Appello - FIMMG Lecce
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Appello - FIMMG Lecce
________________________________________________________________________________ APPELLO del CONSIGLIO NAZIONALE FIMMG alla MEDICINA GENERALE ITALIANA Mai come in questo momento il destino della Medicina Generale Italiana è nelle mani e nella volontà dei Medici di Famiglia. La medicina generale sta per essere consegnata ai burocrati delle regioni e le nere nubi che si stanno addensando sulla nostra convenzione potrebbero suggellare questo definitivo passaggio. L’unica arma che abbiamo a disposizione per tentare di risolvere questa situazione dopo numerose dichiarazioni e prove di disponibilità è la ferma azione di protesta che abbiamo programmato: lo sciopero del 19 maggio e tutte le iniziative pianificate per il mese di maggio, comprese la sospensione delle sperimentazioni sull’invio della ricetta dematerializzata e la sospensione della partecipazione a commissioni e comitati. Alcuni irresponsabili esponenti nazionali della medicina generale probabilmente non riescono ad avere la chiara percezione delle difficoltà e dei pericoli del momento e si dichiarano contrari alle nostre azioni di lotta e di protesta, di fatto spianando la strada all’attuazione di tale minaccia e consegnando la medicina generale ad una totale resa. Ogni giorno che passa assistiamo ad una progressiva violazione dell’Accordo Nazionale e anche gli Accordi integrativi regionali sono inapplicati in diverse Regioni se non ridimensionati nei loro effetti economici. Per la forza che noi rappresentiamo ci rivolgiamo quindi a tutti i medici di famiglia italiani che hanno a cuore i valori della medicina generale, il rapporto e la tutela del proprio assistito, l’autonomia professionale, la capacità di organizzare la propria attività liberi dai capricci di capi e capetti, la giusta remunerazione del lavoro. Tutto questo oggi è pesantemente minacciato, i cittadini rischiano di perdere la libera scelta del proprio medico di fiducia mentre noi non potremo più organizzare autonomamente il nostro studio e la nostra giornata di lavoro secondo le esigenze dei nostri assistiti e secondo orari adatti alle nostre attività: corriamo il concreto rischio di finire in un sistema gerarchico vincolati da ordini di servizio impartiti da dirigenti e tecnocrati aziendali. E’ dunque per la sicurezza del nostro futuro che chiediamo a tutti di aderire senza indugi alle azioni di protesta che abbiamo proposto, coinvolgendo i medici dell’assistenza primaria, della continuità assistenziale e della formazione; ma anche infermieri e collaboratori di studio, che in questa fase rischiano concretamente di perdere il loro posto di lavoro così come noi rischiamo di perdere il diritto di scegliere liberamente i collaboratori che vogliamo. Sicurezza del nostro futuro significa poter mantenere il rapporto di lavoro libero professionale convenzionato, avere garanzie di un corretto ed equo turn-over professionale ed un adeguato trattamento pensionistico alla fine del rapporto di lavoro. A tutti i medici di medicina generale italiani dunque diciamo: rialziamoci e uniamoci per difendere la nostra dignità, la nostra libertà e l’avvenire professionale di ciascuno di noi unitamente alla tutela della salute dei cittadini che si affidano alle nostre cure.