ITALIA IN CRISI difendere i posti di lavoro la nostra

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ITALIA IN CRISI difendere i posti di lavoro la nostra
pubblicazione privata a periodicità variabile distribuita in proprio da Renner Italia spa o dalla sua rete vendita.
numero cinque
estate 2012
ITALIA IN CRISI
difendere i posti di lavoro
la nostra priorità
ODYSSEY
il nuovo ciclopico
test di degradazione naturale
RISPARMIO ENERGETICO
ecco come aiutiamo l’ambiente
e ci guadagniamo tutti
RENNER ITALIA COMPANY TO WATCH ANCHE NEL 2012
nel settore pitture e vernici per l’industria
VERNICI RENNER ITALIA
Oltre la tua
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rispettiamo l'ambiente,
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Via Ronchi Inferiore, 34 - 40061 Minerbio (BO) Italia - T. +39 051 6618 211 F. +39 051 6606 312 www.renneritalia.com
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coordinatore LUCA FOTIA
ha collaborato: CARLO ZAGANO
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progetto grafico e impaginazione ALTRAFORMA www.altraforma.net
stampa CANTELLI ROTOWEB
numero cinque
estate2012
pubblicazione privata a periodicità variabile distribuita in proprio da Renner Italia spa o dalla sua rete vendita.
04 STRATEGIE
Contro la recessione
l’azienda rilancia sull’export
06 RICERCA E SVILUPPO
Le vernici all’acqua per esterno
su una piattaforma oceanografica Cnr
09 AMBIENTE E IMMAGINE
Con “Il risparmio energetico in busta paga”
Renner Italia sui media nazionali
12 SPORT
Granamica promossa in 1ª categoria
Mazzoni punta ancora a vincere
15 ARTE
Dal laboratorio coloristico alla tela
Le tinte romantiche di Paola Baiesi
ESSERE ORDINARI
NON BASTA
Lo diciamo subito, a scanso di equivoci. Aver conseguito anche nel
2012 il prestigioso riconoscimento Company to watch, assegnato
dall’istituto Databank – Cerved Group, non ci appaga. Non è tempo
di lusinghe. Non possiamo compiacerci per la bella notizia, che ci
celebra per il secondo anno consecutivo in quanto azienda da
emulare nel settore delle vernici per il legno per aver ottenuto, tra
l’altro, «performance di vendita al di sopra della media settoriale».
Con una mostruosa crisi del mercato italiano che sta mettendo a
dura prova i nervi di tutto il comparto industriale (e la chimica non fa
eccezione), saremo soddisfatti solo allorché Databank si ripeterà nel
2013, riassegnandoci la palma dell’azienda modello nel segmento
delle vernici per il legno. Allora probabilmente vorrà dire che avremo
individuato e messo in atto le strategie migliori per camminare sulle
sabbie mobili di un mercato depresso di un Paese in recessione.
L’azienda, come annunciato dall’amministratore delegato Lindo
Aldrovandi nel corso dell’assemblea allargata a tutti i dipendenti il 18
maggio scorso, sta seguendo due linee guida: il potenziamento dei
presidi all’estero e il mantenimento delle posizioni acquisite in Italia
nel corso degli otto anni di vita di Renner Italia.
Siamo fermamente convinti che i fattori del successo rennerista colti
da Databank nel 2011 e nel 2012 potranno essere i medesimi
nell’edizione 2013. Vale a dire: il consolidamento di una posizione di
leadership nel settore; la conquista di uno o più punti di vantaggio
competitivo sui principali fattori critici di successo; l’attuazione di
particolari strategie di innovazione di prodotto o processo risultate
vincenti.
Per confermarci in un momento in cui circola sempre meno denaro,
in cui i fallimenti sono all’ordine del giorno, in cui si fa più complessa
la riscossione dei crediti, c’è bisogno della collaborazione di tutti. In
questo pantano, essere ordinari non basta.
Luigi Maestrami
direttore commerciale italia
STRATEGIE
tempo di lettura: 5’ 00’’
Italia 2012, industria a pezzi
Come difendere il posto di lavoro
Un momento difficilissimo. Mai come adesso bisogna fare più e meglio degli altri.
Il messaggio di Lindo Aldrovandi a tutti i dipendenti nell’assemblea del 18 maggio
Il mercato italiano delle vernici per il legno è in panne. Le vendite si
contraggono. Il prezzo delle materie prime non si decide a scender
dalla Luna.
Se allarghiamo il campo, l’inquadratura del Paese è spietata. Nei primi
90 giorni del 2012 in Italia sono fallite circa 3.000 aziende (+ 4,2%
rispetto ai tre mesi precedenti, fonte Cerved Group). I conti son presto
fatti: la media giornaliera è di 33 serrande tirate giù. Secondo l’Istat si è
arrivati a questo sfacelo anche e soprattutto a causa
dell’impressionante calo degli ordini all’industria: - 12,3% su base
annua, cui corrisponde una flessione del - 4,1% in termini di fatturato. La
domanda interna è il grande malato di questo secondo tempo della
crisi (il primo si era registrato tra il 2008 e il 2009): - 7% a fronte di un export
che cresce, ma in maniera contenuta (+ 2,6%).
La crisi e le famiglie
Come si traducono i numeri in scampoli di vita quotidiana? Dalle nostre
parti crisi fa sempre rima con disoccupazione. Nel primo trimestre 2012
erano 2.200.000 gli italiani senza lavoro. Si tratta del 9,8% della
popolazione attiva, ma si sa che gli elenchi non tengono conto di chi ha
rinunciato a cercare un impiego. Tutto lascia presagire che, al giro di
boa del semestre, non si tirerà un sospiro di sollievo. Anzi.
