PROVINCIA DI CARBONIA - IGLESIAS P ian o U rb an istico P ro vin

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PROVINCIA DI CARBONIA - IGLESIAS P ian o U rb an istico P ro vin
PROVINCIA
DI CARBONIA - IGLESIAS
Assessorato Pianificazione Territoriale
Pianificazione Settoriale e Servizi di Pubblica utilità
Salvatore Cherchi presidente
Guido Vacca assessore
Palmiro Putzulu dirigente
Piano Urbanistico Provinciale
Piano Territoriale di Coordinamento
Ufficio del Piano
2. DISCIPLINA DEL TERRITORIO PROVINCIALE
2.4.1 Disciplina di attuazione:
Campi di pianificazione coordinata
Dicembre 2010
Coordinamento generale e tecnico-scientifico
Paolo Falqui architetto
Margherita Monni ingegnere
Andrea Soriga geografo fisico
Dirigente
Palmiro Putzulu ingegnere
Responsabile del procedimento
Sara Mucelli architetto
Ufficio del Piano
Pinello Bullegas ingegnere, Fabio Casule forestale, M.Grissanta Diana agronomo,
Ubaldo Diana ragioniere, Sara Mucelli architetto, Marco Murtas geologo, Silvia Musa
architetto, Ugo Piras ingegnere, M.Laura Tuveri architetto, Vittorio Uras geologo
Esperti e specialisti di settore
Paolo Bagliani ingegnere
Mauro Erriu architetto
Silvia Pisu geologo
Patrizia Sechi biologo
Gianluca Serra forestale
Marcella Sodde ingegnere
Daniela Tedde ingegnere
Valentina Vargiu ingegnere
Laura Zanini architetto
Valeria Atzori sociologo
Elisa Fenude ingegnere
Carolina Guerra Fuentes sociologo
Valentina Lecis naturalista
Maria Grazia Marras agronomo
Alessandro Meloni economista
Tamara Mura naturalista
GianFilippo Serra ingegnere
Sistema informativo del Piano
Roberto Ledda ingegnere
Giuseppe Manunza ingegnere
Cinzia Marcella Orrù operatore GIS
Ulteriori contributi
Gianluca Castangia architetto, Francesca Etzi ingegnere, Giovanni Mandis naturalista,
Riccardo Trois naturalista
PROVINCIA DI CARBONIA IGLESIAS
PIANO URBANISTICO PROVINCIALE / PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO
INDICE
Campi di pianificazione coordinata
Difesa del suolo................................................................................................................... 2
Distretti Idrografici di valenza provinciale (Riu Cixerri, Rio Flumentepido, Rio Palmas)...... 3
Recupero ambientale delle aree inquinate .......................................................................19
Recupero ambientale delle aree inquinate ........................................................................20
Tutela e valorizzazione ambientale ...................................................................................23
Sviluppo della Rete Ecologica Provinciale ........................................................................24
Patrimonio storico culturale e del paesaggio...................................................................26
Rete integrata della ferrovia storica del Sulcis Iglesiente, delle risorse di presidio costiero e
delle Città di Fondazione ..................................................................................................27
Rete della valorizzazione delle testimonianze del patrimonio minerario ............................31
Rete dei Poli a densità storico-ambientale ........................................................................36
Rete dei presidi religiosi del Sulcis Iglesiente....................................................................39
Rete degli insediamenti rurali del Sulcis: medaus e furriadroxius .....................................43
Rete Sentieristica del Sulcis Iglesiente .............................................................................45
Patrimonio agro-forestale e dell’agricoltura specializzata ..............................................47
Ambiti agricoli di rilevanza provinciale...............................................................................48
Pianificazione Forestale di Distretto ..................................................................................51
Pianificazione Forestale Particolareggiata ........................................................................53
Insediamenti produttivi ......................................................................................................55
Sistema territoriale dell'Iglesiente Fluminese ....................................................................56
Sistema territoriale di Carbonia.........................................................................................59
Sistema territoriale della piana del Rio Palmas .................................................................62
Sistema costiero del Sulcis ...............................................................................................65
Sistema della pesca e delle produzioni ittiche ...................................................................68
Sistema delle produzioni agroalimentari del Sulcis ...........................................................70
Insediamenti turistico ricettivi...........................................................................................72
Anfiteatro del Sulcis ..........................................................................................................73
Carbonia e isole sulcitane.................................................................................................81
Bacino metallifero .............................................................................................................90
Sulcis................................................................................................................................99
Valle del Cixerri...............................................................................................................106
Risorsa idrica territoriale .................................................................................................112
Recupero e riuso delle acque usate................................................................................113
Infrastrutture per la mobilità............................................................................................116
Sistema portuale integrato provinciale ............................................................................117
Gestione della risorsa energetica ...................................................................................122
Produzione energetica da fonti rinnovabili.......................................................................123
CAMPI DI PIANIFICAZIONE COORDINATA
1
PROVINCIA DI CARBONIA IGLESIAS
PIANO URBANISTICO PROVINCIALE / PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO
DIFESA DEL SUOLO
CAMPI DI PIANIFICAZIONE COORDINATA
2
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PIANO URBANISTICO PROVINCIALE / PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO
Distretti Idrografici di valenza provinciale (Riu Cixerri, Rio Flumentepido, Rio
Palmas)
1. Descrizione e analisi dei processi
1.1 - Distretto idrografico del Riu Cixerri
Informazioni generali
Distretto Idrografico
Sub-Distretto Idrografico
interprovinciale
Riu Cixerri
-
Comuni Provincia CarboniaIglesias
Domusnovas, Iglesias, Musei,
Villamassargia, Carbonia
Valenza
Provinciale
Elementi costitutivi del Distretto
Corsi d’acqua: Riu De Fora, Riu Prete, Riu Forresu, Riu Arriali, Riu Su Spurgu, Genna
Gonnesa, Riu Marraconi, Cixerri, Riu De Su Molenti, Riu De Su Terrazzu, Riu Loddiri, Riu
Sega Sacqua, Riu Pranu Concas, Riu Su Canoni, Riu Matta Conti, Riu Figu, Riu Murtas, Riu
Gibbara, Riu San Giovanni
Laghi, stagni e lagune: Punta Gennarta (L. Corsi), Bellicai e Monteponi
Unità marino litorali: nessuna
Assetto fisico-ambientale del Distretto
Il Rio Cixerri scorre principalmente in una valle che prende il suo nome chiusa ad ovest dalle
alture di Gonnesa, a nord dal massiccio dell’Iglesiente e a sud dai rilievi del Sulcis.
La valle è larga circa 8 km e lunga circa 30km e drena in direzione ovest-est per poi
congiungersi nella pianura del Campidano. La valle pressoché pianeggiante ha altitudini
massime non superiori ai 150 m. Il Rio Cixerri, un tempo il più importante affluente del
Flumini Mannu è diventato un corso d’acqua autonomo, A seguito de lavori di bonifica dello
stagno di Santa Gilla, infatti, il suo alveo è stato canalizzato e rettificato sfociando nella
laguna con una foce indipendente.
Il Rio Cixerri nasce a sud della citta di Iglesias, raccogliendo le acque che scendono dal
versante orientale dei Monti Corica (338 m) e Monte Oi (316m). La direzione di scorrimento
si articola prevalentemente lungo la valle omonima per poi sboccare nella Pianura del
Campidano. La prima frazione del bacino è quella fino alla confluenza con il Rio Arriali. La
parte settentrionale è caratterizzata dal complesso carbonatico e quindi con scarso
drenaggio superficiale e quindi con un ridotto apporto di afflussi, mentre la parte meridionale
della valle, costituita esclusivamente da litologie metamorfiche scistose, è drenata da un
consistente numero di affluenti.
Nel successivo tratto a valle (bacino di circa 160 km2)
che scorre nel territorio provinciale il Rio Cixerri scorre in un alveo anastomizzato,
terrazzando il sottile materasso alluvionale e incidendo i sedimenti terziari vulcanosedimentari. Qui, nella parte settentrionale, le litologie carbonatiche sono sostituite da rilievi
di metamorfici scistosi cambro-ordoviciani le cui cime più rappresentative sono Pranu Cardu
(692m) e Cuccurdoni mannu (911). Gli affluenti principali del Rio Cixerri in questo settore
sono il Rio Forresu e il Rio de su Terrazzu; a sud lo spartiacque principale è costituito
dall’allineamento di monti che va da Monte Rosas a Conca Arrubia, passando per Monte Orri
e generando un reticolo idrografico dendritico che diventa subparalelo nella fascia
pedemontana e di pianura. La fascia pedemontana è caratterizzata da una dinamica fluviale
di reincisione e terrazzamento di antiche conoidi.
CAMPI DI PIANIFICAZIONE COORDINATA
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PIANO URBANISTICO PROVINCIALE / PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO
Il Rio Cixerri prosegue il suo scorrere verso est nella valle per poi immettersi nella Pianura
del Campidano.
Specifiche situazioni di problematicità legate al rischio idraulico
Iglesias: La parte orientale del territorio del capoluogo di provincia ricade all’intero del
bacino idrografico del Rio Cixerri. In questo tratto di monte non sono state segnalate
situazioni di pericolo e soltanto nell’area a sud di Guardia Su Ollastus, sono segnalate ampie
aree a probabilità di inondazione fino a massima (PSFF). Qui il Rio Cixerri scorre tra i
morbidi rilievi costituiti dai depositi arenaci della Formazione del Cixerri e su di un materasso
alluvionale di scarso spessore. Le aree a massima probabilità di inondazione sono ubicate in
prossimità del ramo ferroviario Villamassargia-Carbonia. La fascia perimetrata dal nuovo
PSFF e che delimita le aree a probabilità da inondazione anche bassa ha una larghezza di
circa 500m. Anche in questo settore il corso d’acqua originario è stato modificato, incanalato
e rettificato.
Decisamente più rappresentato nel territorio di Iglesias è il sub bacino idrografico che fa
capo al Riu Arriali. Tale corso d’acqua nacse dalla Punta Cuglieritano (658m) nei Rilievi a
nord ovest di Iglesias drenando un bacino di notevoli dimensioni e caratterizzato, lungo il suo
alveo, dalla presenza di due invasi, quello di Punta Gennarta, a nord di Iglesias e il lago
Monteponi. Nel tratto vallivo, allo sbocco dagli ultimi rilievi collinari paleozoici, il Rio Arriali,
scorre con direzione NW.SE. Il tracciato originario del Riu Arriali è stato sostituito da un
canale artificiale. Dalla topografia si evincono le antiche linee di drenaggio e le pertinenze
fluviali, ora invase da un persistente tessuto di abitazioni sparse. Tale fascia è perimetrata
dal PSFF come area a probabilità di inondazione bassa. Il Riu Arriali, più a valle nel territorio
di Villamassargia confluisce nel Riu Cixerri.
Musei: Il paese di Musei è ubicato su un terrazzo pleistocenico, con quote ben al di sopra
della attuale idrografia superficiale. In quel territorio, l’idrografia superficiale è costituita da
affluenti di sinistra del Rio Cixerri spesso poco incisi e con alvei di dimensioni estremamente
ridotte che in caso di forti piogge risultano insufficienti. Le criticità riguardano principalmente
le realtà abitative e produttive insediate nelle campagne. Sono da tempo conosciute
situazioni di pericolo che hanno provocato l’interruzione di tratti di strade comunali e vicinali e
che isolano, in caso di forti piogge, case sparse ed attività produttive. Sono situazioni che si
ripetono con una certa frequenza e che sono in parte legate alla mancanza di manutenzione
dei corsi d’acqua ed in parte all’insufficienza delle infrastrutture stradali.
A volte, come il caso del Rio Arixeddu, la modifica del tracciato dell’alveo può comportare
fenomeni di esondazione. In prossimità dell’incrocio con la ferrovia, ad esempio, il Rio
Arixeddu è stato deviato bruscamente creando un gomito innaturale nell’alveo ed il rio è
stato costretto in un canale che scorre parallelo alla ferrovia. E’ stata di fatto creata una
sorta di “cattura fluviale” artificiale che provoca, in caso di forti piogge, l’esondazione delle
campagne a valle di quell’ansa non naturale del corso d’acqua.
Fa parte inoltre del territorio di Musei la parte settentrionale dell’area golenale del Riu Cixerri
poiché il confine comunale con Villamassargia coincide con il l’alveo del corso d’acqua. Sono
quindi possibili in tale tratto tutti i fenomeni di esondazione e che interessano in particolar
modo campi coltivati e adibiti al pascolo.
Villamassargia: Il paese di Villamassargia è ubicato nella parte meridionale valle del Cixerri
ed è costruito sui rilievi costituiti dall’omonima formazione del Cixerri e su dei terrazzi
alluvionali di probabile età olocenica. Il territorio di Villamassargia è cartografato all’interno
delle aree PAI; buona parte dell’alveo del Rio Cixerri infatti ricade nel territorio di
Villamassargia. La nuova perimetrazione proposta dagli studi del PSFF ha indicato un area
di pertinenza fluviale molto larga. Il tratto a monte dell’abitato di Villamassargia che scorre
dall’intersezione con la linea ferroviaria e il centro abitato è stato oggetto di un inalveamento
che ha modificato l’assetto dell’alveo originario, modificando le dinamiche fluviali.
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Nel PAI è segnalata come area a forte rischio il settore della stazione ferroviaria di
Villamassargia. Anche in quel caso l’alveo è stato modificato, come appare evidente dalla
morfologia, ed è stato soggetto in passato, ma anche di recente di numerosi episodi
alluvionali. Un’area segnalata nel PAI come area a rischio idraulico Ri4 è l’alveo di Riu
Arridori l’affluente di destra del Cixerri che sbocca nel Rio principale in località Prabetza
compresa tra due terrazzi fluviali di età pleistocenica.
Le aree maggiormente interessate dal rischio idraulico ricadono al di fuori del centro abitato,
interessando principalmente le infrastrutture presenti nell’area di pertinenza dell’alveo di
piena.
Domusnovas: Il Paese di Domusnovas è costruito in parte su un terrazzo costituito da
litologie paleozoiche e in parte su un terrazzo alluvionale, probabilmente pleistocenico
situato sulla sinistra idrografica del Rio di San Giovanni. Proprio per questo la quasi totalità
degli edifici del centro abitato è esclusa dalla dinamica fluviale attuale ed è al riparo da eventi
alluvionali importanti. Il Rio San Giovanni origina dal massiccio carbonatico del Marganai ed
è alimentato da una importante sorgente con portata di 70 l/sec. La cartografia PAI inserisce
tra le aree a rischio idrogeologico l’area di pertinenza dell’alveo del Rio San Giovanni. Le
strutture ritenute a rischio sono quelle ubicate nella periferia del paese a sudovest lungo la
Strada comunale che unisce l’abitato con la SS 130.
Specifiche situazioni di problematicità legate al rischio da frana
Iglesias: Una delle situazioni a maggior rischio idrogeologico e che è riconducibile al rischio
frana è quella dei fenomeni di sprofondamento. Tale problematica interessa un’ampia
porzione di territorio del Comune di Iglesias nella Valle del Cixerri, ubicata tra la parte
sudorientale del centro abitato e il Rilievo di Monte Ollastus, in territorio di Villamassargia.
Nel P.A.I. questo settore è perimetrato come area di pericolosità da frana molto elevata e a
rischio frana elevato. La ZIR di Iglesias e la località Isca Sa Stoia sono perimetrale nel P.A.I.
come aree a rischio idraulico molto elevato.
Tali fenomeni sono riconducibili all’assetto geologico strutturale del sottosuolo in quell’area.
In buona parte di quel settore, infatti, il sottosuolo è costituito dalle formazioni carbonatiche
paleozoiche (Formazione di Gonnesa), le stesse che affiorano anche lungo l’allineamento
strutturale che dai rilievi di Orbai a sud della valle del Cixerri si ritrova a nord nel
sovrascorrimento tettonico di monte Acqua, in territorio di Domusnovas.
Al di sopra dei litotipi carbonatici si trovano i depositi terziari della successione paleogenica e
le coperture quaternarie. La presenza di formazioni calcari caratterizzate da un intenso
carsismo e da una importante circolazione idrica sotterranea crea cavità nel sottosuolo
provocando lo sprofondamento delle coperture soprastanti. Si tratta di vere e proprie voragini
(sinkhole) che possono raggiungere il diametro di qualche decina di metri. La zona
industriale di Iglesias, un tratto di circa 2,5 km della ferrovia Villamassargia-Carbonia e in
genere l’abitato sparso sono i principali elementi esposti al rischio. E’ in corso lo studio di
dettaglio nella ZIR di Iglesias per riperimetrare con maggior precisione le aree vincolate.
Nel territorio amministrativo del capoluogo iglesiente inoltre sono segnalate numerose aree
di pericolosità da frana. I rilievi a nord a monte della cittadina mineraria costituiti dalle
litologie carbonatiche della Formazione di Gonnesa sono caratterizzati da versanti acclivi da
cui in passato si sono originati fenomeni franosi. La modificazione del territorio a seguito
dello sfruttamento minerario ha lasciato scavi e discariche che hanno contribuito ad
accrescere le cause predisponesti al dissesto.
Musei: Il territorio di Musei si sviluppa completamente su terreni pianeggianti e, per questo
motivo, non sono state segnalate aree a rischio frana.
Villamassargia: Il territorio di Villamassargia è morfologicamente diviso in due settori. La
parte settentrionale è caratterizzata dai depositi sabbioso ghiaiosi terrazzati olocenici della
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pianura alluvionale del Riu Cixerri e dalla fascia pedemontana costituita da conoidi
pleistoceniche. Nella parte occidentale riaffiora il bedrock costituito dai litotipi carbonatici di
Monte Ollastu. La parte meridionale del territorio comunale di Vilamassargia è costituito
dall’allineamento dei rilievi arenaceo di Punta Predi Antiogu, Prabetza e dai rilievi carbonatici
di Monte Scorra, Monte Rosas, Punta Is Ollastu, Monte Orbai e Monte Mesu. A sud del
centro abitato sono da segnalare i rilievi andesitici di Monte Exi ed del più distante Monte
Gioiosa Guardia.
Nel settore settentrionale pianeggiante, a sud del Monte Ollastus, sono segnalati 4 fenomeni
di sprofondamento ascrivibili alle cavità carsiche del bedrock, costituito in quest’area dai
litotipi carbonatici della Formazione di Gonnesa. Per i medesimi motivi il P.A.I. perimetra
tutta la collina del Monte Ollastus considerandola area di pericolosità da frana e tutto il
settore a nord e ad ovest del Monte Ollastus come area a rischio frana elevato.
Nel settore caratterizzato dai rilievi andesitici di Monte Exi e Monte gioiosa Guardia non sono
segnalati fenomeni franosi. Da una attenta lettura della carta e dai rilievi effettuati in quella
zona, però, si rileva una probabile pericolosità in prossimità dei versanti. Queste alture infatti
sono costituite alla base dai litotipi arenacei e conglomeratici della formazione del Cixerri
sormontate dalle competenti andesiti mioceniche. I versanti acclivi, l’erosione differenziale e
l’intensa fratturazione delle vulcaniti causano crolli e ribaltamenti. Ne è testimonianza
l’estesa coltre di detriti di versante che avvolge i rilievi.
Nel settore meridionale a nord di Monte Scorra sono state perimetrate alcune aree (P.A.I.) di
pericolosità da frana e un settore caratterizzato da un fenomeno di sprofondamento.
Domusnovas: L’80% del territorio di Domusnovas è costituito di metamorfici paleozoiche
cambro ordoviciane caratterizzate da carbonati e litologie scistose fortemente fratturate. La
natura di queste rocce unite all’acclività dei rilievi possono causare fenomeni di dissesto
dovuti al rischio di frana. Nel P.A.I. sono state segnalate numerose aree a rischio frana
disseminate nel territorio. Da evidenziare in modo particolare l’area a ridosso della Grotta di
san Giovanni costituita da pareti carbonatiche verticali e vecchi fronti di miniera abbandonata
dove vengono segnalate anche dal progetto I.F.F.I. delle aree soggette a rischio di
crolli/ribaltamenti diffusi. Altre aree indicate come a rischio frane elevato sono state
segnalate in altre località del territorio comunale, le più important sono: Sa Duchessa de
Pitzus, Punta Su Crabiolu, Sa Telluri, Punta Nebidedda, Su Corovau e Genna Ollioni.
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1.2 - Distretto idrografico del Rio Flumentepido
Informazioni generali
Distretto Idrografico
Sub-Distretto Idrografico
provinciale
Rio Flumentepido
-
Comuni Provincia CarboniaIglesias
Gonnesa, Carbonia, Iglesias,
Portoscuso, S. Giovanni Suergiu
Valenza
Provinciale
Elementi costitutivi del Distretto
Corsi d’acqua: Riu Ariena – Riu Perda Maiori – Riu Flumentepido – Can.le di Paringianu, Riu
Is Corongius, Riu de Su parenteddu, Riu Anguiddas, Riu Perdaias, Can.le di Guardia, Riu de
Terra Niedda
Laghi, stagni e lagune: Forru, Boi Cerbus
Unità marino litorali: Capo Altano, Porto Paleddu, Portoscuso, Punta S’Aliga
Assetto fisico-ambientale del Distretto
Il Rio Flumentepido si origina nei pressi del Monte Santu Miai e dopo aver percorso circa 23
km trova sbocco nel canale di Paringianu. Il bacino idrografico ha una superfcie di 120,2
km2. Il maggior contributo in passato proveniva dalle sorgenti di Caput Acquas di Barbusi,
che attualmente vengono captate direttamente in falda e sfruttate per usi civili. Riceve dalla
destra idrografica gli apporti dei torrenti che provengono da Monti di Barega mentre in
sinistra idrografica va menzionato l’apporto del canale Peddori.
Il Distretto comprende l’esteso sistema costiero che va dalla baia di Portopaleddu, a nord
dell’abitato di Portoscuso, fino alla lingua sabbiosa di Punta Trettu a sud. Il sistema appare
piuttosto eteregeneo e complesso nei caratteri morfologici, che derivano da un insieme di
fenomeni geostrutturali e vulcanici impostatisi nel Terziario, su cui sono sovraimpressi i
fenomeni geodinamici e geomorfologici del Plio-Quaternario, che hanno delineato un litorale
di costa bassa e prevalentemente detritico-sabbiosa, movimentata dalla presenza di
importanti sistemi lagunari e zone di impaludamento, frecce litorali sabbiose e modesti campi
dunari.
La costa bassa trova un certa continuità altimetrica verso l’entroterra nei bassi morfologici di
impostazione tettonica, occupate da estese piane alluvionali pleistoceniche e olocenicoattuali, da superfici subpianeggiati dei depositi colluviali frammisti ai detriti eluviali e alle
coperture sabbiose di origine eolica che limitano gli scarsi affioramenti rocciosi di vulcaniti
piroclastiche oligo-mioceniche. Nell’insieme i processi di evoluzione litorale risultano
controllati dalle dinamiche delle correnti sottocosta che danno forma alle frecce litorali di
Punta Trettu e Punta s’Aliga, propaggini sabbiose allungate verso sud che racchiudono ampi
sistemi lagunari. Questi ultimi rappresentano ambienti di transizione, in termini di scambio
energetico e detritico, tra i processi alluvionali dei corsi d’acqua immissari, come il Rio
Perdaias e il Rio Paringianu, e la dinamica marino-litorale, risultando particolarmente
sensibili a qualunque modificazione o alterazione, anche minima. L’origine morfogenetica di
questa piana costiera è messa in relazione con i processi di sprofondamento di tutta la piana
marino-litorale da Portoscuso al Golfo di Palmas, con un sistema di horst e graben della
neotettonica plio-quaternaria e presumibilmente ancora in attività, sovraimpressa su
antecedenti direttrici strutturali oligo-mioceniche e contemporanee agli eventi magmatici
calcoalcalini. I processi litorali risultano, soprattutto in questo settore, sovrapposti e
interagenti con le dinamiche continentali, che sviluppano intensi ed estesi processi di
trasporto e sedimentazione di materiali detritico-alluvionali ad opera delle acque incanalate. I
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sedimenti coinvolgono direttamente l’area marina-litorale, dando luogo a fondali poco
profondi e debole pendenza (circa 0,2% fino alla batimetrica dei –5 m), per i continui apporti
di depositi limoso-sabbiosi e limoso-argillosi distribuiti in estese barene o in delta sommersi
che, dallo sbocco dei più importanti corsi d’acqua, sono progradanti verso l’area più
strettamente marina. Il colmamento delle piane interne si completa con i processi di
dilavamento sui versanti vulcanici che favoriscono la formazione di ampie conoidi colluviali
limoso-sabbiose e limoso-argillose che si raccordano con le piane alluvionali o che si
sovrappongono in parte alle aree di aspersione delle sabbie eoliche, talvolta deposte in
morfologie di dune embrionali. I potenti banchi di sedimenti quaternari e la strutturazione
tettonica hanno una notevole importanza anche per lo sviluppo degli acquiferi e
l’idrodinamica delle falde sotterranee. La successione sedimentaria termina generalmente
con la copertura di depositi argillosi che determinano quasi ovunque condizioni di falde in
pressione nei sottostanti acquiferi. Anche se non è ben conosciuta la potenzialità degli
acquiferi presenti, per la complessità dell’idrostruttura areale e verticale e per la presenza di
numerosi pozzi a servizio della Zona Industriale di Portovesme e subordinatamente per usi
agricoli, è presumibile che le falde abbiano importanti relazioni con le zone umide costiere o
con quelle più interne, in termini di scambio idrico e alimentazione. La presenza delle Zona
Industriale ha determinato spesso usi conflittuali delle risorse con la loro naturale evoluzione,
attraverso interventi di bonifica idraulica, canalizzazioni importanti e scarico di reflui, intensi
emungimenti delle falde, stoccaggio e messa a dimora di scorie industriali, non sempre con
tecniche appropriate al contesto geomorfologico e ambientale, comportando irreversibili
alterazioni geomorfologiche dei corsi d’acqua, variazioni idrodinamiche degli acquiferi fino
alla compromissione delle risorse stesse sia in termini quantitativi che qualitativi.
Quest’ultimo caso rappresenta uno degli aspetti più importanti per l’intensità e l’estensione
del fenomeno, che ha comportato elevati rischi ambientali, per l’inquinamento dei corpi idrici
costieri e continentali, dell’atmosfera, dei sedimenti lagunari, palustri e alluvionali,
determinando elevati tenori in metalli pesanti, soprattutto di zinco, cadmio e piombo, con
l’attivazione di fenomeni di bioaccumulo nelle faune e nelle biocenosi vegetali soprattutto
delle zone lagunari. Non meno rilevanti le modificazioni dell’assetto geomorfologico della
linea di costa e degli alvei dei corsi d’acqua, che hanno comportato variazioni sull’intensità e
direzione delle correnti di deriva litorale, delle portate solide e liquide delle acque incanalate
con ripercussioni negative dirette sul bilancio sedimentario dei sistemi lagunari e litorali.
Specifiche situazioni di problematicità legate al rischio idraulico
Portoscuso: Le principali emergenze sono considerate quelle legate al rischio di frana. I
tagli stradali della S.S. 108, denominata più comunemente “Panoramica”, sono costituiti da
pareti verticali da cui spesso si staccano porzioni di roccia che invadono la sede stradale. Si
tratta di pareti costituite da una alternanza di formazioni vulcaniche in giacitura pressoché
orizzontale, con caratteristiche litologiche differenti e fortemente fratturate. Il rischio per gli
autoveicoli che transitano su quella arteria è legato al ribaltamento e al crollo di grossi
blocchi.
Oltretutto la sede stradale presenta sconnessioni legati principalmente ai terreni su cui è
costruita. Dal rilievo in campagna e da una attenta osservazione della topografia in carta si
riconoscono segnali di una dinamica di frana che coinvolge, nell’area a valle del tracciato
stradale, il substrato. Un corpo di frana marcato da una contropendenza evidenzia queste
dinamiche in località Guroneddu. Questi fenomeni sono presenti anche nel confinante
territorio di Gonnesa. La messa in sicurezza della strada, ed in particolare delle pareti
verticali, è inserita nell’elenco degli interventi posti all’attenzione della Regione
dall’Amministrazione provinciale.
Da segnalare inoltre che la redazione del nuovo Piano Stralcio delle fasce fluviali (PSFF) ha
indicato l’alveo del Rio Flumentepido come area a probabilità di inondazione bassa (Tr ≤ 500
anni). Si tratta di un rio importante nel territorio provinciale che ha un bacino idrografico di
estensione maggiore di 100 kmq e che ha la caratteristica di sfociare nei pressi dell’area
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PIANO URBANISTICO PROVINCIALE / PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO
industriale di Portovesme dove si immette nel canale consortile di Paringianu. Anche per
questo corso d’acqua la Provincia ha richiesto finanziamenti per la messa in sicurezza ed il
ripristino delle funzionalità idrauliche.
Specifiche situazioni di problematicità legate al rischio da frana
Portoscuso: Al confine con il territorio di Gonnesa, lungo la S.P. n. 108 panoramica per
Portoscuso, si riscontrano gli stessi fenomeni di dissesto già evidenziati per il settore costiero
del Distretto Idrografico n. 4 (Rio di Gonnesa - Sa Masa). Sono due le principali dinamiche in
atto: la prima riguarda il distacco di grossi blocchi dalle pareti del taglio stradale e che
cadendo invadono la sede stradale e la seconda riguarda i fenomeni di scivolamento
rotazionale e di instabilità delle formazioni vulcaniche su cui fonda la strada. La S.P. 108 è
costruita a mezza costa sul fianco settentrionale del rilievo tabulare in località S’Accorrru su
una successione di formazioni vulcaniche costituite da lave riolitiche saldate, ignimbriti e tufi
con caratteristiche litotecniche assai differenti. Tale differenza unita alla intensa fatturazione
e all’esposizione a maestrale è causa scatenante dei fenomeni. In particolare la strada fonda
su materiali meno competenti ed già in un recente passato è stata oggetto di interventi di
stabilizzazione. Alcune decine di metri al di sotto della sede stradale è ben evidente un
antico scivolamento rotazionale in cui si nota ancora il corpo di frana e la caratteristica
contropendenza.
Carbonia: In territorio di Carbonia sono stati segnalati dal progetto IFFI fenomeni gravitativi
nelle pendici dei rilievi di Corona sa Craba e Serra Lurdagu nel settore a nord della città, tra
Barbusi e Carbonia. Le pericolosità sono da addebitarsi alle caratteristiche geologiche e
geomorfologiche di quei rilievi, costituiti da quarziti intensamente brecciate e fratturate.
Queste marcano una grossa struttura tettonica che sovrappone i litotipi carbonatici della
Formazione di Gonnesa sui discordanti scisti della Formazione di Monte Argentu. Per la loro
competenza, le quarziti danno origine a versanti con forti pendenze che in concomitanza con
la notevole disomogeneità litologica e la presenza di diffuse discontinuità originano
dinamiche gravitative riferibili a crolli e ribaltamenti di grossi blocchi. A riprova di ciò sul
versante sono presenti grossi trovanti di quarzite provenienti dalle parti alte del rilievo. Il
settore più elevato del versante è segnalato nella cartografia IFFI come “area soggetta a
crolli e ribaltamenti diffusi”, mentre la parte di valle è stata classificata come “area a frane
superficiali diffuse”. Parte dello stesso versante continua nel confinante distretto idrografico
n. 7 del Rio san Milano, in cui si rinvengono le stesse dinamiche gravitative
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PIANO URBANISTICO PROVINCIALE / PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO
1.3 - Distretto Idrografico del Rio Palmas
Informazioni generali
Distretto Idrografico
Sub-Distretto Idrografico
interprovinciale
Monte Prano
Rio Palmas
Santa Caterina - Porto
Botte
Comuni Provincia CarboniaValenza
Iglesias
Narcao, Perdaxius, Nuxis,
Villaperuccio, Tratalias. Giba,
Provinciale
Piscinas, Santadi, Teulada, Carbonia
Tratalias, S. Giovanni Suergiu,
Sant'Antioco, Giba, Masainas, S.
Provinciale
Anna Arresi
Elementi costitutivi del Distretto
Sub-Distretto di Monte Prano
-
Corsi d’acqua: Riu Mannu Santadi, Riu Baseddori, Riu s'Ega, Riu Arrosu, Riu S.Lucia,
Riu Murtas, Riu Canne, Riu Cannedu, Riu Muregu, Riu Siriddi, Riu Naniechi, Riu Cresia,
Riu Baccu Mannu, Riu Piscinas, Riu Gutturu Ponti, Riu Sega Funtana, Medau Bacciu,
Riu Tanca Beccia, Riu Monte Orco, Riu Garamala, Riu De Sa Viura, Riu Palmas
-
Laghi, stagni e lagune: Bau Pressiu, Monte Pranu
-
Unità marino litorali: nessuna
Sub-Distretto di Santa Caterina – Porto Botte
-
Corsi d’acqua: Riu Sarnagiu, Riu Grabiolu, Rio Fonnesu, Riu Mitza, Riu Corrovotus, Riu
Marmuri, Canale Adduttore, Riu Palmas
-
Laghi, stagni e lagune: Mulargia, Santa Caterina, Saline di Sant’Antioco, Porto Botte e
Baiocca
-
Unità marino litorali: Santa Caterina, Porto Botte
Assetto fisico-ambientale del Distretto
Il Bacino idrografico del Rio Palmas ha un’estensione di 460,6 km2. Se si considera il Riu
Mannu di Narcao come ramo principale, il corso d’acqua nasce nei pressi di Monte Orri (722
m) dopo un percorso di circa 40 km e sfocia nei pressi di porto Botte.
In realtà il Rio Palmas è il risultato della confluenza di diversi corsi d’acqua: il Riu Gutturu
Ponti, Il Rio Mannu di Narcao, il Riu Mannu di Santadi ed il Rio di Piscinas. Da
un’osservazione generale della morfologia del bacino si riconosce una struttura “ad
anfiteatro” con due principali fasce, una più esterna, costituita da un reticolo dendritico in
litologie metamorfiche, ed una più interna, caratterizzata da un reticolo angolato da
ricondurre alle valli quaternarie impostate ai bordi dei depositi vulcano sedimentari oligo
miocenici.
Per conformazione e complessità geologica il bacino principale è preferibilmente divisibile in
bacini tributari. A valle della confluenza dei corsi d’acqua tributari è stato realizzata la diga di
Monte Pranu. L’invaso, progettato nel 1933 allo scopo di regolare le piene del Rio Palmas, è
stato realizzato tra il 1948 e il 1951 ed ha una capacità utile d’invaso di circa 50 milioni di m3.
I tre corsi d’acqua tributari sono:
-
il Riu Gutturu Ponti: è lungo 14 km, nasce dai rilievi a nord-ovest di Terraseo e drena un
bacino idrografico di 76,6 km2. Nella parte più settentrionale presenta un reticolo
prevalentemente dendritico riconducibile alle litologie scistoso-metamorfiche su cui è
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PIANO URBANISTICO PROVINCIALE / PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO
impostato. Nella parte valliva, più meridionale, il reticolo diventa angolato perché
caratterizzato dai fondovalle dei rilievi costituiti dalle litologie vulcaniche e tabulari oligo
mioceniche. Il reticolo idrografico del subbacino del Riu Gutturu Ponti è convergente.
-
-
il Riu Mannu di Narcao: è lungo 31,5 km2 dal Monte Orri, dove origina, fino al lago di
Monte Pranu e drena un bacino di 268 km2. Il suo affluente principale è il Rio Mannu di
Santadi. Il Rio Mannu attraversa il territorio comunale di Narcao, ricevendo le acque degli
affluenti di destra che drenano i rilievi scistosi e carbonatici del settore settentrionale del
bacino (Riu Cannedu, etc) e gli afflussi in sinistra idrografica dei rii che drenano il
territorio di Nuxis. Il Rio attraversa il centro abitato di Villaperuccio ricevendo, un
chilometro più a valle, gli apporti del Riu Mannu di Santadi. Il corso d’acqua si immette
poi nell’invaso della diga di Monte Pranu.
il Rio Piscinas: un tempo affluente del rio Mannu di Narcao, oggi è tributario del lago di
Monte Pranu. Il corso d’acqua, lungo 24,4 km, nasce tra i rilievi del monte Culurgioni e di
Prantas Ladas, scorre seguendo la direzione SE-NO attraversando il territorio comunale
di Piscinas e di Giba, prima di immettersi nell’invaso di Monte Pranu. Il bacino idrografico
del Riu di Piscinas ha una estensione di 84,4 km2.
Il settore costiero del Distretto è costituito dal sistema marino-costiero e delle zone umide di
Santa Caterina e Mulargia e dalla piana costiera di Porto Botte-Masainas.
La fascia marino-costiera che si estende dallo Stagno di Santa Caterina fino allo Stagno di
Mulargia, si configura attualmente in un complesso sistema di conoidi alluvionali e piane
colluviali che degradano con deboli pendenze verso il litorale, caratterizzato da una costa
bassa limoso-sabbiosa e articolata in estesi sistemi lagunari e aree di impaludamento in
evoluzione. Questi ambienti di transizione appaiono particolarmente sensibili a qualunque
alterazione, anche minima, delle dinamiche litorali o continentali, a causa della scarsa
maturità genetica e dell’intensa attività evolutiva di questo territorio, che focalizza
maggiormente le interazioni dei processi nell’interfaccia terra-mare. I processi relativi al
ruscellamento diffuso e delle acque incanalate, insieme agli effetti sul suolo delle attività
agricole che storicamente insistono nelle piane interne, favoriscono i fenomeni del
dilavamento sui versanti, di trasporto e successiva sedimentazione di materiali detriticoalluvionali verso l’area marino-costiera. Quest’ultima è infatti caratterizzata da fondali
relativamente bassi e scarsa pendenza (compresa tra 0,2-0,7% fino alla batimetrica dei –5
m), in cui la mobilità dei sedimenti limoso-sabbiosi e limoso-argillosi è piuttosto ridotta,
rafforzata in parte anche dall’azione stabilizzante delle praterie a Posidonia che localmente si
estendono quasi fino alla riva. L’azione energetica marina è prevalentemente guidata dai
flussi delle correnti litoranee in quanto quella diretta del moto ondoso appare subordinata,
per la mancanza di ampie superfici di mare aperto in relazione alla frequenza, direzione e
intensità dei venti dominanti, essendo il mare racchiuso nel bacino del Golfo di Palmas. Gli
apporti solidi, rappresentati in media dalle frazioni granulomentriche più fini, sono veicolati
nell’area marina prevalentemente attraverso i deflussi fluviali del Rio Palmas, il cui bacino
idrografico naturale, ampio circa 470 km2, va a costituire per circa 435 km2 l’attuale bacino
idrografico del lago artificiale di Monte Prano, con immaginabili conseguenze sulla variazione
della portata solida e liquida alla foce del fiume. La riduzione degli apporti solidi, che
risultavano probabilmente consistenti prima della realizzazione della diga, come testimoniato
della presenza del delta sommerso e delle barre di foce che caratterizzano i fondali litorali
del Golfo di Palmas, ha avuto presumubili conseguenze sull’assetto sedimentario dei lidi
sabbiosi presenti nel golfo. Inoltre l’irrigidimento degli alvei con la banchinatura delle sponde
fluviali, già realizzate nella maggior parte dei corsi d’acqua che attraversano la piana
costiera, contribuiscono ad aggravare il problema non solo per le variazioni idrodinamiche
che riducono le portate solide verso mare e accentuano il pericolo di esondazioni, ma anche
per le minori infiltrazioni efficaci per le falde sotterranee, accentuando il pericolo delle
contaminazioni saline. I corpi idrici sotterranei, rappresentati da falde generalmente in
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pressione nei sottostanti acquiferi d coltri alluvionali e eluvio-colluviali della piana di San
Giovanni Suergiu, presentano una vulnerabilità elevata per loro caratteristiche intriseche.
La piana costiera di Porto Botte-Masainas costituisce parte delle depressioni subpianeggianti
che bordano il Golfo di Palmas, il cui sistema costiero presenta un assetto morfologico
caratterizzato da un cordone di spiaggia e un campo dunare non eccessivamente esteso che
delimitano la zona umida retrostante.
