Gennaio-Marzo 2014 Num. 1 - Associazione Giuliani nel Mondo

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Gennaio-Marzo 2014 Num. 1 - Associazione Giuliani nel Mondo
GIULIANI nel
M NDO
Anno 9 - Gennaio-Marzo 2014 - Numero 1 - Taxe Perçue - Tassa pagata - Trieste C.P.O. - Periodico di informazioni - Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in A. P. - 34100 Trieste (Italy).
DL 353/2003 (conv. in L. 27/12/2004 n. 46) - art. 1 comma 2 CNSO TS Trieste/5 AP/2007 - art. 1 comma 1 DCB dd. 17.06.2007 - Distribuzione gratuita. Attenzione! In caso di mancato recapito
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IL PROGRAMMA DI ATTIVITÀ PER L’ANNO 2014
Nello scorso numero, a firma del presidente Dario Locchi, è stata pubblicata
una nota nella quale si evidenzia che il 2014 sarà un anno estremamente difficile per l’attività associativa, in conseguenza delle drastiche riduzioni apportate dal Governo regionale ai finanziamenti alle associazioni, a causa delle
considerevoli riduzioni dei trasferimenti finanziari decise a livello nazionale.
Ciò non toglie che l’AGM, pur tenendo conto dei tagli operati dall’Ammini1. Manifestazioni associative,
culturali, artistiche, musicali e
corali
L’Associazione continuerà a sostenere,
come per il passato, con specifici contributi, le iniziative e le manifestazioni promosse
dalle Federazioni e dai Circoli, dai Club e dai
Sodalizi giuliani nei vari Paesi, quali incontri, anniversari della costituzione dei circoli,
serate culturali, picnic estivi, feste natalizie
e meeting di vario genere per soci e simpatizzanti, così come incontri di carattere culturale promossi dai singoli Circoli giuliani su
argomenti riguardanti le vicende e l’attuale
realtà della Regione Friuli Venezia Giulia,
anche con la proiezione di videocassette e
con l'illustrazione di volumi recentemente
pubblicati sull'argomento, nonché manifestazioni artistiche, musicali e corali che
facciano riferimento al tradizionale folclore
popolare giuliano ed istriano e che possano costituire utili momenti di aggregazione
per le Comunità giuliane presenti in Italia ed
all’estero. In dettaglio:
ARGENTINA
Federazione dei circoli giuliani d’Argentina: Assemblea rinnovo cariche (marzo);
Circolo Giuliano di Buenos Aires: Coro
- Corso di italiano; Circolo giuliano di Cordoba: Periodico digitale “Pagina Italiana”. Si
tratta di un’iniziativa d’informazione per gli
emigrati residenti in Argentina, col particolare obiettivo di avvicinare i giovani all’attività
dell’Associazione, di creare vincoli di amicizia
e aumentare il numero di associati. Il progetto ha l’avallo del Consolato Generale d’Italia;
Circolo giuliano di Mar del Plata: Coro Corso di italiano; Circolo giuliano di Villa
strazione regionale, ha predisposto per l’anno in corso – sulla base delle
indicazioni e delle proposte formulate dalle Associazioni, dai Circoli e dai
Sodalizi – una serie di manifestazioni ed iniziative (alcune già realizzate,
di cui nelle pagine interne si riportano gli esiti) presso le varie comunità
giuliane presenti sul territorio nazionale e nei vari continenti, che così può
essere sintetizzata.
Gesell: Corso di italiano; Circolo giuliano di
Salta: Acquisto libreria presso la sede della Società Italiana, trasferimento materiale grafico e
audio-video, (VHS, e DVD, libri, riviste, giornali),
e organizzazione della biblioteca del Circolo;
Circolo giuliano di Rosario, Circolo giuliano di La Plata, Udeg, Emigrati goriziani,
Circolo giuliano Buenos Aires Sud e Gruppo esuli: Contributo all’attività ordinaria.
URUGUAY
20° anniversario di costituzione del Circolo
Giuliano di Montevideo (24 luglio); corso di
italiano.
MESSICO
Operetta “Maximilian” a Queretaro (settembre).
STATI UNITI
Circoli di New York e del New Jersey: Giorno del Ricordo - celebrazioni 10 febbraio in
collaborazione con il Consolato generale; 25°
Associazione Giuliano-Dalmati USA NY e 5°
Associazione Giuliani nel Mondo del New Jersey (ottobre).
CANADA
Lega Istriana di Chatham, Circolo giuliano di Montreal, Circolo giuliano di Ottawa, Circolo giuliano di Toronto: Contributo all’attività ordinaria; Circolo giuliano di
Vancouver: Celebrazioni 10 febbraio.
AUSTRALIA
Federazione dei circoli giuliani d’Australia: Celebrazioni del 60° dell’emigrazione triestina in Australia (marzo e agosto);Assemblea
della federazione (agosto);
Famiglia giuliana di Sidney, Circolo giu-
I vertici delle sei Associazioni rappresentative dei corregionali all’estero
illustrano il documento congiunto all’Assessore regionale Gianni Torrenti.
liano di Wollongong, Circolo giuliano di
Canberra, Fiumani Sydney, Circolo giuliano di Sydney, Alabarda Social Club Adelaide, Trieste social club di Melbourne:
Contributo all’attività ordinaria.
za FVG WorldPlayers (Johannesburg: 21-24
settembre); Associazione giuliani di Johannesburg: 40° di fondazione del coro (17
maggio); 15° anniversario di costituzione (23
settembre).
ASIA
BELGIO
Circolo giuliano di Shanghai: Contributo
all’attività ordinaria.
BRASILE
Presenza giuliana di Brasilia: Allestimento
della mostra storico-documentaria “Con le nostre radici nel nuovo Millennio” (marzo/aprile);
10° anniversario di costituzione del coro.
Circolo Giuliano di Curitiba: Serata giuliana; Circolo Giuliano di Pirassununga:
Partecipazione alla Festa Italiana; Circolo di
Tangarà da Serra; Circolo Giuliano di Sertaozinho: Contributo all’attività ordinaria.
SUD AFRICA
VI Convention dei giovani di Africa – Asia (Città del Capo: 24-28 settembre); IV conferen-
Circolo giuliano di Bruxelles:
1. Coro internazionale femminile Vocal Ease
(28 marzo) Performance con repertorio comprendente musiche di autori giuliani;
2. Uomini divisi. Memorie della Prima Guerra
Mondiale da archivi pubblici e di famiglie triestine (20 maggio). Conversazione con il giornalista e scrittore Pierluigi Sabatti sui libri di
Francesco Penco (Foto Trieste nel 900), Antonio
Budinic (Le memorie di guerra di papà), Lucio
Fabi (Trieste nella Prima Guerra Mondiale).
3. Allargamento dell’UE ai Paesi dell’ex Jugoslavia (novembre-dicembre) in particolare Slovenia e Croazia. Tavola rotonda sulle implicazioni
per Trieste e Regione FVG, possibilmente con
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AVVENIMENTI AVVENIMENTI AVVENIMENTI
Il Presidente del Senato, Piero Grasso,
al monumento di Piazza Libertà dopo aver
sostato alla Foiba di Basovizza.
“La Croazia nell’Unione Europea, il futuro ed il ruolo dei
giovani”, questo il tema discusso a Fiume da giovani
corregionali provenienti da 11 paesi.
Un momento della toccante cerimonia svoltasi
il giorno 15 marzo nella Sala del Consiglio
comunale di Trieste.
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Giuliani nel Mondo
I QUATTRO PUNTI DI FORZA PER UN PROGRAMMA DI QUALIFICATE INIZIATIVE
In sede associativa Margherita Alberti ha incontrato
Claudio Mayer - vicepresidente del nostro Sodalizio a
Shanghai - relazionando sullo stato di avanzamento
dell’indagine propedeutica al progetto “Trieste-Shanghai”, che dovrebbe realizzarsi nel 2015.
interlocutori italiani, sloveni e croati.
4. Cartellonistica Modiano-Trieste (metà novembre): Mostra di cartelloni pubblicitari del
periodo 1895-1930.
Complementi/Alternative
Migrazioni italiane. Associazionismo e Regioni d’Italia (novembre-dicembre)
Conferenza di Alessio Marzi, da organizzare
in collaborazione con il Fogolar Furlan di Bruxelles, nel 50° anniversario delle prime elezioni
regionali.
Paolo Caccia Dominioni, un artista sul fronte
di guerra: Mostra di opere dell’architetto, disegnatore, pittore, letterato, combattente nella
Prima e Seconda Guerra Mondiale I e II GM
(sintesi mostre Gorizia 2013).
Caffè San Marco Trieste: Evento nel 100 anniversario.
Una seduta del Consiglio Direttivo dell’Associazione con la
presenza dei Presidenti Antonio Perini (Federazione Canadese),
Sergio Gnesda (Parigi), Claudio Purhart (Monaco), Eligio
Clapcich (New Jersey) e Roberto Sancin (Roma).
alla conferenza, potranno scrivere un tema o
realizzare un disegno sull’argomento. Sono
previsti 12 premi per i primi tre classificati di
ogni categoria. La cerimonia di premiazione
avverrà in Comune alla presenza del Sindaco
di Sesto Calende Marco Colombo.
Calendario conviviali: 20 marzo, 15 maggio, 21
giugno, 25 settembre, 23 ottobre, 4 dicembre.
discendenti da famiglie di corregionali residenti all’estero, nonché della qualificazione
e dell’importanza dell’iniziativa, ritiene che
la Regione Friuli Venezia Giulia debba continuare ad assicurare un adeguato sostegno
finanziario alla realizzazione del Corso “Origini”, organizzato annualmente dal M.I.B. School of Management di Trieste.
GERMANIA
Circolo giuliano di Monaco di Baviera:
Contributo all’attività ordinaria.
UNGHERIA
Circolo giuliano di Budapest: Contributo
all’attività ordinaria.
Trieste
Celebrazione del 60° dell’emigrazione triestina
in Australia (15 marzo); Assemblea dell’UNAIE
(14 marzo); Partecipazione alle manifestazioni per il 50° della Regione (25 luglio);
Organizzazione del V soggiorno per anziani
emigrati di origine giuliana: Tale iniziativa si
potrà realizzare solo se in sede di variazioni
di bilancio l’Amministrazione regionale provvederà ad impinguare, in misura cospicua, lo
stanziamento destinato alle attività degli Enti
e delle Associazioni rappresentative dei corregionali all’estero;
Organizzazione di corsi di italiano on-line;
Partecipazione alla XII edizione del Concorso
internazionale di scrittura femminile - Città di
Trieste promosso ed organizzato dalla Consulta Femminile di Trieste.
Roma
Associazione triestini e goriziani in Roma
- gen. Licio Giorgieri: Contributo all’attività
ordinaria.
Milano
Associazione Gli amici Triestini a Milano:
Contributo all’attività ordinaria.
30 gennaio: conferenza dello storico Kristjan
Knez sul tema “Il confine orientale d’Italia storia e storiografia”.
13 febbraio: Giorno del Ricordo – Comune
di Sesto Calende conferenza su “Esodo e foibe: 57 anni di silenzio” con interventi di Piero
Tarticchio, Tito Sidari e Romeo Cociancich.
Moderatore Marco Fornasir e intervento
dell’Assessore alla Cultura Silvia Fantino. Alla
conferenza è legato un concorso riservato a
studenti delle scuole medie inferiori e superiori di Sesto Calende, che, dopo aver partecipato
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Seconde e terze generazioni di origine bisiaca in Brasile, a Tangarà da Serra,
durante la visita di Franco Miniussi alle nostre Comunità.
2) Iniziative a favore dei giovani
di origine giuliana
3) Iniziative di informazione e
documentazione
Lo stage
Da parecchi anni l’Associazione provvede,
secondo un consolidato programma, alla
realizzazione di stage formativo-culturali
per i giovani di origine giuliana provenienti dall’estero, e selezionati sulla base della
conoscenza della lingua italiana, dei titoli
di studio raggiunti e degli interessi specifici,
della durata di due settimane, che si svolgono a Trieste ed in altre località del Friuli
Venezia Giulia, con visite ed incontri presso
le più importanti Istituzioni pubbliche e le
realtà culturali, sociali scientifiche ed economiche.
Purtroppo, nel 2014, alla luce dei tagli operati
dall’Amministrazione regionale, l’Associazione potrà realizzare il XVII° stage formativoculturale destinato ai giovani di origine giuliana (e finalizzato alla maggiore conoscenza
ed all’approfondimento delle “radici” della
propria famiglia e delle vicende storiche, della cultura ed delle realtà economiche e sociali
del Friuli Venezia Giulia, dell’Istria, di Fiume e
della Dalmazia ed in genere dell’Italia), solo se
in sede di variazioni al bilancio l’Amministrazione regionale impinguerà in modo cospicuo
lo stanziamento destinato alle attività degli
Enti e delle Associazioni rappresentative dei
corregionali all’estero.
Nell’anno 2014 l’Associazione intende qualificare ulteriormente le iniziative di informazione e di documentazione per contribuire al rafforzamento dei rapporti con le
Comunità giuliane all’estero e con i Circoli
ed i Sodalizi aderenti, alla conservazione
dell’identità culturale italiana e giuliana,
nonché alla maggiore conoscenza dell’attuale realtà della Regione Friuli Venezia
Giulia e dell’Italia.
In tale settore il programma dell’Associazione prevede di realizzare, nel corso dell’anno
2014, le seguenti iniziative:
- sostegno finanziario a numeri unici pubblicati dai Circoli giuliani in determinate occasioni o ricorrenze nonché ai periodici ed ai
notiziari regolarmente pubblicati nell’ambito
delle Comunità giuliane, e precisamente:
“Bollettino Giuliano” a Sydney e“Da Trieste fino
a Zara….” a Canberra per l’Australia; “El Boletin” a Toronto ed “El Campanil” a Chatham in
Canada; “Il Faro” dell’Associazione Giulianodalmati U.S.A. a New York; “ Informazioni Giuliane” del Gruppo esuli ed emigrati giuliano
dalmati di Buenos Aires, Argentina.
- pubblicazione del periodico trimestrale
dell’Associazione “Giuliani nel Mondo”, contenente notizie riguardanti l’attività dell’Associazione e dei Circoli all’estero, i problemi dei
connazionali, ed in particolare dei giuliani all’estero, gli interventi della Regione Friuli Venezia
Giulia a favore degli emigrati, con l’invio ai dirigenti ed ai soci dei Circoli e dei Club aderenti;
Il Corso Origini
L’Associazione Giuliani nel Mondo, tenuto
conto dell’interesse suscitato fra i giovani
Maria Gabriela Piemonti, Presidente
del Circolo Giuliano di Rosario,
assieme alle figlie Valentina e
Paloma, ed Ilara.
- potenziamento del sito web dell’Associazione Giuliani nel Mondo su Internet, con un costante aggiornamento;
- invio di una newsletter con informazioni riguardanti la presenza degli emigrati giuliani
nei vari Paesi del mondo, nonché le attività e
le iniziative dell’Associazione e delle Federazioni, dei Circoli, dei Club e dei Sodalizi aderenti;
- aggiornamento indirizzario e-mail per invio
newsletter;
creazione, attraverso i più moderni mezzi informatici, di una rete di aggregazione, di informazione e di partecipazione, dedicata a
tutti i giuliani all’estero (in particolare rivolta
ai giovani sia discendenti di emigrati che residenti all’estero per le presenze giuliane e mobilità professionale);
- collaborazione con la Regione e con le altre
associazioni al fine di creare una rete, una
comunità virtuale, un vero e proprio “social
network” che colleghi la Regione con i corregionali all’estero in ottemperanza a quanto
deciso al convegno di Toronto;
- sostegno finanziario alla realizzazione di siti
web da parte delle Federazioni, dei Circoli, dei
Club e dei Sodalizi aderenti;
- sostegno finanziario all’acquisto di abbonamenti e di telecamere SKYPE da parte delle
Federazioni, dei Circoli, dei Club e dei Sodalizi
aderenti;
- uso degli strumenti della diretta web e della
teleconferenza in occasione delle assemblee
dell’Associazione e di alcune riunioni del consiglio direttivo;
- realizzazione di un volume sulla storia
dell’Associazione;
- pubblicazione e presentazione di alcuni volumi su proposta dei Circoli, Club e Sodalizi
aderenti;
- invio di volumi, di opuscoli e di pubblicazioni, di videocassette e DVD, concernenti la storia, l’ambiente, la cultura, i monumenti, le tradizioni popolari, la vita sociale ed economica
della Venezia Giulia, dell’Istria, di Fiume e della Dalmazia, per la costituzione o per il potenziamento delle biblioteche sociali presso i Circoli ed i Club degli emigrati giuliani all’estero;
4) Attività di patronato sociale
Presso la sede dell’Associazione a Trieste
anche nel corso dell’anno 2014 proseguirà
il servizio di “patronato sociale a favore degli emigrati giuliani residenti all’estero e dei
rimpatriati, allo scopo di fornire con tempestività e completezza tutte le informazioni
richieste, di svolgere l’attività di assistenza
e di consulenza per documentazioni e procedure burocratiche per l’ottenimento di
provvidenze e di trattamenti pensionistici,
nonché per interventi regionali relativi ai rientri dei corregionali nel Friuli Venezia Giulia. Numerose sono le persone che annualmente si rivolgono ai nostri uffici.
Giuliani nel Mondo
L’ASSESSORE GIANNI TORRENTI INCONTRA LE SEI ASSOCIAZIONI DEI CORREGIONALI ALL’ESTERO
Riportiamo uno stralcio dell’articolo pubblicato sul settimanale “Il Popolo di Pordenone”, nella pagina dedicata all’EFASCE
A seguito alla presentazione delle domande di contributo,
per il 2014, da parte delle sei associazioni rappresentative dei
corregionali all’estero riconosciute dalla Regione (AGM - Associazione Giuliani nel Mondo; ALEF - Associazione Lavoratori Emigrati del Friuli Venezia Giulia; EFASCE - Ente Friulano
Assistenza Sociale Culturale Emigranti; EFM - Ente Friuli nel
Mondo; ERAPLE - Ente Regionale A.C.L.I. per i Problemi dei
Lavoratori Emigrati; UES - Unione Emigranti Sloveni), le stesse
sono state ricevute, il 18 febbraio, a Trieste, dall’assessore regionale alla cultura, sport e solidarietà, Gianni Torrenti. Scopo
dell’incontro è stato fare il punto sulle attività in programma
nel 2014 e sviluppare sinergie e collaborazioni fra le associazioni e la Regione Friuli Venezia Giulia.
Le sei associazioni hanno riassunto, in un documento congiunto presentato all’assessore, il loro punto di vista indicando come, a loro avviso, si dovrebbe affrontare questa fase
cruciale di cambiamento dello scenario dell’emigrazione.
L’esaurimento per cause naturali della prima generazione, il
DOCUMENTO
CONGIUNTO
PROPOSITIVO
La consistenza delle comunità di origine friulana, giulianodalmata e slovena, presenti in modo diffuso in tanti Paesi del
mondo per effetto dei massicci flussi migratori verificatisi in
passato per varie cause dai territori compresi nell’area nordorientale dell’Italia, può essere complessivamente valutata,
fra fenomeni antichi e recenti e tenendo conto dei discendenti, in un numero di persone almeno pari all’attuale popolazione regionale.
Peraltro le comunità dei corregionali all’estero stanno vivendo una fase cruciale, difficile e decisiva per il loro futuro, che
è necessario ed urgente affrontare con un approccio adeguato ai tempi presenti, in particolare per quanto riguarda il
progressivo esaurimento, per cause naturali, della prima generazione dell’emigrazione e, soprattutto, il rapporto con le
nuove generazioni dei discendenti (ed in particolare giovani
fra 18-30 anni e persone fra 30-45 anni ormai socialmente e
professionalmente inserite).
Inoltre attenta considerazione va riservata al crescente fenomeno della mobilità professionale di corregionali che provenendo dal Friuli Venezia Giulia trovano opportunità di occupazione e di valorizzazione in altri Paesi dell’Europa ed anche
in lontani Paesi del mondo. Tale fenomeno, che coinvolge anche altre regioni italiane ed è causato dalla grave situazione
di crisi in cui versa il nostro Paese, va attentamente monitorato e dovrebbe essere affrontato in tutta la sua complessità e
nelle sue molteplici implicazioni dallo Stato, dalle pubbliche
Istituzioni e dalla stessa società italiana.
In questo quadro grande importanza per la Regione Friuli Venezia Giulia assumono le personalità che - nell’ambito delle
comunità dei corregionali all’estero ovvero per opportunità
professionali - hanno realizzato in molte parti del mondo rilevanti attività di carattere economico-imprenditoriale ovvero
hanno raggiunto posizioni di eccellenza nel campo delle università e della ricerca scientifica internazionale.
