Gennaio-Marzo 2014 Num. 1 - Associazione Giuliani nel Mondo
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Gennaio-Marzo 2014 Num. 1 - Associazione Giuliani nel Mondo
GIULIANI nel M NDO Anno 9 - Gennaio-Marzo 2014 - Numero 1 - Taxe Perçue - Tassa pagata - Trieste C.P.O. - Periodico di informazioni - Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in A. P. - 34100 Trieste (Italy). DL 353/2003 (conv. in L. 27/12/2004 n. 46) - art. 1 comma 2 CNSO TS Trieste/5 AP/2007 - art. 1 comma 1 DCB dd. 17.06.2007 - Distribuzione gratuita. Attenzione! In caso di mancato recapito inviare all’Ufficio Postale di Trieste C.P.O., detentore del conto, per la restituzione al mittente previo pagamento resi. If undelivered, please return to C.P.O. / C.M.P. - Provincia di Trieste - Italy. IL PROGRAMMA DI ATTIVITÀ PER L’ANNO 2014 Nello scorso numero, a firma del presidente Dario Locchi, è stata pubblicata una nota nella quale si evidenzia che il 2014 sarà un anno estremamente difficile per l’attività associativa, in conseguenza delle drastiche riduzioni apportate dal Governo regionale ai finanziamenti alle associazioni, a causa delle considerevoli riduzioni dei trasferimenti finanziari decise a livello nazionale. Ciò non toglie che l’AGM, pur tenendo conto dei tagli operati dall’Ammini1. Manifestazioni associative, culturali, artistiche, musicali e corali L’Associazione continuerà a sostenere, come per il passato, con specifici contributi, le iniziative e le manifestazioni promosse dalle Federazioni e dai Circoli, dai Club e dai Sodalizi giuliani nei vari Paesi, quali incontri, anniversari della costituzione dei circoli, serate culturali, picnic estivi, feste natalizie e meeting di vario genere per soci e simpatizzanti, così come incontri di carattere culturale promossi dai singoli Circoli giuliani su argomenti riguardanti le vicende e l’attuale realtà della Regione Friuli Venezia Giulia, anche con la proiezione di videocassette e con l'illustrazione di volumi recentemente pubblicati sull'argomento, nonché manifestazioni artistiche, musicali e corali che facciano riferimento al tradizionale folclore popolare giuliano ed istriano e che possano costituire utili momenti di aggregazione per le Comunità giuliane presenti in Italia ed all’estero. In dettaglio: ARGENTINA Federazione dei circoli giuliani d’Argentina: Assemblea rinnovo cariche (marzo); Circolo Giuliano di Buenos Aires: Coro - Corso di italiano; Circolo giuliano di Cordoba: Periodico digitale “Pagina Italiana”. Si tratta di un’iniziativa d’informazione per gli emigrati residenti in Argentina, col particolare obiettivo di avvicinare i giovani all’attività dell’Associazione, di creare vincoli di amicizia e aumentare il numero di associati. Il progetto ha l’avallo del Consolato Generale d’Italia; Circolo giuliano di Mar del Plata: Coro Corso di italiano; Circolo giuliano di Villa strazione regionale, ha predisposto per l’anno in corso – sulla base delle indicazioni e delle proposte formulate dalle Associazioni, dai Circoli e dai Sodalizi – una serie di manifestazioni ed iniziative (alcune già realizzate, di cui nelle pagine interne si riportano gli esiti) presso le varie comunità giuliane presenti sul territorio nazionale e nei vari continenti, che così può essere sintetizzata. Gesell: Corso di italiano; Circolo giuliano di Salta: Acquisto libreria presso la sede della Società Italiana, trasferimento materiale grafico e audio-video, (VHS, e DVD, libri, riviste, giornali), e organizzazione della biblioteca del Circolo; Circolo giuliano di Rosario, Circolo giuliano di La Plata, Udeg, Emigrati goriziani, Circolo giuliano Buenos Aires Sud e Gruppo esuli: Contributo all’attività ordinaria. URUGUAY 20° anniversario di costituzione del Circolo Giuliano di Montevideo (24 luglio); corso di italiano. MESSICO Operetta “Maximilian” a Queretaro (settembre). STATI UNITI Circoli di New York e del New Jersey: Giorno del Ricordo - celebrazioni 10 febbraio in collaborazione con il Consolato generale; 25° Associazione Giuliano-Dalmati USA NY e 5° Associazione Giuliani nel Mondo del New Jersey (ottobre). CANADA Lega Istriana di Chatham, Circolo giuliano di Montreal, Circolo giuliano di Ottawa, Circolo giuliano di Toronto: Contributo all’attività ordinaria; Circolo giuliano di Vancouver: Celebrazioni 10 febbraio. AUSTRALIA Federazione dei circoli giuliani d’Australia: Celebrazioni del 60° dell’emigrazione triestina in Australia (marzo e agosto);Assemblea della federazione (agosto); Famiglia giuliana di Sidney, Circolo giu- I vertici delle sei Associazioni rappresentative dei corregionali all’estero illustrano il documento congiunto all’Assessore regionale Gianni Torrenti. liano di Wollongong, Circolo giuliano di Canberra, Fiumani Sydney, Circolo giuliano di Sydney, Alabarda Social Club Adelaide, Trieste social club di Melbourne: Contributo all’attività ordinaria. za FVG WorldPlayers (Johannesburg: 21-24 settembre); Associazione giuliani di Johannesburg: 40° di fondazione del coro (17 maggio); 15° anniversario di costituzione (23 settembre). ASIA BELGIO Circolo giuliano di Shanghai: Contributo all’attività ordinaria. BRASILE Presenza giuliana di Brasilia: Allestimento della mostra storico-documentaria “Con le nostre radici nel nuovo Millennio” (marzo/aprile); 10° anniversario di costituzione del coro. Circolo Giuliano di Curitiba: Serata giuliana; Circolo Giuliano di Pirassununga: Partecipazione alla Festa Italiana; Circolo di Tangarà da Serra; Circolo Giuliano di Sertaozinho: Contributo all’attività ordinaria. SUD AFRICA VI Convention dei giovani di Africa – Asia (Città del Capo: 24-28 settembre); IV conferen- Circolo giuliano di Bruxelles: 1. Coro internazionale femminile Vocal Ease (28 marzo) Performance con repertorio comprendente musiche di autori giuliani; 2. Uomini divisi. Memorie della Prima Guerra Mondiale da archivi pubblici e di famiglie triestine (20 maggio). Conversazione con il giornalista e scrittore Pierluigi Sabatti sui libri di Francesco Penco (Foto Trieste nel 900), Antonio Budinic (Le memorie di guerra di papà), Lucio Fabi (Trieste nella Prima Guerra Mondiale). 3. Allargamento dell’UE ai Paesi dell’ex Jugoslavia (novembre-dicembre) in particolare Slovenia e Croazia. Tavola rotonda sulle implicazioni per Trieste e Regione FVG, possibilmente con (Continua a pagina 2) AVVENIMENTI AVVENIMENTI AVVENIMENTI Il Presidente del Senato, Piero Grasso, al monumento di Piazza Libertà dopo aver sostato alla Foiba di Basovizza. “La Croazia nell’Unione Europea, il futuro ed il ruolo dei giovani”, questo il tema discusso a Fiume da giovani corregionali provenienti da 11 paesi. Un momento della toccante cerimonia svoltasi il giorno 15 marzo nella Sala del Consiglio comunale di Trieste. PAG 1 Giuliani nel Mondo I QUATTRO PUNTI DI FORZA PER UN PROGRAMMA DI QUALIFICATE INIZIATIVE In sede associativa Margherita Alberti ha incontrato Claudio Mayer - vicepresidente del nostro Sodalizio a Shanghai - relazionando sullo stato di avanzamento dell’indagine propedeutica al progetto “Trieste-Shanghai”, che dovrebbe realizzarsi nel 2015. interlocutori italiani, sloveni e croati. 4. Cartellonistica Modiano-Trieste (metà novembre): Mostra di cartelloni pubblicitari del periodo 1895-1930. Complementi/Alternative Migrazioni italiane. Associazionismo e Regioni d’Italia (novembre-dicembre) Conferenza di Alessio Marzi, da organizzare in collaborazione con il Fogolar Furlan di Bruxelles, nel 50° anniversario delle prime elezioni regionali. Paolo Caccia Dominioni, un artista sul fronte di guerra: Mostra di opere dell’architetto, disegnatore, pittore, letterato, combattente nella Prima e Seconda Guerra Mondiale I e II GM (sintesi mostre Gorizia 2013). Caffè San Marco Trieste: Evento nel 100 anniversario. Una seduta del Consiglio Direttivo dell’Associazione con la presenza dei Presidenti Antonio Perini (Federazione Canadese), Sergio Gnesda (Parigi), Claudio Purhart (Monaco), Eligio Clapcich (New Jersey) e Roberto Sancin (Roma). alla conferenza, potranno scrivere un tema o realizzare un disegno sull’argomento. Sono previsti 12 premi per i primi tre classificati di ogni categoria. La cerimonia di premiazione avverrà in Comune alla presenza del Sindaco di Sesto Calende Marco Colombo. Calendario conviviali: 20 marzo, 15 maggio, 21 giugno, 25 settembre, 23 ottobre, 4 dicembre. discendenti da famiglie di corregionali residenti all’estero, nonché della qualificazione e dell’importanza dell’iniziativa, ritiene che la Regione Friuli Venezia Giulia debba continuare ad assicurare un adeguato sostegno finanziario alla realizzazione del Corso “Origini”, organizzato annualmente dal M.I.B. School of Management di Trieste. GERMANIA Circolo giuliano di Monaco di Baviera: Contributo all’attività ordinaria. UNGHERIA Circolo giuliano di Budapest: Contributo all’attività ordinaria. Trieste Celebrazione del 60° dell’emigrazione triestina in Australia (15 marzo); Assemblea dell’UNAIE (14 marzo); Partecipazione alle manifestazioni per il 50° della Regione (25 luglio); Organizzazione del V soggiorno per anziani emigrati di origine giuliana: Tale iniziativa si potrà realizzare solo se in sede di variazioni di bilancio l’Amministrazione regionale provvederà ad impinguare, in misura cospicua, lo stanziamento destinato alle attività degli Enti e delle Associazioni rappresentative dei corregionali all’estero; Organizzazione di corsi di italiano on-line; Partecipazione alla XII edizione del Concorso internazionale di scrittura femminile - Città di Trieste promosso ed organizzato dalla Consulta Femminile di Trieste. Roma Associazione triestini e goriziani in Roma - gen. Licio Giorgieri: Contributo all’attività ordinaria. Milano Associazione Gli amici Triestini a Milano: Contributo all’attività ordinaria. 30 gennaio: conferenza dello storico Kristjan Knez sul tema “Il confine orientale d’Italia storia e storiografia”. 13 febbraio: Giorno del Ricordo – Comune di Sesto Calende conferenza su “Esodo e foibe: 57 anni di silenzio” con interventi di Piero Tarticchio, Tito Sidari e Romeo Cociancich. Moderatore Marco Fornasir e intervento dell’Assessore alla Cultura Silvia Fantino. Alla conferenza è legato un concorso riservato a studenti delle scuole medie inferiori e superiori di Sesto Calende, che, dopo aver partecipato PAG 2 Seconde e terze generazioni di origine bisiaca in Brasile, a Tangarà da Serra, durante la visita di Franco Miniussi alle nostre Comunità. 2) Iniziative a favore dei giovani di origine giuliana 3) Iniziative di informazione e documentazione Lo stage Da parecchi anni l’Associazione provvede, secondo un consolidato programma, alla realizzazione di stage formativo-culturali per i giovani di origine giuliana provenienti dall’estero, e selezionati sulla base della conoscenza della lingua italiana, dei titoli di studio raggiunti e degli interessi specifici, della durata di due settimane, che si svolgono a Trieste ed in altre località del Friuli Venezia Giulia, con visite ed incontri presso le più importanti Istituzioni pubbliche e le realtà culturali, sociali scientifiche ed economiche. Purtroppo, nel 2014, alla luce dei tagli operati dall’Amministrazione regionale, l’Associazione potrà realizzare il XVII° stage formativoculturale destinato ai giovani di origine giuliana (e finalizzato alla maggiore conoscenza ed all’approfondimento delle “radici” della propria famiglia e delle vicende storiche, della cultura ed delle realtà economiche e sociali del Friuli Venezia Giulia, dell’Istria, di Fiume e della Dalmazia ed in genere dell’Italia), solo se in sede di variazioni al bilancio l’Amministrazione regionale impinguerà in modo cospicuo lo stanziamento destinato alle attività degli Enti e delle Associazioni rappresentative dei corregionali all’estero. Nell’anno 2014 l’Associazione intende qualificare ulteriormente le iniziative di informazione e di documentazione per contribuire al rafforzamento dei rapporti con le Comunità giuliane all’estero e con i Circoli ed i Sodalizi aderenti, alla conservazione dell’identità culturale italiana e giuliana, nonché alla maggiore conoscenza dell’attuale realtà della Regione Friuli Venezia Giulia e dell’Italia. In tale settore il programma dell’Associazione prevede di realizzare, nel corso dell’anno 2014, le seguenti iniziative: - sostegno finanziario a numeri unici pubblicati dai Circoli giuliani in determinate occasioni o ricorrenze nonché ai periodici ed ai notiziari regolarmente pubblicati nell’ambito delle Comunità giuliane, e precisamente: “Bollettino Giuliano” a Sydney e“Da Trieste fino a Zara….” a Canberra per l’Australia; “El Boletin” a Toronto ed “El Campanil” a Chatham in Canada; “Il Faro” dell’Associazione Giulianodalmati U.S.A. a New York; “ Informazioni Giuliane” del Gruppo esuli ed emigrati giuliano dalmati di Buenos Aires, Argentina. - pubblicazione del periodico trimestrale dell’Associazione “Giuliani nel Mondo”, contenente notizie riguardanti l’attività dell’Associazione e dei Circoli all’estero, i problemi dei connazionali, ed in particolare dei giuliani all’estero, gli interventi della Regione Friuli Venezia Giulia a favore degli emigrati, con l’invio ai dirigenti ed ai soci dei Circoli e dei Club aderenti; Il Corso Origini L’Associazione Giuliani nel Mondo, tenuto conto dell’interesse suscitato fra i giovani Maria Gabriela Piemonti, Presidente del Circolo Giuliano di Rosario, assieme alle figlie Valentina e Paloma, ed Ilara. - potenziamento del sito web dell’Associazione Giuliani nel Mondo su Internet, con un costante aggiornamento; - invio di una newsletter con informazioni riguardanti la presenza degli emigrati giuliani nei vari Paesi del mondo, nonché le attività e le iniziative dell’Associazione e delle Federazioni, dei Circoli, dei Club e dei Sodalizi aderenti; - aggiornamento indirizzario e-mail per invio newsletter; creazione, attraverso i più moderni mezzi informatici, di una rete di aggregazione, di informazione e di partecipazione, dedicata a tutti i giuliani all’estero (in particolare rivolta ai giovani sia discendenti di emigrati che residenti all’estero per le presenze giuliane e mobilità professionale); - collaborazione con la Regione e con le altre associazioni al fine di creare una rete, una comunità virtuale, un vero e proprio “social network” che colleghi la Regione con i corregionali all’estero in ottemperanza a quanto deciso al convegno di Toronto; - sostegno finanziario alla realizzazione di siti web da parte delle Federazioni, dei Circoli, dei Club e dei Sodalizi aderenti; - sostegno finanziario all’acquisto di abbonamenti e di telecamere SKYPE da parte delle Federazioni, dei Circoli, dei Club e dei Sodalizi aderenti; - uso degli strumenti della diretta web e della teleconferenza in occasione delle assemblee dell’Associazione e di alcune riunioni del consiglio direttivo; - realizzazione di un volume sulla storia dell’Associazione; - pubblicazione e presentazione di alcuni volumi su proposta dei Circoli, Club e Sodalizi aderenti; - invio di volumi, di opuscoli e di pubblicazioni, di videocassette e DVD, concernenti la storia, l’ambiente, la cultura, i monumenti, le tradizioni popolari, la vita sociale ed economica della Venezia Giulia, dell’Istria, di Fiume e della Dalmazia, per la costituzione o per il potenziamento delle biblioteche sociali presso i Circoli ed i Club degli emigrati giuliani all’estero; 4) Attività di patronato sociale Presso la sede dell’Associazione a Trieste anche nel corso dell’anno 2014 proseguirà il servizio di “patronato sociale a favore degli emigrati giuliani residenti all’estero e dei rimpatriati, allo scopo di fornire con tempestività e completezza tutte le informazioni richieste, di svolgere l’attività di assistenza e di consulenza per documentazioni e procedure burocratiche per l’ottenimento di provvidenze e di trattamenti pensionistici, nonché per interventi regionali relativi ai rientri dei corregionali nel Friuli Venezia Giulia. Numerose sono le persone che annualmente si rivolgono ai nostri uffici. Giuliani nel Mondo L’ASSESSORE GIANNI TORRENTI INCONTRA LE SEI ASSOCIAZIONI DEI CORREGIONALI ALL’ESTERO Riportiamo uno stralcio dell’articolo pubblicato sul settimanale “Il Popolo di Pordenone”, nella pagina dedicata all’EFASCE A seguito alla presentazione delle domande di contributo, per il 2014, da parte delle sei associazioni rappresentative dei corregionali all’estero riconosciute dalla Regione (AGM - Associazione Giuliani nel Mondo; ALEF - Associazione Lavoratori Emigrati del Friuli Venezia Giulia; EFASCE - Ente Friulano Assistenza Sociale Culturale Emigranti; EFM - Ente Friuli nel Mondo; ERAPLE - Ente Regionale A.C.L.I. per i Problemi dei Lavoratori Emigrati; UES - Unione Emigranti Sloveni), le stesse sono state ricevute, il 18 febbraio, a Trieste, dall’assessore regionale alla cultura, sport e solidarietà, Gianni Torrenti. Scopo dell’incontro è stato fare il punto sulle attività in programma nel 2014 e sviluppare sinergie e collaborazioni fra le associazioni e la Regione Friuli Venezia Giulia. Le sei associazioni hanno riassunto, in un documento congiunto presentato all’assessore, il loro punto di vista indicando come, a loro avviso, si dovrebbe affrontare questa fase cruciale di cambiamento dello scenario dell’emigrazione. L’esaurimento per cause naturali della prima generazione, il DOCUMENTO CONGIUNTO PROPOSITIVO La consistenza delle comunità di origine friulana, giulianodalmata e slovena, presenti in modo diffuso in tanti Paesi del mondo per effetto dei massicci flussi migratori verificatisi in passato per varie cause dai territori compresi nell’area nordorientale dell’Italia, può essere complessivamente valutata, fra fenomeni antichi e recenti e tenendo conto dei discendenti, in un numero di persone almeno pari all’attuale popolazione regionale. Peraltro le comunità dei corregionali all’estero stanno vivendo una fase cruciale, difficile e decisiva per il loro futuro, che è necessario ed urgente affrontare con un approccio adeguato ai tempi presenti, in particolare per quanto riguarda il progressivo esaurimento, per cause naturali, della prima generazione dell’emigrazione e, soprattutto, il rapporto con le nuove generazioni dei discendenti (ed in particolare giovani fra 18-30 anni e persone fra 30-45 anni ormai socialmente e professionalmente inserite). Inoltre attenta considerazione va riservata al crescente fenomeno della mobilità professionale di corregionali che provenendo dal Friuli Venezia Giulia trovano opportunità di occupazione e di valorizzazione in altri Paesi dell’Europa ed anche in lontani Paesi del mondo. Tale fenomeno, che coinvolge anche altre regioni italiane ed è causato dalla grave situazione di crisi in cui versa il nostro Paese, va attentamente monitorato e dovrebbe essere affrontato in tutta la sua complessità e nelle sue molteplici implicazioni dallo Stato, dalle pubbliche Istituzioni e dalla stessa società italiana. In questo quadro grande importanza per la Regione Friuli Venezia Giulia assumono le personalità che - nell’ambito delle comunità dei corregionali all’estero ovvero per opportunità professionali - hanno realizzato in molte parti del mondo rilevanti attività di