ITALIA IN CRISI difendere i posti di lavoro la nostra
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ITALIA IN CRISI difendere i posti di lavoro la nostra
pubblicazione privata a periodicità variabile distribuita in proprio da Renner Italia spa o dalla sua rete vendita. numero cinque estate 2012 ITALIA IN CRISI difendere i posti di lavoro la nostra priorità ODYSSEY il nuovo ciclopico test di degradazione naturale RISPARMIO ENERGETICO ecco come aiutiamo l’ambiente e ci guadagniamo tutti RENNER ITALIA COMPANY TO WATCH ANCHE NEL 2012 nel settore pitture e vernici per l’industria VERNICI RENNER ITALIA Oltre la tua generazione. Proteggiamo ciò che amiamo, rispettiamo l'ambiente, custodiamo nel tempo le cose importanti. Per te e per il tuo futuro. Via Ronchi Inferiore, 34 - 40061 Minerbio (BO) Italia - T. +39 051 6618 211 F. +39 051 6606 312 www.renneritalia.com direttore LUIGI MAESTRAMI coordinatore LUCA FOTIA ha collaborato: CARLO ZAGANO editore RENNER ITALIA SPA via ronchi inferiore 34 - 40061 minerbio (bologna) tel +39 051 6618211 fax +39 051 6606 312 art directors FRANCESCO VARONE E ANGELO ZITO progetto grafico e impaginazione ALTRAFORMA www.altraforma.net stampa CANTELLI ROTOWEB numero cinque estate2012 pubblicazione privata a periodicità variabile distribuita in proprio da Renner Italia spa o dalla sua rete vendita. 04 STRATEGIE Contro la recessione l’azienda rilancia sull’export 06 RICERCA E SVILUPPO Le vernici all’acqua per esterno su una piattaforma oceanografica Cnr 09 AMBIENTE E IMMAGINE Con “Il risparmio energetico in busta paga” Renner Italia sui media nazionali 12 SPORT Granamica promossa in 1ª categoria Mazzoni punta ancora a vincere 15 ARTE Dal laboratorio coloristico alla tela Le tinte romantiche di Paola Baiesi ESSERE ORDINARI NON BASTA Lo diciamo subito, a scanso di equivoci. Aver conseguito anche nel 2012 il prestigioso riconoscimento Company to watch, assegnato dall’istituto Databank – Cerved Group, non ci appaga. Non è tempo di lusinghe. Non possiamo compiacerci per la bella notizia, che ci celebra per il secondo anno consecutivo in quanto azienda da emulare nel settore delle vernici per il legno per aver ottenuto, tra l’altro, «performance di vendita al di sopra della media settoriale». Con una mostruosa crisi del mercato italiano che sta mettendo a dura prova i nervi di tutto il comparto industriale (e la chimica non fa eccezione), saremo soddisfatti solo allorché Databank si ripeterà nel 2013, riassegnandoci la palma dell’azienda modello nel segmento delle vernici per il legno. Allora probabilmente vorrà dire che avremo individuato e messo in atto le strategie migliori per camminare sulle sabbie mobili di un mercato depresso di un Paese in recessione. L’azienda, come annunciato dall’amministratore delegato Lindo Aldrovandi nel corso dell’assemblea allargata a tutti i dipendenti il 18 maggio scorso, sta seguendo due linee guida: il potenziamento dei presidi all’estero e il mantenimento delle posizioni acquisite in Italia nel corso degli otto anni di vita di Renner Italia. Siamo fermamente convinti che i fattori del successo rennerista colti da Databank nel 2011 e nel 2012 potranno essere i medesimi nell’edizione 2013. Vale a dire: il consolidamento di una posizione di leadership nel settore; la conquista di uno o più punti di vantaggio competitivo sui principali fattori critici di successo; l’attuazione di particolari strategie di innovazione di prodotto o processo risultate vincenti. Per confermarci in un momento in cui circola sempre meno denaro, in cui i fallimenti sono all’ordine del giorno, in cui si fa più complessa la riscossione dei crediti, c’è bisogno della collaborazione di tutti. In questo pantano, essere ordinari non basta. Luigi Maestrami direttore commerciale italia STRATEGIE tempo di lettura: 5’ 00’’ Italia 2012, industria a pezzi Come difendere il posto di lavoro Un momento difficilissimo. Mai come adesso bisogna fare più e meglio degli altri. Il messaggio di Lindo Aldrovandi a tutti i dipendenti nell’assemblea del 18 maggio Il mercato italiano delle vernici per il legno è in panne. Le vendite si contraggono. Il prezzo delle materie prime non si decide a scender dalla Luna. Se allarghiamo il campo, l’inquadratura del Paese è spietata. Nei primi 90 giorni del 2012 in Italia sono fallite circa 3.000 aziende (+ 4,2% rispetto ai tre mesi precedenti, fonte Cerved Group). I conti son presto fatti: la media giornaliera è di 33 serrande tirate giù. Secondo l’Istat si è arrivati a questo sfacelo anche e soprattutto a causa dell’impressionante calo degli ordini all’industria: - 12,3% su base annua, cui corrisponde una flessione del - 4,1% in termini di fatturato. La domanda interna è il grande malato di questo secondo tempo della crisi (il primo si era registrato tra il 2008 e il 2009): - 7% a fronte di un export che cresce, ma in maniera contenuta (+ 2,6%). La crisi e le famiglie Come si traducono i numeri in scampoli di vita quotidiana? Dalle nostre parti crisi fa sempre rima con disoccupazione. Nel primo trimestre 2012 erano 2.200.000 gli italiani senza lavoro. Si tratta del 9,8% della popolazione attiva, ma si sa che gli elenchi non tengono conto di chi ha rinunciato a cercare un impiego. Tutto lascia presagire che, al giro di boa del semestre, non si tirerà un sospiro di sollievo. Anzi. Più di un under 25 su tre non ha un lavoro. Ad aprile la Cgil ha avvisato che gli italiani sostentati attraverso