Numero 106 - Collegio Plinio Fraccaro

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Numero 106 - Collegio Plinio Fraccaro
B U O N A LA PRIMA
Gioco facile contro i residenti. Il Fraccaro porta a casa la prima vittoria.
ERRORI
di Monto
Lunedì scorso (più di una settimana fa, per
chi legge) si è tenuta la seconda assemblea
eccezionalmente presieduta dal Rettore. Il
risultato raggiunto - la formalizzata pacificazione coi Sardi e il nulla hosta del Rettore
per le attività sportive e tradizionali - è parso
soddisfacente ed è stato commentato positivamente; ma a ben guardare, è stato conquistato al prezzo di nuove incomprensioni, di
non facile soluzione. In primo luogo, da tutta
questa querelle emerge l’immagine di un
collegio spietato e primitivo, governato con
intimidazioni verso il primo parere dissenziente. Questo, che farebbe di noi dei
“nonni”, è spassionatamente falso, come
può confermare chiunque viva in collegio in
modo completo. Ma qual è la differenza tra
matricola e nonnismo? Se si volesse entrare
nello specifico, si potrebbero elencare svariati aspetti che le pongono in netto contrasto.
Prendo in considerazione un punto di vista
macroscopico: mentre il nonnismo si basa
sull’umiliazione e lo sfruttamento individuali,
la matricola non è indiscriminata né fine a se
stessa. I pochi casi ritenuti “a rischio” sono
stati sempre richiamati in tempo. A fare del
Fraccaro un buon collegio, dal punto di vista
goliardico, è il rispetto delle proprie tradizioni con attenzione a queste differenze (nei
confronti delle quali, qualcuno ha già osservato, collegi più importanti sono invece indifferenti). Da questo punto di vista, a non fare
di noi dei “nonni”, basta il perfetto disinteresse ad “applicare” la matricola a chi non
abbia la benché minima speranza di coglierne il significato. L’allusione a chi si estromette ad ogni costo è chiara e voluta, per rimarcare, con un po’ di amarezza per le chance
perdute, che non esiste l’ipotesi di ripercussioni future. Nonostante questo approccio
che (a mio parere) è di rasserenante incontro, il Rettore resta convinto della nostra
contrarietà a collaborare, imputandola, tra le
altre cose, alla mancata consegna di responsabili.
segue a pag. 2
Plinio basket, ciak 1
di Ostrega
Le partite con il Golgi hanno sempre un sapore particolare, non tanto per il contesto goliardico che è inesistente (e questo che piaccia o no lo pensa praticamente tutto la Pavia
collegiale, salvo direi “Scurrili” eccezioni). La
rivalità col Golgi è solo ed esclusivamente
sportiva, e si è instaurata in questi ultimi
dieci anni nelle innumerevoli partite
(soprattutto di calcio) che ci hanno visto contro i bianco-verdi. Ci sono una serie di bei
“post” su internet che parlano di tale rivalità,
e consiglio vivamente a tutti (collegiali e non)
di digitare su google “Residenza Golgi” ed
andarseli a leggere. Il Golgi, proprio per il suo
essere una residenza, è una squadra estremamente imprevedibile: hanno un ricambio
molto alto di anno in anno, dovuto soprattut-
http://www.collegiofraccaro.it/vdc
SPORT
LE PAGELLE
GiovaKapa a pag. 3
to alla loro struttura (324 camere studenti –
fonte: bando Edisu-), che gli consente di
anno in anno di beneficiare di una base estremamente elevata da cui partire per formare le diverse squadre. Ricordo ancora con
piacere la semifinale di due anni fa, combattuta punto a punto fino alla fine. L’anno
scorso la squadra non era niente di speciale… e tutto sommato nemmeno quest’anno.
A parte un paio di elementi nel reparto guardie, con un tiro discreto e qualche idea di
gioco, per il resto, non è che abbiano dimostrato molto. Si sono chiusi a zona 2-3 per 30
minuti e ci hanno permesso di fare un utile
allenamento di ripasso sull’attacco di questa
particolare difesa.
segue a pag. 2
[email protected]
EX VOCI DI CORRIDOIO
CORSI E RICORSI
Ex– redazione a pag. 8
CINEMA
GLI ABBRACCI SPEZZATI
Monto a pag. 16
Numero 106
1 dicembre 2009
Sport
segue Monto dalla prima
Va tuttavia ribadito che nessun possibile colpevole si è tirato indietro né, peggio, è stato
“oscurato” dalla volontà omertosa di pochi:
piuttosto, il collegio ha proseguito con la medesima unitarietà di quando ha commesso
l’errore. Il mio auspicio è che il sentimento di
dispiacere manifestato dal Rettore di fronte a
questa sua percezione dei fatti non lo distragga da più positive (e verosimili) interpretazioni delle nostre intenzioni.
segue Ostrega dalla prima
La squadra nel complesso si è ben comportata, nonostante l’assenza sul campo di Franz
(in veste di coach) e un quintetto base con
ben due new entry (Pietro e Adrian), ce la
siamo ben cavata. La palla è girata bene, e
grazie alla presenza dei nostri lunghi sotto
canestro la partita era già praticamente chiusa
dopo cinque minuti. Il Golgi non è riuscito a
produrre più di 6 punti in 15 minuti, dimostrando in generale una certa confusione
nell’impostazione della manovra d’attacco.
Parliamoci chiaro: non avevamo di fronte la
squadra più forte del torneo, anzi probabilmente quella di stasera è una delle peggiori.
Se vogliamo rivincere per la terza volta questo
torneo, dobbiamo continuare ad allenarci duramente tutte le settimane, senza sottovalutare nessuna squadra che incontreremo. Ci ten-
go a ribadirlo questo concetto, perché è sì vero
che la squadra mostra potenzialità notevoli, ma
è altrettanto vero che il torneo di quest’anno è
più lungo, e il livello (mediamente) più alto. Per
cui, cari collegiali, godiamoci questo meritatissimo successo, e mi raccomando di continuare a
sostenere questa squadra sempre, in ogni partita dell’intercollegiale. State pur certi che il PlinioBasket non lesinerà energia alcuna per conquistare questo terzo torneo intercollegiale.
IDEM VELLE.
P.s. Spendo poche parole per rispondere alle
lamentele della tifoseria del golgi, avvenute tra
un tempo e l’altro, perché le partite si vincono
in campo.
1- Cosa vi aspettavate, una vittoria a tavolino o
magari una squalifica della squadra ?! Davvero
vi sareste accontentati di così poco? Esiste una
giustizia sportiva per giudicare i fatti di stasera.
2- Lamentarsi per un ‘puttane’: non vi sembra di
esagerare? Cosa dovremmo dire allora noi, che
siamo “offesi e dispiaciuti” per le innumerevoli
volte in cui ci apostrofate ‘culi rotti’ o ‘froci’ ?!
Non cadiamo nel ridicolo, per cortesia…
Ci siamo chiesti
come
potesse
apparire Bidello
nella maturità. Da
questo
nostro
schizzo, emerge
la notevole somiglianza
con
Goran Kuzminac.
Cronaca dell’assemblea
Il Rettore esordisce affermando di non volersi
dilungare, per lasciare a noi la parola per i
chiarimenti con i Sardi. Ci tiene in ogni caso a
sottolineare la necessità di ritrovare equilibrio
in collegio, sia nei rapporti tra collegiali, sia
nei rapporti tra collegiali e rettore. Ribadisce
infatti non solo la gravità della lagunatio in
sé, ma anche dell’atteggiamento omertoso
con cui si è scontrato - nonostante sia convinto che l’atto sia volontà di una minoranza
che detiene il controllo della comunità. Non
attacca VdC, ma sottolinea la pluralità di posizioni emersa dalle sue pagine. Si dice deluso
e amareggiato dalla comunità che non ha
saputo apprezzare i suoi sforzi per venirci
incontro: la sua flessibilità nei riguardi di chi
non ha il numero sufficiente di crediti
(nonostante il parere contrario del rettore
dell’università); il reperimento di finanziamenti per migliorare le infrastrutture del collegio e per aumentare il numero delle borse
di studio. Dichiara tuttavia di non voler attuare alcuna repressione e di non aver mai pensato di non iscrivere le squadre ai tornei (“la
mia era solo una provocazione”). Ricorda nuovamente il “muro” eretto dai collegiali per
non indicare i responsabili e conclude, prima
2
di lasciare la parola ai collegiali, ricordando il
suo ruolo di rappresentante del collegio ed il
suo potere (esclusivo) di ratificare ogni decisione riguardante le attività del collegio stesso (tornei, presepe...). Parla a nome di tutti
Splendid, che si dice dispiaciuto per come la
situazione è degenerata; ammette che la nostra è stata una decisione anomala - in quanto ha colpito ragazzi che non fanno matricola
- e che, pur se presa collettivamente, è stata
certamente avventata. Ricorda inoltre come la
collegialità sia pronta a risarcire qualsiasi danno eventualmente arrecato. Ridimensiona il
gesto, inquadrandolo come una goliardata e
un tentativo di coinvolgere i sardi; si difende
da ogni accusa di razzismo ricordando le diverse provenienze dei collegiali e negando vi
fosse intenzione di umiliare tramite sputi o
altri atti di spregio. Conclude affermando come la lagunatio sia stata scatenata dalla situazione più unica che rara che si era venuta
a creare col gruppo dei Sardi, ricordando inoltre la loro chiusura e la loro reazione a dir
poco eccessiva. In ogni caso afferma che simili gesti non si ripeteranno e che difficilmente
vi saranno tentativi di integrazione in futuro.
Segue l’intervento di Wolverine che ricorda
momenti problematici passati durante il suo
periodo di matricola e chiede di essere lasciato in pace, affermando che alcuni collegiali gli hanno ingiunto di lasciare il collegio. Splendid si dice amareggiato per
l’abbandono di Wolverine e ricorda come si
cerchi sempre di evitare comportamenti
troppo duri verso le matricole, nonché la
disponibilità da parte degli anziani a risolvere tali problemi. Critica poi i collegiali che
avrebbero intimato ai Sardi di lasciare il
collegio, ma afferma di non poter rispondere in quella sede per i comportamenti dei
singoli. Parla in seguito Uzzino che si scusa,
indicando come provocazioni non rappresentative e non controllabili, gli inviti a lasciare il collegio; ma ricordando come la
decisione di lagunare sia dovuta al fatto
che i Sardi hanno tentato di dissuadere i
nuovi arrivati dall’accettare la matricola,
dipingendo un quadro lontano dalla realtà.
Inoltre ricorda i tentativi falliti di compromesso con i Sardi. I Sardi dichiarano comunque di accettare di buon grado la situazione di mancata integrazione, chiedono di
essere lasciati per i fatti loro. Riprende la
parola il Rettore che scioglie l’assemblea
visibilmente contrariato e si augura che
tutto vada per il meglio.
Esselunga m.q.m.
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Sport
FRACCARO - yogi : 42 –14
Ostrega 7,5
Scende in campo con la fascia da capitano
sostituendo Franz che, febbricitante, dirige le
operazioni dalla panca. Il capitano lo fa per
davvero. L'ormai famosa andatura molleggiata
lo fa rimbalzare da una parte all'altra del campo, presente in difesa, ma spesso anche in
attacco e quando i nostri sparacchiano un po'
alla cieca arriva Ostrighino a buttarla dentro
con il suo mezzo gancio alla Ostrega Nash.
Una simile prestazione non poteva non essere
condita dal solito tocco di stile che lo contraddistingue sin dagli esordi: le calzette nere
sono tornate e sembrano essere più alla moda che mai. Back in black(lingerie).
