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* Oggi in edicola con La Stampa * W LA LA STAMPA STAMPA QUOTIDIANO FONDATO NEL 1867 SABATO 8 FEBBRAIO 2014 • ANNO 148 N. 38 • 1,30 € IN ITALIA (PREZZI PROMOZIONALI ED ESTERO IN ULTIMA) SPEDIZIONE ABB. POSTALE - D.L. 353/03 (CONV. IN L. 27/02/04) ART. 1 COMMA 1, DCB - TO www.lastampa.it Droga per vip, 18 arresti a Torino La prima volta di un erede reale Immigrati: una foto, una storia Vadallospacciatore conlafigliadi3anni Madrid,tremailtrono L’Infantaallasbarra Ilritornoalpaesello conlanostalgiadelNord L’uomo acquista la cocaina tenendo la bambina per mano: al vertice della banda il titolare di un’autofficina Massimo Numa A PAGINA 17 La secondogenita di re Juan Carlos oggi davanti al giudice: Cristina è accusata di frode e riciclaggio Gian Antonio Orighi A PAGINA 15 Si conclude la serie di racconti dedicati a chi si è riconosciuto nelle immagini di 50 anni fa pubblicate su La Stampa Neirotti e Poletto ALLE PAGINE 12 E 13 UNICO INTOPPO: NON SI APRE UNO DEI 5 CERCHI. SVENTATO IL DIROTTAMENTO DI UN AEREO. OGGI ITALIA IN GARA Letta resiste. I suoi: se vogliono farlo uscire, lo sfiducino “Voto dannoso” Renzi rilancia l’ipotesi staffetta Il leader Pd esclude larghe intese “Mai al governo con Berlusconi” Il futuro del governo Letta resta un rebus proprio mentre Matteo Renzi esclude il ricorso alle urne al pari di un nuovo esecutivo con Berlusconi. Il sindaco di Firenze giudica impellente un cambio di passo dell’esecutivo che «ora deve correre». Anche se, twitta il segretario Pd, «a me conviene votare, ma all’Italia no». Intanto il premier resiste, con i suoi che lanciano la sfida: se vogliono la staffetta a Palazzo Chigi, prima lo sfiducino. DA PAG. 6 A PAG. 8 1 RAPPORTI CON GLI USA IL POTERE PERDUTO DELL’EUROPA GIANNI RIOTTA L a diplomatica americana Victoria Nuland è nata nel 1961, ed aveva così solo tre anni quando, il 7 febbraio di 50 anni fa, i Beatles atterrarono nella sua città, New York, per suonare due giorni dopo, 9 febbraio, al leggendario Ed Sullivan Show televisivo. La Nuland è diventata famosa, già lo registra la sua pagina Wikipedia, per avere detto senza troppi riguardi «Si f… l’Unione Europea», liquidando con un «fuck the Eu» gli storici alleati a proposito della crisi in Ucraina. Come cambia il mondo in mezzo secolo. Nel febbraio 1964, l’America ancora sotto choc per l’assassinio di John Kennedy, vede arrivare con gioia la band inglese, invitata dal presentatore Ed Sullivan. Due volte bloccato in aeroporto dalle fans di John, Paul, Ringo e George, Sullivan tratta con il loro manager, Epstein, una tournée tv in America. Siglano stringendosi la mano un contratto per 10.000 dollari, allora il salario medio annuo americano era 6000 dollari. CONTINUA A PAGINA 27 CINQUE STELLE Grillo, i pm chiedono nove mesi L’accusa: entrò nella baita abusiva No Tav in Valsusa Indagato anche per l’invito agli agenti a unirsi ai forconi Iacoboni, Italiano e Peggio A PAGINA 9 SRDJAN SUKI/EPA Giochi, Putin passa l’esame Tedeschi in divisa arcobaleno ma niente proteste sui diritti civili ELECTROLUX Dietrofront, la fabbrica non chiude La multinazionale scrive a sindacati ed esecutivo: «Salveremo Porcia» Frenata sui tagli ai salari Francesco Spini A PAGINA 22 Buongiorno MASSIMO GRAMELLINI Brusorio, Cotto e Zafesova DA PAG. 2 A PAG. 5 E ALLE PAG. 34 E 35 La cerimonia di apertura dei Giochi invernali allo Stadio Olimpico di Sochi LUCIA SGUEGLIA IL DUO FINTO GAY i parte da Freddy Mercury che più icona gay non si può. CONTINUA A PAGINA 4 CONTINUA A PAGINA 2 PER DISINNESCARE LE POLEMICHE GIULIA ZONCA INVIATA A SOCHI S L a Russia è una bambina che dice «I come Impero», sulla pista del Fisht. E Putin nel suo giorno atteso per 7 anni, si commuove al risuonare dell’inno russo, anche se non canta, quando la sua bandiera sventola agitata da un soffio artificiale. Sarà l’apparizione di Alina Kabayeva, sua presunta amante, tra gli ultimi tedofori. TRA CERIMONIA E POLITICA LE AMBIZIONI DELL’ULTIMO ZAR ENZO BETTIZA N on si sa bene se le Olimpiadi grandiosamente aperte a Sochi volessero celebrare se stesse o idolatrare Putin. L’impressione, guardando la cerimonia-kolossal in tv, è che Memorie dal sottosuolo 1 Il direttore della metropolitana di Londra ha spedito una mail personalizzata a tutti gli abbonati per ringraziarli della pazienza con cui hanno sopportato lo sciopero dei giorni scorsi e informarli delle prossime agitazioni decise dai sindacati, fornendo una lista dettagliata degli orari di chiusura, dello stato delle trattative e delle linee che verranno comunque garantite. Quanta ipocrisia, in queste memorie dal sottosuolo. E quale mancanza di tatto. Seminare il panico tra decine di migliaia di persone con l’annuncio di disagi futuri che impediranno loro di godersi il fine settimana in relax. Ben altrimenti vanno le cose nei Paesi di più antica tradizione e cultura. A Torino, Milano e Roma nessun manager di autobus o metropolitana si sognerebbe mai di togliere all’utente l’ebbrezza della sorpresa. Stamattina i mezzi pubblici funzioneranno? Andranno a singhiozzo con pause riflessive di un’ora tra una corsa e l’altra? Salteranno le fermate dispari, costringendoci a camminare per un quarto d’ora sotto la pioggia? Sono questi i dilemmi che danno un senso alle nostre giornate. I manager italici lo sanno e, resistendo alla naturale pulsione del loro animo gentile che li spingerebbe a portare parole di conforto casa per casa, si trincerano dietro un apparente menefreghismo per lasciare ai cittadini il piacere di condurre un’esistenza improvvisata e spontanea. Senza quelle certezze educatamente british che la renderebbero così prevedibile, lineare, noiosa. In una parola: civile. Putin comunque non abbia trascurato nulla, proprio nulla, pur di celebrare se stesso. Il messaggio politico trasmesso dallo zar del Cremlino ha assunto un timbro antiamericano e di distacco dall’universo anglosassone. CONTINUA A PAGINA 27 2 .Primo Piano .SABATO 8 FEBBRAIO 2014 U OLIMPIADI L’INAUGURAZIONE LA VITTORIA DELLO ZAR Putin mostra al mondo la potenza del suo “impero” Il leader commosso apre i Giochi, si scrolla di dosso le critiche e incassa i complimenti di Pechino LUCIA SGUEGLIA SOCHI SEGUE DALLA PRIMA PAGINA ppure è stizza per quel quinto cerchio della bandiera olimpica che, beffardo, non si accende. Ma non basta a rovinargli la festa dopo mesi di pessima pubblicità che ha preceduto i Giochi. «È un giudizio sul nostro Paese», disse 7 anni fa quando, parlando in inglese in Guatemala, riuscì a farseli assegnare. Un esame durissimo dal primo giorno in cui gli inviati occidentali hanno fatto le pulci alle Olimpiadi di zar Vladimir, non solo su diritti umani, sprechi e corruzione, legge gay, ma anche sull’acqua sporca dei bagni degli hotel, senza fargliene passare una. Il solo aver realizzato le Olimpiadi, ha detto il vicepremier Kozak, «è una vittoria per il nostro Paese», un trionfo della volontà della Russia, ma anche una risposta alle dure critiche interne sui costi e le spese faraoniche ora che l’economia rallenta pesantemente, e il malcontento popolare potrebbe portare brutti frutti. Festa tutta patriottica dunque, e show di potenza per dire: la Russia è tornata, si è ormai «rialzata sulle gi- O POLEMICHE EVITATE Prima dell’inizio bacchetta il premier olandese sui gay «Meglio parlare di sport» LA DIPLOMAZIA SULLO SFONDO Il presidente stringe la mano ai potenti e si ferma a parlare con le atlete Usa dell’hockey nocchia», il motto di Putin. Lo zar si muove a Sochi come fosse al Cremlino o a un vertice politico internazionale coi potenti, cercando di convincere tutti. Al premier olandese Rutte che lo sollecita a discutere di tutto, gay inclusi, risponde: «Meglio concentrarsi sui Giochi, perché meno aggressione c’è su questo tema, meglio è», concedendosi persino il lusso di citare (male) un giovane avventore di un gay bar locale che aveva invitato a smorzare le polemiche per non aumentare la pressione sulla comunità omosessuale russa. E risponde spiazzando, lasciando salire sul palco a Sochi il duo pseudo-lesbo Tatù (senza però farle baciare tra loro). Nel frattempo, alla stazione della città olimpica un gruppo manifesta a favore dello «zar omofobo»: «Che Dio lo benedica». Fregandosene dei tedeschi che sfilano con uniformi arcobaleno, e di Google che per l’occasione ha vestito il motore di ricerca con abiti pro gay. Mentre al Fisht le cupole del Cremlino volano in aria leggiadre come palloni di carta velina, a Mosca sulla Piazza Rossa e in altre città russe vengono arrestati attivisti pro gay che tentavano di cantare un «altro» inno russo. Ospitare per la prima volta un’Olimpiade invernale «è un grande onore e una grande responsabilità per la Russia» sono le parole del 40 miliardi È quanto sono costati i giochi olimpici invernali alla Russia Una cifra record che supera di gran lunga quella spesa nelle altre edizioni e che ha creato molte polemiche Le parole sulla brochure REUTERS Protagonisti Vladimir Putin Vladimir Putin sul palco d’onore con il presidente del Comitato Olimpico Internazionale Thomas Bach durante la cerimonia d’apertura dei Giochi I tweet Un grazie speciale a tutti i volontari che hanno contribuito a realizzare queste Olimpiadi Thomas Bach, presidente del Cio In hotel tende e maniglie rotte, servizi igienici «discutibili» e stanze non sempre accoglienti La truppe della Cnn presidente pubblicate nella brochure distribuite alla stampa per la cerimonia inaugurale. «Per quasi sei anni, abbiamo fatto del nostro meglio per assicurare che il sogno olimpico di milioni di russi divenisse realtà, che la ventiduesima Olimpiade invernale fosse organizzata alla perfezione». Il leader russo intanto cerca sponde tra alleati sicuri, a partire dalla Cina col presidente Xi Jinping che non solo non ha boicottato le Olimpiadi come Obama, Hollande e Merkel, ma parla di «grande sintonia», di rapporto da consolidare ancora di più con la Russia e si fa dare del «vecchio amico» da Putin. Un segnale della volontà cinese di far fronte comune con la Russia. Focus sulla Siria con show annesso quando i due Capi di Stato si collegano in videoconferenza con le navi russe e cinesi che da qualche parte laggiù nel Mediterraneo insieme stanno smantellando l’arsenale nucleare di Assad. Oggi poi c’è l’incontro con il giappo- Per sei anni abbiamo fatto il possibile per assicurare che il sogno olimpico di milioni di russi diventasse realtà nese Abe con il quale Mosca si disputa le isole Kurili, un contenzioso che risale all’Urss e mantiene i due Paesi dal 1945 in tregua congelata. Intanto sugli spalti al Fisht la politica fa a spintoni per farsi notare: un signore addobbato con la bandiera georgiana sventola un cartello «Georgia, Sukhumi», come per dire, abbasso la Russia che appoggia Abkhazia separatista. Ma Putin non si scompone, e continua a sorridere agli ospiti, che poi riceverà tutti tra il suo «castello fatato» nel Villaggio Olimpico e l’ex sanatorio Lenin. Dagli amici ai nemici, cui prova ad ammiccare: se Obama dice che al leader russo «piace fare il duro in pubblico», lui, lo zar, replica con un blitz a sorpresa nel Villaggio fermandosi a parlare con due atlete Usa dell’hockey (il suo sport preferito dopo il judo) che bevono il caffè. «Nice to meet you», le saluta in inglese, sornione, gli occhi si sarebbero illuminati a immaginarle giocare. La bambina Lo show disegnato da Ernst è incentrato su Lubov, bimba il cui nome significa «amore», e sul suo sogno che attraversa la storia dei russi Allarme sicurezza Ucrainotentadidirottareunaereo:arrestato 1 Momenti di angoscia su un aereo di linea turco della compagnia Pegasus in volo con 110 passeggeri a bordo fra Kharkiv in Ucraina e Istanbul: un ucraino, minacciando di far esplodere una bomba, ha cercato di dirottarlo verso Sochi. Invano. Stando alle ricostruzioni, il mancato dirottatore si è alzato poco dopo il decollo da Kharkiv gridando di avere una bomba. E ha cercato di entrare nella cabina di pilotaggio forzando la porta di sicurezza. L’autore del tentato dirottamento sarebbe - secondo i servizi se- greti di Kiev (Sbu) – «un cittadino ucraino, nato nel 1969». «Era - secondo quanto riferito – in uno stato di estrema intossicazione alcolica, e ha provato a entrare nella cabina di pilotaggio urlando «Voliamo a Sochi!». I servizi segreti ucraini sostengono poi che l’uomo è stato calmato dal personale di bordo e perquisito, ma non aveva oggetti pericolosi nè bombe con sé. L’aereo non ha cambiato rotta ed è atterrato come previsto a Istanbul, dove il presunto aspirante dirottatore è stato arrestato. Il sonno del premier Dmitry Medvedev sorpreso dai fotografi mentre si addormenta durante la cerimonia. Su Twitter l’immagine è diventata subito un cult LA STAMPA SABATO 8 FEBBRAIO 2014 Primo Piano .3 . Fiamma di Olimpia Fuochi di artificio e botti salutano l’accensione della fiamma che veglierà sulle Olimpiadi fino al 23 febbraio REUTERS POLITICA E IMMAGINE Addio vecchi simboli La nuova Russia è una marcia pop Non pare il Paese che ammanetta i gay in Piazza Rossa ANNA ZAFESOVA Il mito dello spazio I luoghi comuni, matrioske-kalashnikovicone sono stati evitati. Un classico invece il ricordo dei cosmonauti Q uella mostrata a Sochi, tra mille colori, luci, musiche, non era la Russia di Putin. Nel più grande spettacolo del postcomunismo mancava tutto quello che abitualmente si associa alla storia e alla cronaca dell’ex «impero del male»: l’atmosfera cupa e marziale, la retorica nazionalista, l’inneggiare alle glorie di Stalin, il coro dell’Armata Rossa, i santi, eroi e condottieri di un Paese che rivendica la sua potenza. Al posto dei pope che condannano la blasfemia delle Pussy Riot c’erano le cupole colorate di una Russia che più che santa sembrava la Fabbrica di cioccolato di Tim Burton, al posto della polizia con i manganelli il simpatico zio Stiopa, gigantesco vigile delle fila- L’accenno al passato Trasgressione soft I simboli della falce e del martello fluttuano in uno scenario anni 60 tra sposine, bambini e studenti che scoprono il rock Prima dell’inizio della cerimonia sul palco ci sono le Tatu, il duo di «Non ci raggiungeranno» la storia di due lesbiche che fuggono di casa UN OCCHIO ALL’OCCIDENTE Un po’ Mtv un po’ Hollywood Stalin assente e sparisce anche la vittoria sul nazismo strocche per bambini. Al posto dei canti patriottici il rock. E invece dei deputati omofobi, le Tatu, il duo di «Non ci raggiungeranno», la storia di due ragazzine lesbiche che fuggono di casa. Il remix, con un ritmo pesante che ricorda «We will rock you» dei Queen, diventata la colonna sonora dell’ingresso della nazionale russa, ribaltando le accuse di omofobia di Stato in una maniera spiazzante e abile. Evitato il luogo comune matrioshka-kalashnikov-icone, la cerimonia ha preso tutto il meglio della storia russo-sovietica – dalle musiche di Chaikovsky alle grafiche di Rodcenko, ai cartoni animati sovietici - omettendo il peggio. La rivoluzione del 1917 non è nemmeno menzionata, e lo stacco dalle atmosfere raffinate della Pie- troburgo degli zar al rosso e nero con la grafica futurista degli anni ’20 è uno choc cronologico. Il passato imperiale viene raccontato con le coreografie impeccabili del balletto, un pezzo romantico come il primo ballo di Natasha di «Guerra e pace». Stalin è assente una volta tanto, un altro grande omissis è la vittoria sul nazismo, probabilmente la prima volta che in una occasione ufficiale viene a mancare la menzione di quello che per molti russi rimane il solo fatto indiscutibile della loro storia. L’unico simbolo comunista sono la falce e il martello della statua dell’«Operaio e colcosiana», che però galleggiano nello scenario spensierato degli anni ’60, tra sposine, bambini e studenti che scoprono il rock. Nessun accenno infine alla storia più recente: si finisce con il disgelo kruscioviano, raccontato negli stessi toni solari della fiction che sta spopolando in questi giorni in Russia. Una svolta estetica che fa sembrare il Paese dell’Arcipelago gulag una sorta di Fantasia di Disney. Una Russia «light», colorata, giovane, romantica, che si innamora, sogna, balla, che non soffre e non fa soffrire nessuno. Il grande boss della tv Konstantin Ernst sorprende tutti con un’operazione postmoderna, ideologicamente quasi sovversiva. Gli accenni al passato sovietico sono pochissimi: il muso dell’orso mascotte che ricorda il Misha di Mosca-1980, i cosmonauti, le mietitrici del filmato iniziale, l’«alfabeto russo» che mischia glorie tradizionali come Dostoevsky e Gagarin e nomi censurati per decenni come Malevich e Nabokov. Gli spigoli vengono rimossi (in senso freudiano), e restano lo Schiaccianoci, la conquista dello spazio e la danza di Natasha, remixati con sapiente mano pop. Non sembra nemmeno lo stesso Paese che ammanetta gli attivisti Lgbt in piazza Rossa proprio mentre è in corso la festa a Sochi. Il «soft power» cede alle gerarchie solo nel finale, quando tra gli ultimi campioni a portare la fiaccola appare metà del direttivo di Russia Unita, inclusa Alina Kabayeva, deputata che il gossip ritiene essere la fiamma non solo olimpica del presidente. Per un attimo lo sport torna politica, dopo tre ore di una Russia da sogno, tra Hollywood ed Mtv, dove l’unico fuori luogo sembrava proprio il padrone della festa. Vladimir Putin conserva una faccia di pietra mentre assiste all’operazione di immagine più abile e brillante del suo regno. Il premier Dmitry Medvedev fa di peggio e si appisola, non si capisce se per noia o per velata manifestazione di dissenso. Jena Letta L’ultimo slalom. [email protected] 4 .Primo Piano STAMPA .LA SABATO 8 FEBBRAIO 2014 U OLIMPIADI L’INAUGURAZIONE Il quinto cerchio Cerimonia con intoppo: quattro enormi fiocchi di neve si trasformano in cerchi olimpici, il quinto non si apre I due tedofori dall’Urss Braciere acceso dall’ex pattinatrice Irina Rodnina, 64 anni, e dall’ex hockeista Vladislav Tretiak, 61 Festa senza contestazioni, la protesta gay Atleti sobri, musica di Queen, Daft Punk e del duo russo tAtU. La Germania sfila in divisa arcobaleno: Coppia di regine È la tennista Maria Sharapova a portare la fiamma nello stadio, per poi consegnarla alla campionessa dell’asta Yelena Isinbayeva GIULIA ZONCA Gonna troppo corta All’Iran non piace la divisa delle ragazze che sfilano con le squadre: sotto la gonna bianca spuntano i pantaloni INVIATA A SOCHI SEGUE DALLA PRIMA PAGINA A nche se in realtà è solo «We are the Champions», inno di ogni evento sportivo. L’Olimpiade «Over the rainbow» ormai è davvero diventata come il Mago di Oz dove tutto sembra quello che non è. E viceversa. Ci si aspettava una sfilata degli atleti provocatoria, messaggi, segnali in codi- ce e colori lanciati come volantini, invece nel nome del rispetto hanno tutti scelto di non offendere nessuno. Atleti sobri e rapidi, anzi la parte dedicata ai campioni è riuscita perfettamente, era quasi strano vederli così compatti e serrati, chi lo sa se per paura che una passeggiata più lenta con possibilità di dettaglio potesse svelare dediche e sottintesi. Sta di fatto che funzionava benissimo così. 88 Paesi I partecipanti ai Giochi di Sochi: sono 87 più l’India (senza bandiera) Zero stranezze a parte i bermuda e le infradito delle Isole Cayman, difficilmente interpretabili come sostegno alla parità dei diritti, c’è solo la tuta dei tedeschi da segnalare. Ed è pura scelta stilistica, sibillina quanto si vuole ma pur sempre smentita come forma di protesta. Il comitato olimpico l’aveva presentata addirittura ad ottobre e aveva spiegato che il mix fantasioso di giallo rosso e blu, mol- to lontano dalla bandiera nazionale, è un omaggio alle tante diversità di Sochi: mare, montagna e natura che si trasforma. Mah. Dietro la motivazione bucolica ci può essere qualsiasi desiderio eversivo però la posizione ufficiale è esplicita. Eppure, che la Russia lo voglia o no, è stata comunque una cerimonia mista, perché gli omosessuali non fanno propaganda: semplicemente esistono. Mercury è solo il primo acuto. La sua canzone è stata sparata allo stadio nel pre show ma si tratta di cinque minuti prima, con gli spalti pieni e i riflettori accesi e chiunque associa il cantante dei Queen al mondo gay. Non finisce qui, altra canzone e altra associazione: il coro dell’armata rossa reinterpreta «Get Lucky» dei Daft Punk e l’effetto è meraviglioso. I militari passano da un piede all’altro belli rigidi nel ritmo funky. Si parla di un successo da vendite d’altri tempi, di un brano pluripremiato agli ultimi Grammy dedicati, guarda un po’, ai gay. Quando ha ricevuto il premio, il duo electro pop ha anche fatto un discorso chiedendo di legittimare in tutto il mondo le unioni omosessuali. Va bene, non sono passaggi immediati e l’organizzazione poteva semplicemente ignorare il sottotesto però le t.A.t.U sono diventate famose con un bacio saffico e le hanno scelte come colonna sonora della presentazione dello squadrone russo. Le casse pompavano «Not Gonna Get Us», «Non ci prenderete mai» e le due furbette che si sono finte lesbiche per vendere LA STAMPA SABATO 8 FEBBRAIO 2014 Primo Piano .5 . Colorati Gli atleti tedeschi con la divisa arcobaleno «Un omaggio alle diversità di Sochi» CONTRO LE DISCRIMINAZIONI Sono qui anche in difesa dei diritti: le parole di Bach e Ban Ki-moon lasceranno il segno IN TRIBUNA Grande emozione vedere l’Italia sfilare applaudita da tutto il mondo Enrico Letta, presidente del Consiglio LA MISSIONE DEL PREMIER LETTA “Dopo questa cerimonia Mosca cambierà sui diritti” “Olimpiadi 2024 in Italia? Possibili se il Paese è unito” LA SFILATA è fuori dai Giochi “Un omaggio alle tante diversità di Sochi” dischi (che più propaganda è difficile) si pattinatore Brian Boitano. Ma hanno sono pure esibite live. mancato il primo piano. C’è di più, Putin prima dell’inizio ha Pazienza, ci sono state prese di posistretto la mano a molti atleti, tra loro an- zione più aggressive come quella di diseche Sanne van Kerkhof, ragazza olande- gnare la cartina della Georgia senza se dello short track che è fidanzata con Abkhazia, una rivisitazione geografica la compagna di squadra Ireen Wüst, oro filorussa e tanti saluti ai reali confini rinel pattinaggio di pista lunga a Torino e conosciuti dal resto della comunità inVancouver. In squadra con loro, senza ternazionale. Ma abbiamo ascoltato ansaluto presidenziale, Cheryl Maas, la che discorsi ufficiali decisamente unifisnowboarder che due giorni fa ha alzato canti. Il presidente Thomas Bach non il pugno arcobaleno. Non c’è protesta, ha scelto a caso le parole: «Le Olimpiadi non c’è definizione, c’è miscuglio come sono un festival che unisce tutte le diversempre succede quotidianamente. La sità in una meravigliosa unità». E stiamo prova migliore contro il razzismo ses- parlando del capo di un’organizzazione suale sta proprio in molto rigida che di questa ovvietà. BACH, PRESIDENTE DEL CIO solito si sposta ben Non serve a mol- «Le Olimpiadi sono un festival poco dal protocollo to oscurare il primo ed evita attentache abbraccia tutti mente qualsiasi ministro olandese, in una meravigliosa unità» possibile ambiguicapo spedizione della squadra più tà. Era attesa una lesbo dei Giochi e molto critico contro posizione da chi governa la comunità la legge fortemente voluta da Putin, ed sportiva ed è arrivata. Quello che magaè abbastanza inutile anche sbagliare ri destabilizza di più è il discorso del coinquadratura sul passaggio america- mitato organizzatore, Dmitry Cherno. La mossa Obama è stata neutraliz- nyshenko, uomo forte di Sochi 2014, si è zata così: il presidente degli Usa man- sbilanciato così: «I nostri Giochi saranda una delegazione dichiaratamente no i vostri, di tutti voi». E siamo là, oltre omosessuale a Sochi ma la telecamera l’arcobaleno, «over the Rainbow» e denufficiale riprende Anna de Frantz, tro le Olimpiadi più schierate di sempre. membro storico del Cio. La più famosa Dove anche i rigidi padroni di casa a un dei tre capi spedizione, Billy Jean certo punto sentono il bisogno di dire King, è rimasta a casa per un proble- «Tutti». E dentro il Fisht Stadium c’era ma familiare. C’erano la campionessa ogni mondo, da quello di Freddy Mercudi hockey Caitlin Cahow, una delle più ry a quello del presidente Putin. Inconaggressive contro la linea Putin, e l’ex sapevolmente mescolati. PAOLO BRUSORIO INVIATO A SOCHI Q uando la squadra azzurra sbuca nell’anello del Fisht Olympic Stadium Enrico Letta lascia il proprio posto vicino al premier austriaco, si alza in piedi e, sbracciandosi nella giacca a vento della divisa olimpica italiana, saluta la Nazionale. Un gesto tanto liberatorio quanto orgoglioso quello del Presidente del Consiglio, come a dare un senso compiuto alla sua presenza qui a Sochi. Sarebbe stato più semplice stare a casa, come ha fatto la maggior parte dei leader europei, ma esserci significava non tirarsi indietro (anche nei fatti) e sostenere sul campo, cioè in Russia, la sacrosanta battaglia per la parità di diritti. Il messaggio era stato chiaro fin dall’inizio del tiramolla («Ma Letta va o non va a Sochi?»), così il blitz sul Mar Nero ha solo confermato le aspettative. Arrivato a metà pomeriggio il premier è stato subito inghiottito dal cerimoniale olimpico che ha coinvolto tutti i capi di Stato e i rappresentanti di governo fino all’ingresso allo stadio. Nessun incontro bilaterale con il presidente russo Putin, un vis a vis con il segretario delle Nazioni Unite Ban Ki-Moon che due giorni fa aveva apertamente criticato il governo russo in materia di diritti civili, e poi in tribuna a godersi lo spettacolo della storia russa srotolato in mondovisione fino all’accensione della fiaccola. «Per me è stata una grande emozione vedere la nostra squadra sfilare ed essere applaudita da tutto il mon- IN PIEDI PER GLI AZZURRI In divisa «olimpica» si sbraccia per salutare la Nazionale che sfila SPAGHETTI E SUBBUTEO Dopo la cerimonia, la visita nel «buen ritiro» del Coni «Sosteniamo i nostri atleti» Gli azzurri La sfilata dell’Italia dietro al portabandiera Zoeggeler do. Giusto che gli atleti sentano che intorno a loro c’è la partecipazione di un Paese intero che io sono qui a rappresentare»: quando dice queste parole Letta è nel salotto di Casa Italia, buen retiro del Coni all’interno del Parco Olimpico, al confine con lo stadio e subito dopo la palazzina che ospita la delegazione giapponese. Il premier aveva promesso una visita post cerimonia, lo aspettavano una sana spaghettata (e questo poteva immaginarlo) ma anche il tavolo con il subbuteo, una delle sue passioni giovanili, e questo invece l’ha sorpreso e divertito. Serviva una pun- tualizzazione, però. Ribadire il senso della sua presenza: «Sono qui anche per la difesa dei diritti e per la lotta alle discriminazioni, sposo in pieno le parole di Ban Ki-Moon e del presidente del Cio Bach e sono convinto che lasceranno il segno in Russia. Dopo questa cerimonia cambierà la considerazione per i diritti civili». E questo, dice il presidente del Consiglio, lo capirà anche Putin «perché è un leader intelligente». Un tiramisù per dolce, ed è qui che Letta viene a sapere che Cantù, la squadra di basket per cui fa il tifo, è stata eliminata dalla Coppa Italia e proprio non gli va giù. Resta sospeso ancora un discorso. In fondo, il secondo motivo della sua visita in terra russa: il sostegno all’eventuale candidatura alle Olimpiadi 2024 dell’Italia. Lui chissà dove sarà allora, certo non si tira indietro quando si tratta di aprire la strada. Poi, chissà a chi toccherà chiuderla ma qui c’è in ballo il sistema Paese e ora è lui a rappresentarlo. Non a caso ne ha parlato anche con Bach ricevendo dal presidente del Cio buone sensazioni. Per questo si sente di sbilanciarsi: «Credo fortemente che l’Italia possa giocarsi la carta olimpica, non è affatto una chimera. Ma per farlo serve un Paese che sostenga questo progetto». Dice che l’esempio in questo senso può venire anche da quello che ha visto a Sochi: una nazione sterminata, la Russia, finita dentro uno stadio per una notte che non si scorderà facilmente. Il 2024 non è esattamente dietro l’angolo, ma, come ha fatto capire anche il premier, oltre al progetto serve che tutti si muovano in questa direzione. I conti, in tutti i sensi, è meglio farli prima. Dopo, è sempre troppo tardi. 6 .Primo Piano .SABATO 8 FEBBRAIO 2014 U GOVERNO GLI SCENARI “Voto, danno per l’Italia” Il tweet di Renzi rilancia l’ipotesi della staffetta Poi precisa: “Mai con Berlusconi”. Ma Letta resiste CARLO BERTINI ROMA L’incidente è dietro l’angolo, può capitare da martedì sulla legge elettorale, ma non solo su quella. Questo, comunque, sarà il banco di prova per la tenuta di questa strana maggioranza allargata che serve per le riforme. Da questa primo giro di boa dipenderà l’esito dello showdown tra premier e segretario rinviato apposta al 20 febbraio. È dunque comprensibile la spasmodica suspense che si respira alla Ca- Più fragile il percorso della legge elettorale «Bastano 50 franchi tiratori per affondarla» mera per ciò che succederà nei prossimi giorni. Salgono e scendono le quotazioni di questo o quello scenario, ma quasi tutti scommettono su un prossimo governo Renzi più che sul voto anticipato. Tutti si chiedono se Letta tenterà il colpo d’ala: cioè un rimpasto più o meno robusto con nuovo programma e richiesta di fiducia alle Camere per andare avanti. Di sicuro c’è la volontà di non mollare del premier. Che contando su un asse ancora solido con Alfano, per ora non mette in conto sue dimissioni spontanee per far posto a Renzi. «Noi siamo pronti a sostenere ancora Letta ma è indispensabile che ci creda il Pd», dice appunto Alfano. Ma questa mossa del cavallo per uscire dall’angolo viene caldeggiata nel Pd solo dai lettiani - «se vogliono farlo uscire devono sfiduciarlo» - peraltro divisi tra chi è sicuro che sarà imbastita a breve e chi ritiene che dipenderà dalle condizioni politiche dei prossimi giorni. Ma un Letta bis o un rimpasto minimale sembrano poco gettonati tra i ranghi del Pd, specie nella minoranza, convinta che Letta dovrà accettare la staffetta e che bisognerà trovare il modo più indolore per una sua uscita a testa alta: e quindi fin dalla mattina in tutta la Camera le quotazioni più alte vanno al «Renzi Uno», che potrebbe contare magari sulla non ostilità di Sel e di una manciata di grillini al Senato. Ma nel totalizzatore restano le pur temutissime elezioni. Che nessuno dei partiti della maggioranza vuole, ma che potrebbero sortire dall’ef- Retroscena UGO MAGRI ROMA he a Renzi non passi per l’anticamera del cervello di fare un governo con Berlusconi, ad Arcore lo sapevano già. Per cui il «tweet» del segretario-sindaco («nessun rischio») è stato accolto senza turbamenti. Anzi, se si crede ai meglio informati, il «no» di Renzi ha recato addirittura sollievo al Cavaliere, perché figurarsi che corsa selvaggia si sarebbe scatenata dentro Forza Italia, e quanti strepiti, e quante lacrime avrebbero versato i pretendenti a una poltrona, nel caso in cui si fosse socchiusa la porta C Il tweet del segretario Siamo a un passo da una riforma storica: a me conviene votare, all’Italia no Matteo Renzi Matteo Renzi durante l’inaugurazione di un giardino pubblico a Firenze fetto implosione che travolgerebbe questo Parlamento se fosse impallinata la legge elettorale da franchi tiratori di varia estrazione. Di buon mattino il leader del Pd scolpisce su twitter due concetti che si prestano a seconde letture, di cui va citata quella più accreditata. Primo, «non c’è pericolo di un governo con Berlusconi»; secondo, «a me conviene il voto e all’Italia no, siamo ad un passo da riforme storiche». Tradotto da chi propende per un arrivo del suo leader a palazzo Chigi: la pri- ma significa che se darà vita a un suo governo non chiederà i voti di Berlusconi. La seconda che tra andare alle urne o andare subito a Palazzo Chigi, Renzi sarebbe quasi costretto a optare per la via breve: difficile resistere al pressing di tutti quelli che lo vogliono portare subito al governo, chi per un motivo, chi per l’altro, pur con le ben note controindicazioni. E qui le opinioni divergono, anche tra i renziani del cerchio stretto, divisi tra chi tifa e chi frena invece. Sperando in un percorso che porti alle urne al mento, saranno votate già alla Camera. Ma i renziani temono i franchi tiratori, «bastano una cinquantina per far saltare tutto», dice Nardella. E comunque sia non si fidano. «Perché dobbiamo dare sangue ad un governo che non garantisce i numeri in Parlamento sulle riforme?». Un modo come un altro per giustificare un arrivo a palazzo Chigi che tra l’altro eviterebbe di votare con un sistema, il Consultellum, che obbligherebbe Renzi alle larghe intese senza neanche la certezza di una vittoria. Il Cavaliere e la tela di Verdini “In ogni caso sostegno alle riforme” Nessuna intenzione di tornare nella maggioranza, ma canale aperto con i democratici Sitcom su Mediaset VialabattutasuSilvio Consigli Silvio Berlusconi con Denis Verdini in Parlamento 1 Nella puntata della sitcom «How I Met Your Mother», giovedì su Italia 1, è scomparsa la battuta «Ted, l’Italia non ha bisogno di qualcosa di grinzoso, rosso e che non si contiene, che puzza di alcol e droghe varie. Hanno già l’ex Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi». Mediaset sostiene che si è trattato di autocensura della società di doppiaggio. LO STAFF In vista delle Europee, è al lavoro con Toti e Tajani La Rossi dirige la campagna del governo... Così invece, perfino nel caso in cui Renzi decidesse di scalzare Letta, dei berlusconiani non entrerà nessuno. E a Silvio, si sussurra, «va benone». La vicenda governo, nell’ottica del centrodestra, potrebbe dunque esaurirsi qui. Invece no, perché mai come in questi giorni i contatti sono stati intensi e fattivi. Risulta che Renzi e Verdini si siano sentiti di continuo e abbiano in programma di fare un punto tra oggi e domani; addirit- più presto. Magari in autunno, magari con un pezzo di riforme fatte e magari dopo aver vinto le europee. Ma se dovesse naufragare la legge elettorale il leader si troverà di fronte al bivio: Cuperlo, che non esclude nessuno dei tre scenari, l’altro giorno ha parlato con Renzi e si dice convinto che le correzioni, quelle condivise e con una maggioranza trasversale, per attutire il vulnus delle liste bloccate (magari con le primarie) per garantire la parità di genere e per limare le soglie di sbarra- tura già si parla di ulteriori vis-à-vis del segretario Pd con Berlusconi in persona. Non adesso ma tra qualche giorno, se e quando la situazione si sarà decantata. Per cui viene da chiedersi a che cosa servano i conciliaboli, se le rispettive strade sono destinate a divaricarsi... La risposta che si ottiene è, appunto: le strade non si separeranno. O meglio, si divideranno rispetto al nuovo governo, che Forza Italia non potrebbe sostenere nemmeno sotto forma di appoggio esterno. Ma conti- nueranno a convergere sulle riforme della Costituzione. Nel giro stretto berlusconiano si sostiene che Renzi avrebbe chiesto e ottenuto precise garanzie in proposito. È vero che Berlusconi tradì prima D’Alema, poi Veltroni. Ma non era ancora stato condannato per frode fiscale. Adesso invece l’idea di riscattarsi dalla «damnatio memoriae» e magari addirittura di guadagnarsi un busto al Pincio quale co-fondatore della Terza Repubblica, chiaramente, lo solletica. Dunque è pronto a far parte di una «maggioranza per le riforme», pur continuando a vestire i panni di oppositore al governo. Il futuro eventuale colloquio con Renzi servirebbe proprio a marcare questo rinnovato impegno. Ecco perché Brunetta, altro protagonista dei contatti in corso, con aria sorniona consiglia: «Wait and see», aspettate e ne vedrete delle belle. Tutto può ancora accadere, compresa l’eventualità che il braccio di ferro con Letta si incarognisca e si avveri la pre- monizione di Michaela Biancofiore, frequentatrice assidua del Cav: «Vedo il voto di qui a breve...». Berlusconi si sta preparando. Se torneremo o meno alle urne, non dipende da lui. Però S.B. si comporta «come se». Ha già pronto un volumetto auto-celebrativo sui «vent’anni di cose fatte» che dovrebbe costituire il piatto forte della propaganda. E comunque ci sono le Europee in arrivo, il 25 maggio. Attivissimo il Cavaliere, con il sussidio del neo-consigliere internazionale Valentini e l’ispirazione dell’euro-commissario Tajani. Ha sponsorizzato tra i primi la candidatura del lussemburghese Juncker a presidente della Commissione, che sarà sancita a metà del mese prossimo nel congresso Ppe di Dublino: avesse il passaporto, Berlusconi ci andrebbe di persona. Il primo marzo, comunque, si rivolgerà ai giovani popolari europei adunati a Roma. Ieri ha nominato un comitato elettorale con dentro Toti, i capigruppo e Verdini. Il giorno prima aveva lanciato in campo la Rossi, quale capo del suo staff: «Solo uniti si vince» è il motto della battagliera Mariarosaria. Cosicché ad Alfano, preso nella morsa tra Berlusconi e Renzi, saranno fischiate le orecchie... LA STAMPA SABATO 8 FEBBRAIO 2014 E con il Pd impantanato il Jobs Act rischia il rinvio Il piano per l’occupazione annunciato il 9 gennaio era previsto il 20 febbraio È destinato a scomparire di fronte alle tensioni sul futuro del governo? ALESSANDRO BARBERA ROMA Contratti Sussidi n principio fu il Jobs Act. «Ne parleremo alla direzione del 16». E’ il 9 gennaio, ormai quasi un mese fa. Matteo Renzi annuncia a grandi linee la proposta del Pd che promette di cambiare il paradigma del lavoro. Poi si impone la trattativa sulla legge elettorale, la mediazione con Berlusconi, la fretta di portare in Parlamento un testo, lo stallo del governo. Quello che nelle intenzioni - almeno quelle pubbliche doveva essere il primo atto di plastica concretezza del nuovo corso renziano potrebbe trasformarsi nel piatto forte dell’imminente campagna elettorale. Poco importa se delle europee o, come ormai molti credono, di elezioni politiche anticipate alle quali Renzi guarderebbe con favore. I fatti parlano da soli: a forza di spostare più in là il grande giorno, siamo a tre mesi dalla data fissata per scegliere il nuovo europarlamento. L’ultimo rinvio risale a giovedì sera. «Propongo di spostare la riunione del 20 febbraio sul Jobs Act per chiarire le nostre intenzioni sul governo». Non c’è nulla di deciso: chi ha parlato con Renzi non esclude un cambio di programma dell’ultim’ora. «Non sarebbe la prima volta», alza le spalle uno dei suoi, sfiancato dagli stop and go di un uomo votato all’istinto prima che alla pianificazione meticolosa. Ok alle tutele progressive Un assegno universale Riduzione delle varie forme contrattuali, oltre 40. Processo verso un contratto di inserimento a tempo indeterminato a tutele crescenti. Eliminazione della figura del dirigente a tempo indeterminato nel settore pubblico. Un dipendente pubblico è a tempo indeterminato se vince concorso. Un dirigente no. Stop allo strapotere delle burocrazie ministeriali. Assegno universale per chi perde il posto di lavoro, anche per chi oggi non ne avrebbe diritto, con l’obbligo di seguire un corso di formazione professionale e di non rifiutare più di una nuova proposta di lavoro. Piani specifici su cultura, turismo, agricoltura e cibo: Made in Italy; ICT; Green Economy; nuovo welfare; edilizia; manifattura. Imprese Rappresentanza Meno tasse su chi produce I lavoratori nei Cda Eliminazione dell’obbligo di iscrizione alle Camere di Commercio. Piccolo risparmio per le aziende, ma segnale contro ogni corporazioni. Funzioni delle Camere assegnate a Enti territoriali pubblici. Chi produce lavoro paga di meno, chi si muove in ambito finanziario paga di più, consentendo una riduzione del 10% dell’IRAP per le aziende. Agenzia unica federale che coordini e indirizzi i centri per l’impiego, la formazione e l’erogazione degli ammortizzatori sociali. Legge sulla rappresentatività sindacale e presenza dei rappresentanti eletti dai lavoratori nei Cda delle grandi aziende. Obbligo di rendicontazione online ex post per la formazione professionale finanziata da denaro pubblico. I Intervista MARCO BARDAZZI i sono incontrati per la prima volta giovedì a Firenze, a un convegno di Confindustria, ma sono anni che parlano la stessa lingua. Se a Matteo Renzi serve un teorico che dia spessore accademico alle idee del «sindaco d’Italia» e del Senato composto da sindaci, Benjamin Barber è la persona giusta. Prepariamoci a vedere spesso in Italia questo professore della City University di New York, capace di sfoderare dialettica ed entusiasmo che ricordano uno dei suoi sindaci preferiti, il londinese Boris Johnson. Il libro che lo ha reso celebre, If Mayors Ruled the World (Se i sindaci governassero il mondo), è in via di traduzione in italiano. E Barber non nasconde l’interesse per il sindaco di Firenze e il nostro Paese: «L’Italia è un ottimo esperimento per le mie teorie, un laboratorio perfetto». S Per quale motivo, professore? «Perché ha la peggiore situa- In ogni caso basta scorrere i titoli del progetto per cogliere la volontà di un programma ben più vasto di una revisione delle norme che regolano il mercato del lavoro. Assegno universale per i disoccupati, contratto unico con tutele progressive dal licenziamento, legge sulla rappresentanza sindacale. Ma anche un piano per la riduzione dei costi dell’energia, la riforma della tassazione delle rendite finanziarie, un progetto di tagli dei costi della politica che punta a trovare le (molte) risorse necessarie a rendere possibile quella che (fino a prova contraria) resta una lunga lista di buoni propositi. Renzi ha voluto che la discus- Il professore americano che ha stregato Matteo “Sì al Senato di sindaci” “L’Italia ha il record mondiale negativo sugli enti locali” 108 21 sindaci governatori Renzi li vorrebbe nel Senato Dovrebbero entrare nel nuovo Senato Benjamin Barber PROFESSORE ALLA CITY UNIVERSITY DI NEW YORK, HA SCRITTO IL LIBRO «SE I SINDACI GOVERNASSERO IL MONDO» zione al mondo quando si parla di autonomie locali». Non sembra un’analisi lusinghiera per gli italiani. «Lo dico per evidenziare il potenziale che c’è da sfruttare. I sindaci hanno potere diverso nei vari Paesi. In Francia e Gran Bretagna ne hanno poco, negli Usa c’è maggior peso a livello locale. L’Italia è nella condizione peggiore perché ci sono troppe autorità e ciascuna senza potere e autonomia sufficienti. Comuni, province, regioni: dovete ridefinire tutto. Soprattutto i confini». Cosa intende per confini? «Serve una nuova definizione delle metropoli. Prendete Detroit, come città ha perso due terzi della popolazione ed è finita in bancarotta. Ma se la uniamo alle 10 contee che la circondano, abbiamo la quarta area tecnologica negli Usa. Le città vanno ridefinite». Ma perché dovremmo dare maggior potere ai sindaci? sione si allargasse a parlamentari, circoli territoriali, addetti ai lavori. «Un documento aperto al lavoro di chiunque». Per l'appunto: la traccia di un programma elettorale condiviso. «Stiamo lavorando, siamo a buon punto ed ogni momento è buono per presentare il progetto nel dettaglio», si schermisce Filippo Taddei, incaricato di coordinare un testo al quale lavorano da settimane lui, Marianna Madia, economisti ed esperti voluti dal responsabile economia del partito. Il compito più difficile quello dei tagli - è affidato a Roberto Perotti. Ieri mattina, con un articolo apparso su lavoce.info, il professore della Bocconi ha scatenato il panico nei palazzi del potere. «Manager di società pubbliche, quattro criteri per capire». Perotti mette a confronto le retribuzioni di alcuni grand commis: da Poste (Massimo Sarmi) alla Consap (l’ex direttore generale della Rai Mauro Masi) passando per l’amministratore delegato del Poligrafico e GLI APPROFONDIMENTI Oltre a Madia e Taddei, impegnato l’economista bocconiano Perotti della Zecca Maurizio Prato. L’economista giunge alla conclusione che lo stipendio di Sarmi è tutto sommato in linea con il numero uno delle Poste britanniche, Masi non ha le competenze che altrove pretenderebbero, Prato uno stipendio pari al triplo del collega inglese. Lo dicono anche i grandi numeri: la voce «servizi generali dello Stato», in una parola i costi delle strutture di governo del Paese - dalla presidenza della Repubblica giù giù fino ai consigli comunali vale 2,5 punti di prodotto interno lordo. Al cambio una quarantina di miliardi di euro l’anno, il doppio di quanto non si spenda in Gran Bretagna. Pane per i denti del mondo grillino, argomenti forti per l’imminente campagna elettorale, quale che essa sia. Twitter @alexbarbera derale, nessuno se ne è accorto. Provate a chiudere Firenze, Milano o Torino, e vedrete subito gli effetti». Giovedì Renzi, nel corso di una direzione del Pd in cui ha citato anche lei, ha proposto un Senato di 150 membri di cui 108 sindaci dei capoluoghi. Cosa ne pensa? «Non sono un costituzionalista. Fatta questa premessa, lo spirito è quello giusto: un Senato che rappresenti le città e la società civile. È un’ottima ricetta per l’Italia e per la democrazia, in un momento in cui in tutto il mondo c’è grande scetticismo e cinismo sulle democrazie. La gente diffida dei governi centrali, ma ha un rapporto diverso con i sindaci, anche quando sono di un altro partito». Quali altri sindaci italiani conosce, oltre a Renzi? «Ho incontrato Fassino, cono«Lo Stato-Nazione è sco Ignazio Marino, Leoluca un’entità inefficace, superata Orlando. Nel 2003 ero venuto a dalla Storia. Non è solo un pro- Roma a incontrare Veltroni, blema dell’Italia di Berlusconi, che è stato molto più efficace è lo stesso a come sindaco Washington. Lo LA RICETTA che a livello naStato a livello «La gente si riconosce zionale». centrale è paraChi è il suo sindaco lizzato da ideolo- nei primi cittadini, non ideale? nei governi centrali» «Non ce n’è uno, gia e scontro pone conosco tanlitico. I sindaci invece fanno i conti ogni gior- tissimi. Ho lavorato con no con i problemi reali della Bloomberg e Bill De Blasio a gente, non possono permet- New York, con Boris Johnson, tersi il lusso di essere ideologi- con Park Won-soon, l’ottimo ci. E sono davvero in prima li- sindaco di Seul. Il mio sogno è nea. Quando Washington ha un parlamento mondiale dei chiuso gli uffici del governo fe- sindaci». Primo Piano .7 . Taccuino MARCELLO SORGI Quattro opzioni per la crisi con l’incognita Quirinale n governo Renzi, ma non è il solo sbocco possibile della crisi virtualmente apertasi giovedì, dopo la direzione del Pd che ha rinviato al 20 una decisione. Le soluzioni possibili sono quattro. Due le precisa il leader del Pd: elezioni anticipate o un esecutivo da lui guidato, nel quale però, mette le mani avanti, Berlusconi non potrebbe entrare. Le altre due riguardano Letta: rimpasto o bis, anche se, s’intuisce ogni giorno di più, Renzi preferirebbe cambiare. Andreotti, ai suoi tempi, diceva: «Meglio tirare a campare che tirare le cuoia»: ma per il premier in carica questa massima non vale. O riesce a rilanciare, come lo sollecitano i suoi alleati, o sarà costretto a passare la mano. In mezzo ai due contendenti, ora che il conflitto è emerso, c’è il Capo dello Stato. Napolitano s’è espresso fino a pochi giorni fa a favore della stabilità e in difesa di Letta. Ma in caso di apertura formale di una crisi le sue valutazioni, come vuole la liturgia istituzionale, sarebbero legate alle consultazioni che sarebbero subito messe in calendario al Quirinale. Prima d’allora ci sono i giorni fatali che vanno dalla ripresa in aula alla Camera dell’esame della nuova legge elettorale alla riunione della direzione Pd che dovrebbe esprimersi sulle sorti del governo. È evidente che se il cammino della riforma dovesse incontrare difficoltà, e se i franchi tiratori, arginati nella prima votazione sulle pregiudiziali di costituzionalità, dovessero ripresentarsi, puntando al sabotaggio dell’accordo sull’Italicum, la legislatura difficilmente potrebbe proseguire. Renzi potrebbe cogliere l’occasione per dire che lui la strada per fare la riforma l’aveva trovata, anche a costo del contestato (all’interno del Pd) accordo con Berlusconi, e i parlamentari che avrebbero dovuto trasformarlo in legge, l’hanno sabotato. Di qui la necessità di andare alle elezioni, anche con il sistema lasciato in piedi dalla sentenza della Corte costituzionale, per riaprire poi il discorso sulle riforme nella nuova legislatura. Toccherebbe proprio a Napolitano, a quel punto, convincere il leader Pd a non arrendersi e valutare la possibilità di guidare il processo riformatore da Palazzo Chigi. Un’eventualità che, s’è letto ieri in un suo tweet, adesso Renzi non esclude. Quanto a Berlusconi, in attesa di vedere cosa deciderà il Pd, non si sbilancia. Accarezza l’idea che Renzi andando a Palazzo Chigi possa logorarsi, com’è inevitabile, e per questo, almeno per ora, gli spiana la strada, non avanzando richieste di tornare al governo. U 8 .Primo Piano STAMPA .LA SABATO 8 FEBBRAIO 2014 U L’OPPOSIZIONE PARTITI E MOVIMENTI Tsipras rianima la sinistra “Renzi e i 5 stelle? Sbagliano” “Uno ha il modello della Merkel, Grillo tende a dire solo dei no” RICCARDO BARENGHI ROMA I pezzi sparsi della sinistra, quella sinistra che non si riconosce nel Pd, hanno trovato un nuovo leader. La sinistra è italiana ma il leader è un greco, si chiama Alexis Tsipras ed è l’uomo che ha quasi vinto le elezioni in Grecia con il suo partito, che non è nemmeno un partito ma un alleanza di forze politiche e civili, che si chiama Syriza. Non sta al governo, Syriza, nonostante abbia ottenuto il 27 per cento dei voti, solo perchè i socialisti del Pasok e i conservatori di Nuova Democrazia, hanno scelto (anche lì) le larghe intese. Ora però Tsipras ci prova in Europa e si candida a presidente della Commissione europea. Un obiettivo difficile, praticamente impossibile, ma che potrebbe dare un certo fastidio al candidato dei socialisti europei Martin Schultz, costringendolo magari a trattare con il leader greco a urne chiuse e ovviamente se Schulz avrà vinto e se Tsipras avrà ottenuto un buon risultato. Ed è proprio per cercare di prendere più voti possibili che in tutta Europa stanno nascendo liste elettorali per Tsi- dai promotori dell’appello. E lo sa anche Tsipras che, non a caso, insiste molto sull’unità tra diversi. Parafrasa pure Lenin per dire che «dobbiamo fare ognuno un passo indietro per farne molti in avanti tutti insieme». Il suo discorso, più di un’ora in greco con traduttore umano accanto, a noi italiani può apparire un po’ semplicistico, concetti elementari tipo «l’Europa dei popoli contro l’Europa dei banchieri»; o ancora: «Lottiamo per uscire dalla lunga notte del neoliberismo». Ma alla fine se uno deve dire che il bianco non è rosso, tanto vale non usare perifrasi. Tsipras infatti non le usa e spiega molto chiaramente che il I sostenitori suo obiettivo è una «conferenza europea per la rinegoziazione del debito, non solo della Grecia ma tutti i paesi europei che soffrono a causa di questa austerità micidiale. Perché quando si rompe il dogma del neoliberismo, si rompe per tutti». Neoliberismo che, secondo lui, sarebbe anche la culla nella quale sono nati i vari movimenti neonazisti e nazionalisti e populisti di destra che si moltiplicano nel continente: «Noi siamo la risposta a queste forze che attirano il malcontento della gente». In ogni caso il leader greco esclude un’uscita dall’euro: «Sarebbe come abbandonare un edificio in fiamme senza spegnere l’incendio. L’Europa è il nostro campo di battaglia, qui si gioca la partita». E infine non si dimentica né di Renzi né di Grillo. Al primo dice che «non basta essere giovani per fare qualcosa di positivo. Lui, che è un mio coetaneo, sostiene la stessa Europa di Angela Merkel che ci ha fatto impazzire in questi anni». Al secondo fa i complimenti per il risultato elettorale ma poi lo avverte: «Per cambiare la vita quotidiana non basta solo dire di no, devi avere una proposta alternativa». Lui ce l’ha, il 25 maggio sapremo quanti europei lo avranno seguito. E, visto che siamo in Italia, sapremo anche se la nostra sinistra radicale sarà resuscitata grazie a un greco. Candidato alle Europee Alexis Tsipras, leader di Syriza, è il candidato della Sinistra europea, il partito europeo che raccoglie le formazioni progressiste radicali Mentre i partiti post comunisti sono marginali, in Grecia Syriza si profila come la prima forza Stefano Rodotà 1 È stato il candidato scel- Al Valle incontro con il simbolo di Syriza Un leader greco che attrae un pezzo d’Italia pras presidente. Anche in Italia, grazie a un appello di poche settimane fa firmato da intellettuali come Barbara Spinelli, Andrea Camilleri, Guido Viale, Paolo Flores d’Arcais, Marco Revelli. Lì per lì poteva sembrare un’iniziativa destinata a morire, invece in pochi giorni ha raccolto non solo 19mila firme ma anche il sostegno di tutti i partiti della sinistra radicale, da Sel a Rifondazione fino ai Verdi, per non parlare di associazioni e comitati vari che da tutta Italia si stanno già mobilitando. E ieri sera, questa sinistra che ancora sopravvive nonostante le micidiali sconfitte che ha subito negli ultimi anni, si è ritrovata al teatro Valle («occupato») di Roma proprio per ascoltare. Pochi i dirigenti politici in sala, tra loro Paolo Ferrero del Prc e Nicola Fratoianni di Sel (Vendola incontrerà Tsipras domani), moltissimi invece militanti ed elettori, qualche personaggio noto come Luciana Castellina o Stefano Rodotà. Che tiene a precisare di essere lì «solo per ascoltare, io non ho firmato l’appello. Voglio prima capire, non tanto quello che dice Tsipras perché già lo so, ma soprattutto il senso politico della lista in formazione: ancora brucia il flop della sinistra arcobaleno...». Per non parlare di quello della lista Ingroia (anche lui presente in sala). E che il rischio sia questo lo sanno tutti, a cominciare to dal M5S per il Quirinale, tra i primi firmatari dell’appello per Syriza Barbara Spinelli 1 Tra i promotori del lista italiana per Tsipras, alla Stampa ha sottolineato le affinità Syriza-M5S TORINO Carlo Freccero 1 Ha promosso anche lui (assieme anche a Paolo Flores e Guido Viale) la lista italiana per sostenere Tsipras VIA LAGRANGE 19/B 20 FEBBRAIO 2014 ORE 18.30 NEW OPENING SPECIAL EVENT Paolo Ferrero 1 Al Valle in platea per Tsi- pras c’era anche l’ex segretario di Rifondazione comunista Paolo Ferrero VIENI A SCOPRIRE LE NUOVE COLLEZIONI PE’14. LA STAMPA SABATO 8 FEBBRAIO 2014 Tav, chiesti 9 mesi per Grillo Il leader nel mirino dei magistrati anche per l’invito agli agenti a unirsi ai forconi P. ITALIANO M. PEGGIO TORINO «Salendo, il capitano dei carabinieri mi ha detto “se oltrepassa una roba è fuorilegge”...