ammortizzatori sociali sono quasi mezzo milione. E quando si entra nella spirale della cassa integrazione, dal portamonete di famiglia spariscono circa 2.000 euro l’anno. In un Paese in cui il potere salariale è al palo, 2.000 euro in meno sono uno sproposito. Nella Penisola - logica conseguenza - si comincia a risparmiare non più e non solo sui beni superflui, ma anche sulla spesa alimentare. Ha fatto scalpore l’indagine Intesa-San Paolo che ha sorpreso le famiglie ritornare a spendere per il cibo come nel 1981. Il dramma della crisi economica più spaventosa del Dopoguerra sta spingendo sulla soglia della povertà milioni di italiani. Le previsioni nere Per descrivere l’andamento di questa recessione, gli analisti tracciano una W. Vogliono rappresentare le montagne russe di questa maledetta congiuntura tricolore che, dopo il - 6% PIL del biennio 2008/2009, aveva fatto segnare una labile ripresa tra il 2010 (+ 1,1% PIL) e nel 2011 (+ 0,4% PIL). Salvo poi riprecipitare in questo cupo 2012. Secondo il Fondo monetario internazionale, il prodotto interno lordo italiano al 21 06 dicembre prossimo si contrarrà del - 1,9%. E anche il 2013 sarà cerchiato in rosso con un meno severo - 0,3%. Il resto del mondo Recentemente, il presidente degli Stati Uniti d’America, Barack Obama, ha “strigliato” l’Europa imputandole l’incapacità di escogitare soluzioni politico-economiche per la crisi. È vero: l’Eurozona è in grave affanno. E l’Italia, insieme a Grecia, Portogallo e Spagna, arranca nelle retrovie. Ma non tutto il pianeta è afflitto da analoghi problemi. Ci sono anche economie felici. Il PIL del mondo è dato a + 3,5% e + 4,1% nel biennio 2012/2013. Alcuni paesi come la Cina, l’India, il Brasile, la Russia, la Turchia continuano a produrre e consumare in un crescendo rossiniano. Ma la ripresa è anche nel cortile di casa, vale a dire nella stessa Unione Europea a 27. Eurostat prevede che nazioni come la Polonia, la Romania, la Bulgaria e le Repubbliche baltiche incrementeranno il loro prodotto interno lordo con scostamenti che andranno dai due ai quattro punti percentuali. Indubbiamente c’è vita oltre le Alpi. Basta mettere il naso fuori. Le strategie Renner Italia L’azienda è reduce da incrementi di fatturato a doppia cifra. Ha chiuso il 2010 e il 2011 a vele spiegate. Non intende cedere quote di mercato ed è decisa a sfruttare il suo carattere: aggressivo nella politica commerciale e tecnologicamente avanzato sul piano dell’offerta di prodotti e servizi. In ballo c’è non soltanto il consolidamento di una posizione di mercato precocemente conquistata in appena otto anni di vita, ma soprattutto la stabilità di 200 posti di lavoro. Al cospetto di un mercato italiano in apnea, Renner Italia dunque rilancia sul tavolo verde dell’export. Come? Lo ha spiegato l’amministratore delegato, Lindo Aldrovandi, nel corso di un’assemblea aperta a tutti i dipendenti Renner Italia lo scorso 18 maggio: «Entro settembre - ha annunciato l’ad - saranno sul campo delle esportazioni quattro nuovi area manager. Cercheremo di migliorare la nostra penetrazione all’interno delle aree date in forte crescita. Siamo convinti che, in attesa della ripresa del quadro italiano, sia indispensabile procacciare nuovi clienti lontani da casa. Lo facevamo già prima, con un export che cresceva esponenzialmente ogni anno, adesso lo faremo con maggiore passione e intensità». Recependo un’istanza della clientela, Renner Italia ha anche realizzato una moderna e funzionale area espositiva. Al suo interno il visitatore potrà prendere diretto contatto con centinaia tra prodotti, soluzioni, cicli… «Sembrerà banale - ha aggiunto Aldrovandi -, ma il cliente ha bisogno di vedere e toccare con mano. Offrire un’ulteriore possibilità di confronto con il mondo Renner Italia apporterà benefici al nostro approccio commerciale. Osservare un prodotto e approfondirne le caratteristiche su un catalogo è assai differente dal trovarsi immersi in uno showroom, circondati dal legno trattato con le migliori soluzioni di un’azienda in grado di soddisfare qualsiasi esigenza. Ed è proprio questo messaggio che vogliamo trasferire a chi viene a trovarci: siamo nelle condizioni di far fronte a ogni richiesta e in qualsiasi momento». Lo showroom di via Ronchi Inferiore 7 si candida a essere il migliore spazio espositivo interno a un’unità produttiva. Renner Italia, dunque, non si sottrae a nuovi importanti investimenti. I punti interrogativi Nel corso della citata assemblea del 18 maggio 2012, Aldrovandi si è anche soffermato su alcuni punti di domanda. Riguardavano l’andamento presente e futuro della nostra organizzazione. «Come chiuderemo il 2012? Quale sarà il volume prodotto nel 2013? E Il fatturato nel 2014?». I quesiti sono stati girati ai convenuti in un deciso richiamo al senso di responsabilità di ognuno. «Il quadro a tinte fosche del lavoro italiano è un dato di fatto che viviamo quotidianamente - ha concluso Aldrovandi -. Renner Italia ha nelle corde la possibilità di attraversare il mare in tempesta. Ma vorrei che ognuno di voi acquisisse la consapevolezza di quanto sia importante difendere il proprio stipendio. E come si difende il posto di lavoro? Obbligando i clienti a servirsi da noi e, cioè, essendo i migliori. Badate che, anche in regime di austerity, il mercato non può disfarsi dei migliori. Sono i migliori che sopravvivono. Sempre. E allora bisogna produrre con efficienza; ritornare a casa con la