catalogo - Associazione Culturale Venti d`arte
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catalogo - Associazione Culturale Venti d`arte
l’opera del prima poldelmengo poldelmengo l’opera del prima poldelmengo l’opera del prima a cura di / by / herausgegeben von Stefano Chiarandini poldelmengo l’opera del prima / the Artwork of Before / das Werk des Vorher stalla Pasqualis 22 / 09 > 27 / 10 Promosso e organizzato / Promoted and organized / GEFÖRDERT UND ORGANISIERT Con la collaborazione / IN COLLABORATION / IN ZUSAMMENARBEIT Con il sostegno e il patrocinio / with the support and patronage / MIT UNTERSTÜTZUNG UND SCHIRMHERRSCHAFT Con il patrocinio / WITH THE PATRONAGE / MIT DER SCHIRMHERRSCHAFT Mostra e catalogo a cura / EXHIBITIONS AND CATALOGUE CURATED / AUSSTELLUNGS- UND KATALOGKURATOR Testi / TEXTS / TEXTE Traduzione / TRANSLATION / ÜBERSETZUNG COORDINAMENTO SCIENTIFICO / SPECIALIST CONSULTANT / WISSENSCHAFTLICHE BERATUNG COORDINAMENTO ORGANIZZATIVO / ORGANIZATION / ORGANISATION Allestimento / INSTALLATION / ausstellungsbau TrasportO / TRANSPORT / transport Aquileia (UD) 2013 Comune di Aquileia Fondazione Aquileia Associazione Culturale “Venti d’arte”, Udine Fondazione Musei Civici di Venezia Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea “Armando Pizzinato”, Pordenone Fondazione “Ado Furlan”, Spilimbergo Fondazione Concordia 7, Pordenone Regione Friuli Venezia Giulia Provincia di Udine Fondazione CRUP Associazione Culturale “don Gilberto Pressacco”, Udine Provincia di Pordenone Comune di Pordenone Università degli Studi di Udine Associazione Centro di accoglienza “E. Balducci”, Zugliano (UD) Stefano Chiarandini Italo Furlan, Massimo Poldelmengo, Roberto Tagliaferri, Federico Vercellone Simonetta Caporale, Chris Gilmour, Christine Pellarini Alice Collavin Giancarlo Fioretti Simone Bernava, Marco Chiopris, Sergio Scabar, Vinica Simonitto FAU trasporti, Udine Assicurazione / INSURANCE / VERSICHERUNG Assicurazioni Generali, Udine Ufficio stampa / PRESS OFFICE / PRESSEBüRO Fondazione Aquileia Referenze fotografiche / PHOTO CREDITS / FOTOGRAFIEN Progetto grafico / GRAPHICS / GRAFIK Stampa / PRINTING / DRUCK Ringraziamenti / Acknowledgements / DANKSAGUNG Roberto Montanari pp. 148-149, Massimo Poldelmengo, Sergio Scabar pp. 64-65, 126-127, 132, 139 Ekostudio, Udine Poligrafiche San Marco, Cormòns. Agosto 2013 Un particolare ringraziamento a Massimo Poldelmengo per il suo fondamentale apporto. Si ringraziano gli Enti pubblici e i collezionisti privati per aver reso possibile l’iniziativa e tutti coloro che in qualsiasi modo hanno collaborato. Si ringraziano inoltre Francesca Agostinelli, Marco Alberi Auber, Gianluca Baronchelli, Gabriella Belli, Leopoldo Benacchio, Angelo Bertani, Roberta Bignolini, Marco Biscione, Claudio Cattaruzza, Oldino Cernoia, Alessandro Ciriani, Carlo Clocchiatti, Cristiana Compagno, Dino Cuscito, Lionello D’Agostini, Antonio Danin, Massimo De Mattia, Sonia Di Giorgio, Enzo di Grazia, Federica Dini, Pierluigi Di Piazza, Denis Durisotto, Hentus du Toit, Pietro Fontanini, Paolo Fumis, Caterina Furlan, Silvio Fuso, Claudio Gatta, Vania Gransinigh, Roberto Kusterle, Flavia Leonarduzzi, Giovanna Lisa, Rafaella Loffreda, Federica Magrini, Maurizio Marcelli, Tindaro Marullo, Lorenzo Mocchiutti, Paola Peressin, Matteo Piccolo, Daniela Polla, Flavio Pressacco, Isabella Reale, Sofia Rinaldi, Michela Rivenotto, Ugo Scarpa, Ottavio e Piera Sgubin, Laura Solari, Paolo Stefanuto, Alberto Teghil, Annalisa Tonicello, Camillo Tonini, Gianni Torrenti, Silvio Toso, Luigi Tossut, Carmen Trevisan, Maria Francesca Vassallo, Paul Veronese, Angelo Vianello, Licia Zamaro, Margherita Zandigiacomo, Erica Zanon. Nessuna parte di questo catalogo può essere riprodotta o trasmessa in qualsiasi forma o con qualsiasi mezzo elettronico, meccanico o altro senza autorizzazione scritta dei proprietari dei diritti e dell’Editore. © 2013 Venti d’arte Indice / Index / Inhalt Testi / Texts / Texte Italo Furlan Alle radici dell’estetica operativa di Poldelmengo . ......................................................................... 29 The Roots of Poldelmengo’s Aesthetics . ............................................................................................ 32 An den Wurzeln der operativen Ästhetik von Poldelmengo ............................................................ 35 L‘arte come evento temporale .............................................................................................................. 39 Roberto Tagliaferri Art as a Temporal Event Die Kunst als zeitliches Ereignis .......................................................................................................... Federico Vercellone ....................................................................................................................... 43 L’esperienza dell’arte di Massimo Poldelmengo .............................................................................. 53 Massimo Poldelmengo: the Experience of Art Die Erfahrung der Kunst von Massimo Poldelmengo ....................................................................... Massimo Poldelmengo L’opera del prima 47 . ................................................................................ 55 57 . .................................................................................................................................. 61 The Artwork of Before Das Kunstwerk des Vorher ..................................................................................................................... 63 . .......................................................................................................................... 62 Le opere / The art works / Die Werke .................................................. 64 Apparati / References / Referenzen Catalogo delle opere / Catalogue of the Works / Katalog der Werke . ..................................... 128 Biografia .............................................................................................................................................. 133 Biography ............................................................................................................................................ 135 Biografie ............................................................................................................................................... 137 Esposizioni / Exhibitions / Ausstellungen . ................................................................................... 140 Bibliografia / Bibliography / Bibliografie Opere pubbliche / Public artworks / Öffentliche Werke ...................................................................................... 143 . ....... 148 A lv i a n o S c a r e l Sin dac o di Aquile ia Preside nt e de lla Fo nda z io ne Aquile ia La mostra che si apre ad Aquileia in stalla Pasqualis, sostenuta dal Comune di Aquileia e dalla Fondazione Aquileia, è intitolata in modo non casuale “L’opera del prima”, palesando fin dalla cornice la visione programmatica dell’arte di Poldelmengo. In un’unica, pregnante espressione si sommano, verrebbe da dire “all’unisono”, tanto il concetto di preludio, ossia di quel brano musicale che ne anticipa uno piú ampio – o che per ghiribizzo del musicista diventa breve e perfetta opera unica –, quanto lo scorrere presocratico, circolare ed eternamente uguale, di un tempo (anche musicale) demiurgo di opere che sono in realtà frutto delle esperienze passate, del prima. Alcune sue realizzazioni s’impongono a noi senz’alcuna incertezza o remora, talvolta prive di ogni inutile filtro narrativo, ma facendo vibrare invece con pochi tratti essenziali e definitivi l’onda delle piú forti emozioni dell’animo: passione e sconforto, attesa e appagamento, indifferenza e sbalordimento, odio ed estasi. Un pentagramma pittorico e materico per il preludio di un grande maestro. Un pentagramma che Poldelmengo con sommo divertissement finisce talvolta per trasferire anche su carta, affinché il linguaggio, l’espressione, il proprio tweet creativo giungano a tutti, senza preclusioni; cosí come usa, in modo apparentemente improprio, l’intrigante figura del metronomo, quale asse cosmico su cui costruire il proprio pensiero piú profondo. Egli infatti, fin dal 1997, persegue con il progetto Axiom l’innovativa idea che l’espressione artistica debba essere emancipata dai chiusi recinti delle nostre barriere mentali per dispiegarsi libera, rotonda nella sua pienezza e nel suo divenire, spaziando da una tecnica all’altra, non per un approccio falsamente superficiale, bensí per integrare, completare e sublimare il contenuto del messaggio. Cosí pure affascinano le sue scale, concepite non per i piedi ma per il cuore, destinate a farci salire idealmente sui nostri “luoghi dell’anima”, in un sapiente dialogo tra l’io attuale e l’io passato, senza stridori, senza falsificazioni, bensí segno puro, ermetico, essenziale. O ancora vivido ricordo delle scale musicali e della salita, rigo per rigo, nota per nota, lungo la gradinata della vita. 10 / 11 La sua arte inoltre si riverbera giocosa in tutte le tecniche scelte (pittura, installazione, fotografia), rispettando solo le regole di un personale “ludus”, quale libera espressione di quel fanciullo che in qualche momento sembra burlarsi di noi, ma che è capace di tali immensità da toccarci nel profondo, cambiandoci. Espressione artistica poliedrica e frutto di un sentire estremo che pare interpreti con pochi tratti, quello che la poesia ermetica riuscí a ottenere con poche “pesanti” parole Ognuno sta solo sul cuor della terra trafitto da un raggio di sole ed è subito sera Sa lv a t o r e Q u a si m o d o Poesia del simbolo, arte del simbolo, musica del simbolo. L’esposizione di Massimo Poldelmengo è questo e qualcosa di piú: se è innegabile che la sua produzione artistica ci arricchirà interiormente, com’è successo con altre mostre in cui la nostra città si è aperta all’arte contemporanea, è altrettanto innegabile che le testimonianze archeologiche di un’ Aquileia, Patrimonio dell’Umanità voluto dall’UNESCO, trasmetteranno alle sue opere un afflato, un’aura che saranno unici e irripetibili. La storia influenza la nostra vita e le nostre esperienze in un dialogo senza fine, formativo e stimolante, il quale per un artista del Friuli, forse piú che altrove, rappresenta quel complesso e straordinario giacimento antropologico che soltanto una regione di confine può offrire. È con vivo piacere che accogliamo questa personale, augurandoci che essa possa in futuro diventare una fonte diretta per l’ispirazione di questo poliedrico e modernissimo artista. A lv i a n o S c a r e l Mayor o f t he Cit y o f Aquile ia Preside nt o f t he Fo nda z io ne Aquile ia There is nothing casual about the title “The Artwork of Before” for the exhibition held at the stalla Pasqualis in Aquileia with the support of the Comune di Aquileia and the Fondazione Aquileia. This title is the first hint of Poldelmengo’s vision of art. This single, meaningful phrase contains within it two concepts. The first is the idea of a prelude, the introductory passage of music before a longer work, which may even become a small and perfectly-formed work in itself, according to the musician’s whim. The second is the circular and eternally-unchanging pre-Socratic flowing of a demiurgical (or even musical) rhythm of artworks which are in fact the fruit of an experience from the past: from before. Some of his creations stand before us without any doubts or uncertainties, sometimes there are no useless narrative filters, but instead, with only a few essential and definitive gestures, they make the waves of the strongest emotions of the soul vibrate: passion and despair, anticipation and fulfilment, indifference and amazement, hate and ecstasy. A painterly and material pentagram as the prelude of a great maestro. A pentagram that Poldelmengo, with an assured divertissement, manages to transfer to paper so that the language, expression and his creative tweet reach everyone, leaving no one excluded. This is just like his – seemingly inappropriate – use of the intriguing motif of the metronome, as a cosmic axis upon which to construct one’s own deepest thoughts. Since 1997 he has been working on the Axiom project, an innovative idea that artistic expression should be emancipated from the locked cages of our mental barriers in order to let it roam freely, round and full in its development, passing from one technique to another, not for a falsely superficial approach, but rather so that it should integrate, complete and sublimate the content of the message. We can see the same attraction in his ladders, conceived not for the feet but for the heart, intended to invite us to climb up to the “places of our soul”. They open a masterful dialogue between the present and the past. There is no clamour or falsification, simply a pure, hermetic and essential sign. They bring to mind a vivid memory of musical scales and the climb, line by line and note by note, up the steps of life. 12 / 13 Furthermore his artwork playfully reverberates in all the techniques he has chosen (painting, installation and photography), only respecting the rules of his personal “ludus”, that is the free expression of a child who could at times seem to be making fun of us, but who is capable of such an intensity that it touches us deeply and changes us. This is a multi-faceted approach to artistic expression, and is the fruit of an extreme sensibility which, with a few strokes, is capable of interpreting that which hermetic poetry can achieve with a few “heavy” words Everyone stands alone at the heart of the world pierced by a ray of sunlight and suddenly it is evening. Sa lv a t o r e Q u a si m o d o Poetry of symbols, art of symbols, music of symbols. Massimo Poldelmengo’s exhibition is both this and something more. It cannot be denied that his artistic output enriches us, as has happened with other exhibitions when our city has opened itself to contemporary art. In the same way the archaeological testimony of Aquileia, a UNESCO world heritage site, will offer a breath of inspiration and a unique and unrepeatable aura. History influences our life and our experience in an unending, formative and stimulating dialogue. For a Friulano artist, perhaps more so than for others, this is the complex and extraordinary anthropological treasure which only a region on the border can offer. It is a great pleasure to host this exhibition, and we hope that in the future it may be a source of inspiration for this most modern and multifaceted artist. A lv i a n o S c a r e l Bürge r m e is t e r v o n Aquile ia Präside nt de r Fo nda z io ne Aquile ia Die Ausstellung, die wir heute in Aquileia im Stall Pasqualis eröffnen, wird von der Stadt Aquileia und der Stiftung Aquileia unterstützt. Nicht zufällig nennt sie sich “Das Werk des Vorher”, schon der Rahmen enthüllt gleich die programmatische Vision der Kunst Poldelmengos. In einem einzigen eindeutigen Ausdruck summieren sich zwei Konzepte. Das erste könnte man sagen ist der Auftakt, die einführende Passage einer Musik vor einem längeren Werk, welches ein kleines und perfekt geformtes Werk in sich selbst werden könnte, ganz nach der Laune des Musikers. Das zweite ist das kreisförmige und ewig unveränderte vorsokratische Fließen eines schöpferischen (oder sogar musikalischen) Rhythmus von Werken, die tatsächlich die Frucht einer Erfahrung aus der Vergangenheit sind: aus dem Vorher. Einige seiner Kreationen stehen ohne Zweifel oder Unsicherheiten vor uns, manchmal gibt es keine unnötigen Erzählfilter, sondern sie bringen mit nur ein paar wesentlichen und definitiven Gesten die Wellen der stärksten Emotionen der Seele zum Schwingen: Leidenschaft und Verzweiflung, Erwartung und Erfüllung, Gleichgültigkeit und Unverständnis, Hass und Ekstase. Dies ist ein malerisches Pentagramm, für den Auftakt zum großen Meister. Ein Pentagramm, das Poldelmengo mit höchstem Divertissement auf Papier überträgt, indem die Sprache, Ausdruck und sein kreativer tweet jeden erreicht, so dass niemand ausgeschlossen bleibt. Das ist genau wie seine scheinbar unangebrachte Verwendung des intriganten Motivs des Metronoms als bedienende, kosmische Achse, auf der die eigenen tiefsten Gedanken konstruiert werden. Seit 1997 verfolgt er mit dem Axiom Projekt eine innovative Idee, wobei der künstlerische Ausdruck aus den Käfigen unserer mentalen Barrieren befreit werden soll, um frei wirken zu können, um sich rund und voll entfalten zu können in seiner Entwicklung, indem er von einer Technik zur anderen wechselt. Dies tut er nicht für einen oberflächlichen Ansatz, sondern um den Inhalt der Nachricht zu integrieren, zu ergänzen und zu veredeln. So faszinieren sogar seine Treppen, die nicht für die Füße konzipiert sind, sondern für das Herz. Sie sind ausgelegt, um die “Orte unserer Seele” zu erklimmen, in einem sorgfältigen Dialog zwischen dem Selbst der Gegenwart und dem Selbst der Vergangenheit, ohne zu schreien, ohne Fälschung, sondern durch das reine Zeichen, hermetisch, unerlässlich. Sie erwecken lebendige Erinnerung an Tonleitern und den Aufstieg, Zeile für Zeile, Note für Note, auf den Stufen, die das Leben ausmacht. Seine Kunst hallt auch in allen Techniken, die er gewählt hat, spielerisch nach (Malerei, Installation, Fotografie), 14 / 15 wobei sie nur die Regeln eines persönlichen “Ludus” respektiert. Wie ein freier Ausdruck des Kindes, das sich manchmal über uns lustig zu machen scheint, aber das in der Lage ist, uns mit großer Intensität tief zu berühren, uns zu verändern. Dies ist ein vielfältiger künstlerischer Ausdruck und das Ergebnis von einem Gefühl extremer Sensibilität, die mit wenigen Strichen fähig ist, zu interpretieren, was die hermetische Dichtung mit wenigen “schweren” Worten erreichen kann. Jeder steht allein auf dem Herz der Erde durchbohrt von einem Sonnenstrahl und plötzlich ist es Abend Sa lv a t o r e Q u a si m o d o Poesie des Symbols, Kunst des Symbols, Musik des Symbols. Die Ausstellung von Massimo Poldelmengo ist dies und noch etwas mehr; es ist unbestreitbar, dass seine künstlerische Produktion uns innerlich enorm bereichern wird, wie bei anderen Ausstellungen, in denen unsere Stadt sich für die zeitgenössische Kunst geöffnet hat. Es ist ebenso unbestreitbar, dass die archäologischen Zeugnisse von Aquileia, dem Weltkulturerbe der UNESCO, seinen Werken eine einzigartige und unwiederholbare Inspiration und Aura senden werden. Die Geschichte wirkt sich auf unser Leben und unsere Erfahrungen in einem endlosen, bildenden und herausfordernden Dialog aus. Dies bedeutet für einen friulanischen Künstler, vielleicht mehr als anderswo, das komplexe und außergewöhnliche anthropologische Feld, das nur eine Grenzregion übertragen kann. Wir heißen diese Ausstellung mit großer Freude willkommen, in der Hoffnung, dass diese in der Zukunft eine Quelle der Inspiration für diesen vielseitigen und ultra-modernen Künstler sein wird. Gianni Fratte Diretto r e de lla Fo nda z io ne Aquile ia La Fondazione Aquileia è da sempre impegnata nella valorizzazione dello straordinario patrimonio archeologico della Città, sito UNESCO dal 1998 e oltre a occuparsi della gestione e manutenzione di aree archeologiche, promuove attività di ricerca, conservazione e restauro di numerosi siti storici, in collaborazione con importanti Istituzioni pubbliche. Per dare maggior impulso alla promozione culturale e turistica di Aquileia, inoltre, la Fondazione è coinvolta nell’organizzazione di eventi e manifestazioni che interessano ambiti e realtà diverse. L’esposizione POLDELMENGO l’opera del prima rientra a pieno titolo tra gli eventi dedicati alla ricorrenza dei 1700 anni dall’Editto di Milano (313 d.C.), rivelando molte assonanze tra le antiche vestigia di Aquileia e le opere dell’artista. Massimo Poldelmengo è considerato dalla critica uno dei maggiori interpreti dell’arte contemporanea del nostro territorio e ha partecipato anche a numerose rassegne sia in Italia che all’estero. La sede espositiva prescelta per la manifestazione è stalla Pasqualis, situata sull’antica Julia Augusta, principale asse viario di collegamento tra la Città e il Noricum. Il visitatore può accedere all’esposizione attraverso il suggestivo cortile interno dove, tra antichi reperti archeologici di epoca romana, si stagliano le sculture di Poldelmengo intitolate Crocifissione (2011) e XVI (2012). Al piano terra dell’edificio sono visibili le opere realizzate dall’artista negli anni Novanta, mentre al piano superiore sono collocati lavori più recenti tra i quali Due (2013), Incontro (2013) e Casa (2013), creati appositamente per la rassegna aquileiese. Conclude il percorso espositivo la sala dedicata al ciclo delle opere raffiguranti il “pesce”, simbolo utilizzato anche dalle prime comunità giudaico-cristiane di Aquileia per rappresentare Cristo. La manifestazione POLDELMENGO l’opera del prima è il frutto della collaborazione tra importanti Istituzioni pubbliche e private e dimostra che ad Aquileia, attraverso tali sinergie, si possono promuovere iniziative dai contenuti culturali di elevato livello. 16 / 17 Gianni Fratte Direct o r o f t he Fo nda z io ne Aquile ia The Fondazione Aquileia has always been committed to the valorisation of the extraordinary archaeological heritage of the city, which has been a UNESCO World Heritage Site since 1998. As well as dealing with the management and maintenance of archaeological areas, the Fondazione also promotes research, conservation and restoration activities for numerous historical sites in collaboration with important public bodies. Furthermore, to help energise the promotion of culture and tourism in Aquileia, the Fondazione organises events and manifestations which range across many different areas. The exhibition POLDELMENGO l’opera del prima is a perfect event to be included amongst those celebrating the anniversary of the Edict of Milan (313 A.D.), as there are many correspondences between the ancient remains of Aquileia and the artist’s work. Massimo Poldelmengo is held by critics to be one of the most important figures in contemporary art in the local area, and he has participated in numerous events both in Italy and abroad. The exhibiting space for this event is the stalla Pasqualis, situated on the ancient Julia Augusta, which was the main route between the city and Noricum. Visitors enter the exhibition via the evocative internal courtyard, where Poldelmengo’s sculptures Crocifissione (2011) and XVI (2012) can be seen alongside the archaeological remains from the Roman era. On the ground floor visitors will find works the artist made in the 1990’s, and on the floor above there are more recent works including Due (2013), Incontro (2013) and Casa (2013), created expressly for the exhibition in Aquileia. The exhibition concludes with a room dedicated to the cycle of works which feature the “fish”, a symbol also used to represent Christ by the earliest Judaeo-Christian communities in Aquileia. The exhibition POLDELMENGO l’opera del prima is the result of the collaboration between major public and private bodies, and it proves that this synergy is a perfect solution for promoting cultural events of the highest level here in Aquileia. 18 / 19 Gianni Fratte Direkt o r de r St if t ung Aquile ia Die Stiftung Aquileia setzt sich seit jeher für die Aufwertung des außerordentlichen archäologischen Erbes der Stadt ein, die seit 1998 UNESCO-Weltkulturerbe ist. Außer der Verwaltung und Pflege archäologischer Stätten fördert die Stiftung Forschung, Konservierung und Restaurierung von zahlreichen historischen Stätten, in Zusammenarbeit mit wichtigen öffentlichen Institutionen. Um die größtmöglichen Impulse für die Förderung von Kultur und Tourismus in Aquileia zu geben, ist die Stiftung außerdem mit der Organisation von vielerlei verschiedenartiger Veranstaltungen befasst. Die Ausstellung POLDELMENGO Das Werk des Vorher ist vollständig Teil der Veranstaltungen zum 1700 Jahrestag des Edikts von Mailand (313 n. Chr.), indem sie viele Ähnlichkeiten und Gleichklänge zwischen den antiken Ruinen von Aquileia und den Werken des Künstlers enthüllt. Massimo Poldelmengo wird von den Kritikern als einer der größten Interpreten zeitgenössischer Kunst unserer Region angesehen und hat an zahlreichen Ausstellungen in Italien und im Ausland teilgenommen. Der Ort, der für die Veranstaltung gewählt wurde, ist der Stall Pasqualis, der sich auf der alten Römerstraße Julia Augusta befindet, der wichtigsten Verbindungsstraße zwischen der Stadt und dem Noricum. Der Besucher kann die Ausstellung über den stimmungsvollen Innenhof betreten, wo zwischen alten archäologischen Funden aus der Römerzeit auch Skulpturen von Poldelmengo ausgestellt sind: die Kreuzigung (2011) und XVI (2012). Im Erdgeschoss des Gebäudes können Sie die Werke des Künstlers aus den neunziger Jahren betrachten, während das Obergeschoss die jüngeren Werke beherbergt, darunter Zwei (2013), Treffen (2013) und Haus (2013), die eigens für die Ausstellung in Aquileia geschaffen wurden. Den Ausstellungsrundgang beschließt der Saal, der dem Werkzyklus der “Fisch” Darstellung gewidmet ist. Der Fisch als Symbol wurde auch von den frühen jüdischchristlichen Gemeinden von Aquileia verwendet, um Christus zu verkörpern. Die Ausstellung POLDELMENGO Das Werk des Vorher ist das Ergebnis der Zusammenarbeit zwischen wichtigen öffentlichen und privaten Einrichtungen und zeigt, dass durch diese Synergien in Aquileia kulturelle Initiativen von hohem Niveau gefördert werden können. Stefano Chiarandini Preside nt e de ll’As s o c ia z io ne Cult ur a l e “Ve n t i d ’ a r t e ” Nel 2013 ricorre il XVII centenario dell’Editto di Costantino e per ricordare questo passaggio epocale della tarda antichità e del Cristianesimo sono state organizzate in Aquileia, numerose e importanti manifestazioni. In tale contesto si colloca pure la mostra d’arte intitolata POLDELMENGO l’opera del prima, realizzata nel cuore di questa straordinaria città, unica al mondo per le sue preziose testimonianze storiche, artistiche e religiose. Di primo acchito, l’accostamento fra l’arte contemporanea e le antiche vestigia di Aquileia potrebbe suscitare nel visitatore stupore e sconcerto, ma tale sensazione scompare immediatamente per lasciare spazio a una sorta di “simbiosi visiva” incredibilmente suggestiva. Il tema centrale della rassegna è il tempo. Si tratta, come noto, di un concetto pervasivo da sempre presente sia nelle scienze esatte, sia in quelle umanistiche. Lo ritroviamo anche nelle opere di Massimo Poldelmengo, come ad esempio nei lavori intitolati Il tempo di Canova (1992), Sequenze (1994) e nel ciclo dedicato al “pesce”. Inoltre, il concetto del tempo ha suscitato all’artista profonde e personali riflessioni espresse nello scritto intitolato L’opera del prima (1996-2010). Una sorta di “filo rosso” quindi sembra legare i lavori di Poldelmengo ad Aquileia e alle radici del “suo” Cristianesimo. Le opere selezionate per l’esposizione provengono da collezioni private, da importanti Musei e Istituzioni del nostro territorio; alcuni lavori, inoltre, sono stati realizzati dall’artista per questa iniziativa. Significative sono Pietra blu, legno, ferro, marmo (1988), appartenente alla collezione della Galleria Internazionale d’Arte Moderna Ca’ Pesaro di Venezia, e Trittico (1988), di proprietà dell’artista, entrambe presenti ad Arteveneto 73 a Mostra collettiva Bevilacqua La Masa di Venezia (1988-89) e nuovamente esposte assieme ad Aquileia. Poldelmengo, nel creare le sue opere, utilizza abitualmente materiali poveri o di riciclo, come legno, ferro, rame, pietra, cera d’api e vetro, che, sapientemente assemblati, danno vita a composizioni stilisticamente “pulite” e dalle forme essenziali; in altri casi, l’artista impiega invece materiali più “tecnologici” quali acciaio inox, luci al neon, pellicole fotografiche e precisi tagli con il laser sul ferro, per realizzare sculture e installazioni dalle connotazioni moderne, ma con forti rimandi alchemici, filosofici ed antropologici. 