catalogo - Associazione Culturale Venti d`arte

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catalogo - Associazione Culturale Venti d`arte
l’opera del prima
poldelmengo
poldelmengo
l’opera del prima
poldelmengo
l’opera del prima
a cura di / by / herausgegeben von
Stefano Chiarandini
poldelmengo
l’opera del prima / the Artwork of Before / das Werk des Vorher
stalla Pasqualis
22 / 09 > 27 / 10
Promosso e organizzato / Promoted and organized / GEFÖRDERT UND ORGANISIERT
Con la collaborazione / IN COLLABORATION / IN ZUSAMMENARBEIT
Con il sostegno e il patrocinio / with the support and patronage /
MIT UNTERSTÜTZUNG UND SCHIRMHERRSCHAFT
Con il patrocinio / WITH THE PATRONAGE / MIT DER SCHIRMHERRSCHAFT
Mostra e catalogo a cura / EXHIBITIONS AND CATALOGUE CURATED /
AUSSTELLUNGS- UND KATALOGKURATOR
Testi / TEXTS / TEXTE
Traduzione / TRANSLATION / ÜBERSETZUNG
COORDINAMENTO SCIENTIFICO / SPECIALIST CONSULTANT / WISSENSCHAFTLICHE BERATUNG
COORDINAMENTO ORGANIZZATIVO / ORGANIZATION / ORGANISATION
Allestimento / INSTALLATION / ausstellungsbau
TrasportO / TRANSPORT / transport
Aquileia (UD)
2013
Comune di Aquileia
Fondazione Aquileia
Associazione Culturale “Venti d’arte”, Udine
Fondazione Musei Civici di Venezia
Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea “Armando Pizzinato”, Pordenone
Fondazione “Ado Furlan”, Spilimbergo
Fondazione Concordia 7, Pordenone
Regione Friuli Venezia Giulia
Provincia di Udine
Fondazione CRUP
Associazione Culturale “don Gilberto Pressacco”, Udine
Provincia di Pordenone
Comune di Pordenone
Università degli Studi di Udine
Associazione Centro di accoglienza “E. Balducci”, Zugliano (UD)
Stefano Chiarandini
Italo Furlan, Massimo Poldelmengo, Roberto Tagliaferri, Federico Vercellone
Simonetta Caporale, Chris Gilmour, Christine Pellarini
Alice Collavin
Giancarlo Fioretti
Simone Bernava, Marco Chiopris, Sergio Scabar, Vinica Simonitto
FAU trasporti, Udine
Assicurazione / INSURANCE / VERSICHERUNG
Assicurazioni Generali, Udine
Ufficio stampa / PRESS OFFICE / PRESSEBüRO
Fondazione Aquileia
Referenze fotografiche / PHOTO CREDITS / FOTOGRAFIEN
Progetto grafico / GRAPHICS / GRAFIK
Stampa / PRINTING / DRUCK
Ringraziamenti / Acknowledgements / DANKSAGUNG
Roberto Montanari pp. 148-149, Massimo Poldelmengo, Sergio Scabar pp. 64-65, 126-127, 132, 139
Ekostudio, Udine
Poligrafiche San Marco, Cormòns. Agosto 2013
Un particolare ringraziamento a Massimo Poldelmengo per il suo fondamentale apporto.
Si ringraziano gli Enti pubblici e i collezionisti privati per aver reso possibile l’iniziativa e tutti coloro
che in qualsiasi modo hanno collaborato.
Si ringraziano inoltre Francesca Agostinelli, Marco Alberi Auber, Gianluca Baronchelli, Gabriella Belli,
Leopoldo Benacchio, Angelo Bertani, Roberta Bignolini, Marco Biscione, Claudio Cattaruzza, Oldino Cernoia,
Alessandro Ciriani, Carlo Clocchiatti, Cristiana Compagno, Dino Cuscito, Lionello D’Agostini, Antonio Danin,
Massimo De Mattia, Sonia Di Giorgio, Enzo di Grazia, Federica Dini, Pierluigi Di Piazza, Denis Durisotto,
Hentus du Toit, Pietro Fontanini, Paolo Fumis, Caterina Furlan, Silvio Fuso, Claudio Gatta, Vania Gransinigh,
Roberto Kusterle, Flavia Leonarduzzi, Giovanna Lisa, Rafaella Loffreda, Federica Magrini, Maurizio Marcelli,
Tindaro Marullo, Lorenzo Mocchiutti, Paola Peressin, Matteo Piccolo, Daniela Polla, Flavio Pressacco,
Isabella Reale, Sofia Rinaldi, Michela Rivenotto, Ugo Scarpa, Ottavio e Piera Sgubin, Laura Solari,
Paolo Stefanuto, Alberto Teghil, Annalisa Tonicello, Camillo Tonini, Gianni Torrenti, Silvio Toso, Luigi Tossut,
Carmen Trevisan, Maria Francesca Vassallo, Paul Veronese, Angelo Vianello, Licia Zamaro,
Margherita Zandigiacomo, Erica Zanon.
Nessuna parte di questo catalogo può essere riprodotta o trasmessa in qualsiasi forma o con qualsiasi mezzo
elettronico, meccanico o altro senza autorizzazione scritta dei proprietari dei diritti e dell’Editore.
© 2013 Venti d’arte
Indice / Index / Inhalt
Testi / Texts / Texte
Italo Furlan
Alle radici dell’estetica operativa di Poldelmengo
. ......................................................................... 29
The Roots of Poldelmengo’s Aesthetics . ............................................................................................
32
An den Wurzeln der operativen Ästhetik von Poldelmengo ............................................................
35
L‘arte come evento temporale ..............................................................................................................
39
Roberto Tagliaferri
Art as a Temporal Event
Die Kunst als zeitliches Ereignis ..........................................................................................................
Federico Vercellone
....................................................................................................................... 43
L’esperienza dell’arte di Massimo Poldelmengo
.............................................................................. 53
Massimo Poldelmengo: the Experience of Art
Die Erfahrung der Kunst von Massimo Poldelmengo .......................................................................
Massimo Poldelmengo
L’opera del prima
47
. ................................................................................ 55
57
. .................................................................................................................................. 61
The Artwork of Before
Das Kunstwerk des Vorher ..................................................................................................................... 63
. .......................................................................................................................... 62
Le opere / The art works / Die Werke ..................................................
64
Apparati / References / Referenzen
Catalogo delle opere / Catalogue of the Works / Katalog der Werke
. ..................................... 128
Biografia
.............................................................................................................................................. 133
Biography
............................................................................................................................................ 135
Biografie
............................................................................................................................................... 137
Esposizioni / Exhibitions / Ausstellungen
. ................................................................................... 140
Bibliografia / Bibliography / Bibliografie
Opere pubbliche / Public artworks / Öffentliche Werke
...................................................................................... 143
. ....... 148
A lv i a n o S c a r e l
Sin dac o di Aquile ia
Preside nt e de lla Fo nda z io ne Aquile ia
La mostra che si apre ad Aquileia in stalla Pasqualis, sostenuta dal Comune di Aquileia e
dalla Fondazione Aquileia, è intitolata in modo non casuale “L’opera del prima”, palesando
fin dalla cornice la visione programmatica dell’arte di Poldelmengo.
In un’unica, pregnante espressione si sommano, verrebbe da dire “all’unisono”, tanto il
concetto di preludio, ossia di quel brano musicale che ne anticipa uno piú ampio – o che
per ghiribizzo del musicista diventa breve e perfetta opera unica –, quanto lo scorrere
presocratico, circolare ed eternamente uguale, di un tempo (anche musicale) demiurgo di
opere che sono in realtà frutto delle esperienze passate, del prima.
Alcune sue realizzazioni s’impongono a noi senz’alcuna incertezza o remora, talvolta
prive di ogni inutile filtro narrativo, ma facendo vibrare invece con pochi tratti essenziali
e definitivi l’onda delle piú forti emozioni dell’animo: passione e sconforto, attesa e
appagamento, indifferenza e sbalordimento, odio ed estasi. Un pentagramma pittorico e
materico per il preludio di un grande maestro. Un pentagramma che Poldelmengo con
sommo divertissement finisce talvolta per trasferire anche su carta, affinché il linguaggio,
l’espressione, il proprio tweet creativo giungano a tutti, senza preclusioni; cosí come usa, in
modo apparentemente improprio, l’intrigante figura del metronomo, quale asse cosmico su
cui costruire il proprio pensiero piú profondo.
Egli infatti, fin dal 1997, persegue con il progetto Axiom l’innovativa idea che l’espressione
artistica debba essere emancipata dai chiusi recinti delle nostre barriere mentali per
dispiegarsi libera, rotonda nella sua pienezza e nel suo divenire, spaziando da una tecnica
all’altra, non per un approccio falsamente superficiale, bensí per integrare, completare e
sublimare il contenuto del messaggio.
Cosí pure affascinano le sue scale, concepite non per i piedi ma per il cuore, destinate a farci
salire idealmente sui nostri “luoghi dell’anima”, in un sapiente dialogo tra l’io attuale e l’io passato,
senza stridori, senza falsificazioni, bensí segno puro, ermetico, essenziale. O ancora vivido ricordo
delle scale musicali e della salita, rigo per rigo, nota per nota, lungo la gradinata della vita.
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La sua arte inoltre si riverbera giocosa in tutte le tecniche scelte (pittura, installazione,
fotografia), rispettando solo le regole di un personale “ludus”, quale libera espressione di quel
fanciullo che in qualche momento sembra burlarsi di noi, ma che è capace di tali immensità da
toccarci nel profondo, cambiandoci.
Espressione artistica poliedrica e frutto di un sentire estremo che pare interpreti con pochi
tratti, quello che la poesia ermetica riuscí a ottenere con poche “pesanti” parole
Ognuno sta solo sul cuor della terra
trafitto da un raggio di sole
ed è subito sera
Sa lv a t o r e Q u a si m o d o
Poesia del simbolo, arte del simbolo, musica del simbolo.
L’esposizione di Massimo Poldelmengo è questo e qualcosa di piú: se è innegabile che la sua
produzione artistica ci arricchirà interiormente, com’è successo con altre mostre in cui la
nostra città si è aperta all’arte contemporanea, è altrettanto innegabile che le testimonianze
archeologiche di un’ Aquileia, Patrimonio dell’Umanità voluto dall’UNESCO, trasmetteranno alle
sue opere un afflato, un’aura che saranno unici e irripetibili. La storia influenza la nostra vita e
le nostre esperienze in un dialogo senza fine, formativo e stimolante, il quale per un artista del
Friuli, forse piú che altrove, rappresenta quel complesso e straordinario giacimento antropologico
che soltanto una regione di confine può offrire.
È con vivo piacere che accogliamo questa personale, augurandoci che essa possa in futuro
diventare una fonte diretta per l’ispirazione di questo poliedrico e modernissimo artista.
A lv i a n o S c a r e l
Mayor o f t he Cit y o f Aquile ia
Preside nt o f t he Fo nda z io ne Aquile ia
There is nothing casual about the title “The Artwork of Before” for the exhibition held at the stalla
Pasqualis in Aquileia with the support of the Comune di Aquileia and the Fondazione Aquileia.
This title is the first hint of Poldelmengo’s vision of art.
This single, meaningful phrase contains within it two concepts. The first is the idea of a prelude,
the introductory passage of music before a longer work, which may even become a small and
perfectly-formed work in itself, according to the musician’s whim. The second is the circular and
eternally-unchanging pre-Socratic flowing of a demiurgical (or even musical) rhythm of artworks
which are in fact the fruit of an experience from the past: from before.
Some of his creations stand before us without any doubts or uncertainties, sometimes there are no
useless narrative filters, but instead, with only a few essential and definitive gestures, they make the
waves of the strongest emotions of the soul vibrate: passion and despair, anticipation and fulfilment,
indifference and amazement, hate and ecstasy. A painterly and material pentagram as the prelude
of a great maestro. A pentagram that Poldelmengo, with an assured divertissement, manages to
transfer to paper so that the language, expression and his creative tweet reach everyone, leaving
no one excluded. This is just like his – seemingly inappropriate – use of the intriguing motif of the
metronome, as a cosmic axis upon which to construct one’s own deepest thoughts.
Since 1997 he has been working on the Axiom project, an innovative idea that artistic expression
should be emancipated from the locked cages of our mental barriers in order to let it roam
freely, round and full in its development, passing from one technique to another, not for a falsely
superficial approach, but rather so that it should integrate, complete and sublimate the content of
the message.
We can see the same attraction in his ladders, conceived not for the feet but for the heart, intended
to invite us to climb up to the “places of our soul”. They open a masterful dialogue between the
present and the past. There is no clamour or falsification, simply a pure, hermetic and essential
sign. They bring to mind a vivid memory of musical scales and the climb, line by line and note by
note, up the steps of life.
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Furthermore his artwork playfully reverberates in all the techniques he has chosen (painting,
installation and photography), only respecting the rules of his personal “ludus”, that is the free
expression of a child who could at times seem to be making fun of us, but who is capable of such
an intensity that it touches us deeply and changes us.
This is a multi-faceted approach to artistic expression, and is the fruit of an extreme sensibility
which, with a few strokes, is capable of interpreting that which hermetic poetry can achieve with a
few “heavy” words
Everyone stands alone at the heart of the world
pierced by a ray of sunlight
and suddenly it is evening.
Sa lv a t o r e Q u a si m o d o
Poetry of symbols, art of symbols, music of symbols.
Massimo Poldelmengo’s exhibition is both this and something more. It cannot be denied that his
artistic output enriches us, as has happened with other exhibitions when our city has opened itself
to contemporary art. In the same way the archaeological testimony of Aquileia, a UNESCO world
heritage site, will offer a breath of inspiration and a unique and unrepeatable aura.
History influences our life and our experience in an unending, formative and stimulating dialogue.
For a Friulano artist, perhaps more so than for others, this is the complex and extraordinary
anthropological treasure which only a region on the border can offer.
It is a great pleasure to host this exhibition, and we hope that in the future it may be a source of
inspiration for this most modern and multifaceted artist.
A lv i a n o S c a r e l
Bürge r m e is t e r v o n Aquile ia
Präside nt de r Fo nda z io ne Aquile ia
Die Ausstellung, die wir heute in Aquileia im Stall Pasqualis eröffnen, wird von der Stadt Aquileia und der
Stiftung Aquileia unterstützt. Nicht zufällig nennt sie sich “Das Werk des Vorher”, schon der Rahmen enthüllt
gleich die programmatische Vision der Kunst Poldelmengos.
In einem einzigen eindeutigen Ausdruck summieren sich zwei Konzepte. Das erste könnte man sagen
ist der Auftakt, die einführende Passage einer Musik vor einem längeren Werk, welches ein kleines und
perfekt geformtes Werk in sich selbst werden könnte, ganz nach der Laune des Musikers. Das zweite ist das
kreisförmige und ewig unveränderte vorsokratische Fließen eines schöpferischen (oder sogar musikalischen)
Rhythmus von Werken, die tatsächlich die Frucht einer Erfahrung aus der Vergangenheit sind: aus dem Vorher.
Einige seiner Kreationen stehen ohne Zweifel oder Unsicherheiten vor uns, manchmal gibt es keine unnötigen
Erzählfilter, sondern sie bringen mit nur ein paar wesentlichen und definitiven Gesten die Wellen der stärksten
Emotionen der Seele zum Schwingen: Leidenschaft und Verzweiflung, Erwartung und Erfüllung, Gleichgültigkeit
und Unverständnis, Hass und Ekstase. Dies ist ein malerisches Pentagramm, für den Auftakt zum großen
Meister. Ein Pentagramm, das Poldelmengo mit höchstem Divertissement auf Papier überträgt, indem die
Sprache, Ausdruck und sein kreativer tweet jeden erreicht, so dass niemand ausgeschlossen bleibt. Das ist
genau wie seine scheinbar unangebrachte Verwendung des intriganten Motivs des Metronoms als bedienende,
kosmische Achse, auf der die eigenen tiefsten Gedanken konstruiert werden.
Seit 1997 verfolgt er mit dem Axiom Projekt eine innovative Idee, wobei der künstlerische Ausdruck aus den
Käfigen unserer mentalen Barrieren befreit werden soll, um frei wirken zu können, um sich rund und voll
entfalten zu können in seiner Entwicklung, indem er von einer Technik zur anderen wechselt. Dies tut er nicht für
einen oberflächlichen Ansatz, sondern um den Inhalt der Nachricht zu integrieren, zu ergänzen und zu veredeln.
So faszinieren sogar seine Treppen, die nicht für die Füße konzipiert sind, sondern für das Herz. Sie sind
ausgelegt, um die “Orte unserer Seele” zu erklimmen, in einem sorgfältigen Dialog zwischen dem Selbst der
Gegenwart und dem Selbst der Vergangenheit, ohne zu schreien, ohne Fälschung, sondern durch das reine
Zeichen, hermetisch, unerlässlich. Sie erwecken lebendige Erinnerung an Tonleitern und den Aufstieg, Zeile für
Zeile, Note für Note, auf den Stufen, die das Leben ausmacht.
Seine Kunst hallt auch in allen Techniken, die er gewählt hat, spielerisch nach (Malerei, Installation, Fotografie),
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wobei sie nur die Regeln eines persönlichen “Ludus” respektiert. Wie ein freier Ausdruck des Kindes, das sich
manchmal über uns lustig zu machen scheint, aber das in der Lage ist, uns mit großer Intensität tief zu berühren,
uns zu verändern.
Dies ist ein vielfältiger künstlerischer Ausdruck und das Ergebnis von einem Gefühl extremer Sensibilität,
die mit wenigen Strichen fähig ist, zu interpretieren, was die hermetische Dichtung mit wenigen “schweren”
Worten erreichen kann.
Jeder steht allein auf dem Herz der Erde
durchbohrt von einem Sonnenstrahl
und plötzlich ist es Abend
Sa lv a t o r e Q u a si m o d o
Poesie des Symbols, Kunst des Symbols, Musik des Symbols.
Die Ausstellung von Massimo Poldelmengo ist dies und noch etwas mehr; es ist unbestreitbar, dass seine
künstlerische Produktion uns innerlich enorm bereichern wird, wie bei anderen Ausstellungen, in denen unsere
Stadt sich für die zeitgenössische Kunst geöffnet hat. Es ist ebenso unbestreitbar, dass die archäologischen
Zeugnisse von Aquileia, dem Weltkulturerbe der UNESCO, seinen Werken eine einzigartige und unwiederholbare
Inspiration und Aura senden werden. Die Geschichte wirkt sich auf unser Leben und unsere Erfahrungen in
einem endlosen, bildenden und herausfordernden Dialog aus. Dies bedeutet für einen friulanischen Künstler,
vielleicht mehr als anderswo, das komplexe und außergewöhnliche anthropologische Feld, das nur eine
Grenzregion übertragen kann.
Wir heißen diese Ausstellung mit großer Freude willkommen, in der Hoffnung, dass diese in der Zukunft eine
Quelle der Inspiration für diesen vielseitigen und ultra-modernen Künstler sein wird.
Gianni Fratte
Diretto r e de lla Fo nda z io ne Aquile ia
La Fondazione Aquileia è da sempre impegnata nella valorizzazione dello straordinario patrimonio archeologico
della Città, sito UNESCO dal 1998 e oltre a occuparsi della gestione e manutenzione di aree archeologiche,
promuove attività di ricerca, conservazione e restauro di numerosi siti storici, in collaborazione con importanti
Istituzioni pubbliche. Per dare maggior impulso alla promozione culturale e turistica di Aquileia, inoltre, la
Fondazione è coinvolta nell’organizzazione di eventi e manifestazioni che interessano ambiti e realtà diverse.
L’esposizione POLDELMENGO l’opera del prima rientra a pieno titolo tra gli eventi dedicati alla ricorrenza
dei 1700 anni dall’Editto di Milano (313 d.C.), rivelando molte assonanze tra le antiche vestigia di Aquileia
e le opere dell’artista. Massimo Poldelmengo è considerato dalla critica uno dei maggiori interpreti dell’arte
contemporanea del nostro territorio e ha partecipato anche a numerose rassegne sia in Italia che all’estero.
La sede espositiva prescelta per la manifestazione è stalla Pasqualis, situata sull’antica Julia Augusta,
principale asse viario di collegamento tra la Città e il Noricum. Il visitatore può accedere all’esposizione
attraverso il suggestivo cortile interno dove, tra antichi reperti archeologici di epoca romana, si stagliano le
sculture di Poldelmengo intitolate Crocifissione (2011) e XVI (2012). Al piano terra dell’edificio sono visibili le
opere realizzate dall’artista negli anni Novanta, mentre al piano superiore sono collocati lavori più recenti tra i
quali Due (2013), Incontro (2013) e Casa (2013), creati appositamente per la rassegna aquileiese. Conclude
il percorso espositivo la sala dedicata al ciclo delle opere raffiguranti il “pesce”, simbolo utilizzato anche dalle
prime comunità giudaico-cristiane di Aquileia per rappresentare Cristo.
La manifestazione POLDELMENGO l’opera del prima è il frutto della collaborazione tra importanti Istituzioni
pubbliche e private e dimostra che ad Aquileia, attraverso tali sinergie, si possono promuovere iniziative dai
contenuti culturali di elevato livello.
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Gianni Fratte
Direct o r o f t he Fo nda z io ne Aquile ia
The Fondazione Aquileia has always been committed to the valorisation of the extraordinary
archaeological heritage of the city, which has been a UNESCO World Heritage Site since 1998. As
well as dealing with the management and maintenance of archaeological areas, the Fondazione also
promotes research, conservation and restoration activities for numerous historical sites in collaboration
with important public bodies. Furthermore, to help energise the promotion of culture and tourism in
Aquileia, the Fondazione organises events and manifestations which range across many different areas.
The exhibition POLDELMENGO l’opera del prima is a perfect event to be included amongst those
celebrating the anniversary of the Edict of Milan (313 A.D.), as there are many correspondences
between the ancient remains of Aquileia and the artist’s work. Massimo Poldelmengo is held by critics
to be one of the most important figures in contemporary art in the local area, and he has participated in
numerous events both in Italy and abroad.
The exhibiting space for this event is the stalla Pasqualis, situated on the ancient Julia Augusta,
which was the main route between the city and Noricum. Visitors enter the exhibition via the
evocative internal courtyard, where Poldelmengo’s sculptures Crocifissione (2011) and XVI (2012)
can be seen alongside the archaeological remains from the Roman era. On the ground floor visitors
will find works the artist made in the 1990’s, and on the floor above there are more recent works
including Due (2013), Incontro (2013) and Casa (2013), created expressly for the exhibition in
Aquileia. The exhibition concludes with a room dedicated to the cycle of works which feature the
“fish”, a symbol also used to represent Christ by the earliest Judaeo-Christian communities in
Aquileia.
The exhibition POLDELMENGO l’opera del prima is the result of the collaboration between major public
and private bodies, and it proves that this synergy is a perfect solution for promoting cultural events of
the highest level here in Aquileia.
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Gianni Fratte
Direkt o r de r St if t ung Aquile ia
Die Stiftung Aquileia setzt sich seit jeher für die Aufwertung des außerordentlichen archäologischen Erbes der
Stadt ein, die seit 1998 UNESCO-Weltkulturerbe ist. Außer der Verwaltung und Pflege archäologischer Stätten
fördert die Stiftung Forschung, Konservierung und Restaurierung von zahlreichen historischen Stätten, in
Zusammenarbeit mit wichtigen öffentlichen Institutionen. Um die größtmöglichen Impulse für die Förderung
von Kultur und Tourismus in Aquileia zu geben, ist die Stiftung außerdem mit der Organisation von vielerlei
verschiedenartiger Veranstaltungen befasst.
Die Ausstellung POLDELMENGO Das Werk des Vorher ist vollständig Teil der Veranstaltungen zum 1700
Jahrestag des Edikts von Mailand (313 n. Chr.), indem sie viele Ähnlichkeiten und Gleichklänge zwischen
den antiken Ruinen von Aquileia und den Werken des Künstlers enthüllt. Massimo Poldelmengo wird von
den Kritikern als einer der größten Interpreten zeitgenössischer Kunst unserer Region angesehen und hat an
zahlreichen Ausstellungen in Italien und im Ausland teilgenommen.
Der Ort, der für die Veranstaltung gewählt wurde, ist der Stall Pasqualis, der sich auf der alten Römerstraße Julia
Augusta befindet, der wichtigsten Verbindungsstraße zwischen der Stadt und dem Noricum. Der Besucher kann
die Ausstellung über den stimmungsvollen Innenhof betreten, wo zwischen alten archäologischen Funden aus
der Römerzeit auch Skulpturen von Poldelmengo ausgestellt sind: die Kreuzigung (2011) und XVI (2012). Im
Erdgeschoss des Gebäudes können Sie die Werke des Künstlers aus den neunziger Jahren betrachten, während
das Obergeschoss die jüngeren Werke beherbergt, darunter Zwei (2013), Treffen (2013) und Haus (2013), die
eigens für die Ausstellung in Aquileia geschaffen wurden. Den Ausstellungsrundgang beschließt der Saal, der
dem Werkzyklus der “Fisch” Darstellung gewidmet ist. Der Fisch als Symbol wurde auch von den frühen jüdischchristlichen Gemeinden von Aquileia verwendet, um Christus zu verkörpern.
Die Ausstellung POLDELMENGO Das Werk des Vorher ist das Ergebnis der Zusammenarbeit zwischen wichtigen
öffentlichen und privaten Einrichtungen und zeigt, dass durch diese Synergien in Aquileia kulturelle Initiativen
von hohem Niveau gefördert werden können.
Stefano Chiarandini
Preside nt e de ll’As s o c ia z io ne Cult ur a l e “Ve n t i d ’ a r t e ”
Nel 2013 ricorre il XVII centenario dell’Editto di Costantino e per ricordare questo passaggio epocale
della tarda antichità e del Cristianesimo sono state organizzate in Aquileia, numerose e importanti
manifestazioni. In tale contesto si colloca pure la mostra d’arte intitolata POLDELMENGO l’opera
del prima, realizzata nel cuore di questa straordinaria città, unica al mondo per le sue preziose
testimonianze storiche, artistiche e religiose.
Di primo acchito, l’accostamento fra l’arte contemporanea e le antiche vestigia di Aquileia potrebbe
suscitare nel visitatore stupore e sconcerto, ma tale sensazione scompare immediatamente per
lasciare spazio a una sorta di “simbiosi visiva” incredibilmente suggestiva.
Il tema centrale della rassegna è il tempo. Si tratta, come noto, di un concetto pervasivo da sempre
presente sia nelle scienze esatte, sia in quelle umanistiche. Lo ritroviamo anche nelle opere di Massimo
Poldelmengo, come ad esempio nei lavori intitolati Il tempo di Canova (1992), Sequenze (1994) e nel
ciclo dedicato al “pesce”. Inoltre, il concetto del tempo ha suscitato all’artista profonde e personali
riflessioni espresse nello scritto intitolato L’opera del prima (1996-2010). Una sorta di “filo rosso”
quindi sembra legare i lavori di Poldelmengo ad Aquileia e alle radici del “suo” Cristianesimo.
Le opere selezionate per l’esposizione provengono da collezioni private, da importanti Musei e
Istituzioni del nostro territorio; alcuni lavori, inoltre, sono stati realizzati dall’artista per questa
iniziativa. Significative sono Pietra blu, legno, ferro, marmo (1988), appartenente alla collezione
della Galleria Internazionale d’Arte Moderna Ca’ Pesaro di Venezia, e Trittico (1988), di proprietà
dell’artista, entrambe presenti ad Arteveneto 73 a Mostra collettiva Bevilacqua La Masa di Venezia
(1988-89) e nuovamente esposte assieme ad Aquileia.
Poldelmengo, nel creare le sue opere, utilizza abitualmente materiali poveri o di riciclo, come legno,
ferro, rame, pietra, cera d’api e vetro, che, sapientemente assemblati, danno vita a composizioni
stilisticamente “pulite” e dalle forme essenziali; in altri casi, l’artista impiega invece materiali
più “tecnologici” quali acciaio inox, luci al neon, pellicole fotografiche e precisi tagli con il laser
sul ferro, per realizzare sculture e installazioni dalle connotazioni moderne, ma con forti rimandi
alchemici, filosofici ed antropologici.
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Osservando le opere dell’artista, si può però identificare anche l’utilizzo di stilemi iconografici
arcaici che riportano, attraverso un concatenarsi di concetti, a tempi ancestrali e all’essenza
dell’uomo. Un simbolo che ricorre spesso nei lavori di Poldelmengo è quello del “pesce”,
costituito da due linee curve che si uniscono specularmente e che vanno a formare
un’immagine dall’aspetto minimale, carica però di profondi significati. Il pesce – in greco
ichthus, acronimo di Iēsous Christos, Theou Yios, Sōtēr – fu, infatti, il simbolo utilizzato dalle prime
comunità giudaico-cristiane per rappresentare Cristo, ed è pure presente negli splendidi
mosaici della quarta campata dell’aula sud della basilica di Aquileia. L’immagine del pesce,
inoltre, compare sovente in un ciclo originale di lavori realizzati dall’artista a partire dal 2010.
Perciò tale simbolo può essere considerato l’“anima” della mostra per la sua “forza” artistica e
per i profondi legami con il Cristianesimo aquileiese.
La rassegna antologica di Massimo Poldelmengo assume per l’Associazione Culturale “Venti
d’arte” connotati di straordinario valore, poiché propone un artista d’indiscusso talento in
ambito nazionale e intende, nello stesso tempo, valorizzare l’arte contemporanea della nostra
regione, che risulta talvolta meno diffusa e compresa.
L’Associazione Culturale “Venti d’arte” ringrazia il Comune di Aquileia e la Fondazione
Aquileia per aver sostenuto la realizzazione dell’iniziativa, con l’augurio che questo possa
essere l’inizio di una proficua e duratura collaborazione.
Stefano Chiarandini
Ch airm a n As s o c ia z io ne Cult ur a le “ Ve n t i d ’ a r t e ”
2013 marks the 17 th centenary of the Edict of Milan, and many important events have been
organized in Aquileia to celebrate this landmark for history and for Christianity. The art
exhibition POLDELMENGO the Work of Before is one of these initiatives, held in the heart of this
extraordinary city, with its unique historical, artistic and religious heritage.
At first glance the juxtaposition of contemporary art and the ancient archaeology of Aquileia
might seem surprising or rather bewildering to the viewer, but this initial sensation soon passes,
leaving an absolutely fascinating kind of “visual symbiosis”.
The central theme of the exhibition is the notion of time. This is a pervasive concept, studied
by both science and the humanities. We also find it in Poldelmengo’s works, for example in
Il tempo di Canova (1992), Sequenze (1994) and the “fish” cycle. The concept of time has
also inspired deep personal reflections for the artist, expressed in the text entitled L’opera del
prima (1996-2010). There seems to be a common thread connecting the works of the artist to
the city of Aquileia and the roots of its Christianity.
The works selected for the exhibition have been loaned by private collections, important museums
and local institutions, and a number have been created expressly for this exhibition. Pietra blu,
legno, ferro, marmo (1988), on loan from the collection of the Galleria Internazionale d’Arte
Moderna Ca’ Pesaro in Venice and Trittico (1988) owned by the artist, are both significant
works, previously exhibited at the 73 rd edition of Arteveneto at the Galleria Bevilacqua La Masa
Foundation in Venice (1988-89) and brought together again for this exhibition in Aquileia.
Massimo Poldelmengo often uses simple or recycled materials to make his works, such as
wood, iron, copper, stone, beeswax and glass. He skilfully assembles these materials to create
very “clean” and essential compositions. At other times the artist uses more technological
materials such as stainless steel, neon lights, photographic film and precise laser cuts on iron.