Denver 7
A
giudicare
dalla sua andatura in campo si direbbe
sobrio e lucido
come
uno
Svedese.
Lo
sappiamo tutti invece che non si regge in
piedi ed è conciato peggio di un barista cinese. Le sue sfuriate in area, però, non mancano e i golgiani ne approfittano per picchiarlo
come un ebreo. Le mazzate infertegli non
influiscono sulla prestazione e sorridendo
incessantemente come un brasiliano, Denver
porta a termine la sua partita come un fraccarotto. Jakie Chan.
Adrian 7
Tre giocatori del Golgi
fanno un Adrian (forse).
Come altezza, come
punti segnati e come
intelligenza. In campo
ci si aspetta tanto da
lui. Il cangurone di Sidney arriva subito all'appuntamento con il canestro e segna i nostri
primi sei punti. In at-
tacco i rimbalzi sono suoi e Adrian continua a
segnare. Il tempo di stoppare ad occhi chiusi
due o tre tiri golgiani e poi si accomoda in
panchina per far spazio ai compagni. Il tormentone Bucunga è solo all'inizio. Slam Dunk.
Igor 7
Il lungo che mancava
alla squadra è lui. Solide basi atletiche e tecniche lo lanciano naturalmente in squadra e
lui si inserisce nel gruppo alla grande. Gioca la
sua buona partita. In
difesa ovviamente sbarra la strada e va in cielo
a recuperare palloni, davanti fa sempre la
cosa giusta e castiga il Golgi aumentando il
divario negli ultimi minuti. The rock (and roll).
Rizzi 7,5
Salta un importante impegno per essere del
match, il suo attaccamento alla maglia è enorme, quasi senza precedenti. Quella di Rizzi è
la solita prestazione da fulmine scatenato. I
verdi del Golgi vedono solo la sua schiena e il
suono della retina schiaffeggiata dal pallone
che ne segue, è ad ogni canestro sempre più
soave. Alterna a piacimento penetrazioni,
palle rubate e bombe da tre che è una meraviglia, poi si siede e si gode lo spettacolo.
Show time.
Giuliano 7
Anche lui con
il tempismo
non scherza,
ieri era a New
York, oggi a
zompettare in
campo con la
maglia biancorossa. Segna punti importanti e
ogni volta si fa fare fallo dagli avversari. Manca ancora un po' di precisione, ma stasera
nessuno se ne è accorto, neanche i golgiani. Il
suo mestiere e le sue mani da portierone
Plinio Basket sommerge le Residenze
Prima volta da ex, da solo tifoso, ormai corpo
estraneo in questa squadra che non posso più
seguire, con cui confrontarmi. Prima volta che
posso obiettivamente vedere all’opera i miei
compagni di collegio da bordo campo. Partita
obiettivamente bruttina, più per demerito
altrui che nostro. Partita già vinta nel primo
tempo, anzi, nei primi 2 minuti - parziale netto di 8 a 0 -, e gestita poi per i rimanenti 28
minuti. Come detto, nel primo tempo giochicchiamo, chiudiamo sul 25 a 3, senza mai farla
vedere; nel secondo invece fatichiamo, ma è
solo una questione mentale e finisce 42 a 14
per noi. Abile Franz nel dare la possibilità a
chi nel torneo magari giocherà poco, di prendersi qualche soddisfazione. Resta però un
dubbio, cui solo una squadra di livello più
alto (forse borro?) saprà dare risposta: riusciranno le nostre enormi individualità a sopperire ad un gioco di squadra che latita? Necessariamente il lavoro di allenamento va fatto in
quella direzione. Oggi l’abbiamo vinta perché
nello scontro diretto 1vs 1 eravamo nettamen-
completano il dream team. Travel gum.
Big Jim 7
Come per confermare che
quest'anno siamo fisicamente superiori e quasi
tutti ci cozzeranno addosso
facendosi molto male, ecco
Big Jim. Porta palla con
sicurezza e gestisce al meglio ogni possesso, dialoga
al limite dell'area con tutti,
anche con i novellini infondendo sicurezza e ordine.
Da buon playmaker ogni
tanto si butta nella mischia
e la mette dentro, anche usando la forza
bruta. Tutto gira liscio liscio. Svitoil.
Pennetta 7
La prima partita, il battesimo di fuoco, il momento della verità. Con
la bolgia della brigata
Plinio ad un cm dal
campo nel rimbombante
palacus non è facile,
soprattutto per una
mqm. E' tranquillo, sicuro dei suoi mezzi,
sa quello che deve fare in campo e lo fa
senza la minima incertezza. Segna una
bomba da tre che fa urlare la brigata e per
il resto ci mette il fisico e la testa. Il soprannome ce l'avrei pure, ma deve ancora
dimostrare tanto. Bella sorpresa.
Esselunga 6,5
Gaiardo come er
gallo,
coraggioso
come er leone, sgusciante come er
merluzzo,
basso
come er golgiano. Ci
hai fatto sognare, è
mancato solo il canestro. Gladiatorio.
GiovaKapa
te superiori, dai due centri, alle due ali, per
finire con il playmaker. Restano dei numeri
enormi e una immagine di superiorità fisica
decisamente netta. Credo che a rimbalzo ne
abbiamo perse due o tre, di palle, non di
più. Aspettando Franz, godendomi un Ostrega decisamente migliorato dallo scorso torneo, passando per il solito immenso Rizzi, e
quei tre spilungoni dalle mani rudi come
mattoni, intanto mi godo questo bel successo. Che per iniziare la stagione va sempre
bene... Idem Velle.
Marcone
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Interni
Cosa ne pensi del girone?
E’ stato possibile fare una nuova divisa
Sulla carta sembrerebbe il meno difficile, ma grazie ai finanziamenti del rettore. Era davnon per questo va preso sottoGamba. Dal vero necessario fare nuove divise poiché le
Golgi non sai mai cosa aspettarti, il vecchie erano alquanto usurate. Nel reSant’agostino, sebbene con pochi giocatori, è styling è stato mantenuto lo stesso aspetto
arrivato
della vecchia divisa ma lo
stemma del collegio è staAlla vigilia della prima partita del torneo inter- q u a r t o
to ingrandito e posto al
collegiale di basket contro il Golgi, VdC ha l ’ a n n o
centro della maglia, menpreparato un’intervista con Ostrega, uno dei s c o r s o ,
il Ghitre la scritta Fraccaro è
giocatori più spaesati della squadra.
verticale sul lato della
Per prima cosa presentaci la squadra di s l i e r i
divisa. Sono veramente
quest’anno: conferme, novità, allenamenti. r i t o r n a
belle, e vogliamo onorarle.
La squadra ha mantenuto la sua struttura dopo un
Per concludere?
principale. Infatti Franz, Rizzi e Denver rappre- anno di
Il torneo di basket è il
sentano più di una garanzia in aggiunta a assenza,
Don
p r i m o
t o r n e o
Giuliano e Big Jim. Quest’anno sicuramente il
dell’intercollegiale e per
l’arrivo di nuovi giocatori come Igor, Adrian, b o s c o
questo ci aspettiamo una
Pietro e Esselunga ha permesso il formarsi di ha semgrande risposta da tutti i
una buona squadra, competitiva e in grado di pre avucollegiali in quanto questa
riconfermarsi. Non ci aspettavamo che il tor- to una
è un’occasione per dimoneo iniziasse così presto ma siamo comunque b e l l a Alla vigilia della prima partita, Ostreganon rinuncia alle pulizie.
tradiziostrare la superiorità della
soddisfatti degli allenamenti sinora svolti.
ne cestistica, il Maino è invece solo al suo nostra collegialità aldilà del risultato. Mi
Cosa ne pensi del torneo di quest’anno?
E’ un torneo più lungo rispetto a quelli degli secondo anno di partecipazione. Sulla carta aspetto quindi una Brigata Plinio massiccia
ultimi anni, con 2 gironi da 6 squadre. Alle siamo i favoriti, ma nessun avversario va sot- e numerosa, pronta a cantare e fare casino
semifinali accedono le prime 2 classificate dei tovalutato e dobbiamo garantire il massimo dalla palla a due fino alla sirena di fine
gara. So che non ci deluderete.
gironi, le vincenti delle semifinali si giocano la impegno contro ogni rivale.
Esselunga m.q.m.
Presentaci la nuova divisa.
finale il 22 Marzo.
Intervista senza
fantasia
Raccolta differenziata: porta il tuo vetro al Cairoli!
Raccolta differenziata in Collegio? Perché no!
Istituzionalizzata? A quanto pare (vedi tentativi di Pampa), no! Moto dell’animo Fraccarotto: oh yeah! Io e il mio coinquilino, Davide
“Sgargia” Perelli, stiamo differenziando il vetro, materia di uso frequente in Collegio, dalle
birre al vino, dalle passate di pummarola ai
superalcolici. Basta veramente poco, abbiamo
(da leggere sia in senso stretto sia in metafo- O meglio, direi che
ra), portiamo le bottiglie in
Piazza del collegio(??) cairoli
(merda), laddove c’è (guarda
caso) una campana per la raccolta. Scherzi a parte, io e Dado, abbiamo testato il metodo,
che, con sbattimenti pari a 0,1
su una scala di 100, ci permette
di essere un po’ più propositivi,
all’insegna di “fuck the tired
institution, laddove arriva il
singolo o un agglomerato di
sbarbari”. Sperando di raccogliere la vostra partecipazione/
entusiasmo e poco di miasmo, La CASSETTINA PER IL VETRO in camera nostra.
vi invito a recarvi da qualsiasi fruttivendolo a
prendere la vostra CASSETTINA PER IL VETRO.
possiamo metterci
d’accordo e trovarci
per fare un salto in
automobile: a proposito date le vostre adesioni alla
52 da me o da Perellone e una CASSETTINA PER IL VETRO vi verrà consegnata nella vostra
tiepida
stanzetta
con tanto affetto
(featuring
Gesù
Caminiti).
Michele Rizzi
Calendario 2009/2010 torneo intercollegiale di BASKET
(30/11 23:00
(Gesù, mosso da grande empatia, in base al
sempre verde “ama il tuo nemico”, ripone il
vetro in piazza cairoli con un biglietto di
scuse per il troppo poco amore fraterno)
una cassettina di plastica in camera in cui
poniamo all the bottles for the battles (tempi
previsti di riempimento: Sacha “aaaa” Barbieri
18h; Fraccarotto medio 3 gg; l’uomo della strada 2 settimane) e una volta colmata la misura
4
Fraccaro - Golgi)
14/12
20:30
Fraccaro - Don Bosco
08/02
21:30
Fraccaro - Ghislieri
22/02
21:30
Fraccaro - Maino
08/03
21:45
Fraccaro - Sant’Agostino
15/03 21:30 Semifinali (prima del girone A vs seconda del girone B; prima del girone B vs seconda del girone A)
22/03
21:30
FINALI (primo e terzo posto)
Tutte le gare si disputeranno al CUS Pavia
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Interni
Dimonios
qualcuno sente profondamente di amare questo Collegio senza bisogno di alcun che in
cambio. Chissà se qualcuno è disposto a metDemoni, in sardo. In un mio precedente arti- ter da parte gli appagamenti personali (come
colo ho citato con sarcasmo la Brigata Sassari l’orgoglio che deriva da una vittoria,
e così vorrei parlarvi un po’ di quanto al de- l’investimento emotivo e fisico in impegni vari
stino non manchi il senso dell’ironia. Siccome o anche il semplice divertirsi, perché no) a
“io come Dio, non gioco ai dadi e non credo fronte di qualcosa di più strettamente legato
nelle coincidenze” (V per Vendetta) non pos- all’identità stessa di questa collegialità. Non
so fare a meno di notare che i colori che ca- posso fare a meno di dubitarne. Perché, in
ratterizzano questo corpo militare sono i se- tutte le discussioni, ho visto molta gente che,
guenti: “Ruiu so coro / e s’animu che lizzu” brandendo l’arma del bene comune, tirava
cioè “Rosso il cuore / l’animo come il giglio acqua al proprio piccolo mulino, ignorando
(bianco)”. Perché cito questa Brigata e la sua totalmente il senso dello scorrere di quel fiume, se mi
marcia militare che si
passate quechiama, appunto, Dimosta
ardita
nios? Perché parla di
metafora. So
passione e dedizione,
di
esser
senza se e senza ma,
complesso,
senza mezzi termini ne
ma le emocompromessi. Per me il
zioni sono
Collegio e i collegiali
qualcosa che
sono un po’ questo:
difficilmente
Demoni, in preda a
trova specqualche sacro e profano
chio
nelle
furore. Lo sono sempre
s
e
m
p
l
ici
stati e mi trovo, ahimè,
parole,
nello
ad ammainare la mia
stretto valbandiera ammettendo
zer delle 21
che questo Credo è,
lettere.