20 / 21 Osservando le opere dell’artista, si può però identificare anche l’utilizzo di stilemi iconografici arcaici che riportano, attraverso un concatenarsi di concetti, a tempi ancestrali e all’essenza dell’uomo. Un simbolo che ricorre spesso nei lavori di Poldelmengo è quello del “pesce”, costituito da due linee curve che si uniscono specularmente e che vanno a formare un’immagine dall’aspetto minimale, carica però di profondi significati. Il pesce – in greco ichthus, acronimo di Iēsous Christos, Theou Yios, Sōtēr – fu, infatti, il simbolo utilizzato dalle prime comunità giudaico-cristiane per rappresentare Cristo, ed è pure presente negli splendidi mosaici della quarta campata dell’aula sud della basilica di Aquileia. L’immagine del pesce, inoltre, compare sovente in un ciclo originale di lavori realizzati dall’artista a partire dal 2010. Perciò tale simbolo può essere considerato l’“anima” della mostra per la sua “forza” artistica e per i profondi legami con il Cristianesimo aquileiese. La rassegna antologica di Massimo Poldelmengo assume per l’Associazione Culturale “Venti d’arte” connotati di straordinario valore, poiché propone un artista d’indiscusso talento in ambito nazionale e intende, nello stesso tempo, valorizzare l’arte contemporanea della nostra regione, che risulta talvolta meno diffusa e compresa. L’Associazione Culturale “Venti d’arte” ringrazia il Comune di Aquileia e la Fondazione Aquileia per aver sostenuto la realizzazione dell’iniziativa, con l’augurio che questo possa essere l’inizio di una proficua e duratura collaborazione. Stefano Chiarandini Ch airm a n As s o c ia z io ne Cult ur a le “ Ve n t i d ’ a r t e ” 2013 marks the 17 th centenary of the Edict of Milan, and many important events have been organized in Aquileia to celebrate this landmark for history and for Christianity. The art exhibition POLDELMENGO the Work of Before is one of these initiatives, held in the heart of this extraordinary city, with its unique historical, artistic and religious heritage. At first glance the juxtaposition of contemporary art and the ancient archaeology of Aquileia might seem surprising or rather bewildering to the viewer, but this initial sensation soon passes, leaving an absolutely fascinating kind of “visual symbiosis”. The central theme of the exhibition is the notion of time. This is a pervasive concept, studied by both science and the humanities. We also find it in Poldelmengo’s works, for example in Il tempo di Canova (1992), Sequenze (1994) and the “fish” cycle. The concept of time has also inspired deep personal reflections for the artist, expressed in the text entitled L’opera del prima (1996-2010). There seems to be a common thread connecting the works of the artist to the city of Aquileia and the roots of its Christianity. The works selected for the exhibition have been loaned by private collections, important museums and local institutions, and a number have been created expressly for this exhibition. Pietra blu, legno, ferro, marmo (1988), on loan from the collection of the Galleria Internazionale d’Arte Moderna Ca’ Pesaro in Venice and Trittico (1988) owned by the artist, are both significant works, previously exhibited at the 73 rd edition of Arteveneto at the Galleria Bevilacqua La Masa Foundation in Venice (1988-89) and brought together again for this exhibition in Aquileia. Massimo Poldelmengo often uses simple or recycled materials to make his works, such as wood, iron, copper, stone, beeswax and glass. He skilfully assembles these materials to create very “clean” and essential compositions. At other times the artist uses more technological materials such as stainless steel, neon lights, photographic film and precise laser cuts on iron. With these he creates sculptures and installations which are absolutely modern but which at the same time are powerfully evocative of alchemy, philosophy and anthropology. However, when we look at the artist’s work, we can also observe the use of archaic iconographic 22 / 23 stylistic element which lead us through a series of conceptual links all the way back to ancient times and the essence of mankind. A symbol which often recurs in Poldelmengo’s work is that of the “fish”, created through the union of two opposing curved lines. This is a minimalistic symbol, but one which is charged with profound meaning. The “fish” – in Greek ichthus, an acronym for Iēsous Christos, Theou Yios, Sōtēr – was the symbol used by the earliest Judaeo-Christian communities to represent Christ, and can be found in the remarkable mosaic in the fourth bay in the southern wing of the Basilica in Aquileia. Furthermore the image of the “fish” often appears in a cycle of artworks the artist has been working on since 2010, and could be considered to be the “heart” of this exhibition, both for its artistic “power” and for the deep links with Christianity in Aquileia. This retrospective exhibition of Massimo Poldelmengo’s work is a tremendously important event for the Associazione Culturale “Venti d’arte”. The exhibition highlights a remarkably talented artist, and at the same time seeks to promote contemporary art from the local area, which at times struggles to be understood. The Associazione Culturale “Venti d’arte” would like to thank the Comune di Aquileia and the Fondazione Aquileia for their invaluable support in creating this event, and we hope that this is just the start of a fruitful and long lasting collaboration. Stefano Chiarandini Präside nt de s Kult ur v e r e ins “ Ve nt i d‘ a r t e ” In diesem Jahr jährt sich der Jahrestag des Edikts von Konstantin zum siebzehnhundertsten Mal. Um dem epochalen Übergang von der Antike zum Christentum zu gedenken, wurden in Aquileia viele wichtige Ereignisse organisiert. In diesem Zusammenhang haben wir auch die Ausstellung POLDELMENGO Das Kunstwerk des Vorher organisiert, im Herzen dieser außergewöhnlichen Stadt, die einzigartig in der Welt für ihre wertvollen historischen, künstlerischen und religiösen Zeugnisse ist. Auf den ersten Blick kann die Kombination von zeitgenössischer Kunst und den antiken Ruinen von Aquileia den Besucher in Erstaunen versetzen, aber dieses Gefühl weicht schnell einer Art unglaublich eindrucksvoller “visueller Symbiose”. Das zentrale Thema der Ausstellung ist die Zeit. Wie bekannt ist, handelt es sich um ein allgegenwärtiges Konzept, das seit jeher in der Naturwissenschaft und den Geisteswissenschaften präsent ist. Wir finden dies auch in den Werken von Massimo Poldelmengo, wie zum Beispiel in den Arbeiten Die Zeit von Canova (1992), Sequenzen (1994), und in dem Zyklus, der dem “Fisch” gewidmet ist. Außerdem hat das Konzept der Zeit tiefe persönliche Reflektionen im Künstler verursacht, ausgedrückt in seinem Skript “Das Werk des Vorher” (1996-2010). Eine Art hypothetischer “roter Faden” verbindet die Arbeiten des Künstlers in Aquileia und die Wurzeln seines Christentums. Die Arbeiten, die für die Ausstellung ausgewählt wurden, kommen aus privaten Sammlungen und aus wichtigen Museen und Institutionen unseres Landes. Einige Werke wurden von dem Künstler speziell für die Initiative erstellt. Bedeutend sind die Werke Blau, Stein, Holz, Eisen, Marmor (1988) aus der Sammlung der Galleria Internazionale d‘Arte Moderna Ca’ Pesaro in Venedig und Triptychon (1988) aus dem Eigentum des Künstlers, die beide bereits in der Gruppenausstellung Arteveneto 73 a Bevilacqua La Masa in Venedig (1988-1989) gezeigt wurden und jetzt wieder zusammen in Aquileia ausgestellt werden. Massimo Poldelmengo benutzt bei der Schaffung seiner Werke in der Regel einfache oder recycelte Materialien wie Holz, Eisen, Kupfer, Stein, Glas und Bienenwachs, fachgerecht zusammengesetzt. Dadurch erschafft er stilistisch “saubere” Werke von essentieller Form. In anderen Werken benutzt der Künstler eher “technologische” Materialien wie Edelstahl, Neonlicht, Filmrollen und präzise 24 / 25 Laserschnitte auf Eisen, mit denen er moderne Skulpturen und Installationen schafft, die dennoch starke alchemistische, philosophische und anthropologische Referenzen aufweisen. Wenn man die Werke des Künstlers betrachtet kann man feststellen, dass er auch archaische, ikonographische Stile verwendet. Hiermit verweist er durch eine Anreihung verschiedener Konzepte auf uralte Zeiten und das Wesen des Menschen. Ein Symbol, das häufig in den Werken von Poldelmengo auftaucht, ist der “Fisch”, der aus zwei Linien gebildet wird, die spiegelbildlich zusammenlaufen. Es wird so ein Bild von minimaler Gestalt aber tiefer Bedeutung geschaffen. Der “Fisch” – im Griechischen ichthus, das für Iēsous Christos, Theou Yios, Sōtēr – steht, wurde in der Tat als Symbol der frühen jüdisch-christlichen Gemeinschaft verwendet, um Christus darzustellen und ist auch in den herrlichen Mosaiken des vierten Bogens des südlichen Raumes der Basilika von Aquileia zu sehen. Das Bild des “Fisches” taucht außerdem seit dem Jahr 2010 häufig in einem originellen Zyklus von Arbeiten des Künstlers auf. Es kann daher wegen seiner künstlerischen “Kraft” und der tiefen Verbindungen zu dem Christentum Aquileias als die “Seele” der Ausstellung angesehen werden. Die Retrospektive von Massimo Poldelmengo ist für den Kulturverein “Venti d’arte” von außergewöhnlicher Bedeutung, da sie einen Künstler von unbestrittenem Talent und nationaler Bekanntheit zeigt und gleichzeitig die zeitgenössische Kunst in unserer Region fördern will, die manchmal weniger verbreitet oder verstanden wird. Der Kulturverein “Venti d‘arte” möchte der Stadt Aquileia und der Stiftung Aquileia für die Unterstützung bei der Umsetzung der Initiative danken, mit der Hoffnung, dass dies der Beginn einer fruchtbaren und dauerhaften Zusammenarbeit ist. Testi / Texts / Texte Italo Furlan Roberto Tagliaferri Federico Vercellone Massimo Poldelmengo Alle radici dell’estetica operativa di Poldelmengo Italo Furlan L’anno in cui Poldelmengo si diploma all’Accademia Paolini a Michelangelo Pistoletto e altri, utilizzano, di Belle Arti di Venezia è il 1989. Siamo in una fase inoltre, ed esperimentano nuovi materiali tecnologici. successiva all’irruzione della Pop Art nel 1964 e alla In questo clima innovativo mi sembra s’inseriscano, circolazione d’idee e linguaggi dell’espressionismo fin dagli inizi, l’interesse e le tendenze linguistiche astratto, che aveva imposto la nozione d’arte come di Massimo Poldelmengo. presentazione d’esperienza e luogo d’azione. Le ricerche sulle transizioni energetiche di Gilberto Contemporanea, invece, nasceva in quell’anno la Zorio con i raggi laser, di Giovanni Anselmo con Transavanguardia, promossa da Bonito Oliva: corrente i contrasti fra materiali (pensiamo, per esempio, basata su un linguaggio neoespressionista figurativo all’opera di granito e lattuga), di Pistoletto con di tendenze “nomadistiche”, che recuperava l’utilizzo del plexiglass, eccetera, non rimangono figurazione, narrazione e citazionismo. estranee al giovane artista. Sono suggestioni che Nel ventennio precedente, in vari momenti e per illuminano semmai il suo bagaglio tecnico e ampliano opera di artisti diversi (restano prioritari i riferimenti il suo orizzonte visivo, ricco di tecniche miste a Lucio Fontana, Alberto Burri e Piero Manzoni), (impiego di pellicole fotografiche e del neon, di vetro erano giunte a maturazione le autonome ricerche e del legno, di cera e carta, di ferro, mattoni e altro), dell’Arte Povera italiana, via via differenziatasi dagli elementi tutti che stimolano idee e suggerimenti approcci minimalistici e concettuali delle avanguardie performanti di varia natura. Ne derivano installazioni americane, con le quali peraltro essa condivideva non disposte in situ e in relazione all’ambiente, che molte sostanziali analogie formali. L’attività dei nuovi esaltano la potenzialità comunicativa dei diversi artisti si accompagnava alle riflessioni critiche di materiali e richiedono l’adesione emotiva del fruitore. Carla Lonzi, Filiberto Menna, Giovanni Lista, Germano Sono realizzazioni che necessitano di spazi e di Celant, con l’appoggio di galleristi illuminati. comunità partecipativa. L’Arte Povera italiana attivava un nuovo rapporto Le sequenze di pannelli quadrangolari a terra o con lo spazio ambientale e sociale, transitando sospesi, le steli e gli organismi verticali, i totem dalla contemplazione al pragmatismo dell’azione mostrano affinità con elementi del repertorio artistica, evidenziando i dati sensibili e il contatto lessicale dell’Arte Povera in genere e in soluzioni percettivo nell’esperienza; restituiva l’emergere fisico esperimentate in particolare da Kounellis. dei materiali e degli oggetti, ponendo particolare I Contenitori temporali (1995) disposti a terra o XVI attenzione al trattamento artigianale degli stessi. (2012), la grande placca quadrata a numeri romani I principali artisti, da Luciano Fabro a Giuseppe (memori delle serie di Fibonacci di Mario Merz), Penone, da Pino Pascali a Jannis Kounellis, da Giulio collocata a Pordenone in piazza della Motta, ad 28 / 29 esempio, sono quasi una ripetizione dell’installazione come ascesa spirituale (da secoli sono presenti in a pannelli quadrangolari emergenti su basi di sacchi campo artistico i riferimenti alla scala di Giacobbe di carbone, presentati ad Amburgo nel 1995 da o a quella di Giovanni Climaco) non vanno, credo, Kounellis, e di altre sue installazioni. Parlo di affinità, interpretate come simboli di esclusiva valenza s’intende, non di derivazioni: che in ogni caso religiosa. La scala curvata collega due superfici, attestano la vicinanza di Poldelmengo per sensibilità quella a terra e quella a parete con una linea che, formale ai fatti piú clamorosi offerti dalla ricerca come ha spiegato Albert Einstein, è la piú breve contemporanea italiana degli ultimi decenni. anche se apparentemente non rettilinea: si tratta, La serie Frammenti di segno, dei quali vediamo dunque, dell’applicazione di un dato formale. esposta Curva del tempo (1994), si propone come «Curva del tempo» è la scritta apposta da autonoma sequenza di spartiti grafici, vitalizzati Poldelmengo su un disegno, indicazione ripresa dal carattere degli impromptus e delle notazioni nell’interessante idea della scala curva lignea, ideata musicali. Dinamici e tesi nel contrasto fra colori base per prima. Necessitata nella struttura dalla forma ricorrenti (rosso, giallo e nero), a tratto o a campiture, assunta dall’albero nel suo crescere sul pendio, questi fogli appaiono embrioni di tematiche che fu cosí voluta dall’artista, che appare memore de si concretizzano in seguito in lavori maggiori: cosí Il tempo palpabile di Giuseppe Penone. Insisterei avviene per Curva del tempo (1994), Trottola (2004), meno, come s’è visto considerando la presenza di Magic war (2004), Volo (2004), dipanati fra poli sette pioli o il possibile affiancamento a tre delle d’infantile candore e di violenza gestuale. Lo stesso scale, sull’opportunità di una lettura alchemica o Poldelmengo ha scritto che l’Opera «può essere trinitaria. concentrata in un solo segno», unificante. Mi sembra Altrettanto si dica per i lavori con la figura del pesce allora giusto affermare che tali lavori si sottraggono (presente negli affreschi delle catacombe dall’età a uno “stile” volutamente unico o caratterizzante: paleocristiana; nome le cui lettere greche iniziali contrastando tale nozione, essi offrono una continua compendiano la scritta “Gesù Cristo figlio di Dio e aperta “differenziazione” contro l’uniformità Salvatore”), concepita per il corredo liturgico del schematica di un progetto. complesso del Sacro Cuore di Baragalla di Reggio Un’osservazione va avanzata sulla natura e sulla Emilia. Certamente eleganti nella semplificazione funzione dei materiali, apparentemente disomogenei, formale, L’opera del prima (2010) o Crocifissione che Poldelmengo presenta dagli esordi: il mattone (2011) non risultano, forse, altrettanto pregnanti di rugoso, il ferro e il legno, dalla pelle grezza, acidata carica mistica. Piú convincente e creativo è l’effetto o arrugginita, combinati con vetro, acqua, pellicole e spaziale complessivo dell’edificio chiesastico, che neon. Il greve e l’etereo, il peso e la trasparenza sono i singoli elementi dell’area battesimale (con fonte e sempre muniti della carica di un “vissuto”, di una cupola, vetrate e il taglio luminoso verticale, le piastre storia che non si fa prerogativa esclusiva dell’uno o con pesci alle pareti, eccetera) mettono in forma, dell’altro elemento, ma si afferma come “segno del armonizzandosi cromaticamente l’uno con l’altro con tempo”, esterno e interno all’opera. misurati richiami. Da sempre la luce, come metafora, attinge a Vorrei inoltre sottolineare come il lavoro di Poldelmengo significati religiosi, escatologici. Le nervature sia privo di riferimenti politici: sua preoccupazione illuminate che nei lavori dell’artista ascendono costante è quella di piegare la contingenza degli eventi parallelamente alle strutture rigide, le scale intese nell’osmosi fra arte e vita, e viceversa. 30 / 31 La dimensione temporale resta di fondamentale nell’era della mondializzazione aprono un’allargata significato nell’opera dell’artista. Dal Trittico rete di eventi e problematiche dentro le quali si (1988) ai successivi Il tempo di Canova (1992), sviluppano le contemporanee ricerche in itinere. Sequenze (1994), Metronomo (1995) e Dittico Disinteressandosi a riesumate pratiche d’arte (1998), l’elaborazione dei mezzi linguistici si snoda tradizionali anche recenti, Poldelmengo persegue nella dialettica fra i momenti creativi del prima e una sperimentazione estetica che tiene conto dei del dopo, in una «successione spazio-temporale nuovi strumenti di lavoro (neotecnologici, eccetera) dinamica», seguendo il dettato espresso dallo stesso nell’immagine cosí come nella scrittura, nella Poldelmengo: «L’opera contiene e annulla il tempo comunicazione e nella spazialità, evitando tuttavia della sua creazione». un loro sottoimpiego che in non pochi artisti d’oggi Il Concettuale, l’Arte Povera o altre incombenze è soltanto sostitutivo di mezzi vecchi e di obsolete ideologiche, in ogni caso rivisitati con occhi poetiche. nuovi, non impongono una dieta o un digiuno agli In questa piú imminente prospettiva vanno collocati stimoli della sollecitazione mentale o materiale di l’operare di Massimo Poldelmengo e il suo linguaggio Poldelmengo, che si armonizza sincronicamente con ricco di strategie, mezzi e appropriazioni, per il quale il farsi dell’opera e dunque non risulta servile a rigidi ritengo superflua l’opportunità di ricercare ulteriori inquadramenti. Certamente vengono privilegiati il raffronti e parallele genealogie. Mi sembra semmai processo mentale e l’idea che presiedono all’opera, piú fruttuoso disporsi a riconoscere e a godere delle realizzata successivamente attraverso l’accurata realtà discrete celate nelle sue singolari proposte. manipolazione dei materiali. Il mondo artistico di Poldelmengo risulta cosí un campo di forza che accoglie la presenza totale dell’espressività dell’artista. Il “registro linguistico” di quest’ultimo annota soluzioni strutturate in maniera architettonica: andamenti rettilinei, geometrizzanti, costruzioni a volumi pieni inframmezzati da vuoti, animate lungo le strutture da salienti fasci luminosi di luce, epifaniche rivelazioni. Nessuna indulgenza è rivolta a suggestioni “barocche”, arzigogolate, insistite nella curvatura o nella complicazione degli elementi. Si osserva piuttosto la propensione verso una “teatralizzazione” dello spazio vitale. Non posso negare, in conclusione, che il lavoro di Poldelmengo rientri ancora, latamente, nel mondo dell’Arte Povera e del Concettuale. Ma si tratta di un “concettuale” post anni Novanta, di altra poliedricità rispetto al movimento storico. L’attuale ridiscutere le prospettive dell’arte come idea, la nuova sperimentazione delle risorse del produrre umano The roots of Poldelmengo’s aesthetics. Italo Furlan Poldelmengo graduated from the Accademia di The key artists, such as Luciano Fabro, Giuseppe Belle Arti in Venice in 1989. This period comes Penone, Pino Pascali, Jannis Kounellis, Giulio after the eruption of Pop Art in 1964 and the Paolini and Michelangelo Pistoletto used and diffusion of the ideas and languages of abstract experimented with new, technological materials. expressionism, establishing the concept that It seems to me that the roots of Massimo art could present experiences and be a place of Poldelmengo’s research have grown out of this action. The Transavantgarde started at the same innovative climate, colouring his linguistic interests time, a current promoted by the critic Bonito Oliva. and direction. This was based on a neo-expressionist figurative Gilberto Zorio’s research into energy transition language with a “nomadic” tendency and revisited through laser beams, Giovanni Anselmo’s work narration, figurative and Appropriation Art. with material contrasts (think for example of his In the twenty years before that, the autonomous work with granite and lettuce), Pistoletto’s use research of Arte Povera had been brought to of Plexiglas and many other examples are well maturity at different times and by different artists known to the young artist. All these ideas have (notably by precursors such as Lucio Fontana, illuminated his technical expertise, and widened Alberto Burri and Piero Manzoni), gradually his range of techniques and his visual horizon moving away from the minimalist and conceptual (think of his use of photographic film and neon, approaches of the American avant-gardes with glass and wood, wax and paper, iron, bricks which it shared only slight formal similarities. and more); all these elements stimulate a range The work of these new artists was accompanied by of different practical ideas and inspirations. the critical analysis of Carla Lonzi, Filiberto Menna, The works that emerge are in situ installations Giovanni Lista and Germano Celant, and it was that relate to their environment, enhancing the supported by a number of far-sighted gallerists. communicative power of the different materials Arte Povera had initiated a new relationship with and demanding the emotional involvement of the social and environmental spaces, shifting from viewers. These works require the participation of contemplative to pragmatic artistic action. the public and the space. It highlighted the perceivable data and the The sequences of square panels, on the ground perceptive contact in the experience, and once or suspended, the stelae and the vertical again focussed attention on the physical nature of organisms, and the totems all have similarities materials and objects, and in particular on their with the lexicon of Arte Povera in general and craftsmanship. some of Kounellis’ solutions in particular. Some 32 / 33 of Poldelmengo’s works are strongly reminiscent film and neon. The heavy and the ethereal, the of works by Kounellis, for example the elements weighty and the transparent: they always carry arranged on the floor in Contenitori temporali the load of experience, a history that isn’t the (1995) or XVI (2012), where a large square plaque exclusive prerogative of one element or the other, inscribed with roman numerals brings to mind but rather exists as a “sign of time”, inside or Mario Merz’s Fibonacci series. This work, which outside the artwork. was exhibited in Pordenone in Piazza della Motta, Light, in its metaphorical sense, has always is almost an exact repetition of Kounellis’ 1995 drawn on the eschatological and religious. Hamburg installation of square panels emerging Sinews of light ascend in the artist’s work, from coal sacks. The relationship is one of parallel to the solid structures; ladders imply kinship, of course, and not of derivation, and at spiritual ascent (for centuries there have been any rate testifies to the affinity of Poldelmengo’s artistic references to the ladders of Job or formal sensibility with some of the most John Climacus). However they should not be remarkable events of Italian contemporary artistic considered as mere religious symbols. A curved research of recent decades. ladder connects two surfaces: the ground and The series Frammenti di segno, represented the wall, with the shortest possible line, as Albert here by the work Curva del tempo (1994), is an Einstein explained, even though it is apparently autonomous series of graphic, musical scores, not rectilinear. It is the application of a known enlivened by impromptus and musical notations. fact. Poldelmengo wrote on a drawing «Curva Dynamic, with a tension between recurring basic del tempo» (Curve of time), and this is the colours (red, yellow and black) which are traced same idea as the earlier work of a curved ladder out or in blocks of colour, these paper sheets leaning against a wall. seem to contain the embryonic form of themes The curved structure is the result of the shape that will be realized later in more ambitious taken by a tree growing on a slope, which is how works. This is true of Curva del tempo (1994), the artist wanted it, seemingly remembering Trottola (2004), Magic war (2004), Volo (2004), Giuseppe Penone’s Il tempo palpabile. I am which encompass child-like innocence and rather less inclined to dwell on a possible reading gestural violence. Poldelmengo himself wrote that related to alchemy or the trinity, as has happened the Artwork «can be concentrated into a single before, considering the presence of seven rungs [unifying] mark». It could therefore be argued or the possibility of the three ladders being that these works avoid a deliberately single, presented together. characterising “style”. By rejecting that notion, The same can be said about the works with the these works can offer us an open and continuous figure of a fish, a symbol which can be found in “differentiation” in contrast to the schematic early Christian catacom bs: the Greek initial letters uniformity of the project. of that name are a compendium of the expression It is important to note the nature and function of “Jesus Christ, God’s Son, Saviour”. One such work the (only seemingly) heterogeneous materials that was conceived for the liturgical furnishings for the Poldelmengo has exhibited since the start: coarse church complex of Sacro Cuore in Baragalla in Reggio bricks, iron and wood with a rough surface, rusted Emilia. Although they are elegant in their formal or treated with acid, combined with glass, water, simplification, neither L’opera del prima (2010) nor Crocifissione (2011) are as mystical. The overall It cannot be denied that Poldelmengo’s work spatial effect of the church is more convincing and in part still belongs to the word of Arte Povera creative. The single elements of the baptismal area: and Conceptual art. It is, however, a post 1990’s the font, the dome, the stained glass, the luminous “conceptual”, more multi-faceted compared to vertical slot and the plaques with fish on the walls are the initial movement. The current reconsideration shaped so as to chromatically harmonise with one of art’s prospects as an idea and the new another with a finely measured rapport. experimentation of the resources of human I would further like to underline that Poldelmengo’s production in the era of globalisation, open up a work is free from political references: his constant wider network of events and issues within which concern is that of moulding the contingent nature on-going contemporary research is developing. of events in the osmosis between art and life and Poldelmengo isn’t interested in resuming traditional vice versa. art practices, even recent ones. Rather, in his The temporal aspect continues to be of great images, writings, communication and spatial importance in the artist’s work. In Trittico (1988) aspects he pursues an experimental aesthetic and later Il tempo di Canova (1992), Sequenze practice that takes into account new tools and (1994), Metronomo (1995) and Dittico (1998) the technologies. All too often contemporary artists linguistic development unfolds in the dialectics underuse such tools, considering them to be simply between the creative times of before and after, a substitutes for old techniques and obsolete poetics. «dynamic space-time sequence». In Poldelmengo’s Massimo Poldelmengo’s artistic work should be own words: «the artwork contains and cancels out framed in this imminent and pressing perspective the time of its creation». with its language full of strategies, techniques and Conceptual Art, Arte Povera and other ideological appropriations. I believe it would be superfluous chores, albeit revisited with fresh eyes, do not to look for further comparisons and parallel starve Poldelmengo of mental or material stimuli, genealogies. I think it would perhaps be more which are in harmony with the making of the beneficial to seek to recognize and enjoy the subtle artwork and thus not restrained by any rigid realities hidden inside his remarkable works. framework. The mental process and the idea behind the artwork are privileged, and the work is then created through the accurate manipulation of the materials. Poldelmengo’s artistic world is a force-field that encompasses the total presence of the artist’s expressivity. His linguistic register notes down structural solutions in an architectural manner: straight lines, geometries, full volumes alternating with voids, salient beams of light animate the structures, like epiphanic revelations. There is no concession to baroque influences, with convolutions, curves and complication of the elements. Rather we are witnessing the theatrical staging of living spaces. 