPO DI FIDUCIA
Dare fiducia al prossimo non significa
essere ingenui. Anche Gesù mandando
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COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA
i suoi discepoli in missione li esortava a
«essere prudenti come serpenti e semplici come colombe» (Mt. 10, 16). Ma la
prudenza non è sospetto e diffidenza
verso tutto e verso tutti; ci si chiuderebbe in un egoismo sterile e mortale.
QUARESIMA: TEMPO PER IMPARARE
L’ONESTÀ
Una delle piaghe del nostro tempo è
la corruzione. Dove c’è traffico di soldi
c’è, da parte di molti, la tentazione di
approfittarne in maniera disonesta. Non
pensiamo solo ai grandi evasori, corrotti
e corruttori; chiediamoci se forse anche
noi abbiamo dimenticato le parole di
Papa Francesco, che spesso ci ricorda
che «il sudario non ha le tasche» e quindi da questo mondo non porteremo via
nulla. In qualche occasione ha tuonato
dicendo: «Peccatori sì, corrotti mai!».
Alla corruzione bisogna reagire, da parte di tutti, con una onestà più grande.
QUARESIMA: TEMPO IN CUI
RISVEGLIARE LA COSCIENZA
La coscienza è la voce più importante
e più intima che l’uomo possiede, perché è Dio stesso che l’ha inscritta nel
cuore. Ma a volte questa voce ammutolisce perché l’uomo l’ha uccisa o non
curandosi di cercare la verità o vivendo
abitualmente nel peccato. Il Card. Bagnasco nella prolusione al Consiglio
permanente della CEI (Conferenza Episcopale Italiana) affermava: «Il mondo
occidentale ha svuotato le coscienze di
valori e le ha soffocate con le cose», per
cui corruzione, diffidenza e indifferenza
sono all’ordine del giorno.
Ritornando alla favola iniziale dobbiamo concludere che a volte notiamo
che anche in noi il fuoco dell’amore e
della fiducia verso Dio e i fratelli si va
spegnendo…. La Quaresima può essere un’occasione che il Signore ci offre
per riattizzarlo con un vero impegno di
conversione.
Don Angelo
INCONTRO COMUNITARIO DEI COLLABORATORI DELLA COMUNITÀ PASTORALE
UNA LETTURA
DELLA NOSTRA COMUNITÀ
Un incontro per riflettere
S
abato 17 gennaio, all’Oratorio Santo Crocefisso si è tenuto l’incontro
comunitario di riflessione per tutti i collaboratori della Comunità Pastorale;
si tratta di un appuntamento diventato ormai una piacevole abitudine, che
consente di uscire dall’ordinarietà dei
servizi che ciascuno svolge per riflettere
insieme sulle motivazioni profonde che
li dovrebbero animare e sostenere, sugli obiettivi a cui tali servizi dovrebbero
tendere.
La piacevole novità di questo incontro
è stato il fatto che a condurre la riflessione sia stato il parroco, don Piero, e
che abbia scelto come brano biblico di
riferimento da cui prendere spunto la
lettera di S. Paolo alla comunità di Filippi, una comunità che l’apostolo amava
in modo particolare, verso cui nutriva
grande stima e a cui si rivolgeva con
affetto.
Fatte le opportune e debite differenze, don Piero ha dato una lettura della
nostra comunità, per lui ancora “quasi
nuova”, alla luce di alcune sottolineature di Paolo.
Innanzitutto, è stato bello sentire che il
parroco pregava per noi ancora prima
di conoscerci – aveva saputo del proprio trasferimento ma non sapeva ancora la destinazione – e tuttora prega per
noi. Ha detto di avere incontrato una
realtà molto positiva (di cui ringrazia il
Signore e coloro che l’hanno preceduto
nel ruolo di Parroco) con molteplici servizi e ricca di diversi carismi.
Ha però sottolineato anche alcuni rischi
che si intravedono nella comunità: il ri-
schio di protagonismo, di personalismo,
dell’autoreferenzialità che contraddice
l’invito del Papa ad essere una “Chiesa
in uscita”. Il rischio di nascondersi dietro il detto “si è fatto sempre così” per
evitare di interrogarsi sull’effettivo significato e sull’utilità di certe proposte; il
rischio di andare avanti all’infinito senza
mai riuscire a fare un salto di qualità; e
ancora, la stanchezza che si intravede
nello svolgimento dei propri servizi nei
diversi ambiti, che lascia intuire una motivazione debole.
Tali osservazioni, fatte da chi ci conosce
da poco, hanno tracciato una sorta di
fotografia di come la nostra Comunità
Una realtà molto positiva con molteplici servizi
e ricca di diversi carismi.
[…] il rischio di protagonismo, di personalismo,
dell’autoreferenzialità contraddice l’invito del Papa
ad essere una “Chiesa in uscita”
appare a chi la vede dall’esterno e ciò
ha costituito motivo di riflessione e discussione durante i lavori di gruppo; ma
il momento forse più intenso del pomeriggio è stato quello in cui don Piero
ha consegnato, come strumento per
la meditazione personale, alcuni passi
È solo nella contemplazione e nella preghiera silenziosa,
infatti, che il cristiano può ritrovare le motivazioni
profonde del suo servizio e “tendere l’orecchio
e percepire qualcosa della festa eterna e della voce
del Padre”.
card. Martini.
MEDA
tratti dalla lettera pastorale “La dimensione contemplativa della vita”, pubblicata nel 1980 dal card. Martini. È solo
nella contemplazione e nella preghiera
silenziosa, infatti, che il cristiano può ritrovare le motivazioni profonde del suo
servizio e “tendere l’orecchio e percepire qualcosa della festa eterna e della
voce del Padre”.
Un invito, quindi, a recuperare la dimensione dell’interiorità e del silenzio, perché il mettersi a servizio della comunità
non significhi accrescere di un ulteriore
peso le fatiche e le preoccupazioni quotidiane, ma tragga nutrimento e forza
dallo stare alla presenza di Gesù.
Silvia
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COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA
TESTIMONIANZA DAL KURDISTAN IRACHENO
PER NON DIMENTICARE
“....si può affermare che siamo stati ancor più giù dell’inferno?”
Siamo lieti di ospitare la integrale testimonianza di Rina Del
Pero, apprezzata concittadina anche per i suoi molteplici impegni di volontariato in campo sociale e umanitario, che è
stata lo scorso Natale (17–27 dicembre 2014) nel Kurdistan
iracheno, oggetto degli attacchi e delle violenze dell’Isis.
Domenica 18 gennaio 2015, Giornata Mondiale del Migrante
e Rifugiato, Rina ha portato di persona una sintesi di questa
testimonianza al termine di alcune Messe nelle nostre tre parrocchie. (E.N.)
I
l nostro continuo voler tentare, almeno, di capire ci ha portati, grazie all’amico Ayad, nei campi profughi dei cattolici Siri di Antiochia a Erbil, la capitale del Kurdistan iracheno.
Perché nella terra degli Assiri e dei Babilonesi, tra le tante
suddivisioni che il mondo cristiano orientale ha subito, dai
caldei, agli ortodossi, ai copti, agli armeni, ai maroniti, quella dei quarantamila abitanti dell’enclave di Karakosh è tra le
più assurde, almeno per noi che fortunatamente guardiamo
prima alla persona e poi, forse, al suo credo religioso e politico. A pochi chilometri da Mosul, l’antica ed affascinante
Ninive tante volte citata nei libri sacri, città attaccata dall’Isis, Islamic State Iraq and Siria, nello spazio di poche ore tutti
hanno dovuto abbandonare la loro terra, la loro casa, e anche
gli animali domestici per essere accolti appunto a Erbil, in attesa di... ancor oggi purtroppo non si sa.
Non essendo numericamente più forti delle altre componenti, non trovano rappresentatività presso gli organismi
di coordinamento e di gestione dei pochi aiuti economici
e materiali che stanno arrivando, anche se sono quelli che
sono stati più violentemente colpiti e così ognuno opera
autonomamente disperdendo energie e risorse. Tempo fa
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COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA
avevamo dato notizia di questa tragedia ma, come tante
altre, è quasi finita nel dimenticatoio: ‘’la crisi economica, il
governo, le tasse... insomma, abbiamo anche noi i nostri problemi‘’, questo è quello che ci sentiamo
dire, quasi a difesa delle nostre ormai
deboli coscienze.
Ci eravamo chieste allora dove erano
finiti i nostri amici, i nostri bambini, le
nostre donne che ci avevano accolte
anni fa con grande generosità ed affetto. Ebbene, li abbiamo ritrovati tutti
qui, persi e spersi tra le tende azzurre
dei profughi dell’oratorio di Mazar Mar
Eillia, nella struttura mostruosa del centro commerciale in costruzione di Ankawa, tra i ruderi del cemento armato
dove manca tutto, ma veramente tutto,
eppur è bastato un sorriso di bimba per
ridarci la speranza.
Ci hanno invitati a visitare le loro nuove ‘case’, pulite, decorose, con l’accoglienza che li contraddistingue anche se
manca l’acqua, il riscaldamento, insomma ogni minima cosa che possa dare
senso al termine di umanità.
TESTIMONIANZA DAL KURDISTAN IRACHENO
Abbiamo incontrato alcuni preti, che
non hanno comunque perso la fede,
e alla nostra domanda, quasi banale e scontata di fronte ad ogni tragedia ‘’Ma Dio dov’è?’’, ci rispondono
con la serenità del pastore che non
abbandona il gregge, anzi condivide
totalmente ogni pena, ogni dolore.
Un amico frate, quasi irriconoscibile
per la lunga barba che verrà tagliata solo al termine di questa tragedia,
tanto che scherzosamente l’avevamo
scambiato per un terrorista, ci racconta della sua esperienza in un villaggio con oltre 800 famiglie dove
scarseggia anche il cibo, ma sorride e
ci ringrazia della nostra presenza e
conta anche sul nostro impegno per
un campo estivo per i bambini – Chissà????!
Nel nostro peregrinare tra queste miserie raccogliamo tante testimonianze tra le 421
famiglie che si sono accampate nel blocco di Ankawa.
Dopo tre mesi trascorsi nelle tende, al sopraggiungere del freddo, hanno scelto da circa un mese di trasferirsi in questo complesso, con i bagni in comune e un
unico generatore donato dal console degli Emirati Arabi. Ci
raccontano anche di chi sta peggio di loro (ma come questo sia possibile non riusciamo proprio ad immaginarlo),
come gli Assidi, per esempio, che hanno una storia antichissima e, nonostante abbiano subito ben 74 invasioni, sono
sempre rimasti fedeli alla loro tradizione e hanno sempre
vissuto su queste montagne chiamate Singiar, in pace ed
in armonia con tutte le altre popolazioni confinanti. L’arrivo dell’ISIS, il sultanato islamico che taglia le teste e si veste di nero, si è fortemente caratterizzato per la violenza
nei confronti soprattutto delle donne che vengono rapite,
stuprate e poi uccise, per oltraggiare queste portatrici di vita,
ma si sta facendo anche strada chi compera queste donne
per poi liberarle, come tentativo di riparazione a questo oltraggioso tentativo di sterminio.
