Settimanale di fatti, personaggi e vita vicentina

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Settimanale di fatti, personaggi e vita vicentina
Pd e Pdl,
la politica
vista dal basso
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6
Sport,
il sorpasso
delle donne
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18
www.vicenzapiu.com
n° 168
24 ottobre 2009
euro 0,50
Settimanale di fatti, personaggi e vita vicentina
Direttore responsabile Luca Matteazzi
In edicola il sabato
Il colore dei soldi
L’inchiesta di un ricercatore fa tornare alla ribalta la questione dell’indotto
e dei legami economici dell’esercito americano con Vicenza
Ben consolidati con pochi grandi colossi privati
Ma anche con alcuni enti pubblici
Ciàcole
L
flickr.com/AMagill
Vicenza Star s.r.l.: Mercedes Benz service - via dei Laghi 39 Altavilla Vicentina - tel. 0444 334600 - www.vicenzastar.it
Precari,
in provincia
sono 90mila
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Polizza politica
a parola magica è dialogo. Con questa formula
il sindaco Achille Variati
ha negato il suo assenso al
giro di vite sulla libertà di
manifestare nelle vie del
centro storico. Ha così detto no alle restrizioni della
direttiva Maroni (fra l’altro palesemente incostituzionale in quanto viola gli
articoli 17 e 21 della Carta).
Ma al tempo stesso, offrendole concertazione, ha
tenuto aperta la porta alla
categoria dei commercianti, la cui parte più rumorosa vede i cortei in Corso
Palladio come una flagello
per i propri incassi. Non
s’è lasciato sfuggire l’occasione, Variati, di mostrare
la sua stizza per il prefetto
Mattei, che recentemente
ha definito “inutili” le ronde dato che la situazione
dell’ordine pubblico a Vicenza “non è preoccupante” (lanciando un chiaro
siluro al sindaco che le ha
promesse). Ora questi ritorce contro Mattei le sue
stesse parole: ma come, se
la città è tranquilla e pacifica, perché limitare un
diritto fondamentale come
quello di scendere in strada per professare le proprie
idee? Risentita la risposta
di Mattei: Variati dica quel
che vuole, a decidere sui
cortei sono solo io. Ma il
pericolo è un altro. Achille
ha anche ventilato di introdurre polizze danni da far
pagare ai manifestanti. E
se le cifre fossero troppo
alte? “Assicurando” le manifestazioni, si salverebbe
formalmente un diritto
cardine della democrazia,
col rischio però di negarlo
di fatto. Dove non potè la
polizia potrà la polizza?
il fatto
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flickr.com/luigimarino
precarietà
flickr.com/giuseppesavo
Storie di ordinaria
che, molti ministri rimbeccavano
la “boutade” di Giulio Tremonti
come un falso problema. Le statistiche però si possono fare in
di Andrea Alba
molti modi. Guardando il totale
dei contratti di lavoro oggi vigenI cosiddetti atipici”. Collaborati in Italia il valore è certamente
tori a progetto, interinali, conquello Istat, ma guardiamo anche
tratti a termine, lavoro somminii dati del Cnel (Consiglio naziostrato, sostituti di dipendenti in
nale dell’economia e del lavoro)
maternità. Se ne parla in questi
su quanto i contratti a termine
giorni, forse a sproposito. Di pun(atipici, sostituzioni di maternità,
to in bianco infatti un ministro
cococo e cocopro) effettivamente
dell’Economia e un premier che
incidano nel complesso delle nuoprima di ieri non avevano mai
ve assunzioni: secondo il rapporto
dato segni di interesse sull’argosul Mercato del Lavoro aggiornato
mento improvvisamente rivalutaa giugno 2009, in Italia negli ultino l’importanza del “posto fisso”,
mi tre anni (2006/07/08) i nuovi
come fondamento di un nucleo
rapporti d’impiego a tempo indefamiliare stabile e della sicurezza
terminato nel settore privato sono
sociale. Ed è un vespaio: da un
calati di circa 10 punti percentuali
lato il mondo confindustriale e
rispetto all’immediato passato,
tre quarti del (medesimo) governo
mentre le assunzioni “a termine” e
che alzano gli scudi a difesa della
variamente temporanee sono salilegge 30 (varata dal ministro Rote dal 30% del triennio precedente
berto Maroni nel 2003, più improal 38,1 % del totale.
priamente conosciuLa quota dei rapporti
ta come legge Biagi)
d’impiego considerache ha introdotto la
ti “flessibili” - che, è
flessibilità e regolabene ricordarlo, non
mentato i contratti Gli atipici
godono di ammortizatipici; dall’altro il sono il 13%
zatori sociali - è armondo delle organizdei contratti
rivata vicina al 43%
zazioni sindacali, per
del totale dei nuovi
una volta apparen- Ma il 40%
contratti (www.portemente compatto, delle nuove
talecnel.it, il tema e
che saluta con favo- assunzioni
le statistiche sono
re la novità. Perché
state recentemente
da tempo all’interno
approfondite al condei sindacati, anche
gresso Uilcem di Vicenza). Chi già
quelli all’epoca in parte favorevoli
faceva uso dei contratti flessibili
alla legge 30, si è avviata una seria
ha quindi intensificato la scelta,
riflessione sulla “flessibilità”. Ma
che è diventata in molte azienquanti sono i precari vicentini? Un
de strutturale nelle politiche di
po’ di numeri, locali e nazionali,
assunzione e dell’uso della forza
possono inquadrare il fenomeno,
lavoro. La flessibilità, in quest’ulquello che sta accadendo e quello
timo caso, diviene precarietà,
che è accaduto. E il racconto, asorganica al modello produttivo e
solutamente vero, di un trentenne
gestionale dell’impresa: con tanti
vicentino “doc” iper-qualificato
saluti alla produttività. Senza la
può dire più di mille dati.
possibilità di avere ambizioni infatti, efficienza ed efficacia vanno
I numeri
a farsi benedire. E’ certamente
Quanti sono gli atipici? Ma souna questione che va analizzata
prattutto, quanti sono i contratti a
caso per caso, ma analogamente
termine, in rapporto al totale dei
“puzzano” molto di precarietà e
“nuovi” contratti? Alla domanda
sfruttamento anche tante partiha iniziato a rispondere nei giorte Iva: dei sottopagati a parità di
ni scorsi il Corriere della Sera,
prestazione dei lavoratori normacon un articolo che stima (dati
li, sui quali l’azienda trasferisce
Istat) come in Italia oggi l’87%
tutto il rischio d’impresa, che acdei rapporti di lavoro sia a temcettano pur di lavorare e magari
po indeterminato, e solo il 13%
fare il lavoro cui aspirano.
siano i contratti a termine. Dal
“
Gli atipici veneti e vicentini
Secondo dati recentissimi della
Cgia di Mestre, sono 271 mila i
precari veneti, pari al 12,6% sul
totale degli occupati. Un numero
in linea con le percentuali nazionali. Il dato vicentino più recente
viene da un convegno berico della
Nidil Cgil - la sezione dell’organizzazione che si occupa dei precari del novembre 2008: si stimavano
addirittura a quota 89.400 i precari vicentini. Inoltre, la Nidil distingueva nel complesso i “parasubordinati” iscritti alla gestione
separata Inps: false collaborazioni nel settore privato e pubblico,
falsi rapporti di associazione in
partecipazione e tirocini o stage
che vengono utilizzati in modo
improprio. Secondo la coordinatrice Lia Colpo, questi a Vicenza a
fine 2008 erano almeno 21.500, il
24 % sul totale dei precari, 5000
dei quali a rischio di non avere
mai un posto fisso.
La storia
Università e master dopo un diploma tecnico, studi all’estero,
conoscenza delle lingue straniere
(master all’estero), specializzato
in marketing e comunicazione
commerciale. Pronto a spostarsi
da casa, in altre province: l’ha già
fatto, ma il posto fisso non arriva. E’ la storia di Alberto (nome
di fantasia), vicentino “doc” della
provincia, classe 1979, trent’anni
compiuti da poco. Ogni mattina
Alberto parte da Brendola per
venire a Schio al posto lavoro,
il terzo in sei mesi: una sostituzione di maternità. Il racconto
inizia con una constatazione di
fatto: «Precariato uguale flessibilità. Le due parole sono sinonimi
l’uno dell’altra, la seconda è solo
un modo diplomatico di ribadire
lo stesso concetto. Ho cambiato
tre lavori in sei mesi. Erano tutti
lavori a tempo determinato: il primo una sostituzione di maternità,
il secondo un contratto a progetto
a Mestre, per il quale mi ero trasferito, ora sostituisco di nuovo
una maternità». Cosa è successo
alla fine del contratto a progetto?
«Mi hanno chiesto di farmi la partita Iva. Perché volevano tenermi
legato all’azienda, ma pagandomi
solo con una provvigione». Un
professionista con partita Iva può
avere altri clienti. «Non nel mio
caso - ride - mi avevano chiesto
l’esclusiva. Avrei lavorato solo per
loro, con orari da ufficio e straordinari. Ora ho un’altra sostituzione di maternità, a Schio. Non ho
prospettive di assunzione a lungo
termine, del resto almeno sono
stati onesti e non mi hanno illuso:
mi hanno detto chiaramente che
il contratto finisce quando la dipendente torna». Pacatamente, il
trentenne spiega per sommi capi il
proprio curriculum. «Dopo l’istituto tecnico, a Vicenza, ho fatto
glio. Ma anche la mia morosa ha
sei anni di università. Quindi un
una partita Iva, quindi fin che io
master all’estero, di due anni. La
non ottengo un posto a tempo inmia è stata una scelta: se avessi
determinato, non ci azzardiamo a
deciso di seguire la specializzaziofare il grande passo». Il lieto fine
ne dopo l’istituto tecnico, andannella storia non c’è. Però, Alberto
do subito a lavorare, oggi avrei un
ha ancora qualcosa da dire. Qualposto fisso. Invece, il motivo per
cosa di buono, in tutto questo, lo
cui non ce l’ho, dopo i miei studi,
trova: «L’esperienza umana che
è che non vogliono pagarmi così
mi ha dato il fatto di andare in
tanto perché sono troppo qualigiro, parlare con perficato. Con un titolo
sone diverse, vedere
di studio da perito
altri Paesi mi appaga
trovavi subito lavoro,
molto di più che non
dodici anni fa ma anl’avere un posto fische adesso, le azienso dopo il diploma.
de vicentine e venete Flessibilità
mi ha dato
li cercano moltissiè solo un modo Perché
delle capacità e delle
mo: un ruolo in una
abilità personali che
piccola impresa, an- diplomatico
prima non avevo:
che in produzione. per dire
il confronto con gli
Io ho avuto delle am- precarietà
altri, la capacità di
bizioni in più, sono
fare progetti, la caandato all’estero per
pacità di mettersi in
imparare le lingue
discussione, non ultimo una mee diversi modi di fare impresa, e
todologia di lavoro che ti permette
questo ora si sta ritorcendo contro
di acquisire competenze tecniche
di me. Tanto per essere chiari, mi
in modo molto veloce».
piacerebbe sposarmi e avere un fi-
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La sparata di Tremonti riapre il dibattito su posto fisso e flessibilità
In provincia i contratti a tempo sono quasi 90mila
La storia di un trentenne troppo qualificato per un lavoro stabile
primo piano
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Contractors Usa,
Approfondimento dei legami fra il Pentagono e l’economia locale
Secondo i dati trovati dal ricercatore siciliano Antonio Mazzeo
flickr.com/larryzuo
flickr.com/Us Army Africa
flickr.com/lUs army africa
la Vicenza
Connection
| Qui sopra, in senso orario: cantieri al Dal Molin e alla Ederle, la base di Aviano, la sede della Gemmo
di Alessio Mannino
D
ire che industrie ed enti di
Vicenza abbiano consolidati
rapporti d’affari con l’esercito Usa
è scoprire l’acqua calda. E in questi anni di roventi polemiche sulla
nuova base americana al Dal Molin sono stati versati fiumi d’inchiostro sull’indotto, gli “schei”
che i militari del Pentagono farebbero piovere attraverso appalti,
subappalti e affitti. A tutt’oggi,
la fetta più grossa (245 milioni di
euro per la costruzione degli edifici) se la sono aggiudicata la Cmc
di Ravenna e la Ccc di Bologna,
le due maggiori cooperative (ex)
rosse legate al Partito Democratico. Per i subappalti finora si sa
solo della Isnardo Carta di Montecchio Precalcino, impresa di
impiantistica che sta lavorando a
preparare il terreno per l’edificazione. Quanto alla ricaduta immobiliare, proprio in questi giorni gli
Americani stanno cercando casa
attraverso banali inserzioni sul
giornale, dopo il no del Comune
di Quinto ad un nuovo villaggio a
Quintarello, fra il fiume Tesina e
l’autostrada Valdastico. Resta da
vedere, infine, quante imprese locali saranno coinvolte nei servizi
interni alla nuova caserma: alla
Ederle i lavoratori civili italiani si
aggirano sulle 700 e più unità.
Quote confindustriali
Ma, eccezion fatta per quest’ultimo dato e l’importo del maxi-appalto vinto dalle coop, ciò che colpisce dell’intreccio fra il comando
Setaf e l’economia vicentina è la
tradizionale assenza di cifre. Un
ricercatore pacifista siciliano, An-
mila e rotti euro in un anno. I sertonio Mazzeo, attivo da trent’anni
vizi cui Mazzeo si riferisce sono
nei movimenti no-war e anti-maquelli offerti agli associati: consufia, è riuscito a scovarne qualcuna
lenze fiscali, informazioni finandi interessante. Segugio del click,
ziarie, eccetera.
grazie a due siti americani,http://
w w w.fed spend ing.org,ht t p://
Gemmo sicula
www.governmentcontractswon.
Molto più significative ma già
com, ha ricostruito parte dei
note sono le ingenti somme di
legami economici fra Dipartidollari conquistate da ditte vimento della Difesa statunitense
centine inserite nel giro dei cone mondo vicentino. A cominciatractors di fiducia del Pentagono.
re dalla sua istituzione di potere
Prime fra tutte la Gemmo Spa di
più importante, l’Associazione
Arcugnano (ricordiamo che Irene
Industriali, ramo locale di ConGemmo, molto vicina al governafindustria. «Sono sei i contratti
tore Giancarlo Galan, è la presia favore dell’Associazione Indudente uscente della
striali», scrive Mazfinanziaria
Veneto
zeo nell’articolo “La
Sviluppo).
Scrive
Vicenza connection
Mazzeo: «Nel solo
delle basi Usa in ItaGli americani
periodo compreso tra
lia”, inviato a testate
e movimenti in tutta hanno contratti il 2000 e il 2007, la
Gemmo ha eseguito
Italia: «I primi due con colossi
per conto delle forrisalgono al 2004 come Gemmo
ze armate Usa lavori
(uno con la causale
per oltre 36.848.000
“Policy Review/De- e Maltauro
dollari. Settantatre i
velopment Services”, Ma anche con
contratti sottoscritvalore 3.277 dollari enti pubblici
ti per interventi che
e l’altro “Other Eduspaziano dalla reacation and Training
lizzazione
d’infraServices” per 300
strutture ed edifici per le truppe,
dollari); uno è del 2005 (“Other
alla manutenzione di piste aree,
Professional Services” per 3.277
la riparazione di oleodotti, l’esedollari); un altro ancora del 2007
cuzione di servizi vari come la
(“Technical Assistance” per 4.572
raccolta e lo smaltimento dei ridollari); gli ultimi due per “servifiuti, la derattizzazione, ecc..».
zi” non meglio specificati ed un
Battuta nella gara per la bonifica
valore complessivo di 5.691 doldell’area Dal Molin, la Gemmo
lari recano la data del 15 luglio
«si è prontamente rifatta in Sici2008». In realtà, come ci dicono
lia, ottenendo in consorzio i lavori
a Palazzo Bonin Longare, la Setaf
per l’installazione entro il 2010
dal 1996 è iscritta ad Assindustria
di tre potentissime antenne racome una qualsiasi altra impresa
dar del nuovo sistema satellitare
presente sul territorio berico. Solo
a microonde MUOS nel Centro
che gli Americani contrattualizdi trasmissione dell’US Navy di
zano tutto, e perciò il versamento
Niscemi (Caltanissetta). Il MUOS
delle quote associative risultano
servirà per i collegamenti con i
come contratti. Il cui ammontare,
Centri di Comando e Controllo
difatti, è poca cosa: al massimo 5
delle forze armate USA, i gruppi
operativi terrestri e marittimi in
combattimento, i cacciabombardieri in volo e gli aerei senza pilota “Global Hawk” che stanno per
diventare operativi nella vicina
base di Sigonella. Il consorzio ha
il nome di “Team MUOS Niscemi”,
ma la sua sede è ad Arcugnano, in
viale dell’Industria 2, lo stesso indirizzo degli uffici centrali della
Gemmo S.p.A». Ma il business in
Sicilia non finisce qui: « Con un
secondo consorzio (“Team Bos
Sigonella”), presenti la “LA.RA.
Costruzioni” di Motta Sant’Anastasia (Catania) e la statunitense
Del-Jen Inc., la società vicentina
ha sottoscritto un contratto per
16 milioni di dollari per l’“esecuzione, supervisione, trasporto di
armamenti, materiali ed attrezzature necessarie ai servizi operativi e di supporto”, la “gestione
ed amministrazione dei servizi
ambientali” e il “controllo delle
sostanze nocive, la raccolta e il riciclaggio dei rifiuti” nella stazione
aeronavale di Sigonella e nelle installazioni siciliane collegate, prime fra tutte il complesso portuale
di Augusta (base di appoggio per
portaerei e sottomarini nucleari),
la stazione di telecomunicazione di Niscemi e il Pachino Target
Range, in località Marza (Siracusa), centro di supporto per le
esercitazioni aeree e navali USA e
NATO nel Mediterraneo centrale.
Il consorzio aspira tuttavia ad ottenere un’estensione del contratto
almeno sino al 2013 ed incassare
così 96 milioni di dollari».
