Quanto movimento questo 2011 Das Ende eines
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Quanto movimento questo 2011 Das Ende eines
Periodico di politica e cultura a cura del Movimento Giovani Bolzanini | Magazin für Politik und Kultur, geleitet von der Bewegung der jungen Bozner Anno / Jahr I Nr. 2 12/2011 Quanto movimento questo 2011 Das Ende eines erreignisvollen Jahres naht Editoriale - Leitartikel Cari lettrici, cari lettori, quest’anno che sta svolgendo al termine è stato uno dei più movimentati della storia recente. Abbiamo iniziato il 2011 con le proteste dei giovani in Tunisia, che rivendicavano più liberta e più democrazia. Analogamente sono riusciti nel loro intento anche masse di giovani egiziani e libici, che hanno destituito più con le proteste che con la forza regimi che sembravano eterni. In Europa e poi in tutto il mondo abbiamo assistito alle proteste degli Indignados, impegnati al motto di ”La vostra crisi non la paghiamo”. E poi le dimissioni di Berlusconi, che come le si vogliano vedere, hanno segnato la fine di un`epoca e l’inizio di una nuova. Insomma, le sfide che attendono noi giovani sono tante. E non sono da meno quelle che riguardano il nostro territorio, come l’ integrazione o la democrazia diretta (qui possiamo inserire altri temi…) . Con questa edizione cerchiamo di proseguire con l’intento di dare voce a tutti i giovani e a questo fine “reinvitiamo” tutti a condividere le loro idee ed i loro punti di vista su Zero Quattro Sieben Oans. Ringraziando coloro che hanno reso possibile la realizzazione di questo giornalino, auguriamo buone feste a tutti! Liebe Leserinnen, liebe Leser, das Jahr, das sich zu Ende neigt, ist sicher von vielen wichtigen geopolitischen Ereignissen geprägt worden. 2011 begann mit den Aufständen der tunesischen Jugendlichen, die für mehr Mitspracherecht und Freiheit auf die Straße gingen. Ähnliches geschah daraufhin in Ägypten und Lybien, wo unvorstellbar große Mengen an jungen Bürgern großteils mit friedlich ablaufenden Protesten jahrzehntelange Regimes absetzten. Dann kamen die Indignados, die von Spanien ausgehend die Botschaft einer menschenwürdigeren Wirtschaft in die Welt brachten. Zuletzt trat Berlusconi zurück, womit, wie man ihn auch politisch beurteilen mag, eine Epoche zu Ende ging und eine neue beginnt. Die Herausforderungen, die auf die jüngeren Generationen zukommen, sind sicher nicht klein. Und viele fordern uns auch hierzulande, wie die Integration oder die Möglichkeiten der direkten Demokratie. Mit dieser Ausgabe wollen wir unser Ziel untermauern, wir wollen allen Jugendlichen die Möglichkeit geben ihre Meinung zu äußern und sich aktiv für eine bessere Gesellschaft einzusetzen, auch mit der Mitarbeit bei Zero Quattro Sieben Oans . Ein großes Dankeschön an all jene, die sich für diese Ausgabe eingesetzt haben. Allen wünschen wir ein fröhliches Weihnachtsfest und ein schönes Neues Jahr! Manda un’email a [email protected] per ricevere 0471 - Zero Quattro Sieben Oans direttamente nella tua casella di posta elettronica oppure iscriviti alla nostra newsletter In questo numero in dieser Ausgabe 02 Riflessioni sull’immigrazione 03 Poetry Slam 04 Iniziativa per più Democrazia 05 Corri, corri al Reddito minimo di inserimento 05 Christkindlmarkt 06 Großstadtluft 07 Intervista all’art director Filippo Maturi 09 Inchiesta sui giovani di Bolzano “Tren(ist nicht)Italien” “Klotz contro la festività della befana, vuole il copyright” Schicke eine E-mail an [email protected] um 0471 - Zero Quattro Sieben Oans direkt in deiner Mailbox zugeschickt zu bekommen oder registriere dich bei unserer Newsletter 2 0471 - Zero Quattro Sieben Oans Riflessioni sull’immigrazione di Damiano Lazzaro Come sconfiggere i luoghi comuni semplicemente aguzzando l’intelletto. S i parla spesso di immigrazione con toni esasperanti, qua in Italia immigrato è sinonimo di delinquente. Ma perchè si cade sempre nel banale luogo comune? Com’è possibile cercare di cambiare ottica nei confronti di chi, il più delle volte costretto, cambia Paese per cercare di migliorare la propria condizione? Partendo da questo quesito, vorrei cercare di elaborare insieme ai lettori un pensiero coerente e il più imparziale possibile per non cascare in scontate faziosità, sia nel difendere che nell’accusare chi emigra in Italia. Fondamentalmente, ci sono due linee di pensiero abbastanza radicate nell’opinione pubblica: l’immigrato è un delinquente, un pericolo e una scocciatura per alcuni, mentre per altri, può essere una forza di sviluppo, una risorsa per il futuro e non crea alcun problema. Parto dal primo postulato, “delinquente”. Si sente molto spesso parlare di fatti di cronaca che vedono protagonisti immigrati coinvolti in casi di delinquenza, alla radio, ai giornali, alla televisione, la notizia che fa (o faceva, avendo ormai abituato tutti) scalpore, vede sempre protagonisti il marocchino o il rumeno. Detto questo, bisogna ragionarci sopra. I media devono vendere, è appurato il fatto che se un giornale sbatte in prima pagina la vicenda di cronaca nera che vede coinvolta