È stato gentile». Sono le parole di Beppe Grillo al suo arrivo a Chiomonte, in Val di Susa, il 5 dicembre 2010. Sorridente, improvvisa tra gli amici No Tav una lezione «sui debiti» dell’Alta Velocità. Il suo show viene filmato dagli attivisti e pubblicato su You Tube, dove è tuttora visibile. Per quella protesta la procura di Tori- Era entrato nella baita abusiva di Chiomonte, simbolo della lotta all’Alta Velocità no ha chiesto ieri una condanna a nove mesi di reclusione, più 200 euro di multa, per aver violato la baita abusiva, simbolo del movimento, posta sotto sequestro dall’autorità giudiziaria. È il giorno dei guai giudiziari per il leader dei Movimento 5 Stelle. Ieri il procuratore capo di Genova Michele Di Lecce ha dato conferma dell’esistenza di un’inchiesta scaturita da vari «fascicoli arrivati da più procure» per il reato di istigazione ai militari a disobbedire alle leggi, ipotizzato in seguito alla sua «lettera aperta» ai capi delle L’ex tesoriere Lusi,ipmchiedono setteanniemezzo Grillo È il 5 dicembre 2010 quando Beppe Grillo, insieme ad Alberto Perino e a molti manifestanti, entra in una baita costruita per protesta nel cantiere di Chiomonte, e poi sigillata 1 Una vicenda che, a detta della procura di Roma, «ha segnato la crisi profonda della seconda Repubblica». Parole gravi, dette pochi minuti prima di chiedere una condanna a 7 anni e mezzo di reclusione per l’ex tesoriere della Margherita, Luigi Lusi. Il pm Stefano Pesci ha ricostruito il caso degli oltre 25 milioni, tutti fondi del partito, drenati, secondo l’accusa, dall’ex tesoriere e utilizzati per acquistare un appartamento in via di Monserrato, nel cuore di Roma, o acquistare e ristrutturare una villa da favola a Genzano, nella zona dei Castelli romani. Associazione a delinquere finalizzata all’appropriazione indebita: questa l’accusa per Lusi e altre tre persone. forze di polizia. «Stiamo valutando - ha aggiunto il procuratore - tutti i singoli fascicoli arrivati da più procure che possono riguardare anche i blog e le mail, non solo la lettera aperta». I fascicoli sono stati dirottati dalle procure di Roma, Bergamo e Teramo sono stati inviati a Genova per competenza territoriale. «Fuorilegge» per scelta ide- Primo Piano .9 . Per cinque i pm hanno chiesto l’assoluzione, negli altri casi sono state chieste condanne tra i 6 mesi e un anno e mezzo e multe tra i 150 e i 900 euro. I magistrati, nelle loro discussioni, hanno affermato che «il presidio era un simbolo della contrapposizione all’avvio dei lavori propedeutici alla costruzione del cunicolo esplorativo della Maddalena», sottolineando il valore simbolico del sigillo per lo Stato, come modo per rimarcare un vincolo su un bene. Per i No Tav, si tratta invece di «un processo senza senso per un reato di poco conto». I nove mesi di condanna chiesti per Grillo non sono il minimo della pena. Nel calcolo giuridico i pm hanno valutato attenuanti e la recidiva, dovuta ad una precedente condanna in via definitiva per diffamazione, commessa in uno spettacolo nel cuneese nel 2003, nei confronti di Rita Levi Durante la protesta di dicembre Beppe scrisse alle forze dell’ordine di non proteggere i politici ologica. Il video di You Tube è una prova d’accusa. Grillo ha superato l’area off limits consapevolmente, nonostante gli avvisi dei carabinieri. Anche per Alberto Perino, uno dei leader storici del movimento No Tav, i pm torinesi Andrea Padalino e Antonio Rinaudo hanno chiesto 9 mesi di reclusione. I due dialogano di fronte alle telecamere. Alle loro spal- le spunta la baita della Clarea, ultimo baluardo No Tav contro le ruspe. «Abbiamo costruito un presidio - dice Perino - e ce l’hanno sequestrato e hanno denunciato tutti per costruzione abusiva. Rischiamo la galera, ma non ce ne frega niente». Grillo fa battute, strappa risate, racconta la storia di un contribuente che è finito in galera a Trento per non aver «pagato 134 euro all’Inps». Fa il mattatore anche con i giornalisti accorsi a immortalare l’intrusione. «Siete degli eroi» dice il comico genovese agli attivisti No Tav. Al termine dell’intrusione nella baita, si fa fotografare con le braccia alzate, incrociando i polsi, come se fosse ammanettato. Una provocazione. Nel processo sono imputati anche altri 20 imputati. Montalcini: patteggiò una multa a 4 mila euro. Ieri per errore la deputata grillina Laura Castelli, commentando le richieste di condanna della procura torinese, ha trasformato i 200 euro di multa in 200 mila. Cifra che ha fatto gridare alla follia i suoi commentatori e i solidali con la lotta. Il processo riprenderà con le repliche delle difese il 14 febbraio. Gli avvocati del legal team, che da tempo assistono i No Tav, cercheranno di dimostrare che le contestazioni sono da sempre dirette «contro un’opera inutile, costosa e dannosa. E che le idee non sono reato». Valsusa Retroscena JACOPO IACOBONI e è un noi-contro-il-sistema, bisogna anche dire che è un sistema di sciocchi». Nel M5S si sta facendo strada l’idea che alcune cose fanno il gioco del Movimento cinque stelle, al netto delle tante palesi inadeguatezze loro lo capiscono benissimo. Laura Castelli, deputata piemontese dei cinque stelle, una delle più amate dal gruppo di Milano, è forse la persona che meglio può spiegare «come la prende» il movimento, come reagisce alla notizia delle due offensive giudiziarie contro Grillo. Castelli può parlare con cognizione della richie- «S VIAGGIO NEL M5S Non credono all’offensiva giudiziaria, ma pensano che così si polarizzerà lo scontro sta di nove mesi di carcere per la storia dell’irruzione nella baita «coi sigilli portati via dal vento», come gridava il fondatore del movimento in una delle gag fisse dai palchi dello Tsunami tour. Lei era fisicamente a Chiomonte, quel giorno; è quella più impegnata, storicamente, nella battaglia contro l’alta velocità; e fornisce particolari interessanti. Il primo è questo: «Eravamo in duecento almeno, quel giorno. C’ero anch’io. Entrammo tutti. La cosa che chiederei ai magistrati è come mai questo processo va avanti solo contro Grillo e Perino. Condannateci tutti». Il secondo elemento è contro-intuitivo, è un ragionamento, che può essere utile a chi meno conosce del legame tra movimento cinque stelle e movimento no tav, e tende a confondere, o peggio, a schiacciare le due cose. Errore blu. Il cantiere del Treno Alta velocità di Chiomonte, con al centro la baita Clarea, è da anni il teatro delle lotte contro l’alta velocità del movimento No Tav e del M5S MATTIA FELTRI «C E il Movimento quasi esulta “Così i pm ci porteranno altri voti alle europee” Castelli: contro di noi c’è un Sistema, ma di sciocchi Dice Castelli: «La verità è che le due cose, l’inchiesta sulla presunta istigazione di Grillo ai poliziotti nel caso dei forconi, e il processo sulla baita, non c’entrano niente. Io non credo ci sia nessuna strategia, quello piemontese è un processo che va avanti da mesi. Attenti: non è un attacco al M5S, ma un attacco, da anni, al movimento no tav. Il punto è che accuse così ingiuste - ricordo che i sigilli erano già stati portati via una decina di giorni prima, e quindi quando arriviamo lì con Grillo non ci sono materialmente più - ottengono il osì non può andare avanti, Matteo. Non funziona più. Io non riesco a capire perché usi sempre questi toni bruschi: Enrico di su, Enrico di giù. Come se io stessi qui a grattarmi la pancia. Voglio che le cose funzionino e ormai non se lo vuoi anche tu, e temo che un giorno ci guarderemo dietro con rimpianto. Dobbiamo chiarire i nostri rapporti, Matteo. Dobbiamo parlare, appena ho finito di pulire la cucina». risultato di stabilire un’equivalenza, che magari a noi conviene anche: in Piemonte chiunque, anche moderato, si opponga al treno in Valsusa, non può che votare movimento cinque stelle». Considerate questo non solo in ottica europee (o politiche), ma anche col voto incombente (e decisivo) per le regionali. Sergio Chiamparino è stato da sempre molto esposto sul fronte pro tav. Paradossalmente, le accuse a Grillo regalano un assist elettorale antiChiamparino al movimento. Chiara Appendino, che Fassino in comune ha chiamato «Giovanna d’Arco» per quante grane gli sta dando la sua puntigliosa opposizione, riflette: «Io non credo ci sia un’offensiva, nulla di pianificato. Non so neanche se ci fa guadagnare voti. Registro però che succede l’opposto di ciò che accadde a Chiamparino: quando annunciò la sua ricandidatura, venne scagionato da ogni accusa». Insomma, un intreccio di poteri (magistratura-politica-economia) piemontesi, concorre - al di là delle intenzioni a produrre effetti politici nazionali. Il movimento ne trae vantaggio? Vittorio Bertola, uno dei pochi che parlano con Casaleggio, fa notare che «ora la parte no tav probabilmente si compatterà con noi, polarizzando lo scontro tra noi e l’establishment» (piemontese, ma non solo). Sullo sfondo Bertola aggiunge: «Mi limito a ricordare che, casualmente, a Torino per la storia dei rimborsi sono stati indagati tutti i consiglieri, tranne quelli del Pd». Il tutto nel quadro della difficile successione a Caselli. È così che questa battaglia campale in Valsusa diventerà una cartina di tornasole potente, anche alle europee. Nicola Morra, incline per carattere alla ragionevolezza, commenta «sembra incredibile, più siamo trasparenti e vicini ai cittadini più arrivano bordate contro di noi». Cita Pasolini, per la storia della lettera di Grillo ai poliziotti; il celebre PPP di Il Pci ai giovani faceva altro discorso (ma magari un’altra volta), la tesi è che al lavoro per gli anti-sistema, è singolare trovare a volte il sistema. 10 .Primo Piano STAMPA .LA SABATO 8 FEBBRAIO 2014 U SPESA PUBBLICA GLI INTERVENTI Esercito e polizia La Ragioneria blocca il piano di riordino Bocciato il progetto dei ministri Alfano e Mauro “Contrasta con le politiche di spending review” FRANCESCO GRIGNETTI ROMA Quel riordino, così come lo vorrebbe fare il governo, non s’ha da fare. È severa la reazione della Ragioneria generale dello Stato all’ipotesi di una legge che riorganizzi le carriere nelle forze armate e di polizia. L’indiscriminato avanzamento di grado, l’estensione della dirigenza (ne entrerebbero a far parte i commissari di polizia come i maggiori delle forze armate) non solo avrebbe contraccolpi economici non adeguatamente quantificati dal governo, ma creerebbe inevitabili squilibri con il resto del personale, incentivando nuove rincorse salariali, e infine l’unificazione verso l’alto dei ruoli direttivi e dei dirigenti «si pone in netto contrasto con la politica di riduzione Il piano bocciato era atteso da almeno 11 anni delle dotazioni organiche dirigenziali perseguita per tutto il pubblico impiego». È una brutta battuta di arresto per un progetto caldamente coltivato dai ministri Angeli- no Alfano e Mario Mauro, alle prese con il malessere del personale dello Stato in divisa. Era l’8 agosto scorso, infatti, quanto un consiglio dei ministri licenziò un decreto legislativo di Soro: “Troppa trasparenza mette a rischio la privacy” Il Garante: più cautela coi dati dei dipendenti pubblici Authority Intervista Antonello Soro presidente del Garante per la Privacy ROMA ntonello Soro è il presidente del Garante per la Privacy. L’Authority ha appena scritto al ministro Gianpiero D’Alia che non si possono pubblicare sul web i nominativi dei dipendenti che usufruiscono di distacchi sindacali (sono circa 4 mila per un totale di 700 mila giornate retribuite) o di permessi (sono 55 mila, 170 mila giornate), in quanto sarebbe colpito un diritto fondamentale. A Perché, presidente Soro, secondo voi quei nomi non vanno esposti? «Perché la legge non lo prevede e noi in questa materia dobbiamo attenerci strettamente alla legge. Il decreto legislativo sulla trasparenza, proposto dal ministro della Pubblica amministrazione elenca espressamente le categorie soggette alla diffusione in rete. I sindacalisti non ci sono. Ma dico di più: la legge di- ce espressamente che l’iscrizione al sindacato è da considerare un dato sensibile». Anche quando non è indicata la sigla di riferimento? chi, quante giornate lavorative ciò comporta. L’opinione pubblica sarebbe lo stesso informata dell’andamento della spesa senza violare la privacy dei singoli. Ma qui mi viene d’obbligo fare una valutazione». Dica. «C’è un problema più generale nel rapporto tra privacy e trasparenza. Occorre un sano equilibrio tra le due esigenze. Direi: un sano esercizio di buon senso. Dobbiamo sempre ricordare che nel nuovo contesto del web alcune informazioni restano fissate per sempre. Ci vuole cautela nel diffondere i dati personali. Qualche volta la giusta domanda di trasparenza rischia di degenerare in bulimia di pubblicità». «Esatto. Guardi, forse è una legge datata, magari è superata, non mi esprimo, ma questa abbiamo. E dice che l’iscrizione ai sindacati è un dato sensibile. Poi ovviamente governo e ParAddirittura? lamento hanno «Non penso sia tutti gli strumen- POLEMICA CON D’ALIA corretto che il goove ravvisi ti per cambiare «L’iscrizione verno, la norma: il Gache il ricorso ai al sindacato permessi sindarante applica le è un dato sensibile» cali sia anomalo, leggi vigenti». debba passare Il ministro D’Alia si dice perplesso di que- per la gogna mediatica, come se sta vostra decisione. Si aspet- questo rafforzasse i processi di tava più apertura alle esigenze controllo della spesa». di trasparenza. «E io sono sorpreso delle perplessità... Al ministro, peraltro, abbiamo scritto che nulla vietava di pubblicare i dati in forma aggregata, amministrazione per amministrazione, anche ufficio per ufficio, indicando quanti permessi, quanti distac- Siete stati interpellati anche dalla Rai quanto ai nuovi obblighi di trasparenza? «No, ma mi aspetto presto una richiesta di parere. Ovviamente non anticipo nulla, ma dico che non sono assolutamente banali e scontate le possibili interpretazioni». [FRA. GRI.] riforma delle carriere militari. Un provvedimento sospirato nel comparto sicurezza da almeno 11 anni. In quell’occasione si annunciò un nuovo ddl che rivedesse complessivamente le carriere di poliziotti e militari e lo stanziamento di 24,7 milioni per il 2014 e di 119 milioni per il 2015. Seguì l’esultanza dei sindacalisti. Una battaglia storica sembrava vinta. Seguì invece la doccia fredda: l’iter per il ddl si è rivelato particolarmente complicato. Troppo alti i costi. Tanto che ora la Ragioneria generale dello Stato pone il suo veto. «Il disegno di legge proposto si pone in netto contrasto con la politica di revisione della spesa pubblica». E non manca il richiamo alla serietà. Prevedere un ruolo unificato e poi lasciare i commissari al vecchio stipendio, per dire, «appare difficilmente perseguibile». Eppure c’è chi si è sforzato di avanzare proposte innovative. Il Cocer della Guardia di Finanza ha appena terminato un documento che stigmatizza il blocco stipendiale («È stata realizzata una completa separazione fra le funzioni svolte e le retribuzioni gettando nel disordine il funzionamento delle organizzazioni»), ma avanza proposte innovative: «Crediamo scrive il Cocer - che la valorizzazione delle persone non corrisponda all’attribuzione indiscriminata del grado superiore o, addirittura, nella creazione di nuovi gradi senza alcun concreto senso organizzativo, lasciando poi le persone a fare esattamente quello che facevano in precedenza». Bilancio di previsione 2014 Il Colle risparmia nove milioni ANTONIO PITONI ROMA In tempi di spending review, anche il Colle osserva scrupolosamente la sua «dieta». Una cura dimagrante fatta di risparmi, ulteriore riduzione del personale e parametri di spesa allineati con quelli di analoghe amministrazioni straniere. Grazie al blocco degli adeguamenti automatici e contrattuali delle retribuzioni e delle pensioni, oltre ad un ulteriore riduzione dei compensi per il personale distaccato, comandato e a contratto, compresi quelli del segretario generale e dei consiglieri del Presidente della Repubblica, i risparmi sono stati di «circa 9 milioni di euro in ragione d’anno» rispetto alla previsione, per l’anno in corso, del precedente bilancio pluriennale. Stando alla nota illustrativa al bilancio di previsione per il 2014, la dotazione complessiva a carico del bilancio dello Stato si conferma di 228 milioni di euro (ferma dal 2010, in calo di oltre 3 milioni rispetto al 2009 e pari a quella del 2008). In termini reali, una riduzione di circa il 12 per cento, tenuto conto della inflazione maturata, nel frattempo, in base all’indice dei prezzi al consumo. In calo anche il personale. Sia quello di ruolo, che nel 2013 si è ridotto di altre 16 unità (da 799 a 783), toccando quota -360 rispetto alla pianta organica del 2005, sia quello distaccato per esigenze di sicurezza (compresi i Corazzieri), passato da 819 a 793 unità (-26). La spesa complessiva si è ridotta Tagli anche al personale ridotto di 360 unità rispetto alla pianta organica del 2005 del 6% (14,3 milioni). Rimasto stabile, invece, il personale di collaborazione fiduciaria, comandato e a contratto, il cui rapporto è destinato a cessare alla scadenza del mandato presidenziale. La spesa direttamente imputabile all’esercizio delle funzioni presidenziali si quantifica in 115,8 milioni: un importo «in linea con i costi delle analoghe amministrazioni di altri Paesi». ASTE BOLAFFI ANTIQUARIATO E LIBRI ANTICHI I nostri esperti sono a disposizione per l’esame e la valutazione di opere da inserire nei cataloghi delle prossime vendite all’asta di arredi, dipinti e libri antichi. Per informazioni e stime contattare: LIBRI ANTICHI Cristiano Collari [email protected] Annette Pozzo [email protected] Milano, via Manzoni 7 telefono 02.89013452 ANTIQUARIATO Gianfranco Fina [email protected] Maria Ludovica Vertova [email protected] Torino, via Cavour 17/F telefono 011.5576300 [email protected] www.bolaffi.it Gonzalo de Argote Molina, Nobleza de Andaluzia. Al catolico don Philipe n. s. Rey de las Españas, Siviglia, Fernando Diaz, 1588. Asta Bolaffi, 30 aprile 2014 LA STAMPA SABATO 8 FEBBRAIO 2014 Primo Piano .11 . U SALUTE E GIUSTIZIA I SOLDI CHIESTI ALLA REGIONE “Tentata truffa”, Vannoni a processo Torino, il fondatore di Stamina rinviato a giudizio: “Il suo progetto era privo di contenuto scientifico” MASSIMILIANO PEGGIO TORINO Davide Vannoni, fondatore e presidente di Stamina Foundation, ieri è stato rinviato a giudizio dal tribunale di Torino per tentata truffa ai danni della Regione Piemonte. È accusato di aver chiesto un finanziamento di 500 mila euro a sostegno della ricerca sulle cellule staminali, presentando un «progetto privo di contenuto scientifico» e millantando la collaborazione di scienziati e luminari internazionali». Il processo si aprirà il prossimo 3 aprile. Ma già tira aria di battaglia. «Ci difenderemo - spiega il suo difensore, l’avvocato Roberto Piacentino - dimostrando che quel progetto era lecito e corretto, e che il contributo regionale sarebbe stato integrato con altri fondi». Il centro di ricerca ad «al- L’accusa del pm: il comitato della Fondazione non si è mai riunito ta tecnologia», come hanno accertato i carabinieri del Nas, sarebbe dovuto sorgere alla periferia di Torino: all’interno del complesso Antidoping annesso all’ospedale San Luigi di Orbassano. La vicenda risale al 2007. Davide Vannoni, in cerca di finanziamenti pubblici per dare vita a un «centro di ricerca di valore internazionale in Piemonte per la ricerca sulle staminali adulte con l’impiego Le famiglie «Prontiadandare in Israeleperleinfusioni» Assente Davide Vannoni in una foto d’archivio: il presidente della Fondazione Stamina ieri non era presente in aula 1 Una decina di pazienti, con le loro famiglie, sta pensando di partire per Israele per effettuare alcune infusioni di cellule staminali al di fuori del protocollo Stamina. Ad annunciarlo è il Movimento vite sospese che ha invitato altre associazioni di malati, molte delle quali legate a Stamina Foundation, a partecipare all’iniziativa. Davide Vannoni, il fondatore di Stamina, però, non parteciperà. «Pur comprendendo i fini nobili di alcune iniziative - ha dichiarato Vannoni su facebook - s’intende puntualizzare che il movimento si dissocerà dai progetti nei quali Stamina non risulterà elemento cardine della struttura organizzativa». Nessuna iniziativa, quindi, se non controllata dalla fondazione. di ricercatori italiani e stranieri di comprovata esperienza clinica e di ricerca nel settore della medicina rigenerativa» presenta il suo progetto in Regione il 14 settembre: protocollo 15134. Due mesi più tardi, il «26 novembre alle ore 17, nella sala delle adunanze della giunta regionale» Mercedes Bresso e i suoi assessori danno il loro consenso votando all’unanimità. L’oggetto della delibera è un esempio di solennità scientifi- 500.000 euro La somma prima stanziata e poi revocata dalla Regione Piemonte ca: «realizzazione di un laboratorio con prerogative Aifa, agenzia del farmaco - per lo sviluppo di tecnologie biomediche, applicabili nell’ambito della medica rigenerativa con utilizzo di cellule mesenchimali adulte autologhe». A presentare il progetto è l’Associazione Di Medicina Rigenerativa Onlus, con sede in via Giolitti, nel centro di Torino. Il finanziamento regionale è prelevato da due capitoli di spesa: 150 mila per svi- Intervista ciarlatani, i mancati controlli, le responsabilità della politica. Nel giorno del primo rinvio a giudizio per Davide Vannoni, la senatrice a vita Elena Cattaneo, una delle massime esperte di cellule staminali nel mondo, ha già lo sguardo rivolto al futuro: «In questa storia tragica, il peso maggiore non ce l’hanno i ciarlatani. In Italia sono sempre esistiti. Il punto è cercare di capire perché un Paese civile come il nostro non sia riuscito a difendere i propri cittadini da queste manipolazioni. È una storia che rivela tante inquietudini. Sto conducendo al Senato un’indagine conoscitiva, origine ed evoluzione del caso Stamina. Gli atti sono pubblici. Tante persone, tante istituzioni, non hanno fatto il loro dovere». I Senatrice Cattaneo, perché ha deciso di spendersi in prima persona per questa battaglia di verità? «Non sono stata certo l’unica, due indagini si separano. Guariniello continua ad approfondire gli aspetti scientifici del metodo, mentre il collega Giancarlo Avenati Bassi si dedica al finanziamento. Nel 2008 la Regione revoca la delibera, così il reato diventata tentata truffa. Si scopre poi che l’associazione non era iscritta all’anagrafe delle Onlus all’Agenzia delle Entrate, quindi non aveva i requisiti per chiedere i 500 mila euro. Nel progetto si affermava Elena Cattaneo, ricercatore e senatrice a vita, conduce una battaglia contro le finte cure di Stamina I controlli Il futuro È mancato tutto Da quanto emerso dal lavoro dei Nas e dell’Aifa sono saltati enormi passaggi Non voglio più vedere una cosa simile: per me il caso Stamina è il tradimento dell’umanità intera “I genitori dei bambini malati devono sapere che c’è ricerca sana La senatrice Cattaneo: lo Stato stia più vicino alle famiglie a farlo. Ma era in corso una truffa scientifica di enormi dimensioni, non potevo tirarmi indietro, isolarmi nel mio laboratorio. Ci siamo accorti che le istituzioni non stavano capendo» Da cosa siete partiti? «Quando devi cercare quello che qualcuno dice di aver dimostrato in un cestino, significa che stiamo parlando del nulla. Abbiamo studiato il protocollo scritto da Davide Vannoni per registralo all’ufficio brevetti degli Stati Uniti. Il presunto metodo sarebbe questo: cellule staminali mesenchimali in grado di trasformarsi in neuroni. L’ufficio brevetto americano, per respingerlo, ha risposto: non c’è niente in questi documenti che in mano esperta possa essere replicato. Che significa: non c’è metodo. È niente. Come avevamo già capito. Eppure questo niente veniva somministrato ai malati». Quali malattie si possono curare oggi con le cellule staminali? «Leucemie. Lesioni della cornea e della pelle. Stanno in un palmo di mano, mentre le malattie sono decine di migliaia. Ovvio che dietro c’è una frontiera di colleghi e studiosi che si ingegna per accumulare prove e andare avanti. Studiano, sperimentano, verificano. Anni che passano, importantissimi. Studiare una malattia è difficile, serve tempo». inoltre che nella società Re Gene srl, collegata all’Onlus, lavoravano due luminari russi, il professor Vyacheslav Klimenko e la professoressa Elena Schegleskaya, e che tutta l’attività di ricerca si sarebbe svolta in collaborazione con docenti universitari russi, ucraini e italiani, quali componenti del «comitato scientifico dell’associazione». Comitato, scrive il pm negli atti d’accusa, che «non si è mai riunito». Vorrei che lo Stato sapesse stare più vicino al dramma di queste famiglie». La denuncia Ricercatrice NICCOLÒ ZANCAN TORINO luppo di tecnologie biomediche, 350 mila per le attrezzature di laboratorio. Un anno dopo Vannoni finisce nella bufera. Il pm Raffaele Guariniello inizia ad interessarsi al «guru delle staminali» e si scopre la pratica del finanziamento. Anzi è lo stesso Vannoni a mostrare ai militari del Nas, nella prima perquisizione nella sede Onlus, la delibera regionale, a dimostrazione della sua «serietà scientifica». Da qui in poi le strade delle Cosa risponde a quei genitori di figli gravemente ammalati che preferiscono l’incerto al nulla? «Che qui non si tratta di incerto, è un inganno. Sottopongono i bambini al trapianto di follie. Allora perché non affidarsi alle pratiche tribali? Queste follie sono pericolose, per di più. Senza base razionali, non possiamo abusare dell’uomo e della malattia. A quei genitori dico che c’è una ricerca sana. Cosa sta emergendo dall’indagine conoscitiva? «Grossi punti di domanda. Abbiamo delle regole. Ma da quanto emerso dal lavoro dei Nas e dall’Aifa, sembra che enormi passaggi siano stati saltati. Si cita la Turco-Fazio come decreto per le cure compassionevoli, ma noi abbiamo ben chiaro che Stamina non aveva neanche sulla carta i requisiti per aderire a quel decreto ministeriale». Mancati controlli? «È mancato tutto. Questo è il punto nodale. Qualsiasi persona nella sofferenza chiede aiuto allo Stato e alla collettività. Ma lo Stato deve garantire che la sofferenza sia rispettata. Io sono una scienziata, tradirei la mia professione, mentendo. Dedico tutta la mia vita alla ricerca. Non posso dire che quelle cellule si trasformano in neuroni. Non ci sono prove». Lei crede che questa storia possa servire ad immunizzare l’Italia da altri casi analoghi? «Deve servire. Non voglio mai più vedere una cosa simile. Per me, il caso Stamina è il tradimento dell’umanità intera. Tutte le responsabilità vanno chiarite. Io voglio vedere le istituzioni pronte a tenere fronte, dobbiamo innalzare la consapevolezza che questo Paese ha uno scheletro di civiltà da garantire e difendere sempre». 12 .Primo Piano STAMPA .LA SABATO 8 FEBBRAIO 2014 gg Dossier/Gli Archivi de La Stampa 4 Una foto, una storia 1 Alfredo Consilvio oggi ha 67 anni ed è tornato in Abruzzo, da dove era partito. Ha cominciato come lavapiatti, poi ha aperto ristoranti e bar La prima famiglia contattata: i Liparulo. Nella foto del 1968 erano indicati come “famiglia bisognosa”. Oggi sono titolari di ristoranti e di una fabbrica 2 Angelo, il calzolaio della selleria Fiat immigrato due volte “Sono rientrato al paese ma ormai Torino era casa mia” LODOVICO POLETTO MONCALIERI L’iniziativa e nasci con un destino è difficile cambiarlo. Puoi colorarlo in modo diverso ma, se è quello, non c’è scampo. «Il mio? Quello di cambiare vita e luogo ogni tanto. È sempre stato così». Angelo Vallone è un uomo di 76 anni, ormai pacificato, che si gode la sua età. E i suoi otto nipoti. Ma se guarda indietro scopre che la sua vita è sempre stata così, legata al suo lavoro da calzolaio e sempre in viaggio, alla ricerca non della ricchezza in assoluto, ma almeno della stabilità. È lui l’uomo in giacca e camicia, con i capelli scuri, in mezzo ad un picchetto di operai davanti ad una delle porte dello stabilimento Fiat Mirafiori. S Calogero Rotlando, nella foto all’uscita della Fiat nel 1978. Alla Stampa ha raccontato della difficoltà a trovare una casa per il «non si affitta ai meridionali» 3 «MI RACCOMANDO, POCHI BAMBINI» «Così mi disse il padrone affittandomi casa. Quando veniva dovevo nascondere due dei miei quattro figli» Rosita Lauria, nella foto del 1980, mentre mangia un biscotto con le mandorle. Rientrava dalla Sicilia. Oggi è una psicologa MARCO NEIROTTI orrevano incontro a un mito, spesso erano disillusi. Torino fu motore e vittima del miracolo economico. Motore perché le scelte del più grande complesso industriale, la Fiat, trainarono di fatto lo sviluppo dell’intero sistema Italia. Vittima perché ciò provocò trasformazioni sociali, prima fra tutte l’immigrazione, spontanee nelle forme ma non nelle cause». Michelangela Di Giacomo, ricercatrice all’Università di Siena e autrice dello studio «Da Porta Nuova a corso Traiano» (Bonomia University Press), cioè dalla stazione ai cancelli Fiat, ha analizzato i grandi flussi di mano d’opera e speranza, le tensioni operaie e sociali, la conquista di un sogno e la fatica. E se la memoria raccolta da La Stampa fra chi si è riconosciuto nelle foto d’archivio sono il cuore di quel colossale fenomeno, la lettura a posteriori ne illumina l’intero reticolato di vene. Nel periodo 1955-1973 si spostarono 4 milioni di italiani, 900 mila di loro a Torino, che nel 1961 superò il milione di abitanti. La stella più vivida era «C Era il novembre del 1978. E Angelo, allora faceva l’operaio alle sellerie. E per hobby il calzolaio. O forse è il contrario, se ascolti la sua storia. Che inizia nel 1938 ad Auletta, 2 mila e 400 anime (oggi) nell’entroterra della provincia di Salerno. Montagne e pascoli secchi. Contadini, pastori e poco altro. Angelo è emigrato al nord quando aveva 21 anni e già due figli. E un sogno: aprire un negozio da calzolaio. Sogno povero? Mica tanto. Lui, su quello, ha costruito i destini di quattro figli, due femmine e due maschi. Lui lavorava in fabbrica per avere uno stipendio sicuro e da un calzolaio, in via Candiolo a Torino per arrotonda- L’articolo su Angelo Vallone conclude la serie di racconti dedicati a chi si è riconosciuto nelle foto di 50 anni fa pubblicate da La Stampa. Per rivedere tutte le video-interviste vai sul nostro sito www.lastampa.it. re i guadagni. E così li ha tirati su i figli, li ha fatti studiare e diplomare. S’è comperato una casa, ha rinunciato più o meno a tutto, ha «fatto economia» - come si diceva quarant’anni fa - su ogni cosa. E alla fine di questo percorso si trova accanto una famiglia, unita e felice che se lo coccola e accudisce. Contento? «E come no. Quando sono partito da Auletta avevo come unica prospettiva quella di fare il contadino. Ma a dodici anni i miei mi hanno spedito a Napoli, ad imparare il mestiere». È finito in una bottega di Fuorigrotta, in mezzo ad un gruppo di scugnizzi mandati lì da tutta la provincia. Niente paga. Solo lavoro. Sei giorni su sette. C’è rimasto cinque anni. E ha imparato tutto. E grazie alle scarpe degli altri è andato in Germania. A lavorare in una fabbrica di calzature. E poi a Torino, con la sua Anna, sposata quando avevano appena vent’anni. Il resto è storia di tanti immigrati. La domanda di assunzione alla Fiat, le visite mediche. La quasi certezza di sentirsi dire «Lei è assunto. Venga per i 15 giorni di prova» arrivata puntuale. «Con quattro figli mi serviva una casa grande. L’ho trovata a “Un percorso difficile tra diffidenza e orgoglio” Il libro Michelangela Di Giacomo autrice dello studio «Da Porta Nuova a corso Traiano» La ricercatrice: il mito del Nord ingigantito da chi tornava la Fiat, emblema di occupazione e futuro, ma la realtà di quelle vite si sperdeva in più rivoli: «Il percorso lavorativo fu per i più tutt’altro che lineare, spesso nell’illegalità. A fine 1966 gli operai in fabbrica non superavano il 23% del totale degli immigrati, la situazione migliorò a fine decennio. Fu all’inizio l’industria edile a raccogliere molta parte di questa gente, con chiamate spesso al nero, in cosiddette “cooperative” gestite da meridionali stessi che collocavano abusivamente la manodopera». Abbiamo ascoltato racconti di valigie e cartoni, sguardi fieri e resse ai binari, famigliole un po’ zingare nei cortili, cartelli offensivi («Non si affitta ai meridionali»). L’integrazione non era un processo sciolto, ma un sentiero martoriato, talora abbandonato per sfiducia. Di Giacomo: «Ragioni economiche muovevano questa popolazione, che tentava di emanciparsi dalla miseria, ma vi era anche una componente di fascinazione: i racconti di chi era già partito e tornava al paese per le vacanze e ingigantiva il mito dell’emigrazione come conquista di stili di vita che nulla avevano a che vedere con le abitudini rurali». Poi il sogno si disperdeva nel quotidiano: «Si trovava spesso una miseria solo lievemente meno misera di quella del Sud ma niente affatto meno dura, tra solitudine e incomprensioni. Il che fu alla base della ripresa di conflittualità tanto in fabbrica quanto fuori, sia tramite i canali organizzati di sindacati e partiti sia nelle associazioni spontanee di cittadini». Alla conflittualità davano energia la fatica di trovar lavoro e vivere e, insieme, le reciproche reazioni fra due culture: «L’immigrazione cozzava contro il vuoto di pianificazione urbana e di assistenza, l’inurbamento avveniva spontaneo, in quartieri degradati o periferici d’una città ancorata fino al 1962 (legge per l’edilizia popolare) a un piano regolatore degli Anni ‘50. La risposta fu stringersi nel gruppo d’origine: «Se in un primo momento l’esigenza d’integrarsi portava ad abbandonare parte dei propri comportamenti, per la seconda ondata fu importante la rivendi- cazione del proprio carattere di orgoglio meridionale. Di qui si inaspriva il rifiuto piemontese: non si potevano più accusare d’essere cattivi lavoratori? Si potevano accusare di fare troppi figli rispetto alle capacità economiche». Il versante economico - la realtà d’ogni giorno - agita lo scricchiolìo generale. Michelangela Di Giacomo ha studiato il movimento operaio: le rivendicazioni di fabbrica e quelle sociali si trovarono in vasi comunicanti, dove le une alimentavano le altre. L’intero fenomeno è intreccio dei minimalismi privati - che diventano storia operaia, sindacale, industriale, politica del Paese - colti nella cruda poesia della cronaca fotografica. LA STAMPA SABATO 8 FEBBRAIO 2014 Primo Piano .13 . g 5 6 Anno 1972, Beniamino Guarnotta rientra dalla Sicilia. Appassionato di ciclismo, ha fatto il muratore. I suoi 4 figli vivono e lavorano nel Cuneese Fuori dai cancelli Eugenio Fonnesu e Caterina Scriva con i figli Giuseppe e Bruno. Nella loro prima casa, per andare in camera, si doveva uscire sulla piazza di Avigliana 7 Angelo Vallone in una foto del 1978 durante un picchetto davanti alla Fiat. Nell’84 ha lasciato la fabbrica e aperto un negozio da calzolaio. Nel ’96 è andato in pensione Alfonso e il padre Fedele Bellusci, entrambi ripresi con la valigia a Porta Nuova. All’epoca Alfonso aveva 17 anni, oggi ne ha 55 ed è ingegnere 8 Maria De Fini, nella foto dell’agosto del 1975. A Torino prese il diploma. Costruiva penne a sfera mentre tirava su i suoi tre figli col marito Vito Foto del 1978, picchetto davanti ai cancelli della Fiat Moncalieri. Un amico, un compaesano, mi raccomandò». La diffidenza dei primi anni verso gli immigrati un po’ era passata, ma fuori dalla città la gente li chiamava ancora «terùn». «Il tipo che ci affittò la casa era un uomo piemontese vecchio stampo. Mi disse, “mi raccomando non voglio fastidi. E pochi bambini”. “Ne ho due” gli dissi, mentendo». E così quando lui veniva a ritirare le 40 mila lire d’affitto due finivano in camera da letto. Muti. Per non irritare il padrone di casa. La macchina? Un sogno. La prima, una Fiat 128, rossa, di seconda mano, arrivò soltanto nel 1982, l’anno del matrimonio di Maria Teresa. E nell’84 l’addio alla fabbrica: finalmente poteva fare il calzolaio a tempo pieno. E insegnare il mestiere ai figli, maschi e femmine. Lui a dirigere i lavori e loro a incollare, cucire le pelli, cambiare le cerniere, lucidare. «Tutto è utile, sempre. Tutto serve». Già è proprio così. Tutto serve. Nel ’96, all’età di 58 anni, Angelo ha detto stop. Maria Teresa lavorava come ragioniera in una fabbrica. Gennaro come calzolaio (nel laboratorio di via Can- diolo che lui gli aveva comperato dal vecchio proprietario), gli altri due figli più giovani si stavano sistemando. «Vendo tutto e torno al sud» ha annunciato una sera a cena. Detto e fatto. Lui e Anna sono tornati ad Auletta. Ma è durata poco. Il destino s’è messo di traverso: Anna è mancata, la fabbrica dove lavorava Maria Teresa ha chiuso e ha lasciato a casa operai e impiegati. E Angelo è tornato a Moncalieri. Se nasci in un modo, non puoi diventare qualcosa di diverso. Maria Teresa aveva ancora un figlio piccolo e s’è aperta anche lei un negozio da calzolaio, sotto i portici di via Roma, a Moncalieri. «Sapevo già fare quasi tutto. Mi mancava ancora un po’ di manualità», racconta. E così papà Angelo s’è rimesso il grembiule di cuoio. Le ha insegnato gli ultimi segreti che lei adesso tramanda ai figli. Lui ogni tanto torna lì. A battere sulle scuole di scarpe, a ripetere un po’ di sue vecchie avventure. L’ultimo sogno? «Andare in Argentina a trovare un fratello emigrato lì. Parto tra pochi giorni. Lo rivedo dopo una vita». 14 .Estero STAMPA .LA SABATO 8 FEBBRAIO 2014 Rilasciati i due operai sequestrati in Libia Gallo e Scalise erano stati rapiti il 17 gennaio. Giallo sul riscatto FRANCESCA PACI ROMA Sono liberi e di ritorno nella patria Calabria Francesco Scalise e Luciano Gallo, gli operai della società crotonese General World rapiti il 17 gennaio scorso nel villaggio libico di Dartuba, tra Derna e Tobruk, cuore di tenebra di quella Cirenaica in cui gli jihadisti hanno raccolto l’eredità della rivoluzione contro Gheddafi. I due, 63 e 52 anni, erano stati catturati nei pressi della cava di una potente famiglia locale da un gruppo armato, uno dei tanti che all’ombra della famigerata Ansar al Sharia, finita nella lista Usa delle sigle terroristiche, firmano da luglio sequestri, omicidi e estorsioni per finanziarsi e assicurarsi il controllo della locale produzione di greggio. Il ministro degli Esteri Emma Bonino ha espresso «grande gioia e soddisfazione» per il lieto fine «frutto delle attività congiunte tra autorità libiche e italiane». Sebbene le nostre autorità si siano attivate immediatamente dopo l’allarme lanciato dal fratello di Scalise, la soluzione della vicenda è stata complessa. Date le bande islamiste attive nella zona si è pensato subito alla «mera richiesta di un riscatto» e sono stati aperti tutti i canali possibili. Poi, la svolta. Pochi pochi giorni fa i funzionari ita- Serenamente è mancata sette giorni dopo l’adorata iglia Simonetta Provati I due edili sono atterrati a Ciampino con la barba incolta, il volto stanco e addosso la lunga tunica tradizionale Un lavoro di squadra È una grande gioia e una soddisfazione frutto dell’attività congiunta tra l’autorità libica e quella italiana Il ministro Emma Bonino Caterina Bellezza (Ketty) ved. Suozzi Bianca Locatelli Spera anni 80 Ne danno il triste annuncio il marito Luigi, il iglio Andrea con Valeria, il genero Vittorio, la sorella Tiana, cugini e parenti tutti. S. Rosario 9 febbraio ore 19, Esequie 10 febbraio, ore 11 parrocchia Gesù Nazareno via Palmieri 39. – Torino, 6 febbraio 2014 L’Associazione Immagine per il Piemonte partecipa all’ennesimo grave lutto che ha colpito il Presidente Vittorio Cardinali. anni 92 Lo annunciano: la nuora Franca, i nipoti Elena e Enrico, parenti tutti. I Funerali in Lanzo Torinese lunedì 10 febbraio alle ore 15 parrocchia S. Pietro in Vincoli. S. Rosario nella parrocchia S. Pietro in Vincoli di Lanzo Torinese domenica 9 febbraio ore 18,30. – Carmagnola, 7 febbraio 2014 Silvia con Giorgio e Valentina si stringono con affetto a Gigi e famiglia. Arnalda Chiusano ved. Barbuto A Funerali avvenuti ne danno la triste notizia il iglio Emanuele, i cugini Scialdone, Chiusano e Brinatti. – Torino, 4 febbraio 2014 E’ mancato Giuseppe Savio Sei stato un compagno meraviglioso, grazie per tutto l’amore che mi hai dato. Ne danno il triste annuncio Franca, il iglio Maurizio con Annamaria, Federica e Benedetta; Maurizio con Chiara, Francesca e Andrea. Si ringraziano tutti i medici del COES, medici e infemieri dell’IRV via San Marino. Non iori ma offerte alla ricerca sul cancro. – Torino, 6 febbraio 2014 E’ mancato ai suoi cari Angelo Giorgioni imprenditore anni 83 Addolorati lo annunciano la moglie Silvana Amadon, i igli Renzo con Denise e Stefano con Manuela Martina e Andrea e parenti tutti. Funerali in Vauda Canavese sabato 8 corr. alle ore 10,30. Il presente serve da partecipazione e ringraziamento. – Lanzo Torinese, 7 febbraio 2014 Ci ha lasciato il Commendatore dell’ Ordine di San Silvestro Papa Bartolomeo Graglia Lo annunciano la famiglia e la Congregazione delle suore francescane missionarie di Susa. Il Funerale sarà celebrato oggi 8 febbraio alle ore 15,30 nella chiesa parrocchiale di Pancalieri. – Torino, 7 febbraio 2014 E’ venuta a mancare all’affetto dei suoi cari Il Presidente dell’Associazione Lucana Carlo Levi Prospero Cerabona, a nome di tutti i soci, ricorda con affetto Nicola Savoia per l’accoglienza che riservava ai lucani negli anni ‘50 e ‘60 in via Di Nanni e abbraccia fraternamente Teresa e tutta la famiglia. – Torino, 8 febbraio 2014 Anna Ferrero La piangono il iglio Mario con la moglie Marina e parenti tutti. Rosario parrocchia della Visitazione piazza del Monastero 5, Torino, sabato 8 febbraio ore 16,30. Funerali in Guarene parrocchia SS. Pietro e Bartolomeo lunedì 10 febbraio ore 10,30. – Torino, 7 febbraio 2014 ANNIVERSARI 2002 2014 Carmelina Bertot Vittone Sei e sarai sempre nei nostri cuori, Adriano e la tua grande famiglia. – Valperga, 4 febbraio 2014 2005 9 FEBBRAIO Ciao Massimo Tibone è stato bello conoscerti, condividere l’amore per i nostri igli e la grande passione per la Juventus. Fai buon viaggio. Dome e Rudy Rodella. – Robassomero, 7 febbraio 2014 liani avrebbero ricevuto una email in inglese definita «breve e agghiacciante» contenente un ultimatum: «Un milione di dollari entro sette giorni o uccidiamo il signor Francesco e il signor Luciano». Avuta la conferma che i due erano vivi è partita l’operazione con la quale sono stati ricondotti a casa. Un esito positivo che scioglie la tensione delle famiglie e degli amici di Pianopoli e Feroleto, i borghi col volto segnato, la barba lunga, la jallabya, la tradizionale tunica araba. I magistrati li sentiranno la prossima settimana. Davanti a loro i due edili trovano lacrime e braccia tese a cominciare da quelle del presidente della regione Scopelliti. Alle spalle si lasciano un paese scosso da disillusione, malcontento, le proteste che ancora ieri, mentre il premier Ali Zeidan era costretto a un atterraggio d’emergenza a Malta per minacce provenienti da casa, sono dilagate nelle strade di Tripoli contro la decisione di estendere il mandato del Parlamento, appena scaduto, fino alla scrittura della nuova Costituzione. (Hanno collaborato Lao Petrilli e Giulia Veltri) ACCUSATI DI TRUFFA Bolivia, in cella diciotto italiani Vendevano falsi oggetti tedeschi LA PAZ Spacciavano per tedeschi macchinari elettrici made in China. Diciotto italiani, insieme a due presunti complici boliviani, sono finiti in manette nella notte fra mercoledì e giovedì a La Paz, in Bolivia. Fernando Mercado, responsabile di un’unità anticrimine, ha spiegato che «queste persone acquistavano oggetti fabbricati in Cina, come pompe o motoseghe, poi, dopo aver cambiato la marca, li rivendevano a prezzi gonfiati dicendo che erano prodotti in Germania». Secondo fonti giudiziarie, gli arrestati saranno portati davanti a un magistrato locale venerdì prossimo con l’accusa di truffa aggravata e falsificazione di marche. Gli italiani operavano nella zona sud della capitale boliviana, dove esiste una forte concentrazione di negozi di ferramenta e materiali di costruzione, ma dalle prime indagini risulta che la rete criminale facesse affari anche in Cile e Argentina. A denunciare i truffatori sono stati i loro clienti che hanno trovato al mercato gli stessi oggetti a prezzi cinque volte più bassi. Il responsabile della polizia boliviana ha precisato che l’identità degli arrestati sarà resa nota soltanto al termine dell’inchiesta. [E. ST.] IN PIAZZA DISOCCUPATI E LAVORATORI Rivolta in Bosnia, feriti e arresti Sotto assedio i palazzi del potere 2014 DOTTOR Ottavio Sernia E’ mancata all’affetto dei suoi cari Gli amici dell’Eridania sono fraternamente vicini a Gigi nel dolce ricordo di BIANCA. La scorsa settimana era giunto un ultimatum via email dai rapitori: pagate o li uccidiamo Ha detto E’ mancata del catanzarese da cui gli operai erano partiti alcuni mesi fa. Gallo in particolare aveva alle spalle un lungo periodo di disoccupazione. Pur essendo in balia di lotte intestine, la Libia rappresenta l’orizzonte dei pionieri per l’Italia che ne è il primo partner commerciale nonché il maggiore donatore con oltre 56 milioni di euro. Prima del 2011 c’erano circa 130 nostre aziende in Libia. Ora che la sicurezza è una chimera (nella zona di Bengasi ci sono stati 5 omicidi nelle ultime 48 ore) e l’economia langue con una disoccupazione del 15% (stime ufficiose parlano del 30%) i rischi di avere un piede nella miniera dell’oro nero si sono moltiplicati in modo proporzionale alle opportunità. «È un giorno di festa» ripete la figlia di Scalise, Maria, mentre il padre e il collega atterrano allo scalo romano di Ciampino Sei sempre nei nostri cuori. S. Messa oggi, ore 18,30 via Garibaldi 24. Da Tuzla la protesta anti-governativa si allarga a Sarajevo e ad altre città RODOLFO TOÈ SARAJEVO Sarajevo brucia. E con Sarajevo bruciano Tuzla, Mostar, Zenica. La proteste, che vanno avanti da tre giorni, continuano a crescere. E sono diventate quello che ormai la stampa locale chiama «gradjanski bunt», rivolta cittadina. In migliaia sono scesi in strada nelle città di Bosnia Erzegovina, mettendo a ferro e fuoco i palazzi governativi. Una vera e propria rivolta generale, cominciata mercoledì. Quando centinaia di disoccupati di Tuzla, città industriale del nord, hanno protestato davanti al governo del proprio cantone. Una protesta come tante, in un Paese in cui la disoccupazione supera il 40%, ma che ha dato inizio a manifestazioni violente quali il Paese non aveva mai conosciuto nella propria storia indipendente. La polizia, fatto inusuale, è subito intervenuta contro i manifestanti. Il bilancio della prima giornata di scontri era stato di 23 persone ferite. Proprio l’utilizzo non co- AFP Alcuni manifestanti assaltano un palazzo del governo a Tuzla mune della violenza ha spinto i cittadini a dimostrare il sostegno ai manifestanti di Tuzla. Giovedì, la protesta si era estesa a Sarajevo, Mostar, Zenica e Biha. Ma i disordini maggiori si sono avuti ieri. La «rivolta» si è diffusa a macchia d’olio in quasi 30 città. A Tuzla e Sarajevo la situazione è apparsa fuori controllo: i manifestanti nella capitale si sono abbandonati ad atti di vandalismo, distruggendo il centro e dando alle fiamme i palazzi governativi del Cantone Sarajevo e della Presidenza di Bosnia ed Erzegovina: decine le persone arrestate, almeno 150 i feriti negli scontri. Le parole d’ordine utilizzate sono quelle della lotta alla corruzione, del diritto al lavoro, della fine dei privilegi. Ma l’impressione è che, per una protesta che non ha il sostengo né dei sindacati né della società civile, si tratti di uno sfogo spontaneo. E violento. «Non ci sarà una soluzione rapida», ha dichiarato l’Alto rappresentante della comunità internazionale, Valentin Inzko, «ma il vandalismo non è sicuramente la risposta». Per il momento, la politica bosniaca sembra non avere i mezzi per riportare la calma. E la comunità internazionale, oltre a condannare le violenze, non sembra poter fare molto di più. T1 CV PR T2 LA STAMPA SABATO 8 FEBBRAIO 2014 il caso GIAN ANTONIO ORIGHI MADRID appuntamento è al tribunale di Palma di Majorca. Il giorno più lungo dell’Infanta Cristina, secondogenita del re Juan Carlos, inizia alle 10. Al secondo piano, negli uffici della terza sezione penale, l’aspetta José Castro, il magistrato che l’ha incriminata per frode fiscale e riciclaggio. È la prima volta di un rampollo reale imputato in un’aula giudiziaria, ed è la prima volta che un erede al trono rischia il carcere. Undici anni, nel caso di Cristina, indagata in quanto azionista, insieme al marito, di Aizoon, l’impresa familiare alla quale sarebbe stato dirottato oltre un milione di fondi pubblici provenienti dall’istituto Noos. L’ LA PRIMA VOLTA Mai un erede reale era stato interrogato in un’aula di tribunale Una prova durissima per chi, come Cristina de Borbón y Grecia, 48 anni, settima nella linea di successione alla corona, è dalla nascita Sua Altezza Reale e Infanta di Spagna: abituata ai ricevimenti di Stato dove ha conosciuto i potenti della Terra, a rappresentare il suo Paese nel mondo, ad avere scuole o ospedali che portano il suo nome. E, soprattutto, un colpo mortale per l’immagine che la duchessa si era costruita negli anni: prima laureata nella famiglia dei Borboni spagnoli, velista olimpica, ambasciatrice Onu; poi donna moderna che si è trasferita dalla peccaminosa Madrid alla laboriosa Barcellona; infine madre perfetta di quattro figli, innamoratissima dell’ex giocatore di pallamano Inaki Urdangarin, 45 anni, sposato nel 1997. Il grande accusatore di Cristina . Estero .15 Le tappe della vicenda Noos R 1 NOVEMBRE 2011 INAKI INDAGATO Accusato di illeciti sui fondi pubblici tramite la fondazione R 2 R FEBBRAIO 2013 IL TRONO NEL MIRINO 3 La casa reale sapeva, accusa in Aula il socio di Inaki Urdangarin GENNAIO 2014 CRISTINA INCRIMINATA Secondo i magistrati ha coperto per anni le attività del marito L’Infanta alla sbarra Trema il trono di Spagna Oggi Cristina davanti al giudice: è accusata di frode e riciclaggio Imputata Cristina comparirà in tribunale in veste di imputata per riciclaggio e frode al fisco La figlia di Juan Carlos non vuole rinunciare allo status regale è il magistrato Juan Castro, 68 anni, andaluso certosino e riservato che non ha mai rilasciato un’intervista in vita sua. È Carlos che ha sollevato il velo sul «caso Noos», la Fondazione grazie a cui il marito dell’Infanta si sarebbe intascato quasi 21 milioni di euro provenienti da fondi pubblici e Il giudice istruttore José Castro privati. Nelle 227 pagine dell’ordinanza, il giudice ha rinviato a giudizio la secondogenita di Juan Carlos in quanto proprietaria della metà di Aizoon, l’impresa a cui sarebbero stati dirottati i fondi provenienti dall’istituto. Una società di facciata, secondo l’accusa, creata appositamen- te per riciclare il denaro pubblico. L’Infanta, bionda, alta, conturbante, per gli spagnoli è stata un’icona fino al 2011, quando Castro, maestro di kendo, la scherma giapponese, ha tirato una stoccata mortale alla monarchia. A differenza della sorella maggiore Elena e del fratellino e principe ereditario Felipe, Cristina non è mai stata al centro dei pettegolezzi mondani. Benché il palazzo di Pedralbes, la villa e da mille e una notte in cui risiedeva dal 2008, avesse meravigliato tutti: tra acquisto e restauro, era costata 9 milioni di euro, È stata l’istruttoria di Castro a scoprire l’altra faccia della medaglia: dalle minuziose ricerche del giudice è emerso che 500 mila euro della società erano finiti proprio nel restyling della villa, che i domestici della famiglia erano pagati in nero e che la Aizoon sponsorizzava viaggi, corsi di ballo, cene di lusso. In attesa di Cristina, il tribunale è blindato: 300 poliziotti e un elicottero sorveglieranno il perimetro dell’aula e avranno il compito di tenere lontani i fotografi e i manifestanti anti-monarchici. Comunque vada, la prima volta di una reale alla sbarra farà il giro del mondo. Un record di cui il trono di Spagna avrebbe volentieri fatto a meno. NULAND AVEVA DETTO: «L’UE SI FOTTA» USA, LA CORSA PER LA PRESIDENZA Kiev, Merkel furiosa “Dalla vice di Kerry parole inaccettabili” Biden sfida Hillary “Potrei candidarmi alla Casa Bianca” PAOLO MASTROLILLI INVIATO A NEW YORK «Assolutamente inaccettabili». Così la cancelliera tedesca Angela Merkel ha criticato le parole dell’assistente segretario di Stato americano Nuland, pronunciate durante una conversazione sulla crisi ucraina con l’ambasciatore a Kiev Geoffrey Pyatt, e che sono state registrate e pubblicate. In quei commenti, oltre a indicare la sua preferenza per Arseniy Yatsenyuk come membro dell’opposizione da includere nel governo, la Nuland criticava la timidezza della Ue e la insultava: «L’Europa vada a farsi fottere». Dopo la pubblicazione, l’assistente segretaria di Stato si è scusata pubblicamente, ma Washington ha avanzato il sospetto che la telefonata sia stata regi- Angela Merkel strata e pubblicata dai russi proprio per imbarazzare gli Usa e dividerli dalla Ue nella partita ucraina. E Mosca ha accusato Washington di aver fornito assistenza militare agli oppositori del presidente Yanukovych, cosa che gli americani hanno nettamente smentito. Le dichiarazioni della Merkel, però, dimostrano quanto meno che l’obiettivo di provocare un incidente tra Usa e Ue è stato raggiunto. La cancelliera, infatti, non ha solo criticato il linguaggio usato dalla Nuland, ma ha anche difeso la linea scelta dalla rappresentante per la politica estera Ashton verso Kiev. Questo avviene sullo sfondo delle polemiche provocate dallo scandalo Nsa, dove proprio la Merkel era stata vittima dello spionaggio Usa. FRANCESCO SEMPRINI NEW YORK Vuole mettere le cose in chiaro Joe Biden, non c'è ombra di dubbio che lui possa essere un potenziale candidato alle presidenziali del 2016. «Non vedo ragioni per le quali non debba presentarmi», spiega il vice presidente degli Stati Uniti, precisando tuttavia che si pronuncerà al riguardo non prima del 2015. Non è troppo presto però, per sottolineare di non essere fuori gioco. Anzi ai microfoni della trasmissione «New Day», in onda sulla «Cnn», invia un messaggio preciso ai colleghi democratici, e in particolare a Hillary Clinton. L'ex First Lady è data infatti come favorita in un eventuale confronto in seno al partito dell'asinello, sebbene anche lei non si sia ancora pronunciata in maniera Joe Biden chiara sull'ipotesi di presentarsi alle primarie. Tuttavia, le quotazioni di Hillary sono così alte (il 73% dell'elettorato democratico oggi voterebbe per lei) che alcuni stretti collaboratori di Obama hanno già manifestato il sostegno all'ex segretario di Stato in caso di discesa in campo. È il caso di Jim Messina, guru della campagna presidenziale dell'attuale inquilino della Casa Bianca, che ha assunto la co-presidenza di «Priorities Usa Action», il super Pac su cui potrà contare la Clinton dal punto di vista finanziario in caso di candidatura. Biden non sembra intimidito e, a dispetto dei suoi detrattori, spiega: «La gente mi considera troppo ottimista, ma io sono convinto che il meglio del futuro di questo Paese sia a portata di mano». T1 CV PR T2 SABATO 8 FEBBRAIO 2014 LA STAMPA 16 LA STAMPA SABATO 8 FEBBRAIO 2014 Cronache .17 . TORINO, MAXI-OPERAZIONE DELLA POLIZIA: 18 FINISCONO IN MANETTE Va dal pusher con la figlia di 3 anni L’uomo è un imprenditore immigrato di seconda generazione. Nel giro della droga avvocati, pr e ultras MASSIMO NUMA TORINO La bimba trotterella assieme al padre. Lui la tiene per mano, lei indossa un allegro cappello bianco di lana. Tre anni o poco più. Corso Umbria, Torino. Il padre si avvicina a un’auto, all’interno c’è un imprenditore torinese, titolare di un’autofficina. Si chiama Antonino Calì, origini catanesi, 38 anni, l’unico con precedenti per droga. Le vetrine di un bar fanno da sfondo al passaggio di dosi di cocaina. Papà è un consumatore che spaccia a sua volta. La videocamera della Scientifica li riprende da distante, le immagini sono incerte, poco definite. Ma quella bimba ripresa Investigatori sconcertati: «Nello shopping quotidiano ci sono anche le dosi» tra i pusher, totalmente innocente e ignara, ha spinto gli investigatori a scavare a fondo nel sottobosco dello spaccio di cocaina, una vera piaga per la città della Mole. La normalità del male In questa indagine della sezione Narcotici della mobile di Torino, il padre non è indagato. Per ora. Di lui si sa qualcosa, non tutto. Ha un’attività commerciale. Immigrato di seconda generazione. Gente che ha soldi, auto vistose, im- il caso PAOLO COLONNELLO MILANO lla fine, si torna sempre dalla mamma. E così anche Daniele Cutrì, 24 anni, il più giovane dei tre fratelli, braccato dai carabinieri, sfinito da un’avventura cominciata male e proseguita peggio, ha gettato la spugna arrendendosi nella casa materna a Inveruno. Suo padre Mario, l’altra sera aveva fatto un annuncio sibillino: «Daniele è qui». Non era stato preso alla lettera. Invece Daniele si era presentato davvero in casa, come fosse stato in in vacanza a Napoli, le comunicazioni con il mondo interrotte, noncurante dell’evasione di Mimmo, della morte di A LA CACCIA CONTINUA Oltre al fuggitivo gli investigatori cercano il basista dell’assalto Nino, dell’appello di mamma Antonietta. I carabinieri lo hanno lasciato tranquillo una notte e una mattina in compagnia di mamma e papà, sperando forse che si tradisse. Ma quando hanno capito che aveva mangiato la foglia, hanno deciso di intervenire, presentandosi a Inveruno poco dopo mezzogiorno. Lui all’inizio ha fatto finta di cadere dalle nuvole, come se non c’entrasse niente. Poi si è chiuso nel mutismo più assoluto. Mentre per gli inquirenti, e gli stessi banditi reo confessi arrestati l’altro ieri, Daniele è mobili. La droga è un modo come un altro per guadagnarne altri, per vivere meglio. Compri, consumi e cedi agli amici. I conti tornano. «Diciotto arresti, quasi tutti italiani - spiega il capo della mobile Luigi Silipo siamo partiti dalla morte per overdose di un ragazzo, è venuto fuori uno spaccato di società sfuggito alla morsa della crisi». Si va a prendere le dosi di «bamba» - così nello slang della movida torinese che si snoda dal centro ai Murazzi del Po come quando si compra il pane o il giornale, i figli piccoli vicini. 