carattere economico-imprenditoriale ovvero hanno raggiunto posizioni di eccellenza nel campo delle università e della ricerca scientifica internazionale. Pertanto, sulla base di questi dati di fatto, si ritiene necessario promuovere ed attuare nei prossimi anni un rilancio complessivo, in termini programmatici e finanziari, dell’azione della Regione Friuli Venezia Giulia nei riguardi dei corregionali all’estero con il duplice obiettivo: a) di assicurare un futuro alle numerose Comunità formate dai friulani, dai giuliano-dalmati e dagli sloveni presenti nel mondo mantenendo vitale ed aggiornato nel tempo il prezioso patrimonio di presenza sociale e culturale con particolare riguardo alla nuove generazioni dei discendenti; b) di valorizzare le opportunità e le risorse che i corregionali all’estero hanno rappresentato e rappresentano per lo sviluppo del ruolo internazionale del Friuli Venezia Giulia e delle iniziative di cooperazione promosse dalla Regione stessa. Tale rilancio appare tanto più urgente in relazione da un lato ai fenomeni connessi alla globalizzazione ed alle profonde trasformazioni in atto specialmente negli ultimi decenni in molti contesti sociali ed economici in cui sono inserite ed operano le comunità storiche dei nostri emigrati ed in genere i corregionali all’estero, e dall’altro alle loro aspettative ed attese, anche fortemente espresse nei tempi più recenti, circa la continuità e la rilevanza dei rapporti con la comunità di origine, le sue Istituzioni e rappresentanze e segnatamente con la Regione Friuli Venezia Giulia. A tale riguardo si propone che nel corso del 2015 - dopo molti anni di assenza - venga promosso ed organizzato dalla Regione, con la collaborazione degli Enti e delle Associazioni rappresentative, un evento speciale, indicativamente denominato “Stati Generali dei corregionali all’estero”, che richiamandosi a fondamentali motivi di solidarietà morale e rapporto con le generazioni dei loro discendenti ormai socialmente e professionalmente inseriti nei rispettivi paesi di residenza, il fenomeno della mobilità professionale di corregionali che sempre più numerosi trovano occupazione e valorizzazione della loro professionalità fuori dai confini nazionali sono alcuni fra i temi evidenziati. Per inquadrare meglio questi nuovi paradigmi e dare una risposta esaustiva ai problemi sollevati, le associazioni propongono alla Regione di organizzare, indicativamente per il 2015, un evento speciale, una sorta di "Stati Generali dei Corregionali all’Estero" come momento di riflessione e di discussione, da sviluppare secondo schemi innovativi, per il rilancio di una nuova fase delle politiche regionali nel settore dell’emigrazione, sollecitando anche il contributo di partecipazione e la condivisione di una qualificata rappresentanza di nostri corregionali all’estero. L’assessore Torrenti, dal canto suo, ha puntualizzato e ribadito alcuni concetti che rientrano nel quadro generale dell’attività Una parte del tavolo durante l’incontro. del Governo regionale riservandosi di esaminare con attenzione i punti richiamati nel documento. È necessario un approccio diverso alle iniziative, gestendo sempre di più le attività in cooperazione fra le associazioni. Tenendo conto dei mutati scenari emigratori bisogna sviluppare progetti innovativi e di qualità, con un occhio di riguardo alle ricadute positive sul territorio regionale e valorizzare al massimo la presenza di nostri corregionali all’estero che si distinguono nei più svariati campi di attività. Slovenci po Svetu Unione Emigranti Sloveni del FVG ENTE FRIULI NEL MONDO di comune identità, rappresenti un’attestazione ed un segno concreto di considerazione e di vicinanza da parte delle comunità di origine, ed a conclusione di un percorso preparatorio partecipato confermi il rilancio e quindi una nuova fase della politica regionale nel settore, non escludendo la revisione di alcune parti della L.R. n. 7/2002, ormai superate. E’ appena il caso di ricordare, a tale proposito, che l’ultima Conferenza regionale dell’emigrazione ha avuto luogo a Lignano nel lontano 1993 (oltre 20 anni fa!!) e nel frattempo nel mondo e nei Paesi interessati dalla presenza dei nostri corregionali si sono verificati enormi cambiamenti e sono emersi per i corregionali all’estero i problemi e le esigenze sopra richiamate. Si ritiene che l’iniziativa degli “Stati Generali dei corregionali all’estero” debba essere impostata e realizzata secondo uno schema innovativo, molto diverso dalle passate esperienze, sollecitando il contributo di partecipazione e di condivisione delle comunità presenti nei vari Continenti, negli altri Paesi dell’Europa e nelle altre regioni italiane su alcune tematiche di grande rilievo: 1. il rafforzamento del senso di appartenenza e di aggregazione nell’ambito delle varie Comunità dei corregionali all’estero, la conservazione e valorizzazione della specifica identità culturale, quali premesse per il mantenimento e la qualificazione dei rapporti con la terra d’origine e quali fattori essenziali di coesione, di impegno e di vitalità per le Comunità stesse; 2. il potenziamento, con la più larga utilizzazione dei moderni mezzi informatici, degli strumenti e delle iniziative di comunicazione destinate a creare una rete di informazione, di aggregazione e di partecipazione dedicata a tutti i corregionali all’estero, ma rivolta in particolare ai giovani, sia discendenti di emigrati che residenti all’estero per mobilità professionale; 3. la forte intensificazione delle iniziative destinate alle giovani generazioni dei discendenti da famiglie di corregionali residenti all’estero, ai fini della riscoperta e della maggiore conoscenza delle rispettive “radici” culturali originarie e del loro coinvolgimento anche nella odierna realtà del Friuli Venezia Giulia, tramite l’incremento degli stage formativo-culturali in regione con la partecipazione di un numero significativo di giovani; le opportunità facilitate di frequenza ai corsi di specializzazione e di alta formazione professionale presso le Università della regione e le Istituzioni scientifiche; l’organizzazione di incontri di giovani corregionali nell’ambito continentale, quali momenti di aggregazione, di scambio e di cre- scita culturale comune; 4. la valorizzazione della presenza, delle competenze e delle attività imprenditoriali dei corregionali all’estero, intensificando la collaborazione con gli enti, le istituzioni economiche e le aziende del Friuli Venezia Giulia e coinvolgendo le associazioni rappresentative dei corregionali all'estero nelle missioni di carattere istituzionale ed economico della Regione. Appare del tutto evidente che una efficace politica nei riguardi dei corregionali all’estero può essere realizzata soltanto tramite la valorizzazione ed il sostegno dell’insostituibile, anche se non esclusivo, ruolo degli Enti e delle Associazioni rappresentative, che possiedono adeguate conoscenze delle caratteristiche e dei problemi delle varie comunità e dei relativi contesti culturali e sociali in cui operano e la cui funzione di interesse regionale è stata riconosciuta dalla Regione con la deliberazione n. 372 di data 8 marzo 2012 e che pertanto, a tutti gli effetti, hanno assunto in questo settore il ruolo di braccio operativo di cui l'Amministrazione Regionale si avvale per l’attuazione degli interventi nel settore. Da parecchi anni, però, gli Enti e le Associazioni dei corregionali all’estero sono di fatto venute a trovarsi, per insufficiente sostegno politico e finanziario, in una perdurante situazione di difficoltà e di disagio, in una condizione di spesso difficile sopravvivenza, che ne condiziona la possibilità di esplicare compiutamente il proprio ruolo istituzionale. Le dotazioni finanziarie sul Fondo per gli interventi a favore dei corregionali all’estero sono risultate infatti, nei vari esercizi, generalmente inadeguate rispetto alle esigenze istituzionali ed alle capacità progettuali degli Enti e delle Associazioni. Nel bilancio della Regione per l’anno 2014 lo stanziamento inizialmente destinato alle attività degli Enti e delle Associazioni rappresentative dei corregionali all’estero risulta sensibilmente ridotto rispetto all’ammontare complessivo dei finanziamenti assicurati nel 2013 e difficilmente compatibile con la continuità delle attività, con particolare riguardo all’indispensabile sostegno ai Circoli e ai Sodalizi all’estero, agli strumenti di comunicazione e soprattutto alle iniziative destinate alle nuove generazioni dei discendenti, alle quali in questi anni sono stati giustamente dati assoluta centralità e prioritario impegno. Si esprime pertanto l’auspicio che in sede di assestamento del bilancio 2014 l’Amministrazione Regionale provveda a rimpinguare il Fondo per i corregionali all’estero ed in particolare lo stanziamento destinato alle attività degli Enti e delle Associazioni rappresentative dei corregionali all’estero. LA GIORNATA NAZIONALE DEL TRICOLORE Il 7 gennaio si è celebrata la Giornata Nazionale del Tricolore italiano, istituita nel 1996, anno del bicentenario della bandiera, per riproporre un momento di riflessione su una bandiera scelta dai Costituenti come vessillo della Repubblica e simbolo di un’Italia una e indivisibile, fondata sui valori di democrazia e di libertà. In campo nazionale, la giornata viene ricordata solennemente a Reggio Emilia dove il primo Tricolore vide la luce nel 1797. L’AGM intende ricordare e sottolineare la data del Tricolore italiano anche alle Associazioni aderenti perché ritiene che la memoria storica di un percorso che portò all’Unità Nazionale sia un sentimento profondo che rinsalda i vincoli e la consapevolezza di appartenere ad una grande nazione e ad una grande civiltà. Il Tricolore è, infatti, un simbolo che aggrega tutti gli italiani, li ricompone e fa riscoprire i valori e l’orgoglio dell’identità. Un orgoglio acuito spesso dalla lontananza ma fortemente presente nel cuore degli italiani che vivono fuori dalla Madrepatria. La celebrazione del Tricolore assume un significato particolare in un momento certamente non facile per il Paese in difficoltà ma che fa riflettere per ritrovare le ragioni e l’orgoglio per puntare ad un futuro carico di speranza. PAG 3 Giuliani nel Mondo La manifestazione in cifre Complessivamente oltre 3.500 le persone che hanno seguito l’avvenimento nei tre giorni d’apertura. Così la suddivisione: 1210 in diretta streaming da 15 paesi; Italia, Germania, Svizzera, Inghilterra, Svezia, Finlandia, Russia, Slovenia, Croazia, Australia, Nuova Zelanda, Argentina, Usa, Canada, Svizzera, Cina, Giappone. 2124 hanno visitato la Mostra allestita nella sala del Comune di Trieste. 193 i presenti alla cerimonia del sabato mattina nella sala del Consiglio comunale. Vista la notevolissima richiesta la Mostra è stata riproposta dall’1 al 9 aprile. Le statistiche complessive saranno pubblicate nel n. 2 del trimestrale. L’apertura e l’allestimento della Mostra è stata resa possibile grazie all’ampia disponibilità di alcuni volontari “Amici dell’AGM”: Giorgio Adolini, Antimo Russo, Giuliana Ziberna, Mario Cigar, Gianna Zollia e naturalmente Ilara Cigar con Leonardo Gambo. L’intervento di Dario Locchi Autorità, signore e signori, sono trascorsi 60 anni dal 15 marzo 1954, dalla prima partenza dalla Stazione Marittima di Trieste della nave “Castel Verde”, che trasportò i primi emigranti giuliani diretti in Australia. Alcuni nostri circoli australiani, l’Associazione Giuliani di Sydney, l’Associazione Santa Maria di Cherso e la Famiglia Giuliana di Sydney hanno già celebrato l’odierna ricorrenza presso la sede chersina di Marsden park. Ai primi di agosto si terrà a Wollongong un Raduno al quale parteciperanno rappresentanze di tutti i nostri circoli giuliani in Australia, provenienti dalle maggiori città (Melbourne, Sydney, Adelaide, Canberra, Geelong, ecc). L’Associazione Giuliani nel Mondo ed il Comune di Trieste hanno inteso celebrare la ricorrenza con l’odierna cerimonia. Particolare gratitudine esprimo dunque al Comune di Trieste, che oggi ci ospita, al Sindaco Cosolini, al vicesindaco Martini, all’assessore Kraus e al Presidente del Consiglio comunale Furlanic per la disponibilità e la sensibilità dimostrata. Devo sentitamente ringraziare anche l’inesauribile direttore dei Giuliani nel Mondo Fabio Ziberna, Leonardo Gambo, Ilara Cigar e tutto lo staff dell’Associazione per l’organizzazione dell’iniziativa. La partecipazione così numerosa di autorità e rappresentanze a questa manifestazione è motivo di giustificata soddisfazione, ne siamo veramente onorati. A tutti vada il nostro deferente saluto. La giornata è iniziata con la visita alla mostra sull’emigrazione giuliana in Australia, già allestita negli anni scorsi dalla nostra Associazione e riproposta per l’occasione nella sala comunale di Piazza Unità, mostra che resterà aperta al pubblico ancora oggi e domani. Un sentito ringraziamento va a chi l’ha ideata e successivamente ne ha curato le integrazioni e le modifiche e a chi l’ha realizzata. Mi riferisco, rispettivamente, al Presidente onorario dell’Associazione Giuliani nel Mondo, Dario Rinaldi, e a Romeo Pignat e Walter Vergani dello Studio Primalinea di Pordenone. In questi giorni, poi, grazie alla disponibilità del titolare, Mario Cerne, presso la storica libreria Umberto Saba, l'AGM ha allestito una vetrina comprendente una vasta produzione di libri scritti da studiosi ma anche dai diretti protagonisti di questo travagliato periodo storico-politico. Nella libreria viene inoltre proiettato il video “Capolinea Australia 60 anni dopo”, che è un omaggio della giornalista Viviana Facchinetti ai nostri emigrati in Australia, attraverso tantissime foto dell’epoca e moltissime recenti interviste dei protagonisti, il tutto accompagnato delle canzoni di Umberto Lupi. Autorità, signore e signori, grazie all’amico Marco Macorigh, uno dei protagonisti eccellenti dell’emigrazione regionale, la cerimonia di oggi viene trasmessa in diretta streaming. Voglio quindi rivolgere il più caloroso ed affettuoso saluto mio personale e dell’Associazione a tutti coloro che ci stanno vedendo ed ascoltando, ma in modo particolare ai nostri carissimi amici giuliani d’Australia. Tra poco ci collegheremo in diretta, via skype, con la Presidente della Federazione dei Circoli giuliani d’Australia, Adriana Douglas. Oggi in Australia abbiamo una quindicina di circoli ad Adelaide, Canberra, Melbourne, Perth, Sydney e Wollongong, riuniti appunto in una Federazione. Un saluto ai rappresentanti delle altre associazioni dei corregionali all’estero e delle associazioni degli esuli istriani, fiumani e dalmati e ai funzionari del servizio dei Corregionali all’estero della Regione con cui collaboriamo proficuamente. Desidero, inoltre, rivolgere un saluto particolare ai numerosi rappresentanti, provenienti da tutta Italia, delle altre associazioni rappresentative di connazionali all’estero, presenti in questi giorni a Trieste per l’assemblea generale dell’UNAIE (Unione Nazionale Associazioni Immigrati ed Emigrati),cui anche l’AGM aderisce. Tra poco il Presidente dell’UNAIE, l’ on. Franco Narducci, che saluto cordialmente, ci rivolgerà un indirizzo di saluto. PAG 4 Il momento della lettura. Permettetemi, infine, un affettuoso saluto al senatore Mario Toros, più volte Ministro della Repubblica, fondatore e Presidente onorario dell’UNAIE. Le partenze Ma torniamo a quel 15 marzo del 1954, alla partenza del Castel Verde. Addii, lacrime, sofferenza per il doloroso distacco dalla terra natale, verso l’ignoto. Un dramma collettivo. Un evento mai accaduto prima a Trieste, del quale la cittadinanza fu fortemente partecipe. Un pannello della nostra mostra reca un articolo di Giani Stuparich che descrive una delle partenze per l’Australia nel 1955. Di questo brano, molto significativo e commovente, darà lettura Rosanna Giuricin, giornalista e componente del nostro Direttivo, al termine di questa cerimonia, prima di recarci a deporre una corona d’alloro alla base della Stazione marittima dove c’è una targa che ricorda l’emigrazione giuliana in Australia. "Tutto il cuore della città era là... " – diceva Stuparich - su quel molo, dove fra poco, renderemo omaggio, ancora una volta, a tutti gli emigrati giuliani nel mondo. Anche se è difficile stabilire, anche approssimativamente, quanti siano i giuliani (triestini, goriziani, bisiachi, istriani, fiumani e dalmati) che attualmente risiedono all’estero, se si vogliono azzardare delle cifre, si potrebbero indicare, fra emigrati di prima generazione, discendenti e protagonisti della mobilità professionale, in oltre 150 mila i giuliani sparsi per il Mondo. Le cause Il Castel Verde fu la prima di una lunga serie di navi che, dal 1954 al 1961, trasportarono quasi 22.000 giuliani, per la maggior parte triestini - un decimo della popolazione di allora - che emigrarono - novemila di questi verso l’Australia - a causa dell’incertezza dei confini e della situazione economica venutasi a creare dopo la fine del GMA. Come scrive il prof. Pupo nell’articolo comparso ieri sul Piccolo, il passaggio dei poteri dal Governo Militare Alleato all’Amministrazione italiana, oltre a non superare il clima di incertezza sulla questione dei confini, segnò pure, per l’area triestina, l’inizio di una crisi economica. Infatti il venir meno della presenza delle truppe alleate, che per 9 anni iniettarono flussi di denaro nell’economia cittadina e dettero lavoro a migliaia di persone, creò disoccupazione e fece maturare in molti, che nel frattempo avevano imparato un po’ d’inglese, il desiderio di cercare fortuna altrove. A ciò si aggiunga il fatto che migliaia di ex dipendenti della polizia civile si trovarono nell’occhio del ciclone perché accusati di aver mostrato eccessivo zelo nella repressione delle manifestazioni filo italiane del novembre del 1953. Anche se solo una parte fu coinvolta negli scontri, la maggioranza dei “cerini” e delle loro famiglie si sentì straniera in Patria e pertanto decise di emigrare. Ad accrescere ulteriormente la crisi economica contribuì pure il massiccio arrivo a Trieste di esuli dalle terre cedute alla Yugoslavia. Non mancarono nemmeno, fra coloro che partirono, alcune frange indipendentiste convinte della bontà della soluzione del Territorio Libero di Trieste. Come si vede, quindi, una pagina di storia delicata e difficile, che ha coinvolto migliaia di persone e tutta una città. Quasi tutte le famiglie triestine hanno infatti almeno un parente emigrato in Australia. È una pagina di storia che non può e non deve cadere nell'oblio, perché rappresenta una pagina della nostra storia che non solo non deve essere dimenticata ma che deve diventare memoria collettiva. Anche perché l'emigrazione giuliano-dalmata — lo abbiamo rilevato tante volte — è stata un'emigrazione "diversa" da quella tradizionale dalle altre regioni italiane, in quanto per la maggior parte non determinata dalla necessità di sfuggire a condizioni di miseria e di sottosviluppo, ma collegata alla travagliate vicende storico-politiche che nel corso del Novecento hanno coinvolto le popolazioni del confine nord-orientale d'Italia. Una pagina