area ospizio - Comune di Reggio Emilia

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area ospizio - Comune di Reggio Emilia
Comune di Reggio Emilia
Assessorato Urbanistica ed Edilizia
Assessorato Ambiente e Città Sostenibile
Circoscrizione 6
Servizio Decentramento e Partecipazione
area ospizio
Percorso di
urbanistica partecipata
report finale
1^ fase
Gennaio 2006
PERCORSO DI URBANISTICA PARTECIPATA AREA OSPIZIO
Responsabili
Maria Sergio – Dirigente Servizio Pianificazione e Qualità Urbana
Susanna Ferrari - Servizio Decentramento e Partecipazione - Ufficio Reggio Sostenibile
Gruppo di lavoro
Servizio Decentramento e Partecipazione - Ufficio Reggio Sostenibile
Lisa Baricchi
Paola De Grazia
Sara Cavazzoni
Gianluca Menozzi
Servizio Pianificazione e Qualità Urbana
Maddalena Fortelli
Programma Sostenibilità Ambientale
Daniela Mordacci
Ivano Fontanesi
Consulenti
Luisa Sironi
Antonella Pignatti
Progettisti PRU Ospizio
Studio Manfredini
Report a cura di:
Ufficio “ReggioSostenibile”
Servizio Decentramento e Partecipazione
Comune di Reggio Emilia
Lisa Baricchi
Paola De Grazia
Susanna Ferrari
INDICE
Obiettivi del percorso e metodologia ........................................................................................ 6
Cosa è stato fatto .......................................................................................................................... 7
I partecipanti................................................................................................................................... 8
I risultati ............................................................................................................................................. 13
Primo incontro .................................................................................................................... 14
Secondo incontro .............................................................................................................. 18
Terzo incontro...................................................................................................................... 22
Quarto incontro .................................................................................................................. 25
Allegato 1: Le metafore progettuali ........................................................................................... 30
Allegato 2: Il percorso parallelo con le scuole ......................................................................... 46
Investire sulla scuola per favorire la costruzione di legami sociali
Il coinvolgimento delle scuole
I risultati
Scuola dell’Infanzia “La Villetta”
Scuola Primaria “Elsa Morante”
Scuola Primaria “G. Marconi”
Scuola Secondaria di Primo Grado “A. Einstein”
Presentazione del lavoro all’incontro finale
OBIETTIVI DEL PERCORSO E METODOLOGIA
L’Assessorato Urbanistica ed Edilizia del Comune di Reggio Emilia in collaborazione con
l’Assessorato Ambiente e Città Sostenibile e la Circoscrizione 6, ha voluto avviare nell’ottobre
2005 un percorso di ascolto e dialogo con i cittadini sull’area del “PRU di Ospizio”
(Programma per la Riqualificazione Urbana di Ospizio), per “pensare insieme un nuovo
centro per il quartiere”.
Il percorso di urbanistica partecipata ha riguardato le aree pubbliche del PRU ed in
particolare le aree verdi pubbliche e la nuova piazza di quartiere che si verranno a creare
con il nuovo intervento urbanistico, con l’obiettivo di far sì tali spazi diventino centrali per il
quartiere e luoghi di attrazione per i cittadini.
La scelta di avviare un percorso partecipativo sul programma di riqualificazione urbana
dell’area Ospizio è nata dalla consapevolezza che la vivibilità e qualità della città si crea
anche attraverso una progettazione attenta alle aspettative ed alle esigenze dei cittadini
soprattutto in merito alle funzioni ed alle caratteristiche degli spazi pubblici. Non sempre,
infatti, tali luoghi riescono ad essere punti d'incontro e di scambio relazionale, vale a dire
spazi significativi per la città.
Il “Percorso di urbanistica partecipata dell’area Ospizio” si è posto principalmente i seguenti
obiettivi:
•
sperimentare nuove forme di partecipazione e co-progettazione tra i diversi soggetti
residenti e/o frequentanti gli spazi verdi pubblici e la nuova piazza di quartiere;
•
elaborare proposte inerenti le funzioni e la struttura degli spazi verdi pubblici e della
nuova piazza di quartiere, i possibili utilizzi di queste aree e il ruolo di centralità che
sono chiamati a svolgere nel territorio;
•
definire eventuali modalità di gestione dei nuovi spazi, stimolando i vari soggetti
coinvolti ad impegni concreti e co-responsabili.
L'ascolto e dialogo con i cittadini si è svolto attraverso un percorso strutturato, seguendo in
gran parte i criteri e le modalità operative dei processi di Agenda 21 di quartiere e di alcune
esperienze di urbanistica partecipata e secondo metodologie già consolidate a livello
nazionale ed europeo.
In particolare il percorso partecipativo ha previsto la costituzione di gruppi di lavoro a cui
hanno partecipato volontariamente vari portatori di interesse del quartiere.
Le modalità di lavoro all’interno dei gruppi di lavoro si sono basate sui seguenti principi:
•
rappresentatività dei partecipanti (tutti contano e partecipano attivamente);
•
approccio orientato al risultato;
•
rispetto delle diversità di opinione;
6
•
condivisione delle decisioni/proposte progettuali;
•
approccio intersettoriale (implicazioni ambientali, sociali ed economiche);
•
rispetto dei tempi e dell’agenda dei lavori previsti.
I gruppi di lavoro sono stati condotti da facilitatori esterni con il compito di:
•
coordinare gli interventi dei partecipanti, consentendo un’equa partecipazione dei
presenti;
•
rispettare i tempi del programma di lavoro;
•
coordinare la discussione finalizzandola agli obiettivi del percorso.
Durante gli incontri di lavoro è stato sempre presente un tecnico progettista del Servizio
Pianificazione e del Servizio Verde pubblico del Comune di Reggio Emilia e nel terzo incontro
i progettisti curatori del PRU di Ospizio.
Al termine di ogni incontro è stato redatto un verbale sintetico contenente i risultati della
discussione.
COSA È STATO FATTO
In via preliminare all'attivazione del processo, sono state individuate le principali associazioni
/organizzazioni portatrici di vari interessi nell’area Ospizio, alle quali è stata mandata una
lettera di invito a partecipare al processo e un modulo di adesione.
Per favorire una migliore comprensione del percorso e al fine di facilitare un'ampia
partecipazione, è stata distribuita nella zona una brochure informativa.
Si sono costituiti due gruppi di lavoro con la partecipazione volontaria di vari portatori di
interesse del quartiere che hanno lavorato sui due temi affrontati: “la nuova piazza di
quartiere” e “le aree verdi pubbliche”.
Il percorso si è svolto nel periodo da ottobre a dicembre 2005 ed è stato articolato in 4
incontri di lavoro.
Il primo incontro si è svolto il 27 Ottobre 2005 ed ha previsto un primo momento di
presentazione pubblica del processo e l'attivazione dei gruppi di lavoro; questi si sono subito
confrontati sul tema delle "aree verdi pubbliche“ rispondendo alla domanda: “Quali motivi
mi spingono a frequentare un parco?”. I partecipati sono stati, inoltre, sollecitati a fornire
un’immagine o una metafora a cui associano un parco.
Al loro interno i gruppi sono stati ulteriormente suddivisi in sottogruppi, in modo tale che la
discussione potesse efficacemente condurre ad una esplorazione approfondita del tema.
Al termine della serata i due gruppi si sono ritrovati in plenaria per confrontare quanto
emerso all’interno di ciascuno di essi.
7
Il 16 Novembre 2005 si è svolto il secondo incontro dei gruppi di lavoro sul tema della
"piazza“ rispondendo alla domanda: “Quali motivi mi spingono a frequentare una piazza?”
seguendo la stessa metodologia utilizzata per il primo incontro di lavoro.
Il 29 Novembre 2005 ha avuto luogo il terzo incontro. Nella prima parte dell’incontro i
progettisti hanno presentato:
•
il progetto urbanistico del PRU di Ospizio
•
una rappresentazione visiva, attraverso slide in power point, delle idee e delle
suggestioni emerse nei primi due incontri sui temi delle aree verdi e della piazza.
Successivamente è stata data la parola ai partecipanti che hanno espresso ulteriori
suggerimenti/considerazioni sulle proposte emerse nei precedenti incontri, nonché alcuni
interrogativi rivolti ai tecnici del Comune ed ai progettisti.
Il 13 Dicembre 2005 si è svolto il quarto incontro dei gruppi di lavoro sul tema: "Il PRU di
Ospizio, il punto di vista dei cittadini sul finire del percorso".
L’incontro si è posto due finalità :
•
ripercorrere le connessioni tra il progetto presentato nel corso del terzo incontro e il
lavoro svolto dai partecipanti durante il percorso. Dare spazio ad eventuali
approfondimenti, riflessioni…
•
Individuare gli elementi significativi da comunicare ai cittadini nell’incontro di
presentazione finale. Quali sono gli snodi centrali che si desidera condividere con il
resto della cittadinanza?
Da ultimo ogni gruppo ha individuato due referenti per comunicare in sede pubblica gli esiti
del lavoro compiuto nell’intero percorso.
I PARTECIPANTI
Nella fase preliminare all’avvio del “Percorso di urbanistica partecipata dell’area Ospizio”
sono state invitate a partecipare circa 50 tra associazioni e cittadini dell’area Ospizio in
rappresentanza dei vari interessi del quartiere. Hanno aderito formalmente al processo 37
portatori d’interesse, tramite l’invio di un apposito modulo di adesione.
Al primo incontro del “Percorso di urbanistica partecipata dell’area Ospizio” erano presenti
27 persone, al secondo 21 persone, al terzo 15 persone ed al quarto incontro 17 persone.
8
Il calo di presenze, molto comune nei processi partecipati, non ha tuttavia compromesso lo
svolgimento dei lavori consentendo sempre il raggiungimento degli obiettivi metodologici
stabiliti.
Affluenza agli incontri di lavoro
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Numero dei partecipanti
27
25
21
20
17
15
15
10
5
0
primo incontro
secondo
incontro
terzo incontro
quarto incontro
Al processo hanno partecipato anche gli insegnanti delle Scuola dell'Infanzia "La Villetta",
della Scuola Secondaria di Primo Grado A. Einstein, della Scuola Primaria "G. Marconi" e
della
Scuola Primaria "Elsa Morante" (Vill. Stranieri). Su sollecitazione dei responsabili del
processo gli insegnanti hanno svolto un percorso “parallelo” con alcune classi riproponendo
ai bambini le domande poste all’interno dei gruppi di lavoro “Quali motivi mi spingono a
frequentare un parco?”, “Quali motivi mi spingono a frequentare una piazza?”.
I risultati emersi dal lavoro parallelo con le scuole sono stati sintetizzati in pannelli realizzati
dalle scuole stesse, e sono stati esposti in occasione dell’incontro finale di presentazione
pubblica
dei
risultati
della
prima
fase
del
percorso
di
urbanistica
partecipata;
successivamente, questi pannelli costituiranno una mostra itinerante nelle scuole del
quartiere. Nell’allegato 2 al presente documento sono riportate, per ogni scuola, le relazioni
che gli insegnanti, e alcuni alunni hanno fatto sul lavoro svolto nelle classi, le immagini dei
pannelli realizzati ed alcuni particolari degli stessi.
In fondo all’allegato 2, inoltre, è stata inserita integralmente la relazione condotta dalle due
portavoce delle scuole in occasione dell’incontro finale pubblico di sabato 21 gennaio 2006.
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Hanno partecipato al processo anche alcuni rappresentanti del Consiglio di Circoscrizione.
Dal grafico sottostante è possibile osservare un sostanziale equilibrio nella rappresentatività
dei portatori di interesse e fra le varie categorie, la forte presenza, insieme ai rappresentanti
delle Associazioni e dell’Ente pubblico, degli abitanti e dei commercianti del quartiere oltre
che di insegnanti delle scuole.