Maltauro pigliatutto
L’altro colosso palladiano che
macina utili grazie alle servitù
militari americane è la Maltauro.
Secondo Mazzeo, «sedici con-
tratti per un valore complessivo
di 12.410.282 dollari è il bottino
incamerato grazie alle basi USA
dall’Impresa Costruzioni Maltauro», che all’interno della Ederle
1 «ha realizzato un centro d’intrattenimento di 3.000 mq per i
soldati e le famiglie statunitensi,
dotato di 16 piste da bowling, due
sale giochi, due sale meeting, una
cucina con area self-service, un
bar e diversi uffici amministrativi. Un altro complesso ricreativo
è stato realizzato all’interno della
base aerea di Aviano (Pordenone). Nell’ambito del cosiddetto
“Piano Aviano 2000” avviato da
Washington per potenziare le infrastrutture e le funzioni dello
scalo friulano, la società vicentina sta realizzando un edificio di
circa 1.000 mq per nuovi uffici
operativi e ristrutturando tre aree
destinate a parcheggio, ricovero
ed officine dei cacciabombardieri a capacità nucleare dell’US Air
Force. I lavori per un ammontare
di 11.514.816,40 euro, sono iniziati nel gennaio 2007 e avranno
una durata di circa quattro anni».
Poi c’è la new town di Caldogno.
Quello che non è riuscito a Quinto,
infatti, pare avverarsi nella cittadina confinante con la zona dove
sorgerà il Dal Molin a stelle e strisce: «Tra i progetti in pole position
quello per centinaia di milioni di
euro che la Maltauro sta eseguendo a Caldogno, comune che dista
pochi chilometri dall’ex aeroscalo vicentino. I lavori, autorizzati
dall’amministrazione locale il 3
dicembre 2007, prevedono la costruzione di due blocchi per 76
unità abitative di lusso, un grande
centro commerciale, bar, ristoranti, negozi, centri fitness, impianti di calcetto e finanche una
piscina olimpionica». Per finire
in bellezza, il siciliano Mazzeo
rammenta i piani della Maltauro
in Sicilia: «Ancora più ambizioso
è il piano presentato dalla stessa
società a Lentini, in Sicilia, per
un “complesso insediativo chiuso
ad uso collettivo”, destinato ad
“esclusiva residenza temporanea
dei militari americani della base
US Navy di Sigonella”. In due terreni per complessivi 91,5 ettari, il
cui cambio di destinazione d’uso è
stato autorizzato dal Comune il 18
aprile 2006, la Maltauro intende
realizzare “1.000 casette a schiera unifamiliari con annesso verde
privato e parcheggi, un residence
per la sistemazione temporanea
per i militari in attesa dell’alloggio definitivo, attrezzature ad uso
collettivo per l’istruzione, lo svago e il terziario, impianti sportivi,
relative opere di urbanizzazione
primaria e un sistema di guardiole per il presidio di controllo
e sicurezza”. Si prevede un investimento per oltre 300 milioni di
euro con l’insediamento di 6.800
abitanti e un volume complessivo
di 670.000 metri cubi di costruzioni ed una superficie coperta
di 195,000 mq.. Una vera e propria città satellite in un’area di
particolare pregio paesaggistico,
storico e naturale, a cui potrebbero aggiungersi le opere viarie e
i servizi per “rendere facilmente
fruibile” ai militari USA il lago di
Lentini, Sito di Interesse Comunitario (Sic) e Zona di Protezione
Speciale (ZPS) della Provincia
Regionale di Siracusa. Per l’affaire di Lentini, la Maltauro ha costituito ad hoc la “Scirumi S.r.l.”,
congiuntamente ad una società
nella titolarità dei cinque figli del
cavaliere Mario Ciancio, editoreproprietario del quotidiano La
Sicilia e di numerose emittenti
radiotelevisive siciliane, nonché
azionista degli altri due quotidiani regionali, il Giornale di Sicilia
e la Gazzetta del Sud». A Lentini,
tra l’altro, la Gemmo ha ottenuto
nell’agosto 2008 l’assegnazione
dell’illuminazione comunale per
cinque anni, con un canone annuo
di 484.665,98 euro.
Fra Genova e San Biagio
Altri gruppi segnalati da Mazzeo
sono la Thiene Costruzioni Srl di
Longare, che tra il 2000 e il 2007
si è accaparrata sei contratti per la
realizzazione e la manutenzione
di edifici del personale US Army
di Vicenza, per un ammontare
complessivo di 2.094.056 dollari;
e, sempre iscritta alla Confindustria vicentina, la Ignazio Messina & C. S.p.A. di Genova (sic),
uno dei maggiori nomi nel settore
della navigazione, che nel 2003
«per il trasporto di uomini, mezzi
e sistemi d’arma destinati al teatro di guerra iracheno, ha ricevuto
16.927.443 dollari dal Military Sealift Command delle forze armate USA». In ultimo, da annotare
nella speciale lista delle società
contrattate dalle agenzie del Pentagono ci sono pure «l’ACI Leasing
Vicenza S.r.l. (300.000 dollari per
“servizi vari” offerti nel 2003) e la
Camping Vicenza Sport (36.031
dollari per l’utilizzo di strutture
alberghiere tra il 2004 e il 2007)».
E gli enti e le società pubbliche?
Secondo Mazzeo, la multiservizi
del Comune capoluogo, l’Aim, «risulta aver ricevuto 739.654 dollari
direttamente dall’US Army. Due i
pagamenti contabilizzati, presumibilmente in cambio della fornitura di energia elettrica: il primo
nel 2006 per soli 14.309 dollari, il
secondo in data 10 dicembre 2007
per 725.345 dollari». Cercare di
avere una conferma o smentita
da San Biagio è fatica sprecata:
la regola è che “non si può parlare
dei contratti coi clienti per tutelare la privacy”. Mistero fitto anche
sul deposito di Longare, anche se
Mazzeo assicura: «per la “raccolta
e lo smaltimento di rifiuti solidi”,
40.753 dollari sono invece finiti
direttamente nelle casse del Comune di Longare, il cui territorio ospita una base sotterranea
delle forze armate Usa, utilizzata
come deposito di testate nucleari tattiche che dopo essere stata
parzialmente smantellata ma mai
bonificata, è stata segretamente
riattivata lo scorso anno». Persino l’ospedale San Bortolo avrebbe
ricevuto (quattro) soldi americani: «l’Unità locale socio-sanitaria
numero 6 di Vicenza che a partire dal 2004 ha ricevuto 4.146
dollari per la fornitura di prestazioni mediche e 2.504 dollari
per ignoti “servizi di formazione
e training”». Conclude Mazzeo:
gli Americani si confermano lungimiranti «fabbricanti del consenso» a suon di dollari. Senza
rendersi conto, così facendo, di
fornire argomenti a chi sostiene la
teoria dell’indotto. Quando invece
bisognerebbe elencare, come ad
esempio ha già fatto egregiamente
l’ingegner Guglielmo Vernau, i costi che la comunità vicentina e lo
Stato italiano dovrà accollarsi per
far insediare al Dal Molin i parà
della 173sima brigata aviotrasportata. Costi economici (per gli
allacciamenti e le condutture, per
la tangenziale nord), ambientali
(rischio inquinamento della falda, smog, perdita di un possibile
polmone verde) e politici (volontà
popolare calpestata, sovranità nazionale offesa, legalità violata).
168 del24 ottobre 2009
focus
numero
6
Pdl, la base sta con Galan
Lo scontro con la Lega per la Regione, la batosta alle comunali,
il lodo Alfano e il caso escort. La politica vista dai militanti del centrodestra
quasi due anni dalla sua fondazione, il PdL è ancora un
partito di carta. I vertici ci sono, i
consiglieri comunali anche, ma la
struttura è tutta virtuale: niente
circoli, niente tessere, pochi incontri. Eppure gli argomenti da
discutere non mancherebbero,
dalle candidature alle prossime
regionali alle strategie per riprendersi il Comune. Noi ne abbiamo
parlato con quattro simpatizzanti,
tutti con qualche incarico in Forza
Italia alle spalle, soprattutto come
consiglieri di circoscrizione, ma
tutti attualmente lontani da ruoli
istituzionali.
Forza Galan
E lo abbiamo fatto cominciando
dal tema della settimana: il duello per le prossime regionali tra
Galan e la Lega, che preme per
mettere un proprio uomo e che
pare aver ottenuto il via libera di
Berlusconi. Il Governatore replica
facendo leva sulla sua popolarità
all’interno del partito. E fa bene,
perché l’annuncio che il Veneto
avrà un candidato del Carroccio
ha lasciato molto amaro in bocca.
“Personalmente l’ho presa male,
molto male”, commenta Giorgio
Bigi. “Ci auguravamo tutti una
conferma di Galan”, spiega Alessandro Carraro. “Il problema è
che la Lombardia, con Formigoni,
è intoccabile”, riassume Gabriele
Galla, ex coordinatore cittadino
di Forza Italia. Ma loro, un candidato leghista lo voterebbero?
“Se il PdL lo appoggia, sì”, osserva
Carraro. “Speriamo non si arrivi a
questo. E se Galan facesse una sua
lista... – dice invece Bigi -. Il fatto
è che la Lega non ha una persona
in grado di gestire la regione”. Neanche personaggi come Luca Zaia
o Flavio Tosi. “No: un conto è una
città, un conto è un ente complesso come la Regione”.
| Giorgio Bigi con Gabriele Galla
e Pia Meneguzzo
to quello che poteva andare storIl ventennio
to, è andato storto”, dice Carraro.
Galan, invece, la Regione la sa
“Si è scelto il candidato sbagliato:
guidare. È lì da quindici anni e
bastava mettere uno di Vicenza,
vorrebbe restarci un altro quinuno qualsiasi purché conosciuto, e
quennio. Non sarebbe il caso di
avremmo vinto”, commenta Bigi.
cambiare? “La nostra voglia di
Invece è stata scelta la Sartori, e
Galan è data dai risultati – spiega
per qualche centinaio di voti le
Galla -. In quindici anni ha porelezioni le ha vinte il centrosinitato a casa risultati eccezionali:
stra. “Il problema non è la Sartori
il Passante, la Pedemontana, il
in sé, che i suoi voti li ha sempre
Mose. E il suo entusiasmo non
presi – chiosa Galla -. É che queè calato”. “E poi, anche nel PdL,
sta candidatura non ha incontrato
chi sarebbe in grado di gestire la
il favore neanche degli alleati: è
Regione?” riconosce onestamente
mancata l’unità”. Così adesso c’è
Bigi. Insomma, si spera ancora in
Variati. Che tutto sommato qualun poker del doge Giancarlo. “Ancosa sta anche facendo. “C’è la
che per il modo in cui è arrivata
vergogna del presidio No Dal Moquesta decisione, calata dall’alto”,
lin, ma dopo tanti anni si costruaggiunge la Meneguzzo. Vero: alla
iranno dei nuovi campi da calcio.
fine a decidere sono Berlusconi e
Questi almeno hanno capito che
Bossi, mentre militanti ed elettolo sport porta consenso”, osserva
ri non hanno praticamente voce.
Bigi, con un filo di autocritica. “E
“Sono quindici anni che ci calano
stanno anche asfaldecisioni dall’altotando qualche strariprende Galla -: l’abda”, aggiunge Carbiamo visto anche
raro. L’opposizione,
alle ultime politiche,
invece, si vede pochiquando i nostri nomi Sono
no. “Devono ancora
li hanno messi nelle quindici anni
assorbire lo shock
posizioni più basse che calano
di una sconfitta che
della lista”. “Il prodecisioni
nessuno si aspettava,
blema è che non siae poi nessuno di loro
mo ancora uno stato dall’alto
aveva mai fatto opfederalista e così de- L’ultima volta
cidono i partiti. Ma alle politiche ‘08 posizione”, commentano gli intervistati.
anche nel centrosiConsolandosi con il
nistra è così”, si confatto che “la Lega ne
sola Carraro.
sta facendo ancora meno, di opposizione”.
Parenti serpenti
La lotta per la successione a GaTemi locali....
lan ha fatto (ri)esplodere la queE sì che la politica amministrastione del difficile equilibrio con
tiva di spunti ne offre. C’è il caso
una Lega che è un po’ partito di
Ipab: “Se Meridio ha fatto un erlotta e un po’ partito di governo.
rore – dice Bigi -, è stato quello di
“I rapporti non ci sono. La Lega
non parlarne subito chiaramente:
è un piccolo staterello autonomo,
poi pare che le cose vengano fatte
ed era così già prima”, taglia corto
sottobanco”. “Comunque fa bene
Bigi, confermando che la convia restare – è l’opinione di Galla -:
venza non è così semplice. Anche
le critiche del centrosinistra sono
perché da un parte c’è un Carrocstrumentali: c’è una bulimia per
cio ben strutturato, dall’altra un
occupare posizioni”. Ci sono le
Pdl così leggero, a livello organizronde che non decollano. “Il prozativo, da essere quasi inesistenblema sicurezza è prioritario, e le
te. “Prima con Forza Italia era dironde potrebbero essere un supverso – riconosce Carraro -. Ora il
porto: la sorveglianza non è mai
Pdl è nuovo e tutto da costruire,
troppa”, annota Carraro. “Sì, ma
mentre la Lega ha una storia più
il problema non lo risolvi con le
lunga. L’alleanza con loro comunronde – ribatte Bigi -. Anche perque, è imprescindibile, e ha fatto
ché, passato l’entusiasmo iniziale,
crescere entrambi”.
chi te lo fa fare di uscire la sera per
andare di pattuglia? Non è così
La batosta
semplice”. E c’è l’eterno Dal MoCon qualche incidente di percorlin. “Noi siamo sempre stati favoso, anche. Come alle ultime elerevoli”, dicono in coro, motivando
zioni comunali. Una batosta che
la posizione soprattutto con ranon è ancora stata superata. “Tut-
numero
7
pag
Pd, gli iscritti
meglio dei vertici
E con Berlusconi
A
168 del24 ottobre
focus
pag
Interrogati alla vigilia delle primarie,
tre semplici militanti danno risposte appassionate
Le divisioni corrono sul personalismo dei candidati
alla segreteria più che sulle idee
gionamenti di carattere economico: i posti di lavoro, l’indotto. Ma
bastano i soldi per accettare una
nuova base militare? “Non è solo
una questione di soldi – risponde Carraro -. Si parla del lavoro,
e quindi della vita, di molte famiglie”. “E con gli italiani al Dal
Molin ci stavano anche settemila
soldati, e nessuno diceva nulla –
aggiunge Bigi -. L’Italia, poi, non
ha un esercito, e non è che non
ci siano più guerre: dovremo pur
difenderci dalle teste calde che ci
sono in giro”.
... e battaglie nazionali
Ma a scaldare gli animi della base
del centrodestra sono soprattutto
i temi nazionali. Sono i giorni delle polemiche sul Lodo Alfano bocciato dalla Consulta. “Non sono
d’accordo – argomenta Pia Meneguzzo -. Il presidente del Consiglio, eletto, ha il diritto di operare senza essere continuamente al
centro di udienze e processi”. Ed
è un’opinione condivisa da tutti.
Così come quella che contro Berlusconi ci sia l’accanimento di una
magistratura orientata a sinistra.
“Le indagini di Tangentopoli sono
andate tutte in una direzione,
senza toccare Pci-Pds-Ds; poi c’è
stato l’avviso di garanzia a Napoli; poi tutte le inchieste”, ripetono.
“Colpiscono lui perché è il simbolo
dell’imprenditore, per un motivo
ideologico”, rincara la Meneguzzo. “C’è odio verso Berlusconi- insiste Bigi -. E io, se dovessi avere
un processo, sarei preoccupato:
perché fanno presto a sapere se
sei di destra o di sinistra”. Il discorso vira sulla stampa, anche
quella accusata dal premier di essere tutta a sinistra. “È così. La famiglia Berlusconi ha solo Libero e
Il Giornale - ribattono Bigi e Carraro -. Dall’altra parte ci sono Repubblica, La Stampa, il Corriere”.
Repubblica passi, ma la Stampa
(che è degli Agnelli) o il Corriere
giornali di sinistra? “La Fiat è di
sinistra, e infatti il direttore della
Stampa è andato a Repubblica. E
il Corriere ha appoggiato Veltroni.
E poi, più che i quotidiani, conta la
televisione”. E qui, almeno, si dovrebbe riconoscere che Berlusconi
fa la parte del leone. “Insomma –
ribattono -. A parte il Tg4, c’è Italia Uno che parla pochissimo di
politica e il Tg5 che è equilibrato.
Più o meno come Tg1 e Tg2, mentre il Tg3 è di sinistra”. “E anche
in Mediaset, i comici sono tutti
contro Berlusconi – aggiunge Bigi
-. Se fossero miei dipendenti io li
manderei via”.
L’ultima battuta, inevitabile, è
sulla vicenda delle escort. Un
po’ di imbarazzo c’è, ma neanche troppo. “È stata soprattutto
una montatura – rispondono -. E
poi siamo il popolo della Libertà, lasciamogli un po’ di libertà
a quell’uomo”. Sarà, ma almeno
essere coerenti e non organizzare il Family day è chiedere troppo? “Un conto è la vita privata,
un conto quello che viene fatto
come istituzione – risponde Galla
-. A me va bene che, come politica
istituzionale, si facciano iniziative
come il Family day. Poi il privato è
un’altra cosa”. Da queste parti, insomma, Berlusconi può dormire
sonni tranquilli.
