Y - Staatssekretariat für Migration

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Y - Staatssekretariat für Migration
30 ottobre 2012
Rapporte del Consiglio fédérale in adempimento al postulato del consigliere nazionale
Hugues Hiltpold (11.3689)
Migrazione dal Nord Africa (e dallo Yémen). Situazione in Svizzera
Rlferimento: COO.2180.104.7.20421
Indice
1. Introduzione
3
2. Numero di persone giunte in Svizzera e la loro ripartizione fra i Cantoni
3
2.1 Algeria
3
2.2 Egitto
4
2.3 Libia
5
2.4 Marocco
6
2.5 Tunisia
7
2.6 Yémen
7
3. Strategia della Svizzera
8
3.1 Strategia della Svizzera per il Nord Africa
8
3.1.1 Decisione del Consiglio fédérale dein 1 marzo 2011 : programma 2011-2016 per il Nord
Africa
8
3.1.2 Accento tematico
8
3.1.2.1 Transizione verso la democrazia (DP, DDIP, DSC)
9
3.1.2.2 Sviluppo economico (SECO, DSC)
9
3.1.2.3 Migrazione e protezione (UFM, DP, DSC)
9
3.2 Strategia nel settore del ritorno
9
3.2.1 In generale
9
3.2.2 Azioni concrète Paese per Paese
10
A) Tunisia
10
B) Egitto
10
C) Libia
10
D) Yémen
11
4. Attuazione e pertinenza dei programmi di azione
12
4.1 Tunisia
14
4.2 Egitto
15
4.3 Yémen
16
4.4 Libia
17
5. Partecipazione dei Cantoni
17
6. Osservazioni conclusive
19
2/19
1. Introduzione
I117 giugno 2011, il consigliere nazionale Hugues Hiltpold ha depositato il postulato 11.3689,
«Migrazione dal Nord Africa (e dallo Yémen). Situazione in Svizzera», con il quäle invitava il
Consiglio fédérale a esaminare la situazione dei rifugiati giunti in Svizzera in seguito alle
rivoluzioni nel Nord Africa e nello Yémen, e a sottoporre al Parlamento un rapporte che comprendesse in particolare le seguenti informazioni:
1
-
il numéro di persone effettivamente giunte in Svizzera e la loro ripartizione nei vari Cantoni;
-
la pertinenza della strategia approntata per permettere ai rifugiati, effettivamente giunti in
Svizzera, di ritornare rapidamente nel loro Paese di origine non appena la situazione in
loco si sarà normalizzata;
-
I'efficacia dei programmi di azione in loco approntati negli Ultimi mesi per la popolazione,
soprattutto nei Paesi più colpiti quali la Tunisia, l'Egitto, lo Yémen e la Libia;
-
le implieazioni effettive per i Cantoni sul piano operative e finanziario.
Nel suo parère del 31 agosto2011, il Consiglio fédérale ha antieipato che l'Ufficio fédérale
della migrazione (UFM), in collaborazione con il Dipartimento fédérale degli affari esteri
(DFAE), avrebbe sottoposto al Parlamento per la sessione primaverile 2012 un rapporte con
le risposte a tutte le question! sollevate dal postulatoe ha quindi proposto di accogliere il postulato.
II 28 settembre 2011, il Consiglio nazionale ha aecolto il postulato.
II présente rapporto prende posizione sulle question! sollevate.
2. Numero di persone giunte in Svizzera e la loro ripartizione fra i Cantoni
Le eifre qui di seguito e suddivise per Paese rispondono alla prima questione riguardante il
numéro di persone effettivamente giunte in Svizzera e i criteri seguiti per ripartirle fra i vari
Cantoni.
Tra il 1° gennaio 2011 e il 30 giugno 2012 sono arrivate in Svizzera e hanno presentato demanda di asile 6 374 persone provenienti da Algeria, Egitto, Libia, Marocco, Tunisia e Yémen. Nello stesso periodo sono State assegnate ai Cantoni 7 154 persone provenienti da tali
Paesi.
La differenza tra le due eifre, che si riferiscono allo stesso periodo, risiede nel fatto che le
persone arrivate in Svizzera non sono immediatamente assegnate ai Cantoni; i richiedenti
l'asilo sono inizialmente aecolti nei centri di registrazione e solo in un secondo tempo sono
assegnati ai Cantoni. Le statistiche riportano pertanto il totale dei richiedenti l'asilo provenienti dai Paesi summenzionati e ripartiti nei vari Cantoni nel periodo indicato, il che significa
che non necessariamente si tratta di altre persone arrivate in Svizzera nel periodo in esame.
Le eifre riportate di seguito si riferiscono al periodo cha va dal 1° gennaio 2011 al
30 giugno 2012.
2.1 Algeria
Sono giunte in Svizzera e hanno presentato una prima domanda di asilo in totale 967 persone di nazionalità algerina, di cui 621 sono arrivate nel 2011 e 346 nel 2012.
Nello stesso periodo sono stati assegnati ai Cantoni 1050 richiedenti l'asilo algerini. La tabella sottostante illustra la ripartizione in eifre:
1
II consigliere nazionale Hugues Hiltpold ha utilizzato l'espressione «rifugiati». Nella fattispecie, il
termine non corrisponde alla nozione giuridica di rifugiato, ma si riferisce a tutte le persone provenienti dai Paesi citati che hanno presentato una domanda di asilo.
3/19
Cantone
Argovia
Appenzelle Esterno
Appenzelle) Interne
Bas! lea-Campagna
Basilea-Città
Berna
Friburgo
Ginevra
Glarona
Grigioni
Giura
Lucerna
Neuchâtel
Nidvaldo
Obvaldo
Sciaffusa
Svitto
San Gallo
Soletta
Ticino
Turgovia
Uri
Vaud
Val lese
Zugo
Zurigo
TOTALE
Totale
01.01.2011-30.06.2012
2011
85
1
9
140
33
19
32
46
2
39
9
55
19
6
0
70
16
37
21
31
66
1
70
26
35
182
1050
2012
57
1
8
85
28
14
20
26
0
25
6
35
14
5
0
43
10
26
10
21
45
0
41
15
22
126
683
28
0
1
55
5
5
12
20
2
14
3
20
5
1
0
27
6
11
11
10
21
1
29
11
13
56
367
2.2 Egitto
Sono giunte in Svizzera e hanno presentato una prima domanda di asilo in totale 205 persone di nazionalità egiziana, di cui 111 sono arrivate nel 2011 e 94 nel 2012.
Nello stesso periodo sono stati assegnati ai Cantoni 247 richiedenti l'asilo egiziani. La tabella
sottostante illustra la ripartizione in cifre:
Cantone
Argovia
Appenzelle Esterno
Appenzelle Interne
Basilea-Campagna
Basilea-Città
Berna
Friburgo
Ginevra
4/19
Totale
2011
01.01.2011-30.06.2012
12
7
7
35
1
17
2012
6
3
5
24
0
2
6
4
2
11
1
15
Glarona
Grigioni
Giura
Lucerna
Neuchâtel
Nidvaldo
Obvaldo
Sciaffusa
Svitto
San Gallo
Soletta
Ticino
Turgovia
Uri
Vaud
Vallese
Zugo
Zurigo
TOTALE
-
-
-
14
1
13
1
5
-
9
1
10
1
-
-
-
1
6
38
18
15
7
0
5
29
11
3
4
1
1
9
7
12
3
-
-
-
9
3
4
38
247
6
2
2
14
124
3
1
2
24
123
-
3
2.3 Libia
Sono giunte in Svizzera e hanno presentato una prima domanda di asilo in totale 373 persone di nazionalità libica, di cui 253 sono arrivate nel 2011 e 120 nel 2012.
Nello stesso periodo sono stati assegnati ai Cantoni 401 richiedenti l'asilo libici. La tabella
sottostante illustra la ripartizione in cifre:
Cantone
Argovia
Appenzello Esterno
Appenzelle Inferno
Basileä-Campagna
Basilea-Città
Berna
Friburgo
Ginevra
Glarona
Grigioni
Giura
Lucerna
Neuchâtel
Nidvaldo
Obvaldo
Sciaffusa
Svitto
San Gallo
Soletta
5/19
Totale
2011
01.01.2011-30.06.2012
34
-
1
38
17
16
9
12
-
13
2
17
8
-
44
5
15
13
2012
22
0
0
26
14
13
4
9
0
8
2
10
5
0
0
32
4
10
4
12
0
1
12
3
3
5
3
0
5
0
7
3
0
0
12
1
5
9
Ticino
Turgovia
Uri
Vaud
Vallese
Zugo
Zurigo
TOTALE
17
18
-
7
2
0
9
1
1
26
127
10
16
0
17
19
4
45
274
26
20
5
71
401
2.4 Marocco
Sono giunte in Svizzera e hanno presentato una prima domanda di asilo in totale 919 persone di nazionalità marocchina, di cui 495 sono arrivate nel 2011 e 424 nel 2012.
Nello stesso periodo sono stati assegnati ai Cantoni 1 015 richiedenti l'asilo marocchini. La
tabella sottostante illustra la ripartizione in cifre:
Cantone
Argovia
Appenzello Esterno
Appenzello Interno
Basi lea-Campagna
Basilea-Città
Berna
Friburgo
Ginevra
Glarona
Grigioni
Giura
Lucerne
Neuchâtel
Nidvaldo
Obvaldo
Sciaffusa
Svitto
San Gallo
Soletta
Ticino
Turgovia
Uri
Vaud
Vallese
Zugo
Zurigo
TOTALE
6/19
Totale
01.01.2011-30.06.2012
81
0
2
136
25
25
21
26
0
42
5
47
16
0
0
74
17
29
22
48
75
3
56
12
22
231
1015
2011
2012
44
0
0
81
17
14
12
14
0
20
4
28
11
0
0
44
7
19
11
22
27
1
32
5
16
129
558
37
0
2
55
8
11
9
12
0
22
1
19
5
0
0
30
10
10
11
26
48
2
24
7
6
102
457
2.5 Tunisia
Sono giunte in Svizzera e hanno presentato una prima domanda di asilo in totale 3 849 persone di nazionalità tunisina, di cui 2 574 sono arrivate nel 2011 e 1 275 nel 2012.
Nello stesso periodo sono stati assegnati ai Cantoni 4 361 richiedenti l'asilo tunisini. La tabella sottostante illustra la ripartizione in cifre:
Cantone
Argovia
Appenzello Esterno
Appenzello Interno
Basilea-Campagna
Basilea-Città
Berna
Friburgo
Ginevra
Glarona
Grigioni
Giura
Lucerna
Neuchâtel
Nidvaldo
Obvaldo
Sciaffusa
Svitto
San Gallo
Soletta
Ticino
Turgovia
Uri
Vaud
Valais
Zugo
Zurigo
TOTALE
Totale
2011
01.01.2011-30.06.2012
396
13
44
497
124
100
102
152
46
142
33
245
84
37
32
314
56
157
84
182
278
35
216
59
72
861
4361
2012
254
9
27
335
95
90
75
110
27
98
24
166
69
23
20
215
38
102
59
123
185
23
155
34
47
534
2937
142
4
17
162
29
10
27
42
19
44
9
79
15
14
12
99
18
55
25
59
93
12
61
25
25
327
1424
2.6 Yémen
Sono giunte in Svizzera e hanno presentato una prima domanda di asilo in totale 61 persone
di nazionalità yemenita, di cui 51 sono arrivate nel 2011 e 10 nel 2012.