Più di un under 25 su tre non ha un lavoro. Ad aprile la Cgil ha avvisato
che gli italiani sostentati attraverso ammortizzatori sociali sono quasi
mezzo milione. E quando si entra nella spirale della cassa integrazione,
dal portamonete di famiglia spariscono circa 2.000 euro l’anno. In un
Paese in cui il potere salariale è al palo, 2.000 euro in meno sono uno
sproposito. Nella Penisola - logica conseguenza - si comincia a
risparmiare non più e non solo sui beni superflui, ma anche sulla spesa
alimentare. Ha fatto scalpore l’indagine Intesa-San Paolo che ha
sorpreso le famiglie ritornare a spendere per il cibo come nel 1981. Il
dramma della crisi economica più spaventosa del Dopoguerra sta
spingendo sulla soglia della povertà milioni di italiani.
Le previsioni nere
Per descrivere l’andamento di questa recessione, gli analisti tracciano
una W. Vogliono rappresentare le montagne russe di questa maledetta
congiuntura tricolore che, dopo il - 6% PIL del biennio 2008/2009, aveva
fatto segnare una labile ripresa tra il 2010 (+ 1,1% PIL) e nel 2011 (+ 0,4%
PIL). Salvo poi riprecipitare in questo cupo 2012. Secondo il Fondo
monetario internazionale, il prodotto interno lordo italiano al 21
06
dicembre prossimo si contrarrà del - 1,9%. E anche il 2013 sarà
cerchiato in rosso con un meno severo - 0,3%.
Il resto del mondo
Recentemente, il presidente degli Stati Uniti d’America, Barack Obama,
ha “strigliato” l’Europa imputandole l’incapacità di escogitare soluzioni
politico-economiche per la crisi. È vero: l’Eurozona è in grave affanno. E
l’Italia, insieme a Grecia, Portogallo e Spagna, arranca nelle retrovie.
Ma non tutto il pianeta è afflitto da analoghi problemi. Ci sono anche
economie felici. Il PIL del mondo è dato a + 3,5% e + 4,1% nel biennio
2012/2013. Alcuni paesi come la Cina, l’India, il Brasile, la Russia, la
Turchia continuano a produrre e consumare in un crescendo rossiniano.
Ma la ripresa è anche nel cortile di casa, vale a dire nella stessa Unione
Europea a 27. Eurostat prevede che nazioni come la Polonia, la
Romania, la Bulgaria e le Repubbliche baltiche incrementeranno il loro
prodotto interno lordo con scostamenti che andranno dai due ai
quattro punti percentuali. Indubbiamente c’è vita oltre le Alpi. Basta
mettere il naso fuori.
Le strategie Renner Italia
L’azienda è reduce da incrementi di fatturato a doppia cifra. Ha chiuso il
2010 e il 2011 a vele spiegate. Non intende cedere quote di mercato
ed è decisa a sfruttare il suo carattere: aggressivo nella politica
commerciale e tecnologicamente avanzato sul piano dell’offerta di
prodotti e servizi. In ballo c’è non soltanto il consolidamento di una
posizione di mercato precocemente conquistata in appena otto anni
di vita, ma soprattutto la stabilità di 200 posti di lavoro. Al cospetto di un
mercato italiano in apnea, Renner Italia dunque rilancia sul tavolo verde
dell’export. Come?
Lo ha spiegato l’amministratore delegato, Lindo Aldrovandi, nel corso di
un’assemblea aperta a tutti i dipendenti Renner Italia lo scorso 18
maggio: «Entro settembre - ha annunciato l’ad - saranno sul campo
delle esportazioni quattro nuovi area manager. Cercheremo di
migliorare la nostra penetrazione all’interno delle aree date in forte
crescita. Siamo convinti che, in attesa della ripresa del quadro italiano,
sia indispensabile procacciare nuovi clienti lontani da casa. Lo
facevamo già prima, con un export che cresceva esponenzialmente
ogni anno, adesso lo faremo con maggiore passione e intensità».
Recependo un’istanza della clientela, Renner Italia ha anche realizzato
una moderna e funzionale area espositiva. Al suo interno il visitatore
potrà prendere diretto contatto con centinaia tra prodotti, soluzioni,
cicli… «Sembrerà banale - ha aggiunto Aldrovandi -, ma il cliente ha
bisogno di vedere e toccare con mano. Offrire un’ulteriore possibilità di
confronto con il mondo Renner Italia apporterà benefici al nostro
approccio commerciale. Osservare un prodotto e approfondirne le
caratteristiche su un catalogo è assai differente dal trovarsi immersi in
uno showroom, circondati dal legno trattato con le migliori soluzioni di
un’azienda in grado di soddisfare qualsiasi esigenza. Ed è proprio
questo messaggio che vogliamo trasferire a chi viene a trovarci: siamo
nelle condizioni di far fronte a ogni richiesta e in qualsiasi momento». Lo
showroom di via Ronchi Inferiore 7 si candida a essere il migliore spazio
espositivo interno a un’unità produttiva. Renner Italia, dunque, non si
sottrae a nuovi importanti investimenti.
I punti interrogativi
Nel corso della citata assemblea del 18 maggio 2012, Aldrovandi si è
anche soffermato su alcuni punti di domanda. Riguardavano
l’andamento presente e futuro della nostra organizzazione. «Come
chiuderemo il 2012? Quale sarà il volume prodotto nel 2013? E Il
fatturato nel 2014?». I quesiti sono stati girati ai convenuti in un deciso
richiamo al senso di responsabilità di ognuno. «Il quadro a tinte fosche
del lavoro italiano è un dato di fatto che viviamo quotidianamente - ha
concluso Aldrovandi -. Renner Italia ha nelle corde la possibilità di
attraversare il mare in tempesta. Ma vorrei che ognuno di voi acquisisse
la consapevolezza di quanto sia importante difendere il proprio
stipendio. E come si difende il posto di lavoro? Obbligando i clienti a
servirsi da noi e, cioè, essendo i migliori. Badate che, anche in regime
di austerity, il mercato non può disfarsi dei migliori. Sono i migliori che
sopravvivono. Sempre. E allora bisogna produrre con efficienza;
ritornare a casa con la consapevolezza di aver lavorato con spirito di
sacrificio, orgoglio e precisione; ricordare che il miglior alleato in
questa dura battaglia è al nostro fianco ogni giorno. Sosteniamoci,
incoraggiamoci, vinciamo solo se siamo tutti coinvolti nel progetto».