di storia che certamente deve essere per molti aspetti ancora approfondita. Così come, tra l’altro, andrebbe, a mio avviso, maggiormente approfondito l’impatto che questi fenomeni migratori hanno avuto sul tessuto sociale della Venezia Giulia ed in particolare sulla città di Trieste, “una madre – come è stato detto - che ha perso i suoi figli vicini e ne ha accolto di lontani”. Dunque, molti nostri concittadini triestini e giuliani, ma anche esuli istriani, hanno scelto in quegli anni la via dell'emigrazione per motivazioni molto diverse, per certi aspetti anche contrastanti. Molti, come abbiamo visto, sono partiti con l'animo gonfio di amarezza e di delusione. Il senso di amarezza per la piega degli eventi fu espresso dalla famosa frase: “la madre arriva ed i figli partono”. Per molti anni tra alcuni nostri emigrati in Australia aleggiò un certo risentimento nei confronti dell’Italia e l’impressione di essere stati dimenticati. Molto importante per un riavvicinamento e per una definitiva riconciliazione fu certamente la visita compiuta nel 1971 alle Comunità giuliane d'Australia dall’allora Sindaco di Trieste Marcello Spaccini, che il 16 maggio del 1970 aveva dato vita all’Associazione Giuliani nel Mondo, soci fondatori le Province ed i Comuni di Trieste e di Gorizia. Successivamente vi fu, nel 1986, il conferimento, da parte dei cronisti triestini, del prestigioso riconoscimento del "San Giusto d'Oro" alle Comunità giuliane in Australia. E, nel 1987, la visita dell’allora Vescovo di Trieste, mons. Lorenzo Bellomi. L’inserimento Finora abbiamo parlato delle partenze e delle motivazioni che spinsero molti giuliani a partire. A quelle partenze – come ben descritto nei pannelli della nostra mostra - seguirono i lunghi viaggi in nave, il primo impatto con l’Australia, la vita nei campi di raccolta, il primo lavoro, la prima casa, il rapporto inizialmente non facile con gli australiani, il graduale inserimento nella società, il contributo dato allo sviluppo dell’Australia, i rimpatri, la costituzione dei primi circoli giuliani, la loro vita e le loro attività sociali, culturali e sportive, i loro bollettini di informazione, i rapporti con Trieste e con l’Associazione Giuliani nel Mondo. Di tutto ciò ci darà testimonianza, fra poco, Vittoriano Brizzi, triestino emigrato in Australia e poi rimpatriato, membro del nostro Direttivo. I triestini ed i giuliani in Australia, a prezzo di grandi sacrifici, ed inizialmente di autentiche sofferenze materiali e morali, con coraggio, spirito di sacrificio, onestà, serietà e laboriosità, seppero superare brillantemente le iniziali difficoltà e riuscirono ad affermarsi in un ambiente tanto diverso dal nostro, raggiungendo, nella maggior parte dei casi, posizioni di tutto rispetto e, in alcuni casi, di assoluto rilievo e anche di grande prestigio. Ed i loro figli ed i loro nipoti, laureati o diplomati, hanno generalmente conseguito, in una società australiana molto più aperta rispetto a sessanta anni fa, qualificate posizioni in campo professionale e sociale. I giuliani hanno quindi dato, in questi sessant'anni, un grande contributo allo sviluppo dell'Australia, la quale, superando le rigidezze sociali e culturali del passato, è diventata negli ultimi decenni un grande Paese grazie alla capacità di lavoro, ed anche grazie all'ingegno, alla creatività, alla fantasia dei nostri emigrati giuliani e degli italiani in genere. Questi nostri concittadini dimostrano tuttora, dopo tanto tempo e tante vicissitudini, il loro profondo, immutato attaccamento alla loro terra natale e testimoniano tuttora una ferma volontà di mantenere la loro identità culturale, italiana e giuliana. La mobilità professionale In questi ultimi anni siamo in presenza di un nuovo fenomeno migratorio, che riguarda tutto il Paese e coinvolge quindi anche il Friuli Venezia Giulia. Ovviamente non si emigra più con la valigia di cartone ma con il p.c. portatile. Le motivazioni dell’espatrio più recente sono legate principalmente alla mancanza di occupazione e di prospettiva, ma molti partono anche per lasciare un’attività precaria, sottopagata, senza sbocchi professionali e che giudicano insoddisfacente sul piano personale. Il fenomeno della mobilità professionale, cui da tempo dedichiamo particolare attenzione, si rivolge, ovviamente, anche all’Australia, che è una delle mete preferite dai nostri giovani. Dai dati forniti annualmente dal Dipartimento dell'immigrazione australiano si scopre che il visto di entrata più diffuso fra i giovani, il “Working Holidays”, risulta in netta crescita, soprattutto per gli italiani. Nel 2011-2012 gli ingressi di italiani furono 9730. Solo un anno dopo sono saliti a 16.218 con un aumento del 66,7%. Dopo Cipro e Taiwan, quella italiana è la crescita più alta. E, fra questi, numerosi sono i giovani giuliani. È un dato molto significativo, anche se gli ingressi con il “Working Holidays” non esauriscono ovviamente tutto il fenomeno migratorio. Gli impegni Di fronte a tutto ciò, quali sono gli impegni che noi qui oggi possiamo assumere? Il primo, fondamentale impegno riguarda il sostegno che dobbiamo assicurare alle Comunità giuliane dell'Australia e degli altri paesi del mondo, ma anche ai protagonisti della nuova emigrazione, per contribuire a mantenere sempre viva e vitale la loro identità, e per valorizzarla in termini aggiornati e moderni, soprattutto nei riguardi delle giovani generazioni. Un'identità, una lingua ed una cultura che i primi emigrati vogliono tramandare, per quanto possibile, anche ai propri discendenti, alle nuove generazioni che sono nate in Australia e che dimostrano notevole interesse per la riscoperta o per la maggiore conoscenza delle "radici" giuliane della propria famiglia. Il secondo impegno riguarda la necessità di un più forte, concreto coinvolgimento delle Comunità giuliane in Australia, ma anche dei protagonisti della nuova emigrazione, nello sviluppo della Venezia Giulia e della Regione. Perchè in Australia, come in tanti altri paesi del mondo, c'è una parte di Trieste e della Venezia Giulia, c'è gente nostra, che desidera essere utile alla propria terra natale e che Trieste, la Venezia Giulia e la Regione hanno tutto l'interesse di coinvolgere nelle proprie relazioni economiche e culturali. La presenza e la vitalità delle Comunità giuliane in Australia, così come in tanti paesi del mondo, costituiscono dunque una importante risorsa ed una preziosa opportunità per Trieste, per Gorizia, per la nostra Regione. Concludendo, voglio citare i versi scritti dal nostro caro amico Romeo Varagnolo, triestino emigrato in Australia, e scolpiti nella targa marmorea posta nel 1990, per iniziativa dell’AGM, sulla facciata della Stazione Marittima, per ricordare i giuliani partiti da quel molo per le terre d’oltremare. “Trieste diede a ciascuno un pezzo del suo cuore un seme fu piantato per bene nel suolo duro e lontano nacque un nuovo fiore dal profumo nostrano” Sta a noi far sì che quel fiore non appassisca. Dario Locchi Presidente dell’Associazione Giuliani nel Mondo Giuliani nel Mondo Folto pubblico al momento dell’inaugurazione della mostra con l’illustrazione di Dario Rinaldi. Parla Vittoriano Brizzi Illustri rappresentanti delle Autorità locali, cari concittadini ed ex emigranti rientrati nella Provincia di Trieste, il 15 marzo 1954 – sessant’anni fa – partiva, dalla Stazione Marittima di Trieste, la nave Castel Verde con il primo carico di emigranti – circa 600 concittadini – con meta finale l’allora lontanissima Australia. Fu un avvenimento straordinario ed inconsueto per questa città che fu seguito dalle successive continue ondate con le navi Toscana, Castel Felice, Toscanelli, Aurelia, Fairsea, Flaminia, Oceania e tante altre nel periodo 1954/1960 con lo strappo di oltre 20.000 figli da questa terra. Per tutti, le premesse di migliori condizioni di vita, stante la difficile situazione economica e la precarietà dovuta ai cambiamenti di natura politica ed amministrativa della ex zona “A” dell’allora TLT. Il popolo triestino accorse in massa solidale con i partenti comunicando loro, ad ogni partenza, calore e fraterno affetto. Io ebbi l’opportunità di partire con il Toscana il 27 aprile, cioè 33 giorni dopo il Castel Verde e di sbarcare a Melbourne nella prima decade di giugno, dopo oltre 40 giorni tra cielo e mare. Qui ci attendevano tanti amici e concittadini partiti con il Castel Verde ansiosi di ritrovarsi con i nuovi arrivati. I primi anni furono duri per lavoro, lingua, usi e costumi e tante altre cose ancora. Poi a poco a poco fu superata la diffidenza iniziale del popolo australiano che, seppure generoso, difendeva la propria privacy ed origine britannica da quell’ondata continua di arrivi europei multi razziali, e di cui noi triestini eravamo certamente e vistosamente i più spumeggianti. Il nostro tessuto si ricompose nella nuova realtà: nuove amicizie, giovani famiglie, nascite di figli in terra australe; la fierezza e la necessità di riunirsi diveniva un presupposto per difendere anche nel nuovo mondo la propria identità, il linguaggio comune ed il mantenimento del cordone ombelicale che ci legava, nonostante tutto, alla nostra cara e lontana terra adriatica. Nello specifico il mio curriculum riporta: i primi 2 mesi in edilizia con Pik and Shovel – “pala e picon” con salto della cena i primi tre giorni causa la stanchezza, 6 mesi all’Olimpic Tyre – fabbrica di pneumatici (turni di 12 ore per 5 giorni a settimana con corrispettivo di 40.000 lire mentre a Trieste la mia paga era di 30.000 mensili), 16 mesi operatore meccanico sulla diga – Upper Yarra – grande riserva d’acqua a 70 miglia da Melbourne, 5 anni circa presso la General Motors – industria automobilistica – officina attrezzi. Ritorno a Trieste nel mese di maggio 1961, accolto dal profumo delle acacie in fiore lungo la linea ferroviaria S. CroceGrignano dopo lo sbarco a Napoli. Preciso che sono ritornato a Trieste soltanto per nostalgia dopo sette anni di permanenza buona in quell’ottimo paese che è l’Australia. Sono rientrato con mia moglie Anita e con la prima figlia Marina, nata nell’ottobre del 1958 e per diritto cittadina australiana, nonostante io abbia sempre conservato la cittadinanza italiana. Ho avuto la fortuna che il mio rientro è coinciso con l’inizio dell’allora boom che mi ha dato la possibilità di buona ripresa. Ora, giunto all’età del tramonto, ancora mi chiedo se la mia scelta sia stata la migliore, conservando il dilemma fra le due terre così lontane ma così vicine nel cuore. Skype interview con Adriana Douglas Il 15 marzo 1954 partì da Trieste la nave Castel Verde con il primo scaglione di Triestini a bordo diretti verso l’Australia. Pieni di delusioni, speranze, preoccupazioni. Delusione per non poter più vivere nella loro città. Speranza per una vita migliore. Preoccupazione per non sapere come sarebbe stato una volta arrivati in Australia. Sbarcarono su questo nuovo grande continente con molti sogni, sorretti dalla determinazione di ricominciare una nuova vita per un futuro migliore anche per i loro figli. Ad attenderli un futuro ignoto, una lingua e usi di vita totalmente differenti da quelli cui erano abituati. Da principio non fu facile, bisognava superare molti ostacoli e assumere decisioni difficili. Devo dire però che, in grande maggioranza, hanno saputo superare le difficoltà che subirono all’inizio, per poi inserirsi nel nuovo continente e farsi una vita migliore. La maggior parte di questi emigranti con determinazione e lavoro hanno potuto comperare la loro casa, l’automobile, mandare i figli a scuola e all’università e hanno contribuito a formare e costruire l’Australia di oggi. Vivere all’estero non è stato sempre facile, nostalgia e ricordi affiorano sempre. Quindi si coltivano le amicizie, trascorrendo il tempo libero assieme ai nostri concittadini, parlando il nostro bel dialetto. Pian piano si formarono i Club e le Associazioni formate da Triestini, Istriani, Fiumani e Dalmati, dove ci si poteva incontrare nei fine settimana ricordando assieme il passato, le nostre radici, e si organizzavano iniziative culturali e serate conviviali con balli e feste, dove le famiglie partecipavano con i figli. Il 60mo anniversario dell’emigrazione giuliano-dalmata è già stato festeggiato a Sydney, e il 10 agosto a Wollongong avrà luogo una grande manifestazione dove saranno presenti tutte le associazioni Giuliane, Istriane, Fiumane e Dalmate dei vari stati dell’Australia. La celebrazione sarà organizzata dalla Federazione dei Circoli giuliani d’Australia con il supporto della Associazione Giuliani nel Mondo di Trieste. Un sentito ringraziamento và al presidente Dario Locchi e a tutto il direttivo dell’Associazione Giuliani nel Mondo di Trieste per averci sostenuto e aiutato questi anni. Ci avete fatto sentire vicini anche se siamo così lontani. Il consigliere Franco Codega Menzionando l'attenzione che il Consiglio regionale da sempre dedica ai Corregionali all'estero, il consigliere regionale Franco Codega ha ricordato come "l'immigrazione è solo l'altra faccia dell'emigrazione e va quindi rispettata". Nel prossimo numero altre notizie, interventi, discorsi e relativo ampio servizio fotografico. Corregionali all'estero: Torrenti, mantenere il legame con i giovani L'assessore regionale alla Cultura Gianni Torrenti ha evidenziato l'importanza di coltivare uno stretto legame tramite strumenti innovativi con le nuove generazioni degli emigrati: "È questo il lavoro che la Regione farà - ha spiegato - attraverso le sei associazioni di rappresentanza dell'emigrazione del Friuli Venezia Giulia per non disperdere l'identità delle comunità dei Corregionali all'estero". A causa dell'incertezza dei confini e della precaria situazione economica sono partiti fra il 1954 e il 1961 da Trieste quasi 22.000 giuliani (anche istriani e dalmati) per cercare fortuna Oltreoceano. L'evento ha rappresentato per la città giuliana, storicamente abituata ad accogliere la popolazione, un dramma collettivo. Molti degli emigranti riuscirono in Australia, dove furono accolti anche con diffidenza, ad affermarsi professionalmente e a ricoprire posizioni sociali di rilievo. L'assessore Torrenti ha ringraziato i Corregionali all'estero che con il loro lavoro, l'etica e lo spiri- to di sacrificio "hanno contribuito a diffondere un'immagine positiva dell'Italia e del Friuli Venezia Giulia nel mondo: nella società italiana non c'è la sufficiente percezione - ha spiegato l'assessore - di quanto la notorietà e il successo del nostro Paese dipenda anche dalla presenza dei connazionali all'estero". L'assessore Torrenti ricordando come la condizione di spaesamento che solitamente caratterizza gli emigranti, "va affrontata con le porte sempre bilateralmente aperte", quindi con il dialogo tra la comunità di partenza e quella d'arrivo. I Corregionali all'estero, è stato detto, rappresentano una preziosa opportunità per Trieste e il Friuli Venezia Giulia, poiché desiderano essere utili alla terra natale e vanno quindi maggiormente coinvolti nelle iniziative di sviluppo. Inoltre, i molti giovani che lasciano oggigiorno l'Italia per mancanza di prospettive, possono avere come "base d'appoggio" all'estero i circoli degli emigranti. PAG 5 Giuliani nel Mondo 60° DELL’EMIGRAZIONE GIULIANA IN AUSTRALIA La vetrina allestita presso la libreria antiquaria Umberto Saba. PAG 6 Grazie alla gentile disponibilità dell’amico Mario Cerne, titolare della storica libreria “Umberto Saba” sita in Via San Nicolò 30, l’AGM ha allestito – per alcuni giorni – una vetrina comprendente una vasta produzione di libri, volumi, monografie, scritti da parte di studiosi, professori, emigrati stessi in veste di diretti testimoni di questo travagliato periodo storico-politico. Complessivamente ben 14 i testi che inglobano il periodo che va dal 1987 al 2012. In ordine alfabetico qui di seguito gli autori: BARTOLOMÈ PINO: “Esilio e nuova vita sotto la croce del sud”- 2009. BINI LUCIANO: “Storia dell’Australia” - 2007. CRESCIANI GIANFRANCO (emigrato): con 3 volumi “Giuliano Dalmati in Australia” - 2007; “Transfield The First Fifty Years” (in inglese) - 2006; “Trieste goes to Australia” (in inglese) - 2011. DE MARCHI ONDINA: “25imo di costituzione dell’Ass. Giuliani di Sydney - 2008; FACCHINETTI VIVIANA: “Storia fuori dalla storia”; Ricordi ed emozioni di Emigrati giuliano dalmati in Australia - 2001. FAIT FRANCESCO: “L’emigrazione giuliana in Australia (1954-61)” - 1999; MONTANI CARLO: “Summery of history of the Venezia Giulia and Dalmazia Region” (in inglese) - 2001; RINALDI DARIO: Giuliani nel Mondo “Con le nostre radici verso il futuro” - 2010 I edizione; 2011 II edizione; SUBANI SILVANO: Ex polizia civile nota come “I cerini” The Trieste police from 1945 to 1954 (in inglese) - 2012 Precedente edizione in italiano; VARAGNOLO ROMEO (emigrato) - “Terra australis incognita” - 1987; ZIPPO DOMENICO (emigrato e rientrato) “Migrante incompiuto”- 2012; Ricordi d’Australia 1954-1960 (questo è il più recente volume uscito). Giuliani nel Mondo LE FOIBE FURONO TRA LE PAGINE PEGGIORI DELLA NOSTRA STORIA MILANO Gli Amici Triestini di Milano, unitamente a vari Comitati, non sono stati da meno. Dopo la conferenza dello storico Kristjan Knez, che ha trattato il tema del confine orientale d’Italia, il 13 febbraio il Comune di Sesto Calende ha organizzato la conferenza “Esodo e foibe: 57 anni di silenzio”, con interventi di Pietro Tarticchio, Tito Sidari, Romeo Cociancich e dell’Assessore alla Cultura Silvia Fantino. Moderatore il Presidente degli Amici Triestini di Milano, Marco Fornasir. GORIZIA La Presidente della Regione FVG Debora Serracchiani e le massime Autorità istituzionali cittadine. 