With these he creates sculptures and installations which are absolutely modern but which at
the same time are powerfully evocative of alchemy, philosophy and anthropology.
However, when we look at the artist’s work, we can also observe the use of archaic iconographic
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stylistic element which lead us through a series of conceptual links all the way back to ancient
times and the essence of mankind. A symbol which often recurs in Poldelmengo’s work is that of
the “fish”, created through the union of two opposing curved lines. This is a minimalistic symbol,
but one which is charged with profound meaning.
The “fish” – in Greek ichthus, an acronym for Iēsous Christos, Theou Yios, Sōtēr – was the symbol
used by the earliest Judaeo-Christian communities to represent Christ, and can be found in the
remarkable mosaic in the fourth bay in the southern wing of the Basilica in Aquileia. Furthermore
the image of the “fish” often appears in a cycle of artworks the artist has been working on since
2010, and could be considered to be the “heart” of this exhibition, both for its artistic “power”
and for the deep links with Christianity in Aquileia.
This retrospective exhibition of Massimo Poldelmengo’s work is a tremendously important event
for the Associazione Culturale “Venti d’arte”. The exhibition highlights a remarkably talented
artist, and at the same time seeks to promote contemporary art from the local area, which at
times struggles to be understood.
The Associazione Culturale “Venti d’arte” would like to thank the Comune di Aquileia and the
Fondazione Aquileia for their invaluable support in creating this event, and we hope that this is
just the start of a fruitful and long lasting collaboration.
Stefano Chiarandini
Präside nt de s Kult ur v e r e ins “ Ve nt i d‘ a r t e ”
In diesem Jahr jährt sich der Jahrestag des Edikts von Konstantin zum siebzehnhundertsten Mal.
Um dem epochalen Übergang von der Antike zum Christentum zu gedenken, wurden in Aquileia
viele wichtige Ereignisse organisiert. In diesem Zusammenhang haben wir auch die Ausstellung
POLDELMENGO Das Kunstwerk des Vorher organisiert, im Herzen dieser außergewöhnlichen Stadt, die
einzigartig in der Welt für ihre wertvollen historischen, künstlerischen und religiösen Zeugnisse ist.
Auf den ersten Blick kann die Kombination von zeitgenössischer Kunst und den antiken Ruinen von
Aquileia den Besucher in Erstaunen versetzen, aber dieses Gefühl weicht schnell einer Art unglaublich
eindrucksvoller “visueller Symbiose”.
Das zentrale Thema der Ausstellung ist die Zeit. Wie bekannt ist, handelt es sich um ein
allgegenwärtiges Konzept, das seit jeher in der Naturwissenschaft und den Geisteswissenschaften
präsent ist. Wir finden dies auch in den Werken von Massimo Poldelmengo, wie zum Beispiel in
den Arbeiten Die Zeit von Canova (1992), Sequenzen (1994), und in dem Zyklus, der dem “Fisch”
gewidmet ist. Außerdem hat das Konzept der Zeit tiefe persönliche Reflektionen im Künstler verursacht,
ausgedrückt in seinem Skript “Das Werk des Vorher” (1996-2010). Eine Art hypothetischer “roter
Faden” verbindet die Arbeiten des Künstlers in Aquileia und die Wurzeln seines Christentums.
Die Arbeiten, die für die Ausstellung ausgewählt wurden, kommen aus privaten Sammlungen und
aus wichtigen Museen und Institutionen unseres Landes. Einige Werke wurden von dem Künstler
speziell für die Initiative erstellt. Bedeutend sind die Werke Blau, Stein, Holz, Eisen, Marmor
(1988) aus der Sammlung der Galleria Internazionale d‘Arte Moderna Ca’ Pesaro in Venedig und
Triptychon (1988) aus dem Eigentum des Künstlers, die beide bereits in der Gruppenausstellung
Arteveneto 73 a Bevilacqua La Masa in Venedig (1988-1989) gezeigt wurden und jetzt wieder
zusammen in Aquileia ausgestellt werden.
Massimo Poldelmengo benutzt bei der Schaffung seiner Werke in der Regel einfache oder recycelte
Materialien wie Holz, Eisen, Kupfer, Stein, Glas und Bienenwachs, fachgerecht zusammengesetzt.
Dadurch erschafft er stilistisch “saubere” Werke von essentieller Form. In anderen Werken benutzt
der Künstler eher “technologische” Materialien wie Edelstahl, Neonlicht, Filmrollen und präzise
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Laserschnitte auf Eisen, mit denen er moderne Skulpturen und Installationen schafft, die dennoch
starke alchemistische, philosophische und anthropologische Referenzen aufweisen.
Wenn man die Werke des Künstlers betrachtet kann man feststellen, dass er auch archaische,
ikonographische Stile verwendet. Hiermit verweist er durch eine Anreihung verschiedener
Konzepte auf uralte Zeiten und das Wesen des Menschen. Ein Symbol, das häufig in den Werken
von Poldelmengo auftaucht, ist der “Fisch”, der aus zwei Linien gebildet wird, die spiegelbildlich
zusammenlaufen. Es wird so ein Bild von minimaler Gestalt aber tiefer Bedeutung geschaffen.
Der “Fisch” – im Griechischen ichthus, das für Iēsous Christos, Theou Yios, Sōtēr – steht, wurde
in der Tat als Symbol der frühen jüdisch-christlichen Gemeinschaft verwendet, um Christus
darzustellen und ist auch in den herrlichen Mosaiken des vierten Bogens des südlichen Raumes
der Basilika von Aquileia zu sehen. Das Bild des “Fisches” taucht außerdem seit dem Jahr 2010
häufig in einem originellen Zyklus von Arbeiten des Künstlers auf. Es kann daher wegen seiner
künstlerischen “Kraft” und der tiefen Verbindungen zu dem Christentum Aquileias als die “Seele”
der Ausstellung angesehen werden.
Die Retrospektive von Massimo Poldelmengo ist für den Kulturverein “Venti d’arte” von
außergewöhnlicher Bedeutung, da sie einen Künstler von unbestrittenem Talent und nationaler
Bekanntheit zeigt und gleichzeitig die zeitgenössische Kunst in unserer Region fördern will, die
manchmal weniger verbreitet oder verstanden wird.
Der Kulturverein “Venti d‘arte” möchte der Stadt Aquileia und der Stiftung Aquileia für die
Unterstützung bei der Umsetzung der Initiative danken, mit der Hoffnung, dass dies der Beginn einer
fruchtbaren und dauerhaften Zusammenarbeit ist.
Testi / Texts / Texte
Italo Furlan
Roberto Tagliaferri
Federico Vercellone
Massimo Poldelmengo
Alle radici dell’estetica operativa
di Poldelmengo
Italo Furlan
L’anno in cui Poldelmengo si diploma all’Accademia
Paolini a Michelangelo Pistoletto e altri, utilizzano,
di Belle Arti di Venezia è il 1989. Siamo in una fase
inoltre, ed esperimentano nuovi materiali tecnologici.
successiva all’irruzione della Pop Art nel 1964 e alla
In questo clima innovativo mi sembra s’inseriscano,
circolazione d’idee e linguaggi dell’espressionismo
fin dagli inizi, l’interesse e le tendenze linguistiche
astratto, che aveva imposto la nozione d’arte come
di Massimo Poldelmengo.
presentazione d’esperienza e luogo d’azione.
Le ricerche sulle transizioni energetiche di Gilberto
Contemporanea, invece, nasceva in quell’anno la
Zorio con i raggi laser, di Giovanni Anselmo con
Transavanguardia, promossa da Bonito Oliva: corrente
i contrasti fra materiali (pensiamo, per esempio,
basata su un linguaggio neoespressionista figurativo
all’opera di granito e lattuga), di Pistoletto con
di tendenze “nomadistiche”, che recuperava
l’utilizzo del plexiglass, eccetera, non rimangono
figurazione, narrazione e citazionismo.
estranee al giovane artista. Sono suggestioni che
Nel ventennio precedente, in vari momenti e per
illuminano semmai il suo bagaglio tecnico e ampliano
opera di artisti diversi (restano prioritari i riferimenti
il suo orizzonte visivo, ricco di tecniche miste
a Lucio Fontana, Alberto Burri e Piero Manzoni),
(impiego di pellicole fotografiche e del neon, di vetro
erano giunte a maturazione le autonome ricerche
e del legno, di cera e carta, di ferro, mattoni e altro),
dell’Arte Povera italiana, via via differenziatasi dagli
elementi tutti che stimolano idee e suggerimenti
approcci minimalistici e concettuali delle avanguardie
performanti di varia natura. Ne derivano installazioni
americane, con le quali peraltro essa condivideva non
disposte in situ e in relazione all’ambiente, che
molte sostanziali analogie formali. L’attività dei nuovi
esaltano la potenzialità comunicativa dei diversi
artisti si accompagnava alle riflessioni critiche di
materiali e richiedono l’adesione emotiva del fruitore.
Carla Lonzi, Filiberto Menna, Giovanni Lista, Germano
Sono realizzazioni che necessitano di spazi e di
Celant, con l’appoggio di galleristi illuminati.
comunità partecipativa.
L’Arte Povera italiana attivava un nuovo rapporto
Le sequenze di pannelli quadrangolari a terra o
con lo spazio ambientale e sociale, transitando
sospesi, le steli e gli organismi verticali, i totem
dalla contemplazione al pragmatismo dell’azione
mostrano affinità con elementi del repertorio
artistica, evidenziando i dati sensibili e il contatto
lessicale dell’Arte Povera in genere e in soluzioni
percettivo nell’esperienza; restituiva l’emergere fisico
esperimentate in particolare da Kounellis.
dei materiali e degli oggetti, ponendo particolare
I Contenitori temporali (1995) disposti a terra o XVI
attenzione al trattamento artigianale degli stessi.
(2012), la grande placca quadrata a numeri romani
I principali artisti, da Luciano Fabro a Giuseppe
(memori delle serie di Fibonacci di Mario Merz),
Penone, da Pino Pascali a Jannis Kounellis, da Giulio
collocata a Pordenone in piazza della Motta, ad
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esempio, sono quasi una ripetizione dell’installazione
come ascesa spirituale (da secoli sono presenti in
a pannelli quadrangolari emergenti su basi di sacchi
campo artistico i riferimenti alla scala di Giacobbe
di carbone, presentati ad Amburgo nel 1995 da
o a quella di Giovanni Climaco) non vanno, credo,
Kounellis, e di altre sue installazioni. Parlo di affinità,
interpretate come simboli di esclusiva valenza
s’intende, non di derivazioni: che in ogni caso
religiosa. La scala curvata collega due superfici,
attestano la vicinanza di Poldelmengo per sensibilità
quella a terra e quella a parete con una linea che,
formale ai fatti piú clamorosi offerti dalla ricerca
come ha spiegato Albert Einstein, è la piú breve
contemporanea italiana degli ultimi decenni.
anche se apparentemente non rettilinea: si tratta,
La serie Frammenti di segno, dei quali vediamo
dunque, dell’applicazione di un dato formale.
esposta Curva del tempo (1994), si propone come
«Curva del tempo» è la scritta apposta da
autonoma sequenza di spartiti grafici, vitalizzati
Poldelmengo su un disegno, indicazione ripresa
dal carattere degli impromptus e delle notazioni
nell’interessante idea della scala curva lignea, ideata
musicali. Dinamici e tesi nel contrasto fra colori base
per prima. Necessitata nella struttura dalla forma
ricorrenti (rosso, giallo e nero), a tratto o a campiture,
assunta dall’albero nel suo crescere sul pendio,
questi fogli appaiono embrioni di tematiche che
fu cosí voluta dall’artista, che appare memore de
si concretizzano in seguito in lavori maggiori: cosí
Il tempo palpabile di Giuseppe Penone. Insisterei
avviene per Curva del tempo (1994), Trottola (2004),
meno, come s’è visto considerando la presenza di
Magic war (2004), Volo (2004), dipanati fra poli
sette pioli o il possibile affiancamento a tre delle
d’infantile candore e di violenza gestuale. Lo stesso
scale, sull’opportunità di una lettura alchemica o
Poldelmengo ha scritto che l’Opera «può essere
trinitaria.
concentrata in un solo segno», unificante. Mi sembra
Altrettanto si dica per i lavori con la figura del pesce
allora giusto affermare che tali lavori si sottraggono
(presente negli affreschi delle catacombe dall’età
a uno “stile” volutamente unico o caratterizzante:
paleocristiana; nome le cui lettere greche iniziali
contrastando tale nozione, essi offrono una continua
compendiano la scritta “Gesù Cristo figlio di Dio
e aperta “differenziazione” contro l’uniformità
Salvatore”), concepita per il corredo liturgico del
schematica di un progetto.
complesso del Sacro Cuore di Baragalla di Reggio
Un’osservazione va avanzata sulla natura e sulla
Emilia. Certamente eleganti nella semplificazione
funzione dei materiali, apparentemente disomogenei,
formale, L’opera del prima (2010) o Crocifissione
che Poldelmengo presenta dagli esordi: il mattone
(2011) non risultano, forse, altrettanto pregnanti di
rugoso, il ferro e il legno, dalla pelle grezza, acidata
carica mistica. Piú convincente e creativo è l’effetto
o arrugginita, combinati con vetro, acqua, pellicole e
spaziale complessivo dell’edificio chiesastico, che
neon. Il greve e l’etereo, il peso e la trasparenza sono
i singoli elementi dell’area battesimale (con fonte e
sempre muniti della carica di un “vissuto”, di una
cupola, vetrate e il taglio luminoso verticale, le piastre
storia che non si fa prerogativa esclusiva dell’uno o
con pesci alle pareti, eccetera) mettono in forma,
dell’altro elemento, ma si afferma come “segno del
armonizzandosi cromaticamente l’uno con l’altro con
tempo”, esterno e interno all’opera.
misurati richiami.
Da sempre la luce, come metafora, attinge a
Vorrei inoltre sottolineare come il lavoro di Poldelmengo
significati religiosi, escatologici. Le nervature
sia privo di riferimenti politici: sua preoccupazione
illuminate che nei lavori dell’artista ascendono
costante è quella di piegare la contingenza degli eventi
parallelamente alle strutture rigide, le scale intese
nell’osmosi fra arte e vita, e viceversa.
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La dimensione temporale resta di fondamentale
nell’era della mondializzazione aprono un’allargata
significato nell’opera dell’artista. Dal Trittico
rete di eventi e problematiche dentro le quali si
(1988) ai successivi Il tempo di Canova (1992),
sviluppano le contemporanee ricerche in itinere.
Sequenze (1994), Metronomo (1995) e Dittico
Disinteressandosi a riesumate pratiche d’arte
(1998), l’elaborazione dei mezzi linguistici si snoda
tradizionali anche recenti, Poldelmengo persegue
nella dialettica fra i momenti creativi del prima e
una sperimentazione estetica che tiene conto dei
del dopo, in una «successione spazio-temporale
nuovi strumenti di lavoro (neotecnologici, eccetera)
dinamica», seguendo il dettato espresso dallo stesso
nell’immagine cosí come nella scrittura, nella
Poldelmengo: «L’opera contiene e annulla il tempo
comunicazione e nella spazialità, evitando tuttavia
della sua creazione».
un loro sottoimpiego che in non pochi artisti d’oggi
Il Concettuale, l’Arte Povera o altre incombenze
è soltanto sostitutivo di mezzi vecchi e di obsolete
ideologiche, in ogni caso rivisitati con occhi
poetiche.
nuovi, non impongono una dieta o un digiuno agli
In questa piú imminente prospettiva vanno collocati
stimoli della sollecitazione mentale o materiale di
l’operare di Massimo Poldelmengo e il suo linguaggio
Poldelmengo, che si armonizza sincronicamente con
ricco di strategie, mezzi e appropriazioni, per il quale
il farsi dell’opera e dunque non risulta servile a rigidi
ritengo superflua l’opportunità di ricercare ulteriori
inquadramenti. Certamente vengono privilegiati il
raffronti e parallele genealogie. Mi sembra semmai
processo mentale e l’idea che presiedono all’opera,
piú fruttuoso disporsi a riconoscere e a godere delle
realizzata successivamente attraverso l’accurata
realtà discrete celate nelle sue singolari proposte.
manipolazione dei materiali. Il mondo artistico
di Poldelmengo risulta cosí un campo di forza
che accoglie la presenza totale dell’espressività
dell’artista.
Il “registro linguistico” di quest’ultimo annota
soluzioni strutturate in maniera architettonica:
andamenti rettilinei, geometrizzanti, costruzioni a
volumi pieni inframmezzati da vuoti, animate lungo le
strutture da salienti fasci luminosi di luce, epifaniche
rivelazioni. Nessuna indulgenza è rivolta a suggestioni
“barocche”, arzigogolate, insistite nella curvatura
o nella complicazione degli elementi. Si osserva
piuttosto la propensione verso una “teatralizzazione”
dello spazio vitale.
Non posso negare, in conclusione, che il lavoro di
Poldelmengo rientri ancora, latamente, nel mondo
dell’Arte Povera e del Concettuale. Ma si tratta
di un “concettuale” post anni Novanta, di altra
poliedricità rispetto al movimento storico. L’attuale
ridiscutere le prospettive dell’arte come idea, la nuova
sperimentazione delle risorse del produrre umano
The roots of Poldelmengo’s aesthetics.
Italo Furlan
Poldelmengo graduated from the Accademia di
The key artists, such as Luciano Fabro, Giuseppe
Belle Arti in Venice in 1989. This period comes
Penone, Pino Pascali, Jannis Kounellis, Giulio
after the eruption of Pop Art in 1964 and the
Paolini and Michelangelo Pistoletto used and
diffusion of the ideas and languages of abstract
experimented with new, technological materials.
expressionism, establishing the concept that
It seems to me that the roots of Massimo
art could present experiences and be a place of
Poldelmengo’s research have grown out of this
action. The Transavantgarde started at the same
innovative climate, colouring his linguistic interests
time, a current promoted by the critic Bonito Oliva.
and direction.
This was based on a neo-expressionist figurative
Gilberto Zorio’s research into energy transition
language with a “nomadic” tendency and revisited
through laser beams, Giovanni Anselmo’s work
narration, figurative and Appropriation Art.
with material contrasts (think for example of his
In the twenty years before that, the autonomous
work with granite and lettuce), Pistoletto’s use
research of Arte Povera had been brought to
of Plexiglas and many other examples are well
maturity at different times and by different artists
known to the young artist. All these ideas have
(notably by precursors such as Lucio Fontana,
illuminated his technical expertise, and widened
Alberto Burri and Piero Manzoni), gradually
his range of techniques and his visual horizon
moving away from the minimalist and conceptual
(think of his use of photographic film and neon,
approaches of the American avant-gardes with
glass and wood, wax and paper, iron, bricks
which it shared only slight formal similarities.
and more); all these elements stimulate a range
The work of these new artists was accompanied by
of different practical ideas and inspirations.
the critical analysis of Carla Lonzi, Filiberto Menna,
The works that emerge are in situ installations
Giovanni Lista and Germano Celant, and it was
that relate to their environment, enhancing the
supported by a number of far-sighted gallerists.
communicative power of the different materials
Arte Povera had initiated a new relationship with
and demanding the emotional involvement of the
social and environmental spaces, shifting from
viewers. These works require the participation of
contemplative to pragmatic artistic action.
the public and the space.
It highlighted the perceivable data and the
The sequences of square panels, on the ground
perceptive contact in the experience, and once
or suspended, the stelae and the vertical
again focussed attention on the physical nature of
organisms, and the totems all have similarities
materials and objects, and in particular on their
with the lexicon of Arte Povera in general and
craftsmanship.
some of Kounellis’ solutions in particular. Some
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of Poldelmengo’s works are strongly reminiscent
film and neon. The heavy and the ethereal, the
of works by Kounellis, for example the elements
weighty and the transparent: they always carry
arranged on the floor in Contenitori temporali
the load of experience, a history that isn’t the
(1995) or XVI (2012), where a large square plaque
exclusive prerogative of one element or the other,
inscribed with roman numerals brings to mind
but rather exists as a “sign of time”, inside or
Mario Merz’s Fibonacci series. This work, which
outside the artwork.
was exhibited in Pordenone in Piazza della Motta,
Light, in its metaphorical sense, has always
is almost an exact repetition of Kounellis’ 1995
drawn on the eschatological and religious.
Hamburg installation of square panels emerging
Sinews of light ascend in the artist’s work,
from coal sacks. The relationship is one of
parallel to the solid structures; ladders imply
kinship, of course, and not of derivation, and at
spiritual ascent (for centuries there have been
any rate testifies to the affinity of Poldelmengo’s
artistic references to the ladders of Job or
formal sensibility with some of the most
John Climacus). However they should not be
remarkable events of Italian contemporary artistic
considered as mere religious symbols. A curved
research of recent decades.
ladder connects two surfaces: the ground and
The series Frammenti di segno, represented
the wall, with the shortest possible line, as Albert
here by the work Curva del tempo (1994), is an
Einstein explained, even though it is apparently
autonomous series of graphic, musical scores,
not rectilinear. It is the application of a known
enlivened by impromptus and musical notations.
fact. Poldelmengo wrote on a drawing «Curva
Dynamic, with a tension between recurring basic
del tempo» (Curve of time), and this is the
colours (red, yellow and black) which are traced
same idea as the earlier work of a curved ladder
out or in blocks of colour, these paper sheets
leaning against a wall.
seem to contain the embryonic form of themes
The curved structure is the result of the shape
that will be realized later in more ambitious
taken by a tree growing on a slope, which is how
works. This is true of Curva del tempo (1994),
the artist wanted it, seemingly remembering
Trottola (2004), Magic war (2004), Volo (2004),
Giuseppe Penone’s Il tempo palpabile. I am
which encompass child-like innocence and
rather less inclined to dwell on a possible reading
gestural violence. Poldelmengo himself wrote that
related to alchemy or the trinity, as has happened
the Artwork «can be concentrated into a single
before, considering the presence of seven rungs
[unifying] mark». It could therefore be argued
or the possibility of the three ladders being
that these works avoid a deliberately single,
presented together.
characterising “style”. By rejecting that notion,
The same can be said about the works with the
these works can offer us an open and continuous
figure of a fish, a symbol which can be found in
“differentiation” in contrast to the schematic
early Christian catacom bs: the Greek initial letters
uniformity of the project.
of that name are a compendium of the expression
It is important to note the nature and function of
“Jesus Christ, God’s Son, Saviour”. One such work
the (only seemingly) heterogeneous materials that
was conceived for the liturgical furnishings for the
Poldelmengo has exhibited since the start: coarse
church complex of Sacro Cuore in Baragalla in Reggio
bricks, iron and wood with a rough surface, rusted
Emilia. Although they are elegant in their formal
or treated with acid, combined with glass, water,
simplification, neither L’opera del prima (2010) nor
Crocifissione (2011) are as mystical. The overall
It cannot be denied that Poldelmengo’s work
spatial effect of the church is more convincing and
in part still belongs to the word of Arte Povera
creative. The single elements of the baptismal area:
and Conceptual art. It is, however, a post 1990’s
the font, the dome, the stained glass, the luminous
“conceptual”, more multi-faceted compared to
vertical slot and the plaques with fish on the walls are
the initial movement. The current reconsideration
shaped so as to chromatically harmonise with one
of art’s prospects as an idea and the new
another with a finely measured rapport.
experimentation of the resources of human
I would further like to underline that Poldelmengo’s
production in the era of globalisation, open up a
work is free from political references: his constant
wider network of events and issues within which
concern is that of moulding the contingent nature
on-going contemporary research is developing.
of events in the osmosis between art and life and
Poldelmengo isn’t interested in resuming traditional
vice versa.
art practices, even recent ones. Rather, in his
The temporal aspect continues to be of great
images, writings, communication and spatial
importance in the artist’s work. In Trittico (1988)
aspects he pursues an experimental aesthetic
and later Il tempo di Canova (1992), Sequenze
practice that takes into account new tools and
(1994), Metronomo (1995) and Dittico (1998) the
technologies. All too often contemporary artists
linguistic development unfolds in the dialectics
underuse such tools, considering them to be simply
between the creative times of before and after, a
substitutes for old techniques and obsolete poetics.
«dynamic space-time sequence». In Poldelmengo’s
Massimo Poldelmengo’s artistic work should be
own words: «the artwork contains and cancels out
framed in this imminent and pressing perspective
the time of its creation».
with its language full of strategies, techniques and
Conceptual Art, Arte Povera and other ideological
appropriations. I believe it would be superfluous
chores, albeit revisited with fresh eyes, do not
to look for further comparisons and parallel
starve Poldelmengo of mental or material stimuli,
genealogies. I think it would perhaps be more
which are in harmony with the making of the
beneficial to seek to recognize and enjoy the subtle
artwork and thus not restrained by any rigid
realities hidden inside his remarkable works.
framework. The mental process and the idea
behind the artwork are privileged, and the work is
then created through the accurate manipulation
of the materials. Poldelmengo’s artistic world is a
force-field that encompasses the total presence of
the artist’s expressivity.
His linguistic register notes down structural
solutions in an architectural manner: straight lines,
geometries, full volumes alternating with voids,
salient beams of light animate the structures, like
epiphanic revelations. There is no concession to
baroque influences, with convolutions, curves
and complication of the elements. Rather we are
witnessing the theatrical staging of living spaces.
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An den Wurzeln der operativen Ästhetik
von Poldelmengo
Italo Furlan
Das Jahr, in dem Poldelmengo die Akademie der Bildenden
Die wichtigsten Künstler, von Luciano Fabro zu Giuseppe
Künste in Venedig abschließt, ist 1989. Wir sind in einer
Penone, von Pino Pascali bis Jannis Kounellis, von Giulio
Folgephase des Einbruchs der Pop Art im Jahr 1964 und
Paolini zu Michelangelo Pistoletto und anderen, benutzen
der Zirkulation von Ideen und Sprache des abstrakten
und experimentieren zusätzlich mit neuen technologischen
Expressionismus, der den Begriff der Kunst als Präsentation
Materialien.
der Erfahrung und Ort des Geschehens einführte. Zeitgleich
In dieses Klima der Innovation scheint mir, reihen sich von
wurde in diesem Jahr die Transavantgarde geboren, die
Anfang an das Interesse und die sprachlichen Tendenzen
von Bonito Oliva gefördert wurde: eine Strömung, die
von Massimo Poldelmengo ein.
auf einer neo-expressionistisch figurativen Sprache mit
Die Forschung über energetische Übergänge von Gilberto
“nomadistischen” Tendenzen basiert und die Darstellung,
Zorio mit Laserstrahlen, von Giovanni Anselmo mit
Erzählung und Appropriation Art wiederfindet.
Gegensätzen zwischen den Materialien (man denke zum
In den vorhergehenden zwei Jahrzehnten war zu
Beispiel an das Werk aus Granit und Salat), von Pistoletto
verschiedenen Zeiten und durch verschiedene Künstler
mit der Verwendung von Plexiglas usw., bleiben dem
(Priorität bleiben die Verweise auf Lucio Fontana, Piero
jungen Künstler nicht fremd. Dies sind Vorschläge, die
Manzoni und Alberto Burri) die autonome Suche der
seine technische Expertise erleuchten und seinen visuellen
italienischen Arte Povera gereift, die sich allmählich von
Horizont erweitern, der reich an gemischten Techniken ist
den minimalistischen und konzeptuellen Ansätzen der
(Verwendung von fotografischen Filmen und Neon, Glas
amerikanischen Avantgarde unterschied, mit der sie
und Holz, Wachs und Papier, Eisen, Ziegel und anderem).
aber nur wenige wesentliche formale Analogien gemein
All diese Elemente stimulieren Ideen und Anregungen
hatte. Die Aktivität der neuen Künstler wurde durch
verschiedener Natur. Das Ergebnis sind Installationen,
kritische Reflektionen von Lonzi, Filiberto Menna, John
die am Platz und im Verhältnis zu der Umgebung
List, Germano Celant begleitet, mit der Unterstützung
angeordnet sind, die die kommunikativen Möglichkeiten
erleuchteter Galeristen.
der unterschiedlichen Materialien hervorheben und die
Die italienische Arte Povera aktivierte eine neue Beziehung
emotionale Beteiligung des Betrachters erfordern. Es sind
mit der Umwelt und dem sozialen Raum, indem sie von der
Werke, die Platz und die Beteiligung der Gemeinschaft
Betrachtung zum Pragmatismus der künstlerischen Aktion
verlangen.
übergeht, dabei hebt sie die empfindlichen Daten und den
Die Sequenzen der liegenden oder hängenden rechteckigen
wahrnehmbaren Kontakt in der Erfahrung hervor. Die Arte
Platten, die senkrechten Stelen und vertikalen Organismen,
Povera erwiderte die physische Entstehung der Materialien
die Totems zeigen Affinität mit Elementen des lexikalischen
und Gegenstände, indem sie besonderes Augenmerk auf die
Repertoires der Arte Povera im Allgemeinen und in
künstlerische Behandlung derselben legte.
experimentellen Lösungen von Kounellis im Besonderen.
Die Contenitori temporali (1995) – Temporäre Container –,
einer “gelebten” Geschichte verbunden, die nicht das
die auf dem Boden verteilt sind, oder XVI (2012), die große
ausschließliche Vorrecht des einen oder anderen Elements
quadratische Platte mit römischen Zahlen (Erinnerung an
vorweist, aber das sich als “Zeichen der Zeit” erklärt, im
die Fibonacci Serie von Mario Merz), die in Pordenone
Außen- und Innenleben des Werks.
auf der Piazza della Motta installiert ist, sind z.B. fast eine
Seit jeher steht das Licht als Metapher für religiöse,
Wiederholung der Installation von viereckigen Platten auf
eschatologische Bedeutungen. Die erleuchteten Äderungen,
einer Basis aus Kohlesäcken, die Kounellis in Hamburg
die in den Werken des Künstlers parallel zu den starren
1995 präsentierte, und von anderen seiner Installationen.
Strukturen aufsteigen; die Treppen, die als spiritueller
Ich spreche von Affinitäten, nicht von Derivation: In jedem
Aufstieg verstanden werden (seit Jahrhunderten sind im
Fall bezeugen sie die Nähe Poldelmengos zu formeller
künstlerischen Bereich die Referenzen zur Leiter Jakobs
Empfindsamkeit für Aufsehen erregende Fakten, die von
oder Johannes Klimakus’ präsent), sollen nicht, denke
der zeitgenössischen italienischen Forschung in den letzten
ich, als Symbole mit ausschließlich religiöser Bedeutung
Jahrzehnten angeboten wurde.
interpretiert werden. Die gekrümmte Treppe verbindet zwei
Die Serie Frammenti di segno – Fragmente von Zeichen –,
Oberflächen, eine auf dem Boden und eine an der Wand
von der wir die Curva del tempo (1994) – Zeit-Kurve –
mittels einer Linie, die, wie Albert Einstein erklärte, die
ausgestellt sehen, wird als eine unabhängige Folge von
kürzest mögliche aber offenbar nicht gerade ist: es handelt
grafischen Partituren vorgeschlagen, die vom Charakter der
sich also um das Anlegen einer formalen Angabe. «Curva del
Impromptus und musikalischen Notationen belebt wird.
tempo» – «Zeitkurve» – ist die spezielle Schrift Poldelmengos
Dynamisch und angespannt im Kontrast zwischen den
auf einer Zeichnung, welche die interessante Idee der
wiederkehrenden Basisfarben (rot, gelb und schwarz) als
in einem früheren Werk entwickelten geschwungenen
Abschnitt oder Grundierung, erscheinen uns diese Blätter
Holztreppe wieder aufnimmt. In der gekrümmten Struktur
als die embryonale Form von Themen, die sich in der Folge
wird die Form des Baumes benutzt, der am Hang wächst,
in wichtigeren Arbeiten konkretisieren: So geschieht dies
so von dem Künstler gewollt, als Gedenken an Il tempo
in Curva del tempo (1994) – Zeit-Kurve –, Trottola (2004) –
palpabile – Die greifbare Zeit – von Giuseppe Penone. Ich
Kreisel –, Magic war (2004) – Magischer Krieg –,
würde weniger auf der Möglichkeit einer auf Alchemie oder
Volo (2004) – Flug –, abgespult zwischen den Polen
Trinität bezogenen Lesart bestehen, wie man angesichts
kindlicher Unschuld und Gesten der Gewalt. Derselbe
der Anwesenheit von sieben Sprossen oder dem möglichen
Poldelmengo schrieb, dass das Kunstwerk «in einem
Zusammenspiel von drei Treppen meinen könnte.
einzigen [vereinenden] Zeichen konzentriert werden kann».