Pertanto, sulla base di questi dati di fatto, si ritiene necessario
promuovere ed attuare nei prossimi anni un rilancio complessivo, in termini programmatici e finanziari, dell’azione
della Regione Friuli Venezia Giulia nei riguardi dei corregionali all’estero con il duplice obiettivo: a) di assicurare un futuro alle numerose Comunità formate dai friulani, dai giuliano-dalmati e dagli sloveni presenti nel mondo mantenendo
vitale ed aggiornato nel tempo il prezioso patrimonio di presenza sociale e culturale con particolare riguardo alla nuove
generazioni dei discendenti; b) di valorizzare le opportunità
e le risorse che i corregionali all’estero hanno rappresentato
e rappresentano per lo sviluppo del ruolo internazionale del
Friuli Venezia Giulia e delle iniziative di cooperazione promosse dalla Regione stessa.
Tale rilancio appare tanto più urgente in relazione da un lato
ai fenomeni connessi alla globalizzazione ed alle profonde
trasformazioni in atto specialmente negli ultimi decenni in
molti contesti sociali ed economici in cui sono inserite ed
operano le comunità storiche dei nostri emigrati ed in genere i corregionali all’estero, e dall’altro alle loro aspettative ed
attese, anche fortemente espresse nei tempi più recenti, circa
la continuità e la rilevanza dei rapporti con la comunità di origine, le sue Istituzioni e rappresentanze e segnatamente con
la Regione Friuli Venezia Giulia.
A tale riguardo si propone che nel corso del 2015 - dopo
molti anni di assenza - venga promosso ed organizzato dalla Regione, con la collaborazione degli Enti e delle Associazioni rappresentative, un evento speciale, indicativamente
denominato “Stati Generali dei corregionali all’estero”, che
richiamandosi a fondamentali motivi di solidarietà morale e
rapporto con le generazioni dei loro discendenti ormai socialmente e professionalmente inseriti nei rispettivi paesi di
residenza, il fenomeno della mobilità professionale di corregionali che sempre più numerosi trovano occupazione e
valorizzazione della loro professionalità fuori dai confini nazionali sono alcuni fra i temi evidenziati.
Per inquadrare meglio questi nuovi paradigmi e dare una
risposta esaustiva ai problemi sollevati, le associazioni propongono alla Regione di organizzare, indicativamente per
il 2015, un evento speciale, una sorta di "Stati Generali dei
Corregionali all’Estero" come momento di riflessione e di
discussione, da sviluppare secondo schemi innovativi, per il
rilancio di una nuova fase delle politiche regionali nel settore
dell’emigrazione, sollecitando anche il contributo di partecipazione e la condivisione di una qualificata rappresentanza
di nostri corregionali all’estero.
L’assessore Torrenti, dal canto suo, ha puntualizzato e ribadito
alcuni concetti che rientrano nel quadro generale dell’attività
Una parte del tavolo durante l’incontro.
del Governo regionale riservandosi di esaminare con attenzione i punti richiamati nel documento.
È necessario un approccio diverso alle iniziative, gestendo
sempre di più le attività in cooperazione fra le associazioni.
Tenendo conto dei mutati scenari emigratori bisogna sviluppare progetti innovativi e di qualità, con un occhio di riguardo alle ricadute positive sul territorio regionale e valorizzare
al massimo la presenza di nostri corregionali all’estero che si
distinguono nei più svariati campi di attività.
Slovenci
po Svetu
Unione
Emigranti
Sloveni
del FVG
ENTE
FRIULI NEL
MONDO
di comune identità, rappresenti un’attestazione ed un segno
concreto di considerazione e di vicinanza da parte delle comunità di origine, ed a conclusione di un percorso preparatorio partecipato confermi il rilancio e quindi una nuova fase
della politica regionale nel settore, non escludendo la revisione di alcune parti della L.R. n. 7/2002, ormai superate.
E’ appena il caso di ricordare, a tale proposito, che l’ultima
Conferenza regionale dell’emigrazione ha avuto luogo a Lignano nel lontano 1993 (oltre 20 anni fa!!) e nel frattempo nel
mondo e nei Paesi interessati dalla presenza dei nostri corregionali si sono verificati enormi cambiamenti e sono emersi
per i corregionali all’estero i problemi e le esigenze sopra richiamate.
Si ritiene che l’iniziativa degli “Stati Generali dei corregionali
all’estero” debba essere impostata e realizzata secondo uno
schema innovativo, molto diverso dalle passate esperienze,
sollecitando il contributo di partecipazione e di condivisione
delle comunità presenti nei vari Continenti, negli altri Paesi
dell’Europa e nelle altre regioni italiane su alcune tematiche
di grande rilievo:
1. il rafforzamento del senso di appartenenza e di aggregazione nell’ambito delle varie Comunità dei corregionali
all’estero, la conservazione e valorizzazione della specifica
identità culturale, quali premesse per il mantenimento e la
qualificazione dei rapporti con la terra d’origine e quali fattori
essenziali di coesione, di impegno e di vitalità per le Comunità stesse;
2. il potenziamento, con la più larga utilizzazione dei moderni
mezzi informatici, degli strumenti e delle iniziative di comunicazione destinate a creare una rete di informazione, di aggregazione e di partecipazione dedicata a tutti i corregionali
all’estero, ma rivolta in particolare ai giovani, sia discendenti
di emigrati che residenti all’estero per mobilità professionale;
3. la forte intensificazione delle iniziative destinate alle giovani generazioni dei discendenti da famiglie di corregionali
residenti all’estero, ai fini della riscoperta e della maggiore conoscenza delle rispettive “radici” culturali originarie e del loro
coinvolgimento anche nella odierna realtà del Friuli Venezia
Giulia, tramite l’incremento degli stage formativo-culturali
in regione con la partecipazione di un numero significativo
di giovani; le opportunità facilitate di frequenza ai corsi di
specializzazione e di alta formazione professionale presso le
Università della regione e le Istituzioni scientifiche; l’organizzazione di incontri di giovani corregionali nell’ambito continentale, quali momenti di aggregazione, di scambio e di cre-
scita culturale comune;
4. la valorizzazione della presenza, delle competenze e delle
attività imprenditoriali dei corregionali all’estero, intensificando la collaborazione con gli enti, le istituzioni economiche e
le aziende del Friuli Venezia Giulia e coinvolgendo le associazioni rappresentative dei corregionali all'estero nelle missioni
di carattere istituzionale ed economico della Regione.
Appare del tutto evidente che una efficace politica nei riguardi dei corregionali all’estero può essere realizzata soltanto tramite la valorizzazione ed il sostegno dell’insostituibile,
anche se non esclusivo, ruolo degli Enti e delle Associazioni
rappresentative, che possiedono adeguate conoscenze delle
caratteristiche e dei problemi delle varie comunità e dei relativi contesti culturali e sociali in cui operano e la cui funzione
di interesse regionale è stata riconosciuta dalla Regione con
la deliberazione n. 372 di data 8 marzo 2012 e che pertanto,
a tutti gli effetti, hanno assunto in questo settore il ruolo di
braccio operativo di cui l'Amministrazione Regionale si avvale per l’attuazione degli interventi nel settore.
Da parecchi anni, però, gli Enti e le Associazioni dei corregionali all’estero sono di fatto venute a trovarsi, per insufficiente
sostegno politico e finanziario, in una perdurante situazione
di difficoltà e di disagio, in una condizione di spesso difficile
sopravvivenza, che ne condiziona la possibilità di esplicare
compiutamente il proprio ruolo istituzionale. Le dotazioni finanziarie sul Fondo per gli interventi a favore dei corregionali
all’estero sono risultate infatti, nei vari esercizi, generalmente
inadeguate rispetto alle esigenze istituzionali ed alle capacità
progettuali degli Enti e delle Associazioni.
Nel bilancio della Regione per l’anno 2014 lo stanziamento
inizialmente destinato alle attività degli Enti e delle Associazioni rappresentative dei corregionali all’estero risulta sensibilmente ridotto rispetto all’ammontare complessivo dei
finanziamenti assicurati nel 2013 e difficilmente compatibile
con la continuità delle attività, con particolare riguardo all’indispensabile sostegno ai Circoli e ai Sodalizi all’estero, agli
strumenti di comunicazione e soprattutto alle iniziative destinate alle nuove generazioni dei discendenti, alle quali in
questi anni sono stati giustamente dati assoluta centralità e
prioritario impegno.
Si esprime pertanto l’auspicio che in sede di assestamento
del bilancio 2014 l’Amministrazione Regionale provveda a
rimpinguare il Fondo per i corregionali all’estero ed in particolare lo stanziamento destinato alle attività degli Enti e delle
Associazioni rappresentative dei corregionali all’estero.
LA GIORNATA NAZIONALE DEL TRICOLORE
Il 7 gennaio si è celebrata la Giornata Nazionale del Tricolore
italiano, istituita nel 1996, anno del bicentenario della bandiera, per riproporre un momento di riflessione su una bandiera scelta dai Costituenti
come vessillo della Repubblica e simbolo
di un’Italia una e indivisibile, fondata sui
valori di democrazia e di libertà. In campo
nazionale, la giornata viene ricordata solennemente a Reggio Emilia dove il primo
Tricolore vide la luce nel 1797.
L’AGM intende ricordare e sottolineare la
data del Tricolore italiano anche alle Associazioni aderenti perché ritiene che la
memoria storica di un percorso che portò
all’Unità Nazionale sia un sentimento profondo che rinsalda
i vincoli e la consapevolezza di appartenere ad una grande
nazione e ad una grande civiltà.
Il Tricolore è, infatti, un simbolo che aggrega tutti gli italiani,
li ricompone e fa riscoprire i valori e l’orgoglio dell’identità. Un orgoglio acuito spesso dalla lontananza ma
fortemente presente nel cuore degli italiani
che vivono fuori dalla Madrepatria.
La celebrazione del Tricolore assume un
significato particolare in un momento
certamente non facile per il Paese in difficoltà ma che fa riflettere per ritrovare le
ragioni e l’orgoglio per puntare ad un futuro carico di speranza.
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Giuliani nel Mondo
La manifestazione in cifre
Complessivamente oltre 3.500 le persone che
hanno seguito l’avvenimento nei tre giorni d’apertura. Così la suddivisione:
1210 in diretta streaming da 15 paesi; Italia,
Germania, Svizzera, Inghilterra, Svezia, Finlandia, Russia, Slovenia, Croazia, Australia, Nuova Zelanda, Argentina, Usa, Canada, Svizzera,
Cina, Giappone.
2124 hanno visitato la Mostra allestita nella
sala del Comune di Trieste.
193 i presenti alla cerimonia del sabato mattina nella sala del Consiglio comunale.
Vista la notevolissima richiesta la Mostra è
stata riproposta dall’1 al 9 aprile. Le statistiche
complessive saranno pubblicate nel n. 2 del trimestrale. L’apertura e l’allestimento della Mostra è stata resa possibile grazie all’ampia disponibilità di alcuni volontari “Amici dell’AGM”:
Giorgio Adolini, Antimo Russo, Giuliana Ziberna, Mario Cigar, Gianna Zollia e naturalmente
Ilara Cigar con Leonardo Gambo.
L’intervento di Dario Locchi
Autorità, signore e signori,
sono trascorsi 60 anni dal 15 marzo 1954, dalla prima partenza dalla Stazione Marittima di Trieste della nave “Castel Verde”, che trasportò i primi emigranti giuliani diretti in Australia.
Alcuni nostri circoli australiani, l’Associazione Giuliani di
Sydney, l’Associazione Santa Maria di Cherso e la Famiglia
Giuliana di Sydney hanno già celebrato l’odierna ricorrenza
presso la sede chersina di Marsden park.
Ai primi di agosto si terrà a Wollongong un Raduno al quale
parteciperanno rappresentanze di tutti i nostri circoli giuliani in Australia, provenienti dalle maggiori città (Melbourne,
Sydney, Adelaide, Canberra, Geelong, ecc).
L’Associazione Giuliani nel Mondo ed il Comune di Trieste
hanno inteso celebrare la ricorrenza con l’odierna cerimonia.
Particolare gratitudine esprimo dunque al Comune di Trieste,
che oggi ci ospita, al Sindaco Cosolini, al vicesindaco Martini, all’assessore Kraus e al Presidente del Consiglio comunale
Furlanic per la disponibilità e la sensibilità dimostrata.
Devo sentitamente ringraziare anche l’inesauribile direttore dei Giuliani nel Mondo Fabio Ziberna, Leonardo Gambo,
Ilara Cigar e tutto lo staff dell’Associazione per l’organizzazione dell’iniziativa.
La partecipazione così numerosa di autorità e rappresentanze a questa manifestazione è motivo di giustificata soddisfazione, ne siamo veramente onorati. A tutti vada il nostro deferente saluto.
La giornata è iniziata con la visita alla mostra sull’emigrazione giuliana in Australia, già allestita negli anni scorsi dalla
nostra Associazione e riproposta per l’occasione nella sala
comunale di Piazza Unità, mostra che resterà aperta al pubblico ancora oggi e domani. Un sentito ringraziamento va a
chi l’ha ideata e successivamente ne ha curato le integrazioni e le modifiche e a chi l’ha realizzata.
Mi riferisco, rispettivamente, al Presidente onorario dell’Associazione Giuliani nel Mondo, Dario Rinaldi, e a Romeo Pignat e Walter Vergani dello Studio Primalinea di Pordenone.
In questi giorni, poi, grazie alla disponibilità del titolare, Mario Cerne, presso la storica libreria Umberto Saba, l'AGM ha
allestito una vetrina comprendente una vasta produzione
di libri scritti da studiosi ma anche dai diretti protagonisti di
questo travagliato periodo storico-politico.
Nella libreria viene inoltre proiettato il video “Capolinea Australia 60 anni dopo”, che è un omaggio della giornalista Viviana
Facchinetti ai nostri emigrati in Australia, attraverso tantissime
foto dell’epoca e moltissime recenti interviste dei protagonisti, il tutto accompagnato delle canzoni di Umberto Lupi.
Autorità, signore e signori,
grazie all’amico Marco Macorigh, uno dei protagonisti eccellenti dell’emigrazione regionale, la cerimonia di oggi viene trasmessa in diretta streaming.
Voglio quindi rivolgere il più caloroso ed affettuoso saluto
mio personale e dell’Associazione a tutti coloro che ci stanno vedendo ed ascoltando, ma in modo particolare ai nostri
carissimi amici giuliani d’Australia. Tra poco ci collegheremo
in diretta, via skype, con la Presidente della Federazione dei
Circoli giuliani d’Australia, Adriana Douglas.
Oggi in Australia abbiamo una quindicina di circoli ad Adelaide, Canberra, Melbourne, Perth, Sydney e Wollongong,
riuniti appunto in una Federazione.
Un saluto ai rappresentanti delle altre associazioni dei corregionali all’estero e delle associazioni degli esuli istriani, fiumani e dalmati e ai funzionari del servizio dei Corregionali
all’estero della Regione con cui collaboriamo proficuamente.
Desidero, inoltre, rivolgere un saluto particolare ai numerosi rappresentanti, provenienti da tutta Italia, delle altre
associazioni rappresentative di connazionali all’estero,
presenti in questi giorni a Trieste per l’assemblea generale dell’UNAIE (Unione Nazionale Associazioni Immigrati ed
Emigrati),cui anche l’AGM aderisce.
Tra poco il Presidente dell’UNAIE, l’ on. Franco Narducci, che
saluto cordialmente, ci rivolgerà un indirizzo di saluto.
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Il momento della lettura.
Permettetemi, infine, un affettuoso saluto al senatore Mario
Toros, più volte Ministro della Repubblica, fondatore e Presidente onorario dell’UNAIE.
Le partenze
Ma torniamo a quel 15 marzo del 1954, alla partenza del Castel Verde. Addii, lacrime, sofferenza per il doloroso distacco
dalla terra natale, verso l’ignoto. Un dramma collettivo. Un
evento mai accaduto prima a Trieste, del quale la cittadinanza fu fortemente partecipe.
Un pannello della nostra mostra reca un articolo di Giani Stuparich che descrive una delle partenze per l’Australia nel 1955.
Di questo brano, molto significativo e commovente, darà
lettura Rosanna Giuricin, giornalista e componente del nostro Direttivo, al termine di questa cerimonia, prima di recarci a deporre una corona d’alloro alla base della Stazione
marittima dove c’è una targa che ricorda l’emigrazione giuliana in Australia.
"Tutto il cuore della città era là... " – diceva Stuparich - su quel
molo, dove fra poco, renderemo omaggio, ancora una volta,
a tutti gli emigrati giuliani nel mondo. Anche se è difficile
stabilire, anche approssimativamente, quanti siano i giuliani (triestini, goriziani, bisiachi, istriani, fiumani e dalmati)
che attualmente risiedono all’estero, se si vogliono azzardare delle cifre, si potrebbero indicare, fra emigrati di prima
generazione, discendenti e protagonisti della mobilità professionale, in oltre 150 mila i giuliani sparsi per il Mondo.
Le cause
Il Castel Verde fu la prima di una lunga serie di navi che,
dal 1954 al 1961, trasportarono quasi 22.000 giuliani, per
la maggior parte triestini - un decimo della popolazione di
allora - che emigrarono - novemila di questi verso l’Australia
- a causa dell’incertezza dei confini e della situazione economica venutasi a creare dopo la fine del GMA.
Come scrive il prof. Pupo nell’articolo comparso ieri sul Piccolo, il passaggio dei poteri dal Governo Militare Alleato
all’Amministrazione italiana, oltre a non superare il clima di
incertezza sulla questione dei confini, segnò pure, per l’area
triestina, l’inizio di una crisi economica.
Infatti il venir meno della presenza delle truppe alleate, che
per 9 anni iniettarono flussi di denaro nell’economia cittadina
e dettero lavoro a migliaia di persone, creò disoccupazione e
fece maturare in molti, che nel frattempo avevano imparato
un po’ d’inglese, il desiderio di cercare fortuna altrove.
A ciò si aggiunga il fatto che migliaia di ex dipendenti della polizia civile si trovarono nell’occhio del ciclone perché
accusati di aver mostrato eccessivo zelo nella repressione
delle manifestazioni filo italiane del novembre del 1953.
Anche se solo una parte fu coinvolta negli scontri, la maggioranza dei “cerini” e delle loro famiglie si sentì straniera in
Patria e pertanto decise di emigrare.
Ad accrescere ulteriormente la crisi economica contribuì
pure il massiccio arrivo a Trieste di esuli dalle terre cedute
alla Yugoslavia. Non mancarono nemmeno, fra coloro che
partirono, alcune frange indipendentiste convinte della
bontà della soluzione del Territorio Libero di Trieste.
Come si vede, quindi, una pagina di storia delicata e difficile,
che ha coinvolto migliaia di persone e tutta una città. Quasi
tutte le famiglie triestine hanno infatti almeno un parente
emigrato in Australia.
È una pagina di storia che non può e non deve cadere nell'oblio, perché rappresenta una pagina della nostra storia che
non solo non deve essere dimenticata ma che deve diventare memoria collettiva. Anche perché l'emigrazione giuliano-dalmata — lo abbiamo rilevato tante volte — è stata
un'emigrazione "diversa" da quella tradizionale dalle altre
regioni italiane, in quanto per la maggior parte non determinata dalla necessità di sfuggire a condizioni di miseria e
di sottosviluppo, ma collegata alla travagliate vicende storico-politiche che nel corso del Novecento hanno coinvolto
le popolazioni del confine nord-orientale d'Italia.
Una pagina di storia che certamente deve essere per molti
aspetti ancora approfondita. Così come, tra l’altro, andrebbe, a mio avviso, maggiormente approfondito l’impatto che
questi fenomeni migratori hanno avuto sul tessuto sociale
della Venezia Giulia ed in particolare sulla città di Trieste,
“una madre – come è stato detto - che ha perso i suoi figli
vicini e ne ha accolto di lontani”.
Dunque, molti nostri concittadini triestini e giuliani, ma anche esuli istriani, hanno scelto in quegli anni la via dell'emigrazione per motivazioni molto diverse, per certi aspetti
anche contrastanti. Molti, come abbiamo visto, sono partiti
con l'animo gonfio di amarezza e di delusione. Il senso di
amarezza per la piega degli eventi fu espresso dalla famosa
frase: “la madre arriva ed i figli partono”.
Per molti anni tra alcuni nostri emigrati in Australia aleggiò
un certo risentimento nei confronti dell’Italia e l’impressione di essere stati dimenticati.
