turrisbabel - Fondazione Architettura Alto Adige
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turrisbabel 04 2005 Plätze Piazze 66 Trimestrales Mitteilungsblatt der Stiftung der Kammer der Architekten, Raumplaner, Landschaftsplaner, Denkmalpfleger der Autonomen Provinz Bozen Notiziario trimestrale della Fondazione dell’Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti, Conservatori della Provincia Autonoma di Bolzano De Architettura Rathausplatz Bruneck Euro 8,00 Spedizione in A.P. – D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 numero 47) art. 1, comma 1, DCB Bolzano In caso di mancato recapito, rispedire all’ufficio di Bolzano C.P.O. per la restituzione al mittente che si impegna a corrispondere il diritto fisso Wettbewerbe / Concorsi Piazza Italia a Kobe Focus Schule in der Romstraße Theoria Scene di piazza Interview Spazi per interagire? 1985–2005 20 Jahre turrisbabel 20 anni di turrisbabel turrisbabel Plätze / Piazze 66 Editorial / Editoriale 2 Spiazzati? Luigi Scolari De Architettura 4 Piazza come organizzazione volumetrica del piano Alessandro Scavazza 8 Rathausplatz Bruneck Zeno Abram, Nina Schröder, Christian Tschurtschenthaler 12 “Piazzeggio”, nuovo spazio ibrido a Cavalese Weber + Winterle 14 Dorfplätze Ulrich Weger 16 der Architekten, Raumplaner, Landschaftsplaner, 19 Denkmalpfleger der Autonomen Provinz Bozen Notiziario trimestrale della Fondazione dell’Ordine Platz „Am Gries“, Lana Domenico La Marca 22 degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti, Conservatori Domplatz Brixen Sabrina Pievani, Othmar Barth della Provincia Autonoma di Bolzano 25 Definitivamente incompiuto Manuela Demattio, Andrea Sacchet (Associazione La Vispa Teresa) Sparkassenstraße 15 via Cassa di Risparmio I — 39100 Bolzano / Bozen Stadt – Dorf – Außengestaltung Karl Spitaler Trimestrales Mitteilungsblatt der Stiftung der Kammer 28 Tel. 0471 971741 http://www.bz.archiworld.it Celebrare il vuoto. Piazza Isolo a Verona Alberto Vignolo e-mail: [email protected] Wettbewerbe / Concorsi 32 Piazza Italia a Kobe Barbara Agnoletto, Laura Mascino 36 Metropol Parasol – un’idea per Siviglia a cura di Angela Giudiceandrea Verantwortlich für den Inhalt / Direttore responsabile: Focus Luigi Scolari 40 Höller und Klotzner, Paolo Bonatti, Melanie Franko Vizedirektorin / Vicedirettrice: Carlotta Polo Theoria Redaktion / Redazione: Lukas Abram, Umberto Bonagura, Pierfrancesco Bonaventura, Julia Brunner, Manuela 48 De Mattio, Melanie Franko, Angela Giudiceandrea, 51 52 Angela Giudiceandrea e Luigi Scolari Athen, Venedig, Kassel, drei Epochen und ihre Plätze Karin Kretschmer 58 Verantw. für die Werbung / Resp. per la pubblicità: Scene di piazza Rudi Zancan Ulrich Weger, Tel. 0471/973886 64 La piazza come fondamento dell’urbanistica Claudia Lamberti Grafik / Grafica: www. Lupe.it (BZ) 66 Druck / Stampa: Europunto (VR) La tragedia della perdita delle piazze Alexander Zoeggeler Interview Für Wort, Bild und Zeichnungen zeichnen die jeweiligen Autoren verantwortlich. Piazza pulita Carlotta Polo Diese Ausgabe wurde von Angela Giudiceandrea und Luigi Scolari betreut / Questo numero è stato curato da Der Innenraum der Stadt Oswald Zoeggeler Karin Kretschmer, Alessandro Scavazza, Alberta Schiefer, Emil Woerndle, Rodolfo Zancan, Alexander Zoeggeler Schule in der Romstraße 68 Spazi per interagire? a cura di Luigi Scolari Scritti, fotografie e disegni impegnano soltanto la responsabilità dell’autore. Kunst / Arte 76 Register der Druckschriften des Landesgerichtes Bozen Arti e Architettura 1900/2000 Alessandro Scavazza Registro stampe del tribunale di Bolzano N./n. 22 /97 vom/del 9.12.1997 78 November / Novembre 2004 82 Le motivazioni di un progetto d’arte pubblica Letizia Ragaglia, Angela Giudiceandrea Spedizione in A.P., – D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 Julia Brunner numero 47), art. 1, comma 1, DCB Bolzano Foto Titelseite / Foto copertina: Architetture di carta 84 Piazza Walzer Paolo Crazy Carnevale Mazziniplatz, Bozen / Piazza Mazzini, Bolzano © Ludwig Thalheimer Sottsass al MART 85 [email protected] 2 April Aprile 2005 turrisbabel 66 Luigi Scolari Editorial Editoriale Spiazzati? Sfogliando e leggendo questo vandalismo. Soluzioni effimere, tazioni folkloristiche, delle cam- numero vi renderete conto che frettolose e superficiali, ricono- pagne elettorali, del cinema la piazza moderna in quanto scono nell’elemento d’arredo all’aperto, dei concerti. Oggi si luogo pubblico sta smarrendo la urbano la migliore panacea per tenta di rianimarle artificial- sua funzione di socializzazione. l’agorafobia, così l’architetto ed mente con iniziative di dubbio Inoltre se l’architettura storica il tecnico comunale allestisco- gusto e d’identità incerta, avulse fa da coulisse alla piazza e ne no, come da catalogo, il salotto dalla tradizione e motivate da definisce il valore, non altrettan- cittadino. Nei casi migliori il pro- scopo di lucro, prive di conte- to accade all’edilizia contempo- gettista disegna lo spazio, defi- nuto culturale ed innovazione. ranea priva per lo più di valore nisce percorsi. Distingue e separa Le piazze sono spazi lastricati, a rappresentativo. Architettura e i flussi di traffico. Crea ambienti volte duri ed eminentemente piazza hanno oggi un rapporto e luoghi di sosta, sceglie con urbani. Bolzano è priva di una di relazione? L’urbanistica non attenzione e rispetto del luogo i rete diffusa di spazi verdi. Gli controlla appieno la genesi di materiali, soddisfa esigenze argini fluviali sono un parco questi spazi e non possiede gli funzionali, ma soprattutto riesce lineare insufficiente a servire strumenti qualitativi per darne a comunicare un’atmosfera che tutti i quartieri, e la vicinanza una corretta definizione. Gli esem- ne rende piacevole la frequen- delle aree agricole e delle colline pi locali dimostrano che la piazza tazione. Sono casi rari e rappre- non giustifica la carenza di nasce come spazio di risulta, sentano una visione ideale, ma verde in città. senza un disegno premeditato. realizzabile della città, in grado L’amministrazione vuole privile- Il progetto della superficie inter- di soddisfare quei fabbisogni giare il parco o la piazza nella viene a posteriori per ricucire che nei cittadini si percepiscono realizzazione di nuovi spazi una maglia alla quale si cerca di sempre più concretamente. pubblici inedificati? Non sono restituire qualità. Può il progetto Altrimenti le nuove piazze sono opzioni incompatibili, ma sot- da solo fornire significato ad spiazzi senza carattere, isole tendono scelte culturali che uno spazio? Il buon progettista inquinate, asserragliate dal traf- segnano per lungo tempo la integra le indicazioni di massi- fico, luoghi caotici, o imperso- città. In quest’ottica anche le ma della committenza: per farlo nalmente metafisici, dove il cit- decisioni di concentrare in cen- si trasforma in antropologo, tadino si sente spaesato ed tro storico strutture di interesse sociologo, psicologo: indaga il estraneo. Alla città manca una collettivo, prive di sfogo e piaz- senso della piazza per la socie- rete diffusa di spazi destinati al za, potrebbero definirsi miopi. tà. Vi riconosce gli usi popolari, pedone. Spazi deputati alla sosta Il campus universitario ed il attribuisce molteplici ed inno- e quindi consoni alla socializza- museo archeologico meritereb- vative funzioni, o più semplice- zione, se vi si affacciano i locali bero delle piazze o spazi di mente si limita ad arredare uno pubblici, bar, ristoranti, gelate- sfogo degni della loro capienza spazio vuoto? Il buon (?) pro- rie, pasticcerie, che ne garanti- e frequentazione, dove i giovani getto si cimenta, affinché gli scono la frequentazione. Nel possono incontrarsi con gli an- spazi di risulta, ex parcheggi, centro cittadino questa “ricetta” ziani e confrontarsi con i turisti. ex piazzali, ex sedimi edificati, si è concretizzata, qui piazze e vie Questa visione ideale della città destinati ora e finalmente alle sono vissute più assiduamente, è osteggiata da difficoltà di piazze non si trasformino in mentre altrove essa stenta a coordinamento tra uffici ed enti luoghi dell’assurdo, dove proli- realizzarsi. Assessori capaci, competenti, dagli interessi spe- ferano gratuite scenografie con sfruttando l’attrattiva commer- culativi dei proprietari e quelli colonne, fontane, tribune, ed ciale, hanno inteso questo se- di natura politica e commercia- anfiteatri. Elementi avulsi dal greto di Pulcinella e privilegiato le. La città ha bisogno di questi contesto che stentano a trovare una parte della città a scapito luoghi di pausa, quiete e con- una loro pertinenza. L’utente dell’altra. Le piazze sono spazi fronto, in grado di sostenere le non vi riconosce alcuna funzio- polifunzionali, ed accolgono sue funzioni ricettive pubbliche. ne appropriata, pertanto sono funzioni a posteriori: la piazza Le piazze sono fondamentali abbandonati o sono oggetto di delle adunate, delle rappresen- anche per dimostrarlo. April Aprile 2005 turrisbabel 66 Spiazzati? – Editorial / Editoriale Der moderne Platz scheint seine ge- als in anderen Stadtvierteln. Geschick- nicht wettmachen. Die Entscheidun- sellschaftliche Bedeutung zu verlieren. te Assessoren haben die wirtschaftli- gen der Stadtverwaltung hinsichtlich Architektur und Platzraum stehen che Attraktivität des Zentrums genutzt der Schaffung von Plätzen oder Grün- nicht mehr in derselben Beziehung und diesen Bereich der Stadt gegen- flächen werden bestimmend sein für zueinander wie früher. Plätze werden über anderen bevorzugt behandelt. das künftige Bild der Stadt. So ge- meist nicht mehr urbanistisch ge- Plätze lassen sich sehr unterschied- sehen könnten sich auch der jetzige plant, sondern stellen Resträume in lich nutzen, – heutzutage versucht Kurs als kurzsichtig erweisen, wenn der Stadt dar. Die Planung findet erst man, sie mit zweifelhaften Veranstal- in der Altstadt attraktive Strukturen im Nachhinein statt und beschränkt tungen künstlich zu beleben, indem für die Bevölkerung geschaffen wer- sich auf eine Gestaltung der Ober- man Tradition vortäuscht und dabei den, für die es keinen Freiraum gibt. fläche. Ein guter Planer muss Anthro- kommerzielle Absichten verfolgt, Universität und Archäologiemuseum pologe sein, Soziologe und Psycho- ohne kulturelle Inhalte und ohne jeg- bräuchten geeignete Platzräume, wo loge; er muss die Bedeutung des liche Innovation. Bozen besitzt kein sich die Menschen begegnen können. Platzes für die Gesellschaft verstehen kapillares Netz von Grünflächen. Die Dieser Idealvision stehen mangel- und darf sich nicht darauf beschrän- Flussufer sind ein linearer Park, der hafte Zusammenarbeit von Behörden ken, eine leere Fläche zu möblieren. nicht alle Quartiere versorgen kann, und zuständigen Ämtern, spekulieren- Die städtischen Restflächen, ehema- und die umliegende Landschaft kann de Eigentümer, politische und kom- lige Parkplätze, Vorplätze, Baulücken, das mangelnde Grün in der Stadt merzielle Interessen im Wege. die nun zu Plätzen umfunktioniert werden, dürfen nicht zu absurden Orten werden, die mit Säulen, Brunnen und Tribünen zu billigen Bühnenbildern verkommen. Sie werden von den Bewohnern nicht angenommen, bleiben unbenutzt und fallen der Zerstörungswut zum Opfer. Oberflächliche und kurzsichtige Lösungen bedienen sich der Methode der Möblierung und es werden, gleichsam aus dem Katalog, lediglich urbane Wohnzimmer geschaffen. Im Idealfall gestaltet der Planer den Raum, bestimmt die Wegführung, schafft Zonen des Verweilens, wählt behutsam die Materialien aus, löst die funktionalen Anforderungen, – aber vor allem gelingt es ihm, eine Atmosphäre zu schaffen, die den Platz attraktiv macht. Diese Idealfälle sind selten, aber sie sind machbar und sie entsprechen den Bedürfnissen der Bevölkerung. Sonst werden die neuen Plätze zu charakterlosen, verschmutzten und verkehrsgeplagten Flächen, zu chaotischen Orten, an denen sich der Stadtbewohner fremd und unbehaglich fühlt. Der Stadt fehlt es an Räumen, die den Fußgängern vorbehalten sind, Räumen zum Verweilen und für den gesellschaftlichen Kontakt, mit öffentlichen Einrichtungen, Bars, Restaurants, Eisdielen, Konditoreien, die zum Besuch anregen. Bisher wurde dies erst im ZentPiazza Walther a Bolzano Foto Ludwig Thalheimer rum umgesetzt, hier werden die Straßen und Plätze stärker frequentiert 3 4 April Aprile 2005 turrisbabel 66 Alessandro Scavazza De Architettura Piazza come organizzazione volumetrica del piano Dalla rappresentazione del potere… Piazza Littorio. Questi ultimi si propongono come Tribunale nasce all’interno della cornice di elemento propulsore delle funzioni istitu- studi per lo sviluppo della “Grande Bolza- zionali nel nuovo ampliamento urbano. no”, alla quale Marcello Piacentini darà l’im- Inoltre, la particolare posizione della piazza pulso maggiore con il proprio piano appro- permetteva di ospitare la tribuna d’onore vato nel 1941. Già da diverso tempo, il lan- per le autorità in occasione delle parate cio di una politica urbanistica da parte del militari che sfilavano lungo Corso Italia. fascismo era teso alla ripresa della funzio- La composizione generale perseguiva così ne anticiclica del settore edile, ponendo le un duplice obiettivo: da un lato il compito basi per le successive ingenti trasformazio- di rappresentare in modo clamoroso il ni dei centri urbani e per un vasto impegno principio dell’autorità dello Stato, dall’altro dello Stato in opere pubbliche. Il program- vi era una ricerca di forme esteriori di coin- ma di rinnovamento, che per altro autorizza volgimento sociale e, talvolta, di esaltazio- lo sventramento o il diradamento dei vec- ne retorica. Non vi è dubbio come tali con- chi nuclei storici per ragioni di viabilità, tenuti collettivi siano rimasti, di fatto, sol- igiene ed estetica, è finalizzato, per la città tanto ideali e di come Piazza Tribunale sia di Bolzano, ad un rapido incremento demo- caduta nell’oblio per lungo tempo, relegata grafico fino a non più di centomila abitanti a mero parcheggio per automezzi. e persegue una realtà moderna ed efficien- 1 te, divisa in zone connesse funzionalmente … alla celebrazione della cultura. Dopo la tra loro. L’intelaiatura generale del nuovo premiazione avvenuta a fine novembre del assetto urbano coinvolge direttamente il premio di Architettura Città di Oderzo, fra i centro storico tramite il prolungamento progetti segnalati vi era anche quello del- dell’asse est-ovest oltre il torrente Talvera, l’arch. Stanislao Fierro, meritevole di rico- l’odierno Corso Libertà; mentre lo sposta- noscimento poiché il progetto affronta con mento del centro cittadino, identificato con proprietà il problema di un parcheggio il Monumento alla Vittoria, è il perno intor- interrato in un’area centrale di Bolzano. no a cui ruota uno spazioso sistema di stra- Viene posta particolare cura alla sezione di de destinate a ricevere importanti uffici e progetto, che sviluppa il tema dell’illumina- abitazioni per i più alti impiegati dello Stato. zione naturale in ambito ipogeo coniugan- Nel disegno urbano complessivo, le nuove do la qualità tecnica dell’esecuzione con la piazze divengono un elemento importante difficile questione dell’orientamento dei della progettazione: esse si collocano nei percorsi funzionali. I condotti di aerazione punti d’intersezione fra assi viari di princi- sorprendono per le altezze gigantesche che pale importanza, ma soprattutto sono lega- si contrappongono a quelle notevolmente te fra loro secondo una sequenza di quadri compresse dei tre piani orizzontali dei par- urbani, atti ad evidenziare gli edifici monu- cheggi. L’illuminazione naturale di spazi mentali che su di esse si affacciano. Dal solitamente trascurati costituisce al tempo punto di vista architettonico, si alimenta la stesso una forte relazione fra il disegno tendenza ad affermare un’estetica regolatri- della piazza e la distribuzione del garage ce, in cui i complessi edilizi hanno tra loro interrato, relazione che molto spesso agli analogie di ritmi, omogeneità e unità di lin- architetti non è dato di controllare, poiché guaggio architettonico. In questa situazione chiamati ad intervenire con un progetto di nasce Piazza Tribunale, la cui funzione è suolo anche a cantiere già avviato. La quella di qualificare uno spazio urbano nel modulazione del piano di calpestio nasce quale si collocano istituzioni importanti dallo studio molto attento della raccolta quali il Palazzo di Giustizia e l’allora Palazzo delle acque piovane. Il dislivello di 90 cm April Aprile 2005 turrisbabel 66 2 1 Veduta della piazza Foto Angela Giudiceandrea 2 Cavedio per illuminazione Foto Stanislao Fierro circa fra via Duca d’Aosta e Corso Italia è recupero 8/10 montati su sabbia ad archi risolto da due pendenze trasversali che contrastanti per la pavimentazione, i quali convogliano l’acqua verso la parte centrale, hanno consentito un notevole risparmio di da cui la pendenza principale nella direzio- costi in fase di realizzazione, mentre si è ne nord-sud convoglia le acque verso la usata pietra di Chiampo per le larghe bor- nuova scala del Palazzo delle Finanze, sotto dature, la nuova scala del Palazzo delle alla quale si apre un’ampia caditoia. Tutti i Finanze e per il volume dell’ascensore che punti più importanti di quest’attenta regi- collega il garage alla piazza. La nuova fon- mentazione diventano parti molto espressi- tana è realizzata con un unico getto in cal- ve, così come gli elementi di arredo fissi cestruzzo successivamente lucidato con trovano una giusta sistemazione, tali da all’interno un mosaico a tasselli irregolari, non impedire la fruizione della piazza o mentre il garage interrato è in cemento modificare le caratteristiche dell’ambiente. armato a vista trattato diversamente secon- I materiali principali usati sono cubetti di do la superficie. La nuova pavimentazione 6 De Architettura – Piazza come organizzazione volumetrica del piano April Aprile 2005 turrisbabel 66 e tutte le unità che compongono la nuova n.d.a.), è stato modificato prevedendo la piazza non si intromettono come nuovi fat- completa pedonalizzazione dell’area. Lo tori che vogliono modificare le caratteristi- spostamento della fontana delle Naiadi che dell’ambiente, ma contribuiscono a verso Corso Italia rende la piazza più ampia disegnare un invaso dal forte carattere uni- e offre all’amministrazione pubblica l’occa- tario. Il risultato si concilia alle richieste del sione di organizzare manifestazioni cultu- committente, in altre parole restituire rali di diverso tipo (cinema d’estate, musica importanza ad una piazza monumentale di etc.). La generosa risposta della cittadi- alto pregio storico architettonico che tutto- nanza alle poche attività organizzate finora ra conserva attività ministeriali di rilievo. dimostra come sia possibile sfruttare le Coerentemente a questa visione, il proget- grandi potenzialità scenografiche dello spa- to di concorso, che manteneva l’attraversa- zio aperto e di come la strada finora intra- mento stradale esistente (turrisbabel n. 53, presa si sia dimostrata di fatto corretta. 1 Bibliografia - G. Ciucci, Gli architetti e il fascismo, Einaudi 1989, Torino - C. De Seta, La cultura architettonica in Ita- lia fra le due guerre, Electa 1998, Napoli - E. Mantero, Il razionalismo italiano, Zanichelli 1988, Bologna - M. Tafuri, F. Dal Co, Architettura contem- poranea, Electa 1998, Milano - O. Zoeggeler, L’architettura per una Bolzano italiana, Tappeiner 2000, Bolzano - M. Mulazzani (a cura di), Almanacco di Casabella 2003/04, Mondadori 2004, Milano - P. Vocialta (a cura di), Premio di architettu- ra Città di Oderzo, Poligrafico 2004, Padova April Aprile 2005 turrisbabel 66 Piazza come organizzazione volumetrica del piano – De Architettura 7 2 3–4 1 Vano scala tecnico Energytech Foto Stanislao Fierro Progetto per la sicurezza 2 Planimetria della piazza 3 Sezione rampa 4 Sezione cavedi ing. Klaus Plattner, Baubüro Coordinatore di progetto ing. Klaus Plattner, Baubüro Coordinatore di esecuzione Progetto Parcheggio arch. Stanislao Fierro interrato e nuova Piazza Impresa edile Pana S.p.a. Tribunale a Bolzano Bressanone, Wipptalerbau, Committente Oberosler Cav. Pietro Comune di Bolzano Progetto Progettista Gennaio 2001–Aprile 2001 arch. Stanislao Fierro Durata dei lavori Collaboratori Giugno 2001–Giugno 2003 arch. Orazio Basso Superficie coperta Direzione lavori 10.500 m2 arch. Stanislao Fierro Piazza 6.000 m2 Progetto strutture Cubatura interrato ing. Klaus Plattner, Baubüro 29.600 m3 Progetto impianto elettrico Costi di costruzione p.i. Karl Heinz Troi Garage: euro 3.464.609 Progetto impianto termo- Piazza: euro 1.500.000 0 5 8 De Architettura April Aprile 2005 turrisbabel 66 Zeno Abram, Nina Schröder, Christian Tschurtschenthaler Rathausplatz Bruneck Zur Architektur Blick ausruhen kann vom städtischen Vielerlei. Der öffentliche Raum muss Platz bieten Am wenigsten vertragen die Menschen die für eine Vielfalt von temporären Nutzungen, Leere. Eine weiße, leere Wand, ein leerer er muss in gewissem Maß anonym sein, Platz, das sind Herausforderungen. Da will im Gegensatz zum Privaten. Die Verniedli- was aufgehängt werden, da will was hinge- chung findet in den Wohnzimmern statt. stellt werden. Es sieht sonst so leer aus. Denn schließlich geht es um Atmosphären Es sieht arm aus, es riecht nach Habenicht- und Stimmungen, die durch Außenräume sen. Ein leerer Platz ist fast schon heroisch. erzeugt werden können und damit letztlich Er ist ein Spannungsfeld. Quer drüber zu um die Wirkung der Architektur auf die gehen ist eine Herausforderung, an der Menschen. man wächst. Und er ist schwer zu machen, 1 denn neue Plätze liegen über Tiefgaragen Die Oberfläche des Platzes erhält ein einfa- und damit beginnt das Übel. Lüftungsgit- ches Muster. Dadurch wirkt der Platz homo- ter! Vier Prozent der Garagenfläche. Die gen und ruhig. Diese Gestaltung lässt die zerstören jede gestaltete Oberfläche, zer- umliegenden Bauten besser zur Geltung schneiden den Belag, sind hässlich. Wer kommen. Die Streifen aus Natursteinplatten darüber geht, erschrickt über ungeahnte des Typs „Luserner“ teilen die großen Flä- Tiefen. Anschlussschächte, Kanaldeckel, chen aus Granitwürfeln in Felder von 4,0 m. Elektroauslässe, notwendige Einrichtungen Die aus Steinplatten geformten Abwasser- für die Benutzung des Platzes als Markt- rinnen mit ihrem schmalen Schlitz geben platz, alles stört die gleichmäßige Oberflä- durch die Drehung der Oberfläche Span- che des Steinbelags. Entwässerungsgullys, nung. Die Fugen zwischen den Würfeln wer- Rinnen, Müllkübel, Beschilderung. Ein Kon- fen kleine Schatten, der Blick haftet. Durch zert von Hässlichkeiten, die alle so verteilt ihre Größe erscheint die Pflasterung zwar sein wollen, dass sie unsichtbar bleiben, als homogene, nicht aber monotone Fläche. dass am Ende doch diese Leere zur Wirkung Der bei Benutzung unvermeidliche Schmutz kommt, die man als Kostbarstes geben ist auf Pflasterung viel weniger sichtbar, kann in einem städtischen Umfeld, wo je- als auf glatten Belägen. Granit ist hell und der Quadratmeter Tausende Euro wert ist. reflektiert einen Teil des einfallenden Lichts. Dann kommen die Gärtner und in ihren Im Verbund mit den schattenwerfenden Augen blitzt schon die Lust, dem Architek- Fugen wird die Aufheizung stark vermindert. ten zu zeigen, was eine zünftige Freiraum- Dazu kommt, dass der poröse Unterbau gestaltung ist. Alles vollzustellen mit Wan- Wasser speichern kann und durch Verdam- nen und Kübeln, mit Schläuchen und Trok- pfung ein gewisser Kühleeffekt entsteht. Das kenberegnungen, hängenden, kriechenden Niederschlagswasser fließt weniger schnell und schlingenden Pflanzen, die alles wie- ab, als auf glatten, total versiegelten Flächen, der tourismustüchtig und lieblich machen. was in dieser Größenordnung zu einer Ent- Und dann kommen die Künstler und glau- lastung des öffentlichen Kanalnetzes beiträgt. ben, man habe das alles für sie leer ge- Die Pflasterung des Platzes, der gut 4000 m2 räumt und stellen ihre Kunstwerke auf. groß ist, nahm 4 Monate in Anspruch. Dann ist es wichtig, dass der Platz richtig Dabei wurden 33 Sattelzüge Granitwürfel liegt, dass er nach Süden offen ist und verlegt, das sind etwa 5.900.000 Steine, die nach Norden windgeschützt. Dass er gerade in die Hand genommen, zugerichtet, einge- im Winter an den eisigen Tagen Sonne hat, passt und festgeklopft werden wollten. dass die Sonne den Schnee wegräumt, dass man in der geschütztesten Ecke eine gut bestückte Bar hat mit Stühlen im Freien auch im Winter, wo man mit Blick auf die Skipisten in der Sonne sitzen kann und der (Zeno Abram) April Aprile 2005 turrisbabel 66 1 Foto Zeno Abram 2 Lageplan 3 Stadtplan Bruneck Rathausplatz Bruneck – De Architettura 9 Bauherr Gemeinde Bruneck Projektant Abram & Schnabl Architekten Entwurfszeit Platzge- Kunstinstallation am Platz staltung Sommer 2003– Paul Feichter, Caroline Frühling 2004 Willeit, Albert Willeit Bauzeit Frühling 2004– Bauleiter Zeno Abram Sommer 2004 Statik Stefano Brunetti Bebaute Fläche 4.180 m2 Bauunternehmen Baukosten 1.200.000 Euro Tauber Klaus, Schabs 2 3 Piazza del Municipio, Brunico Una grande superficie spoglia nel centro della città rischia di riempirsi presto. Appena liberata da una serie di oggetti antiestetici come griglie di areazione, chiusini, pozzetti, canalette, bidoni,insegne, tutti mirano a riempire di nuovo il vuoto appena creato. Giardinieri, amministratori, esperti di turismo vedono questa superficie come una provocazione, una sfida. Baracche, cestelli, fioriere, rastrelliere, palchi ed opere d’arte. Un architetto può fare poco per difendersi. Però l’orientamento l’ha cercato lui. Se la piazza è aperta verso sud, se ha una buona esposizione, se il bar è al punto giusto, se gli edifici circostanti la difendono dai venti, se è un piacere attraversarla, ha già fatto molto. I materiali usati sono pietra di Luserna, quarzite e cubetti di granito. La superficie è di 4000 metri quadri sopra un garage sotterraneo. 0 10 20 10 De Architettura – Rathausplatz Bruneck April Aprile 2005 Künstlerische Gestaltung des Rathausplatzes in Bruneck turrisbabel 66 ausgeschrieben. Und das Ergebnis ist in mehrfacher Hinsicht erstaunlich. Denn durch die Installation schuf man ein Denk- „Poetische Zeichen für Bruneck – Homma- mal für einen Ungeliebten. Viele Jahre ge an Norbert C. Kaser“ von Paul Feichter, hatte sich die Stadt schwer getan mit ihrem Caroline Willeit, Albert Willeit größten Dichter, also mit Norbert C. Kaser. Denn er war zu unbequem, zu scharf, zu Fotos Albert Willeit Ein Denkmal für einen einst ungeliebten wenig vorzeigbar zu seinen Lebzeiten – Dichter und, offensichtlich, auch danach. Jetzt ste- Der Platz ist groß und weit, ein Novum für hen einige seiner schärfsten und auch eini- die kleine Pustertaler Stadt, die sich auf der ge seiner sehnsuchtsvollsten Sätze auf den Suche nach Schutz seit Anbeginn zwischen angerosteten Stahlstelen, die kreuz und Berg und Stadtmauer gezwängt hatte. Die quer gen Himmel weisend in einem Halb- plötzliche Weite ist den Bruneckern nicht bogen vom Graben zum Rathaus führen. ganz geheuer, weshalb sie das neue Rat- Mit einem Durchmesser von nur 8 Zentime- haus respektlos – und paradoxerweise tern und 5 Meter hoch – und mit einem gleichzeitig respektvoll – das „Kolosseum“ bläulich schimmerndem Licht an der Spitze nennen. Damit aus neuer Weite und alter – sehen die Stelen in der Nacht ein wenig Enge, aus Rathausplatz und Stadtgasse ein aus wie überdimensionale Streichhölzer, Ganzes werde, haben die Stadtväter einen deren letztes Licht gerade verglimmt. Die Wettbewerb zur künstlerischen Gestaltung Schwefelhölzer des Norbert C. Kaser also. April Aprile 2005 turrisbabel 66 Rathausplatz Bruneck – De Architettura Und wie das Mädchen in einem Märchen Liedermachers Benno Simma beinahe significativo “Segni poetici per Brunico”, des dänischen Schriftstellers Hans Christian schon zu Gassenhauern geworden. corrisponde pienamente agli obiettivi che Andersen schreiben sie Träume und Sehn- Da steht aber auch „da schreie ich die l’Amministrazione aveva indicato e rappre- süchte in die Nacht… Heute gilt Kaser als waende an“ oder „sai che la tua terra / ti senta un riconoscimento al famoso con- einer der wichtigsten Autoren Südtirols; può ammazzare“; oder: „geliebtes land / cittadino Norbert C. Kaser. Non sarà facile sein schmales Gesamtwerk wurde Jahre aus kuhglocken gebaut &“. riconoscere il contenuto, il senso e lo nach seinem Tod sorgfältig ediert heraus- (Nina Schröder) gegeben – und strahlt unübersehbar in die scopo di questa opera d’arte; certo è, che con essa la Piazza del Municipio ha assunto deutsche Literatur hinein. Die herb-unver- Segni poetici per Brunico ora un aspetto di indiscutibile originalità, söhnlichen Gedichte Kasers sind nun ein Contemporaneamente al nuovo Municipio e io credo, che qui si sia riusciti veramente fragmentarisches Defilee zum neuen Rat- è stata realizzata la nuova Piazza antistante. ad inserire un “segno” forte. Il collega- haus: Wer in die Schaltstelle der Macht der Fin dall’inizio, l’Amministrazione si era mento tra la via Bastioni e la Piazza del Pustertaler Gemeinde möchte, muss nun posta l’obiettivo di far diventare questa Municipio offre l’occasione di un poetico erst einmal die Sehnsucht eines jungen grande Piazza cittadina un luogo d’incontro girovagare. Dichters passieren, die Sehnsucht nach e di comunicazione. Per questo è stato einem richtigen Leben im Falschen. indetto un concorso d’idee per individuare Dort stehen nun Sätze wie „die bergseen un’opera d’arte in sintonia con lo spirito (Auszüge aus dem projektbegleitenden kriegen / graugruene augen / bald geht das che ha ispirato la costruzione del Municipio Katalog/Gedichteband „Poetische Zeichen heu zur neige“ oder „gerne waer ich eine e tale, da far divenire la Piazza il perno, für Bruneck – Hommage an Norbert C. laerche / im schnee“. Manche dieser Sätze intorno a cui far ruotare la vita pubblica. Kaser“ von Albert Willeit, Caroline Willeit, sind durch die Vertonungen des Südtiroler Il Progetto vincitore, con il suo titolo così Paul Feichter) (Christian Tschurtschenthaler, sindaco) 11 12 De Architettura April Aprile 2005 turrisbabel 66 Weber + Winterle “Piazzeggio”, nuovo spazio ibrido a Cavalese Il progetto di riqualificazione di Piazza Italia naturale continuazione del tavolato a terra deriva da quello vincitore del concorso di e aiuta a caratterizzare le altre zone della idee, indetto nel 2000 dal Comune di Cava- piazza: le panche singole ad est, i rivesti- lese, per la risistemazione dell’asse centra- menti delle vasche verdi al centro, la gran- le del centro del paese. Mentre nel proget- de panca lunga che delimita la piazza verso to originario l’obbiettivo si incentrava sulla ovest. Il sistema di illuminazione è compo- definizione di uno spazio urbano capace di sto da una serie di lampioni a luce indiretta funzionare come elemento focalizzatore dei che assicurano una luce omogenea e mor- percorsi pedonali del centro del paese, nel bida all’intera piazza. Un secondo sistema successivo incarico l’intervento si è limitato permette di ottenere effetti scenografici, alla sola piazza. L’amministrazione ha inol- come l’illuminazione degli alberi e della tre espresso la necessità di mantenere una panca lunga. L’intervento è completato da parte dei posti macchina del parcheggio una struttura scultorea nata dalla libera preesistente. La specificità turistica del interpretazione di un’opera grafica di luogo determina, a seconda della stagione, Bruno Munari, Sei linee in movimento, rea- diversi usi dello spazio pubblico, ora turi- lizzata in collaborazione con l’artista Luca stico ora vissuto dagli abitanti stabili. Da Coser. Si tratta di sei elementi tridimensio- qui nasce il tentativo di formulare un effi- nali dai colori accesi, in parte mobili che si cace compromesso formale fra la piazza propongono al tempo stesso come una pedonale, cara alla memoria collettiva in scultura, un gioco ed una seduta. quanto tradizionale luogo d’incontro, e la necessità di riservare, in un luogo strategico per il paese, parte dello spazio alle macchine. La scelta imposta dall’amministrazione ha mobilitato la riflessione sul dibattito riguardante la città contemporanea: la corretta gestione dell’accostamento di elementi fra loro diversi. Il progetto è il tentativo di operare attorno a un’idea di eterogeneità, nella definizione di uno spazio “ibrido” dove permettere la convivenza armonica delle aree di sosta per le automobili con quelle dedicate ai pedoni. Si è cercato di fare coesistere le due funzioni con il fine di originare interessanti tensioni: il “piazzeggio”. Formalmente, il progetto si 1 Systemschnitt 2 Lageplan basa sulla definizione di uno spazio unita- Fabbro F.lli Bellante s.n.c., Cavalese Progetto “Piazzeggio”, Elettricista Dellafior Cor- nuovo spazio ibrido con- rado, Masi di Cavalese fasce in granito che fungono da elementi di temporaneo a Cavalese Corpi illuminanti separazione e delimitazione sia degli spazi Committente Ewo s.r.l., Sarentino Comune di Cavalese Concorso Febraio 2000 Progetto e direzione lavori Sviluppo progetto nali. Alle aree pedonali pavimentate in por- weber + winterle architetti 2001/2002 fido, dedicate al movimento, se ne contrap- Progetto per la sicurezza, Durata dei lavori coordinatore di progetto 15.09.2003–15.12.2003 pongono altre dedicate alla sosta e definite p.i. Lorenzo Soppelsa Superficie edificata da una serie di pedane realizzate in legno Impresa edile Edilvanzo 1.700 m2 s.r.l., Cavalese Costi di costruzione Carpenteria in legno euro 400.000,00 Falegnameria Deflorian euro/m2 235,00 rio pavimentato in porfido e da una serie di 1 Giustino e Figli s.n.c., Tesero destinati a parcheggio che di quelli pedo- di larice, oltre che da alcuni spazi verdi alberati. Il disegno delle sedute diventa la April Aprile 2005 turrisbabel 66 “Piazzeggio”, nuovo spazio ibrido a Cavalese – De Architettura 2 0 5 10 13 14 De Architettura – April Aprile 2005 turrisbabel 66 Ulrich Weger Dorfplätze Der Tribusplatz in Lana und der Dorfplatz von Weißenbach im Ahrntal Bewegungsdichte hat. Der Brunnen mit der Mittelfontäne und den drei sich drehenden Wasserfächern ist der Gelenk- Anders als der Auftrag für ein Gebäude punkt, auf den alle Bewegungslinien aus- stellt eine Platzgestaltung den Planer viel gerichtet sind. Die Bewegungen des Plat- unmittelbarer vor die Aufgabe, Nichtkörper- zes werden sozusagen in einem Rad ge- liches und Nichtquantifizierbares, den Hohl- bündelt – seine langsame und anhaltende raum zu bauen, das Leere eines Hauses, Drehung erinnert an den Lauf einer Uhr, einer Stadt. Dabei besteht nur selten die aber auch an den einer Maschine, an das Gelegenheit, einen Platz auch von seinem Kravogl’sche Kraftrad, an das Lana in sei- baulichen Rand her zu entwerfen. Der Bau- ner Pionierzeit um 1910. Auf dieses Rad herr, vielfach nur im Besitz der unbebauten zu und an dem Rad vorbei fließen der Ver- Fläche dazwischen, hat oft gar nicht die Vor- kehr und der tägliche Betrieb des Dorfs, aussetzungen, die Entwicklung der um- aber auch der große Waal, der den Platz Tribusplatz Lana Projekt Arch. Ulrich Weger liegenden Gebäude auf eine zusammen- seit Jahrhunderten durchquert und der Wettbewerb 1996–1997 Mitarbeit Arch. Mario hängende Gestaltung hin zu bestimmen. einst die Lebensader des Orts war, auch Ausführungsprojekt 1998 Sbordone 1. Baulos 1999–2000 Projekt Infrastrukturen Als die Gemeinde Lana 1996 einen Ideen- der Energieträger, an dem die ersten Indu- Gesamtfläche Ing. Giulio Lavoriero wettbewerb für den neuen Tribusplatz aus- striebetriebe von Lana entstanden sind. 3.800 m2 Bauleitung Reine Baukosten Arch. Ulrich Weger geschrieben hatte, waren an seinen Rän- Vor Jahrzehnten wurde der Waal verrohrt, 790.000 Euro Ausführende Baufirma: dern große bauliche Veränderungen bereits im Zug der Neugestaltung wurde er am Bauherr Gemeinde Lana PANA AG, Brixen absehbar, diese waren aber im Rahmen der Tribusplatz wieder geöffnet. Sein Verlauf Platzgestaltung nicht beeinflussbar – seit- ist hier wie eine Art Rückgrat des Platz- dem wurde fast die Hälfte der ursprüng- raums zwischen Brunnen und Lokomotive lichen Platzbegrenzung vollkommen umge- gespannt, die drei Elemente Waal, Brun- baut. Die Vorgaben der Gemeinde Lana für nen und Lokomotive sind inhaltlich und die Platzgestaltung waren beschränkt auf gestalterisch bewusst aufeinander bezogen. die „Gleichberechtigung der Verkehrsteil- Brunnen und Waal sind auch im selben nehmer“, die Errichtung einer Mindestan- Material ausgeführt, nämlich in grünem zahl von Parkplätzen und die Aufstellung Vöraner Porphyr. Der Bodenbelag wurde der Lokomotive von 1913 (Straßenbahn im Gegensatz zum Brunnen in Zeichnung Lana–Burgstall). und Material mit Absicht sehr einfach gehalten, auch um dem Ort seinen dörf- Da nun der Raum nicht von seiner Begren- lichen und in gewissem Sinne selbstver- zung her gestaltet werden konnte, habe ständlichen Charakter zu bewahren. ich den neuen Tribusplatz von seinem Zentrum her entworfen. Der Gedanke war, Auch in Weißenbach im Ahrntal war nur dem Ort eine einprägsame Mitte zu geben, eine Gestaltung mit den Mitteln der Boden- die den Veränderungen rundherum stand- ausbildung und der Möblierung möglich. hält und die der unklaren Situation eine Mehr noch als in Lana lag mir hier, in dem neue Identität und Aufenthaltsqualität ver- kleinen Dorf auf über 1300 m, daran, die Dorfplatz von Weißen- Bauherr Gemeinde Ahrntal bach, Ahrntal Projekt Arch. Ulrich Weger Vorentwurf 2000 Mitarbeit Arch. Roland Ausführungsprojekt 2003 Zimmermann leiht. Das große Wasserrad des Brunnens Zeichnung soweit als möglich zurückzu- Ausführung 2004 Bauleitung ist als bildhafter Blickpunkt für alle, die nehmen und den ländlichen, montanen Gesamtfläche 2.000 m2 Arch. Ulrich Weger Reine Baukosten Ausführende Baufirma: entlang der Hauptstraße durch das Dorf Charakter des Orts herauszuarbeiten, durch 258.000 Euro Tauber Klaus, Natz/Schabs fahren, konzipiert, als eine Art Tor an der eine gewisse Rohheit des Materials, durch langgezogenen Achse des Dorfes. Als zen- die Weichheit und Durchlässigkeit des trales Element des Platzes wurde es mit Bodens, und durch die gezielte Bezugnah- Absicht nicht in die Flächenmitte gescho- me auf die umliegende Landschaft. Auch ben, sondern dort verankert, wo sich alle hier war die Bestimmung eines räumlichen sechs auf den Platz einmündenden Stra- Schwerpunkts wichtig, um der langgezo- ßen kreuzen, wo der Ort seine höchste genen öffentlichen Fläche räumliche Span- 1 – 3 Dorfplatz in Weißenbach, Ahrntal 4 Tribusplatz, Lana April Aprile 2005 turrisbabel 66 Dorfplätze – De Architettura nung und eine klare Gliederung und dem neuen Platz ein einheitliches Bild zu geben. Mit einer Linde und einem Brunnen wurde 1–3 am höchsten Punkt der alten Dorfstraße das Zentrum der neuen Platzgestaltung abgesteckt – auf möglichst engem Raum und neben dem Kirchturm, der baulichen 4 Dominante des Orts. Die Flächen östlich die beste Übersicht über die Bereiche des und westlich des Sattelpunkts wurden Platzes, über das Dorf und über die Land- durch die Markierung der Mitte und durch schaft. Gegen Westen öffnet sich der Raum die Abstimmung in Material und Zeich- nach Mitterbach und zum Talabschluss, nung wie zwei Flügel um einen Kernbe- im Osten zur Silhouette der Riesenferner. reich aufeinander bezogen und zu einer Im Zentrum des Platzes verdichtet sich Raumfolge Kirchplatz–Mittelfeld–Parkplatz noch einmal das Thema von Raum, Masse zusammengebunden. Im Mittelfeld liegt und Landschaft: Die rohen Felswände sind auch der Schnittpunkt der Wegachsen und im Wasserbecken wie nach innen gestülpt, damit die Stelle, die von allen Seiten am im Hohlraum des Brunnens spiegelt sich besten eingesehen ist, von hier ist auch das Massiv der nahen, übergroßen Berge. 15 16 De Architettura April Aprile 2005 turrisbabel 66 Karl Spitaler Stadt – Dorf – Außengestaltung Am Anfang des Entwurfs steht für mich Dieser Minimalismus rationalisiert und ver- immer die Annäherung an den Ort. Aus einfacht den Entwurf, macht ihn sensibel dem Ort selbst entsteht das Projekt: Er ist und überzeugend. nicht nur Kulisse, die den Entwurf einschränkt und behindert. In der Analyse des Meine Baumaterialien sind fast immer tra- Orts decke ich die Regeln auf, die den Ent- ditionell: Stein (Travertin, Marmor, Granit), wurf bestimmen, sei es für den öffentlichen Holz, Glas, Metall. Aber ich verwende sie Raum, für ein Gebäude oder für einen gan- auf ungewohnte Weise. Diese Materialien zen Stadtteil mit Gebäuden und für den bedingen wenig Pflege und sind wider- Freiraum. Durch meine Arbeit in der Stadt / standsfähig: Cortain-Stahl, Kombination im Dorf von heute habe ich erfahren, dass Stahl-Holz, Edelstahl. Ich führe jedes Detail die Dualität von bebautem und unbebau- so aus, dass man darin die Idee des Ent- tem Raum sich auflöst in einer gemeinsa- wurfs wieder erkennt. men Organisation. Der erste Besuch eines Orts bedeutet mir viel. Ich erlebe seine Im Design der Plätze von Naturns (Burg- Atmosphäre mit allen Sinnen. Nicht nur die gräflerplatz, Lahnplatz, Hauptplatz) soll sich Architektur wird mir klar, auch seine ande- das Typische eines verkehrsbefreiten Dorfs ren Merkmale: Wie er genutzt wird, welche zeigen: Der fehlende Verkehr durch das Punkte, Linien und Ebenen sich aus der Dorf, das Negativ zur Architektur. Bei den Nutzung ergeben. Informationspunkten am Eingang des Orts erfolgt der Hinweis auf die Situation im Besonders fällt mir auf, was die Sinne Ort. Ich organisiere den Raum so, dass er anspricht: Die Geräuschkulisse, die Beson- offen und dynamisch wirkt. Ich ordne einfa- nung, der Wind… Gleichzeitig betrachte ich che euklidische Körper scheinbar willkürlich die Topographie des Ortes: Den Straßenver- auf dem Platz und im Kreisverkehr an. In lauf, die Gebäudehöhen, die Durchblicke… Wirklichkeit nehmen sie Linien und Richtungen auf, die ich aus dem Dorfgrundriss Nach dieser Betrachtung entscheide ich, aufnehme und ableite. welche Eigenschaften des Orts im Entwurf verstärkt werden, welche abgeschwächt So bietet sich für die Fußgänger von ver- werden sollten, um ihm Charakter zu ver- schiedenen Standpunkten immer wieder leihen. ein neues Bild. Diese Verankerung in der Ortschaft macht den starken Charakter des Ich erkundige mich auch über die Geschich- Raums aus. Die Menschen erkennen die te des Orts, ich möchte herausfinden, wie urbanen Räume wieder und nutzen sie auf er sich entwickelt hat – ein Produkt vieler vielfältigste Weise. So werden Straßen und Eingriffe im Lauf der Zeit. Ich füge lediglich Plätze ein Teil des Dorfs und erhalten einen dazu und drehe das Rad der Ge- Bedeutung. schichte ein Stück weiter. In Naturns untersuchte ich die StraßenfühIch möchte zeitgenössische Räume schaf- rung und fand heraus, dass sich nur zwei fen. Das drückt sich in meinem architekto- Geometrien überlagern: Einst bestimmte nischen Vokabular aus, in den Details und die Durchzugsstraße den Grundriss und den neuen Materialien. zuvor der offen fließende Mühlbach. Deshalb fehlen die Plätze, das statische Ele- Burggräflerplatz, Naturns Foto Karl Spitaler Ich entwerfe mit Intuition und Gefühl und ment im urbanen Raum. Fast alle Probleme möglichst wenig Material und Aufwand. sind auf diese Überlegungen zurückzufüh- April Aprile 2005 turrisbabel 66 Stadt – Dorf – Außengestaltung – De Architettura Burggräflerplatz Naturns 0 5 Hauptplatz Naturns 0 5 10 20 Lahnplatz Naturns 0 5 10 20 10 17 18 De Architettura – Stadt – Dorf – Außengestaltung April Aprile 2005 turrisbabel 66 ren, schlechter Zugang, unregelmäßig be- Das dunkelrot geölte rostende Stahlblech baute Haupt- und Nebenstraßen, fehlende trennt die Materialien wie mit dünnen alte Bausubstanz, Marginalität. Linien, als Lesezeichen. Der mittlerweile unterirdisch verlaufende Mühlbach ist in der Parzellenstruktur noch erkennbar. Ich habe ihn zum Leitbild meines Entwurfs erhoben: Die Kurvenlinien des Kanals bestimmen den Gehfluss und Projekte zur Außengestaltung die alternierenden Gehflächen. Wettbewerbe: Die bis heute fehlenden Plätze bilden einen 1994, 3. Preis, Dorfzentrum Algund starken Gegensatz zum rationalen auf den 1992, 1. Preis, Platzgestaltung mit Mehr- Verkehr abgestimmten Grundriss. zweckgebäude Gemeinde Tisens 1991, 2. Preis, Dorfzentrum Kastelbell Das Wasser, der Verzicht auf Autos, die 1991, 1. Preis, Platzgestaltung Kloster Neustift Vegetation, ein neues Pflaster und das 1984, 3. Preis, Wettbewerb Historisches Stadtmobiliar verleihen dem Dorfzentrum Zentrum Bozen den Charakter eines städtischen Gartens, ein Entwurf im Maßstab des Dorfs. Ausgeführte Projekte: Gestaltung des Sparkassenplatzes, Schlanders Informationspunkt am Dorfeingang von Naturns Foto Simon Wellenzohn Am Anfang des Lahnplatzes taucht Wasser Gestaltung des Kapuzinerklostergartens, aus dem Untergrund auf. Ich pflanzte Pru- Bozen nus Cerasifera in Reihen, die im Frühling Gestaltung des Kirchplatzes, Naturns rosarot blühen. Für den Straßenbelag Gestaltung des Burggräfler Platzes, Naturns wählte ich bewusst rötliche großformatige Errichten des Kreisverkehrs, Naturns Porphyrsteine, die sich vom gewohnten Errichten der Informationspunkte Naturns Grau des Asphalts absetzen. Ost und Staben West, Naturns turrisbabel 66 April Aprile 2005 De Architettura Domenico La Marca Platz „Am Gries“, Lana Städtebauliches Konzept gartenpark) und der Platz vor dem Rosengartenhaus werden innerhalb eines Das morphologisch fragmentierte Bild der gesamtgestalterischen Konzepts einzeln Stadt Lana zeigt den Versuch der 3 Teile thematisch behandelt. Die Neugestaltung (Ober-, Mittel- und Unterlana ), sich in der freien Plätze betont den freien Blick auf einem linearen Stadtbild zusammenzu- das Schloss Braunsberg, das am Hügel schließen, ohne eine klar strukturierte gelegen sich über der Stadt erhebt. urbane Form zu bilden. Dies ermöglicht keinen einheitlichen Charakter. Es scheint, als Architektonisches Konzept würde der „Zufall“ die urbane Form dominieren. Der Ortsteil „Am Gries“ besitzt Die Betonung der Alten Griesstraße erfolgt innerhalb dieser unstrukturierten morpho- durch einen regelmäßigen „Steinteppich“ logischen Gliederung am ehesten eine (Breite 3,5 m) der eine klare und definierte urbane Form mit einer teilweise geschlos- Form besitzt (Gerade, Bogen). Dieses Ele- senen Verbauung. Der Entwurf versucht, ment mit seiner Regelmäßigkeit mildert die diese Gegebenheit durch die Betonung der Unregelmäßigkeit der Straße und der Fron- Alten Griesstraße aufzuwerten, damit die ten der Häuser entlang der Straße, und es Gestaltung eine klare hierarchische Anord- fungiert als „Wirbelsäule“, die die Hausfron- nung der Orte darstellt und „Am Gries“ ten trägt. An den beiden Eingängen der das Bild eines „Zentrums“ erhält. Aus die- Griesstraße sind Infosäulen positioniert, sem Grund sollte sich auch der Bauleitplan und am Eingang im Osten (von der Andreas- an eine möglichst geschlossene Bebauung Hofer-Straße kommend) befindet sich ein entlang der Griesstraße, dem Griesplatz gedeckter Fahrradabstellplatz. Dieses zen- und der Kravoglstraße halten. Die drei trale „Steinteppichelement“ ist am Gries- „Plätze“ Am Gries, Rathausplatz (ex Rosen- platz, der eine eigene Textur besitzt, unter- 19 20 De Architettura – Platz „Am Gries”, Lana April Aprile 2005 turrisbabel 66 brochen. Hier ist ein Rundbrunnen positio- deckter Fahrradabstellplatz und eine Bus- niert; Absicht ist es, dem Platz einen inti- haltestelle. Es wird empfohlen, ein unter- men Charakter zu verleihen. Die Gestaltung und oberirdisches Parkhaus (ca. 150 Ab- des neuen Rathausplatzes (ex Rosengarten- stellplätze) gegenüber der Straße zu er- park) ist durch eine Reihe von „Steintep- richten. Verkehrsmäßig wurden die Vor- pichen“ charakterisiert, die parallel zur schläge der Verkehrsstudie von 1993 auf- Längsachse des Rathausgebäudes laufen. genommen und dem Projekt entsprechend Diese münden an der Westseite in die formuliert, besonders die Schaffung von Kravoglstraße und an der Ostseite in die attraktiven Fußwegen in der Maria-Hilf- Maria-Hilf-Straße, so als würden sie sich Straße und eines durchgehenden Gehwegs unter dem Rathausgebäude fortsetzen. Ein in der Gampenstraße. perimetraler „Steinteppich“ entlang des Rathauses signalisiert die verschiedenen Materialität Eingänge und mündet in den Bereich des Pavillons. Der Seiteneingang, der auch Im vorliegenden Projekt werden Natursteine behindertengerecht ist, ist mit einer zusätz- verwendet: Herschenberger, Gebharter, lichen Textur betont. An der Südseite des Verde Fontane, Rosso Vanga, Giallo Impero. Rathauses wird der Hof beibehalten; hier Die leichte Chromie der Steine unterstreicht befinden sich sieben Parkplätze. Das Rat- die hierarchische Anordnung der Orte. haus wurde weitgehend von baulichen Ein- Die Alte Griesstraße, der Griesplatz, der griffen frei gehalten. Notwendig ist lediglich neue Rathausplatz und der Rosengarten- der Abbruch des Nebengebäudes an der platz werden mit Naturstein bepflastert, Westseite, damit die Fassade zum neuen die Kravoglstraße und der Durchgang vom Platz nicht als Rückfassade erscheint, son- Rosengartenhaus zum Griesplatz mit hel- dern eine eigene Würde und eine saubere lem Porphyrstein. Gliederung erhält. Damit besitzt das Rathausgebäude zwei Hauptfassaden; dies Beleuchtung ermöglicht, zusammen mit der Bodengestaltung, dass das Rathaus nach außen Als Beleuchtungssystem ist ein Spiegel- sowie nach innen orientiert ist, dadurch werfersystem vorgesehen. Das System ist wird der Konflikt „Außen–Innen“ gemildert. teilweise als Lichtmasten und teilweise als Ähnlich wurde auch der Platz vor dem Wandleuchten konzipiert. Hierbei wird das Rosengartenhaus behandelt. Ein Stein- sonst aus Flutern direkt auf die zu beleuch- boden läuft parallel zur Längsfassade des tende Fläche geschickte Licht über einen Gebäudes und mündet in die Maria-Hilf- Sekundär-Reflektor, bestehend aus vielen Straße, an der anderen Seite wird der Platz kleinen gewölbten Einzelreflektoren, auf von einem Brunnen begrenzt. In diesen die Fläche gebracht. Dies hat den Vorteil, zwei Plätzen dienen die Steinteppiche, die dass die hohen Leuchtdichten aus den von der Maria-Hilf-Straße zu sehen sind, Lampen, die üblicherweise eine Blendung lediglich der „Einladung“. Sie betonen die bewirken, über die Sekundärspiegel in Orte, die, wenn man die Gebäude entlang kleine Leuchtdichten durch die vielen quasi Projekt Lana “Am Gries” geht, wirklich zu sehen sind; sie fungieren Einzellichtquellen zerlegt werden. Da es Bauherr somit als „Fransen“ eines Teppichs. Am auch hinsichtlich Wartung einfach und Gemeinde Lana neuen Rathausplatz befindet sich auch der wirtschaftlich ist, und das Leuchtdichte- Domenico La Marca neue fixe Pavillon für Veranstaltungen wie niveau mehrstufig abgesenkt werden kann, Mitarbeit Konzerte, Theater, Feste. Die Ausrichtung ist ohne die Gleichmäßigkeit zu beeinträch- Künstlerische Leitung so konzipiert, dass die Lärmbelästigung tigen, ist diese Beleuchtungsart für die Domenico La Marca durch die Straße möglichst reduziert wird; Beleuchtung von Plätzen und Fußgänger- die Mobilsitzplätze sind variabel und zonen besonders geeignet. Planer Alberto Dalla Torre Bauleitung Georg Karbacher Baufirma können bis zu 150 Besuchern Platz bieten. Klaus Tauber An der Rückseite des Pavillons befindet Bauzeit 1999–2004 sich ein Lager, in dem die Sitzbänke ge- Überbaute Fläche stapelt werden können. An der Mündung 12.000 m2 Baukosten 2.500.000 Euro der Kravoglstraße in die Maria-Hilf-Straße sind neben dem Denkmal auch ein ge- April Aprile 2005 turrisbabel 66 Platz „Am Gries”, Lana – De Architettura 0 50 21 22 De Architettura April Aprile 2005 turrisbabel 66 Sabrina Pievani, Othmar Barth Domplatz Brixen “… Molte sono le piazze che si sottraggono ändern ist, und das alles „coram publico“! agli sguardi tranne che se le cogli di sor- 13 Brixner Architekten haben sich angetra- presa“. (I. Calvino, Le città invisibili) gen, dabei zu helfen. Come le montagne circondano la città nella Der Platz ist in seinen Dimensionen von valle, gli alberi costituiscono spesso i confi- ca. 100 x 45 m so groß wie ein Fußballfeld, ni di giardini e parchi, le arcate cingono le seine Proportion ist durch die auf das Rat- mura, le nicchie interne ed esterne agli edi- haus ausgerichtete Längsachse und die auf fici contengono sculture, così i palazzi cir- den Dom ausgerichtete Querachse condano la piazza. La piazza è un elemento bestimmt; seine Bebauung ist schon seit rilevante della struttura urbana; è il luogo längerem abgeschlossen. Der Domplatz distintamente delimitato ed agevolmente wird als einer der schönsten und größten immaginabile; è l’espressione di una mol- Kirchplätze europaweit bezeichnet. teplicità di valori architettonici e sociali, in Er strahlt dich in seiner Pracht an und quanto i prospetti, lo skyline, il monumen- wenn du dort anlangst, bist du überwältigt: to sono tutti elementi che percepiti singo- die barocken Domtürme und die klassi- larmente, o colti nella visione globale, tra- zistische Vorhalle, von zwei weiteren Tür- smettono quel particolare valore ed un men flankiert, saugen dich an, du merkst significato specifico. La piazza è ogni volta aber sogleich, dass du zunächst noch un unicum per la sua rispondenza alle ten- Abstand halten musst. Trotz seiner Größe sioni dello specifico organismo urbano che ist er für den Besucher schwer zu finden. l’ha generata. La piazza è il “cuore della Bei der Suche nach seinem intimen città, nel quale si svela l’equilibrio tra il Versteck wirst du schließlich von seiner mondo dell’individuo e quello della colletti- großartigen Präsenz überrascht. vità e del visibile, in quanto luogo deposi- Man fühlt sich klein. Jedenfalls wird klar, tario dello “spirito collettivo”, dove il senso dass man in der Bedeutungsmitte der Stadt civico della città trova la sua massima angelangt ist. espressione. Lo spazio collettivo piazza non deve essere definito per negazione svuo- Dieser große Stadtraum ist von Symmet- tando in alcuni punti una maglia fittamente rien beherrscht: Schon das Rechteck des edificata, poiché una semplice economia di Platzes ist bestimmend, sodann die kathed- strutture edilizie non crea una piazza ma un ral aufgebäumte Mitte der östlichen Längs- vuoto circondato da case, un deserto incor- wand, man ist sich seiner Axialität auf niciato. La piazza deve essere progettata Schritt und Tritt bewusst, man wandelt axial come uno spazio preciso ed autonomo, einher, die Blicke nach oben gewandt. con una propria identità, aperto ai rapporti Die Türme inszenieren Bezüge zu anderen con la città che la racchiude, luogo nel Kolossen der Umgebung, sie sind urbane quale si rappresenta la continuità del rap- Merkmale der Stadt, die ihrerseits von porto tra gli spazi pieni ed i vuoti. alters her an dieser Geometrie teilhatten (Sabrina Pievani) und ein großes Stadtbaukunstwerk abgeben. Erst am Platz wird dies offenbar, Was gibt der Platz – was tun die Leute? und die Bürgerhäuser spielen da mit. Sie kreisen den weiten Platz allseitig ein. Der Domplatz ist der Platz, wenn man in Die Rathausseite ist vor den Nordwinden Brixen Platz braucht. Vor Jahren wurde er gut geschützt und gut besonnt; im Winter saniert und neu gestaltet: Der Platzboden, trifft man sich dort zu einem ersten die Infrastrukturen darunter, die Bäume Stelldichein. Im Süden ist er zum Nachbar- rundum, die Bänke dazu, die Beleuchtungs- platz offen und wird dort von kühlen und Beschattungsfrage, was auf jeden Fall Windströmungen erfasst. Im Sommer wird zu ändern wäre und was auf keinen Fall zu daher gerne diese Seite aufgesucht. Entwurfsskizze und Lageplan (Prof. Dr. Othmar Barth) A B C D E F G H Pfarrplatz Alter Friedhof Kreuzganghof Domplatz Hofburgplatz Hofburghof Kutscherhof Herrengarten 24 De Architettura – Domplatz Brixen April Aprile 2005 turrisbabel 66 1–2 Dieses Offensein zum Hofburgplatz und gelassenes Kinderspiel, Weihnachtsmarkt zur Milleniumssäule hin war der Grund, und Altstadtfest oder das Musizieren den Bildhauer Martin Rainer zu beauf- der Spielleute, der geladenen wie der zu- tragen, für diesen fließenden Übergang fällig anwesenden. Manchmal ist der Platz an einem Brunnen das „Fließen der Zeit“ leer, manchmal voll, wie bei Großveran- symbolisch darzustellen. Beide Plätze staltungen, so z. B. anlässlich der Proteste werden durch Brunnen und Milleniums- gegen die Ansiedlung der „Continental“. säule zueinander vermittelt, die neue Früher einmal war er Viehmarkt, dann ‚Diagonale’ wird offenkundig wirksam. großer Autoparkplatz, jetzt ist er für die Überdies sind Domplatz und Hofburgplatz Bürger und Gäste reserviert und immer die städtebaulichen Gelenke zu insgesamt viel gebraucht und besucht. sechs weiteren Plätzen der Stadt: Pfarrplatz, Alter Friedhof, Kreuzganghof, Hof- Man braucht die Plätze auch, weil sich dort burghof, Kutscherhof und Herrengarten, die Werte der Stadt, die uns umgibt, die sich alle innerhalb der mittelalterlichen erschließen. Sie erlauben uns, von innen Stadtmauern befinden. Dieses Ensemble nach außen das Ganze zu ahnen bzw. ist vergleichbar dem Platzreichtum der seine städtebauliche Präsenz im Gesamten Residenzstadt Salzburg. zu erfassen und zu erleben. Dort ist es immer lebendig. 1 Nachtaufnahme des neuen Domplatzes während des Weihnachtsmark- Der Domplatz war auch neu zu beleuchten; tes (Foto di F. Coccagna) aber möglichst so, wie er tagsüber wirkt. Wie schon eingangs gesagt, der Platz war 2 Modell des Domplatz- Es ging darum, die Fassaden der Stadt- schon da! Wie man da als Architekt und entwurfs häuser anzustrahlen, damit die Platzwände Planer eingreift, war erst allmählich zu ler- Architektengruppe den Stadtraum weiterhin bestimmen. nen. Die gemeinsam getroffenen Entschei- Domplatz Zwei hohe Lichtmasten mussten die Platz- dungen wurden schließlich allesamt an Walter Brida mitte bei Nacht hell beleuchten und die einem großen Modell dargestellt, und Walter Colombi bereits installierten Strahler zur Domfas- sogar die verschiedenen Beleuchtungs- sade waren mit solchen für die dunkle Vor- alternativen mussten sich die Probe auf halle zu ergänzen. das Exempel gefallen lassen. Insgesamt Othmar Barth Norbert Dalsass Enrico De Dominicis Ralf Dejaco Albert Dorfmann haben wir von wichtigen Fachleuten Karl Kerschbaumer Christian Mahlknecht Ein Platzraum gibt die Gelegenheit zu vie- entscheidende Ratschläge und Beurteilun- Wilhelm Mair len Nutzungen: Hier finden Prozessionen gen bezogen, die wir dankbar in unsere statt, wie auch die Zulieferungen der Arbeit mit aufnehmen konnten. Christian Moser Harald Pichler Markus Tauber Betriebe, besinnliches Verweilen und aus- (Othmar Barth) April Aprile 2005 turrisbabel 66 De Architettura Manuela Demattio, Andrea Sacchet (Associazione La Vispa Teresa) Definitivamente incompiuto 1922 dichiara Marcel Duchamp la sua nistico attraverso un nuovo quartiere, quel- opera principale “The large Glass” definita- lo di arredo urbano degli spazi pubblici e vamente incompiuta. Numerose storie quello sociale tramite un’autoprogettualità e sospiri si susseguono sui motivi e sulle partecipata, tentano di liberare il quartiere ripercussioni di questa decisione che da una condizione cronica di marginalità danno all’artista stesso lo spunto per sia urbana che sociale. impacchettarle in “box” e trasformale in altrettante opere d’arte indipendenti. Realtà Ortles-Similaun Il quartiere Ortles Similaun è il risultato di un piano d’attua- 1–2 zione di iniziativa privata degli anni settanta per una zona di espansione residenziale con una percentuale di servizi scolastici mai realizzati. Il concetto del progetto si basava sull’idea, coerente con la pratica urbanistica di quegli anni, di asse pedonale attrezzato, quale fulcro e luogo d’incontro e di comunicazione della zona. La pianificazione dell’utopia sociale Ortles-Similaun veniva affiancata da un processo partecipativo nel quale venivano coinvolti vari gruppi di cittadini (ferrovieri, militari etc.). Ciò nonostante il quartiere si è sviluppato per parti formalmente e funzionalmente separate a causa dell’applicazione del principio dello zoning anche ad uno strumento urbanistico di piccola scala quale il piano d’attuazione. In questo modo si sono accentuati gli aspetti negativi di isolamento, non 2002 il piano d’attuazione per la pianifica- solo del quartiere rispetto alla città, ma zione del nuovo quartiere CasaNova come anche all’interno del quartiere stesso fra riqualificazione urbana del quartiere adia- residenza “piccola e grande” (Bivio e Ort- cente, dichiara simbolicamente la Zona Ortles- les-Similaun), servizi ed attrezzature pubbli- Similaun definitivamente incompiuta. che (piazzetta e montagnola). Concreta- 2002 il progetto per il riassetto esterno mente dagli anni ottanta una piccola por- della “piazzetta” e la sistemazione superfi- zione di città aspetta la fermata della linea ciale del parcheggio interrato a “Similaun- ferroviaria Merano-Bolzano, l’ufficio posta- park” sanciscono il tentativo di recupero le, il consultorio, la farmacia, la chiesa, la urbano del quartiere. 2003 in questo con- scuola materna ed elementare etc. La testo di nuova creatività urbanistica ma di manifestazione più esplicita dei deficit del perdurante insoddisfazione sociale l’asso- quartiere è data comunque dal percorso ciazione La Vispa Teresa avvia un progetto pedonale, alias piazza, alias asse generato- sperimentale in campo sociale con il nome re del quartiere: questo si configura come di “Sviluppo di comunità”. Attraverso il slargo, vuoto urbano e spazio di risulta. progetto l’associazione, parallelamente alla pratica di restyling architettonico, vuole Voglia anarchica Uno sguardo trasversale testare una pratica di social engineering sulla Zona1 rivela due temi interessanti 1 Planimetria zona Ortles– come rigenerazione urbana cercando di legati ad una strategia di possibile inter- Similaun, collocazione creare i presupposti affinché questa parte vento “dentro” il quartiere: la piazzetta di città si trasformi da insieme di persone a come space of uncertainty 2 e il concetto di comunità. Tre approcci diversi, quello urba- identificazione. La piazzetta nel suo stato di della “piazzetta” 2 Prospettiva (arch. Paolo Perosa) 25 26 De Architettura – Definitivamente incompiuto April Aprile 2005 turrisbabel 66 degrado e di indeterminazione suggerisce rali: carenza di spazi pubblici e di servizi, la la formula magica di “Zwischennutzung” marginalità geografica, la preoccupazione 3 come uso temporaneo dello spazio che per il nuovo quartiere CasaNova. Il proget- implica un agire locale e flessibile. In forma to cerca di attingere le proprie risorse dal di “guerriglia urbana” si aprono possibilità residuo di potenziale inespresso sviluppan- di trasformazione dello spazio pubblico. La do socialità ed attaccamento al proprio am- discussione sulla “Zwischennutzung” si biente di vita. Una strategia partecipativa im- basa su un concetto caro agli anni novanta: plica il riuscire a rendere le persone capaci il vuoto. Vacante significa innanzitutto di agire contribuendo direttamente alla co- vuoto ma anche libero e pieno di potenzia- struzione di un benessere più diffuso. Sono lità. Dunque la piazzetta del quartiere Ort- stati creati 11 gruppi di interesse che occu- les-Similaun è interpretabile come anoma- pano puntualmente e temporaneamente la lia fuoriuscita dal controllo urbanistico che “piazzetta” e la “montagnola” con iniziative però è in grado di accogliere nuovi conte- che vanno dal tempo libero alla storia della nuti e nuovi usi anche da parte della popo- Zona attraverso racconti individuali, a mo- lazione locale. L’agire e l’appropriarsi della menti di intrattenimento e convivialità per i piazzetta da parte della popolazione favori- più anziani e i bambini, ad eventi culturali scono un processo di identificazione in cui anche di attrazione per tutta la città ad azioni il quartiere assume il ruolo di “casa pro- di sensibilizzazione legate alla costruzione pria”. Il concetto di “casa propria” è legato partecipata di una “Zona più bella”. A questo alla possibilità di trasformare e di “arreda- proposito si è costituito il gruppo Ortles- re” servendosi delle proprie esperienze, CasaNova che cerca, nell’individuazione di fabbisogni e ricordi: il rifugio come luogo strategie low budget, un modo per rivitaliz- dell’identità. Ciò significa che il luogo “casa zare la sua piazza e il suo parco non più solo propria” non deve per forza essere accop- come luogo di transito, ma anche come luogo piato all’idea di idillio e perfezione estetica. di vita. Si tratta di un’iniziativa che cerca di Conseguentemente non è corretto leggere porre l’accento sulle stagioni creando eventi il quartiere Ortles-Similaun e la sua “piaz- cadenzati quali “addobba la piazzetta”, “pol- zetta” nella loro evidente crudezza ignoran- licino verde”, “un colore per ogni abitante”, do le potenzialità che essi racchiudono. “la gara del balcone”. “Addobba la piazzetta” è un’azione corale in cui il quartiere dà un „Ma perché non lasciate su i festoni tutto l’anno che così la piazzetta è un po’ meno grigia e desolante?