Nello stesso periodo sono stati assegnati ai Cantoni 80 richiedenti l'asilo yemeniti. La tabella
sottostante illustra la ripartizione in cifre:
Cantone
Argovia
7/19
Totale
2011
01.01.2011-30.06.2012
22
2012
7
15
Appenzello Esterno
Appenzello Interno
Basilea-Campagna
Basilea-Città
Berna
Friburgo
Ginevra
Glarona
Grigioni
Giura
Lucerna
Neuchâtel
Nidvaldo
Obvaldo
Sciaffusa
Svitto
San Gallo
Soletta
Ticino
Turgovia
Uri
Vaud
Vallese
Zugo
Zurigo
TOTALE
:
1
8
1
2
2
2
3
1
10
1
27
80
1
7
1
2
1
3
9
21
52
1
-
•1
2
1
1
1
-
6
28
3. Strategia della Svizzera
La seconda questione riguarda la pertinenza della strategia adottata per permettere ai rifugiati, effettivamente giunti in Svizzera, di ritornare rapidamente nel loro Paese di origine non
appena la situazione in loco si sia stabilizzata.
3.1 Strategia della Svizzera per il Nord Africa
3.1.1 Decisione del Consiglio fédérale dein 1 marzo 2011
La Svizzera ha prontamente reagito ai disordini neH'Africa settentrionale. Oltre alPimpegno
umanitario in occasione della crisi libica, l'11 marzo 2011 il Consiglio fédérale ha deciso a
medio termine di potenziare massicciamente il supporte svizzero nel Nord Africa. La Segreteria di Stato dell'economia (SECO), la Direzione politica (DP), la Direzione del diritto internazionale pubblico (DDIP), la Direzione dello sviluppo e della cooperazione (DSC) del DFAE
e l'UFM attuano in modo coordinato, coerente e complementare una sehe di programmi e
progetti supplementari nel periodo 2011-2016 (programma 2011-2016 per il Nord Africa).
3.1.2 Accento tematico
II supporto svizzero deve essere collaborativo, sostenibile e orientarsi ai bisogni e ai risultati.
Ogni progetto tiene conto della parità di trattamento tra uomini e donne. Sotto l'aspetto tematico, l'impegno svizzero si concentra su tre settori chiave: Transizione verso la democrazia,
Sviluppo economico e Migrazione e protezione.
8/19
3.1.2.1 Transizione verso la democrazia (DP, DDIP, DSC)
L'obiettivo è creare strutture trasparenti, partecipative e compatibili con lo Stato di diritto. Le
priorità concrète sono pertanto il sostengo all'organizzazione di elezioni, la tutela dei diritti
umani, il rafforzamento di una società civile pluralista, la riforma del settore della sicurezza e
l'appoggio alla rapida restituzione dei fondi illeciti custoditi in Svizzera e appartenenti a esponenti politici.
3.1.2.2 Sviluppo economico (SECO, DSC)
L'obiettivo principale della collaborazione economica è migliorare le condizioni generali per
aumentare la compétitivité dei mercati interni dei Paesi partner e la loro integrazione
neN'economia mondiale. La promozione del settore privato, in particolare délie piccole e medie imprese, mira anche a creare nelle ragioni economicamente più deboli posti di lavoro per
i giovani. Sono stati inoltre previsti dei progetti infrastrutturali nel settore idrico e délie attività
a tutela délie risorse naturali.
3.1.2.3 Migrazione e protezione (UFM, DP, DSC)
Le priorità in questo settore sono la protezione dei migrant! ë délie persone vulnerabili, la
gestione sostenibile della migrazione e la creazione di sinergie tra migrazione e sviluppo
(anche con la diaspora).La Svizzera promuove anche il regolare dialogo sui terni della migrazione tra i vari Paesi coinvolti, sopratutto nell'ambito del ritorno e della riammissione.
Un'efficace politica migratoria tiene conto sia délie opportunité economiche, social! e culturali, sia délie sfide migratorie. Una comprensione globale della migrazione è necessaria anche
per garantire un equilibrio tra gli interessi de! vari attori e tener conto, mediante i partenariati
e la cooperazione, degli interessi in ambito migratorio della Svizzera, senza trascurare le
esigenze dei Paesi partner e dei migrant!. Una stretta collaborazione tra Paesi di origine, di
transite e di arrivo nonché con altri attori (organizzazioni internazionali, ONG, diaspora, economia privata) è un requisito imprescindibile per un'efficace politica estera in materia di migrazione.
3.2 Strategia nel settore del ritorno
3.2.1 In generale
La strategia dell'UFM nel settore del rientro si fonda su quattro pilastri: il trattamento prioritario délie demande di asilo, il ritorno rapido incentrato soprattutto sulla partenza volontaria,
l'intensificazione dei rapports con i singoli Paesi, in particolare nel settore del ritorno, nonché
il potenziamento dell'aiuto sul posto.
In linea con questa strategia, l'UFM ha già deciso nel marzo del 2011 di trattare in via prioritaria le demande di asilo di persone provenienti da déterminât! Paesi e giunte in Svizzera o
per ragioni economiche o senza i requisiti per adempiere le condizioni legali per offenere lo
statuto di rifugiato. In tal modo l'UFM lancia un segnale chiaro e immédiate a questi migranti
quanto aU'esito della loro procedura di asilo e al loro obbligo di lasciare la Svizzera.
L'obiettivo è quello di limitare il flusso di nuovi migranti per ragioni economiche o incoraggiare attraverso l'aiuto al ritorno la partenza volontaria.
Quando un richiedente l'asilo deve essere allontanato dalla Svizzera in quanto non è stato
riconosciuto corne rifugiato, la priorità è rimpatriarlo nel suo Paese di origine il più velocemente possibile. Chi è tenuto a lasciare la Svizzera lo puô fare senza esservi costretto se
rispetta la data che gli è stata indicata, inoltre ha la possibilità di richiedere un aiuto al ritorno se non ha commesso alcun reato.
L'UFM è inoltre costantemente in contatto con le autorità dei Paesi coinvolti allo scopo di
rinsaldare la collaborazione in particolare per quanto riguarda i'identificazione e il ritorno
dei loro concittadini in situazione irregolare nel nostro Paese.
Infine, per cercare di contenere la pressione emigratoria cha caratterizza queste aree, le autorità federali sostengono vari progetti nei Paesi di origine volti a creare in queste regioni
sfavorite prospettive socioeconomiche sostenibili.
9/19
3.2.2 Azioni concrète Paese per Paese
A) Tunisia
Per quanto riguarda la collaborazione con la Tunisia, le domande dei cittadini tunisini sono
trattate in via prioritaria, come indicato dalla decisione del marzo 2011 già citata. Da tale data
si sono moltiplicati gli sforzi per far si che i cittadini tunisini in situazione irregolare nel nostro
Paese possano lasciare la Svizzera il più velocemente possibile. AI riguardo va inoltre detto
che per più del 70 per cento delle domande depositate da cittadini tunisini è compétente un
altro Stato Dublino dove tali persone sono pertanto trasferite rapidamente. La collaborazione
con l'Ambasciata tunisina in merito all'identificazione e al ritorno delle altre persone è buona.
È possibile organizzare anche voli speciali. Infine è stato creato un programma di aiuto al
ritorno appositamente pensato per i cittadini tunisini in situazione irregolare nel nostro Paese.
II programma è iniziato il 15 luglio 2012 e verosimilmente durerà fino al 30 giugno 2013.
Non solo: la collaborazione tra Svizzera e Tunisia si è ulteriormente intensificata grazia alla
firma, l'11 giugno 2011 di una dichiarazione d'intenti (mémorandum of understanding) relativa alla creazione di un partenariato in materia di migrazione, di un accordo di cooperazione
in materia di migrazione e di un secondo accordo relativo allo scambio di giovani professionisti. Montre la dichiarazione d'intenti è entrata in vigore subito dopo la firma, i due accordi
devono ancora essere ratificati.
La Svizzera sostiene infine vari progetti nei tre settori chiave della strategia per il Nord Africa
(cfr. punto 4 e i vari allegati al présente rapporto). Per quanto riguarda il settore specifico
della migrazione, mérita una particolare menzione un progetto, sostenuto dalla Svizzera, che
promuove il ritorno e la reintegrazione nel loro Paese di origine (consulenza, reintegrazione e
aiuto finanziario individuale pari a 700 USD ) di 300 richiedenti l'asilo respinti che si trovano
nel campo di Shousha in Tunisia. II nostro Paese finanzia inoltre un progetto, denominato
«Capacity building for a protection-sensitive approach to border management within mixed
migratory flows», che rientra in un'iniziativa più ampia volta a promuovere un sistema di asilo
e una legge nazionale in Tunisia per la protezione dei rifugiati. Grazie a tale progetto il governo tunisino (in particolare il Ministero degli interni) sarà in condizione di gestire le frontière
secondo le norme internazionali e garantire la sicurezza e i diritti dei cittadini tunisini e stranieri che valicano i confini del suo territorio. A lungo termine occorre promuovere un sistema
di asilo e una legge nazionale nonché l'adozione di misure adeguate per l'accoglimento e la
registrazione dei rifugiati, dei richiedenti l'asilo e degli altri migranti vulnerabili.
B) Egitto
Nel marzo del 2011 l'UFM aveva disposto una moratoria delle décision! subito abrogata
nell'aprile dello stesso anno. Conseguentemente si sono moltiplicati gli sforzi per far sl che i
cittadini egiziani in una situazione irregolare nel nostro Paese possano lasciare la Svizzera il
più velocemente possibile. In più della metà dei casi il trattamento delle domande di asilo di
cittadini egiziani compete a un altro Stato Dublino dove i richiedenti intéressât! sono pertanto
trasferiti rapidamente. La collaborazione con l'Ambasciata egiziana in merito
all'identificazione e al ritorno delle altre persone è buona. È possibile organizzare anche voli
speciali.
Inoltre tutti i cittadini egiziani possono approfittare di un aiuto individuale al ritorno.
Dal momento che le domande di asilo sono poche e che la collaborazione con l'Ambasciata
egiziana è buona, non è stata accordata alcuna priorità alle azioni in Egitto. A livello di migrazione, la Svizzera partecipa pertanto a un solo progetto cooperativo volto a migliorare
l'accesso ai servizi sanitari per i migranti vulnerabili detenuti sulla penisola del Sinai e a rafforzare le capacità delle autorità in loco affinché possano rispondere meglio alle nécessité di
tali persone.
C) Libia
Vista l'attuale situazione libica è stata disposta una moratoria delle décision! che sospende
resecüzione dei rinvii coatti. AI riguardo l'UFM ha poch! contatti con le autorità libiche compétent! in materia di migrazione né in loco né attraverso l'Ambasciata in Svizzera.