34 / 35 An den Wurzeln der operativen Ästhetik von Poldelmengo Italo Furlan Das Jahr, in dem Poldelmengo die Akademie der Bildenden Die wichtigsten Künstler, von Luciano Fabro zu Giuseppe Künste in Venedig abschließt, ist 1989. Wir sind in einer Penone, von Pino Pascali bis Jannis Kounellis, von Giulio Folgephase des Einbruchs der Pop Art im Jahr 1964 und Paolini zu Michelangelo Pistoletto und anderen, benutzen der Zirkulation von Ideen und Sprache des abstrakten und experimentieren zusätzlich mit neuen technologischen Expressionismus, der den Begriff der Kunst als Präsentation Materialien. der Erfahrung und Ort des Geschehens einführte. Zeitgleich In dieses Klima der Innovation scheint mir, reihen sich von wurde in diesem Jahr die Transavantgarde geboren, die Anfang an das Interesse und die sprachlichen Tendenzen von Bonito Oliva gefördert wurde: eine Strömung, die von Massimo Poldelmengo ein. auf einer neo-expressionistisch figurativen Sprache mit Die Forschung über energetische Übergänge von Gilberto “nomadistischen” Tendenzen basiert und die Darstellung, Zorio mit Laserstrahlen, von Giovanni Anselmo mit Erzählung und Appropriation Art wiederfindet. Gegensätzen zwischen den Materialien (man denke zum In den vorhergehenden zwei Jahrzehnten war zu Beispiel an das Werk aus Granit und Salat), von Pistoletto verschiedenen Zeiten und durch verschiedene Künstler mit der Verwendung von Plexiglas usw., bleiben dem (Priorität bleiben die Verweise auf Lucio Fontana, Piero jungen Künstler nicht fremd. Dies sind Vorschläge, die Manzoni und Alberto Burri) die autonome Suche der seine technische Expertise erleuchten und seinen visuellen italienischen Arte Povera gereift, die sich allmählich von Horizont erweitern, der reich an gemischten Techniken ist den minimalistischen und konzeptuellen Ansätzen der (Verwendung von fotografischen Filmen und Neon, Glas amerikanischen Avantgarde unterschied, mit der sie und Holz, Wachs und Papier, Eisen, Ziegel und anderem). aber nur wenige wesentliche formale Analogien gemein All diese Elemente stimulieren Ideen und Anregungen hatte. Die Aktivität der neuen Künstler wurde durch verschiedener Natur. Das Ergebnis sind Installationen, kritische Reflektionen von Lonzi, Filiberto Menna, John die am Platz und im Verhältnis zu der Umgebung List, Germano Celant begleitet, mit der Unterstützung angeordnet sind, die die kommunikativen Möglichkeiten erleuchteter Galeristen. der unterschiedlichen Materialien hervorheben und die Die italienische Arte Povera aktivierte eine neue Beziehung emotionale Beteiligung des Betrachters erfordern. Es sind mit der Umwelt und dem sozialen Raum, indem sie von der Werke, die Platz und die Beteiligung der Gemeinschaft Betrachtung zum Pragmatismus der künstlerischen Aktion verlangen. übergeht, dabei hebt sie die empfindlichen Daten und den Die Sequenzen der liegenden oder hängenden rechteckigen wahrnehmbaren Kontakt in der Erfahrung hervor. Die Arte Platten, die senkrechten Stelen und vertikalen Organismen, Povera erwiderte die physische Entstehung der Materialien die Totems zeigen Affinität mit Elementen des lexikalischen und Gegenstände, indem sie besonderes Augenmerk auf die Repertoires der Arte Povera im Allgemeinen und in künstlerische Behandlung derselben legte. experimentellen Lösungen von Kounellis im Besonderen. Die Contenitori temporali (1995) – Temporäre Container –, einer “gelebten” Geschichte verbunden, die nicht das die auf dem Boden verteilt sind, oder XVI (2012), die große ausschließliche Vorrecht des einen oder anderen Elements quadratische Platte mit römischen Zahlen (Erinnerung an vorweist, aber das sich als “Zeichen der Zeit” erklärt, im die Fibonacci Serie von Mario Merz), die in Pordenone Außen- und Innenleben des Werks. auf der Piazza della Motta installiert ist, sind z.B. fast eine Seit jeher steht das Licht als Metapher für religiöse, Wiederholung der Installation von viereckigen Platten auf eschatologische Bedeutungen. Die erleuchteten Äderungen, einer Basis aus Kohlesäcken, die Kounellis in Hamburg die in den Werken des Künstlers parallel zu den starren 1995 präsentierte, und von anderen seiner Installationen. Strukturen aufsteigen; die Treppen, die als spiritueller Ich spreche von Affinitäten, nicht von Derivation: In jedem Aufstieg verstanden werden (seit Jahrhunderten sind im Fall bezeugen sie die Nähe Poldelmengos zu formeller künstlerischen Bereich die Referenzen zur Leiter Jakobs Empfindsamkeit für Aufsehen erregende Fakten, die von oder Johannes Klimakus’ präsent), sollen nicht, denke der zeitgenössischen italienischen Forschung in den letzten ich, als Symbole mit ausschließlich religiöser Bedeutung Jahrzehnten angeboten wurde. interpretiert werden. Die gekrümmte Treppe verbindet zwei Die Serie Frammenti di segno – Fragmente von Zeichen –, Oberflächen, eine auf dem Boden und eine an der Wand von der wir die Curva del tempo (1994) – Zeit-Kurve – mittels einer Linie, die, wie Albert Einstein erklärte, die ausgestellt sehen, wird als eine unabhängige Folge von kürzest mögliche aber offenbar nicht gerade ist: es handelt grafischen Partituren vorgeschlagen, die vom Charakter der sich also um das Anlegen einer formalen Angabe. «Curva del Impromptus und musikalischen Notationen belebt wird. tempo» – «Zeitkurve» – ist die spezielle Schrift Poldelmengos Dynamisch und angespannt im Kontrast zwischen den auf einer Zeichnung, welche die interessante Idee der wiederkehrenden Basisfarben (rot, gelb und schwarz) als in einem früheren Werk entwickelten geschwungenen Abschnitt oder Grundierung, erscheinen uns diese Blätter Holztreppe wieder aufnimmt. In der gekrümmten Struktur als die embryonale Form von Themen, die sich in der Folge wird die Form des Baumes benutzt, der am Hang wächst, in wichtigeren Arbeiten konkretisieren: So geschieht dies so von dem Künstler gewollt, als Gedenken an Il tempo in Curva del tempo (1994) – Zeit-Kurve –, Trottola (2004) – palpabile – Die greifbare Zeit – von Giuseppe Penone. Ich Kreisel –, Magic war (2004) – Magischer Krieg –, würde weniger auf der Möglichkeit einer auf Alchemie oder Volo (2004) – Flug –, abgespult zwischen den Polen Trinität bezogenen Lesart bestehen, wie man angesichts kindlicher Unschuld und Gesten der Gewalt. Derselbe der Anwesenheit von sieben Sprossen oder dem möglichen Poldelmengo schrieb, dass das Kunstwerk «in einem Zusammenspiel von drei Treppen meinen könnte. einzigen [vereinenden] Zeichen konzentriert werden kann». Das gleiche gilt für die Fischfigur (präsent in den Fresken Mir scheint es daher fair zu sagen, dass solche Arbeiten frei der Katakomben aus frühchristlicher Zeit, deren Name von einem absichtlich einheitlichen oder charakterisierenden aus den ersten griechischen Buchstaben das Wort “Jesus “Stil” sind: indem sie diese Vorstellung bekämpfen, bieten Christus, der Sohn Gottes, des Retters” zusammenfassen), sie eine kontinuierliche und offene “Differenzierung” gegen die für die liturgischen Schätze des Kirchenkomplexes die schematische Gleichförmigkeit eines Projekts. Sacro Cuore von Baralla in Reggio Emilia entworfen wurde. Eine Bemerkung sollte auf die Art und Funktion der Sicherlich elegant in der formalen Vereinfachung, sind scheinbar disparaten Materialien fallen, welche Poldelmengo L‘opera del prima (2010) – Das Werk des Vorher – oder an den Anfang stellt: den rauhen Backstein, Eisen und Holz, Crocifissione (2011) – Kreuzigung – vielleicht nicht ebenso von roher, geätzter oder rostiger Oberfläche, kombiniert gewichtig in ihrer mystischen Aufladung. Mehr überzeugend mit Glas, Wasser, Filmen und Neon. Die Schwere und und kreativ ist der räumliche Effekt des gesamten das Ätherische, Gewicht und Transparenz sind immer mit kirchlichen Gebäudes. Die einzelnen Elemente des 36 / 37 Taufbereichs (Becken und Kuppel, Glasmalerei und helle Zusammenfassend kann ich nicht leugnen, dass die vertikale Schnitte, die Platten mit Fischen an den Wänden, Arbeit Poldelmengos noch teilweise in die Welt der etc.) sind so geformt, dass sie sich chromatisch miteinander Arte Povera und Konzeptkunst fällt. Aber es ist eine in Einklang bringen, in fein abgestimmtem Verhältnis. “Konzeptkunst” der post neunziger Jahre, von anderer Ich möchte außerdem betonen, dass die Arbeit von Vielseitigkeit im Vergleich zur geschichtlichen Bewegung. Poldelmengo frei von politischen Referenzen ist: Sein Die laufende erneute Diskussion über die Perspektiven ständiges Anliegen ist es, die Zufälligkeit der Ereignisse der Kunst als Idee, die neuen Versuche der Ressourcen in der Osmose zwischen Kunst und Leben, und menschlich zu produzieren in der Ära der Globalisierung, umgekehrt, zu beugen. eröffnen ein erweitertes Netzwerk von Ereignissen und Die zeitliche Dimension bleibt von grundlegender Problematiken, in denen sich die aktuelle zeitgenössische Bedeutung für den Künstler. In Trittico (1988) – Forschung entwickelt. Poldelmengo ist nicht Triptychon – und den späteren Canova (1992), Sequenze interessiert an ausgegrabenen traditionellen oder auch (1994) – Sequenzen –, Metronomo (1995) – Metronom – jüngeren Kunstpraktiken. Er verfolgt eine ästhetische und Dittico (1998) – Diptychon – entfaltet sich die Experimentierung, die neue (neotechnologische usw.) Verarbeitung der sprachlichen Mittel in der Dialektik Arbeitsmittel sowohl im Bild als auch in der Schrift, in der zwischen den kreativen Momenten im Vorher und im Kommunikation und in der Räumlichkeit, berücksichtigt. Nachher, in einer «dynamischen räumlich-zeitlichen Häufig werden diese Mittel heute von zeitgenössischen Abfolge». Wie Poldelmengo dies ausdrückt: «Das Werk Künstlern zu wenig eingesetzt, da sie diese lediglich als beinhaltet und löscht die Zeit seiner Entstehung aus». Ersatz für alte und obsolete poetische Mittel ansehen. Die Konzeptkunst, Arte Povera oder andere ideologische In dieser imminenteren Perspektive soll die Arbeit von Aufgaben, in jedem Fall mit neuen Augen betrachtet, Massimo Poldelmengo und seine Sprache eingereiht zwingen Poldelmengo nicht zur Kasteiung von mentalen werden, die reich an Strategien, Mitteln und Aneignungen oder materiellen Reizen, die mit der Schaffung des ist, für die ich die Suche nach weiteren Vergleichen und Werkes harmonisieren und sich daher nicht starren parallelen Genealogien für überflüssig halte. Es scheint Rahmenbedingungen unterwerfen. Sicherlich werden mir eher fruchtbar zu sein, seine diskret versteckte der mentale Prozess und die Idee bevorzugt, die zum Realität anzuerkennen und in seinen einzigartigen Kunstwerk führen. Dieses wird dann durch die sorgfältige Vorschlägen zu genießen. Manipulation der Materialien realisiert. Die künstlerische Welt Podelmengos ist ein Kraftfeld, das die totale Präsenz der Ausdruckskraft des Künstlers umfasst. Das “sprachliche Register” des Letzteren kommentiert strukturierte Lösungen auf architektonische Art: Geradlinige oder stilisierte geometrische Verläufe, Bauten mit vollem Volumen, von Leere durchsetzt, von aufsteigenden, leuchtenden Lichtstrahlen animiert, epiphanische Enthüllungen. Es gibt kein Zugeständnis an “barocke”, gewundene Einflüsse, die beharrlich auf der Krümmung oder der Komplikation der Elemente bestehen. Man sieht eher die Tendenz zu einer “Dramatisierung” des Lebensraumes. L’arte come evento temporale Roberto Tagliaferri La retrospettiva di Massimo Poldelmengo ad caratteristica permanente della religione romana. Aquileia è tutta ispirata dalla temporalità. Il Ogni imperatore aveva una divinità tutelare. titolo stesso L’opera del prima allude a una Costantino scelse il Cristianesimo come religione scrittura programmatica dell’artista, che illustra di riferimento e la Croce come simbolo del suo la sua poetica in termini temporali. «Nell’opera potere politico-militare. bisogna guardare agli elementi che appartengono Questa svolta epocale all’origine della civiltà al prima e al dopo perché l’Opera contiene e d’Occidente, fra le molte novità introdotte, annulla il tempo della sua creazione. L’Opera annovera una nuova visione del tempo e della contiene il tutto da cui togliere e aggiungere in storia, che in Agostino, vescovo di Ippona, trova una successione spazio-temporale dinamica». una sintesi originale ne La città di Dio. Tale manifesto non si addice soltanto a questa La catastrofe della caduta di Roma sarebbe un mostra e neppure alla ricostruzione diacronica segno della nuova Città di Dio sulla terra nel dell’evoluzione artistica di Poldelmengo, ma tempo della Chiesa. Il tempo si è fatto ormai potrebbe riguardare l’estetica dell’opera d’arte in breve; la missione della Chiesa nel mondo è generale come evento temporale. d’inaugurare il Regno di Dio e di portare tutti a Quest’originaria intenzionalità viene a connettersi salvazione. sinergicamente con l’anniversario costantiniano Come si vede, il tempo dei pagani, con la rovina dell’Editto di Milano, che ad Aquileia ha trovato di Roma, cede il passo al tempo ultimo della un riscontro culturale nelle diverse iniziative Città di Dio tra gli uomini. Le caratteristiche della città. La libertà religiosa, concessa di quest’epoca nuova sono a metà fra l’utopia al Cristianesimo nel 313 da Costantino, ha realizzata e la tensione verso un tempo ultimo assunto i connotati di “religione di Stato” in un definitivo. Si potrebbe dire che lo “spirito momento storico di profonde trasformazioni. dell’Occidente” ha mantenuto tale visione, Infatti, di lì a poco, eventi traumatici come anche dopo la fine del potere temporale la divisione dell’Impero romano d’Occidente della Chiesa, e ha dato luogo al caratteristico dall’Impero romano d’Oriente, la penetrazione “sistema mondo” occidentale, che pecca di violenta di nuovi popoli, la crisi economica e etnocentrismo verso le altre culture, ma che sa sociale avrebbero travolto l’assetto millenario mantenere uno straordinario spirito d’iniziativa dell’Impero romano a favore di un nuovo nell’invenzione del futuro. amalgama culturale guidato dalla Chiesa cattolica. Anche l’arte sembra figlia di questa concezione La profonda compenetrazione di religione e Stato è del tempo innovatore. Da quando si è emancipata 38 / 39 dal manierismo classico di riproduzione degli traccia gli itinerari di tutte le nostre vite». stessi moduli secondo canoni prestabiliti, ha Come si vede, il senso del tempo, che è conosciuto molteplici stagioni creative senza pensare, conoscere simbolicamente e produrre esaurire la sua verve polemica di destrutturazione arte, ha una struttura ritmica originaria tra il del mondo. Ogni artista si sente portatore di una prima e il dopo, tra il primo toc e il secondo toc cosmogenesi, come se si dovesse reinventare del metronomo. Vi è un’opera di Poldelmengo il mondo su nuove basi, dichiarando finito il esposta in mostra, che ritengo paradigmatica modello precedente e proponendo una nuova di tutta la sua produzione. S’intitola L’opera visione delle cose. Ogni artista è per questo un del prima (2010). È costruita su vari livelli dal visionario, un poeta, un profeta, che vive male il basso in alto. In fondo vi è il cerchio descritto suo presente perché è già proiettato in un futuro dall’oscillazione dell’asta del metronomo. che ha ancora da venire. Al centro vi è come l’ampiezza nei vari punti Poldelmengo sembra incunearsi in questa dello spazio dell’asta che va da sinistra a problematica temporale, che attraversa l’opera destra, descrivendo una traiettoria dal “punto di ogni artista. Nella sua proposta è come se la uno” (p1) al “punto due” (p2). Sopra si staglia vita umana fosse sospesa nell’intervallo tra i due il pittogramma di un pesce, che sembra un momenti del passato e del futuro. elemento solo formale e decorativo, ricorrente L’artista, nel suo manifesto programmatico, scrive: nelle opere del pittore friulano, e che invece «L’opera nasce in quel momento perché è già lì; è l’intersezione delle due metà del cerchio ogni opera visibile appartiene al prima come al descritte dall’oscillazione del metronomo. dopo». La temporalità dell’opera d’arte descrive il Sul vertice estremo è disegnata una croce con meccanismo simbolico che la genera; il linguaggio risvolti non “religionisti”, ma simbolici in ordine e la capacità di pensare perché sa staccarsi all’esperienza della temporalità, dove gli incroci dalle cose, sa creare un gap, una frattura tra sé verticale e orizzontale descrivono il carattere e il mondo. In questo lasso spaziale e temporale ritmico del tempo. Se vi fosse qualche riserva del vicino e del lontano, del passato e del futuro sulle intenzioni dell’autore, la scritta centrale può ritornare sulle cose e rielaborarle con la sua “TEMPO” fuga i dubbi interpretativi. immaginazione simbolica per costruire nuovi Altre opere come Il tempo monta (1994) e mondi possibili. Cosí l’opera d’arte asseconda Scala (1994) segnalano la costante ispirazione fedelmente questo processo simbolico, descritto dell’artista attorno al tema temporale. da scienziati e filosofi come il mistero della mente Si potrebbe riscrivere il quesito heideggeriano umana. Terrence W. Deacon, bio-semiotico della del perché l’opera d’arte nel tempo della Boston University, connota l’uomo come “specie povertà in termini temporali per accedere al simbolica” e sostiene che «il tratto piú insolito del mistero del pensiero, della conoscenza, della linguaggio è il suo fondamento simbolico». creatività. Il presente è la soglia di fuga tra il Il fenomenologo Carlo Sini, da parte sua, afferma prima e il dopo, tra memoria e speranza. che pensare è varcare una soglia. «Facciamo un Non ha consistenza in sé perché ogni presente esercizio di pensiero sulla soglia in quanto la soglia è già sempre passato, eppure diventa la è pensata eminentemente come temporale, come condizione per il ritorno sul mondo nella quel passaggio dal prima al poi che attraversa, modalità del pensiero. L’esperienza temporale 40 / 41 coincide con l’esperienza coscienziale al però, questo processo lineare del tempo fondo della conoscibilità umana. Il mistero occidentale ha abbandonato la concezione della conoscenza è la capacità di schiodarsi dell’eterno ritorno all’identico, che forse ha dalla coincidenza col mondo, con le cose, rallentato lo sviluppo cognitivo e tecnologico di in modo tale che si crei una distanziazione, molte culture antiche e recenti. che permette di ritornare sulle cose come Un ulteriore indizio nella retrospettiva di oggetti staccati dal soggetto. Cosí pensare Poldelmengo si può ravvisare nel recente è ricordare, come diceva Platone nel gap sviluppo di una simbologia religiosa per il simbolico della non coincidenza tra il programma iconografico e per l’arredo della soggetto e il mondo. Questo continuo flusso nuova chiesa di Baragalla, in provincia di Reggio di adombramenti coscienziali è la percezione Emilia. La singolarità dell’intervento risiede temporale, in cui noi conosciamo il mondo, nel fatto che l’artista è rimasto fedele alla sua abbiamo l’autocoscienza di esistere e possiamo ispirazione e alla sua estetica, pur nella diversità addirittura anticipare il futuro, proiettando del contesto, che è connotato in modo specifico l’immaginario in avanti e sperando che si e deve dialogare con altri codici simbolici realizzi il nostro disegno. La simbolizzazione della performance rituale e sacramentale. Che avviene dunque sempre come struttura cos’è successo alla sua linearità concettuale? temporale, attraverso una rottura di livello È successo un fenomeno che si riscontra del flusso di sensazioni attuali che annuncia in molte stratificazioni culturali, dove un una possibile nuova connessione linguistica. elemento caratteristico di un determinato “gioco L’arte, qui, trova la scaturigine della sua linguistico” cambia connotazione allorché viene creatività perché impedisce il rilassamento inserito in un “gioco” differente. Evidentemente sul passato, come nel refrain paranoico del anche il manufatto artistico deve trovare nevrotico ossessivo, e scatena l’immaginario una compatibilità linguistica, ma esso stesso simbolico dell’anticipazione e dell’avvento del viene ridefinito dal contesto, per cui la croce, futuro. Come scrive Poldelmengo, «ogni opera formalizzazione estetica del ritmo temporale, appartiene a quella precedente come questa diventa simbolo cristiano di morte e risurrezione; appartiene alla successiva nella gestualità del il pesce, pittogramma dell’intersecazione segno». Nel segno simbolico ogni “opera del dell’ampiezza del metronomo, diventa il simbolo prima” è condizione dell’“opera del dopo”, ne di “Gesù Cristo Figlio di Dio Salvatore”, dalle è matrice segnica, anche se il tutto parte dal lettere della parola greca ιχθύς. Il segno artistico nulla della soglia, che stabilisce il ritmo della diviene cosí portatore di una molteplicità di vita e del pensiero. significati, che differiscono e si sommano Si potrebbe allora forse convenire sul fatto che nei diversi contesti, in una variabilità infinita, la conoscenza è cumulativa perché si radica su che fa dire a Paul Ricoeur «la symbole donne un’innovazione, che diventa subito maceria su à penser». Si potrebbe azzardare l’ipotesi cui germoglia un nuovo mondo. Forse qui sta che l’attenzione dell’artista non sia tanto sul la matrice del mito occidentale del progresso, contenuto, quanto sulla contestualizzazione che ha mietuto tante vittime nei totalitarismi della formalità artistica, perché l’accento non va messianici del “secolo breve”. Indubbiamente, sul significato, ma sul significante in grado di produrre efficacia pragmatica. Nella linguistica lato nascosto venuto alla luce. Anche quando recente si è dato molto spazio al “significante”, l’appunto si sviluppa in opere tridimensionali, nel caso specifico di Poldelmengo al segno non perde l’immediatezza del primo grado grafico, perché si è meno interessati a stabilire d’intuizione e non è difficile interpretarlo nella che cosa significhi concettualmente e molto sua capacità comunicativa, come per esempio in piú concentrati a produrre un’emozione, XVI (2012). un’esperienza estetica. L’arte, allora, non L’iniziale azzardato avvicinamento tra l’opera percorre piú i sentieri della retorica del sapere artistica di Massimo Poldelmengo e la ricorrenza saputo, ma è interessata a creare percorsi del 17° centenario dell’Editto di Milano ha una conoscitivi nuovi e che colpiscono l’immaginario. sua intima plausibilità nel pensiero sul tempo, Viene in mente la riflessione di Walter Benjamin, sia nel suo fondamento estetico sia nella sua il quale, ne L’opera d’arte nel tempo della sua realizzazione storica, nella consapevolezza che riproducibilità tecnica, sostiene che l’arte deve strutture epistemologiche e fattività temporale colpire come un dardo, produrre nell’osservatore non possono mai essere disgiunte. uno choc. Essa è allora un’essenziale via di conoscenza nel suo momento piú germinale della percezione estetica attraverso i sensi. L’opera di Poldelmengo è dentro tale linea epistemologica e non nasconde la sua coscienza dell’importanza di quest’operazione culturale. Addirittura si avvale anche del sussidio critico della riflessione concettuale, come hanno fatto alcuni capiscuola di nuove tendenze, quasi a ribadire la sua intenzione di cogliere la struttura temporale dell’opera d’arte. Il risultato estetico ha ottenuto l’interesse del pubblico e della critica specializzata, che ha segnalato l’artista e ha trovato spazio in alcuni musei d’arte contemporanea. Si potrebbe riassumere la sua poetica in “tutto nell’appunto”, perché le sue opere sembrano appunti annotati per la creazione dell’opera d’arte. Invece tutto sta in quell’improvviso balenare di un’idea fissata su una superficie. Enzo di Grazia coglie bene quest’aspetto gestuale dell’appunto, che non può essere articolato in modo piú esaustivo perché perderebbe la freschezza dell’intuizione al primo grado d’intenzionalità conoscitiva. L’appunto conserva l’immediatezza della folgorazione di una connessione nuova tra le cose, di un 42 / 43 Art as a temporal event Roberto Tagliaferri The retrospective of Massimo Poldelmengo in an enduring characteristic of the Roman religion. Aquileia is inspired by the idea of temporality. Each emperor had their own tutelary deity to watch Even the title The artwork of before alludes over them. Constantine chose Christianity as the to the artist’s deliberate intention to illustrate official religion and the cross as a symbol of his his poetics in temporal terms. «In an artwork political and military power. one must look at the elements which belong to This epochal change at the roots of western the before and the after, because the Artwork civilisation, amongst the many other innovations, both contains and cancels out the time of its would lead to a new vision of time and history, creation. The Artwork contains the whole that which would be synthesised by Augustine of one subtracts from, or adds to, in a dynamic Hippo in The City of God. The catastrophic fall spatial and temporal succession». This manifesto of Rome was seen as a sign of the new City of not only applies to this exhibition, and also to God on earth in the time of the church. Time was the diachronic reconstruction of the artistic therefore short; the mission of the church was to evolution of Poldelmengo, but it could also be usher in the Kingdom of God and lead all mankind applied generally to the aesthetic of Artworks as a to salvation. temporal event. As we can see, after the fall of Rome, the Pagan This intention, which underlies the exhibition, age gave way to the end days of the City of God finds itself in synergy with the anniversary of among man. This new era is defined by the Constantine the Great’s Edict of Milan, which interplay between the utopia which had been has inspired a number of cultural events in the created and the tension towards a definitive end town of Aquileia. The religious freedom, which of days. One could say that the “spirit of the Constantine granted to Christianity in 313, took West” has maintained this vision, even after the the position of a “State Religion” in an historical end of the temporal power of the church, and moment of profound transformations. Shortly has given birth to the characteristically western after this, traumatic events such as the division “world view”. This suffers from an ethnocentricity of the Eastern and Western Roman Empires, the towards other cultures, but which is capable of violent incursion of new peoples and social and maintaining a remarkable spirit of initiative in its economic crises, would overturn the centuries- invention of the future. long rule of the Roman Empire. This left a new Art also seems to be born of this conception of cultural amalgamation led by the Catholic Church. innovative times. Ever since the emancipation from The profound intermingling of religion and state is the classical mannerism of reproducing the same elements according to pre-established cannons, threshold is considered to be an eminently art has passed through many creative phases temporal element, like the passage from before without ever exhausting its polemical verve for the to after which encompasses and traces out the de-structuring of the world. Every artist feels that itineraries of all our lives». they are the bearer of cosmogenesis, as if they As we can see, the idea of time (which means need to re-invent the world from new foundations, thinking, having a symbolic understanding and declaring the previous model to be finished and producing art) has its origins in a rhythmic proposing a new vision of things. For this reason structure between before and after, between the every artist is a visionary, a poet and a prophet; first tick and the second tick of the metronome. ill at ease with his present because he is already There is one of Poldelmengo’s