Il territorio si estende verso l’interno con una piana colluviale, fino alla base dei rilievi
carbonatici che si elevano a formare una barriera tra l’entroterra e la fascia costiera. Tale
piana presenta sicuramente importanti processi di relazione con le aree umide retrolitorali
legate soprattutto all’idrodinamica dei corpi idrici sotterranei e subordinatamente ai deflussi
superficiali delle acque meteoriche. Le superfici colluviali appaiono solcate da impluvi brevi e
lineari a causa della lieve pendenza verso mare che non permette una vera e propria
organizzazione del ruscellamento superficiale in canali sviluppati. L’azione erosiva delle
acque meteoriche non è tuttavia marginale, soprattutto per la mancanza di una efficiacie
protezione del suolo da parte della vegetazione e per le pratiche agricole che contribuiscono
da un lato allo spianamento delle superfici e dall’altra all’erosione idrica incanalata con
l’aratura a ritocchino. Le falde sotterranee appaiono potenzialmente produttive per le
favorevoli caratteristiche geologiche e strutturali; tuttavia gli acquiferi sono caratterizzati da
una elevata vulnerabilità nei confronti di eventuali fonti di contaminazione esterne e per il
pericolo dell’ingressione salina, conseguente ad esempio ad un eccessivo emungimento.
Il sistema di spiaggia è costituito da componenti ambientali reciprocamente legate tra loro,
tra cui emerge il ruolo del campo dunare di retrospiaggia che funge da serbatoio
sedimentario per l’arco sabbioso e nello stesso tempo ha una azione di contenimento per gli
specchi d’acqua retrostanti. L’evoluzione dinamica del sistema dipende dalle azioni delle
correnti litoranee, mentre l’azione morfodinamica del moto ondoso risulta importante ma con
una intensità energetica subordinata, a causa dell’assenza di ampie superfici di mare aperto
in relazione alla frequenza, direzione e intensità dei venti dominanti. La spiaggia presenta un
una leggera tendenza alla regressione della linea di riva per una serie di con-cause, tra cui la
diminuzione di apporti solidi terrestri da parte di corsi d’acqua immissari. Il bacino del Rio
Palmas in passato sicuramente contribuiva al ripascimento naturale del sistema sabbioso,
che può essere andato incontro ad un deficit sedimentario con la costruzione dello
sbarramento artificiale del lago di Monte Pranu. Per questa ragione la spiaggia di Porto
Botte-Sa Salina appare un sistema in equilibrio precario in cui qualunque modificazione
dell’attuale assetto morfologico o minima alterazione delle dinamiche marino-litorali, si
riflettono sul sistema stesso con fenomeni di degrado irreversibili, la cui evidenza maggiore
si manifesta con l’erosione della linea di riva o dei corpi dunari di retrospiaggia, con
estensioni delle problematiche sulle zone umide retrostanti. Inoltre, i processi geomorfologici
che interagiscono con il sistema di spiaggia, come lo scorrimento delle acque superficiali sia
incanalato che diffuso nelle piane colluviali retrostanti, condizionano l’evoluzione delle
depressioni stagnali di retrospiaggia, che come conseguenza possono andare incontro a
fenomeni di interrimento se venissero in qualche modo accelerati i processi erosivi sui
versanti interni.
Specifiche situazioni di problematicità legate al rischio idraulico
Sub-Distretto di Monte Prano
Nuxis: Il centro abitato di Nuxis è ubicato nella fascia pedemontana occidentale del
massiccio carbonatico e granitico le cui vette più alte sono il monte Tamara (850m) e Monte
Nieddu (1041m) e sono situate nel settore orientale del bacino del Rio Mannu. Il paese è
attraversato da torrenti con andamento circa E-W che originano dalle pendici del massiccio.
L’acclività dei versanti unita allo sviluppo areale e all’ubicazione del centro abitato (nella
fascia pedemontana a ridosso dei rilievi) sono fattori predisponesti ad eventi alluvionali
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improvvisi. Oltretutto i torrenti montati, in passato, sono stati oggetto di canalizzazioni o
modifiche dell’alveo originario. Il Rio Cuxina, ad esempio, che si origina da una sorgente
perenne, è stato completamente tombato nel tratto che attraversa il paese. Il rio è coperto e
nascosto sotto un lungo marciapiede e al di sotto di alcuni attraversamenti di vie cittadine.
Dopo aver attraversato i quartieri più alti del paese, il rio intercetta trasversalmente la S.S.
293 e, proprio nell’intersezione con l’importante arteria sorgono le maggiori criticità: Le acque
incanalate sboccano con velocità in prossimità di quel sottopasso e si riversano nel tratto più
a valle. In quel tratto è necessaria una costante manutenzione dell’alveo per evitare
fenomeni di esondazione. Analoga situazione è quella del Rio Maria Ciccu che ha origine ad
est del comune di Nuxis e scorre, nel suo tratto iniziale all’interno del centro abitato dove
risulta inalveato con fondo e sponde in cemento; come per il Rio Cuxina , le maggiori criticità
sono da ricercare in prossimità dell’attraversamento della Strada Statale 293, dove dovrebbe
essere programmata una periodica opera di manutenzione per facilitare il normale deflusso
delle acque. La mancata cura dell’infrastruttura potrebbe provocare danni alle abitazioni
subito a valle e problemi nella sede stradale della S.S. 293.
Altra situazione a rischio è quella del rio Is Ceas de Aquacadda che nasce a nord della
frazione di Acquacadda. Nel tratto iniziale il rio scorre parallelamente alla strada che unisce
la strada statale n. 293 all’altezza di Acquacadda con le frazioni di Terrubia e Riomurtas. In
quel punto, nei pressi del depuratore di Acquacadda, il rio ha un alveo di magra
estremamente ridotto e si riduce ulteriormente in presenza di una folta vegetazione ripariale.
In quel punto, e per circa 900 m si sono verificati in passato fenomeni di esondazione che
hanno invaso la sede stradale. In quel tratto sarebbe opportuno intervenire con
l’asportazione periodica della vegetazione, così da consentire il normale deflusso delle
acque
Le problematiche non riguardano soltanto le acque superficiali ma anche le acque di falda.
La fascia pedemontana costituita da detriti e colluvi derivanti dal disfacimento delle rocce
retrostanti, sono un buon acquifero in cui ha sede una falda che, nei periodi invernali piovosi,
emerge nell’area più distale. Le abitazioni del paese i quella fascia possiedono opere di
captazione realizzate per deprimerne la piezometrica e controllarne il livello.
Piscinas: L’abitato di Piscinas è ubicato sulla sinistra idrografica dell’omonimo Riu Piscinas,
che, come detto prima, confluisce direttamente nell’invaso della diga di Monte Pranu. Questo
corso d’acqua è uno di quelli indicati nel P.A.I. come a rischio idraulico da elevato a molto
elevato e che in passato ha esondato creando problemi al vicino centro abitato e all’area a
valle. Il rio è stato rettificato ed è stato oggetto di recenti e importanti opere di arginatura che
ne hanno limitato il rischio. L’arginatura ha riguardato in particolare il tratto a cavallo della SS
293, per un lungo tratto a monte e a valle. Durante le ultime intense piogge il rio Piscinas, ha
superato gli argini nel tratto più a valle del paese, non interessato dai lavori di arginatura,
inondando campi coltivati e pascoli. Il Rio Piscinas, prima di immettersi nell’invaso di Monte
Pranu scorre a nord dell’abitato di Giba dove, in caso di piena provoca l’interruzione di una
strada vicinale.
Altro rischio legato alla modifica dell’originario reticolo idrografico è quello del Rio Gora de
Piscinas, nel tratto che scorre nel centro abitato. In quel punto, circa trenta anni fa, il rio è
stato tombato. In caso di intense precipitazioni l’acqua che arriva da monte viene recapitata
solo in parte nel canale tombato la cui luce risulta insufficiente per il deflusso e in un recente
passato ha provocato l’esondazione nelle strade del paese. . È in questo tratto, naturalmente
in corrispondenza del centro abitato, che si sono avuti in passato ripetuti fenomeni di
esondazione. Allo sbocco, inoltre, la luce del canale è ridotta a causa della presenza di una
tubazione che lo taglia trasversalmente. Il tracciato più a valle è stato inoltre deviato dal suo
alveo naturale creando un gomito che lo incanala lungo il rilevato ferroviario per circa 200 m
fino all’imboccatura di un ponte che bypassa la strada ferrata e la S.S. 293. A valle
dell’argine costituito dal rilevato ferroviario è stato di recente costruito un piccolo teatro ed
una struttura ricettiva.
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Da citare inoltre il Rio di Barrua, le cui principali problematiche sono individuate nel tratto in
prossimità della S.S. 293 dove è presente un ponticello stradale la cui luce appare
insufficiente soprattutto quando il tratto a monte non viene ben ripulito. La particolarità di
questo rigagnolo, apparentemente viene da definirlo in questo modo, è che il tratto terminale
scompare a ridosso della nuova lottizzazione a nord dell’abitato. Nel tratto a valle il canale
riduce notevolmente la sua sezione fino a sparire in località Curusonis dove non è più
individuabile tra due fondi privati.
Villaperuccio: Il centro abitato di Villaperuccio è attraversato dal Rio Mannu che, dopo la
confluenza con il Rio di Santadi va ad alimentare il bacino artificiale di Monte Pranu. I rischi
idrogeologici del paese di Villaperuccio sono stati segnalati a più riprese dalla stessa
Amministrazione comunale con note inviate all’Assessorato Regionale dei LL.PP. – Servizio
del Genio Civile di Cagliari. Nelle segnalazioni è stata portata all’attenzione un'altra area a
rischio, quella sottesa al Rio Candiazzus. Si tratta di un torrente che ha un bacino idrografico
di circa 21 km2 e che in periodi di forti piogge causa allagamenti di terreni coltivati e pascoli.
Il rischio maggiore però è da attribuire al Rio Mannu, che dopo aver percorso in valli strette i
rilievi dei territorio di Narcao e Nuxis si immette nella piana alluvionale del territorio di
Villaperuccio. Il cambiamento di pendenza e di morfologia dell’alveo crea un rallentamento
delle acque che in corrispondenza dell’abitato di Villaperuccio, in prossimità del ponte sulla
S.P. 79 ha creato in passato situazioni di pericolo. Più a valle dell’abitato di Villaperuccio
sono stati segnalati alla confluenza con il Rio di Santadi, situazioni di allagamento delle
campagne. Come gia scritto nella relazione a corredo del sopralluogo effettuato in data 27
luglio 2007, la ripetitività delle esondazioni in tutta questa area rientra nella normalità della
dinamica fluviale che è caratterizzata da rii caratterizzati da grandi apporti e da una pianura
alluvionale che a sud di Villaperuccio raggiunge il km di larghezza.
Santadi: Il centro abitato di Santadi è attraversato da diversi torrenti le cui caratteristiche
morfologiche e idrauliche sono state modificate. Dalla osservazioni riportate nella relazione
redatta a seguito del sopralluogo effettuato in data 10 ottobre 2007 sono state segnalate
alcune criticità.
Come in altre realtà territoriali, anche nel Comune di Santadi esiste un rio tombato: Il Rio
Rigau che attraversa Santadi con andamento E-W è coperto per circa 500 metri. L’alveo del
Rio Cresia nei pressi dell’abitato di Terresoli, è cementato e presenta, nei pressi del tratto a
valle della strada comunale, un ansa artificiale che genera, in caso di forti precipitazioni,
esondazione del corso d’acqua. Gli altri due rii che meritano una menzione perchè
potrebbero causare dei rischi sono il Rio Siriddi ed il Rio Cane, affluente del Rio Mannu di
Santadi, che scorre nella periferia di Santadi basso e che presenta qualche rischio nella
confluenza con le strade comunali e vicinali.
Ma il corso d’acqua più importante che scorre nel territorio di Santadi è senz’altro il Rio
Mannu di Santadi. Come già detto, questo corso d’acqua fa parte del sistema idrografico che
drena nell’invaso creato a monte della diga di Monte Pranu.
Narcao: Il 70% del territorio comunale di Narcao è costituito dai rilievi scistoso carbonatici
cambro ordoviciani. E’ la parte meridionale del complesso paleozoico del Sulcis che delimita
a nord e ad est la valle colmata da depositi del complesso vulcano sedimentario terziario e
dai sedimenti quaternari e che si apre verso la fascia costiera del Golfo di Palmas. Questi
rilievi costituiscono una superficie importante del Bacino idrografico del Rio Mannu di
Narcao. Narcao e le sue frazioni sono attraversati da alcuni affluenti di destra del Rio Mannu.
Oltre al Rio Mannu è segnalato nel P.A.I. come a rischio molto elevato il Rio Cannedu.
Il P.A.I. indica il tratto del Rio Mannu a sud dell’abitato di Narcao compreso tra Guardia
Atzeni e Is Caddeus del Rio Mannu a rischio idraulico molto elevato. Lungo questo tratto di
alveo ci sono le confluenze dell’affluente di sinistra, il Riu Nuxis che drena i rilievi alle spalle
dell’omonimo paese e il Rio Cannedu in destra idrografica che proviene dai monti di Narcao
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e il cui alveo divide in due il centro abitato. Nell’area considerata a probabilità di inondazione
è costruita la frazione di Is Meddas.
Per quanto riguarda il Riu Canneddus le aree a rischio per un tempo di ritorno di 500 anni
comprendono manufatti e abitazioni.
Si segnalano altre aree di pertinenza dei corsi d’aqcua, tutte da verificare, e che potrebbero
rivelarsi interessate da dissesto idrogeologico. Fattore predisponente potrebbe essere per
questo settore l’assetto geomorfologico. Il paese di Narcao e le sue frazioni sono costruite
sulla fascia pedemontana a ridosso dei rilievi paleozoici. Pur in presenza di bacini idrografici
modesti, i torrenti dopo aver attraversato stretti valli impostate su litologie paleozoiche si
immettono nella fascia pedemontata e di pianura a minor inclinazione diminuendo la loro
velocità e depositando i materiali in carico. Presso la frazione di Rio Murtas presenta queste
caratteristiche il Riu Sa Canniga e Is Aios, nella frazione di Pesus si segnala il Riu Gutturu
de Sa Saracca, al limite del confine comunale di Perdaxius.
Perdaxius: Il Paese di Perdaxius è ubicato nella fascia più valliva della fascia pedemontana
del ai piedi del complesso paleozoico del Sulcis. Il paese è in parte costruito sulle arenarie
della Formazione del Cixerri e, principalmente, sulle alluvioni oloceniche terrazzate che, nella
parte più montana, reincidono le conoidi pleistoceniche. Il paese di Perdaxius ha le
medesime caratteristiche geologiche e geomorfologiche del paese di Narcao e delle sue
frazioni. I numerosi torrenti che drenano i rilievi paleozoici a nord, sboccano nella fascia
pedemontana, attraversano il territorio comunale per poi confluire nel Riu Gutturu Ponti che
si immette nell’invaso della diga di Monte Pranu. Il reticolo idrografico del territorio di
Perdaxius è convergente.
Il P.A.I. indica come area a rischio idraulico da elevato a molto elevato l’area di pertinenza
del corso d’acqua che si origina dalle alture intorno a Monte Perda ad ovest e scorre tra le
frazioni di Is Pillonis e Is Melas. Le aree a rischio idraulico per un tempo di ritorno di 500 anni
comprendono diverse abitazioni proprio dell’abitato di Is Pillonis.
Sub-Distretto di Santa Caterina – Porto Botte
San Giovanni Suergiu: Buona parte del territorio di san Giovanni Suergiu è a rischio
idraulico. Il territorio di san Giovanni Suergiu presenta morfologie tipiche delle piane
alluvionali e dei territori costieri pianeggianti. I depositi alluvionali olocenici che costituiscono
il 90% delle litologie affioranti, sono da attribuire alla dinamica fluviale degli importanti rii che
scorrono in quel territorio per poi sfociare nelle acque del Golfo di Palmas e più a nord nello
stagno di Santa Caterina. Il Rio Milano, Il Rio Palmas ed il Rio Murmuri drenano aree a
monte costituite da rilievi costituiti da vulcaniti oligomioceniche e metamorfici paleozoiche. Le
aree di pertinenza dei primi due corsi d’acqua in particolare sono indicate come aree a
probabilità di inondazione da bassa a massima. Dalle banche dati storiche e dai riscontri
recenti, leggasi la cosiddetta “alluvione di pasqua 2009”, si evince una pericolosità intrinseca
del territorio. La situazione che appare più rilevante è indubbiamente quella del Rio Palmas
su cui si riversano le acque della diga di Monte Pranu e dunque di tutto il sistema che
comprende il Rio Mannu ed il Rio Gutturu Ponti di Narcao ed il Rio di Santadi. Si parla in
definitiva di un bacino di oltre 400 km2. L’invaso è stato costruito per razionalizzare l’utilizzo
delle acque per fini agricoli ed industriali e come opera di laminazione delle piene. Di
recente, durante i giorni della pasqua 2009, a seguito di intense precipitazioni, l’invaso a
valle della diga di Monte Pranu superò la capacità utile, riversando a valle, nel Rio Palmas,
l’eccedente. La tracimazione ha provocato allagamenti che hanno comportato l’intervento dei
tecnici della Provincia. L’area cartografata a probabilità di inondazione del Rio Palmas
lambisce l’antico borgo di Tratalias, abbraccia la frazione di Fragata e intercetta un lungo
tratto della S.S. 195. Buona parte delle aree inondabili sono comunque costituite da terreni
agricoli, pascoli o terreni incolti.
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A seguito delle situazioni di rischio createsi nel periodo di pasqua 2009 la Provincia ha
operato una stima dei costi necessari per la messa in sicurezza straordinaria del Rio Palmas
a partire dal Piede della Diga di Monte Pranu. Dai sopralluoghi effettuati dai tecnici si evince
la necessità di: “asportazione della vegetazione (…); risagomatura e messa in sicurezza di
masse terrose e/o rocciose poco stabili (…); recupero di rifiuti (…); regolarizzazione,
sagomatura e profilatura delle aree interessate dalla pulizia (…); totale salvaguardia di tutte
le essenze vegetali (…); totale salvaguardia di tutti i manufatti presenti (…)”. Per la
realizzazione della messa in sicurezza e ripristino delle funzionalità idrauliche, la Provincia
ha stimato il costo di € 3.300.000,00.
L’altra realtà territoriale indicata come area a probabilità di inondazione bassa è quella che
riguarda il bacino idrografico a valle del Rio Milano, le cui maggiori probabilità di dissesto si
riscontrano nel vicino centro abitato di Carbonia. Dall’analisi geomorfologica ed idraulica così
come prevista dalle linee guida per la redazione del P.S.F.F., è stata cartografata un area
particolarmente ampia che comprende il centro abitato di san Giovanni Suergiu e le vicine
frazioni.
Tratalias: Il territorio comunale di Tratalias è costituito a nord da rilievi vulcanici e a sud da
coltri di depositi alluvionali principalmente oloceniche e subordinatamente del pleistocene
superiore. I rii che drenano i rilievi vulcanici a nord hanno bacini idrografici di modestissime
dimensioni e non presentano particolari situazioni di rischio. Si fa eccezione per il Rio
Crabiolu nel tratto che scorre nei pressi di Is Frongias.
Un’area ad elevata probabilità di inondazione è quella a valle della diga di Monte Pranu,
costruita il territorio di Tratalias. Le aree a valle della diga e lungo il canale che drena le
acque del Rio Crabiolu, in situazioni di piena, sono da considerarsi aree a probabilità di
inondazione da massima a bassa. L’area a probabilità bassa, e quindi con tempi di ritorno
minori di 500 anni lambiscono le abitazioninpiù a sud dell’abitato di Tratalias vecchia.
Occorre ricordare che il Centro abitato di Tratalias è stato delocalizzato in conseguenza della
realizzazione della diga di Monte Pranu che ha mutato le condizioni idrogeologiche a valle. Il
nuovo centro abitato è stato costruito su una collina vulcanica e sui depositi terrazzati del
pleistocene superiore addossati al rilievo.
Masainas: Il centro abitato di Masainas è ubicato alla base di una fascia pedemontana
costituita dai rilievi carbonatici paleozoici e da una fascia esigua di coltre colluviale. Il paese
è attraversato da impluvi poco incisi e di dimensioni trascurabili in cui scorrono
stagionalmente dei rigagnoli. Questi sono alimentati da bacini idrografici di modestissime
dimensioni che si attivano soltanto in caso di piogge intense. Sono stati segnalati in passato,
ed inseriti anche nel PAI, fenomeni di dissesto idrogeologico nella frazione di Is Fiascus,
ubicata alcune centinaia di metri più a sud del centro abitato principale. La situazione
geomorfologica e le condizioni idrauliche di questa frazione sono del tutto simili a quella del
vicino centro abitato. La situazione di maggior pericolo sembra da imputare all’insufficienza
delle opere di drenaggio in prossimità dell’intersezione del reticolo idrografico con la SS 195.
Una modifica di tali sottoservizi potrebbe risolvere o attenuare notevolmente le situazioni di
pericolo.
Sant’Anna Arresi: Il paese è ubicato in una fascia pedemontana costituita da colluvi
derivanti dalla degradazione dei rilievi metamorfici paleozoici. Si tratta per lo più di formazioni
carbonatiche e scistose. Nella parte più a monte del paese è presente un esigua coltre
detritica (conoide) che si fa più spessa nella parte valliva al raccordo con la pianura
alluvionale. Sono stati segnalati in passato ma anche di recente diversi fenomeni di dissesto
creati dalla dinamica fluviale.
I fenomeni si generano principalmente negli impluvi di monte in coincidenza con forti piogge.
A valle, in prossimità del paese, le pertinenze degli alvei sono state abbondantemente,
edificate o più semplicemente recintate, impedendo il normale deflusso delle acque. Le
acque, non più contenute negli alvei ormai ridotti a canali di modeste dimensioni, tendono ad
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PIANO URBANISTICO PROVINCIALE / PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO
invadere il centro abitato e, più a valle, la sede stradale all’intersezione con il tracciato della
S.S. 195, per via dell’insufficienza delle luci sotto la strada. Questo tipo di situazioni si
riscontrano in località Concali Panieseu, come indicato nel P.A.I., ma anche lungo il Rio
Perdaiola. In questo caso, anche la mancanza di una adeguata manutenzione dell’alveo crea
i fenomeni in oggetto. Più a valle il reticolo idrografico originario è di difficile lettura. Il vecchio
disegno idrografico è stato stravolto dalla realizzazione di una serie di canalizzazioni legate
al disordinato sorgere di case sparse nell’agro di Sant’Anna Arresi. La cartografia risulta
imprecisa per quel che riguarda le aree inondabili che vengono interrotte nella parte valliva.
Specifiche situazioni di problematicità legate al rischio da frana
Sub-Distretto di Monte Prano
Nuxis: A sud ovest dell’Abitato di Nuxis sono segnalate aree soggette a crolli/ribaltamenti
diffusi. Si tratta degli stessi fenomeni cartografati in territorio di Narcao e Villaperuccio ed
ascrivibili alle ripide pareti rocciose dei rilievi tabulari di origine vulcanica ed affioranti nella
parte valliva del bacino idrografico del Rio Mannu. Tali fenomenoi danno origine a consistenti
depositi di versante. Tali depositi sono visibili, in territorio di Nuxis, sul fianco orientale dal
rilievo di Sa Pranedda, ad ovest del tratto della S.S. n. 293 da Nuxis all’incroco con la S.P. n.
79. Tali dinamiche non sembrano interessare la rete stradale, rimanendo limitate ai versanti
del rilievo.
Villaperuccio: Nella parte settentrionale del territorio di Villaperuccio sono segnalate aree
soggette a crolli/ribaltamenti diffusi. Il territorio è caratterizzato da rilievi tabulari costituiti da
formazioni vulcaniche mioceniche. La particolare morfologia dei rilievi, limitati da pareti
verticali, unita alla presenza di diffuse fatturazioni provoca fenomeni di ribaltamento e in
subordine di crollo. Ai piedi delle ripide scarpate sono presenti spesse coltri di depositi di
versante che possono a loro volta essere rimobilizzate. In cartografia sono segnalati come
aree soggette a crolli/ribaltamenti diffusi il versante meridionale di Monte Essu, Genn’e Mari
e la propaggine del versante meridionale di Sa Pranedda.
Narcao: Nella parte meridionale del territorio di Narcao sono segnalate, sui versanti lungo la
valle del Rio Mannu aree soggette a crolli/ribaltamenti diffusi. I rilievi tabulari di quel settore
sono costituiti dai litotipi del Complesso vulcanico miocenico costituito da successioni di lave,
tufi e livelli igninbritici. La parte sommatale è costituita da colate laviche che danno il classico
aspetto tabulare.
Dalle cornici di questi rilievi, per morfologia, per fatturazioni intrinseche e per erosione al
piede si staccano blocchi che precipitano a valle. Tali crolli hanno interessato in un recente
passato la strada provinciale n. 80 nel tratto Narcao-Villaperuccio che attraversa la valle del
Rio Mannu. Sono interessati da questi fenomeni i versanti settentrionali di Mont’Essu e il
versante occidentale di Sa Pranedda.
Perdaxius: La modesta estensione del territorio di Perdaxius unito alla scarsa presenza di
elementi a rischio nel settore più acclive influenza la scarsa presenza di aree a rischio frana.
Nella parte settentrionale del territorio di Perdaxius, comunque, il P.A.I. segnala un area di
pericolosità da frana moderata. Si tratta della parte più estrema a sud del fianco meridionale
della sinclinale est-ovest con al nucleo gli scisti della Formazione di Cabitza, compresa tra il
massiccio carbonatico di Santu Miai a nord e i rilievi carbonatici di Serra Guttu Arru. In quel
settore, denominato Pranu Lepori, affiorano le arenarie paleozoiche della Formazione di
Nebida.
Sub-Distretto di Santa Caterina – Porto Botte
Nei territori comunali ricompresi nel Sub-Distretto non sono state segnalate situazioni di
rischio da frana.
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PIANO URBANISTICO PROVINCIALE / PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO
2. Linee guida e scenari attuativi
Ai fini dell’attuazione operativa del Piano, la Provincia intende avviare, per i diversi Campi
della difesa del suolo individuati, dei Processi di copianificazione, coerentemente con i
principi e le strategie enunciate nel Sistema della difesa del suolo. Ai processi di
copianificazione è affidato il compito di identificare, nell’ambito dei Distretti idrografici
provinciali, gli elementi del sistema idrografico e costiero, che devono essere oggetto di
indagine e di gestione intercomunale e di coordinamento provinciale, in coerenza con le
funzioni istituzionali degli enti coinvolti, e di delineare, in forma coordinata tra i diversi
soggetti coinvolti, scenari e strategie di azione, obiettivi specifici e relative azioni strategiche
e progettuali.
In particolare, nell’ambito dei processi di copianificazione, i diversi soggetti coinvolti saranno
chiamati, per ciò che concerne le loro specifiche competenze istituzionali e di pianificazione
territoriale, a:
-
-
-
-
-
condividere l’individuazione dei Distretti e Sub-distretti Idrografici provinciali ed
eventualmente concorrere ad una loro ridefinizione di dettaglio sulla base di elementi
conoscitivi alla scala comunale;
giungere alla individuazione delle problematiche e delle criticità caratterizzanti i Distretti e
Sub-Distretti Idrografici, attraverso la descrizione dello stato ambientale e dei processi
evolutivi dei sistemi idrografici, del suolo e del rilievo e del sistema marino-costiero;
individuare le esigenze territoriali locali attraverso il riconoscimento dei fattori di
pressione e delle minacce previste e future, che possono comportare una variazione
dell’equilibrio idrogeologico del sistema e l’attivazione di nuovi processi di dissesto;
concorrere alla individuazione e condivisione di strategie di azione, obiettivi specifici e
azioni strategiche calibrati alla scala del singolo Distretto o Sub-Distretto Idrografico
provinciale e definire le priorità di intervento;
individuare specifici ambiti territoriali di interesse sovracomunale o campi problematici la
cui risoluzione necessita di un approccio coordinato tra i diversi soggetti istituzionali
coinvolti.
Gli esiti dei processi di copianificazione diventano oggetto di specifici Accordi di Campo, che
dovranno essere approvati e sottoscritti da parte di tutti i soggetti territorialmente competenti,
e i cui contenuti saranno recepiti dai Comuni attraverso i propri piani urbanistici e di settore.
3. Sistemi e campi correlati
Campi della mobilità e trasporti, Campo dell’agricoltura specializzata, Campo degli
insediamenti turistico ricettivi, Campo dei sistemi produttivi, Campo della Rete ecologica
provinciale.
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RECUPERO AMBIENTALE DELLE AREE INQUINATE
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PIANO URBANISTICO PROVINCIALE / PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO
Recupero ambientale delle aree inquinate
1. Descrizione del contesto territoriale
Il territorio provinciale ricade all’interno del Sito di Interesse Nazionale (S.I. N) del Sulcis
Iglesiente Guspinese, istituito con Decreto Ministeriale n. 468 del 2001 e perimetrato con
Decreto del Ministero dell’Ambiente e Tutela del Territorio del 12 marzo 2003, con proposta
definitiva di perimetrazione presentata in sede di conferenza di servizio decisoria del 23
febbraio 2011, su convocazione del Ministero dell’Ambiente.
In particolare risultano comprese all’interno del territorio provinciale del Sulcis-Iglesiente le
seguenti macroaree, che raggruppano le aree minerarie caratterizzate da analoghi problemi
ambientali:
-
Macro Area Baraxiuta (comune di Domusnovas): caratterizzata dalla presenza di residui
dell’attività mineraria contaminati dispersi sul territorio, da inquinamento dei suoli, legato
alla dispersione dei fini di trattamento mineralurgico e da contaminazione delle acque
superficiali e sotterranee, in particolare nelle aree prossime agli impianti di trattamento. I
principali contaminanti nei residui minerari e nei suoli sono cadmio, piombo e zinco; nelle
acque sono cadmio, piombo e solfati. Nell’area sono presenti rifiuti speciali legati
all’attività estrattiva quali coperture in cemento-amianto e materiali ferrosi. Sono presenti
inoltre scavi non recintati e numerosi imbocchi minerari aperti.
Aree minerarie di interesse: Barraxiutta, Perda Niedda, Reigraxius, Sa Duchessa,
Sermentus, Su Corovau
-
Macro Area Masua (Comune di Iglesias): comprende le miniere di Pb e Zn di Acquaresi,
Masua e Nebida, il cui sviluppo prese piede tra il 1857 e il 1868. L’inquinamento dei suoli
dell’area è legato alla dispersione dei materiali fini mentre la contaminazione delle acque
superficiali e sotterranee viene generata dallo scambio ionico con i sedimenti contaminati
e dalla circolazione nelle cavità minerarie. Nell’area costiera è ubicato l’impianto
mineralurgico di Masua, con tutte le strutture di servizio, i bacini sterili, le discariche
minerarie. La pratica mineraria del passato consente di ipotizzare una contaminazione
dell’arenile e del fondale marino immediatamente prospiciente l’impianto. Nell’area sono
presenti rifiuti speciali legati all’attività estrattiva (coperture in cemento-amianto, macerie,
materiali ferrosi, oli contenuti in fusti). Sono presenti inoltre scavi non recintati, imbocchi
minerari aperti ed edifici da mettere in sicurezza.
Aree minerarie di interesse: Acquaresi, Masua, Nebida
-
Macro Area Malfidano (Comune di Buggerru): l’area è caratterizzata dalla presenza di
residui dell’attività mineraria grossolani dispersi nel territorio e fini, depositati in bacini o
abbancamenti, caratterizzati da elevati contenuti in elementi contaminanti.
L’inquinamento dei suoli dell’area è legato alla dispersione dei materiali fini mentre la
contaminazione delle acque superficiali e sotterranee viene generata dallo scambio
ionico con i sedimenti contaminati e dalla circolazione nelle cavità minerarie. Nell’area
costiera è ubicato l’impianto mineralurgico di Masua, con tutte le strutture di servizio, i
bacini sterili, le discariche minerarie. La pratica mineraria del passato consente di
ipotizzare una contaminazione dell’arenile e del fondale marino immediatamente
prospiciente l’impianto. Nell’area sono presenti rifiuti speciali legati all’attività estrattiva
(coperture in cemento-amianto, macerie, materiali ferrosi, oli contenuti in fusti). Sono
presenti inoltre scavi non recintati, imbocchi minerari aperti ed edifici da mettere in
sicurezza.
Aree minerarie di interesse: Malfidano, Planu Sartu
-
Macro Area Valle del rio san Giorgio – Iglesias (Comuni di Iglesias e Gonnesa):
comprendente 15 aree minerarie, tra le quale quelle di Campo Pisano, San Giovanni e
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Monteponi. Tali miniere hanno costituito, tra il XIX ed il XX secolo, i maggiori centri
estrattivi per metalli d’Europa. Gli imponenti fenomeni di contaminazione di tutte le matrici
ambientali sono amplificati dall’ubicazione delle aree minerarie, che interessano centri
urbani e zone costiere dedicate allo sviluppo turistico. I problemi di maggior rilevanza
riguardano la presenza dei grandi bacini sterili di Campo Pisano, Monteponi, San
Giovanneddu e Monte Agruxau, la dispersione aerea dei fini di trattamento dei bacini
sterili, in particolare di quelli di Monteponi, la contaminazione di suoli ed acque
superficiali legata alla presenza di residui fini di trattamento nella valle del Rio San
Giorgio, il rischio di compromissione dell’acquifero carbonatico cambriano, sede di
imponenti volumi di acque per le quali è prevista la destinazione al consumo umano..
Nell’area vasta sono presenti rifiuti speciali legati all’attività estrattiva attualmente oggetto
di bonifica. Sono presenti inoltre scavi non recintati e imbocchi minerari aperti, per i quali
sono in corso le attività di messa in -sicurezza, ed edifici pericolanti.
Aree minerarie di interesse: Domus Nieddas, Monte Onixeddu; Monte Uda, San
Giovanneddu, Cabitza, Campera, Campo Pisano, Genna Rutta, Genna Maiori, Monte
Agruxau, Monte Scorra, Monteponi, San Giorgio, San Giobanni, Seddas Moddizzis, Sa
Masa
Nell’ambito provinciale risulta inoltre presente l’insediamento industriale di Portovesme,
costituito da 5 grandi insediamenti industriali del comparto metallurgico ed energetico,
ubicato a circa 2 Km di distanza dal centro abitato di Portoscuso.
2. Comuni interessati
Buggerru, Domusnovas, Gonnesa, Iglesias, Portoscuso
3. Problematiche dei processi
Durante il periodo di esercizio, l’attività mineraria ha generato una modifica dello stato dei
luoghi, caratterizzati non solo dalla presenza di infrastrutture (macchinari e fabbricati) ma
anche e soprattutto da numerose aree di stoccaggio provvisorio e definitivo di materiali quali
le “rocce inerti”, gli “sterili di miniera” ed i “fini di lavorazione mineraria”.
L’attività mineraria ha determinato mutazioni anche sull’assetto idrologico e idrogeologico del
territorio. I lavori minerari hanno spesso indotto modifiche del reticolo idrografico e dei profili
di equilibrio dei corsi d’acqua, fenomeni di deviazione a cattura degli stessi, intercettazione
ed inquinamento delle falde acquifere, creazione di bacini d’acqua superficiali. Sono state
altresì rilevate, importanti alterazioni della qualità delle acque di falda a seguito di fenomeni
di lisciviazione dei metalli pesanti rimossi nei lavori minerari sotterranei.
Inoltre, la presenza del polo industriale di Portoscuso, costituito da 5 grandi insediamenti
industriali del comparto metallurgico ed energetico, ha evidenziato sin dalla fine degli anni 80
l’esigenza di attuare provvedimenti tali da delimitare una ampia area ad alto rischio e di
predisporre un opportuno piano di disinquinamento
Nell’ambito del Piano di disinquinamento per il risanamento del territorio del Sulcis –
Iglesiente si è compiuta una campagna di monitoraggio delle matrici ambientali, i cui risultati
hanno portato ad individuare tre distinti fenomeni di contaminazione all’interno dell’area
industriale: ingressione marina; inquinamento della falda in alcuni pozzi; inquinamento da
metalli pesanti (zinco, piombo e cadmio).
4. Linee guida
La Provincia evidenzia la necessità di affrontare le problematiche inerenti la bonifica dei siti
inquinati, al fine di assicurare condizioni di qualità e sostenibilità ambientale del territorio
provinciale.
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Il campo del Recupero ambientale delle aree inquinate riguarda il processo di pianificazione
finalizzato a definire le priorità per l’attuazione ed il coordinamento degli interventi di bonifica
da attuare mediante Accordi territoriali di pianificazione o Accordi territoriali strategici.
Il contesto di intervento, ai fini della definizione di strategie generali per il coordinamento
delle iniziative, è rappresentato dai Comuni di Buggerru, Domusnovas, Gonnesa, Iglesias,
interessati dalla presenza di Aree minerarie di interesse, e dal Comune di Portoscuso, su cui
insistono gli insediamenti industriali metallurgici ed energetici.
Principi e obiettivi dell’accordo
L’obiettivo principale è incentrato sulla necessità di provvedere all’attuazione degli interventi
di bonifica ambientale, coerentemente con quanto disciplinato dagli strumenti normativi e
pianificatori di settore.
L’oggetto dell’accordo riguarda la definizione di indirizzi condivisi per il recupero ambientale
delle aree inquinate e delle priorità di intervento da attuarsi per il superamento dello stato di
emergenza ambientale.
5. Soggetti coinvolti
-
Ministero dell’Ambiente;
-
Regione Autonoma della Sardegna;
-
Amministrazioni Comunali;
-
Igea;
-
Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna.
6. Sistemi e campi correlati
Sistema della difesa del suolo, Sistema della risorsa idrica territoriale, Sistema degli
insediamenti turistico ricettivi, Sistema del Patrimonio storico culturale e del paesaggio
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TUTELA E VALORIZZAZIONE AMBIENTALE
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PIANO URBANISTICO PROVINCIALE / PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO
Sviluppo della Rete Ecologica Provinciale
1. Descrizione del contesto territoriale
Il contesto territoriale di riferimento del Campo interessa l’intero territorio provinciale. Per la
descrizione essenziale dei caratteri e dei processi significativi di quest’ultimo in merito al
Campo in oggetto si rimanda al Quadro territoriale di sintesi del Sistema della tutela e della
valorizzazione ambientale oltre che ai contenuti analitici del capitolo sulla Conoscenza di
Sfondo.
2. Comuni interessati
Tutti i comuni della provincia.
3. Problematiche dei processi
La struttura di rete ecologica definita nella prima fase pianificatoria del PUP/PTC rappresenta
il primo modello di riferimento orientativo finalizzato ad indirizzare le scelte di sviluppo e
gestione del territorio coerentemente rispetto agli obiettivi di tutela e valorizzazione del
patrimonio ambientale della Provincia.
La definizione di un programma di perfezionamento, sviluppo e articolazione del modello di
rete, la precisazione e l’individuazione di dettaglio degli elementi costitutivi di quest’ultimo, la
definizione delle strategie operative di intervento finalizzate alla concreta realizzazione e
rafforzamento di tali elementi, nonché la definizione di norme disciplinari e criteri attuativi
puntuali e contestuali rispetto alle diverse realtà territoriali ed esigenze di gestione
richiamano la necessità dell’avvio di un processo di pianificazione coordinata e di confronto
con i soggetti territoriali competenti e coinvolti.
4. Linee guida e scenari attuativi
Il Campo propone l’avvio di un processo di progressivo perfezionamento e sviluppo della
Rete Ecologica su scala provinciale, indicando come strategia operativa l’adozione di una
procedura incrementale che partendo dai criteri progettuali e dalla prima individuazione dei
tratti ed elementi costituitivi portanti di tale schema reticolare, definiti dal Sistema della tutela
e della valorizzazione ambientale, possa progressivamente considerare ulteriori apporti
conoscitivi e interpretativi tra cui in particolare:
- le elaborazioni, le analisi e le proposte progettuali sviluppate dalla Provincia nel corso
delle attività di pianificazione e programmazione, generali e di settore quali il Piano
Faunistico Venatorio;
- le indagini e interpretazioni condotte alla scala locale dalle amministrazioni comunali, in
particolare con la realizzazione dei Piani Urbanistici Comunali;
- singoli progetti di interesse, rilevanti per le finalità di definizione della rete o comunque
capaci di incidere significativamente a livello di singoli elementi costituiti della stessa,
anche connessi a processi di pianificazione attuativa e di settore;
- le previsioni sviluppate nell’ambito dei processi di gestione operativa degli strumenti di
pianificazione dei siti della rete “Natura 2000”, delle Oasi Permanenti di Protezione
Faunistica ed delle altre aree di tutela;
- i risultati delle campagne di monitoraggio degli habitat e delle specie di interesse
comunitario condotti dalla RAS.