10/19
Comunque Chi intende rientrare volontariamente in Libia, puö approfittare dell'aiuto individuale al ritorno ottenibile da tutti; l'Ambasciata rilascerà i document! necessari.
Occorre inoltre ricordare che la Libia è un importante Paese di transito per i migranti provenienti dagli Stati subsahariani. La situazione in questo Stato è attentamente monitorata e
anche l'opportunità di intensificare la collaborazione è regolarmente analizzata.
Attualmente la DSC sostiene in Libia due progetti legati alla migrazione: neH'ambito del primo
è stata incaricata untesperta di affiancare l'ACNUR nella protezione dei gruppi di popolazione vulnerabili al fine di migliorare le loro condizioni di vita. Nel secondo caso si tratta di un
progetto per sostenere finanziariamente la Caritas impegnata nell'area a tutela dei bambini.
D) Yémen
Le conseguenze degli eventi tunisini si sono sentite anche nello Yémen dove, all'inizio del
2011, sono State brutalmente represse varie dimostrazioni popolari. In seguito a tali violenze
e all'instabilità che regna nel Paese, il 19aprile2011 la direzione dell'UFM ha disposto una
moratoria che ha sospeso il trattamento delle decisioni in merito alle domande dei richiedenti
l'asilo yemeniti che si sarebbero concluse con una decisione di allontanamento. La moratoria
ha interrotto anche il rinvio coatto delle persone che avrebbero dovuto lasciare la Svizzera.
Poiché negli Ultimi tempi la situazione è migliorata, il 21 agosto2012 l'Ambito direzionale
Asilo e ritorno ha deciso di revocare la misura. Da allora è di nuovo possibile respingere le
domande di asilo di tali richiedenti e procedere all'esecuzione dell'allontanamento. Anche i
contatti con l'Ambasciata sono stati ripresi.
Tutti coloro che desiderano rientrale volontariamente nel loro Paese di origine, possono approfittare dell'aiuto individuale al ritorno.
Occorre ricordare che lo Yémen è un importante Paese di transito per i migranti provenienti
dagli Stati del Corno d'Africa e per tale ragione è stato awiato un programma per la tutela
dei rifugiati nelle rispettive regioni di origine («Protection in the Region»). A tale riguardo sono state adottate diverse misure in loco. La Svizzera sta sostenendo un progetto di aiuto al
ritorno e di integrazione per cittadini etiopi rifugiatisi nello Yémen.
3.4 Pertinenza della strategia sviluppata e ritorno nel Paese di origine
Il coordinamento tra i diversi uffici consente di risolvere costruttivamente i conflitti di interesse
riconducibili ai différent! mandati e garantire la coerenza della politica migratoria svizzera.
Nel dialogo awiato con gli Stati nordafricani, in particolare con la Tunisia, l'approccio globale
ha consentito di raggiungere una série di successi. Alla fine del 2011 sono stati conferiti ad
Eduard Gnesa, Ambasciatore straordinario per la cooperazione internazione in materia di
migrazione, diversi mandati per la Tunisia, l'Algeria e il Marocco (alla fine di aprile2012).
Questo impegno e il ricorso a un approccio globale nel quadro delle question! migratorie
hanno permesso di migliorare concretamente la collaborazione nel settore del ritorno. I negoziati con la Tunisia si sono conclusi con un partenariato in materia di migrazione che costituisce la cornice per una collaborazione in tutti gli ambiti della migrazione e tiene debitamente conto degli interessi di entrambe le parti. Tale partenariato comprende anche un accordo
di cooperazione in materia di migrazione relativo all'entrata, alla dimora e alla riammissione
nonché un accordo sullo scambio di giovani professionisti a scopo di formazione on the job.
Questo risultato è stato raggiunto grazie alla strategia elaborata per il Nord Africa e alla stretta collaborazione tra i vari dipartimenti e uffici.
Inoltre da un po' di tempo si osserva un calo delle domande di asilo. Mirati programmi di aiuto al ritorno garantiscono la partenza volontaria per i Paesi di origine offrendo un sostegno a
chi è disposto a rientrare volontariamente e un aiuto concreto alla reintegrazione.
In generale si puô affermare che la strategia adottata per far fronte agli sviluppi nel Nord Africa è efficace, infatti è stato possibile registrare i primi risultati già dopo un anno. Intensificando il dialogo sulla migrazione (Ambasciatore straordinario per la cooperazione internazionale in materia di migrazione), il rapporto di fiducia tra il governo svizzero e quello tunisino
si è rafforzato e la collaborazione neH'ambito dei ritorni è notevolmente migliorata. La Svizzera continuerà a seguire attivamente gli eventi nel Nord Africa e ad attuare altri progetti in tale
11/19
area. L'attuazione del partenariato in materia di migrazione con la Tunisia (diversi progetti
nonché dialoghi regolari sulla migrazione) consente una collaborazione più stretta nel settore
del ritorno offrendo nel contempo l'opportunità di intensificare la cooperazione in tutti gli ambiti migratori.
4. Attuazione e pertinenza dei programmi di azione
La terza questione riguarda la pertinenza dei singoli programmi di azione attuati in particolare in Tunisia, Egitto, Yémen e Libia. I programmi, elencati in base ai settori chiave, non sono
présentât! in modo esaustivo in quanto alcuni si trovano ancora in fase di realizzazione e non
è ancora possibile valutarne la pertinenza. La loro attuazione è il frutto della collaborazione
interdipartimentale tra l'UFM, la SECO, la DP e la DSC.
La seguente panoramica dei progetti illustra chiaramente l'impegno della Svizzera nel Nord
Africa. Il nostro Paese ha fornito un sostegno concreto nei più diversi settori chiave attraverso una série di progetti di vario tipo.
Tunisia
Transizione verso la Sviluppo
economico
democrazia
(DP, (SECO, DSC)
DDIP, DSC)
Sostegno aile riforProgetto di sviluppo
me nel settore della
dei cosiddetti Cleaner
sicurezza (DSC)
Production Centers
Supporto tecnico a
(CPC) (SECO)
Radio Gafsa (DSC)
Ripristino di un impianAnalisi del passato:
to di depurazione a
trattamento degli arChoutrana (SECO)
chivi della società
Costruzione di un imcivile; formazione
pianto di depurazione
avanzata di due dia Thala e di un altro a
rigent! del Ministero
Fériana (SECO)
della giustizia e dei
Progetto l-SEMER
diritti umani del go(iniziativa svizzera per
verno di transizione;
l'impiego e la micro e
consulenza ad hoc
piccola impresa rurale)
delle autorità nella
(DSC)
stesura della legge
Creazione di impieghi
sulla giustizia di
grazie alla ricostruziotransizione (DP)
ne e aH'ampliamento di
Sostegno al procesedifici scolastici (DSC)
so costituente: supRicostruzione e risaporto tecnico ai giunamento delle infraristi impegnati nella
strutture pubbliche per
stesura della Costil'approwigionamento
tuzione e appoggio
idrico e il risanamento
al dialogo tra socienel governatorato di
tà civile e AssemKasserine (DSC)
blea nazionale costituente (DRI, Atide)
(DP)
Promozione dei
12/19
Migrazione e protezione (UFM, DP, DSC)
Aiuto a 3 600 migranti fuggiti dalla Libia (UFM e DSC)
Promoting Return
and Reintegration for
Individuals with rejected Asylum
Claims (UFM)
Programma di aiuto
al ritorno «Assisted
Voluntary Return and
Reintegration from
Switzerland to Tunisia» (UFM)
Capacity building for
a protection-sensitive
approach to border
management within
mixed migratory
flows (DP)
diritti umani: lotta alla tortura e ai trattamenti inumani;
sostegno all'Esame
periodico universale; formazione relativa agli strumenti
internazionali per la
promozione dei diritti umani (DP)
Egitto
Yémen
13/19
Partecipazione
all'osservazione e
alla valutazione delle elezioni in Egitto
di concerto con il
«Carter Center»
(DSC)
Sostegno aile organizzazioni di difesa
dei diritti umani: lotta alla tortura, sostegno alla liberà di
espressione e di coscienza nonché ai
diritti delle donne
(DP)
Sostegno a spazi di
dialogo per la definizione di una convivenza
pacifica
(DP)
Analisi del passato:
appoggio alla società civile per definire
un'agenda per
l'analisi del passato
- IOM Protection ProDiversi progetti della
ject Sinai (DSC)
IFC volti a sostenere il
miglioramento del clima degli investimenti e
dell'infrastruttura dei
mercati finanziari (SECO)
Lo Swiss Investment
Fund for Emerging
Markets e il SECO
Start-up Fund finanziano le PMI orientate
alla crescita (SECO)
Possibile sostegno a
un progetto regionale
«Education for Employment» della IFC (SECO)
Sostegno a un progetto innovative che comprenda Tintera catena
del valore della produzione di piante aromatiche e medicinali
(SECO)
Ripristino di infrastrutture per lo smaltimento
delle acque - depuratori e reti di canali nella
regione del Delta (SECO)
WorldFish: creazione
di posti di lavoro, miglioramento della gestione dell'acqua e della sicurezza alimentäre
(DSC)
Programma di protezione nella regione Yemen/Corno d'Africa
Libia
II contributo al
PNUS «Libya Electoral Assistance
Project» (LEAP) sotto forma di un finanziamento delle necessarie urne elettorali contribuisce a
raggiungere gli obiettivi superiori del
progetto LEAP
(DSC)
Analisi del passato
e promozione dello
Stato di diritto nel
quadro di laboratori
con esperti e
opinion maker nazionali (DP)
Promozione
dei
diritti umani: migliorare le condizioni di
detenzione e impedire la violazione dei
diritti umani nei
luoghi di privazione
della libertà nella
regione di Tripoli;
formazione e sensibilizzazione
agli
strumenti internazionali per la promozione
dei diritti
umani (DP)
Invio di un'esperta
per sostenere
l'ACNUR nel settore
della protezione
(DSC)
Mines Advisory
Group: protezione
dei civili attraverso il
disarmo convenzionale e la rimozione
degli ordigni bellici
inesplosi (DP).
Sostegno alla creazione di spazi di dialogo
I capitoli seguenti descrivono in dettaglio i singoli progetti indicandone il relativo livello di pertinenza.
4.1 Tunisia
Progetti sostenuti
Nel 2012 la DSC e la Divisione Sicurezza umana (DSU) del DFAE hanno realizzato diversi
progetti neH'ambito della transizione verso la democrazia a favore delle autorità tunisine.
L'impegno svizzero consisteva tra l'altro nel sostenere le elezioni (acquisto delle urne, monitoraggio delle operazioni di voto), nel contribuire alla riforma in corso del settore della sicurezza, nel partecipare a un partenariato con il DCAF (Centro per il controllo democratico delle forze armate), nel promuovere misure nel settore dei mass media e nel sostenere la società civile nel processo di democratizzazione. La Svizzera ha inoltre sostenuto gli sforzi di al14/19
cune organizzazioni della società civile per creare degli spazi di dialogo tra le différent! correnti politiche tunisine e definire un'agenda per l'analisi del passato.
Infine ha offerte consulenza in materia di assistenza giuridica e supporto mirato aile autorità
di transizione tunisine in vista della possibile restituzione di averi di provenienza illecita in
Svizzera.