L. M.
| Gabriele Galla
| Pia Meneguzzo
| Alessando Carraro
I
vede il 50% di donne nelle liste, e
n Campania forte odore di caquesto è un grande passo avanti»,
morra e ricandidature imbaè la difesa di Stefano Dal Pra Carazzanti (Bassolino&co), in Sicilia
puto, studente-lavoratore diciotescluso Nando Dalla Chiesa per
tenne, sostenitore della mozione
ragioni oscure (oscure?), nel nord
Bersani. «Non ho grande simpatie
un eminente sindaco, il torinese
per questo meccanismo, ma bisoChiamparino, che si sente “estragna dire che nasce da un’esigenza
neo”, il correntismo dilagante. Le
esemplificativa, logistica», comprimarie di domenica 25 ottobre,
menta Parodi. Sarà, ma lo stesso
per dare una scossa al debole ParPeroni è dell’avviso che esse costitito Democratico, dovranno ratuiscano «uno dei più grossi vizi
dunare parecchia gente: un flop
del partito».
sarebbe la mazzata finale dopo un
E veniamo alla vexata quaestio
anno disastroso. Eppure la base ci
delle differenze, diciamo non ben
crede, è combattiva. VicenzaPiù
individuabili a occhio nudo, fra
ha incontrato tre appartenenti del
i tre candidati. Parodi: «Bersacircolo di Vicenza centro, accomni non ha esperienza di partito e
pagnati dal giovane coordinatore
ha una visione retrò sulla formaEnrico Peroni.
partito. Ne vuole uno tradizionaAnzitutto, lo statuto. Non si capile, cioè un’oligarchia. E’ l’uomo di
sce bene se contino più gli iscritti
D’Alema. E Marino non vorrei foso i votanti delle primarie, aperte a
se un’operazione di quest’ultimo.
tutti i cittadini. Secondo Eugenio
A Franceschini, inveScalfari, il fondatoce, credo quando dice
re di Repubblica (il
di non voler lasciare
“g ior na le -par t ito”
il partito agli uomini
accusato di dettare
del passato. Ha steral linea al Pd), dozato
sull’antiberluvrebbe
prevalere I rapporti
sconismo, condannal’esito delle seconde. con Variati
to da Veltroni l’anno
Ciò potrebbe favori- sono labili
scorso? Una svolta
re il candidato FranMa è meglio
per differenziarsi da
ceschini rispetto al
signore dell’appara- avere una giunta D’Alema». Insomma,
l’incubo
D’Alema
to Bersani, per non forte e coesa
va scacciato a tutti i
dire del minoritacosti. Zanella: «Mario Marino. «Non è
rino ha fatto scelte
accettabile, non si
nette sulla green economy col no
cambiano le regole in corsa. Anal nucleare, sulla laicità col sì alle
che se effettivamente lo statuto
coppie di fatto e al testamento
è…un po’ arzigogolato», dice il
biologico, e quanto all’organizzamariniano Franco Zanella, che
zione vuole un continuo scambio
è anche sindacalista Cisl con un
fra base e vertice e una forte rete
passato nel Pci. «Per Franceschidi circoli. Bersani sarebbe ottini va bene il “lodo Scalfari”», dice
mo come presidente del consiglio,
invece, e si capisce, il franceschinon come segretario di partito.
niano Giuliano Parodi, professore
Franceschini è un libro dei sogni,
di storia e filosofia. Ma il vulnus
anche se gli va dato atto di aver
peggiore, forse, è la presenza delle
retto sulla linea del Piave». Capuliste bloccate, segno di una resito: «Bersani è il più concreto. E di
stenza a spazzar via capobastone
sicuro non è lui il responsabile di
e clientele. «Sì ma lo statuto preaver perso per strada i 4 milioni
che avevano votato alle prime primarie. Con lui si torna al partito
che va nelle fabbriche e nei luoghi
di lavoro, e che mantiene la democrazia interna sul territorio».
Sì ma i valori, le idee, i contenuti?
Pare che solo Marino provi a metterli in primo piano. Quali sono gli
ideali di un iscritto qualunque del
Pd? «I diritti per tutti: allo studio,
al lavoro… la meritocrazia…», risponde (un po’ a fatica) il giovanissimo Caputo. «La giustizia so| Enrico Peroni e Stefano Dal Pra Caputo
ciale», replica a tambur battente
il cislino Zanella. Che continua:
«Democrazia intesa come partecipazione. Ad esempio vedrei benissimo forme di democrazia diretta
nello statuto comunale, anche se
non sul singolo provvedimento,
ma sui grandi progetti per la città. E poi la libertà, individuale
e collettiva». Cioè? «La libertà
d’impresa, per esempio: va bene
sviluppare l’impresa, ma no alla
giungla». Ma nel concreto? Con
le banche, causa della crisi, come
la mettiamo? Allarga le braccia:
«Sembrano intoccabili, purtroppo…». Per Parodi, ex socialista,
la formula è il “riformismo”: «Riforme, democrazia dell’alternanza, che significa farsi carico della
complessità. Non voler governare
sempre e a tutti i costi. Purtroppo
la cultura liberale fa fatica a imporsi, da noi».
E nel Veneto che si fa: ci si rassegna a fare i vasi di coccio fra i vasi
di ferro (Lega e Pdl)? «Il candidato
franceschiniano, Causin, ha detto
no all’ipotesi di Fassino (franceschiniano pure lui, ndr) di appoggiare Galan contro la Lega. Però
io mi allaccerei a quanto ha detto
Variati: se perdiamo anche questa
volta, siamo fuori da vent’anni e
questo ci condanna alla residualità. Non bisogna far le verginelle:
di fronte alle difficoltà del centrodestra occorre incunearsi». Ma
non si era detto che non va cercato
il potere per il potere? «Il piano
regionale va distinto da quello nazionale, qui siamo troppo deboli»,
ribatte Parodi. «No a Galan, ha
detto chiaro la bersaniana Filippin», dice Caputo. «Non è concepibile allearsi col partito opposto.
Piuttosto si cerchi l’alleanza con
Sinistra e Libertà, con l’Italia dei
Valori, con l’Udc». Lo schema Ulivo allargato, insomma. «Sì ma
prima bisogna darsi un’identità
forte», è la puntualizzazione. Zanella cita l’inarrestabile emorragia di voti degli ultimi anni, sia a
livello nazionale che locale e si fa
forza così: «Amministriamo Vicenza, Padova, Venezia, la provincia di Rovigo e cinquanta comuni
nel Vicentino. Proviamo almeno
la scommesso di correre con un
nostro candidato».
E arriviamo a Vicenza, dove il
partito sembra una pallida ombra
dell’amministrazione gestita monocraticamente dal sindaco Variati (pro-Bersani). Il quale pare
e dall’elusione fiscale». Secondo
quasi vergognarsi di essere un
Parodi il partito «deve parlare a
esponente Pd. «Data la presenza
tutti con un progetto-paese di tipo
della sua lista civica, è comprenriformista che preveda una distrisibile una certa ecumenicità del
buzione equilibrata della ricchezsindaco. E’ vero, i rapporti con la
za». Zanella ammette il ritardo
giunta sono labili, però è meglio
nel comprendere gli imprenditori,
avere una giunta forte e coesa»:
«molti dei quali ex operai. La siquesta l’opinione di Parodi. Zanistra li ha sempre snobbati. Ma
nella critica il partito: «I provbisogna pensare ai nuovi poveri,
vedimenti in consiglio comunale
come i precari». Già, il posto fisso
vengono approvati, ma dovrebbe
riscoperto di punessere il partito a dare
to in bianco dall’ex
più appoggio e visibililiberista di ferro
tà al sindaco». Caputo,
Tremonti. A dirla
bersaniano come Vatutta, la flessibilità
riati, concorda.
l’ha introdotta per
Infine, le questioni Chiedere scusa
calde. Dal Molin: Pd agli imprenditori? primo un ministro
del Pd, tra l’altro
ipocrita, visto che con Pensiamo
vicentino: Tiziano
Prodi, Veltroni e Costa
piuttosto
Treu. Sbotta Zaè favorevole alla base
nella: «Sì ma poi il
contro cui si battono al salario
centrodestra con
i Democratici vicen- minimo
la legge Maroni ha
tini? Parodi: «Variati
tolto tutti gli amha avuto sempre una
mortizzatori
soposizione netta e chiaciali previsti dal pacchetto Treu!».
ra. Il livello nazionale è diverso».
Di sicura c’è una cosa: che i pidZanella: «Il Pd nazionale è stato
dini non si chiamano più, fra loro,
bloccato dal sì di Prodi. Evidente“compagni”. «Eh, come chiamarsi
mente si poteva sacrificare Vicenfra noi è un bel problema…», diza, come una volta disse D’Alema.
cono i tre fra il serio e il faceto.
Ma hanno affossato il referendum
Come altrettanto sicuro è che quepromosso da Variati, che forse posti semplici militanti sono animati
teva cambiare il corso delle cose».
da una passione, anche un po’ inCaputo: «Variati ha fatto il possigenua, che li rende decisamente
bile, è andato da solo in controtensuperiori ai loro dirigenti.
denza rispetto al nazionale. Però
ormai bisogna rassegnarsi…».
Alessio Mannino
Variati voleva introdurre (ora forse non più, dopo la bocciatura del
prefetto Mattei) le ronde. Tutti
e tre, abbastanza schifati, non vi
parteciperebbero, in quanto «inutili e dannose».
Ma il problema di fondo del Pd
vicentino (e veneto) è l’incomunicabilità col ceto dei produttori.
Caputo attacca Franceschini, che
ha fatto mea culpa di fronte agli
industriali veneti: «Ma chi glielo dice a chi lotta per avere 800
euro al mese? Si pensi piuttosto
ad un salario minimo garantito,
prendendo i soldi dall’evasione
| Giuliano Parodi
168 del24 ottobre 2009
focus
numero
8
pag
Perché Destra e Sinistra
sono la vera anti-politica
La scena politica è dominata da partiti che si ispirano a categorie e ideologie superate
e che seguono il pensiero unico del libero mercato. Appello per un ritorno alla Politica. Quella vera
di Alessio Mannino
M
a chi l’ha detto che bisogna
per forza essere di destra, di
centro o di sinistra? Si può non essere nessuna di queste tre cose. Il
perché è presto detto: uno ha tutto
il diritto di non riconoscersi nello
schieramento dei partiti, addirittura nel sistema politico in quanto tale. E i motivi possono essere
molteplici.
Storia vecchia
Uno è storico. Le categorie con cui
oggi interpretiamo e incaselliamo
uomini, idee e formazioni risalgono all’Ottocento, affondano le loro
origini nella Rivoluzione Francese
(a destra c’erano i moderati girotondini, a sinistra i radicali giacobini, al centro la “palude” degli
indecisi). Dico: l’Ottocento, anzi
la fine del Settecento. In Italia,
nel secolo scorso, la destra è stata
risucchiata nel gorgo del fascismo
(che agli esordi, vorrei ricordarlo,
era un movimento di sinistra interventista e nazionalista), la sinistra egemonizzata dal comunismo
di fede sovietica, il centro occupato dalla Democrazia Cristiana,
all’ombra di un Vaticano riconciliatosi a peso d’oro con lo Stato risorgimentale. Oggi, anno di
grazia 2009, la società è completamente diversa sia dai tempi di
Robespierre che da quelli di Marx,
ma anche da quelli di De Gasperi e di Berlinguer. I partiti-chiese
sono crollati, e le lenti che allora
erano adatte a leggere il presente
Pensiero unico
Il secondo è culturale o, come si
sarebbe detto un tempo, ideologico. Gli antichi, archeologici, decadenti schemi per cui, per dirla
con Norberto Bobbio che alla loro
differenza ha dedicato un famoso
libro, destra significa privilegiare
l’idea di libertà e sinistra fondare
il proprio credo sull’uguaglianza,
non hanno più alcun legame con
la realtà. Perché sia la destra sia la
sinistra che il centro si ritrovano
tutti sullo stesso, unico pensiero:
il mercato basato sul profitto e la
competizione, il cittadino-consumatore, la globalizzazione come
fatto compiuto e intoccabile, la
democrazia rappresentativa come
unica forma di governo possibile
(già, perché uno potrebbe anche
sognare una democrazia diversa,
liberata dal regime della tessera,
come in Svizzera, che non sarà il
paradiso - io ci ho sempre provato
un nauseabondo senso di ordine
maniacale, di pulizia malata - ma
dove i partiti non dettano legge
come da noi).
Politica piatta
Il terzo è propriamente politico.
Il PdL è un gigante d’argilla, una
barattolo vuoto ma scintillante di
conventions e slogan, che nasconde la volgare realtà di un comitato
d’interessi: gli interessi di Silvio
Berlusconi e di tutti gl’italiani
che s’identificano in lui, nella sua
megalomania, nel suo arrivismo,
nella sua italianità da tu vuò fa’
l’ammerigano, nel fare della vita
una rincorsa al successo e al denaro. Il Pd è l’assemblaggio delle
macerie di Pci e Dc, uno scimmiottamento - anche qui - del modello americano del Democratic
Party, con le primarie incentrate
sulle persone e non sulle idee e la
rinuncia ai grandi orizzonti di palingenesi sociale, tutti appiattiti, i
Bersani, i Franceschini e i Marino,
ad amministrare l’esistente e non
disturbare il manovratore (finanza, banche, grandi industrie). La
Lega agli inizi rappresentava una
rottura, col suo localismo noglobal e la lotta al centralismo di uno
Stato-Nazione in realtà mai nato:
poi s’è venduta alla molle dolce
vita romana, a Berlusconi, al clientelismo. Di Pietro e l’Italia dei Valori? Hanno il merito di condurre
la battaglia sul diritto pre-politico
alla legalità, ma per il resto sono
favorevoli alle grandi opere, cavalli di troia di uno sviluppo non
più sostenibile, all’Europa che col
Trattato di Lisbona ci esproprierà della sovranità (articolo 1 della
Costituzione), all’ordine economico per cui conta più il Pil che non
le aspirazioni, la carne e il sangue
della gente. L’Udc non è neppure
da prendere in considerazione:
nostalgici della vecchia Dc, i seguaci di Pierferdi Casini sono banderuole che vanno dove tira il vento, dove più conviene; così come fa
la Chiesa sua referente, d’altronde.
Altro che palude: il centro è un bazar, un mercato delle vacche. Restano le estreme, i gruppi espulsi
dal parlamento dalla peggiore legge elettorale dai tempi dei plebi-
sciti mussoliniani. Il loro limite è
quello che dicevamo al punto due:
comunisti e fascisti, chiamiamoli
così all’ingrosso, hanno fermato le
lancette della Storia al 1945 o poco
più, se non prima. Sono morti viventi.
Il ritorno agli Ideali
C’è un popolo del silenzio che non
va a votare perchè non ne può più di
tutto questo. Non sono tutti menefreghisti col cervello all’ammasso,
gli astensionisti. La maggioranza
sarà pure quella degli indifferenti, degli egoisti e dei rincretiniti
dalla vuotaggine televisiva. Ma c’è
anche chi, come ad esempio il sottoscritto, è stufo di sentirsi preso
in giro (anche da persone, lo dico
AI
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perché ne conosco parecchie, in
perfetta buona fede, oneste e di
grande intelligenza, sparse in tutte le forze politiche). Noi esclusi,
noi àpoti - Prezzolini: coloro che
“non se la bevono” - non sogniamo l’anarchia, utopia irrealizzabile
perché contraria alla natura umana (siamo animali sì, però sociali).
Vorremmo il ritorno agli Ideali,
quelli con la I maiuscola, ma calati
nei bisogni e nei problemi del qui e
ora, con priorità e concetti adeguati al nostro tempo. Cioè resettare il
luogocomunismo miserevole che
imperversa trasversale e tornare
alle Politica. Quella, per intenderci, che non ha il blocco mentale che
vieta di mettere in discussione, se
necessario, tutto. Ripeto: tutto.
flickr.com/DoctorTac
adesso non fanno che riproporre
il passato.
168 del24 ottobre 2009
focus
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prove tecniche
d’integrazione
Niente generalizzazioni
Hasayen ne è convinto: la zona di
viale Milano ha tutto. È vicina al
centro e alla stazione, ci sono uffici pubblici e negozi, c’è un movimento ininterrotto di persone. E
ci sono, certamente, anche degli
aspetti problematici. Che però
non vanno enfatizzati oltre misura. Anche perché i primi a farne le
spese sono spesso proprio gli stranieri. Che, a forza di sentire parlare della “zona rossa” di viale Milano, rischiano di trovarsi additati
come presenza indesiderata, o di
trovarsi con i negozi vuoti. “È importante non strumentalizzare la
questione. E non generalizzare,
altrimenti sembriamo due mondi
distinti. Invece viviamo nello stesso ambiente, nello stesso palazzo.
Si parla tanto di integrazione, ma
messa così sembra una cosa dolo-
rosa, quasi fosse un parto. Invece
è la cosa più semplice che ci sia”.
Le proposte
Le idee non mancano. I controlli? “Fanno bene alla zona, ma non
pretendano che noi gestori ci sostituiamo alle forze dell’ordine”.
L’abuso di alcol? “Perché non si
vieta la vendita di alcolici a tutti
quei locali che non sono bar? Qua
ci sono kebab dove uno può comprarsi la bottiglia di vino: questo
non funziona”. La sporcizia? “Già
mettere dei cestini nelle vie, come
stanno facendo, può aiutare, perché almeno si sa dove buttare la
lattina. E poi non dimentichiamo
che in questa zona ci sono anche
gli uffici dell’Inps, il che vuol dire
centinaia di persone in fila ogni
giorno. Anche questo sporca. Così
come sporca il fatto che nella maggior parte dei palazzi della zona
non si faccia la raccolta differenziata: la cartaccia per terra è visibile,
la raccolta indifferenziata no; ma
io mi chiedo quale sporca di più,
alla fine”. Soprattutto, servirebbe
una politica più attenta alle esigenze dei migranti: “I nostri problemi
sono anche altri: l’attesa per il permesso di soggiorno dura più di un
anno, quando in altre città bastano
tre mesi; per un certificato ci vuole
la carta da bollo, quando altrove te
lo fanno in carta semplice; le norme sull’idoneità per l’alloggio sono
particolarmente rigide. Pensiamo
anche a queste cose. Oppure proviamo ad aprire i bandi per il lavoro pubblico anche agli stranieri,
sarebbe un passo importante”.
I “coraggiosi”
Qualche passo più in là, proprio
all’angolo tra via Firenze e viale
Milano, il Diamond bar ha cambiato gestione da qualche mese.
Adesso dietro il bancone ci sono
Romeo e la moglie, che hanno rinnovato il locale e, con un briciolo
di follia e il sorriso perennemente
sulle labbra, hanno raccolto la sfida di costruirsi un futuro in una
delle zone più discusse della città.