Chi può cerca di andare all’estero e non è raro sentire parlare
di Australia, di Canada, di Svezia e di Germania ma, passando
dagli uffici consolari all’Italian Villane, scopriamo che un visto turistico per l’Italia costa ben 360 euro a persona. La laica
Francia sta operando dei ponti aerei e, anche se ‘liberasse’
uno solo di questi bambini, fa cosa giusta ed onorevole.
La Chiesa cattolica è stata accusata di essere tiepida sulla questione, solo la voce del Papa si è levata anche recentemente
con la sua proposta di andare laggiù ma gli impedimenti sono
sempre troppi e troppo incomprensibili per i rifugiati.
Sarebbe davvero troppo complicato andare a cercare le motivazioni che hanno
causato tutto questo ma nei vari incontri,
tenuti anche in Italia, si è cercato di porre
la questione anche in termini di salvaguardia culturale poiché, se si fanno battaglie
per salvare i panda, le piramidi, le coste, i
mari, i monumenti e tutto questo perché
patrimonio dell’umanità, bisogna ricordare che questi cittadini iracheni parlano la lingua aramaica, la stessa usata
da Gesù Cristo, parlata ancora in tutto
il mondo solo in due città: a Macula, in
Siria, ora completamente distrutta, e appunto a Karakosh: pertanto patrimonio
di tutti.
Ritorniamo a casa raccogliendo l’invito
dei nostri amici di parlare di loro, di far
conoscere, di non dimenticarli. Così ci
impegniamo a fare anche con questo
scritto.
Rina del Pero
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INTERVISTA AL REGISTA ERMANNO OLMI
VAL LA PENA DI VIVERE. SEMPRE!
II grande regista Ermanno Olmi racconta il male al giornalista del Corriere della sera, Gian Antonio Stella
Presentiamo un ampio estratto di una bellissima e commovente intervista al regista Ermanno Olmi pubblicata sulla versione digitale del Corriere della sera il 10 gennaio scorso. Il
link alla versione originale e completa si può trovare sul sito
della parrocchia (www.parrocchiemeda.it).
«S
to leggendo il libro sugli ultimi giorni di Tolstoj, quando lui, non potendone più della moglie, scappa dalla
tenuta di Jasnaja Poljana con la figlia. La famosa notte di bufera in cui fuggendo, nel tragitto tra la casa e la rimessa dove
gli han preparato la carrozza, gli cade il cappello e prende la
freddata che gli procurerà la malattia e la morte...». Ermanno Olmi no, non si sognerebbe mai di scappare da Loredana. La incontrò tanti anni fa perché lei era la protagonista de
«Il posto». (...) «È stata una straordinaria fortuna». E anche
in questi mesi di flebo e terapie in cui è in trincea contro
quello che Curzio Malaparte chiamava «lo stramaledetto»,
lui e Loredana sono sempre insieme. Sempre. «Fammi finire
con Tolstoj: lui fa in modo che la moglie non trovi le sue tracce. Ma la broncopolmonite presa quella notte lo costringe
a fermarsi in una stazione del treno ad Astapovo, dove il
capostazione offre all’ospite la sua camera da letto. Tutto il
mondo si fa intorno a questa stazioncina dove Tolstoj, malato sempre più gravemente, morirà. Non hai idea di quale sia
non l’adorazione ma l’amore del popolo per Tolstoj. Del popolo. In genere oggi, la nostra cultura artistica non contiene la percezione segreta della realtà. Tolstoj, invece, aveva
questa grande capacità di cogliere tutti i significati nel loro
autoscoprirsi. E questo è il poeta. Il popolo degli analfabeti, degli ultimi, dei derelitti, è quello che lo capisce. Perché
hanno meno conformismi mentali. Un po’ come Cristo. Chi
capisce prima Cristo se non i pescatori, gli ultimi? Essere degli intellettuali è un grande rischio. E bisogna sapersi, come
dire?, rimpicciolire, umiliarsi, sentirsi ignoranti, per cogliere
alcune cose. Invece quante volte vedi personaggi che parlano dall’alto della loro presunzione mentre invece la verità
sta sempre con gli umili? Ecco perché Tolstoj era amato dal
popolo».
In che modo ti riconosci in questa storia?
«Perché vedo in Tolstoj questa capacità di non autoingannarsi. Era tosto con se stesso. Noi siamo sempre un po’ tentati
dall’autoinganno. Ci mettiamo davanti a uno specchio e ci diciamo: beh, insomma, non sei neanche brutto...».
E la malattia rende la tentazione ancora più insidiosa?
«Sì. Sì. Però attenzione: la morte non è la fine. Perché il destino dell’uomo è nell’eternità. Andai a trovare Tonino Guerra a Sant’Arcangelo di Romagna quando stava davvero molto male. (...) Entrai, lui era girato verso la finestra. La moglie
gli fa: “Tonino, c’è Ermanno”. Lui, sofferente, manco si gira.
“Aaah... Aaah...”. Entra la fisioterapista che doveva fargli un
massaggio alle gambe. Esco. Quando rientro lo trovo sedu-
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to con la schiena appoggiata alla testiera del letto: “Ciao,
come va?”. E cominciamo a parlare: “Ti ricordi quella volta...”. A un certo momento dice: “Non hai idea di quante
storie bellissime mi ha raccontato Andrej Tarkovskij! Quando torni la prossima volta te le racconto”. Dopo tre ore era
morto. Cosa voglio dire? Non c’è istante di vita che non abbia un significato. Figurati l’ultimo degli istanti! È la summa
di tutta la tua vita. Un istante. Un battito di palpebre. E c’è
dentro tutta la tua vita. L’uomo è immagine di Dio e anche
Dio è immagine dell’uomo. Che ha una capacità smisurata
di essere l’infinito. (...)
Rimpianti?
«Quando si vive la condizione umana, anche se in qualche
modo illuminati dalla condizione divina, questa condizione
umana a volte ti fa commettere degli errori. È la condizione
umana. L’importante è riconoscere gli errori. E capire che
quella cosa poteva andare diversamente, se non fossimo stati
distratti».
È un’idea degli errori che pare figlia de «La leggenda del
santo bevitore» o delle parole di papa Francesco quando
dice che «Dio non si stanca mai di perdonare».
«Certo. Prova a scandire la parola perdono in due: “per
dono”. Il perdono non è un atto di contrizione. È Dio che proprio in questo si rivela: ogni volta che cadi in errore io sono lì,
pronto “per donarti” la pace tra noi». (...)
C’è quindi una riscoperta di Dio nonostante tu insista spesso
sul «non» sentirti cattolico?
«La cosa bella di Dio è che si nasconde per farsi cercare. Perché? Perché Dio è tutto. “Ovunque tu mi cercherai io sarò”.
C’è un detto fenicio, di duemila anni prima di Cristo: “Spezza
un legno, solleva una pietra e io vi sarò dentro”. In ogni cosa
“lui” si nasconde e tu devi avere quella capacità di scovarlo
come i neri hanno la capacità, guardando un oggetto, di cercare ciò che quell’oggetto contiene come anima».
INTERVISTA AL REGISTA ERMANNO OLMI
Più ancora gli aborigeni australiani, forse...
«Certo. L’anima delle cose. Mentre invece il bianco europeo
si chiede: questa cosa quanto può valere? Uno che ragiona
così non avrà mai l’incontro con l’anima del mondo. Creiamo
la nostra infelicità stupidamente».
Insomma...
«Mi sento bene. Bene. Anche se sono stato aggredito da
questo male in maniera subdola. Nei primi momenti ho anche
reagito: ma perché, porca miseria... Poi, in ogni situazione c’è
qualcosa che val la pena di vivere».
Anche in questi frangenti...
«Sì. Vale la pena».
Nonostante le cannule, le flebo, i cateteri...
«Hai presente il San Sebastiano di Antonello da Messina con
tutte le frecce infilzate nel corpo? Ecco. Ogni momento una
puntura. Una pastiglia. Eppure vale la pena. Avverti che tutto
questo non è somministrarti una medicina ma mostrarti un
atto d’amore. Tutto dipende da noi, dal mistero che contiene
ogni cosa: “Spezza un ramo, solleva una pietra...”».
E tu ti riconosci intorno questo affetto delle persone?
«Eh, sì. Ma è impegnativo. Impegnativo. Fatico a fare da solo
le cose un tempo più banali... Allora devo chiamare: Loredana! Mi diceva il cardinale Ravasi...»
Lo senti spesso?
«È un po’ che non ci sentiamo. Ho il pudore di dire che sto
poco bene. Mi dice Ravasi che il rosario è stato fatto dalle
donne. Ave Maria, ave Maria, ave Maria... Mi chiedevo: perché questo bisogno di dire dieci Ave Maria? Ne basterebbe
una! No: perché ogni volta che lo ripeti devi trovarci un significato nuovo. Se no sei un pappagallo. Può essere, il rosario,
una cosa per sonnolenti o un esercizio per vivere la stessa
cosa con un senso nuovo. E come quando dici: ti amo. Se lo
ripeti come un pappagallo ne perdi il senso. Se lo dici ogni
volta riscoprendo una nuova emozione... È una possibilità divina che ci è data...». (...) •
18-25 GENNAIO - SETTIMANA DI PREGHIERA PER L’UNITÀ DEI CRISTIANI
DAMMI UN PO’ D’ACQUA DA BERE
(Giovanni 4, 7)
Ortodossi e Cattolici insieme nella basilica di Seregno
M
artedì 20 gennaio nell’ambito della Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani si è svolta per la nostra
zona V di Monza una Celebrazione Ecumenica della Parola
a Seregno nella Basilica di San Giuseppe alla presenza del
Vicario episcopale Mons. Patrizio Garascia. Attorno al Libro
della Parola, posto sull’Altare, è stata elevata la preghiera
tipica della missione nell’unità in Cristo ed è stato richiamato il passo del Vangelo di Giovanni con il colloquio tra Gesù
e la Samaritana. Infatti passa idealmente anche dal pozzo
di Sicar il cammino verso la piena comunione fra le Chiese
cristiane. “Dammi un po’ d’acqua da bere” dice Cristo alla
donna samaritana giunta al pozzo di Giacobbe. E la donna
risponde “Perché tu che vieni dalla Giudea chiedi da bere
a me che sono Samaritana?”. Queste frasi richiamano l’unica strada forse percorribile nel cammino ecumenico: quella
della unità nella diversità. In quel “Dammi un po’ d’acqua”
possiamo scorgere, in chiave ecumenica, il desiderio di sapere qualcosa di te, del tuo cammino di conoscenza di Dio
e di fedeltà alla sua parola. E.N.
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COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA
DOMENICA 25 GENNAIO - FESTA DELLA FAMIGLIA
FESTA DELLA FAMIGLIA
Il Messaggio di Papa Francesco
D
omenica 25 Gennaio si è celebrata la Festa della Santa
Famiglia.
Come non manca di ricordarci Papa Francesco, la Chiesa
stessa è una “famiglia di famiglie”.
Proprio per questo è bello riflettere su quante persone hanno
lavorato insieme per preparare questa celebrazione nella nostra Comunità Pastorale.