Das gleiche gilt für die Fischfigur (präsent in den Fresken
Mir scheint es daher fair zu sagen, dass solche Arbeiten frei
der Katakomben aus frühchristlicher Zeit, deren Name
von einem absichtlich einheitlichen oder charakterisierenden
aus den ersten griechischen Buchstaben das Wort “Jesus
“Stil” sind: indem sie diese Vorstellung bekämpfen, bieten
Christus, der Sohn Gottes, des Retters” zusammenfassen),
sie eine kontinuierliche und offene “Differenzierung” gegen
die für die liturgischen Schätze des Kirchenkomplexes
die schematische Gleichförmigkeit eines Projekts.
Sacro Cuore von Baralla in Reggio Emilia entworfen wurde.
Eine Bemerkung sollte auf die Art und Funktion der
Sicherlich elegant in der formalen Vereinfachung, sind
scheinbar disparaten Materialien fallen, welche Poldelmengo
L‘opera del prima (2010) – Das Werk des Vorher – oder
an den Anfang stellt: den rauhen Backstein, Eisen und Holz,
Crocifissione (2011) – Kreuzigung – vielleicht nicht ebenso
von roher, geätzter oder rostiger Oberfläche, kombiniert
gewichtig in ihrer mystischen Aufladung. Mehr überzeugend
mit Glas, Wasser, Filmen und Neon. Die Schwere und
und kreativ ist der räumliche Effekt des gesamten
das Ätherische, Gewicht und Transparenz sind immer mit
kirchlichen Gebäudes. Die einzelnen Elemente des
36 / 37
Taufbereichs (Becken und Kuppel, Glasmalerei und helle
Zusammenfassend kann ich nicht leugnen, dass die
vertikale Schnitte, die Platten mit Fischen an den Wänden,
Arbeit Poldelmengos noch teilweise in die Welt der
etc.) sind so geformt, dass sie sich chromatisch miteinander
Arte Povera und Konzeptkunst fällt. Aber es ist eine
in Einklang bringen, in fein abgestimmtem Verhältnis.
“Konzeptkunst” der post neunziger Jahre, von anderer
Ich möchte außerdem betonen, dass die Arbeit von
Vielseitigkeit im Vergleich zur geschichtlichen Bewegung.
Poldelmengo frei von politischen Referenzen ist: Sein
Die laufende erneute Diskussion über die Perspektiven
ständiges Anliegen ist es, die Zufälligkeit der Ereignisse
der Kunst als Idee, die neuen Versuche der Ressourcen
in der Osmose zwischen Kunst und Leben, und
menschlich zu produzieren in der Ära der Globalisierung,
umgekehrt, zu beugen.
eröffnen ein erweitertes Netzwerk von Ereignissen und
Die zeitliche Dimension bleibt von grundlegender
Problematiken, in denen sich die aktuelle zeitgenössische
Bedeutung für den Künstler. In Trittico (1988) –
Forschung entwickelt. Poldelmengo ist nicht
Triptychon – und den späteren Canova (1992), Sequenze
interessiert an ausgegrabenen traditionellen oder auch
(1994) – Sequenzen –, Metronomo (1995) – Metronom –
jüngeren Kunstpraktiken. Er verfolgt eine ästhetische
und Dittico (1998) – Diptychon – entfaltet sich die
Experimentierung, die neue (neotechnologische usw.)
Verarbeitung der sprachlichen Mittel in der Dialektik
Arbeitsmittel sowohl im Bild als auch in der Schrift, in der
zwischen den kreativen Momenten im Vorher und im
Kommunikation und in der Räumlichkeit, berücksichtigt.
Nachher, in einer «dynamischen räumlich-zeitlichen
Häufig werden diese Mittel heute von zeitgenössischen
Abfolge». Wie Poldelmengo dies ausdrückt: «Das Werk
Künstlern zu wenig eingesetzt, da sie diese lediglich als
beinhaltet und löscht die Zeit seiner Entstehung aus».
Ersatz für alte und obsolete poetische Mittel ansehen.
Die Konzeptkunst, Arte Povera oder andere ideologische
In dieser imminenteren Perspektive soll die Arbeit von
Aufgaben, in jedem Fall mit neuen Augen betrachtet,
Massimo Poldelmengo und seine Sprache eingereiht
zwingen Poldelmengo nicht zur Kasteiung von mentalen
werden, die reich an Strategien, Mitteln und Aneignungen
oder materiellen Reizen, die mit der Schaffung des
ist, für die ich die Suche nach weiteren Vergleichen und
Werkes harmonisieren und sich daher nicht starren
parallelen Genealogien für überflüssig halte. Es scheint
Rahmenbedingungen unterwerfen. Sicherlich werden
mir eher fruchtbar zu sein, seine diskret versteckte
der mentale Prozess und die Idee bevorzugt, die zum
Realität anzuerkennen und in seinen einzigartigen
Kunstwerk führen. Dieses wird dann durch die sorgfältige
Vorschlägen zu genießen.
Manipulation der Materialien realisiert. Die künstlerische
Welt Podelmengos ist ein Kraftfeld, das die totale Präsenz
der Ausdruckskraft des Künstlers umfasst.
Das “sprachliche Register” des Letzteren kommentiert
strukturierte Lösungen auf architektonische Art:
Geradlinige oder stilisierte geometrische Verläufe,
Bauten mit vollem Volumen, von Leere durchsetzt, von
aufsteigenden, leuchtenden Lichtstrahlen animiert,
epiphanische Enthüllungen. Es gibt kein Zugeständnis an
“barocke”, gewundene Einflüsse, die beharrlich auf der
Krümmung oder der Komplikation der Elemente bestehen.
Man sieht eher die Tendenz zu einer “Dramatisierung”
des Lebensraumes.
L’arte come evento temporale
Roberto Tagliaferri
La retrospettiva di Massimo Poldelmengo ad
caratteristica permanente della religione romana.
Aquileia è tutta ispirata dalla temporalità. Il
Ogni imperatore aveva una divinità tutelare.
titolo stesso L’opera del prima allude a una
Costantino scelse il Cristianesimo come religione
scrittura programmatica dell’artista, che illustra
di riferimento e la Croce come simbolo del suo
la sua poetica in termini temporali. «Nell’opera
potere politico-militare.
bisogna guardare agli elementi che appartengono
Questa svolta epocale all’origine della civiltà
al prima e al dopo perché l’Opera contiene e
d’Occidente, fra le molte novità introdotte,
annulla il tempo della sua creazione. L’Opera
annovera una nuova visione del tempo e della
contiene il tutto da cui togliere e aggiungere in
storia, che in Agostino, vescovo di Ippona, trova
una successione spazio-temporale dinamica».
una sintesi originale ne La città di Dio.
Tale manifesto non si addice soltanto a questa
La catastrofe della caduta di Roma sarebbe un
mostra e neppure alla ricostruzione diacronica
segno della nuova Città di Dio sulla terra nel
dell’evoluzione artistica di Poldelmengo, ma
tempo della Chiesa. Il tempo si è fatto ormai
potrebbe riguardare l’estetica dell’opera d’arte in
breve; la missione della Chiesa nel mondo è
generale come evento temporale.
d’inaugurare il Regno di Dio e di portare tutti a
Quest’originaria intenzionalità viene a connettersi
salvazione.
sinergicamente con l’anniversario costantiniano
Come si vede, il tempo dei pagani, con la rovina
dell’Editto di Milano, che ad Aquileia ha trovato
di Roma, cede il passo al tempo ultimo della
un riscontro culturale nelle diverse iniziative
Città di Dio tra gli uomini. Le caratteristiche
della città. La libertà religiosa, concessa
di quest’epoca nuova sono a metà fra l’utopia
al Cristianesimo nel 313 da Costantino, ha
realizzata e la tensione verso un tempo ultimo
assunto i connotati di “religione di Stato” in un
definitivo. Si potrebbe dire che lo “spirito
momento storico di profonde trasformazioni.
dell’Occidente” ha mantenuto tale visione,
Infatti, di lì a poco, eventi traumatici come
anche dopo la fine del potere temporale
la divisione dell’Impero romano d’Occidente
della Chiesa, e ha dato luogo al caratteristico
dall’Impero romano d’Oriente, la penetrazione
“sistema mondo” occidentale, che pecca di
violenta di nuovi popoli, la crisi economica e
etnocentrismo verso le altre culture, ma che sa
sociale avrebbero travolto l’assetto millenario
mantenere uno straordinario spirito d’iniziativa
dell’Impero romano a favore di un nuovo
nell’invenzione del futuro.
amalgama culturale guidato dalla Chiesa cattolica.
Anche l’arte sembra figlia di questa concezione
La profonda compenetrazione di religione e Stato è
del tempo innovatore. Da quando si è emancipata
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dal manierismo classico di riproduzione degli
traccia gli itinerari di tutte le nostre vite».
stessi moduli secondo canoni prestabiliti, ha
Come si vede, il senso del tempo, che è
conosciuto molteplici stagioni creative senza
pensare, conoscere simbolicamente e produrre
esaurire la sua verve polemica di destrutturazione
arte, ha una struttura ritmica originaria tra il
del mondo. Ogni artista si sente portatore di una
prima e il dopo, tra il primo toc e il secondo toc
cosmogenesi, come se si dovesse reinventare
del metronomo. Vi è un’opera di Poldelmengo
il mondo su nuove basi, dichiarando finito il
esposta in mostra, che ritengo paradigmatica
modello precedente e proponendo una nuova
di tutta la sua produzione. S’intitola L’opera
visione delle cose. Ogni artista è per questo un
del prima (2010). È costruita su vari livelli dal
visionario, un poeta, un profeta, che vive male il
basso in alto. In fondo vi è il cerchio descritto
suo presente perché è già proiettato in un futuro
dall’oscillazione dell’asta del metronomo.
che ha ancora da venire.
Al centro vi è come l’ampiezza nei vari punti
Poldelmengo sembra incunearsi in questa
dello spazio dell’asta che va da sinistra a
problematica temporale, che attraversa l’opera
destra, descrivendo una traiettoria dal “punto
di ogni artista. Nella sua proposta è come se la
uno” (p1) al “punto due” (p2). Sopra si staglia
vita umana fosse sospesa nell’intervallo tra i due
il pittogramma di un pesce, che sembra un
momenti del passato e del futuro.
elemento solo formale e decorativo, ricorrente
L’artista, nel suo manifesto programmatico, scrive:
nelle opere del pittore friulano, e che invece
«L’opera nasce in quel momento perché è già lì;
è l’intersezione delle due metà del cerchio
ogni opera visibile appartiene al prima come al
descritte dall’oscillazione del metronomo.
dopo». La temporalità dell’opera d’arte descrive il
Sul vertice estremo è disegnata una croce con
meccanismo simbolico che la genera; il linguaggio
risvolti non “religionisti”, ma simbolici in ordine
e la capacità di pensare perché sa staccarsi
all’esperienza della temporalità, dove gli incroci
dalle cose, sa creare un gap, una frattura tra sé
verticale e orizzontale descrivono il carattere
e il mondo. In questo lasso spaziale e temporale
ritmico del tempo. Se vi fosse qualche riserva
del vicino e del lontano, del passato e del futuro
sulle intenzioni dell’autore, la scritta centrale
può ritornare sulle cose e rielaborarle con la sua
“TEMPO” fuga i dubbi interpretativi.
immaginazione simbolica per costruire nuovi
Altre opere come Il tempo monta (1994) e
mondi possibili. Cosí l’opera d’arte asseconda
Scala (1994) segnalano la costante ispirazione
fedelmente questo processo simbolico, descritto
dell’artista attorno al tema temporale.
da scienziati e filosofi come il mistero della mente
Si potrebbe riscrivere il quesito heideggeriano
umana. Terrence W. Deacon, bio-semiotico della
del perché l’opera d’arte nel tempo della
Boston University, connota l’uomo come “specie
povertà in termini temporali per accedere al
simbolica” e sostiene che «il tratto piú insolito del
mistero del pensiero, della conoscenza, della
linguaggio è il suo fondamento simbolico».
creatività. Il presente è la soglia di fuga tra il
Il fenomenologo Carlo Sini, da parte sua, afferma
prima e il dopo, tra memoria e speranza.
che pensare è varcare una soglia. «Facciamo un
Non ha consistenza in sé perché ogni presente
esercizio di pensiero sulla soglia in quanto la soglia
è già sempre passato, eppure diventa la
è pensata eminentemente come temporale, come
condizione per il ritorno sul mondo nella
quel passaggio dal prima al poi che attraversa,
modalità del pensiero. L’esperienza temporale
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coincide con l’esperienza coscienziale al
però, questo processo lineare del tempo
fondo della conoscibilità umana. Il mistero
occidentale ha abbandonato la concezione
della conoscenza è la capacità di schiodarsi
dell’eterno ritorno all’identico, che forse ha
dalla coincidenza col mondo, con le cose,
rallentato lo sviluppo cognitivo e tecnologico di
in modo tale che si crei una distanziazione,
molte culture antiche e recenti.
che permette di ritornare sulle cose come
Un ulteriore indizio nella retrospettiva di
oggetti staccati dal soggetto. Cosí pensare
Poldelmengo si può ravvisare nel recente
è ricordare, come diceva Platone nel gap
sviluppo di una simbologia religiosa per il
simbolico della non coincidenza tra il
programma iconografico e per l’arredo della
soggetto e il mondo. Questo continuo flusso
nuova chiesa di Baragalla, in provincia di Reggio
di adombramenti coscienziali è la percezione
Emilia. La singolarità dell’intervento risiede
temporale, in cui noi conosciamo il mondo,
nel fatto che l’artista è rimasto fedele alla sua
abbiamo l’autocoscienza di esistere e possiamo
ispirazione e alla sua estetica, pur nella diversità
addirittura anticipare il futuro, proiettando
del contesto, che è connotato in modo specifico
l’immaginario in avanti e sperando che si
e deve dialogare con altri codici simbolici
realizzi il nostro disegno. La simbolizzazione
della performance rituale e sacramentale. Che
avviene dunque sempre come struttura
cos’è successo alla sua linearità concettuale?
temporale, attraverso una rottura di livello
È successo un fenomeno che si riscontra
del flusso di sensazioni attuali che annuncia
in molte stratificazioni culturali, dove un
una possibile nuova connessione linguistica.
elemento caratteristico di un determinato “gioco
L’arte, qui, trova la scaturigine della sua
linguistico” cambia connotazione allorché viene
creatività perché impedisce il rilassamento
inserito in un “gioco” differente. Evidentemente
sul passato, come nel refrain paranoico del
anche il manufatto artistico deve trovare
nevrotico ossessivo, e scatena l’immaginario
una compatibilità linguistica, ma esso stesso
simbolico dell’anticipazione e dell’avvento del
viene ridefinito dal contesto, per cui la croce,
futuro. Come scrive Poldelmengo, «ogni opera
formalizzazione estetica del ritmo temporale,
appartiene a quella precedente come questa
diventa simbolo cristiano di morte e risurrezione;
appartiene alla successiva nella gestualità del
il pesce, pittogramma dell’intersecazione
segno». Nel segno simbolico ogni “opera del
dell’ampiezza del metronomo, diventa il simbolo
prima” è condizione dell’“opera del dopo”, ne
di “Gesù Cristo Figlio di Dio Salvatore”, dalle
è matrice segnica, anche se il tutto parte dal
lettere della parola greca ιχθύς. Il segno artistico
nulla della soglia, che stabilisce il ritmo della
diviene cosí portatore di una molteplicità di
vita e del pensiero.
significati, che differiscono e si sommano
Si potrebbe allora forse convenire sul fatto che
nei diversi contesti, in una variabilità infinita,
la conoscenza è cumulativa perché si radica su
che fa dire a Paul Ricoeur «la symbole donne
un’innovazione, che diventa subito maceria su
à penser». Si potrebbe azzardare l’ipotesi
cui germoglia un nuovo mondo. Forse qui sta
che l’attenzione dell’artista non sia tanto sul
la matrice del mito occidentale del progresso,
contenuto, quanto sulla contestualizzazione
che ha mietuto tante vittime nei totalitarismi
della formalità artistica, perché l’accento non va
messianici del “secolo breve”. Indubbiamente,
sul significato, ma sul significante in grado di
produrre efficacia pragmatica. Nella linguistica
lato nascosto venuto alla luce. Anche quando
recente si è dato molto spazio al “significante”,
l’appunto si sviluppa in opere tridimensionali,
nel caso specifico di Poldelmengo al segno
non perde l’immediatezza del primo grado
grafico, perché si è meno interessati a stabilire
d’intuizione e non è difficile interpretarlo nella
che cosa significhi concettualmente e molto
sua capacità comunicativa, come per esempio in
piú concentrati a produrre un’emozione,
XVI (2012).
un’esperienza estetica. L’arte, allora, non
L’iniziale azzardato avvicinamento tra l’opera
percorre piú i sentieri della retorica del sapere
artistica di Massimo Poldelmengo e la ricorrenza
saputo, ma è interessata a creare percorsi
del 17° centenario dell’Editto di Milano ha una
conoscitivi nuovi e che colpiscono l’immaginario.
sua intima plausibilità nel pensiero sul tempo,
Viene in mente la riflessione di Walter Benjamin,
sia nel suo fondamento estetico sia nella sua
il quale, ne L’opera d’arte nel tempo della sua
realizzazione storica, nella consapevolezza che
riproducibilità tecnica, sostiene che l’arte deve
strutture epistemologiche e fattività temporale
colpire come un dardo, produrre nell’osservatore
non possono mai essere disgiunte.
uno choc. Essa è allora un’essenziale via di
conoscenza nel suo momento piú germinale
della percezione estetica attraverso i sensi.
L’opera di Poldelmengo è dentro tale linea
epistemologica e non nasconde la sua coscienza
dell’importanza di quest’operazione culturale.
Addirittura si avvale anche del sussidio critico
della riflessione concettuale, come hanno
fatto alcuni capiscuola di nuove tendenze,
quasi a ribadire la sua intenzione di cogliere la
struttura temporale dell’opera d’arte. Il risultato
estetico ha ottenuto l’interesse del pubblico
e della critica specializzata, che ha segnalato
l’artista e ha trovato spazio in alcuni musei
d’arte contemporanea. Si potrebbe riassumere
la sua poetica in “tutto nell’appunto”, perché
le sue opere sembrano appunti annotati per
la creazione dell’opera d’arte. Invece tutto sta
in quell’improvviso balenare di un’idea fissata
su una superficie. Enzo di Grazia coglie bene
quest’aspetto gestuale dell’appunto, che non può
essere articolato in modo piú esaustivo perché
perderebbe la freschezza dell’intuizione al primo
grado d’intenzionalità conoscitiva. L’appunto
conserva l’immediatezza della folgorazione
di una connessione nuova tra le cose, di un
42 / 43
Art as a temporal event
Roberto Tagliaferri
The retrospective of Massimo Poldelmengo in
an enduring characteristic of the Roman religion.
Aquileia is inspired by the idea of temporality.
Each emperor had their own tutelary deity to watch
Even the title The artwork of before alludes
over them. Constantine chose Christianity as the
to the artist’s deliberate intention to illustrate
official religion and the cross as a symbol of his
his poetics in temporal terms. «In an artwork
political and military power.
one must look at the elements which belong to
This epochal change at the roots of western
the before and the after, because the Artwork
civilisation, amongst the many other innovations,
both contains and cancels out the time of its
would lead to a new vision of time and history,
creation. The Artwork contains the whole that
which would be synthesised by Augustine of
one subtracts from, or adds to, in a dynamic
Hippo in The City of God. The catastrophic fall
spatial and temporal succession». This manifesto
of Rome was seen as a sign of the new City of
not only applies to this exhibition, and also to
God on earth in the time of the church. Time was
the diachronic reconstruction of the artistic
therefore short; the mission of the church was to
evolution of Poldelmengo, but it could also be
usher in the Kingdom of God and lead all mankind
applied generally to the aesthetic of Artworks as a
to salvation.
temporal event.
As we can see, after the fall of Rome, the Pagan
This intention, which underlies the exhibition,
age gave way to the end days of the City of God
finds itself in synergy with the anniversary of
among man. This new era is defined by the
Constantine the Great’s Edict of Milan, which
interplay between the utopia which had been
has inspired a number of cultural events in the
created and the tension towards a definitive end
town of Aquileia. The religious freedom, which
of days. One could say that the “spirit of the
Constantine granted to Christianity in 313, took
West” has maintained this vision, even after the
the position of a “State Religion” in an historical
end of the temporal power of the church, and
moment of profound transformations. Shortly
has given birth to the characteristically western
after this, traumatic events such as the division
“world view”. This suffers from an ethnocentricity
of the Eastern and Western Roman Empires, the
towards other cultures, but which is capable of
violent incursion of new peoples and social and
maintaining a remarkable spirit of initiative in its
economic crises, would overturn the centuries-
invention of the future.
long rule of the Roman Empire. This left a new
Art also seems to be born of this conception of
cultural amalgamation led by the Catholic Church.
innovative times. Ever since the emancipation from
The profound intermingling of religion and state is
the classical mannerism of reproducing the same
elements according to pre-established cannons,
threshold is considered to be an eminently
art has passed through many creative phases
temporal element, like the passage from before
without ever exhausting its polemical verve for the
to after which encompasses and traces out the
de-structuring of the world. Every artist feels that
itineraries of all our lives».
they are the bearer of cosmogenesis, as if they
As we can see, the idea of time (which means
need to re-invent the world from new foundations,
thinking, having a symbolic understanding and
declaring the previous model to be finished and
producing art) has its origins in a rhythmic
proposing a new vision of things. For this reason
structure between before and after, between the
every artist is a visionary, a poet and a prophet;
first tick and the second tick of the metronome.
ill at ease with his present because he is already
There is one of Poldelmengo’s works in the
gazing into a future which is yet to become real.
exhibition which I believe is a paradigm of all
The work of Poldelmengo seems to pivot around
his artistic production. This is called L’opera del
this temporal question, which we can glimpse in
prima (2010). It is constructed on various levels,
the work of all artists. It is as if he offers us a vision
from the bottom to the top. At the bottom there
where human life is suspended in the interval
is a circle described by the oscillation of the arm
between the two moments of the past and the future.
of a metronome. In the centre there is the wide
Poldelmengo’s written manifesto sets this out:
area of space through which the arm passes from
«The artwork is born in that moment because
left to right, following a trajectory from “point
it is already there, every visible artwork belongs
one” (p1) to “point two” (p2). Above this stands
as much to before as it does to afterwards».
a pictogram of a fish, which seems to be simply
The temporal nature of an artwork describes the
a formal and decorative element recurrent in
symbolic mechanism which generates it: language
the Friulano artist’s work, but is in fact made of
and the ability to think, because they can
the intersection of the two halves of the circle
separate themselves from things, they know how
described by the oscillation of the metronome.
to create a gap, a fracture between themselves
A cross is drawn on the furthest point, this is not
and the world. It is in this temporal and spatial
a “religious” element, but is symbolic in terms of
lapse between near and close, the past and the
the experience of temporality, where the vertical
future, that it is possible to reconsider and re-
and horizontal intersections describe the rhythmic
elaborate things with a symbolic imagination in
nature of time. If there were any doubts about
order to construct new worlds.
the artist’s intention, the word “TEMPO” (time)
In this way artworks faithfully follow the symbolic
written in the centre clears up any doubts about
process described by scientists and philosophers as
its interpretation.
the mystery of the human mind. Terrence W. Deacon,
Other works such as Il tempo monta (1994) and
professor at Boston University and expert in bio-
Scala (1994) reflect the artist’s constant inspiration
semiotics, describes man as a “symbolic species”
from the subject of the temporal. One could
and maintains that «what is most unusual about
rephrase Heidegger’s thoughts on the reasons for
language is its symbolic basis». In the same vein,
artworks in a time of poverty in temporal terms,
the phenomenologist Carlo Sini, states that to think
in order to penetrate the mystery of though,
is to cross a threshold. «We undertake an exercise
consciousness and creativity. The present is
of though on the threshold inasmuch as the
the fleeting threshold between before and after,
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between memory and hope. It does not have
ruins from where a new world germinates.
consistency in itself because every present is
Perhaps this is the origin of the western myth
already always the past, and yet it becomes a
of progress, which has claimed so many victims
condition for a return to the world through the
in the messianic totalitarianism of the “Age of
means of thought. The temporal experience
Extremes”. However it is certain that this linear
coincides with the experience of consciousness
process of western time has abandoned the
at the roots of human knowledge. The mystery of
concept of the eternal return to the identical,
consciousness is the capacity to separate oneself
which has perhaps slowed the cognitive and
from the coincidence with the world, with things,
technological development of many cultures,
so as to create a separation which allows one
both ancient and modern.
to return to things and see them as if they were
We can find a further clue in the retrospective of
objects separated from the subject. Thus thinking
Poldelmengo’s work in the recent development
is remembering, as Plato said, in the symbolic
of a religious symbolism of the iconographic
gap between the non-coincidence between the
project for the decoration of the new church in
subject and the world. This continuous flow
Baragalla, in Reggio Emilia. The most striking
of shadows in the consciousness is temporal
thing about this project is that the artist has
perception, where we know the world, have the
remained true to his inspiration and aesthetic
self-awareness of existing and where we can even
despite the different context, with its specific
anticipate the future, projecting the imagination
connotations and different symbolic codes of
forward and hoping that our plans come to pass.
ritual and sacramental performance. What has
As such symbolisation always comes about as a
happened to his conceptual linearity? This is a
temporal structure, through the breaking of levels
phenomenon which can be found in many cultural
of the flow of current sensations which presage
stratifications, where a characteristic element of a
the possibility of a new linguistic connection.
particular “linguistic game” changes connotation
Here art finds the origins from which creativity
when it is inserted in a different “game”. It is
flows, because it impedes a relaxation towards
clear that the artistic object must also find a
the past, like the paranoid refrain of an obsessive
linguistic compatibility, but it is itself redefined
neurotic, and unleashes the symbolic imagery of
by its context. As such, the cross, an aesthetic
anticipation and of the arrival of the future.
formalisation of the temporal rhythm, becomes a
As Poldelmengo writes, «every artwork belongs to
Christian symbol of death and resurrection; the
the previous one in the same way that it belongs
fish, a pictogram created by the intersection of the
to the next in the gestural nature of the sign».
swinging metronome, becomes a symbol of “Jesus
In the symbolic sign every “artwork before” is a
Christ, God’s Son, Saviour” from the letters of the
condition for the “artwork after”. It is a matrix
Greek word ιχθύς. Thus the artistic sign becomes
of the sign, even if the whole comes from the
a vector for a multiplicity of meanings, which
nothingness on the threshold, which sets the
are differentiated or added together with infinite
rhythm of life and thought.
variety in different contexts: as Paul Ricoeur said
One could therefore consider that consciousness
«la symbole donne à penser». We might suggest
is cumulative, because it is rooted in an
that the artist’s attention is focussed not so much
innovation which immediately becomes the
on the content, but rather on the contextualisation
of artistic formality. The attention is not on the
A note conserves the immediacy of the insight
meaning but on the signifier, which is able to
of a new connection between things, of a hidden
produce pragmatic efficiency. In linguistics
side which has come to light. Even when the
recently, much attention has been given to the
note becomes a three-dimensional artwork, it
“signifier”, in Podolmengo’s case this is the
does not lose the immediacy of the first moment
graphic sign. This is because there is less interest
of intuition, and it is not difficult to interpret it in
in establishing what is the conceptual meaning
its communicative ability, as is the case with XVI
and much more in evoking an emotion, an
(2012).
aesthetic experience.
The initially incongruous attempt to connect
As such art no longer journeys along the path of
the artwork of Massimo Poldelmengo and the
the rhetoric of the knowledge which is known,
anniversary of the 17 th centenary of the Edict
but rather it is interested in creating new paths
of Milan has a certain intimate plausibility in
of knowledge which strike the imagination. This
this thinking about time, both in its aesthetic
brings to mind the thinking of Walter Benjamin
foundations and its historical realisation, in the
in The Work of Art in the Age of Mechanical
knowledge that epistemological structures and
Reproduction. Here, he maintains that art should
temporal production can never be separated.
strike like a bullet and shock the viewer. As such
this is an essential route to understanding in the
most important moment in the germination of
aesthetic perception through the senses.
Poldelmengo’s work is part of this epistemological
line and does not seek to hide his knowledge of
the importance of this cultural operation. Indeed
he makes use of the support of critics in his
conceptual reflection, as did several leading lights
in new movements, almost as if to underline his
intention to embrace the temporal structure of
artworks. The aesthetic result attracted the interest
of both public and critics, who have shown their
appreciation of the artist, and his works are now
held in several museums of contemporary art.
His poetics could be summed up in the phrase
“all in the notes” because his works look like
notes prepared for making an artwork. However
everything lies in that sudden glint of an idea
fixed to a surface. Enzo di Grazia recognises this
gestural aspect of the note, which cannot be
elaborated in a more exhaustive way, as it would
lose the freshness of the first intuition if there was
any attempt at understanding and elaboration.
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Kunst als zeitliches Ereignis
Roberto Tagliaferri
Die Retrospektive von Massimo Poldelmengo in
von der katholischen Kirche angeführt wird. Die tiefe
Aquileia ist gänzlich von Zeitlichkeit inspiriert. Der
Durchdringung von Staat und Religion ist ein fester
Titel selbst L’opera del prima – etwa Das Werk des
Bestandteil der römischen Religion. Jeder Kaiser hatte
Vorher – spielt auf eine programmatische Schrift
einen Schutzgott. Konstantin wählte das Christentum
des Künstlers an, die seine Poetik hinsichtlich der
als Bezugsreligion und das Kreuz als Symbol seiner
Zeit illustriert. «Im Werk muss man auf die Elemente
politischen und militärischen Macht.
sehen, die zum Vorher und Nachher gehören, da
Dieser epochale Wendepunkt am Ursprung der
das Werk die Zeit seiner Entstehung enthält und
Zivilisation des Westens zählt, bei den vielen
aufhebt. Das Werk enthält das Gesamte, von dem
eingeführten Neuheiten, als neue Vision von Zeit und
man nimmt und hinzufügt, in einer dynamischen
Geschichte, die in Augustinus, Bischof von Hippo,
räumlich-zeitlichen Abfolge». Ein solches Manifest
eine originelle Synthese in Die Stadt Gottes findet. Die
ist nicht nur geeignet für diese Ausstellung, oder
Katastrophe des Sturzes von Rom sei ein Zeichen der
für die diachrone Rekonstruktion der künstlerischen
neuen Stadt Gottes auf Erden in der Zeit der Kirche.
Entwicklung Poldelmengos, sondern könnte die
Die Zeit drängt jetzt; die Mission der Kirche in der
Ästhetik des Kunstwerks im Allgemeinen betreffen
Welt ist es, das Reich Gottes zu weihen und alle zur
als zeitliches Ereignis.