una persona non Italiana, vende molto di più. Cavalcare l’onda dell’odio è facile. Bisognerebbe sempre leggere e valutare con calma la reale situazione. Innanzitutto ammettere che si, ci sono delinquenti, ma perchè? Faccio il classico esempio facilotto: se una persona emigra, ma nel Paese in cui viene accolta trova modo di avere la possibilità di vivere di un lavoro e di una dimora, perchè mai dovrebbe entrare in giri di delinquenza? Se una persona però entra in un Paese ove il solo termine che la categorizza nell’immaginario comune è dispregiativo (immigrato), dove trova difficoltà ad avviare una propria carriera lavorativa, dove si ritrova a vivere in condizioni difficilissime, è molto probabile che inizi un percorso di delinquenza più per disperazione che per reale inclinazione. In Italia l’immigrato è sempre e comunque mal visto. Perchè? Il mio personale parere è che le cose cambieranno solo se la politica avrà malcontento in un quartiere dove vivono persone provenienti da tutte le parti d’Italia, vuol dire che ci si è impegnati a far andare male le cose. Se torno indietro ai tempi delle elementari, mi hanno abituato a confrontarmi con compagni che avevano radici meridionali e settentrionali. All’epoca era strano, ricordo i figli dei militari che tornavano dall’estate passata in Sicilia o Calabria. Perchè dico questo? veramente voglia di impegnarsi nell’attuare piani di integrazione mirati a rispettare la persona. Il buonismo di certe correnti politiche è a mio avviso più controproducente dell’odio che le correnti antagoniste provano nei confronti dei “diversi”. Si ha quasi la convinzione che lo straniero sia sempre e comunque un individuo che porta del buono, cosi si finisce per difenderlo a spada tratta sempre, magari andando anche contro i sentimenti dei propri concittadini. Nel mio quartiere, Don Bosco, dove la presenza di stranieri è forte, le correnti di estrema destra sono cresciute in questi ultimi tempi. Perchè? Io credo che la causa sia il piano di politica abitativa fallimentare. E si che ce ne vuole, perchè per creare Perchè per me Bolzano è stata sempre come New York, ma in piccolo. Un insieme di realtà, ognuna con storie diverse. Noi siamo la città di immigrati per eccellenza, non abbiamo un dialetto, neanche i nostri concittadini tedeschi, perchè da valle a valle si differenzia. Non abbiamo una festa cittadina sentita, non abbiamo un’orgoglio cittadino, molti si identificano di più con altri luoghi al di fuori dei nostri confini regionali, quando si parla di radici. Siamo un grande centro di esperienze e di realtà, ecco che cos’è la nostra città. Credo che, in futuro, i nostri figli, ma anche fratelli, e sorelle minori, nipoti, insomma, la generazione futura, non avrà di >> 3 0471 - Zero Quattro Sieben Oans questi problemi di interazioneintegrazione con chi viene fuori dei confini nazionali. Ho sviato un po’ dal discorso immigrazione perchè credo che sia un discorso vecchio, marcio e non più attuale. Ho 23 anni e voglio parlare di come stanno le cose in ottica positiva, perchè, non me ne voglia chi ha più esperienza e ha vissuto più di me, mi va di dire che il futuro, con buona pace di chi è xenofobo e troppo tollerante, è già tracciato. Commenta questo articolo direttamente su Facebook! Poetry Slam di Viktoria Cologna A m 2. Dezember hatte ich die Möglichkeit einen Freitagabend mal anders zu verbringen. An diesem Abend fand nämlich der alljährliche Poetry Slam unter den Oberschulen Bozens statt. Ein Poetry Slam ist ein Wettbewerb, bei dem man selbstgeschriebene Texte auf kreative Art vorstellt. Man kann seiner Kreativität dabei freien Lauf lassen und versucht das Publikum und die Jury (welche aus dem Publikum gewählt wird) durch lustige, zweideutige Sprachkreationen zu unterhalten oder durch Emotionen anzusprechen. Es gibt jeweils zwei Durchgänge, wobei nur diejenigen Teilnehmer mit dem höchsten Punktestand in die zweite Runde gelangen. Bei dem diesjährigen Wettbewerb „slamten“ vier Schüler aus dem Realgymnasium Bozen, zwei der Wirtschaftsfachoberschule Bozen und drei aus dem Lyzeum „W.v.d.Vogelweide“ um 3 tolle Preise. Die Themen der Auftritte variierten von zweideutigen Vorstellungen wie „Das erste Mal“, präsentiert vom Duo Johannes Tutzer (4BS) und Lukas Abram (RG), bis hin zu einem sehr ergreifenden Liebesgedicht von Lisa Comploj (RG), welches bestens die Gefühle eines wartenden Liebenden beschrieb. Die Autoren schafften es durch ihre Werke die Aula Magna des Realgymnasiums Bozens, die die Ehre hatte die Vorstellung zu beherbergen, mit Gelächter und Emotionen zu füllen. Sehr großen Anklang fand auch der Text von Michael Denzer (RG), der einen englischen Text präsentierte. Wie gesagt, bei einem Poetry Slam Realgymnasium Bozen ist alles erlaubt! Die zwei Siegerinnen aus dem Lyzeum Walther von der Vogelweide Hannah Desaler und Clara Pohl spielten in zwei ausdrucksstarken, gut aufeinander abgestimmten und abwechslungsreichen Darbietungen mit Emotionen und Erwartungen und erregten somit großen Jubel. Zwischen den beiden Durchgängen und das Abwarten auf das Bekanntgeben der Gewinner, sorgte eine Band für gute Stimmung. Der Jury unterlag an diesem Abend eine besonders schwere Entscheidung, da sich alle Teilnehmer als ausgesprochen gute „Slamer“ herausstellten. So verlieh sie an diesem Abend, ausnahmsweise, zwei erste Plätze. Hannah Desaler und Clara Pohl aus dem Lyzeum Walther von der Vogelweide und Michael Denzer aus dem Realgymnasium Bozen schafften es nämlich die Jury durch zwei ausgesprochen gute Texte zu überzeugen. Den dritten Platz erzielte Lisa Comploj, Realgymnasium Bozen. Alles in allem war es ein sehr gelungener Abend voller Spannung und Überraschungen, bei dem junge Leute wie wir die Chance hatten, ihre poetische Seite zu zeigen und den Zuschauern somit einen unvergesslichen Abend zu bieten. 