Dal 2000 la SECO è présente in Tunisia intervenendo in diversi settori economici come la
promozione commerciale, il finanziamento delle infrastrutture e la promozione del settore
privato. Inoltre la DSC e la SECO sostengono progetti che stimolano lo sviluppo economico
(accesso al mercato dei prodotti alimentari e dei prodotti agricoli) e favoriscono le piccole e
medie imprese contribuendo cosl alla creazione di posti di lavoro (progetto l-SEMER). Anche
il SIFEM (Swiss Investment Fund for Emerging Markets) si è concretamente impegnato
nell'area: grazie a sei fondi di capitali a rischio ha finanziato le PMI impegnate nella creazione di posti di lavoro per personale qualificato e non, nell'introduzione di nuove.tecnologie,
neU'aumento delle entrate fiscal! e nel potenziamento dell'integrazione economica a livello
regionale. Infine la Svizzera ha ampiamente sostenuto diversi interventi nel settore idrico e
dello sviluppo dei Cleaner Production Center come anche nella ricostruzione e nel ripristino
delle scuole nel sud del Paese.
Anche nel settore chiave della Migrazione e protezione l'UFM, la DSC e la DSU hanno realizzato diversi progetti. Ad esempio nel marzo del 2011 la DSC e l'UFM, oltre all'aiuto umanitario prestato in alcuni campi lungo la frontiera libico tunisina e libico egiziana, hanno aiutato
3 600 migranti fuggiti dalla Libia a ritornare nel loro Paese di origine. Meritano una menzione
anche i vari interventi nel settore della migrazione regolare (stipula di un accordo relativo allo
scambio di giovani professionisti), dell'aiuto al ritorno e della reintegrazione di persone, alloggiate nel campo di Shousha, la cui domanda di asilo è stata respinta. In particolare occorre ricordare un programma per il ritorno volontario e la reintegrazione in Tunisia come anche
un progetto volto a mettere le autorità tunisine in condizione di gestire le frontière e i flussi
migratori misti secondo la normativa internazionale in materia di protezione.
L'allegato 1 al présente rapporto contiene ulteriori dettagli sui progetti finora realizzati.
Obiettivi raqqiunti
Alcuni esempi: sostenendo le elezioni (acquisto delle urne e monitoraggio delle operazioni di
voto), la Svizzera ha contribuito in modo decisivo allo svolgimento di votazioni trasparenti e
indipendenti in Tunisia. Il partenariato per le riforme nel settore della sicurezza mira a garantire la tutela dei cittadini, il rispetto della legge e dei diritti umani da parte delle istituzioni e
una politica indipendente. Inoltre l'aiuto immédiate ha permesso alla Svizzera di fornire aile
persone giunte nei centri di accoglienza generi di prima nécessité in quantité sufficiente (acqua, cibo, assistenza medica) e di offrire loro un alloggio. Grazie all'aiuto congiunto di UFM e
DSC è stato possibile assicurare condizioni dignitose ai migranti fuggiti dalla Libia e in attesa
di ritornare nei propri Paesi di origine. Senza il sostegno della comunità internazionale, moite
di queste persone avrebbero vissuto illegalmente e in condizioni disumane in uno degli Stati
confinant! con la Libia oppure avrebbero cercato di raggiungere la Svizzera.
Budget previsto
Per attuare gli interventi in Tunisia previsti dalla strategia per il Nord Africa, il budget per il
quadriennio 2012 - 2016 ammonta a circa 24 milioni di franchi l'anno.
4.2 Egitto
Progetti sostenuti
Nel 2012 la DSC e/o la DSU insieme alla DSC hanno awiato diversi progetti nel settore della
transizione verso la democrazia a favore delle autorité egiziane. L'impegno della Svizzera
consisteva tra l'altro nel partecipare al monitoraggio e alla valutazione internazionale delle
elezioni in Egitto e nel sostegno alla riforma del settore pénale e alla société.civile nell'ambito
dei diritti umani. Il nostro Paese ha anche appoggiato gli sforzi di alcune organizzazioni della
société civile volti a creare degli spazi di dialogo tra le diverse correnti politiche egiziane e a
definire un'agenda per l'analisi del passato.
15/19
Inoltre ha offerto consulenza in materia di assistenza giuridica e supporto mirato alle autorità
di transizione egiziane in vista della possibile restituzione di averi di provenienza illecita in
Svizzera.
Da diversi anni l'Egitto è uno dei Paesi prioritari per quanto riguarda le misure di politica economica e commerciale della Svizzera. La SECO contribuisce in modo sostanziale al miglioramento delle condizioni lavorative delle piccole e medie imprese, alla promozione di un
commercio sostenibile, alla creazione di posti di lavoro nonché al ripristino delle infrastrutture
e degli impianti sanitari nei tre governatorati del Delta del Nilo. Attraverso il progetto
WorldFish, la DSC sostiene inoltre la creazione di posti di lavoro e migliora la gestione
dell'acqua e la sicurezza alimentäre.
Nel settore della migrazione la DSC sostiene insieme allo IOM un progetto nel Sinai volto a
migliorare l'accesso ai servizi sanitari dei migranti vulnerabili detenuti sulla Penisola del Sinai. II progetto dovrebbe inoltre consentire alle autorità e ai centri sanitari di rispondere meglio a tali esigenze e più in generale di sostenere i diritti dei migranti.
L'allegato 2 al présente rapporto contiene ulteriori dettagli sui progetti finora realizzati.
Obiettivi raqqiunti
Sostenendo ad esempio le elezioni (acquisto delle urne, monitoraggio delle operazioni di
voto), la Svizzera ha contribuito in modo déterminante a un'analisi trasparente e indipendente delle elezioni in Egitto.
Budget previsto
Per attuare gli interventi in Egitto previsti dalla strategia per il Nord Africa, il budget per il
quadriennio 2012 - 2016 ammonta a circa 30 milioni di franchi l'anno.
4.3 Yémen
Progetti sostenuti
La Svizzera è attiva in questa regione da molti anni. Nel febbraio 2011 è stato aperto a Sanaa un ufficio di programma della DSC con l'obiettivo di conoscere meglio le esigenze umanitarie in modo da seguire più efficacemente l'impiego dei contributi svizzeri.
Un aspetto fondamentale dell'impegno umanitario della Svizzera è la ricerca di soluzioni sostenibili per i rifugiati in loco. Basandosi sul programma per accrescere la protezione dei rifugiati nelle regioni di origine (Protection in the Region), il nostro Paese ha intensificato il suo
impegno a favore delle persone bisognose di protezione nei Paesi di prima accoglienza. Tali
misure oltre a fornire una tutela efficace a chi ha bisogno di protezione (soggetti particolarmente vulnerabili) e a favorire il dialogo bilaterale sulla migrazione, contribuiscono anche a
migliorare in modo sostanziale la gestione della migrazione irregolare. Per raggiungere tali
obiettivi, si ricorre a prowedimenti e progetti volti a rafforzare le capacità di protezione nazionale (sostegno alle autorità nazionali e agli attori della società civile in vista della messa a
punto di una procedura di asilo equa ed efficiente), a creare soluzioni sostenibili per i rifugiati, soprattutto quelli provenienti dal Corno d'Africa, e a migliorare le loro condizioni di vita. In
tale ottica è stato deciso di estendere il programma di protezione per lo Yémen aN'intero
Corno d'Africa.
L'allegato 3 al présente rapporto contiene ulteriori dettagli sui progetti finora realizzati.
Obiettivi raqgiunti
Nonostante una situazione fragile e un conteste insicuro per le organizzazioni internazionali
e le ONG attive in Yémen, il sostegno della Svizzera a diversi progetti ha permesso di migliorare ad esempio le condizioni di vita e l'accesso alle cure di base per i rifugiati e i migranti
vulnerabili (gemellaggio tra un ospedale ticinese e Nbn Khaldün Hospital nello Yémen). II
nostro Paese ha inoltre contribuito a rafforzare il coordinamento tra le varie ONG internazionali presenti nello Yémen. Anche gli interventi dell'UFM sono servit! a proteggere i migranti
vulnerabili provenienti dalla Somaliland, Puntland e Gibuti. La Svizzera sostiene da diversi
anni anche il Segretariato Regionale, con sede a Nairobi, per i flussi misti di migranti.
16/19
Budget previsto
La collaborazione con lo Yémen non rientra nella strategia per il Nord Africa. II budget previsto per il 2012 e gli anni successivi ammonta a circa 6 milioni di franchi l'anno.
4.4 Libia
Progetti sostenuti
AI momento l'impegno della Svizzera in Libia si concentra sul sostegno al processo di transizione verso la democrazia (settore chiave 1). In stretta collaborazione con la Missione speciale dell'ONU in Libia, la Svizzera ha appoggiato le autorità di transizione nella loro riflessione su una strategia di analisi del passato, in particolare in relazione ai dossier sulle persone scomparse e sulle sfide del processo di riconciliazione. Attraverso alcune organizzazioni della società civile, il nostro Paese contribuisce a migliorare le condizioni di detenzione
e a impedire le violazioni dei diritti umani nei luoghi di privazione della libertà nella regione di
Tripoli. Inoltre ha sostenuto la formazione relativa agli strumenti internazionali volti a promuovere i diritti umani sia per organizzazioni della società civile, sia per giudici e awocati.
Infine appoggia gli sforzi delle Nazioni Unite nella gestione del materiale bellico inesploso e
nella sensibilizzazione della popolazione alla presenza sul territorio di mine antiuomo. Durante le elezioni dello scorso luglio, la Svizzera ha fornito urne elettorali conformi ai requisiti internazionali e sostenuto un progetto di educazione civica per giovani adulti. In vista
deN'imminente processo costituente, il nostro Paese appoggia un progetto volto a sensibilizzare la popolazione in merito alle sfide politiche e sociali connesse con la stesura di una Costituzione.
Finora non sono stati previsti interventi in progetti del settore chiave 2 (unica eccezione: il
potenziamento delle capacità tecniche). Nel settore chiave 3, la Svizzera sostiene l'ACNUR
e lo IOM con progetti relativ! alla protezione delle persone vulnerabili.
L'allegato 4 al présente rapporto contiene ulteriori dettagli sui progetti finora realizzati.
Obiettivi raqgiunti
Attraverso gli sforzi intrapresi, la Svizzera ha supportato e supportera le istituzioni libiche nel
processo di riforma costituzionale e nell'organizzazione delle elezioni. Inoltre diversi laboratori sono stati dedicati aN'analisi del passato e alla promozione dello Stato di diritto. Infine
sono stati inviati degli esperti per aiutare nei lavori di rimozione del materiale bellico inesploso. Anche nel settore della migrazione la Svizzera ha incaricato un'esperta affinché presti
supporto all'ACNUR neH'ambito della protezione della popolazione civile e in particolare dei
gruppi di persone vulnerabili come anche alla Caritas che si concentra sulla protezione dei
bambini.
Budget
Per attuare gli interventi in Libia previsti dalla strategia per l'Africa del Nord, il budget per il
quadriennio 2012 - 2016 ammonta a circa 3 milioni di franchi l'anno.