Erlösung zu bringen.
Diese ursprüngliche Absicht ist es, die sich
Wie man sehen kann, wird die Zeit der Heiden mit
synergetisch verbindet mit dem konstantinischen
dem Untergang Roms überwunden und gibt den
Jahrestag des Edikts von Mailand, welches in Aquileia
Weg frei für die Endzeit der Stadt Gottes unter den
ein kulturelles Pendant in den unterschiedlichen
Menschen. Die Merkmale dieser neuen Epoche liegen
Initiativen der Stadt gefunden hat. Die den Christen
in der Mitte zwischen der realisierten Utopie und der
im Jahr 313 von Konstantin gewährte Religionsfreiheit
Spannung in Richtung einer endgültig letzten Zeit.
hat die Merkmale der “Staatsreligion” in einem
Man könnte sagen, dass der “Geist des Westens”
historischen Moment tiefgreifender Veränderungen
diese Auffassung beibehalten hat, auch nach dem
angenommen. In der Tat, nur wenig später haben
Ende der weltlichen Macht der Kirche, und zum
traumatische Ereignisse wie die Trennung des
charakteristischen westlichen “Weltsystem” führte,
Weströmischen Reiches vom Oströmischen Reich,
das am Ethnozentrismus gegenüber anderen Kulturen
das gewaltsame Eindringen neuer Völker, die
sündigt, aber das einen einzigartigen Geist der
wirtschaftliche und soziale Krise die tausendjährige
Initiative für die Erfindung der Zukunft beibehält.
Stabilität des Römischen Reiches umgestürzt,
Auch die Kunst scheint Tochter dieser Auffassung
zugunsten einer neuen kulturellen Mischung, die
von der innovativen Zeit zu sein. Seit sie sich vom
klassischen Manierismus der Reproduktion der
Schwelle überschreiten ist. «Machen wir eine
gleichen Module nach festgelegten Regeln emanzipiert
Gedankenübung auf der Schwelle, weil die Schwelle
hat, durchlebte sie viele kreative Jahreszeiten, ohne
eminent temporär konzipiert ist, wie der Übergang
je ihren polemischen Charakter der Auflösung der
vom Vorher zum Nachher, das die Wege unser aller
Weltstruktur auszuschöpfen. Jeder Künstler fühlt sich
Leben durchquert und verfolgt».
als Träger einer Kosmogenese, als ob man die Welt
Wie man sieht, hat der Sinn für die Zeit, die
auf einer neuen Grundlage neu erfinden müsste. Man
ausdenken, symbolisch kennen und produzieren
erklärt das Vorgängermodell als gescheitert und schlägt
von Kunst bedeutet, eine rhythmische Struktur,
eine neue Sicht der Dinge vor. Jeder Künstler ist
die zwischen dem Vorher und dem Nachher ihren
daher ein Visionär, ein Dichter, ein Prophet, der unter
Ursprung hat, zwischen dem ersten und dem
seiner Gegenwart leidet, weil er bereits in eine Zukunft
zweiten Schlag des Metronoms. Es gibt ein Werk
projiziert ist, die noch kommen muss.
von Poldelmengo in der Ausstellung, das ich für
Poldelmengo scheint in dieser temporären Problematik
paradigmatisch für seine gesamte Produktion halte.
eingeklemmt, die die Arbeit eines jeden Künstlers
Der Titel ist L’opera del prima (2010) – Das Werk des
durchzieht. In seinem Vorschlag ist es, als ob das
Vorher –. Es ist auf verschiedenen Ebenen von unten
menschliche Leben in der Pause zwischen den 2 Tempi
nach oben gebaut. Unten befindet sich der Kreis der
Vergangenheit und Zukunft in der Schwebe hängt.
durch die Schwingung des Pendels des Metronoms
Der Künstler schreibt in seinem Manifest: «Das Werk
beschrieben wird. In der Mitte befindet sich ein
wird in dem Augenblick geboren, weil es schon da
weiter Raum, durch den das Pendel von links nach
ist; jedes sichtbare Werk gehört zum Vorher wie
rechts schwingt, indem es eine Bahn von “Punkt
zum Nachher». Die Zeitlichkeit des Kunstwerkes
eins” (p1) zu “Punkt zwei” (P2) beschreibt. Darüber
beschreibt den symbolischen Mechanismus, der
zeichnet sich das Piktogramm eines Fisches ab,
es erzeugt; die Sprache und die Fähigkeit zu
der wie ein ausschließlich formales und dekoratives
denken, weil er sich von den Dingen zu lösen
Element erscheint und häufig in den Werken des
weiß. Er weiß eine Lücke zu bilden, eine Kluft
friulanischen Malers vorkommt. Dieser Fisch stellt
zwischen sich und der Welt. In dieser räumlichen
stattdessen den Schnittpunkt der beiden Hälften des
und zeitlichen Spanne der Nähe und der Ferne,
Kreises dar, die durch die Schwingung des Metronoms
der Vergangenheit und der Zukunft, kann er
beschrieben werden. Am oberen Ende ist ein Kreuz
zurück kommen auf die Dinge und sie mit seiner
gezeichnet, das nicht auf die Religion bezogenen
symbolischen Phantasie nacharbeiten, um neue
ist, sondern symbolisch auf die Erfahrung von
mögliche Welten zu konstruieren. So unterstützt
Zeitlichkeit wirkt, wobei die vertikalen und horizontalen
das Kunstwerk treu diesen symbolischen Prozess,
Überschneidungen den rhythmischen Charakter der
der von Wissenschaftlern und Philosophen als das
Zeit beschreiben. Wenn es einige Vorbehalte über
Geheimnis des menschlichen Geistes beschrieben
die Absichten des Autors gäbe, zerstreut der zentrale
wurde. Terrence W. Deacon, Bio-Semiotiker der
Schriftzug “TEMPO” alle interpretatorischen Zweifel.
Boston University, charakterisiert den Menschen
Andere Werke wie Il tempo monta (1994) – Die Zeit
als “symbolische Spezies” und behauptet, dass
steigt – und Scala (1994) – Treppe – zeigen die
«der ungewöhnlichste Teil der Sprache sein
ständige Inspiration des Künstlers um das Thema Zeit.
symbolisches Fundament ist». Der Phänomenologe
Man könnte die Heideggersche Frage neu schreiben,
Carlo Sini hingegen sagt, dass Denken eine
warum das Kunstwerk in Zeiten der Armut im Bezug
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auf Zeit hilft, das Geheimnis der Gedanken, Wissen,
Man könnte also vielleicht zustimmen, dass Wissen
Kreativität zu entdecken. Die Gegenwart ist die
kumulativ ist, weil es in der Innovation verwurzelt
Schwelle der Flucht zwischen dem Vorher und dem
ist, die sofort zu Schutt wird, auf dem eine neue
Nachher, zwischen Erinnerung und Hoffnung. Es hat
Welt entspringt. Vielleicht liegt darin der Ursprung
keine Konsistenz an sich, denn jede Gegenwart ist
des westlichen Mythos des Fortschritts, der so viele
immer schon Vergangenheit, dennoch wird sie die
Opfer in den messianischen totalitären Systemen des
Bedingung für die Rückkehr in die Welt im Modus
“kurzen 20 Jahrhunderts ” gefordert hat. Zweifellos
des Denkens. Die Erfahrung von Zeit deckt sich
aber hat dieser lineare Verlauf der Zeit in der
mit der Erfahrung des Bewusstseins am Boden der
westlichen Welt die Idee der ewigen Wiederkehr zum
menschlichen Erkennbarkeit. Das Geheimnis der
Gleichen aufgegeben, die vielleicht die kognitive und
Erkenntnis ist die Fähigkeit, sich loszureißen von der
technologische Entwicklung von vielen antiken und
Zufälligkeit der Welt, den Dingen, auf eine Weise,
neueren Kulturen verlangsamt hat.
die Distanzierung bildet, die erlaubt, auf die Dinge
Ein weiteres Indiz in der Retrospektive Poldelmengos
zurück zu kommen wie Objekte, die losgelöst sind vom
kann in der kürzlich entwickelten religiösen
Subjekt. So zu denken heißt sich erinnern, wie Platon
Symbolik für das ikonographische Programm und
in der symbolischen Kluft der Nichtübereinstimmung
für die Ausstattung der neuen Kirche von Baragalla,
zwischen dem Subjekt und der Welt sagte. Dieser
in der Provinz Reggio Emilia, erkannt werden.
kontinuierliche Fluss von Gewissenszweifeln ist die
Die Einzigartigkeit der Intervention liegt in der
Wahrnehmung der Zeit, in der wir die Welt kennen.
Tatsache, dass der Künstler trotz des hier ganz
Wir haben das Selbstbewusstsein zu existieren, und
anderen Rahmens seiner Inspiration und Ästhetik
wir können sogar die Zukunft vorwegnehmen, indem
treu geblieben ist, die in einer bestimmten Weise
wir das Imaginäre auf die Zukunft projizieren und
gekennzeichnet ist und mit anderen symbolischen
darauf hoffen, dass sich unsere Vorstellung realisiert.
Codes der rituellen und sakramentalen Performance
Die Versinnbildlichung erfolgt somit immer als zeitliche
kommunizieren muss. Was geschah mit seiner
Struktur, durch einen Bruch in der Ebene des Flusses
konzeptionellen Linearität? Es ist ein Phänomen
aktueller Empfindungen, die eine mögliche neue
eingetreten, das in vielen kulturellen Schichten
linguistische Verbindung ankündigt. Die Kunst findet
auftritt, wobei ein charakteristisches Merkmal eines
hier die Quelle ihrer Kreativität, da sie die Entspannung
bestimmten “Sprachspiels” die Konnotation ändert
im Bezug auf die Vergangenheit verhindert, wie im
und es so in ein anderes “Spiel” eingefügt wird.
paranoiden Refrain des neurotisch Besessenen,
Offenbar muss auch das künstlerische Fabrikat eine
und entfesselt die symbolische Vorstellung der
sprachliche Kompatibilität finden, aber dies wird
Vorwegnahme und der Ankunft der Zukunft. Wie
durch den Kontext definiert. Daher wird das Kreuz
Poldelmengo schreibt: «Jedes Werk gehört zu dem
als ästhetische Formalisierung des Rhythmus der Zeit
vorherigen, wie es selbst zum nächsten gehört, in
zum christlichen Symbol für Tod und Auferstehung.
der Gestik des Zeichens». Im symbolischen Zeichen
Der Fisch, das Piktogramm der Überschneidung
ist jedes “Kunstwerk des Vorher” die Bedingung für
der Amplitude des Metronoms, wird zum Symbol
das “Kunstwerk des Nachher”, es ist der Ursprung
des “Jesus Christus, Sohn Gottes, des Erlösers”,
der Zeichen, auch wenn das Ganze am Nichts der
aus den Buchstaben des griechischen Wortes
Schwelle beginnt, die den Rhythmus des Lebens und
ιχθύς. Das künstlerische Zeichen wird so zum
des Denkens setzt.
Träger einer Vielzahl von Bedeutungen, die sich in
den verschiedenen Kontexten unterscheiden und
weil seine Werke wie notierte Aufzeichnungen für
zusammenfügen, in einer unendlichen Variabilität,
die Erstellung des Kunstwerks wirken. Stattdessen
die Paul Ricoeur sagen lässt «le symbole donne à
liegt alles im plötzlichen Aufblitzen einer Idee, die
penser». Man könnte die Hypothese aufstellen, dass
auf einer Oberfläche fixiert ist. Enzo di Grazia fängt
die Aufmerksamkeit des Künstlers nicht so sehr auf
diesen gestischen Aspekt der Notiz gut ein, die nicht
den Inhalt, als vielmehr auf die Kontextualisierung
in einer umfassenderen Weise artikuliert werden
künstlerischer Formalität gerichtet ist, weil der
kann, weil sie die Frische der ersten Intuition der
Akzent nicht auf die Bedeutung gelegt ist, sondern
kognitiven Intentionalität verlieren würde. Die Notiz
auf die Form, die in der Lage ist, pragmatische
behält die Unmittelbarkeit der Erleuchtung einer
Wirksamkeit zu erzeugen. In der neueren Linguistik
neuen Verbindung zwischen den Dingen, einer
wurde viel Platz für den “Signifikant” eingeräumt, im
verborgenen Seite, die ans Licht kommt. Auch wenn
konkreten Fall von Poldelmengo für die grafischen
die Notiz in dreidimensionalen Werken entwickelt
Zeichen, weil man sich weniger damit beschäftigt
wird, verliert sie nicht die Unmittelbarkeit der ersten
hat, die konzeptionelle Bedeutung zu fassen,
Intuition, und es ist nicht schwer, den Künstler in
als vielmehr konzentriert auf das Erzeugen einer
seiner kommunikativen Fähigkeit zu interpretieren,
Emotion, eines ästhetisches Erlebnisses. Die Kunst
wie z.B. in XVI (2012).
ist also nicht mehr auf dem Weg der Rhetorik des
Die anfänglich riskante Annäherung zwischen der
Wissens unterwegs, sondern daran interessiert,
künstlerischen Arbeit von Massimo Poldelmengo
neue Wege der Kenntnis zu erzeugen, die auch
und dem 17-hundertsten Jahrestag des Edikts von
die Fantasie treffen. Dies führt zum Gedanken
Mailand findet seine intime Plausibilität im Gedanken
von Walter Benjamin, der in Das Kunstwerk in
über die Zeit, sowohl in ihrer ästhetischen Grundlage
der Zeit seiner technischen Reproduzierbarkeit
sowohl in ihrer geschichtlichen Verwirklichung, im
behauptet, dass die Kunst wie ein Pfeil treffen muss,
Bewusstsein, dass erkenntnistheoretische Strukturen
wodurch es einen Schock im Betrachter erzeugt.
und zeitliche Machbarkeit niemals getrennt werden
Dies ist dann ein wesentlicher Weg des Wissens
kann.
in seinem fruchtbarsten Moment der ästhetischen
Wahrnehmung durch die Sinne.
Die Arbeit von Poldelmengo befindet sich innerhalb
dieser erkenntnistheoretischen Linie und verbirgt
nicht sein Bewusstsein für die Bedeutung dieser
kulturellen Operation. Sie verwendet sogar die
kritische Hilfe der konzeptionellen Reflexion, wie
einige Meinungsführer neuer Trends es machten,
fast um seine Absicht zu bekräftigen, die zeitliche
Struktur des Kunstwerks zu erfassen. Das ästhetische
Ergebnis hat das Interesse der Öffentlichkeit und
der spezialisierten Kritiker gefunden, die den
Künstler empfohlen und in einigen Museen für
zeitgenössische Kunst platziert haben. Man könnte
seine Poetik zusammenfassen in “alles in der Notiz”,
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L’esperienza dell’arte
di Massimo Poldelmengo
Federico Vercellone
Come ogni artista consapevole e meditativo anche
figurativa classica, in particolare nella scultura.
Massimo Poldelmengo partecipa del travagliato
L’arte diviene in questo nuovo quadro un’esperienza
cammino della coscienza estetica moderna. Egli è
privata. Tuttavia non può essere solo questo poiché
profondamente consapevole dell’apparente fatuità
ciò comporta una troppo dolorosa mortificazione.
cui l’arte è condannata nel nostro tempo, ma è
Poldelmengo sa bene tutto questo, e intende reagire
anche conscio del fatto che la vanitas è parte del
a questa situazione seguendo un cammino sul
destino dell’arte in ogni tempo. L’arte, in quanto
quale si verrà dopo.
paradigma supremo dell’espressione simbolica,
La coscienza estetica è, da questo punto di vista,
fa i conti, di volta in volta, con la propria finitezza
una coscienza lacerata e solitaria che si confronta
in quanto modello di significazione connesso
a una distanza piuttosto ravvicinata con quella
a certi mezzi rappresentativi, a certi modelli, e
pubblica. Ogni esperienza della bellezza e dell’arte
insieme deve misurarsi con l’inevitabile caducità
richiama, nonostante tutto, un giudizio pubblico,
di ogni significazione. Una caducità che rende per
universale per quanto esso si consumi nel
altro proprio ogni significazione piú sostanziale
segreto di un cuore, nel sussurro della coscienza.
in quanto essa è sempre perigliosamente
Anche di questo Poldelmengo è estremamente
sospesa a quell’attimo trascorso il quale potrebbe
consapevole, come testimonia anche il segno
improvvisamente naufragare.
giocoso dei suoi bozzetti, con il loro colore vivido e
Soffermiamoci un attimo sulle premesse. La nascita
leggero insieme, che ridesta l’assenza del mondo
della coscienza estetica coincide con il formarsi
mentre lo evoca. Poldelmengo sa bene che l’arte
dell’estetica e in particolare dell’estetica in quanto
compensa l’individuo moderno della perdita di
filosofia dell’arte, con una filosofia e dunque
mondo, gli restituisce un pensiero ludico; egli
con un’ontologia specifica dell’oggetto estetico.
rammenta tuttavia simbolicamente e anche
Potremmo dire che la nascita della coscienza
malinconicamente che l’arte ha perduto forse per
estetica coincide cosí fatalmente con la cosiddetta
sempre quell’universo solare cui era destinata.
«morte dell’arte». Tematizzare l’arte e l’arte
Non a caso fra le opere di Poldelmengo troviamo
soltanto significa infatti separarla dalla vita e
scale che tornano su se stesse quasi a segnalare
condannarla a una lenta e raffinata estinzione.
ironicamente l’ascesa impossibile.
A partire da Hegel abbiamo in particolare a che
Che cosa significa esperienza estetica? L’esperienza
fare con la consapevolezza tragica del tramonto di
estetica si configura come un’esperienza della
un’esperienza comune e condivisa dell’opera d’arte
sterilità dell’immagine che viene modernamente
che ha il suo riscontro nella tragedia e nell’arte
ridotta a uno statuto solo contemplativo, privo di
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influenza sul mondo. La storia dell’esperienza
L’opera di Poldelmengo incrocia criticamente
estetica è una storia di deprivazione dell’immagine
questo territorio, approfittando invece di un
che viene mortificata quanto alle sue virtualità.
altro orientamento largamente presente nell’arte
Tra l’opera e il fruitore viene modernamente a
contemporanea: è la poetica dei materiali,
instaurarsi una relazione di reciproca estraneità
quella della sedimentazione dei segni e delle
che sottintende un’affinità impossibile. È questo
tracce della natura nel corpo sensibile dell’opera.
in fondo il segreto della seduzione artistica che
È la reviviscenza di un’altra storia parallela che
si annunzia in Kierkegaard, in Enten-Eller, nella
viene raccolta nella natura e depositata nell’arte.
descrizione dello stadio estetico per cui Don
È la riscoperta che la materia è autonomamente
Giovanni affronta l’esperienza con la donna che
capace di significare, che essa recita una storia
di volta in volta è oggetto del suo desiderio come
di segni e contiene un deposito di tempi che non
un’esperienza unica e assolutamente irripetibile,
si riassumono e non si lasciano erodere dalla
ineffabile nella sua bellezza, preziosa come
storia fastosa della nostra specie. Poldelmengo ci
una gemma nella sua irripetibile perfezione.
dona opere che sono insieme e paradossalmente
È un’esperienza che si coagula nell’attimo, e
forme nuove e archetipe, che utilizzano materiali
che solo in un attimo si consuma. È un’estrema
molto diversi fra loro: legno, cera d’api, vetro,
raffinatezza congiunta a un’intensa partecipazione
ferro, carta. Esse sono fortemente evocative,
e a una fragile precarietà quella che si schiude cosí
richiamano l’originario e i suoi tipi, e lo fanno
nell’esperienza estetica; ma ecco che essa si fa,
con un’eleganza e una freschezza che le rende
per contro, testimone di una dispersione altrettanto
insieme oggetti ornamentali e modelli di una
estrema, di un indefinito variegato dissolversi della
razionalità del mondo che la nostra coscienza
compagine dell’io, che non riesce a trovare in se
troppo supponente ha appannato.
stesso continuità alcuna. Esperienza infine, quella
Abbiamo dunque a che fare con arte molto
della seduzione estetica kierkegaardiana, che
meditata che tuttavia non rinunzia alla spontaneità
privilegia, come testimoniano le carte del Diario di
del gesto, alla freschezza del tratto creativo.
un seduttore che chiude la prima parte di Enten-
È quanto testimoniano, fra l’altro, e forse in
Eller, non il possesso reale, ma l’immagine.
particolare, come già si diceva, i disegni e i
Quella della coscienza estetica è dunque
bozzetti densi di una vita movimentata e astratta.
fondamentalmente un’esperienza straniata, che
Essa ravviva, con la fugacità del segno, la memoria
ha necessità di riorganizzare il proprio senso
della fugacità del mondo. Ma, insieme, il riproporsi
stabilendo una connessione estrinseca tra gli eventi,
di schemi simbolici potenti ci rammenta che
quella fornita dalla coscienza storica. La coscienza
bisognerebbe guadare il fiume in senso inverso
estetica e quella storica riflettono dunque un’unica
per riaprire il grande capitolo della bellezza come
esperienza di estraniazione che viene testimoniata
predicato del mondo e non solo come malinconia
dal nesso fornito agli eventi non sulla base delle
dell’Io.
loro intrinseche caratteristiche, ma su quella della
successione anonima prevista dalla serie temporale.
La successione ordina infatti gli eventi e le opere
d’arte dopo che esse sono state estrapolate dal loro
contesto vivente.
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Massimo Poldelmengo:
th e Experience of Art
Federico Vercellone
Like any artist who is aware and meditative,
However it cannot be that alone, because it would
Massimo Poldelmengo is traveling along the
entail a very painful chagrin. Poldelmengo knows
troubled path of modern aesthetic consciousness.
all this well, and intends to react to this situation
He is well aware of the apparent fatuousness
following a path that we will outline later.
that art is condemned to nowadays, but is also
Aesthetic consciousness is, in this light, a
aware that vanitas has always been a part of
distraught and lonely consciousness that closely
art’s destiny. Art, as the highest paradigm of
dialogues with public consciousness. However, any
symbolic expression, always has to deal with
experience of beauty and art demands a public
its own transience and that of its meanings
judgement which is universal, despite its taking
as a model of signification, linked to certain
place in the secrecy of the heart, a murmur of
representational means or models, as well as
the consciousness. Poldelmengo is well aware of
accepting the unavoidable fleetingness of any such
this too: it can be seen in the playful tracing of his
signification. This fleetingness, furthermore, makes
drawings, their colour, which is vivid and light at
any signification more substantial because it is
the same time, reawakening the absence of the
dangerously suspended from a past moment that
world even as it evokes it. Poldelmengo well knows
could suddenly crash to the ground at any time.
that art compensates modern individuals for the
Let’s consider the premises for a moment. The
loss of the world, and gives them back playfulness
birth of aesthetic consciousness coincides with
of thought. However he remembers symbolically
the birth of aesthetics: in particular, aesthetics as
and with melancholy that art has maybe lost
a philosophy of art, having a philosophy, and thus
forever the bright universe it was destined to. It is
a specific ontology of the aesthetic object. It could
no coincidence that Poldelmengo’s work features
be argued that the birth of aesthetic consciousness
ladders curving over backwards, almost as if to
fatally coincides with the so-called «death of art».
ironically indicate the impossibility of the ascent.
Thematising art, and art alone, means separating it
What does aesthetic experience mean? Aesthetic
from life and condemning it to a slow and refined
experience appears to be the experience of the
extinction. Indeed, from Hegel onwards, we are
barren nature of the image, that is reduced in
dealing with the tragic awareness of the demise of
modernity to a merely contemplative status with
a common and shared experience of art works with
no influence on the world. The history of aesthetic
its counterpart in tragedy and classical figurative
experience is one of deprivation of the image that
art, particular in sculpture.
is humiliated in its virtuality. Modernity establishes
In this framework art becomes a private experience.
a relationship between the artwork and the viewer,
one of reciprocal extraneousness that underlies an
another parallel history, gathered from nature and
impossible kinship. This is the secret of the artistic
deposited in art. It is the rediscovery that matter
seduction heralded by Kiekegaard, in Either-Or,
is autonomously capable of carrying meaning,
describing the aesthetic condition whereby Don
that it acts out a history of signs and that it holds
Juan lives the experience with the woman who is
a repository of times that cannot be summarized
the object of his desire each time as unique and
and cannot be eroded by the lavish history of
absolutely unrepeatable, ineffable in its beauty, as
our species. Poldelmengo presents artworks that
precious as a gem in its singular perfection. It is an
are paradoxically and at the same time new and
experience that is congealed in a moment and in
archetypal forms, using very diverse materials:
that moment is consumed.
wood, beeswax, glass, iron, paper. They are
It is extreme refinement united with intense
powerfully evocative, recalling the origins and its
participation and a fragile precariousness, that
types, with an elegance and candour that makes
blooms into an aesthetic experience. At the
them simultaneously ornamental objects and
same time, conversely, it witnesses a dispersion
models of the rationality of the world, which our
which is just as extreme, in an indefinably varied
presumptuous consciousness has obfuscated.
dissolution of the unity of the self, that cannot
We are therefore dealing with a very deeply
seem to find within itself any continuity. And finally
considered art, but one that does not forego the
this experience of aesthetic seduction described
spontaneity of the gesture, the freshness of the
by Kierkegaard favours not the possession of what
creative trait. Indeed, the drawings and sketches,
is real, but the image, as the papers in Diary of
full of animated and abstract life, bear witness to
a Seducer at the end of the first part of Either-Or
this. Through the fleetingness of its sign, this art
demonstrate.
refreshes the memory of the fleetingness of the
The experience of aesthetic consciousness is
world. The re-emergence of powerful symbolic
thus fundamentally an alienated one, needing to
models also reminds us that we should ford the
reorganize its meaning, establishing an extrinsic
river in the opposite direction in order to reconsider
relationship between events, the one offered by
the great question of beauty as a statement about
historic consciousness. Aesthetic consciousness
the world, and not only as a melancholy of the self.
and historic consciousness therefore reflect a single
experience of alienation which is witnessed by the
connection offered to the events, not because of
their intrinsic characteristics, but for the anonymous
succession of a temporal sequence.
Indeed, a sequence puts events as well as art works
in order, after they have been extrapolated from
their living context.
Poldelmengo’s work critically crosses this
territory, exploiting another widespread trend of
contemporary art: the poetics of materials, the
sedimentation of signs and traces of nature in the
living body of the artwork. It’s the revivescence of
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Die Erfahrung der Kunst
von Massimo Poldelmengo
Federico Vercellone
Wie jeder bewusste und meditative Künstler so beteiligt
Bildhauerei. Kunst wird in diesem neuen Rahmen zu
sich auch Massimo Poldelmengo am mühseligen Weg
einer privaten Erfahrung. Dennoch kann es nicht nur
des modernen ästhetischen Bewusstseins. Er ist sich
dies sein, da dies zu einer zu schmerzhaften Demütigung
voll im Klaren über die scheinbare Irrelevanz, mit der
führte. Poldelmengo weiß all dies und beabsichtigt, auf
die Kunst in unserer Zeit verurteilt wird, ist sich aber
diese Situation zu reagieren, indem er einem Pfad folgt,
auch der Tatsache bewusst, dass Vergeblichkeit Teil
zu dem wir später kommen werden.
des Schicksals der Kunst in jedem Alter ist. Die Kunst,
Das ästhetische Bewusstsein ist aus dieser Sicht ein
als höchstes Paradigma des symbolischen Ausdrucks,
zerrissenes, einsames Bewußtsein, das sich eher aus
rechnet jeweils ab mit ihrer eigenen Begrenztheit, da
der Nähe mit dem öffentlichen Bewusstsein konfrontiert.
sie als Bedeutungsmodell bestimmten repräsentativen
Jede Erfahrung von Schönheit und Kunst ruft, trotz
Mitteln und Modellen verbunden ist. Und gemeinsam
allem, eine öffentliches, universelles Urteil hervor, so
muss sie sich mit der unvermeidlichen Vergänglichkeit
sehr es sich auch im Geheimnis eines Herzens oder
aller Bedeutung konfrontieren. Eine Vergänglichkeit, die
im Flüstern des Bewusstseins verzehrt. Auch dessen
ausserdem jede Bedeutsamkeit wesentlicher macht, als
ist sich Poldelmengo extrem bewusst, wie auch das
diese immer gefährlich diesem Augenblick ausgesetzt ist,
Spielerische seiner Skizzen bezeugt, mit ihren gleichsam
der plötzlich untergehen könnte.
leuchtenden und leichten Farben, die das Fehlen der
Lassen Sie uns für einen Moment bei der Prämisse
Welt wiedererweckt, während es die Welt beschwört.
bleiben. Die Geburt des ästhetischen Bewusstseins
Poldelmengo weiß, dass die Kunst das moderne
fällt mit der Bildung der Ästhetik und insbesondere
Individuum für den Verlust der Welt ausgleicht, ihm
der Ästhetik als Philosophie der Kunst zusammen, mit
einen spielerischen Gedanken zurückgibt, er erinnert
einer Philosophie, und deshalb mit einer spezifischen
sich dennoch symbolisch und auch auf melancholische
Ontologie des ästhetischen Objekts. Wir könnten sagen,
Weise, dass die Kunst vielleicht für immer das sonnige
dass die Geburt des ästhetischen Bewusstseins sich so
Universum verloren hat, das ihr bestimmt war. Es ist
fatal deckt mit dem sogenannten “Tod der Kunst”. Kunst
kein Zufall, dass wir in den Werken Poldelmengos
und nur Kunst zu thematisieren bedeutet in der Tat sie
Treppen finden, die auf sich selbst zurückführen, fast
vom Leben zu trennen und sie zu einem langsamen und
um ironischerweise auf die Unmöglichkeit des Aufstiegs
raffinierten Aussterben zu verurteilen. Seit Hegel haben
hinzuweisen.
wir mit dem tragischen Bewusstsein des Niedergangs
Was bedeutet ästhetische Erfahrung? Die ästhetische
einer gemeinsamen Erfahrung des Kunstwerks zu
Erfahrung gestaltet sich als eine Erfahrung der
tun, der seine Entsprechung in der Tragödie und der
Sterilität des Bildes, die modernerweise reduziert wird
klassischen bildenden Kunst hat, insbesondere in der
auf ein nur kontemplatives Statut, ohne Einfluss auf
die Welt. Die Geschichte der ästhetischen Erfahrung
Die Arbeit von Poldelmengo kreuzt kritisch dieses
ist eine Geschichte der Unfruchtbarkeit des Bildes,
Gebiet, unter Ausnutzung einer anderen Orientierung,
das hinsichtlich seiner Virtualität gedemütigt wird.
die in der zeitgenössischen Kunst weit verbreitet ist:
Zwischen dem Werk und seinem Betrachter entsteht
Es ist die Poesie der Materialien, die der Sedimentation
modernerweise eine Beziehung der gegenseitigen
der Zeichen und Spuren der Natur im sensiblen
Fremdheit, die eine unmögliche Affinität impliziert.