In questo momento, più che mai, il futuro del proprio posto di lavoro
dipende solo da noi stessi.
Due momenti dell'assemblea Renner Italia del 18 maggio scorso.
A sinistra la platea ascolta la relazione dell'ad Lindo Aldrovandi (foto a destra)
TERREMOTO, 400.000 €
DI INVESTIMENTI
GIÀ AVVIATO IL PIANO
DI CONSOLIDAMENTO
In Renner Italia non basta che gli stabilimenti non
abbiano in alcun modo risentito del drammatico
terremoto di fine maggio. E non basta neppure che le
strutture rispondano ai requisiti di legge. In anticipo su
ogni decisione degli Enti preposti e in piena
autonomia, con la convinzione che ogni eccesso di
zelo sia benvenuto nel campo della sicurezza,
l’azienda ha predisposto un piano di interventi di circa
400.000 €, che andrà ulteriormente a ottimizzare la
tenuta di coperture, travi, pilastri, etc. Si tratta di un
programma volontario e di carattere precauzionale.
La nostra organizzazione ha inteso dare fondo a un
investimento straordinario per assicurarsi i migliori
materiali e la massima celerità nel completamento
dei lavori.
05
Odyssey, il nuovo ciclopico test
di degradazione naturale
Vernici all’acqua per esterno, al via l’1 giugno il dopo World Wide.
L’esperimento durerà 2 anni. Sono 27 i campioni mordenzati e laccati sotto esame.
E le aree test sono straordinarie: la piattaforma oceanografica Acqua Alta di Venezia
e l’istituto Ismar del porto di Genova. La collaborazione del Cnr
La ricerca Renner Italia si conferma unica
Da Omero alla ricerca Renner Italia
Se Omero si fosse fermato all’Iliade, Ulisse sarebbe rimasto un eroe a
metà. Capace, sì, di piegare con l’inganno la città di Troia, ma non
ancora divenuto archetipo dell’uomo proteso a oltrepassare i limiti
della conoscenza.
È il secondo racconto omerico, l’Odissea, che trasforma l’uomo
Ulisse nel simbolo che resiste all’usura di 2.700 anni di storia.
Odyssey è il nome che, in onore del leggendario viaggio del re di
Itaca, il laboratorio vernici all’acqua per esterno di Renner Italia ha
voluto destinare all’ultimo incredibile test di degradazione naturale.
Il dopo World Wide
Con Odyssey, Renner Italia si spinge oltre i già sbalorditivi confini
raggiunti dal progetto World Wide, che tra il 2009 e il 2012 aveva
impegnato i nostri ricercatori a indagare la resistenza delle vernici
nella metropoli di Singapore, alle latitudini umide di Miami e
Townsville, nel gelo siberiano di Krasnoyarsk e nel deserto di Phoenix.
L’obiettivo del World Wide, lo ricordiamo, era fornire argomenti
incontrovertibili alla garanzia 15 anni sulle finestre e 8 anni sui sistemi
oscuranti in legno.
Odyssey sfida l’ignoto per verificare come e quanto le vernici
all’acqua Renner Italia respingano l’aggressione dell’ambiente più
ostile: il mare. Elemento, quest’ultimo, anche al centro dell’epopea
di Ulisse. Un ostacolo infinito e indomabile da superare per
raggiungere la meta agognata: Itaca, per l’eroe omerico; la
durabilità massima sul legno, per i nostri formulati a base acqua.
06
Il test di degradazione Odyssey
L’esclusiva Odissea di Renner Italia durerà due anni. Dall’1 giugno
2012 al 31 maggio 2014, 27 listelle di legno (di rovere, larice, pino e
okoumè), protette da altrettanti cicli di verniciatura (mordenzati e
laccati), sono state messe a dimora in mare aperto o costrette
all’inquinamento portuale.
I due campi di esposizione sono stati ricavati al centro dell’Adriatico,
precisamente sulla piattaforma oceonografica del Cnr (Consiglio
nazionale delle ricerche) “Acqua Alta” di Venezia, e all’interno del
porto di Genova, vale a dire presso l’Istituto di scienze marine del Cnr.
La location ligure aggiunge alla triplice azione di degrado derivante
da salsedine, umidità e radiazione UV, elevata all’ennesima potenza
sulla piattaforma oceanografica, anche il forte stress da polvere
sottile.
La collaborazione del Cnr
Il programma Odyssey si avvarrà della collaborazione del Cnr che, oltre
a ospitare l’originale esperimento, coadiuverà il laboratorio ricerca e
sviluppo Renner Italia nelle rilevazioni dell’irraggiamento, del tasso di
smog, delle piogge e dell’umidità. I nostri chimici, a cadenza
semestrale, registreranno cambio colore, opacità, perdita adesione,
formazioni di crepe, effetto blistering (ovvero: formazione vesciche).
I punti di forza del programma
Se un infisso di legno su un edificio sito in riva al mare subisce il massimo
degrado possibile, con Odyssey Renner Italia crea condizioni impossibili
da riprodurre sulla terra ferma, estendendo a 360° l’esposizione alla
salsedine, alla radiazione solare, all’umidità e all’inquinamento. Sulla
piattaforma Cnr, i campioni verniciati saranno costantemente investiti
dall’acqua e sollecitati dall’aerosol salino sprigionato dalle onde. Inoltre,
attraverso il riverbero dell’acqua l’impatto delle radiazioni UV risulterà
enormemente più incisivo. Sarà come se il serramento in legno fosse
collocato su uno scoglio al centro del Mediterraneo. Nel porto di
Genova, d’altro canto, si aggiungerà l’effetto antropico (pollution)
giacché quella particolare tipologia di insediamento umano è
caratterizzata da forte inquinamento atmosferico. Lo smog si depositerà
sul campione in legno sotto forma di acido nitroso e tenterà di
acidificare il film di vernice. Ne scaturirà una persistente deriva corrosiva
che i prodotti Renner Italia saranno chiamati a contrastare.