La
almeno nella sua parte
danza
del
più profonda, “passato”.
Cuore BianUn’altra visione è la
corosso
è
preminente ormai, una
sempre
stasicuramente più razionata qualcosa
le, più lucida, più democratica, più equilibrata Violenza matricola nell’estate 2006. Finale di calcio che finirà 4-0 di diverso,
di frenetico,
ma anche più dedita alla per il Fraccaro sul Valla. Semplicemente storia.
di travolgenconvenienza e, passatete
e
inarrestabile,
formata
da
note
e parole
mi la franchezza, più vigliacca e debole. Le
cose cambiano, lo so. Ma come scrissi molto diverse e irriproducibili. Non una serie di pictempo fa, non so rassegnarmi. La canzone coli mulini, ma un fiume in piena che, se vuosopra citata, nella sua strofa finale parte di- le, non può esser fermato da nulla. Indipencendo: “Sa fide nostra / No la pagat dinari”. dentemente dai risvolti (a tratti comici), abTraduco: “La nostra fedeltà / Non ha bisogno biamo accettato una diga, una grossa diga,
di essere remunerata”. Chissà se qualcuno negando principi profondi e, in passato, invioqui dentro la pensa ancora così, chissà se lati. E così sia. Ma non posso esimermi dal
SVUOTIAMOCI LE SCARPE
gridare il mio assoluto dissenso, come, educatamente, ho fatto fino ad oggi nelle discussioni e con l’assenza di lunedì scorso.
Un po’ per il mio animo un po’ idealista,
sicuramente combattente, un po’ per le mie
responsabilità verso il Fraccaro, note e ignote. Inizialmente volevo allegare a questo
articolo delle scuse, verso le persone a cui
sentivo di “dovere” delle cose, soprattutto
ormai ex-collegiali. Ad oggi, però, non sento
alcuna colpa. Perché la mia era una voce,
salda e intransigente. Però era solo una. Ce
n’erano alcune su un’onda simile, ma non
sulla stessa, e la situazione forzava ad una
scelta dicotomica: o di qua o, in qualche
modo più o meno palese, di là. L’unica
compatibile alla mia era quella di Giuliano,
che però, stanco come me di questa
“battaglia fratricida”, credo, ha deposto le
armi, come faccio io ora in questo momento. Quindi di fronte al volere della Comunità, proprio per coerenza, devo accettare e
andare avanti, forse anche sentendomi un
po’ fuori posto, ma cercando comunque di
fare il meglio per queste mura nel limite
delle mie possibilità che, come tutti avrete
notato, si sono inevitabilmente ristrette…
insomma gli anni passano per tutti, e la
“vita vera” incalza. Quindi nell’arduo e non
semplice percorso di questo articolo, giungo, inevitabilmente, alla fine. In un profondo respiro mi esplode in testa una domanda semplice: “Come ha fatto a spegnersi
quell’ardore sacro?” ma subito dopo, senza
alcun senso, sento dentro la speranza che
quel fuoco folle tornerà a bruciare nei cuori
dei Fraccarotti che verranno in un lontano
futuro, chissà come, quando o perché.
Prendo un secondo profondo respiro, mando giù bocconi amarissimi (come solo una
buona Matricola insegna a fare) e cito il
finale dell’inno della Brigata Sassari: “Aioh!
Dimonios! / Avanti forza paris.” Che tradotto vuol dire: “Andiamo! Diavoli! / Avanti,
forza insieme”.
Violenza
a cura di chiunque voglia
Ho sempre pensato che dirsi le cose in faccia è l’unico modo serio e maturo per
risolvere ogni problema. Così inauguro questo piccolo spazio, in cui ognuno può
levarsi sassolini dalle scarpe e, scrivendole, ammette che in primis l’origine del
fastidio non è nelle parole dell’altro, ma in come quelle parole hanno risuonato
dentro di noi. Così questa piccola rubrica serve in primis a non creare fastidiosi
malumori, e subito dopo ad ammettere i propri limiti e le proprie piccole permalosità.
1– Gradirei che se qualcuno parlasse di me in questo Collegio o su questo giornalino, mi chiamasse col mio nome collegiale: Violenza.
2– Non reputo nessuna persona qui dentro più debole degli altri. Tutti hanno un
potenziale che la Matricola deve tirar fuori (le cosiddette “palle”).
3– Piantatela di fumare, soprattutto nei corridoi, cazzo.
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Sfigati
TOM TOM ELENO
L’INQUIETANTE STORIA DELL’INCOMPATIBILITÀ TRA UN UOMO (?!?) E L’ORIENTAMENTO
Ora posso dire di aver visto cose che i normali
esseri umani non hanno mai visto. Alcuni si
interrogano sui limiti dell’intelletto umano:
STOLTI! Si deve indagare sull’imbecillità umana
per evitare ciò di cui mi accingo a narrare.
Ore 19:45. Il sudore si sta lentamente asciugando lungo tutta la mia schiena mentre inizio lo stretching all’ombra scura delle due
torri dopo la corsa settimanale con Juanita di
UN’ORA.
D’un
tratto
dall’antro di ingresso del
Magnifico
Collegio,
un’inquietante sagoma si
delinea sul terreno davanti
a me; l’imponente figura
senza spalle sillaba con
voce
paradossalmente
squillante: “Bormio, vieni
10 minuti a recuperare la
mia bici vicini all’eurospin? ”. Per chi non
l’avesse capito, si trattava
di ELENO che come ogni
giorno doveva fare la cazzata quotidiana e sfortunatamente quel giorno ci ha
trascinato anche me… Dopo
10 minuti passati a ragionare se fosse meglio andare tutti e due in bici e tornare con una terza
bici in spalla o affittare un risciò trainato da
due bei pezzi di gnocca per guardar loro il
culo, ci incamminiamo verso il nostro destino.
La missione è recuperare la bici lasciata incustodita da Uzzino nei pressi della casa del Toz
e Idro; io avanzo in modalità “corsa defaticante” e Eleno in modalità “ma dove vai bellezza
in bicicletta” versione trans (che tra l’altro va
di moda adesso). Le cose vanno a gonfie vele
fino all’euro-spin, lo oltrepassiamo nella speranza di trovare la strada che Eleno ovviamente conosce, altrimenti non sarebbe mai
partito dal collegio senza informazioni dettagliate… invece no!!! Mi confida che Uzzino gli
ha detto “vicino a casa di Toz” e lui con logica masochista dichiara “ah ho capito(?!?!),
non ci metto tanto”. Il problema è che non
sapeva minimamente dove fosse casa di Toz.
Ma allora perché ha mentito a Uzzino? Per
paura? Per far bella figura? O per un bel LIMONE siciliano??? Arrivati a 100 metri dal Carrefour ammette di aver sbagliato e torniamo
indietro. No problem, può capitare un errore…
Dopo aver fatto il punto della situazione nella
sua testa, Eleno mi assicura che in un quarto
d’ora ce l’avremmo fatta…erano le 20:15. Co-
me un emerito didimo (= testicolo) io lo seguo a ruota, stremato anche dalla corsa di
defaticamento che si sta trasformando in una
maratona; per questo non mi accorgo che
stiamo per concludere la circumnavigazione
del Parco della Vernavola. Ore 20:30. A questo
punto Eleno chiede aiuto via cellulare a Idro
con una chiamata da un’ora. Spendendo circa
20 euro in chiamata (ma guadagnando 40
lune utili per pulirsi il deretano), sempre lui,
l’orgoglio della famiglia Tagliabue, riesce
nell’incredibile impresa di non capire
un’emerita mazza di niente e anche questa
volta finge di conoscere l’esatta ubicazione
dell’Alveare del’Ape Idro, forse sperando in un
secondo limone o magari anche in qualcosa di
più (una banana??? Mah…). Ormai fuori da
qualsiasi logica e con la paura di non riuscir
più a capire dove si trovasse, il prode Eleno
decide di attuare una strategia molto cara
ad Arrigo Sacchi: palla lunga e pedalare!!!
Così lo vedo allontanarsi sempre più da me
e a colpi furiosi e frustrati di pedale scompare nella nebbia pavese lasciandomi chissà dove. Ore 21:00. Così da solo al freddo e
al buio mi ritrovo a pensare ”ma che minchia son venuto a fare?!?” e tra
un’imprecazione e l’altra
mi ricordo che IO sono un
valtellinese. E un valtellinese non si perde mai. Così
in due secondi riesco a
capire che mi trovo ancora
a Pavia e con un’immensa
botta di culo vedo comparire davanti a me la bici di
Eleno. A quel punto i giochi
sono fatti e alle 21:15 mi
ritrovo alla 79, nel letto
non ancora rifatto a GODERE per la buona riuscita
della missione (come testimonia l’immagine qui riportata).
E ELENO?!?! Ore 21:59 si
apre la porta del corridoio
al piano. Stremato, stanco,
zuppo di umidità da nebbia, mi viene incontro la stessa lugubre figura che due ore
prima si era avvicinata a me sotto le Torri.
Vigliaccamente non avevo accennato al
fatto che la bici era più vicina di quello che
pensasse, così una volta varcata la soglia
della 79 la vede lì… Con la stessa espressione felice di un bambino che ha appena
capito cos’è quell’undicesimo dito sotto il
suo ombelico, Eleno grida “aaaaaaah ma
era solo qua… e io che ho girato due ore
per niente…” e io allora che ti ho seguito
dall’inizio senza rendermi conto che ero
nelle mani di un analfabeta topografico?!?!
Alla fine non so chi è peggio, ma sono sicuro di una cosa… a ELENO PIACE LA FRUTTA.
7 Bormio 7
Concerto di Natale
Presepe Vivente
ATTENZIONE!
ATTENZIONE!
Oggi i concorrenti devono consegnare mp3 +
spartito (o accordi) del brano che han scelto.
Giovedì, ore 19, importante riunione per inventario e suddivisione di compiti inerenti il
Presepe.
Pena l’esclusione.
Tutti presenti.
6
Numero 106
1 dicembre 2009
Sfigati
Protagonisti principali: un Bormio qualsiasi,
con una pancetta da 60enne postpartum; Eleno, affascinante ragazzo, idolo delle teenager.
Protagonisti secondari: uzzino, fratello di uzzo, figlio di kmer; delle accaldate hawaiiane in
toples; una pizza misteriosa.
volte il giro del mondo in 180 secondi, mentre
Bormio è ancora davanti alla pizzeria delle tre
torri, aspettando una mare e monti senza
monti, dato che il nostro è un famoso terrone
chiavennasco e non conosce la montagna.