4 0471 - Zero Quattro Sieben Oans Iniziativa per più democrazia di Matthias Cologna Il 25 novembre la commissione legislativa del Consiglio provinciale ha stroncato la trattazione della proposta di legge per la democrazia diretta, portata avanti dall’“Iniziativa per più democrazia” e sottoscritta da ben 12.600 cittadini alto-atesini. Adesso la palla passa al plenum del Consiglio provinciale, che dovrà deliberare tra questa proposta di legge e tra quella avanzata dalla SVP, anche se sembra già scontata l’approvazione della legge voluta dalla SVP. Abbiamo chiesto a Stephan Lausch, fondatore dell’associazione “Iniziativa per più democrazia” di spiegarci innanzitutto cosa significa democrazia diretta e cosa sta cambiando nel rapporto tra elettorato ed eletti. Herr Lausch, was versteht man eigentlich unter „direkte Demokratie“? Stephan Lausch: „Mit den Instrumenten Direkter Demokratie können die Bürger selbst über Sachfragen entscheiden: Mit dem Referendum (confermativo) in einer Volksabstimmung, ob ein von der politischen Vertretung getroffener Beschluss in Kraft treten soll. Mit der Volksinitiative (iniziativa legislativa popolare) kann ein Promotorenkomitee aufgrund einer festgelegten Mindestzustimmung durch die Bürger das Volk über einen eigenen Vorschlag abstimmen lassen. Wie wird das Mitbestimmungsrecht der Bürger in Südtirol gehandhabt? Lausch: „Heute gibt es dieses Referendum nur in Bezug auf die Grundgesetze (z. B. Wahlgesetz), während einfache Gesetze nur nachträglich mit dem Referendum (abrogativo) abgeschafft werden können. Damit eine abschaffende oder gesetzeseinführende Volksabstimmung gültig ist, müssen sich mindesten 40% der Stimmberechtigten daran beteiligen. Welcher Missbrauch mit einer solchen Hürde getrieben werden kann und wie schwierig es ist, sie zu überspringen, haben wir in der ersten landesweiten Volksabstimmung im Oktober 2009 erlebt. Mit Irreführung und Informationsboykott sollten Bürger von der Stimmabgabe abgehalten werden. Trotzdem haben sich 38% beteiligt und 83% für ein besseres Gesetz zur Direkten Demokratie und gegen die Flugplatzerweiterung gestimmt. Das Ergebnis war eigentlich klar, blieb aber ohne direkte Wirkung.“ Stephan Lausch Deswegen habt ihr diesen Frühling ein neues Volksbegehren eingereicht… Lausch: „Die SVP hat daraufhin angekündigt, einen eigenen Gesetzentwurf im Landtag einbringen zu wollen. Wir haben gesehen, dass dieser überhaupt nicht dem Willen entspricht, der sich in der Volksabstimmung 2009 ausgesprochen hat. Also haben wir mit über 12.000 Unterschriften den Gesetzentwurf, über den 2009 abgestimmt worden war, mit einigen Verbesserungen im Landtag eingebracht.“ 38.000 Unterschriften nicht wirklich nutzbar, auch wenn kein Quorum mehr vorgesehen ist. Selbst 10.000 Unterschriften weniger dürften daran nicht viel ändern. Auch die vorgesehenen Volksabstimmungen über Beschlüsse der Landesregierung werden kaum genutzt werden können, weil sie nur zu solchen ergriffen werden können, die Kosten von über einem Prozent der Landeshaushaltes (52 Mio.) beinhalten. Für die Initiative f.m.D. hingegen ist entscheidend, dass diese Instrumente so gut anwendbar sind, dass die politische Vertretung durch Konsenssuche vorweg angehalten ist, ein Referendum zu vermeiden. Beispiel: Referendum über alle Beschlüsse der Landesregierung von allgemeinem Interesse. Mit 200 Unterschriften in 20 Tagen kann ein Gesetz oder Beschluss vor dem Inkrafttreten gestoppt werden. In eineinhalb Monaten müssen dann 7.500 Unterschriften für eine Volksabstimmung gesammelt werden. Dies ist der Kern unseres Vorschlags.“ Welche Unterschiede gibt es jetzt aber zwischen eurem Gesetzesvorschlag und den der SVP? Lausch: „Die SVP reduziert Direkte Demokratie letztlich darauf, der politischen Vertretung mit 8.000 Unterschriften Vorschläge vorlegen zu können: ein reines Anregungsrecht. Das Stimmrecht ist mit einer Hürde von Worin bestehen die anderen Unterschiede? Lausch: „Ein neuer Punkt in unserem Gesetzentwurf ist eine Schutzklausel für Sprachgruppen. Bevor ein Vorschlag zur Volksabstimmung kommt, soll er, bestätigt durch eine Kommission, von der Vertretung einer Sprachgruppe im Landtag als ethnisch sensibel deklariert werden können. In diesem Fall braucht es dann bei der Abstimmung eine zweifache Mehrheit: Eine Mehrheit auf Landesebene und eine zusammengenommen >> 5 0471 - Zero Quattro Sieben Oans in jenen Gemeinden, in denen die Sprachminderheit in der Mehrheit ist. Für die italienische Sprachgruppe wären das Bozen, Leifers, Branzoll, Pfatten und Salurn. Der Entwurf der SVP sieht hingegen vor, dass nach einer solchen Deklarierung ganz einfach keine Volksabstimmung stattfinden kann.