“4 Il progetto “Sviluppo di comunità” proposto dall’associazione La Vispa Teresa è finalizzato a diffondere lo spirito di appartenenza e di partecipazione nella popolazione residente. La scelta di operare in questa “riserva cittadina”, che da 3–4–5 alcuni è definita anche Fort Knox, Terra di Nessuno, Zona Franca etc., è strettamente collegata alla compresenza di problematiche riconducibili ai seguenti deficit struttu- contributo in termini di materiale riciclato, April Aprile 2005 turrisbabel 66 Definitivamente incompiuto – De Architettura 6–7–8 di tempo o di offerta per l’addobbo natalizio autogestirli. Il progetto “un colore per ogni degli alberi della piazza. L’iniziativa ha ri- abitante” prevede un concorso per ricolorare scosso grande adesione ed ha contribuito sia alcune superfici “bollate come inaccettabili”. ad abbellire la piazzetta che a far sentire i Con un secondo concorso si chiede alla po- più, anche se solo per un momento, parte polazione locale di abbellire i propri balconi. di una comunità. L’azione artistico-speri- Il senso di partecipazione, appropriazione mentale di Lungomare project assieme al- ed appartenenza sviluppato da queste azioni l’associazione La Vispa Teresa ha cercato di ha la sua forza nel concetto di ritualità e fornire un’alternativa culturale nella realtà nell’obiettivo di creare qualcosa che sedi- Similaun nel quartiere Don centripeta di Bolzano. Essa era finalizzata, menti, qualcosa di cui discutere, qualcosa Bosco tramite i concetti di curiosità, convivialità e da tramandare. Così si stanno riempiendo Miessen: Spaces of uncer- gioco come provocazione positiva alla rea- quegli spazi vuoti, fisici e mentali, creatisi tainty, Wuppertal, 2002 zione degli abitanti del quartiere. L’azione con la costruzione stessa della Zona, più di prevedeva inoltre l’elaborazione del mate- vent’anni fa. Si tratta di un processo che strategie di recupero e riat- riale raccolto durante alcuni incontri con gli necessita di tempi molto lunghi per sedi- tivazione di aree dismesse abitanti e la sua presentazione in una “sala mentare in un tessuto sociale complesso da pranzo urbana” nella piazzetta, concepi- come quello della Zona, ma come dice ta come un banchetto di 80 metri a cui tutti Renzo Piano5: “la verità è che non saprai mai erano invitati. Il progetto “pollicino verde” come verrà il tuo lavoro affinché non ci propone di ridisegnare gli spazi verdi e di vedi dentro la gente che gli dà un’anima.” 3 4 5 6 Festa di primavera 2004 Festa d’autunno 2004 Festa d’estate 2004 Lungomare project: Arteazione 1, 80 metri di tavolata e di tovaglia, ottobre 2004 7 Azione “addobba la piazzetta”, natale 2004 8 Piazza Similaun 1 In termini amministrativi si parla di Zona Ortles- 2 3 Kenny Coopers, Markus Progetto di ricerca “Urban Catalyst” sulle nei centricittá 4 Dichiarazione di un abitante della Zona OrtlesSimilaun 5 La Repubblica, 16.01.05, pagina 50 27 28 De Architettura April Aprile 2005 turrisbabel 66 Alberto Vignolo Celebrare il vuoto. Piazza Isolo a Verona Qual è la forma contemporanea dello spa- seguito presentato, in particolare, il concor- zio aperto pubblico e collettivo? Questo so per la sistemazione della piazza viene interrogativo, incisivo e semplice solo in bandito in seguito alla progettazione di un apparenza, sta alla base di una riflessione parcheggio interrato, già definito in ogni che prende avvio dalla recente sistemazio- sua componente. Rampe, asole di aerazio- ne di piazza Isolo a Verona. ne, elementi di risalita, portata dei solai e Opera di un gruppo di giovani progettisti necessità viabilistiche sono quindi sostan- (Francesco Monaco, Giuseppe Monese, zialmente predeterminati, ponendo non Roberto Persello, Giuseppe Risegato, Mas- pochi limiti a un contesto di per se stesso simo Caputo), vincitori di un concorso denso e stratificato. indetto nel 2001 dall’amministrazione Il luogo, infatti, è quello dell’antico Isoletto, comunale veronese, questa realizzazione toponimo che indicava una stretta lingua di bene riassume alcuni caratteri esemplari di terra racchiusa tra due diramazioni dell’Adi- ciò che continuiamo a chiamare piazza, con ge, interrate in seguito alla rovinosa piena tutta la ricchezza e al tempo stesso la del 1882, che qui distrusse opifici e antichi straordinaria ambiguità che il termine sot- palazzi. tende. Veniva così a formarsi la vera e propria Le condizioni attuali per il progetto vedono, piazza Isolo, in forma di un allungato slar- infatti, da un lato le soluzioni che la storia go. Le tracce dell’antico alveo si tramutano, ci ha tramandato, e dall’altro dei presuppo- mutatis mutandis, nel fiume di traffico che sti che sono profondamente mutati. Vivia- quotidianamente attraversa l’Interrato del- mo un momento di sostanziale crisi dello l’Acqua Morta, via tra le più trafficate della spazio aperto come spazio pubblico, rap- città. Automobili in coda, frenate nervose e presentazione architettonica di una più autobus sbuffanti prendono il posto del vasta caduta del concetto stesso di ‘pubbli- sonoro d’epoca, composto dal sommesso co’. Le nuove forme della compresenza si fragore del fiume, dalla ritmica meccanicità svolgono tutte nei grandi interni urbani – dei mulini e dal vociare costante delle dai centri commerciali ai nodi di interscam- lavandaie che qui operavano. bio, dai musei ai luoghi dell’intrattenimen- Ma i segni del passato fluviale sono ancora to –, che nella città contemporanea tendo- incisi nei luoghi, e riconoscibili attraverso no di fatto a fagocitare l’esperienza colletti- la cortina edilizia che, sull’attuale piazza, va dello spazio. Che ruolo rimane in queste prospetta quelle che erano un tempo le condizioni per lo spazio aperto, sostanzial- facciate posteriori dei palazzi nobiliari. mente svuotato e depauperato di significati? Altre edificazioni successive all’interra- È per questo che il progetto contempora- mento del fiume contribuiscono a definire neo della piazza deve essere reinterpretato, una scena urbana frastagliata, priva di e indirizzato a definire nuovi livelli di continuità e di scarsa rilevanza architetto- appropriatezza delle forme agli usi attuali. nica, eccezion fatta per la chiesa di Santa Una sfida ambiziosa, questa, per il proget- Maria in Organo, con il suo notevole por- to, e soprattutto per i progettisti. tale sanmicheliano. Ai caratteri morfologici di un luogo – l’e- Caduta negli ultimi decenni in un progres- stensione fisico-spaziale, la centralità, il sivo degrado fisico e di utilizzo, la piazza legame con un percorso rilevante – e alle viene finalmente riscattata, facendo di ragioni d’essere funzionali e culturali, si necessità virtù, in occasione della costru- sommano i condizionamenti di natura tec- zione dell’autorimessa interrata. nico-produttiva, destinati ad incrementare i Il progetto di sistemazione, portato a com- gradi di vincolo di un progetto. Nel caso di pimento alla fine del 2003, ha inteso ricom- April Aprile 2005 turrisbabel 66 Celebrare il vuoto. Piazza Isolo a Verona – De Architettura porre in un articolato disegno le tracce mente contemporaneo nel mare magnum suolo: e i benpensanti locali che imprecano morfologiche, individuate a partire da una del conservatorismo urbano spinto all’e- per il senso di vuoto di questo spazio, una lettura che evidenzia i caratteri costituivi stremo, approda lo sguardo verso l’emer- volta sgravati dell’ingombrante fardello del luogo. genza monumentale di Castel San Pietro, meccanico, sono probabilmente le vittime La forma dell’invaso, allargata progressiva- sull’omonimo colle. In questa stessa dire- inconsapevoli di una diffusa forma di ago- mente da sud verso nord, è scandita dalle zione viene ricollocata la statua di Padre rafobia compulsiva. modulazioni del suolo, attraverso lievi pen- Comboni, missionario veronese, che svetta Il vero protagonista del progetto è pertanto denze marcate dai bordi rialzati, che a loro prospetticamente al di sopra di un geome- il suolo: un suolo modellato come vero e volta fungono da elementi di seduta conti- trico giardino di ulivi in vaso, giusto dirim- proprio fronte, piano di connessione dei nui. L’idea evocativa dell’isola nella città petto alla chiesa di Santa Maria in Organo. distinti ambiti spaziali – la zona di transito e suggerisce il geometrico moto ondoso che Il sagrato della chiesa viene di fatto ‘con- di scorrimento, lo spazio per il mercato, la anima il suolo, così separato e protetto dal dotto per mano’ ad attraversare la strada, platea per gli spettacoli, il giardino. L’unità fiume di traffico che scorre ai suoi margini. segnata a sua volta dal cambio di giacitura figurativa di tali ambiti è ottenuta attraver- Un grande e misurato vuoto, quindi. Ma la della pavimentazione lapidea, ed esteso a so l’iterazione del materiale, quella pietra celebrazione del vuoto è un atteggiamento creare un ambito di sosta raccolto ed evo- della Lessinia della tradizione locale, bianca assolutamente moderno, che, abbandonan- cativo. e rosata, che connota Verona come città di do l’idea di continuità della città compatta, È questo l’unico frammento verde del pro- pietra, e che qui è estesa dalle pavimenta- rivendica una concezione dello spazio getto. Ma una piazza è una piazza e, con zioni al rivestimento dei volumi di risalita urbano fatta di intervalli nel tessuto conti- tutta la rassicurante certezza della tautolo- dal parcheggio. Il rigore minimale di tale nuo del costruito. Siamo quindi su un ver- gia, non è un giardino. I progettisti hanno scelta si scontra, però, con il rischio di un sante ideologico che tende più a Le Corbu- compiuto una scelta determinata in favore eccessivo appiattimento tra superfici oriz- sier che a Camillo Sitte: dalla parte, cioè, di una immagine di solida consistenza, zontali, piani verticali e volumi. Le vicende della scena aperta e delle relazioni tra ele- anche se l’assolato invaso, nei mesi estivi, relative all’approvazione del progetto menti distinti, piuttosto che delle quinte mette a dura prova la coerenza di tale deci- hanno fatto venir meno un’alternanza cro- delimitate e conchiuse. sione. Di fatto, però, si è trattato di una matica tra superfici lapidee, che avrebbe La controllata deriva di questo plateau, zat- opzione quasi obbligata, stante l’ineludibile indubbiamente contribuito ad una lettura tera di salvataggio di un paesaggio final- presenza di Madame la voiture nel sotto- coerente del progetto. 29 30 De Architettura – Celebrare il vuoto. Piazza Isolo a Verona April Aprile 2005 turrisbabel 66 e ben calcolato, che l’esperienza o la spavalda baldanza giovanile compensano. In realtà, un intervento come quello di piazza Isolo, se non altro per il fatto che interviene a cose fatte, si inserisce nell’alveo della sistemazione degli spazi esistenti secondo il principio dell’embellissement. Il termine abbellimento, mutuato dalla terminologia musicale, sta a significare una variazione ornamentale composta da elementi sovrapposti a una linea melodica fondamentale. Ovvero: lo spazio è dato, le quinte edilizie determinate, i pieni e i vuoti consolidati, e si tratta di agire pertanto sulla configurazione delle superfici, sui materiali e sulle attrezzature. E di certo non è poco! Tutto questo attiene sostanzialmente alla forma. Perché una piazza sia considerata tale, non basta però un buon disegno, con sommo disdoro di chi l’ha realizzato. PrenAlla scansione dello spazio contribuiscono diamo a questo riguardo un altro esempio inoltre alcuni elementi puntuali: gli alti pen- veronese. La piazza delle Erbe è palese- noni sui margini dell’Interrato dell’Acqua mente bella per la superba quinta affresca- Morta, al tempo stesso corpi illuminanti ed ta delle case Mazzanti, oppure per la forma elementi porta stendardi, e i tre corpi di avvolgente dell’invaso spaziale, o per la risalita dal parcheggio interrato. tensione tra l’irregolarità complessiva e la Realizzate come architetture in miniatura, le regolarità delle lastre quadrate di pietra risalite sono giocate sull’accostamento tra i della pavimentazione? O ancora, per la pre- volumi delle canne di ventilazione e quelli senza del mercato, nonostante i nuovi ban- dei corpi scala, in un sottile esercizio di chi di vendita un po’ troppo ‘disegnati’, sui variazioni sul tema. Il dialogo tra il rivesti- quali del resto non vale la pena di spende- mento in pietra e l’acciaio e il vetro di ser- re più di tante parole, se non per ricono- ramenti e aperture, viene disvelato attra- scere loro l’impagabile pregio di avere le verso elaborati dettagli tecnologici, da ruote, e di andarsene per il fine settimana? costruzione adulta, come nelle travi portan- Difficile separare un elemento dagli altri, è ti della copertura, che fungono anche da sicuramente la loro compresenza ad aver elementi di raccolta delle acque meteori- garantito il senso di piazza Erbe come che, e che sono messe in luce sui prospetti cuore pulsante e luogo di ritrovo della città. in forma di doccioni. Analogo è il caso di piazza Bra, l’altro ver- L’esprit geometrique che i progettisti infon- sante dei luoghi pubblici condivisi della dono nel luogo, sintesi di una necessaria e città, nonostante non abbia una forma meditata volontà di forma, sottende però riconoscibile come tale, suddivisa com’è un punto di vista ideale dall’alto, col rischio di fatto in ambiti differenti e specializzati: di non riuscire a rendere evidente in modo la parte monumentale con l’anfiteatro, fenomenologico il raffinato disegno. la quinta dei palazzi storici con la profonda C’è infatti negli architetti, per formazione, ‘lasagna’ di pietra del Liston, il lezioso la tendenza verso una astrazione planime- giardinetto a cerchi eccentrici, luogo di trica, quasi avessimo innato un occhio zeni- ritrovo di turisti sfatti e di melomani tale che tutto vede e scansiona dalla som- spasimati. In tale contesto, piazza Isolo mità dei cieli. Si casca così nel gratificante rimane sostanzialmente ‘fuori dal giro’, inganno della ‘bella pianta’, degli allinea- almeno per ora. Occorrerà per forza di cose menti tra punti visibili solo sulla carta, o attendere che gli usi si consolidino, che nelle astratte congetture che spaziano dal la piazza si riveli aperta ma circoscritta, logos al topos. Ma è un rischio necessario pubblica ma disponibile al privato, collet- April Aprile 2005 turrisbabel 66 Celebrare il vuoto. Piazza Isolo a Verona – De Architettura Progetto Progetto strutture Riqualificazione degli spazi ing. Giampaolo Naso di Piazza Isolo, Verona Progetto imp. elettrico Committente ing. Andrea Battaglia Comune di Verona Progetto imp. idrico Progettisti ing. Romano Gelmini arch. Francesco Monaco, Impresa Consorzio Isolo arch. Giuseppe Monete, Durata dei lavori arch. Roberto Persello, 10. 2002 – 11. 2003 arch. Giuseppe Risegato, Superficie intervento arch. Massimo Caputo 13.000 m2 Direzione lavori arch. Roberto Persello tiva ma vivibile dall’individuo. E tutto que- sono dare luogo a un significato, sulla base sto non dipende certo dalla volontà del- della forma definita. I modi di appropria- l’architetto, malgré soi. zione possono del resto essere i più vari: Si dice infatti che l’architetto simboleggi la già oggi, per fare un esempio, i dislivelli e i madre di un progetto, e il committente il piani inclinati della piazza fanno la gioia di padre. La madre, si sa, è sempre certa, il schiere di skaters. padre talvolta meno. Nel caso di un pro- Tutto questo probabilmente porterà a inevi- getto pubblico come questo, non è proba- tabili compromissioni, con qualche inutile bilmente bastato che i giovani lombi dei orpello ad alterare la purezza del vuoto valenti progettisti abbiano avuto come originario: arriveranno fioriere e verzure padre putativo l’ente pubblico. Come si assortite, banchetti e chioschi più o meno trattasse di un figlio in provetta, i caratteri provvisori… Ma si tratterà in ogni caso ereditari sono risultati sostanzialmente ar- di un rito di passaggio, come le sbandate tificiosi: occorre pertanto che ‘la creatura’ temporanee di un adolescente che torni venga fecondata ex post da chi realmente a casa adorno d’orecchini e tatuaggi. vivrà questi spazi. Occorre cioè che una I genitori-progettisti capiranno e perdo- comunità ricrei il senso di spazio condi- neranno, consapevoli della scorza sana e viso, e che costruisca, con la lentezza che robusta che hanno saputo infondere a è necessaria, il senso e gli usi che soli pos- questa vitale creatura. 31 32 April Aprile 2005 turrisbabel 66 Barbara Agnoletto, Laura Mascino Wettbewerbe Concorsi Piazza Italia a Kobe Il 2001 è stato l’anno dell’Italia in Giappone palità di Kobe, è inserita all’interno di un e sono state organizzate una serie di mani- ampio programma di sviluppo urbano festazioni, l’ultima di queste, che doveva localizzato a sud della stazione ferroviaria lasciare un segno più tangibile e duraturo, di Rokkomichi, in una zona semicentrale è stata l’organizzazione di un concorso per nella parte est della città, fra le più danneg- una piazza. Si tratta, più precisamente, di giate dal terremoto del ’95. L’intero com- un concorso di idee per la progettazione di plesso copre un’area di 5,9 ha ed è desti- uno spazio urbano nella città di Kobe, dal nato a una popolazione di 1000 famiglie titolo “Piazza Italia in Giappone 2001”. per complessivi 2000 abitanti. Il progetto tiene conto, in particolare, della necessità Il tema del concorso di garantire la massima sicurezza nell’eventualità di futuri eventi sismici e nasce con “La finalità del concorso è di selezionare l’obiettivo di realizzare un tessuto residen- proposte per il progetto di uno spazio con- ziale di alta qualità e al tempo stesso arric- temporaneo, pubblico urbano, a Kobe, chito da funzioni terziarie proprie di una Giappone che meglio sappia conciliare le zona semicentrale, oltre che di un sistema caratteristiche uniche e la storia simbolica di percorsi pedonali su più livelli. Al centro del luogo, con l’atmosfera delle piazze ita- del complesso è il Rokkomichi South Park, liane attraverso le sue funzioni e i materiali di 0,93 ha, ed è circondato da sei blocchi usati. Il concorso è bandito per porre a residenziali, aperti su una strada di grande confronto, […] le potenzialità creative e le rilevanza: la nazionale n. 2. Il parco, legger- simili o innovative correnti culturali delle mente degradante verso sud, è costituito nuove generazioni di architetti italiani e da un grande rettangolo. Il rettangolo più giapponesi. Il concorso, infatti, costituisce piccolo, verso sud, è invece destinato a una importante occasione di confronto fra piazza pubblica e costituisce l’oggetto del due culture diverse, entrambe profonda- concorso. L’area è compresa fra due grandi mente radicate nel proprio passato ma edifici: uno, verso est, destinato a ospitare anche fortemente proiettate verso il futuro.” una delle sedi dell’amministrazione municipale, l’altro, verso ovest, destinato a un Individuazione del luogo Enti banditori - “Fondazione Italia in Giappone 2001” grande centro fitness. La piazza affaccia direttamente sulla strada nazionale, via di - Consiglio Nazionale degli Architetti, Piani- La città: Kobe, con la sua popolazione di grande percorrenza e con una spiccata ficatori, Paesaggisti, Conservatori (CNAPPC) circa 1.450.000 abitanti, si estende sulla caratterizzazione commerciale. È destinata - Direzione Generale per l’architettura e costa giapponese del Pacifico. Il 17gennaio a costituire un importante punto d’incon- l’arte contemporanea (DARC) 1995 la città fu colpita da un violento terre- tro, sia per la sua posizione di cerniera fra - Ministero Beni Culturali e Ambientali moto. In questi ultimi anni la città è stata in il complesso residenziale e la strada princi- gran parte ricostruita e il porto è tornato pale, sia per le funzioni pubbliche svolte Commissione giudicatrice alle sue attività. Kobe appare oggi di nuovo dai due edifici che su essa insistono. La - Maki Fumihiko vitalissima, con i grattacieli, con i fasci piazza inoltre, una volta realizzata, ospiterà - Yasuda Chusaku sopraelevati di autostrade e con cinque una significativa festa popolare chiamata - Ueyama Ryoko sistemi ferroviari separati che si affollano Danijri, molto sentita dagli abitanti del - Sakamoto Masahiko fra le colline verdi e il mare. I sistemi ferro- quartiere. Il salto di quota fra le due zone - Kusuda Ikuhiro viari più lenti corrono a mezza costa e svolgerà un ruolo urbano particolarmente - Suzuki Saburo includono anche le linee metropolitane, significativo e, pur nel rispetto dell’elimina- - Franco Purini mentre scorre più in alto quello per le linee zione di ogni barriera architettonica, costi- - Salvatore Damiani ad alta velocità, che la collegano efficace- tuirà un elemento di forte qualificazione - Margherita Guccione mente a tutti i centri costieri e, verso nord, progettuale. Le diverse proposte progettua- - Livio Sacchi a Nagoya, Tokyo e Yokohama (Shinkansen). li possono fare libero uso di materiali di Il luogo del concorso: l’area in cui dovrà finitura italiani, all’interno di una sensibilità sorgere la piazza, di proprietà della munici- architettonica chiaramente contemporanea. (Presidente di Giuria) - Silvio Vita - Yoshifumi Inokuchi (rappr. segr. concorso) April Aprile 2005 turrisbabel 66 Il progetto Piazza Italia a Kobe – Wettbewerbe / Concorsi piastra che, partendo dalla quota più bassa, diverso evidenzia il Ward Office, rendendo con una pendenza costante, arriva fino a l’impluvio una sorta di scultura; nella parte Il progetto nasce da un intersecarsi di sug- quella più alta ai confini con il parco. L’im- a nord invece l’unione tra il parco e la piaz- gestioni e interpretazioni date al bando: pluvio è un elemento che, sovrapposto alla za crea uno spazio a due altezze: la parte richiamare lo spazio delle piazze italiane, base, emerge per circa 90 centimetri nella superiore che è il termine dell’impluvio; e ricordare il terremoto che nel 1995 aveva parte più a sud, per poi, in alcuni punti la parte inferiore che diventa uno spazio di distrutto quest’area, un progetto contem- significativi (come l’ingresso al Ward Offi- sosta coperto per il parco e di attraversa- poraneo, un luogo racchiuso tra “oggetti” ce), incastrarsi nella base fino a fondersi in mento tra le due strade laterali: la fine della urbani differenti, edifici alti con ruoli diffe- un unico livello e rialzarsi subito dopo per piazza, l’inizio del parco. Altri due interpre- renti, un parco, una strada ad alto scorri- diventare uno spazio più silenzioso, più tazioni (come richiamare lo spazio delle mento… Presupposto del progetto è stato intimo, da cui guardare le montagne… piazze italiane e come ricordare il terremo- per noi che questo luogo diventasse un Su questo lato un taglio lascia entrare nella to che nel 1995 aveva distrutto quest’area), elemento riconoscibile e di unione e che piazza il parco, con i suoi elementi naturali: dicevamo, sono state importanti per la giu- proprio nella disomogeneità trovasse la gli alberi, il silenzio, l’ombra. L’interazione ria. L’“italianità” è stata ricercata nello spa- sua ragion d’essere. La piazza doveva tra questi due piani, la base e l’impluvio, zio; le piazze italiane, potremmo dire le diventare uno spazio significante, non doveva creare uno luogo, quasi un “ogget- piazze europee, sono per lo più chiuse da mimetico, fortemente riconoscibile, che to”, unico, ma articolato in 4 spazi differenti. quinte di edifici, sono un vuoto tra il legasse le diverse parti. L’ipotesi è stata Quindi, l’impluvio è caratterizzato da alcu- costruito dove i percorsi per penetrare dunque quella di creare uno spazio “spe- ne azioni come l’attraversamento, la sosta nella città sono obbligatori, si accede e si ciale”, non frantumato, le cui parti, però, all’ombra, la sosta al sole, la contemplazio- esce solo in punti definiti. I piani inclinati fossero in grado di generare situazioni dif- ne del paesaggio; a ovest, sulla base, si che costruiscono il progetto vogliono ferenti e di rendere il vivere nella piazza riconosce una fascia che può diventare richiamare questo tipo di spazio chiudendo articolato. Abbiamo lavorato, sdoppiando luogo di passaggio ma anche di sosta, la vista verso il parco, creando così una la linea di terra, su due piani inclinati che dove bar e ristoranti possono estendersi terza quinta e obbligando a dei percorsi di abbiamo chiamato la base e l’impluvio e all’esterno, creando uno spazio vivace in attraversamento. La seconda interpretazio- che, intersecandosi e scostandosi, delimita- diverse ore del giorno; a est, sempre sulla ne riguarda la memoria. Ricordare una no spazi e percorsi differenti. La base è una base, una fascia simile ma di significato catastrofe è un’operazione molto delicata 33 34 Wettbewerbe / Concorsi – Piazza Italia a Kobe April Aprile 2005 turrisbabel 66 0 5 10 April Aprile 2005 turrisbabel 66 Piazza Italia a Kobe – Wettbewerbe / Concorsi che non volevamo banalizzare con la sem- dell’impluvio. In Italia abbiamo lavorato, plice installazione di una targa e che non insieme ad Assopiastrelle, alla progettazio- volevamo neanche trasformasse la piazza ne di un nuovo materiale di rivestimento, in un luogo di tristezza. La forma della piaz- che ricoprirà l’impluvio. La piazza deve za, la piazza stessa diventa monumento, essere terminata entro il 2006, ma si preve- oggetto scultoreo che ricorda il muoversi, il de l’inaugurazione per la fine del 2005. piegarsi della terra. Percorrendola, soprat- Per noi è stata ed è un esperienza di lavoro tutto per chi ha vissuto il terremoto, la molto preciso, molto veloce… molto giap- mente va a quel momento. Ma tutto il resto ponese. richiama la vita… Barbara Agnoletto, nata nel 1971, vive e Da un concorso di idee alla realizzazione lavora a Venezia. Si laurea in architettura a riportiamo qui una brevissima descrizione Venezia nel 1999 con una tesi sulla laguna su come si è strutturato il lavoro in questi di Venezia, relatore Prof. Filippo Messina. anni. Subito dopo la premiazione (il pome- Durante gli studi collabora con diversi riggio stesso) c’è stato un incontro nel studi professionali a concorsi e progetti municipio di Kobe con i tecnici che avreb- architettonici, di riqualificazione ambientale bero seguito il progetto sul luogo e con il e di spazi aperti. Nel 2001 inizia la propria sindaco della città, in questa occasione attività professionale. sono stati chiariti una serie di punti che naturalmente sulle tavole (3 tavole A1) di Laura Mascino, nata nel 1968 a Brunico, concorso rimanevano irrisolti. I coordinato- vive e lavora tra Venezia e Brunico. Si laurea ri, la Prof.ssa Renata Bizzotto e il Prof. Yos- in architettura a Venezia nel 1996 con una hifumi Inokuchi, hanno stipulato un nuovo tesi sulla città di Tokyo, relatore Prof. Ber- contratto sulla base del bando di concorso nardo Secchi e correlatore Prof. Hidenobu che vedeva legati i due paesi, l’Italia e il Jinnai della Hosei University. Durante gli Giappone, anche nelle fasi sucessive al studi collabora con diversi studi professio- concorso, hanno organizzato il lavoro con nali, lavorando a progetti architettonici. la città di Kobe e in particolare con i cittadi- Dal 1997 al 1999 a Milano collabora con lo ni che abitano nell’area di concorso e che studio Secchi-Viganò dove si occupa di sono stati gli interlocutori più importanti in pianificazione e progettazione a scala ur- ogni fase. A Kobe è stato composto un uffi- bana. Tra il 2000 e il 2004 a Venezia vince il cio tecnico che ha elaborato i disegni ese- dottorato in urbanistica e apre uno studio cutivi con la nostra supervisione e che sta di architettura. seguendo i lavori di cantiere. I disegni esecutivi sono rimasti molto fedeli alle tavole di concorso tanto che si può dire, ora che la piazza è in costruzione, che non ci sono cambiamenti se non un leggero slittamento Progettisti Barbara Agnoletto, Laura Mascino Concorso “Piazza Italia in Giappone 2001” Luogo Kobe, Giappone Coordinatori Renata Bizzotto (CNAPPC), Yoshifumi Inokuchi Direzione lavori Rokkomichi-minami Redevelopment Office: Direttore Toshiyuki Ohnishi Data progetto 2002–2004 Data realizzazione 2004–2006 35 36 Wettbewerbe / Concorsi April Aprile 2005 turrisbabel 66 a cura di Angela Giudiceandrea Metropol Parasol – un’idea per Siviglia L’Amministrazione dell’Urbanistica di Sivi- dal sottosuolo, dove sono stati trovati dei glia si sta impegnando per realizzare un resti archeologici, salgono in superficie, modello territoriale urbano d’avanguardia dove attualmente vi è ubicato un mercato che sviluppi al massimo il potenziale della con una lunga tradizione, fino a raggiunge- città. L’interesse che essa pone per il centro re nuovi spazi su una piazza elevata. Il storico e in particolare per la Plaza de la parasole è l’elemento architettonico princi- Encarnaciòn, rientra in questa strategia. Si pale e si presenta come un riferimento legge, infatti, in un punto del programma locale e naturale: i grandi alberi di Plaza de elettorale presentato alle elezioni municipa- Cristo de Burgos, vicino alla Plaza de la li di Siviglia a proposito di questa piazza: Encarnaciòn, formano un riparo creando “A Encarnaciòn si stabilirà un triplo com- un’atmosfera gradevole e suggestiva. Ecco promesso: si avrà un mercato sul suolo che il parasole diventa una struttura-icona esistente, si rispetteranno i resti archeolo- che conferisce alla piazza un carattere con- gici valutati dagli esperti e si garantirà un temporaneo ma attento all’iconografia equilibrio tra l’edificato e gli spazi naturale e architettonica della città: le volte pubblici” . L’Amministrazione punta infatti della cattedrale, i pergolati dei giardini, le ad una graduale integrazione tra il patrimo- griglie delle finestre andaluse. Esso è con- nio esistente ed una nuova edificazione in cepito come una struttura leggera metallica modo da rivitalizzare il nucleo storico. In che forma un tetto alto 30 metri, crea una accordo con questo concetto, l’architetto piacevole ombra e modella i raggi del sole berlinese Jürgen Mayer H. punta a trasfor- formando così un microclima che rende mare il centro storico di Siviglia – e in par- piacevole la permanenza nella piazza. 