Prendo una decisione, metto l’acceleratore e
mi fermo alle Hawaii, a bermi un longobeach.
Seduto al sole, accompagnato da due belle
donne autentiche hawaiane, desiderose di
nuove e misteriose esperienze, Bormio si
mangia la sua pizza, che però sa di cairolotto
andato a male, ma lui non se ne accorge,
Entro in biblio e mi trovo
Bormio implorante di una
corsettina, dice per buttar
giù la trippa dopo i buffet
da medico. Io gli dico che
non ce la può fare, che è
tardi, che ho fame. Ma
niente, lui non si schioda.
Casualmente uzzino mi
ha lasciato la bici a 100
metri dal collegio. Io penso: meglio così, porto
Bormio fuori dal collegio,
corriamo per 5 minuti e
poi ritorniamo con la mia
bici, tanto sono sicuro che
Bormio non si accorge
della brevità della corsa.
Usciamo, lui bello comodo
su una bici rubata a una
matricola, io che corro
dietro a lui implorandolo
di non fare quello che sta facendo: comincia
a fuggire lontano, nella spensieratezza
dell’adolescenza. Non mi do per vinto e lo
recupero in un picosecondo gilardiano, dandogli subito merda. Con un’azione da super eroe, prendo al volo la mia bici, slego la catena
e batto tutti i record di velocità, facendo tre
visto la sua abituale frequentazione con gentaglia cairolotta. Improvvisamente comincia a
cantare: “salta su, salta su, salta su sto cazzo,
lucaaaaaaa salta su sto cazzo” ed io, con i
miei super uditi (ebbene sì, ho più d’un udito), lo sento e invio un calcio rotante a Bormio, facendomi aiutare da Chuck Norris, mio
La verità che
opprime Bormio
caro amico d’infanzia. Lui schiera gli unici
suoi difensori, il grande puffo e Garganella,
che però scappa inseguendo Puffetta. Bormio rimane così solo, e incomincia ad implorare pietà: “basta, non voglio più correre, basta, mi tengo la ciccia, basta Lucaaaa”. Intanto sono ancora alle Hawaii, senza
aver mosso un ciglio mi ritrovo vincitore. La
pena inflitta allo sconfitto è una sana dislocactio, da consumarsi previa cottura. Il resto è storia: Bormio si ritrova, in men che
meno, oltre la casa di Tod, molto oltre, perso e senza una meta, in
accappatoio. Tra spacciatori e auto della pola, Bormio tenta di riprendersi la propria
rivincita, ma è costretto
a sukare, non distinguendo la destra dalla
sinistra. Così dopo una
settimana esatta, il
nostro
percorrerà la
rotonda della minerva
per ben ventordici volte, mangiando i culi dei
legacci,
prontamente
accatastati nella sua
giacca da più di 10 anni. Tutto questo a me è
successo in 10 secondi,
per lui ci sono volute
due rivoluzioni di Plutone, e solo per prendersi
le scarpe da corsa. Questo articolo conta 533 parole, duecento in
meno di quello dell’articolo di Bormio, ma
sono state scritte da un Classicista, quindi
valgono quanto una Divina Commedia. Bormio suka.
Eleno
ORDINE di NUOVE FELPE
Stiamo ordinando nuove felpe del collegio!
Felpa rossa girocollo: 100% cotone / logo collegio sul cuore / ‘Collegio Fraccaro’ scritto in
verticale sul retro.
Adolfino (#49) raccoglie ordinazioni e soldi. Gli interessati devono consegnare 7,50€
per felpa, entro e non oltre la pausa natalizia.
In camera di Adolfino è possibile anche visionare un campione.
(La vendita delle felpe è aperta a tutti, compresi ex-collegiali, mascottes, parenti,
fidanzate, ex-fidanzate, protettori, ricattatori e Porco.)
La proposta è rivolta in particolare alle matricole e ai fagioli (che ancora non possiedono
una felpa del collegio) e a tutti i partecipanti alle competizioni sportive (calcio, basket, campestre,
volley), che la utilizzeranno come divisa da riscaldamento.
“Lola” Magnani
7
Numero 106
1 dicembre 2009
m.q.m.
PRESÈNTATI
Mi chiamo Simone Negro, detto Negro. Sono nato ad Asti (per cosa è famosa Asti?!?...) il
23/04/1990 (lo stesso giorno sono nati anche il mio compaesano Giorgio Conte e la regina di X
Factor Mara Maionchi). Mi sono diplomato al Liceo Classico “Vittorio Alfieri” di Asti con la votazione di 100/100 (1 euro, 100 centesimi di euro) ovviamente rubati (giuro che mi sono tirato uno
schiaffo)! Ora tento di studiare Antichità classiche e orientali, le mie passioni sono la figa in salsa
verde, il basket, i libri e l’animazione in oratorio. Come segni particolari ho un tatuaggio che raffigura una rana con un cappello da cuoco che è stato dichiarato orribile dai collegiali più anziani
(ero ubriaco quando l’ho fatto?), ma posso anche vantare uno sviluppo precoce avvenuto alla
tenera età di 8 anni, per cui allora avevo un aspetto simile a quello che ho ora (mi chiamavano
“Gigante buono”). Ulteriore motivo di vanto è la dislocatio, di cui sono stato vittima in tempo record dal mio arrivo (neanche 24 ore dopo). Inoltre a causa dell’operazione subita circa un mese fa
la domanda che mi viene posta più di frequente è “Come sta il culo? “, espressione ovviamente
interpretabile in diversi modi da eventuali estranei; rimanendo in ambito di espressioni ambigue
posso dire che condivido il bagno con Sbirulino e sono fiero di avere la possibilità di confrontarmi
quotidianamente con il suo magico mondo fatto di fondamenti di diritto romano e bombardamenti
di figa!! Gradualmente sto imparando come funziona il collegio e so fin da ora che questa esperienza servirà moltissimo per la mia formazione. Se ho ancora un minuto vorrei salutare i colleghi di lavoro e gli amici del baretto! Ciao
Santo
Laganà (ma spesso detto Lacanà?)
Nato a Reggio Calabria il 23/11/1990
Residente a Rossano Scalo (CS)
Diplomato presso il Liceo Scientifico Statale di Rossano con la votazione di 70/100
Tento di studiare Ingegneria Biomedica
Stanza n°27
Hobby: figa, calcio e la musica (suono la chitarra elettrica)
iao a tutti sono Santo, per qualcuno “santo subito”, dal momento in cui pare io sia (???) il
“chierichetto” di questa grande comunità; per qualcun altro sono la reincarnazione di Lucio Battisti,
non certamente per la mia voce ma per l’aspetto molto simile a quello del cantautore italiano. Insomma, il mio nome collegiale sembra essere ancora oggetto di dibattito, infatti, non si esclude neppure
l’opzione di “gemello”, per via della somiglianza con Giovanni Ferrari. Tengo a precisare che non sono
depresso o triste, il fatto è che ho un carattere poco reattivo e una voce piuttosto fievole!!
Sono molto contento e onorato di trovarmi in questo collegio e spero, un giorno, di diventare un degno fraccarotto!
Davide
Mancarella
La Cosa
Nato il 1 ottobre 1990 a Lecce
Diplomato con la votazione di 70/100 presso l’I.T.I.S “E. Fermi” di Lecce.
Tento di studiare Ingegneria civile e ambientale
Stanza n°17 (mano sulle palle!!!)
Ciao sono Davide, per i collegiali sono la Cosa, per le amiche Mr. Pezza sotto l’ascella (ho più pezze di
una frisona). Amo le ragazze, soprattutto quelle non invisibili (però ho un debole per quelle cieche), e
alla loro presenza divento focoso come un accendino bagnato (me chiamavano retromarcia). Amo le
arti marziali, soprattutto il Judo (sono 2° Dan), la musica e divertirmi… Sono un ragazzo calmo e tranquillo ed è meglio non farmi arrabbiare altrimenti… sarà tempo di DISTRUZIONE.
Essendo reduce da un viaggio in autobus stravolgente (e non nel senso di divertente!!!), che da casa
mi ha riportato nel mio amato Collegio, non vi assicuro una presentazione fluente ed esilarante…
Mi chiamo Riccardo Bariselli e sono nato il 15 Agosto 1990 a Cremona dove tuttora vivo. Mi sono diplomato al Liceo Scientifico Aselli con la valutazione di 81/100. Penso che il mio soprannome, Cremona, sia dovuto al fatto che la mia vita fin’ora sia ruotata quasi esclusivamente intorno a quella città,
dove appunto sono nato, sono cresciuto e ho studiato. Ora tento di frequentare Matematica. Il primo
argomento di studio è stato: “sapete cosa fanno 3 vettori linearmente indipendenti al cinema? Vanno
a vedere Rango 3!” Alla faccia di chi dice che i matematici non sono divertenti!!! (ndr Poi ce la spieghi!!!). Tornando a noi, la nostra stanza è la n°20 (scrivo “nostra” perché spesso e volentieri vi alloggiamo io e la mia ragazza). Oltre ai miei punti di forza, la matematica e le barzellette (ndr ??????????),
i miei hobby sono figa e calcio che guardo e pratico sempre molto volentieri (entrambi!). Sono in
blackout… i miei occhi stremati dal suddetto viaggio si stanno chiudendo e così anch’io, prima di
scrivere qualcos’altro di cui possa pentirmi, mi appresto a chiudere la mia presentazione…
Vi lascerei con un’altra barzelletta ma non credo che poi soppravviverei… quindi ciao a tutti!
8
Anno 1 - N. 2
1 dicembre 2009 - Anno IV dell’era VdC
Settimanale ex-fraccarotto
EX VOCI DI CORRIDOIO
CORSI E RICORSI
Estratto di PURO VdC a cura di: Elia Ferrari, Giovanni Ferrari, Giovanni Mason e Simone Pellegrin
Il ricorso sulla decisione di Panella porta ad un esito positivo: basket e presepe sono salvi! Nella partita d’esordio del
torneo di basket vinciamo facile contro la residenza golgi. L’inizio di un nuovo ciclo di vittorie dopo quello del ‘65 - ‘71
Come prima,
più di prima
Come prima. Comincia il
torneo di basket per il nostro Collegio, anche dopo
una stagione calda che ci
aveva fatto sussultare. Il
Rettore, durante la riunione di lunedì, ha affermato
di aver solamente fatto una
provocazione, minacciando l’eventuale esclusione
della squadra campione in
carica dal torneo di pallacanestro. Sarà… Quello
che più importa è che tutta
la querelle legata alla matricola, all’oscuramento del
giornalino ed all’iscrizione
della squadra di basket finisca qui. Anche perché i toni,
a nostro avviso, sono stati
troppo elevati, senza dubbio
anche a causa dell’intervento delle Forze dell’Ordine.
Ogni autunno le matricole
subiscono un trattamento
tutto particolare. Notti insonni, passeggiate infinite
per Pavia, giochi di società
decisamente “fisici” sono
all’ordine del giorno, tutti
gli anni. E questa è l’esperienza più educativa e formativa, quella che toglie
la puzza sotto il naso ai
neo-diplomati, quella che
fa capire ai cocchi di mamma che il mondo non è tuo
perché sei diventato uno
“studente universitario”.
Gli schiaffi, solo morali per
carità, che ti prendi in quei
tre mesi, te li ricordi fin che
campi. E oltre ad essere utili a te, sono quelli che portano il Collegio Fraccaro
nell’olimpo, in ogni iniziativa intrapresa.