Operativamente nell’ambito del processo progettuale risulta essenziale l’adozione di un
modello di analisi e rappresentazione dei dati strutturato all’interno di un Sistema Informativo
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PIANO URBANISTICO PROVINCIALE / PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO
Geografico, che progressivamente potrà essere aggiornato e implementato in funzione delle
nuove acquisizioni e avanzamenti del processo di definizione e costruzione della rete.
Nel processo di precisazione e sviluppo del modello di rete nonché dei suoi elementi
costitutivi, assunti gli obiettivi generali e specifici individuati all’interno del Sistema nonché la
struttura generale del modello di riferimento definito, dovranno essere considerati requisiti di
fattibilità operativa e di efficacia funzionale dei singoli elementi di connessione reticolare con
particolare riferimento a:
- verifica di eventuali alternative progettuali in grado di perseguire più efficacemente gli
obiettivi assunti;
- stato attuale di tutela delle aree, risultando preferibili individuazioni che considerino
l’inclusione di aree già sottoposte a vincoli limitativi degli usi e delle facoltà di godimento;
- stato di proprietà delle aree, risultando preferibili individuazioni in grado di includere un più
elevato numero di aree di proprietà pubblica;
- opportunità di integrazione con altre reti fisiche o tematiche e circuiti orientati alla
valorizzazione delle risorse territoriali, paesaggistiche e storico-culturali;
- opportunità di integrazione con infrastrutture legate alla accessibilità e fruizione delle
risorse e del territorio connotate in senso ecosostenibile
Un ulteriore obiettivo rivolto al processo di Campo è orientato alla definizione del ruolo e
delle funzioni che l’agro-ecosistema è chiamato a svolgere nell’integrazione della rete
ecologica provinciale, con l’individuazione delle componenti di rete ad esso correlate e la
definizione dei requisiti e degli indirizzi normativi di tutela, recupero e valorizzazione coerenti
rispetto a tale prospettiva funzionale.
5. Soggetti coinvolti dal processo
-
Regione Autonoma della Sardegna
-
Amministrazioni Comunali
-
Ente Foreste della Sardegna
-
Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale
-
Consorzi di bonifica
-
Parco Geominerario
-
IGEA
-
ANAS
-
Aziende agricole e agro-forestali
6. Sistemi e campi correlati
Sistemi/Campi relativi al partimonio agro-forestale e dell’agricoltura specializzata, alla difesa
del suolo, ai beni culturali, alla tutela della risorsa idrica territoriale.
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PATRIMONIO STORICO CULTURALE E DEL PAESAGGIO
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PIANO URBANISTICO PROVINCIALE / PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO
Rete integrata della ferrovia storica del Sulcis Iglesiente, delle risorse di
presidio costiero e delle Città di Fondazione
Relativamente alla rete dei tracciati minerari storici, per le proprie competenze sui sistemi
della mobilità, la Provincia di Carbonia Iglesias prevede l’attivazione di un processo sinergico
ed un accordo strategico per definire i requisiti e uno studio di fattibilità per un progetto di
conservazione, recupero e riuso del sistema storico ferroviario del Sulcis Iglesiente. La
finalità è quella di costruire una rete di trasporto integrato, sostenibile e diversificato, capace
di mettere in connessione le risorse storico-culturali, minerarie e geoambientali presenti nel
territorio, e di restituirne un’immagine unitaria.
Il territorio del Sulcis è interessato da interventi in atto ed in programmazione finalizzati alla
valorizzazione delle risorse afferenti al patrimonio minerario. Gli interventi in atto sono gestiti
dall’Ente Parco Geominerario nella cui struttura costitutiva sono presenti Regione, Provincia
e Comuni ma anche dall’insieme di soggetti che per competenze specifiche sono chiamati ad
esprimersi ai fini dell’attuazione degli interventi.
L’articolo 56 delle Norme Tecniche di Attuazione del PPR attribuisce ai comuni il compito di
individuare, all’interno dei propri strumenti urbanistici, in modo dettagliato la rete
infrastrutturale storica e di prevedere per le linee ferroviarie storiche (beni identitari come da
art. 54, comma 1 delle NTA del PPR) la conservazione degli elementi strutturali (il tracciato,
le stazioni, i caselli, le gallerie, i ponti ferroviari). L’articolo 106 delle Norme Tecniche di
Attuazione del PPR peraltro attribuisce alle Province un ruolo nella promozione di interventi
di valorizzazione del paesaggio e nell’individuazione di eventuali ambiti per la pianificazione
coordinata fra più comuni.
I documenti della Programmazione Regionale evidenziano infine la necessità di uno
strumento che contribuisca ad inquadrare entro una cornice di coerenza territoriale l’insieme
delle attività, in modo da realizzare sinergie con gli altri processi territoriali e tradursi in
termini di maggiore efficacia ai fini dello sviluppo territoriale e di un beneficio diffuso per la
collettività.
1. Descrizione del contesto territoriale
Il contesto territoriale interessato riguarda l’ossatura l’infrastrutturale storica nel territorio del
Sulcis Iglesiente.
Tale ossatura è costituita principalmente dalle vecchie strade ferrate che rappresentano un
elemento lineare e di continuità molto forte per il Sulcis Iglesiente. I tracciati ferroviari
attraversavano i punti nevralgici e vitali, proprio per la loro funzione legata al trasporto.
Appartengono a questa rete i vecchi tracciati ferroviari a scartamento ridotto delle Ferrovie
Meridionali Sarde con le due linee principali (Iglesias – San Giovanni Suergiu e Siliqua - San
Giovanni Suergiu – Calasetta) e i tracciati di proprietà delle Società che si occupavano della
gestione dell’attività estrattiva, nonché le relative opere d’arte (stazioni, caselli, case
cantoniere, viadotti, gallerie, etc). (es. i tronconi di Scalittas-Cala Domestica, MonteponiFontanamare, Naracauli-Piscinas).
Le due linee ferroviarie di proprietà delle FMS furono concepite da una parte con l’obiettivo di
collegare il centro di Cagliari con le aree minerarie sulcitane e dall’altra di collegare i
principali centri sulcitani legati alle attività estrattive con i porti.
Per le ferrovie di proprietà delle FMS il contesto territoriale ricomprende, oltre al territorio
della Provincia oggetto del Piano per la porzione interessata, anche il territorio provinciale di
Cagliari mentre per quanto riguarda i tracciati ferroviari di proprietà delle società minerarie
interessa una parte del territorio della Provincia del Medio Campidano.
CAMPI DI PIANIFICAZIONE COORDINATA
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PIANO URBANISTICO PROVINCIALE / PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO
Il contesto istituzionale di riferimento vede la sovrapposizione di molteplici enti e livelli
gerarchici di gestione del territorio e delle strutture ferroviarie storiche oltre altre società
proprietarie di parti delle infrastrutture esistenti (Enti regionali, Ministeri, Assessorati
Regionali e Provinciali, Comuni, altri enti competenti).
Il progetto prevede il recupero e riuso del sistema dei percorsi ferroviari e la riconversione
degli stessi come percorsi turistici, nonché il recupero e riuso delle relative opere d’arte e
delle opere di ingegneria ad esso correlate, in coerenza con i processi già in atto da parte del
Geoparco Storico e Ambientale della Sardegna.
Le opere d’arte connesse ai tracciati ferroviari (stazioni, caselli, case cantoniere, etc.)
costituiranno, all’interno dei processi strategici previsti, i nodi delle intersezioni con gli altri
percorsi di mobilità sostenibile (esistenti o in programma) quali ciclovie, ippovie, sentieri
pedonali che abbiano funzione di collegamento tra diverse risorse geo – ambientali e storico
- culturali distribuite nei territori dei comuni interessati.
Il recupero dei tracciati ferroviari storici disegna un percorso a mobilità sostenibile ed
alternativa nel territorio provinciale che collega, oltre a beni culturali testimoni
dell’organizzazione di presidio costiero, l’importante risorsa culturale delle Città di
Fondazione. Il territorio della Provincia di Carbonia Iglesias riveste un’importanza rilevante
nella storia dell’urbanistica in quanto vede concentrate al suo interno diverse città di
fondazione rappresentative di un arco diacronico notevole. Il modello arcaico è
rappresentato dalla città fenicio-punica di Sirai presso Carbonia ma Iglesias costituisce un
esempio di città fondata medievale del tutto in analogia con le città centro italiane di
fondazione coeva. Casi di estremo interesse sono poi le fondazioni sabaude di Carloforte e
Calasetta, realizzate per il popolamento delle isole minori. Le città del Novecento, Carbonia,
Bacu Abis e Cortoghiana, sono un riferimento assoluto per l’architettura razionalista isolana.
Carbonia, tipico insediamento a bocca di miniera, è forse la più importante e ambiziosa tra le
città di fondazione del fascismo e fu inaugurata il 18 dicembre 1938, dopo meno di un anno
di lavoro. Rientra nella rete anche la realtà particolare di Portoscuso, borgo costiero
seicentesco, poi rifondato in epoca moderna. La nuova Tratalias e il villaggio Palmas Suergiu
sono fondazioni del secondo dopoguerra nate per il trasferimento delle comunità
delocalizzate per gli effetti della diga di Monte Pranu.
2. Comuni interessati
Sono interessati i comuni il cui territorio è attraversato dalle vecchie strade ferrate e/o nei
quali sono rilevate testimonianze concentrate o diffuse del patrimonio legato all’attività
estrattiva, anche se in forma o tipologia differente, sia interni che esterni al territorio
provinciale. In particolare sono interessati direttamente i Comuni di Calasetta, Carbonia,
Giba, Gonnesa, Iglesias, Musei, Masainas, Narcao, S.Giovanni Suergiu, Santadi, S.Antioco,
S. Anna Arresi, Tratalias, Villamassargia, Villaperuccio, Piscinas ed i Centri di Bacu Abis,
Cortoghiana e Villaggio Palmas. Indirettamente per il collegamento marittimo sono da
includere i comuni di Carloforte e Portoscuso.
3. Problematiche dei processi
Le problematiche correlate al tema della valorizzazione, recupero e riuso del sistema dei
tracciati ferroviari storici riguardano un insieme di motivi riflettendo, al contempo, un’esigenza
diffusa di strumenti procedurali unificanti, adeguati a gestire la complessità degli aspetti
correlati.
In primo luogo, una carenza di rilievi e censimenti relativamente a tali beni, rende necessaria
un’intensa attività di raccolta e di catalogazione che allo stato attuale non è stata effettuata in
maniera strutturata e unitaria. Il materiale censito risulta essere eterogeneo per fonte e per
modalità di rappresentazione e restituzione, occorre pertanto provvedere ad un censimento
CAMPI DI PIANIFICAZIONE COORDINATA
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PIANO URBANISTICO PROVINCIALE / PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO
e ad una strutturazione dei dati tale da restituire in modo completo e unitario lo stato attuale
del sistema dei tracciati ferroviari storici.
Un altro aspetto riguarda la complessità della rete di competenze in materia e di proprietà
dei beni stessi, che rende indispensabile l’individuazione di un percorso condiviso,
interisituzionale e integrato, capace di mettere a sistema la molteplicità delle risorse
territoriali coinvolte nel processo strategico. Ne consegue la necessità di individuare degli
strumenti procedurali unificanti, adeguati a gestire la complessità degli aspetti correlati.
Inoltre data l’eterogeneità dei territori attraversati dai tracciati ferroviari e degli enti coinvolti,
non possono non crearsi dei punti di discontinuità nei percorsi che necessitano
l’individuazione preventiva di soluzioni di continuità alternative.
Relativamente alle Città di Fondazione presenti nel territorio provinciale emerge come
ancora scarsamente riconosciuto l’insieme degli elementi materiali che costituiscono la
struttura urbanistica di fondazione. Mentre per Carbonia, Bacu Abis e Cortoghiana gli studi
stanno progressivamente ponendo in luce la necessità di tutela della risorsa storicourbanistica, per le altre città è opportuno rafforzarne il riconoscimento e la valorizzazione e
risulta strategica la loro connessione in Rete.
4. Linee guida
La Provincia riconosce il patrimonio della infrastrutturazione storica come risorsa strategica,
facente parte del patrimonio minerario, rappresentativo dell’identità del territorio e delle sue
valenze paesaggistico ambientali e storico culturali per le quali fa riferimento alla Rete
integrata della ferrovia storica del Sulcis Iglesiente, delle risorse di presidio costiero, e delle
Città di Fondazione.
La Provincia riconosce il territorio interessato dalle infrastrutture storiche come contesto che
necessita di una pianificazione coordinata ai sensi dell’art. 34 del Decreto Legislativo 18
agosto 2000, n. 267.
Tema prioritario di Rete è inoltre la tutela degli elementi basilari dello schema urbanistico
originario delle Città di Fondazione e la corretta divulgazione delle valenze storico
urbanistiche ad esso correlate.
Gli interventi di trasformazione sull’edificato e sugli spazi pubblici devono tenere conto della
risorsa storico urbanistica nel predisporre Piani Particolareggiati dei Centri Storici; l’obiettivo
condiviso prevede che siano preservate e divulgate le valenze storico urbanistiche. La
complessità di competenze interessate dalla Rete, che vede coinvolti diversi soggetti
territoriali, orienta la realizzazione di interventi materiali sul patrimonio architettonico ed
immateriali di promozione e ricerca.
La Provincia riconosce quindi il patrimonio delle Città di Fondazione come risorsa strategica,
ed in particolare promuove la costruzione della Rete integrata della ferrovia storica del Sulcis
Iglesiente, delle risorse di presidio costiero, e delle Città di Fondazione e si propone quale
organo di coordinamento tra i soggetti competenti pubblici, gli istituti di formazione ed i
soggetti privati per la gestione unitaria con patrocinio provinciale della rete stessa.
Un rafforzamento della Rete è costituito dalla presenza di testimonianze storico-culturali del
presidio costiero quali i porti storici e le torri costiere, i comparti produttivi storici estrattivo
saliniero e produttivo ittico del tonno (per queste risorse, oltre i comuni citati, sono interessati
i territori di Masainas, Gonnesa e S. Anna Arresi). Tali beni sono nodi della Rete ed i loro
collegamenti con le Città di Fondazione completano il tessuto di connessione della Rete.
CAMPI DI PIANIFICAZIONE COORDINATA
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PIANO URBANISTICO PROVINCIALE / PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO
5. Soggetti coinvolti
-
Enti proprietari dei sedimi dei tracciati ferroviari dismessi e delle relative opere d’arte
funzionali alla ferrovia
-
Regione Autonoma della Sardegna
-
Amministrazioni Comunali
-
Sistema Turistico Locale
-
Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna
6. Sistemi e campi correlati
Sistema del Patrimonio storico culturale e del Paesaggio, Sistema degli insediamenti turistico
ricettivi.
CAMPI DI PIANIFICAZIONE COORDINATA
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PIANO URBANISTICO PROVINCIALE / PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO
Rete della valorizzazione delle testimonianze del patrimonio minerario
Il Campo della Valorizzazione delle testimonianze del patrimonio minerario riguarda
l’attivazione di un processo di pianificazione coordinata finalizzato alla definizione di strategie
territoriali di supporto alla programmazione di interventi sul territorio.
1. Il contesto territoriale
Il contesto territoriale interessato riguarda diffusamente l’intero territorio della Provincia, nel
quale, pur con diverse densità, si distribuiscono diverse testimonianze del patrimonio
minerario: queste sono rappresentate sia dagli edifici, sia dai manufatti impiantistici ed
infrastrutturali, ma anche dall’insieme di quei segni delle trascorse attività legate
all’estrazione e lavorazione dei minerali. Appartengono a questo insieme le aree interessate
da discariche e depositi di materiali, i vuoti e le aperture, le cave, ecc. Il processo di
valorizzazione dell’insieme delle testimonianze, quali quelle elencate, riguarda un contesto
territoriale che supera i confini del territorio provinciale (come ad esempio il territorio della
contigua provincia del Medio Campidano) ed un contesto istituzionale entro il quale, per
competenze territoriali e settoriali, si sovrappongono molti soggetti e livelli gerarchici di
gestione del territorio (Ministeri, Assessorati Regionali e Provinciali, Comuni).
2. Comuni interessati
Sono interessati I comuni nel cui territorio sono rilevate testimonianze concentrate o diffuse
del patrimonio minerario, anche se in forma o tipologia differente.
3. Problematiche dei processi
Le problematiche correlate al tema della valorizzazione delle testimonianze del patrimonio
minerario riguardano un insieme di criticità riflettendo, al contempo, un’esigenza diffusa di
strumenti procedurali unificanti, adeguati a gestire la complessità degli aspetti correlati.
In primo luogo, l’intensa attività di censimento e catalogazione, non corrisponde ad una
effettiva disponibilità di dati strutturati e accessibili sulla consistenza quali-quantitativa del
patrimonio minerario, nel suo complesso, tale cioè da rappresentare le condizioni del
sistema insediativo e ambientale legato alla presenza delle attività minerarie. La
programmazione degli interventi nel contesto minerario, finalizzati al recupero edilizio e
funzionale di spazi e manufatti, spesso è condizionata da attività di risanamento ambientale,
necessariamente propedeutici. Scaturiscono evidenti riflessi sull’organizzazione di più
soggetti, chiamati a cooperare ai fini della definizione di strategie integrate di intervento.
In secondo luogo è evidente la complessità del quadro di competenze che rallenta il
processo attuativo di pianificazione e gestione del contesto minerario, nel quale l’apparato
delle conoscenze e relative competenze storico culturali, tecnico-scientifiche, ecologicoambientali richiede l’individuazione di un percorso strutturato, volto ad integrare e mettere a
sistema l’insieme delle attività che riguardano il processo di valorizzazione dell’ambito.
Anche attraverso la lettura dei documenti della programmazione regionale (Rapporto d’area,
Atti dell’Intesa) si rileva, come esigenza diffusamente sentita, la necessità di disporre di un
quadro strategico e strutturato degli interventi, tale da attivare un processo attuativo che,
formulato sulla base di principi di sinergia, realizzi efficaci scelte territoriali: gli interventi sul
territorio, per quanto importanti e consistenti, numericamente e qualitativamente, difficilmente
riescono a restituire un’immagine integrata e sistematica, i cui esiti siano effettivamente
calibrati su esigenze d’ambito, anche ai fini della localizzazione di servizi rari e utili per una
vasta collettività (centri di ricerca, istituti per l’alta formazione servizi pregiati per il comparto
ricettivo e dell’educazione ambientale, ecc.).
CAMPI DI PIANIFICAZIONE COORDINATA
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PIANO URBANISTICO PROVINCIALE / PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO
La complessità del territorio provinciale e le grandi differenze nel tessuto produttivo e
socioeconomico (diversità di rango delle infrastrutture produttive, diversificazione dei settori
produttivi, differenziazione dei modelli insediativi in relazione alla produttività) costituisce
inoltre un contesto territoriale di riferimento che non può non avere influenze su un processo
decisionale incentrato sulla valorizzazione della risorsa costituita dai territori e dal patrimonio
delle testimonianze minerarie.
La Legge 23.12.2000 n. 388, all’art. 114 comma 10, ha previsto il Parco Geominerario
Storico e Ambientale della Sardegna, riconosciuto nel 1998 dall’Unesco per l'elevato valore
della cultura mineraria dell'isola, “al fine di conservare e valorizzare, anche per finalità sociali
e produttive, i siti e i beni dell’attività mineraria con rilevante valore storico, culturale ed
ambientale”. Il Parco è stato successivamente istituito con Decreto del Ministero della
Pubblica Istruzione del 16 ottobre 2001 (Istituzione del Parco geominerario storico ed
ambientale della Sardegna); nel consiglio direttivo sono presenti Regione, Provincia e
Comuni ma anche dall’insieme di soggetti che per competenze specifiche sono chiamati ad
esprimersi ai fini dell’attuazione degli interventi.
Nell’ambito della perimetrazione complessiva del Parco Geominerario, il territorio della
Provincia di Carbonia Iglesias ricade quasi totalmente al suo interno, determinando non
poche problematiche in riferimento al rilascio del parere da parte del Parco sugli interventi
finalizzati all’attuazione del comma 2 art. 2 del Decreto Istitutivo del Parco stesso, e che di
seguito si riportano:
“A tal fine dovranno essere poste in essere le seguenti attività:
1.
recuperare e conservare, per fini ambientali, scientifici, formativi, culturali e turistici, i
cantieri e le strutture minerarie e i siti geologici con particolare riguardo a quelli
ambientalmente più compromessi ed a quelli più rappresentativi sotto l'aspetto
tecnico-scientifico e storico-culturale;
2.
recuperare e conservare in particolari strutture museali e archivistiche il patrimonio di
archeologia industriale e quello documentale, librario e fotografico di interesse
conoscitivo della storia e della cultura mineraria;
3.
proteggere e conservare gli habitat e il paesaggio culturale generato dall'attività
mineraria, compatibilmente con il risanamento ambientale dei siti;
4.
proteggere e conservare le zone di interesse archeologico e i valori antropici delle
attività umane connesse all'espletamento delle attività minerarie;
5.
promuovere e sostenere attività educative, ricreative, sportive e artistico-culturali
compatibili con i valori da tutelare;
6.
promuovere, sostenere e sviluppare nel quadro dello sviluppo sostenibile attività di
formazione e di ricerca scientifica e tecnologica nei settori delle georisorse, dei
materiali innovativi, dell'ambiente e delle fonti energetiche alternative, anche
attraverso la costituzione, con altri soggetti pubblici e privati, di centri di formazione e
di ricerca di eccellenza di livello internazionale;
7.
collaborare con gli enti locali e con le istituzioni competenti al fine di concorrere, con
attività di promozione e di sostegno, alla creazione nel territorio del Parco di un nuovo
processo integrato di sviluppo sostenibile nei settori del turismo ecologico e culturale,
dell'artigianato tradizionale e innovativo locale, della trasformazione industriale delle
materie prime locali, anche attraverso la realizzazione delle relative opere
infrastrutturali;
8.
curare, d'intesa con gli enti locali preposti, il coordinamento degli interventi di bonifica,
di riabilitazione e di recupero dei compendi immobiliari ex-minerari di cui agli specifici
piani previsti dalle norme vigenti.”
CAMPI DI PIANIFICAZIONE COORDINATA
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PIANO URBANISTICO PROVINCIALE / PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO
La carta di Piano denominata T 2.3 .2 _5 _s 1 Sistema del patrimonio storico culturale - Siti
di interesse minerario, indica le aree a forte valenza di archeologico mineraria, identificate
dal Parco Geominerario e rappresenta una prima individuazione dei siti e dei beni minerari,
per i quali risulta fondamentale la salvaguardia e la valorizzazione, ai sensi dell’art. 2 del
Decreto Istitutivo, che illustra le Finalità e Attività del Parco, specificando le attività che
dovranno essere poste in atto per il raggiungimento delle finalità in esso riportate. In questa
prima fase è scaturita la necessità da parte del Parco Geominerario di intraprendere una
concertazione con gli altri Enti competenti e di regolamentare il ruolo del Parco, al fine di
garantire l’espletamento delle sue attività nel corretto rispetto delle reciproche competenze.
A tal fine il Parco ha inviato a tutti gli Enti tale perimetrazione affinchè le amministrazioni
possano apportare il loro contributo ed instaurare così un processo di condivisione delle
problematiche manifestatesi in questi anni.
La perimentrazione rappresenta dunque una prima fase di lavoro, che successivamente
potrà essere integrata e meglio dettagliata, sia attraverso una più precisa rappresentazione
cartografica, sia con la stesura di un regolamento. In particolare va sottolineato che
l’eventuale nuova cartografia e il regolamento, dovranno seguire tutto l’iter amministrativo
per poi essere definitivamente pubblicati nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana.
Il Parco Geominerario fra le attività previste, nell’articolo 2 - comma g, prevede di collaborare
con gli enti locali e con le istituzioni competenti al fine di concorrere, con attività di
promozione e di sostegno, alla creazione nel territorio del Parco di un nuovo processo
integrato di sviluppo sostenibile nei settori del turismo ecologico e culturale, dell'artigianato
tradizionale e innovativo locale, della trasformazione industriale delle materie prime locali,
anche attraverso la realizzazione delle relative opere infrastrutturali. Inoltre nel comma h),
sempre dell’art. 2, si prevede di curare, d'intesa con gli enti locali preposti, il coordinamento
degli interventi di bonifica, di riabilitazione e di recupero dei compendi immobiliari ex-minerari
di cui agli specifici piani previsti dalle norme vigenti.
Il comma 4 dell’articolo 2 stabilisce che (…) in ogni caso, sono fatte salve, nell'attuazione
degli interventi (…), le competenze sovraordinate e specificamente attribuite
dall'ordinamento agli enti locali.
Rimangono comunque escluse dalla disciplina del decreto e dalle competenze del consorzio
del Parco Geominerario tutte le attività non direttamente riconducibili alle predette finalità ed
attività e in ogni caso quelle relative agli usi civici, ai diritti reali dei singoli e delle collettività
sociali, agli interventi forestali e di difesa del suolo, alle attività agricole e zootecniche,
all'esercizio della caccia e della pesca nonché ad ogni altra attività collegata all'uso del
territorio la cui disciplina e regolamentazione sia già attribuita da norme statali o regionali,
anche regolamentari, alla competenza dello Stato, della regione e di altri enti locali (Articolo
4 –commi 4 -5).
La Provincia, unitamente agli enti locali ha un preciso ruolo facendo parte del Consiglio
direttivo del Consorzio del Campo (art.7). Il consiglio direttivo, secondo quanto meglio
specificato nello statuto, esercita le funzioni di indirizzo politico-amministrativo definendo gli
obiettivi ed i programmi da attuare deliberando su atti rientranti tra tali funzioni e verificando
la rispondenza dei risultati dell'attività amministrativa e della gestione agli indirizzi impartiti
(comma 3 – art.7) .
Inoltre l’articolo 106 delle Norme Tecniche di Attuazione del PPR attribuisce alle Province un
ruolo nella promozione di interventi di valorizzazione del Paesaggio; mentre il D.Lgs 42/04
nell’articolo 7, che stabilisce le funzioni e compiti in materia di valorizzazione del patrimonio
culturale, riconosce che Ministero, le regioni e gli altri enti pubblici territoriali (Province,
Comuni, ) perseguono il coordinamento, l’armonizzazione e l’integrazione delle attività di
valorizzazione dei beni pubblici.
CAMPI DI PIANIFICAZIONE COORDINATA
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PIANO URBANISTICO PROVINCIALE / PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO
La valorizzazione del patrimonio culturale, ai sensi dell’articolo 6 del D.Lgs 42/2004, consiste
nell’esercizio delle funzioni e nella disciplina delle attività dirette a promuovere la conoscenza
del patrimonio culturale e ad assicurare le migliori condizioni di utilizzazione e fruizione
pubblica del patrimonio stesso, anche da parte delle persone diversamente abili, al fine di
promuovere lo sviluppo della cultura. Essa comprende anche la promozione ed il sostegno
degli interventi di conservazione del patrimonio culturale. In riferimento al paesaggio, la
valorizzazione comprende altresì la riqualificazione degli immobili e delle aree sottoposti a
tutela compromessi o degradati, ovvero la realizzazione di nuovi valori paesaggistici coerenti
ed integrati.
Il quadro conoscitivo offerto dai documenti della Programmazione Regionale afferma che si
avverte la necessità di uno strumento che contribuisca ad inquadrare entro una cornice di
coerenza territoriale l’insieme delle attività, in modo da realizzare sinergie con gli altri
processi territoriali e tradursi in termini di maggiore efficacia ai fini dello sviluppo territoriale e
di un beneficio diffuso per la collettività.
4. Linee guida e scenari attuativi
La Provincia riconosce il patrimonio delle testimonianze minerarie come risorsa strategica,
rappresentativa dell’identità del territorio e delle sue valenze paesaggistico-ambientali e
significativa ai fini della promozione dello sviluppo socio-economico del territorio.
La Provincia riconosce il territorio interessato dalle testimonianze delle attività minerarie
come contesto che necessita di una pianificazione coordinata ai sensi del comma 12
dell’articolo 106 delle Norme Tecniche di Attuazione del Piano Paesaggistico Regionale.
Il territorio del Sulcis è interessato da interventi in atto ed in programmazione finalizzati alla
valorizzazione delle risorse afferenti al patrimonio minerario.
In considerazione di tali premesse si delineano i punti salienti:
a) gli ambiti interessati dalla presenza delle testimonianze minerarie, e le sue relazioni
con l’intero contesto provinciale sono riconosciuti ai sensi dell’art.106 come ambiti di
pianificazione coordinata fra più comuni;
b) la Provincia condivide l’esigenza di uno strumento di carattere territoriale e strategico
di supporto alle scelte di programmazione degli interventi, utile alla valutazione degli
effetti e ricadute territoriali degli stessi ed alle implicazioni sulla scala provinciale e
comunale, in grado di definire procedure di coordinamento necessarie per
l’attuazione e adeguamento delle scelte di pianificazione alla scala locale;
c) la Provincia promuove ai sensi del comma 11 dell’art.106 delle NTA del PPR il
processo di riqualificazione e valorizzazione del paesaggio mineario;
d) la Provincia promuove l’avvio di un processo cooperativo con tutti gli enti interessati
per l’elaborazione di scelte strategiche territoriali complementare alle attività già in
essere, finalizzate alla programmazione degli interventi di recupero del patrimonio
minerario;
e) la Provincia attiva come strumento attuativo del proprio Piano Urbanistico
Provinciale/Piano Territoriale la Rete della valorizzazione delle testimonianze del
patrimonio minerario finalizzata alla costituzione di un processo partecipativo e
concertato per la definizione di un quadro strategico e strutturato entro il quale
coordinare gli interventi e favorirne l’attuazione nei processi di pianificazione alla
scala locale e provinciale.
La Rete della valorizzazione delle testimonianze del patrimonio minerario si avvia con la
formulazione di un Accordo Territoriale Strategico nel quale i soggetti coinvolti stabiliscono i
principi strategici generali entro i quali canalizzare le scelte programmatiche in coerenza con
CAMPI DI PIANIFICAZIONE COORDINATA
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PIANO URBANISTICO PROVINCIALE / PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO
gli esiti attesi di sviluppo territoriale e con le ricadute nei processi della pianificazione locale
Provinciale e Comunale.
5. Soggetti coinvolti dal processo
-
Regione Autonoma della Sardegna
-
Provincia
-
Amministrazioni Comunali
-
Parco geominerario storico ambientale della Sardegna
-
Soggetti competenti
6. Sistemi e campi correlati
Sistema e Campi del Patrimonio storico culturale e del Paesaggio, Campi della difesa del
suolo, Sistema degli insediamenti turistico ricettivi.
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PIANO URBANISTICO PROVINCIALE / PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO
Rete dei Poli a densità storico-ambientale
Sono definiti “Poli a densità storico-ambientale” alcuni centri del territorio provinciale che,
oltre ad essere riferimento storico culturale relativamente ad emergenze presenti nel proprio
contesto, hanno un ruolo di porta ambientale rispetto ad aree di eccellenza naturalistica
sottoposte a protezione quali Siti di Interesse Comunitario (SIC), Zone di Protezione
Speciale (ZPS), comprendenti peculiarità floro-faunistiche, aree boschive, campi dunali, zone
umide.
L’importanza di concentrare azioni di salvaguardia o divulgazione delle valenze
paesaggistiche di tipo storico culturale e ambientale naturalistico risiede nell’effetto di
potenziamento che si produce per ogni intervento previsto sia in termini di educazione al
rispetto delle risorse, sia in termini di accessibilità e fruizione sostenibile. L’ideale
sovrapposizione di una rosa di centri urbani con i nodi della rete ecologica costituisce
elemento di innovazione per programmi di sviluppo economico e socio culturale sostenibile
del territorio.
1. Il contesto territoriale
Sono stati scelti, in una rappresentanza delle valenze storico ambientali che certamente non
esaurisce quelle del territorio provinciale, 8 centri di riferimento che possono svolgere un
ruolo di guida per quel che riguarda lo sviluppo dei loro territori di influenza e indirettamente
per l’intera provincia.
I Poli sono stati individuati sia nell’ambito costiero e delle due isole che in ambito interno e
montano.
Ambito costiero e delle isole sulcitane
- Buggerru: vi ricadono due SIC Natura 2000, di cui uno include quasi interamente i campi
dunali e i sistemi di spiaggia di Is Compinxius-Portixeddu e i relativi habitat; è uno dei
principali centri di archeologia mineraria (Miniere di Malfidano, Arcu Sa Cruxi, S. Lucia) della
provincia ed è situato a breve distanza da ulteriori centri minerari del territorio provinciale;
- Carloforte: sono in esso presenti endemismi floristici unici al mondo; l’intera isola è
individuata come SIC per gli habitat della Dir. 43/92/CEE, il settore nord occidentale come
ZPS, quest’ultima mirata quasi esclusivamente alla tutela dell’avifauna; sono importanti il sito
archeologico della torre costiera, nel quale vi sono stratificazioni di epoche diverse fino al
Regno di Sardegna e oggi sede dell’Osservatorio astronomico, e il sistema delle fortificazioni
di epoca sabauda;
- S. Antioco: nel suo territorio ricadono SIC, ZPS, Aree di Protezione Faunistica, sistemi di
spiaggia, stagni e zone umide di S. Caterina e della parte nord dell’isola (Poggio la SalinaP.ta Maggiore, Sa Salina, P.ta Giunchera). E’ sede di un consistente patrimonio
dell’archeologia fenicio-punica e romana. Da segnalare, tra gli altri, il Museo del Bisso
importante testimonianza di cultura storico-tradizionale legata al mare e di protezione della
biodiversità (dal mollusco bivalve Pinna nobilis, specie divenuta rara, si ottiene la fibra tessile
utilizzata anticamente e fino a tempi non troppo lontani);
- S. Anna Arresi: sono da segnalare i sistemi dunali e di spiaggia di Porto Pino e relative
zone umide, individuate come SIC in particolare per la tutela degli habitat delle dune, di
pineta autoctona e dei ginepri; per gli aspetti storici è importante la presenza di numerosi
nuraghi, di cui uno posto al centro del paese e di insediamenti archeologici sparsi nel
territorio (M. Margiani, Coi Casu).
CAMPI DI PIANIFICAZIONE COORDINATA
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PIANO URBANISTICO PROVINCIALE / PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO
Ambito dell’interno e montano
- Domusnovas: è la principale porta d’ingresso del versante meridionale del Massiccio del
Monte Linas-Marganai e gran parte del territorio comunale è compreso nel SIC omonimo,
che tutela in particolare gli habitat di macchia mediterranea e boschivi oltre che le aree di
cresta; è di grande importanza fitogeografica per la presenza di molte specie endemiche
sarde di cui alcune esclusive del massiccio; il centro abitato è di fondazione medioevale, il
territorio è sede di un importante patrimonio archeologico minerario (M.re di Sa Duchessa,
Barraxiutta), nelle vicinanze del paese è sita la Grotta di S.Giovanni importante sia per gli
aspetti naturalistici che storici, ma in generale il territorio è caratterizzato dalla presenza di
molte grotte e voragini naturali.
- Santadi: circa metà del territorio comunale è compreso nel vasto SIC di Monte Arcosu (che
nella Provincia di Carbonia Iglesias interessa anche il vicino comune di Nuxis); il SIC tutela in
particolare gli habitat di macchia mediterranea e boschivi e di cresta, con presenza di molte
specie endemiche sarde di cui alcune esclusive del massiccio. Il paese è un importante
centro storico-culturale del territorio con presenza di nuraghi, necropoli, insediamenti e resti
archeologici di varie epoche (non pochi compresi nel SIC stesso), tra le quali spicca non
lontano dal paese l’Area archeologica di Pani Loriga con stratificazioni prenuragiche e
fenicio-puniche; ad essa è connesso il Museo archeologico posto al centro del paese, nel
quale si segnala anche un Museo etnografico (Sa Domu antiga). Il Comune di Santadi può
senz’altro svolgere un ruolo trainante per lo sviluppo e la valorizzazione storico-culturale del
settore meridionale della provincia
- Villaperuccio: per quanto concerne gli aspetti storico-culturali l’Area archeologica di
Montessu è di rilevanza provinciale, non solo locale; si pone certamente in sinergia con la
vicina area di Pani Loriga di Santadi; la scelta di due centri così vicini come Poli non è
certamente casuale e va vista in funzione del miglioramento dell’accessibilità a siti di grande
importanza non adeguatamente conosciuti a un vasto pubblico; molti dei reperti ritrovati nel
territorio di Villaperuccio sono conservati nel summenzionato Museo di Santadi del quale in
precedenza Villaperuccio era una frazione. L’area di Montessu è una necropoli di epoca
prenuragica con le caratteristiche tombe domus de janas, ma tutto il territorio di Villaperuccio
è contrassegnato da presenze archeologiche di epoca prenuragica, nuragica (nuraghi
semplici e complessi) e romana (villaggi e necropoli). Dal punto di vista ambientale le aree di
Montessu, di Monte Narcao e di Monte Prano (a ridosso dell’invaso artificiale) sono
caratterizzate da macchia mediterranea, un tipo di vegetazione da conservare ed accrescere
compatibilmente con le esigenze di sviluppo del territorio e nell’ottica di un sistema integrato
con le risorse storico-culturali.
2. Comuni interessati
Buggerru, Carloforte, Domusnovas, S. Anna Arresi, Santadi, S. Antioco, Villaperuccio.
3. Problematiche dei processi
-
i centri minori soffrono di minore visibilità che si riflette negativamente nello sviluppo del
territorio, in particolare per quanto riguarda la promozione turistica del territorio;
-
l’offerta culturale risente di carenze nella divulgazione delle caratteristiche del territorio,
descrivendo spesso il territorio in modo settoriale e non integrato nei suoi vari livelli e
interconnessioni (storico, naturalistico-ambientale, etnografico);
-
l’aumento nella fruizione (turisti, escursionisti, etc.) nelle aree più sensibili dal punto di
vista ambientale da fattore positivo di sviluppo del territorio, deve essere monitorato
affinché non diventi un fattore di impatto negativo; la collocazione infatti nelle cittadine di
riferimento dei centri ambientali di divulgazione dei caratteri naturalistici rafforza
CAMPI DI PIANIFICAZIONE COORDINATA
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l’organizzazione di Rete e preserva le aree naturalistiche sottoposte a tutela da
insediamenti e strutture per la fruizione.
4. Linee guida e scenari attuativi
Ai fini dell’attuazione operativa del Piano, la Provincia intende svolgere un ruolo di
coordinamento finalizzato a favorire lo sviluppo armonico del territorio, con particolare
riferimento allo sviluppo delle potenzialità dei centri minori.
In particolare, nell’ambito dei processi di copianificazione, i diversi soggetti coinvolti saranno
chiamati, per ciò che concerne le loro specifiche competenze istituzionali e di pianificazione
territoriale, a:
-
localizzare i Centri di Educazione Ambientale (CEA) all’interno di strutture storico culturali
da recuperare (strutture del patrimonio minerario o relative all’edilizia rurale storica quali
medaus e furriadroxius);
-
valorizzare le aree agricole del territorio con isole di naturalità laddove la geomorfologia
del territorio lo consenta e sfruttando i terreni di minore qualità agricola;
-
valutare la coerenza e l’ottimizzazione delle scelte degli interventi programmati all’interno
dei Piani di Gestione dei SIC/ZPS con quelle del Piano provinciale degli interventi per i
beni culturali e gli istituti e i luoghi della cultura.
5. Soggetti coinvolti dal processo
-
Assessorato della difesa dell’ambiente della R.A.S.
