Scarica il Manuale Tecnico
Transcription
Scarica il Manuale Tecnico
Certificato N° EDIL.2009_011 Manuale tecnico Dal 1961 Tolin utilizza per la posa dei suoi parquet delle tecniche a secco le cui origini risalgono all’Ottocento. Impiega solo materiali in bioedilizia che garantiscono case sane, confortevoli e a basso consumo energetico. vivere su un parquet naturale Dal cuore della Slavonia la nostra azienda seleziona le migliori piante di rovere. Queste portate in segheria, sono tagliate (semilavorati) prima di eseguire l’essicazione nei forni. Dopodiché c’è la stabilizzazione esterna del legname per almeno un mese prima di procedere alla produzione del parquet massello maschiato. Per ultimo il legno viene confezionato e marchiato con le nostre certificazioni. LA PRODUZIONE DEL PARQUET Foreste certificate Tronchi di rovere di Slavonia Taglio dei tronchi in segheria Scelta del migliore tavolame Preparazione dei semilavorati Essicazione dei semilavorati nei forni Dal semilavorato si ottiene il parquet maschiato Scelta e classificazione della qualità del rovere Confezionamento del parquet by TOLIN FSC - Legno massello proveniente da foreste gestite in modo sostenibile “SISTEMA TUTTO A SECCO PER POSA PAVIMENTI IN LEGNO SU IMPIANTI DI RISCALDAMENTO A PAVIMENTO” Qualità dell’ecosistema VALORIZZARE LA NATURA DEL LEGNO È TUTELARE L’AMBIENTE Dedichiamo le nostre risorse alla continua ricerca e alle certificazioni per offrire ai nostri clienti la massima qualità ecosostenibile. Risorse vergini rinnovabili Salute Umana PROVE DI LABORATORIO POLITECNICO DI TORINO Brevetto n° TO2007A000593 Brevetto n° TO2007U000108 ASSOCIATO ANAB ASSOCIAZIONE NAZIONALE ARCHITETTURA BIOECOLOGICA FSC Legno massello proveniente da foreste gestite in modo sostenibile CERTIFICAZIONE ICEA n. EDIL.2009_011 sul “SISTEMA TUTTO A SECCO PER POSA PAVIMENTI IN LEGNO SU IMPIANTI DI RISCALDAMENTO A PAVIMENTO” INDICE ARGOMENTI Parte Prima: la nostra azienda pag. 2 Ditta artigiana dal 1961 La nostra idea di bioedilizia Il Legno: una risorsa perenne e materiale per il futuro La Tolin Parquet I nostri servizi Parquet antico Parte Seconda: le nostre tecniche di posa pag. 7 Le nostre tecniche di posa Le origini della posa a secco I vantaggi Componenti dei sistemi di posa a secco Posa su sabbia con riscaldamento tradizionale Posa su granulati minerali con riscaldamento tradizionale Posa su sabbia con riscaldamento a pavimento Sistema tutto a secco con riscaldamento a pavimento Comparazione tra i sistemi di posa Parte terza: finitura e trattamento ad olio pag. 20 Finitura ad olio naturale Fasi di levigatura, trattamento ad olio e manutenzione Vantaggi del trattamento ad olio naturale Appendice tecnica pag. 23 Brevetto al Politecnico di Torino Efficacia e Potenzialità del Sistema Tutto a Secco con riscaldamento a pavimento Isolamento Acustico Sistema tutto a Secco Verifica requisiti acustici passivi di un’unità abitativa Isolamento Termico Tabelle tecniche di conformità al DL 192 e DL 311 per tutti i sistemi di Posa a Secco Tolin 1 la nostra azienda Ditta artigiana di fornitura e posa in opera parquets dal 1961. Il Sig. Tolin Mario inizia per primo quest’attività ed è ancora oggi il titolare della ditta. Dal 1995 é un Consulente Tecnico Ufficiale (C.T.U.) del Tribunale di Saluzzo nel campo Pavimenti in Legno. Nel 1982, dopo aver restaurato e rimesso in opera vecchi parquets posati su sabbia, riprende e rinnova questa tecnica di posa che ha le sue origini nei primi anni del 1900. In oltre 40 anni di lavoro il Sig. Tolin Mario adotta le tecniche di posa dei parquet più conosciute nel settore (incollati su massetti di cemento e inchiodati su magatelli di castagno (radici), annegati quest’ultimi nel cemento). I lavori sono eseguiti in opera personalmente dal figlio Tolin Geom.Gian Luca e da personale specializzato, quest’ultimo suddiviso in squadre di posa in opera e di levigatura e trattamento ad olio naturale. incollato magatelli La nostra esperienza artigianale è oggi rappresentata da oltre 200.000 m2 di parquets posati su sabbia, di cui più di 50.000 su riscaldamento a pavimento, ed è motivo di soddisfazione professionale per aver saputo eliminare numerosi inconvenienti impossibili da risolvere con le pose tradizionali. La nostra idea di Bioedilizia Pavimentazioni sostenibili per il piacere dell’abitare. Oltre che sul “ buonsenso ” di utilizzare materiali non inquinanti, la bioedilizia si fonda su solide basi scientifiche e richiede un’elevata qualità di esecuzione dei lavori. Quando in Europa è iniziata nei primi anni Novanta una concreta richiesta di Abitazioni sane, confortevoli, a basso consumo energetico e sostenibili dal pianeta terra, i materiali naturali si sono ovviamente dimostrati i più adatti per : • salubrità • traspirazione • riciclabilità • basso costo energetico alla produzione Anche la progettazione di forme, spazi, luci, colori e materiali in sintonia con l’ambiente esterno e gli utilizzatori dell’edificio, sono Bioedilizia. Le persone coinvolte nella realizzazione di un progetto per la “piacevolezza dell’abitare”, saranno quindi guidate e stimolate dalla sensibilità verso tutto quanto ci circonda. 2 la nostra azienda Il Legno e’ una risorsa perenne, il materiale del futuro Il Legno è un materiale prezioso, vivo, ricco del calore della vita che lo ha prodotto e per questo dà gusto e bellezza agli ambienti e vogliamo che sia vissuto in piena libertà ed armonia; esaltandone la bellezza garantendone la durata e la protezione, la salubrità degli ambienti, il benessere delle persone e la biocompatibilità con l’ambiente. Tolin Parquets su sabbia vuole darVi un pavimento in legno tecnicamente ineccepibile, durevole, bello e sano che migliori invecchiando, che si possa godere giorno per giorno, che sia fatto per la vita e amato dalla vita. La ns. ditta si propone di favorire e migliorare la gestione sostenibile delle foreste, attraverso l’utilizzo di legno certificato dalle principali organizzazioni europee ed internazionali. Forest Stewardship Council Pan European Forest Certification I marchi FSC e PEFC identificano i prodotti contenenti legno proveniente da foreste gestite in maniera corretta e responsabile secondo rigorosi standard ambientali, sociali ed economici. 