5. Partecipazione dei Cantoni
La quarta questione riguarda l'effettiva partecipazione operativa e finanziaria dei Cantoni.
a)
Alloggio
In seguito agli sviluppi nel Nord Africa, nel febbraio 2011 si è tenuta la prima riunione straordinaria del comitato di esperti allargato «Procedura di asilo e alloggio» su un probabile aumento delle domande di asilo provenienti da quest'area e dagli Stati del Maghreb. Alla riunione hanno partecipato rappresentanti delle Conferenza delle direttrici e dei direttori cantonal! delle opere sociali (CDOS), della Conferenza delle direttrici e dei direttori dei dipartimenti
cantonali di giustizia e polizia (CDDGP) e delle autorità compétent!, ossia dell'Ufficio fédérale
della migrazione (UFM), del Dipartimento fédérale degli affari esteri (DFAE), del Dipartimento
fédérale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport (DDPS) e del Corpo
delle guardie di confine (Cgcf).
17/19
L'obiettivo di questa e delle successive riunioni del comitato di esperti allargato era valutare
la situazione nel Nord Africa e nel Maghreb ed elaborare una série di scenari e di opzioni di
intervento. Un punto importante emerso da questi incontri è stato l'alloggio dei richiedenti
l'asilo. Secondo quanto previsto, la Confederazione avrebbe proweduto a potenziare le sue
capacità di alloggio per accogliere ulteriori 2000 richiedenti l'asilo. Gli altri richiedenti sarebbero stati ripartiti tra i Cantoni. L'esperienza ha mostrato che l'obiettivo, volto a raddoppiare a
brève termine le capacità di alloggio della Confederazione, non era realizzabile. Di conseguenza i Cantoni sono stati chiamati a trovare una sistemazione per i richiedenti l'asilo supplementari che sono stati loro assegnati.
Nel quadro delle competenzé conferite loro dalla legge (art. 80 cpv. 1 della legge fédérale del
26 giugno 1998 sull'asilo, LAsi ), i Cantoni hanno contribuito aU'alloggio, al sostegno e
all'assistenza dei richiedenti l'asilo provenienti dal Nord Africa. Considerando il maggior numéro di persone a loro attribuite rispetto all'anno précédente, i Cantoni hanno dovutö in parte
trovare alloggi supplementari. La Confederazione è stata ad esempio informata dell'apertura
di alloggi di emergenza - in parte in strutture della protezione civile - nei Cantoni di Ginevra,
Vaud, Neuchâtel, Friburgo, Berna e Zurigo.
2
Per coprire i costi dell'aiuto sociale concesso aile persone giunte in Svizzera dal
1° gennaio 2011, fino a fine marzo 2012 la Confederazione aveva versato ai Cantoni circa
20 milioni di franchi di sussidi federali. L'indennità fédérale ai Cantoni per la concessione del
soccorso di emergenza aile persone obbligate a lasciare la Svizzera ammontava a circa
16,5 milioni di franchi. Infine i Cantoni hanno percepito dalla Confederazione nello stesso
periodo - a seguito delle domande di asilo presentate dai rifugiati provenienti dal Nord Afric a - u n contributo alle spese amministrative pari a circa 5,5 milioni di franchi. L'indennità
globale delle spese è stata calcoiata in base al diritto vigente. Una parte dei sussidi aile spese sociali deve permettere ai Cantoni di gestire le fluttuazioni del numéro di richiedenti l'asilo
loro assegnati e finanziare la creazione di costose strutture supplementari.
b)
Esecuzione deM'allontanamento
I Cantoni rivestono un ruolo importante nell'esecuzione dell'allontanamento degli stranieri
senza permesso di dimora o dei richiedenti l'asilo respinti (art. 69 della legge fédérale del
16 dicembre 2005 sugli stranieri, LStr ). L'UFM Ii supporta, in particolare per ottenere i documenti di viaggio, attraverso domande scritte oppure tenendo audizioni per identificare le
persone coinvolte. Inoltre SwissREPAT, un'unità decentralizzata dell'UFM, affianca i Cantoni
nell'organizzazione dei viaggi di ritorno (art. 71 LStr, art. 1 dell'ordinanza dell'H agosto 1999
concernente l'esecuzione deU'allontanamento e dell'espulsione di stranieri, OEAE ) gestendo
la prenotazione dei biglietti aerei (ticketing) e stabilendo le rotte (routing). I compiti legati
all'organizzazione del viaggio o aH'ottenimento dei documenti necessari sono finanziati dalla
Confederazione (art. 57 dell'ordinanza dell'H agosto 1999 sull'asilo relativa aile questioni
finanziarie, OAsi 2 ).
3
4
5
Per garantire l'esecuzione deU'allontanamento, l'autorità cantonale puô inoltre trattenere le
persone prive di permesso di dimora. Gli stranieri sottoposti a detenzione amministrativa
(carcerazione preliminare, carcerazione in vista di rinvio coatto o carcerazione cautelativa o
ancora carcerazione in vista di rinvio coatto per carente collaborazione, art. 75 - 78 LStr)
scontano il prowedimento nelle strutture detentive del Cantone cui compete l'esecuzione
deU'allontanamento. La Confederazione partecipa aile spese di detenzione con un forfait
giornaliero di 140 franchi a persona. Questo importo copre solo parzialmente i costi effettivi
della detenzione amministrativa che mediamente ammontano in Svizzera a 200 franchi per
persona al giorno.
Non appena il viaggio di ritorno è organizzato e i documenti necessari sono disponibili, i servizi cantonali di polizia eseguono l'allontanamento. Se la persona da rimpatriare accetta il
2
3
4
5
RS 142.31
RS 142.20
RS 142.281
RS 142.312
18/19
ritorno volontario, la polizia la scorta fino all'aereo e il viaggio prosegue senza scorta (art. 28,
livello di esecuzione 1, ordinanza del 28 novembre 2008 sulla coercizione della polizia e le
misure di polizia negli ambiti di competenza della Confederazione, OCoe ). Se la persona da
rimpatriare rifiuta il ritorno volontario, la persona è scortata da due agenti in civile sul volo di
linea fino all'aeroporto di destinazione o di transito (art. 28, livello di esecuzione 2, OCoe). Se
la persona da rimpatriare oppone grande resistenza fisica, puö essere trasportata con un
volo speciale (art. 28, livello di esecuzione 4, OCoe). Tuttavia non tutti i Paesi accettano che
i loro concittadini siano rimpatriati su voli speciali; è il caso ad esempio dell'Algeria e del Marocco.
6
La Confederazione versa un indennizzo di 200 franchi per ogni accompagnatore della scorta
di polizia fino aH'aeroporto e 300 franchi al giorno e per accompagnatore per l'accompagnamento daH'aeroporto fino al Paese di origine o di provenienza (art. 58 cpv. 2, OAsi 2). L'UFM
versa alla persona rimpatriata un'indennità di viaggio (viatico) per coprire i bisogni di base
durante il viaggio; tale importo ammonta a 100 franchi per persona maggiorenne e a 50 franchi per bambino (art. 59, OAsi 2).
I Cantoni hanno pertanto un ruolo fondamentale nel successo dell'esecuzione deU'allontanamento; occorre tuttavia sottolineare che la penuria di posti di detenzione amministrativa
rende più difficile l'esecuzione degli allontanamenti.
6. Osservazioni conclusive
In sintesi si puô affermare che l'impegno della Svizzera negli Stati del Nord Africa è orientato
a precisi obiettivi e alla sostenibilità. Grazie alla cooperazione interdipartimentale tra l'UFM,
la SECO, la DP e la DSC la strategia per il Nord Africa decisa l'H marzo 2011 ha iniziatoa
produrre i primi risultati. Da una parte si testimonia concretamente la nostra solidarietà aile
popolazioni dei Paesi coinvolti, dall'altra si salvaguardano gli interessi nazionali in materia di
sicurezza, politica energetica e sopratutto di politica migratoria. I progetti già implementati nei
diversi settori sottolineano l'impegno attivo della Svizzera nel Nord Africa e nello Yémen.
La stretta collaborazione tra i vari uffici e il ricorso a un approccio olistico hanno permesso di
ottenere i primi risultati in particolare in Tunisia. La creazione di un partenariato in materia di
migrazione e la sottoscrizione di due accordi (uno relativo alla scambio di giovani professionisti e l'altro di cooperazione in materia di migrazione) hanno confermato la strategia per il
Nord Africa del Consiglio fédérale. Da tempo inoltre si osserva un calo delle domande di asilo ascrivibile anche a programmi mirati di aiuto al ritorno e all'aiuto individuale al ritorno.
Pertanto, la strategia definita dal Consiglio fédérale l'11 marzo 2011 risulta nel complesso
adeguata ed efficace per rispondere aile nécessité e aile sfide connesse agli sconvolgimenti
negli Stati del Nord Africa.
6
RS 364.3
19/19
Tunisie
Domaine
d'intervention
Domaine 1
Transition démocratique
Annexe 1
Unité
Nom du Projet
Organisation
But
Mesures
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Annexe 1
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îau^traitement du ^treldèsbrbhsde; .demokratischen.Tranf îrungsvertretemverschiedenerrS
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passé et.promo- Jhomme e t ^ s # «sition Tunèsieris^^^s •Mihisteriërfhihtër geschlösse?.?ï y y y y y y y y r
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^tjohiäe l'état d e ^
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; Unterétûtzung tiinesische?
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; Menschenrechtsorgamsationen^
^desfarchives^sf v Frbritièrés (ÄSF)
âumsihrejArchive; zu organisie^râ
ren oder.erstmals zu erstellen.
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Annexe 1
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^duction.propres :
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vMrisu^te-l^ûxj Le plpjet B>
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sition; Tunesiens
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Annexe 1
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WEIF; WB/IFC
Réhabilitation et WEIN/ Office
constructions de national de
stations d'épul'Assainissement
ration
The Program aims at
creating a more condudve environment
for SMEs and larger
firms by reducing the
duration, cost and
barrière for businesses to operate
Regulatory reforms affecting
entry, Investment and opérations including tax and customs
simplification, and licensing
reforms. Removal of sectorspecific constraints that affect
market compétition improvementof Investment framework.
The Facility has three pillars: 1)
The joint WB-IFC
to improve the enabling
MSME Finance TA
framework for MSME; 2) to
Facility aims to adbuild capacity for sustainable
dress the MENA région priorities of open- micro-finance and SME bankIng; and 3) to support MSME
ing up access to private sector opportuni- business development services. The Facility focusses on
ties for in-come and
five priori-ty countries: Morocemployment, by easco, Tunisia, Egypt, Jordan and
ing a significant conLebanon.
straint on enterprise
opérations, start-up,
competitiveness and
growth.
Amélioration des
conditions de vie des
habitants de deux
villes tunisiennes. Le
projet permettra
d'éliminer les rejets
des eaux usées brutes dans le milieu
naturel. Il contribuera
Construction de deux stations
d'épuration des eaux et extension des réseaux
d'assainissement.
