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GIOVANI E
LAVORO
UNA NUOVA
OPPORTUNITÀ
Anno XVIII - N. 7
Quadrimestrale d’informazione edito dal Comune di Ala - Distribuzione gratuita - Iscrizione Tribunale di Rovereto n. 181 del 12-2-1993
Spedizione in abbonamento postale - 70% - DCB Trento - Direttore Responsabile Patrizia Belli - Taxe Percue - Poste Italiane Spa - Fotocomposizione, fotolito e stampa La Grafica S.r.l. - Mori (Trento).
2 alanotizie
alanotizie
anno XVIII - n. 7
Proprietario
Comune di Ala
Direttore responsabile
Patrizia Belli
Redazione
Giada Vicenzi
Tiziano Bianchi
Fotografie
Le foto di questo numero sono di
Marco Simonini.
La copertina ritrae Amedeo
Cazzanelli, Noemi Pozza e Marco
Trainotti durante il tirocinio al cantiere
comunale. La foto di copertina e la
foto a p. 11 è stata fornita dal Piano
Giovani 4 Vicariati.
Le foto a pp. 2-3-4 sono state
fornite da LeMur Spa. Le foto a
pp. 9-36-37 sono di Zeta Foto.
Le foto a pp. 10 e 32 sono state
fornite dall’Ufficio Attività Culturali.
La foto a p. 31 appartiene all’Ufficio
Patrimonio e Manutenzioni. Le
foto a p. 40 sono state fornite da
Giorgio Robol. Le foto a p. 41 sono
di Andrea Contrini. Le foto a p.
42 appartengono all’Archivio della
Biblioteca Comunale di Ala.
Comitato dei garanti
Fedele Ferrari
Narciso Brusco
Giorgio Deimichei
Roberto Zendri
Stampa
la grafica srl - Mori (TN)
alanotizie
Viene spedito gratuitamente
a tutte le famiglie del Comune
in abbonamento postale.
Chi non lo ricevesse lo potrà
richiedere alla segreteria del Comune
Tel. 0464 678767
Per informazioni e suggerimenti
scrivere a: [email protected]
cari
lettori
Cari lettori,
abbiamo voluto dedicare la copertina di questo numero ai giovani, alla
loro piccola ma preziosa esperienza di lavoro fatta quest’estate attraverso
il progetto: “Giovani all’opera” voluto dalla Comunità della Vallagarina,
l’Agenzia del Lavoro e il Piano Giovani, che ha permesso ad alcuni
studenti di mettersi alla prova con tirocini estivi.
Perché i giovani? Perché sono loro la fascia più vulnerabile tra precariato
e intollerabile disuguaglianza. È di questi giorni il titolo sul quotidiano
La Stampa “Disoccupazione, è ancora record. Quattro giovani su 10
senza lavoro”. Il tasso di disoccupazione giovanile ha raggiunto in
Italia il 41 per cento. A dirlo è l’Istat. La parte più vitale, dinamica
e volonterosa della forza lavoro viene abbandonata a un precariato
umiliante, a sfruttamenti in termini di compenso, a una mancanza di
prospettive che si riflette anche nella loro vita. Ben vengano, dunque,
progetti che mettono in contatto i giovani con il mondo del lavoro.
Saranno anche piccoli passi, ma sono pur sempre dei passi.
Eh già… il mondo del lavoro. Ne parliamo ampiamente in questo
numero dove accanto a realtà economiche in crisi come la Martinelli
ci sono aziende che invece reggono il mercato. È il caso della LeMur,
del “Polo bianco” nato dalle ceneri della vecchia Orlandi e
della Cantina Sociale.
La rivista racconta anche come è cambiata la vita ad Ala negli ultimi
anni. Lo sguardo in questo caso è quello di Ines Fedrizzi che da dietro
il bancone del suo bar ha visto trasformarsi usi e costumi della città.
Bella anche la storia di Martina Vianello, che sfida i pregiudizi e si
dedica a uno sport da sempre riservato agli uomini: la boxe.
Poi vi segnaliamo le novità: la trasformazione dello statuto comunale,
la nascita di una scuola d’addestramento per cani, il progetto Kmzero,
le iniziative del Consorzio Commercianti….lo sport con l’Us Alense
e la Lessiniabike, la bella mostra sulla Montecatini e quella storica
sull’Abissinia...
E non potevano mancare gli appuntamenti culturali e sociali.
Infine cari lettori lasciatemi farvi gli auguri per il 2014. Non so voi,
ma io vorrei leggere una parola sul diario del nuovo anno: speranza,
perché è la speranza il motore del futuro.
Buona lettura!
Patrizia Belli
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L’innovazione corre sul filo
Gaetano Zampieri pioniere dell’industria
Martinelli trasporti, la rabbia dei lavoratori
Il vescovo Bressan in visita ad Ala
“Giovani all’opera”: al lavoro per... imparare!
L’identità territoriale della Cantina Sociale
Ines Fedrizzi: una vita dietro al bancone.
Come è cambiata Ala e la società
Per la rassegna zootecnica settantadue mucche
in mostra al parco Bastie
Storia e trasformazione dell’ospedale di Ala
“Ala insieme”, la sfida dei commercianti
per far crescere la città
Cambia lo statuto, voto agli stranieri
Come educare il cane con dolcezza
La boxe? Uno sport anche femminile.
La storia di Martina Vianello
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27 Undici milioni per la scuola media di Ala
28 Progetto km zero. Per una comunità competente,
autonoma e forte
30 Al comune di Ala la certificazione EMAS
31 L’epoca d’oro del Settecento
32 Si è riaperto il sipario della stagione di prosa
2013-2014
34 Università della terza età e del tempo disponibile
35 Gli alensi durante la guerra d’Abissinia
36 L’Alense si rinnova e cerca volontari
38 Alla Lessinia bike quasi 900 partecipanti
40 Alla nuova croce di cima Perobia una targa
per ricordare i lavoratori
41 Il silenzio infranto della Montecatini
42 Foto quiz - Interrogazioni
43Biblioteca
ECONOMIA
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L’INNOVAZIONE
CORRE SUL FILO
Grazie a un progetto di ricerca, LeMur è in grado
di produrre un filo dalle proprietà uniche. Nel futuro dell’azienda
ci sono assunzioni e ancora ricerca e innovazione.
G
li ingredienti giusti
per sbaragliare la
crisi? Innovazione e
ricerca, condite con
abbondanti dosi di
creatività e tenacia. È così che nasce
LeMur, realtà alense di primo piano
nel settore delle lavorazioni tessili.
Aperta nel 1997 come azienda per la
spiralatura, in tempi recenti ha ampliato il proprio stabilimento, con
nuovi spazi destinati ad accogliere
una nuova linea di produzione. Il
termine dei lavori è previsto per l’inizio del nuovo anno, con l’assunzione
di nuovo personale – una ventina di
dipendenti – accanto ai 55 collaboratori attuali.
Alla base di tutto questo successo è
un filo, bianco e molto sottile, all’apparenza del tutto normale, ma con
proprietà e applicazioni sorprendenti. “È un tipo di filo completamente
nuovo come idea e concezione, che
non ha precedenti sul mercato e che
vanta enormi potenzialità in campi
alanotizie 3
applicativi strategici e differenti fra
di loro”. Spiegano così l’invenzione
del nuovo prodotto, brevettato da
LeMur con il marchio Muriel, il direttore generale dell’azienda Thomas
Klotz e l’amministratore delegato
Mario Dorighelli.
Muriel è un filo costituito di silicone
altamente puro a cui vengono addizionate altre componenti a seconda
dei tipi di utilizzo. La sua grande
novità è di abbinare all’elasticità una
serie di caratteristiche che nessun
altro filo al mondo può vantare: la
biocompatibilità, la resistenza ad alte
Mario Dorighelli e Thomas Klotz
e basse temperature, la resistenza ai
raggi ultravioletti (x e gamma), la
conduttività e la capacità di esercitare un alto attrito se posto a contatto
con altre superfici.
Un prodotto nato in maniera quasi
fortuita, per far fronte a una specifica richiesta del settore medicale. “Era il 2003 – racconta Klotz
– quando fummo contattati da un
chirurgo che cercava un filamento
elastico da usare come filo di sutura per i suoi interventi di chirurgia
plastica e correttiva. Naturalmente il
filo avrebbe dovuto restare nel corpo
umano senza creare allergie e irritazioni”. Dorighelli e Klotz, stuzzicati
dalla richiesta, si buttano a capofitto
nell’impresa e convincono i soci FeinElast a investire in un progetto di
ricerca per l’uso in chirurgia plastica
e per nuove applicazioni industriali.
Il progetto parte nel 2008 e nell’autunno 2009 viene avviato il primo
impianto di filatura di Muriel.
I campi applicativi non si limitano
però al solo settore medico. Muriel è
talmente versatile che riesce a coprire le richieste di settori fra loro anche molto diversi. E in questo sta la
sua forza. A seconda del tipo di impiego, la produzione di Muriel si divide in quattro comparti principali:
muriel-ts, muriel-ray, muriel-sensor
e muriel-med. “Con la linea di prodotti Muriel-ts – spiega Klotz – produciamo un filato elastico che mantiene inalterate le sue proprietà in un
intervallo di temperature che va da
-50°C fino a +300°C. Le applicazioni, sono quindi, principalmente nel
settore tessile per le tute di vigili del
fuoco, polizia, esercito, per l’ingegneria aerospaziale e per l’industria
siderurgica. Muriel-ray, invece, è un
filo resistente ai raggi uv, x e gamma, con cui produciamo tessuti per
serre, tende da sole e strutture ospedaliere. Con la linea Muriel-sensor
abbiamo un filo elastico conduttivo,
che viene impiegato per esempio nel
settore della sensoristica: sistemi di
allarme e di rilevamento, conduzione di basse correnti elettriche, interruttori di sicurezza. E, infine, con
la linea Muriel-med produciamo un
filato biocompatibile per uso medi-
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L’azienda ha brevettato un
filo costituito di silicone
altamente puro, pensato
dopo la richiesta da parte
di un chirurgo che cercava
un filamento elastico da
usare come filo di sutura
per interventi di chirurgia
plastica e correttiva.
co: dalla chirurgia estetica alle calze
per diabetici, dalle protesi per ernie
ai prodotti per ustioni”. Ma le doti di
Muriel non si fermano qui: accanto
ai “nobili” impieghi sopra descritti,
questo filo straordinario è utile anche nella vita di tutti i giorni. Segnature antiestetiche e fastidiosi scivolamenti di biancheria hanno vita
breve: Muriel è stato inserito anche
nella produzione di calze per uomo
e donna con sistema antiscivolo che
non comprime la pelle: autoreggenti, collant, gambaletti, intimo, ma
anche guanti antiscivolo per ciclisti
e abbigliamento per sportivi.
L’esempio di LeMur dimostra quanto la componente di ricerca sia importante per la competitività di un’azienda. E proprio in ricerca, progettazione e sviluppo – tutto rigorosamente in house – l’azienda alense ha
investito parecchio. Ma non ha certo
intenzione di fermarsi qui. “Ora stia-
mo lavorando – concludono Dorighelli e Klotz – su nuovi campi applicativi, come il settore alimentare. Di
recente abbiamo, inoltre, presentato
un progetto che svilupperemo con
la Fondazione Bruno Kessler e l’Università di Trento sulla sintesi del
silicone, per saperne di più su come
è fatto. Fra i nostri obiettivi per il
futuro c’è infatti quello di riuscire a
produrlo in casa, per non dover più
dipendere da acquisti esterni”.
Era una fredda sera d’autunno del
1657, quando l’arciprete Alfonso
Bonacquisto, accogliendo in Ala due
tessitori genovesi fuggiaschi dalla
loro patria, gettò le basi per lo sviluppo dell’industria tessile della nostra città. A quasi quattrocento anni
di distanza è ancora una volta un filo
a caratterizzare l’operosità della “città di velluto”, a riallacciarla con la
sua storia e a proiettarla con fiducia
e vivacità nel futuro. •
alanotizie 5
Gaetano Zampieri
GAETANO ZAMPIERI
PIONERE DELL’INDUSTRIA
Dall’eredità della Orlandi è nato il successo del “polo bianco”
dell’arte dolciaria e della panificazione industriale.
A
veva vent’anni quando arrivò ad Ala e dalla città di
velluto non se ne è più andato. Una vita intera dedicata al lavoro. Ad Ala. Allora era un giovane
tecnico veronese, a cui era stato affidato il compito di dirigere una delle
prime fabbriche che si erano insediate in città. Oggi, alla bellezza di
85 anni, sta ancora seduto dietro la
scrivania della sua azienda, a sfogliare progetti, a ripensare al passato ma
soprattutto ad immaginare il futuro.
È Gaetano Zampieri, titolare insieme ai figli, Massimo e Nicola, della
CMI, una delle realtà più dinamiche
e più avanzate del tessuto produttivo alense. Produce componenti per
l’automazione dell’industria dolciaria, si occupa di robotica e lavora
prevalentemente sui mercati mondiali, dall’Arabia Saudita alla Russia,
dai paesi del Nord Africa alla Nuova
Zelanda.
Nei primi anni Sessanta, era arrivato ad Ala come direttore tecnico
di un’industria veronese: la Orlandi. Erano i tempi della prima industrializzazione. Il Comune metteva
a disposizione terreni e infrastrutture in cambio di occupazione. Il
mondo alense, del resto come quel-
6 alanotizie
lo lagarino, stava rapidamente trasformandosi da società contadina a
società industriale. La Orlandi, nel
capoluogo scaligero, era una realtà
già ben strutturata: produceva forni
industriali per la panificazione e per
l’industria dolciaria; Gaetano aveva
cominciato a lavorare, e ad accumulare esperienza in questo settore, già
dai primi anni del dopoguerra. Ad
Ala, era il 1960, nacque la Orlandi
Industrie Trentine, produceva elettrodomestici, in particolare frigoriferi, e conservatori per la gelateria
industriale.
L’industria dolciaria italiana stava
nascendo in quegli anni. L’azienda
veronese, capì che quella poteva essere la strada giusta e cominciò a lavorare in partnership con Motta, che
produceva gelati per i bar e merendine per i bambini. Orlandi realizzava
forni per cuocere i dolci, congelatori
per distribuire i gelati in tutta Europa e frigoriferi per conservarli in
casa. Una filiera perfetta. E infatti,
anche il celebre marchio dolciario
aprì in quegli anni uno stabilimento
alle porte di Ala. Era il tempo delle
grandi fabbriche, si lavorava su tre
turni. Lavoro per centinaia di operai
che abbandonavano il lavoro in campagna e nei boschi in cambio di un
posto sicuro e del riscatto sociale.
L’avventura della Orlandi Trentino,
tuttavia, durò poco. A metà anni
Sessanta era già finita. Ma ad Ala
lasciava un’eredità importante. Gaetano Zampieri, che aveva vissuto la
stagione fortunata dei congelatori
industriali, dei forni per la panificazione e della meccanica applicata
all’industria, portò le sue competenze in un’altra azienda alense che
stava nascendo, la Ora. Una fabbrica
meccanica versatile. Si producevano
attrezzature per parchi gioco – ad un
certo punto vinse un appalto nazionale per fornire scivoli e altalene a
tutte le scuole materne d’Italia -, ma
anche componenti per impianti di
bitumatura – in quel periodo stava
per nascere l’A22 –, per impianti sciistici – erano gli anni della nascita del
turismo invernale di massa e anche il
Trentino si buttava sul business delle stazioni sciistiche – e tanto altro.
A metà degli anni Ottanta
Zampieri insieme ai figli
Massino e Nicola fonda
la Cmi, Costruzioni
Meccaniche Industriali;
azienda di progettazione di
sistemi per l’automazione
dell’industriale alimentare.
Oggi da lavoro a circa
30 dipendenti. Progetta
e realizza in loco
tutto quanto serve per
trasportare la materia
prima dolciaria ai forni
e le linee di trasporto
del prodotto destinato al
confezionamento.
Insomma un azienda versatile, che
applicava le proprie competenze ai
settori allora più innovativi.
Poi c’era la grande eredità della Orlandi. Ci pensò Gaetano Zampieri
a portare in Ora le conoscenze e le
competenze dell’azienda veronese.
Prima di arrivare ad Ala dove si era
occupato soprattutto di frigoriferi
domestici, commercializzati con il
glorioso marchio “Atlantic”, e di congelatori per i gelati (300 mila pezzi
solo per il mercato francese), aveva
lavorato 12 anni nella sede di Verona,
dove si costruivano forni per l’arte
bianca e per il pane. E la Ora di Ala,
grazie alle sue competenze, cominciò
a espandersi anche in questo settore.
E fu un successo. Fra gli anni Settanta e gli anni Ottanta la “città di Velluto” pian piano diventava una sorta
di “Polo bianco”, di città industriale
legata all’arte dolciaria e a quella della
panificazione industriale: dopo Motta
arrivò anche Bauli, entrambi insediatisi alle porte della città. Tutto intorno un indotto legato a questo settore,
un artigianato specializzato, che forniva impiantistica, manutenzione e
tanta competenza.
Oggi ad Ala, l’industria dolciaria non
c’è più. I due grandi marchi dell’industria alimentare italiana se ne sono
andati. Gli stabilimenti dove allora si
producevano merendine e pandori,
ora sono occupati da un’azienda di
packaging e da una azienda serramentistica. Tutta un’altra storia. Ma
ad Ala, l’eredità della Orlandi è rimasta. Torniamo a Gaetano Zampieri. A
metà anni Ottanta esce da Ora, per
godersi la pensione. Ma la pensione
non è, e non poteva essere, la sua
vita. I figli Massimo e Nicola erano
diventati grandi e avevamo completato gli studi. Con loro Gaetano decide
di mettere a frutto l’enorme esperienza che aveva accumulato durante la
sua vita professionale. Nasce la CMI,
Costruzioni Meccaniche Industriali.
Dapprima è solo un’azienda di progettazione di sistemi per l’automazione dell’industriale alimentare. Poi
arriva anche la produzione e un nuovo capannone alle porte della città.
Accanto ad Ora, che nel frattempo ha
cambiato nome e dopo alcuni passaggi di proprietà è finita nell’ambito societario di una grande multinazionale
olandese - ma continua a costruire
forni come aveva insegnato il vecchio
Zampieri -, e accanto ai capannoni
che un tempo ospitavano Motta. È
l’eredità del Polo Bianco.