“ Wie steht es mit der objektiven Information? Lausch: „Die SVP hat unseren Vorschlag eines Abstimmungsheftes für alle Wähler übernommen. Allerdings ist für sie das Landespresseamt, das gegenüber der Landesregierung weisungsgebunden ist, für die objektive und neutrale Information verantwortlich. Wir haben schon erlebt, was das heißt. Wir schlagen vor, dass eine unabhängige Kommission bestehend aus Landtagspräsident, Volksanwältin und einem Vertreter der Promotoren für die Redaktion des Informationsheft verantwortlich ist.“ Sollte ihr Vorschlag nicht angenommen werden… Lausch: „…dann wird uns nichts anderes übrig bleiben, als dagegen das Referendum zu ergreifen und die Bürger über Abnahme oder Ablehnung des SVP-Gesetzes entscheiden zu lassen. Wir hoffen aber, dass der Landtag unseren Vorschlag annimmt und beschließt, die Bürger in einer Volksbefragung zu befragen, welchen Vorschlag zur Regelung der direkten Demokratie sie vorziehen.“ Wir bedanken uns herzlich bei Stephan Lausch für das interessante Interview! Ufficio di coordinamento: Via Argentieri, 15 39100 - Bolzano Tel: +39 0471 324 987 e-mail: [email protected] sito web: www.dirdemdi.org Corri, corri al Reddito minimo di inserimento di Francesco Campana I n questo periodo di grandi fatiche economiche per tutti è giusto ricordarsi di chi sta peggio di noi. Allo stesso tempo è giusto essere a conoscenza di quello che, con i soldi pubblici, viene messo a disposizione per quelle persone singole o quei nuclei familiari, che, avendo il sacrosanto diritto al soddisfacimento dei bisogni fondamentali, quali alimentazione, vestiario, igiene e salute, sono sprovvisti di un reddito minimo che li sostenga. Quest’ultimi possono fare domanda ai distretti sociali per ottenere un tipo di sostegno economico chiamato reddito minimo di inserimento. Questa prestazione è molto importante perché garantisce alle persone che si trovano in situazione di emergenza di provvedere al mantenimento di sé e del proprio gruppo familiare. Questo sostegno economico ha una regolazione temporale, in quanto viene erogato mensilmente, di regola per sei mesi al massimo. L’ammontare della cifra è soggetto a variabili e per farci un’idea delle cifre basta riportare qui di seguito quanto si trova sul sito della provincia: “Per l’anno 2011 la quota massima di reddito minimo d’inserimento assegnabile ad una persona singola che vive da sola ammonta a € 597,31 € mensili, un nucleo composto da due persone potrá ricevere al massimo € 781,48, tre persone € 1.015,43, quattro persone € 1.224,49, etc...” Esistono però dei presupposti d’accesso: 1. Bisogna avere dimora stabile ed ininterrotta da almeno sei mesi in provincia di Bolzano 2. Bisogna essere cittadini italiani 3. Bisogna essere cittadini di stati appartenenti all’Unione europea 4. Bisogna essere cittadini di paesi terzi, titolari di un permesso di soggiorno CE di lungo periodo, rilasciato in Italia 5. Bisogna essere titolari dello status di rifugiato o dello status di protezione sussidiari. 6. Bisogna essere cittadini di paesi terzi o apolidi, aventi però residenza anagrafica. Terminata questa prima parte esplicativa, voglio ora raccontarvi una piccola storia. Ogni giorno, a Bolzano, un cittadino comunitario si sveglia e sa che dovrà correre. Corre per sei mesi sul territorio provinciale, vagando qua e là senza un particolare progetto di vita. Dopo sei mesi può fare domanda all’assistenza economica sociale e ottenere per un po’ il summenzionato Reddito minimo di inserimento, che finisce principalmente in bere. Ogni giorno, a Bolzano, un cittadino extracomunitario (senza residenza, ma che ha magari lavorato 20 anni in un’altra provincia italiana) si sveglia e sa che dovrà correre più forte del cittadino comunitario, perché il lavoro è poco per tutti e lui ha una famiglia in Tunisia da mantenere. Corre per 6 mesi come un disperato in cerca di lavoro senza riuscire a trovare nulla. Dopodiché chiede un incentivo anche lui, ma lui non ha diritto a nessuno Reddito minimo di inserimento. Concludendo: non importa in che modo tu stia correndo, importa se sei comunitario o no. Christkindlmarkt di Carla Thuile E s weihnachtet. Die Luft ist feucht vom Schnee, es riecht nach Glühwein, Weihnachtslieder dudeln aus den Lautsprechern und überall glitzert es. Sofort hört man Italienisch. Auf dem Weihnachtsmarkt stehen sie, die Italiener, mit Kind und Kegel, Oma, Kamera, Moonboots und Rentiermützen. Was machen die hier? Was um alles in der Welt fasziniert >> 6 die Italiener so sehr an diesem Kitsch? Was reizt sie daran, verpantschten Glühwein zu trinken, überteuerte Souvenirs zu kaufen und vor Christbaumschmuck zu posieren? Ist es die nordische Welt, die die Südländer fasziniert? Hofft so manche Mailänder Familie in