-
Agenzia conservatoria delle coste della Sardegna
-
Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente della Sardegna (arpas)
-
Assessorato alle politiche della tutela dell'ambiente della Provincia di C.I.
-
Sistema turistico locale
-
Ministero dei Beni e attività culturali (Sedi e EDI PERIF E DIREZ REG)
-
Ente Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna
-
Province e Comuni confinanti e che condividono porzioni di aree protette (aree
faunistiche, SIC, ZPS, etc., miniere) oltre a quelli direttamente interessati
6. Sistemi e campi correlati
Sistema del Patrimonio storico culturale e del paesaggio, Rete della sentieristica del Sulcis
Iglesiente, Sistema della tutela e valorizzazione ambientale.
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Rete dei presidi religiosi del Sulcis Iglesiente
Relativamente alla rete del presidio religioso del territorio provinciale, per le proprie
competenze sulla valorizzazione e tutela del patrimonio storico architettonico, la Provincia di
Carbonia Iglesias prevede l’attivazione di un Accordo territoriale strategico per definire i
requisiti di fattibilità per un progetto di conservazione, restauro e valorizzazione di questa
parte rilevante del patrimonio storico del Sulcis Iglesiente. La finalità è quella di costruire un
percorso di fruizione, sostenibile e diversificato, capace di mettere in connessione queste
risorse storico-culturali, inquadrate nell’insieme più ampio delle risorse urbanistiche,
ambientali e dell’archeologia mineraria e presenti nel territorio, e di restituirne un’immagine
unitaria.
Gli interventi in atto sono gestiti dalla Provincia, dagli Enti ministeriali preposti, dalla Curia e
dall’Ente Parco Geominerario.
L’articolo 56 delle Norme Tecniche di Attuazione del PPR attribuisce ai comuni il compito di
individuare, all’interno dei propri strumenti urbanistici, in modo dettagliato il patrimonio storico
culturale ed identitario. L’articolo 106 delle Norme Tecniche di Attuazione del PPR peraltro
attribuisce alle Province un ruolo nella promozione di interventi di valorizzazione del
paesaggio storico, delle sue architetture e nell’individuazione di eventuali ambiti per la
pianificazione coordinata fra più comuni.
I documenti della Programmazione Regionale evidenziano infine la necessità di uno
strumento che contribuisca ad inquadrare entro una cornice di coerenza territoriale l’insieme
delle attività, in modo da realizzare sinergie con gli altri processi territoriali e tradursi in
termini di maggiore efficacia ai fini dello sviluppo territoriale e di un beneficio diffuso per la
collettività.
1. Descrizione del contesto territoriale
L’insieme rilevante per ricchezze di esempi e interesse diacronico e tematico è da
considerarsi suddivisibile in tre sottocampi:
-
Chiese dell’itinerario del romanico del Sulcis Iglesiente
-
Le chiese campestri
-
Le chiese degli insediamenti minerari
Il percorso tematico del romanico si inserisce nel Progetto Integrato di Sviluppo Regionale
“Itinerario del Romanico in Sardegna” focalizzato sulle chiese edificate in Sardegna tra l’XI e
il XIV secolo. Questi edifici religiosi rappresentano una parte importante del patrimonio
artistico isolano e si prestano alla valorizzazione turistica. L’architettura romanica è presente
soprattutto nei territori costieri e pianeggianti della parte occidentale dell’isola. Ancora oggi le
chiese romaniche costituiscono un segno forte nel paesaggio storico isolano e
particolarmente di quello identario provinciale. La chiesa a tutti gli effetti inserita nel progetto
è l’esemplare basilica di Tratalias ma collegare ad essa gli altri pregevoli esempi presenti nel
territorio provinciale contribuisce all’integrazione di altri territori nell’itinerario
dell’escursionismo culturale ““Cammino dei Pellegrini nel Medioevo” compreso nel PISR su
citato.
Le chiese campestri sono oggetto di un altro itinerario tematico rilevante non solo perché
peculiarità isolana ma perché rappresenta il sistema di incontro rituale delle comunità rurali
che caratterizzano questo territorio. In alcuni casi le chiese oggi considerate campestri, cioè
extraurbane e di riferimento del mondo legato alla agricoltura ed alla pastorizia, in effetti
erano fulcro di villaggi poi abbandonati ed infine scomparsi. Più frequentemente sono state e
sono il riferimento territoriale degli abitati in relazione al culto di santi per i quali si onorava la
ricorrenza con la rituale processione dal centro abitato alla chiesa e l’espletamento del
CAMPI DI PIANIFICAZIONE COORDINATA
39
PROVINCIA DI CARBONIA IGLESIAS
PIANO URBANISTICO PROVINCIALE / PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO
novenario o della permanenza presso la chiesa per un tempo variabile a seconda delle
funzioni religiose ad essa associate.
Per quanto concerne l’itinerario minerario il tema è estremamente pertinente per le
caratteristiche ambientali e di sfruttamento del sottosuolo del territorio provinciale ma
soprattutto perché con la dismissione dei siti, sono sempre più sottoposte ad incuria le
chiese ed i villaggi dei minatori che invece costituiscono l’attrattiva principale in termini di
fruizione didattico-culturale dei luoghi. L’itinerario è peraltro promosso a livello provinciale
anche attraverso bandi specifici tesi al censimento, al restauro ed alla organizzazione di
questo tipo di patrimonio architettonico ma anche identitario.
Nella seguente scheda si evincono le principali chiese della Rete dei presidi religiosi del
Sulcis Iglesiente naturalmente suscettibile di integrazioni e modificazioni in relazione
all’approfondimento che seguirà il processo di cooperazione.
Comune
Denominazione Chiesa
Itinerario
Buggerru
San Giovanni Battista
Minerario
Buggerru
San Nicolo' (rudere)
Campestre
Calasetta
Cristo Re
Campestre
Carbonia
San Narciso
Campestre
Carbonia
San Pio da Pietralcina
Campestre
Carbonia
Santa Barbara
Campestre
Carbonia
Sant'Anna
Campestre
Carbonia
Santa Lucia di Sirri
Campestre
Carbonia
Santa Maria di Flumentepido
Campestre
Carbonia
Sant'Antonio
Campestre
Carbonia
Vergine Ausiliatrice
Campestre
Carloforte
San Giacomo Maggiore
Campestre
Carloforte
Santi Novelli Innocenti
Campestre
Domusnovas
San Giovanni Battista
Campestre
Fluminimaggiore
Cappella di Arenas
Minerario
Fluminimaggiore
Sant'Angelo
Campestre
Giba
Santa Marta (Villarios)
Campestre
Giba
San Pietro
Campestre
Gonnesa
San Pietro
Campestre
Iglesias
Santa Chiara
Romanico
Iglesias
San Severino
Campestre
Iglesias
Sant'Antonio Abate
Campestre
Iglesias
Nativita' di Maria
Campestre
Iglesias
Nostra Signora del buoncammino
Campestre
Iglesias
Santissimo Salvatore
Campestre
Iglesias
San Giovanni Battista
Minerario
Iglesias Gonnesa
Chiesa villaggio minerario di Seddas
moddizzis e cappella di Santa Barbara
Minerario
CAMPI DI PIANIFICAZIONE COORDINATA
40
PROVINCIA DI CARBONIA IGLESIAS
PIANO URBANISTICO PROVINCIALE / PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO
Comune
Denominazione Chiesa
Itinerario
Iglesias
Chiesa del villaggio minerario di Nebida
Minerario
Iglesias
Chiesa del villaggio minerario di Masua
Minerario
Iglesias
San Benedetto
Minerario
Masainas
San Giovanni Battista
Romanico
Musei
Campestre
Narcao
San Gioacchino
Campestre
Narcao
San Giuseppe
Campestre
Nuxis
Sant'Elia Profeta
Campestre
Perdaxius
San Leonardo
Romanico
Piscinas
Santa Maria della Neve
Campestre
Portoscuso
Campestre
San Giovanni Suergiu
San Giovanni Battista
Campestre
San Giovanni Suergiu
Santa Maria di Palmas
Campestre
Santadi
San Pantaleo
Campestre
Santadi
Santa Maria di Monte Fracca
Campestre
Sant'Anna Arresi
Sant'Ignazio da Laconi
Campestre
Sant’Antioco
Sant’Antioco
Romanico
Tratalias
Santa Maria Basilica di Nostra Signora di
Monserrato
Romanico
Tratalias
Sant'Antonio abate
Campestre
Villamassargia
Sant'Isidoro
Campestre
Villaperuccio
Nostra Signora delle Grazie
Campestre
2. Comuni interessati
Sono interessati tutti i Comuni della Provincia.
3. Problematiche dei processi
Le problematiche correlate al tema della valorizzazione, recupero e riuso delle chiese del
Sulcis Iglesiente riguardano in primo luogo la carenza di rilievi e censimenti relativamente a
tali beni, per cui si rende necessaria un’attività di raccolta e di catalogazione che allo stato
attuale non è stata effettuata in maniera strutturata e unitaria. Il materiale ad oggi censito
risulta essere eterogeneo per fonte e per modalità di rappresentazione e restituzione,
occorre pertanto provvedere ad un’analisi più strutturata e ad una verifica dello stato dei
luoghi in termini di stato di conservazione ed uso ed in termini di stato delle competenze
gestionali dei beni. Queste operazioni possono restituire in modo completo e unitario il
quadro attuale degli edifici religiosi presenti nel territorio, con le caratteristiche afferenti ai tre
sottocampi tematici, anche attraverso la valorizzazione del lavoro di catalogazione effettuato
dai comuni impegnati nel processo di adeguamento degli strumenti urbanistici comunali al
PPR.
Un altro aspetto riguarda la complessità della rete di competenze in materia e di proprietà
dei beni stessi, che rende indispensabile l’individuazione di un percorso condiviso,
CAMPI DI PIANIFICAZIONE COORDINATA
41
PROVINCIA DI CARBONIA IGLESIAS
PIANO URBANISTICO PROVINCIALE / PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO
interisituzionale e integrato, capace di mettere a sistema la molteplicità delle risorse
territoriali coinvolte nel processo strategico. Ne consegue la necessità di individuare degli
strumenti procedurali unificanti, adeguati a gestire la complessità degli aspetti correlati.
4. Linee guida
La Provincia riconosce il patrimonio dei Presidi Religiosi come risorsa strategica, facente
parte del Sistema del Patrimonio Storico Culturale provinciale, rappresentativo dell’identità
del territorio e delle sue valenze architettoniche e paesaggistico-antropologiche.
Il Campo propone l’avvio di un processo di progressivo perfezionamento e sviluppo della
Rete dei Presidi Religiosi su scala provinciale, indicando come strategia operativa l’adozione
di una procedura che partendo dai criteri di riconoscimento della risorsa del patrimonio
storico architettonico e di individuazione degli elementi progettuali e possa poi integrare
ulteriori apporti attuativi.
Nel processo di precisazione e sviluppo del modello di rete, nonché dei suoi elementi
costitutivi, dovranno essere considerati requisiti di fattibilità operativa con particolare
riferimento a:
-
stato attuale di conservazione e tutela delle aree e degli immobili e competenze
relative;
-
stato di proprietà delle aree e degli immobili;
-
opportunità di integrazione con altre reti fisiche o tematiche e circuiti orientati alla
valorizzazione delle risorse territoriali, paesaggistiche e storico-culturali;
-
opportunità di integrazione con infrastrutture legate alla accessibilità e fruizione delle
risorse e del territorio connotate in senso ecosostenibile
-
definizione di un programma interventi di valorizzazione coordinata della Rete a fini
turistico fruitivi (redazione di Linee Guida per la realizzazione di materiale divulgativo
quali brochure e segnaletica, miglioramento dell’accessibilità)
Lo strumento di attuazione è l’Accordo territoriale strategico.
5. Soggetti coinvolti dal processo
-
Assessorato alle politiche culturali della Provincia di C.I.
-
Sistema turistico locale
-
Ministero dei Beni e attività culturali (Sedi Periferiche e Direzione Regionale)
-
Ente Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna
-
Regione Autonoma della Sardegna
-
Amministrazioni Comunali
-
Curia Arcivescovile, Diocesi di Iglesias Carbonia, Organi Parrocchiali
6. Sistemi e campi correlati
Sistema del Patrimonio storico culturale e del Paesaggio, Sistema degli insediamenti turistico
ricettivi, Campo della Sentieristica.
CAMPI DI PIANIFICAZIONE COORDINATA
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PIANO URBANISTICO PROVINCIALE / PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO
Rete degli insediamenti rurali del Sulcis: medaus e furriadroxius
Relativamenteal sistema insediativo rurale tradizionale caratterizzato particolarmente dai
medaus e dai furriadroxiu del Sulcis, la Provincia di Carbonia Iglesias prevede l’attivazione di
un processo di cooperazione ed un Accordo territoriale strategico per definire i requisiti di
fattibilità per un progetto di conservazione, recupero e riuso dei nuclei abitati e delle strutture
funzionali rurali tradizionali che costituiscono una caratteristica identitaria e storico-culturale
del territorio.
1. Descrizione del contesto territoriale
L’impianto riconoscibile dell’insediamento diffuso nel Sulcis è da riferirsi ai nuclei rurali,
abitativi e produttivi a base familiare, dei medaus e dei furriadroxius. Questo tipo di habitat
sparso è un annucleamento di cellule edilizie elementari assemblate opportunamente in
composizioni ripetute e giustapposte con creazione di corti ed è l’esito di una fase di
popolamento del territorio basata su una economia agro-pastorale del XIX secolo. In
particolare si definiscono nuclei a carattere prevalentemente pastorale i medaus e nuclei a
carattere prevalentemente agricolo i furriadroxius, mentre per boddeus sono da intendersi le
aggregazioni più dense che progressivamente acquisiscono anche funzioni accentrate
riferite ad un territorio più vasto. In ogni caso l’insediamento, più ricco di esempi isolati per i
medaus e più fittamente articolato per i furriadroxius ed i boddeus, disegna un paesaggio
peculiare e riconoscibile, decisamente connotativi dell’identità sulcitana e provinciale. Proprio
per le caratteristiche di genesi di questa struttura di antropizzazione ogni abitato è
strettamente connesso ai fondi del pascolo, ai coltivi, ai recinti vegetali e lapidei ed alla rete
di percorsi di connessione che sono da intendersi insieme integrato e costitutivo del
paesaggio.
2. Comuni interessati
In particolare sono interessati i Comuni di Carbonia, Giba, Gonnesa, Masainas, Narcao,
Nuxis, Perdaxius, S.Giovanni Suergiu, Santadi, S. Anna Arresi, Tratalias, Villaperuccio,
Piscinas.
3. Problematiche dei processi
Le problematiche correlate al tema della valorizzazione, recupero e riuso del l’insediamento
rurale dei medaus e dei furriadroxius sono legate all’assenza di una strategia di recupero e
valorizzazione alla scala territoriale e indirizzi e linee guida per il restauro/recupero degli
edifici, degli spazi di pertinenza e del contesto paesaggistico agricolo produttivo che
caratterizzano il complesso dei nuclei rurali.
In primo luogo, una disomogenea compagine di rilievi e censimenti relativamente a tali beni,
rende necessaria un’attività di riorganizzazione degli studi elaborati ed un aggiornamento dei
dati. Un altro aspetto riguarda la difficoltà di promuovere interventi di riqualificazione
coerenti con la dimensione territoriale del fenomeno insediativo in presenza di strategie di
tutela e riqualificazione frammentate in una molteplicità di strumenti afferenti a diverse
Amministrazioni Comunali.
Lo sviluppo del territorio provinciale è in una fase di riconversione dovuta alla progressiva
dismissione dello sfruttamento minerario e del comparto industriale. Tale riconversione si
fonda essenzialmente sulla valorizzazione delle risorse storico culturali ed ambientali per
qualificare il comparto turistico e sulla rimodulazione del settore produttivo agricolo ed
enogastronomico di qualità. Il mantenimento dei caratteri paesaggistici induce al recupero
dell’edificato diffuso per fini ricettivi ma le mutate esigenze del comfort della contemporaneità
vanno affiancate al rispetto dei caratteri tradizionali dei manufatti.
CAMPI DI PIANIFICAZIONE COORDINATA
43
PROVINCIA DI CARBONIA IGLESIAS
PIANO URBANISTICO PROVINCIALE / PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO
4. Linee guida
La Provincia riconosce quindi il patrimonio dei medaus e dei furriadroxius come risorsa
strategica, ed in particolare promuove la valorizzazione dei nuclei insediativi sia a fini
produttivi agricolo-pastorali che a fini turistico ricettivi.
La Provincia si propone quale organo di coordinamento tra i Comuni per attuare un
programma di recupero degli insediamenti, di riqualificazione del contesto paesaggistico e di
organizzazione dei sistemi di accessibilità e dei servizi connessi alla loro integrazione nel
sistema di ricettività turistica provinciale.
La Provincia promuove l’integrazione della Rete degli insediamenti rurali del Sulcis all’interno
delle iniziative di rivalutazione della tecnica costruttiva tradizionale in terra cruda.
5. Soggetti coinvolti
-
Regione Autonoma della Sardegna
-
Amministrazioni Comunali
-
Sistema Turistico Locale
-
Associazione Nazionale Città della Terra Cruda
6. Sistemi e campi correlati
Sistema del Patrimonio storico culturale e del Paesaggio, Sistema degli insediamenti turistico
ricettivi, Campo della Rete sentieristica del Sulcis iglesiente.
CAMPI DI PIANIFICAZIONE COORDINATA
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PROVINCIA DI CARBONIA IGLESIAS
PIANO URBANISTICO PROVINCIALE / PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO
Rete Sentieristica del Sulcis Iglesiente
La realizzazione e la gestione della rete sentieristica del Sulcis-Iglesiente è intesa sia come
progetto finalizzato alla promozione e valorizzazione delle risorse storiche, naturali e
produttive agroalimentari locali che come strumento di tutela dell'ambiente e del paesaggio.
La sua efficacia si fonda sulla partecipazione e la condivisione del progetto complessivo da
parte delle diverse amministrazioni locali presenti. La nuova accessibilità, che permetterà la
fruizione del territorio sulcitano sia alle comunità locali che ai visitatori, prevede il recupero
dei sentieri storici e identitari delle comunità del Sulcis-Iglesiente, ora in disuso.
1. Il contesto territoriale
Il Sulcis-Iglesiente, territorio particolarmente ricco di testimonianze storiche, archeologiche,
minerarie e culturali, dispone di una rete sentieristica orientata alla fruizione sportiva e
ricreativa, storico-culturale (le miniere, i tracciati ferroviari) e naturalistico-ambietale
(endemismi, cenosi forestali, formazioni geo-pedologiche). E’ necessario impostare una
regia attenta a facilitare il riconoscimento dell’identità culturale delle comunità del SulcisIglesiente da proporre a diverse categorie di fruitori, in grado di gestire gli aspetti relativi alla
manutenzione, alla regolamentazione ed al monitoraggio ambientale.
2. Comuni interessati
Tutti i Comuni della provincia.
3. Problematiche dei processi
I sentieri montani e pedemontani sono quasi sempre percorribili, con le eventuali limitazioni
imposte dalla sicurezza e dalla proprietà dei terreni. Nella maggior parte del territorio del
Sulcis-Iglesiente i terreni sono demaniali o comunali e sottoposti da usi civici che ne
garantiscono l’accessibilità. In altri casi appartengono al patrimonio delle ex Miniere,
trasferito alla Regione Sardegna, che lo gestisce attraverso la propria azienda Igea. Sarebbe
auspicabile quindi escludere il tracciamento di nuovi sentieri ma bensì recuperare gli
esistenti.
4. Linee guida e scenari attuativi
Le opportunità offerte dalla rete sentieristica riguardano anche l’inclusione nei circuiti di
fruizione delle aree oggi marginali rispetto alla promozione turistica integrando le risorse del
patrimonio artigianale, agricolo, lattiero-caseario e alimentare e promuovendo, anche
mediante il coinvolgimento delle realtà locali, la formazione per la diffusione delle valenze e
delle norme che regolano non solo la percorrenza del sentiero ma coinvolgono anche le
strutture del contesto, dalla segnaletica alle infrastrutture leggere (selciati, ponti), dai
monumenti ai centri storici, tutti gli elementi quindi legati al paesaggio antropico dei territori
attraversati. E’ opportuno inoltre approfondire la raccolta di dati e informazioni sulla rete
sentieristica al fine di garantire sia la disponibilità finanziaria per futuri interventi che la
corretta gestione della rete stessa.
Le tipologie dei percorsi della rete sentieristica si possono dividere in:
a) itinerari di media percorrenza (Reti dei Beni Storico Culturali Provinciali, sentieri specifici
per il trekking,) della durata da quattro a sette giorni e dalla lunghezza da 40 a 100 km adatti
ad escursionisti in genere esperti. Essi devono essere ben segnalati ed attrezzati e
supportati da ricettività;
CAMPI DI PIANIFICAZIONE COORDINATA
45
PROVINCIA DI CARBONIA IGLESIAS
PIANO URBANISTICO PROVINCIALE / PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO
b) itinerari di breve percorrenza (Reti dei Beni Storico Culturali Provinciali, sentieri
escursionistici,) della durata di alcune ore di marcia, reticolo largamente diffuso, adatto ad
ogni genere di escursionista. Essi devono essere attrezzati alla percorribilità;
c) itinerari tematici (Reti dei Beni Storico Culturali Provinciali, sentieri naturalistico-forestali e
geologici), della durata di poche ore di marcia, in aree limitate e circoscritte di chiaro scopo
didattico formativo, ben attrezzati, adatti a tutti, e con aree di ricettività ben funzionali.
5. Soggetti coinvolti nel processo
−
−
−
−
−
−
Regione Autonoma della Sardegna
Amministrazioni Comunali
Sistema Turistico Locale
Parco Geominerario, ambientale storico della Sardegna
Enti gestori delle aree protette (aree faunistiche, SIC, ZPS)
Ente Foreste della Sardegna
6. Sistemi e campi correlati
Sistema e Campi del patrimonio storico culturale e del paesaggio, Sistema e Campi della
tutela e valorizzazione ambientale, Sistema degli Insediamenti Turistico Ricettivi, Campi del
patrimonio agro-forestale e dell’agricoltura specializzata.
CAMPI DI PIANIFICAZIONE COORDINATA
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PROVINCIA DI CARBONIA IGLESIAS
PIANO URBANISTICO PROVINCIALE / PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO
PATRIMONIO AGRO-FORESTALE E DELL’AGRICOLTURA SPECIALIZZATA
CAMPI DI PIANIFICAZIONE COORDINATA
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PROVINCIA DI CARBONIA IGLESIAS
PIANO URBANISTICO PROVINCIALE / PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO
Ambiti agricoli di rilevanza provinciale
Il Campo si sub-articola in processi differenti in relazione alle diverse aree agricole di
interesse provinciale individuate nella attuale fase del PUP/PTC. Per ognuna di esse lo
sviluppo del processo di Campo è orientato alla stipula e all’attuazione di Accordi territoriali
di pianificazione in merito a scenari di possibile soluzione delle esigenze di gestione della
risorsa agricolo zootecnica di interesse sovracomunale in riferimento alla quale il PUP/PTC
riconosce requisiti di pianificazione coordinata.
Le principali aree agricole di interesse provinciale prefigurate nella prima fase del processo
di piano del PUP/PTC, rappresentate nell’allegato cartografico T 2.3.2_5, sono le seguenti:
-
Piana del Cixerri
-
Piana di Palmas costiera
-
Piana di Palmas interna
1. Comuni interessati
La Piana del Cixerri interessa i comuni di Iglesias, Domusnovas, Musei, Villamassargia,
Carbonia.
La Piana di Palmas costiera interessa i comuni di San Giovanni Suergiu, Tratalias, Giba,
Masainas, Sant’Anna Arresi.
La Piana di Palmas interna interessa i comuni di Perdaxius, Narcao, Nuxis, Santadi,
Piscinas, Villaperuccio.
2. Problematiche dei processi
La rilevanza strategica e l’interesse sovralocale della risorsa richiamano esigenze di
pianificazione coordinata alla scala dell’area di interesse provinciale.
3. Linee guida e scenari attuativi
La tutela del paesaggio rurale rappresenta un fattore competitivo strategico per lo sviluppo
oltre che un elemento fondamentale per la salvaguardia della biodiversità e dell'identità del
territorio. Un corretto rapporto tra le attività agricole, intese in senso lato, ed il patrimonio
paesaggistico, è un fattore storico-culturale radicato nelle comunità locali che si impegnano a
preservare e a promuovere. La tutela degli elementi caratteristici del paesaggio rurale
divengono pertanto occasione di valorizzazione economica e culturale del territorio
provinciale. In particolare di seguito si descrivono gli interventi specifici per salvaguardare e
promuovere le filiere che insistono sul territorio provinciale.
L’esigenza di preservare il ruolo di un’attività agricolo-zootecnica non indirizzata
esclusivamente alla produzione, ma multifunzionale, può divenire il fulcro dello sviluppo
rurale, con lo sviluppo di condizioni territoriali, economiche e sociali necessarie per il
mantenimento della popolazione rurale sulla base di un approccio sostenibile, nonché la
salvaguardia e il miglioramento dell’ambiente, del paesaggio e del patrimonio naturale.
Le nuove strategie comunitarie, nel definire i piani di intervento, fanno appello proprio al
senso di responsabilità e alle competenze tecniche del mondo agricolo affinché assuma
esso stesso il ruolo di principale tutore dei questo importante patrimonio naturalistico. Inoltre,
avendo riscontrato che una delle maggiori cause di rischio è nell’abbandono di questi
territori, i suddetti piani di intervento sollecitano i principali soggetti pubblici e privati del
mondo agricolo ad individuare e ricostruire delle convenienze economiche e delle presenze
sociali che consentano di ridurre questo fattore di rischio.
CAMPI DI PIANIFICAZIONE COORDINATA
48
PROVINCIA DI CARBONIA IGLESIAS
PIANO URBANISTICO PROVINCIALE / PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO
L’analisi territoriale finalizzata alla caratterizzazione delle aree agricole di interesse
provinciale è stata condotta, in prima fase istruttiva del campo, in due momenti, il primo
analitico e il secondo interpretativo, rappresentati rispettivamente negli elaborati cartografici:
-
T 2.3.2_7s Sistema del patrimonio agro-forestale e dell’agricoltura specializzata Aree agricole di interesse provinciale - Criteri analitici di interpretazione;
-
T 2.3.2_8s Sistema del patrimonio agro-forestale e dell’agricoltura specializzata Aree agricole di interesse provinciale - Orientamento all’uso agricolo del territorio
In prima istanza sono state individuate le aree di tutela e di attenzione, che costituiscono
settori di grande rilevanza ambientale sia in termini naturalistici e paesaggistici, sia in
relazione al mantenimento e controllo dei processi evolutivi di versante. Sono state
rappresentate in cartografia le seguenti aree:
a.
Aree caratterizzate da pericolosità idrogeologica da frana e inondazione (Piano di
Assetto Idrogeologico e Piano Stralcio Fasce Fluviali);
b.
Individuazione delle aree istituzionalmente tutelate: Siti di Importanza Comunitaria
(Direttiva Comunitaria 92/43) e aree sottoposte a vincolo idrogeologico (R.D.L.
3267/23).
In un momento successivo il territorio è stato interpretato in termini di maggiore o minore
orientamento all’utilizzo agricolo in funzione di alcuni basilari criteri di giudizio:
a. Caratteristiche dei suoli
La naturale propensione agricola dei suoli è stata valutata adottando il criterio della “Land
Capability Classification”. La relazione tra la vocazione dei suoli e la capacità d’uso è
sintetizzata nella tabella seguente:
Vocazione dei suoli all’uso agricolo
Classe di Land Capability
I - Suoli che presentano pochissimi fattori
limitanti rispetto all’uso agricolo
II - Suoli che presentano moderate
limitazioni rispetto all’uso agricolo
Suoli più vocati per gli usi agricoli
III - Suoli che presentano severe
limitazioni all’uso agricolo
IV - Suoli che presentano limitazioni molto
severe all’uso agricolo
V –VI - Suoli che presentano limitazioni
difficilmente eliminabili all’uso agricolo
Suoli meno vocati per gli usi agricoli
VII-VIII - Suoli che presentano limitazioni
severe, tali da renderli inadatti all’uso
agricolo
La classificazione adottata in cartografia, che contiene anche le classi intermedie rispetto a
quelle descritte in tabella, è stata effettuata sulle base della Carta pedologica (1:50.000)
realizzata per la conoscenza di sfondo del PUP/PTC e della “Carta dei suoli irrigabili della
Sardegna” (Arangino et alii, 1986).
b. Caratteristiche infrastrutturali.
Tale valutazione si è concentrata sull’individuazione dei settori di territorio attualmente serviti
in termini di infrastutturazione irrigua (Comprensori e Distretti irrigui dei Consorzi di Bonifica
CAMPI DI PIANIFICAZIONE COORDINATA
49
PROVINCIA DI CARBONIA IGLESIAS
PIANO URBANISTICO PROVINCIALE / PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO
del Cixerri e del Basso Sulcis) a supporto delle attività agricole, verificando la presenza di
aree in cui le naturali attitudini all’uso agricolo sono migliorate dalla presenza di sistemi di
irrigazione e dal supporto offerto dai Consorzi di Bonifica.
c. Caratteristiche di Uso del Suolo (Carta dell’Uso del Suolo - 1:25.000 RAS)
Il tema relativo alla vocazione naturale dei suoli è stato confrontato con le informazioni
derivanti dalla Carta dell’Uso del Suolo (1:25.000) e con il Mosaico degli strumenti
urbanistici. Questa analisi integrata ha consento di individuare gli ambiti di “non suolo”,
rappresentati dal tessuto urbano consolidato, dagli affioramenti rocciosi, dalle aree sterili ed
in generale caratterizzate dall’assenza di suolo e/o vegetazione).
Sono rinviati al processo di Campo, per ognuna delle aree agricole di interesse provinciale,
l’approfondimento del quadro conoscitivo, dei punti di forza e di debolezza sia interni che
esterni, delle peculiarità territoriali, sulla cui base definire in forma coordinata obiettivi e
strategie di gestione finalizzate alla tutela e valorizzazione della risorsa.
5. Soggetti coinvolti dal processo
-
Consorzi di Bonifica
-
Amministrazioni Comunali
-
Associazioni di produttori
-
Associazioni di categoria
6. Sistemi e campi correlati
Campo dello Sviluppo della Rete ecologica provinciale.
CAMPI DI PIANIFICAZIONE COORDINATA
50
PROVINCIA DI CARBONIA IGLESIAS
PIANO URBANISTICO PROVINCIALE / PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO
Pianificazione Forestale di Distretto
Il Campo promuove la partecipazione della Provincia alla fase di Pianificazione Forestale di
Distretto prevista dal modello di pianificazione avviato dal Piano Forestale ed Ambientale
della Sardegna.
Il PUP/PTC riconosce a tale dimensione di pianificazione una particolare rilevanza in
relazione al coordinamento delle iniziative della Provincia riferite alla gestione del patrimonio
forestale e delle risorse ambientali del territorio.
L’ambito spaziale di riferimento riguarda i tre Distretti forestali individuati dal Piano Forestale
regionale all’interno del territorio provinciale:
-
Distretto Forestale n.19 “Linas-Marganai”
-
Distretto Forestale n.24 “Isole Sulcitane”
-
Distretto Forestale n.25 “Monti del Sulcis”
1. Comuni interessati
Tutti i comuni della Provincia
2. Problematiche dei processi
Il sistema forestale provinciale è caratterizzato da una frammentazione elevata sia sotto il
profilo fondiario, che su quello ecologico. Tali caratteri possono comportare una complessa
fase di concertazione e condivisione di obiettivi tra una moltitudine di soggetti, anche privati,
non sempre di rapida risoluzione.
3. Linee guida e scenari attuativi
Nell’ambito del processo di pianificazione sviluppato per ciascun Distretto forestale,
dovranno essere verificate e perseguite le coerenze e le opportunità di integrazione tra le
linee di intervento e gli orientamenti gestionali indicati dal Piano Forestale e Ambientale
regionale (PFAR) rispetto agli indirizzi, alle discipline e alle norme definite dal PUP/PTC.
Gli indirizzi gestionali e attuativi considerati all’interno del Campo relativo alla “Pianificazione
Forestale Particolareggiata” richiedono una contestualizzazione e precisazione alla scala del
Distretto forestale, meglio verificabili e perseguibili nell’ambito delle fasi di pianificazione
distrettuale previste dal PFAR.
4. Soggetti coinvolti dal processo
-
Regione Autonoma della Sardegna
-
Ente Foreste della Sardegna
-
Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale
-
Amministrazioni Comunali
-
Sistema delle imprese agricolo-forestali
-
Privati cittadini
CAMPI DI PIANIFICAZIONE COORDINATA
51
PROVINCIA DI CARBONIA IGLESIAS
PIANO URBANISTICO PROVINCIALE / PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO
5. Sistemi e campi correlati
Campo della Pianificazione Forestale Particolareggiata;
SuoloCampo dello Sviluppo della Rete ecologica provinciale
CAMPI DI PIANIFICAZIONE COORDINATA
52
Campo
della
Difesa
del
PROVINCIA DI CARBONIA IGLESIAS
PIANO URBANISTICO PROVINCIALE / PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO
Pianificazione Forestale Particolareggiata
L’attivazione della Pianificazione Forestale Particolareggiata persegue gli obiettivi della
pianificazione e gestione forestale sostenibile a livello locale, nonché del patrimonio
naturalistico del territorio provinciale, attraverso la promozione di specifici Piani di dettaglio a
scala aziendale, sovra-aziendale e comunale.
L’ambito di applicazione riguarda le formazioni provinciali agro-forestali e forestali seminaturali o sub-naturali presenti su terreni pubblici e/o privati, su differenti unità di paesaggio,
con prevalenza dei settori più interni, alto-collinari e montani nei quali si hanno le maggiori
potenzialità evolutive per le formazioni vegetali potenziali.
1. Comuni interessati
Tutti i comuni della Provincia
2. Problematiche dei processi
Il sistema forestale provinciale è caratterizzato da una frammentazione elevata sia sotto il
profilo fondiario, che su quello ecologico. Tali caratteri possono comportare una complessa
fase di concertazione e condivisione di obiettivi tra una moltitudine di soggetti, anche privati,
non sempre di rapida risoluzione.
Per quanto attiene le conoscenze ambientali risulta necessario colmare le lacune conoscitive
attraverso indagini e rilevamenti alla scala di dettaglio adeguati e funzionali alla
pianificazione forestale particolareggiata che si intende perseguire sulle diverse superfici a
vocazione forestali.
3. Linee guida e scenari attuativi
Gli scenari di attuazione della Pianificazione Forestale Particolareggiata saranno delineati
preventivamente dalla fase di Pianificazione al livello dei tre Distretti forestali interessanti
parti del territorio provinciale (DF n. 24 “Isole suscitane”, interamente incluso nel territorio
provinciale, DF n. 19 “Linas-Marganai” incluso al 37% e DF n. 25 “Monti del Sulcis” incluso al
17%).
Sulla base dei criteri e indirizzi di Gestione Forestale Sostenibile e della normativa vigente, la
Pianificazione particolareggiata è già attuabile dai soggetti pubblici e privati interessati alla
gestione dei propri complessi forestali.
Il riconoscimento e l’applicazione dei suddetti criteri e indirizzi, consente di attivare azioni
concrete, coerentemente con le specificità dei sistemi forestali e con la attitudini e
potenzialità delle risorse forestali locali.
Gli indirizzi gestionali e attuativi da considerare in fase di redazione dei Piani particolareggiati
vengono articolati secondo specifiche Linee di intervento previste dal Piano Forestale e
Ambientale regionale (PFAR), considerate di particolare interesse per quanto attiene al
territorio provinciale:
Linea protettiva
Il PUP/PTC promuove la pianificazione e realizzazione di interventi finalizzati alla
salvaguardia delle aree di particolare valore protettivo e di recupero delle aree a macchia
mediterranea e pre-forestali affette da processi di diminuzione delle capacità protettive nei
confronti dell’erosione accelerata dei suoli e di protezione idrogeologica.
Lo sviluppo delle funzioni di protezione del suolo e di contenimento dei processi di dissesto
idrogeologico del territorio da parte delle coperture vegetali sono promosse prioritariamente
CAMPI DI PIANIFICAZIONE COORDINATA
53
PROVINCIA DI CARBONIA IGLESIAS
PIANO URBANISTICO PROVINCIALE / PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO
in riferimento alle Aree Sensibili per la Difesa del Suolo definite all’interno del Sistema della
Difesa del Suolo, compatibilmente con il rispetto delle caratteristiche ed esigenze ecologiche
delle diverse aree e in funzione della valutazione di dettaglio della eventuale attitudine
forestale di queste ultime.
Linea naturalistica
Il PUP/PTC persegue obiettivi di tutela e miglioramento della biodiversità e della qualità
ecologico-ambientale del territorio provinciale, promuovendo la pianificazione e realizzazione
di interventi di salvagurdia dei sistemi forestali e agro-silvo-pastorali a più elevata naturalità e
valore naturalistico e di interventi di recupero delle aree degradate ad elevata potenzialità di
espressione dei requisiti di qualità degli ecosistemi naturali e seminaturali.
Gli indirizzi di progettazione e di intervento dovranno rispettare criteri di coerenza rispetto
alle indicazioni definite, per quanto attiene alla Linea Naturalistico - paesaggistica (N), dal
PFAR, risultando le iniziative operative da indirizzare prioritariamente alle aree classificate
come Principali componenti nodali (Nodi primari e Aree di integrazione nodale) all’interno del
modello di Rete ecologica provinciale (Sistema e Campi della tutela e della valorizzazione
ambientale).
Linea produttiva
Al fine di promuovere la valorizzazione economica della risorsa forestale della provincia il
PUP/PTC individua due principali orientamenti di intervento:
-
Potenziamento del comparto sughericolo
-
Valorizzazione economica dei contesti forestali esistenti
Lo sviluppo del Campo riguardo la Linea produttiva dovrà fare riferimento agli indirizzi e linee
guida indicate all’interno della sezione relativa al Patrimonio forestale del Sistema del
patrimonio agro-forestale e dell’agricoltura specializzata.
4. Soggetti coinvolti dal processo
-
Regione Autonoma della Sardegna
-
Ente Foreste della Sardegna
-
Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale
-
Amministrazioni Comunali
-
Sistema delle imprese agricolo-forestali
-
Privati cittadini
5. Sistemi e campi correlati
Campo della Pianificazione Forestale di Distretto; Campo dello Sviluppo della Rete ecologica
provinciale
CAMPI DI PIANIFICAZIONE COORDINATA
54
PROVINCIA DI CARBONIA IGLESIAS
PIANO URBANISTICO PROVINCIALE / PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO
INSEDIAMENTI PRODUTTIVI
CAMPI DI PIANIFICAZIONE COORDINATA
55
PROVINCIA DI CARBONIA IGLESIAS
PIANO URBANISTICO PROVINCIALE / PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO
Sistema territoriale dell'Iglesiente Fluminese
1. Contesto territoriale
Il Sistema territoriale dell’Iglesiente - fluminese, oggetto della Procedura di cooperazione per
l’organizzazione delle infrastrutture produttive, occupa il settore nord orientale della Provincia
di Carbonia Iglesias. Ricadono all’interno del sistema i comuni di Domusnovas, Iglesias,
Musei e Villamassargia, organizzati in riferimento alla valle del Cixerri, e i comuni di
Buggerru e Fluminimaggiore.
All’interno del territorio si riconoscono le seguenti sottoarticolazioni territoriali:
1a - Sistema insediativo della Valle del Cixerri (Domusnovas, Musei e Villamassargia)
1b - Polo industriale di Iglesias
1c - Singolarità di Fluminimaggiore e Buggerru
2. Comuni interessati
Buggerru, Domusnovas, Fluminimaggiore, Iglesias, Musei e Villamassargia.