Molto importante per un riavvicinamento e per una definitiva riconciliazione fu certamente la visita compiuta nel
1971 alle Comunità giuliane d'Australia dall’allora Sindaco
di Trieste Marcello Spaccini, che il 16 maggio del 1970 aveva
dato vita all’Associazione Giuliani nel Mondo, soci fondatori
le Province ed i Comuni di Trieste e di Gorizia.
Successivamente vi fu, nel 1986, il conferimento, da parte
dei cronisti triestini, del prestigioso riconoscimento del "San
Giusto d'Oro" alle Comunità giuliane in Australia. E, nel 1987,
la visita dell’allora Vescovo di Trieste, mons. Lorenzo Bellomi.
L’inserimento
Finora abbiamo parlato delle partenze e delle motivazioni
che spinsero molti giuliani a partire.
A quelle partenze – come ben descritto nei pannelli della
nostra mostra - seguirono i lunghi viaggi in nave, il primo
impatto con l’Australia, la vita nei campi di raccolta, il primo
lavoro, la prima casa, il rapporto inizialmente non facile con
gli australiani, il graduale inserimento nella società, il contributo dato allo sviluppo dell’Australia, i rimpatri, la costituzione dei primi circoli giuliani, la loro vita e le loro attività
sociali, culturali e sportive, i loro bollettini di informazione, i
rapporti con Trieste e con l’Associazione Giuliani nel Mondo.
Di tutto ciò ci darà testimonianza, fra poco, Vittoriano Brizzi, triestino emigrato in Australia e poi rimpatriato, membro del nostro Direttivo. I triestini ed i giuliani in Australia,
a prezzo di grandi sacrifici, ed inizialmente di autentiche
sofferenze materiali e morali, con coraggio, spirito di sacrificio, onestà, serietà e laboriosità, seppero superare brillantemente le iniziali difficoltà e riuscirono ad affermarsi in
un ambiente tanto diverso dal nostro, raggiungendo, nella
maggior parte dei casi, posizioni di tutto rispetto e, in alcuni
casi, di assoluto rilievo e anche di grande prestigio.
Ed i loro figli ed i loro nipoti, laureati o diplomati, hanno
generalmente conseguito, in una società australiana molto
più aperta rispetto a sessanta anni fa, qualificate posizioni
in campo professionale e sociale.
I giuliani hanno quindi dato, in questi sessant'anni, un grande contributo allo sviluppo dell'Australia, la quale, superando le rigidezze sociali e culturali del passato, è diventata
negli ultimi decenni un grande Paese grazie alla capacità di
lavoro, ed anche grazie all'ingegno, alla creatività, alla fantasia dei nostri emigrati giuliani e degli italiani in genere.
Questi nostri concittadini dimostrano tuttora, dopo tanto tempo e tante vicissitudini, il loro profondo, immutato
attaccamento alla loro terra natale e testimoniano tuttora
una ferma volontà di mantenere la loro identità culturale,
italiana e giuliana.
La mobilità professionale
In questi ultimi anni siamo in presenza di un nuovo fenomeno migratorio, che riguarda tutto il Paese e coinvolge quindi
anche il Friuli Venezia Giulia.
Ovviamente non si emigra più con la valigia di cartone ma
con il p.c. portatile. Le motivazioni dell’espatrio più recente
sono legate principalmente alla mancanza di occupazione e
di prospettiva, ma molti partono anche per lasciare un’attività precaria, sottopagata, senza sbocchi professionali e che
giudicano insoddisfacente sul piano personale.
Il fenomeno della mobilità professionale, cui da tempo dedichiamo particolare attenzione, si rivolge, ovviamente, anche
all’Australia, che è una delle mete preferite dai nostri giovani.
Dai dati forniti annualmente dal Dipartimento dell'immigrazione australiano si scopre che il visto di entrata più diffuso
fra i giovani, il “Working Holidays”, risulta in netta crescita,
soprattutto per gli italiani.
Nel 2011-2012 gli ingressi di italiani furono 9730. Solo un
anno dopo sono saliti a 16.218 con un aumento del 66,7%.
Dopo Cipro e Taiwan, quella italiana è la crescita più alta. E,
fra questi, numerosi sono i giovani giuliani.
È un dato molto significativo, anche se gli ingressi con il
“Working Holidays” non esauriscono ovviamente tutto il fenomeno migratorio.
Gli impegni
Di fronte a tutto ciò, quali sono gli impegni che noi qui oggi
possiamo assumere?
Il primo, fondamentale impegno riguarda il sostegno che
dobbiamo assicurare alle Comunità giuliane dell'Australia e
degli altri paesi del mondo, ma anche ai protagonisti della
nuova emigrazione, per contribuire a mantenere sempre viva
e vitale la loro identità, e per valorizzarla in termini aggiornati
e moderni, soprattutto nei riguardi delle giovani generazioni.
Un'identità, una lingua ed una cultura che i primi emigrati
vogliono tramandare, per quanto possibile, anche ai propri
discendenti, alle nuove generazioni che sono nate in Australia e che dimostrano notevole interesse per la riscoperta
o per la maggiore conoscenza delle "radici" giuliane della
propria famiglia.
Il secondo impegno riguarda la necessità di un più forte,
concreto coinvolgimento delle Comunità giuliane in Australia, ma anche dei protagonisti della nuova emigrazione,
nello sviluppo della Venezia Giulia e della Regione.
Perchè in Australia, come in tanti altri paesi del mondo, c'è
una parte di Trieste e della Venezia Giulia, c'è gente nostra,
che desidera essere utile alla propria terra natale e che Trieste, la Venezia Giulia e la Regione hanno tutto l'interesse di
coinvolgere nelle proprie relazioni economiche e culturali.
La presenza e la vitalità delle Comunità giuliane in Australia,
così come in tanti paesi del mondo, costituiscono dunque
una importante risorsa ed una preziosa opportunità per
Trieste, per Gorizia, per la nostra Regione.
Concludendo, voglio citare i versi scritti dal nostro caro
amico Romeo Varagnolo, triestino emigrato in Australia, e
scolpiti nella targa marmorea posta nel 1990, per iniziativa
dell’AGM, sulla facciata della Stazione Marittima, per ricordare i giuliani partiti da quel molo per le terre d’oltremare.
“Trieste diede a ciascuno un pezzo del suo cuore
un seme fu piantato per bene
nel suolo duro e lontano
nacque un nuovo fiore
dal profumo nostrano”
Sta a noi far sì che quel fiore non appassisca.
Dario Locchi
Presidente dell’Associazione Giuliani nel Mondo
Giuliani nel Mondo
Folto pubblico al momento dell’inaugurazione della mostra con l’illustrazione di Dario Rinaldi.
Parla Vittoriano Brizzi
Illustri rappresentanti delle Autorità locali,
cari concittadini ed ex emigranti rientrati nella Provincia di
Trieste, il 15 marzo 1954 – sessant’anni fa – partiva, dalla Stazione Marittima di Trieste, la nave Castel Verde con il primo
carico di emigranti – circa 600 concittadini – con meta finale
l’allora lontanissima Australia.
Fu un avvenimento straordinario ed inconsueto per questa
città che fu seguito dalle successive continue ondate con le
navi Toscana, Castel Felice, Toscanelli, Aurelia, Fairsea, Flaminia, Oceania e tante altre nel periodo 1954/1960 con lo strappo di oltre 20.000 figli da questa terra. Per tutti, le premesse di
migliori condizioni di vita, stante la difficile situazione economica e la precarietà dovuta ai cambiamenti di natura politica
ed amministrativa della ex zona “A” dell’allora TLT.
Il popolo triestino accorse in massa solidale con i partenti comunicando loro, ad ogni partenza, calore e fraterno affetto.
Io ebbi l’opportunità di partire con il Toscana il 27 aprile, cioè
33 giorni dopo il Castel Verde e di sbarcare a Melbourne nella
prima decade di giugno, dopo oltre 40 giorni tra cielo e mare.
Qui ci attendevano tanti amici e concittadini partiti con il Castel Verde ansiosi di ritrovarsi con i nuovi arrivati. I primi anni
furono duri per lavoro, lingua, usi e costumi e tante altre cose
ancora. Poi a poco a poco fu superata la diffidenza iniziale del
popolo australiano che, seppure generoso, difendeva la propria privacy ed origine britannica da quell’ondata continua
di arrivi europei multi razziali, e di cui noi triestini eravamo
certamente e vistosamente i più spumeggianti.
Il nostro tessuto si ricompose nella nuova realtà: nuove
amicizie, giovani famiglie, nascite di figli in terra australe; la
fierezza e la necessità di riunirsi diveniva un presupposto
per difendere anche nel nuovo mondo la propria identità, il
linguaggio comune ed il mantenimento del cordone ombelicale che ci legava, nonostante tutto, alla nostra cara e lontana terra adriatica. Nello specifico il mio curriculum riporta: i
primi 2 mesi in edilizia con Pik and Shovel – “pala e picon” con
salto della cena i primi tre giorni causa la stanchezza, 6 mesi
all’Olimpic Tyre – fabbrica di pneumatici (turni di 12 ore per
5 giorni a settimana con corrispettivo di 40.000 lire mentre a
Trieste la mia paga era di 30.000 mensili), 16 mesi operatore
meccanico sulla diga – Upper Yarra – grande riserva d’acqua a
70 miglia da Melbourne, 5 anni circa presso la General Motors
– industria automobilistica – officina attrezzi.
Ritorno a Trieste nel mese di maggio 1961, accolto dal profumo delle acacie in fiore lungo la linea ferroviaria S. CroceGrignano dopo lo sbarco a Napoli.
Preciso che sono ritornato a Trieste soltanto per nostalgia
dopo sette anni di permanenza buona in quell’ottimo paese che è l’Australia. Sono rientrato con mia moglie Anita e
con la prima figlia Marina, nata nell’ottobre del 1958 e per
diritto cittadina australiana, nonostante io abbia sempre
conservato la cittadinanza italiana. Ho avuto la fortuna che
il mio rientro è coinciso con l’inizio dell’allora boom che mi
ha dato la possibilità di buona ripresa.
Ora, giunto all’età del tramonto, ancora mi chiedo se la mia
scelta sia stata la migliore, conservando il dilemma fra le
due terre così lontane ma così vicine nel cuore.
Skype interview con
Adriana Douglas
Il 15 marzo 1954 partì da Trieste la nave Castel Verde con il
primo scaglione di Triestini a bordo diretti verso l’Australia.
Pieni di delusioni, speranze, preoccupazioni. Delusione per
non poter più vivere nella loro città. Speranza per una vita
migliore. Preoccupazione per non sapere come sarebbe stato una volta arrivati in Australia.
Sbarcarono su questo nuovo grande continente con molti sogni, sorretti dalla determinazione di ricominciare una
nuova vita per un futuro migliore anche per i loro figli.
Ad attenderli un futuro ignoto, una lingua e usi di vita totalmente differenti da quelli cui erano abituati.
Da principio non fu facile, bisognava superare molti ostacoli
e assumere decisioni difficili.
Devo dire però che, in grande maggioranza, hanno saputo
superare le difficoltà che subirono all’inizio, per poi inserirsi
nel nuovo continente e farsi una vita migliore.
La maggior parte di questi emigranti con determinazione e
lavoro hanno potuto comperare la loro casa, l’automobile,
mandare i figli a scuola e all’università e hanno contribuito
a formare e costruire l’Australia di oggi.
Vivere all’estero non è stato sempre facile, nostalgia e ricordi
affiorano sempre. Quindi si coltivano le amicizie, trascorrendo il tempo libero assieme ai nostri concittadini, parlando il
nostro bel dialetto.
Pian piano si formarono i Club e le Associazioni formate da
Triestini, Istriani, Fiumani e Dalmati, dove ci si poteva incontrare nei fine settimana ricordando assieme il passato, le nostre radici, e si organizzavano iniziative culturali e serate conviviali con balli e feste, dove le famiglie partecipavano con i
figli. Il 60mo anniversario dell’emigrazione giuliano-dalmata
è già stato festeggiato a Sydney, e il 10 agosto a Wollongong
avrà luogo una grande manifestazione dove saranno presenti tutte le associazioni Giuliane, Istriane, Fiumane e Dalmate
dei vari stati dell’Australia. La celebrazione sarà organizzata
dalla Federazione dei Circoli giuliani d’Australia con il supporto della Associazione Giuliani nel Mondo di Trieste.
Un sentito ringraziamento và al presidente Dario Locchi e
a tutto il direttivo dell’Associazione Giuliani nel Mondo di
Trieste per averci sostenuto e aiutato questi anni.
Ci avete fatto sentire vicini anche se siamo così lontani.
Il consigliere Franco Codega
Menzionando l'attenzione che il Consiglio regionale da
sempre dedica ai Corregionali all'estero, il consigliere regionale Franco Codega ha ricordato come "l'immigrazione è
solo l'altra faccia dell'emigrazione e va quindi rispettata".
Nel prossimo numero altre notizie,
interventi, discorsi e relativo
ampio servizio fotografico.
Corregionali all'estero: Torrenti, mantenere il legame con i giovani
L'assessore regionale alla Cultura Gianni Torrenti ha evidenziato l'importanza di coltivare uno stretto legame tramite
strumenti innovativi con le nuove generazioni degli emigrati:
"È questo il lavoro che la Regione farà - ha spiegato - attraverso le sei associazioni di rappresentanza dell'emigrazione
del Friuli Venezia Giulia per non disperdere l'identità delle comunità dei Corregionali all'estero". A causa dell'incertezza dei
confini e della precaria situazione economica sono partiti fra
il 1954 e il 1961 da Trieste quasi 22.000 giuliani (anche istriani e dalmati) per cercare fortuna Oltreoceano. L'evento ha
rappresentato per la città giuliana, storicamente abituata ad
accogliere la popolazione, un dramma collettivo. Molti degli
emigranti riuscirono in Australia, dove furono accolti anche
con diffidenza, ad affermarsi professionalmente e a ricoprire
posizioni sociali di rilievo. L'assessore Torrenti ha ringraziato i
Corregionali all'estero che con il loro lavoro, l'etica e lo spiri-
to di sacrificio "hanno contribuito a diffondere un'immagine
positiva dell'Italia e del Friuli Venezia Giulia nel mondo: nella
società italiana non c'è la sufficiente percezione - ha spiegato
l'assessore - di quanto la notorietà e il successo del nostro Paese dipenda anche dalla presenza dei connazionali all'estero".
L'assessore Torrenti ricordando come la condizione di spaesamento che solitamente caratterizza gli emigranti, "va affrontata con le porte sempre bilateralmente aperte", quindi
con il dialogo tra la comunità di partenza e quella d'arrivo. I
Corregionali all'estero, è stato detto, rappresentano una preziosa opportunità per Trieste e il Friuli Venezia Giulia, poiché
desiderano essere utili alla terra natale e vanno quindi maggiormente coinvolti nelle iniziative di sviluppo. Inoltre, i molti
giovani che lasciano oggigiorno l'Italia per mancanza di prospettive, possono avere come "base d'appoggio" all'estero i
circoli degli emigranti.
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Giuliani nel Mondo
60° DELL’EMIGRAZIONE GIULIANA IN AUSTRALIA
La vetrina allestita presso la
libreria antiquaria Umberto
Saba.
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Grazie alla gentile disponibilità dell’amico Mario Cerne,
titolare della storica libreria “Umberto Saba” sita in Via
San Nicolò 30, l’AGM ha allestito – per alcuni giorni – una
vetrina comprendente una vasta produzione di libri, volumi, monografie, scritti da parte di studiosi, professori,
emigrati stessi in veste di diretti testimoni di questo travagliato periodo storico-politico. Complessivamente ben
14 i testi che inglobano il periodo che va dal 1987 al 2012.
In ordine alfabetico qui di seguito gli autori:
BARTOLOMÈ PINO: “Esilio e nuova vita sotto la croce
del sud”- 2009.
BINI LUCIANO: “Storia dell’Australia” - 2007.
CRESCIANI GIANFRANCO (emigrato): con 3 volumi
“Giuliano Dalmati in Australia” - 2007; “Transfield The
First Fifty Years” (in inglese) - 2006; “Trieste goes to
Australia” (in inglese) - 2011.
DE MARCHI ONDINA: “25imo di costituzione dell’Ass.
Giuliani di Sydney - 2008;
FACCHINETTI VIVIANA: “Storia fuori dalla storia”;
Ricordi ed emozioni di Emigrati giuliano dalmati in
Australia - 2001.
FAIT FRANCESCO: “L’emigrazione giuliana in Australia
(1954-61)” - 1999;
MONTANI CARLO: “Summery of history of the Venezia
Giulia and Dalmazia Region” (in inglese) - 2001;
RINALDI DARIO: Giuliani nel Mondo “Con le nostre
radici verso il futuro” - 2010 I edizione; 2011 II edizione;
SUBANI SILVANO: Ex polizia civile nota come “I cerini”
The Trieste police from 1945 to 1954 (in inglese) - 2012 Precedente edizione in italiano;
VARAGNOLO ROMEO (emigrato) - “Terra australis
incognita” - 1987;
ZIPPO DOMENICO (emigrato e rientrato) “Migrante
incompiuto”- 2012; Ricordi d’Australia 1954-1960
(questo è il più recente volume uscito).
Giuliani nel Mondo
LE FOIBE FURONO TRA LE PAGINE PEGGIORI
DELLA NOSTRA STORIA
MILANO
Gli Amici Triestini di Milano, unitamente
a vari Comitati, non sono stati da meno.
Dopo la conferenza dello storico Kristjan
Knez, che ha trattato il tema del confine
orientale d’Italia, il 13 febbraio il Comune
di Sesto Calende ha organizzato la conferenza “Esodo e foibe: 57 anni di silenzio”,
con interventi di Pietro Tarticchio, Tito Sidari, Romeo Cociancich e dell’Assessore
alla Cultura Silvia Fantino. Moderatore il
Presidente degli Amici Triestini di Milano,
Marco Fornasir.
GORIZIA
La Presidente della Regione FVG Debora Serracchiani
e le massime Autorità istituzionali cittadine.
10 febbraio, il Giorno del Ricordo delle vittime delle foibe e dell'esodo giuliano - dalmata, una solennità civile nazionale italiana,
istituita con la legge n. 92 del 2004 "al fine
di conservare e rinnovare la memoria della
tragedia degli italiani e di tutte le vittime
delle foibe, dell'esodo delle loro terre degli
istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del
confine orientale." In questo giorno, come
ogni anno, le massime autorità dello Stato
conferiscono le onorificenze alla memoria
dei parenti delle vittime con una solenne
cerimonia al cospetto del Presidente della
Repubblica.
Inoltre, in molte parti del mondo si tengono celebrazioni di commemorazione presso
i monumenti e le piazze dedicate ai tragici
avvenimenti, come per esempio a Trieste,
dove il Presidente del Senato Pietro Grasso
ha presenziato per commemorare questo
giorno di memoria. L'esodo delle terre istriane e dalmate e le foibe sono state una delle
pagine più drammatiche che hanno con-
traddistinto le vicende storiche e umane negli anni dal 1943 al 1954 al confine Orientale
d'Italia. Un anniversario importante quello
di quest'anno: sono passati dieci anni da
quando il Parlamento approvò la legge sul
Giorno del Ricordo e da dieci anni la storia
del confine orientale diventa ufficialmente
un pezzo importante e fondamentale della
storia del nostro Paese.
Questo riconoscimento e tutte le manifestazioni in questo giorno hanno un comune denominatore: tenere vivo il ricordo
per spiegare alle giovani generazioni cosa
furono quei drammi, perché maturarono
e perché per tanti anni sono stati costretti
all'oblio.
Il ricordo resta e deve restare, ma possiamo
dire, con sicurezza e con speranza, che queste vicende appartengono al passato. Con
l'entrata della Croazia nell'Unione Europea
si è aperta una nuova fase, caratterizzata da
una progressiva caduta dei confini e da un
senso di ottimismo nel collaborare insieme
per una maggiore integrazione.
Il programma
Nel Salotto Azzurro del Municipio di Trieste,
alla presenza di autorità e rappresentanti
delle Associazioni degli Esuli e d’arma, è stato presentato l’ampio programma delle manifestazioni del “Giorno del Ricordo 2014” a
Trieste. Il vicesindaco del Comune di Trieste,
Fabiana Martini ha illustrato il programma.