La CMI, non ha mai prodotto forni,
né per la panificazione né per l’arte bianca. Ma è sempre rimasta in
quell’ambito. Oggi da lavoro a circa
30 dipendenti, un terzo di loro circa
si occupa di progettazione e il resto
lavora sulla produzione. Progetta e
realizza in loco tutto quanto serve
per trasportare la materia prima dolciaria ai forni e le linee di trasporto
del prodotto destinato al confezionamento. Lato produzione, la filiera è di
nuovo completa. Si tratta di un prodotto meccanico ad altissimo contenuto tecnologico che oggi si affida in
gran parte alla robotica e al controllo
elettronico. Tutto viene costruito su
misura per i grandi committenti internazionali, che stanno per lo più al
di là degli oceani e del mare, perché
“in Italia, ormai questo settore è immobile e non da più lavoro ad alcuno”. Buon lavoro, Gaetano. •
alanotizie 7
MARTINELLI TRASPORTI
LA RABBIA DEI LAVORATORI
Dopo la Subaru, la crisi colpisce la Martinelli trasporti:
azienda che da cent’anni rappresenta l’economia reale di Ala.
E
ra un anno fa, quando sulle pagine di Ala
Notizie, tutti gli osservatori della società e
dell’economia
alense
scongiuravano la crisi affidandosi a
dichiarazioni ottimistiche. Allora le
crepe nell’economia reale riguardavano solo alcune piccole aziende artigianali, in affanno per mancanza di
liquidità. La crisi devastante, ad Ala,
non era ancora arrivata. Se ne sentiva
solo lontanamente la suggestione.
Ad un anno di distanza tutto è cambiato, il profilo dell’economia cittadina ha subito uno scossone inimmaginabile, fino a poco tempo fa. A dare la
sveglia fu in tardo inverno l’annuncio
di Subaru Italia di lasciare la città di
velluto per trasferirsi a Milano. Anche dal punto di vista simbolico, oltre
che occupazionale, fu un fatto dalle
conseguenze pesanti: Ala per la prima volta si ritrovava a fare i conti con
la grammatica della globalizzazione;
con una grande azienda che aveva il
cuore altrove, che dall’oggi al domani
decideva di lasciare la città e di lasciare a casa 40 lavoratori. Fu l’inizio di
una consapevolezza che cominciò a
farsi strada.
Poi è arrivata la crisi di Martinelli
Trasporti. Una crisi altrettanto devastante e forse ancora più significativamente incisiva sulla coscienza alense.
Perché Martinelli Trasporti è Ala, è
nata ad Ala. È da quasi cento anni un
pezzo dell’economia reale della città.
Al timone ci sono sempre stati gli uomini di una famiglia alense. Un modo
di fare impresa famigliare, ancorato al
territorio, ma anche capace di guardare lontano, oltre i confini provinciali e nazionali. La crisi di Martinelli
mette in crisi anche questa certezza,
la fiducia nelle imprese di territorio.
È utile scorrere le info aziendali pubblicate sul sito internet dell’autotrasportatore. È il ritratto preciso e giustamente orgoglioso di un’azienda
famigliare, ma moderna e innovativa,
con le radici ben piantate in città:
“La Martinelli s.a.s. nasce negli anni
trenta con mezzi trainati da cavalli per
8 alanotizie
volontà del fondatore Lino. Lo sviluppo vero e proprio della società avviene
però negli anni 1960/70, con l’inizio
dei trasporti internazionali verso la
Germania, e con la continuazione dei
tre figli, oggi titolari. Nel 1980 nasce
l’attuale sede di Ala, cuore dell’azienda.
Nel 1982 inizia l’attività del combinato strada-rotaia con l’apertura di una
filiale a Busto Arsizio, trasferitasi poi
a Cambiago. Nel 1985 apre la filiale di
Kiefersfelden successivamente trasferita nel 1992 ed oggi a Raubling per l’importante clientela tedesca. Nel 2000
infine, viene realizzata la strategica
filiale di Verona, zona Bussolengo, per
l’esecuzione di logistica e stoccaggio”.
Durante l’estate, però, si diffondono le prime voci che raccontano di
un’azienda che sta sprofondando nella crisi. C’era da aspettarselo, forse.
Quello dei trasporti è stato uno dei
settori più penalizzati negli anni della
globalizzazione. L’ingresso sui mercati internazionali di fortissimi competitori dei nuovi Paesi UE, e non solo,
è stato tumultuoso e aggressivo. Non
ha fatto prigionieri. È un settore che
entra in crisi in tutt’Italia. E in Trentino, dove l’allarme, che pure negli
anni era stata reiterato più volte dalla categoria, era stato affrontato con
misure a suo tempo molto discusse e
poco convincenti, entra in crisi ancora di più. La Bassa Vallagarina, fra Ala
e Avio, è storicamente l’area dove il
settore dell’autotrasporto è più radicato. La crisi arriva prima ad Avio e
nel 2013 arriva prepotentemente anche ad Ala. Ma non era inattesa. Tre
L’azienda che impiegava
circa 120 lavoratori, per
lo più camionisti residenti
in città ma di origine
straniera, ha tentato il
Concordato in continuità
ma l’indebitamento si
aggira sui 50 milioni di
euro e i lavoratori non
prendono lo stipendio da
luglio.Da ottobre si assiste
a scioperi ad oltranza,
cancelli picchettati e
blocchi stradali.
anni fa, l’azienda alense aveva beneficiato di un ingentissima operazione
di lease-back pubblico finanziato da
Trentino Sviluppo, da circa dieci milioni di euro. Soldi pubblici in cambio della promessa del mantenimento
dei livelli occupazionali e della proprietà degli immobili aziendali.
Ma a distanza di qualche anno, per
Martinelli, azienda che da lavoro a
120 lavoratori, per lo più camionisti
residenti in città ma di origine straniera - solo tre anni fa erano poco
meno di 200 -, si apre la strada del
concordato in continuità. L’azienda
resta nelle mani della proprietà che
si impegna a strutturare e a dare se-
guito ad un piano di rilancio, sotto il
controllo e la vigilanza di un uomo
di fiducia del tribunale. Le carte sul
tavolo parlano di un indebitamento
vicino ai 50 milioni di euro. Un disastro quasi annunciato, a cui nemmeno le misure finanziarie messe in
campo dalla Provincia pochi anni
prima sono servite a fare da tampone.
Viene nominato un commissario dal
tribunale e si comincia a discutere di
un piano di ristrutturazione aziendale, pesante, pesantissimo, che prevede, prima di tutto, il dimezzamento
del personale. Intanto i sindacati confederali firmano l’accordo per la cassa
integrazione. Ma fra i lavoratori, che
non ricevono lo stipendio da luglio,
scoppia la rabbia.
Sono scene inusitate, e sconosciute,
ad Ala quelle che si cominciano a vedere ad ottobre. Scioperi ad oltranza,
cancelli picchettati. Blocchi stradali.
La rabbia dei lavoratori scoppia. Si è
rotto qualcosa fra la città e una delle
sue aziende di riferimento. La proprietà dichiara di non sentirsi più al
sicuro e chiede l’intervento delle forze dell’ordine. La protesta dei lavoratori divampa per settimane. E sulla
scia delle bandiere rosse dei Cobas
che gridano la rabbia di lavoratori rimasti senza soldi e ormai anche
senza lavoro, si infrange un’altra certezza della città, quella che si affidava
alla fiducia nelle imprese famigliari
e territoriali. E ad un settore, quello
dell’autotrasporto, che in Trentino
mostra di non essere più in grado di
reggere la concorrenza. •
alanotizie 9
IL VESCOVO BRESSAN
IN VISITA AD ALA
Il Vescovo Bressan incontra i piccoli atleti dell’Alense
Più dialogo e moderazione per uscire dalla crisi.
Dal volontariato un aiuto fondamentale.
È
iniziata mercoledì 9
ottobre, con l’incontro
con i sacerdoti nella canonica di Ala, e si è poi
ufficialmente
aperta
domenica 13 ottobre con la messa
pomeridiana nella parrocchiale di
S. Maria Assunta, la visita pastorale dell’arcivescovo Bressan nel decanato di Ala e Avio. La comunità
cristiana di Ala aspettava impaziente questa occasione per incontrare
l’arcivescovo: l’ultima visita ad Ala
risale, infatti, al gennaio del 1995,
quando mons. Giovanni Maria Sartori incontrò tutte le realtà sia ecclesiastiche che civili.
Un decanato, quello di Ala e Avio,
che conta più di 13 mila abitanti,
suddivisi in dieci parrocchie, seguite da cinque parroci, un diacono
permanente e qualche collaboratore
pastorale, e del quale fanno parte integrante anche il convento dei Padri
Cappuccini di Ala e la Comunità di
preghiera di San Valentino.
Nel corso della visita, che si è protratta per alcune settimane, fino al 17
dicembre, l’arcivescovo è passato in
ogni comunità, ha ascoltato richieste e consigli, si è incontrato con diversi gruppi. Istituzioni, insegnanti,
famiglie, associazioni sportive e di
volontariato, in tanti hanno risposto
all’appello lanciato dal decano di Ala
don Gianpietro Baldo di trovare un
momento e uno spazio per un incontro con l’arcivescovo, occasione “di
crescita non solo nella fede ma anche
nella maturazione umana”.
Nell’agenda di Sua Eccellenza, quindi, incontri non solo con le comunità
cristiane, ma anche con i rappresentanti dell’amministrazione e della
10 alanotizie
Il Vescovo Bressan con alcuni figuranti in costume durante la Giornata Bandiere Arancioni
società civile. Perché compito della
visita pastorale, ha ricordato Bressan
durante l’incontro con amministratori e imprenditori dell’8 novembre
scorso, è anche “rendersi conto della
situazione e fraternizzare con chi sul
territorio amministra e affronta quotidianamente situazioni e problemi,
che possono scoraggiare e portare a
chiudersi in se stessi”. È stata ovviamente la crisi, l’argomento sollevato
dagli amministratori nel corso dell’incontro, crisi economica, ma anche di
valori e di identità, che porta ogni
giorno qualcuno a bussare in cerca di
aiuto alla porta del Municipio: gente
che ha perso il lavoro, che non riesce
a pagare la casa, giovani che non trovano prospettive, ha raccontato l’assessore alle politiche del lavoro Franca Bellorio. Una crisi che si presenta
con abbondanti contraddizioni, ha
rilevato Primo Vicentini, presidente
della Cassa Rurale Bassa Vallagarina: vanno male trasporti ed edilizia,
ma alcuni settori, come l’agricoltura
e la zootecnia registrano addirittura
miglioramenti. Tante sollecitazioni, a
cui l’arcivescovo ha risposto ammettendo la situazione drammatica in cui
versano tante famiglie a causa della
Un decanato, quello di Ala
e Avio, che conta più di 13
mila abitanti, suddivisi in
dieci parrocchie, seguite
da cinque parroci, un
diacono permanente e
qualche collaboratore
pastorale, e del quale
fanno parte integrante
anche il convento dei Padri
Cappuccini di Ala e la
Comunità di preghiera di
San Valentino.
perdita del lavoro, ma anche ricordando l’impegno dei volontari della
Caritas Diocesana, non solo a livello
assistenziale, ma soprattutto promozionale, di guida e accompagnamento
nelle situazioni di emergenza e bisogno. “È una situazione economica
grave – ha detto il vescovo – e un pochino i nostri economisti se la sono
preparata: globalizzazione culturale
ed economica, una finanza che lascia
l’economia reale e viaggia sull’opinione. Fin dall’inizio la Chiesa aveva richiesto che vi fosse una legislazione
ferrea a regolare questi scambi, ma la
risposta fu che l’economia si regola
da sola. Il risultato lo abbiamo davanti agli occhi oggi”. Abbiamo qualche
speranza di uscirne? “L’Europa storicamente ha attraversato diverse crisi – ha risposto Bressan –. Ma grazie
all’indole dei suoi abitanti e alla componente cristiana della società è sempre riuscita a risollevarsi da disastri
enormi. Solo se prendiamo coscienza
delle nostre responsabilità personali e collettive possiamo partecipare
attivamente alla costruzione di una
società migliore. La crisi economica
e sociale ha, infatti, radici molto più
profonde e ampie, non dovute solo a
mancanza di reddito, ma anche a una
carenza etica, che sfocia nell’egoismo
e nell’individualismo. La politica e
l’economia attuali sono caratterizzate dai toni aspri e dalla mancanza
di dialogo. Ma solo con il dialogo si
possono trovare delle strade per il futuro: bisogna dialogare con rispetto
e moderazione e, soprattutto, ascoltare”. •
alanotizie 11
“Giovani all’opera”:
al lavoro per… imparare!
L’esperienza dei tirocini estivi per sedici studenti di Ala, al lavoro
nel cantiere comunale, in biblioteca o in Cassa Rurale.
H
anno messo via libri e cartelle e durante l’estate hanno
lavorato a fianco degli operai
comunali o in biblioteca, in Cassa
Rurale o alla Coop. Il Ponte: sono ragazzi con tanta voglia di rendersi utili e fare esperienza sul lavoro, sono i
“giovani all’opera”. Questo il nome del
progetto, elaborato dai Piani Giovani
di zona (4 Vicariati, Rovereto, Alta
Vallagarina e Destra Adige) in collaborazione con l’Agenzia del Lavoro Centro per l’Impiego di Rovereto e la
Comunità di Valle, che la scorsa estate ha permesso a 100 ragazzi tra i 16
e i 19 anni residenti in Vallagarina di
poter svolgere un tirocinio formativo
e avvicinarsi al mondo del lavoro, per
conoscerne le dinamiche e i meccanismi: relazionarsi con datore di lavoro
e colleghi, affrontare il primo colloquio, ecc.
Ad Ala, su un totale di 29 domande
pervenute, sono stati in 16 a poter
sfruttare questa opportunità, trovando posto in prevalenza nelle attività
del Comune, ma anche in cooperative
e aziende private, dove hanno svolto
due o tre settimane di lavoro, a parttime o tempo pieno, cui si aggiungevano incontri di formazione e un
corso sulla sicurezza. I ragazzi – equamente suddivisi per genere, 8 maschi
e 8 femmine – hanno ricevuto, come
borsa di tirocinio, 80 euro alla settimana.
“Io ho svolto il tirocinio nell’Ufficio
Tecnico della Cassa Rurale di Ala –
racconta Martina, 17 anni –. Frequento la sezione Geometri dell’Istituto
Fontana a Rovereto e quindi è stata
un’esperienza decisamente attinente
con quello che sto studiando a scuola.
Ho affiancato il geometra responsabile e con lui mi sono occupata di stime,
controlli burocratici, piani di evacuazione delle filiali. Per me era la prima
esperienza lavorativa e devo dire che
il lavoro mi è piaciuto molto e mi sono
trovata molto bene anche con i miei
«colleghi». Consiglio a tutti il tirocinio, è un buon modo anche per rendersi conto se la scelta di studio fatta è
in linea con le proprie aspirazioni. Io
ho avuto una conferma di aver scelto bene la scuola che frequento e in
futuro mi piacerebbe forse poter approfondire iscrivendomi ad Architettura”. “Io, invece, - dice Gabriele, 18
anni – frequento Ragioneria e l’anno
scorso avevo già avuto un’esperienza
di tirocinio in ufficio, ma ho capito
che non faceva per me. Quest’anno
sono stato contento quando mi hanno proposto di lavorare al cantiere comunale, ho imparato un tipo di lavoro
che non conoscevo, che è più di tipo
pratico, ma che è soprattutto mol-
to vario e sempre diverso, a seconda
del periodo e delle necessità. Mi sono
occupato della pulizia del cimitero e
delle strade, ho svolto operazioni di
manutenzione dell’arredo urbano, ho
affiancato gli idraulici e soprattutto
l’elettricista del comune nei diversi lavori. Sono rimasto davvero soddisfatto di questo tirocinio e lo consiglio a
tutti”. “Anch’io – interviene Noemi,
17 anni – ho svolto il tirocinio formativo al cantiere comunale. Frequento
il Liceo delle Scienze umane ed ero
rivolta a un lavoro un pochino più attinente con quello che studio, magari
in biblioteca, dove però i posti erano
già esauriti. Mi hanno proposto il cantiere comunale e io non mi sono tirata
indietro, anzi. Perché credo che ogni
professione possa insegnarti qualcosa. Mi sono occupata delle aree verdi,
dei prati e delle aiuole fiorite. È stata
una bella esperienza, faticosa ma positiva”.
Si parla spesso di gioventù svogliata,
ma ci sono anche ragazzi, come quelli
che hanno aderito a “Giovani all’opera”, pronti a rimboccarsi le maniche
senza paura di mettersi in gioco. E, per
fortuna, sono in tanti. Lo testimonia
l’alto numero di richieste di adesione
al progetto, che conferma l’utilità di
questa iniziativa e che sprona gli organizzatori a fare ancora meglio, per
diversificare l’offerta e garantire il prossimo anno ulteriori possibilità ai tanti
ragazzi che hanno voglia di fare. •
PER LE AZIENDE
Le aziende del comune di Ala interessate ad ospitare un tirocinante di
età compresa tra i 16 e i 19 anni a part-time o tempo pieno durante
l’estate 2014 possono rivolgersi direttamente allo sportello del Piano
Giovani di Zona 4 Vicariati in via C. Battisti 1 ad Ala, o contattare
la referente organizzativa Luisa Armellini al numero 366-3444728 o
all’indirizzo [email protected]
12 alanotizie
L’IDENTITA’ TERRITORIALE
DELLA CANTINA SOCIALE
Ala è il secondo comune viticolo del Trentino, solo dopo Trento,
con i suoi 750 ettari di campi vitati.
Oggi la Cantina Sociale
di Ala è un’azienda solida
in grado di garantire
maggiore reddito ai suoi
soci. Ha una capacità di
incantinamento medio fra
i 70 mila e gli 80 mila
quintali di uva, conferiti da
poco più di 300 soci, che
attualmente lavorano circa
500 ettari di campagna
vitata nella zona di Ala.
S
ino a qualche decennio fa, la
Vallagarina viticola a sud di
Rovereto veniva chiamata,
non senza un certo spregio, “Lambruscolandia”. La terra del Lambrusco. Il Lambrusco era quello a foglia
rotonda e quello a foglia frastagliata, la Casetta e il moderno Enantio.
Queste erano le varietà di cui la Vallagarina era ricca e sui si fondava la
produzione prevalente di reddito.
Oggi non è più così: quelle varietà,
insieme a tante altre, sono pressoché
scomparse. Sostituite dai moderni e
redditizi impianti di Pinot Grigio,
che ormai dominano incontrastati
la valle. Questa varietà rappresenta
oggi più del 70% della produzione.
Anche la viticoltura alense, dal punto di vista varietale, ha seguito questa
evoluzione insieme al resto del mondo lagarino. La sua storia viticola
recente, quella dello scorso secolo e
anche quella di oggi, però si discosta
molto rispetto al contesto circostante, anzi è quasi un unicum. Ala è il
secondo comune viticolo del Trentino, solo dopo Trento, con i suoi 750
ettari di campi vitati; ma è anche il
comune in cui la proprietà fondiaria è meno frammentata, quasi due
ettari medi per ogni proprietario. La
media trentina è poco più della metà.