consapevolezza di aver lavorato con spirito di sacrificio, orgoglio e precisione; ricordare che il miglior alleato in questa dura battaglia è al nostro fianco ogni giorno. Sosteniamoci, incoraggiamoci, vinciamo solo se siamo tutti coinvolti nel progetto». In questo momento, più che mai, il futuro del proprio posto di lavoro dipende solo da noi stessi. Due momenti dell'assemblea Renner Italia del 18 maggio scorso. A sinistra la platea ascolta la relazione dell'ad Lindo Aldrovandi (foto a destra) TERREMOTO, 400.000 € DI INVESTIMENTI GIÀ AVVIATO IL PIANO DI CONSOLIDAMENTO In Renner Italia non basta che gli stabilimenti non abbiano in alcun modo risentito del drammatico terremoto di fine maggio. E non basta neppure che le strutture rispondano ai requisiti di legge. In anticipo su ogni decisione degli Enti preposti e in piena autonomia, con la convinzione che ogni eccesso di zelo sia benvenuto nel campo della sicurezza, l’azienda ha predisposto un piano di interventi di circa 400.000 €, che andrà ulteriormente a ottimizzare la tenuta di coperture, travi, pilastri, etc. Si tratta di un programma volontario e di carattere precauzionale. La nostra organizzazione ha inteso dare fondo a un investimento straordinario per assicurarsi i migliori materiali e la massima celerità nel completamento dei lavori. 05 Odyssey, il nuovo ciclopico test di degradazione naturale Vernici all’acqua per esterno, al via l’1 giugno il dopo World Wide. L’esperimento durerà 2 anni. Sono 27 i campioni mordenzati e laccati sotto esame. E le aree test sono straordinarie: la piattaforma oceanografica Acqua Alta di Venezia e l’istituto Ismar del porto di Genova. La collaborazione del Cnr La ricerca Renner Italia si conferma unica Da Omero alla ricerca Renner Italia Se Omero si fosse fermato all’Iliade, Ulisse sarebbe rimasto un eroe a metà. Capace, sì, di piegare con l’inganno la città di Troia, ma non ancora divenuto archetipo dell’uomo proteso a oltrepassare i limiti della conoscenza. È il secondo racconto omerico, l’Odissea, che trasforma l’uomo Ulisse nel simbolo che resiste all’usura di 2.700 anni di storia. Odyssey è il nome che, in onore del leggendario viaggio del re di Itaca, il laboratorio vernici all’acqua per esterno di Renner Italia ha voluto destinare all’ultimo incredibile test di degradazione naturale. Il dopo World Wide Con Odyssey, Renner Italia si spinge oltre i già sbalorditivi confini raggiunti dal progetto World Wide, che tra il 2009 e il 2012 aveva impegnato i nostri ricercatori a indagare la resistenza delle vernici nella metropoli di Singapore, alle latitudini umide di Miami e Townsville, nel gelo siberiano di Krasnoyarsk e nel deserto di Phoenix. L’obiettivo del World Wide, lo ricordiamo, era fornire argomenti incontrovertibili alla garanzia 15 anni sulle finestre e 8 anni sui sistemi oscuranti in legno. Odyssey sfida l’ignoto per verificare come e quanto le vernici all’acqua Renner Italia respingano l’aggressione dell’ambiente più ostile: il mare. Elemento, quest’ultimo, anche al centro dell’epopea di Ulisse. Un ostacolo infinito e indomabile da superare per raggiungere la meta agognata: Itaca, per l’eroe omerico; la durabilità massima sul legno, per i nostri formulati a base acqua. 06 Il test di degradazione Odyssey L’esclusiva Odissea di Renner Italia durerà due anni. Dall’1 giugno 2012 al 31 maggio 2014, 27 listelle di legno (di rovere, larice, pino e okoumè), protette da altrettanti cicli di verniciatura (mordenzati e laccati), sono state messe a dimora in mare aperto o costrette all’inquinamento portuale. I due campi di esposizione sono stati ricavati al centro dell’Adriatico, precisamente sulla piattaforma oceonografica del Cnr (Consiglio nazionale delle ricerche) “Acqua Alta” di Venezia, e all’interno del porto di Genova, vale a dire presso l’Istituto di scienze marine del Cnr. La location ligure aggiunge alla triplice azione di degrado derivante da salsedine, umidità e radiazione UV, elevata all’ennesima potenza sulla piattaforma oceanografica, anche il forte stress da polvere sottile. La collaborazione del Cnr Il programma Odyssey si avvarrà della collaborazione del Cnr che, oltre a ospitare l’originale esperimento, coadiuverà il laboratorio ricerca e sviluppo Renner Italia nelle rilevazioni dell’irraggiamento, del tasso di smog, delle piogge e dell’umidità. I nostri chimici, a cadenza semestrale, registreranno cambio colore, opacità, perdita adesione, formazioni di crepe, effetto blistering (ovvero: formazione vesciche). I punti di forza del programma Se un infisso di legno su un edificio sito in riva al mare subisce il massimo degrado possibile, con Odyssey Renner Italia crea condizioni impossibili da riprodurre sulla terra ferma, estendendo a 360° l’esposizione alla salsedine, alla radiazione solare, all’umidità e all’inquinamento. Sulla piattaforma Cnr, i campioni verniciati saranno costantemente investiti dall’acqua e sollecitati dall’aerosol salino sprigionato dalle onde. Inoltre, attraverso il riverbero dell’acqua l’impatto delle radiazioni UV risulterà enormemente più incisivo. Sarà come se il serramento in legno fosse collocato su uno scoglio al centro del Mediterraneo. Nel porto di Genova, d’altro canto, si aggiungerà l’effetto antropico (pollution) giacché quella particolare tipologia di insediamento umano è caratterizzata da forte inquinamento atmosferico. Lo smog si depositerà sul campione in legno sotto forma di acido nitroso