Hanno preso poi la parola per la Provincia,
l’assessore Adele Pino, per il Comitato per i
Martiri delle Foibe e LN, il Presidente Paolo
Sardos Albertini, Renzo Codarin (Federazione degli esuli), Massimiliano Lacota (Unione
degli Istriani), Manuele Braico (Associazione
delle Comunità Istriane), Dario Locchi (Associazione Giuliani nel Mondo), Chiara Vigini
e Piero Delbello (IRCI), Giulio Staffieri (Federazione Grigioverde), Renzo de Vidovich
(Dalmati italiani di Trieste), Fabio Ortolani
(ANA-sezione di Trieste), il cap. Marzio Serra
(per il Comando Militare dell’Esercito), Paolo
Radivo (Libero Comune di Pola).
Alla Foiba di Basovizza, Monumento Nazionale, si è tenuta la cerimonia solenne. L’ingresso dei Gonfaloni e l’Alzabandiera, gli
La conferenza stampa di presentazione
del programma in Comune.
Onori ai Martiri delle Foibe e la celebrazione
della Santa Messa con la lettura della “Preghiera per gli Infoibati” e gli interventi delle
Autorità.
Successivamente una delegazione
si è recata a rendere omaggio alla Foiba di
Monrupino.
Il Presidente del Senato, on. Pietro Grasso,
dopo una visita alla Foiba di Basovizza e al
monumento all'Esodo di piazza Libertà nell'occasione era presente un picchetto di
18 militari del Piemonte Cavalleria, per gli
onori al Presidente – ha partecipato ad una
cerimonia in Prefettura.
Per celebrare la solennità nazionale del
Giorno del Ricordo, l’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, insieme al Comune di Gorizia ed in collaborazione con
la Prefettura e la Lega Nazionale di Gorizia,
hanno organizzato una manifestazione,
presso la Sala Della Torre della Fondazione
Cassa di Risparmio di Gorizia, gentilmente
concessa. Insieme al Comune ed alla Prefettura, è stato deposto un omaggio floreale ai Martiri delle Foibe ai piedi della statua
bronzea di Cesare Ottaviano Augusto, in
Largo Martiri delle Foibe, angolo Via Roma.
Dopo il saluto del Sindaco Ettore Romoli, del Presidente della Lega Nazionale
Luca Urizio e l’intervento della Presidente
dell’ANVGD Gorizia, prof.ssa Maria Grazia
Ziberna, sono intervenuti il vice presidente
nazionale dell’ANVGD e consigliere regionale, Rodolfo Ziberna. Il Prefetto S.E. dott.
Vittorio Zappalorto ha conferito i riconoscimenti ai discendenti delle Vittime delle
Foibe ai sensi dell’art. 3 della legge 92/04.
A seguire una testimonianza di Lino Vivoda, esule da Pola e residente in Liguria, storico, giornalista, già direttore di riviste, conferenziere sui temi dell’esodo. Infine è stato
proiettato il filmato, prodotto dall’ANVGD
ed usato anche dal MIUR, contenente spezzoni significativi di filmati prodotti dall’Istituto Luce.
La manifestazione è stata preceduta da
altri momenti commemorativi a Gradisca
d’Isonzo, a Cormons, all’Ara Pacis di Medea
ed a Grado.
Presso l’Aula magna Europa dell’Istituto
ISIS Galilei-Fermi-Pacassi ha avuto luogo
una conferenza svolta dalla prof.ssa Maria
Grazia Ziberna e dal giornalista e storico
Lino Vivoda sul significato della solennità
nazionale del Giorno del Ricordo.
ROMA
Ampio il ventaglio di iniziative al quale ha
partecipato attivamente l'Associazione Triestini e Goriziani in Roma - Gen. Licio Giorgieri, organizzate dal Comitato romano della
ANVGD: deposizioni di corone, omaggi floreali al Monumento dell'Esodo e all’Altare
della Patria da parte del Sindaco, on. Ignazio
Marino, alla presenza delle autorità istituzionali.
Da segnalare inoltre che il Comitato provinciale di Roma dell’Associazione Sportivesociali Italiane ha organizzato una gara podistica denominata “Corsa del Ricordo”.
Questa prima edizione della gara amatoriale e competitiva – con il patrocinio dell’AGM
di Trieste – si è svolta per le vie del quartiere
Giuliano Dalmata (zona Laurentina).
“Magazzino 18”
Simone Cristicchi smuove
le coscienze sull’esodo
Oramai Simone Cristicchi con “Magazzino
18” – spettacolo, DVD e libro – ha varcato i
confini di Trieste e prosegue la tourneé non
solo in Italia ma anche all’estero.
Al Porto Vecchio di Trieste c’è un “luogo
della memoria”, particolarmente toccante.
Racconta di una pagina dolorosissima della
storia d’Italia, di una vicenda complessa e
mai abbastanza conosciuta del nostro Novecento. Ed è ancor più straziante perché
affida questa “memoria” non ad un imponente monumento o ad una documentazione impressionante, ma a tante piccole,
umili testimonianze. Una sedia, accatastata
assieme a molte altre, porta un nome, una
sigla, un numero e la scritta “Servizio Esodo”.
Simile la catalogazione per un armadio, e
poi materassi, letti, stoviglie, fotografie, poveri giocattoli, altri oggetti, altri numeri, altri
nomi... Oggetti comuni che accompagnano
lo scorrere di tante vite: uno scorrere improvvisamente interrotto dalla Storia, dall’esodo. Simone Cristicchi è rimasto colpito
da questa scarsamente frequentata pagina
della nostra storia ed ha deciso di ripercorrerla in un testo che prende il titolo proprio
da quel luogo nel Porto Vecchio, dove gli
esuli – senza casa e spesso prossimi ad affrontare lunghi periodi in campo profughi
o estenuanti viaggi verso lontane mete nel
mondo – lasciavano le loro proprietà, in attesa di poterne in futuro rientrare in possesso: il Magazzino 18.
La cerimonia al Senato
Dopo dieci anni di cerimonia al Quirinale, il 10 Febbraio 2014 sposta l’incontro al Senato, dove si sono alternati, con discorsi e saluti, il Presidente della Repubblica, Giorgio
Napolitano, il Presidente dell’ANVGD, Antonio Ballarin, lo storico Luciano Monzali ed
infine, con l’atteso discorso, il Presidente del Senato, Pietro Grasso.
Prima della cerimonia, la consegna delle medaglie alle famiglie degli infoibati e, a discorsi conclusi, la consegna dei premi ai vincitori del Concorso MIUR per le scuole,
inaugurato l’anno scorso, alla presenza del ministro Carrozza. Come da tradizione, la
cerimonia si è conclusa con un concerto affidato quest’anno a Uto Ughi, di origini piranesi.
Il Sindaco Roberto Cosolini alla Foiba
Questa è una realtà – dopo dieci anni è il
momento di fare un bilancio – molto più
compresa e riconosciuta dai nostri connazionali rispetto a quanto lo fosse prima del
2004. E del resto l’aver abbondantemente
esteso oltre al confine orientale e alla nostra
città (considerata la “capitale morale dell’esodo”) la memoria delle tragedie del secolo
scorso e più in generale la conoscenza di
una storia articolata come quella dell’Adriatico orientale, è un merito indiscutibile della
Legge che istituì il Giorno del Ricordo; ed è
uno dei motivi principali che ci consentono
di affermare che quella Legge andò a coprire un’esigenza reale e ha raggiunto uno dei
suoi obiettivi fondamentali. Basti considerare l’ampiezza dell’impegno divulgativo e didattico che il 10 febbraio stimola ogni anno
nelle scuole di tutta Italia, dare un rapido
sguardo al fervore di iniziative che ovunque
nel Paese accompagnano la celebrazione
del Giorno del Ricordo, in un clima che tutti
dobbiamo adoperarci per rendere sempre
più concorde e riconciliato.
Se l’Italia ha riconosciuto perciò la tragedia
delle foibe e il dramma dell’esodo come
parte della propria sofferta storia, cui guardare con rispetto e senza più alcuna reticenza, Trieste - dopo i decenni delle memorie
contrapposte, dell’ingorgo della memoria
come lo ha definito ieri il prof. Raul Pupo,
dopo un lungo dopoguerra in cui muri fisici,
ideologici e mentali, retaggio delle tante e
diverse tragedie che hanno concentrato in
questi luoghi, e su questa comunità, un concentrato delle tragedie e degli orrori del 900
- ha saputo riconciliarsi nel rispetto delle
memorie, nel riconoscimento delle diverse
ragioni e dei diversi torti e trovare nella propria coesione civile la risorsa per guardare
al futuro.
Città matura quindi e comunità consapevole di ciò che ha dovuto attraversare e del
monito a praticare e promuovere valori di
libertà, di rispetto, di amicizia soprattutto
tra i più giovani, vero e proprio antidoto al
rischio del riproporsi di logiche di sopraffazione e di violenza.
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Giuliani nel Mondo
Iniziative in tutto il mondo dei Circoli dell’AGM per il “Giorno del Ricordo”
Nel decimo anniversario del “Giorno del Ricordo”
Solenni e toccanti cerimonie nei cinque continenti – Ampia partecipazione degli esuli istrodalmati alle manifestazioni organizzate dai nostri Sodalizi con il supporto di enti pubblici e la collaborazione delle nostre rappresentanze diplomatiche negli USA,
Australia, Argentina, Sud Africa, Canada, Cile ed Uruguay.
Alle migliaia di nostri corregionali emigrati, raggruppati nei
50 sodalizi aderenti all'Associazione Giuliani nel Mondo di
Trieste e sparsi in 18 paesi (Argentina, Australia, Belgio, Brasile, Canada, Cile, Cina, Francia, Germania, Messico, Nuova
Zelanda, Sud Africa, Ungheria, USA, Uruguay, Venezuela,
nonché a Roma e Milano), il Presidente dell’Associazione
Giuliani nel Mondo, Dario Locchi, in occasione della ricorrenza del decennale del "Giorno del Ricordo", ha inviato
un messaggio che è stato letto durante le numerosissime
manifestazioni pubbliche programmate in tutto il mondo
dai nostri sodalizi e alle quali hanno presenziato le Autorità
diplomatiche italiane, ed in particolare gli Ambasciatori in
Australia e in Argentina ed i Consoli generali a New York,
Vancouver, Buenos Aires e Johannesburg.
Cari amici,
ricorre oggi il Giorno del Ricordo delle vittime delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata.
Si tratta di una solennità nazionale - giustamente istituita con
legge nel 2004 - con un’altissima valenza morale, civile e politica, che chiama ciascuno a ricordare le migliaia di vittime delle
foibe e l’esodo di centinaia di migliaia di connazionali dalle
terre natie dell’Istria, di Fiume e della Dalmazia.
Un lutto che era stato rimosso dalla coscienza dell’Italia del
dopoguerra - un Paese che aveva voglia di ricominciare a vivere, di voltare pagina, di dimenticare - e che fu lasciato quasi
unicamente alla memoria delle comunità degli esuli istriani,
fiumani e dalmati.
“Italiani dimenticati in qualche angolo della memoria, come
una pagina strappata al grande libro della storia” recita la
canzone “Magazzino 18” di Simone Cristicchi che, al magazzino in cui vennero stipate le masserizie abbandonate dagli
esuli, dedica questo verso: “tracce di gente spazzata via da un
uragano del destino, quel che rimane di un esodo ora riposa in
questo magazzino”.
Molti esuli trovarono rifugio a Trieste e nel resto del Paese. Molti, come voi sapete bene, furono costretti ad emigrare all’estero.
Sono dunque passati dieci anni da quando il Parlamento approvò, con voto pressoché unanime, la legge sul Giorno del Ricordo. È stato un atto molto atteso, con il quale la Repubblica
italiana affermava, finalmente e ufficialmente, che la storia
del confine orientale era un pezzo, importante, della storia del
nostro Paese.
Da quel momento le pagine più dolorose della storia della
civiltà istriana, fiumana e dalmata appartengono alla storia
d’Italia e, quindi, alla storia d’Europa, e le tragedie che colpirono le nostre terre, nel cuore di quel “secolo breve” e difficile
che è stato il Novecento, vengono riconosciute come tragedie
dell’intera nazione italiana, capitoli integranti della sua storia
nazionale, superando così ogni reticenza ideologica o rimozione opportunistica.
Qualcuno si chiederà: “Ma non abbiamo ormai detto tutto su
vicende di 70 anni fa? Ha senso ritornarci sopra ad ogni ricorrenza del Giorno del Ricordo?”
Ebbene sì, ha senso, per rendere giustizia a chi visse quella
tragedia e ne può dare ancora testimonianza, ai loro figli e
ai loro nipoti, a quegli italiani che furono vittime innocenti di
un moto di odio, di cieca vendetta, di violenza prevaricatrice,
che si esplicò in modo barbaro e con modalità raccapriccianti e segnò la conclusione sanguinosa della seconda guerra
mondiale lungo il confine orientale della nostra Patria. A cui
si aggiunse la tragica odissea dell'esodo dalle loro terre di
centinaia di migliaia di istriani, fiumani e dalmati.
Cari amici, ricordare, con equilibrio e serietà, un pezzo feroce
e scomodo della storia recente, una tragedia umana a lungo
dimenticata e ancor oggi poco conosciuta, è una occasione
per coltivare, senza risentimenti paralizzanti ma con profonda
e lucida consapevolezza, la volontà di togliere dalla nostra vita
civile, oggi e per sempre, le ragioni e le motivazioni che furono
all’origine di quella tragedia e cioè le ideologie totalitarie del
Novecento che si fondavano sui miti della razza e della classe.
La pulizia etnica subita dagli italiani della Venezia Giulia e della
Dalmazia trova infatti la sua interpretazione più convincente in
un incontro perverso tra nazionalismo esasperato e ideologie
totalitarie, che si proponevano la soluzione dei problemi delle
aree mistilingue attraverso l’eliminazione fisica del nemico del
popolo o della razza o la sua espulsione dal territorio dello Stato
totalitario.
Possiamo dire, con sicurezza, con sollievo e con speranza, che,
per fortuna, in queste nostre terre dell’Adriatico orientale, tutto
ciò appartiene per sempre al passato.
Si è aperta una fase nuova. Nel momento in cui anche la Croazia è entrata a far parte nell’Unione Europea ed assistiamo alla
progressiva caduta dei confini, possiamo finalmente guardare, con ottimismo, ad un futuro di integrazione e di sviluppo.
Dario Locchi,
Presidente dell’Associazione Giuliani nel Mondo.
Significative le immagini che ci sono
giunte da numerosissime parti del mondo
dove i Sodalizi giuliano-dalmati aderenti
all’AGM hanno organizzato Sante Messe,
riunioni, incontri e dibattiti.
CANADA
BRASILE
Guido Braini illustra le vicende storico-politiche
del confine dell’Adriatico orientale.
Il gruppo dei corregionali di Toronto in Chiesa.
A Vancouver si è svolto un incontro celebrativo con l’allestimento di una mostra storico-documentaria. Alla cerimonia
d’apertura hanno presenziato il Console Generale Fabrizio
Inserra ed Antonio Perini, Presidente della Federazione dei
circoli giuliani in Canada. A Toronto si è svolta una Messa
celebrata alla S. Peter in Woodbridge.
SUD AFRICA
Il monumento, ideato dall’arch. Gemma Stelli,
nipote di un esule e parente di infoibati, ornato con
numerose ghirlande.
I due cori: quello degli Alpini ed il Gruppo Giuseppe
Verdi. Quest’ultimo celebrerà quest’anno
il 40° di fondazione.
A San Paolo si è tenuta una Messa solenne nella Chiesa degli Immigrati "Madonna della Pace". All’iniziativa, coordinata
dall’Associazione Friuli Venezia Giulia e dal Circolo giuliano
di San Paolo, hanno partecipato le famiglie degli emigrati
giuliani e goriziani e degli esuli, istriani, fiumani e dalmati.
Anche negli altri centri di Curitiba e di Pirassununga si sono
tenute iniziative per la ricorrenza.
URUGUAY
La Comunità italiana dell’Uruguay ha celebrato il “Giorno
del Ricordo” con due iniziative, una religiosa e l’altra istituzionale. La solenne Santa Messa si è tenuta presso la Missione Cattolica Italiana di Montevideo. Il vicepresidente
del Sodalizio, Aldo Zanfabro, ha recitato alcune preghiere.
Inoltre mons. Anselmo Guido Pecorari, Nunzio Apostolico
in Uruguay, ha salutato tutta la comunità giuliana a cui è
molto legato.
Il Console Cinzia Frigo, nella sede diplomatica, ha reso
omaggio alle vittime delle Foibe e dell’Esodo, presente anche il Primo Segretario d’Ambasciata Antonio Poletti.
Ampia eco hanno avuto queste due manifestazioni in una
pagina speciale di “Gente d’Italia”.
È stato anche proiettato il documentario “Il 900 dimenticato: Istria, Fiume, Dalmazia”, edito dall’Associazione per la
Cultura Fiumana, Istriana e Dalmata nel Lazio”.
Furio Percovich
La cerimonia commemorativa si è tenuta presso il Monumento sito all’interno dell’area del Club Italiano di Johannesburg.
La Santa Messa è stata celebrata da Padre Giuseppe de Lama, accompagnata dal Coro Giuseppe Verdi. Presente anche il
Console Generale d’Italia Gabriele di Muzio.
Don Tonino al momento dell’omelia.
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I nostri corregionali alla Santa Messa.
Tradizionale foto del gruppo giuliano-dalmata alla
fine della cerimonia. Si notano tra gli altri il Presidente Gianfranco Premuda e la segretaria del Sodalizio Yolanda Percovich.
Giuliani nel Mondo
IL 10 FEBBRAIO IN AUSTRALIA - ARGENTINA E NEGLI USA
Tre le manifestazioni che hanno caratterizzato a Sydney questi primi mesi dell’anno,
registrando la partecipazione di oltre 300
corregionali: la ricorrenza del 10 febbraio,
quella della prima partenza per l’Australia
del “Castel Verde” ed il carnevale triestino.
Coordinatore l’instancabile Romeo Varagnolo, assistito da tanti volonterosi dirigenti, da Daniele Velcich e Aldo Gortan a
Julian Zoratto.
Da Melbourne così ci scrive
Pino Bartolomè:
«Ricordo il giorno dello "sfratto" dalla mia
città natale di Fiume, reo di essere nato italiano. Avevo solo 12 anni e mezzo, era una
fredda notte dell' 11 ottobre 1948.
Lasciai la mia città natale sul treno diretto a
Trieste. La prima tortura fu il congelamento
programmato dai titini alla stazione di Sesana.
Ricordo la vita presso i vari campi profughi
della post bellica italiana, ed i campi internazionali sotto gli auspici dell'I.R.O. "International Refugee Organization" (ONU).
Ricordo la vita non facile nei vari campi profughi, e gli insulti ricevuti nelle varie località
di residenza e nelle scuole in Italia.
Ricordo il giorno che lasciai l'Italia come
“displaced person” verso la Germania per
George Dunatov e signora (George
era sul Castel Verde, aveva 4 anni).
l’imbarco a Bremerhaven, verso l'ignota Australia. Avevo 15 anni e mezzo.
Ricordo con tristezza la nave "m/v Nelly",
che ci trasportava verso l'ignoto continente,
lontano, lontano. Sul molo di Bremerhaven
non c'era nessuno a darci il "farewell".
Sulla banchina c’erano solo gli ufficiali
dell'I.R.O. ed i portuali addetti all'operazione
delle gomene; ed i gabbiani che ci seguirono per qualche tratto. Ricordo che dopo 37
giorni di navigazione, doppiando Città del
Capo, con una breve sosta per rifornirci di
acqua e altro (a Suez si combatteva), misi
piede assieme alla famiglia a Melbourne,
terra australe, alle ore 10 del mattino del
giorno 10/2/1952. Avevo quasi 16 anni.
Il giorno 10 febbraio 2014 ho celebrato il
Il Comitato dell’Associazione Giuliani
di Sydney.
Tavolo di triestino-giuliani.
Le simpatiche cuoche dei gnocchi.
Velcich al microfono.
mio 62° anno d'esilio in terra straniera che
ora ci chiama "suoi figli"!
I cosiddetti "grandi", con la matita blu, decisero a Yalta il nostro destino, e a Parigi misero il timbro finale per la farsa della pace! As
a war bounty to the jugoslavs.
Grazie I.R.O. ed Australia per averci ridato
una nuova vita e futuro!»
Pino Bartolomè, inoltre, ci ricorda che la
Santa Messa della Famiglia Istriana di Melbourne è stata officiata da Padre Ivano Burian di origini triestine.
Nella capitale australiana
La giornata è iniziata con la Santa Messa nella
chiesetta di S. Gregory a Queanbeyan, celebrata da Mons Luis Miguel Muñoz, segretario
della nunziatura apostolica. Durante la sua
omelia, dopo aver ricordato l’immane tragedia delle foibe e dell’esodo, ha sottolineato
che “non possiamo dimenticare il passato ma
come cristiani possiamo perdonare”.