È in questa struttura della proprietà
che ha avuto origine, 54 anni fa, la
Cantina Sociale di Ala. Un’esperienza cooperativa che si distingue per la
sua storia e per la sua genesi sociale,
rispetto a gran parte di quella del resto del Trentino. Andiamo indietro,
alla fine degli anni Cinquanta. È in
questi anni che nel Basso Trentino
nascono le prime esperienze cooperative vitivinicole. Fra Trento e Rovereto, la cooperazione in questo settore ha già una storia cinquantennale.
Ma a sud della città della Quercia,
a Lambruscolandia, il movimento
cooperativo ha sempre fatto fatica a
penetrare nel mondo agricolo e vitivinicolo in particolare. È una società
agraria strutturata sull’iniziativa privata dei vinificatori, degli imbottigliatori e dei grandi commercianti di
uve e di vino.
La cooperazione arriva, nella Bassa
alanotizie 13
La composizione delle
varietà coltivate vede
la supremazia del Pinot
Grigio (67 %), seguito
dalla Chardonnay (11%),
Marzemino (8%) e Mueller
Thurgau (4%), Moscato
giallo, Traminer, Sauvignon
e altre varietà minori,
rappresentano insieme
il 10 % della produzione
(numeri relativi al 2012).
Lagarina, ad Avio, a Mori, a Serravalle e ad Ala, fra il 1955 e il 1960. È
il mondo che cambia, la lezione cooperativa del Trentino settentrionale
fa lumeggiare maggiori guadagni per
tutti, per molti diventa quasi un miraggio di riscatto sociale. È la storia
della cooperazione cattolica e contadina, dei piccoli proprietari, è il racconto di economie familiari e di sussistenza, che si organizzano in forma
cooperativa, per lo più all’ombra
delle parrocchie, per sfuggire al mercato oligopolistico dei commercianti
privati. Anche i viticoltori di Ala, nel
1959, scelgono la strada della cooperazione. A guidare questo percorso,
però, a differenza di ciò che capita nei
territori vicini è la borghesia agraria
della città, sono i notabili della città.
Sono le grandi famiglie del latifondo
alense. È una differenza sostanziale,
dovuta alla struttura della proprietà
fondiaria e alla sociologia della società agricola della città, dominata
dalla contrattualistica dei mezzadri.
Ed è questa, presumibilmente, anche
la ragione che spiega il perché, caso
quasi unico in Trentino, nello stesso
Comune nascano nello stesso momento due Cantine Sociali, una ad
Ala, appunto, e una a Serravalle, con
un bacino di conferitori che arriva
a Chizzola e a Marco di Rovereto. È
una composizione sociologica, quella delle due cantine, che non poteva
avere punti di vista comuni, perché
aveva alle spalle esperienze diverse e
davanti obiettivi differenti.
Questa genesi in qualche modo spiega anche molto di quanto è accaduto
nei decenni successivi, a partire dagli
anni Novanta. La Sociale di Ala riesce ad attraversare la crisi del vino
degli anni Ottanta e la contrazione
delle rendite da conferimento, ma
comincia a porsi le prime domande
su come riorganizzare il suo futuro,
per continuare a garantire un reddito
adeguato ai soci. La scelta è drastica
e nel 1995 la cantina alense sceglie
la strada di Mezzacorona, una grande
cantina di primo grado che sta già facendo parlare molto di sé sui mercati
internazionali. È una grande realtà
cooperativa che ha fame di Pinot Grigio per il mercato estero: Ala è in grado di fornirglielo. Viene firmato un
accordo che impegna la coop rotaliana a ritirare tutta la produzione vinicola della sociale di Ala. La fuoriuscita da Cavit, il consorzio di secondo
grado della cooperazione vitivinicola
trentina, e l’ingresso nell’orbita della
coop rotaliana, è un passaggio fondamentale, che ridisegna il profilo della
viticoltura trentina. Il resto della Vallagarina resta, invece, nell’orbita del
consorzio di secondo grado. Negli
stessi anni anche Serravalle compie
una scelta strategica, ma ancora una
volta è diversa rispetto a quella di
Ala: la fusione con la Sociale di Mori.
Storie diverse, prospettive differenti.
Oggi la Cantina Sociale di Ala, che
si presenta come una modernissima
cantina di vinificazione, è un’azienda solida. Una fra le aziende vitivinicole trentine in grado di garantire
COMPOSIZIONE ORGANI SOCIALI:
Presidente: Vito Armani
Vicepresidente: Aldo Debiasi
Consiglieri: Gianni Cazzanelli, Luca Campostrini, Giuseppe Mutinelli, Massimo Pinter.
Comitato di Controllo: Alessandro Simonini, Vito Martinelli, Marco Pavana.
maggiore reddito ai suoi soci. Ha una
capacità di incantinamento medio
fra i 70 mila e gli 80 mila quintali
di uva, conferiti da poco piu di 300
soci, che attualmente lavorano circa
500 ettari di campagna vitata nella
zona di Ala. La composizione delle
varietà coltivate ricalca quello che
si è già anticipato: la parte del leone
la fa il Pinot Grigio (67 %), seguito
dallo Chardonnay (11%), Marzemino (8%) e Mueller Thurgau (4%),
Moscato giallo, Traminer, Sauvignon
e altre varietà minori, rappresentano insieme il 10 % della produzione
(numeri relativi al 2012).
Gli ultimi bilanci aziendali hanno assicurato un reddito inimmaginabile
per i cooperatori legati al consorzio di
secondo grado. Nel 2011 ha distribuito in città 6 milioni e duecento mila
euro, circa 20 mila euro a socio, con
una resa di 83 euro per ogni quintale
di uva conferito. Nel 2012, l’uva è stata
pagata 87 euro a quintale e sono stati
distribuiti circa 6 milioni e cinquecento mila euro ai soci, che corrisponde
ad una resa media ad ettaro di circa
13 mila euro. Nel 2013, mentre scriviamo le carte del bilancio non sono
ancora pubbliche, la resa dovrebbe
spingersi oltre i 90 euro a quintale. Insomma la storia di un’impresa cooperativa che funziona e che, soprattutto,
garantisce reddito ai suoi soci.
Il futuro? Il direttore Franco Franchini, conferma la sua fiducia nella
scelta di adesione al modello Mezzacorona. E però, insieme, immagina
anche una politica di maggior adesione all’identità territoriale: “Nei
prossimi anni credo che la cantina,
che ora ha consolidato una stabilità
imprenditoriale che ci da sicurezza,
potrà anche immaginare la produzione di alcune bottiglie con il proprio
marchio: penso ad una riserva di
Pinot Grigio, ad un Mueller, dei vigneti vocati dei Ronchi, e ad un Marzemino. Intanto, comunque, stiamo
rilanciando il nostro punto vendita
interno, dove è possibile acquistare
a prezzi vantaggiosi tutti i prodotti
delle linee Mezzacorona. Nei prossimi mesi inizieranno i lavori di ristrutturazione, di sistemazione funzionale e di abbellimento dell’area.
Ci piacerebbe diventasse un wine, e
non solo, shop attraente per gli alensi e anche per i turisti”. •
PERSONAGGI
14 alanotizie
INES FEDRIZZI:
UNA VITA DIETRO AL BANCONE
COME È CAMBIATA ALA
E LA SOCIETÀ
Dagli anni Quaranta a oggi come sono cambiati usi e costumi…
A
llora si giocava a tressette, a briscola e a
scopone, sul tavolo
girava qualche lira
– poche lire -, quanto bastava per pagare da bere a chi
vinceva la partita. Oggi si svuotano
le tasche piazzati davanti aduna slot
machine, che alla fine vince sempre
la mano finale. E allora ti chiedi che
razza di gioco sia. Così va il mondo:
né meglio né peggio. Va così e ba-
sta. È cambiato tutto da quell’allora,
fatto di tavolate di carte e di piatti
di trippa sempre pronti. Un mondo
esclusivamente maschile. Impedito
alle donne.
È il racconto di una vita, dagli anni
Quaranta del secolo scorso a oggi; è
il racconto di una vita trascorsa per
intero dietro il bancone di un bar. È
la vita di Ines Fedrizzi, che ancora
oggi domina la scena del suo locale,
di solito al mattino, in piazza Gene-
alanotizie 15
ral Cantore, accanto alla fontana del
Mosè. Sulla porta di ingresso, che da
sulla piazzetta, una pianta di fico,
che ricorda le pergole delle vecchie
osterie di una volta, con i campi da
bocce e i fiaschi di vino. Davanti a
quel fico che in estate è rigogliosissimo di foglie che entrano quasi dentro il bar, ti vengono in mente le fraschetterie dei Colli Romani. Ma oggi
il locale di Ines, e dei suoi figli, Anna
e Mauro, e di suo nipote, Riccardo, è
tutta un’altra cosa.
Ines ha cominciato a guardare il mondo dal bancone di un bar quando
era ancora ragazzina. Allora non viveva ad Ala, ma a Borghetto, in quel
di Avio. Era appena finita la guerra
e la sua famiglia gestiva la trattoria
all’inizio del paese. Era un mondo
semplice, le trippe, i giochi delle carte, il vino sfuso, di tre sole tipologie:
bianco, rosso e frizzante. E il mondo
enoico finiva lì. E i super alcolici finivano alla grappa. Era il racconto di
un mondo di contadino che era rimasto fermo per secoli: le trattorie e
le osterie erano luoghi dove scorreva
una vita semplice. E senza pretese. Il
naturale prolungamento sociale della
vita famigliare e della vita dei campi.
Ines diventa grande e si fa donna, davanti a quel bancone del caffè e del
vino sfuso. Incontra l’uomo della sua
vita, Valentino, un ragazzo del paese, impiegato della società agraria. Si
sposano e per qualche anno Ines lascia il suo punto di osservazione sul
mondo. Si trasferisce con Valentino
in Valle di Non, dove nascono Anna e
Mauro. Dopo qualche anno il rientro
in Vallagarina. Sono gli anni Sessanta.
La sua famiglia e i suoi fratelli, intanto, si sono trasferiti ad Ala. Ma sono
sempre rimasti attaccati al mestiere
che avevano imparato a Borghetto.
Per un po’ di tempo gestiscono il
“Giardino”, locale a ridosso della salita di San Martino - oggi una pizzeria -,
e poi arriva La Locanda, uno dei locali
storici di via Nuova, la strada che taglia a metà il centro abitato, a monte
la città vecchia, a valle la città nuova.
Ines torna dietro il bancone, con la
Ines ha cominciato a
guardare il mondo dal
bancone di un bar quando
era ancora ragazzina.
Allora non viveva ad Ala,
ma a Borghetto, in quel di
Avio. Era appena finita la
guerra e la sua famiglia
gestiva la trattoria
all’inizio del paese. Era un
mondo semplice, un mondo
di contadino che era
rimasto fermo per secoli...
mamma, il fratello e la sorella. Non
è cambiato ancora molto da quando
aveva imparato il mestiere a Borghetto. Il vino è sempre quello, bianco,
rosso e frizzante. Arrivava dai grossisti dell’Alto Veneto. Della Locanda,
è rimasta una memoria indelebile in
città. Se ne parla ancora. Quasi sempre aperta, anche di notte: “Quando
chiudevamo presto era mezzanotte,
ma spesso si facevano le ore piccole, davvero piccole; e poi si riapriva
prima delle sei del mattino”. Si dava
anche alloggio ai passanti: “Erano stanze arrangiate, ma allora ci si
accontentava”. Il mondo che la frequentava era ancora tutto maschile.
Il vino faceva compagnia di giorno e
di notte agli uomini della città: “Tutti
bevevano molto, molto più di oggi;
ubriacarsi nelle osterie era un costume di tutti i giorni e che riguardava
tutti. Non si può nemmeno raccontare la differenza fra ieri e oggi. Bere e
anche esagerare era considerata una
cosa pressoché normale”. Altri tempi, appunto. Erano anche i tempi in
cui Ala e la Locanda di via Nuova incontravano forse per la prima volta
il turismo: è quello di passaggio, in
inverno, diretto verso le piste da sci
dell’altipiano di Brentonico. “Al rientro, prima di tornare a casa, in pia-
nura, gli sciatori si fermavano a bere
un bicchiere di vino e a mangiare da
noi: carne salada, trippa, formaggi
e salumi, erano le nostre specialità.
Ora non c’è più nemmeno questo”.
La storia della Locanda finisce a metà
anni Ottanta del secolo scorso. Il resto della famiglia di Ines si trasferisce nella parte nuova della città, in
nuovo albergo. Lei, con Valentino e
i figli che intanto si son fatti grandi,
resta nel cuore del centro storico, a
due passi dalla Locanda, in piazza
General Cantore. Rileva il vecchio
bar tabacchi ed edicola della famiglia
Wagmeister.
Ormai il mondo sta cambiando; Ala
non è più un paese contadino di boscaioli e mezzadri: è una delle cittadine più industrializzate del Trentino. Anche il mondo femminile comincia ad affacciarsi all’ingresso dei
locali pubblici e a frequentare il bar
tabacchi di Ines e Valentino. Dietro
il bancone lei c’è sempre. Ma il bancone comincia a cambiare faccia: arrivano i primi vini in bottiglia, i vini
sfusi e da tavola si vendono sempre
meno, i gusti cambiano e diventano
più sofisticati e ricercati. Dai tavoli
del bar scompaiono le carte e arrivano le slot, le scommesse e i giochi
elettronici. E gli avventori non parlano più di politica: “Quando ero in
Locanda quello era uno degli argomenti principe; fra un quartino di
vino e l’altro si scatenavano grandi
discussioni, soprattutto in campagna
elettorale; oggi di politica non parla
più nessuno, se non per lamentarsi
di come stanno andando le cose. Lo
sport e il calcio hanno preso il posto
delle discussioni ideologiche”.
Intanto il tempo passa. Valentino
non c’è più, scomparve improvvisamente una quindicina di anni fa, alla
fine di una giornata di lavoro dietro
il banco. Ma lei, la Ines, è ancora lì,
con i suoi figli e con suo nipote, a
guardare e ad osservare il mondo che
cambia sotto i suoi occhi. E ad intrattenere amabilmente i suoi clienti
con il mestiere fra le dita, che aveva
imparato da ragazzina a Borghetto. •
16 alanotizie
PER LA RASSEGNA ZOOTECNICA
SETTANTADUE MUCCHE
IN MOSTRA AL PARCO BASTIE
Concorso bovino e laboratorio di caseificazione
con tante attività per adulti e bambini.
U
na mostra bovina con giudici e premi, ma soprattutto
una festa, a cui la comunità
di Ala e dintorni ha partecipato numerosa e incuriosita. Si respiravano,
infatti, soprattutto curiosità e interesse alla Rassegna Zootecnica di
sabato 19 ottobre, organizzata in occasione della Fiera di S. Luca presso
il parco Bastie dall’Unione Allevatori
Vallagarina, in collaborazione con la
Federazione Provinciale Allevatori e
il Comune. Tra il pubblico tanti addetti ai lavori, ma anche tante famiglie, attirate non solo dal concorso
che premiava i migliori esemplari
bovini, ma soprattutto dagli interessanti eventi collaterali, organizzati per riportare l’attenzione su quel
mondo contadino che è parte integrante della tradizione trentina.
Per tutta la mattina il pubblico ha
potuto osservare gli animali allevati
nelle aziende del basso Trentino: bovini, equini, ovini, caprini e animali
da cortile. Un’occasione, soprattutto
per i piccoli visitatori, di vedere gli
animali da vicino e in aggiunta l’emozione di cavalcare un pony. La mostra bovina è stata il momento centrale della giornata: 72 capi delle tre
principali razze allevate sul territorio
– bruna alpina, frisona rossa e grigia
alpina – sono stati protagonisti di un
vero e proprio “concorso di bellezza”. Sempre nell’ambito della mostra
zootecnica è stato allestito un laboratorio interattivo di caseificazione,
organizzato dagli studenti dell’Istituto Agrario-Fondazione Mach di San
Michele a.A., dove il pubblico ha potuto cimentarsi nell’arte casearia.
La manifestazione, che si è conclusa con un pranzo a base di prodotti
nostrani a cura del Gruppo Alpini, è
stata per gli alensi e per i tanti cittadini lagarini presenti un’occasione
per conoscere il mondo dell’allevamento. Un settore che nel basso trentino rappresenta una realtà
importante per numero di imprese,
addetti e qualità delle produzioni e
che svolge, in zone talvolta impervie
e difficili come quelle della Lessinia
e del Baldo, un ruolo fondamentale
nel preservare la diversità degli habitat naturali. •
PROGETTI
alanotizie 17
STORIA E TRASFORMAZIONE
DELL’OSPEDALE DI ALA
Durante questi due ultimi decenni la città
si è interrogata a lungo sul futuro del nosocomio.
Quella che un tempo era
una struttura che andava
incontro a bisogni sanitari
crescenti, oggi dovrà cercare
di soddisfare invece i bisogni
assistenziali della popolazione
anziana. Ma non sarà una
Casa di Riposo. Il disegno
prevede la realizzazione
di circa 40 posti letto,
suddivisi a metà fra quelli
destinati agli anziani con
problematiche legate all’età e
quelli invece riservati a malati
lungodegenti.
L
a storia finisce qui. È la storia
dell’ospedale di Ala. Chiuso a
metà una ventina di anni fa,
dopo una storia secolare che affondava le sue origini nelle opere cittadine di beneficenza. A vent’anni dal
primo stop, ma di una chiusura se
ne era parlato già all’inizio degli anni
Settanta, dunque, l’ospedale ora non
c’è più. Quando fu chiuso, era la metà
degli anni Novanta, se ne immaginò
una riconversione. I punti cardine
della trasformazione ruotarono intorno all’idea di un polo della riabilitazione collegato con le istituzioni
universitarie, in particolare con quelle di Verona. Si trattò di un passaggio
che in qualche modo conteneva in sé
una sorta di equivoco: l’ospedale, che
però nel frattempo non era più un
ospedale, continuò ad essere chiama-
to ospedale. Alcuni servizi ospedalieri continuarono ad essere erogati: il
punto di primo soccorso, per esempio. Una sorta di Pronto Soccorso dei
poveri, un corner per le emergenze
lievi aperto dal lunedì al venerdì e
solo in orario d’ufficio. L’ospedale,
nella percezione popolare, tuttavia
continuò ad essere considerato ospedale, anche se tutti i servizi, a parte
quello psichiatrico, venivano erogati
in regime di day hospital.