1 ticolare la Plaza de la Encarnaciòn – in una 1–3 delle destinazioni culturali più attrattive Fluido dinamico L’architetto J. Mayer H. della Spagna. Il suo progetto ha vinto il risolve la proiezione di uno spazio con una primo premio del concorso per idee orga- grande varietà di relazioni in un fluido nizzato dalla stessa Amministrazione del- dinamico, e dell’informazione con le diver- l’Urbanistica di Siviglia. Il suo urlo di batta- se superfici i quali strati, occupati dalle glia, “nessun oggetto e nessuno spazio rovine archeologiche e dalla vita quotidiana prevede un solo modo di essere vissuto”, attuale, si sovrappongono, convivono ed racconta come ha organizzato la piazza. Lo spazio che egli disegna, contiene diverse informazioni. Egli riesce a integrarle tra loro attraverso una comunicazione visiva e funzionale continua. Gli elementi della Plaza de la Encarnaciòn costituiscono, infatti, un complesso di piani che, partendo April Aprile 2005 turrisbabel 66 Metropol Parasol – un’idea per Siviglia – Wettbewerbe / Concorsi 4–6 most fascinating cultural destinations. “Metropol Parasol” explores the potential of the Plaza de la Encarnacion to become the new contemporary urban centre. Its role as a unique urban space within the dense fabric of the medieval inner city of Sevilla allows for a great variety of activities such as memory, leisure and commerce. A highly developed infrastructure helps to activate the square, making it an attractive destination for tourists and locals alike. The “Metropol Parasol” scheme with its 1 da “carta de Alfredo Sàn- interagiscono. La nuova Plaza de la Encar- large mushroom like structures offers an naciòn si propone, così, come una superfi- archeological site, a farmers market, an cie polivalente: ospiterà il museo archeolo- elevated plaza, multiple bars and restau- gico e il vecchio mercato ristrutturato; rants underneath and inside the parasols, diventerà un punto fondamentale nella rete as well as a panorama terrace on the very del trasporto pubblico; sarà disponibile alle top of the parasols. Thought of as a light attività culturali e la piazza sopraelevata metal structure, the parasols grow out of sarà un riferimento per i cittadini come the archeological excavation site into a luogo d’incontro sia diurno che notturno, contemporary landmark. The columns grazie anche all’utilizzo della tecnologia become prominent points of access to the adeguata. Uno spazio aperto dunque, sia museum below as well as to the plaza and per i cittadini sia per i turisti. Ciò che rende panorama deck above, defining a unique unico il progetto di Jürgen Mayer H., è relationship between the historical and the l’attenzione che egli pone al dialogo tra contemporary city. “Metropol Parasol” l’uomo e le nuove tecnologie. Questo rap- mixused character initiates a dynamic porto non si limita all’architettura realizzata development for culture and commerce in the heart of Sevilla. Members of the team chez Monteseirìn, Alcalde Jürgen Mayer H., Paul An- o da realizzare, ma coinvolge anche la fase de Siviglia sobre el futuro giuliers, Sebastian Finckh, creativa: egli usa la tecnica rivoluzionaria e de la Encarnaciòn” pag.3, Wilko Hoffmann, Klaus in “Plaza de la Encarnaci- Küppers, Dominik Schwar- attualissima del digitale come mezzo per Urban Context The proposal seeks to òn Exposiciòn – la plaza y zer, Jan Stockebrand, disegnare riuscendo così ad unire una develop the potential of the Plaza de la el laborinto – Mayo 2003” Andre Santer, Ingmar struttura nata dalla geometria con superfici Encarnation to become a contemporarily che ispirano all’organico. defined urban centre in Sevilla. It’s role as Schmidt; Georg Schmidt- 1 – 3 da “La encarnaciòn hals, Daria Trovato, Julia imáges 2003”, die Aus- Neitzel, Marta Ramírez schreibung p. 11 Iglesias Foto F. Basallote, Esther Consultants ARUP GmbH Dìaz NL Berlin; ARUP GmbH NL 4 “ieri”: anni ‘70 5 “oggi”: La encarnaciòn, Madrid; Coqui Malachows- Cristo de Burgos, 2003 Landscape architects Ber- 6 “domani”: Phase Top lin/Warsaw with Thomas ka-Coqui; Urbanists and Waldau; Städtebau/StadtTeam representative planung, Landschaftsarchi- Jürgen Mayer H. tekt SRL, Alicante Spain a unique open urban space within the Metropol Parasol – redevelopment of “Plaza de la Encarnatiòn” in Sevilla/Spain (Jürgen Mayer H.) dense fabric of the city of Sevilla allows for a great variety of activities such as memory, leisure or commerce. A well developed infrastructures help to activate “Metropol Parasol” is the new icon project the space, making it an attractive destina- for Sevilla, – a place of identification and to tion for tourists and locals alike. The archi- articulate Sevillas role as one of Spains tecture proposed here will thus not only 37 38 Wettbewerbe / Concorsi – Metropol Parasol – un’idea per Siviglia April Aprile 2005 turrisbabel 66 7 create a new Place of Identification for the fresh local institution, a condensation point people of Sevilla but also articulate Sevillas of agricultural activity around Sevilla that role as one of Spains most fascinating tou- brings pulsating life to the area at daytime. rist destinations. The organisation of the floorplan allows for most areas of the market to be closed at Metropolitan Parasol The Metropolitan night while keeping the bars on the north Parasol is the main architectural element and south edge of the complex open. The that gives a new contemporary identity to enclosed area of approx. 4.500 sqm acco- the Plaza de la Encarnation and Sevilla as a modates 56 market units (one market units whole. It is thought as a roof structure that = 22.5 sqm), arranged in groups of 4, and casts precious shadow during the day, two bars in the size of 2 units each. Offices, creating a comfortable microclimate and a bathrooms and waste management are place for relaxation. At night, the MP beco- combined in three volumes located under mes an artificial sky that sets the stage for the stairsways. They can be expanded into various light and sound scenarios. These the flexible structure of the market if neces- two qualities allow for a series of urban sary. Eight units of cooled storage are activities such as sports (beach volleyball, arranged in groups of 4 and located for boxing, street basketball, etc.), cultural easy access of all in the central area of the events (cinema, theatre, concerts, etc.) as market. Glass covered holes in the floor- well as commercial uses (car- and fashions- plate articulate the presence of the archeo- hows, corporate events, presentations, etc.) logical museum underneath and establish that emphazise the Plazas role as one of a set of relationships between flux of the the city’s main places for communication market and the static presence of the ruins. and interaction. Pockets created from the cutouts made for the columns of the roof serve as main loa- Market The role of the market in this con- ding areas and are separated from the typi- cept is one that reactivates the vivid every- cal customer circulation. The areas neces- day life that once charactarized the Plaza sary for delivery are marked on the flat sur- de la Encarnation. In so doing, it serves the face of the plaza and allow for one way neighborhood, adding significant quality to traffic around the plaza in two lanes that the daily life of the inhabitants of the area. failitate easy loading and unloading The enhanced infrastructure will at the without hampering local circulation. same time make it easily accessible to peo7 Sezione 8 Prospettiva 9 Mercato ple from different parts of the city, further Elevated Plaza The Elevated Plaza strengthening it’s importance for the urban responds to the need for a large, multifunc- environment. We imagine the market as a tional urban meeting space in the old city April Aprile 2005 turrisbabel 66 Metropol Parasol – un’idea per Siviglia – Wettbewerbe / Concorsi centre of Sevilla. It is connected to the relationship between the historical and the Municipal Building/Temporary Market street level via large stairways that function contemporary. Accessibility to one of the Possible schemes for the existing munici- as activators for street life. While being umbrellas provides visitors with a specta- pal building, Plaza de la Encarnacion No. large enough to mark the plaza as a public cular view of the city and it’s monuments. 24 and the area presently occupied by the space, they make it easily reconfigurable Spanning across the bus corridor, the temporary market encourage the develop- for events of restricted access such as con- structure further emphazises the spacial ment of leisure and recreational program certs, theatre performances or fashion continuity of the plaza, a concept that is usually unavailable in old city centres. shows. While most of these activities take further stressed by the use of distinct These include sports and wellness facili- place in the evening or at night, the plaza homogenous tiling across the full area of ties, cultural institutions, educational facili- during the day becomes an attractive desti- the site. ties as well as entertainment venues. nation for retreat from the urban life and a place for play, conversation or contempla- Museum The Archeological Museum is tion. Holes in the platform visually connect located underneath the market and visually it to the market underneath and further to marked by an entrance inside the thickest the museum under ground. The architectu- column of the Parasol. Horizontal windows ral proposed-doubles the original area and in the floor of the market articulate it’s pre- creates an additional 4.500 sqm of pro- sence on the surface while allowing for the grammable high quality space. Water bas- activity to be felt on the inside. sins located in selected areas of the surface further enhance the microclimate and offer Parking Respecting a maximum area of the attractive locations for sitting and lingering. archeological excavations, the required parking is organized on two floors around The Parasol As the dominating architectu- the historical site. It is accessible both ways ral element, the Parasol is the main sign of by a ramp from the Calle Magen and offers identity of the proposal. With the Parasol, a total of 534 parking lots, 78 of which are the Plaza de la Incarnation becomes the located in a seperable unit underneath the prototype for a new urban space which now temporary market. The circular setup combines everyday life with new program allows for a large area of the excavation to and new technology. It is orchestrated as a remain untouched, those parts that interfe- centre for public life in the heart of Sevilla re with the construction process can be and develops into a magnet for economic restored after completion of the parking as well as cultural develoment. Thought as structure. a light structure, the Parasol grows out of the historical excavation site into a contem- Subway The design for the subway was porary landmark. The columns become pro- done in coherence with plans provided by minent points of access to the museum the EXCMO. Ayuntamiento de Seville in the below as well as to the plaza above, con- documentation for this competition. necting the elements and defining a unique 8–9 39 40 April Aprile 2005 turrisbabel 66 Höller und Klotzner, Paolo Bonatti, Melanie Franko Focus Schule in der Romstraße Con il progetto per l’edificio scolastico di gelände an der Romstraße, einer Berufs- via Roma a Bolzano, degli architetti me- schule für Industrie und Handwerk sowie ranesi Höller e Klotzner si inaugura una Handel und Grafik mit voraussichtlich etwa nuova rubrica, Focus, dedicata ai migliori 1000 Schülern und 120 Lehrern. Neben progetti realizzati in Alto Adige e scelti da dem normalen Schulablauf sollen an dieser turrisbabel. Vogliamo mettere a disposizio- Schule auch Erwachsenenfortbildung und ne dei lettori uno spazio di approfondimen- integrierter Unterricht stattfinden. Für die to critico, che consenta di descrivere e Ausarbeitung des Projekts steht das valutare queste opere all’interno della sto- gesamte ehemalige Messegelände zur Ver- ria, a volte complessa, che le accompagna. fügung, wobei jedoch, unter Einbeziehung Riteniamo importante promuovere e provo- der bestehenden Eissporthalle und des care il dibattito critico intorno all’architettu- bestehenden Schulgebäudes in das Bebau- ra. Fidiamo quindi nel sostegno dei colle- ungskonzept, ein möglichst großes Areal ghi professionisti, che con il loro impegno für eine anderweitige zukünftige Bebauung ed operato partecipano attivamente a freigehalten werden soll. Außerdem sollen divulgare l’Architettura come patrimonio sowohl für die Berufsschule als auch für culturale. Chiamiamo quindi a collaborare die Eishalle und den Stadtbezirk ausrei- gli artefici di tali opere e coloro che sono in chend unterirdische Parkplätze vorgesehen grado di spiegare e comunicare le scelte werden. Das Grundkonzept des Siegerpro- intraprese nell’interesse dei committenti ed jekts von Höller und Klotzner Architekten utenti finali, per stimolare ed arricchire il beinhaltet in erster Linie die Aufnahme und gusto estetico e diffondere un modo nuovo Weiterführung der außerhalb des Pla- e più intenso di vivere lo spazio. nungsperimeters vorhandenen städtebaulichen Strukturen. Das bestehende Schulge- Fotos Bildraum Mit dem Schulprojekt der Architekten Höller bäude wird entlang der Romstraße erwei- und Klotzner in der Romstraße in Bozen tert und setzt somit die dort vorherrschen- stellen wir die neue Rubrik Focus vor. In ihr de massive Straßenrandbebauung fort. An wollen wir stets ein Beispiel aktueller Süd- der Nord- und Westseite des Perimeters tiroler Architektur auswählen, deren Entste- wird eine fünfgeschossige Blockrandbebau- hungsgeschichte beleuchten und Raum für ung mit öffentlichen Einrichtungen im Erd- Kritik bieten. Wir wollen so einen kritischen geschoss vorgeschlagen. Glastürme zur Diskurs anregen und hoffen auf die Unter- Belichtung der unterirdischen Werkstätten stützung durch unsere Kollegen, um Archi- der Schule sollen den Übergang von der tektur als kulturelles Erbe zu vermitteln. massiven Blockrandbebauung im Norden Die Urheber solcher Bauwerke bitten wir und der kleingliedrigen Bebauung im um ihre Mitarbeit, indem sie uns den Ent- Süden schaffen. Die kompakte Anordnung stehungsprozess und die einzelnen Ent- der Schulanlage und die Beschränkung der wurfsscheidungen erläutern, damit auf diese Grundfläche auf ein Minimum erlauben eine Weise neue Raumerfahrungen und eine Vergrößerung des anderweitig zu nutzen- neue Ästhetik Verbreitung finden. den Areals. Mit fortlaufender Planung und teilweise bereits nach Baubeginn werden Neubau der Landesberufsschule in deutscher Sprache, Abteilung Handwerk und Industrie, Bozen (Melanie Franko) am Raumprogramm allerdings mehrere Änderungen vorgenommen. Während von den ursprünglichen zwei Direktionen jene des Handels und der Grafik entfällt, wird Im Jahre 1989 veranstaltet die Autonome auf Wunsch der verbleibenden Schuldirek- Provinz Bozen einen Ideenwettbewerb zur tion das Gebäude um ungefähr 20 Prozent Erstellung eines Vorprojekts für den Bau erweitert. Auch die städtebauliche Aus- der Landesberufsschulen deutscher Unter- gangsdisposition erfährt einige grundle- richtssprache auf dem ehemaligen Messe- gende Änderungen – das im Wettbewerbs- entwurf berücksichtigte Eisstadion wird in Flucht des ehemaligen Schulgebäudes auf. ausgestattet, die gleichzeitig als Lärmschutz einem überarbeiteten Bauleitplan der Von dort erfolgt der Hauptzugang zum für die vielen Unterrichtsräume sowie als Gemeinde Bozen durch einen Platz ersetzt; Schulareal. Der Haupteingang ins Gebäude Wärmepuffer und Beschattung dient. Die die Nordseite des Schulgebäudes wird liegt jedoch an der Nordseite, abgeschirmt Außenwände in Sichtbeton sind als zwei- plötzlich zur Platzfassade. Weiter stellt sich von der stark befahrenen Romstraße. schaliges Mauerwerk mit starkem Dämm- heraus, dass die Statik des bestehenden Direkt vorgelagert ist eine große, durch kern ausgeführt. Alle Schulräume sind mit Schulhauses einer Erweiterung nicht stand- einen zweigeschossigen Portikus teilweise kontrollierter Lüftung ausgestattet, welche halten würde, sodass es vollständig ersetzt überdachte Pausenfläche. Die glasüber- durch eine Deckenbeheizung ergänzt wird. wird. Das endgültige Projekt enthält dachte Eingangshalle bildet das Zentrum Davon abgekoppelt ist der Belüftungs- und schließlich rund 40 Klassen, zahlreiche des Schulgebäudes; offene Aufzüge und Heizkreislauf der Eingangshalle: Dort wird Computerräume, Werkhallen, eine Turnhal- Treppenaufgänge erleichtern die Orientierung frische Ansaugluft durch Erdkanäle geführt le, eine Mensa und eine Tiefgarage mit 80 und erlauben eine größtmögliche Transpa- und dabei im Sommer abgekühlt bzw. im Stellplätzen. Das Gesamtvolumen beträgt renz innerhalb des Schulkomplexes. Alle Winter aufgewärmt. Insgesamt werden 135.000 m , davon rund 100.000 m über gemeinsam genutzten Räumlichkeiten wie durch die Glaslamellen, durch die stark Erde; die Gesamtkosten betragen rund 90 Turnhalle, Verwaltungs- und Medienräume, gedämmten Außenfassaden und durch das Mio. Euro. Das beachtliche Volumen ist in Bibliothek und Mensa sind, auf verschiede- ausgeklügelte Klimasystem Energieeinspa- drei Baukörper von unterschiedlicher Länge nen Ebenen angeordnet, direkt an die Halle rungen sowohl beim Heizen als auch beim und abgestufter Höhe gegliedert. Diese angeschlossen. Erwähnenswert ist das bau- Kühlen erwartet. Der Ausbau erfolgte im werden über mehrere Stege aus Glas und physikalische Gesamtkonzept. Während die Trockenbauverfahren. Sowohl für die Trenn- Stahl miteinander verbunden, Teile der Fassade an der Romstraße aufgrund des wände zwischen den einzelnen Klassenzim- Glasoberflächen sind vom Wiener Künstler Verkehrslärms geschlossen gehalten ist, mern und auch zu den Gängen hin, als Heimo Zobernig gestaltet. Entlang der sind Nord- und Südfassade mit einer auch für Hohlböden, Akustikverkleidungen Romstraße nehmen die drei Baukörper die beweglichen Lamellenstruktur aus Glas und abgehängte Decken wurde Gipsfaser 3 3 42 Focus – Schule in der Romstraße April Aprile 2005 turrisbabel 66 verwendet, ein Naturprodukt aus Altpapier, Der Entwurf überzeugte wohl auch in Gips und Wasser mit guten Werten in den städtebaulicher Hinsicht, weil an die Block- Bereichen Akustik, Brandschutz, Statik, Wär- bauweise der Umgebung in gleicher Höhe meleitfähigkeit und Baubiologie. Die Reali- angeschlossen wurde. Erst im Süden löst sierung des Bauvorhabens erfolgt in zwei sich diese Blockbebauung in kleinere Häus- Phasen; ein erster Abschnitt, vorwiegend chen auf. Geplant war zur Romstraße eine Theorieklassen und Verwaltungsräume, ist Blockrandbebauung. Nach hinten, von der seit Anfang 2005 bezogen, die zweite Bau- Eishalle Richtung Westen, war eine sehr phase beinhaltet alle Werkstätten und wird lockere Bebauung mit unterirdischen Werk- voraussichtlich Ende 2007 abgeschlossen räumen, Lichttürmen und Grünlandschaft sein. vorgesehen. Dieses ursprüngliche Projekt war zwar im Konzept gleich dem realisier- Turrisbabel im Gespräch mit den Planern und den Architekten Siegfried Delueg und Paolo Bonatti ten Bauwerk, sah aber andere Lösungen (Zusammengefasst von Lukas Abram) Wettbewerb hatten wir es mit drei Direkto- vor. Wir wollten den Bestand erhalten (Eishalle, Schule), nur aufstocken. Seit dem ren zu tun, jeder wollte ein größeres Raum- Foto Bildraum 1 Wettbewerbsmodell 2 Ausführungsmodell Höller + Klotzner Den Wettbewerb 1989 programm verwirklicht sehen. Die stati- haben wir gewonnen, weil wir statt zweier schen Gutachten zum Bestand (es gab geplanter Schulen alles in einem Baukörper wegen nicht wunschgemäßen, aber über- zusammengefasst haben und so viel Fläche einstimmenden Ergebnissen drei davon) für weitere Nutzung wie sozialen Wohnbau kamen alle zum Schluss, dass die bestehen- und freien Verkauf übriggelassen haben. de Schule nur die Hälfte der vorgeschriebe- April Aprile 2005 turrisbabel 66 Schule in der Romstraße – Focus nen Last aufnehmen kann. Also kam nur Materialität sehr wohl an die neueste Zeit re Platz überhaupt nicht. Wichtig war uns ein Totalneubau in Frage. Die vorher erwähn- angepasst habt. auch die Sichtachse von der Romstraße ten Restflächen waren schon aufgeteilt, H+K Das Konzept zum Ausführungsprojekt zum Kloster Neustift. Die funktioniert aller- ausgewiesen und teils verkauft, daher blieb besteht seit 1997. dings erst, sobald der Pavillon 3 der alten das Konzept bestehen. Mitte der 90er Jahre D Auch der Platz statt der Eishalle stammt Messe weggerissen wird. wurde mit einer Bauleitplanänderung (auf aus der Mitte der 90er. Tragt Ihr den Städte- B Zwischen Romstraße und Neustift exis- Vorschlag Vittorinis?) die Eishalle wegge- bau gleichsam ins Gebäude hinein, indem tierten Messe und Eishalle als öffentliche rissen. An ihrer Stelle sollte ein Platz ihr die Halle als Platz ausformt? Einrichtungen. Diese schufen eine Verbin- geschaffen werden. Wir hatten also das H+K Ursprünglich war ja ein richtiger, offe- dung zu den vielen öffentlichen Gebäuden Problem, dass ein ursprünglich als Block- ner Innenhof geplant, der dann zur Halle in Neustift (Schulen, Ämter?). Für das städ- randbebauung vorgesehenes Bauwerk umformuliert wurde. Als vertikale Orientie- tische Gleichgewicht ist das wichtig. Wird plötzlich frei an einem Platz steht. rung ist so etwas sehr wichtig. Man kann die Sichtachse eine öffentliche Verbindung? Turrisbabel Das Bauwerk ist also für den aber nicht sagen, uns interessiert der ande- H+K Nein die liegt jetzt parallel zu unse- falschen Platz entworfen. H+K In den 15 Jahren seit dem Wettbe- 1 werb bis zur Fertigstellung änderten sich die städtebauliche Situation und auch das Projekt ständig. Die Vorgabe des Bauherrn war immer mehr Kubatur auf gleichbleibender Fläche. Delueg Höhen und Dichte habt Ihr von der Romstraße übernommen, was ist aber mit der Formensprache, den Fassaden, den Erschließungsbeziehungen? Ihr macht einen großen Porticus, legt aber mit dem höheren Eingangsniveau und der geschlossenen Fassade zwei starke Barrieren. Wie könnt Ihr das begründen? H+K Die Romstraße ist sehr stark befahren, das war sie auch schon vor 15 Jahren. Um ein Unterrichtsklima garantieren zu können, müssen die Räume lärmabgewandt sein und Licht kriegen. Daraus folgt die eher abweisende Fassade zur Romstraße. TB Der Zugang erfolgt trotzdem von der Romstraße aus. Der Porticus schaut zwar auf den Platz, ist aber nicht erreichbar. D Was passiert, wenn der Platz einmal gestaltet und belebt wird? Kann man diesen „Graben“ dann überwinden? H+K Das ist eigentlich nicht gedacht, weil der Platz kein städtischer belebter Platz ist und nie sein wird. Bonatti Vielleicht ist gerade das der Stolz der Projektanten, das Bauwerk aus dem Kontext herauszulösen. Architekten neigen dazu, das eigene Bauwerk überzubewerten und es zu isolieren. H+K Der Platz ist erst in den letzten Jahren entstanden, wir müssen unser Projekt nicht ständig ändern. Irgendwann muss es gebaut werden. Es wird sich alles rundherum ständig ändern. D Das stimmt alles, ich glaube aber, dass Ihr das Projekt in der Gestalltung und der 2 43 44 Focus – Schule in der Romstraße April Aprile 2005 turrisbabel 66 rem Bau. Gemeinsam mit dem Platz wurde auch eine öffentliche Verbindung im Wiedergewinnungsplan verankert. Somit war die von uns geplante Verbindung sinnlos. TB Plätze entstehen, ohne dass die Architektur reagiert. Das ist eine rein politische 1 Eingangshalle / atrio Entscheidung. Wir pflastern eine leere Fläche 2 Verwaltung / und Schluss. Wie seht Ihr heute die Wich- amministrazione tigkeit und Bedeutung von Plätzen in der 3 Mensa 4 Klasse / aula Stadt, auch in Anbetracht dessen, dass die- 5 Werkstatt / officina ser Platz Euer Projekt eher beeinträchtigt? 6 Mensa Küche / mensa cucina H+K Er beeinträchtigt es überhaupt nicht! 7 Wohnung Hausmeister / Das ist halt eine politische Entscheidung, app. custode weil einfach ein Areal übrig war. Wir sind 8 Luftraum Turnhalle / in die Entscheidung zu Platz und Weg nicht spazio aperto palestra eingebunden worden. Das macht alles das Bozner Urbanistikamt. D Man sieht, trotz der Bedeutung eines sol4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 chen Projekts für die Stadt, die Ohnmacht der Architekten den städtebaulichen Planungen gegenüber: Ein Volumen wird zum Platz, die Schule, noch im Wettbewerb als 0 5 erhaltenswert eingestuft, wird weggeris- 10 sen, ein Weg verlegt. Grundriss 4. Obergeschoss 4 4 4 4 4 4 4 4 H+K Beim Wettbewerb haben wir ja einen pianta 4o piano städtebaulichen Vorschlag für die ganze Zone abgeliefert. Was sonst aber dann am Gelände entstand, lag jenseits unserer Einflussnahme. In diesem Fall ist es genau verkehrt gelaufen. Zuerst müsste man den Platz festschreiben und dann die Gebäude 5 5 5 5 danach ausrichten. Hier wurde der Platz 5 einfach an eine Leerstelle gesetzt. Meiner 5 5 5 5 3 2 2 1 Meinung nach an der falschen Stelle. Dies wird nie der urbane Platz, den wir uns vorstellen, sondern eine Hundewiese. Er wird irgendwie gestaltet und der Bevölkerung 4 4 4 Grundriss Erdgeschoss vorgeworfen. Die Bezeichnung Platz allein schafft noch keinen Platz. Das hier ist eine pianta piano terra Ausweitung des Straßenraums, die städtebaulich sinnlos ist. Kleines Ärgernis am Rande: Der Würstelmann, der vor der alten Messe gestanden hat, hat alle Räder in Bewegung gesetzt und darf jetzt an der 5 5 5 5 5 5 5 Ecke unserer Schule zum Platz seinen 5 5 5 5 5 5 Stand wieder aufstellen. 5 D(leiser) Das finde ich eigentlich gut. Das 6 gibt doch Leben. 7 TB Ist die monolithisch geschlossene 8 Fassade zur Romstraße gewünscht oder 5 5 5 entspricht diese Abschottung zur Stadt (wie bei der Uni Bozen) einer modernen Grundriss Untergeschoss Auffassung von Bildung? pianta piano interrato H+K Natürlich hätte man dort das Sekretariat, Schaufenster oder Geschäfte vor- April Aprile 2005 turrisbabel 66 Schule in der Romstraße – Focus sehen können. Für Unterrichtszwecke ist dieser Gebäudeteil ungeeignet. Jetzt sind die Klos dort. Die Fassade entstand aus dem Ursprungskonzept. Vereinfacht gesagt bilden die Betonscheiben das statische System. D Bei allem Respekt vor der hochwertigen Detailausführung sind auch die anderen Fassaden unglaublich technologisch kleinteilig, wie über die Klassen drüber gestülpt. Eine Schule ist der Inbegriff einer gewissen Alltagskultur und Bescheidenheit im Ausdruck. Durch diese technologische und sicher auch sehr teure Fassade entsteht schon der Eindruck einer gewissen Mono- man dort nicht, das kann man ja aus den Es gibt auch einen Zwischenbereich zwi- tonie, der einer Schule nicht so gut ansteht. Klassen. Außerdem haben wir die Pausen- schen Halle und Gängen, wo die Toiletten Über dieses Thema können wir auch zur fläche unter dem aufgeständerten Riegel. sind, der ist nur 2,40 m hoch. Dann wirken Farbigkeit und zum Ausdruck kommen. Wenn man will, die Turnhalle unter der die Gänge mit 2,70 wieder höher. H+K Hinter diesen Fassaden sind die Halle unter Glasbausteinen. Wenn die B Mit den öffentlichen Bauten, mit diesen Theorieräume. Der eine größer, der andere Sonne hoch steht, bekommt sie genug öffentlichen Bauten bereichert man die kleiner. Eigentlich wollten wir nur zeigen Tageslicht. Bei Nacht und beleuchteter Stadtlandschaft. Auch wenn ich an Eure wo Theorie-, wo Übungsräume sind. Turnhalle entstehen schöne Lichtsituatio- Kirche denke. Hat sich Eure Haltung gegen- Die zweite Glasfassade aus Lamellen hat nen in der Halle. über dem Gebrauch einer öffentlichen die Funktionen von Beschattung, Lärm- B Technologie ist in der Fassade und in der Planung zur Gestaltung der Stadt geändert? schutz und Klimahülle. Wir wollten nichts gesamten Architektur sehr präsent. Nimmt Denkt Ihr heute eher von Eurer Planung Verspieltes in die Schule bringen. In einer Eurer Meinung nach dieser Einfluss in als Einzelstück? Berufsschule braucht es vielleicht im Zukunft noch zu? Funktioniert Eure Archi- D Ich denke es hat sich die Sprache, der Gegensatz zu einer normalen Oberschule tektur auch ohne hochtechnische Fassade Ausdruck sehr geändert, aber der Wille zur keine Identifikationsmöglichkeit mit einem oder wäre das was ganz anderes? Stadtgestaltung ist immer noch da. bestimmten Klassenraum von außen, da H+K Auch frühere Architekten haben immer H+K Was uns betrifft, haben wir Architekt die Schüler mehre Räume belegen und auf die jeweils neueste Technologie zurück- Barth gebeten (unser beider Professor), zwischen ihnen wechseln. gegriffen. Wir hätten die Lamellen wohl einen Artikel für unsere Ausstellung zu D Die Fassade ist in sich ein Kunstwerk, nicht eingesetzt, wenn nicht die Landesre- schreiben. Für uns eher überraschend hat ich bewundere Eure Fähigkeit in der Aus- gierung damals zusätzliche Mittel zum Heiz- er den städtebaulichen Ansatz in unseren führung. Nur – muss sie in ihrer technoiden wertsenken zur Verfügung gestellt hätte. Projekten gefunden und gewürdigt, weil Form so stark sein? Unser Klimatechniker wollte das nächtliche sich die Uni davon wegbewegt, und das H+K Wir wollten das Gebäude von außen Auskühlen des Gebäudes verhindern. immer unwichtiger wird. Für uns war das so zurückhaltend wie möglich machen: D Zum Thema des Raums: Die Halle ist stets selbstverständlich. Davon kommt Beton grau, Fenster schwarz… zweifellos Zentrum der Schule, die Dach- man nicht los. D Im Inneren gibt es nur Orange und Grün struktur wie oft bei Euren Bauten statisch am Boden. innovativ, zweifellos das Herz der Schule. H+K Es gibt auch z.B. Gelb im Sekretariat. “Morale e stile” (Paolo Bonatti) In den Gängen war es dann aber beklem- Bei den Friseuren durften wir keine Farbe mend. Sie sind teilweise nur künstlich Nella città di Bolzano sono stati numerosi verwenden. Das stört beim Haarefärben. belichtet und bilden keinen Zwischenraum, gli episodi di trasformazione urbana in cui D Vielleicht sprechen wir vor den Farben als „Auch-Aufenthaltsfläche“, als Pufferzone nuovi edifici di grandi dimensioni sono von den internen Gemeinschaftsräumen. zur Halle. Warum sind die so reduziert? inseriti nel tessuto urbano esistente; il più Die Gänge scheinen mir zu streng. Mir hat das Herz weh getan! Das war eine delle volte passano inosservati, malgrado H+K Als Sammelraum gibt es die Ein- Enttäuschung, diese Gegensätze. Wieso la loro ampiezza, mimetizzati nell’ambiente gangshalle, 5 Geschosse hoch und dazu kriegen die nix von der Halle? Warum sind circostante con il “decoro” delle facciate, jeweils die drei Gänge, welche die ein- sie so kalt weiß? talvolta, come nel caso della scuola di via zelnen Baukörper erschließen. An internen H+K Grundsätzlich lebt Architektur von Roma, incontrano le critiche della popo- Gemeinschaftsräumen war’s das. Es gibt Gegensätzen. Wenn alles groß, hell und lazione che pare essere poco propensa noch die Pausenfläche auf Ebene 6 mit 3 m weit wäre, würde man es nicht mehr ad accettare l’architettura contemporanea. hohen Umfassungswänden, mit Holz erkennen. Es kommt auch aus dem Konzept L’impatto della scuola professionale si verkleidet. Auf die Stadt schauen kann der verschiedenen Blöcke im Gebäude. coglie immediatamente, innanzitutto per il 45 Fotos Bildraum suo volume, che anche se realizzato al 70%, realizzazione dei palazzi per uffici ai piani si impone già ora nell’ambiente circostante di Bolzano. L’iter che ha portato alla co- ed in secondo luogo per l’immagine di struzione ed ampliamento della scuola architettura industriale e di macchina, che professionale è iniziato nel 1991 con un denotano sia i materiali utilizzati che la concorso di progettazione che comprende- facciata su strada essenzialmente chiusa, va anche la sistemazione dell’impianto con le poche finestre ricoperte da una rete urbanistico di una parte dell’isolato per di acciaio. Dal punto di vista urbanistico attrezzature pubbliche tra via Roma e la costruzione della scuola professionale Rovigo, in cui si trovavano le scuole prima- ben rappresenta le tendenze da tempo in rie, la chiesa di Regina Pacis con il teatro atto in quasi tutte le città d’Europa di densi- Cristallo, l’antica chiesetta della Visitazione ficazione dell’ambiente costruito e di satu- con la piccola porzione di campagna circo- razione degli spazi ancora liberi con il stante, la fiera, destinata poi ad essere contestuale ampliamento delle funzioni di spostata, con il palazzo del ghiaccio suc- centro urbano ai quartieri limitrofi, legato cessivamente demolito. La soluzione pro- peraltro all’espansione della città in peri- gettuale di concorso è ancora percepibile feria. A Bolzano tale processo appare in nell’asse longitudinale su cui è impostata modo più evidente all’inizio degli anni ’90 la costruzione della scuola e che attraversa con la costruzione del nuovo palazzo per da est ad ovest il lotto con un percorso uffici della provincia in piazza Stazione, con pedonale da via Roma alla chiesetta della la trasformazione della zona ex Fiat in Visitazione (peraltro destinato piazza Adriano, via Druso, con la costru- ad essere interrotto) e nel sedime del corpo zione dell’università e prosegue con la principale della scuola che ricalca la di- mensione della vecchia scuola professio- dovuto alla scala dell’intervento, viene edificato precedentemente. Questa è di- nale, la quale in origine doveva essere solo ulteriormente rimarcato dalla semplifi- ventata la risposta dei progettisti al caos ristrutturata e che poi è stata demolita. cazione dei materiali utilizzati, ridotti a tre della città edificata con cui è difficile L’impostazione di progetto ha privilegiato elementi fondamentali, cemento a vista, rapportarsi, se non utilizzando un linguag- gli spazi interni, la scuola vive infatti vetro ed acciaio, contribuiscono al senso di gio che permetta di poter connotare l’opera attorno al cortile coperto centrale e si separazione di questa nuova architettura in modo inequivocabile. La difficoltà di sviluppa lungo l’asse longitudinale da est dal suo contesto. In ciò si può leggere sia comprensione di questo linguaggio fa ad ovest, che porta all’interno dell’isolato la qualità dell’architettura contemporanea parte del mondo contemporaneo, Adorno e che può rappresentare, in futuro, un cui l’evoluzione tecnologica permette di scriveva nel 1945 nell’articolo “Morale e importante percorso urbano da completare semplificare la scelta dei materiali utilizzati stile”: …lo scrittore (l’architetto) farà l’espe- con una griglia di percorsi e spazi pedonali (peraltro ricorrendo a processi costruttivi rienza che, se si esprime con precisione, per privilegiare l’accessibilità ai diversi assai complessi), sia la sua evoluzione con scrupolo, in termini oggettivamente edifici pubblici dall’interno dell’isolato verso la scultura cui la materializzazione adeguati, quello che scrive (progetta) pas- anziché dalle strade circostanti. Questa delle facciate tende ad assimilarla; la serà per difficilmente comprensibile, men- impostazione è stata poi contraddetta dalla loro superficie (che oggi può assumere la tre se si concede una formulazione stracca costruzione della nuova piazza affacciata parvenza di qualsivoglia materiale co- e irresponsabile, sarà ripagato con una su via Roma ed avulsa dal contesto degli struibile) è la superficie di una scultura. certa comprensione. Il rigore e la purezza edifici pubblici retrostanti, separata anche In ciò la scuola professionale si delinea dell’espressione linguistica, pur nell’estre- dall’ingresso alla scuola, in prossimità come un esempio paradigmatico dell’ar- ma semplicità, operano un vuoto. La sciat- del quale la superficie della piazza è inter- chitettura contemporanea, la quale si teria di chi nuota secondo la corrente fami- rotta da una larga fenditura realizzata per esprime spesso con opere perfettamente liare del discorso passa per un segno di poter illuminare i locali sottostanti. definite in se stesse in un linguaggio forte, affinità e contatto: si sa quel che si vuole Le facciate della scuola, il cui forte impatto ma peraltro impermeabile al contesto perché si sa quel che l’altro vuole. 