3. Problematiche dei processi
Le problematiche significative nel sistema territoriale dell’iglesiente non sono dissimili da
quelle dell’intero territorio provinciale, connesse principalmente alla debolezza del sistema
infrastrutturale caratterizzato da collegamenti fra aree interne ed esterne carenti, da servizi di
trasporto inadeguati, da una scarsa diffusione della rete infrastrutturale a sostegno dello
sviluppo agricolo, agrituristico e del turismo rurale. Inoltre risultano particolarmente sensibili
CAMPI DI PIANIFICAZIONE COORDINATA
56
PROVINCIA DI CARBONIA IGLESIAS
PIANO URBANISTICO PROVINCIALE / PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO
per tale territorio, già parzialmente compromesso, le problematiche connesse alla
localizzazione di attività produttive che richiedono siti adeguati per lo smaltimento delle
sostanze pericolose contenute negli scarti delle lavorazioni industriali.
L’infrastrutturazione produttiva nell’intero sistema territoriale dell’Iglesiente Fluminese segue
logiche distinte nei diversi sub-ambiti in cui questo è articolato:
Il comune di Iglesias è caratterizzato dalla presenza del polo industriale di Sa Stoia che
unitamente al polo industriale di Portovesme rappresentano le principali realtà industriali del
territorio provinciale. L’area industriale ha rappresentato per il territorio un importante
opportunità in grado di offrire alternative al settore minerario. La specializzazione produttiva
della ZIR (Zona Industriale di interesse Regionale) è riconducibile ai settori dell’industria e
della lavorazione del legno e del commercio all’ingrosso, al settore della fabbricazione e
lavorazione dei prodotti in metallo. Sono inoltre presenti attività legate alla produzione di
calcestruzzi e di materiali per l’edilizia oltreché al comparto dell’agroindustria. Tale area
presenta tuttavia alcune criticità connesse al rischio idrogeologico. Una grossa porzione di
superficie, in parte infrastrutturata e in parte destinata ai futuri ampliamenti del complesso
produttivo, ricade infatti in aree ad elevata pericolosita idrogeologica identificate dal Piano di
Assetto Idrogeologico.
Nel sistema insediativo della valle del Cixerri, al quale afferiscono i comuni di Domusnovas,
Musei e Villamassargia, l’infrastrutturazione produttiva è organizzata in riferimento alla SS
130 ed alla strada provinciale 2, che costituiscono, lungo la valle del Cixerri, il principale
corridoio di connessione della Provincia con il resto della rete stradale regionale. I comuni di
Domusnovas e Villamassargia dispongono inoltre di diverse aree produttive, non attuate,
lungo la SP 86 che costituisce per essi la bretella di collegamento con la strada statale 130.
Tutti i comuni sono dotati di arre infrastrutturale, i cui lotti risultano quasi totalmente
assegnati. Nel comune di Domusnovas è presente un centro servizi alle imprese, localizzato
all’interno delle aree del Piano per gli Insediamenti Produttivi, in prossimità della strada
provinciale 89. Sebbene le aree produttive dei diversi comuni siano poco distanti, ciò non ha
innescato procedure di pianificazione e gestione intercomunale.
Buggerru e Fluminimaggiore sono i comuni disposti nel settore più settentrionale dell’ambito
provinciale. Per essi l’infrastrutturazione produttiva, escludendo le numerose e vaste aree
destinate dai piani comunali all’attività mineraria, è caratterizzata dalla presenza, di aree
disposte in contiguità con il centro abitato e lungo la SS 126 per il comune di
Fluminimaggiore e in prossimità della SP 83 per il comune di Buggerru. Per entrambi i
comuni le aree produttive sono dotate di Piano Attuativo con tutti i lotti disponibili
Comune
Tipologia di
lottizzazione
Superficie
(Ha)
Sistema insediativo della Valle del Cixerri
Domusnovas
PIP
Musei
PIP
Villamassargia
PIP
Polo industriale di Iglesias
Iglesias
PdL
ZIR
25,30
3,36
14,57
Lotti
assegnati
Saturazione
(%)
42
18
12
32
18
10
76
100
83
9,76
13
333,53 circa 300
9
140
69
47
10
12
0
0
0
0
Singolarità di Fluminimaggiore e Buggerru
Buggerru
PIP
Fluminimaggiore
PIP
CAMPI DI PIANIFICAZIONE COORDINATA
Totale
lotti
5,94
3,29
57
PROVINCIA DI CARBONIA IGLESIAS
PIANO URBANISTICO PROVINCIALE / PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO
4. Linee guida e scenari attuativi
1. Il PUP/PTC individua il Sistema territoriale dell'Iglesiente quale ambito entro cui coordinare
le azioni di organizzazione, implementazione e gestione delle aree produttive attraverso un
percorso cooperativo intercomunale.
2. A tal fine il PUP definisce indirizzi e orientamenti per la pianificazione comunale e
promuove la stipula di Accordi territoriali di pianificazione volti alla definizione e condivisione
degli obiettivi strategici, delle linee di assetto territoriale e delle modalità di organizzazione e
riqualificazione delle infrastrutture produttive nonché per l’identificazione e gestione delle
aree produttive sovra comunali.
3. Il Piano promuove un’organizzazione a rete del sistema delle infrastrutture produttive
esistenti e di nuova realizzazione, coerentemente con le finalità e gli obiettivi prefissati, e
indirizza i processi di organizzazione e riqualificazione in relazione alle differenti articolazioni
territoriali riconosciute; in particolare il PUP/PTC:
3.1 Individua e riconosce preliminarmente, l’area industriale di Sa Stoia, nel comune di
Iglesias, come area produttiva di valenza sovra comunale per tutto l’ambito territoriale
esaminato. Per tale area il PUP prevede il consolidamento e ampliamento per rispondere
alle esigenze di localizzazione di attività e al miglioramento delle dotazioni infrastrutturali e di
servizio presenti nel complesso industriale, compatibilmente con le esigenze di sicurezza
idrogeologica, riconosciute critiche per il contesto in esame. Il PUP inoltre richiama
l’esigenza di una riqualificazione dell’insediamento produttivo dal punto di vista ambientale;
3.2 Propone la costituzione, organizzazione e gestione di una rete delle infrastrutture
produttive dislocate nel territorio della valle del Cixerri. Per tali aree il PUP suggerisce,
considerata la prossimità con l’area industriale sovra comunale di Sa Stoia, il
consolidamento delle aree produttive esistenti, dotate di infrastrutture e/o con attività
consolidate; eventuali espansioni sono funzionali a rispondere ad esigenze di ampliamento
di attività già insediate e per la localizzazione di attività non insediabili nell’area produttiva di
valenza sovracomunale. Il PUP inoltre richiama l’esigenza di una riqualificazione degli
insediamenti dal punto di vista ambientale;
3.3 Relativamente al settore settentrionale dell’ambito ove ricadono i comuni di Buggerru e
Fluminimaggiore, considerata la loro posizione marginale e la condizione di isolamento
rispetto al resto del territorio, il PUP prevede il coordinamento fra i comuni affinché le scelte
di infrastrutturazione produttiva siano esito di un processo di copianificazione volto a ridurre
la dispersione e la duplicazione di aree produttive spesso sovradimensionate rispetto alle
reali esigenze del territorio.
5. Soggetti coinvolti dal processo
Amministrazioni comunali, consorzio industriale di Iglesias, altri soggetti pubblici e privati
interessati.
6. Sistemi e campi correlati
Sistema della risorsa idrica territoriale, Sistema delle infrastrutture per la mobilità, Sistema
della gestione della risorsa energetica, Sistema della difesa del suolo; mostrano inoltre una
potenziale correlazione i seguenti Sistemi e relativi Campi di pianificazione coordinata:
Sistema della tutela e valorizzazione ambientale, Sistema del patrimonio agro-forestale e
dell’agricoltura specializzata.
CAMPI DI PIANIFICAZIONE COORDINATA
58
PROVINCIA DI CARBONIA IGLESIAS
PIANO URBANISTICO PROVINCIALE / PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO
Sistema territoriale di Carbonia
1. Contesto territoriale
Il Sistema territoriale di Carbonia, oggetto della Procedura di cooperazione per
l’organizzazione delle infrastrutture produttive, occupa il settore occidentale della Provincia.
All’interno del territorio si riconoscono le seguenti sottoarticolazioni territoriali:
-
2a - Sistema delle infrastrutture dello scalo portuale di Portovesme (Portoscuso)
-
2b - Direttrice dell’infrastrutturazione produttiva lungo la SS 126 (Carbonia e le frazioni
di Bacu Abis e Cortoghiana, Gonnesa e San Giovanni Suergiu)
2. Comuni interessati
Ricadono all’interno del sistema i comuni di Carbonia, Gonnesa, Portoscuso e San Giovanni
Suergiu.
CAMPI DI PIANIFICAZIONE COORDINATA
59
PROVINCIA DI CARBONIA IGLESIAS
PIANO URBANISTICO PROVINCIALE / PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO
3. Problematiche dei processi
Risultano particolarmente sensibili per tale territorio, già parzialmente compromesso, le
problematiche connesse alla localizzazione di attività produttive che richiedono siti adeguati
per lo smaltimento delle sostanze pericolose contenute negli scarti delle lavorazioni
industriali. Data la presenza di siti a rischio di crisi ambientale, sono in atto una serie di
interventi per migliorare la conoscenza sullo stato dell’ambiente e per ridurre l’impatto
ambientale delle attività industriali
Una problematica significativa per tale ambito inoltre è legata alla debolezza del sistema
infrastrutturale dei trasporti sia per l’inadeguatezza della SS 126, asse portante per la
crescita dell’area, sia per il mancato sviluppo della rete ferroviaria che costituisce una valida
alternativa al trasporto su gomma.
Nel sistema territoriale di Carbonia è possibile identificare due sistemi di infrastrutturazione
produttiva distinti:
-
-
il Sistema delle infrastrutture dello scalo portuale di Portovesme nel comune di
Portoscuso costituisce il principale polo industriale della provincia ed uno dei maggiori
della regione. Le attività economiche prevalentemente svolte riguardano la produzione
del piombo-zinco, la filiera dell’alluminio e la produzione di energia elettrica. A queste si
aggiungono attività connesse al comparto manifatturiero e ad altri servizi di vario
genere. Il comune di Portoscuso possiede inoltre, all’esterno del nucleo industriale di
Portovesme e in prossimità del nucleo urbano, una area dotata di Piano per gli
Insediamenti Produttivi dotato di urbanizzazione, contigua ad una vasta area a
destinazione artigianale e commerciale non ancora pianificata.
l’infrastrutturazione produttiva organizzata lungo la SS 126 a cui afferiscono il comune
di Carbonia con le frazioni di Bacu Abis e Cortoghiana, Gonnesa e il comune di San
Giovanni Suergiu. Il sistema è caratterizzato dalla presenza di aree produttive poste in
prossimità dei nuclei urbani, organizzate lungo la Strada Statale 126. Nel comune di
Gonnesa, oltre all’area industriale della Carbosulcis, sono presenti numerose aree
destinate ad attività produttive e commerciali disposte lungo la strada statale 126 ma,
ad eccezione di un’area a destinazione commerciale e artigianale di iniziativa privata in
località Su Ponti e Su Fixi, le restanti aree non sono dotate di Piano Attuativo. Nel
comune di Carbonia le aree a destinazione produttiva, sia pianificate sia prive di piano
attuativo, sono tutte disposte lungo la SS126 e quasi in continuità con il centro urbano.
Anche il comune di San Giovanni Suergiu dispone di aree a destinazione produttiva, in
parte dotate di strumento urbanistico attuativo, disposte lungo la SS 126 e in prossimità
del confine con il comune di Carbonia.
Comune
Tipologia di
Superficie Totale
Lotti
Saturazione
lottizzazione
(Ha)
lotti
assegnati (%)
Sistema delle infrastrutture dello scalo portuale di Portovesme
Portoscuso
NI
836,83
PIP
8,32
30
29
97
Direttrice dell’infrastrutturazione produttiva lungo la SS 126
Carbonia
Gonnesa
San Giovanni Suergiu
PIP
49,32
94
75
80
PIP
PdL
3,53
5,38
21
15 circa
21
15 circa
100
100
CAMPI DI PIANIFICAZIONE COORDINATA
60
PROVINCIA DI CARBONIA IGLESIAS
PIANO URBANISTICO PROVINCIALE / PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO
4. Linee guida e scenari attuativi
1. Il PUP/PTC individua il Sistema territoriale di Carbonia quale ambito entro cui coordinare
le azioni di organizzazione, implementazione e gestione delle aree produttive attraverso un
percorso cooperativo intercomunale.
2. A tal fine il PUP definisce indirizzi e orientamenti per la pianificazione comunale e
promuove la stipula di Accordi territoriali di pianificazione volti alla definizione e condivisione
degli obiettivi strategici, delle linee di assetto territoriale e delle modalità di organizzazione e
riqualificazione delle infrastrutture produttive nonché per l’identificazione e gestione delle
aree produttive sovra comunali.
3. Il Piano promuove un’organizzazione a rete del sistema delle infrastrutture produttive
esistenti e di nuova realizzazione, coerentemente con le finalità e gli obiettivi prefissati, e
indirizza i processi di organizzazione e riqualificazione in relazione alle differenti articolazioni
territoriali riconosciute; in particolare il PUP/PTC:
3.1 Individua e riconosce preliminarmente, l’area industriale dello scalo portuale di
Portovesme, nel comune di Portoscuso, l’area produttiva di valenza provinciale. Per tale area
il PUP prevede la riqualificazione dell’insediamento produttivo dal punto di vista ambientale
ed il miglioramento delle dotazioni infrastrutturali e di servizio presenti nelle nell’area
industriale; il potenziamento e l’ampliamento dell’area sono funzionali a soddisfare esigenze
di localizzazione di attività già insediate o di nuove attività che, per tipologia e caratteristiche
della produzione, necessitano di adeguati spazi e servizi in parte già presenti nell’area.
3.2 Relativamente al sistema delle infrastrutture produttive presenti lungo la SS 126, al quale
afferiscono i comuni di Carbonia con le frazioni di Bacu Abis e Cortoghiana, Gonnesa e San
Giovanni Suergiu, il PUP prevede il coordinamento fra i comuni affinché le scelte di
infrastrutturazione produttiva siano esito di un processo di copianificazione volto a ridurre la
dispersione e la duplicazione di aree produttive spesso sovradimensionate rispetto alle reali
esigenze del territorio. L’esito del processo di copianificazione dovrà condurre
all’individuazione e/o riconoscimento di un’area a valenza sovra comunale, operando, nel
contempo, la riclassificazione urbanistica o la riduzione significativa delle aree produttive
previste dagli strumenti urbanistici vigenti, prive di attività consolidate o piani attuativi
approvati, sulla base di una valutazione dell’effettiva domanda locale residua che non può
trovare soddisfacimento nella aree di valenza sovracomunale o comunale già infrastrutturate.
5. Soggetti coinvolti dal processo
Amministrazioni comunali, consorzio industriale di Portovesme, altri soggetti pubblici e privati
interessati.
6. Sistemi e campi correlati
Sistema della risorsa idrica territoriale, Sistema delle infrastrutture per la mobilità, Sistema
della gestione della risorsa energetica; mostrano inoltre una potenziale correlazione i
seguenti Sistemi e relativi Campi di pianificazione coordinata:Sistema della difesa del suolo,
Sistema della tutela e valorizzazione ambientale, Sistema del patrimonio agro-forestale e
dell’agricoltura specializzata.
CAMPI DI PIANIFICAZIONE COORDINATA
61
PROVINCIA DI CARBONIA IGLESIAS
PIANO URBANISTICO PROVINCIALE / PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO
Sistema territoriale della piana del Rio Palmas
1. Contesto territoriale
Il Sistema territoriale della piana del Rio Palmas, oggetto della Procedura di cooperazione
per l’organizzazione delle infrastrutture produttive, occupa il settore sud-orientale della
Provincia di Carbonia Iglesias.
All’interno del territorio si riconoscono le seguenti sottoarticolazioni territoriali:
3.a - Direttrice infrastrutturale lungo la SS 293 (Nuxis, Santadi, Villaperuccio, e Piscinas);
3.b - Direttrice infrastrutturale lungo la SP 78 (Narcao e Perdaxius).
2. Comuni interessati:
Ricadono all’interno del sistema i comuni di Narcao, Nuxis, Santadi, Villaperuccio, Perdaxius
e Piscinas.
3. Problematiche dei processi
Le problematiche significative nel sistema territoriale della piana del Rio Palmas sono
connesse principalmente alla debolezza del sistema infrastrutturale caratterizzato da
collegamenti fra aree interne ed esterne carenti, da servizi di trasporto inadeguati, da una
CAMPI DI PIANIFICAZIONE COORDINATA
62
PROVINCIA DI CARBONIA IGLESIAS
PIANO URBANISTICO PROVINCIALE / PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO
scarsa diffusione della rete infrastrutturale a sostegno dello sviluppo agricolo, agrituristico e
del turismo rurale.
Si individuano nel sistema territoriale di del Rio Palmas due sistemi territoriali e di
infrastrutturazione produttiva organizzati lungo le direttrici viarie della SS 293 per i comuni di
Nuxis, Santadi, Villaperuccio, e Piscinas e della SP 78 per i comuni di Narcao e Perdaxius.
Nel sistema territoriale organizzato in riferimento alla SS 293, non sono presenti aree
produttive pianificate di iniziativa pubblica mentre sono presenti diverse aree dotate di piani
attuativi di iniziativa privata distribuite nei vari territori comunali. Nel comune di Nuxis, in
contiguità con il centro abitato e lungo la SS 293 è presente una area infrastrutturata con 5
lotti in totale di cui 3 disponibili. Nel comune di Villaperuccio, oltre ad una area a destinazione
produttiva non pianificata lungo la SP 80, è presente un’area produttiva di iniziativa privata
prossima al centro urbano e in contiguità con la strada statale 293. In tale area, organizzata
in 23 lotti, di cui solo 4 attualmente assegnati, le opere di urbanizzazione risultano ancora
incomplete. Nel comune di Santadi, oltre l’area produttiva lungo la SS293 ove è localizzata la
“cantina di Santadi”, è presente una vasta area a destinazione produttiva lungo la SP 79 di
collegamento con la SS 293. L’area, dotata di Piano Attuativo di iniziativa privata, ha una
disponibilità di lotti per l’insediamento di attività produttive pari a circa il 20% su un totale di
35-40 lotti. Nel comune di Piscinas sono previste diverse aree con destinazione produttiva
lungo la SS 293 ed esterne all’abitato ma nessuna, attualmente, è dotata di piano attuativo
sia di iniziativa pubblica sia privata.
I comuni di Narcao e Perdaxius, afferenti alla seconda sottoarticolazione del sistema, sono
dotati di piano per gli insediamenti produttivi (PIP), entrambi disposti lungo la SP78. Nel PIP
del comune di Perdaxius l’urbanizzazione è incompleta ed i lotti non sono stati ancora
assegnati, mentre nel comune di Narcao l’area PIP è ultimata con tutti i lotti assegnati. Nel
comune sono inoltre presenti, oltre un’area a destinazione mineraria a nord dell’abitato e una
zona con attività consolidate nella produzione di inerti e calcestruzzi in prossimità della
frazione di Terrubia, altre zone D industriali e artigianali di modeste dimensioni tuttora non
pianificate.
Comune
Tipologia di
Superficie
lottizzazione
(Ha)
Direttrice infrastrutturale lungo la SS 293
Nuxis
PdL
2,50
Piscinas
Santadi
PdL
21,71
Villaperuccio
PdL
5,95
Direttrice infrastrutturale lungo la SP 78
Narcao
PIP
10,16
Perdaxius
PIP
1,18
Totale
lotti
Lotti
assegnati
Saturazione
(%)
5
2
40
35 - 40
23
80%
4
80
17
12
9
12
0
100
0
4. Linee guida e scenari attuativi
1. Il PUP/PTC individua il Sistema territoriale della piana del Rio Palmas quale ambito entro
cui coordinare le azioni di organizzazione, implementazione e gestione delle aree produttive
attraverso un percorso cooperativo intercomunale.
2. A tal fine il PUP definisce indirizzi e orientamenti per la pianificazione comunale e
promuove la stipula di Accordi territoriali di pianificazione volti alla definizione e condivisione
degli obiettivi strategici, delle linee di assetto territoriale e delle modalità di organizzazione e
riqualificazione delle infrastrutture produttive nonché per l’identificazione e gestione delle
aree produttive sovra comunali.
CAMPI DI PIANIFICAZIONE COORDINATA
63
PROVINCIA DI CARBONIA IGLESIAS
PIANO URBANISTICO PROVINCIALE / PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO
3. Il Piano promuove un’organizzazione a rete del sistema delle infrastrutture produttive
esistenti e di nuova realizzazione, coerentemente con le finalità e gli obiettivi prefissati, e
indirizza i processi di organizzazione e riqualificazione in relazione alle differenti articolazioni
territoriali riconosciute; in particolare il PUP/PTC:
3.1 Per il sistema territoriale di Nuxis, Santadi, Villaperuccio e Piscinas, il PUP propone la
costituzione, organizzazione e gestione di una rete delle infrastrutture produttive dislocate
nel territorio e l’eventuale riconoscimento o individuazione di un’unica area a valenza
sovracomunale, destinata a soddisfare il fabbisogno infrastrutturale dell’ambito territoriale. La
scelta di tale area, che può essere indirizzata verso funzioni di tipo misto o funzioni
produttive legate alla filiera agroalimentare, dovrà privilegiare aree già dotate di piano
attuativo, con opere di urbanizzazione e servizi primari e dovrà essere suscettibile di futuri
ampliamenti;
3.2 Per il sistema delle infrastrutture organizzate lungo la SP 78, al quale afferiscono i
comuni di Narcao e Perdaxius, e per le restanti aree produttive del territorio, il PUP
suggerisce il consolidamento delle aree produttive esistenti, dotate di infrastrutture e/o con
attività consolidate; eventuali sviluppi sono funzionali a rispondere ad esigenze di
ampliamento di attività già insediate e per la localizzazione di attività non insediabili nell’area
produttiva di valenza sovracomunale. Per tali aree il PUP richiama l’esigenza di una
riqualificazione degli insediamenti dal punto di vista ambientale.
5. Soggetti coinvolti dal processo
Amministrazioni comunali, altri soggetti pubblici e privati interessati.
6. Sistemi e campi correlati
Sistema della risorsa idrica territoriale, Sistema delle infrastrutture per la mobilità, Sistema
della gestione della risorsa energetica; mostrano inoltre una potenziale correlazione i
seguenti Sistemi e relativi Campi di pianificazione coordinata: Sistema della difesa del suolo,
Sistema della tutela e valorizzazione ambientale, Sistema del patrimonio agro-forestale e
dell’agricoltura specializzata.
CAMPI DI PIANIFICAZIONE COORDINATA
64
PROVINCIA DI CARBONIA IGLESIAS
PIANO URBANISTICO PROVINCIALE / PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO
Sistema costiero del Sulcis
1. Contesto territoriale
Il Sistema costiero del Sulcis, oggetto della Procedura di cooperazione per l’organizzazione
delle infrastrutture produttive, occupa il settore costiero della Provincia di Carbonia Iglesias.
All’interno del territorio si riconoscono le seguenti sottoarticolazioni territoriali:
-
4a - Piana costiera del Golfo di Palmas (Giba, Masainas, San Giovanni Suergiu,
Sant’Anna Arresi eTratalias)
-
4b - Singolarità di Sant’Antioco e Calasetta
-
4c - Singolarità di Carloforte
2. Comuni interessati
Ricadono all’interno del sistema i comuni di Calasetta, Giba, Masainas, San Giovanni
Suergiu, Sant’Anna Arresi, Sant’Antioco e Tratalias.
CAMPI DI PIANIFICAZIONE COORDINATA
65
PROVINCIA DI CARBONIA IGLESIAS
PIANO URBANISTICO PROVINCIALE / PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO
3. Problematiche dei processi
Le problematiche significative nel Sistema costiero del Sulcis sono connesse principalmente
alla debolezza del sistema infrastrutturale caratterizzato da collegamenti fra aree interne ed
esterne carenti, da servizi di trasporto inadeguati, da una scarsa diffusione della rete
infrastrutturale a sostegno dello sviluppo agricolo, agrituristico e del turismo rurale.
Inoltre risultano particolarmente sensibili per tale territorio le problematiche connesse alla
localizzazione di attività produttive in considerazione della presenza di aree ad elevata
valenza naturalistica e paesaggistica.
Si individuano nel sistema costiero del Sulcis differenti articolazioni territoriali omogenee per
caratteristiche insediativo-strutturali, ambientali, storico culturali e paesaggistiche: le
singolarità insediative di Sant'Antioco, Calasetta e Carloforte ed il sistema territoriale della
piana costiera del Golfo di Palmas.
Nel sistema territoriale della Piana costiera del Golfo di Palmas tutti i comuni sono dotati di
piano attuativo di iniziativa pubblica. I comuni di Giba, Masainas e Sant’Anna Arresi
dispongono di aree produttive lungo la direttrice infrastrutturale SS 195. Nel comune di Giba
è presente un’area dotata di piano attuativo in contiguità con l’abitato; l’area risulta dotata di
opere di urbanizzazione con 6 lotti assegnati su un totale di 16 lotti. Nel comune di Masainas
sono presenti due aree a destinazione produttiva: una area a nord del centro abitato dotata
di Piano Attuativo, urbanizzata e completamente satura; una seconda area disposta più a
sud dell’abitato e sempre lungo la SS 195 non risulta dotata di pianificazione attuativa.
Il comune di Sant’Anna Arresi è dotato di piano attuativo di iniziativa pubblica con
urbanizzazione incompleta, per la quale si sta avviando la procedura per l’assegnazione dei
lotti. Nel comune di Tratalias l’area produttiva dotata di piano attuativo è localizzata in
contiguità con l’abitato; per tale area, urbanizzata e quasi satura, esistono delle richieste di
insediamento.
Nel comune di Sant’Antioco sono presenti aree a destinazione produttiva così articolate: una
vasta zona, classificata D1 dallo strumento urbanistico, che interessa un’ampia zona umida
dove sono ubicate le aree dell’ ex Sardamag e Palmas Cave, per la quale si prevede una
conversione da polo industriale a porto turistico-ricettivo; una area più prossima al centro
urbano, con classificazione D2, ove è presente una area produttiva urbanizzata, ormai con
pochi lotti residui.
Nel comune di Calasetta, oltre una zona a destinazione produttiva interclusa nel centro
abitato per la quale è prevista una riclassificazione, sono presenti aree dotate di strumento
attuativo lungo la SS 126, dotate di urbanizzazione parziale e lotti disponibili.
Nel comune di Carloforte sono presenti alcune aree a destinazione produttiva prive di piano
attuativo di iniziativa pubblica o privata.
Comune
Tipologia di
lottizzazione
Piana costiera del Golfo di Palmas
Giba
PIP
Masainas
PIP
Sant’Anna Arresi
PIP
Tratalias
PIP
Singolarità di Sant’Antioco e Calasetta
Calasetta
PIP
Sant’Antioco
PIP
Singolarità insediativa di Carloforte
Superficie
(Ha)
Lotti
assegnati
Saturazione
(%)
10,91
16
6
38
1,17
10,99
5,93
6
8
32
6
0
29
100
0
91
15,05
41,92
19
86
10
80 circa
53
93
Carloforte
CAMPI DI PIANIFICAZIONE COORDINATA
Totale
lotti
66
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PIANO URBANISTICO PROVINCIALE / PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO
4. Linee guida e scenari attuativi
1. Il PUP/PTC individua il Sistema costiero del Sulcis quale ambito entro cui coordinare le
azioni di organizzazione, implementazione e gestione delle aree produttive attraverso un
percorso cooperativo intercomunale.
2. A tal fine il PUP definisce indirizzi e orientamenti per la pianificazione comunale e
promuove la stipula di Accordi territoriali di pianificazione volti alla definizione e condivisione
degli obiettivi strategici, delle linee di assetto territoriale e delle modalità di organizzazione e
riqualificazione delle infrastrutture produttive nonché per l’identificazione e gestione delle
aree produttive sovra comunali.
3. Il Piano promuove un’organizzazione a rete del sistema delle infrastrutture produttive
esistenti e di nuova realizzazione, coerentemente con le finalità e gli obiettivi prefissati, e
indirizza i processi di organizzazione e riqualificazione in relazione alle differenti articolazioni
territoriali riconosciute; in particolare il PUP/PTC:
3.1 Per il sistema territoriale della Piana costiera del Golfo di Palmas, il PUP propone la
costituzione, organizzazione e gestione di una rete delle infrastrutture produttive dislocate
nel territorio, favorendo prevalentemente l’ottimale utilizzo del patrimonio urbanizzato
esistente. Qualora eventuali esigenze localizzative non potessero essere soddisfatte
dall’attuale dotazione di aree produttive, il PUP prevede l’individuazione o riconoscimento di
un’area a valenza sovracomunale, che possa eventualmente favorire lo sviluppo del settore
agroalimentare;
3.2 Per il territorio di Sant’Antioco e Calasetta il PUP prevede il coordinamento fra i comuni
affinché le scelte di infrastrutturazione produttiva siano esito di un processo di
copianificazione volto a ridurre la dispersione e favorire sinergie;
3.3 Per la singolarità di Carloforte, in considerazione dei caratteri di insularità, il PUP
prevede che il Piano Urbanistico Comunale identifichi le aree destinate al sistema produttivo
dimensionate in riferimento al fabbisogno locale.
5. Soggetti coinvolti dal processo
Amministrazioni comunali, altri soggetti pubblici e privati interessati.
6. Sistemi e campi correlati
Sistema della risorsa idrica territoriale, Sistema delle infrastrutture per la mobilità, Sistema
della gestione della risorsa energetica; mostrano inoltre una potenziale correlazione i
seguenti Sistemi e relativi Campi di pianificazione coordinata: Sistema della difesa del suolo,
Sistema della tutela e valorizzazione ambientale, Sistema del patrimonio agro-forestale e
dell’agricoltura specializzata.
CAMPI DI PIANIFICAZIONE COORDINATA
67
PROVINCIA DI CARBONIA IGLESIAS
PIANO URBANISTICO PROVINCIALE / PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO
Sistema della pesca e delle produzioni ittiche
1. Contesto territoriale
Il contesto territoriale a cui fa riferimento il presente Campo di pianificazione coordinata,
occupa un vasto territorio costiero ed insulare della Provincia di Carbonia Iglesias,
caratterizzato dalla presenza di diversi elementi naturalistici di rilievo, tra cui diversi Siti di
Interesse Comunitario (SIC) e Zone di Protezione Speciale (ZPS).
Il comparto della pesca assume nell’ambito territoriale esaminato notevole rilevanza con
implicazioni non esclusivamente di tipo economico per le popolazioni, ma anche di natura
culturale e turistica. Le attività più importanti riguardano la pesca di prossimità, d’altura e
lagunare e l’acquacoltura. Tra queste assume inoltre una notevole importanza la pesca del
tonno, specialmente per il comune di Carloforte, rappresentando storicamente una
componente significativa per l’economia del territorio.
La dismissione della discarica a mare dei fanghi rossi dell’area industriale di Portovesme e le
successive bonifiche, hanno determinato negli ultimi anni una ripresa del settore fortemente
compromesso dall’attività industriale.
Oltre all’itticoltura un’importante attività economica produttiva connessa con questo settore è
rappresentata dall’estrazione del sale presso le saline di Sant’Antioco.
2. Comuni interessati
Ricadono all’interno del sistema i comuni di Calasetta, Carloforte, Giba, Masainas,
Portoscuso, Sant’Anna Arresi, Sant’Antioco, San Giovanni Suergiu, Tratalias.
3. Problematiche dei processi
Le problematiche significative dell’ambito tematico del Sistema della pesca e delle produzioni
ittiche riguardano principalmente aspetti di tipo ambientale, infrastrutturale e organizzativogestionale.
Relativamente agli aspetti ambientali le criticità principali sono connesse ad uno scarso
apporto di acqua dolce, per gli ambienti lagunari e all’assetto idrogeologico che determina
frequenti impatti sugli impianti costieri. Occorre inoltre considerare le criticità connesse
all’inquinamento generato dai reflui urbani e dalla presenza di discariche incontrollate.
Le criticità infrastrutturali sono principalmente legate ai limiti della dotazione impiantistica
degli approdi per le barche da pesca, alla scarsa presenza di impianti di trasformazione e
lavorazione del prodotto ittico e di recupero degli scarti per la produzione di farine e mangimi
a base di pesce.
Da un punto di vista organizzativo e gestionale i principali aspetti problematici riguardano
l’assenza di un sistema di gestione integrata dei fabbisogni e delle risorse del settore, la
mancanza di coordinamento tra le imprese e le cooperative di pescatori attive nelle varie
lagune e negli stagni.
4. Linee guida e scenari attuativi
1. Il Piano individua nel Sistema della pesca e delle produzioni ittiche un ambito tematico
strategico per il quale promuovere l’avvio di un processo di copianificazione tra gli enti
interessati, finalizzato alla definizione di strategie di valorizzazione del comparto, da
perseguire e attuare attraverso la stipula di specifici accordi strategici.
2. Tale processo mira ad incentivare la creazione di attività di filiera e a migliorare il
coordinamento fra i vari soggetti pubblici e privati che interagiscono nelle aree umide.
CAMPI DI PIANIFICAZIONE COORDINATA
68
PROVINCIA DI CARBONIA IGLESIAS
PIANO URBANISTICO PROVINCIALE / PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO
5. Soggetti coinvolti dal processo
Amministrazioni comunali, altri soggetti pubblici e privati interessati.
6. Sistemi e campi correlati
Sistema della tutela e valorizzazione ambientale, Sistema degli insediamenti turistico ricettivi,
Sistema della risorsa idrica territoriale, Sistema delle infrastrutture per la mobilità; mostrano
inoltre una potenziale correlazione i seguenti Sistemi e relativi Campi di pianificazione
coordinata: Sistema della gestione della risorsa energetica.
CAMPI DI PIANIFICAZIONE COORDINATA
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PIANO URBANISTICO PROVINCIALE / PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO
Sistema delle produzioni agroalimentari del Sulcis
1. Contesto territoriale
Il contesto territoriale a cui fa riferimento il presente campo, occupa un vasto territorio della
Provincia di Carbonia Iglesias, che comprende i settori interni e costieri della piana di
Palmas. Il settore agroalimentare riveste una funzione rilevante per il territorio; le filiere più
importanti riguardano il settore vitivinicolo, ovi-caprino, ortofrutticolo e oleario.
Nel territorio sono presenti diverse colture orticole sia in pieno campo che in coltura protetta,
tra queste le principali riguardano il carciofo, l’anguria, pomodoro e l’asparago. Alcune
strutture Cooperative e di commercializzazione presenti nel territorio, esportano le produzioni
verso i mercati nazionali e la grande distribuzione organizzata (GDO).
Il settore delle produzioni zootecniche rappresenta una importante risorsa produttiva del
Sulcis particolarmente significativa per il sistema economico locale e identitario e per le sue
interazioni con altri settori economici del territorio dal punto di vista economico che della
tutela dell’ambiente per il presidio del territorio attuato dagli imprenditori agricoli. I Segmenti
di maggiore specializzazione del settore zootecnico sono gli allevamenti ovini e caprini.
Il settore vitivinicolo in particolare sta attraversando nel territorio un trend positivo, grazie
anche alla presenza della Cantina di Santadi, la principale struttura di trasformazione
enologica del territorio. Il vitigno su cui sono riposte le maggiori ambizioni di sviluppo e che
rappresenta un prodotto ormai consolidato anche in ambito extraregionale è il Carignano, da
cui discende il vino “Carignano del Sulcis” che ha ottenuto il riconoscimento DOC nel 1977.
La presenza di alcune realtà consolidate nel territorio del Basso Sulcis ha rivitalizzato il
settore vitivinicolo stimolando l’incremento delle superfici vitate che appaiono chiaramente in
crescita rispetto all’anno del Censimento dell’Agricoltura e favorendo l’affermazione di vini
DOC e IGT dal carattere fortemente identitario. I comuni che evidenziano le maggiori
superfici dedicate sono quelli del Basso Sulcis e in particolare i comuni di Masainas, San
Giovanni Suergiu, Sant’Anna Arresi e Santadi.
L’olivicoltura risulta diffusa su tutto il territorio ma con superfici decisamente meno
significative rispetto alla coltivazione della vite.
2. Comuni interessati
Ricadono all’interno del sistema i comuni di Giba, Masainas, Narcao, Nuxis, Perdaxius,
Piscinas, Sant’Anna Arresi, San Giovanni Suergiu, Santadi, Tratalias, e Villaperuccio.
3. Problematiche dei processi
Le problematiche significative dell’ambito tematico del Sistema delle produzioni
agroalimentari del Sulcis non sono dissimili da quelle dell’intero territorio provinciale e sono
connesse principalmente all’eccessiva polverizzazione e dispersione dell’offerta, alla scarsa
diversificazione del portafoglio orticolo ed al sistema dei trasporti del prodotto fresco. Di
rilevanza risulta inoltre l’incompleto sviluppo delle dotazioni infrastrutturali e della rete irrigua.
4. Linee guida e scenari attuativi
1. Il Piano individua nel Sistema delle produzioni agroalimentari del Sulcis un ambito
tematico strategico per il quale promuovere l’avvio di un processo di copianificazione tra gli
enti interessati finalizzato alla definizione di strategie di valorizzazione del comparto, da
perseguire e attuare attraverso la stipula di specifici accordi strategici.
CAMPI DI PIANIFICAZIONE COORDINATA
70
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PIANO URBANISTICO PROVINCIALE / PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO
2. Tale processo mira ad incentivare e potenziare le filiere agroalimentari e a promuovere la
creazione di reti, con lo scopo di costruire un sistema agricolo ed agro-alimentare
competitivo.
5. Soggetti coinvolti dal processo
Amministrazioni comunali, altri soggetti pubblici e privati interessati.
6. Sistemi e campi correlati
Sistema del patrimonio agro-forestale e dell’agricoltura specializzata, Sistema della risorsa
idrica territoriale, Sistema delle infrastrutture per la mobilità, Sistema della gestione della
risorsa energetica; mostrano inoltre una potenziale correlazione i seguenti Sistemi e relativi
Campi di pianificazione coordinata: Sistema degli insediamenti turistico ricettivi, Sistema
della difesa del suolo, Sistema della tutela e valorizzazione ambientale.
CAMPI DI PIANIFICAZIONE COORDINATA
71
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PIANO URBANISTICO PROVINCIALE / PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO
INSEDIAMENTI TURISTICO RICETTIVI
CAMPI DI PIANIFICAZIONE COORDINATA
72
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PIANO URBANISTICO PROVINCIALE / PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO
Anfiteatro del Sulcis
1. Il contesto territoriale
L’Ambito racchiude la parte meridionale del Golfo di Palmas, compreso tra la costa sarda
sud occidentale e quella orientale dell'isola di Sant'Antioco, fino al settore costiero del
Comune di Teulada.
Elementi dominanti del settore costiero sono:
il sistema dunare di Porto Pino ed il sistema dunare di Is Solinas/Porto Botte;
i sistemi umidi stagnali di Maestrale e di Is Brebeis, retrostanti al sistema di spiaggia di Porto
Pino, di Baioccu, di Porto Botte e di Mulargia, afferenti al sistema di spiaggia di Is
Solinas/Porto Botte;
il complesso lagunare, ad est dell'istmo che unisce l'isola di Sant'Antioco alla Sardegna, che
si estende dallo stagno di Santa Caterina alle saline di S. Antioco ed alla salina Manna,
nelle quali è attiva la produzione di sale marino destinato prevalentemente ad un uso
industriale.
Elementi dominanti dell'interno sono le piane agricole con i loro insediamenti rurali diffusi,
furriadroxius e medaus, in parte ancora utilizzati con funzione agricola e di allevamento del
bestiame, in parte disabitati e lasciati in stato di abbandono.
Riveste particolare interesse storico culturale la chiesa romanica di Santa Maria di
Monserrato a Tratalias, ed il vecchio borgo oggi disabitato ed oggetto di intervento di
recupero, preziosa testimonianza del mondo rurale dell'entroterra.
2. Comuni interessati
Ricadono all'interno dell'Anfiteatro del Sulcis i centri abitati di Piscinas, Sant'Anna Arresi,
Masainas, Giba, Tratalias, San Giovanni Suergiu; sono inoltre interessati i territori comunali
di Santadi, Villaperuccio, Sant'Antioco, Carbonia.