Salzburg Schnee zu finden? Kosten die Veroneser gern von typisch deutschösterreichischen Spezialitäten wie 0471 - Zero Quattro Sieben Oans Apfelstrudel oder Kaiserschmarrn? Oder sind die Italiener einfach nur hoffnungslose Romantiker und lieben den Kitsch und die Idylle von Weihnachtsmännern aus Zimtstangen oder Engeln aus Spitze? Man könnte die Fragen genauso gut umdrehen und sich fragen, wieso die Herzen der Deutschen höher schlagen, kaum hören sie das laute Sprachorgan eines Italieners. Warum man hier so viel häufiger das Wort Pasta als Nudeln hört, warum keine Eisdiele ohne den Schriftzug „Gelateria“ Erfolg haben kann. Ist es die Sehnsucht nach Sonne, die Assotiation mit dem Urlaub, die viele Deutsche so italophil werden lässt? Eigentlich ist es absurd, wenn man beobachtet, wie die Italiener massenweise auf die Christkindlmärkte strömen, die für die Einheimsichen eine Last und überkünstelter Kitsch sind und gleichzeitig die Deutschen auf pseudoitalienische Restaurants und Fertigpizza aus Holland abfahren. Eigentlich. Aber eigentlich ist es auch ganz verständlich, dass zwei so unterschiedliche Kulturen sich anziehen, einen gewissen Reiz aufeinander ausüben. Dass die Italiener die Sauberkeit österreichischer Städte geniesen und die Deutschen das laute Flair von italienischen Märkten. Aber so sehr sich Gegensätze anziehen mögen, so sehr man die jeweils andere Kultur für ein paar Tage oder Wochen im Jahr geniesen mag, mit den jeweils anderen auf engem Raum zusammenleben, sich eine Stadt mit ihnen teilen, ist doch ein anderes Paar Schuhe. Zauber wieder da: Die großzügigen Stiegenhäuser der Universität, ihre Deckenbemalungen und die schmiedeeisernen Verzierungen im Jugendstil erinnern eher an einen Palast als an ein Lehr- und Lerngebäude. Mich jedenfalls überkommt beim Gedanken daran, wer alles schon in diesen Hörsälen mitgeschrieben, in dieser Bibliothek gelernt hat, regelmäßig ein beinahe feierliches Gefühl, das gar nicht >> Großstadtluft di Ruth Fulterer N atürlich vermisst man Südtirol auch in Wien ein bisschen… Wenn man morgens die Vorhänge aufschiebt und schon wieder ein bleierner Himmel über den Fassaden der Nachbarhäuser hängt. Wenn man in der U-Bahn angeraunzt wird, von einer der doch zahlreichen Personen, die scheinbar nicht zu schätzen wissen, dass öffentliche Verkehrsmittel hier regelmäßig pünktlich eintreffen. Und auch der Kaffee, den man in der Uni zur Stärkung aus dem Automaten lassen kann, schmeckt irgendwie anders als der aus dem Schulautomaten daheim. Wenn man sich an einem solchen Morgen fragt, wieso man eigentlich in dieser etwas deprimierenden Stadt studiert, reicht es, sich wieder mal bewusst umzusehen und sofort ist der 7 so einfach zu beschreiben ist, und doch in Wien allgegenwärtig. Es mag pathetisch klingen, aber man fühlt sich als kleiner Teil eines großen Ganzen, als Rädchen in der Maschinerie der Weltgeschichte. Wahrscheinlich ist es unter anderem dieses besondere Lebensgefühl, das die vielen Touristen in diese Stadt der Kaffeehäuser und des Theaters, des K&K-Kitschs und der imposanten Prunkbauten aus dem späten 19. Jahrhundert zieht. Doch wie viele andere Großstädte auch genießt Wien den Charme, den die kleinen, jungen, künstlerischen Geschäfte ausmachen. Egal, ob Platten, Bücher, Essen und Trinken oder Kleider verkauft werden, wer in der Konkurrenz der Masse überleben will, muss etwas Besonderes sein. So 0471 - Zero Quattro Sieben Oans entstehen Cafés, deren Einrichtung man kaufen kann oder Restaurants, wo man nach eigenem Ermessen zahlt. Aber nicht nur in diesem Sinne ist Wien ein “bunte” Stadt. Nicht weit weg von den touristenüberfüllten Prachtstraßen gibt es Viertel mit einem Ausländeranteil bei (von mir) geschätzten 80%. Doch diese Viertel sind - zumindest tagsüber- nicht tabu, im Gegenteil: Viele “alteingesessene” Wiener wissen das Flair (und die Preise!) der Straßenmärkte dort zu schätzen, wo man Gemüse wie auf einem Bazar einkaufen kann. Es ist schwierig für mich, zu beurteilen, wie gut die Integration hier funktioniert. Optimal sicher nicht. Aber es gibt Raum für gute Ideen, wie die Zeitung “biber - mit scharf “, die sich vor allem an die sogenannten “Wiener der dritten Generation” richtet, und die besonders Thematiken in Richtung Integration und Multikulti behandelt, aber nicht nur. (http://www.dasbiber. at) Dass Wien ziemlich weit im Osten liegt, merkt man eben nicht nur an den Straßenschildern, die hier den Weg ins Stadtzentrum und gleich darunter nach Praha und Brno weisen. Im Studentenheim komme ich viel mit anderen Studenten aus dem Ausland in Kontakt und mir wurde dabei bewusst, wie selbstbezogen wir Südtiroler (oder wir Westeuropäer?) doch denken. Mit der eigenen Zweisprachigkeit kann man bei Österreichern angeben, aber man fällt bald in die Rolle des Bewunderers angesichts der vielfältigen Sprachkenntnisse von Personen, die wir gewohnt sind, alle in einen Topf mit der Aufschrift “nicht von hier” zu werfen, die aber aus untereinander sehr verschiedenen Kulturen kommen. Ja, in Wien passiert es öfters, dass man die Rolle wechselt, dass man