2'188*235
USD
2012-2015
3'308'000
USD
2012-2016
CHF 11 mio
2012-2016
Tunisie
Annexe 1
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'^irrfn^fu^irésîl îfle dèyeloppemër t du secteur privé. Dans
t ër^Tuhlsjë.à.traVere'ië
^invœlrqent.FUn d for' Emerging Mai^e#(SiFEM)etle SE^St'^-uià Fund (S$ F>.',pepui$ que la Tunisie est deyeïriuë un paysprl.b^jrë.'lë pbitfbP.'
ijp. dé^prpgràrrini^s'èirtr^fbfçë.t e maniée intensiv«». Le SEpO ëxarn ine pârëxëmpjëJà pqssibiljté dë soutenir lé prbjét. régionai Education fpr.Y i
• Iwl
Fmrilnvrnfint'^A.
vïea 'à «Ûrïi iltfifir l'nrfîàR aii märchA i îftR TirAQtntalroQ rii» fnrmatinn nrivif Q riivrirniAt'irlA atlriâ ji amÀUnrar "
të\ de l'ÏFCi!té-btanrammn
11 ^/lWJf • 1 1 V I I I _ \ w
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siuilo.o-eiiiioiiui.oi ^
^lebiimàtciinvès è^emènfauîrayè r^dé réfbmMfégù làtoiresëst égàlemént ër
irit dë^créé^den ibu^auxëi^^-J
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.Proffiptiqn ; j y. ; de
- Projgrammé^^ END,: BFPME
07.2011
2^/
.'•' ' ''$y '•• -''-S' , •'" •' " e'oss'öoo ' :
/l'en^pren^jat^et^de- •' '.''f*.-SEMER (Inrtiati-;
; 2qi2:^ :; /v;f-; W
; ia:crëatiorvcle mibrb'ët
We suisse pour >.
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y yy yy. i.
PEmplbi'ét'ia ; . y:y;/-:;.:yy
S'^'^-..i:
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îpiwr^rènifprbér ië\dërMicrpi^ Petite :
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Annexe 1
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«ehiëaûët- s- v . f ••••>>•;!': •
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^d'assainissement ••'•..« Yy
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Domaine 3
Migration et
protection
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Tunisie
Annexe 1
rejected Asylum
Claims (PRIRAC)
Programme
d'aide au retour
« Assisted Voluntary Retum
and Reintegration from Switzerland to Tunisia » .
OIM
le camp de Shousha
en Tunisie et n'ayant
pas obtenu le statut
de réfugié par le
UNHCR Le projet vise
une phase de conseil,
une phase de transfert ainsi qu'une phase de réintégration
Ce programme d'aide
au retour vise Je retour volontaire dé 250
ressortissants tunisiens en situation
irrégulière sur le territoire Suisse,
il prévoit une aide
Individueile
ainsi
qu'un soutien à la
mise en œuvre de
projets Individuels ou
communautaires, il
prévoit également le
soutien, comme aide
structurelle, de 50
tunisiens de la population locale des régions de provenance
des retournants par
leur insertion dans les
projets communautalres.
CHF
15.07.2012i:254'456 p0 30.06.2013
+250'000
(p/aide individuelle)
Annexe 1
Tunisie
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UNHCR + IOM ' .Soutien au,gouver-.
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aRbügeTunisieh-vi-; ;'engagementsi!ntema-,; internationales et à mener :une^
;tionaux en matière de : ïapproche^qui garantit la^sécunjt;
fägeme^witifirft|
Jé;etile;respectvdes'droitsdes &
Mixed Migratory,
'.rèssôrtissarits tunisiens'.ët;v
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Annexe 2
Egypte
Domaine
d'Intervention
Domaine 1
Transition démocratique
But
Mesures
Montants
Durée
Contribute to a peaceful and
démocratie political transition
in Egypt
Finanzielle Unterstützung
SOOO
' OO
1.5.31.12.2012
Unterstützung der Menschenrechte in der demokratischen
Transition Ägyptens
Folterprävention
und Programm zur
Förderung der aktiven Teilnahme der
Zivilgesellschaft,
insbesondere der
benachteiligten
Bevölkerungsgruppen, am politischen
Leben.
CHF
160000
01.06.2011
The International Rehabilitation Council for
Torture Victims
(IRCT)
Unterstützung dér Menschenrechte in der demokratischen
Transition Ägyptens
Folterprävention in
Zusammenarbeit
mit lokalen NGOs:
Trainings in Dokumentationstechniken, Dokumentation von Folter und
Sensibilisierung der
Öffentlichkeit.
CHF
48000
Cairo Institute for Human Rights Studies
(CIHRS)
El Nadim Center for
the Management and
Unterstützung der Menschenrechte in der demokratischen
Transition Ägyptens
Unterstützung der Menschenrechte in der demokratischen
Organisation
Unité
Nom du Projet
DDC
The Carter Center
Participation à l'observation et
l'évaluation internationale des
élections en Egypte, en partenariat avec The Carter Center
Arab Pénal Reform
Combating Torture in Egypt
Organization (APRO)
DSH
Torture Prévention in Egypt
Cairo Institute for Human Rights
Studies (CIHRS)
El Nadim Centre/Torture Rehabilitation Program
31.05.2012
31.12.2012
CHF
1100Ö0
Psychologische
Rehabilitation von
01.09.2011
CHF
110000
01.03.2012
28.02.2013
01.07.2011
Egypte
Annexe 2
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Gewaitopfern, Hilfe
30 06:2012
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Egypte
Annexe 2
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Egypte
Annexe 2
Combating Torture in Egypt
Domaine 2
Développement économique
SECO
Arab Pénal Reform
Organization (APRO)
Divers
IFC
Swiss Investment Fund for
Emerging Markets (SIFEM) et le
SECO Start-up Fund (SSF)
Education for Employment (e4e)
SIFEM
SSF
IFC
Unterstützung der Menschenrechte ih der demokratischen
Transition Ägyptens
Divers programmes visant à
améliorer le climat et
l'infrastructure du marché financier
Fourniture de capitaux
d'investissement à long terme
aux PME
Projet régional qui a pour
objectif de faciliter l'accès au
marché des prestataires de
formation privés.
Folterprävention
CHF
und Programm zur
160000
Förderung der aktiven Teilnahme der
Zivilgesellschaft
insbesondere der
benachteiligten
Bevölkerungsgruppen, am politischen.
Leben.
01.06.2011
31.05.2012
n/a
n/a
Phase I : DiagnosCHF 2.7
tische Studien ;
Mio.
Phase II : Technische Hilfe in den
Bereichen Marktzugangsförderung
für private Bildungsinstitutionen,
Qualitätssicherung
und Ausbildungsfinanzierung. Zusätzlich geplante Aktivitäten umfassen die
Förderung des
2012-15
Annexe 2
Egypte
Private Sector Development
Program (PSD)
Méthode de résolution des
conflits commerciaux
IFC
Faciliter les enregistrements
d'entreprises, renforcer le secteur de la logistique, soutenir
l'expansion du marché du leasing, créer et développer des
bureaux de crédit, ainsi que
promouvoir des mesures visant à améliorer la gestion des
entreprises, notamment pour
ce qui est de l'application de
standards reconnus en matière
de présentation des comptes
et de révision.
Introduire la médiation par une
professionnalisation de la médiation commerciale en tant
qu'alternative efficace pour le
règlement des différends
commerciaux et financiers
Dialogs zwischen
dem öffentliche und
privaten Sektor,
Informationskampagnen sowie die
Verbesserung des
Informationszugang
für Studenten/innen.
Siehe links.
CHF 3.2
Mio.
2011-14
Aufbau von institu- CHF
2.9 Mio.
tionellen Mediationskapazitäten,
Unterstützung von
Ausbildungs- und
Trainingsaktivitäten
von lokalen Juristen
und Richtern und
Informationskampagnen.
2009-13
Egypte
Annexe 2
Régional Debt Resolution Program
Production de plantes médicinales et aromatiques
IFC
Einführung und Etablierung
von alternativen (sprich: aussergefichtlichen) Konkursverfahren sowie allgemeine Verbesserung der Effizienz von
Insolvenzverfahren.
Soutien sur quatre sités eh
Haute-Egypte au travers d'un
projet novateur à l'ensemblé
de la chaîne de valeur, c'est-àdire depuis techniques de pro-.
ductton jusqu'à l'accès aux
marchés, en tenant compte
des aspects liés à l'assurance
qualité et au marketing. Le
projet a un effet positif sur la
productivité et la création de
nouveaux emplois dans ce
domaine à fort potentiel de
Das Programm
CHF 1.6
umfasst vier Mass- Mio.
nahmenkomponente: 1) Verbesserung
der regulatorischen
Rahmenbedingungen; 2) Aufbau von
institutionellen Kapazitâtén; 3) Etablierung und Förderung von aussergerichtlichen Konkursverfahren; 4)
Verbesserung des
regionaler Erfahrungsaustauschs
und des regionalen
Wissensmanagements.
2012-15
Egypte
Annexe 2
croissance.
i) Améliorer de manière duraConstruction
contribu2009
ble les conditions d'hygiène et d'égouts et d'instal- tion de
2014
l'environnement des collectivi- lations de traiteUSD 10 m
tés;
ment des eaux
sur un
ii) Améliorer la qualité des
usées afin d'amébudget
services dans le domaine du
liorer les services
total de
secteur de l'assainissement en sanitaires dans
USD 200
et;
m
trois gouvernorats
iii) Transmettre et développer
du Delta du Nil
le savoir-faire à travers un
projet parallèle réalisé par
l'Institut Suisse de recherche
sur l'eau (EAWAG).
L'Egypte est, depuis plusieurs années, un pays prioritaire des mesures de politique économique et commerciale de la Suisse et le SECO apporte une
contribution non-négligeable pour améliorer le climat d'affaires des petites et moyennes entreprises (PME). Il demeure incontesté qu'un secteur privé dynamique porté par des entreprises vigoureuses crée des emplois et des perspectives professionnelles sur place pour les jeunes et les jeunes adultes. Les
projets et programmes suivants du SECO contribuent à la création de nouveaux emplois :
SECO
-
-
-
Integrated Sanitation and Sewerage Infrastructure Project
Banque Mondiale
Divers programmes de l'IFC visent à améliorer le climat et l'infrastructure du marché financier.
Le Swiss Investment Fund for Emerging Markets (SIFEM) et le SECO Start-up Fund (SSF) fournissent les PME axées sur la croissance en capitaux
d'investissement à long terme.
Le SECO examine actuellement la possibilité de soutenir le projet régional Education for Employment (e4e) de l'IFC. Ce projet qui touche également
l'Egypte a pour objectif de faciliter l'accès au marché des prestataires de formation privés. Ainsi, l'offre et la qualité des formations axées sur le marché
du travail se doivent d'être améliorées.
Depuis 2011, le SECO finance le programme égyptien de développement du secteur privé {Private Sector Development Program - PSD) de l'IFC, qui
pose les jalons en vue de projets réforme conséquents. Ils consistent entre autres à faciliter les enregistrements d'entreprises, à renforcer le secteur de
la logistique, à soutenir l'expansion du marché du leasing, à créer et à développer des bureaux de crédit, ainsi qu'à promouvoir des mesures visant à
améliorer la gestion des entreprises, notamment pour ce qui est de l'application de standards reconnus en matière de présentation des comptes et de
révision.