3 la nostra azienda La Tolin Parquet Tolin Mario - Titolare CTU di Tribunale Tolin Irma - Titolare Tolin Geom. Gian Luca Titolare Resp. di cantiere e posa Paola Resp. relazioni esterne Sergio Resp. uff. comm. Franco Agente Enrico Resp. finitura e tratt. olio Nicola Resp. Tecn. di posa Giuseppe Resp. Tecn. di posa Christian Resp. Tecn. di posa SEDE LEGALE LABORATORIO MAGAZZINI AUTOMEZZI FORNI DI ESSICAZIONE STABILIZZAZIONE ESTERNA Show Room aziendali SALUZZO 4 SALUZZO ALBENGA BIELLA - MILANO la nostra azienda I nostri servizi Scelta dell’essenza del legno Con visite presso abitazioni nostri clienti Organizzazione dei lavori in cantiere Con brochure tecniche Assistenza in cantiere Realizzazioni di pavimenti a disegno Sicurezza sul lavoro Agevolazioni Fiscali Garanzie Assistenza nel tempo Materiale tecnico per i progettisti • Miniature dei nostri sistemi a secco • CD Multimediali • Manuali tecnici 5 la nostra azienda PARQUET ANTICO Realizzazioni di Pavimenti con legname di recupero La nostra ditta è specializzata nel recupero di vecchi travi rimossi da cascinali datati fine ‘800. Ai travi selezionati sono tolti gli innumerevoli chiodi , ripuliti, tagliati in segheria e messi in appositi essiccatoi. In un secondo tempo si passa alla loro lavorazione per realizzare Maxilistoni a larghezze alternate o pavimenti a disegno su richiesta del committente. Parquet antichi recuperati da vecchie abitazioni restaurati e rimessi in opera 6 le nostre tecniche di posa LE NOSTRE TECNICHE DI POSA POSA SU SABBIA con riscaldamento tradizionale POSA SU GRANULATI MINERALI con riscaldamento tradizionale POSA SU SABBIA con riscaldamento a pavimento TUTTO A SECCO con riscaldamento a pavimento La ditta Tolin mette a disposizione del proprio cliente una tecnica di posa del parquet specifica per il cantiere in cui si va ad operare. A seconda se si tratta di nuova costruzione o ristrutturazione la Tolin è in grado di consigliare la posa ottimale per il parquet scelto. In generale le tecniche si possono suddividere in due gruppi: tecniche specifiche per sistemi di riscaldamento tradizionale oppure tecniche per tipologia di riscaldamento a pavimento. Stabilito il sistema di riscaldamento per la propria abitazione, Tolin propone una tecnica di posa a secco su sottofondi tradizionali in cemento oppure una tecnica denominata “tutta a secco” con la quale si propone al cliente di realizzare una posa del parquet completamente a secco in bioedilizia senza l’impiego di cemento o suoi derivati. 7 le nostre tecniche di posa LE ORIGINI DELLA POSA A SECCO Agli inizi del ‘900 La posa su sabbia dei parquet non è una novità odierna, poiché la sua applicazione era già praticata nei primi anni ‘20. Infatti, in molte abitazioni d’epoca si trovano ancora oggi parquet posati con questo metodo. Erano chiamati “sovrapponibili”, perché posati su pavimenti preesistenti come il cotto e le piastrelle in cemento deteriorate. La posa su sabbia consisteva nello stendere un sottile velo di sabbia per creare un “piano”. “ fe m m i n a” per incastro “maschio” linguetta in metallo A questa era sovrapposto un foglio di carta normale, dopodiché si sistemavano, uno di fianco all’altro, i listelli di legno uniti da linguette in metallo inserite nelle apposite fessure. Il metallo prescelto era il ferro, materiale idoneo ad assorbire l’umidità del legno così da comprimersi ed evitare il formarsi di fessurazioni nel parquet. Questa particolare posa non causava nessun problema al parquet, considerando che in quel periodo il riscaldamento interno era prodotto da stufe o caminetti, i quali mantenevano sempre una buona percentuale d’umidità tollerabile dal legno. parquet carta cotto sabbia Parquet in rovere evaporato posato su sabbia nel 1920 dal Sig. Tinivella Sezione cotto/sabbia/carta/parquet a incastro con lamelle di ferro che con il tempo prendevano la ruggine 8 le nostre tecniche di posa I VANTAGGI I MATERIALI LA TECNICA DI POSA Utilizzo di materiali compatibili con i principi della bioedilizia: Non sono utilizzate colle nella posa in opera. Notevoli qualità termo-acustiche. Ridotto costo energetico di produzione. Carichi ridotti sul solaio. Esenti da emissioni nocive. Assoluta garanzia di stabilità nel tempo. Alta riciclabilità. Riduzione nei tempi di installazione. Garanzia di traspirazione. Costi contenuti rispetto ai sistemi tradizionali. Morbidezza al camminamento. Risolve tutti gli inconvenienti del sottofondo cementizio. Interamente ispezionabile nel tempo. Ispezionabilità nel tempo: es. perdita idraulica • trovata facilmente la perdita idraulica • recuperato tutto il materiale • tempi brevi per risolvere il problema RECUPERO PARQUET INDIVIDUAZIONE TUBO FORATO INCHIODATURA PARQUET Componenti dei sistemi di posa a secco • Granulato Minerale: si ottiene da roccia vulcanica Condut. Termica λ = 0,053W/mK DIN 52612 Massa Volumica apparente = 120kg / m³ DIN 4226-3 Resistenza al fuoco : A1 DIN 4102 • Fibra di legno alta densità mm. 8 Condut. Termica λ = 0,055 W/mK DIN 52612 Densità = 280 kg / m³ DIN 4226-3 Peso = 2,1 kg/m2 Resistenza al fuoco : B2 DIN 4102 Resistenza al suono : Rm = 24 db DIN 52210 Resistenza al vapore μ : 5 • Pannello in Fibra di gesso idrorepellente spessore mm.12,5 / 15 Condut. Termica R = 0,25 kcal / mh grd DIN 52612 λ = 0,32 W/mK DIN 52612 Peso Specifico = 1150 kg / m³ Resistenza A compressione = 116 N/cm2 Resistenza al fuoco : B2 DIN 4102-4 F = 30’ Resistenza al suono : Rm = 31 db (con uno strato solo) DIN 52210 • Fibra di legno mm. 20 / 30 Condut. Termica utile λ = 0,044 W/mK Resistenza alla diffusione del vapore µ=5 Resistenza al fuoco : B2 DIN 4102 Densità 250 kg / m³ • Sabbia naturale asciutta di fiume Condut. Termica λ = + / - 0,80/0,90 W/mK DIN 52612 Densità = 1600 kg / m³ • Tessuto traspirante Permeabilità al vapore acqueo EN ISO 12572: 8g / m2 x d Peso : 145 gr/m2 Sd = 8 m • Parquets in rovere massello mm. 14 / 17 / 22 Condut. Termica λ = + / - 0,180 W/mK Densità = 800 kg / m³ • Essenze di legno disponibili • Abete nazionale • Acacia • Acero • Betulla • Castagno • Cedro • Ciliegio nazionale • Ciliegio evaporato • Faggio • Frassino • Larice austria • Noce nazionale • Olivo • Olmo nazionale • Ontano • Pero europeo • Pino • Rovere europeo • Rovere antico 9 le nostre tecniche di posa LA POSA SU SABBIA CON IMPIANTO RISCALDAMENTO TRADIZIONALE 10 le nostre tecniche di posa IMPIANTI ELETTRICI E IMPIANTI COPERTI CON CEMENTO IDRICO-SANITARI SU SOLETTA EVENTUALE MAGRONE IN CEMENTO E POLISTIROLO MAGRONE IN SUGHERO - BIOEDILIZIA SABBIA ASCIUTTA IN SACCHI CARTA OLEATA / TESSUTO TRASP. ISOLAMENTO TERMICO SOTTOPAVIMENTO IN PANNELLI INCHIODATURA PARQUET AL PANNELLO IN SUGHERO / F. DI LEGNO DI FIBRA DURA DI LEGNO PANNELLO LEGNO MASSELLO MASCHIATO PARQUET GREZZO ULTIMATO PARQUET COPERTO CON NYLON 11 le nostre tecniche di posa LA POSA SU GRANULATI MINERALI CON RISCALDAMENTO TRADIZIONALE 12 le nostre tecniche di posa Sistema di posa applicato su qualunque tipo di solaio. ideale su vecchi solai in assito di legno o con voltini, per i seguenti vantaggi: • Carico Ridotto • Isolamento Acustico • Isolamento Termico SOLAIO CON VOLTINI SOLAIO IN ASSITO DI LEGNO IMPREGNAZIONE AD OLIO DEL SOLAIO IN LEGNO POSA TESSUTO TRASPIRANTE GRANULATO IN CANTIERE STESURA GRANULATO PANNELLO IN FIBRA DI LEGNO PANNELLO IN FIBRA DI GESSO 2° PANNELLO IN FIBRA DI GESSO AVVITATO INCHIODATURA PARQUET EVENTUALE PAVIMENTO IN CERAMICA AL PANNELLO (incollato direttamente alla fibra di gesso) PAVIMENTO IN CERAMICA ULTIMATO 13 le nostre tecniche di posa LA POSA SU SABBIA CON IMPIANTO RISCALDAMENTO A PAVIMENTO Portfolio La nostra ditta ha realizzato su