La potenza dell`amore _modifica_pdf
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La potenza dell’amore Ringraziamenti Ringrazio il mio grande e meraviglioso Dio che mi ha dato l’opportunità di arrivare fin qui e di realizzare questo sogno. Ringrazio le persone che mi hanno ispirato, prima di tutto un ragazzo che non nominerò ma che mi dato l’ispirazione. Ringrazio la mia famiglia e i miei amici che mi hanno ispirato i personaggi: mia madre Giovanna, mio padre Giovanni, mia sorella Rosalba, mio zio Carmelo, mia nonna Francesca, mia zia Melina, mia cugina Alessia, mio cugino Orazio, mia cugina acquisita Manuela; Sonia Caruso, grazie per aver creduto in me, Claudia Martino, Luisa Ippodrino; anche Gianluca. Voglio ringraziare Mirko, mio cognato, Smeralda Calogero, Debora Pagana che ha scattato la foto per la copertina. Ringrazio Francesco Basile per aver pagato il grafico, per avermi dato varie opportunità come inserire il libro nel sito “francescobasile.it”, ringrazio il grafico Pascal Gaggelli, ringrazio il fotografo vicino casa mia “capricci fotografici”, ringrazio Nino Puglisi per aver costruito il Book trailer. Ringrazio Gionathan e sua moglie Emanuela che mi hanno sostenuto nella preghiera, grazie mille, ringrazio Jessica, ringrazio la mia città Catania che mi ha fornito altre ispirazioni, ringrazio tutti coloro che mi hanno incoraggiato per portare avanti questo progetto, grazie Dio vi benedica. Prologo Noi nasciamo e nessuno ci avvisa di quello che c'è fuori e di ciò che dovremmo affrontare, sappiamo solo che vi è un Dio che guarda dall’alto, osserva, scruta opera tramite vie misteriose a noi esseri umani. Migliaia di persone sostengono che gli opposti si attraggono, forse è così e la maggior parte delle volte funziona, ma vi posso raccontare una storia che potrebbe risultare piena di coincidenze, un piano divino al centro della quale vi è una storia d'amore fantastica e molto avventurosa e come tante altre ha dovuto affrontare tanti ostacoli e un grande segreto ma l’elemento più avvincente sarà il cambiamento interiore dei personaggi. Alla fine degli anni settanta a Hopedale, Massachusset, Elizabeth Walken ed Emily Johnson erano due liceali unite da una profonda amicizia. Un giorno conobbero all’interno di un locale, conobbero John Fisher e Matt Kyle due giovani belli e simpatici, amici anch'essi. Dopo un paio d'anni Elizabeth e John ed Emily e Matt si sposarono. Nel 1987 Elizabeth ebbe una figlia, Rose. Tre anni dopo affrontò un'altra gravidanza, ma questa volta non era sola, poiché anche la sua amica Emily si trovava in stato interessante e proprio lo stesso giorno, il 25 luglio 1990, nacquero Francis Junior Kyle e Kate Elizabeth Fisher. Entrambi crebbero insieme e ben presto divennero inseparabili. Avevano molto in comune: lo stesso colore preferito, il blu, adoravano giocare a basket e a nascondino in una casa situata sul lago dove trascorrevano la maggior parte del loro tempo, condividevano il ballo hip hop, i gusti televisivi, amavano molto i film d'azione e di combattimento e per questo decisero insieme di frequentare un corso di karaté e tutto sommato se la cavavano piuttosto bene. Anche il padre di Kate qualche tempo prima lo aveva praticato faceva e per questo non perdeva occasione di elargire qualche perla di saggezza ai due amici. Un giorno spiegò loro una cosa molto importante che restò impressa nelle loro menti: <<ricordate, siate leali con il vostro avversario ed evitate l'orgoglio nelle occasioni banali>>. Kate e Francis non sono mai stati come gli altri ragazzini, erano diversi da coloro che cercano di conquistare la loro popolarità fin da piccoli; per loro questo era un comportamento stupido, diametralmente opposto a quello che era il loro motto di vita, “tutti sono eguali”. Tuttavia, erano dei tipetti svegli che non si facevano mettere i piedi in faccia da nessuno, infatti, a scuola ne combinavano di tutti i colori. Alle medie misero della colla nella sedia del professor Jakins, vi dico solo che sua moglie dovette comprargli un paio di pantaloni nuovi in quanto gli rimase solo un grande buco nella parte del sedere con la visuale non molto carino dei suoi boxer; finirono nell'ufficio del preside che lì punì obbligandoli a lavare i corridoi della scuola tutti i pomeriggi per una settimana, ma loro non si diedero per vinti. Tutti, nella scuola, erano a conoscenza, che il preside possedeva una cassetta, a cui lui teneva tanto, con dentro della musica lirica, che ascoltava alla fine della giornata, quando non c’era più nessuno. Così, Francis e Kate, la presero, inserandola nello stereo della scuola, e pigiando play, la musica si propagò in tutte le casse della