Che tutto questo potesse
finire per le lamentele di
qualcuno ci pareva francamente triste. La soluzione
migliore è quella che si è
deciso di adottare da lunedì: c’è un collegio fatto di
mura in cui tutti dimorano
allo stesso modo; c’è un
Collegio fatto di persone, di
tradizioni e di regole in cui
tutti quelli che decidono di
entrare, possono entrare.
Per quello però non basta
un modulo Edisu: che al
veri e propri strumen“mondo fuori le mura”,
Tremonti compreso, stia
ti di piacere, capaci di
bene o no, quelli sono
provocare sensazioni
affari suoi. La vita è
inenarrabili alle sue
fatta di scelte ed ogni
numerosissime amanti.
scelta comporta sacriRaggiunge la notoriefici. Potrebbe essere la
tà massima all’interno
solita frase retorica, ma
dell’aristocrazia grazie
guardate come calza a
alle sue doti di viveur
pennello in questa sicombinate alla sua catuazione.
pacità di ruttare, scorUno studente può dereggiare e bestemmiare
cidere di non sacrificacontemporaneamente.
re il proprio tempo, le
Il suo lessico è sempre
proprie ore di sonno, le
forbito. Esperto conoproprie serate: ma non
scitore di vini, possiede
si può pretendere che
numerose tenute, fasia messo alla pari con
mosissimi i suoi festini
chi corre carponi innei quali non si fa mai
torno ad un tavolo, con
vedere per poi entrare a
chi di notte fa un giro
sorpresa al galoppo del
al Ponte Coperto, con
suo destriero Ugolino
chi sventola le bandiedel Frassino piccolo II.
re per incitare la proSin da infante il Baronpria squadra. Quella
tino venne addestrato
che vince anche perché
dal padre alla caccia di
ci sono quaranta tifosi
elefanti nani autoctoogni volta. Quella che
ni e quando un giorno
indossa una divisa per
ne catturò un cucciolo
portare in alto i propri
lo allevò facendolo dicolori. Quella che anventare il suo animale
cora una volta scende
domestico preferito, lo
in campo a difendere il
chiamò Bagaà. Il piccosuo titolo di Campione
di Pavia. Quella che è Carpanelli, capitano del Dream Team che vinse lo pachiderma (Bagaà
da amare come prima. 6 tornei consecutivi vola a canestro contro una n.d.r.) cresceva a dismiPiù di prima.
squadra che dal logo sembra lo sTalla ma che sura e dopo aver condati gli anni è più probabile sia il Ghislieri. Ma seguito il diploma da
Pampa in fin dei conti che ci frega?Li abbiamo sicura- geometra fuggì di casa
rubando l’intera colmente asfaltati, chiunque fossero.
lezione di carte con le
come una bisaccia di cuoio
e dall’irascibilità di un rino- donnine nude del Barontino
ceronte nella stagione degli e tutte le olive salate della
amori . Nei numerosi ritratti dispensa di cui era ghiottisd’epoca possiamo rimirare simo. Il Baronte soffre anil suo generosissimo fron- cora per questa separazione.
tespizio, una volta sopran- Spesso, dopo lauti banchetnominato anche la grande ti, con la mente annebbiata
Svelerò qui, in questo mio valle o il frontone roccioso. dal piacere mangereccio e
scritto l’origine, nonché il Dal nerboruto collo si ripar- dall’alcol, lo si può sentire
segreto del successo e della tiscono le possenti spalle, si ululare alla luna il nome del
baldanza del personaggio narra che un tempo potesse suo amico d’infanzia. Dopo
che sta caratterizzando, nel abbattere un’intera mandria la scuola dell’obbligo il nobene e nel male, nell’ubria- di buoi con una sola spalla- bile siculo cominciò ad intechezza molesta e nelle sue ta. Le sue mani tenaci come ressarsi alla letteratura, alla
sempre fulgide apparizioni tenaglie sanno tramutarsi in poesia, (famosa la sua racquesta prima parte dell’anno
di vita collegiale. Sto parAI MIEI TEMPI
lando di tal nobile il Baronte
Rampante di S. Gioacchino
ai tornei di basket
Dario GianMaria Filiberto
quando ci si iscriveva, si
Vittorio Gabriele di Calogero di Antonino, Baronte e
faceva fatica ad essere
Signore della Salina di Reda
e Signore della Gabella delin 5 per giocare, figula Pescheria di Agrigento.
riamoci per tifare!
Un uomo dalla pelle spessa
Il Baronte
Rampante
Vita e Opere
colta di poesie d’amore vintage “Le voglie di Brigilda,
quella battona”) ai piaceri
della carne....costolette, salsicce e polpette di rognone
in umido, sino a diventarne
il primo produttore mondiale. All’età di vent’anni apre
il primo caffè letterario a
Pavia con il nome di “Camera con poca vista”.
Accese le discussioni con
Giuseppe Ungaretti sull’eccessivo ermetismo delle
sue poesie, i due finivano
spesso per fare a pugni o
per ubriacarsi fino al coma
etilico. Arcinote le sue illustri amicizie, dal conte De
Graziellis al Duca delle Austrie Montholifer, abile spadaccino e collezionista di
armi difettose, dalla criniera
leonina, è un appassionato
di duelli all’alba e meglio
conosciuto nell’ambiente
come “ la Primula rossa”.
Un famoso duello con il
Baronte venne clamorosamente sospeso, la pistola
del Duca esplose quando
era ancora infoderata. In
auge tra i salotti della Pavia
da bere comincia così a frequentare laboratori musicali
in cui si innamora letteralmente del suo flauto traverso. Il Baronte scriverà ben
tre concerti per trombone e
triangolo in fa diesis, la nota
che lo tocca più nell’intimo.
Negli ultimi anni intraprende il commercio di vino,
producendo
direttamente
dalle sue vigne “Terre del
Baronte”, definito da alcuni illustri assaggiatori come
un ottima alternativa a mr.
Idraulico gel.
Ma perchè questo lungo
preambolo sulla tormentata
vita del Baronte Rampante? Solo per svelare infine
la vera origine del soprannome di Uzzino. Primi numeri di VdC, il Maragliano
si cimenta nel giornalismo
d’avanguardia con varie rubriche culturali. Tra queste
il famoso caffè letterario,
dalla cadenza quasi semestrale.
Segue a pag.2
Anno 1 - N. 1
23 novembre 2009 - Anno IV
Settimanale ex-fraccarotto
della redazione o dell’autore stesso (mistero) il caffè
letterario di Uzzino su “Il
Barone rampante” divenne
con effetti devastanti sulla
psiche di quei pazzi di VdC
“Il Baronte rampante”. Ebbene si, fu tutto un errore,
sfruttato in diverse occasioni da Elia, che non perdeva
occasione per apostrofare
Uzzino con l’appellativo di
Baronte ogni qual volta questo faceva una digressione a
dir poco boccaccesca. Ecco
spiegato il mistero, delusi?
Segue dalla prima
Io continuo a pensare che
Uzzino un po’ nobile lo sia
Bene, successe un giorno per davvero.
che per un errore di battitura
Elyha
Gente con
le Palle
Per la logistica confido che
il Rettore non abbia nulla in
contrario allo svolgimento
in cortile, altrove sarebbe
impensabile.
Si stava meglio quando
si stava peggio
Il collegio ai tempi in cui non c’era il wireless
1977
1961
bietà di Flavio Maragliano
detto Uzzo, intervistato sul
numero precedente: è stato
infatti lui il primo ad intuire le potenzialità culturali
Ovvero persone
di questa manifestazione e a
chiedere un congruo finanriuscite nella vita
ziamento per poterla realizLa Redazione ha intervista- zare a dovere.
to questa settimana una delle “penne” più autorevoli e Per quale motivo l’EDISU
affezionate a VdC tra gli ex dovrebbe finanziare il noFraccarotti. Angelo Savini, stro presepe vivente interfratello di Giulio attualmen- pretato dalle mqm?
te fagiolo in collegio.
Essenzialmente perché è un
Nomignolo in collegio:
momento simpatico
Denzel Savington
in cui il collegio, o
Periodo al Fraccaro:
meglio, la vita col1999 - 2004
legiale si apre alla
Occupazione odierna:
città. Secondariafancazzista, trader-wanna- mente perchè finanbe, studente seconda laurea ziano un tal numero
di m*****ate che
Avete mai usufruito di fi- una più o una meno
nanziamenti EDISU per la non fa differenza.
realizzazioni di iniziative
culturali in collegio?
Il
presepe
di
quest’anno è a riLa questioni dei finanzia- schio a causa di promenti per la realizzazione di blemi logistico ecoiniziative culturali al Frac- nomici, cosa vuoi
caro è lunga e complessa. dire ai collegiali responsaSenza stare qui a rivangare bili dell’organizzazione di
vecchissime questioni, la questo appuntamento natapiù rilevante iniziativa che lizio?
usufruisce di finanziamenti
è il presepe vivente, in cui Di guardare a come negli
si offre alla cittadinanza pa- anni passati ci si è sempre
vese uno stuzzichino ed un e comunque ingegnati a tibicchiere di vin brulè, oltre rare su soldi nei modi più
allo spettacolo delle matri- vari: la questua musicale
cole travestite. Tengo a pre- per le vie del centro durancisare che il presepe viven- te lo struscio è una parziale
te come lo conosciamo da soluzione, ma l’inventiva
anni a questa parte è merito fraccarotta sa sempre trodell’iniziativa e della capar- vare il giusto escamotage.
Il Fraccaro è famoso per la
sua tradizione vincente negli sport, pensi che questa
debba essere onorata dagli
attuali collegiali? Con quale
spirito si deve vestire la maglia del Fraccaro?
Da questo punto di vista sin
dal primo giorno di matrico-
la viene effettuato un tale lavaggio del cervello che non
prendo neanche in considerazione l’idea che l’indossare una qualunque maglia
biancorossa non dia gli stimoli giusti. Alla collegialità
spetta di tramandare questa
passione tanto ben incarnata
nel nostro motto. Per concludere amo sempre citare
la frase di un grande personaggio: “nel calcio (ma vale
per qualunque sport), oltre il
fanatismo, c’è il Fraccaro”.
Parco Acquatico D. Z.
2008
2000
Fine lavori prevista: 2012
Numero 106
1 dicembre 2009
Varie
REGOLAMENTO delle CUCINE a cura di Monto
Articolo V
L'utilizzo degli spazi
comuni di un collegio,
quali sono le cucine,
richiede l'osservanza di
alcuni basilari principi di
civiltà. In seguito a svariati richiami da parte del Rettore,
per via dello stato di disordine e sporcizia in cui le cucine
sono state abbandonate da utenti forse distratti (e di
certo negligenti), vorrei portare la vostra attenzione sui
buoni propositi più volte
espressi in assemblea (e
che, comunque, si presumono di buona educazione), traducendoli
in regole alla portata di
tutti. Oltre ai rapporti
tra noi collegiali, non va
dimenticato il rispetto
per gli estranei, quali
sono gli ospiti che pernottano in collegio e
legittimamente si aspettano la disponibilità di
cucine pulite ed attrezzate, dipendente non
solo dal Rettore, ma
anche alla nostra comu-
nità. Il seguente regolamento è frutto di riflessione su
una lunga ed appassionante esperienza di fruizione delle
cucine, quale la si augura a tutti.
Art. 5 - Chi utilizza il lavandino, è tenuto a lasciarlo pulito, prestando attenzione a non otturare lo scarico. Chi ottura lo scarico, è tenuto a rimediare, se
non personalmente, avvertendo il personale.