riscaldamento a pavimento più di 90.000 m2 di parquet su sabbia con: APE • APM • AQUATECHNIK • AQUATHERM • BUDERUS • CHEMIDRO • CHIBRO • CLIMA PLAST • COES • DELTASOLAR EHT • EMMETI • EUROTHERM • FLOOR TECK • G.FISHER • GEBERIT • GIACOMINI • HARDEN • HENCO • IDROSISTEMI ISODOMUS • KELET • KELOX • KLOBEN • PANTHERM • PARADIGMA • RBM • RDZ • REHAU • ROTEX • SEPPELFRICKE STELBY • SYSTEM SERVICE • SYSTERM • SUN RADIANT • TECE • UPONOR • VELTA ITALIA • VIESMANN • WIRSBO 14 MASSETTO A COPERTURA IMPIANTI (sabbia / cemento o cemento cellulare) IMPIANTI TECNICI A PERIMETRO (casa in restrutturazione) IMPIANTI RISC. A PAVIMENTO (qualunque tipologia e ditta) SABBIA ASCIUTTA IN SACCHI (granulometria controllata) SABBIA RIGONATA SUI TUBI RADIANTI TESSUTO TRASPIRANTE E PANNELLO IN FIBRA DI GESSO le nostre tecniche di posa IMPIANTI TECNICI (Casa nuova) INCHIODATURA PARQUET RISULTATI Con abitazioni (nuova costruzione o in ristrutturazioni) che abbiano un isolamento termico conforme alla Legge 10 utilizzando: • Sabbia asciutta con giusta curva granulometrica (brevettata al Politecnico di Torino) • Materiali idonei del pacchetto a secco • Interasse dei tubi radianti di cm. 8/10 • Manodopera qualificata nella messa in opera dell’impianto termico • Utilizzo corretto dell’impianto termico da parte del committente (riscaldamento sempre acceso) Si possono garantire con i nostri sistemi a secco ottimi risultati nella trasmittanza del calore e quindi simili a quelli con il massetto cementizio. TEMP. Andata 38-40° TEMP. Ritorno 35-36° TEMP. Pavimento 24-25° TEMP. Ambiente 20-21° La nostra ditta ha monitorato negli ultimi cinque anni quasi tutti i lavori eseguiti con le aziende piu’ conosciute del settore ottenendo i seguenti dati con temperature esterne non inferiori a -10 gradi. 15 le nostre tecniche di posa SISTEMA TUTTO A SECCO PER POSA PAVIMENTI IN LEGNO SU IMPIANTI DI RISCALDAMENTO A PAVIMENTO Trasmittanza termica totale U = 0,288 W/m °K 2 55% Sistema brevettato e divulgato * Politecnico di Torino Brevetto n° TO2007U000108 Brevetto n° TO2007A000593 Tokyo 2005 – World sustainable building conference Miami 2006 - Rethinking Sustainable Construction ‘06 Riviste di settore Detrazione Fiscale La Finanziaria 2008, prevede una detrazione fiscale del 55% con il nostro sistema tutto a secco su solai comunicanti con zone fredde Isolamento termico * Conforme al DL 192 e DL 311 Contenimento di consumo di energia negli edifici Isolamento acustico * Conforme alla legge 447/95 e DPCM 5.12.97, garantendo il rispetto: • del potere fonoisolante di partizione fra ambienti (sovrapposti) - via aerea R’w ≥ 50 dB(A) • del livello di rumore di calpestio solai L’n,w ≤ 63 dB(A) * Ampio approfondimento nell’appendice tecnica 16 17 le nostre tecniche di posa le nostre tecniche di posa IMPIANTI TECNICI COPERTI CON CEMENTO GRANULATO MINERALE IN SACCHI STESURA GRANULATO POSA PANNELLO IN FIBRA DI LEGNO POSA PANNELLO IN FIBRA DI GESSO POSA PANNELLO ISOLANTE IN FIBRA DI LEGNO O SUGHERO ADATTO PER FISSAGGIO IMPIANTI RISCALDAMENTO A PAVIMENTO SOTTOFONDO IN SABBIA TESSUTO TRASPIRANTE AVVITATO AL PANNELLO ISOLANTE POSA PANNELLI IN FIBRA DI GESSO 18 SOTTOPAVIMENTO ULTIMATO INCHIODATURA PARQUET 19 Massetto in cemento tradiz. o cellulare Sottofondo a secco con granulati minerali, fibra di legno e fibra di gesso Impianti Impianti Risc. pavimento con isolante in fibra di legno o sughero Risc. pavimento con isolante in polistirene estruso Massetto in sabbia asciutta + tessuto traspirante Massetto in cemento con additivi chimici Sottopavimento in fibra di gesso e inch. parquet Tratt. del parquet con olii naturali Tratt. del parquet con vernice poliuretanica le nostre tecniche di posa Incollaggio parquet con colla bicomponente finitura ad olio FINITURA AD OLIO NATURALE Concluse le operazioni di posa del parquet, si procede alla stuccatura, levigatura e finitura superficiale del pavimento attraverso l’impiego di olii naturali neutri o colorati. Già anticamente si ricorreva all’olio di lino date le positive peculiarità, tra cui la principale è la possibilità di cristallizare; limiti di quest’utilizzo erano l’untuosità e la difficoltosa manutenzione. Anche in questo settore la tecnologia ha fatto passi avanti e quindi questi aspetti sono stati risolti. Il sistema si basa oggi su una mescola di olii applicabile in opera, su un qualsiasi pavimento in legno. L’applicazione 20 comporta la semplice impregnatura del legno attraverso una frizione a macchina (monospazzola) ed un’asciugatura superficiale con una “lucidatura” finale sempre a macchina. Il trattamento, che avviene tramite impregnatura del legno, non crea pellicola. Infatti, gli olii, a contatto con la fibra del legno, cristallizzano occupando i pori della fibra legnosa e creano contemporaneamente barriera all’assorbimento dei liquidi (quindi dello sporco) e aumento della resistenza meccanica della fibra stessa. Attualmente la nostra ditta utilizza prodotti di aziende leader del settore degli olii naturali quali LINFOLEGNO e COROLLE. LEVIGATURA SUPERFICIALE LEVIGATURA DEI BORDI IMPREGNAZIONE CON OLIO FINITURA CON EMULSIONE DI VEGETALE NATURALE CERE NATURALI FINITURA CON DISCHI IN FINITURA CON RETINE CARTA VETRO IN CAUCCIU’ POSA ZOCCOLINI finitura ad olio Fasi di levigatura, trattamento ad olio e manutenzione MANUTENZIONE CON DETERGENTE Vantaggi del trattamento ad olio naturale Aderenza alla fibra: il contatto è garantito dalla mancanza di pellicola; ne deriva tra l’altro che il legno mantiene il suo colore naturale. Possibilità di riprese e riparazioni: il legno mantiene le sue naturali proprietà di recupero delle compressioni, “autoriparandosi” durante l’apporto d’umidità dei lavaggi; Igienicità: il legno mantiene le sue naturali caratteristiche batterio-inibitrici, che invece sono annullate là dove si applicano strati vernicianti o ceranti sintetici; Manutenzione semplificata: in altre parole, l’utilizzo di questi prodotti garantisce nel tempo l’aspetto originario del pavimento e ne permette il ripristino con semplici prodotti di pulizia, evitando nuove levigature ed asportazioni di pellicole inquinanti; ovviamente tutti i prodotti di pulizia, testati biologici, sono anche biodegradabili. Regolazione igrometrica ambientale: la presenza dei cristalli d’olio permette la formazione di un naturale effetto condizionatore, dato dall’assorbimento dell’umidità durante i lavaggi e dal conseguente rilascio là dove l’ambiente risulti troppo secco a causa del riscaldamento; Antistaticità: in quanto non vi é un film plastico continuo; Si é riusciti a restituire al pavimento di legno il tradizionale aspetto morbido e caldo del trattamento ad olio, con la garanzia di poterlo pulire in maniera facile, tradizionale, bio-compatibile. 