works in the gazing into a future which is yet to become real. exhibition which I believe is a paradigm of all The work of Poldelmengo seems to pivot around his artistic production. This is called L’opera del this temporal question, which we can glimpse in prima (2010). It is constructed on various levels, the work of all artists. It is as if he offers us a vision from the bottom to the top. At the bottom there where human life is suspended in the interval is a circle described by the oscillation of the arm between the two moments of the past and the future. of a metronome. In the centre there is the wide Poldelmengo’s written manifesto sets this out: area of space through which the arm passes from «The artwork is born in that moment because left to right, following a trajectory from “point it is already there, every visible artwork belongs one” (p1) to “point two” (p2). Above this stands as much to before as it does to afterwards». a pictogram of a fish, which seems to be simply The temporal nature of an artwork describes the a formal and decorative element recurrent in symbolic mechanism which generates it: language the Friulano artist’s work, but is in fact made of and the ability to think, because they can the intersection of the two halves of the circle separate themselves from things, they know how described by the oscillation of the metronome. to create a gap, a fracture between themselves A cross is drawn on the furthest point, this is not and the world. It is in this temporal and spatial a “religious” element, but is symbolic in terms of lapse between near and close, the past and the the experience of temporality, where the vertical future, that it is possible to reconsider and re- and horizontal intersections describe the rhythmic elaborate things with a symbolic imagination in nature of time. If there were any doubts about order to construct new worlds. the artist’s intention, the word “TEMPO” (time) In this way artworks faithfully follow the symbolic written in the centre clears up any doubts about process described by scientists and philosophers as its interpretation. the mystery of the human mind. Terrence W. Deacon, Other works such as Il tempo monta (1994) and professor at Boston University and expert in bio- Scala (1994) reflect the artist’s constant inspiration semiotics, describes man as a “symbolic species” from the subject of the temporal. One could and maintains that «what is most unusual about rephrase Heidegger’s thoughts on the reasons for language is its symbolic basis». In the same vein, artworks in a time of poverty in temporal terms, the phenomenologist Carlo Sini, states that to think in order to penetrate the mystery of though, is to cross a threshold. «We undertake an exercise consciousness and creativity. The present is of though on the threshold inasmuch as the the fleeting threshold between before and after, 44 / 45 between memory and hope. It does not have ruins from where a new world germinates. consistency in itself because every present is Perhaps this is the origin of the western myth already always the past, and yet it becomes a of progress, which has claimed so many victims condition for a return to the world through the in the messianic totalitarianism of the “Age of means of thought. The temporal experience Extremes”. However it is certain that this linear coincides with the experience of consciousness process of western time has abandoned the at the roots of human knowledge. The mystery of concept of the eternal return to the identical, consciousness is the capacity to separate oneself which has perhaps slowed the cognitive and from the coincidence with the world, with things, technological development of many cultures, so as to create a separation which allows one both ancient and modern. to return to things and see them as if they were We can find a further clue in the retrospective of objects separated from the subject. Thus thinking Poldelmengo’s work in the recent development is remembering, as Plato said, in the symbolic of a religious symbolism of the iconographic gap between the non-coincidence between the project for the decoration of the new church in subject and the world. This continuous flow Baragalla, in Reggio Emilia. The most striking of shadows in the consciousness is temporal thing about this project is that the artist has perception, where we know the world, have the remained true to his inspiration and aesthetic self-awareness of existing and where we can even despite the different context, with its specific anticipate the future, projecting the imagination connotations and different symbolic codes of forward and hoping that our plans come to pass. ritual and sacramental performance. What has As such symbolisation always comes about as a happened to his conceptual linearity? This is a temporal structure, through the breaking of levels phenomenon which can be found in many cultural of the flow of current sensations which presage stratifications, where a characteristic element of a the possibility of a new linguistic connection. particular “linguistic game” changes connotation Here art finds the origins from which creativity when it is inserted in a different “game”. It is flows, because it impedes a relaxation towards clear that the artistic object must also find a the past, like the paranoid refrain of an obsessive linguistic compatibility, but it is itself redefined neurotic, and unleashes the symbolic imagery of by its context. As such, the cross, an aesthetic anticipation and of the arrival of the future. formalisation of the temporal rhythm, becomes a As Poldelmengo writes, «every artwork belongs to Christian symbol of death and resurrection; the the previous one in the same way that it belongs fish, a pictogram created by the intersection of the to the next in the gestural nature of the sign». swinging metronome, becomes a symbol of “Jesus In the symbolic sign every “artwork before” is a Christ, God’s Son, Saviour” from the letters of the condition for the “artwork after”. It is a matrix Greek word ιχθύς. Thus the artistic sign becomes of the sign, even if the whole comes from the a vector for a multiplicity of meanings, which nothingness on the threshold, which sets the are differentiated or added together with infinite rhythm of life and thought. variety in different contexts: as Paul Ricoeur said One could therefore consider that consciousness «la symbole donne à penser». We might suggest is cumulative, because it is rooted in an that the artist’s attention is focussed not so much innovation which immediately becomes the on the content, but rather on the contextualisation of artistic formality. The attention is not on the A note conserves the immediacy of the insight meaning but on the signifier, which is able to of a new connection between things, of a hidden produce pragmatic efficiency. In linguistics side which has come to light. Even when the recently, much attention has been given to the note becomes a three-dimensional artwork, it “signifier”, in Podolmengo’s case this is the does not lose the immediacy of the first moment graphic sign. This is because there is less interest of intuition, and it is not difficult to interpret it in in establishing what is the conceptual meaning its communicative ability, as is the case with XVI and much more in evoking an emotion, an (2012). aesthetic experience. The initially incongruous attempt to connect As such art no longer journeys along the path of the artwork of Massimo Poldelmengo and the the rhetoric of the knowledge which is known, anniversary of the 17 th centenary of the Edict but rather it is interested in creating new paths of Milan has a certain intimate plausibility in of knowledge which strike the imagination. This this thinking about time, both in its aesthetic brings to mind the thinking of Walter Benjamin foundations and its historical realisation, in the in The Work of Art in the Age of Mechanical knowledge that epistemological structures and Reproduction. Here, he maintains that art should temporal production can never be separated. strike like a bullet and shock the viewer. As such this is an essential route to understanding in the most important moment in the germination of aesthetic perception through the senses. Poldelmengo’s work is part of this epistemological line and does not seek to hide his knowledge of the importance of this cultural operation. Indeed he makes use of the support of critics in his conceptual reflection, as did several leading lights in new movements, almost as if to underline his intention to embrace the temporal structure of artworks. The aesthetic result attracted the interest of both public and critics, who have shown their appreciation of the artist, and his works are now held in several museums of contemporary art. His poetics could be summed up in the phrase “all in the notes” because his works look like notes prepared for making an artwork. However everything lies in that sudden glint of an idea fixed to a surface. Enzo di Grazia recognises this gestural aspect of the note, which cannot be elaborated in a more exhaustive way, as it would lose the freshness of the first intuition if there was any attempt at understanding and elaboration. 46 / 47 Kunst als zeitliches Ereignis Roberto Tagliaferri Die Retrospektive von Massimo Poldelmengo in von der katholischen Kirche angeführt wird. Die tiefe Aquileia ist gänzlich von Zeitlichkeit inspiriert. Der Durchdringung von Staat und Religion ist ein fester Titel selbst L’opera del prima – etwa Das Werk des Bestandteil der römischen Religion. Jeder Kaiser hatte Vorher – spielt auf eine programmatische Schrift einen Schutzgott. Konstantin wählte das Christentum des Künstlers an, die seine Poetik hinsichtlich der als Bezugsreligion und das Kreuz als Symbol seiner Zeit illustriert. «Im Werk muss man auf die Elemente politischen und militärischen Macht. sehen, die zum Vorher und Nachher gehören, da Dieser epochale Wendepunkt am Ursprung der das Werk die Zeit seiner Entstehung enthält und Zivilisation des Westens zählt, bei den vielen aufhebt. Das Werk enthält das Gesamte, von dem eingeführten Neuheiten, als neue Vision von Zeit und man nimmt und hinzufügt, in einer dynamischen Geschichte, die in Augustinus, Bischof von Hippo, räumlich-zeitlichen Abfolge». Ein solches Manifest eine originelle Synthese in Die Stadt Gottes findet. Die ist nicht nur geeignet für diese Ausstellung, oder Katastrophe des Sturzes von Rom sei ein Zeichen der für die diachrone Rekonstruktion der künstlerischen neuen Stadt Gottes auf Erden in der Zeit der Kirche. Entwicklung Poldelmengos, sondern könnte die Die Zeit drängt jetzt; die Mission der Kirche in der Ästhetik des Kunstwerks im Allgemeinen betreffen Welt ist es, das Reich Gottes zu weihen und alle zur als zeitliches Ereignis. Erlösung zu bringen. Diese ursprüngliche Absicht ist es, die sich Wie man sehen kann, wird die Zeit der Heiden mit synergetisch verbindet mit dem konstantinischen dem Untergang Roms überwunden und gibt den Jahrestag des Edikts von Mailand, welches in Aquileia Weg frei für die Endzeit der Stadt Gottes unter den ein kulturelles Pendant in den unterschiedlichen Menschen. Die Merkmale dieser neuen Epoche liegen Initiativen der Stadt gefunden hat. Die den Christen in der Mitte zwischen der realisierten Utopie und der im Jahr 313 von Konstantin gewährte Religionsfreiheit Spannung in Richtung einer endgültig letzten Zeit. hat die Merkmale der “Staatsreligion” in einem Man könnte sagen, dass der “Geist des Westens” historischen Moment tiefgreifender Veränderungen diese Auffassung beibehalten hat, auch nach dem angenommen. In der Tat, nur wenig später haben Ende der weltlichen Macht der Kirche, und zum traumatische Ereignisse wie die Trennung des charakteristischen westlichen “Weltsystem” führte, Weströmischen Reiches vom Oströmischen Reich, das am Ethnozentrismus gegenüber anderen Kulturen das gewaltsame Eindringen neuer Völker, die sündigt, aber das einen einzigartigen Geist der wirtschaftliche und soziale Krise die tausendjährige Initiative für die Erfindung der Zukunft beibehält. Stabilität des Römischen Reiches umgestürzt, Auch die Kunst scheint Tochter dieser Auffassung zugunsten einer neuen kulturellen Mischung, die von der innovativen Zeit zu sein. Seit sie sich vom klassischen Manierismus der Reproduktion der Schwelle überschreiten ist. «Machen wir eine gleichen Module nach festgelegten Regeln emanzipiert Gedankenübung auf der Schwelle, weil die Schwelle hat, durchlebte sie viele kreative Jahreszeiten, ohne eminent temporär konzipiert ist, wie der Übergang je ihren polemischen Charakter der Auflösung der vom Vorher zum Nachher, das die Wege unser aller Weltstruktur auszuschöpfen. Jeder Künstler fühlt sich Leben durchquert und verfolgt». als Träger einer Kosmogenese, als ob man die Welt Wie man sieht, hat der Sinn für die Zeit, die auf einer neuen Grundlage neu erfinden müsste. Man ausdenken, symbolisch kennen und produzieren erklärt das Vorgängermodell als gescheitert und schlägt von Kunst bedeutet, eine rhythmische Struktur, eine neue Sicht der Dinge vor. Jeder Künstler ist die zwischen dem Vorher und dem Nachher ihren daher ein Visionär, ein Dichter, ein Prophet, der unter Ursprung hat, zwischen dem ersten und dem seiner Gegenwart leidet, weil er bereits in eine Zukunft zweiten Schlag des Metronoms. Es gibt ein Werk projiziert ist, die noch kommen muss. von Poldelmengo in der Ausstellung, das ich für Poldelmengo scheint in dieser temporären Problematik paradigmatisch für seine gesamte Produktion halte. eingeklemmt, die die Arbeit eines jeden Künstlers Der Titel ist L’opera del prima (2010) – Das Werk des durchzieht. In seinem Vorschlag ist es, als ob das Vorher –. Es ist auf verschiedenen Ebenen von unten menschliche Leben in der Pause zwischen den 2 Tempi nach oben gebaut. Unten befindet sich der Kreis der Vergangenheit und Zukunft in der Schwebe hängt. durch die Schwingung des Pendels des Metronoms Der Künstler schreibt in seinem Manifest: «Das Werk beschrieben wird. In der Mitte befindet sich ein wird in dem Augenblick geboren, weil es schon da weiter Raum, durch den das Pendel von links nach ist; jedes sichtbare Werk gehört zum Vorher wie rechts schwingt, indem es eine Bahn von “Punkt zum Nachher». Die Zeitlichkeit des Kunstwerkes eins” (p1) zu “Punkt zwei” (P2) beschreibt. Darüber beschreibt den symbolischen Mechanismus, der zeichnet sich das Piktogramm eines Fisches ab, es erzeugt; die Sprache und die Fähigkeit zu der wie ein ausschließlich formales und dekoratives denken, weil er sich von den Dingen zu lösen Element erscheint und häufig in den Werken des weiß. Er weiß eine Lücke zu bilden, eine Kluft friulanischen Malers vorkommt. Dieser Fisch stellt zwischen sich und der Welt. In dieser räumlichen stattdessen den Schnittpunkt der beiden Hälften des und zeitlichen Spanne der Nähe und der Ferne, Kreises dar, die durch die Schwingung des Metronoms der Vergangenheit und der Zukunft, kann er beschrieben werden. Am oberen Ende ist ein Kreuz zurück kommen auf die Dinge und sie mit seiner gezeichnet, das nicht auf die Religion bezogenen symbolischen Phantasie nacharbeiten, um neue ist, sondern symbolisch auf die Erfahrung von mögliche Welten zu konstruieren. So unterstützt Zeitlichkeit wirkt, wobei die vertikalen und horizontalen das Kunstwerk treu diesen symbolischen Prozess, Überschneidungen den rhythmischen Charakter der der von Wissenschaftlern und Philosophen als das Zeit beschreiben. Wenn es einige Vorbehalte über Geheimnis des menschlichen Geistes beschrieben die Absichten des Autors gäbe, zerstreut der zentrale wurde. Terrence W. Deacon, Bio-Semiotiker der Schriftzug “TEMPO” alle interpretatorischen Zweifel. Boston University, charakterisiert den Menschen Andere Werke wie Il tempo monta (1994) – Die Zeit als “symbolische Spezies” und behauptet, dass steigt – und Scala (1994) – Treppe – zeigen die «der ungewöhnlichste Teil der Sprache sein ständige Inspiration des Künstlers um das Thema Zeit. symbolisches Fundament ist». Der Phänomenologe Man könnte die Heideggersche Frage neu schreiben, Carlo Sini hingegen sagt, dass Denken eine warum das Kunstwerk in Zeiten der Armut im Bezug 48 / 49 auf Zeit hilft, das Geheimnis der Gedanken, Wissen, Man könnte also vielleicht zustimmen, dass Wissen Kreativität zu entdecken. Die Gegenwart ist die kumulativ ist, weil es in der Innovation verwurzelt Schwelle der Flucht zwischen dem Vorher und dem ist, die sofort zu Schutt wird, auf dem eine neue Nachher, zwischen Erinnerung und Hoffnung. Es hat Welt entspringt. Vielleicht liegt darin der Ursprung keine Konsistenz an sich, denn jede Gegenwart ist des westlichen Mythos des Fortschritts, der so viele immer schon Vergangenheit, dennoch wird sie die Opfer in den messianischen totalitären Systemen des Bedingung für die Rückkehr in die Welt im Modus “kurzen 20 Jahrhunderts ” gefordert hat. Zweifellos des Denkens. Die Erfahrung von Zeit deckt sich aber hat dieser lineare Verlauf der Zeit in der mit der Erfahrung des Bewusstseins am Boden der westlichen Welt die Idee der ewigen Wiederkehr zum menschlichen Erkennbarkeit. Das Geheimnis der Gleichen aufgegeben, die vielleicht die kognitive und Erkenntnis ist die Fähigkeit, sich loszureißen von der technologische Entwicklung von vielen antiken und Zufälligkeit der Welt, den Dingen, auf eine Weise, neueren Kulturen verlangsamt hat. die Distanzierung bildet, die erlaubt, auf die Dinge Ein weiteres Indiz in der Retrospektive Poldelmengos zurück zu kommen wie Objekte, die losgelöst sind vom kann in der kürzlich entwickelten religiösen Subjekt. So zu denken heißt sich erinnern, wie Platon Symbolik für das ikonographische Programm und in der symbolischen Kluft der Nichtübereinstimmung für die Ausstattung der neuen Kirche von Baragalla, zwischen dem Subjekt und der Welt sagte. Dieser in der Provinz Reggio Emilia, erkannt werden. kontinuierliche Fluss von Gewissenszweifeln ist die Die Einzigartigkeit der Intervention liegt in der Wahrnehmung der Zeit, in der wir die Welt kennen. Tatsache, dass der Künstler trotz des hier ganz Wir haben das Selbstbewusstsein zu existieren, und anderen Rahmens seiner Inspiration und Ästhetik wir können sogar die Zukunft vorwegnehmen, indem treu geblieben ist, die in einer bestimmten Weise wir das Imaginäre auf die Zukunft projizieren und gekennzeichnet ist und mit anderen symbolischen darauf hoffen, dass sich unsere Vorstellung realisiert. Codes der rituellen und sakramentalen Performance Die Versinnbildlichung erfolgt somit immer als zeitliche kommunizieren muss. Was geschah mit seiner Struktur, durch einen Bruch in der Ebene des Flusses konzeptionellen Linearität? Es ist ein Phänomen aktueller Empfindungen, die eine mögliche neue eingetreten, das in vielen kulturellen Schichten linguistische Verbindung ankündigt. Die Kunst findet auftritt, wobei ein charakteristisches Merkmal eines hier die Quelle ihrer Kreativität, da sie die Entspannung bestimmten “Sprachspiels” die Konnotation ändert im Bezug auf die Vergangenheit verhindert, wie im und es so in ein anderes “Spiel” eingefügt wird. paranoiden Refrain des neurotisch Besessenen, Offenbar muss auch das künstlerische Fabrikat eine und entfesselt die symbolische Vorstellung der sprachliche Kompatibilität finden, aber dies wird Vorwegnahme und der Ankunft der Zukunft. Wie durch den Kontext definiert. Daher wird das Kreuz Poldelmengo schreibt: «Jedes Werk gehört zu dem als ästhetische Formalisierung des Rhythmus der Zeit vorherigen, wie es selbst zum nächsten gehört, in zum christlichen Symbol für Tod und Auferstehung. der Gestik des Zeichens». Im symbolischen Zeichen Der Fisch, das Piktogramm der Überschneidung ist jedes “Kunstwerk des Vorher” die Bedingung für der Amplitude des Metronoms, wird zum Symbol das “Kunstwerk des Nachher”, es ist der Ursprung des “Jesus Christus, Sohn Gottes, des Erlösers”, der Zeichen, auch wenn das Ganze am Nichts der aus den Buchstaben des griechischen Wortes Schwelle beginnt, die den Rhythmus des Lebens und ιχθύς. Das künstlerische Zeichen wird so zum des Denkens setzt. Träger einer Vielzahl von Bedeutungen, die sich in den verschiedenen Kontexten unterscheiden und weil seine Werke wie notierte Aufzeichnungen für zusammenfügen, in einer unendlichen Variabilität, die Erstellung des Kunstwerks wirken. Stattdessen die Paul Ricoeur sagen lässt «le symbole donne à liegt alles im plötzlichen Aufblitzen einer Idee, die penser». Man könnte die Hypothese aufstellen, dass auf einer Oberfläche fixiert ist. Enzo di Grazia fängt die Aufmerksamkeit des Künstlers nicht so sehr auf diesen gestischen Aspekt der Notiz gut ein, die nicht den Inhalt, als vielmehr auf die Kontextualisierung in einer umfassenderen Weise artikuliert werden künstlerischer Formalität gerichtet ist, weil der kann, weil sie die Frische der ersten Intuition der Akzent nicht auf die Bedeutung gelegt ist, sondern kognitiven Intentionalität verlieren würde. Die Notiz auf die Form, die in der Lage ist, pragmatische behält die Unmittelbarkeit der Erleuchtung einer Wirksamkeit zu erzeugen. In der neueren Linguistik neuen Verbindung zwischen den Dingen, einer wurde viel Platz für den “Signifikant” eingeräumt, im verborgenen Seite, die ans Licht kommt. Auch wenn konkreten Fall von Poldelmengo für die grafischen die Notiz in dreidimensionalen Werken entwickelt Zeichen, weil man sich weniger damit beschäftigt wird, verliert sie nicht die Unmittelbarkeit der ersten hat, die konzeptionelle Bedeutung zu fassen, Intuition, und es ist nicht schwer, den Künstler in als vielmehr konzentriert auf das Erzeugen einer seiner kommunikativen Fähigkeit zu interpretieren, Emotion, eines ästhetisches Erlebnisses. Die Kunst wie z.B. in XVI (2012). ist also nicht mehr auf dem Weg der Rhetorik des Die anfänglich riskante Annäherung zwischen der Wissens unterwegs, sondern daran interessiert, künstlerischen Arbeit von Massimo Poldelmengo neue Wege der Kenntnis zu erzeugen, die auch und dem 17-hundertsten Jahrestag des Edikts von die Fantasie treffen. Dies führt zum Gedanken Mailand findet seine intime Plausibilität im Gedanken von Walter Benjamin, der in Das Kunstwerk in über die Zeit, sowohl in ihrer ästhetischen Grundlage der Zeit seiner technischen Reproduzierbarkeit sowohl in ihrer geschichtlichen Verwirklichung, im behauptet, dass die Kunst wie ein Pfeil treffen muss, Bewusstsein, dass erkenntnistheoretische Strukturen wodurch es einen Schock im Betrachter erzeugt. und zeitliche Machbarkeit niemals getrennt werden Dies ist dann ein wesentlicher Weg des Wissens kann. in seinem fruchtbarsten Moment der ästhetischen Wahrnehmung durch die Sinne. Die Arbeit von Poldelmengo befindet sich innerhalb dieser erkenntnistheoretischen Linie und verbirgt nicht sein Bewusstsein für die Bedeutung dieser kulturellen Operation. Sie verwendet sogar die kritische Hilfe der konzeptionellen Reflexion, wie einige Meinungsführer neuer Trends es machten, fast um seine Absicht zu bekräftigen, die zeitliche Struktur des Kunstwerks zu erfassen. Das ästhetische Ergebnis hat das Interesse der Öffentlichkeit und der spezialisierten Kritiker gefunden, die den Künstler empfohlen und in einigen Museen für zeitgenössische Kunst platziert haben. Man könnte seine Poetik zusammenfassen in “alles in der Notiz”, 50 / 51 L’esperienza dell’arte di Massimo Poldelmengo Federico Vercellone Come ogni artista consapevole e meditativo anche figurativa classica, in particolare nella scultura. Massimo Poldelmengo partecipa del travagliato L’arte diviene in questo nuovo quadro un’esperienza cammino della coscienza estetica moderna. Egli è privata. Tuttavia non può essere solo questo poiché profondamente consapevole dell’apparente fatuità ciò comporta una troppo dolorosa mortificazione. cui l’arte è condannata nel nostro tempo, ma è Poldelmengo sa bene tutto questo, e intende reagire anche conscio del fatto che la vanitas è parte del a questa situazione seguendo un cammino sul destino dell’arte in ogni tempo. L’arte, in quanto quale si verrà dopo. paradigma supremo dell’espressione simbolica, La coscienza estetica è, da questo punto di vista, fa i conti, di volta in volta, con la propria finitezza una coscienza lacerata e solitaria che si confronta in quanto modello di significazione connesso a una distanza piuttosto ravvicinata con quella a certi mezzi rappresentativi, a certi modelli, e pubblica. Ogni esperienza della bellezza e dell’arte insieme deve misurarsi con l’inevitabile caducità richiama, nonostante tutto, un giudizio pubblico, di ogni significazione. Una caducità che rende per universale per quanto esso si consumi nel altro proprio ogni significazione piú sostanziale segreto di un cuore, nel sussurro della coscienza. in quanto essa è sempre perigliosamente Anche di questo Poldelmengo è estremamente sospesa a quell’attimo trascorso il quale potrebbe consapevole, come testimonia anche il segno improvvisamente naufragare. giocoso dei suoi bozzetti, con il loro colore vivido e Soffermiamoci un attimo sulle premesse. La nascita leggero insieme, che ridesta l’assenza del mondo della coscienza estetica coincide con il formarsi mentre lo evoca. Poldelmengo sa bene che l’arte dell’estetica e in particolare dell’estetica in quanto compensa l’individuo moderno della perdita di filosofia dell’arte, con una filosofia e dunque mondo, gli restituisce un pensiero ludico; egli con un’ontologia specifica dell’oggetto estetico. rammenta tuttavia simbolicamente e anche Potremmo dire che la nascita della coscienza malinconicamente che l’arte ha perduto forse per estetica coincide cosí fatalmente con la cosiddetta sempre quell’universo solare cui era destinata. «morte dell’arte». Tematizzare l’arte e l’arte Non a caso fra le opere di Poldelmengo troviamo soltanto significa infatti separarla dalla vita e scale che tornano su se stesse quasi a segnalare condannarla a una lenta e raffinata estinzione. ironicamente l’ascesa impossibile. A partire da Hegel abbiamo in particolare a che Che cosa significa esperienza estetica? L’esperienza fare con la consapevolezza tragica del tramonto di estetica si configura come un’esperienza della un’esperienza comune e condivisa dell’opera d’arte sterilità dell’immagine che viene modernamente che ha il suo riscontro nella tragedia e nell’arte ridotta a uno statuto solo contemplativo, privo di 52 / 53 influenza sul mondo. La storia dell’esperienza L’opera di Poldelmengo incrocia criticamente estetica è una storia di deprivazione dell’immagine questo territorio, approfittando invece di un che viene mortificata quanto alle sue virtualità. altro orientamento largamente presente nell’arte Tra l’opera e il fruitore viene modernamente a contemporanea: è la poetica dei materiali, instaurarsi una relazione di reciproca estraneità quella della sedimentazione dei segni e delle che sottintende un’affinità impossibile. È questo tracce della natura nel corpo sensibile dell’opera. in fondo il segreto della seduzione artistica che È la reviviscenza di un’altra storia parallela che si annunzia in Kierkegaard, in Enten-Eller, nella viene raccolta nella natura e depositata nell’arte. descrizione dello stadio estetico per cui Don È la riscoperta che la materia è autonomamente Giovanni affronta l’esperienza con la donna che capace di significare, che essa recita una storia di volta in volta è oggetto del suo desiderio come di segni e contiene un deposito di tempi che non un’esperienza unica e assolutamente irripetibile, si riassumono e non si lasciano erodere dalla ineffabile nella sua bellezza, preziosa come storia fastosa della nostra specie. Poldelmengo ci una gemma nella sua irripetibile perfezione. dona opere che sono insieme e paradossalmente È un’esperienza che si coagula nell’attimo, e forme nuove e archetipe, che utilizzano materiali che solo in un attimo si consuma. È un’estrema molto diversi fra loro: legno, cera d’api, vetro, raffinatezza congiunta a un’intensa partecipazione ferro, carta. Esse sono fortemente evocative, e a una fragile precarietà quella che si schiude cosí richiamano l’originario e i suoi tipi, e lo fanno nell’esperienza estetica; ma ecco che essa si fa, con un’eleganza e una freschezza che le rende per contro, testimone di una dispersione altrettanto insieme oggetti ornamentali e modelli di una estrema, di un indefinito variegato dissolversi della razionalità del mondo che la nostra coscienza compagine dell’io, che non riesce a trovare in se troppo supponente ha appannato. stesso continuità alcuna. Esperienza infine, quella Abbiamo dunque a che fare con arte molto della seduzione estetica kierkegaardiana, che meditata che tuttavia non rinunzia alla spontaneità privilegia, come testimoniano le carte del Diario di del gesto, alla freschezza del tratto creativo. un seduttore che chiude la prima parte di Enten- È quanto testimoniano, fra l’altro, e forse in Eller, non il possesso reale, ma l’immagine. particolare, come già si diceva, i disegni e i Quella della coscienza estetica è dunque bozzetti densi di una vita movimentata e astratta. fondamentalmente un’esperienza straniata, che Essa ravviva, con la fugacità del segno, la memoria ha necessità di riorganizzare il proprio senso della fugacità del mondo. Ma, insieme, il riproporsi stabilendo una connessione estrinseca tra gli eventi, di schemi simbolici potenti ci rammenta che quella fornita dalla coscienza storica. La coscienza bisognerebbe guadare il fiume in senso inverso estetica e quella storica riflettono dunque un’unica per riaprire il grande capitolo della bellezza come esperienza di estraniazione che viene testimoniata predicato del mondo e non solo come malinconia dal nesso fornito agli eventi non sulla base delle dell’Io. loro intrinseche caratteristiche, ma su quella della successione anonima prevista dalla serie temporale. La successione ordina infatti gli eventi e le opere d’arte dopo che esse sono state estrapolate dal loro contesto vivente. 