COMMENTO
L’articolo 5 è strettamente connesso al
precedente: chi utilizza la cucina (pulendo
verdura, scolando la
pasta, lavando le pentole o quant’altro)
deve badare che il
lavandino non si otturi. In caso di otturamento, occorre avvertire il personale, quan-
do la riparazione
non sia di piccola portata e risolvibile da chi
ne è responsabile. Il lavandino,
oltre che sgombro da pentole,
deve in ogni
caso essere lasciato pulito, per
rispetto di chi lo
utilizza
dopo.
Approfitto
per
ricordare che chi lavasse pentole usate da
altri, per utilizzarle, non è assolutamente
autorizzato ad abbandonarle nuovamente in
stato di sporcizia, specie nel lavandino.
Voci di Corridoio
I PERCHÉ DEL SOMA
Perché la fede nuziale si porta all’anulare μαι’, per parlare come i Greci antichi, si trova un nervo (=vena) molto sottile, che parte
della mano sinistra?
dall'anulare e arriva al cuore. Si ritiene opPer rispondere a questo ‘Perché’ ho dovuto portuno dare l'onore di portare l'anello a
questo dito piutinterpellare il mio
tosto che ad
amico Aulo Gellio
altri, per la stret(Roma,
125-166
ta connessione,
d.C., famoso scritper quel certo
tore e giurista)
legame che lo
che mi ha fornito
unisce all'organo
personalmente
principale,
il
una
copia
cuore.” Mettere
(autografata!)
l'anello di matridelle sue Noctes
monio al dito
Atticae (Le Notti
anulare sinistro
Attiche). A pagina
Stasera la sposa dovrà occuparsi di ben altro dito.
è quindi un mo10 del decimo
do per legare il proprio cuore a quello del/
volume, Aulo Gellio scrive:
della proprio/a amato/a.
“Quando si apre il corpo umano, come fanno Alla prossima !!!
gli Egiziani, e si operano le dissezioni, ‘ανατο
Redazione di VdC.
Quella vecchia, naturalmente, che a distanza di anni e
di kilometri, conserva una
sintonia tanto speciale da
preparare un inserto brillante, attento a molte problematiche
attuali della realtà collegiale. Per la
voglia di lavorare insieme, e in squadra, che noi dobbiamo forse ancora
imparare. PADRI PELLEGRINI
Semaforo giallo a Sceccuduru. La matricola "equilatera", larga quanto alta, si gioca
pure la camicia al tavolo verde. Abbraccia
così, per consolarsi, una tendenza che in
collegio è sempre esistita ed ultimamente
prende ancora più piede: si conferma
adepto della schiva fauna dei soffriggitori e friggitori, meritando, tra le matricole, la nomea di
"persona capace di friggere anche un mandarino". Il
giallo, di arresto, lo diamo per i terribili odori ricorrenti che infestano i nostri corridoî. PESTILENTIA
Mega Direttore Galattico
Simone Pellegrin
Direttore Responsabile
Giorgio Montolivo
Caporedattrice
Carlo De Grazia
Art Director
Marco Rossi
Redazione
Andrea Trameri
Sugnosi bibbitari
Minimiliano Puzzonia
Plebeo Di Tarlo
Strambo De Andrè
Margiozzi: in libera uscita per la rituale
sbronza del martedì sera (tra quella
del lunedì e quella del mercoledì), il
rampollo di casa Giozzi si accorge con
orrore di aver smarrito il portafogli: il
prezioso oggetto gli è stato sottratto
chissà come dalla tasca della giacca. Dopo ore di
affannose ricerche, è lo stesso Giozzi a risolvere
l’arcano il mattino seguente: “Oh ragazzi, comunque ieri sera ho preso la giacca di un altro.”
– elementare, Watson. SCAMBISTA
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Numero 106
1 dicembre 2009
Serpi
LA PAROLA ALLA SORELLA rubrica a cura di Elena
CAPITOLO III - UN PO' DI
MITOLOGIA
Asclepio è figlio di Apollo e di Arsinoe (o di
Coronide secondo altra fonti), ebbe sei figli e
per alcuni, come Omero, era un semplice mortale. A Roma prese il nome di Esculapio si
Sia nell'Ellade sia tra gli antichi latini era
considerato un vero dio. La sua storia è affascinante, come tutti i racconti mitologici, sopratutto se presentano un intreccio amoroso.
Tutto iniziò quando Apollo perse la testa per
l'ennesima volta e si innamorò di Coronide,
si unirono (evidentemente non era una fdl) e
lui le lasciò una cornacchia a guardia. Essa
decise però di sposarsi con un altro. Apollo
fu avvertito del tradimento dalla cornacchia
stessa. Troppo tardi. L'oggetto del desiderio di
Apollo aspettava un bambino e per punizione
Apollo fece diventare nere le piume della cornacchia e fece fuori il promesso sposo, la cui
sorella uccise la povera Coronide. Apollo preso da compassione salvò il bimbo e fu Ermes
a prenderlo dal ventre della madre. E fu così
che nacque Asclepio. Lui sì che aveva il potere di curare davvero tutto. Ora caro Cazza, a
noi! Il simbolo a me associato è il caduceo,
un
bastone con
due serpenti
attorcigliati
intorno
ad
esso. Spesso
si fa confusione tra il bastone di Asclepio e il
caduceo,
e
anche tra gli
esperti
vi
sono dubbi.
Le fonti non
sono univoche e spesso
si
trovano
simboli ibridi,
tradizionalmente sono la stessa cosa. Il
caduceo originariamente era un simbolo
commerciale (di Hermes)
però attualmente è inteso
sia come simbolo della
MEDICINA che dell' ORDINE
DEI FARMACISTI ITALIANI. Il
simbolo deriva da una
pratica medica che consisteva nell'estrarre dal
sottocute degli elminti,
cioè dei vermi, attorcigliandoli appunto ad un
bastone. Non ovviamente
il gran bastone! Quindi
Cazza direi che il simbolo
è proprio perfetto per
me!!
Elena
NOTE PER LA REDAZIONE E PER I LETTORI
• Ringrazio la redazione per la foto del papa, ma lei come la didascalia non è farina del mio sacco!!
REDAZIONE MISCREDENTE
• Grazie anche al mio caro fratellino inviato speciale per vdc per avere pubblicato la mia profonda opinione
sul poker! Quando mi è stata infatti posta la domanda “Ele,dimmi la prima cosa che ti viene in mente sul
poker”, non capivo, ma ora è tutto chiaro! Ovviamente se lo avessi saputo non avrei proprio detto la primissima cosa che mi passava per la testa! ELENO SEI FIGO.
• Un grazie a Guccini per il bel concerto. I miei ringraziamenti vanno anche ai Fraccarotti che hanno organizzato tutto...dall'acquisto del biglietto al trasporto. Ottima la cena alle 19.00 al piano (come ai vecchi tempi) e
il dopo concerto con tutti voi, terminato con Naza, Pede, Yoghi ed Adrian al Bronx (sì, proprio quello di
“Hanno ucciso l'uomo ragno”!!!) alle 5 del mattino! Monto era così organizzato da informarci spesso e volentieri tramite un evento facebook che teneva sempre aggiornato!
• Ringrazio Cazza per il logo dei farmacisti associato alla mia “rubrica”...ma guarda che non mi offendi quando mi dici “Elena per me tu sarai sempre una farmacista”...anzi! Non rinnego le mie “radici”! Anzi, non vorrei
mai diventare come alcuni dei neo-dottori o dei sesti anni che sono in reparto con me in quanto devono
obbligatoriamente frequentare per un certo periodo un clinica e che troppo spesso ripetono “oddio che puzza
-oddio devo fare la tesi e frequentare il MIO reparto-cosa me ne frega di geriatria se poi devo andare tutt'altro?” e che le inventano tutte per avere una firma di frequenza. Per fortuna che non sono tutti così. Mi auguro di avere il sorriso sulle labbra!! FARMACISTA NELL'ANIMO PER SEMPRE. Mio caro Cazza...ma come potevi
non sapere che il logo della rubrica è il simbolo di tutto ciò che concerne l'ambito medico e farmaceutico e
non solo di Farmacia???
NOTA ALLA RUBRICISTA, ovvero BEGHE ANTICHISTICHE: Secondo l’esimio grecista A. Trameri, questa storia dei vermelli è un pò una fregnaccia, e anche un pò schifida (quantomeno si citi la fonte, perbacco Elena!); sempre secondo A. Trameri, che si è pure preso la briga di leggere
questo inutile articolo, è evidente invece il legame con serpenti veri e propri (come si vede in ogni raffigurazione plastica di Asklepios): una
specie di serpenti, che si chiama proprio Colubro di Esculapio (Zamenis longissimus), rispecchia la credenza che tali serpenti erano sacri alla
divinità, e uno di essi era sempre presente nei santuari greci di Asklepios, simbolo diffuso di
rinascita e rigenerazione.
NOTA ALLA RUBRICISTA, ovvero UN GIORNO FORSE IMPARERAI A TENERE LA BOCCA CHIUSA:
L’art director si permette di far notare alla “gentile” signorina Tagliabue che il caduceo è sì simbolo “di tutto ciò che concerne l’ambito medico e farmaceutico”, ma che la croce rossa al caduceo attraversante si distingue incontrovertibilmente dalla croce verde al caduceo attraversante
(e dunque correttamente utilizzata): con la prima si designa esclusivamente l’ambito farmaceutico; con la seconda, quello medico (vedi foto).
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Numero 106
1 dicembre 2009
Musica
LA MUSICA CHE MI GIRA INTORNO
(...“MUSICA” PER LE MIE ORECCHIE)
Rubrica musicale a cura di
Monto
“Lunga e diritta, correva la strada...”: sei pa- ti profondamente diversi, che nemmeno De nale, non sottostava alla necessità di prerole indimenticabili, per chi abbia visto Gucci- Andrè (forse il più grande) ha esplorato inte- sentare un nuovo album: ha anzi permesso
ni, che da sempre aprono i concerti del can- ramente. Chi poi lo ritenga addirittura inferio- a Guccini di spaziare tra grandi successi e
tautore bolognese. Ed eravamo davvero in re, dimostra solo di non avere confidenza con vecchie “perle” rivisitate per il giovane pubmolti, venerdì scorso, per la sua tappa pave- il repertorio, che spicca a livello internaziona- blico. Oltre sulle già citate “Canzone per
se, ad ascoltare questa “Canzone per un ami- le per la bellezza dei testi e la profondità dei un’amica” e “La locomotiva”, un pubblico
ca” e molte altre indimenticabili. Siccome non temi, piuttosto che con lo stile da cantastorie entusiasta ha accompagnato la voce del
ero mai stato con tante persone ad un concer- od il caratteristico difetto di pronuncia. I temi cantautore: commosso, sulle note di
to, e trovo bellissimo che questo avvenga per trattati da Guccini nelle proprie canzoni, a loro “Auschwitz”, “Il vecchio e il bambino” e
un artista di questo livello, ricordo i presenti volta, spesso sono stati oggetto di un grande “Canzone delle osterie di fuori porta”; ecci(in ordine sparso): Ostrega, Naza, Eleno, Jua- fraintendimento: che siano di sfondo politico. tato per “Don Chisciotte”, “Cirano” e la
Il motivo di questa mitica “Eskimo”. Anche i pezzi più antichi o
nita, Pede,
credenza è storicamen- di nicchia (“Vedi cara”, “Noi non ci sareIdro, Yoghi
te avvallato dal gran- mo”, “Ti ricordi quei giorni”) hanno ricevue Mason,
dissimo, sproporziona- to degna attenzione: merito di Guccini, che
più il sotto, significato politico ha dimostrato una confidenza inimitabile
toscritto e
di cui la canzone “La col proprio repertorio, accompagnato con
tre
imlocomotiva” fu investi- sintonia considerevole da una band di vecmancabili
ta nel corso degli anni chi compagni di squadra. Ascoltando questo
cortigiane
Settanta (la canzone è cantautore dal vivo, non si percepiva mai
(del collecompresa
nell'al- ripetizione meccanica: ogni interpretazione,
g i o ,
bum ‘Radici’, del 1972) arricchita dal tempo, ha aggiunto qualcosa
s’intende),
e di lì in avanti: ben- all’originale. Da vero autore, ha immortalato
a spartirsi
ché sia chiaramente di i proprî pezzi con una voce mai incerta, mai
il parterre
sinistra la fede politica stanca, che è arrivata alle orecchie e al cuoe gli spalti
che ispirò la scelta di re, fino all’ultima fila. In questa messe,
di un Palarileggere una cronaca hanno trovato spazio anche due nuove canRavizza
del 20 luglio 1893 (che zoni, mai pubblicate (“inediti”): si tratta di
gremito,
racconta lo sfumato “Su in collina” (racconto partigiano) e “Il
principalassalto a un treno di testamento di un pagliaccio” (metaforica, di
mente da
un giovane macchini- attualità), che forse riascolteremo in un
pubblico
sta anarchico), nella futuro album di Guccini. Essendo trascorsi
della nocanzone che da più di quasi sei anni dall’ultimo “Ritratti”, si può
stra età,
trent’anni chiude ogni sperare che non manchi molto tempo. Del
tra
cui
suo concerto, ben resto, Guccini non ha mai pubblicato un
abbiamo
contato molte conoscenze. Francesco Guccini altro è il tema dominante del suo repertorio. disco, prima di avere messo insieme dei
è entrato in scena piuttosto puntuale: enor- Come fior di critici, appassionati e lo stesso pezzi di cui fosse “artisticamente” convinto.