La Commissione Liturgica e la Commissione Famiglia hanno preparato insieme l’animazione delle Celebrazioni Eucaristiche, i volontari di Madonna di Fatima hanno preparato e servito pastasciutta per tutti, la compagnia teatrale
“I Senzatetto” e i ragazzi dell’oratorio hanno preparato lo
spettacolo teatrale del pomeriggio. Non per ultime, tutte
le famiglie che hanno partecipato al pranzo hanno portato
un secondo o un dolce da condividere. Ciascuno ha fatto
qualcosa, un gesto piccolo che, unito agli altri, ha permesso anche quest’anno alla Comunità di
passare insieme una bella giornata di
festa. Questo deve portarci a riflettere su quante cose belle si riescono a
fare quando “non ci si rinchiude nel
proprio appartamento”, ma si apre
la porta all’incontro con gli altri. Insomma, anche quest’anno un bel
lavoro di squadra che ci ha s-fidato!
Il fulcro della celebrazione della Festa della Santa Famiglia sono state
le Celebrazioni Eucaristiche, che
sono state animate con gesti e preghiere nei momenti più significativi, con una particolare attenzione al
tema delle relazioni e della fiducia.
All’inizio di ogni Celebrazione è
stata letta una breve introduzione
per ricordare all’assemblea l’importanza di fondare i nostri rapporti sulla Parola e di guardare
sempre alla Santa Famiglia come esempio per vivere le relazioni dentro e fuori le
nostre famiglie.
Nelle preghiere dei fedeli, riuniti come
una famiglia, abbiamo chiesto l’aiuto del
Signore per i momenti di difficoltà di diverso tipo che colgono alcune famiglie della
nostra Comunità, per ricordarci di avere un
occhio attento ai bisogni degli altri e farcene
carico nella preghiera comune.
Infine, durante l’offertorio, accanto al pane
e al vino, abbiamo voluto portare i momenti
della vita di ogni famiglia con un segno che ricordasse dove possiamo trovare una Luce che
ci illumini e ci guidi nel cammino dell’esistenza,
anche nei momenti più difficili. •
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COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA
D
omenica io e la mia famiglia abbiamo condiviso il
pranzo con altre famiglie della comunità; è stata
un’occasione per rivedere tanti amici che durante l’anno
non riusciamo a incontrare per vari impegni e anche per
incontrare nuove famiglie.
Per noi la famiglia non è solo il nostro nucleo familiare,
ma si allarga anche al vicino di casa, a scuola, al lavoro, a
tutta la comunità.
Tutto questo è Vangelo.
Marcella Ivano e Fabio
VOCE PICCOLI
LA
DEI
Festa della famiglia 2015
UN POMERIGGIO
SUL PALCOSCENICO!
“I Senzatetto” hanno allestito uno spettacolo con i ragazzi in oratorio
D
omenica 25 gennaio, il giorno della festa della famiglia, dopo
due domeniche di prova, c’è stato uno spettacolo all’oratorio
di San Giacomo, realizzato da noi ragazzi. Per alcuni era la
prima volta sul palcoscenico, ma con l’aiuto dei bravissimi attori della
compagnia teatrale “I Senzatetto”, tutto è stato molto più facile.
La storia, per chi non è venuto ad assistere allo spettacolo, si intitola
“No, grazie!” e parla di un bambino, Tommy, che si è trasferito in una
nuova casa ed è convinto di conoscere presto nuovi amici. Purtroppo
non riesce a farsi nessun amico perché tutti gli sembrano troppo diversi da lui. Ogni volta che un bambino gli chiede se vuole giocare con
lui, Tommy gli risponde: “No, grazie!” e continua a cercare un altro
compagno di giochi. Ma poi scopre che tutti i ragazzi che ha incontrato, nonostante la loro diversità, sono tutti amici fra loro. Così si fa
coraggio e alla fine scopre che è bello stare anche con chi è diverso da
lui e che i suoi amici a volte giocano addirittura a quello che vuole lui.
Come dei veri attori, non abbiamo improvvisato. Nella prima domenica ci siamo divisi le varie parti da recitare e abbiamo fatto la prima
prova per vedere se lo spettacolo funzionava. La domenica dopo
abbiamo “allungato i tempi” e così siamo riusciti a provare due volte. La terza domenica, quella della festa, per essere sicuri, abbiamo
provato una quarta volta. Alla fine lo spettacolo è andato molto bene
e noi ragazzi ci siamo divertiti tantissimo!
Alberto
COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA
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ADOLESCENTI - VITA IN COMUNE
S-FIDATI… IN VITA COMUNE
A
lcuni genitori mi hanno chiesto una restituzione dell’esperienza di vita comune, i quattro fine settimana (da
giovedì a domenica) di avvento passati con un cinquantina di
ragazzi di prima e seconda media, divisi su quattro turni, nella
casa predisposta in oratorio Santo Crocifisso. È un’iniziativa
che, da anni, insieme al catechismo e ad altri appuntamenti
speciali fa parte della proposta che l’oratorio fa ai preadolescenti. Un’iniziativa attesa e accolta con entusiasmo.
Scelgo di raccogliere in parole chiave le riflessioni che sono
state oggetto di restituzione da parte dei ragazzi stessi durante le verifiche fatte al termine di ogni turno. Le parole in
corsivo sono proprio espressioni loro.
PRIMA PAROLA: COLLABORAZIONE.
La vita comune è un’esperienza di vita ‘in comune’ e dunque,
come ben hanno rilevato i ragazzi, “è stato necessario armonizzarsi, sincronizzarsi per raggiungere lo scopo”, intuendo
chiaramente che non esistono servitori e serviti, ma, ciascuno
per la sua parte è servo di tutti e non soltanto di… qualcuno.
E, parola di preadolescenti, “Servire fa bene!” e “Facendo
insieme ci si diverte”, magari dicendo anche qualche “Aspetta… dopo…non posso…” in meno rispetto all’abitudine quotidiana in famiglia e imparando qualche disponibilità in più.
SECONDA PAROLA: AUTONOMIA.
Abbiamo ascoltato nei ragazzi un vero bisogno di autonomia
come se non ne avessero fatto abbastanza esperienza. “Ci avete spiegato una volta come funzionavano le cose e poi noi l’abbiamo fatto: apparecchiare, sparecchiare, lavare i piatti, pulire i
bagni…”. Mi immagino già qualche mamma che dice: “Certo,
lo facessero anche a casa, ma…“. Penso anche a tutte le volte
che noi adulti ripetiamo cinquantamila indicazioni e rimaniamo
col fiato sul collo fino a quando le cose non sono fatte rigorosamente come vogliamo noi. L’autonomia si impara anche
lasciando uno spazio adeguato in cui fare esercizio di libertà,
fiducia e responsabilità… uno spazio in cui “impari a prenderti
cura dell’altro”… promuovendo e valorizzando i passi graduali.
TERZA PAROLA: RELAZIONE.
“Le persone? Una scoperta! Non sono come pensavo io. Ho
fatto amicizia con persone che non mi sarebbero mai passate
per la testa: conoscendoci, si può!”.
“In questi giorni il Signore mi ha insegnato che prima di giudicare devo conoscere”.
“Ho vinto i pregiudizi”.
Sicuramente la vita comune è una sfida nell’andare oltre: nel
proprio gusto, nelle proprie abitudini, nella conoscenza, nello
stile dello stare insieme, nella fiducia scambiata… Ed è stato
proprio lo stile che ha dato un respiro buono alle relazioni e
ha permesso a ciascuno di vivere un’esperienza serena, non
vergognandosi nemmeno delle fatiche che sono state riconosciute e affrontate insieme.
10
COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA
“Ho avuto timore all’inizio dell’esperienza e poi, grazie all’aiuto degli altri, all’apertura a un’amicizia contagiosa… sono stato bene!”.
“Quando sono arrivato e durante gli altri giorni, mi sono venuti incontro; non conoscevo nessuno ma mi hanno aiutato a
orientarmi, non mi hanno isolato”.
“Nessuno ha fatto vergognare quelli che non sono riusciti a
vincere al Laser game. A scuola, di solito, chi perde è triste e
chi vince prende in giro”.
“Al Laser game nessuno si è lamentato per stare in squadra
con chi voleva”.
“Lo stare insieme mi è piaciuto. Anche al Burger King non
abbiamo scelto il posto… ma siamo stati bene”.
“Bella la condivisione nella preghiera della sera. Qui posso
dire le cose di me che ho dentro liberamente”.
“Mi sono sentita libera nella condivisione e anche gli altri lo erano”.
“Non ho avuto paura di essere con gli altri quello che sono”.
Un aspetto della relazione è stata vissuta con gli educatori
che si sono alternati nei turni…
“Sono persone che non sono obbligate a stare con noi, scelgono per noi… gratis”.
“Anche se dovevano lavorare, hanno un tempo per noi!”.
…conosciuti e goduti “come fratelli maggiori dai quali ti senti
accettata, stanno accanto a noi, non giudicano, sono pronti
ad aiutare… anche prima di chiedere”.
Beh, accorgersi che non tutto mi è dovuto e che vivo del dono
gratuito di tante persone… è una bella scoperta!
Espressioni condivise da parecchie voci: “Siamo stati come
una famiglia numerosa!”; “Mi sono sentita a casa”.
ADOLESCENTI - VITA IN COMUNE
Alla carissima suor M.Angela
e a tutti gli educatori dei preadolescenti
“Nel mondo degli esseri viventi non esistono
cose ma solo relazioni” (Gregory Bateson)
C’è sempre un senso che come un filo invisibile unisce e conduce persone ed eventi e li
porta ad incrociare i cammini. La citazione di
G.Bateson mi è capitata sotto gli occhi proprio
mentre Suraj, tornato a casa dall’esperienza del
weekend di vita comune, ci raccontava le sue
profonde emozioni e la bellezza di uno stare insieme in una famiglia.
QUARTA PAROLA: IMPARARE.
C’è chi lo esprime così: “Ho imparato a lavare i piatti” e chi
in quest’altro modo: “La giornata organizzata nei tempi mi ha
fatto bene. A casa non mi organizzo e combino poco anche
nei compiti”.
Ci sono anche quelli che, non senza stupore, dicono a tutti
che “Qui abbiamo seguito il vangelo anche per aiutarci a conoscerlo” e “Ci siamo divertiti seguendo la Parola di Gesù”,
ricordando che ogni mattina raccoglievamo dal vangelo del
buon samaritano – che fa da sfondo al cammino della comunità pastorale – la s-fida con cui vivere la giornata e alla sera,
sempre nella preghiera, condividevamo fatiche, scoperte,
esperienze… a partire da quella Parola custodita.
A MO’ DI CONCLUSIONE.
E… DOPO LA VITA COMUNE? È sempre una vita… comune,
perché nessuno vive da solo! Lo stile sperimentato e gustato
possa arricchire la quotidianità con il gusto di relazioni buone. E noi adulti, ciascuno secondo il proprio ruolo ma non
perdendo di vista una collaborazione, prendiamo sul serio il
compito di offrire ai ragazzi luoghi in cui sperimentare una vita
buona, bella, vera e non tralasciamo di essere mediazione di
ciò che conta, accompagnandoli a scegliere modalità significative con le quali rimanere dentro ogni relazione, esprimere
il proprio pensiero e ascoltare quello degli altri, fare il proprio
dovere, pregare… Le piccole grandi cose del quotidiano che
sono a disposizione di tutti rimangono una s-fida per gustare
e far gustare una vita secondo il Vangelo di Gesù.
