Costruzione di significati attraverso l`uso di artefatti: un esperimento
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Costruzione di significati attraverso l`uso di artefatti: un esperimento
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI UDINE MASTER UNIVERSITARIO DI II LIVELLO IN DIDATTICA DELLE SCIENZE PER INSEGNANTI DELLA SCUOLA MEDIA, ELEMENTARE E BIENNIO DELLA SCUOLA SECONDARIA Costruzione di significati attraverso l’uso di artefatti: un esperimento didattico con la “pascalina” Corsista Cristina Mariani Relatore Chiar. Prof. G.T. Bagni Correlatore Chiar. Prof. M. Maschietto La qualità nell'insegnamento delle scienze Convegno conclusivo del Master sulla Didattica delle scienze Milano, 9-10 novembre 2009 Trasversale Ambito matematica Verticale Sperimentazione didattica Questions research • L’artefatto aiuta gli allievi a comprendere ed esplicitare correttamente che l’addizione e la sottrazione sono operazioni che operano per decomposizione e non solo per ricorsione? • L’utilizzo dell’artefatto come strumento favorisce l’acquisizione di regole? • Quali sono le fasi che conducono al consolidamento di uno schema d’azione da parte dello studente per cui l’artefatto diventa strumento Percorso in classe L’aspetto metodologico Il laboratorio di matematica Il ciclo didattico Motivazione Si parte dal problema, non dalla soluzione Insegnante alunno Laboratorio di matematica Lavoro collaborativo La costruzione di significati legata all’uso di strumenti Si impara scoprendo Dagli errori si impara Pratica teoria Aspetto metodologico: Il ciclo didattico e la discussione matematica collettiva (Bartolini Bussi e Mariotti, 1999) • attività con gli artefatti • una fase di produzione individuale dei segni • discussione collettiva di segni, guidata dall’insegnante strumento mediazione semiotica Vygotskij (1987, 1990) Wartofsky (1976) artefatto Rabardel (1995) Wittgenstein (1990) Strumento Percorso Sottrazione Rispetto al metodo classico Rispetto al metodo del complemento usato da Pascal La sottrazione in colonna (Bagni, 1994; 2009) Sottrazione in colonna 2 regole pratiche il prestito porta a modificare le cifre del minuendo 0 9 9 14 1004 – 826 = ________ ―1 7 8 il prestito porta a modificare le cifre del sottraendo 14 1004 – 89 23 6 = _________ –1 7 8 10 Sottrazione con Zero+1 metodo classico il collegamento meccanico tra le due ruote fa muovere di una posizione in senso antiorario la ruota delle decine. tale meccanismo è a vista e il suo funzionamento può essere seguito direttamente dall’allievo La contemporaneità determinata meccanicamente evidenzia la fase di decomposizione di una decina nelle unità che la costituiscono Sottrazione con Zero+1 metodo complemento è necessario definire un metodo meccanico per effettuare sottrazioni nella forma di addizioni tecnica antica detta del complemento di nove che consente di ottenere sottrazioni svolgendo addizioni Esempio: 8 – 3: – si individua il complemento del numero 3 che è 7 (infatti: 10 – 3 = 7) – si somma 8 + 7 = 15 – si considera infine tale risultato senza il riporto: 5 L’analisi delle risposte e delle icone prodotte dagli studenti durante le attività con l’artefatto hanno stimolato alcune riflessioni che sono state interpretate dal punto di vista semiotico, prendendo in considerazione: 1) il comportamento tenuto dai ragazzi rispetto alla richiesta di esplicitazione dei ragionamenti; Alcuni inizialmente si rifiutavano di rispondere alle domande; Alcuni (3) si sentono inadeguati e si rifiutano di consegnare il test di ingresso “perché vogliamo fare matematica, non scrivere”, “siamo qui per fare i calcoli, non pensavamo di dover scrivere”; “ma nel disegno non finisco più se devo metterci tutti i denti delle ruote”; “perché devo disegnare, cosa centra con i calcoli”. Dalla analisi dei dati Peirce (CP, 5.480) parla di un «forte ma