Durante questi due decenni, la città si
è interrogata a lungo sul futuro dell’ex
ospedale. Qualche passo avanti e tanti passi indietro. Non sono mancate
le mobilitazioni popolari, le raccolte
di firme, le commissioni, le proteste
i progetti. Il dibattito ha cominciato
a prendere la forma di un’emergenza, quando a metà anni Duemila, un
18 alanotizie
sabato mattina, un bimbo straniero
morì sulla porta del Pronto Soccorso.
Era sabato e il servizio di pronto intervento era chiuso. Quell’episodio,
in qualche maniera cambiò le cose.
Cambiò la percezione delle cose: la
città capì che l’ospedale non c’era più.
Si rese conto che qualcosa si sarebbe
dovuto fare. Le pressioni sull’Azienda
Sanitaria e sulla politica, si fecero più
pesanti. La mobilitazione più intensa. Alcuni partiti, sia a livello locale
che provinciale, fecero dell’ospedale
di Ala una bandiera su cui investire
in campagne elettorali e in campagne
politiche. I progetti, dalla base ai vertici, si moltiplicarono. L’ultimo, e il
più qualificato, quello elaborato da un
team di psichiatri. Che vedeva nell’ex
nosocomio di Ala, la struttura adatta
per una moderna clinica di riabilitazione psichiatrica. Un modo per fermare l’esodo dei malati trentini verso
altre province: circa 500 ogni anno.
Ma questo è stato solo uno dei tanti
progetti che sono circolati in questi
anni.
Lo scorso autunno, finalmente, sull’
(ex) ospedale di Ala è calato il sipario. Provincia e Azienda Sanitaria
hanno deciso per tutti. Con il via libera della Comunità della Vallagarina
e delle amministrazioni comunali di
Ala e di Avio. Che sul nuovo assetto
(ex) ospedaliero stavano lavorando
già da alcuni anni nell’ambito di una
Avrà una soluzione ibrida
e innovativa, è stata detto
da parte delle istituzioni
sanitarie, che dovrebbe
essere in grado di dare
una risposta complessa a
bisogni complessi. Avrà
servizi medici, specialisti e
riabilitativi.
commissione intercomunale. L’idea
di fondo che regge l’impalcatura messa in cantiere dall’Azienda Sanitaria,
ruota attorno al concetto di “bisogno
della popolazione” residente in Bassa Vallagarina. Il bisogno, secondo le
analisi dell’assessorato alla Salute, si
interseca con il trend di invecchiamento della popolazione. Ecco, dunque, la risposta. Quella che un tempo
era una struttura che doveva andare
incontro a bisogni sanitari crescenti,
oggi dovrà cercare di soddisfare invece bisogni marcatamente assistenziali, espressi prevalentemente dalla
popolazione anziana.
L’ex ospedale di Ala non diventerà
però una Casa di Riposo. Il disegno
prevede la realizzazione di circa 40
posti letto, suddivisi a metà fra quelli
destinati agli anziani con problematiche legate all’età e quelli invece riservati a malati lungodegenti. Insomma
una soluzione ibrida, e innovativa è
stata detto da parte delle istituzioni
sanitarie, che dovrebbe essere in grado di dare una risposta complessa a
bisogni complessi.
Il progetto di riordino, quindi, ruota
attorno a questa idea: quella di offrire
risposte alle problematiche dell’invecchiamento crescente della città,
che, fra l’altro, non dispone di una
Casa di Riposo. Sempre in quest’ottica è stato previsto il trasferimento
negli spazi dell’ex ospedale del Centro diurno per Anziani, il servizio
oggi attivo proprio sull’altro lato di
piazza Giovanni XXIII°. Un trasloco
che libererà spazi per il centro di riabilitazione psichiatrica, che quindi
uscirà dall’area ospedaliera dove oggi
è inserito.
Dentro la cornice del protocollo firmato lo scorso settembre fra istituzioni sanitarie trentine e le amministrazioni locali, sono comunque confermati una serie di servizi medici,
specialistici e riabilitativi. È previsto,
poi, un polo socio-assistenziale, oggi
in gestione alla Comunità di Valle e
un polo unico della medicina di base.
Nel 2015, quindi, la fisionomia complessiva dei servizi medici e assistenziali erogati ad Ala è destinata a cambiare radicalmente. •
alanotizie 19
Il direttivo del consorzio “Ala Insieme”
“ALA INSIEME”, LA SFIDA
DEI COMMERCIANTI
PER FAR CRESCERE LA CITTÀ
Una rete fra gli operatori economici, per migliorare insieme.
U
nire commercianti,
artigiani e imprese
e ravvivare il centro
storico attraverso il
coinvolgimento attivo
di tutti gli alensi. Obiettivi importanti e ambiziosi, che il consorzio “Ala
Insieme” porta avanti da circa due
anni con costanza e lavorando su più
fronti. Più che un progetto, quasi una
sfida, in una realtà, come quella di
Ala, che in tempi recenti ha visto uno
dopo l’altro numerosi negozi del centro chiudere i battenti o trasferirsi. È
in questo contesto che, a partire dal
gennaio del 2012, commercianti, ar-
tigiani e imprenditori di Ala si sono
organizzati, avviando attività comuni. Con quaranta associati sin dal
primo anno, il consorzio “Ala Insieme” si è da subito rimboccato le maniche, promuovendo un sito internet
comune (www.alainsieme.it), una pagina Facebook e un ricco calendario
di attività. “Il nostro obiettivo – ha
spiegato la presidente del consorzio
Francesca Trainotti – era ed è tuttora
quello di rendere Ala più bella e più
vivibile per chi vi risiede e per chi
la frequenta, sotto tutti gli aspetti. Il
tutto, naturalmente, con un occhio
di riguardo a valorizzare l’attività dei
nostri consorziati. Come consorzio
siamo partiti dalle concrete necessità
e carenze, per progettare una serie di
interventi ad hoc utili a una rivalutazione del centro storico”. L’attività
del 2012 si è, quindi, aperta con le
“Pulizie di Primavera”, cercando di
coinvolgere i cittadini in quello che
è prima di tutto un atto di responsabilità e di amore per il proprio luogo di residenza, e con l’esposizione
di fotografie nelle vetrine dei negozi
ora chiusi, è proseguita con “Notte di
velluto”, una serata di fine estate dedicata agli alensi, e si è conclusa con
le bancarelle natalizie di “Ala insie-
20 alanotizie
NATURALA TEATRO
Tre serate dedicate al teatro, tre
reinterpretazioni della storia di
Ala e del suo territorio. Da ottobre a dicembre al Teatro Sartori
sono andati in scena gli spettacoli
organizzati dal Consorzio “Ala Insieme” nell’ambito della rassegna
“NaturAla Teatro”. Si tratta di un
laboratorio teatrale, avviato dal
Consorzio commercianti in collaborazione con il Comune di Ala,
per far conoscere le sue aziende
e operatori economici, nella convinzione che la partecipazione alla
vita sociale ed economica di una
comunità passi anche da momenti
di aggregazione e di divertimento.
Un divertimento che, in questo
caso, ha messo in rilievo le capacità e le potenzialità dei giovani
alensi, amanti della scena e desiderosi di mettersi in gioco.
Tutti gli spettacoli hanno, infatti, coinvolto in qualità di attori, ballerini e musicisti un gruppo di ragazzi e adolescenti di Ala, che, sotto la paziente guida di Danilo Faravelli, con tanto entusiasmo e voglia di fare in pochi
incontri sono riusciti a mettere in scena le tre diverse rappresentazioni. Fondamentale alla loro preparazione il
contributo delle Dance Rumors, le giovani ballerine che da Trento sono venute tutti i sabati fin dai primi di settembre e che con serietà da professioniste hanno lavorato sodo sulle coreografie con le giovani aspiranti ballerine
di casa nostra.
me per Natale”. Nel 2013, forti oltre
che dell’esperienza maturata anche
della presenza della consulente Ketty
Tomio, le attività del Consorzio “Ala
Insieme” si sono raccolte sotto il cappello tematico di NaturAla. La natura
e i fiori sono stati i protagonisti delle
due manifestazioni organizzate durante l’anno: “Ala e i colori della primavera” (18-19 maggio), “Ala e i fiori
in cucina” (14-15 settembre). Le iniziative sono proseguite poi in autunno con i tre spettacoli “NaturAla Teatro”, risultato finale di un laboratorio
creativo messo in piedi con un gruppo di ragazze e ragazzi a partire da
una rilettura di alcuni aspetti salienti
della storia di Ala e del suo territorio,
con testi creati appositamente da Danilo Faravelli: Piccola ballata atesina
(19 ottobre), Volfango tuttorecchi (16
novembre) e Sabba Lucia (13 dicembre). Spettacolo, quest’ultimo, che
è stato il momento forte del Natale
2013, accanto a luminarie, decorazioni e addobbi che hanno riscaldato le
vie del centro nel mese di dicembre.
“Il motivo del nostro impegno – ha
detto ancora Francesca Trainotti – è
quello di costruire. E per riuscire in
questo intento, riteniamo importante
attualizzare gli elementi tradizionali e valorizzare quello che già c’è. In
questo modo il cittadino residente, il
visitatore, il cliente del singolo esercizio sarà spinto a visitare anche le altre
aziende del consorzio, instaurando
un circolo virtuoso, che porterà a una
riscoperta delle potenzialità del centro di Ala”.
Gli obiettivi per il 2014 sono ambiziosi: accanto alle attività per la valorizzazione del centro, ci sono iniziative pensate per rendere il consorzio
ancora più compatto e incontri formativi per tenere i consorziati informati su ciò che avviene sul territorio,
promuovendo il dialogo tra le anime
eterogenee che compongono il consorzio. “Sono obiettivi a lungo termine – sottolinea ancora Francesca
Trainotti – che bisogna costruire con
costanza e soprattutto condivisione
con chiunque operi sul territorio. Oltre ad accogliere con piacere eventuali nuovi consorziati, guardiamo quindi con fiducia a eventuali proposte di
collaborazione che possano servire a
migliorare i vari eventi che abbiamo
in programma”. •
IL DIRETTIVO
Presidente
Francesca Trainotti
Vicepresidente
Gianluca Speziosi
Consiglieri
Elena Cipriani, Alessia Soini,
Beppe Sartorazzi
Revisore dei conti
Omar Grigoli
Segretaria
Paola Clerico
Consulente
Ketty Tomio
alanotizie 21
CAMBIA LO STATUTO
VOTO AGLI STRANIERI
La carta fondamentale del Comune,
si appresta a disegnare il futuro della città.
Voto agli stranieri,
attenzione all’ambiente e
all’agricoltura sostenibile,
valorizzazione della
famiglia e rafforzamento
del ruolo del Consiglio
Comunale. Il nuovo Statuto
di Ala si muove dentro
queste direttrici.
V
oto agli stranieri, attenzione
all’ambiente e all’agricoltura
sostenibile, valorizzazione
della famiglia e rafforzamento del
ruolo del Consiglio Comunale. Il
nuovo Statuto di Ala si muove dentro
queste direttrici. Approvata dal Consiglio Comunale a larghissima maggioranza, con un solo voto di astensione, quello del civico Massimo
Ambrosi, lo scorso mese di ottobre,
dopo un lungo lavoro di studio e di
preparazione in Commissione durato
quasi due anni, la carta fondamentale
del Comune, si appresta a disegnare
il futuro della città. Ne abbiamo parlato con la presidente Fedele Ferrari,
figura di garanzia del Consiglio Comunale.
Partiamo dal voto agli stranieri, in
una città dove la presenza di cittadini non italiani da anni sfiora il 15 %.
Cosa prevede il nuovo statuto? “Si è
deciso di ampliare il diritto di partecipazione anche ai cittadini residenti,
quindi non solo agli iscritti alle liste
elettorali, così come richiesto dal dettato legislativo del marzo 1994, che
ratifica la convenzione di Strasburgo
del 1992 sulla partecipazione degli
stranieri alla vita pubblica a livello
locale. In base a questo articolo potranno votare ed essere votati nelle
Consulte e per il referendum tutte le
persone residenti ad Ala con più di
16 anni, anche straniere”.
Passiamo ad un argomento altrettanto sensibile, quello dell’acqua. Cosa
22 alanotizie
prevede il nuovo Statuto? “ Si riconosce e si afferma che l’accesso all’acqua è un diritto umano universale,
inalienabile e che l’acqua è un bene
comune pubblico, privo di rilevanza
economica e quindi non soggetto alle
leggi di mercato”.
Ambiente, paesaggio e agricoltura
sostenibile, anche qui la Carta fondamentale del municipio stabilisce
alcuni impegni, a cui bisognerà dare
seguito con atti concreti. Cosa avete
previsto? “A questo proposito abbiamo introdotto alcune indicazioni
normative per valorizzare l’ambiente
e il territorio. Il testo che abbiamo approvato recita così: <<Il Comune promuove e attua un organico assetto del
territorio, nel quadro di uno sviluppo
equilibrato degli insediamenti umani
e delle infrastrutture sociali, privilegiando il recupero del patrimonio
edilizio esistente. Favorisce la tutela
e lo sviluppo delle risorse naturali ed
ambientali del proprio territorio, in
relazione al particolare valore paesaggistico sia della zona di pianura che
della fascia pedemontana e della zona
di montagna, valorizzando la presenza agricola. Salvaguarda l’ambiente,
la qualità della vita e la salute pubblica con attività rivolte a prevenire,
reprimere ed eliminare ogni forma di
inquinamento; privilegia investimenti che favoriscano il risparmio energetico e l’edilizia sostenibile; favorisce
la diffusione nella cittadinanza, del
concetto di centralità ambientale, che
deve trasformarsi in responsabilità
collettiva. Promuove l’incremento e
la diffusione di produzioni alimentari
biologiche e di una agricoltura sostenibile anche attraverso la valorizzazione delle produzioni locali pregiate
e tradizionali>>”.
Famiglia e tradizioni locali, anche in
questo caso sono stati individuati alcuni punti fermi: “Sì, per quanto riguarda il secondo argomento ci si è
presi l’impegno di politiche volte a
valorizzare le tradizioni culturali, la
toponomastica e le consuetudini locali, stimolando la ricerca e favorendo le iniziative che fanno riferimento
alle tradizioni storiche locali”. E la
famiglia? “Nell’articolo 4 si è introdotto un chiaro richiamo alla valoriz-
zazione della famiglia. Si è preferito,
tuttavia, non ampliare la definizione
di famiglia, facendo riferimento alla
famiglia come è definita dalla legge”.
Il nuovo Statuto, prevede anche delle
novità sostanziali per quanto riguarda il ruolo del Consiglio Comunale.
Pare di capire che si sia puntato su
un rafforzamento di quest’organo. È
giusto? “Sì è giusto. Dopo l’approvazione del nuovo Statuto, il Consiglio
Comunale esce rafforzato. In particolare è stato attribuito al Consiglio il
potere di conferimento della cittadinanza onoraria, quello di adottare delibere riguardanti la toponomastica,
nei limiti e nelle forme rientranti nella competenza comunale; il potere di
approvazione di protocolli di intenti
da stipulare tra il Comune ed Enti o
Istituzioni; quello di approvazione
dei gemellaggi. Spetta inoltre al Consiglio l’approvazione dei progetti preliminari di opere pubbliche, qualora
il quadro economico di spesa complessiva sia superiore a un milione di
euro, gli spetta altresì l’approvazione
dei progetti definitivi ed esecutivi di
opere pubbliche di importo superiore
al milione, quando il progetto preliminare o definitivo non sia già stato
approvato dal Consiglio comunale.
Naturalmente sto andando per som-
mi capi, descrivendo il quadro generale. Il nuovo statuto prevede anche
molto altro”.
E i costi della politica, avete fatto dei
passi avanti? “Innanzitutto, è stato
stabilito che il presidente del Consiglio non percepisca più un’indennità,
ma solo un gettone di presenza del valore di tre volte superiore a quello dei
consiglieri comunali. Poi, ma queste
norme entreranno in vigore dopo il
2015, si è prevista una riduzione degli assessori che non potranno essere
più di 4 e la riduzione a 18, oggi sono
20, dei consiglieri comunali”
E in materia di semplificazione burocratica? “Abbiamo previsto un percorso di dematerializzazione. Alcuni
documenti saranno disponibili solo in
formato elettronico. L’accesso sarà comunque garantito a tutti i cittadini sia
attraverso l’ufficio Segreteria generale
che attraverso il punto di Servizio al
Cittadino, che potranno rilasciare copia di un atto. Inoltre anche la Biblioteca comunale metterà a disposizione
gratuitamente terminali per la consultazione e la stampa dei documenti.
Vengono aggiunte ai documenti consultabili on-line anche le determine
degli uffici. Infine la pubblicazione
degli atti all’Albo comunale, sarà sostituita dall’Albo Telematico”. •
alanotizie 23
COME EDUCARE IL CANE
CON DOLCEZZA
Nata ad Ala l’associazione di addestramento cinofilo:
“Asd - Do ut des”.
C
ani, che passione.
Ma non solo. Chi
li possiede sa bene
quanto possano dare
e quanto affetto possano esprimere. Ma sa anche che
spesso è difficile gestire un cane. Avere con lui un rapporto equilibrato e
fare in modo che, e capita spesso, non
diventi un problema. E un peso. Ad
Ala da qualche tempo è nata un’associazione, si chiama “ASD -Do ut Des”;
facile capire il significato: allude a
quanto si possa ricevere, da un cane,
quando gli si da la giusta attenzione.
Il sodalizio è nato dall’idea e dall’entusiasmo di Mirko Eccher, un alense
di adozione, arrivato in città per amore di una donna. Ma Mirko di amore
ne ha sempre coltivato anche un altro, quello per i suoi amici cani. Oggi
possiede due cagnoline, Halle e Baty
di razza Jack Russel, che hanno guadagnato gli spalti italiani più alti nella disciplina sportiva dell’Agility Dog.
Ma il suo amore per i cani è cominciato tanti anni fa. Si chiamava Otto,
allora il suo cane: “Con lui cominciai
a frequentare una scuola di obbedienza, non ero ancora ad Ala. E da lì è
cominciato tutto. Il rapporto con il
mio cane è cambiato. È migliorato.
Era una passione ed è diventato un
amore”, racconta Mirko. Tutto è cominciato così. Ma fu solo l’inizio. L’inizio dell’impegno sportivo, nell’ambito dell’Agility Dog, i primi successi
in Italia e all’estero e poi lo studio per
conseguire il patentino Enci, l’ente
nazionale della cinofilia italiana, che
lo abilita all’addestramento professionale. Anche se, in verità, Mirko fa un
altro lavoro e quello dei cani è rimasta, e resta, la passione della sua vita.