21 APPENDICE TECNICA POLITECNICO DI TORINO appendice tecnica Dipartimento di Ingegneria dei Sistemi Edilizi e Territoriali EFFICACIA E POTENZIALITA’ DEI SISTEMI DI POSA A SECCO CON SISTEMA RADIANTE A PAVIMENTO RISULTATI SPERIMENTALI E ANALISI DEI COSTI ENERGETICI A cura di prof. ing. Carlo Caldera ing. Andrea Cavaleri 24 Il carattere innovativo dei sistemi costruttivi sperimentati, unito all’elevata specificità delle applicazioni, ha determinato la necessità di spingere la ricerca oltre il quadro normativo vigente. Si nota ad esempio come la UNI EN 1264, normativa che tratta il tema del riscaldamento a pavimento, disponga la non applicabilità della stessa normativa alle istallazioni che utilizzano rivestimenti di pavimentazione in legno. La normativa vigente inoltre considera le sole applicazioni nelle quali i tubi scaldanti sono immersi in uno strato radiante esclusivamente realizzato in conglomerato cementi- zio. Nonostante le limitazioni di applicabilità sopra esposte la ricerca si è comunque allineata alla normativa vigente, utilizzando dove possibile le definizioni, la simbologia e la metodologia in essa contenute. La ricerca ha dapprima riorganizzato le stratigrafie proposte dalla Tolin Parquet su Sabbia al fine di massimizzare le rese termiche delle partizioni radianti allo studio. Le prestazioni delle soluzioni esaminate sono sempre state comparate con alcune soluzioni basate su tecniche costruttive convenzionali. Gli esiti di tale operazione hanno costituito un primo risultato della ricerca permettendo di redigere uno strumento utile al professionista in fase di dimensionamento dell’impianto. Ulteriori risultati della ricerca hanno La ricerca è stata divulgata in importanti convegni del settore. Fra questi il Sustainable Building ‘05 di Tokyo e il Rethinking Construcion ‘06 di Sarasota (Florida) appendice tecnica Il Dipartimento di Ingegneria dei Sistemi Edilizi e Territoriali del Politecnico di Torino, ha condotto in collaborazione con la Tolin Parquet su Sabbia la ricerca: “Sperimentazioni di laboratorio atte a determinare efficacia e potenzialità di sistemi di rivestimento di pavimentazione in legno abbinati a sistemi di riscaldamento e raffrescamento a serpentina radiante, con vari tipi di massetto sciolto”. La ricerca, attivata nel 2005 e conclusa nel 2007, è stata condotta attraverso reiterate procedure di valutazione analitica, sperimentazione in laboratorio e monitoraggio di cantieri e casi studio. La ricerca ha affrontato, in un’ottica di sostenibilità, il tema dell’integrazione di tecnologie impiantistiche e di tecniche costruttive in edilizia. Nello specifico, da un lato sono stati sviluppati gli aspetti riguardanti l’integrazione dell’elemento edilizio, dall’altra si sono valutate e migliorate le prestazioni termiche della partizione radiante. confermato le caratteristiche di smontabilita, ispezionabilità e separabilità delle soluzioni proposte dalla ditta Tolin Parquet su Sabbia. Particolare enfasi va data alle tecniche costruttive “a secco” che permettono inoltre un alto livello di riciclabilità e riuso a fine vita. Infine si nota come i materiali posati “a secco” dalla Tolin Parquet su Sabbia comportino costi energetici di costruzione ridotti quando comparati ai costi energetici di costruzione delle omologhe soluzioni basate sull’uso di conglomerati. I monitoraggi di cantiere e dei casi di studio sperimentati hanno evidenziato una spiccata efficacia del sistema costruttivo ancor più quando questo è inserito in contesti orientati verso la eco-sostenibilità. Gli esiti della ricerca sono in parte confluiti nel deposito del brevetto di invenzione n. TO2007A000593 “Strato radiante sciolto per il riscaldamento ed il raffresca mento radiante a pavimento” e del brevetto di modello di utilità n. TO2007U000108 “Partizioni radianti posate a secco”. Altri risultati emersi dalla ricerca hanno invece trovato adeguato interesse in importanti momenti di divulgazione quali articoli su riviste del settore e convegni di livello internazionale fra i quali ricordiamo il Sustainable Building tenutosi a Tokyo nel 2005 e il Rethinking Sustainable Construction tenutosi a Sarasota (Florida) nel 2006. 25 SPERIMENTAZIONE AL DISET Il Dipartimento di Ingegneria dei Sistemi Edilizi e Territoriali (DISET) del Politecnico di Torino, in collaborazione con l’azienda Tolin Parquet su Sabbia Snc di Saluzzo (CN), ha condotto una ricerca finalizzata alla valutazione di potenzialità ed efficacia delle soluzioni per il riscaldamento radiante posate “a secco”. Le soluzioni tecnologiche proposte dall’azienda si caratterizzano per l’uso di sabbia quale materiale costituente lo strato radiante (vedi Figura 2). L’uso di sabbia sciolta quale materiale per la realizzazione dello strato radiante, oltre a presentarsi come una componente innovativa della soluzione tecnologica, ha radici profonde nella storia delle tecniche costruttive (specialmente quando accompagnata da rivestimenti della pavimentazione in legno), costituendo pertanto un interessante punto di incontro fra innovazione e tradizione. appendice tecnica La ricerca condotta al DISET del Politecnico di Torino è stata finalizzata ad incrementare le prestazioni complessive del sistema edificio-impianto sabbia asciutta attraverso un processo reiterativo di valutazione prestazionale delle soluzioni disponibili, introduzione di accorgimenti migliorativi e validazione dei nuovi risultati. In particolare le sperimentaFigura 2 - Le soluzioni radianti “a secco” proposte dalla Tolin Parquet su Sabbia Snc contemplano l’utilizzo di strati radianti in sabbia silicea zioni sono state condotte nell’ottica di massimizzare le rese termiche dei pavimenti radianti senza compromettere i vantaggi derivanti dall’uso delle tecnologie di posa “a secco”. La ricerca ha portato all’individuazione di un particolare assortimento granulometrico di sabbia silicea con spiccate caratteristiche di conducibilità termica e ridotta frazione di gnanulometrie fini. In questo modo, da un lato sono state massimizzate le rese dei pavimenti radianti, dall’altro sono state limitate le produzioni di polvere in cantiere, limitando dunque gli impatti del cantiere stesso. Allo stesso tempo la ricerca ha operato sulla stratigrafia delle soluzioni analizzate individuando delle soluzioni, interamente a secco, capaci di adattarsi ai più comuni tipi di orizzontamento (solai in latero-cemento, in legno, volte in muratura, ecc). Particolare attenzione è stata posta nell’individuazione dei criteri di distribuzione spaziale degli strati e nella risoluzione delle delicate interfacce fra strati in materiale sciolto e pannelli rigidi. La soluzione così individuata ha mostrato sia rese termiche comparabili con le rese offerte da analoghi pavimenti radianti realizzati con tecniche convenzionali “ad umido”, sia ha confermato i vantaggi noti derivanti dall’utilizzo di tecniche costruttive “a secco” (es. minori tempi di posa, migliore smontabilità e riuso a fine vita, ecc.). I risultati ottenuti in laboratorio sono stati validati attraverso monitoraggi di cantiere. Gli stessi monitoraggi hanno confermato la capacità delle soluzioni “a secco” di operare a bassa temperatura e quindi di poter sfruttare a pieno i moderni sistemi di generazione del calore (es. caldaie a condensazione, pompe di calore, ecc). Figura 3 - Esempio di soluzione radiante realizzata “a secco” confrontata con una stratigrafia convenzionale. Legenda: 1.Strato di rivestimento in parquet inchiodato; 2.Strato di collegamento in gessofibra (fermacell); 3.Strato di freno al vapore; 4.Strato radiante in sabbia; 5.Tubo scaldante 17x2mm in polietilene reticolato; 6.Piastra isolante; 7.Strato di ripartizione dei carichi in gessofibra; 8.Strato di posa in fibra morbida di legno; 9.Strato a copertura della distribuzione impiantistica in granulato di origine minerale (perlite espansa); 10.Strato portante; 11.Legante; 12.Strato radiante in calcestruzzo additivato; 13.Strato a copertura della distribuzione impiantistica in calcestruzzo magro. 