2 chili Sequestrata cocaina, marijuana e hashish: il racket torinese trattava diversi tipi di stupefacenti Agricoltori e industriali Tra i diciotto arrestati, un campionario di personalità diverse, unite solo da un business che assicura guadagni pazzeschi: migliaia di euro al mese, anche ogni 24 ore. Il capo era Calì, appena un gradino sotto Alessio Zuccaro, cuocoristoratore in un noto ristorante, nel cuore del salotto buono di Torino, 29, con la sua fidanzata, Mariaelena Dell’Edera, nel ruolo di spalla e il fratello Michele, 34 anni. In cella è finita a suo tempo, nella prima fase dell’indagine, Valeria Tedeschi, «pr» molto conosciuta, in discoteche e locali fra i più frequentati. Poi il collega Massimiliano Moroni, 45 anni. C’è un agricoltore di Carmagnola, Giacomo Badino, 28 anni e suo fratello Giorgio, 21. Nomi, cognomi e professioni che non sono di copertura. La vita normale che si sovrappone alle notti in nero. 25 anni La bimba tra gli spacciatori Nel fermo immagine tratto dal filmato della polizia si vede la bimba di tre anni con il padre L’uomo non si è fatto alcuno scrupolo e l’ha portata con sé per andare ad acquistare la droga Overdose nella villa È la notte di sabato 22 settembre 2012. Marco Mazzali ha 25 anni, è un ragazzo come tanti, vive in un paese vicino a Torino con la famiglia. Beve alcol e assume droghe. Uno dei suoi ultimi contatti è proprio con Alessio Zuccaro, ora indagato anche in questa tragica vicenda. Il figlio di un industriale torinese, Fernando L., si accorge che sta male e lo ospita nella sua villa in collina. Marco entra in coma e muore di overdose. Fernando rivela alla polizia che poche ore prima aveva incontrato «per due volte» Alessio, vicino all’ingresso del ristorante. Un caso? Il fascicolo è nelle mani del pm Stefano Castellani, le indagini non sono ancora concluse. Un quadro devastante. Ecco l’avvocato che compra le dosi di cocaina e viene «fermato dalla polizia cento metri dopo il pas- saggio», dicono preoccupati i pusher nelle intercettazioni. La «pr» compra la droga e la Narcotici la blocca tre minuti dopo sulla sua Smart. Stava giusto confezionando le dosi, prima di entrare nel disco-bar. Ultras di Juve e Toro Presi quattro ultras. Tre bianconeri e uno del Toro. Sono Alberto Ortenzio, cameriere in un bar di Entracque (Cuneo), Catturato Daniele. La fidanzata del fratello morto nell’assalto si è consegnata Aosta Scialpinistadisperso duranteunagita 1 Sono quasi nulle le pos- sibilità di trovare ancora in vita Emmanuel Cabaud, scialpinista di 48 anni di Grenoble (Francia), scomparso durante una gita in Valtournenche (Aosta). Ieri le ricerche di Soccorso alpino valdostano e Finanza hanno avuto esito negativo. Manager della Thomson Reuters di Ginevra, di Cabaud non si hanno notizie da giovedì mattina quando ha mandato un sms alla moglie: «Sto partendo». La meta era il col di Nana, a 2.800 metri di quota, spartiacque tra la Valtournenche e la val d’Ayas. Una gita senza particolari difficoltà. L’allarme per «mancato rientro» è scattato ieri mattina, poco dopo le otto. L’arresto di Daniele Cutrì (in primo piano) niele ha deciso di non rivelare. Così come ha fatto Carlotta Di Lauro, la fidanzata di Antonino, anche lei latitante e che proprio ieri sera è ricomparsa nella sua casa di Cuggiono. Ma il terreno attorno a Domenico Cutrì ormai è completamente bruciato. Il lavoro degli investigatori è stato ecceziona- le: nel giro di tre giorni dalla spettacolare evasione, hanno individuato e sgominato tutta la banda, un gruppo di uomini armati e pericolosi, perché disperati: Aristotele Buhne, l’imprenditore fallito di Turbigo arrestato a Napoli, Davide Cortesi, Danilo Grasso e Christian Lanza, i tre manovali, presi a juventino, 36 anni e il ristoratore cuneese Osvaldo Bugnano, 40 anni; Michele Di Cuonzo, autotrasportatore, ultras della Juve e il granata Marco Grotto, elettricista di Rivoli (Torino), 28 anni. Arrestati e poi scarcerati. Personaggi minori. «Non ci sono più barriere sociali tra chi “tira” cocaina - chiude il capo della Narcotici Maurizio Brutti - è un consumo di massa. Scrupoli zero». ve dal punto di vista organizzativo visto che, come risulta dal provvedimento di fermo spiccato dal pm Raffaella Zappatini, sarebbe stato proprio Antonino a progettare l’evasione. Messa a punto in una riunione di sabato 1º febbraio, due giorni prima dell’assalto, nella casa a Inveruno dei Cutrì, con le telecamere sul balcone e la porta blindata, presenti quasi tutti i componenti della famiglia, il solito “Franco”, i complici e la fidanzata di Antonino, Carlotta. Proprio lei, il 28 gennaio, aveva noleggiato un furgone con cui sarebbero stati svolti i sopralluoghi, anche fotografici, del tribunale di Gallarate nonché dei luoghi dove organizDomenico Cutrì in una foto d’archivio zare la fuga. E sempre Cellio, in Valsesia, grazie a una lei, con il figlio di 5 anni, avrebbe valigia buttata in un bosco. E in- atteso a Cellio, nella baita di un fine Daniele, che si è consegna- parente, l’arrivo della banda in to ieri. Manca ancora un certo fuga, per poi allontanarsi appe“Franco”, il misterioso settimo na in tempo, prima che i compliuomo, di cui nemmeno gli inqui- ci venissero arrestati. Con quale renti conoscono le generalità mezzo? Non si sa, visto che l’ulma che avrebbe partecipato al- tima a vederla è stata sua madre l’organizzazione dell’assalto, al- alle 13,30 di lunedì, un’ora e mezla parte logistica e forse ad al- zo prima dell’assalto di Gallaracune fasi della fuga. te. Carlotta l’ha salutata dicenTutto è andato male in que- dole che sarebbe andata qualsta storia, fin dall’inizio, quando che giorno in montagna con il Antonino Cutrì, il più deciso bimbo. Poi non ha più risposto della banda, è stato colpito a nemmeno al cellulare e gli ultimorte con due proiettili che lo mi a vederla sono stati i tre banhanno ferito al collo e non alla diti arrestati a Cellio. Ieri sera la schiena come sostenuto dai fa- decisione di consegnarsi con il migliari che hanno parlato di bambino. Mimmo questa volta è «esecuzione». Una perdita gra- davvero da solo. L’ergastolano in fuga resta solo Il fratello di Cutrì era dalla mamma stato uno dei partecipanti più attivi di tutta l’operazione per far evadere il fratello maggiore Mimmo. Presente lunedì scorso a Gallarate a sparare e picchiare. Dopo la morte del fratello Antonino, sarebbe stato lui a condividere la latitanza di Mimmo. In quale luogo, è un dettaglio che ovviamente Da- L’età di Marco Mazzali quando è morto per overdose nel 2012. Da quel caso è nata l’inchiesta SABATO 8 FEBBRAIO 2014 LA STAMPA 18 T1 CV PR T2 LA STAMPA SABATO 8 FEBBRAIO 2014 il caso GUIDO RUOTOLO ROMA T Tangenti all’Agenzia spaziale Il presidente si dimette Cronache .19 . LA CASSAZIONE “Restituire la figlia alla suora Perquisizioni tra Roma, Torino e Cuneo: nel mirino decine di società violentata” ravolto dall’inchiesta della Procura di Roma, il presidente dell’Agenzia spaziale italiana, Enrico Saggese si è dimesso. E le sue dimissioni sono state accolte dal ministro Carrozza. Concussione e corruzione i reati contestati. Sono dieci gli indagati per le fatture false, le consulenze gonfiate, gli affidamenti di servizi pilotati, i viaggi all’estero, in particolare negli Stati Uniti. Sotto la presidenza Saggese, l’Asi ha affidato una consulenza esterna per gli studi di fattibilità dei viaggi: Stati Uniti, Cina, Sud America, Sud Africa. L’inchiesta dei pm romani ha subìto l’altro giorno una accelerazione, con un blitz alla ricerca di documenti e atti che gli uomini della Finanza e dei carabinieri sono andati a cercare nelle case e negli uffici di una parte degli indagati, e di alcune società. Il dirigente dell’Asi che ha denunciato le «irregolarità», Roberto Borsa, all’Ansa spiega: «Perdiamo i cervelli per dare spazio ai Enrico Saggese, presidente dell’Agenzia spaziale italiana clientelismi: denunciare questa condizione è l’unico modo per andare verso tempi migliori». Ieri l’affidamento dei lavori relativi al- procura di Roma risulta che il prepoi, la Corte dei conti ha reso pub- l’esecuzione di opere di completa- sidente Saggese ha autorizzato tra il 2008 e il 2014 ben 52 consulenze e blica la relazione sulla gestione fi- mento della nuova sede dell’Asi». nanziaria dell’Asi per l’esercizio Oggetto della inchiesta dei pm 19 borse di studio, per un totale di 3 2012. «Non risulromani sono an- milioni e 800 mila euro. Nella relata che l’Agenzia LA CORTE DEI CONTI che le consulenze zione della Corte dei Conti si ricorscrivono i giudi- «L’Asi non ha mai chiarito e gli incarichi di- da «la delibera del 13 novembre del ci contabili - abspensati in questi 2012 con la quale il Cda, disattenall’Autorità di vigilanza anni di gestione dendo le indicazioni del ministro, bia fornito i chiale anomalie rilevate» Saggese. I giudici ha designato il presidente dell’Asi rimenti richiesti dall’Autorità di contabili ricorda- per la nomina a Presidente della Vigilanza dei Lavori pubblici che no che nel 2012 «l’Asi ha conferito 13 consociata Cira». Nel mandato affidato agli investicon deliberazione del 19 dicembre incarichi di cui 10 collaborazioni codel 2012, ha rilevato anomalie e il- ordinate e continuative, 2 collabora- gatori, i pm avevano chiesto di cerlegittimità riguardo il conferi- zioni occasionali, 1 consulenza. Co- care nelle perquisizioni anche tutta la documentazione prodotta dal mento di incarichi e consulenze, sto totale lordo: 382.742,25 euro». nonché la non conformità circa Ma agli atti della inchiesta della professore Bizzarri in esecuzione 3,8 Milioni Spesi dall’Asi dal 2008, con il via libera di Saggese, per consulenze e borse di studio del contratto di consulenza stipulato con l’Asi. In una delle tante interrogazioni al Senato, Elio Lannutti, Adusbef, aveva anticipato la «stranezza» del professore Bizzarri «supervisore dei programmi di telemedicina e il fatto di essere componente del Comitato Scientifico dell’Asi». Singolare che il professore Bizzarri - annotano gli investigatori - da presidente della Commissione tecnica scientifica dia finanziamenti a otto soggetti. Ben quattro di questi, però, fanno parte della stessa onlus del professore Bizzarri. Singolare anche l’Avvocato di Stato-Giano Bifronte. Pierluigi Di Palma dall’agosto del 2010 è consulente giuridico del presidente Saggese e nello stesso tempo avvocato dello Stato. Questo conflitto di interessi, chiamiamolo così, è stato censurato dalla relazione ispettiva del ministero dell’Economia e Finanza, molto severa sui «numerosi contratti a tempo determinato erronei e illegittimi». Sicuramente da chiarire per gli inquirenti sono gli intrecci tra i collaboratori del presidente Saggese, l’ex ballerino di tango, il torinese Mario Giacomo Sette, sua sorella Francesca e le diverse società citate nel decreto di perquisizione. Le fiamme gialle sono andate l’altro giorno a Cavallermaggiore, Cuneo, a perquisire lo studio professionale De Stefanis-Piretto, «per sequestrare tutta la documentazione riguardante i rapporti tra la Get.It (la società che emetteva fatture per operazioni inesistenti, ndr) e tutti i soggetti, fisici e giuridici, menzionati nel presente procedimento». GIACOMO GALEAZZI ROMA Una suora stuprata abbandona la figlia poi ci ripensa: la Cassazione revoca la procedura di adozione e gliela ridà. Protagonista della vicenda che sembra la trama di un film è una religiosa congolese di 43 anni. Violentata da un sacerdote, anche lui del Congo, ha ottenuto dalla Suprema Cassazione il riconoscimento del diritto a frequentare la bimba nata nel 2011 da quella violenza e data in affido a una famiglia. La religiosa non aveva riconosciuto la bimba, nata nel febbraio 2011 a Pesaro, perché voleva continuare a fare la suora con le «Petites Soeurs de Nazareth», l’ordine dove aveva preso i voti nel 1996. Dopo incarichi di responsabilità era stata inviata alla Pontificia Università Urbaniana per studiare. Nel marzo 2011 lo stupro, del quale non ha rivelato l’identità dell’autore. In seguito al rifiuto della Congregazione di riaccoglierla come suora, ha ripensato il suo no alla bimba: sarà mamma a tutti gli effetti. Al 73° giorno dalla nascita della figlia la suora si è pentita di averla abbandonata e adesso la Cassazione, applicando la Convenzione Ue sull’adozione dei minori, stabilisce che il rifiuto iniziale della donna (data la particolare situazione psicologica provocata dallo stupro) non le fa perdere il diritto alla genitorialità. 20 .Società STAMPA .LA SABATO 8 FEBBRAIO 2014 1 8 1 7 1 1221 6 Come Marilyn A 9 B A 9 12 6 12 4122 5 I giornali inglesi li chiamano «Momenti Marilyn», come quello nella foto a destra, che risale al 2011: è proprio per evitare foto come questa che Elisabetta ha imposto a Kate gonne lunghe e tacchi bassi La vedremo così Cosa accadrebbe se Kate adottasse lo stile Elisabetta? Nelle «figurine» qui sopra abbiamo immaginato tre look per Kate Middleton ispirati a quelli indossati dalla regina. Ecco il risultato il caso VITTORIO SABADIN LONDRA a regina Elisabetta non ne può più delle gonne troppo corte di Catherine, duchessa di Cambridge, moglie del principe William e madre del futuro re George. Non sopporta che le siano mostrate altre foto nelle quali le sottane di Kate svolazzano in quelli che i giornali con ironia chiamano «Marilyn moments», e una su tutte l’ha fatta davvero infuriare: vi si vede la duchessa che passa in rassegna un gruppo di sol- L Addio vestitini e gonne La regina affida Kate alla sua sarta personale Elisabetta II ha scelto per lei anche i gioielli e l’acconciatura deve cominciare un’altra, la Regina ha ordinato che la sua stilista personale, Angela Kelly, la accompagni nel viaggio di tre settimane e mezza e l’aiuti a vestirsi dandole consigli che non potranno essere ignorati. Durante la visita in Australia, la duchessa sarà costretta a cambiarsi d’abito almeno quattro volte al giorno. In un clima caldo e umido, ogni particolare dovrà essere a posto, dalle scarpe alle borse e alle tiare, che Kate indosserà con maggiore frequenza. La sua parrucchiera, Amanda Cook Tucker, ha dovuto seguire uno speciale corso per imparare ad acconciarle i capelli in modo che la tiara resti ferma al suo posto, un’impresa molto difficile. Proprio per questa ragione, la Regina non ha mai cambiato acconciatura in sessant’anni di regno. Angela Kelly si occupa degli abiti di Elisabetta dal 1993. Figlia di un portuale di Liverpool, è nata in una casa popolare 61 anni fa. Con il tempo, è diventata la più stretta confidente della Regina, con la quale parla di tutto. Una familiarità che le è costata molte invidie a palazzo, al punto da farle dire che nella sua schiena non ci sono più lembi di pelle liberi per ricevere altre coltellate. È lei a ideare e creare i vestiti color pastello, spesso criticati al di fuori della Gran Bretagna, che Elisabetta indossa. Potranno anche non piacere a tutti, ma sono perfetti per il loro scopo: sono senza tempo, i colori sono così inusuali da rendere sempre la Regi- na visibile anche da lontano nella folla, restano impeccabili in situazioni estreme e sono disegnati per non creare mai momenti di imbarazzo. Kate, che ama Alexander McQueen e Alice Temperley, dovrà farsene una ragione. Il tempo degli svolazzi è finito e da qui in avanti tutto dovrà essere più austero e regale. Elisabetta ha scelto con Angela Kelly anche quali dei gioielli della collezione reale la duchessa dovrà portare durante la visita. Molte tiare, spille e pendenti, ma anche la meravigliosa Delhi Durbar Parure che Diana, la madre di William, aveva indossato nel viaggio in Australia del 1983. Il successo di Diana fu tale che si attribuisce a lei il merito della sconfitta dei repubblicani nel successivo referendum che proponeva il distacco dell’Australia dal Commonwealth. La visita di Kate e William ha proprio lo scopo di conquistare di nuovo gli australiani e tenere a bada le orde repubblicane ancora per un po’. Quindi nessun momento imbarazzante deve essere ammesso. Ma Elisabetta può stare tranquilla. L’accessorio che avrà maggior successo durante la visita, Kate lo terrà in braccio: ha nove mesi, e si chiama George. LA CONFIDENTE REALE Angela Kelly segue Sua Maestà da 20 anni, è lei che crea i famosi vestiti color pastello dati, mentre nel tripudio generale la gonna del suo leggerissimo vestito giallo viene gonfiata dal vento almeno mezzo metro oltre i limiti accettati dalla decenza reale. Così, in vista del viaggio ufficiale di William e Kate in Australia e Nuova Zelanda, Elisabetta ha deciso di intervenire. La duchessa dovrà smetterla di vestirsi seguendo la moda di Regent e Oxford Street, come faceva da ragazzina. Le gonne dovranno allungarsi e i vestiti avere quella sobrietà e quell’eleganza senza tempo che sono caratteristici del guardaroba di tutta la famiglia reale. Per essere sicura che Kate abbia capito che un’epoca è finita e che ne “DEVE CREARSI UNO STILE. O ALMENO UN COLORE” MARIA CORBI arina, anche elegante a volte, ma mai riconoscibile». Il giudizio su Kate di Guillermo Mariotto, direttore creativo di Gattinoni, è severo. Nasconde una parola terribile per chi un giorno indosserà la corona: banalità. Kate banale? «Un po’ - dice lo stilista che ha tra le clienti molte principesse, tra cui le eredi della dinastia saudita - è difficile ricordarsi un look di Kate mentre ricordiamo perfettamente quelli della Regina e di Lady Diana. Non vedo buona volontà da parte sua. Sembra che voglia essere la ragazza della porta accanto, mentre è - e deve sembrare - una principessa, una futura regina». «C «Anche Diana - continua Mariotto ha iniziato male, ma poi si è fatta aiutare dai migliori stilisti del mondo ed è diventata una maestra e una icona di stile. Era lei a imporre la moda a consacrare un accessorio, un abito, il taglio di capelli. Lo stile Diana». Ci vorrebbe uno stile Kate? «Certo! Ha ragione la Regina, non può diventare la reginetta del low cost, delle catene commerciali. Kate deve mettersi in testa che ha un incarico pubblico e deve indossare una “divisa” come hanno fatto in maniera differente Diana ed Elisabetta. Una sembrava sempre appena uscita da una copertina di Vogue, l’altra con i colori forti e i cappellini fa in modo che nessuno possa dimenticarla. Diana era una Spencer ed era stata educata a distinguersi. Lei invece è cresciuta in una famiglia borghese. Questo conta se dovrai sedere su un trono Stilista con gli occhi del Guillermo mondo puntato, Mariotto devi imparare a rispettare canoni diversi da quelli della gente comune». Consigli? «Iniziare a farsi riconoscere anche solo da un dettaglio, da un colore, per esempio. Lei porta benissimo il blu e allora che si imponga con una sfumatura, come il blu magenta. Perché no? Po- trebbe diventare il blu Kate. Il nero o i colori neutri vanno bene solo ai grandi ricevimenti di sera, per abiti importanti illuminati dai gioielli della corona. Di giorno vincono le sfumature brillanti». Insomma, gli appunti della regina Elisabetta a Kate sono, secondo l’esperto, sacrosanti, a iniziare dalle lunghezze degli orli. «Abbassare gli orli e i tacchi è necessario. Per una principessa avere un’andatura regale è d’obbligo. Il massimo concesso sono sette centimetri, oltre si inizia a sculettare. E no alle minigonne: chi dovrà indossare la corona e ha bisogno di una divisa riconoscibile, elegante, che renda chiara l’appartenenza al rango». «In fondo anche le dive indossano una divisa sul red carpet, e Kate ha bisogno di un po’ di glamour. Deve riuscire a diventare un po’ diva». LA STAMPA SABATO 8 FEBBRAIO 2014 Anni 70 Sulle piste da sci cominciarono ad apparire panini e bibite, ma ora anche polenta e salsiccia sono superati MONTAGNA www.lastampa.it/montagna . Società .21 Oggi La sfida è per gli architetti, che possono sperimentare con costruzioni che devono consumare poco e essere autosufficienti ENRICO MARTINET Indirizzi hissà se l’antropologo francese Marc Augé infilerebbe l’etichetta di non luogo a questi nostri monti del turismo? Certo è che la montagna d’inverno non soltanto ha da sempre richiamato la città, ma ora compie il miracolo di far salire le stelle. Quelle della gastronomia, non del firmamento. Capita così di sedersi a un curioso «indovina chi c’è in cucina» mentre hai piantato gli sci davanti al Monte Bianco, sulle piste classiche del Col Chécrouit di Courmayeur e di sapere che a spadellare c’è il pluristellato inglese Heston Blumenthal. Fontina e agnello. Oppure ai fornelli ci sono gli altri suoi due famosi connazionali, gli chef Marcus Wareing e Sat Bains: uno su al Col Chécrouit alla Maison Vieille, l’altro giù al Plan Chécrouit, alla Chaumière della famiglia Grivel (guide e inventori di ramponi). Cene da 250 euro a seggiola per il «Mountain Gourmet Ski Experien- C Chalet Etoile (Cervinia) 1 Ai 2.500 metri di Plan Maison, vista Cervino: nato nel 1974, è stato considerato i tra i migliori 15 ristoranti delle Alpi europee. DOVE SONO L’offerta cresce a Nord-Ovest dalle Marittime al Monte Rosa Ma il primato va alle Dolomiti ce». In coda a queste cene per Vip d’Oltremanica non c’è il dolce, ma il sale della polemica, con i viticoltori valdostani adirati perché ai loro vini sono stati preferiti quelli più blasonati di Toscana o Piemonte. Il lusso sia degli alberghi sia dei ristoranti accompagna i vacanzieri cittadini sulle piste di sci, perfino nei più alti rifugi, trasformati da riparo per alpinisti a hotel d’alta quota. Con bagni personalizzati, perfino con le docce nei bivacchi a 3000 metri. Sulle piste i ristoranti, dopo alcune timide comparse di chalet panino e bibita degli Anni 70 del Novecento, sono ormai una presenza irrinunciabile. E la polenta con salsiccetta è un po’ in ribasso, mentre salgono pietanze raffinate. Non c’è una sola aerea dell’arco alpino che faccia eccezione, dalla più occidentale Valle d’Aosta all’orientale Friuli. Impossibile togliere un record alle Dolomiti, l’offerta è cominciata in Alto Adige, MARCO ALBINO FERRARI Il rifugio al Colle di Burz, nella Dolomiti bellunesi dopo la ristrutturazione costata 2 milioni e 800 mila euro Se le stelle (della cucina) brillano in alta quota Da Casse (Sestriere) 1 Sulle piste olimpiche del Sestrie- re, alla partenza della seggiovia Banchetta: fra i piatti, una serie sfiziosa di ricette sorprendenti con vegetali. Anche i rifugi cambiano: ora il lusso arriva a 3000 metri per ragioni di blasone turistico e soprattutto per comodità di territorio. Ma la forza dell’abbinamento sci-cibo ha avuto rapida diffusione, dalle Marittime del Cuneese ai villaggi Walser del Monte Rosa. Da qualche anno l’offerta è diventata anche architettonica, con progettisti di fama che hanno sperimentato tenendo sempre presente fra le priorità l’esigenza di «case» con poco consumo energetico e il più possibile autosufficienti. Nelle Dolomiti bellunesi, nel comprensorio di Arabba, al colle di Burz (1.810 metri) è stato ricostruita l’estate scorsa la struttura ricettiva (in legno e vetro) con una spesa di 2 milioni e 800 mila euro. A proposito di stelle, Renzo Casse è il patron di Lou Brachettes, chalet nella Via Lattea, sulle piste olimpiche del Sestriere. Fra i piatti una serie sfiziosa di verdure. Come si partecipa Ma c’è chi ama i contrasti e sulla sua tavola apparecchia per il pesce come al Club Moriztino in Alta Badia o nella grande capanna lignea dello Chalet Etoile, ai 2500 metri di Plan Maison, vista Cervino. E sempre in Badia c’è L’Pom, nel rifugio Piz Arlara, architettura studiata e piatti a base di mele. Legno e pietra in stile alpino d’antan per il MonSoleil, di Clavière, Val di Susa. Lo sci è servito. Las Vegas Lodge (Alta Badia) 1 Il rifugio di design in Alta Badia: tra le offerte, pernottamento a 2000 metri e «Colazione tra le vette» (partenza alle 6,50 con gatto delle nevi). La vetta del cuore ostruire, costruire, costruire. Chi va in montagna ha un luogo speciale, notti in bed & breakfast a luglio 2014) e Dove arriva una strada, si cocapace di accendere il cuore al primo una fornitura di prodotti Novi, l’azienda di struirà un albergo. Dove c’è sguardo. Non importa che sia famosa, cioccolato nota anche per lo spot ambienMONTA basta sia quella che sentiamo «noun albergo ci saranno i turisti. E tato sulle Dolomiti. A I con loro il benessere, la moderstra». È quella, «la mia montagna» Partecipare è semplice: nità, il futuro. Viva la velocità, che vi invitiamo a segnalarci. 1) Mandate le vostre foto a lamiamonviva le strade e le macchine Mandateci una foto, le [email protected] o tramite Twitter o in collaborazione con che annullano lo spazio. remo sul nostro sito e ogni Instagram #lamiamontagna. Era questo il mito di un’eposabato ne sceglieremo una da 2) Indicate luogo, località e provincia in ca superspensierata, la Belle pubblicare sul giornale di carta, cui è stata scattata la foto e una breve Époque, e di uno dei suoi massimi con il nome del lettore e un articolo descrizione (sarete contattati). paladini, il progenitore del turismo scritto da una delle nostre firme. A fine 3) All’indirizzo web www.lastampa.it/ sulle Alpi Theodor Christomannos. marzo, fra tutte quelle arrivate, la redaziolamiamontagna troverete tutti i dettagli e «Tante più strade si apriranno- dine ne sceglierà tre e gli autori vinceranno la galleria di foto. ceva rivolto all’avvenire - tanto più un weekend a Livigno (due persone e due si affermerà la bellezza del luogo». Il suo sogno si esaudì nel 1909, quando venne inaugurata la Grande Strada delle Dolomiti, tra Bolzano e Cortina. E fu quella la prima di una GIUSEPPE BUZZI serie di carrozzabili costruite nel La foto che abbiamo scelto tra le numerose inviate a «La mia primo dopoguerra a misura della montagna» è quella di Giuseppe Buzzi, che ci ha mandato immagini nascente forma di fruizione della «scattate una sul versante Italiano e le altre due sul versante svizzero montagna, l’auto-turismo: la strada del Passo Spluga (metri 2114 sul livello del mare, che divide le Alpi che porta sotto le Lavaredo, la HoLepontine dalle Alpi Retiche)». chalpenstrasse fino ai piedi del Grossglockner (Austria), la Route des Grandes Alpes (Francia), seicento chilometri di tornanti fino al- passi transalpini. Un esempio magni- molto bene - è l’andamento della stra- sempre lui: Carlo Donegani, di Bre- 36 ore da Milano a Coira, contro i difico è quello raffigurato nella fotogra- da sul pendio che scende dal passo. scia. Questi tornanti terminati nel versi giorni della precedente mulatla Costa Azzurra. Le Alpi, con le nuove strade turi- fia. È una delle strade più suggestive Ciò che conta è il disegno dei tornanti 1823, se percorsi in bici assecondan- tiera. La strada portò un vero boom stiche, iniziavano a offrirsi come e cariche di significati delle Alpi. che si inseguono. do l’andamento ritmico, sono uno dei economico per la zona: Splügen diuno spazio domato, dove trovare la È un disegno che, di fatto, è una fir- tratti più entusiasmanti delle Alpi. Siamo al Passo dello Spluga, esatvenne un paese fiorente, alberghi, In trenta chilometri di salita, la stazioni di posta, stalle piene di cavallibertà individuale attraverso l’au- tamente al centro dell’arco alpino, tra ma. E con un po’ di attenzione si può tomobile: fermarsi a una curva sulla la Valle San Giacomo in provincia di infatti riconoscere il suo autore. Pro- strada di Donegani passa dai vigneti li da tiro. La fortuna delle due valli vallata, scendere, scattare la foto ri- Sondrio e il cantone elvetico dei Gri- viamo a concentrarci. Sono gli stessi di Chiavenna ai ghiacciai del Tambò e unite dalla strada durò 144 anni. Poi, cordo, e ripartire al volante. gioni. Fin dall’antichità - vista la sua tornanti (stesso raggio di curvatura, del Suretta. Oltre il passo, a quota il primo settembre 1967, venne inauMa, sulle Alpi, ci sono strade che posizione lungo la via maestra verso stessa pendenza, stessa regolarità) 2114, si butta sul paese di Splügen do- gurata la galleria stradale sotto il San raccontano tutta un’altra storia. il Reno - il Passo dello Spluga è stato che troviamo sulla strada del Passo ve poco più avanti partono gli orridi Bernardino. E la strada di Donegani, Carrozzabili di epoche precedenti, uno dei più frequentati. Ma ciò che dello Stelvio nel lato di Bormio, e in- spaventosi e bui della Via Mala. A con la sua inconfondibile firma, cadtra le prime a essere disegnate sui conta – e che la fotografia evidenzia fatti l’ingegnere che li ha disegnati è strada ultimata, si impiegavano solo de in disgrazia. A GN LA M C «La mia montagna», una foto, un luogo La strada che disegna il ritmo delle Alpi 22 STAMPA .LA SABATO 8 FEBBRAIO 2014 In Italia FTSE/MIB FTSEItaliaAllShare All’estero +0,96% +0,93% Euro-Dollaro CAMBIO DOWJONES(NewYork) NASDAQ(NewYork) DAX(Francoforte) 1,3617 Petrolio dollaro/barile FTSE(Londra) R Oro 99,88 euro/grammo +1,06% +1,69% +0,49% +0,20% R 30,0887 ECONOMIA FINANZA & SODDISFATTO IL MINISTRO ZANONATO: È UNA BUONA NOTIZIA MA DOBBIAMO INSISTERE. IL TAVOLO AL MINISTERO SLITTA DAL 17 AL 25 FEBBRAIO Electrolux fa retromarcia, Porcia resta La multinazionale vara il piano B: “Investiremo nello stabilimento, turni a 6 ore solo con gli ammortizzatori” FRANCESCO SPINI MILANO La retromarcia è contenuta in una pagina inviata ai sindacati. «Electrolux - scrive il responsabile delle relazioni industriali della filiale italiana, Marco Mondini - sulla base delle proposte e disponibilità che stanno giungendo da parte del governo e delle istituzioni per interventi di supporto alla riduzione del costo del prodotto, con particolare riferimento al settore delle lavabiancheria, si è impegnata ufficialmente a presentare un piano industriale con investimenti per Porcia nel prossimo incontro in sede istituzionale». Ossia al tavolo ministeriale che, visti gli sviluppi, slitterà dal 17 al 25 febbraio. L’azienda, poi, specifica che «intende mantenere lo schema di orario di lavoro a 6 ore (quando è necessario) esclusivamente attraverso il ricorso agli ammortizzatori sociali», che compensano in parte le due ore in meno lavorate. Uno spiraglio su Porcia dove ci sono 1500 lavoratori in ansia, senza contare l’indotto - e un tentativo di rendere più digeribile l’intervento sull’orario di lavoro e dunque sul In fabbrica Lo stabilimento di Porcia, in provincia di Pordenone, dà lavoro a 1500 dipendenti Electrolux L’indotto è di circa 4 mila persone IMAGOECONOMICA ANSA MA IL DATO DELUDE GLI ANALISTI La disoccupazione negli Usa scende ai minimi da oltre 5 anni La disoccupazione negli Stati Uniti scende ai minimi da più di cinque anni: dal 6,7% di dicembre al 6,6% di gennaio. Mai così bassa dall’ottobre 2008. «Nessuno immaginava che potesse calare in un arco di tempo così breve», dice la Casa Bianca, ricordando come nel 2009 si era arrivati al 10%. Ma non è tutto oro quello che luccica. Gli analisti, infatti, non nascondo la loro delusione per il numero di posti di lavoro creati nell’ultimo mese: appena 113 mila contro gli al- 1 L’azienda: senza stop ai blocchi non si tratta I sindacati: passeranno solo pochi camion salario. Per il ministro dello Sviluppo Economico, Flavio Zanonato, è una buona notizia. «Il gruppo - dice - comincia a ragionare sul grande sito di Porcia in modo diverso da come sembrava fare inizialmente». Ma non s’illude. «Non dobbiamo pensare che una rondine in questo caso faccia primavera. Però è una rondine. E’ un qualcosa di positivo da valorizzare e adesso dobbiamo muoverci con maggiore insistenza». Gli imprenditori di Unindustria Pordenone esultano, parlano di «inizio di un cammino, ma le prospettive che si aprono lasciano sperare in un buon esito del confronto». I sindacati sono più prudenti. Certo, il segretario generale della Uilm, Rocco Palombella, rivendica che «la Lotta dei lavoratori ha prodotto un primo risultato». Dieci giorni tra blocchi e scioperi hanno colpito duro l’azienda. A Porcia i magazzini sono pieni, ci sono qualcosa come 50 mila lavatrici a prendere polvere. «Da lunedì i lavoratori rischiavano la messa in libertà a retribuzione zero spiega Elisabeth Fanella, delegata Rsu Fim-Cisl di Porcia -. Per questo ieri mattina, ancor prima che arrivasse la lettera, abbiamo deciso che da lunedì allenteremo i blocchi, facendo uscire solamente la produzione quotidiana». Briciole: si tratta di 4-5 mila lava- meno 180 mila attesi. E a dicembre - è stato confermato - non si è andati oltre i 75 mila. Troppo pochi, tanto da smorzare gli entusiasmi per un 2014 di «svolta» per l’economia, come auspicato da Barack Obama. E non basta evocare il duro inverno per spiegare un andamento così fiacco. «Ci stiamo muovendo nella giusta direzione», spiega Jason Furman, consigliere del presidente, che però non nasconde come si scontino ancora gli effetti della crisi degli ultimi anni. trici che occupano poco più di 20 camion. A Electrolux non basterà. Perché nella lettera Mondini precisa che il gruppo «richiede con fermezza» che da lunedì i blocchi cessino. Altrimenti «ci troveremo costretti a ritirare dal tavolo sindacale e istituzionale tutte le nuove ipotesi di lavoro e a interrompere qualsiasi ipotesi di confronto». Macché. «I blocchi continuano assicura Walter Zoccolan, della Rsu Fiom-Cgil -. Non bastano le vaghe promesse di una lettera. Vogliamo vedere impegni sostanziali presi in sede di trattativa: garanzie su Porcia e l’avvio di un discorso serio sulla riduzione del costo del lavoro, che non sia ricetta imposta fatta solo di tagli salariali». Anche lo slittamento del tavolo al ministero, a Pordenone, è visto con sospetto. «Ci vogliono logorare, ma noi non molliamo». Questi e molti altri avvisi li puoi trovare anche su internet Consulta i siti www.legaleentieaste.it www.lastampa.it In Italia Ibm ha circa 6 mila dipendenti Informatica in crisi, vertenza Ibm al via A rischio 400 posti rete, outsourcing e assistenza tecnica e ha come clienti grandi banche e gruppi industriali. «Ma in Italia - sottolinea Luciano Richetto della Rsu FiomLUCA FORNOVO Cgil della Ibm - il taglio totale TORINO comprende altre direzioni oltre Gts ed è di circa 400 persone, compresi vari tipi di contratti. i sta per aprire una nuo- Tra questi 89 dipendenti della va vertenza sul lavoro, sede di Torino verranno licencon protagonista un’al- ziati». Negli ultimi tre anni, ritra multinazionale, dopo il ca- cordano i sindacati, l’azienda ha so Electrolux. Stavolta niente già subito una riduzione dell’orelettrodomestici, ma di mez- ganico di circa mille addetti in zo c’è un colosso dell’informa- Italia, tenendo conto di varie tica che nel mondo fattura cir- procedure: ricorso alla mobilica 16 miliardi di dollari. Se- tà, a incentivi all’esodo e nel condo fonti sindacali, Ibm 2013 la cassa integrazione». prevede di tagliare in Italia Nella lettera inviata ai sindacirca 400 posti di lavoro su cati, il gruppo che ha grandi ufcirca 6mila dipendenti. fici a Segrate, Roma, Torino, ViL’azienda interpellata da mercate, Padova, Napoli, BoloLa Stampa, non gna, Firenze e entra nel dettaA MILANO Bari, giustifica la glio degli esube- L’azienda incontrerà ristrutturazione ri, ma un portacon l’andamento i sindacati lunedì negativo del setvoce conferma per il nodo esuberi tore informatico. che la vertenza è in corso per il E poi il forte auribilanciamento della forza la- mento della competitività che voro nel nostro Paese. Ibm si è impone un contenimento dei codetta disponibile a incontrare sti. Nonostante l’andamento lunedì i sindacati a Milano, in economico del 2012 abbia regiAssolombarda per discutere strato un incremento dei ricavi della vertenza. Finora il mini- di 85 milioni, Ibm Italia scrive stero dello Sviluppo, che negli nella lettera che la variazione ultimi due anni sta seguendo dei lavori in corsi è negativa per quasi 160 tavoli, non è stato 180 milioni e il valore complessiancora coinvolto. Il 30 gennaio vo della produzione è diminuito con una lettera, Ibm ha avver- di 139 milioni. Numeri che però tito le Rsu dell’apertura di una non convincono del tutto i sinprocedura di riduzione del dacati. «Nel 2012 - spiega Ripersonale che toccherà 290 chetto - Ibm ha fatto milioni di dipendenti della divisione utili e ora chiedono i sacrifici ai Gts, che si occupa di servizi e lavoratori. Così è facile dare la sviluppo di infrastrutture di colpa alla crisi». il caso S LA STAMPA SABATO 8 FEBBRAIO 2014 Panorama Dopo il tonfo in Borsa Apple fa shopping 14 miliardi di titoli propri A lla Apple quella reazione di Wall Street il 28 gennaio scorso proprio non era andata giù. Il titolo crollò dell’8% dopo la pubblicazione dell’ultima trimestrale, nonostante il record di iPhone venduti. Record sì, ma al di sotto delle attese degli analisti. Così l’amministratore delegato Tim Cook ha deciso di Alti e bassi per la Mela passare al contrattacco e di riacquistare in meno di due settimane 14 miliardi di dollari di azioni della casa della Mela. Un’operazione di buyback che porta i titoli riacquistati daple negli ultimi 12 mesi a un totale di 40 miliardi di dollari: un primato in un arco di tempo così breve, ha sottolineato l’amministratore delegato di Cupertino. Cook ha motivato l’ultima mossa con la delusione per quel capitombolo dell’8%, letto come un segnale di strisciante sfiducia verso i piani futuri di quella che comunque resta l’azienda più ricca del pianeta, insieme ad Exxon Mobile. [LUI. GRA.] Il nodo dei consiglieri indipendenti Telecom, faro Consob su Sentinelli e Fitoussi C onsob torna in pressing su Telecom: nel mirino ci sono Mauro Sentinelli e Jean Paul Fitoussi, due consiglieri indipendenti sulla cui qualifica però la Commissione ha qualche dubbio. Si può lavorare 30 anni in un’azienda e non conservare nessun legame con essa(vedi Sentinelli)? Si può essere consigliere di uno degli azionisti forti e definirsi indipendenti (vedi Fitoussi)? Consob vuole vederci chiaro e scrive al cda e al collegio sindacale richiamandoli a riconsiderare la qualifica e poi rispondere motivando, se la valutano corretta. Sentinelli è entrato in Telecom quando ancora si chiamava Sip, era il 1974, ed ha lasciato il gruppo (e la carica di direttore generale di Tim) nel 2005. Fitoussi siede dal 2010 nel Consiglio di Sorveglianza di Intesa Sanpaolo, socio di Telecom. Intanto in Borsa l’appeal di Telecom resta alto. Il titolo ha guadagnato il 2,79% a 0,86 euro. Da inizio hanno le azioni si sono apprezzate del 14%. [R. E.] Economia .23 . LA CORTE COSTITUZIONALE NON DECIDE, BATTUTI I FALCHI DELLA POLITICA MONETARIA I giudici tedeschi rinviano l’anti-spread alla Corte Ue TONIA MASTROBUONI INVIATA A BERLINO Per la prima volta nella sua storia, la Corte costituzionale tedesca ha deciso di non decidere. La sentenza sullo scudo anti-spread Omt, approvato dalla Bce a settembre 2012, è stata rinviata alla Corte di Giustizia europea. La mossa segue mesi di indiscrezioni su presunte spaccature tra gli otto giudici della corte di Karlsruhe, confermate dal parere contrario espresso ieri da due di loro. In ogni caso, anche se non c’è ancora un verdetto, un parere c’è: e dà parzialmente ragione a economisti e studiosi tedeschi che avevano fatto ricorso contro l’ipotesi di acquisti di titoli di Stato, interpretandoli come aiuto diretto ai Paesi in difficoltà – concepito per l’Italia e la Spagna quando i rendimenti sui bond stavano raggiungendo soglie insostenibili –, vietatissimo dai Trattati europei. Tra i più importanti sostenitori di questa tesi figura il presidente della Bundesbank, Jens Weidmann, che ha testimoniato contro il programma voluto da Mario Draghi. Ma per la Bundesbank, e per i falchi della politica monetaria, quella di ieri è una sonora sconfitta. Per dirla con Bert Van Rossebeke, del Centre for european politics (Cep), «le chances per l’Omt sono migliori a Lussemburgo che a Karlsruhe». Nelle mani, cioè, di giudici meno diffidenti nei confronti della Bce di quanto non lo siano tradizionalmente i tedeschi, e più propensi a difendere questioni nell’interesse dell’Europa. Gunnar Beck, esperto di di- Presidente Andreas Vosskuhle, presidente della Corte costituzionale tedesca 205 punti base Il valore su cui s’è attestato lo spread nella giornata di ieri. Giovedì aveva chiuso a 207 punti, ieri ha toccato anche quota 203 REUTERS I RENDIMENTI Btp sotto il 3,7% come nel 2006 Torna a ridursi, e punta ormai verso quota 200 punti base, lo spread tra i Btp italiani e i Bund tedeschi, con il rendimento dei decennali italiani al 3,68%, ai minimi da 8 anni. Il differenziale tra il decennale benchmark italiano e il pari scadenza tedesco ieri si è attestato a 205. Ancora migliore la performance dei Bonos spagnoli che segnano uno spread coi Bund a 189 punti e un rendimento dei titoli decennali di Madrid al 3,55%. 1 ritto europeo dell’Università di Londra: «In termini concreti la Corte non è un’organizzazione indipendente, è preposta a interpretare questioni legali nell’interesse dell’Unione europea». Secondo lui e la maggior parte degli analisti, la Corte darà parere favorevole. Ma i tempi potrebbero essere lunghi, anche due anni, spiega Beck. Tornando alla decisione di ieri, se è vero che la Corte di Karlruhe «vede importanti ragioni per ritenere che il piano Omt ecceda il mandato della Bce e quindi vìoli i poteri degli Stati membri e il principio che proibisce il finanziamento dei bilanci nazionali», è vero anche che «un’interpretazione restrittiva del piano Omt» potrebbe essere conforme alla legge. Ora spetterà alla più alta istanza europea valutare il programma. Mai avviato, tra l’altro, perché è stato sufficiente l’annuncio per far battere in ri- tirata i mercati, dopo due anni di scommesse contro l’euro. La Bce ha replicato alla Corte tedesca sostenendo che «prende atto dell’annuncio dell’Alta corte tedesca», e «ribadisce che il programma Omt rientra nel suo mandato». Ai piani alti, raccontano varie fonti, molti banchieri centrali hanno tirato un sospiro di sollievo. Una sentenza negativa da Karlsruhe avrebbe legato mani e piedi al Parlamento tedesco e reso molto più pungente la Bundesbank. Soprattutto, avrebbe scatenato una nuova ondata di sfiducia sull’euro. In Germania c’è anche chi sostiene che il mancato verdetto sia una condanna. Marcel Fratzscher, direttore dell’istituto economico Diw, parla di una «fine temporanea» dell’Omt, che creerebbe «incertezza» sulla «capacità operativa» della Bce. Un pessimismo piuttosto isolato Londra cerca un vicegovernatore Risparmio gestito Anima presenta domanda per quotarsi a Milano A nima, società attiva nel settore del risparmio gestito, ha presentato la domanda di quotazione a Piazza Affari, chiedendo alla Consob l’approvazione del prospetto informativo sull’offerta pubblica di vendita. «Anima ha dimostrato di avere un modello di business solido, con ricavi che nel 2013 sono stati pari a circa 220 mi- Piazza Affari a Milano lioni di euro, in crescita di oltre il 30% rispetto al 2012», ha commentato l’ad Marco Carreri. I soci venditori sono Monte dei Paschi di Siena, Banca Popolare di Milano, Clessidra sgr e Prima Holding 2, quest’ultima partecipata, tra gli altri, da Mps e alcuni manager di Anima. Mps e Bpm, partner resteranno gli azionisti di riferimento della società anche dopo la conclusione del processo di quotazione. I coordinatori dell’offerta globale sono Goldman Sachs, Banca Imi e UniCredit che, insieme a Ubs, agiranno anche in qualità di joint bookrunner. [R. E.] Bank of England, Reichlin in pole come numero due DALL’INVIATA A BERLINO L’italiana Lucrezia Reichlin vicepresidente della potentissima Banca d’Inghilterra? Perché no. Nel 2012 gli inglesi avevano già dimostrato di non essere attaccati, come molte altre banche centrali, all’obbligo della scelta interna, o, al limite, a una lista di candidati dettata dal passaporto. Per rinvigorire l’esangue economia di Sua Maestà, il cancelliere dello Scacchiere britannico Osborne aveva chiamato dal Canada uno dei più geniali e capaci banchieri centrali al mondo, Mark Carney. E il successore di Mervyn King alla Boe sta facendo, letteralmente, faville, e ha rag- giunto i suoi obiettivi dichiarati già prima del tempo. Ma è noto anche che il canadese neanche si fosse candidato, per quel posto. Gli inglesi, senza complessi di bandiera, hanno cercato il più bravo sul mercato e, forse, l’hanno trovato. Allo stesso modo, Lucrezia Reichlin non si è mai candidata per il posto di Charles Bean, il numero due di Carney, che dovrà lasciare a giugno. Ma nella short list dei papabili pare sia finita anche lei. Forte di un curriculum che la pone in vetta alle economiste più importanti al mondo, che l’ha vista ricoprire un ruolo di primo piano nella Bce e ora, da anni, insegnare alla prestigiosa London Business School, l’economista italiana ha qual- Economista Lucrezia Reichlin ha ricoperto ruoli di primo piano alla Banca Centrale Europea e da anni insegna alla London Business School che probabilità di riuscire. Al momento i bookmaker britannici scommettono soprattutto sul capo economista della Boe, Spencer Dale, ma siccome anche alla Banca d’Inghilterra, come l’anno scorso alla Bce, si è creato ormai un caso sulla pre- senza esclusivamente maschile ai vertici, forse una donna potrebbe farcela più facilmente. Tra gli interni, si fa il nome di Charlotte Hogg, ma tra i candidati esterni, Reichlin è in cima alla lista, davanti ad Anat Admati, Sheila Dow e Diane Coyle. [T. MAS.] T1 CV PR T2 SABATO 8 FEBBRAIO 2014 LA STAMPA 24 Borsa .25 LA STAMPA . SABATO 8 FEBBRAIO 2014 LEGENDA AZIONI: il prezzo ufficiale rappresenta il prezzo medio dell’intera quantità di titoli trattata nella seduta. Il prezzo di riferimento è costituito dal prezzo medio dell’ultimo 10% di titoli trattati. La capitalizzazione è espressa in milioni di Euro. EURO 50: selezione dei 50 titoli più significativi quotati in Europa. Prezzo con variazione percentuale sul precedente. OPZIONI:call è il prezzo di chi acquista; put quello di chi vende. Sono indicati: il mese di scadenza dell’opzione; la base del prezzo del titolo; il prezzo, cioè il premio da pagare; il volume dei pezzi negoziati; l’interesse aperto, riferimento per i future. EURIBOR: è il tasso interbancario comune delle piazze finanziarie dell’area euro: lettera è il prezzo di chi vende; denaro quello di chi acquista. OBBLIGAZIONI 07-02-2014 il punto TITOLI Atlantia nv18 TF Eur 3.6 B IMI dc15 Tv Eur B IMI giu17 Eur TV Minim B Pop lg17 Mc Eur Barclays giu17 Fix Fl.No Barclays mar15 Cap.Float Bco Popolare nv20 TF LT Bei/20 EIBeuF BP MG14 MC Eur Centrob /18 Rfc Centrob /19 Sdi Tse Comit 97/27 Zc Comit 98/28 Zc Cr.Suisse ago15 MC eur Crediop /14 Fe Cms DB LG14 MC Eur Dexia Cr/15 ST Gen05 Dexia Cred. Gn16 Eur 3.6 Dexia Cred/05/15 Dexia Mz16 4.85 Dexia ott18 Ser.Spec.2 T Enel 07/15 Eu 5.25% Enel 07/15 Ind Enel 10/16 TV Eur Enel Feb16 Eur 3.5 Enel feb18 TF 4.439% Eur Enel feb18 TF 4.875% Eur Eni giu 15 Eurib 6m+0.89 Eni ott 17 4.875 IMI fb15 Bposta MC Eur IMI mar15 Tasso Misto IMI Mz 17 Mc Eur IMI MZ15 MC eur LUIGI GRASSIA IL MIGLIORE +13,18% Cell Therapeutics IL PEGGIORE -35,4% Bastogi 2,5 2,422 Lun Mar Mer Gio Ven Lun Mar Mer Gio PREZZO Ven BENE UNICREDIT E MEDIOLANUM BOOM PER SARAS E BUZZI C hiusura in buon rialzo per la Borsa di Milano, anche grazie allo spread in calo: l’indice Ftse Ftse Mib registra un +0,96% e l’All Share +0,93%. Positivi i bancari fra cui spicca Unicredit (+3,55%) che beneficia anche di un’indicazione «buy», mentre su Monte Paschi (-1,15%) resta il giudizio negativo. Bene anche Bpm (+1%). In evidenza inoltre gli assicurativi, con Generali +1,13% e Unipol +3,95%, e il risparmio gestito (Azimut +2%, Mediolanum +4,62%). Negli altri settori bene Telecom (+2,79%) all’indomani dell’assemblea che ha approvato la procedura per l’eventuale cessione di Tim Brasil. Rialzo dei cementi-costruzioni, con Buzzi +4,60%, Italcementi +3,98% e Salini Impregilo +1,40% su un estremo tentativo di accordo tra il consorzio e l’Autorità del Canale di Panama. Fra le altre blue chip, rialzo per l’energia, soprattutto Enel (+2,18%) e Saras (+6,42%). Nuovo rialzo per Mediaset (+3,03%). Giù il lusso, con Tod’s -1,97% e Moncler -1,02%. 107.43 100.03 95.70 106.85 99.01 99.47 104.25 103.51 101.67 108.14 94.51 61.37 59.46 110.42 101.24 111.71 98.58 101.20 98.69 103.31 100.93 103.98 100.37 100.04 104.67 107.74 110.85 100.84 112.43 107.78 99.78 104.39 99.01 FUTURES SU FTSE MIB TITOLI FTSE MIB FTSE Italia All Share FTSE Italia Mid Cap FTSE Italia MIB Storico FTSE Italia Stars FTSE Italia Small Cap D.J.Eurostoxx 50 PREZZO IMI st14 Bposta MC Eur Interb /21 359 Cr Med Lom /18 Rf C 75 Med Lom /19 1 Sd Med Lom /19 3 Rfc Medio ap23 Lower Tier2 T Medio Cen 18 Floor Top S Medio dic17 Zc Eur Medio giu21 TV 4to Atto Medio gn20 TV Cap Floor Medio mag20 Eur 4.5 Medio Mb 12 fb18 TM Mc e Medio nov 14 Eur 2.65 Medio Nv 20 Eur 5 Medio Nv14 Eur 3 Medio Nv14 TV Eur Mediob 14 BP1 Rel3 Mediobanca ap19 MB14 Tas Mediobanca ge19 MB10 Tas Mediobanca ge22 MB30 Tas Mediocr C/28 Zc Mediocr L/28 Zc 25.Ma Mittel lg19 Tf Call eur Mps nov17 Stepbystep 5% MPS ot17 Mc Eur MPS set17 MC Eur Rbs 09-14 4% Rbs 09-14 tv Rbs 10-19 6% Rbs 22-12-14 tf/tv RBS gen17 TM BcoPosta RBS MZ20 Tsf Rep Aus/CMS SFN INDICE BORSA VALORI DI MILANO Mercati Fondi su LaStampa.it 1 34567 67 7589AB7C95B4 A454 45 D759 AE FBC7B 9 45AEDBD7 D756774 111234564784296ABCDE9 117.64 111.46 108.73 95.67 106.71 108.78 95.80 91.69 105.11 102.11 107.70 98.73 101.06 106.69 101.28 99.78 100.45 100.30 102.33 101.48 58.98 59.35 105.58 106.83 104.17 103.93 101.79 100.42 96.13 99.83 99.46 97.62 99.79 EURIBOR 07-02-2014 VAR.