giselle - La Repubblica.it
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MAGAZINE OPERA ROMA ONLINE N. 5 - STAGIONE 2012 - 2013 Adolphe Adam GISELLE Direttore David Garforth Coreografo Patrice Bart TEATRO DELL’OPERA 9, 10, 12, 13, 14 febbraio 2013 Foto: C. M. Falsini SOVRINTENDENTE Catello De Martino DIRETTORE ARTISTICO Alessio Vlad IN COPERTINA Svetlana Zakharova (foto Davir Yusupov) GISELLE Argomento...........................................................7 Le mie riflessioni Patrice Bart ............................8 Svetlana si racconta ..........................................10 Cronologia .........................................................17 I figurini di Anna Anni ...................................21 Giselle al Teatro dell'Opera, storia fotografica ...............................................22 ORO OperaRomaOnline MAGAZINE D’INFORMAZIONE DELL’UFFICIO STAMPA DEL TEATRO DELL’OPERA DI ROMA IDEAZIONE E DIREZIONE Filippo Arriva REDAZIONE Cosimo Manicone Maria Stefanelli GRAFICA E STAMPA Federica Sistopaolo Tipografica Renzo Palozzi - Marino Foto: Lelli e Masotti Giselle Balletto in due atti su soggetto di Théophile Gautier e Vernoy de Saint-Georges Musica di Adolphe Adam Direttore David Garforth Coreografia Patrice Bart da Jean Coralli e Jules Perrot Scene e Costumi Anna Anni Luci Mario De Amicis ORCHESTRA E CORPO DI BALLO DEL TEATRO DELL’OPERA Allestimento del Teatro dell’Opera TEATRO DELL’OPERA 9, 10, 12, 13, 14 febbraio 2013 Foto: Lelli e Masotti ARGOMENTO Atto Primo Un villaggio in festa. Giselle, una bella contadina, si innamora di un bel giovane straniero. Ignora chi sia. Egli dice di chiamarsi Loys. Ma il guardiacaccia Hilarion, che la gelosia rende particolarmente attento, sospetta che il giovane sia un grande signore. La danza coinvolge tutti. La madre di Giselle teme che la salute cagionevole di sua figlia non resista alla passione per la danza, e ricordando la triste sorte delle Villi – morte prima delle nozze e condannate a danzare ogni notte fino all’alba – paventa una fine tragica. Giselle, ridendo dei timori di sua madre, continua la danza in compagnia del bel giovane, ed è consacrata regina della festa. Il principe di Curlandia, che passava di lì con il suo seguito, si ferma davanti alla casa di Giselle e chiede di bere. (Giselle è forse figlia di Berthe e del principe di Curlandia? La madre teme che la storia si ripeta tra Giselle e Albrecht). La figlia del principe di Curlandia, la principessa Bathilde, è la fidanzata di Albrecht, duca di Slesia, che altri non è che...il giovane che Hilarion ha appena smascherato, scoprendo la spada blasonata del suo rivale. Giselle, scioccata da questa rivelazione, impazzisce e muore. Atto Secondo A mezzanotte, nella foresta: una pietra tombale sovrastata da una croce. Passano furtivamente delle ombre bianche. Ritornano. Chi sono queste creature sovrannaturali? Sono le Villi, le anime delle fanciulle lasciate da un amante infedele. La notte esse si vendicano attirando i giovani per farli perdere nelle tenebre. Myrtha, la loro regina, le riunisce perché devono accogliere una nuova compagna: appare Giselle, avvolta nei suoi veli stinti. Albrecht, venuto a deporre dei fiori sulla tomba della fanciulla, vede sorgere la bianca immagine dell’amata, un fantasma fluttuante che cerca di fermare ma che gli sfugge continuamente. Giselle fugge ed egli la insegue allucinato. Arriva