10 febbraio, il Giorno del Ricordo delle vittime delle foibe e dell'esodo giuliano - dalmata, una solennità civile nazionale italiana, istituita con la legge n. 92 del 2004 "al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo delle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale." In questo giorno, come ogni anno, le massime autorità dello Stato conferiscono le onorificenze alla memoria dei parenti delle vittime con una solenne cerimonia al cospetto del Presidente della Repubblica. Inoltre, in molte parti del mondo si tengono celebrazioni di commemorazione presso i monumenti e le piazze dedicate ai tragici avvenimenti, come per esempio a Trieste, dove il Presidente del Senato Pietro Grasso ha presenziato per commemorare questo giorno di memoria. L'esodo delle terre istriane e dalmate e le foibe sono state una delle pagine più drammatiche che hanno con- traddistinto le vicende storiche e umane negli anni dal 1943 al 1954 al confine Orientale d'Italia. Un anniversario importante quello di quest'anno: sono passati dieci anni da quando il Parlamento approvò la legge sul Giorno del Ricordo e da dieci anni la storia del confine orientale diventa ufficialmente un pezzo importante e fondamentale della storia del nostro Paese. Questo riconoscimento e tutte le manifestazioni in questo giorno hanno un comune denominatore: tenere vivo il ricordo per spiegare alle giovani generazioni cosa furono quei drammi, perché maturarono e perché per tanti anni sono stati costretti all'oblio. Il ricordo resta e deve restare, ma possiamo dire, con sicurezza e con speranza, che queste vicende appartengono al passato. Con l'entrata della Croazia nell'Unione Europea si è aperta una nuova fase, caratterizzata da una progressiva caduta dei confini e da un senso di ottimismo nel collaborare insieme per una maggiore integrazione. Il programma Nel Salotto Azzurro del Municipio di Trieste, alla presenza di autorità e rappresentanti delle Associazioni degli Esuli e d’arma, è stato presentato l’ampio programma delle manifestazioni del “Giorno del Ricordo 2014” a Trieste. Il vicesindaco del Comune di Trieste, Fabiana Martini ha illustrato il programma. Hanno preso poi la parola per la Provincia, l’assessore Adele Pino, per il Comitato per i Martiri delle Foibe e LN, il Presidente Paolo Sardos Albertini, Renzo Codarin (Federazione degli esuli), Massimiliano Lacota (Unione degli Istriani), Manuele Braico (Associazione delle Comunità Istriane), Dario Locchi (Associazione Giuliani nel Mondo), Chiara Vigini e Piero Delbello (IRCI), Giulio Staffieri (Federazione Grigioverde), Renzo de Vidovich (Dalmati italiani di Trieste), Fabio Ortolani (ANA-sezione di Trieste), il cap. Marzio Serra (per il Comando Militare dell’Esercito), Paolo Radivo (Libero Comune di Pola). Alla Foiba di Basovizza, Monumento Nazionale, si è tenuta la cerimonia solenne. L’ingresso dei Gonfaloni e l’Alzabandiera, gli La conferenza stampa di presentazione del programma in Comune. Onori ai Martiri delle Foibe e la celebrazione della Santa Messa con la lettura della “Preghiera per gli Infoibati” e gli interventi delle Autorità. Successivamente una delegazione si è recata a rendere omaggio alla Foiba di Monrupino. Il Presidente del Senato, on. Pietro Grasso, dopo una visita alla Foiba di Basovizza e al monumento all'Esodo di piazza Libertà nell'occasione era presente un picchetto di 18 militari del Piemonte Cavalleria, per gli onori al Presidente – ha partecipato ad una cerimonia in Prefettura. Per celebrare la solennità nazionale del Giorno del Ricordo, l’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, insieme al Comune di Gorizia ed in collaborazione con la Prefettura e la Lega Nazionale di Gorizia, hanno organizzato una manifestazione, presso la Sala Della Torre della Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia, gentilmente concessa. Insieme al Comune ed alla Prefettura, è stato deposto un omaggio floreale ai Martiri delle Foibe ai piedi della statua bronzea di Cesare Ottaviano Augusto, in Largo Martiri delle Foibe, angolo Via Roma. Dopo il saluto del Sindaco Ettore Romoli, del Presidente della Lega Nazionale Luca Urizio e l’intervento della Presidente dell’ANVGD Gorizia, prof.ssa Maria Grazia Ziberna, sono intervenuti il vice presidente nazionale dell’ANVGD e consigliere regionale, Rodolfo Ziberna. Il Prefetto S.E. dott. Vittorio Zappalorto ha conferito i riconoscimenti ai discendenti delle Vittime delle Foibe ai sensi dell’art. 3 della legge 92/04. A seguire una testimonianza di Lino Vivoda, esule da Pola e residente in Liguria, storico, giornalista, già direttore di riviste, conferenziere sui temi dell’esodo. Infine è stato proiettato il filmato, prodotto dall’ANVGD ed usato anche dal MIUR, contenente spezzoni significativi di filmati prodotti dall’Istituto Luce. La manifestazione è stata preceduta da altri momenti commemorativi a Gradisca d’Isonzo, a Cormons, all’Ara Pacis di Medea ed a Grado. Presso l’Aula magna Europa dell’Istituto ISIS Galilei-Fermi-Pacassi ha avuto luogo una conferenza svolta dalla prof.ssa Maria Grazia Ziberna e dal giornalista e storico Lino Vivoda sul significato della solennità nazionale del Giorno del Ricordo. ROMA Ampio il ventaglio di iniziative al quale ha partecipato attivamente l'Associazione Triestini e Goriziani in Roma - Gen. Licio Giorgieri, organizzate dal Comitato romano della ANVGD: deposizioni di corone, omaggi floreali al Monumento dell'Esodo e all’Altare della Patria da parte del Sindaco, on. Ignazio Marino, alla presenza delle autorità istituzionali. Da segnalare inoltre che il Comitato provinciale di Roma dell’Associazione Sportivesociali Italiane ha organizzato una gara podistica denominata “Corsa del Ricordo”. Questa prima edizione della gara amatoriale e competitiva – con il patrocinio dell’AGM di Trieste – si è svolta per le vie del quartiere Giuliano Dalmata (zona Laurentina). “Magazzino 18” Simone Cristicchi smuove le coscienze sull’esodo Oramai Simone Cristicchi con “Magazzino 18” – spettacolo, DVD e libro – ha varcato i confini di Trieste e prosegue la tourneé non solo in Italia ma anche all’estero. Al Porto Vecchio di Trieste c’è un “luogo della memoria”, particolarmente toccante. Racconta di una pagina dolorosissima della storia d’Italia, di una vicenda complessa e mai abbastanza conosciuta del nostro Novecento. Ed è ancor più straziante perché affida questa “memoria” non ad un imponente monumento o ad una documentazione impressionante, ma a tante piccole, umili testimonianze. Una sedia, accatastata assieme a molte altre, porta un nome, una sigla, un numero e la scritta “Servizio Esodo”. Simile la catalogazione per un armadio, e poi materassi, letti, stoviglie, fotografie, poveri giocattoli, altri oggetti, altri numeri, altri nomi... Oggetti comuni che accompagnano lo scorrere di tante vite: uno scorrere improvvisamente interrotto dalla Storia, dall’esodo. Simone Cristicchi è rimasto colpito da questa scarsamente frequentata pagina della nostra storia ed ha deciso di ripercorrerla in un testo che prende il titolo proprio da quel luogo nel Porto Vecchio, dove gli esuli – senza casa e spesso prossimi ad affrontare lunghi periodi in campo profughi o estenuanti viaggi verso lontane mete nel mondo – lasciavano le loro proprietà, in attesa di poterne in futuro rientrare in possesso: il Magazzino 18. La cerimonia al Senato Dopo dieci anni di cerimonia al Quirinale, il 10 Febbraio 2014 sposta l’incontro al Senato, dove si sono alternati, con discorsi e saluti, il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, il Presidente dell’ANVGD, Antonio Ballarin, lo storico Luciano Monzali ed infine, con l’atteso discorso, il Presidente del Senato, Pietro Grasso. Prima della cerimonia, la consegna delle medaglie alle famiglie degli infoibati e, a discorsi conclusi, la consegna dei premi ai vincitori del Concorso MIUR per le scuole, inaugurato l’anno scorso, alla presenza del ministro Carrozza. Come da tradizione, la cerimonia si è conclusa con un concerto affidato quest’anno a Uto Ughi, di origini piranesi. Il Sindaco Roberto Cosolini alla Foiba Questa è una realtà – dopo dieci anni è il momento di fare un bilancio – molto più compresa e riconosciuta dai nostri connazionali rispetto a quanto lo fosse prima del 2004. E del resto l’aver abbondantemente esteso oltre al confine orientale e alla nostra città (considerata la “capitale morale dell’esodo”) la memoria delle tragedie del secolo scorso e più in generale la conoscenza di una storia articolata come quella dell’Adriatico orientale, è un merito indiscutibile della Legge che istituì il Giorno del Ricordo; ed è uno dei motivi principali che ci consentono di affermare che quella Legge andò a coprire un’esigenza reale e ha raggiunto uno dei suoi obiettivi fondamentali. Basti considerare l’ampiezza dell’impegno divulgativo e didattico che il 10 febbraio stimola ogni anno nelle scuole di tutta Italia, dare un rapido sguardo al fervore di iniziative che ovunque nel Paese accompagnano la celebrazione del Giorno del Ricordo, in un clima che tutti dobbiamo adoperarci per rendere sempre più concorde e riconciliato. Se l’Italia ha riconosciuto perciò la tragedia delle foibe e il dramma dell’esodo come parte della propria sofferta storia, cui guardare con rispetto e senza più alcuna reticenza, Trieste - dopo i decenni delle memorie contrapposte, dell’ingorgo della memoria come lo ha definito ieri il prof. Raul Pupo, dopo un lungo dopoguerra in cui muri fisici, ideologici e mentali, retaggio delle tante e diverse tragedie che hanno concentrato in questi luoghi, e su questa comunità, un concentrato delle tragedie e degli orrori del 900 - ha saputo riconciliarsi nel rispetto delle memorie, nel riconoscimento delle diverse ragioni e dei diversi torti e trovare nella propria coesione civile la risorsa per guardare al futuro. Città matura quindi e comunità consapevole di ciò che ha dovuto attraversare e del monito a praticare e promuovere valori di libertà, di rispetto, di amicizia soprattutto tra i più giovani, vero e proprio antidoto al rischio del riproporsi di logiche di sopraffazione e di violenza. PAG 7 Giuliani nel Mondo Iniziative in tutto il mondo dei Circoli dell’AGM per il “Giorno del Ricordo” Nel decimo anniversario del “Giorno del Ricordo” Solenni e toccanti cerimonie nei cinque continenti – Ampia partecipazione degli esuli istrodalmati alle manifestazioni organizzate dai nostri Sodalizi con il supporto di enti pubblici e la collaborazione delle nostre rappresentanze diplomatiche negli USA, Australia, Argentina, Sud Africa, Canada, Cile ed Uruguay. Alle migliaia di nostri corregionali emigrati, raggruppati nei 50 sodalizi aderenti all'Associazione Giuliani nel Mondo di Trieste e sparsi in 18 paesi (Argentina, Australia, Belgio, Brasile, Canada, Cile, Cina, Francia, Germania, Messico, Nuova Zelanda, Sud Africa, Ungheria, USA, Uruguay, Venezuela, nonché a Roma e Milano), il Presidente dell’Associazione Giuliani nel Mondo, Dario Locchi, in occasione della ricorrenza del decennale del "Giorno del Ricordo", ha inviato un messaggio che è stato letto durante le numerosissime manifestazioni pubbliche programmate in tutto il mondo dai nostri sodalizi e alle quali hanno presenziato le Autorità diplomatiche italiane, ed in particolare gli Ambasciatori in Australia e in Argentina ed i Consoli generali a New York, Vancouver, Buenos Aires e Johannesburg. Cari amici, ricorre oggi il Giorno del Ricordo delle vittime delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata. Si tratta di una solennità nazionale - giustamente istituita con legge nel 2004 - con un’altissima valenza morale, civile e politica, che chiama ciascuno a ricordare le migliaia di vittime delle foibe e l’esodo di centinaia di migliaia di connazionali dalle terre natie dell’Istria, di Fiume e della Dalmazia. Un lutto che era stato rimosso dalla coscienza dell’Italia del dopoguerra - un Paese che aveva voglia di ricominciare a vivere, di voltare pagina, di dimenticare - e che fu lasciato quasi unicamente alla memoria delle comunità degli esuli istriani, fiumani e dalmati. “Italiani dimenticati in qualche angolo della memoria, come una pagina strappata al grande libro della storia” recita la canzone “Magazzino 18” di Simone Cristicchi che, al magazzino in cui vennero stipate le masserizie abbandonate dagli esuli, dedica questo verso: “tracce di gente spazzata via da un uragano del destino, quel che rimane di un esodo ora riposa in questo magazzino”. Molti esuli trovarono rifugio a Trieste e nel resto del Paese. Molti, come voi sapete bene, furono costretti ad emigrare all’estero. Sono dunque passati dieci anni da quando il Parlamento approvò, con voto pressoché unanime, la legge sul Giorno del Ricordo. È stato un atto molto atteso, con il quale la Repubblica italiana affermava, finalmente e ufficialmente, che la storia del confine orientale era un pezzo, importante, della storia del nostro Paese. Da quel momento le pagine più dolorose della storia della civiltà istriana, fiumana e dalmata appartengono alla storia d’Italia e, quindi, alla storia d’Europa, e le tragedie che colpirono le nostre terre, nel cuore di quel “secolo breve” e difficile che è stato il Novecento, vengono riconosciute come tragedie dell’intera nazione italiana, capitoli integranti della sua storia nazionale, superando così ogni reticenza ideologica o rimozione opportunistica. Qualcuno si chiederà: “Ma non abbiamo ormai detto tutto su vicende di 70 anni fa? Ha senso ritornarci sopra ad ogni ricorrenza del Giorno del Ricordo?” Ebbene sì, ha senso, per rendere giustizia a chi visse quella tragedia e ne può dare ancora testimonianza, ai loro figli e ai loro nipoti, a quegli italiani che furono vittime innocenti di un moto di odio, di cieca vendetta, di violenza prevaricatrice, che si esplicò in modo barbaro e con modalità raccapriccianti e segnò la conclusione sanguinosa della seconda guerra mondiale lungo il confine orientale della nostra Patria. A cui si aggiunse la tragica odissea dell'esodo dalle loro terre di centinaia di migliaia di istriani, fiumani e dalmati. Cari amici, ricordare, con equilibrio e serietà, un pezzo feroce e scomodo della storia recente, una tragedia umana a lungo dimenticata e ancor oggi poco conosciuta, è una occasione per coltivare, senza risentimenti paralizzanti ma con profonda e lucida consapevolezza, la volontà di togliere dalla nostra vita civile, oggi e per sempre, le ragioni e le motivazioni che furono all’origine di quella tragedia e cioè le ideologie totalitarie del Novecento che si fondavano sui miti della razza e della classe. La pulizia etnica subita dagli italiani della Venezia Giulia e della Dalmazia trova infatti la sua interpretazione più convincente in un incontro perverso tra nazionalismo esasperato e ideologie totalitarie, che si proponevano la soluzione dei problemi delle aree mistilingue attraverso l’eliminazione fisica del nemico del popolo o della razza o la sua espulsione dal territorio dello Stato totalitario. Possiamo dire, con sicurezza, con sollievo e con speranza, che, per fortuna, in queste nostre terre dell’Adriatico orientale, tutto ciò appartiene per sempre al passato. Si è aperta una fase nuova. Nel momento in cui anche la Croazia è entrata a far parte nell’Unione Europea ed assistiamo alla progressiva caduta dei confini, possiamo finalmente guardare, con ottimismo, ad un futuro di integrazione e di sviluppo. Dario Locchi, Presidente dell’Associazione Giuliani nel Mondo. Significative le immagini che ci sono giunte da numerosissime parti del mondo dove i Sodalizi giuliano-dalmati aderenti all’AGM hanno organizzato Sante Messe, riunioni, incontri e dibattiti. CANADA BRASILE Guido Braini illustra le vicende storico-politiche del confine dell’Adriatico orientale. Il gruppo dei corregionali di Toronto in Chiesa. A Vancouver si è svolto un incontro celebrativo con l’allestimento di una mostra storico-documentaria. Alla cerimonia d’apertura hanno presenziato il Console Generale Fabrizio Inserra ed Antonio Perini, Presidente della Federazione dei circoli giuliani in Canada. A Toronto si è svolta una Messa celebrata alla S. Peter in Woodbridge. SUD AFRICA Il monumento, ideato dall’arch. Gemma Stelli, nipote di un esule e parente di infoibati, ornato con numerose ghirlande. I due cori: quello degli Alpini ed il Gruppo Giuseppe Verdi. Quest’ultimo celebrerà quest’anno il 40° di fondazione. A San Paolo si è tenuta una Messa solenne nella Chiesa degli Immigrati "Madonna della Pace". All’iniziativa, coordinata dall’Associazione Friuli Venezia Giulia e dal Circolo giuliano di San Paolo, hanno partecipato le famiglie degli emigrati giuliani e goriziani e degli esuli, istriani, fiumani e dalmati. Anche negli altri centri di Curitiba e di Pirassununga si sono tenute iniziative per la ricorrenza. URUGUAY La Comunità italiana dell’Uruguay ha celebrato il “Giorno del Ricordo” con due iniziative, una religiosa e l’altra istituzionale. La solenne Santa Messa si è tenuta presso la Missione Cattolica Italiana di Montevideo. Il vicepresidente del Sodalizio, Aldo Zanfabro, ha recitato alcune preghiere. Inoltre mons. Anselmo Guido Pecorari, Nunzio Apostolico in Uruguay, ha salutato tutta la comunità giuliana a cui è molto legato. Il Console Cinzia Frigo, nella sede diplomatica, ha reso omaggio alle vittime delle Foibe e dell’Esodo, presente anche il Primo Segretario d’Ambasciata Antonio Poletti. Ampia eco hanno avuto queste due manifestazioni in una pagina speciale di “Gente d’Italia”. È stato anche proiettato il documentario “Il 900 dimenticato: Istria, Fiume, Dalmazia”, edito dall’Associazione per la Cultura Fiumana, Istriana e Dalmata nel Lazio”. Furio Percovich La cerimonia commemorativa si è tenuta presso il Monumento sito all’interno dell’area del Club Italiano di Johannesburg. La Santa Messa è stata celebrata da Padre Giuseppe de Lama, accompagnata dal Coro Giuseppe Verdi. Presente anche il Console Generale d’Italia Gabriele di Muzio. Don Tonino al momento dell’omelia. PAG 8 I nostri corregionali alla Santa Messa. Tradizionale foto del gruppo giuliano-dalmata alla fine della cerimonia. Si notano tra gli altri il Presidente Gianfranco Premuda e la segretaria del Sodalizio Yolanda Percovich. Giuliani nel Mondo IL 10 FEBBRAIO IN AUSTRALIA - ARGENTINA E NEGLI USA Tre le manifestazioni che hanno caratterizzato a Sydney questi primi mesi dell’anno, registrando la partecipazione di oltre 300 corregionali: la ricorrenza del 10 febbraio, quella della prima partenza per l’Australia del “Castel Verde” ed il carnevale triestino. Coordinatore l’instancabile Romeo Varagnolo, assistito da tanti volonterosi dirigenti, da Daniele Velcich e Aldo Gortan a Julian Zoratto. Da Melbourne così ci scrive Pino Bartolomè: «Ricordo il giorno dello "sfratto" dalla mia città natale di Fiume, reo di essere nato italiano. Avevo solo 12 anni e mezzo, era una fredda notte dell' 11 ottobre 1948. Lasciai la mia città natale sul treno diretto a Trieste. La prima tortura fu il congelamento programmato dai titini alla stazione di Sesana. Ricordo la vita presso i vari campi profughi della post bellica italiana, ed i campi internazionali sotto gli auspici dell'I.R.O. "International Refugee Organization" (ONU). Ricordo la vita non facile nei vari campi profughi, e gli insulti ricevuti nelle varie località di residenza e nelle scuole in Italia. Ricordo il giorno che lasciai l'Italia come “displaced person” verso la Germania per George Dunatov e signora (George era sul Castel Verde, aveva 4 anni). l’imbarco a Bremerhaven, verso l'ignota Australia. Avevo 15 anni e mezzo. Ricordo con tristezza la nave "m/v Nelly", che ci trasportava verso l'ignoto continente, lontano, lontano. Sul molo di Bremerhaven non c'era nessuno a darci il "farewell". Sulla banchina c’erano solo gli ufficiali dell'I.R.O. ed i portuali addetti all'operazione delle gomene; ed i gabbiani che ci seguirono per qualche tratto. Ricordo che dopo 37 giorni di navigazione, doppiando Città del Capo, con una breve sosta per rifornirci di acqua e altro (a Suez si combatteva), misi piede assieme alla famiglia a Melbourne, terra australe, alle ore 10 del mattino del giorno 10/2/1952. Avevo quasi 16 anni. Il giorno 10 febbraio 2014 ho celebrato il Il Comitato dell’Associazione Giuliani di Sydney. Tavolo di triestino-giuliani. Le simpatiche cuoche dei gnocchi. Velcich al microfono. mio 62° anno d'esilio in terra straniera che ora ci chiama "suoi figli"! I cosiddetti "grandi", con la matita blu, decisero a Yalta il nostro destino, e a Parigi misero il timbro finale per la farsa della pace! As a war bounty