e tenterà di acidificare il film di vernice. Ne scaturirà una persistente deriva corrosiva che i prodotti Renner Italia saranno chiamati a contrastare. Le finalità Al contrario dei test di degradazione che l’hanno preceduto, il progetto Odyssey non ha finalità legate all’estensione di nuove garanzie sui cicli di verniciatura all’acqua per esterno. Lo scopo è prettamente scientifico e divulgativo. Una volta concluso Odyssey l’arricchito patrimonio di conoscenze e tecnologie Renner Italia sarà a disposizione di tutti i clienti impegnati nella distribuzione di serramenti in legno nelle località marine. Accanto ai campioni in legno verniciati all’acqua da Renner Italia, presso le location del Cnr sono state posizionate anche listelle in pvc e alluminio di buona fattura. La sfida nella sfida lanciata dal nostro laboratorio ricerca e sviluppo è appurare quanto risponda al vero il comune convincimento che il serramento in pvc o in alluminio sia più resistente di quello in legno. Il viaggio di Odyssey è appena iniziato ed è già ciclopico. Quando partirai diretto a Itaca, che il tuo viaggio sia lungo, ricco di avventure e di conoscenza. Konstandinos Kavafis (1863 - 1933), Itaca NELLA PAGINA A FIANCO, IN ALTO A SINISTRA la piattaforma oceanografica Acqua Alta del Cnr; A SEGUIRE Chioggia vista dalla lancia del Cnr; IN BASSO Carlo Zagano osserva il mare dalla base Cnr. IN QUESTA PAGINA, IN ALTO A DESTRA, Zagano sul molo di Chioggia; SOPRA Zagano recupera i campioni da testare sulla piattaforma; IN BASSO il ricercatore Alessandro Nanni sulla piattaforma ODYSSEY tempo di lettura: 3’ 00’’ Noi al centro dell’Adriatico Diario di bordo. Metti una fiorentina in mare aperto… Ore 15:30 – Seduto sul bordo della pilotina del CNR mi sento stordito dal suono martellante e sordo del motore e dalle perpetue evoluzioni della schiuma che ci lasciamo dietro. La piattaforma diventa sempre più piccola e il caldo umido non placa la grinta di Alessandro che scatta senza sosta le ultime centinaia di foto di commiato. Nell’oretta che impieghiamo per raggiungere le bocche di porto penso all’originalità di un lavoro come quello di Mario, il marinaio tutto fare al timone della piccola imbarcazione che ci sta riportando sulla terra ferma. Gli capita spesso di rimanere per giorni in mezzo al mare a diciotto chilometri dalla costa, sole e pioggia sopra la testa, mare sotto i piedi, mare a destra, sinistra, dietro e davanti, rimanendo fermo nello stesso punto, immobile mentre il mare si muove. Per un attimo penso che potrebbe anche piacermi immergermi in quel mare calmo, raccogliermi mentre scruto l’orizzonte e contemplare il frangersi infinito delle creste ondose. Poi mi vedo a parlare di musica con le migliaia di cozze riprese dalla webcam sottomarina intanto che colonizzano i piloni di sostegno, mentre Alessandro Nanni (il collega ricercatore con cui ho condiviso questa esperienza), cerca di vendere il T-Top ai delfini di passaggio, convincendoli che possa migliorarne l’idrofobicità della pinna caudale e ridurne così l’attrito con l’acqua. Smetto subito di fare questi pensieri. Prima di lasciare la piattaforma abbiamo controllato un’ultima volta i pezzi posizionati nella parte alta della piattaforma. L’orientamento Sud e l’inclinazione a 30° garantiranno il massimo dello stress durante l’esposizione, così come i depositi di materiale organico di quei simpatici gabbiani che troveranno nei nostri rack un sito originale da marcare nelle soste obbligate durante le loro migrazioni stagionali. I ragazzi della piattaforma hanno proseguito nella ristrutturazione delle condutture dell’acqua dolce e Bastianini (ricercatore CNR), dopo la terza debacle del suo portatile, ha definitivamente abbandonato l’idea di scaricare 2 terabite di dati dal server di bordo. Gianni, uno dei tre custodi, ci ha insegnato un nodo maledettamente semplice (per loro): la gassa d’amante. Alessandro ed io li abbiamo fatti tutti, tranne quello. È gente disponibile, allenata a lavorare in spazi ristretti e a viaggiare tanto: da un minimo di un’ora e un quarto (il tempo della navigazione solo andata) fino alle due ore e mezza di Mario che partendo dai dintorni di Venezia deve prendere due ferryboat per raggiungere l’imbarcazione da diporto del CNR. Non abituati ad aver ospiti, sono stati contenti di fare gli onori di casa. A pranzo, smentendo ogni nostra aspettativa, ci hanno offerto una fiorentina cotta su una griglia posizionata a strapiombo sul mare e protetta dal vento utilizzando uno dei tre pannelli metallici che compongono l’insegna C-N-R. Tanto – dicono – chi viene a leggere? Per farci apprezzare la voracità dei pesci che animano i fondali della piattaforma hanno gettato in mare una pagnotta di pane duro e secco. È sparita dalla nostra vista in pochi secondi. Dicono che fino a pochi anni fa i pesci erano molto più schizzinosi, poi la crisi li ha trasformati in simil-piraña che divorano bucce di banana e scorze di limone. Abbiamo promesso a tutti, per la prossima trasferta, un “assaggio” di mortadella nostrana accompagnata da una buona piadina romagnola. Durante la mattinata ci hanno mostrato l’attività della piattaforma, gli strumenti, l’officina, il vano batterie ecosostenibili e il piccolo laboratorio di bordo. Abbiamo discusso dove fosse meglio posizionare i pezzi per l’esposizione e considerando l’ingombro dei pannelli fotovoltaici, verricelli, cisternette, stazioni meteo e pale eoliche di ogni