54 / 55 Massimo Poldelmengo: th e Experience of Art Federico Vercellone Like any artist who is aware and meditative, However it cannot be that alone, because it would Massimo Poldelmengo is traveling along the entail a very painful chagrin. Poldelmengo knows troubled path of modern aesthetic consciousness. all this well, and intends to react to this situation He is well aware of the apparent fatuousness following a path that we will outline later. that art is condemned to nowadays, but is also Aesthetic consciousness is, in this light, a aware that vanitas has always been a part of distraught and lonely consciousness that closely art’s destiny. Art, as the highest paradigm of dialogues with public consciousness. However, any symbolic expression, always has to deal with experience of beauty and art demands a public its own transience and that of its meanings judgement which is universal, despite its taking as a model of signification, linked to certain place in the secrecy of the heart, a murmur of representational means or models, as well as the consciousness. Poldelmengo is well aware of accepting the unavoidable fleetingness of any such this too: it can be seen in the playful tracing of his signification. This fleetingness, furthermore, makes drawings, their colour, which is vivid and light at any signification more substantial because it is the same time, reawakening the absence of the dangerously suspended from a past moment that world even as it evokes it. Poldelmengo well knows could suddenly crash to the ground at any time. that art compensates modern individuals for the Let’s consider the premises for a moment. The loss of the world, and gives them back playfulness birth of aesthetic consciousness coincides with of thought. However he remembers symbolically the birth of aesthetics: in particular, aesthetics as and with melancholy that art has maybe lost a philosophy of art, having a philosophy, and thus forever the bright universe it was destined to. It is a specific ontology of the aesthetic object. It could no coincidence that Poldelmengo’s work features be argued that the birth of aesthetic consciousness ladders curving over backwards, almost as if to fatally coincides with the so-called «death of art». ironically indicate the impossibility of the ascent. Thematising art, and art alone, means separating it What does aesthetic experience mean? Aesthetic from life and condemning it to a slow and refined experience appears to be the experience of the extinction. Indeed, from Hegel onwards, we are barren nature of the image, that is reduced in dealing with the tragic awareness of the demise of modernity to a merely contemplative status with a common and shared experience of art works with no influence on the world. The history of aesthetic its counterpart in tragedy and classical figurative experience is one of deprivation of the image that art, particular in sculpture. is humiliated in its virtuality. Modernity establishes In this framework art becomes a private experience. a relationship between the artwork and the viewer, one of reciprocal extraneousness that underlies an another parallel history, gathered from nature and impossible kinship. This is the secret of the artistic deposited in art. It is the rediscovery that matter seduction heralded by Kiekegaard, in Either-Or, is autonomously capable of carrying meaning, describing the aesthetic condition whereby Don that it acts out a history of signs and that it holds Juan lives the experience with the woman who is a repository of times that cannot be summarized the object of his desire each time as unique and and cannot be eroded by the lavish history of absolutely unrepeatable, ineffable in its beauty, as our species. Poldelmengo presents artworks that precious as a gem in its singular perfection. It is an are paradoxically and at the same time new and experience that is congealed in a moment and in archetypal forms, using very diverse materials: that moment is consumed. wood, beeswax, glass, iron, paper. They are It is extreme refinement united with intense powerfully evocative, recalling the origins and its participation and a fragile precariousness, that types, with an elegance and candour that makes blooms into an aesthetic experience. At the them simultaneously ornamental objects and same time, conversely, it witnesses a dispersion models of the rationality of the world, which our which is just as extreme, in an indefinably varied presumptuous consciousness has obfuscated. dissolution of the unity of the self, that cannot We are therefore dealing with a very deeply seem to find within itself any continuity. And finally considered art, but one that does not forego the this experience of aesthetic seduction described spontaneity of the gesture, the freshness of the by Kierkegaard favours not the possession of what creative trait. Indeed, the drawings and sketches, is real, but the image, as the papers in Diary of full of animated and abstract life, bear witness to a Seducer at the end of the first part of Either-Or this. Through the fleetingness of its sign, this art demonstrate. refreshes the memory of the fleetingness of the The experience of aesthetic consciousness is world. The re-emergence of powerful symbolic thus fundamentally an alienated one, needing to models also reminds us that we should ford the reorganize its meaning, establishing an extrinsic river in the opposite direction in order to reconsider relationship between events, the one offered by the great question of beauty as a statement about historic consciousness. Aesthetic consciousness the world, and not only as a melancholy of the self. and historic consciousness therefore reflect a single experience of alienation which is witnessed by the connection offered to the events, not because of their intrinsic characteristics, but for the anonymous succession of a temporal sequence. Indeed, a sequence puts events as well as art works in order, after they have been extrapolated from their living context. Poldelmengo’s work critically crosses this territory, exploiting another widespread trend of contemporary art: the poetics of materials, the sedimentation of signs and traces of nature in the living body of the artwork. It’s the revivescence of 56 / 57 Die Erfahrung der Kunst von Massimo Poldelmengo Federico Vercellone Wie jeder bewusste und meditative Künstler so beteiligt Bildhauerei. Kunst wird in diesem neuen Rahmen zu sich auch Massimo Poldelmengo am mühseligen Weg einer privaten Erfahrung. Dennoch kann es nicht nur des modernen ästhetischen Bewusstseins. Er ist sich dies sein, da dies zu einer zu schmerzhaften Demütigung voll im Klaren über die scheinbare Irrelevanz, mit der führte. Poldelmengo weiß all dies und beabsichtigt, auf die Kunst in unserer Zeit verurteilt wird, ist sich aber diese Situation zu reagieren, indem er einem Pfad folgt, auch der Tatsache bewusst, dass Vergeblichkeit Teil zu dem wir später kommen werden. des Schicksals der Kunst in jedem Alter ist. Die Kunst, Das ästhetische Bewusstsein ist aus dieser Sicht ein als höchstes Paradigma des symbolischen Ausdrucks, zerrissenes, einsames Bewußtsein, das sich eher aus rechnet jeweils ab mit ihrer eigenen Begrenztheit, da der Nähe mit dem öffentlichen Bewusstsein konfrontiert. sie als Bedeutungsmodell bestimmten repräsentativen Jede Erfahrung von Schönheit und Kunst ruft, trotz Mitteln und Modellen verbunden ist. Und gemeinsam allem, eine öffentliches, universelles Urteil hervor, so muss sie sich mit der unvermeidlichen Vergänglichkeit sehr es sich auch im Geheimnis eines Herzens oder aller Bedeutung konfrontieren. Eine Vergänglichkeit, die im Flüstern des Bewusstseins verzehrt. Auch dessen ausserdem jede Bedeutsamkeit wesentlicher macht, als ist sich Poldelmengo extrem bewusst, wie auch das diese immer gefährlich diesem Augenblick ausgesetzt ist, Spielerische seiner Skizzen bezeugt, mit ihren gleichsam der plötzlich untergehen könnte. leuchtenden und leichten Farben, die das Fehlen der Lassen Sie uns für einen Moment bei der Prämisse Welt wiedererweckt, während es die Welt beschwört. bleiben. Die Geburt des ästhetischen Bewusstseins Poldelmengo weiß, dass die Kunst das moderne fällt mit der Bildung der Ästhetik und insbesondere Individuum für den Verlust der Welt ausgleicht, ihm der Ästhetik als Philosophie der Kunst zusammen, mit einen spielerischen Gedanken zurückgibt, er erinnert einer Philosophie, und deshalb mit einer spezifischen sich dennoch symbolisch und auch auf melancholische Ontologie des ästhetischen Objekts. Wir könnten sagen, Weise, dass die Kunst vielleicht für immer das sonnige dass die Geburt des ästhetischen Bewusstseins sich so Universum verloren hat, das ihr bestimmt war. Es ist fatal deckt mit dem sogenannten “Tod der Kunst”. Kunst kein Zufall, dass wir in den Werken Poldelmengos und nur Kunst zu thematisieren bedeutet in der Tat sie Treppen finden, die auf sich selbst zurückführen, fast vom Leben zu trennen und sie zu einem langsamen und um ironischerweise auf die Unmöglichkeit des Aufstiegs raffinierten Aussterben zu verurteilen. Seit Hegel haben hinzuweisen. wir mit dem tragischen Bewusstsein des Niedergangs Was bedeutet ästhetische Erfahrung? Die ästhetische einer gemeinsamen Erfahrung des Kunstwerks zu Erfahrung gestaltet sich als eine Erfahrung der tun, der seine Entsprechung in der Tragödie und der Sterilität des Bildes, die modernerweise reduziert wird klassischen bildenden Kunst hat, insbesondere in der auf ein nur kontemplatives Statut, ohne Einfluss auf die Welt. Die Geschichte der ästhetischen Erfahrung Die Arbeit von Poldelmengo kreuzt kritisch dieses ist eine Geschichte der Unfruchtbarkeit des Bildes, Gebiet, unter Ausnutzung einer anderen Orientierung, das hinsichtlich seiner Virtualität gedemütigt wird. die in der zeitgenössischen Kunst weit verbreitet ist: Zwischen dem Werk und seinem Betrachter entsteht Es ist die Poesie der Materialien, die der Sedimentation modernerweise eine Beziehung der gegenseitigen der Zeichen und Spuren der Natur im sensiblen Fremdheit, die eine unmögliche Affinität impliziert. Körper des Werkes. Es ist die Wiederbelebung einer Dies ist im Grunde das Geheimnis der künstlerischen anderen parallelen Geschichte, die in der Natur Verführung, die in Kierkegaard in Entweder-Oder gesammelt und in der Kunst abgelagert wird. Es ist die angekündigt wird, in der Beschreibung des ästhetischen Wiederentdeckung, dass die Materie eigenständig in Stadiums, für das Don Giovanni sich der Erfahrung mit der Lage ist, eine Bedeutung zu haben, dass sie eine der Frau stellt, die jeweils das Objekt seiner Begierde Geschichte von Zeichen rezitiert und ein Lager von Zeit ist, als einzigartige und unwiederholbare Erfahrung, beinhaltet, das man nicht zusammenfassen kann und erhaben in ihrer Schönheit, kostbar wie ein Edelstein das sich nicht konsumieren lässt durch die prunkvolle in ihrer absoluten Perfektion. Es ist eine Erfahrung, Geschichte unserer Spezies. Poldelmengo gibt uns die im Moment gerinnt und die sich in nur einem Werke, die gleichzeitig und paradoxerweise neue Moment verbraucht. Es ist eine extreme Raffinesse Formen und Archetypen sind, die sehr unterschiedliche vereint mit einer intensiven Teilnahme und einer fragilen Materialien verwenden: Holz, Bienenwachs, Glas, Unsicherheit, die sich so öffnet in der ästhetischen Eisen, Papier. Diese sind sehr eindrucksvoll und Erfahrung. Aber jetzt wird diese zum Zeugen einer weisen auf das Original und seine Typen hin, und sie ebenso extremen Dispersion, einer nicht definierten, tun dies mit einer Eleganz und Frische, die sie sowohl vielfältigen Auflösung des Ich-Gefüges, die in sich selbst zu ornamentalen Objekten als auch zu Modellen keinerlei Kontinuität findet. Am Ende ist dies ein Erlebnis von Rationalität der Welt werden lässt, die unser zu Kierkegaardscher ästhetischer Verführung, die nicht den hochmütiges rechthaberisches Gewissen getrübt haben. tatsächlichen Besitz bevorzugt, sondern das Bild, wie die Wir haben daher mit einer sehr reflektierten Kunst Seiten des Tagebuch eines Verführers bezeugen, die den zu tun, die dennoch nicht auf die Spontaneität der ersten Teil von Entweder-Oder abschließen. Geste oder auf die Frische der kreativen Strecke Die Erfahrung des ästhetischen Bewusstseins ist verzichtet. Wie schon erwähnt, bezeugen dies vor also im Grunde eine entfremdete, welche vom allem die Zeichnungen und Skizzen, die voll bewegtem Geschichtsbewusstsein geliefert wird, die ihren und abstraktem Leben sind. Dieses belebt Dank der eigentlichen Sinn neu organisieren muss, durch Vergänglichkeit des Zeichens die Erinnerung an die Erstellung einer extrinsischen Verbindung zwischen Vergänglichkeit der Welt. Aber zugleich erinnert uns den Ereignissen. Das ästhetische und das historische das Wiederauftreten von mächtigen symbolischen Bewusstsein spiegeln also eine einzige Erfahrung Mustern, dass man den Fluss in die entgegengesetzte der Entfremdung wieder, die bezeugt wird durch Richtung betrachten müsste, um das große Kapitel die bereitgestellte Verbindung zwischen den der Schönheit als Prädikat der Welt und nicht nur als Ereignissen, nicht auf der Grundlage ihrer intrinsischen Melancholie des Ego wieder zu öffnen. Eigenschaften, sondern auf der Grundlage der anonymen zeitlichen Abfolge. Die Abfolge bringt die Ereignisse und Kunstwerke in der Tat in eine Ordnung, nachdem sie aus ihrem lebenden Zusammenhang genommen wurden. 58 / 59 L’opera del prima Massimo Poldelmengo 1996–2010 «nell’opera bisogna guardare agli elementi che appartengono al prima e al dopo perché l’opera contiene e annulla il tempo della sua creazione l’opera contiene il tutto da cui togliere e aggiungere in una successione spazio-temporale dinamica l’opera nasce in quel momento perché è già lì ogni opera visibile appartiene al prima come al dopo l’opera è il centro da cui partire per abbandonare il tempo il minimo intervento dà origine all’opera del prima l’opera del dopo deve essere costruita l’opera del prima produce quiete l’opera del dopo produce energia 60 / 61 ogni opera appartiene a quella precedente come questa appartiene alla successiva nella gestualità del segno questo concetto è ben visibile poiché ogni segno è in relazione al successivo e di conseguenza esso è condizione dell’esistenza del primo il progetto pone in essere l’opera del dopo il progetto quindi viene dopo l’opera opera del prima ciò che era prima in un determinato spazio opera del dopo – in assenza di spazio – ciò che viene dopo non esiste nello spazio esiste nel tempo l’artista fugge il misticismo nel momento in cui opera un segno visibile l’opera può essere concentrata in un solo segno esso unificherà l’opera del prima a quella del dopo» The artwork of before Massimo Poldelmengo 1996–2010 «in an artwork one should look at the elements which belong to before and after because the artwork contains and cancels out the time of its creation the artwork contains the whole from which to take away or add on in a dynamic succession of space and time the artwork is born in that moment because it is already there every visible artwork belongs to before as it does to after the artwork is the centre from where one departs to abandon time the slightest intervention creates the artwork of before the artwork of after needs to be made every artwork belongs to the one before it, as that does to the one after it this concept can plainly be seen in the gesture of the sign as every sign is related to that which comes after and therefore it is a condition of the existence of the former a project brings about the artwork of after the project therefore comes after the artwork artwork of before what was before in a given space artwork of after – in the absence of space – what comes after does not exist in space it exists in time the artist shuns mysticism when he makes a visible sign the artwork of before creates tranquillity the artwork can be concentrated in a single sign it will unify the artwork of before the artwork of after creates energy with that of after» 62 / 63 Das Kunstwerk des Vorher Massimo Poldelmengo 1996–2010 «man muss im Kunstwerk die Elemente betrachten, die zum Vorher und Nachher gehören: weil das Werk die Zeit seiner Entstehung enthält und auslöscht das Werk enthält das Ganze von dem man etwas wegnimmt und etwas hinzufügt in einer dynamischen, räumlich-zeitlichen Abfolge das Werk wird in diesem Moment geboren weil es schon da ist jedes sichtbare Werk gehört zum Vorher wie zum Nachher das Werk ist das Zentrum, von dem man aufbricht, um die Zeit zu verlassen jede minimale Intervention lässt die Arbeit des Vorher entstehen das Werk des Nachher muss konstruiert werden das Werk des Vorher produziert Ruhe das Werk des Nachher produziert Energie jedes Werk gehört zu dem vorhergehenden wie dieses zum nächsten gehört in den Gesten des Zeichens ist dieses Konzept deutlich sichtbar, derweil jedes Zeichen in Bezug zum nächsten steht und folglich ist es Bedingung für die Existenz des ersten das Projekt setzt das Werk des Nachher ein das Projekt kommt also nach dem Werk Werk des Vorher das, was vorher in einem gegebenen Raum war Werk des Nachher – in Abwesenheit von Raum – was danach kommt, existiert nicht im Raum es existiert in der Zeit der Künstler flieht die Mystik in dem Moment, in dem er ein sichtbares Zeichen schafft das Werk kann zusammengefasst werden in einem einzigen Zeichen dies wird das Werk des Vorher mit dem Werk des Nachher einen» Le opere / The art works / Die Waerke 1 Pietra blu, legno, ferro, marmo / Blue Stone, Wood, Iron, Marble / Blauer Stein, Holz, Eisen, Marmor 1988 pietra, legno, ferro, travertino, vetro / stone, wood, iron, travertine marble, glass / Stein, Holz, Eisen, Marmor, Glas cm 24 x 121 x 3 66 / 67 2 Trittico / Triptych / Triptychon 1988 ferro, vetro, pigmenti / iron, glass, pigments / Eisen, Glas, Pigmente cm 100 x 150 x 3 68 / 69 3 Il tempo di Canova / The Time of Canova / Die Zeit von Canova 1992 ferro, vetro, legno, carta / iron, glass, wood, paper / Eisen, Glas, Holz, Papier cm 138 x 91 x 11 70 / 71 4 Dittico del tempo / Diptych of Time / Diptychon der Zeit 1992 tecnica mista su carta da lettere / mixed media on letter writing paper / gemischte Technik auf Briefpapier mm 440 x 590 72 / 73 5 Scala / Ladder / Leiter 1992 ferro, vetro, pellicola fotografica / iron, glass, photographic film / Eisen, Glas, Filmrolle cm 230 x 60 x 60 74 / 75 6 Totem 1993 legno, vetro, ferro, pellicola fotografica / wood, glass, iron, photographic film / Holz, Glas, Eisen, Filmrolle cm 233 x 87,5 x 10 76 / 77 7 Sequenze / Sequences / Sequenzen 1994 ferro, vetro, Polatransfer / iron, glass, Polatransfer / Eisen, Glas, Polatransfer cm 212 x 101 x 56 78 / 79 8 Curva del tempo / Curve of Time / Zeitkurve 1994 tecnica mista su carta, pellicola fotografica / mixed media on paper, photographic film / gemischte Technik auf Papier, Filmrolle mm 600 x 500 80 / 81 9 Il tempo monta / Time Increases / Die Zeit steigt 1994 tecnica mista su carta, pellicola fotografica / mixed media on paper, photographic film / gemischte Technik auf Papier, Filmrolle mm 600 x 500 82 / 83 10 Scala / Ladder / Leiter 1994 tecnica mista su carta, pellicola fotografica / mixed media on paper, photographic film / gemischte Technik auf Papier, Filmrolle mm 700 x 550 84 / 85 11 L’opera è il centro / The Artwork is the Centre / Das Werk ist das Zentrum 1996-2012 legno, neon, pellicola fotografica / wood, neon, photographic film / Holz, Neon, Filmrolle cm 130 x 130 x 5 86 / 87 12 Grande libro / Large Book / Großes Buch 1996 ferro, vetro / iron, glass / Eisen, Glas cm 83 x 83 x 4 88 / 89 13 1996 Libro / Book / Buch ferro, gomma, velluto, carta / iron, rubber, velvet, paper / Eisen, Gummi, Samt, Papier cm 29,7 x 21 x 1 90 / 91 14 Scala / Ladder / Leiter 2001 acciaio inox, legno brunito / stainless steel, burnished wood / rostfreies Stahl, poliertes Holz cm 240 x 60 x 124 92 / 93 15 Senza titolo / Untitled / Ohne Titel 2004 tecnica mista su carta / mixed media on paper / gemischte Technik auf Papier mm 700 x 500 94 / 95 16 Progetto per fonte battesimale / Design for Baptismal Font / Projekt für einen Taufstein 2006-07 tecnica mista su carta / mixed media on paper / gemischte Technik auf Papier mm 770 x 570 96 / 97 17 Tempo / Time / Zeit 2008 tecnica mista su carta / mixed media on paper / gemischte Technik auf Papier mm 700 x 500 98 / 99 18 Pesce / Fish / Fisch 2010 ferro, legno, foglia d’oro / iron, wood, gold leaf / Eisen, Holz, Blattgold cm 33 x 33 x 4,2 100 / 101 19 L’opera del prima / The Artwork of Before / Das Werk des Vorher 2010 tecnica mista su carta, legno / mixed media on paper, wood / gemischte Technik auf Papier, Holz cm 33 x 33 x 4 102 / 103 104 / 105 20 Trittico / Triptych / Triptychon 2010 combustione su carta / combustion on paper / Verbrennung auf Papier mm 230 x 690 21 Leggio / Lectern / Notenständer 2010 ferro, carta, foglia d’oro, gomma / iron, paper, gold leaf, rubber / Eisen, Papier, Blattgold, Gummi cm 124 x 56 x 32 106 / 107 108 / 109 22 Trittico / Tryptych / Triptychon 2010 tecnica mista su carta, ferro, vetro, foglia d’oro / mixed media on paper, iron, glass, gold leaf / gemischte Technik auf Papier, Eisen, Glas, Blattgold cm 41 x 156 x 3 23 2010 Canova tecnica mista su carta / mixed media on paper / gemischte Technik auf Papier mm 560 x 760 110 / 111 24 Crocifissione / Crucifixion / Kreuzigung 2011 legno, ferro, vetro di Murano / wood, iron, Murano glass / Holz, Eisen, Murano Glas cm 290 x 73 x 66 112 / 113 25 XVI 2012 ferro con taglio al laser / iron with laser cut / mit Laser zerschnittenes Eisen cm 215 x 209 x 141 114 / 115 26 Incontro / Encounter / Treffen 2013 ferro, foglia d’oro / iron, gold leaf / Eisen, Blattgold cm 65,5 x 51 x 59,8 116 / 117 27 Casa / House / Haus 2013 tecnica mista su carta / mixed media on paper / gemischte Technik auf Papier mm 700 x 500 118 / 119 28 Doppio / Double / Doppelt 2013 tecnica mista su carta / mixed media on paper / gemischte Technik auf Papier mm 765 x 560 120 / 121 29 Crocifissione / Crucifixion / Kreuzigung 2013 tecnica mista su carta / mixed media on paper / gemischte Technik auf Papier mm 765 x 575 122 / 123 30 Due / Two / Zwei 2013 legno, ferro, vetro / wood, iron, glass / Holz, Eisen, Glas cm 234 x 39 x 52,5 124 / 125 Apparati / References Referenzen a cura di / by / herausgegeben von Stefano Chiarandini, Alice Collavin Catalogo delle opere / Catalogue of the Works / Katalog der Werke 1 2 3 5 Pietra blu, legno, ferro, marmo / Blue Stone, Wood, Iron, Marble / Blauer Stein, Holz, Eisen, Marmor Trittico / Triptych / Triptychon Il tempo di Canova / The Time of Canova / Die Zeit von Canova Scala / Ladder / Leiter 1988 pietra, legno, ferro, travertino, vetro / stone, wood, iron, travertine marble, glass / Stein, Holz, Eisen, Marmor, Glas cm 24 x 121 x 3 quattro elementi / four elements / vier Elemente non firmato, non datato / unsigned, undated / unsigniert, undatiert Fondazione Musei Civici di Venezia – Galleria Internazionale d’Arte Moderna Ca’ Pesaro (inv. 1167 BA) Provenienza / Provenance / Herkunft -- Acquisito dal Comune di Venezia, attraverso la borsa di studio vinta dall’artista, nell’ambito della rassegna Arteveneto 73 a Mostra collettiva Bevilacqua La Masa, 1989 / Acquired by the Comune di Venezia, throught the study grant won by the artist at Arteveneto, 73rd group exhibition at Bevilacqua La Masa, 1989 / Erworben von der Stadt Venedig durch das vom Künstler auf der 73. Sammelausstellung Arteveneto in Bevilacqua La Masa gewonnene Stipendium, 1989 Esposizioni / Exhibitions / Ausstellungen -- Arteveneto 73a Mostra collettiva Bevilacqua La Masa, Venezia, Fondazione Bevilacqua La Masa, 22 dicembre 1988 – 23 gennaio 1989 Bibliografia / Bibliography / Bibliografie -- Civici Musei Veneziani d’Arte e di Storia, 1988, p. 53 -- Arteveneto 73a Mostra collettiva Bevilacqua La Masa, 1988, pp. 39, 57 -- Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro. La scultura, 2006, p. 231 128 / 129 1988 ferro, vetro, pigmenti / iron, glass, pigments / Eisen, Glas, Pigmente cm 100 x 150 x 3 firmato e datato sul verso «Poldelmengo 88» / signature and date «Poldelmengo 88» on the back / signiert und datiert auf der Rückseite «Poldelmengo 88» collezione dell’artista / collection of the artist / Sammlung des Künstlers Esposizioni / Exhibitions / Ausstellungen -- Arteveneto 73a Mostra collettiva Bevilacqua La Masa, Venezia, Fondazione Bevilacqua La Masa, 22 dicembre 1988 – 23 gennaio 1989 -- Massimo Poldelmengo, Pordenone, Associazione Culturale “la roggia”, 20 gennaio – 2 febbraio 1990 -- Percorsi. Mostra d’arte contemporanea, Campolongo al Torre (Udine), Sede Municipale, 23 settembre – 30 novembre 2007 1992 ferro, vetro, legno, carta / iron, glass, wood, paper / Eisen, Glas, Holz, Papier cm 138 x 91 x 11 firmato e datato sul verso «Poldelmengo 92» / signature and date «Poldelmengo 92» on the back / signiert und datiert auf der Rückseite «Poldelmengo 92» collezione privata / private collection / private Sammlung Esposizioni / Exhibitions / Ausstellungen -- Massimo Poldelmengo, Pordenone, Centro d’Arte Grigoletti, 1992 -- Questo l’ho fatto io! Massimo Poldelmengo. Negli spazi del sacro, Udine, Galleria d’Arte Moderna di Udine, 5 luglio – 30 agosto 2010 Dittico del tempo / Diptych of Time / Diptychon der Zeit Bibliografia / Bibliography / Bibliografie tecnica mista su carta da lettere / mixed media on letter writing paper / gemischte Technik auf Briefpapier -- A. Del Puppo, 2008, pp. 693, 696 ferro, vetro, pellicola fotografica / iron, glass, photographic film / Eisen, Glas, Filmrolle cm 230 x 60 x 60 firmato sulla pellicola fotografica «Poldelmengo» / signed on the photographic film «Poldelmengo» / signiert auf der Filmrolle «Poldelmengo» collezione privata / private collection / private Sammlung Esposizioni / Exhibitions / Ausstellungen -- Massimo Poldelmengo, Venezia, Galleria Totem – Il Canale, 1992 -- Massimo Poldelmengo. Scale , Pordenone, Galleria Sagittaria, 17 febbraio – 1 aprile 2001 Bibliografia / Bibliography / Bibliografie -- Massimo Poldelmengo. Scale , 2001, p. 38 4 -- Questo l’ho fatto io! Massimo Poldelmengo. Negli spazi del sacro, Udine, Galleria d’Arte Moderna di Udine, 5 luglio – 30 agosto 2010 -- Massimo Poldelmengo, 2007, p. 141 1992 1992 cm 440 x 590 due elementi / two elements / zwei Elemente firmato e datato sul recto in basso a destra «Poldelmengo 92» / signed and dated «Poldelmengo 92» on the front, bottom right corner / signiert und datiert «Poldelmengo 92» in der unteren rechten Ecke Regione Friuli Venezia Giulia (inv. 64444) Esposizioni / Exhibitions / Ausstellungen -- Massimo Poldelmengo, Pordenone, Centro d’Arte Grigoletti, 1992 6 Totem 1993 legno, vetro, ferro, pellicola fotografica / wood, glass, iron, photographic film / Holz, Glas, Eisen, Filmrolle cm 233 x 87,5 x 10 firmato sulla pellicola fotografica «Poldelmengo» / signed on the photographic film «Poldelmengo» / signiert auf der Filmrolle «Poldelmengo» collezione privata / private collection / private Sammlung Esposizioni / Exhibitions / Ausstellungen -- Contemporanea/mente , Trieste, Museo Revoltella, 19 dicembre 2012 – 15 marzo 2013 7 9 12 13 Sequenze / Sequences / Sequenzen Il tempo monta / Time Increases / Die Zeit steigt Grande libro / Large Book / Großes Buch Libro / Book / Buch 1994 1994 1996 ferro, vetro, Polatransfer / iron, glass, Polatransfer / Eisen, Glas, Polatransfer tecnica mista su carta, pellicola fotografica / mixed media on paper, film / gemischte Technik auf Papier, Filmrolle ferro, vetro / iron, glass / Eisen, Glas cm 212 x 101 x 56 firmato sul verso delle Polatransfer «Poldelmengo» / signature «Poldelmengo» on the back of Polatransfer / signiert auf der Rückseite Polatransfer «Poldelmengo» collezione dell’artista / collection of the artist / Sammlung des Künstlers Esposizioni / Exhibitions / Ausstellungen -- Massimo Poldelmengo. Diurnale, Pordenone, Associazione Culturale “la roggia”, 9 luglio 1994 -- Metaforiche razionalità in Hicetnunc ’95. Rassegna d’arte contemporanea in tre centri storici del pordenonesi, San Vito al Tagliamento (Pordenone), Chiesa di San Lorenzo, 3 – 25 giugno 1995 mm 600 x 500 firmato e datato sul recto in basso a destra «Poldelmengo 94» / signed and dated «Poldelmengo 94» on the front, bottom right corner / signiert und datiert «Poldelmengo 94» in der unteren rechten Ecke Fondazione Concordia 7 (Pordenone) Provenienza / Provenance / Herkunft -- Donato dall’artista, 2001 / Donated by the artist, 2001 / Geschenkt vom Künstler, 2001 8 Curva del tempo / Curve of Time / Zeitkurve 1994 tecnica mista su carta, pellicola fotografica / mixed media on paper, film / gemischte Technik auf Papier, Filmrolle mm 600 x 500 firmato e datato sul recto in basso a destra «Poldelmengo 94» / signed and dated «Poldelmengo 94» on the front, bottom right corner / signiert und datiert «Poldelmengo 94» in der unteren rechten Ecke Museo Civico d’Arte di Pordenone – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea “Armando Pizzinato” (inv. 1508) Provenienza / Provenance / Herkunft -- Acquistato dal Museo Civico d’Arte di Pordenone dall’artista, 2005 / Acquired from the artist by the Museo Civico d’Arte in Pordenone, 2005 / Durch das Museo Civico d’Arte in Pordenone erworben vom Künstler, 2005 Esposizioni / Exhibitions / Ausstellungen -- Frammenti di* segno, Pordenone, Palazzo Gregoris, 18 dicembre 2004 – 9 gennaio 2005 Bibliografia / Bibliography / Bibliografie -- Massimo Poldelmengo. Frammenti di*segno, 2004, pp. 7-8 firmato sul verso «Poldelmengo» / signature «Poldelmengo» on the back / signiert der Rückseite «Poldelmengo» Civici Musei di Udine – Casa Cavazzini Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Udine (inv. 1399) Provenienza / Provenance / Herkunft -- Acquistato dai Musei Civici di Udine da Artestudio Clocchiatti, 1998 / Acquired by Musei Civici di Udine from Artestudio Clocchiatti, 1998 / Erworben von den Musei Civici Udine von Artestudio Clocchiatti, 1998 Bibliografia / Bibliography / Bibliografie Esposizioni / Exhibitions / Ausstellungen -- La collezione Concordia 7. Arte dalla storia del Centro Culturale Casa Antonio Zanussi Pordenone, 2011, p. 270 -- Massimo Poldelmengo in Hicetnunc ‘92, San Vito al Tagliamento (Pordenone), Torre Scaramuccia, 27 giugno – 12 luglio 1992 10 -- Nuove contaminazioni: architettura, arte, design, fotografia, museo, città, territorio, Udine, Galleria d’Arte Moderna di Udine, Chiesa di San Francesco, Galleria Artesegno, Artestudio Clocchiatti, Galleria Colussa, Galleria Plurima, 28 giugno – 18 agosto 1996 Bibliografia / Bibliography / Bibliografie -- A. Bertani, 1995, pp. 28-29 cm 83 x 83 x 4 Scala / Ladder / Leiter 1994 tecnica mista su carta, pellicola fotografica / mixed media on paper, film / gemischte Technik auf Papier, Filmrolle mm 700 x 550 firmato e datato sul recto in basso a destra «Poldelmengo 94» / signed and dated «Poldelmengo 94» on the front, bottom right corner / signiert und datiert «Poldelmengo 94» in der unteren rechten Ecke Provincia di Pordenone (inv. 27231) 11 L’opera è il centro / The Artwork is the Centre / Das Werk ist das Zentrum 1996-2012 legno, neon, pellicola fotografica / wood, neon, photographic film / Holz, Neon, Filmrolle cm 130 x 130 x 5 firmato e datato sul verso «Poldelmengo 96/2012» / signature and date «Poldelmengo 96/2012» on the back / signiert und datiert auf der Rückseite «Poldelmengo 96/2012» collezione privata / private collection / private Sammlung Esposizioni / Exhibitions / Ausstellungen -- L’Opera è il centro, Udine, Artestudio Clocchiatti, 26 ottobre – 28 novembre 1996 -- Contemporanea/mente, Trieste, Museo Revoltella, 19 dicembre 2012 – 15 marzo 2013 -- L’Opera è il centro , Udine, Artestudio Clocchiatti, 26 ottobre – 28 novembre 1996 -- Questo l’ho fatto io! Massimo Poldelmengo. Negli spazi del sacro, Udine, Galleria d’Arte Moderna di Udine, 5 luglio – 30 agosto 2010 Bibliografia / Bibliography / Bibliografie -- A. Bertani, 1992 -- Arte del Friuli Venezia Giulia in Consiglio Regionale, 1998, pp. 15-17, 25-28 -- I. Reale, 2000, p. 107 1996 ferro, gomma, velluto, carta / iron, rubber, velvet, paper / Eisen, Gummi, Samt, Papier cm 29,7 x 21 x 1 firmato e datato in basso a destra nell’ultima pagina interna «Poldelmengo 96» / signed and dated on the bottom right corner of last page «Poldelmengo 96» / signiert und datiert «Poldelmengo 96» unten rechts auf der letzten Seite collezione dell’artista / collection of the artist / Sammlung des Künstlers Esposizioni / Exhibitions / Ausstellungen -- Bibliotec/arte – infiltrazioni estetiche libri da guardare tra libri da leggere, Cordovado (Pordenone), 17 giugno – 31 agosto 2011 14 Scala / Ladder / Leiter 2001 acciaio inox, legno brunito / stainless steel, burnished wood / rostfreies Stahl, poliertes Holz cm 240 x 60 x 124 non firmato, non datato / unsigned, undated / unsigniert, undatiert Fondazione “Ado Furlan” (Spilimbergo) Provenienza / Provenance / Herkunft -- Acquistato dalla Fondazione “Ado Furlan” dall’artista, 2010 / Acquired from the artist by the Fondazione “Ado Furlan”, 2010 / Durch das Fondazione “Ado Furlan” erworben vom Künstler, 2010 Esposizioni / Exhibitions / Ausstellungen -- Massimo Poldelmengo. Scale , Pordenone, Galleria Sagittaria, 17 febbraio – 1 aprile 2001 -- Massimo Poldelmengo. Da uno spazio all’altro, Udine, Artestudio Clocchiatti, 5 aprile – 10 maggio 2003. -- Premio In Sesto. Massimo Poldelmengo, Pordenone, Fondazione “Ado Furlan”, 9 ottobre – 10 dicembre 2010 -- Percorsi nella scultura italiana, Spilimbergo (Pordenone), Palazzo Tadea, Spazi Espositivi permanenti, 2011 – 2013 Bibliografia / Bibliography / Bibliografie -- Massimo Poldelmengo. Scale , 2001, pp. 10-12 15 17 19 21 Senza titolo / Untitled / Ohne Titel Tempo / Time / Zeit L’opera del prima / The Artwork of Before / Das Werk des Vorher Leggio / Lectern / Notenständer 2004 tecnica mista su carta / mixed media on paper / gemischte Technik auf Papier mm 700 x 500 firmato e datato sul recto in basso a destra «Poldelmengo 2004» / signed and dated «Poldelmengo 2004» on the front, bottom right corner / signiert und datiert «Poldelmengo 2004» in der unteren rechten Ecke Museo Civico d’Arte di Pordenone – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea “Armando Pizzinato” (inv. 1510) Provenienza / Provenance / Herkunft -- Donato dall’artista, 2006 / Donated by the artist 2006 / Geschenkt vom Künstler, 2006 Esposizioni / Exhibitions / Ausstellungen -- Massimo Poldelmengo. Frammenti di*segno, Pordenone, Palazzo Gregoris, 18 dicembre 2004 – 9 gennaio 2005 2008 tecnica mista su carta / mixed media on paper / gemischte Technik auf Papier mm 700 x 500 firmato e datato sul recto in basso a destra «Poldelmengo 08» / signed and dated «Poldelmengo 08» on the front, bottom right corner / signiert und datiert «Poldelmengo 08» in der unteren rechten Ecke collezione dell’artista / collection of the artist / Sammlung des Künstlers Esposizioni / Exhibitions / Ausstellungen -- Maestri a Nordest. Seconda rassegna biennale d’arte contemporanea, San Giovanni di Casarsa (Pordenone), Centro Comunitario – Area Festeggiamenti, 7 – 24 giugno 2012 16 Progetto per fonte battesimale / Design for Baptismal Font / Projekt für einen Taufstein 2006-07 tecnica mista su carta / mixed media on paper / gemischte Technik auf Papier mm 770 x 570 firmato sul recto in basso a destra «Poldelmengo» ed intitolato e datato sul verso «Progetto per fonte battesimale 2006/07» / signed on the front, bottom right corner «Poldelmengo»; title and date «Progetto per fonte battesimale 2006/07» on the back / signiert auf der Vorderseite unten rechts «Poldelmengo», Titel und Datum auf der Rückseite «Progetto per fonte battesimale 2006/07» Università degli Studi di Udine Provenienza / Provenance / Herkunft -- Donato dall’artista, 2008 / Donated by the artist, 2008 / Geschenkt vom Künstler, 2008 Esposizioni / Exhibitions / Ausstellungen -- Artisti del Novecento per Uniud, Udine, Università degli Studi di Udine, Aula Magna, ottobre – novembre 2008 130 / 131 tecnica mista su carta, legno / mixed media on paper, wood / gemischte Technik auf Papier Holz cm 33 x 33 x 4 firmato e datato sul verso «Poldelmengo 2010» / signature and date «Poldelmengo 2010» on the back / signiert und datiert auf der Rückseite «Poldelmengo 2010» collezione dell’artista / collection of the artist / Sammlung des Künstlers Esposizioni / Exhibitions / Ausstellungen -- Arte, architettura e liturgia , Motta di Livenza (Treviso), La Castella, 12 marzo – 25 aprile 2010 2010 ferro, carta, foglia d’oro, gomma / iron, paper, gold leaf, rubber / Eisen, Papier, Blattgold, Gummi cm 124 x 56 x 32 firmato e datato sul verso «Poldelmengo 2010» / signature and date «Poldelmengo 2010» on the back / signiert und datiert auf der Rückseite «Poldelmengo 2010» collezione dell’artista / collection of the artist / Sammlung des Künstlers Esposizioni / Exhibitions / Ausstellungen -- Massimo Poldelmengo, Venezia, Galleria Totem – Il Canale, 22 maggio – 30 giugno 2010 -- Massimo Poldelmengo, Venezia, Galleria Totem – Il Canale, 22 maggio – 30 giugno 2010 -- Questo l’ho fatto io! Massimo Poldelmengo. Negli spazi del sacro, Udine, Galleria d’Arte Moderna di Udine, 5 luglio – 30 agosto 2010 -- Questo l’ho fatto io! Massimo Poldelmengo. Negli spazi del sacro, Udine, Galleria d’Arte Moderna di Udine, 5 luglio – 30 agosto 2010 -- Libri di_versi 3, Portogruaro (Venezia), Galleria Comunale d’Arte Contemporanea “Ai Molini”, 9 – 24 luglio 2011 Pesce / Fish / Fisch 20 2010 Trittico / Triptych / Triptychon -- Contemporanea/mente , Gradisca d’Isonzo (Gorizia), Galleria Regionale d’Arte Contemporanea “Luigi Spazzapan”, 21 settembre – 18 novembre 2012 ferro, legno, foglia d’oro / iron, wood, gold leaf / Eisen, Holz, Blattgold 2010 Bibliografia / Bibliography / Bibliografie -- Maestri a Nordest. Seconda rassegna biennale d’arte contemporanea, 2012 Bibliografia / Bibliography / Bibliografie -- Massimo Poldelmengo. Frammenti di*segno, 2004, p. 6 2010 18 cm 33 x 33 x 4,2 intitolato, firmato e datato sul verso «Pesce Poldelmengo 2010» / title, signature and date «Pesce Poldelmengo 2010» on the back / signiert und datiert auf der Rückseite «Pesce Poldelmengo 2010» collezione privata / private collection / private Sammlung Esposizioni / Exhibitions / Ausstellungen -- Questo l’ho fatto io! Massimo Poldelmengo. Negli spazi del sacro, Udine, Galleria d’Arte Moderna di Udine, 5 luglio – 30 agosto 2010 -- Venti d’arte in Friuli Venezia Giulia: ieri ed oggi, Manzano (Udine), Antico Foledôr “Boschetti della Torre”, 25 settembre – 8 dicembre 2010 -- Contemporanea/mente , Gradisca d’Isonzo (Gorizia), Galleria Regionale d’Arte Contemporanea “Luigi Spazzapan”, 21 settembre – 18 novembre 2012 Bibliografia / Bibliography / Bibliografie -- A. Del Puppo, 2010, p. 74 combustione su carta / combustion on paper / Verbrennung auf Papier mm 230 x 690 tre elementi / three elements / drei Elemente firmati e datati sul recto in basso a destra «Poldelmengo 10» e numerati in basso a sinistra «I», «II», «III» / signed and dated «Poldelmengo 10» on the front, bottom right corner and numbered «I», «II», «III» on bottom left / signiert und datiert «Poldelmengo 10» auf der Vorderseite unten rechts und nummeriert unten links «I», «II», «III» collezione dell’artista / collection of the artist / Sammlung des Künstlers Esposizioni / Exhibitions / Ausstellungen -- Massimo Poldelmengo, Venezia, Galleria Totem – Il Canale, 22 maggio – 30 giugno 2010 -- Questo l’ho fatto io! Massimo Poldelmengo. Negli spazi del sacro, Udine, Galleria d’Arte Moderna di Udine, 5 luglio – 30 agosto 2010 -- Maestri a Nordest. Seconda rassegna biennale d’arte contemporanea, San Giovanni di Casarsa (Pordenone), Centro Comunitario – Area Festeggiamenti, 7 – 24 giugno 2012 Bibliografia / Bibliography / Bibliografie -- Libri di_versi 3, 2011 22 Trittico / Tryptych / Triptychon 2010 tecnica mista su carta, ferro, vetro, foglia d’oro / mixed media on paper, iron, glass, gold leaf / gemischte Technik auf Papier, Eisen, Glas, Blattgold cm 41 x 156 x 3 tre elementi / three elements / drei Elemente firmato sul recto in basso a destra «Poldelmengo» / signed «Poldelmengo» on the front, bottom right corner / signiert «Poldelmengo» in der unteren rechten Ecke collezione dell’artista / collection of the artist / Sammlung des Künstlers Esposizioni / Exhibitions / Ausstellungen -- Massimo Poldelmengo, Venezia, Galleria Totem – Il Canale, 22 maggio – 30 giugno 2010 -- Questo l’ho fatto io! Massimo Poldelmengo. Negli spazi del sacro, Udine, Galleria d’Arte Moderna di Udine, 5 luglio – 30 agosto 2010 -- Contemporanea/mente, Gradisca d’Isonzo (Gorizia), Galleria Regionale d’Arte Contemporanea “Luigi Spazzapan”, 21 settembre – 18 novembre 2012 23 25 28 Canova XVI Doppio / Double / Doppelt 2010 2012 2013 tecnica mista su carta / mixed media on paper / gemischte Technik auf Papier ferro con taglio al laser / iron with laser cut / mit Laser zerschnittenes Eisen tecnica mista su carta / mixed media on paper / gemischte Technik auf Papier mm 560 x 760 cm 215 x 209 x 141 mm 765 x 560 firmato e datato sul verso «Poldelmengo 2010» / signature and date «Poldelmengo 2010» on the back / signiert und datiert auf der Rückseite «Poldelmengo 2010» non firmato, non datato / unsigned, undated / unsigniert, undatiert non firmato, non datato / unsigned, undated / unsigniert, undatiert collezione dell’artista / collection of the artist / Sammlung des Künstlers collezione dell’artista / collection of the artist / Sammlung des Künstlers collezione dell’artista / collection of the artist / Sammlung des Künstlers Esposizioni / Exhibitions / Ausstellungen -- Massimo Poldelmengo, Venezia, Galleria Totem – Il Canale, 22 maggio – 30 giugno 2010 -- Questo l’ho fatto io! Massimo Poldelmengo. Negli spazi del sacro, Udine, Galleria d’Arte Moderna di Udine, 5 luglio – 30 agosto 2010 Esposizioni / Exhibitions / Ausstellungen -- Giardini d’arte. Dieci anni, Pordenone, 29 giugno – 31 agosto 2012 Bibliografia / Bibliography / Bibliografie 29 Crocifissione / Crucifixion / Kreuzigung -- Poldelmengo Massimo (Pordenone, 1964), 2012, p. 21 2013 26 mm 765 x 575 tecnica mista su carta / mixed media on paper / gemischte Technik auf Papier -- Contemporanea/mente , Trieste, Museo Revoltella, 19 dicembre 2012 – 15 marzo 2013 Incontro / Encounter / Treffen 2013 firmato e datato sul recto in basso a destra «Poldelmengo/13» / signed and dated «Poldelmengo/13» on the front bottom right corner / signiert und datiert «Poldelmengo/13» unten rechts 24 ferro, foglia d’oro / iron, gold leaf / Eisen Blattgold collezione dell’artista / collection of the artist / Sammlung des Künstlers Crocifissione / Crucifixion / Kreuzigung cm 65,5 x 51 x 59,8 2011 legno, ferro, vetro di Murano / wood, iron, Murano glass / Holz, Eisen, Murano Glas cm 290 x 73 x 66 firmato e datato sulla base dell’opera «Poldelmengo/13» / signed and dated «Poldelmengo/13» on the base / signiert und datiert «Poldelmengo/13» an der Basis des Werks collezione dell’artista / collection of the artist / Sammlung des Künstlers 30 Due / Two / Zwei 2013 legno, ferro, vetro / wood, iron, glass / Holz, Eisen, Glas firmato e datato sulla base dell’opera «Poldelmengo 11» / signed and dated «Poldelmengo 11» on the base / signiert und datiert «Poldelmengo 11» an der Basis des Werks 27 non firmato, non datato / unsigned, undated / unsigniert, undatiert Casa / House / Haus collezione dell’artista / collection of the artist / Sammlung des Künstlers 2013 collezione privata / private collection / private Sammlung Esposizioni / Exhibitions / Ausstellungen tecnica mista su carta / mixed media on paper / gemischte Technik auf Papier -- Contemporanea/mente , Pordenone, Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea “Armando Pizzinato”, 21 aprile – 21 giugno 2012; Gradisca d’Isonzo (Gorizia), Galleria Regionale d’Arte Contemporanea “Luigi Spazzapan”, 21 settembre – 18 novembre 2012 -- Arte per tre generazioni. Il museo si fa spazio al PArCo, Pordenone, Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea “Armando Pizzinato”, 30 giugno – 2 settembre 2012 cm 234 x 39 x 52,5 mm 700 x 500 firmato e datato sul recto in basso a destra «Poldelmengo/13» / signed and dated on the front, bottom right corner «Poldelmengo/13» / signiert und datiert «Poldelmengo/13» unten rechts collezione dell’artista / collection of the artist / Sammlung des Künstlers Esposizioni / Exhibitions / Ausstellungen -- Massimo Poldelmengo. Preludi, Rosazzo di Manzano (Udine), Casa Furlan, 6 luglio – 25 agosto 2013 132 / 133 Biografia Massimo Poldelmengo nasce nel 1964 a Pordenone Nel 1997 nasce il progetto Axiom, grazie alla dove, in giovane età, inizia a frequentare l’ambiente collaborazione fra l’artista e Massimo De Mattia, artistico della città. musicista e compositore pordenonese; Axiom li Nel 1985 si iscrive al corso di pittura presso l’Accademia impegna in suggestive performances, in cui musica e di Belle Arti di Venezia e prosegue gli studi sotto la immagine si fondono, si abbracciano, diventando l’una guida prima di Corrado Balest (Sospirolo di Belluno, la traduzione dell’altra. 1923) e poi di Fabrizio Plessi (Reggio Emilia, 1940); Sin dalle prime esposizioni Poldelmengo viene apprezzato nel 1988 Poldelmengo partecipa ad Arteveneto 73 per la sua versatilità, alternando l’attività di scultore a a Mostra collettiva presso la Galleria Bevilacqua La Masa quella di pittore e fotografo professionista. Spaziando di Venezia e vince una borsa di studio con l’opera dall’arte povera alla tecnologia, egli affronta con Pietra blu, legno, ferro, marmo (1988), ora conservata disinvoltura diversi materiali; intesse sottili dialoghi tra nella Galleria Internazionale d’Arte Moderna Ca’ Pesaro ferro, vetro, neon, foglia d’oro e pellicola impressionata di Venezia. Questo è solo l’inizio di una serie di – questi i materiali che ricorrono nelle sue opere − e partecipazioni alle esposizioni organizzate dall’istituzione lo spazio circostante, traducendo in materia idee veneziana, che impegnano Poldelmengo almeno fino al simboliche. Si pensi alla serie di Scale, presentata nella 1992. Nel 1989 Fabrizio Plessi lo conduce al diploma. mostra personale tenuta a Pordenone nel 2001 e curata Durante l’ultimo anno accademico l’artista parte alla volta da Angelo Bertani. della Spagna, dove frequenta la Facoltà di Belle Arti di Madrid In virtù della sua capacità di rapportarsi con gli spazi ed espone nella mostra collettiva Artisti italiani (1989). architettonici, nel 2007 Poldelmengo viene chiamato Rientrato in Friuli, negli anni Novanta Poldelmengo avvia ad affiancare l’architetto pordenonese Davide Raffin un proficuo rapporto di collaborazione con l’Associazione nella realizzazione del progetto per il complesso Culturale “la roggia” di Pordenone, che gli consente parrocchiale della chiesa del Sacro Cuore di Gesù di spingersi oltre i confini nazionali (Madrid, Maribor, di Baragalla a Reggio Emilia, vincitore del concorso ad esempio). Dal 1992 al 2001 partecipa a numerose bandito dalla CEI (Conferenza Episcopale Italiana) nel edizioni della rassegna d’arte contemporanea Hicetnunc, 2006. All’artista è affidata la realizzazione della vetrata, curata da Angelo Bertani a San Vito al Tagliamento. del portone d’ingresso, del fonte battesimale e della In seguito alla mostra Nuove Contaminazioni, custodia eucaristica. organizzata a Udine nel 1996 dalla Galleria d’Arte Nel 2009 Poldelmengo vince il Premio In Sesto. Scultura Moderna, opere di Poldelmengo entrano a far parte e installazione nello spazio urbano, in occasione delle collezioni civiche udinesi e della Fondazione Teatro della quarta edizione di Palinsesti, rassegna d’arte Nuovo Giovanni da Udine. contemporanea, a San Vito al Tagliamento. Il concorso si basava sulla commissione di un’opera destinata a permanere in un luogo storico della cittadina; Poldelmengo presentava il progetto, poi vincitore, di una scala a pioli fuoriuscente da un pozzo, da collocarsi presso la Corte del Castello. L’anno successivo, nelle Gallerie del Progetto di Palazzo Valvason Morpurgo a Udine, viene organizzata una mostra con i disegni e bozzetti relativi alla chiesa di Reggio Emilia. Nel 2012 l’artista partecipa a Contemporanea/mente presso la Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Pordenone “Armando Pizzinato”, la Galleria Regionale d’Arte Contemporanea “Luigi Spazzapan” di Gradisca d’Isonzo ed il Museo Revoltella di Trieste. L’attività artistica di Poldelmengo è nota oltre i confini nazionali e attira l’attenzione di numerosi critici e studiosi; l’artista, infatti, ha esposto a Berlino, Madrid, Klagenfurt, Maribor ed in altre città europee. Importanti Istituzioni pubbliche conservano le sue opere; si ricordano la Regione Friuli Venezia Giulia, la Provincia di Pordenone, i Comuni di Zoppola (Pordenone) e Portogruaro (Venezia), il Teatro Verdi di Pordenone, la Fondazione Teatro Nuovo Giovanni da Udine, la Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro di Venezia, Casa Cavazzini Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Udine, la Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea “Armando Pizzinato” di Pordenone, le Fondazioni “Ado Furlan” di Spilimbergo e Concordia Sette di Pordenone e la Banca Popolare FriulAdria. Attualmente Poldelmengo vive e lavora a Villaorba di Basiliano (Udine). 134 / 135 Biography Massimo Poldelmengo was born in Pordenone in in the collection of the Galleria d’arte Moderna di 1964, and frequented the artistic circles of his city Udine and of the Teatro Nuovo Giovanni da Udine from a young age. foundation. In 1985 he enrolled in the painting course at the In 1997, through the collaboration between Accademia di Belle Arti in Venice and studied under Poldelmengo and the musician and composer the guidance of Corrado Balest (Sospirolo - Belluno, Massimo De Mattia, the Axiom project was born. 1923) and then Fabrizio Plessi (Reggio Emilia, The two artist create enthralling performances in 1940). In 1988 Poldelmengo took part in the 73 rd which music and images merge, embrace and edition of Arteveneto at the Galleria Bevilacqua La where the one interprets the other. Masa Foundation in Venice, winning the scholarship Since the start of his career, Poldelmengo has with the work Pietra blu, legno, ferro, marmo been appreciated for his versatility in alternating (1988), now held at the Galleria Internazionale between sculpture, painting, and professional d’Arte Moderna Ca’ Pesaro in Venice. This was photography. Ranging from Arte Povera to the beginning of his participation in a series of technology, Poldelmengo tackles different materials exhibitions organized by the venetian institution with flair. He weaves a subtle dialogue between which continued well into 1992. In the meanwhile iron, glass, neon, gold leaf and photographic film Poldelmengo graduated under the guidance of – the recurrent materials of his art works – and the Fabrizio Plessi in 1989. surrounding space, translating symbolic ideas into During his last year of university the artist headed to matter. This can bee seen in the series of works Spain, attending the University of Fine Arts in Madrid, Scale, exhibited in the 2001 Pordenone solo show and exhibited in the Artisti italiani group show (1989). curated by Angelo Bertani. Having returned to Friuli, in the 90’s Poldelmengo Thanks to his ability to relate to architectural started a fruitful collaboration with the cultural spaces, in 2007, Poldelmengo was invited to work association “la roggia” in Pordenone, offering alongside the architect Davide Raffin on the project him opportunities to exhibit abroad (Madrid and for the parish church complex for the Sacro Cuore Maribor, for example). From 1992 to 2001 he took di Gesù church in Baragalla in Reggio Emilia, part in many edition of the contemporary art festival having won the concourse held by CEI (Conferenza Hicetnunc, curated by Angelo Bertani in San Vito al Episcopale Italiana) in 2006. The artist was called Tagliamento. upon to create the glasswork for the window, the After the exhibition Nuove Contaminazioni, held in main entrance doors, the baptismal font and the Udine in 1996, Poldermengo’s work was included tabernacle. In 2009 Poldelmengo won the prize In Sesto. la Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea Scultura e installazione nello spazio urbano, as “Armando Pizzinato” in Pordenone, the Foundations part of the fourth edition of the contemporary art “Ado Furlan” in Spilimbergo and Concordia Sette in festival Palinsesti, in San Vito al Tagliamento. The Pordenone and the Banca Popolare FriulAdria. competition was based on the commissioning of an Poldelmengo lives and works in Villaorba di Basiliano artwork which was to be permanently installed in the (Udine). historic centre of the city. Poldelmengo presented the winning project which was a ladder emerging from a well to be sited at the Corte del Castello. The following year an exhibition was held in the Gallerie del Progetto at Palazzo Valvason Morpurgo in Udine with designs and sketches for the church in Reggio Emilia. In 2012 the artist took part in Contemporanea/ mente at the “Armando Pizzinato” Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea in Pordenone, the “Luigi Spazzapan” Galleria Regionale d’Arte Contemporanea in Gradisca d’Isonzo and the Museo Revoltella in Trieste. Poldelmengo’s work is also acclaimed outside Italy. He attracts the attention of many critics and scholars. He has exhibited in Berlin, Madrid, Klagenfurt, Maribor and other European cities. His work is held in numerous important public institutions including: Regione Friuli Venezia Giulia, Provincia di Pordenone, the Comuni di Zoppola (Pordenone) and Portogruaro (Venice), the Teatro Verdi in Pordenone, the Fondazione Teatro Nuovo Giovanni da Udine, the Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro in Venice, Casa Cavazzini Museo di Arte Moderna e Contemporanea in Udine, 136 / 137 Biografie Massimo Poldelmengo wurde 1964 in Pordenone die im Jahr 1996 in Udine von der Gallery of Modern Art geboren, wo er bereits in jungen Jahren in das organisiert wird, werden Werke von Poldelmengo in die künstlerische Umfeld der Stadt eintritt. öffentliche Sammlung von Udine und die Fondazione Teatro Im Jahr 1985 schreibt er sich in den Studiengang Nuovo Giovanni da Udine aufgenommen. Malerei an der Akademie der Bildenden Künste in Das Axiom Projekt wurde im Jahr 1997 geschaffen, dank Venedig ein und setzt seine Studien bei Corrado Balest der Zusammenarbeit zwischen dem Künstler und Massimo (Sospirolo - Belluno, 1923) und später bei Fabrizio Plessi De Mattia, Musiker und Komponist aus Pordenone. Axiom (Reggio Emilia, 1940) fort. Im Jahr 1988 beteiligt sich sind eindrucksvolle Performances, in denen Musik und Bild Poldelmengo an der 73. Ausstellung Arteveneto in der sich umarmen und verschmelzen, immer gegenseitig der Galleria La Masa Bevilacqua in Venedig und gewinnt ein eine als Übersetzung vom anderen. Stipendium mit der Arbeit Pietra blu, legno, ferro, marmo Seit der ersten Ausstellung wird Poldelmengo für seine (1988) – Blauer Stein, Holz, Eisen, Marmor –, die jetzt in Vielseitigkeit geschätzt, er arbeitet abwechselnd als der Galleria d‘Arte Moderna Internazionale Ca’ Pesaro in Bildhauer, Maler und Profifotograf. Seine Aktionsweite Venedig zu sehen ist. Dies ist nur der Anfang einer Reihe reicht von Arte Povera bis Technologie, und er verwendet von Beteiligungen an Ausstellungen der