l’imprudente Hilarion, che le Villi trascinano in una danza folle e mortale: egli è la loro prima vittima. Albrecht dovrebbe subire la stessa sorte, ma Giselle implora la pietà di Myrtha e delle altre Villi, che sono però inflessibili. Condannato a ballare fino allo sfinimento, Albrecht è sostenuto dall’amore di Giselle in una danza disperata che, almeno per un momento, li unisce. Ben presto, però, le luci dell’alba costringono gli spettri a fuggire. Anche Giselle scompare, lasciando Albrecht alla sua vita. 7 LE MIE RIFLESSIONI di Patrice Bart Giselle, balletto creato nel 1841, è giunto fino ai nostri giorni grazie all’equilibrio artistico esistente tra libretto, musica e coreografia. Ciascun elemento che lo compone è il perfetto riflesso dell’altro. Ecco perché quando si affronta la ricostruzione è indispensabile avere una conoscenza approfondita dei suoi componenti. Credo sia necessario anche un grande rispetto della tradizione, pur con la consapevolezza dell’evoluzione del tempo che passa. È importante mostrare i sentimenti dei personaggi attraverso una coreografia e scene di pantomima liberandole però dalle cattive influenze sopraggiunte nel corso dei decenni, per giungere all’essenza più giusta del desiderio dei creatori. Ma il balletto romantico e classico deve sopravvivere e per far ciò è importante apportare al balletto tutta l’energia e la forza d’espressione del 21° secolo. SVETLANA SI RACCONTA Il mio debutto italiano è stato proprio a Roma. Mi invitò a danzare La bella addormentata l’allora direttrice del Ballo, Carla Fracci: ero molto emozionata, non riuscivo a credere che a volermi fosse proprio lei, la mia Giselle ideale. Quando la vidi per la prima volta, la grande ballerina che tutti conoscono mi apparve come una donna incredibilmente bella e mi accorsi che emanava una luce speciale: era davvero una stella. “Russia Oggi”, 19 luglio 2012 Vivo ogni ruolo fino in fondo, preparandomi scrupolosamente. Mi concedo completamente ai miei personaggi e li affronto a cuore aperto. Cerco di mettermi nei loro panni, di comprendere le ragioni che li portano ad agire in un determinato modo ed è, quindi, un po’ come se ciascuno di loro entrasse dentro di me. Per questo mi diventano tutti estremamente cari. “Grazia”, 27 febbraio 2012 La prima volta che ho interpretato Giselle avevo solo 17 anni e poiché ancora non sapevo nulla dell’amore e del tradimento era la mia insegnante a dirmi cosa dovevo fare, mentre adesso vivo questo balletto grazie alla mia esperienza. “Russia Oggi”, 19 luglio 2012 È grazie a mia madre se sono diventata ballerina: lei avrebbe voluto esserlo e trasferì il suo desiderio su di me. A Lutz, la cittadina ucraina dove vivevamo, mi vide un’anziana ballerina, la quale disse che ero molto dotata e dovevo assolutamente studiare danza. Io non volevo, ma quando mia madre mi portò all’Accademia di Kiev per l’audizione, che superai, la vista di tutti quei bambini, così graziosi e impegnati, mi convinse. Sono stati anni molto faticosi, ma ho avuto ottimi insegnanti e la passione è cresciuta. “Russia Oggi”, 18 febbraio 2012 Mi alleno regolarmente cinque o sei ore al giorno. Quando c'è spettacolo lavoro tutta la giornata senza orario. La fatica spesso è terribile, la stanchezza sembra non abbandonarti mai. Ma si va avanti l'ho imparato sin da bambina. Non sono mai stata una ragazzina dal fisico forte, mi sono dovuta abituare alla disciplina, agli