Arrivato a vivere ad Ala, ha cercato
24 alanotizie
di realizzare il suo sogno: aprire un
centro di addestramento cinofilo. E
ci è riuscito. Prima la costituzione
di un’associazione insieme ad alcuni
amici roveretani che condividono la
stessa passione, poi la ricerca di uno
spazio aperto dove concretizzare il
suo progetto. Dopo due anni ce l’ha
fatta. L’associazione ora conta una
quarantina di iscritti, fra cui una decina di alensi. E il campo – scuola è
stato aperto alla periferia della città,
appena all’inizio della zona industriale, su un terreno preso in affitto. Circa 2000 metri all’aperto, ancora non
illuminati. Ma forse anche questo
problema presto sarà risolto. Le attività dell’associazione spaziano dalla
classica educazione all’obbedienza e
alla socializzazione. Ma gli istruttori,
a Mirko si affianca anche la veronese
Lorena Sabbatini, si occupano anche
di correzione degli atteggiamenti difficili e a volte aggressivi di cani problematici: “Sono questi i casi di cui
ci occupiamo più spesso e che hanno
bisogno di un intervento competente
e di un atteggiamento responsabile
anche dai parte dei proprietari”. Poi
c’è anche l’attività di addestramento
Le attività spaziano
dalla classica educazione
all’obbedienza e alla
socializzazione. Ma gli
istruttori si occupano
anche di correzione degli
atteggiamenti difficili e
a volte aggressivi di cani
problematici.
all’Agility Dog, una fra le discipline
più spettacolari e che misurano la
straordinaria capacità di confidenza e
di complicità che si può instaurare fra
un cane e il suo padrone.
Il metodo di insegnamento applicato non prevede l’uso del guinzaglio e
quindi è mirato a costruire con il cane
un rapporto di assoluta fiducia reciproca. Le lezioni, che possono essere,
a seconda delle necessità del cane,
individuali o collettive, si svolgono
tre volte a settimana, il mercoledì, il
venerdì, il sabato e anche su appuntamento.
ISTRUTTORI ENCI DEL CENTRO DO UT DES
Mirko Eccher cell 3480882095 mail [email protected]
Lorena Sabbadini cell 3493769491 mail [email protected]
La risposta della città a questa iniziativa? Mirko è ottimista: “Ora stanno
vendendo da noi anche gli alensi,
forse sino ad oggi c’è stata poca informazione e le notizie sono girate
solo in ambiti ristretti. Ma l’attenzione continua a crescere, ora siamo in
quaranta soci, anche perché per accedere all’addestramento è necessario
associarsi. Il fatto che piano piano
stiano arrivano anche alensi è una
buona cosa”. Fra l’altro, fra i progetti
futuri di “Do ut Des”, c’è anche quello di avviare dei corsi specifici per
l’ottenimento del cosiddetto “patentino” di buona educazione per i possessori di cani, uno strumento previsto da una norma di qualche anno,
per altro raramente messa in pratica:
“Questa potrebbe essere un’idea su
cui lavorare con l’amministrazione
comunale, magari prevedendo, con
degli incentivi all’associazione, dei
percorsi gratuiti per i residenti”. Intanto, comunque, “Do ut Des”, il suo
lavoro educativo lo fa, insegnando
che dai cani si può avere moltissimo,
in cambio di tanta, tanta attenzione
e premura. E questo insegnamento è
già molto. •
PERSONAGGI
alanotizie 25
Martina Vianello sul ring
LA BOXE?
UNO SPORT ANCHE FEMMINILE
LA STORIA DI MARTINA VIANELLO
Viso dolce e indole da perfezionista, ma quando sale sul ring tira
fuori una grinta da vero picchiatore.
S
i chiama Martina Vianello, ha 35 anni ed è
cresciuta ad Ala, ha il
viso dolce e un’indole
da perfezionista. Ma
quando sale sul ring tira fuori una
grinta da vero picchiatore. In nove
anni di pugilato dilettantistico, di cui
quattro di gara nei pesi mosca, con 22
match disputati, ai cazzotti Martina
ci si è abituata, anche se per fortuna
ne prende pochi e ne mette a segno
parecchi. E ne metterà a segno molti
altri ancora, perché la boxe per Martina è molto più di un passatempo. È
diventata uno stile di vita. Cosa inso-
lita per una donna e, infatti, Martina
Vianello è stata l’unica atleta nella
nostra provincia, assieme a Valentina
Cari di Trento, in grado di qualificarsi ai campionati italiani di Padova
(27-28-29 settembre), che hanno radunato le otto migliori pugili d’Italia
per ogni categoria. Sul ring padovano
Martina Vianello, nella categoria 51
kg e tesserata per la Rovereto Boxe,
si è guadagnata i complimenti degli
addetti ai lavori e una meritatissima
medaglia di bronzo.
“Una passione – racconta – sbocciata in maniera casuale. Dopo anni di
nuoto e di pallavolo, cercavo uno
26 alanotizie
Martina è l’unica atleta
nella nostra provincia,
assieme a Valentina
Cari di Trento, che si è
qualificata ai campionati
italiani di Padova. Sul
ring padovano, nella
categoria 51 kg e tesserata
per la Rovereto Boxe, si è
guadagnata i complimenti
degli addetti ai lavori e una
meritatissima medaglia di
bronzo.
sport che mettesse assieme forza e
concentrazione. Praticavo kick boxing alla Palestra New Athletic Team
di Rovereto. A giorni alterni c’erano
gli allenamenti di boxe. Sono rimasta
affascinata dalle componenti di coordinazione e lucidità, ho provato e
non ho più mollato”.
E così l’incontro con la “nobile arte”
del pugilato. Uno sport che serve anche molto nella vita quotidiana, dice
Martina, e che insegna a conoscere
i propri limiti e le proprie paure. In
che modo tirare pugni aiuta a conoscere se stesse? “Perché ti devi mettere nell’ordine di idee che li puoi tirare
ma li puoi anche ricevere. La boxe è
un allenamento a confrontarti con i
tuoi limiti, le tue paure, il modo in
cui vivi te stessa. Il ring è una metafora di vita. Ti mette di fronte a paure che devi affrontare. E io credo che
questo mi abbia aiutato a sentirmi più
sicura, meno impulsiva e irascibile
anche nella vita di tutti i giorni”. Ora
si allena per due ore tre volte la settimana, più gli eventuali test match del
sabato. Ma se è periodo di gara, cambia tutto: la preparazione prevede allenamenti quotidiani, alimentazione
curata e tanta concentrazione.
E come la mettiamo con l’immaginario comune, che considera ancora
la boxe come uno sport da uomini
e violento? “Pregiudizi e stereotipi
ci sono. In generale i pugili maschi
reagiscono in due modi: o sono arroganti e aggressivi, oppure ti sottovalutano. Ma per fortuna c’è anche
chi supera questi cliché, come il mio
allenatore Giuseppe Pavan. In tema
di sicurezza, posso invece dire che la
boxe è considerata a torto uno sport
pericoloso e violento. Dietro c’è tanta tecnica e coordinazione e la piena
consapevolezza di ogni parte del tuo
corpo. E poi il pugile dilettante combatte con un abbigliamento specifico: è obbligatorio il casco protettivo,
guanti particolari, paradenti”.
Nella palestra dove si allena Martina,
sono solo due le donne che praticano la boxe. “Ultimamente stanno arrivando diverse ragazze, spinte dalla
curiosità e dell’idea di fare qualcosa
di trasgressivo. Tante vengono per
sfogarsi: scarico i nervi, esco e lascio
tutte le tensioni attaccate al sacco.
Questo è il pensiero con cui si avvicinano. Ma per proseguire non basta”. Diamogli tempo: la storia della
boxe femminile è appena cominciata. Come ci ha raccontato Martina
Vianello, in Italia è stata legalizzata
solo nel 2001. Fino ad allora si discuteva se le donne potessero anche solo
entrare in una palestra di pugilato.
“Il giorno che smetterò, mi piacerebbe allenare ragazze: perché so cosa si
prova ad essere lì, avere a che fare con
gli atleti maschi, di quali motivazioni
si ha bisogno. Ma per ora i miei obiettivi sono personali: vorrei arrivare in
prima serie, fare più gare possibili,
migliorarmi. Poter essere fiera di me
e sapere che ce l’ho messa tutta”.
Determinazione, coscienza di sè, capacità di affrontare le proprie paure,
tanta passione: l’esperienza di Martina Vianello ci insegna che l’essenza del pugilato non viene snaturata
dalla sua declinazione al femminile,
che anzi la fa brillare con maggiore
intensità. •
PROGETTI
alanotizie 27
UNDICI MILIONI PER LA
SCUOLA MEDIA DI ALA
Anche l’ex Silvietto, liberato dall’opzione inizialmente
espressa dalle istituzioni sanitarie, è diventato disponibile
per una nuova destinazione scolastica.
C
ambia ancora il progetto del
polo scolastico alense e diventa il polo delle Scuole e
delle Associazioni. A metà ottobre la
giunta provinciale ha dato il via libera a un finanziamento da 11 milioni
di euro, che saranno attinti dal Fondo
Unico Territoriale (Fut) della Comunità della Vallagarina, destinato alla
riqualificazione del centro scolastico
alense. La spesa complessiva si aggira attorno ai venti milioni di euro. La
differenza, quindi, sarà a carico delle
casse comunali. Si tratta di un finanziamento che arriva dopo quello concesso per l’acquisto di Parco Righi
e del suo compendio immobiliare.
Considerato dall’amministrazione
alense come “tassello essenziale per
dare l’avvio al processo di revisione
dell’intera edilizia scolastica dell’Istituto Comprensivo cittadino”. Una serie di atti amministrativi, quindi, che
consentiranno al Comune di avviare
una fase che cambierà radicalmente
le strutture scolastiche del capoluogo, regalando agli studenti e alla città
un nuovo polo scolastico.
Ma la notizia, è anche un’altra. Parallelamente all’erogazione di questi due
finanziamenti, infatti, la Provincia ha
preso atto del disimpegno dell’Azienda Sanitaria su Palazzo Pandolfi, l’ex
Silvietto. Lo storico immobile, quindi, liberato dall’opzione inizialmente
espressa dalle istituzioni sanitarie, è
diventato disponibile per una nuova
destinazione scolastica e per rimpolpare gli spazi a disposizione degli studenti. Da qui la revisione, complessiva, del progetto iniziale delle scuole.
L’ex convitto Silvio Pellico, nella nuova visione progettuale, infatti ospiterà le aule e i servizi complementare
delle scuole primarie.
Non cambia, comunque, l’impianto
green che sta alla base del progetto
originario. E di cui si è parlato a lungo anche sui numeri precedenti di
questa rivista. Un’area completamente autosufficiente dal punto di vista
energetico, fra geotermia ed energie
solari che consentirà di creare il primo pezzo di città completamente
verde.
Ma torniamo alla notizia che in
qualche modo ha cambiato le carte in tavola per il progetto del nuovo assetto scolastico, il disimpegno
dell’azienda sanitaria sul Silvietto.
Originariamente, e se ne parla dalla
metà degli anni Duemila, il vecchio
convitto avrebbe dovuto diventare
un prolungamento essenziale dei
servizi universitari presenti in città.
Avrebbe dovuto ospitare aule, mensa
e spazi residenziali per gli studenti
delle facoltà tecnico-mediche legate
all’ateneo veronese. I tempi, però, si
sono allungati, la realtà è cambiata.
Ma soprattutto i flussi universitari
si sono drasticamente ridotti. Tanto
da spingere l’azienda sanitaria a ri-
nunciare alla sua opzione sul palazzo
Pandolfi. I lavori di ristrutturazione,
già iniziati, resteranno comunque in
capo al vecchio committente che sta
lavorando su delega. A lavori terminati, invece, l’immobile sarà riconsegnato in toto all’amministrazione
comunale. E diventerà la sede delle
nuove scuole primarie.
Il polo scolastico di Ala, quindi, comincerà a riprendere forma da qui.
Gli ampi spazi che si renderanno disponibili nell’attuale sede delle scuole elementari, saranno riprogettati
per ospitare le associazioni cittadine.
Accanto alle scuole, quindi, sorgerà
il polo delle associazioni. Con una
destinazione, almeno questa è l’orientamento della giunta, prevalentemente ma non esclusivamente rivolta all’educazione musicale. Banda,
Coro, Scuola musicale troveranno
finalmente una casa adeguata. E accanto, sarà possibile immaginare anche uno spazio autogestito riservato
ai giovani e alle band cittadine, per
prove e concerti. •
28 alanotizie
Progetto Km Zero. Per
una comunità competente,
autonoma e forte
Dalla consapevolezza delle proprie risorse, un’opportunità per cambiare.
Perché le idee a chilometri zero sono quelle che crescono meglio.
S
pesso, per far fronte ai
problemi o alle necessità di natura sociale
che periodicamente
si manifestano in una
comunità, non occorre andare a ricercare soluzioni esterne, ma è sufficiente esaminare bene le risorse già
presenti sul territorio e utilizzarle al
meglio. È con questo scopo che è nato
il progetto “Km Zero”, cioè dalla volontà di trovare soluzioni concrete e
“locali” a bisogni di natura educativa
e sociale e dalla necessità di favorire
la collaborazione tra i diversi soggetti
che sul territorio svolgono attività nel
campo dell’educazione e della cura
della persona.
“Km Zero” è il nome di un progetto
messo a punto da APPM (Associazione Provinciale Per i Minori Onlus)
in collaborazione con la Cooperativa Villa S. Ignazio, a partire da una
richiesta della Comunità della Vallagarina di approfondire quali siano le
esigenze e i bisogni più sentiti nelle
comunità di Ala e di Avio e gli strumenti a disposizione per affrontarli.
Al centro dell’iniziativa, il mondo
della famiglia e dei giovani: i destinatari sono, infatti, le famiglie con figli
minori (0-18 anni), i giovani (18-25
anni) e gli educatori (operatori, volontari, persone attive sul territorio).
Il tutto, con un’attenzione particolare al contesto e al tessuto sociale dei
due comuni lagarini, ciascuno con le
sue caratteristiche, necessità e risorse
specifiche: la frammentarietà del territorio, l’aumento della popolazione
giovanile e la presenza, specialmente
ad Ala, di un’alta percentuale di residenti stranieri.
Partito a maggio 2013 e tuttora in
corso, il progetto si divide in cinque
diverse fasi di lavoro, che si svolgono
Serena Bezzi operatrice di “Progetto Km zero”
con il supporto di un’equipe, composta, per APPM, dalla dott.ssa Nicoletta Tomasi, responsabile del progetto,
dal dott. Claudio Gramaglia, psicologo, consulente e formatore esperto di
“Lavoro di Comunità”, dalla dott.ssa
Serena Bezzi, operatrice sul territorio,
e per la Coop. Villa Sant’Ignazio da
Gianmario Gazzi, assistente sociale.
Prima fase: ricognizione sociale –
maggio/ottobre 2013
È stato realizzato un “censimento”
dei servizi educativi e sociali, di iniziative e attività a favore di famiglie
e giovani, sia contattando i referenti
dei vari servizi, sia attraverso interviste individuali e a gruppi, per conoscere le attività già in atto e mappare
il territorio in modo attendibile.
Seconda fase: restituzione – novembre/dicembre 2013
I dati raccolti, rielaborati e inseriti in
un rapporto di ricerca, sono stati pre-
sentati ai soggetti coinvolti. Il materiale raccolto è, quindi, stato “riconsegnato” alle due comunità.
Terza fase: attivazione di gruppi e risorse locali – gennaio/febbraio 2014
I dati emersi dalla ricognizione saranno discussi e interpretati in incontri
di gruppo con i rappresentanti delle
varie realtà associative ed educative,
allo scopo di attivare forme di collaborazione e di rete fra gruppi che
svolgono attività similari.
Quarta fase: formazione – marzo/
maggio 2014
Saranno attivati percorsi formativi,
per i soggetti interessati a processi di
cambiamento e di crescita nel proprio ambito operativo; sarà promosso
il lavoro di rete tra i diversi soggetti
operanti nei due comuni, per condividere obiettivi e finalità.
Quinta fase: interventi e operatività
– estate/autunno 2014
alanotizie 29
Si cercheranno risposte e soluzioni ai
bisogni che le due comunità hanno
rilevato sul proprio territorio nelle
precedenti fasi. Si potranno ipotizzare interventi a basso costo ma ad alto
coinvolgimento sociale e territoriale.
Durante la fase di restituzione, presentata il 2 dicembre scorso, è emerso
che le aree di maggiore interesse e
attenzione e che più di altre necessitano di interventi, sono quella dell’adolescenza (carenza di attività, spazi
di aggregazione pomeridiana e serale,
assenza di un’associazione dei giovani) e quella della messa in rete delle
realtà presenti sul territorio, intese
sia come associazioni che come altre
realtà/istituzioni. A seguire, le tematiche dell’integrazione degli stranieri e
del sostegno alle famiglie.
In questo momento, concluse le due
prime fasi di mappatura sociale e restituzione, il progetto sta per entrare nel cuore operativo: quello in cui
le realtà educative e associative, ma
anche gli stessi cittadini, resi consapevoli delle proprie risorse e competenze, hanno l’opportunità di diventare soggetti attivi e soprattutto
di creare occasioni di aggregazione e
collaborazione all’insegna della reci-
l’ingresso all’ufficio sede di “Progetto Km zero” in Piazza Papa Giovanni XXIII
procità. Un punto di partenza da cui
si spera scaturiscano a breve attività
specifiche e mirate per rispondere ai
bisogni dei ragazzi, delle famiglie e,
in generale, a quel bisogno diffuso
di condivisione e di “fare rete” sia in
ambito socio-assistenziale che ricreativo che è emerso con forza da questa
indagine. •
PER CONTATTI
E INFORMAZIONI:
dott.ssa Serena Bezzi
P.zza Papa Giovanni XXIII, 2 – Ala
[email protected]
cell.: 342-0788927
Facebook: Progettokmzero
VIDEOSORVEGLIANZA E WIFI
L’amministrazione pubblica al servizio dei cittadini. Con questo obiettivo il comune di Ala si è impegnato, assieme a Trentino Network, alla realizzazione di un impianto di videosorveglianza all’avanguardia e alla predisposizione di aree pubbliche coperte da WiFi con accesso a internet gratuito. “Desideriamo garantire – ha spiegato
l’assessore Franca Bellorio – una sicurezza sempre maggiore ai cittadini e oggi, con l’aiuto di Trentino Network,
possiamo farlo”.
Installate in accordo con il corpo di polizia e dei carabinieri di Ala, le videocamere sono in funzione dal 15
ottobre e servono per monitorare in tempo reale la situazione del traffico, conteggiare il numero di veicoli in
transito e prevenire episodi di illegalità come furti o risse. Le immagini sono utilizzate anche in caso di incidenti
stradali, per verificare in maniera precisa la dinamica o per documentare eventuali reati. In totale le telecamere
che osservano il comune sono sette, collocate in sette punti nodali: il parco Bastie, il parco Perlè, il parcheggio
e il parco della piscina comunale, il parcheggio del municipio, l’isola ecologica di Chizzola e l’isola ecologica di
Santa Margherita.