genere, non è stato facile individuare la giusta collocazione. La piattaforma è un microcosmo apparentemente immobile, ma in continua evoluzione, massa metallica saldata ogni dove, intreccio ordinato di piloni da 34 metri pieni di cemento armato. Resiste all’usura del tempo e dell’acqua dagli anni Settanta e la manutenzione dà lavoro a tre persone ogni settimana. Al suo interno ci sono poster che descrivono le varie forze del mare immortalate da fotografie in bianco e nero di fine Novecento, in altri sono ritratte le forme che assumono le nuvole alle varie altitudini con le rispettive conseguenze sulle condizioni metereologiche. Al nostro arrivo alla piattaforma, salita la scaletta metallica che dall’acqua porta al primo piano, notiamo subito alcune griglie metalliche divelte dalla loro sede, scoprendo poi essere state sferzate da onde alte più di dieci metri durante lo scorso rigido inverno. È difficile concepire l’imponenza di un mare così agitato; altrettanto lo è immaginare Mario e gli altri, durante questi fenomeni, che dormono al piano di sopra in un letto a castello a tre piani. Ore 9:00 - Partendo da una delle tre bocche di porto porticciolo di Chioggia, Alessandro ed io non sappiamo bene cosa aspettarci. Io, vestito con jeans e maglietta Renner, ho riempito lo zaino con guanti, cavetti d’acciaio e tronchese, pronto ad affrontare chissà quali imprevisti. Alessandro, pantaloni e camicia manica lunga, nella ventiquattrore una fotocamera reflex semiautomatica, qualche libro bianco delle garanzie e due o tre flaconcini di T-Top non troppo ben nascosti. Delfini non se ne sono visti, aspettiamo settembre. Carlo Zagano - Ricercatore Il risparmio energetico in busta paga L’iniziativa lanciata a febbraio da Renner Italia e Filctem Cgil ha guadagnato la ribalta mediatica. Il cavallino rimbalzato dal Corriere della Sera a Repubblica, da Rai Radio Due a La7… Metti un periodo in cui il mondo del lavoro è depresso. Scalda con la buona pratica del risparmio energetico. Condisci con una spruzzata di ottimismo e dài una spolverata di soldi in più in busta paga. Gli ingredienti dell’iniziativa ribattezzata “Il risparmio energetico in busta paga” hanno messo appetito a buona parte dei media nazionali. Ben 18 testate giornalistiche hanno ritenuto di dare risalto all’iniziativa che rappresenta un’assoluta novità nazionale nell’ambito dei rapporti sindacali. Funziona così: la squadra Renner Italia, impegnata quotidianamente nella produzione di vernici per il legno, si impegna in una virtuosa corsa verso il traguardo della riduzione dei costi di energia, smaltimento dei rifiuti, gas, materiale di consumo, etc. Nel nuovo contratto integrativo aziendale, Renner Italia e Filctem-Cgil hanno infatti recepito l’attualissimo “Accordo europeo 2020-20” e l’intento comunemente tracciato da Confindustria e rappresentanze sindacali a livello nazionale nell’avviso “Efficienza energetica, opportunità di crescita per il Paese”. L’obiettivo dell’Unione sarebbe quello di ridurre del 20% entro il 2020 le emissioni di gas serra, incentivando le politiche di efficienza energetica e l’impiego di fonti alternative fino a quota 20%. Altre grandi industrie italiane hanno inteso simbolicamente accettare la sfida del contenimento energetico. Ma l’elemento di novità che si registra all’interno di Renner Italia sta nella misurazione e nella conseguente monetizzazione del risparmio. L'accordo siglato prevede, dunque, che il vantaggio economico derivante dalla continua a pag. 10 >> >> segue da pagina 9 politica anti spreco venga redistribuito in parti uguali tra azienda e dipendenti. «Renner Italia, nel 2011 - ha riferito nelle varie interviste l’ad Lindo Aldrovandi -, ha speso 1.566.000 € in energia elettrica, gas, acqua, smaltimento dei rifiuti, manutenzione delle macchine, materiale di consumo per la produzione, cancelleria. Il centro di spesa più importante è quello relativo all’erogazione di corrente elettrica: 411.000 €, seguito dallo smaltimento dei rifiuti: 397.000 €. Di rilievo anche i numeri della cancelleria: ben 84.000 €. Per ottenere un risultato significativo, all’interno dell’azienda dovrà registrarsi un vero e proprio cambiamento di mentalità: una vera e propria inversione di tendenza nelle consuetudini quotidiane. Si andrà dalle piccolissime azioni, come spegnere l’interruttore una volta usciti dall’ufficio a come utilizzare carta di riciclo, ad attività più importanti, come porre attenzione alla giusta quantità d’acqua e solvente da impiegare nella pulizia delle vasche utilizzate per la produzione di vernice. In quest’ultimo caso, giusto per citare un esempio, si risparmierà acqua e solvente, ma anche il costo dello smaltimento dei rifiuti che ammonta a 0,185 €/kg». Già nel 2009, in piena crisi dei mercati l'azienda aveva sottoscritto un accordo e sempre con Filctem-Cgil per la distribuzione del 15% degli utili 10 tra i dipendenti. Quel premio, a due anni di distanza, sta dispiegando i suoi apprezzabili effetti sui salari. «Il dato che oggi possiamo consegnare, relativo alla totalità degli accordi contrattuali di secondo livello, cioè la distribuzione degli utili più la distribuzione del risparmio energetico, è ipotetico giacché legato alle azioni che ognuno di noi dovrà porre in essere, ma assolutamente futuribile - ha esaminato ancora Aldrovandi -. Ragioniamo sulla fascia temporale del triennio 2012 - 2014. Ipotizziamo un risparmio del 10% di energia e risorse. Diamo