% 19692,08 20930,06 27090,18 16532,18 17923,89 18059,36 3038,49 +0,96 +0,93 +0,84 +1,15 +0,54 +0,28 +0,92 PER. TA.360 TA.365 1 sett 1 mese 2 mesi 3 mesi 6 mesi 9 mesi 12 mesi 0,1900 0,2290 0,2560 0,2910 0,3910 0,4740 0,5520 Il Mercato Azionario del 07-02-2014 0,1926 0,2321 0,2595 0,2950 0,3964 0,4805 0,5596 TITOLI PREZZO Rep Aus/CMS SL Rep Ellenica /19 Tf SG mg16 MC Eur Spaolo /19 Sw Euro Spaolo 97/22 115 Zc UBI DC14 Mc Eur UBI giu15 Tasso Misto UBI giu19 MC eur UBI gn18 Eur 5.4 UBI lug14 Tasso Misto UBI mar19 LowT2 Call UBI nov15 LowT2 Amor UBI ott19 Lower Tier II UniCr ag18 TF 5.65% Banc 97.79 96.40 103.28 102.81 80.13 98.88 100.05 99.23 104.72 99.58 97.73 98.70 107.18 110.98 TITOLI DI STATO BoT 13-14/02/14 A 13-28/02/14 S 13-14/03/14 A 13-31/03/14 S 13-14/04/14 A 13-30/04/14 S 13-14/05/14 A 13-30/05/14 S 13-13/06/14 A 14-30/06/14 S 13-14/07/14 A 14-31/07/14 S 13-14/08/14 A 13-12/09/14 A 13-14/10/14 A 13-14/11/14 A 13-12/12/14 A 14-14/01/15 A 12-01/03/15 S CcT 07-01/03/14 S 0.59% 07-01/12/14 S 0.42% 13-31/12/14 A 08-01/09/15 S 0.59% 10-15/12/15 S 0.59% 09-01/07/16 S 0.56% 12-01/12/16 S 3.00% 10-01/03/17 S 0.59% 12-15/06/17 S 1.45% 10-15/10/17 S 0.58% 11-15/04/18 S 0.68% 13-01/11/18 S 1.08% 100.00 99.99 99.97 99.96 99.94 99.93 99.92 99.90 99.87 99.83 99.82 99.78 99.74 99.68 99.62 99.55 99.51 99.41 101.89 100.04 100.17 99.46 100.05 100.42 99.47 105.00 98.68 103.95 98.57 98.83 101.83 SCADENZA Mar14 Giu14 Set14 Dic14 CAMBI VALUTE APERT. CHIUS. MIN. MAS. 19560 19260 - 19673 19381 19281 19162 19440 19155 - 19725 19410 - MONETE AUREE VALUTA EURO Sterlina (v.c) Sterlina (n.c) Sterlina (post.74) Marengo Italiano Marengo Svizzero Marengo Francese Marengo Belga Marengo Austriaco 20 Marchi 10 Dollari liberty 10 Dollari Indiano 213,990 - 240,710 218,350 - 245,890 218,350 - 245,890 169,800 - 187,470 165,260 - 185,920 164,610 - 184,530 164,610 - 184,530 163,780 - 182,980 206,580 - 233,750 516,460 - 583,650 517,040 - 577,560 MERCATI EURO % Dollaro Usa 1,3574 1 0,7367 Yen giapponese 138,7900 100 0,7205 Sterlina inglese 0,8314 1 1,2028 Franco Svizzero 1,2237 1 0,8172 Corona ceca 27,503 100 3,636 Corona danese 7,462 10 1,340 Corona islandese 100 Corona norvegese 8,412 10 1,189 Corona svedese 8,860 10 1,129 Dollaro australiano 1,518 1 0,659 Dollaro canadese 1,502 1 0,666 Dollaro Hong Kong 10,553 1 0,095 Dollaro neozelandese 1,646 1 0,607 Dollaro Singapore 1,722 1 0,581 Fiorino ungherese 308,810 100 0,324 Litas lituano 3,453 1 0,290 Leu rumeno 4 10000 2230,898 Lev bulgaro 1,956 1 0,511 Lira cipriota 1 Lira maltese 1 Lira turca 3,016 1 0,332 -0,58 -1,34 -0,32 -0,11 0,08 0,00 AZIONI A A.S. Roma A2A Acea Acque Potabili Acsm-Agam AdF-Aerop.Firenze Aedes Aedes 14 warr Aicon Aiòn Renewables Alerion Ambienthesis Ansaldo Sts Antichi Pell Arena ASTM Atlantia Autogrill Autostrade Mer. Azimut 1,174 0,833 8,245 0,796 1,180 10,950 0,042 0,001 0,122 0,621 3,270 0,538 8,435 0,082 0,006 11,190 17,590 6,770 15,940 22,900 B Banca Generali Banco Popolare Basicnet Bastogi Bca Carige Bca Carige r Bca Intermobiliare Bca Pop.Milano Bca Pop.Spoleto Bca Popolare Italiana 10 warr Bca Profilo Bco Desio-Brianza Bco Desio-Brianza rnc Bco Santander Bco Sardegna rnc Bee Team Beghelli Beni Stabili Best Union Co. Bialetti Industrie Bioera Boero Bart. Bon.Ferraresi Borgosesia Borgosesia rnc Brioschi Brunello Cucinelli Buzzi Unicem Buzzi Unicem rnc C Caleffi 24,190 1,267 2,188 2,500 0,403 1,107 3,458 0,455 1,794 0,293 2,528 2,220 6,505 9,595 0,291 0,432 0,567 1,505 0,418 0,398 21,400 38,980 0,878 0,954 0,110 20,740 14,090 7,085 +0,51 +0,97 -0,60 +0,63 -1,50 +3,11 -0,95 -11,11 0,00 0,00 +0,49 +2,18 -0,12 0,00 -1,67 +0,63 +0,11 -0,59 +1,27 +2,00 +2,80 +0,56 +0,18 -35,40 +0,50 +0,18 -1,20 +1,00 0,00 0,00 -0,95 +1,85 +0,09 +0,70 -0,88 +2,40 0,00 +0,89 -0,33 -7,32 -0,70 0,00 +1,80 -0,17 0,00 -3,17 -0,53 +4,60 +4,11 1,173 0,829 8,225 0,790 1,184 10,814 0,042 0,001 0,120 0,622 3,235 0,536 8,438 0,082 0,006 11,166 17,494 6,767 15,872 22,867 Divid. Minimi Anno Massimi Anno Quantità trattate Capitalizz. TITOLI PUBBLICI USA 10 anni CAN 10 anni UK 10 anni GER 10 anni FRA 10 anni REND. TITOLI PUBBLICI 1,980% 2,060% 2,140% 1,940% 2,940% REND. ESP 10 anni HOL 10 anni SVE 10 anni GIA 10 anni 5,320% 2,260% 1,870% 0,980% nr 0,026 0,250 nr 0,040 0,080 nr nr nr nr 0,120 nr 0,180 nr nr 0,450 0,355 nr nr 0,550 1,090 0,782 8,054 0,759 1,038 9,622 0,040 0,001 0,120 0,622 3,231 0,488 7,796 0,082 0,005 10,688 16,498 6,159 15,005 19,857 1,259 0,850 8,536 0,795 1,202 11,338 0,045 0,002 0,120 0,622 3,431 0,562 8,609 0,082 0,007 12,088 17,746 6,893 15,872 22,867 126083 158 8597360 2596 36815 1752 40735 28 50683 91 6268 98 4141719 42 4000 0 0 13 0 11 60650 141 95806 50 660051 1519 0 4 8397244 10 11903 983 1414878 14446 1210999 1721 8293 69 1045404 3276 24,078 0,900 1,264 nr 2,179 nr 3,372 nr 0,403 nr 1,097 nr 3,482 nr 0,453 nr 1,796 nr nr 0,300 0,002 2,489 0,036 2,212 0,044 6,508 0,152 9,559 nr 0,290 nr 0,429 nr 0,561 0,022 1,532 nr 0,458 nr 0,399 nr 21,448 nr 38,858 0,040 0,878 nr 0,954 nr 0,110 nr 20,862 0,080 13,910 0,050 7,030 0,104 21,572 25,136 457494 1,203 1,733 33397345 2,125 2,511 56636 0,813 3,718 357894 0,396 0,482 2453059 1,041 1,136 4995 3,128 3,522 24894 0,435 0,543 56398525 1,796 1,796 0 0,200 2,198 2,038 6,268 9,510 0,258 0,415 0,492 1,482 0,222 0,380 20,600 34,994 0,839 0,931 0,078 19,134 12,972 6,729 0,300 2,638 2,354 6,830 9,838 0,307 0,482 0,577 1,585 0,458 0,433 21,448 38,858 0,887 1,045 0,117 26,230 14,372 7,496 35230249 16395 1600 20814 3102 311247 43820 1239152 6602 7492212 27491 0 24029 1140 0 7522973 163985 1054807 307116 2770 2230 133 60 877 3 544 1464 53 0 203 291 29 75245 63 39 86 1075 14 34 14 93 219 33 1 87 1419 2300 286 1,546 -1,78 1,551 nr 1,412 1,608 18536 19 Caltagirone 2,324 +1,04 2,330 0,030 2,009 2,392 72119 280 Caltagirone Ed. 1,180 -0,42 1,172 nr 1,054 1,232 29881 146 Campari 6,005 -0,25 5,968 0,070 5,844 6,281 1324269 3466 Cape Live 0,062 +2,13 0,063 nr 0,056 0,066 5908061 20 Carraro 3,020 -0,66 3,037 nr 2,928 3,385 103336 140 Cattolica As 18,600 +1,14 18,509 0,800 18,071 19,715 41635 1001 CDC 0,424 0,00 0,415 nr 0,415 0,415 0 5 Cell Therap 2,422 +13,18 2,240 nr 1,443 3,101 6091079 326 Ceram. Ricchetti 0,216 -2,96 0,218 nr 0,184 0,247 72667 18 CHL 0,047 +3,09 0,046 nr 0,044 0,050 732545 10 CIA 0,270 +0,04 0,268 nr 0,252 0,283 43030 25 Ciccolella 0,326 +0,71 0,327 nr 0,300 0,350 63825 59 Cir 1,066 -1,20 1,074 nr 1,037 1,178 566189 853 Class Editori 0,238 +3,35 0,232 nr 0,209 0,255 231725 25 CNH Industrial 7,770 +0,52 7,716 nr 7,577 8,793 2587442 10417 Cofide 0,545 -0,82 0,543 nr 0,529 0,569 135592 391 Cogeme Set 0,048 0,00 0,049 nr 0,049 0,049 0 3 Conafi Prestito' 0,613 +0,57 0,610 0,060 0,593 0,655 13466 28 Cred. Artigiano 0,00 nr 0 Cred. Bergamasco 15,520 +2,11 15,288 0,550 14,552 20,039 31950 944 Cred. Emiliano 6,160 +2,50 6,136 0,120 5,708 6,511 194845 2039 Cred. Valtell. 10 warr 0,00 nr 0 Cred. Valtell. 14 warr 0,161 -4,27 0,159 nr 0,159 0,191 81413 0 Cred. Valtellinese 1,200 +0,93 1,202 nr 1,135 1,533 2357393 566 Crespi 0,026 0,00 0,025 nr 0,025 0,025 0 4 Csp 1,410 0,00 1,411 0,050 1,324 1,445 35838 47 AZIONI D D'Amico 16 warr Danieli Danieli rnc De'Longhi Delclima Diasorin Dmail Group 0,099 25,320 16,890 13,750 1,288 33,230 3,988 E Edison r -3,88 -0,51 -0,41 +0,73 +3,37 +0,76 0,00 0,099 25,400 16,932 13,781 1,278 33,181 3,977 Divid. Minimi Anno Massimi Anno nr 0,300 0,321 0,290 nr 0,500 nr 0,099 24,472 16,213 11,869 1,200 32,854 3,870 0,114 26,251 17,983 13,781 1,278 35,923 4,192 Quantità trattate Capitalizz. 161639 46994 66735 207226 458353 42790 0 0 1038 684 2060 191 1856 6 1,020 EEMS 0,325 Enel 3,564 Enel Green Pw 1,970 Enervit 3,774 Eni 16,520 Erg 10,400 Ergy Capital 0,169 Ergy Capital 16 warr 0,029 Eukedos 0,670 Exor 28,790 0,00 1,021 0,150 0,973 1,043 418340 112 +0,31 0,323 nr 0,308 0,364 161559 14 +2,18 3,542 0,150 3,151 3,542 75912906 33306 +1,29 1,959 0,026 1,835 1,959 10072814 9795 +1,23 3,756 0,028 3,147 3,833 5788 67 +0,36 16,351 0,550 16,301 17,599 18547002 59424 +0,48 10,369 0,400 9,884 10,532 85322 1559 +1,20 0,169 nr 0,166 0,190 1741895 28 +5,56 0,028 nr 0,026 0,031 268000 0 +1,52 0,672 nr 0,620 0,698 6015 12 -0,72 28,754 0,335 28,048 30,730 235902 7080 F Ferragamo 23,000 7,300 6,645 0,589 3,118 +0,74 22,902 0,330 22,041 27,699 487339 +0,27 7,267 nr 6,613 7,665 13504759 +0,68 6,605 nr 5,480 6,605 2842718 -0,76 0,588 0,012 0,485 0,628 580515 0,00 3,117 nr 2,620 3,158 17968 0,031 4,620 16,130 2,910 1,650 22,920 +0,96 0,031 nr 0,031 0,041 26072864 26 -2,12 4,617 0,220 4,555 5,061 4417 207 +1,13 16,066 0,200 15,596 17,523 7767318 25012 -0,68 2,908 0,060 2,708 3,113 434283 754 -1,02 1,651 nr 1,357 1,668 201325 678 -0,04 22,865 0,730 21,967 23,374 190895 3979 Fiat Finmeccanica FNM Fullsix G Gabetti Pro.Sol. Gas Plus Generali Geox Gruppo Edit. L'Espresso Gtech H Hera I I Grandi Viaggi IGD Il Sole 24 Ore Immsi Indesit Indesit rnc Industria e Inn Intek Group Intek Group rnc Intesa Sanpaolo Intesa Sanpaolo rnc Invest e Sviluppo Iren Italcementi Italcementi rnc Italmobiliare Italmobiliare rnc IVS Group IVS Group 16 warr 1,785 +2,00 0,512 1,026 0,650 0,497 9,680 9,525 0,855 0,333 0,429 2,096 1,717 0,772 1,074 7,575 3,990 28,990 16,100 7,560 0,244 1,764 0,090 1,641 1,764 2888818 0,223 -0,18 0,224 nr 0,220 0,230 1052456 K K.R.Energy 1,684 +6,58 2,070 +1,37 1,634 nr 2,072 0,010 1,575 1,926 1,908 2,249 L Lazio Luxottica Lventure Group M M&C Maire Tecnimont Mediacontech Mediaset Mediobanca Mediolanum Meridie Mid Industry Cap Mittel MolMed Moncler Mondadori Monrif Monte Paschi Si. Montefibre Montefibre rnc Moviemax 2508 +6,58 0,519 nr 0,383 0,546 433258 23 +1,28 1,020 0,070 0,861 1,038 813145 355 +0,85 0,642 nr 0,606 0,650 68436 28 +0,93 0,495 nr 0,464 0,515 96045 169 0,00 9,739 0,200 9,387 10,185 83212 1107 -0,16 9,411 0,218 8,090 9,819 624 5 -2,12 0,871 nr 0,652 0,977 17242 20 +1,52 0,333 nr 0,316 0,337 237984 115 -2,48 0,434 nr 0,406 0,439 14317 22 +0,10 2,097 0,050 1,803 2,097 166631887 32528 -0,12 1,721 0,061 1,469 1,721 7972968 1604 +4,47 0,781 nr 0,667 0,839 81888 5 -0,65 1,074 0,052 1,044 1,138 848227 1269 +3,98 7,428 0,060 6,271 7,456 473778 1316 +3,91 3,912 0,060 3,428 3,912 166250 412 +2,44 28,544 nr 24,973 28,917 11535 633 +1,58 15,949 nr 14,552 16,175 18756 261 +2,02 7,511 0,125 7,204 7,511 2262 293 -9,63 0,246 nr 0,246 0,299 33000 0 J Juventus FC Kinexia 3857 9089 3819 256 35 633886 48944 226 54 44 0,515 +1,38 0,513 nr 0,490 0,536 39917 35 39,110 -0,64 39,324 0,580 37,321 39,871 632590 18781 0,072 -6,25 0,081 nr 0,049 0,084 10279160 9 0,159 1,550 5,805 3,876 7,025 6,790 0,125 1,676 0,615 13,560 1,330 0,506 0,180 0,036 0,171 0,062 -0,56 0,159 nr 0,157 0,162 19468 0,00 1,543 nr 1,487 1,854 1038296 +3,11 5,746 nr 5,676 7,518 3915 +3,03 3,844 nr 3,457 4,016 13251265 -0,43 7,058 nr 6,342 7,136 5619837 +4,62 6,724 0,100 6,183 6,899 5798346 -2,35 0,128 nr 0,078 0,164 330230 0,00 nr +0,78 1,668 nr 1,632 1,787 15658 +0,90 0,626 nr 0,558 0,855 3451615 -1,02 13,601 nr 13,371 16,314 401466 +0,45 1,330 nr 1,326 1,483 174839 +1,75 0,499 nr 0,446 0,605 24091 -1,15 0,181 nr 0,166 0,190 178104230 0,00 0,037 nr 0,037 0,037 0 0,00 0,167 nr 0,167 0,167 0 -1,27 0,062 nr 0,062 0,067 531623 75 472 107 4541 6078 4949 6 0 147 139 3400 328 75 2118 5 4 4 AZIONI N Noemalife Prezzo Differ. % Chiusura Riferim.Prezzo VWP QUOTAZIONI BOT SCADENZA Divid. Minimi Anno Massimi Anno PREZZO TASSO % 3 31 62 92 122 153 184 213 245 276 304 337 99,996 99,969 99,944 99,917 99,869 99,816 99,741 99,682 99,618 99,546 99,506 99,413 0,000 0,200 0,210 0,240 0,270 0,300 0,380 0,380 0,440 0,510 0,510 0,550 Quantità trattate Capitalizz. 3,669 0,130 0,863 nr nr nr 3,473 0,130 0,702 3,780 0,131 0,886 1657 0 0 O Olidata 0,386 +1,96 0,382 nr 0,374 0,434 P Parmalat 2,478 1,456 2,252 0,560 Parmalat 15 warr Piaggio Pierrel Pierrel 12 war Pininfarina 3,350 Piquadro 2,178 Pirelli & C. 11,840 Pirelli & C. rnc 9,210 Poligrafici Editoriale 0,320 Pop Emilia 01/07 Pop.Emilia Romagna 7,025 Pop.Sondrio 4,330 Prelios 0,597 Premuda 0,347 Prysmian 18,420 R Ratti RCS MediaGr r B RCS Mediagroup RCS Mediagroup risp Recordati Retelit Risanamento Rosss S Safilo Group Saipem Saipem risp Salini Impregilo Salini Impregilo rnc Saras Sat Save Screen Service BT Seat PG Seat PG r Servizi Italia 15 warr Sesa Sesa 18 warr SIAS Sintesi Snai Snam Sol Sorin Space Space warr Stefanel Stefanel risp STMicroelectr. T Tamburi Tamburi 15 warr TAS Telecom IT Telecom IT Media Telecom IT Media rnc Telecom IT rnc Tenaris Terna Tiscali Tiscali 14 warr Tod's Trevi Fin.Ind. U UBI Banca Unicredit Unicredit risp Unipol Unipol pr UnipolSai UnipolSai risp UnipolSai risp B 2,426 0,554 1,515 0,879 11,550 0,659 0,196 1,330 28 0 12 71010 13 -0,08 2,474 0,013 2,460 2,482 1001296 -0,95 1,466 nr 1,448 1,472 12221 -2,51 2,271 0,092 2,193 2,479 593197 +1,63 0,559 nr 0,515 0,614 259090 0,00 nr -2,05 3,381 nr 3,207 3,678 41704 -1,63 2,160 nr 1,778 2,259 140297 +0,34 11,822 0,320 11,683 12,595 2611691 +1,10 9,202 0,390 8,763 9,620 17267 +0,28 0,314 0,020 0,296 0,337 38102 0,00 nr +0,64 6,996 nr 6,520 8,067 3124035 +1,17 4,284 0,033 4,045 4,487 379301 +0,42 0,598 nr 0,573 0,656 760681 +5,27 0,339 nr 0,289 0,413 193257 +0,33 18,378 0,420 17,538 19,565 834824 4512 0 820 27 0 102 108 5624 113 41 -0,16 2,403 0,100 2,183 2,619 15050 +2,50 0,552 nr 0,430 0,556 88538 0,00 1,511 nr 1,295 1,578 1215299 +2,39 0,869 nr 0,704 0,869 213052 -0,17 11,554 0,220 10,290 11,647 181085 -0,23 0,662 nr 0,553 0,662 2112508 -1,51 0,197 nr 0,192 0,231 236912 +0,45 1,328 nr 1,294 1,393 13264 66 43 642 25 2416 109 160 15 +0,47 17,183 -1,67 16,508 0,00 16,610 +1,40 4,340 -0,08 12,661 +6,42 0,983 0,00 11,195 +0,24 12,551 -3,58 0,092 +5,88 0,002 -5,21 0,900 +1,86 0,345 -0,25 11,754 +1,77 2,225 +0,07 7,369 -0,71 0,111 -0,22 1,811 -0,05 4,066 -0,73 6,117 +1,45 2,216 +0,98 10,217 0,00 0,394 -0,45 0,392 146,000 0,00 146,000 6,035 -0,08 6,025 17,240 16,440 16,610 4,360 12,790 0,995 11,440 12,630 0,092 0,002 0,900 0,350 11,750 2,300 7,355 0,112 1,800 4,084 6,100 2,232 10,300 nr 16,503 0,680 15,499 0,710 16,220 1,490 4,263 1,594 12,337 nr 0,837 0,190 10,750 1,924 12,416 nr 0,061 nr 0,002 nr 0,900 nr 0,235 nr 11,476 nr 2,225 0,060 7,252 nr 0,108 nr 1,356 0,100 3,975 0,100 5,696 nr 2,108 nr 9,704 nr nr 0,369 nr 146,000 0,100 5,491 -0,39 (Prezzi vendita in $ per oncia). Un’oncia Troy=gr.31,1035 SCADENZA 2335 1320 166 64 3944 19,075 45239 1070 17,710 4199497 7285 18,500 0 2 4,910 381086 1942 12,876 1593 20 0,983 16511720 935 11,988 0 110 12,993 13505 695 0,117 3039824 13 0,002 659154065 29 0,950 900 1 0,345 216589 0 11,983 10567 165 2,548 12639 0 8,065 251890 1677 0,118 278372 5 1,924 157991 211 4,129 9104696 13749 6,154 12924 555 2,300 1466496 1061 10,473 1200 133 0 0,442 130769 33 146,000 0 0 6,044 4188912 5487 2,282 0,408 0,505 0,866 0,134 0,180 0,654 16,370 3,668 0,044 0,000 96,800 6,795 +0,53 2,284 0,041 2,182 2,327 391698 311 +1,34 0,399 nr 0,322 0,443 205265 0 0,00 0,512 nr 0,473 0,555 5501 21 +2,79 0,850 0,020 0,712 0,866 233414477 11407 -2,55 0,135 nr 0,123 0,143 2702641 195 -0,28 0,180 nr 0,180 0,196 14931 1 +2,75 0,645 0,031 0,563 0,671 26912956 3888 +0,06 16,409 0,130 15,273 17,363 2088592 19372 +0,88 3,647 0,070 3,568 3,654 6695015 7331 -1,12 0,045 nr 0,042 0,046 22891352 83 0,00 0,000 nr 0,000 0,000 4342438 0 -1,97 97,408 2,700 97,408 120,260 287190 2982 +0,82 6,777 0,130 6,210 6,842 90497 476 5,715 5,690 8,360 4,470 3,928 2,274 214,500 2,214 +0,62 5,698 +3,55 5,630 +1,27 8,356 +3,95 4,442 +2,56 3,889 -0,09 2,273 +0,99 214,250 +1,10 2,195 0,050 4,895 5,698 9393644 5138 0,090 5,391 6,107 104953262 32594 0,090 7,827 9,435 4653 20 0,150 4,105 4,594 2228846 1972 0,170 3,602 3,939 2271727 1064 nr 2,154 2,518 6991461 5117 nr 175,169 214,250 7080 274 nr 2,058 2,267 527090 828 07-02-2014 Londra Milano (Euro/gr.) Argento (Euro/Kg.) 1259,25 30,0887 494,4899 06-02-2014 EURO 1256,50 927,6926 29,9808 502,5099 - BORSE ESTERE GIORNI 14/02/14 14/03/14 14/04/14 14/05/14 13/06/14 14/07/14 14/08/14 12/09/14 14/10/14 14/11/14 12/12/14 14/01/15 3,690 -0,16 0,130 0,00 0,863 0,00 Noemalife 15 warr Novare -0,14 -0,80 -0,84 -0,67 -0,78 -0,43 -0,63 -0,43 0,00 -0,27 0,00 ORO CHIUSURE MERCATI QUOTAZ. VAR.% Amsterdam (Aex) Bruxelles (Bel 20) Francoforte (Dax Xetra) Hong Kong (Hang Seng) Londra (Ftse 100) Madrid (Ibex 35) Parigi (Cac 40) Sydney (AllOrd) Tokio (Nikkei) Zurigo (Smi) New York (Dow Jones) Nasdaq 389.54 2909.43 9301.92 21636.85 6571.68 10072.40 4228.18 5184.51 14462.41 8318.60 15794.08 4125.86 +0.29 +0.51 +0.49 -1.81 +0.20 +1.08 +0.96 +0.72 +2.17 +1.22 +1.06 +1.61 VWP è il Prezzo calcolato sui dati dell’intera seduta di negoziazione, comprese le fasi d’asta Prezzo Differ. % Chiusura Riferim.Prezzo VWP X RENDIMENTI ESTERI Dati forniti da IL SOLE 24 ORE - RADIOCOR. I dividendi indicati si riferiscono all'anno solare corrente o a quello precedente. Prezzo Differ. % Chiusura Riferim.Prezzo VWP QUOT. AZIONI Prezzo Differ. % Chiusura Riferim.Prezzo VWP V Valsoia Vianini Industria Vianini Lavori 10,990 +0,37 10,953 0,170 10,252 11,548 1,324 +1,85 1,315 0,020 1,192 1,315 5,110 -1,16 5,085 0,100 4,960 5,449 Divid. Minimi Anno Massimi Anno Quantità trattate Capitalizz. 3632 34385 7009 115 40 223 W World Duty Free 10,670 +0,95 10,712 nr 9,242 10,905 896572 2726 Y Yoox nr 26,311 34,569 423695 1731 0,143 5288118 0,008 2580003 0,294 119000 47 0 1 Z Zucchi Zucchi 14 warr Zucchi rnc 29,880 +0,74 29,692 0,121 -4,04 0,004 -10,26 0,265 +1,93 0,123 0,004 0,263 nr nr nr 0,073 0,003 0,183 STAR Acotel Group 21,200 Aeffe 0,775 Amplifon 4,190 Ascopiave 1,968 Astaldi 6,630 B&C Speakers 7,890 Banca Ifis 12,350 BB Biotech 131,000 Bca Finnat 0,458 Bca Pop.Etruria e Lazio 0,682 Biancamano 0,700 Biesse 5,590 Bolzoni 3,292 Brembo 19,690 Cad It 4,810 Cairo Comm. 6,980 Cembre 8,945 Cementir Hold 4,760 Cent. Latte Torino 1,830 Cobra 0,700 D'Amico 0,695 Dada 3,680 Damiani 1,449 Datalogic 8,010 Dea Capital 1,249 Digital Bros 2,334 EI Towers 37,690 El.En. 16,360 Elica 1,700 Emak 0,818 Engineering 46,570 Esprinet 6,395 Eurotech 2,066 Exprivia 0,815 Falck Renewables 1,384 Fidia 2,590 Fiera Milano 7,600 Gefran 3,086 Ima 30,850 Interpump 9,550 Irce 1,863 Isagro 2,692 IT WAY 1,604 La Doria 4,328 Landi Renzo 1,288 MARR 12,200 Moleskine 1,637 Mondo Tv 0,530 Mutuionline 4,134 Nice 2,760 Panariagroup 1,283 Poligr. S.Faustino 6,135 Poltrona Frau 2,932 Prima Industrie 9,710 R. De Medici 0,323 Reply 56,000 Sabaf S.p.a. 12,800 Saes 7,070 Saes rnc 6,770 Servizi Italia 4,770 Sogefi 4,040 TerniEnergia 2,082 Tesmec 0,860 TXT e-solution 11,460 Vittoria Ass. 9,435 Zignago Vetro 5,245 +1,63 21,090 +2,99 0,762 -0,48 4,185 +0,36 1,965 -1,63 6,630 +6,62 7,715 +4,13 12,279 +1,47 130,438 +2,35 0,466 -0,44 0,681 0,00 0,696 +4,19 5,544 +1,29 3,235 +0,20 19,762 +2,08 4,789 +1,31 6,902 +1,59 8,955 +1,32 4,731 -1,19 1,814 +1,01 0,702 -0,64 0,687 +0,49 3,689 -0,07 1,438 -0,56 8,043 -0,79 1,242 +0,26 2,294 -0,21 37,924 +0,37 16,099 +0,41 1,703 +0,06 0,817 +0,15 46,802 -0,62 6,413 +3,61 2,034 0,00 0,811 -0,22 1,382 +0,39 2,563 -0,52 7,614 +1,45 3,047 +0,23 30,765 +1,98 9,491 0,00 1,837 -0,66 2,666 +2,17 1,587 +1,12 4,290 +1,50 1,278 +0,66 12,199 -0,97 1,644 +1,34 0,537 -1,81 4,129 -0,36 2,761 0,00 1,262 +1,24 6,071 +0,14 2,930 -1,42 9,736 -1,58 0,324 -0,36 56,220 0,00 12,804 +0,14 7,105 -0,22 6,661 +1,49 4,731 -1,03 4,062 +1,36 2,072 -0,41 0,861 +0,61 11,338 +2,22 9,354 -0,66 5,259 nr 19,665 nr 0,730 0,043 4,025 0,110 1,775 0,170 6,630 0,280 6,404 0,370 11,790 4,500 115,438 0,010 0,361 nr 0,515 nr 0,499 nr 5,016 0,050 2,925 0,400 18,923 0,300 4,624 0,140 5,898 0,160 8,528 0,040 4,240 0,020 1,752 nr 0,564 nr 0,630 nr 3,383 nr 1,237 0,150 7,972 nr 1,204 nr 2,179 0,420 33,649 0,500 16,021 0,024 1,683 0,020 0,805 0,533 43,751 0,089 5,286 nr 1,834 nr 0,789 nr 1,326 nr 2,405 nr 7,039 nr 2,749 1,250 28,136 0,170 8,795 0,020 1,686 nr 2,292 nr 1,484 0,065 3,917 nr 1,198 0,580 11,639 nr 1,582 nr 0,500 0,120 4,050 0,075 2,729 nr 1,232 nr 5,900 nr 2,270 nr 9,295 nr 0,263 0,570 53,541 0,350 12,470 0,400 6,906 0,555 6,658 0,130 4,026 0,130 3,910 0,055 2,037 0,035 0,773 0,400 9,112 0,170 8,548 0,250 4,998 22,772 0,900 4,288 2,011 7,640 7,715 13,335 131,083 0,539 0,720 0,704 5,682 3,463 20,649 4,789 6,902 9,054 4,827 1,947 0,702 0,728 3,727 1,453 8,603 1,299 2,409 37,924 16,767 1,841 0,852 47,323 6,624 2,127 0,896 1,411 2,717 8,759 3,196 31,059 9,739 1,912 2,840 1,598 4,513 1,286 12,205 1,738 0,540 4,206 2,810 1,350 6,485 2,933 10,428 0,361 59,381 13,084 7,212 6,850 4,736 4,341 2,190 0,904 11,972 9,354 5,299 2490 130422 111362 341647 501258 90014 142701 14698 2268375 1586530 512856 143503 39873 81873 10421 353651 13056 366548 2120 1321600 861622 32346 150258 48815 116971 10109 30916 7421 59364 110928 5135 98770 261549 88418 900240 4764 49520 11865 38643 118361 7521 28060 39733 22472 330012 94887 887253 206742 4049 5505 38301 4814 3080366 8185 635110 11660 5034 2896 19679 70787 91075 82108 120210 77364 64551 17365 88 82 938 461 653 85 661 1546 169 147 24 152 84 1320 43 541 152 753 18 68 247 62 119 470 381 32 1072 78 108 134 585 336 72 42 403 13 321 44 1133 1033 52 47 13 133 144 812 348 14 163 320 57 52 411 102 122 522 148 104 49 130 476 78 92 134 630 463 26 .Lettere e Commenti .SABATO 8 FEBBRAIO 2014 LA STAMPA I MIGLIORI LIBRI DELLA NOSTRA VITA MARIO CALABRESI L’inedito volto di Thomas Mann padrone di un “bracco bastardo” hi ha o ha avuto un cane deve assolutamente leggere Cane e padrone, questo breve racconto di Thomas Mann. E’ una lettura serena dove l’acutezza di analisi dell’autore, destinata di solito a scandagliare anime tormentate, è rivolta al rapporto di amicizia col proprio cane. Lo scrittore ci narra come Bauschan, un bracco di non pura razza (viene definito dal veterinario del racconto «bracco bastardo»), sia entrato a far parte della propria famiglia e della propria quotidianità e ci parla, all’occorrenza con piacevole ironia, dei gesti, delle azioni e dei fatti che sono tipici della convivenza con l’animale. Il racconto inizia con la descrizione del cane, prosegue narrandoci il modo in cui Bauschan è stato adottato, e ci dà alcune informazioni sulla abitudini di vita e sul carattere dell’animale. Il lettore continuamente si ritrova e si riconosce nelle situazioni e negli stati d’animo descritti dall’autore, insolitamente sorridente e sereno. C’è la gioia che comunica il cane quando al mattino, facendo mille piroette e movimenti buffi, capisce che è l’ora della passeggiata. C’è il senso di colpa quando per motivi diversi il padrone deve uscire da solo e si allontana vedendo l’animale sempre più lontano diventare «un triste puntino». Non manca la sincera descrizione del sopraggiungere di momenti di stanchezza quando a volte si desidererebbe non avere questo essere impegnativo così dipendente dall’uomo. La parte indubbiamente più bella del racconto (e anche quella che più sta a cuore all’autore) è la seconda dove sono descritte le passeggiate 1 Mi è piaciuta moltissimo la lettera del sig. Vittorio Fiore pubblicata su La Stampa del 6 febbraio («Dirigenti pubblici, basta megastipendi»), che suggerisce una semplice ricetta per i nostri amati, onesti e sinceri parlamentari; consiglierei di recapitargliene una copia ciascuno, mi sembra che sia una ricetta molto semplice da applicare. Grazie delle comprensione da una vecchia della Stampa. Siamo democratici non masochisti 1 A proposito di Renzi e Letta alcuni giorni fa qualcuno ha parlato di «duellanti», ora altri parlano di staffetta. Veniamo da 20 anni di politica da televendita fatta di slogan e non abbiamo bisogno di essere noi democratici ad allungare la lista delle promesse non mantenute. Mi piacerebbe che non ci fermassimo alla forma, al contenitore, limitandoci a decidere come andare a votare, ma dedicassimo il maggior tempo del nostro agire politico alla sostanza, al contenuto, ovvero mettere in essere azioni (scelte politiche) che motivino le persone e le convincano che sia ancora giusto recarsi alle urne a votare e che la scelta sia per il Pd. Perché questo avvenga bisogna dare risposte immediate alle persone soffocate dalla crisi, per evitare che l’ostinato silenzio della politica e degli imprenditori (che hanno pari responsabilità) si trasformi in un aumento dell’astensionismo (già da tempo partito di maggioranza, per ora relativa) o peggio ancora in un voto di protesta (rabbia) rendendo di fatto ingovernabile il Paese e mettendo a rischio la nostra giovane e fragile Democrazia. Dobbiamo dare risposte immediate su lavoro, ammortizzatori e immigrazione altrimenti sarà la «guerra tra poveri» e con sempre più forte il rischio che alle prossime Elezioni Europee a risultare vincitori siano quelli che da molti parti - da destra e purtroppo anche da sinistra, o presunta tale - soffiano sul fuoco del malcontento. Mi piacerebbe che ognuno si limitasse a fare al meglio il proprio dovere e credo che Amicizia Tra le opere minori di Thomas Mann, Padrone e cane (Herr und Hund), Feltrinelli, è un romanzo breve che illumina il piccolo mondo e i segreti tormenti di un cane, Bauschan in campagna col cane. L’istinto per la caccia porta il bracco a stanare diversi animali selvatici e il padrone, non cacciatore e in polemica con i cacciatori, si ritrova ad affrontare situazioni particolari e assolutamente anomale per un cittadino. Qui emerge la grande capacità del cane, attualmente validissima e preziosa, di riuscire a far staccare dagli affanni e dalle preoccupazioni quotidiane l’uomo per immergerlo nella natura lontano da tutto. L’autore utilizza tutte le sue grandi doti di scrittore e proprio dal contrasto fra la raffinatezza della tecnica narrativa e l’animalesca semplicità dell’oggetto del narrare (il cane) nasce la particolare bellezza di questo breve racconto. Editrice La Stampa 2 EDITRICE LA STAMPA SPA PRESIDENTE JOHN ELKANN AMMINISTRATORI LUCA CORDERO DI MONTEZEMOLO, JAS GAWRONSKI, ANTONIO MARIA MAROCCO, LODOVICO PASSERIN D’ENTRÈVES, DIEGO PISTONE, GIOVANNA RECCHI, LUIGI VANETTI DIRETTORE GENERALE LUIGI VANETTI RESPONSABILE DEL TRATTAMENTO DEI DATI (D. LGS.196/2003): MARIO CALABRESI 2 REDAZIONE AMMINISTRAZIONE E TIPOGRAFIA: VIA LUGARO 15 - 10126 TORINO, TEL. 011.6568111 LA STAMPA, VIA GIORDANO BRUNO 84, TORINO LITOSUD SRL, VIA CARLO PESENTI 130, ROMA ETIS 2000, 8A STRADA, CATANIA, ZONA INDUSTRIALE RCS MEDIAGROUP S.P.A., VIA ROSA LUXEMBURG 2 – PESSANO CON BORNAGO L’UNIONE SARDA S.P.A. – VIA OMODEO, 5 , ELMAS (CAGLIARI) ©2014 EDITRICE LA STAMPA S.P.A. REG. TRIB. DI TORINO N. 26 14/5/1948 CERTIFICATO ADS 7742 DEL 18/12/2013. LA TIRATURA DI VENERDÌ 7 FEBBRAIO 2014 È STATA DI 324.506 COPIE L’editoriale dei lettori ANGELA BOSCA www.lastampa.it/lettere cambiare il conducente (leggi Letta) quando il treno ( leggi Governo) è già in corsa, corre il rischio di farci deragliare. CLAUDIO GANDOLFI BOLOGNA Il coraggio non ha nazionalità 1 In Italia facciamo leggi, discussioni, analisi, sul fenomeno dell’immigrazione ma di concreto c’è che un immigrato di colore, a Napoli , ha fatto qualcosa di straordinario, di bello, di buono, soccorrendo una donna inerme, vittima di uno scippo perpetrato da uno dei nostri concittadini… magari un po’ brigante, un po’ lazzaro e un po’ fuorilegge , ma sempre nostro concittadino. Su uno scooter, il nostro Lazzaro trascina a terra, nel centro storico di Napoli, una donna inerme, per consumare un reato diventato oramai consuetudine, «lo scippo». La cosa che risalta di più non è il reato in sé, diventato il più comune dei reati, da sempre, ma il fatto che i passanti osservano, senza intervenire, quando l’immigrato dimostra coraggio nel bloccare il fuorilegge e affrontare il malvivente, dove gli altri passanti fingono di non sapere e non vedere. Non è inquietante che si sia consumato un reato sotto gli occhi dei passanti, ma che a intervenire da solo, per poi rimanere pure isolato, sia stato un immigrato, quando il Lazzaro nostrano è riuscito persino a scappare, e poi arrestato successivamente dopo giorni di indagine investigativa delle forze dell’ordine. In fondo, siamo tutti figli dello stesso tempo, dove essere immigrato, a volte, è più che essere un uomo, come ha dimostrato di essere il nostro fratello immigrato nord Africano. SALVATORE SPAVONE VV.F. - NAPOLI Le Olimpiadi a pagamento 1 Ho appreso che la Rai non Il premio Igor Man, il riconoscimento intitolato alla memoria del «Vecchio Cronista» che la direzione de la Stampa assegna ogni settimana al giornalista che più si è messo in evidenza, questa volta va a Guido Ruotolo, caposervizio in forza alla redazione romana ed esperto di cronaca giudiziaria, per l’intervista a Raffaele Sollecito il giorno dopo le dichiarazioni del presidente della Corte d’appello di Firenze che ha condannato il giovane pugliese a 25 anni e Amanda Knox a 28 anni e mezzo per l’omicidio di Meredith Kercher. REDAZIONE AMMINISTRAZIONE TIPOGRAFIA 10126 Torino, via Lugaro 15, telefono 011.6568111, fax 011.655306; Roma, via Barberini 50, telefono 06.47661, fax 06.486039/06.484885; Milano, via Paleocapa 7, telefono 02.762181, fax 02.780049. Internet: www.lastampa.it. ABBONAMENTI 10126 Torino, via Lugaro 21, telefono 011.56381, fax 011.5627958. Italia 6 numeri (c.c.p. 950105) consegna dec. posta anno e 360,50; Estero: e 816,50. Arretrati: un numero costa il doppio dell’attuale prezzo di testata. CAPO DELLA REDAZIONE ROMANA PAOLO BARONI RESPONSABILE EDIZIONI LIGURIA DARIO CORRADINO ART DIRECTOR CYNTHIA SGARALLINO REDAZIONI GIANNI ARMAND-PILON ITALIA, ALBERTO SIMONI ESTERI, MARCO SODANO, GIANLUCA PAOLUCCI ECONOMIA E FINANZA, PIERO NEGRI SCAGLIONE SOCIETÀ, RAFFAELLA SILIPO SPETTACOLI, PAOLO BRUSORIO SPORT, GUIDO TIBERGA CRONACA DI TORINO STAMPA IN FACSIMILE: PREMIO IGOR MAN Guido Ruotolo DIRETTORE RESPONSABILE MARIO CALABRESI VICEDIRETTORI MASSIMO GRAMELLINI, FRANCESCO MANACORDA (RESPONSABILE MILANO), CESARE MARTINETTI, LUCA UBALDESCHI REDATTORI CAPO CENTRALI FLAVIO CORAZZA, GUIDO BOFFO MARCO BARDAZZI (DIGITAL EDITOR) LAURA CARASSAI (RESPONSABILE EDIZIONI PIEMONTE E VALLE D’AOSTA) C Tagli, la ricetta è semplice Quotidiano fondato nel 1867 2 trasmetterà le Olimpiadi di Sochi. Quindi per vederle devo andare su Sky e pagare. E’ assolutamente assurdo! Mi rammarico di essere puntuale nel pagare il canone. La Rai non considera tutte le fasce di spettatori, purtroppo. Invece ci ritiene tutti spettatori desiderosi di vedere l’ennesimo Festival di San Remo e di non poterne fare a meno. Che tristezza! SALVARE LA FAMIGLIA In periodi di crisi anche peggiori di questo i valori vissuti in casa servivano a non smarrirsi. Una lezione di equilibrio dal passato, per il futuro ANTONIO GUARNIERI a famiglia, intesa come nucleo familiare, oggi deve guardarsi al passato e chiedersi che cosa ha dimenticato e che cosa non ha trasmesso alle generazioni moderne. Se diamo uno sguardo alla famiglia di oggi, dovremmo domandarci che cosa c’è di sbagliato o che cosa ci hanno tramandato di errato le famiglie dei nostri nonni e dei nostri padri. Basta pensare al periodo dei conflitti mondiali quando si sono affrontati carestia e fame, eppure si è continuato ad andare avanti tramandando valori importanti come il rispetto per gli altri. Se ci guardiamo intorno, anche adesso stiamo affrontando un periodo di crisi, segnato anche dalla fame, ma non siamo più capaci di risalire la china, perché abbiamo trascurato, o vogliamo far finta di aver dimenticato, che cosa significa rispettare gli altri, volersi bene, darsi una mano. Appropriarsi di beni altrui, pensando di sentirsi più ricchi, più appagati e soprattutto più furbi, non fa altro che renderci ancora più poveri. E’ dal passato che dobbiamo ricominciare, guardare alle famiglie di un tempo cercando di prendere quello che di giusto ci hanno tramandato e proiettandoci verso il futuro riscoprendo il vero valore della famiglia che rappresenta un banco di prova importante e offre tante possibilità di attuazione. La cultura, il rispetto, l’amicizia sono alcuni valori di riferimento per mantenere l’equilibrio nelle famiglie, per vivere al meglio nella pienezza dei nostri principi. La gioia di vivere, la sicurezza, il coraggio, la soddisfazione morale con cui saremo ripagati ci darà più forza a proseguire e cercare di salvare le famiglie. L 58 anni, pensionato, Cisternino ROSETTA M. NIZZA Usa La Stampa (Usps 684-930) published daily in Turin Italy. Periodicals postage paid at L.I.C. New York and address mailing offices. Send address changes to La Stampa c/o speedimpex Usa inc.- 3502 48th avenue - L.I.C. NY 11101-2421. SERVIZIO ABBONATI Abbonamento postale annuale 6 giorni: e 360,50. Per sottoscrivere l’abbonamento inoltrare la richiesta tramite Fax al numero 011 5627958; tramite Posta indirizzando a: La Stampa, via Lugaro 21, 10126 Torino; per telefono: 011.56381; indicando: Cognome, Nome, Indirizzo, Cap, Telefono. Forme di pagamento: c. c. postale 950105; bonifico bancario sul conto n. 12601 Istituto Bancario S. 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GIANNI RIOTTA LE AMBIZIONI DELL’ULTIMO ZAR SEGUE DALLA PRIMA PAGINA L e tre serate fanno la storia della tv, in sala solo 700 posti, l’ex vicepresidente Nixon invoca un biglietto per la figlia, il compositore Bernstein – ricorda il sito dell’Ed Sullivan Show – rimane fuori, mentre le ragazze urlano e sotto l’inquadratura di John Lennon appare la scritta «Ci spiace ragazze, è sposato». 73 milioni di spettatori, share del 60%, l’America si innamora dei Beatles. Era ancora un’Europa capace di soft power, l’influenza sottile che passa attraverso la cultura, studiata nel saggio celebre di Joseph Nye tradotto da Einaudi: ai falchi di George W. Bush (tra cui proprio il marito della Nuland, Robert Kagan) Nye contrappone il soft power, accanto alla forza delle armi creare egemonia con arte, costume, moda. Nye lamenta l’arte perduta del soft power Usa, ma davanti al «si f… l’Europa» scandito mezzo secolo dopo la trionfale tournée dei ragazzi di Liverpool vien da chiedersi: e noi europei quando abbiamo perduto il nostro «Potere soffice»? Quando non siamo riusciti a darci una Costituzione condivisa? Quando abbiamo dimenticato il monito del vecchio Churchill, 19 settembre 1946, Zurigo «Dobbiamo costruire gli Stati Uniti d’Europa…»? Quando su Balcani, Ucraina, Medio Oriente, Iran, Siria, balbettiamo nella Babele delle lingue nazionali? Quando abbiam perduto l’occasione di avere al Consiglio di Sicurezza Onu un solo seggio, dall’altissimo prestigio morale e politico, per l’Unione? Gli storici decideranno. Nel frattempo i politici minimizzano, in America un «f…» non si nega a nessuno, nel suo ultimo film su Wall Street Leonardo DiCaprio impiega la parolaccia per un record di 506 volte. Ma la verità è che Usa ed Europa sono ormai lontane. Durante la presidenza G.W. Bush tanti, tra gli europei e i democratici Usa, davano la responsabilità ai «neoconservatori» repubblicani. Sciocchezze. La presidenza Obama, che incanta gli europei fin dal discorso da candidato a Berlino, luglio 2008 «L’America non ha migliore amico dell’Europa», lascerà Washington e Bruxelles non più vicine di un pollice. Il patto sul libero commercio Atlantico non scatta, e non per mancanza di interessi, ma perché il negoziato langue burocratico, sterile, senza passione civile. Nsa e spionaggio, Russia e Cina, shale gas e Ogm, ambiente, troppi attriti tra i partner del dopoguerra. Se non ci offendiamo per il «vaffa» della Nuland, se lo N ascere in uno slum, i genitori malati di lebbra. La vita sembrava aver riservato solo miseria ed emarginazione a Shaila, Dandhya e Vidya, 3 sorelline di Versova, villaggio di pescatori a Nord di Mumbay. Ma Shaila e le sorelle si sono conquistate un diverso destino. Anni fa sono state tra le prime bambine indiane a essere accolte al boarding del Vimala Hospital, una sorta di pensionato per orfani e i figli di malati creato nel 1994 dalle Missionarie dell’Immacolata e da un gruppo di nostri volontari in un’ala dell’ospedale per lebbrosi. Non adozione ma «sostegno a distanza», si chiama questo progetto dal cuore tutto italiano. Nell’India, grande nazione dalle immense diseguaglianze dove milioni di bambine non hanno futuro (se sopravvivono agli aborti selettivi e alla fame sono destinate a diventare baby spose; secondo l’Unicef ogni anno 78 mila ra- ENZO BETTIZA SEGUE DALLA PRIMA PAGINA N Illustrazione di Gianni Chiostri IL POTERE PERDUTO DELL’EUROPA guardiamo in controluce, con nostalgia per la Beatlemania 1964 Usa, quando l’Europa era «cool», forse cogliamo la magia perduta. I nostri leader di oggi, gli incolori Van Rompuy e Lady Ashton, i contendenti alla guida dell’Unione, gli eterni Jean-Claude Juncker, Martin Schulz, Guy Verhofstadt, Di profilo CHIARA BERIA DI ARGENTINE un conservatore, un socialista, un liberale per tutte le stagioni come mai potrebbero colpire il nipote di una ragazzina urlante del 1964? Immaginate qualcuno a strillare per Jean-Claude, Martin, Guy come per John, Paul o George? Noi no, purtroppo. Twitter @riotta Così Zibordi aiuta i bimbi perduti indiani gazzine muoiono di parto. Per tutte l’istruzione è meta impossibile) Shaila, la maggiore delle sorelle, si è diplomata in Scienze Politiche e ha trovato un buon impiego in un’azienda di import-export; Sandhya dopo l’università si è iscritta a un master di Economia e commercio e Vidya, la più piccola, frequenta con ottimi risultati il secondo anno della facoltà d’ingegneria. Piccole donne, immensi successi. A 20 anni dalla sua apertura il boarding del Vimala, cresciuto sotto l’ala di una straordinaria donna, suor Bertilla Capra, nata a Bagnatica (provincia di Bergamo), da più di 40 anni missionaria in India, ospita quest’anno 76 bambine, tutte di famiglie pove- rissime che così non solo vivono in un ambiente protetto, ma alla vicina scuola pubblica sono iscritte sia alle classi in lingua Marathi che in inglese. Le figlie dei lebbrosi a Vimala; i bambini dei malati di Hiv nel boarding in Andra Prahesh e dei nomadi in quello in Rajastan. «Nella sola in India (ma siamo anche in Africa, Brasile e Papa Nuova Guinea) sosteniamo direttamente quasi 900 bambini. Quanti in tutti questi anni? Non abbiamo il numero esatto ma sono alcune migliaia», racconta Franco Zibordi, presidente degli Amici delle Missionarie dell’Immacolata, l’onlus creata nel 1997 da 41 volontari («Abbiamo aggregato vari gruppi; ciascuno ha mantenuto la sua autonomia») on a caso i suoi coreografi hanno retrocesso l’inglese da lingua franca internazionale, restituendo all’idioma francese il lustro storico di cui godeva una volta in Europa e al di là dell’Europa. Hanno fatto riecheggiare l’idioma di Voltaire (comunque lingua ufficiale del Comitato olimpico), con incalzante susseguirsi di echi allusivi attraverso le tribune dello stadio gremito da decine di migliaia di spettatori. Da Cechov a Tolstoj fino a Gagarin, dall’inventore dell’elicottero a quello del paracadute, gli scenografi russi hanno dato l’impressione di voler preparare al meglio la scena per l’entrata trionfale di un Putin vincente e insondabile insieme. Sembrava del tutto indifferente e distante dalle critiche e dai boicottaggi in difesa dei diritti umani, che rendono queste Olimpiadi mutilate, quasi la questione non potesse riguardarlo personalmente. Era come se non volesse far dimenticare al mondo che, pur avendo di fronte un Occidente ostico, avesse però alle spalle il sostegno dell’innegabile popolarità che la grande Russia continua a tributargli. Le spettacolari visioni e gli effetti speciali trasmessi ieri sera da Sochi indubbiamente rafforzano le ambizioni dell’ultimo zar proprio per la loro retorica e la loro deliberata grandeur. In queste Olimpiadi sensibilmente e visibilmente molto russificate, che tendono a privilegiare Mosca e il continente europeo sul mondo anglosassone, pur senza Obama l’America ha voluto tuttavia segnare con la sua numerosissima delegazione sportiva il peso oggettivo che gli Stati Uniti occupano nella realtà contemporanea. La politica è sembrata scalzare lo sport nel solenne saluto rivolto al pubblico in mondovisione dalla star televisiva russa Yana Churikova: «Benvenuti nel centro dell’universo!». Ma quale universo? Evidentemente l’universo che Putin sembra privilegiare sul piano ideologico e retorico, depurato in parte dall’influsso americano e sostenuto dalla Russia con l’appoggio di altre nazioni slave come l’Ucraina, la Bielorussia e la Moldavia. Lux ex Oriente. La Russia sembra voler quasi riprendere così, all’ombra del Cremlino, il ruolo che, da Pietro il Grande e dall’inesorabile Caterina, ha svolto nei confronti dell’Europa e al di là dell’Europa. Non è un caso che il luogo in cui si è riunita la folla celebrante rievochi nel nome, Krasnaya Polyana, la radura di proprietà della famiglia Tolstoj: radura nella quale il più grande degli scrittori russi compose, con il titolo di «Guerra e Pace», il romanzo considerato l’Iliade russa ed europea dell’Ottocento. che, senza tanti clamori, affiancandosi alle missionarie ha costruito una magnifica rete di solidarietà. La prima fu una signora milanese, Annabella Galletti che, visitando una colonia di lebbrosi, trovò il piccolo Ganesh; poi, si mobilitarono Mimmi Guglielmone e Gabriella Fresa sotto il segno di un infinito amore per quei bambini. Modenese, dirigente di banca ora in pensione, cattolico d’area Acli, Franco Zibordi, da 20 anni parte in missione per l’India. «Resto 3 settimane. Tutti sanno che per me è un periodo sacro!», sorride. Perché avete scelto il sostegno a distanza? «Il tema non è garantire un bravo e bel bimbo a un genitore italiano ma occuparsi dei piccoli che hanno più problemi costruendo opportunità per il loro futuro». Sul sito dell’onlus leggo dei microprogetti per acquistare un pulmino o installare dei pannelli solari; basta 1 euro al giorno per aprire le porte della scuola a un bambino. «I soldi vengono distribuiti secondo le diverse esigenze dalle suore», dice Zibordi. «Come associazione diamo le linee guida; gestiamo direttamente i progetti e, ogni anno, in India verifichiamo gli interventi. Ci tengo molto a dirlo: noi siamo corretti, precisi nei conti, puntuali nei bilanci. I nostri sostenitori che ci aiutano anche con piccole donazioni hanno imparato a fidarsi di noi». Dall’Italia all’India senza dimenticare i marò. L’eroismo delle missionarie - non solo curano i lebbrosi ma vanno negli slum per informare sui primi sintomi di una malattia solo ufficialmente debellata - e il vostro impegno di volontari viene apprezzato? «Molto, dalle famiglie. Onestamente le autorità indiane non ci hanno mai steso i tappeti rossi», risponde Zibordi. «Al Vimala è venuto un parlamentare d’opposizione. Ha promesso un qualche aiuto alle suore. Ha mandato 2 computer. Già un passo avanti!». T1 CV PR T2 SABATO 8 FEBBRAIO 2014 LA STAMPA 28 LA STAMPA SABATO 8 FEBBRAIO 2014 Hoffman, legami con la Winehouse Un filo rosso lega Philip Seymour Hoffman a Amy Winehouse: tra le persone arrestate dopo la morte per overdose del premio Oscar per Capote c’è un sassofonista canadese che ha suonato per la cantante britannica morta nel 2011 dopo una lunga battaglia contro alcol e droga. Robert Vineberg, 57 anni, ha lavorato in Frank, l’album bestseller di Amy che nel 2003 la rese famosa: da mercoledì è sotto chiave assieme a Thomas Cushman, 48 anni e Max Rosenblum, 22 anni. CULTURA SPETTACOLI . 29 & Pontecorvojr. “Sonoibambini l’orodiScampia” FULVIA CAPRARA INVIATA A BERLINO adri assenti, madri scriteriate, fratelli persi, ritrovati, disorientati. Non è un mondo per ragazzi quello che viene fuori dalla panoramica sui film invitati alla 64a edizione della Berlinale: «Ci sono due miliardi di bambini al mondo - aveva sottolineato il direttore Dieter Kosslick annunciando che uno dei focus della rassegna avrebbe riguardato proprio la condizione dei giovanissimi -, e una gran parte di loro soffre». Un dolore che viene dagli adulti, da genitori latitanti, ma anche dalle condizioni economiche, sociali, politiche, che rendono sempre meno accogliente l’universo dove le nuove generazioni dovrebbero crescere. Era così negli Anni Settanta, nell’Irlanda del Nord squassata dalla guerra civile, descritta in ’71 di Yann Demange, ed è così nella Berlino di oggi, movimentata e distratta, che fa da sfondo, in Jack di Edward Berger e Nele Mueller Stofen, all’avventura metropolitana di un ragazzino di dieci anni impegnato a proteggere il fratello minore. I bambini ci guardano anche se, come spiegano gli autori del film tedesco, l’ottica non dev’essere necessariamente di denuncia: «Non volevamo mettere in scena un dramma sociale per condannare la figura di una madre sciagurata, ma raccontare una storia che somiglia a quella di tante altre persone». P SIMONETTA ROBIONY ROMA «Jack», storia di un ragazzino di dieci anni, che in assenza di sua madre si prende cura di suo fratello minore. Un giorno però vengono divisi: il tentativo di tornare a casa si trasforma in un’avventura fitta di incontri uando il produttore Roberto Sessa ha capito che si metteva in moto il suo film-tv sulla storia di Gianni e Pino Maddaloni , il titolare di una palestra a Scampia e suo figlio, vincitore alle Olimpiadi del 2000 di un oro nel judo, che grazie allo sport hanno dato speranza ai ragazzini di strada, ha pensato subito di far dirigere il film a Marco Pontecorvo, uno dei figli di Gillo, che aveva esordito nella regia con Pa-ra-da, su un gruppo di ragazzi della Bucarest del dopo-Ceausescu costretti a vivere nelle fogne della città. Arrivare a Scampia, uno dei quartieri intorno a Napoli più noti alla cronaca nera non poteva quindi impres- Q Berlino, il coraggio è cosa da ragazzini In “’71” di Demange i giovanissimi e la rivolta irlandese Nel tedesco “Jack” l’odissea di due fratellini trascurati UN DOLORE DA ASCOLTARE Il direttore Kosslick ha voluto che si focalizzasse l’attenzione sul disagio dei più piccoli Eppure sulle spalle di Jack, interpretato da Ivo Pietzcker, mini-attore di stupefacente bravura, cui si deve l’intero pathos del film, pesano, da una parte, la responsabilità nei confronti del fratellino Manuel (Georg Arms) e dall’altra la leggerezza inconsapevole di una mamma-bambina. Un carico enorme: «Tutto nasce dall’immagine di un ragazzino, un compagno di scuola di mio figlio, che mi ha dato l’idea, in un incontro brevissimo, di come sia possibile credere nella vita e affrontarla con occhi aperti e forza invincibile». Mentre la madre trascorre il week-end con l’ultima fiamma, Jack e Manuel vagano nei parchi, nei garage, nei grandi magazzini di una città indifferente, dove gli adulti sono troppo presi da se stessi per occuparsi dei più piccoli. Alla fine, contando solo sulle proprie forze, Jack e Manuel ce la faranno. Come ce la farà, in ’71, il soldato Gary Hook (Jack O’Connell), spedito dall’esercito inglese nella polveriera di Belfast. Nell’arco di un’oscura notte di violenza, Gary sarà ferito, nascosto e curato da un medico cattolico mentre spie, militanti, infiltrati e traditori perdono il senso della vita e della morte. Anche Gary ha un fratello di 10 anni, Darren (Harry Verity), da cui vuole assolutamente tornare e, nella scena finale, dopo essersi salvato per un intreccio di circostanze fortunate e aver visto ragazzini armati e uccisi, inizierà con lui una nuova vita, senza fucili e senza divisa: «Mi ha attratto - spiega il regista - la possibilità di descrivere un’esperienza umana che riguarda un ragazzo, ma ha un carattere uni- Una scena di «’71» di Demange, ambientato in un’Irlanda del Nord in rivolta Two men in town per Bouchareb Rachid Bouchareb fa un remake di Due contro la città, film del 1978 con Jean Gabin e Alain Delon ambientandolo però in una cittadina del New Mexico. Al centro della storia un ex carcerato rilasciato per buona condotta, ma si ritroverà a confrontarsi con il suo passato. Nel cast Forest Whitaker e Harvey Keitel versale. Più che il contesto specifico, cioè il conflitto nell’Irlanda del Nord, mi interessava parlare dei tanti giovani mandati a combattere sporche guerre. Reclute che, spesso, hanno molte più cose in comune con gli avversari coetanei che con i superiori da cui ricevono ordini. Questa storia avrebbe potuto svolgersi anche in Iraq o in Afghanistan. Attraverso il personaggio di Gary volevo esplorare la vulnerabile virilità di un ragazzo spiantato, senza famiglia, in cerca semplicemente di una tribù a cui appartenere. Per Gary la tribù è l’esercito, ma proprio da quello sarà tradito». E poi, osservando il comportamento di quelli che dovrebbero dare il buon esempio, si può sempre sperare di essere diversi. È quello che sembra dire Richard Linklater, in gara alla Berlinale con Boyhood, dedicato al bambino e poi adolescente Mason e alla sua fami- glia composta da una sorella e da due genitori divorziati. Il padre, interpretato da Ethan Hawke, è un Peter Pan che forse un giorno riuscirà a crescere, la madre, Patricia Arquette, è una neosingle che continua a innamorarsi di uomini sbagliati. Non va meglio alla protagonista quattordicenne di Stations of the Cross, regia di Dietrich Bruggemann, divisa tra i normali interessi di una teen-ager e le regole di una famiglia devota a un gruppo di cattolici integralisti. Tutto quello che fa e pensa dev’essere prima giudicato da Dio, una condizione che riduce Maria in uno stato di terrore. Lo stesso che, in Macondo, esordio di Sudabeh Mortezai, accompagna la vita di Ramasan, 11 anni, fuggito con la madre dalla Cecenia in guerra. Anche qui, nello sguardo sofferente di un bambino, c’è l’atto d’accusa verso una società che non sa costruire il suo futuro. Una scena de L’oro di Scampia sionare Pontecorvo. «Nonostante lo sfascio e la droga che circola in libertà nelle vie, la situazione di Scampia oggi, è molto meno drammatica della Bucarest di ieri dove i bambini sniffavano colla per vincere la fame. Prima di tutto perché i ragazzi non sono abbandonati ma dietro di loro ci sono le famiglie. Poi perché, pur essendoci la camorra, la maggior parte degli abitanti ha un lavoro , anche se mal pagato. Infine perché oggi Scampia non è quella di anni fa: ci sono molte associazioni per i più giovani, si vede la presenza delle forze dell’ordine. Insomma, girare è stato duro ma inevitabile se si voleva restituire a questo racconto un tono realistico e non farne una vicenda edificante e basta. Come diceva mio papà, se vuoi la realtà la devi raccogliere là dove sta». Dunque lunedì su Raiuno arriva L’oro di Scampia con Beppe Fiorello nel ruolo del padre, Gianluca Di Gennnaro è il figlio, ottima la colonna sonora di Forti e De Luca con una canzone di Raiz e una di Pino Daniele. Forse per Marco Pontecorvo è il passaggio decisivo alla regia dopo anni da direttore di fotografia. «Veramente che volevo fare il regista l’avevo deciso fin da ragazzino. Ora il direttore di fotografia lo faccio solo per progetti straordinari come il film di Turturro o quello appena finito di Woody Allen. E’ stato mio padre a dirmi di trovarmi un mestiere spingendomi a diventare direttore di fotografia. Da vero autore, la regia non gli appariva un lavoro sicuro e duraturo». Ha mai lavorato con suo padre? «Poco, qualche spot e qualche documentario. Mio padre ha firmato pochissimi film, anche se molto importanti. Ero più pratico di set io di lui. Voleva girare solo quello che sentiva necessario, non si adattava alle circostanze. E siccome, grazie ai suoi film che hanno continuato ad esser visti e studiati in mezzo mondo, non aveva necessità economiche, a un certo punto si è fermato. Ha vissuto con leggerezza. Certo molti lussi gli apparivano superflui. Quando ebbe un incarico a Cinecittà accettò l’auto con l’autista solo quando lui gli spiegò che, se non lo utilizzava, lui non sarebbe stato pagato. Era un uomo che non si faceva condizionare. È la lezione più importante che mi ha lasciato». 