48 April Aprile 2005 turrisbabel 66 Oswald Zoeggeler Theoria Der Innenraum der Stadt Architektur wurde bestimmt nicht erfun- einen Brunnenplatz, und diese Plätze sind den, um Häuser zu bauen. Die Bau- und mit Straßen verbunden. Leon Battista Städtebaukunst entstand aus der Notwen- Alberti hat das genauer definiert, als er digkeit unseren Lebensraum zu gestalten. sagte, dass eine Stadt mit ihren Straßen Wichtig dabei ist der Raum, der künstlich und Plätzen die Wohnung der Gemein- in die Natur gebaut wird und der sich schaft ist, die Gänge dieser Wohnung sind für unser Leben besser eignet. Die Natur die Straßen und die Zimmer ihre Plätze. hat ihr eigenes Leben und ihre eigenen Ebenso ist die Wohnung wie eine Stadt im Gesetze und ist nicht immer menschen- kleineren, privaten Maßstab. G. B. Nolli freundlich. Ihre Orte sind zu kalt, zu warm, zeigt in seiner „Nuova Pianta di Roma“ aus zu nass und zu steinig oder zu sumpfig, dem Jahre 1748 den Innenraum der Stadt und wir sind zu verwöhnt und zu degene- sehr deutlich. Er zeichnet alle öffentlich riert, um längere Zeit in der „reinen“ Natur zugänglichen Flächen der Stadt, Straßen, zu überleben. Der gebaute Raum der Plätze, Passagen, Innenhöfe, Kreuzgänge, Architektur ist vor allem eine Abgrenzung Loggien, öffentliche Hallen, Säle und und ein Schutz gegen diese Natur. Der Kirchen. Der Rest des Planes, der private Lebensraum der Menschen hat zwei Berei- Raum der Stadt, ist dunkel schraffiert. che, einen privaten des Einzelnen, der Die Stadt erscheint somit als einziges Familie, und einen für das öffentliche „Bauwerk“, welches den öffentlichen und Leben der Gemeinschaft. Die private Woh- den privaten Lebensraum beherbergt. nung hat einen Wohnraum, Schlafzimmer, Die Wände, die den privaten Raum vom Küche und Bad, und der „Wohnraum“ der öffentlichen Raum trennen, die Außen- Gemeinschaft, der Innenraum der Stadt, wände der einzelnen Gebäude, sind gleich- hat einen Marktplatz, einen Theaterplatz, zeitig die Innenwände des öffentlichen 1 Raums, sie sind Platz- oder Straenwände. Der Innenraum der Stadt ist ein hierarchisches Gewebe von Straßen und Plätzen, in welchem die einzelnen Orte und Räume ihre besonderen Rollen haben und untereinander in genauen Beziehungen stehen. Die städtebauliche Qualität dieser Stadträume ergibt sich aus der Überlagerung und aus der Komplexität der Formen und der Nutzung. Diese Orte wurden meistens über Jahrhunderte belebt, und jede Zeit hinterlässt ihre Spuren, die sich wie eine wertvolle Patina einprägen. Unsere Städte haben nur im historischen Zentrum ihre Qualitäten, ihre Charakteristik. Hier ist das Gewebe ihrer Stadträume, der Straßen und der Plätze, am dichtesten, hier ist die Struktur verdichtet und die Überlagerung der Funktionen am reichsten. Nur im Stadtzentrum unterscheidet sich Siena von Palermo und von Hamburg, in der Peripherie sind sie alle gleich zufällig zersiedelt mit monofunktionalen sterilen Zonen und technologischen Verkehrsverbindungen. Seit 1950 hat das Städtebaugesetz mit seinen Zonen, April Aprile 2005 turrisbabel 66 Der Innenraum der Stadt – Theoria 2 1 Nuova Pianta di Roma, 1748 2 Positiv–Negativ Standards, Normen und Abständen mehr überließ man einen Marktplatz. Fünfzig als die beiden Weltkriege davor zur Zer- Jahre nach der französischen Revolution, störung der Stadt beigetragen. Der Stad- als man langsam daran glauben musste, traum wird nicht mehr geplant, nicht mehr fing man an, Bibliotheken Theater und von Architekten gezeichnet, dafür aber Gärten für das Volk zu bauen. Als Gottfried werden die Erweiterungszonen von Ur- Semper in Dresden den Bereich hinter banisten mit abstrakter Sterilität wissen- dem Schloss und der Kirche bis hin zum schaftlich berechnet. Das könnte notfalls Zwinger in einen öffentlichen städtischen ein nicht notwendiger erster Schritt sein, Raum umgestalten sollte (1835–1846), dann jedoch müsste man sich wieder mit suchte er nach Vorbildern in der Geschichte der Form der Stadträume befassen. der Architektur. Im antiken Rom fand er Die heutigen Erweiterungszonen sind keine die Stadt, die am meisten für die Bürger Städte, sie sind eine Ansammlung von und für das Volk gebaut hat: Die Kaiserfora, freistehenden Einzelgebäuden, der Raum jene großzügigen Plätze mit Tempeln, dazwischen ist eine zufällige Restfläche, Hallen, Basiliken und Märkten, die ein weder Straße noch Platz und ohne jede Kaiser nach dem anderen seinem Volke Qualität eines städtebaulichen Innenraums. schenkte. Neben diesen bauten die Römer Die Gebäude dieser Zonen könnten Meis- Thermen, Bibliotheken, Gymnasien, terwerke der Architektur sein, sie werden Arenen und Stadien, wie man es nie vor- jedoch noch lange keine Stadt ergeben. her und nachher in der Geschichte ge- Die „modernen“ Peripherien müssen erst sehen hatte. Semper plante und baute in zu Städten verdichtet werden. Es ist hier Dresden ein neues Stadtzentrum, ein wie bei der Sprache: Ein Gedanke kann in großartiges Forum mit Oper, Pinakothek langen Prosaseiten ausgedrückt werden, und mit einer Orangerie. wenn man jedoch den Text, bei gleich- Die Forumstheorie wird ihn sein ganzes bleibendem Inhalt, auf einen Satz reduziert, Leben lang verfolgen und viel später baut verdichtet, wird dieser zur Poesie, zur er in Wien im Anschluss an die Burg ein Dichtung. Die Verdichtung der Stadt bedeu- noch größeres Forum mit Exedren, dem tet einerseits eine höhere Dichte des Burgtheater und mit den zwei Museen. gebauten Volumens und andererseits eine Die Platzwände, die Fassaden der Gebäude Konzentration des öffentlichen Raumes, seines Forums, wollte er im römischen Stil, der Straßen und Plätze. Jede Stadt, jedes weil dieser für eine soziale Einrichtung, Dorf hat mindestens einen „natürlich für einen Platz für die bürgerliche Gesell- gewachsenen“ Platz, einen Markt- oder schaft, geeigneter sei. Er mochte die Ab- Kirchplatz. In den Jahrhunderten vor 1850, strakten und die Puristen nicht und schließ- wo die Mächtigen, die Könige und die lich baute man in Rom die Außenfassade Fürsten, die Päpste und die Bischöfe haupt- des Kolosseums mit den drei Säulen- sächlich an sich selbst und an die eigene ordnungen problemlos übereinander, auch Macht glaubten, bauten diese die Biblio- wenn die Griechen für diese Entwicklung theken, die Pinakotheken, die Theater und über sechshundert Jahre investierten. die Gärten für sich selbst, dem Volke Für die gesamte Götterwelt bauten die 49 50 Theoria – Der Innenraum der Stadt April Aprile 2005 3–4 5 Römer ein Pantheon. Am Anfang des 19. Jahrhunderts war das Londoner „Westend“ eine westlich der Stadt, der City, gelegene Vorstadt, welche nach einem nahezu regelmäßigen Raster verbaut war. Von 1810 bis 1827 plante und baute John Nash in diese homogene Vorstadtstruktur ohne städtebauliche Anziehungspunkte eine Achse mit Zentrumsfunktionen vom Regents Park bis zum St. James Park. Diese Achse wurde teilweise erweitert, teilweise neu eingeschnitten und mit Plätzen und wichtigen Bauten zu einem städtischen Raum, zu einem neuen Zentrum verdichtet. Der Regents Park wurde neu gestaltet und mit den großartigen Terrace Houses umrahmt, von da führt der öffentliche Raum über Park Square und Park Crescent zu Portland Place und weiter zu Oxfort Circus, Regent Street, Picadilly Circus, Waterloo Place und über die Pall Mall zum St. James Park, wo er mit der Carlton House Terrace, 3 Semper, Dresden 4 Semper, Wien 5 Nash, Regent Street in einer seiner Wichtigkeit entsprechenden Weise, abgeschlossen wird. turrisbabel 66 April Aprile 2005 turrisbabel 66 Theoria Carlotta Polo Piazza pulita Sul dizionario della lingua italiana Zingarelli to. La piazza si trova così ad affrontare alla parola “piazza” si riscontra come almeno in occidente una grave crisi d’iden- prima voce: “elemento della città originato tità e perdita d’interesse. Penso per esem- dall’allargamento di una via, con funzione pio alla nostra piazza più rappresentativa, di nodo nella rete stradale”. Se pensiamo a piazza Walther, che vive grazie agli eventi piazza Adriano, piazza Mazzini o piazza turistici più svariati, che mettono in scena Verdi per esempio, questa definizione si di volta in volta un allettante teatrino e che addice bene a questi luoghi, dove è il traf- ha perso la sua funzione d’incontro al cen- fico a dettarne il ritmo e dove gli spazi pubblici sono spazi di risulta. Eppure in architettura e nel nostro immaginario collettivo il termine piazza ha significati ben più profondi e diversificati, legati all’idea tramandataci nella storia della piazza antica, ovvero l’agorà greca, che era un luogo d’incontro e di comunicazione tra le persone innanzitutto. Se analizziamo per esempio la piazza di Marrakech, una piazza sicuramente ancora molto vitale, ci rendiamo conto che quello che crea realmente la sensazione di piazza non sono certo l’incontro di più strade né le facciate degli edifici prospicienti né le proporzioni e nemmeno la pavimentazione, bensì è l’interagire tra gli uomini ed i diversi punti d’incontro tra di Illustrazione da: “Las ciudades inasibles”, Fisuras, Madrid, pag. 182 loro che quotidianamente si rinnovano. tro della città. In realtà lo scopo ultimo, Infatti questo piazzale svuotato delle perso- ovvero gli acquisti, viene mascherato tra- ne sembra più un parcheggio e l’essenza di mite queste scenografie commerciali nei questa piazza è il risultato del desiderio e nostri centri storici, compromessi nella loro l’occasione che in quella società le persone antica essenza, quale era la densità d’inte- hanno di scambiarsi opinioni, esperienze e ressi e funzioni che portava al confronto e contatti. La nostra società ha sicuramente all’incontro tra le persone. Rispondere a lo stesso bisogno di dialogare, ma, attra- questa situazione con piazze sempre più verso la tecnologia dell’informazione, le “pulite” forse non è proprio l’approccio più opportunità di comunicazione si sono indicato, perché sono vuota scenografia ampliate enormemente soprattutto in per produzione di teatrini commerciali. maniera unidirezionale, mentre lo scambio In controcorrente oggi stanno nascendo e diretto tra più individui è stato relegato a sempre di più si affermano progetti alter- spazi di ritaglio sia fisici che temporali. nativi, frutto del lavoro di architetti, artisti, Oggi riusciamo a vivere a stretto contatto sociologi, ecc., che hanno riconosciuto il con i nostri simili e non sapere nulla di fenomeno alla radice e che propongono loro, mentre possiamo comunicare i nostri nello spazio pubblico nuove condizioni per pensieri a persone che vivono magari dal- quella comunicazione tra gli uomini fonda- l’altra parte del globo e possiamo essere mentale alla rivitalizzazione dei nostri nodi “informati” di avvenimenti che accadono a urbani. Esiste una gamma vastissima di molti chilometri di distanza, mentre non progetti che, con escamotage anche molto abbiamo la sensazione diretta di quello che originali, rendono visibili i legami latenti e avviene nel nostro quartiere, nella nostra promuovono la socialità, riospitando nella città. Lo spazio pubblico non è sparito, ma città l’innato desiderio d’incontro e di fuga è mutato ed ha cambiato forma e significa- dalla dimensione introversa del privato. 51 52 Theoria April Aprile 2005 turrisbabel 66 Karin Kretschmer Athen, Venedig, Kassel, drei Epochen und ihre Plätze Städte sind Konzentrationen von Menschen, Architektur der Stadt nieder: Der Woh- Funktionen, Gebäuden… Es entsteht ein nungsbau war einfach und folgte immer Gefüge von Körpern und Räumen, in dem demselben Schema, während sich die das Recht der einzelnen Bürger auf den Gemeinschaft und das Prestige der Stadt eigenen Raum und die private Sphäre mit in kunstvollen Kollektivbauten ausdrückten, dem Anspruch der gesamten städtischen denen ein so immenser Wert beigemessen Gesellschaft auf gemeinsame Räume zum wurde, dass die Entscheidung über ihre Ausgleich kommen muss… Städtische Planungen in der Volksversammlung gefällt Räume sind in erster Linie Straßen und wurden. Für die griechische Auffassung Plätze… Beide erhalten ihren spezifischen einer gut funktionierenden Demokratie war räumlichen Charakter aus dem Verhältnis der ständige, rege und offene Gedanken- der Grundfläche zu den begrenzenden austausch unter den Bürgern eine Grund- Flächen oder Baukörpern. (1.1, S. 25) voraussetzung. So schreibt Sennett, dass Aber wird die Platzgestalt wirklich nur von die athenische Demokratie großen Wert dem Verhältnis der Grundfläche zu den darauf legte, dass ihre Bürger den anderen sie begrenzenden Volumen bestimmt? ihre Gedanken in derselben Weise offen Welches sind die anderen Faktoren, die legten, wie die Männer ihre Körper ent- den jeweiligen Platz zu dem werden ließen, blößten. Diese gegenseitigen Akte des was er ist? Mit diesem Artikel soll ver- Offenlegens sollte den Zusammenhalt sucht werden, anhand von Plätzen dreier zwischen den Bürgern festigen (2, S. 43) Städte in drei verschiedenen Epochen her- und das Gemeinschaftsgefühl stärken. auszufinden, welche weiteren Umstände Um diesen freien Gedankenaustausch zu die Gestalt der Plätze bestimmt haben, ermöglich, bedurfte es eines geeigneten, inwiefern z.B. politische und wirtschaftliche öffentlich zugänglichen Raums, der in der Kräfte Einfluss auf ihre Form genommen Agora von Athen in idealer Form gegeben haben. war. Die Agora bot mit ihrer losen, um eine große leere Fläche gelegenen Anordnung Athen – Klassisches Griechenland von einzelnen Gebäuden für Politik, Kultur, Handel und Religion die Möglichkeit, frei Athen um 400 v. Chr. ist ein blühender und ungezwungen umherzuwandeln, zu Stadtstaat, in dem erstmalig die Regie- debattieren, an Gerichtsverhandlungen rungsform der Demokratie ausgeübt wird. teilzunehmen, aber auch theatralischen Die Stadt besteht aus einer Masse von Darbietungen beizuwohnen und religiöse Wohnhäusern, aus deren Mitte sich die Handlungen vorzunehmen. Unter diesem Akropolis und nordwestlich von ihr die Aspekt gesehen war die Agora kein Platz Agora, das kulturelle, wirtschaftliche und im eigentlichen Sinn, sondern eher ein politische Zentrum der Stadt, erheben. Bewegungsraum. Laut Sennett waren in Die später so typische Verteilung von ver- der griechischen Kultur Gehen und Stehen schiedenen Funktionen auf verschiedene ein Ausdruck des Charakters, der sich folg- Plätze (Religion, Politik, Wirtschaft) trifft lich an diesem Ort voll entfalten konnte. man nicht an, da ein Gegensatz zwischen Das freie Umherwandeln wurde nicht nur weltlicher und kirchlicher Macht den durch die große stadträumliche und bau- Griechen unbekannt war. Der griechische liche Offenheit gefördert, sondern auch Bürger widmete sein Leben, Tun und durch die Tatsache, dass die Agora ein Handeln ausschließlich der „Polis“: ungerichteter Platz war, d.h. sie war weder Das Individuum galt nichts, die Vaterstadt auf ein Zentrum noch auf eines der hingegen alles. Dies schlug sich in der sie umgebenden Gebäude ausgerichtet. April Aprile 2005 turrisbabel 66 Athen, Venedig, Kassel, drei Epochen und ihre Plätze – Theoria Ein weiterer Grund für die äußerst freie Gebäude konzipiert. Es gab auf der Agora Gestaltung des Bereichs der Agora dürfte fast keinen Bereich, der dem athenischen gewesen sein, dass die Idee der Polis … Bürger nicht zugänglich und der nicht von politisch-sozialer Natur war. Sie verbindet außen einsichtig gewesen wäre. sich nicht mit einer räumlich-architektonischen oder formal-symbolischen Vorstel- Venedig – Mittelalter lung (1.1, S. 165). Ein typisches Gebäude der Agora ist die Stoa, ein längliches, zur Die Entwicklung der Plätze Venedigs wurde Rückseite hin geschlossenes und zur hauptsächlich durch drei Faktoren beein- Platzseite hin offenes und nur mit Säulen flusst: Die Topographie, die Oligarchie des versehenes Bauwerk. Sie diente keinem Patriziats mit seinem ausgeprägten Be- besonderen Zweck, sondern schuf einen streben, die Macht untereinander zu ver- geschützten öffentlichen Treffpunkt am teilen, und vor allem der Wandel von einer Rand der Agora. Die massive Rückfront bot landwirtschaftlich geprägten Ansiedlung Abgetrennter Bereich Schutz und Abgrenzung zu den Wohn- über eine unabhängige reiche Handels- Peristyl vierteln, die offene Vorderseite gewährte stadt hin zu einer Stadt der Politik und Münzstätte freien Ein- und Ausblick auf den Platz und Kultur. Im frühen Mittelalter entwickelte Süd-östlicher Brunnen stellte einen direkten Kontakt zu dem sich eine geschlossene Bebauung vor- dortigen Treiben her. Nicht nur die Stoen wiegend längs der natürlichen Kanäle. waren als baulich und funktional offene Auf ihrer Rückseite lagen in der Inselmitte im 3. Jh. v. Chr. 10 Kerameikos 11 Stoa des Zeus Eleu- (Abb. aus 3) terios (Basileios?) 1 Strategeion 2 Tholos 3 Bezirk der eponymen 12 13 14 15 18 19 20 23 24 Plan der Agora von Athen Heroen 4 5 6 7 Metroon Bouleuterion Tempel des Hephaistos Tempel des Apollo Patroos Altar der zwölf Götter Tribunal Südliche Stoa Theseion (sog. Heliaia) Süd-westlicher Brunnen 53 Campo San Polo, Verkleinerung nach Daretti (1961 / Abb. aus 4) Brachflächen, die landwirtschaftlich genutzt große Macht besaß, lässt sich aus der ab- wurden und teils mit einfachen Holz- seitigen Lage der Bischofskirche San Pietro häusern bebaut waren. Mit zunehmender di Castello ablesen. Die Kirche von San Besiedlung nahm die Zahl der Pfarrkirchen Marco hingegen unterstrich in ihrer Funk- zu (mehr oder weniger jede Insel, sprich tion als Hauskirche des Dogen und ihrer Quartier, besaß eine), und das Innere der Lage an der Piazza di San Marco dessen Inseln wurde zum ungepflasterten Kirch- Machtanspruch in weltlichen und religiösen platz mit Friedhof und zum Knotenpunkt Dingen. Der Markt von Rialto befand sich der beiden unabhängigen Wegenetze zu in zentraler Innenstadtlage, im Bereich der Wasser und zu Land. Schon früh wurde die ersten Ansiedlungen. Im Gegensatz zu Kirche in ihrem Anrecht auf den eigenen anderen mittelalterlichen Städten lag in Grund eingeschränkt und musste u.a. Venedig die politische und die wirtschaft- Wegerecht gewähren (häufig quer über die liche Macht ausschließlich in Händen des Friedhöfe). Auf den Flächen der späteren Patriziats. Gilden und Zünfte besaßen kein Campi gab es keine Bebauungsgrenzen, großes politisches Gewicht und wurden und die Eigentümer konnten ihr Land hauptsächlich mit sozialen Aufgaben verkaufen und verpachten, wie es ihnen betreut. Sie treten architektonisch erst in beliebte, was einer gesamtheitlichen Platz- späteren Jahrhunderten mit den „Scuole“ gestaltung und -entwicklung entgegen- im Stadtbild in Erscheinung. Das Patriziat wirkte. Schon früh entwickelten sich auch war sehr darauf bedacht, niemals einer in Venedig die drei für mittelalterliche einzigen Person zuviel Macht zukommen Städte typischen Zentren von Kirche zu lassen und gründete eine Vielzahl von (S. Pietro di Castello), Politik (San Marco) Kontrollorganen, Magistraten, Gremien, und Wirtschaft (Rialto) mit ihren entspre- Gerichten etc., die alle dazu dienten, die chenden Plätzen. Sie waren über lange Zeit politische Unabhängigkeit der Stadt zu hinweg die einzigen gepflasterten Plätze sichern und einen ertragreichen Handel der Stadt. Dass die Kirche in Venedig keine zu gewährleisten. Die Regierung nahm ab April Aprile 2005 turrisbabel 66 Athen, Venedig, Kassel, drei Epochen und ihre Plätze – Theoria dem 13. Jahrhundert auch die Kontrolle denfolgen zusammen. Das Erscheinungs- sentativen Stadtplatz ausgebaut wurde, und Steuerung der vor allem urbanisti- bild der Campi wurde nicht mehr durch ist der Campo San Polo. Der Platz liegt schen Bautätigkeit in ihre Hände und er- locker aneinandergereihte Häuser und Calli in der Mitte einer Insel und besitzt an ließ entsprechende Gesetze. Die Stadt mit wechselnden Bebauungshöhen seiner SW-Ecke eine traditionell geostete konnte nun u.a. ehemals privaten Grund geprägt; vielmehr wurde die alle Platz- Kirche, deren Apsis in den Platz hineinragt. zu kommunalem erklären, um ihn öffent- seiten umfassende geschlossene Bebauung Wie auch bei einigen anderen aus den licher Nutzung (z.B. als für die Stadt so zunehmend zur Regel. Erst damit entwi- Anfangszeiten Venedigs unverändert wichtige Marktfläche) zuzuführen. Häufig ckelten sich die Campi allmählich zu drei- erhaltenen Campi, liegt der Platz hinter der handelte es sich dabei um Teiche und dimensionalen Stadträumen. Früher hatten Kirche, da es sich um ein zugeschüttetes Sumpfflächen, die zur Landgewinnung die freistehenden Kirchen die Campi ehemaliges Sumpfgebiet handelt. aufgeschüttet wurden und laut einem beherrscht; zwischen dem späten 13. und Im Zuge der Einflussnahme der Regierung Gesetz von 1288 nicht mehr bebaut werden 15. Jh. wurden sie mehr und mehr mit auf die Stadtentwicklung und das Bau- durften, sondern dem Nutzen und der Wohnhäusern umbaut. [...] Die Bebauung geschehen wurde der Sumpf 1287 zu Bequemlichkeit aller Venezianer dienen um die Plätze war dicht geworden und zu einem öffentlichen Gewässer erklärt und sollten (4, S. 47). Auch der Verkauf von einem ersten Abschluss gekommen. kurz darauf zugeschüttet. Ab 1292 fand Grundstücken war nicht mehr ohne wei- Und diese Plätze waren nicht mehr nur die auf ihm bereits ein Markt statt. Am südli- teres möglich. Ein weiteres staatliches als Campi betitelten Freiflächen, sondern chen Platzrand befindet sich die älteste Eingreifen bestand in der Erstellung einer durch Architektur definierte Räume. Im Bebauung in Form kleinteiliger, einfacher Baugesetzgebung. Durch diese wurden Rahmen der Entwicklung des Profanbaus und ungeordneter Wohnbauten, während u.a. die Bebauungslinien festgelegt, die wurden die Campi baulich zu städtischen die Ostseite von sich zu dem Platz hin nun nicht mehr den Kanälen und der Plätzen (4, S. 87). Ab dem 16. /17. Jahr- orientierenden Palästen besetzt ist, deren Topographie folgten, sondern als gerade hundert, als Venedig seine wirtschaftliche Bauflucht aber noch eindeutig an dem Linie zwischen schon bestehenden bau- Vormachtstellung verloren hatte und seine Verlauf des dort verlaufenden Kanals lichen Fixpunkten gezogen wurden oder Stärken auf dem Feld der Politik und ausgerichtet ist. Die Nord- und Westseite aber einer mehr oder weniger rechtwink- Diplomatie entwickelte, begann ein adä- hingegen werden durch neuere Paläste ligen großräumigen Planung, die entspre- quater Ausbau der Plätze, um den Hinter- gebildet, die den geraden, durch die chend gesamtstädtischen Bedürfnissen grund für entsprechende Veranstaltungen Magistrate vorgegebenen Baulinien folgen. erfolgte, entsprangen. Diese großflächigen politischer und kultureller Art zu bilden. Wie oben bereits erwähnt, war eine Ver- Planungen schlossen erstmals auch die Zusammenfassend kann Petra Wichmann lagerung im Erwerbswesen vom Seehandel Konzeption von Landwegen und Plätzen wie folgt zitiert werden: Die Umwandlung zu Kapitalgeschäften hin der anfängliche schon im Vorfeld der Bebauung mit ein der noch weitgehend feudalen und privat- Ausschlag für den Bau von landseitig (z.B. Cannaregio). Hier wurden die Plätze rechtlichen, d.h. durch einzelne Insel- gelegenen Palästen, im Falle vom Campo gebildet, indem in dem System aus Ka- bereiche geprägten Ansiedlung in ein ein- San Polo gehörten z.B. die Paläste Soranzo nälen, Wegen und Baublöcken Raum für heitliches, von der Kommune kontrolliertes und Garzoni Bankiersfamilien. Wie viele einen solchen freigehalten wurde. Auch Stadtgebilde erfolgte in dem hier be- andere Plätze, wurde auch der Campo San die Kirchen mussten sich dieser Struktur sprochenen Zeitraum (Ende 13. bis Mitte Polo in späteren Jahrhunderten mit zu- unterordnen und konnten meist nicht mehr 15. Jh.) schrittweise. Vor allem kam es zur nehmendem Reichtum der Stadt und deren geostet errichtet werden. Nachdem die Einschränkung kirchlicher Vorrechte und zur Bewohner zu Repräsentationszwecken Landwirtschaft und die handwerklichen Zurückdrängung kirchlichen Grundbesitzes. ausgebaut. So stellten die Anwohner des Tätigkeiten, die eine Beeinträchtigung oder Organisatorische Voraussetzung hierfür Platzes anlässlich des Besuchs Kaiser Brandgefahr für die Stadt darstellten, durch war die Schaffung eigener Ämter und eines Friedrichs II., der in ihren Häusern wohnen die Staatsgewalt in die Randbezirke oder Gerichtshofes für die verschiedeneren sollte, den Antrag, den Campo einebnen auf andere Laguneninseln verlegt worden Aufgaben des Stadtausbaus im 13. Jahr- und pflastern zu dürfen, einen neuen waren (z.B. die Glasbläsereien nach hundert. In diesem Rahmen nahm die Brunnen errichten sowie den Schießstand Murano), und sich die Stadt wirtschaftlich Kommune erstmals entscheidenden Ein- entfernen zu dürfen. Was bis dahin immer mehr vom Meer abkehrte, wandte fluss auf den Platzausbau. Es sind zwar charakteristisch für die Campi und teilweise sich die Bebauung immer stärker den keine städtischen Maßnahmen bekannt, die Grund ihres Entstehens war – Schieß- landseitigen Plätzen zu, und es entstanden direkt den Ausbau der Campi zum Ziel stände, Friedhöfe… –, begann zu stören. Paläste, die zunächst noch eine Wasser- gehabt hätten. Jedoch lassen sich ver- Die neuen Plätze entstanden, indem und eine Landfassade besaßen, aber mit schiedene Einzelmaßnahmen nachweisen, alte Funktionen zurückgedrängt und die der Zeit sich immer öfter nur noch auf die die in ihrem Zusammenwirken entschei- mit ihnen verbundene Gestaltung der Campi hin orientierten und sie zu reprä- dend waren für die nächste Phase der Campi entfernt wurde. Die Campi Venedigs sentativen Plätzen werden ließen. Platzausbildung (4, S. 48). Ein typisch sind also keine zufällig leergebliebenen Die unterschiedlichen Privatbauten fügten venezianischer Platz, der seine Anfänge im Areale in der Stadt, sondern eigens ge- sich mit der Zeit zu kontinuierlichen Fassa- Mittelalter hat und später zu einem reprä- schaffene Freiflächen (4, S. 93). 55 56 Theoria – Athen, Venedig, Kassel, drei Epochen und ihre Plätze Kassel – Zwischen Spätbarock und Frühklassizismus April Aprile 2005 turrisbabel 66 band die Altstadt mit der Neustadt. Sie (die Königsstraße) ist also noch die barocke Achse, die Prachtstraße des Königs, die vom Zu Beginn der Regierungszeit von Landgraf Königstor kommend, im „place pour le roi“ Friedrich II., die von 1760 bis 1785 dauerte, ausläuft, in dessen Mitte als Point de Vue bestand Kassel aus einem befestigten mittel- die Statue des Herrschers stehen sollte (6, alterlichen Stadtkern, der kurz zuvor für die S. 65). Die anderen Achsen enden jedoch Hugenotten erbauten Oberneustadt und dort, wo sie auf bereits vorhandene Bebau- einer großen barocken Parkanlage. Es ist ung stoßen, als „Stummel“. Auch die ge- die Übergangszeit zwischen dem sich kunst- plante Statue in der Platzmitte wird nie aus- geschichtlich im Barock ausdrückenden Ab- geführt. So blieb der Königsplatz als barocke solutismus und der Aufklärung, respektive Platzanlage ein Torso, da er in einer Sinnes- Klassizismus. Aufgrund der ständig anstei- haltung geplant wurde, die schon zur Bau- genden Bevölkerungszahl und der funktio- zeit nicht mehr aktuell war. Der zwischen der nal hinfällig gewordenen Stadtbefestigung Altstadt und der Oberneustadt liegende Platz beschloss Landgraf Friedrich II., diese wird durch zwei damals neuartige Elemente schleifen zu lassen und die Oberneustadt charakterisiert: Seine großzügige Öffnung an den alten Stadtkern anzubinden. Er be- zur freien Landschaft im Süden hin und dem auftragte Simon-Louis du Ry mit der Planung, großen Museumsbau an der östlichen Längs- einen Architekten hugenottischer Herkunft, seite. Die Öffnung der Stadt zur Natur hin der eine noch durch den Barock geprägte ist ein Gedanke, der erstmals in der Renais- Ausbildung genossen hatte, während er sance auftrat, in einer Zeit, in der die Natur selbst, der Auftraggeber, ein der Aufklärung nicht mehr als ein feindliches Element an- verbundener Regent war. Die Anbindung gesehen wurde, sondern zum Gegenstand der beiden Stadtteile sollte mittels dreier vieler Studien wird. Auch in die architektoni- Plätze erfolgen. Der Paradeplatz (1) wird schen und urbanistischen Planungen wird auf schon bestehenden Strukturen errichtet, sie immer stärker eingebunden. Aber erst der Königsplatz (2) in barocker Manier als der Barock bezieht systematisch das Wech- Verbindung zwischen zwei unterschiedli- selspiel zwischen Natur und Architektur in chen Stadtteilen geplant und der Friedrichs- die Planungen ein (1.2, S. 441), jedoch in- platz (3) entsteht in der direkten Pufferzone dem die Natur, wie auch die Architektur, zwischen Altstadt und Oberneustadt mit strengen Achssystemen unterworfen wird direktem Bezug auf die freie Landschaft. (siehe z.B. Karlsruhe). Den Planungen des Der Königsplatz stellt sich auf den ersten barocken Absolutismus liegen nicht mehr Blick als eine klassische barocke Platzanlage Vorstellungen von geschlossenen, kleinteili- dar: Eine rein geometrische Form ohne gen Stadtstrukturen, sondern offene Systeme besonderen funktionalen Inhalt wird in die mit Stadt und Landschaft beherrschenden vorhandenen urbanistischen Strukturen Achsen zugrunde (1.2, S. 435). Im vorliegen- eingefügt, um ein Scharnier zwischen Alt- den Fall jedoch gibt es axiale Anlagen nur im stadt und Stadterweiterung zu bilden, und Bereich des Platzes selbst, der räumliche mit regelmäßigen Achsen an die Umgebung Bezug zur Landschaft bleibt im Wesentlichen angebunden. Das ursprüngliche Projekt sah ungestaltet und die sichtbare Landschaft in seiner Mitte das Standbild eines Herr- wurde nicht mehr einem barocken Gestal- schers vor, so wie dieser auch im Sinne des tungswillen unterzogen. Der Museumsbau Absolutismus der einzige und wahre Mittel- in seiner bevorzugten Stellung ist ein ein- punkt des Staates war („L’état c’est moi“), deutiges Kind der Aufklärung. Nachdem sich und als Platzrandbebauung schlichte, in in den vorherigen Jahrhunderten jeweils ihrer Erscheinung ausgewogene Wohnge- die drei Mächte Kirche, Politik und Wirt- bäude (siehe die „Place Royal“ in Paris). schaft mit Bauten an den öffentlichen Plätzen Der Absolutismus stellt ein neues Leitbild darstellten, kommt nun noch das aufstre- der Stadt auf: Rationalität, Klarheit, Ord- bende Bildungsbürgertum und mit ihm die nung auf geometrischer Grundlage sollen Bauten für die Kultur hinzu. Museumsbauten die Stadt als Abbild der staatlichen Ordnung der Aufklärung sind ein Zeugnis für den erscheinen lassen (1.2, S. 441). Die einzige Optimismus, das Glück des Volkes durch den ausgebaute Achse, die Königsstraße, ver- Staat organisieren zu können“ (7, S. 10). April Aprile 2005 turrisbabel 66 Athen, Venedig, Kassel, drei Epochen und ihre Plätze – Theoria Der Landgraf kann als Beispiel dazu dienen, (1.2) Werner Müller / Gunther Vogel, wie die Lieblingsthese der Aufklärung, dtv-Atlas zur Baukunst, Band 2, Deutscher dass der Mensch durch Bildung sich Taschenbuchverlag GmbH & Co. KG veredelt und glücklich werden kann, histo- München, 3. Auflage 1983 rische Wirklichkeit wurde (7, S.12). Architek- (2) Richard Sennett: „Fleisch und Stein – tonisch wird die Wichtigkeit des Museums Der Körper und die Stadt in der westlichen durch seine Funktion als „point de vue“ Zivilisation“, Suhrkamp Taschenbuch Verlag, des Platzes unterstrichen. Es ist das größte 1. Auflage 1997 Bauwerk am Platz und zudem, bis auf die (3) Leonardo Benevolo: „Die Geschichte der angrenzenden Baumreihen, baulich frei- Stadt“, Campus Verlag Frankfurt / New York, gestellt. Die sich rechts vom Museum 5. Auflage 1990 befindende katholische Kirche ist mit (4) Petra Wichmann: „Die Campi Venedigs – räumlichem Abstand errichtet und von Entwicklungsgeschichtliche Untersuchun- außen in ihrer Funktion nicht erkenntlich, gen zu den venezianischen Kirch- und demonstriert folglich keinen kirchlichen Quartiersplätzen“, Beiträge zur Kunstwis- Machtanspruch und tritt somit in keine senschaft Band 12 Konkurrenz zu dem Museumsbau. (5) Classici dell’Arte: L’opera completa del Canaletto, Rizzoli Editore