“Quando abbiamo aperto è venuto
anche il sindaco Variati a salutarci
e a dirci bravi per il coraggio. Noi
l’abbiamo fatto perché ci crediamo. Sarà che io ho viaggiato molto
all’estero, e mia moglie viene dal
sud e ha un carattere solare, ma
non abbiamo nessun problema a
socializzare con persone di culture diverse. E qui c’è un piccolo
concentrato del mondo: l’Africa, il
Maghreb, l’Asia, la Cina, l’Europa
dell’Est”. E anche molta Italia, fatta di persone che si fermano per
il classico cappuccino e brioche.
“Capita di vedere degli italiani
che aprono la porta, poi vedono
che c’è gente di colore dentro e se
ne vanno: un po’ di razzismo c’è”.
Finché chiacchieriamo, comunque, entrano tutti senza problemi:
uomini in giacca e cravatta, una
ragazza da sola, un gruppetto di
immigrati, una coppia di passaggio.
Rispetto all’oasi tranquilla di San
Marco, dove la coppia lavorava prima, il salto è stato grande.
“Però problemi grossi non ne abbiamo mai avuti, neanche la sera
- continua il barista -. Se dicessi il
contrario direi una bugia. Certo se
le forze dell’ordine passassero più
spesso non sarebbe male. Cosa
vuole, qui ci sono i buoni ed i cattivi, come dappertutto. Però tolte
quelle poche mele marce, il resto
è una bella realtà. E basterebbe
poco per migliorarla, per renderla
ancora più sicura”.
Loro ce la stanno mettendo tutta.
Anche a costo di mandar giù qualche boccone amaro. “Sabato sera
abbiamo organizzato un concerto
Vasco Rossi... Ovvio, non quello
vero - scherza Romeo -. È il terzo
che facciamo, e la prima volta ci
hanno anche fatto la multa perché avevamo sforato con l’orario. I
vigili ci hanno spiegato che erano
stati chiamati da qualche residente: ecco, questo non me lo sarei
aspettato. Noi ci stiamo impegnando per animare la zona, per
abbellirla: dovrebbe esserci un po’
più di sostegno da parte della gente”. Ad ogni modo la lezione, chiamiamola così, è servita. Sabato
sera la musica staccherà puntuale. E la speranza è che gli inquilini
dei piani alti, invece di telefonare
alla polizia municipale, possano
scendere ad intonare “Albachiara”
in compagnia.
L.M.
11
pag
Dopo Vicenza, anche Torri di Quartesolo
avvia un progetto per far partecipare i giovani
alle decisioni amministrative
La prima idea? Una festa rock
Testimonianze di una convivenza possibile:
dopo il reportage pubblicato due settimane fa,
la parola a residenti stranieri e commercianti italiani
Che zona sarebbe questa, senza
gli stranieri?”. Mohamed Hasayen, passaporto giordano ma
origini palestinesi, è in Italia da
tredici anni, a Vicenza da dodici,
lavora in viale Firenze da sette e
da tre anni abita in viale Milano.
E ci tiene che quando si parli della zona di viale Milano e dintorni
si mettano in evidenza anche le
esperienze positive. Perché al di
là del degrado di aree come quelle
dell’ex Domenichelli, e dei disagi
causati dagli ubriachi del sabato
sera, in queste vie la stragrande
maggioranza delle persone vive
(“si parla tanto di residenti, ma
qui ci sono tantissimi abitanti immigrati”, annota) e lavora in modo
assolutamente tranquillo.
Il suo “negozio”, un’agenzia della
Western Union, ne è un esempio:
un via vai continuo di persone,
dalla mattina alla sera, e zero problemi. Quando entriamo, al bancone c’è un distinto signore di mezza
età, italiano, che chiede di fotocopiare dei documenti. “Va bene segnalare i problemi - spiega Hasayen -, ma bisogna sempre puntare
ad una proposta, altrimenti si mette in evidenza solo il lato negativo.
Io mi chiedo cosa sarebbe questa
zona senza gli stranieri, che portano vivacità e anche ricchezza. Senza di noi non ci sarebbe una parte
dell’economia”.
numero
Giovani e politica
i fratellini di ViLab
Viale Milano,
“
168 del24 ottobre
focus
pag
La Rete Migranti
La lettera
“Non è una zona pericolsa”
Anche se a qualcuno farà dispiacere, affermiamo che la convivenza oramai funziona: tutti svolgono le loro attività normalmente
e lasciamo dunque i casi isolati
di devianza, che pure esistono,
alle forze dell’ordine che stanno
facendo adeguatamente il loro
lavoro. Perché Vicenza è una città
sicura e non esistono zone pericolose o malfamate come qualcuno
vorrebbe far credere. Riflettiamo: i migranti che hanno scelto di
vivere in questa parte dell’Italia,
il Nordest produttivo e industriale, sono per la grandissima parte
di quelli che desiderano lavorare
con impegno e vivere tranquilli.
Al contrario di altre zone, dove
si possono invece trovare altre
possibilità di guadagno e sopravvivenza, tutti cercano attività lavorative stabili, regolari, tutelate.
Perciò invitiamo certe persone
che speculano sulla complessità e
difficoltà del percorso di adattamento reciproco alle nuove forme
di convivenza tra cittadini nativi
e non nella nostra città, a farsi un
esame di coscienza: eviteranno
così, se sono onesti e intelligenti,
di creare tensioni tra le diverse
componenti della cittadinanza, di
alimentare sospetti tra i residenti
di diversa origine, abitanti o commercianti che siano, creando discredito a una zona del centro che
deve contribuire invece all’immagine positiva della nostra città,
sia agli occhi di tutti i gli altri cittadini dei diversi quartieri, sia a
quelli dei numerosi turisti che ne
porteranno a casa il ricordo.
Purtroppo invece, e da lungo
tempo, qualcuno “spara” regolarmente contro i migranti stabilitisi
nella zona, con la pretesa di rappresentare “i residenti” quando
invece non lo fa che per una pic-
colissima parte. Ci piacerebbe sapere quale sia la reale consistenza di questa sua rappresentanza,
dato che non esce mai allo scoperto se non attraverso i continui
attacchi contro
quella parte di migranti che esercitano le loro attività in modo
professionale e perfettamente
legale, indicandola come causa
di tutte le problematiche che riguardano il quartiere, comprese
quelle urbanistiche e abitative [...]
E’ ora di prendere atto che alimentare i conflitti e invocare ossessivamente i controlli delle forze dell’ordine, senza proporre un
progetto serio e fattibile all’Amministrazione Comunale raccogliendo le proposte di tutti i residenti e commercianti della zona,
può essere un modo per acquisire benefici di partito e una facile
carriera politica, ma non porta
certo il bene comune dei cittadini. Siamo a favore dell’inserimento sociale di tutti, non certo per
l’antagonismo tra cittadini.
Siamo aperti alla concertazione
per circoscrivere e risolvere alla
radice i disagi che pesano sulla
quotidianità di tutti, ma con una
particolare attenzione al miglioramento delle condizioni di vita
e socialità della loro parte meno
tutelata: quella dei migranti.
Siamo pronti a sederci intorno a
un tavolo per dialogare con tutti:
gruppi o associazioni di cittadini
di questo e altri quartieri, soggetti amministrativi, di servizio e di
formazione, purché seriamente
intenzionati a lavorare per la qualità della convivenza tra vicentini
di diverse origini, per definire
un progetto partecipato di città
aperta e accogliente.
La Rete Migranti di Vicenza
di Giulio Todescan
S
i chiama Torri Lab il «fratellino minore» del progetto Vi
Lab: entrambi sono tentativi di
far partecipare i giovani alle decisioni politiche ed amministrative
che li riguardano. Vi Lab è stato
promosso alcuni mesi fa dall’assessore alle politiche giovanili del
Comune di Vicenza, Alessandra
Moretti, coinvolgendo ragazzi attivi nei partiti, nelle parrocchie,
nelle associazioni sportive e di volontariato. Una ricetta che ora viene ripresa dall’amministrazione
di centrosinistra di Torri di Quartesolo, e dall’assessore alle politiche giovanili Stefania Frizzo. Che
racconta la nascita dell’iniziativa,
a partire da una pagina di Facebook, durante la campagna elettorale.
Tutto nasce sul web
Campagna che, come nell’ultima
campagna presidenziale d’oltreoceano, anche nella piccola Torri
ha «scoperto» l’utilizzo dei nuovi
media, soprattutto per entrare in
contatto con il pubblico, e l’elettorato, giovanile. «La campagna
elettorale si è svolta anche su internet, navigando ho scoperto che
c’era già un gruppo su Facebook
dei giovani di Torri – racconta
Stefania Frizzo -. Mi sono inserita
in questo gruppo, interagendo con
i ragazzi e dando anche spiegazioni su alcuni atti amministrativi.
Visto che allora ero già consigliere
di maggioranza. Da lì è nato un
dialogo con i ragazzi, che credo
ci abbia anche premiati nell’urna.
Quindi, dopo le elezioni, mi sono
messa subito al lavoro per coinvolgere i giovani». Ora su Facebook il
gruppo «giovani di Torri» conta
oltre sessanta iscritti, mentre è
iniziata la parte più difficile, portare dalla rete alla realtà in carne
ed ossa il confronto fra gli under
trenta che vivono nel paese. «Vicenza era partita un mese prima.
L’assessore Moretti mi ha parlato del Vi Lab, noi abbiamo subito
stretto un forte legame fra le due
iniziative, e l’idea è di creare per
tutta la provincia un unico simbolo per i progetti che coinvolgano i
giovani nelle scelte amministrative». L’intesa con il capoluogo è
partita da una prima decisione,
apparentemente banale: attivare
un canale di collaborazione continua con l’Informagiovani, dando
la possibilità ai ragazzi di Torri
di essere informati e partecipare
ai corsi e agli stage organizzati
dall’ufficio vicentino.
Il rischio carrozzone
L’esperimento è agli inizi. E il rischio che diventi un’operazione
di facciata o peggio un modo per
alcuni ragazzi di «far carriera»
nella politica locale esiste. Infatti i quindici ragazzi (età dai 17
ai 25 anni) che si siederanno in-
torno al tavolo di Torri Lab sono
nell’ordine: rappresentanti dei
partiti (Lega, Pdl, Pd), delle tre
associazioni sportive del paese,
delle tre parrocchie, degli scout, e
dei quartieri. Un carrozzone? «Il
sospetto che sia un’operazione di
facciata può sempre sorgere, ma le
premesse sono buone – racconta
Giulia Mitrugno, 24 anni, rappresentante del Pd in Torri Lab -. La
partecipazione alla prima riunione di presentazione è stata buona,
si sono presentati 40 ragazzi, di
età media intorno ai 18 anni. Sono
state nominati i rappresentanti
delle diverse realtà, tutte persone
che si sono offerte spontaneamente, quindi motivate». E’ stato distribuito un questionario in cui i
ragazzi hanno scritto le azioni più
utili e urgenti.
Torrock
Di lavoro da fare, a Torri di Quartesolo, ce n’è davvero tanto. «Torri rischia di essere vissuta anche
dai giovani come un paese dormitorio. Quello che manca sono
occasioni e luoghi di ritrovo. Dobbiamo organizzare momenti di
socialità, un primo passo molto
importante è fare informazione
sulle iniziative dell’Informagiovani: sono già aperte a tutti i giovani
della provincia, ma spesso i loro
volantini nei paesi non arrivano». Fra le idee più gettonate c’è
una festa rock di Torri. «Il gruppo proporrà i progetti alla giunta,
che valuterà le proposte in base
anche alla disponibilità finanziaria – continua l’assessore Stefania
Frizzo -. Siamo già in contatto con
il coordinamento delle feste rock,
perché anche qui ci sia una “tappa”
e siano i ragazzi di Torri a gestire
l’evento. I “vecchi” delle feste rock
faranno formazione, insegneranno come fare ai ragazzi di Torri».
Prossima riunione: mercoledì 28
ottobre nella sala dedicata a Torri
Lab nella biblioteca del paese.
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fiabe
168 del24 ottobre 2009
numero
12
pag
“Il povero Pinocchio corse subito al focolare, dove c'era una pentola che bolliva e fece l'atto di scoperchiarla, per vedere che cosa ci fosse dentro, ma la
pentola era dipinta sul muro. Figuratevi come restò. Il suo naso, che era già lungo, gli diventò più lungo almeno quattro dita.” (C. Collodi)
Un cammello
salì sul battello,
ma viaggiando sul Nilo,
perse il filo,
il filo dei pensieri:
non sapeva più,
s’era nato oggi
oppure ieri.
E il distratto cammello,
a forza di pensare,
le sue gobbe sul battello
finì per dimenticare.
flickr.com/JeffChristiansen
Il cammello distratto
La palla blu
fiabe
il naso e la annusò. Era un cane giovane, con il muso simpatico, dal pelo nero e ispido che aveva urgente bisogno di
essere lavato.
Il cane fece rotolare la palla lungo il marciapiede e sulla sua
superficie blu le stelline scintillarono appena.
La palla blu finì tra le gambe di una signora, che lavorava
perfino di domenica. Era tutta presa dai suoi impegni e si
era dimenticata da molto tempo di essere stata bambina. La
donna raccolse la palla e la soppesò. Ci mise sopra il naso
ed ecco, le sembrò di rivedere se stessa da piccola. Ricordò
di avere desiderato tantissimo un cane e di non averlo mai
avuto. Il ricordo fu così intenso e struggente che le venne da
piangere. Sollevò gli occhi e vide il randagio che la osservava seduto sul marciapiede. Dimenava la coda e sollevava
verso di lei il muso simpatico. Si vedeva che aveva bisogno
di cure.
Lei lasciò cadere la palla blu e allungò timidamente una
mano. Accarezzò il cane, lo invitò a seguirla e il randagio
ubbidì con la certezza di avere finalmente trovato un’amica
e una casa accogliente.
La palla invece rotolò e volò di qua e di là. Quella domenica, era quasi primavera, accaddero altri fatti molto speciali:
alcuni bambini litigiosi andarono d’amore e d’accordo giocando per un po’ con la palla blu. Un uomo nero, che suonava la fisarmonica a un incrocio, raccolse la palla blu. In
quel mentre si fermò l’auto di un produttore musicale piuttosto ricco ed eccentrico. Il produttore offrì all’uomo nero
un contratto per incidere un disco.
La palla blu rotolò e volò di qua e di là. I bordi delle strade,
lungo i quali essa rotolava, si riempirono di bucaneve, una
fioritura mai vista prima.
L’aria diventò così pulita, là in Piazza Duomo, dove la palla
blu era rotolata, che i passanti si misero a chiacchierare e a
ridere dimenticando i dispiaceri.
Si dice anche che la palla blu sia capitata, quella domenica
di quasi primavera, nella stanzetta di uno scrittore. Tenendosi la testa tra le mani, il poveretto cercava invano, da molti mesi, l’ispirazione per una storia. La palla rimbalzò sulla
sua scrivania ed egli ci posò sopra il naso. Vide le stelline
palpitare al suo interno e gli sembrò che, dentro la palla, ci
fosse uno spazio infinito. Allora afferrò la penna e si mise
a scrivere di getto una fiaba che sembrava caduta dal cielo.
Una domenica mattina, era quasi primavera, due minuscoli angeli erano seduti su una nuvola.
- Stavo giocando con la mia palla blu. Mi è caduta sulla terra
- disse il primo.
- Non ti preoccupare. Danni non ne farà - lo confortò il secondo.
Si affacciarono dal morbido poggiolo e sbirciarono giù,
molto in basso, ascoltando il brusio del mondo.
- Eccola là. La vedo - gridò il primo angelo indicando una
sfera blu, che scintillava piena di stelline. La palla rotolava
per la città, sospinta dal vento.
- Quando farà buio, la tua palla ritornerà in cielo da sola - lo
rassicurò il secondo angelo.
E volarono via insieme, fra quei prati del firmamento dove
sbocciano le stelle e dove c’è uno spazio infinito per giocare.
Paola Valente
Illustrazione di Paola Marcello
13
pag
Conosci il tuo nome ?
EMMA
Due donne nella letteratura hanno reso famoso questo
nome: Emma, protagonista dell’omonimo romanzo di Jane
Austen ed Emma Bovary, protagonista del romanzo Madame Bovary di Gustave Flaubert. In Italia il nome è documentato dal lontano settimo secolo, ma allora era usata la
forma Imma e Immo. La derivazione è dal germanico irmin, che significa “grande e potente”. Anche il nome Irma
ha lo stesso significato. Due sante di nome Emma si festeggiano rispettivamente il 19 aprile e il 27 giugno. C’è anche
un Sant’Emmo vescovo, che si festeggia il 26 aprile. Magari
conoscete qualche Emma, ma un Emmo deve essere abbastanza raro.
MATTEO.
È un nome di origine ebraica e significa “dono di Dio”.
Matteo, apostolo di Gesù, scrisse il primo Vangelo. L’onomastico si festeggia il 21 settembre, il giorno dell’equinozio
d’autunno. Il nome Mattia ha la stessa derivazione, insieme
a Maffeo, Maffio e Mazzeo, che sono piuttosto rari. Le reliquie dell’evangelista Matteo sono conservate nella cattedrale di Salerno,
CALLISTO.
È un nome bellissimo per suono e significato, anche se poco
usato, forse a causa del richiamo fonetico ai calli, che non
c’entrano per niente. Deriva dal greco e significa “bellissimo”. La ninfa greca Kallistò era appunto bellissima. Amata
da Zeus, fu trasformata in orsa dalla dea Artemide quando
scoprì che la ninfa aspettava un bambino. Ogni bambino è
bellissimo per la sua mamma: recuperiamo quindi questo
nome antico e prezioso, magari evitando la versione femminile Callista, che si confonde troppo con l’omonima professione. L’onomastico cade il 16 aprile oppure il 14 ottobre.
Libri belli belli
U
La zanzara golosa
na domenica mattina, era quasi primavera, cadde dal
cielo una palla blu.