Sr. M.Angela
Cosa è successo?
È successo che un gruppo di ragazzi ha vissuto
un’esperienza nuova, diversa, ricca di senso.
È successo che per riempire i loro momenti non
c’è stato bisogno di telefonini o altro, non c’è
stato bisogno di delegare ad oggetti quello
che invece insieme potevano scoprire di aver
già dentro.
È successo che i nostri figli, o almeno nostro
figlio, si sono sentiti coinvolti, partecipi, accolti,
capaci di dare e ricevere anche in un contesto
nuovo e non conosciuto.
È successo che nostro figlio ci ha detto di aver
capito una cosa bellissima; lui che fratelli non
ha ha invece trovato dei fratelli e ha capito che
ogni relazione ha bisogno di essere scoperta,
gustata poco alla volta, costruita con un sano,
semplice dare e ricevere.
Vi ringraziamo per averci fatto sentire una profonda accoglienza attraverso semplici gesti, vi
ringraziamo per averci fatto dono del vostro
tempo, della vostra ricchezza, del vostro ascolto e affetto.
Ancora una volta ritrovo, io mamma, sulla mia
strada la preghiera del missionario Montés che
recita: “ci capita di incontrare persone nella vita
che incroceranno il nostro cammino, ognuno di
essi ci lascerà qualcosa, nessuno andrà via senza
averci fatto dono di qualcosa di sé. Potremo non
capire subito il senso del dono, sarà il tempo che
ci aiuterà a svelare il significato del nostro cuore”.
Buon Natale.
Alessandra, Marco, Suraj Lama Romanò
11
COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA
MOVIMENTO TERZA ETÀ
UN POMERIGGIO DI GIOIA
Incontro di catechesi, riflessione, ma anche condivisione in allegria
L’
incontro di giovedì 29 gennaio svoltosi presso la Parrocchia S. Giacomo, si è aperto con un momento di catechesi sulla figura di Marta, prendendo spunto dal Catechismo per la Terza Età in possesso di tutti gli aderenti. Dopo
la lettura di un brano dal Vangelo secondo Giovanni riguardante la fede di Marta, sorella di Maria e di Lazzaro, e dopo
un momento di riflessione e meditazione sulle parole del
testo, abbiamo continuato il nostro incontro proponendo
dei giochi a indovinelli quali elencare gli ingredienti di una
torta preparata da una aderente, indovinare dove si trovano
alcuni Santuari Mariani e di quale regione sono tipici dolci e
biscotti, abbinare dei soprannomi medesi ai relativi cognomi
e altri giochi che hanno animato il pomeriggio condividendo
la gioia dello stare insieme.
Alla fine ci siamo lasciati con un “omaggio floreale” per le
presenti, una tazza di tè caldo e una fetta di torta. •
I PROSSIMI INCONTRI
MARTEDÌ 10 FEBBRAIO
presso la Parrocchia S. Giacomo:
Gruppo di Ascolto della Parola di Dio - V incontro
GIOVEDÌ 19 FEBBRAIO
presso la Parrocchia S. Giacomo:
Incontro con i Carabinieri sul tema: “Regole di sicurezza”
MARTEDÌ 10 MARZO
presso la Parrocchia S. Giacomo:
Gruppo di Ascolto della Parola di Dio - VI incontro
SABATO 21 MARZO
Giornata di Ritiro spirituale in preparazione alla Pasqua
presso la Parrocchia di don Gaudenzio a Bornago
(per le iscrizioni, vedi la locandina).
UN RICORDO DI SR. MARIA ROMANÒ
CI HA LASCIATO A 100 ANNI COMPIUTI
Di belle virtù cristiane fu grande nella laboriosità e ancor più dopo nell’infermità
È
morta nella mattinata di domenica 11
gennaio a Rivolta d’Adda
presso la casa di riposo
“S. Maria” delle Suore
Adoratrici del SS. Sacramento suor Maria Romanò, nata a Cermenate
(Co) il 29 agosto del 1914,
ma trasferitasi prestissimo con la famiglia
a Meda, subito dopo la Prima Guerra
Mondiale. Aveva una sorella, diventata
anch’essa religiosa, e due fratelli. Prese i
voti nel lontano 1937 nella Congregazione delle Suore Adoratrici del SS. Sacramento di Rivolta d’Adda. Conseguito il
diploma di maestra elementare, professione che ha esercitato per molti anni, ha
insegnato poi religione alle scuole medie.
Suor Maria, in tanti anni di vita religiosa,
ha servito le comunità di Cividale (Udine),
Mendicino (Cosenza), Como, Pachino (Siracusa), Modena e Marzalengo (Cremona). A Modena si ricorda in particolare il
suo attivo impegno per il recupero dei
drogati. Da tempo risiedeva nella casa
“Santa Maria” di Rivolta d'Adda, dove il
12
29 agosto dello scorso anno aveva raggiunto il traguardo di un secolo di vita.
È deceduta dopo un peggioramento generale delle sue condizioni di salute, pur
mantenendo sempre una grande lucidità
e una straordinaria serenità. Commosso il
ricordo delle consorelle: «Ringraziamo il
Signore con lei per il dono della sua lunga
e sapiente vita, tutta donata senza riserve
e senza misura per amore del Suo Sposo;
e lodiamo il Signore per il tanto bene che
questa piccola grande donna ha vissuto
nella semplicità e nella sobrietà a servizio dei giovani nelle diverse comunità
di Modena e Cremona». Concludono le
Adoratrici: «Grazie sr. Maria… adesso,
con il beato Francesco, illumina dal Cielo il nostro cammino perché possiamo
continuare con generosità e passione ad
amare e servire il Signore Gesù nei poveri
come hai fatto tu». Nel riportare anche la
testimonianza, letta durante i funerali, di
chi ha condiviso con lei l’esperienza nella
comunità di Modena, la Comunità Pastorale S. Crocifisso si unisce nella preghiera
al lutto per una così degna testimonianza
religiosa. E.N.
COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA
Quando un dì il Signore chiamò / Maria
Romanò non volle dire no / e già fin dalla
tenera età / si affidò alla Sua Volontà, / vocazione ormai nascente / e una fede molto ardente, / così volle fortemente sempre
più / diventare sposa del Signore Gesù. /
Sorella, tu sentivi la Sua silente voce / e lo
seguisti prendendo la tua croce. / Una vita
di preghiera, carità e servizio / per bimbi,
tossici e anziani dell’ospizio; / sei andata varie volte in missione: / Modena, Cremona,
estremo Meridione. / Ovunque fosti sempre
assai umile e laboriosa/ nel servire gente in
corpo e spirito bisognosa. / Sempre fedele
a un proposito e ad un’idea: / di Gesù esser
sposa e soldatessa di trincea! / Nozze d’argento, poi d’oro, infine di diamante / e con
all’attivo tantissime opere buone e sante! /
Sorella Trezzi Dio da tempo se la prese / e
ora è in cielo con le altre sante Terese, / ma
tu dei cento raggiungesti il tetto, / perché
per te c’era un altro progetto. / Per tanti
anni fosti angelo terreno, / poi salute e forze
ti vennero meno. / Ai cento della prova venne l’ora, / ma tu la superasti e ciò ti onora,
/ se l’invalidità davver tanto ti pesava, / la
tua fede, però, giammai vacillava. / Fosti
grande nella laboriosità, / ancor più dopo
nell’infermità. / Per queste tue belle cristiane virtù / immensi tesori ti attendono lassù.
Con affetto ti ricordano
le comunità in cui hai operato,
l’ideatore e figlio spirituale Alberto Fieni,
l’autore Fernando Foroni.
GRUPPI DI ASCOLTO DELLA PAROLA - QUARTO INCONTRO
LA DONNA SIRO-FENICIA
(Marco 7,24-30)
Non stanchiamoci di “chiedere” al Signore
G
esù si reca a
Tiro e Sidone, in terra abitata da pagani,
dopo la traversata del “mare” di
Gennesaret, dove
aveva camminato
sulle acque per
calmare sia la tempesta, sia i discepoli
spaventati. Entra in una casa abitata da
pagani e compie un miracolo chiesto
da una donna! Compie due cose che
per gli scribi e i farisei erano grossi
peccati. Gesù guarisce la figlia della
donna, che era posseduta da uno spirito immondo, dopo parecchie insistenze della donna stessa. Cosa inconsue-
ta, a quei tempi, che Gesù si rivolgesse
a una donna e con tanta insistenza! Per
amore della figlia, la donna sfida gli
usi e costumi della sua gente. Gesù la
ascolta e la esaudisce avendo visto la
sua grande fede nel chiedere aiuto non
per se stessa, ma per la figlia malata.
È un grande insegnamento anche per
noi, che ci stanchiamo presto di chiedere, tramite la preghiera, ciò di cui
abbiamo bisogno per la nostra vita. A
volte, infatti, il Signore ci sembra lontano, ma è solo la nostra distrazione che
non ce lo fa sentire vicino; Lui è sempre
con noi per aiutarci e suggerirci come
comportarci.
Preghiamo il Signore affinché non abbiamo mai a dubitare della Sua prov-
I PROSSIMI INCONTRI
IL SORDO FARFUGLIANTE
(Marco 7, 31-37)
IL PANE PER I QUATTROMILA
(Marco 8,1-21)
IL CIECO DI BETSAIDA
(Marco 8, 22-26)
videnza con la quale si prende cura di
tutti i Suoi figli.
a cura del Gruppo d’Ascolto
“Carla Viganò”
SAN GIACOMO - RIUNIONE INCARICATE 2015
UN PREZIOSO SERVIZIO CHE CONSENTE
UN RAPPORTO DIRETTO CON LA GENTE
Evidenziata l’esigenza di rivitalizzare la diffusione della stampa cattolica
S
abato 10 gennaio si sono ritrovate le incaricate che incasellano mensilmente “La voce della Comunità” e “Il Segno” .
Quest’anno all’incontro era presente il nuovo parroco Don Piero, il quale, con interesse, ha desiderato conoscere la modalità
di lavoro di questo gruppo storico, fondato da don Ernesto e
prerogativa della parrocchia di S. Giacomo. Don Piero ha quindi sottolineato la preziosità di questo incarico, che permette un
contatto diretto con le persone e diventa occasione di dialogo.
È conviviale il rapporto che nel tempo si è instaurato con gli
abbonati, quindi don Piero ha suggerito di suonare al citofono
anche in occasione della S. Pasqua, creando un ulteriore momento di relazione personale. Inoltre le incaricate sono state
invitate a segnalare ai sacerdoti se un abbonato ha problemi di
salute, in modo da verificare se sia già inserito nell’elenco delle
visite a domicilio da parte di religiosi e volontari.
Un punto debole riscontrato è invece la difficoltà nel proporre
l’abbonamento a nuove famiglie: le incaricate passano infatti
solo da chi ha già l’abbonamento in corso. È vero che, sia negli
avvisi durante le Sante Messe che attraverso dei volantini lasciati in chiesa, si invitano i nuovi abbonati a rivolgersi in Segreteria, ma il Parroco ha evidenziato che il “passaparola” di coloro che leggono in particolare “Il Segno” sarebbe più efficace.