vago senso di bisogno» alla radice della catena semiosica Ck. “play the game”, giocano una singola Dalla analisi dei dati partita, ma questo è già importante perché così facendo emerge una prima strategia, una “procedura da oggettualizzare”, l’artefatto diventa un “mezzo semiotico di oggettificazione”. (schema tratto da Bagni, 2009) 3) il passaggio ad una procedura oggettualizzata (Sfard, 1991; Giusti,1999) risulta che attraverso la necessità di eseguire una operazione si forza la ricerca della strategia, emergono i procedimenti e il linguaggio si accompagna ai segni. La ricognizione fatta finora ha consentito di mettere in evidenza: (a) una resistenza iniziale; (b) l’accettazione della proposta sull’utilizzo della pascalina che ha permesso la costruzione di disegni e della sintassi matematica anche rispetto all’abaco; (c) non più la fretta di dare il risultato, ma il tentativo di descrivere le operazioni (sia per Zero+1 che per l’abaco); (d) arricchimento del lessico e uso appropriato. Dalla analisi dei dati Quale sarebbe la fase successiva? La presa di coscienza che una strategia efficace esiste e funziona sempre, dunque il passaggio ad una “procedura oggettualizzata” che può permettere il consolidamento di uno schema d’azione (Rabardel, 1995) da parte dello studente e l’artefatto diventa strumento. 4)il consolidamento di uno schema d’azione da parte dello studente per cui l’artefatto diventa strumento (Rabardel, 1995). (P.) gli alunni hanno costruito la sottrazione mediante l’algoritmo di tipo additivo; due alunne hanno scoperto due strategie l’una dall’altra due modalità per azzerare i riporti automatici del procedimento additivo per la sottrazione; hanno iniziato a riflettere sulle procedure di calcolo; hanno arricchito il lessico; la fase operativa con l’artefatto ha stimolato l’apprendimento e rafforzato alcuni saperi ma il percorso non è stato sufficiente a consolidarli tutti (è un apprendimento in parte ancora legato all’utilizzo concreto dell’artefatto). La sperimentazione suggerisce delle interessanti possibilità didattiche collegate all’uso di ZERO+1 nella scuola secondaria di primo grado impatto dell'esperienza sulla mia crescita professionale è stato decisamente positivo Io stessa ho imparato insieme agli alunni perché è stata la prima esperienza di un laboratorio di matematica e di un uso consapevole di un artefatto e della discussione matematica, per cercare di impersonare al meglio il ruolo di docente come di guida per favorire la transizione dai testi situati prodotti dagli allievi verso la produzione di segni e testi matematici ASPETTATIVE • docenti preparati sul piano disciplinare e didattico- metodologico • proposte disciplinare con una una visione globale e transdisciplinare e aggiornate rispetto alla Ricerca internazionale • laboratori esplorativi su esperimenti e percorsi cognitivi • contenuti del laboratorio recuperati nella discussione disciplinare •Effettiva considerazione per le proposte e materiali suggerite dai corsisti •Progettazioni di lavoro a partire da domande di ricerca •modalità di collaborazione inter-universitaria con l’Univ di Modena-Reggio, − per la stesura della tesi − rispetto al percorso formativo (lezioni, seminari), che ha permesso una personalizzazione del percorso −rispetto alla discussione e confronto tra corsisti • docenti internazionali di altissimo livello intervenuti come relatori a seminari del Master • corsisti di tre ordini di scuola (infanzia , primaria, secondaria) che ha favorito uno sviluppo del corso e dei materiali prodotti, in una prospettiva di curricolo verticale Master rinvigorito la passione per l’insegnamento, per la ricerca didattica e ha consolidato le basi formative ASPETTATIVE SODDISFATTE OLTRE LE ATTESE Bibliografia Arzarello, F., e Bartolini Bussi, M. 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