- Che bella - disse la bambina che la trovò. La strinse fra le
mani e ci posò sopra il naso.
- E’ un po’ trasparente e dentro scintillano delle stelline sussurrò ammirata.
Lanciò la palla verso l’alto e quella colpì una finestra socchiusa. I vetri tintinnarono, ma non si ruppero. Dalla finestra si affacciò un signore anziano, piuttosto brontolone, un
tipo solitario che disse alla bambina:
- Sali, ti restituirò la palla, ma prima devo spiegarti qualcosa.
La bambina, anche se era un po’ spaventata dai rimproveri
che prevedeva, entrò nella casa del vecchio.
- Tu sei un nonno? - gli chiese.
Egli rimase per un attimo stupito, come se non avesse mai
preso in considerazione l’eventualità di avere una nipotina.
Poi borbottò:
- Uhm… potrei anche esserlo, in effetti. Tu però devi stare
attenta quando giochi. Avresti potuto rompermi un vetro.
Quando io ero piccolo…
Il vecchio cominciò a raccontare e raccontando si mise a
sorridere. La bambina ascoltava e la storia del piccolo nonno le piaceva così tanto da desiderare che non finisse mai.
Infine egli disse:
- Anch’io da bambino avevo una palla, non bella come questa. Era fatta, pensa un po’, di stracci - e così dicendo lanciò
la palla alla bambina, che non riuscì ad afferrarla. La palla
Una zanzara mai sazia
riempì il suo zaino
di zucchero, zibibbo e zabaione.
Nella fretta s’impigliò in una zanzariera
dove zitta rimase fino a sera.
Lo zaino si ruppe
e la zanzara restò con zero,
solo una lacrima
sullo zigomo nero.
Lorenza Farina
flickr.com/Wm jas
volò fuori dalla finestra sul retro, si librò nell’aria quasi senza peso e poi cadde. Piombò in uno stagno fangoso al centro
di un prato spelacchiato ricoperto di rifiuti. Rotolò nell’acqua che divenne limpida e blu e che cominciò a splendere
sotto il sole.
Le persone che camminavano sulla strada ai bordi del prato dissero:
- Che meraviglia quello stagno. Com’è pulita e chiara la sua
acqua.
Poi notarono il prato, prigioniero fra le case e il cemento.
- Se fosse pulito come l’acqua, i nostri figli potrebbero giocare qui.
Allora si rimboccarono le maniche. Vennero in tanti, con
attrezzi e sementi, per risanare la terra. Si misero a raccogliere i rifiuti, a vangare, a seminare. I loro richiami allegri
si sparsero per i dintorni.
Un uomo ripescò la palla blu, che galleggiava ai bordi dello
stagno, l’asciugò con la manica della camicia, ci mise sopra
il naso e vide le stelline che scintillavano al
suo interno. La lanciò in aria con una
spinta gioiosa, ma la palla non ricadde. Era talmente leggera, che un refolo di vento la catturò e la sollevò
sopra i tetti.
Quando il vento smise di soffiare,
la palla scese lievemente e si posò
accanto a un cassonetto per la spazzatura. Un cane randagio ci posò sopra
Per bambini poeti di qualsiasi età che
adorano leggere le figure, per i quali
il mondo è un grande mistero colmo
di stupore e tutto da scoprire.
Il libro rosso
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Per bambini dai 9 nove anni in su,
che vogliono perdersi nelle meraviglie
di una città magica come Venezia
e scoprire il segreto di una strana
giostrina, godendosi illustrazioni
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Il re dei ladri
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Mondadori
Per bambini a cui piace tantissimo
ridere, che leggono volentieri racconti
brevi, veloci e fulminanti,
che vorrebbero ammirare una maestra
in un acquario o conoscere una fata
che trasforma la gente in ferri da stiro.
Il mio mondo a testa in giù
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a cura di Paola Valente
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libri per bambini e ragazzi,
168 del24 ottobre 2009
numero
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della lettura a un bimbo di sei anni…”
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168 del24 ottobre 2009
numero
cultura
14
pag
ViPiù
cultura
di Giulio Todescan
«
Un tributo alla grande Nanda
Pivano, ma anche un modo
per far emergere il suo pensiero,
da sempre antifascista e pacifista». Così il giornalista freelance
Gabriele Fallica - classe 1975, da
anni in pianta stabile a Vicenza definisce il suo «Il beat, la pace e i
giovani», un volume che contiene
tre interviste esclusive alla grande
giornalista e letterata, che per prima portò in Italia i poeti e scrittori della Beat Generation, scomparsa lo scorso 18 agosto.
Una bella amicizia nata nel 1997
fra un ragazzo di vent’anni - giornalista alle prime armi - e la allora
già ottantenne Fernanda Pivano.
Un’intellettuale prima solo ammirata da lontano, poi raggiunta
nel modo più ingenuo del mondo:
l’elenco telefonico. «Sono un appassionato di letteratura americana, e da anni volevo intervistarla.
Così nel 1997 presi coraggio e feci
la cosa più semplice. Cercai il suo
numero nell’elenco telefonico di
Milano e la chiamai. Ci sentimmo poi diverse volte, pubblicai
le interviste su alcuni quotidiani
finché nel 1999 ci conoscemmo di
persona, a casa sua. Di quell’incontro resta la foto di copertina
del libro».
La cultura beat
«Il sogno beat, chiamiamolo così,
non è finito. Concetti come ecologia e ambiente sono stati introdotti per primi da loro. Oggi è rimasta la voglia e la volontà di essere
responsabili verso la natura e verso tutti gli esseri viventi, che nei
beat era una convinzione molto
più profonda rispetto agli hippies
e ai beatnik, che rappresentarono,
negli anni settanta, lo sdoganamento ma anche la banalizzazione della cultura beat, ridotta a
un mero fenomeno di costume»
afferma Gabriele Fallica, che si
definisce, per toccare un tema più
vicino al qui ed ora, «concettualmente contrario a tutte le basi militari, alle armi, alla violenza e a
qualsiasi idea di sopraffazione da
parte dell’uno sull’altro».
La Pivano privata
Dalle interviste emergono anche lati personali della vita della
grande scrittrice, traduttrice e divulgatrice della letteratura americana: «Sono stata radiata dal
lavoro per dieci anni per avere sostenuto i beat. Sono stata licenziata dal giornale, dalla televisione.
In Italia non potevano sopportare
che se ne parlasse» dice Fernanda
Pivano in un’intervista, raccontando dei primi anni del dopoguerra. E poi traccia un ritratto
non comune di Charles Bukowski:
«Macché macho, era un uomo dolcissimo. Aveva una doppia personalità, quella che gli avevano
creato i media, da pornografo, e
quella dell’uomo dolcissimo che
era, molto gentile e pieno di dolore per le cose orribili che succedevano nel mondo. In tanti anni che
l’ho frequentato non gli ho mai
sentito dire una cosa pornografica». Per poi rilasciare un giudizio poco lusinghiero sulla critica
letteraria italiana: «Io ho tolto la
critica dai libri delle biblioteche
e l’ho immersa nella vita di tutti i
giorni - racconta amara la Pivano
-. Ai professori non è piaciuta. Dicevano che era dilettantismo».
U
| Gabriele Fallica con Fernanda Pivano
Filosofia underground
Kerouac, Cassady, Borroughs,
Ferlinghetti, Ginsberg: la Pivano
racconta e descrive con grande
semplicità i “suoi” autori, amici
con cui ha condiviso lunghi tratti
della vita. «Vivevano nei sacchi a
pelo, vivevano nelle soffitte senza
acqua calda e spesso senza acqua
fredda, senza riscaldamento. Senza nessuno degli agi che il conformismo offriva - racconta Fernanda Pivano in una delle interviste
raccolte nel volumetto -. Quando
i beat dicevano le stessE cose di
oggi trenta anni fa non c’era un
editore che gliele pubblicasse. Dovevano pubblicarle nelle edizioni
underground. Hanno cominciato
a pubblicargliele quando è diventata una speculazione. “Sulla
strada” ha dovuto aspettare sette
anni».
La strada dell’underground è
quella che ha scelto di percorrere
anche Gabriele Fallica, che pubblicherà il libro-intervista per la
sua personale casa editrice “Mescalpeyobook”, raccogliendo le
prenotazioni sul sito Produzioni
dal Basso (www.produzionidalbasso.com), dove è possibile prenotare una copia “promettendo”
di versare una quota da 5 euro. Il
libro quindi, per il momento, non
si troverà sugli scaffali delle librerie: «Nessun editore, lo pubblico
da solo, con la mia casa editrice
- spiega l’autore -. Una volta raggiunte le cento copie, lo stampo
e lo spedisco a casa di chi lo ha
richiesto. Voglio che rimanga un
prodotto underground, come era
il beat, prima del successo commerciale».
Sabato 24 e domenica 25 la manifestazione Cioccolando.Vi
sarà accompagnata da una serie di iniziative dedicate al piacere della lettura
Incontri con gli autori, spettacoli, musica, degustazioni
e musei aperti fino a mezzanotte
flickr.com/ giuvax
Gabriele Fallica, giovane giornalista vicentino,
ha raccolto in un libro le sue interviste a Fernanda Pivano
L’attualità di alcuni valori
(“furono i primi a parlare di ecologia e ambiente”),
i ricordi privati, i grandi della letteratura
(“Bukowski era dolcissimo”)
Visioni dalla luna
il festival del cortometraggio
U
na due giorni all’insegna del
cortometraggio. Con il tema
“E’ un piccolo passo: a 40 anni
del primo uomo sulla luna, visioni di sogni che diventano progetti”, venerdì 30 e sabato 31 ottobre
verrà organizzata in città la prima
edizione dal festival nazionale del
cortometraggio. “Questo festival
dedicato agli under 35 è una riflessione sul sogno giovanile che da
idea si tramuta in scopo ed in progetto - ha spiegato l’assessore alle
politiche giovanili Alessandra Moretti -. Per sviluppare questo tema
abbiamo contattato esponenti del
mondo del cinema e della cultura
molto noti come Michele Placido,
ma abbiamo cercato anche di valorizzare le personalità locali”.
Il bando, emesso all’inizio di agosto, è stato diffuso tramite canali
informativi specifici del settore ed
è scaduto il 15 ottobre: notevole il
riscontro dei partecipanti con ben
85 cortometraggi presentati, dei
quali ne saranno selezionati 15. I
cortometraggi in gara faranno riflettere su quei piccoli passi che,
a partire dal passo più famoso
di tutti i tempi compiuto da Neil
Armstrong, si sono tramutati in
passi da gigante per l’umanità.
Una giuria di qualità giudicherà e
premierà le opere in gara. A presiederla interverrà il noto regista
ed attore Michele Placido mentre nel ruolo di giurati ci saranno
lo scrittore e giornalista Claudio
Sabelli Fioretti, il giornalista e
massmediologo Tatti Sanguineti,
il presidente di Fuoribiennale Cri-
stiano Seganfreddo, il sociologo
Massimiano Bucchi e il filosofo
Luca Taddio.
Per l’occasione, la facciata del Teatro Astra sarà interamente rivestita e sarà possibile seguire l’intera
manifestazione anche dall’esterno
grazie ad un maxischermo di 6x4
metri. I giardini del Teatro Astra
verranno attrezzati con un info
point, video installazioni e un wine
bar accessibili dalle 19.30 alle 23.
In entrambe le giornate le sale del
centro Informagiovani ospiteranno le proiezioni delle opere di videoarte fuori concorso (15.30-23).
Il festival esordirà venerdì 30 ottobre alle 18.30 con l’incontro-dibattito “Innovazioni e sogni”, nella
sede di Palazzo Bertolini (contrà
S. Faustino 18). Dalle 21 al Teatro Astra verranno proiettati tutti
i cortometraggi in gara e sarà assegnato il premio del pubblico. Sabato 31 ottobre alle 18.30, Palazzo
Chiericati ospiterà il secondo incontro-dibattito aperto a tutti dal
titolo “Filmare futuri”, durante il
quale Michele Placido verrà intervistato da Claudio Sabelli Fioretti
e Giorgio Lauro. La serata conclusiva del festival si terrà al Teatro
Astra dalle 21 con la proiezione di
tutti i cortometraggi in gara, l’assegnazione del premio della giuria
e del premio speciale “È un piccolo
passo” per la particolare attinenza
al tema. Si ricorda che alle serate
del 30 e 31 ottobre al Teatro Astra
l’accesso è libero ma su prenotazione.
15
pag
Non solo cioccolato
La lunga notte dei libri
Beat generation,
il sogno
non è finito
168 del24 ottobre 2009
numero
n’intera notte e il giorno successivo dedicati al piacere
della lettura, all’ascolto di autori
e attori, alla riscoperta dei padri
della letteratura vicentina e alla
scoperta di nuovi scrittori. In più,
musei e gallerie d’arte aperti fino
a mezzanotte. Tutto questo sarà
“La Notte dei libri”, una maratona
di una ventina di appuntamenti
che accompagnerà, tra il 24 e il 25
ottobre, il tradizionale appuntamento con Cioccolando.Vi, e che
sarà articolata in una serie di percorsi a tema.
Scrittori vicentini
Si comincia sabato 24 alle 19, al
Nuovo Bar Astra, dove Livio Pacella, accompagnato dal sax di
Mauro Baldasarre, proporrà un
reading teatrale di brani scelti
di Luigi Meneghello e Mario Rigoni Stern. Alla stessa ora, alla
caffetteria “CioccoLATO”, Daniela Bertoldo e Giuliano Dai Zotti
della Fita, leggeranno brani di
Meneghello e Parise. Alle 19,30
al Bar Borsa, ancora Goffredo
Parise, con le letture di Martina
Pittarello e Valentina Brusaferro, chiamate a interpretare brani
del “Ragazzo morto e le comete”.
Alle 22, infine, alle Gallerie di Palazzo Leoni Montanari ci sarà un
reading teatrale di Carlo Properzi
Curti dedicato a Parise, Piovene e
Rigoni Stern.
Il viaggio prosegue domenica
25 alle 11, al Punto Biblioteca di
Campo Marzo, dove Fernando
Bandini, Gigi Lanaro e Giuseppe
“Bepi” Sparzani proporranno una
chiacchierata autobiografica dal
titolo “Camminando con Edo da
Campo Marzo a Monte Berico, Incontro sulla figura privata di Goffredo Parise”. Sempre domenica,
alle 18, a Palazzo Chiericati, Carla
Stella metterà in scena lo spettacolo “La stanza di Goffredo Pari-
se”: una video-installazione in cui
scrittori, poeti, editori e artisti
della scena italiana leggono brani
tratti da “I Sillabari”, alternandosi
a letture della stessa regista e alle
musiche di Alessandro Fagiuoli e
Luca Paccagnella.
Storie di montagna
Sabato 24 alle 18 a Palazzo Chiericati verranno accesi i riflettori
sullo spettacolo “Montagne incantate” di Giuseppe Cederna, che,
nella sua triplice veste di attore,
alpinista e autore, leggerà suggestivi scritti di montagna tratti
dalle opere di poeti e alpinisti,
dall’800 a oggi.
Gli appassionati del genere potranno proseguire la serata al
Coro delle Monache in S. Maria
Araceli dove alle 20.45 Luana
Bisesti, responsabile della festival internazionale dell’editoria di
montagna “Montagnalibri”, introdurrà i lavori di Marialinda Cicchelero, nata a Valli del Pasubio
e autrice di “Ariruè” (una raccolta
di liriche in dialetto veneto con
particolari attinenze alla parlata
tipica dell’Alta Val Leogra), Mario Crespan, della casa editrice
Luca Visentini (che pubblica libri
sull’escursionismo e l’alpinismo) e
infine Adriano Roncali che, oltre
a gestire il Rifugio Casera Ditta in
Val Mesath, è autore del libro “Gli
orsi della Val Mesath”, con cui ci
racconta il piccolo grande quotidiano di un “rifugista”.
Scritture d’oggi
Per chi vuole puntare sugli autori contemporanei, sabato 24 alle
16 al Punto Biblioteca di Campo
Marzo, il sociologo Ilvo Diamanti presenterà il suo nuovo libro
“Sillabario dei tempi tristi”; introdurranno l’incontro il sociologo Gianfranco Bettin e Massimo
Cirri, conduttore della nota tra-
smissione radiofonica Caterpillar.
La libreria Galla alle 21 ospiterà lo
scrittore padovano Romolo Bugaro, mentre alle 22 appuntamento
alla libreria Librarsi con la giovane scrittrice e blogger vicentina
Margherita Ferrari, che parlerà
di blog e scrittura giovanile a Vicenza.
Domenica 25 ottobre alle 15 al
Punto Biblioteca Campo Marzo
la carrellata degli autori si chiude
con una scrittrice molto amata dai
ragazzi: Paola Valente, che intratterrà i suoi piccoli lettori con “Storie di maestre, streghe e bambini”.
narrazione “L’elogio del caffè” in
omaggio al marosticense Prospero Alpini, medico botanico e viaggiatore, per la regia di Piergiorgio
Piccoli e Aristide Genovese.
Gli spettacoli
La serata di sabato 24 ottobre
sarà anche ricca di spettacoli e e
performance in luoghi e palazzi
del centro. Alle 20,30 e alle 22 lo
spazio dedicato al design contemporaneo di Casa Cogollo ospiterà
MusaFragile Theatre che presenta il progetto teatrale ”N. - Voici
l’Homme” tratto dal diario di Vaslav Nijinsky, idolo della danza del
primo Novecento.
Alle 21 nella Loggia del Capitaniato Pino Costalunga sarà la voce
di “Letture infernali - Inferi ed
Inferni”: l’attore racconterà fiabe della tradizione popolare con
tema la morte, i morti ed i diavoli
e leggerà pagine di autori veneti
sia antichi che moderni, dalla “Sarabanda Infernale” di Giacomino
da Verona, alle prediche di Bernardino da Feltre, ai racconti di
Buzzati e Trevisan.