30 .Spettacoli . Talento mediterraneo Personaggio Milos Karadaglic, ha 30 anni, è montenegrino di nascita e inglese di vita, suona la chitarra ed è la nuova star discografica su cui punta la major più major di tutte, la Deutsche Grammophon ALBERTO MATTIOLI INVIATO AD ARANJUEZ A nnotatevi questo nome: Milos Karadaglic, anche se basta il nome perché per tutti (e per fortuna) è solo Milos. Ha 30 anni, è montenegrino di nascita e inglese di vita, suona la chitarra ed è la nuova star discografica su cui punta la major più major di tutte, la Deutsche Grammophon. Adesso esce il suo terzo album, in cui Milos esegue (molto bene) Rodrigo e De Falla con la London Philharmonic Orchestra diretta da Yannick NézetSéguin. In particolare, il Concierto de Aranjuez di Rodrigo, forse il più bel brano per chitarra classica mai scritto, di certo il più popolare. Per l’occasione la DG ha portato una torma di discografici, giornalisti e addetti ai lavori appunto ad IL MITO DI SEGOVIA «L’uomo che nel ’900 sta alla chitarra come la Callas al canto» Aranjuez, per ascoltare Milos e vedere i giardini del palagio borbonico (una Versailles spagnola dove già cantava e spadroneggiava Farinelli, però in febbraio la Castiglia è più desolata - e più fredda - della Bielorussia) che ispirarono Rodrigo in viaggio di nozze. Un trattamento tipo Bartoli, che dimostra come su Milos si scommetta, e molto. Del resto, secondo la Bbc, il suo primo cd, Mediterraneo, ha rappresentato da solo il 20% dell’intero mercato della classica del Regno Unito, oltre a finire nelle classifiche pop di Francia e Germania. A parlarci, poi, il giovin signore della chitarra risulta tutt’altro che stupido, oltre a disporre di una bella faccia che oggi pare l’indispensabile attributo di chiunque voglia fare carriera in ogni campo, e figuria- Milos: amo la chitarra perché si suona con un abbraccio La nuova star: “Non a caso è lo strumento più popolare al mondo” moci in quello dello spettacolo. Riassumendo la biografia: nascita in Montenegro, chitarra in mano a 8 anni («Ma mai avrei immaginato che l’avrei fatto di mestiere e mi sarei fatto crescere le unghie», ride guardandosele), borsa di studio a 16, trasferimento in Inghilterra e svolta nella carriera nel settembre 2012. La scommessa fu quella di tenere un recital di chitarra sola, e classica, alla Royal Albert Hall, l’enorme catino vittoriano dove di solito si tengono i fracassanti concerti dei Proms. «Questo concerto l’avevo in testa da 12 anni, dalla prima volta che ero stato ai Proms. Ma tutti mi dicevano che ero pazzo». Evidentemente no. Milos venne, suonò e vinse, davanti a tremila persone «di tutte le generazioni». «Non avessi mai più suonato una nota, sarei comunque un uomo felice», ricorda oggi e si capisce che è sincero. Così a star is born, dalla sera alla mattina. Il Guardian parlò di «serata ipnotica e straordinaria». E dire che i chitarristi sono raramente celebrità «classiche». Il repertorio è piccolo («Quindi voglio allargarlo commissionando dei pezzi ai compositori di oggi. Penso a Osvaldo Golijov, per esempio»), ma in compenso la chitarra ha notevoli possibilità mainstream: «Non è un caso che sia lo strumento più popolare del mondo». Crossover dunque sì, ma con giudizio. Del resto, proprio il Concerto di Aranjuez è il padre di tutte le contaminazioni, dato che il secondo movimento è stato riarrangiato, utilizzato e perfino cantato in tutte le salse, da Miles Davis a Chick Corea, da Frank Sinatra a José Carreras: «La versione di Davis è splendida, dunque perché no?». Curiosamente, l’unico a non averlo mai suonato fu Andrés Segovia, «l’uomo che nel 900 sta alla chitarra come la Callas al canto» (sempre Milos), ma solo perché Rodrigo l’aveva dedicato a un altro chitarrista e Segovia aveva uno «strong ego». E comunque si fece indennizzare da Rodrigo con la non meno splendida Fantasia para un gentilhombre, pure incisa nel cd. Milos confessa un amore delirante per l’opera («Se non fossi un chitarrista, sarei un cantante»), galeotta una Tosca Pappano-Gheorghiu-Alagna al Covent Garden. Ma poi spiega sornione che la chitarra gli piace tanto perché non si suona con le mani. Ah, no? «No, si suona con tutto il corpo. Si suona abbracciandola...». Colonna sonora GIORGIO PESTELLI Rophé, il Bolero non fallisce mai I l Bolero di Ravel non fallisce mai: con il suo andamento ipnotico cattura sempre l’ascoltatore, sia chi lo conosce a menadito sia chi non l’hai mai sentito: e di neofiti dovevano essercene parecchi all’Auditorium Rai, pieno fino alle gallerie di un pubblico specialmente di giovani; l’ha diretto benissimo Pascal Rophé con viva sensibilità per la nitidezza dei singoli interventi e per la continuità della crescita dinamica, con l’Orchestra in grande vena: successo travolgente che ha preteso il bis dell’ultima sezione. Altra celebrità subito prima, Un Americano a Parigi di Gershwin, con i suoi temi che subito evocano le danze di Gene Kelly ai tempi d’oro della MGM: anche qui orchestra schierata che era già uno spettacolo, e prime parti, tromba, clarinetto, sassofono e tutti gli altri in serata di grazia. E sì che tutto era incominciato in punta di piedi, con i classici bassorilievi delle Due Danze, sacra e profana, di Debussy per arpa e archi: solista Margherita Bassani, che ne ha estratto con delicatezza il magico fluido e ci ha pure regalato una trascrizione della Jeune fille dai capelli di lino ancora di Debussy. Meno nota la Sinfonietta del 1947 di Poulenc, con i due volti, serio e giocoso, ben illuminati da Rophé: nel primo movimento colpisce come Poulenc sappia appropriarsi del suono Stravinsky (Bacio della fata) in modo quasi sovrapponibile; il lato riflessivo si deposita nell’Andante, mentre nelle altre pagine tornano a brillare i toni scanzonati. Torino, Auditorium Rai **** LA STAMPA SABATO 8 FEBBRAIO 2014 . Spettacoli .31 Rock & dintorni Anna Calvi John Legend, classe 1978, nasce John Stephens e inizia a cantare nel coro di una chiesa Scrive per artisti come Janet Jackson, Kanye West e Alicia Keys, finché non si accorgono del suo talento “Dipingo le canzoni per capirle meglio” L’autrice italo-inglese firma “One breath” MARINELLA VENEGONI LONDRA n bel tipetto questa cantautrice Anna Calvi, 33 anni, minuscola e timida come può essere timida la figlia di due psicanalisti (specialisti in ipnosi) che abbia passato infanzia e giovinezza sotto una doppia lente di ingrandimento. Essere ipnotizzata, a casa sua, era una pratica ricorrente durante l’età dello sviluppo, e ha giocato un ruolo nel formarne la creatività: «Incoraggiavano me e mia sorella a pensare in modo fantasioso, perché fa parte della terapia, e così capivamo perché stessimo facendo determinate cose. Qualche volta può essere noioso avere genitori che son sempre lì a chiedere: “Sì, ma perché? Perché è successo?” Ci deve sempre essere un altro significato, per loro». Il risultato è stato che, se sua sorella è diventata scrittrice, Anna ha finito per maturare un talento segreto nelle canzoni che componeva fin da U John Legend “La schiavitù è più vicina di quel che sembra” L’artista nella colonna sonora di “12 anni schiavo”: un film sconvolgente ALESSANDRA RIZZO LONDRA er molti critici 12 Anni Schiavo è il film che tutti quest’anno dovrebbero vedere. Ma c’è anche qualcosa da ascoltare. John Legend, musicista eclettico già vincitore di 9 Grammy, ha curato la colonna sonora mettendo insieme un cast stellare, da Alicia Keys al compositore Hans Zimmer. Il risultato è un album di 16 brani originali, in uscita in Italia l’11 Febbraio. Ma per l’artista americano questo film di schiavitù raccontata in modo duro ha un significato particolare. «Dobbiamo imparare dalla storia per non ripetere gli stessi errori - dice - . E’ stato un onore che mi abbiamo chiesto di contribuire ad un film bello e commovente». P Che differenza c’è tra una colonna sonora e un suo album? «Con tanti altri artisti coinvolti, il progetto non riguardava me personalmente. Ci siamo messi tutti al servizio del film. Volevo che la colonna sonora fosse coerente ma al tempo stesso che rappresentasse ciascuno degli artisti coinvolti. Ho dato a ognuno libertà di interpretazione ma anche alcune linee guida: volevo che la musica fosse direttamente ispirata al film, che non vio- lasse lo spirito della pellicola, il periodo storico o il genere». Il film è molto forte. Cosa suscita in lei? Il film di Steve McQueen è basato sulla storia vera di Solomon Northup, uomo nero libero rapito e venduto come schiavo. Come si è preparato? «È un film che fa male perché mostra la schiavitù in maniera onesta: era «Conoscevo già la storia di Solomon, brutale, disumana, uno degli esempi all’università molti dei miei studi si più orribili di quanto spietati e crudeli sono concentrati sulla cultura afrogli essere umani possano essere l’uno americana. Inoltre la mia famiglia ha con l’altro. E’ dura pensare che non si avuto un’esperienza simile: alcuni antratta nemmeno di storia antica. Mio tenati sono stati rapiti, portati nel padre è nato in Ohio nel 1949, in un’epo- Sud, e ridotti di nuovo in schiavitù. ca in cui molti neri non potevano anda- Hanno dovuto lottare per la libertà in re nelle stesse scuole dei bianchi, bere tribunale. Quindi è una storia che mi dalle stesse fontane, erano picchiati o tocca molto da vicino». uccisi se guardavano A quali altri progetti una donna bianca IL RAZZISMO IN USA sta lavorando? nel modo sbagliato. momento sono «Di generazione «Al Ignorare questo pasconcentrato sul tour in generazione (All Of Me Tour ndr), sato significa non le cose migliorano» che mi porterà in comprendere appieno la nostra storia. tutto il mondo». E’ importante affrontarlo, non per riPrevede date in Italia? muginarci ma per imparare la lezione «Se andiamo in Europa, certamente e rendere il mondo un posto migliore». saremo in Italia, è uno dei mercati più Come vede le tensioni razziali nel- importanti. Per non parlare del fatto che adoro l’Italia e anche se non ci fosl’America di oggi? «E’ un problema molto reale, molto se il tour, ci andrei comunque in vacanpresente. Ma di generazione in genera- za: il cibo, la gente, il vino, l’architettuzione la situazione migliora, ci si abi- ra … è un paese bellissimo!» tua ad avere gruppi di amici e colleghi 12 Anni Schiavo ha 9 candidature alsempre più vari. Più ci conosciamo, più l’Oscar. Andrà alla cerimonia? ci parliamo, più ci liberiamo del razzi- «Sarò lì a tifare per loro e sono entusiasmo. Ma il retaggio della nostra storia sta all’idea. Penso che abbia ottime è ancora presente, dobbiamo esserne possibilità di vincere per il miglior consapevoli per poterlo superare». film, e lo merita senz’altro». più apertamente i propri demoni, in una sorta di viaggio onirico che oscilla fra irrequietezze, silenzi, riprese. I synth sono curati da John Baggot, un tipo che aveva già dato una mano ai Portishead, ma fra ballate dulcamare come Sing to me e crescendo d’archi, ci si imbatte pure in un rockaccione sporco e lisergico come Love of My Life che torna a far pensare a PJ Harvey, alla quale già era stata paragonata in quei tentativi che sempre si fanno, per spiegare chi si sta per ascoltare. Calvi è davvero una diva un po’ speciale, una che ha avuto il coraggio di far uscire come primo singolo Jezabel, cover del successo di Frankie Laine del 1951. In famiglia ha ascoltato tanta musica: «E’ vero, mio padre mi ha fatto sentire di tutto, da Rossini a Captain Beefheart, da Maria Callas a LA SUA FORMAZIONE «Ho imparato da Rossini, dal rock e dalla psicanalisi. I talent? Per me quella non è neanche musica» bambina («nella prima ho immaginato di essere nella band di David Bowie, avevo 10 anni»), e invece solo più tardi si è impadronita della chitarra, ora ostentata con disinvoltura e sfizi sui palchi dei concerti dove si trasforma in una dark lady sciolta e tenebrosa. Dopo una serata d’assaggio di bel successo a Milano, Calvi sta per tornare in Italia con alcune date, a partire dall’Hiroshima di Torino il 21 febbraio. Dal pullman sul quale viaggia con i suoi musicanti, mentre si sposta per l’Inghilterra, la linea è difficoltosa, e il cerbero che risponde dà naturalmente la colpa ai telefoni italiani; ma lei, come Paolo Nutini, mezza italiana lo è, per parte del padre Claudio arrivato in Inghilterra a 18 anni. E funziona già benissimo come neo-diva, sponsorizzata fin dal primo lavoro da Brian Eno, che l’ha consigliata e aiutata. Anche il suo secondo album, One Breath, uscito ad ottobre, ha avuto recensioni a dir poco entusiastiche. La ragazza ha fatto ulteriori passi avanti, è maturata nella conturbante vocalità oscura e nell’espressività. Affronta Anna Calvi Edith Piaf che sono le mie preferite, e hanno contribuito a formarmi un modello di vocalità. Da piccola mi portavano in vacanza a Roma, dove c’era mio nonno che suonava il pianoforte. Io sono proprio l’incrocio fra due popoli diversi: la mia famiglia italiana è drammatica, espansiva; da mia madre Veronica invece ho preso tutti i tipici risvolti inglesi». Le piace molto la pittura: «Quando guardo un quadro, spesso sento uscire musica. E quando scrivo, immagino dei piccoli film; a volte me le dipingo davvero, le canzoni, come un modo per capire dove vogliono arrivare. Non so come facciano quelli dei talent-show come X-Factor, non la ritengo nemmeno musica, quella». Le date del tour: 21 Febbraio Hiroshima Mon Amour Torino, 22 Estragon Bologna, 24 Auditorium Parco della Musica Roma, 25 Teatro Grande Brescia. T1 CV PR T2 SABATO 8 FEBBRAIO 2014 LA STAMPA 32 LA STAMPA SABATO 8 FEBBRAIO 2014 6.00 6.05 6.55 7.00 7.05 Euronews Cinematografo Rai Player Rubrica Tg 1 Rai Parlamento Settegiorni Attualità 8.25 UnoMattina in famiglia 10.10 Linea Verde Orizzonti 11.10 Rai Educational RES 12.00 La prova del cuoco 13.30 Telegiornale 14.00 Easy driver Magazine 14.30 Maddaloni - Una storia di scampia Documentari 15.00 Le amiche del sabato 17.00 Tg1 17.15 A Sua immagine 17.45 Passaggio a Nord Ovest 18.50 L’eredità Game show 20.00 Telegiornale 20.30 Tg sport 20.35 Affari tuoi Game show Rai 2 6.30 Due uomini e mezzo TF 6.50 La gang della Spider rossa Film (comm., 1976) ★★ 8.45 Inside the World 9.30 Rai Parlamento Punto Europa Attualità 10.00 Sulla via di Damasco 10.30 Cronache animali 11.30 Mezzogiorno in famiglia 13.00 Tg 2 Giorno 13.25 Dribbling 14.00 Sea Patrol Telefilm 15.35 Voyager Factory Doc. 17.10 Sereno Variabile 18.00 Tg 2 Flash L.I.S. 18.05 Rai Sport 90° minuto Serie B Sport 18.50 Razza Umana Magazine 19.35 Squadra Speciale Cobra 11 Telefilm 20.30 Tg2 20.30 Rai 3 8.10 L’amore Film (dramm., 1948) ★★★★ 9.30 Catene Film (dramm., 1949) ★★★ 11.00 Tgr BellItalia Attualità 11.30 Tgr Prodotto Italia 12.00 Tg 3 12.25 Tgr Il Settimanale 12.55 Tgr Ambiente italia 14.00 Tg Regione 14.20 Tg 3 14.45 Tg3 Pixel Attualità 14.55 Tg 3 Lis 15.00 Tv Talk Attualità 16.50 Per un pugno di libri Quiz 17.50 Rai Player Rubrica 17.55 Un caso per due Telefilm 19.00 Tg 3. Tg Regione. Tgr Meteo 20.00 Blob Videoframmenti 20.10 Che tempo che fa Canale 5 6.00 Tg 5 Prima pagina 7.55 Traffico 8.00 Tg 5 Mattina 9.10 Superpartes Attualità 10.00 Melaverde Magazine 11.00 Forum Attualità 13.00 Tg 5. Meteo.it 13.40 Beautiful Soap opera La soap opera statunitense più seguita al mondo 14.10 Amici Talent show Il programma ideato, scritto e condotto da Maria De Filippi che scopre, coltiva e promuove il talento di giovani artisti 16.00 Verissimo Attualità 18.50 Avanti un altro! Game show 20.00 Tg 5. Meteo.it 20.40 Striscia la notizia Varietà satirico 21.10 Ti lascio una canzone 21.05 Castle 21.30 Generation War 21.10 C’è posta per te VARIETÀ. La seconda puntata TELEFILM. Un famoso addestra- MINISERIE. Nessuno dei giovani VARIETÀ. Spesso i protagonisti dello show condotto da Antonella Clerici sarà dedicata al festival di Sanremo: una sfida tra i brani di ieri e di oggi interpretati da quaranta ragazzi tore di cani viene ucciso. Le indagini di Beckett e Castle li conducono a sospettare di una carismatica star dei reality show televisivi amici, come milioni di altre persone, riuscirà a immaginare ciò a cui la guerra li costringerà. Solo tre di loro si ritroveranno. Con Volker Bruch, Tom Schilling delle storie scelgono di regalare un momento da sogno a una persona cara: l’incontro con il proprio beniamino. Conduce Maria De Filippi 0.30 1.10 1.35 2.40 S’è fatta notte Varietà Tg1 Notte. Che tempo fa Applausi. Teatro e Arte Quel che resta di mio marito Film (comm., 2008) con Jessica Lange, Kathy Bates, Joan Allen 21.50 Body of Proof Telefilm 22.40 Tg 2 22.55 Rai Player Rubrica 23.00 Sabato Sprint Sport 23.45 Tg 2 Dossier 0.30 Tg 2 Storie. I racconti della settimana 23.45 Tg 3. Tg Regione 0.05 Stelle Nere Attualità Conduce Marco Marra 1.10 Tg 3 1.20 Tg3 Agenda del mondo 1.35 Appuntamento al cinema 0.30 Speciale Tg5 Attualità Il programma di approfondimento del Tg5 1.30 Tg 5 Notte. Rassegna stampa. Meteo.it 2.00 Striscia la notizia Varietà satirico Italia 1 6.55 Cyber girls Telefilm 7.45 True Jackson, VP Telefilm 8.35 Glee Serie 10.30 Secret circle Telefilm 12.25 Studio Aperto. Meteo 13.00 Sport Mediaset 13.40 Batman - Il ritorno Film (fant., 1992) con Michael Keaton, Danny De Vito. Regia di Tim Burton ★★★ 15.55 Skyrunners Film-tv 17.45 E alla fine arriva mamma Sitcom 18.15 Love bugs Sitcom 18.30 Studio Aperto 19.00 Tom & Jerry Cartoni 19.20 The Mask 2 Film (fant., 2004) con Jamie Kennedy, Ryan Falconer. Regia di Lawrence Guterman ★★ an-ta-ra-tantan-tan, e va il tamburo a segnare il tempo, e poi il flauto, il clarinetto, il fagotto, e tutti gli strumenti, in crescendo, sempre più forte, sempre più ossessivo. E’ il «Bolero» di Ravel eseguito l’altra sera in diretta su Rai5 dall’Orchestra Nazionale Rai diretta da Pascal Rophé e la regia puntuale e conoscitrice di Rossella De Bonis (consulente musicale Oto Perillo) seguiva per noi ogni parossistica aggiunta. Ne diciamo tante di questa tv, però è bello che ci sia una rete dedicata alle arti di scena. Farà ascolto, non lo farà, permettetemi di usare un’espressione corriva: e chi se ne frega. Si sa che gli spettatori talvolta mentono, e dicono, a esempio, di sentire tanto la mancanza dei vecchi venerdì della prosa, quando poi se la prosa va in onda non la guardano. Ma se è fatta bene, e apposta, vedrete che la guarderanno. Teatro e musica: dall’altra sera, una volta al mese un concerto della stagione dell’Orchestra Sinfonica Nazionale Rai viene trasmesso in diretta in prima serata dall’Auditorium di Torino. Sempre di giovedì: il «prime time» che stabilmente Rai5 dedica alla grande musica. Introduce Michele dall’Ongaro, l’autore (insieme con Paolo Cairoli) di «Petruska», il quale riesce a far capire le «Danses» di Debussy e la scala cromatica dell’arpa persino a me. Se torno a nascere, suono, e non soltanto i campanelli. 7.10 Valeria medico legale 9.00 Carabinieri Telefilm 10.05 Donnavventura 10.50 Ricette all’italiana 11.30 Tg 4 - Telegiornale 12.00 Ieri e Oggi in Tv Speciale 12.05 Detective in corsia TF 12.55 La signora in giallo TF 14.00 Lo sportello di Forum 15.30 Ieri e Oggi in Tv Speciale 16.00 Le indagini di padre Castell Telefilm Monsignore Simon Castell (Francis Fulton-Smith) è un padre gesuita che ha ricevuto dal Vaticano l’incarico speciale di risolvere i casi criminali 17.00 Poirot Film-tv 18.55 Tg4 - Telegiornale 19.35 Il segreto Telenovela 20.30 Tempesta d’amore SO 6.00 Tg La7. Meteo. Oroscopo. Traffico 7.00 Omnibus - Rassegna stampa Attualità 7.30 Tg La7 7.50 Omnibus meteo 7.55 Omnibus Attualità 9.55 Coffee Break Attualità 11.10 Otto e mezzo Attualità 11.50 Marty, vita di un timido Film (comm., 1955) ★★★ 13.30 Tg La7 14.00 Tg La7 Cronache 14.40 Le strade di San Francisco Telefilm 16.40 Il dito più veloce del West Film (western, 1968) ★★★ 18.10 L’ispettore Barnaby TF 20.00 Tg La7 20.30 Otto e mezzo sabato FILM. (western, 1994) con Mel Gib- FILM. (thriller, 1996) con Demi FILM. (fant., 2004) con Daniel son, Jodie Foster. Regia di Richard Donner. Maverik, giocatore d’azzardo, desideroso di iscriversi al famosotorneodipokerdiSt.Louis, incontra l’affascinante Annabelle Moore, Alec Baldwin. Regia di BrianGibson.Unascultriceviene scelta per far parte della giuria in un processo di mafia. Ma viene avvicinata da un killer Radcliffe, Emma Watson. Regia di Alfonso Cuaron. Harry Potter scopre che il mago Sirius Black gli dà la caccia 23.45 The fog - Nebbia assassina Film (horror, 2005) con Selma Blair, Tom Welling, Maggie Grace. Regia di Rupert Wainwright ★★ 1.45 Sport Mediaset can. 55 Vero in cucina Alen Telenovela Vero in cucina Marina Telenovela Zingara Telenovela Perla nera TN Carolina Telenovela City of No Limits Film 0.45 Vendetta d’amore Telenovela T La 7 21.30 Maverick 16.00 16.30 17.30 18.30 19.30 20.30 21.30 22.30 ALESSANDRA COMAZZI Rete 4 21.10 Harry Potter e il prigioniero... ★★★ VERO TV TV & TV Spettacoli .33 Programmi tv I programmi settimanali completi delle principali tv satellitari, del digitale terrestre e delle radio su: www.lastampa.it/programmi Rai 1 . 0.05 Rapimento alla Casa Bianca Film-tv 1.55 Tg 4 Night News 2.20 Ieri e Oggi in Tv Special Varietà 3.50 Dove vai tutta nuda? Film (comm., 1969) TV2000 18.50 19.50 19.55 20.00 20.30 20.55 21.20 23.00 23.30 ★★ 21.10 Il giurato 23.15 Sporco segreto Film (dramm., 1999) con William Hurt, Irene Jacob, Nigel Hawthorne. Regia di George Hickenlooper ★★ 1.15 Tg La7 Sport REAL TIME Il Tempo Vola? Gocce di Miele Storie da Lourdes Rio da Lourdes Nel cuore dei giorni Tg Tg Rita da Cascia Film Effetto Notte Nel Cuore della Domenica ★★ DMAX 17.15 Bake Off UK 18.10 Bakery Boss: SOS Buddy Documentari 19.10 Il boss delle torte 20.10 La fabbrica del cioccolato 21.10 Il mio grosso grasso matrimonio gipsy Varietà 23.05 Incidenti di bellezza Documentari 17.20 Rugby Social Club post-partita 18.05 RBS 6 Nazioni 19.55 Rugby Social Club post-partita 20.10 Banco dei pugni 21.00 Dynamo: magie impossibili 22.40 Banco dei pugni 23.30 Tutto sul Poker: la fortuna non basta film / intrattenimento 16.05 Angelica alla corte del Re Innamoratosi di Angelica (M. Mercier), il re Sole decide di farla ambasciatrice SKY CLASSICS digitale terrestre 10.10 Private Pratice RAI 4 Meno della polvere RAI MOVIE 10.25 Storie di Cinema IRIS 10.50 Una spia per caso Un insegnante imbranato, assillato dalla moglie, si finge agente della Cia IRIS 10.55 Brothers & Sisters RAI 4 11.35 Streghe RAI 4 12.10 Il ritorno di Zanna Bianca Le disavventure nel Klondike del piccolo Bill, di suo nonno e di un piccolo lupo RAI MOVIE 12.45 Il prescelto La scomparsa di una donna spinge uno sceriffo a indagare. Con Nicolas Cage IRIS 13.05 Rush RAI 4 13.50 Rai Player RAI MOVIE 13.55 Private Pratice RAI 4 14.00 Zoolander Derek, modello dell’anno, perde il titolo. Così accetta un ambiguo lavoro RAI MOVIE 14.35 The Express IRIS 16.10 Duro a Morire JOI 16.30 Dance Academy MYA Fringe PREMIUM ACTION 16.45 Countdown dimensione zero Una portaerei atomica, a causa di un tempesta magnetica, finisce nel passato PREMIUM UNIVERSAL 17.25 Non mi scaricare Peter viene scaricato dopo sei anni dalla sua fidanzata, la star Sarah Marshall PREMIUM CINEMA 17.45 Gossip Girl 17.50 Friends JOI 18.05 Revolution MYA PREMIUM ACTION 18.15 Big Bang Theory JOI 18.35 Desperate Housewives MYA 18.45 Suburgatory JOI 14.40 Brothers & Sisters RAI 4 15.25 Melrose Place RAI 4 15.35 Un colpo perfetto RAI MOVIE 16.05 One Tree Hill RAI 4 17.15 The Big White Robin Williams vuole spacciare un cadavere congelato per il fratello scomparso IRIS 17.25 Rai News - Giorno RAI MOVIE 17.30 Rai Player RAI MOVIE 17.40 Streghe RAI 4 Sperduti a Manhattan Quando il secondo figlio va all’università, Henry e Nancy Clark si sentono soli RAI MOVIE 19.15 Being Human RAI 4 Noi uomini duri Un romano e un milanese fanno amicizia durante un corso di sopravvivenza IRIS Ecco noi per esempio... RAI MOVIE 20.20 Supernatural RAI 4 21.05 Metalmeccanico e Parrucchiera in un turbine di sesso IRIS 19.00 L’aereo più pazzo del mondo Un aereo pieno di strampalati personaggi va in avaria, ma interviene un pilota PREMIUM UNIVERSAL 19.05 2 Broke Girls JOI 19.15 Scusa ma ti chiamo amore Federico Moccia racconta la Roma bene dei quartieri alti. Con Raoul Bova PREMIUM CINEMA 19.35 Dr. House - Medical division JOI 19.40 Nikita PREMIUM ACTION 21.15 Due Uomini e 1/2 JOI Dune PREMIUM ACTION La versione di Barney Barney ha una sua versione sulla sua vita e sulla scomparsa del suo amico Boogie PREMIUM CINEMA 21.10 Copycat Omicidi In Serie RAI 4 21.15 Tra cielo e terra RAI MOVIE 22.55 Paulo Roberto Cotechiño centravanti di sfondamento Travagliata trasferta italiana per il calciatore brasiliano Alvaro Vitali IRIS 23.20 Scandal RAI 4 23.40 L’ultimo colpo in canna Il cowboy Glenn Ford affronta gli indiani che gli hanno rapito moglie e figlie RAI MOVIE 0.05 Mad Men RAI 4 0.30 Storie di Cinema IRIS 1.05 Una sull’altra Una donna, per liberarsi del marito e vivere col cognato, scompare IRIS 1.15 Rai News - Notte RAI MOVIE 1.20 In cerca di Mr. Goodbar La doppia vita di Diane Keaton: insegnante di giorno, vagabonda nei bar la notte RAI MOVIE L’amore secondo Dan Dan, giornalista e vedovo, chiuso nel suo dolore conduce una vita ripetitiva PREMIUM UNIVERSAL 22.05 2 Broke Girls JOI 22.10 Rescue Special Operations PREMIUM ACTION 23.00 Il seme della follia Scrittore horror scompare. Il detective Trent inizia la ricerca. Di J. Carpenter PREMIUM UNIVERSAL 23.05 The Office La serie che scoperchia tutte le spietate rivalità tra colleghi d’ufficio JOI 23.30 Di nuovo in Gioco PREMIUM CINEMA 23.50 The Secret Circle MYA 23.55 Fringe PREMIUM ACTION 16.20 C.S.I. Miami FOX CRIME 16.35 Come funziona la Terra? DISCOVERY SCIENCE 16.55 Jakob il bugiardo L’ebreo Jakob si inventa ogni giorno notizie confortanti sulla fine del nazismo SKY PASSION Quantum of Solace Daniel Craig veste per la seconda volta lo smoking di James Bond SKY MAX 17.15 Un sogno, una vittoria Un giocatore di baseball, costretto a lasciare lo sport diventa allenatore SKY CINEMA FAMILY 17.20 The Mexican - Amore senza la sicura Brad Pitt e Julia Roberts, innamorati sempre in crisi, arrivano a un bivio SKY CINEMA 1 17.30 Morgan Freeman Science Show DISCOVERY SCIENCE 17.45 La verità nascosta Un film che esplora le dinamiche dell’amore, della gelosia e del tradimento SKY HITS 17.50 Angelica e il gran sultano Su ordine del re del Marocco che la vuole nel suo harem, Angelica viene rapita SKY CLASSICS 18.10 Grey’s Anatomy FOX LIFE 18.45 Il primo cavaliere Ginevra è promessa a re Artù, ma il crudele Malagant la rapisce. Con R. Gere SKY MAX 19.00 Grey’s Anatomy FOX LIFE Ti va di ballare? SKY FAMILY 21.10 Malattie misteriose PASSION 19.10 The Following I fiumi di porpora Un omicidio efferato sconvolge gli abitanti di un paesino vicino a Grenoble SKY MAX Miracle La storia vera dell’allenatore di hockey Herb Brook (Kurt Russell) SKY CINEMA FOX DISCOVERY SCIENCE CRIME 19.20 Cool Runnings Quattro sotto zero SKY CINEMA FAMILY 19.25 Ghost Rider - Spirito di vendetta SKY HITS Jimmy Bobo - Bullet to the Head SKY CINEMA 1 19.30 L’indomabile Angelica SKY CLASSICS 19.45 In Cucina con GialloZafferano FOX LIFE 20.05 Elementary FOX CRIME 20.10 Quattro matrimoni in Italia FOX LIFE 21.00 Affari a quattro ruote: Auto da paura DISCOVERY CHANNEL Criminal Minds Anthology FOX CRIME Castle FOX LIFE Sky Cine News Smetto quando voglio SKY CINEMA 1 La voglia matta Il maturo ingegnere Ugo Tognazzi affascinato dalla sedicenne Catherine Spaak SKY CLASSICS Cantando sotto il vischio SKY PASSION 40 carati Un ex agente minaccia di uccidersi saltando dal tetto di un hotel di Manhattan SKY HITS Le 5 leggende Quando Pitch decide di impossessarsi del mondo, i Guardiani si uniscono SKY CINEMA 1 21.55 Criminal Minds Anthology FOX CRIME Castle FOX LIFE 22.35 Possession Jessica vive col marito e il fratello di lui, giovane poco raccomandabile SKY PASSION 22.45 Terapia d’urto FOX LIFE 22.50 Criminal Minds Anthology FOX CRIME Pazze di me Francesco Mandelli interpreta l'unico maschio in una ingombrante famiglia SKY CINEMA 1 22.55 Easy Rider - Libertà e paura Dennis Hopper e Peter Fonda attraversano gli States a bordo dei loro chopper SKY CLASSICS 34 STAMPA .LA SABATO 8 FEBBRAIO 2014 SPORT Il programma di oggi SNOWBOARD (M) 6,30-8,10 Slopestyle, 1ªmanche Ora italiana (-3 ore rispetto a Sochi) Tutto in diretta tv su Sky Olimpiadi (pay tv), in chiaro su Cielo dalle 17 alle 20,30 HOCKEY (F) 9-11,30 Usa-Finlandia SCI DI FONDO (F) 11-12,05 Skiathlon 7,5 km TC+7,5 km TL De Martin, Brocard, Piller, Agreiter SNOWBOARD (M) 9,45-10,55 Slopestyle, 2ªmanche PATTINAGGIO VELOCITÀ (M) 12,30-15,25 Giovannini 5000 m HOCKEY (F) 14-16,30 Canada-Svizzera SCI FREESTYLE (F) 15-15,30 Moguls, 1ª manche Scanzio Centimetri - LA STAMPA BIATHLON (M) 15,30-17,10 10 km sprint Hofer, D. Windisch, M. Windisch, De Lorenzi SLITTINO (M) 15,30-19,05 1ª-2ª manche D. Fischnaller, Rieder, Zoeggeler SOCHI 2014: OGGI I PRIMI CINQUE TITOLI Arriva l’Italia Slittino, biathlon e domani la discesa Subito in pista azzurri da medaglia DALL’INVIATO A SOCHI Arriva l’Italia. La speranza è che qualcuno se ne accorga. Ci giochiamo subito la carta più pregiata: Armin Zoeggeler, il cannibale dello slittino. Due manche oggi, due domami e che il ghiaccio ce la mandi buona. Ma questo pomeriggio c’è un ragazzo che potrebbe far saltare il banco, Lukas Hofer. Fa il biathlon, sta col fiato sul collo dei migliori: Sport Illustrated lo accredita di una medaglia, quindi vincerla non è un’utopia. Poi domani mattina toccherà ai discesisti, nella loro enclave si può trovare metallo prezioso. Innerhofer e Paris sono secondi a nessuno e, per come siamo messi, se anche lo fossero per un giorno, ci sarebbe poco da lamentarsi. [P. BRU.] Sesta Olimpiade Armin Zoeggeler, 40 anni, in pista e (in alto a destra) portabandiera italiano durante la sfilata REUTERS Slittino: alle 15,30 le prime due manche Zio Zoeggeler, inizia la corsa all’oro PAOLO BRUSORIO INVIATO A SOCHI «C erti giorni mi alzo e faccio un po’ più fatica del solito, ma appena mi siedo sulla slitta sono il vecchio Armin». E del vecchio Armin abbiamo bisogno tra oggi e domani al Sanki Sliding Center dove Sochi e il suo mare sono un ricordo: alle 15,30 comincia la gara di slittino, quattro coltellate alle emozioni, quattro manche (due oggi) in fondo alle quali c’è la medaglia d’oro. Nel budello di ghiaccio lungo quasi due chilometri troverà il suo habitat naturale Zoeggeler, la prima speranza di medaglia azzurra. Ritto come un fuso ieri sera nella cerimonia inaugurale al Fisht Olympic Stadium, oggi si metterà nella sua posizione preferita, sdraiato sulla slitta a fare un corpo unico con quella lingua in fibra di vetro costruita su misura per lui. Il più possibile schiacciato a terra. Con questa fanno sei Olimpiadi, poi si chiude. A casa ci sono cinque medaglie e una collana le cui perle sono 103 podi in Coppa del Mondo, un conto in banca non indifferente frutto dello stipendio da carabiniere e soprattutto dei premi olimpici, una moglie e due figli che l’aspettano. Non sono venuti qui a Sochi («Sarebbe stato troppo complicato e anche costoso portarli»), ma della sfilata non si sono persi un attimo nella casa di Foiana, in Alto Adige. Fiero di quella bandiera, impettito il giusto nel mo- LA STAMPA SABATO 8 FEBBRAIO 2014 PATTINAGGIO ARTISTICO 15,30-20 Qualificazione gara a squadre Kostner, Berton-Hotarek SALTO (M) 17,30-18,35 Qualificazioni NH Colloredo, Dellasega, Bresadola 15,30-20 Gara a squadre SCI FREESTYLE (F) 19-20,35 Moguls, 2ª manche Slittino Gare cronometrate in 2-4 manche (conta il tempo totale) su pista ghiacciata di circa 1500 metri con curve sopraelevate La slitta Peso 21-30 kg, consentite le zavorre per gli atleti più leggeri, limite massimo di peso Tecnica Fondamentale la spinta (grazie anche a guanti chiodati), la slitta non ha freni, si guida con inclinazioni di spalle e polpacci Kostner debutta nel team event Oggi in Tv Ore 18,23: a quell’ora Carolina Kostner scende sulla pista dell’Iceberg, programma corto nel team event di pattinaggio. L’Italia è ottava dopo la prova degli uomini e delle coppie, passano le prime 5, ma per lei si tratta di rompere il ghiaccio. Letteralmente visto i brutti ricordi olimpici da aggiornare. 6,30 Olimpiadi: diretta della giornata SkyOlimpiadi 11,00 Ciclismo. Giro del Dubai Eurosport 13,40 Calcio. Liverpool-Arsenal FoxSports2 14,50 Calcio. Ternana-Avellino SkySport1 15,00 Rugby. Sei Nazioni: Irlanda-Galles DMax 15,55 Calcio. Chelsea-Newcastle FoxSports 17,00 Olimpiadi invernali Cielo Sci, domani alle 8 la discesa libera maschile Emozionato e orgoglioso d’aver mostrato l’Italia a tutto il mondo D C I rivali più pericolosi Innerhofer studia il colpo “Qui si vince con il cervello” Armin Zoeggeler, alfiere azzurro «Sono emozionato, ma molto orgoglioso di aver mostrato al mondo l’Italia. È stata un’esperienza particolare, è la mia cerimonia. E anche se ne ho già fatte cinque, per un atleta l’Olimpiade è sempre un evento speciale». Poi direzione montagna: silenzio, concentrazione. C’è una gara, c’è sempre un’Italia da rappresentare. «Siate simbolo di patriottismo ma non di nazionalismi», gli disse il presidente Napolitano al Quirinale, quando gli consegnò il Tricolore. Oggi è un’altra storia, il perPORTABANDIERA Dopo la sfilata via subito a pensare alla gara: tra lui e la storia ci sono i tedeschi Specialità Singolo (maschile e femminile), doppio, a squadre (una donna, un uomo, un doppio) Centimetri - LA STAMPA strarla al mondo, terzo slittinista a farlo nella storia del nostro sport dopo Paul Hildgartner (due volte di fila, 1976 e 1980) e Gerda Weissensteiner (1998): entra nello stadio alle 20,50 locali (17,50 in Italia), sotto la tribuna centrale il cerimoniale gli impone di svoltare a destra, sventola il Tricolore e sembra quasi sorridere che per lui non è mai un affare semplice. Fila quasi subito via, alfiere in fuga-riparo dalla vetrina, le luci e il frastuono che ogni cerimonia si porta dietro. 35 17,00 Volley. Vibo Valentia-Modena RaiSport2 17,20 Rugby. Sei Nazioni: Scozia-Inghilterra DMax 17,45 Basket. Semifinale Coppa Italia RaiSport1 19,00 Tennis. Fed Cup: Usa-Italia RaiSport2 19,55 Calcio. Real Madrid-Villarreal FoxSports 20,25 Basket. Semifinale Coppa Italia RaiSport1 20,30 Calcio a 5. Europei: Italia-Russia Eurosport 20,40 Calcio. Napoli-Milan SkySport1 22,30 Olimpiadi Invernali di Sochi RaiSport1 corso gli piace, 17 le curve che lo scandiscono: altrettanti frame in cui sezionare la discesa e governare la slitta con i piedi. È arrivato in Nazionale nel 1989 Armin Zoeggeler, una vita fa. Dovrà mangiare centesimi ai tedeschi, tra lui e la storia ci sono loro, ieri il migliore in prova è stato Loch si è alternato nel ruolo di lepre al russo Demtschenko. Armin ha fatto terzo e quarto tempo, tutto sotto controllo. L’ultima prova di Coppa del Mondo, in Lettonia, l’ha portata a casa lui, ma i tedeschi non c’erano. Gli può dare una mano il suo delfino, Dominik Fischnaller, uno che ha appena cominciato, che ha già vinto e ha le idee chiare: «Voglio gareggiare fino a 40 anni come lo zio Armin». Sono pronti. E, sicuri, al Cannibale la fame non manca neanche questa volta. ANIELA OTTO INVIATA A ROSA KHUTOR tudia la pista della libera pezzo dopo pezzo, come per comporre un mosaico. Giovedì è andato veloce solo nel primo tratto, ieri ha tirato al massimo solo nel secondo, oggi si dedicherà al tracciato finale, quella striscia bianca e piatta che meno ama. Christof Innerhofer costruisce con cura certosina la discesa olimpica di domani (ore 8 italiane), cerca la gara perfetta per coronare il sogno di una carriera, vincendo l’oro che gli regalerebbe un posto d’onore nella storia dello sci. Inner come Zeno Colò, un paragone da brividi. Mito e modernità, curve e ghiaccio per Christof, la stella azzurra che sa interpretare i tracciati come pochi altri nel circus. È lui l’alfiere a cui si aggrappa l’Italia, dovrà battere anche il mal di schiena che lo tormenta dall’inizio della stagione. Ma è solido di testa e deciso, queste sono le sue virtù. Ci crede: «Mi sto preparando così, non posso andare a mille ogni giorno, arriverei senza energie all’appuntamento che conta. Le gare si vincono anche con il cervello, ci vuole intelligenza per gestirsi a questi livelli. Oltre all’esperienza». Che ha da vendere, perché a 29 anni un discesista raggiunge il culmine dell’efficienza. Simpatico e ambizioso, Innerhofer è l’unico tra i velocisti azzurri fuori dai cliché classici dello sciatore: scelto da Armani come testimonial, fidanzato con una giornalista altoatesina (Martina), Christof ha molte carte da giocare, in pista e nella vita. Ci vuole coraggio e consapevolezza per spingere oltre i 130 chilometri l’ora, quando a guidare sono solo i tuoi piedi, e il tuo corpo deve essere in perfetta sintonia con i materiali. Al capitano («felice di esserlo, i gradi li ho conquistati sul campo») si accodano gli altri azzurri che in questi giorni hanno dato segnali buoni. Ieri ha colpito la prova di Peter Fill, da poco papà del piccolo Le- Fra i più attesi nella libera l’austriaco Mayer (a lato, il più veloce ieri), il norvegese Svindal (di seguito), l’americano Miller e il canadese Guay S Capitano non aveva partecipato alla competiChristof Innerhofer, 29 anni, ai Giochi 2010 fu 19º in libera, 6º in superG e 8º in superK, ma ai Mondiali 2011 si piazzò al terzo, primo e secondo posto on: l’altoastesino di Castelrotto, se il tracciato rimane così ghiacciato, potrebbe sorprendere centrando il podio. È in difficoltà, invece, Dominik Paris. Stenta a ritrovare il ritmo magico che l’aveva spinto al trionfo a Lake Louise a inizio stagione e si innervosisce. Dall’infortunio al polpaccio che l’ha bloccato in Val Gardena, Dominik è uscito bene fisicamente ma non mentalmente e sul pessimo umore incide anche il dolore profondo che l’ha colpito a giugno per la morte del fratello maggiore René, vittima di un incidente in moto. Si sente vicino alla medaglia Werner Heel, l’unico che due anni fa Personaggio Medaglie zione preolimpica e dunque ha sciato senza mai provare la pista qui. Tira le fila, Gianluca Rulfi, il capo di questa squadra che va veloce: «La pista è faticosa come a Schladming, in alto è ripida e tecnica, a metà veloce, peccato per il piano finale, abbiamo già lavorato su quello. I ragazzi stanno bene, tutto è sotto controllo, anzi direi che le condizioni quest’anno non sono mai state così buone e il meteo di domenica (domani, ndr) non è male come sembrava all’inizio della settimana». Si è lavorato su ogni dettaglio, il tracciato è davvero spettacolare e lungo come si addice a una classica di Coppa del Mondo. Il campione da imitare è Didier Defago, svizzero, oro a Vancouver 2010. Innerhofer fa l’occhiolino: «Ho buone sensazioni e la neve è perfetta». Domani tocca a lui, l’Italia ci conta. Biathlon, alle 15,30 la 10 km sprint Biathlon Unisce sci di fondo (tl) e tiro a segno (carabina) Sfida Hofer: “Testa e gambe, valgo i migliori” Percorso GIULIA ZONCA INVIATA A SOCHI A ogni giro l’atleta si ferma al poligono: bersagli a 50 m, 5 colpi a disposizione, due posizioni (a terra o in piedi). Ogni colpo mancato 1’ di penalità (nell’individuale) o un breve anello supplementare da percorrere (nelle altre gare) è chi si agita quando arriva il giorno del giudizio olimpico e chi lo considera un concentrato di adrenalina. Lukas Hofer sta nella seconda categoria, sarà per l’ultima vittoria nello sprint di Anterselva, sarà perché il biathlon ti abitua a trovare la calma interiore. C’ Oggi c’è la 10 km sprint, emozionato? «I Giochi sono particolari, aspettarli 4 anni spesso ti frega, per me è un nuovo libro che si apre, primo capitolo». Biathlon, sport in Italia non proprio conosciuto: consigli per chi lo segue in tv? «Non si capisce chi vince fino alla fine, quindi è thrilling. Il biathlon è una famiglia enorme e calorosa, in Germania e Russia è secondo sport nazionale. E quando guardi l’atleta che spara ti viene la tensione addosso anche dalla tv». Specialità 4 individuali e 3 in staffetta Lukas Hofer, 23 anni Sembra che le piaccia di più il tiro, ma il suo forte è il fondo. Intervista Azzurri in gara . «Era la mia parte preferita, ora ho lavorato sui colpi. Il livello degli uomini è talmente cresciuto che non puoi più fare errori e non basta compensare una parte con l’altra. È una miscela che devi equilibrare ogni anno. All’inizio ti alleni alle due discipline separatamente. Poi si uniscono ed è magia». quando mi alleno. Salgo solo un po’ più su». Russia, molte polemiche, molte critiche. Lei come si sente qui? Ecco, non accetta divieti, quindi approva il tentativo di molti suoi colleghi di manifestare le proprie opinioni dentro eventi importanti? «Ho un certo feeling agonistico con questo Paese, qui ho vinto la mia prima medaglia in Coppa del Mondo. Ciò che mi fa più impressione è la differenza economica: c’è chi ha il tetto d’oro e chi vive con i buchi del soffitto a -50 gradi». Oltre al biathlon che c’è nella sua vita? «Amo il parapendio, mi serve per sbloccare la testa, ho fatto l’ultimo volo il 31 dicembre, per Capodanno, è una tradizione con il mio club Flightfor-life. Ma ormai l’attrezzatura pesa solo 4 chili e me la porto dietro anche E glielo lasciano fare? «Diciamo di sì, ma non sono contenti per niente, comunque il divieto non lo accetterei: mi ruberebbero qualcosa, io mi libero quando mi butto. Mi far stare proprio bene». «Sì, ma bisogna anche capire chi non vuole. Non significa vivere su Marte, ma provate a capire: io sono qui per il mio lavoro e un atleta cerca concentrazione. Certe discussioni distraggono in piena Olimpiade». Concentrato, sereno. Pronto per una medaglia? «Chi non è qui per il podio? Io so che se riesco a mettere in gara quello che valgo negli allenamenti lotto con i migliori». W 36 .Sport .SABATO 8 FEBBRAIO 2014 Scudetto e il sogno Mondiale Juve, Tevez ha bisogno di gol Personaggio GIANLUCA ODDENINO TORINO P rovaci ancora, Carlitos. E mai richiesta poteva essere più globale e polifonica per il numero dieci bianconero. Perché glielo urlano i tifosi della Juve che aspettano il suo primo gol del 2014, glielo scrivono gli appassionati di calcio su internet dopo aver visto la prodezza balistica dalla terrazza di Vinovo e glielo chiedono tutti gli argentini che sognano di vedere Tevez al Mondiale. Lui ci proverà ad accontentare tutti, a partire da chi se lo sta godendo da 230 giorni a questa parte. Da quando Carlitos Tevez è sbarcato a Torino nello scorso giugno, si è preso sulle spalle l’eredità di Del Piero e ha aggiornato la storia juventina a colpi di gol. Ben undici nella sua prima stagione italiana, viaggiando su ritmi solo sfiorati da grandi campioni come Sivori, Zidane, Baggio, Platini, IbrahiGIOCATORE DEL POPOLO Tifosi e grandi ex lo rivorrebbero vedere in Nazionale movic e Trezeguet. Insieme a Llorente, poi, forma una delle coppie più forti e prolifiche dell’attuale serie A (20 gol in due), riuscendo a richiamare alla memoria dei sostenitori bianconeri lo storico tandem Sivori-Charles. Tevez è sempre più il totem di questa Juve e a Torino, dove farà nascere il figlio Lito jr, ha messo radici profonde. «Si diceva che era una testa calda L’argentino ancora a secco nel 2014: il suo ct lo ignora, lui spera di convincerlo Dicono di lui L’ultimo arrivato Tifo Boca da sempre e quando ero là pagavo il biglietto per vedere giocare Carlitos Pablo Daniel Osvaldo 11 9 Reti Uno sponsor speciale Milioni Dieci realizzate su azione, una su rigore nelle prime 17 partite giocate Sta facendo un bel campionato Sabella è un grande ct, sceglierà bene L’investimento della Juve per acquistarlo dal City. Altri 6 sono legati a bonus REUTERS Carlitos Tevez, 30 anni, arrivato a Torino la scorsa estate Lionel Messi – ha detto recentemente Conte -, ma Carlos oggi è esempio di voglia e sacrificio». Nonché un idolo per chi gli sta a fianco per la prima volta. «Tifo Boca fin da bambino – ha svelato ieri Pablo Daniel Osvaldo, attaccante italo-argentino e ultimo arrivato in bianconero -: quando ero in Argentina pagavo il biglietto per vedere giocare Tevez. Ora essere in squadra con lui è fantastico». Anche se l’ingaggio di Osvaldo è stato fatto per mettere ancora più concorrenza nell’affollato reparto offensivo juventino. Perché nessuno può coltivare certezze con Conte e il primo a saperlo è proprio Tevez, che ha appena compiuto 30 anni e vorrebbe farsi un regalo: il gol, smarrito nell’anno nuovo. L’ultima sua perla, infatti, risale allo scorso 22 dicembre con la prima rete all’Atalanta. Da cinque partite, dunque, l’Apa- Domani bianconeri a Verona Barzagliarischioforfait:prontoCaceres 1 Si scalda Caceres per so- stituire Barzagli, sempre più a rischio forfait per la trasferta di Verona, in una difesa che vuole uscire indenne contro Toni, Iturbe e Romulo. «Bisognerà tenerli d’occhio – com- menta Chiellini a Sky – e per noi sarà la partita più difficile di questo periodo. Siamo cresciuti tanto e siamo più forti di due anni fa, ma dobbiamo dimostrare la nostra superiorità ogni domenica». che è a digiuno e finora nella Juve un’assenza così prolungata dalla voce marcatori non si era registrata. Nell’attesa Carlitos si è divertito a mandare i propri compagni in gol e soprattutto ha allenato la sua mira. Non soltanto con gli straordinari sul campo di allenamento, ma anche con una magia da 150 metri per celebrare con un video i 10 milioni di «amici» della pagina Facebook della Juve. La prossima, però, Tevez spera di mostrarla in uno stadio. Magari già domani al Bentegodi contro il Verona, rivelazione di questa prima parte di campionato. L’Apache non è uno che si fa schiacciare dall’assenza del gol, ma più segna e più aumentano le possibilità di andare in Brasile con l’Argentina. Lui è «il giocatore del popolo», anche se non mostra più le maglie per ricordare i quartieri poveri di Buenos Aires perché è in diffida e non vuole farsi squalificare per un’esultanza. «La Nazionale non è proibita a Tevez – ha commentato Julio Humberto Grondona, presidente della federazione argentina - e siamo tutti molto contenti del suo rendimento con la Juve». Sponsorizzato da Batistuta («Lui è fortissimo, punto e basta. Non si discute») e sostenuto anche da Messi («Sta facendo un bel campionato: Sabella è un grande ct e sceglierà il meglio»), Tevez spera di rivestire quella camiseta persa nel 2011. Sport .37 LA STAMPA . SABATO 8 FEBBRAIO 2014 Il confronto tra i bomber dopo 22 giornate al debutto in granata 11 4 Gol Gol Segnati da Immobile in 19 presenze con 1435 minuti giocati Segnati da Bianchi in 16 presenze per un totale di 1147 minuti giocati 130 286 Minuti Minuti La media gol di Immobile che segna una rete ogni 130’ La media-gol di Bianchi che nella stagione 2008/2009 segnava ogni 286’ Immobile meglio di Bianchi Toro, scommessa vinta Domani contro: così il presente ha cancellato il passato Retroscena FRANCESCO MANASSERO TORINO no ha impiegato pochi mesi per conquistare la nuova piazza. L’altro, nonostante il doloroso addio, ha giurato amore eterno. Sarà anche una questione tra numeri 9, domani all’Olimpico tra Torino e Bologna: una sfida tra «pistoleri» che sono entrati nella storia del club di Urbano Cairo. Sono Ciro Immobile e Rolando Bianchi. Il primo è appena arrivato, proprio a scapito del secondo. E la bilancia, un po’ a sorpresa considerate le premesse, pende già a favo- U re dell’ultimo acquisto. tus, club che ne detiene ancora Il menù della partita all’ora metà cartellino. di pranzo metterà per la prima Ma oggi la situazione è camvolta di fronte - all’andata l’ex biata, clamorosamente, a favodel Genoa mancò per infortunio re di Immobile. L’ex pupillo di - il nuovo bomber di Ventura Zeman è riuscito a bruciare le che sogna l’Europa e la bandie- tappe nella hit parade granata ra-capitano delle stagioni della perché ha fatto vedere fin da sofferenza e poi del ritorno in A. subito il motivo per il quale l’alSarà quasi un passaggio di te- lenatore gli aveva messo gli ocstimone, tra i due: cosa che fino chi addosso già lo scorso invera qualche mese no, anche a costo fa pareva blasfeSFIDA AL BOLOGNA di sacrificare il toma solo a penBianchi: i gol, L’ex capitano torna tem sarla, visto che il tanti, sempre più all’Olimpico, il suo decisivi. ImmobiTorino aveva lasciato partire sostituto sta volando le ne ha già messi uno da 77 gol dia segno 11 dopo 22 ventato l’idolo assoluto della ti- giornate, più uno in Coppa Itafoseria. Per rimpiazzarlo, pe- lia. È quasi il triplo del bottino raltro, con un attaccante redu- di Bianchi nel suo primo anno ce dall’unica esperienza in A dopo 22 turni: 4, che al traguarcon il Genoa (negativa, dopo un do furono 9. buon avvio), per giunta arrivaÈ vero che quel Toro, sceso to con la «macchia», secondo i in B, non era minimamente patifosi, di essere cresciuto nel ragonabile con l’attuale (di settore giovanile della Juven- quella squadra non è rimasto nessuno). Ma è anche grazie al nuovo gruppo, quindi pure a Immobile, se adesso si può parlare di «rinascimento granata». In molti temevano che la cessione della bandiera Bianchi - ma anche di Ogbonna - determinasse un salto nel buio. Invece è avvenuto l’opposto: il Toro non era così in alto da oltre 20 anni. Per Rolandinho, come l’avevano incoronato i suoi vecchi tifosi, rimarranno gli applausi di uno stadio che ha salutato in lacrime il 19 maggio dell’anno scorso, naturalmente con l’ultimo gol in granata (2-2 contro il Catania). «Rolli non l’ho sentito - dice Vives -, però sarà strano averlo da avversario all’Olimpico. Lui si emozionerà molto, tiene ancora tanto a questi colori». Che adesso indossa Immobile: il nuovo volto di un Toro che ha avuto il coraggio di cambiar pelle. Vincendo la scommessa. ALLE 20,45 C’è Napoli-Milan Seedorf: “Sfida verità? Abbiamo studiato poco” Bocca cucita sulla formazione (ma un virus gastrointestinale ha messo ko Honda) e massimo riserbo anche sulla vita privata di Balotelli. Seedorf continua il suo percorso di apprendistato mettendo una serie di paletti. Il primo dogma è cercare di proteggere Mario da tutto ciò che non riguarda il mondo del pallone («Le cose private devono restare tali»), il secondo è alleggerire la squadra dal peso di un eventuale ko. «Napoli-Milan non è una sfida verità. Non si può sostenere un esame con poche ore di studio», ha spiegato l’olandese. Il cantiere è aperto, Seedorf lavora sul nuovo modulo e su molti dettagli che in futuro potranno apparire come autentiche innovazioni. L’idea di un ritiro più flessibile non gli dispiace, ma non è certo applicabile in queste ore, visto che l’attenzione dei media è rivolta alla vicenda della paternità di Balotelli. «Cosa farei se Mario mi chiedesse di vedere la figlia? Sono cose personali», la sua risposta. Gli amanti del gossip a lieto fine sperano che la gita a Napoli possa diventare l’occasione per spingerlo a vedere finalmente la figlia Pia, ma le sue mosse sono pilotate dagli avvocati che per adesso si sono «limitati» a fargli scrivere una lettera che oggi ver[L. BAN.] rà letta a Verissimo. Fiorentina MARCO ANSALDO arco Polo fece in Cina le esperienze che descrisse nel Milione. I milioni entrano anche nelle vicende cinesi di Alessandro Diamanti che ha lasciato il Bologna per accasarsi al Guangzhou, il club che Marcello Lippi ha portato al vertice del calcio asiatico: il fantasista pratese ne guadagnerà 9 in tre anni, più di quanti ne ha incassati da quando lasciò la Fiorentina dopo la promozione in C1 e dopo due pneumotorace. Per dirla con Andrea M Addio Alessandro Diamanti, 30 anni, lascia il Bologna dopo due campionati e mezzo Per lui anche 17 presenze in azzurro dal 2010 NEL RICCO GUANGZHOU Nove milioni in tre anni Senza di lui, Bologna a rischio retrocessione Agnelli quella dei cinesi è stata una proposta indecente che mette una pezza anche al bilancio del Bologna. Gli emiliani restano senza l’unico giocatore di qualità e aumentano le chances di retrocessione ma di questo si preoccupano i tifosi non il presidente Guaraldi, il quale incamera i 7-8 milioni dell’operazione. Voleranno gli stracci però ben pagati. La vicenda di Diamanti testimonia come sia radicato il processo di globalizzazione avviato con l’acquisto di club prestigiosi da parte di russi e arabi. L’Italia è partita in ritardo, come succede spesso, ma sta recuperando. La Roma agli americani, l’Inter con un presidente indonesiano e un capitano giapponese, il Cagliari che potrebbe passare in mani arabe così co- me si dice che gli emiri puntino al Milan post berlusconiano. Sono i segnali del cambiamento che coinvolge anche i calciatori. Fino a 10 anni fa pochi accettavano di andare all’estero, oggi è più normale e le opportunità li portano persino verso i Paesi nuovi per il calcio. Il Guangzhou economicamente è un nuovo soggetto del calcio mondiale. Ha concesso a Lippi e al suo staff tecnico ingaggi inarrivabili per l’Europa: a Canton hanno avviato un progetto ambiziosissimo che va dalle strutture (un centinaio di campi) al reclutamento dei giovani e degli allenatori per addestrarli, molti ingaggiati in Spagna. Diamanti si inserisce nel potenziamento della squadra che vuole vincere il terzo campionato consecutivo e tra una settimana comincerà la Coppa dei Campioni conquistata pochi mesi fa. In questi casi si parla di scelta di vita, Diamanti (che ebbe già un’esperienza a Londra nel West Ham) tra l’altro è sposato con una bellissima showgirl di origine cinese. Ma la sua avventura è diversa da quella di chi ha accettato destinazioni esotiche per trovare spazi impossibili in Italia, gente come Beppe Accardi che vent’anni fa si trasferì a Giava (e adesso è un consulente di Thohir). Diamanti, che rimane in corsa per i Mondiali, è il primo nazionale ad accettare un trasferimento del genere. Ecco il salto di qualità. Atalanta (4-3-3) (4-4-1-1) SKY CALCIO 1 - PREMIUM CALCIO Milan (4-2-3-1) SKY SPORT 1 - PREMUM CALCIO ORE 20,45 25 Reina Abbiati 11 Maggio De Sciglio 21 32 2 13 Fernandez Rami 33 5 Albiol Mexes 31 Ghoulam Emanuelson 28 8 Jorginho De Jong 34 88 15 Inler Essien 7 23 Callejon Taarabt 17 22 Hamsik Kakà 14 Mertens Robinho 7 9 Higuain Balotelli 45 ARBITRO: MASSA All: BENITEZ All: SEEDORF Classifica Juventus 59 Genoa Roma* 50 Atalanta Napoli 44 Sampdoria Fiorentina 41 Cagliari Verona 35 Udinese Torino 33 Chievo Inter 33 Bologna Parma* 32 Sassuolo Lazio 31 Livorno Milan 29 Catania (*) = Una partita in meno 27 27 25 24 23 18 18 17 17 15 Udinese Chievo (3-5-1-1) (3-5-2) SKY CALCIO 2 47 22 29 75 2 5 Savic Lucchini 3 6 Bubnjic Cesar 12 66 Vargas Del Grosso 27 27 Widmer Sardo 17 7 Pizarro Raimondi 77 7 1 Neto Consigli 3 Diakitè Benalouane Rodriguez Stendardo 15 Personaggio Napoli (4-2-3-1) I due anticipi delle 18 2 Un azzurro in Cina Diamanti sceglie Lippi e apre una strada Clarence Seedorf, 37 anni Scuffet Puggioni Heurtaux Claiton Danilo Canini Badu Guarente 1 4 5 23 88 Anderson Cigarini 21 21 Lazzari Rigoni 27 20 Borja Valero Carmona 17 37 Pereyra Hetemaj 56 Cuadrado Bonaventura 10 34 11 70 Maicosuel Thereau 77 19 10 Di Natale Paloschi 43 11 32 17 Matri Moralez Joaquin Denis 93 ARBITRO: BANTI ARBITRO: GUIDA All: MONTELLA Gabriel Silva Dramè All: COLANTUONO All: GUIDOLIN All: CORINI In breve A Manaus è il terzo Stadi mondiali, 6° morto 1 Un altro operaio morto negli stadi di Brasile 2014: un portoghese di 55 anni, travolto da un pezzo di una gru, è il sesto del macabro conto, il terzo a Manaus, impianto che ospiterà Italia-Inghilterra. Serie B: oggi clou a Trapani Cesena, pari a Lanciano 1 Serie B (24a): ieri Lanciano-Cesena 1-1; oggi ore 15 BariSiena, Carpi-Spezia, Cittadella-Modena, Crotone-Pescara, J. Stabia-Reggina, Palermo-Padova, Ternana-Avellino, Trapani-Empoli, Varese-Latina; lunedì Novara-Brescia. Basket: Coppa Italia, Final 8 Milano, clamoroso ko 1 Quarti: Siena-Roma 76- 67; Brindisi-Venezia 83-70; Reggio E.