Distribuzione dei partecipanti per settore di appartenenza
Mondo del lavoro
5%
Parrocchie
8%
Ente pubblico
19%
Commercianti
8%
Abitanti
16%
Scuole
14%
Associazioni culturali,
sportive,
sociali,
ambientaliste
19%
Comitati di quartiere
11%
Nella pagina seguente è riportato l’elenco completo dei partecipanti.
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Elenco dei partecipanti al “Percorso di urbanistica partecipata dell’area Ospizio”
COGNOME E NOME
ENTE
BARCHI PAOLA
Scuola dell'Infanzia "La Villetta"
BASSI GIULIA
ARCI
BASSI LUCA
Responsabile commissione cultura della VI circoscrizione
BIGLIARDI DANTE
F.IL.E.F. - Federazione Italiana Lavoratori Emigrati e Famiglie
BONDI PAOLA
Abitante del quartiere
CAGLIARI PAOLA
Pedagogista Scuola dell'Infanzia "La Villetta
CAMPIOLI GIORGIO
U.I.S.P.
CANOVA GIANCARLO
Associazione “Il gabbiano”
CASOLI ANTONIO
U.I.S.P.
CASONI CLAUDIA
Associazione “Sostegno e zucchero”
DON LUCA FERRARI
Chiesa Cattolica Parrocchiale Ospizio S. Francesco da Paola C.
DR. CANALI GIORGIO
Medico di medicina generale
DR. NASI GIANFRANCO
Farmacista
DR. PELLEGRINO RAFFAELE
Psicologo e psichiatra AUSL RE
DR. VACCARI ENRICO
Comitato di via 1 maggio
Medico di medicina generale
DR.SSA TAMBURINI PAOLA
Pediatra
FERRARI ROSSANO
Chiesa Cattolica Parrocchiale Ospizio S. Francesco da Paola C.
FERRETTI LUIGI
Macelleria Ferretti
FRANZONI LORENZA
Progetto dei teatri di quartiere, insegnate e abitante
GOZZI LINO
Lavanderia Pace
LABANTI MAURIZIO
Portavoce di via Podgora
MARCONI FLAVIA
Scuola Secondaria di Primo Grado “A. Einstein”
MEZZALAMA ALVARO
Delegazione Via Doberdò - Don Pasquino Borghi
MONTRUCCOLI MARIA PAOLA
Spazio Cittadini Ospizio
NIRONI CARLA MARIA
Abitante del quartiere portavoce di via Podgora
PANARARI MAURIZIA
Scuola Primaria "G. Marconi"
DON ELEUTERIO AGOSTINI
Chiesa Cattolica Parrocchiale S. Alberto
PELLEGRI ENRICO
Scuola Primaria "Elsa Morante" (Vill. Stranieri)
PICCININI FRANCO
Responsabile U.O.C. Gestione Biblioteche
PRAMPOLINI ARMANDO
Abitante del quartiere e presidente del comitato inquilini ex-iacp del Villaggio
Stranieri
ROSSI EDNA
Abitante del quartiere
SALARDI FRANCESCO
Comitato di autogestione della casetta del campo di marte (parco
ippocastani)
SANGIORGI LUCIA
Abitante del quartiere
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COGNOME E NOME
ENTE
TAMAGNINI CLARA
Ufficio Città Educativa
TERENZIANI TIZIANA
Biblioteca dell'Ospizio
TORRICELLI DONATELLA
Abitante del quartiere
VECCHI GRAZIANO
Presidente VI circoscrizione
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I RISULTATI
Nelle pagine che seguono sono riportati in forma schematica i risultati emersi dai quattro
incontri di lavoro nei quali si è articolato il “Percorso di urbanistica partecipata dell’area
Ospizio”.
Si riporta inoltre nell’allegato 1 la rappresentazione visiva (elaborata dai progettisti e
presentata durante il terzo incontro di lavoro) delle idee e delle suggestioni emerse nei primi
due incontri sui temi delle aree verdi e della piazza.
Nell’allegato 2 al presente documento sono riportate, per ogni scuola, le relazioni che gli
insegnanti, e alcuni alunni hanno fatto sul lavoro svolto nelle classi, le immagini dei pannelli
realizzati ed alcuni particolari degli stessi.
In fondo all’allegato 2, inoltre, è stata inserita integralmente la relazione condotta dalle due
portavoce delle scuole in occasione dell’incontro finale pubblico svoltosi sabato 21 gennaio
2006.
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PRIMO INCONTRO
Durante il primo incontro, i partecipanti sono stati invitati ad approfondire il tema “Le aree
verdi pubbliche”, chiedendo loro di indicare quali motivazioni li inducono a frequentare un
parco.
Di seguito, si riportano in modo sintetico i contenuti emersi dalla discussione nei due gruppi di
lavoro.
GRUPPO 1 - QUALI MOTIVI MI SPINGONO A FREQUENTARE UN PARCO?
Spazio aperto, dove non ci siano cancelli, ma barriere protettive dal rumore del
traffico della Via Emilia, sfruttando siepi e alberi alti (specie autoctone) anche per
non vedere le case vicine e sentirsi fuori città, per ricercare un contatto con la
natura
Spazio aperto a tutte le tipologie di utenza, creare un “giardino delle essenze” con
le targhette esplicative in diverse lingue compreso il Braille
Spazio per essere soli, per ritrovare ritmi naturali, ricreare nel piccolo tutte le
sensazioni di confronto con la natura: ritrovare intimità con la natura e con se stessi
Angoli tranquilli, luogo di relax e di tranquillità per pensare, rilassarsi, leggere,
passeggiare, creare “sentieri d’acqua” per ascoltarne il suono lontano dal traffico e
dai rumori della città
Spazi a prato dove potersi sdraiare liberamente sull’erba
Uno spazio dove lo sguardo può andare e scoprire luoghi lontani, colori e profumi,
attraverso essenze vegetali (contatto visivo, olfattivo, tattile), “aiuole orologio” dove i
fiori scandiscono il passare delle ore, labirinti verdi
Spazio per avere un rapporto con la natura: osservare piante e animali (scoiattoli, ricci,
uccelli di varie forme e colori, ecc.), ascoltare i rumori “naturali” o qualche volta dolci
musiche
Profumi e piante che attirano uccelli e farfalle
Statue, fontane, giochi d’acqua, percorsi con l’acqua (terapia nei parchi), pesci rossi,
aiuole con essenze vegetali e targhette in più lingue, fiori, piccoli animali (voliere,
scoiattoli), labirinto verde
Far conoscere la natura anche ai ciechi e agli stranieri
Spazio verde dove tutti possano sentirsi come a casa loro però nel rispetto delle regole
Un posto dove si possono individuare spazi individuali e collettivi, spazi per
socializzare, attrezzature che consentano vita di gruppo, stazioni di gioco
(scacchiera, pista per le bocce), spazi per incontrarsi al coperto anche quando
piove
Più persone frequentano il parco più c’è un “autocontrollo” sociale
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Portare i bambini a giocare e conoscere: spazi attrezzati per bambini, percorsi culturali,
artistici, botanici; luogo di scoperta, di avventura per i bambini, dove si possano fare
giochi “non strutturati” ma che stimolino la fantasia
Percorsi attrezzati per adulti che vogliono praticare l’attività motoria, percorso vita
Luogo dove diventa una abitudine ritrovarsi: gazebo, tavoli e panchine messe di fronte
per chiacchierare meglio e fare pic-nic
Punto di incontro tra coetanei e tra generazioni, convivenza fra età diverse, culture,
generazioni, fra diversi modi di interpretare e usare il parco
Luogo dove realizzare eventi e manifestazioni
Piste ciclabili e piste pedonali separate, per garantire maggiore sicurezza per entrambi
gli utenti
Area sgambamento cani
Regolamento per la gestione e manutenzione del parco da condividere e
rispettare: parco di ognuno e di tutti quanti insieme, la corretta gestione e fruizione
del parco è responsabilità di tutti
Parco “adottato” per la pulizia e la manutenzione
Pensare questo spazio in relazione al sistema dei parchi: Campo di Marte, Parco
degli Ippocastani e S. Lazzaro
Caratterizzare questo parco rispetto alle altre aree verdi della città
GRUPPO 2 – PERCHÉ IO DOVREI FREQUENTARE UN PARCO?
Ricerca di silenzio, di pace, di tranquillità
Trovare uno spazio di meditazione, di solitudine (dimensione individuale)
Luogo di incontro (ricerca di socialità)
Luogo a misura di bambini, luogo di scoperta e conoscenza dell’ambiente naturale,
ma non solo, luogo in cui i bambini possano sperimentare
Luogo di incontro non solo per bambini, ma anche di scambio generazionale
Luogo che si presti ad eventi di richiamo, dove organizzare qualche evento di
attrazione (manifestazioni, mostre, musica bassa)
Responsabilità condivisa, per evitare che la convivenza delle diverse funzioni del
parco crei contrasti
Individuazione di un custode (esempio di parchi inglesi con un custode)
Luogo dove andare per fare attività fisica (sportiva), che non comporti lo
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stravolgimento del parco, ma compatibile con il verde esistente
Luogo per camminare
Luogo per osservare la natura, il verde e gli animali
Luogo per conoscere la natura, trovare informazioni sul verde, percorsi didattici
Spazio dove portare i cani
Luogo per allontanarsi dal traffico
Luogo per leggere
Luogo per il gioco libero dei bambini
Luogo per giocare a calcio
Luogo dove praticare orienteering (avventura organizzata)
Luogo dove ritrovare un senso di libertà
Nel gruppo 2 i partecipati sono stati sollecitati dal facilitatore anche a fornire un’immagine o
una metafora a cui associare un parco.
IMMAGINI PER IL PARCO (METAFORE)
OASI DI PACE
ma collegata al resto della città, luogo di ristoro
LABIRINTO
luogo misterioso, di scoperta e non di perdita, di ricerca, senso di avventura
RETICOLO
tante esigenze che devono convivere danno l’idea del reticolo, tutte collegate tra di loro
UCCELLI IN UN CIELO AZZURRO
libertà
BAMBINI CHE CORRONO E GIOCANO
luogo per il gioco libero dei bambini
SIGNORE CHE LEGGE UN GIORNALE SU UNA PANCHINA
ASCOLTARE LA MUSICA SDRAITI SULL’ERBA (contatto con l’erba)
CHIOME DEGLI ALBERI
PERSONE CHE PASSEGGIANO E CHIACCHIERANO
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Si riportano inoltre alcune libere riflessioni dei partecipanti emerse sul finire dell’incontro.
L’attenzione ai giovani
“ Mi sono resa conto che abbiamo pensato al parco da adulti, ma ci sono anche i ragazzi,
gli adolescenti, che sono tra i più assidui frequentatori di parco. Loro sicuramente
vedrebbero il parco con occhi diversi. E’ importante che vengano coinvolti anche loro. Un
parco che non tiene conto del punto di vista dei giovani è perdente in partenza”.
“E’ vero ma i giovani sono tanto difficili da avvicinare. Da soli gli adulti non si avvicinano ai
giovani né i giovani agli adulti. Sarebbe molto bello immaginare un mediatore
generazionale che dentro un parco abbia cura di tenere agganciati i ragazzi, magari
coinvolgendoli in attività di manutenzione del verde o di progettazione di percorsi
didattici…”
Le modalità di gestione
“Per me forse la cosa più importante è immaginare come gestire un parco”.
“Un parco deve essere regolamentato. Ci devono essere orari di apertura e chiusura; se lo
tieni aperto di notte sei sicuro che ci saranno atti vandalici, e poi è un modo per educare i
cittadini”.
“Sì, ma il custode non risolve il problema. Il problema della sicurezza lo affronti se costruisci un
luogo di accoglienza delle diverse esigenze e coinvolgi i cittadini in una corresponsabilità di
quello spazio”.
I diversi tempi di vita di un parco
“Non abbiamo tanto considerato il fatto che un parco ha una sua vita, la quale è connessa
al fruire delle stagioni. Un parco si vive in modo molto differente a seconda che sia estate,
autunno…Questo bisogna tenerlo in considerazione. E poi ci sono i vari modi di viverlo nel
corso della giornata, un conto è il mattino, uno il pomeriggio e un altro ancora la sera”.