Körper des Werkes. Es ist die Wiederbelebung einer
Dies ist im Grunde das Geheimnis der künstlerischen
anderen parallelen Geschichte, die in der Natur
Verführung, die in Kierkegaard in Entweder-Oder
gesammelt und in der Kunst abgelagert wird. Es ist die
angekündigt wird, in der Beschreibung des ästhetischen
Wiederentdeckung, dass die Materie eigenständig in
Stadiums, für das Don Giovanni sich der Erfahrung mit
der Lage ist, eine Bedeutung zu haben, dass sie eine
der Frau stellt, die jeweils das Objekt seiner Begierde
Geschichte von Zeichen rezitiert und ein Lager von Zeit
ist, als einzigartige und unwiederholbare Erfahrung,
beinhaltet, das man nicht zusammenfassen kann und
erhaben in ihrer Schönheit, kostbar wie ein Edelstein
das sich nicht konsumieren lässt durch die prunkvolle
in ihrer absoluten Perfektion. Es ist eine Erfahrung,
Geschichte unserer Spezies. Poldelmengo gibt uns
die im Moment gerinnt und die sich in nur einem
Werke, die gleichzeitig und paradoxerweise neue
Moment verbraucht. Es ist eine extreme Raffinesse
Formen und Archetypen sind, die sehr unterschiedliche
vereint mit einer intensiven Teilnahme und einer fragilen
Materialien verwenden: Holz, Bienenwachs, Glas,
Unsicherheit, die sich so öffnet in der ästhetischen
Eisen, Papier. Diese sind sehr eindrucksvoll und
Erfahrung. Aber jetzt wird diese zum Zeugen einer
weisen auf das Original und seine Typen hin, und sie
ebenso extremen Dispersion, einer nicht definierten,
tun dies mit einer Eleganz und Frische, die sie sowohl
vielfältigen Auflösung des Ich-Gefüges, die in sich selbst
zu ornamentalen Objekten als auch zu Modellen
keinerlei Kontinuität findet. Am Ende ist dies ein Erlebnis
von Rationalität der Welt werden lässt, die unser zu
Kierkegaardscher ästhetischer Verführung, die nicht den
hochmütiges rechthaberisches Gewissen getrübt haben.
tatsächlichen Besitz bevorzugt, sondern das Bild, wie die
Wir haben daher mit einer sehr reflektierten Kunst
Seiten des Tagebuch eines Verführers bezeugen, die den
zu tun, die dennoch nicht auf die Spontaneität der
ersten Teil von Entweder-Oder abschließen.
Geste oder auf die Frische der kreativen Strecke
Die Erfahrung des ästhetischen Bewusstseins ist
verzichtet. Wie schon erwähnt, bezeugen dies vor
also im Grunde eine entfremdete, welche vom
allem die Zeichnungen und Skizzen, die voll bewegtem
Geschichtsbewusstsein geliefert wird, die ihren
und abstraktem Leben sind. Dieses belebt Dank der
eigentlichen Sinn neu organisieren muss, durch
Vergänglichkeit des Zeichens die Erinnerung an die
Erstellung einer extrinsischen Verbindung zwischen
Vergänglichkeit der Welt. Aber zugleich erinnert uns
den Ereignissen. Das ästhetische und das historische
das Wiederauftreten von mächtigen symbolischen
Bewusstsein spiegeln also eine einzige Erfahrung
Mustern, dass man den Fluss in die entgegengesetzte
der Entfremdung wieder, die bezeugt wird durch
Richtung betrachten müsste, um das große Kapitel
die bereitgestellte Verbindung zwischen den
der Schönheit als Prädikat der Welt und nicht nur als
Ereignissen, nicht auf der Grundlage ihrer intrinsischen
Melancholie des Ego wieder zu öffnen.
Eigenschaften, sondern auf der Grundlage der anonymen
zeitlichen Abfolge. Die Abfolge bringt die Ereignisse und
Kunstwerke in der Tat in eine Ordnung, nachdem sie aus
ihrem lebenden Zusammenhang genommen wurden.
58 / 59
L’opera del prima
Massimo Poldelmengo
1996–2010
«nell’opera bisogna guardare
agli elementi che appartengono
al prima e al dopo
perché l’opera contiene e
annulla il tempo della sua creazione
l’opera contiene il tutto
da cui togliere e aggiungere
in una successione spazio-temporale dinamica
l’opera nasce in quel momento
perché è già lì
ogni opera visibile appartiene
al prima come al dopo
l’opera è il centro da cui
partire per abbandonare il tempo
il minimo intervento
dà origine all’opera del prima
l’opera del dopo deve
essere costruita
l’opera del prima
produce quiete
l’opera del dopo
produce energia
60 / 61
ogni opera appartiene
a quella precedente come questa
appartiene alla successiva
nella gestualità del segno
questo concetto è ben visibile poiché
ogni segno è in relazione al successivo
e di conseguenza esso è condizione
dell’esistenza del primo
il progetto pone in essere
l’opera del dopo
il progetto quindi viene dopo l’opera
opera del prima
ciò che era prima in un determinato spazio
opera del dopo – in assenza di spazio –
ciò che viene dopo non esiste nello spazio
esiste nel tempo
l’artista fugge il misticismo
nel momento in cui opera
un segno visibile
l’opera può essere concentrata
in un solo segno
esso unificherà l’opera del prima
a quella del dopo»
The artwork of before
Massimo Poldelmengo
1996–2010
«in an artwork one should look
at the elements which belong
to before and after
because the artwork contains and
cancels out the time of its creation
the artwork contains the whole
from which to take away or add on
in a dynamic succession of space and time
the artwork is born in that moment
because it is already there
every visible artwork belongs
to before as it does to after
the artwork is the centre from where
one departs to abandon time
the slightest intervention
creates the artwork of before
the artwork of after needs
to be made
every artwork belongs
to the one before it, as that
does to the one after it
this concept can plainly be seen
in the gesture of the sign
as every sign is related to that which comes after
and therefore it is a condition
of the existence of the former
a project brings about
the artwork of after
the project therefore comes after the artwork
artwork of before
what was before in a given space
artwork of after – in the absence of space –
what comes after does not exist in space
it exists in time
the artist shuns mysticism
when he makes
a visible sign
the artwork of before
creates tranquillity
the artwork can be concentrated
in a single sign
it will unify the artwork of before
the artwork of after
creates energy
with that of after»
62 / 63
Das Kunstwerk des Vorher
Massimo Poldelmengo
1996–2010
«man muss im Kunstwerk
die Elemente betrachten,
die zum Vorher und Nachher gehören:
weil das Werk die Zeit seiner Entstehung
enthält und auslöscht
das Werk enthält das Ganze
von dem man etwas wegnimmt und etwas hinzufügt
in einer dynamischen, räumlich-zeitlichen Abfolge
das Werk wird in diesem Moment geboren
weil es schon da ist
jedes sichtbare Werk
gehört zum Vorher wie zum Nachher
das Werk ist das Zentrum, von dem
man aufbricht, um die Zeit zu verlassen
jede minimale Intervention
lässt die Arbeit des Vorher entstehen
das Werk des Nachher
muss konstruiert werden
das Werk des Vorher
produziert Ruhe
das Werk des Nachher
produziert Energie
jedes Werk gehört
zu dem vorhergehenden wie dieses
zum nächsten gehört
in den Gesten des Zeichens
ist dieses Konzept deutlich sichtbar, derweil
jedes Zeichen in Bezug zum nächsten steht
und folglich ist es Bedingung
für die Existenz des ersten
das Projekt setzt
das Werk des Nachher ein
das Projekt kommt also nach dem Werk
Werk des Vorher
das, was vorher in einem gegebenen Raum war
Werk des Nachher – in Abwesenheit von Raum –
was danach kommt, existiert nicht im Raum
es existiert in der Zeit
der Künstler flieht die Mystik
in dem Moment, in dem er
ein sichtbares Zeichen schafft
das Werk kann zusammengefasst werden
in einem einzigen Zeichen
dies wird das Werk des Vorher
mit dem Werk des Nachher einen»
Le opere / The art
works / Die Waerke
1
Pietra blu, legno, ferro, marmo / Blue Stone, Wood, Iron, Marble /
Blauer Stein, Holz, Eisen, Marmor
1988
pietra, legno, ferro, travertino, vetro / stone, wood, iron, travertine marble, glass / Stein, Holz, Eisen, Marmor, Glas
cm 24 x 121 x 3
66 / 67
2
Trittico / Triptych / Triptychon
1988
ferro, vetro, pigmenti / iron, glass, pigments / Eisen, Glas, Pigmente
cm 100 x 150 x 3
68 / 69
3
Il tempo di Canova / The Time of Canova / Die Zeit von Canova
1992
ferro, vetro, legno, carta / iron, glass, wood, paper / Eisen, Glas, Holz, Papier
cm 138 x 91 x 11
70 / 71
4
Dittico del tempo / Diptych of Time / Diptychon der Zeit
1992
tecnica mista su carta da lettere / mixed media on letter writing paper / gemischte Technik auf Briefpapier
mm 440 x 590
72 / 73
5
Scala / Ladder / Leiter
1992
ferro, vetro, pellicola fotografica / iron, glass, photographic film / Eisen, Glas, Filmrolle
cm 230 x 60 x 60
74 / 75
6
Totem
1993
legno, vetro, ferro, pellicola fotografica / wood, glass, iron, photographic film / Holz, Glas, Eisen, Filmrolle
cm 233 x 87,5 x 10
76 / 77
7
Sequenze / Sequences / Sequenzen
1994
ferro, vetro, Polatransfer / iron, glass, Polatransfer / Eisen, Glas, Polatransfer
cm 212 x 101 x 56
78 / 79
8
Curva del tempo / Curve of Time / Zeitkurve
1994
tecnica mista su carta, pellicola fotografica / mixed media on paper, photographic film / gemischte Technik auf Papier, Filmrolle
mm 600 x 500
80 / 81
9
Il tempo monta / Time Increases / Die Zeit steigt
1994
tecnica mista su carta, pellicola fotografica / mixed media on paper, photographic film / gemischte Technik auf Papier, Filmrolle
mm 600 x 500
82 / 83
10
Scala / Ladder / Leiter
1994
tecnica mista su carta, pellicola fotografica / mixed media on paper, photographic film / gemischte Technik auf Papier, Filmrolle
mm 700 x 550
84 / 85
11
L’opera è il centro / The Artwork is the Centre / Das Werk ist das Zentrum
1996-2012
legno, neon, pellicola fotografica / wood, neon, photographic film / Holz, Neon, Filmrolle
cm 130 x 130 x 5
86 / 87
12
Grande libro / Large Book / Großes Buch
1996
ferro, vetro / iron, glass / Eisen, Glas
cm 83 x 83 x 4
88 / 89
13
1996
Libro / Book / Buch
ferro, gomma, velluto, carta / iron, rubber, velvet, paper / Eisen, Gummi, Samt, Papier
cm 29,7 x 21 x 1
90 / 91
14
Scala / Ladder / Leiter
2001
acciaio inox, legno brunito / stainless steel, burnished wood / rostfreies Stahl, poliertes Holz
cm 240 x 60 x 124
92 / 93
15
Senza titolo / Untitled / Ohne Titel
2004
tecnica mista su carta / mixed media on paper / gemischte Technik auf Papier
mm 700 x 500
94 / 95
16
Progetto per fonte battesimale / Design for Baptismal Font / Projekt für einen Taufstein
2006-07 tecnica mista su carta / mixed media on paper / gemischte Technik auf Papier
mm 770 x 570
96 / 97
17
Tempo / Time / Zeit
2008
tecnica mista su carta / mixed media on paper / gemischte Technik auf Papier
mm 700 x 500
98 / 99
18
Pesce / Fish / Fisch
2010
ferro, legno, foglia d’oro / iron, wood, gold leaf / Eisen, Holz, Blattgold
cm 33 x 33 x 4,2
100 / 101
19
L’opera del prima / The Artwork of Before / Das Werk des Vorher
2010
tecnica mista su carta, legno / mixed media on paper, wood / gemischte Technik auf Papier, Holz
cm 33 x 33 x 4
102 / 103
104 / 105
20
Trittico / Triptych / Triptychon
2010
combustione su carta / combustion on paper / Verbrennung auf Papier
mm 230 x 690
21
Leggio / Lectern / Notenständer
2010
ferro, carta, foglia d’oro, gomma / iron, paper, gold leaf, rubber / Eisen, Papier, Blattgold, Gummi
cm 124 x 56 x 32
106 / 107
108 / 109
22
Trittico / Tryptych / Triptychon
2010
tecnica mista su carta, ferro, vetro, foglia d’oro / mixed media on paper, iron, glass, gold leaf / gemischte Technik auf Papier, Eisen, Glas, Blattgold
cm 41 x 156 x 3
23
2010
Canova
tecnica mista su carta / mixed media on paper / gemischte Technik auf Papier
mm 560 x 760
110 / 111
24
Crocifissione / Crucifixion / Kreuzigung
2011
legno, ferro, vetro di Murano / wood, iron, Murano glass / Holz, Eisen, Murano Glas
cm 290 x 73 x 66
112 / 113
25
XVI
2012
ferro con taglio al laser / iron with laser cut / mit Laser zerschnittenes Eisen
cm 215 x 209 x 141
114 / 115
26
Incontro / Encounter / Treffen
2013
ferro, foglia d’oro / iron, gold leaf / Eisen, Blattgold
cm 65,5 x 51 x 59,8
116 / 117
27
Casa / House / Haus
2013
tecnica mista su carta / mixed media on paper / gemischte Technik auf Papier
mm 700 x 500
118 / 119
28
Doppio / Double / Doppelt
2013
tecnica mista su carta / mixed media on paper / gemischte Technik auf Papier
mm 765 x 560
120 / 121
29
Crocifissione / Crucifixion / Kreuzigung
2013
tecnica mista su carta / mixed media on paper / gemischte Technik auf Papier
mm 765 x 575
122 / 123
30
Due / Two / Zwei
2013
legno, ferro, vetro / wood, iron, glass / Holz, Eisen, Glas
cm 234 x 39 x 52,5
124 / 125
Apparati / References
Referenzen
a cura di / by / herausgegeben von
Stefano Chiarandini, Alice Collavin
Catalogo delle opere / Catalogue of the
Works / Katalog der Werke
1
2
3
5
Pietra blu, legno, ferro,
marmo / Blue Stone, Wood,
Iron, Marble / Blauer Stein,
Holz, Eisen, Marmor
Trittico / Triptych / Triptychon
Il tempo di Canova /
The Time of Canova /
Die Zeit von Canova
Scala / Ladder / Leiter
1988
pietra, legno, ferro, travertino, vetro /
stone, wood, iron, travertine marble,
glass / Stein, Holz, Eisen, Marmor, Glas
cm 24 x 121 x 3
quattro elementi / four elements /
vier Elemente
non firmato, non datato / unsigned,
undated / unsigniert, undatiert
Fondazione Musei Civici di Venezia –
Galleria Internazionale d’Arte Moderna
Ca’ Pesaro (inv. 1167 BA)
Provenienza / Provenance / Herkunft
-- Acquisito dal Comune di Venezia,
attraverso la borsa di studio vinta
dall’artista, nell’ambito della rassegna
Arteveneto 73 a Mostra collettiva
Bevilacqua La Masa, 1989 /
Acquired by the Comune di Venezia,
throught the study grant won by the
artist at Arteveneto, 73rd group
exhibition at Bevilacqua La Masa,
1989 / Erworben von der Stadt
Venedig durch das vom Künstler
auf der 73. Sammelausstellung
Arteveneto in Bevilacqua La Masa
gewonnene Stipendium, 1989
Esposizioni / Exhibitions / Ausstellungen
-- Arteveneto 73a Mostra collettiva
Bevilacqua La Masa, Venezia,
Fondazione Bevilacqua La Masa, 22
dicembre 1988 – 23 gennaio 1989
Bibliografia / Bibliography / Bibliografie
-- Civici Musei Veneziani d’Arte e di
Storia, 1988, p. 53
-- Arteveneto 73a Mostra collettiva
Bevilacqua La Masa, 1988, pp.
39, 57
-- Galleria Internazionale d’Arte
Moderna di Ca’ Pesaro. La
scultura, 2006, p. 231
128 / 129
1988
ferro, vetro, pigmenti / iron, glass,
pigments / Eisen, Glas, Pigmente
cm 100 x 150 x 3
firmato e datato sul verso
«Poldelmengo 88» / signature and
date «Poldelmengo 88» on the back /
signiert und datiert auf der Rückseite
«Poldelmengo 88»
collezione dell’artista / collection of
the artist / Sammlung des Künstlers
Esposizioni / Exhibitions / Ausstellungen
-- Arteveneto 73a Mostra collettiva
Bevilacqua La Masa, Venezia,
Fondazione Bevilacqua La Masa,
22 dicembre 1988 – 23 gennaio
1989
-- Massimo Poldelmengo, Pordenone,
Associazione Culturale “la roggia”,
20 gennaio – 2 febbraio 1990
-- Percorsi. Mostra d’arte
contemporanea, Campolongo al
Torre (Udine), Sede Municipale,
23 settembre – 30 novembre 2007
1992
ferro, vetro, legno, carta / iron, glass,
wood, paper / Eisen, Glas, Holz, Papier
cm 138 x 91 x 11
firmato e datato sul verso
«Poldelmengo 92» / signature and
date «Poldelmengo 92» on the back /
signiert und datiert auf der Rückseite
«Poldelmengo 92»
collezione privata / private collection /
private Sammlung
Esposizioni / Exhibitions / Ausstellungen
-- Massimo Poldelmengo, Pordenone,
Centro d’Arte Grigoletti, 1992
-- Questo l’ho fatto io! Massimo
Poldelmengo. Negli spazi del
sacro, Udine, Galleria d’Arte Moderna
di Udine, 5 luglio – 30 agosto 2010
Dittico del tempo /
Diptych of Time /
Diptychon der Zeit
Bibliografia / Bibliography / Bibliografie
tecnica mista su carta da lettere /
mixed media on letter writing paper /
gemischte Technik auf Briefpapier
-- A. Del Puppo, 2008, pp. 693, 696
ferro, vetro, pellicola fotografica / iron,
glass, photographic film / Eisen, Glas,
Filmrolle
cm 230 x 60 x 60
firmato sulla pellicola fotografica
«Poldelmengo» / signed on the
photographic film «Poldelmengo» /
signiert auf der Filmrolle
«Poldelmengo»
collezione privata / private collection /
private Sammlung
Esposizioni / Exhibitions / Ausstellungen
-- Massimo Poldelmengo, Venezia,
Galleria Totem – Il Canale, 1992
-- Massimo Poldelmengo. Scale ,
Pordenone, Galleria Sagittaria,
17 febbraio – 1 aprile 2001
Bibliografia / Bibliography / Bibliografie
-- Massimo Poldelmengo. Scale ,
2001, p. 38
4
-- Questo l’ho fatto io! Massimo
Poldelmengo. Negli spazi del
sacro, Udine, Galleria d’Arte
Moderna di Udine, 5 luglio –
30 agosto 2010
-- Massimo Poldelmengo, 2007, p. 141
1992
1992
cm 440 x 590
due elementi / two elements / zwei
Elemente
firmato e datato sul recto in basso a
destra «Poldelmengo 92» / signed and
dated «Poldelmengo 92» on the front,
bottom right corner / signiert und datiert
«Poldelmengo 92» in der unteren
rechten Ecke
Regione Friuli Venezia Giulia (inv. 64444)
Esposizioni / Exhibitions / Ausstellungen
-- Massimo Poldelmengo, Pordenone,
Centro d’Arte Grigoletti, 1992
6
Totem
1993
legno, vetro, ferro, pellicola fotografica /
wood, glass, iron, photographic film /
Holz, Glas, Eisen, Filmrolle
cm 233 x 87,5 x 10
firmato sulla pellicola fotografica
«Poldelmengo» / signed on the
photographic film «Poldelmengo» /
signiert auf der Filmrolle «Poldelmengo»
collezione privata / private collection /
private Sammlung
Esposizioni / Exhibitions / Ausstellungen
-- Contemporanea/mente , Trieste,
Museo Revoltella, 19 dicembre 2012
– 15 marzo 2013
7
9
12
13
Sequenze / Sequences /
Sequenzen
Il tempo monta / Time
Increases / Die Zeit steigt
Grande libro / Large Book /
Großes Buch
Libro / Book / Buch
1994
1994
1996
ferro, vetro, Polatransfer / iron, glass,
Polatransfer / Eisen, Glas, Polatransfer
tecnica mista su carta, pellicola
fotografica / mixed media on paper, film /
gemischte Technik auf Papier, Filmrolle
ferro, vetro / iron, glass / Eisen, Glas
cm 212 x 101 x 56
firmato sul verso delle Polatransfer
«Poldelmengo» / signature
«Poldelmengo» on the back of
Polatransfer / signiert auf der Rückseite
Polatransfer «Poldelmengo»
collezione dell’artista / collection of the
artist / Sammlung des Künstlers
Esposizioni / Exhibitions / Ausstellungen
-- Massimo Poldelmengo. Diurnale,
Pordenone, Associazione Culturale
“la roggia”, 9 luglio 1994
-- Metaforiche razionalità in Hicetnunc
’95. Rassegna d’arte contemporanea
in tre centri storici del pordenonesi,
San Vito al Tagliamento (Pordenone),
Chiesa di San Lorenzo, 3 – 25 giugno
1995
mm 600 x 500
firmato e datato sul recto in basso a
destra «Poldelmengo 94» / signed and
dated «Poldelmengo 94» on the front,
bottom right corner / signiert und datiert
«Poldelmengo 94» in der unteren
rechten Ecke
Fondazione Concordia 7 (Pordenone)
Provenienza / Provenance / Herkunft
-- Donato dall’artista, 2001 / Donated
by the artist, 2001 / Geschenkt vom
Künstler, 2001
8
Curva del tempo / Curve of
Time / Zeitkurve
1994
tecnica mista su carta, pellicola
fotografica / mixed media on paper, film /
gemischte Technik auf Papier, Filmrolle
mm 600 x 500
firmato e datato sul recto in basso a
destra «Poldelmengo 94» / signed and
dated «Poldelmengo 94» on the front,
bottom right corner / signiert und datiert
«Poldelmengo 94» in der unteren
rechten Ecke
Museo Civico d’Arte di Pordenone –
Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea
“Armando Pizzinato” (inv. 1508)
Provenienza / Provenance / Herkunft
-- Acquistato dal Museo Civico d’Arte
di Pordenone dall’artista, 2005 /
Acquired from the artist by the Museo
Civico d’Arte in Pordenone, 2005 /
Durch das Museo Civico d’Arte in
Pordenone erworben vom Künstler,
2005
Esposizioni / Exhibitions / Ausstellungen
-- Frammenti di* segno, Pordenone,
Palazzo Gregoris, 18 dicembre 2004 –
9 gennaio 2005
Bibliografia / Bibliography / Bibliografie
-- Massimo Poldelmengo.
Frammenti di*segno, 2004,
pp. 7-8
firmato sul verso «Poldelmengo» /
signature «Poldelmengo» on the back /
signiert der Rückseite «Poldelmengo»
Civici Musei di Udine – Casa
Cavazzini Museo di Arte Moderna e
Contemporanea di Udine (inv. 1399)
Provenienza / Provenance / Herkunft
-- Acquistato dai Musei Civici di Udine
da Artestudio Clocchiatti, 1998 /
Acquired by Musei Civici di Udine
from Artestudio Clocchiatti, 1998 /
Erworben von den Musei Civici Udine
von Artestudio Clocchiatti, 1998
Bibliografia / Bibliography / Bibliografie
Esposizioni / Exhibitions / Ausstellungen
-- La collezione Concordia 7. Arte
dalla storia del Centro Culturale
Casa Antonio Zanussi Pordenone,
2011, p. 270
-- Massimo Poldelmengo in
Hicetnunc ‘92, San Vito al
Tagliamento (Pordenone), Torre
Scaramuccia, 27 giugno – 12 luglio
1992
10
-- Nuove contaminazioni:
architettura, arte, design,
fotografia, museo, città, territorio,
Udine, Galleria d’Arte Moderna di
Udine, Chiesa di San Francesco,
Galleria Artesegno, Artestudio
Clocchiatti, Galleria Colussa, Galleria
Plurima, 28 giugno – 18 agosto 1996
Bibliografia / Bibliography / Bibliografie
-- A. Bertani, 1995, pp. 28-29
cm 83 x 83 x 4
Scala / Ladder / Leiter
1994
tecnica mista su carta, pellicola
fotografica / mixed media on paper, film
/ gemischte Technik auf Papier, Filmrolle
mm 700 x 550
firmato e datato sul recto in basso a
destra «Poldelmengo 94» / signed and
dated «Poldelmengo 94» on the front,
bottom right corner / signiert und datiert
«Poldelmengo 94» in der unteren
rechten Ecke
Provincia di Pordenone (inv. 27231)
11
L’opera è il centro /
The Artwork is the Centre /
Das Werk ist das Zentrum
1996-2012
legno, neon, pellicola fotografica / wood,
neon, photographic film / Holz, Neon,
Filmrolle
cm 130 x 130 x 5
firmato e datato sul verso
«Poldelmengo 96/2012» / signature
and date «Poldelmengo 96/2012» on
the back / signiert und datiert auf der
Rückseite «Poldelmengo 96/2012»
collezione privata / private collection /
private Sammlung
Esposizioni / Exhibitions / Ausstellungen
-- L’Opera è il centro, Udine,
Artestudio Clocchiatti, 26 ottobre –
28 novembre 1996
-- Contemporanea/mente, Trieste,
Museo Revoltella, 19 dicembre 2012
– 15 marzo 2013
-- L’Opera è il centro , Udine,
Artestudio Clocchiatti, 26 ottobre –
28 novembre 1996
-- Questo l’ho fatto io! Massimo
Poldelmengo. Negli spazi del
sacro, Udine, Galleria d’Arte Moderna
di Udine, 5 luglio – 30 agosto 2010
Bibliografia / Bibliography / Bibliografie
-- A. Bertani, 1992
-- Arte del Friuli Venezia Giulia
in Consiglio Regionale, 1998,
pp. 15-17, 25-28
-- I. Reale, 2000, p. 107
1996
ferro, gomma, velluto, carta / iron,
rubber, velvet, paper / Eisen, Gummi,
Samt, Papier
cm 29,7 x 21 x 1
firmato e datato in basso a destra
nell’ultima pagina interna «Poldelmengo
96» / signed and dated on the bottom
right corner of last page «Poldelmengo
96» / signiert und datiert «Poldelmengo
96» unten rechts auf der letzten Seite
collezione dell’artista / collection of the
artist / Sammlung des Künstlers
Esposizioni / Exhibitions / Ausstellungen
-- Bibliotec/arte – infiltrazioni
estetiche libri da guardare tra libri
da leggere, Cordovado (Pordenone),
17 giugno – 31 agosto 2011
14
Scala / Ladder / Leiter
2001
acciaio inox, legno brunito / stainless
steel, burnished wood / rostfreies Stahl,
poliertes Holz
cm 240 x 60 x 124
non firmato, non datato / unsigned,
undated / unsigniert, undatiert
Fondazione “Ado Furlan” (Spilimbergo)
Provenienza / Provenance / Herkunft
-- Acquistato dalla Fondazione “Ado
Furlan” dall’artista, 2010 / Acquired
from the artist by the Fondazione
“Ado Furlan”, 2010 / Durch das
Fondazione “Ado Furlan” erworben
vom Künstler, 2010
Esposizioni / Exhibitions / Ausstellungen
-- Massimo Poldelmengo. Scale ,
Pordenone, Galleria Sagittaria,
17 febbraio – 1 aprile 2001
-- Massimo Poldelmengo. Da uno
spazio all’altro, Udine, Artestudio
Clocchiatti, 5 aprile – 10 maggio 2003.