allenamenti. Ho dovuto forzare il mio corpo alle regole della danza. Ma ho avuto il sostegno di mia madre e soprattutto delle mie insegnanti. “la Repubblica”, 4 dicembre 2011 Ormai posso dire di avere danzato tutti i balletti e in quasi tutte le versioni. Forse a renderli sempre diversi, per me e per il pubblico, è ciò che accade nella mia vita: nuove emozioni mi condizionano durante le prove e nel corso dello spettacolo irrompono con la forza del vissuto. “Russia Oggi”, 19 luglio 2012 Per me il balletto non ha nazionalità né frontiere, quello dell’arte è un unico mondo. Quando danzo con un buon partner non mi capita mai di pensare se sia russo, italiano, francese o americano. Non è certo il Paese di origine o la scuola di provenienza a condizionarmi, quanto piuttosto l’atmosfera e la complicità che si creano provando e ballando insieme. Lo stesso vale per il pubblico: quello che cerco, ovunque mi esibisca nel mondo, è uno scambio emotivo tra me e la platea, che avviene con la stessa intensità ad ogni latitudine se noi artisti danziamo con l’anima. “Russia Oggi”, 19 luglio 2012 Mi sono dedicata alla politica, in Russia, perché volevo contribuire a facilitare lo studio della danza e il percorso di vita dei ballerini di professione. Sono molto fiera di una legge che ho promosso: permette agli allievi delle accademie artistiche, non solo di danza, di frequentare la scuola ordinaria integrata. Non è stato semplice però affrontare la burocrazia e devo ammettere che avrei voluto fare di più. Non mi sono ricandidata, anche per via della maternità. “Russia Oggi”, 19 luglio 2012 La cosa che amo di più dell'Italia? Ce ne sono talmente tante... I teatri, il pubblico che li frequenta, sempre molto colto e attento, l’architettura, la moda. E, ovviamente, la cucina. E' la migliore del mondo. Con la musica, ho un rapporto più che stretto. L'ho sposata. A casa ascolto Vadim mentre si esercita. Ci hanno già proposto di esibirci insieme, un recital di danza e violino. “Grazia”, 27 febbraio 2012 Mi piacerebbe molto che Anna, diventasse una ballerina, ma è difficile dirlo ora, è ancora così piccola...Ho chiesto a mio marito (il celebre violinista Vadim Repin): "ti piacerebbe che diventasse una violinista?" "Per carità", mi ha risposto. Bene, mi sono detta, a me invece farebbe piacere se diventasse una ballerina. Nonostante la fatica, vorrei che imparasse anche lei quello che ho imparato io. quando ero alla scuola di Kiev una maestra bravissima ci diceva: quando ballate dovete pensare non sola muovervi, o alla tecnica, o al bel gesto armonico. Per ballare ci vuole testa. Non si può essere stupidi. Ecco il segreto: la bravura di una ballerina sta nella testa, non nelle gambe! “la Repubblica”, 4 dicembre 2011 Il mio stile rispecchia i ritmi di una ballerina. Devo privilegiare la comodità, ma nelle occasioni importanti mi piace vestire con eleganza, sentirmi bella e femminile, truccarmi e portare gioielli. E non rinuncio ai tacchi, Certo le gambe di noi ballerine si stancano molto, e ogni tanto dobbiamo toglierli e riposare i piedi con scarpe basse, noi ballerine dobbiamo avere molta cura dei nostri piedi, ma amo molto i tacchi e quasi tutte le mie scarpe ne hanno. La moda mi diverte e i pochi momenti liberi che restano tra le prove, sono l’occasione per dedicarmi allo shopping. Non importa con chi: da sola, con mia mamma o mio marito, perché l’umore cambia quando