scuola, tramite l’altoparlante. Tutti scoppiarono a ridere mentre il preside tentò di acciuffarli ma, entrambi, la passarono liscia. Vittima di un altro scherzo fu Kaitlyn Burton, una ragazzina molto prepotente, una vera e propria strega, che rideva alle spalle degli altri trattandoli come cani. Un giorno Kate mise dentro la bottiglia d'acqua di Kaitlyn delle gocce di limone, a cui lei era allergica; le spuntarono così tante bollicine in viso, che non potè presentarsi a scuola per più di due giorni. Qualche mese dopo aver compiuto nove anni, Francis ebbe una sorella, Karen, di cui inizialmente era geloso, perchè i suoi genitori, essendo la nuova arrivata, le davano più attenzioni, ma alla fine le volle più bene di mamma e papà. Francis e Kate erano conosciuti in città per il loro duo musicale: Francis era molto bravo a suonare la chitarra, mentre Kate, oltre a saper suonare il pianoforte, essendo uno strumento che lei amava, aveva una voce soave, frequentava un corso di canto grazie al quale si esercitava e cresceva artisticamente. Un giorno, però, dovette affrontare un'operazione alle tonsille, una cosa da niente, di fatti si riprese subito, ma quando si rimise a cantare si sforzò la gola procurandole dolore, la voce era rauca e non aveva niente a che vedere con il timbro melodico che le apparteneva prima dell’operazione. Kate non riusciva a capire, per questo si recò insieme ai suoi genitori dal chirurgo che l'aveva operata, un certo Collins, il quale, dopo averle fatto degli accertamenti, spiegò loro: <<vedete…nella gola di Kate si è formata una placca ovvero una lamina sottile, di metallo che ha rivestito le sue tonsille e ciò le impedisce di cantare, di sforzare la voce. E’ un evento che accade raramente, non sono simili come le normali placche della gola, perciò operare sarebbe pericoloso, in quanto posizionato in una zona piuttosto delicata, solo se si toglie naturalmente potrebbe non comportare rischi, ma per questo potrebbero passare parecchi anni, e non è nemmeno certo>>. Kate non riusciva a crederci le sembrava assurdo, e alla fine dovette rinunciare al suo grande sogno. Passò delle settimane orribili, nonostante il sostegno di tutti, soprattutto di Francis, che le restò semplicemente accanto. Intanto quest’ultimo cercava di realizzare il suo di sogno, ovvero quello di diventare un grande chef: fin da piccolo aveva sempre voluto cucinare e tutti erano pienamente soddisfatti della sua cucina; lui era felice. Tuttavia, la sua felicità lo faceva sentire in colpa nei confronti di Kate, che stava soffrendo terribilmente. Eppure qualcosa riuscì a distrarla da questo brutto momento, in quanto vi erano le missioni della CIA; bè questa è un'altra storia: La vita di Kate e Francis cambiò quando conobbero un certo Alex Foreman, un ragazzo più grande di loro di qualche anno. Iniziarono a frequentarlo fin a quando non scoprirono che Alex era stato ingaggiato dalla Central Intelligence Agency (CIA) per proporre a Kate e Francis una serie di prove, più che altro di intelligenza, che superarono con successo. Così alla sola età di undici anni entrarono a far parte di questa grande squadra chiamata CIA. Furono inviati, come tanti altri ragazzi, in un campeggio, che in realtà era un campo di addestramento e ne uscirono da veri agenti segreti. La loro prima missione fu quella di occuparsi di un ragazzino, il quale era inserito nel programma “protezione testimoni”, poiché aveva assistito ad un omicidio. Kate e Francis, nell’eseguire questo incarico, si dimostrarono due ottimi agenti e da quel momento gli vennero assegnate una serie di missioni, che compirono insieme ad Alex, il quale, nel frattempo, divenne un loro grande amico. Qualche tempo dopo, il padre di Francis trovò un’occasione di lavoro a San Francisco e, purtroppo, si dovettero trasferire. Il momento della partenza fu difficile per i loro genitori, che erano vecchi amici, in modo particolare Emily ed Elizabeth che avevano intrapreso insieme un cammino di fede, ma soprattutto fu devastante per loro due, Francis e Kate, che non avevano nessuna voglia di separarsi! Si promisero di scriversi, anche se dopo pochi mesi persero le tracce l’uno dell’altra. Un anno dopo Kate e la sua famiglia si trasferirono a Boston. Era il suo primo giorno in una scuola nuova e Kate si sentiva disorientata, ma conobbe Susan e Chloe due splendide ragazze, che divennero sue amiche e la fecero sentire subito a suo agio. Kate conobbe anche il gruppo delle cheerleaders e sorpresa sorpresa ne faceva parte anche Kaitlyn, se la ritrovò a miglia di distanza proprio lì dove si era trasferita. Al contrario di Kaitlyn che andava peggiorando, alcune di quelle ragazze erano