11 12 13 Soluzione Tolin Soluzione Std. Gli esiti della ricerca sono confluiti nel deposito di due brevetti. Il primo ha come oggetto l’utilizzo di strati radianti sciolti in sabbia silicea con le caratteristiche granulometriche illustrate precedentemente. Il secondo tratta invece la partizione “a secco” nel suo complesso con particolare enfasi sulle tecniche individuate per interfacciare strati in materiale sciolto e strati realizzati con pannelli (rigidi). 26 RISULTATI Di seguito si riportano le emissività aeriche individuate nella ricerca. Temperatura media dell’acqua TH [°C] Ceramica (1) 30 Parquet inchiodato (2) Ceramica (1) 35 Parquet inchiodato (2) Ceramica (1) 40 Parquet inchiodato (2) Ceramica (1) 45 Resistenza termica Emissività areica q [W/m2] in funzione della temperatura media del locale s [mm] Rb [m2K/W] Ti = 18°C Ti = 20°C Ti = 22°C 10 0,03 52 43 34 14 0,08 42 35 28 17 0,10 39 33 26 22 0,13 36 30 24 10 0,03 74 65 57 14 0,08 60 53 46 17 0,10 56 49 43 22 0,13 51 45 39 10 0,03 106 88 70 14 0,08 85 71 57 17 0,10 79 66 53 22 0,13 72 60 48 10 0,03 126 111 96 14 0,08 101 89 77 17 0,10 94 83 72 22 0,13 86 76 66 Rivestimento della pavimentazione Parquet inchiodato (2) appendice tecnica Tabella 1 – Emissività aerica dei pavimenti radianti Tolin in funzione dello strato di rivestimento. Valori validi per realizzazioni come in Figura 3 con tubi scaldanti PeX 17x2 a passo 75mm (1) Rivestimento in Ceramica posato su uno strato di 10mm di malta di allettamento (2) Parquet a listoni in legno massiccio di rovere k=0.17 W/mK Figura 4 - Emissività aerica dei pavimenti radianti Tolin in funzione dello strato di rivestimento. Valori validi per realizzazioni come in Figura 3 con tubi scaldanti PeX 17x2 a passo 75mm 27 Tabella 2 – Emissività aerica dei pavimenti radianti Tolin in funzione dello strato di rivestimento. Valori validi per realizzazioni come in Figura 3 con tubi scaldanti PeX 17x2 a passo 150mm Temperatura media dell’acqua TH [°C] Ceramica (1) 30 Parquet inchiodato (2) Ceramica (1) appendice tecnica 35 Parquet inchiodato (2) Ceramica (1) 40 Parquet inchiodato (2) Ceramica (1) 45 Resistenza termica Emissività areica q [W/m2] in funzione della temperatura media del locale s [mm] Rb [m2K/W] Ti = 18°C Ti = 20°C Ti = 22°C 10 0,03 37 31 25 14 0,08 31 26 21 17 0,10 30 25 20 22 0,13 28 23 18 10 0,03 53 46 40 14 0,08 45 39 34 17 0,10 42 37 32 22 0,13 39 35 30 10 0,03 75 62 50 14 0,08 63 53 42 17 0,10 60 50 40 22 0,13 56 46 37 10 0,03 89 78 68 14 0,08 75 66 57 17 0,10 71 63 54 22 0,13 66 58 51 Rivestimento della pavimentazione Parquet inchiodato (2) (1) Rivestimento in Ceramica posato su uno strato di 10mm di malta di allettamento (2) Parquet a listoni in legno massiccio di rovere k=0.17 W/mK Figura 5 - Emissività aerica dei pavimenti radianti Tolin in funzione dello strato di rivestimento. Valori validi per realizzazioni come in Figura 3 con tubi scaldanti PeX 17x2 a passo 150mm 28 ESEMPI Dopo aver illustrato le caratteristiche delle tecniche di posa “a secco” caratterizzanti la ditta Tolin, si riportano di seguito alcuni esempi di istallazione al fine di evidenziare il comportamento in uso e la compatibilità delle tecniche di posa allo studio con le tecnologie impiantistiche e costruttive convenzionali. Esempio 1 – Edilizia monofamiliare di nuova costruzione In questo esempio si ipotizza di utilizzare i pavimenti radianti della Tolin Mario Snc per riscaldare un edificio monofamiliare di nuova costruzione e pertanto conforme alle disposizioni introdotte dai D.Lgs 192/05 e D.Lgs. 311/06 (rispetto delle trasmittanze limite dell’involucro edilizio). appendice tecnica Al fine di condurre l’analisi in condizioni più severe, si ipotizza di lavorare sul locale illustrato in Figura 6. Figura 6 - Caratteristiche geometriche del locale considerato nell’Esempio 1 Il locale è posto su un piano piloti e confina con la copertura. Esso si sviluppa per 20 m2 in pianta e ha un’altezza media di 4.5 m. La stanza si colloca sull’angolo dell’edificio posto a Nord-Ovest. Le due porzioni di involucro verticale ospitano un ampia finestra a Nord e una porta finestra ad Ovest delle dimensioni riportate in figura 6. Si ipotizza che il locale si trovi nel comune di Torino (Zona E secondo D.P.R. 412/93) e si assume che gli elementi di partizione interna siano adiabatici (non scambino calore). Le caratteristiche del locale assunto come esempio sono riportate in Tabella 3. Il pavimento del locale in esame ospiterà i terminali radianti su tutta la superficie, ma si ipotizza, in favore di sicurezza, di ridurre la superficie radiante (vedi Tabella 3) da 20 m2 nominali a 15.75 m2 per tenere conto degli arredi e delle suppellettili. Si ipotizza dunque di utilizzare i locali interni ad una temperatura di 20 °C, mentre si considera una temperatura esterna di 29 Tabella 3 – Caratteristiche termiche e dimensionali del locale di cui in Figura 6 Superficie Trasmittanza U*S S [m2] U [W/m2K] [W/K] Involucro Verticale Opaco 27,30 0,37 10,10 Involucro Orizzontale Opaco 20,00 0,32 6,40 Copertura 24,00 0,30 7,20 7,20 2,20 15,84 Involucro Trasparente 39,54 Superficie radiante 15,75 m2 Temperatura interna progetto 20,00 °C Temperatura esterna progetto -8,00 °C Potenza richiesta 70 W/m2 appendice tecnica -8 °C. Nel progettare il pavimento radiante bisognerà verificare la compatibilità del terminale radiante con i picchi di potenza richiesta. Il pavimento radiante dovrà pertanto essere capace di fornire al locale la stessa quantità di calore dispersa dall’involucro edilizio nelle condizioni di progetto. Si rileva che, per le condizioni individuate in questo esempio, l’involucro disperde una certa quantità di calore. Tale quantità dovrà essere erogata dal pavimento radiante affinche la temperatura del locale non si abbassi. In queste condizioni il pavimento radiante è chiamato a fornire circa 70 W/m2. Ipotizzando di utilizzare dei sistemi radianti con tubi scaldanti ad un interasse di 75 mm, e incrociando i dati con quanto riportato in Figura 4, si ottiene la differenza di temperatura fra la temperatura media dell’acqua che circola nei tubi scaldanti e la temperatura del locale. Il valore ottenuto in questo esempio dimostra pertanto, anche nelle condizioni gravose considerate in questo esempio, la compatibilità delle soluzioni costruttive proposte dalla ditta Tolin con i sistemi costruttivi e impiantistici più diffusi. In Figura 7 sono riportate le distribuzioni di temperatura elaborate per il caso in esame. 