-- Premio In Sesto. Massimo
Poldelmengo, Pordenone,
Fondazione “Ado Furlan”, 9 ottobre –
10 dicembre 2010
-- Percorsi nella scultura italiana,
Spilimbergo (Pordenone), Palazzo
Tadea, Spazi Espositivi permanenti,
2011 – 2013
Bibliografia / Bibliography / Bibliografie
-- Massimo Poldelmengo. Scale ,
2001, pp. 10-12
15
17
19
21
Senza titolo / Untitled /
Ohne Titel
Tempo / Time / Zeit
L’opera del prima /
The Artwork of Before /
Das Werk des Vorher
Leggio / Lectern /
Notenständer
2004
tecnica mista su carta / mixed media on
paper / gemischte Technik auf Papier
mm 700 x 500
firmato e datato sul recto in basso a
destra «Poldelmengo 2004» / signed
and dated «Poldelmengo 2004» on
the front, bottom right corner / signiert
und datiert «Poldelmengo 2004» in der
unteren rechten Ecke
Museo Civico d’Arte di Pordenone –
Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea
“Armando Pizzinato” (inv. 1510)
Provenienza / Provenance / Herkunft
-- Donato dall’artista, 2006 / Donated
by the artist 2006 / Geschenkt vom
Künstler, 2006
Esposizioni / Exhibitions / Ausstellungen
-- Massimo Poldelmengo. Frammenti
di*segno, Pordenone, Palazzo
Gregoris, 18 dicembre 2004 –
9 gennaio 2005
2008
tecnica mista su carta / mixed media on
paper / gemischte Technik auf Papier
mm 700 x 500
firmato e datato sul recto in basso a
destra «Poldelmengo 08» / signed and
dated «Poldelmengo 08» on the front,
bottom right corner / signiert und datiert
«Poldelmengo 08» in der unteren
rechten Ecke
collezione dell’artista / collection of the
artist / Sammlung des Künstlers
Esposizioni / Exhibitions / Ausstellungen
-- Maestri a Nordest. Seconda
rassegna biennale d’arte
contemporanea, San Giovanni
di Casarsa (Pordenone), Centro
Comunitario – Area Festeggiamenti,
7 – 24 giugno 2012
16
Progetto per fonte battesimale
/ Design for Baptismal Font
/ Projekt für einen Taufstein
2006-07
tecnica mista su carta / mixed media on
paper / gemischte Technik auf Papier
mm 770 x 570
firmato sul recto in basso a destra
«Poldelmengo» ed intitolato e datato sul
verso «Progetto per fonte battesimale
2006/07» / signed on the front, bottom
right corner «Poldelmengo»; title and
date «Progetto per fonte battesimale
2006/07» on the back / signiert
auf der Vorderseite unten rechts
«Poldelmengo», Titel und Datum auf
der Rückseite «Progetto per fonte
battesimale 2006/07»
Università degli Studi di Udine
Provenienza / Provenance / Herkunft
-- Donato dall’artista, 2008 / Donated
by the artist, 2008 / Geschenkt vom
Künstler, 2008
Esposizioni / Exhibitions / Ausstellungen
-- Artisti del Novecento per Uniud,
Udine, Università degli Studi di Udine,
Aula Magna, ottobre – novembre
2008
130 / 131
tecnica mista su carta, legno / mixed
media on paper, wood / gemischte
Technik auf Papier Holz
cm 33 x 33 x 4
firmato e datato sul verso
«Poldelmengo 2010» / signature and
date «Poldelmengo 2010» on the back /
signiert und datiert auf der Rückseite
«Poldelmengo 2010»
collezione dell’artista / collection of the
artist / Sammlung des Künstlers
Esposizioni / Exhibitions / Ausstellungen
-- Arte, architettura e liturgia , Motta
di Livenza (Treviso), La Castella, 12
marzo – 25 aprile 2010
2010
ferro, carta, foglia d’oro, gomma / iron,
paper, gold leaf, rubber / Eisen, Papier,
Blattgold, Gummi
cm 124 x 56 x 32
firmato e datato sul verso
«Poldelmengo 2010» / signature and
date «Poldelmengo 2010» on the back /
signiert und datiert auf der Rückseite
«Poldelmengo 2010»
collezione dell’artista / collection of the
artist / Sammlung des Künstlers
Esposizioni / Exhibitions / Ausstellungen
-- Massimo Poldelmengo, Venezia,
Galleria Totem – Il Canale, 22 maggio
– 30 giugno 2010
-- Massimo Poldelmengo, Venezia,
Galleria Totem – Il Canale, 22 maggio
– 30 giugno 2010
-- Questo l’ho fatto io! Massimo
Poldelmengo. Negli spazi del
sacro, Udine, Galleria d’Arte Moderna
di Udine, 5 luglio – 30 agosto 2010
-- Questo l’ho fatto io! Massimo
Poldelmengo. Negli spazi del
sacro, Udine, Galleria d’Arte Moderna
di Udine, 5 luglio – 30 agosto 2010
-- Libri di_versi 3, Portogruaro
(Venezia), Galleria Comunale d’Arte
Contemporanea “Ai Molini”,
9 – 24 luglio 2011
Pesce / Fish / Fisch
20
2010
Trittico / Triptych / Triptychon
-- Contemporanea/mente , Gradisca
d’Isonzo (Gorizia), Galleria Regionale
d’Arte Contemporanea “Luigi
Spazzapan”, 21 settembre –
18 novembre 2012
ferro, legno, foglia d’oro / iron, wood,
gold leaf / Eisen, Holz, Blattgold
2010
Bibliografia / Bibliography / Bibliografie
-- Maestri a Nordest. Seconda
rassegna biennale d’arte
contemporanea, 2012
Bibliografia / Bibliography / Bibliografie
-- Massimo Poldelmengo. Frammenti
di*segno, 2004, p. 6
2010
18
cm 33 x 33 x 4,2
intitolato, firmato e datato sul verso
«Pesce Poldelmengo 2010» / title,
signature and date «Pesce Poldelmengo
2010» on the back / signiert und datiert
auf der Rückseite «Pesce Poldelmengo
2010»
collezione privata / private collection /
private Sammlung
Esposizioni / Exhibitions / Ausstellungen
-- Questo l’ho fatto io! Massimo
Poldelmengo. Negli spazi del
sacro, Udine, Galleria d’Arte Moderna
di Udine, 5 luglio – 30 agosto 2010
-- Venti d’arte in Friuli Venezia
Giulia: ieri ed oggi, Manzano
(Udine), Antico Foledôr “Boschetti
della Torre”, 25 settembre –
8 dicembre 2010
-- Contemporanea/mente , Gradisca
d’Isonzo (Gorizia), Galleria Regionale
d’Arte Contemporanea “Luigi
Spazzapan”, 21 settembre –
18 novembre 2012
Bibliografia / Bibliography / Bibliografie
-- A. Del Puppo, 2010, p. 74
combustione su carta / combustion on
paper / Verbrennung auf Papier
mm 230 x 690
tre elementi / three elements / drei
Elemente
firmati e datati sul recto in basso a
destra «Poldelmengo 10» e numerati in
basso a sinistra «I», «II», «III» / signed
and dated «Poldelmengo 10» on the
front, bottom right corner and numbered
«I», «II», «III» on bottom left /
signiert und datiert «Poldelmengo 10»
auf der Vorderseite unten rechts und
nummeriert unten links «I», «II», «III»
collezione dell’artista / collection of the
artist / Sammlung des Künstlers
Esposizioni / Exhibitions / Ausstellungen
-- Massimo Poldelmengo, Venezia,
Galleria Totem – Il Canale, 22 maggio
– 30 giugno 2010
-- Questo l’ho fatto io! Massimo
Poldelmengo. Negli spazi del
sacro, Udine, Galleria d’Arte Moderna
di Udine, 5 luglio – 30 agosto 2010
-- Maestri a Nordest. Seconda
rassegna biennale d’arte
contemporanea, San Giovanni
di Casarsa (Pordenone), Centro
Comunitario – Area Festeggiamenti,
7 – 24 giugno 2012
Bibliografia / Bibliography / Bibliografie
-- Libri di_versi 3, 2011
22
Trittico / Tryptych / Triptychon
2010
tecnica mista su carta, ferro, vetro,
foglia d’oro / mixed media on paper,
iron, glass, gold leaf / gemischte Technik
auf Papier, Eisen, Glas, Blattgold
cm 41 x 156 x 3
tre elementi / three elements / drei Elemente
firmato sul recto in basso a destra
«Poldelmengo» / signed «Poldelmengo»
on the front, bottom right corner /
signiert «Poldelmengo» in der unteren
rechten Ecke
collezione dell’artista / collection of the
artist / Sammlung des Künstlers
Esposizioni / Exhibitions / Ausstellungen
-- Massimo Poldelmengo, Venezia,
Galleria Totem – Il Canale, 22 maggio
– 30 giugno 2010
-- Questo l’ho fatto io! Massimo
Poldelmengo. Negli spazi del sacro,
Udine, Galleria d’Arte Moderna di
Udine, 5 luglio – 30 agosto 2010
-- Contemporanea/mente, Gradisca
d’Isonzo (Gorizia), Galleria Regionale
d’Arte Contemporanea “Luigi
Spazzapan”, 21 settembre –
18 novembre 2012
23
25
28
Canova
XVI
Doppio / Double / Doppelt
2010
2012
2013
tecnica mista su carta / mixed media on
paper / gemischte Technik auf Papier
ferro con taglio al laser / iron with laser
cut / mit Laser zerschnittenes Eisen
tecnica mista su carta / mixed media on
paper / gemischte Technik auf Papier
mm 560 x 760
cm 215 x 209 x 141
mm 765 x 560
firmato e datato sul verso
«Poldelmengo 2010» / signature and
date «Poldelmengo 2010» on the back
/ signiert und datiert auf der Rückseite
«Poldelmengo 2010»
non firmato, non datato / unsigned,
undated / unsigniert, undatiert
non firmato, non datato / unsigned,
undated / unsigniert, undatiert
collezione dell’artista / collection of the
artist / Sammlung des Künstlers
collezione dell’artista / collection of the
artist / Sammlung des Künstlers
collezione dell’artista / collection of the
artist / Sammlung des Künstlers
Esposizioni / Exhibitions / Ausstellungen
-- Massimo Poldelmengo, Venezia,
Galleria Totem – Il Canale, 22 maggio
– 30 giugno 2010
-- Questo l’ho fatto io! Massimo
Poldelmengo. Negli spazi del
sacro, Udine, Galleria d’Arte Moderna
di Udine, 5 luglio – 30 agosto 2010
Esposizioni / Exhibitions / Ausstellungen
-- Giardini d’arte. Dieci anni,
Pordenone, 29 giugno – 31 agosto
2012
Bibliografia / Bibliography / Bibliografie
29
Crocifissione / Crucifixion /
Kreuzigung
-- Poldelmengo Massimo
(Pordenone, 1964), 2012, p. 21
2013
26
mm 765 x 575
tecnica mista su carta / mixed media on
paper / gemischte Technik auf Papier
-- Contemporanea/mente , Trieste,
Museo Revoltella, 19 dicembre 2012
– 15 marzo 2013
Incontro / Encounter /
Treffen
2013
firmato e datato sul recto in basso a
destra «Poldelmengo/13» / signed and
dated «Poldelmengo/13» on the front
bottom right corner / signiert und datiert
«Poldelmengo/13» unten rechts
24
ferro, foglia d’oro / iron, gold leaf /
Eisen Blattgold
collezione dell’artista / collection of the
artist / Sammlung des Künstlers
Crocifissione / Crucifixion /
Kreuzigung
cm 65,5 x 51 x 59,8
2011
legno, ferro, vetro di Murano / wood,
iron, Murano glass / Holz, Eisen,
Murano Glas
cm 290 x 73 x 66
firmato e datato sulla base dell’opera
«Poldelmengo/13» / signed and dated
«Poldelmengo/13» on the base /
signiert und datiert «Poldelmengo/13»
an der Basis des Werks
collezione dell’artista / collection of the
artist / Sammlung des Künstlers
30
Due / Two / Zwei
2013
legno, ferro, vetro / wood, iron, glass /
Holz, Eisen, Glas
firmato e datato sulla base dell’opera
«Poldelmengo 11» / signed and dated
«Poldelmengo 11» on the base /
signiert und datiert «Poldelmengo 11»
an der Basis des Werks
27
non firmato, non datato / unsigned,
undated / unsigniert, undatiert
Casa / House / Haus
collezione dell’artista / collection of the
artist / Sammlung des Künstlers
2013
collezione privata / private collection /
private Sammlung
Esposizioni / Exhibitions / Ausstellungen
tecnica mista su carta / mixed media on
paper / gemischte Technik auf Papier
-- Contemporanea/mente ,
Pordenone, Galleria d’Arte Moderna e
Contemporanea “Armando Pizzinato”,
21 aprile – 21 giugno 2012; Gradisca
d’Isonzo (Gorizia), Galleria Regionale
d’Arte Contemporanea “Luigi
Spazzapan”, 21 settembre –
18 novembre 2012
-- Arte per tre generazioni. Il
museo si fa spazio al PArCo,
Pordenone, Galleria d’Arte Moderna e
Contemporanea “Armando Pizzinato”,
30 giugno – 2 settembre 2012
cm 234 x 39 x 52,5
mm 700 x 500
firmato e datato sul recto in basso a
destra «Poldelmengo/13» / signed and
dated on the front, bottom right corner
«Poldelmengo/13» / signiert und datiert
«Poldelmengo/13» unten rechts
collezione dell’artista / collection of the
artist / Sammlung des Künstlers
Esposizioni / Exhibitions / Ausstellungen
-- Massimo Poldelmengo. Preludi,
Rosazzo di Manzano (Udine), Casa
Furlan, 6 luglio – 25 agosto 2013
132 / 133
Biografia
Massimo Poldelmengo nasce nel 1964 a Pordenone
Nel 1997 nasce il progetto Axiom, grazie alla
dove, in giovane età, inizia a frequentare l’ambiente
collaborazione fra l’artista e Massimo De Mattia,
artistico della città.
musicista e compositore pordenonese; Axiom li
Nel 1985 si iscrive al corso di pittura presso l’Accademia
impegna in suggestive performances, in cui musica e
di Belle Arti di Venezia e prosegue gli studi sotto la
immagine si fondono, si abbracciano, diventando l’una
guida prima di Corrado Balest (Sospirolo di Belluno,
la traduzione dell’altra.
1923) e poi di Fabrizio Plessi (Reggio Emilia, 1940);
Sin dalle prime esposizioni Poldelmengo viene apprezzato
nel 1988 Poldelmengo partecipa ad Arteveneto 73
per la sua versatilità, alternando l’attività di scultore a
a
Mostra collettiva presso la Galleria Bevilacqua La Masa
quella di pittore e fotografo professionista. Spaziando
di Venezia e vince una borsa di studio con l’opera
dall’arte povera alla tecnologia, egli affronta con
Pietra blu, legno, ferro, marmo (1988), ora conservata
disinvoltura diversi materiali; intesse sottili dialoghi tra
nella Galleria Internazionale d’Arte Moderna Ca’ Pesaro
ferro, vetro, neon, foglia d’oro e pellicola impressionata
di Venezia. Questo è solo l’inizio di una serie di
– questi i materiali che ricorrono nelle sue opere − e
partecipazioni alle esposizioni organizzate dall’istituzione
lo spazio circostante, traducendo in materia idee
veneziana, che impegnano Poldelmengo almeno fino al
simboliche. Si pensi alla serie di Scale, presentata nella
1992. Nel 1989 Fabrizio Plessi lo conduce al diploma.
mostra personale tenuta a Pordenone nel 2001 e curata
Durante l’ultimo anno accademico l’artista parte alla volta
da Angelo Bertani.
della Spagna, dove frequenta la Facoltà di Belle Arti di Madrid
In virtù della sua capacità di rapportarsi con gli spazi
ed espone nella mostra collettiva Artisti italiani (1989).
architettonici, nel 2007 Poldelmengo viene chiamato
Rientrato in Friuli, negli anni Novanta Poldelmengo avvia
ad affiancare l’architetto pordenonese Davide Raffin
un proficuo rapporto di collaborazione con l’Associazione
nella realizzazione del progetto per il complesso
Culturale “la roggia” di Pordenone, che gli consente
parrocchiale della chiesa del Sacro Cuore di Gesù
di spingersi oltre i confini nazionali (Madrid, Maribor,
di Baragalla a Reggio Emilia, vincitore del concorso
ad esempio). Dal 1992 al 2001 partecipa a numerose
bandito dalla CEI (Conferenza Episcopale Italiana) nel
edizioni della rassegna d’arte contemporanea Hicetnunc,
2006. All’artista è affidata la realizzazione della vetrata,
curata da Angelo Bertani a San Vito al Tagliamento.
del portone d’ingresso, del fonte battesimale e della
In seguito alla mostra Nuove Contaminazioni,
custodia eucaristica.
organizzata a Udine nel 1996 dalla Galleria d’Arte
Nel 2009 Poldelmengo vince il Premio In Sesto. Scultura
Moderna, opere di Poldelmengo entrano a far parte
e installazione nello spazio urbano, in occasione
delle collezioni civiche udinesi e della Fondazione Teatro
della quarta edizione di Palinsesti, rassegna d’arte
Nuovo Giovanni da Udine.
contemporanea, a San Vito al Tagliamento. Il concorso
si basava sulla commissione di un’opera destinata
a permanere in un luogo storico della cittadina;
Poldelmengo presentava il progetto, poi vincitore, di
una scala a pioli fuoriuscente da un pozzo, da collocarsi
presso la Corte del Castello.
L’anno successivo, nelle Gallerie del Progetto di Palazzo
Valvason Morpurgo a Udine, viene organizzata una
mostra con i disegni e bozzetti relativi alla chiesa di
Reggio Emilia.
Nel 2012 l’artista partecipa a Contemporanea/mente
presso la Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di
Pordenone “Armando Pizzinato”, la Galleria Regionale
d’Arte Contemporanea “Luigi Spazzapan” di Gradisca
d’Isonzo ed il Museo Revoltella di Trieste.
L’attività artistica di Poldelmengo è nota oltre i confini
nazionali e attira l’attenzione di numerosi critici e studiosi;
l’artista, infatti, ha esposto a Berlino, Madrid, Klagenfurt,
Maribor ed in altre città europee. Importanti Istituzioni
pubbliche conservano le sue opere; si ricordano la
Regione Friuli Venezia Giulia, la Provincia di Pordenone, i
Comuni di Zoppola (Pordenone) e Portogruaro (Venezia),
il Teatro Verdi di Pordenone, la Fondazione Teatro Nuovo
Giovanni da Udine, la Galleria Internazionale d’Arte
Moderna di Ca’ Pesaro di Venezia, Casa Cavazzini Museo
di Arte Moderna e Contemporanea di Udine, la Galleria
d’Arte Moderna e Contemporanea “Armando Pizzinato”
di Pordenone, le Fondazioni “Ado Furlan” di Spilimbergo
e Concordia Sette di Pordenone e la Banca Popolare
FriulAdria.
Attualmente Poldelmengo vive e lavora a Villaorba di
Basiliano (Udine).
134 / 135
Biography
Massimo Poldelmengo was born in Pordenone in
in the collection of the Galleria d’arte Moderna di
1964, and frequented the artistic circles of his city
Udine and of the Teatro Nuovo Giovanni da Udine
from a young age.
foundation.
In 1985 he enrolled in the painting course at the
In 1997, through the collaboration between
Accademia di Belle Arti in Venice and studied under
Poldelmengo and the musician and composer
the guidance of Corrado Balest (Sospirolo - Belluno,
Massimo De Mattia, the Axiom project was born.
1923) and then Fabrizio Plessi (Reggio Emilia,
The two artist create enthralling performances in
1940). In 1988 Poldelmengo took part in the 73
rd
which music and images merge, embrace and
edition of Arteveneto at the Galleria Bevilacqua La
where the one interprets the other.
Masa Foundation in Venice, winning the scholarship
Since the start of his career, Poldelmengo has
with the work Pietra blu, legno, ferro, marmo
been appreciated for his versatility in alternating
(1988), now held at the Galleria Internazionale
between sculpture, painting, and professional
d’Arte Moderna Ca’ Pesaro in Venice. This was
photography. Ranging from Arte Povera to
the beginning of his participation in a series of
technology, Poldelmengo tackles different materials
exhibitions organized by the venetian institution
with flair. He weaves a subtle dialogue between
which continued well into 1992. In the meanwhile
iron, glass, neon, gold leaf and photographic film
Poldelmengo graduated under the guidance of
– the recurrent materials of his art works – and the
Fabrizio Plessi in 1989.
surrounding space, translating symbolic ideas into
During his last year of university the artist headed to
matter. This can bee seen in the series of works
Spain, attending the University of Fine Arts in Madrid,
Scale, exhibited in the 2001 Pordenone solo show
and exhibited in the Artisti italiani group show (1989).
curated by Angelo Bertani.
Having returned to Friuli, in the 90’s Poldelmengo
Thanks to his ability to relate to architectural
started a fruitful collaboration with the cultural
spaces, in 2007, Poldelmengo was invited to work
association “la roggia” in Pordenone, offering
alongside the architect Davide Raffin on the project
him opportunities to exhibit abroad (Madrid and
for the parish church complex for the Sacro Cuore
Maribor, for example). From 1992 to 2001 he took
di Gesù church in Baragalla in Reggio Emilia,
part in many edition of the contemporary art festival
having won the concourse held by CEI (Conferenza
Hicetnunc, curated by Angelo Bertani in San Vito al
Episcopale Italiana) in 2006. The artist was called
Tagliamento.
upon to create the glasswork for the window, the
After the exhibition Nuove Contaminazioni, held in
main entrance doors, the baptismal font and the
Udine in 1996, Poldermengo’s work was included
tabernacle.
In 2009 Poldelmengo won the prize In Sesto.
la Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea
Scultura e installazione nello spazio urbano, as
“Armando Pizzinato” in Pordenone, the Foundations
part of the fourth edition of the contemporary art
“Ado Furlan” in Spilimbergo and Concordia Sette in
festival Palinsesti, in San Vito al Tagliamento. The
Pordenone and the Banca Popolare FriulAdria.
competition was based on the commissioning of an
Poldelmengo lives and works in Villaorba di Basiliano
artwork which was to be permanently installed in the
(Udine).
historic centre of the city. Poldelmengo presented
the winning project which was a ladder emerging
from a well to be sited at the Corte del Castello.
The following year an exhibition was held in the
Gallerie del Progetto at Palazzo Valvason Morpurgo
in Udine with designs and sketches for the church
in Reggio Emilia.
In 2012 the artist took part in Contemporanea/
mente at the “Armando Pizzinato” Galleria d’Arte
Moderna e Contemporanea in Pordenone, the
“Luigi Spazzapan” Galleria Regionale d’Arte
Contemporanea in Gradisca d’Isonzo and the Museo
Revoltella in Trieste.
Poldelmengo’s work is also acclaimed outside
Italy. He attracts the attention of many critics
and scholars. He has exhibited in Berlin, Madrid,
Klagenfurt, Maribor and other European cities.
His work is held in numerous important public
institutions including: Regione Friuli Venezia Giulia,
Provincia di Pordenone, the Comuni di Zoppola
(Pordenone) and Portogruaro (Venice), the Teatro
Verdi in Pordenone, the Fondazione Teatro Nuovo
Giovanni da Udine, the Galleria Internazionale d’Arte
Moderna di Ca’ Pesaro in Venice, Casa Cavazzini
Museo di Arte Moderna e Contemporanea in Udine,
136 / 137
Biografie
Massimo Poldelmengo wurde 1964 in Pordenone
die im Jahr 1996 in Udine von der Gallery of Modern Art
geboren, wo er bereits in jungen Jahren in das
organisiert wird, werden Werke von Poldelmengo in die
künstlerische Umfeld der Stadt eintritt.
öffentliche Sammlung von Udine und die Fondazione Teatro
Im Jahr 1985 schreibt er sich in den Studiengang
Nuovo Giovanni da Udine aufgenommen.
Malerei an der Akademie der Bildenden Künste in
Das Axiom Projekt wurde im Jahr 1997 geschaffen, dank
Venedig ein und setzt seine Studien bei Corrado Balest
der Zusammenarbeit zwischen dem Künstler und Massimo
(Sospirolo - Belluno, 1923) und später bei Fabrizio Plessi
De Mattia, Musiker und Komponist aus Pordenone. Axiom
(Reggio Emilia, 1940) fort. Im Jahr 1988 beteiligt sich
sind eindrucksvolle Performances, in denen Musik und Bild
Poldelmengo an der 73. Ausstellung Arteveneto in der
sich umarmen und verschmelzen, immer gegenseitig der
Galleria La Masa Bevilacqua in Venedig und gewinnt ein
eine als Übersetzung vom anderen.
Stipendium mit der Arbeit Pietra blu, legno, ferro, marmo
Seit der ersten Ausstellung wird Poldelmengo für seine
(1988) – Blauer Stein, Holz, Eisen, Marmor –, die jetzt in
Vielseitigkeit geschätzt, er arbeitet abwechselnd als
der Galleria d‘Arte Moderna Internazionale Ca’ Pesaro in
Bildhauer, Maler und Profifotograf. Seine Aktionsweite
Venedig zu sehen ist. Dies ist nur der Anfang einer Reihe
reicht von Arte Povera bis Technologie, und er verwendet
von Beteiligungen an Ausstellungen der Venezianischen
mit Leichtigkeit verschiedene Materialien, webt subtile
Institution, die Poldelmengo bis mindestens 1992 gut
Dialoge aus Eisen, Glas, Neon, Blattgold und belichtetem
beschäftigt. In der Zwischenzeit erlangt Poldelmengo im
Film. Dies sind die Materialien, die in seinen Werken
Jahr 1989 unter Fabrizio Plessi sein Diplom.
wiederkehren und der sie umgebende Raum, wobei er
Während des letzten Studienjahres begibt sich der Künstler
symbolische Ideen in Materie übersetzt. Man denke an
nach Spanien, wo er an der Fakultät der Schönen Künste in
die Serie Scale – Treppen –, die in seiner persönlichen
Madrid studiert und an der Gruppenausstellung Italienische
Ausstellung in Pordenone im Jahr 2001 unter Kurator
Künstler (1989) teilnimmt.
Angelo Bertani vorgestellt wurde.
Zurück im Friaul startet Poldelmengo in den neunziger
Durch seine Fähigkeit, Beziehung zu architektonischen
Jahren eine fruchtbare Zusammenarbeit mit dem
Räumen zu schaffen, und als Gewinner des Wettbewerbs
Kulturverein “la roggia” in Pordenone, die ihn über die
der CEI (italienische Bischofskonferenz) im Jahr 2006
Landesgrenzen hinaus (z.B. Madrid, Maribor) bekannt
wird Poldelmengo im Jahr 2007 aufgefordert, neben dem
macht. Von 1992 bis 2001 war er an zahlreichen
Architekten David Raffin aus Pordenone an dem Projekt
Editionen der Hicetnunc Ausstellung zeitgenössischer
für den Komplex der Pfarrkirche Sacro Cuore di Gesù
Kunst beteiligt, die von Angelo Bertani in San Vito al
von Baragalla in Reggio Emilia zu arbeiten. Der Künstler
Tagliamento organisiert wird.
wurde beauftragt, die Glasfenster, das Eingangsportal, das
Im Anschluss an die Ausstellung Nuove Contaminazioni,
Taufbecken und das Tabernakel zu entwerfen.
Im Jahr 2009 gewinnt Poldelmengo den Preis In Sesto.
Museum für moderne und zeitgenössische Kunst von
Skulptur und Installation im urbanen Raum, anlässlich
Udine, der Galerie für Moderne und Zeitgenössische
der vierten Auflage von Palinsesti, eine Ausstellung
Kunst “Armando Pizzinato” in Pordenone, den
zeitgenössischer Kunst in San Vito al Tagliamento.
Stiftungen “Ado Furlan” in Spilimbergo und Seven of
Der Wettbewerb basierte auf dem Auftrag eines
Concordia Pordenone und Banca Popolare FriulAdria.
Kunstwerks, das an einem historischen Ort der Stadt
Poldelmengo lebt und arbeitet derzeit in der Villaorba in
bleibt. Poldelmengo hat das Projekt präsentiert, das den
Basiliano (Udine).
Wettbewerb gewann: eine Leiter mit Sprossen ragt aus
einem Brunnen, platziert am Corte del Castello.
Im nächsten Jahr wurde in den Galerien des Projekts
des Palazzo Valvason Morpurgo in Udine eine
Ausstellung mit Zeichnungen und Skizzen über die
Kirche in Reggio Emilia durchgeführt.
Im Jahr 2012 beteiligte sich der Künstler an
Contemporanea/mente in der “Armando Pizzinato”
Galerie für Moderne und Zeitgenössische Kunst in
Pordenone, in der Galerie für Zeitgenössische Kunst
“Luigi Spazzapan” in Gradisca d‘Isonzo und dem
Museum Revoltella in Triest.
Die künstlerische Tätigkeit von Poldelmengo ist
über die Landesgrenzen hinaus bekannt und
weckt die Aufmerksamkeit zahlreicher Kritiker und
Wissenschaftler. Der Künstler hat bislang in Berlin,
Madrid, Klagenfurt, Maribor und anderen europäischen
Städten ausgestellt. Seine Werke sind in wichtigen
öffentlichen Institutionen ausgestellt, zum Beispiel in der
Region Friaul-Julisch Venetien, der Provinz Pordenone,
den Gemeinden Zoppola (Pordenone) und Portogruaro
(Venedig), Teatro Verdi in Pordenone, Fondazione Teatro
Nuovo Giovanni da Udine, der Galerie Internazionale
d‘Arte Moderna Ca’ Pesaro in Venedig, Casa Cavazzini
138 / 139
Esposizioni / Exhibitions / Ausstellungen
Mostre personali / Solo Exhibitions /
Einzelausstellungen
• Massimo Poldelmengo, Pordenone,
Associazione Culturale “la roggia”, 20 gennaio
– 2 febbraio 1990.
• Massimo Poldelmengo, Savona, Galleria Il
Brandale, ottobre 1990.
• Massimo Poldelmengo, Venezia, Galleria
Totem – Il Canale, 1992.
• Massimo Poldelmengo, Pordenone, Centro
d’Arte Grigoletti, 1992.
• Massimo Poldelmengo in Hicetnunc ‘92,
San Vito al Tagliamento (Pordenone), Torre
Scaramuccia, 27 giugno – 12 luglio 1992.
• Il tempo contenuto, Treviso, Galleria Sintesi,
29 gennaio – 18 febbraio 1994.
• Massimo Poldelmengo. Diurnale, Pordenone,
Associazione Culturale “la roggia”, 9 luglio 1994.
• Sequenze, Venezia, Galleria Il Cantiere,
19 – 29 novembre 1994.
• Contenitori temporali, Pordenone, Centro
d’Arte Grigoletti, 7 – 27 ottobre 1995.
• L’Opera è il centro, Udine, Arte Studio
Clocchiatti, 26 ottobre – 28 novembre 1996.
• Massimo Poldelmengo, Venezia, Galleria Totem
– Il Canale, 28 giugno – 2 settembre 1997.
• Massimo Poldelmengo, Pordenone,
Associazione Culturale “la roggia”,
27 settembre – 31 ottobre 1997.
• Installazioni, San Foca (Pordenone), Antica Casa
Valvason Maniago, 10 – 11 ottobre 1998.
• Telethon, Pordenone, Banca Nazionale del
Lavoro, dicembre 1998.
• Massimo Poldelmengo. Il corpo contenuto,
Udine, Artestudio Clocchiatti, 24 aprile –
20 maggio 1999.
• Lo spazio rigenerato, Concordia Sagittaria
(Venezia), Cinema Comunale, 9 ottobre –
7 novembre 1999.
• Massimo Poldelmengo, Venezia, Galleria Totem
– Il Canale, 20 ottobre – 27 novembre 2001.
• Artisti italiani, Madrid (Spagna), Università
Complutense, Sala d’Esposizione, aprile 1989.
• Massimo Poldelmengo. Da uno spazio all’altro,
Udine, Artestudio Clocchiatti, 5 aprile –
10 maggio 2003.
• Ghedin, Lago, Poldelmengo, Zago, Venezia,
Galleria Totem – Il Canale, 1 luglio – 30 agosto
1989.
• Io utah in pedemontana, Pordenone, Aula
Magna Centro Studi, 4 – 30 novembre 2003.
• Sopralluoghi. Lago, Poldelmengo, Soriato, Zago,
Zamengo, Venezia, Fondazione Bevilacqua
La Masa, 12 agosto – 7 settembre 1989.
• Massimo Poldelmengo, Klagenfurt (Austria),
Landhaus Galerie, 4 maggio – 15 giugno 2004.
• Massimo Poldelmengo, Venezia, Galleria
Totem – Il Canale, 15 maggio – 6 luglio 2004.
• Frammenti di*segno, Pordenone, Palazzo
Gregoris, 18 dicembre 2004 – 9 gennaio 2005.
• Mobile e/motivo, Venezia, Scuola grande
San Giovanni Evangelista, 24 novembre –
10 dicembre 1989.
• “Libro” d’Artista, Venezia, Galleria Totem –
Il Canale, 2 dicembre 1989 – 31 gennaio 1990.
• Massimo Poldelmengo. Forbici, Udine,
Interno 16, 18 giugno – 28 luglio 2005.
• Arteveneto 74a Mostra collettiva Bevilacqua
La Masa, Venezia, Fondazione Bevilacqua La
Masa, 22 dicembre 1989 – 23 gennaio 1990.
• Massimo Poldelmengo “the magic war in a
wonderful world”, Venezia, Galleria Totem –
Il Canale, 16 giugno – 31 luglio 2007.
• Anima e sottosuolo, Padova, Loggia dei
Carraresi, 1990.
• Massimo Poldelmengo, Venezia, Galleria Totem
– Il Canale, 22 maggio – 30 giugno 2010.
• Diverse vibrazioni, Gubbio (Perugia), Palazzo
dei Consoli, 22 luglio – 10 agosto 1990;
Cessalto (Treviso), 17 – 30 novembre 1990.
• Questo l’ho fatto io! Massimo Poldelmengo.
Negli spazi del sacro, Udine, Galleria d’Arte
Moderna di Udine, 5 luglio – 30 agosto 2010.
• Che arte fa diverse vibrazioni, Pordenone,
7 – 23 settembre 1990.
• Premio In Sesto. Massimo Poldelmengo,
Pordenone, Fondazione “Ado Furlan”,
9 ottobre – 10 dicembre 2010.
• Massimo Poldelmengo skulpture / sculture,
Maribor (Slovenia), Galleria DLUM, 10 aprile –
7 maggio 2013.
• Massimo Poldelmengo. Preludi, Rosazzo di
Manzano (UD), Casa Furlan, 6 luglio –
25 agosto 2013.
Principali mostre collettive / Group
Exhibitions / Gruppenausstellungen
• Seconda selezione Triveneta. Biennale riservata
ai giovani di età inferiore ai trent’anni, Padova,
Cattedrale dell’Ex Macello, 23 ottobre –
30 novembre 1988.
• Italia 90. Ipotesi arte giovane, Milano, Fabbrica
Carminati, ottobre 1990.
• Il disegno, Pordenone, Centro d’Arte Grigoletti,
1991.
• Terza selezione Triveneta. Biennale riservata
ai giovani di età inferiore ai trent’anni, Padova,
Cattedrale dell’Ex Macello, 17 marzo –
14 aprile 1991.
• Gruppo d’estate, Venezia, Galleria Totem –
Il Canale, 29 giugno – 29 agosto 1991.
• Intercity Tre, Venezia, Fondazione Bevilacqua
La Masa, 14 settembre – 13 ottobre 1991.
• Immagini proiettate, Milano, Viafarini,
19 ottobre 1991.
• Progetto vetro: Bianchin, Curti, Doria, Ferrara,
Poldelmengo, Rosin, Sartori, Soriato a Murano,
Venezia, Fondazione Bevilacqua La Masa,
9 ottobre – 30 novembre 1992.
• Massimo Poldelmengo, Venezia, Galleria Totem
– Il Canale, 13 maggio – 27 giugno 2000.