La cerimonia ufficiale si è tenuta al Centro
Culturale Italiano alla presenza dell’ambasciatore Pier Francesco Zazo, della Presidente della federazione dei circoli giuliano-dal-
mati d’Australia, Adriana Douglas, del Presidente dell’Ass. S. Maria di Cherso, Daniele
Velcich, del Presidente del Circolo giuliano
di Sydney, Romeo Varagnolo e del Presidente dell’Ass. Fiumani di Sydney, Carlo Stupar.
Erano presenti altri giuliani venuti da
Sydney oltre che presidenti di alcune associazioni italiane di Canberra tra cui Franco
Papandrea, Frank Barilaro, Cellina Benassi,
Lio Galafassi, Gabriella Genero, Domenico
Barilaro, Vincenzo Ciano e Angelo Damiano.
Ha fatto da maestro di cerimonie il Presidente dell’Associazione Giuliani di Canberra
Mario Donda. Il vice-presidente del sodalizio di Canberra, Livio Chicco, ha quindi letto
in inglese il messaggio ricevuto dal Presidente dell’Associazione Giuliani nel Mondo,
Dario Locchi.
Anche l’ambasciatore nel suo intervento ha
fatto riferimento alle vittime delle foibe e ai
350.000 esodati come “una delle pagine più
tristi della nostra storia”
Dopo l’intervento di Adriana Douglas, Mons
Muñoz ha quindi benedetto la targa ricordo
In terra Argentina
Mons. Luis-Miguel Muño Cárdaba
benedice la “Targa”.
e la celebrazione si è conclusa con la posa di
corone di fiori.
Yvette Albeerti Devlin
Mario Donda durante il suo
intervento.
Il gruppo dei giuliano-dalmati con l’ambasciatore. Da sinistra a destra: Livio
Chicco, Mario Donda Jr., Adriana Douglas, Carlo Stupar, SE Pier Francesco Zazo,
Warren Douglas, Daniele Velcich, Arduina Greco, Romeo Varagnolo, Aldo Gortan.
Al Consolato generale di New York
Momento solenne.
A Buenos Aires, la Messa è stata organizzata
dalla Federazione dei circoli giuliani, al Santuario della Madonna degli Emigranti.
In prima fila: l’ambasciatore d’Italia Teresa
Castaldo, il consigliere d’Ambasciata Francesco Taliani de Marchio, l’agente consolare
Teresa Maria di Fiore in rappresentanza del
console generale Giuseppe Scognamiglio.
Ferlat ha letto i numerosi messaggi di adesione. Il presidente del Circolo Giuliano della città di Buenos Aires, Giuliano Garbin, con
la medaglia consegnata dal Presidente della
Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, per il padre ucciso nelle foibe quando Giuliano aveva 8 mesi, ha dato testimonianza dei tristissimi episodi storici. La Santa Messa, officiata
da Padre Italo Serena, è stata cantata dal
coro degli Alpini, diretto dal maestro Bruno
Gheno e dal Coro Giuliano, diretto dal maestro Alejandro Mendiondo. Presenti Edda
Terlevi, Egidio Kebar e Gianfranco Tuzzi.
Non è mancata una Messa coordinata dal
Gruppo Esuli ed Emigrati Giuliano - Dalmati
Corregionali di seconda generazione.
alla Mater Misericordia, la prima Chiesa italiana costruita nel paese latino americano.
Sergio De Carolis ha aperto la cerimonia
mentre la Presidente Annamaria Marincovich ha svolto l’intervento principale.
Non sono mancate letture sacre da parte di
Marina Marincovich, Amalia del Bello, Giovanna Valtriani e Nilde Simsich.
Altre messe si sono svolte a Mar del Plata,
presso la Chiesa San Carlos Borromeo, con
l'esibizione del Coro giuliano, nonché a Salta, a Bahia Blanca ed a Olavarria.
Tradizionale foto di gruppo.
La Console Generale Natalia Quintavalle apre la cerimonia celebrativa.
Alla sua sinistra Ellis Tommaseo, delegato dell’Associazione Giuliano-dalmati USA di New York e Clapcich.
Di grande rilevanza l’iniziativa del Consolato generale d’Italia a New York - con una
conferenza-dibattito e la proiezione di uno
slideshow relativo allo spettacolo “Magazzino 18” di Simone Cristicchi - che è stata ampiamente riportata da “La Voce di New York” a
firma di Ludovica Martella.
L’iniziativa, patrocinata dalla Console Generale Natalia Quintavalle e dal Console Generale aggiunto Roberto Frangione, è stata
organizzata dall’Associazione Giuliani nel
Mondo del New Jersey, in persona del Presidente Eligio Clapcich, in collaborazione con
Ellis Tommaseo, delegato dell’Associazione
Giuliano Dalmati USA di New York. Un intera pagina, a firma di Riccardo Chioni, è stata
dedicata da “America Oggi” alla “Tragedia da
non dimenticare”, con interviste, reportage
Interviene il Console Generale
aggiunto Roberto Frangione.
Eligio Clapcich durante il suo
appassionato discorso e la lettura
del messaggio di Dario Locchi.
ed una dichiarazione del Sindaco di Torino
Piero Fassino in missione a New York. Tra il
numeroso pubblico anche Ferruccio Gerin e
la moglie Fides che allora hanno perso ben
nove componenti la famiglia.
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Giuliani nel Mondo
TRIESTE NOTIZIE, TRIESTE NOTIZIE, TRIESTE NOTIZIE, TRIESTE NOTIZIE, TRIESTE NOTIZIE
SCRITTURA FEMMINILE
A Indira Gregovich il premio AGM
Alla destra la premiata con il nostro
consigliere Pierluigi Sabatti.
La scrittura femminile si è tinta di giallo. Infatti a contrassegnare il decimo anniversario
del Premio Internazionale di scrittura femminile “Città di Trieste” è stata la proposta di
confrontarsi con le atmosfere inquietanti e
suggestive di questo genere narrativo.
Scelta evidentemente azzeccata perché i
racconti inviati dalle aspiranti scrittrici erano di ottimo livello, come ha sottolineato
la presidente della giuria, Cristina Benussi,
che ha precisato: “Pensavo il noir non fosse
nelle corde della scrittura femminile ma mi
sono dovuta ricredere, non solo negli anni i
lavori sono tecnicamente sempre più buoni, ma grazie alla trama in giallo, si è aperto
uno sguardo su esistenze apparentemente
normali, in cui a farla da padrone è l’ineluttabilità degli eventi».
Ricordiamo che la manifestazione è promossa dalla Consulta femminile in collaborazione con Comune, Provincia, sede Rai del Friuli
Venezia Giulia, Il Piccolo, Pen Club Trieste,
Cooperative operaie di Trieste, Istria e Friuli,
Autorità portuale e la nostra associazione.
Il premio dei Giuliani nel Mondo è andato a
Indira Gregovich, un’energica triestina di origini serbe che opera da molti anni nel volontariato, per il racconto “La richiesta di Shuxra”.
La motivazione, redatta dal consigliere Pierluigi Sabatti, che ha consegnato il premio
di 250 euro, è la seguente: “Presentare un
giallo è sempre difficile, poiché ovviamente non si può raccontare la trama e il finale.
Però in questo racconto di Indira Gregovich
sono tanti i temi toccati che parlarne diventa facile. Anzi, in poche note non riuscirò a
dire tutto.
Come in ogni giallo che si rispetti, specialmente tra gli autori delle ultime generazioni come il greco Markaris, per citare uno dei
migliori giallisti europei, vengono toccati argomenti di carattere sociale. In questo caso
l’autrice parla delle tradizioni degli zingari,
com’è la protagonista, tradizioni che essa
stessa viola; della sua condizione di donna;
dell’emigrazione e delle difficoltà di inserimento in un Paese e in una società diversa.
Tutto raccontato con tratto sicuro, veloce ed
efficace per arrivare alla seconda parte del
racconto che, appunto, si tinge di giallo. E qui
non aggiungo altro, salvo il fatto che il finale
che non rivela è veramente sorprendente”.
E veniamo ora alle altre vincitrici: il primo
premio, quello della Consulta femminile, è
stato assegnato alla milanese Mimma Livini, per “Tre porcellini”, racconto che mette in
scena una variante diabolica di “la vendetta
è un piatto che va consumato freddo”, protagonista un’insospettabile bad girl. “Il baule” di Elena Bulfon Bernetich ha ottenuto il
riconoscimento della Provincia con un racconto legato alla Grande Guerra che sottolinea l’insensatezza dei conflitti bellici. Il premio Pen Club Trieste rivolto alle detenute è
andato ad Agnese Costogli per il racconto
“Follia”. Il premio del Piccolo e la pubblicazione sul quotidiano sono stati appannaggio di Virginia Cuffaro con “Felicità, Amore,
Morte”. Il premio Pari opportunità della
Provincia e delle Coop, sono andati rispettivamente a Francesca Montanesi per “Runawey” e a Fulvia Pampili per “Natale noir”. Il
riconoscimento dell’Autorità Portuale se l’è
aggiudicato Isabella de Manzini Braulin con
“Pronto sono Anita”. Infine a Bousso Benussi
Thioune e al suo “Faccio da sola” è andato il
premio “G. Mocavero”.
Presenze in Associazione da Buenos Aires
Nella foto l’artista assieme alla zia
Liliana, madre di Marco Toncelli.
Augusto Pierpaolo
in sede associativa.
Grande rimpatriata a Trieste dei Bonifacio
“argentini” nel corso degli ultimi mesi.
Nel numero 4 di ottobre-dicembre 2013 abbiamo riportato un’immagine di Dario Locchi e Franco Miniussi a Buenos Aires a casa
di Sergio Bonifacio (classe 1929) che qualche mese prima, giunto a Trieste, ha fatto
visita in sede associativa.
Durante l’incontro si era ipotizzato l’allestimento di una mostra di pittura della sua primogenita Gabriella Germaine.
Ed ecco Germaine arrivare a Trieste e realizzare questo suo sogno. La mostra si terrà al
Caffè San Marco. Ma non finisce qui. Dopo
Germaine ecco arrivare a Trieste Augusto
Pierpaolo, fratello di Germaine, entrambi
figli di Sergio.
Immancabile sosta nella sede associativa
accolto da Locchi e Miniussi. Presente ovviamente anche il loro cugino Marco.
Ulteriore scambio di visite: Marco Toncelli,
membro dell’Esecutivo dell’AGM, si è recato
in questo mese di marzo a Buenos Aires per
motivi familiari. Con l’occasione ha partecipato all’Assemblea generale della Federazione argentina.
Da Santa Fè
Il trio Gambo(z)
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Una lieta sorpresa dalla cittadina argentina
di Santa Fè. Hanno fatto visita in sede Alfredo Gamboz con il figlio Fabrizio. Perché
sorpresa e lieta? soprattutto per il nostro
collaboratore Leonardo Gambo(z). Una
carrellata storica ed ecco che sono giunti
ad un comune denominatore – anche se
lontano – di parentela. Al suo rientro Alfredo si è dichiarato pronto a dar vita ad una
presenza giuliana nella omonima provincia
della città di Santa Fè, posta tra Rosario e
Cordoba dove l’AGM ha già delle strutture
associative.
Chiara Vigini, Presidente dell’I.R.C.I., presente la mamma Maria, ha dato il via alla
cerimonia di intitolazione della sala sita al
pianterreno del Civico museo della civiltà,
istriana, fiumana e dalmata alla memoria
del padre Arturo Vigini, fondatore e primo
Presidente dell’Istituto stesso.
Alla toccante manifestazione hanno presenziato il Sindaco Roberto Cosolini, il sen. Francesco Russo, il vicepresidente della Provincia,
Igor Dolenc e l’assessore comunale alla Cultura Franco Miracco. Per l’AGM hanno partecipato Dario Rinaldi e Fabio Ziberna.
La targa apposta all’entrata della
Sala conferenze dell’I.R.C.I.
Il Volume
Alla fine della cerimonia è stato omaggiato a tutti i presenti il
volume edito dall’Associazione delle Comunità istriane, curato
dalla stessa Chiara Vigini.
Si tratta di una raccolta di ben 30 testimonianze, molto varie
ed eterogenee ma che “mettono in luce delle sfaccettature più
luminose di cui era ricca la vita – scrive nella prefazione la Vigini – di mio padre”.
All’introduzione di Piero Zonatto segue il “ricordo” di Dario Rinaldi.
Sinergie tra Monaco e Ratisbona
Si stanno intensificando sia i rapporti tra il
nostro sodalizio di Monaco di Baviera con
la presenza giuliana a Ratisbona, quanto tra
quest’ultima realtà triestina con la Casa Madre giuliana ed in generale con la città di Trieste. Silvia Bertino infatti sta organizzando
un gruppo di corregionali italiani e famiglie
tedesche nella nostra città.
Va rilevato che la Bertino (scorcolana) e Francesco Cutazzo (servolano) hanno fondato
una piccola compagnia di teatro di attore e di
figura ("Servola e Scorcola") per spettacoli rivolti ai bambini. Scrivo loro i testi, costruisco
i burattini e cucio i costumi. Obiettivo: offrire
ai bambini italofoni di Ratisbona l'opportunità di assistere a spettacoli teatrali in lingua
italiana. In collaborazione con l'Università di
Ratisbona inoltre nel 2011, 150 anni di unità
d'Italia, è stato e rappresentato, per un pubblico di ragazzi ed adulti, uno spettacolo sulla vita di Giuseppe Garibaldi, dal titolo "L'uomo con la camicia rossa".
Silvia Bertino - alla sua destra il marito Eugen Trapp - e Claudio Purhart
– presente Ziberna – discutono sull’attività futura, nel quadro di una più
stretta sinergia con Trieste del Sodalizio di Monaco e della Presenza giuliana a Ratisbona (Regensburg).
Il Console generale d’Italia a Monaco,
Filippo Scammacca del Morpurgo con
i bambini del corso di italiano a Ratisbona. In primo piano Emily e Lucia,
due mezze triestine.
A Ratisbona è la referente consolare per i
corsi ministeriali di italiano ai figli degli immigrati. Insegna l’italiano nella scuola di lingue
della città, dove offre anche corsi sulla letteratura italiana e sull’opera.
E ‘ guida turistica qualificata della città di Ratisbona per turisti italiani.
Nel dicembre 2010 ha fondato, con altri amici italiani, un’associazione culturale,
“Amici d’Italia”, che si fa promotrice della lingua, della cultura e del costume italiano, al di
là dei luoghi comuni. È molto attiva nell’associazionismo ed organizza conferenze, concerti, letture con autori, ma anche gite, gastronomia, attività per bambini e tanto altro.
Il suo rapporto con la sua città d’origine è ancora, nonostante la lontananza, strettissimo.
Il premio Histria Terra dell’Unione degli Istriani
Il premio Histria Terra dell’Unione degli Istriani – giunto alla sua
settima edizione – è stato conferito al generale Riccardo Basile.
Si legge nella motivazione che il riconoscimento è: “per l’impegno
profuso e la coerenza mantenuta nella corretta divulgazione in
ogni ambito della verità storica sulle vicende del Confine Orientale d’Italia”.
NEW YORK – BRASILIA “dal Trstino”
Eh si, perché la scritta all’entrata dell’emporio del nonno di Max Lucich Storai e di suo padre,
fondatori di questo negozio frequentatissimo dai marittimi italiani, ma soprattutto da quelli
triestini, allora sito nel Porto di New York, recitava appunto “dal Trstino”. Questa curiosità è
emersa nel corso della trasmissione radio “Personaggi del ‘900” a cura di Biancastella Zanini
della RAI di Trieste cui ha partecipato il nostro Max Lucich Storai che ora vive a Brasilia.
Rinnovata la convenzione con TurismoFVG
È stata rinnovata la convenzione tra l’AGM e la TurismoFVG che ha lo scopo di promuovere l’immagine della regione attraverso il veicolo dei corregionali all’estero, veri ambasciatori delle eccellenze territoriali a livello mondiale. In virtù di tale accordo la TurismoFVG fornirà ai nostri
Sodalizi nel mondo materiale promozionale. Sono previsti anche strumenti di collaborazione
quali piani di comunicazione attraverso i rispettivi siti web, l’esposizione del brand turistico ed
iniziative comuni. La durata della convenzione è quinquennale e scade nel 2019.
Giuliani nel Mondo
LA CROAZIA NELL’UNIONE EUROPEA - A FIUME GIOVANI DA UNDICI PAESI
Come preannunciato nell’articolo apparso sul
N.4/2013 del nostro trimestrale sulla manifestazione di Fiume, riprendiamo in questa pagina il servizio
pubblicando il documento finale. Il testo è pervenuto
dal Servizio corregionali all’estero e lingue minori-
tarie della Direzione centrale cultura, sport e solidarietà della Regione Autonoma FVG sulla base degli
interventi e suggerimenti dei giovani europei partecipanti provenienti da 11 Paesi. L’incontro, svoltosi nel capoluogo quarnerino dal 13 al 15 dicembre
DOCUMENTO FINALE DEI GIOVANI
I giovani esprimono un orientamento positivo riguardo all’ampliamento dei confini
dell’Unione Europea (UE), sempre più variegata al suo interno per quanto riguarda
culture, stili di vita, valori, situazioni economiche e sociali.
Il saluto di Franco Iacop, presidente
del Consiglio regionale.
I giovani partecipanti provenienti da
Albania, Belgio, Cechia, Croazia, Germania, Gran Bretagna, Italia, Montenegro, Romania, Slovacchia e Ungheria.
La libera circolazione di idee, persone e
merci nell’ambito dell’Unione Europea è
vista come un vantaggio e un’opportunità
di crescita economica e sociale. Allo stesso
tempo si ritiene anche necessario che vi sia
un percorso di accesso all’UE graduale e vigilato per i Paesi prossimi candidati.
Sulla nuova e accresciuta mobilità giovanile
all’estero e sulle nuove opportunità lavorative che si aprono, viene posto l’accento
sia sulla difficile situazione economica e
lavorativa di molti Paesi europei, ma anche
sul coraggio e lo spirito di avventura delle
nuove generazioni, aperte ad affrancarsi dai
vincoli familiari e mettersi in gioco e affrontare nuove sfide.
I giovani hanno oggi notevoli possibilità di
studio e di lavoro all’estero, che consentono
di arricchirsi a livello personale e professionale, oltre che entrare a far parte di una rete
di conoscenze internazionali che rafforzano
i legami tra i giovani stessi. Purtroppo ci
sono oggi minori garanzie rispetto alle generazioni passate, in un contesto di accresciuta incertezza diffusa a livello europeo.
I giovani auspicano un maggiore coinvolgimento da parte delle istituzioni per quanto
riguarda la formazione e l’orientamento ac-
Commercio Estero (ICE) e di altre istituzioni.
Un modello significativo di successo all’estero può essere dato dai c.d. FVGworldplayers, cioè i nostri corregionali nel Mondo
di maggior successo nei vari settori dell’economia, della cultura, delle scienze, ecc.
Essi possono essere presi dai nostri giovani
come esempio positivo e come fonte di motivazione e di stimolo a perseguire risultati
sempre più alti. Tali esempi di eccellenza
possono, inoltre, rivelarsi un prezioso contatto diretto per i giovani, per avere consigli,
suggerimenti e indicazioni pratiche.
È stato più volte sottolineato l’importante
ruolo svolto dalle associazioni dei corregionali
con sede all’estero e illustrate le attività svolte
nella promozione del territorio e della storia
regionale. È stata sottolineata, altresì, l’importanza del ruolo di aggregazione svolto dalle
associazioni, basato su networking, incontri e
scambio di informazioni, nonché contatti con
i maggiori enti italiani presenti in loco.
Dario Locchi prende la parola.
L’Assessore Gianni Torrenti durante
il suo intervento conclusivo.
In prima fila tra gli altri l’arcivescovo
mons. Ivan Devcic, Erik Fabijanic,
presidente dell’Assemblea della
regione litoranea-montana, il console
generale d’Italia a Fiume Renato
Cianfarani e Dario Locchi.
Dario Groppi dal Belgio.
cademico e professionale. In merito al caso
italiano, è stato sottolineato il ruolo positivo
delle ambasciate, dei centri di cultura italiani nel mondo, dell’Istituto Nazionale per il
Particolare attenzione viene prestata al problema della crescente disoccupazione giovanile in Europa e specialmente in Italia e in
Croazia. Una parziale risposta può provenire
dall’Unione Europea che ha recentemente
presentato il nuovo programma comunitario
Erasmus Plus, a supporto dell’istruzione, formazione, gioventù e lo sport, il quale stanzia
maggiori risorse finanziarie, rispetto al passato, a favore di giovani studenti, neo-laureati
e lavoratori nell’ambito della mobilità europea. L’occupazione giovanile, infatti, costituisce uno degli obiettivi prioritari del nuovo
Quadro Strategico europeo 2014-2020.