-Cantù 84-77; Milano-Sassari 80-82. Oggi semifinali (Rai Sport 1): ore 18 Siena-Brindisi; 20,30 Sassari-Reggio Emilia. Volley: un anticipo in A1 In tv c’è Vibo-Modena 1 L’anticipo di A1 è Vibo-Mo- dena (ore 17, Rai Sport 2). Calcio: Viareggio Cup Il Torino qualificato 1 Il 2-2 con il Laguna qualifi- ca il Toro agli ottavi del «Viareggio» con Atalanta, Palermo, Envigado, Anderlecht, Livorno. Tennis: Fed Cup, 1º turno Le azzurre negli Usa 1 Fed Cup, Usa-Italia a Cleveland: stasera Knapp-McHale e Giorgi-Keys (diretta tv dalle 19 su RaiSport2). T1 CV PR T2 SABATO 8 FEBBRAIO 2014 LA STAMPA 38 39 C’è Squinzi per la protesta degli industriali torinesi Ci sarà anche il presidente della Confindustria, Giorgio Squinzi, giovedì 13, a Torino, all’incontro promosso dall’Unione industriale per dire che «Senza impresa non c’è ripresa». L’inocntro straordinario sulla situazione economica Oggi Ieri MIN (˚C) IL TEMPO IN CITTÀ 1 3.8 -1.3 MAX * In edicola con La Stampa * L’INCONTRO DEL 13 FEBBRAIO 6 5.5 8.8 Un anno fa Diario è rivolto alle aziende associate e vi parteciperanno i presidenti di tutte le associazioni territoriali del Piemonte «per ribadire alla classe politica e al governo che la situazione dell’economia e dell’industria sono molto gravi e che, in assenza di interventi Giorgio Squinzi risolutivi, il Paese non ha futuro». Ai lavori partecipano i presidenti di Confindustria Piemonte Gianfranco Carbonato e dell’Unione Licia Mattioli e il nuovo presidente nazionale di Piccola Industria Alberto Baban. Che la situazione economica sia particolarmente pesante per chi fa impresa lo testimonia anche la grandissima partecipazione ai treni speciali organizzati da artigiani e commercianti per la manifestazione nazionale a Roma del 18 febbraio. T1 T2 RUDY OROLOGI COMPRO ORO COMPRO ARGENTO COMPRO ROLEX Via XX Settembre, 14/c (quasi ang. Via Gramsci) TORINO Cell. 348.5502437 TORINO LA STAMPA SABATO 8 FEBBRAIO 2014 Via Lugaro 15, 10126 Torino, tel. 011 6568111 fax 011 6639003, e-mail [email protected] 1 [email protected] 1 [email protected] Parla la colf “E’ vero, ero nella casa della strage” Il delitto di Caselle «Ma abbiamo fatto tutto da soli» Gianni Giacomino A PAGINA 47 La prima volta di Chiamparino è con i montiani L’ALLARME DEI DIRIGENTI MENTRE CRESCE LA MOBILITAZIONE DI GENITORI E STUDENTI Scuole senza bidelli “sporche e insicure” Da marzo tagli del 50% per il personale delle cooperative LA FONDAZIONE TORINO MUSEI AL COMUNE: NON VOGLIAMO IL PALAZZO DEL MAO La protesta. Da marzo * scatteranno i tagli del cin- quanta per cento - che si aggiungono a quelli partiti nel 2011 - gli addetti ai servizi nelle scuole. Immediato l’allarme dei dirigenti scolastici: «Senza bidelli a rischio pulizia delle aule e sorveglianza». L’esordio da candidato stasera alla Gam con Scelta civica Servizio A PAGINA 43 Martinengo A PAGINA 40 All’asilo con il tablet e le app LA STORIA/1 “Vogliono ridurci alla fame” Per i bimbi di Pecetto nuove tecnologie e matite colorate In piazza gli addetti delle coop scolastiche Luca Indemini A PAGINA 51 Cassi A PAGINA 40 Quasi un secolo d’Italia visto con la “Stampa” La storia di Luigi, l’abbonato record che compie 99 anni Elena Lisa LA STORIA/2 “Dateci soldi, non immobili” Beppe Minello e Letizia Tortello ALLE PAGINE 44 E 45 A PAGINA 53 “Lasciateci i nostri angeli custodi” Insorgono bambini e docenti alla «Parato» Accossato A PAGINA 41 L’appalto “fai da te” ALESSANDRO MONDO R egione e appalti, binomio travagliato: specie se rientrano nel perimetro della Sanità. Sergio Morgagni, direttore della Sanità piemontese, ha bloccato il rinnovo di un contratto novennale, in convenzione diretta, per i servizi informatici all’Azienda ospedaliero-universitaria Città della Salute di Torino: una partita da 25 milioni. La lettera, con la richiesta di sospendere la delibera, è arrivata ieri. Più che l’opportunità di adottare un’iniziativa di que- sta portata in una fase delicata per la Regione, vincolata dalla sentenza del Tar sulle elezioni del 2010 a occuparsi solo di atti «indifferibili e urgenti», a pesare sullo stop è stata una serie di anomalie nella catena di comunicazioni interna alla direzione regionale. In estrema sintesi, così la spiegano dall’assessorato di corso Regina, la decisione di rinnovare il contratto è stata presa a seguito di un carteggio diretto tra il settore della direzione che si occupa di tecnologie informatiche e l’azienda ospedaliera, senza informare Morgagni: il quale intende vederci chiaro. Come minimo. L’ANNUNCIO Ballestrero sulla via della santità MARIA TERESA MARTINENGO «C on gioia, in modo plebiscitario, annunciamo l’avvio dell’inchiesta diocesana per la causa di beatificazione-canonizzazione del cardinale Anastasio Ballestrero». Così la Conferenza episcopale piemontese comunicato che l’arcivescovo di Torino dal 1977 al 1989 (morto nel ’98) è sulla via della santità. «Con il nullaosta si può introdurre la causa e nominare il postulatore che si incaricherà di trovare le testimonianze», spiega don Giuseppe Tuninetti, incaricato diocesano per le Cause dei santi. «Quella di Ballestrero, mistico coi piedi per terra, uomo di cultura formidabile, figura bellissima e non facile, è una “causa contemporanea” perché sono presenti testimoni oculari». Ad impegnarsi perché la memoria del cardinale, molto amato dal suo clero, fosse coltivata, è stato il segretario, padre Giuseppe Caviglia. A sostenere la causa, poi, i Carmelitani, la sua congregazione, e l’arcivescovo Cesare Nosiglia. E sulla via della santità, c’è anche suor Maria Carola Cecchin, missionaria del Cottolengo che visse in Kenya con i più poveri dal 1905 al 1925 (morì sulla nave del ritorno e fu «sepolta» nel Mar Rosso). T1 CV PR T2 40 .Cronaca di Torino STAMPA .LA SABATO 8 FEBBRAIO 2014 gg Dossier/ Emergenza in classe “Molte scuole resteranno senza sorveglianza” L’allarme dei presidi anche per l’igiene “Impossibile il lavaggio quotidiano dei banchi” MARIA TERESA MARTINENGO «Che cosa succederà nelle scuole con il taglio al personale delle cooperative, l’abbiamo sperimentato in gennaio quando non arrivavano i fondi dal ministero e avevamo dovuto lasciare a casa la coop. Nel corridoio non c’era nessuno a fare vigilanza, la bidella era due piani sotto, a sorvegliare l’ingresso e a rispondere al telefono, quando a un bambino si è messo a sanguinare il naso. La maestra non poteva lasciare la classe per portarlo in bagno, allora la bidella ha chiuso il portone ed è salita in aiuto». A raccontare un disastro annunciato da tempo e reso concreto in numerose scuole con lo sciopero di ieri è Nunzia Del Vento, dirigente del circolo didattico Gabelli-Pestalozzi. Uno dei sessanta presidi che, mentre i lavoratori protestavano davanti alla Rai, erano in assemblea alla Cgil, arrabbiati e delusi di fronte «a una situazione di impoverimento delle scuole mai vista». Tanto grave e paralizzante, con il fondo d’istituto quasi azzerato, che il 14 febbraio Flc-Cgil, Cisl, Uil, Snals, Confedir hanno proclamato lo sciopero della categoria. Tra venti giorni Il primo marzo la «rivoluzione», con l’arrivo delle cooperative vincitrici della gara d’appalto europea, sarà compiuta. «Nella nostra regione - riassume Del Vento - la spesa finora si aggirava sui 600 milioni, adesso se ne spenderanno 300 e almeno 500 lavoratori ”fragili” resteranno senza lavoro. E lo Stato pagherà la cassa integrazione. Ha senso?». Lorenza Patriarca, responsabile dirigenti Uil ricorda il ragionamento che L’ANNUNCIO Presto assunti 161 docenti di sostegno Saranno 161 le immissioni in ruolo di insegnanti di sostegno che il ministero dell’Istruzione farà a breve, ancora in questo anno scolastico, scorrendo le graduatorie. In tutto il Piemonte le assunzioni saranno 367. «Si tratta della prima tranche del piano di assunzioni triennale previsto: positiva perché consolida l’organico di sostegno e le aspettative di molti precari», dice la segretaria Cisl Scuola Piemonte, Maria Grazia Penna. Si complica, intanto, la strada per i precari in attesa dei Pas (percorsi abilitanti). Per ora non è prevista l’attivazione dei corsi per l’infanzia e la primaria e neppure per lingue. 1 sta alla base del taglio: «Lo Stato ha considerato la spesa che avrebbe per un bidello assunto direttamente. Il fatto è che in questo territorio la scelta, molti anni fa, era stata di utilizzare cooperative sociali che impiegano categorie deboli come ex carcerati, ex tossicodipendenti. Persone che ora torneranno ad essere un problema sociale». I guai «Le scuole più colpite sono quelle come la mia - prosegue Nunzia Del Vento -, dove di bidelli statali ne ho solo due. La situazione è diversificata, c’è chi ha metà cooperative e metà bidelli. Io perderò operatori sia alla Pestalozzi che alla Gabelli: due persone per sede da sette ore al giorno». Il risultato, qui come in molte altre realtà, è che non si potrà più tenere aperta la scuola oltre l’orario, ad esempio per permettere di utilizzare la palestra. «Per non parlare delle scuole fuori città dove i dirigenti si ritrovano a gestire 12-14 sedi sparse su vasti territori. O di scuole come la Castello di Mirafiori, costruita in modo tale da richiedere un surplus di vigilanza. Ci saranno scuole con interi piani scoperti. Abbiamo fatto i conti, il personale basterà appena per le pulizie, ma non per quelle “intermedie”, fatte nei bagni durante la giornata, e nemmeno per lavare ogni giorno i banchi, svuotare i cestini». Pulizie a rischio La riduzione dei fondi per i servizi scolastici potrebbe avere effetti negativi anche sulle pulizie delle aule, dei corridoi e delle palestre Lo sciopero Per il taglio alle cooperative e l’estinzione del fondo d’istituto Tommaso De Luca, preside dell’Avogadro e presidente dell’Asapi, associazione delle scuole autonome del Piemonte, parla di «agonia della scuola. Il fondo d’istituto, tagliato del 30% lo scorso anno, è stato ulteriormente ridotto del 50%. In due mesi l’abbiamo esaurito. Questo significa paralisi perché il lavoro che le cooperative non fanno più in buona parte ricade sui bidelli ai quali però non puoi più chiedere straordinario perché non puoi pagarlo. È una faccenda molto seria». Al punto che la Flc Cgil ha proclamato un mese di sciopero, dal 21 febbraio, di tutte le «funzioni aggiuntive» di docenti e Ata: insegnamento oltre le 18 ore, collaborazione col preside, responsabilità di sede, laboratorio, coordinamento del consiglio di classe. I dipendenti delle coop “Dopo averci decimati ora vogliono ridurci alla fame” Corteo di protesta degli addetti ai servizi scolastici fra rabbia e paura MARINA CASSI «Vogliamo lavorare» e «vergogna, vergogna». Le urla salgono scandite da voci sempre più roche e stanche. Sono quelle delle donne - e dei pochi uomini presenti - che prote- stano per i tagli ai servizi nelle scuole. Non si chiamano più così, ma sono i bidelli e gli addetti alle pulizie che da marzo rischiano di vedere la loro vita andare in pezzi. I tagli del 50% - che si susseguono a quelli partiti nel 2011 - a questi servizi adesso imporranno una drammatica riduzione di stipendi già miseri che sono 4-500 euro al mese e solo nei mesi in cui le scuole sono aperte. I casi saranno solo due: le cooperative che gestiscono i servizi dimezzeranno gli organici licenziando le persone o dimez- zeranno le ore di lavoro - 20 a settimana - e i salari. Raramente in un presidio di lavoratori - malgrado i terribili anni di crisi - si incontrano una disperazione e una rabbia così potenti. C’è rabbia perchè i soldi che già non bastano diventeranno ancora meno e c’è disperazione perchè molti di questi lavoratori - circa il 40% - sono svantaggiati e perdere il lavoro significa - come dice Marco Prina della Cgil - «tornare a casa a dipendere dall’assistenza e interrompere un progetto di vita che significava anche un po’ di T1 CV PR T2 LA STAMPA SABATO 8 FEBBRAIO 2014 . Cronaca di Torino .41 g La storia MARCO ACCOSSATO «L La protesta Durante lo sciopero i lavoratori hanno presidiato la Rai per chiedere che almeno i tagli non arrivino prima di giugno a scuola Parato dice no ai tagli alle cooperative»: all’ingresso dell’elementare di via Aquileia c’è uno striscione che gli alunni e gli insegnanti dei bambini su cui pende la spada di Damocle hanno appeso per manifestare la loro preoccupazione. Il finanziamento destinato a coprire i turni di sorveglianza e assistenza degli allievi, oltre ai costi di pulizia di classi, corridoi, scale, bagni, cortile, palestra e aula polivalente scende a 4 mila e 800 euro mensili, rispetto ai 16 mila finora a disposizione. Prospettiva nera significherà riduzione netta dei servizi - contro la quale un gruppo di genitori e insegnanti della Parato si è riunito ieri per decidere come sostenere la protesta. Anche gli alunni sono mobilitati: stanno realizzando disegni, poesie e temi da inviare in Regione: «Non toglieteci i nostri bidelli». Taglio netto La Parato è la prima di tante I controlli IL BUDGET L’entrata e l’uscita dalla scuola:due momenti della giornata affidati al lavoro dei bidelli I fondi a disposizione della scuola sono ridotti da 16 a 4 milioni al mese autonomia». di lavoro che «ci hanno indeboAnna Germinario, ha 47 an- lito ginocchia e mani» messe inni, un cappello di lana bianco in sieme per guadagnare «qualcotesta ormai fradicio di acqua. sa da mettere da parte per i meUrla: «Già adesso non riesco si senza stipendio». più a pagare l’affitto Atc, nepAnna D’Agostino, non riesce pure una casa popolare posso a calmarsi: «Ma perchè ci vopermettermi». La sua è una an- gliono mandare via? Io, oltre al goscia profonda: «Mia figlia resto, apro e chiudo la scuola, non va più a metto gli allarmi, scuola tanto io i STIPENDI BASSI ho le chiavi. Io solibri non li posso utile; ci hanno «Con 4-500 euro no comprare». E sfruttati e adesso al mese impossibile via». E Fabiana lancia domande tirare avanti» Felici di 55 anni terribili: «Che cosa vogliono da non ha neppure me? Come farò a vivere? E se l’energia per urlare: «Ma dove non ce la faccio?». posso andare io? Come faccio a Questi lavoratori - che gua- andare avanti? Ho un figlio didagnano tra i 5 e i 7 euro lordi soccupato. Come vivremo?». all’ora - amano il loro lavoro. Il senatore Pd D’Ottavio e la Raccontano di bambini che consigliera regionale Pd Pentetrattano «come figli da accudi- nero chiedono, insieme ai sinre, a cui misurare la febbre se dacati, alla Regione di mettere stanno male, da pulire e conso- anche quest’anno i fondi per inlare». E raccontano di ore e ore tegrare quelli mancanti. scuole pronte a scendere sul piede di guerra. Che cosa significa ridurre a un quarto i fondi a disposizione di una elementare? «E’ a rischio non solo l’assistenza agli alunni, specie quelli disabili - spiega la direttrice Francesca Podavini ma anche l’igiene e la manutenzione, quest’ultima già oggi in gran parte assicurata dalla disponibilità di uno degli operatori scolastici che sarà riassorbito dalla cooperativa che s’è aggiudicata il nuovo appalto, ma potrebbe essere destinato altrove». Nella scuola in zona piazza Zara - dove grazie a un’associazione si garantisce la possibilità di stare fino alle 16,30 anche a chi non è riuscito a frequentare il tempo pieno c’è timore. Sul personale che resterà è certa la riduzione d’orario. I tre turni di sorve- Lo striscione degli alunni Accanto all’ingresso della scuola di via Aquileia gli alunni dell’elementare Parato hanno appeso uno striscione colorato contro i tagli di risorse alla cooperativa che gestisce i servizi scolastici I bimbi della “Parato” “Non toglieteci i nostri amici bidelli” La direttrice: “A rischio la sicurezza e l’igiene” Spada di Damocle Dal 1° marzo i fondi a disposizione per pulizia e assistenza nella scuola in zona piazza Zara sono ridotti a un quarto glianza dalle 7,30 alle 18 non saranno più garantiti. Tagliare sul budget vorrà dire che «le pulizie saranno fatte soltanto una volta, a fine giornata, mentre oggi il personale passa in continuazione a controllare la situazione dei bagni e a sistemare le classi», sottolineano allarmate le maestre. Anche l’igienizzazione e la pulizia profonda sarà garantita solo una volta al mese, mentre oggi si fa ogni sera, quando la scuola chiude, perché tutto sia pronto la mattina successiva. La questione disabili Saranno i disabili a pagare il prezzo più pesante. «L’assistenza necessaria per questi bambini - osserva la direttrice - ci co- stringerà a spostare personale statale da altri plessi, dove però al momento non sono neppure sempre garantiti gli operatori in tutti i piani». Ai tre bidelli che alla Parato si alternano dalle 7,30 alle 18 vanno aggiunte oggi le quattro persone che si occupano della pulizia la sera. Quanti operatori ci si potrà permettere da marzo con un budget ridotto a un quarto? Nessuna garanzia. Colpo di spugna. «Poco importa, a chi fa i conti con i bilanci, del rapporto di fiducia, rispetto e amicizia che si è creato tra i bambini e gli operatori della scuola», polemizzano inoltre alcune mamme. Insegnanti e genitori dei bambini sono decisi a non fermarsi: «Pensano forse che si possa fare come nelle scuole di montagna, dove un bidello solo apre la mattina, se ne va e chiude la sera?». T1 CV PR T2 SABATO 8 FEBBRAIO 2014 LA STAMPA 42 T1 CV PR T2 LA STAMPA SABATO 8 FEBBRAIO 2014 . Cronaca di Torino .43 Cattaneo il caso “Azzeriamo i fondi dei gruppi” BEPPE MINELLO li avversari, mano aperta davanti al naso, gli fanno pepperepè e lui fa la prima mossa di una campagna elettorale che s’annuncia lunga e rovente. Sergio Chiamparino per la sua prima uscita pubblica da candidato in pectore alla Regione, sceglie l’assemblea di Scelta Civica oggi alla Gam. I seguaci di Mario Monti danno vita a un brainstorming per capire chi (quanti) sono, dove e con chi andranno nei prossimi appuntamento elettorali: amministrative, Europee e, dicono di sperare, le Regionali. Che, per ora, sono ancora fissate alla scadenza naturale del 2015. Come hanno ricordato all’ex-sindaco con una metaforica pernacchietta prima Agostino Ghiglia («Chiamparino ha occupato tante poltrone, ma non ancora quella di presidente del Consiglio di Stato che deve pronunciarsi G LA DESTRA «Chi crede di essere? Le elezioni sono ancora fissate al 2015» sul voto contestato in Piemonte») e poi il governatore Cota legittimamente seccato per le sortite mediatiche dell’ex-presidente della Compagnia: «Nelle mie liste - ha detto non voglio rinviati a giudizio per Rimborsopoli». «No all’archiviazione» Parole dure che hanno anche scatenato il centrodestra a Palazzo Civico dove l’antiChiamparino numero 1, Maurizio Marrone, sta facendo fuoco e fiamme con gli alleati perché la Sala Rossa non ha ancora discusso la sua mozione con la quale chiede che il Comune di opponga all’archiviazione chiesta dal Pm per l’ex-sindaco toccato dall’inchiesta sui Murazzi. Scaramucce. Le cose più importanti germineranno stamane alla ALESSANDRO MONDO Il «mercato» dell’ex-presidente della Compagnia Chiamparino, qui ripreso al mercato di Alba qualche giorno fa, oggi incontra uno dei più che probabili alleati della futura competizione elettorale in Regione: i montiani di Scelta Civica dove sono finiti molti Pd con i quali ha un ottimo rapporto La prima di Chiamparino è con montiani e Moderati Alla Gam, Scelta Civica corteggia l’ex-sindaco e Portas Gam dove la presenza di Chiamparino è stata accolta con un sorrisone dagli ex-compari nel Pd, Rabino e Susta. Che ufficialmente fanno i sostenuti («Non l’abbiamo ancora ufficialmente appoggiato, dialogheremo con lui...») come si conviene in ogni partita a poker. E nel contempo punteranno sull’altro invitato, Giacomo Portas, leader incontrastato dei Moderati, secondo partito del centrosinistra, 170 amministratori in Piemonte, lealissimo e, anche qualcosa di più, con Chiamparino. «Andare in giro con lui è emozionante: tutti lo fermano ancora oggi che non è più sindaco» dice Portas altro giocatore di poker che, ieri pomeriggio, ostentava sufficienza sull’incontro di oggi: «Non so...vedremo se riesco ad arrivare da Roma...». L’obiettivo dei montiani È lui l’obiettivo dei Montiani che oggi avranno ospite anche la segretaria nazionale del partito Stefania Giannini. I Montiani, nell’unica competizione elet- torale, cioè le Politiche, hanno raccolto un lusinghiero 11,6%. Ma erano un secolo e un super Monti fa. Oggi l’antico alleato Udc veleggia verso il centrodestra, i finiani - finiani chi? - chissà dove sono e quell’11,6% è un bel ricordo. Ecco l’importanza di «dialogare con Portas» dice Rabino: «Magari ipotizzare liste comuni». Portas, da Roma e senza nemmeno conoscere (ma immaginando) i desiderata dei montiani, fa capire che i Moderati sono autosufficienti e snocciola cifre su cifre: «Nell’ultima tornata amministrativa a Ivrea e Orbassano siamo stai l’unico partito ad aver fatto il quorum». «Lista civica vera» E da esperto conoscitore dei meccanismi elettorali mette in guardia tutti: «La vittoria non è scontata, anzi. Soprattutto se avremo contro Crosetto». Il leader dei Moderati concorda con Chiamparino anche sulla lista civica che sosterrà Chiamparino: «Ma non diventi un refugium peccatorum». Il caso Le nomine dei direttori appesi alla sentenza del Consiglio di Stato L’assessore Vignale «Vanno fatte ora» Ma potrebbero essere invalidate ALESSANDRO MONDO Martedì prossimo, 11 febbraio, non sarà soltanto il giorno nel quale il Consiglio di Stato si pronuncerà sulla sospensiva della sentenza del Tar Piemonte chiesta dai legali di Roberto Cota, ma quello che determinerà il futuro del concorso bandito ai primi di dicembre per il rinnovo dei direttori regionali: i «mandarini» di piazza Castello; figure apicali che, nella misura in cui guidano le direzioni dell’ente e reggono i cordoni della borsa, «pesano» più degli assessori. Un altro fronte sul quale è ca- lata la nebbia, l’ennesimo paradigma dello stato di semi-paralisi in cui versa la Regione. cidere: consapevoli che qualunque scelta rischia di esporre l’amministrazione a brutte sorprese. Regione in stand-by Oiettivo della gara, resa appetibile dal potere dell’incarico e dalla consistenza della busta paga (132 mila euro lordi l’anno): rimpiazzare gli attuali direttori, in regime di prorogatio da gennaio 2013. Il termine per la presentazione delle candidature era il 27 dicembre: 166 domande esaminate e ritenute potenzialmente idonee. La nomina dei 12 supermanager, al concorso potevano partecipare anche quelli uscenti, dovrà avvenire entro 90 giorni dall’apertura del bando. Tutto chiaro? Più o meno. A fare la differenza sarà la sentenza del Consiglio di Stato. Se concederanno la sospensiva, la giunta-Cota sarà reintegrata nei pieni poteri e potrà procedere con ragionevole sicurezza. In caso contrario, bisognerà de- I dubbi della giunta «La gara è stata bandita in tempi non sospetti, penso si debba concludere un procedimento urgente dal quale dipende la continuità amministrativa spiega Gian Luca Vignale, assessore al Personale -: tanto più che i direttori uscenti sono già in regime di proroga. Questo è l’orientamento che porterò nella giunta di lunedì». Concorso in forse In realtà la partita è più complessa di quanto appaia. Non a caso, gli uffici regionali sono al lavoro per capire fino a che punto questo orientamento è compatibile con i termini di legge. Non a caso, l’opposizione ha già alzato il disco rosso, chiedendo di soprassedere. Questo perchè oggi nes- Politica in stand-by Dopo la sentenza del Tar nessuno sa dire con sicurezza quali atti «indifferibili e urgenti» può adottare la giunta suno è in grado di stabilire, al di là di ogni ragionevole dubbio, se la nomina dei nuovi direttori è inattaccabile o se nel prossimo futuro rischia di essere invalidata. Magari proprio dal Tar, al quale il Movimento 5 Stelle ha chiesto con un ricorso ad hoc di fissare i paletti nei quali deve muoversi la giunta. Rischio-ricorsi L’alternativa è bloccare il concorso come «atto non indifferibile e urgente», prorogando per la seconda volta i direttori uscenti: il che esporrebbe la giunta all’eventualità, per nulla remota, di un ricorso da parte dei 166 candidati già allineati ai nastri di partenza. Un vero rebus. Abolire i fondi trasferiti ai gruppi del Consiglio regionale, e convertirli in servizi: luce, cancelleria, stampanti e quanto occorre per garantire il funzionamento di qualsiasi ufficio. La proposta, la più curiosa tra quelle che verranno affrontate prossimamente da un comitato ristretto composto da cinque Regioni, è firmata da Valerio Cattaneo, presidente dell’Ufficio regionale in quota Nuovo Centrodestra: l’ha formulata ieri a Roma, dove si è riunita la Conferenza dei presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e delle province autonome. Si parte da una premessa, ovvero il robusto taglio operato dal 2013 sui fondi in dotazione per il funzionamento dei gruppi: complessivamente parliamo di mezzo milione, per un ammontare di 8-9 mila euro a consigliere. Non certo briciole, data l’aria che tira fuori dai palazzi della politica, poca roba rispetto ai più sostanziosi trasferimenti del recente passato. Da qui l’idea di azzerare i fondi e riconvertirli in servizi, spiega Cattaneo: «Tanto vale, potrebbe essere più utile anche per i gruppi». E, tra parentesi, scoraggiare il ripetersi di spese indebite messe a rimborso: l’esperienza insegna. Va da sè che Cattaneo intende sottoporre l’ipotesi all’Ufficio di presidenza e alla conferenza dei capigruppo. Vale per le altre proposte che ha portato al tavolo romano, a fronte di temi che tengono banco in altre Regioni. È il caso dei vitalizi, protagonisti della «querelle» seguita all’approvazione dell’emendamento che permette ai consiglieri piemontesi di farsi restituire le trattenute versate nelle precedenti legislature rinunciando alla pensione. «Per cominciare, - riassume Cattaneo - sono favorevole alla pubblicazione di un’anagrafe dei vitalizi sul sito del Consiglio». Ogni cittadino potrebbe sapere quanto percepiscono i consiglieri, analogamente a quanto già avviene per le buste-paga. Nello stesso perimetro, quello dei vitalizi, si inserisce la proposta di un «contributo di solidarietà» sulle somme percepite dai consiglieri, da destinare a un apposito capitolo di spesa dedicato alle Politiche sociali: quelle che risentono maggiormente dei tagli dei trasferimenti statali. In questa fase il presidente del Consiglio non entra nelle cifre, limitandosi a parlare di «una percentuale accettabile». Ipotesi, quella del presidente, che ricalca l’emendamento recentemente presentato in Aula da Eleonora Artesio, FdS, respinto dalla maggioranza. Dell’eliminazione dei trasferimenti ai gruppi, previo un corrispettivo in termini di utilities, abbiamo già detto. Proposte da sottoporre ai capigruppo di maggioranza e opposizione, mette le mani avanti Cattaneo a scanso di polemiche, prima di essere portate al tavolo del Comitato ristretto delle Regioni convocato a Roma il 20 febbraio: dove presumibilmente ne arriveranno altre. Staremo a vedere. T1 CV PR T2 44 .Cronaca di Torino STAMPA .LA SABATO 8 FEBBRAIO 2014 gg Dossier/ I finanziamenti per la cultura La Fondazione Musei dice no al Comune “Soldi, non immobili” Fassino: “Studiamo un piano di rientro del debito” dere liquidità. I nodi sono venuti al pettine ieri, nel corso di un consiglio di amministrazione infuocato della Torino Musei, durato più di quattro ore, in cui erano presenti gli assesLETIZIA TORTELLO sori Coppola e Braccialarghe, i segretari delle fondazione bancarie Lapucci e Gastaldo e la presidente, Patrizia Asproe banche hanno ni. I soci si sono trovati tutti detto no. Non c’è d’accordo: no a Palazzo MazMao che tenga. zonis in cambio dei soldi dovuNon sono disposte ti. Dopo aver bussato alle pora concedere mutui te delle banche, si è capito che su Palazzo Mazzonis, immo- nessuna di loro avrebbe conbile che era stato dato alla cesso un prestito per la cifra Fondazione Torino Musei, a necessaria. Semmai, per 1 o 2 fine 2013, per milioni al massicoprire un buLE BANCHE mo, creando più co di 4,5 milioni di Nessun Istituto problemi di euro che il quanti ne doveva s’è detto disponibile risolvere, tra inComune non era in grado di a ipotecare l’immobile teressi passivi e erogare. Un rate da pagare. palazzo da ipotecare al posto E allora la Fondazione ha dei soldi. Peccato che il Mao lanciato l’Sos. Mancano di fatsia un museo di arte orienta- to a budget 4,5 milioni dei 7 che le, dunque difficile da mette- l’amministrazione si è impere a reddito, né rivendibile gnata a dare nel 2013 per il so(salvo trasferire le collezioni, stegno dei musei civici (la gema nessuno sa dove). Dun- stione dei musei costa circa 15 que, le banche non lo accetta- milioni di euro, ma gli altri soci no come garanzia per conce- erogatori hanno confermato il il caso L Sulla «Stampa» FINANZIAMENTI PUBBLICI L’OBIETTIVO DEL 2014 È PORTARE TUTTA LA SPESA DAI MEZZI STRAORD Soldi e case, ecco i fond Nell’ultima giunta dell’anno, il Comune ha stanziato i finan BEPPE MINELLO «Ma chi sono io? Babbo Natale?» recitava il vecchio spot di un panettone che ben si attaglia, fatte le debite proporzioni, all’assessore Gianguido Passoni, che l’ultimo dell’anno ha portato in giunta la delibera di spesa forse più corposa del 2013. Quella, che tra le altre cose, ha finalmente chiuso, almeno dal punto di vista contabile, la polemica sui contributi di Palazzo Civico al sistema culturale. In tutto, l’ultima riunione del governo-Fassino ha dunque approvato oltre 60 milioni di spesa. Al metrò 30 milioni Per quasi la metà obbligata visto che riguardano quelle che potremmo definire le «rate» della metropolitana e delle carrozze della Linea 4. Ma dei trenta rimanenti, l’80% è andato a Fondazioni e rassegne culturali. Non tutti contanti come anticipato le scorse settimane, ma un «mix» di soldi cash e immobili da vendere direttamente oppure da utilizzare come pegno per Sulla «Stampa» l’annuncio della «rivoluzione» del Comune: gli immobili sostituiscono parte dei fondi. 1 loro contributo). Resta da chiarire quello del Comune. Il rischio, per la Fondazione, è di chiudere i conti (dell’anno scorso) in rosso. Uno spettro che fa agitare i sindacati e i 180 dipendenti diretti dell’ente. Il bubbone Il bubbone scoppia a pochi mesi dal termine ultimo del 30 aprile, concesso per legge, per chiudere i bilanci consuntivi. Ieri, l’atmosfera era piuttosto surriscal- La casa del Museo di Arte orientale Palazzo Mazzonis è stato valutato oltre 9 milioni di euro e il Comune voleva conferirlo alla Fondazione Museo che avrebbe dovuto utilizzarlo per metterlo a garanzia di un mutuo data, con la Asproni che ha in mano una patata bollente, ma vuole crederci: «Il mutuo è difficile – ha detto –. Bisogna cercare altre strade insieme alla Città, come mi risulta abbiano già fatto altri enti prima di noi. I musei sono fondamentali, la cultura è un asset strategico per il Comune. Devo poter pensare positivo, che si troverà una soluzione». Si realizzano, puntuali come un orologio svizzero, i vaticini dell’assessore regionale Cop- 4,5 milioni Il buco nei conti della Fondazione è di 4,5 milioni che il Comune voleva coprire con l’immobile pola a fine 2013, della pericolosità di dare immobili in cambio delle erogazioni. Inutile negare che l’assessore Braccialarghe, ieri, si sia trovato tra l’incudine e il martello. Ma Fassino non è certo indifferente all’emergenza. A fine giornata, Braccialarghe, reduce dalla riunione fiume, ha incontrato il sindaco, che gli avrebbe esposto due soluzioni: quella di un nuovo immobile o di un piano di rientro dei soldi mancanti, spalmato su tre anni. T1 CV PR T2 LA STAMPA SABATO 8 FEBBRAIO 2014 . Cronaca di Torino .45 g Retroscena BEPPE MINELLO D a un lato c’è sempre lui, Gianguido Passoni. Dall’altra c’è stato prima il brillante Fiorenzo Alfieri e oggi il massiccio Maurizio Braccialarghe. Ma il terreno di scontro continua ad essere lo stesso: la Cultura, o meglio i soldi per tenerla in piedi. Già in epoca chiampariniana Palazzo Civico si era posto il problema di rientrare in un alveo più sicuro dopo i fasti olimpici e anche qualche, se lo si può dire, esagerazione, perché il sollevare il solo dubbio sull’utilità, il valore di certe performance e personaggi, vi fa finire spediti nell’angolo degli ignoranti. Risale a quell’epoca l’esordio del «decalage», parola elegante per definire la durezza di tagli progressivi che dovrebbero portare a una cifra complessiva di risorse comunali da distribuire pari a venti milioni dai 2324 degli anni d’oro. Soldi che vanno comunque ad aggiungersi ad altri 30-40 milioni legati a più voci in qualche modo riconducibili al carrozzone della Cultura. Insomma, non un’impresa impossibile. Ma taglia oggi, taglia domani, spariti i IL DECALAGE “Se quel Palazzo non basta cerchiamo altre soluzioni” La battaglia dell’assessore Passoni per contenere la spesa Contributi alla cultura FONDAZIONE TEATRO REGIO 900.000 euro «L’ha fatto pure Sarkozy» E invece, l’ultima trovata di Palazzo Civico per chiudere i conti del 2013 - eravamo già a dicembre! - è stata quella di proporre un mix. Una strada non originalissima («Anche Sarkozy vi ha fatto ricorso» ricordò il sindaco Fassino) e già percorsa in passato, ad esempio con il Teatro Regio. Che con lo Stabile ha ricevuto un paio di immobili liberi e pronti per la vendita. E infatti nè Vergnano, nè Evelina Christillin si sono lamentati, almeno pubblicamente. Non così la Fondazione Museo del Cinema che s’è vista assegnare il ci- Immobile str. Altessano 3.260.000 euro (valore) «Tenere tutto aperto» FONDAZIONE TEATRO STABILE 2 milioni di euro + Via Riberi 2.000.000 euro FONDAZIONE SALONE DEL LIBRO 800.000 euro TORINO CITTA’ CAPITALE EUROPEA DELLA CULTURA FILM COMMISSION 130.000 euro 400.000 euro SALONE DEL GUSTO MUSEO DI TORINO 640.000 euro 200.000 euro Un raggio di luce che difficilmente illuminerà la Fondazione Torino Musei e il suo cda che, ieri mattina, su sollecitazione dei soci privati, Fondazione Crt e Compagnia, ha detto no all’ipotesi di ricevere, anziché 7,030 milioni, solo 2,550 e Palazzo Mazzonis sede del Mao. «Come si può tenere tutto aperto come ci chiede il sindaco Fassino e ricevere meno soldi?» è stato il ragionamento dell’assessore Braccialarghe la cui ipotesi di soluzione (o un palazzo più «spendibile» di Palazzo Mazzonis oppure più soldi nei prossimi tre anni per assorbire il buco di 4,5 milioni apertosi nei conti del 2013) verrà valutata, come ha promesso il sindaco, con l’assessore Passoni. Il quale non si fa fatica a immagi- FONDAZIONE PER LA CULTURA Già con Chiamparino iniziò il progressivo taglio delle risorse grandi finanziamenti straordinari - ultimo, Italia 150 -, i sacrifici sono arrivati per tutti. E anche di più. Perché è evidente che tra mattoni e cash, chiunque preferisce la moneta. + nema Massimo: «Ma come? Ci serve per le proiezioni. Chi se lo piglia?» si lamentò Alberto Barbera che nel frattempo pare aver trovato una banca disposta ad accendere un’ipoteca sulla sala. 1 milione di euro + LE FONDAZIONI 1 appartamento 600.000 euro «Sono contraddittorie, dicono no a misure che servono a contenere i costi» FONDAZIONE TORINO MUSEI 2,55 milioni di euro + Palazzo Mazzonis 9,5 milioni di euro CASTELLO DI SANTENA Centimetri-LA STAMPA 100.000 euro FONDAZIONE MUSEO DEL CINEMA 800.000 euro + ARTISSIMA Cinema Massimo 2,5 milioni di euro BIBLIOTECHE 260.000 euro 50.000 euro nare che mastichi amaro. Ma come? è il suo ragionamento, tutto il sistema cultura deve affrontare il problema delle risorse sempre più scarse. E le Fondazioni cosa fanno? Da un lato bocciano il trasferimento degli immobili e dall’altro partecipano alla nascente Superfondazione che altro non è se non una strada per ottimizzare le risorse. Un comportamento apparentemente contraddittorio. Anche il doppio ruolo ricoperto da Braccialarghe, da un lato assessore di quella giunta che approva il trasferimento degli immobili, dall’altra membro del Cda «ribelle», sembra non piacere a Passoni: «Palazzo Mazzonis non va bene? Parliamone. Intanto, come promesso, abbiamo pagato l’arretrato 2012 e, presto, i 2,5 milioni promessi per il 2013». Il progetto “Il Borgo medievale ai francesi” Il caos finanziario nella Fondazione Torino Musei coinvolge, a catena, anche il Borgo Medievale. Il museo originalissimo del D’Andrade ha concesso i suoi 18 dipendenti alla Gam, per rinforzare le fila dei lavoratori impegnati a sorvegliare e tenere aperta la mostra di Renoir. Rocca Medievale sacrificata, dunque, fino al 16 marzo, perché il numero dei visitatori invernali è inferiore ad altre stagioni, ed è necessario fare qualche sacrificio in un momento difficilissimo per i musei civici. Ma questo non è il solo scotto che deve pagare il Borgo sul Po. Per valorizzare la struttura, infatti, la Fondazione Torino Musei avrebbe in serbo una carta nascosta: esternalizzare la gestione del gioiellino museale del Parco del Valentino a una società francese che si occupa di divertimento e cultura. Il soggetto dovrebbe essere la Culturespaces. Il “falso” storico creato dal d’Andrade per l’Esposizione Universale del 1884, scegliendo il meglio dell’architettura delle fortificazioni tardo medievali piemontesi e valdostane, potrebbe diventare un centro del “divertissement” a tema. Ovviamente, per ora, è solo una proposta, niente di concluso. L’idea della presidente, Patrizia Asproni, sarebbe però in conflitto con quanto aveva promesso l’assessore comunale Braccialarghe al Circolo dei Lettori: di concedere il Borgo Medievale come salotto estivo del Circolo di via Bogino. Ipotesi mai smentita ma che, se passa la linea imprenditoriale di aprire ai francesi, sarebbe di fatto tramontata. La direttrice del Circolo Parigi sta sondando la disponibilità della scuola di scrittura di Baricco, per programmare il palinsesto estivo di via Bogino. I sindacati dei lavoratori al Borgo, invece, sono sul chi va là: «Se ci sfilano un solo dipendente affidandolo a nuove società – spiega Dante Ajetti della Cgil – siamo pronti alle barricate. No anche all’introduzione di biglietti d’ingresso al Borgo. quel luogo deve re[L.TOR.] stare pubblico». 1 Unlettorescrive: basta! La nostra classe politica sembra assomigliare sempre più ad un esercito sconfitto in ritirata: cerca di saccheggiare tutto quello che può portarsi dietro prima di andarsene. Ultimo esempio la Regione Piemonte; vogliono portar via 15.000.000 di euro di vitalizi, rivendicando, come diritti acquisiti, privilegi che si sono autoassegnati. Hanno tagliato di tutto meno questo, la qualifica di ladri di welfare, purtroppo, si adatta loro perfettamente. Perché non si fa uan campagna intimando loro di mollare il malloppo e nello stesso tempo invitano gli elettori alle prossimeelezionianonvotarechi nonloavràmollato?». 2 «Adesso ANTONIOTAMBURELLI Unalettricescrive: 2 «SonoincappataconlaGttin una situazione davvero assurda. Mesifamisonotrovatanellospiacevolecasodivedereilmiobiglietto nuovo, valido per una corsa in Specchio dei tempi 1 123565789AB9379A97CACD5D9ABCE6C88F59B1AA8B5CCEBE9A57CA798569 C39C9E9E95AABCE5993AC3ABCF9ECEAC17C959EE5C56A7C9AC 1 metropolitana, risucchiato dalle obliteratrici. Poiché avevo assoluta necessità di raggiungere il luogo di lavoroinorario.nonhopotutoutilizzare il citofono per avvertire il personale ed attendere il recupero del bigliettoehoaccedutoallastazione dei treni. Certo avrei dovuto informareimmediatamenteilpersonale ed attendere diversi minuti, come giàsuccessoinpassato,cherecuperassero il biglietto. In ogni caso alla stazione successiva sono stata fermatadaregolaricontrolloriGttche mi contestavano la mancanza del biglietto.Accettatalamultaspiegavo l’accaduto e lo stesso controllore miconsigliavaditornareallastazio- neprecedenteechiederechevenisserecuperatoilbigliettoperpoifare ricorso. Detto fatto! Il biglietto era rimastoincastratonellaobliteratrice ed un addetto Gtt provvedeva a emettereregolareverbaledelritrovamento.Dopomolteoreecodeper presentare un ricorso ricevo una raccomandata che mi avvisa che la mia richiesta non è stata accettata in quanto il biglietto ritrovato nella obliteratricenonerastatocorrettamenteobliterato.Lamulta,contantodimora,ammontaapiùdi250euro.Credoche,sebbeneioabbiasbagliatoanonprovvedereimmediatamente al recupero del biglietto, le motivazioni siano alquanto bizzar- re. Infatti non mi viene contestato il fattodinonesserestatainpossesso del biglietto ma che quest’ultimo non fosse obliterato cosa che certamente non dipende da me ma dalla obliteratricestessa...». ANTONIETTA Ungruppodilettoriscrive: 2 «LamaestraRitanonc’èpiù.E da allora nessuno vuole dormire pernonsvegliarsiinungiorno,inun mondo, in un’aula senza di lei. La maestraRitanonc’èpiù,cisonosoloibambini,attoniti,lefamiglieinsilenziosottogliombrelli,lesuecollegheincreduleeferite.Aveviaccolto noigenitoriquattroannifaconiltuo faredecisoeasciutto.Aveviaccoltoi nostri figli con tenerezza ed esperienza.Daallorailtempodellascuola è stato per noi tutti il tempo della crescita, dell’apprendimento ma anche della serenità e dell’amicizia. La tua classe era diventata giorno dopo giorno, una classe di amici, di bambiniunitialdilàdiogniimmaginazione: tutti con tutti. La maestra Rita non c’è più e non sembra vero. Perchéforsenonèvero.Lamaestra Rita non se ne è mai andata, certo che no. Non ci ha mica salutato. E’ soloingirotraibanchilaggiù,oraripassa. Si è attardata a correggere gliultimicompitiepoitorna.C’èancora la gita da fare e poi la quinta e poic’èdadiventaregrandieinostri bambinisonoancoracosìpiccoli…Il pensiero corre ai tanti grazie che avremmovolutodirtichesonotanti più di quelli che abbiamo pronunciato,perchéiltempononèmaiabbastanza. Li abbiamo nel cuore e ora, cara maestra, li potrai leggere da sola nei nostri cuori. Li potrai ascoltare sedendoti accanto a noi a cena nelle nostre case, dove il tuo nome sulle labbra dei nostri bimbi sarà sempre accompagnato da un sorriso: quello dei bambini a cui tu hai insegnato ad amare la scuola perché lì hanno trovato sempre, grazie a te, amore, rispetto e comprensione. Ti abbracciamo maestraRita,conilcuorepienodigratitudineegliocchipienidilacrime. LEMAMME,IPAPÀ,LEFAMIGLIEDEIBAMBINI DELLAIVADELLASCUOLAPRIMARIAE.BARRUERO, MONCALIERI [email protected] via Lugaro 15, 10126 Torino Forum lettere su www.lastampa.it/specchio www.facebook.com/specchiodeitempi T1 CV PR T2 SABATO 8 FEBBRAIO 2014 LA STAMPA 46 SIAMO APERTI 7GIORNI SU 7 FINANZIAMENTI SENZA ANTICIPO FINO A 96 MESI CON FURTO E INCENDIO COMPRESI NELLA RATA. a 1 RATA AGOSTO 2014 Consumi ed emissioni di ogni vettura proposta sono disponibili in concessionaria. PREZZO PROMOZIONALE ESCLUSO VOLTURA. 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Cronaca di Torino .47 La colf cede: ero nella casa e Giorgio aveva il coltello Ma la donna non ammette la partecipazione alla strage di Caselle il caso GIANNI GIACOMINO «Q uella sera, quando stavamo per uscire da casa nostra per andare dagli Allione, ho visto Giorgio che prendeva un coltello a serramanico, ma pensavo che gli servisse solo per minacciare. E chi poteva pensare che avrebbe ammazzato tre persone.....». Ieri Dorotea De Pippo, 52 anni, l’ex colf della famiglia sterminata a Caselle il 3 gennaio dal reo confesso Giorgio Palmieri, ha raccontato la sua verità ai pm Roberto Sparagna e Fabio Scevola e agli investigatori del nucleo investigativo dei carabinieri. «Dora» da due settimane è in carcere con l’accusa di concorso in omicidio. La donna, considerata dal gip CINQUE ORE DAI PM «Dora» De Pippo interrogata ieri non ha convinto i magistrati Alessandra Danieli «spregiudicata e cinica», secondo l’accusa sarebbe stata la vera istigatrice della mattanza in cui hanno perso la vita Claudio Allione, la moglie Annamaria Greggio e la suocera Emilia Campo Dall’Orto, uccisi a coltellate. Ieri la donna ha parlato per quasi cinque ore con gli inquirenti. Un confronto serrato, ma sereno che, tuttavia, non avrebbe aggiunto grandi particolari a quanto già non si sapesse. Verbali secretati Lo hanno deciso gli inquirenti anche se in questa brutta storia che ha sconvolto un’intera città per la sua efferatezza, non dovrebbero esserci altre persone coinvolte. Almeno, così si è affrettata a dire la De Pippo, ripetendo di aver accompagnato Palmieri nella Versioni a confronto I pm vogliono mettere a confronto i racconti dell’omicida degli Allione, Giorgio Palmieri, e della ex convivente Dorotea De Pippo. Lei dice che non sapeva cosa sarebbe accaduto, lui smentisce Sulla «Stampa» Vittime e carnefici La presunta mandante L’esecutore Il padre La madre La nonna Il figlio Dorotea De Pippo, 52 anni, era colf in casa degli Allione Giorgio Palmieri, 55 anni, è l’ex convivente di Dorotea Claudio Allione, aveva 66 anni ed era un ex dipendente Sagat Mariangela Greggio, 65 anni, professoressa in pensione Emilia Dall’Orto, 93 anni, era la madre di Mariangela Maurizio Allione, 29 anni, è l’unico sopravvissuto Così hanno incastrato l’ex domestica Le dichiarazioni dell’assassino sono state fondamentali, ma è stato decisivo anche il lavoro dei carabinieri Ecco i dettagli dei tabulati telefonici e le tracce dei bancomat rubati. Ora mancano le prove della presenza in casa Le frasi GIANNI GIACOMINO Le indagini sul triplice omicidio di Caselle non sono ancora terminate. Lo ha evidenziato anche il colonnello Roberto Massi, comandante provinciale dei carabinieri, prima di iniziare la conferenza stampa sull’arresto di Dorotea De Pippo, l’ex colf della famiglia Allione, da sabato in carcere con l’accusa di concorso in omicidio. Insomma mancano ancora pochi tasselli per avere il puzzle completo del massacro compiuto da Giorgio Palmieri che, secondo gli inquirenti, sarebbe stato istigato a commettere la mattanza proprio dalla sua compagna. Intanto si attende che venga fissata l’udienza per la convalida del fermo. I rilievi dei Ris I risultati delle analisi, effettuate dagli specialisti di Parma saranno fondamentali per chiarire se la De Pippo (che effettuò dieci ore di sopralluogo con i carabinieri), al momento del delitto, sia entrata nella casa, oppure no. Per l’ex compagno Palmieri, non ci sono dubbi: «La sera del 3 gennaio io e Dorotea siamo andati a casa degli Allione, senza nessun preavviso. Ha aperto la signora Greggio ed ha chiuso i cani, quindi siamo saliti in casa ed entrati in cucina... La signora misurava una trentina di centimetri di lunghezza. L’uomo ha ammesso di averlo gettato in un bidone per la raccolta della spazzatura alla periferia di Caselle, insieme ad altri vestiti sporchi di sangue delle vittime. In un primo tempo per consolidare l’ipotesi del delitto d’impeto, e quindi non premeditato, il killer aveva sostenuto di aver usato un improbabile tagliacarte per uccidere gli Allione. Un oggetto che avrebbe addirittura trovato per caso nei presse della villetta di via Ferrari. Una versione che ai carabinieri è subito sembrata fasulla. Voglio precisare che sono stato indotto a compiere tutto ciò da De Pippo Dorotea Io volevo legarli e rubare Il suo progetto era uccidere gli Allione I tabulati telefonici Manca ancora un quadro dettagliato di tutte le telefonate e di tutti gli sms scambiati tra una Io non volevo e lei per istigarmi mi disse: ci vogliono le palle per fare certe cose CACCIA AL COLTELLO L’arma della strage non è ancora stata trovata «Dopo l’ho buttata via » I bancomat li ha usati solo Dorotea io non sono capace E ha preso anche i soldi L’attesa per i riscontri del Ris Giorgio Palmieri esecutore materiale della strage quello che io dovevo fare, e cioè Dovrebbero arrivare in settimana i risultati dei controlli fatti dal Ris di Parma che potrebbero essere decisivi per capire se è stato solo l’uomo l’esecutore materiale della strage be venire a galla tra pochi saranno anche in grado di ri- tre membri della famiglia Al- serie di telefonini cellulari. I militari del nucleo investigativo, coordinati dal tenente colonnello Domenico Mascoli, sono però riusciti ad evidenziare come il traffico telefonico tra la De Pippo e Palmieri sia «compatibile» con l’esecuzione del delitto. Il pomeriggio del massacro, tra l’altro si sentono anche Maria Angela Greggio e la De Pippo. Alle 18,20, poco prima di morire, la Greggio manda un Il 27 gennaio scorso La Stampa ha raccontato i retroscena dell’arresto di Dorotea De Pippo 1 villa degli Allione ma di essersene andata non immaginando lontanamente ciò che sarebbe successo. Il racconto dell’ex colf, che ha frequentato la casa delle vittime per oltre 4 anni, contrasta però nettamente con la ricostruzione di Palmieri: «....In quel momento è scesa anche Dorotea con il pretesto di salutare la nonnina, invece se n’è andata via ben sapendo quello che io dovevo fare e cioè uccidere i componenti della famiglia Allione e rubare i soldi». Proprio per questo nei prossimi giorni Palmieri verrà risentito dagli investigatori che metteranno a confronto le deposizioni tentando di capire chi dei due dica la verità. Tutto si gioca su dettagli, particolari che, però, potrebbero modificare la posizione della donna. «Tutti i giorni, in carcere, prego per quella povera gente che conoscevo e con la quale avevo un rapporto confidenziale», ripeterebbe dietro le sbarre. Molto probabilmente verranno effettuati altri riscontri in base a quello che ha raccontato la De Pippo e potrebbero essere interrogate di nuovo alcune persone di Caselle. Testimonianze che gli inquirenti ritengono utili per capire cosa sia successo davvero prima e dopo l’omicidio. Una ricostruzione che si articola su qualche minuto di orologio. Il Ris di Parma Una mano alle indagini potrebbe arrivare dai laboratori dei carabinieri del Ris di Parma che stanno effettuando un lavoro meticoloso sulle tracce biologiche rinvenute all’interno della villa di via Ferrari, ma anche su indumenti sequestrati sia a Palmieri che alla De Pippo. La donna, difesa dall’avvocato Giulio Calosso, ha anche ammesso di aver «coperto» il suo ex convivente nei giorni successivi alla strage per paura di finire nei guai. INCHIESTA Mozzarelle blu, quattro indagati “Vendevano prodotti non genuini” Nei guai i dirigenti di Granarolo Jaeger Gmbh e LatBri PAOLA ITALIANO Il primo caso che fece notizia e a cui ne seguirono molti altri, venne segnalato nel 2010; l’ultimo è arrivato in procura proprio ieri. Sono le mozzarelle blu finite sulle tavole di decine di consumatori: il procuratore Raffaele Guariniello, dopo 4 anni, ha chiuso la sua inchiesta. Gli indagati sono quattro: si tratta dei responsabili della Granarolo, della tedesca Milchwerk Jaeger Gmbh e della LatBri (Latticini Brianza), ai quali è contestato il reato di «vendita di alimenti non genuini come genuini», oltre alla violazione dell’articolo 5 della legge 283/62 sugli alimenti. E sono chiamate in causa come responsabili anche le società, in qualità di persone giuridiche. Secondo gli accertamenti della procura, a donare l’anomala colorazione alle mozzarelle sarebbe un batterio, lo pseudomonas fluorescens, innocuo per la salute, ma comunque indicatore di un prodotto altera- to. All’origine del problema sarebbero lle acque usate nel processo di lavorazione: acque di pozzo invece di quelle potabili, nelle quali, oltre allo pseudomonas, sono stati rilevati altri batteri, come l’escherichia coli o l’enterobacter cloacae. Oltre alle mozzarelle, le contestazioni sono dovute anche a un altro formaggio a pasta filata, lo «Sfiziosino», prodotto dall’azienda tedesca nello stabilimento di Haag per conto della Granarolo: stando alle risultanze delle indagini, il blu in quel caso era dovuto alla presenza di muffe. L’ultimo caso, in ordine di tempo (quello segnalato ie- Le mozzarelle blu ri;ndr) riguarda invece una burrata in foglia, acquistata in un supermercato di corso Rosselli, ma non riguarda nessuna delle ditte coinvolte nell’inchiesta appena chiusa. I carabinieri del Nas hanno già consegnato le analisi condotte sul prodotto: anche in questo caso, l’innaturale colore blu sarebbe dovuto alle muffe. T1 CV PR T2 48 .Cronaca di Torino .SABATO 8 FEBBRAIO 2014 L’Università in carcere “Studio in cella per non tornare più” Ricerca, il Politecnico si allea con l’Iren dell’ex rettore Profumo Da 16 anni l’accordo con l’ateneo: 30 laureati L’azienda offre stage, borse di studio e di lavoro Sudoku Alberto ha 48 anni, alle spalle una condanna a 16. Sarà libero tra 7. Si è diplomato in carcere e sta preparando una tesi sull’eutanasia. Con lui c’è Daniele, 34 anni, deve scontarne 14. Gli mancano quattro esami prima della tesi sul rischio recidiva nei detenuti. Alberto e Daniele sono tra i dieci studenti del polo dell’ Università di Torino del «Lorusso e Cutugno» a un passo dalla laurea. In totale gli iscritti sono 28: 19 seguono Scienze Politiche, 9 Legge. Tra loro anche tre ergastolani. La «classe», composta solo da detenuti maschi, vive e studia nell’ala del carcere in cui, forse più che in altri, è lecito sperare: «Occuparci dei detenuti - ha detto Gianmaria Ajani, rettore dell’Università - è una nostra responsabilità sociale. Il sapere migliora le persone e forma la capacità critica». In 16 anni di attività, sono circa 30 i detenuti che si sono laureati grazie alla collabora- 28 iscritti Gli studenti detenuti: 19 a Scienze Politiche 9 a Legge zione tra università e Compagnia di San Paolo che finanzia l’operazione: «Ma da quest’anno - ha detto Luca Remmert - il progetto è entrato nella convenzione con l’Ateneo ed è stato riconosciuto una priorità formativa». All’inaugurazione era presente anche Carlo Federico Grosso, professore emerito di diritto penale che ha tenuto la lectio magistralis evidenziando le lacune del sistema giudiziario e auspicando una riforma che veda nel carcere una delle soluzioni e non l’unica. Infatti anche quando è in grado di offrire buone chance, le criticità nelle prigioni non mancano: per esempio, nel caso degli studenti in carcere a Torino, non sono sufficienti le aule per studiare e occorrerebbero i computer per le lezioni on line. Certo non tutto è perfetto, ma «il rischio di tornare a delinquere - ha detto Daniele durante la presentazione dell’anno accademico - per chi nel frattempo si è laureato è pari a zero. Per tutti gli altri sale al 68%». Se non è un suc[E.LIS.] cesso questo. LETIZIA TORTELLO Ritorno a casa Iren e Politecnico insieme per la ricerca. E’ stato siglato ieri un accordo tra l’università scientifica e l’azienda dell’energia presieduta da Francesco Profumo, per il sostegno a studenti e laureandi nel campo dell’efficientamento energetico. L’ex rettore del Poli ha scelto proprio l’università da lui guidata fino al 2012 per mettere in piedi una collaborazione che fornisca ai ragazzi interessati al tema del teleriscaldamento, dell’information technology, delle fonti rinnovabili e della gestione delle reti del gas e della luce, un appiglio concreto in termini di borse di studio e possibilità di stage e borse lavoro. Il Gruppo Iren finanzierà per il Politecnico tesi di ricerca, progetti di laurea e dottorato, esperienze professionali sul campo. L’azienda dell’energia potrà attingere alle fila dei laureandi e dottorandi Il presidente dell’Iren Francesco Profumo è stato rettore del Politecnico fino al 2012 per contratti di formazione e apprendistato, assunzioni a tempo determinato o altre forme di collaborazione. Insomma, il cerchio tra università e mondo del lavoro si stringe. L’intenzione di Iren è quella di incentivare la ricerca, incentivando l’ottimizzazione dei consumi: uno degli esempi che Profumo, già da rettore, faceva ai suoi studenti era la possibilità di trasformare, con l’ausilio della tecnologia, alcuni punti luminosi presenti nelle nostre strade, quali sono i pali della lu- ce, in centraline intelligenti per il calcolo dei consumi energetici. Un obiettivo per una città sempre più «smart». L’accordo con Iren renderà possibile, inoltre, la partecipazione congiunta a «bandi di ricerca regionali, nazionali, europei e internazionali, con particolare attenzione ai Programmi della Commissione Europea. Attiverà possibilità di consulenze tecnico-scientifiche comuni, promuoverà la cultura del management dell’innovazione», dicono i partner. T1 T2 LA STAMPA SABATO 8 FEBBRAIO 2014 . Cronaca di Torino .49 Diario Gli insospettabili pusher della movida torinese Epicentro ai Murazzi, rifornivano i clienti di alcuni noti locali Retroscena MASSIMO NUMA Due anni di indagini. Gli investigatori della Narcotici hanno tagliato un ramo del racket che controlla il traffico di cocaina a Torino e provincia. Diciotto arresti, quasi tutti italiani. Identificati decine e decine di consumatori del «sabato sera» ma anche no. Persone come tante. Dall’operaio all’industriale, dalla pr, una splendida ragazza all’«organizzatori di eventi», per chiudere con uno studente universitario di 20 anni. Ci sono ore di videoregistrazioni, intercettazioni, immagini. Poi testimonianze, relazioni su appostamenti e pedinamenti. C’è il video del padre che va a comprare la droga con la sua bimba a fianco. E il dolore di una famiglia che ha perso un figlio di 25 anni stroncato da un overdose. E che ora vuole sapere la verità su chi ha dato le dosi mortali al ragazzo. Alla fine, la radiografia di un segmento di società torinese che usa la droga come una specie di giocattolo per animare le serate nei locali della movida, soprattutto concentrata tra i Murazzi, piazza Vittorio e le vie più «in» del centro. Cocaina di notevole qualità, con un alto principio attivo. Proviene dai Si affidavano alle profezie di una fattucchiera per importare dal Marocco all’Italia i carichi di hashish. La maga «Fenice», amica dei trafficanti, che ha dato il nome all’operazione della Guardia di Finanza, era sempre contattata al telefono. E puntualmente le spedizioni venivano bloccate dagli investigatori, che intercettavano le telefonate internazionali dirette alla donna. Così, in alcuni mesi di indagine, i finanzieri di Torino, coordinati dalla Direzione Antimafia, hanno Ventisette postazioni per cucire, due per stirare. Al piano superiore, in due stanze, dieci letti. Un laboratorio di sartoria cinese in cento metri quadrati, con un botola per fuggire in caso di controlli: ovunque i fili elettrici, prese non protette, montagne di indumenti in pronta consegna. L’attività, ricavata in un fabbricato con- 27 postazioni e10 letti dominiale di via Cigna 58, è stata sequestrata dai carabinieri del nucleo ispettorato del lavoro, in collaborazione con il servizio di prevenzione dell’Asl e dei militari della compagnia Oltre Dora. Al momento del controllo, scattato l’altro ieri, c’erano dieci operai cinesi. Alcuni sono scappati sul tetto, soltanto per paura. Tutti con permesso di soggiorno e assunzione in regola. Ma costretti a lavorare in condizioni precarie e rischiose, al alto rischio incendio. Da qui il provvedimento di sequestro e la denuncia dei responsabili. 