trovo qualcosa che mi stia davvero bene. Ma oggi la gioia più grande è scegliere i vestitini per la mia bambina: gliene abbiamo acquistati così tanti che crescerà prima di poterli indossare tutti! “Vogue”, 29 febbraio 2012 Devo ammettere che il cinema potrebbe tentarmi: se mi proponessero un bel film, magari sul balletto, credo che accetterei. Più realisticamente mi piacerebbe esibirmi in uno spettacolo di musica e danza insieme a mio marito: credo sarebbe interessante per un pubblico più ampio, che ama l’una e l’altra disciplina. “Russia Oggi”, 19 luglio 2012 Foto: Serge Golouach Nata a Lutsk, in Ucraina, nel 1979, dall’età di sei anni studia danza nella scuola della sua città, dove pratica diverse danze folkloristiche, ma non balletto. All’età di dieci anni giunge alla Scuola Coreografica di Kiev, dove studia principalmente con Valeria Sulegina. Nel 1995, partecipa al Concorso Internazionale per giovani danzatori a San Pietroburgo, dove vince il secondo premio. Continua la sua preparazione all’Accademia Vaganova di San Pietroburgo, dove anziché essere ammessa al secondo corso come previsto, entra direttamente al terzo, quello dei diplomandi, nella classe di Yelena Yevteyeva. Durante i suoi studi all’Accademia Vaganova interpreta parti nei balletti La bayadère, Lo schiaccianoci, Don Quixote e La morte del cigno in allestimenti del Teatro Marijinskij. Nel 1996 si diploma interpretando Tchaikovsky Pas de Deux di Balan- 16 chine. Entra immediatamente nella compagnia di ballo del Marijinskij a 17 anni. Un anno dopo diviene prima ballerina. Alla sua settima stagione al Marijinskij impara la maggior parte del repertorio della compagnia, spaziando dai migliori ruoli classici quali Giselle, Odette-Odile ne Il lago dei cigni, Aurora ne La bella addormentata, Nikija ne La bayadère e Medora in Le Corsaire, alle migliori nuove coreografie adottate dal Marijinskij in quegli anni, inclusi Serenade, Symphony in C, Apollo e Jewels di Balanchine, così come Manon di MacMillan e Now and Then di Neumeier. Nel 2012 è protagonista di Giselle, coreografia di Patrice Bart, messa in scena alle Terme di Caracalla per la stagione estiva del Teatro dell’Opera di Roma. Le è destinato il Premio Maschera d’Oro (migliore interprete femminile di balletto) nel 1999 per Serenade di Balanchine e nel 2000 per La SVETLANA ZAKHAROVA AL TEATRO DELL’OPERA 22 e 23 febbraio 2002 La bella addormentata nel bosco con Igor Kolb 25, 27, 30 marzo, 1 aprile 2003 Il lago dei cigni con Evgeni Ivanchenko 19 dicembre 2003 Il lago dei cigni con Igor Yebra bella addormentata. Riceve nominations nel 1998 per Giselle e nel 2002 per Now and Then. Partecipa a tutti i principali tour del Balletto del Marijinskij e dal 1999 è invitata come guest star dalle maggiori compagnie del mondo. Nell’ottobre 2003 inizia a danzare i principali ruoli con il Balletto del Bol’šoj di Mosca. È nominata Artista Onorata di Russia dal 2005, e Artista del popolo Russo dal 2008. Premi a lei assegnati, oltre a quelli già citati: Premio speciale Gente della nostra città di San Pietroburgo per le sue interpretazioni di balletto (2001); Premio Étoile dalla rivista italiana “Danza&Danza” (2002); Benois de la Danse per l’interpretazione di A Midsummer Night’s Dream (2005); Premio di Stato Russo per le eccezionali interpretazioni (2007); Premio Soul of the Dance dalla rivista russa “Ballet” (2007). 