to the jugoslavs. Grazie I.R.O. ed Australia per averci ridato una nuova vita e futuro!» Pino Bartolomè, inoltre, ci ricorda che la Santa Messa della Famiglia Istriana di Melbourne è stata officiata da Padre Ivano Burian di origini triestine. Nella capitale australiana La giornata è iniziata con la Santa Messa nella chiesetta di S. Gregory a Queanbeyan, celebrata da Mons Luis Miguel Muñoz, segretario della nunziatura apostolica. Durante la sua omelia, dopo aver ricordato l’immane tragedia delle foibe e dell’esodo, ha sottolineato che “non possiamo dimenticare il passato ma come cristiani possiamo perdonare”. La cerimonia ufficiale si è tenuta al Centro Culturale Italiano alla presenza dell’ambasciatore Pier Francesco Zazo, della Presidente della federazione dei circoli giuliano-dal- mati d’Australia, Adriana Douglas, del Presidente dell’Ass. S. Maria di Cherso, Daniele Velcich, del Presidente del Circolo giuliano di Sydney, Romeo Varagnolo e del Presidente dell’Ass. Fiumani di Sydney, Carlo Stupar. Erano presenti altri giuliani venuti da Sydney oltre che presidenti di alcune associazioni italiane di Canberra tra cui Franco Papandrea, Frank Barilaro, Cellina Benassi, Lio Galafassi, Gabriella Genero, Domenico Barilaro, Vincenzo Ciano e Angelo Damiano. Ha fatto da maestro di cerimonie il Presidente dell’Associazione Giuliani di Canberra Mario Donda. Il vice-presidente del sodalizio di Canberra, Livio Chicco, ha quindi letto in inglese il messaggio ricevuto dal Presidente dell’Associazione Giuliani nel Mondo, Dario Locchi. Anche l’ambasciatore nel suo intervento ha fatto riferimento alle vittime delle foibe e ai 350.000 esodati come “una delle pagine più tristi della nostra storia” Dopo l’intervento di Adriana Douglas, Mons Muñoz ha quindi benedetto la targa ricordo In terra Argentina Mons. Luis-Miguel Muño Cárdaba benedice la “Targa”. e la celebrazione si è conclusa con la posa di corone di fiori. Yvette Albeerti Devlin Mario Donda durante il suo intervento. Il gruppo dei giuliano-dalmati con l’ambasciatore. Da sinistra a destra: Livio Chicco, Mario Donda Jr., Adriana Douglas, Carlo Stupar, SE Pier Francesco Zazo, Warren Douglas, Daniele Velcich, Arduina Greco, Romeo Varagnolo, Aldo Gortan. Al Consolato generale di New York Momento solenne. A Buenos Aires, la Messa è stata organizzata dalla Federazione dei circoli giuliani, al Santuario della Madonna degli Emigranti. In prima fila: l’ambasciatore d’Italia Teresa Castaldo, il consigliere d’Ambasciata Francesco Taliani de Marchio, l’agente consolare Teresa Maria di Fiore in rappresentanza del console generale Giuseppe Scognamiglio. Ferlat ha letto i numerosi messaggi di adesione. Il presidente del Circolo Giuliano della città di Buenos Aires, Giuliano Garbin, con la medaglia consegnata dal Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, per il padre ucciso nelle foibe quando Giuliano aveva 8 mesi, ha dato testimonianza dei tristissimi episodi storici. La Santa Messa, officiata da Padre Italo Serena, è stata cantata dal coro degli Alpini, diretto dal maestro Bruno Gheno e dal Coro Giuliano, diretto dal maestro Alejandro Mendiondo. Presenti Edda Terlevi, Egidio Kebar e Gianfranco Tuzzi. Non è mancata una Messa coordinata dal Gruppo Esuli ed Emigrati Giuliano - Dalmati Corregionali di seconda generazione. alla Mater Misericordia, la prima Chiesa italiana costruita nel paese latino americano. Sergio De Carolis ha aperto la cerimonia mentre la Presidente Annamaria Marincovich ha svolto l’intervento principale. Non sono mancate letture sacre da parte di Marina Marincovich, Amalia del Bello, Giovanna Valtriani e Nilde Simsich. Altre messe si sono svolte a Mar del Plata, presso la Chiesa San Carlos Borromeo, con l'esibizione del Coro giuliano, nonché a Salta, a Bahia Blanca ed a Olavarria. Tradizionale foto di gruppo. La Console Generale Natalia Quintavalle apre la cerimonia celebrativa. Alla sua sinistra Ellis Tommaseo, delegato dell’Associazione Giuliano-dalmati USA di New York e Clapcich. Di grande rilevanza l’iniziativa del Consolato generale d’Italia a New York - con una conferenza-dibattito e la proiezione di uno slideshow relativo allo spettacolo “Magazzino 18” di Simone Cristicchi - che è stata ampiamente riportata da “La Voce di New York” a firma di Ludovica Martella. L’iniziativa, patrocinata dalla Console Generale Natalia Quintavalle e dal Console Generale aggiunto Roberto Frangione, è stata organizzata dall’Associazione Giuliani nel Mondo del New Jersey, in persona del Presidente Eligio Clapcich, in collaborazione con Ellis Tommaseo, delegato dell’Associazione Giuliano Dalmati USA di New York. Un intera pagina, a firma di Riccardo Chioni, è stata dedicata da “America Oggi” alla “Tragedia da non dimenticare”, con interviste, reportage Interviene il Console Generale aggiunto Roberto Frangione. Eligio Clapcich durante il suo appassionato discorso e la lettura del messaggio di Dario Locchi. ed una dichiarazione del Sindaco di Torino Piero Fassino in missione a New York. Tra il numeroso pubblico anche Ferruccio Gerin e la moglie Fides che allora hanno perso ben nove componenti la famiglia. PAG 9 Giuliani nel Mondo TRIESTE NOTIZIE, TRIESTE NOTIZIE, TRIESTE NOTIZIE, TRIESTE NOTIZIE, TRIESTE NOTIZIE SCRITTURA FEMMINILE A Indira Gregovich il premio AGM Alla destra la premiata con il nostro consigliere Pierluigi Sabatti. La scrittura femminile si è tinta di giallo. Infatti a contrassegnare il decimo anniversario del Premio Internazionale di scrittura femminile “Città di Trieste” è stata la proposta di confrontarsi con le atmosfere inquietanti e suggestive di questo genere narrativo. Scelta evidentemente azzeccata perché i racconti inviati dalle aspiranti scrittrici erano di ottimo livello, come ha sottolineato la presidente della giuria, Cristina Benussi, che ha precisato: “Pensavo il noir non fosse nelle corde della scrittura femminile ma mi sono dovuta ricredere, non solo negli anni i lavori sono tecnicamente sempre più buoni, ma grazie alla trama in giallo, si è aperto uno sguardo su esistenze apparentemente normali, in cui a farla da padrone è l’ineluttabilità degli eventi». Ricordiamo che la manifestazione è promossa dalla Consulta femminile in collaborazione con Comune, Provincia, sede Rai del Friuli Venezia Giulia, Il Piccolo, Pen Club Trieste, Cooperative operaie di Trieste, Istria e Friuli, Autorità portuale e la nostra associazione. Il premio dei Giuliani nel Mondo è andato a Indira Gregovich, un’energica triestina di origini serbe che opera da molti anni nel volontariato, per il racconto “La richiesta di Shuxra”. La motivazione, redatta dal consigliere Pierluigi Sabatti, che ha consegnato il premio di 250 euro, è la seguente: “Presentare un giallo è sempre difficile, poiché ovviamente non si può raccontare la trama e il finale. Però in questo racconto di Indira Gregovich sono tanti i temi toccati che parlarne diventa facile. Anzi, in poche note non riuscirò a dire tutto. Come in ogni giallo che si rispetti, specialmente tra gli autori delle ultime generazioni come il greco Markaris, per citare uno dei migliori giallisti europei, vengono toccati argomenti di carattere sociale. In questo caso l’autrice parla delle tradizioni degli zingari, com’è la protagonista, tradizioni che essa stessa viola; della sua condizione di donna; dell’emigrazione e delle difficoltà di inserimento in un Paese e in una società diversa. Tutto raccontato con tratto sicuro, veloce ed efficace per arrivare alla seconda parte del racconto che, appunto, si tinge di giallo. E qui non aggiungo altro, salvo il fatto che il finale che non rivela è veramente sorprendente”. E veniamo ora alle altre vincitrici: il primo premio, quello della Consulta femminile, è stato assegnato alla milanese Mimma Livini, per “Tre porcellini”, racconto che mette in scena una variante diabolica di “la vendetta è un piatto che va consumato freddo”, protagonista un’insospettabile bad girl. “Il baule” di Elena Bulfon Bernetich ha ottenuto il riconoscimento della Provincia con un racconto legato alla Grande Guerra che sottolinea l’insensatezza dei conflitti bellici. Il premio Pen Club Trieste rivolto alle detenute è andato ad Agnese Costogli per il racconto “Follia”. Il premio del Piccolo e la pubblicazione sul quotidiano sono stati appannaggio di Virginia Cuffaro con “Felicità, Amore, Morte”. Il premio Pari opportunità della Provincia e delle Coop, sono andati rispettivamente a Francesca Montanesi per “Runawey” e a Fulvia Pampili per “Natale noir”. Il riconoscimento dell’Autorità Portuale se l’è aggiudicato Isabella de Manzini Braulin con “Pronto sono Anita”. Infine a Bousso Benussi Thioune e al suo “Faccio da sola” è andato il premio “G. Mocavero”. Presenze in Associazione da Buenos Aires Nella foto l’artista assieme alla zia Liliana, madre di Marco Toncelli. Augusto Pierpaolo in sede associativa. Grande rimpatriata a Trieste dei Bonifacio “argentini” nel corso degli ultimi mesi. Nel numero 4 di ottobre-dicembre 2013 abbiamo riportato un’immagine di Dario Locchi e Franco Miniussi a Buenos Aires a casa di Sergio Bonifacio (classe 1929) che qualche mese prima, giunto a Trieste, ha fatto visita in sede associativa. Durante l’incontro si era ipotizzato l’allestimento di una mostra di pittura della sua primogenita Gabriella Germaine. Ed ecco Germaine arrivare a Trieste e realizzare questo suo sogno. La mostra si terrà al Caffè San Marco. Ma non finisce qui. Dopo Germaine ecco arrivare a Trieste Augusto Pierpaolo, fratello di Germaine, entrambi figli di Sergio. Immancabile sosta nella sede associativa accolto da Locchi e Miniussi. Presente ovviamente anche il loro cugino Marco. Ulteriore scambio di visite: Marco Toncelli, membro dell’Esecutivo dell’AGM, si è recato in questo mese di marzo a Buenos Aires per motivi familiari. Con l’occasione ha partecipato all’Assemblea generale della Federazione argentina. Da Santa Fè Il trio Gambo(z) PAG 10 Una lieta sorpresa dalla cittadina argentina di Santa Fè. Hanno fatto visita in sede Alfredo Gamboz con il figlio Fabrizio. Perché sorpresa e lieta? soprattutto per il nostro collaboratore Leonardo Gambo(z). Una carrellata storica ed ecco che sono giunti ad un comune denominatore – anche se lontano – di parentela. Al suo rientro Alfredo si è dichiarato pronto a dar vita ad una presenza giuliana nella omonima provincia della città di Santa Fè, posta tra Rosario e Cordoba dove l’AGM ha già delle strutture associative. Chiara Vigini, Presidente dell’I.R.C.I., presente la mamma Maria, ha dato il via alla cerimonia di intitolazione della sala sita al pianterreno del Civico museo della civiltà, istriana, fiumana e dalmata alla memoria del padre Arturo Vigini, fondatore e primo Presidente dell’Istituto stesso. Alla toccante manifestazione hanno presenziato il Sindaco Roberto Cosolini, il sen. Francesco Russo, il vicepresidente della Provincia, Igor Dolenc e l’assessore comunale alla Cultura Franco Miracco. Per l’AGM hanno partecipato Dario Rinaldi e Fabio Ziberna. La targa apposta all’entrata della Sala conferenze dell’I.R.C.I. Il Volume Alla fine della cerimonia è stato omaggiato a tutti i presenti il volume edito dall’Associazione delle Comunità istriane, curato dalla stessa Chiara Vigini. Si tratta di una raccolta di ben 30 testimonianze, molto varie ed eterogenee ma che “mettono in luce delle sfaccettature più luminose di cui era ricca la vita – scrive nella prefazione la Vigini – di mio padre”. All’introduzione di Piero Zonatto segue il “ricordo” di Dario Rinaldi. Sinergie tra Monaco e Ratisbona Si stanno intensificando sia i rapporti tra il nostro sodalizio di Monaco di Baviera con la presenza giuliana a Ratisbona, quanto tra quest’ultima realtà triestina con la Casa Madre giuliana ed in generale con la città di Trieste. Silvia Bertino infatti sta organizzando un gruppo di corregionali italiani e famiglie tedesche nella nostra città. Va rilevato che la Bertino (scorcolana) e Francesco Cutazzo (servolano) hanno fondato una piccola compagnia di teatro di attore e di figura ("Servola e Scorcola") per spettacoli rivolti ai bambini. Scrivo loro i testi, costruisco i burattini e cucio i costumi. Obiettivo: offrire ai bambini italofoni di Ratisbona l'opportunità di assistere a spettacoli teatrali in lingua italiana. In collaborazione con l'Università di Ratisbona inoltre nel 2011, 150 anni di unità d'Italia, è stato e rappresentato, per un pubblico di ragazzi ed adulti, uno spettacolo sulla vita di Giuseppe Garibaldi, dal titolo "L'uomo con la camicia rossa". Silvia Bertino - alla sua destra il marito Eugen Trapp - e Claudio Purhart – presente Ziberna – discutono sull’attività futura, nel quadro di una più stretta sinergia con Trieste del Sodalizio di Monaco e della Presenza giuliana a Ratisbona (Regensburg). Il Console generale d’Italia a Monaco, Filippo Scammacca del Morpurgo con i bambini del corso di italiano a Ratisbona. In primo piano Emily e Lucia, due mezze triestine. A Ratisbona è la referente consolare per i corsi ministeriali di italiano ai figli degli immigrati. Insegna l’italiano nella scuola di lingue della città, dove offre anche corsi sulla letteratura italiana e sull’opera. E ‘ guida turistica qualificata della città di Ratisbona per turisti italiani. Nel dicembre 2010 ha fondato, con altri amici italiani, un’associazione culturale, “Amici d’Italia”, che si fa promotrice della lingua, della cultura e del costume italiano, al di là dei luoghi comuni. È molto attiva nell’associazionismo ed organizza conferenze, concerti, letture con autori, ma anche gite, gastronomia, attività per bambini e tanto altro. Il suo rapporto con la sua città d’origine è ancora, nonostante la lontananza, strettissimo. Il premio Histria Terra dell’Unione degli Istriani Il premio Histria Terra dell’Unione degli Istriani – giunto alla sua settima edizione – è stato conferito al generale Riccardo Basile. Si legge nella motivazione che il riconoscimento è: “per l’impegno profuso e la coerenza mantenuta nella corretta divulgazione in ogni ambito della verità storica sulle vicende del Confine Orientale d’Italia”. NEW YORK – BRASILIA “dal Trstino” Eh si, perché la scritta all’entrata dell’emporio del nonno di Max Lucich Storai e di suo padre, fondatori di questo negozio frequentatissimo dai marittimi italiani, ma soprattutto da quelli triestini, allora sito nel Porto di New York, recitava appunto “dal Trstino”. Questa curiosità è emersa nel corso della trasmissione radio “Personaggi del ‘900” a cura di Biancastella Zanini della RAI di Trieste cui ha partecipato il nostro Max Lucich Storai che ora vive a Brasilia. Rinnovata la convenzione con TurismoFVG È stata rinnovata la convenzione tra l’AGM e la TurismoFVG che ha lo scopo di promuovere l’immagine della regione attraverso il veicolo dei corregionali all’estero, veri ambasciatori delle eccellenze territoriali a livello mondiale. In virtù di tale accordo la TurismoFVG fornirà ai nostri Sodalizi nel mondo materiale promozionale. Sono previsti anche strumenti di collaborazione quali piani di comunicazione attraverso i rispettivi siti web, l’esposizione del brand turistico ed iniziative comuni. La durata della convenzione è quinquennale e scade nel 2019. Giuliani nel Mondo LA CROAZIA NELL’UNIONE EUROPEA - A FIUME GIOVANI DA UNDICI PAESI Come preannunciato nell’articolo apparso sul N.4/2013 del nostro trimestrale sulla manifestazione di Fiume, riprendiamo in questa pagina il servizio pubblicando il documento finale. Il testo è pervenuto dal Servizio corregionali all’estero e lingue minori- tarie della Direzione centrale cultura, sport e solidarietà della Regione Autonoma FVG sulla base degli interventi e suggerimenti dei giovani europei partecipanti provenienti da 11 Paesi. L’incontro, svoltosi nel capoluogo quarnerino dal 13 al 15 dicembre DOCUMENTO FINALE DEI GIOVANI I giovani esprimono un orientamento positivo riguardo all’ampliamento dei confini dell’Unione Europea (UE), sempre più variegata al suo interno per quanto riguarda culture, stili di vita, valori, situazioni economiche e sociali. Il saluto di Franco Iacop, presidente del Consiglio regionale. I giovani partecipanti provenienti da Albania, Belgio, Cechia, Croazia, Germania, Gran Bretagna, Italia, Montenegro, Romania, Slovacchia e Ungheria. La libera circolazione di idee, persone e merci nell’ambito dell’Unione Europea è vista come un vantaggio e un’opportunità di crescita economica e sociale. Allo stesso tempo si ritiene anche necessario che vi sia un percorso di accesso all’UE graduale e vigilato per i Paesi prossimi candidati. Sulla nuova e accresciuta mobilità giovanile all’estero e sulle nuove opportunità lavorative che si aprono, viene posto l’accento sia sulla difficile situazione economica e lavorativa di molti Paesi europei, ma anche sul coraggio e lo spirito di avventura delle nuove generazioni, aperte ad affrancarsi dai vincoli familiari e mettersi in gioco e affrontare nuove sfide. I giovani hanno oggi notevoli possibilità di studio e di lavoro all’estero, che consentono di arricchirsi a livello personale e professionale, oltre che entrare a far parte di una rete di conoscenze internazionali che rafforzano i legami tra i giovani stessi. Purtroppo ci sono oggi minori garanzie rispetto alle generazioni passate, in un contesto di accresciuta incertezza diffusa a livello europeo. I giovani auspicano un maggiore coinvolgimento da parte delle istituzioni per quanto riguarda la formazione e l’orientamento ac- Commercio Estero (ICE) e di altre istituzioni. Un modello significativo di successo all’estero può essere dato dai c.d. FVGworldplayers, cioè i nostri corregionali nel Mondo di maggior successo nei vari settori dell’economia, della cultura, delle scienze, ecc. Essi possono essere presi dai nostri giovani come esempio positivo e come fonte di motivazione e di stimolo a perseguire risultati sempre più alti. Tali esempi di eccellenza possono, inoltre, rivelarsi un prezioso contatto diretto per i giovani, per avere consigli, suggerimenti e indicazioni pratiche. È stato più volte sottolineato l’importante ruolo svolto dalle associazioni dei corregionali con sede all’estero e illustrate le attività svolte nella promozione del territorio e della storia regionale. È stata sottolineata, altresì, l’importanza del ruolo di aggregazione svolto dalle associazioni, basato su networking, incontri e scambio di informazioni, nonché contatti con i maggiori enti italiani presenti in loco. Dario Locchi prende la parola. L’Assessore Gianni Torrenti durante il suo intervento conclusivo. In prima fila tra gli altri l’arcivescovo mons. Ivan Devcic, Erik Fabijanic, presidente dell’Assemblea della regione litoranea-montana, il console generale d’Italia a Fiume Renato Cianfarani e Dario Locchi. Dario Groppi dal Belgio. cademico e professionale. In merito al caso italiano, è stato sottolineato il ruolo positivo delle ambasciate, dei centri di cultura italiani nel mondo, dell’Istituto Nazionale per il Particolare attenzione viene prestata al problema della crescente disoccupazione giovanile in Europa e specialmente in Italia e in Croazia. Una parziale risposta può provenire dall’Unione Europea che ha recentemente presentato il nuovo programma comunitario Erasmus Plus, a supporto dell’istruzione, formazione, gioventù e lo sport, il quale stanzia maggiori risorse finanziarie, rispetto al passato, a favore di giovani studenti, neo-laureati e lavoratori nell’ambito della mobilità europea. L’occupazione giovanile, infatti, costituisce uno degli obiettivi prioritari del nuovo Quadro Strategico europeo 2014-2020. In conclusione, i giovani devono essere pronti ad affrontare le nuove sfide imposte dal processo di globalizzazione, che può costituire un’opportunità se inteso come ampliamento non solo di confini, ma anche di idee e contatti con altre persone. Pur nell’odierna situazione di crisi, l’Europa offre numerose e valide opportunità, ma sta ai giovani farsi avanti ed essere in grado di coglierle. Il documento raccoglie, in sintesi, gli interventi svolti dai giovani discendenti di corregionali all’estero, dai giovani corregionali emigrati all’estero quale espressione della nuova mobilità professionale, da studenti appartenenti alla comunità italiana di Fiume e di Cattaro (Montenegro), nonché dai giovani appartenenti alla comunità autoctona italiana. Grazie a Marco Macorigh l’incontro è stato trasmesso in streaming. Alla diretta si sono collegati 2720 utenti di ben 17 paesi, dalla Russia al Cile, dalla Svezia a Malta. 