• Arteveneto 73a Mostra collettiva Bevilacqua
La Masa, Venezia, Fondazione Bevilacqua La
Masa, 22 dicembre 1988 – 23 gennaio 1989.
• Massimo Poldelmengo. Iglix Rigutto, Polcenigo
(Pordenone), Ex Convento di San Giacomo, 1993.
• Massimo Poldelmengo. Scale, Pordenone,
Galleria Sagittaria, 17 febbraio – 1 aprile 2001.
• Immagine e comportamento, Vicenza, Palazzo
dei Signori, 14 – 20 gennaio 1989.
• Voli, Ripe San Ginesio (Macerata); Cavoleto di
Rosate (Pesaro), 24 luglio – 16 agosto 1993.
140 / 141
• Kermesse 3, Serra San Quirico, (Ancona),
1 – 31 agosto 1993.
• Festival di Kaposvár, Kaposvár (Ungheria), 1994.
• 40x40, Pordenone, Centro d’Arte Grigoletti, 1994.
• Una lettera per la pace, Biennale Intart, Udine,
Centro Friulano Arti Plastiche, 1994.
• L’ora degli artisti, Pordenone, Associazione
Culturale “la roggia”, 4 – 24 febbraio 1994;
Serra San Quirico (Ancona), 23 luglio –
31 agosto 1994; Gubbio (Perugia), 18 – 30
settembre 1994; Perugia, 7 – 30 gennaio
1995; Pesaro, 16 – 28 febbraio 1995.
• Gli orfani di Lubiana, Associazione Culturale
“la roggia”, 20 maggio – 2 giugno 1994.
• Massimo Poldelmengo. “Close up (da vicino)”
in Hicetnunc ‘94, San Vito al Tagliamento
(Pordenone), Chiesa di San Lorenzo,
11 giugno – 3 luglio 1994.
• Immagini & Immagini: Giovetti, Paolini,
Poldelmengo, Vadori, Portogruaro (Venezia),
Galleria Comunale d’Arte Contemporanea
“Ai Molini”, 6 – 27 novembre 1994.
• Arte Fiera, Bologna, 27 – 30 gennaio 1995.
• Evviva il rock’n roll, Aversa (Caserta), Circolo
Musicale “Lennie Tristano”, 31 marzo –
7 aprile 1995; Marcianise (Caserta), Palazzo
del Monte dei Pegni, 8 – 15 aprile 1995;
Pordenone, Associazione Culturale “la
roggia”, 28 aprile – 11 maggio 1995; Gubbio
(Perugia), Palazzo dei Consoli, luglio 1995;
Serra San Quirico (Ancona), Chiesa di San
Francesco, 6 – 22 agosto 1996.
• Metaforiche razionalità in Hicetnunc ’95.
Rassegna d’arte contemporanea in tre
centri storici del pordenonesi, San Vito al
Tagliamento (Pordenone), Chiesa di San
Lorenzo, 3 – 25 giugno 1995.
• Compagni di viaggio, Gubbio (Perugia),
Palazzo dei Consoli, 18 – 30 giugno 1995;
Serra San Quirico (Ancona), Chiesa di San
Francesco, 23 luglio – 13 agosto 1995;
Pordenone, Associazione Culturale “la roggia”,
23 marzo – 12 aprile 1996; Madrid (Spagna),
Centro Cultural del Conde Duque, 11 giugno
– 21 luglio 1996; Kranj (Slovenia), Mala
Galerija, 5 febbraio – 20 marzo 1997.
• Nuove contaminazioni: architettura, arte,
design, fotografia, museo, città, territorio,
Udine, Galleria d’Arte Moderna di Udine,
Chiesa di San Francesco, Galleria Artesegno,
Artestudio Clocchiatti, Galleria Colussa,
Galleria Plurima, 28 giugno – 18 agosto 1996.
• Arte+Sur, Granada (Spagna), Fiera di Granada,
3 – 8 aprile 1997.
• Dallo stilo al concettuale, Pordenone,
Ex Convento di San Francesco, 1998.
• Arte in/contemporanea ’98, Latisana (Udine),
Centro Polifunzionale, 31 ottobre –
14 novembre 1998.
• Arte del Friuli Venezia Giulia in Consiglio
Regionale, Trieste, Palazzo del Consiglio
regionale, novembre 1998 – aprile 1999.
• Collettiva, Pordenone, Centro d’Arte Grigoletti,
1999.
• Un alfabeto per l’arte, Pordenone,
Associazione Culturale “la roggia”, 16 gennaio
– 19 febbraio 1999; Cordovado (PN), Palazzo
Cecchini, 27 marzo – 11 aprile 1999.
• Lustràle in Hicetnunc ‘99, San Vito al
Tagliamento (Pordenone), Chiesa di San
Lorenzo, 17 aprile – 16 maggio 1999.
• Otoño Fotográfico, Madrid (Spagna), Centro
Cultural Galileo, 14 − 24 ottobre 1999.
• Opere dalla collezione regionale: dipinti di
autori contemporanei, Trieste, Palazzo del
Consiglio regionale, novembre 1999 –
aprile 2000.
• Arte in/contemporanea ‘99/00, Latisana
(Udine), Centro Polifunzionale, 18 dicembre
1999 – 8 gennaio 2000.
• The cube in Hicetnunc, Passariano (Udine),
Villa Manin, 29 aprile – 21 maggio 2000.
• L’immagine naturale, workshop tenuto da
Luciano Fabro, Villacaccia di Lestizza (Udine),
Agriturismo Ai Colonos, 5 – 9 settembre 2000.
• Il Furore dei Novanta, Berlino (Germania),
Kunsthaus Tacheles, 5 – 12 novembre 2000.
• XII Portici inattuali, Sitran d’Alpago (Belluno),
1 – 3 dicembre 2000.
• L’arte del metallo, San Donà di Piave
(Venezia), Fiera del Rosario, 2001.
• Cartacanta, Cagliari, Galleria d’Arte
“La Bacheca”, 29 giugno – 7 luglio 2001.
• Scultura in piazza, Concordia Sagittaria
(Venezia), 7 luglio – 25 agosto 2001.
• Presenze metropolitane, Oderzo (Treviso),
Factory Space, dicembre 2001.
• 1971 – 2001 Trent’anni di presenza,
Pordenone, Associazione Culturale “la roggia”,
8 – 31 dicembre 2001.
• Libri d’Artista, Cefalù (Palermo), Libreria
Misuraca Spazioarte, 16 dicembre 2001 –
31 gennaio 2002.
• Percorso urbano di sculture: mostra di progetti
e bozzetti, Portogruaro (Venezia), Galleria
Comunale d’Arte Contemporanea “Ai Molini”,
24 febbraio – 3 marzo 2002.
• Cartacanta 2, Cagliari, Galleria d’Arte
“La Bacheca”, 4 – 10 aprile 2002.
• Incontro di artisti europei, Pordenone,
Associazione Culturale “la roggia”,
20 – 28 giugno 1998.
• Trieste Contemporanea. Dialoghi con l’arte
dell’Europa centro orientale 2002. Arti Visive,
Trieste, Studio Tommaseo, 14 dicembre 2002
– 4 febbraio 2003.
• Affamati d’arte, San Quirino (Pordenone), Villa
Cattaneo, 19 settembre – 18 ottobre 1998.
• D come Disegno, Cordovado (Pordenone),
Palazzo Cecchini, 16 febbraio – 16 marzo 2003.
• Da cima a fondo. Vette d’astrazione, Aosta,
Tour Fromage, 31 maggio – 13 luglio 2003.
• Giardini d’arte. Cinque scultori a Pordenone,
Pordenone, Camera di Commercio di
Pordenone, 3 – 31 luglio 2003.
• The video game, Milano, Galleria Pianissimo,
25 settembre – 9 ottobre 2003.
• Vitraria. Vetri Artistici Storici Industriali,
San Vito al Tagliamento (Pordenone), Ex
Essiccatoio Bozzoli, 21 – 24 novembre 2003.
• De Locatelli, Modic, Poldelmengo. Figure
del presente. Prodobe sedanjosti, Gradisca
d’Isonzo (Gorizia), Galleria Regionale d’Arte
Contemporanea “Luigi Spazzapan”,
17 gennaio – 21 marzo 2004.
• On Air: video in onda dall’Italia, Monfalcone
(Gorizia), Galleria Comunale d’Arte
Contemporanea, 19 marzo – 18 aprile 2004;
Milano, Videoteca Careof, 15 dicembre 2004
– 6 gennaio 2005.
• Il sentiero dell’arte – Natura e Forme, Muzzana
del Turgnano (Udine), 9 maggio – 15 giugno 2004.
• Phada murgania 2004, Morgano (Treviso),
Locanda “Stella d’Italia”, 22 maggio –
13 giugno 2004.
• Macchine Poetiche, Forni di Sopra (Udine),
20 agosto – 19 settembre 2004.
• Troubled Times Natura Naturans n. 9, Trieste,
Civico Museo di guerra per la pace “Diego de
Henriquez”, 3 settembre – 16 ottobre 2004.
• 30 Artisti per i 30 anni dell’UNICEF in Italia,
Pordenone, Ex Convento di San Francesco,
13 – 30 novembre 2004; Morsano al
Tagliamento (Pordenone), Centro Sociale,
10 – 12 dicembre 2004; Aversa (Caserta),
Palazzo Parente, 20 marzo – 18 aprile 2005;
Azzano Decimo (Pordenone), Palazzina Inapli,
1 – 15 maggio 2005.
• Realistica / mente, Pordenone, Associazione
Culturale “la roggia”, 20 novembre –
2 dicembre 2004; Cordovado (Pordenone),
Palazzo Cecchini, 6 – 28 marzo 2005.
• Gosparini Mirabile Poldelmengo Vidoni, Udine,
Interno 16, 2005.
• Bozzetti per un’ opera scultorea, Pordenone,
Palazzo della Provincia, 22 gennaio –
20 febbraio 2005.
• Abusivismo+anomalia. Paesaggi incongrui
tra fascino e demolizione, Pordenone, Villa
Galvani, 15 – 30 aprile 2005.
• Il gusto della fotografia: incontri d’arte con
gusto, Udine, Caffè Rialto, 10 novembre 2005.
• Nel segno di Afro, video installazione,
Pordenone, Museo Civico, 16 dicembre 2005
– 26 febbraio 2006.
• Catodica. Rassegna internazionale di video,
Trieste, Teatro Miela, 11 gennaio 2006.
• Vittorioarte6. 6a Rassegna Internazionale d’Arte
Contemporanea, Vittorio Veneto (Treviso), Sala
Esposizioni Industria Falmec, 25 marzo –
15 aprile 2006.
• 60 anni della Repubblica Italiana. Artestoria,
Napoli, Ponticelli, 1 – 5 maggio, 2006; Napoli,
Palazzo Comunale, 25 maggio – 5 giugno 2006.
• Felicità e infinito, Tarcento (Udine), Palazzo
Frangipane, 25 giugno – 2 luglio 2006.
• Acciaio domani: saperi, ricerca e futuro,
Udine, Chiesa di San Francesco, 8 settembre
– 22 ottobre 2006.
• Young artists, Pordenone, Fiera di Pordenone,
8 – 17 settembre 2006.
• V - 1st Venice Videoart Fair, Venezia, Isola di
San Servolo, 9 – 10 settembre 2006.
• Opere per il Teatro Verdi, Pordenone, Teatro
Comunale “Giuseppe Verdi”, 2007.
• Insiums / Project Utopie, Villacaccia di Lestizza
(Udine), Agriturismo Ai Colonos, 14 luglio
2007 – 26 ottobre 2008.
• Giunglavideo.2 Central park, Buttrio (UD),
Parco di Toppo Florio, 19 – 28 luglio 2007.
• Percorsi. Mostra d’arte contemporanea,
Campolongo al Torre (Udine), Sede Municipale,
23 settembre – 30 novembre 2007.
• Il tempo dell’arte. 32 anni con la Società
Operaia, Pordenone, Centro Culturale – Palazzo
Gregoris, 29 settembre – 14 ottobre 2007.
• Nuove chiese italiane, Roma, Scala Santa,
8 aprile – 4 maggio 2008.
• Collettiva, Portogruaro (Venezia), Galleria
“La Biccherna”, giugno – luglio 2008.
• Gruppo d’estate, Venezia, Galleria Totem –
Il Canale, 5 luglio – 28 agosto 2008.
• Artisti del Novecento per Uniud, Udine, Aula
Magna dell’Università degli Studi di Udine,
ottobre – novembre 2008.
• 60x60 images, Udine, Teatro Nuovo Giovanni
da Udine, 12 – 24 ottobre 2010; Cincinnati
(USA), Art Academy of Cincinnati, 19 febbraio
– 19 marzo 2011.
• Bibliotec/arte – infiltrazioni estetiche libri
da guardare tra libri da leggere, Cordovado
(Pordenone), 17 giugno – 31 agosto 2011.
• Libri di_versi 3, Portogruaro (Venezia), Galleria
Comunale d’Arte Contemporanea “Ai Molini”,
9 – 24 luglio 2011.
• Percorsi nella scultura italiana, Spilimbergo
(Pordenone), Palazzo Tadea, 9 luglio –
29 ottobre 2011.
• 6 Artisti, Venezia, Galleria Totem –
Il Canale, 16 luglio – 7 settembre 2011.
• In medias res, Codroipo (Udine),
16 – 22 ottobre 2011.
• Contemporanea/mente, Pordenone, Galleria
d’Arte Moderna e Contemporanea “Armando
Pizzinato”, 21 aprile – 21 giugno 2012;
Gradisca d’Isonzo (Gorizia), Galleria Regionale
d’Arte Contemporanea “Luigi Spazzapan”,
21 settembre – 18 novembre 2012; Trieste,
Museo Revoltella, 19 dicembre 2012 –
15 marzo 2013.
• Maestri a Nordest. Seconda rassegna biennale
d’arte contemporanea, San Giovanni di
Casarsa (Pordenone), Centro Comunitario –
Area Festeggiamenti, 7 – 24 giugno 2012.
• Giardini d’arte. Dieci anni, Pordenone,
29 giugno – 31 agosto 2012.
• Arte per tre generazioni. Il museo si fa spazio
al PArCo, Pordenone, Galleria d’Arte Moderna
e Contemporanea “Armando Pizzinato”,
30 giugno – 2 settembre 2012.
(contrabbasso), Giorgio Pacorig (pianoforte),
Massimo Poldelmengo (proiezione in super
8), Fabio Sfregola (chitarra), in Transizioni
e contaminazioni, Aviano (Pordenone), Villa
Policreti, 15 giugno 1997.
• Axiom azione per scultura sonora, Massimo
De Mattia (flauto), Hermes Maria Ghirardini
(percussioni, scultura sonora), Massimo
Poldelmengo (direttore artistico, scultura,
fotografia), Linda Selmin (danza), Mirano
(Venezia), settembre 1997.
• Axiom, Marco Alberi Auber (fotografia),
Massimo De Mattia (direttore artistico, testi),
Hermes Maria Ghirardini (percussioni,
scultura sonora), Giovanni Maier (basso),
Massimo Poldelmengo (proiezione in 16 mm,
scultura sonora), in Axiom, Pordenone, Aula
Magna Centro Studi, 27 settembre 1997.
• Azione per flauto solo / action for flute
destruction, Massimo De Mattia (flauto),
Massimo Poldelmengo (scultura, immagini,
smerigliatrice), San Giovanni di Polcenigo
(Pordenone), studio dell’artista Massimo
Poldelmengo, 1 luglio 1998.
• Axiom – operazione Isac, Massimo De Mattia
(flauto), Luca Grizzo (scultura sonora),
Massimo Poldelmengo (immagini), in Axiom
1999, Cordenons (Pordenone), Istituto Statale
d’Arte, 9 giugno 1999.
• Axiom 2000, Enrico Berto (performer),
Massimo De Mattia (flauto), Massimo
Poldelmengo (proiezione in super 8),
Teho Teardo (elaborazione sonora), in Il Furore
dei Novanta, Berlino (Germania), Kunsthaus
Tacheles, 5 ottobre 2000.
• Sono un’architettura di suoni istantanei sopra
uno spazio che si disintegra, Massimo De
Mattia (musiche, testi), Massimo Poldelmengo
(immagini), in Hicetnunc, Passariano (Udine),
Villa Manin, 23 marzo 2001.
• Visavi. Artisti a confronto, Cordovado (Pordenone),
Palazzo Cecchini, 9 – 30 novembre 2008.
• 1963-2013. Una storia speciale, Trieste,
Palazzo del Consiglio regionale, 30 gennaio –
5 aprile 2013.
• Artisti della Galleria, Venezia, Galleria Totem –
Il Canale, 5 gennaio – 25 febbraio 2009.
• Nuove Chiese Italiane, Roma, Museo MAXXI,
Sala Carlo Scarpa, 2 maggio – 2 giugno 2013.
• La parte (o)scura, Massimo De Mattia (flauto),
Giorgio Pacorig (pianoforte), Massimo
Poldelmengo (immagini), Pordenone, Chiesa
di San Francesco, 2002.
Performance / Performance / Leistungen
• Evento speciale Axiom 9706, Massimo De
Mattia (flauto), Massimo Poldelmengo (video),
in Jazzimmagine 2006, Pordenone, Chiostro
Ex convento di San Francesco, 18 luglio 2006.
• F.V.G. Artisti delle province del Friuli Venezia
Giulia. Umetniki iz provinc Furlanije Julijske
Krajine, Koper (Slovenia), Palazzo Gravisi,
27 febbraio – 20 marzo 2009.
• Premio “In sesto”. Scultura e installazione
nello spazio urbano, San Vito al Tagliamento
(Pordenone), Ex Ospedale dei Battuti,
12 settembre – 22 novembre 2009.
• Orchestrazioni sei, Massimo Poldelmengo
(proiezione in super 8, tela, fuoco),
Portogruaro (Venezia), 9 settembre 1995.
• Arte, architettura e liturgia, Motta di Livenza
(Treviso), La Castella, 12 marzo – 25 aprile
2010.
• Il cantiere in super notte, Massimo Poldelmengo
(proiezione in super 8), Venezia, Galleria Il
Cantiere, 23 – 24 settembre 1995.
• Negli spazi del sacro. Chiesa del Sacro Cuore
di Gesù a Baragalla, Udine, Palazzo Valvason
Morpurgo, Gallerie del Progetto, 27 luglio –
29 agosto 2010.
• Azione per scultura sonora, Marco Alberi
Auber (fotografia), Massimo De Mattia (flauto),
Hermes Maria Ghirardini (percussioni, scultura
sonora), Massimo Poldelmengo (direttore
artistico), Linda Selmin (danza), in Hicetnunc,
San Vito al Tagliamento (Pordenone),
Ex Essiccatoio Bozzoli, 19 aprile 1997.
• Continuum. Quarant’anni di arte a “la roggia”,
Trieste, Palazzo del Consiglio regionale,
1 settembre – 24 ottobre 2010.
• Venti d’arte in Friuli Venezia Giulia: ieri ed oggi,
Manzano (Udine), Antico Foledôr “Boschetti
della Torre”, 25 settembre – 8 dicembre 2010.
142 / 143
• Axiom, Marco Alberi Auber (luci,
fotografia), Andrea Cernecca (violoncello),
Massimo De Mattia (flauto), Hermes Maria
Ghirardini (percussioni), Giovanni Maier
• Axiom 9706/2, Bruno Ceselli (tastiere),
Massimo De Mattia (flauto), Hermes
Maria Ghirardini (percussioni), Massimo
Poldelmengo (video, scultura sonora), in
Crossing over 2006. Federico II, Udine,
Giardini del Torso, 10 settembre 2006.
• Scultura sonora, Hermes Maria Ghirardini
(performer), Massimo Poldelmengo (scultura
sonora), in Contemporanea duemilanove,
Udine, Teatro San Giorgio, 18 ottobre 2009.
Bibliografia / Bibliography / Bibliografie
Monografie e cataloghi / Monographs
and Catalogues / Monographie und
Kataloge
1988
• Arteveneto 73a Mostra collettiva Bevilacqua
La Masa, catalogo della mostra (Venezia,
Fondazione Bevilacqua La Masa, 22 dicembre
1988 – 23 gennaio 1989), a cura di
M. Brusatin, Arsenale Editrice, Venezia,
pp. 39, 57.
• E. Santese, Pordenone, in Seconda Selezione
Triveneta. Biennale riservata ai giovani di età
inferiore ai trent’anni (5. «Per la cultura e
per l’arte». Collana di Arte contemporanea),
catalogo della mostra (Padova, Cattedrale
dell’Ex Macello, 23 ottobre – 30 novembre
1988), Panda Edizioni, Padova, pp. 98-105
(in particolare pp. 104-105).
1989
• Arteveneto 74a mostra collettiva 1989, catalogo
della mostra (Venezia, Fondazione Bevilacqua
La Masa, 22 dicembre 1989 – 23 gennaio
1990), a cura di E.L. Francalaci, Tipografia
Commerciale Venezia, Venezia, pp. 29, 68.
• E. Chiggio, Mobile e/motivo, catalogo della
mostra (Venezia, Scuola grande di San
Giovanni Evangelista, 24 novembre –
10 dicembre 1989), Accademia delle Belle
Arti di Venezia, Venezia.
• B. Corà, Cinque giovani solisti dell’immagine,
in Sopralluoghi. Lago, Poldelmengo, Soriato,
Zago, Zamengo, catalogo della mostra
(Venezia, Fondazione Bevilacqua La Masa,
12 agosto – 7 settembre 1989), a cura di
B. Corà, Tipografia Commerciale Venezia,
Venezia, pp. 7-9.
• Sopralluoghi. Lago, Poldelmengo, Soriato,
Zago, Zamengo, catalogo della mostra
(Venezia, Fondazione Bevilacqua La Masa,
12 agosto – 7 settembre 1989), a cura di
B. Corà, Tipografia Commerciale Venezia,
Venezia, pp. 17-21.
1991
1996
• E.L. Francalaci, Allegra è la vita, in Terza
Selezione Triveneta. Biennale riservata ai
giovani di età inferiore ai trent’anni, catalogo
della mostra (Padova, Cattedrale dell’Ex
Macello, 17 marzo – 16 aprile 1991), a cura
di E.L. Francalaci, Panda Edizioni, Padova,
pp. 42-47 (in particolare pp. 46-47).
• M. Campitelli, Massimo Poldelmengo.
Galleria Arte Studio Clocchiatti, in Nuove
contaminazioni: architettura, arte, design,
fotografia, museo, città, territorio, catalogo
della mostra (Udine, Galleria d’Arte Moderna,
Chiesa di San Francesco, Galleria Artesegno,
Artestudio Clocchiatti, Galleria Colussa,
Galleria Plurima, 28 giugno – 18 agosto
1996), a cura di M. Campitelli, Edizioni
Biblioteca dell’Immagine, Pordenone,
pp. 48-49.
• Intercity Tre, catalogo della mostra
(Venezia, Fondazione Bevilacqua La Masa,
14 settembre – 13 ottobre 1991),
Arsenale Editrice, Venezia.
1992
• A. Bertani, Massimo Poldelmengo, in
Hicetnunc ‘92. Percorsi di ricerca nell’arte
di oggi, catalogo della mostra (San Vito al
Tagliamento, Torre Scaramuccia, 27 giugno –
12 luglio 1992), a cura di A. Bertani.
• Progetto vetro: Bianchin, Curti, Doria, Ferrara,
Poldelmengo, Rosin, Sartori, Soriato a Murano,
catalogo della mostra (Venezia, Fondazione
Bevilacqua La Masa, 9 ottobre – 30 novembre
1992), a cura di R. Barovier, L. Durante,
Tipografia Poligrafica, Venezia.
1994
• A. Bertani, Massimo Poldelmengo. “Close up
(da vincino)”, in Hicetnunc ’94. Rassegna d’arte
contemporanea in quattro centri storici del
pordenonese, catalogo della mostra (San Vito al
Tagliamento, Chiesa di San Lorenzo,
11 giugno – 3 luglio 1994), a cura di A. Bertani.
• Immagini & Immagini: Giovetti, Paolini,
Poldelmengo, Vadori, catalogo della mostra
(Portogruaro, Galleria Comunale d’Arte
Contemporanea “Ai Molini”, 6 – 27 novembre
1994), a cura di G. Pauletto, Litografia Villotta
e Bergamo, Portogruaro.
1995
• A. Bertani, Massimo Poldelmengo, in Hicetnunc
’95. Rassegna d’arte contemporanea in tre centri
storici del pordenonese, catalogo della mostra
(San Vito al Tagliamento, Chiesa di San Lorenzo,
3 – 25 giugno 1995), a cura di A. Bertani,
pp. 28-29.
• L’Opera è il centro, catalogo della mostra
(Udine, Artestudio Clocchiatti, 26 ottobre –
28 novembre 1996), a cura di C. Tavella,
Udine.
1997
• A. Bertani, Azione per scultura sonora.
Performance di Marco Alberi Auber, Massimo
De Mattina, Hermes Maria Ghirardini, Massimo
Poldelmengo, Linda Selmin, in Hicetnunc ’97,
catalogo della mostra (Cordovado, San Vito al
Tagliamento, Sesto al Reghena, Valvasone,
19 aprile – 11 maggio 1997), a cura di
A. Bertani, Comune di San Vito, San Vito al
Tagliamento, pp. 23-24.
1998
• Affamati d’arte, catalogo della mostra (San
Quirino, Villa Cattaneo, 19 settembre –
18 ottobre 1998), a cura di P. Bristot, Pordenone.
• Arte del Friuli Venezia Giulia in Consiglio
Regionale, catalogo della mostra (Trieste,
Palazzo del Consiglio regionale, novembre
1998 – aprile 1999), a cura di I. Reale,
Trieste, pp. 15-17, 25-28.
• Arte in/contemporanea ’98, catalogo della
mostra (Latisana, Centro Polifunzionale,
31 ottobre – 14 novembre 1998), a cura di
Attivaria Officina Culturale, Latisana.
• I. Reale, Nuove contaminazioni 1998/
Quartetto, in Arte del Friuli Venezia Giulia in
Consiglio Regionale, catalogo della mostra
(Trieste, Palazzo del Consiglio regionale,
novembre 1998 − aprile 1999), a cura di
I. Reale, Trieste, pp. 7-13 (in particolare
pp. 12-13).
1999
2002
• Arte in/contemporanea ‘99/00, catalogo della
mostra (Latisana, Centro Polifunzionale;
Lignano Sabbiadoro, Centro Civico;
Palazzolo dello Stella, Casa del Marinaretto,
18 dicembre 1999 – 8 gennaio 2000), a cura
di Attivaria Officina Culturale, Latisana.
• G. Comis, Opere di diversa astrazione, in
Da cima a fondo. Arte Contemporanea &
montagna, catalogo della mostra (Aosta, Tour
Fromage, 23 novembre 2002 – 7 settembre
2003), a cura di A. Crippa, Artshow Edizioni,
Milano, pp. 40-41.
• A. Bertani, «Lustràle». Massimo Poldelmengo, in
Hicetnunc ‘99. Rassegna di arte contemporanea
in quattro centri storici del Friuli occidentale,
catalogo della mostra (Cordovado, San Vito al
Tagliamento, Sesto al Reghena, Valvasone,
17 aprile – 16 maggio 1999), a cura di
A. Bertani, San Vito al Tagliamento.
• A. Crippa, Da cima a fondo, in Da cima a fondo.
Arte Contemporanea & montagna, catalogo della
mostra (Aosta, Tour Fromage, 23 novembre
2002 – 7 settembre 2003), a cura di A. Crippa,
Artshow Edizioni, Milano, pp. 10-12.
• Opere dalla collezione regionale: dipinti di autori
contemporanei, catalogo della mostra (Trieste,
Palazzo del Consiglio regionale, novembre
1999 – aprile 2000), a cura di F. Merluzzi,
Villa Manin di Passariano, Regione autonoma
Friuli-Venezia Giulia, Centro di catalogazione e
restauro dei beni culturali.
2000
• A. Bertani, «The cube» Massimo Poldelmengo,
in Hicetnunc. Rassegna d’arte contemporanea,
catalogo della mostra (Cordovado, San Vito
al Tagliamento, Sesto al Reghena, Valvasone,
Villa Manin di Passariano, 29 aprile –
21 maggio 2000), a cura di A. Bertani,
Edizioni Biblioteca dell’Immagine, San Vito al
Tagliamento, pp. 104-105.
• Il furore dei novanta, catalogo della mostra
(Berlino, Kunsthaus Tacheles, 5 – 12 novembre
2000), a cura di D. Quinones, B. Draz, Berlino,
pp. 20, 29.
• XII Portici inattuali, catalogo della mostra
(Sitran D’Alpago – Belluno, 1 – 3 dicembre
2000), a cura di A. Bertani.
• I. Reale, Guida all’arte del ‘900, Gaspari
Editore, Udine, p. 107.
2001
• La Roggia. 1971-2001. Trent’anni di
presenza, catalogo della mostra (Pordenone,
Associazione Culturale “la roggia”,
8 – 31 dicembre 2001), Pordenone.
• Da cima a fondo. Arte Contemporanea &
montagna, catalogo della mostra (Aosta, Tour
Fromage, 23 novembre 2002 – 7 settembre
2003), a cura di A. Crippa, Artshow Edizioni,
Milano, pp. 138-139, 172-173.
2003
• A. Bertani, Massimo Poldelmengo, in Vitraria.
Vetri Artistici Storici Industriali, guida (San Vito
al Tagliamento, Ex Essiccatoio Bozzoli,
21 – 24 novembre 2003), Enterprise, San Vito
al Tagliamento, p. 61.
• A. Crippa, Alta, immensa, silenziosa, fredda,
invalicabile, indistruttibile, infinita, in Da cima
a fondo. Vette d’astrazione, catalogo della
mostra (Aosta, Tour Fromage, 31 maggio –
13 luglio 2003), a cura di A. Crippa, Artshow
Edizioni, Milano, pp. 8-13.
• Da cima a fondo. Vette d’astrazione, catalogo
della mostra (Aosta, Tour Fromage, 31 maggio
– 13 luglio 2003), a cura di G. Comis, Artshow
Edizioni, Milano, pp. 32-35, 61-62.
• Massimo Poldelmengo. Da uno spazio all’altro,
catalogo della mostra (Udine, Artestudio
Clocchiatti, 5 aprile – 10 maggio 2003),
a cura di F. Agostinelli, Udine.
2004
• A. Bertani, Dalla materia alla luce, dalla luce alla
materia, in De Locatelli, Modic, Poldelmengo.
Figure del presente. Podobe Sedanjosti,
catalogo della mostra (Gradisca d’Isonzo,
Galleria Regionale d’Arte Contemporanea
“Luigi Spazzapan”, 17 gennaio – 21 marzo
2004), a cura di A. Martina, Galleria d’Arte
Contemporanea “Luigi Spazzapan”, Gradisca
d’Isonzo, pp. 37-49.
• F. Massarutto, «Sono un’architettura di suoni
istantanei sopra uno spazio che si disintegra»,
Opera musicale di Massimo De Mattia, in
Hicetnunc. Rassegna di arte contemporanea,
catalogo della mostra (Cordovano, San Vito
al Tagliamento, Sesto al Reghena, Valvasone,
Villa Manin di Passariano, 3 marzo – 1 aprile
2001), a cura di A. Bertani, Edizioni Biblioteca
dell’Immagine, San Vito al Tagliamento,
pp. 124-125.
• M. Campitelli, Troubled Times, in Troubled
Times Natura Naturans n. 9 (supplemento
al n. 119 di Juliet), catalogo della mostra
(Trieste, Civico Museo di guerra per la pace
“Diego de Henriquez, 3 settembre – 16 ottobre
2004), a cura di M. Campitelli, Juliet Editrice,
Trieste, pp. 8-18.
