Classificazione in base all`aspetto per cinque legni sudamericani
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Classificazione in base all`aspetto per cinque legni sudamericani
TERZO CONGRESSO NAZIONALE DI SELVICOLTURA Per il miglioramento e la conservazione dei boschi italiani 16-19 ottobre 2008 - Taormina (Sicilia, Italia) SESSIONE 6 SELVICOLTURA, PRODUZIONI FORESTALI, CERTIFICAZIONE, FILIERA LEGNO S6_26 Classificazione in base all’aspetto per cinque legni sudamericani utilizzati per pavimentazioni esterne T. Urso1, A. Crivellaro2, A. Arnosti3, F. Cazzola2 1. Dipartimento Territorio e Sistemi Agro Forestali, Università di Padova. [email protected]; 2. Tecnologo del legno; 3. Tecnologo del legno, titolare dell’azienda Arnosti Legnami. [email protected] I cinque legni oggetto dello studio Le pavimentazioni in legno per esterno Le pavimentazioni in legno in ambiente esterno si riscontrano con sempre maggior frequenza, non solo nelle località di mare, ma anche in città. La pavimentazione in legno, grazie in particolare alle sue doti estetiche e di praticità di montaggio, viene spesso posta in opera in piazze, porti, bordi di piscine, viali in giardini, spiagge o litorali costieri (alcuni esempi nelle immagini). In queste situazioni d’opera gli elementi lignei della pavimentazione devono possedere elevata durabilità naturale, oltre ad adeguate proprietà di resistenze meccaniche. Sono stati analizzati elementi lignei di 5 specie legnose di provenienza brasiliana. Specie legnosa Ipè Massaranduba Itauba Garapa Tabebuia spp. Manilkara huberi Standl. Mezilaurus itauba (Meisn.) Taub. ex Mez.) Apuleia leiocarpa J.F.Macbr Angelim Amargoso Vatairea spp. Massa volumica [kg/m3] 980 1080 935 830 770 MOR [MPa] 162 192 130 130 110 MOE [MPa] 16200 20000 16300 13900 19500 buona-ottima ottima buonaottima discreta ottima Durabilità naturale ai funghi Risultati di una prova di classificazione Ipè: difetto di lavorazione La regola di classificazione Itauba Garapa e Angelim Amargoso 382 64 35 (80 %) (13 %) (7 %) Massaranduba 1493 (2,0 m³) 452 (93 %) A n g e l i m Amargoso 1493 (1,4 m³) 201 31 9 (83 %) (13 %) (4 %) Ipè: nodo II III Nodi sani mm/m N ≤ 10 10 < N < 30 N ≥ 30 100 Nodi morti mm/m non ammesso N < 10 N ≥ 10 0 Nodi sani mm/m N≤8 8 < N < 25 N ≥ 25 Nodi morti mm/m non ammesso N<7 N≥7 Nodi sani mm/m N≤8 8 < N < 15 N ≥ 15 Nodi morti mm/m non ammesso N<5 N≥5 Nodi sani mm/m N≤7 7 < N < 16 N ≥ 16 Nodi morti mm/m non ammesso N<6 N≥6 Fessurazioni mm/m Fo ≤1 1 < Fo < 3 Fo ≥ 3 Fo = somma dei diametri maggiori dei fori, o della lunghezza delle gallerie, in mm, rapportata alla lunghezza della tavola in m Fe ≥ 6,5 Fe = somma della lunghezza delle fessurazioni, in percentuale rispetto alla lunghezza della tavola % Fe ≤ 2,5 2,5 < Fe < 6 Superficiali % Fu ≤ 25 25 < Fu < 50 Altri \ non ammesso non ammesso Danno da lavorazione \ non ammesso non ammesso non ammesso Presenza/assenza Alburno \ non ammesso non ammesso non ammesso Presenza/assenza Funghi Deformazioni (falcatura) mm/m Tasche di resina o gomma mm2/m Fibratura deviata % D≤2 T ≤ 50 Fi ≤ 10 2<D<4 50 < T < 150 Fi < 25 non strappa Fu = somma delle aree interessate in percentuale rispetto la lunghezza non ammesso della tavola Fu ≥ 50 D≥4 D = freccia in millimetri rapportata alla lunghezza dell’intero elemento T ≥ 150 T = somma delle aree occupate dalle tasche di resine/gomme rapportata alla lunghezza della tavola Fi ≥ 25 strappa Fi = somma della lunghezza delle alterazioni dovute alla fibratura sull’intero elemento rapportata alla lunghezza della tavola; presenza di controfilo Le classi di danno sono tre: la prima e la seconda contemplano difetti tollerati che permangono nella tavola anche nel pavimento posato. La terza classe invece raggruppa le tavole che presentano difetti non ammessi nel pavimento posato. Per considerare la posizione del difetto non Classe Definizione ammissibile, che limita la lunghezza massima dei tagli netti ritraibili da una tavola, e per definire SUPERIOR 93% di superficie priva di difetti. chiaramente la quantità di materiale netto ritraibile da ogni lunghezza commerciale, sono state stilate tre classi di taglio. dal 74% fino al 93% di superficie priva MEDIANO L’appartenenza ad una delle tre classi di taglio di difetti. garantisce la lunghezza minima dei tagli netti dal 58% fino al 74% di superficie priva ottenibili dalle tavole grezze assegnate alla terza INFERIOR di difetti. classe di danno di diversa misura commerciale. 