Inoltre don Piero ha aggiunto che si potrebbe pensare a una
giornata di sensibilizzazione, da svolgersi contemporaneamen-
te nelle tre parrocchie, in cui divulgare quanto viene proposto
in Buona Stampa, strumenti validi per la formazione personale.
Le incaricate ricordano che un tempo i sacerdoti consigliavano
l’abbonamento ai genitori dei bambini della Prima Comunione e della Cresima, quindi si può riprendere questa iniziativa.
Inoltre, una volta erano le stesse incaricate a proporre l’abbonamento alle famiglie residenti nelle vie di loro competenza,
ma al giorno d’oggi questo diventa difficile per una diffidenza
forse dovuta alle troppe truffe, che spesso fa dubitare dell’altro
e con difficoltà fa aprire la porta di casa.
Riguardo alla continuità nell’incarico, Silvia Mornata ha ricevuto il diploma per i cinque anni di servizio, invece per
sopraggiunti impegni Elisa e Chiara non possono più continuare nell’incarico, quindi si cercano persone volontarie
che le sostituiscano. Un’altra zona rimasta scoperta è stata
assegnata al signor Gianfranco che, con generosità, l’ha presa in carico aggiungendola alla sua abituale. Vista l’esigenza emersa di conoscere prima della fine dell’anno il numero
effettivo degli abbonati e risultando difficoltoso considerare
la seconda domenica di dicembre per l’imminenza del Natale, quest’ anno il rinnovo dell’abbonamento per l’anno 2016
sarà richiesto il mese di novembre.
Il piacevole pomeriggio si è concluso con un piccolo rinfresco.
RM
13
COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA
SCUOLA SAN GIUSEPPE
...CHE NOVITÀ!
QUI SCUOLA SAN GIUSEPPE
TUTOR, CHE PASSIONE!!!
L’inizio del nuovo anno scolastico suscita in tutti gli alunni un po’ di batticuore; per i bambini di classe prima
è un miscuglio di varie emozioni: la
paura di ciò che non conoscono, la
curiosità di scoprire ambienti nuovi, il
desiderio di conoscere i compagni e
gli insegnanti che vivranno con loro
questa nuova avventura, la voglia di
sperimentare penne, libri e quaderni
per imparare a leggere e scrivere.
Quest’anno, per accompagnare i primini a vivere ancor più serenamente
il loro ingresso alla scuola primaria, i
ragazzi di quinta sono stati chiamati a
ricoprire l’”insolito ruolo” di tutor: fare
da fratelli o sorelle maggiori ai piccoli
arrivati.
Questo progetto di tutoraggio è nato
dalla collaborazione tra le maestre
Elena e Chiara, che hanno pensato
ad un percorso che prevede l’aiuto e
la collaborazione reciproci tra le classi
prima e quinta da portare avanti tutto
l’anno.
Il primo giorno di scuola, infatti, i tutor
si sono affiancati agli alunni di prima e
li hanno aiutati a creare un simpatico
segnalibro da tenere nel diario.
Durante la mattinata tutti si sono divertiti molto: i più grandi si sono sentiti responsabili e gratificati per il ruolo
assegnato loro, mentre i più piccoli
sono stati entusiasti dell’attività svolta, quasi non accorgendosi del tempo
trascorso a scuola lontano dai genitori.
Al mattino nelle settimane successive,
due ragazzi di quinta entravano in classe prima per continuare a svolgere il
loro ruolo di tutor accogliendo i bimbi,
aiutandoli a vivere serenamente il distacco dai genitori e incoraggiandoli,
passo dopo passo, ad essere sempre
più sicuri e autonomi nel compiere le
piccole azioni quotidiane necessarie
per cominciare la giornata scolastica.
La presenza costante dei tutor ha permesso ai bambini di prima di superare in breve tempo le piccole difficoltà
che naturalmente si incontrano nell’affrontare un’esperienza nuova.
14
Un altro momento importante vissuto
insieme a tutta la scuola è stata la giornata dell’accoglienza che è svolta alla
fine della prima settimana di scuola.
Tutti gli alunni hanno accolto e dato
il benvenuto ai nuovi bambini con un
canto animato; i ragazzi di quinta hanno anche messo in scena dei divertenti sketch e poi, prendendo per mano
i bambini di prima, hanno camminato
insieme fino all’oratorio.
La giornata è proseguita con la presentazione del progetto educativo
annuale “S-FIDATI”, canti, pranzo al
sacco, giochi a squadre.
Il tutoraggio tutt’ora prosegue su più
aspetti: nei momenti ricreativi i ragazzi
si rendono disponibili ad insegnare ai
più piccoli nuovi giochi da fare tutti insieme e sono stati svolti insieme anche
dei laboratori che hanno prodotto dei
cartelloni per abbellire la scuola.
Le due classi collaboreranno anche in
futuro per la realizzazione di un elabo-
rato per partecipare al concorso nazionale di EXPO 2015. I ragazzi sono orgogliosi e si interessano dei loro nuovi
amici chiedendo spesso alla maestra
di prima i progressi fatti nelle scoperte quotidiane.
Ecco alcune opinioni dei piccoli: “Mi
piace avere un tutor più grande perché mi insegna tante cose che io non
so. E poi mi prende le cose in alto perché io non ci arrivo!”.
“Mi piace avere un amico che si prende cura di me e mi difende da chi magari spinge”.
“È bello avere intorno i tutor perché
sentiamo che ci vogliono bene!”.
Questo progetto è apprezzato anche
dalle famiglie di classe prima perché
i loro bambini hanno mostrato di vivere serenamente l’esperienza della
scuola primaria. E allora… Tutor, che
passione!
Maestra Elena e maestra Rosanna
APPUNTAMENTI
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DA NON PERDERE
A SEZIONE
APERTA LA SECOND
PER A.S. 15/16:
RIZIONI
IUDONO LE ISC
IL 15 FEBBRAIO SI CH
SI PRIME.
PER LE FUTURE CLAS
7-14-21 MAGGIO
†
ZZANI
WORKSHOP PER ME
COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA
UN LIBRO AL MESE
152 GIORNI IN OSTAGGIO IN SIRIA
IL PAESE DEL MALE
di Domenico Quirico e Pierre Piccinin Da Prata (Editrice Neri Pozza)
G
li scrittori protagonisti di questo libro – Domenico Quirico,
giornalista della “Stampa”, e Pierre
Piccinin da Prata, politologo belga
con la passione per l’archeologia e
per l’Islam – si alternano nel narrare
la cronaca sconvolgente di una lunga prigionia in terra siriana con una
intensità e potenza narrativa proprie
di chi ha realmente vissuto l’offesa
del male, gli eventi, le azioni e tanti
piccoli gesti che hanno arrecato dolorose umiliazioni.
Il 6 aprile 2013 Domenico e Pierre
imboccano un sentiero pietroso che
serpeggia tra le montagne dell’ AntiLibano e penetrano in Siria. Sono in
compagnia di coloro di cui vogliono
narrare le gesta: i miliziani “dell’Armata siriana libera”, gli oppositori di
Bashar Assad, i ribelli, i rivoluzionari.
Qualche giorno dopo, nei pressi della città di al-Qusser, in una notte buia
“l’Armata siriana libera” li consegna
a un gruppo di uomini incappucciati
che, sparando raffiche di mitra, li trascina sul loro pick up. Seguono cinque mesi di strazio e di ira, di furia
e rancore, di miserevole ingiustizia,
Domenico Quirico
resa ancora più tale perché inflitta da
coloro che si credevano amici. Mesi trascorsi in stanzette sudicie, in botole infami e luride prigioni, dove la luce è sempre accesa perché la voglia di dormire
pesi tanto da far dimenticare ogni cosa
e dove il carceriere ordina di ripetere
complicate parole arabe mulinando il
bastone oppure si diverte a fingere di
spararti alla tempia prima di andare a
pregare il suo Dio. Ma qual è il suo
Dio? Che cosa gli offre? Un Dio che
non conosce il rimorso, per cui l’uomo
inseguito che gli chiede aiuto non è il
prossimo da amare come se stesso.
Mesi in cui si diventa non il Nemico
da rispettare, ma il cristiano da disprezzare, l’occidentale da schernire
con un riso stridente e lacerante; mesi
in cui non resta che la nausea di appartenere al genere umano. Queste
pagine colpiscono al cuore e, ad un
tempo, insegnano qualcosa di fondamentale: non possiamo volgere lo
sguardo altrove se, non lontano da
noi, l’orrore della guerra è penetrato
a tal punto nell’animo degli uomini
da trasformare un paese intero in una
terra desolata, in cui il male dispiega
tutti i suoi stati (l’avidità, l’odio, il fanatismo, l’assenza di ogni misericordia)
e in cui persino i bambini e i vecchi
gioiscono ad essere cattivi.
Rosangela M.
Pierre Piccinin da Prata
15
COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA
QUARESIMA 2015
“RINFRANCATE I VOSTRI CUORI”
Il Messaggio di Papa Francesco
“LE PARROCCHIE E LE COMUNITÀ DIVENTINO ISOLE
DI MISERICORDIA IN MEZZO A UN MARE DI INDIFFERENZA”
24 ORE PER IL SIGNORE IL 13 E 14 MARZO
CON AL CENTRO IL SACRAMENTO DELLA RICONCILIAZIONE
“Rinfrancate i vostri cuori” è il titolo del messaggio del Santo
Padre tratto da un versetto (Gc.5,8) della Lettera di Giacomo.
Lo scritto parte da questa considerazione: «[…] quando noi
stiamo bene e ci sentiamo comodi, certamente ci dimentichiamo degli altri (cosa che Dio Padre non fa mai), non ci interessano i loro problemi, le loro sofferenze e le ingiustizie che subiscono… allora il nostro cuore cade nell’indifferenza: mentre
io sto relativamente bene e comodo, mi dimentico di quelli
che non stanno bene. Questa attitudine egoistica, di indifferenza, ha preso oggi una dimensione mondiale, a tal punto che
possiamo parlare di una globalizzazione dell’indifferenza. Si
tratta di un disagio che, come cristiani, dobbiamo affrontare».
Papa Francesco propone tre passi da meditare per evitare che
il popolo di Dio si chiuda in se stesso, ma al contrario sappia
rinnovarsi consapevole che «[…] la Chiesa non deve mai sorprendersi se viene respinta, schiacciata e ferita».
1. “Se un membro soffre, tutte le membra soffrono” (1 Cor 12,26)
– La Chiesa
La Quaresima è un tempo propizio per lasciarci servire da
Cristo e così diventare come Lui. Ciò avviene quando ascoltiamo la Parola di Dio e quando riceviamo i sacramenti, in
particolare l’Eucaristia. In essa diventiamo ciò che riceviamo:
il corpo di Cristo. In questo corpo quell’indifferenza, che sembra prendere così spesso il potere sui nostri cuori, non trova
posto. Poiché chi è di Cristo appartiene ad un solo corpo e in
Lui non si è indifferenti l’uno all’altro. “Quindi se un membro
soffre, tutte le membra soffrono insieme; e se un membro è
onorato, tutte le membra gioiscono con lui” (1 Cor 12,26). […]
Nessuno possiede solo per sé, ma quanto ha è per tutti. E
poiché siamo legati in Dio, possiamo fare qualcosa anche per
i lontani, per coloro che con le nostre sole forze non potremmo mai raggiungere, perché con loro e per loro preghiamo
Dio affinché ci apriamo tutti alla sua opera di salvezza.”