Milano, prima Für die Platzgestalt gilt, was Mies van der edizione 1968 Rohe schon über die Architektur sagte: Es (6) Hans-Kurt Boehlke: „Die städtebauliche muss begriffen werden, dass jede Architektur Entwicklung Kassels“, in: Staatliche Kunst- ihrer eigenen Zeit verbunden und verpflich- sammlungen Kassel (Hrsg.): „Aufklärung tet ist, dass sie sich nur in lebendigen Auf- und Klassizismus in Hessen-Kassel unter gaben und mit den Mitteln ihrer Epoche ma- Landgraf Friedrich II. 1760–1785“, Verein für nifestieren kann. In keinem Zeitalter ist das Publikationen, Kassel 1979 anders gewesen. (Mies van der Rohe, 1924) (7) Karl-Hermann Wegner: „Landgraf Friedrich II. – ein Regent der Aufklärung“, Stadtplan Kassel 1781 (Abb. aus 7) Literatur in: Staatliche Kunstsammlungen Kassel (1.1) Werner Müller / Gunther Vogel, (Hrsg.): „Aufklärung und Klassizismus dtv-Atlas zur Baukunst, Band 1, Deutscher in Hessen-Kassel unter Landgraf Friedrich II. Taschenbuchverlag GmbH & Co. KG 1760–1785“, Verein für Publikationen, München, 5. Auflage 1983 Kassel 1979 57 58 Theoria April Aprile 2005 turrisbabel 66 Rudi Zancan Scene di piazza 1 Piazza. Il “Dizionario di Architettura” a cura custodia e protezione dei valori familiari, di Pevsner, Fleming e Honour riporta la la piazza è luogo pubblico. Maurice seguente definizione: (lat. Platea, “strada Aymard, ne “Il Mediterraneo”, dà di tale ampia”, dal gr. Plat ỳs, “largo”), intervento opposizione una duplice definizione: L’una urbanistico fondamentale, consistente nel lo differenzia rispetto alla casa, luogo del tener libera da costruzioni una certa area. riposo e del sonno, ma spazio chiuso, pri- In un analogo dizionario, G. Ravazzini la vato, femminile, difeso e da difendere; l’al- definisce come lo spazio libero limitato tra rispetto al “paese piatto”, al “paese da costruzioni. La Piazza rappresenta uno vuoto” della campagna, spazio aperto, ma degli elementi più importanti nello svi- luogo del lavoro e della natura. Esso si luppo urbanistico delle città. Piazze celebri: impone come lo spazio dell’azione senza del Campidoglio, di S. Pietro a Roma, lavoro: luogo del rituale e della festa, del delle Erbe a Verona, di S. Marco a Venezia, gesto e dello spettacolo, dei piaceri e dei del Duomo a Milano. Sono, insieme ad giochi. E prosegue: la piazza è il luogo pub- altre, alcune fra le immagini che balzano blico per eccellenza, una costante dell’ur- alla mente con maggiore immediatezza ad banistica mediterranea, a partire dall’agorà ognuno quando si parli di piazze. Oltre a greca e dal forum romano. […] È il luogo tali esempi universalmente noti, ad archi- degli incontri e delle chiacchiere, delle tetti e urbanisti sovvengono immagini di assemblee di cittadini e delle manifestazio- piazze contemporanee, così come una ni di massa, delle decisioni solenni e delle lunga serie di spazi incontrati nei libri di esecuzioni. All’origine semplice luogo di storia dell’arte o della città. riunione, la piazza si circonda ben presto di Questo articolo intende dare un piccolo portici, arcate, ripari contro il sole e contro contributo all’immaginazione, ricostruendo la pioggia. Ora accoglie solo occasional- alcune scene che possano rendere colori, mente il mercato, mentre riunisce intorno a suoni e atmosfere di avvenimenti svoltisi in sé i principali monumenti religiosi e civili, tempi più o meno remoti, che hanno come cui serve al tempo stesso da anticamera e sfondo e cornice la piazza. E lo farà con da proscenio: il tempio di Roma e di Augu- l’ausilio di brani scritti da storici contempo- sto e la curia, la cattedrale e l’antico palaz- ranei, così come descrizioni e racconti della zo del podestà. È l’espressione del succes- singola epoca in questione. È un piccolo so materiale e politico della città. Poi viaggio nel passato, più o meno remoto, riprende la differenza con gli altri spazi senza alcuna pretesa di verità storica. D’al- aperti, quelli del lavoro. Viuzze, strade e tronde Quali sono, in effetti, i veri autori di piazze disegnano così lo spazio del piacere. una piazza? Di norma è possibile dirlo Qui il gruppo dà spettacolo e si contempla. meno ancora che nel caso dei grandiosi Qui gli uomini che passeggiano, chiacchie- edifici delle cattedrali, le interminabili “fab- rano e si attardano non vengono per lavo- briche del duomo” che ingoiano le vite e le rare […] Il tempo della città può così sostanze di diverse generazioni, riflettendo- imporre il proprio ritmo, che non è quello, ne gusti ed adattamenti. (M. Isnenghi) monotono e regolare, del lavoro, ma quello discontinuo, del silenzio e della parola, La piazza nelle città del Mediterraneo delle lunghe discussioni che precedono qualsiasi decisione, accompagnano qual- Grazie ad un clima mite per gran parte del- siasi affare, commentano qualsiasi evento. l’anno, che consente di svolgere molte atti- È il tempo della passeggiata, del paseo. È il vità all’aperto, la piazza ha sempre avuto, tempo in cui si sorbisce lentamente l’ouzo: dal passato ad oggi un ruolo centrale nella non si entra al caffè per bere, ma per rive- vita delle città che affacciano sul Mar Medi- stire il proprio ruolo in una società di uomi- terraneo. Se da una parte la casa mediter- ni. È, infine, il tempo del gioco, che ha una ranea è il luogo del privato, preposta alla così grande importanza nella vita dei medi- 2 1 Cézanne, I giocatori di terranei. La partita a carte, un quadro di piazza si affaccia, piuttosto che nell’osteria Cézanne, una non meno celebre di popolare o nel moderno bar dello sport, Pagnol… […] E la sola attività che abbia in dove il testo di riferimento è l’immancabile ogni città un ruolo riconosciuto – il com- Gazzetta “rosa”. mercio, lo scambio di beni – tende a vivere La piazza è il luogo collettivo per eccellen- al ritmo del piacere. […] Vendita e acquisto, za. Come dice Arlecchino, è il più bel posto guadagno o perdita sembrano passare in del mondo, dove se pianse, se ride, se secondo piano rispetto al piacere del mer- canta, se bala, e se se xe poveri, non se canteggiamento, della discussione prolun- paga niente. carte. (I classici dell’arte gata all’infinito. Rizzoli) Interminabili discussioni continuano ad 2 Van Gogh, Esterno di caffè di notte. (I classici dell’arte Rizzoli) Agorà e Foro Romano aver luogo in epoche e in modi diversi nel caffè borghese dell’Ottocento che sulla Agorà e Foro Romano sono l’espressione di April Aprile 2005 turrisbabel 66 1–2 due grandi civiltà dell’epoca classica. Simili no le decisioni politiche, si fanno gli affari, sono le forme, diversi gli usi in rapporto a e hanno luogo in principio persino spet- strutture sociali differenti: comunità di uomi- tacoli gladiatori. ni liberi e di pari livello quella ateniese, In quanto luogo collettivo dalle diverse gerarchicamente ordinata quella romana. funzioni, il Foro Romano rimarrà il proto- A Roma il Foro è il centro della città, l’Um- tipo, talvolta mitizzato, dello spazio pub- bilicus, luogo dal profondo valore simboli- blico nella società occidentale per i secoli co e d’identificazione. La sua definizione ha a venire. La stessa città medievale ripren- origini che sconfinano nel mito della fonda- derà le caratteristiche del Foro Romano, zione della città, che avvenne attorno al ripartendo tuttavia la molteplicità di fun- 600 a.C. Un rituale etrusco, di cui parla lo zioni in più piazze, spesso fra loro vicine e storico Filippo Coarelli: Due fasi successive collegate, secondo la caratteristica triade: caratterizzano la fondazione rituale della piazza della cattedrale, piazza civica, città: quella, ben nota della realizzazione piazza del mercato. del pomerium (la linea che delimita lo spazio sacro della città) per mezzo di un solco Circhi e ciarlatani tracciato con l’aratro, e quella dell’indicazione del centro ideale della città: quest’ul- La piazza è un collettore di viandanti e pel- timo non è altro che il “Mundus”, un fos- legrini che narrano agli astanti, riuniti loro sato artificiale nel quale i futuri cittadini attorno in crocchi, dei loro incredibili viaggi gettano, con trasparente simbolismo, le che hanno scorso paesi infiniti per mare e primizie del raccolto e una zolla della loro per terra, visitando questa e quell’altra terra di origine. […] La creazione di uno Città, Provincia, e luogo, nel ritornare a spazio urbano si effettua dunque per mezzo casa, riferiscono i pericoli, c’ha corsi, di 1 Pianta del Foro Romano di due operazioni coerenti e strettamente caldi, di freddi, di ghiacci, di neve, di tem- (da Boethius e Word-Per- solidali: la determinazione di un punto peste, di venti, di nembi, di procelle, di centrale, in cui si svolgeranno le attività ladroni, d’assassini, d’asprezze di viaggi, stampa (da Camillo Sitte, collettive, politiche, e la realizzazione di un d’incontri inusitati, d’accidenti straordinari, L’arte di costruire le città) confine verso l’esterno, di carattere sacro di casi nuovi, d’alberghi insoliti, di strane Roma, 1756 (il pomerium) e insieme profano (le mura). meraviglie, che le sono occorse ne’ loro 4 G. P. Pannini, Il re Carlo Vitruvio, nel De architectura, fa una descri- pellegrinaggi da vedere. Ove alle volte zione precisa del Foro Romano, centro spa- sono molte più le ciance, le menzogne, le ziale e simbolico dell’urbe, dove si prendo- favole, che ritornati alla patria contano agli kins) 2 Il Foro Romano in una 3 G. P. Pannini, Piazza a di Borbore in visita alla Basilica di S. Pietro, 1745 (P. Adorno, L’arte italiana) April Aprile 2005 turrisbabel 66 Scene di piazza – Theoria amici, a’ fratelli, a’ parenti, che le verità sin- Piazze in rivolta, piazze d’armi e di regime cere manifestate loro (così Tommaso Garzoni da Bagnacavallo alla fine del Cinque- Le piazze sono state, in molte epoche, i cento). In tempi in cui viaggiare era cosa luoghi deputati alle manifestazioni da parte per pochi, la piazza diviene attraverso del popolo o all’opposto del potere da questi racconti una porta virtuale verso parte dei regnanti. altri mondi, altre dimensioni, diverse dalla A tutti è noto, se non altro da ricordi di “normale” vita di tutti i giorni. scuola, il brano dei Promessi Sposi in cui In piazza danno spettacolo i saltimbanchi, Renzo si trova coinvolto a Milano nella compagnie di teatro, i girovaghi dei circhi… rivolta per il pane. Il montanaro, incuriosi- Carlo Collodi narra della irresistibile voglia to, si mette al seguito di un rivoltoso: voltò di marinare la scuola da parte di Pinocchio, il canto, diede pure una occhiata alla fronte attratto più dai suoni dei pifferi che pro- del duomo, rustica allora in gran parte e vengono dalla piazza che dalla didattica. ben lontana dal compimento; e sempre La scelta è presto fatta: Detto fatto, infilò dietro a colui, che tirava verso il mezzo giù per la strada traversa, e cominciò a della piazza. La gente era più spessa quan- correre a gambe. Più correva e più sentiva to più si andava innanzi; ma al portatore si distinto il suono dei pifferi e dei tonfi faceva largo: egli fendeva l’onda del popo- della grancassa: pì-pì-pì, pì-pì-pì, pì-pì-pì, lo, e Renzo, sottentrando nel varco fatto da zum, zum, zum, zum. Quand’ecco che lui, pervenne con lui al centro della folla. si trovò in mezzo a una piazza tutta piena Quivi era uno spazio, e in mezzo una bal- di gente, la quale si affollava intorno doria, un mucchio di brage, reliquie degli a un gran baraccone di legno e di tela attrezzi detti di sopra. All’intorno era un dipinta di mille colori. – Che cos’è quel batter di mani e di piedi, un frastuono di baraccone? – domandò Pinocchio, voltan- mille grida di trionfo e d'imprecazione. dosi a un ragazzetto che era lì del paese. L’uomo del fascio lo rovesciò sulle brage; – Leggi il cartello, che c’è scritto, e lo altri con un troncone di pala mezzo ab- saprai. – Lo leggerei volentieri, ma per brustolato, le rimescola e le stuzzica di l’appunto oggi non so leggere. – Bravo sotto e dai lati: il fumo cresce e s’addensa, bue! Allora te lo leggerò io. Sappi la fiamma si ridesta, con essa le grida sor- dunque che in quel cartello a lettere rosse gon più forti. “Viva l’abbondanza! Muoiano come il fuoco, c’è scritto: GRAN TEATRO gli affamatori! Muoia la carestia! Crepi la DEI BURATTINI… Provisione! Crepi la giunta! Viva il pane!” 3–4 61 62 Theoria – Scene di piazza April Aprile 2005 turrisbabel 66 Un brano di Cuore ci fa rivivere invece l’at- adunate oceaniche, in strumenti di propa- mosfera di una parata militare di fine Otto- ganda del regime. Tanto che il prefetto cento: Domenica. Festa nazionale. Ritardata dell’epoca Ottavio Dinale, potrà scrivere ne di sette giorni per la morte di Garibaldi. “La piazza che ha vinto la Piazza” Il Fasci- Siamo andati in piazza Castello a veder la smo ha riabilitato la Piazza. Che è stato il rassegna dei soldati, che sfilarono davanti suo campo di battaglia, il foro dei suoi al Comandante del Corpo d’esercito, in trionfi. Da Piazza San Sepolcro a Piazza mezzo a due grandi ali di popolo. Via via Belgioioso a Piazza Venezia, attraverso tutte che sfilavano, al suono delle fanfare e delle le piazze, grandi e piccole, delle città e bande, mio padre mi accennava i Corpi e dei villaggi d’Italia. A Bolzano nell’allora le glorie delle bandiere. Foro (oggi Piazza) della Vittoria, luogo dove Il Fascismo azzererà ogni forma di dissi- solitamente avevano luogo le adunate denza nelle piazze per trasformarle, con le per ascoltare via radio amplificati i discorsi del Duce, vengono inscenate le manifestazioni propagandistiche del regime. Da un cinegiornale del 1935: Bolzano: L’alta cerimonia dell’offerta delle Fedi Nuziali alla 1 Patria, celebrata con imponente unità spirituale da tutti gli italiani, è riuscita particolarmente significativa in tutto l’Alto Adige. A Bolzano il rito si è svolto, semplice e solenne, davanti all’Ara della Vittoria. La Duchessa di Pistoia, dopo aver letto il Piazza del duomo a Padova Piazza della Signorina a Firenze messaggio della Sovrana e dopo la benedizione degli anelli in acciaio, ha deposto la prima Fede, subito imitata da un'imponente massa di popolo. Alle offerte hanno voluto aderire molti stranieri solidali con la fiera reazione nazionale. Piazza del duomo a Verona L’arte di costruire le città San Andrea a Mantova Non si può fare la storia delle piazze senza citare L’arte di costruire le città (1889). Camillo Sitte, autore del testo, lamenta come la progettazione delle città contemporanee sia guidata da un eccessivo tecnicismo: I sistemi moderni! Certo! Voler San Cita a Palermo affrontare ogni cosa con metodo senza San Pietro a Mantova allontanarsi d’un millimetro dallo schema prestabilito fino ad ossessionare il genio 2 e a soffocare sotto la logica ogni sentimento ed ogni gioia di vivere […] Possediamo tre sistemi principali per costruire le città […] sistema ortogonale, sistema radiale e sistema triangolare. […] Poiché i tre sistemi servono esclusivamente alla regolazione delle strade, si sa fin dall’inizio che il loro scopo è puramente tecnico. Una rete viaria serve solo alla circolazione e non certo all’arte […]. Una città deve, al contrario, offrire sicurez- za e, insieme, felicità. In questo senso, va recuperata la bellezza artistica delle città dell’Antichità, del Rinascimento o dell’età April Aprile 2005 turrisbabel 66 Scene di piazza – Theoria barocca. E questo è possibile nel momento La piazza oggi in cui nella progettazione delle piazze torniamo a farci guidare dal senso artistico e È oramai un secolo che architetti, urba- dai principi della composizione che furono nisti e storici della città lamentano che “la vivi e sentiti in quelle epoche. Come fu per piazza” è morta; o che, comunque, le il Foro Romano, la caratteristica che rende ragioni della modernizzazione si scontrano degne di tale nome le piazze è il fatto di con la forma storica della piazza e del essere chiuse su tutti i lati. A questo scopo, vivere in piazza e ne decretano la fine nell’antichità si faceva uso di grandi archi, inesorabile e non a lunga scadenza. Non è di colonnati, ed, in epoche successive, per solo questione di predominio dell’auto accentuare il senso di chiusura, si usava far e di trasformazione di tante piazze in sì che le strade che sboccano in una piazza anonime aree di parcheggio: sono venute formano un angolo rispetto alla direzione meno condizioni e funzioni di ciò che dello sguardo invece di essere parallele. aveva reso per secoli la piazza il centro Statue o fontane sono disposte sul perime- vitale della città storica. Sono venute meno tro delle piazze in modo da lasciare libero o si sono spostate altrove, decentrandosi il centro dell’invaso. La regola, che consiste e disperdendosi. Ma con esse la vita si è nel lasciare libero il centro delle piazze, ritirata dalla piazza. (Isnenghi) non vale solo per i monumenti e le fonta- A parte qualche corteo organizzato dai ne, ma anche per gli edifici, specialmente sindacati, i tempi in cui la piazza era sede le chiese, che nella maggior parte dei casi di accesi dibattiti o manifestazioni politiche oggi sono disposte in mezzo alle piazze, sembra tramontata. Qualcuno i comizi in contrariamente all’uso antico. Gli esempi piazza li tiene ancora, ma per diventare un addotti con descrizioni e piante schema- politico di spicco è infinitamente più im- tiche sono molteplici, opposti ad altrettanti portante comparire in un talk show tele- esempi negativi, a costruire un manuale visivo, che verrà visto da tutta la nazione. che possa aiutare a ritrovare i “principi del- Sicuramente lo spazio pubblico ha perso l’arte di costruire le città”. molto della sua importanza nel mantener vivo lo spirito collettivo. Della vecchia cara Il movimento moderno piazza di paese rimane la nostalgia. Da lunedì a venerdì va in onda in televi- I principi del Sitte non paiono tuttavia sione una trasmissione intitolata “Piazza lasciare traccia alcuna fra i fautori del grande”, dove all’interno di uno studio razionalismo. Il modello di città proposto televisivo appare ricostruita la piazza di un da Le Corbusier è critico nei confronti del ipotetico borgo italiano, lastricata, con tessuto cittadino tradizionale. I piani per tanto di tavolini del bar, di vigile e di un Algeri e le città del Sudamerica sono dei motocarro carico di “ricchi premi e grandi gesti che si confrontano diretta- cotillons” da distribuire ai fortunati gioca- mente con il territorio. La “Ville Radieuse”, tori di turno. così come il “Plan Voisin” e la proposta per la nuova Parigi vedono sostituire al Bibliografia vecchio tessuto urbano i tipi edilizi del - Mario Isnenghi, L’Italia in piazza, il Mulino redent e del gratte-ciel. Nel secondo caso Camillo Sitte, L’arte di costruire le città, ed. si tratta di alti fabbricati cruciformi di- it. Jaca Book stanziati 400 m fra loro. In mezzo vi sono - Fernand Braudel, Il Mediterraneo, ed. it. le arterie stradali di connessione e una Bompiani natura quasi selvaggia. Siete all’ombra - Giorgio delle Donne, Bibliografia della degli alberi. – Vasti prati si stendono attor- questione altoatesina – Documenti Istituto no a voi. L’aria è pura e pulita: a stento c’è Luce 1 Schemi di piazze di città un rumore… – Cosa? Non potete vedere Italiane (da Camillo Sitte, dove sono gli edifici? – Guardate in cielo, L’arte di costruire le città) 2 Il tessuto di Parigi, New attraverso i fantastici arabeschi dei rami, York e Buenos Aires a con- gioco matematicamente misurato, verso fronto con quello della Ville Radieuse (L. Benevolo, Storia della città) quelle torri ben distanziate che si ergono più alte di qualsiasi pinnacolo sulla terra. 63 64 Theoria April Aprile 2005 turrisbabel 66 Claudia Lamberti La piazza come fondamento dell’urbanistica Der Städtebau nach seinen künstlerischen Grundsätzen città moderna. Appare di particolare interesse riportare una sintesi del testo originale relativamente al tema che in questa sede Camillo Sitte è autore di un fondamentale si vuol approfondire, ossia la piazza nel testo dedicato all’urbanistica secondo prin- pensiero di Sitte. 1 cipi artistici. Di tale libro, pubblicato nel 1889 a Vienna, ci occuperemo in questo articolo, scoprendo quale importanza abbiano avuto La piazza in Der Städtebau nach seinen künstlerischen Grundsätzen.4 le sue riflessioni nella storia di questa disciplina. Le cause che hanno indotto Sitte a Sitte affronta dalla Prefazione i problemi scrivere un testo quale Der Städtebau nach cruciali dell’urbanistica della sua epoca: il seinen künstlerischen Grundsätzen sono coniugare nuovi piani regolatori, rispondenti varie: la formazione, avvenuta con teorici alle esigenze della modernità, con il tessuto della pianificazione urbana e del significato urbano preesistente ed il mantenere un sociale degli spazi cittadini, la diretta visio- equilibrio tra architetture e spazi inedificati, ne del mutamento di Vienna nel periodo che egli suggerirà di basare sulle propor- della costruzione della Ringstraße, la rea- zioni delle città antiche. L’Introduzione è do- zione alla lettura del testo di Baumeister minata dal modello dell’agorà e del foro, del 1876, Stadterweiterungen in technischer, quali luoghi vitali della città. Nel capitolo 2 1 Camillo Sitte, architetto, baupolizeilicher und wirtschaftlicher Bezie- Rapporti tra edifici, monumenti e piazze de- hung, che considera la gestione della città scrive la struttura comune di alcune città di pertinenza di economisti ed ingegneri, italiane, evidenziando la presenza di una mentre egli si allinea con la trattatistica piazza civica, una piazza del mercato ed una classica rivendicando la pianificazione all’ar- della cattedrale. Esse svolgevano una fun- chitetto-artista. Tra i motivi ispiratori di Sitte zione pubblica legata agli edifici che le con- si ricorderanno anche gli studi di Märtens tornavano, in un legame artistico e funzio- pittore, teorico (Vienna 1843-1903) 2 Reinhard Baumeister (Hamburg 1833 – Karlsruhe 1917) 3 incentrati sul rapporto tra costruzione e nale. Il confronto tra l’antica disposizione di spazio circostante in funzione della perce- sculture lungo il perimetro delle piazze e la oder die Theorie und Pra- zione che di essi si vuole suscitare, e la ri- moderna collocazione di un’unica statua al xis des ästhetischen flessione sul ruolo etico e sociale degli spazi centro, porta a notare che gli incroci orto- aperti nella vita urbana, in base alle posi- gonali o la concentrazione di più sbocchi Ästhetik der Baukunst und zioni espresse da vari pensatori nel dibattito viari hanno tolto spazio ai monumenti. der gewerblichen Künste culturale contemporaneo e critiche nei con- Nella sezione Spazio libero al centro delle fronti della civiltà industriale e della disgre- piazze Sitte difende l’asimmetria delle siste- gazione delle comunità cittadine. Da nume- mazioni urbane, ricordando come gli antichi rosi viaggi formativi in Europa sorge il flori- abbiano ottenuto buone soluzioni d’insieme legio di illustrazioni pubblicate in Der Städte- in piazze irregolari e con fontane e statue 3 Hermann Eduard Mär- tens (1823–1898), autore di Der optische Maßstab Sehens in den bildenden Künsten (1877), Praktische (1887), Optisches Maß für den Städtebau (1890) 4 Basati sulla traduzione condotta sulla terza edizione tedesca del 1901. Si ricorda che tutte le citazioni sono tratte da C. Sitte, bau nach seinen künstlerischen Grundsätzen, asimmetriche rispetto al centro. Suggerisce l’urbanistica secondo i raffiguranti vedute prospettiche di strade e perciò di erigere i monumenti nei punti che suoi fondamenti artistici, spazi urbani dall’antichità al barocco, oppure si trovano al di fuori della circolazione. Esa- planimetrie di piazze che Sitte aveva visto. mina poi la posizione degli edifici nelle piazze L’arte di costruire le città: Milano, Jaca Book, 1981 5 C. Sitte, op. cit., p. 117 6 C. Sitte, op. cit., p. 120 Il libro ebbe una fortuna insperata dallo italiane medievali e rinascimentali, eviden- 7 C. Sitte, op. cit., p. 128 stesso autore, conoscendo quattro edizioni. ziando come le chiese fossero addossate per 8 C. Sitte, op. cit., p. 144 9 Stadtbaukunst, Art de Nei primi capitoli si presenta uno studio uno o più lati ad altri fabbricati e giudican- sulle antiche sistemazioni, poi si parla del- dola una soluzione ottimale che valorizza le l’urbanistica contemporanea e infine si pro- altre zone dell’edificio. Polemizza indi con pone l’applicazione dei principi antichi alla Baumeister per aver suggerito di isolare gli bâtir les villes, Civic art, Arte urbana, City beautiful, Art public, Arte di costruire le città April Aprile 2005 turrisbabel 66 La piazza come fondamento dell’urbanistica – Theoria antichi edifici demolendo le fabbriche circo- da un corpo centrale al quale si affiancano si richiami la partecipazione degli artisti alla progettazione della città. stanti. Nel capitolo La piazza chiusa critica chi due ali a formare uno scenario teatrale. Nel indicava indifferentemente come piazza qual- capitolo Povertà dei motivi e banalità delle siasi spazio inedificato e indeterminato. Ri- costruzioni urbane moderne affonda il suo corda poi come un’area chiusa offra una coe- giudizio negativo nei confronti dell’urbanistica renza della veduta e un’unità piacevoli allo moderna, denunciando un’inversione del Il testo di Sitte conobbe una rapida diffu- sguardo e come gli antichi preferissero di- rapporto forma degli spazi/forme degli edifici: sione nell’area culturale di lingua tedesca, sporre gli sbocchi delle strade all’angolo “Attualmente, si dividono i lotti fabbricativi se- influenzando la progettazione di città e pro- della piazza in modo da preservare la conti- condo figure regolari e ciò che avanza viene curando nuove commissioni al suo autore, nuità dell’immagine. Difende così la disposi- chiamato via o piazza” , mentre in passato si invitato in tutta Europa a redigere piani zione delle strade “a turbina”.Tra gli artifici badava principalmente ad ordinare la forma urbanistici. Di fronte a Der Städtebau nach con cui chiudere il perimetro vengono inoltre dei fori e a correggere la linea perimetrale seinen künstlerischen Grundsätzen si ebbe- ricordati portici e serliane, archi di trionfo, delle piazze irregolari, progettando le facciate ro reazioni diverse: i più legati ai problemi colonnati. Nel capitolo Dimensione e forma con “finezze incredibili, che sfuggono quasi della circolazione, delle condizioni abitative, delle piazze evidenzia l’importanza dalle pro- agli strumenti di misura, ma che non sfug- delle questioni tecniche, lo ignorarono, men- porzioni relative fra piazza e edifici. Sitte gono alla sensibilità dell’osservatore” . Col tre altri presero il libro di Sitte come riferi- aborrisce le vaste piazze moderne, dove i testo I sistemi moderni introduce ai sistemi mento. Grazie alle traduzioni e rielaborazioni fabbricati sembrano irrilevanti e non s’im- urbani principali (ortogonale, radiale e trian- da questa pubblicazione nascerà in tutta pongono allo sguardo. Se, per bilanciare la golare) sottolineando come il carattere di tali Europa e nelle due Americhe un movimento grandezza dei viali che vi sboccano, occorro- schemi sia essenzialmente tecnico. Riguardo per l’urbanistica artistica. Tra 1890 e 1930 no grandi piazze, Sitte consiglia di non ecce- al sistema ortogonale, critica la pericolosità esso assumerà varie denominazioni in dere in spazi che causino agorafobia. Non degli incroci di 4, 5 o 6 strade, quando gli molte lingue9 e vedrà nelle sue file centi- suggerisce un rapporto determinato tra le di- urbanisti pensano di tutelare la sicurezza dei naia di architetti. A Sitte va dato il merito di mensioni di una piazza, sconsigliando però passanti con isole spartitraffico. Questi “mo- aver scoraggiato demolizioni e trasforma- quelle perfettamente quadrate. Nella sezione struosi nodi” sono indegni del nome di piazze zioni incontrollate dei centri storici, rivalu- 5 6 L’influenza di Sitte Irregolarità delle piazze antiche, formula la e quand’anche prendano forme regolari, tando l’eredità culturale e materiale delle famosa difesa della varietà pittoresca delle Sitte evidenzia in esse una “assenza di una città del passato, in cui secoli di accresci- combinazioni irregolari di edifici e vie. Egli direzione principale nella piazza, la mancanza mento secondo le regole estetiche della nota come nella realtà si correggano istintiva- di varietà nelle prospettive e la non valorizza- visione d’insieme hanno condotto a com- mente tracciati irregolari, che si avvertono zione degli edifici” . Nella sezione I limiti del- posizioni armoniche tra stili diversi. Sitte solo in pianta, poiché grazie alla perizia degli l’arte nei moderni piani regolatori delle città insegna agli urbanisti il valore della storia architetti furono in varie epoche inseriti ele- mette in guardia dall’adeguarsi alle leggi e propone di ricavare da essa le linee guida menti dissimili ma in equilibrio. Contrappone economiche al punto tale da rinunciare com- per una progettazione che unisca bellezza al senso ristretto che la parola simmetria ha pletamente alla creatività artistica, bisogna e senso di appartenenza alla comunità, per i moderni il suo antico significato di pro- “pensare che l’arte deve avere un suo posto enfatizzando il ruolo della piazza nella rea- porzione e suggerisce di badare a quest’ul- preciso nell’urbanistica, perché la città è lizzazione di tali valori. tima. Nel testo su I gruppi di piazze loda la un’opera d’arte che esercita quotidianamente disposizione di due o tre attorno al solito edi- e in ogni momento la sua opera educatrice Bibliografia ficio, che permettono all’osservatore di scru- sulle masse”8. Si diffonde poi su Come mi- - Choay Françoise, Pour une nouvelle lecture 7 tarlo da vari lati e apprezzarlo maggiormente. gliorare i sistemi moderni, proponendo la de Camillo Sitte, in “Communications”, 27, Gli esempi portati sono tutti italiani, mentre creazione di commissioni e concorsi che 1977, pp. 112–121 nel successivo L’organizzazione delle piazze assicurino qualità alla nuova architettura e - Collins George R., Collins Christiane Crase- nell’Europa del Nord Sitte effettua un excur- propone un Esempio di sistemazione urbana mann, Camillo Sitte and the birth of modern sus tra le piazze di altri paesi e mostra come, secondo i principi dell’arte (irrealizzato) per city planning, London, Phaidon Press, 1965 anche se la chiesa è collocata al centro per la sistemazione di un’area tra la piazza - Marino Angela, Il tema della piazza e consentire le sepolture attorno al suo peri- della Votivkirche e vari edifici posizionati Camillo Sitte, in “Storia della città: rivista metro, anche qui prevalga la soluzione del- sul Ring, inserendovi logge, colonnati, internazionale di storia urbana e territoria- l’addossare l’edificio monumentale ad altri aiuole che accolgano statue e monumenti e le”, 54-55-56, aprile-dicembre 1990, pp. 7–8 edifici. Sia la piazza “italiana” che la “tedesca”, delimitino maggiormente lo spazio, inqua- - Sitte Camillo, L’arte di costruire le città: rassomigliano, secondo lui, al foro antico. drando le costruzioni in visuali determinate l’urbanistica secondo i suoi fondamenti Individua nello studio rinascimentale della e gradevoli. Nella Conclusione congeda il artistici, Milano, Jaca Book, 1981 prospettiva un momento di svolta per la for- lettore con alcune riflessioni sul futuro - Wieczorek Daniel, Camillo Sitte e gli inizi del- mulazione di nuove composizioni degli spazi urbanistico di Vienna, tra problemi estetici l’urbanistica moderna, Milano, Jaca Book, 1994 aperti, quali i cortili dei castelli, università ed ed economici. L’auspicio che formula è che - Zucconi Guido (a cura di), Camillo Sitte e i altri edifici pubblici: sono tutti caratterizzati si tenga di conto dell’aspetto estetico e che suoi interpreti, Milano, Franco Angeli, 1992 65 66 Theoria April Aprile 2005 turrisbabel 66 Alexander Zoeggeler La tragedia della perdita delle piazze 1–2 1 Piazza di Spagna, Roma 2 Piazza Navona, Roma 3 – 4 Piazza del Campo, Siena La piazza, lo spazio privilegiato di ogni un’equazione che qualche burocrate calco- città, ha da sempre avuto la qualità di la, seguendo una di quelle innumerevoli riuscire a rappresentarne il carattere. norme fondamentali per la tutela e la sal- Osservando una qualsiasi piazza storica si vaguardia del “viver bene”. Un tot di metri- riesce a riconoscervi la città e la sua quadri che ognuno di noi ha a disposizione cultura. Ogni città trae il proprio significato e che devono essere adibiti a piazza. Spari- e la propria realtà da un sistema di punti di sce il disegno, sparisce la funzione, spari- riferimento, le piazze sono senza dubbio i sce il bisogno e la poesia della bella piazza più importanti tra