Il cortile di Palazzo Trissino dalle 22 sarà teatro dello spettacolo
“The Ballad of Dorothy Parker”,
ideato da Franca Grimaldi con la
direzione scenica di Livio Pacella
e con la partecipazione straordinaria di Marco Guerzoni, che interpretò Clopin nel musical “Notre Dame de Paris” di Riccardo
Cocciante. Lo spettacolo ruota intorno alla figura complessa e contraddittoria di Dorothy Parker,
una giornalista e scrittrice, che
fece parte della cosiddetta Lost
Generation, la generazione perduta, amica di Hemingway e Fitzgerald, il tutto incalzato dal jazz
di Riccardo Bertuzzi (chitarra),
Gianluca Carollo (tromba), Marco
Carlesso (batteria) e Federico Malaman (contrabbasso).
Infine, a Palazzo Chiericati alle
22.30 è previsto lo spettacolo di
Scorcio d’ottobre
Musei aperti
Come da tradizione, in occasione
della Notte dei libri prolungheranno l’orario di apertura d’apertura alcuni musei, palazzi e mostre della città: Palazzo Chiericati
(20.30-24) con la pinacoteca e la
mostra “Cioccolato e caffè” - libri
antichi e moderni, a cura della
Biblioteca Internazionale “La Vigna”, il Museo Naturalistico Archeologico (20.30-24), il Museo
Diocesano (20-24), Casa Cogollo
con la mostra “I gioielli di carta”
di Angela Simone (15-24), il LAMeC con la mostra “La natura del
silenzio” di Silvio Lacasella (1524). Anche le Gallerie di Palazzo
Leoni Montanari proporranno
un’apertura straordinaria con
ingresso gratuito (20-24) e visite
guidate alle collezioni permanenti
(20, 21, 23 - al formarsi dei gruppi).
con musica d’autore
M
protagonista della serata jazz in
ettete insieme un palcosceoccasione della presentazione del
nico come quello dell’Olimsuo ultimo cd “Some other time”,
pico e una serie di interpreti di
in cui reinterpreta con la sua voce
grande caratura, e avrete la folimpida e cristallina brani scritti
tografia di quanto attende gli
da alcune icone musicali come Geappassionati di musica d’autore
orge e Ira Gershwin, Irving Berlin,
nell’ultimo scorcio di ottobre.
Richard Rogers e Oscar HammerMartedì 27 ottobre, alle 21, la scestein.
na palladiana vedrà esibirsi l’inePer il concerto di
dita accoppiata tra
Capossela prevendila canzone d’autore
te a Vicenza (librerie
di Vinicio Capossela
Galla e Librarsi) e a
(chitarra e voce) e
Montecchio Magle melodie classiche
giore (La Casa di
di Mario Brunello
Giovanni); bigliet(violoncello), in octo unico a 35 euro.
casione della maniInfo: 0444 695140,
festazione “Marcia
[email protected].
mondiale della pace
Per i concerti della
e della nonviolenza”.
| Vinicio Capossela rassegna “Vicenza
Il Teatro ospiterà
d’autore”,
“Antisuccessivamente tre
gone” (intero 15 euro, 10 ridotconcerti contenuti nel calendario
to), Ricciarelli (unico a 40 euro),
di “Vicenza d’autore”. Si inizia veSchuur (intero 20 euro, 15 ridotnerdì 30 ottobre alle 21 con il Coro
to), i biglietti sono acquistabili
e Orchestra di Vicenza diretto da
in prevendita alla biglietteria del
Giuliano Fracasso che, in collaboTeatro Olimpico (da martedì a sarazione con Theama Teatro, prebato, dalle 11 alle 16), alla biglietsenterà in prima nazionale l’”Anteria del Teatro Comunale (0444
tigone” di Mendelssohn. Sabato
324442, da martedì a sabato dalle
31 alle 20.45, la nota cantante li16 alle 19), all’agenzia Pantarhei
rica di Katia Ricciarelli, assieme
(via Cattaneo 21 - Vicenza, 0444
al pianista Antonio Camponogara,
320217, da lunedì pomeriggio a
terrà uno speciale concerto a favovenerdì 10-13 e 15-18), nel circuito
re di Unitalsi Triveneta in collaGreenticket (www.greenticket.it,
borazione con Vicenza Press, spa899 500055). Solo per il concerto
ziando tra arie, romanze e canzoni
di Katia Ricciarelli le prevendite
popolari. Infine domenica 1 nosono disponibili anche presso le
vembre alle 21 la celebre cantante
sedi di Unitalsi.
americana Diane Schuur sarà la
flickr.com/paPisc
cultura
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movida
168 del24 ottobre 2009 pag16
movida
numero
ViPiù
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numero
L’ossessione di essere Tony Manero
Popcorn
A tutto punk,
un festival “disastroso”
Dal 1 novembre, al Sartea, torna il Disaster Week Festival
Una rassegna dedicata a tutte le sfumature del punk rock
organizzata dall’Occasional Disaster Booking
Ogni giovedì sera sul palco un gruppo straniero e uno locale
tutti dedicati al punk in different
shapes: ogni appuntamento esplorerà infatti un diverso genere medi Francesca Danda
lodico in qualche modo legato al
mondo musicale “da due soldi”
- indie, rock, alternativo - attraunk is not dead. Ma non penverso la formula vincente dell’acsate a borchie, creste e affini.
coppiata band straniera-gruppo
Qui si parla di cultura musicale
lent Corporation di Thiene, che
locale. Sono due anni che l’agenzia
ispirata alla filosofia punk. Queldopo l’incontro con ODB si sono
ODB movimenta le serate vicentila che resiste ad ogni forza maslanciati sul serio, finendo a suonane al Sartea, al Totem, al Sabotage
sificante, magari promuovendo,
re persino in Austria.
e allo Yourban con
anche a Vicenza, eventi ad hoc
Perché Alberto ed
proposte live di nicper dare spazio alla musica indiEnrico, seppur con
chia, azzardate ma di
pendente di qualità, ai dischi auscarsissimi mezzi,
successo. Un po’ per
toprodotti, a quei poveri sognatonessuna prospettiva
accontentare i suoi E’ la filosofia
ri che girano il mondo con la loro
di guadagno e solustessi gusti, nelle dello scambio:
chitarrina per una pipa di tabaczioni letteralmente
persone dei due gio- portiamo
co. Come fa l’Occasional Disaster
“casalinghe” (ospitavani promotori che
Booking di Alberto Colpo ed Enrino in casa propria gli
si dichiarano fan sfe- musica estera
co Belloni, tornato più agguerrita
artisti stranieri per
gatati di tutto quanto per stimolare
che mai dopo la pausa estiva con
ridurre i costi…), il
è etichettabile come le band locali
la proposta di una rassegna musiloro lavoro lo sanno
punk rock, hardcore
cale decisamente allettante.
fare bene. Secondo il
melodico, folk, indie
Si chiama Disaster Week Festival,
motto «quando scee country. Ed un po’
e prevede un fitto calendario di
gli di perdere, devi farlo con stile».
per quel sano idealismo che vede
concerti tra novembre e dicembre
Il festival “disastroso”, che tornell’incontro tra artisti
na dopo una prima edizione
locali e stranieri uno
2008 particolarmente fortunata,
strumento per promuoquest’anno ha incontrato infatti il
vere fermento, idee e
favore del Comune, che per la prirelazioni in una scena
ma volta patrocina, e confermato
musicale, quella unla preziosa complicità con il Sarderground, che si basa
tea, «uno dei pochi locali che, in
da sempre sul reciprotempo di crisi, sta continuando ad
co aiuto tra musicisti e
investire». Saranno le vetrate lipromoter, senza barrieberty di corso S. Felice ad incornire geografiche.
ciare i live in programma, fissati
«È la filosofia dello
tutti di giovedì sera. Tranne l’evenscambio - spiega Alberto di punta, domenica 29 novemto - e noi facciamo da
bre, con lo storico gruppo punk
ponte: per far conoscesperimentale dei Metroschifter
re un certo tipo di mu(attivo nel panorama Usa da più
sica estera a Vicenza (e
di 20 anni), aperto per l’occasione
non solo, perché ODB
dai “nostri” metallari Devotion. E
organizza concerti anl’inaugurazione del festival, luneche a Milano, Cesena,
dì 1 novembre, che promette una
Reggio Emilia…ndr) e
serata a tutto volume con il post
per creare nuovi stimoli
punk degli svedesi Affordable Hyad uso e consumo delle
brid introdotti dai padovani The
band locali, che devoJunction (indie pop). Il calendario
no aspirare a qualcosa
completo dei concerti è consultadi più del semplice bar
bile al sito www.disasterweek.it:
| In alto gli Affordable Hybrid e i RueRoyale. sotto casa». Come gli
Qui sopra i Mammut sperimentali A New Siperché a volte essere “out” fa bene.
P
Gli appuntamenti
sabato 24
STEP ON MEMORIES + GOOD
FOR ONE DAY + LAYNE + KID
ON MOON
Bar da Renato - piazzetta San Giacomo, ore 21.00
Concerto hardcore + concerto
rock melodico + concerto metalcore + concertonoise elettronico
Free entry
sabato24
LUCKY FUNERAL
Sabotage Bar - viale dell’Industria
12, ore 22.00
Concerto sludge stoner metal
Free entry
sabato 24
AMIA VENERA LANDSCAPE +
DEVOTION
Yourban Music Lab - via 51° Stormo 3 (Thiene), ore 22.30
Concerto post hardcore + concerto metal punk + dj set
Riservato soci Arci
sabato 24
PRETTY & NICE + SYNCOOP
Vinile Club - via Capitano Alessio
94 (Rosà), ore 22.30
Concerto pop rock sperimentale
da Boston + concerto metal - a
seguire djset
Ticket
domenica 25
TRIBOSSA
Panic Jazz Club - piazza degli
Scacchi (Marostica), ore 21.00
Concerto bossanova con Sabrina
Turri (voce), Lele Sartori (chitarra), Massimo Tuzza (percussioni)
Free entry
lunedì 26
BILLY THE KID
Centro Tecchio - viale San Lazzaro 112, ore 21.00
Concerto hardcore costaricano + concerti di As a Drop
of Blood e Screaming Whores
Offerta libera
martedì 27
VINICIO CAPOSSELA E MARIO
BRUNELLO
Teatro Olimpico - Piazza Matteotti 10, ore 21.00
A seguito dell'opera-azione GANDHI'S upSTANDINGnetPOINT,
concerto acustico inedito dei due
musicisti accompagnati da chitarre, contrabbasso e sintetizzatore
Ticket (35,00 euro)
mercoledì 28
DONNAS
Il Borsa Caffè - piazza dei Signori
26, ore 19.00
Groovy Spritz - pretty woman
sound
Free entry
giovedì 29
VICENZA ROCK CONTEST
Route 66 - via Dal Ponte 128 (Marola), ore 22.00
Rassegna musicale - concerti
di Holly’s Lips (rock), Croxing
(rock), Bestie del Quartiere (rock
funk), Medioceano (rock pop) +
cabaret
Free entry
giovedì 29
LAZER SWORD
Bar Sartea - corso Ss. Felice e Fortunato 362, ore 22.30
Tronica festival - concerto elettronico con un mash-up di rap,
dubstep e grime in uno show ad
alto tasso di improvvisazione
Free entry
venerdì 30
VICENZA ROCK CONTEST
Route 66 - via Dal Ponte 128 (Marola), ore 22.00
Rassegna musicale - concerti di
Wet Mascara (rock), Liars for
Fame (rock alternativo), Seeds
Acid Psyco (rock grunge), Alicanlive (rock funk) + cabaret
Free entry
venerdì 30
K-SPACE
CSC Centro Stabile di Cultura via Val Leogra (San Vito di Leguzzano), ore 22
Concerto di world music, sciamanismo, campi magnetici da Siberia, Scozia e Inghilterra
Riservato soci CSC
venerdì 30
KOMATOZ + STRANGE CORNER + SPOSA IN ALTO MARE
Spazio Arcadia - via Paraiso 36
(Schio), ore 22
Concerto trashcore punk dalla
Russia + concerto hardcore metal
+ concerto grind
Riservato soci Arci
Nel Cile di Pinochet Raul Peralta (l’ottimo Alfredo Castro)
vuole assomigliare a tutti i costi al suo idolo,
il protagonista della Febbre del sabato sera
Il regista Pablo Larrain è un altro genio del cinema sudamericano
di Giuliano Corà
S
antiago del Cile, 1978. La capitale è una città misera, triste,
desolata. Le persone strisciano
contro i muri, come larve schifose e tremebonde, si nascondono
nei portoni, si chiudono in case
misere come loro, esorcizzano
l’orrore con stupidi programmi
tv. Raul Peralta è l’incarnazione,
il simbolo dell’etica del Cile di
quegli anni. Raul non è nessuno,
non ha passato, non ha futuro. È
privo di moralità, nel senso che
nessuno glie l’ha insegnata. Solo,
gli è stato insegnato che la violenza può essere un mezzo, e questo
egli agisce, anodinamente, senza
una cosciente, ‘malvagia’ volontà
di fare il male, ma unicamente vedendo coloro che gli stanno attorno come cose, oggetti inanimati,
elementi inutili. Alienazione è un
termine inadeguato per descrivere il suo stato, a meno che non lo
intendiamo nel suo senso il più
possibile etimologico, radicale.
Raul è altro da sé: un sé, del resto,
che pare non aver mai avuto, o per
lo meno non avere più. Raul è altrove, in un’altra realtà, non meno
folle di quella in cui esiste quotidianamente: e dunque non si può
nemmeno dire che ci sia poi così
tanta differenza, né gli si può rimproverare di essere un ‘asociale’.
Raul è folle? Ma questo è un termine senza senso, e come lo usiamo stupidamente nelle pagine di
cronaca dei nostri quotidiani - chi
uccide non è mai ‘folle’, o ‘incapace di intendere e volere’, ma attore
di una sua personale filosofia di
vita - così è impossibile usarlo per
Raul, che non fa altro che tradurre in ‘visione del mondo’ l’orrore
quotidiano che percepisce. La sua
‘follia’ - per comodità possiamo
comunque chiamarla così - è Tony
Manero, il protagonista della Febbre del sabato sera, il bel film di
John Badham (1977). La realtà è
diventata quella, per Raul, il resto
letteralmente, non esiste [“Cosa
fai? Professione?”. “Questo”. “Questo cosa?”. “Questo, Tony Manero”
(…) “Questo non è un film”]. Raul
‘è’ Tony, ne imita ossessivamente
i passi - al cinema, sul palcoscenico di un miserabile teatrino di
periferia, in ogni momento della giornata e della sua esistenza,
che è quella di Tony - ne impara
a memoria le battute, che ripete
ai suoi partner e al pubblico come
una magica ed incomprensibile rivelazione: forse uno dei momenti
più tragici del film, in cui chi gli
sta vicino per un istante riesce a
gettare uno sguardo nel suo abisso, e ride, imbarazzato e spaventato. Raul è impotente, perché fare
all’amore con una donna significa
‘riconoscere’ l’altro, e gli altri per
lui non esistono. Il futuro, l’obiettivo di Raul è uno solo: parteci-
pare ad uno show televisivo che
cerca il sosia di Manero (“Io sono
Tony Manero!”). Per raggiungerlo,
commette ogni genere di infamia,
ma appunto, come abbiamo detto,
senza ‘cattiveria’, senza ‘coscienza’
del reale: semplicemente cancella
degli ostacoli dal percorso, tutto
qui. Quando il sogno si spezza,
Raul non reagisce, pare non capire. Quando, dal sedile dell’autobus, egli fissa i responsabili della
sua sconfitta, e li segue, in cerca
di vendetta, i suoi occhi sono gli
stessi di Giovanni Vivaldi, il protagonista del Borghese piccolo
piccolo, il bellissimo film di Mario Monicelli (1976): uno sguardo
‘dall’al di là’, di chi non è più di
questo mondo, e guarda a chi vi
si muove e vi agisce come ombre
inutili. Dunque, un capolavoro,
cui ha contribuito in prima persona Alfredo Castro, coautore della
sceneggiatura, oltre che protagonista. Per la sua recitazione - che
scava, con immensa bravura, nel
vuoto dell’abisso interiore di Raul
- è stato fatto il paragone con Al
Pacino, e del tutto meritatamente. Larrain scrive un film che ‘disgusta’ e respinge, che racconta la
devastazione di un popolo, di un
paese e di una cultura attraverso
uno dei personaggi più infami che
si siano visti al cinema, senza mai
servirsi della minima ruffianeria
per fascinare lo spettatore. Magica anche la fotografia, spenta e
polverosa, che spinge fuori dalla
schermo la miseria che racconta,
in un 3D emotivo a volte davvero sconvolgente (si veda la corsa
di Raul sul marciapiede deserto,
all’inizio del film). Dopo Inarritu
e Arriaga, ecco un altro genio - il
termine non mi sembra eccessivo
- del cinema latinoamericano, qui
al suo secondo film: e ci aspettiamo altre meraviglie.
Tony Manero,
Pablo Larrain,
Brasile/Cile, 2008.
Un nuovo caso per il commissario Soneri
Sul comodino
Valerio Varesi scrive un giallo anomalo, molto curato nel lessico e con un protagonista
di grande umanità. Originale l’ambientazione nell’appennino parmense
di Giovanni Magalotti
S
otto il ponte di Mezzo, uno dei più
antichi di Parma, la melma fangosa restituisce il cadavere di un uomo.
Pare che sia stato ucciso e quindi gettato in acqua, ma lontano dalla città,
e che la corrente l’abbia poi trascinato fin lì. Con pochi labili indizi a sua
disposizione, il commissario Soneri,
incaricato delle indagini, si trova a
doversi fidare ancora una volta del
suo istinto; che lo conduce a Monteripa, un borgo isolato dell’Appennino,
dove il fiume nasce e dove forse è iniziata tutta la faccenda.
“Il commissario Soneri e la mano di
Dio” è il settimo volume con protagonista Soneri, le cui inchieste sono
diventate tre serie televisive per Rai
Due con protagonista Luca Barbareschi. L’autore, Valerio Varesi, è un
giornalista della redazione bolognese
di “Repubblica”.