2. “Dov’è tuo fratello?” (Gen 4,9) – Le parrocchie e le comunità
Quanto detto per la Chiesa universale è necessario tradurlo
nella vita delle parrocchie e comunità. Si riesce in tali realtà ecclesiali a sperimentare di far parte di un solo corpo? Un corpo
che insieme riceve e condivide quanto Dio vuole donare? Un
corpo, che conosce e si prende cura dei suoi membri più deboli, poveri e piccoli? O ci rifugiamo in un amore universale che
si impegna lontano nel mondo, ma dimentica il Lazzaro seduto
davanti alla propria porta chiusa?». Due le direzioni indicate
dal messaggio: «In primo luogo, unendoci alla Chiesa del cielo nella preghiera. Quando la Chiesa terrena prega, si instaura
una comunione di reciproco servizio e di bene che giunge fino
al cospetto di Dio. […] D’altra parte, ogni comunità cristiana è
16
COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA
chiamata a varcare la soglia che la pone in relazione con la società che la circonda, con i poveri e i lontani. La Chiesa per sua
natura è missionaria, non ripiegata su se stessa, ma mandata a
tutti gli uomini. […] La Chiesa segue Gesù Cristo sulla strada
che la conduce ad ogni uomo, fino ai confini della terra. Così
possiamo vedere nel nostro prossimo il fratello e la sorella per
i quali Cristo è morto ed è risorto. […] Quanto desidero che i
luoghi in cui si manifesta la Chiesa, le nostre parrocchie e le
nostre comunità in particolare, diventino delle isole di misericordia in mezzo al mare dell’indifferenza!».
3. “Rinfrancate i vostri cuori!” – Il singolo fedele
“Anche come singoli abbiamo la tentazione dell’indifferenza.
[…] Che cosa fare per non lasciarci assorbire da questa spirale di spavento e di impotenza? In primo luogo, possiamo
pregare nella comunione della Chiesa terrena e celeste. Non
trascuriamo la forza della preghiera di tanti! L’iniziativa 24 ore
per il Signore, che auspico si celebri in tutta la Chiesa, anche a
livello diocesano, nei giorni 13 e 14 marzo, vuole dare espressione a questa necessità della preghiera. In secondo luogo,
possiamo aiutare con gesti di carità, raggiungendo sia i vicini
che i lontani, grazie ai tanti organismi di carità della Chiesa. La
Quaresima è un tempo propizio per mostrare questo interesse all’altro con un segno, anche piccolo, ma concreto, della
nostra partecipazione alla comune umanità. E in terzo luogo,
la sofferenza dell’altro costituisce un richiamo alla conversione, perché il bisogno del fratello mi ricorda la fragilità della
mia vita, la mia dipendenza da Dio e dai fratelli. Se umilmente
chiediamo la grazia di Dio e accettiamo i limiti delle nostre
possibilità, allora confideremo nelle infinite possibilità che ha
in serbo l’amore di Dio. E potremo resistere alla tentazione
diabolica che ci fa credere di poter salvarci e salvare il mondo
da soli. […] Vorrei chiedere a tutti di vivere questo tempo di
Quaresima come un percorso di formazione del cuore, come
ebbe a dire Benedetto XVI. Avere un cuore misericordioso
non significa avere un cuore debole. Chi vuole essere misericordioso ha bisogno di un cuore forte, saldo, chiuso al tentatore, ma aperto a Dio. Un cuore che si lasci compenetrare
dallo Spirito e portare sulle strade dell’amore che conducono
ai fratelli e alle sorelle. In fondo, un cuore povero, che conosce cioè le proprie povertà e si spende per l’altro».
(Sintesi di E.N.)
I PROSSIMI APPUNTAMENTI
QUARESIMA 2015
LINEE DI CAMMINO INSIEME
La Quaresima è tempo di grazia; per questo è particolarmente ricca la proposta che la Comunità offre.
ESERCIZI SPIRITUALI
Da lunedì 2 a venerdì 6 marzo
per tutta la Comunità Pastorale così impostati:
_______
ORE 6.30 IN CHIESA S. MARIA NASCENTE
Messa con breve riflessione
_______
ORE 9.00 IN S. MARIA NASCENTE
Messa e riflessione
L’orario è scelto in modo che vi possa partecipare anche
chi ha già portato i bambini alla scuola materna o elementare.
(Alle 8.45 sarà messo a disposizione, per chi non ha mezzi
propri, il pulmino dell’oratorio a Madonna di Fatima
e a San Giacomo per venire a SMN. Restano sospese
le Messe delle ore 8.45 a San Giacomo e Madonna di Fatima
e delle ore 8.00 a S. Maria Nascente).
_______
ORE 21.00 A S. MARIA NASCENTE
Celebrazione della Parola e riflessione
_______
Nel pomeriggio, alle ore 18.00, verrà celebrata
una Messa a Madonna di Fatima e a S. Giacomo
QUARESIMALE
Oltre alla Messa, alla quale almeno in Quaresima
non bisogna mancare, nel pomeriggio della domenica
alle 15.30 in S. Maria Nascente ci saranno il canto
dei Vesperi, il Quaresimale e la Benedizione Eucaristica.
VENERDÌ: VIA CRUCIS
Il venerdì di Quaresima è giorno di silenzio e di meditazione
della Parola di Dio e della passione del Signore.
È giorno di magro; il primo venerdì di Quaresima
e il Venerdì Santo (e possibilmente anche il Sabato Santo)
sono giorni di digiuno.
Si celebra la Via Crucis:
ore 8.00 a S. Maria Nascente
ore 8.45 a S. Giacomo
ore 8.45 a Madonna di Fatima
ore 15.00 in Santuario
VIA CRUCIS PER LE VIE DELLA COMUNITÀ
Alla sera, alle ore 21.00, si celebra la via Crucis
per le vie del paese, insieme per tutta la Comunità
Pastorale (vedi pag. 18 per i percorsi):
venerdì 6 marzo - Parrocchia Madonna di Fatima
venerdì 13 marzo - Parrocchia S. Giacomo
venerdì 20 marzo - Parrocchia S. Maria Nascente
VIA CRUCIS IN DUOMO CON L’ARCIVESCOVO
Per quattro martedì (3 - 10 - 17 - 24 marzo) il cardinale
Angelo Scola guiderà la Via Crucis in Duomo, che sarà
trasmessa da Telenova, Radio Marconi e Radio Mater.
La nostra zona di Monza è invitata in Duomo martedì 24 marzo.
A S. Giacomo, nel salone sopra la Chiesa, ci sarà la possibilità
di seguire insieme sullo schermo grande la Via Crucis,
a cui seguirà un breve momento di confronto tra i presenti.
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COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA
I PROSSIMI APPUNTAMENTI
LE VIA CRUCIS CITTADINE
CON LE PAROLE DEI PAPI
E LE MEDITAZIONI SULLA SINDONE
VENERDÌ 6, 13 E 20 MARZO
VENERDÌ 6 MARZO 2015
PARROCCHIA
MADONNA DI FATIMA
Ritrovo e partenza ore 21.00: Via Po n. 122
Via Tevere n. 56 (ang. Via Po) – prima sosta
Via Tevere n. 42 – seconda sosta
Via Tevere
Via Ticino n. 35 – terza sosta
Via Po n. 110 – quarta sosta
Via Arno n. 9 – quinta sosta
Via Arno n. 23 – conclusione con la croce illuminata
I testi che verranno utilizzati per le Via Crucis di questa
Quaresima riprendono alcune meditazioni degli ultimi
Papi da Giovanni XXIII a Paolo VI, Giovanni Paolo I,
Giovanni Paolo II, Benedetto XVI fino a Francesco, alcune
riflessioni sulla Santa Sindone della quale quest’anno
ci sarà l’Ostensione a Torino dal 19 aprile al 24 giugno,
alcuni passi del nostro Arcivescovo di Milano Angelo
Scola tratti dai documenti “LA COMUNITÀ EDUCANTE”
e “UN NUOVO UMANESIMO PER MILANO E LE TERRE
AMBROSIANE” del giugno e dicembre 2014.
Indichiamo i percorsi (di massima) delle Via Crucis di
venerdì 6, 13 e 20 marzo per le vie delle parrocchie di
Meda di Madonna di Fatima, San Giacomo e Santa Maria
Nascente. (a cura della Commissione Liturgica)
VENERDÌ 13 MARZO 2015
PARROCCHIA
SAN GIACOMO APOSTOLO
Ritrovo e partenza ore 21.00: Via Beato Angelico
Via Leonardo da Vinci
Corso Alcide de Gasperi
Via M. Callas
Via Luini
Via Casarilli
Via Canova
Strada Vicinale dei Casarilli
Oratorio San Giacomo – conclusione con la croce illuminata
VENERDÌ 20 MARZO 2015
PARROCCHIA
SANTA MARIA NASCENTE
Ritrovo e partenza ore 21.00: Piazza Mercato
Via Giovanni XXIII
Via Vespucci ang. Via C. Colombo – prima sosta
Via C. Colombo
Via Artisti del Legno n. 4 – seconda sosta
Corso Italia
Via Nazario Sauro ang. Via Dante – terza sosta
Via Dante ang. Via Orsini – quarta sosta
Via Dante
Via Verdi
Piazza Chiesa – quinta sosta e conclusione con la croce illuminata
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COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA
I PROSSIMI APPUNTAMENTI
GIORNATE DELLE MISSIONI
13-14-15 FEBBRAIO 2015 - PARROCCHIA SANTA MARIA NASCENTE
“FRATERNITÀ SACERDOTALE SAN CARLO BORROMEO”
VENERDÌ 13 FEBBRAIO
ore 21.15 presso auditorium scuola San Giuseppe
Incontro con don Matyssek Christoph sul tema
“LA VITA COME VOCAZIONE, FORME DIVERSE PER UN UNICO SCOPO”
DOMENICA 15 FEBBRAIO
ore 11.30 S. Messa celebrata da don Christoph
(W. Congdon, La Natività)
SABATO 14 E DOMENICA 15 FEBBRAIO
All’uscita delle S. Messe verranno allestiti sul sagrato della chiesa
dei banchetti con dolci, fiori e libri.
Tutto il ricavato andrà a sostegno della Fraternità Sacerdotale San Carlo
ed in particolare al parrocchiano Giuseppe Cassina.