• Massimo Poldelmengo. Scale, catalogo della
mostra (Pordenone, Galleria Sagittaria, 17
febbraio – 1 aprile 2001), a cura di A. Bertani,
Edizioni d’arte - serie quadrata 70, Centro
Iniziative Culturali Pordenone, Pordenone.
• G. Comis, Massimo Poldelmengo. The Magic
War in a Beautiful World. 2003, in On Air:
video in onda dall’Italia, catalogo della mostra
(Monfalcone, Galleria Comunale d’Arte
Contemporanea, 19 marzo – 18 aprile 2004),
144 / 145
a cura di A. Bruciati, A. Crippa, Galleria
Comunale d’Arte Contemporanea, Monfalcone,
pp. 166-167, 346-347.
• De Locatelli, Modic, Poldelmengo. Figure del
presente. Podobe Sedanjosti, catalogo della
mostra (Gradisca d’Isonzo, Galleria Regionale
d’Arte Contemporanea “Luigi Spazzapan”,
17 gennaio – 21 marzo 2004), a cura di
A. Martina, Galleria d’Arte Contemporanea “Luigi
Spazzapan”, Gradisca d’Isonzo, pp. 61-63.
• Macchine Poetiche, catalogo della mostra
(Forni di Sopra, 20 agosto – 19 settembre
2004), Pasian di Prato , pp. 9-10.
• Massimo Poldelmengo. Frammenti di*segno,
catalogo della mostra (Pordenone, Palazzo
Gregoris 18 dicembre 2004 – 9 gennaio 2005),
a cura di E. Di Grazia, Società Operaia di
Mutuo Soccorso ed Istruzione, Pordenone.
• On Air: video in onda dall’Italia, catalogo della
mostra (Monfalcone, Galleria Comunale d’Arte
Contemporanea, 19 marzo – 18 aprile 2004), a
cura di A. Bruciati, A. Crippa, Galleria Comunale
d’Arte Contemporanea, Monfalcone, pp. 224, 276.
• Troubled Times Natura Naturans n. 9, catalogo
della mostra (Trieste, Civico Museo di guerra
per la pace “Diego de Henriquez”, 3 settembre
– 16 ottobre 2004), a cura di M. Campitelli,
Juliet Editrice, Trieste, pp. 78-79, 105-106.
2005
• Bozzetti per un’opera scultorea, catalogo della
mostra (Pordenone, Palazzo della Provincia,
22 gennaio – 20 febbraio 2005), a cura di
G.F. Tramontin, San Vito al Tagliamento, p. 18.
2006
• 60 anni della Repubblica Italiana. Artestoria,
catalogo della mostra (Napoli, Ponticelli,
1 maggio – 5 maggio 2006; Napoli, Palazzo
Comunale, 25 maggio – 5 giugno 2006),
Il Laboratorio, Nola, pp. 111, 160.
• P. Ciani, A.A.A. Artisti e acciaio associati,
in Acciaio domani: saperi, ricerca e futuro,
catalogo della mostra (Udine, Chiesa di San
Francesco, 8 settembre – 22 ottobre 2006),
a cura di A. Lombardi, Silvana Editoriale,
Cinisello Balsamo, pp. 143-153.
• Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Ca’
Pesaro. La scultura, a cura di F. Scotton,
Marsilio, Venezia, p. 231.
• A. Lombardi, Biografie degli autori e degli artisti,
in Acciaio domani: saperi, ricerca e futuro,
catalogo della mostra (Udine, Chiesa di San
Francesco, 8 settembre – 22 ottobre 2006), a
cura di A. Lombardi, Silvana Editoriale, Cinisello
Balsamo, pp. 185-188 (in particolare p. 187).
• Vittorioarte6. 6a Rassegna Internazionale d’Arte
Contemporanea, catalogo della mostra (Vittorio
Veneto, Sala Esposizioni Industria Falmec,
25 marzo – 15 aprile 2006), a cura di M. Da
Re, VenetoArte, Vittorio Veneto, pp. 30-31, 53.
2007
• D. Collovini, La poetica delle forme, in
Percorsi. Mostra d’arte contemporanea,
catalogo della mostra (Campolongo al Torre,
Sede Municipale, 23 settembre –
30 novembre 2007), a cura di D. Collovini,
Campolongo al Torre, pp. 118-119.
• Il tempo dell’arte. 32 anni con la Società
Operaia, catalogo della mostra (Pordenone,
Centro Culturale – Palazzo Gregoris, 29
settembre – 14 ottobre 2007), a cura di
L. Padovese, Pordenone, p. 54.
• Massimo Poldelmengo, in Percorsi. Mostra
d’arte contemporanea, catalogo della mostra
(Campolongo al Torre, Sede Municipale, 23
settembre – 30 novembre 2007), a cura di D.
Collovini, Campolongo al Torre, pp. 140-143.
2008
• A. Del Puppo, La Fondazione Bevilacqua La
Masa, in La Pittura nel Veneto. Il Novecento,
II, Electa, Milano, pp. 693, 696.
• Nuove chiese italiane 4. Concorso progetti
pilota 2006, inserto redazionale allegato a
Casabella, n. 765, n. 04/2008, Mondadori,
Milano, pp. 12-17.
2009
• Artisti delle province del Friuli Venezia Giulia.
Umetniki iz provinc Furlanije Julijske Krajine,
catalogo della mostra (Koper-Capodistria,
Palazzo Gravisi, 27 febbraio – 20 marzo 2009),
a cura di E. di Grazia, Capodistria, pp. 14-15, 19.
• A. Bertani, La necessitât inatuâl de utopie /
Utopia’s Timelesse Necessity / La necessità
inattuale dell’utopia, in Insiums / Project Utopie,
catalogo della mostra (Villacaccia di Lestizza,
Agriturismo Ai Colonos), a cura di A. Bertani,
Associazion culturâl Colonos, Villacaccia di
Lestizza, pp. 10-77 (in particolare pp. 44-49).
• E. di Grazia, F.V.G. Artisti delle province del
Friuli Venezia Giulia, in Artisti delle province
del Friuli Venezia Giulia. Umetniki iz provinc
Furlanije Julijske Krajine, catalogo della mostra
(Koper-Capodistria, Palazzo Gravisi,
27 febbraio – 20 marzo 2009), a cura di
E. di Grazia, Capodistria, pp. 2-6.
2010
• Continuum. Quarant’anni di attività de “la
roggia” per gli artisti di Pordenone (e dintorni),
catalogo della mostra (Trieste, Palazzo del
Consiglio regionale, 1 settembre – 24 ottobre
2010), Regione Autonoma Friuli Venezia
Giulia, Consiglio regionale, Trieste.
• A. Del Puppo, La fragilità della
rappresentazione, in Venti d’arte in Friuli
Venezia Giulia: ieri ed oggi, catalogo della
mostra (Manzano, Antico Foledôr “Boschetti
della Torre”, 25 settembre – 8 dicembre
2010), a cura di S. Chiarandini, Lithostampa,
Pasian di Prato, pp. 53-77.
• A. Del Puppo (a), Le tendenze attuali, in Arte
in Friuli. Dall’Ottocento al Novecento, a cura di
P. Pastres, Società Filologica Friulana, Udine,
pp. 371-383.
Saggi e articoli / Essay and
articles / Essays und Artikel
1988
• E. di Grazia, La Roggia. Una sperimentazione
lunga quarant’anni, La Roggia, Pordenone,
pp. 63-65, 127-133, 155, 159, 180.
• Civici Musei Veneziani d’Arte e di Storia,
Bollettino, a. XXXII, nn. 1-4, p. 53.
• P. Goi, Pordenone città d’arte, in Pordenone
una città, a cura di P. Goi, Gruppo Editoriale
Zanardi, Maniago, pp. 289-347 (in particolare
pp. 335-336).
• L. Meneghelli, Giovani figure venete, in “Flash
Art”, n. 158, p. 154.
2011
• In Medias Res, catalogo della mostra (Codroipo,
Piazza Giardini, 16 – 22 ottobre 2011), a cura
di F. Dell’Agese, F. Del Zotto, V. Fedrigo, Casa
Editrice Il Prato, Saonara, pp. 43-45.
• La collezione Concordia 7. Arte della storia
del Centro Culturale Casa Antonio Zanussi
Pordenone, catalogo della mostra (Pordenone,
Galleria Sagittaria, 26 novembre 2011 –
11 marzo 2012), a cura di G. Pauletto, Edizioni
Concordia 7, Pordenone, pp. 270-271.
• Libri di_versi 3, catalogo della mostra
(Portogruaro, Galleria Comunale d’Arte
Contemporanea “Ai Molini”, 9 – 24 luglio
2011), a cura di S. Lepore, S. Pellarin.
• G. Pauletto, Un viaggio stimolante e
complesso, in La collezione Concordia 7. Arte
della storia del Centro Culturale Casa Antonio
Zanussi Pordenone, catalogo della mostra
(Pordenone, Galleria Sagittaria, 26 novembre
2011 – 11 marzo 2012), a cura di G. Pauletto,
Edizioni Concordia 7, Pordenone, pp. 47-55.
2012
• Maestri a Nordest. Seconda rassegna biennale
d’arte contemporanea, catalogo della mostra
(Centro Comunitario – Area Festeggiamenti,
San Giovanni di Casarsa, Centro Comunitario,
7 – 24 giugno 2012), a cura di G. Onesti.
• G. Pauletto, Giardini d’arte dieci anni, in
Giardini d’arte dieci anni, catalogo della mostra
(Pordenone, Duomo Concattedrale San Marco,
Loggia del Municipio, Palazzo Gregoris, Centro
Culturale Casa “A. Zanussi”, Parco della
scultura, 29 giugno – 31 agosto 2012), a
cura di G. Pauletto, Centro Iniziative Culturali
Pordenone, Pordenone, pp. 5-7.
• Poldelmengo Massimo (Pordenone, 1964),
in Giardini d’arte dieci anni, catalogo della
mostra (Pordenone, Duomo Concattedrale
San Marco, Loggia del Municipio, Palazzo
Gregoris, Centro Culturale Casa “A. Zanussi”,
Parco della scultura, 29 giugno – 31 agosto
2012), a cura di G. Pauletto, Centro Iniziative
Culturali Pordenone, Pordenone, p. 21.
2013
• 1963-2013. Una storia speciale, catalogo
della mostra (Trieste, Palazzo del Consiglio
regionale, 30 gennaio – 5 aprile 2013), CRAF,
Spilimbergo, p. 88.
1990
• Poldelmengo a «La Roggia». Plastica pittura,
in “Corriere di Pordenone”, 18 gennaio.
• Poldelmengo si sottrae al banale, in
“Messaggero Veneto”, 1 febbraio.
• U.P., Arte /Scultura a «La Roggia». La ricerca
di Poldelmengo, in “Corriere di Pordenone”,
3 febbraio.
1992
• R. Barovier Mentasti, In forma di vetro,
in “Ottagono”, n. 104, pp. 129-130.
• R. Ellero, Neofiti del vetro d’arte nella tradizione
di Murano, in “Messaggero Veneto”, 22 novembre.
1993
• Ripe San Ginesio, itinerari artistici,
in “Corriere Adriatico”, 1 agosto.
• A Serra la Kermesse internazionale di pittura,
scultura e grafica. Arte dietro ogni angolo.
Esposizioni, mostre e performances nel centro
storico, in “Corriere Adriatico”, 4 agosto.
1994
• Doppia mostra alla “Roggia” per 15 artisti,
in “Messaggero Veneto”, 4 febbraio.
• A. Bertani, Orologi. Sfida a distanza tra consumo
e creatività, in “Messaggero Veneto”, 8 febbraio.
• L’ora degli artisti, in “Messaggero Veneto”,
16 febbraio.
• E. di Grazia, “Diurnale”,
in “Messaggero Veneto”, 7 luglio.
• L’angolo dell’arte, in “Messaggero Veneto”,
7 luglio.
• Sabato in mostra “Diurnalia”,
in “Il Gazzettino”, 7 luglio.
• L’ora degli artisti. Serra San Quirico. Presso
il ristorante “Le Copertelle” dal 23 luglio al
31 agosto rassegna d’arte contemporanea
– L’ora degli artisti – Proposte divulgazioni
cronometriche, in “Corriere Adriatico”, 25 luglio.
• Da anni è un punto di riferimento. Si chiude
la rassegna d’arte alle Copertelle, in “Corriere
Adriatico”, 30 agosto.
1995
• S’inaugura alle 21 in via Zacconi. L’orologio
una sfida d’autore. Mostra all’Arte Blu, in
“Corriere Adriatico”, 16 febbraio.
• Aversa. Per ricordare di Grazia. Arte
multimediale: poesia e rock ’n’ roll,
in “Il Mattino”, a. CIV, 30 marzo.
• Pordenone, in “Segno”, maggio.
• Immagini e musica. I giovani artisti interpretano
il rock in ricordo di Antonio di Grazia,
in “La Pulce”, 9 maggio.
1998
• P. Bristot, Azione per flauto solo,
in “Il Gazzettino”, 1 luglio.
• A. Bertani, Arte contemporanea a Latisana.
Qualità creativa nell’eterogeneità, in
“Il Momento”, novembre, p. 17.
• I. Reale, Esposizione nella sede del Consiglio
regionale, in “Messaggero Veneto”, 24 novembre.
• Toccherà anche alcune tra le maggiori città
europee. Al via “compagni di viaggio”: una
mostra itinerante, in “Corriere Adriatico”,
18 giugno.
• Arte dalla A alla Z, in “La Pulce”, 26 gennaio.
• C. Tavella, Metafore della scomparsa,
in “Tutto Pordenone”, ottobre.
• La Roggia propone il suo “alfabeto” collettivo,
in “Messaggero Veneto”, 28 gennaio.
1996
• Roggia, dieci anni in gruppo, in “Il Gazzettino”,
25 marzo.
• “Compagni di viaggio alla Roggia”. Una grande
collettiva per comprendere tendenze e impulsi
dell’arte contemporanea, in “Messaggero
Veneto”, 4 aprile.
• I “Compagni di viaggio” si trasferiscono a
Madrid. La rassegna itinerante della Roggia,
in “Messaggero Veneto”, 2 giugno.
• La materia y el tempo. 25 años de arte en
Italia: 1970-1995. Un periodo de 25 años en el
quehacer de 16 autores, in “El Punto de las artes”
(Madrid), a. XI, n. 409, 14 – 20 giugno, p. 3.
• En el Centro Cultural del Conde Duque, de
Madrid, hasta el 22 de julio. Interferencias, el
arte de fin de siglo en Italia, in “El Punto de las
artes” (Madrid), a. XI, n. 409, 14 – 20 giugno.
• Artisti a Madrid, in “Messaggero Veneto”,
23 giugno.
• Compagni di viaggio, in “Messaggero Veneto”,
3 luglio.
• Serra San Quirico, nel chiostro di Santa Lucia.
Arriva una mostra d’arte dedicata al «rock’n
roll», in “Corriere Adriatico”, 4 agosto.
1996
• S. Zanier, L’arte? Solo precarietà, in
“Messaggero Veneto”, 19 novembre.
• C. Tavella, L’opera è il centro, in “Messaggero
Veneto”, 26 novembre.
• A. Bertani, Artisti a confronto, in “Il Momento”,
dicembre.
1997
• C. Tavella, Spray Italy, in “Juliet”, n. 84, p. 81.
• C. Tavella, Costruire il tempo, in “Architetti
Regione”, n. 18.
• D. Collovini, Il tempo è altrove, in “Titolo”,
a. 7, n. 22, pp. 17-19.
• C. Fedrigo, Progetto a quattro mani: è “Axiom,
azione sonora”, in “Messaggero Veneto”,
18 giugno.
• R. Calabretto, Massimo & Massimo,
in “Il Gazzettino”, 17 settembre.
146 / 147
1999
• Venti autori per un “alfabeto”, in “Messaggero
Veneto”, 30 marzo.
• L. Cantarutti, L’arte come rottura dei confini tra
generi artistici, in “Il Gazzettino”, 15 maggio.
• C. Feresin, Pittura, scultura e fotografia a
confronto, in “Il Piccolo”, 18 gennaio.
• Rassegna di video firmata da giovani artisti,
in “Messaggero Veneto”, 14 febbraio.
• F. Marri, «Troubled times»: testimonianze dei
nostri tempi duri, in “Il Piccolo”, 2 settembre.
• F. Marri, Mostra «Troubled times» allestita
dal Gruppo 78 fino a sabato al Museo «De
Henriquez». Raffiche d’arte e video contro
ogni violenza offrono una amara, struggente
riflessione sull’assurdità della guerra,
in “Il Piccolo”, 12 ottobre.
2005
• G. Ganzer, “Il giovane Afro” da oggi anche a
Udine, in “Messaggero Veneto”, 17 dicembre.
2006
• G. Terzoli, Catodica: video-arte in mostra a
Trieste, in “Il Piccolo”, 10 gennaio.
• T. Novello, “Il corpo contenuto”, storie e dialettica
di una installazione, in “Il Gazzettino”, 22 maggio.
• “Felicità e Infinito”: inaugurata la mostra che
non è solo pittura, in “Messaggero Veneto”,
27 giugno.
• S. Zanier, Quando Poldelmengo rielabora una
navata, in “Messaggero Veneto”, 25 maggio.
• Grandi eventi per i 60 anni di Multifiera,
in “Messaggero Veneto”, 10 agosto.
• L. Rizzo, L’ultima sfida di Axiom,
in “Il Gazzettino”, 9 giugno.
2000
• Curriculum d’autore in viale Treviso,
in “Messaggero Veneto”, 18 agosto.
• A. Curto, Spray Italy, in “Juliet”, n. 98.
• A. Lombardi, Estetica e acciaio s’incontrano a
Udine, in “Messaggero Veneto”, 23 agosto.
• C. Tavella, L’arte del 2000 invade il Friuli,
in “Il Sole 24 Ore”, 15 maggio.
• M.P., Spazio ai talenti locali, in “Messaggero
Veneto”, 16 settembre.
• L. Rizzo, Massimo & Enrico, i ragazzi del
“Tacheles” di Berlino, in “Il Gazzettino”, 4 ottobre.
• S. Zannier, “Acciaio Domani”: quando
industria e arte entrano in relazione, in
“Messaggero Veneto”, 5 novembre.
2001
• L. Rizzo, Suono-rumore nella Villa Manin,
in “Il Gazzettino”, 21 marzo.
• F. Dell’Agnese, Scale come luoghi dello
spirito. Ricerca di essenziale manierismo,
in “Il Momento”, novembre, p. 16.
2003
• Pordenone: stasera show musicale in solitaria,
in “Messaggero Veneto”, 12 giugno.
• Scelti i sedici artisti invitati al concorso per
progettare il mosaico della Transalpina,
in “Messaggero Veneto”, 13 novembre.
• La grande festa in «piazza Europa»,
in “Il Piccolo”, 5 dicembre.
• Andare a cena con gli artisti,
in “Il Mattino di Padova” 5 dicembre.
2007
• Due giorni di lavoro nella realtà dei Colonos fra
tradizione e utopia, in “Messaggero Veneto”,
13 luglio.
• Torna “Giunglavideo” con piú di trenta artisti,
in “Messaggero Veneto”, 15 luglio.
• “Insiums”: artisti regionali ai Colonos,
in “Messaggero Veneto”, 16 luglio.
• S. Bertossi, Sette artisti ai Colonos tra campagna
e utopia, in “Messaggero Veneto”, 18 luglio.
2004
• E.L., Davide Raffin premiato dalla Cei per
aver progettato una chiesa, in “Messaggero
Veneto”, 27 luglio.
• “Figure del presente” alla Spazzapan,
in “Messaggero Veneto”, 15 gennaio.
• Rincorrendo l’utopia con “Insiums”,
in “Messaggero Veneto”, 31 agosto.
• B. Scardigno, “Figure del presente”,
alla Spazzapan giovani artisti in passerella,
in “Messaggero Veneto”, 16 gennaio.
• S. Bertossi, L’utopia nel tempo di Avostanis,
in “Messaggero Veneto”, 3 settembre.
• A. Turel, «Figure del presente» a cavallo del
confine, in “Il Piccolo”, 16 gennaio.
• La mostra d’arte per “Avostanis” in chiusura
ai Colonos di Villacaccia, in “Messaggero
Veneto”, 12 settembre.
• G. Mattalone, Campolongo, s’inaugura la
mostra d’arte “Percorsi”, in “Messaggero
Veneto”, 21 settembre.
• Arte contemporanea a Campolongo,
in “Messaggero Veneto”, 22 settembre.
• D. Barillari, Colonos, utopie d’arte su un complesso
rurale, in “Messaggero Veneto”, 25 settembre.
• G.M., Inaugurata “Percorsi” In mostra le opere
di venti artisti friulani, in “Messaggero Veneto”,
30 settembre.
• S. Moranduzzo, Grandi opere nella “permanente”
del Verdi, in “Messaggero Veneto”, 23 novembre.
• F. Dell’Agnese, Arte contemporanea nelle
chiese. Livelli modesti e alcune eccezioni,
in “Il Momento”, dicembre, p. 19.
2008
• Si riapre ai Colonos l’officina “Insiums”,
in “Messaggero Veneto”, 2 aprile.
• Colonos, un ambiente e la sua arte, in
“Messaggero Veneto”, 9 ottobre.
• Start Cup Unisco sceglie la pittura, in
“Messaggero Veneto”, 21 ottobre.
• I maestri regionali invitati, in “Messaggero
Veneto”, 5 novembre.
• S.M., “Visavi”: Cacciato e Poldelmengo si
confrontano a Cordovado sotto la regia di Enzo
Di Grazia, in “Messaggero Veneto”, 9 novembre.
2009
• M. Michelin, La Roggia. Il 2 luglio la
partecipazione al simposio internazionale a
Maribor. Far crescere gli artisti locali attraverso il
confronto con altri paesi, in “Il Popolo”, 7 giugno.
• A. Sartori, Arte contemporanea sguardi nuovi e
premio con “Palinsesti 2009” , in “Messaggero
Veneto”, 5 settembre.
• A. Sartori, Mostre a San Vito al Tagliamento
e a Pordenone, in “Messaggero Veneto”,
15 settembre.
• A. Sartori, L’arte contemporanea entra in
castello, in “Messaggero Veneto”, 3 ottobre.
• S. Zolli, Vibrazioni sonore con ricerca d’effetto,
in “Messaggero Veneto”, 20 ottobre.
• E. Minca, Scala d’artista in corte, in
“Il Gazzettino”, 26 novembre.
• S. Zannier, Ricerca e avanguardia a caccia di
luoghi, in “Messaggero Veneto”, 7 dicembre.
2010
• A. Collavin, Sperimentazioni e confronti tra
sette artisti friulani delle nuove generazioni. Un
ciclo di mostre personali dal motto “Questo l’ho
fatto io” viene ospitato nella sala didattica della
Galleria d’Arte Moderna di Udine, in “Amici dei
Musei”, Bollettino dell’Associazione udinese
Amici dei Musei dell’Arte, a. XXXI, n. 1, p. 6.
• L. Damiani, Colonos, officina per creare un’arte
che diventa utopia, in “Messaggero Veneto”,
7 gennaio.
• In museo incontri ravvicinati con Poldelmengo,
in “Il Gazzettino”, 15 febbraio.
• C. Stefani, Tre esposizioni dedicate all’arte sacra:
oggi l’apertura, in “la tribuna di Treviso”, 12 marzo.
• C. Stefani, La cultura per la Madonna. Tutto
esaurito alla Loggia, in “la tribuna di Treviso”,
16 marzo.
• Rassegna. “Questo l’ho fatto io” fino al 31 marzo,
in “Messaggero Veneto”, 26 marzo.
• Ancora un giorno per vedere la mostra “Questo
l’ho fatto io!”, in “Messaggero Veneto”, 30 marzo.
• Gamud. Fino a novembre sei personali in
Galleria, in “Il Gazzettino”, 18 maggio.
• Alla Gamud. I capolavori di Poldelmengo,
in “Messaggero Veneto”, 5 luglio.
• A Udine. Mostra di Poldelmengo,
in “Il Gazzettino”, 5 luglio.
• I. Gianfagna, Poldelmengo e il “sacro”
sperimentale, in “Messaggero Veneto”, 7 luglio.
• G. Bucco, Opere e progetti di Poldelmengo
in mostra alla Gamud. «Il sacro è una forza»,
in “La Vita Cattolica”, 24 luglio.
• Mostra sul sacro a palazzo Morpurgo,
in “Messaggero Veneto”, 24 luglio.
• Negli spazi del sacro, in “Messaggero Veneto”,
26 luglio.
• A palazzo Valvason gli spazi del sacro,
in “Il Gazzettino”, 27 luglio.
• In mostra progetti della chiesa Raffin,
in “Il Gazzettino”, 27 luglio.
• I nuovi spazi del culto e del sacro, in
“Messaggero Veneto”, 27 luglio.
• In palazzo Morpurgo. Fede e arti in dialogo
nello spazio del sacro. I pordenonesi Raffin e
Poldelmengo, in “Messaggero Veneto”, 1 agosto.
2011
• A. Del Puppo, Ecco le sculture della
Fondazione Furlan, in “Messaggero Veneto”,
19 giugno.
• Vent’anni di arte contemporanea con Palinsesti
2011, in “Messaggero Veneto”, 14 settembre.
• A. Bertani, Mostre d’arte eventi musei deserti
erba del vicino e beni del territorio,
in “Il Momento”, ottobre, p. 15.
• A. Sartor, Diciotto grandi opere esposte fino al
2012, in “Messaggero Veneto”, 7 ottobre.
• A. Sartor, Inaugurate le installazioni delle opere
piú votate, in “Messaggero Veneto”, 9 ottobre.
• “In medias res”, 7 artisti al lavoro, in
“Messaggero Veneto”, 16 ottobre.
• A. Sartor, Palinsesti “esporta” il successo,
in “Messaggero Veneto”, 30 novembre.
• Il meglio di Palinsesti: la collezione del 20º
in tour nella regione, in “Messaggero Veneto”,
12 dicembre.
2012
• La Roggia racconta l’arte di “casa”,
in “Messaggero Veneto”, 19 marzo.
• Oggi la presentazione della “rete virtuosa”
dei musei regionali, in “Messaggero Veneto”,
21 aprile.
• C.B., L’arte friulana in rete col progetto
“Contemporanea/mente”, in “Messaggero
Veneto”, 22 aprile.
• D. Schettini, Biennale di arte contemporanea
a San Giovanni di Casarsa, in “Messaggero
Veneto”, 6 giugno.
• Visite guidate sulle orme del sacro,
in “Messaggero Veneto”, 9 agosto.
• Decimo Agritour tra gli appuntamenti della
festa di San Zuan, in “Messaggero Veneto”,
16 giugno.
• Poldelmengo a Udine, i suoi spazi del sacro,
in “Il Gazzettino”, 15 agosto.
• Tre generazioni pordenonesi d’arte al ParCo,
in “Messaggero Veneto”, 30 giugno.
• Massimo Poldelmengo in mostra a Udine, in
“Duemila. Mensile di informazione culturale
del Nordest”, n. 8-9, agosto – settembre.
• D. Schettini, Gli artisti Poldelmengo e Negri
con il maestro Nane Zavagno, in “Il Piccolo”,
12 ottobre.
• La storia dell’arte formato FVG, in “Il Friuli”,
1 ottobre.
• Aperitivi in museo alla Spazzapan,
in “Il Piccolo”, 17 novembre.
• La storia di Pordenone in una mostra ospitata
nelle sale del consiglio regionale, in “Messaggero
Veneto”, 1 ottobre.
• Il complesso interparrocchiale del Sacro
Cuore a Reggio Emilia, in “Il Giornale
dell’Architettura”, dicembre, n. 111, p. 17.
• S. Bertossi, “Venti d’arte” e di solidarietà. Le
principali correnti artistiche del Novecento in
mostra a Manzano, in “Messaggero Veneto”,
5 ottobre.
• “Palinsesti”, artisti in gara per un’opera
permanente a San Vito al Tagliamento, in
“Messaggero Veneto”, 21 novembre.
• L. Damiani, Il Novecento e oltre in Friuli Venezia
Giulia. Una bella mostra a Manzano,
in “Messaggero Veneto”, 8 dicembre.
• I. Gianfagna, Expo a costo zero in galleria sul
modello delle Kunsthalle, in “Messaggero
Veneto”, 21 dicembre.
2013
• D. Raffin, Lo spazio che divide e che unisce,
in “Chiesa Oggi. Architettura e
Comunicazione”, n. 100, pp. 64-67.
• La chiesa ideata da Raffin in mostra nella
capitale, in “Messaggero Veneto”, 4 maggio.
• “Nuovo percorso” alla Spazzapan,
in “Il Piccolo”, 18 luglio.
Opere pubbliche /
Public Artworks /
Öffentliche Werke
2001
Giavellotto / Javelin / Speer
acciaio inox, vetro stratificato / stainless steel, layered glass / rostfreier Stahl, geschichtetes Glas
cm 420 x 14 x 14
Vincitore del concorso per la realizzazione di un percorso di sculture lungo la riva destra del fiume Lemene, Portogruaro (Venezia)
Winner of the competition for the construction of a sculpture trail along the right-hand bank of the Lemene river, Portogruaro (Venice)
Gewinner des Wettbewerbs für einen Skulpturweg entlang des rechten Ufers des Flusses Lemene, Portogruaro (Venedig)
150 / 151
Area Battesimale / Baptismal Font / Taufbereich
2006-13
acciaio inox, ferro, vetro stratificato, vetro di Murano / stainless steel, iron, layered glass, Murano glass / rostfreier Stahl, geschichtetes Glas, Murano Glas
Vincitore, con l’architetto Davide Raffin, del concorso bandito nel 2006 dalla CEI (Conferenza Episcopale Italiana), per la realizzazione del complesso
parrocchiale della chiesa del Sacro Cuore di Gesù di Baragalla (Reggio Emilia) / Winner, together with the architect Davide Raffin, of the 2006
competition organised by the CEI (Conferenza Episcopale Italiana), for the construction of the parish church of the Sacro Cuore di Gesù in Baragalla
(Reggio Emilia) / Zusammen mit dem Architekten Davide Raffin Gewinner des Wettbewerbs für die Realisierung des Gemeindekomplexes der Kirche
Sacro Cuore di Gesù in Baragalla (Reggio Emilia), der im Jahr 2006 von der CEI (Italienische Bischofskonferenz) ausgeschrieben wurde
152 / 153
Scala / Ladder / Leiter
2009-10
acciaio inox, vetro, luce, acqua / stainless steel, glass, light, water / rostreier Stahl, Glas, Licht, Wasser
cm 420 x 180 x 90
Vincitore del Premio “In Sesto. Scultura e installazione nello spazio urbano” 2009, San Vito al Tagliamento (Pordenone) / Winner of the prize “In Sesto.
Scultura e installazione nello spazio urbano” 2009, San Vito al Tagliamento (Pordenone) / Gewinner des Preises “In Sesto. Skulptur und Installation im
urbanen Raum” 2009, San Vito al Tagliamento (Pordenone)
154 / 155
Promosso e organizzato / Promoted and organized / geFÖrdert Und organisiert
Con la Collaborazione / in Collaboration / in zUsammenarbeit
Con il sostegno e il PatroCinio / with the sUPPort and Patronage / mit UnterstÜtzUng Und sChirmherrsChaFt
Associazione Culturale
don gilberto Pressacco
Con il PatroCinio / with the Patronage / mit der sChirmherrsChaFt
Provincia
di Pordenone
l’opera del prima
poldelmengo
poldelmengo
l’opera del prima

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