Le finalità
Al contrario dei test di degradazione che l’hanno preceduto, il progetto
Odyssey non ha finalità legate all’estensione di nuove garanzie sui cicli di
verniciatura all’acqua per esterno. Lo scopo è prettamente scientifico e
divulgativo. Una volta concluso Odyssey l’arricchito patrimonio di
conoscenze e tecnologie Renner Italia sarà a disposizione di tutti i clienti
impegnati nella distribuzione di serramenti in legno nelle località marine.
Accanto ai campioni in legno verniciati all’acqua da Renner Italia,
presso le location del Cnr sono state posizionate anche listelle in pvc e
alluminio di buona fattura. La sfida nella sfida lanciata dal nostro
laboratorio ricerca e sviluppo è appurare quanto risponda al vero il
comune convincimento che il serramento in pvc o in alluminio sia più
resistente di quello in legno.
Il viaggio di Odyssey è appena iniziato ed è già ciclopico.
Quando partirai diretto a Itaca,
che il tuo viaggio sia lungo,
ricco di avventure e di conoscenza.
Konstandinos Kavafis (1863 - 1933), Itaca
NELLA PAGINA A FIANCO, IN ALTO A SINISTRA la piattaforma
oceanografica Acqua Alta del Cnr; A SEGUIRE Chioggia vista dalla lancia
del Cnr; IN BASSO Carlo Zagano osserva il mare dalla base Cnr. IN
QUESTA PAGINA, IN ALTO A DESTRA, Zagano sul molo di Chioggia;
SOPRA Zagano recupera i campioni da testare sulla piattaforma; IN
BASSO il ricercatore Alessandro Nanni sulla piattaforma
ODYSSEY
tempo di lettura: 3’ 00’’
Noi al centro dell’Adriatico
Diario di bordo.
Metti una fiorentina in mare aperto…
Ore 15:30 – Seduto sul bordo della pilotina del CNR mi sento stordito dal
suono martellante e sordo del motore e dalle perpetue evoluzioni della
schiuma che ci lasciamo dietro. La piattaforma diventa sempre più
piccola e il caldo umido non placa la grinta di Alessandro che scatta
senza sosta le ultime centinaia di foto di commiato. Nell’oretta che
impieghiamo per raggiungere le bocche di porto penso all’originalità di
un lavoro come quello di Mario, il marinaio tutto fare al timone della
piccola imbarcazione che ci sta riportando sulla terra ferma. Gli capita
spesso di rimanere per giorni in mezzo al mare a diciotto chilometri dalla
costa, sole e pioggia sopra la testa, mare sotto i piedi, mare a destra,
sinistra, dietro e davanti, rimanendo fermo nello stesso punto, immobile
mentre il mare si muove. Per un attimo penso che potrebbe anche
piacermi immergermi in quel mare calmo, raccogliermi mentre scruto
l’orizzonte e contemplare il frangersi infinito delle creste ondose. Poi mi
vedo a parlare di musica con le migliaia di cozze riprese dalla webcam
sottomarina intanto che colonizzano i piloni di sostegno, mentre
Alessandro Nanni (il collega ricercatore con cui ho condiviso questa
esperienza), cerca di vendere il T-Top ai delfini di passaggio,
convincendoli che possa migliorarne l’idrofobicità della pinna caudale
e ridurne così l’attrito con l’acqua. Smetto subito di fare questi pensieri.
Prima di lasciare la piattaforma abbiamo controllato un’ultima volta i
pezzi posizionati nella parte alta della piattaforma. L’orientamento Sud e
l’inclinazione a 30° garantiranno il massimo dello stress durante
l’esposizione, così come i depositi di materiale organico di quei
simpatici gabbiani che troveranno nei nostri rack un sito originale da
marcare nelle soste obbligate durante le loro migrazioni stagionali. I
ragazzi della piattaforma hanno proseguito nella ristrutturazione delle
condutture dell’acqua dolce e Bastianini (ricercatore CNR), dopo la
terza debacle del suo portatile, ha definitivamente abbandonato l’idea
di scaricare 2 terabite di dati dal server di bordo. Gianni, uno dei tre
custodi, ci ha insegnato un nodo maledettamente semplice (per loro):
la gassa d’amante. Alessandro ed io li abbiamo fatti tutti, tranne quello.
È gente disponibile, allenata a lavorare in spazi ristretti e a viaggiare
tanto: da un minimo di un’ora e un quarto (il tempo della navigazione
solo andata) fino alle due ore e mezza di Mario che partendo dai
dintorni di Venezia deve prendere due ferryboat per raggiungere
l’imbarcazione da diporto del CNR. Non abituati ad aver ospiti, sono stati
contenti di fare gli onori di casa. A pranzo, smentendo ogni nostra
aspettativa, ci hanno offerto una fiorentina cotta su una griglia
posizionata a strapiombo sul mare e protetta dal vento utilizzando uno
dei tre pannelli metallici che compongono l’insegna C-N-R. Tanto –
dicono – chi viene a leggere? Per farci apprezzare la voracità dei pesci
che animano i fondali della piattaforma hanno gettato in mare una
pagnotta di pane duro e secco. È sparita dalla nostra vista in pochi
secondi. Dicono che fino a pochi anni fa i pesci erano molto più
schizzinosi, poi la crisi li ha trasformati in simil-piraña che divorano bucce
di banana e scorze di limone. Abbiamo promesso a tutti, per la prossima
trasferta, un “assaggio” di mortadella nostrana accompagnata da una
buona piadina romagnola.
Durante la mattinata ci hanno mostrato l’attività della piattaforma, gli
strumenti, l’officina, il vano batterie ecosostenibili e il piccolo laboratorio
di bordo. Abbiamo discusso dove fosse meglio posizionare i pezzi per
l’esposizione e considerando l’ingombro dei pannelli fotovoltaici,
verricelli, cisternette, stazioni meteo e pale eoliche di ogni genere, non è
stato facile individuare la giusta collocazione. La piattaforma è un
microcosmo apparentemente immobile, ma in continua evoluzione,
massa metallica saldata ogni dove, intreccio ordinato di piloni da 34
metri pieni di cemento armato. Resiste all’usura del tempo e dell’acqua
dagli anni Settanta e la manutenzione dà lavoro a tre persone ogni
settimana. Al suo interno ci sono poster che descrivono le varie forze del
mare immortalate da fotografie in bianco e nero di fine Novecento, in
altri sono ritratte le forme che assumono le nuvole alle varie altitudini con
le rispettive conseguenze sulle condizioni metereologiche.