Il parco come luogo di integrazione sociale
“Un parco deve essere principalmente e soprattutto, su questo siamo tutti concordi, un
luogo di convivenza di bisogni differenti. L’obiettivo è che queste diversità trovino un modo
per convivere sufficientemente armonico. Occorre rispettare i bisogni di solitudine e quelli di
socialità, quelli di movimento e quelli di sosta, quelli dei bambini e quelli degli anziani e dei
giovani… Insomma un luogo dove si costruisca una convivenza sociale civile e solidale”.
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SECONDO INCONTRO
Durante il secondo incontro, i partecipanti sono stati invitati ad approfondire il tema “La
nuova piazza di quartiere”, chiedendo loro di indicare quali motivazioni li inducono a
frequentare una piazza. I partecipati sono stati, inoltre, sollecitati anche a fornire
un’immagine o una metafora a cui associano una piazza.
Di seguito, si riportano in modo sintetico i contenuti emersi dalla discussione nei due gruppi di
lavoro.
GRUPPO 1 - QUALI MOTIVI MI SPINGONO A FREQUENTARE UNA PIAZZA?
La piazza come luogo di socializzazione
“Per stare insieme agli altri; cioè deve essere un punto di incontro, di socializzazione
per incontrare e fare cose con gli altri”.
“Piazza come socializzazione, luogo d’incontro: per incontrare persone che si
conoscono ma anche per conoscere gente nuova”.
“Momento di incontro ma anche di relax, contornati da una bella scenografia”.
“Luogo dove mettersi in mostra e osservare gli altri”.
La piazza come luogo di espressione
“La piazza come espressione del proprio pensiero politico; in piazza si va a
manifestare”.
“Luogo dove si esercita storicamente la democrazia”.
“Luogo di commercio e di affari”.
“Piazza come mercato (e purtroppo ora anche di spaccio)”.
La piazza è anche:
“Luogo di rappresentanza; dove la città si presenta, come in un bel salotto. Per
conoscere una città si deve conoscere la piazza”.
“Un luogo dove transitare; punto che collega ad altri luoghi”.
“La piazza deve essere un luogo piacevole da frequentare , accogliente e non
respingente”.
Come la vediamo
“ La piazza oggi non è più frequentata se non si è motivati da uno scopo preciso. Per
esempio, le mamme con i bambini vanno in piazza a dar da mangiare ai piccioni o ci
si trova la sera a sedersi per bere un aperitivo.”
“Ora è una zona che viene suddivisa e vissuta territorialmente per gruppi etnici, politici
e sociali”.
“Perché una piazza sia vissuta occorre creare stimoli, punti di attrazione; es. negozi,
chiosco, panchine, verde, fontane”.
“Deve essere un posto polifunzionale; ci devono essere dei servizi che devono
caratterizzare la piazza”.
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“Nella stessa piazza dovrebbero essere presenti punti di aggregazione diversi”.
“Anche la stagionalità influisce sulla fruizione della piazza”.
Come potrebbe essere una piazza
“Uno spazio aperto caratterizzato da un nome da far decidere dai ragazzi delle scuole
(ad esempio coinvolgendo il Consiglio comunale dei ragazzi)”.
“Un luogo caratterizzato da un manufatto che sia un simbolo identificativo del luogo
(es. luogo di ospizio, anziani)”.
“Potrebbe essere a gradoni ( come una scena all’aria aperta) o come una arena che
consente di riunirsi in molti ed eventualmente ospitare eventi; ci potrebbe essere un
piccolo palcoscenico, un po’ di panchine”.
“Piazza con verde e fontana o gioco d’acqua”.
“Deve essere strutturata con spazi stimolanti, possibilmente lastricata a mattoni”.
“Importanza dell’atmosfera: attenzione ai colori, materiali e colori tradizionali e
rilassanti. Giocare anche con i materiali e integrarsi con il verde del parco”.
“Ci dovrebbero essere dei collegamenti pedonali coperti tra vari palazzi con panchine
e vasi integrativi del parco”.
“La piazza si associa ai portici”.
IMMAGINE PER LA PIAZZA: SE PENSO A UNA PIAZZA COSA MI VIENE IN MENTE? (METAFORE)
PANCHINE E CHIACCHERE
piazza di socializzazione e aggregazione
OMBRA DI ALBERI
una piazza verde per tutti
LA STATUA
rassicurante punto di riferimento
LA FONTANA E GIOCHI D’ACQUA
freschezza e tranquillità del rumore dell’acqua
AGORAFOBIA
paura di una piazza desolata e vuota
TEATRO
palcoscenico, platea
ROSA DEI VENTI
dal centro si può vedere il tutto
LUOGO DI PASSAGGIO
MANUFATTO CON ACQUA
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GRUPPO 2 - QUALI MOTIVAZIONI MI SPINGONO A FREQUENTARE UNA PIAZZA?
La piazza come occasione di relazione e comunicazione
Si va in piazza:
Come luogo di incontro. Per dialogare con persone che si conoscono o per
conoscere persone nuove
Per frequentare un mercato, fare acquisti, andare per negozi, uscire di casa, avere
un momento di svago, passeggiare
Per manifestare le proprie opinioni a livello individuale e collettivo
Per trovare un luogo accogliente; non troppo grande né dispersivo. Lo spazio
circoscritto facilita il contatto
La piazza come luogo che offre opportunità culturali
Si va in piazza per:
Osservare il contesto, il quale deve essere accogliente, pulito, architettonicamente
piacevole e sicuro. La bellezza del luogo può anche derivare dalla presenza di aree
verdi.
Godere di un piacere estetico
Perché risulta un luogo di attrazione per la città: per esempio attraverso la
realizzazione di una scacchiera a dimensione d’uomo utile a realizzare gare di
scacchi.
La piazza come luogo polifunzionale (rispettoso delle diverse età e di differenti
bisogni)
Si va in piazza per:
Portare i bambini affinché possano muoversi liberamente, senza vincoli e in
sicurezza; e abbiano l’opportunità di socializzare con tutte le persone presenti
Per godere di distese e/o luoghi in cui ci si possa sedere, sostare, chiacchierare
durante tutte le ore del giorno
La piazza come luogo che accoglie attività, iniziative, occasioni aggregative…
In piazza devono esserci:
Attività commerciali.
Mercati speciali, capaci di caratterizzare il territorio. Il mercato come evento
catalizzatore
Eventi, iniziative d’impatto, fuori dall’ordinario.
Proiezioni di film
La piazza come luogo di riconoscimento comunitario:
La piazza è un biglietto da visita del quartiere. E’ un luogo riconosciuto come
cruciale per l’identità del territorio.
La piazza dà conto della storia di una comunità, ne deve rispecchiare il cammino e
contenere tracce di memoria; anche attraverso mostre, oggetti, monumenti, arredi,
attività… per esempio si potrebbe diffondere la musica per pochi minuti del giorno
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in orari prestabiliti
La piazza deve ospitare servizi
La piazza come luogo di connessione tra spazi chiusi e aperti
Nella piazza sarebbe utile inserire i portici. Sono un luogo di incontro protetto ma
anche visibile
I servizi dovrebbero affacciarsi sulla piazza e aprirsi flessibilmente ad essa. In alcuni
momenti potrebbero espandersi sulla piazza e andare incontro al territorio
La piazza deve diventare un luogo capace di mettere in relazione servizi di natura
differente (il bar, la biblioteca, l’ufficio informazioni…)
La piazza per tutti
Deve essere usufruita anche dai disabili e in genere accogliere le differenze. E’ uno
spazio di tutti e per tutti
La piazza da conservare
Occorre immaginare che la piazza è un bene collettivo che va preservato e
pertanto è necessario che venga controllato e ne sia garantita una fruibilità sicura
IMMAGINE PER LA PIAZZA: LA PIAZZA VIVA DA VIVERE (METAFORE)
UN NIDO
deve essere accogliente, proteggere, dare un senso di sicurezza. Deve essere uno spazio
non estraneo
UN ALVEARE/FORMICAIO
è uno spazio che contiene un movimento, un’operosità
ANFITEATRO
è un luogo che ospita eventi ed è predisposto ad accogliere persone
UN SALOTTO
è un luogo simile al salotto della propria casa; comodo, tranquillo, aperto alla
conversazione e alla socializzazione
UN PROFUMO O UN ODORE
la piazza viene associata al profumo delle persone, del mercato e agli odori del cibo: del
gnocco fritto, delle caldarroste; odori che sono nelle piazze e richiamano ad esse
UN LUOGO DI ARTI E MESTIERI
aperto al commercio, alle mostre, ad eventi attrattivi
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TERZO INCONTRO
Nella prima parte dell’incontro i progettisti hanno presentato:
-
il progetto urbanistico del PRU di Ospizio
-
una rappresentazione visiva, attraverso slide in power point, delle idee e delle suggestioni
emerse nei primi due incontri sui temi delle aree verdi e della piazza (allegate al presente
verbale).
Successivamente è stata data la parola ai partecipanti che hanno espresso ulteriori
suggerimenti/considerazioni sulle proposte emerse nei precedenti incontri, nonché alcuni
interrogativi rivolti ai tecnici del Comune e ai progettisti.
Di seguito, si riporta quanto emerso dalla discussione.
Le considerazioni:
“Intervento che per reggere deve essere di alta qualità (attenzione al ghetto) ed anche i
materiali devono essere di qualità e la qualità costa!”
Gli interrogativi:
“Ci saranno spazi destinati a gruppi sociali/circoli o eventualmente scuole materne”
“È possibile creare spazi di aggregazione da destinare a particolari attività o ad
associazioni?”
“Quali sono i criteri per affidare i locali dei pubblici esercizi?” Piano del commercio: piccolo
dettaglio, alcune licenze sono a libero mercato, altre possono essere scelte.
“La gestione del verde è un elemento di valore ma c’è il problema della sicurezza delle aree
verdi e della piazza. La gestione e la manutenzione del verde pubblico chi la può curare? Il
comune?”
La gestione/manutenzione sarà gestita in continuità con quella del parco degli Ippocastani.
“Il verde di Via Doberdò è inutilizzato, come può essere messo in relazione con gli altri spazi
verdi?”
“La pavimentazione in quali materiali si potrà fare?”
L’identità:
“La piazza deve essere viva quindi occorre organizzare iniziative.”
“La piazza è un cuore non un‘isola, è un polo attrattore: interessante il progetto che evoca
un centro, un’anima.”
“I nuovi interventi hanno difficoltà ad avere identità, occorre ricercare queste identità.
La piazza è un luogo di ricordo affettivo con una sua storia dove si trovano le proprie radici
anche se è un luogo degradato”
“La piazza come luogo da valorizzare e da recuperare”
22
“Evitare scarsa identità dei luoghi pertanto non definire i dettagli architettonici ma le
funzioni.”
“Il quartiere non si può identificare solo nella piazza, ci sono altri luoghi da recuperare e
vivere per es. Via Don Pasquino Borghi.”
“Ospizio era un luogo di assistenza e di anziani; ora non rimane più traccia né memoria.”
La condivisione:
“C’è stata identità di vedute.”
“Sono state rese le visioni al di là delle aspettative.”
“Aspettative recepite.”
Le perplessità:
“Timore per le forme architettoniche definite; se il disegno non viene abitato dalle funzioni
diventa uno scheletro. Richiesta di progetti un po’ informali perché sono le persone che
danno forma /senso ad un disegno.”
“Non bisogna fare troppa attenzione ai particolari perché si perde il senso dell’insieme.”
“Il progetto non piace, era meglio il primo presentato perché era più abitabile, più vivibile,
aveva più percorsi e migliore posizione della biblioteca.”
La responsabilità sociale:
“Occorre un progetto di gestione e di aggregazione sociale che punti alla corresponsabilità
di tutti (non si può chiedere solo al pubblico!).”