I territori comunali con sbocco al mare che gravitano intorno ai sistemi di spiaggia sono: San
Giovanni Suergiu, Giba, Masainas e Sant'Anna Arresi.
3. Problematiche dei processi
L’organizzazione insediativa presenta alcuni caratteri di specificità comuni al più ampio
contesto territoriale del Sulcis, riconducibili principalmente al sistema insediativo diffuso
tradizionale dei medaus e furriadroxius, localizzati in particolare nella piana costiera, ed ai
processi insediativi di organizzazione dei centri abitati lungo le direttrici infrastrutturali viarie. I
territori comunali sono, inoltre, caratterizzati per la carenza di insediamenti turistici ricettivi,
ad eccezione dei nuclei di Porto Pino, di Porto Pineddu, e per la presenza di processi di
densificazione turistico-residenziale localizzati in riferimento ai medaus e furriadroxius del
territorio comunale di Sant’Anna Arresi, unica località dell'Ambito che presenta una
particolare inclinazione turistica.
Nel territorio considerato non mancano attrattive alternative e complementari alla fruizione
dell’ambito costiero; l’ambito è, inoltre, depositario di specifiche e identitarie produzioni
enogastronomiche. Risulta strategica la vicinanza con le isole di Sant’Antioco e di San
Pietro, con i compendi forestali degli ambiti interni, tuttavia le risorse alternative al mare
paiono scarsamente utilizzate rispetto alle effettive potenzialità.
Le strutture ricettive organizzate e l'infrastrutturazione dei servizi si mostrano spesso
inadeguate rispetto alle potenzialità di attrazione turistica del territorio, fattore che alimenta,
CAMPI DI PIANIFICAZIONE COORDINATA
73
PROVINCIA DI CARBONIA IGLESIAS
PIANO URBANISTICO PROVINCIALE / PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO
di frequente, il mercato di affitto delle seconde case attraverso differenti forme di ospitalità
che sfuggono da ogni tipo di monitoraggio e statistica.
Va posta, inoltre, in evidenza la brevità dell'arco temporale di fruizione turistica, ridotto ai
mesi centrali della stagione estiva, e di tipo balneare, correlato quasi esclusivamente
all'utilizzo delle risorse litorali costiere.
Il sistema delle infrastrutture stradali è carente in termini di rete di trasporti stradale,
ferroviaria, marittima, rendendo il territorio poco accessibile.
Caratterizzazione dell'offerta e della domanda turistico ricettiva
L’offerta ricettiva classificata nell’Ambito è di 1.882 posti letto distribuiti in 34 strutture
ricettive. In termini percentuali nell’Ambito è localizzato il 22% dei posti letto dell'intera
Provincia ed il 15% degli esercizi ricettivi.
3500
3000
2955
2500
2000
1500
1182
871
1000
500
177
116
Sulcis
Valle Cixerri
0
Carbonia e Isole
Anfiteatro Sulcis
Bacino Metallifero
Figura 1 - Distribuzione dei posti letto degli esercizi ricettivi negli Ambiti della Provincia di
Carbonia Iglesias (Fonte: Elaborazioni su dati ISTAT)
Il Comune di Sant’Anna Arresi rappresenta la destinazione turistica con maggiore
disponibilità di posti letto in strutture alberghiere (551 posti letto), pari all’80% dell'intero
Ambito. Tali strutture sono ubicate nei pressi di Porto Pino, località costiera di villeggiatura
balneare. L’apporto alla ricettività classificata è determinato anche dalla presenza di un
campeggio, localizzato in corrispondenza della prima spiaggia di Porto Pino.
L’offerta ricettiva rilevata negli altri territori comunali dell’Ambito è esigua.
A tal proposito si evidenzia che il Comune di San Giovanni Suergiu, il secondo dell’Ambito
per numero di posti letto stando alle statistiche ufficiali Istat relative all’anno 2008, dispone di
una capacità ricettiva classificata di 95 posti letto, afferente in prevalenza al settore
extralberghiero (75 posti letto).
Il Comune di Tratalias dispone di 55 posti letto ubicati esclusivamente in strutture di tipo
extralberghiero, il Comune di Masainas ha una capacità di accoglienza pari a 44 posti letto,
quello di Giba pari a 28 posti letto ed il Comune di Piscinas pari a 11.
CAMPI DI PIANIFICAZIONE COORDINATA
74
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PIANO URBANISTICO PROVINCIALE / PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO
Da questi dati si evince come, escluso il Comune di Sant’Anna Arresi, l’offerta dell’ambito sia
poco sviluppata e la tipologia di struttura prevalente sia l’alloggio agrituristico e il bed and
breakfast.
Tale caratterizzazione pone in luce l’impronta rurale del territorio e la diffusione sempre
crescente di forme di ospitalità a prevalente conduzione familiare. Queste tipologie di offerta
turistica rispondono adeguatamente alla necessità di integrare il prodotto turistico marino
balneare con le restanti attrattive del territorio anche se, per l’esiguità del numero di esercizi
e per la ridotta capacità di accoglienza, paiono ancora non incidere sullo sviluppo del settore
turistico.
1000
949
900
800
700
600
500
400
300
200
95
100
55
44
28
11
Tratalias
Masainas
Giba
Piscinas
0
Sant'Anna Arresi
San Giovanni
Suergiu
Figura 2 - Distribuzione dei posti letto nei Comuni dell'Ambito "Anfiteatro del Sulcis" (anno
2008)
Dal grafico rappresentato in Figura 3, che esprime la consistenza dei posti letto per tipologia
di esercizio ricettivo, si evince come la maggiore capacità di accoglienza avvenga attraverso
il comparto alberghiero, con 591 posti letto e attraverso i campeggi, con 360 persone
ospitabili, mentre agli agriturismi corrisponde una complessiva capacità ricettiva pari a 115
posti letto, ai bed and breakfast di appena 81 posti letto e 35 posti letto ad altre forme di
alloggi in affitto in forma imprenditoriale.
700
600
591
500
400
360
300
200
115
100
81
35
0
Alberghi
Campeggi
Agriturismo
Bed and Breakfast
Alloggi in affitto in
forma imprenditoriale
Figura 3 - Consistenza dei posti letto per tipologia di esercizio ricettivo nei Comuni dell'Ambito
"Anfiteatro del Sulcis" (anno 2008)
CAMPI DI PIANIFICAZIONE COORDINATA
75
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PIANO URBANISTICO PROVINCIALE / PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO
Un corretto monitoraggio dei flussi turistici in entrata e dei comportamenti dei turisti nella
fruizione del territorio, oltre a permettere uno specifico dimensionamento dei servizi delle
località visitate, potrebbe essere di grande utilità nella definizione delle strategie di
programmazione e di marketing territoriale.
L’impossibilità di disporre di dati certi relativi al flusso turistico nelle seconde case affittate
per uso vacanze, tuttavia, non permette di avere un quadro completo relativo ai reali flussi
turistici che insistono nell’ambito.
Infatti, per le seconde case ad uso vacanza non è disponibile un dato che ne certifichi la
consistenza. Tuttavia, la rilevazione censuaria al livello territoriale delle località abitate
condotta nell’ottobre del 2001 dall'Istat permette di verificare la presenza, all'interno dei
territori comunali, delle abitazioni non occupate.
Nelle elaborazioni grafiche che seguono si è voluto fornire una rappresentazione sintetica di
questo dato, con riferimento ai singoli territori comunali interni all'Ambito "Anfiteatro del
Sulcis".
Giba
739
Masainas
Piscinas (parte)
505
329
5 112
1 92
San Giovanni Suergiu
(parte)
1.609
Sant'Anna Arresi
Tratalias (parte)
6 178
870
396
15
5
286
588
1 67
Figura 4 - Abitazioni per tipo di occupazione nei territori comunali dell’Ambito di Paesaggio
“Anfiteatro del Sulcis” (Dati ISTAT, 2001)
Dal grafico rappresentato in Figura 4 e dalla Tabella 1 seguente, si evince come la quota
parte di case non occupate per territorio comunale raggiunga valori generalmente elevati
rispetto al totale, prossimi al 40% nel Comune di Sant'Anna Arresi, al 22% nel Comune di
Piscinas, 19% Giba, 18% Masainas e San Giovanni Suergiu, 16% Tratalias.
Gli unici insediamenti costieri, per i quali si registra un'elevata percentuale di non
occupazione delle abitazioni sorgono nella località di Porto Pino, in cui sono presenti 194
abitazioni a fronte di una popolazione residente pari a 57 unità, e nella contigua località di
Portopinetto, in cui le abitazioni censite risultano 49 per una popolazione residente pari a
zero unità. Tali insediamenti ricadono nel territorio comunale di Sant'Anna Arresi.
CAMPI DI PIANIFICAZIONE COORDINATA
76
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PIANO URBANISTICO PROVINCIALE / PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO
Abitazioni occupate da
persone residenti
Abitazioni occupate solo
da persone non residenti
Abitazioni
vuote
Abitazioni totali
Carbonia (parte)
12
-
3
15
Giba
739
6
178
923
Masainas
505
5
112
622
Piscinas (parte)
329
1
92
422
1.609
15
286
1.910
Santadi (parte)
16
1
16
33
Sant'Anna Arresi
870
5
588
1.463
Sant'Antioco (parte)
20
-
7
27
Tratalias (parte)
396
1
67
464
Comune
San Giovanni Suergiu (parte)
Tabella 1 - Consistenza delle abitazioni occupate da residenti e non residenti, consistenza
abitazioni vuote, consistenza totale delle abitazioni nei territori comunali dell’Ambito
“Anfiteatro del Sulcis”
Per l'analisi della domanda turistica si è fatto riferimento ai dati rilevati dall’Ufficio Turismo
della Provincia di Carbonia Iglesias nel 2008 e relativi all’offerta classificata, i quali
consentono di quantificare gli arrivi di turisti presso le strutture ricettive dell'Ambito in numero
pari a 13.540 unità e le presenze pari a 68.285 pernottamenti.
In termini di arrivi l’Ambito "Anfiteatro del Sulcis" contiene il 20,2% rispetto al dato
complessivo provinciale mentre per quanto concerne le presenze la percentuale sale al
28,2%.
300.000
250.000
239.010
200.000
150.000
100.000
68.285
64.214
50.000
4.071
0
Provincia di Carbonia
Iglesias
Anfiteatro Sulcis
Sant'Anna Arresi
Altri comuni Anfiteatro
Sulcis
Figura 5 - Presenze negli esercizi ricettivi dell'Ambito "Anfiteatro del Sulcis", anno 2008 (Fonte:
Elaborazioni su dati ISTAT)
CAMPI DI PIANIFICAZIONE COORDINATA
77
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PIANO URBANISTICO PROVINCIALE / PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO
arrivi
italiani
presenze
italiani
arrivi
stranieri
presenze
stranieri
Totale
arrivi
Totale
presenze
10.759
411
58.126
2.514
2.014
82
6.088
422
12.773
493
64.214
2.936
105
96
412
382
16
7
39
23
121
103
451
405
45
262
5
17
50
279
0
0
0
0
0
0
Anfiteatro Sulcis
11.416
61.696
2.124
6.589
13.540
68.285
Provincia di Carbonia Iglesias
51.964
196.985
14.939
42.025
66.903
239.010
Comuni
Sant'Anna Arresi
San Giovanni Suergiu
Masainas
Giba
Tratalias
Piscinas
Tabella 2 - Arrivi e presenze negli esercizi ricettivi per la residenza dei clienti nell'Ambito
"Anfiteatro del Sulcis" (Fonte: Elaborazioni su dati Ufficio Turismo Provincia Carbonia Iglesias)
La permanenza media nelle strutture ricettive risulta di poco superiore alle 5 notti, dato
superiore rispetto alla media provinciale e perciò significativo; infatti, alla scala provinciale la
permanenza è di poco superiore alle 3,5 notti.
Va, tuttavia, posto in evidenza come all’interno dell’Ambito il contributo del Comune di
Sant’Anna Arresi, sia in termini di arrivi nelle strutture ricettive sia in termini di presenze, sia
rilevante, in quanto il peso del Comune rispetto alla totalità dell’Ambito è pari al 94%.
La seconda località dell’Ambito in termini di flussi turistici nelle strutture ricettive, San
Giovanni Suergiu, detiene una quota pari al 4% sia in termini di arrivi sia in termini di
pernottamenti.
Per quanto attiene al fenomeno della stagionalità, frequentemente associato alle destinazioni
a monocultura balneare, dall'analisi dei dati aggregati appare diffuso in tutto l'Ambito, in
quanto la marcata caratterizzazione marino balneare del Comune di Sant’Anna Arresi fa sì
che il fenomeno si distribuisca anche nel resto del territorio.
Infatti, l’indice di utilizzazione netta dei posti letto registrato nel Comune di Sant’Anna Arresi,
rappresentato in Figura 6, mostra una percentuale di utilizzo nel mese di maggio inferiore al
4%, valori pari al 40% nel mese di giugno e pari al 75% nel mese di agosto, al di sotto del
40% nel mese di settembre ed un indice del 2% nel mese di ottobre.
CAMPI DI PIANIFICAZIONE COORDINATA
78
PROVINCIA DI CARBONIA IGLESIAS
PIANO URBANISTICO PROVINCIALE / PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO
0,8
Sant'Anna Arresi
0,7
Masainas
Giba
0,6
San Giovanni Suergiu
Piscinas
0,5
Tratalias
0,4
0,3
0,2
0,1
di
c
em
br
e
br
e
no
ve
m
ot
to
br
e
br
e
se
tt e
m
ag
os
to
lu
gl
io
gi
ug
no
ag
gi
o
m
ap
ril
e
ar
zo
m
fe
bb
ra
io
ge
nn
ai
o
0
Figura 6 - Indice di utilizzazione netta dei posti letto alberghieri nell'Ambito "Anfiteatro del
Sulcis", anno 2009 (Fonte: Elaborazioni su dati ISTAT)
4. Linee guida e scenari attuativi
1. Il progetto dell'Ambito di paesaggio delineato dal PPR "assume la centralità del sistema di
relazioni tra la specificità ambientale delle piane costiere, il sistema litoraneo delle saline e
degli stagni, l’organizzazione del sistema insediativo storico sui rilievi vulcanici e la trama
agricola produttiva strutturata in conformazione della geografia della piana costiera".
2. Lo sviluppo turistico risulta strettamente correlato alle risorse ambientali ed alla loro
salvaguardia, alla promozione di una gestione integrata del sistema delle zone umide, dei
sistemi di spiaggia e dei cordoni dunari litoranei. Particolare attenzione va riposta nella
programmazione di percorsi, sia veicolari sia pedonali, da pianificare in totale compatibilità e
sostenibilità con le risorse ambientali afferenti ai sistemi di spiaggia, senza che venga
alterato o compromesso in alcun modo il loro equilibrio naturale.
L'organizzazione delle strutture ricettive e dei servizi turistici avviene attraverso forme di
valorizzazione e rigenerazione dei centri di piccole dimensioni, dei centri rurali dismessi
localizzati nella piana agricola, e del patrimonio edilizio esistente secondo una ricettività di
tipo diffuso sul territorio. È opportuno, inoltre, potenziare la rete dei servizi turistici ad una
scala intercomunale e diversificare l'offerta turistica attraverso l'integrazione del turismo
balneare con nuove forme di fruizione del territorio, quale la fruizione naturalistica, quella
storico culturale, enogastronomica, sportiva.
Gli eventi culturali/musicali, che periodicamente vengono organizzati nel territorio,
rappresentano un elemento attrattivo, seppur di nicchia, e costituiscono un forte richiamo per
il mercato di fruitori nazionale ed internazionale.
I fattori principali e sui quali puntare in una strategia di sviluppo turistico e valorizzazione del
territorio sono:
- l'area costiera del Golfo di Palmas, con il sistema litoraneo delle saline e degli stagni;
- i sistemi di spiaggia e cordoni dunari litoranei;
- i piccoli centri abitati della piana agricola;
- gli insediamenti rurali diffusi (furriadroxius e medaus);
- la piana costiera e le produzioni vitivinicole e agroalimentari che caratterizzano il contesto.
CAMPI DI PIANIFICAZIONE COORDINATA
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PIANO URBANISTICO PROVINCIALE / PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO
3. La pianificazione e l'organizzazione dell'offerta turistica e ricettiva si sviluppa, nel rispetto
delle problematiche connesse con gli usi sostenibili e compatibili delle risorse ambientali,
insediative, produttive e con le dinamiche idrogeologiche del territorio, attraverso:
- la qualificazione delle strutture ricettive esistenti e il potenziamento dell’offerta
favorendone una più omogenea distribuzione sul territorio;
- il potenziamento della rete dei servizi turistici;
- la riduzione al minimo del consumo di suolo e la tutela e salvaguardia delle risorse litorali
costiere e delle zone umide da eventuali carichi antropici eccessivi;
- la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente, non occupato o dismesso, ai fini
turistico ricettivi, favorendo, contestualmente, l'organizzazione dell'offerta ricettiva
prevalentemente nelle aree interne;
- la riqualificazione e conversione del patrimonio insediativo dei medaus e furriadroxius ai
fini turistico ricettivi, secondo forme di accoglienza che conservino il rapporto fra
insediamento e territorio agricolo;
- la valorizzazione dei piccoli centri attraverso forme di ricettività diffusa;
- la promozione ed avvio di forme di ospitalità diffusa organizzata e di qualità attraverso la
rete delle seconde case.
5. Soggetti coinvolti dal processo
Amministrazione Provinciale, Amministrazioni Comunali, Sistema Turistico Locale
6. Sistemi e campi correlati
Sistema del patrimonio storico culturale e del paesaggio, Sistema della tutela e
valorizzazione ambientale, Sistema delle infrastrutture per la mobilità, Sistema del patrimonio
agro-forestale e dell’agricoltura specializzata, Sistema della risorsa idrica territoriale;
mostrano inoltre una potenziale correlazione i seguenti Sistemi e relativi Campi di
pianificazione coordinata: Sistema della gestione della risorsa energetica, Sistema della
difesa del suolo.
CAMPI DI PIANIFICAZIONE COORDINATA
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PIANO URBANISTICO PROVINCIALE / PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO
Carbonia e isole sulcitane
1. Il contesto territoriale
Nell'Ambito è riconoscibile la parte di costa che si estende a nord del Riu San Milano,
ricadente nel territorio comunale di San Giovanni Suergiu fino alla tonnara di Porto Paglia,
nel territorio comunale di Gonnesa, ed il sistema insulare di Sant’Antioco e San Pietro,
connessi in stretta relazione attraverso la laguna di Sant'Antioco ed allo specchio di mare
che separa Carloforte dalla costa. Elemento dominante è il sistema delle infrastrutture
portuali che presidiano la costa, rete di comunicazione e presidio del “mare interno”
pressoché unico a scala regionale.
Il tratto di costa a sud del polo industriale di Portovesme è caratterizzato da una costa bassa
con copertura vegetale a macchia, in cui si alternano dune ed aree umide. È presente
un'area a particolare valenza naturalistica ed ambientale, riserva naturalistica e sito di
interesse comunitario, in corrispondenza della Punta S'Aliga e della peschiera di Boi Cerbus.
Alta e rocciosa, per contro, si presenta la costa che va da Portoscuso alla Tonnara di
Portopaglia, di rilevante interesse botanico e fitogeografico.
L'Ambito è caratterizzato dalla presenza di importanti siti archeologici, quali il Parco
archeologico fenicio-punico di Monte Sirai, le necropoli fenicie di San Giorgio, in prossimità
del centro abitato di Portoscuso, e la città fenicia e punica, la necropoli ed il tophet di Sulci, in
corrispondenza del centro abitato di Sant'Antioco. Numerose sono le testimonianze di
insediamenti nuragici e di domus de janas diffusi nel territorio.
L'area vanta, inoltre, una forte concentrazione di centri di fondazione, la cui datazione varia
dal periodo di dominazione spagnola (Portoscuso), al periodo sabaudo (Calasetta, Carloforte
e Sant'Antioco), al periodo fascista, con gli abitati di fondazione ad impianto razionalista di
Bacu Abis, Carbonia, Cortoghiana, fino alla ricostruzione integrale, più recente, del centro di
Tratalias a causa della realizzazione della diga di Monte Pranu sul rio Palmas, avvenuta
negli anni dal 1947 al 1950.
Insieme con gli insediamenti costieri delle isole maggiori coesistono alcune testimonianze di
insediamenti ed infrastrutture connesse alla pratica tradizionale della pesca, quali ad
esempio le tonnare dismesse, e gli insediamenti rurali (barracche carlofortine, furriadroxius,
medaus), diffusi nelle aree più interne.
Il territorio è, nel suo complesso, interessato e irreversibilmente segnato dalla presenza di
infrastrutture industriali, legate sia all'attività mineraria di estrazione del carbone sia ad altre
grosse ed importanti realtà produttive operanti nel polo del Consorzio Nucleo Industriale
Sulcis-Iglesiente, nel litorale di Portovesme.
Sono presenti, inoltre, siti minerari ancora attivi e produttivi e testimonianze di attività
estrattive oramai cessate che costituiscono, nel contesto del Parco Geominerario, un
patrimonio di elevato interesse storico-culturale.
Le località a maggiore vocazione turistica sono Sant’Antioco, Calasetta, Carloforte e, in
minor misura, Portoscuso.
Le attività produttive vinicole di Sant'Antioco, le produzioni tradizionali alimentari di Carloforte
e le produzioni artigianali tipiche rappresentano importanti attrattori per una fruizione turistica
del territorio.
2. Comuni interessati
Ricadono all'interno dell'Ambito costiero n. 6 - Carbonia e isole sulcitane i centri abitati di
Sant'Antioco, Calasetta, Carloforte, Carbonia, Portoscuso; sono, inoltre, interessati i territori
comunali di San Giovanni Suergiu e di Gonnesa.
CAMPI DI PIANIFICAZIONE COORDINATA
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3. Problematiche dei processi
Rappresenta una forte criticità per il territorio la presenza del polo industriale di Portovesme,
di elevato impatto sul territorio, le cui attività hanno spesso interferito con la naturale
evoluzione delle risorse ambientali fino alla loro totale compromissione.
È presente inoltre un diffuso degrado ambientale dovuto all’impatto delle attività minerarie
attive e dei siti dismessi, con fenomeni di subsidenza dei suoli, alterazione dell’idrodinamica
delle falde acquifere e diffusione di discariche della pregressa attività estrattiva.
Il sistema delle infrastrutture è carente in termini di rete di trasporti stradale, ferroviaria,
marittima, rendendo il territorio poco accessibile e gli spostamenti lenti.
Le strutture ricettive organizzate e l'infrastrutturazione dei servizi sono ancora inadeguate
rispetto alle grandi potenzialità di attrazione turistica del territorio, fattore che alimenta, di
frequente, il mercato di affitto delle seconde case attraverso differenti forme di ospitalità che
sfuggono da ogni tipo di monitoraggio e statistica (Carloforte, Calasetta, Sant'Antioco,
Portoscuso).
Va posta, inoltre, in evidenza la brevità dell'arco temporale di fruizione turistica, ridotto ai
mesi centrali della stagione estiva, e di tipo balneare, correlato quasi esclusivamente
all'utilizzo delle risorse litorali costiere.
Caratterizzazione dell'offerta e della domanda turistico ricettiva
L’Ambito "Carbonia e isole Sulcitane" è sicuramente la parte della Provincia di Carbonia
Iglesias maggiormente interessata dall’industria del turismo.
L’offerta ricettiva classificata ha una capacità di accoglienza di 2.955 posti letto distribuiti in
93 strutture. Tale dotazione rappresenta il 55;7% dei posti letto dell’intera Provincia.
3500
3000
2955
2500
2000
1500
1182
871
1000
500
177
116
Sulcis
Valle Cixerri
0
Carbonia e Isole
Anfiteatro Sulcis
Bacino Metallifero
Figura 7 - Distribuzione dei posti letto degli esercizi ricettivi negli Ambiti della Provincia di
Carbonia Iglesias (Fonte: Elaborazioni su dati ISTAT)
Tra le località a maggiore vocazione turistica emerge Sant’Antioco che concentra il 45% dei
posti letto degli esercizi classificati dell’Ambito. L’offerta ricettiva classificata nel territorio
comunale risiede in massima parte nella struttura campeggistica (708 posti letto) ubicata
presso Cala Sapone; l’apporto di posti letto offerti dagli alloggi agrituristici (310 posti letto) è
superiore all’offerta presso le strutture alberghiere (255 posti letto).
CAMPI DI PIANIFICAZIONE COORDINATA
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PIANO URBANISTICO PROVINCIALE / PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO
L’offerta ricettiva del Comune di Calasetta è caratterizzata in termini di posti letto da un
maggiore equilibrio tra i posti letto ubicati negli alberghi (335) e quelli del campeggio (282).
Nell'isola di San Pietro la ricettività classificata è rappresentata prevalentemente dalle
strutture alberghiere che mettono a disposizione ben 467 posti letto dei 546 disponibili.
Nell’isola pare in crescita la diffusione dei bed and breakfast (56 posti letto), forma di
ricettività non imprenditoriale che nell'intera Provincia assomma 550 posti letto.
Anche nel territorio comunale di Portoscuso l’offerta ricettiva è prevalentemente di tipo
alberghiero, in considerazione del fatto che questo comparto offre ben 270 dei 286 posti letto
complessivi.
La città di Carbonia mostra, invece, una caratterizzazione opposta: il comparto
extralberghiero offre 111 posti letto mentre solo 10 posti letto fanno riferimento all’unica
struttura alberghiera.
1600
1400
1340
1200
1000
800
662
546
600
400
286
121
200
0
Sant'Antioco
Calasetta
Carloforte
Portoscuso
Carbonia
Figura 8 - Distribuzione dei posti degli esercizi ricettivi nei Comuni dell'Ambito "Carbonia e
Isole sulcitane" (anno 2008)
Dal grafico rappresentato in Figura 8, che esprime la consistenza dei posti letto per tipologia
di esercizio ricettivo, si evince come la maggiore capacità di accoglienza avvenga attraverso
il comparto alberghiero, con 1.337 posti letto e attraverso i campeggi, con 990 persone
ospitabili, mentre agli agriturismi corrisponde una complessiva capacità ricettiva pari a 376
posti letto, ai bed and breakfast di 208 posti letto e 44 posti letto ad altre forme di alloggi in
affitto in forma imprenditoriale.
CAMPI DI PIANIFICAZIONE COORDINATA
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PIANO URBANISTICO PROVINCIALE / PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO
1600
1400
1337
1200
990
1000
800
600
376
400
208
200
44
0
Alberghi
Campeggi
Agriturismo
Bed and Breakfast
Alloggi in affitto in forma
Figura 9 - Consistenza dei posti letto per tipologia di esercizio ricettivo nei Comuni dell'Ambito
"Carbonia e Isole sulcitane" (anno 2008)
L'Ambito in esame risente in modo particolare della presenza di abitazioni non occupate.
L’analisi dei dati censuari Istat del 2001 relativi alla popolazione residente presso località
abitate sembra confermare la presenza di un consistente numero di abitazioni vuote: le
località dove il numero delle abitazioni eccede il numero dei residenti sono: Maladroxia dove
a fronte di 73 abitanti residenti al 2001 erano presenti 197 abitazioni, Mercuri sede di 50
abitazioni per 2 residenti e da ultimo l’aggregato “Case sparse” che da conto di 513
abitazioni diffuse nell’isole per 197 abitanti residenti.
Non è possibile attraverso l’analisi di questi dati stabilire quali abitazioni vuote siano
effettivamente destinate ad un utilizzo per vacanza né quantificare i posti letto disponibili o il
flusso di turisti, ma il quadro dell’offerta di posti letto del Comune di Sant’Antioco è senza
dubbio caratterizzato dall’apporto delle abitazioni private.
Anche nel territorio comunale di Calasetta il numero di abitazioni vuote risulta notevole: in
località Cussorgia sono censite 198 abitazioni per 64 abitanti residenti, mentre l’aggregato
“Case sparse” segnala la presenza di 877 abitazioni per una popolazione residente di 299
abitanti.
La diffusione di abitazioni non occupate, assimilabili a case per vacanza, sembra
caratterizzare anche il Comune di Carloforte, nel cui territorio comunale ricade l’aggregato
“Case sparse” con una capacità di 1.923 abitazioni per una popolazione residente di 483
abitanti; anche il rapporto tra popolazione residente (5.961) ed abitazioni (4.425) nel centro
abitato alla data del Censimento del 2001 conferma la presenza di un numero consistente di
abitazioni vuote.
Nelle elaborazioni grafiche che seguono si è voluto fornire una rappresentazione sintetica di
questo dato, con riferimento ai singoli territori comunali interni all'Ambito "Anfiteatro del
Sulcis".
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PIANO URBANISTICO PROVINCIALE / PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO
Calasetta
1.118 22
1.804
Carbonia (parte)
10.689
Carloforte
Gonnesa (parte)
2.626
3.880
211 52
Portoscuso
San Giovanni Suergiu
(parte)
36
90 1.102
1.897
26 623
484 7 169
Sant'Antioco (parte)
4.139
32 1.469
Figura 10 - Abitazioni per tipo di occupazione nei territori comunali dell’Ambito “Carbonia e
Isole sulcitane” (Dati ISTAT, 2001)
Dal grafico riportato in Figura 10 e dalla Tabella 3 seguente, si evince come la quota parte di
case non occupate per territorio comunale raggiunga valori particolarmente elevati rispetto al
totale delle abitazioni, prossimi al 61% nel territorio comunale di Calasetta, al 59% nel
territorio comunale di Carloforte, al 26% nel territorio comunale di Sant'Antioco.
Comune
Abitazioni occupate
da persone residenti
Abitazioni occupate solo
da persone non residenti
Abitazioni vuote
Abitazioni totali
Calasetta
1.118
22
1.804
2.944
Carbonia (parte)
10.689
90
1.102
11.881
Carloforte
2.626
36
3.880
6.542
211
1
52
264
1.897
26
623
2.546
484
7
169
660
4.139
32
1.469
5.640
Gonnesa (parte)
Portoscuso
San
Giovanni
(parte)
Sant'Antioco (parte)
Suergiu
Tabella 3 - Consistenza delle abitazioni occupate da residenti e non residenti, consistenza
abitazioni vuote, consistenza totale delle abitazioni nei territori comunali dell’Ambito “Carbonia
e Isole sulcitane”
Per l'analisi della domanda turistica si è fatto riferimento ai dati rilevati dall’Ufficio Turismo
della Provincia di Carbonia Iglesias nel 2008 e relativi all’offerta classificata.
Nel 2008 le presenze di turisti all’interno delle strutture classificate dell’Ambito sono state
133.997, pari al 56% delle complessive notti registrate nell’intera Provincia, mentre i 35.504
arrivi di turisti rilevati nell’ambito costituiscono il 53% degli arrivi complessivi al livello
provinciale.
CAMPI DI PIANIFICAZIONE COORDINATA
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PIANO URBANISTICO PROVINCIALE / PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO
La permanenza media è di 3,7 notti un dato coerente con l’omologo registrato alla scala
provinciale che risulta di poco superiore alle 3,5 notti.
La località che realizza il maggior numero di presenze è il Comune di Sant’Antioco: le 55.159
presenze nelle strutture ricettive rappresentano il 41% delle presenze complessive
nell’Ambito. In termini di arrivi il Comune di Sant’Antioco ha nel 2008 circa 2.500 unità in più
rispetto al Comune di Carloforte mentre rispetto all’indicatore delle presenze la differenza è
di 23.164 unità. Tale differenza ha significato una permanenza media di 4,7 notti presso gli
esercizi ricettivi del Comune di Sant’Antioco a fronte delle circa 3,5 giornate riscontrate
presso le strutture del Comune di Carloforte.
60.000
55.159
50.000
40.000
31.995
30.000
21.758
20.800
20.000
10.000
4.285
0
Sant'Antioco
Carloforte
Calasetta
Portoscuso
Carbonia
Figura 11 - Presenze negli esercizi ricettivi dell'Ambito "Carbonia e Isole sulcitane", anno 2008
(Fonte: Elaborazioni su dati ISTAT)
arrivi
italiani
presenze
italiani
Sant'Antioco
Carloforte
Calasetta
Portoscuso
Carbonia
8.724
7.861
4.463
5.090
1.228
45.908
27.438
16.954
15.225
3.618
2.924
1.282
1.901
1.897
134
9.251
4.557
4.804
5.575
667
11.648
9.143
6.364
6.987
1.362
55.159
31.995
21.758
20.800
4.285
Isole Sulcitane
27.366
109.143
8.138
24.854
35.504
133.997
Provincia di Carbonia Iglesias
51.964
196.985
14.939
42.025
66.903
239.010
Comuni
arrivi
stranieri
presenze
stranieri
arrivi
presenze
Tabella 4 - Arrivi e presenze negli esercizi ricettivi per la residenza dei clienti nell'Ambito
"Carbonia e Isole sulcitane" (Fonte: Elaborazioni su dati Ufficio Turismo Provincia Carbonia
Iglesias)
L’andamento dei flussi turistici presso i Comuni di Portoscuso e Calasetta è similare, pur
rilevando una maggiore permanenza media presso le strutture del secondo.
Il Comune di Carbonia, unico Comune non costiero dell’Ambito, ha un movimento turistico
presso le proprie strutture molto contenuto in rapporto alle altre località.
CAMPI DI PIANIFICAZIONE COORDINATA
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PIANO URBANISTICO PROVINCIALE / PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO
0,6
Sant'Antioco
0,5
Carloforte
0,4
Portoscuso
Calasetta
Carbonia
0,3
0,2
0,1
di
c
em
br
e
br
e
no
ve
m
ot
to
br
e
br
e
se
tte
m
ag
os
to
lu
gl
io
gi
ug
no
ag
gi
o
m
ap
ril
e
ar
zo
m
fe
bb
ra
io
ge
nn
ai
o
0
Figura 12 - Indice di utilizzazione netta dei posti letto alberghieri nell'Ambito "Carbonia e Isole
sulcitane", anno 2008 (Fonte: Elaborazioni su dati ISTAT)
L’analisi degli indici di utilizzazione delle strutture ricettive evidenzia due aspetti tipici del
movimento turistico nell’ambito: la stagionalità della fruizione turistica e il basso livello di
utilizzazione dei posti letto disponibili.
L’utilizzazione delle strutture alberghiere si concentra in massima parte nei mesi estivi con
un picco nel mese di agosto, che tuttavia coincide con un indice di utilizzazione delle
strutture pari al 57% dei posti letto disponibili rilevato nelle strutture del Comune di Carloforte
nell’agosto del 2008.
4. Linee guida e scenari attuativi
1. Il progetto d’Ambito di paesaggio delineato dal PPR "assume come elemento generatore
del paesaggio il mare interno identificato dal sistema insulare del Sulcis e dalla fascia
costiera, in riferimento al quale è strutturata la stratificazione dell’insediamento, dai presidi
antichi alla sequenza dei centri di fondazione moderna".
2. Gli scenari di sviluppo turistico considerano le interazioni dei centri abitati, anche a
vocazione turistica, con il mare interno, con la laguna di Sant'Antioco e con le attività
produttive e industriali a forte impatto ambientale che interessano il territorio; al fine di
migliorare la qualità della fruizione ambientale dei luoghi e della rete di comunicazione
marittima, nonché delle attività minori, produttive e non, connesse con le risorse naturali
presenti si rendono opportune attività di cooperazione tra le differenti Amministrazioni
Comunali.
Le Amministrazioni comunali operano, di concerto con la Provincia, la RAS e gli Enti sovra
locali interessati, al fine di trovare forme di mitigazione dell'impatto ambientale del polo
industriale, attraverso interventi di bonifica e compensazione paesaggistica.
Accanto a strategie orientate alla destagionalizzazione dei flussi turistici vanno previste
forme di fruizione integrata del territorio, attraverso percorsi di valorizzazione delle risorse
storico culturali, ambientali e naturalistiche, della produzione vinicola, delle tradizioni
alimentari ed artigianali, peculiari per la varietà di culture coesistenti nel territorio.
Nella valorizzazione del territorio assume un ruolo decisivo la qualificazione delle strutture
ricettive esistenti e la definizione di una rete di servizi adeguata al flusso turistico,
CAMPI DI PIANIFICAZIONE COORDINATA
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PIANO URBANISTICO PROVINCIALE / PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO
trasformando anche la ricettività offerta attraverso le seconde case in una forma organizzata
di ospitalità.
La scarsa disponibilità di suolo dovuta alla conformazione della costa - bassa a sud con
alternanza di sistemi umidi e sabbiosi, aree a particolare valenza naturalistica ed ambientale,
alta e rocciosa in corrispondenza di Capo Altano-Porto Paglia - alle dimensioni ridotte delle
isole minori, alla presenza del polo industriale, orientano le scelte di pianificazione degli
insediamenti turistico ricettivi a favore di un recupero del patrimonio edilizio esistente non
occupato o dismesso o nelle aree interne.
Il potenziamento della rete dei servizi turistici ad una scala intercomunale, così come
l'organizzazione della rete dei tracciati viari, prevedendo forme di percorrenza diversificate
(veicolare, pedonale, equestre, ecc.), concorrono a migliorare la qualità della fruizione dei
beni paesaggistici storici, culturali e ambientali presenti sul territorio.
I fattori su cui si fonda la strategia di sviluppo turistico e valorizzazione del territorio sono i
seguenti:
- lo specchio di mare che separa Carloforte dalla costa dal sistema delle infrastrutture
portuali che presidiano la costa, rete di comunicazione e presidio del “mare interno”
pressoché unico a scala regionale;
- le risorse ambientali, ad elevata valenza naturalistica e paesaggistica, del sistema delle
coste alte e rocciose di Capo Altano-Porto Paglia;
- il sistema ambientale delle isole minori di San Pietro e Sant’Antioco;
- i compendi lagunari, in cui si pratica l’acquacoltura e per la produzione del sale;
- le necropoli fenicie e le testimonianze di insediamenti nuragici e di domus de janas diffusi
nel territorio;
- i centri di fondazione (Calasetta, Carloforte e Sant'Antioco, Bacu Abis, Carbonia,
Cortoghiana, Portoscuso);
- gli insediamenti ed infrastrutture connesse alla pratica tradizionale della pesca, quali ad
esempio le tonnare dismesse, e gli insediamenti rurali (barracche carlofortine,
furriadroxius, medaus), diffusi nelle aree più interne;
- le testimonianze di attività minerarie oramai dismesse, che costituiscono nel contesto del
Parco Geominerario, un patrimonio di elevato interesse ambientale e storico-culturale;
- le strutture museali archeologiche ed etnografiche;
- le attività produttive vinicole di Sant'Antioco, le produzioni tradizionali alimentari di
Carloforte e le produzioni artigianali tipiche.
3. La pianificazione e l'organizzazione dell'offerta turistica e ricettiva si sviluppa, nel rispetto
delle problematiche connesse con gli usi sostenibili e compatibili delle risorse ambientali,
insediative, produttive e con le dinamiche idrogeologiche del territorio, attraverso:
- il potenziamento e qualificazione delle strutture ricettive esistenti;
- il potenziamento della rete dei servizi turistici;
- la riqualificazione delle infrastrutture e dei servizi portuali di Carloforte, Calasetta,
Sant’Antioco e Portoscuso, che presidiano il mare interno;
- la qualificazione dei centri costieri Carloforte, Calasetta, Sant’Antioco e Portoscuso;
- la riduzione al minimo del consumo di suolo e tutela e salvaguardia delle risorse litorali
costiere delle isole di Sant'Antioco e Carloforte da carichi antropici eccessivi;
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PIANO URBANISTICO PROVINCIALE / PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO
- la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente ai fini turistico ricettivi, favorendo,
contestualmente, la diffusione dell'offerta ricettiva prevalentemente nelle aree interne;
- la riqualificazione e conversione del sistema degli insediamenti diffusi di tipo rurale
(barracche carlofortine, furriadroxius, medaus) ai fini turistico residenziale, conservando il
rapporto dell'edificato con il territorio e con la funzione agricola;
- la promozione ed avvio di forme di ospitalità diffusa organizzata e di qualità attraverso la
rete delle seconde case.