Al nostro arrivo alla piattaforma, salita la scaletta metallica che
dall’acqua porta al primo piano, notiamo subito alcune griglie
metalliche divelte dalla loro sede, scoprendo poi essere state sferzate
da onde alte più di dieci metri durante lo scorso rigido inverno. È difficile
concepire l’imponenza di un mare così agitato; altrettanto lo è
immaginare Mario e gli altri, durante questi fenomeni, che dormono al
piano di sopra in un letto a castello a tre piani.
Ore 9:00 - Partendo da una delle tre bocche di porto porticciolo di
Chioggia, Alessandro ed io non sappiamo bene cosa aspettarci. Io,
vestito con jeans e maglietta Renner, ho riempito lo zaino con guanti,
cavetti d’acciaio e tronchese, pronto ad affrontare chissà quali
imprevisti. Alessandro, pantaloni e camicia manica lunga, nella
ventiquattrore una fotocamera reflex semiautomatica, qualche libro
bianco delle garanzie e due o tre flaconcini di T-Top non troppo ben
nascosti. Delfini non se ne sono visti, aspettiamo settembre.
Carlo Zagano - Ricercatore
Il risparmio energetico in busta paga
L’iniziativa lanciata a febbraio da Renner Italia e Filctem Cgil ha guadagnato
la ribalta mediatica. Il cavallino rimbalzato dal Corriere della Sera a Repubblica,
da Rai Radio Due a La7…
Metti un periodo in cui il mondo del lavoro è
depresso. Scalda con la buona pratica del
risparmio energetico. Condisci con una
spruzzata di ottimismo e dài una spolverata di
soldi in più in busta paga.
Gli ingredienti dell’iniziativa ribattezzata “Il
risparmio energetico in busta paga” hanno
messo appetito a buona parte dei media
nazionali. Ben 18 testate giornalistiche hanno
ritenuto di dare risalto all’iniziativa che
rappresenta un’assoluta novità nazionale
nell’ambito dei rapporti sindacali.
Funziona così: la squadra Renner Italia,
impegnata quotidianamente nella
produzione di vernici per il legno, si impegna
in una virtuosa corsa verso il traguardo della
riduzione dei costi di energia, smaltimento
dei rifiuti, gas, materiale di consumo, etc.
Nel nuovo contratto integrativo aziendale,
Renner Italia e Filctem-Cgil hanno infatti
recepito l’attualissimo “Accordo europeo 2020-20” e l’intento comunemente tracciato
da Confindustria e rappresentanze sindacali
a livello nazionale nell’avviso “Efficienza
energetica, opportunità di crescita per il
Paese”.
L’obiettivo dell’Unione sarebbe quello di
ridurre del 20% entro il 2020 le emissioni di
gas serra, incentivando le politiche di
efficienza energetica e l’impiego di fonti
alternative fino a quota 20%.
Altre grandi industrie italiane hanno inteso
simbolicamente accettare la sfida del
contenimento energetico. Ma l’elemento di
novità che si registra all’interno di Renner Italia
sta nella misurazione e nella conseguente
monetizzazione del risparmio.
L'accordo siglato prevede, dunque, che il
vantaggio economico derivante dalla
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politica anti spreco venga redistribuito in parti
uguali tra azienda e dipendenti.
«Renner Italia, nel 2011 - ha riferito nelle varie
interviste l’ad Lindo Aldrovandi -, ha speso
1.566.000 € in energia elettrica, gas, acqua,
smaltimento dei rifiuti, manutenzione delle
macchine, materiale di consumo per la
produzione, cancelleria. Il centro di spesa più
importante è quello relativo all’erogazione di
corrente elettrica: 411.000 €, seguito dallo
smaltimento dei rifiuti: 397.000 €. Di rilievo anche i
numeri della cancelleria: ben 84.000 €. Per
ottenere un risultato significativo, all’interno
dell’azienda dovrà registrarsi un vero e proprio
cambiamento di mentalità: una vera e propria
inversione di tendenza nelle consuetudini
quotidiane. Si andrà dalle piccolissime azioni,
come spegnere l’interruttore una volta usciti
dall’ufficio a come utilizzare carta di riciclo, ad
attività più importanti, come porre attenzione alla
giusta quantità d’acqua e solvente da impiegare
nella pulizia delle vasche utilizzate per la
produzione di vernice. In quest’ultimo caso, giusto
per citare un esempio, si risparmierà acqua e
solvente, ma anche il costo dello smaltimento dei
rifiuti che ammonta a 0,185 €/kg».
Già nel 2009, in piena crisi dei mercati l'azienda
aveva sottoscritto un accordo e sempre con
Filctem-Cgil per la distribuzione del 15% degli utili
10
tra i dipendenti. Quel premio, a due anni di
distanza, sta dispiegando i suoi apprezzabili effetti
sui salari.
«Il dato che oggi possiamo consegnare, relativo
alla totalità degli accordi contrattuali di secondo
livello, cioè la distribuzione degli utili più la
distribuzione del risparmio energetico, è ipotetico
giacché legato alle azioni che ognuno di noi
dovrà porre in essere, ma assolutamente futuribile
- ha esaminato ancora Aldrovandi -. Ragioniamo
sulla fascia temporale del triennio 2012 - 2014.