Überzeugungen infragestellt, dass man Denkweisen erkennt (und aussortiert), denen man nur aus Gewohnheit anhing.Insofern tut Wiener Luft der Persönlichkeit sicher gut. Sicher, auf eine andere Weise als es die Südtiroler Luft tut, die man schon mal vermissen kann. Aber dann gibt es ja auch noch hin und wieder Tage, an denen man den Vorhang zur Seite schiebt und der Himmel ist blau… Intervista all’art director Filippo Maturi di Damiano Lazzaro Bentornati alla rubrica musicale di “0471 - Zero Quattro Sieben Oans”! Per questo numero abbiamo avuto l’onore di intervistare Filippo Maturi, uno tra i migliori art director presenti in regione. Filippo, come hai iniziato la tua esperienza in questo settore? Ho iniziato all’età di 17 anni come PR al Favola e in breve tempo sono arrivato ad essere il PR numero uno del locale. L’anno successivo ho iniziato a lavorare al Life, sempre come PR, senza però lasciare l’impegno con il Favola. Quindi lavoravo venerdi e sabato al Life e la domenica al Favola. L’anno dopo, con la chiusura del Favola, ho cominciato ad organizzare le domeniche pomeriggio per conto mio: le prime si chiamavano Level, in seguito Essence Sunday Club. Questo continuato a lavorato al Life (in tuto 4 - 5 anni) a parte una parentesi della Suite54. Ho anche collaborato con il Mirò, Rise, Dehor e Paparazzi. Il tuo Palmares in fatto di ospiti ha pochi eguali in regione: E’ vero, ho avuto la possibilità di lavorare con moltissimi ospiti internazionali! Giusto per citarne alcuni del calibro di Satoshi Tomiie, Luca Agnelli, Frankie Knukles, Igor Favretto, Cristian Marchi, Rudeejay, Steve Mantovani, Francis Galante, Flavio Vecchi, La Troja Asesina, >> 8 Giuseppe Converso, Spiller, Stefano Fontana (Stylophonic), Samuele Sartini (Sam Project), Ricky LeRoy, Gialuca Motta, George Morell, Giusy Consoli, Paolo Martini, tutti i resident dell’alter ego. In questi anni hai organizzato ottimi party. Come non citare il “Bad James” a Castel Mareccio (è venuta anche Fashion Tv) e le serate al Dejavù: Sì, quest’estate ho accettato la scommessa di cercare di far funzionare un locale che non ha mai funzionato con continuità, quale il “Sei come sei”, facendo il prodotto Mr.Macaco che mi tiene tutt’ora impegnato. Cosa ne pensi della Bolzano by night? Il movimento notturno a Bolzano mi pare, se non agonizzante, quantomeno in coma. Ricordo gli anni passati come pieni di iniziative, stimoli, proposte. Progressivamente tutta quest’offerta è andata diminuendo e scadendo come contenuti, sino ad arrivare alla situazione di stasi nella quale ci troviamo al momento. A mio avviso non si può individuare la causa in un’unica fonte, ma come un complesso di circostanze che hanno portato a tali disastrosi scenari. Soffermarsi su ogni aspetto risulterebbe inutile e noioso, sottolineare il ruolo che ha ricoperto l’inasprimento delle sanzioni correlate all’abuso di alcool sarebbe scontato; ciò su cui preferisco soffermarmi è il concetto di “fiducia”. Con tale termine mi riferisco a quell’ago della bilancia che nel mercato determina l’equilibrio tra domanda ed offerta. Mi sembra una parola quantomai appropriata, un vero e proprio collante che unisce, o a volte una scure che separa, il pubblico da chi organizza feste o dai locali stessi. La fiducia è la base anche di qualsiasi rapporto interpersonale, un elemento imprescindibile per la crescita e la stabilità. Come manager (il termine direttore artistico suona così anacronistico) ritengo che sia fondamentale ricordarsi che un locale è un’azienda 0471 - Zero Quattro Sieben Oans e come tale si colloca sul mercato. Il suo obiettivo è quello di essere un’azienda sana e per esserlo non si può prescindere dalla realtà nella quale opera, che è giudice supremo. A volte mi è capitato di sentire frasi come “qui a Bolzano la gente non capisce nulla”, “uno si sbatte per proporre per le persone e la gente non reagisce” e cose di questo tipo. Affermazioni simili non prendono in considerazione il mercato: proporre un prodotto significa capire qual’è la domanda e soddisfarla. Dunque il compito di ogni manager/direttore artistico è e deve essere quello di soddisfare la domanda, non imporre a forza una propria visione della realtà. Certo, è qualcosa di estremamente difficile e mutevole, ma non si può prescindere da un impegno in questo senso. Purtroppo il legame pubblicofeste / locali è andato sempre più scemando sino a creare una voragine tra i due, una incomunicabilità che crea distanza dissolvendo la fiducia necessaria perché questo rapporto possa funzionare. Cosa pensi dell’alcolismo a Bolzano? Credi che sia legato anche all’ambiente delle discoteche? Penso che l’alcolismo sia la risposta ad un disagio e trovo che la nascita di tale disagio non sia di certo attribuibile alle discoteche. L’alcolismo (o l’assunzione di droghe) è troppo spesso legato alla voglia di evasione, di cercare di allargare un nodo troppo stretto. Questo nodo le istituzioni tendono a stringerlo, con il rischio di spingere i ragazzi a divincolarsi con più veemenza oppure di strozzarli, quando invece il loro compito dovrebbe