me, ha scandito passi molto lenti e conquista- cantautore hanno ribadito, il “cuore pulsante” Negli ultimi tempi, a favore di alcune pubto il centro del palco. In quel frangente, il della poetica di Guccini è rappresentato da blicazioni in ambito letterario (un romanzo
cantautore sarà di certo parso molto invec- tematiche molto più umane ed esistenziali e dei racconti), si è rarefatto anche il calenchiato, a coloro che non erano preparati al (che la propaganda politica), quali la crisi dario dei suoi concerti, benché il pubblico
suo esplosivo approccio: trascinante, estrema- della coppia, i mali della società e non smetta di accorrere numeroso. Vista
mente profondo e molto agile, nell’esecuzione l’inesorabile passare del tempo; tematiche l’età, non
dei pezzi; comico ed irresistibile nei molti che in genere sono esplicate da Guccini con possiamo
intermezzi parlati, che ammutolivano il pub- narrazioni storico-letterarie o, viceversa, da che augublico canterino e casinaro. Non si può negare storie di forte impianto biografico. Per uno rare
a
tuttavia che Guccini sia di fatto molto vecchio, “scorcio” del suo peculiare approccio lettera- G u c c i n i
per il suo mestiere: con settant’anni da com- rio, si possono ascoltare “Incontro”, una bella
piere, è uno dei più anziani cantautori della “Venezia”, Canzone per Silvia” e “Vorrei”… v e c c h i a “seconda ondata” (Dalla, Vecchioni, De Grego- per cominciare! Ricordo che il mio primo ap- ia... senza
ri, Venditti, Bennato, Fossati etc.), coetaneo proccio fu un po’ lento (forse per via della disperare
solo di De Andrè. Menzionando costoro, viene tenera età e dei tipici dubbi dell’autodidatta, in qualche
in mente una provocazione comune, tendente per non dire della mia nota lentezza); ma non altra sora svalutare l’opera di Guccini rispetto a colle- tardò ad innescarsi un entusiasmo non ancora presa da
ghi “più varî e completi”, alla quale si può cessato. Anzi, rinnovato da questo primo en- e s p e r t o
solo rispondere che il confronto tra Guccini ed tusiasmante concerto. La scaletta proposta, cantautoaltri grandi nomi del cantautorato non è pos- facendo parte di una tournée non promozio- re.
sibile: a far grandi questi stessi
nomi è infatti la peculiare coper- Sono lieto di annunciarvi che la pagina Facebook di Goran Kuzminac,
tura, da parte di ognuno, di ambi- massimo cantautore italiano di origine serba, ha superato i 500 iscritti.
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Numero 106
1 dicembre 2009
Rubriche
FINANZA € MERCATI a cura di Emanuele Diana
Dubai World ha chiesto una proroga di sei la loro esposizione al sistema Dubai si aggiRagazzi ci risiamo. Il (triste) giorno della mia mesi sul pagamento del debito, ormai divenu- ra intorno ai 40 miliardi di dollari, pari a
(triste) partenza a pranzo Enver e Rizzi mi to insostenibile. Parte della colpa va alle so- circa la metà dei debiti della città stato. Nel
avevano fatto la domanda: ma come vedi la cietà di rating internazionali, le quali avevano complesso risultano 70 i creditori europei
crisi mondiale e la ripresa da più parti invoca- giudicato con una “tripla A” l’assoluto sicu- del Dubai World, con ad esempio Hsbc che
ta? Esattamente una settimana
sarebbe esposta per 17
fa dicevo che l’indebitamento
mld. E oggi il titolo del
di Stati e di grosse holding
colosso bancario inglese ha
internazionali avrebbe potuto
chiuso sulla Borsa di Hong
riversare paure sui mercati,
Kong in flessione del 7,59%
che le spinte alla speculazione
a quota 87 dollari di Hong
provenienti dai bassi tassi di
Kong. A Londra dopo pochi
interesse applicati dalla FED
minuti dall'avvio delle conavrebbero spinto al “risk shiftrattazioni l'azione segnava
ting” e i “carry trades” assiegià un calo di oltre 2 punti
me ai titoli derivati avrebbero
percentuali dopo il quasi fatto il resto. Adesso lo spettro
5% della vigilia. Secondo
di un nuovo tracollo si allunga
quanto stimato dal Credit
sui mercati finanziari, che
Suisse,
se la
metà
tremano di paura. Cosa è sucdell´esposizione stimata
cesso? praticamente i signori
per le banche europee vedi Dubai World, la holding
nisse persa, gli accantonacontrollata dal governo di Abu
menti per crediti inesigibili
Dhabi che ha sviluppato alcunel 2010 crescerebbero del
ne delle strutture capaci di
5%. I dubbi su un possibile
rendere un pezzo di deserto
“default” di Dubai ha fatto
Con buona pace di Uzzino, accettava succhiotti soltanto da uomini, per restare fedele.
tra le più famose località monaumentare in modo spadiali, ha scosso le piazze azionarie di tutto il rezza ed affidabilità i gli strumenti finanziari ventoso le quotazioni dei CDS (credit demondo, forse anche loro sofferenti di TPC emessi dalla holding perla degli Emirati Arabi fault swap): ad oggi per assicurarsi il paga(tristezza post-coito, vedi Sassoni del Servo, Uniti. Da Est a Ovest i listini si piegano sotto mento di 10 milioni in 5 anni da parte
2009 – L’ingannevolezza della donna – Plinio il rischio che Dubai vada in fallimento come dell’emiro si devono sborsare più di 600
Scientific Press, VDC n.105) per saziare il loro accadde a suo tempo all’Argentina per cause mila dollari e la cifra salirà di certo domani
atavico bisogno di money per costruire hotel a analoghe, con ripercussioni sul mercato im- all’apertura delle piazze. Ma a soffrire non
ventordici stelle, grattacieli “stupentemente mobiliare, creditizio, delle costruzioni e del sono solo le banche. Il crollo si è sentito
lussuosi”, hanno emesso delle obbligazioni petrolio, senza contare i mille affari interna- anche per i gruppi di costruzioni e investiper finanziarsi. Fin qui una prassi consolidata zionali in cui è coinvolto l'emiro. La holding menti immobiliari, così come per le compadi tutte le grandi holding, il guaio è stato che dello sceicco Mohammed Bin Rashid Ai Mar- gnie assicurative. Una mazzata è pronta ad
tali obbligazioni sono state emesse in grande kum ha un rosso totale da 80 mld. Solo Wall abbattersi anche su tutte quelle società che
numero (ECCESSO DI OFFERTA) e i poveri sotto- Street ha schivato la giornata nera, presa dai hanno legami diretti con il Golfo. Come i
scrittori non sono mancati, tra di essi soprat- festeggiamenti per il Giorno del Ringraziamen- titoli del London Stock Exchange (che contutto banche di mezzo mondo: in questo mo- to. Ma oggi difficilmente rimarrà immune dal- trolla Piazza Affari), che ieri sono precipitati
do il prezzo dei titoli è diminuito (nonostante lo shock, nonostante gli orari ridotti per via di oltre 7 punti percentuali, per via della
il debito di Dubai World aumentasse) mentre del Black Friday. Sotto tiro sono finite come al partecipazione, pari al 21%, detenuta dalla
di converso il tasso di interesse è aumentato solito le banche, che non escono ancora allo Borsa di Dubai. IDEM VELLE
in modo imbarazzante, tanto che la stessa scoperto, ma le prime stime suggeriscono che
FRAMMENTI DEL TUTTO MANCANTI
Rubrica poetica a cura di Eleno
Dopo un’interruzione
una settimana, continua le cronache dall’ars
poetica. Il mio consiglio è lo
stesso, leggere varie volte il
testo, perdersi tra le parole e i
suoni, chiudere gli occhi e lasciarsi andasre tra le immagini.
Il tema è chiaro: la dopo la
morte. Il ritmo, il modo in cui la
poesia è stata costruita, sottolineano l’argomento portante:
infatti per poter ricostruire il
senso logico-sintattico della pro-
14
di
posizione, è necessario ripercorrere a ritroso i
versi, come se l’autore volesse
consigliarci di ricomporre la materia per ottenere una nuova vita.
Potrei sottolineare la modernità
della struttura, con la mancanza
di una metrica matura e la quasi
assenza di rime, ma non lo faccio.
Preferisco soffermarmi su quelle
due parole isolate,una al verso
4, un’altra al verso 7, simbolo di
tutta quanta la poesia. La critica
che si può fare, a cui l’autore tiene, è la pesantezza dei suoni, la
mancanza di freschezza: sembra quasi di
assistere a una frana di suoni. Alla prossima settimama.
P.s. per i lettori più disattenti (o del tutto
fusi): Per chi non si è accorto, non ho pubblicato il testo, che conservo gelosamente
nel mio cassetto. Il motivo di questa mancanza sta nella timidezza dell’autore, nella
sua voglia di ronzare da una cima all’altra
della bellezza, senza immischiarsi nel vile
quotidiano.
Numero 106
1 dicembre 2009
Rubriche
ARBITRO O ALBITRO ?!
Oggi per voi cari fraccarotti c’è un po’ di casistica sul “Calcio di rigore”;
eccovi il quesito:
2
(4) GOL !!!
Il calciatore n° 4 batte il calcio di rigore (1). Il pallone colpisce il palo o la
traversa (2) e ritorna allo stesso calciatore n° 4 il quale sulla ribattuta rigioca il pallone (3) ribadendolo in rete (4). Cosa fai fraccarotto??? Convalidi il
gol???