Ipotizziamo un risparmio del 10% di energia e
risorse. Diamo per assunto il pieno rispetto delle
previsioni di crescita fissate sul piano strategico e
cioè l’incremento di fatturato dai 62 mln di euro
del 2011 agli 86 mln di euro del 2014. La
combinazione di questi due fattori, su base
triennale, dovrebbe portare a ogni singolo
dipendente in più in busta paga una cifra pari a
circa 4.000 euro. La stima è cauta e, comunque,
tengo a precisare che dipenderà
dall’atteggiamento di ogni componente
dell’azienda e dal buon andamento del
mercato. Ovviamente mi auguro che si vada oltre
il 10% del risparmio energetico e oltre gli 86 mln di
euro di fatturato nel 2014. Di questi tempi, con gli
stipendi italiani che perdono ogni giorno potere
d’acquisto, cerchiamo di dare il nostro contributo
per un’inversione di tendenza».
Illustranzana
dall’Acquario di Genova
a Renner Italia
La creativa che ha dato
una veste grafica al progetto
Molti i media che si sono occupati del progetto
"Il risparmio energetico in busta paga".
In alto, il giornalista di La7, Francesco Bardaro Grella,
intervista Riccardo Reggiani
La notizia è stata ripresa in prima pagina
nazionale dal Resto del Carlino e ha avuto
anche risalto nelle cronache nazionali del Sole
24 Ore, del Corriere della Sera, di
Repubblica.it. Se ne sono occupate tutte le
agenzie di stampa (Ansa, Agi, AdnKronos) e
numerose testate specializzate nelle econews.
Aldrovandi è stato anche ospite di Massimo
Cirri, Paolo Maggioni e Antonio Di Bella nella
trasmissione cult di Rai Radio Due, Caterpillar.
Dulcis in fundo, La7 ha inviato una troupe
televisiva per un servizio andato in onda nella
trasmissione Coffee Break e le immagini
catturate negli stabilimenti sono più volte
comparse nel corso dei tg condotti da Enrico
Mentana.
Infine, per dare una veste grafica al progetto “Il
risparmio energetico in busta paga”, l’azienda
ha deciso di affidare a Chiara D’Agostino
(leggi articolo a lato) il compito di illustrare
l’iniziativa.
La rassegna stampa completa di “Il risparmio
energetico in busta paga” è su
www.renneritalia.com.
Chiara D’Agostino, in arte Illustranzana, ha illustrato il progetto Il
risparmio energetico in busta paga. Alla fine di aprile 2012 ha
sbaragliato l’“agguerrita” concorrenza e si è aggiudicata la “gara di
matite” indetta da Renner Italia. La missione? Realizzare un percorso
visivo all’interno degli stabilimenti di Minerbio, che fungesse anche
da vademecum per il dipendente virtuoso. Quarantatré installazioni,
tra pannelli bifacciali, roll-up, banner paretali. Illustranzana ha
incassato le nostre indicazioni e ideato dodici tavole dal carattere
fresco e vivace. Volevamo che trasparisse intraprendenza,
tecnologia, voglia di fare, semplicità: i tratti identitari della nostra
azienda.
Genovese, classe 1980, Illustranzana ha sposato con convinzione la
causa del risparmio energetico, facendosi guidare dallo spirito
dell’iniziativa firmata da Renner Italia e Filctem-Cgil.
Chiara lavora nel mondo delle agenzie di comunicazione e grafica
da undici anni e ha già all’attivo due pubblicazioni illustrate per
bambini: Mare! (2009) e Dall’arancia alla zucchina (2010),
entrambe edite da Edicolors Genova.
«Il mondo dei libri per ragazzi è affascinante - racconta a Renner
Style -. Il processo creativo è analogo a quello impiegato per
l’iniziativa Renner Italia. Il punto di partenza è fissato sui testi scritti
che mi propongono. La mia attività consiste nel tradurre con un
disegno minimalista, asciutto e didascalico l’intento narrativo». Il
credo di Chiara D’Agostino è uno e uno solo: niente fronzoli. Non a
caso ha scelto come marchio di fabbrica la melanzana. «Un
ortaggio mai troppo celebrato. È simpatico e ha un bel colore,
vanta un buonissimo sapore e si presta a una serie infinita di piatti. Il
nome “Illustranzana” celebra l’incontro tra l’illustratrice e la
melanzana», svela ammiccando alle sue parmigiane... Prima di
tornare ai lavori per l’Acquario di Genova, l’artista rivela il segreto del
suo piccolo successo. Come ha catturato l’attenzione di Renner
Italia? «Beh, ho vestito con il camice di un chimico il personaggio
che impiego in tutte le mie scorribande digitali e ci siamo piaciuti».
CALCIO
tempo di lettura: 2’ 50’’
Promossa la Granamica di Mazzoni
Imbattuta per tutto il torneo, la compagine sponsorizzata Renner Italia
approda al campionato di Prima categoria
Nell’anno della Signora, lo scudettino
bianconero appuntato al petto del vivaio ha
detto bene anche a Minerbio. La Granamica
ha sbancato il campionato di calcio di
seconda categoria.
Il parallelismo, comunque lo si veda, suona
blasfemo: Gianni Mazzoni sta alla
Granamica come Antonio Conte sta alla
Juventus.
Entrambi vincitori dei rispettivi tornei, entrambi
imbattuti. Ventisei incontri, 20 vittorie e 6
pareggi il primo; 38 match, 23 successi e 15
risultati neutri il secondo. E il numero 0 a far
marameo alla colonna delle S (sconfitte).
Le similitudini finiscono qua. «Perché Conte
mi è anche antipatico», storce il naso
Mazzoni. Cose da zemaniani. Se gli parli del
Pescara, allora sì, l’argomento lo stuzzica:
«Quello è il calcio che mi piace: votato allo
spettacolo, divertente, fisico», e attiva i
muscoli del sorriso.
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L’accostamento bianconero poco lo
appassiona già prima della valanga del
calcioscommesse, quando abbiamo
raccolto le impressioni che leggete in questo
articolo. Figurarsi dopo.
Gianni è ben disposto, quello sì, quando si
parla della Juventus Academy. Tutt’altra
faccenda. Un progetto di vivaio che sta
riscuotendo successi sul territorio e sta
trasformando in polo d’attrazione proprio la
sua Granamica.