A breve saranno attivate anche le due agorà internet, una presso il parco Bastie e un’altra presso il parco Perlé. Le
agorà WiFi sono gestite dalla rete provinciale WiNet, che si snoda in tutto il territorio provinciale attraverso un
sistema di antenne che copre le zone non raggiunte da un servizio di collegamento internet veloce.
In tutto i comuni trentini che hanno aderito al progetto WiNet sono 215, tra i quali il comune di Ala è sicuramente uno dei principali. “La comunicazione deve stare al passo con i tempi – ha detto ancora Franca Bellorio –. Oggi
molte notizie passano dal web, così diventa fondamentale avere la possibilità di navigare in internet per avere lo
stesso potere decisionale degli altri”.
AMBIENTE
30 alanotizie
AL COMUNE DI ALA
LA CERTIFICAZIONE EMAS
Con circa 150 organizzazioni attualmente registrate, pari al 13%
nazionale, il Trentino-Alto Adige si conferma al terzo posto fra le
regioni italiane con il più alto numero di registrazioni Emas.
E
MAS è l’acronimo di Eco Management and Audit Scheme
e indica un sistema di certificazione ambientale volontario,
istituito dalla comunità europea e
adottato da aziende, enti e organizzazioni, fondato sull’autocontrollo e il
continuo miglioramento delle prestazioni ambientali. Un riconoscimento
conferito a quei soggetti che non solo
rispettano gli obblighi di legge, ma
utilizzano le risorse in maniera efficiente, riducendo progressivamente i
volumi di acqua, energia, materie prime, rifiuti ed emissioni.
Anche il Comune di Ala, consapevole
del ruolo fondamentale che le amministrazioni locali hanno nella tutela
dell’ambiente e nella promozione di
uno sviluppo sostenibile, qualche
anno fa ha deciso volontariamente
di intraprendere il cammino verso
la registrazione Emas. Il percorso, finanziato dalla Provincia, era stato avviato nel 2007 dalla passata amministrazione e nella primavera del 2013
si è concluso positivamente. Dopo
le fasi di raccolta dati, valutazione e
monitoraggio, con la recente convalida della Dichiarazione Ambientale il
nostro comune è stato a tutti gli effetti inserito nel Registro Emas dell’Unione Europea.
Vivere in un comune registrato Emas
significa avere la sicurezza che i servizi erogati (acqua potabile, raccolta
e smaltimento dei rifiuti, depurazione
delle acque, controllo dell’inquinamento…) sono costantemente monitorati, per offrire ai cittadini una
migliore qualità della vita. Una meta
importante, ma non l’unica: tra gli
obiettivi di EMAS c’è anche quello di
ricucire il rapporto fra il cittadino e il
suo territorio. Si tratta di un impegno
ancora più grande e tuttora in divenire, che coinvolge amministratori, cit-
tadini e operatori di Ala: tutti insieme
e in diverso modo sono chiamati a collaborare per raggiungere e mantenere
saldo questo fondamentale traguardo.
“Green game - Un torneo per non
giocarsi il Pianeta”
Il progetto di registrazione Emas prevedeva anche attività di educazione
ambientale per gli alunni dell’Istituto
Comprensivo di Ala. Attraverso giochi e lezioni interattive, bambini e
ragazzi sono stati guidati nella conoscenza delle principali tematiche ambientali: trasporti, acqua, rifiuti, energia, consumi, cercando di individuare
i comportamenti corretti da mettere
in atto per ridurre il proprio impatto
sull’ambiente. Fra le attività proposte
ai ragazzi vi era anche il “Green Game
- Un torneo per non giocarsi il Pianeta”, promosso dalla Rete Trentina di
educazione ambientale dell’Agenzia
provinciale per la protezione dell’ambiente (APPA). Si trattava di un gioco
a quiz per le classi prime e seconde
della scuola secondaria di primo grado, chiamate a sfidarsi rispondendo
a domande e giochi enigmistici sulla
sostenibilità ambientale e in particolare sulla gestione e sulle buone pratiche ambientali attuate dalle Comunità di Valle e dai comuni trentini certificati EMAS. Le fasi finali del torneo si
sono svolte il 7 maggio 2013 a Trento,
dove la classe 2a C di Ala si è guadagnata il secondo posto sul podio fra
le classi della provincia che hanno
aderito all’iniziativa. L’ultimo giorno
di scuola il Sindaco e l’assessore Zomer hanno incontrato gli studenti per
complimentarsi per il buon risultato e
hanno consegnato ad ogni alunno un
gradito ricordo del torneo. •
IMPIANTO FOTOVOLTAICO PRESSO LA PISCINA COMUNALE
Ecco in sintesi i dati dell’impianto fotovoltaico installato presso la Piscina
Comunale e in funzione dalla fine di marzo 2013. Ad oggi, il risparmio in
euro è di circa 35.000, cui si aggiunge il rimborso del GSE che è di circa
12.000 euro. I dati di monitoraggio in tempo reale saranno presto disponibili anche online sul sito internet del Comune.
Energia totale cumulata (04/12/2013)..............................................1,88 KWh
Energia totale cumulata (valore totale)...................................43.161,63 KWh
CO2 evitato (valore totale)..........................................................28.055,06 Kg
Barili di petrolio (valore totale).................................................................... 25
Potenza istantanea (picco giornaliero)................................................. 1,02 KW
Inverter collegati:....................................................................................... 3
Stringhe collegate:...................................................................................... 6
Sensori collegati:........................................................................................ 1
Numero SMS disponibili:....................................................................... 250
Numero SMS inviati:.................................................................................. 0
Data ultimo aggiornamento:..........................................10:50 - 04/12/2013
CULTURA
alanotizie 31
L’EPOCA D’ORO DEL SETTECENTO
La Giornata delle Bandiere Arancioni
per riscoprire bellezza e storia della città
D
omenica 13 ottobre in 100 località italiane è stata la Giornata delle Bandiere Arancioni, organizzata dal Touring Club
Italiano per promuovere borghi, paesi e città particolarmente interessanti dal punto di vista storico, artistico e culturale. Un appuntamento
importante per riscoprire e valorizzare i luoghi meno conosciuti del
nostro variegato entroterra. Anche
Ala, Bandiera arancione dal 2007,
per l’occasione è tornata a vestirsi a
festa, offrendo a residenti e visitatori
vecchi e nuovi un ricco programma
di iniziative, alla scoperta del centro cittadino e dei dintorni. Dopo le
notti estive dei Velluti, la giornata è
stata per Ala un’occasione per rivivere l’epoca d’oro del suo grande Settecento, la stagione della seta, della
bachicoltura e dei pregiati velluti.
Disponibili una serie di visite guidate per le vie e i palazzi, con l’accompagnamento di figuranti in costume, e alla chiesetta romanica di
S. Pietro in Bosco (con bus navetta),
tra i più antichi edifici di Ala, vero
gioiello architettonico e archeologico. Non poteva mancare all’appello il Museo del Pianoforte Antico,
con visite condotte dalla pianista
Temenuschka Vesselinova, proprietaria della straordinaria collezione.
L’esposizione Vellutum è stata un
viaggio nel tempo alla scoperta del
variegato universo del velluto: dalla
coltivazione del baco alla successiva
produzione del prezioso manufatto, dal velluto liscio allo jacquard. I
più sportivi al mattino hanno potuto
partecipare a un’escursione nei dintorni di Ala con la tecnica del Nordic
Walking, scoprendo scorci insoliti e
nascosti: 3 ore di passeggiata in cui
la maestra Valentina Lanz di Nordic
Walking Arcobaleno ha insegnato
i fondamentali per praticare questa
disciplina. Non poteva mancare una
proposta per i “golosi”: oltre che nei
vari ristoranti, pizzerie e bar, si poteva gustare un tipico pranzo trenti-
GLI ORTI COMUNALI
La crisi ci ha insegnato che è tempo di
rimboccarsi le maniche. Nel vero senso
della parola. Rimboccarsi le maniche e
magari prendere in mano zappa e rastrello e via. Così hanno fatto una quindicina
di alensi, che da un anno coltivano gli
orti comunali, a margine del nuovo tratto ciclo-pedonale che costeggia il torrente Ala e collega alla Passerella. Con ottimi risultati, a giudicare dalle fotografie.
Gli appezzamenti – 16 in totale – sono
stati progettati e realizzati dall’Ufficio
Patrimonio e Manutenzioni del Comune
e assegnati nel 2013: uno, il più grande, lo coltivano gli alunni della scuola
media, mentre gli altri quindici li stanno
coltivando i cittadini. Si prevedono cicli
triennali e nel 2016 vi saranno, pertanto,
le nuove assegnazioni.
no presso la tensostruttura nel parco
in via Gattioli a cura del Comitato
Locande Città di Velluto. E, ancora,
mostre, spettacoli e intrattenimento
tutto gratuito per grandi e piccoli,
che hanno affollato le vie e i palazzi
un tempo dimora principi e regnanti,
artisti e musicisti di fama internazionale.
Particolarmente apprezzate le attività per bambini: per i piccoli visitatori
erano state, infatti, preparate una visita-quiz al centro storico di Ala, che
li ha tenuti attenti e impegnati nella
ricerca dei particolari, e una divertente caccia al tesoro fotografica, che
abbiamo deciso di riproporre anche
ai lettori di Ala Notizie! Grande successo per il classico truccabimbi, con
una lunga fila di bambini in attesa, e
per la proposta del Touring di disegnare la propria mano e decorarla in
modo creativo: le manine disegnate
ad Ala si trovano a questo link di Facebook https://apps.facebook.com/
bandierearancioni/. •
32 alanotizie
SI È RIAPERTO IL SIPARIO
DELLA STAGIONE DI PROSA
2013-2014
Aumentano degli abbonati di oltre il 10% rispetto allo scorso anno
Prossimi appuntamenti con La Giornata della Memoria,
Diego Abatantuono e l’inquietudine trentina di Sacrificio.
D
Comune di Ala
Assessorato alla Cultura
CIRCUITO TEATRALE TRENTINO
LA RETE PROVINCIALE DELLO SPETTACOLO
STAGIONE
DI PROSA
2013
2014
Iniziativa realizzata con il sostegno di
Provincia
Autonoma
di Trento
Ministero per i Beni e le Attività Culturali
Direzione Generale per lo spettacolo dal vivo
ALA
al mese di novembre, il Teatro Sartori ha alzato il sipario sulla nuova Stagione
di Prosa 2013-2014. Nonostante il
contrarsi delle risorse economiche, il
cartellone è stato costruito cercando
di garantire qualità ma anche un mix
di differenti modi e cifre stilistiche,
per coinvolgere in modo trasversale un pubblico di età e gusti diversi. “L’offerta che abbiamo cercato di
costruire – ha spiegato l’Assessore
alla Cultura Paolo Mondini – non
si limita agli spettacoli facilmente
“graditi”, ma punta a mantenere viva
quella partecipazione attiva che è la
vera anima del teatro. Nella convinzione che lo spettatore abbia il diritto
di essere motivato ad andare a teatro
per migliorare l’input-output della
propria quotidianità, per provare un
coinvolgimento, o un rifiuto, ma che
sia sempre un moto interiore, un arricchimento della propria cultura e
personalità”.
La stagione si è aperta venerdì 8 novembre con lo spettacolo “Gaber se
fosse Gaber”: un incontro-spettacolo, scritto e interpretato dal giornalista Andrea Scanzi, ricco di molti
contributi filmati che amplificano
l’emozione di una scoperta – o riscoperta – di un artista unico. A seguire, Cirano di Bergerac con Corrado
D’Elia (sabato 30 novembre), un
classico interpretato da un grande
attore e ormai uno spettacolo “cult”,
considerati i tredici anni di successi,
i più di centocinquantamila spettatori, le oltre mille repliche in tutta
Italia. Effervescente e ironica è stata
Sinceramente bugiardi (venerdì 6
dicembre), una commedia brillante e
intelligente, ma anche un esempio di
quel teatro contemporaneo che con
apparente leggerezza invita a riflettere sulla nostra società e sul nostro
modo di rapportarci ad essa.
E veniamo ai prossimi appuntamenti. Per il Giorno della memoria
alanotizie 33
(lunedì 27 gennaio) il Teatro dell’Aleph metterà in scena Le foglie della
rosa bianca, la triste storia di Sophie
Scholl e dei suoi compagni, tre giovani studenti tedeschi, accusati di tradimento per aver distribuito volanti
antinazisti, arrestati e giustiziati il 22
febbraio 1943.
Ritorna il ricordo di Gaber nel titolo del lavoro che segna il debutto di
Diego Abatantuono alla regia teatrale: Vengo a prenderti stasera (sabato
15 febbraio) è la storia di un comico
di scarso successo, che deve ormai
fare i conti con la Morte, anche se si
tratta della speciale “Morte dei comici”. Uno spettacolo tutto particolare
fin dall’impostazione scenica, che fa
ridere ma anche pensare, che termina
in un languore di malinconia mista a
ilarità.
A chiudere la Stagione il 28 marzo,
sarà una drammaturgia inedita e tutta trentina. Sacrificio è l’adattamento teatrale dell’omonimo romanzo di
Giacomo Sartori. Accanto ad attori di
fama come Valeria Ciangottini e Pietro Biondi, sette giovani trentini non
professionisti, scelti dopo una lunga
Il cartellone è stato pensato
per garantire qualità
ma anche per proporre
un mix di differenti
modi e cifre stilistiche
e coinvolgere in modo
trasversale un pubblico
di età e gusti diversi.
selezione e un impegnativo percorso di formazione. Trentina la storia,
ispirata ad un fatto di cronaca vera;
una storia dura, uno spaccato del disagio giovanile e del vuoto di valori
che a volte si cela dietro l’immagine
da cartolina delle nostre pittoresche
vallate. Uno spettacolo che farà discutere e che probabilmente dividerà
il pubblico.
L’ormai collaudato accordo col Comune di Rovereto ha consentito, infine, di
riservare agli abbonati che lo desiderano due spettacoli di grande qualità
e interesse presso l’Auditorium Melotti: il capolavoro di Cechov Zio Vania
(martedì 19 novembre), con Sergio
Rubini e Michele Placido e la regia di
Marco Bellocchio, e Tres (domenica
12 gennaio), un comico intreccio di
situazioni esilaranti e irresistibili, condotte da Anna Galiena, Marina Massironi, Sergio Muniz e Chiara Noschese,
che firma anche la regia.
Fuori abbonamento Il sogno di tartaruga – Una fiaba africana (domenica 5 gennaio), lo spettacolo per i
più piccini, con musiche eseguite dal
vivo su strumenti africani, che vuole
anche essere un anticipo della stagione di Teatro Ragazzi in programma
nei primi mesi del 2014.
Gli appuntamenti a teatro proseguiranno poi dalla prossima primavera
con il Sipario d’Oro, che si svolgerà
nel mese di marzo nei teatri di Ala e
Serravalle.
Per informazioni contattare l’Ufficio Attività Culturali, Turistiche e
Sportive del Comune di Ala (0464674068), oppure consultare il sito
www.comune.ala.tn.it (sezione “Vita
in città”). •
NOVITÀ IN ARRIVO AL CINEMA-TEATRO G. SARTORI!
Con l’arrivo dei primi freddi è tornata e si è conclusa la rassegna autunnale Il Piacere del Cinema, che il Comune di Ala
e il Coordinamento Teatrale Trentino da anni propongono. Un’occasione per portare il grande cinema della stagione
direttamente nella nostra città, quasi in contemporanea con l’uscita nelle grandi sale. Pellicole di recente uscita, quindi, o addirittura in prima visione, di tutti i generi e per tutte le età, ma a un prezzo più contenuto e con la comodità
di essere vicini a casa. Quest’anno la scelta del giorno (mercoledì) si è rivelata particolarmente azzeccata: coincideva,
infatti, con il turno di chiusura di alcuni locali solitamente frequentati dai giovani e il pubblico è stato sempre numeroso e ben rappresentato, arrivando in alcuni casi, anche grazie alla qualità e alla fama del film (La prima neve, Cattivissimo me 2), ad affollare la sala. La media degli spettatori è stata di 145 persone a film, quasi il doppio rispetto alle
precedenti rassegne, un dato che testimonia il grande lavoro fatto in tutti questi anni per garantire anche nel nostro
comune un’offerta cinematografica interessante e variata. Come nella precedente stagione di primavera, anche per il
cinema d’autunno è proseguita la collaborazione con il Circolo Arci Avio-Ala, che all’interno della rassegna ha curato
uno spazio cineforum con tre film, ai quali seguiva un momento di aggregazione, ricco di discussioni e dibattiti coinvolgenti e a volte anche toccanti, come nel caso della proiezione de La prima neve di Andrea Segre, che ha visto ospiti
ad Ala alcuni degli attori del film.
Ma a parte le presenze numerose e la ricchezza di contenuti, la vera novità è che con il nuovo anno il cinema teatro “G.
Sartori” cambierà metodo di proiezione, passando dalla pellicola al digitale, per adeguarsi al cambiamento tecnologico
e agli attuali sistemi di riproduzione. Un passo ormai necessario quello dell’adeguamento delle sale, non solo ad Ala,
ma in tanti comuni del Trentino, e per il quale la Provincia interverrà con un contributo pari al 55% della spesa. In concomitanza con la sostituzione del sistema di proiezione, il Comune di Ala intende rinnovare anche l’impianto audio,
ormai obsoleto, e lo schermo. I lavori inizieranno nella prossima primavera/estate e per la stagione cinematografica
del prossimo autunno sarà, quindi, pronta la proiezione digitale, con audio dolby surround, che garantirà un’ottima
qualità di visione e di ascolto. La digitalizzazione del sistema di proiezione consentirà di poter fruire, oltre che di film
con una qualità migliore dell’immagine, anche di extra non cinematografici (concerti, opere liriche, documentari,
ecc.), diversificando ed arricchendo l’offerta culturale.
34 alanotizie
UNIVERSITÀ DELLA TERZA ETÀ
E DEL TEMPO DISPONIBILE
I corsi si dividono in attività culturale e motoria, con un calendario
fitto di incontri settimanali da novembre a maggio.