30 Figura 7 – Distribuzione delle temperature nelle pavimentazioni della Tolin Mario Snc alle condizioni di progetto previste dall’Esempio 1 Esempio 2 – Edificio multipiano di nuova costruzione In questo esempio, si ipotizza invece di intervenire all’interno di un edificio pluripiano di nuova costruzione. Tale edificio risponde alle disposizioni introdotte dalle normative vigenti e pertanto rispetta i requisiti di trasmittanza limite dell’involucro edilizio dai D.Lgs 192/05 e D.Lgs. 311/06. Analogamente al caso precedente, si procede analizzando le caratteristiche di un locale che si sviluppa su una superficie in pianta di 20 m, e su un altezza libera di 2.70 m. Esso si affaccia a Nord dell’edificio e ospita un’ampia porta finestra. Si ipotizza che gli elementi di partizione interna così come gli elementi di suddivisione fra più unità immobiliari siano adiabatici (non scambiano calore). Le caratteristiche del locale in esame sono riportate in Tabella 4. Operando analogamente al caso precedente si ottengono i risultati riportati in Figura 9. Involucro Verticale Opaco Superficie Trasmittanza U*S S [m2] U [W/m2K] [W/K] 10,60 0,37 3,92 4,40 2,20 9,68 appendice tecnica Tabella 4 – Caratteristiche termiche e dimensionali del locale di cui in Figura 8 Involucro Orizzontale Opaco Copertura Involucro Trasparente 13,60 m2 Superficie radiante 15,75 Temperatura interna progetto 20,00 °C Temperatura esterna progetto -8,00 °C Potenza richiesta 24 W/m2 Figura 8 - Caratteristiche geometriche del locale considerato nell’Esempio 2 (idem) 31 appendice tecnica Figura 9 – Distribuzione delle temperature nelle pavimentazioni della Tolin Mario Snc alle condizioni di progetto previste dall’Esempio 2 Esempio 3 – Recupero su edificio multipiano Il terzo esempio punta invece a valutare il comportamento delle soluzioni proposte dalla ditta Tolin quando utilizzate in ambito di recuperi edilizi. Si ritiene pertanto di riproporre il locale dell’esempio precedente utilizzando però delle trasmittanze coerenti con le tipologie edilizie convenzionali. Le trasmittanze del locale in esame sono riportate in Tabella 5. I risultati ottentuti nelle condizioni di progetto sono riportati in figura 10. Tabella 5 – Caratteristiche termiche e dimensionali del locale di cui in Figura 8 Involucro Verticale Opaco Superficie Trasmittanza U*S S [m2] U [W/m2K] [W/K] 10,60 0,80 8,48 4,40 4,00 17,60 Involucro Orizzontale Opaco Copertura Involucro Trasparente 26,08 Superficie radiante 15,75 Temperatura interna progetto 20,00 °C Temperatura esterna progetto -8,00 °C Potenza richiesta 32 m2 46 W/m2 appendice tecnica Figura 10 – Distribuzione delle temperature nelle pavimentazioni della Tolin Mario Snc alle condizioni di progetto previste dall’Esempio 3 Conclusioni Nella progettazione dei pavimenti radianti, oltre al bilancio energetico sopra citato, è necessario verificare che il fabbisogno in termini di flusso termico sia contenuto entro i limiti individuati dalla normativa di riferimento (cfr. UNI EN 1264). L’erogazione del calore dal pavimento al locale è infatti funzione pressocchè diretta della differenza fra la temperatura della superficie del pavimento e la temperatura del locale. Una progettazione che finalizzata a soddisfare fabbisogni troppo elevati (il limite superiore è individuato dalla normativa in 100W/m2 nelle zone di permanenza) comporta elevate temperature superficiali del pavimento con possibile insorgenza di fenomeni di malessere quando superino i 30 °C. Anche nelle condizioni severe espresse dall’Esempio 1, le simulazioni analitiche, verificate dalle esperienze di laboratorio condotte al D.I.S.E.T. del Politecnico di Torino, dimostrano come le soluzioni proposte dalla ditta Tolin possano funzionare, in condizioni convenzionali di portata, con basse temperature dell’acqua che circola nei tubi scaldanti e pertanto siano, al pari delle soluzioni radianti convenzionali, compatibili con i sistemi di generazione del calore di nuova generazione (es. pompe di calore, caldaie a condensazione, ecc). Le soluzioni proposte dalla ditta Tolin si configurano pertanto come un sistema articolato molto flessibile ed adattabile alle esigeze delle varie possibili utenze. Tali soluzioni consentono come visto in precedenza di beneficiare dei vantaggi derivanti dall’uso di tecniche costruttive “a secco” e dei vantaggi derivanti dall’uso di soluzioni radianti a bassa temperatura, dimostrando, con ciò, che in un sistema complesso come l’edificio il tutto può essere maggiore della somma delle singole parti. 33 Sistema Ambiente S.r.l. Società di Consulenza Ambientale, Igiene e Sicurezza del Lavoro, Formazione, Analisi Chimiche appendice tecnica Sistemi di Gestione Qualità-Ambiente-Sicurezza - ISO 9000 - ISO 14000 - EMAS - OHSAS 18000 10068 Villafranca P.te (TO) - Via Circonvallazione n.31 - Tel./Fax: 011-9807137 Legale Rappresentante: BRONE Dr. Antonio VERIFICA REQUISITI ACUSTICI PASSIVI DEGLI EDIFICI VERIFICA IN OPERA DELLE CARATTERISTICHE DI ISOLAMENTO ACUSTICO E AL CALPESTIO DEL “SISTEMA TUTTO A SECCO” TOLIN Unità Abitativa di CARIGNANO (TO), Via Borgovecchio n. 3 A cura di Brone Dr. Antonio 34 ISOLAMENTO ACUSTICO Introduzione appendice tecnica La presente relazione riporta i risultati dei collaudi acustici eseguiti mediante rilievi fonometrici, al fine di determinare i requisiti acustici passivi della partizione orizzontale separante i due piani dell’unità abitativa del Prof. Garnero Gabriele sita in Carignano – Via Borgovecchio 3. Lo scopo di tale valutazione è quello di verificare in opera le caratteristiche di isolamento acustico e al calpestio del “parquet su sabbia – SISTEMA TUTTO A SECCO”. La partizione in esame risulta la stessa in tutte le prove salvo lievi variazioni dello spessore di alcuni componenti dovuti al differente spessore del pacchetto complessivo (vedi stratigrafia in allegato). Riferimenti Normativi Il riferimento principale per la definizione dei requisiti di isolamento acustico fra diverse unità abitative di un complesso residenziale risulta essere, ad oggi, il D.P.C.M. 5/12/1997 recante “Requisiti acustici passivi degli edifici” riguardante i requisiti richiesti per le diverse categorie di edifici. La tabella A del citato DPCM riporta una classificazione degli edifici, mentre la tabella B contiene la definizione dei requisiti acustici di isolamento delle partizioni verticali ed orizzontali (per via aerea, al calpestio), nonché la definizione della rumorosità degli impianti in