Bolognese verace, il responsabile degli
stabilimenti Renner Italia che alla domenica
smette la tuta e si industria a bordo campo, è
approdato l’anno scorso sulla panca della
Granamica convinto di far bene. Dalla sua:
l’esperienza, un gruppo motivato, una
società seria e uno sponsor portafortuna
(Renner Italia, e chi altri?).
«Non ho mai avuto dubbi. È stata una marcia
senza flessioni. Il nostro primato non è mai
stato seriamente messo in discussione -
commenta il tecnico -. I numeri danno
l’esatta portata del nostro successo. Con 11
gol subiti, la nostra difesa è stata la migliore
di categoria», parola di ex portiere.
Le bocche di fuoco si sono fermate a quota
53 («importante, anche se i campionati si
vincono in difesa»). Di fronte a un ruolino del
genere, l’immediata inseguitrice, Sala
Bolognese, si è dovuta accontentare di un
posto all’ombra (sei gradini più in basso).
«Siamo stati promossi in prima categoria per
due fattori determinanti: l’entusiasmo dei
giovani e la serietà del club», analizza a
bocce ferme Mazzoni, che omette di
ricordare un altro elemento decisivo: la
sponsorizzazione portafortuna di Renner
Italia. «A Minerbio ho trovato una società
forte, presente e motivata - ammette -.
Ognuno ha ricoperto il proprio ruolo con
grande professionalità. Merce rara tra i
dilettanti dove molto è lasciato
all’improvvisazione e l’allenatore spesso è
TANTI AUGURI A
I migliori auguri dall'azienda per i compleanni di:
LUGLIO
Albertini Chiara, Bartolini Paola, Casoni Lorenzo, Ciriello
Savino Donato, Cortesi Luca, Dal Bò Sergio, De Franceschi
Gabriele, Fannane Abdelali, Ferrando Giovanna, Melis
Valeria, Piaccia Alessia, Rimondi Lucia, Romagnoli
Claudia, Spallino Lidia, Sutto Andrea, Travaglini Silvia,
Valentini Anthony, Vitiello Ciro.
AGOSTO
Benni Lorenzo, Brunelli Maurizio, Cipriano Daniele, De Rosa
Gennaro, Diop Modou, Mastromarino Iolanda, Monti
Francesco, Morselli Michele, Nutricati Francesco,
Schiavina Claudia, Stracciari Alberto, Vacca Giorgio,
Zagano Carlo, Zamboni Pamela, Zueneli Cecilia.
SETTEMBRE
Borghi Ugo, Bovi Maurizio, Bragioto Riccardo, Colomasi
Massimo, Dell’Ova Claudio, Franco Alessandra, Guarnieri
Simone, Lavarini Lorenzo, Nannetti Michele, Nardo
Giuseppe, Pagnoni Enrico, Scarito Giuseppe, Sissa
Andrea, Tigini Alessandra.
costretto a improvvisarsi dirigente,
magazziniere, massaggiatore… Lo spogliatoio,
poi, mi ha sorpreso. Se alla vigilia avevo delle
certezze, derivanti in massima parte
dall’affidabilità di alcuni senatori, non potevo
immaginare la qualità umana e atletica dei
giovani. Almeno 15 elementi saranno
confermati in blocco anche in prima
categoria». Un campionato che la Granamica
affronterà a testa alta: «Non avremo certo il
complesso delle matricole: punteremo a un
torneo di vertice anche il prossimo anno - lancia
il guanto della sfida il tecnico -. Non siamo
condannati ad arrivare primi, ma almeno tra le
prime cinque».
Mazzoni è il garante di un progetto tecnico
triennale che vuole portare la Granamica nel
torneo di promozione.
Data di scadenza: 2014. E dopo? Si vedrà.
Per il momento il trainer è soddisfatto. La sua
piccola Juventus, pardon, il suo piccolo Pescara
si farà rispettare anche nella prossima stagione.
Karate, encomio per Manuel Morale
Medaglia di bronzo agli Europei Wukf
Manuel Morale continua a essere uno dei migliori talenti italiani
del karate. Il giovane tecnico del collaudo solvente ha
recentemente ricevuto una lettera d’encomio dal presidente
Fekam-Italy, Flaminio Cabrini. «Per l’altissimo punteggio
ottenuto nelle precedenti stagioni agonistiche - scrive Cabrini –
Manuel Morale è stato convocato per l’attuale stagione
2 0 1 1 / 2 0 1 2 n e l l a s q u a d r a a z z u r r a F e k a m - I t a l y,
rappresentandola al quarto campionato europeo Wukf
svoltosi a Irvine (Scozia) gli scorsi 1/3 giugno 2012». E agli
europei Manuel si è fatto rispettare, conseguendo il miglior
risultato internazionale della sua carriera: medaglia di bronzo
appena dopo un duo inglese. Per il giovane rennerista un
ingresso in grande stile nella categoria seniores. Per la cronaca,
la squadra azzurra è arrivata nel complesso quinta.
13
SPORT
tempo di lettura: 2’ 30’’
Prosciutto e racchette per Zagano e D’Ercole
Beach tennis. Il chimici del laboratorio all’acqua per esterni mettono in riga tutti
e si aggiudicano la terza edizione del torneo aziendale
Silvia D'Ercole. A destra un momento delle fasi eliminatorie
Sui campi di San Michele di Baricella, Carlo
Zagano e Silvia D’Ercole si sono aggiudicati la
terza edizione del Torneo di Beach Tennis
Renner Italia e quindi l’ambito prosciutto in
palio.
La coppia ha sconfitto in un’agguerrita finale
Matteo Marchesini (per l’occasione orfano dei
gemelli diversi, ormai maritati e indisponibili,
Paolo Gulminelli e Alberto Stracciari) e Marco
Colla con il punteggio di 7-5. Leonardo
Bedonni e Luca Zanchetta si sono attestati sulla
terza piazza, sconfiggendo il family tandem
Alessandro Albertazzi – Marco Albertazzi.