5. Soggetti coinvolti dal processo
Amministrazione Provinciale, Amministrazioni Comunali, Sistema Turisrico Locale, Parco
geominerario storico ambientale della Sardegna.
6. Sistemi e campi correlati
Sistema del patrimonio storico culturale e del paesaggio, Sistema della tutela e
valorizzazione ambientale, Sistema delle infrastrutture per la mobilità, Sistema del patrimonio
agro-forestale e dell’agricoltura specializzata, Sistema della risorsa idrica territoriale;
mostrano inoltre una potenziale correlazione i seguenti Sistemi e relativi Campi di
pianificazione coordinata: Sistema della gestione della risorsa energetica, Sistema della
difesa del suolo.
CAMPI DI PIANIFICAZIONE COORDINATA
89
PROVINCIA DI CARBONIA IGLESIAS
PIANO URBANISTICO PROVINCIALE / PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO
Bacino metallifero
1. Il contesto territoriale
Il territorio del Bacino metallifero è attraversato da importanti sistemi montani che, dalla costa
occidentale si sviluppano ad est nel territorio di Flumini e di Iglesias, fino al sistema Linas Marganai e, verso Gonnesa, a sud del Monte Scorra.
La conformazione della costa che si estende da Porto Paglia, ricadente nel territorio
comunale di Gonnesa, fino a Punta Guardia de is Turcus - poco oltre Portixeddu-, nel
territorio comunale di Arbus, è prevalentemente alta e rocciosa, interrotta dai sistemi
sabbiosi di Fontanamare-Plag’e Mesu ed il sistema di spiaggia di Portixeddu-San Nicolò e da
altre spiagge di dimensioni minori ma che rivestono una particolare importanza ambientale.
In particolare, nel tratto compreso tra Nebida e Buggerru, sono presenti le spiagge di Masua
e Cala domestica. Nell'insenatura di Cala Domestica, in cui convergono due spiagge di
particolare pregio ambientale, sono presenti i resti delle infrastrutture di trasporto e di
raccolta di minerali legate all'attività estrattiva. In tale tratto di costa sono presenti due
monumenti naturali, il Canal Grande di Nebida ed il sistema del Pan di Zucchero e dei
faraglioni di Masua.
Tre sono i siti di importanza comunitaria riconosciuti: Costa di Nebida, che comprende le
aree da Is Arenas alla Tonnara (Marina di Gonnesa), Monte Linas-Marganai, che comprende
la Foresta gestita dall'Ente Foreste della Sardegna ed il Giardino Montano "Linasia", Is
Compinxius-campo dunare Buggerru-Portixeddu, Capo Pecora.
L'Ambito è interessato dall'unità idrografica omogenea del Flumini Mannu di Cagliari Cixerri, la più estesa dell'isola, comprendente i due invasi del Lago Bellicai e del Lago Corsi,
identificati come aree sensibili, ai sensi della Dir 271/91/CE.
I centri maggiori e quelli minori, in particolare sulla fascia costiera, sono strettamente
correlati all'attività estrattiva che ha segnato i luoghi in modo deciso. In particolare, gli abitati
sorti in corrispondenza delle miniere sono Masua, Nebida, S. Benedetto, S. Giovanni,
Bindua, Montecani e Seddas Moddizzis (queste ultime due località ormai abbandonate).
Le testimonianze di attività minerarie oramai cessate costituiscono, nel contesto del Parco
Geominerario, un patrimonio di elevato interesse storico-culturale.
Dal punto di vista archeologico industriale, numerose sono le testimonianze dell'attività
estrattiva nei centri abitati (Buggerru) e nei singoli insediamenti produttivi, di lavorazione e
trasporto, quali Porto Flavia a Masua, il villaggio di Pranu Sartu, l'insediamento minerario di
Monteponi, la Laveria Lamarmora a Nebida.
Sono altresì numerose le testimonianze archeologiche diffuse nel territorio, di cui il Tempio
del Sardus Pater di Antas costituisce una emergenza di esemplare pregio, valorizzata dal
contesto ambientale di alta valenza paesaggistica.
Particolare interesse riveste il centro abitato di Iglesias, di impronta medievale, caratterizzato
per la presenza di elementi a valenza storico culturale ancora ben conservati, quali le chiese
di epoche diverse di cui è ricco.
Nel complesso, il territorio non è stato oggetto di edificazioni a finalità turistiche. Gli unici
insediamenti che rispondono più propriamente a questa funzione sorgono in corrispondenza
di Porto Paglia, in cui il vecchio borgo dei pescatori è stato convertito a struttura ricettiva, e
Portixeddu.
CAMPI DI PIANIFICAZIONE COORDINATA
90
PROVINCIA DI CARBONIA IGLESIAS
PIANO URBANISTICO PROVINCIALE / PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO
2. Comuni interessati
Ricadono all'interno dell'Ambito costiero n. 7 - Bacino metallifero i centri abitati di Gonnesa,
Iglesias, Buggerru, Fluminimaggiore; è, inoltre, interessato il territorio comunale di
Domusnovas.
3. Problematiche dei processi
L'attività estrattiva ha, da sempre, caratterizzato l'economia del territorio, segnando in modo
indelebile l'ambiente e la struttura insediativa.
Nonostante le attività minerarie siano ormai cessate, allo stato attuale ancora gran parte del
territorio risulta interessato dagli effetti generati dall'attività estrattiva, presentando
problematiche connesse alla bonifica e messa in sicurezza dei siti minerari dismessi
(dilavamento depositi, sollevamento polveri che contengono elevati tenori di metalli pesanti,
subsidenza mineraria, verificabile per la presenza di grandi superfici interessate da vuoti
minerari).
Fenomeni di dissesto idrogeologico interessano la costa di Nebida Masua e compromettono
la sicurezza statica delle aree costiere e degli insediamenti, generando al contempo cesure
nella comunicazione viaria tra le frazioni costiere ed il territorio dell'interno.
Il sistema delle infrastrutture stradali, l’unico presente, è carente, rendendo il territorio, in
particolare quello costiero e quello a nord del centro abitato di Iglesias, poco accessibili e gli
spostamenti lenti.
Le attrazioni turistiche dell’ambito sono rappresentate da un ambito costiero caratterizzato
dall’alternanza di litorali sabbiosi e rocciosi in gran parte preservati dalle pressioni edilizie,
dalla presenza di imponenti tracce delle attività minerarie dismesse di grande interesse
storico culturale inserite sia in ambienti litoranei che in territori dell’entroterra di grande
valenza ambientale, dalle numerose risorse archeologiche diffuse sul territorio e dal centro
storico medioevale di Iglesias.
L'apparato ricettivo risulta del tutto inadeguato a supportare le potenzialità turistiche del
territorio e molte aspettative sono riposte nella riconversione del patrimonio minerario
dismesso.
Caratterizzazione dell'offerta e della domanda turistico ricettiva
Alla grande disponibilità di risorse di indubbio interesse per il turismo non corrisponde
un'offerta ricettiva di pari livello. La capacità di accoglienza del territorio appare infatti ridotta
sia sotto l’aspetto quantitativo sia per quel che concerne la varietà delle soluzioni per
l’alloggio.
CAMPI DI PIANIFICAZIONE COORDINATA
91
PROVINCIA DI CARBONIA IGLESIAS
PIANO URBANISTICO PROVINCIALE / PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO
3500
3000
2955
2500
2000
1500
1182
871
1000
500
177
116
Sulcis
Valle Cixerri
0
Carbonia e Isole
Anfiteatro Sulcis
Bacino Metallifero
Figura 13 - Distribuzione dei posti letto degli esercizi ricettivi negli Ambiti della Provincia di
Carbonia Iglesias (Fonte: Elaborazioni su dati ISTAT)
Nel 2008 i Comuni dell’Ambito presentano una capacità di accoglienza pari a 871 posti letto
distribuiti in 62 esercizi ricettivi, pari al 16% dei posti letto complessivi disponibili a livello
provinciale.
L’offerta di posti letto del comparto alberghiero (453 posti letto) è non dissimile dall’offerta
extralberghiera (418 posti letto).
500
450
445
400
350
300
250
192
200
141
150
93
100
50
0
Iglesias
Fluminimaggiore
Gonnesa
Buggerru
Figura 14 - Distribuzione dei posti letto per tipologia di esercizio ricettivo nei Comuni
dell'Ambito "Bacino metallifero" (anno 2008)
L’analisi della distribuzione dei posti letto presso i Comuni del territorio evidenzia come la
metà dell’offerta classificata dell’ambito sia localizzata presso il Comune di Iglesias. Il
comparto ricettivo del Comune di Iglesias è caratterizzato dall’offerta del settore alberghiero
che assorbe il 78% dei posti letto presenti nelle strutture del comune e il 76% dei posti letto
del comparto alberghiero dell’ambito.
L’offerta ricettiva del Comune di Fluminimaggiore è caratterizzata dai bed and breakfast e
dagli agriturismi, tipologia di ricettivo coerente con la localizzazione interna del centro abitato
CAMPI DI PIANIFICAZIONE COORDINATA
92
PROVINCIA DI CARBONIA IGLESIAS
PIANO URBANISTICO PROVINCIALE / PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO
e con la varietà delle attrazioni turistiche presenti nel territorio. Agriturismo e bed and
breakfast rappresentano il 75% dell’offerta ricettiva del Comune, completata da 48 posti letto
ubicati presso strutture alberghiere.
I posti letto del Comune di Gonnesa sono 141, afferenti prevalentemente al settore
extralberghiero e caratterizzato dalla presenza di un campeggio dotato di 50 posti letto.
Nel Comune di Buggerru sono localizzate 4 strutture ricettive per complessivi 93 posti letto.
500
453
450
400
350
300
250
200
159
150
141
70
100
31
50
17
0
Alberghi
Bed and Breakfast
Agriturismo
Campeggi
Alloggi in affitto in
forma
Ostelli per la
gioventù
Figura 15 - Consistenza dei posti letto per tipologia di esercizio ricettivo nei Comuni
dell'Ambito "Bacino metallifero" (anno 2008)
In generale nell’Ambito appare rilevante la diffusione dei bed and breakfast e degli
agriturismi contrapposta alla modesta entità dell’offerta ricettiva classificata complessiva.
Queste tipologie di ricettività rappresentano il 34% dell’offerta complessiva dell’ambito.
Nelle elaborazioni grafiche che seguono si è voluto fornire una rappresentazione sintetica del
dato relativo alle abitazioni non occupate, alle abitazioni occupate da residenti e da non
residenti, con riferimento ai singoli territori comunali interni all'Ambito "Bacino metallifero".
CAMPI DI PIANIFICAZIONE COORDINATA
93
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PIANO URBANISTICO PROVINCIALE / PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO
Buggerru
Fluminimaggiore
Gonnesa (parte)
442 5 553
1.125 - 578
1.580
6 314
Iglesias (parte)
9.483
50 1.124
Figura 16 - Abitazioni per tipo di occupazione nei territori comunali dell’Ambito “Bacino
metallifero”, (Dati ISTAT, 2001)
Dal grafico riportato in Figura 16 e nella Tabella 5 seguente, si evince come la quota parte di
case non occupate per territorio comunale raggiunga valori elevati rispetto al totale solo nei
territori comunali di Buggerru e Fluminimaggiore, prossimi rispettivamente al 51% ed al 34%,
mentre nei territori di Gonnesa, Domusnovas ed Iglesias raggiungono rispettivamente il 17%,
il 14% e l'11%.
Comune
Abitazioni occupate da
persone residenti
Abitazioni occupate solo
da persone non residenti
Abitazioni vuote
Abitazioni totali
Buggerru
442
5
553
1.000
Domusnovas (parte)
30
-
-
30
Fluminimaggiore
1.125
-
578
1.703
Gonnesa (parte)
1.580
6
314
1.900
Iglesias (parte)
9.483
50
1.124
10.657
Tabella 5 - Consistenza delle abitazioni occupate da residenti e non residenti, consistenza
abitazioni vuote, consistenza totale delle abitazioni nei territori comunali dell’Ambito “Bacino
metallifero”
Il movimento turistico registrato nell’Ambito nell’anno 2008 è stato di 17.564 arrivi per 35.642
pernottamenti. Il numero degli arrivi rappresenta il 26% dell’aggregato provinciale mentre il
numero delle presenze è pari al 15% delle presenze registrate nella Provincia.
Il valore della permanenza media nelle strutture dell’Ambito è di circa 2 giornate, molto
inferiore rispetto al dato dell’aggregato provinciale, pari a 3,6 giornate.
CAMPI DI PIANIFICAZIONE COORDINATA
94
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PIANO URBANISTICO PROVINCIALE / PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO
arrivi
italiani
presenze
italiani
arrivi
stranieri
presenze
stranieri
arrivi
presenze
11.121
20.056
3.483
6.090
14.604
26.146
Fluminimaggiore
961
3.446
735
1.603
1.696
5.049
Gonnesa
460
1.673
368
1.091
828
2.764
Buggerru
418
68
18
1.615
436
1.683
Bacino Metallifero
12.960
25.243
4.604
10.399
17.564
35.642
Provincia di Carbonia Iglesias
51.964
196.985
14.939
42.025
66.903
239.010
Comuni
Iglesias
Tabella 6 - Arrivi e presenze negli esercizi ricettivi per la residenza dei clienti (Elaborazioni su
dati Ufficio Turismo Provincia Carbonia Iglesias)
Il valore della permanenza media è influenzato dal comportamento dei turisti nel Comune di
Iglesias. Nel Comune capoluogo la permanenza media registrata è infatti di circa 1,8 notti
mentre nei restanti Comuni dell’ambito tale valore risulta molto superiore: nel Comune di
Fluminimaggiore risulta infatti di circa 2,9 notti, mentre presso il Comune di Gonnesa è di
circa 3,3 notti e nel Comune di Buggerru è pari a 3,8 giornate.
Il Comune di Iglesias è una destinazione turistica del tutto peculiare all’interno della Provincia
poiché, pur disponendo di un territorio costiero di grande pregio ambientale, non è
caratterizzata da una tipologia di turismo limitata alla fruizione marino balneare.
Nel 2008 con 14.604 arrivi nelle strutture ricettive, Iglesias è stato il Comune più visitato della
Provincia. Nello stesso anno le principali località balneari della Provincia, Sant’Anna Arresi e
Sant’Antioco, caratterizzate da un numero di presenze più che doppio (rispettivamente
64.214 e 55.159 presenze), hanno realizzato 12.773 e 11.648 arrivi presso le strutture
ricettive.
Le presenze presso le strutture ricettive del Comune di Iglesias rappresentano il 73% delle
presenze complessive dell’Ambito. Anche sulla base di queste evidenze statistiche la
centralità del Comune capoluogo è un elemento che richiede considerazione nella
programmazione delle politiche di sviluppo turistico dell’area.
40.000
35.642
35.000
30.000
26.146
25.000
20.000
15.000
10.000
5.049
5.000
2.764
1.683
0
Bacino Metallifero
Iglesias
Fluminimaggiore
Gonnesa
Buggerru
Figura 17 - Presenze negli esercizi ricettivi dell'Ambito "Bacino metallifero", anno 2008 (Fonte:
Elaborazioni su dati ISTAT)
CAMPI DI PIANIFICAZIONE COORDINATA
95
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PIANO URBANISTICO PROVINCIALE / PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO
L’analisi degli indici di utilizzazione netta delle strutture, effettuata con dati provvisori
dell’Ufficio Turismo di Carbonia Iglesias relativi all’anno 2009, evidenzia un valore medio
annuo pari al 22% per il Comune di Iglesias con un picco del 41% nel mese di agosto.
Nel Comune di Fluminimaggiore l’indice di utilizzazione rilevato è del 12% annuo; nei mesi
estivi le strutture sono arrivate a un valore massimo del 36%.
Nel Comune di Gonnesa il valore medio annuo dell’indice di utilizzazione delle strutture è
stato pari all’8%, con un valore massimo registrato nel mese di agosto pari la 23%.
Iglesias
0,5
Fluminimaggiore
Buggerru
0,4
Gonnesa
0,3
0,2
0,1
di
c
em
br
e
br
e
no
ve
m
ot
to
br
e
br
e
se
tt e
m
ag
os
to
lu
gl
io
gi
ug
no
ag
gi
o
m
ap
ril
e
ar
zo
m
fe
bb
ra
io
ge
nn
ai
o
0,0
Figura 18 - Indice di utilizzazione netta dei posti letto alberghieri nell'Ambito "Bacino
metallifero", anno 2009 (Fonte: Elaborazioni su dati ISTAT)
4. Linee guida e scenari attuativi
1. Il progetto dell’Ambito di paesaggio delineato dal PPR "assume la conservazione e il
riequilibrio delle relazioni fra le componenti ambientali e le matrici dell’insediamento storico
minerario, come guida per la riorganizzazione dell’intero paesaggio. Il progetto identifica il
fulcro del sistema nel centro di fondazione medioevale di Iglesias".
2. Nel bacino metallifero il patrimonio minerario dismesso e le risorse ambientali, ancora in
gran parte preservate da pressioni edilizie speculative, costituiscono elementi fondamentali
attorno ai quali sviluppare l'idea di turismo per il territorio.
Nello specifico, tale sviluppo non può prescindere dalla conservazione e tutela dei litorali
sabbiosi di Fontanamare - Plag’e Mesu e dei campi dunari di Portixeddu - San Nicolò, e
impone una gestione integrata che ne controlli le dinamiche ed eviti che la pressione
insediativa e fruitiva comprometta il sistema ambientale.
Coerentemente con gli usi sostenibili delle risorse, va ricercata e potenziata un tipo di offerta
diversificata, che veda l'integrazione del turismo balneare con forme di fruizione del territorio
di tipo naturalistico, storico culturale, enogastronomico, sportivo, che porti ad un incremento
delle presenze turistiche sul territorio in termini quantitativi, qualitativi, e di distribuzione in
archi temporali via via più ampi.
Nella valorizzazione e promozione del territorio assumono un ruolo determinante la rete dei
servizi e la rete dei collegamenti e dei percorsi turistici, le quali necessitano di essere
programmate ad una scala intercomunale e secondo usi sostenibili e compatibili delle
risorse.
CAMPI DI PIANIFICAZIONE COORDINATA
96
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PIANO URBANISTICO PROVINCIALE / PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO
A tal proposito, particolare importanza riveste il recupero dei percorsi storici di derivazione
mineraria, con funzione di collegamento e raccordo tra la fascia costiera e le zone interne
(Cala Domestica, Gutturu Cardaxius, Grugua, Buggerru, S. Angelo, Flumini Maggiore,
Pubusinu, Arenas, S. Benedetto, Antas, Iglesias, Marganai, Domusnovas, Oridda).
I fattori su cui si fonda la strategia di sviluppo turistico e valorizzazione del territorio sono i
seguenti:
- le testimonianze delle attività minerarie dismesse e dei relativi villaggi, il sistema della
portualità minore strettamente connessa all’attività estrattiva ed i percorsi storici di
derivazione mineraria;
- i siti di importanza comunitaria costieri (Costa di Nebida, Is Compinxius-campo dunare
Buggerru-Portixeddu, Capo Pecora) ed interni (Monte Linas-Marganai);
- la piana costiera di Gonnesa ed il sistema di spiaggia e dunare di Fontamare,
comprendente la zona umida di Sa Masa;
- il centro storico di Iglesias, con il suo patrimonio storico culturale e monumentale, quale
centro strutturale dell’insediamento e polarità rispetto alle attività urbane del sistema
minerario;
- il centro di Buggerru, testimonianza di insediamento costiero minerario ed i centri di
Gonnesa, Nebida e Masua;
- le risorse archeologiche diffuse nel territorio.
3. La pianificazione e l'organizzazione dell'offerta turistica e ricettiva si sviluppa, nel rispetto
delle problematiche connesse con gli usi sostenibili e compatibili delle risorse ambientali,
insediative, produttive e con le dinamiche idrogeologiche del territorio, attraverso:
- il potenziamento e qualificazione delle strutture ricettive esistenti;
- il potenziamento della rete dei servizi turistici sul territorio;
- il contenimento del consumo di suolo e la tutela e salvaguardia delle risorse litorali
costiere da carichi antropici eccessivi;
- il potenziamento dell'offerta ricettiva attraverso la riqualificazione e conversione del
sistema degli insediamenti minerari dismessi, conservando l’identità ed il rapporto tra le
conformazioni ambientali e l’opera dell’uomo, senza che il paesaggio minerario venga
snaturato;
- la riqualificazione e rigenerazione dei nuclei costieri in riferimento alla loro comune
matrice storica di formazione mineraria;
- la promozione ed avvio di forme di ospitalità diffusa organizzata;
- l'integrazione delle attività agropastorali con funzioni agrituristiche, in stretta connessione
con la fruizione turistica delle aree minerarie dismesse e delle aree del Parco naturale del
Marganai-Linas.
5. Soggetti coinvolti dal processo
Amministrazione Provinciale, Amministrazioni Comunali, Sistema Turistico Locale, Parco
geominerario storico ambientale della Sardegna.
6. Sistemi e campi correlati
Sistema del patrimonio storico culturale e del paesaggio, Sistema della tutela e
valorizzazione ambientale, Sistema delle infrastrutture per la mobilità, Sistema del patrimonio
agro-forestale e dell’agricoltura specializzata, Sistema della risorsa idrica territoriale;
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mostrano inoltre una potenziale correlazione i seguenti Sistemi e relativi Campi di
pianificazione coordinata: Sistema della gestione della risorsa energetica, Sistema della
difesa del suolo.
CAMPI DI PIANIFICAZIONE COORDINATA
98
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PIANO URBANISTICO PROVINCIALE / PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO
Sulcis
1. Il contesto territoriale
Nell'Ambito possono essere distinte due componenti territoriali strettamente interconnesse
tra loro: ad est i rilievi di monte Arcosu - Monte Lattias e la valle di Gutturu Mannu; ad ovest
la regione dei bassopiani di Narcao e di Santadi, delimitati dalla dorsale del Terraseo verso
nord. Tali bassopiani comprendono le piane agricole sviluppate lungo le valli del rio Mannu di
Narcao-Nuxis, del rio Canneddu di Perdaxius e del Flumini Mannu di Santadi che afferiscono
all’invaso di monte Pranu.
Il paesaggio agricolo disegna, sulla superficie pianeggiante e debolmente inclinata dei rilievi,
campi chiusi coltivati con la vite alternati ad ampi poderi lasciati a seminativi in continuità ai
pascoli, che nel corso del tempo hanno ridotto la vegetazione naturale arbustiva.
In tale Ambito l’insediamento umano ha avuto origini arcaiche, come si evince dalle
numerose testimonianze di rinvenimenti risalenti al periodo prenuragico, quali i menhir
rinvenuti nel territorio di Villaperuccio e l’importante complesso preistorico di Montessu, il più
vasto dell’Isola ed uno dei maggiori del Mediterraneo.
Numerosi sono i nuraghi, disposti in luoghi strategici per il controllo del territorio, concentrati
sui varchi tra le piane ed il mare e tra le piane ed i rilievi che le coronano.
Nell’ambito sono presenti anche testimonianze del periodo fenicio, di cui l’insediamento di
Pani Loriga è un esemplare nel territorio comunale di Santadi.
Il sistema insediativo attuale è caratterizzato dalla presenza di piccoli centri articolati in
relazione alla conformazione dei bassopiani e dalla presenza diffusa di medaus e
furriadroxius, organizzati lungo le direttrici viarie. Molti di questi nuclei sparsi, in particolare
quelli di minori dimensioni e quelli più distanti dai centri principali, sono abbandonati.
Il centro abitato maggiore interno all’Ambito, Santadi, era servito fino oltre la metà del
Novecento dal tracciato delle Ferrovie Meridionali Sarde. Tale tracciato metteva in
comunicazione Siliqua, Narcao, Santadi, Giba e Calasetta, e metteva in collegamento il
tracciato delle Ferrovie dello Stato con quello della ferrovia Santadi-Porto Botte, costruita per
le esigenze della fabbrica di distillazione del legno di Pantaleo. Del tracciato delle ferrovie
rimangono in molti punti il rilevato, le opere d’arte dei ponti, dei viadotti e i caselli, ridotti allo
stato di rudere, mentre il tracciato della ferrovia Santadi-Porto Botte è stato quasi
completamente obliterato dal percorso stradale.
Caratterizzano il paesaggio del settore montano dell’Ambito i segni delle attività storiche di
sfruttamento del bosco, gli usi tradizionali silvo-pastorali e quelli di produzione del carbone.
2. Comuni interessati
Ricadono all'interno dell'Ambito interno - Sulcis i centri abitati di Nuxis, Narcao, Perdaxius,
Santadi, Villaperuccio; sono inoltre interessati i territori comunali di Carbonia, Piscinas, San
Giovanni Suergiu, Tratalias, Villamassargia.
3. Problematiche dei processi
Il territorio racchiuso nell'ambito risente di un particolare isolamento e di una scarsa
accessibilità dei luoghi dovuto ad una rete stradale, le cui infrastrutture viarie principali sono
la SS293 e la SP 78, inadeguata a raggiungere i centri abitati esterni all'ambito in tempi di
percorrenza limitati.
Il sistema insediativo dei nuclei rurali sparsi, medaus e dei furriadroxius che caratterizzano in
modo determinante l'Ambito, è soggetto da tempo a processi di abbandono dovuti alla
CAMPI DI PIANIFICAZIONE COORDINATA
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PIANO URBANISTICO PROVINCIALE / PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO
diminuzione dell’attività agricola motivata dalla ricerca di servizi da parte della popolazione
locale; a tali processi ha fatto seguito una lenta e progressiva diminuzione del presidio sulla
risorsa suolo, sulla risorsa acqua e sul sistema della accessibilità.
Parte del territorio è stata interessata e trasformata da attività estrattive ora cessate, quali il
sito industriale di Rosas-Terraseo, attraverso la realizzazione di scavi, discariche, vuoti
sotterranei, ecc…, generando processi di inquinamento e di degrado ambientale che
richiedono interventi di bonifica e messa in sicurezza dei siti.
L'offerta ricettiva è particolarmente esigua e limitata ai soli territori di Narcao e Santadi, così
come la presenza di servizi orientati ad una fruizione turistica.
Va, inoltre, evidenziata una scarsa promozione e conoscenza dei luoghi e delle attrazioni
presenti nei territori comunali dell'Ambito.
Caratterizzazione dell'offerta e della domanda turistico ricettiva
L’offerta ricettiva dei cinque Comuni appartenenti all’Ambito del "Sulcis" appare di dimensioni
piuttosto contenute: nel comparto delle strutture ricettive classificate sono infatti presenti solo
177 posti letto, pari al 3% dell’offerta complessiva provinciale.
3500
3000
2955
2500
2000
1500
1182
871
1000
500
177
116
Sulcis
Valle Cixerri
0
Carbonia e Isole
Anfiteatro Sulcis
Bacino Metallife ro
Figura 19 - Distribuzione dei posti letto degli esercizi ricettivi negli ambiti di paesaggio della
Provincia di Carbonia Iglesias (Fonte: Elaborazioni su dati ISTAT)
Il Comune di Santadi dispone di circa la metà dei posti letto dell’ambito, mentre il territorio di
Narcao ha una capacità ricettiva pari a 57 posti letto.
CAMPI DI PIANIFICAZIONE COORDINATA
100
PROVINCIA DI CARBONIA IGLESIAS
PIANO URBANISTICO PROVINCIALE / PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO
100
90
87
80
70
57
60
50
40
30
21
20
12
10
0
Santadi
Narcao
Nuxis
Villaperuccio
Figura 20 - Distribuzione dei posti degli esercizi ricettivi nei Comuni dell'Ambito "Sulcis" (anno
2008)
Va posto in evidenza come nel Comune di Perdaxius non sia presente alcun esercizio
ricettivo.
Nel complesso dell'Ambito, la tipologia di esercizio ricettivo più diffusa è quella dei bed and
breakfast, con una capacità ricettiva pari ad 81 posti letto, e degli alloggi agrituristici, con una
capacità ricettiva pari a 70 posti letto.
Il comparto alberghiero è rappresentato da un'unica struttura, ricavata nei locali dell’ex
miniera di Rosas, a Narcao.
90
81
80
70
70
60
50
40
30
17
20
9
10
0
Bed and Breakfast
Agriturismo
Alberghi
Alloggi in affitto in forma
imprenditoriale
Figura 21 - Consistenza dei posti letto per tipologia di esercizio ricettivo nei Comuni
dell'Ambito "Sulcis" (anno 2008)
CAMPI DI PIANIFICAZIONE COORDINATA
101
PROVINCIA DI CARBONIA IGLESIAS
PIANO URBANISTICO PROVINCIALE / PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO
Per quanto attiene alla presenza di alloggi in affitto in forma non imprenditoriale, la
consistenza dell'offerta ricettiva in termini di posti letto è limitata ad un numero pari a 9.
Infatti, va posto in evidenza come la presenza di abitazioni vuote nel presente Ambito sia da
imputarsi, più che ad una destinazione delle stesse a casa vacanza, ad un mero abbandono
dei nuclei rurali un tempo funzionali allo svolgimento di attività agropastorali, motivato dalla
cessazione di tali attività e dagli spostamenti delle popolazioni locali verso i centri abitati più
grandi e maggiormente dotati di infrastrutture e servizi.
Nelle elaborazioni grafiche che seguono è rappresentato sinteticamente questo dato, con
riferimento ai singoli territori comunali interni all'Ambito "Sulcis".
In particolare, è rappresentata la consistenza delle abitazioni occupate da persone residenti,
quella delle abitazioni occupate da persone non residenti ed, infine, le abitazioni non
occupate.
Carbonia (parte)
44 10
Narcao
1.149
Nuxis
634
Perdaxius
2
527
1.272
401
243
168
1 61
Santadi (parte)
Villaperuccio
9
-
16
274
98
Figura 22 - Abitazioni per tipo di occupazione nei territori comunali dell'Ambito “Sulcis" (Dati
ISTAT, 2001)
Dal grafico riportato in Figura 22 e nella seguente Tabella 7, si evince come in questa parte
di territorio provinciale la percentuale di abitazioni non occupate sul totale delle abitazioni nei
differenti territori comunali sia compresa tra un massimo del 21%, nel Comune di Nuxis, fino
ad un minimo del 10%, nel territorio comunale di Perdaxius.
CAMPI DI PIANIFICAZIONE COORDINATA
102
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PIANO URBANISTICO PROVINCIALE / PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO
Abitazioni occupate da
persone residenti
Abitazioni occupate
solo da persone non
residenti
Abitazioni vuote
Abitazioni totali
44
1
10
55
1.149
9
243
1.401
Nuxis
634
2
168
804
Perdaxius
527
1
61
589
Piscinas (parte)
1
-
4
5
Santadi (parte)
1.272
16
274
1.562
Tratalias (parte)
4
-
9
13
401
-
98
499
Comune
Carbonia (parte)
Narcao
Villaperuccio
Tabella 7 - Consistenza delle abitazioni occupate da residenti e non residenti, consistenza
abitazioni vuote, consistenza totale delle abitazioni nei territori comunali dell'Ambito "Sulcis"
L’analisi del movimento ricettivo evidenzia come il settore turistico non sia ancora un’attività
economica consolidata nell’ambito. Gli unici Comuni che nel 2008 hanno ricevuto turisti
presso le proprie strutture ricettive sono Nuxis e Narcao. Si tratta di arrivi e presenze
verificatesi esclusivamente nei mesi estivi e che hanno comportato un utilizzo dei posti letto
disponibili nelle strutture non superiore al 10% del totale dei posti letto complessivi.
350
320
300
250
200
171
147
150
100
50
2
0
Sulcis
Narcao
Nuxis
Santadi
Figura 23 - Presenze negli esercizi ricettivi dell'Ambito "Sulcis", anno 2008 (Fonte: Elaborazioni
su dati ISTAT)
CAMPI DI PIANIFICAZIONE COORDINATA
103
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PIANO URBANISTICO PROVINCIALE / PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO
Comuni
arrivi presenze
italiani italiani
arrivi
stranieri
presenze
stranieri
arrivi
presenze
Narcao
Nuxis
Santadi
Perdaxius
Villaperuccio
21
9
1
0
0
171
87
2
0
0
0
4
0
0
0
0
60
0
0
0
21
13
1
0
0
171
147
2
0
0
Sulcis
31
260
4
60
35
320
196.985
14.939
42.025
66.903
239.010
Provincia di Carbonia Iglesias 51.964
Tabella 8 - Arrivi e presenze negli esercizi ricettivi per la residenza dei clienti nell'Ambito
"Sulcis" (Fonte: Elaborazioni su dati Ufficio Turismo Provincia Carbonia Iglesias)
4. Linee guida e scenari attuativi
1. Il progetto dell’Ambito di paesaggio delineato dal PPR "affida un ruolo strategico alla
riqualificazione dei centri maggiori e del sistema insediativo diffuso a carattere rurale dei
nuclei sparsi minori (furriadroxius, medaus), per lo sviluppo del sistema di ricettività diffusa e
accoglienza ai fruitori del sistema ambientale della costa e del massiccio montuoso del
Sulcis ".
2. Lo sviluppo turistico non può prescindere da una valorizzazione e promozione delle
risorse ambientali, dei siti archeologici diffusi, delle testimonianze di attività minerarie ormai
dismesse e dalla cultura vinicola ed agroalimentare che caratterizzano i luoghi.
Tale progetto di sviluppo necessita di una gestione integrata del sistema delle risorse
naturali, orientata alla salvaguardia e tutela del patrimonio ambientale e del paesaggio,
coordinata con la gestione delle altre risorse presenti sul territorio.
Coerentemente con gli usi sostenibili delle risorse, va ricercata e potenziata un tipo di offerta
diversificata, che porti ad un incremento delle presenze turistiche sul territorio in termini
quantitativi, qualitativi, e di distribuzione in archi temporali ampi.
Nella valorizzazione e promozione del territorio assume un ruolo determinante la rete dei
collegamenti e dei percorsi turistici, la quale necessita di essere riqualificata e potenziata
secondo usi sostenibili e compatibili delle risorse. In particolare, la riqualificazione a fini
turistici del sistema delle ferrovie può contribuire a qualificare la connessione del territorio
con le aree circostanti, favorendo contestualmente la fruizione naturalistica, archeologica,
storico culturale, delle tradizioni locali.
La pianificazione delle strutture ricettive va orientata verso forme di ospitalità diffusa nel
territorio, senza che venga snaturato o alterato il rapporto con il paesaggio e con le attività
produttive locali, in un'ottica di rivitalizzazione e rigenerazione dei nuclei abitati.
Gli eventi culturali, che periodicamente vengono organizzati nel territorio, rappresentano un
elemento attrattivo, seppur di nicchia, e costituiscono un richiamo per il mercato di fruitori
nazionale ed internazionale.
I fattori principali sui quali puntare in una strategia di sviluppo turistico e valorizzazione del
territorio sono:
- il patrimonio ambientale e naturalistico caratterizzante la parte più interna del territorio
(aree boscate della foresta di San Pantaleo, il parco di Monte Atzei a Narcao e gli ulivi e
lecci secolari di Villaperuccio, gli ambiti territoriali della tutela naturalistica della risorsa
vegetazionale dell’Ente Foreste e del WWF);
- le numerose grotte e cavità naturali (Is Zuddas, Su Benatzu, del Campanaccio, della
Capra);
CAMPI DI PIANIFICAZIONE COORDINATA
104
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PIANO URBANISTICO PROVINCIALE / PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO
- le numerose testimonianze archeologiche (prenuragiche, nuragiche, cartaginesi e
romane) diffuse sul territorio;
- l'insediamento rurale diffuso;
- i centri urbani di Narcao, Nuxis, Santadi, Perdaxius e Villaperuccio come luoghi deputati
all’organizzazione dell'offerta ricettiva ed alla erogazione dei servizi turistici;
- i siti minerari dismessi (Rosas in territorio di Narcao, San Leone);
- il tracciato delle Ferrovie Meridionali Sarde (FMS) ed i tracciati ferroviari costruiti per
esigenze commerciali (fabbrica di distillazione del legno di Pantaleo - Porto Botte,
trasporto di materiali estratti dalla miniera di San Leone - La Maddalena Spiaggia);
- i percorsi dei carbonai, con i piazzali di raccolta del legname, quelli di produzione del
carbone e quelli di scambio, e le dispensette di servizio;
- la tradizione e produzione vitivinicola (Santadi), enogastronomica ed artigianale;
- gli invasi artificiali di Bau Pressiu e di Monte Pranu.
3. La pianificazione e l'organizzazione dell'offerta turistica e ricettiva si sviluppa, nel rispetto
delle problematiche connesse con gli usi sostenibili e compatibili delle risorse ambientali,
insediative, produttive e con le dinamiche idrogeologiche del territorio, attraverso:
- il potenziamento e qualificazione delle strutture ricettive esistenti;
- il potenziamento della rete dei servizi turistici nel territorio;
- la promozione di forme di ospitalità diffusa organizzata mirata anche alla rigenerazione
dei nuclei rurali, senza che sia alterato il rapporto con il paesaggio e l'ambiente
circostante e con le realtà produttive locali;
- la riduzione del consumo di suolo e tutela e salvaguardia delle risorse ambientali;
- la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente ai fini turistico ricettivi, senza che venga
snaturato o alterato il rapporto con il paesaggio e con le attività produttive locali;
- la riqualificazione e conversione del sistema degli insediamenti minerari dismessi ai fini
turistico ricettivi;
- la riqualificazione del sistema delle reti ferroviarie a fini turistici.
5. Soggetti coinvolti dal processo
Amministrazione Provinciale, Amministrazioni Comunali, Sistema Turistico Locale, Parco
geominerario storico ambientale della Sardegna.
6. Sistemi e campi correlati
Sistema del patrimonio storico culturale e del paesaggio, Sistema della tutela e
valorizzazione ambientale, Sistema delle infrastrutture per la mobilità, Sistema del patrimonio
agro-forestale e dell’agricoltura specializzata, Sistema della risorsa idrica territoriale;
mostrano inoltre una potenziale correlazione i seguenti Sistemi e relativi Campi di
pianificazione coordinata: Sistema della gestione della risorsa energetica, Sistema della
difesa del suolo.
CAMPI DI PIANIFICAZIONE COORDINATA
105
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PIANO URBANISTICO PROVINCIALE / PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO
Valle del Cixerri
1. Il contesto territoriale
Il sistema ambientale è caratterizzato dalle relazioni che intercorrono tra la piana agricola del
Cixerri, il corso del fiume, la rete delle infrastrutture d comunicazione viaria, che
rappresentano gli elementi connettivi tra il Sulcis Iglesiente ed il Campidano di Cagliari e tra
la dorsale del Rosas-Terraseo e il sistema montano del Linas-Marganai.
La valle del Cixerri ha rappresentato, dal medioevo all’età moderna, l’asse di collegamento
tra il Sulcis ed il Cagliaritano. Caratterizzata da una diversa suscettività dei suoli agli usi
agricoli, ha da sempre assunto un ruolo fondamentale nella realtà produttiva agricola locale.
Nel paesaggio agrario storico sono praticate colture specializzate (olivi e viti); il grande
oliveto S’Ortu Mannu a Villamassargia, divenuto parco nel 2001, testimonia la presenza di
tali attività di coltivazione nel passato.
Il territorio è caratterizzato dalla presenza di numerosi corsi d'acqua, a carattere torrentizio;
le sorgenti sono ugualmente numerose e quella con portata maggiore è Caput Acquas,
ricadente nel territorio di Villamassargia. Altre importanti sorgenti ricadono nei Comuni
limitrofi di Nuxis, Santadi e Siliqua, costituendo un vero e proprio sistema delle sorgenti.
Di particolare interesse storico e ambientale è il rilievo di Gioiosa Guardia nel territorio
comunale di Villamassargia, presidiato dall'omonimo castello medievale.
Diffuse sul territorio sono le domus de janas e gli esempi di architettura megalitica nuragica
presenti in particolare nel territorio di Villamassargia.
L'Ambito accoglie l'Ecomuseo del Cixerri e l’Ecomuseo del Sulcis Iglesiente, sorti con il
proposito di valorizzare il patrimonio artistico culturale, identitario, delle attività produttive, del
sapere e della tradizione orale del territorio del Sulcis Iglesiente, in una visione unica che
riguardi tutti i Comuni interessati.