“Il pubblico non può dare risposta a tutti i bisogni ma ci deve essere una assunzione di
responsabilità civile.”
“Educare al rispetto le nuove generazioni alla conservazione del patrimonio, sia del verde
che delle piazze”.
I servizi:
“C’è il problema della mobilità, con un aumento del traffico indotto dal nuovo polo
commerciale.”
“Bisognerebbe fare una analisi dei servizi presenti nel quartiere, ad esempio quante scuole?”
“L’aumento delle nuove famiglie residenti comporterà l’esigenza di un numero adeguato di
servizi pubblici, ad es, scuole.”
“C’è il problema dei servizi del quartiere, soprattutto scolastici.”
Progetto ampliamento servizi scolastici
“Perché non collocare nella piazza dei servizi scolastici che la renderebbero vivibile.”
“Si devono creare attività, iniziative, per animare la piazza e favorire l’aggregazione.”
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“La biblioteca deve potersi espandere nella piazza, non deve essere compressa, deve
essere solo al piano terra.”
“È il quartiere, la gente che ci abita, che deve animare la piazza. Devono fare sì che la
piazza sia il centro del quartiere.”
“La piazza deve essere vissuta dalla gente del quartiere, sono loro i protagonisti. Si deve
cercare di animarla per le persone che ci abitano.”
“Collocare nella piazza sedi di associazioni attive nel quartiere.”
La sicurezza
“Costruire un gruppo di associazioni/volontariato che si prenda carico di un progetto così
che consenta sicurezza e manutenzione.”
“ Ci deve essere sicurezza nelle aperture sul parcheggio.”
“Negli accessi alla piazza attenzione alla fruibilità per gli anziani.”
L’integrazione:
“Sarebbero auspicabili:
- un collegamento con Campo di Marte e Ippocastani,
- portici o collegamenti coperti,
- zone coperte nella piazza per consentire la socializzazione.”
I percorsi naturalistici e percorsi vita sono già presenti nel parco di Marte.
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QUARTO INCONTRO
L’incontro si è posto due finalità:
•
ripercorrere le connessioni tra il progetto presentato nel corso del terzo incontro e il
lavoro svolto dai partecipanti durante il percorso. Dare spazio ad eventuali
approfondimenti, riflessioni.
•
individuare gli elementi significativi che premeva comunicare ai cittadini nell’incontro
di presentazione finale. Quali sono gli snodi centrali che si desidera condividere con il
resto della cittadinanza?
Entrambi questi punti sono stati recepiti dai lavori di gruppo i cui esiti vengono riportati di
seguito.
Gruppo 1
I partecipanti hanno espresso la loro opinione trovandosi sostanzialmente in accordo sulle
osservazioni che sono state espresse nel corso degli incontri precedenti.
Sono poi stati riattraversati i principali temi, oggetto di lavoro negli altri incontri, e sui quali il
gruppo ha ritenuto importante mantenere aperto un confronto sia in relazione alle Istituzioni
che alla cittadinanza.
Alcune osservazioni sul percorso svolto
“È stata fatta una buona interpretazione dei nostri lavori”
“L’intervento dei progettisti è stato molto rispettoso delle nostre indicazioni”
“C’è stata sintonia tra il lavoro dei progettisti ed il nostro percorso”
“I cittadini sono molto avanti nella progettualità, escono molte idee, ma poi il timore è che
tutto rimanga sul vago”
Alcuni nodi su cui mantenere l’attenzione:
Manutenzione e sicurezza
“La manutenzione del verde e la sicurezza nell’uso degli spazi sono problemi molto
importanti che devono essere tenuti in attenta considerazione”
Identità e appartenenza
“Un luogo ha senso se si ritrova una appartenenza”
“La piazza deve dare spazio alle appartenenze; delle persone che la frequentano, dei
diversi servizi che vi si possono collocare e dei soggetti da coinvolgere per la gestione”
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“La piazza è uno spazio da vivere; le persone devono vivere una piazza e non solo
attraversarla”
“Occorre chiedersi: cosa tiene viva una piazza?
Si deve tenere conto delle persone che la utilizzano."
“Dobbiamo tenere presente il rapporto tra forma dello spazio, cioè il progetto urbanistico e il
significato che quello spazio deve e può avere per le persone, altrimenti rischiano di
rimanere forme vuote”
Uso polifunzionale dello spazio
“Si possono ipotizzare servizi polifunzionali; luoghi dove si possono fare cose diverse”
“Occorre pensare a spazi dove le persone possano fare delle cose insieme, in diversi
momenti della giornata anche a rotazione”
“Si dovrebbe potenziare la rappresentanza di servizi pubblici, insieme alla biblioteca, che è
un importante punto di riferimento. Si potrebbero riportare nel quartiere i vigili o la farmacia.
Bisognerebbe ricordarsi anche degli anziani, si dovrebbero mantenere servizi anche per
questa utenza”
Responsabilità politica
“Dobbiamo chiederci : quali sono i soggetti coinvolti nella gestione della piazza?”
“L’Ente pubblico deve avere una grossa responsabilità e favorire in vari modi le persone che
potranno abitare nel quartiere”
“Le istituzioni hanno una responsabilità politica, ma deve esserci una cogestione con il
privato”
“Ci vogliono più soggetti per garantire una gestione funzionale”
“Nella piazza ed i luoghi adiacenti si devono svolgere sempre delle attività e non solo
saltuariamente. Devono essere coinvolti nella gestione diversi soggetti e non solo le
associazioni del territorio, es. circolo Arci”
Infine si è accennato al lavoro sul parco e la piazza che hanno fatto alcune classi di bambini
delle scuole materna ed elementare, parallelamente al percorso dei gruppi e che troverà
spazio nell’ultimo incontro di presentazione pubblica.
Gruppo 2
Il lavoro di gruppo si è articolato in due momenti: una ripresa sistematica di quanto emerso
nel corso del terzo incontro e un dibattito libero sul percorso svolto.
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Di fatto i partecipanti si sono tutti trovati rispecchiati nei contenuti emersi nel corso degli
incontri precedenti e pertanto hanno spostato l’attenzione su aspetti di natura gestionale,
ossia come gestire il parco? Come rendere viva la piazza?
Alcune osservazioni sul percorso svolto
“E’ stato un lavoro molto interessante. Ha espresso un elevato tasso di democrazia”
“Alla fine sia noi che i progettisti abbiamo raggiunto una complessiva identità di vedute”
“Forse tra i partecipanti mancavano alcune categorie di cittadini: i professionisti, i
commercianti…”
Il cuore delle questioni ha riguardato:
“L’idea del parco come spazio di sperimentazione: in cui provare sensazioni fisiche (toccare,
odorare, ascoltare, vedere…)”
“Il rintracciare tracce dell’identità di questo territorio. Percorrere luoghi che richiamino
ricordi, attivino memoria”
Luoghi da presidiare o no? Come presidiare?
“Occorre immaginarsi strategie per coinvolgere la popolazione che abita questo territorio.
Questi luoghi (piazza e parco), saranno vivi solo se si immaginano percorsi di co-gestione”
“Dentro il parco si potrebbe immaginare una casetta polivalente utile per gestire varie
attività. Questi spazi devono ospitare diverse attività: sportive, ricreative, educative, la
gestione deve essere dei cittadini”
“La piazza potrebbe essere vissuta come un prolungamento della scuola la quale potrebbe
animare questo spazio. Adesso i bambini frequentano solo la biblioteca”
“Nel parco i bambini hanno pensato di mettere una pista per giocare a pallone, una per
andare coi pattini o in bicicletta”
“La scuola potrebbe essere un interlocutore prezioso per favorire la partecipazione e
promuovere la co - gestione degli spazi”
Come anticipato c’è stato un ampio dibattito sul come gestire questi spazi pubblici: ricorrere
ad un guardiano o in ogni caso ad una persona preposta al controllo del territorio o andare
verso un’autogestione?
Come mettere insieme la libertà e il rispetto per l’ambiente e per gli altri?
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Si è anche ipotizzato di ricorrere ad un mediatore generazionale: qualcuno che faciliti la
messa in dialogo dei vari bisogni: quelli degli anziani, dei bambini, degli adulti, dei ragazzi…
Si è anche discusso della necessità o meno del poliziotto di quartiere.
Insomma, il dibattito attorno alla sicurezza e al come tutelarla è stato uno degli oggetti
prioritari dell’incontro.
Al termine della discussione si è profilata una posizione condivisa nella quale il gruppo si è
rispecchiato.
Ciò che è parso prioritario per i partecipanti è stato il trovare un accordo attorno al ruolo dei
cittadini nella gestione degli spazi pubblici.
“Le istituzioni devono farsi carico del problema dell’integrazione sociale, del come bisogni
differenti possano trovare una sufficiente conciliazione.
Fatta
questa
premessa
riteniamo
importante
che
il
pubblico
intervenga
nella
regolamentazione degli spazi, magari costruendo un luogo fisico che sia sede di un sapere
tecnico. Non so, guardie ecologiche volontarie o persone competenti che possano
intervenire nella gestione del verde. Si tratta di individuare persone investite a presidiare il
territorio”.
In sintesi pubblico e privato (i cittadini o forme organizzate di cittadini) devono cooperare
per gestire gli spazi pubblici. Sulle forme e i modi la discussione è ancora aperta.
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ALLEGATO 1
LE METAFORE PROGETTUALI
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ALLEGATO 2
IL PERCORSO PARALLELO CON LE SCUOLE
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INVESTIRE SULLA SCUOLA PER FAVORIRE LA COSTRUZIONE DI LEGAMI SOCIALI
a cura di Luisa Sironi
Il desiderio di coinvolgere le scuole nel lavoro di urbanistica partecipata illustrato nelle
pagine seguenti, parte da lontano, vale a dire dalla convinzione profonda del ruolo
strategico che questa istituzione svolge nella configurazione di una comunità locale coesa e
più in generale di una società democratica.
Siamo infatti persuasi che nessuna esperienza di partecipazione possa prescindere dal
coinvolgimento della scuola: ad essa è demandato il compito di contribuire a definire i
sistemi culturali che attraversano i territori.
Il tempo in cui viviamo ci fa vedere con chiarezza come accanto a opportunità
straordinarie (l’evoluzione tecnologica, la formidabile semplicità e rapidità con cui si può
accedere alle informazioni, la possibilità di muoversi nel mondo con facilità …) crescano
rischi di isolamento e frammentazione sociale che richiedono raffinati percorsi di
ricostruzione dei legami sociali.
Pertanto avviare percorsi di progettazione condivisa coi cittadini si pone, tra gli altri,
l’obiettivo di facilitare nuovi affezionamenti e rinnovate attivazioni verso il territorio in cui si
vive.
D’altro lato la nostra epoca non favorisce la nascita di percorsi di partecipazione.
Le persone sono sempre più risucchiate nella gestione di “biografie acrobatiche”,
sempre più affaccendate a coordinare la propria quotidianità: la gestione del lavoro, della
casa, dei figli, del proprio tempo libero; con sempre meno tempo disponibile per un
impegno sociale. L’esito evidente è che si scivola, senza accorgersene, verso
l’autoreferenzialità (ci si concentra maggiormente sul governo del proprio mondo) e, in molti
casi, soprattutto nei contesti urbani, verso l’isolamento.
Anche per questo risulta quanto mai indispensabile favorire la nascita di nuovi legami di
fiducia e la consapevolezza diffusa che ogni cittadino è depositario di una responsabilità
civica irrinunciabile.
Alla luce di quanto detto, la scuola diventa, a nostro avviso, il primo e più significativo
interlocutore con cui avviare processi di cambiamento sociale.
E’ a scuola che si impara a conoscere l’altro, il lontano, il diverso; in altri termini la scuola
è il luogo di integrazione sociale per eccellenza: al suo interno convivono giovani e adulti,
tutti portatori di storie, formazioni, culture differenti; si integrano diversi ceti, classi sociali,
etnie… senza contare che i bambini vi trascorrono la gran parte del loro tempo.