S
ono ripartite lo scorso autunno le lezioni
dell’Università della
Terza Età di Ala, che
quest’anno
festeggia il trentesimo anniversario. Un
traguardo importante che è stato
ricordato all’apertura dell’anno accademico e che nella primavera del
2014 verrà festeggiato con qualche
bella iniziativa, com’era stato fatto per il ventennale. Nel frattempo,
sono iniziati i corsi, che si dividono,
come sempre, in attività culturale e
motoria, con un calendario fitto di
incontri settimanali da novembre a
maggio. Dal diritto alla filosofia, dalla letteratura alla storia contemporanea, dalla religione alla psicologia. E
ancora conferenze, approfondimenti
e visite sul territorio. La referente
del corso, Maria Pia Marasca, affiancata dalla segreteria composta da
Rina Zomer, Giovanna Trainotti e
Giuseppe D’Alessandro, ha presentato un programma che, oltre a riconfermare le materie degli anni scorsi,
si è arricchito di nuove interessanti
discipline.
A parte l’attività motoria, che si svolge in palestra, i corsi si tengono ogni
mercoledì presso l’Auditorium della
Cassa Rurale Bassa Vallagarina e contano 89 iscritti. Un numero che negli
anni si è sempre mantenuto costante
e che conferma l’interesse per le discipline proposte. Ad iscriversi sono
soprattutto le donne, che rappresentano l’85% dei partecipanti. È donna
anche la “studentessa” più longeva:
la signora Donati ha 92 anni e anche
quest’anno non ha voluto rinunciare
ai corsi culturali e nemmeno all’attività motoria. Come lei, sono tante
le persone di Ala affezionate all’Università della Terza Età, che si riconferma come una realtà culturale ed
educativa in continuo divenire, un
importante centro di aggregazione e
di cammino nel variegato panorama
culturale della comunità alense.
Accanto alle lezioni teoriche e di educazione motoria, nel corso dell’anno
vengono organizzati anche momenti conviviali e uscite in località del
Trentino. L’Università della Terza Età
non rappresenta, quindi, solo un’opportunità per arricchire le proprie
conoscenze, ma anche la possibilità
di socializzare, confrontarsi ed esprimersi, per sentirsi integrati nel tempo presente ed essere protagonisti
della propria vita. •
I PERCORSI PROPOSTI PER L’A.A. 2013-2014
ATTIVITÀ CULTURALE
CONFERENZE
Psicologia della salute:
il benessere psicologico
Le religioni ed il pluralismo religioso
Letteratura: La Divina Commedia
Storia del Trentino contemporaneo:
la Grande Guerra
Il Cittadino e le istituzioni
Il Tribunale dei diritti del malato
Temi della filosofia
Educazione motoria
Diritto di famiglia
Ginnastica formativa
STORIA
alanotizie 35
GLI ALENSI DURANTE
LA GUERRA D’ABISSINIA
“Ti saluto e vado in Abissinia”, il titolo della mostra rievocativa allestita
ad Ala dall’associazione di studi storici Memores.
D
urò sei mesi, fra l’ottobre del 1935 e l’aprile
del 1936. Si concluse
con la proclamazione
dal balcone di Palazzo
Venezia della rinascita dell’Impero
Italiano. Fu il momento di maggiore
popolarità interna del regime fascista
Sul campo della guerra di Etiopia rimasero 5000 italiani, fra soldati e civili. Un numero incomparabilmente
superiore fu quello dei morti abissini.
Fonti etiopi parlano di 750 mila morti provocati dall’aggressione italiana,
fra i morti in guerra e quelli provocati dalla durissima e crudele occupazione italiana che durò sino al 1941.
Una strage dell’altro secolo. Una strage sulla scia del miraggio imperialista dell’Italia fascista che cercava “il
suo posto al sole”.
Anche Ala perse i suoi figli, durante quella sciagurata guerra che stava
preparando il terreno inquinato per
il secondo conflitto mondiale, che sarebbe scoppiato di lì a poco. “Ti saluto e vado in Abissinia”, è questo il
titolo della mostra rievocativa allestita a metà ottobre ad Ala in via Carrera, negli spazi del ristorante La Luna
Piena. Un titolo che rinvia a quello
di una delle più celebri canzoni di
propaganda con le quali il Fascismo
cercò di indottrinare gli Italiani e di
creare consenso attorno alla barbarie
che si andava compiendo. Ed è stata
una scelta intelligente, quella compiuta dall’associazione di studi storici
Memores che ha ideato la mostra e ne
ha curato gli allestimenti; la scelta di
affidare al testo di quella musichetta propagandistica, il ricordo di una
tragedia, che il regime avrebbe invece
voluto far passare per una felice scampagnata in terra d’Africa. E invece fu
altro. Fu tutt’altro.
Lo testimoniano le centinaia di immagini cruente esposte in via Carrera: fotocronaca fedele – le didascalie
riportano i pensieri originali degli autori – di una guerra crudele e di un’aggressione senza pietà. Immagini che
documentano la vita di guerra e le rappresaglie compiute nei confronti degli
abissini. Le immagini sono state raccolte fra i famigliari dei soldati alensi
che parteciparono a quella guerra. Insieme alle immagini anche numerosi reperti e cimeli storici risalenti alla
campagna d’Africa messi a disposizione da collezionisti locali. Ma il fulcro
della mostra, restano le immagini. In
tutta la loro fredda crudeltà: il racconto quotidiano di una guerra condotta
con armi chimiche e con inusitata ferocia. Tutto lì in quelle foto esposte e
nelle didascalie che le accompagnano.
E stato un lavoro importante, quello
condotto dall’associazione Memores,
per ricostruire un pezzo di storia vissuto dagli alensi dentro un pezzo di
storia molto più grande. L’idea di questa mostra, che ad ottobre ha avuto
oltre un migliaio di visitatori, è nata
per caso. Alcuni anni fa Memores era
impegnata nel lavoro di documentazione preparatoria per il film “La battaglia del Brennero” di Mauro Quattrina. Dai cassetti di un’alense illustre
saltarono fuori centinaia e centina
di fotografie sulla guerra d’Africa.
Quell’alense illustre era la maestra Lelia Boldrin Martinelli, la maestra elementare di tante generazioni di giovani della città. Le foto appartenevano a
suo marito Vittorio, le aveva riportate
dall’Etiopia a guerra finita. Un patrimonio documentaristico di grande
valore, per tutto ciò che abbiamo detto prima. Per l’associazione Memores,
il ritrovamento di quel fondo fotografico fu l’inizio di una promessa. L’idea
della mostra dedicata all’Abissinia è
nata così. Poi altre foto, altre immagini, altri reperti, recuperati fra i “tesori” custoditi da altre famiglie alensi. E
infine la mostra dello scorso ottobre.
“Non si tratta di una mostra storico –
tecnica, aspetto troppo ambizioso per
la nostra associazione – spiega il presidente di Memores Massimiliano Baroni -. Abbiamo invece voluto costruire un momento di riflessione e di ricordo per una guerra che ebbe risvolti
e ripercussioni sia a livello nazionale
che internazionale. Anche ad Ala, che
ha pianto e piange ancora i suoi figli
morti laggiù. Il regime fascista, allora,
la fece apparire come un’eroica scampagnata, ma la guerra si rivelò, come
sempre, crudele e drammatica”. •
SPORT
36 alanotizie
L’ALENSE SI RINNOVA
E CERCA VOLONTARI
Cambio ai vertici per il sodalizio biancoceleste.
Più spazio per giovani e donne nei progetti del nuovo direttivo.
G
randi novità in casa biancoceleste, che la scorsa primavera ha eletto un nuovo
consiglio direttivo, registrando uno
storico passaggio di testimone dopo
più di quindici anni di presidenza
Candio.
I primi mesi sono stati impiegati per
gestire il cambio di testimone e per
regolarizzare la posizione finanziaria
e ora la società, guidata da Matteo
Mattei, è pronta per buttarsi a capofitto in un futuro ricco di progetti e di
nuove attività.
Tante novità in vista, quindi, ma a
partire da una solida certezza: mantenere ed, anzi, accrescere quel ruolo
di insostituibile punto di riferimento
che la società sportiva si è negli anni
conquistata all’interno della comunità e nel cuore degli oltre duecento
tesserati. Ed è proprio coinvolgendo
la cittadinanza intera che il nuovo
direttivo ha voluto festeggiare l’avvio
di questa nuova fase, con una grande castagnata, aperta a tutti gli amici
e sostenitori dell’Alense, che sabato 9 novembre ha animato il campo
sportivo Mutinelli, e alla quale non è
mancata la visita del Vescovo.
Ma la festa al Ger è stata soprattutto
Il nuovo direttivo dell’Alense
IL NUOVO DIRETTIVO
Matteo Mattei (presidente)
Sabrina Cristoforetti (vicepresidente)
Alessandro Mellarini (direttore sportivo)
Gianni Debiasi (direttore generale)
Davide Fasoli (responsabile amministrazione)
Michele Zomer (addetto stampa)
Marcello Piamarta, presenza “storica” e consigliere
alanotizie 37
l’occasione per presentare il risultato
dell’importante iniziativa lanciata dal
direttivo la scorsa primavera, per favorire l’aggregazione e anche la ripresa economica della società. Si tratta
della tessera “soci gold”, consegnata
a chi abbia versato – oltre alla quota
ordinaria di 10 euro – un contributo
che va dai 40 euro in su. Sono stati
154 ad aderire all’appello, per un totale di 11.150 euro. Un successo che è
stato messo nero su bianco sul tabellone che riporta i nomi dei sostenitori e che rimarrà affisso per dieci anni
all’interno del bar del campo sportivo
di Ala. Il segno tangibile dell’attaccamento e dell’affetto di tante persone,
di Ala e dintorni.
Forte di queste ulteriori conferme e
con più di novant’anni di esperienza
alle spalle, la nuova Alense guarda al
futuro con fiducia e con tante iniziative in cantiere. Oltre a lavorare sodo
per il mantenimento delle categorie
e a proseguire con la riorganizzazione del settore giovanile, il gruppo
dei dirigenti sta investendo molto sui
ragazzi della prima squadra, che sono
il traino di tutto il settore giovanile.
E non solo in modo simbolico. Alcuni di questi giocatori sono, infatti,
stati scelti come tutor per le squadre
Tante le novità in vista,
ma a partire da una solida
certezza: mantenere
e anzi accrescere quel
ruolo di insostituibile
punto di riferimento che
la società sportiva si è
negli anni conquistata
all’interno della comunità
e nel cuore degli oltre
duecento tesserati.
giovanili, che seguiranno assieme al
mister negli allenamenti e in partita.
Altro obiettivo primario della società,
quello di tornare a far vestire i colori
biancocelesti a una squadra juniores
per la stagione 2014-2015. Proseguirà, invece, senza interruzioni la collaborazione con l’F.C. Südtirol.
Ora la società è impegnata quotidianamente anche in vista dell’estate,
periodo in cui sono in programma
nuove attività per i ragazzi. Ma le
forze a disposizione tra allenatori, di-
rigenti e accompagnatori non sempre
bastano a gestire gli oltre 150 atleti
che si allenano al pallone. Anche perché il compito non si limita alle ore
di allenamento: serve un’attenzione particolare per fornire ai ragazzi
un’educazione sportiva completa. Per
migliorare il servizio l’Alense cerca,
quindi, nuovi volontari. E per il prossimo futuro sta pensando alla figura
di un custode fisso, per permettere ai
giovani di trovare al campo sportivo
un punto di riferimento stabile.
I sogni, però, non si fermano qui e, infatti, fra gli obiettivi che Matteo Mattei
ha elencato per la fine del suo mandato, fra quattro anni, c’è quello di portare tutte le diverse categorie a livelli
di qualità assoluta, con la prima squadra stabilmente in Eccellenza. Magari
aggiungendo, dalla prossima stagione,
anche una squadra femminile. Il resto
sono progetti a lungo termine, che il
direttivo sta cominciando a studiare
fin da ora, in vista del centenario della società, che cade nel 2021. Il sogno,
per allora, è quello di trasformare il
campo sportivo al Ger in una struttura
nuova, che diventi una vera e propria
“casa dello sport”, dove possano trovare spazi adeguati anche altre associazioni di casa nostra. •
38 alanotizie
ALLA LESSINIA BIKE
QUASI 900
PARTECIPANTI
Impeccabile il lavoro della S.C. Ala e dei tanti volontari sul campo
che hanno contribuito al successo dell’evento.
Vario ma anche
impegnativo il percorso
che si è snodato tra i prati
e i pascoli dell’altipiano
dei Lessini: 46 km e un
dislivello complessivo di
1.600 metri per un circuito
fuoristrada che è entrato
nel cuore di appassionati
e professionisti. Fissata
la data per la prossima
edizione: 27 luglio 2014.
I
n queste fredde giornate d’inverno non fa certo male ricordare il sole, il caldo e l’energia che
hanno brillato sulla 16esima
edizione della Lessinia Bike,
svoltasi il 28 luglio scorso e vinta da
due altoatesini, Johannes Schweiggl
e Lisa Rabensteiner. Oltre a loro, la
Lessinia Bike 2013 ha accolto in gara
quasi 900 partecipanti, in gran parte provenienti dal Veneto. Grazie alla
giornata calda e soleggiata e al lavoro
impeccabile della S.C. Ala e dei tanti
volontari sul campo, l’evento è stato
un successo sia per gli atleti che per
il pubblico numeroso sparpagliato in
zona arrivo e lungo tutto il tracciato.
Terza tappa del circuito Trentino
MTB, la Lessinia Bike offriva un percorso vario ma anche impegnativo
tra i prati e i pascoli dell’altipiano dei
Lessini: 46 km e un dislivello complessivo di 1.600 metri, per un circuito fuoristrada che ormai è entrato nel
cuore di appassionati e professionisti
anche di un certo calibro. Accanto ai
vincitori Schweiggl e Rabensteiner si
sono, infatti, dati battaglia atleti come
Lorenza Menapace, Claudia Paolazzi,
Johann Pallhuber e Martino Fruet.
Il percorso partiva come di consueto
dal grande prato nei pressi di Malga
Fratte e attraversava in successione
Monte Corno, Passo Fittanze, Monte Cornetto, ancora Monte Corno,
località Busoni e Monte Castelberto,
ultimo ostacolo prima del traguardo.
Come lo scorso anno, il percorso ha
avuto un doppio passaggio sul Monte
Corno, con tratto cronometrato valido per la classifica generale scalatori
del circuito Trentino MTB.
alanotizie 39
Il giorno precedente, sabato 27 luglio, si è svolta la Mini Lessinia Bike,
ideata nel 2012 e dedicata ai piccoli
appassionati delle due ruote, in collaborazione con il gruppo sportivo
Vigili del Fuoco del Trentino, guidati
dal maestro Fabio Toniatti.
Già fissata la data per la prossima
edizione: 27 luglio 2014. La S.C. Ala
ringrazia tutti coloro che hanno aiutato e contribuito alla buona riuscita
dell’iniziativa (Stefano Zomer e la Forestale che ha sistemato il tracciato,
gli allevatori che hanno permesso di
transitare per le malghe), oltre, naturalmente, agli sponsor istituzionali e
privati. In sinergia con il team della
S.C. Ala hanno collaborato il Gruppo
Sportivo Vigili del Fuoco Trentino, la
Protezione Civile Bassa Vallagarina
(gruppo Nu.Vol.A.), il Soccorso Alpino e la Stella d’Oro Bassa Vallagarina,
cui si aggiungono i patrocini della
Provincia Autonoma di Trento, del
Comune di Ala, della Comunità della
Vallagarina, dell’Apt Rovereto e Vallagarina e del Consorzio dei Comuni
Bim Adige-Trento. •
RINNOVO DEL DIRETTIVO
La S.C. Ala ricorda ai lettori
che a metà gennaio ci saranno
le elezioni per il rinnovo del
direttivo. Chi è interessato a
impegnarsi attivamente, si faccia avanti! Per saperne di più,
la S.C. Ala vi aspetta ogni martedì dopo le 20.45 in sede, in
via M. Soini 2.
ALTRE TRE MARATONE PER MAURO TOMASI!
Non sono passati neanche sei mesi da quando avevamo scritto su
queste pagine delle straordinarie imprese di Mauro Tomasi, che lui è
già tornato a stupirci, inanellando, una dietro l’altra, una tripletta di
maratone da farci restare a bocca aperta. Carpi (13 ottobre), Firenze
(24 novembre) e Reggio Emilia (8 dicembre): per ciascun percorso,
42 km di asfalto, saliscendi, buche, sudore e fatica, che Mauro ha affrontato sulla sua carrozzina monoguida, spinta con un braccio solo,
con la sua solita grinta e forza di volontà, concludendo sempre con
ottimi tempi (rispettivamente 5:20:22, 5:49:23 e 5:18:26). “Vorrei
che tutte queste mie “imprese” servissero da esempio che se si vuole
si può arrivare a fare cose che a molti sembrano impensabili – dice –.
I limiti sono solo nella nostra testa e a volte sono limiti fatti da altri”.
Spesso ce ne dimentichiamo, ma anche questa volta Mauro ce lo ha
ricordato, riscaldandoci il cuore non con una, ma con tre grandi
emozioni. Grazie Mauro!
AUGURI A LUIGI TOMASI DIVENTATO TRISNONNO
La vita media degli italiani continua ad aumentare,
ma 105 anni restano sempre un traguardo straordinario. 105 sono gli anni che si porta sulle spalle Luigi Tomasi, classe 1908, un alense tenace ed
energico che il 17 ottobre scorso ha soffiato per
l’ennesima volta sulle candeline della sua torta di
compleanno.
A festeggiarlo, accanto ai figli e ai numerosi nipoti
e pronipoti, quest’anno c’era un invitato in più: era
la piccola Elin, venuta alla luce il 19 agosto 2013,
figlia di Lisa Tomasi, che di Luigi Tomasi è la bisnipote.
E così, poco prima del suo 105esimo compleanno,
Luigi Tomasi è diventato trisnonno; e la piccola
Elin, ha la fortuna di avere ben 12 nonni!
La foto ritrae tutte assieme le cinque generazioni
della famiglia Tomasi. Da sinistra: Luigi, Bruno,
Lisa, la piccola Elin e, infine, seduto, il capostipite,
Luigi Tomasi.
40 alanotizie
ALLA NUOVA CROCE
DI CIMA PEROBIA UNA
TARGA PER RICORDARE
I LAVORATORI
La tradizione racconta che la croce lignea veniva
eretta dai boscaioli e sostituita ogni 4-5 anni.
È
stata inaugurata domenica
22 settembre la targa-ricordo collocata alla base della “nuova” croce di Cima Perobia, a
quota 1.358 mt. s.l.m. L’idea della ricostruzione della croce è nata in seno
al Gruppo di ricerca storica della Valle di Ronchi, che dal 2007 si dà da
fare per raccogliere testimonianze e
documentazioni sulla storia e le tradizioni di questa valle. Già nel marzo
scorso, il gruppo aveva annunciato
il progetto di ripristino della croce
lignea che, dalle testimonianze raccolte, per tradizione veniva eretta dai
boscaioli e sostituita ogni 4-5 anni.