Gruppo Missionario Comunità Pastorale S. Crocifisso di Meda - Amici della San Carlo di Meda
ASSOCIAZIONI CRISTIANE LAVORATORI ITALIANI
Piazza Cavour, 22 - 20821 MEDA ( MB ) E-mail: [email protected]
SOGGIORNO MARINO
Carissime amiche e amici,
le A.C.L.I. di Meda, propongono un soggiorno marino, per anziani, presso:
“I GINEPRI”
di Castagneto2015
Carducci – Donoratico (LI)
SABATO 16 MAGGIO - HOTEL
SABATO
30a Marina
MAGGIO
da SABATO 17 MAGGIO a SABATO 31 MAGGIO 2014
Le A.C.L.I. propongono
un soggiorno marino per anziani presso:
HOTEL “I GINEPRI”
Marina di Castagneto Carducci
(Donoratico, LI)
QUOTA PARTECIPAZIONE
in camera doppia: euro 850,00 a persona
PER LE ISCRIZIONI CONTATTARE:
Quota partecipazione in camera doppia: €830,00 a persona (acconto €230,00 all’iscrizione)
Inferiori ADOLFO
a 40 partecipanti, maggiorazione
40,00 Vinci,
(conguaglio 74
al saldo).
MEDA
– Via L.di €da
– Meda
tel. 0362.73171 – cell. 348.9226770
La quota comprende:
LA QUOTA COMPRENDE:
ENTRO
IL 29– copertura
MARZO
2015.obbligatoria – soggiorno
Iscrizione obbligatoria ISCRIZIONI
alle A.C.L.I. - viaggio
A/R in pullman
assicurativa
completo dal pranzo del primo giorno al pranzo dell’ultimo giorno – bevande ai pasti (¼ vino + ½ acqua) –
Iscrizione obbligatoria alle A.C.L.I. - viaggio A/R in
pullman
– ricreative
Ulteriori
informazioni
precisazioni
verranno
animazione
e attività
– assistenza
infermieristica e
– servizio
di spiaggia con
ombrellone,date
lettino e sedia a
sdraio ogni due persone - piscina scoperta – solarium – aria condizionata – TV in camera - bus per gioco bocce – bus
copertura assicurativa obbligatoria – soggiorno
prossimamente o all’atto dell’iscrizione
percompleto
Montenero.
La quota non comprende:
dal pranzo del primo giorno al pranzo dell’ultimo
giorno
–
Mance e spese varie (€20,00 da pagare a parte) - tassa di soggiorno (€21,00 da pagare in albergo) - extra personali e
tutto quanto non espressamente
indicato ne “la quota comprende”.
bevande ai pasti (¼ vino + ½ acqua) – animazione
e attività AVVERTENZE
le iscrizioni contattare:
declinano
ogni responsabilità per qualsiasi
• Le ACLI Per
ricreative – assistenza infermieristica – servizio di spiaggia
MEDA ADOLFO – Via L. da Vinci, 74 – Meda – tel. 0362.73171 – cell. 348.9226770
Iscrizioni
fino
ad
esaurimento
posti
disponibili
(n°
e comunque
il 23 Marzoverificarsi
2014.
danno
a
persone
o
a50)cose
cheentro
dovesse
in
con ombrellone, lettino e sedia a sdraio ogni due persone
Il versamento
dell’acconto
(€
230,00),
quale
conferma
alla
partecipazione,
si
riceve:
conseguenza
alla partecipazione al soggiorno.
– piscina scoperta – solarium – aria condizionata – TV e Domenica
23 Marzo 2014 presso il Circolo ACLI dalle ore 10,00 alle ore 12,00.
•
Si
richiede
un
stato di salute e l’autosufficienza
cassaforte in camera – 3 escursioni: Orti di Donoratico – Il saldo della quota (€600,00buon
o 730,00 o 830,00) dovrà essere versato:
Domenica
13
Aprile
2014
presso
il
Circolo
ACLI
dalle ore 10,00
alle ore 12,00.
nelle normali attività e
bisogni
durante
tutto il periodo
Monastero Valserena – Giro dei Fossi a Livorno in battello.
La partenza
avverrà
da Piazza delsia
Liceodi
– Via
Cialdini, 138
– Meda
- alle ore 6,00;
del
soggiorno
giorno
che
di notte.
arrivo previsto a Marina di Castagneto alle ore 11,30, quindi sistemazione delle camere.
• In caso di rinuncia (se non per gravi motivi) se non sarà
LA QUOTA NON COMPRENDE:
Le ACLI declinano ogni responsabilità per qualsiasi danno a persone o a cose che dovessero verificarsi in
possibile
la sostituzione con altra persona in lista d’attesa
Mance e spese varie - tassa di soggiorno - extra
personali
conseguenza
alla partecipazione
al soggiorno.
Si richiede un buon stato di salute e l’autosufficienza nelle normali attività e bisogni durante tutto il periodo del
e tutto quanto non espressamente indicato ne
“la quota
soggiorno
sia di giorno cheverrà
di notte. trattenuto l’acconto. Si raccomanda la puntualità e
Si raccomanda di portare con sé la Carta d’identità non scaduta e la Tessera sanitaria.
si
anticipatamente
buonconsoggiorno.
comprende”.
In caso di rinuncia (se non peraugura
gravi motivi)
se non sarà possibile la un
sostituzione
altra persona, in lista d’attesa,
Supplemento: camera singola (max n° 4) € 160,00 – camera doppia uso singola €230,00
verrà trattenuto l’acconto. Si raccomanda la puntualità e si augura anticipatamente un buon soggiorno.
ACLI - ASSOCIAZIONI CRISTIANE LAVORATORI ITALIANI
Piazza Cavour, 22 - 20821 MEDA (MB) - e-mail: [email protected]
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COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA
ORGANO SANTUARIO SANTO CROCIFISSO - LA STORIA
L’ORGANO DEL SANTUARIO - 2
di Felice Asnaghi
CHIESA NUOVA,
ORGANO NUOVO
L
a prima segnalazione della presenza di un organo in chiesa la troviamo in un documento denominato “Risposta al
Papele”, la cui data di stesura è ricavata dal proemio «Compiuti son tre anni (…) nello scadere dell’anno 1737» e quindi
1740. È stato scritto, probabilmente, dal notaio Angelo Custodi in qualità di avvocato del Monastero nella controversia
legale contro il Comune in risposta al “papele”, cioè al registro dove erano trascritte le spese sostenute dai Medesi per
riparare le campane della chiesa. L’autore nella prima parte
fa un interessante excursus sulla storia della chiesa di Santa
Maria, dalla sua costruzione ai giorni del secolo dei lumi, e nel
capitolo III così dichiara:
«Nell’anno 1697, li sopraddetti scolari della veneranda Scuola
del Santissimo eretta nella parrocchiale di Meda, ad insinuazione del reverendo vicario Bizzozero trattavano d’ergervi un
organo: conosciuta dal detto vicario la necessità di riportarne
l’assenso al monastero padrone, portossi egli stesso dalla di
lui badessa in persona ad impetrarlo, come dalla sua comparizione alla Curia Arcivescovile, ivi:
Cum ageretur inter ipsus Sodales de comparando Organo ex-
1
fotografie 1 e 2
Copertina e pagina inerente l’organo.
(Volume 29, anno 1762 visita card. Giuseppe Pozzobonelli)
20
COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA
pensis eorum propriis, e ex spontaneis piorum oblationibus:
ipsemet R. Comparens ante omnia, rem ad R. Abbatissam detulit, quae id opus nonnisi ut par erat, collaudavit, e quatenus
ea opus esset, pro illius erectione maculate fecit».
(Discutendo tra gli stessi scolari sulla necessità di costruire un
organo in parte a loro spese e anche attraverso giuste oblazioni spontanee offerte da persone pie, prima di intraprendere quanto sopra scritto, il reverendo vicario Bizzozero si recò
personalmente presso la reverendissima badessa che colmò
di lodi l’opera che si sarebbe voluta fare, e pertanto lo stesso vicario ottenne il permesso e la facoltà di erigere quanto
sopraddetto).
Mi si conceda una seconda digressione relativamente alla
presenza di organi nella chiesa di clausura delle monache.
Luca Ceppi in un articolo sulla stampa locale, del quale ricavo un piccolo estratto, ci dà l’esatta consistenza dell’attività
musicale all’interno delle mura del monastero di San Vittore:
«L’attività musicale fu una delle più importanti occupazioni delle monache durante i secoli di attività del monastero.
Nell’antico coro (parte interiore suddivisa in due parti dal
Pollack nel 1802 per ricavarne sotto la limonera e sopra il
granaio) erano collocati due grandiosi organi costruiti dagli Antegnati. L’organo maggiore fu realizzato da Graziadio
Antegnati che al riguardo ebbe a dire: “Il più grande e il più
perfetto in quest’arte fra i molti di questa famiglia”. Se ne
può ammirare uno simile nella chiesa di San Maurizio a Milano. Vi era poi un terzo organo probabilmente più piccolo.
Lorenzo Ghielmi, organista e musicologo di fama internazionale, ha ritrovato in una serie di spartiti composti appositamente per le monache del monastero di Meda diversi
salmi a otto voci di Costanzo Antegnati (stampato a Venezia)
ed un mottetto “Pangamus” composto da Carlo Giuseppe
San Romano per donna Antonia Mariana de Capitani, una
monaca in San Vittore che probabilmente aveva una bella
voce da soprano» (Luca Ceppi, L’antico coro di San Vittore,
Medinforma, ottobre 2001).
Da “L’arte organica” del 1608, scritto da Costanzo Antegnati
figlio di Graziadio organaro e compositore, si evince che la
zia era infatti una monaca di San Vittore e nella prefazione ai
dodici salmi scritta nel 1638 così si legge: “Abbiamo posato
gli organi presso le Rev. Suore di San Vittore”.
Nel catalogo delle opere di Costanzo Antegnati infatti è scritto: “Le reverende Monache di San Vittore Meda: doi – 1608”.
Ora ritorniamo all’oggetto della ricerca e cerchiamo di capire
dove fosse collocato l’organo.
Dalla relazione del card. Giuseppe Pozzobonelli del 1762 (Archivio Storico Diocesano, sezione X, visita pastorale, pieve di
Seveso, volume 29) stralciamo questo brano:
ORGANO SANTUARIO SANTO CROCIFISSO - LA STORIA
2
«Prope Cappellam majorem extructum est organum ad dexteram ingredientis Ecclesiam Symbolum totum a choro recitatur».
(Vicino all’altare maggiore è collocato un organo, alla destra
dell’entrata della chiesa (dove) tutto il Symbolum, cioè il Cre-
do Apostolico, è cantato dal coro). Da questo indizio, in una
chiesa a una sola navata com’era, non sappiamo da quale parte fosse collocato. Di certo vicino alla cappella centrale e a
fianco di una porta laterale.
(2 continua)
RESTAURO ORGANO SANTUARIO
ADOTTA UNA NOTA
Esito dell’iniziativa “cubo salvadanaio”
C
omunico l’esito relativo all’“apertura cubo salvadanaio”.
Il ritiro degli oltre ottanta cubi distribuiti ha portato una
raccolta fondi pari a euro 1.737,63.
In alcuni Esercizi Commerciali, dove sensibilità e partecipazione alla “causa” sono stati evidenti, il ricavato ha raggiunto per
ogni singolo cubo cifre soddisfacenti, a volte ottime.
Questo rende merito a quei Commercianti, che in cuor loro
sono già gratificati senza essere menzionati, perché con il loro
attivo e sinergico contributo hanno aiutato ad aggiungere un
altro tassello di Note a questa straordinaria raccolta.