In conclusione, i giovani devono essere pronti ad affrontare le nuove sfide imposte dal
processo di globalizzazione, che può costituire un’opportunità se inteso come ampliamento non solo di confini, ma anche di idee
e contatti con altre persone. Pur nell’odierna
situazione di crisi, l’Europa offre numerose
e valide opportunità, ma sta ai giovani farsi
avanti ed essere in grado di coglierle.
Il documento raccoglie, in sintesi, gli interventi svolti dai giovani discendenti di corregionali
all’estero, dai giovani corregionali emigrati
all’estero quale espressione della nuova mobilità professionale, da studenti appartenenti
alla comunità italiana di Fiume e di Cattaro
(Montenegro), nonché dai giovani appartenenti alla comunità autoctona italiana.
Grazie a Marco Macorigh l’incontro è stato trasmesso in streaming.
Alla diretta si sono collegati 2720
utenti di ben 17 paesi, dalla Russia
al Cile, dalla Svezia a Malta.
2013, aveva per tema “L’Europa sta crescendo – La
Croazia nell’Unione Europea, il futuro ed il ruolo dei
giovani”. Inoltre vengono riportati due testi redatti
dai giovani dell’AGM contenenti le loro impressioni
sull’iniziativa.
Gli interventi del Gruppo Giuliano
I giovani sono
privi di esperienza. La prima
volta all’estero
completamente
da soli può fare
paura. Tre giorni in Croazia da
trascorrere
in
un paese nuovo. Un nuovo
uso del dialetto,
Loredana Pagan.
fuori dell’ambito familiare. Incontrare estranei, che per la
maggior parte si conoscevano già. Non sai
come presentarti, cosa sia più giusto dire per
dimostrare simpatia e interessare le persone
“nuove” con le quali hai a che fare. Il timore
di essere banali letteralmente ti attanaglia.
Un pessimismo devastante quello che mi ha
accompagnato a Trieste alle prese con una
nuova esperienza.
Poi qualcosa è cambiato. Il posto è diverso
da casa, ma non poi tanto. Il dialetto triestino è familiare per via di nonna, e le persone
totalmente da scoprire sono amichevoli. Trieste, di cui avevo sentito tanto parlare a casa,
era davanti a me, oltre la coltre di nebbia
inaspettata. Lo spostamento verso Fiume è
avvenuto poco dopo e avevo già cominciato ad aprirmi, mai mi sarei aspettata tanto.
Fiume ricorda Trieste in piccolo. La sala dove
si sono tenuti prima il concerto, poi le conferenze il giorno successivo, è incantevole.
Gli alti soffitti decorati emanano un’atmosfera accogliente. In genere si pensa a questi
eventi come a noiose giornate passate ad
ascoltare adulti per ore. I discorsi riusciranno
mai a catturare realmente la tua attenzione?
Sarà stata la prima volta, l’allegria nell’avere
la possibilità di conoscere persone tanto uniche, ma si è rivelato l’opposto. Il modo in cui
la giornata era stata impostata ha lasciato
spazio a quello che noi “giovani” realmente
pensiamo, alle cose che ci succedono, alle
possibilità che avremo. Si sono rapidamente
susseguiti gli interventi: del Preside della Facoltà di Lettere e Filosofia di Fiume, Predrag
Sustar, che ha parlato delle ampie possibilità
fornite agli studenti dal progetto ERASMUS;
è stata poi la volta di Cesare Costantini Direttore dell’ERAPLE (Ente Regionale A.C.L.I.
peri i Problemi dei Lavoratori Emigrati del
Friuli Venezia Giulia). Quindi l’Architetto Alessandro Verona, che ha presentato il video
“Domestiche rivoluzioni - Mobili, oggetti ed
emozioni quotidiane 1953-2013. Un “collage” di spezzoni di pubblicità, film e canzoni,
relativo agli ultimi sessant’anni. I lavori della
mattinata sono stati chiusi da Michele Ottati
e da Edi Sommariva con un video illustrativo
delle bellezze del Friuli Venezia Giulia.
Dopo aver ascoltato gli “adulti” parlare durante la mattinata, nel pomeriggio è venuto
il nostro turno. Il momento di dire, contestare
e spiegare le nostre soluzioni in compagnia
dei giornalisti Franco Fornasaro, Ezio Giuricin, l’assessore regionale alla cultura, sport e
solidarietà Gianni Torrenti ed Emilio Fatovic,
rettore del Convitto Nazionale Vittorio Emanuele II di Roma, con il coordinamento di
Lucio Pellegrini. Il tutto, condito con qualche
piccola contestazione, è stato formativo.
L’obiettivo dell’evento era il contatto tra corregionali di diverse generazioni e il risultato
è stato conseguito in pieno. È stata questa
senza dubbio la parte migliore dell’incontro, come ammesso da tutti noi alla fine
dei tre giorni; si sono messi a confronto gli
adulti, con le loro storie da raccontare ed i
giovani, alcuni con futuri già scelti e avviati
nel mondo del lavoro, ed altri che, come me,
nutrono profonde speranze nell’avvenire,
con i loro sogni, e quel poco di voglia di divertirsi che non guasta mai.
Protagonisti siamo stati noi giovani.
È stato bello il coinvolgimento generale
indipendentemente dall’area di provenienza. Ad eccezione del mio caso, terrorizzata
anche dal microfono dal quale sono letteralmente scappata via dopo una veloce
presentazione, la maggior parte di noi ha
espresso le sue idee in completa libertà e
quello che colpisce è che le aspirazioni sono
le stesse. In conclusione, un ringraziamento
speciale va a chi mi ha consentito di partecipare e di crescere, arricchendo il mio bagaglio personale con cose nuove. Un grazie
alla città di Fiume, che con i suoi colori, con
il “linguaggio universale” della musica interpretata da artisti di talento, mi ha dato un
pezzetto di mio nonno che, nato lì nel 1930,
non ho mai avuto la possibilità di conoscere
e che sono riuscita per quelle poche ore a
sentire vicino. Non potrei essere più contenta e soddisfatta, speranzosa per l’avvenire e
grata ancora una volta per la gentilezza, la
premura e la disponibilità con cui sono stata
accolta come in una nuova famiglia.
Grazie all’invito del
Presidente
Locchi
e dell’Associazione
Giuliani nel Mondo,
ho avuto il piacere
e l’onore di prender
parte al convegno
“l’Europa sta creDalla Porta Xydias scendo” che aveva
dall’Ungheria.
tra i principali temi
quello del futuro dei giovani italiani e il ruolo
dei corregionali in un Europa che, fortunatamente, continua nel suo processo di ampliamento. L’evento, che ha celebrato tra l’altro l’entrata della Croazia nella UE, si è svolto presso il
Palazzo Modello, sede della Comunità Italiana
di Fiume, ed è stato quindi per me l’occasione
di ritornare in questa bellissima città dopo tanti anni. Ho avuto anche il piacere di incontrare
nuovamente i vertici dell’ AGM e delle altre 5
associazioni di corregionali all’estero, oltre ai
molti giovani emigranti, già conosciuti a Marsiglia. Il programma si è aperto venerdì sera
all’insegna della musica con il concerto di benvenuto del Serenade Ensemble ed il coro della
Comunità Italiana “Virtuosi Fiumani”, mentre
la giornata di sabato ha riservato un’agenda
fitta di interventi tra cui quelli delle Autorità
locali, delle Autorità della nostra Regione e dei
massimi rappresentanti delle 6 Associazioni di
Corregionali all’estero. Nel pomeriggio, è stato
infine dato giustamente spazio ai giovani partecipanti che, se da una parte hanno espresso
i loro dubbi e timori di fronte alla situazione
odierna ed all’apparente mancanza di una
strategia comune per la risoluzione del proble-
ma della disoccupazione giovanile, dall’altra ci
hanno fatto condividere i loro sogni, i successi e
l’impegno che mettono per prepararsi ad una
sfida; sfida che diventa ogni giorno più dura, a
causa di un mercato del lavoro sempre più in
crisi. La giornata si è conclusa con la cena sul
battello in un atmosfera molto più rilassata e
conviviale che ha coinvolto tutti i presenti. La
domenica, infine, abbiamo avuto l’occasione di
visitare il santuario mariano e la Chiesa di San
Giorgio, sede della terza visita pastorale compiuta da Papa Giovanni Paolo II. Con questa
parentesi spirituale abbiamo lasciato Fiume
in direzione di Trieste, per me, purtroppo, solo
tappa intermedia del viaggio di ritorno.
Di questo convegno mi rimarranno particolarmente impresse non solo l’ottima organizzazione e la qualità degli interventi, ma soprattutto il clima di amicizia e collaborazione che
si è instaurato tra noi corregionali espatriati
e poi i veri protagonisti: i giovani studenti. Mi
hanno colpito, infatti, per una sorta di “bipolarismo” inteso in senso positivo; ovvero da
una parte la spensieratezza e la sana voglia
di divertirsi tipiche di queste età, ma dall’altra
una serietà, una determinazione, una voglia
di fare e positività molto lontane dall’immagine della generazione superficiale e svogliata
che molte volte ci viene propinata dai media.
Ecco, se loro sono la base di partenza per la
nostra regione, una luce in fondo al tunnel la
vedo, ed è molto forte.
Loredana Pagan dell’Associazione Triestini e Goriziani
in Roma – Gen. Licio Giorgieri
Giuliano Dalla Porta Xydias,
Presidente del Circolo Giuliano di Budapest
PAG
11
Giuliani nel Mondo
A TRIESTE L’ASSEMBLEA GENERALE DELL’UNAIE APPROVA IL NUOVO STATUTO
Dalla relazione del Presidente Franco Narducci, estrapoliamo alcune parti.
PREMESSA
Con piacere porgo a tutte e a tutti un cordiale benvenuto alla prima assemblea 2014
dell’UNAIE. Un saluto particolare di affetto
e di riconoscenza consentitemi di esprimerlo al Presidente emerito Dino De Poli che
oserei dire ha l’UNAIE nel cuore, una testimonianza che viene da lontano, e un saluto cordialissimo ai presidenti onorari Mario
Toros, Mimmo Azzia, Ferruccio Pisoni e Aldo
Degaudenz, che in questi anni sono stati
prima di tutto amici ma anche persone che
non mi hanno aiutato con consigli preziosi.
Un doveroso ringraziamento di gratitudine
desidero esprimerlo ai presidenti della associazioni, di antica e nuova adesione all’UNAIE, che da decenni contribuiscono – spesso
in solitudine – a mantenere vivi e saldi i legami con i territori di origine, gli affetti, le
identità culturali plurime e in generale un
patrimonio umanitario che non ha uguali,
quello dei nostri connazionali sparsi in ogni
parte del mondo.
Caro Dario Locchi, abbiamo accolto con immediatezza la proposta della Giuliani nel
Mondo di tenere qui a Trieste l’Assemblea,
in anticipo su quanto previsto, non solo per
l’accoglienza con cui si accolgono le persone
amiche in questa città, che abbiamo sperimentato sempre in altre occasioni, ma anche
per esservi vicini nella commemorazione del
60° anniversario della prima partenza della
nave Castel Verde con gli emigranti giuliani
diretti in Australia. Una commemorazione
che ci riporta a tempi lontani, dolorosi, che
conservano intatto il loro significato e la portata di quella tragedia: l’esodo, l’abbandono
dei luoghi e delle terre tanto amate, la separazione e le poche cose portate al seguito,
preziosissime per tenere accesa la fiammella
dei ricordi e in definitiva della memoria. Memoria che dobbiamo alimentare, sempre,
con dedizione e con rispetto, perché essa è
parte della nostra coscienza collettiva, è parte della storia dell’Italia.
Grazie Dario, grazie Fabio; grazie per il vostro inesauribile impegno, grazie a tutti i
giuliani nel mondo. Poco più di quattro mesi
fa, a Comano Terme, aprendo l’Assemblea
avevo richiamato le grandi difficoltà dell’Italia dicendo che sta “attraversando uno dei
suoi momenti peggiori”, caratterizzato da
sfiducia anziché dal proverbiale ottimismo
che ci ha accompagnato nei decenni del dopoguerra, da decrescita anziché da crescita,
dall’antipolitica anziché dalla politica, quella buona che favorisce la ricerca di soluzioni
per il bene comune.
Non si sa con contezza ciò che pensa Matteo
Renzi delle comunità italiane residenti all’estero, dobbiamo presumere che ne conosca
il valore economico che rappresentano e
che voglia valorizzarle in tale ottica. In ogni
caso vi è grande incertezza sul futuro del
collegio estero e sulla rappresentanza parlamentare; molti parlamentari sono dichiaratamente ostili alla presenza dei parlamentari
eletti all’estero e non mancano voci critiche
Il Comitato
Esecutivo dell’UNAIE
Questo l’ordine del giorno del Comitato
Esecutivo dell’UNAIE:
1. Approvazione verbale seduta del 24
gennaio 2014;
2. Esame dell’ordine del giorno dell’Assemblea UNAIE con particolare riferimento alle modifiche statutarie;
3. Bilanci UNAIE esercizi 2012 e 2013;
4. Programma UNAIE 2014, attuazione e
organizzazione;
5. Varie ed eventuali.
Foto ricordo della presenza in
Associazione.
anche nel Governo e in varie istituzioni. Durante i giorni della costituzione del Governo,
soprattutto per la nomina dei sottosegretari,
si sono levate molte voci, anche autorevoli,
che chiedevano di affidare a uno degli eletti
nel collegio estero un ruolo di Governo con
delega specifica per gli italiani nel mondo. In
realtà, una tale ipotesi non è stata minimamente presa in considerazione.
Prima di entrare nel merito di alcuni punti più connaturati all’operare dell’UNAIE,
esprime alcune considerazioni e valutazioni
personali sull’attuale momento dell’economia. Non vi nascondo che, vivendo ora più a
lungo tra la gente in Italia, vedo con tristezza i danni che sta provocando l’assenza di
lavoro e la drammatica caduta dell’occupazione che colpisce tante famiglie e soprattutto così tanti giovani, ai quali è negata la
possibilità di realizzare un proprio progetto
professionale e di vita nel nostro Paese.
Ribadisce tra l’altro che il governo Renzi,
cogliendo l’opportunità della presidenza
italiana del prossimo semestre europeo,
dovrà dimostrare di avere chiare quali sono
le priorità sul piano del lavoro e di come affrontarle. Sul versante strettamente italiano
affrontare la questione lavoro e occupazione significa anche rinegoziare i vincoli europei, perché una rinegoziazione è inevitabile
se si vuol far ripartire la crescita.
Per l’Italia occorrono previsioni di crescita
attendibili, perché costituiscono il punto di
partenza per un piano credibile di riduzione
del rapporto debito-Pil e occorrono soprattutto provvedimenti per allentare la stretta
creditizia. È difficile tornare a crescere se
non riparte l’offerta di credito all’economia.
Tratta quindi l’argomento expo 2015.
L’UNAIE ha detto fin dall’inizio – forse con
troppo anticipo – che è necessario il coinvolgimento dell’associazionismo per creare una
cultura diffusa sul tema dell’Expo, una cultura capace di coinvolgere anche all’estero centinaia di migliaia di persone per cogliere questa storica occasione, come storica fu quella
del 1907, e per stimolare una sfida culturale/
identitaria e politico/istituzionale.
Associazionismo
In una riunione a Bologna era all’ordine del
giorno anche la banca dati delle associazioni,
che tanto ha fatto discutere e la cui elaborazione è stata affidata alla Regione Molise.
Allo stato dell’arte sono state focalizzate circa
3.000 associazioni di italiani nel mondo che,
considerando anche i raggruppamenti di associazioni nelle federazioni, potrebbero raggiungere la cifra di 3.500.
Il Ministero degli affari esteri, come noto, ha
diramato lo corso anno una circolare per il
censimento delle associazioni italiane all’estero che ha fatto insorgere accese polemiche.
La materia è controversa soprattutto perché
difetta di normativa, nonostante la tenuta di
un registro delle associazioni presso la rappresentanza consolare sia prevista dalle Leggi e
dal Regolamento applicativo di ben due leggi,
quella dei Comites e quella del CGIE. Ma sui
criteri di tenuta del registro e sul sistema di
riconoscimento delle associazioni le istruzioni
impartite risalgono al lontano 1947.
A questo tema, come noto, sarà dedicata
una parte del Rapporto Migrantes 2014,
cui seguirà la pubblicazione di una ricerca
completa, finanziata dalle Regioni e riguardante i seguenti ambiti: la comunicazione,
la rappresentanza, la formazione, la promozione culturale e turistica, il recupero della
memoria storica, il finanziamento delle associazioni, gli interventi di natura sociale e
le relazioni con soggetti pubblici e privati.
L’UNAIE, come noto, collabora da anni al
Rapporto Migrantes sull’emigrazione italiana nel mondo; siamo membri del comitato redazionale e quindi molto interessati
agli esiti che avrà la succitata ricerca, anche
per comprendere come si organizzano e
aggregano i nuovi migranti e se si creano
situazioni di contatto e collaborazione con
la vecchia emigrazione e le sue associazioni.
Consulta Nazionale dell’Emigrazione
Molti condividono la convinzione che di
fronte ai grandi cambiamenti (processi
d’integrazione, nuovi flussi migratori, latitanza delle Istituzioni e carenza marcata di
politiche per gli italiani residenti all’estero)
occorra uno strumento nuovo e adeguato
alla situazione reale. La messa a punto dovrebbe avvenire attraverso la convocazione degli Stati generali dell’associazionismo
italiano all’estero, alla cui fase preparatoria
e concettuale dovrebbe concorrere esclusivamente l’associazionismo, di concerto con
il Ministero degli affari esteri.
L’Unaie
Termino la mia relazione con alcune considerazioni riguardanti esclusivamente l’UNAIE
e un appello. I fondatori dell’UNAIE, quando
crearono la nostra organizzazione, ebbero una
intuizione di grande portata: in sintesi, dare
all’associazionismo italiano operante all’estero
e ai suoi terminali in Italia - fortemente legati al
territorio e alle sue tradizioni storiche e culturali – uno strumento forte, capace di esprimere
soggettività politica e funzionare da determinatore comune per tutti gli associati. Le finalità
dell’UNAIE non sono cambiate, devono soltanto essere continuamente attualizzate alla luce
delle complessità che esprime il mondo globale odierno e delle mobilità transnazionali che
sono diventate elemento caratterizzante del
“nuovo mondo”.
Ma lo dobbiamo fare – e sono all’appello – esprimendo forza, idee e coesione; lo
dobbiamo fare presto e tutti assieme, pena
l’oblio per alcuni e la progressiva perdita di
forza per altri. Grazie davvero.
L’UNAIE a Trieste per il 60° anniversario
del primo esodo diretto in Australia.
Narducci: “la nostra memoria storica sarà decisiva per far ripartire un’Italia in crisi”.
L’associazione dei Giuliani nel Mondo e l’UNAIE, la più grande organizzazione degli
italiani all’estero, hanno vissuto due intense
giornate di lavoro e di celebrazioni il 14 e 15
marzo, ospiti di una Trieste calda e accogliente che, una volta di più, si è rivelata degno
capoluogo della Regione Friuli Venezia Giulia. Nella città giuliana tutte le associazioni
aderenti all’UNAIE, grazie all’impeccabile regia di Fabio Ziberna, si sono volute stringere
intorno alla loro consorella per la ricorrenza
del 60mo anniversario della prima partenza
dal porto triestino della nave Castel Verde,
che salpò il 15 marzo 1954, con a bordo 650
emigrati giuliani diretti in Australia.
La partenza da Trieste – una delle capitali morali dell’esodo italiano – fu la prima di
una lunga serie d’imbarchi giuliani che, fino
al 1961, hanno trasportato circa 22.000 emigranti nelle varie parti del mondo, in gran
parte triestini (quasi un decimo della popolazione dell’epoca); e di questi ben 9.000 si
diressero verso il quinto continente. La cerimonia di commemorazione – svoltasi alla
presenza delle massime autorità istituzionali
e civili, in testa il sindaco della città e l’assessore regionale alla Cultura, nonché dei rappresentanti di enti ed associazioni attive nel
volontariato – si è tenuta nella Sala del Consiglio comunale e, dopo un intervento del Presidente dei Giuliani, Dario Locchi, ha conosciuto elevate punte di commozione nel collegamento in diretta con la presidente della
Federazione dei Circoli Giuliani in Australia,
Adriana Douglas, e con la riproposizione di
un brano tratto da un articolo di Giani Stuparich (“Da Trieste si emigra”) in cui il giornalista
riporta una delle partenze nel 1955.