(la risposta qui sotto)
1
3
RISPOSTA: Hai dato il gol??? Bhè mi dispiace, ma hai fatto un grave errore: ALBITRO!!!! In questo caso il gol viene annullato e si concorda un calcio di punizione indiretto (di seconda) alla
squadra avversaria. Infatti il palo, la traversa, la bandiera del calcio d’angolo e l’arbitro vengono considerati come dei “corpi neutri”, e quindi nel caso appena descritto, il pallone dopo
aver colpito il palo, ed essendo stato rigiocato dal calciatore, viene praticamente calciato due
volte consecutivamente, cosa non possibile per una ripresa di giuoco.
L’ULTIMO DEI MUSTACCHI
“Un uomo senza baffi è come una donna con i baffi” – E. Hutz
Venerdì 20 è cominciato il concorso!
Chi resisterà più a lungo
senza radersi, riceverà
sensazionali premi.
Spedisci una tua foto a VdC ogni settimana:
verificheremo se sei in regola e potrai essere
pubblicato sul giornalino più baffuto di Pavia!
SEI ANCORA IN TEMPO
PER MANDARCI UNA FOTO!
Anche ELENO
partecipa al concorso!
Cosa aspetti ?!
Non devi fare altro che lasciarteli crescere!
I baffi possono essere regolati.
Per chiarimenti, rivolgersi ai giudici di gara: Guida, Polo & Cazza.
Regolamento completo su VdC n. 104
15
Numero 106
1 dicembre 2009
Rubriche
BITTER LA SCALA a cura di Montolivo
modòvar ha mostrato di possedere grandi doti
di regista (due Oscar e diversi altri premi),
nonché di autore, per la capacità di raccontare le difficoltà di questa condizione umana, in
storie sempre varie e diverse (lontane dalle
banalità di tanti film odierni nostrani), che
continuano a fare la fortuna dei suoi lavori.
me ha detto l’amico Adriano
Baccaglini, il provocatorio contatto tra
classi sociali divergenti (il ricco imprenditoI lettori più accaniti (quelli più
re, i genitori della segretaria); mentre
assidui, non quelli che mi vogliol’omosessualità è relegata in un personagno eliminare) ravviseranno ormai
gio secondario. Tra i personaggi principali,
che scrivo quasi esclusivamente quando si
invece, va senz’altro annoverato “il cinetratta di recensire bene... Ciò nonostante, non
ma”: il mestiere di regivi risparmierò dalla recensta (e, da cieco, scenegsione di un ottimo film,
giatore) del protagonista
che ho visto martedì scorvale per Almodòvar coso in compagnia del regista
me spunto per raccontaMarco Longo, e che è tuttore, nel film, la propria
ra in programmazione
personalità professionale
presso la sala Ritz di via
stessa, nonché l’amore
Bossolaro (accanto al Keper l’immagine, di cui il
bab di Gozudok): “Gli abprotagonista
rimane
bracci spezzati” (Los abraprivato. Si tratta di un
zos rotos) di Pedro Almostoria d’amore e di vita
dòvar. Un breve scorcio sul
matura e riflessiva, comregista. Contemporaneo
movente e mai scontata,
spagnolo più popolare,
benché qualche spettaanche a livello internaziotore abbia ravvisato la
nale, Almodòvar (classe
Penelope Cruz e Rubén Ochandiano ne "Gli abbracci spezzati", “storia d’amore e di vita matura e riflessiva”.
non
conclusività della
1949; opera prima: 1980) si
“Gli
abbracci
spezzati”,
con
Penelope
Cruz
pellicola.
Di
certo
è
complessivamente
diè imposto nel cinema quale “cantore” di un
particolare filone di emarginazione sociale: la e Lluís Homar (non nuovi alla direzione di stante dal leit-motiv del regista: la più tratransessualità (“Tutto su mia madre”, “Parla Almodòvar), si pone sulla linea illustrata: è la dizionale estetica dei vecchi film di Almodòcon lei”). Per la precisione, nei suoi film è storia di un regista, rimasto cieco in seguito var, la si trova simbolicamente confinata
assai ricorrente il tema della famiglia, posto in ad un incidente doloso, e dell’ultimo film che nel film (nel film) in cui Mateo Blanco (Lluís
chiave assai problematica, che comprende aveva girato. Ad avere rilievo è la storia di Homar) dirige la bellissima Lena (Penelope
appunto l’omosessualità in genere, di cui il una famiglia spezzata più volte (la donna Cruz), riscattato nel finale. Durata: 129 miregista è personalmente “testimone”. Ma Al- perduta per sempre, il figlio nascosto) e, co- nuti, come sempre diretti con ottimo ritmo.
Torna Almodòvar!
L’INTRATTABILE a cura di Gaux de Michet
Un po' di falsa
misoginia...
Sui libri di storia i nostri nipoti troveranno
scritto che nell’autunno del
2009 un premier si fece approvare in 24 ore una legge per
non finire sotto processo, e
penseranno a un refuso. Finiva
così l’articolo che ho scritto
un’ora fa e poi ho buttato nel
cestino, perché nel rileggerlo
mi sono accorto che ormai Berlusconi è un argomento non
trattabile. Né io che scrivo né,
temo, voi che leggete, abbiamo
più la giusta serenità per discutere di un uomo che non è un
politico o un imprenditore come gli altri, ma un dio o un
diavolo, a seconda degli umori.
Uno che suscita amore e odio
come le rockstar, le icone, le
squadre di calcio. La natura
farà il suo corso, sicuramente;
ci sarà un adeguamento strutturale dettato dalle circostanze
che in un certo senso farà felici tutti. O quasi.
E' un periodo particolare, lo sappiamo tutti:
stiamo aspettando qualcosa che forse tarderà
16
ad arrivare. Il Fraccaro ha bisogno di precauzioni. Da sempre rappresentiamo quel magistrale scorcio di futura classe dirigente, che
non ha bisogno di nulla, in grado di trovare
un equilibrio funzionale alla trasmissione di
una motivazione perfetta. Dominare Pavia
da tutti i punti di vista. Malgrado le nostre incessanti occupazioni, siamo riusciti
a creare anche un lato
femminile del collegio,
una musica di sottofondo il più delle volte
piacevole, ma troppo
acuta; una tela colorata, ma con un po'
troppe
sbavature.
Ecco, volevo analizzare quest'ultimo punto:
il “regno” femminile
del collegio (lungi da
me, ovviamente, riferirmi alle storiche ragazze dei collegiali).
Vorrei invece deporre in sfavore di una frivola
e scialba figa pettinata che da tempo fluisce,
scivola e striscia nei nostri corridoi, nelle bi-
blioteche e nelle sale comuni. Questo primo
appuntamento della mia rubrica sicuramente non vuole acuire né rimarcare quella
sorta di flebile vuoto triste che ci consuma
in modo discreto quando, mentre si studia
in biblioteca, gli elementi chimici da imparare o i comma da ripetere, si trasformano
in immagini da girone lussurioso. Sono del
parere che la ricetta del compromesso debba essere rivolta anche a situazioni di questo genere. Un buon rapporto qualitàprezzo, un investimento riuscito, che permetta una corretta crescita (ovviamente la
mia attenzione va alle matricole principalmente). E qui permettetemi un mesto sorriso. Certo, neanche ricevere prostitute in
casa o adescare trans per la strada tradirebbe quel senso di strafottente onnipotenza,
ma anche un’ingenuità venata
d’autolesionismo. Credo tuttalpiù che bisognerebbe riflettere e volgere l'attenzione su
un cambio generazionale di figa collegiale:
donne che rappresentino con poliedrica, ma
nello stesso tempo semplice, classe, l'anima fraccarotta. Uno sponsor da intendere
anche come un investimento, nella buona e
nella cattiva sorte. Ovviamente confidando
nelle nostre capacità.
Numero 106
1 dicembre 2009
Endorsement
COLLEGIO
FRACCARO
Giovedì 3 dicembre 2009
Ore 18
Aula Magna Collegio Fraccaro
LUPO
EDITORE
Il meccanismo si anima e svolazza leggero
Presentazione del libro di Marcello Costantini:
Presentano (con l’autore):
Prof Giorgio Panella - Rettore Collegio Fraccaro
Prof Giuseppe Specchia - Cardiologo
Prof Alessandro Distante - Cardiologo
“...tutto torna o meglio ritorna, una fuga fatta di tante storie, perché anche l’impulso ha il suo noioso rientro, qualcosa che si perpetua senza fine…” (F.Bovenzi, Cardiologia negli Ospedali)
“...l’ho letto prevalentemente nelle primissime ore del mattino, mentre albeggiava. Questo per dirvi che
per me comunque è stato un libro particolare…” (Vito Antonio Conte, Paese Nuovo)
E al Borromeo, Paolo Gaetani presenta: “STEM CELL”
Mercoledì 2 dicembre
presso il collegio Borromeo
si terrà la presentazione del romanzo
“STEM CELL” di Paolo Gaetani,
thriller ospedaliero
ambientato tra Milano e Pavia.
Ringraziando il prof. Panella, ve ne
offriamo un estratto in anteprima.
Il rettore annuì. <<Sì , è vero… non ci avevo
pensato. Marcello è un vero appassionato di
genetica, è interno da due anni nel laboratorio
della professoressa Stern. Bravo Roberto, grazie. Torna pure ai tuoi studi… puoi andare>>
<<Allora vado. Ma non a studiare, signor rettore. Fra due ore abbiamo la partita
dell’Intercollegiale con il Fraccaro. Quattro anni
che ci legnano, ma sono sicuro che è la volta
buona…>>
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Numero 106
1 dicembre 2009
Vari
VERY NERD FRACCAROTTI
LAUREA DI MARCONE
Dalle stesse menti malate, organizzatrici di Lucca Comics, vi
presentiamo “Very Nerd Fraccarotti”. Quando realtà collegiale e
comic-RPG-hacking-world diventano UNA COSA SOLA.
Si rammenta a tutti i collegiali la fitta scaletta
dei “Big Marco’s” Graduation Days.
giovedì 3 dicembre
ore 14: Inizio sessione
ore 17 circa: Turno di Marcone
ore 18 circa: Rinfresco in collegio
ore 22 circa: Black Bull finale ignorante
sabato 5 dicembre
ore 14: Partita di calcetto
ore 20: Ritrovo IP direzione Punaro
ore 21: "Ci spacchiamo la faccia la Punaro"
TUTTI PRESENTI!
Cineforum a Pavia
Gli appuntamenti di dicembre
Continuiamo ad aggiornare questa scheda, all’uso dei Fraccarotti (e non) cinefili e, talora, cinofili.
CSV organizza: Festival dei Diritti
Rassegna "motosolidale" a cura di Roberto Figazzolo.
Sala Corallo-Ritz, ore 21 (gratuito)
gio 3 dic | Sguardi puri |
"Fuga dal call center" di Federico Rizzo (2008)
Segue incontro con il regista del film e l’interprete.
GHISLIERI MUSICA organizza: Berliner Cafè
Cineforum sul movimento berlinese anni '30.
Aula Magna Ghislieri, ore 20:30 (gratuito)
mar 8 dic | Cinestesia |
"The winning of Barbara Worth" di Henry King (1926)
BLUESFORCE organizza: Cinestesia
Cinema muto americano con colonna sonora rock dal vivo.
Spazio Musica, ore 21 (gratuito, aperitivo ore 19:30)
FIGAZZOLO organizza: Sguardi puri 2009/10
Cinema contemporaneo indipendente.
Sala Corallo-Ritz, ore 21 (prezzo: 4 euro)
18
gio 10 dic | Berliner Cafè |
"L'angelo azzurro" di Joseph Von Sternberg (1930)
gio 17 dic | Sguardi puri |
"Poesia che mi guardi" (50') di Marina Spada (2009)
Segue incontro con la regista e la produttrice del film.
Buone visioni!