Si tratta di un giallo per molti versi
anomalo. In primo luogo perché Varesi scrive meglio della media dei suoi
colleghi, italiani e non solo: il suo stile
è sintatticamente semplice, ma vi è
una notevole cura nel lessico (“Si udiva solo il vento fischiare e cullare leg-
germente l’auto che ondeggiava alle
raffiche. Di nuovo si sentì eccentrico
all’indagine”).
In secondo luogo perché il protagonista possiede uno spessore umano
e una problematicità che lo distanziano, e di parecchio, da molte figure
analoghe, al cinema e in letteratura
(“Mentre guidava diretto a Pastorello,
Soneri pensò che Angela aveva ragione: bisognava infilare la testa dentro
la quotidianità restando in apnea nel
fluttuare degli eventi. Respirare oltre questo limite rendeva ubriachi di
dubbi e di cattivi pensieri”).
Infine per l’ambientazione, originale e
ben sfruttata. Per quanto la via Emilia, da Bologna in avanti, abbia fornito
molti spunti interessanti a giallisti del
luogo (Loriano Macchiavelli, Francesco Guccini, Carlo Lucarelli), mai nessuno prima di Varesi aveva ritratto le
infide nebbie padane e le misteriose
vallate appenniniche con altrettanta
perturbante efficacia.
Valerio Varesi, Il commissario Soneri e la mano di Dio, Frassinelli,
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sport
168 del24 ottobre 2009
numero
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sport
Ragazze da medaglia
| Gigliola Tecchio (Vicenza 09/04/88)
Società: Canottieri Aniene
Cresciuta nella Leosport Creazzo
Principali risultati: argento ai Giochi del Mediterraneo
nel 2009 (50 st.libero), sesto posto agli Europei in
vasca corta nel 2005
Come a livello nazionale, anche nella nostra provincia
sono le donne a conquistare gli ori
e più in generale a emergere in tutte le discipline
Ne abbiamo parlato con Isabella Pontalti,
segretario del CONI di Vicenza. Il segreto?
“Determinazione e voglia di sacrificio”
| Tatiana Guderzo (Marostica 22/09/1984)
Società: Fiamme Azzurre
Campionessa mondiale di ciclismo su strada a Mendrisio nel 2009, bronzo alle Olimpiadi di Pechino.
di Paolo Mutterle
C
'è stato un tempo in cui il
maschio berico dominava in
tutte le discipline e a ogni latitudine. Un tempo in cui il globo
terraqueo conosceva e ci invidiava Roberto Baggio, assisteva alle
vittorie di Gelindo Bordin e di
Orlando Pizzolato nella maratona e in cui nessun pilota di rally
teneva il passo del nostro Miki
Biasion. Preistoria. Oggi il vertice dello sport vicentino è donna, salvo qualche rara eccezione.
Ma nella provincia del Palladio
è davvero notevole il numero di
atlete capaci di arrivare ad alti
livelli nelle più diverse discipline,
anche in quelle tradizionalmente
riservate agli uomini.
A parziale consolazione dei ma-
schietti nostrani, va detto che il
trend non è solo locale, anzi. In
Italia il 2009 è stato un anno a
tinte rosa in tutti gli sport. L'ultima impresa è quella della scherma femminile (fioretto e spada),
ma prima ci sono state la pallavolo (oro agli Europei), tennis
(Flavia Pennetta prima azzurra
nella top ten mondiale), nuoto
(Federica Pellegrini e Alessia Filippi), e naturalmente il ciclismo,
con la marosticense campionessa
| Erika Trentin (Vicenza 28/12/88)
Società: Libertas Syncro Vicenza
Campionessa italiana di nuoto sincronizzato nel Solo, bronzo nel Duo in coppia con Anna Mascellaro (a destra).
Nel 2009 è stata pre-swimmer ai Mondiali di Nuoto a Roma
iridata Tatiana Guderzo. Meglio
non ricordare, per pietà, i risultati delle squadre maschili. Un
disastro.
Pare - e non è un'ipotesi remota, viste le premesse - che nelle
prossime Olimpiadi avverrà il
sorpasso da parte del "gentil sesso" nel medagliere azzurro. Lo ha
detto chiaramente pochi giorni
fa il segretario generale del Coni
Raffaele Pagnozzi nel corso del
seminario internazionale "La
Donna Atleta", davanti a campionesse che hanno scritto la storia
dello sport italiano come Novella
Calligaris e Manuela Di Centa. Le
proiezioni per Londra 2012 prevedono 31 medaglie, 19 da donne
(8 ori), 12 da uomini (5 ori).
Abbiamo affrontato l'argomento
con la "Pagnozzi" vicentina, Isabella Pontalti, una delle poche
donne (due sono nel Veneto) a ricoprire la carica di segretario di
un comitato provinciale del Coni.
| Jenny Lavarda (Marostica 22/01/84)
Società: X-Fighter Team Molvena / Gs Forestale
Principali risultati: Dieci titoli italiani Assoluti di arrampicata sportiva, campionessa mondiale junior 2001
| Rosanna Scanagatta
Società: Team Montegrappa
Marosticense, vanta tre titoli italiani
nel parapendio e una medaglia d’oro
agli Europei del 2004
"Sicuramente ci sono più opporPerchè nello sport vincono
tunità rispetto a una volta, sosempre più le donne?
prattutto per le donne che erano
"Le donne sono più pronte al
quasi obbligate a stare in casa.
sacrificio, anche perché spesso
Ma qualcosa è cambiato, si sono
sono abituate a dover conciliare
invertiti certi mecgli impegni famigliacanismi. Una volta
ri con lo sport. Queanche negli sport
sto a differenza degli
con una base a preuomini, che hanno
valenza femminile
sempre meno voglia
i campioni erano
di far fatica e si ada- La scalata
giano più facilmente. delle donne non uomini, come ad
esempio Juri CheDel resto la scalata
chi. Oggi le donne
di quello che una vol- avviene solo
ottengono risultati
ta veniva chiamato il nello sport,
migliori non solo
sesso debole non la si
negli sport tipicavede solo nello sport, ma anche
mente rosa quali
ma un po' in tutti i nella società
ginnastica artistica
campi. Anche nella
e pallavolo, ma anpolitica e nella socieche nelle discipline
tà la donna oggi vuole
dove numericamente non c'è una
farsi sentire".
predominanza di genere come il
nuoto, nonostante siano sfavorite
Va anche detto che oggi è più
dal punto di vista fisico rispetto
facile di un tempo.
| Marzia Muroni (Vicenza 25/10/1988)
Società: GS Forestale / Club Scherma Roma
Cresciuta nel Circolo della Spada di Vicenza
Principali risultati: Argento ai Campionati Mondiali
Giovani, Bronzo alle Universiadi 2009 nella spada
| Martina Dogana (Valdagno 10/04/79)
Società: Triathlon Cremona Stradivari
Cresciuta nel Rari Nantes Marostica
Principali risultati: 4 volte campionessa italiana triathlon
Long Distance, campionessa d’Italia duathlon sprint e
a squadre, argento ai campionati europei di triathlon
lungo in Olanda nel 2005
all'uomo e debbano allenarsi di
più per sviluppare la muscolatura. E questo perché hanno più voglia di emergere, penso ad atlete
come Federica Pellegrini o Tania
Cagnotto, che passano ore e ore
in piscina".
Dove gli uomini continuano
a comandare è nei ruoli dirigenziali: è d'accordo?
"Anche lì le donne iniziano a
prendere posizione e i risultati si
vedono. Penso ad esempio all'eccezionale lavoro che sta portando
avanti all'interno del Coni la dott.
ssa Drago da quando è responsabile dell'ufficio promozione. Le
donne in genere sono più portate all'innovazione e più creative.
Inoltre hanno una voglia di lottare che a volte all'uomo manca: se
abbiamo uno scopo noi ci arriviamo, senza girarci tanto intorno e
senza guardare in faccia a nessu-
| Tiziana Pavone (Esslingen, Germania, 31/03/90)
Residente a Vicenza dall’età di 5 anni.
Società: Rangers Rugby Vicenza
In Nazionale è nella rosa del Sei Nazioni femminile
| Alessia Marioni (Conegliano 16/01/74)
Risiede a Dueville
Società: Askoll S&J
Seconda donna in Italia a vincere un titolo assoluto nel salto a
ostacoli. Prima classificata nella Coppa delle Nazioni a Dublino
nel 1998, vincitrice di numerosi concorsi nazionali
tico. Ma sono i risultati che ne
fanno parlare di più. A Vicenza
abbiamo tantissime donne che
primeggiano nello sport, solo
Si può parlare di pari opporche a volte non ce ne rendiamo
tunità, almeno nello sport?
neanche conto. Pen"Ancora non siamo
so a Erika Trentin,
arrivati alla parità,
una delle atlete più
è la donna che si sta
forti a livello nazioprendendo
ugualnale nel nuoto sinmente i suoi spazi.
cronizzato, costretta
Certo si fa ancora Non c’è parità:
a faticare per avere
fatica, in particolare a un tecnico
a disposizione una
nei ruoli tecnici. A
palestra per l'allenaun'allenatrice spesso donna
mento fisico. Oppure
si predilige un uomo, spesso
a una grandissima
perché si pensa ercampionessa come
roneamente che la si predilige
Cristina Castagna,
donna sia meno pre- un uomo
che conciliava imsente e che prima o
prese straordinarie
poi dovrà pensare ai
sulle montagne con
figli. Però almeno tra
il lavoro di infermiera al pronto
gli atleti spero non ci siano più
soccorso. Purtroppo ci siamo acdiscriminazioni. Ultimamente si
corti di lei solo adesso che non c'è
dà abbastanza risalto agli sport
più".
femminili, anche a livello mediano. Spalle grosse? Ce le hanno più
le donne degli uomini, ormai...".
| Romina Marenda
Classe 1984, cresciuta nella Queensberry Boxe Vicenza,
è in forza al Centro Sportivo olimpionico dell’Esercito.
Vicecampionessa italiana in carica, ha partecipato ai primi
campionati europei femminili in Ucraina. È stata anche
campionessa italiana di corsa campestre a livello scolastico
20
i coyote che non mollano mai
Gli appuntamenti
| Le nuove arrivate alla corte del presidente Fortuna
Dopo la caduta nei canyon della prima divisione,
la società biancoazzurra proverà l’impresa di risalire nella categoria regionale
Con un nuovo tecnico, Ugo Zanella, e una rosa rinnovata
di Alida Pretto
D
a inizio ottobre Wile E. Coyote è ricomparso nel palinsesto televisivo pomeridiano e più di
qualcuno avrà visto innumerevoli
volte le avventure del simpatico
personaggio creato da Chuck Jones per la Warner Bros negli anni
quaranta. In Italia veramente sarebbe Vil, ma questo dettaglio ci
interessa poco. Willy, come ormai
lo chiamano tutti per assonanza
con il nome originale, è un genio
della meccanica, inventore inesauribile di trappole nelle quali finisce inevitabilmente per cascare
lui stesso. Ma è anche indistruttibile: nonostante venga schiacciato
da enormi massi o incenerito da
esplosivi, nella scena successiva lo ritroviamo sempre pieno di
energie, immerso in qualche nuovo progetto per catturare Bip Bip.
Ed è proprio pensando a questa caratteristica che il Volley Union Creazzo ha fatto del coyote la mascotte
e il suo logo: Willy salta per schiacciare, ma la palla non va nell’altra
metà campo e neanche finisce in
| Gloria Gambaretto,
prodotto del vivaio creatino
per la stagione. Dopo cinque anni
rete. È lui quello che si ferma sul
Romio non sarà più al timone delnastro. Qualcosa che va storto c’è
la prima squadra del Volley Union
sempre, ma si deve andare avanti.
Creazzo, che è stato affidato al coCosa che la società continua a fare
ach scledense Ugo Zanella, esperdal 1987, nonostante abbia dovuto
to conoscitore della categoria. La
abbandonare da due stagioni il setsquadra è stata rinnovata con la
tore maschile per problemi di spazi
promozione dalle giovanili di Gloe di orari delle palestre, oltre che
ria Gambaretto e con l’arrivo da
per la difficoltà (comune a molte
altre società di cinque giocatrici
altre realtà vicentine) di trovare un
che vanno a creare il giusto mix
numero sufficiente di giocatori per
di gioventù ed esperienza e che,
garantire un regolare svolgimento
senza nessuna presdel campionato. E,
sione, proveranno a
storia ancor più recompiere l’impresa
cente, è la travagliata
di riportare la sociestagione
2008/09,
tà bianco-azzurra in
che ha visto la retro- Il coach:
una serie regionale.
cessione della prima
“Vorrei una squasquadra dalla serie D “Voglio
dra combattiva su
in prima divisione e un squadra
tutti i palloni e che
della seconda divisiocombattiva
non molla mai, una
ne in terza.
squadra omogenea,
Il presidente Gian- su tutti
con alcune atlete che
carlo Fortuna, in i palloni”
all’occorrenza sapcarica dal luglio
piano giocare in più
del 2006, guarda
ruoli” - ha dichiaraperò giustamente gli
to il nuovo tecnico. Un sogno per
aspetti positivi e la prima cosa che
molti allenatori, ma realizzabile
nomina è il terzo posto provinciase lui e le ragazze daranno sempre
le ottenuto dalla formazione unil meglio.
der 13.
La società ha poi anche una
L’Union Creazzo è stata una delle
squadra under 13, che partecipeprime società impegnate nei camrà anche al campionato AICS, e
pionati provinciali a tornare in
un’under 14, oltre al folto gruppo
palestra: tranne che per le giovadi bambine e bambini che muovenissime dell’under 12, infatti, per
ranno i primi passi nel mondo di
tutte le altre atlete gli allenamenti
bagher e palleggi con il minivolsono iniziati già alla fine di agoley.
sto, alternando al parquet la sabPer chiudere il cerchio torniamo
bia del locale campo da beach, in
all’inizio, da Willy Coyote, e dalle
modo da arrivare in forma e con
parole che canta Eugenio Finardi,
una buona intesa all’inizio dei
che possono essere un bellissimo
campionati.
inno per il Creazzo: “Ma io mi senHanno già esordito le ragazze
to come Vil Coyote / Che cade ma
dell’under 16 allenate da Limonon molla mai / Che fa progetti
li, che prenderanno parte anche
strampalati e troppo complicati /
al campionato di terza divisione
E quel Bip Bip lui non lo prendedove saranno seguite da Morbin,
rà mai / Ma siamo tutti come Vil
e che nelle prime tre gare hanno
Coyote / Che ci ficchiamo sempre
trovato altrettante vittorie, mennei guai / Ci può cadere il mondo
tre le altre squadre hanno dispuaddosso, finire sotto un masso /
tato solamente delle amichevoli
Ma noi non ci arrenderemo mai”.
che fanno comunque ben sperare
GIURIATO VICENZA - VERONA
Campionato Serie A2 - 4a giornata. Secondo derby veneto per
la neopromossa Giuriato, che da
quest’anno gioca le sue partite
interne nel palazzetto dello sport
di Zanè
ZANE’, Palasport
ORE 16.00
Hockey Ghiaccio
ASIAGO - ALLEGHE
Campionato Italiano Serie A - 8a
giornata
ASIAGO, PalaOdegar: ORE 20.30
Hockey Pista
TRISSINO - R. BASSANO
BASSANO - BREGANZE
Campionato Serie A1 - 2a giornata. Già tempo di derby per le
formazioni vicentine: a Trissino i
padroni di casa ospitano i bassanesi della Mb Sia Roller, mentre
i campioni d’Italia in carica del
Metalba Infoplus sfidano il Sorgente Camonda Breganze
PALASPORT TRISSINO
ORE 20.45
PALABASSANO: ORE 20.45
Hockey Inline
CAODURO VICENZA - TRIESTE
Campionato Serie A1 - 3a giornata. Dopo il turno di riposo e
la poco fortunata trasferta di
Modenza, è arrivato il momento
dell’esordio davanti al pubblico
amico per i Diavoli biancorossi.
PATTINODROMO, viale Ferrarin
ORE 21.00
DOMENICA 25
Biliardo
CAMPIONATO ITALIANO AICS
Rassegna tricolore della specialità 5 birilli, organizzata dal Circolo Vicentino del Biliardo. In gara
le stelle del biliardo all’italiana.
ALTAVILLA, statale 11 n.45 (sopra Unieuro): ORE 10.00
Volley femminile
MINETTI BPVI - CLUB ITALIA
Campionato Serie A2 - 3a
giornata. Partita sulla carta più
che abbordabile per le ragazze
di Marasciulo: al PalaRewatt
arriva il Club Italia, una sorta di
collegiale permanente composto
da giovani promesse allenate da
Massimo Barbolini, tecnico della
nazionale azzurra
PALAREWATT: ORE 18.00
Basket
VBG - PETRARCA PD
Campionato Serie C Reg. - 4a
giornata
PALALAGHETTO: ORE 18.00
LUNEDI’ 26
Scuole
VICENZA CHE CORRE
7000 studenti di corsa per il centro città in questa “cronometro
a squadre” riservata agli alunni
delle scuole medie e superiori
ideata nel 1990 da Sergio Ceroni.
Cambia il percorso, con partenza dai Giardini Salvi e arrivo in
Campo Marzo.
CAMPO MARZO: ORE 9.00
Calcio
VICENZA - MANTOVA
Sull’onda dell’entusiasmo per la
bella vittoria esterna di Crotone,
nel posticipo dell’undicesima
giornata i biancorossi di Maran
(attualmente sesti con 15 punti)
provano a “espugnare” il Menti
dopo cinque pareggi casalinghi
consecutivi. Arriva un Mantova
penultimo (7 punti) e ferito, con il
tecnico Michele Serena a rischio
esonero in caso di sconfitta.
STADIO MENTI: ORE 20.45
GIOVEDI’ 29
Hockey Ghiaccio
ASIAGO - PUSTERIA
Campionato Italiano Serie A - 9a
giornata
ASIAGO, PalaOdegar: ORE 20.30
DOMENICA 1 NOVEMBRE
Basket femminile
FAMILA SCHIO
NAPOLI VOMERO
Campionato Italiano Serie A1 4a giornata.