27, 29 novembre, 1 dicembre 2009 Il lago dei cigni con Andrei Uvarov 19, 20, 21 ottobre 2010 La bayadère con Alexander Volchov 30 giugno 2012 Terme di Caracalla Giselle con Friedemann Vogel 17 Nata a Roma, si diploma con il massimo dei voti alla scuola del Teatro dell’Opera, diretta da Elisabetta Terabust. Grazie ad una borsa di studio, si perfeziona all’Accademia “Princesse Grace” di Montecarlo di Madame Marika Besobrasova. A 12 anni Paolo Bortoluzzi la sceglie per il ruolo dell’Apparizione nel suo Principe felice, a 15 Vladimir Vassiliev le affida il ruolo di prima ballerina ne Les Sylphides. Dal 1996 è al Teatro dell’Opera di Roma, e nel 2006 su proposta di Carla Fracci, l’allora direttrice del ballo, è nominata Prima Ballerina. Oggi il suo repertorio include: Egina in Spartacus (Grigorovič) la principessa Aurora e la Fata dei Lillà ne La bella addormentata nel bosco, La Sylphide (Kehlet-Fracci), Napoli e Infiorata a Genzano (Bournonville), Giulietta in Romeo e Giulietta (Cranko), Romeo e Giulietta Suite (Bruhn-Nureyev-Gai), Odette-Odile ne Il lago dei cigni, Giselle e Myrtha in Giselle (Perrot-Coralli-Fracci), Kitri in Don Chisciotte, Gulnara in Le Corsaire, Clara ne Lo schiaccianoci, Madame Taglioni in Pas de quatre (Perrot), Zobeide in Shéhérazade (Fokine), L’uccello di fuoco (Fokine), l’Eletta ne La sagra della primavera (Nijinskij), La gitana (Chalmer-Taglioni), La chatte, Le Bal, Calliope in Apollo, Who cares? (Balanchine), Pimpinella in Pulcinella (Massine), Tao Hoa ne Il papavero rosso (Androsov), Carmen in Carmen (Petit), In the night (Robbins), Les amants (Béjart), Gamzatti ne La bayadère, Swanilda in Coppélia. Nello spettacolo di chiusura della stagione 2011/2012 del Teatro dell’Opera di Roma è Giulietta nel Romeo e Giulietta di Patrice Bart. È una dei protagonisti al Teatro Bol’šoj di Mosca e al Palazzo del Cremlino, dove danza La sagra della primavera, Shéhérazade, e i due ruoli principali ne L’uccello di fuoco. Per lei sono stati creati diversi balletti, tra i quali: Cronache italiane (Carbone), l’Autunno ne I vespri siciliani (Spoerli), e con regia di Beppe Menegatti La Vestale (Chalmer), Elena nel Faust di Goethe (Cannito), Principessa Verde nel Peer Gynt (Zanella), Titania in Sogno di una notte di mezza estate (Chalmer). Numerosi i premi: 1993, primo premio al concorso internazionale Danza Città di Rieti; 1995, riconoscimento UNICEF per la danza; 2002, Premio Danza e Danza; 2003, Premio Positano; 2005, Premio Volere Volare, riconoscimento della Croce Rossa Italiana; 2007, Premio David di Michelangelo; 2008, Premio Anita Bucchi. Nel 2009 partecipa all’International Ballet Festival di Miami. Nel 2012 danza la Coppia in bianco in Diversion of Angels di Martha Graham e Twin cities in The River di Alvin Ailey. È la protagonista di Nobilissima visione di Paul Hindemith, coreografia di Micha van Hoecke e direzione del Maestro Riccardo Muti al Ravenna Festival 2012. 