11 (2 %) Massaranduba Ipè 500 400 Garapa Angelim 300 Modalità misurazione dei difetti Ipè: presenza di alburno Fu ng hi D ef or m az io ni 200 Al bu rn o N = La somma dei diametri maggiori di tutti i nodi presenti sulla faccia a vista in millimetri, rapportata alla lunghezza della tavola in metri. 22 (5 %) 600 I Fori insetto Tutte 1493 (2,8 m³) om m ife e tti _l av or az io ne Massaranduba Garapa D Ipè III 1196 164 132 (80 %) (11 %) (9 %) Unità di misura Caratteristiche Classe di danno II 1493 (5,5 m³) es in e_ g Specie legnosa I Ipè R Su un campione di oltre 4700 tavole ed elementi semilavorati dei 5 legni presi in esame sono stati misurati i difetti che sulla faccia a vista possono determinare la qualità estetica del pavimento. Sono stati inoltre considerati quei difetti che possono influire sulla sicurezza dell’utilizzatore finale del pavimento (ad es.: la presenza di zone non lavorate o con schegge). Dall’unione dei dati raccolti nel corso della sperimentazione con il know how aziendale, sono stati definiti i difetti che vengono tollerati dai clienti e dagli utilizzatori, e in quale misura questi possano essere presenti sulle tavole. Sono stati inoltre definiti quali difetti non devono riscontrarsi su una tavola destinata alla produzione di una pavimentazione per esterno. Ciò ha portato alla definizione dei limiti fra le tre classi di danno qui presentate: Tavole per classe di danno Numero di tavole Specie legnosa esaminate In se tti Obiettivo di questo lavoro è proporre una classificazione di aspetto per gli elementi semilavorati che andranno a comporre una pavimentazione in legno per esterno. Le sperimentazione ha avuto origine dalla richiesta della Arnosti Legnami, azienda specializzata nella commercializzazione di legnami di provenienza tropicale. I vantaggi che l’azienda ottiene classificando il materiale su base estetica, anziché commercializzarlo così come viene acquistato, risiedono nel fatto che il materiale ottenuto dai luoghi di produzione in categoria FAS (“First and Second” in base allo standard NHLA) viene riclassificato scegliendo i pezzi migliori da quelli con caratteristiche inferiori di qualità estetica. N od Fi i br at ur a_ de via ta Obiettivo del lavoro Al fine di verificare l’effettiva applicabilità pratica del sistema di classificazione qui proposto, sono state scelte alcune forniture di materiale importato già presente nei depositi dell’azienda e a queste è stata applicata la procedura di classificazione. Per questa sperimentazione sono state prese in considerazione forniture di Ipè, Garapa, Massaranduba e Angelim Amargoso. Osservando i dati in tabella, e la ripartizione percentuale dei difetti per ogni specie riportata nel grafico, è possibile rilevare: • in Angelim Amargoso sono più frequenti i difetti di fibratura e i fori da insetti, rispetto agli altri difetti; • il legno di Garapa risulta l’unico in cui siano state osservate tasche di resina o gomma. • Nel legno di Ipè si riscontrano frequentemente attacchi da funghi e da insetti, così come una forte incidenza della fibratura deviata e la presenza di alburno. Fra i legni oggetto di questa prova è quello che presenta la maggior varietà di difetti. • Nel legno di Massaranduba i difetti che maggiormente incidono sulla classificazione sono la presenza di fibratura deviata e di nodi, ma anche tutti gli altri difetti considerati sono rappresentati. Conclusioni L’azienda Arnosti Legnami, attuando questa procedura di classificazione a vista in base alla qualità estetica, ha ottenuto diversi vantaggi: - valorizzazione economica del legname; - garanzia per il cliente di qualità estetica più omogenea e costante nel tempo per diverse forniture. Inoltre, eliminare i difetti peggiori (terza classe di danno) consente la possibilità di poter offrire all’utilizzatore finale del pavimento un materiale sicuro per un uso confortevole e privo di rischi. Considerando che la diffusione nel mercato internazionale delle pavimentazioni in legno per esterno si va sempre più ampliando e che interessa un crescente numero di specie legnose, questo lavoro potrebbe rappresentare la base di partenza per la realizzazione di una classificazione applicabile nel mercato. Bibliografia Cazzola, F. 2008. Metodo di classificazione di alcuni legni brasiliani per la pavimentazione esterna. Tesi di laurea, Facoltà di Agraria, Università degli Studi di Padova. Giordano, G. 1988. Tecnologia del legno, Vol III. Torino: UTET NHLA, 2007. Rules for the measurement & ispection of Hardwood & Cypress. Memphis, USA. On-line: www.nhla.com . Tropix 5.0. Technological characteristics of 215 tropical species. On line: http:// tropix.cirad.fr/