questi. La piazza era un – peccato. Ma è davvero cosi? Non abbia- luogo di rituale, un luogo di festa, un luogo mo più bisogno di piazze oggi? Davvero ci che favoriva la socializzazione, un luogo accontentiamo di internet e di centri com- d’incontro e di chiacchiera, di assemblee merciali? Sono queste le piazze del futuro? cittadine, di manifestazioni di massa, di Preferiamo incontrare gente in chat piutto- decisioni solenni e persino di esecuzioni. sto che in piazza? Personalmente ho tanti Oggigiorno no! Oggi le piazze sono tutte bei ricordi legati alle piazze, sarebbe un simili – prive di carattere! Sono vuote, gri- peccato se imparassimo a farne a meno: gie e tristi; sono divenute inutili e sterili ricordo la piazzetta a Stromboli e la bellissi- coperchi di garage sotterranei. Un tempo, ma vacanza che ho passato lì, tutta la gente le piazze erano circondate da palazzi monu- che in pochi giorni vi ho incontrato e cono- mentali, chiese, portici ed arcate, oggi, sciuto. Ricordo come ai tempi del liceo ci si dalle superfici banalmente lastricate spicca- incontrava il sabato sera davanti al Duomo no gabbiotti high-tech per ascensori e per di Gries per decidere sul da farsi, ricordo macchinette di casse automatiche dei gara- come in Tunisia la sera mi recavo ad osser- ge. Il linguaggio urbano è cambiato. Una vare la gente che si incontrava in piazza al piazza dovrebbe far parte del disegno di tramonto per bere un the, fumare il narghi- una città, ritmare i percorsi, dare la possibi- lé e per odorare piccoli mazzetti di gelsomi- lità di aprire gli occhi e di stupire il passan- ni che alcuni bambini vendevano agli adulti te, creare scorci e viste prospettiche inte- per il semplice “piacere dell’olfatto” e per ressanti per quei pochi che ancora si pren- stare in compagnia. La gente sdraiata in dono il tempo di fare una “sana” passeg- poltrone in piazza che si raccontava la pro- giata, quei pochi che non si sono fatti pren- pria giornata. Ricordo passeggiate a dere dalla frenesia dei ritmi di lavoro odier- Campo dei Fiori, in Piazza Navona, in Piaz- ni, quelli che ancora distinguono la diffe- za di Spagna, in Piazza del Campo, in Piaz- renza tra il piacere di fare due passi all’aria za Santa Maria Novella, in Piazza Santo aperta da quello di un “viaggio” in internet Spirito, in svariate Piazze del Duomo… ma navigando a velocità supersonica da un è possibile che con gli esempi che ci ritro- sito canadese ad un sito australiano in viamo non ci vengano in mente piazze più pochi istanti. La piazza di oggi non viene belle e più interessanti di quelle che conti- pensata seguendo un concetto globale del- nuiamo a fare? Il compito del progettista l’insieme, spesso le troviamo in posti non è solo quello di fare il suo dovere di assurdi. Senza alcun senso logico sono tecnico, non basta calcolare la pendenza sparpagliate in giro per le città, si abbatto- appropriata per lo smaltimento delle no vecchi edifici per far posto alle nuove acque, non basta scegliere un materiale o piazze inutili, delle quali sappiamo già in un gioco di forme per la pavimentazione, il partenza che non avranno un futuro da suo compito è anche quello di dare la pos- piazza, quelle che fungeranno solamente sibilità ad una piazza di divenire una vera da toilette per cani. Probabilmente esiste piazza, con una propria vita, non deve April Aprile 2005 3–4 turrisbabel 66 La tragedia della perdita delle piazze – Theoria essere solo uno spazio pubblico, sterile e della zucca, dello speck e di quant’altro, pulito, riempito in un secondo momento che vengono organizzate e spacciate per con qualche pezzo di arredo urbano postic- secolari tradizioni altoatesine e altro non cio. Già la parola: arredo urbano… il degra- sono che piccole “trappole per turisti”… La do totale di ogni piazza; quella “pezza” che vita quotidiana di Bolzano invece si svolge si mette per tappare il buco quando la piaz- altrove. Le “vasche” si fanno passeggiando za non piace o non funziona: panchine, su e giù tra via museo e i portici, il mercato vasi, vasetti, fioriere, cespuglietti, portabici- della frutta è posizionato in uno slargo che clette e fiorellini, tutto ciò che serve per solo erroneamente è chiamato piazza, e i riempire inutilmente una piazza, una forza- ritrovi principali sono davanti ai bar dei tura per dare l’impressione che succeda vicoli del centro o in quello spiazzo che c’è davvero qualcosa. Cerchiamo di pensare a davanti alla gelateria Fantasy – finte piazze, piazze che abbiano una loro dignità. La che sono vissute come invece ci si aspet- piazza favorisce un rapporto percettivo, terebbe da quelle vere. Forse le piazze di esalta le facciate degli edifici circostanti, ci un tempo sono sempre nate da particolari dà la possibilità di osservarle interamente. esigenze, hanno sempre avuto una loro In ogni epoca le piazze hanno avuto un funzione: la piazza del mercato, la piazza posto d’onore, sono sempre state conside- della chiesa, la piazza con il cinema, col rate come palcoscenici di vita quotidiana, ristorante con i tavolini fuori o con un bar si sono sempre meritate un’attenzione par- al quale bere una bibita sotto l’ombra di un ticolare – perché oggi no? La bellezza di bell’albero, oggi invece le piazze non “fare le vasche” nasce da un modo disordi- hanno più funzioni predefinite, oggi sono nato di andare su e giù per una piazza, casuali vuoti nei quali si vuol far succedere incontrarsi, osservare la gente che passa o qualche cosa per forza senza che nessuno che si ferma, formare gruppetti di amici, ne senta il bisogno, perché sono piazze che che senza il bisogno di un appuntamento si nascono senza che nessuno ne senta un trova lì, casualmente, in piazza come sem- reale bisogno. Personalmente credo che il pre. Si ha la possibilità di avere una visione bisogno di avere e di vivere le piazze ci sia totale dell’insieme – in tutte le direzioni. A ancora: per il piacere dell’incontro, della Bolzano le piazze storiche che abbiamo non conversazione, dello stare insieme e del sono vissute come tali, forse un po’ Piazza respirare. È e sarà sempre fondamentale Walther, ma solo ultimamente. I bar e i per la socializzazione, altrimenti finiremo ristoranti che vi troviamo la rendono senza tutti tristemente rinchiusi in qualche garage dubbio più accogliente di altre, ma credo o sottoscala con un computer collegato a che il motivo principale per il quale ora sia banda larga a chattare con un australiano vissuta di più, sia per tutte le manifestazio- per sapere che tempo fa, e anche lui, rin- ni, come il mercatino di Natale, la festa chiuso in cantina non ci saprà rispondere… 67 68 April Aprile 2005 turrisbabel 66 a cura di Luigi Scolari Interview Spazi per interagire? Turrisbabel prosegue con l’Assessore ai che nascono i prodotti qualitativamente Lavori Pubblici l’ing. Roberto Bizzo ed il migliori. mobility manager Arch. Sergio Berantelli TB Su questo numero è presente il proget- un colloquio già avviato con il numero 53 to della scuola di via Roma, realizzata dalla della rivista. Provincia, su un concorso organizzato nel Turrisbabel La piazza nasce da un’idea di lontano 1989. Il concorso bandito dalla Pro- città. Quando questa idea è forte, espres- vincia, allora non previde la realizzazione sione di una volontà politica e dell’ammini- della piazza al posto del palazzo del ghiac- strazione, la piazza è presente e percepibile, cio. Non era prevista la realizzazione dell’o- essa assume un valore monumentale e dierna piazza? I progettisti non hanno potu- simbolico. Diversamente predominano to prevedere una così importante relazione altre priorità: a Bolzano è stato il caso delle con il contesto. Come è possibile che in “piazze” interrate, i parcheggi, che hanno fase di programmazione non si tenga conto lasciato libere le superfici, ma ci sono casi di queste importanti relazioni? di nuovi brani di città dove la piazza deve RB La piazza era prevista dal Piano di essere pensata ex-novo (quartiere Resia – Attuazione. Io ricordo gli anni…, si parla di Casanova). Se la città è un organismo la cui prima del 1995 di sicuro, tra il 1990 ed il crescita deve essere programmata, e con- 1995 quando fecero il Piano di Attuazione trollata, questo compito spetta all’Assesso- della zona ex Fiera. Lì era prevista la demo- rato all’Urbanistica, voi intervenite invece lizione del palazzo, la realizzazione della in una fase esecutiva. Riuscite comunque piazza, l’arretramento su quel fronte con la ad interagire, collaborare alla definizione di realizzazione dell’edilizia privata e dietro una nuova visione della città? ancora l’edilizia pubblica. Roberto Bizzo Io concordo parzialmente TB Dai documenti del bando di concorso, con questa suddivisione di ruoli. È vero che dal modellino, compare ancora il vecchio l’Assessorato all’Urbanistica ha una funzio- palazzo del ghiaccio. Quindi i progettisti ne programmatoria, ma in realtà chi ha hanno progettato l’ingresso della scuola veramente la funzione programmatoria è il verso la strada senza coinvolgere la piazza, Piano Urbanistico, quindi il progettista del uno spazio enorme che per gli utenti della Piano, in questo caso il prof. Vittorini, che scuola sarebbe stato importantissimo. La ha fatto l’ultimo Piano di Bolzano. Poi, sia piazza è diventato uno spazio di risulta. La l’Assessorato all’Urbanistica, sia quello ai piazza è per definizione uno spazio non Lavori Pubblici, sia quello alla Mobilità, edificato. Storicamente esso nasce insieme tutti quanti si muovono nell’ambito di alla quinta edilizia che lo delimita (piazza questa visione strategica, che è il Piano Tribunale, piazza Walther); altrimenti è uno Urbanistico della città di Bolzano. spazio fortemente coinvolto e caratterizzato TB D’altra parte il Piano deve essere dal traffico (le “due piazze” Mazzini, Piazza aggiornato alle nuove e mutate esigenze Gries, Piazza Verdi ), o addirittura la piazza della città e ci sono zone di espansione diventa una rotatoria (Piazza Dodiciville, molto consistenti della città, che sono nate Piazza 4 Novembre); oppure è uno spazio al di fuori del Piano, ultimo esempio il nascosto al traffico (Piazza del Grano, Piaz- Casanova. za della Mostra, Piazza di S. Maria in RB Ci sono state emergenze, e il problema Augia). Vorremmo affrontare questa intervi- è che invece che ragionare dal punto di sta in modo da evidenziare il significato vista della strategia della programmazione, culturale, e la funzione sociale che l’ammi- spesse volte si deve ragionare sulla spinta nistrazione attribuisce alla piazza, per poi della risposta alle emergenze. Io spero non scendere nel particolare delle realizzazioni. ci si debba più trovare a fare fronte ad Qual’è la Vostra idea di piazza? un’emergenza, come quella abitativa. È RB Quando parliamo di città, e quando par- dalle soluzioni ragionate e programmate liamo di piazza, e spesse volte di queste Nuova “piazza” in via Roma Foto Ludwig Thalheimer cose si parla insieme, usiamo concetti che e domenica i suoi prodotti e luoghi di non sono più rispondenti all’attualità, cioè aggregazione per quando la gente ha la piazza e la città come erano nate, nel tempo. Lo scoprirono perfettamente gli Medioevo e nel Rinascimento, hanno man- americani 50 anni fa, quando fecero il tenuto lo stesso termine, ma ora hanno primo supermercato “Seven-Eleven”, che funzioni completamente differenti. La città apriva alle sette di mattina e chiudeva alle una volta era una città verticale, stratificata undici di sera, perché la gente lavora verticalmente, dove al piano terra c’era il durante il giorno, oppure perché i pendola- commercio. I Portici ne sono un esempio ri entrano in città alla sera. Poi c’è la gran- classico: magazzini al pianterreno, residen- de piazza virtuale, che è Internet, che è la za più o meno nobile al primo, e via salen- televisione, e anche qui virtuale attiva e do tutta la stratificazione sociale. In qual- passiva. Le famose chat line consentono, siasi paesino o città, che abbiano una sto- virtualmente, di potersi incontrare attorno ria precedente al 1945, la piazza era il luogo ad un tavolino di un bar e fare due chiac- di incontro delle persone, il luogo di socia- chiere. lizzazione, il luogo di aggregazione, perché TB Quindi la piazza una volta aveva una c’erano il bar, i negozi, c’era una suddivi- funzione sociale di cui è stata svuotata. sione, una organizzazione del mondo del D’altra parte la città è, per fortuna, dotata lavoro che era differente, e che consentiva di spazi “vuoti” che devono essere “riempi- una gestione del tempo differente. Oggi- ti di senso”. Spetta al progettista assumersi giorno quella funzione di piazza non è più la responsabilità di calzare le vesti del assolta dagli spazi aperti, ma dai centri sociologo ed indagare queste nuove fun- commerciali. Guardiamo ad R.F.I., (n.d.r.: la zioni, interpretare il nuovo ruolo della piaz- rete ferroviaria italiana ha una sua società za o è l’Amministrazione pubblica che si fa immobiliare) che ha capito perfettamente il interprete di una nuova visione degli spazi concetto e sta trasformando le stazioni in collettivi e propone una nuova visione centri commerciali e di nuova aggregazio- della città e nuovi stimoli al progettista? ne. Oggi abbiamo due modelli di piazza: il RB L’IPES in via Cagliari – via Sassari ha centro commerciale che offre anche sabato tentato di riprodurre un modello tradizionale 1–2 di piazza, facendo negozi nei porticati, ma TB Il tema delle piazze a Bolzano è venuto quel centro non è mai riuscito a decollare, alla ribalta con la costruzione dei garage perché probabilmente hanno un altissimo sotterranei, che hanno potuto trovare posto turn over negli affitti dei negozi, perché i solo sotto questi spazi vuoti tra il tessuto negozi così piccoli non hanno più redditivi- urbano densamente edificato. L’intervento tà. Il più grande centro commerciale che più consistente è quello dello scavo con la abbiamo a Bolzano sono i Portici, che sono realizzazione del parcheggio interrato, ed in un insieme di negozi, ma è un modello di seguito, anche dopo anni, si avvia la riqua- città che non siamo in grado di riprodurre. lificazione dello spazio liberato in superfi- Esistono altre piazze che hanno una funzio- cie. È il caso di piazza Adriano. I progettisti (arch. Karl Spitaler) ne più ricreativa di quella di tipo tradiziona- dell’interrato e dello spazio in superficie Foto Ludwig Thalheimer le. Facciamo degli esempi: Piazza Tribunale sono differenti. La progettazione della (arch. Rossella Finato, é stata trattata in un certo modo perché ha struttura interrata comporta una forte inte- ing. Antonio Marinaro) una funzione monumentale, dovuta agli razione con la superficie: bocche grigliate edifici che la circondano e delimitano, e poi di areazione, scale, vani ascensori, rampe. ci sono spazi come Piazza Adriano. È possibile ed è avvenuto un coordinamen- 1 Parco dei Cappuccini 2 Piazza Adriano 3 Piazzetta San Vigilio (arch. Rossella Finato) Foto Ludwig Thalheimer April Aprile 2005 turrisbabel 66 Spazi per interagire? – Interview to tra gli interventi, o la piazza diventa per abbandonata, ora è diventato un parco auto Remì, in fondo a via Milano. In Piazza forza uno spazio risultante? aperto al pubblico. Adriano appena è stato completato il Sergio Berantelli Il piano urbano del traffico TB Si tratta di un parco recintato, che parcheggio, tre anni fa circa, avevamo già prevede la realizzazione di parcheggi inter- viene chiuso all’imbrunire, come quello di l’idea chiara di fare in superficie un sistema rati su aree pubbliche, a cura e totalmente via Cappuccini. a zona verde. Infatti, appena hanno com- pagate dalle cooperative di privati. Per SB I parchi custoditi sono molto frequen- pletato la costruzione del garage, vi si sono l’acquisto del posto auto è necessario un tati, perché si sa che sono puliti e sono trasferiti in superficie i parcheggi di Piazza vincolo di pertinenza tra alloggio ed il recintati. Dunque: la cooperativa sceglie di Tribunale, durante i lavori di scavo di garage. Si deve dimostrare la proprietà proprio pugno il progettista, mentre il quella piazza, con una sistemazione prov- dell’appartamento ad una distanza massi- Comune sceglie il tecnico che tratterà la visoria. Adesso, completata Piazza Vittoria ma di 350 m dal parcheggio. Così si evi- superficie. A prescindere da alcuni casi viene eseguita la sistemazione superficiale tano possibili azioni speculative. I privati, iniziali, l’Amministrazione comunale cura di Piazza Adriano. organizzati in cooperativa, hanno il vantag- l’approvazione del progetto del garage RB Anche in questo caso, come in altri, il gio di non pagare il terreno, ma solo il puro interrato, perché essa prevede già che cosa progetto è partito dagli uffici, anzi dall’arch. costo di realizzazione e manutenzione, e sarà realizzato in superficie. Poi appalta il Berantelli, tanto per essere chiari, che ha l’Amministrazione comunale invece ha progetto con una gara per la sistemazione fatto il progetto di massima e ha concepito l’utilità pubblica di spostare sotto terra i superficiale. L’ultimo esempio è Piazza il concetto, la linea guida del progetto, il parcheggi di superficie. A seconda della Adriano (n.d.r.: progetto arch. Rossella progetto definitivo, ovviamente tenendo zona, comunque, si decide come recupera- Finato ed ing. Antonio Marinaro, intervento conto del fatto del vincolo grosso, che era re la superficie, che può ancora essere artistico Cristina Vignocchi). Alla domanda il garage interrato, e delle dimensioni destinata a parcheggio, così è stato per il sul perché passano alcuni anni, rispondo oggettive dello spazio. Poi quello che è parcheggio Europal ed il parcheggio che quasi sempre si è ragionato in modo stato messo in gara è stato il progetto Aurora, entrambi nei pressi di viale Europa. tale che, appena completata la costruzione esecutivo. Piazza Adriano si trova in una Un esempio positivo è il parco Pompei di del garage, si aveva già pronto il progetto zona molto trafficata, ed ha vicino edifici via Roen (architetti Mauro Venturin e Carlo approvato con l’appalto già fatto per che diventeranno dei contenitori di uffici, e Alberto Trentini), che ospita nell’interrato completare la sistemazione superficiale. può offrire, sia alla cittadinanza ed agli 150 macchine, circa quaranta posti auto A volte il progetto è dell’Ufficio tecnico del utilizzatori degli uffici dei momenti di sono stati tolti dalla via per realizzare la Comune come è avvenuto per la siste- svago, di distrazione, di relax, tipo una pista ciclabile. Prima era un’area a verde, mazione del parcheggio di superficie Park- piccola oasi verde in mezzo al traffico. 3 71 72 Interview – Spazi per interagire? 1 – 2 Parco del Museo delle Semirurali Disegni Markus Scherer 1 April Aprile 2005 turrisbabel 66 TB La vostra proposta per Piazza Adriano è Un’altra piazza da citare è la Piazzetta San quella di cercare di offrire agli utenti degli Vigilio (n.d.r: progetto Arch. Rossella Fina- uffici ed ai cittadini uno spazio per la to, intervento artistico Cristina Vignocchi), pausa, uno spazio verde, anche se minac- che è importantissima proprio come luogo ciato dal traffico. Mi chiedo se il progettista di aggregazione di via San Vigilio, perché ha tenuto conto che è un’area molto pic- dove prima c’era la chiesa con la scalinata, cola e completamente compresa nel traf- adesso c'è un sistema piazza, che accentua fico, se quindi forse questa nobile intenzio- la funzione di aggregazione del luogo. ne di creare un’isola verde non si scontri RB Mi viene in mente che una piazza, mai contro la realtà, e chi vorrà qui godere di riconosciuta come piazza, ma che funziona una sosta dovrà sentirsi “minacciato” alle come tale sono le passeggiate del Talvera, spalle dal camion o dalle macchine in che sono diventate un sistema… transito. Il progetto ha tenuto conto di TB A Bolzano c’è questa “riserva” di queste problematiche? verde, che si traduce in atteggiamento RB Quest’area non è il Talvera 2 dove porti i mentale. Siccome la città è circondata dalle bambini a giocare, però sicuramente but- montagne, confina con il verde agricolo tare giù gli occhi dall’ufficio e vedere tutta ed è dotata di questa arteria verde che quest’area verde… Oltre il sedime del sono il sistema dei prati sulle sponde del garage, è possibile una piantumazione ad torrente Talvera e del fiume Isarco, allora si alto fusto. Ma poi ci sono la cabina di sostiene che questi spazi verdi sono am- decompressione del gas ed il chiosco, la piamente sufficienti. D’altra parte l’anziano cabina per il controllo della qualità del- o la mamma con il bambino non sempre l’aria, le due uscite del garage, la piazzetta, possono raggiungere questi luoghi e che deve rimanere, perché qui c’è il fa- necessiterebbero di aree di sosta e per il moso monumento, davanti al quale si ter- passeggio, protette dal traffico, più diffuse ranno le celebrazioni del 25 aprile. Chiara- e comprese nei singoli quartieri. C’è da mente una fila di parcheggi devono essere parte dell’Amministrazione una tendenza a mantenuti, perché ci sono le Poste. voler riconsiderare gli spazi delle piazze, Un albero già c’è, e ovviamente gli alberi a usualmente spazi metafisici, lastricati e alto fusto ci metteranno 10 anni almeno vuoti, in spazi da dedicare al verde. per diventare alberi. C’è una nuova preferenza per le “piazze SB Gli elementi architettonici come la fon- verdi”, o le nuove piazze devono consi- tana e l’arredo urbano sono più un decoro derarsi parchi? estetico e consentiranno di goderne du- RB (Estrae un rilievo fotogrammetrico della rante la sosta. È comunque evidente che città ripresa dall’alto) Questa non è una l’asse del traffico permane, ed il verde avrà piazza, è un parco… È un sistema, è una funzione di schermo e fonoassorbente. struttura. È il parco via Bari/via Alessandria/via Genova, è l’ultimo progetto varato, quello del grande parco di tre ettari e mezzo, un ettaro e mezzo, più due. In questa zona è presente l’ultima casetta delle semirurali, che è stata salvaguardata, verrà costruito un centro di documentazione, ci sono le rovine in Augia, e qui c’è un garage interrato realizzato dalle cooperative. Tutta la zona viene recintata e viene realizzato un grande parco. Al di qua di via Genova abbiamo già appaltato, stiamo demolendo gli edifici ex Sicar, e ci saranno altri due ettari di parco, quello lineare lungo il fiume, che viene ad inserirsi in un ulteriore sistema, ma “questo” è già una struttura estremamente complessa. Il progetto di massima era dell’architetto Carlo Azzolini, poi abbiamo fatto l’appalto per l’esecutivo, April Aprile 2005 turrisbabel 66 Spazi per interagire? – Interview che è stato vinto dall’architetto Markus tari, con i quali si dovrà concordare una Giorgio Fedele (n.d.r: Dir. Uff. Gestione del Scherer. Si tratta di un sistema, una strut- strategia di intervento. Territorio della Rip. Pianificaz. e Sviluppo tura completa, nel senso che c’è di tutto TB La dotazione di questa zona verde risul- Territoriale del Comune di Bolzano). dentro: c’è verde, c’è il sito archeologico, il ta da un indice urbanistico, o lo supera? TB Tornando al tema delle collaborazioni, museo, campi da gioco… la parte iniziale RB Va oltre… A Bolzano si è costruito tan- trattato all’inizio: sembra evidente che que- di un parco lineare, che in questa idea tissimo negli ultimi 20 anni sulla spinta di sta proposta di macro-intervento su un ancora abbozzata dovrebbe allungarsi sino mille esigenze, prima quella dell’emergen- brano di città, per andare in porto, necessiti a Piazza Don Bosco. Parte circa dal sagrato za abitativa, ma ora è nostro compito di un elevato grado di collaborazione tra della chiesa, e scende verso sud. Si dovran- realizzare il tessuto connettivo, che tiene Assessorati, Uffici tecnici ed Enti. Trovate no spostare le rampe del garage interrato insieme e lega la città. Questo tessuto sono delle difficoltà di coordinamento? ed eliminare il parcheggio in superficie per gli spazi collettivi. Ovviamente, per farlo, RB All’interno del Comune si sono organiz- raggiungere la zona scolastica, prevista cerchiamo di riappropriarci di tutto quello zati gli uffici per macrostrutture: la Riparti- dallo studio Abram e Schnabl. Al momento che possiamo. In particolare, nella zona zione lavori pubblici comprende Hochbau, due soci delle cooperative proprietarie scolastica, erano previste una scuola ele- Tiefbau e Straßenbau. Io sono responsa- del garage si sono opposti e questo sta mentare in lingua italiana e una scuola bile dell’Hochbau, quindi edilizia, piazze e bloccando tutto. elementare in lingua tedesca. Lo spazio per arredo urbano. Il Vicesindaco e Assessore TB Questa è Santa Maria in Augia il verde scolastico veniva eroso, poiché alla Mobilità è responsabile delle strade, RB Esatto, la chiesa di Santa Maria in l’indice urbanistico destinato alla superficie del traffico, ma soprattutto anche manuten- Augia, e qui c’è la piazzetta che rimane delle due scuole elementari era talmente zione e costruzione di strade. Poi ci sono i all’interno. alto, che sarebbe stato necessario un sotto- tecnici: l’ingegner Mario Begher è Direttore TB Una domande prevista voleva trattare passo per collegare le scuole al loro spazio d’Ufficio Infrastrutture ed Arredo Urbano proprio di questa piazzetta nascosta. Come verde di pertinenza. Con la sistemazione per entrambi gli assessorati, l’ing. Rosario è avvenuto che si è realizzata una piazza dei quartieri adiacenti, si è visto che Celi è referente per le infrastrutture e Diret- interna, difficilmente percepibile per chi costruite le due nuove scuole nel Firmian, tore dell’Ufficio Opere Pubbliche, Edifici e non conosce la zona, si è costruita una qui era sufficiente una piccola materna con Manutenzione Patrimonio Immobiliare, chiesa, dirimpetto a quella di Don Bosco, due, tre sezioni di scuola elementare che l’architetto Berantelli è mobility manager, già esistente, e la Piazza Don Bosco, che fungono da succursale della Pestalozzi di responsabile Ufficio Gestione Mobilità, tutto il quartiere rimpiange, si è ridotta ad viale Europa, soprattutto per la popolazione l’architetto Marco Spada è Direttore di una strada? di lingua tedesca. Così è stato possibile Ripartizione Patrimonio e Lavori Pubblici. RB Si realizzerà un sistema di piazze, rea- recuperare a parco quello che origina- È evidente la necessità di un elevato grado lizzate in tre lotti distinti. riamente doveva essere il verde scolastico. di interazione tra gli Uffici dell’urbanistica, TB C’è una visione generale, la possibilità TB Per la nuova piazza Don Bosco è già con le strade, con la viabilità, ma anche di coordinare l’intervento, in modo che stato scelto il progettista? con enti esterni come l’IPES e con i cittadi- ne risulti un sistema unitario, chiaramente RB Non lo so, avevamo iniziato la scelta, ni, le circoscrizioni, gli utenti. leggibile nel tessuto urbano? ma poi abbiamo sospeso in attesa della TB Vorrei concludere riprendendo un argo- RB Per ora sono tutti quanti distinti, non definizione delle aree. La visione d’insieme mento a difesa e tutela dei giovani architet- solo i progettisti, ma anche gli enti proprie- del parco è stata proposta dall’architetto ti, per il quale ti eri impegnato nell’intervi- 2 73 74 Interview – Spazi per interagire? 1 April Aprile 2005 turrisbabel 66 sta precedente, dove si parlava di concorsi, museale, e per l’allestimento. Poi con di workshops, di un coinvolgimento più l’entrata in vigore della nuova legge sugli aperto dei professioni. La maggior parte appalti abbiamo dovuto chiudere l’incarico di questi lavori è stata affidata per invito, e fare una gara al massimo ribasso. ci sono state delle difficoltà, o lo strumento Ora chiederemo delle offerte ai profes- dei concorsi è una macchina difficile da sionisti che hanno progettato le ultime gestire? piazze a Bolzano. RB Abbiamo fatto un grosso concorso, TB I concorsi per interventi di questo tipo quello per la zona scolastica e per l’arredo non vi sembrano pertanto uno strumento urbano della zona Firmian, che è stato utile e praticabile? vinto dall’architetto Matteo Scagnol. Un RB Ci abbiamo pensato, però avremmo piccolo rammarico, una piccola critica per dovuto organizzare un concorso, spiegan- quanto riguarda il concorso del Firmian: è do che il vincitore sarebbe stato vincolato a che di altoatesini non c’era quasi nessuno. collaborare con due professionisti già in- L’impegno è stato grande ed intenso. Tutto caricati (n.d.r.: Scherer e lo sudio Abram e l’iter di concorso, dalla sua ideazione alla Schnabl), e questa non era una cosa… fine, è durato più di due anni, e abbiamo SB Abbiamo provato ad organizzare con dovuto ricorrere ad una forza esterna, il l’Ordine degli Architetti un concorso su coordinatore di concorso. Credo che per 5 piazze. Ma i costi sono risultati eccessivi. quanto riguarda le nostre dimensioni RB Esatto, inoltre si trattava di un importo concorsi di questo genere, con questo lavori modesto: una era Piazza Adriano, poi ritmo ne possiamo gestire pochi. Abbiamo c’era il Parco Madonna (angolo via Vintola/ oggettiva difficoltà, anche come costi. via Castel Roncolo, via Dolomiti, via Simi- TB Il risultato non è stato all’altezza delle laun e Piazza Don Bosco. A Bolzano stiamo aspettative? facendo 3 grossi nuovi quartieri, e abbiamo RB È stato un bel concorso, perché abbia- dovuto tagliare su interventi importanti e mo avuto 300 progetti. urgenti di proprietà comunali per esigenze TB Quindi avete avuto la possibilità di sce- di bilancio. Noi abbiamo una visione tecni- gliere tra una rosa molto ampia di progetti. ca e propendiamo per il concorso e ci è C’è stata sicuramente un’offerta di qualità dispiaciuto, perché avevamo cercato di fare più alta, rispetto al caso in cui un unico in modo che fosse riservato a giovani progettista ha la sicurezza di avere l’incari- professionisti bolzanini iscritti da non più co ed il risultato dipende dalla sua qualità di 10 anni all’albo, ma il preventivo… professionale. Per i parchi? In un periodo di tagli su tutte le opere, é RB Nel caso del parco avevamo una serie difficile motivare alla Giunta Comunale dei di incarichi ereditati, nel senso che Carlo costi di organizzazione così elevati. Azzolini aveva già fatto tutto lo studio SB Il prossimo intervento sarà per la defi- 2 3 1 Piazza Don Bosco 2 Piazzetta S. Maria in Augia Foto Ludwig Thalheimer 3 Parco in via Similaun, progetto del 1998 degli studenti dell’Università di Freising nizione del tessuto connettivo per la zona l’arch. Enrico Farina. In genere quasi tutte Bivio-Kaiserau, Casanova. le piazze nascono da studi preliminari re- TB Qui si sono svolti e si svolgeranno datti dagli uffici tecnici comunali, poi diamo molti concorsi: il KVW ha già realizzato un gli incarichi per l’esecuzione. In questo concorso per il lotto da edificare di sua per- caso è stato rilevante un approccio di pro- tinenza, l’IPES lo sta organizzando, le altre gettazione partecipata. Importante è la cooperative non hanno mai realizzato con- partecipazione degli utenti, il loro coinvol- corsi. Chi ha partecipato al primo per il gimento. Con il precedente Assessorato era KVW, si troverà avvantaggiato, conoscendo stata avviato un esperimento di partecipa- la tipologia prevista dal piano di attuazione zione, si erano invitati degli studenti a dise- di Frits van Dongen, vinto per concorso e gnare sul posto delle soluzioni progettuali. presentato in TB65. In occasione di quella TB La “ricetta” per il raggiungimento presentazione al pubblico del numero del miglior risultato, per la realizzazione abbiamo collaborato con i ragazzi della di una piazza, ma per esteso di qualsiasi cooperativa Vispa Teresa, che si occupa di opera, consiste in una proficua collabo- attività di socializzazione con i giovani del razione tra uffici comunali, provinciali quartiere. L’anonimo spazio su cui affaccia preposti alla programmazione ed esecu- la loro sede fa parte di una serie di spazi di zione, enti esterni coinvolti o proprietari “risulta”, tra i grandi palazzi dell’isolato. dei suoli ed immobili, architetti incaricati Si tratta di uno spazio che non possiede per concorso e merito, con il coinvolgi- qualità, ma viene vissuto molto dai ragazzi mento e la soddisfazione dei fabbisogni e dalle famiglie. Esiste uno studio di fatti- preventivamente espressi dagli utenti. bilità per la riqualificazione di questi spazi Sembra una banalità, ma siano piazze, intertstiziali dell’architetto Paolo Perosa, è edifici pubblici o privati, i prodotti di que- poi stato abbandonato? sta complessa interazione ne vengono RB Era di grande importanza legare quel segnati in modo duraturo; essi lasciano brano di città al nuovo quartiere Casanova, traccia del suo compimento, e l’osservato- per cui stiamo progettando. È stato realiz- re sensibile e non superficiale sa valutare zato il parco adiacente, su progetto del- se é avvenuta con successo. 