La croce rappresentava anzitutto un
simbolo di fede e di protezione divina per le persone che durante i mesi
estivi lavoravano su quei prati ed in
quei boschi di media montagna, ma
era anche un punto di riferimento e
di raduno nei momenti di pausa e di
riposo.
La proposta ha raccolto il favore
dall’amministrazione comunale e
così, con l’aiuto fondamentale della
Sat di Ala, del Soccorso Alpino, della Guardia Forestale, dei Vigili del
Fuoco e di alcuni giovani e volontari
(Alessandro Azzolini, Massimo Costa, Marianna Eccheli, Augusto Laghi, Mirco Pomari, Nicola Tita, Paolo
Trainotti e Matteo Zomer), all’inizio
di settembre è stata posizionata la
nuova croce, non più in legno, ma in
acciaio brunito. Ai suoi piedi, una targa commemorativa ricorda gli uomini e le donne che sui versanti di cima
Perobia trascorrevano il periodo estivo per la fienagione e che con il loro
lavoro hanno contributo a preservare
nel tempo il territorio montano della Valle di Ronchi: sentieri, sorgenti,
prati e boschi. Un patrimonio di ri-
sorse che ci è stato restituito e che ora
il Gruppo di ricerca storica della Valle
di Ronchi intende divulgare e valorizzare. Il “Sentiero delle Stelle”, ripristinato dal gruppo per raggiungere la
croce posta in vetta a cima Perobia,
corre per un lungo tratto sul versante
della trincea che costituiva la seconda linea difensiva italiana, proprio a
ricordare l’imminenza del Centenario
della Grande Guerra. La proposta del
Gruppo di ricerca storica della valle
di Ronchi, è che l’inaugurazione di
quest’anno possa costituire anche per
il futuro un appuntamento fisso. Una
ricorrenza da festeggiare la prima
domenica d’autunno, in maniera da
ricordare, anche con un gesto simbolico, quello che un tempo per tanta
gente corrispondeva al momento di
chiusura della stagione dei lavori e
del rientro in paese. •
alanotizie 41
IL SILENZIO INFRANTO
DELLA MONTECATINI
Un lento lavoro di ricerca in bilico tra il passato e il presente
quello dell’artista-fotografo Andrea Contrini.
L
a fabbrica che per più di
cinquant’anni ha segnato
la storia della Vallagarina
è tornata a vivere negli
scatti di Andrea Contrini, esposti in mostra al Centro culturale “A. Martinelli” di Chizzola dal 31
ottobre al 10 novembre 2013, con il
patrocinio dei comuni di Ala e Mori e
della Comunità della Vallagarina, in
collaborazione con il Gruppo Culturale di Chizzola.
A distanza di trent’anni dalla chiusura, il giovane reporter si è spinto fin
dentro alle viscere della fabbrica, immortalando quanto rimasto di quello
che un tempo era uno stabilimento
fiorente e moderno, che negli anni
ha dato lavoro a più di sessantamila
trentini. E di cui oggi non rimane che
lo scheletro.
La mostra, un lento lavoro di ricerca in bilico tra il passato e il presente
della Montecatini, era divisa in due
parti: in “Un Silenzio Infranto” tre ex
lavoratori – Federico Setti, Giorgio
Andreatta e Luigi Lasta – sono tornati
nella fabbrica, percorrendo un viaggio nei ricordi di una vita intera, in
un riaffiorare di sentimenti ed emozioni, mentre “I Due Volti della Fabbrica” metteva a confronto passato e
presente: testimonianze fotografiche,
tra operai al lavoro e forni fumanti,
fornite dal laboratorio di storia di Rovereto e dall’archivio Edison di Milano, inserite in un confronto serrato
e impietoso con l’opera di Contrini,
che ritraeva un presente di desolazione e silenzio.
“Più che dare risposte – ha detto Andrea Contrini durante l’inaugurazione - queste immagini vorrebbero contribuire ad una riflessione collettiva
sullo stato attuale e sul destino della
ex Montecatini. Una riflessione che
ritengo dovrebbe tener conto anche
del suo passato. Vorrebbero essere
anche un omaggio a tutte quelle persone le cui vite furono coinvolte dalle
vicende della fabbrica: vicende entrate nella memoria della Vallagarina e
di tutto il basso Trentino”.
Una mostra e un viaggio nel passato,
da cui si usciva carichi di riflessioni
e con un po’ di amaro in bocca nel
constare la fine, anche materiale, di
quella che per tanti lavoratori fu più
di una fabbrica. Nonostante i danni
alla salute umana e all’ambiente, nonostante la conflittualità, il rifiuto, la
rabbia e la paura, la Montecatini rappresentava, infatti, per molti la possibilità di lavoro e, quindi, in ultima
istanza la dignità e il poter aspirare,
per sé e per le proprie famiglie, a un
futuro migliore. •
42 alanotizie
LA SOLUZIONE DEL QUIZ FOTOGRAFICO DEL NUMERO SCORSO
La foto pubblicata sul numero precedente ritrae Maria Abriani, che, secondo la tradizione,
il 27 maggio 1915 si fece incontro alla compagnia italiana appena giunta ad Ala guidata
dal generale Cantore e la condusse nella parte alta della città, in una posizione dalla quale
gli Italiani potevano dominare gli Austroungarici, appostati a Villa Brasil (ora Villa Italia) e
nella zona di San Martino, e impegnare vantaggiosamente il combattimento. Maria Abriani
fu decorata con medaglia d’argento al valore, che le fu solennemente consegnata il 25 luglio
1915 dal generale Cadorna in persona.
Il primo a dare l’esatta soluzione è stato il signor Pierluigi Tomasoni, che invitiamo a recarsi in biblioteca per ritirare il suo premio, uno dei volumi pubblicati con il patrocinio del
Comune di Ala.
Complimenti anche alla signora Lucia Mescalchin. Purtroppo la sua risposta è arrivata per seconda, ciononostante la signora Lucia si riconferma una delle nostre più attente e appassionate lettrici!
…e la nuova foto…
Ed ecco a voi il nuovo
indovinello… cosa
rappresenta la foto qui
pubblicata? Aspettiamo le
vostre risposte all’indirizzo
[email protected]!
INTERROGAZIONI
PROPONENTI
DATA
OGGETTO
Vanessa Cattoi
10/07/2013
Interrogazione presentata dal consigliere Cattoi Vanessa in merito
alla chiusura del servizio di riabilitazione cardiologica di Ala
Alberto Pinter
06/08/2013
Interrogazione presentata dal consigliere Pinter Alberto, in merito
alla sistemazione della viabilità lungo la proprietà comunale
individuata dalla P.F. 940 C.C. Ronchi in loc. Ponzolotti
Alberto Pinter
06/08/2013
Interrogazione presentata dal consigliere Pinter Alberto, in merito
alla recente installazione di videocamere pubbliche sul territorio
comunale
Alberto Pinter
06/08/2013
Interrogazione presentata dal consigliere Pinter Alberto, in merito
alla messa a dimora di alberi lungo viale G. F. Malfatti
Vanessa Cattoi
07/11/2013
Interrogazione presentata dal consigliere Cattoi Vanessa in merito
alla “sicurezza e maggiori controlli a Santa Margherita”
19/11/2013
Interrogazione presentata dai consiglieri Pinter Alberto, Brusco
Narciso, Zomer Michele, Lorenzini Luigino, Zendri Roberto,
in merito ad una constatazione di abuso presumibilmente
riconducibile alla proprietà di un consigliere comunale
Alberto Pinter, Narciso Brusco,
Michele Zomer, Luigino Lorenzini,
Roberto Zendri
alanotizie 43
BIBLIOTECA
ORARIO DI APERTURA INVERNALE (da metà settembre a metà giugno)
LUNEDÌ
-
14.00-18.00
-
MARTEDI
9.30-12.00
14.00-18.00
-
MERCOLEDÌ
9.30-12.00
14.00-18.00
-
GIOVEDÌ
9.30-12.00
14.00-18.00
20.00-21.00
VENERDÌ
9.30-12.00
14.00-18.00
-
SABATO
9.30-12.00
-
-
COME RESTARE AGGIORNATI SULLE ATTIVITÀ DELLA BIBLIOTECA
La biblioteca ha una pagina web sul sito del comune di Ala: http://www.comune.ala.tn.it/biblioteca.htm. Da
questa pagina, si possono visualizzare orari e modulistica, cliccare sul link che porta al sito del Catalogo Bibliografico Trentino per cercare i titoli desiderati, oppure collegarsi alla pagina Facebook dove poter vedere tutte le
attività in corso. Un altro link conduce invece alle bibliografie create dalla biblioteca e caricate sul sito ISSUU. In
alternativa, si può chiedere di essere iscritti al servizio di messaggistica via sms, compilando l’apposito modulo
che trovate in biblioteca, o presso l’ufficio per i servizi al cittadino.
UNA BIBLIOTECA SEMPRE PIÙ VIRTUALE CON MLOL, MEDIALIBRARYONLINE
La biblioteca di Ala è in continua evoluzione e accanto alle attività ordinarie l’impegno degli addetti è rivolto
anche al patrimonio digitale disponibile sulla piattaforma MLOL - MediaLibraryOnLine, attiva già dal novembre
2012.
Secondo le statistiche, alla biblioteca digitale MLOL aderiscono attualmente circa 50 biblioteche trentine e oltre
8000 utenti, fra residenti, turisti e stranieri. Ad Ala se ne sono già iscritti oltre 150 di varie fasce d’età.
Sono più di 130 gli ebook acquistati finora dalla biblioteca di Ala e più del 90% è già andato in prestito. Come
fare per visionarli? Dal nuovo sito del Catalogo Bibliografico Trentino http://www.cbt.biblioteche.provincia.tn.it/
oseegenius/ selezionare nella categoria “Ebooks e Audiolibri” il link “Vedi tutti”, attendere che la pagina si carichi e successivamente, nella colonna di sinistra, selezionare “Biblioteca di Ala”. A questo punto basta essere
abilitati per l’accesso a MLOL e scaricare sul proprio pc, tablet o smartphone il libro desiderato. Per abilitarsi è
sufficiente telefonare in biblioteca (0464-671120) e chiedere al personale.
I 4 ebook acquistati dalla biblioteca di Ala più letti dagli utenti di MLOL
Titolo
Autore
Editore
Storia di un corpo
Daniel Pennac
Feltrinelli
Download
36
Scientology
Miscavige Hill Jenna, Pulitzer Lisa
Rizzoli
24
Pulizie lampo
Lush Shannon, Fleming Jennifer
Vallardi
19
Ricette con 4 ingredienti
Abbondanza Artemisia
Vallardi
17
NUOVO ACCESSO E NUOVI ORARI PER GLI UFFICI COMUNALI
Aria di cambiamenti in municipio. Dal 7 gennaio per accedere al comune non si dovrà più utilizzare l’ingresso di piazza S. Giovanni, ma quello che si affaccia su via Roma. Ad accogliere gli utenti saranno perciò gli impiegati dell’Ufficio
al Servizio del Cittadino, a cui i cittadini potranno affidare non solo la documentazione da protocollare, ma a cui
potranno rivolgersi per sbrigare tutta una serie di pratiche amministrative. A seconda poi delle particolari richieste,
gli addetti al front-office avranno anche il compito di filtrare l’accesso agli uffici dei piani superiori, secondo gli orari
di apertura al pubblico.
44 alanotizie
Municipio
di Ala
Orario uffici
comunali
Piazza San Giovanni, 1
38061 – ALA (TN)
Tel. 0464 678767
Fax 0464 672495
www.comune.ala.trento.it
[email protected]
Nuovi orari dal 7 gennaio 2014
UFFICIO SERVIZI AL CITTADINO
Lunedì
8.30–12.2015–17.00
Martedì8.30–12.20
Mercoledì8.30–12.20
Giovedì 8.30–12.2015–17.00
Venerdì8.30–12.20
Numeri
utili
Servizio Amministrazione generale
Ufficio Segreteria Generale
Ufficio Affari Demografici Elettorali e Statistici
Ufficio Attività Economiche Sociali
0464 678716
0464 678703
0464 678727
Ufficio Organizzazione e Personale
0464 678715
Servizi Affari finanziari
Ufficio Ragioneria-Patrimonio
Ufficio Bilancio
Ufficio Tributi
Ufficio Polizia municipale
0464 678720
0464 678721
0464 678722
0464 678702
Servizio tecnico urbanistico
Ufficio Tecnico
Fax 0464 678741
Ufficio Segreteria Affari Amministrativi
0464 678725
Ufficio Urbanistica ed Edilizia Privata
0464 678724
Ufficio OO.PP. Patrimonio e Manutenzione
0464 678729
Cantiere Comunale
0464 672115
Servizio Attività culturali e turistiche
Ufficio Biblioteca Comunale
Ufficio Attività Culturali, Turistiche e Sportive
0464 671120
0464 674068
Reperibilità
Servizio Viabilità e Patrimonio
336 694578
Altri servizi
Servizio Energia Elettrica, Fognatura,
Acquedotto (Soc. Trenta – Numero Verde)
Piscina Comunale
Teatro “G. Sartori”
Campo Sportivo “Mutinelli”
Asilo Nido
800 289423
0464 672682
0464 671633
0464 670100
0464 670177
L’ufficio Affari Demografici Elettorali e Statistici è aperto
al pubblico nello stesso orario dell’ufficio Servizi al
Cittadino, tranne il lunedì pomeriggio, nel quale effettua
orario 16:30-17:30. L’ufficio Tributi è aperto al pubblico
nello stesso orario dell’Ufficio Servizi al Cittadino, tranne
il lunedì pomeriggio, nel quale è chiuso.
ORARIO UFFICI INTERNI
Servizio Tecnico Urbanistico - Ufficio Bilancio e
Programmazione - Ufficio Entrate e Patrimonio
Ufficio Segreteria Generale - Ufficio Attività Economiche
Ufficio Organizzazione Personale - Ufficio Attività
Culturali Turistiche e Sportive
Lunedì
Martedì9.00–12.20
Mercoledì
Giovedì 9.00–12.2015–17.30
Venerdì
Orario UDIENZE
Claudio Soini, Assessorato della Comunità di Valle
della Vallagarina
all’Edilizia Pubblica e Agevolata – Lavori Pubblici
– Patrimonio industria, commercio e artigianato –
Edilizia scolastica
Venerdì, ore 11 - 12
Tiziano Mellarini, Assessorato della Provincia
Autonoma di Trento al Turismo – Agricoltura Foreste
Lunedì ore 15,30 – 16,30
Alessandro Olivi Assessorato della Provincia
Autonoma di Trento alle Attività Economiche
Ogni ultimo mercoledì del mese, ore 10 – 11 su
appuntamento
Tutte le udienze si tengono in Sala Assessori, al
primo piano del palazzo Municipale
Per eventuali informazioni e appuntamenti: Ufficio
Segreteria Generale 0464/678716
Il venerdì pomeriggio tutti gli uffici comunali sono chiusi
alanotizie 45
il consiglio
comunale
Luigino Peroni - Sindaco
Civica Peroni Sindaco
Tel. 0464 678721
[email protected]
Giorgio Deimichei - Consigliere
PD – Partito Democratico
Tel. 339 5658524
[email protected]
Alberto Pinter - Consigliere
Unione per Ala
Tel. 340 2915737
[email protected]
Massimo Ambrosi - Consigliere
Persone Territorio Comunità
Tel. 348 3103634
[email protected]
Fedele Ferrari - Presidente
PD – Partito Democratico
Tel. 348 8509544
[email protected]
Antonella Tomasi - Consigliere
PD – Partito Democratico
Tel. 0464 671366
[email protected]
Franca Bellorio - Assessore
PD – Partito Democratico
Tel. 335 7634727
[email protected]
Andrea Fracchetti - Assessore
La Bussola di Ala
Tel. 0464 678716
[email protected]
Ornella Zenatti - Vicepresidente
Civica Peroni Sindaco
Tel. 329 7203190
[email protected]
Enrico Brusco - Assessore
Civica Peroni Sindaco
Tel. 348 3423931
[email protected]
Omar Grigoli - Consigliere
La Bussola di Ala
Tel. 348 8856722
[email protected]
Roberto Zendri - Consigliere
PATT
Tel. 347 8417858
[email protected]
Narciso Brusco - Consigliere
Unione per Ala
Tel. 335 8497840
[email protected]
Luigino Lorenzini - Consigliere
Unione per Ala
Tel. 336 501111
[email protected]
Luca Zomer - Assessore
La Bussola di Ala
Tel. 0464 678716
[email protected]
Alberto Campostrini - Consigliere
Civica Peroni Sindaco
Tel. 335 8201689
[email protected]
Silvano Marchiori - Consigliere
La Bussola di Ala
Tel. 349 7123343
[email protected]
Michele Zomer - Consigliere
L’Opportunità
Tel. 340 5266537
michele.zomer@virgilio
Vanessa Cattoi - Consigliere
Lega Nord Trentino
Tel. 349 8012352
[email protected]
Paolo Mondini - Vicesindaco
PD – Partito Democratico
Tel. 339 8677853
[email protected]
orario di ricevimento sindaco e assessori
Luigino Peroni – Sindaco
Rapporti con gli Enti istituzionali,
Urbanistica ed Edilizia abitativa,
Lavori Pubblici
su appuntamento
mercoledì dalle ore 10 alle ore 12
Paolo Mondini – Vicesindaco
Assessore Politiche Sociali e Culturali
e giovedì dalle ore 18 alle ore 19
Attività culturali
Istruzione
Turismo
Politiche Sociali
Sanità
Franca Bellorio – Assessore
Politiche del Lavoro
martedì
dalle ore 18 alle ore 19
Industria
Artigianato
Commercio
Politiche del lavoro
Informatizzazione uffici
Enrico Brusco – Assessore
Attività Sportive e Ricreative
mercoledì dalle ore 14 alle ore 15
venerdì dalle ore 12 alle ore 13
Attività Sportive
Protezione Civile
Vigili del Fuoco
Nel sito internet del Comune di Ala http://www.comune.ala.tn.it
si può visionare l’Albo dei beneficiari di provvidenze di natura economica.
Andrea Fracchetti – Assessore
Attività Economiche, Finanziarie e
Personale
martedì dalle ore 17 alle ore 18
Bilancio
Patrimonio
Cooperazione
Servizi
Personale
Corpo Polizia Municipale
Luca Zomer – Assessore
Attività Ambientali
lunedì dalle ore 18.30 alle ore 19.30
Agricoltura
Tutela dell’Ambiente
Patrimonio Silvo-Pastorale
Fedele Ferrari – Presidente
Consiglio Comunale
Riceve su appuntamento
sia i consiglieri comunali che i cittadini
Ufficio Segreteria Tel. 0464 678716
Buon 2014
dalla redazione di Ala Notizie