1 Le radici del racket sul Lungopo Le indagini della Narcotici hanno individuato un numero ingente di giovani consumatori del «sabato sera», equamente divisi tra i locali di piazza Vittorio e l’area dei Murazzi laboratori di Londra connessi con i narcos sudamericani. Tagliata con sostanze chimiche per non costare troppo, in grado di «agganciare» il consumatore in breve tempo. «E’ un canale nuovo, per certi versi inedito - spiega il capo della Narcotici, Maurizio Brutti - trattano droga di buona qualità, la spacciano nel circuito dei locali, i pusher sono italiani, discreti e affidabili». Il boss è un imprenditore di origine catanese, titolare di un’autofficina: Antonino Calì. Segue, nella gerarchia dell’organizzazione, Alessio Zuccaro, 13 complici «Pr», autotrasportatori, industriali, agricoltori, ristoratori, camerieri, studenti e artigiani 28 anni. Fa il ristoratore-cuoco in un locale di buon livello, ben frequentato. Lo aiuta la fidanzata Mariaelena Dell’Edera. Dalle intercettazioni emergono le tracce di un rapporto in cui le cessioni di droga, i contatti con i narcos e i consumatori sono un mestiere, un lavoro come un altro. Ruotano attorno fratelli, altri familiari, amici e soci di questo business che produce migliaia e migliaia di euro. Calì e Zuccaro, gli ultimi a finire in cella, avevano capito che l’organizzazione era in pericolo. «Hanno visto “cadere” in trappola uno dopo l’altro i clienti-spacciatori - conclude il capo della mobile, Luigi Silipo ma le indagini non sono ancora finite, ci sono di sicuro altri complici». Il responso I trafficanti di droga chiedevano alla cartomante se era il periodo giusto per attraversare il confine con la droga oppure no. Le telefonate anche internazionali dal Marocco Una fattucchiera per far entrare la droga in Italia MASSIMILIANO PEGGIO La Fiom comunica che oltre 470 firme sono state raccolte a Torino in calce a un ordine del giorno, promosso dai delegati di Mirafiori e di altre aziende, di solidarietà e vicinanza al segretario generale Maurizio Landini, «oggetto in questi giorni di accese polemiche all’interno della Cgil». Le adesioni sono già state inviate alla Cgil na- Un corteo Fiom zionale; la raccolta firme proseguirà nei prossimi giorni. Commenta il segretario Fiom, Federico Bellono: «In una delicata fase congressuale è importante che nella nostra organizzazione, coinvolta su tanti fronti, ci sia una spinta e un appoggio corale verso il gruppo dirigente e verso Landini in particolare, impegnati in un difficile confronto con la Cgil sulla legge per la rappresentanza». La polemica si riferisce all’accordo interconfederale sulla rappresentanza firmato dalla Cgil e contestato dalla Fiom che su questo chiede una consultazione dei lavoratori o almeno degli iscritti. 1 Sartoria cinese sequestrata “E’ a rischio incendio” La storia La Finanza scopre oltre una tonnellata di hashish Fiom, raccolte 470 firme per la solidarietà a Landini Via Cigna ULTRAS JUVE E TORO Tra gli arrestati due supertifosi e organizzatori di eventi in discoteca L’accordo sulla rappresentanza sindacale sequestrato una tonnellata e mezza di hashish, più mezzo chilo di eroina. Tre persone, tutte di origine marocchina, sono state arrestate su ordinanza del gip Daniela Rispoli. Due trafficanti, considerati i coordinatori dell’organizzazione, sono stati fermati in Spagna, a Barcellona, in collaborazione con le autorità antidroga iberiche. Il terzo, ufficialmente disoccupato, è stato arrestato a Leini, in una cassetta di proprietà, ben arredata, frutto dell’attività di spaccio. L’uomo aveva il ruolo di importatore. «Secondo te questa è la giornata buona per portare la roba in Italia?» chiedevano alla donna i due organizzatori residente in Spagna, prima di dare il via libera al carico. «Fenice» consultava le carte, preparava intrugli con capelli e pozioni, almeno così diceva lei al telefono, e poi dava il suo responso. «Non oggi, dopodomani è me- Elezioni alla Cia Perinetto nuovo presidente degli agricoltori piemontesi L’assemblea elettiva regionale della Confederazione Italiana Agricoltori ha eletto Lodovico Actis Perinetto presidente regionale, succedendo a Roberto Ercole, mentre l’alessandrino Gabriele Carenini, già vicepresidente nazionale Agia-Cia, è stato nominato vicepresidente regionale vicario. L’investitura di Actis Perinetto, Lodovico Perinetto 58 anni, titolare di un’azienda agricola a Caluso (To), rappresenta l’approdo del percorso congressuale che ha portato, per la prima volta, un imprenditore agricolo ad occupare gli incarichi di presidenza ad ogni livello organizzativo della Confederazione Italiana Agricoltori, in Piemonte. In precedenza Lodovico Actis Perinetto aveva guidato la Cia provinciale di Torino per ventiquattro anni, fino al dicembre scorso, e nell’ultimo quadriennio aveva ricoperto il ruolo di Vicepresidente regionale vicario. 1 Per diffamazione I grillini lo querelano, Crosetto verso il giudizio Guido Crosetto a processo per diffamazione. Lo comunica Davide Bono, capogruppo del Movimento 5 Stelle in Regione: il «casus belli» era stata la trasmissione «Coffee Break» nella quale il coordinatore nazionale di Fratelli d’Italia, scrive Bono, «mi imputava di avere assunto un congiunto con i fondi del gruppo consiliare Guido Crosetto destinati al personale». Da qui la querela. «Diffamare qualcuno citando fonti a casaccio è una scorrettezza degna della peggiore, vecchia politica», conclude Bono esprimendo la propria soddisfazione: «Certo non è un buon inizio per Crosetto». Il quale, al momento è il candidato più probabile del centrodestra contro Chiamparino. ««Sono sconcertato - replica l’interessato senza scomporsi -. Il pm aveva chiesto l’archiviazione, il gip ha formulato l’accusa. La cosa più incredibile è che non avevo nemmeno citato Bono. È la prima volta che qualcuno non citato cita per diffamazione». [ALE.MON] 1 glio» oppure, «la giornata ideale è giovedì». Altra volte metteva in guardia i clienti: «questa settimana le carte non dicono nulla di buono». E nonostante i fallimenti, i trafficanti continuavano a chiamarla, riponendo le loro speranze nella magia nera. Superstiziosi ma accorti nel nascondere la merce. La droga veniva sistemata su tir e auto, all’interno di doppi fondi, ricavati in alcuni casi con grande ingegno. Tant’è che i finanzieri hanno dovuto utilizzare stru- menti all’avanguardia, capaci di sottoporre ai Raggi X i veicoli. Nel corso dell’indagine sono stati arrestati 18 corrieri. I carichi erano destinati per lo più in Piemonte, ma anche in Lombardia, Emilia Romagna, Lazio e pure in Francia. Oltre alla droga la Guardia di Finanza ha bloccato anche dei beni immobiliari, con il sequestro preventivo di due appartamenti: uno Torino, l’altro nell’hinterland milanese. Inoltre sono state sequestrate e 10 autovetture e un camion. T1 T2 50 .Quartieri STAMPA .LA SABATO 8 FEBBRAIO 2014 uartieri A CURA DI ANTONELLA MARIOTTI Per le vostre segnalazioni [email protected] Aperte tutti i giorni: Piazza Massaua 1, sempre aperta (24 ore su 24). Atrio Stazione Porta Nuova, dalle ore 7 alle ore 19,30. Orario minimo 9 - 19,30: via Reggio 1/A; corso Trapani 150; via Cimabue 8; via dei Mille 48; corso Vitt. Emanuele II 84; corso Turati 38; corso Un. Sovietica 491; strada San Mauro 35; corso M. D’Azeglio 100. Orario minimo 9 - 15: via San Marino 37; via Oglianico 4; via Pietro Cossa 106; piazza della Vittoria 29; corso R. Margherita 218/bis. Orario prolungato fino alle 21,30: piazza Galimberti 7; via Borgaro 58. Aperte anche di notte: Corso Belgio 151/B; via Nizza 65; corso Vitt. Emanuele II 66; piazza Massaua 1. Informazioni: www.farmapiemonte.org Vanchiglia San Donato Saranno abbattuti 150 alberi lungo il fiume È il filare di Lungo Po Antonelli: le radici stanno affondando nel limo Una petizione per riavere il bus della linea 3 centocinquanta alberi da abbattere in Lungo Po Antonelli. E da abbattere in fretta, perchè alla fine di febbraio gli uccelli del Po cominciano a nidificare. Si tratta del primo filare di piante che sono cresciute in maniera spontanea negli anni lungo il fiume. Ora poggiano sul limo, alcune sono già state sradicate dalla piena del fiume, altre sono instabili e risultano a rischio caduta. PIER FRANCESCO CARACCIOLO Il fiume si è alzato Doppio filare Fortunatamente non si tratta delle uniche piante della via, ma del secondo filare quello appunto che se ne sta ormai a pelo d’acqua. Si tratta comunque di una delle più imponenti operazione-sfalcio affrontate dal Comune. «Prima che possano diventare pericolose - spiegano ancora al- La fermata del 3 Madonna del Pilone EMANUELA MINUCCI Così il Comune sta mettendo in sicurezza la zona per intervenire: «Si tratta di vegetazione nata sulle sponde del Po in modo naturale negli anni spiegano all’assessorato all’Ambiente - ora però il livello del fiume alzandosi ha come mangiucchiato un pezzo di sponda e tutti gli alberi risultano quindi pericolanti».Presto, dunque i residenti di Lungo Po Antonelli vedranno arrivare le motoseghe di Palazzo civico che sradicheranno tutte le piante lungo il fiume. “Via Durandi non deve essere chiusa alle auto” Piante pericolanti Sono circa 150 le piante che costellano il fiume su Lungo Po Antonelli. Alcune hanno raggiunto anche i 20 metri di altezza e ora stanno crollando nel fiume la divisione Ambiente - organizzeremo il taglio». Che non sarà un intervento facile proprio perchè questi alberi affondano le loro radici nel fango. L’albero e il paesaggio Un’altra potatura molto massiccia e importante - e questa oltretutto molto attesa dai cittadini - è quella degli alberi cresciuti a dismisura davanti al Monte dei Cappuccini, una quinta inaspettata che di fatto - quando ci sono le foglie oscura la vista della più bella balconata su Torino. Dal momento che anche gli alberi sono tutelati dalla Soprintendenza il Comune ha impiegato un po’ di tempo ad ottenere il via libera. Ora l’Amiat sta provvedendo a pulire il terreno (che essendo in discesa è molto difficile da raggiungere e negli anni si è trasformato in mini- discarica) e poi ancora qualche giorno e si potrà intervenire con il taglio. Non sarà un taglio da niente. Perché dovranno essere impiegati speciali operai imbragati che, come acrobati, salteranno da un ramo all’altro armati di motosega. «E così la prossima primavera - ha spiegato l’assessore all’Ambiente Lavolta - i turisti potranno godere di una vista a 180 gradi su Torino». La raccolta firme è partita. Residenti e commercianti della zona a cavallo di corso Gabetti si sono mossi per protestare contro il taglio della linea 3. Il trasloco del capolinea del tram, che dal 9 dicembre si è spostato da piazza Hermada a largo Regina Margherita, sta creando molti disagi. I numerosi cittadini che partendo dalla collina erano soliti usare il 3 per attraversare la città sono costretti a salire sul 75, con tutti gli inconvenienti di scomodità e perdite di tempo che utilizzare un mezzo in più porta con sé. Chi ha un esercizio nei pressi di piazza Hermada, invece, si lamenta perché insieme al vecchio capolinea ha perso parte della propria clientela. Il malcontento è sfociato in una petizione presentata mercoledì in Comune per chiedere il ripristino della linea o una navetta: «Abbiamo già raccolto quasi 300 firme», spiega il Consigliere di Circoscrizione Roberto Gaudio, tra i promotori. Contro la pedonalizzazione «a sorpresa» di un isolato di via Durandi i residenti hanno raccolto 500 firme. A dicembre, all’altezza della Piazza dei Mestieri (centro di formazione e vetrina di Cl in città) la via è stata chiusa al traffico con transenne e fioriere dalla sera alla mattina. La pedonalizzazione tra via San Donato e via Vidua è stata richiesta dall’istituto e concessa dal Comune. I residenti protestano per l’eliminazione dei parcheggi, l’intasamento del traffico per chi da via San Donato è diretto in via Cibrario e perché di fatto la via sarebbe diventata un parcheggio privato della «Piazza». C’è poi una polemica politica: l’ex presidente della Circoscrizione Alunno ha accusato l’assessore Lubatti di favoritismi verso la Piazza. È un piccolo giallo la posizione della Circoscrizione. Nella delibera comunale si dice che la richiesta di pedonalizzare la via sia arrivata proprio da lì. Quel che è certo è che l’iniziativa non è stata discussa né presentata ai cittadini, che si sono trovati di fronte al fatto compiuto. I residenti hanno anche bocciato le due varianti alla viabilità presentate dal Comune per risolvere i disagi. Si tratta dell’inversione dei sensi di marcia nelle vie del Sarto, Bossi e Durandi (piano a), oppure di rendere a doppio senso via Bossi (piano b), togliendo così altri parcheggi. I residenti sono sicuri: «La pedonalizzazione va sospesa». [R. Q. ] San Salvario Pozzo Strada Il vescovo Nosiglia nel cuore della movida Sicurezza nei consultori Ancora senza un esposto in procura stipendi alla Pia Lotteri PAOLA ITALIANO E dopo tutte le polemiche, il vescovo andrà a farsi un giro nella movida di San Salvario. E’ fissata per sabato primo marzo, in tarda serata, la visita di monsignor Cesare Nosiglia alla parrocchia dei Santi Pietro e Paolo, la chiesa di largo Saluzzo che il parroco don Mauro tiene aperta come punto di riferimento spirituale nel cuore del divertimento notturno. Non sarà il tavolo che Nosiglia vuole propiziare tra locali, istituzioni e residenti che si sono rivolti a lui per ottenere ascolto alle lamen- tele: i contatti sono in corso, ma una convocazione ufficiale non c’è ancora. Quella del primo marzo sarà più una visita esplorativa per capire la portata del fenomeno, così come lo stesso vescovo aveva fatto anni fa ai Murazzi. Ma le istituzioni ci saranno: il presidente della Circoscrizione Otto, Mario Levi, accompagnerà Nosiglia in un giro per locali e spera che l’interessamento del vescovo serva a ottenere a breve almeno una delle misure in discussione, come zona a traffico limitato notturna con i parcheggi riservati ai residenti. Borgo Po FABRIZIO ASSANDRI Locali insicuri. Spazi degradati. Assenza di controlli. È partito un esposto al pm Raffaele Guariniello sulle condizioni dei consultori familiari e ambulatori di psicologia dell’AslTo1 di via Monte Ortigara. Sono locali del Comune, confinano con la biblioteca Carluccio e il Sert per i tossicodipendenti. Una psicologa e referente del sindacato Cub Sanità a dicembre in servizio ha subito una rapina. L’esposto denuncia che le telecamere di sorveglianza sono spente, le porte sono sempre aperte, non c’è vigilanza. L’edificio è PAOLO COCCORESE in parte abbandonato, da quando l’anagrafe si è trasferita in via De Sanctis, ed è rifugio di senza fissa dimora. Vari progetti, come quello di realizzare aule studio, sono naufragati. Ci sono poi il problema dell’amianto in alcuni pannelli danneggiati, rifiuti lasciati nel sottoscala, illuminazione scarsa, sinistri scricchiolii alla struttura. I dipendenti dell’Opera Pia Lotteri sono ritornati a protestare davanti l’ingresso della residenza per anziani. La cooperativa L’Approdo non ha rispettato gli impegni. Il personale era già sceso in strada per le tredicesime e gli stipendi a dicembre. «Molti dei 70 dipendenti aspettano ancora. Alcune hanno ricevuto anche degli assegni scoperti: siamo stanchi di essere presi in giro», dicono dal presidio che è andato avanti tutto il giorno sotto la pioggia. «All’ultimo momento la cooperativa ha annunciato di aver fatto i pa- gamenti. Ci hanno fatto vedere dei documenti della banca, ma prima di martedì non potremo verificare. Intanto è trascorso un altro mese» dice il rappresentante Cgil Funzione Pubblica, Fausto Cristofari. L’Approdo si difende: «Sono solo una decina le persone che attendono gli stipendi arretrati. Ma abbiamo già fatto tutti i bonifici». T1 CV PR T2 LA STAMPA SABATO 8 FEBBRAIO 2014 etropoli Metropoli .51 . Per le vostre segnalazioni [email protected] Moncalieri, arrestato per stalking Chieri, riacceso il semaforo Da mesi perseguitava la ex con pedinamenti e telefonate. F. P., 21 anni, di Moncalieri, non si rassegnava alla fine della storia. I carabinieri di Carmagnola lo hanno arrestato per stalking mentre l’attendeva al lavoro. [m. mas.] Il sindaco Francesco Lancione ha chiesto e ottenuto la riaccensione del semaforo tra strada Riva e via Pascoli, dove una settimana fa è stato investito un pedone. Giovanni Lancellotti, 76 anni, è ancora grave al Cto. Pecetto Ieri il voto All’asilo con il tablet e le “app” Referendum alla Skf sul contratto Già a diciotto mesi di età i bambini affiancano le nuove tecnologie a matite e pastelli vince il Sì cia ai piccoli scolari: «Prima fra tutte la fiducia che non distruggano i tablet – spiega Mirella Maglio –. All’inizio eravamo un po’ timorosi, ma abbiamo visto che spiegando ai bimbi che si tratta di oggetti delicati, li usano con l’attenzione necessaria». La storia LUCA INDEMINI Nella natura La «Casa di Dada» è immersa nel verde delle colline di Pecetto, tra prati e orti; i bambini hanno così la possibilità di vivere a contatto con la natura. Tra campi, ciliegie e alberi, si inserisce dunque la tecnologia che non vuol sostituire l’esperienza diretta, ma affiancarla: «Non rinunciamo al rastrello – scherza Alessandro De Salvo, coordinatore dell’asilo nido –. Semplicemente aggiungiamo un attrezzo in più». Un «attrezzo» che offre un numero quasi infinito di possibi- osì è più divertente venire a scuola!”. Parola di Filippo, capelli rossi e sguardo vispo, mentre affronta le prove numeriche di «Contabosco», col tablet appoggiato sul banco. «Io usavo l’iPad anche a casa – racconta Sofia –. Il mio gioco preferito è “Baby Care & Dress Up”». Siamo nella classe dei cinque e dei sei anni de «La Casa di Dada», asi- «C IL PROGETTO I PROGRAMMI Lavorano sull’iPad a piccoli gruppi: così imparano a cooperare La scelta è stata fatta in collaborazione con un prof universitario lo nido e scuola dell’infanzia non paritaria di Pecetto Torinese, diretta da Mirella Maglio. La prima scuola dell’infanzia «digitale», che ha introdotto i tablet nelle classi per i bambini tra i 18 mesi e i 6 anni. L’idea Il progetto, battezzato «Dada 1.0» e inaugurato quest’anno, non si propone come un laboratorio di informatica, ma prevede l’inserimento dell’iPad tra gli strumenti didattici tradizionali, accanto a fogli, matite, colla e pastelli. Il tablet diventa così uno degli Primi passi «digitali» I baby alunni sono attratti dalle immagini colorate su un tablet tanto quanto da quelle stampate sui libri. Comincia così, in tenera età, l’apprendimento per i «nativi digitali». La scuola di Pecetto è tra le prime in Italia ad utilizzare queste tecnologie per bimbi così piccoli. «attrezzi» a disposizione dei bambini e li affianca nell’esplorazione delle diverse aree didattiche: dalla motricità alla musica, dalla narrazione ai primi approcci con i numeri. «È divertente vedere i piccolissimi, tra i 18 e i 36 mesi, che giocano con le loro manine sugli schermi touch – spiega la direttrice, Mirella Maglio –. Con loro funzionano soprattutto le applica- zioni che permettono di disegnare e colorare, mentre quando si usano programmi più complessi vengono affiancati dai più grandi o fanno da spettatori affascinati». Strumento per aggregare Contrariamente a quanto diffusamente si pensa dei tablet e dei videogames, cioè strumenti che favoriscono l’isolamento, qui l’iPad viene utilizzato come strumento d’aggregazione: «Facciamo lavorare i bambini a coppie o in piccoli gruppi – spiega Alessandro Giaccaglia, coordinatore della scuola dell’infanzia –. In questo modo stimoliamo la cooperazione: i bambini giocano, si divertono e imparano la condivisione e il lavoro di gruppo». Inoltre è uno strumento che dà autonomia e fidu- lità, come racconta Giaccaglia: «Siamo partiti da 1.500 “app” educative e le abbiamo selezionate con la collaborazione del professor Giuseppe Riva dell’Università Cattolica Sacro Cuore di Milano, che realizzerà due tesi di laurea su questa sperimentazione». Oltre che come mezzo di apprendimento nelle diverse aree tematiche, i tablet vengono usati come strumento che offre nuove possibilità: ad esempio per realizzare video e fotografie. «Uno dei nostri obiettivi è quello di far sì che i bambini si raccontino ai compagni usando l’iPad», conclude De Salvo. MARINA CASSI Il Sì ha vinto il referendum alla Skf sia negli stabilimenti italiani sia in quelli torinesi. I lavoratori hanno votato sul contratto di gruppo firmato da Fali e Fim - maggioritarie nell’azienda - e non da Fiom e Uilm. A livello nazionale i Sì sono stati 1558 su 2254 votanti, il 77%. A Airasca 704 sì su 1059 votanti, a Villar Perosa 248 su 484, a Pianezza 74 su 92 e nella più recente e tecnologica sede di Moncalieri 38 su 43. L’accordo prevede che i 45 euro di aumento mensile del contratto nazionale anziché essere calcolati sui minimi tabellari diventino un bonus di redditività con 20 euro in più (quindi 65 euro), se vengono raggiunti degli obiettivi di redditività. Per il 2014 i 20 euro in più sono già garantiti, per il 2015 si verificherà a ottobre. È inoltre previsto un ulteriore bonus di produttività di mille euro in media all’anno in relazione a obiettivi individuali e di gruppo (per il 2013 la cifra erogata è stata tra 700 e 800 euro per aprile-dicembre). Soddisfatti i firmatari. Dice Gianni Viani della Fali: «I lavoratori hanno capito e apprezzato i contenuti dell’intesa». E Chiarle della Fim: «Il risultato dimostra che la Fim ha visto premiata la sua coerenza, linearità e trasparenza di sindacato partecipativo». Per Dario Basso della Uilm si tratta di «una vittoria di Pirro, il sì è passato di poco mentre l’obiettivo dei firmatari era oltre l’80%». Collegno Chieri Una scuola calcio contro il razzismo Edilizia convenzionata Furti in aumento Via i vincoli per chi paga Denunciate 15 persone Giocare a pallone può servire a fare gol contro il razzismo e la discriminazione. Ci credono fortemente alla Pro Collegno dove hanno realizzato un progetto che ha vinto la borsa di studio bandita da Juventus club e Unesco. Il progetto, stilato da Alessandro Ciquera, prevede l’inserimento di ragazzini del campo nomadi nella società sportiva. «Oggi ne abbiamo già quattro, tutti fratelli, dai 5 ai 12 anni - dice Ciquera -. Ragazzi che tutti i giorni accompagno a scuola e vado a riprendere. E altri potrebbero aderire, ma sempre a condizione che frequentino FEDERICO GENTA I fratellini Marincovic la scuola». E così fanno i piccoli Michele, Gabriel, Patrik e Kevin Marincovic: due futuri attaccanti e due portieri in erba. «E’ bello - dice Kevin, il più grande - prima giocavamo solo all’oratorio, ma qui si fa sul serio». E sotto l’occhio attento del responsabile dalla scuola calcio, An[P. ROM.] drea Ristorto. Il Municipio mette al bando i vincoli sull’edilizia convenzionata. Lo fa per facilitare le vendite tra privati, ma anche per dare respiro alle casse comunali. «Non si tratta di una trasformazione obbligatoria, ma si tratta senz’altro di un’opportunità» spiega l’assessore all’Urbanistica, Valter Cravero. Chiunque può rivolgersi agli sportelli di via Palazzo di Città per cancellare la norma che sino ad oggi prevedeva la cessione degli alloggi al Comune passati 99 anni dalla prima stipula del contratto. Chivasso Valter Cravero assessore all’urbanistica «Non è un obbligo ma una opportunità» «Gli immobili interessati sono più di 1400 - dice Cravero - Le quote da versare per svincolare gli alloggi sono molto varie, da poche centinaia di euro ad alcune migliaia». Dall’operazione l’amministrazione conta in ogni caso di poter incassare, nel breve periodo, non meno di 200 mila euro. GIUSEPPE LEGATO Negli ultimi tempi sono aumentati i furti in negozi e market del comprensorio Chivassese. I carabinieri della Compagnia di Chivasso, coordinati dal maggiore Stefano Saccocci, hanno intensificato i controlli anche con personale in borghese. E tra il 26 gennaio e il 6 febbraio i militari dell’Arma hanno denunciato 11 uomini e 4 donne, italiani, magrebini e romeni, tutti pregiudicati abitanti a Torino. Sono accusati di furto ai danni di esercizi commerciali di Chivasso, Brandizzo e Settimo Torinese. I colpi messi a segno Controlli dei carabinieri sono una decina. Alcuni di questi ladri sono stati bloccati dai carabinieri mentre uscivano con la refurtiva da supermercati, altri identificati dai filmati dalle telecamere della zona. La refurtiva, capi di abbigliamento, calzature, prodotti alimentari e cosmetici per un valore di 1.500 euro, è stata recuperata e restituita ai proprietari. T1 PR T2 R 52 SPECIALE EVENTI PUBLIKOMPASS SERVIZI PROMOZIONALI APPUNTAMENTO Domani il Gran Balon L’occasione di andare nel cuore di Torino Con il suo aggrovigliarsi di strade, cortili, negozi e banchi ha ispirato storie incredibili, amate dai creatori di romanzi d’appendice e da generazioni e generazioni di torinesi. È il Gran Balon, il maestoso e imponente mercato dell’antiquariato che ogni seconda domenica del mese prende vita tra via Borgo Dora, via Lanino, via Mameli e il Canale Carpanini e che torna anche questa settimana con il suo profumo di legno dei mobili misto a quello della carta antica dei libri, all’incenso e ai fumi alcolici provenienti dai bar. Come sempre, il Cortile del Maglio è il punto di ritrovo per gli amanti del vintage, con i suoi artigiani e creativi, tra abiti d’altri tempi e oggetti davvero particolari. Sul calar della sera, poi, merenda sinoira al ristorante San Giors e un tuffo nell’atmosfera jazz degli Anni Cinquanta con il quartetto CETRI. E chi vuole visitare in modo un po’ diverso il Gran Balon, scoprendo Il mercato è un successo e ora parte il rilancio dell’appuntamento del sabato piccole storie non note, può prendere parte ai “Tour-et”, le passeggiate guidate che partono da piazza Castello angolo via Garibaldi dalle 10 alle 17 e si snodano tra bancarelle e anticaglie di qualsiasi tipo e per tutti i gusti. LE SOLUZIONI MAGICSON Dopo un periodo difficile, intanto, anche il Balon del Sabato prova a risalire la china con una nuova gestione, affidata tramite bando pubblico del Comune proprio all’Associazione Commercianti che lo ha visto nascere tra passione e fatica. Lo storico mercato delle pulci, sulla scena torinese dal 1856, sarà aperto a operatori professionali e non, artisti dell’ingegno e musicisti, con tutto il loro carico di ricchezza commerciale e socio-culturale, colori, profumi e sapori, che guardano al passato come nostalgici sognatori. Tutti gli aggiornamenti sono disponibili sul sito www.balon.it o sulla pagina Facebook Balon Torino. IL LOOK SECONDO COLETTI La strada giusta I consigli per sentire meglio del parrucchiere Chisentebenespessononsacosa significa udire male o non udire del tutto. L’importanza dell’udito supera di molto la semplice comprensione di un messaggio ed entra nella sfera dei contenuti emozionali della comunicazione. Capire come preservarnelasalute,magariattraversolasempliceadozionedi uno stile di vita più attento a “moderare” il volume di mp3, cellulari e stereo è il primo passo. Non a caso l’invito a controllarelapropriacapacitàuditivaè rivolto soprattutto alle persone giovani perché, secondo gli esperti,sonoquest’ultimelepiù arischio,chealtempostessoperò possono giocare d’anticipo e abbracciare per tempo piccoli comportamenti più salutari e utili nel lungo termine. Nel mondo circa 500 milioni di persone hanno difficoltà di udito e nel 90% dei casi possono trarre giovamentodall’usodiapparecchi acustici, grazie all’alto livellotecnologicoraggiuntoinque- stosettore.Conprofessionalitàe passione i tecnici audioprotesisti della Magicson S.r.l., creata quasicinquant’annifadaMaria Teresa Nervo, assistono passo per passo chi ha bisogno nella scelta – fondamentale e condizionata da diversi fattori – degli apparecchiacusticidiultimagenerazioniMaico.Adattiperogni esigenza,ancheestetica,piccoli, invisibili,automaticieleggeri. Con venti negozi dotati di attrezzature all’avanguardia e oltre 150 punti vendita, Magicson è la più importante organizzazione nel Nord-Ovest al servizio deidebolidiudito.Concessionaria delle più importanti marche mondialidiapparecchiacustici, per le provincie di Aosta, Asti, Biella Cuneo, Torino e Vercelli è rivenditore esclusivo del leader di settore Maico, fondata nel 1937 a Minneapolis, negli Stati Uniti, per fornire soluzioni per “vincerelasordità”eaiutarechi è afflitto da questo problema a comunicaremeglio. Quante volte nella vita una donna cambia acconciatura? “Ogni volta che sta per cambiare vita”, avrebbe risposto Coco Chanel. Modificare il taglio dei capelli, simbolo della propria femminilità,puòsignificareunaveratrasformazione, così come la loro salute può condizionare emozioni e stati d’animo. Lo sa bene Mario Coletti che da oltre vent’annihamessoalprimopostole esigenzeeidesideridelleclienti cheognigiornoaccoglieconprofessionalità, passione e fantasia nel suo salone di corso Einaudi 27, nel cuore della Crocetta. Fin dal primo momento, tra trattamentipersonalizzatiearomaterapia, l’esperienza in questa elegante spa per il benessere della vostrachiomaèunverotoccasanaperilcorpoelospirito. “Riserviamo grande attenzionealtaglio–spiegaColetti– chedeverispettarelaconsistenza di ogni tipo di capello, valorizzare la forma del viso e garantire un risultato naturale e sbarazzino”.Proprioquelloche la maggior parte delle donne desidera: un’acconciatura che lefacciasentireuniche,affascinanti e sicure. “Per ogni chioma cerchiamo di ricreare una tinta che si avvicini il più possibilealpropriocolore,restituendo quella naturalezza che non sempre si riesce a dare”. La ricerca di prodotti di alta qualità e all’avanguardia è da sempre unadeipuntidipregiodelsalone: «Vogliamo poter offrire a ogni donna la soluzione migliore per non sentirsi “colorata per forza” a causa dei capelli bianchi». Ogni cliente ha la sua scheda con shampoo e crema personalizzata, studiata da Coletti e preparata al momento. Conmechesecolpidisoleosenza, il risultato sono capelli lucidi, morbidi, setosi e ma soprattutto vitali e curati con una semplice seduta. Per garantire un’accoglienza davvero speciale è necessaria la prenotazione alnumero0115818010. T1 CV PR T2 LA STAMPA SABATO 8 FEBBRAIO 2014 In città .53 . incittà LA STAMPA Società cultura & spettacoli ELENA LISA Sclerotica uesta è la storia di un lettore speciale, uno di quelli che ogni giornale vorrebbe avere. Il suo nome è Luigi Robotti, oggi compie 99 anni ed è il più longevo abbonato della «Stampa». È un torinese vecchia maniera: ti invita a casa, abita in corso Montecucco, e ti aspetta con una bottiglia di spumante Gancia sul tavolo, un «cabaret» di paste fresche e il quotidiano appoggiato sul divano. «La leggo da sempre. Prima mio padre, poi io. Conta l’affetto, in parte l’abitudine, ma non è questa la cosa importante. Nella vita bisogna informarsi, sapere. Specie quando i periodi da attraversare sono bui e avere coscienza di ciò che accade sembra inutile, ecco, quello è il momento in cui bisogna leggere di più». Q NORIA NALLI Il ricordo delle mie gambe Q La guerra Luigi Robotti parla di «momenti bui» perché sa cosa sono. Tutti quelli che hanno visto con i loro occhi la guerra lo sanno. Racconta del freddo. Della sporcizia e delle pulci. Della fame che divora il corpo di giorno e il sonno di notte. Quando è stato catturato dai tedeschi era soldato a Ulzio. Robotti è un «Imi», un internato militare italiano, rastrellato e deportato nei territori del Terzo Reich nei giorni immediatamente successivi IL CONSIGLIO «Se fossi direttore direi ai politici: parlate chiaro o di voi non scrivo più» alla proclamazione dell’armistizio. «Mi hanno caricato su un treno. Il viaggio è stato lungo, estenuante. Quanta paura avevamo. Non è vero che ti prendevano solo se ti rifiutavi di aderire alla Repubblica di Salò. A noi i nazisti non hanno chiesto niente. Ci hanno prelevato con la forza, con ordini urlati e calci di fucile sulla testa». Luigi Robotti, un abbonamento per il centesimo anno di vita È nato l’8 febbraio 1915. Legge la «Stampa» da quando suo padre la portava a casa, nei primi anni Venti del secolo scorso È abbonato da mezzo secolo. La Stampa gli ha regalato un nuovo abbonamento per il suo centesimo anno di vita La storia Quasi un secolo d’Italia visto attraverso la Stampa L’abbonato più fedele compie oggi 99 anni: vi leggo fin da bambino La cricca Robotti parla al plurale. Lui, che nella vita è stato un tecnico geometra all’ Enel, è appassionato di disegni e di poesia. Da una scatola verde tira fuori le rime che durante la prigionia ha dedicato alla famiglia in Italia e agli amici internati: «Eravamo in sette, ci davamo forza l’un l’altro. È grazie a loro se non sono morto di nostalgia. Eravamo una cricca». Liberato dagli americani, Robotti è tornato in Italia dove si è sposato, ha trovato lavoro all’Enel e ha ricominciato a leggere la «Stampa». «Le pagine che ricordo di più? - sorride - non saprei dire. La memoria è quella che è». Come non comprendere: quasi cent’anni di giornali, dall’ infanzia fino a oggi. Impossibile fare classifiche. Il calcio «Il giornale lo sfoglio di mattina. Poi lo riguardo se al telegiornale non capisco qualche uesta è l’ultima casa in cui sono vissuta con delle gambe «funzionanti». L,’ abitazione che sto lasciando con la mia famiglia, terrà con sè una cosa che non è trasportabile con il trasloco: la mia capacità di camminare sicura e godermi una lunga camminata all’aria aperta. La «me stessa» che amava le passeggiate, ormai appartiene solo alle fotografie, chiuse nelle scatole di latta, come cantava Loredana Bertè in una delle sue belle canzoni. . Forse per questo motivo il distacco d questa casa è più doloroso del previsto, quasi insostenibile. Le nuove mura mi conosceranno incerta e legata al deambulatore, sarà un po’ come elaborare definitivamente il«lutto» della perdita di parte delle mie abilità motorie. «Prima o poi dovrà camminare senza quel coso! Perché noi non siamo attrezzati ai bisogni di persone come lei», è stato il delicato commento di una vicina, nel darmi il benvenuto e dimostrarmi la sua preziosa ospitalità nel nuovo condominio. Non sono più la stessa è vero, cammino male, ma sono anche più fiera, combattiva e desiderosa di fare. Questa sarà la casa di Sclerotica della sua vitalità e del fermo desiderio di trasformare i limiti in opportunità. Se il condominio non ha adeguati ausili, si cercherà di ottenerli applicando le leggi. Certo, un piccolo tragitto sotto casa sarà sempre un’impresa, ma ho già pronto un piano per riprendere a usare i mezzi pubblici e spingermi ad esplorare con il mio deambulatore, anche le vie più belle del centro di Torino. Se le barriere saranno invalicabili, cercherò di segnalarlo, smuovere le acque, insistendo affinché le istituzioni facciano loro parte, rimediando in qualche modo. Sarà una battaglia civile per tutti i cittadini, non soltanto per chi deve vivere la disabilità. Le prime pagine La nascita Il ritorno Lo scudetto La prima pagina dell’8 febbraio 1915 Quando Luigi Robotti nasce, l’Italia non è ancora entrata nella Grande Guerra. A casa sua, il padre già portava la Stampa Dopo gli anni di prigionia in Germania, Robotti ritorna a Torino. Trova la «Nuova Stampa», questo il nome del giornale dopo la Liberazione, il primo numero è del 21 luglio ’45 Luigi Robotti è tifoso del Toro. Indimenticabile per lui la pagina dell’ultimo titolo dei granata. «Lo scudetto ha premiato il coraggio», scrive la Stampa il 18 maggio 1976 servizio. Sa quando mi capita? chiede infastidito - Quando c’è la politica: oggi è troppo complicata, e pure noiosa. Se fossi il direttore della “Stampa” a quelli in Parlamento direi così: o parlate e fate cose che tutti possano capire oppure noi, di voi, non scriviamo più». Robotti non chiacchiera spedito. Si ferma, guarda in alto. Sembra voler acchiappare le parole che stanno sulla sua testa. Quando le trova, però, lui sì che si fa capire bene: «La prima cosa che leggo è Specchio dei tempi. Lì ci sono tutti i fatti della città. Poi vado sulle pagine dello sport, perché se leggo la “Stampa” da sempre vorrà anche dire che sono un grande tifoso, no?». Allora sarà entusiasta della Juventus di Conte. «La Juve? Ma per carità, io sono del Toro» sorride lui dietro al giornale aperto. Guarda il video www.lastampa.it/torino T1 CV PR T2 R 54 .In città LA STAMPA .SABATO 8 FEBBRAIO 2014 alle 10,30 Maison Musique Galleria Fogliato Officine Caos Per imparare la danza siciliana La personale dello scultore Delia Poema omerico recitato da tutti La danza tradizionale siciliana, con una due giorni di seminari di ballettu, tamburello e canto, friscalettu e ciaramedda tenuti dal gruppo folk Unavantaluna: prima lezione alle 10,30 a Maison Musique a Rivoli (via Rosta 23; ttel. 011/9561782). Alle 22 concerto e domani incontri fino alle 19,30. alle 17,30 Fernando Delia, classe 1939, si avvicinò alla scultura da ragazzo e da autodidatta: alle 17,30 si inaugura la sua personale alla Galleria d’Arte Fogliato (via Mazzini 9; fino al 1 marzo, orario: dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19,30). Fra le sue opere più note, il busto in ricordo del giudice Bruno Caccia esposto al Palazzo di Giustizia. alle 21 Lo spettacolo procede «per stazioni» nella narrazione del poema omerico: è la scelta del regista Gabriele Boccaccini per la riedizione de «Gli Ulissidi», alle 21 alle Officine Caos (piazza Montale 18). Sul palco gli attori di Stalker, abitanti delle Vallette, studenti del Dams, utenti e operatori del Dipartimento di Salute Mentale Asl 2. Hiroshima Festahip-hop conRayden Intervista PAOLO FERRARI profeta in patria, Umberto Tozzi. Lo show del cantante pop torinese si tiene questa sera alle 21 di fronte alla platea di un teatro Colosseo esaurito. Una nuova dimostrazione di affetto e di fiducia, per un figliol prodigo che torna a casa dall’attuale residenza nel Principato di Monaco. È 1 È festa hip hop que- Viene spesso da queste parti, al di là dei concerti? «Quando gli impegni di lavoro me lo consentono, torno sempre volentieri a trovare mia madre. In quelle occasioni faccio una vita torinese molto casalinga, non frequento i locali e la movida. I cambiamenti li avverto quindi sotto il profilo urbanistico, a cominciare dagli spostamenti. Da qualche anno le trasformazioni mi obbligano a usare in auRIGHEIRA «Ci stimiamo molto e tra noi c’è affetto reciproco» to il navigatore, devo ammettere che a uno nato e cresciuto in città fa un certo effetto». Nato e cresciuto in che fetta di Torino? «La nostra base fissa da ragazzi erano le panchine di corso Peschiera all’altezza di via Frejus, lì scorreva il tempo libero e nascevano infinite discussioni sul rock di allora. Per trovare la musica però dovevamo muoverci: le sale prova nei garage, un piccolo jazz club del centro, il Vumvum di via Barge, dove arrivavano i gruppi più in voga, gente come l’Equipe 84 e la Formula Tre che ammiravamo tantissimo. Poi si andava al Palasport per i concerti, il più esaltante che ricordi lo tennero i Allora poche tournée toccavano Torino, adesso è impensabile fare un tour in Italia senza passare di qui Il repertorio Nel concerto al Teatro Colosseo l’artista torinese proporrà tutti i suoi più grandi successi compresa «Gloria», interpretata da Laura Branigan nel film «Flashdance» Teatro Colosseo “Sognavo sulle panchine di corso Peschiera” Umberto Tozzi torna nella sua città per un concerto da tutto esaurito “I pomeriggi passati a parlare di musica e poi le prove nei garage” Chicago. C’era però una grossa differenza con la situazione odierna: allora pochissime tournée toccavano Torino, adesso è impensabile fare un tour in Italia senza la nostra città sulla mappa. Buon segno». A Capodanno l’abbiamo vista alla Rai nello spettacolo di Carlo Conti in cui c’erano anche i Righeira: siete amici? «A fine Anni Settanta mi ero stabilito per lavoro a Milano e loro venivano nello studio a cui facevo riferimento per incidere i pezzi che li avrebbero resi famosi. Non ci siamo mai frequentati direttamente, però ci stimiamo e si sente un certo affetto reciproco. Mi ha fatto molto piacere ritrovarli in piena forma a Capodanno dopo tanto tempo». vacche grasse sotto il profilo della qualità. In sintesi: il meglio del pop mondiale va dai BeWikipedia ha preso il pallotto- atles ai Police, quello nazionale liere, dice che lei ha venduto parte da Battisti e finisce col primo Tiziano più di 70 milioni di dischi: I DISCHI Ferro. Il resto è oggi sarebbe «Ne ho venduti sostanzialmente derivativo». possibile? 70 milioni quando Che effetto le ha «No, però non la musica tirava» fatto trovare la sua voglio fare del vittimismo sulla «Gloria» nel film «Il diffusione in rete, sulla piratelupo di New York» di Martin ria eccetera. Sono stato dopScorsese? piamente fortunato. Un po’ per- «Una gioia immensa. In primo ché oggettivamente i supporti luogo perché ha scelto la mia fisici avevano un ruolo premi- versione originale. Avere lo nente, ma anche, credo soprat- stesso brano in “Flashdance” fu tutto, perché la mia carriera si una grande soddisfazione, ma è sviluppata in un periodo di in quel caso la canzone fu inter- pretata da Laura Branigan, che la portò in vetta alle classifiche americane. E poi Scorsese non è un regista qualsiasi, lui vive immerso nel rock, nel blues, ha una collezione di dischi mostruosa ed è un buongustaio». A proposito di rock, come suona il suo concerto? «Più rock rispetto all’ultimo disco, “Yesterday, Today”, ma è sempre così. In studio cerco più raffinatezza, dal vivo cerco un impatto fisico superiore. È un live corposo, ripercorre i successi si una carriera con qualche chicca insolita: un medley acustico a cui tengo molto e tre brani inediti, che andranno a far parte di un L’edizione 2014 EMANUELA M INUCCI Veloso e Avitabile al nuovo Jazz Festival «Stavolta facciamo davvero il botto», dice l’assessore alla Cultura del Comune Maurizio Braccialarghe. E a guardare la rosa di musicisti che Torino riuscirà a portare sul palco del suo prossimo Jazz festival c’è da credergli. Sette giorni di concerti dal 25 aprile al primo maggio, eventi e spettacoli, sperando che que- sta sera a Hiroshima Mon Amour per la presentazione del nuovo disco del rapper Rayden (in foto). L’album si intitola «Raydeneide», l’appuntamento in via Bossoli 83 è alle 22, si entra con 10 euro. Per lanciare il quinto cd della sua carriera il giovane artista di Alpignano ha invitato colleghi e dj che si avvicendano sul palco e alla consolle. Non possono mancare ovviamente Ensi e Raige, con cui il protagonista divide la militanza nel gruppo OneMic; con loro, hanno risposto presente il funambolico Dj Double S, e poi Prez, Neroargento, Vox P, Tirelli e Dinu. Trent’anni, vero nome Marco Richetto, Rayden è immerso nel mondo hip hop dal 1999 ed è specializzato nel freestyle, l’improvvisazione senza rete su basi musicali in cui ha sbaragliato avversari di tutta Italia. Dal 2004 lavora con OneMic, progetto aperto alle fughe solitarie dei singoli artisti, com’è del resto abitudine in questo ambiente. Il nuovo cd lo ha visto approdare all’etichetta discografica di uno dei suoi tanti estima[P. FER.] tori, Fabri Fibra. Dvd live in uscita a marzo. Non è strategico suonarli prima della pubblicazione, ma mi piacciono così tanto che non riesco a tenerli per me». Teatro Colosseo Via Madama Cristina 71 Tel: 669.80.34 Quando torno qui non frequento la movida, ma ogni volta faccio fatica ad orientarmi st’anno dal cielo non scendano catinelle d’acqua. Per il secondo anno della manifestazione diretta da Stefano Zenni, il concerto gratuito delle ore 21, in piazza Castello riserva nomi stellari. Perché quella sera si esibiranno, tra gli altri, Diane Schuur, Al Di Meola, Enzo Avitabile, i Bottari dei Portici, Manu Dibango e Caetano Veloso. Ai concerti gratuiti, come sempre, si affiancheranno gli eventi a pagamento. R T1 CV PR T2 LA STAMPA SABATO 8 FEBBRAIO 2014 In città .55 . Per le vostre segnalazioni [email protected] alle 21 Teatro Lanzo Circolo Bloom Teatro Le Serre Prima di salire sul palcoscenico Dal teatro del ’600 al “Mistero buffo” Il vj Maccarini giudica e conduce Il racconto dell’ora che precede l’andata in scena, nel camerino, con l’attore e la sua sarta intenta a leggere «La morte di Ivan Il’Ic» di TolstoJ: il titolo dello spettacolo proposto alle 21 al Teatro LanzoIncontra a Lanzo Torinese (piazza Rolle), dalle associazioni culturali Compagni di Viaggio e Macapà e primo di una rassegna. Cardinal Massaia Magia e superstizione Da Italia’s Got Talent al palcoscenico NOEMI PENNA Dopo aver impressionato i giudici di Italia’s Got Talent, il mentalista Aldo Aldini approda anche a teatro con «Forma mentis». Un viaggio nelle simbologie e nelle superstizioni legate al numero tredici, diretto da Vanessa Gasbarri, in scena questa sera alle ore 21 al Cardinal Massaia di Torino (telefono 011/25.78.81) in via Sospello 32. Aldini conquisterà il pubblico con uno spettacolo che unisce per la prima volta l’arte del mentalismo con la scrittura teatrale, seppur incentrata sul linguaggio non verbale. Niente di paranormale: pura psicologia, suggestione e un pizzico di magia racchiusi in giochi ed esperimenti di comunicazione subliminale che promettono di stupire anche i più scettici. L’ingresso costa 19 euro, 22 euro con l’apericena servito alle 19 da Spes, la bottega golosa di via Saorgio 139. Teatro Ragazzi alle 21 E’ una dissertazione comica sul teatro del ’500 e ’600 «Sulle tracce della commedia», lo spettacolo di ArtQuarium ideato, diretto ed interpretato da Eugenio Allegri alle 21 al Circolo Bloom (via Challant 13; ingresso: 10 euro). Un omaggio alla letteratura di Folengo, Ruzante e Andreini, e anche brani dal «Mistero Buffo» di Dario Fo. alle 21 Teatro Concordia di Venaria Il mondo del circo entra nei teatri e si apre all’Europa TIZIANA PLATZER L’idea è allargare il pubblico, arrivare a quello che d’abitudine siede nelle platee teatrali. Pare questo il progetto più reale di compagnie, scuole e formatori che da anni, ormai, s’inerpicano sulla strada complicata, ma ricca di possibilità creative, del «circo contemporaneo». Arte, oggi, quasi d’obbligo intrecciata con le produzioni teatrali e di danza in senso stretto, e dunque legittimata a puntare al palcoscenico classico, con tanto di cartelloni, sbigliettamento e abbonamenti: per questo si espande ai teatri. Ha preso la decisione la Scuola di Circo Flic, con ra- dici e base da dieci anni alla Reale Società di Ginnastica in via Magenta, ma che da stasera si propone al Teatro Concordia a Venaria (corso Giacomo Puccini; biglietti: 13 euro. Prenotazioni: tel. 011/530217), dove realizL’INAUGURAZIONE È con gli iberici Psirc che mettono insieme poesia musica e acrobazie za la rassegna internazionale «Citè», in collaborazione con il teatro stesso. Si tratta di tre spettacoli con cadenza mensile provenienti da Spagna e Belgio e l’inaugurazione alle 20,30 - previsto aperitivo e la possibilità di visitare la mostra fotografica sul percorso artistico della Flic - è con gli iberici Psirc e lo spettacolo «Acrometria», vale a dire «Poesia+Oggetti+Circo». Tre personaggi vivono in una realtà inesistente e nessuno di loro sa quando ne uscirà: è una trappola, da cui nascono nuove geometrie acrobatiche, musicali e coreografiche. Dal Belgio arriveranno invece l’8 marzo i La Ruspa Rocket con «La Geste», occasione per far aprire il sipario su uno scenario apocalittico, su mille chili di terra e su tre superstiti. Il 5 aprile in scena la co-produzione Spagna-Italia «Capas» della compagnia «eia». La serata è Torino contro Roma: le due squadre di attori si disputeranno al Teatro le Serre a Grugliasco (via Lanza 31, ingresso: 12 euro; prenotazioni: tel. 327/7423350) il primo «Match di Improvvisazione Teatrale» organizzato da Cirko Vertigo. Giudice e presentatore dello spettacolo, il vj Marco Maccarini. Circolo dei Lettori Nei laboratori ad occhi chiusi tra timbri e adesivi Nel quartier generale di Piemonte Fabrica di idee, al Circolo dei Lettori (via Bogino 9, telefono 011/43.26.827), oggi e domani dalle 9,30 alle 19,30 saranno esposti i lavori conclusivi dei workshop e i bambini potranno giocare con timbri, illustrazioni e adesivi nei laboratori ad occhi chiusi tenuti da Mariana Fernandes e Marta Celso in cambio di 7 euro. A mezzogiorno via Lagrange sarà invasa dalla parata di manifesti «A modo mio, a modo tuo, a modo nostro», realizzati da giovani designer sotto la guida di Sam Baron. Poi alle 15 in piazza Castello andrà in scena «Standing man»: la performance del ballerino Erdem Gunduz che utilizza il corpo come strumento di contestazione non violenta. Alle 19,30 l’Istituto d’arte applicata e design di via Pisa 5 ospita la festa «Get up! Stand up!» con il dj-set di Troppo Red e infine domani alle 17 si potrà incontrare lo scrittore Hamid Ziarati. [N. PEN.] Palazzo Cisterna Giovani per i giovani spettacolo di ultima generazione Il Gran Ballo ottocentesco a Palazzo Cisterna È un progetto nuovo «Giovani per i giovani», un ciclo di spettacoli dove vengono coinvolti autori e interpreti d’ultima generazione cresciuti artisticamente alla Casa del Teatro Ragazzi (corso Galileo Ferraris 266): oggi si propone Giorgia Goldini, attrice comica e autrice/interprete dello spettacolo «Maifemili» sull’idea di famiglia in tante versioni, alle 18,30 e alle 21,15. Per i più piccoli dai 4 anni, alle 21 (e domani alle 16,30) va in scena «Voglio la luna!» del Teatro Pirata. [T. PL.] Il gruppo storico Nobiltà Sabauda 1861 conduce questa mattina alle 10 una visita teatralizzata di Palazzo dal Pozzo della Cisterna (via Maria Vittoria 12, telefono 011/86.12.644), sede storica ed istituzionale della Provincia, che si concluderà a mezzogiorno con la rievocazione del Gran ballo ottocentesco, che permetterà al pubblico di apprezzare i sontuosi abiti indossati dai figuranti. La partecipazione è gratuita. [N. PEN.] Sauze d’Oulx Teatro Alfieri Vin brulè e cioccolata per lo spettacolo di musica e snowboard Il mondo dell’operetta tra Chicago e campanelli Musica, sci e freestyle nella prima edizione