funzione della classificazione degli edifici. TABELLA A - CLASSIFICAZIONI DEGLI AMBIENTI ABITATIVI (art. 2 d.P.C.M. 5/12/1997) categoria A: edifici adibiti a residenza o assimilabili; categoria B: edifici adibiti ad uffici e assimilabili; categoria C: edifici adibiti ad alberghi, pensioni ed attività assimilabili; categoria D: edifici adibiti ad ospedali, cliniche, case di cura e assimilabili; categoria E: edifici adibiti ad attività scolastiche a tutti i livelli e assimilabili; categoria F: edifici adibiti ad attività ricreative o di culto o assimilabili; categoria G: edifici adibiti ad attività commerciali o assimilabili. Tabella B – Requisiti Acustici Passivi degli Edifici, dei loro Componenti e degli Impianti Tecnologici 35 Norme Tecniche • UNI EN ISO 140-4: 1999 Acustica – Misura dell’isolamento acustico in edifici e di elementi di edificio – Misurazioni in opera dell’isolamento a rumori aerei tra ambienti • UNI EN ISO 140-7: 1999 Acustica – Misura dell’isolamento acustico in edifici e di elementi di edificio – Misurazioni in opera dell’isolamento a rumori di calpestio di solai • UNI EN ISO 717-1: 1997 Acustica – Valutazione dell’isolamento acustico in edifici e di elementi di edificio – Isolamento di rumori aerei • UNI EN ISO 717-2: 1997 Acustica – Valutazione dell’isolamento acustico in edifici e di elementi di edificio – Isolamento di rumore di calpestio Strumentazione Utilizzata appendice tecnica Per l’esecuzione delle misure è stata utilizzata la seguente strumentazione • Fonometro/analizzatore Norsonic modello Nor118 • Calibratore acustico 01 dB modello Cal01 • Generatore di calpestio Norsonic modello Nor211 • Sorgente sonora dodecaedrica Norsonic modello Nor270 • Amplificatore generatore di segnale Norsonic modello Nor280 Modalità di Prova Isolamento di rumori aerei tra ambienti L’indice di valutazione del potere fonoisolante apparente, R’w [dB], che si ottiene, secondo UNI EN ISO 717-1, dal potere fonoisolante apparente R’, espresso da: (1) dove: W1 è la potenza incidente nell’elemento di separazione tra due ambienti; W2 è la potenza trasmessa dall’elemento di separazione; W3 è la potenza trasmessa dall’elemento di separazione attraverso elementi laterali o da altri componenti. Il potere fonoisolante apparente è ricavato da misurazioni in opera mediante la seguente relazione (2) dove: L1 è il livello medio di pressione sonora nell’ambiente emittente, in [dB]; L2 è il livello medio di pressione sonora nell’ambiente ricevente, in [dB]; A è l’area di assorbimento equivalente dell’ambiente ricevente, in [m2]; Ss è l’area dell’elemento di separazione, in [m2]. Isolamento a rumori di calpestio L’indice di valutazione del livello di pressione sonora di calpestio normalizzato, L’n,w [dB], che si ottiene, secondo UNI EN ISO 717-2, dal livello di pressione sonora di calpestio normalizzato, L’n, espresso da: (4) dove: Li è il livello di pressione sonora di calpestio, in [dB], determinato quando il solaio sottoposto a prova è eccitato dal generatore di calpestio normalizzato; A è l’area di assorbimento equivalente dell’ambiente ricevente, in [m2]; A0 è l’area di assorbimento equivalente di riferimento per appartamenti, assunta pari a 10m2. 36 Risultati dell’Attività Nella tabella a seguire si riportano i risultati delle prove eseguite nelle unità abitative. appendice tecnica Tabella 1 – Risultati di prova CONCLUSIONI In base ai risultati dei collaudi in opera svolti presso l’abitazione del Prof. Garnero Gabriele in Carignano, Via Borgovecchio 3 si evidenzia che la partizione orizzontale composta come descritto nell’allegato 1 risulta conforme alla normativa vigente in relazione ai parametri di isolamento via aerea e di livello di calpestio. Alcuni elementi componenti la struttura hanno uno spessore variabile in funzione della dimensione della partizione, ciò nonostante in tutti i casi si è conseguita la succitata conformità. Planimetrie locali di prova 37 appendice tecnica Via Livorno 60 – c/o Environment Park 10144 Torino Tel/Fax 39 11 2257402 • E-mail [email protected] www.studioelement.it RELAZIONE TECNICA SUL RISPETTO DELLE PRESCRIZIONI PER IL CONTENIMENTO DI CONSUMO DI ENERGIA NEGLI EDIFICI CALCOLO DELLE CARATTERISTICHE TERMICHE E IGROMETRICHE DEI COMPONENTI OPACHI DELL’INVOLUCRO EDILIZIO SISTEMI DI POSA A SECCO TOLIN A cura di Arch. Davide Maria Giachino 38 Introduzione Il miglioramento delle prestazioni energetiche degli edifici alla luce delle recenti normative regionali e nazionali è diventato un obbligo al quale tutti i professionisti e le imprese devono adeguarsi, mentre nel passato tali richieste erano soddisfatte per lo più solo da quella nicchia di architetti che si occupavano di bioarchitettura e da qualche committente particolarmente scrupoloso. appendice tecnica Oggi l’architettura moderna deve allargare i propri orizzonti e non fermarsi come spesso si è fatto a considerare le normative come un requisito cogente da dover rispettare per poter ottenere un autorizzazione, ma a ripensare al soggetto fulcro della progettazione ovvero l’uomo. L’uomo deve tornare ad essere l’elemento attorno al quale ruota tutto il processo di progettazione. Ecco che l’impiego di materiali ecologici, di materiali riciclabili, l’uso di fonti rinnovabili, di sistemi smontabili e riciclabili diventano gli ingredienti alla base di una progettazione moderna e quindi sostenibile. Il “pacchetto Tolin” si propone al mercato proprio secondo questa ottica, ovvero di essere uno strumento non solo in grado di ottemperare in modo efficace ed efficiente alle normative sul risparmio energetico ed acustico, ma di essere un sistema che compie un passo oltre verso il futuro della sostenibilità diffusa. Vantaggi del pacchetto Tolin 1) SOLAIO TRASPIRANTE - non genera condensazioni interstiziali o superficiali; - il solaio può respirare in modo ottimale; 2) RISPARMIO ENERGETICO - isola dal caldo e dal freddo; - maggior confort termico sia in estate che in inverno; - maggior risparmio energetico rispetto ai sistemi tradizionali; 3) BIOARCHITETTURA - uso di materiali ecologici; - uso di fonti rinnovabili (legno, fibra di legno) - uso di marchi ecologici (FSC) Forest Stewardship Council; - non inquinante in fase di posa e in fase di dismissione per gli operatori del cantiere; - poco inquinante in tutto il suo ciclo di vita (LCA) Life Cycle Assessment; - possibilità di essere smontato e rimontato in diverso sito; - confort ambientale complessivamente superiore; (camminata più morbida ambiente più ovattato); Le tabelle allegate alla seguente relazione, riportano le stratigrafie del “pacchetto Tolin” e le rispettive trasmittanze (U) calcolate in base a differenti riferimenti normativi, l’obiettivo e quello di fornire agli operatori e/o professionisti uno strumento di verifica e di confronto in base alle differenti casistiche riscontrate in fase di progettazione e realizzazione, per far ciò viene richiesta una conoscenza