per assunto il pieno rispetto delle previsioni di crescita fissate sul piano strategico e cioè l’incremento di fatturato dai 62 mln di euro del 2011 agli 86 mln di euro del 2014. La combinazione di questi due fattori, su base triennale, dovrebbe portare a ogni singolo dipendente in più in busta paga una cifra pari a circa 4.000 euro. La stima è cauta e, comunque, tengo a precisare che dipenderà dall’atteggiamento di ogni componente dell’azienda e dal buon andamento del mercato. Ovviamente mi auguro che si vada oltre il 10% del risparmio energetico e oltre gli 86 mln di euro di fatturato nel 2014. Di questi tempi, con gli stipendi italiani che perdono ogni giorno potere d’acquisto, cerchiamo di dare il nostro contributo per un’inversione di tendenza». Illustranzana dall’Acquario di Genova a Renner Italia La creativa che ha dato una veste grafica al progetto Molti i media che si sono occupati del progetto "Il risparmio energetico in busta paga". In alto, il giornalista di La7, Francesco Bardaro Grella, intervista Riccardo Reggiani La notizia è stata ripresa in prima pagina nazionale dal Resto del Carlino e ha avuto anche risalto nelle cronache nazionali del Sole 24 Ore, del Corriere della Sera, di Repubblica.it. Se ne sono occupate tutte le agenzie di stampa (Ansa, Agi, AdnKronos) e numerose testate specializzate nelle econews. Aldrovandi è stato anche ospite di Massimo Cirri, Paolo Maggioni e Antonio Di Bella nella trasmissione cult di Rai Radio Due, Caterpillar. Dulcis in fundo, La7 ha inviato una troupe televisiva per un servizio andato in onda nella trasmissione Coffee Break e le immagini catturate negli stabilimenti sono più volte comparse nel corso dei tg condotti da Enrico Mentana. Infine, per dare una veste grafica al progetto “Il risparmio energetico in busta paga”, l’azienda ha deciso di affidare a Chiara D’Agostino (leggi articolo a lato) il compito di illustrare l’iniziativa. La rassegna stampa completa di “Il risparmio energetico in busta paga” è su www.renneritalia.com. Chiara D’Agostino, in arte Illustranzana, ha illustrato il progetto Il risparmio energetico in busta paga. Alla fine di aprile 2012 ha sbaragliato l’“agguerrita” concorrenza e si è aggiudicata la “gara di matite” indetta da Renner Italia. La missione? Realizzare un percorso visivo all’interno degli stabilimenti di Minerbio, che fungesse anche da vademecum per il dipendente virtuoso. Quarantatré installazioni, tra pannelli bifacciali, roll-up, banner paretali. Illustranzana ha incassato le nostre indicazioni e ideato dodici tavole dal carattere fresco e vivace. Volevamo che trasparisse intraprendenza, tecnologia, voglia di fare, semplicità: i tratti identitari della nostra azienda. Genovese, classe 1980, Illustranzana ha sposato con convinzione la causa del risparmio energetico, facendosi guidare dallo spirito dell’iniziativa firmata da Renner Italia e Filctem-Cgil. Chiara lavora nel mondo delle agenzie di comunicazione e grafica da undici anni e ha già all’attivo due pubblicazioni illustrate per bambini: Mare! (2009) e Dall’arancia alla zucchina (2010), entrambe edite da Edicolors Genova. «Il mondo dei libri per ragazzi è affascinante - racconta a Renner Style -. Il processo creativo è analogo a quello impiegato per l’iniziativa Renner Italia. Il punto di partenza è fissato sui testi scritti che mi propongono. La mia attività consiste nel tradurre con un disegno minimalista, asciutto e didascalico l’intento narrativo». Il credo di Chiara D’Agostino è uno e uno solo: niente fronzoli. Non a caso ha scelto come marchio di fabbrica la melanzana. «Un ortaggio mai troppo celebrato. È simpatico e ha un bel colore, vanta un buonissimo sapore e si presta a una serie infinita di piatti. Il nome “Illustranzana” celebra l’incontro tra l’illustratrice e la melanzana», svela ammiccando alle sue parmigiane... Prima di tornare ai lavori per l’Acquario di Genova, l’artista rivela il segreto del suo piccolo successo. Come ha catturato l’attenzione di Renner Italia? «Beh, ho vestito con il camice di un chimico il personaggio che impiego in tutte le mie scorribande digitali e ci siamo piaciuti». CALCIO tempo di lettura: 2’ 50’’ Promossa la Granamica di Mazzoni Imbattuta per tutto il torneo, la compagine sponsorizzata Renner Italia approda al campionato di Prima categoria Nell’anno della Signora, lo scudettino bianconero appuntato al petto del vivaio ha detto bene anche a Minerbio. La Granamica ha sbancato il campionato di calcio di seconda categoria. Il parallelismo, comunque lo si veda, suona blasfemo: Gianni Mazzoni sta alla Granamica come Antonio Conte sta alla Juventus. Entrambi vincitori dei rispettivi tornei, entrambi imbattuti. Ventisei incontri, 20 vittorie e 6 pareggi il primo; 38 match, 23 successi e 15 risultati neutri il secondo. E il numero 0 a far marameo alla colonna delle S (sconfitte). Le similitudini finiscono qua. «Perché Conte mi è anche antipatico», storce il naso Mazzoni. Cose da zemaniani. Se gli parli del Pescara, allora sì, l’argomento lo stuzzica: «Quello è il calcio che mi piace: votato allo spettacolo, divertente, fisico», e attiva i muscoli del sorriso. 