Venezianischen mit Leichtigkeit verschiedene Materialien, webt subtile Institution, die Poldelmengo bis mindestens 1992 gut Dialoge aus Eisen, Glas, Neon, Blattgold und belichtetem beschäftigt. In der Zwischenzeit erlangt Poldelmengo im Film. Dies sind die Materialien, die in seinen Werken Jahr 1989 unter Fabrizio Plessi sein Diplom. wiederkehren und der sie umgebende Raum, wobei er Während des letzten Studienjahres begibt sich der Künstler symbolische Ideen in Materie übersetzt. Man denke an nach Spanien, wo er an der Fakultät der Schönen Künste in die Serie Scale – Treppen –, die in seiner persönlichen Madrid studiert und an der Gruppenausstellung Italienische Ausstellung in Pordenone im Jahr 2001 unter Kurator Künstler (1989) teilnimmt. Angelo Bertani vorgestellt wurde. Zurück im Friaul startet Poldelmengo in den neunziger Durch seine Fähigkeit, Beziehung zu architektonischen Jahren eine fruchtbare Zusammenarbeit mit dem Räumen zu schaffen, und als Gewinner des Wettbewerbs Kulturverein “la roggia” in Pordenone, die ihn über die der CEI (italienische Bischofskonferenz) im Jahr 2006 Landesgrenzen hinaus (z.B. Madrid, Maribor) bekannt wird Poldelmengo im Jahr 2007 aufgefordert, neben dem macht. Von 1992 bis 2001 war er an zahlreichen Architekten David Raffin aus Pordenone an dem Projekt Editionen der Hicetnunc Ausstellung zeitgenössischer für den Komplex der Pfarrkirche Sacro Cuore di Gesù Kunst beteiligt, die von Angelo Bertani in San Vito al von Baragalla in Reggio Emilia zu arbeiten. Der Künstler Tagliamento organisiert wird. wurde beauftragt, die Glasfenster, das Eingangsportal, das Im Anschluss an die Ausstellung Nuove Contaminazioni, Taufbecken und das Tabernakel zu entwerfen. Im Jahr 2009 gewinnt Poldelmengo den Preis In Sesto. Museum für moderne und zeitgenössische Kunst von Skulptur und Installation im urbanen Raum, anlässlich Udine, der Galerie für Moderne und Zeitgenössische der vierten Auflage von Palinsesti, eine Ausstellung Kunst “Armando Pizzinato” in Pordenone, den zeitgenössischer Kunst in San Vito al Tagliamento. Stiftungen “Ado Furlan” in Spilimbergo und Seven of Der Wettbewerb basierte auf dem Auftrag eines Concordia Pordenone und Banca Popolare FriulAdria. Kunstwerks, das an einem historischen Ort der Stadt Poldelmengo lebt und arbeitet derzeit in der Villaorba in bleibt. Poldelmengo hat das Projekt präsentiert, das den Basiliano (Udine). Wettbewerb gewann: eine Leiter mit Sprossen ragt aus einem Brunnen, platziert am Corte del Castello. Im nächsten Jahr wurde in den Galerien des Projekts des Palazzo Valvason Morpurgo in Udine eine Ausstellung mit Zeichnungen und Skizzen über die Kirche in Reggio Emilia durchgeführt. Im Jahr 2012 beteiligte sich der Künstler an Contemporanea/mente in der “Armando Pizzinato” Galerie für Moderne und Zeitgenössische Kunst in Pordenone, in der Galerie für Zeitgenössische Kunst “Luigi Spazzapan” in Gradisca d‘Isonzo und dem Museum Revoltella in Triest. Die künstlerische Tätigkeit von Poldelmengo ist über die Landesgrenzen hinaus bekannt und weckt die Aufmerksamkeit zahlreicher Kritiker und Wissenschaftler. Der Künstler hat bislang in Berlin, Madrid, Klagenfurt, Maribor und anderen europäischen Städten ausgestellt. Seine Werke sind in wichtigen öffentlichen Institutionen ausgestellt, zum Beispiel in der Region Friaul-Julisch Venetien, der Provinz Pordenone, den Gemeinden Zoppola (Pordenone) und Portogruaro (Venedig), Teatro Verdi in Pordenone, Fondazione Teatro Nuovo Giovanni da Udine, der Galerie Internazionale d‘Arte Moderna Ca’ Pesaro in Venedig, Casa Cavazzini 138 / 139 Esposizioni / Exhibitions / Ausstellungen Mostre personali / Solo Exhibitions / Einzelausstellungen • Massimo Poldelmengo, Pordenone, Associazione Culturale “la roggia”, 20 gennaio – 2 febbraio 1990. • Massimo Poldelmengo, Savona, Galleria Il Brandale, ottobre 1990. • Massimo Poldelmengo, Venezia, Galleria Totem – Il Canale, 1992. • Massimo Poldelmengo, Pordenone, Centro d’Arte Grigoletti, 1992. • Massimo Poldelmengo in Hicetnunc ‘92, San Vito al Tagliamento (Pordenone), Torre Scaramuccia, 27 giugno – 12 luglio 1992. • Il tempo contenuto, Treviso, Galleria Sintesi, 29 gennaio – 18 febbraio 1994. • Massimo Poldelmengo. Diurnale, Pordenone, Associazione Culturale “la roggia”, 9 luglio 1994. • Sequenze, Venezia, Galleria Il Cantiere, 19 – 29 novembre 1994. • Contenitori temporali, Pordenone, Centro d’Arte Grigoletti, 7 – 27 ottobre 1995. • L’Opera è il centro, Udine, Arte Studio Clocchiatti, 26 ottobre – 28 novembre 1996. • Massimo Poldelmengo, Venezia, Galleria Totem – Il Canale, 28 giugno – 2 settembre 1997. • Massimo Poldelmengo, Pordenone, Associazione Culturale “la roggia”, 27 settembre – 31 ottobre 1997. • Installazioni, San Foca (Pordenone), Antica Casa Valvason Maniago, 10 – 11 ottobre 1998. • Telethon, Pordenone, Banca Nazionale del Lavoro, dicembre 1998. • Massimo Poldelmengo. Il corpo contenuto, Udine, Artestudio Clocchiatti, 24 aprile – 20 maggio 1999. • Lo spazio rigenerato, Concordia Sagittaria (Venezia), Cinema Comunale, 9 ottobre – 7 novembre 1999. • Massimo Poldelmengo, Venezia, Galleria Totem – Il Canale, 20 ottobre – 27 novembre 2001. • Artisti italiani, Madrid (Spagna), Università Complutense, Sala d’Esposizione, aprile 1989. • Massimo Poldelmengo. Da uno spazio all’altro, Udine, Artestudio Clocchiatti, 5 aprile – 10 maggio 2003. • Ghedin, Lago, Poldelmengo, Zago, Venezia, Galleria Totem – Il Canale, 1 luglio – 30 agosto 1989. • Io utah in pedemontana, Pordenone, Aula Magna Centro Studi, 4 – 30 novembre 2003. • Sopralluoghi. Lago, Poldelmengo, Soriato, Zago, Zamengo, Venezia, Fondazione Bevilacqua La Masa, 12 agosto – 7 settembre 1989. • Massimo Poldelmengo, Klagenfurt (Austria), Landhaus Galerie, 4 maggio – 15 giugno 2004. • Massimo Poldelmengo, Venezia, Galleria Totem – Il Canale, 15 maggio – 6 luglio 2004. • Frammenti di*segno, Pordenone, Palazzo Gregoris, 18 dicembre 2004 – 9 gennaio 2005. • Mobile e/motivo, Venezia, Scuola grande San Giovanni Evangelista, 24 novembre – 10 dicembre 1989. • “Libro” d’Artista, Venezia, Galleria Totem – Il Canale, 2 dicembre 1989 – 31 gennaio 1990. • Massimo Poldelmengo. Forbici, Udine, Interno 16, 18 giugno – 28 luglio 2005. • Arteveneto 74a Mostra collettiva Bevilacqua La Masa, Venezia, Fondazione Bevilacqua La Masa, 22 dicembre 1989 – 23 gennaio 1990. • Massimo Poldelmengo “the magic war in a wonderful world”, Venezia, Galleria Totem – Il Canale, 16 giugno – 31 luglio 2007. • Anima e sottosuolo, Padova, Loggia dei Carraresi, 1990. • Massimo Poldelmengo, Venezia, Galleria Totem – Il Canale, 22 maggio – 30 giugno 2010. • Diverse vibrazioni, Gubbio (Perugia), Palazzo dei Consoli, 22 luglio – 10 agosto 1990; Cessalto (Treviso), 17 – 30 novembre 1990. • Questo l’ho fatto io! Massimo Poldelmengo. Negli spazi del sacro, Udine, Galleria d’Arte Moderna di Udine, 5 luglio – 30 agosto 2010. • Che arte fa diverse vibrazioni, Pordenone, 7 – 23 settembre 1990. • Premio In Sesto. Massimo Poldelmengo, Pordenone, Fondazione “Ado Furlan”, 9 ottobre – 10 dicembre 2010. • Massimo Poldelmengo skulpture / sculture, Maribor (Slovenia), Galleria DLUM, 10 aprile – 7 maggio 2013. • Massimo Poldelmengo. Preludi, Rosazzo di Manzano (UD), Casa Furlan, 6 luglio – 25 agosto 2013. Principali mostre collettive / Group Exhibitions / Gruppenausstellungen • Seconda selezione Triveneta. Biennale riservata ai giovani di età inferiore ai trent’anni, Padova, Cattedrale dell’Ex Macello, 23 ottobre – 30 novembre 1988. • Italia 90. Ipotesi arte giovane, Milano, Fabbrica Carminati, ottobre 1990. • Il disegno, Pordenone, Centro d’Arte Grigoletti, 1991. • Terza selezione Triveneta. Biennale riservata ai giovani di età inferiore ai trent’anni, Padova, Cattedrale dell’Ex Macello, 17 marzo – 14 aprile 1991. • Gruppo d’estate, Venezia, Galleria Totem – Il Canale, 29 giugno – 29 agosto 1991. • Intercity Tre, Venezia, Fondazione Bevilacqua La Masa, 14 settembre – 13 ottobre 1991. • Immagini proiettate, Milano, Viafarini, 19 ottobre 1991. • Progetto vetro: Bianchin, Curti, Doria, Ferrara, Poldelmengo, Rosin, Sartori, Soriato a Murano, Venezia, Fondazione Bevilacqua La Masa, 9 ottobre – 30 novembre 1992. • Massimo Poldelmengo, Venezia, Galleria Totem – Il Canale, 13 maggio – 27 giugno 2000. • Arteveneto 73a Mostra collettiva Bevilacqua La Masa, Venezia, Fondazione Bevilacqua La Masa, 22 dicembre 1988 – 23 gennaio 1989. • Massimo Poldelmengo. Iglix Rigutto, Polcenigo (Pordenone), Ex Convento di San Giacomo, 1993. • Massimo Poldelmengo. Scale, Pordenone, Galleria Sagittaria, 17 febbraio – 1 aprile 2001. • Immagine e comportamento, Vicenza, Palazzo dei Signori, 14 – 20 gennaio 1989. • Voli, Ripe San Ginesio (Macerata); Cavoleto di Rosate (Pesaro), 24 luglio – 16 agosto 1993. 140 / 141 • Kermesse 3, Serra San Quirico, (Ancona), 1 – 31 agosto 1993. • Festival di Kaposvár, Kaposvár (Ungheria), 1994. • 40x40, Pordenone, Centro d’Arte Grigoletti, 1994. • Una lettera per la pace, Biennale Intart, Udine, Centro Friulano Arti Plastiche, 1994. • L’ora degli artisti, Pordenone, Associazione Culturale “la roggia”, 4 – 24 febbraio 1994; Serra San Quirico (Ancona), 23 luglio – 31 agosto 1994; Gubbio (Perugia), 18 – 30 settembre 1994; Perugia, 7 – 30 gennaio 1995; Pesaro, 16 – 28 febbraio 1995. • Gli orfani di Lubiana, Associazione Culturale “la roggia”, 20 maggio – 2 giugno 1994. • Massimo Poldelmengo. “Close up (da vicino)” in Hicetnunc ‘94, San Vito al Tagliamento (Pordenone), Chiesa di San Lorenzo, 11 giugno – 3 luglio 1994. • Immagini & Immagini: Giovetti, Paolini, Poldelmengo, Vadori, Portogruaro (Venezia), Galleria Comunale d’Arte Contemporanea “Ai Molini”, 6 – 27 novembre 1994. • Arte Fiera, Bologna, 27 – 30 gennaio 1995. • Evviva il rock’n roll, Aversa (Caserta), Circolo Musicale “Lennie Tristano”, 31 marzo – 7 aprile 1995; Marcianise (Caserta), Palazzo del Monte dei Pegni, 8 – 15 aprile 1995; Pordenone, Associazione Culturale “la roggia”, 28 aprile – 11 maggio 1995; Gubbio (Perugia), Palazzo dei Consoli, luglio 1995; Serra San Quirico (Ancona), Chiesa di San Francesco, 6 – 22 agosto 1996. • Metaforiche razionalità in Hicetnunc ’95. Rassegna d’arte contemporanea in tre centri storici del pordenonesi, San Vito al Tagliamento (Pordenone), Chiesa di San Lorenzo, 3 – 25 giugno 1995. • Compagni di viaggio, Gubbio (Perugia), Palazzo dei Consoli, 18 – 30 giugno 1995; Serra San Quirico (Ancona), Chiesa di San Francesco, 23 luglio – 13 agosto 1995; Pordenone, Associazione Culturale “la roggia”, 23 marzo – 12 aprile 1996; Madrid (Spagna), Centro Cultural del Conde Duque, 11 giugno – 21 luglio 1996; Kranj (Slovenia), Mala Galerija, 5 febbraio – 20 marzo 1997. • Nuove contaminazioni: architettura, arte, design, fotografia, museo, città, territorio, Udine, Galleria d’Arte Moderna di Udine, Chiesa di San Francesco, Galleria Artesegno, Artestudio Clocchiatti, Galleria Colussa, Galleria Plurima, 28 giugno – 18 agosto 1996. • Arte+Sur, Granada (Spagna), Fiera di Granada, 3 – 8 aprile 1997. • Dallo stilo al concettuale, Pordenone, Ex Convento di San Francesco, 1998. • Arte in/contemporanea ’98, Latisana (Udine), Centro Polifunzionale, 31 ottobre – 14 novembre 1998. • Arte del Friuli Venezia Giulia in Consiglio Regionale, Trieste, Palazzo del Consiglio regionale, novembre 1998 – aprile 1999. • Collettiva, Pordenone, Centro d’Arte Grigoletti, 1999. • Un alfabeto per l’arte, Pordenone, Associazione Culturale “la roggia”, 16 gennaio – 19 febbraio 1999; Cordovado (PN), Palazzo Cecchini, 27 marzo – 11 aprile 1999. • Lustràle in Hicetnunc ‘99, San Vito al Tagliamento (Pordenone), Chiesa di San Lorenzo, 17 aprile – 16 maggio 1999. • Otoño Fotográfico, Madrid (Spagna), Centro Cultural Galileo, 14 − 24 ottobre 1999. • Opere dalla collezione regionale: dipinti di autori contemporanei, Trieste, Palazzo del Consiglio regionale, novembre 1999 – aprile 2000. • Arte in/contemporanea ‘99/00, Latisana (Udine), Centro Polifunzionale, 18 dicembre 1999 – 8 gennaio 2000. • The cube in Hicetnunc, Passariano (Udine), Villa Manin, 29 aprile – 21 maggio 2000. • L’immagine naturale, workshop tenuto da Luciano Fabro, Villacaccia di Lestizza (Udine), Agriturismo Ai Colonos, 5 – 9 settembre 2000. • Il Furore dei Novanta, Berlino (Germania), Kunsthaus Tacheles, 5 – 12 novembre 2000. • XII Portici inattuali, Sitran d’Alpago (Belluno), 1 – 3 dicembre 2000. • L’arte del metallo, San Donà di Piave (Venezia), Fiera del Rosario, 2001. • Cartacanta, Cagliari, Galleria d’Arte “La Bacheca”, 29 giugno – 7 luglio 2001. • Scultura in piazza, Concordia Sagittaria (Venezia), 7 luglio – 25 agosto 2001. • Presenze metropolitane, Oderzo (Treviso), Factory Space, dicembre 2001. • 1971 – 2001 Trent’anni di presenza, Pordenone, Associazione Culturale “la roggia”, 8 – 31 dicembre 2001. • Libri d’Artista, Cefalù (Palermo), Libreria Misuraca Spazioarte, 16 dicembre 2001 – 31 gennaio 2002. • Percorso urbano di sculture: mostra di progetti e bozzetti, Portogruaro (Venezia), Galleria Comunale d’Arte Contemporanea “Ai Molini”, 24 febbraio – 3 marzo 2002. • Cartacanta 2, Cagliari, Galleria d’Arte “La Bacheca”, 4 – 10 aprile 2002. • Incontro di artisti europei, Pordenone, Associazione Culturale “la roggia”, 20 – 28 giugno 1998. • Trieste Contemporanea. Dialoghi con l’arte dell’Europa centro orientale 2002. Arti Visive, Trieste, Studio Tommaseo, 14 dicembre 2002 – 4 febbraio 2003. • Affamati d’arte, San Quirino (Pordenone), Villa Cattaneo, 19 settembre – 18 ottobre 1998. • D come Disegno, Cordovado (Pordenone), Palazzo Cecchini, 16 febbraio – 16 marzo 2003. • Da cima a fondo. Vette d’astrazione, Aosta, Tour Fromage, 31 maggio – 13 luglio 2003. • Giardini d’arte. Cinque scultori a Pordenone, Pordenone, Camera di Commercio di Pordenone, 3 – 31 luglio 2003. • The video game, Milano, Galleria Pianissimo, 25 settembre – 9 ottobre 2003. • Vitraria. Vetri Artistici Storici Industriali, San Vito al Tagliamento (Pordenone), Ex Essiccatoio Bozzoli, 21 – 24 novembre 2003. • De Locatelli, Modic, Poldelmengo. Figure del presente. Prodobe sedanjosti, Gradisca d’Isonzo (Gorizia), Galleria Regionale d’Arte Contemporanea “Luigi Spazzapan”, 17 gennaio – 21 marzo 2004. • On Air: video in onda dall’Italia, Monfalcone (Gorizia), Galleria Comunale d’Arte Contemporanea, 19 marzo – 18 aprile 2004; Milano, Videoteca Careof, 15 dicembre 2004 – 6 gennaio 2005. • Il sentiero dell’arte – Natura e Forme, Muzzana del Turgnano (Udine), 9 maggio – 15 giugno 2004. • Phada murgania 2004, Morgano (Treviso), Locanda “Stella d’Italia”, 22 maggio – 13 giugno 2004. • Macchine Poetiche, Forni di Sopra (Udine), 20 agosto – 19 settembre 2004. • Troubled Times Natura Naturans n. 9, Trieste, Civico Museo di guerra per la pace “Diego de Henriquez”, 3 settembre – 16 ottobre 2004. • 30 Artisti per i 30 anni dell’UNICEF in Italia, Pordenone, Ex Convento di San Francesco, 13 – 30 novembre 2004; Morsano al Tagliamento (Pordenone), Centro Sociale, 10 – 12 dicembre 2004; Aversa (Caserta), Palazzo Parente, 20 marzo – 18 aprile 2005; Azzano Decimo (Pordenone), Palazzina Inapli, 1 – 15 maggio 2005. • Realistica / mente, Pordenone, Associazione Culturale “la roggia”, 20 novembre – 2 dicembre 2004; Cordovado (Pordenone), Palazzo Cecchini, 6 – 28 marzo 2005. • Gosparini Mirabile Poldelmengo Vidoni, Udine, Interno 16, 2005. • Bozzetti per un’ opera scultorea, Pordenone, Palazzo della Provincia, 22 gennaio – 20 febbraio 2005. • Abusivismo+anomalia. Paesaggi incongrui tra fascino e demolizione, Pordenone, Villa Galvani, 15 – 30 aprile 2005. • Il gusto della fotografia: incontri d’arte con gusto, Udine, Caffè Rialto, 10 novembre 2005. • Nel segno di Afro, video installazione, Pordenone, Museo Civico, 16 dicembre 2005 – 26 febbraio 2006. • Catodica. Rassegna internazionale di video, Trieste, Teatro Miela, 11 gennaio 2006. • Vittorioarte6. 6a Rassegna Internazionale d’Arte Contemporanea, Vittorio Veneto (Treviso), Sala Esposizioni Industria Falmec, 25 marzo – 15 aprile 2006. • 60 anni della Repubblica Italiana. Artestoria, Napoli, Ponticelli, 1 – 5 maggio, 2006; Napoli, Palazzo Comunale, 25 maggio – 5 giugno 2006. • Felicità e infinito, Tarcento (Udine), Palazzo Frangipane, 25 giugno – 2 luglio 2006. • Acciaio domani: saperi, ricerca e futuro, Udine, Chiesa di San Francesco, 8 settembre – 22 ottobre 2006. • Young artists, Pordenone, Fiera di Pordenone, 8 – 17 settembre 2006. • V - 1st Venice Videoart Fair, Venezia, Isola di San Servolo, 9 – 10 settembre 2006. • Opere per il Teatro Verdi, Pordenone, Teatro Comunale “Giuseppe Verdi”, 2007. • Insiums / Project Utopie, Villacaccia di Lestizza (Udine), Agriturismo Ai Colonos, 14 luglio 2007 – 26 ottobre 2008. • Giunglavideo.2 Central park, Buttrio (UD), Parco di Toppo Florio, 19 – 28 luglio 2007. • Percorsi. Mostra d’arte contemporanea, Campolongo al Torre (Udine), Sede Municipale, 23 settembre – 30 novembre 2007. • Il tempo dell’arte. 32 anni con la Società Operaia, Pordenone, Centro Culturale – Palazzo Gregoris, 29 settembre – 14 ottobre 2007. • Nuove chiese italiane, Roma, Scala Santa, 8 aprile – 4 maggio 2008. • Collettiva, Portogruaro (Venezia), Galleria “La Biccherna”, giugno – luglio 2008. • Gruppo d’estate, Venezia, Galleria Totem – Il Canale, 5 luglio – 28 agosto 2008. • Artisti del Novecento per Uniud, Udine, Aula Magna dell’Università degli Studi di Udine, ottobre – novembre 2008. • 60x60 images, Udine, Teatro Nuovo Giovanni da Udine, 12 – 24 ottobre 2010; Cincinnati (USA), Art Academy of Cincinnati, 19 febbraio – 19 marzo 2011. • Bibliotec/arte – infiltrazioni estetiche libri da guardare tra libri da leggere, Cordovado (Pordenone), 17 giugno – 31 agosto 2011. • Libri di_versi 3, Portogruaro (Venezia), Galleria Comunale d’Arte Contemporanea “Ai Molini”, 9 – 24 luglio 2011. • Percorsi nella scultura italiana, Spilimbergo (Pordenone), Palazzo Tadea, 9 luglio – 29 ottobre 2011. • 6 Artisti, Venezia, Galleria Totem – Il Canale, 16 luglio – 7 settembre 2011. • In medias res, Codroipo (Udine), 16 – 22 ottobre 2011. • Contemporanea/mente, Pordenone, Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea “Armando Pizzinato”, 21 aprile – 21 giugno 2012; Gradisca d’Isonzo (Gorizia), Galleria Regionale d’Arte Contemporanea “Luigi Spazzapan”, 21 settembre – 18 novembre 2012; Trieste, Museo Revoltella, 19 dicembre 2012 – 15 marzo 2013. • Maestri a Nordest. Seconda rassegna biennale d’arte contemporanea, San Giovanni di Casarsa (Pordenone), Centro Comunitario – Area Festeggiamenti, 7 – 24 giugno 2012. • Giardini d’arte. Dieci anni, Pordenone, 29 giugno – 31 agosto 2012. • Arte per tre generazioni. Il museo si fa spazio al PArCo, Pordenone, Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea “Armando Pizzinato”, 30 giugno – 2 settembre 2012. (contrabbasso), Giorgio Pacorig (pianoforte), Massimo Poldelmengo (proiezione in super 8), Fabio Sfregola (chitarra), in Transizioni e contaminazioni, Aviano (Pordenone), Villa Policreti, 15 giugno 1997. • Axiom azione per scultura sonora, Massimo De Mattia (flauto), Hermes Maria Ghirardini (percussioni, scultura sonora), Massimo Poldelmengo (direttore artistico, scultura, fotografia), Linda Selmin (danza), Mirano (Venezia), settembre 1997. • Axiom, Marco Alberi Auber (fotografia), Massimo De Mattia (direttore artistico, testi), Hermes Maria Ghirardini (percussioni, scultura sonora), Giovanni Maier (basso), Massimo Poldelmengo (proiezione in 16 mm, scultura sonora), in Axiom, Pordenone, Aula Magna Centro Studi, 27 settembre 1997. • Azione per flauto solo / action for flute destruction, Massimo De Mattia (flauto), Massimo Poldelmengo (scultura, immagini, smerigliatrice), San Giovanni di Polcenigo (Pordenone), studio dell’artista Massimo Poldelmengo, 1 luglio 1998. • Axiom – operazione Isac, Massimo De Mattia (flauto), Luca Grizzo (scultura sonora), Massimo Poldelmengo (immagini), in Axiom 1999, Cordenons (Pordenone), Istituto Statale d’Arte, 9 giugno 1999. • Axiom 2000, Enrico Berto (performer), Massimo De Mattia (flauto), Massimo Poldelmengo (proiezione in super 8), Teho Teardo (elaborazione sonora), in Il Furore dei Novanta, Berlino (Germania), Kunsthaus Tacheles, 5 ottobre 2000. • Sono un’architettura di suoni istantanei sopra uno spazio che si disintegra, Massimo De Mattia (musiche, testi), Massimo Poldelmengo (immagini), in Hicetnunc, Passariano (Udine), Villa Manin, 23 marzo 2001. • Visavi. Artisti a confronto, Cordovado (Pordenone), Palazzo Cecchini, 9 – 30 novembre 2008. • 1963-2013. Una storia speciale, Trieste, Palazzo del Consiglio regionale, 30 gennaio – 5 aprile 2013. • Artisti della Galleria, Venezia, Galleria Totem – Il Canale, 5 gennaio – 25 febbraio 2009. • Nuove Chiese Italiane, Roma, Museo MAXXI, Sala Carlo Scarpa, 2 maggio – 2 giugno 2013. • La parte (o)scura, Massimo De Mattia (flauto), Giorgio Pacorig (pianoforte), Massimo Poldelmengo (immagini), Pordenone, Chiesa di San Francesco, 2002. Performance / Performance / Leistungen • Evento speciale Axiom 9706, Massimo De Mattia (flauto), Massimo Poldelmengo (video), in Jazzimmagine 2006, Pordenone, Chiostro Ex convento di San Francesco, 18 luglio 2006. • F.V.G. Artisti delle province del Friuli Venezia Giulia. Umetniki iz provinc Furlanije Julijske Krajine, Koper (Slovenia), Palazzo Gravisi, 27 febbraio – 20 marzo 2009. • Premio “In sesto”. Scultura e installazione nello spazio urbano, San Vito al Tagliamento (Pordenone), Ex Ospedale dei Battuti, 12 settembre – 22 novembre 2009. • Orchestrazioni sei, Massimo Poldelmengo (proiezione in super 8, tela, fuoco), Portogruaro (Venezia), 9 settembre 1995. • Arte, architettura e liturgia, Motta di Livenza (Treviso), La Castella, 12 marzo – 25 aprile 2010. • Il cantiere in super notte, Massimo Poldelmengo (proiezione in super 8), Venezia, Galleria Il Cantiere, 23 – 24 settembre 1995. • Negli spazi del sacro. Chiesa del Sacro Cuore di Gesù a Baragalla, Udine, Palazzo Valvason Morpurgo, Gallerie del Progetto, 27 luglio – 29 agosto 2010. • Azione per scultura sonora, Marco Alberi Auber (fotografia), Massimo De Mattia (flauto), Hermes Maria Ghirardini (percussioni, scultura sonora), Massimo Poldelmengo (direttore artistico), Linda Selmin (danza), in Hicetnunc, San Vito al Tagliamento (Pordenone), Ex Essiccatoio Bozzoli, 19 aprile 1997. • Continuum. Quarant’anni di arte a “la roggia”, Trieste, Palazzo del Consiglio regionale, 1 settembre – 24 ottobre 2010. • Venti d’arte in Friuli Venezia Giulia: ieri ed oggi, Manzano (Udine), Antico Foledôr “Boschetti della Torre”, 25 settembre – 8 dicembre 2010. 142 / 143 • Axiom, Marco Alberi Auber (luci, fotografia), Andrea Cernecca (violoncello), Massimo De Mattia (flauto), Hermes Maria Ghirardini (percussioni), Giovanni Maier • Axiom 9706/2, Bruno Ceselli (tastiere), Massimo De Mattia (flauto), Hermes Maria Ghirardini (percussioni), Massimo Poldelmengo (video, scultura sonora), in Crossing over 2006. Federico II, Udine, Giardini del Torso, 10 settembre 2006. • Scultura sonora, Hermes Maria Ghirardini (performer), Massimo Poldelmengo (scultura sonora), in Contemporanea duemilanove, Udine, Teatro San Giorgio, 18 ottobre 2009. Bibliografia / Bibliography / Bibliografie Monografie e cataloghi / Monographs and Catalogues / Monographie und Kataloge 1988 • Arteveneto 73a Mostra collettiva Bevilacqua La Masa, catalogo della mostra (Venezia, Fondazione Bevilacqua La Masa, 22 dicembre 1988 – 23 gennaio 1989), a cura di M. Brusatin, Arsenale Editrice, Venezia, pp. 39, 57. • E. Santese, Pordenone, in Seconda Selezione Triveneta. Biennale riservata ai giovani di età inferiore ai trent’anni (5. «Per la cultura e per l’arte». Collana di Arte contemporanea), catalogo della mostra (Padova, Cattedrale dell’Ex Macello, 23 ottobre – 30 novembre 1988), Panda Edizioni, Padova, pp. 98-105 (in particolare pp. 104-105). 1989 • Arteveneto 74a mostra collettiva 1989, catalogo della mostra (Venezia, Fondazione Bevilacqua La Masa, 22 dicembre 1989 – 23 gennaio 1990), a cura di E.L. Francalaci, Tipografia Commerciale Venezia, Venezia, pp. 29, 68. • E. Chiggio, Mobile e/motivo, catalogo della mostra (Venezia, Scuola grande di San Giovanni Evangelista, 24 novembre – 10 dicembre 1989), Accademia delle Belle Arti di Venezia, Venezia. • B. Corà, Cinque giovani solisti dell’immagine, in Sopralluoghi. Lago, Poldelmengo, Soriato, Zago, Zamengo, catalogo della mostra (Venezia, Fondazione Bevilacqua La Masa, 12 agosto – 7 settembre 1989), a cura di B. Corà, Tipografia Commerciale Venezia, Venezia, pp. 7-9. • Sopralluoghi. Lago, Poldelmengo, Soriato, Zago, Zamengo, catalogo della mostra (Venezia, Fondazione Bevilacqua La Masa, 12 agosto – 7 settembre 1989), a cura di B. Corà, Tipografia Commerciale Venezia, Venezia, pp. 17-21. 1991 1996 • E.L. Francalaci, Allegra è la vita, in Terza Selezione Triveneta. Biennale riservata ai giovani di età inferiore ai trent’anni, catalogo della mostra (Padova, Cattedrale dell’Ex Macello, 17 marzo – 16 aprile 1991), a cura di E.L. Francalaci, Panda Edizioni, Padova, pp. 42-47 (in particolare pp. 46-47). • M. Campitelli, Massimo Poldelmengo. Galleria Arte Studio Clocchiatti, in Nuove contaminazioni: architettura, arte, design, fotografia, museo, città, territorio, catalogo della mostra (Udine, Galleria d’Arte Moderna, Chiesa di San Francesco, Galleria Artesegno, Artestudio Clocchiatti, Galleria Colussa, Galleria Plurima, 28 giugno – 18 agosto 1996), a cura di M. Campitelli, Edizioni Biblioteca dell’Immagine, Pordenone, pp. 48-49. • Intercity Tre, catalogo della mostra (Venezia, Fondazione Bevilacqua La Masa, 14 settembre – 13 ottobre 1991), Arsenale Editrice, Venezia. 1992 • A. Bertani, Massimo Poldelmengo, in Hicetnunc ‘92. Percorsi di ricerca nell’arte di oggi, catalogo della mostra (San Vito al Tagliamento, Torre Scaramuccia, 27 giugno – 12 luglio 1992), a cura di A. Bertani. • Progetto vetro: Bianchin, Curti, Doria, Ferrara, Poldelmengo, Rosin, Sartori, Soriato a Murano, catalogo della mostra (Venezia, Fondazione Bevilacqua La Masa, 9 ottobre – 30 novembre 1992), a cura di R. Barovier, L. Durante, Tipografia Poligrafica, Venezia. 1994 • A. Bertani, Massimo Poldelmengo. “Close up (da vincino)”, in Hicetnunc ’94. Rassegna d’arte contemporanea in quattro centri storici del pordenonese, catalogo della mostra (San Vito al Tagliamento, Chiesa di San Lorenzo, 11 giugno – 3 luglio 1994), a cura di A. Bertani. • Immagini & Immagini: Giovetti, Paolini, Poldelmengo, Vadori, catalogo della mostra (Portogruaro, Galleria Comunale d’Arte Contemporanea “Ai Molini”, 6 – 27 novembre 1994), a cura di G. Pauletto, Litografia Villotta e Bergamo, Portogruaro. 1995 • A. Bertani, Massimo Poldelmengo, in Hicetnunc ’95. Rassegna d’arte contemporanea in tre centri storici del pordenonese, catalogo della mostra (San Vito al Tagliamento, Chiesa di San Lorenzo, 3 – 25 giugno 1995), a cura di A. Bertani, pp. 28-29. • L’Opera è il centro, catalogo della mostra (Udine, Artestudio Clocchiatti, 26 ottobre – 28 novembre 1996), a cura di C. Tavella, Udine. 1997 • A. Bertani, Azione per scultura sonora. Performance di Marco Alberi Auber, Massimo De Mattina, Hermes Maria Ghirardini, Massimo Poldelmengo, Linda Selmin, in Hicetnunc ’97, catalogo della mostra (Cordovado, San Vito al Tagliamento, Sesto al Reghena, Valvasone, 19 aprile – 11 maggio 1997), a cura di A. Bertani, Comune di San Vito, San Vito al Tagliamento, pp. 23-24. 1998 • Affamati d’arte, catalogo della mostra (San Quirino, Villa Cattaneo, 19 settembre – 18 ottobre 1998), a cura di P. Bristot, Pordenone. • Arte del Friuli Venezia Giulia in Consiglio Regionale, catalogo della mostra (Trieste, Palazzo del Consiglio regionale, novembre 1998 – aprile 1999), a cura di I. Reale, Trieste, pp. 15-17, 25-28. • Arte in/contemporanea ’98, catalogo della mostra (Latisana, Centro Polifunzionale, 31 ottobre – 14 novembre 1998), a cura di Attivaria Officina Culturale, Latisana. • I. Reale, Nuove contaminazioni 1998/ Quartetto, in Arte del Friuli Venezia Giulia in Consiglio Regionale, catalogo della mostra (Trieste, Palazzo del Consiglio regionale, novembre 1998 − aprile 1999), a cura di I. Reale, Trieste, pp. 7-13 (in particolare pp. 12-13). 