2013, aveva per tema “L’Europa sta crescendo – La Croazia nell’Unione Europea, il futuro ed il ruolo dei giovani”. Inoltre vengono riportati due testi redatti dai giovani dell’AGM contenenti le loro impressioni sull’iniziativa. Gli interventi del Gruppo Giuliano I giovani sono privi di esperienza. La prima volta all’estero completamente da soli può fare paura. Tre giorni in Croazia da trascorrere in un paese nuovo. Un nuovo uso del dialetto, Loredana Pagan. fuori dell’ambito familiare. Incontrare estranei, che per la maggior parte si conoscevano già. Non sai come presentarti, cosa sia più giusto dire per dimostrare simpatia e interessare le persone “nuove” con le quali hai a che fare. Il timore di essere banali letteralmente ti attanaglia. Un pessimismo devastante quello che mi ha accompagnato a Trieste alle prese con una nuova esperienza. Poi qualcosa è cambiato. Il posto è diverso da casa, ma non poi tanto. Il dialetto triestino è familiare per via di nonna, e le persone totalmente da scoprire sono amichevoli. Trieste, di cui avevo sentito tanto parlare a casa, era davanti a me, oltre la coltre di nebbia inaspettata. Lo spostamento verso Fiume è avvenuto poco dopo e avevo già cominciato ad aprirmi, mai mi sarei aspettata tanto. Fiume ricorda Trieste in piccolo. La sala dove si sono tenuti prima il concerto, poi le conferenze il giorno successivo, è incantevole. Gli alti soffitti decorati emanano un’atmosfera accogliente. In genere si pensa a questi eventi come a noiose giornate passate ad ascoltare adulti per ore. I discorsi riusciranno mai a catturare realmente la tua attenzione? Sarà stata la prima volta, l’allegria nell’avere la possibilità di conoscere persone tanto uniche, ma si è rivelato l’opposto. Il modo in cui la giornata era stata impostata ha lasciato spazio a quello che noi “giovani” realmente pensiamo, alle cose che ci succedono, alle possibilità che avremo. Si sono rapidamente susseguiti gli interventi: del Preside della Facoltà di Lettere e Filosofia di Fiume, Predrag Sustar, che ha parlato delle ampie possibilità fornite agli studenti dal progetto ERASMUS; è stata poi la volta di Cesare Costantini Direttore dell’ERAPLE (Ente Regionale A.C.L.I. peri i Problemi dei Lavoratori Emigrati del Friuli Venezia Giulia). Quindi l’Architetto Alessandro Verona, che ha presentato il video “Domestiche rivoluzioni - Mobili, oggetti ed emozioni quotidiane 1953-2013. Un “collage” di spezzoni di pubblicità, film e canzoni, relativo agli ultimi sessant’anni. I lavori della mattinata sono stati chiusi da Michele Ottati e da Edi Sommariva con un video illustrativo delle bellezze del Friuli Venezia Giulia. Dopo aver ascoltato gli “adulti” parlare durante la mattinata, nel pomeriggio è venuto il nostro turno. Il momento di dire, contestare e spiegare le nostre soluzioni in compagnia dei giornalisti Franco Fornasaro, Ezio Giuricin, l’assessore regionale alla cultura, sport e solidarietà Gianni Torrenti ed Emilio Fatovic, rettore del Convitto Nazionale Vittorio Emanuele II di Roma, con il coordinamento di Lucio Pellegrini. Il tutto, condito con qualche piccola contestazione, è stato formativo. L’obiettivo dell’evento era il contatto tra corregionali di diverse generazioni e il risultato è stato conseguito in pieno. È stata questa senza dubbio la parte migliore dell’incontro, come ammesso da tutti noi alla fine dei tre giorni; si sono messi a confronto gli adulti, con le loro storie da raccontare ed i giovani, alcuni con futuri già scelti e avviati nel mondo del lavoro, ed altri che, come me, nutrono profonde speranze nell’avvenire, con i loro sogni, e quel poco di voglia di divertirsi che non guasta mai. Protagonisti siamo stati noi giovani. È stato bello il coinvolgimento generale indipendentemente dall’area di provenienza. Ad eccezione del mio caso, terrorizzata anche dal microfono dal quale sono letteralmente scappata via dopo una veloce presentazione, la maggior parte di noi ha espresso le sue idee in completa libertà e quello che colpisce è che le aspirazioni sono le stesse. In conclusione, un ringraziamento speciale va a chi mi ha consentito di partecipare e di crescere, arricchendo il mio bagaglio personale con cose nuove. Un grazie alla città di Fiume, che con i suoi colori, con il “linguaggio universale” della musica interpretata da artisti di talento, mi ha dato un pezzetto di mio nonno che, nato lì nel 1930, non ho mai avuto la possibilità di conoscere e che sono riuscita per quelle poche ore a sentire vicino. Non potrei essere più contenta e soddisfatta, speranzosa per l’avvenire e grata ancora una volta per la gentilezza, la premura e la disponibilità con cui sono stata accolta come in una nuova famiglia. Grazie all’invito del Presidente Locchi e dell’Associazione Giuliani nel Mondo, ho avuto il piacere e l’onore di prender parte al convegno “l’Europa sta creDalla Porta Xydias scendo” che aveva dall’Ungheria. tra i principali temi quello del futuro dei giovani italiani e il ruolo dei corregionali in un Europa che, fortunatamente, continua nel suo processo di ampliamento. L’evento, che ha celebrato tra l’altro l’entrata della Croazia nella UE, si è svolto presso il Palazzo Modello, sede della Comunità Italiana di Fiume, ed è stato quindi per me l’occasione di ritornare in questa bellissima città dopo tanti anni. Ho avuto anche il piacere di incontrare nuovamente i vertici dell’ AGM e delle altre 5 associazioni di corregionali all’estero, oltre ai molti giovani emigranti, già conosciuti a Marsiglia. Il programma si è aperto venerdì sera all’insegna della musica con il concerto di benvenuto del Serenade Ensemble ed il coro della Comunità Italiana “Virtuosi Fiumani”, mentre la giornata di sabato ha riservato un’agenda fitta di interventi tra cui quelli delle Autorità locali, delle Autorità della nostra Regione e dei massimi rappresentanti delle 6 Associazioni di Corregionali all’estero. Nel pomeriggio, è stato infine dato giustamente spazio ai giovani partecipanti che, se da una parte hanno espresso i loro dubbi e timori di fronte alla situazione odierna ed all’apparente mancanza di una strategia comune per la risoluzione del proble- ma della disoccupazione giovanile, dall’altra ci hanno fatto condividere i loro sogni, i successi e l’impegno che mettono per prepararsi ad una sfida; sfida che diventa ogni giorno più dura, a causa di un mercato del lavoro sempre più in crisi. La giornata si è conclusa con la cena sul battello in un atmosfera molto più rilassata e conviviale che ha coinvolto tutti i presenti. La domenica, infine, abbiamo avuto l’occasione di visitare il santuario mariano e la Chiesa di San Giorgio, sede della terza visita pastorale compiuta da Papa Giovanni Paolo II. Con questa parentesi spirituale abbiamo lasciato Fiume in direzione di Trieste, per me, purtroppo, solo tappa intermedia del viaggio di ritorno. Di questo convegno mi rimarranno particolarmente impresse non solo l’ottima organizzazione e la qualità degli interventi, ma soprattutto il clima di amicizia e collaborazione che si è instaurato tra noi corregionali espatriati e poi i veri protagonisti: i giovani studenti. Mi hanno colpito, infatti, per una sorta di “bipolarismo” inteso in senso positivo; ovvero da una parte la spensieratezza e la sana voglia di divertirsi tipiche di queste età, ma dall’altra una serietà, una determinazione, una voglia di fare e positività molto lontane dall’immagine della generazione superficiale e svogliata che molte volte ci viene propinata dai media. Ecco, se loro sono la base di partenza per la nostra regione, una luce in fondo al tunnel la vedo, ed è molto forte. Loredana Pagan dell’Associazione Triestini e Goriziani in Roma – Gen. Licio Giorgieri Giuliano Dalla Porta Xydias, Presidente del Circolo Giuliano di Budapest PAG 11 Giuliani nel Mondo A TRIESTE L’ASSEMBLEA GENERALE DELL’UNAIE APPROVA IL NUOVO STATUTO Dalla relazione del Presidente Franco Narducci, estrapoliamo alcune parti. PREMESSA Con piacere porgo a tutte e a tutti un cordiale benvenuto alla prima assemblea 2014 dell’UNAIE. Un saluto particolare di affetto e di riconoscenza consentitemi di esprimerlo al Presidente emerito Dino De Poli che oserei dire ha l’UNAIE nel cuore, una testimonianza che viene da lontano, e un saluto cordialissimo ai presidenti onorari Mario Toros, Mimmo Azzia, Ferruccio Pisoni e Aldo Degaudenz, che in questi anni sono stati prima di tutto amici ma anche persone che non mi hanno aiutato con consigli preziosi. Un doveroso ringraziamento di gratitudine desidero esprimerlo ai presidenti della associazioni, di antica e nuova adesione all’UNAIE, che da decenni contribuiscono – spesso in solitudine – a mantenere vivi e saldi i legami con i territori di origine, gli affetti, le identità culturali plurime e in generale un patrimonio umanitario che non ha uguali, quello dei nostri connazionali sparsi in ogni parte del mondo. Caro Dario Locchi, abbiamo accolto con immediatezza la proposta della Giuliani nel Mondo di tenere qui a Trieste l’Assemblea, in anticipo su quanto previsto, non solo per l’accoglienza con cui si accolgono le persone amiche in questa città, che abbiamo sperimentato sempre in altre occasioni, ma anche per esservi vicini nella commemorazione del 60° anniversario della prima partenza della nave Castel Verde con gli emigranti giuliani diretti in Australia. Una commemorazione che ci riporta a tempi lontani, dolorosi, che conservano intatto il loro significato e la portata di quella tragedia: l’esodo, l’abbandono dei luoghi e delle terre tanto amate, la separazione e le poche cose portate al seguito, preziosissime per tenere accesa la fiammella dei ricordi e in definitiva della memoria. Memoria che dobbiamo alimentare, sempre, con dedizione e con rispetto, perché essa è parte della nostra coscienza collettiva, è parte della storia dell’Italia. Grazie Dario, grazie Fabio; grazie per il vostro inesauribile impegno, grazie a tutti i giuliani nel mondo. Poco più di quattro mesi fa, a Comano Terme, aprendo l’Assemblea avevo richiamato le grandi difficoltà dell’Italia dicendo che sta “attraversando uno dei suoi momenti peggiori”, caratterizzato da sfiducia anziché dal proverbiale ottimismo che ci ha accompagnato nei decenni del dopoguerra, da decrescita anziché da crescita, dall’antipolitica anziché dalla politica, quella buona che favorisce la ricerca di soluzioni per il bene comune. Non si sa con contezza ciò che pensa Matteo Renzi delle comunità italiane residenti all’estero, dobbiamo presumere che ne conosca il valore economico che rappresentano e che voglia valorizzarle in tale ottica. In ogni caso vi è grande incertezza sul futuro del collegio estero e sulla rappresentanza parlamentare; molti parlamentari sono dichiaratamente ostili alla presenza dei parlamentari eletti all’estero e non mancano voci critiche Il Comitato Esecutivo dell’UNAIE Questo l’ordine del giorno del Comitato Esecutivo dell’UNAIE: 1. Approvazione verbale seduta del 24 gennaio 2014; 2. Esame dell’ordine del giorno dell’Assemblea UNAIE con particolare riferimento alle modifiche statutarie; 3. Bilanci UNAIE esercizi 2012 e 2013; 4. Programma UNAIE 2014, attuazione e organizzazione; 5. Varie ed eventuali. Foto ricordo della presenza in Associazione. anche nel Governo e in varie istituzioni. Durante i giorni della costituzione del Governo, soprattutto per la nomina dei sottosegretari, si sono levate molte voci, anche autorevoli, che chiedevano di affidare a uno degli eletti nel collegio estero un ruolo di Governo con delega specifica per gli italiani nel mondo. In realtà, una tale ipotesi non è stata minimamente presa in considerazione. Prima di entrare nel merito di alcuni punti più connaturati all’operare dell’UNAIE, esprime alcune considerazioni e valutazioni personali sull’attuale momento dell’economia. Non vi nascondo che, vivendo ora più a lungo tra la gente in Italia, vedo con tristezza i danni che sta provocando l’assenza di lavoro e la drammatica caduta dell’occupazione che colpisce tante famiglie e soprattutto così tanti giovani, ai quali è negata la possibilità di realizzare un proprio progetto professionale e di vita nel nostro Paese. Ribadisce tra l’altro che il governo Renzi, cogliendo l’opportunità della presidenza italiana del prossimo semestre europeo, dovrà dimostrare di avere chiare quali sono le priorità sul piano del lavoro e di come affrontarle. Sul versante strettamente italiano affrontare la questione lavoro e occupazione significa anche rinegoziare i vincoli europei, perché una rinegoziazione è inevitabile se si vuol far ripartire la crescita. Per l’Italia occorrono previsioni di crescita attendibili, perché costituiscono il punto di partenza per un piano credibile di riduzione del rapporto debito-Pil e occorrono soprattutto provvedimenti per allentare la stretta creditizia. È difficile tornare a crescere se non riparte l’offerta di credito all’economia. Tratta quindi l’argomento expo 2015. L’UNAIE ha detto fin dall’inizio – forse con troppo anticipo – che è necessario il coinvolgimento dell’associazionismo per creare una cultura diffusa sul tema dell’Expo, una cultura capace di coinvolgere anche all’estero centinaia di migliaia di persone per cogliere questa storica occasione, come storica fu quella del 1907, e per stimolare una sfida culturale/ identitaria e politico/istituzionale. Associazionismo In una riunione a Bologna era all’ordine del giorno anche la banca dati delle associazioni, che tanto ha fatto discutere e la cui elaborazione è stata affidata alla Regione Molise. Allo stato dell’arte sono state focalizzate circa 3.000 associazioni di italiani nel mondo che, considerando anche i raggruppamenti di associazioni nelle federazioni, potrebbero raggiungere la cifra di 3.500. Il Ministero degli affari esteri, come noto, ha diramato lo corso anno una circolare per il censimento delle associazioni italiane all’estero che ha fatto insorgere accese polemiche. La materia è controversa soprattutto perché difetta di normativa, nonostante la tenuta di un registro delle associazioni presso la rappresentanza consolare sia prevista dalle Leggi e dal Regolamento applicativo di ben due leggi, quella dei Comites e quella del CGIE. Ma sui criteri di tenuta del registro e sul sistema di riconoscimento delle associazioni le istruzioni impartite risalgono al lontano 1947. A questo tema, come noto, sarà dedicata una parte del Rapporto Migrantes 2014, cui seguirà la pubblicazione di una ricerca completa, finanziata dalle Regioni e riguardante i seguenti ambiti: la comunicazione, la rappresentanza, la formazione, la promozione culturale e turistica, il recupero della memoria storica, il finanziamento delle associazioni, gli interventi di natura sociale e le relazioni con soggetti pubblici e privati. L’UNAIE, come noto, collabora da anni al Rapporto Migrantes sull’emigrazione italiana nel mondo; siamo membri del comitato redazionale e quindi molto interessati agli esiti che avrà la succitata ricerca, anche per comprendere come si organizzano e aggregano i nuovi migranti e se si creano situazioni di contatto e collaborazione con la vecchia emigrazione e le sue associazioni. Consulta Nazionale dell’Emigrazione Molti condividono la convinzione che di fronte ai grandi cambiamenti (processi d’integrazione, nuovi flussi migratori, latitanza delle Istituzioni e carenza marcata di politiche per gli italiani residenti all’estero) occorra uno strumento nuovo e adeguato alla situazione reale. La messa a punto dovrebbe avvenire attraverso la convocazione degli Stati generali dell’associazionismo italiano all’estero, alla cui fase preparatoria e concettuale dovrebbe concorrere esclusivamente l’associazionismo, di concerto con il Ministero degli affari esteri. L’Unaie Termino la mia relazione con alcune considerazioni riguardanti esclusivamente l’UNAIE e un appello. I fondatori dell’UNAIE, quando crearono la nostra organizzazione, ebbero una intuizione di grande portata: in sintesi, dare all’associazionismo italiano operante all’estero e ai suoi terminali in Italia - fortemente legati al territorio e alle sue tradizioni storiche e culturali – uno strumento forte, capace di esprimere soggettività politica e funzionare da determinatore comune per tutti gli associati. Le finalità dell’UNAIE non sono cambiate, devono soltanto essere continuamente attualizzate alla luce delle complessità che esprime il mondo globale odierno e delle mobilità transnazionali che sono diventate elemento caratterizzante del “nuovo mondo”. Ma lo dobbiamo fare – e sono all’appello – esprimendo forza, idee e coesione; lo dobbiamo fare presto e tutti assieme, pena l’oblio per alcuni e la progressiva perdita di forza per altri. Grazie davvero. L’UNAIE a Trieste per il 60° anniversario del primo esodo diretto in Australia. Narducci: “la nostra memoria storica sarà decisiva per far ripartire un’Italia in crisi”. L’associazione dei Giuliani nel Mondo e l’UNAIE, la più grande organizzazione degli italiani all’estero, hanno vissuto due intense giornate di lavoro e di celebrazioni il 14 e 15 marzo, ospiti di una Trieste calda e accogliente che, una volta di più, si è rivelata degno capoluogo della Regione Friuli Venezia Giulia. Nella città giuliana tutte le associazioni aderenti all’UNAIE, grazie all’impeccabile regia di Fabio Ziberna, si sono volute stringere intorno alla loro consorella per la ricorrenza del 60mo anniversario della prima partenza dal porto triestino della nave Castel Verde, che salpò il 15 marzo 1954, con a bordo 650 emigrati giuliani diretti in Australia. La partenza da Trieste – una delle capitali morali dell’esodo italiano – fu la prima di una lunga serie d’imbarchi giuliani che, fino al 1961, hanno trasportato circa 22.000 emigranti nelle varie parti del mondo, in gran parte triestini (quasi un decimo