L’albo d’oro di quello che è ormai divenuto un
evento fisso della primavera rennerista celebra
l’invincibile Carlo Zagano che, pur cambiando
partner, ha sempre chiuso sul gradino più alto
del podio. Nelle due precedenti edizioni
aveva centrato il risultato in compagnia di
Lorenzo Casoni.
Zagano, quali sono le principali differenze
tra questo successo e quelli precedenti?
«L’ultima vittoria è stata consumata al fianco
della dottoressa D’Ercole. Mi sono sentito
come un funambolo senza rete per le prime
tre partite, poi la felicissima sorpresa di giocare
con una grande campionessa».
Lei in passato ha fatto coppia con Lorenzo
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Casoni e ora sta con Silvia D’Ercole. Quali
elementi di novità sono emersi durante
l’ultima prestazione?
«La mia o quella di Silvia? Scusi, può spiegare
meglio la domanda?».
Non faccia l’ingenuo. Ha capito
perfettamente: le mie sono osservazioni da
cronista sportivo.
[Attimo interminabile di esitazione, ndc]
«Casoni è genio e sregolatezza, D’Ercole una
solida certezza. Vorrei che emergesse la rima».
Zagano, come ha visto il suo collega di
laboratorio Tommaso Cenacchi?
«Qui bisogna fare attenzione a rispondere
[balbetta qualcosa di incomprensibile, ndc].
Agonisticamente è sempre la solita tigre
ruggente».
Potrebbe cortesemente cessare di produrre
rime? Mi svilisce l’intervista…
«Va bene. Allora dico che non si risparmia. Né
sul campo, né spronando il suo compagno
Bertolin. Comunque credo sia stato un duro
colpo per i chimici del laboratorio acqua per
interno essere “sovraverniciati” con sei mani di
pesanti prodotti all’acqua per esterno*».
Da segnalare infine la deludente prestazione
di Lorenzo Bertolin. Il maratoneta del
laboratorio ha denotato una forma fisica
insufficiente, scarsa concentrazione e
pessime doti balistiche.
«A mio avviso il baricentro della coppia
Cenacchi-Bertolin si sta gradualmente
spostando verso la giovane promessa, ancora
un po’ acerba a dire il vero, ma in netto
miglioramento».
Ovviamente si tratta di osservazioni che il
cronista, fedele alla notizia e
indiscutibilmente oggettivo, non può
condividere. L’edizione 2013 la vedrà ancora
al fianco di Silvia D’Ercole o sente troppo la
mancanza di Lorenzo Casoni?
«Il primo amore non si scorda mai. Ma non
nego che sarebbe un grande onore
continuare a giocare con la richiestissima Silvia
D’Ercole».
In conclusione, come viene accolto in
tempo di crisi da moglie e figli un padre che
porta tronfio chilogrammi 6,2 di prosciutto
crudo?
«Ha presente i pompieri a Ground Zero dopo
l’11 settembre?».
*Zagano si riferisce all’incontro delle fasi
eliminatorie concluso sul 6-2.
Mulini
Abetaia
Esitazioni
Tramonto
Paola Baiesi, colorista romantica
Il talento della pittrice amante dei mostri sacri dell’Ottocento inglese
Dal colorimetro alla tela, andata e ritorno. Ventidue anni fa le hanno
regalato una scatola piena di tempere e pennelli. Da allora non ha
più smesso di dipingere, scoprendo un’incontrastata attrazione per i
paesaggi romantici. È decisamente una vita a tinte forti quella di
Paola Baiesi. Colorista di professione, pittrice per passione, ha in
William Turner e John Constable i suoi modelli di riferimento. Si tratta di
due tra i migliori talenti del Romanticismo inglese, celebri per i
paesaggi, per l’ampia varietà cromatica e per l’originale stesura del
colore. Turner, in particolare, fu definito “pittore della luce” e finì per
impressionare il celeberrimo Claude Monet, che nel britannico
intravide l’antesignano dell’Impressionismo.
«Ho un ricordo di me bambina con una matita in mano - racconta
la colorista Paola Baiesi -. In classe, invece di seguire le lezioni, mi
perdevo in un mondo di scarabocchi su un foglio bianco».
Poi, nel 1990, il salto sulla tela: «Sì, e iniziai raffigurando dei cavalli.
È un soggetto che ricorre spesso nella mia produzione. Amo molto
quegli animali, anche se non pratico l’equitazione». Da allora Paola
ha approfondito, da autodidatta, le tecniche dell’olio e dell’acrilico
concentrandosi in special misura sui paesaggi dell’ambiente che la
circonda, ma non disdegnando di battere le impegnative strade
del ritratto. «In questo caso – dice – preferisco partire da una o più
fotografie. Trasformo in pittura un attimo già fissato da una
macchina». Con uno stile morbido e apparentemente non
ricercato, capace di riportare a galla intensità degli sguardi ed
emozioni del soggetto, nell’ambito dei ritratti interessanti sono le
opere battezzate Cacciatori e Romolo. Ha un che di onirico, invece,
l’immagine solare di Andrea colto in un momento di
preoccupazione e incertezza tra l’azzurro dell’indefinito. Ma è forse in
opere come Ozzano, con le sue nuvole di burro e le ricche colline
sdraiate sull’informe pianura, che Paola Baiesi meglio esprime il suo
talento che è indubbiamente quello della paesaggista. La serie
dedicata ai Colli e Vigna denotano in effetti un sapiente utilizzo
dell’accostamento naturale dei colori oltre che un attaccamento
alla terra emiliana. Ma che legame intercorre tra Paola Baiesi
colorista e Paola Baiesi pittrice? Potrebbe esistere l’una senza l’altra?
«No. In entrambi i casi si dà fondo alla stessa capacità di
osservazione. Non potrei svolgere una delle due attività senza
cogliere alcune sfumature, siano esse su un pannello di legno
verniciato, siano esse in un prato di girasoli…».
Chi volesse vedere da vicino la ricca produzione di Paola può visitare
l’esposizione permanente presso la filiale di Ozzano della Banca
Popolare dell’Emilia Romagna o accontentarsi di una puntata su
http://paolabaiesi.altervista.org.
15
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