essere quello di aiutarli a scioglierlo. Apertura delle discoteche prima delle 23: favorevole o contrario? Aprire i locali notturni prima delle 23 vorrebbe dire, se ci fosse risposta da parte del pubblico, infliggere un danno considerevole all’economia di molti bar. D’altro canto la possibilità di quest’ultimi di stare aperti fino alle 1 o addirittura oltre penso che sposti troppo in là la dinamica della Filippo Maturi notte. Trovo che le sinergie siano sempre preferibili ai conflitti. A mio avviso sarebbe estremamente utile mettere da parte la cupidigia e creare una tavola rotonda dove gestori di bar, proprietari di discoteche e organizzatori di feste possano parlare e cercare di creare insieme un prodotto notturno che soddisfi al meglio le esigenze degli avventori, nel rispetto dei cittadini che abitano in centro storico o in zone toccate dal movimento notturno. Che situazione prevedi per il futuro? Il mercato è per sua natura ciclico. Al momento ci troviamo nel punto più basso della ruota. Ciò è sicuramente attribuibile sia a scelte politiche aziendali evidentemente sbagliate, sia ad atteggiamenti a dir poco ostruzionistici delle istituzioni. Iniziative come questo giornale online sono però la dimostrazione che qualcosa si muove, che c’è voglia e soprattutto esigenza di cambiamento, che si spinge per tornare a vedere la luce. Ciò che è importante è prendere l’iniziativa, contribuire al cambiamento, non sempre e solo attendere che qualcun’altro si dia da fare stando fermi e >> 9 0471 - Zero Quattro Sieben Oans commentando. Chi fa fa, chi non fa critica. Forse cambieranno le modalità, cambieranno i protagonisti, ma sono sicuro che il futuro ci farà ballare ancora. Ci dai un tuo punto di vista sull’articolo “Disagio giovanile: Piazza Erbe, ipotesi sul perchè del “problema”” che abbiamo pubblicato sul primo numero di questo periodico? L’articolo su Piazza Erbe dello scorso numero, oltre ad essere una precisa e nostalgica cronaca di ciò che sono stati gli ultimi anni della vita notturna a Bolzano, è un ottimo punto dal quale scrutare il futuro e fare proposte. Cosa meglio di un chiaro quadro del presente e una nitida visione del passato può ispirare le iniziative sul futuro?! Ciò che emerge chiaramente dall’articolo, e forse potrebbe essere il punto focale sul quale progettare il futuro, è l’importanza rivestita in passato dalla differenza di prodotto legato al pubblico al quale veniva proposto. Crescere vivendo esperienze differenti, sempre però legate alla propria generazione, trovo che sia fondamentale per uno sviluppo equilibrato. Vivere la propria età è indispensabile per essere sereni, non far nascere ansie, confusioni e disagi che possono portare ad un malessere interiore che può sfociare in diversi problemi come appunto l’alcolismo al quale prima ti riferivi. Ringraziamo il quotidiano “Alto Adige” per il sostegno che sta dando con la petizione fortemente voluta dal Movimento Giovani Bolzanini e proposta dalla nostra associata Valeria Rigotti Bernardi! Wir danken der Zeitung “Alto Adige” die unsere stark gewollte Petition, vorgeschlagen von unserer Mitarbeiternin Valeria Rigotti Bernardi, unterstütz hat. Inchiesta sui giovani di Bolzano: dì la tua! Jung sein in Bozen: Deine Meinung ist gefragt! di Marco Moretti S eguendo i principi per i quali l’Associazione “Movimento Giovani Bolzanini - Bewegung der jungen Bozner” (Art. 4 dello statuto) è nata, abbiamo deciso di promuovere una raccolta di idee, pensieri e opinioni rivolta esclusivamente ai giovani bolzanini sia di madrelingua italiana che di madrelingua tedesca. Siamo una società vecchia. I numeri demografici lo dimostrano. Spesso al giorno d’oggi si tende a non capire e a non provare neanche a venire incontro alle esigenze dei giovani. Chi invece tenta di farlo, spesso e volentieri in buona fede, fallisce in quanto è comunque difficile inquadrare la realtà giovanile. Una realtà in continua evoluzione e dalle mille sfaccettature. L’unico modo per provare a non ripetere gli errori passati e per venire quindi incontro realmente alle Nostre esigenze, è quello di chiedere a quanti più giovani possibile le loro idee su come migliorare la nostra vita ed i loro pareri sui più svariati temi di attualità. Per questo motivo abbiamo deciso di realizzare un questionario realizzato in 8 domande, raggiungibile da questo link. Con i risultati verrà organizzata una tavola rotonda di confronto e dibattito tra i giovani e gli esponenti politici locali che parteciperanno all’iniziativa. Il progetto, iniziato a giugno 2011 prevede di essere ultimato entro la prima metà del 2012. Contribuisci anche tu a dare voce a te stesso e alle tue idee compilando il questionario! Gemäß den Prinzipien, auf denen der Verein „Movimento Giovani Bolzanini – Bewegung der jungen Bozner“ (Art. 4 des Statuts) basiert, haben wir uns vorgenommen, möglichst viele Meinungen, Ideen und Gedanken von Seiten der Bozner Jugend zu sammeln. Dabei werden sowohl deutsch- als auch italienischsprachige Jugendliche befragt. Wie die demographischen Zahlen beweisen, ist unsere Gesellschaft