Ecco perchè, siamo più che mai convinti che questa istituzione sia deputata in modo
privilegiato a crescere generazioni attrezzate a vivere le sfide del nostro tempo; tempo in cui
la diversità dell’altro diventa imprescindibile strumento di conoscenza e di orientamento. In
altri termini, per raccapezzarsi nella gestione dei problemi sociali che incontriamo
quotidianamente, occorrono sguardi poliedrici e ascolti polifonici.
Chi ha la fortuna di lavorare con le scuole si rende conto della enorme potenzialità che
questa organizzazione può esprimere nella definizione di un contesto integrato, ma sa
anche quanto questo sia difficile. Sono sempre più pressanti le richieste che la comunità
rivolge alla scuola e sono sempre più complessi i problemi di cui si deve far carico.
Siamo persuasi che questo importante servizio sociale sia ancora, e forse più di un tempo,
quello che maggiormente è chiamato a svolgere funzioni di integrazione e costruzione di
legami sociali. Rappresenta un laboratorio nel quale prende forma la società. Possiede
infatti un bene che nessuna altra istituzione possiede: le nuove generazioni e per loro e con
loro è chiamata a pensare il futuro. Una scuola non coinvolta nella ridefinizione degli assetti
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di un territorio concorre a costruire cittadini indifferenti verso le sorti del proprio luogo di vita e
dunque verso la costruzione della propria identità.
Anche per questo ci sentiamo chiamati a lavorare con istituti scolastici e con i loro
insegnanti. Nella nostra esperienza abbiamo avuto la fortuna di conoscerne di motivati e
desiderosi di operare in vista di un cambiamento costruttivo. Il nostro percorso di urbanistica
partecipata non si sarebbe potuto tanto arricchire senza una loro piena collaborazione e un
loro tenace investimento.
Di tutto questo siamo riconoscenti e ringraziamo di cuore.
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IL COINVOLGIMENTO DELLE SCUOLE
Hanno partecipato al processo che ha coinvolto le scuole, gli insegnanti della Scuola
dell'Infanzia "La Villetta", della Scuola Primaria "Elsa Morante" (Vill. Stranieri), della Scuola
Primaria "G. Marconi" e della Scuola Secondaria di Primo Grado “A. Einstein”.
Su sollecitazione dei responsabili del processo partecipato, gli insegnanti hanno svolto un
percorso “parallelo” con alcune delle loro classi, riproponendo ai bambini/ragazzi, pur
seguendo diversi tipi di approccio, le domande poste all’interno dei gruppi di lavoro.
• “Quali motivi mi spingono a frequentare un parco?”.
• “Quali motivi mi spingono a frequentare una piazza?
I RISULTATI
I risultati emersi da questo lavoro “parallelo” delle scuole sono stati sintetizzati in pannelli
esposti in occasione dell’incontro finale di presentazione pubblica dei risultati della prima
fase del percorso di urbanistica partecipata, svoltosi sabato 21 gennaio 2006 al Mauriziano.
Foto: i pannelli realizzati dalle scuole ed alcuni partecipanti
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Durante tale l’incontro le insegnanti hanno relazionato sul lavoro dalle scuole e, attraverso
una rilettura delle immagini e delle frasi contenute nei pannelli creati dai bambini/ragazzi,
hanno evidenziato gli aspetti salienti di quest’esperienza e le proposte operative “
suggerite”.
All’incontro hanno partecipato, anche se brevemente, gli alunni della scuola Primaria
“Marconi”.
Foto: gli alunni della scuola Primaria “Marconi” e, sullo sfondo, i pannelli realizzati
Nelle pagine successive, sono riportate, per ogni scuola, le relazioni che gli insegnanti, e
alcuni alunni hanno fatto sul lavoro svolto nelle classi, le immagini dei pannelli realizzati e
alcuni particolari degli stessi.
In fondo a questa sezione, inoltre, è stata inserita integralmente la relazione condotta
dalle due portavoce delle scuole in occasione dell’incontro finale pubblico di sabato 21
gennaio 2006.
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SCUOLA DELL’INFANZIA “LA VILLETTA”
BAMBINI DAI 5 AI 6 ANNI
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a cura dell’insegnante Paola Barchi
Una piazza è quasi, quasi tutto,
perchè è importante… Riccardo
I bambini fin da quando nascono, nell’interazione con l’ambiente, elaborano
immagini mentali che contengono non solo le forme fisiche e gli elementi, ma anche e
soprattutto i valori ed i significati che derivano da esperienze, vissuti, attese proprie o
comunicate dagli altri adulti e bambini.
Abbiamo quindi creato contesti e occasioni perché con alcuni linguaggi, quelli più capaci
di dare forma e comunicabilità alle idee, i bambini potessero esprimere la loro immagine di
piazza, rendendo visibili in tale modo non solo le dimensioni
fisiche e architettoniche, per così dire formali e oggettive, ma anche i loro modi di
percepire, vivere, sentire un luogo. In queste narrazioni di gruppo e individuali, verbali,
grafiche e pittoriche, emergono dati importanti sugli elementi che danno identità alla piazza
e sulle possibilità abitative e relazionali sperimentate e attese dai bambini, facendo
emergere così possibilità di percorrimento, azione e relazione che i bambini ci chiedono di
rendere più praticabili e leggibili nello spazio urbano della piazza.
L’indagine riconferma che “ogni individuo crea e porta con sé una immagine che gli è
propria” ma che l’essere parte di uno stesso alveo culturale produce forti vicinanze e
comunanze tra le immagini mentali dei bambini.
Crediamo importante che venga data parola e ascolto ai bambini, che in qualità di
cittadini dello spazio urbano, detengono il diritto di intervenire e partecipare con i loro
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peculiari punti di vista alla progettazione e costruzione del loro ambiente di vita fisico,
sociale, culturale.
Agli adulti il compito di interpretare senza tradire queste immagini per progettare spazi
urbani capaci di integrare e accogliere generazioni differenti in una relazione
reciproca.
Sono state realizzate delle conversazioni a piccolo gruppo perché i bambini
condividessero e rielaborassero nel dialogo, attraverso domande poste dall’adulto, le loro
immagini e idee di piazza. Successivamente i bambini hanno esplicitato e precisato le loro
idee attraverso la grafica ed il colore in prodotti individuali e di gruppo. Il materiale esposto
nella documentazione presente in mostra, è una selezione organizzata per tematiche del
percorso di approfondimento realizzato dai bambini.
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Cos’è una piazza?
Una piazza è una cosa grandissima Niccolò
Ce ne sono anche alcune che sono piccole Alice
La piazza è larga, ha la forma lunga, lunghissima! Marianna
A volte può essere lunga o quadrata Omar
Anche rotonda o a triangolo Caterina
E’ un posto rotondo con delle uscite che ci entri, ci sono le bancarelle, i piccioni, le
chiese, nella piazza di S. Prospero c’è la Chiesa con i leoni di pietra Lorenzo
E anche le fontane Luca G.
La piazza è come una città dove uno va a fare dei giri Caterina
E dove ci sono le cose da comprare Francesco
Perchè ci sono le bancarelle! Niccolò
Una piazza è quasi, quasi tutto, perchè è importante, ci si fanno delle cose
importanti! Riccardo
La piazza è lontana da casa mia. In piazza ci sono delle cose interessanti, tipo delle
vetrine piene di vestiti! Federica
Devi camminare tanto per arrivare in piazza, perchè con la macchina non ci si
arriva Riccardo
La piazza è’ un
posto rotondo con
delle uscite che ci
entri, ci sono le
bancarelle, i
piccioni, le chiese,
nella piazza di S.
Prospero c’è la
Chiesa con i leoni
di pietra Lorenzo
Tutta la piazza è
tutta città, nelle
piazze ci sono le
città Riccardo
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Da cosa si riconosce una piazza?
La piazza è diversa dagli altri posti, perchè è un posto molto grande! Antonella
Si riconosce se è grande e se ci sono le bancarelle Francesco
Quando è città Alexia
Anche dalle luci e dalle torri Alessandra
Perchè è fatta tutta di pietra come le torri e le chiese e il pavimento è fatto di
piastrelle Lorenzo
La piazza ha sempre il pavimento e alle volte è fatto di pietra Niccolò
La pietra è di colore grigio Chiara
Nelle piazze ci sono anche le fontane Omar
Le piazze hanno anche i nomi, a Reggio ce n’è una media, una piccola e una
grande che è quella dei piccioni, la media è quella di S. Prospero Omar
In piazza ci sono le case che si affacciano con le finestre Tommaso
La piazza è molto bella, perchè ci sono le panchine dove ti puoi sedere e vedere il
tuo bambino che gioca, gli uccellini, puoi leggere il giornale Luca
In tutte le piazze ci sono gli alberi Tommaso
Non in tutte, perchè in centro non ci sono alberi! Niccolò
Quando è Natale, però, in piazza c’è l’albero! Riccardo
Piazza piena di voci
autori:
Niccolò Manganelli, Tommaso Cantergiani
I bambini in piazza parlano fra di loro, si dicono dove sono andati, cosa hanno
comperato Tommaso
In piazza si possono incontrare le persone che conosci e fermarti a parlare con
loro Chiara
Alcune persone non si conoscono, si danno la mano e dicono: “Buon Giorno”
Niccolò
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Piazza tonda con il marciapiede
Autore
Federica Sapio
Le panchine nelle piazze sono vicine
a delle cose belle da vedere
Autore
Lorenzo Monteleone
Piazze dall’alto
Grandi,
piccole,
rotonde,
a triangolo
Autore
Caterina Idodia
Piazza del mercato
Autore
Alessandra Esculapi
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A cosa servono le piazze?
Se non ci fossero le piazze, non ci sarebbero le case Marianna
Servono per andare a divertirsi, di notte uno può vedere tante cose, i fuochi
d’artificio o a vedere delle cose nuove Caterina
In piazza ci si va a girare Marianna
A correre Omar
Ci si possono fare delle camminate, perchè è circondata dai marciapiedi Tommaso
Lì si possono incontrare le persone che conosci e puoi anche fermarti a parlare
con loro! Chiara
In piazza si va a comperare le cose Antonella
A comperare il giornale, a giocare Luca
A parlare con gli amici Riccardo
Si può andare a visitare, se uno non è di Reggio e abita lontano va a vedere la
piazza di Reggio! Tommaso
Ci si può anche fermare a mangiare un gelato su una panchina Alessandra
Oppure a vedere le fontane o le statue Lorenzo
Si può scoprire tante cose perchè la piazza è grande Caterina
Però di notte le chiudono Alessandra
No, le lasciano sempre aperte, le piazze sono aperte Caterina
In piazza si possono
incontrare le persone…e
puoi anche fermarti a
parlare
Autore
Niccolò Manganelli
Tommaso Cantergiani
Chiara Bassi
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Piazza di S. Prospero
Autore
Francesco Ferrari
Chi va in piazza?
In piazza ci va tanta gente, le persone anziane, gli adulti, i ragazzini, le donne, gli
uomini e i bambini con i genitori Marianna
Ci vanno tutti Luca
Nella piazza ci vanno le persone che devono fare delle cose importanti, tipo a
parlare Riccardo
Ci possono essere i signori che vendono i fiori, ci vanno le persone che si impegnano
a vendere Laura
Anche le maestre con i bambini Niccolò
Le persone che vanno a lavorare Matteo
Ci vanno anche le persone che non conosciamo Tommaso
I bambini che danno da mangiare ai piccioni Matteo
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SCUOLA PRIMARIA “ELSA MORANTE”
2 CLASSI TERZE
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PROGETTO “UN NUOVO CENTRO PER IL MIO QUARTIERE”
a cura dell’insegnante Enrico Pellegri
Il progetto è stato proposto alle scuole da Agenda 21 e dal Comune di Reggio Emilia. Per
la scuola Morante hanno aderito le classi 3^A e 3^B.