12 L’accostamento bianconero poco lo appassiona già prima della valanga del calcioscommesse, quando abbiamo raccolto le impressioni che leggete in questo articolo. Figurarsi dopo. Gianni è ben disposto, quello sì, quando si parla della Juventus Academy. Tutt’altra faccenda. Un progetto di vivaio che sta riscuotendo successi sul territorio e sta trasformando in polo d’attrazione proprio la sua Granamica. Bolognese verace, il responsabile degli stabilimenti Renner Italia che alla domenica smette la tuta e si industria a bordo campo, è approdato l’anno scorso sulla panca della Granamica convinto di far bene. Dalla sua: l’esperienza, un gruppo motivato, una società seria e uno sponsor portafortuna (Renner Italia, e chi altri?). «Non ho mai avuto dubbi. È stata una marcia senza flessioni. Il nostro primato non è mai stato seriamente messo in discussione - commenta il tecnico -. I numeri danno l’esatta portata del nostro successo. Con 11 gol subiti, la nostra difesa è stata la migliore di categoria», parola di ex portiere. Le bocche di fuoco si sono fermate a quota 53 («importante, anche se i campionati si vincono in difesa»). Di fronte a un ruolino del genere, l’immediata inseguitrice, Sala Bolognese, si è dovuta accontentare di un posto all’ombra (sei gradini più in basso). «Siamo stati promossi in prima categoria per due fattori determinanti: l’entusiasmo dei giovani e la serietà del club», analizza a bocce ferme Mazzoni, che omette di ricordare un altro elemento decisivo: la sponsorizzazione portafortuna di Renner Italia. «A Minerbio ho trovato una società forte, presente e motivata - ammette -. Ognuno ha ricoperto il proprio ruolo con grande professionalità. Merce rara tra i dilettanti dove molto è lasciato all’improvvisazione e l’allenatore spesso è TANTI AUGURI A I migliori auguri dall'azienda per i compleanni di: LUGLIO Albertini Chiara, Bartolini Paola, Casoni Lorenzo, Ciriello Savino Donato, Cortesi Luca, Dal Bò Sergio, De Franceschi Gabriele, Fannane Abdelali, Ferrando Giovanna, Melis Valeria, Piaccia Alessia, Rimondi Lucia, Romagnoli Claudia, Spallino Lidia, Sutto Andrea, Travaglini Silvia, Valentini Anthony, Vitiello Ciro. AGOSTO Benni Lorenzo, Brunelli Maurizio, Cipriano Daniele, De Rosa Gennaro, Diop Modou, Mastromarino Iolanda, Monti Francesco, Morselli Michele, Nutricati Francesco, Schiavina Claudia, Stracciari Alberto, Vacca Giorgio, Zagano Carlo, Zamboni Pamela, Zueneli Cecilia. SETTEMBRE Borghi Ugo, Bovi Maurizio, Bragioto Riccardo, Colomasi Massimo, Dell’Ova Claudio, Franco Alessandra, Guarnieri Simone, Lavarini Lorenzo, Nannetti Michele, Nardo Giuseppe, Pagnoni Enrico, Scarito Giuseppe, Sissa Andrea, Tigini Alessandra. costretto a improvvisarsi dirigente, magazziniere, massaggiatore… Lo spogliatoio, poi, mi ha sorpreso. Se alla vigilia avevo delle certezze, derivanti in massima parte dall’affidabilità di alcuni senatori, non potevo immaginare la qualità umana e atletica dei giovani. Almeno 15 elementi saranno confermati in blocco anche in prima categoria». Un campionato che la Granamica affronterà a testa alta: «Non avremo certo il complesso delle matricole: punteremo a un torneo di vertice anche il prossimo anno - lancia il guanto della sfida il tecnico -. Non siamo condannati ad arrivare primi, ma almeno tra le prime cinque». Mazzoni è il garante di un progetto tecnico triennale che vuole portare la Granamica nel torneo di promozione. Data di scadenza: 2014. E dopo? Si vedrà. Per il momento il trainer è soddisfatto. La sua piccola Juventus, pardon, il suo piccolo Pescara si farà rispettare anche nella prossima stagione. Karate, encomio per Manuel Morale Medaglia di bronzo agli Europei Wukf Manuel Morale continua a essere uno dei migliori talenti italiani del karate. Il giovane tecnico del collaudo solvente ha recentemente ricevuto una lettera d’encomio dal presidente Fekam-Italy, Flaminio Cabrini. «Per l’altissimo punteggio ottenuto nelle precedenti stagioni agonistiche - scrive Cabrini – Manuel Morale è stato convocato per l’attuale stagione 2 0 1 1 / 2 0 1 2 n e l l a s q u a d r a a z z u r r a F e k a m - I t a l y, rappresentandola al quarto campionato europeo Wukf svoltosi a Irvine (Scozia) gli scorsi 1/3 giugno 2012». E agli europei Manuel si è fatto rispettare, conseguendo il miglior risultato internazionale della sua carriera: medaglia di bronzo appena dopo un duo inglese. Per il giovane rennerista un ingresso in grande stile nella categoria seniores. Per la cronaca, la squadra azzurra è arrivata nel complesso quinta. 13 SPORT tempo di lettura: 2’ 30’’ Prosciutto e racchette per Zagano e D’Ercole Beach tennis. Il chimici del laboratorio all’acqua per esterni mettono in riga tutti e si aggiudicano la terza edizione del torneo aziendale Silvia D'Ercole. A destra un momento delle fasi eliminatorie Sui campi di San Michele di Baricella, Carlo Zagano e Silvia D’Ercole si sono aggiudicati la terza edizione del Torneo di Beach Tennis Renner Italia e quindi l’ambito prosciutto in palio. La coppia ha sconfitto in un’agguerrita finale Matteo Marchesini (per l’occasione orfano dei gemelli diversi, ormai maritati e indisponibili, Paolo Gulminelli e Alberto Stracciari) e Marco Colla con il punteggio di 7-5. Leonardo Bedonni e Luca Zanchetta si sono attestati sulla terza piazza, sconfiggendo il family tandem Alessandro Albertazzi – Marco Albertazzi. L’albo d’oro di quello che è ormai divenuto un evento fisso della primavera rennerista celebra l’invincibile Carlo Zagano che, pur cambiando partner, ha sempre chiuso sul gradino più alto del podio. Nelle due precedenti edizioni aveva centrato il risultato in compagnia di Lorenzo Casoni. Zagano, quali sono le principali differenze tra questo successo e quelli