Negli stessi giorni si è svolta l’assemblea
straordinaria dell’UNAIE i cui lavori hanno
registrato la partecipazione attiva e propositiva di ben 33 associazioni provinciali e regionali aderenti all’Unione. I lavori, tenutisi
nella sede dell'IRCI (Istituto Regionale delle
Comunità Istriane), coordinati dal presidente
onorario del sodalizio Dario Rinaldi, si sono
aperti con la relazione del Presidente Nazionale dell’UNAIE, Franco Narducci.
L’UNAIE si propone di svolgere un ruolo di
leadership nel promuovere politiche e interventi legislativi a favore delle comunità italiane all’estero. Il ruolo dell’UNAIE, è emerso dal
dibattito nel corso del quale sono intervenuti
i più autorevoli e storici esponenti di essa, dai
Senatori Toros e Degaudenz agli Onorevoli
De Poli e Pisoni, oltre che l’Avvocato Azzia
e ai presidenti delle associazioni regionali
e provinciali. Tutti hanno esortato la classe
dirigente dell’UNAIE e le associazioni degli
italiani nel mondo a adoperarsi nel paese e
nei confronti della sua classe politica perché
guardi ai problemi in profondità e in una prospettiva futura che metta al centro i problemi
del paese e delle giovani generazioni.
Punto focale e nodale della riunione sono
state le modifiche allo Statuto – illustrate
dal Vicepresidente Vicario, Aldo Aledda, e
approvate all'unanimità dai presenti. Con
questa nuova impostazione dell’organizzazione s’intende valorizzare maggiormente
la missione fondamentale dell'UNAIE, rafforzandone l'aspetto del "service" al fine di
rendere l'Unione stessa una struttura non di
mera rappresentanza, ma soprattutto operativa e di servizio rispetto e in favore delle
Associazione aderenti.
Oltre ai lavori assembleari, i partecipanti UNAIE hanno presenziato all'apertura
della Mostra sull'emigrazione giuliana in
Australia, la visita al Palazzo già sede del
Lloyd Austriaco di Navigazione e poi Lloyd
Triestino ed ora del Governo regionale, ed
infine hanno assistito alla deposizione della
corona d'alloro - a nome dell'AGM e dell'UNAIE - presso la targa marmorea posta (nel
1990) sulla facciata dalla Stazione Marittima
a ricordo degli emigrati giuliani.
L’Assemblea Plenaria
Franco Narducci apre i lavori
assembleari presieduti da
Dario Rinaldi.
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L’ordine del giorno dell’Assemblea plenaria
dell’UNAIE:
1. Indirizzo di saluto;
2 .Verbale dell’Assemblea UNAIE 2013;
3. Relazione politica del Presidente Franco Narducci;
4. Modifiche statuto UNAIE, dibattito e approvazione;
5. Situazione contabile UNAIE;
6. Nuovo sito internet dell’UNAIE;
7. Evento nazionale, definizione e programma;
8. Varie ed eventuali.
Visita allo storico Palazzo già sede del Lloyd Austriaco di navigazione, del Lloyd
Triestino ed ora di rappresentanza della Regione Autonoma del FVG.
Tutti sotto il quadro dell’imperatrice Sissi.
Giuliani nel Mondo
ECHI INTERNAZIONALI
Argentina riconoscimenti
Presenza bisiaca in Sud America
Jueves 9
Enero de 2014
Buenos Aires
Republica Argentina
PIRASSUNUNGA
L’idea proposta tre anni or sono da Rosa Maria Clagnan Colombari, Presidente del Sodalizio Giuliani di Pirassununga per la manifestazione “Fest’Italia” sta ottenendo da
edizione in edizione uno strepitoso successo. In questo contesto la Bisiacaria è sempre
presente con un ampio e decoroso stand.
Immancabile la presenza di Franco Miniussi
“scopritore” di questa realtà di nostri corregionali in terra carioca.
TANGARÀ DA SERRA
Uno stralcio del recente articolo apparso sul diffuso quotidiano di Buenos Aires “Clarin” che
riguarda il nostro artista Jacinto Giobbe. Come è noto, presso il Museo della Foiba di Basovizza è collocata una sua struttura lignea intitolata “L’urlo del silenzio”.
Sergio Zago giornalista saggista
Il Municipio di San Salvador
de Jujuy ha insignito Sergio
Zago di un riconoscimento speciale (Primo Premio)
nell’ambito del concorso di
poesia Manuel Belgrano –
una grande figura storica
argentina, di origine italiana
- ed istituito dall’Istituto Nazionale Belgraniano.
Lo scritto di Zago è stato pubblicato in un volume “La gesta del Exodo
Jujeno y la figura de don Manuel Belgrano”
e rientra nel quadro delle celebrazioni del bicentenario dell’esodo.
MAR DEL PLATA
Il nuovo Direttivo
Per il biennio 2014-2015 questa la composizione del Consiglio Direttivo del Circolo Giuliano di Mar del Plata: Presidente Eduardo
Valinotti; vicepresidente Valter Zerauschek;
segretaria Jorgelina Vellenich; vicesegretaria Alejandra Lezana; tesoriere Laura Vellenich; vicetesoriere Natalia Vellenich; consiglieri Laura Fonda, Griselda Medvescig,
Martin Miqueo, Giani Cnapi; supplenti: Maria Vellenich, Florencia Medvescig; revisore
dei conti: Aldo Vellenich; revisore dei conti
supplente: Italia Zatella.
Adriana Kebat, presidente del Sodalizio giuliano di Villa Gesell, che assieme a Veronica
Frias organizza corsi di lingua italiana, collabora attivamente anche con il “Boletin Informativo” edito dal Circolo Italiano.
Franco Miniussi è stato definito dai parenti
e corregionali bisiachi in Brasile il loro “portavoce” e “globetrotter”, perché oramai è
presente assiduamente a tutte le iniziative
che i vari Circoli ed Associazioni realizzano.
Ma non solo, nella sua ultima tourneé ha
pure gettato le basi per la costituzione di
nuove realtà associative. Le tre immagini si
riferiscono alla sua presenza a Tangarà da
Serra, con tanti e tanti giovani delle seconde generazioni, a casa di Luiz Mariano Bridi.
Ecco i partecipanti: Ledi Figuiredo Bridi, Donizeti Lamin, Cleusa Gambini Lamin, Deise
Milene Lamin, Marcelo Barbosa de Freitas,
Livia Milissa Lamin, Caio Freire, Loranzo Tizo,
Lindolfo Alves da Costa, Francisco Antonio
Canhuto e Gislane, Cesar (il fisarmonicista),
Luis Carlos Ciarini e Rosa Bertotti.
Sergio Zago ringrazia per il
riconoscimento. Le altre quattro
persone sono: Maria Elizabeth Ortiz,
Pablo Baca, Alejandro Nicolas Aldana
segretario generale comunale e Luis
Grenni componente la giuria.
Italia-Argentina
Pagamento delle pensioni
un dramma quasi dimenticato
Un’intera pagina su tale scottante argomento è stata pubblicata da “Tribuna Italiana”, edito in Argentina. Riportiamo qui
una sintesi. C’è da augurarsi che l’iniziativa
dell’ufficio della Terza Età della “Defensoria del Pueblo de la Ciudad Autonoma de
Buenos Aires” arrivi in porto e che la Banca
Centrale della Repubblica Argentina alla
fine decida di cancellare il divieto imposto
dal mese di luglio dell’anno scorso di pagare in euro le pensioni INPS.
Come è stato spiegato più volte, si tratta
di una misura che non avrebbe un costo
sui conti dello Stato argentino, dato che
i fondi per il pagamento delle pensioni
sono completamente pagati dall’Italia.
A meno che il governo argentino, che ha
impellente bisogno di valuta pregiata,
non consideri un costo il dover rinunciare
a guadagnare con un’operazione di cambio valuta a scapito di poveri pensionati
che in media riscuotono 350 euro al mese.
Fino ad oggi il governo argentino è stato
irremovibile nel respingere ogni richiesta
avanzata dall’Ambasciata, dai Patronati,
dalle associazioni, da altri rappresentanti
della collettività e dai parlamentari italiani.
CURITIBA
Italianos celebram hoje o “Giorno del Ricordo”
Riportiamo quanto pubblicato sulla rivista
che circola nelle Comunità italiane in tutto
il Brasile, fattoci pervenire da Maria Josè Cetina de Luca, presidente del Circolo Giuliano
di Curitiba.
Nós, giulianos, celebramos hoje (10/02) o
“Giorno del Ricordo”, que é uma data especial para lembrar as vítimas das “foibas” e do
grande êxodo giuliano-dálmata, de lembrar
o nosso passado, aquele que não podemos
esquecer pois faz parte da nossa história e
nos traz inspiração para que o mundo não
repita os erros cometidos.
Este ano em especial comemoramos 10 anos
da instituição deste dia como de celebração
nacional na Itália através da lei 92, de 30 de
março de 2004, com alto valor moral, civil e
político, que conclama a cada um a recordar
os milhões de vítimas das “foibas” e o êxodo
de centenas de milhares de italianos das terras nativas da Ístria, de Fiume e da Dalmácia.
Muitas destas famílias que saíram destas
regiões encontram-se no Brasil e em Curitiba. Para citar alguns exemplos, temos as
famílias: Covacci, Franolli, Piffar, Pirih, Girotto, Pernar, Rovedo, Bavastri, Cettina, Cordi
e tantas outras. As novas gerações desses
imigrantes estão integradas à sociedade
Maria Josè Cetina de Luca presidente
del Circolo giuliano di Curitiba.
Curitibana, muitas vezes questionando a
sua origem, pois, por exemplo, a Ístria, que
era Itália, já foi Ioguslávia, Croácia... enfim
uma confusão de entendimentos, de documentos, de identidade em corações que
sentem-se integralmente italianos.
A história precisa ser conhecida, respeitada,
valorizada.
FR ANCO IACOP IN ARGENTINA
Il Presidente del Consiglio regionale, Franco Iacop, è stato in Argentina, nella città
di Colonia Caroya, nella provincia di Cordoba, per testimoniare la vicinanza della
Regione ai suoi corregionali attraverso i
progetti Origine, che hanno consentito a
numerosi giovani dei due Paesi di vivere
esperienze formative nella Regione Friuli
Venezia Giulia.
Insieme con il Presidente Iacop, il vicepre-
sidente dell’Ente Friuli nel Mondo Piero
Villotta e il segretario Christian Canciani.
Non sono mancati numerosi incontri istituzionali e manifestazioni con i nostri corregionali.
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Giuliani nel Mondo
UNGHERIA
BELGIO
La nostra Pubblicazione a Budapest
“Il Ponte”, la rivista della Camera di Commercio mista italoungherese di Budapest, nel numero 3 del 2013 ha recensito il
nostro trimestrale.
Inoltre, nella bacheca dedicata
alle pubblicazioni estere viene
regolarmente esposta – come
evidenziato nella foto – la testata “Giuliani nel Mondo”.
GERMANIA
Il Comitato di Bruxelles
Il Circolo di Bruxelles dell’Associazione Giuliani nel Mondo
svolge prevalentemente attività intese a far conoscere, in
particolare alla comunità internazionale di Bruxelles, la storia e la cultura di Trieste e dell’area giuliana.
L’adesione al Circolo con diritto di voto è aperta anche a
non Giuliani, senza distinzione di nazionalità.
Comitato Direttivo: Presidente: Flavio Tossi; Presidente onorario: Ruggero Melan; vicepresidente: Italo Rubino; segretario: Giulio Groppi; tesoriere: Guido Bagnolo; membri: Bruno
du Ban, Nicolò Gasparini, Giorgio Perini, Gianfranco Pertoldi; revisore dei Conti: Giangaleazzo Cairoli.
ROMA
Bruxelles: il coro Vocal Erse
FRANCIA - GABON
Sergio Gnesda nel triangolo
Parigi-Trieste-Port Gentil
Il Direttivo di Monaco di Baviera
L’Associazione Giuliani nel Mondo di Monaco di Baviera,
nell’ultima seduta assembleare per il rinnovo della cariche
sociali, ha riconfermato alla presidenza Claudio Purhart, alla
vicepresidenza Guido Scelsi, segretaria Giuliana Jost, tesoriere Albino Lovrecich e consiglieri Giovanni Chiste, Bruno
Urbani ed Edda Salecker.
I soci del Sodalizio, che è stato costituito il 14 febbraio 1980,
si riuniscono regolarmente una decina di volte all’anno, organizzando serate culturali sia con la partecipazione di relatori italiani quanto tedeschi.
Un concerto dedicato ad autori triestini è stato organizzato
dal Circolo di Bruxelles nella chiesa gotica di Kraainem, comune periferico della capitale belga. L’esecuzione di opere di
Vito Levi, Giulio Viozzi, Pavle Merkù e Marco Podda, su testi
anche di Biagio Marin, è stata affidata al coro internazionale
femminile Vocal Ease diretto dal maestro polacco Marta Jakubiec e accompagnato da arpa, piano o organo.
Il maestro Podda, utilizzando un testo liturgico medievale, ha
composto, specialmente per quest’occasione, “In Paradisum”,
eseguito quindi in prima assoluta. La serata si è conclusa simpaticamente coinvolgendo il pubblico, per metà non italiano,
nel canto della “bitinada” di Rovigno “Remator”.
Se nel primo trimestre l’attività dell’Associazione dei
Triestini e Goriziani a Roma, intitolata al generale Licio
Giorgeri, è risultata considerevole, altrettanto lo è il programma per il periodo da aprile a dicembre.
In linea di massima, l’attività del nostro Sodalizio romano così dovrebbe articolarsi: tre gite sociali; la presenza
al 20° Premio dei Ragusani nel mondo; incontri con la
scrittrice Susanna Tamaro ed il Sindaco di Gorizia Ettore Romoli; la conviviale sulla terrazza delle Assicurazioni
Generali; uno spettacolo dialettale triestino con il Teatro
di G. Saletta ed ovviamente la tradizionale cena natalizia.
ARGENTINA
Germaine Bonifacio al Caffè San Marco
Gnesda a Port Gentil durante una lezione tecnica.
Petrolio, statue lignee e case in pietra
a secco sono tre “settori” che contraddistinguono l’attività
culturale, scientifica
e di ricerca di Sergio
Gnesda, nostro referente a Parigi.
Per il settore energetico la sua ultima presenza nel West Africa
è datata febbraio di
Sempre a Port Gentil mentre trat- quest’anno.
ta con un venditore artigiano alla Infatti, quale consuricerca di sculture lignee uniche
lente indipendente
e rare, soprattutto di arte bantu.
per la metrologia ed
sistemi di management, ha effettuato una missione, presso la
raffineria SOGARA di Port Gentil in Gabon, incentrata sulla realizzazione di azioni-progetti atti a migliorare l’affidabilità delle
informazioni tecniche, in maniera da rendere le decisioni del
management più efficaci. Per due settimane ha spiegato (riunioni interne ed esterne) e coordinato il lavoro dei managers
e tecnici. L’utilità e la qualità della collaborazione è dimostrata
dalla pianificazione di una ulteriore missione a breve termine.
Ma Sergio è anche professore presso l’Associazione Professori Total (TPA) e in questa veste ha inaugurato il nuovissimo auditorio dell’Istituto del Petrolio && Gas (IPG) di Port
Gentil con due lezioni-conferenze. La conferenza è stata poi
ripetuta al Liceo nazionale Lèon M’Ba di Libreville.
Ma Sergio non dimentica mai una delle sue passioni: le maschere e gli oggetti africani, e ne ha approfittato arricchendo ulteriormente la sua collezione (in particolare con un
autentico reliquario Kota ed una rara maschera Njil-Fabg).
Di Sergio abbiamo inoltre più volte ricordato la sua prima
“passione”, quella delle costruzioni in pietra a secco, partendo dall’Istria (dove è nato) per poi allargare l’orizzonte e la
conoscenza in numerosi Paesi del mondo.
AUSTRALIA
Da sinistra Romeo Varagnolo, Adriana Douglas e
l’on. Furio Radin.
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L’Assemblea Generale della Federazione dei nostri Sodalizi
in Argentina – presente per l’AGM il consigliere Marco Toncelli – riunitasi per il rinnovo delle cariche, ha eletto Presidente Gianfranco Tuzzi, che in passato aveva già ricoperto
tale incarico. Tuzzi subentra a Duilio Ferlat.
La Casa Madre giuliana ha inviato al neoeletto le più vive
felicitazioni ed a Duilio Ferlat una nota di plauso, a testimonianza dell’impegno profuso e del considerevole lavoro
svolto durante il periodo di presidenza.
Questa la nuova commissione direttiva: Presidente: Gianfranco Tuzzi; Vicepresidente: Duilio Ferlat; il Segretario verrà
indicato dal Presidente; tesoriere: Natalia Tuzzi; Consiglieri:
Marisa Bianchettin, Giuliano Garbin, Flavio Kubik, Revisori
dei conti: Lucio Iurman, Egidio Kebat, Eduardo Valinotti.
Gianfranco Tuzzi, neo proclamato Presidente della
Federazione dei nostri 17 Sodalizi in Argentina, presenta il programma futuro. Alla sua sinistra il consigliere dell’AGM Marco Toncelli ed alla destra Duilio
Ferlat, Presidente uscente.
Foto di gruppo dei partecipanti alla seduta
assembleare della Federazione.
L’on. Furio Radin incontra i nostri emigrati
Amichevole ed informale: così è stata considerata la presenza dell’on. Furio Radin in Australia che, grazie alla fattiva
collaborazione di Romeo Varagnolo, Presidente dell’Associazione giuliani di Sydney e della Presidente della Federazione dei circoli giuliani d’Australia, Adriana Douglas, ha
avuto una vasta eco tra i nostri corregionali.
Molte le domande poste al parlamentare dai numerosi
partecipanti all’incontro al Canada Bay Club di Five Dock
sulla situazione della Comunità italiana in Croazia e Slove-
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PAG
Germaine Bonifacio, di padre
istriano (italiano) e di madre
uruguayana,
è nata in Perù
e vive e opera
in Argentina,
dove ha compiuto studi specifici in ambito
artistico (comunicazione visiva
e pittura). Ha sperimentato diversi linguaggi dell’arte, ma
appare particolarmente vicina all’espressionismo, che declina con sensibilità e passione, transitando con efficacia
dal taglio figurativo all’astrazione e all’informale e prediligendo una vivace e intensa valenza segnica e cromatica,
che da sempre caratterizza il movimento espressionista.
Così la definisce Marianna Accerboni che cura la mostra
in programma a Trieste dall’11 aprile al 13 maggio al Caffè
San Marco.
Rinnovo cariche federative
nia, con altrettante dettagliate e precise risposte.
Non è mancata la discussione circa la complessità dei regolamenti per la restituzione dei beni abbandonati e l’acquisto di proprietà da parte di cittadini italiani.
Da segnalare la presenza di altri dirigenti dei nostri circoli,
tra cui Serena Breese per l’Associazione Fiumani di Sydney,
Ferruccio Visintin, vicepresidente della Famiglia Giuliana di
Sydney, nonché un folto gruppo di soci e simpatizzanti delle varie Associazioni giuliane di Sydney.
L’on. Furio Radin e il Comitato dell’Associazione
Giuliani di Sydney.
Da sinistra Serena Breese, rappresentante dell’Associazione Fiumani di Sydney, Daniele Velcich,
Presidente dell’Associazione Santa Maria di Cherso, Adriana Douglas, Presidente della Federazione
Giuliano dalmata d’Australia e della Associazione
Giuliani Wollongong, l’on. Furio Radin, Presidente
Unione Italiana, Romeo Varagnolo, Presidente Associazione Giuliani di Sydney e Giuliano Zoratto, Presidente Famiglia Giuliana di Sydney.
Giuliani nel Mondo
Il costume bisiaco formidabile passepartout internazionale
Ben 82 uscite comprendenti l’attività corale, musicale, coreutica, il tutto genuina
espressione della tradizione popolare:
questi gli ingredienti inseriti negli appuntamenti del 2013 del Gruppo Costumi Tra-
Applauditissimo il repertorio di
canti della tradizione popolare sulla
Piazza Rossa, nei famosi magazzini
GUM, per poi spostarsi nella piazza
dell’Hermitage di San Pietroburgo.
dizionali Bisiachi ed illustrati all’assemblea
dei soci (300 gli iscritti) a Turriaco il 19 gennaio da parte della dinamica presidente
Caterina Chittaro.