Le attività in classe si sono svolte in tre momenti distinti, ma collegati tra loro. Dopo un
breve momento di presentazione del progetto da parte dell’insegnante, un primo momento
è stato dedicato alla discussione e al confronto con i bambini su cosa sia per loro la piazza,
che cosa rappresenta, perché si frequenta, come loro la vorrebbero. Parimenti, stesso tipo di
confronto è stato fatto con argomento il parco pubblico. L’insegnante ha guidato la
discussione ed ha raccolto le idee ed opinioni dei bambini.
Il secondo momento è stato caratterizzato da lavori scritti dai bambini: suddivisi in piccoli
gruppi, gli alunni hanno cercato di descrivere come potrebbero essere la loro piazza e il loro
parco ideali, cercando di essere realistici e coerenti con quanto emerso nel confronto orale
precedentemente svolto.
Infine, ogni alunno ha provato a disegnare una piazza o un parco, secondo le proprie
preferenze e idee, facendo sempre riferimento a quanto espresso in precedenza. Tutti i lavori
sono stati raccolti dall’insegnante e in seguito presentati ai referenti del progetto di Agenda
21.
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Come vorresti la tua piazza?
(…) una stanza per i compleanni dei
bimbi, uno spazio per le bancarelle,
un bar per la gente, una sala giochi
per i bambini.
Chiara, Arianna, Jacopo, Gianmy.
Come vorresti un parco?
(…) lo vorremmo con uno stagno per
i girini e le rane (…)
Andrea, Giada, Matteo.
Come vorresti la tua piazza?
Piazza tranquilla, tante piante e
panchine, una fontana e dei giochi, (…)
Antonietta, Vincenzo, Francesca,
Lorenzo.
Come vorresti la tua piazza?
Piazza tranquilla, tante piante e
panchine, una fontana e dei giochi, (…)
Antonietta, Vincenzo, Francesca,
Lorenzo.
Perché frequento la piazza?
Per giocare, per incontrarsi con gli
amici, per ridere a crepapelle, per
leggere, per riposarsi, per sentire gli
uccellini.
Martina, Antonio, Fortunato, Chiara.
Per andare al cinema, per andare a
comprare la pizza e andare in
biblioteca.
Emanuele, Giovanni, Elisa, Chiara.
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Come vorresti il tuo parco?
Vorrei il mio parco con una piscina
sorvegliata dai poliziotti e un
capannone che copre la piscina di
fianco alla piscina un bar e
all’ingresso una casetta per gli
uccelli e dall’altra parte dei giochi
per i bambini con un laghetto con i
pesci.
Sebastian, Arianna, Nicola, Franci.
Come vorresti un parco?
Vorremmo avere un parco pulito,
pista ciclabile, panchine, tavoli,
scivoli curvati e dritti, fontane,
altalene, l’amaca, tanti alberi, pinco
panco, pista skate board e pattini,
spazio vuoto per giocare a pallate di
neve, teleferica, parco per cani,
sorveglianza.
Alle, Alle, Robbi, Vinci.
Perché frequento un parco?
Io frequento il parco per correre, fare maratone, e riscaldarmi le gambe.
Alle, Alle, Robbi, Vinci.
Come vorresti la tua piazza?
(…) In mezzo alla piazza
vorremmo una fontana (ad angelo)
che sputa l’acqua, e che esce
l’acqua anche da un vaso, con
dentro dei pesci rossi (e veri),
l’angelo colorato.
Martina, Antonio, Fortunato,
Chiara.
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SCUOLA PRIMARIA “G. MARCONI”
1 CLASSE TERZA
1 CLASSE QUARTA
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RESOCONTO DELL’ATTIVITA’ SVOLTA DALLE CLASSI III E IV DELLA SCUOLA “G.
MARCONI”
a cura delle insegnanti Panarari e Martena
La proposta che le classi della scuola Marconi fossero coinvolte nel percorso di
progettazione partecipata è stata accolta favorevolmente dalle insegnanti di classe III e IV.
La proposta offriva interessanti agganci e possibili sviluppi all’interno della programmazione
di Geografia convenuta ad inizio d’anno dalle insegnanti stesse.
Inoltre i bimbi hanno colto immediatamente i vantaggi impliciti nella possibilità di
esprimere la propria opinione a riguardo ed essere ascoltati.
A scuola è stato possibile osservare le carte, decodificare insieme i simboli utilizzati, riflettere
sulla proporzione degli spazi destinati alla piazza ed al verde.
In una conversazione guidata si è chiesto ai bimbi di riflettere sulla struttura che una piazza
e un parco devono avere, su ciò che riteniamo sia veramente necessario per far sì che una
piazza e un parco siano realmente vissuti dalle persone.
Gli alunni hanno sentito questa richiesta come il naturale proseguimento dell’attività sul
tema “la piazza” che avevano già intrapreso partecipando ai laboratori dei Civici Musei.
Si è conclusa questa prima parte della proposta con la richiesta di realizzare graficamente
la piazza e il parco ideale. Un gruppo ha anche aggiunto il disegno degli arredi ritenendo
opportuno dare suggerimenti inerenti i colori e i materiali da utilizzare e che meglio possono
creare un ambiente confortevole e invitante per coloro che usufruiranno di questi spazi.
Durante l’attività i bimbi hanno anche suggerito possibili sviluppi lanciando la proposta di
costruire in prima persona la mappa dell’area ed un plastico tridimensionale della zona
verde (idea suggerita dall’aver visto il plastico presente nell’ingresso della circoscrizione).
In generale, l’atmosfera creatasi è sempre stata positiva e stimolante, come ogni volta in
cui si fanno proposte concrete dove vengono chiamate in campo le conoscenze pregresse
dei bambini, i loro vissuti personali, le competenze manipolative e pratiche.
Inoltre, il partecipare, anche se brevemente, ad un momento “da grandi” come è stata la
restituzione finale organizzata al Mauriziano il 21 Gennaio 2006, ha connotato l’esperienza
come un evento pubblico, dei cittadini, al quale ognuno di noi ha dato il proprio importante
contributo.
Per questo motivo tutti i bimbi della scuola Marconi sono uniti e solidali nell’augurarsi un
futuro prosieguo dell’esperienza.
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LA PIAZZA CHE VORREI - LE OPINIONI DEGLI ALUNNI DI CLASSE III SCUOLA MARCONI –
NOVEMBRE 2005
Io credo che ci vorrebbe una piscina Luca
Una fontana di acqua potabile molto decorativa con un bel prato con aiuole Martina
Si devono fare una serie di lampioni, panchine e cestini Angelica
Una pista per andare con le biciclette Luca
Dei giochi per i bimbi piccoli Edward
Una sala di videogame più una pista di motocross Luca
Un'altra chiesa al posto di quella che c’era prima Lele
Una casa per anziani con le macchinette tipo bar e con un bagno Martina
Un punto ristoro Luca
Una vasca con tartarughine d’acqua, pesci rossi con il recinto intorno Nicole
Panchine con tavoli da pic nic Angelica
Un parco verde con giochi Lorenza
Qualcosa per i cani che vanno a passeggiare Nicole
Alberi Zeinab
Un piccolo cinema – teatro Giovanni
Una casa con dei giochi di società Denise e Chaimaa
Si dovrebbero piantare querce dove si potranno costruire casette sugli alberi Lele
E una ruota panoramica Luca
Il gioco della funicolare con giostre a gettone di vario tipo Lele
Deve essere un posto curato, con l’erba tagliata, sempre pulito, con cestini Martina
Un parco di divertimenti Cristian
Con gli attrezzi sportivi Edward
Un nome per la nuova piazza
Piazza del futuro, piazza dei ragazzi, piazza del divertimento, piazza dello sport, Super piazza
Piazza dell’incanto, piazza grande, piazza europea, piazza tuttofare, piazza ospizio.
LA PIAZZA CHE VORREI – I BIMBI DI IV – SCUOLA MARCONI – NOVEMBRE 2005
In una piazza ci devono essere gli alberi ed una fontana Giacomo
Intorno alla piazza sarebbe bello ci fosse una gelateria Chourouk
E delle panchine. Una volta al mare, ho visto in mezzo alla strada un piccolo giardinetto. Era
grazioso con le piante intorno e un muretto, la ghiaia e la panchina. C’era un’entrata e
un’uscita, la gente si fermava volentieri a sedersi e chiacchierare Jasna
Sarebbe bello un percorso ghiaiato con fiori intorno alla fontana, e nella fontana i pesciolini.
I pesciolini vanno bene per decorare la piazza, piacciono ai bambini e agli anziani. Ci
vorrebbe un recinto, ma un po’ strano, decorativo tutto intorno alla fontana Monia
Sulle piante intorno alla fontana ci vorrei delle casette per gli uccellini Andrea
Il giardinetto dovrebbe essere grande, con dentro la fontana. I pesci potrebbero piacere,
danno la sensazione di stare vicino alla natura, ti senti più libero Jasna
Io aggiungerei delle aiuole con i fiori Chourouk
Sarebbe bello che ci fossero anche delle sculture. Potrebbe esserci intorno alla piazza un
posto dove mettere le cose prodotte dalla gente, dai bambini, uno spazio per le mostre
Giacomo
Ci dovrebbe essere la segnaletica, e delle strisce pedonali che indicano come arrivare alla
piazza Inni
A me piacerebbe un ponticello con l’acqua che passa sotto Haydar
Se ci fosse lo spazio ci vorrebbe un campo da calcetto in cemento, con le tribune
possibilmente Andrea
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In un parco ha visto una volta un percorso con giochi sonori sull’acqua: ci passavi sopra e il
ruscello sembrava parlare, sarebbe bello un percorso così. Ma anche i fiori sono molto
importanti Emma
Nella fontana metterei lampade colorate che creano riflessi di diverso colore Monia
Ci vorrebbero dei giochi per i ragazzi: altalene, ecc. Karim
Ci vorrebbe un negozietto dove la gente può scambiare le cose che non usa più Jasna
Ma anche un ristorante, una gelateria, una pizzeria… Chourouk
…un supermercato Inni
Un nome per la nuova piazza
Piazza della fontana, piazza della fantasia, piazza dell’ospizio, piazza meraviglia, piazza s.
Francesco D’Assisi, piazza nuova, piazza paradiso, piazza Reggio, piazza dei fiori, piazza
alberata, piazza grande, oppure dedichiamola al nuovo Papa o a quello di prima.
COME POTREBBE ESSERE IL PARCO
Ci vorrebbe un piccolo bar, un chiosco come al campo di marte Inni
Dentro al bar ci dovrebbero essere dei tavoli per gli anziani, per trovarsi a giocare a carte,
ma anche giochi per i bimbi,: altalene, scivoli… Monia
Una piccola fontanella per bere Chourouk
Un campo sportivo per la pallavolo Inni
E la pista ciclabile Karim
E una collinetta Monia
La collina potrebbe avere le ringhiere sulla cima, da una parte e dall’altra, come una
passerella, e un tunnel sotto, piccolo, dove passano i bambini Jasna
Un percorso vita con gli attrezzi per gli adulti Giacomo
Una zona con i giochi, la collina in mezzo, e i giochi dall’altra parte Andrea
Ci vorrebbero alberi di ciliegio Emma
E alberi di cagnetti Haydar
Giochi di abilità per la ginnastica Andrea
E giochi per i bambini, come i cavallucci con la molla Giacomo
All’Elisa Lari c’era una palestrina a forma di tetto con le reti sui due lati per arrampicarsi: sali
da una parte e scendi dall’altra… e un labirinto piccolo Monia
Una casetta dove si possono festeggiare i compleanni e fare feste Chourouk
Grandi giochi di legno come alla Villetta Andrea
Giochi come anelli e tubi per arrampicarsi Valentino
Un nome per il parco
Divertimento magico, campo giochi, parco dei divertimenti,
parco dorato, parco ospizio o san Maurizio, parco san Giuseppe o
parco del ciliegio, parco Graziano Vecchi, campo di marte 3,
parco profumato, parco meraviglioso, parco speciale.