precedenti? «L’ultima vittoria è stata consumata al fianco della dottoressa D’Ercole. Mi sono sentito come un funambolo senza rete per le prime tre partite, poi la felicissima sorpresa di giocare con una grande campionessa». Lei in passato ha fatto coppia con Lorenzo 14 Casoni e ora sta con Silvia D’Ercole. Quali elementi di novità sono emersi durante l’ultima prestazione? «La mia o quella di Silvia? Scusi, può spiegare meglio la domanda?». Non faccia l’ingenuo. Ha capito perfettamente: le mie sono osservazioni da cronista sportivo. [Attimo interminabile di esitazione, ndc] «Casoni è genio e sregolatezza, D’Ercole una solida certezza. Vorrei che emergesse la rima». Zagano, come ha visto il suo collega di laboratorio Tommaso Cenacchi? «Qui bisogna fare attenzione a rispondere [balbetta qualcosa di incomprensibile, ndc]. Agonisticamente è sempre la solita tigre ruggente». Potrebbe cortesemente cessare di produrre rime? Mi svilisce l’intervista… «Va bene. Allora dico che non si risparmia. Né sul campo, né spronando il suo compagno Bertolin. Comunque credo sia stato un duro colpo per i chimici del laboratorio acqua per interno essere “sovraverniciati” con sei mani di pesanti prodotti all’acqua per esterno*». Da segnalare infine la deludente prestazione di Lorenzo Bertolin. Il maratoneta del laboratorio ha denotato una forma fisica insufficiente, scarsa concentrazione e pessime doti balistiche. «A mio avviso il baricentro della coppia Cenacchi-Bertolin si sta gradualmente spostando verso la giovane promessa, ancora un po’ acerba a dire il vero, ma in netto miglioramento». Ovviamente si tratta di osservazioni che il cronista, fedele alla notizia e indiscutibilmente oggettivo, non può condividere. L’edizione 2013 la vedrà ancora al fianco di Silvia D’Ercole o sente troppo la mancanza di Lorenzo Casoni? «Il primo amore non si scorda mai. Ma non nego che sarebbe un grande onore continuare a giocare con la richiestissima Silvia D’Ercole». In conclusione, come viene accolto in tempo di crisi da moglie e figli un padre che porta tronfio chilogrammi 6,2 di prosciutto crudo? «Ha presente i pompieri a Ground Zero dopo l’11 settembre?». *Zagano si riferisce all’incontro delle fasi eliminatorie concluso sul 6-2. Mulini Abetaia Esitazioni Tramonto Paola Baiesi, colorista romantica Il talento della pittrice amante dei mostri sacri dell’Ottocento inglese Dal colorimetro alla tela, andata e ritorno. Ventidue anni fa le hanno regalato una scatola piena di tempere e pennelli. Da allora non ha più smesso di dipingere, scoprendo un’incontrastata attrazione per i paesaggi romantici. È decisamente una vita a tinte forti quella di Paola Baiesi. Colorista di professione, pittrice per passione, ha in William Turner e John Constable i suoi modelli di riferimento. Si tratta di due tra i migliori talenti del Romanticismo inglese, celebri per i paesaggi, per l’ampia varietà cromatica e per l’originale stesura del colore. Turner, in particolare, fu definito “pittore della luce” e finì per impressionare il celeberrimo Claude Monet, che nel britannico intravide l’antesignano dell’Impressionismo. «Ho un ricordo di me bambina con una matita in mano - racconta la colorista Paola Baiesi -. In classe, invece di seguire le lezioni, mi perdevo in un mondo di scarabocchi su un foglio bianco». Poi, nel 1990, il salto sulla tela: «Sì, e iniziai raffigurando dei cavalli. È un soggetto che ricorre spesso nella mia produzione. Amo molto quegli animali, anche se non pratico l’equitazione». Da allora Paola ha approfondito, da autodidatta, le tecniche dell’olio e dell’acrilico concentrandosi in special misura sui paesaggi dell’ambiente che la circonda, ma non disdegnando di battere le impegnative strade del ritratto. «In questo caso – dice – preferisco partire da una o più fotografie. Trasformo in pittura un attimo già fissato da una macchina». Con uno stile morbido e apparentemente non ricercato, capace di riportare a galla intensità degli sguardi ed emozioni del soggetto, nell’ambito dei ritratti interessanti sono le opere battezzate Cacciatori e Romolo. Ha un che di onirico, invece, l’immagine solare di Andrea colto in un momento di preoccupazione e incertezza tra l’azzurro dell’indefinito. Ma è forse in opere come Ozzano, con le sue nuvole di burro e le ricche colline sdraiate sull’informe pianura, che Paola Baiesi meglio esprime il suo talento che è indubbiamente quello della paesaggista. La serie dedicata ai Colli e Vigna denotano in effetti un sapiente utilizzo dell’accostamento naturale dei colori oltre che un attaccamento alla terra emiliana. Ma che legame intercorre tra Paola Baiesi colorista e Paola Baiesi pittrice? Potrebbe esistere l’una senza l’altra? «No. In entrambi i casi si dà fondo alla stessa capacità di osservazione. Non potrei svolgere una delle due attività senza cogliere alcune sfumature, siano esse su un pannello di legno verniciato, siano esse in un prato di girasoli…». Chi volesse vedere da vicino la ricca produzione di Paola può visitare l’esposizione permanente presso la filiale di Ozzano della Banca Popolare dell’Emilia Romagna o accontentarsi di una puntata su http://paolabaiesi.altervista.org. 15 www.15annirenner.com GARAN ZIA 8 ANNI DAL 2012 CON IL PROGRAMMA WORLD WIDE RENNER ITALIA GARANTISCE ALMENO 15 ANNI LE FINESTRE E ALMENO 8 ANNI GLI OSCURANTI Via Ronchi Inferiore, 34 - 40061 Minerbio (BO) Italia - T. +39 051 6618 211 F. +39 051 6606 312 www.renneritalia.com