del «Total rock contest» di Sauze d’Oulx, che oggi dalle 18,30 infiammerà il campetto di Clotes con lo slalom parallelo «Punte di diamante» in notturna, accompagnato dall’esibizioni delle band Sebadeth, D_no, Jester’s Age e dalle selezioni dance di Lonis Dj, Dinodeuts e Dj Rob. In pista è atteso il campione di snowboard e mountain bike Marco Torchio. Al pubblico saran[N. PEN.] no offerti cioccolata calda e vin brulé. Ad inaugurare il «Festival dell’Operetta» al Teatro Alfieri (piazza Solferino 1; biglietti: 23,50), due titoli affidati alla Compagnia Italiana di Operette: alle 15,30 si alza il sipario su «La Duchessa di Chicago» con la musica di Emmerich Kàlman, e alle 20,45 su «Il paese dei campanelli» (replica domani alle 15,30). In scena il cast guidato da Matteo Micheli e Silvia Santoro e con l’Operetta Italiana Dance Ensemble, mentre le regie sono firmate da Marco Prosperini. [T. PL.] T1 PR T2 56 .In città STAMPA .LA SABATO 8 FEBBRAIO 2014 LA STAMPA casaverde A CURA DI ANTONELLA MARIOTTI Per le vostre segnalazioni [email protected] Corso di potatura di alberi Come coltivare le rose Con Lineaverde di Pianezza «Gli alberi ornamentali. Questi sconosciuti: potatura e non solo», con due incontri (20 e 27 febbraio) e un’uscita (1 marzo). Docenti Luigi Delloste, tecnico del Comune di Torino, e i due giardinieri Marco Minuto e Diego Lupoli. Costo 15 euro, info 340/313.98.55. [C. PR.] Come coltivare le rose? Il Vivaio Anna Peyron di Castagneto Po, un’istituzione per le rose, organizza un corso teorico-pratico il 22 febbraio per scoprire come potarle, innaffiarle, pacciamarle, concimarle, dove e come collocarle in giardino o sul terrazzo. Info: 011/912.982. [C. PR.] Tendenze L’architetto Trasformare il balcone in un giardino vivente Quali sono le piante che attirano uccelli, coccinelle e farfalle Un’immagine della Val Grana Guida per conoscere le piante in Valle Grana Farfalle, uccellini, coccinelle. Non bisogna avere un parco per sognare un «giardino naturale», anche in terrazzo. In Europa è entrata nelle coscienze, per l’Italia è quasi una novità organizzare il proprio spazio verde in modo che possa attirare insetti e uccelli. «Si restituisce alla natura ciò che l’uomo le ha tolto» dice Mauro Nicolini, di Giaveno, un precursore dei tempi. Da 20 anni fa il giardiniere naturalista e nei suoi lavori pensa al bene d’insetti e uccelli, non usando prodotti chimici, piantando specie autoctone, posizionando nidi. «Ci sono specie d’api che stanno scomparendo, farfalle che ormai non si vedono più» ammonisce l’esperto che sarà il docente del primo corso sul tema in Piemonte, quattro incontri dal 14 febbraio al giardino botanico Rea di Trana (info: 011/432.64.03). «Questo è il periodo per preparare il proprio terrazzo» conferma Liliana Quaranta del Rea, che ha deciso d’organizzare queste lezioni. Un appuntamento alla scoperta della ricchezza floristica della Valle Grana, che oggi comprende oltre 1700 specie, dopo quasi cinquant’anni di indagini alla ricerca delle varietà più interessanti e di nuove segnalazioni. A organizzarlo sono la Società botanica italiana, il Museo regionale di scienze naturali e l’Università; l’incontro, che si terrà mercoledì alle 16 nell’aula magna dell’Orto botanico del Valentino, sarà guidato dal professor Gian Paolo Mondino. Durante il seminario verranno in particolare illustrate le variazioni nella vegetazione causate dall’abbandono delle attività di sfalcio dei prati, di pulizia del sottobosco e di coltivazione sui terrazzamenti dei versanti. La partecipazione è gratuita ma i posti sono limitati a cento. L’appuntamento successivo all’Orto botanico sarà per il 26 febbraio con una conferenza sull’evoluzione del giardino all’italiana, dal Medioevo fino al Barocco. [S. CAP.] Cosa fare OLTRE IL GIARDINO Uccelli Possiamo posizionare nidi sul terrazzo, sempre a Sud-Est. Variano a seconda delle specie che ospitano: sul muro ecco una casetta con il foro per cinciallegre, nei cespugli un nido con balconcino per il pettirosso. In rete ci sono tutorial per realizzarli, magari con i bambini, e metterli in terrazzo prima della primavera. Stesso dicasi per le mangiatoie. L’amore per il verde a Torino Appuntamento CHIARA PRIANTE «Nelle fioriere piantiamo arbusti con bacche che attirano uccelli, dalla rosa canina al cotoneaster, e se abbiamo un spazio optiamo per sempreverdi come agrifoglio o ligustro dove possano trovare riparo: basta una pianta con 80 centimetri di circonferenza». Scegliamo poi fiori e arbusti come la budleia o le coreopsis che richiamano farfalle e coccinelle (queste ultime tengono lontane i pidocchi). E c’è la lavanda, rifugio per la farfalla Sfinge del Gallio. Un’unica regola: «Niente prodotti chimici, solo naturali o biologici. O lasciamo fare alla natura il suo corso». ALESSANDRA AIRES Le «scarpette di Venere» 1 Queste sono le «scarpette di Venere» di Attilia e Roberto Cibra- rio di Givoletto, che sono molto orgogliosi delle loro orchidee. Noi pubblichiamo volentieri le loro foto, le orchidee sono ormai in quasi tutte le case degli appassionati «pollici verdi», ma non tutti hanno buoni risultati. Per pubblicare le vostre foto scrivete e [email protected] oppure per il live blog [email protected] «L’ amore nostro del verde sia cosa istintiva, ereditaria attraverso i millenni. Indispensabile come il recipiente del sale, perché è anche quello condimento dell’anima. Di questa predilezione per il verde Torino ha, come forse nessun’altra città d’Italia, risonanza e interpretazioni ufficiali. Qui il governo della pubblica cosa ha sempre curato in modo speciale i suoi giardini, le sue aiuole, i suoi parchi, sicuro di fare cosa grata agli amministrati». Alla ricerca di materiale sul giardino zoologico di Palazzo Reale, emergere un articolo dall’archivio storico della «Stampa», 26 settembre 1923, che racconta l’inaugurazione dei Giardini Reali bassi, al posto di «un terreno pianeggiante, seminato di sterpaglie o corso da alberate rettilinee». Un brillante articolo quasi un manuale di progettazione e gestione del verde pubblico, attuale e interessante. Ci racconta dell’apertura dei due viali, Duchessa Clotilde e Conte di Salemi (ora Primo Maggio e Partigiani), delle «morbide conche smeraldine, con piazzette inghiaiate destinate ai giochi dei bimbi», della «più varia e ricca popolazione di piante che si possa adunare in un parco castani, platani, conifere, tigli, magnolie» lodando l’operato del direttore dei Giardini Municipali, il Cavalier Galleani, capace di «pensare all’armonia generale e curare il particolare» vista la complessità nel progettare un parco pubblico, con testa da Napoleone, che sa disporre al meglio gli elementi del parco imma- gi nandoli nel loro sviluppo futuro. Seguiamo il consiglio del giornalista di 90 anni fa, U.L., e «dall’ingresso all’angolo di Corso San Maurizio con Corso Regina, osservare come fu ottenuta la visuale verso la collina. La linea dei colli e l’audace snella sagoma della Mole sono inquadrate come solo un pittore od un poeta potevano sperare». Ed è proprio la stagione giusta per gustarlo, ora che i maestosi alberi sono senza foglie, la Mole compare a ricreare quel quadro. Architetto presidente Aiap Piemonte SABATO 8 FEBBRAIO 2014 LA STAMPA 57 T1 PR T2 T1 CV PR T2 SABATO 8 FEBBRAIO 2014 LA STAMPA 58 T1 CV PR T2 LA STAMPA SABATO 8 FEBBRAIO 2014 port . Sport Cronaca .59 A CURA DI SILVIA GARBARINO Per le vostre segnalazioni [email protected] Volley Bocce Riprendono oggi i campionati di B1 femminile. Lilliput Settimo ed Eurospin Pinerolo, 1ª e 2ª, saranno impegnate in casa della Foppapedretti Brescia e di Busto Arsizio, mentre il Fenera Chieri, terzo, fa visita a Vercelli. [O.SER.] Undicesima giornata di serie A Volo. Oggi dalle 14, per l’accesso ai play-off , l’incontro di cartello è Pontese-La Perosina. Completano il quadro Canova-Graphistudio, ChiereseBorgonese e Ferriera-Brb Ivrea. [G. BER] Calcio Viareggio, Toro negli ottavi dopo la corrida messicana Due a due e cinque espulsi nella sfida contro il Santos Laguna Atletica leggera IVANA CROCIFISSO Agli Assoluti juniores a caccia di medaglie Il Toro Primavera conquista gli ottavi di finale del Torneo di Viareggio, aggiudicandosi il girone 4 dopo un rocambolesco 2-2 contro il Santos Laguna, nella terza ed ultima giornata del girone eliminatorio. Basta il pari alla squadra granata, che alla vigilia del match era in testa con lo stesso punteggio dei messicani ma davanti grazie alla differenza reti. Solo una larga vittoria del Siena con cinque gol di scarto (poi vittorioso 3-1 sullo Stabaek) avrebbe rovinato la festa alla squadra di Longo. Ed invece è il Toro ad avere la meglio sulle due avversarie, chiudendo a quota cinque punti, promosso proprio per la differenza reti. ENRICO ZAMBRUNO Campo impossibile La gara, condizionata da un arbitraggio discutibile (quattro giocatori espulsi e Moreno Longo allontanato dopo pochi minuti) e da un campo reso pesante dalla pioggia, si mette subito male per la formazione granata, sotto dopo nove minuti. La reazione non si fa attendere ed è Graziano, sugli sviluppi di una punizione, a siglare l’1-1. Santos e Toro restano in dieci al 41’, quando il direttore di gara decide di spedire sotto la doccia sia Parodi che Sandoval, per reciproche scorrettezze. Gyasi porta avanti il Toro all’8’ della ripresa poi, prima del pareg- Michele Tricca Primi nel girone Le reti di Graziano e di Gyasi (nella foto d’archivio) hanno consentito ai granata di pareggiare contro i brasiliani e di classificarsi al primo posto del girone grazie alla differenza reti gio di Lacayo alla mezz’ora, c’è tempo per altri due rossi. A Najera (autore del primo gol del Santos), per proteste, e al granata Comentale per doppia ammonizione: il secondo severo cartellino costringe Longo a ridisegnare il centrocampo. Il forcing finale Sul 2-2, con un orecchio alla gara del Siena, il Santos tenta di spaventare i granata. Ma il To- ro stringe i denti e porta a casa un pari che vale oro. «Partita d’altri tempi – commenta Longo – Solo chi non conosce la categoria può muovere critiche contro questa squadra. Tra campionato e Viareggio abbiamo giocato 18 partite, senza mai perdere. Difendo un gruppo che anche oggi ci ha messo il cuore, fino all’ultimo minuto, al cospetto di una squadra di provocatori. Se contro il Siena avessimo vinto avrebbero tutti parlato di campioni, invece è arrivato un pari e ho letto tante critiche. Non siamo noi i favoriti, l’ho detto e lo ripeto». Il Toro dovrà attendere le gare di oggi per conoscere l’avversaria di martedì. Le quattro teste di serie (Juve, Inter, Milan e Fiorentina) incontreranno le migliori seconde, ai granata spetterà invece una delle altre prime classificate. Ancona, come sempre, in questo periodo è il fulcro dell’atletica leggera italiana. Al Banca Marche Palas infatti oggi e domani si svolgono i Campionati Italiani juniores e promesse, una manifestazione che vanta 1120 atleti-gara in rappresentanza di 180 società. Molte di queste sono torinesi, pronte a dare la caccia alle maglie tricolori indoor. Nella categoria juniores, da seguire per l’Atletica Piemonte soprattutto due talenti, Andrea Carioti e Fabrizio Fruci: il primo è impegnato nel salto in lungo, mentre il secondo punta ad un risultato di alto livello nella marcia. Da seguire anche Gregorio Dotti dell’Atletica Pinerolo sugli 800 metri e Lorenzo Pravato della Novatletica Chieri su 400 metri e 60 hs. Al femminile da tenere d’occhio sono soprattutto le ragazze della Sisport Fiat. A partire da Daisy Osakue, impegnata sia nei 60 ostacoli che nel peso. Fari puntati anche sulle compagne Helen Falda (asta) e Stefania Ackon (60 e lungo). Doppio impegno anche per Giulia Crivello della Novatletica Chieri, pronta a scattare dai blocchi nei 60 hs e nei 400 piani. Tra le promesse, la stella è senza dubbio il segusino Michele Tricca, portacolori delle Fiamme Gialle e dell’Atletica Susa. Dopo l’esordio di domenica scora a Padova (47”36), nei 400 è lui il favorito per eccellenza, pronto ad avvicinare il primato perso- Attesa la prova di Tricca pronto a migliorare il suo personale sui 400 al coperto nale al coperto. Contro di lui, tra i tanti, anche il cussino Marco Gadaleta ed Emanuele Ottaviani dell’Atletica Piemonte. Per quest’ultimo club corrono anche Italo Quazzola (1500 e 3000), Gabriele Parisi (lungo e peso) e Davide Sottile (alto). Negli 800 il favorito è però il cussino Soufiane El Kabbouri. Nelle gare rosa il punto di riferimento è invece Laura Oberto della Canavesana, attesa sui 60 hs e nel lungo. Ginnastica artistica La polemica Pallanuoto La Victoria a Firenze per rimanere in A2 “Il Museo dello sport non deve chiudere” Ostacolo Trieste per la Torino ’81 Non si era mai spinta così in alto, la Victoria Torino. Dopo la promozione conquistata la scorso maggio, oggi la società subalpina a Firenze esordisce in A2 femminile di ginnastica artistica. Il teatro è d’eccezione, perchè il Mandela Forum è una delle cattedrali per eccellenza della Penisola: qui si svolge la prima tappa, la seconda sarà al PalaRuffini sabato 8 marzo, per un evento che dalle grandi attese: già venduti oltre 1000 i biglietti (acquistabili su www.victoriaseriea.it). In terra toscana la Victoria punta ad accumulare punti determinanti per centrare la Adriana Crisci È l’atleta di punta della società Victoria Torino salvezza, l’obiettivo dichiarato. La stella Adriana Crisci farà corpo libero, volteggio e parallele, Susanna Torta sarà al volteggio; Carola Macchia sarà protagonista alla trave e al volteggio, Sofia Calò alle parallele, Martina Natale alla trave, al corpo libero e alle parallele e Johara Faccone alla trave e al corpo libero. [E. ZAM.] ALMA BRUNETTO Si apre uno spiraglio per il Museo dello sport. Nell’incontro avvenuto ieri alla presenza dell’assessore allo sport Stefano Gallo, del direttore Giuseppe Ferrari e del presidente Onorato Arisi, l’amministrazione avrebbe dato la sua disponibilità a sostenere la struttura. «E’ ammirevole - spiega l’assessore Gallo - che un privato investa in un progetto così importante e soprattutto voglia crederci e non darsi per vinto. Anche perché il museo è per antonomasia cultura dello sport e non deve chiduere». In concreto, sono tre le proposte avanzate per il momento. A febbraio ci sarà una riunione per un progetto con le scuole e i presidi saranno invitati a fare sinergia, tramite gli studenti, con l’ente museale. In occasione del Salone del libro, il Museo sarà ospite privilegiato all’interno dello stand dedicato a Torino capitale europea dello sport 2015, dove potrà organizzare eventi. Infine, saranno risolte una serie di problematiche legate alla logistica e verrà dato ampio risalto mediatico all’iniziativa dell’ingresso agevolato a due euro negli ultimi due weekend di febbraio. Dopo due trasferte consecutive, la Torino ’81 torna tra le mura amiche. Alle 18,30 (ingresso gratuito) alla Monumentale i ragazzi di Simone Aversa ospitano la Pallanuoto Trieste nell’8ª giornata del girone Nord di serie A2, sperando nel solito pienone in corso Galileo Ferraris: fino ad ora la media è stata di oltre 500 persone. In casa i gialloblù hanno sempre vinto e questa è una buona occasione per avvicinare il secondo posto del Lavagna, lontano solo tre lunghezze. La Iren Energia – priva dello squalificato Andrea Maffè - è terza a 15 punti, con i triestini invece quinti a quota Terzo posto È la classifica attuale della Iren Energia Torino ’81 12. Nella 5ª giornata di B la Dinamica Torino, reduce da due successi di fila, alle 18,30 gioca a Genova nella vasca del Centro Nuoto Sestri. Un match alla portata di Ninfa e compagni, che vantano 4 punti in più in classifica rispetto ai liguri, che in stagione non hanno ancora vinto, avendo mosso la classifica con due soli pareggi. [E. ZAN.] T1 CV PR T2 60 .Dove andiamo .SABATO 8 FEBBRAIO 2014 Musei ACCADEMIA ALBERTINA - PINACOTECA (Via Accademia Albertina 8; tel. 011/0897370).dom-lun 10-18, mar-sab 14-18, mer chiuso. Fino al 2 marzo la mostra «Accademia Italia». Visite guidate (sovrapprezzo 2 euro) sab ore 16; dom e festivi ore 11 e 16. A... COME AMBIENTE (cso Umbria 90, tel. 011 0702535). Sab-dom 14-19, ultimo ingresso alle 18 ARCHIVIO DI STATO (p. Castello 209, telefono 011 540382). Sala studio di piazza Castello e via Piave 21, orario: lun-ven 8-18,30, sab 8-14.. ARCHIVIO STORICO DELLA CITTA’ (vira Barbaroux 32, telefono 011 4431811). Mostra: «Esplorando tra le carte. La Mole Antonelliana» fino al 18 aprile. Orario: da lunedì a venerdì 8,30-18,30. ARMERIA REALE (biglietteria unica Palazzo Reale piazza Castello 191, telefono 011 543889). Orario: mardom e festivi 8,30-19,30. BASILICA DI SUPERGA E REALI TOMBE DI CASA SAVOIA (strada Basilica di Superga 75, tel. 011 8997456). Orario lun-dom 9,30-19. Visite alla Cupola, lun-ven 10-18, sabato 9,30-19, domenica 12,45-19. BIBLIOTECA REALE (piazza Castello 191, telefono 011 543855). Orario: lun-mar-mer 8,15-18,45; gio-ven 8,15-13,45; 14-18,45; sabato 8,15-13,45. BORGO E ROCCA MEDIEVALE (viale Virgilio - Parco del Valentino, telefono 011 4431701). Borgo: Orario: tutti i giorni 9-19. La Rocca è chiusa fino al 16 marzo. FONDAZIONE 107 (via Sansovino 234, tel. 011/45 444 74). Orario gio-dom 14-19. Visite guidate su prenotazione. FONDAZIONE ACCORSI OMETTO - MUSEO DI ARTI DECORATIVE (via Po 55, interno 3, tel. 011/8376883). Visite guidate alla collezione permanente ogni ora. Dal 7 febbraio la mostra «L’Oriente di Alberto Pasini». Orari: mar-ven. 10-13; 14-18; sab-dom 10-13; 14-19. Lun chiuso. FONDAZIONE MERZ (via Limone 24, Torino). Fino al 9 marzo la mostra «Alfredo Jaar. Abbiamo amato tanto la rivoluzione». Mar-dom 11-19. FONDAZIONE SANDRETTO (via Modane 16, tel. 011/379.76.00). Orari: gio: 20-23, ven-sab-dom: 12-19. GAM (via Magenta 31, tel. 011/4429518). Mostra «Renoir. Dalle Collezioni del Musée d’Orsay e dell’Orangerie» fino al 23 febbraio, mar-mer-ven-sab-dom. 10-19,30, gio 10-22,30. La biglietteria chiude un’ora prima. Ogni domenica. ore 16 visita guidata a 4 euro. Tel. 011 4429546/7. JUVENTUS MUSEUM (via Druento 153 interno 42). Orario: lun-mer-gio-ven 10.30-18.30, sab-dom e festivi 10.30-19.30, martedì chiuso. Per info www.juventus.com. MAO - MUSEO D’ARTE ORIENTALE (via San Domenico 11, tel. 011 4436927). Or.: da mar. a dom. 10-18, chiuso il lun. La biglietteria chiude un’ora prima. Visita ogni primo mar del mese alle 16 (ingresso gratuito al museo – visita 4 euro). MUSEO DEL CARCERE «Le Nuove» (via P. Borsellino n. 3 Tel. 011-3090115; 011-760488). Or. visita guidata: lun-sab. ore 15; dom ore 15 e 17; 2° e 4° dom ore 9, 15 e 17; S. Messa ore 10,30. Ricovero antiaereo sabdom 17.15. MUSEO DELLO SPORT- STADIO OLIMPICO (Cso Agnelli ang. cso Sebastopoli, tel 011/1978 56 17; [email protected]). Mar-ven 14-18, sab 10-18 Visite guidate dello Stadio inizio ogni ora. Chiuso per le partite. MUSEO DI ANTICHITA’ (via XX Settembre 86, tel 011 521 2251). Biglietteria unica presso Palazzo Reale. Or.: da mar-sab. 8.30-19.30; dom e festivi 14-19.30. Tutte le domeniche alle 16 visita tematica gratuita. MUSEO DI ANTROPOLOGIA CRIMINALE «CESARE LOMBROSO» (via P.Giuria 15, 011 6708195). lun-sab 10-18. MUSEO DIFFUSO DELLA RESISTENZA (c.so Valdocco 4/A, tel. 011 4420780). Allestimento permanente: «Torino 1938-1948. Dalle leggi razziali alla Costituzione». Or.: mar-mer-ven-sab-dom 10-18, gio. 14-22. Lun chiuso. MUSEO EGIZIO (via Accademia delle Scienze 6, telefono 011 5617776). Orario: tutti i giorni 8,30-19,30, lunedì chiuso. Ultimo ingresso un’ora prima. Chiuso il 25/12 MUSEO NAZIONALE DELL’AUTO (corso Unità d’Italia 40, tel. 011 677666). Or.: lun 10-14, mar 14-19, mergio-dom 10-19, ven-sab 10-21. La biglietteria chiude un’ora prima. Fino al 23 febbraio: proiezioni in diretta delle gare olimpiche di Sochi. MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA ALLA MOLE ANTONELLIANA (via Montebello 20, telefono 011 8138560). Orario: tutti i giorni 9-20, lunedì chiuso. La biglietteria chiude un’ora prima. MUSEO NAZIONALE DELLA MONTAGNA (piazzale Monte dei Cappuccini 7, tel. 011/6604104). Mostre «Chamonix 1924. L’inverno diventa olimpico» fino al 6 aprile; «Incontri sui Tatra. Manifesti di turismo e sport. 1900-1950» fino al 6 aprile. Mar-dom 10-18. MUSEO NAZIONALE DEL RISORGIMENTO – PALAZZO CARIGNANO (piazza Carlo Alberto 8, tel. 011 5621147). Orario mar-dom. 10-18, ultimo ingresso ore 17,15, lun. chiuso. MUSEO PIETRO MICCA (via Guicciardini 7a, telefono 011/546317). Orario: dal martedì alla domenica 10 18 ultimo ingresso ore 17. Visite guidate 10,30-14,30-16,30; domenica 10,30-14,30-15,30-16,30. MUSEO REGIONALE DI SCIENZE NATURALI (via Giolitti 36, tel. 011/4326354). Chiuso. PALAZZO MADAMA - MUSEO CIVICO DI ARTE ANTICA (p.zza Castello, tel. 011 4433501 Collezioni permanenti: da mar. a sab. ore 10-18; dom. 10-19.Scalone: mar-dom. ore 10-19, ingresso libero. PALAZZO REALE (piazza Castello, tel. 011 4361455). Or.: tutti i giorni 9-19,30, lun. chiuso, sab. visite 9,30 - 18,10. Ven-sab visite guidate all’Appartamento della Regina (fino al 12 aprile) PAV PARCO ARTE VIVENTE (Via Giordano Bruno 31, tel. 011 3182235). Or.: ven. 15-18, sab. e dom. 12-19. PINACOTECA «GIOVANNI E MARELLA AGNELLI» (Lingotto, 8 Gallery - via Nizza 230, tel. 011 0062713 www.pinacoteca-agnelli.it). Orario: da mart. a dom. 10-19, ultimo ingresso 18,15. Lunedì chiuso. PROMOTRICE BELLE ARTI (viale Crivelli 11, tel. 011/5790095). Orario: martedì-sabato 11-13/16,30-20, festivi 10,30-12,30, lunedì chiuso. SPAZIO LA STAMPA (via Lugaro 21 www.lastampa.it/spaziolastampa). Ingresso libero: lun-ven 10-19, sab 10-20, dom 14-20. Visite guidate su prenotazione allo 011/6568.319 o mail a [email protected] - Visite diurne: museo+redazione 3 euro - Visite serali: museo+redazione+stabilimento 5 euro - Visita guidata diurna sab e dom ore 17,30. TEMPORARY MUSEUM (cso Verona 15/C, c/o BasicVillage, tel. 011/432.4591). Esposizione permanente: «La Rivoluzione Informatica: dal Mainframe all’iPad». Fino al 16 febbraio: «Hi-tech: un cuore di pietra». Mer-ven 15-19, sab-dom 10.19. PROVINCIA CASTELLO DI RIVOLI - MUSEO D’ARTE CONTEMPORANEA (piazza Mafalda di Savoia, telefono 011 9565220/22). Or.: mar- ven. 10-17, sab-dom. 10-19, lun. chiuso. FORTE DI FENESTRELLE. Or: da giovedì a lunedì 10-17; chiuso martedì e mercoledì. Prenotazioni tel. 0121 83600. MUSEO DELLO SPAZIO E PLANETARIO DIGITALE (via Osservatorio 8, Pino Torinese, telefono 011 8118740, www.planetarioditorino.it). REGGIA DI VENARIA REALE (p.zza Repubblica, Venaria, tel. 011/4992333; www.lavenaria.it). Chiuso PALAZZINA DI CACCIA (p.zza Principe Amedeo 7, Stupinigi). Orario fino al 9 febbraio: gio-ven 10-17.30; sabdom-festivi 10-18.30. Chiusura biglietteria un’ora prima. 011/013.30.73 [email protected] T1 CV PR T2 LA STAMPA SABATO 8 FEBBRAIO 2014 Dove andiamo .61 . I Cinema Le trame ALFIERI piazza Solferino 4, tel. 01156.23.800. Prezzi: € 6,50 int.; € 4,50 rid. over 60, under 26; € 2,50 abb+CVC Molière in bicicletta Solferino 1 P 16.00-18.00-20.00-22.00 La grande bellezza Solferino 2 P 16.30-19.15-22.00 AMBROSIO CINECAFÈ corso Vittorio 52, tel. 011540.068. Prezzi: € 7,50 int.; € 5,50 ridotto. Proiezioni 3D: int. € 10,00, € 8,00 rid All is lost - Tutto è perduto Sala 1 P 15.30-17.50-20.10-22.30 Dallas Buyers Club Sala 2 P 15.30-17.50-20.10-22.30 Khumba Sala 3 16.00 Il capitale umano Sala 3 17.50-20.10-22.30 ARLECCHINO corso Sommeiller 22, tel. 01158.17.190. Prezzi: € 7,50 int.; € 5,50 ridotto. Proiezioni 3D: int. € 10,00, € 8,00 ridotto Tutta colpa di Freud Sala 1 P 15.30-18.00-21.15 The Butler Sala 2 P 15.30-18.10-21.15 CENTRALE ARTHOUSE via Carlo Alberto 27, tel. 011540.110. Prezzi: € 7,50 int.; € 5,00 universitari, militari, Aiace, over 65, under 18 I segreti di Osage County VO 16.15 (sott.it.) The Wolf of Wall Street V.M. 14 VO 18.30 (sott.it.) A proposito di Davis VO 21.45 (sott.it.) CITYPLEX MASSAUA piazza Massaua 9, tel. 01177.40.461. Prezzi: € 8,00 int.; € 6,00 ridotto. Proiezioni 3D: € 10,00 Int; € 8,00 Rid. RoboCop P 15.00-17.30-20.00-22.35 La gente che sta bene P 17.30-22.30 Tutta colpa di Freud P 20.00-22.30 The Wolf of Wall Street V.M. 14 P 15.00-18.20-21.50 A spasso con i dinosauri P 15.00 Smetto quando voglio P 16.30-18.30-20.30-22.35 Khumba P 15.40 Belle & Sebastien P 14.50-16.40-18.40-20.30 DUE GIARDINI ARTHOUSE via Monfalcone 62, tel. 01132.72.214. Prezzi: € 7,50 int.; € 5,00 universitari, militari, Aiace, over 65, under 18 P 15.30-17.50-20.10-22.20 I segreti di Osage County Nirvana The Wolf of Wall Street V.M. 14 Ombrerosse P 15.00-18.15-21.30 ELISEO p.zza Sabotino, tel. 01144.75.241. Prezzi: € 7,50 int.; € 5,00 under 18, universitari, militari, Aiace, over 60; Abb. 14 € 4,40 A proposito di Davis Eliseo Grande 15.30-17.50-20.00-22.10 Dallas Buyers Club Eliseo Blu P 15.15-17.30-19.45-22.00 Il capitale umano Eliseo Rosso P 15.30-17.40-19.50-22.00 F.LLI MARX ARTHOUSE corso Belgio 53, tel. 01181.21.410. Prezzi: € 7,50 int.; € 5,00 universitari, militari, Aiace, over 65, under 18 A proposito di Davis Sala Groucho P 16.15-18.15-20.30-22.30 The Butler Sala Chico P 16.00 La mia classe Sala Chico P 18.30-20.20 Nebraska Sala Chico P 22.15 I segreti di Osage County Sala Harpo P 15.45-18.00-20.15-22.30 GREENWICH VILLAGE via Po 30, tel. 01183.90.123. Prezzi: € 7,50 int.; € 5,50 ridotto. Proiezioni 3D: int. € 10,00, € 8,00 ridotto A spasso con i dinosauri Sala 1 P 16.00 La mafia uccide solo d’estate Sala 1 P 18.00-22.30 American Hustle Sala 1 P 20.00 Tutto sua madre Sala 2 P 15.30-17.30-20.00-22.30 Belle & Sebastien Sala 3 P 16.00-18.00-20.30 American Hustle Sala 3 P 22.30 IDEAL - CITYPLEX corso Beccaria 4, tel. 01152.14.316. Prezzi: € 8,00 int.; € 6,00 rid. Proiezioni 3D: int. € 10,00, rid. € 8,00 Belle & Sebastien P 15.30-17.30-19.30-21.40 The Wolf of Wall Street V.M. 14 P 15.00-18.20-21.40 RoboCop P 15.15-17.40-20.05-22.30 Khumba3D P 15.45 Dallas Buyers Club P 17.40-20.05-22.30 Hercules: La leggenda ha inizio 3D P 15.00-20.40-22.30 A spasso con i dinosauri 3D P 17.00-18.50 LUX galleria San Federico, tel. 01156.28.907. Prezzi: € 7,50 int.; € 5,50 ridotto. Proiezioni 3D: int. € 10,00, € 8,00 ridotto The Wolf of Wall Street V.M. 14 Sala 1 P 15.00-18.15-21.30 RoboCop Sala 2 P 15.30-17.50-20.10-22.30 La gente che sta bene Sala 3 P 15.30-17.50-20.10-22.30 MASSIMO via Verdi 18, tel. 01181.38.574. Prezzi: € 7,00 int.; € 5,00 Aiace, stud. univ.; € 4,00 over 60. Proiezioni 3D € 10,00 int.; € 8,00 rid. Smetto quando voglio Massimo 1 P 16.00-18.10-20.20-22.30 Il capitale umano Massimo 2 P 15.30-17.50-20.10-22.30 Park row VO Massimo 3 P 16.30 (sott.it.) La casa nera VO Massimo 3 P 18.15 (sott.it.) Corea in fiamme VO Massimo 3 P 20.30 (sott.it.) I figli della gloria VO Massimo 3 P 22.15 (sott.it.) NAZIONALE via Pomba 7, tel. 01181.24.173. Prezzi: € 7,50 int.; € 5,00 under 18, universitari, militar, Aiace, over 60; Abb. 14 € 4,40 A proposito di Davis Nazionale 1 15.45-17.50-20.00-22.00 Nebraska Nazionale 2 15.30-17.40-20.00-22.10 REPOSI via XX Settembre 15, tel. 011531.400. Prezzi: € 8,00 int. serale; € 6,00 int. pom.; € 5,00 over 65. Proiezioni 3D: int. € 10,00, rid. € 8,00 Hansel e Gretel e la strega della foresta nera V.M. 14 Reposi 1 P 15.45-18.00-20.15-22.30 Il capitale umano Reposi 2 P 15.30-17.50-20.10-22.30 The Wolf of Wall Street V.M. 14 Reposi 3 P 15.00-18.15-21.30 Hercules Reposi 4 15.30-17.50-20.10-22.30 Smetto quando voglio Reposi 5 15.15-17.40-20.05-22.30 La gente che sta bene Reposi 6 15.30-17.50-20.10-22.30 Tutta colpa di Freud Reposi 7 15.00-17.30-20.00-22.30 ROMANO galleria Subalpina, tel. 01156.20.145. Prezzi: € 7,50 int.; € 5,00 under 18, universitari, militari, Aiace, Over 60; Abb. 14 € 4,40 All is lost - Tutto è perduto Sala 1 P 16.00-18.00-20.00-22.00 I segreti di Osage County Sala 2 P 15.00-17.30-19.45-22.00 Philomena Sala 3 P 16.00-18.00-20.00-22.00 BRUTTO · MEDIOCRE ·· INTERESSANTE/DIVERTENTE ··· BELLO ···· THE SPACE CINEMA TORINO - PARCO DORA salita Michelangelo Garove 24, tel. 892111. Prezzi: € 8,00 Belle & Sebastien Sala 1 P 14.00-16.35-19.10 The Wolf of Wall...V.M. 14 Sala 1 P 21.45 RoboCop Sala 2 P 14.15-17.05-19.55-22.45 Hercules Sala 3 P 14.30-17.00-19.30-22.00-0.30 Belle & Sebastien Sala 4 P 14.30 La gente che sta bene Sala 4 P 17.05-19.45-22.25-1.05 Tutta colpa di Freud Sala 5 P 14.00-16.55-19.50-22.40 Khumba Sala 6 P 15.30-17.45 The Wolf of Wall...V.M. 14 Sala 6 P 20.00-23.45 A spasso con i dinosauri Sala 7 P 15.15-17.35 Hansel e Gretel e... V.M. 14 Sala 7 P 19.55-22.20-0.40 Smetto quando voglio Sala 8 P 14.40-17.15-19.50-22.25-1.00 ALL IS LOST UCI CINEMAS LINGOTTO via Nizza 262, tel. 892960. Prezzi: € 8,00 int. Proiezioni 3D: int. € 10,00, rid. € 9,00, acquisto occhiali 3D € 1,00 Smetto quando voglio P 14.20-17.00-19.40-22.15-0.50 Hercules: La leggenda ha inizio P 14.25-16.55 Hercules: La leggenda ha inizio 3D P 19.25-21.55 Hercules: La leggenda ha inizio P 14.50-17.20 Hercules: La leggenda ha inizio 3D P 19.50-22.20 Hansel e Gretel e... V.M. 14 P 15.00-17.15 La gente che sta bene P 19.30-22.10 RoboCop P 0.45 Frozen - Il regno di ghiaccio P 14.10 The Wolf of Wall Street V.M. 14 P 17.00-21.00 The Wolf of Wall Street V.M. 14 P 14.20-18.10-22.00 RoboCop P 14.00-16.50-19.40-22.30 Tutta colpa di Freud P 19.30-22.30 A proposito di Davis P 14.30-17.20-19.50-22.15-0.40 A spasso con i dinosauri P 15.30-17.45 Hansel e Gretel e... V.M. 14 P 20.30-22.40-0.45 Khumba P 15.00-17.20 Dallas Buyers Club P 19.35-22.10-0.45 Belle & Sebastien P 14.15-17.00-19.35-22.10 Khumba P 14.15 Tutta colpa di Freud P 16.30 ···· Azione. Regia di Joel e Ethan Coen, con Oscar Isaac e Carey Mulligan. Durata: 105 minuti. Le vicissitudini di Llewyn Davis, musicista nella New York dei primi anni Sessanta. Dagli autori di «Fargo» e «Il grande Lebowski». Premiato al Festival di Cannes. Cinema: Torino e altre visioni CINE TEATRO BARETTI via Baretti 4, tel. 011655.187. I sogni segreti di Walter Mitty 21.00 ESEDRA via Bagetti 30, tel. 01143.37.474. Teatro: Cercasi bellezza 21.00 Cinema aperti: Area Metropolitana e Provincia ALMESE AUDITORIUM MAGNETTO via Avigliana 17, tel. 34826.62.696. Viva la libertà 18.30-21.15 (euro 5,00: 2 Film) BARDONECCHIA POLITEAMA 0125641.571. Turbo Belle & Sebastien I segreti di Osage County LEINÌ SABRINA 012299.633. RoboCop Khumba 3D Tutta colpa di Freud 16.15-22.30 18.30 20.20 15.30 18.00-20.15 22.15 AUDITORIUM 01199.88.098. Spettacolo Teatrale CONDOVE UCI CINEMAS MONCALIERI via Postiglione, tel. 899.788.678. Hercules: La leggenda ha inizio P 15.00-17.30 Hercules: La leggenda ha inizio 3D P 20.00-22.35-1.00 Khumba P 14.30-17.05-19.15 The Wolf of Wall Street V.M. 14 P 21.30 Belle & Sebastien P 19.45-22.15-0.45 Tutta colpa di Freud P 14.00-16.50 Smetto quando voglio P 15.00-17.30-19.55-22.20-0.50 La gente che sta bene P 14.40-17.15-19.50-22.30 Il castello magico P 14.45 I segreti di Osage County P 17.00-19.50 Il segnato V.M. 14 P 22.30 The Wolf of Wall Street V.M. 14 P 14.30-18.15-22.00 The Wolf of Wall Street V.M. 14 P 16.30-20.30 The Wolf of Wall Street V.M. 14 P 17.00-21.00 RoboCop P 14.10-17.05-19.50-22.35 Tutta colpa di Freud P 19.35-22.25 Belle & Sebastien P 14.30-17.05 A spasso con i dinosauri P 11.30-15.00-17.20 A spasso con i dinosauri 3D P 19.30 RoboCop P 21.40-0.30 Un boss in salotto P 14.45-17.10-20.00-22.35 A proposito di Davis P 14.45-17.10-19.30-22.15-0.40 Frozen - Il regno di ghiaccio P 14.30-17.10 Dallas Buyers Club P 19.45-22.35 Hansel e Gretel e... V.M. 14 P 20.30-22.40-0.50 Khumba P 14.00 All is lost - Tutto è perduto P 14.50-17.20-20.00-22.30-0.50 P 15.10-17.20 Hansel e Gretel e... V.M. 14 The Wolf of Wall Street V.M. 14 P 16.45 CONDOVE piazza Marteri della Libertà 13, tel. 01196.44.128. Belle & Sebastien 16.30-18.30 I segreti di Osage County 21.00 CINEMA EDEN 01199.05.020. RoboCop BEINASCO THE SPACE CINEMA BEINASCO - LE FORNACIvia G. Falcone, tel. 892111. Belle & Sebastien Sala 1 14.30-17.00-19.25-21.50-0.15 A spasso con i dinosauri Sala 2 15.00-17.20 Tutta colpa di Freud Sala 2 19.30-22.20 RoboCop Sala 3 14.00-16.40-19.20-22.00-0.40 Khumba Sala 4 15.10-17.15-19.20 A spasso con i dinosauri Sala 4 21.30-23.40 Tutta colpa di Freud Sala 5 14.30-17.20 Hansel e Gretel e... V.M. 14 Sala 5 20.10-22.20-0.30 The Wolf of Wall...V.M. 14 Sala 6 14.05-17.45-21.30 Smetto quando voglio Sala 7 14.40-17.10-19.40-22.10-0.40 Belle & Sebastien Sala 8 14.00-16.30 La gente che sta bene Sala 8 19.00-21.40-0.20 Hercules Sala 9 15.20-17.40-20.05-22.30-0.55 CASCINE VICA - RIVOLI DON BOSCO DIG. 01195.08.908. RoboCop 21.15 CHIERI SPLENDOR 01194.21.601. Tutta colpa di Freud 20.10-22.10 COLLEGNO CINEMA ARPINO via Bussoleno 50. I segreti di Osage County 17.00-19.00-21.00 CHIVASSO POLITEAMA 01191.01.433. Belle & Sebastien 20.00-22.05 CUORGNÈ MARGHERITA 0124657.523. Tutta colpa di Freud 21.30 GIAVENO SAN LORENZO (Giaveno), tel. 01193.75.923. Belle & Sebastien 21.00 IVREA ABC CINEMA D’ESSAI corso Botta 30, tel. 0125425.084. Dallas Buyers Club 20.15-22.20 BOARO 0125641.480. A spasso con i dinosauri 3D 16.00-18.00 Tutta colpa di Freud 20.00-22.30 NONE PIANEZZA LUMIERE 01196.82.088. Smetto quando voglio The Wolf of Wall Street V.M. 14 Belle & Sebastien RoboCop Khumba La gente che sta bene A spasso con i dinosauri PINEROLO HOLLYWOOD 0121201.142. A spasso con i dinosauri Smetto quando voglio 20.15-22.30 20.15-22.30 20.15 22.30 21.00 IL MULINO 01190.41.984. Belle & Sebastien 17.00-19.00-21.00 BORGONUOVO 01195.64.946. Piovono Polpette 2 21.15 RIVOLI SAN MAURO TORINESE GOBETTI via dei Martiri della Libertà 17, tel. 01103.75.408. Tutta colpa di Freud P 21.15 SAUZE D’OULX SAYONARA 0122859.652. Khumba RoboCop Smetto quando voglio 17.00 18.40 21.15 SESTRIERE FRAITEVE. Belle & Sebastien I segreti di Osage County RoboCop SETTIMO TORINESE P 16.30 P 18.10 P 21.15 PETRARCA via Petrarca 7, tel. 01180.07.050. Belle & Sebastien Sala 1 15.15-17.40-19.50 The Wolf of Wall...V.M. 14 Sala 1 22.00 Khumba Sala 2 14.30-16.30 A spasso con i dinosauri 3D Sala 2 18.15 La gente che sta bene Sala 2 20.15-22.30 RoboCop Sala 3 15.00-17.30-20.00-22.40 SUSA CENISIO corso Trieste 11, tel. 0122622.686. La mia classe 21.15 VALPERGA AMBRA 0124617.122. RoboCop Uno A spasso con i dinosauri Due La gente che sta bene Due SUPERCINEMA 01145.94.406. RoboCop Belle & Sebastien The Wolf of Wall Street V.M. 14 La gente che sta bene A spasso con i dinosauri VILLASTELLONE JOLLY 01196.96.034. Indovina chi viene a Natale? VINOVO 20.30 22.30 AMERICAN HUSTLE ···· Azione. Regia di David O. Russell, con Christian Bale e Amy Adams. Durata: 132 minuti. Dall’autore de «Il lato positivo», la storia vera di un’inchiesta Fbi degli Anni Settanta su politici corrotti del New Jersey. A PROPOSITO DI DAVIS BELLE & SEBASTIEN ··· Avventura. Regia di Nicolas Vanier. Durata: 98 minuti. Durante la seconda guerra mondiale, l’amicizia tra il piccolo Sèbastien e un cane di montagna sulle Alpi francesi. IL CAPITALE UMANO ···· Commedia drammatica. Regia di Paolo Virzì, con Fabrizio Bentivoglio e Fabrizio Gifuni. Durata: 109 minuti. Un incidente stradale cambia il destino di due uomini e delle loro rispettive famiglie, il finanziere Bernaschi e l’immobiliarista in crisi Ossola. DALLAS BUYERS CLUB ···· Drammatico. Regia di JeanMarc Vallée, con Matthew McConaughey e Jared Leto. Durata: 117 minuti. Il rude cowboy texano Ron scopre nel 1985 di essere malato di aids: in Messico trova medicine in grado di curarlo ma illegali negli States, decide di importarle. Da una storia vera. LA GENTE CHE STA BENE ··· Commedia nera. Regia di Francesco Patierno, con Claudio Bisio e Margherita Buy. Durata: 105 minuti. La crisi irrompe all’improvviso nell’agiata vita del cinico manager Giuseppe Sobreroni. Dal romanzo di Federico Baccomo, nel cast Diego Abatantuono. ··· Drammatico. Regia di Daniele Gaglianone, con Valerio Mastandrea. Durata: 85’. Un maestro insegna l’italiano a una classe di extracomunitari. NEBRASKA ···· Commedia drammatica. Regia di Alexander Payne, con Bruce Dern e Will Forte. Durata: 115 minuti. L’autore di «Paradiso amaro» segue il viaggio dal Montana al Nebraska di un anziano convinto di aver vinto alla lotteria un milione di dollari. Lo accompagna il figlio. Dern premiato a Cannes. ROBOCOP ··· Azione. Regia di José Padilha, con Joel Kinnaman e Gary Oldman. Durata: 118 minuti.Torna in scena l’agente di polizia in parte robot e in parte uomo in carne ed ossa: nel 2028 combatte la criminalità di Detroit. I SEGRETI DI OSAGE ... 21.30 20.30 22.00 VENARIA 20.50-22.30 17.20-21.15 15.30-17.20-19.10 15.30-17.45-20.15-22.30 15.30-17.20-19.10 20.40-22.30 15.30 ···· Avventura. Regia di J.C. Chandor, con Robert Redford. Durata: 100 minuti. La lotta per la sopravvivenza di un navigatore solitario in alto mare. Dall’autore di «Margin call», nomination all’Oscar per Redford. LA MIA CLASSE MULTISALA 0121393.905. I segreti di Osage County Italia 200 RoboCop Italia 500 RITZ 0121374.957. Belle & Sebastien Tutta colpa di Freud PIOSSASCO MONCALIERI A CURA DI Daniele Cavalla ···· Commedia drammatica. Regia di John Wells, con Meryl Streep e Julia Roberts. Durata: 119 minuti. Dal premio Pulitzer «Agosto, foto di famiglia» di Tracy Letts, la storia delle caparbie donne della famiglia Weston. SMETTO QUANDO VOGLIO ··· Commedia. Regia di Sydney Sibilia, con Edoardo Leo e Valeria Solarino. Durata: 100 minuti.Un ricercatore perde il posto di lavoro e decide di mettere insieme una banda criminale con suoi ex colleghi. THE WOLF OF WALL STREET ···· Commedia. Regia di Martin Scorsese con Leonardo DiCaprio e Margot Robbie. Durata: 179 minuti. La storia vera di Jordan Belfort, spregiudicato agente di borsa negli States degli Anni Ottanta: la sua vita piena di eccessi fra donne, alcol e droga. TUTTO SUA MADRE P P P P P 15.15-17.45-20.15-22.30 15.15-17.45-20.15 22.00 17.45-20.15-22.30 15.15 ·· Commedia. Regia di Guillaume Gallienne, con Gallienne e André Marcon. Durata: 85 minuti. Affascinato dalla madre, il giovane Guillaume si crede omosessuale: il futuro riserverà sorprese. Caso in Francia. TUTTA COLPA DI FREUD 21.00 AUDITORIUM DIGITAL 01196.51.181. The Butler 21.00 ··· Commedia. Regia di Paolo Genovese, con Marco Giallini e Anna Foglietta. Durata: 122 minuti. Uno psicanalista è alle prese con tre casi complicati: in realtà non si tratta di suoi pazienti, ma sue figlie. Teatri AGIESSE-ALFATEATROviaCasalborgone16/I, CASATEATRORAGAZZIEGIOVANIcorsoG.Fer- tel. 011 81.93.529. Sabato 8 ore 21 e domenica 9 ore 16 la Compagnia di Operette ALFAFOLIESpresentaLafigliadiMadameAngot operetta di Lecocq. Regia di Augusto Grilli. Info o prenotazioni 011.8193529 - [email protected] ALFIERIpiazzaSolferino2,tel.01156.23.800. Oggiore15.30,laCompagniaItalianadiOperetteconMatteoMichelieSilviaSantoro,presenta “La Duchessa di Chicago” musica E.Kalman,regiaM.Prosperini,direttoremusicale M° M. Bogliolo, coreografie M. Emmi. Stasera ore 20.45 e dom ore 15.30, in scena “IIl paese dei campanelli” ARALDOviaChiomonte3,tel. 34.56.101.583. Per lavoro non è peccato - Froci (pare!)Compagnia Barbari Invasori e Thealtro. Ore 21 AUDITORIUM RAI p.zza Rossaro, tel. 011 81.04.653.ConcertoFabioMaestridirettore, Francesco D’Orazio violino. Musiche di Michele Tadini, Bruno Maderna, Valerio Sannicandro,IvanVandor.Giovedì20.Ore20.30 CARIGNANO/TEATRO STABILE TORINO piazza Carignano 6, tel. 800.235.333. Stasera ore20.45Primadelsilenzio,diG.PatroniGriffi, con Leo Gullotta, regia Fabio Grossi, Teatro Eliseo raris 266/C, tel. 011 19.740.280. Sala Grande: Sabato ore 21; Domenica ore 16.30 Teatro Pirata presenta Voglio la luna! SalaPiccola:Sabatoore18.30eore21.15Giorgia Goldini presenta Maifemili. Domenica ore 15.30 e ore 17.30 La Bonaventura presenta C’era una volta – Favole di città COLOSSEO via M. Cristina 71.. Sabato 8 Umberto Tozzi in concerto. Martedì 11 ore 21 “Pasiones tango-musical” con Adrian Aragon e Erica Boaglio. Mercoledì 12 ore 21 “Fisico e politico tour” concerto di Luca Carboni ERBAcorsoMoncalieri241,tel.01166.15.447. Oggi ore 15.30 e ore 21 fino al 9 febbraio, in scena in scena “Minchia sig. Tenente”, di A. Grosso, regia di N. Pistoia. Si prenota per “Tutto Shakespeare in 90 minuti” in scena dall’11 al 16 febbraio GIOIELLO TEATRO via Cristoforo Colombo 31bis,tel.01158.05.768.Staseraore21efino al 23 febbraio torna il giallo comico interattivo “Forbici Follia”, a cura della Compagnia Torino Spettacoli, per la regia di G. Williams GOBETTI TEATRO/TEATRO STABILE TORINO via Rossini 8, tel. 800.235.333. Stasera ore 20.45 Gl’innamorati, di Goldoni, con Nello Mascia,regiaMarcoLorenzi,Fondazionedel Teatro Stabile di Torino/Il Mulino di Amleto con il sostegno di Sistema Teatro Torino e Provincia I CONCERTI DEL POMERIGGIO piazza Solferino 4.. Rinnovo abbonamenti posti numerati per stagione 2014 presso Teatro Alfieri Tel.011.5623800.Oraribiglietteria:feriali1120, festivi 15-20. Concerto-fantasia...dallo Schiaccianoci al Barbiere di Sivigliacon Sara Galassi pianoforte, Alberto Ortolano pianoforte. Mercoledì 12. Ore 16 LAVANDERIA A VAPORE c. Pastrengo angolo via Tampellini (Collegno), tel. 011 40.33.800. “Ciaikovskij Suites” da Il lago dei cigni, La bella addormentata, Lo schiaccianoci. CoreografiaMatteoLevaggi,musicaP.J.Ciaikovskij. Venerdì 21 e Sabato 22. Ore 21 LBT- LA BOTTEGA TEATRALE corso Govone 16, tel. 0161 840.796. Domenica 16 ore 16, eLunedì17ore10perlescuole,alTeatroEducatoriodellaProvvidenzaincorsoGovone16 aTorinolaCompagniaTeatroAventinodiPalena (CH) presenta Alicespettacolo con attori, burattini e figure MONCALIERI LIMONE FONDERIE TEATRALI/TEATRO STABILE TORINO via Pastrengo 88, tel. 800.235.333. Prosegue la vendita on-line e in biglietteria degli abbonamenti e dei singoli biglietti stagione TST. Biglietteria via Rossini 8, dalle ore 13.00 alle ore 19.00, domenica e lunedì riposo MONTEROSA via Brandizzo 65, tel. 011 23.04.153. Sabato 8 ore 21, Domenica 9 ore 15.30 Toca nen, ch’a brusa!di Livio Gebtile, Compagnia Ernesto Ollino Martedì 11 ore 15.30 E vai... con il liscio!con la Compagnia “Erik group” TEATRO NUOVO corso M. D’Azeglio 17, tel. 65.00.200. Il Gesto e l’anima 35° Rassegna internazionaledidanzaeartiintegrate.Giovedì 13, venerdì 14 e sabato 15 ore 21 e domenica 16 ore 16 Ballett Flamenco Espanol in La pasion de Carmen. Venerdì21esabato22ore21EvolutionDance Theater in Electric city OFFICINA CAOS piazza E. Montale 18 A, tel. 011 73.99.833. Dal 7 al 22 febbraio ore 21 (ogni mercoledì, giovedì, venerdì e sabato): “Gli ulissidi”, spettacolo di teatro ambientaleapercorsodiStalkerTeatro,regiadi Gabriele Boccacini, tratto dall’Odissea tradotta da Giovanna Bemporad PICCOLO REGIO GIACOMO PUCCINI. Il Sabato delRegio.Ore15Sabatoall’Opera:Turandot presentazionedell’opera,visitaguidataevisionediunaprova.Ore15Operandoconipiccoli: L’arca di Noè, laboratorio-gioco per genitoriebambini(3-6anni)sull’operadiBritten. Info 011.8815.557 PICCOLOTEATROPEREMPRUNER-Grugliasco, tel.011787.780.L’elefantesmemoratoelapapera ficcanasoCompagnia Burambò. Domenica 9. Ore 16.30 SALA TEATRO MURIALDO piazza Chiesa della Salute 17/b, tel. 011 22.15.161. 13° Edizione della Rassegna “Divertiamoci a teatro”. George Dandin ovvero il marito beffatodi Moliere. Sabato 8 febbraio. Ore 21 SOLFERINO piazza Solferino 2, tel. 011 56.23.800. Prosegue la campagna abbonamenti Torino Spettacoli nei Teatri Erba, Alfieri e Gioiello. Nuovo abbonamento “G.R. Grandi Ritorni” – Stomp – Forbici follia Frankestein, con date e posti a scelta. Quest’annopuoiacquistare“Forbiciinfamiglia!” TEATROAGNELLIviaSarpi111,tel.01130.42.808. Domenicamattinateatro – il 9 febbraio alle ore 11 Teatro del Rimbalzo in “L’incanto delle fiabe”. Insolito – 11 febbraio ore 21 Thon Gu in “Biscotti integrali per la libertà” TEATRO ASTRA via Rosolino Pilo 6.. Sala Grande. Stasera ore 21 Giulio Cesare / Julius Cae- sardiWillamShakespeare,regiadiAndreaBaracco. Giovedì 13 alle ore 18 si terrà la presentazione della seconda parte di Stagione TEATROBARETTIviaBaretti4,tel.011655.187. Il libraio suona sempre due voltea cura della libreria Therese - Profumi per la mente. Ingresso gratuito. Lunedì 10. Ore 21. Rajo... ciascuno ha la sua stellaideazione e testo di Suad Omar. Mercoledì 19. Ore 21 TEATRO CIVICO GARYBALDI DI SETTIMO TORINESEviadeiPartigiani4-SettimoTorinese, tel.01180.28.456.Stagione2013/2014Fisico Bestiale – Sabato 8 Kataplixi Teatro in “Hey Man!” regia Mauro Piombo. Sabato 15 ore 21 Mysound/Almateatro/Enza Levatè in “Il sogno del baccalà” TEATRO DELLA CONCORDIA c.so Puccini - Venaria, tel. 011 42.41.124. AcrometriaCompagnia Psire. Sabato 8. Ore 21 La Toscadi Giacomo Puccini. Domenica 16. Ore 16 TEATRO CIVICO MATTEOTTI via Matteotti 1 Moncalieri, tel. 011 64.03.700. Pigna secca e pigna verdeTeatro Dialettale. Ore 20.45 Maddalene (da Giotto a Bacon)di V. Malosti. Lunedì 10. Ore 21 La fabbrica dei pretidi e con Giuliana Musso. Sabato 15. Ore 21 TEATROMARCHESAcorsoVercelli141,tel.338 87.06.798. Stasera ore 21 Eko Dance Project direttadaPompeaSantoroin“SunelProfondo…” Cor. Mats Ek. E’ consigliata la prenotazione al n° 3388706798 TEATROREGIO.Ore11eore15.30AlRegiodietro le quinte, visite guidate. Stagione d’Opera: vendita biglietti per Una tragedia fiorentina - Gianni Schicchi (21-30/3), GuglielmoTell(7-18/5),TheRake’sProgress(1022/6), La vedova allegra (27/6-6/7) TEATRO SAN PAOLO via Berton 1.. La settima mogliegiallo di Giorgio Perona, Compagnia “Piccolo Teatro Comico”. Regia di Antonello Panero. Ore 21 TEATRO SUPERGA piazzetta Macario - Nichelinowww.teatrosuperga.it,tel.01162.79.789. Stagione Lirica. “Don Chisciotte” (8/2) ore 20.30 Regia di Marinel Stefanescu, Balletto Classico L. Cosi e M. Stefanescu. TEATRO VITTORIA via Gramsci 4, tel. 011 51.76.246.Unionemusicale.ConcertoAmedeo Salvato pianoforte, Giovanni Punzi clarinetto, Liana Puschel relatrice. Musiche di Brahms, Schumann, Mascagni, Francaix, Widor. Sabato 8. Ore 20 Info 0115669811 Pierino e il lupoSpettacolo di Carnevale. Sabato 15. Ore 20. Domenica 16. Ore 16.30 T1 PR T2 SABATO 8 FEBBRAIO 2014 LA STAMPA 62 W SABATO 8 FEBBRAIO 2014 Il tempo Tempo .63 . Altra perturbazione al Centro-Nord, domani più sole e lunedì altre piogge È il momento di fare gli gnocchi Attenti a scegliere le patate giuste CARLO BOGLIOTTI S econdo chi si occupa di mercati, il maltempo scoraggia i consumi di frutta e verdura. Dunque il momento propizio per fare acquisti, che segnaliamo già da alcune settimane, con prezzi stazionari e bassi, prosegue. Scegliamo tra tutti i prodotti invernali disponibili qualcosa di diffuso e facilmente reperibile in tutto lo Stivale, poco costoso, per occupare in cucina qualche ora in questo weekend: le patate per fare gli gnocchi. Ci sono ancora quelle della passata raccolta, prima che si faccia posto alle novelle, e questo è il primo requisito che cerchiamo. Le patate nuove, infatti, sono inutili per fare gli gnocchi e bisogna scegliere quelle più farinose. Molti libri di cucina indicano patate a pasta gialla, altri a pasta bianca. Poi- ché sul mercato nazionale quelle a pasta gialla farinose non sono molto diffuse, sarà più facile usare quelle a pasta bianca con questa caratteristica: le più adatte sono la majestic, la bianca comasca, la tonda di Napoli, la cardinal, la baraka, la draga, la kennebek. I prezzi vanno dai 50 centesimi al chilo in su, a seconda delle varietà. Oltre a quelle più diffuse, si può dire che ogni valle montana un tempo potesse vantare la propria varietà di patata e oggi in alcune zone si sta cercando di salvare questo patrimonio di biodiversità, quindi se abitate non troppo lontano dalle montagne informatevi sulle vostre patate locali. Del resto, che la patata di montagna sia migliore dovrebbe essere ovvio: se si dicesse a un coltivatore delle Ande (dove ha origine la patata) che in Europa le coltiviamo in pianura probabilmente scoppiereb- be a ridere. Nei secoli siamo riusciti ad adattarle, ma il clima in altitudine resta l’ideale per sviluppare migliori caratteristiche organolettiche. Ora, scelto il tipo giusto di patate, cimentatevi e tenete conto che farlo in famiglia, insieme, sarà più divertente: fate un impasto semplice di farina di frumento (meglio se macinata a pietra), patate (lessate in acqua poco salata, pelate, schiacciate e lasciate intiepidire), che sia soffice e non troppo lavorato. C’è chi aggiunge un tuorlo d’uovo ogni chilo di patate, mentre il rapporto di peso tra patate e farina è di quattro a uno. Suddividete in bastoncini di un centimetro e mezzo di spessore e tagliateli ogni due centimetri. Passateli con un dito o sui rebbi di una forchetta e lasciateli asciugare infarinati un paio d’ore, prima di cuocerli. www.slowfood.it W 64+8 STAMPA .LA SABATO 8 FEBBRAIO 2014 MODENA», NUOVA PRIMA PAGINA REGGIO». PREZZI ESTERO: FRANCIA, MONACO P., € 2,00; C. TICINO FRS. 3,00; SVIZZERA FRANCESE FRS. 3,00; SVIZZERA TEDESCA FRS. 3,00. L’ULTIMA STORIA La polizia di Osterhofen (foto) non ne può più di Harri F. Harri, il poliziotto tedesco in pensione che denuncia tutti e non sbaglia mai TONIA MASTROBUONI INVIATA A BERLINO PREZZI TANDEM, NELLE AREE DI DIFFUSIONE INDICATE SUL GIORNALE LOCALE; € 1,20 CON «IL CORRIERE DI ROMAGNA», «PRIMO PIANO MOLISE», «L A VOCE DI MANTOVA»; €1,30 CON «IL CORRIERE MERCANTILE», «L A GAZZETTA DEL LUNEDÌ», «NUOVA PRIMA PAGINA S i sa, i tedeschi sono famosi per la loro tendenza al controllo sociale, ad alzare il ditino quando non attraversi sulle strisce, anche se la strada e deserta e da tre giorni non passa una macchina. Storicamente questa tradizione di sbirciare gli altri per un esasperato senso del bene comune ha conosciuto anche tragiche aberrazioni, come sa chiunque sia finito nel mirino del più feroce e accurato servizio segreto del mondo, la Stasi, durante il regime della Germania Est. Ma è notizia di queste settimane che in Baviera qualcuno è riuscito ad applicare la delazione in maniera talmente grottesca e sistematica, ma infallibile, da far inferocire un intero paesino. A Osterhofen, il poliziotto berlinese in pensione Harri F. - prontamente ribattezzato «Dirty Harri» o «Harry-Multa» - denuncia da mesi furiosamente chiunque infranga la legge. Chi parcheggia dieci secondi dove non è consentito, chi va in moto senza casco, chi imbocca in modo errato una strada a senso unico, chi guida male. Dirty Harri è persino riuscito a denunciare due poliziotti perché secondo lui non erano stati abbastanza severi con qualche automobilista che aveva infranto la legge. Il problema, per le autorità locali che in anno solo hanno ricevuto dall’ex commissario un migliaio di denunce - circa tre al giorno - è che non riescono a dargli torto. Stanno pensando di ingrandire la cassetta della posta per far fronte ai tomi di denunce che arrivano dal loro ex collega berlinese. Ma intanto sono disperati perché ha ragione. Al quotidiano della capitale «Berliner Kurier», l’unico che è riuscito a parlarci in queste settimane, il pensionato settantunenne ha spiegato che «non posso più fare multe. Ma, da cittadino, ho il diritto di fare una denuncia». Non fa una piega. Del caso si sta occupando il quartier generale della polizia della Baviera meridionale. Il questore, Michael Emmer, cerca di essere diplomatico: «In generale siamo grati per ogni aiuto che venga dalla popolazione». Ma anche lui non riesce a trattenere un velo di irritazione: «Noi però siamo accurati nel nostro lavoro». Per fortuna i due colleghi denunciati per omissione di multa dallo zelantissimo ex collega hanno tirato di recente un sospiro di sollievo: la magistratura ha archiviato la denuncia contro di loro. Chi però continua a vivere nell’ansia dei Knöllchen come i tedeschi chiamano in gergo le multe, sono gli abitanti di Osteerhofen. E pensare che nella sua città e nel suo quartiere di provenienza, Harry F. era un eroe. Scorrendo le cronache della stampa locale berlinese, si scopre che nel 2000 l’ex commissario aveva vinto addirittura il premio di «poliziotto più amato di Berlino». Ci sono anche le foto di questo omo- ne biondo con gli occhiali fumé che risalgono al 2002, quando la stampa informò che era andato in pensione, che lo immortalano mentre saluta, con grandi sorrisi e in divisa gialla e verde, gli abitanti del quartiere. I berlinesi lo adoravano, sostengono gli articoli di allora, perché era sempre disponibile a spiegare le regole del codice della strada, a tutti. Qualche anno dopo, nel 2009, si è trasferito a Osterhofen. E qui è diventato, nel giro di poco, l’uomo più odiato del villaggio. I poveri negozianti sulla piazza centrale, il Marienplatz, dove vige il divieto assoluto di parcheggio, sono sull’orlo di una crisi di nervi. I loro fornitori, che magari si concedevano trenta secondi di sosta proibita per scaricare le casse di merce, adesso sono costretti ad attraversare tutta la piazza per consegnarla. Le vittime più frequenti della furia di Harry sono proprio i frequentatori del Marienplatz: i fornitori che sostano pochi minuti per scaricare casse, la gente che fa un salto veloce in farmacia, clienti della pizzeria Sale e Pepe che vanno a prendersi una Margherita da asporto. La pizzeria, in particolare, pare essere uno degli obiettivi più illustri dell’ossessione compulsiva dell’ex commissario. Il proprietario del ristorante, Musa Ismajal, sa meglio di chiunque altro che i margini per difendersi da Harri F. sono sottilissimi. Il Sale e Pepe era un posto, tra l’altro, dove l’ex poliziotto andava spesso a mangiare nel 2009, appena si era trasferito in Baviera. Adesso i proprietari lo hanno dichiarato «persona non grata». Ogni volta che qualcuno glielo chiede, Ismajal sventola furibondo le decine di multe ricevute su denuncia di Harri: «Il postino ormai suona il campanello, perché le buche delle lettere so- no troppo piene». In un giorno gli sono arrivati 380 euro di multe, in tutto ha già sborsato 2000 euro. Non fa neanche più ricorso: sono quasi trenta euro di tasse e, purtroppo, l’ex commissario è praticamente infallibile. Per difendersi dall’iperattivismo di Harri-Multa, la polizia locale ha cominciato a mandare avvisi gratuiti, prima di far scattare le sanzioni pecuniarie. Ma ora si vuole muovere addirittura il sindaco, Liane Sedlmeier. Vuole andare a parlare con Harri, vuole convincerlo a smettere. «Voglio insegnargli il mio motto - ha dichiarato - che è: vivi e lascia vivere».