76 April Aprile 2005 turrisbabel 66 Alessandro Scavazza Kunst / Arte 1 Arti e Architettura 1900/2000 GeNOVA 2004 Se c’era fino agli Ottanta un gliere gli stimoli estetici e culturali che deri- colore per descrivere Genova questo era il vano dalle tensioni fra espressione artistica grigio, un grigio severo che svariava dai e spazio architettonico, proponendosi come tetti di lavagna ai muri scoloriti ed inquina- luogo di elaborazione della cultura di oggi, ti. Oggi siamo invece passati ad una città a in cui i diversi ambiti devono uscire dal colori in virtù delle grandi iniziative urbani- reciproco isolamento per convivere armo- stiche e architettoniche attuate. Forse nes- niosamente. Il centro storico stesso è stato suna città italiana ha avuto più benefici coinvolto ospitando le installazioni esterne interventi nel corso degli ultimi quindici della mostra, ovvero le ricostruzioni in anni come il capoluogo ligure. Molti pro- scala reale di edifici ed oggetti rendendo blemi strutturali sono stati affrontati, diver- possibile il percorso tra i corpi dell’arte e si sono i musei aperti in città nell’arco di dell’architettura, quasi a cercare e suggeri- un solo anno, mentre l’opera più importan- re nuove interpretazioni dello spazio urba- te prevista per il 2005 sarà l’avvio del Pro- no. La più emozionante è stata certamente getto Ponte Parodi, un’opera che complete- il Teatro del Mondo di Aldo Rossi in Piazza rà l’area del Porto Vecchio su disegno del- Caricamento. Vero feticcio, ma al tempo l’architetto olandese Ben van Berkel. La stesso oggetto misterioso per gli studenti mostra “Arti e Architettura 1900/2000” – delle università italiane, è stato finalmente curata da Germano Celant con l’allestimen- possibile visitarne la ricostruzione e guar- to di Gae Aulenti e il progetto grafico di dare all’edificio come a un’entità impene- Pierluigi Cerri – suggella la conclusione del trabile e affascinante al tempo stesso, su viaggio che Genova ha voluto compiere nel cui è necessario sempre interrogarsi. Fra le ruolo di Capitale Europea della Cultura. Per altre installazioni mi limito a ricordare mezzo di questo avvenimento la città ha anche il vagone-cisterna per il trasporto di inteso ponderare la sua capacità di racco- combustibile dipinto d’oro e sormontato da due corna celtiche: “The golden Calf” di Hans Hollein; in altre parole il petrolio e il potere del denaro come nuova divinità dei nostri tempi, che dominava Piazza Fontane Marose, snodo vitale del traffico genovese. Questa mostra è stata un appuntamento importante per numero e qualità delle opere, ma soprattutto per l’obiettivo audace che si è prefissata, vale a dire di avvicinare la cittadinanza e le nuove generazioni alla cultura del contemporaneo e riflettere sul divenire della propria forma urbana. Un percorso intenso fra gli sconfinamenti dell’architettura nell’arte del sec. XX e di oggi, in cui le stesse hanno avuto il coraggio di proporre percorsi alternativi, inclassificabili all’interno di un unico vocabolario linguistico. Questa insofferenza per un solo linguaggio o ambito, convenzionale e immutabile, costituisce una dinamica incessante ed ha sovente messo in discussione il costruire creando espressività inedite. Un argomento di estrema attualità, quindi, e un tema storico che non è mai stato sufficientemente trattato e mostrato nella sua April Aprile 2005 turrisbabel 66 Arti e Architettura 1900/2000 – Kunst / Arte complessità e vastità, fondamentale per rischi di rimanere delusi dall’aspetto gene- comprendere la metamorfosi plastica e rale dell’edificato. Ciò che non deve sfuggi- scenografica che si è sviluppata in architet- re, invece, è come la città di Genova sia tura dagli anni Novanta ad oggi, in cui gli tornata ad essere un cantiere continuo edifici si sono trasformati in “sculture abi- come in passato, in cui la manutenzione tabili”. A conclusione di quest’itinerario, che dei fabbricati era in pratica quotidiana. Si ci ha accompagnato a visitare il cuore del ha la sensazione che in città ci sia un gran- capoluogo, non si può negare come si dissimo fervore. Genova si è ormai resa conto che se non gioca bene l’occasione del restauro sia del porto sia del centro storico, quel centro storico che è stato definito “il più grande d’Europa, ma anche il più disastrato e abbandonato”, rischia di perdere l’occasione ancora più grande del suo completo ridisegno urbanistico. Bibliografia - G. Celant (a cura di), Arti e Architettura 1900/2000, catalogo della mostra, Skira 2000, Ginevra-Milano - www.palazzoducale.genova.it 2–3 1 Aldo Rossi, Teatro del mondo (Foto: Catalogo della mostra) 2 Hans Hollein, The Golden Calf (Foto: Catalogo della mostra) 3 Mappa delle installazioni esterne 77 78 Kunst / Arte April Aprile 2005 turrisbabel 66 Letizia Ragaglia, Angela Giudiceandrea Le motivazioni di un progetto d’arte pubblica Un museo per Don Bosco di accoglienza ed estraneità. Si tratta di un incontro tra esperienze, tra diversità, che La costante presenza di Museion, Museo ha luogo in un contesto poco neutro, che, d’arte moderna e contemporanea di Bolza- secondo una definizione di Rosalind no, in un quartiere “difficile” della città Krauss, possiamo chiamare lo spazio cultu- nasce dalla felice comunanza di intenti di rale. È una conseguenza quasi naturale che tre soggetti coinvolti: da un lato la Ripar- l’artista che opera o che è chiamato ad ope- tizione Cultura Italiana della Provincia rare in tale spazio ambisca ad una stretta Autonoma di Bolzano che dà l’avvio ad un relazione con esso rinunciando ad un ruolo progetto pluriennale con la volontà di dell’arte puramente contemplativo e ricer- portare l’arte contemporanea nello spazio cando un rinnovato ruolo attivo dello spet- pubblico, dall’altro Museion, Museo d’arte tatore. Si può constatare come nei progetti moderna e contemporanea di Bolzano, d’arte sul territorio entri sempre meno in che manifesta in maniera sempre più gioco il mito dell’artista ed acquisti impor- esplicita l’esigenza di uscire dai propri tanza il contesto. Si è però anche giunti alla spazi museali ed infine il coinvolgimento consapevolezza che questo genere di arte dell’artista Alberto Garutti, da sempre non può essere identificata con i numerosi impegnato a cercare il dialogo con un pub- parchi e boulevard di sculture spuntati blico che non sia solo quello del selezio- come i funghi negli ultimi decenni, in cui le nato sistema dell’arte. Da queste premesse opere plastiche scadono a mero pretesto ancora nel 2000 è nata l’idea di Alberto decorativo, o peggio ad un ornamento Garutti di offrire alla gente del quartiere volto a coprire errori architettonici. La Don Bosco, un quartiere di periferia di cosiddetta “public art” oggi vuole essere Bolzano, un museo in miniatura, che costi- partecipata, esperita: non serve ad abbelli- tuisca una sorta di filiale di Museion. re, non rientra nel cosiddetto “arredo urba- Da tempo, il museo si è fatto promotore di no”; anche se effimera funge da catalizza- una serie significativa di iniziative volte tore emotivo. a portare l’arte contemporanea in spazi non sempre ad essa deputati, ma che di Il contesto in cui intervenire per Alberto fatto non restano slegate dal contesto Garutti era dato da una piazzetta in un museale (i “Percorsi di Luce” e le bandiere quartiere densamente popolato, che fino di Matt Mullican nella città di Bolzano, il ad un passato recente ha sofferto la margi- progetto “Guida” a cura di Giacinto di nalizzazione rispetto al centro storico, ma Pietrantonio all’interno di alcune sedi mu- che ora ha acquisito la propria autonomia seali della provincia così come la disloca- in termini di servizi offerti alla cittadinanza zione di diverse opere nel tessuto urbano e per molti versi va anche fiero della pro- durante la mostra “Moltitudini–Solitudini” pria individualità. Un’individualità cresciuta curata da Sergio Risaliti). Il progetto di tra molte difficoltà in una zona costituita da Alberto Garutti, nato nell’ambito dell’inizia- blocchi di case popolari sorti anche molto tiva provinciale “Arte sul territorio”, coinvol- recentemente nell’area Ex Semirurali (vedi ge Museion e la sua collezione e coincide TB65). Dove precedentemente si trovavano con l’aspirazione dell’istituzione a uscire piccole unità abitative in aperta campagna dai propri spazi e ad attirare nuovi pubblici. ora si stagliano alti condomini inframmezzati da numerosi cortili interni, che solo Ambientare e radicare un progetto d’arte gradualmente sono stati completati da ade- contemporanea in una zona urbana di peri- guate infrastrutture atte a garantire una feria comporta una riflessione sul concetto migliore qualità di vita non solo in termini di servizi e negozi, ma anche in termini di materiali. Quasi un altro gioco che si un impianto di climatizzazione atto a con- aggregazione e di socializzazione. In una di aggiunge agli altri della piazza e che nel servare l’opera in uno stato ottimale, un queste nuove ed anonime piazze è nata la caso del progetto di Alberto Garutti preve- impianto di illuminazione che grazie ad una sfida di Alberto Garutti di realizzare un’ope- de la fruizione continuativa di un’opera fotocellula funziona anche di notte per ren- ra che fosse offerta e non imposta alla citta- esposta su una parete della piccola stanza dere possibile una fruizione continuativa dinanza. Innumerevoli sono stati i sopral- e proveniente dalla collezione di Museion dell’opera ed una scheda didattica che for- luoghi dell’artista condotti in maniera uffi- come recita la scritta apposta ad una pare- nisce informazioni sugli artisti in mostra. La ciale con i responsabili amministrativi del te della costruzione: In questa piccola stan- programmazione delle esposizioni avviene progetto e tramite incontri annunciati con za saranno esposte opere del Museo d’arte di comune accordo tra Alberto Garutti e il la cittadinanza, ma molto più efficaci e fre- moderna e contemporanea di Bolzano per museo. Il progetto intende dunque offrire quenti sono state le sue incursioni “clande- far sì che i cittadini di questo quartiere le un museo d’arte contemporanea ad una stine”, in cui semplicemente chiacchierava possano vedere. Quest’opera, voluta dalla zona che non ce l’ha, che probabilmente con la gente che si trovava in piazza o che Provincia Autonoma di Bolzano-Alto Adige, non lo prevedeva neanche, ma che presu- frequentava il bar della zona oppure men- Cultura Italiana, è dedicata a tutti quelli che mibilmente si insinuerà gradualmente nella tre scattava fotografie e prendeva annota- passando di qui anche per un solo istante, percezione degli abitanti. L’opera di Don zioni suscitando la curiosità dei bambini la guarderanno. Il progetto è stato inaugu- Bosco non è un pacchetto chiuso e definito, che si svagavano nella piccola area giochi rato nel dicembre del 2003 con una scultu- ma ottiene il suo scopo nella vita di tutti i della piazza. È qui che è nata l’idea di ra di Nino Franchina; dopo mesi sono stati giorni. È nella fruizione quotidiana che l’o- Alberto Garutti di offrire alla gente un pic- presentati due paesaggi di Gino Severini e pera si completa e si rinnova, è nell’incon- colo museo, una sorta di filiale del Museo un ritratto di Albert Stolz. La prossima tro fortemente voluto dall’artista che l’ope- d’arte moderna e contemporanea di Bolza- esposizione prevede la presentazione di un ra rivela il suo valore intrinseco: suscitando no. Si tratta di una piccola stanza aperta su dipinto di Carla Accardi. Tutte le opere sono anche inevitabile destabilizzazione ma sti- due lati, che si inserisce naturalmente nel allestite secondo i criteri adottati da un molando imprevedibili aperture. contesto circostante riprendendone colori e museo: con sistemi di sicurezza adeguati, (Letizia Ragaglia) 80 Kunst / Arte – Le motivazioni di un progetto d’arte pubblica April Aprile 2005 Un ufo in città turrisbabel 66 contemporanea di Bolzano, che, staccata dal corpo madre, invade un luogo a lei Un piccolo ufo è atterrato in città. Ha scelto apparentemente estraneo, per far conosce- un quartiere definito in modo unanime da re un’opera d’arte, che viene installata al assessori, presidenti, artisti, architetti: ano- suo interno temporaneamente per essere nimo, di periferia, di provincia, estraneo poi sostituita da altri pezzi d’arte. Una frui- dal selezionato sistema dell’arte, difficile. zione continuativa all’interno di una piccola Insomma, un territorio segnato: Don stanza aperta su due lati, un parallelepipe- Bosco. Testimoni affermano che il marziano do di 3 x 3 x 3 m in vetro e cemento. aveva già preso dei contatti con gli umani attraverso incursioni clandestine. Egli scat- Un volume che si ispira a forme pure, dota- tava fotografie e annotava quello che lo cir- to di tutti i sistemi degni di un grande condava. Non suscitava terrore, anzi chiac- museo: un sistema di sicurezza, un impian- chierava con la gente che frequentava il bar to di climatizzazione per conservare il suo della zona e attirava perfino la curiosità dei prezioso contenuto in stato ottimale, un bambini che scorazzavano nella piccola impianto di illuminazione interna, ammet- area giochi della piazza. È evidente che il tiamolo, tutti esposti come l’opera d’arte, suo intento è di colonizzare questa parte ma funzionanti anche di notte tanto da della città, di insegnarle il suo linguaggio e obbligare chiunque gli passi vicino a trasa- le sue aspirazioni, così che il suo modo di lire, e distogliere gli occhi dal contesto pensare si insinui gradualmente nella per- urbano per concentrarsi e godersi anche cezione degli abitanti stessi. Il marziano è brevemente il piacere dell’arte. Purtroppo naturalmente Alberto Garutti, artista di la qualità di dettaglio di questo espositore fama internazionale e docente all’Accade- di grandi dimensioni, o spazio espositivo di mia di Brera di Milano. Il piccolo ufo, atter- minime dimensioni distraggono dall’opera rato su una piattaforma in gomma, è una d’arte. Non è possibile entrare nella scatola sua creazione realizzata assieme all’archi- delle meraviglie, ma soltanto osservare tetto Fulvio Giorgi: un museo in miniatura, dall'esterno: ciò che l’artista vuole a tutti i una particella del Museo d’arte moderna e costi, è instaurare tra la popolazione e l’ar- April Aprile 2005 turrisbabel 66 Le motivazioni di un progetto d’arte pubblica – Kunst / Arte te una fitta trama di sguardi. “L’arte si deve fatte con spray ricoprono la didascalia del- imporre come protagonista”, afferma sicuro l’artista e vengono malamente cancellate Alberto Garutti. “Deve essere capita, com- con mani di vernice diversa da quella della presa ed amata.” A distanza di sicurezza, parete; l’unico pannello che riporta le infor- però. Come una grande attrice, ha come mazioni sulla mostra è stato strappato. Ma palcoscenico l’intera piazza e, attraverso è proprio questa la specificità del progetto una vetrina, crea una realtà illusoria a cui di Alberto Garutti, quella di utilizzare le la platea partecipa sentimentalmente. I cit- tracce della presenza, a volte, devastante tadini, toccati, si trasformano in commit- della gente come tema di fondo dell’arte: tenti reali di un lavoro finalizzato alla loro suscitano delle destabilizzazioni, ma stimo- stessa utilità. Scoprendo di volta in volta lano imprevedibili aperture. La perfezione, nuove opere, essi possono modificare nel si sa, è la fine della fantasia. tempo il concetto stesso dello spazio nel quartiere: una bellissima occasione di far rivivere nella loro vera dimensione dei luoghi normalmente deformati. L’arte ha finalProgetto “Arte sul territo- Ripartizione 15 mente trovato una relazione con il contesto rio” di Alberto Garutti per Curatrice del progetto urbano e sociale. Una relazione intensa ed il Quartiere Don Bosco a Letizia Ragaglia Bolzano In collaborazione con Luogo Bolzano, Quartiere Centro Civico del Quartiere volume riprende gli stessi colori e materiali Don Bosco, via Sassari Don Bosco, IPES, Museion degli edifici che lo circondano ed è difficile 17–25 Progetto e direzione lavori Committente Provincia arch. Fulvio Giorgi da notare. Letizia Ragaglia lo ha definito Autonoma di Bolzano – Coordinatore del progetto come un altro gioco che si aggiunge agli Alto Adige, Cultura Italiana ing. Pietro Mellini Concetto generale Impresa Edile Edilfrank, BZ Ufficio Cultura della Foto Paolo Quartana apparentemente non aggressiva: il piccolo altri della piazza. Viene trattato come una qualsiasi costruzione: scritte vandaliche (Angela Giudiceandrea) 81 82 Kunst / Arte April Aprile 2005 turrisbabel 66 Julia Brunner Sottsass al MART Il Mart ospita dal 26 febbraio al 22 maggio se è possibile gettare nella vita della gente 2005 (orari: martedì, mercoledì, giovedì, altra energia, altra vita, altra dinamica.“ sabato e domenica 10 –18; venerdì 10 –21, chiuso lunedì) una mostra dedicata ad O come scrive Nicola Angerame: “Memphis Ettore Sottsass jr., progetti dal 1946 al 2005. dona agli oggetti uno spessore simbolico, emotivo e rituale. Il principio alla base di Ettore Sottsass nasce a Innsbruck nel 1917. mobili assurdi e monumentali è l’emozione Si laurea in architettura al Politecnico di prima della funzione. Torino nel 1939. Nel 1947 apre a Milano uno studio professionale dove si occupa di Le ceramiche Ispirate alla spiritualità in- progetti di architettura e di design. Nel diana o ad antiche calligrafie cinesi, le sue 1958 inizia la sua collaborazione con Oli- opere di ceramica nascono dai simboli vetti, da cui nascono le sue famose opere della ritualità orientale e convivono in di Industrial Design, ma questa sezione singolare equilibrio con quelli della civiltà non viene presentata a Rovereto. Sono occidentale consumistica, tradotti in altis- invece allestite le opere della collezione sime torri colorate. realizzata con il gruppo Alchimia e Memphis ed i suoi progetti di architettura. I vetri L’artista designer ha voluto uscire dai codici stabiliti. Le combinazioni dei I mobili Sottsass stesso nel ’65 descrive i colori hanno una parte importante, perché suoi mobili in una breve citazione: “Cosa i colori richiamano la percezione “senso- 1 Ettore Sottsass jr. 2 Architettura c’entrano i miei mobili? Sono una cosa da riale” dell’oggetto, accelerano la percezio- (Foto Ludwig Thalheimer) niente e non c’entrano niente. Ma l’idea ne sensoriale. 3, 5 Menhir, Ziggurat, Stu- sarebbe di inventare nuove possibilità totali, pas, Hydrants e Gas Pumps 4 Vetri (Foto L. Thalheimer) 6 Mobili nuove forme, nuovi simboli: arrampicarsi Architettura Le architetture sono fortemen- sulle cose che stanno morendo per vedere te influenzate dall’esperienza di Sottsass nelle arti plastiche e dal design. Gli edifici sono sculture che si stagliano fortemente nel paesaggio in quanto addizione di volumi e colori. 1–2–3 April Aprile 2005 4–5–6 turrisbabel 66 84 April Aprile 2005 turrisbabel 66 Paolo Crazy Carnevale Architetture di carta Foto Ludwig Thalheimer Piazza Walzer Quel cambio di nome era stato quanto mai gli occhi foderati di speck. Già, lo speck. indicativo di come le cose dovessero anda- Uno dei prodotti più in voga: poco importa- re a Bozen Town. Elvis Ringo e Red Max se va se i maiali con cui veniva prodotto pro- ne stavano seduti su una panchina guar- venivano da allevamenti nederlandesi e dando gli operai della municipalità bozen- non dai masi di montagna come tradizione taunense che dopo aver tirato giù il monu- avrebbe voluto. Bobbi Sudtirolo, il regista mento all’aedo del “Minnesang” avevano che aveva lanciato il serial di successo iniziato ad issare la “Pezza di speck” scolpi- “Speck And The City” (in cui si narravano le ta dal celebre artista gardenese noto col torbide storielle di un gruppo di graziose nom de plume di Egon Von Egon. Era il yuppies locali), non pensava che la sua destino delle piazze cittadine quello di cam- produzione avrebbe portato ad una tale biare nome e aspetto. E andava fin troppo rivoluzione nella piazza principale della bene che il Cappellaio Assessore ed il suo città e, dopo aver saputo del cambiamento turpe alleato Occhi di Serpente non avesse- in atto, aveva dichiarato ad un giornalista ro deciso di chiamarla Piazza Pezza! Ma del Pettegolezzo Atesino di rimpiangere la quel Piazza Walzer pesava già abbastanza vecchia piazza degli anni sessanta, quella per conto suo: per Elvis Ringo era come con le auto parcheggiate a spina di pesce. una dichiarazione d’intenti già latente da Non se la ricordava più nessuno la vecchia tempo. Il suo sogno di far esibire i Klakson, piazza. Era una delle prerogative del Sudti- il combo di rock tachente di cui era l’agen- rolo Imperfetto. Far sparire le prove. Elimi- te, sfumava definitivamente; la piazza che nare ogni traccia di un passato poco digeri- era sempre stata definita il salotto di Bozen to. Tanto che l’intervista era apparsa com- Town, col suo nuovo nome dava il saluto mentata da un’illustrazione, in mancanza di finale a qualunque tipo di musica conside- foto, che riproduceva la piazza così come il rata insufficientemente ortodossa. Da sotto regista l’aveva descritta. Red Max tirò una il porticato della Sparkasse l’assessore e bestemmia ed Elvis Ringo gli fece eco con Occhi di Serpente guardavano soddisfatti il un’altra. Con precisone da salmo responso- risultato della loro decisione. La consacra- riale. Poi Max tirò fuori la fiaschetta che zione di anni e anni di lavoro dedicati a sot- teneva nel taschino. “La mia dottoressa trarre Bozen Town a chi vi era nato e cre- mi ha detto che devo andarci piano, ma sciuto per consegnarla a commercianti, sono sempre più convinto che il Lagavulin operatori turistici e torme di visitatori con sia la migliore delle medicine”. Elvis Ringo accese un sigaro ed inalò profondamente il profumo di torba proveniente dalla fiaschetta che Max aveva liberato del tappo – Prosit! – disse. Poco distante, un camion del comune trasportava la vecchia statua del von der Vogelweide verso il cortile del museo. Lì, ironicamente, avrebbe giaciuto a fianco di un bassorilievo di Benito Mussolini e alle vecchie aquile di Pons Drusi, su cui i dipendenti del Museo andavano di tanto in tanto a pisciare. Minnesang e fasci littori: simboli dimessi e dismessi di una città posseduta ora dal demone del commercio. Paolo Crazy Carnevale è membro della SAV- Südtiroler Autorenvereinigung/ Associazione Scrittori Sudtirolesi April Aprile 2005 turrisbabel 66 85 a cura della redazione [email protected] Die Leser sind eingeladen, turrisbabel per E-Mail Texte zukommen zu lassen: [email protected] I lettori possono inviare testi via e-mail alla rivista: [email protected] Platzle(e)hre niederen menschlichen Verlangen erwecken? Ich sag es noch einmal: Ein Platz muss leer Endlich! Eine neue Ära ist angebrochen. sein. Mein Sein kann ich nur sein lassen auf Jahrhundertelang musste ich warten, aber einem puren Platz mit klaren Linien – eine nihi- nun gibt es endlich Architekten, die Plätze so listische Form, die nicht ablenkt, sondern nur bauen, dass sie ihren wirklichen Sinn erfüllen MEIN Wesen erweckt. Keine Schnörkel, keine – nämlich beim Platz machen – Platz machen: schmückenden Ornamente, die die Wirklichkeit Nicht für dummes Grünzeug – jeder Ast ein verzerren und vom Wesentlichen ablenken. Nur Verbrechen gegen die Syntonie – ab in den die Ausdrucksstärke des architektonisch einge- Park damit! Nicht für lästige Artisten – Tage- fassten Platzes – und ich. Ich kann tiiiief einat- diebe! Die gehören ins Theater! Nicht für men, meine Ideen werden auf die nackten Fas- Würstelstandlen – städtische Schmarotzer, saden springen und dort wie auf einer riesigen die öffentlichen Raum beschmutzen. Mietet Leinwand ihre volle Entfaltung erleben. Ich atme euch gefälligst ein Lokal und helft dem kri- noch tiefer ein, spüre wie die reine Luft meine selnden Immobilienmarkt! Nicht für’s gemeine Hirnzellen anregt und meinen Denkapparat för- Fußvolk – die haben eigene Wohnungen, in dert. Endlich! Neue Ideen: Ihr habt Platz: Spru- denen sie sich mit anderen treffen, um banalen delt aus mir heraus… Ideen… wo seid ihr? Ballt Gedankenaustausch zu betreiben! Ein Platz euch im Schoße dieser Fassaden, mehrt euch… muss PLATZ schaffen! Normale Menschen zerstäubt in der Luft und erfüllt sie mit meiner sind innerlich arm und haben vielleicht Angst Genialität – seid ihr die Quintessenz, das Mobi- vor der Leere. Demütige Knechte, die sich an liar dieses Platzes… Ideen! Los, kommt! Baumstämmen festklammern, bei Statuen Nichts. Der Platz: Leer. Ich stehe da. Auch leer. und Monumenten Halt suchen, meinen, ihren Für mich wird ein Platz nicht von Architekten Ursprung in Brunnen zu finden. Erbärmlich! geschaffen, sondern von den Menschen, die ihn Nicht aber Menschen wie ICH, die nur so täglich beschreiten. Aber mehr noch als von den sprühen vor Ideen. Denen muss man den Pflastertreter, wird er von seinen Bewohnern ihnen gebührenden Platz widmen, um ihr Ge- geprägt: Jenen Menschen, denen der Platz dankengut in die Welt setzen zu können. Wie als Wohnzimmer dient, ihr Zuhause ist. Ich soll denn das geschehen, wenn Kinderschreie, sehe daher jeden Obst- und Gemüse-, jeden Hausfrauentratsch oder banale Gespräche Würstchenstand, jeden Musiker oder Bettler von Passanten mich ablenken? Oder noch als Inspiration. Erst sie verleihen dem Platz schlimmer: Düfte vorbeiwehen, die meine eine Seele. (Julia Brunner) Errata corrige Nel numero 64 il progetto esecutivo delle case-albergo per lavoratori presso il consorzio agrario di Bolzano è stato erroneamente attribuito all’arch. Zamignan dello studio AIG associati. Autore del progetto esecutivo è invece lo studio Unterberger (arch. Rinaldo, geom. Palfrader). Ce ne scusiamo con gli interessati. Volete essere aggiornati sull’architettura in Alto Adige? Abbonarsi a turrisbabel conviene! In turrisbabel erfahren Sie das Neueste über Architektur in Südtirol! Mit einem Abonnement sind Sie stets auf dem Laufenden! Informativa ai sensi della legge 196/2003 I Suoi dati saranno trattati dalla Fondazione dell’Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della provincia di Bolzano, nonché dalle società con essa in rapporto di controllo e collegamento ai sensi dell’art. 2359 c.c., titolari del trattamento per dare corso alla Sua richiesta di abbonamento. A tale scopo è indispensabile il conferimento dei dati anagrafici. Previo Suo consenso tutti i dati conferiti potranno essere trattati dalle medesime titolari anche per effettuare procedure statistiche di analisi, per l’invio di altre offerte e proposte commerciali e indagini di mercato. Essi potranno essere altresì comunicati ad altre aziende operanti nei settori editoriale, largo consumo e distribuzione, dei servizi, ad organizzazioni umanitarie e benefiche, le quali potranno adoperarli per le medesime finalità sopra illustrate. L’elenco aggiornato delle aziende a cui saranno comunicati i Suoi dati e dei responsabili potrà immediatamente essere richiesto al numero 0471-971741. Titolare del trattamento è il Presidente della Fondazione dell’Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della provincia di Bolzano. Lei può in ogni momento e gratuitamente esercitare i diritti previsti dall’art. 7 del D.Leg. 196/2003 – e cioè conoscere quali dei Suoi dati vengono trattati, farli integrare, modificare o cancellare per violazione di legge, o opporsi al loro trattamento – scrivendo alla Fondazione dell’Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della provincia di Bolzano, via Cassa di Risparmio 15, I-39100 Bolzano. Informationsblatt im Sinne des gesetzesvertretenden Dekretes 196/2003 Ihre persönlichen Daten werden von der Stiftung der Kammer der Architekten, Raumplaner, Landschaftsplaner und Denkmalpfleger der Autonomen Provinz Bozen sowie von den mit ihr in einem Kontrollverhältnis und im Sinne des Artikels 2359 c.c. in Verbindung stehenden Gesellschaften verarbeitet, in ihrer Eigenschaft als „Berechtigte“ (titolari) dieser Datenverarbeitung für die Ausführung Ihrer Abonnementsbestellung. Zu diesem Zweck ist die Mitteilung der persönlichen Daten erforderlich. Ihre Einwilligung vorausgesetzt, können alle mitgeteilten Daten von denselben „Berechtigten“ auch für die statistischen Analysenverfahren, die Zusendung von weiteren Angeboten und Produkten sowie für Marktforschungen verarbeitet werden. Diese Daten können auch an andere Unternehmen, die in den Bereichen des Verlagwesens auf breiter Konsum- und Verteilungsbasis und der Dienstleistungen tätig sind, sowie an humanitäre und Spendenorganisationen weitergeleitet werden, welche sie zu den gleichen oben angeführten Zwecken verwenden können. Die aktualisierte Aufstellung der Unternehmen und der Verantwortlichen, an die Ihre Daten mitgeteilt werden, kann unmittelbar unter folgender Tel.-Nr. 0471-971741 verlangt werden. Als Berechtigter für die Datenverarbeitung gilt der Präsident der Stiftung der Kammer der Architekten, Raumplaner, Landschaftsplaner und Denkmalpfleger der Autonomen Provinz Bozen. Sie können jederzeit und gebührenfrei Ihre Rechte im Sinne des Art. 7 des gesetzesvertretenden Dekretes 196/2003 ausüben, – d.h. Sie sind berechtigt, Auskünfte darüber zu erhalten, welche Ihrer Daten verarbeitet werden; zudem können Sie verlangen, dass die Daten ergänzt und berichtigt werden oder Sie können die Löschung gesetzwidrig verarbeiteter Daten fordern bzw. sich aus berechtigten Gründen der Datenverarbeitung widersetzen –, und zwar durch schriftliche Beantragung an folgende Adresse: Stiftung der Kammer der Architekten, Raumplaner, Landschaftsplaner und Denkmalpfleger der Autonomen Provinz Bozen, Sparkassenstraße 15, I-39100 Bozen. Da adesso turrisbabel è disponibile anche nelle seguenti librerie: Ab sofort ist turrisbabel auch in folgenden Buchhandlungen erhältlich: Mardi Gras Ko Libri Alte Mühle Poetzelberger 39100 Bozen / Bolzano 39100 Bozen / Bolzano 39012 Meran / Merano 39012 Meran / Merano A.-Hofer-Straße 4 via A. Hofer Raingasse 17 via della Rena Sparkassenstr. 11 A via Cassa di Risparmio Domplatz 1 Piazza Duomo Tel. 0471 301233 Tel. 0471 978555 Tel. 0473 274444 Tel. 0473 237445 Pasta e Fagioli mit Andreas Hofer Zur Präsentation der 64. Ausgabe zum Thema In occasione della presentazione del nu- Verdichtung lud turrisbabel zu einem Vor- mero 64 sul tema “densità”, la rivista turris- trag des Architekten Andreas Hofer aus der babel ha organizzato una conferenza ed Schweiz. Die Veranstaltung fand im Saal der ha invitato l’architetto svizzero Andreas Stadtviertelgemeinschaft in der Ortlerstraße Hofer. L’evento si è svolto nella sala poli- statt, weil hier die Stadt zurzeit am stärksten funzionale in via Ortles, poiché in quest’a- wächst. Nach der Begrüßung durch unseren rea la città cresce oggi più che mai. Dopo geschätzten Chefredakteur Luigi Scolari und i saluti da parte del nostro stimato direttore der Einführung durch Bautenstadtrat Silvano Luigi Scolari e l’introduzione dell’assessore Bassetti stellt Andreas Hofer das von ihm Silvano Bassetti, l’architetto Andreas Hofer mitbetreute Wohnbauprojekt „Kraftwerk 1“ ha mostrato il progetto di edilizia sociale bei Zürich vor. Er berichtet über die Pionier- da lui coordinato „Kraftwerk 1“ a Zurigo. arbeit einer fortschrittlichen Baugenossen- Egli ha illustrato questo progetto pilota di schaft, die gleichzeitig Wohn- und Arbeits- una cooperativa all’avanguardia, che ha räume für 300 Personen verwirklicht hat: realizzato per 300 persone non solo abita- Restaurants, Ateliers, Werkstätten, Kinder- zioni, ma anche uffici, ristoranti, atelier, horte und Betreuung für Bedürftige sind in officine, asili, centri di accoglienza, ecc… diesem Komplex untergebracht. Die Genos- I soci della cooperativa si sostengono reci- senschaftsmitglieder unterstützen sich gegen- procamente anche dal punto di vista finan- seitig finanziell und als Gemeinschaft. Dies ziario che sociale. Questo modello potreb- ist ein Beispiel, das mit Südtiroler Bauge- be servire da esempio per realizzare un’a- nossenschaften verglichen werden muss naloga struttura in Sudtirolo! In conclu- und vielleicht als Muster dienen kann. Im sione i partecipanti hanno gustato pasta e Anschluss gab es Bohnensuppe und Glüh- fagioli e vin brulè dalla cucina di turris- wein aus der turrisbabel-Küche, welche babel, temporaneamente allestita nel cen- vorübergehend im Kinder- und Jugendtreff tro giovanile “La Vispa Teresa”. Grazie a „La Vispa Teresa“ Quartier bezog. Danke! tutti, alla prossima volta!