delle normative vigenti, diventa importante sottolineare la figura del professionista che valuterà a seconda del caso la normativa e i conseguenti valori di trasmittanza da tenere in considerazione. Come si nota dalle tabelle allegate, il “pacchetto Tolin” rispetta le trasmittanze di legge, quindi nei casi contemplati dalla normativa è possibile accedere alle detrazioni di imposta del 55% delle spese sostenute per la riduzione delle dispersioni termiche degli edifici (legge finanziaria 2007). Riferimenti normativi Decreto Legislativo 19 agosto 2005 n.192 Legge 27 dicembre 2006 n.296 (legge finanziaria 2007) Decreto Legislativo 29 dicembre 2006 n.311 Delibera del Consiglio Regionale 11 gennaio 2007 n.98-1247 39 TABELLE TECNICHE Di seguito sono riportate n° 4 tabelle per ogni sistema di posa a secco della Tolin. Le tabelle sono così denominate A pacchetto Tolin standard B pacchetto Tolin in ambito Nazionale (legge finanziaria) C pacchetto Tolin in ambito Regione Piemonte (1° Livello) D pacchetto Tolin in ambito Regione Piemonte (2° Livello) A - PACCHETTO TOLIN STANDARD appendice tecnica La serie di tabelle con il titolo “Pacchetto Tolin” definisce le caratteristiche termiche delle varie stratigrafie illustrate indicando le relative trasmittanze (U). La trasmittanza è il valore di riferimento che viene preso in considerazione dalla normativa Nazionale e Regionale stabilendo attraverso apposite tabelle un limite di trasmittanza da non oltrepassare. Quindi le tabelle “Pacchetto Tolin” esprimono un valore di trasmittanza derivante dalla posa della pavimentazione in condizioni in cui non vi è la necessità di verifiche a norma di legge (es. solai interpiano tra due ambienti caldi ), definendo cosi il comportamento termico in condizioni normali standard. B - PACCHETTO TOLIN IN AMBITO NAZIONALE (LEGGE FINANZIARIA) Tabelle “D.L. 29 dicembre 2006, n.311 - L. 27 dicembre 2006, n.296 (legge finanziaria 2007)” La serie di tabelle con il titolo “D.L. 29 dicembre 2006, n.311 - L. 27 dicembre 2006, n.296 (legge finanziaria 2007)” definisce le caratteristiche termiche delle varie stratigrafie illustrate indicando le relative trasmittanze (U) che rientrano nei valori di legge stabiliti appundo dai D.L. sopra elencati, così facendo è possibile in casi di ristrutturazione e/o nuova costruzione accedere alle detrazioni di imposta del 55% delle spese sostenute per la riduzione delle dispersioni termiche degli edifici (legge finanziaria 2007). Quindi le tabelle illustrate indicano le relative stratigrafie necessarie a seconda delle tipologie per soddisfare i requisiti di trasmittanza a norma di legge e per poter usufruire delle detrazioni di imposta del 55%. Si allega sotto le tabelle estratte da D.L. 29 dicembre 2006, n.311 e Legge 7 giugno 2007 n.166 Piemonte Tabella A (art.47) Legge 7 giugno 2007 n.166 che sostituisce la Tabella 3 (art.1 comma 345) Legge 27 dicembre 2006 n.296 40 3.2 Pavimenti verso locali non riscaldati o verso l’esterno appendice tecnica Tabella 3.2 Pavimenti verso locali non riscaldati o verso l’esterno, D.L. 29 dicembre 2006, n.311 – Allegato C, Comma 3. C - PACCHETTO TOLIN IN AMBITO REGIONE PIEMONTE (1° LIVELLO) Tabelle “REGIONE PIEMONTE - D.C.R. 11 gennaio 2007 n. 98-1247 - 1° Livello” La serie di tabelle con il titolo “REGIONE PIEMONTE - D.C.R. 11 gennaio 2007 n. 98-1247 - 1° Livello” definisce le caratteristiche termiche delle varie stratigrafie illustrate indicando le relative trasmittanze (U) che rientrano nei valori di legge stabiliti appunto dal D.C.R. 11 gennaio 2007 n. 98-1247 – Regione Piemonte, la Delibera del Consiglio Regionale cita testualmente nella Scheda 1N – A) Prestazioni del sistema edificio-impianto: Il fabbisogno energetico per il riscaldamento delle unità abitative, non deve superare i valori indicati nell’Allegato 3, lettera a), 1° Livello. Devono inoltre essere rispettati i requisiti indicati nell’Allegato 3, lettera b), 1° Livello riguardanti l’isolamento termico e l’inerzia termica degli edifici. Nel caso di interventi di ristrutturazione edilizia di edifici con superficie netta calpestabile fino a 1000 m2 non è richiesto il rispetto dei limiti di fabbisogno energetico indicati nell’Allegato 3, lettera a), 1° Livello, ma solo il rispetto dei requisiti indicati nel medesimo Allegato alla lettera b), 1° Livello. Si allega sotto l’Allegato 3 estratto dal D.C.R. 11 gennaio 2007 n. 98-1247 – Regione Piemonte. D - PACCHETTO TOLIN IN AMBITO REGIONE PIEMONTE (2° LIVELLO) Tabelle “REGIONE PIEMONTE - D.C.R. 11 gennaio 2007 n. 98-1247 - 2° Livello” La serie di tabelle con il titolo “REGIONE PIEMONTE - D.C.R. 11 gennaio 2007 n. 98-1247 - 2° Livello” definisce le caratteristiche termiche delle varie stratigrafie illustrate indicando le relative trasmittanze (U) che rientrano nei valori di legge stabiliti appunto dal D.C.R. 11 gennaio 2007 n. 98-1247 – Regione Piemonte, la Delibera del Consiglio Regionale cita testualmente nella Scheda 1N – A) Prestazioni del sistema edificio-impianto: Per edifici con fabbisogno energetico per riscaldamento inferiore ai valori indicati nell’Allegato 3, lettera a), 2° Livello e che rispettino i requisiti indicati nell’Allegato 3, lettera b), 2° Livello, sono previste apposite iniziative di incentivazione. Per gli incentivi della Regione Piemonte vedi: “Bando diretto alla concessione di contributi per INTERVENTI DIMOSTRATIVI” e “Bando diretto alla concessione di contributi per INTERVENTI STRATEGICI in materia energetico ambientale” Edizione 2007. Si allega sotto l’Allegato 3 estratto dal D.C.R. 11 gennaio 2007 n. 98-1247 – Regione Piemonte. 41 appendice tecnica Quindi le tabelle illustrate indicano le relative stratigrafie necessarie a seconda delle tipologie per soddisfare i requisiti di trasmittanza a norma di D.C.R. 11 gennaio 2007 n. 98-1247 – Regione Piemonte e per accedere così agli incentivi previsti dalla Regione Piemonte. 42 POSA SU SABBIA con riscaldamento tradizionale (pag. 44-45) POSA SU GRANULATI MINERALI con riscaldamento tradizionale (pag. 46-47) POSA SU SABBIA con riscaldamento a pavimento (pag. 48-49) TUTTO A SECCO con riscaldamento a pavimento (pag. 50-51) appendice tecnica Tabelle tecniche termiche 43 appendice tecnica A B 44 appendice tecnica C D 45 appendice tecnica A B 46 appendice tecnica C D 47 appendice tecnica A B 48 appendice tecnica C D 49 appendice tecnica A B 50 appendice tecnica C D 51 li ig f i r t s o n i e d o r Per il futu e r e iv v i u c in o n a un ambiente s Office Gym Outdoors kitchen bathroom home Graph Art - Manta TOLIN PARQUETS S.n.c. Sede, esposizione: Via Circonvallazione Giolitti, 48/A 12030 Torre San Giorgio (Cn) Tel. 0172.921128 Fax 0172.921682 [email protected] www.tolin.it Punti vendita: Albenga (Sv) • Alessandria (Al) • Aosta (Ao) Biella (Bi) • Carcare (Sv) • Genova (Ge) Mantova (Mn) • Milano (Mi) • Olgiate Comasco (Co) Parma (Pr) • Podenzano (Pc) • Rapallo (Ge) San Paolo d’Argon (Bg) • Sanremo (Im)