Per la sua posizione strategica e per la sua dotazione infrastrutturale, l'Ambito ha mantenuto
un ruolo di congiunzione tra il Sulcis, l'Iglesiente ed il Cagliaritano. In particolare, attraverso
la SS 130 risulta ben collegato con l'Iglesiente ed il Cagliaritano, mentre la comunicazione
con il Sulcis avviene attraverso la SP 2, che collega il centro di Villamassargia con Carbonia.
L'attività estrattiva e la cultura mineraria hanno interessato anche il settore della Valle che
confina con l'Ambito del Bacino metallifero, dove è presente il sito di Barega, ed i rilievi che
chiudono a sud la Valle del Cixerri, nel territorio di Villamassargia, in cui è presente il sistema
delle infrastrutture minerarie afferenti al sito di Orbai ed il villaggio omonimo.
2. Comuni interessati
Ricadono all'interno dell'Ambito interno - Valle del Cixerri i centri abitati di Domusnovas,
Musei, Villamassargia; sono, inoltre, interessati i territori comunali di Iglesias e Carbonia.
3. Problematiche dei processi
Le problematiche dell’Ambito in esame, connesse alla fruizione turistica del territorio,
riguardano principalmente una scarsa promozione dei luoghi e una conseguente limitata
conoscenza e valorizzazione delle risorse ambientali, storico culturali, artigianali e produttive
tipiche locali. L'offerta ricettiva si presenta ancora particolarmente limitata ed a prevalente
conduzione familiare, attraverso forme di ospitalità in bed and breakfast.
Parte del territorio è stato interessato e trasformato da attività estrattive ora cessate, quali
l'importante sito di Barega, ricadente in parte nel Bacino metallifero, ed il sito di Orbai, attività
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PIANO URBANISTICO PROVINCIALE / PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO
che hanno generato processi di inquinamento e di degrado ambientale che richiedono
interventi di bonifica e messa in sicurezza dei siti.
Caratterizzazione dell'offerta e della domanda turistico ricettiva
Allo stato attuale l’Ambito, comprendente i Comuni di Domusnovas, Musei e Villamassargia,
dispone di un'offerta ricettiva esigua. Le strutture ricettive censite nell’anno 2008 sono 11 per
un totale di 116 posti letto, equivalenti al 2% dei posti letto complessivi presenti nell’intera
Provincia.
3500
3000
2955
2500
2000
1500
1182
871
1000
500
177
116
Sulcis
Valle Cixerri
0
Carbonia e Isole
Anfiteatro Sulcis
Bacino Metallife ro
Figura 24 - Distribuzione dei posti letto degli esercizi ricettivi negli Ambiti della Provincia di
Carbonia Iglesias (Fonte: Elaborazioni su dati ISTAT)
Le strutture ricettive sono localizzate in gran parte nel territorio comunale di Domusnovas, in
cui la capacità ricettiva è pari a 67 posti letto, mentre nel Comune di Villamassargia la
capacità è pari a 31 posti letto e in quello di Musei di soli 18 posti letto.
80
70
67
60
50
40
31
30
18
20
10
0
Domusnovas
Villamassargia
Musei
Figura 25 - Distribuzione dei posti letto per tipologia di esercizio ricettivo nei Comuni
dell'Ambito "Valle del Cixerri" (anno 2008)
L’offerta ricettiva dell’ambito è rappresentata da un albergo, localizzato nel Comune di
Domusnovas, quattro alloggi agrituristici e sette bed and breakfast.
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PIANO URBANISTICO PROVINCIALE / PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO
50
45
44
39
40
33
35
30
25
20
15
10
5
0
Alberghi
Bed and Breakfast
Agriturismo
Figura 26 - Consistenza dei posti letto per tipologia di esercizio ricettivo nei Comuni
dell'Ambito "Valle del Cixerri" (anno 2008)
Per quanto riguarda la presenza di patrimonio abitativo non occupato, dall'analisi dei dati
Istat relativi alla popolazione residente presso località abitate, si evince che la percentuale
delle case non occupate sul totale non raggiunge valori particolarmente elevati nei tre territori
comunali, raggiungendo valori prossimi al 14% nel Comune di Domusnovas, pari al 13% nel
Comune di Villamassargia ed all'11% nel territorio comunale di Musei.
Nelle elaborazioni grafiche che seguono, Figura 27 e Tabella 9, si è rappresentata la
consistenza delle abitazioni occupate da residenti, la consistenza di quelle occupate da non
residenti e la consistenza delle abitazioni non occupate.
Carbonia (parte)
178 19
Domusnovas (parte)
Iglesias (parte)
Musei
2.114
350
9
348
2 119
495
Villamassargia
59
1.238
4 190
Figura 27 - Abitazioni per tipo di occupazione nei territori comunali della “Valle del Cixerri”
(ISTAT, 2001)Tabella 9
CAMPI DI PIANIFICAZIONE COORDINATA
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PIANO URBANISTICO PROVINCIALE / PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO
Abitazioni occupate da
persone residenti
Abitazioni occupate solo
da persone non residenti
Abitazioni vuote
Abitazioni totali
178
-
19
197
2.114
9
348
2.471
Iglesias (parte)
350
2
119
471
Musei
495
-
59
554
1.238
4
190
1.432
Comune
Carbonia (parte)
Domusnovas (parte)
Villamassargia
Tabella 9 - Consistenza delle abitazioni occupate da residenti e non residenti, consistenza
abitazioni vuote, consistenza totale delle abitazioni nei territori comunali della "Valle del
Cixerri”
Il movimento turistico dell’ambito in termini di presenze è ascrivibile quasi esclusivamente al
Comune di Domusnovas che realizza il 96% dei pernottamenti dell’ambito.
Nel 2008 nel Comune di Domusnovas sono stati registrati 247 arrivi e 735 presenze nelle
strutture ricettive.
arrivi
italiani
Comuni
presenze
italiani
arrivi
stranieri
presenze
stranieri
arrivi
presenze
Domusnovas
Villamassargia
Musei
191
0
0
643
0
0
56
13
0
92
31
0
247
13
0
735
31
0
Valle del Cixerri
191
643
69
123
260
766
51.964
196.985
14.939
42.025
66.903
239.010
Provincia di Carbonia Iglesias
Tabella 10 - Arrivi e presenze negli esercizi ricettivi per la residenza dei clienti (Fonte:
Elaborazioni su dati Ufficio Turismo Provincia Carbonia Iglesias)
La permanenza media rilevata presso le strutture è di 2,9 giornate, valore inferiore al dato
medio provinciale di circa 3,5 giornate.
L’analisi dell’indice di utilizzazione netto delle strutture ricettive evidenzia il valore massimo
pari all’undici per cento circa nel mese di agosto e un valore medio complessivo annuo del
3,5%.
1.000
766
735
500
31
0
Valle del Cixerri
Domusnovas
Villamassargia
Figura 28 - Presenze negli esercizi ricettivi della "Valle del Cixerri", anno 2008 (Fonte:
Elaborazioni su dati ISTAT)
CAMPI DI PIANIFICAZIONE COORDINATA
109
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PIANO URBANISTICO PROVINCIALE / PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO
4. Linee guida e scenari attuativi
1. Il progetto dell’Ambito di paesaggio delineato dal PPR affida un ruolo strategico alla
rivalutazione e valorizzazione delle valenze paesaggistiche impostate sul sistema della piana
agricola del Cixerri, elemento connettivo tra il Sulcis Iglesiente ed il Campidano di Cagliari e
tra la dorsale del Rosas-Terraseo e il sistema montano del Linas-Marganai.
2. La valorizzazione del sistema agricolo produttivo, delle tradizioni locali, del sistema fluviale
ed ambientale, del sistema delle fonti, rappresentano elementi da cui partire per creare una
prospettiva di fruizione turistica del territorio.
In particolare, occorre puntare sulla qualità dei prodotti agricoli e dell'artigianato locale e su
un'offerta, di tipo diversificato, che veda accanto a percorsi enogastronomici e delle attività
produttive tradizionali, percorsi fruitivi di tipo naturalistico ambientale e storico culturale. A
tale scopo, si riconosce la necessità di salvaguardare e tutelare le risorse ambientali
attraverso azioni di gestione integrata.
Anche nel territorio della Valle del Cixerri la riqualificazione, a fini turistici, del sistema delle
ferrovie può assolvere all'esigenza di connessione del territorio con le aree circostanti,
favorendo contestualmente la fruizione naturalistica, archeologica, storico culturale e delle
tradizioni locali.
La pianificazione delle strutture ricettive va orientata verso forme di ospitalità diffusa nel
territorio, senza che venga snaturato o alterato il rapporto con il paesaggio e con le attività
produttive locali, in un'ottica di rivitalizzazione e rigenerazione delle campagne e dei centri
abitati.
- I fattori principali e sui quali puntare in una strategia di sviluppo turistico e valorizzazione
del territorio sono:
- la piana agricola del Cixerri, caratterizzata da una elevata suscettività dei suoli agli usi
agricoli;
- il paesaggio agrario storico in prossimità degli insediamenti, con colture specializzate (olivi
e viti) e la produzione agroalimentare locale;
- il sistema del rilievo e del castello di Gioiosa Guardia (Villamassargia);
- le testimonianze archeologiche diffuse nel territorio di Villamassargia (domus de Janas ed
esempi di architettura megalitica nuragica);
- il sistema delle sorgenti;
- il tracciato dismesso delle Ferrovie Meridionali Sarde (Siliqua-Narcao-Santadi-Calasetta).
3. La pianificazione e l'organizzazione dell'offerta turistica e ricettiva si sviluppa, nel rispetto
delle problematiche connesse con gli usi sostenibili e compatibili delle risorse ambientali,
insediative, produttive e con le dinamiche idrogeologiche del territorio, attraverso:
- il potenziamento e qualificazione le strutture ricettive esistenti;
- il potenziamento della rete dei servizi turistici;
- la promozione ed avvio di forme di ospitalità diffusa organizzata mirata anche alla
rigenerazione dei nuclei rurali, senza che sia alterato il rapporto con il paesaggio e
l'ambiente circostante e con le realtà produttive locali;
- la riqualificazione e valorizzazione dei centri abitati (Domusnovas, Musei, Villamassargia)
attraverso forme di ricettività diffusa;
- la riqualificazione del sistema delle case tradizionali e dei centri storici appartenenti alla
rete dei Centri della Terra Cruda, quali Villamassargia e Musei, attraverso la
conservazione o ripristino della filiera di produzione dei materiali necessari al restauro
CAMPI DI PIANIFICAZIONE COORDINATA
110
PROVINCIA DI CARBONIA IGLESIAS
PIANO URBANISTICO PROVINCIALE / PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO
delle abitazioni e per la costruzione di nuovi edifici con le tecniche mutuate dal sistema
tradizionale;
- la riqualificazione del sito minerario dismesso di Orbai (Villamassargia) a fini turistico
ricettivi, nel rispetto della memoria storica delle strutture e delle infrastrutture industriali
utilizzate per la coltivazione e la lavorazione dei minerali;
- la riqualificazione del sistema e dei percorsi delle reti ferroviarie a fini turistici.
5. Soggetti coinvolti dal processo
Amministrazione Provinciale, Amministrazioni Comunali, Sistema Turistico Locale, Parco
geominerario storico ambientale della Sardegna.
6. Sistemi e campi correlati
Sistema del patrimonio storico culturale e del paesaggio, Sistema della tutela e
valorizzazione ambientale, Sistema delle infrastrutture per la mobilità, Sistema del patrimonio
agro-forestale e dell’agricoltura specializzata, Sistema della risorsa idrica territoriale;
mostrano inoltre una potenziale correlazione i seguenti Sistemi e relativi Campi di
pianificazione coordinata: Sistema della gestione della risorsa energetica, Sistema della
difesa del suolo.
CAMPI DI PIANIFICAZIONE COORDINATA
111
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PIANO URBANISTICO PROVINCIALE / PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO
RISORSA IDRICA TERRITORIALE
CAMPI DI PIANIFICAZIONE COORDINATA
112
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PIANO URBANISTICO PROVINCIALE / PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO
Recupero e riuso delle acque usate
1. Contesto territoriale
Il territorio proposto per l’Accordo territoriale ha valenza intercomunale e interessa una
porzione rilevante della provincia di Carbonia-Iglesias identificata nelll’Unità Idrografica
Omogenea (U.I.O) di Palmas costituita da uno o più bacini idrografici limitrofi la cui
denominazione è quella del bacino principale, il rio Palmas, così come indicato nel Piano di
Tutela delle Acque della Regione Autonoma della Sardegna. L’ambito di interesse si estende
per circa 1299,60 Kmq e comprende oltre al bacino principale i bacini delle due isole di
Sant’Antioco e San Pietro e una serie di bacini minori situati nella costa sud-occidentale
dell’Isola, tra cui si citano per importanza quelli del Rio Flumentepido, del Riu Sa Masa e del
Riu de Leunaxiu. Questa unità idrografica ricade quasi esclusivamente nel territorio dela
provincia ad ecccezione del solo Comune di Teulada.
Figura 1-1 – Rappresentazione della U.I.O. del Palmas (da Monografie di U.I.O.: Palmas Piano di
Tutela delle Acque)
Il territorio in oggetto presenta nel tratto coincidente con le pendici occidentali del massiccio
del Sulcis caratteristiche di naturalità mentre nelle pianure costiere e nelle aree collinari
dominano le attività agricole e l’allevamento brado ovi-caprino. In particolare nelle aree a
valle dell’invaso di Monte Pranu sono diffuse le colture irrigue.
Le aree urbanizzate che comprendono le zone industriali e commerciali, le zone estrattive, a
discarica e i cantieri. benchè particolarmente incisive in questo territorio occupano solo circa
il 2% dell’intero territorio. Notevole è infine lo sviluppo costiero pari a circa 325 km; da Capo
Spartivento a Cala Domestica, incluse le isole di San Pietro e Sant’Antioco.
CAMPI DI PIANIFICAZIONE COORDINATA
113
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PIANO URBANISTICO PROVINCIALE / PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO
2. Comuni interessati
Calasetta, Carbonia, Carloforte, Gonnesa, Narcao, Nuxis, Perdaxius, Portoscuso, San
Giovanni Suergiu, Santadi, Sant'Anna Arresi, Sant'Antioco, Tratalias, Masainas,
Villaperuccio, Piscinas, (comuni appartenenti alla Provincia dei Cagliari: Teulada)
3. Problematiche dei processi
Nel territorio di questa unità idrografica sono state evidenziate situazioni di criticità anche
riferibili alla risorsa idrica alcune delle quali riportate nella scheda d’ambito n.5
ANFITEATRO DEL SULCIS del Piano Paesaggistico Regionale.
In particolare direttamente collegabili alla risorsa idrica sono stati evidenziati i seguenti
processi :
- Degrado degli apporti fluviali e perdita del grado di naturalità in ambito di foce, con
alterazione del regime degli scambi con i sistemi marino-costieri, e conseguente degrado
ecologico e morfo-evolutivo dei principali sistemi fluviali.
- Processi di intrusione salina negli acquiferi delle piane costiere e di accumulo di sali nei
suoli.
- Problemi legati alla difesa del suolo, alla prevenzione e al controllo dell’inquinamento delle
aree agricole ubicate in prossimità di ecosistemi naturali.
Una delle situazione più critiche così come riportato nel Piano della tutela delle acque è
quella del Riu San Milano, che drena le acque dell’omonimo bacino; nasce dalle colline di
Monte Spina retrostanti alla città di Carbonia e, dopo aver ricevuto le acque di alcuni affluenti
di modesta entità, sfocia dopo un breve tratto nel braccio di mare, situato tra Punta Trettu e
lo stagno di Santa Caterina. Il fiume riceve le acque di alcuni scarichi significativi tra cui
quello più consistente è dato dallo scarico delle acque reflue del depuratore di Carbonia,
nonché di alcune frazioni.
Anche lo stato ecologico del Riu Mannu di Santadi, che nasce dalle pendici dei monti del
Sulcis e dopo aver attraversato la valle di Pantaleo e l’abitato di Santadi, confluisce nel Rio
Mannu di Narcao non può non essere di interesse per le sue situazioni di degrado.
L’analisi del territorio evidenzia un forte degrado legato alla risorsa idrica per quanto
concerne gli aspetti qualitativi di essa. La presenza di numerose aree sensibili individuate ai
sensi della Direttiva 271/91/CE e dell’Allegato 6 del D.Lgs. 152/99 (Stagno e Spiaggia di
Porto Pino, Peschiera di Boi Cerbus, Stagno di Cirdu, Vivaio Malfatano, Stagno di Mulargia,
Stagno di Santa Caterina, Punta de S'aliga, Vivagna, Sa Masa, Mannu a Bau Pressiu e
Palmas a Monte Prano) impone particolari livelli di attenzione.
4. Linee guida e scenari attuativi
La necessità di adeguare i processi depurativi per limitare gli impatti sull’ambiente necessita
di una corretta gestione del ciclo dell'acqua dell’applicazione delle conoscenze tecnologiche
esistenti per il conseguimento di obiettivi per la tutela dei corpi idrici superficiali e sotterranei.
Il riutilizzo delle acque reflue depurate può essere considerato un sistema alternativo
nell'ambito di un uso più razionale della risorsa idrica. Il vantaggio economico del riutilizzo
risiede nel disporre di risorsa idrica per quegli usi per i quali non è richiesta acqua di elevata
qualità. Ad esempio come alimentazione di aree umide e habitat naturali nonché di corsi
d’acqua nell’ottica del perseguimento degli obiettivi di qualità specifici per il corpo idrico
interessato, in conformità con quanto previsto dal D.Lgs. 152 del 2006 e smi e dal Piano di
Tutela delle Acque; per l'irrigazione di colture destinate sia alla produzione di alimenti nonché
di aree destinate al verde o ad attività ricreative o sportive; oppure per il lavaggio delle strade
nei centri urbani; per l'alimentazione dei sistemi di riscaldamento o raffreddamento; per
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PIANO URBANISTICO PROVINCIALE / PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO
l'alimentazione di reti duali di adduzione o per la disponibilità dell'acqua antincendio e per i
lavaggi dei cicli termici nelle aree industriali.
Nel quadro delle specifiche competenze provinciali in materia di risorsa idrica, il PUP/PTC
promuove l’attivazione di una Procedura di cooperazione volta a identificare azioni concrete
per l’implementazione del sistema depurativo, favorire il riutilizzo delle acque reflue per altri
usi nel territorio provinciale a una scala di bacino e migliorare la qualità ambientale dei
recettori.
5. Soggetti coinvolti dal processo
-
Regione Autonoma della Sardegna
-
Provincia di Cagliari
-
Amministrazioni Comunali
-
Consorzio di Bonifica del Basso Sulcis
-
Abbanoa
6. Sistemi e campi correlati
Sistema della tutela e valorizzazione ambientale, Sistema della difesa del suolo e
prevenzione dei rischi, Individuazione dei distretti idrografici provinciali, Sistema del
patrimonio agro-forestale e dell’agricoltura specializzata, Sistema degli insediamenti turistici
e uso del territorio costiero
CAMPI DI PIANIFICAZIONE COORDINATA
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PIANO URBANISTICO PROVINCIALE / PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO
INFRASTRUTTURE PER LA MOBILITÀ
CAMPI DI PIANIFICAZIONE COORDINATA
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PIANO URBANISTICO PROVINCIALE / PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO
Sistema portuale integrato provinciale
Il Campo del Sistema portuale integrato provinciale definisce un complesso di relazioni
strategiche per lo sviluppo economico del territorio del Sulcis-Iglesiente e dell’intera Regione.
La presenza di quattro importanti scali portuali operativi concentrati lungo l’arco costiero
compreso tra l’arcipelago sud occidentale e l’isola madre definisce le potenzialità di sviluppo
del sistema, fortemente connesso con il sistema urbano e industriale della Provincia.
La localizzazione dei porti a presidio di un amplissimo arco costiero che si estende tra Capo
Spartivento a sud e Capo Frasca a nord, chiarisce meglio la rilevanza del sistema portuale
provinciale in relazione allo scenario Regionale; mentre la localizzazione geografica
mediterranea a presidio del Canale di Sardegna, porta tra bacino occidentale mediterraneo e
bacino orientale ionico, ne esalta le potenzialità in riferimento agli scenari internazionali.
Lo sviluppo del sistema portuale integrato provinciale rappresenta in prospettiva un nodo
cruciale per la crescita del sistema economico complessivo della Sardegna e un fattore
primario per la competitività e il rilancio dell’economia locale.
I processi di riqualificazione economica del Sulcis-Iglesiente, che interessano tutti i settori
produttivi, dall’industria mineraria, alla metallurgia, all’economia della pesca, all’economia
delle attività turistiche e del patrimonio storico culturale, sollecitano un ripensamento del
ruolo del sistema portuale locale in chiave strategica e in riferimento alla riconversione
strutturale dell’economia regionale, orientata a potenziare le sue relazioni con l’esterno per la
valorizzazione delle risorse identitarie legate al patrimonio naturale e alle specificità locali
maturate dal rapporto tra popolazioni attività e luoghi.
Un tale ripensamento richiama la necessità di un’azione concertata tra amministrazioni locali,
Regione e attori del territorio, capace di orientare verso una visione unitaria del futuro la
pluralità di soggetti che legano al destino del sistema portuale il successo del proprio agire
economico-sociale.
In questo quadro la Provincia promuove un Accordo strategico tra Amministrazioni
competenti e attori locali, per la definizione di un quadro di coordinamento territoriale
orientato allo sviluppo del sistema integrato portuale provinciale, interpretato come sistema
infrastrutturale strategico dello sviluppo e della crescita complessiva del Sulcis-Iglesiente e
dell’Isola.
1. Contesto territoriale
Nel complesso il sistema portuale provinciale si presenda articolato e complesso e con un
forte radicamento alle realtà insediative e territoriali locali, risalente ad epoche pre-storiche, il
Golfo di Palmas in particolare ha costituito un paraggio sicuro sin dalle prime navigazioni
mediterranee, concretizzandosi nella fondazione del porto dell’antica Sulki, nella laguna di
Sant’Antioco.
Il sistema costiero si sviluppa con orientamento nord-sud dal promontorio di Punta Guardia
de Is Turcus, a sud di capo Pecora, fino al promontorio di Porto Pino con un alternarsi di
coste alte e rocciose, talora con falesie imponenti, e spiagge sabbiose.
La fisiografia del sistema costiero provinciale si presenta articolata in settori costieri ben
distinguibili.
Il settore costiero compreso tra il promontorio di Punta Guardia de is Turcus e la spiaggia di
Plag’e Mesu di Gonnesa è costituito da una costa prevalentemente alta e rocciosa, che
presenta agli estremi alcuni importanti sistemi sabbiosi: il sistema di spiaggia ed il campo
dunare di Portixeddu-San Nicolò e il sistema di spiaggia di Fontanamare-Plag’e Mesu, che
chiudono rispettivamente la piana alluvionale recente del basso corso del Riu Mannu di
CAMPI DI PIANIFICAZIONE COORDINATA
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PIANO URBANISTICO PROVINCIALE / PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO
Fluminimaggiore e la piana costiera di Gonnesa. Il tratto compreso tra Buggerru il porto di
Nebida comprende il sistema di sabbioso di Cala Domestica ed il settore costiero
meridionale dell’esteso promontorio che culmina con il capo roccioso di Torre Domestica,
che separa fisicamente il sistema costiero di Portixeddu-Buggerru a nord da quello di
Nebida-Funtanamare a sud. Il settore di costa è strettamente interconnesso a quello delle
acque superficiali, che hanno dato luogo a incisioni torrentizie, valli incassate in roccia,
canyon e canaloni. Si individuano gli insediamenti portuali minerari dismessi di Porto Flavia,
Porto di Masua, Porto Corallo, Porto Ferro, Porto Nebida e lo scoglio di Pan di Zucchero.
La fascia costiera di Portoscuso e San Giovanni Suergiu è caratterizzata, nel settore
meridionale, dal sistema lagunare di Boi Cerbus/Punta s’Aliga e dello Stagno e Forru e
dall’insenatura marino litorale racchiusa tra la costa di Sant’Antioco e quella sulcitana, che
presenta una spiccata tendenza evolutiva verso condizioni lagunari. Il settore centrale di
questo tratto della fascia costiera è interessato dalle infrastrutture industriali e dallo scalo
portuale di Portovesme, che vede la compresenza di funzioni industriali e commerciali con
l’esercizio dei servizi di trasporto passeggeri verso lo scalo di Carloforte. La presenza della
zona industriale ha determinato spesso usi conflittuali delle risorse con la loro naturale
evoluzione, attraverso interventi di bonifica idraulica, canalizzazioni, scarico di reflui, intensi
emungimenti delle falde, stoccaggio e messa a dimora di scorie industriali, comportando
irreversibili alterazioni geomorfologiche dei corsi d’acqua, variazioni idrodinamiche degli
acquiferi fino alla compromissione dei sistemi ambientali. A nord, il sistema della costa alta
tra Capo Altano e Porto Paglia, delinea un territorio caratterizzato dalle forme proprie
dell’attività magmatica effusiva che caratterizza il bacino carbonifero del Sulcis.
Il sistema insulare del Sulcis comprende le isole di Sant’Antioco e di San Pietro e la fascia
costiera antistante, estendendosi a nord dell’istmo di Sant’Antioco fino alla tonnara di Porto
Paglia, oltre il promontorio di Capo Altano (Portoscuso).
L’anfiteatro del Sulcis individua il sistema delle piane agricole costiere che dal sistema
idrografico del Rio San Milano (San Giovanni Suergiu) si sviluppano a sud fino al
promontorio calcareo-dolomitico di Porto Pino. Si tratta di un vasto compendio di piane
agricole, caratterizzate da un articolato sistema di aree umide litoranee prospicienti la fascia
costiera del Golfo di Palmas. Le zone umide costiere costituiscono un sistema complesso di
vasche di evaporazione di produzione saliniera, di cui fanno parte lo Stagno di Santa
Caterina e le Saline di Sant’Antioco, che rappresentano il sistema di connessione con i
territori insulari di Sant’Antioco e Calasetta, lo Stagno di Mulargia e di Porto Botte e il
sistema di spiagge e lagune di Porto Pino-Stagno is Brebeis nel settore meridionale del
territorio provinciale.
La posizione geografica al limite tra Mediterraneo Occidentale e Orientale e fra Europa e
Nord Africa, fa del sistema portuale provinciale un potenziale nodo cruciale delle relazioni
intra-mediterranee; mentre il rapporto con un territorio ricco di risorse naturali e culturali ne
può favorire lo sviluppo futuro in chiave turistica e la prossimità con una piattaforma di
trasformazione industriale di interesse nazionale favorire le economie portuali legate ai
servizi logistici per l’industria locale.
Una ulteriore opportunità di sviluppo del sistema portuale, in particolare della sua funzione
industriale, si lega infine alla realizzazione del metanodotto sardo, che approda dall’Africa nel
Sulcis e può favorire lo sviluppo dell’industria locale nel comparto energetico.
Né è trascurabile la presenza di una importante marineria peschereccia locale, tra le più
numerose dell’intera Sardegna, legata alla tradizione delle tonnare e oramai ramificata e
specializzata in altri settori di pesca in mare, che favorisce lo sviluppo della cantieristica
locale e che, storicamente, ha costituito la ragione della presenza dei saperi aritgianali locali
dei maestri d’ascia dell’arcipelago sud occidentale.
CAMPI DI PIANIFICAZIONE COORDINATA
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PIANO URBANISTICO PROVINCIALE / PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO
2. Comuni interessati
Il Campo individua in prima analisi i comuni dotati di infrastrutture portuali: Buggerru;
Calasetta; Carloforte; Portoscuso; Sant’Antioco. L’interesse per la realizzazione del sistema
portuale integrato della provincia deve potersi estendere ai comuni dell’arco costiero, in
quanto interessati alla possibile localizzazione di nuovi porti o approdi turistici, anche sulla
base delle iniziative di pianificazione regionale, orientate al coordinamento del sistema
portuale regionale.
I comuni capoluogo, Carbonia e Iglesias, completano il quadro degli enti locali interessati al
campo del sistema portuale integrato provinciale, in quanto direttamente interessati dalle
infrastrutture per l’intermodalità passeggeri e merci (centri intermodali di Carbonia e
Iglesias), che concorrono alla definizione di una logistica provinciale integrata.
3. Problematiche dei processi
Il sistema portuale provinciale evidenzia numerose criticità legate alla datazione
dell’apparato pianificatorio dei diversi porti, risalente agli anni 60-70 e concausa tra l’altro,
della esiguità di investimenti infrastrutturali; al perdurare delle crisi industriali; al ritardato
CAMPI DI PIANIFICAZIONE COORDINATA
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PROVINCIA DI CARBONIA IGLESIAS
PIANO URBANISTICO PROVINCIALE / PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO
sviluppo turistico del Sulcis Iglesiente; alla debole integrazione modale nel campo del
trasporto passeggeri; al ritardo nelle azioni di bonifica ambientale dei siti a rischio in
prossimità dei porti.
Nel campo dello sviluppo della portualità turistica si segnalano inoltre, criticità legate alla
promiscuità degli usi portuali tra funzioni commerciali industriali e diportistiche; alla
debolezza dell’offerta di posti barca, alla irrisolta questione della navigabilità attraverso il
canale lagunare di Sant’Antioco, che dovrebbe mettere in comunicazione il golfo di Palmas
con il tratto di mare compreso tra l’isola di San Pietro e l’Isola madre.
4. Linee guida e scenari attuativi
La Provincia riconosce il valore strategico del sistema portuale integrato per lo sviluppo
futuro del territorio e ne promuove la riqualificazione e il potenziamento in un’ottica di
radicamento profondo all’identità locale per la valorizzazione delle risorse e la sostenibilità
della crescita economica.
Il quadro articolato e complesso delle competenze in materia suggerisce la necessità di una
apertura ampia verso la pluralità dei soggetti coinvolti nel processo di programmazione
implicato dalla portualità.
Con il D.Lgs. n. 112 del 31 marzo 1998 infatti, sono conferite alle Regioni a Statuto ordinario
tutte le funzioni non attribuite alle autorità portuali dalla legge 28 gennaio 1994, n. 84, e
successive modificazioni e integrazioni. Sono conferite alle Regioni, inoltre, le funzioni
relative al rilascio di concessioni di beni del demanio della navigazione interna, del demanio
marittimo e di zone del mare territoriale per finalità diverse da quelle di approvvigionamento
di fonti di energia, ad esclusione dei porti e delle aree di interesse nazionale.
Con la Legge Regionale 12 giugno 2006, n. 9, la Regione ha conferito le funzioni e i compiti
amministrativi agli enti locali in attuazione del Decreto Legislativo 17 aprile 2001, n. 234,
riservandosi, in materia di demanio marittimo le funzioni afferenti il rilascio delle concessioni
di aree e specchi acquei connessi a strutture portuali di interesse regionale. La Giunta
Regionale infine, con la deliberazione del 4 dicembre 2009, n. 53/66, ha specificato le
competenze trasferite ai Comuni e quelle restanti alla Regione in materia di rilascio di
concessioni demaniali marittime.
Con la Deliberazione del 29 dicembre 2009, n. 56/32, la Giunta Regionale ha stabilito di
affidare in concessione la redazione dei piani regolatori portuali alle Amministrazioni
comunali, le quali vi provvederanno secondo le linee guida emanate dalla Regione, che
conserva il ruolo e le competenze riconosciute dagli strumenti legislativi vigenti, per
l’adozione ed approvazione dei piani.
Gli scenari attuativi vedono dunque i Comuni portuali in prima linea nella definizione delle
strategie territoriali. L’azione locale non può tuttavia in questo caso prescindere da una forte
azione di coordinamento orizzontale tra comuni e, a tutela dell’interesse della comunità
provinciale, da un confronto quanto più ampio possibile con le componenti della società
provinciale che legano il proprio futuro all’economia del territorio.
L’integrazione con le reti insediative, ambientali e produttive, caratterizzano l'identità e
l'efficienza del sistema portuale provinciale; si costituisce, così, una rete che per la sua
dimensione sovraregionale apre i porti in quanto nodi della rete, al mondo e al circuito della
globalizzazione; nello stesso tempo, il rapporto del sistema portuale con il territorio gli
restituisce il radicamento con il luogo e ne definisce le condizioni di sostenibilità di lungo
periodo.
CAMPI DI PIANIFICAZIONE COORDINATA
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PIANO URBANISTICO PROVINCIALE / PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO
5. Soggetti coinvolti dal processo
-
Comuni portuali e costieri e comuni capoluogo;
-
Autorità portuali: Capitaneria di porto e Delegazioni di Spiaggia
-
Regione Autonoma della Sardegna;
-
Sistema Turistico Locale;
-
Parti sociali e organizzazioni datoriali;
-
Attori locali dell’economia portuale (cantieristica; pesca; logistica; servizi portuali).
6. Sistemi e campi correlati
Campi del patrimonio storico culturale e del paesaggio
CAMPI DI PIANIFICAZIONE COORDINATA
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GESTIONE DELLA RISORSA ENERGETICA
CAMPI DI PIANIFICAZIONE COORDINATA
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PIANO URBANISTICO PROVINCIALE / PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO
Produzione energetica da fonti rinnovabili
1. Contesto territoriale
L’ambito territoriale di riferimento per la trattazione del tema energetico e per l’esercizio delle
competenze attribuite all’Ente Provinciale è l’intero territorio della Provincia di Carbonia
Iglesias.
Tale contesto territoriale e amministrativo costituisce il riferimento primario per la definizione
di politiche territoriali e di strategie d’intervento, anche ai fini del riconoscimento di subambiti
nei quali attuare eventuali strategie contestualizzate. Attraverso la procedura degli Accordi gli
attori territoriali interessati definiscono obiettivi e contesti di attuazione di scelte generali e
specifiche riguardanti il territorio di riferimento.
2. Comuni interessati
Tutti i comuni della Provincia di Carbonia Iglesias
3. Problematiche dei processi
Nel territorio della Provincia di Carbonia Iglesias la questione energetica riveste
un’importanza strutturale, correlata ai caratteri della struttura socioeconomica e produttiva,
ma soprattutto all’assetto ed alle condizioni della struttura della grande, media e piccola
impresa.
Le tipologie di problemi che possono generalmente identificarsi riguardano:
-
costi dell’energia;
-
difficoltà o inerzie nel ricorso ad energie prodotte da fonti rinnovabili e
nell’introduzione di innovazione;
-
complessità o inerzie culturali relative ai temi del risparmio energetico;
-
scarsa formazione e consapevolezza in materia da parte dei soggetti operatori nel
settore (amministratori, tecnici, cittadini).
Nel territorio provinciale la presenza di queste criticità è acuita dai processi di crisi che
gravano sul comparto industriale, dalla domanda di energia proveniente da altri settori e
dalla diversificazione (qualitativa e quantitativa) dei segmenti che esprimono tale domanda
(utenze industriali, utenze urbane, utenze provenienti da altri comparti produttivi).
La Provincia assegna al
Piano Urbanistico Provinciale, in qualità di strumento di
coordinamento territoriale, la funzione di stabilire un quadro preliminare di obiettivi, strategie
e azioni entro i quali incardinare l’esercizio delle competenze sulla materia energetica.
4. Linee guida e scenari attuativi
Il Campo della Produzione Energetica da fonti rinnovabili riguarda il processo di
pianificazione finalizzato a promuovere interventi integrati intercomunali per la produzione di
energia da fonti rinnovabili da attuare mediante Accordi territoriali di pianificazione o Accordi
territoriali strategici.
L’individuazione del Campo discende dal recepimento delle competenze regionali in materia
di energia e dal conseguente riconoscimento della necessità di disporre di uno strumento di
supporto alla decisione per il coordinamento delle iniziative alla scala locale.
Il contesto di intervento, ai fini della definizione di strategie generali per il coordinamento
delle iniziative, è rappresentato dall’intero territorio provinciale entro il quale riconoscere
CAMPI DI PIANIFICAZIONE COORDINATA
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PIANO URBANISTICO PROVINCIALE / PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO
contesti più circoscritti di intervento dove si ravvisi la necessità o opportunità di individuare
strategie specifiche, calibrate su caratteri ed esigenze locali.
Principi e obiettivi dell’accordo
L’accordo territoriale si fonda sul principio della sussidiarietà fra gli enti ed i soggetti
territoriali, applicato al reperimento di contesti territoriali idonei per la localizzazione di
impianti destinati alla produzione energetica basata su fonti rinnovabili.
Il principio dell’equità territoriale guida il processo di definizione dell’Accordo, in base alla
assunzione di una equa distribuzione e accesso alla risorse da parte dei soggetti interessati
e della popolazione provinciale.
L’obiettivo principale è incentrato sulla necessità di provvedere all’incremento delle dotazioni
energetiche da fonti rinnovabili e di promuovere nuove economie alla scala locale, coerenti
con i caratteri del sistema socioeconomico locale, ma entro un quadro di coordinamento
delle iniziative e dei loro riflessi alla scala locale e sovralocale.
L’oggetto dell’accordo riguarda la definizione di regole condivise per l’individuazione di ambiti
sovralocali entro cui localizzare aree per impianti destinati alla produzione energetica, per
l’assegnazione di ruoli e competenze ai soggetti partecipanti, per la caratterizzazione delle
tipologie di impianto più idonee ai caratteri locali.
La formulazione dell’accordo deve prevedere più azioni, condotte coerentemente con la
Procedura di Cooperazione:
-
-
individuazione all’interno del Piano di intervento della articolazione e
caratterizzazione della domanda territoriale di energia e di verifica dell’esistenza di
soggetti promotori di iniziative orientate verso la produzione energetica;
coinvolgimento dei soggetti interessati e definizione del quadro territoriale di
intervento, attraverso l’analisi delle condizioni ambientali, socioeconomiche e del
quadro delle conoscenze tecnologiche in materia, che suggeriscono le diverse ipotesi
di intervento;
-
attività di “negoziazione” dalla quale emergono e si valutano diverse ipotesi
alternative e si individuano le regole perequative per la formalizzazione dell’accordo;
-
stipula dell’Accordo nel quale si stabiliscono ruolo, competenze, oneri dei soggetti per
la attuazione dell’Accordo.
Le modalità attuative discendono dai contenuti dell’Accordo, nel quale vengono stabiliti i ruoli
dei soggetti che partecipano allo stesso in relazione alle competenze di legge.
La Provincia, in quanto soggetto promotore si assume il compito di offrire supporto tecnico e
politico amministrativo alla procedura:
-
la costruzione di quadri di riferimento territoriali utili alla gestione del processo
localizzativo;
-
la costruzione di quadri valutativi, utili alla selezione di ipotesi riguardanti aspetti
localizzativi o tecnologici;
-
la mediazione super partes e il sostegno nell’ambito di processi che riguardano la
cooperazione fra più soggetti e enti istituzionali.
CAMPI DI PIANIFICAZIONE COORDINATA
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5. Soggetti coinvolti dal processo
I soggetti rappresentati sono:
-
-
la Provincia, come soggetto dotato di precise competenze che promuove la
formazione dell’Accordo, in seguito alla identificazione attraverso il proprio Piano di
intervento di una domanda territoriale e di opportunità di intervento nel territorio;
i comuni, in quanto enti che possono agire come promotori di processi di
localizzazione di impianti o ambiti destinati alla produttività attraverso gli strumenti
della pianificazione comunale (generale e di settore).
L’elaborazione di principi strategici condivisi rende possibile definire le modalità ed i criteri
per il coinvolgimento successivo di:
-
-
imprese come soggetti che promuovono iniziative innovative destinate alla
produzione energetica da fonti rinnovabili o come figure competenti per la gestione di
particolari tecnologie;
tecnici come soggetti che, internamente alle amministrazioni, o esternamente alle
stesse ma operanti nel settore dell’energia, necessitano di conoscenze adeguate
finalizzate alla ottimizzazione del processo.
6. Sistemi e campi correlati
Campi della mobilità e trasporti, Campo dell’agricoltura specializzata, Campo degli
insediamenti turistico ricettivi, Campo dei sistemi produttivi
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