Raccolta che ha potuto avere rispondenza grazie a tutti quei
cittadini medesi che con generosità di volta in volta hanno
dato il loro contributo.
Unisco al mio grazie di cuore un aforisma che sintetizza il senso
del dono.
Franco Minotti
“Non è per la grandezza delle nostre azioni
che noi piaceremo a Dio,
ma per l’amore con cui le compiamo”.
San Francesco di Sales (1567 - 1622)
21
COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA
NOTIZIARI PARROCCHIALI
OFFERTE PER RESTAURO ORGANO DEL SANTUARIO
_______
OFFERTE GENNAIO 2015
Sponsor e vendita libro “Adotta una nota” di Franco Minotti
Sponsor libro “Adotta una nota”.......................euro385,00
Salvadanai “Adotta una nota”...........................euro1.737,63
ENTRATE GENNAIO 2015............................ euro2.122,63
ENTRATE AL 31 DICEMBRE 2014................. euro25.433,00
TOTALE ENTRATE AL 31 GENNAIO 2015... euro27.555,63
SANTA MARIA NASCENTE
_______
_______
OFFERTE OPERE PARROCCHIALI
(GENNAIO 2015)
BATTESIMI (DAL 1 GENNAIO AL 31 GENNAIO 2015: N. 3
Beatrice Falasco
Luca Minotti
Sofia Trapani
Offerte domenicali e festive....................................euro 10.829,60
Offerte Amm. Sacramenti...................................euro 1.600,00
Movimento Terza Età di SMN........................... euro 500,00
Offerte varie.........................................................euro 1.918,67
Benedizione natalizia
delle famiglie, ditte e banche............................euro 9.090,00
Buste offerte Natale 2014...................................euro 8.252,00
Offerta natalizia ditte e banche.........................euro 10.430,00
ANAGRAFE PARROCCHIALE
(GENNAIO 2015)
MATRIMONI (DAL 1 GENNAIO AL 31 GENNAIO 2015: N. --)
-DEFUNTI (DAL 1 GENNAIO AL 31 GENNAIO 2015: N. 14)
Domenica Sarna (a. 86)
Carla Radice (a. 84)
Clorinda Castelli (a. 53)
Maria Andreutti (a. 93)
Liliana Baglioni (a. 83)
Luigia Asnaghi (a. 81)
Angelo Oltolini (a. 69)
Matteo Fortunato (a. 51)
Adonio Nassi (a. 81)
Sergio Bossi (a. 93)
Eldo Turati (a. 84)
Agostino Galimberti (a. 84)
Floro Pellegrinelli (a. 77)
Sergio Maniero (a. 66)
22
COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA
NOTIZIARI PARROCCHIALI
MADONNA DI FATIMA
_______
ANAGRAFE PARROCCHIALE
(GENNAIO 2015)
_______
OFFERTE OPERE PARROCCHIALI
(GENNAIO 2015)
BATTESIMI (DAL 1 GENNAIO AL 31 GENNAIO 2015: N. 1
Francesca Angeletti
Offerte domenicali e festive....................................euro 4.435,00
Offerte Amm. Sacramenti...................................euro
200,00
Buste e benedizioni natalizie............................ euro 8.145,00
Offerte varie.........................................................euro
20,00
MATRIMONI (DAL 1 GENNAIO AL 31 GENNAIO 2015: N. --)
-DEFUNTI (DAL 1 GENNAIO AL 31 GENNAIO 2015: N. 2
Gianfranco Tomasi (a. 88)
Vincenzo Marcassa (a. 79)
SABATO 21 FEBBRAIO RACCOLTA TAPPI
Usate spesso bottiglie di plastica? Anziché
buttarne i tappi, raccoglieteli e metteteli fuori
dai cancelli, in un sacchetto chiuso, il terzo
sabato del mese: gli incaricati passeranno
a ritirarli dalle ore 14.30.
Il ricavato della raccolta sarà destinato a progetti
di accoglienza per bambini di strada in Brasile,
tramite l’associazione Senza Frontiere.
SAN GIACOMO
_______
ANAGRAFE PARROCCHIALE
(GENNAIO 2015)
_______
OFFERTE OPERE PARROCCHIALI
(GENNAIO 2015)
BATTESIMI (DAL 1 GENNAIO AL 31 GENNAIO 2015: N. --)
--
Offerte domenicali e festive....................................euro 3.128,26
Offerte Amm. Sacramenti...................................euro
20,00
Offerte varie.........................................................euro 1.637,68
Buste Santo Natale.............................................euro 635,00
Offerte Tombolata Pro-Missioni........................euro 600,00
MATRIMONI (DAL 1 GENNAIO AL 31 GENNAIO 2015: N. --)
-DEFUNTI (DAL 1 GENNAIO AL 31 GENNAIO 2015: N. 3
Costantina Donato ved. Salata (a. 88)
Giuseppina (Marisa) Longhi in Boga (a. 84)
Giuseppe (Arnaldo) Boga (a. 89)
23
COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA
INFO
COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA
SANTA MARIA NASCENTE
Ufficio Parrocchiale
piazza della Chiesa 9
tel / fax: 0362 341425
e-mail: [email protected]
orari di apertura:
lun: 16.30-18.00
mar:18.00-20.00
mer:9.00-11.00
gio: chiuso
ven:16.30-18.00
sab:9.00-11.00
dom. e festivi: chiuso
MADONNA DI FATIMA
Ufficio Parrocchiale
via Madonna di Fatima 5
tel: 0362 70398
cell. don Angelo: 349 8467813
orari di apertura:
lun. mer. gio. ven: 16.30-18.30
mar. sab. dom. e festivi: chiuso
SAN GIACOMO
Ufficio Parrocchiale
via Cialdini 138
tel: 0362 71635
e-mail: [email protected]
orari di apertura:
lun:17.00-18.30
mar:17.00-19.00
mer:9.30-10.30
gio: chiuso
ven:17.00-18.30
sab. dom. e festivi: chiuso
ORATORIO SANTO CROCIFISSO
piazza del Lavoratore 1
tel: 0362 70688
e-mail: [email protected]
orari di segreteria:
lun. mer. gio. ven: 16.00-19.00
sab: 10.00-12.00
WWW.PARROCCHIEMEDA.IT
- per inviare avvisi, articoli, contributi:
[email protected]
(o presso gli uffici parrocchiali),
consegna entro il 27 di ogni mese,
indicare nominativo e numero di tel.
-per inviare commenti:
[email protected]
DON PIERO ALLEVI
Responsabile della Comunità Pastorale
piazza della Chiesa 9
tel: 0362 70632 - cell: 347 6746581
e-mail: [email protected]
DON ANGELO FOSSATI
Vicario della Comunità Pastorale
via Madonna di Fatima 5
tel: 0362 70398 - cell: 349 8467813
DON CRISTIANO MAURI
Vicario della Comunità Pastorale
piazza del Lavoratore 1
tel: 0362 70688 - cell: 338 5629628
e-mail: [email protected].
DON MATTIA COLOMBO
Vicario della Comunità Pastorale
via Cialdini 138
tel: 0362 71635 - cell: 333 9576797
e-mail: [email protected]
DON LUIGI PEDRETTI
Residente con incarichi pastorali
Santuario Santo Crocifisso
piazza Vittorio Veneto - tel: 0362 343248
DON ERNESTO CARRERA
Residente con incarichi pastorali
via Cialdini 128 - tel: 0362 344924
DON TOMMASO CASTIGLIONI
Collaboratore festivo
cell: 333 3862435 - e-mail: [email protected]
SUORE DI MARIA BAMBINA
via Matteotti 21- tel: 0362 347293
e-mail: [email protected]
SR. MARIAANGELA VILLANTIERI
e-mail: [email protected]
cell: 347 2945108
SUORE SERVE DI MARIA
SANTISSIMA ADDOLORATA
Via L. Rho, 31 - tel: 0362 71723
SCUOLA PRIMARIA PARROCCHIALE
SAN GIUSEPPE
via Orsini 35
tel: 0362 70436 - fax: 0362 759305
www.scuolasangiuseppe.com
[email protected]
[email protected]
orari di segreteria:
lun. mer. ven: 12.30-15.00
mar: 8.10-9.00 / 15.00-16.30
gio:8.10-9.00
CENTRO DI ASCOLTO CARITAS
via General Cantore 6 - tel: 346 6263971
orari di apertura:
martedì mattina: 9.00-11.30
giovedì pomeriggio: 16.00-18.30
Foglio ad uso interno della Comunità Pastorale Santo Crocifisso di Meda,
stampato in 990 copie da Salvioni Stampe. Questo numero è stato chiuso il 4 febbraio 2015.
Progetto grafico e impaginazione: Daniela Meda
_________________________________________________________________________________
COMUNITÀ PASTORALE SANTO CROCIFISSO | MEDA
Orari Sante Messe
GIORNI FERIALI
_____LUNEDÌ
8.00: Santa Maria Nascente
8.45: San Giacomo
8.45: Madonna di Fatima
15.30: Casa di Riposo
20.30: Santa Maria Nascente
(Oratorio Santo Crocifisso)
(dal primo lunedì di giugno
all’ultimo lunedì di settembre
verrà celebrata in Santuario)
_____MARTEDÌ
7.00: Casa di Riposo
8.00: Santa Maria Nascente
8.45: San Giacomo
8.45: Madonna di Fatima
18.00: Santa Maria Nascente
_____MERCOLEDÌ
8.30: Santa Maria Nascente
8.45: San Giacomo
8.45: Madonna di Fatima
15.30: Casa di Riposo
20.30: Santa Maria Nascente
(in Santuario)
_____GIOVEDÌ
8.00: Santa Maria Nascente
8.45: San Giacomo
15.30: Casa di Riposo
18.00: Santa Maria Nascente
20.45: Madonna di Fatima
_____VENERDÌ
8.00: Santa Maria Nascente
8.45: San Giacomo
8.45: Madonna di Fatima
15.30: Casa di Riposo
20.30: Santa Maria Nascente
20.30: San Giacomo
(sospesa in luglio e agosto)
_____SABATO
8.00: Santa Maria Nascente
8.45: San Giacomo
GIORNI FESTIVI
_____ SABATO VIGILIARE
17.00: Santa Maria Nascente
(in Casa di Riposo)
18.00: Madonna di Fatima
18.30: Santa Maria Nascente
20.30: San Giacomo
_____DOMENICA
8.00: Santa Maria Nascente
8.30: San Giacomo
9.00: Madonna di Fatima
(nei mesi di luglio e agosto
viene celebrata alle 10.00)
9.00: Santa Maria Nascente (Santuario)
10.00: Santa Maria Nascente
(nei mesi di luglio e agosto
viene celebrata alle 11.00)
10.30: San Giacomo
11.00: Madonna di Fatima
(nei mesi di luglio e agosto
viene celebrata alle 10.00)
11.30: Santa Maria Nascente
(nei mesi di luglio e agosto
viene celebrata alle 11.00)
17.00: Madonna di Fatima
18.30: San Giacomo
(sospesa in luglio e agosto)
18.30: Santa Maria Nascente