della popolazione dell’epoca); e di questi ben 9.000 si diressero verso il quinto continente. La cerimonia di commemorazione – svoltasi alla presenza delle massime autorità istituzionali e civili, in testa il sindaco della città e l’assessore regionale alla Cultura, nonché dei rappresentanti di enti ed associazioni attive nel volontariato – si è tenuta nella Sala del Consiglio comunale e, dopo un intervento del Presidente dei Giuliani, Dario Locchi, ha conosciuto elevate punte di commozione nel collegamento in diretta con la presidente della Federazione dei Circoli Giuliani in Australia, Adriana Douglas, e con la riproposizione di un brano tratto da un articolo di Giani Stuparich (“Da Trieste si emigra”) in cui il giornalista riporta una delle partenze nel 1955. Negli stessi giorni si è svolta l’assemblea straordinaria dell’UNAIE i cui lavori hanno registrato la partecipazione attiva e propositiva di ben 33 associazioni provinciali e regionali aderenti all’Unione. I lavori, tenutisi nella sede dell'IRCI (Istituto Regionale delle Comunità Istriane), coordinati dal presidente onorario del sodalizio Dario Rinaldi, si sono aperti con la relazione del Presidente Nazionale dell’UNAIE, Franco Narducci. L’UNAIE si propone di svolgere un ruolo di leadership nel promuovere politiche e interventi legislativi a favore delle comunità italiane all’estero. Il ruolo dell’UNAIE, è emerso dal dibattito nel corso del quale sono intervenuti i più autorevoli e storici esponenti di essa, dai Senatori Toros e Degaudenz agli Onorevoli De Poli e Pisoni, oltre che l’Avvocato Azzia e ai presidenti delle associazioni regionali e provinciali. Tutti hanno esortato la classe dirigente dell’UNAIE e le associazioni degli italiani nel mondo a adoperarsi nel paese e nei confronti della sua classe politica perché guardi ai problemi in profondità e in una prospettiva futura che metta al centro i problemi del paese e delle giovani generazioni. Punto focale e nodale della riunione sono state le modifiche allo Statuto – illustrate dal Vicepresidente Vicario, Aldo Aledda, e approvate all'unanimità dai presenti. Con questa nuova impostazione dell’organizzazione s’intende valorizzare maggiormente la missione fondamentale dell'UNAIE, rafforzandone l'aspetto del "service" al fine di rendere l'Unione stessa una struttura non di mera rappresentanza, ma soprattutto operativa e di servizio rispetto e in favore delle Associazione aderenti. Oltre ai lavori assembleari, i partecipanti UNAIE hanno presenziato all'apertura della Mostra sull'emigrazione giuliana in Australia, la visita al Palazzo già sede del Lloyd Austriaco di Navigazione e poi Lloyd Triestino ed ora del Governo regionale, ed infine hanno assistito alla deposizione della corona d'alloro - a nome dell'AGM e dell'UNAIE - presso la targa marmorea posta (nel 1990) sulla facciata dalla Stazione Marittima a ricordo degli emigrati giuliani. L’Assemblea Plenaria Franco Narducci apre i lavori assembleari presieduti da Dario Rinaldi. 12 12 PAG PAG L’ordine del giorno dell’Assemblea plenaria dell’UNAIE: 1. Indirizzo di saluto; 2 .Verbale dell’Assemblea UNAIE 2013; 3. Relazione politica del Presidente Franco Narducci; 4. Modifiche statuto UNAIE, dibattito e approvazione; 5. Situazione contabile UNAIE; 6. Nuovo sito internet dell’UNAIE; 7. Evento nazionale, definizione e programma; 8. Varie ed eventuali. Visita allo storico Palazzo già sede del Lloyd Austriaco di navigazione, del Lloyd Triestino ed ora di rappresentanza della Regione Autonoma del FVG. Tutti sotto il quadro dell’imperatrice Sissi. Giuliani nel Mondo ECHI INTERNAZIONALI Argentina riconoscimenti Presenza bisiaca in Sud America Jueves 9 Enero de 2014 Buenos Aires Republica Argentina PIRASSUNUNGA L’idea proposta tre anni or sono da Rosa Maria Clagnan Colombari, Presidente del Sodalizio Giuliani di Pirassununga per la manifestazione “Fest’Italia” sta ottenendo da edizione in edizione uno strepitoso successo. In questo contesto la Bisiacaria è sempre presente con un ampio e decoroso stand. Immancabile la presenza di Franco Miniussi “scopritore” di questa realtà di nostri corregionali in terra carioca. TANGARÀ DA SERRA Uno stralcio del recente articolo apparso sul diffuso quotidiano di Buenos Aires “Clarin” che riguarda il nostro artista Jacinto Giobbe. Come è noto, presso il Museo della Foiba di Basovizza è collocata una sua struttura lignea intitolata “L’urlo del silenzio”. Sergio Zago giornalista saggista Il Municipio di San Salvador de Jujuy ha insignito Sergio Zago di un riconoscimento speciale (Primo Premio) nell’ambito del concorso di poesia Manuel Belgrano – una grande figura storica argentina, di origine italiana - ed istituito dall’Istituto Nazionale Belgraniano. Lo scritto di Zago è stato pubblicato in un volume “La gesta del Exodo Jujeno y la figura de don Manuel Belgrano” e rientra nel quadro delle celebrazioni del bicentenario dell’esodo. MAR DEL PLATA Il nuovo Direttivo Per il biennio 2014-2015 questa la composizione del Consiglio Direttivo del Circolo Giuliano di Mar del Plata: Presidente Eduardo Valinotti; vicepresidente Valter Zerauschek; segretaria Jorgelina Vellenich; vicesegretaria Alejandra Lezana; tesoriere Laura Vellenich; vicetesoriere Natalia Vellenich; consiglieri Laura Fonda, Griselda Medvescig, Martin Miqueo, Giani Cnapi; supplenti: Maria Vellenich, Florencia Medvescig; revisore dei conti: Aldo Vellenich; revisore dei conti supplente: Italia Zatella. Adriana Kebat, presidente del Sodalizio giuliano di Villa Gesell, che assieme a Veronica Frias organizza corsi di lingua italiana, collabora attivamente anche con il “Boletin Informativo” edito dal Circolo Italiano. Franco Miniussi è stato definito dai parenti e corregionali bisiachi in Brasile il loro “portavoce” e “globetrotter”, perché oramai è presente assiduamente a tutte le iniziative che i vari Circoli ed Associazioni realizzano. Ma non solo, nella sua ultima tourneé ha pure gettato le basi per la costituzione di nuove realtà associative. Le tre immagini si riferiscono alla sua presenza a Tangarà da Serra, con tanti e tanti giovani delle seconde generazioni, a casa di Luiz Mariano Bridi. Ecco i partecipanti: Ledi Figuiredo Bridi, Donizeti Lamin, Cleusa Gambini Lamin, Deise Milene Lamin, Marcelo Barbosa de Freitas, Livia Milissa Lamin, Caio Freire, Loranzo Tizo, Lindolfo Alves da Costa, Francisco Antonio Canhuto e Gislane, Cesar (il fisarmonicista), Luis Carlos Ciarini e Rosa Bertotti. Sergio Zago ringrazia per il riconoscimento. Le altre quattro persone sono: Maria Elizabeth Ortiz, Pablo Baca, Alejandro Nicolas Aldana segretario generale comunale e Luis Grenni componente la giuria. Italia-Argentina Pagamento delle pensioni un dramma quasi dimenticato Un’intera pagina su tale scottante argomento è stata pubblicata da “Tribuna Italiana”, edito in Argentina. Riportiamo qui una sintesi. C’è da augurarsi che l’iniziativa dell’ufficio della Terza Età della “Defensoria del Pueblo de la Ciudad Autonoma de Buenos Aires” arrivi in porto e che la Banca Centrale della Repubblica Argentina alla fine decida di cancellare il divieto imposto dal mese di luglio dell’anno scorso di pagare in euro le pensioni INPS. Come è stato spiegato più volte, si tratta di una misura che non avrebbe un costo sui conti dello Stato argentino, dato che i fondi per il pagamento delle pensioni sono completamente pagati dall’Italia. A meno che il governo argentino, che ha impellente bisogno di valuta pregiata, non consideri un costo il dover rinunciare a guadagnare con un’operazione di cambio valuta a scapito di poveri pensionati che in media riscuotono 350 euro al mese. Fino ad oggi il governo argentino è stato irremovibile nel respingere ogni richiesta avanzata dall’Ambasciata, dai Patronati, dalle associazioni, da altri rappresentanti della collettività e dai parlamentari italiani. CURITIBA Italianos celebram hoje o “Giorno del Ricordo” Riportiamo quanto pubblicato sulla rivista che circola nelle Comunità italiane in tutto il Brasile, fattoci pervenire da Maria Josè Cetina de Luca, presidente del Circolo Giuliano di Curitiba. Nós, giulianos, celebramos hoje (10/02) o “Giorno del Ricordo”, que é uma data especial para lembrar as vítimas das “foibas” e do grande êxodo giuliano-dálmata, de lembrar o nosso passado, aquele que não podemos esquecer pois faz parte da nossa história e nos traz inspiração para que o mundo não repita os erros cometidos. Este ano em especial comemoramos 10 anos da instituição deste dia como de celebração nacional na Itália através da lei 92, de 30 de março de 2004, com alto valor moral, civil e político, que conclama a cada um a recordar os milhões de vítimas das “foibas” e o êxodo de centenas de milhares de italianos das terras nativas da Ístria, de Fiume e da Dalmácia. Muitas destas famílias que saíram destas regiões encontram-se no Brasil e em Curitiba. Para citar alguns exemplos, temos as famílias: Covacci, Franolli, Piffar, Pirih, Girotto, Pernar, Rovedo, Bavastri, Cettina, Cordi e tantas outras. As novas gerações desses imigrantes estão integradas à sociedade Maria Josè Cetina de Luca presidente del Circolo giuliano di Curitiba. Curitibana, muitas vezes questionando a sua origem, pois, por exemplo, a Ístria, que era Itália, já foi Ioguslávia, Croácia... enfim uma confusão de entendimentos, de documentos, de identidade em corações que sentem-se integralmente italianos. A história precisa ser conhecida, respeitada, valorizada. FR ANCO IACOP IN ARGENTINA Il Presidente del Consiglio regionale, Franco Iacop, è stato in Argentina, nella città di Colonia Caroya, nella provincia di Cordoba, per testimoniare la vicinanza della Regione ai suoi corregionali attraverso i progetti Origine, che hanno consentito a numerosi giovani dei due Paesi di vivere esperienze formative nella Regione Friuli Venezia Giulia. Insieme con il Presidente Iacop, il vicepre- sidente dell’Ente Friuli nel Mondo Piero Villotta e il segretario Christian Canciani. Non sono mancati numerosi incontri istituzionali e manifestazioni con i nostri corregionali. PAG 13 Giuliani nel Mondo UNGHERIA BELGIO La nostra Pubblicazione a Budapest “Il Ponte”, la rivista della Camera di Commercio mista italoungherese di Budapest, nel numero 3 del 2013 ha recensito il nostro trimestrale. Inoltre, nella bacheca dedicata alle pubblicazioni estere viene regolarmente esposta – come evidenziato nella foto – la testata “Giuliani nel Mondo”. GERMANIA Il Comitato di Bruxelles Il Circolo di Bruxelles dell’Associazione Giuliani nel Mondo svolge prevalentemente attività intese a far conoscere, in particolare alla comunità internazionale di Bruxelles, la storia e la cultura di Trieste e dell’area giuliana. L’adesione al Circolo con diritto di voto è aperta anche a non Giuliani, senza distinzione di nazionalità. Comitato Direttivo: Presidente: Flavio Tossi; Presidente onorario: Ruggero Melan; vicepresidente: Italo Rubino; segretario: Giulio Groppi; tesoriere: Guido Bagnolo; membri: Bruno du Ban, Nicolò Gasparini, Giorgio Perini, Gianfranco Pertoldi; revisore dei Conti: Giangaleazzo Cairoli. ROMA Bruxelles: il coro Vocal Erse FRANCIA - GABON Sergio Gnesda nel triangolo Parigi-Trieste-Port Gentil Il Direttivo di Monaco di Baviera L’Associazione Giuliani nel Mondo di Monaco di Baviera, nell’ultima seduta assembleare per il rinnovo della cariche sociali, ha riconfermato alla presidenza Claudio Purhart, alla vicepresidenza Guido Scelsi, segretaria Giuliana Jost, tesoriere Albino Lovrecich e consiglieri Giovanni Chiste, Bruno Urbani ed Edda Salecker. I soci del Sodalizio, che è stato costituito il 14 febbraio 1980, si riuniscono regolarmente una decina di volte all’anno, organizzando serate culturali sia con la partecipazione di relatori italiani quanto tedeschi. Un concerto dedicato ad autori triestini è stato organizzato dal Circolo di Bruxelles nella chiesa gotica di Kraainem, comune periferico della capitale belga. L’esecuzione di opere di Vito Levi, Giulio Viozzi, Pavle Merkù e Marco Podda, su testi anche di Biagio Marin, è stata affidata al coro internazionale femminile Vocal Ease diretto dal maestro polacco Marta Jakubiec e accompagnato da arpa, piano o organo. Il maestro Podda, utilizzando un testo liturgico medievale, ha composto, specialmente per quest’occasione, “In Paradisum”, eseguito quindi in prima assoluta. La serata si è conclusa simpaticamente coinvolgendo il pubblico, per metà non italiano, nel canto della “bitinada” di Rovigno “Remator”. Se nel primo trimestre l’attività dell’Associazione dei Triestini e Goriziani a Roma, intitolata al generale Licio Giorgeri, è risultata considerevole, altrettanto lo è il programma per il periodo da aprile a dicembre. In linea di massima, l’attività del nostro Sodalizio romano così dovrebbe articolarsi: tre gite sociali; la presenza al 20° Premio dei Ragusani nel mondo; incontri con la scrittrice Susanna Tamaro ed il Sindaco di Gorizia Ettore Romoli; la conviviale sulla terrazza delle Assicurazioni Generali; uno spettacolo dialettale triestino con il Teatro di G. Saletta ed ovviamente la tradizionale cena natalizia. ARGENTINA Germaine Bonifacio al Caffè San Marco Gnesda a Port Gentil durante una lezione tecnica. Petrolio, statue lignee e case in pietra a secco sono tre “settori” che contraddistinguono l’attività culturale, scientifica e di ricerca di Sergio Gnesda, nostro referente a Parigi. Per il settore energetico la sua ultima presenza nel West Africa è datata febbraio di Sempre a Port Gentil mentre trat- quest’anno. ta con un venditore artigiano alla Infatti, quale consuricerca di sculture lignee uniche lente indipendente e rare, soprattutto di arte bantu. per la metrologia ed sistemi di management, ha effettuato una missione, presso la raffineria SOGARA di Port Gentil in Gabon, incentrata sulla realizzazione di azioni-progetti atti a migliorare l’affidabilità delle informazioni tecniche, in maniera da rendere le decisioni del management più efficaci. Per due settimane ha spiegato (riunioni interne ed esterne) e coordinato il lavoro dei managers e tecnici. L’utilità e la qualità della collaborazione è dimostrata dalla pianificazione di una ulteriore missione a breve termine. Ma Sergio è anche professore presso l’Associazione Professori Total (TPA) e in questa veste ha inaugurato il nuovissimo auditorio dell’Istituto del Petrolio && Gas (IPG) di Port Gentil con due lezioni-conferenze. La conferenza è stata poi ripetuta al Liceo nazionale Lèon M’Ba di Libreville. Ma Sergio non dimentica mai una delle sue passioni: le maschere e gli oggetti africani, e ne ha approfittato arricchendo ulteriormente la sua collezione (in particolare con un autentico reliquario Kota ed una rara maschera Njil-Fabg). Di Sergio abbiamo inoltre più volte ricordato la sua prima “passione”, quella delle costruzioni in pietra a secco, partendo dall’Istria (dove è nato) per poi allargare l’orizzonte e la conoscenza in numerosi Paesi del mondo. AUSTRALIA Da sinistra Romeo Varagnolo, Adriana Douglas e l’on. Furio Radin. 14 12 L’Assemblea Generale della Federazione dei nostri Sodalizi in Argentina – presente per l’AGM il consigliere Marco Toncelli – riunitasi per il rinnovo delle cariche, ha eletto Presidente Gianfranco Tuzzi, che in passato aveva già ricoperto tale incarico. Tuzzi subentra a Duilio Ferlat. La Casa Madre giuliana ha inviato al neoeletto le più vive felicitazioni ed a Duilio Ferlat una nota di plauso, a testimonianza dell’impegno profuso e del considerevole lavoro svolto durante il periodo di presidenza. Questa la nuova commissione direttiva: Presidente: Gianfranco Tuzzi; Vicepresidente: Duilio Ferlat; il Segretario verrà indicato dal Presidente; tesoriere: Natalia Tuzzi; Consiglieri: Marisa Bianchettin, Giuliano Garbin, Flavio Kubik, Revisori dei conti: Lucio Iurman, Egidio Kebat, Eduardo Valinotti. Gianfranco Tuzzi, neo proclamato Presidente della Federazione dei nostri 17 Sodalizi in Argentina, presenta il programma futuro. Alla sua sinistra il consigliere dell’AGM Marco Toncelli ed alla destra Duilio Ferlat, Presidente uscente. Foto di gruppo dei partecipanti alla seduta assembleare della Federazione. L’on. Furio Radin incontra i nostri emigrati Amichevole ed informale: così è stata considerata la presenza dell’on. Furio Radin in Australia che, grazie alla fattiva collaborazione di Romeo Varagnolo, Presidente dell’Associazione giuliani di Sydney e della Presidente della Federazione dei circoli giuliani d’Australia, Adriana Douglas, ha avuto una vasta eco tra i nostri corregionali. Molte le domande poste al parlamentare dai numerosi partecipanti all’incontro al Canada Bay Club di Five Dock sulla situazione della Comunità italiana in Croazia e Slove- PAG PAG Germaine Bonifacio, di padre istriano (italiano) e di madre uruguayana, è nata in Perù e vive e opera in Argentina, dove ha compiuto studi specifici in ambito artistico (comunicazione visiva e pittura). Ha sperimentato diversi linguaggi dell’arte, ma appare particolarmente vicina all’espressionismo, che declina con sensibilità e passione, transitando con efficacia dal taglio figurativo all’astrazione e all’informale e prediligendo una vivace e intensa valenza segnica e cromatica, che da sempre caratterizza il movimento espressionista. Così la definisce Marianna Accerboni che cura la mostra in programma a Trieste dall’11 aprile al 13 maggio al Caffè San Marco. Rinnovo cariche federative nia, con altrettante dettagliate e precise risposte. Non è mancata la discussione circa la complessità dei regolamenti per la restituzione dei beni abbandonati e l’acquisto di proprietà da parte di cittadini italiani. Da segnalare la presenza di altri dirigenti dei nostri circoli, tra cui Serena Breese per l’Associazione Fiumani di Sydney, Ferruccio Visintin, vicepresidente della Famiglia Giuliana di Sydney, nonché un folto gruppo di soci e simpatizzanti delle varie Associazioni giuliane di Sydney. L’on. Furio Radin e il Comitato dell’Associazione Giuliani di Sydney. Da sinistra Serena Breese, rappresentante dell’Associazione Fiumani di Sydney, Daniele Velcich, Presidente dell’Associazione Santa Maria di Cherso, Adriana Douglas, Presidente della Federazione Giuliano dalmata d’Australia e della Associazione Giuliani Wollongong, l’on. Furio Radin, Presidente Unione Italiana, Romeo Varagnolo, Presidente Associazione Giuliani di Sydney e Giuliano Zoratto, Presidente Famiglia Giuliana di Sydney. Giuliani nel Mondo Il costume bisiaco formidabile passepartout internazionale Ben 82 uscite comprendenti l’attività corale, musicale, coreutica, il tutto genuina espressione della tradizione popolare: questi gli ingredienti inseriti negli appuntamenti del 2013 del Gruppo Costumi Tra- Applauditissimo il repertorio di canti della tradizione popolare sulla Piazza Rossa, nei famosi magazzini GUM, per poi spostarsi nella piazza dell’Hermitage di San Pietroburgo. dizionali Bisiachi ed illustrati all’assemblea dei soci (300 gli iscritti) a Turriaco il 19 gennaio da parte della dinamica presidente Caterina Chittaro. Il programma – grazie all’autofinanziamento, pari al 70 per cento delle entrate – è stato quanto mai intenso anche all’estero con spettacoli in