18 GAIA STRACCAMORE LETIZIA GIULIANI Nasce a Roma nel 1980 ed inizia a studiare danza alla Scuola di Ballo del Teatro dell’Opera di Roma dove si diploma con la Lode nel 1998, nello stesso anno entra a far parte del corpo di ballo, interpretando ruoli principali in diversi balletti come: Apollo, Who cares? (Balanchine), Romeo e Giulietta, Lo schiaccianoci, Coppélia (Amodio), Escapade (Ailey), Bodas de sangre (Gades), There is a time (Limón), Paquita (Petipa), Spartacus (Grigorovič) e Tout Satie (Petit). Nel 2001 entra a far parte del corpo di ballo del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, dove in qualità di prima ballerina interpreta Proust ou les intermittences du coeur (Petit), Lo schiaccianoci e Giselle (Polyakov), La vedova allegra (Hynd), Coppélia e Don Quixote (Jude), Carmen (Amodio), Concerto Barocco (Balanchine), Les Sylphides e L’uccello di fuoco (Fokine), The Vertiginus Thrill of Exactitude (Forsythe), Serenade (Balanchine), La Sylphide (Bournonville), L’après midi d’un faune (Amodio), Le sacre du printemps (Neumeier), Donne e Shéhérazade (creati per lei da Gheorghe Iancu), Estri (Miloss), L’uccello di fuoco, Dafnis e Cloe (Childs), Don Quixote (Derevianko), BBB (creazione di Massimo Moricone), La fine du jour (creazione di Fabrizio Monteverde), Barbablu e Poltrona d'amore (Monteverde), Creazione di Virgilio Sieni, Dialoghi sulla deposizione, Annonciation (Preljocäj), Sechs Tanze (Kyliàn). Nel 2003 Florence Clerc la nomina Prima Ballerina a scena aperta. Lavora per Sleeping Beauty (Wright), Carmina Burana, Season e The Beauty and the Beast (Bintley), al Birmingham Royal Ballet. Viene chiamata da Pier Luigi Pizzi e Iancu nelle opere Thaïs e Les pêcheurs de perles a Venezia e a Tokio poi all’Arena di Verona, Barcellona e a Madrid con La Gioconda. Viene chiamata come prima ballerina ospite da Christopher Wheeldon al Metropolitan di New York per La Gioconda, all'Arena di Verona per Romeo e Giulietta di Amodio. Al Massimo di Palermo e al Bellini di Catania per la creazione di Cannito Romeo e Gulietta. Viene invitata da Charles Jude a Bordeaux per il suo Don Quixote e da Monique Loudières per la sua Giselle all'Opera di Nizza e Avignone. Viene chiamata da Daniel Ezralow per la coreografia di apertura del Festival di Sanremo ‘09. Nella stagione 2011/2012 del Teatro dell’Opera di Roma danza ne La Gioconda di Amilcare Ponchielli, coreografie di Gheorghe Iancu. 19 GISELLE AL TEATRO DELL’OPERA, STORIA FOTOGRAFICA Tamara Karsavina Margot Fonteyn e Rudolf Nureyev Rosella Hightower Elisabetta Terabust Carla Fracci e Vladimir Vassiliev Alicia Alonso Olga Spessivtzeva Tamara Toumanova Galina Ulanova Laura Comi e Roberto Bolle Oksana Kucheruk Ashley Bouder Mara Galeazzi Svetlana Lunkina e Yuri Vyskubenko Evgenia Obratsova Maria Yakovleva e Friedemann Vogel Anjella Kouznetsova e Mario Marozzi Olesya Novikova Svetlana Zakharova e Friedemann Vogel L’innovazione di Giselle sta nel fatto che assomma ciò che noi consideriamo come balletto romantico. Essere romantici significa vedere e capire quello che si è, e desiderare qualcosa di totalmente diverso. Ciò esige qualcosa di magico. Foto: Lelli e Masotti I poteri misteriosi e sovrannaturali invocati dalla poesia romantica per raggiungere il suo ideale trovarono presto un’espressione naturale nel teatro dove le ballerine vestite di bianco vaporoso sembravano parte del mondo eppure nello stesso tempo al di sopra di esso. George Balanchine, 1954 ! ! # ! " &0-1*' &#. #6+& #2(024* #42+%' #24 '#/ 02#--+ 5-'3 '2204 6'4-#/# "#,*#206# #+# 42#%%#.02' '4+8+# +5-+#/+ 2+'&'.#// !0)'+53'11' %*+#60/' +%%#2&0 + 03.0 #/5'- #25%%+/+ -'33+# #7 +06#//# +3#/+ #2# 020 0$'24# #1#2'--# -'33+0 '88# +53'11' '1#-0 /&2'# 028# -'33#/&2# .#40 +%#'-# 2#330 //#-+3# +#/%+ //# //+ #2+0 ' .+%+3 : --'34+.'/40 &'- '#420 &'--: 1'2# &0.'/+%# 02' .'2%0-'&9 02' 3#$#40 ('$$2#+0 02' 452/0 452/0 .#24'&9 02' 452/0 452/0 )+06'&9 02' 452/0