1999 2002 • Arte in/contemporanea ‘99/00, catalogo della mostra (Latisana, Centro Polifunzionale; Lignano Sabbiadoro, Centro Civico; Palazzolo dello Stella, Casa del Marinaretto, 18 dicembre 1999 – 8 gennaio 2000), a cura di Attivaria Officina Culturale, Latisana. • G. Comis, Opere di diversa astrazione, in Da cima a fondo. Arte Contemporanea & montagna, catalogo della mostra (Aosta, Tour Fromage, 23 novembre 2002 – 7 settembre 2003), a cura di A. Crippa, Artshow Edizioni, Milano, pp. 40-41. • A. Bertani, «Lustràle». Massimo Poldelmengo, in Hicetnunc ‘99. Rassegna di arte contemporanea in quattro centri storici del Friuli occidentale, catalogo della mostra (Cordovado, San Vito al Tagliamento, Sesto al Reghena, Valvasone, 17 aprile – 16 maggio 1999), a cura di A. Bertani, San Vito al Tagliamento. • A. Crippa, Da cima a fondo, in Da cima a fondo. Arte Contemporanea & montagna, catalogo della mostra (Aosta, Tour Fromage, 23 novembre 2002 – 7 settembre 2003), a cura di A. Crippa, Artshow Edizioni, Milano, pp. 10-12. • Opere dalla collezione regionale: dipinti di autori contemporanei, catalogo della mostra (Trieste, Palazzo del Consiglio regionale, novembre 1999 – aprile 2000), a cura di F. Merluzzi, Villa Manin di Passariano, Regione autonoma Friuli-Venezia Giulia, Centro di catalogazione e restauro dei beni culturali. 2000 • A. Bertani, «The cube» Massimo Poldelmengo, in Hicetnunc. Rassegna d’arte contemporanea, catalogo della mostra (Cordovado, San Vito al Tagliamento, Sesto al Reghena, Valvasone, Villa Manin di Passariano, 29 aprile – 21 maggio 2000), a cura di A. Bertani, Edizioni Biblioteca dell’Immagine, San Vito al Tagliamento, pp. 104-105. • Il furore dei novanta, catalogo della mostra (Berlino, Kunsthaus Tacheles, 5 – 12 novembre 2000), a cura di D. Quinones, B. Draz, Berlino, pp. 20, 29. • XII Portici inattuali, catalogo della mostra (Sitran D’Alpago – Belluno, 1 – 3 dicembre 2000), a cura di A. Bertani. • I. Reale, Guida all’arte del ‘900, Gaspari Editore, Udine, p. 107. 2001 • La Roggia. 1971-2001. Trent’anni di presenza, catalogo della mostra (Pordenone, Associazione Culturale “la roggia”, 8 – 31 dicembre 2001), Pordenone. • Da cima a fondo. Arte Contemporanea & montagna, catalogo della mostra (Aosta, Tour Fromage, 23 novembre 2002 – 7 settembre 2003), a cura di A. Crippa, Artshow Edizioni, Milano, pp. 138-139, 172-173. 2003 • A. Bertani, Massimo Poldelmengo, in Vitraria. Vetri Artistici Storici Industriali, guida (San Vito al Tagliamento, Ex Essiccatoio Bozzoli, 21 – 24 novembre 2003), Enterprise, San Vito al Tagliamento, p. 61. • A. Crippa, Alta, immensa, silenziosa, fredda, invalicabile, indistruttibile, infinita, in Da cima a fondo. Vette d’astrazione, catalogo della mostra (Aosta, Tour Fromage, 31 maggio – 13 luglio 2003), a cura di A. Crippa, Artshow Edizioni, Milano, pp. 8-13. • Da cima a fondo. Vette d’astrazione, catalogo della mostra (Aosta, Tour Fromage, 31 maggio – 13 luglio 2003), a cura di G. Comis, Artshow Edizioni, Milano, pp. 32-35, 61-62. • Massimo Poldelmengo. Da uno spazio all’altro, catalogo della mostra (Udine, Artestudio Clocchiatti, 5 aprile – 10 maggio 2003), a cura di F. Agostinelli, Udine. 2004 • A. Bertani, Dalla materia alla luce, dalla luce alla materia, in De Locatelli, Modic, Poldelmengo. Figure del presente. Podobe Sedanjosti, catalogo della mostra (Gradisca d’Isonzo, Galleria Regionale d’Arte Contemporanea “Luigi Spazzapan”, 17 gennaio – 21 marzo 2004), a cura di A. Martina, Galleria d’Arte Contemporanea “Luigi Spazzapan”, Gradisca d’Isonzo, pp. 37-49. • F. Massarutto, «Sono un’architettura di suoni istantanei sopra uno spazio che si disintegra», Opera musicale di Massimo De Mattia, in Hicetnunc. Rassegna di arte contemporanea, catalogo della mostra (Cordovano, San Vito al Tagliamento, Sesto al Reghena, Valvasone, Villa Manin di Passariano, 3 marzo – 1 aprile 2001), a cura di A. Bertani, Edizioni Biblioteca dell’Immagine, San Vito al Tagliamento, pp. 124-125. • M. Campitelli, Troubled Times, in Troubled Times Natura Naturans n. 9 (supplemento al n. 119 di Juliet), catalogo della mostra (Trieste, Civico Museo di guerra per la pace “Diego de Henriquez, 3 settembre – 16 ottobre 2004), a cura di M. Campitelli, Juliet Editrice, Trieste, pp. 8-18. • Massimo Poldelmengo. Scale, catalogo della mostra (Pordenone, Galleria Sagittaria, 17 febbraio – 1 aprile 2001), a cura di A. Bertani, Edizioni d’arte - serie quadrata 70, Centro Iniziative Culturali Pordenone, Pordenone. • G. Comis, Massimo Poldelmengo. The Magic War in a Beautiful World. 2003, in On Air: video in onda dall’Italia, catalogo della mostra (Monfalcone, Galleria Comunale d’Arte Contemporanea, 19 marzo – 18 aprile 2004), 144 / 145 a cura di A. Bruciati, A. Crippa, Galleria Comunale d’Arte Contemporanea, Monfalcone, pp. 166-167, 346-347. • De Locatelli, Modic, Poldelmengo. Figure del presente. Podobe Sedanjosti, catalogo della mostra (Gradisca d’Isonzo, Galleria Regionale d’Arte Contemporanea “Luigi Spazzapan”, 17 gennaio – 21 marzo 2004), a cura di A. Martina, Galleria d’Arte Contemporanea “Luigi Spazzapan”, Gradisca d’Isonzo, pp. 61-63. • Macchine Poetiche, catalogo della mostra (Forni di Sopra, 20 agosto – 19 settembre 2004), Pasian di Prato , pp. 9-10. • Massimo Poldelmengo. Frammenti di*segno, catalogo della mostra (Pordenone, Palazzo Gregoris 18 dicembre 2004 – 9 gennaio 2005), a cura di E. Di Grazia, Società Operaia di Mutuo Soccorso ed Istruzione, Pordenone. • On Air: video in onda dall’Italia, catalogo della mostra (Monfalcone, Galleria Comunale d’Arte Contemporanea, 19 marzo – 18 aprile 2004), a cura di A. Bruciati, A. Crippa, Galleria Comunale d’Arte Contemporanea, Monfalcone, pp. 224, 276. • Troubled Times Natura Naturans n. 9, catalogo della mostra (Trieste, Civico Museo di guerra per la pace “Diego de Henriquez”, 3 settembre – 16 ottobre 2004), a cura di M. Campitelli, Juliet Editrice, Trieste, pp. 78-79, 105-106. 2005 • Bozzetti per un’opera scultorea, catalogo della mostra (Pordenone, Palazzo della Provincia, 22 gennaio – 20 febbraio 2005), a cura di G.F. Tramontin, San Vito al Tagliamento, p. 18. 2006 • 60 anni della Repubblica Italiana. Artestoria, catalogo della mostra (Napoli, Ponticelli, 1 maggio – 5 maggio 2006; Napoli, Palazzo Comunale, 25 maggio – 5 giugno 2006), Il Laboratorio, Nola, pp. 111, 160. • P. Ciani, A.A.A. Artisti e acciaio associati, in Acciaio domani: saperi, ricerca e futuro, catalogo della mostra (Udine, Chiesa di San Francesco, 8 settembre – 22 ottobre 2006), a cura di A. Lombardi, Silvana Editoriale, Cinisello Balsamo, pp. 143-153. • Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro. La scultura, a cura di F. Scotton, Marsilio, Venezia, p. 231. • A. Lombardi, Biografie degli autori e degli artisti, in Acciaio domani: saperi, ricerca e futuro, catalogo della mostra (Udine, Chiesa di San Francesco, 8 settembre – 22 ottobre 2006), a cura di A. Lombardi, Silvana Editoriale, Cinisello Balsamo, pp. 185-188 (in particolare p. 187). • Vittorioarte6. 6a Rassegna Internazionale d’Arte Contemporanea, catalogo della mostra (Vittorio Veneto, Sala Esposizioni Industria Falmec, 25 marzo – 15 aprile 2006), a cura di M. Da Re, VenetoArte, Vittorio Veneto, pp. 30-31, 53. 2007 • D. Collovini, La poetica delle forme, in Percorsi. Mostra d’arte contemporanea, catalogo della mostra (Campolongo al Torre, Sede Municipale, 23 settembre – 30 novembre 2007), a cura di D. Collovini, Campolongo al Torre, pp. 118-119. • Il tempo dell’arte. 32 anni con la Società Operaia, catalogo della mostra (Pordenone, Centro Culturale – Palazzo Gregoris, 29 settembre – 14 ottobre 2007), a cura di L. Padovese, Pordenone, p. 54. • Massimo Poldelmengo, in Percorsi. Mostra d’arte contemporanea, catalogo della mostra (Campolongo al Torre, Sede Municipale, 23 settembre – 30 novembre 2007), a cura di D. Collovini, Campolongo al Torre, pp. 140-143. 2008 • A. Del Puppo, La Fondazione Bevilacqua La Masa, in La Pittura nel Veneto. Il Novecento, II, Electa, Milano, pp. 693, 696. • Nuove chiese italiane 4. Concorso progetti pilota 2006, inserto redazionale allegato a Casabella, n. 765, n. 04/2008, Mondadori, Milano, pp. 12-17. 2009 • Artisti delle province del Friuli Venezia Giulia. Umetniki iz provinc Furlanije Julijske Krajine, catalogo della mostra (Koper-Capodistria, Palazzo Gravisi, 27 febbraio – 20 marzo 2009), a cura di E. di Grazia, Capodistria, pp. 14-15, 19. • A. Bertani, La necessitât inatuâl de utopie / Utopia’s Timelesse Necessity / La necessità inattuale dell’utopia, in Insiums / Project Utopie, catalogo della mostra (Villacaccia di Lestizza, Agriturismo Ai Colonos), a cura di A. Bertani, Associazion culturâl Colonos, Villacaccia di Lestizza, pp. 10-77 (in particolare pp. 44-49). • E. di Grazia, F.V.G. Artisti delle province del Friuli Venezia Giulia, in Artisti delle province del Friuli Venezia Giulia. Umetniki iz provinc Furlanije Julijske Krajine, catalogo della mostra (Koper-Capodistria, Palazzo Gravisi, 27 febbraio – 20 marzo 2009), a cura di E. di Grazia, Capodistria, pp. 2-6. 2010 • Continuum. Quarant’anni di attività de “la roggia” per gli artisti di Pordenone (e dintorni), catalogo della mostra (Trieste, Palazzo del Consiglio regionale, 1 settembre – 24 ottobre 2010), Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, Consiglio regionale, Trieste. • A. Del Puppo, La fragilità della rappresentazione, in Venti d’arte in Friuli Venezia Giulia: ieri ed oggi, catalogo della mostra (Manzano, Antico Foledôr “Boschetti della Torre”, 25 settembre – 8 dicembre 2010), a cura di S. Chiarandini, Lithostampa, Pasian di Prato, pp. 53-77. • A. Del Puppo (a), Le tendenze attuali, in Arte in Friuli. Dall’Ottocento al Novecento, a cura di P. Pastres, Società Filologica Friulana, Udine, pp. 371-383. Saggi e articoli / Essay and articles / Essays und Artikel 1988 • E. di Grazia, La Roggia. Una sperimentazione lunga quarant’anni, La Roggia, Pordenone, pp. 63-65, 127-133, 155, 159, 180. • Civici Musei Veneziani d’Arte e di Storia, Bollettino, a. XXXII, nn. 1-4, p. 53. • P. Goi, Pordenone città d’arte, in Pordenone una città, a cura di P. Goi, Gruppo Editoriale Zanardi, Maniago, pp. 289-347 (in particolare pp. 335-336). • L. Meneghelli, Giovani figure venete, in “Flash Art”, n. 158, p. 154. 2011 • In Medias Res, catalogo della mostra (Codroipo, Piazza Giardini, 16 – 22 ottobre 2011), a cura di F. Dell’Agese, F. Del Zotto, V. Fedrigo, Casa Editrice Il Prato, Saonara, pp. 43-45. • La collezione Concordia 7. Arte della storia del Centro Culturale Casa Antonio Zanussi Pordenone, catalogo della mostra (Pordenone, Galleria Sagittaria, 26 novembre 2011 – 11 marzo 2012), a cura di G. Pauletto, Edizioni Concordia 7, Pordenone, pp. 270-271. • Libri di_versi 3, catalogo della mostra (Portogruaro, Galleria Comunale d’Arte Contemporanea “Ai Molini”, 9 – 24 luglio 2011), a cura di S. Lepore, S. Pellarin. • G. Pauletto, Un viaggio stimolante e complesso, in La collezione Concordia 7. Arte della storia del Centro Culturale Casa Antonio Zanussi Pordenone, catalogo della mostra (Pordenone, Galleria Sagittaria, 26 novembre 2011 – 11 marzo 2012), a cura di G. Pauletto, Edizioni Concordia 7, Pordenone, pp. 47-55. 2012 • Maestri a Nordest. Seconda rassegna biennale d’arte contemporanea, catalogo della mostra (Centro Comunitario – Area Festeggiamenti, San Giovanni di Casarsa, Centro Comunitario, 7 – 24 giugno 2012), a cura di G. Onesti. • G. Pauletto, Giardini d’arte dieci anni, in Giardini d’arte dieci anni, catalogo della mostra (Pordenone, Duomo Concattedrale San Marco, Loggia del Municipio, Palazzo Gregoris, Centro Culturale Casa “A. Zanussi”, Parco della scultura, 29 giugno – 31 agosto 2012), a cura di G. Pauletto, Centro Iniziative Culturali Pordenone, Pordenone, pp. 5-7. • Poldelmengo Massimo (Pordenone, 1964), in Giardini d’arte dieci anni, catalogo della mostra (Pordenone, Duomo Concattedrale San Marco, Loggia del Municipio, Palazzo Gregoris, Centro Culturale Casa “A. Zanussi”, Parco della scultura, 29 giugno – 31 agosto 2012), a cura di G. Pauletto, Centro Iniziative Culturali Pordenone, Pordenone, p. 21. 2013 • 1963-2013. Una storia speciale, catalogo della mostra (Trieste, Palazzo del Consiglio regionale, 30 gennaio – 5 aprile 2013), CRAF, Spilimbergo, p. 88. 1990 • Poldelmengo a «La Roggia». Plastica pittura, in “Corriere di Pordenone”, 18 gennaio. • Poldelmengo si sottrae al banale, in “Messaggero Veneto”, 1 febbraio. • U.P., Arte /Scultura a «La Roggia». La ricerca di Poldelmengo, in “Corriere di Pordenone”, 3 febbraio. 1992 • R. Barovier Mentasti, In forma di vetro, in “Ottagono”, n. 104, pp. 129-130. • R. Ellero, Neofiti del vetro d’arte nella tradizione di Murano, in “Messaggero Veneto”, 22 novembre. 1993 • Ripe San Ginesio, itinerari artistici, in “Corriere Adriatico”, 1 agosto. • A Serra la Kermesse internazionale di pittura, scultura e grafica. Arte dietro ogni angolo. Esposizioni, mostre e performances nel centro storico, in “Corriere Adriatico”, 4 agosto. 1994 • Doppia mostra alla “Roggia” per 15 artisti, in “Messaggero Veneto”, 4 febbraio. • A. Bertani, Orologi. Sfida a distanza tra consumo e creatività, in “Messaggero Veneto”, 8 febbraio. • L’ora degli artisti, in “Messaggero Veneto”, 16 febbraio. • E. di Grazia, “Diurnale”, in “Messaggero Veneto”, 7 luglio. • L’angolo dell’arte, in “Messaggero Veneto”, 7 luglio. • Sabato in mostra “Diurnalia”, in “Il Gazzettino”, 7 luglio. • L’ora degli artisti. Serra San Quirico. Presso il ristorante “Le Copertelle” dal 23 luglio al 31 agosto rassegna d’arte contemporanea – L’ora degli artisti – Proposte divulgazioni cronometriche, in “Corriere Adriatico”, 25 luglio. • Da anni è un punto di riferimento. Si chiude la rassegna d’arte alle Copertelle, in “Corriere Adriatico”, 30 agosto. 1995 • S’inaugura alle 21 in via Zacconi. L’orologio una sfida d’autore. Mostra all’Arte Blu, in “Corriere Adriatico”, 16 febbraio. • Aversa. Per ricordare di Grazia. Arte multimediale: poesia e rock ’n’ roll, in “Il Mattino”, a. CIV, 30 marzo. • Pordenone, in “Segno”, maggio. • Immagini e musica. I giovani artisti interpretano il rock in ricordo di Antonio di Grazia, in “La Pulce”, 9 maggio. 1998 • P. Bristot, Azione per flauto solo, in “Il Gazzettino”, 1 luglio. • A. Bertani, Arte contemporanea a Latisana. Qualità creativa nell’eterogeneità, in “Il Momento”, novembre, p. 17. • I. Reale, Esposizione nella sede del Consiglio regionale, in “Messaggero Veneto”, 24 novembre. • Toccherà anche alcune tra le maggiori città europee. Al via “compagni di viaggio”: una mostra itinerante, in “Corriere Adriatico”, 18 giugno. • Arte dalla A alla Z, in “La Pulce”, 26 gennaio. • C. Tavella, Metafore della scomparsa, in “Tutto Pordenone”, ottobre. • La Roggia propone il suo “alfabeto” collettivo, in “Messaggero Veneto”, 28 gennaio. 1996 • Roggia, dieci anni in gruppo, in “Il Gazzettino”, 25 marzo. • “Compagni di viaggio alla Roggia”. Una grande collettiva per comprendere tendenze e impulsi dell’arte contemporanea, in “Messaggero Veneto”, 4 aprile. • I “Compagni di viaggio” si trasferiscono a Madrid. La rassegna itinerante della Roggia, in “Messaggero Veneto”, 2 giugno. • La materia y el tempo. 25 años de arte en Italia: 1970-1995. Un periodo de 25 años en el quehacer de 16 autores, in “El Punto de las artes” (Madrid), a. XI, n. 409, 14 – 20 giugno, p. 3. • En el Centro Cultural del Conde Duque, de Madrid, hasta el 22 de julio. Interferencias, el arte de fin de siglo en Italia, in “El Punto de las artes” (Madrid), a. XI, n. 409, 14 – 20 giugno. • Artisti a Madrid, in “Messaggero Veneto”, 23 giugno. • Compagni di viaggio, in “Messaggero Veneto”, 3 luglio. • Serra San Quirico, nel chiostro di Santa Lucia. Arriva una mostra d’arte dedicata al «rock’n roll», in “Corriere Adriatico”, 4 agosto. 1996 • S. Zanier, L’arte? Solo precarietà, in “Messaggero Veneto”, 19 novembre. • C. Tavella, L’opera è il centro, in “Messaggero Veneto”, 26 novembre. • A. Bertani, Artisti a confronto, in “Il Momento”, dicembre. 1997 • C. Tavella, Spray Italy, in “Juliet”, n. 84, p. 81. • C. Tavella, Costruire il tempo, in “Architetti Regione”, n. 18. • D. Collovini, Il tempo è altrove, in “Titolo”, a. 7, n. 22, pp. 17-19. • C. Fedrigo, Progetto a quattro mani: è “Axiom, azione sonora”, in “Messaggero Veneto”, 18 giugno. • R. Calabretto, Massimo & Massimo, in “Il Gazzettino”, 17 settembre. 146 / 147 1999 • Venti autori per un “alfabeto”, in “Messaggero Veneto”, 30 marzo. • L. Cantarutti, L’arte come rottura dei confini tra generi artistici, in “Il Gazzettino”, 15 maggio. • C. Feresin, Pittura, scultura e fotografia a confronto, in “Il Piccolo”, 18 gennaio. • Rassegna di video firmata da giovani artisti, in “Messaggero Veneto”, 14 febbraio. • F. Marri, «Troubled times»: testimonianze dei nostri tempi duri, in “Il Piccolo”, 2 settembre. • F. Marri, Mostra «Troubled times» allestita dal Gruppo 78 fino a sabato al Museo «De Henriquez». Raffiche d’arte e video contro ogni violenza offrono una amara, struggente riflessione sull’assurdità della guerra, in “Il Piccolo”, 12 ottobre. 2005 • G. Ganzer, “Il giovane Afro” da oggi anche a Udine, in “Messaggero Veneto”, 17 dicembre. 2006 • G. Terzoli, Catodica: video-arte in mostra a Trieste, in “Il Piccolo”, 10 gennaio. • T. Novello, “Il corpo contenuto”, storie e dialettica di una installazione, in “Il Gazzettino”, 22 maggio. • “Felicità e Infinito”: inaugurata la mostra che non è solo pittura, in “Messaggero Veneto”, 27 giugno. • S. Zanier, Quando Poldelmengo rielabora una navata, in “Messaggero Veneto”, 25 maggio. • Grandi eventi per i 60 anni di Multifiera, in “Messaggero Veneto”, 10 agosto. • L. Rizzo, L’ultima sfida di Axiom, in “Il Gazzettino”, 9 giugno. 2000 • Curriculum d’autore in viale Treviso, in “Messaggero Veneto”, 18 agosto. • A. Curto, Spray Italy, in “Juliet”, n. 98. • A. Lombardi, Estetica e acciaio s’incontrano a Udine, in “Messaggero Veneto”, 23 agosto. • C. Tavella, L’arte del 2000 invade il Friuli, in “Il Sole 24 Ore”, 15 maggio. • M.P., Spazio ai talenti locali, in “Messaggero Veneto”, 16 settembre. • L. Rizzo, Massimo & Enrico, i ragazzi del “Tacheles” di Berlino, in “Il Gazzettino”, 4 ottobre. • S. Zannier, “Acciaio Domani”: quando industria e arte entrano in relazione, in “Messaggero Veneto”, 5 novembre. 2001 • L. Rizzo, Suono-rumore nella Villa Manin, in “Il Gazzettino”, 21 marzo. • F. Dell’Agnese, Scale come luoghi dello spirito. Ricerca di essenziale manierismo, in “Il Momento”, novembre, p. 16. 2003 • Pordenone: stasera show musicale in solitaria, in “Messaggero Veneto”, 12 giugno. • Scelti i sedici artisti invitati al concorso per progettare il mosaico della Transalpina, in “Messaggero Veneto”, 13 novembre. • La grande festa in «piazza Europa», in “Il Piccolo”, 5 dicembre. • Andare a cena con gli artisti, in “Il Mattino di Padova” 5 dicembre. 2007 • Due giorni di lavoro nella realtà dei Colonos fra tradizione e utopia, in “Messaggero Veneto”, 13 luglio. • Torna “Giunglavideo” con piú di trenta artisti, in “Messaggero Veneto”, 15 luglio. • “Insiums”: artisti regionali ai Colonos, in “Messaggero Veneto”, 16 luglio. • S. Bertossi, Sette artisti ai Colonos tra campagna e utopia, in “Messaggero Veneto”, 18 luglio. 2004 • E.L., Davide Raffin premiato dalla Cei per aver progettato una chiesa, in “Messaggero Veneto”, 27 luglio. • “Figure del presente” alla Spazzapan, in “Messaggero Veneto”, 15 gennaio. • Rincorrendo l’utopia con “Insiums”, in “Messaggero Veneto”, 31 agosto. • B. Scardigno, “Figure del presente”, alla Spazzapan giovani artisti in passerella, in “Messaggero Veneto”, 16 gennaio. • S. Bertossi, L’utopia nel tempo di Avostanis, in “Messaggero Veneto”, 3 settembre. • A. Turel, «Figure del presente» a cavallo del confine, in “Il Piccolo”, 16 gennaio. • La mostra d’arte per “Avostanis” in chiusura ai Colonos di Villacaccia, in “Messaggero Veneto”, 12 settembre. • G. Mattalone, Campolongo, s’inaugura la mostra d’arte “Percorsi”, in “Messaggero Veneto”, 21 settembre. • Arte contemporanea a Campolongo, in “Messaggero Veneto”, 22 settembre. • D. Barillari, Colonos, utopie d’arte su un complesso rurale, in “Messaggero Veneto”, 25 settembre. • G.M., Inaugurata “Percorsi” In mostra le opere di venti artisti friulani, in “Messaggero Veneto”, 30 settembre. • S. Moranduzzo, Grandi opere nella “permanente” del Verdi, in “Messaggero Veneto”, 23 novembre. • F. Dell’Agnese, Arte contemporanea nelle chiese. Livelli modesti e alcune eccezioni, in “Il Momento”, dicembre, p. 19. 2008 • Si riapre ai Colonos l’officina “Insiums”, in “Messaggero Veneto”, 2 aprile. • Colonos, un ambiente e la sua arte, in “Messaggero Veneto”, 9 ottobre. • Start Cup Unisco sceglie la pittura, in “Messaggero Veneto”, 21 ottobre. • I maestri regionali invitati, in “Messaggero Veneto”, 5 novembre. • S.M., “Visavi”: Cacciato e Poldelmengo si confrontano a Cordovado sotto la regia di Enzo Di Grazia, in “Messaggero Veneto”, 9 novembre. 2009 • M. Michelin, La Roggia. Il 2 luglio la partecipazione al simposio internazionale a Maribor. Far crescere gli artisti locali attraverso il confronto con altri paesi, in “Il Popolo”, 7 giugno. • A. Sartori, Arte contemporanea sguardi nuovi e premio con “Palinsesti 2009” , in “Messaggero Veneto”, 5 settembre. • A. Sartori, Mostre a San Vito al Tagliamento e a Pordenone, in “Messaggero Veneto”, 15 settembre. • A. Sartori, L’arte contemporanea entra in castello, in “Messaggero Veneto”, 3 ottobre. • S. Zolli, Vibrazioni sonore con ricerca d’effetto, in “Messaggero Veneto”, 20 ottobre. • E. Minca, Scala d’artista in corte, in “Il Gazzettino”, 26 novembre. • S. Zannier, Ricerca e avanguardia a caccia di luoghi, in “Messaggero Veneto”, 7 dicembre. 2010 • A. Collavin, Sperimentazioni e confronti tra sette artisti friulani delle nuove generazioni. Un ciclo di mostre personali dal motto “Questo l’ho fatto io” viene ospitato nella sala didattica della Galleria d’Arte Moderna di Udine, in “Amici dei Musei”, Bollettino dell’Associazione udinese Amici dei Musei dell’Arte, a. XXXI, n. 1, p. 6. • L. Damiani, Colonos, officina per creare un’arte che diventa utopia, in “Messaggero Veneto”, 7 gennaio. • In museo incontri ravvicinati con Poldelmengo, in “Il Gazzettino”, 15 febbraio. • C. Stefani, Tre esposizioni dedicate all’arte sacra: oggi l’apertura, in “la tribuna di Treviso”, 12 marzo. • C. Stefani, La cultura per la Madonna. Tutto esaurito alla Loggia, in “la tribuna di Treviso”, 16 marzo. • Rassegna. “Questo l’ho fatto io” fino al 31 marzo, in “Messaggero Veneto”, 26 marzo. • Ancora un giorno per vedere la mostra “Questo l’ho fatto io!”, in “Messaggero Veneto”, 30 marzo. • Gamud. Fino a novembre sei personali in Galleria, in “Il Gazzettino”, 18 maggio. • Alla Gamud. I capolavori di Poldelmengo, in “Messaggero Veneto”, 5 luglio. • A Udine. Mostra di Poldelmengo, in “Il Gazzettino”, 5 luglio. • I. Gianfagna, Poldelmengo e il “sacro” sperimentale, in “Messaggero Veneto”, 7 luglio. • G. Bucco, Opere e progetti di Poldelmengo in mostra alla Gamud. «Il sacro è una forza», in “La Vita Cattolica”, 24 luglio. • Mostra sul sacro a palazzo Morpurgo, in “Messaggero Veneto”, 24 luglio. • Negli spazi del sacro, in “Messaggero Veneto”, 26 luglio. • A palazzo Valvason gli spazi del sacro, in “Il Gazzettino”, 27 luglio. • In mostra progetti della chiesa Raffin, in “Il Gazzettino”, 27 luglio. • I nuovi spazi del culto e del sacro, in “Messaggero Veneto”, 27 luglio. • In palazzo Morpurgo. Fede e arti in dialogo nello spazio del sacro. I pordenonesi Raffin e Poldelmengo, in “Messaggero Veneto”, 1 agosto. 2011 • A. Del Puppo, Ecco le sculture della Fondazione Furlan, in “Messaggero Veneto”, 19 giugno. • Vent’anni di arte contemporanea con Palinsesti 2011, in “Messaggero Veneto”, 14 settembre. • A. Bertani, Mostre d’arte eventi musei deserti erba del vicino e beni del territorio, in “Il Momento”, ottobre, p. 15. • A. Sartor, Diciotto grandi opere esposte fino al 2012, in “Messaggero Veneto”, 7 ottobre. • A. Sartor, Inaugurate le installazioni delle opere piú votate, in “Messaggero Veneto”, 9 ottobre. • “In medias res”, 7 artisti al lavoro, in “Messaggero Veneto”, 16 ottobre. • A. Sartor, Palinsesti “esporta” il successo, in “Messaggero Veneto”, 30 novembre. • Il meglio di Palinsesti: la collezione del 20º in tour nella regione, in “Messaggero Veneto”, 12 dicembre. 2012 • La Roggia racconta l’arte di “casa”, in “Messaggero Veneto”, 19 marzo. • Oggi la presentazione della “rete virtuosa” dei musei regionali, in “Messaggero Veneto”, 21 aprile. • C.B., L’arte friulana in rete col progetto “Contemporanea/mente”, in “Messaggero Veneto”, 22 aprile. • D. Schettini, Biennale di arte contemporanea a San Giovanni di Casarsa, in “Messaggero Veneto”, 6 giugno. • Visite guidate sulle orme del sacro, in “Messaggero Veneto”, 9 agosto. • Decimo Agritour tra gli appuntamenti della festa di San Zuan, in “Messaggero Veneto”, 16 giugno. • Poldelmengo a Udine, i suoi spazi del sacro, in “Il Gazzettino”, 15 agosto. • Tre generazioni pordenonesi d’arte al ParCo, in “Messaggero Veneto”, 30 giugno. • Massimo Poldelmengo in mostra a Udine, in “Duemila. Mensile di informazione culturale del Nordest”, n. 8-9, agosto – settembre. • D. Schettini, Gli artisti Poldelmengo e Negri con il maestro Nane Zavagno, in “Il Piccolo”, 12 ottobre. • La storia dell’arte formato FVG, in “Il Friuli”, 1 ottobre. • Aperitivi in museo alla Spazzapan, in “Il Piccolo”, 17 novembre. • La storia di Pordenone in una mostra ospitata nelle sale del consiglio regionale, in “Messaggero Veneto”, 1 ottobre. • Il complesso interparrocchiale del Sacro Cuore a Reggio Emilia, in “Il Giornale dell’Architettura”, dicembre, n. 111, p. 17. • S. Bertossi, “Venti d’arte” e di solidarietà. Le principali correnti artistiche del Novecento in mostra a Manzano, in “Messaggero Veneto”, 5 ottobre. • “Palinsesti”, artisti in gara per un’opera permanente a San Vito al Tagliamento, in “Messaggero Veneto”, 21 novembre. • L. Damiani, Il Novecento e oltre in Friuli Venezia Giulia. Una bella mostra a Manzano, in “Messaggero Veneto”, 8 dicembre. • I. Gianfagna, Expo a costo zero in galleria sul modello delle Kunsthalle, in “Messaggero Veneto”, 21 dicembre. 2013 • D. Raffin, Lo spazio che divide e che unisce, in “Chiesa Oggi. Architettura e Comunicazione”, n. 100, pp. 64-67. • La chiesa ideata da Raffin in mostra nella capitale, in “Messaggero Veneto”, 4 maggio. • “Nuovo percorso” alla Spazzapan, in “Il Piccolo”, 18 luglio. Opere pubbliche / Public Artworks / Öffentliche Werke 2001 Giavellotto / Javelin / Speer acciaio inox, vetro stratificato / stainless steel, layered glass / rostfreier Stahl, geschichtetes Glas cm 420 x 14 x 14 Vincitore del concorso per la realizzazione di un percorso di sculture lungo la riva destra del fiume Lemene, Portogruaro (Venezia) Winner of the competition for the construction of a sculpture trail along the right-hand bank of the Lemene river, Portogruaro (Venice) Gewinner des Wettbewerbs für einen Skulpturweg entlang des rechten Ufers des Flusses Lemene, Portogruaro (Venedig) 150 / 151 Area Battesimale / Baptismal Font / Taufbereich 2006-13 acciaio inox, ferro, vetro stratificato, vetro di Murano / stainless steel, iron, layered glass, Murano glass / rostfreier Stahl, geschichtetes Glas, Murano Glas Vincitore, con l’architetto Davide Raffin, del concorso bandito nel 2006 dalla CEI (Conferenza Episcopale Italiana), per la realizzazione del complesso parrocchiale della chiesa del Sacro Cuore di Gesù di Baragalla (Reggio Emilia) / Winner, together with the architect Davide Raffin, of the 2006 competition organised by the CEI (Conferenza Episcopale Italiana), for the construction of the parish church of the Sacro Cuore di Gesù in Baragalla (Reggio Emilia) / Zusammen mit dem Architekten Davide Raffin Gewinner des Wettbewerbs für die Realisierung des Gemeindekomplexes der Kirche Sacro Cuore di Gesù in Baragalla (Reggio Emilia), der im Jahr 2006 von der CEI (Italienische Bischofskonferenz) ausgeschrieben wurde 152 / 153 Scala / Ladder / Leiter 2009-10 acciaio inox, vetro, luce, acqua / stainless steel, glass, light, water / rostreier Stahl, Glas, Licht, Wasser cm 420 x 180 x 90 Vincitore del Premio “In Sesto. Scultura e installazione nello spazio urbano” 2009, San Vito al Tagliamento (Pordenone) / Winner of the prize “In Sesto. Scultura e installazione nello spazio urbano” 2009, San Vito al Tagliamento (Pordenone) / Gewinner des Preises “In Sesto. Skulptur und Installation im urbanen Raum” 2009, San Vito al Tagliamento (Pordenone) 154 / 155 Promosso e organizzato / Promoted and organized / geFÖrdert Und organisiert Con la Collaborazione / in Collaboration / in zUsammenarbeit Con il sostegno e il PatroCinio / with the sUPPort and Patronage / mit UnterstÜtzUng Und sChirmherrsChaFt Associazione Culturale don gilberto Pressacco Con il PatroCinio / with the Patronage / mit der sChirmherrsChaFt Provincia di Pordenone l’opera del prima poldelmengo poldelmengo l’opera del prima