En outre, le SECO promeut en Egypte la médiation comme méthode de résolution des conflits commerciaux. Cette méthode est bien moins coûteuse
qu'une procédure judiciaire et permet aux parties de régler rapidement leurs différends. Le projet vise à introduire la médiation par une professionnali-
Egypte
Annexe 2
-
-
Domaine 3
Migration et
protection
sation de la médiation commerciale en tant qu'altemative efficace pour le règlement des différends commerciaux et financiers en Egypte.
En vue de promouvoir le commerce durable, le SECO soutient au travers d'un projet novateur l'ensemble de la chaîne de valeur de la production de
plantes médicinales et aromatiques, c'est-à-dire des techniques de production à l'accès aux marchés, en tenant compte des aspects liés à l'assurance
qualité et au marketing. Avec ses quatre sites en Haute-Egypte, le projet a un effet positif sur la productivité et la création de nouveaux emplois dans ce
domaine à fort potentiel de croissance.
« Integrated Sanitation and Sewerage Infrastructure Project (ISSIP) : améliorer les Infrastructures et les services sanitaires pour 1,2 millions
de personnes dans trois gouvernorats du Delta du Nil ». Par sa contribution au projet, le SECO vise à construire des égouts et des installations de
traitement des eaux usées, plus particulièrement la construction de stations d'épuration centralisées, dans trois gouvernorats du Delta du Nil. Le SECO
s'est fixé les objectifs suivants : i) améliorer de manière durable les conditions d'hygiène et l'environnement des collectivités; ii) améliorer la qualité des
services dans le domaine du secteur de l'assainissement en fournissant l'assistance technique et les formations à cet égard, et en promouvant le rôle
du secteur privé au regard du fonctionnement et de la maintenance des stations d'épuration et ; iii) transmettre et développer le savoir-faire dans le
domaine des stations d'épurations décentralisées, en parallèle à un projet réalisé par l'institut de recherche sur l'eau (EAWAG).
DDC
WorldFish : créer des emplois
tout en améliorant la gestion de
l'eau et la sécurité alimentaire
WorldFish und CARE
Egypte
DDC
IOM: Promoting health protection for detained migrants in
Sinai
IOM
Umsetzung eines Programms
zur Schaffung von Arbeitsplätzen durch Verbesserungen bei
der Produktion, der Verteilung
und dem Verkauf von Zuchtfischen. Das Projekt trägt auch
zur Verbesserung der Ernährung der armen Bevölkerung
bei, denn Fisch ist das günstigste tierische Eiweiss
Unterstützung für ein Pilotprojekt der Internationalen Organisation für Migration (IOM),
das den Zugang von auf der
Halbinsel Sinai inhaftierten
schutzbedürftigen Migrantinnen und Migranten zu medizinischen Dienstleistungen sicherstellt. Zudem sollen die
DEZA: CHF 4.18 Millionen
2011-2014
495'000
1.12.11 to
1.12.2012
Egypte
Annexe 2
H
1
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^tren^und G^ündh
tefähi^werdenriwss^^
îdi^Be^rfriisééidëirihhèi^^^
vertrauten Menschen .éinzugè^
^hen^ùrid die^Rëchte dèivbë-^
troffenen : Personen allgemein;
gefordert werdëri
yèyyyy;
yytày.
Yémen
Domaine
d'intervention
Protection
Annexe 3
Unité
Nom du Projet
Organisation
PiR : Protection in the
Region Yémen
DHS
et
ODM
Protection-sensitive
management of mixed
migration in Yémen
UNHCR
But
Mesures
Suche nach nachhaltigen Lösungen
für Flüchtlinge vor Ort. Basierend auf
dem Konzept zur Stärkung des
Schutzes von Flüchtlingen in den
Herkunftsregionen (Protection in the
Region), verstärkt die Schweiz ihr
Engagement zugunsten schutzbedürftiger Flüchtlinge in den Erstaufnahmeländem. Dies soll neben dem
wirksamen Schutz schutzbedürftiger
(und besonders vulnerabler) Personen sowie der Förderung des bilateralen Migrationsdialogs einen Beitrag
zur Verringerung der irregulären und
oft gefahrvollen Weiterwanderung
(u.a. auch in die Schweiz) leisten
The overall objective of this project is
to strengthen the Centre for Refugees
and Migration and the mixed migration task force (MMTF) to work together with the Yemeni authorities by
providing guidance on the policies
that need to be adopted to provide
protection to those in need.
Im Rahmen eines bürden
Sharings werden Massnahmen und Projekte zur
Stärkung der nationalen
Schutzkapazitäten (Unterstützung der nationalen
Behörden und zivilgesellschaftlicher Akteure beim
Aufbau eines fairen und
effizienten Asylverfahrens),
zur Schaffung dauerhafter
Lösungen für die Flüchtlinge sowie für die Verbesserung ihrer Lebensbedingungen unterstützt
The contribution to UNHCR
in Yémen is used to deploy
a Legal/Policy Advisor on
Protection sensitive Management of Mixed Migration
Movements within the Centre for Migration and Refugee Studies of the Sana'a
University. The Legal/Policy
Advisor, in close coopération with UNHCR, the Sana'a University and the
Yemeni government, is in
charge of implementing the
activities.
The Legal/Policy Advisor
on Protection-sensitive
Montants
2011:
CHF 6
Mio.
USD
182*025
Durée
Seit
2008
Originally
1.4.20
1131.12.
2011
Probable no
cost
extension
until
31.12.
2012
Yémen
Annexe 3
Management of Mixed Migration Movements is responsible for:
• Enhancing the capacity of
the Centre for Refugees
and Migration in guiding the
government of Yémen regarding policies that need
to be adopted to provide
protection to those in need.
• Integrating the Centre for
Refugees and Migration
into a wider network of
similar académie institutions, especially in the région.
• Liaising with the Mixed
Migration Task Force
(MMTF) in supporting the
Yemeni authorities in managing mixed migration
movements, and providing
technical support to the
MMTF.
Stand: 10. August 2012
Protection in the Region Jemen - Stand der Projektumsetzungen 2012
A. Ziele des Programms „PiR Jemen" nach der 2. Dienstreise in Anlehnung an die Umsetzungsplanung 2008
(1)
Verbesserung der Strukturen und Verfahren für eine effektive und menschenwürdige Migrationspolitik.
(2)
Verbesserung des Schutzes für besonders vulnerable Personengruppen.
(3)
Verbesserung der Lebensbedingungen.
B. 2012 laufende Projekte mit strategischem Bezug zu den Zielen der Umsetzungsplanung
Ziel/e
Projekt/Aktivität
Partner
Regional Mixed Migration Secrétariat in Nairobi (Beobachtung der Mixed Migration
Flows HvA/Jemen; macht Newsletter)
Danish
Refugee
Council
(DRC),
IOM,
UNHCR
d)
Strengthening of International NGO Coordination (Koordinationsforum int. NGOs; betreut durch CARE; Beratung von NGOs, Koordination von Aktivitäten, Plattform)
INGO
Forum
(1)/(2)
Contribution to developing an effective response to mixed migrations in the Horn of
Africa and Yémen, based upon human rights
principles (gesamtes HvA)
(1)
1
DRC IOM
Gesamte Projektkosten
Stelle
USD SOO'OOO
DEZAHH
Afrika
Laufzelt
Stand/Entscheid
Bettrag der Schweiz
2012 (CHF)
2
DEZAE/MM
EUR ZSOO'OOO
1
DEZAE/MM
01.10.2011
In Umsetzung
30.09.2012
In Umsetzung (läuft gut)
31.08.2012
31.12.2012
(Total: CHF 200*000)
2012: CHF 90'400
01.08.2011
01.01.2011
2012: CHFIOO'OOO
In Umsetzung, verzögert
(Umsetzung schwierig aufgrund polit. Unsicherheit,
Volatilität; momentan: neues Budget, neues Logframe)
(Total: CHF190'400;
2011: CHF 100*000)
2012: CHF 75*000
(Total: CHF 279*430)
Raster B und C enthalten alle Projekte mit strategischem Bezug zur Umsetzungsplanung „Protection in the Region Jemen", deren Umsetzung in 2012 begonnen / weitergeführt wird oder werden soll und die
von der CH 2012 (mit-)finanziert werden.
Umrechungskurs für 2012:1 Dollar = 0.90 CHF.
2
Stand: 10. August 2012
(2)
„Improving the protection of vulnerable migrants travelling through Somaliland, Puntland and Djibouti - Phase II »
IOM im
Rahmen
MMTF
Somalia
CHF eoo'ooo
BFM/
DEZAHH
Afrika
01.11.2011
In Umsetzung
31.10.2012
2012: BFM : momentan kein Beitrag vorgesehen, da Abschlussbericht sowie
Empfehlungen/Möglichkeit für
eine 3. Phase ausstehend. Zudem ist
der Abschluss des
Projekts für Ende Oktober 2012 vorgesehen, weshalb sich
eine mögliche Weiterführung des Projektes
erst im Budget 2013
niederschlagen würde.
(2011: CHF^O'OOO
DEZA-HH/CHF
ISO'OOO BFM)
(2)/(3)
Support to Yemen's Emergency Response
Fund (ERF) (OCHA finanziert Aktivitäten von
NGOs, humanitarian emergencies)
Twinning Project with Ibn Khaldün Hospital
in Yémen: Partnerschaft zwischen dem Ente
Ospedaliero Cantonale del Ticino (EOCT)
und dem Ibn Khaldün Spital im Jemen.
(3)
Hygiene Massnahmen zur Bekämpfung von
nosokomialen Infektionen und Morbidität
zugunsten von Einheimischen und Flüchtlingen (Zielgruppe: Vulnerable, IDPs)
DEZAE/MM
OCHA
EOCT
(Ente
Ospedaliero
Cantonale del
Ticino)
CHF1'SOO'OOO
DEZAGPME
01.12.2011
31.11.2012
2009-2016
Genehmigt. KRA und Vertrag unterschrieben
Projekt in Umsetzung: Im
Januar 2011 hat die zweite
Mission des EOG nach Jemen stattgefunden. Die
Ausbildungsmodule in der
CH haben begonnen. So
lange die Sicherheitslage
vor Ort prekär ist, werden
die Ausbildungen nicht im
Jemen sondern im Libanon
stattfinden.
Kanton Tessin sollte Bericht
schicken, damit Beitrag
2012: -(2011: Total CHF
SOO'OOO)
CHF 300*000 (ungefährer jährlicher Beitrag)
Stand: 10. August 2012
ausbezahlt werden kann;
Geräte und Ausrüstungen
sind im Jemen eingetroffen;
Leute wurden im Libanon
ausgebildet
(3)
Restarting Somali Migrant Remittances
GmbH: Providing financially accessible
money transfer services to the Somali Diaspora Community in Switzerland within the
premises of the Swiss Anti-Money Laundering (AML) legal frame 3 (=Diasporaprojekt)
Projektbüro in Bern
(Kein eigentliches Jemen-Projekt)
RAJOIntegration,
Peace
and Development for
Somalia
CHF 179'840
DEZAGPME
2009
2011/2012
1.