von älteren Menschen dominiert. Heutzutage bleibt die Jugend oft unverstanden, fehlt zuweilen sogar der gute Wille um ein Verständnis. Auch wer sich redlich bemüht, scheitert leicht daran, dass die junge Welt wesentlich komplexer als erwartet und in einem stetigen Wandel ist. Um diese Fehler der Vergangenheit zu vermeiden und unsere Bedürfnisse besser zu berücksichtigen, ist es nötig, so viele Jugendliche wie möglich nach Vorschlägen und ihren Ansichten zu aktuellen Themen zu befragen. Dies hat sich unser Verein zur Aufgabe gemacht und deshalb einen Fragebogen mit acht Fragen erstellt, der unter dem folgenden Link aufgerufen werden kann. Mit den gesammelten Ideen wird eine Diskussion mit jenen Lokalpolitikern abgehalten, die Interesse daran bekundet haben. Das Projekt wurde im Juni 2011 begonnen und soll innerhalb der ersten Jahreshälfte 2012 abgeschlossen werden. Bitte füll auch du den Fragebogen aus, um deinen Interessen Gehör zu verschaffen! 10 0471 - Zero Quattro Sieben Oans G entili lettrici, gentili lettori, carissime associate e carissimi associati, l’anno 2011 sta volgendo al termine e con esso anche il nostro primo anno di attività associativa. Anno difficile e ricco di emozioni, che ha visto la nascita del movimento grazie all’impegno dei ragazzi e delle ragazze che in questo progetto ci credevano e ci credono tuttora. La realtà bolzanina non aveva mai sviluppato, al di fuori delle militanze di partito o dei gruppi studenteschi, associazioni con scopi di mediazione tra la politica e i giovani come il nostro gruppo. Prevalentemente caratterizzato da studenti universitari, il movimento in questi mesi è cresciuto e ora conta circa una ventina di associati, dispiace sottolineare che gli universitari associati siano tutti di università al di fuori della realtà altoatesina, negli ultimi tempi comunque anche alcuni ragazzi delle scuole superiori si sono aggiunti e stanno dando il loro prezioso e indispensabile contributo. Sin dai primi mesi di vita, il Movimento ha partecipato alle riunioni con i rappresentanti di diverse forze politiche presenti in regione, citandone alcune, possiamo dire di esserci impegnati in prima linea con i ragazzi di “Rete Democratica” alla realizzazione della Consulta Giovani cittadina. Musica, Musik Libera. Mi sento di ringraziare personalmente e chiaramente a nome del Movimento anche il nostro Assessore alle politiche sociali Mauro Randi e il nostro vicepresidente della Provincia, il Dott. Christian Tommasini, per la disponibilità all’ascolto. Passando alle realtà associative presenti in città, ringrazio Nadia ed Emmanuele dell’associazione Propolis per aver creduto in noi ed averci sostenuto e Stephan Lausch di “Direkte Demokratie”, che abbiamo, nel nostro piccolo, sostenuto. Spero nel 2012 come un anno di ulteriore crescita della nostra associazione, gli obiettivi sono già stati tracciati, tocca a noi ragazzi e ragazze ora, metterci d’impegno e lavorare. Auguro a tutti i nostri associati, ai nostri sostenitori e a tutti i lettori del nostro giornalino online “0471”, di trascorrere delle buone Feste e un felice Natale. Coi migliori auguri per l’anno nuovo, cordialmente Damiano Lazzaro Alcuni consiglieri comunali, che colgo l’occasione per citare e ringraziare, Angelo Gennaccaro (Udc) , Massimo Berloffa (Pdl) e Sergio Bonagura (Pd), sono intervenuti ai nostri dibattiti insieme con altre associazioni come Freie Presidente dell’associazione Movimento Giovani Bolzanini Bewegung der jungen Bozner L’associazione “Movimento Giovani Bolzanini” è un movimento politico senza fini di lucro che si pone come mezzo d’incontro e confronto politico-culturale. Tale movimento orienta le sue attività, come cita lo statuto, al fine di creare le migliori condizioni per lo sviluppo di un senso etico, civico e democratico nei giovani, promuovendo la partecipazione di questi alla vita politico-culturale e alle vicende sociali della provincia di Bolzano. L’associazione tenta dunque di farsi mediatore tra i giovani e le istituzioni, organizzando dibattiti, conferenze e altre manifestazioni di valenza politica, promuovendo l’approfondimento e la discussione di tematiche politico-sociali e favorendo il dialogo con tutte le altre associazioni che operano nel medesimo settore. Der Verein “Bewegung der jungen Bozner” ist eine nicht parteiische, politische Initiative ohne Gewinnzweck, die sich als politisch-kulturelle Plattform sieht. Die Tätigkeit des Vereins zielt darauf hin, ideale Bedingungen für ein ethisches, demokratisches und aktives Bürgerbewusstsein in der Jugend zu schaffen, indem die Teilnahme der Jugendlichen am politischen und kulturellen Leben Südtirols gefördert wird. Der Verein will eine Brücke zwischen den Jugendlichen und den Institutionen sein, indem er Podiumsdiskussionen, Konferenzen und andere politische Veranstaltungen organisiert und eine Vertiefung und Diskussion über sozial-politische Themen auch mit anderen Vereinen anregt. www.giovanibolzanini.org | [email protected] | www.facebook.com/giovanibolzanini via Napoli 1 - Neapelstr. 1 | 39100 Bolzano - Bolzen