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(…) Si è partiti da una visita
dell’area: scelta determinante e
fondamentale, poiché si è creata
subito curiosità per ciò che questo
luogo era e interesse per ciò che
potrebbe diventare in futuro.
Le insegnanti Panarari e Martena
Un nome per il parco
Divertimento magico, campo
giochi, parco dei divertimenti,
parco dorato, parco ospizio o san
Maurizio, parco san Giuseppe o
parco del ciliegio, parco Graziano
Vecchi, campo di marte 3, parco
profumato, parco meraviglioso,
parco speciale.
Una casa per anziani
con le macchinette tipo
bar e con un bagno.
Martina
Si dovrebbero piantare
querce dove si potranno
costruire casette sugli alberi
Lele
Ci vorrebbero alberi di ciliegio - Emma
E alberi di cagnetti - Haydar
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Come potrebbe essere il parco
Una vasca con tartarughine
d’acqua, pesci rossi con il recinto
intorno - Nicole
Una fontana di acqua potabile
molto decorativa con un bel prato
con aiuole - Martina
In un parco ha visto una volta un
percorso con giochi sonori
sull’acqua: ci passavi sopra e il
ruscello sembrava parlare, sarebbe
bello un percorso così. Ma anche i
fiori sono molto importanti - Emma
Come potrebbe essere il parco
Una piccola fontanella per bere Chourouk
Giochi di abilità per la ginnastica Andrea
Un percorso vita con gli attrezzi per
gli adulti - Giacomo
Grandi giochi di legno come alla
Villetta - Andrea
Giochi come anelli e tubi per
arrampicarsi - Valentino
Come potrebbe essere il parco
E una collinetta - Monia
La collina potrebbe avere le ringhiere
sulla cima, da una parte e dall’altra,
come una passerella, e un tunnel
sotto, piccolo, dove passano i
bambini - Jasna
Una zona con i giochi, la collina in
mezzo, e i giochi dall’altra parte Andrea
E giochi per i bambini, come i
cavallucci con la molla - Giacomo
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SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO
“A. EINSTEIN”
1 CLASSE SECONDA
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PROGETTO “PENSA UNA PIAZZA” - NOTIZIE DALLA 2D
a cura delle insegnanti Flavia Marconi, Edna Rossi, Chiara Spallanzani
Il lavoro è iniziato con la presentazione del progetto, sottolineando l’importanza di dare il
proprio contributo “dal punto di vista dei ragazzi” e della correlata responsabilità.
Abbiamo quindi osservato la piantina delle diverse circoscrizioni del Comune di Reggio,
localizzando la nostra. Nella cartina della VI^ Circoscrizione abbiamo analizzato le
emergenze geologiche (fiumi, paleoalvei, fontanili), botaniche (legate ai diversi tipi di
ambiente), storiche, architettoniche.
In seguito abbiamo approfondito la composizione e i compiti della circoscrizione ed
elencato i vari servizi di competenza. Nello stesso periodo si sono svolte a scuola le elezioni
del Consiglio Comunale dei Ragazzi: una ragazza della classe è stata eletta e si farà
portatrice del progetto anche in quella sede.
C’è stato un primo brain storming, su cui i ragazzi hanno relazionato, sui loro desideri e le
loro fantasie relative alla piazza e agli spazi verdi.
Il passo successivo è stata la visita al luogo dove verrà realizzato il progetto. Ci sono state
difficoltà, in quanto lo spazio è transennato a causa dei lavori in corso ma, grazie anche alla
disponibilità dei dipendenti della scuola dell’infanzia “La Villetta” che ci hanno permesso di
entrare nel loro cortile per vedere meglio alcune zone, ci siamo fatti un’ idea abbastanza
precisa. Tutto è stato documentato da fotografie e accompagnato dal riconoscimento e
dalle informazioni sulle specie arboree.
Servendoci dell’aula multimediale abbiamo visitato il sito del Comune e al suo interno le
piazze principali della nostra città. La descrizione, le immagini dei diversi punti di vista e le
animazioni ci hanno permesso di osservare la struttura e anche i particolari dell’arredo
urbano.
A questo punto i ragazzi a gruppi hanno sintetizzato i vari aspetti con cartelloni.
Le insegnanti hanno partecipato a rotazione alle riunioni rivolte ai cittadini sul progetto,
riferendo alla classe, di volta in volta, i punti salienti affrontati.
Il progetto è stato portato avanti da 3 insegnanti, per un’ora a settimana. la prof. Chiara
Spallanzani (lettere), la prof. Edna Rossi (educazione fisica), la prof. Flavia Marconi
(matematica e scienze), hanno potuto inserire gli argomenti delle loro discipline.
I ragazzi hanno mostrato interesse e senso di responsabilità come emerge dalla relazione
allegata.
Le famiglie, al corrente del lavoro svolto dai loro figli, sono state indirettamente coinvolte.
Valutiamo positivamente il lavoro svolto sia dal punto di vista didattico che educativo.
La collaborazione con l’ente pubblico è stata improntata a disponibilità e competenza.
Grazie di averci coinvolto!
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PROGETTO “PENSA UNA PIAZZA”
a cura dell’alunna Fabiola Cagiano
Relazione sul progetto: costruire una piazza.
Al posto del ricovero, dell’ospizio, verrà costruita una piazza.
La nostra classe, in questo progetto, svolge un ruolo; il più importante, progettarla.
Ogni lezione è importantissima per arrivare ad un lavoro completo e preciso.
Ed ecco quello che abbiamo fatto nella prima lezione: la professoressa Marconi Flavia ci
ha gentilmente dato una cartina riguardante la VI^ circoscrizione. Essa è importante e ha il
compito di occuparsi dei servizi e delle opportunità della circoscrizione.
Ci ha anche spiegato la cartina e le diverse cose su di essa scritte.
Ci ha fatto sottolineare i diversi nomi dei fiumi, dei canali, le vie, le costruzioni.
Il secondo giorno ci ha dato un’altra scheda; essa parlava della superficie territoriale, delle
circoscrizioni, della superficie e della popolazione della circoscrizione.
Il terzo giorno abbiamo, sulla carta da lucido, ricalcato l’immagine della scheda,
colorandola con gli opportuni colori. La scheda era quella della seconda lezione.
Cosa succederà nella prossima lezione non lo so ma ho una gran voglia di scoprirlo perché
ogni giorno è sempre più interessante e questo progetto di inventare una piazza, per
incontrarci, è un progetto molto istruttivo.
Relazione di scienza del progetto della piazza sul sopralluogo effettuato nel sito
dove verrà costruita la piazza e l’area verde che dobbiamo progettare.
Oggi siamo andati a visitare il sito dove andranno a progettare la piazza, è un ex casa di
riposo per anziani, ma non siamo entrati dentro a vedere meglio perché era recintato per
evitare di farsi male dato che è stata abbattuta. Ci siamo fermati per fare alcune foto da
attaccare al cartellone che dovremo fare. Ci siamo fermati ad osservare tutte le piante del
viale. Lì, tra le foglie degli alberi, c’era una cappella mortuaria, non mi ha rallegrata molto.
C’erano sempre verdi, andavano molto di moda negli anni ’60 perché c’era il boom della
plastica e questi alberi assomigliavano molto ad alberi di plastica; c’erano edere
rampicanti, ci ha spiegato la professoressa Marconi che danneggiano molti alberi. Il prunus,
che anche se il suo colore è sempre marrone non vuol dire che è privo di clorofilla; e tante
altre.
Mi sono divertita tantissimo!
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PERCORSO DI PROGETTAZIONE PARTECIPATA DEL NUOVO CENTRO DI QUARTIERE
(PRU, PIANO PER LA RIQUALIFICAZIONE URBANA DI OSPIZIO)
a cura degli alunni della 2D
Tempi: in classe II nell’ora del mercoledì del I° quadrimestre (compatibilmente con le
sostituzioni che hanno la precedenza per l’ora della prof. Spallanzani)
Insegnanti: prof. Edna Rossi, prof. Chiara Spallanzani, prof. Flavia Marconi
Metodologia:
Obiettivi:
•
•
•
•
•
•
•
lezioni frontali
brain storming
lavori di gruppo
interventi eventuali di amministratori
visite ai luoghi
computer (approfondimenti in internet)
conoscenza del quartiere come risorsa: funzioni, confini, competenze
educare alla collaborazione
educare ad accettare il punto di vista degli altri
raggiungere la consapevolezza di appartenere come protagonisti e
responsabili della convivenza civile
progettare spazi di uso comune che siano luogo di incontro e di scambio
relazionale
cogliere la complessità dell’organizzazione e della composizione dello spazio
cittadino
contribuire a migliorare la qualità della vita degli abitanti del quartiere
Il progetto si correla in modo significativo al consiglio comunale dei ragazzi cui la nostra
scuola ha aderito.
Le aree verdi pubbliche
Che cosa vorrei in uno spazio verde pubblico.
Il verde pubblico è molto importante per la città.
Noi in uno spazio verde vorremmo dei campi da gioco (calcio, basket, pallavolo…), bagni,
lampioni, fontane per rinfrescarsi, cestini per i rifiuti, panchine per sedersi, bar con gelateria,
tavoli, pizzeria, giochi gonfiabili, gazebo, sala giochi, varietà botaniche, area giochi per
bambini piccoli e infine un’area murales per gli artisti.
Gli alunni: Davide Giacomino, Emanuele Porta, Eugenia Lombardi, Riccardo Guglielmini,
Nicholas Borghi, Cecilia Rinaldi, Anna Sabina D’incà.
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Cosa vorrei in uno spazio verde pubblico.
Noi in un verde pubblico vorremmo molte panchine per riposarci, fontanelle e dei tavoli
per fare dei pic-nic all’ombra di alberi piantati appositamente per quello scopo. Dei gazebo
ai lati della piazza, una pista ciclabile per fare giri in bici e passeggiate all’aria aperta.
Negli spazi verdi dei giochi per i bimbi più piccoli e anche dei cestini vicino alle panchine.
Per i più sportivi servirebbero dei campi da pallavolo, basket e calcio (multiuso).
Vorremmo anche un piccolo spazio dove dedicarsi a letture e giochi tranquilli; inoltre
bisognerebbe vietare l’accesso ai motorini.
Per passare il tempo si potrebbe allestire un laghetto artificiale con dentro dei pesci, per
pescarli, e un’area sgambamento cani; per gli uccellini mettere piccoli nidi artificiali, montati
sugli alberi.
Vorremmo per ultimo un parcheggio per le biciclette.
Grazie per averci ascoltato e averci dato la possibilità esprimere le nostre idee.
Gli alunni: Daniela Console, Francesco Manzini, Adriano Castellani, Erica Pagliani, Sonny
Grisetti, Bannor Jonathan Appiah, Luis Del Sole, Alex Papaleo.
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PRESENTAZIONE DEL LAVORO
ALL’INCONTRO FINALE
Sabato 21 Gennaio 2006
Sala del Mauriziano
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IL CONTRIBUTO DELLE SCUOLE
a cura di Paola Cagliari e Paola Barchi
Sono Paola Cagliari, pedagogista dell’equipe pedagogica dei Nidi e delle scuole
dell’Infanzia del Comune di RE. Intervengo in questa mattinata, non tanto in qualità di
pedagogista della scuola Villetta, ma più in generale come portavoce delle scuole
dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado, che hanno partecipato a queste
progetto, poiché le insegnanti protagoniste coi loro bambini del lavoro esposto sono questa
mattina in servizio nelle scuole e non potevano essere presenti. È presente solo Paola Barchi
insegnante della scuola Villetta a cui darò la voce direttamente dopo una breve premessa,
per poi riprendere la parola con l’esperienza delle scuole elementari e media.
Rispetto alle loro esperienze cercherò di sintetizzarne nel tempo convenuto, i tratti salienti,
più interessanti, nella consapevolezza che il mio è un occhio esterno, non certo capace di
restituire la pienezza e la ricchezza dei percorsi e dei contributi dei bambini.