Phase (musste
eingestellt werden)
2.
Phase initiiert,
aber Bankverbindung in der
Schweiz muss neu
aufgebaut werden
(Probleme mit Mechanik der CHBankkonten bei
Postfinance)
Besorgnis wegen:
-
2012:(Total: CHF 179*840)
Gefahr Geldwäsche
Verstoss gegen
Embargogesetz
der Geldtransfers nach Somalia
Aufwendige Projektbegleitung; sehr viele Stakeholders
(1)
3
Protection-sensitive management of mixed
migration in Yémen
UNHCR
USD 182*025
AMS/
BFM
1.4.201131.12.2011
No cost
extension
Projektumsetzung musste
aufgrund der politischen
und Sicherheitssituation
unterbrochen werden.
2012:-(letzte Tranche Anfang 2013, nach Projektabschluss)
Das Projekt wird im erweiterten Horn von Afrika unter Einbezug von Jemen umgesetzt. Dadurch ermöglicht es auch somalischen Migrantinnen und Migranten sowie Flüchtlingen aus Somalia in Jemen, Familienangehörigen und Bekannten in Somalia Remittances zu überweisen.
Stand: 10. August 2012
31.12.2012
TOTAL der Beiträge der Schweiz 2012
CHF 565*400
C. 2012 geplante Projekte mit strategischen Bezug zu den Zielen der Umsetzungsplanung
Zlel/e
Projekt/ Aktivität • '
y^- . •
Partner . Ge8amte Projektkösten ;
:
Stelle
Laùfzëit
Stand/Entscheid
• mm'
Beitrag-derSchweiz.
2012XCHF) y
In Ausarbeitung. ILOMission zwecks Neudefinition des Projektinhaltes
(sobald die Sicherheit es
erlaubt)
(D
Mainstreaming Labour Migration Statistics in
the Labour Market Information System
(LMIS) in Yémen
ILO
ILO hat das Geld seit einem
Jahr, ist jedoch nicht operationeil
DEZAGPME
,
CHF275 000 (2012
und 2013)
Entscheid muss gefällt
werden, was mit dem Geld
geschehen soll
Pending; muss neu ausgearbeitet werden
(2)
CHF - ACCESS-PLUS: Hajja Children
Engaged in Smuggling
CHF
DF7A
E/MM
01.08.2012
.?
geplant
CHF 250'000
Stand: 10. August 2012
(2)
(2)
Mercy Corps - Early Recovery Cluster
Coordination in the South of Yémen
IOM - Emergency Assistance for Voluntary
Return of Stranded Migrants Ex-Yemen
Mercy
Corps
DEZA
E/MM
IOM
DF7A
E/MM
(Lead)
/BFM
(Rückkehr v.a. äthiopischer Flüchtlinge)
01.06.2012
geplant
01.4.2012
01.10.2012
BFM Finanzierung (Zusicherung BFM an DF7A),
KRA unterschrieben (durch
Direktor BFM)
Demnächst in Umsetzung.
Strengthening CARE's WASH Centre of Expertise in Yémen
,
CHF 250 000
31.05.2013
CHF 250'000 (Finanzierung dieser 2.
Phase alleine durch
BFM)
01.03.2012
CARE
Yémen
DEZA
E/MM
INTERSOS - Increasing Livelihood Opportunities for Both Yemenis and Refugees in
Yémen Through Access to Gainful Employment, Education and Vocational Training
Intersos
Yémen
DF7A
E/MM
(3)
UNHCR - Secondment
UNHCR
DF7A
E/MM
6 Monate
Offen; Absichtserklärung
CHF 90*000
(3)
OCHA - Secondment
OCHA
DEZA
E/MM
12 Monate
Offen; Absichtserklärung
CHF 150*000
(3)
(3)
(WASH = safe water, sanitation and hygiène;
WASH approach wird transversal in die
CARE-Projekte einbezogen)
KRA unterschrieben
CHF 420'000
KRA unterschrieben
CHF 360*000
28.02.2014
01.04.2012
30.09.2013
TOTAL 2012
CHF 2'045'000 |
D. 2012 geleistete Core-Beiträge an internationale Organisationen
Projekt/Aktivität
Projektland
Partner
Gesamte Projektkosten
Stelle
Laufzeit
Stand/Entscheid
Beitrag CH 2012
(CHF)
Stand: 10. August 2012
Core-Beitrag IKRK
Jemen
IKRK.
E/MM
2012
-
Core-Beitrag UNHCR
Jemen
UNHCR
E/MM
2012
-
Core-Beitrag WFP
Jemen
WFP
E/MM
2012
CHFI'000'000
TOTAL 2012
CHFI'000'000
Libye
Annexe 4
Domaine
d'intervention
Domaine 1
Transition
démocratique
Unité
DDC
Deza
und
AMS
Nom du Projet
Organisation
La contribution au PNUD UNPD '.y
: « Libya Electoral Assistance Project » (LEAP);
sous forme de financé-;
ment d'ùmes électorales
nécessaires : contribue •
; aux 'objectifs supérieurs
du projet LEAP
;
International InstiInternational IDEA:
tute for Democracy
Contribution towards
and Electoral AsWest Asia and North
sistance (InternaAfrica Programme
tional IDEA),
Basket Fund (earmarked for North Africa)
DSH
•Atèliér consacré au/iraiUNSMIL /: Südafrika; tènièntdu passé et pronische Bbtschaift in
'•:i-w-m-.
motion dè l'état de droit : > Trif>ölis
y
But
Mesures
Unterstützung ' libysche Finanzielle . - Unterstützung
Institutionen im konstituti- LEAP/UNDP
onellen ' ^ Reformprozess,
béi der'Durçhfûhfûng de-mokratischer ; Wahlen,
Stärkung Vertrauen der.
Bevölkeriihg -hv Wahlpro-
Montants
Durée
CHF
500*000
1.5.30.9.2012
v
:ZeSS'> -
'
1
- Y • "•
Unterstützung von Aktivitä- Finanzielle Unterstützung
CHF 1 Mio 1.10.11ten in Libyen im Rahmen
31.12.13
des Regionalprogramms
des «International Institute
for Democracy and Electoral Assistance» (IDEA),
eines unabhängigen und
weltweit
anerkannten
Korn petenzzentrum s
Unterstützung der demo- . .Cöndürt'vtöilpr made expert. C H F H :
15.04.12
kratischeh Transition Liby-; Workshop oh bwP/TJ. Ziel des 42000
; 31 05,2012
ens
.;• - • • ^^i.. ^ ' y. Projekts wâr*ëïrië^gâhzhéitiiche,„
y^yy yy.
^üfldi^Opifer fokussierte,He^^ t y y , ' Y ' ••
•
Xrwgêhénsweisè ari , DwP in whfi'y
Libyen.
Räürhühg dér Kriegsmittelrück^täride^: ;uhâ i^Waffen. Beaüfträgüng Experten während dréier,
Monàtè,
.
:,- ••'
yy-yy
3
:.<> '"o^yy; :.y :
•
••
JMAG Libya: BAC and , i ' Minés
% /^Ivisory Schutzes von ZivilpersoÇHF v ;; 01.07.2012
^pSSM^in Amm ünitidri^ î-y Group (MAG)
nen durch Massnahmen,
ioboôo V : .yïyyyyy
y : - y y - y • '3Ö;p9.2012
•'SuppiyÂrëas
•• :'4^ :' )y y y y y y y v ; ;im Rahmen der.kohyentib ;
yyyyyY,-.
• y - y "• •• y • ' ^ • •\ y
-vS>4;fX .:/;
.':•.,;• fnellOTiAbrüstung ürid^der.;
\-'f - y y y Y • y y y y y , :
: Erhöhung der Sicherheit- '^ ;
'"• ••-^ 'v.United
Nations
Mine
Schutzes /vöh; • Zivilpersp^ : Ùhferstûtztirig \^(dè0"Kc^rt)r»tk. 'CHF* .' • 15:09.
i : :^ y i ; Ü N M A S i ; | J b ^ | ^ m i ^
Abtibn,
Service
(ÜNT'
lipr^StoràgevSplirton^
?nen; ^durch Mässnähmeh' •dnskâpëzriâtén^bëi ;dêr ;Mirièn- ' 150000;?
15.i2.2012
• ' •y.'y 71.'
' 1 ' .••
' - ^ - V y im" Rahmen der .korivehfiö^> ! râumuhg sûhdrdeKtSéhsibllisi^K
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1
i
;
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;
mH
a
;
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:
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î
;
Libye
Annexe 4
nellen Abrüstung und der
Erhöhung der Sicherheit
Domaine 2
Développement
économique
DDC
Destoori - My Constitution
Lawyers for Justice in
Libya (LFJL)
Atelier consacré au traitement du passé et promotion de l'état de droit
UNSMIL / Südafrikanische Botschaft in
Tripolis
MAG Libya: BAC and
PSSM in Ammunition
SupplyAreas
Mines
Advisory
Group (MAG)
UNMAS Libya: Ammunition Storage Solution for
Misrata
United Nations Mine
Action Service (UNMAS)
Die DEZA sieht keine
Unterstützung von bilateralen Aktivitäten in diesem Domain vor. Regionale Programme können
jedoch Aktivitäten in
Libyen beinhalten, zum
Beispiel im Rahmen des
regionalen
Programms
zur
Entwicklung von
Libysche Öffentlichkeit in
den Prozess der Verfassungsgebung einbinden
Unterstützung der demokratischen Transition Libyens
Schutzes von Zivilpersonen durch Massnahmen
im Rahmen der konventionellen Abrüstung und der
Erhöhung der Sicherheit
Schutzes von Zivilpersonen durch Massnahmen
im Rahmen der konventionellen Abrüstung und der
Erhöhung der Sicherheit
rung für die Gefahren von Minen und explosiven Kriegsmunitionsrückständen
Kampagne des Verfassungsgebungsprozess mit nationaler
Bustour und Diskussionsrunden
Conduct tailor made expert
Workshop on DwP/TJ. Ziel des
Projekts war eine ganzheitliche,
auf die Opfer fokussierte Herangehensweise an DwP in
Libyen.
Räumung der Kriegsmittelrückstände und Waffen. Beauftragung Experten während dreier
Monate
Unterstützung der Koordinationskapazitäten bei der Minenräumung und der Sensibilisierung für die Gefahren von Minen und explosiven Kriegsmunitionsrückständen
CHF
60000
01.07.
31.12.2012
CHF
42000
15.04.12 31105.2012
CHF
100000
01.07.2012
30.09.2012
CHF
150000
15.09.
15.12.2012
Libye
Annexe 4
A ' / f y ^ ' r - v - v " .V:-J/:;-V.S;-.;.V:^Fihân^rpduktën^nd
.*i;'..'-,;-'""
~ .'.^::r^ •..•^- ,.-'.'-^ - i i^:..
Dienstleistungen ' ^ ' ^ f ^
: margipâlisiertë;,iBév^lKe^
rungsgruppeh • . ; : :
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Secondement HCR ^ : ^
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7
v
Domaine 3
DDC
Migration et pro- . ' •' • ''•
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