SCHIO, PalaCampagnola
ORE 18.00
AS VICENZA - NBA ZENA GENOVA
Campionato Italiano Serie B
Eccellenza - 5a giornata.
PALALAGHETTO: ORE 18.00
Hockey Inline
ASIAGO VIPERS - DIAVOLI
VICENZA
Campionato Serie A1 - 4a giornata. Sull’Altopiano l’attesissimo
derby tra Rigoni di Asiago e Caoduro Vicenza. Vipere già in testa
nei confronti stagionali dopo la
vittoria in Supercoppa.
ASIAGO, Impianto di via Cinque
ORE 18.00
168 del24 ottobre 2009
numero
21
pag
ViPiù
Tecnologia
Kindle&Co.
Arrivano gli e-book
flickr.com/Yutaka Tsutano
Volley Union Creazzo
SABATO 24
Calcio a 5
ARZIGNANO - BISCEGLIE
Campionato Serie A - 4a giornata. Dopo due trasferte consecutive il Grifo torna a giocare
davanti al suo pubblico contro
i temibili pugliesi del Bisceglie,
la squadra del forte pivot italo
brasiliano Dao, capocannoniere
del campionato
ARZIGNANO, PalaTezze
ORE 16.00
tecnologia
pag
Da questa settimana sarà in vendita anche in Italia
il lettore di libri elettronici creato da Amazon
Ma sul futuro degli e-book ci sono molte perplessità
E i più critici, a sorpresa, sono proprio i giovani
di Marco Milioni
D
L’apparecchio è in grado di memorizzare 1.500 titoli, l’equivalente di
una notevole biblioteca domestica;
mentre scaricare ogni libro richiede un minuto o poco più. Quanto al
sistema operativo, per avere stabilità, efficienza, prestazioni e costi
bassi, la multinazionale si è rivolta
al software libero scegliendo Linux, il principe dell’open source.
urante la primavera di
quest’anno gli Stati Uniti
hanno assistito ad una accelerazione nella diffusione dei dispositivi per la lettura dei libri elettronici, noti agli esperti col nome di
Il mercato
e-book reader. La stampa italiana
Quanto ai prezzi dei volumi eletnon ha impiegato molto a notare
tronici il panorama diventa variequesto vero e proprio sommovigato perché le cose cambiano a semento. E questa settimana sui
conda che i contenuti
mercati italiani dosiano ancora coperti
vrebbe fare ufficialo meno da copyright.
mente capolino KinPer di più le piattafordle, un giocattolino
me che offrono conteda 300 euro circa, I difetti?
nuti da scaricare o da
spese di spedizione
Difficoltà
copiare sul disposiincluse, visto che nei
tivo sono parecchie.
negozi al momento nel girare
Per questo motivo è
non si trova presso- le pagine
molto utile una veloce
ché nulla.
e nella
occhiata alla pagina
consultazione
in lingua inglese che
Che cos’è?
Wikipedia dedica a
Il dispositivo è un
Kindle, per l’Italiavero e proprio letno occorre pazientare ancora.
tore di testi digitali. Amazon, la
Ovviamente la creatura di Amacompagnia americana che sul
zon ha già un piccolo manipolo
web vende libri cartacei e articoli
di concorrenti. Il Gruppo Google
high-tech, ha infatti messo a punsta cominciando ad archiviare nei
to una versione internazionale del
suoi sterminati archivi titoli su
prodotto che già si trova in vendita
titoli, e Sony ha già pronto il suo
oltreoceano. La stessa Amazon soanti Kindle. L’architettura softwastiene che la lettura è assai simile a
re di Kindle è anche stata adattata
quella di un libro, ben meno ostica
per funzionare sull’Iphone della
di quella che si fa da pc grazie ad
Apple mentre il numero degli apuna speciale tecnologia chiamata
parecchi concorrenti si moltiplica
carta elettronica. Kindle è un filinon appena le compagnie fiutano
no più grande di un “oscar Monil business.
dadori”, pesa tre etti ed è spesso
come un pacchetto di gomme. Ha
Critiche e problemi
una connessione ad web di tipo
La stampa specializzata rileva
3G (adsl per cellulari) e può conperò che non tutto ciò che è nelle
tare attualmente su un 250.000
vetrine, vere o virtuali che siano,
titoli tutti, o quasi, in Inglese. La
luccica di luce propria. Difficoltà
carica della batteria, un po’ tirata,
nello sfogliare le pagine, contrasto
dura 15 giorni che diventano quatpoco elevato, estrema difficoltà
tro se ci si connette al web. Non è
nella consultazione sono le critiprevista la navigazione, ma solo
che maggiori da chi mastica libri
accesso a piattaforme specifiche.
di carta. La bocciatura più sonora
è arrivata dagli studenti che hanno fatto capire che sottolineature,
giallini adesivi, rimandi, indici e
note a margine sono di fatto impossibili e che lo studio su Kindle
è un’impresa che genera difficoltà
e mal di testa veri, non virtuali. Siamo di fronte quindi ad una
svolta epocale? Libri, magazine e
quotidiani finiranno per sempre
negli apparecchietti marchiati
Sony, Kindle o Google? Giornalai
e librerie saranno prima deserti e
poi chiusi? Presto a dirsi; rimane
però un fatto. All’oggi i critici più
agguerriti sono proprio i giovani,
quelli che sui libri ci studiano. Ne
deriverà un mondo bifronte in cui
Moccia si legge in e-book mentre
Galileo, Dante e il diritto romano
su carta?
flickr.com/dionhinchckiffe
Pallavolo
168 del24 ottobre 2009
numero
Digit World: Vendita Pc, assistenza tecnica server e sistemi di rete - V.le Riviera Berica 187 - tel 0444 240731
sport
Perdiamolo di Vista,
ecco Windows 7
Sarà capace la Microsoft di far dimenticare agli utenti il colossale
fiasco di Windows Vista, il sistema operativo che in soli tre anni
è riuscito ad attirarsi un numero
incredibile di critiche? Il colosso di Redmond
ci
proverà
mettendo in
commercio,
a brevissimo,
Windows
7,
che succederà
appunto a Vista.
La
concorrenza
Vista ha lasciato per strada una serie di macerie. In questi
anni Linux e i suoi derivati open
source (a partire dal fantasmagorico Ubuntu) hanno assunto
il comando della maggior parte
delle postazioni server dei gestori che offrono servizi di posta
elettronica (80%). Sempre Linux
gestisce ormai il 100% dei sistemi
anti-spam ed ha il comando pure
su una quantità immane di sistemi server (forse la maggioranza,
ma i dati sono di difficile lettura). Insomma quando il gioco si
fa duro e non si può sbagliare c’è
Linux. Dal suo canto il sistema
operativo di Apple (Mac Os) assieme alle macchine della casa della
mela è diventato invece il punto
di riferimento obbligato per studi
fotografici, grafici e per ogni annesso e connesso alla produzione
multimediale. Il che ha innescato
una tendenza che ha cominciato
ad erodere il predominio di Microsoft.
I problemi
Ma quali sono i mali di Vista denunciati dagli utenti? Poca stabilità, un peso in termini di byte a dir
poco pachidermico, la necessità
di essere installato su macchine
potentissime e costose con risul-
tati ottenibili anche su pc riciclati con pochi spicci, magari dotati
del buon vecchio XP o magari di
Ubuntu.
Tant’è che dalla Silicon Valley californiana le anticipazioni parlano
di un Windows 7 che rispetto al
passato farà una bella cura dimagrante. L’obiettivo di fondo è quello di un “operating system” non
troppo pesante, efficiente, che
possa anche essere installato su
terminali leggeri come i netbook.
Per vero un sistema simile Microsoft ce l’ha già, si chiama XP. Non
a caso i maligni di California, con
una serie di battutacce truci, sostengono che in realtà “Win7” sarà
una versione di XP «al femminile
col lifting, le labbra e le tette rifatte: perché meglio una non più giovanissima ma rifatta ed esperta
che una pulzella alle prime armi».
D’altro canto per Microsoft, sotto
il piano dell’immagine, sarebbe
stato un flop impensabile il mettere fuori listino Vista per ritornare
al suo predecessore. Ecco quindi
spiegate le ragioni di un nuovo
lancio.
Le incognite
Le incognite però sono dietro l’angolo. Al di là di Linux, il rischio
per Microsoft si chiama Google
Os. Il colosso di Mountain View
molto furbescamente ha atteso a
lanciare il suo sistema operativo,
e quindi tarerà la sua strategia sui
risultati di Microsoft. Non solo: i
big boss di Redmond temono “il
grande pericolo” ovvero la presenza di un link proprio nella
homepage del motore di ricerca
Google. Un clic, e al costo di zero
centesimi si potrebbe avere un sistema operativo che annichilisce
la creatura degli eredi di Bill Gates, il quale da mesi ormai si occupa quasi solo di filantropia e assai
meno di bit & byte.
M. M.
distribuzione
Diventa quotidiano
www.vicenzapiu.com
VicenzaPiù
è in edicola il sabato,
consultabile sul sito:
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la domenica, e
successivamente in
distribuzione nei seguenti
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CENTRO STORICO
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Viale Milano, 104
STAZIONE FTV
Viale Milano, 138
STAZIONE FERROVIARIA
LIBRERIA MONDADORI
presso Stazione Ferroviaria
LIBRERIA MONDADORI
Piazza delle Erbe, 9/A
PASTICCERIA “ALBERTONI”
Via Paolo Lioy, 32
BAR “CAFFÈ COMMERCIO”
Piazza Biade, 22
BAR “MON PLEN”
Contrà Santa Barbara, 21
PASTICCERIA “RUDATIS”
Contrà Santa Barbara, 29
168 del24 ottobre 2009
numero
ViPiù
“BAR ITALIA”
Galleria Pozzo Rosso, 19
BAR “VICENZA”
Corso Palladio
BAR “BORSA”
Piazza dei Signori
COMUNE- PALAZZO
TRISSINO
Corso Palladio, 98
BAR “GARIBALDI”
Contrà Cavour, 7
RISTORANTE “DAI
NODARI”
Contrà Do Rode, 20
BAR/PASTICCERIA
“SORARÙ”
Piazzetta Palladio, 17
BAR “ILLY”
Contrà Muscherie
BAR “CAFFÈ ROMA”
Corso Fogazzaro
BAR/RISTORANTE “IRIS”
Corso Fogazzaro, 33
BAR “SAN LORENZO”
Corso Fogazzaro, 62
PROVINCIA - PALAZZO
NIEVO
Contrà Gazzolle, 1
BAR “TAZZA D’ORO”
Corso Palladio, 153
BAR “PEGASUS”
Piazza Matteotti, 8
BAR “NAZIONALE”
Galleria Porti, 7
BAR “BARASTRA”
Contrà Barche, 14
BAR “MAGAZZINO DEL
CAFFÈ”
Contrà Manin
UNIVERSITÀ
Contrà Barche, 57
BAR “ALLE 2 COLONNE”
Piazza dei Signori
RISTORANTE “MALVASIA”
Contrà delle Morette, 9
LIBRERIA GALLA LIBRARSI
Contrà delle Morette
PASTICCERIA “ALIANI”
Corso Fogazzaro, 163
TRIBUNALE
Contrà Santa Corona
BAR “MINERVA”
Contrà Santa Corona, 11
PASTICCERIA “VENEZIA”
Contrà Pescheria, 4
PASTICCERIA “GALLA”
Riviera Berica, 84
BAR “SUSANNA”
Via Calvi, 18
NEGOZIO “FORMAGGI
TIPICI”
Riviera Berica
CENTRO COMMERCIALE
PALLADIO
Strada Padana verso Padova
ZONA EST E NORD
ZONA OVEST
RISTORANTE “2 FOGHER”
Strada Pasubio, 2
BAR “CAPRICE”
Galleria ParcoCittà
FONTANA
Strada Pasubio, 17
BAR “TORRIONE”
Porta Castello, 3
STAZIONE DI SERVIZIO
AGIP
Viale Trieste
BAR “CASTELLO”
Piazza Castello
BAR “PALAZZETTO”
Via Anconetta, 46
SEDE CISL
Contrà Cabianca, 20
PASTICCERIA “ARTIGIANA”
Via Medici, 69
BAR “PIGAFETTA”
Contrà Pescaria
MACELLERIA
“ZANELLATO”
via Medici, 50
LIBRERIA GALLA
Corso Palladio 11
PASTICCERIA “BOLZANI”
Corso Padova, 146
PASTICCERIA
“GAMBARATO”
Contrà Porta Padova, 105
BAR “IV NOVEMBRE”
Via IV Novembre, 79
BAR “BAR DEGLI ANGELI”
Via IV Novembre
ZONA SUD
BAR “BAR CLASSICO”
Via Giaretta, 21
BAR “MERCATO”
Contrà Pescherie Vecchie, 25
Tel: 0444 - 923362; mail: [email protected]
BAR/RISTORANTE
“BOCCALETTO”
Via Trieste, 81
PASTICCERIA “LA
VICENTINA”
Corso San Felice e Fortunato
SOCIETA’ GENERALE
MUTUO SOCCORSO
Corso Palladio, 186
LIBRERIA TRAVERSO
Corso Palladio, 172
Editoria, comunicazione
uffici stampa e marketing
“BOUTIQUE DEL PANE!
Corso Fogazzaro, 142
BAR “LOSS BAR”
Via Prandina, 1
BAR “OVO SODO”
Contrà Pescherie Vecchie, 16
LIBRERIA GIUNTI
Corso Palladio, 186
SEDE AIM
Contrà Pedemuro San Biagio
BAR/PASTICCERIA
“FOGAZZARO”
Corso Fogazzaro
BAR “CHIERICATI”
Corso Palladio
PASTICCERIA “SAN
FRANCESCO”
BAR “SCRIGNI”
Piazzale De Gasperi, 8
distribuzione
22
FIDAS
Via Baracca, 204
PASTICCERIA “VACCARI”
Via Vaccari, 85
SEDE CGIL
Via Vaccari, 128
STAZIONE DI SERVIZIO API
Via Fusinato
BAR/GELATERIA MONTE
BERICO
Via X Giugno, 84
STAZIONE DI SERVIZIO Q8
via Medici
PALESTRA INJOY
Strada Marosticana, 24
EQUOBAR
Strada Marosticana, 350
STAZIONE DI SERVIZIO
TOTAL
Viale della pace
PASTICCERIA “VIALE
DELLA PACE”
Viale della Pace, 106
BAR “DOLCE VITA”
Strada Cà Balbi, 236
PASTICCERIA “TOMMINI”
Strada Cà Balbi, 313
BAR “AVVENIRE”
via Nicolò Vicentino, 60
Fusilli
titolo di studio
Perito informatico
“PASTICCERIA SOLE”
età
39
professione
Tecnico informatico
BAR “BABILONIA”
Via Pecori Giraldi, 30
luogo di nascita
Vicenza
segni particolari
Unico
Il tratto principale del mio
carattere
Ironia
I miei pittori preferiti:
Non ne capisco molto di arte e pittura...
La qualità che preferisco in
un uomo:
Determinazione
I miei film preferiti
La saga di Star Wars, fantascienza e azione in genere
La qualità che preferisco in
una donna
Socievolezza
Quel che detesto più di tutto
Gli impegni non mantenuti!!!
CINEMA PRIMAVERA
Via Ozanam, 11
BAR “CILLYLOUNGECAFFÈ”
Via Btg. Val Leogra, 80
CENTRO SPORT PALLADIO
Via Cavalieri di Vittorio
Veneto, 29
UIL
Via Quasimodo, 47
BAR “CIRKUS”
Via Enrico Fermi, 347
“RISTORANTINO GRAN
CAFFÈ”
Via Enrico Fermi
STAZIONE DI SERVIZIO
AGIP
Viale San Lazzaro, 106
BAR “MONTECARLO”
Via Verona, 78
BAR “SARTEA”
Corso San Felice,
CENTRO COMMERCIALE
AUCHAN
LA BOTTEGA ARTIGIANA
DEL PANE
Via Zugliano, 49
PASTICCERIA “LA ROCCA”
Corso San Felice, 255
BAR “MERY’S BAR”
Galleria Tiziano, 22
SCUOLA ARTE E MESTIERI
Via Rossini, 60
CENTRO ANZIANI “LA
RONDINE”
Via Calvi,
CSMR
Via Vicenza, 204 - Altavilla
numero
Stefano
nome e cognome
Stefano Fusilli
PASTICCERIA “VERONA”
Via Legione Antonini
168 del24 ottobre 2009
botta&risposta
pag
Quel che apprezzo di più nei
miei amici
Disponibilità
Il mio principale difetto
“DONNE”...
La mia occupazione preferita:
Sport (automobilismo)
Il mio sogno di felicità:
Vincere un campionato di automobilismo
Quale sarebbe, per me, la più
grande disgrazia:
Non poter più gareggiare con le
auto
Il personaggio storico più
ammirato
Giulio Cesare
e quello più disprezzato
Hitler
Il dono di natura che vorrei
avere
Il “C...O”... ops, la “Fortuna”!
Stato attuale del mio animo
Speranzoso...
Il mio prossimo impegno
nella vita
Ehhh... Boh!!
Il mio credo politico o ideale
Democrazia e libertà
Il paese dove vorrei vivere
Uno qualsiasi di quelli tropicali...
Adoro il sole!!!
Cosa mi piace e cosa non mi
piace di Vicenza
Vicenza artisticamente è una delle
città più belle d’Italia... Il brutto è
che manca un po’ di vita...
I miei libri della vita
Un posto nel mondo (F.Volo), Io
uccido (G. Faletti)
I miei poeti preferiti
Carducci, Ungaretti
I musicisti che mi piacciono
di più:
V. Rossi, L. Dalla, gli italiani in
genere...
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Come vorrei morire
Facendo qualcosa di straordinario
Quel che vorrei essere
Pilota di formula 1
Il piatto a cui non so rinunciare
Carne alla brace
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Pc assemblati e delle migliori marche
Cosa mi piace e cosa non mi
piace dei vicentini
Mi piace la cucina veneta e non
amo molto il dialetto vicentino
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fatte con cattivi fini
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