Le scuole del territorio limitrofo a quello interessato dall’intervento, e che più delle altre in
questi anni hanno avuto relazioni con i servizi lì collocati, o che hanno utenza che abita in
prevalenza nella zona, sono state contattate e coinvolte fin dall’inizio nel progetto di
urbanistica partecipata.
La proposta del coinvolgimento ha attivato interesse e adesione perché è stata colta dalle
scuole come un coinvolgimento valorizzante sotto più aspetti:
dal punti di vista della valorizzazione del ruolo che la scuola svolge per la comunità, quello
della educazione ed istruzione delle nuove generazioni e quindi della costruzione del senso
di appartenenza e di responsabilità verso la comunità cittadina
dal punto di vista del legame tra scuola e territorio che nella scuola dell’autonomia è stato
riconosciuto e potenziato
sia perché un percorso di questo tipo consente di rendere visibile nella città il punto di vista
dei bambini, la loro cultura; bambini che in qualità di cittadini dello spazio urbano hanno il
diritto di esprimere le loro idee, di essere presi in considerazione, consentendo anche alla
cultura adulta di evolvere verso il nuovo, il futuro che i bambini rappresentano.
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Le scuole coinvolte nel progetto sono state:
La scuola dell’infanzia “La Villetta” con la sezione di bambini di 5/6 anni
La scuola primaria “Morante” con 2 classi 3°
La scuola primaria “Marconi” con 1 classe 3 e 1 classe 4
La scuola secondaria di primo grado “Einstein” con una seconda media
I bambini coinvolti sono stati complessivamente 126, un numero significativo ed
interessante.
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Come hanno lavorato le scuole e quali sono alcuni elementi interessanti per il progetto di
urbanistica partecipata.
Partiremo dando la parola a Paola Barchi insegnante della scuola dell’infanzia “La Villetta”:
La partecipazione a questo progetto è stata fin da subito vissuta come occasione
importante per condividere con i bambini parte del processo di cambiamento che sta
avvenendo nella nostra città.
Sentirsi parte di questo processo di cambiamento, crediamo contribuisca a costruire e
tenere vivo il senso di cittadinanza dei bambini e degli adulti verso i luoghi di vita quotidiani.
Il luogo che sarà oggetto di progettazione urbanistica è conosciuto dai bambini della scuola
Villetta sia per la vicinanza fisica alla scuola che per la frequentazione della biblioteca del
quartiere.
Quando abbiamo scelto di partecipare a questo progetto, ci siamo chiesti come
coinvolgere bambini di 5 anni dentro ad un progetto di urbanistica partecipata.
Come non rischiare di far emergere dai bambini idee interessanti ma prive di contesto e
forse non realizzabili.
Nella prima parte del percorso, abbiamo scelto di non coinvolgere i bambini in una fase di
progettazione, ma abbiamo attivato un’indagine conoscitiva attorno all’idea di piazza che
hanno i bambini, a quali vissuti ed esperienze fanno riferimento nel definirne l’identità.
Attraverso conversazioni con piccoli gruppi di bambini di 5 anni, abbiamo posto alcune
domande per introdurre ed avviare una conversazione attorno al tema della piazza.
Da queste prime indagini abbiamo tentato una prima interpretazione, frutto anche di
ulteriori elementi che sono emersi dalle rappresentazioni grafiche.
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Dalla conversazione
Cos’è una piazza?
E’ un posto rotondo con delle
uscite che ci entri, ci sono le
bancarelle, i piccioni, le chiese,
nella piazza di S. Prospero c’è la
Chiesa con i leoni di pietra
Lorenzo
Emerge, dall’idea di piazza che i bambini ci
riconsegnano un forte legame con la città,
l’immagine di piazza fa riferimento al centro
storico della città.
E, come emerge da alcuni disegni, è un
centro connesso con la città attraverso
diversi punti di accesso.
La piazza è come una città dove
uno va a fare dei giri. Caterina
Una piazza è quasi, quasi tutto,
perché è importante, ci si fanno
delle cose importanti! Riccardo
Dalla conversazione
Da cosa si riconosce una
piazza?
La dimensione è un elemento che secondo i
La piazza è diversa dagli altri posti,
bambini dà identità al luogo e lo rende
perchè è un posto molto grande!
riconoscibile come piazza.
Antonella
Anche gli elementi architettonici
contribuiscono a questo riconoscimento, sono
Si riconosce anche se ci sono le
elementi che contengono le tracce di
bancarelle Francesco
memoria di una città e quindi sono percepiti
Una piazza ha sempre il
dai bambini come simboli che danno identità
pavimento e alle volte è fatto di
alla città stessa.
pietra Niccolò
Nelle piazze ci sono anche le
fontane Omar
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Dalla conversazione
A cosa servono le piazze?
Se non ci fossero le piazze, non ci
sarebbero le case Marianna
In piazza si possono incontrare le
persone che conosci e puoi
anche fermarti a parlare con loro
L’idea di scambio che emerge dai pensieri
dei bambini, sembra tenere in considerazione
l’aspetto commerciale,verbale, culturale… in
quanto, secondo l’idea di Tommaso, la piazza
è rappresentativa della città.
Chiara
Si va a comprare le cose Antonella
Una piazza si può andare a
visitare, se uno non è di Reggio e
abita lontano va a vedere la
piazza di Reggio Tommaso
Dalla conversazione
Chi va in piazza?
In piazza ci va tanta gente, le
persone anziane, gli adulti, i
ragazzini, le donne, gli uomini e i
bambini con i genitori Marianna
Ci vanno tutti Luca
Ci vanno le persone che devono
fare delle cose importanti Riccardo
Per i bambini tutti gli abitanti di una città sono
fruitori di una piazza poichè è un luogo che
appartiene a tutti i cittadini.
L’idea di cittadinanza che i bambini ci
riconsegnano è fortemente legata non solo al
fatto di essere abitanti di un luogo ma anche
alle differenti possibilità di relazioni che offre.
Abbiamo potuto apprezzare il contributo di idee e di immagini dei bambini di 5 e 6 anni. I
progettisti più piccoli di questo percorso.
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Come hanno lavorato le altre scuole
Nelle scuole primarie e secondarie di primo grado, la metodologia adotta ha avuto tratti
comuni, ma anche scelte differenti. Questo legato all’età dei bambini, ai curricoli didattici di
quella scuola e di quella classe, ma anche in relazione alla maggiore o minore conoscenza
e frequentazione dell’area da parte di quei bambini e insegnanti.
Proprio in relazione a quest’ultimo aspetto, dopo un primo momento di condivisione
dell’idea di essere parte di questo progetto con i bambini, la scuola Marconi e la scuola
Einstein hanno realizzato una uscita, per conoscere il luogo del progetto e la sua storia (sono
infatti in demolizione i vecchi caseggiati….). Attraverso l’uscita i bambini hanno riportato a
scuola immagini utili per il lavoro successivo.
La scuola Morante ha preferito partire, frequentando da sempre con assiduità i servizi lì
collocati, dalle conversazioni e dalle rappresentazioni grafiche.
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Conversazioni e rappresentazioni grafiche che hanno caratterizzato trasversalmente i
percorsi di lavoro delle tre scuole.
La scuola secondaria di primo grado ha condotto inoltre un lavoro transdisciplinare, che ha
attraversato ricognizioni geologiche, botaniche, storiche e architettoniche sulle mappe,
problemi relativi all’educazione alla cittadinanza (ex educazione civica), indagini attraverso
Internet sulle piazze della città sulla struttura architettonica e sull’arredo urbano, la ricerca di
forme con cui comunicare il percorso realizzato attraverso la realizzazione da parte dei
ragazzi dei pannelli esposti.
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Cosa emerge, in estrema sintesi, come proposta dai contributi dei bambini e dei ragazzi?
Senz’altro un indice molto dettagliato e ricco di tutte gli elementi, le presenze, le possibilità
che sperimentano abitando luoghi come piazze e parchi. Una sorta di ricognizione che
cerca di non perdere niente di ciò che è conosciuto, dai bambini e ragazzi, dell’esperienza
sociale, culturale, d’intrattenimento e svago, architettonica e di arredo urbano che
appartiene alle città rispetto a parchi e piazze.
Elementi che ci sono parsi interessanti.
La proposta di spazi dove possono essere dipinti da artisti i murales (scuola Einstein) che
richiama un concetto espresso anche dai gruppi adulti intorno alla presenza nella piazza e
nel parco di attività culturali.
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Giacomo della scuola Marconi propone “Un posto dove mettere in mostra le cose prodotte
dalla gente, dai bambini”. Questo bisogno di rendersi visibili, di dare spazio, voce e
legittimità anche alla gente comune ci sembra si ricolleghi ad un altro concetto che esce in
modo forte dai bambini, che è quello di parco e di piazza come luoghi pubblici. È un
concetto che esce più dalle parole che dagli elaborati grafici e pittorici, quando i bambini
sottolineano l’importanza di luoghi dove incontrarsi e stare insieme o fare qualcosa insieme
agli altri come dati da salvaguardare e potenziare nella progettazione di questi luoghi.
Ancora colpisce, leggendo le cose dei bambini, la loro attenzione alle esigenze delle
differenti generazioni che devono trovare spazi nel parco e nella piazza. Spazi di socialità,
ma anche di benessere che si ricollegano alla cura, fatta di bello, curato, pulito, che
segnalano un potenziale di rispetto e di senso di appartenenza che chiede a noi adulti di
domandarci perché dobbiamo poi lamentare assenti negli adolescenti questi sentimenti e
relativi comportamenti. Perché si perdono, cosa non facciamo, o facciamo male?…
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Cura, attenzione, benessere che si esprime anche nella preoccupazione che le targhette
delle piante siano leggibili anche da stranieri e disabili non vedenti.
Sono emerse in questa prima fase, dove le scuole hanno scelto di legittimare l’emergere di
tutte le idee, anche quelle apparentemente più insolite, per non inibire il coraggio
dell’elaborazione, anche idee che potremmo valutare utopistiche, irrealizzabili o “fuori
luogo” perché costose da realizzare in questi luoghi, che non sono i loro, o non pertinenti al
contesto
Es: portare Cerwood nel parco, o una parete di roccia, o (come in questa interessantissima
mappa) la presenza di un lago e di una piscina scoperta nel parco.
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Due rapide riflessioni su questo per avviarci alla conclusione.
La prima è che chiaramente è responsabilità degli adulti questa valutazione e decidere se
queste proposte sono utopiche perché fuori dai nostri schemi mentali, ma portatrici di novità
che vale la pena tentare, o se utopiche perché al di fuori del significato condivisibile e della
pertinenza del contesto, cioè frutto di un lavoro che è ancora ai suoi inizi e che deve ancora
svilupparsi intorno a dati più fondati, esattamente come fanno i “veri” progettisti urbani, che
non si fermano al primo abbozzo di progetto.
La seconda è che i bambini ci dichiarano di aver attivato una forte attesa e un forte senso
di appartenenza al progetto.
Citiamo, a dimostrazione di ciò, due contributi:
“…ma veramente possiamo dire quello che pensiamo…”
(Lele, scuola Marconi)
“Al posto del Ricovero dell’Ospizio verrà costruita una piazza. La nostra classe in questo
progetto svolge un ruolo; il più importante, progettarla. Ogni lezione è importantissima per
arrivare ad un lavoro completo e preciso”.
(Relazione ragazzi scuola secondaria di primo grado Einstein)
I ragazzi dichiarano un impegno personale anche attraverso gesti come questo:
l’apposizione delle loro firme autografe di progettisti. Un impegno personale che non
dobbiamo né possiamo tradire.
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Al di là di cosa sarà poi realmente realizzabile crediamo che sia importante dare spazio nelle
scuole, ma anche nel progetto, ad una seconda fase di approfondimento e progettazione
sul campo. Perché sia rispettato questo desiderio di dialogo con il proprio contesto di vita
che i bambini esprimono, e perché l’importanza di lasciare tracce apprezzabili e significative
sia preso da noi adulti sul serio nel suo senso più pieno.
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