Il programma – grazie all’autofinanziamento, pari al 70 per cento delle entrate – è
stato quanto mai intenso anche all’estero
con spettacoli in Slovenia, Austria, Croazia
e Russia.
Per quanto attiene il 2014 non mancano
progetti mirati, uno dei quali è denominato “La Bora”, e rientrante nella valorizzazione del costume tradizionale bisiaco, con
inserimenti culturali ed enogastronomici.
Il progetto sarà elemento di supporto alla
promozione turistica del FVG, in particolare alle trasferte in Austria, Slovenia, Germania, Danimarca e Svezia.
Dopo i saluti del Sindaco di Turriaco, Alessandra Brumat, sono intervenuti Enrico
Gherghetta, Presidente della Provincia di
L’attività di animazione è rivolta agli anziani, con il coinvolgimento di giovani e
bambini colpiti da varie sindromi. In questo contesto risulta molto apprezzato il
coro dei bambini “Non sole voci”.
Gorizia, il consigliere regionale Diego Moretti e l’assessore regionale all’ambiente
A quota cento ma non li dimostra
Doppie nozze d’oro per Mario Cigar (classe
1941), ma anche per la sua cara compagna
di vita Franca, nel bimestre gennaio-febbra-
Fotografi e reporter circondano Mario
mentre il Sindaco Roberto Cosolini consegna la medaglia ricordo del Comune
di Trieste. Alla destra la figlia Ilara.
Il momento dello stacco per il volo.
io di quest’anno ed in più una ricorrenza di
cotone per la figlia Ilara che ha emulato –
per la prima volta – suo padre alla presenza
Da Hong Kong incoming turistico per Trieste
del Sindaco di Trieste, Roberto Cosolini, di
decine di triestini e di una nutrita schiera di
media.
Se quella del tuffo a “volo d’angelo” – i
buontemponi la definiscono “a piombo” –
per la 51ima uscita consecutiva (la prima
risale al 1963), puntualmente alle 11.30 del
primo gennaio di ogni anno – sole, neve,
ghiaccio o bora – dalla radice del moletto del Cedas di Miramare, rappresenta un
traguardo sportivo e beneaugurale per i
cittadini del capoluogo regionale, lo è altrettanto l’8 febbraio, data fatidica in cui,
cinque decenni or sono, Mario e Franca
sono convolati a liete nozze.
A loro vanno i nostri fervidi auguri di ogni
bene nel prosieguo della vita coniugale.
Nozze d’Oro
di Elena e Claudio
Elena e Claudio Gabrielli hanno festeggiato – attorniati dai figli Maria Cecilia,
Veronica Carla, Pablo Alvares e dai nipoti
Candelaria, Matias, Santiago, Alina, Lucila,
Micaela e Gonzalo – il 50imo di matrimonio. Congratulazioni.
Serena Cividin con gli ospiti. Alla destra Stefano Bassanese.
Serena Cividin, della Cividin Viaggi, ha di recente presentato a Hong Kong “un’anteprima” del progetto di “Incoming” turistico per
Trieste ed in generale per il Friuli Venezia
Giulia denominato “Il Piacere”.
L’iniziativa ha avuto il supporto organizzativo di Stefano Bassanese, triestino doc, che
ha organizzato l’evento presso il ristorante
“Domani” dove è General Manager.
Va rilevato che a Hong Kong è attivo un
Sodalizio friul-giuliano dove Stefano è direttore.
Serena Cividin era accompagnata dal marito,
prof. Mauro Giacca, direttore della sede italiana dell’ICGEB. Tra le autorità presenti il Console Generale d’Italia Alessandra Schiavo.
Tesi di laurea di Alessio Marzi
I FENOMENI MIGRATORI ITALIANI A PARTIRE
DAL SECONDO CONFLITTO MONDIALE
È preceduta da una introduzione di 12 pagine la tesi di dottorato di Alessio Marzi,
che ha voluto studiare da un punto di vista
storico ed in chiave comparata diacronica, sincronica e transnazionale, i fenomeni migratori che hanno interessato l’Italia
a partire dalla fine della Seconda guerra
mondiale.
In particolare Marzi rileva che da un’analisi
storica è emerso come l’area friulgiuliana
sia stata laboratorio, modello ed “apripista”
non solo per le altre regioni, ma anche per
la stessa amministrazione centrale.
Un’analisi obiettiva, in chiave positiva o ne-
gativa, di tutte quelle iniziative che hanno
avuto una qualche rilevanza nel determinare o, viceversa, disincentivare i progetti
di espatrio, di mantenere il contatto con gli
emigrati nonché di garantire loro la possibilità di partecipare alla vita politica, culturale ed economica della nazione d’origine.
Si passa poi al ruolo delle istituzioni locali
nel quadro dell’articolazione “paesana” o
“regionale” dell’emigrato.
La seconda parte dell’introduzione è dedicata alla metodologia e alle fonti utilizzate,
con particolare riferimento al copioso archivio dell’AGM.
I coniugi Gabrielli assieme ai loro
sette nipoti.
Li ricordiamo
E’ venuto a mancare a Roma Luisandro
Canestrini, triestino, Primario di Neuropsichiatria dell’Ospedale Fatebenefratelli. Al
cordoglio del Sodalizio romano si associa
l’AGM di Trieste.
Si è spenta il 5 gennaio u.s. a Roma Giorgia
Pellegrini ved. del gen. Licio Giorgieri.
L’AGM partecipa unitamente all’“Associazione Triestini e Goriziani in Roma – gen. Licio
Giorgieri”.
E’ deceduto Gaspar Terlevi, padre di Edda
Terlevi, la nostra presidente del Circolo Giuliano di Buenos Aires Sud. L’AGM si è associata al lutto familiare.
A Natalia Tuzzi, presidente del Circolo UDEG
(Argentina) l’AGM ha inviato sentite condoglianze per la prematura scomparsa della
mamma, Alicia Serrao.
Sara Vito. Per l’AGM, socio del Gruppo, ha
presenziato Fabio Ziberna.
Da New York
Fiorello la Guardia
e Armando Giachin
Armando Giachin, il terzo a destra,
unitamente ad amici di lunga data
tra cui Franco Giorgini.
Una toccante lettera ci è giunta da parte del
dott. comm. Franco Giorgini in merito alla
scomparsa di Armando Giachin, polesano,
classe 1941, avvenuta nel mese di gennaio a
New York. Giorgini ricorda il primo incontro
in occasione della “Trieste corre a New York”,
circostanza per un grande abbraccio tra tutte le comunità giuliane.
Armando ricoprì la carica di vicepresidente
dell’Associazione Giuliani USA e, per onorarlo, la Presidente in carica, Iolanda Maurin, a
nome del sodalizio, ha deposto una ghirlanda. Nella sua esistenza – continua la lettera
di Giorgini – non aveva mai cessato di amare la sua Pola, l’Italia e i numerosi amici e
conoscenti - con tutti palesando un’incredibile disponibilità, generosità, gioia di vivere
- e soprattutto di trasmettere questa gioia,
questo ottimismo a tutti, indistintamente.
La morte di Armando Giachin, oltre che la
sua amatissima famiglia, alla quale si era aggiunta di recente la seconda moglie Virginia
(di Ischia, ma residente da sempre a Miami),
ha messo nel più profondo sgomento il fratello Livio e la sorella Adelia, tutta la comunità giuliana, istriana e dalmata di New York,
e tutti coloro che lo hanno conosciuto ed
apprezzato e che ora lo piangono.
A Giachin va riconosciuto il merito di essersi fatto da tramite con le nipoti per entrare
in possesso del busto di Fiorello la Guardia,
che da quel momento fa mostra di sé all’ingresso della Stazione Marittima di Trieste.
È mancato Don Dino
Fragiacomo
Profondo il cordoglio tra i soci, amici e conoscenti dell’Associazione Giuliani nel Mondo
di Trieste per la scomparsa di Don Dino Fragiacomo riferimento spirituale e storico per
tutta la Comunità Giuliana, Istriana e Dalmata d’Australia, riferimento di generosità,
disponibilità e grande sentimento di appartenenza al mondo dell’emigrazione. Lo
ricordano in particolare Dario Locchi, Dario
Rinaldi, Fabio Ziberna ed i dirigenti tutti.
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Giuliani nel Mondo
Libri e Volumi ricevuti... Recensioni
Sono 300 gli ospiti del Collegio del Friuli Venezia Giulia e delle colonie citati nel
libro, dove si racconta cosa
hanno fatto poi da grandi.
Oltre una quarantina invece i “ritratti” dedicati nei
vari capitoli del volume di
Severino Baf “Dovevamo
volare con un’ala soltanto”,
che narra, nelle sue 240 pagine, la storia “raccontata
dalla gente comune, la più
vera” e l’esperienza dell’Associazione Orfani di Guerra
di Trieste.
Non è possibile riassumere
i contenuti della prefazione
di Roberto Degrassi, perché rappresenta un quadro di tanti e tanti
ragazzi di allora, accumunati dal dramma di
una famiglia spezzata dalla guerra, costretti
a “volare con un’ala soltanto”, come recita il
titolo del libro, che va letto tutto d’un fiato
perché c’è un filo comune – la condivisio-
ne di un’infanzia privata
degli affetti più cari ma
anche la determinazione
di costruirsi un futuro di
riscatto - che lega questi
“Orfani di Guerra”, ma anche perché contiene uno
spaccato di una Trieste
che non c’è più.
Il libro (Luglio editore)
è dedicato a Graziella, la
compagna di vita di Severino.
Ho avuto modo di conoscere tanti di questi
collegiali di cui si parla
nel libro, di fare con loro
amicizia, di studiare assieme, di frequentare gli
ambienti della politica, di praticare lo sport,
ivi compreso ovviamente Severino che, nel
donarmi una copia, ha voluto farmi questa
dedica: “a Fabio, un mulo de compagnia
come pochi, oltre che un amabile amico”.
Fabio Ziberna
L’ingresso della Croazia in Europa e la Serbia che incalza
portano alla memoria dell’opinione pubblica la tragedia
adriatica. Su questo filone storico Paolo Scandaletti - scrittore storico, giornalista - innesta
l’ultima sua fatica editoriale:
“Storia dell’Istria e della Dalmazia, l’impronta di Roma e di
Venezia, le Foibe di Tito e l’esodo degli Italiani”. Già dal titolo
dell’opera, di oltre 230 pagine,
si può comprendere che il volume mette in luce storie che
partono dalle origini e giungono ai tempi nostri.
Nella presentazione della collana viene sottolineato trattarsi di storia istituzionale e politica, delle
migrazioni e delle battaglie, l’economia e
i commerci, ma anche la cultura e l’arte, la
musica e il bel vivere, i palazzi e i musei.
Questo volume, come cita l’editore, inaugura la nuova collana, diretta da Paolo Scandaletti nell’ambito delle “Storie
della città”. Si suddivide in due
parti: la prima riguarda “L’impronta di Roma e di Venezia”
e comprende 13 capitoli; la
seconda parte riguarda “La
tragedia adriatica” e ingloba
4 capitoli; si va dai castellieri fino alla “via d’uscita di tre
presidenti”.
Fa da sfondo al volume un
centinaio di eccezionali immagini litografiche di vita, usi,
costumi, commerci, costruzioni, luoghi di culto, vedute
generali di città e villaggi.
Edizioni Biblioteca dell’Immagine
Pordenone
Via Villanova di Sotto, 24 (0434-570943)
SUD AFRICA
JOHANNESBURG
Il Nuovo Comitato
Direttivo
Il nuovo Comitato
Ampia la rappresentanza delle seconde
e terze generazioni giuliano-dalmate nel
nuovo Comitato Direttivo dell’Associazione Giuliani del Sud Africa con sede a Johannesburg.
Ecco la composizione: Adrian Faccio,
Simonetta Giuricich, Paolo Muscardin,
Carola Vidulich, Lisa Vidulich, Margaret
Giuricich, Jenna Stelli, Mario Stelli e Nicolò
Giuricich.
Qui sotto riportiamo inoltre le foto di Riccardo e Roberto Opeka, assenti per impegni professionali alla seduta plenaria.
Roberto Opeka
Riccardo Opeka
Su Nino Benvenuti – una delle più grandi
icone del pugilato italiano e mondiale – non
manca una copiosa letteratura improntata
prevalentemente sulla parte
agonistica, cioè la vita di boxer, le sue vittorie, le medaglie
i successi. Ma il volume “L’isola che non c’è” - Il mio esodo
dall’Istria”, di Nino Benvenuti
e Mauro Grimaldi, racconta come evidenzia Rino Tommasi
nella prefazione – anche alcuni
momenti della vita di Nino certamente meno noti, ma non
per questo meno importanti.
Il primo dei 24 capitoli è composto da tre righe soltanto e
per la precisione: “Non riesco
ancora a dimenticare quegli sguardi persi
nel vuoto, quella disperazione sui volti della gente, quelle povere cose trascinate via. I
miei occhi di bambino non hanno
ancora dimenticato”. Dal secondo
capitolo in poi si passa via via ad
argomenti di vita familiare, di storia marinara, di cultura, di attività
dei pescatori d’Isola d’Istria, di
politica, con le tragiche vicende
dell’esodo, di cultura, inframezzati della lunga e brillante carriera
pugilistica con l’esordio sul ring
nell’estate del 1951 sulla piazza di
Isola.
Libreria Sportiva Eraclea, Roma
e-mail: [email protected]
Emigrazioni fra ‘800 e ‘900: “Via dall’Istria”.
Non solo esodo. Quando si pensa alle migrazioni dalla penisola istriana il pensiero
corre automaticamente alla diaspora del
secondo dopoguerra. In realtà - come del
resto è avvenuto per molte regioni d’Europa
- il fenomeno migratorio dall’Istria fu di ben
più ampia portata, e abbraccia ampi periodi tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo,
tempo in cui migliaia di istriani, sia italiani
che slavi, abbandonarono le loro terre e le
loro case in cerca di un futuro economico
migliore o - come nel caso del Ventennio
fascista - di aria più salubre. È un capitolo
di storia finora poco indagato, pur essendo
strettamente allacciato alle sorti dell’Europa
centro orientale, nonché in grado di aprire
prospettive per certi versi inedite sulla storia contemporanea di queste terre inquiete.
A colmare la lacuna ci ha pensato Javier P.
Grossutti, argentino di nascita, esperto di
emigrazione friulana, collaboratore delle
Università di Trieste, Trento e Udine, che affronta l’argomento nel libro “Via dall’Istria
- L’emigrazione istriana dalla seconda metà
dell’Ottocento ai primi anni Quaranta del
Novecento” (Ed. Università Popolare di
Trieste e Unione Italiana di Fiume, pagg.
271, s.i.p., con cd allegato).
Il volume è stato presentato nella sede dell’Università Popolare di Trieste, a cura di Aldo
Flego e alla presenza dell’autore. Grossutti è
uno dei quei ricercatori capaci di passare dal
particolare all’universale con estrema facilità,
così che il suo studio diventa un lungo racconto in cui, sullo sfondo dei mutamenti politici, economici e sociali dell’Istria a cavallo di
due secoli, si intrecciano storie, volti, nomi.
Anzi, l’attenzione dell’autore per i singoli
destini è tale che nel cd allegato al volume
troviamo - oltre al libro in pdf - uno straordinario archivio digitale in cui - fra l’altro - sfilano i nomi di tutti i migranti istriani con i dati
anagrafici e l’anno e la destinazione dell’ emigrazione. La quale emigrazione seguì le più
svariate direzioni: dagli Stati Uniti all’Argentina, dall’Egitto alla Francia e alla Jugoslavia.
Tante le storie personali tratteggiate da
Grossutti: marittimi che disertavano per
rimanere nei porti esteri, albonesi nelle
miniere della Pennsylvania, donne che seguivano la via tracciata dalle “Aleksandrine”
in Egitto. Quasi un racconto corale, quindi,
oltre che un saggio nelle cui pagine, con rigore documentale, emerge il quadro composito di una terra che ha sempre pagato un
alto prezzo ai capricci della Storia.
Valori imprenditoriali - sociali e sportivi
Cinque medaglie d’oro e una d’argento
sono il bottino con cui Enrico Giuricich, corregionale della terza generazione, è emerso
dalla piscina del Central Gauteng Aquatics
Championship Gala nello stadio di Ellis Park,
nel cuore di Johannesburg, come il miglior
atleta della sua categoria e molto probabilmente il più premiato di questi giochi della
gioventù sudafricani.
Al termine di due intense giornate di gare,
Enrico, che nuota per i St. Andrews Dragons
e che contava fra il numeroso pubblico presente tre entusiasti sostenitori nelle persone della sorellina Federica, della mamma
Sonia e del papà Nicolò Giuricich, aveva
attorno al collo un notevole carico di oro e
argento, essendosi classificato secondo nei
100 metri farfalla (1'28''34) e primo assoluto
nei 100 stile libero (1'09''28), nei 100 dorso
(1'18''27) e nei 50 farfalla (33''75) e primo nei
50 metri dorso e nei 200 stile libero.
Enrico ha undici anni e frequenta la classe Grade 6 del St. Benedict College di
Bedfordview.
La scuola gli ha assegnato "full colours" per
il nuoto e "half colours" per pallanuoto e
drama, il che equivale a dire che nel nuoto
è titolare mentre nella pallanuoto e in recitazione siede in panchina. La passione e il
talento per il nuoto gli vengono probabilmente dal padre Nicolò, Presidente del nostro Circolo di Johannesburg.
Enrico Giuricich, della terza
generazione in Sud Africa, sul podio.
La Cavour, ammiraglia della Marina Militare a Città del Capo
Centinaia di italiani del Sud Africa hanno
trascorso un intenso fine settimana a bordo
delle unità della Marina Militare Italiana attraccate alle banchine del porto di Città del
Capo: la portaerei e ammiraglia Cavour, la
nave appoggio Etna e la fregata Bergamini che poi, lasciata definitivamente la Baia
della Tavola, hanno ripreso a risalire lungo
la costa africana fino all'approdo finale nel
porto di Civitavecchia ai primi di aprile,
dopo sei mesi di navigazione intorno alla
penisola arabica e al continente africano.
La Cavour è stata infatti visitata da oltre
duecento italiani, mentre l'Etna ne ha accolti altrettanti per la celebrazione della Messa.
Infine la Cavour ha accolto gli invitati del
gala di beneficenza conclusosi con il ballo
sul ponte sotto la luna sudafricana quasi
piena. La Bergamini per tutta la durata della
sosta sul waterfront ha accolto centinaia di
visitatori di ogni nazionalità.
Il momento più significativo dell'incontro
fra gli italiani del Sud Africa e tutto quello
che per loro è rappresentato dalla Marina
Militare è stata sicuramente la messa della
domenica mattina, concelebrata dall'arcivescovo Stephen Brislin con il cappellano
della comunità del Capo, padre Giovanni
Meneghetti e due cappellani militari; presenti il console Edoardo Vitali, il comandante
dell'Etna Francesco Milazzo e un folto gruppo di connazionali arrivato da Johannesburg,
fra i quali il Presidente dell'Associazione Zonderwater Block, Emilio Coccia, il Presidente
della Dante Alighieri, Gaetano Giudice, e i
presidenti di diverse altre associazioni.
Ricorrendo domenica 10 febbraio il Giorno
del Ricordo, dedicato alle vittime dell'esodo degli italiani dalle terre irredente della
costa adriatica, allora controllata dalla Jugoslavia di Tito, la celebrazione eucaristica
è stata preceduta dalla commemorazione
fatta dal Presidente dell'Associazione Giuliani del Sud Africa, Niccolò Giuricich, il quale
ha dato lettura di una lettera del Presidente dell'Associazione dei Giuliani nel Mondo
Giuliani nel Mondo
Periodico - anno 9 - Gennaio-Marzo 2014 - n. 1
E dito :
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aderente all’UTRIM
Con il contributo della
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che si chiudeva esprimendo l'auspicio che,
con l'ingresso della Croazia nell'Europa, le
popolazioni di quelle terre martoriate possano finalmente conoscere una pace duratura e dimenticare gli odi e i dolori del passato.
Altri momenti significativi della celebrazione sono stati la benedizione delle corone di
fiori deposte dai rappresentanti dell'Associazione Zonderwater Block e dai Giuliani,
Laziali e Friulani, nonché gli scambi di doni
e simboli fra il comandante, gli ufficiali e i
cappellani dell'Etna da una parte e i Presidenti Coccia e Giuricich dall'altra. Durante
la messa Marisa e Uliano Marchio e Niccolò
Giuricich hanno cantato inni e preghiere.
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