Slovenia, Austria, Croazia e Russia. Per quanto attiene il 2014 non mancano progetti mirati, uno dei quali è denominato “La Bora”, e rientrante nella valorizzazione del costume tradizionale bisiaco, con inserimenti culturali ed enogastronomici. Il progetto sarà elemento di supporto alla promozione turistica del FVG, in particolare alle trasferte in Austria, Slovenia, Germania, Danimarca e Svezia. Dopo i saluti del Sindaco di Turriaco, Alessandra Brumat, sono intervenuti Enrico Gherghetta, Presidente della Provincia di L’attività di animazione è rivolta agli anziani, con il coinvolgimento di giovani e bambini colpiti da varie sindromi. In questo contesto risulta molto apprezzato il coro dei bambini “Non sole voci”. Gorizia, il consigliere regionale Diego Moretti e l’assessore regionale all’ambiente A quota cento ma non li dimostra Doppie nozze d’oro per Mario Cigar (classe 1941), ma anche per la sua cara compagna di vita Franca, nel bimestre gennaio-febbra- Fotografi e reporter circondano Mario mentre il Sindaco Roberto Cosolini consegna la medaglia ricordo del Comune di Trieste. Alla destra la figlia Ilara. Il momento dello stacco per il volo. io di quest’anno ed in più una ricorrenza di cotone per la figlia Ilara che ha emulato – per la prima volta – suo padre alla presenza Da Hong Kong incoming turistico per Trieste del Sindaco di Trieste, Roberto Cosolini, di decine di triestini e di una nutrita schiera di media. Se quella del tuffo a “volo d’angelo” – i buontemponi la definiscono “a piombo” – per la 51ima uscita consecutiva (la prima risale al 1963), puntualmente alle 11.30 del primo gennaio di ogni anno – sole, neve, ghiaccio o bora – dalla radice del moletto del Cedas di Miramare, rappresenta un traguardo sportivo e beneaugurale per i cittadini del capoluogo regionale, lo è altrettanto l’8 febbraio, data fatidica in cui, cinque decenni or sono, Mario e Franca sono convolati a liete nozze. A loro vanno i nostri fervidi auguri di ogni bene nel prosieguo della vita coniugale. Nozze d’Oro di Elena e Claudio Elena e Claudio Gabrielli hanno festeggiato – attorniati dai figli Maria Cecilia, Veronica Carla, Pablo Alvares e dai nipoti Candelaria, Matias, Santiago, Alina, Lucila, Micaela e Gonzalo – il 50imo di matrimonio. Congratulazioni. Serena Cividin con gli ospiti. Alla destra Stefano Bassanese. Serena Cividin, della Cividin Viaggi, ha di recente presentato a Hong Kong “un’anteprima” del progetto di “Incoming” turistico per Trieste ed in generale per il Friuli Venezia Giulia denominato “Il Piacere”. L’iniziativa ha avuto il supporto organizzativo di Stefano Bassanese, triestino doc, che ha organizzato l’evento presso il ristorante “Domani” dove è General Manager. Va rilevato che a Hong Kong è attivo un Sodalizio friul-giuliano dove Stefano è direttore. Serena Cividin era accompagnata dal marito, prof. Mauro Giacca, direttore della sede italiana dell’ICGEB. Tra le autorità presenti il Console Generale d’Italia Alessandra Schiavo. Tesi di laurea di Alessio Marzi I FENOMENI MIGRATORI ITALIANI A PARTIRE DAL SECONDO CONFLITTO MONDIALE È preceduta da una introduzione di 12 pagine la tesi di dottorato di Alessio Marzi, che ha voluto studiare da un punto di vista storico ed in chiave comparata diacronica, sincronica e transnazionale, i fenomeni migratori che hanno interessato l’Italia a partire dalla fine della Seconda guerra mondiale. In particolare Marzi rileva che da un’analisi storica è emerso come l’area friulgiuliana sia stata laboratorio, modello ed “apripista” non solo per le altre regioni, ma anche per la stessa amministrazione centrale. Un’analisi obiettiva, in chiave positiva o ne- gativa, di tutte quelle iniziative che hanno avuto una qualche rilevanza nel determinare o, viceversa, disincentivare i progetti di espatrio, di mantenere il contatto con gli emigrati nonché di garantire loro la possibilità di partecipare alla vita politica, culturale ed economica della nazione d’origine. Si passa poi al ruolo delle istituzioni locali nel quadro dell’articolazione “paesana” o “regionale” dell’emigrato. La seconda parte dell’introduzione è dedicata alla metodologia e alle fonti utilizzate, con particolare riferimento al copioso archivio dell’AGM. I coniugi Gabrielli assieme ai loro sette nipoti. Li ricordiamo E’ venuto a mancare a Roma Luisandro Canestrini, triestino, Primario di Neuropsichiatria dell’Ospedale Fatebenefratelli. Al cordoglio del Sodalizio romano si associa l’AGM di Trieste. Si è spenta il 5 gennaio u.s. a Roma Giorgia Pellegrini ved. del gen. Licio Giorgieri. L’AGM partecipa unitamente all’“Associazione Triestini e Goriziani in Roma – gen. Licio Giorgieri”. E’ deceduto Gaspar Terlevi, padre di Edda Terlevi, la nostra presidente del Circolo Giuliano di Buenos Aires Sud. L’AGM si è associata al lutto familiare. A Natalia Tuzzi, presidente del Circolo UDEG (Argentina) l’AGM ha inviato sentite condoglianze per la prematura scomparsa della mamma, Alicia Serrao. Sara Vito. Per l’AGM, socio del Gruppo, ha presenziato Fabio Ziberna. Da New York Fiorello la Guardia e Armando Giachin Armando Giachin, il terzo a destra, unitamente ad amici di lunga data tra cui Franco Giorgini. Una toccante lettera ci è giunta da parte del dott. comm. Franco Giorgini in merito alla scomparsa di Armando Giachin, polesano, classe 1941, avvenuta nel mese di gennaio a New York. Giorgini ricorda il primo incontro in occasione della “Trieste corre a New York”, circostanza per un grande abbraccio tra tutte le comunità giuliane. Armando ricoprì la carica di vicepresidente dell’Associazione Giuliani USA e, per onorarlo, la Presidente in carica, Iolanda Maurin, a nome del sodalizio, ha deposto una ghirlanda. Nella sua esistenza – continua la lettera di Giorgini – non aveva mai cessato di amare la sua Pola, l’Italia e i numerosi amici e conoscenti - con tutti palesando un’incredibile disponibilità, generosità, gioia di vivere - e soprattutto di trasmettere questa gioia, questo ottimismo a tutti, indistintamente. La morte di Armando Giachin, oltre che la sua amatissima famiglia, alla quale si era aggiunta di recente la seconda moglie Virginia (di Ischia, ma residente da sempre a Miami), ha messo nel più profondo sgomento il fratello Livio e la sorella Adelia, tutta la comunità giuliana, istriana e dalmata di New York, e tutti coloro che lo hanno conosciuto ed apprezzato e che ora lo piangono. A Giachin va riconosciuto il merito di essersi fatto da tramite con le nipoti per entrare in possesso del busto di Fiorello la Guardia, che da quel momento fa mostra di sé all’ingresso della Stazione Marittima di Trieste. È mancato Don Dino Fragiacomo Profondo il cordoglio tra i soci, amici e conoscenti dell’Associazione Giuliani nel Mondo di Trieste per la scomparsa di Don Dino Fragiacomo riferimento spirituale e storico per tutta la Comunità Giuliana, Istriana e Dalmata d’Australia, riferimento di generosità, disponibilità e grande sentimento di appartenenza al mondo dell’emigrazione. Lo ricordano in particolare Dario Locchi, Dario Rinaldi, Fabio Ziberna ed i dirigenti tutti. PAG 15 Giuliani nel Mondo Libri e Volumi ricevuti... Recensioni Sono 300 gli ospiti del Collegio del Friuli Venezia Giulia e delle colonie citati nel libro, dove si racconta cosa hanno fatto poi da grandi. Oltre una quarantina invece i “ritratti” dedicati nei vari capitoli del volume di Severino Baf “Dovevamo volare con un’ala soltanto”, che narra, nelle sue 240 pagine, la storia “raccontata dalla gente comune, la più vera” e l’esperienza dell’Associazione Orfani di Guerra di Trieste. Non è possibile riassumere i contenuti della prefazione di Roberto Degrassi, perché rappresenta un quadro di tanti e tanti ragazzi di allora, accumunati dal dramma di una famiglia spezzata dalla guerra, costretti a “volare con un’ala soltanto”, come recita il titolo del libro, che va letto tutto d’un fiato perché c’è un filo comune – la condivisio- ne di un’infanzia privata degli affetti più cari ma anche la determinazione di costruirsi un futuro di riscatto - che lega questi “Orfani di Guerra”, ma anche perché contiene uno spaccato di una Trieste che non c’è più. Il libro (Luglio editore) è dedicato a Graziella, la compagna di vita di Severino. Ho avuto modo di conoscere tanti di questi collegiali di cui si parla nel libro, di fare con loro amicizia, di studiare assieme, di frequentare gli ambienti della politica, di praticare lo sport, ivi compreso ovviamente Severino che, nel donarmi una copia, ha voluto farmi questa dedica: “a Fabio, un mulo de compagnia come pochi, oltre che un amabile amico”. Fabio Ziberna L’ingresso della Croazia in Europa e la Serbia che incalza portano alla memoria dell’opinione pubblica la tragedia adriatica. Su questo filone storico Paolo Scandaletti - scrittore storico, giornalista - innesta l’ultima sua fatica editoriale: “Storia dell’Istria e della Dalmazia, l’impronta di Roma e di Venezia, le Foibe di Tito e l’esodo degli Italiani”. Già dal titolo dell’opera, di oltre 230 pagine, si può comprendere che il volume mette in luce storie che partono dalle origini e giungono ai tempi nostri. Nella presentazione della collana viene sottolineato trattarsi di storia istituzionale e politica, delle migrazioni e delle battaglie, l’economia e i commerci, ma anche la cultura e l’arte, la musica e il bel vivere, i palazzi e i musei. Questo volume, come cita l’editore, inaugura la nuova collana, diretta da Paolo Scandaletti nell’ambito delle “Storie della città”. Si suddivide in due parti: la prima riguarda “L’impronta di Roma e di Venezia” e comprende 13 capitoli; la seconda parte riguarda “La tragedia adriatica” e ingloba 4 capitoli; si va dai castellieri fino alla “via d’uscita di tre presidenti”. Fa da sfondo al volume un centinaio di eccezionali immagini litografiche di vita, usi, costumi, commerci, costruzioni, luoghi di culto, vedute generali di città e villaggi. Edizioni Biblioteca dell’Immagine Pordenone Via Villanova di Sotto, 24 (0434-570943) SUD AFRICA JOHANNESBURG Il Nuovo Comitato Direttivo Il nuovo Comitato Ampia la rappresentanza delle seconde e terze generazioni giuliano-dalmate nel nuovo Comitato Direttivo dell’Associazione Giuliani del Sud Africa con sede a Johannesburg. Ecco la composizione: Adrian Faccio, Simonetta Giuricich, Paolo Muscardin, Carola Vidulich, Lisa Vidulich, Margaret Giuricich, Jenna Stelli, Mario Stelli e Nicolò Giuricich. Qui sotto riportiamo inoltre le foto di Riccardo e Roberto Opeka, assenti per impegni professionali alla seduta plenaria. Roberto Opeka Riccardo Opeka Su Nino Benvenuti – una delle più grandi icone del pugilato italiano e mondiale – non manca una copiosa letteratura improntata prevalentemente sulla parte agonistica, cioè la vita di boxer, le sue vittorie, le medaglie i successi. Ma il volume “L’isola che non c’è” - Il mio esodo dall’Istria”, di Nino Benvenuti e Mauro Grimaldi, racconta come evidenzia Rino Tommasi nella prefazione – anche alcuni momenti della vita di Nino certamente meno noti, ma non per questo meno importanti. Il primo dei 24 capitoli è composto da tre righe soltanto e per la precisione: “Non riesco ancora a dimenticare quegli sguardi persi nel vuoto, quella disperazione sui volti della gente, quelle povere cose trascinate via. I miei occhi di bambino non hanno ancora dimenticato”. Dal secondo capitolo in poi si passa via via ad argomenti di vita familiare, di storia marinara, di cultura, di attività dei pescatori d’Isola d’Istria, di politica, con le tragiche vicende dell’esodo, di cultura, inframezzati della lunga e brillante carriera pugilistica con l’esordio sul ring nell’estate del 1951 sulla piazza di Isola. Libreria Sportiva Eraclea, Roma e-mail: [email protected] Emigrazioni fra ‘800 e ‘900: “Via dall’Istria”. Non solo esodo. Quando si pensa alle migrazioni dalla penisola istriana il pensiero corre automaticamente alla diaspora del secondo dopoguerra. In realtà - come del resto è avvenuto per molte regioni d’Europa - il fenomeno migratorio dall’Istria fu di ben più ampia portata, e abbraccia ampi periodi tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo, tempo in cui migliaia di istriani, sia italiani che slavi, abbandonarono le loro terre e le loro case in cerca di un futuro economico migliore o - come nel caso del Ventennio fascista - di aria più salubre. È un capitolo di storia finora poco indagato, pur essendo strettamente allacciato alle sorti dell’Europa centro orientale, nonché in grado di aprire prospettive per certi versi inedite sulla storia contemporanea di queste terre inquiete. A colmare la lacuna ci ha pensato Javier P. Grossutti, argentino di nascita, esperto di emigrazione friulana, collaboratore delle Università di Trieste, Trento e Udine, che affronta l’argomento nel libro “Via dall’Istria - L’emigrazione istriana dalla seconda metà dell’Ottocento ai primi anni Quaranta del Novecento” (Ed. Università Popolare di Trieste e Unione Italiana di Fiume, pagg. 271, s.i.p., con cd allegato). Il volume è stato presentato nella sede dell’Università Popolare di Trieste, a cura di Aldo Flego e alla presenza dell’autore. Grossutti è uno dei quei ricercatori capaci di passare dal particolare all’universale con estrema facilità, così che il suo studio diventa un lungo racconto in cui, sullo sfondo dei mutamenti politici, economici e sociali dell’Istria a cavallo di due secoli, si intrecciano storie, volti, nomi. Anzi, l’attenzione dell’autore per i singoli destini è tale che nel cd allegato al volume troviamo - oltre al libro in pdf - uno straordinario archivio digitale in cui - fra l’altro - sfilano i nomi di tutti i migranti istriani con i dati anagrafici e l’anno e la destinazione dell’ emigrazione. La quale emigrazione seguì le più svariate direzioni: dagli Stati Uniti all’Argentina, dall’Egitto alla Francia e alla Jugoslavia. Tante le storie personali tratteggiate da Grossutti: marittimi che disertavano per rimanere nei porti esteri, albonesi nelle miniere della Pennsylvania, donne che seguivano la via tracciata dalle “Aleksandrine” in Egitto. Quasi un racconto corale, quindi, oltre che un saggio nelle cui pagine, con rigore documentale, emerge il quadro composito di una terra che ha sempre pagato un alto prezzo ai capricci della Storia. Valori imprenditoriali - sociali e sportivi Cinque medaglie d’oro e una d’argento sono il bottino con cui Enrico Giuricich, corregionale della terza generazione, è emerso dalla piscina del Central Gauteng Aquatics Championship Gala nello stadio di Ellis Park, nel cuore di Johannesburg, come il miglior atleta della sua categoria e molto probabilmente il più premiato di questi giochi della gioventù sudafricani. Al termine di due intense giornate di gare, Enrico, che nuota per i St. Andrews Dragons e che contava fra il numeroso pubblico presente tre entusiasti sostenitori nelle persone della sorellina Federica, della mamma Sonia e del papà Nicolò Giuricich, aveva attorno al collo un notevole carico di oro e argento, essendosi classificato secondo nei 100 metri farfalla (1'28''34) e primo assoluto nei 100 stile libero (1'09''28), nei 100 dorso (1'18''27) e nei 50 farfalla (33''75) e primo nei 50 metri dorso e nei 200 stile libero. Enrico ha undici anni e frequenta la classe Grade 6 del St. Benedict College di Bedfordview. La scuola gli ha assegnato "full colours" per il nuoto e "half colours" per pallanuoto e drama, il che equivale a dire che nel nuoto è titolare mentre nella pallanuoto e in recitazione siede in panchina. La passione e il talento per il nuoto gli vengono probabilmente dal padre Nicolò, Presidente del nostro Circolo di Johannesburg. Enrico Giuricich, della terza generazione in Sud Africa, sul podio. La Cavour, ammiraglia della Marina Militare a Città del Capo Centinaia di italiani del Sud Africa hanno trascorso un intenso fine settimana a bordo delle unità della Marina Militare Italiana attraccate alle banchine del porto di Città del Capo: la portaerei e ammiraglia Cavour, la nave appoggio Etna e la fregata Bergamini che poi, lasciata definitivamente la Baia della Tavola, hanno ripreso a risalire lungo la costa africana fino all'approdo finale nel porto di Civitavecchia ai primi di aprile, dopo sei mesi di navigazione intorno alla penisola arabica e al continente africano. La Cavour è stata infatti visitata da oltre duecento italiani, mentre l'Etna ne ha accolti altrettanti per la celebrazione della Messa. Infine la Cavour ha accolto gli invitati del gala di beneficenza conclusosi con il ballo sul ponte sotto la luna sudafricana quasi piena. La Bergamini per tutta la durata della sosta sul waterfront ha accolto centinaia di visitatori di ogni nazionalità. Il momento più significativo dell'incontro fra gli italiani del Sud Africa e tutto quello che per loro è rappresentato dalla Marina Militare è stata sicuramente la messa della domenica mattina, concelebrata dall'arcivescovo Stephen Brislin con il cappellano della comunità del Capo, padre Giovanni Meneghetti e due cappellani militari; presenti il console Edoardo Vitali, il comandante dell'Etna Francesco Milazzo e un folto gruppo di connazionali arrivato da Johannesburg, fra i quali il Presidente dell'Associazione Zonderwater Block, Emilio Coccia, il Presidente della Dante Alighieri, Gaetano Giudice, e i presidenti di diverse altre associazioni. Ricorrendo domenica 10 febbraio il Giorno del Ricordo, dedicato alle vittime dell'esodo degli italiani dalle terre irredente della costa adriatica, allora controllata dalla Jugoslavia di Tito, la celebrazione eucaristica è stata preceduta dalla commemorazione fatta dal Presidente dell'Associazione Giuliani del Sud Africa, Niccolò Giuricich, il quale ha dato lettura di una lettera del Presidente dell'Associazione dei Giuliani nel Mondo Giuliani nel Mondo Periodico - anno 9 - Gennaio-Marzo 2014 - n. 1 E dito : Associazione Giuliani nel Mondo - Trieste aderente all’U.N.A.I.E. aderente all’UTRIM Con il contributo della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia Direzione Regionale Cultura, Sport, Relazioni Internazionali e Comunitarie Distribuzione gratuita Autorizzazione Tribunale di Trieste n. 1146 dd. 28.12.2006 Spedizione in abbonamento postale che si chiudeva esprimendo l'auspicio che, con l'ingresso della Croazia nell'Europa, le popolazioni di quelle terre martoriate possano finalmente conoscere una pace duratura e dimenticare gli odi e i dolori del passato. Altri momenti significativi della celebrazione sono stati la benedizione delle corone di fiori deposte dai rappresentanti dell'Associazione Zonderwater Block e dai Giuliani, Laziali e Friulani, nonché gli scambi di doni e simboli fra il comandante, gli ufficiali e i cappellani dell'Etna da una parte e i Presidenti Coccia e Giuricich dall'altra. Durante la messa Marisa e Uliano Marchio e Niccolò Giuricich hanno cantato inni e preghiere. Direzione - Amministrazione - Redazione: 34122 Trieste (Italia), via Santa Caterina da Siena, 7 Tel. 0039-040-632380 e-mail: [email protected] sito web: www.giulianinelmondo.it Direttore responsabile: Fabio Ziberna Grafica e videoimpaginazione: Happy Digital s.n.c. - Trieste Stampa e confezione: Litografia Zenit - Trieste PAG 16