simpatiche, anche se non facevano altro che parlare di ragazzi. Esse ribadivano continuamente a Kate di trovarsi un ragazzo, di truccarsi e di essere più femminile, come se fossero cose di vitale importanza, ma a Kate non interessava niente di tutto ciò. Lei era il maschio che suo padre non aveva mai avuto, anche se era indiscutibilmente una bella ragazza, di altezza media, con capelli biondi e incredibili occhi azzurri. Tutto sommato Kate finì per frequentare un ragazzo, Charlie, ma la storia durò poco, perché si rese conto che non era assolutamente il suo tipo. Alex si recava da lei solo per assegnarle le missioni e, scappava via spiegandole sempre di essere impegnato e non lo si poteva biasimare. Susan e Chloe lo conobbero come l’amico di Hopedale, anche lui trasferitosi lì. Dall’altre parte del continente, invece, Francis non si sentì molto a suo agio nel frequentare il liceo in quanto alla maggior parte, soprattutto ragazzi della sua età, non era molto simpatico ed anche per questo gli mancava Kate ma, ringraziando Dio, se la cavava bene. Era diventato un ragazzo alto, con capelli scuri un po’ cresciuti fino alla base del collo e bellissimi occhi verde chiaro. Dopo un paio di anni riuscì ad ambientarsi pian piano a San Francisco, trovò un lavoro part-time in un locale dove conobbe nuove persone che diventarono suoi amici. Un giorno, all’interno del locale, entrò una ragazza, Jane, entrambi si presero subito a simpatia e dopo un po’ si frequentarono, stavano bene insieme. Oltretutto, Francis trovò un corso di cucina che lo soddisfava continuando, così, il suo grande sogno. Nel frattempo Alex continuava ad essere il supervisore di Francis ad insaputa di Kate, assegnando delle missioni pure al suo amico. Francis gli chiedeva spesso di uscire insieme ma lui dava sempre la stessa spiegazione: lavoro, lavoro, lavoro, oltretutto facendo credere che lui abitasse lì, essendo il suo supervisore, credendo, perciò che si era trasferito insieme a lui. Sorpresa Quattro anni dopo. Accanto casa Fisher si trasferì una nuova famiglia di cui a Kate non importava nulla, in quanto gli ultimi vicini si erano rivelati piuttosto strani e fuori di testa. Il mattino seguente Kate si alzò di buon umore, ma con una strana sensazione a cui non diede molta importanza. Fece colazione da sola perché suo padre era già andato a lavoro, sua sorella si era recata al corso di danza e, stranamente, non trovò sua madre: pensò subito che era andata ad accogliere i nuovi vicini dato che era sua abitudine farlo. Così Kate scappò subito a scuola, non voleva fare tardi, questo sarebbe stato il suo primo giorno dell’ultimo anno di liceo. Nel frattempo la signora Fisher, che era andata a bussare alla porta dei vicini, fu stravolta da una piacevolissima sorpresa: non avrebbe mai potuto immaginare di trovarsi davanti la sua migliore amica. Le due si abbracciarono a lungo e parlarono di tutto ciò che era successo negli ultimi anni, in cui non si erano né viste né sentite. Fu grande lo stupore anche per i rispettivi mariti, che si incontrarono di ritorno dal proprio lavoro. Tutti insieme decisero di non dire nulla ai loro figli per fargli una sorpresa. Intanto Francis andò a fare un giro, precisamente a Hopedale: si avvicinò alla vecchia casa di Kate e si accorse che era abitata da altre persone; restò qualche secondo lì, si chiese dove fosse finita la sua cara amica, poi quando si sentì salire dalla nostalgia, mise a moto la macchina e tornò a casa ignaro di quello che sapevano i suoi. Si fece sera e Kate liquidò i suoi genitori dicendo<<sto uscendo con Chloe e Susan, non farò tardi>>, ma questa era l’ennesima bugia che era costretta a raccontargli per coprire la sua seconda identità di spia. La missione che stava seguendo riguardava uno spacciatore d’armi: Kate doveva recarsi, insieme ad Alex, in un edificio abbandonato fingendo di essere un’acquirente e, quindi, trattare con questi criminali. Non era un caso se Alex aveva assegnato la stessa missione a Francis e Kate, che ignari del tutto si ritrovarono a combattere l’una accanto all’altro. Tutto avvenne molto velocemente: una moto nera, sfondando improvvisamente il vetro dell’edificio, si catapultò sopra due di quei criminali, sbaragliandoli; gli altri, nel frattempo, uscirono le armi per difendersi. Mentre Kate rispondeva al fuoco e iniziò a combattere, cercò di capire chi fosse quel tipo, che lottava al suo fianco: lui la riconobbe e a Kate le era familiare il modo in cui combatteva. Poi d’un tratto la misteriosa spia si tolse il casco e per Kate fu tutto più chiaro: non riusciva a crederci, era Francis, che gridò: <<Kate!>>. <<oh mio Dio…Francis>>entrambi tentarono di raggiungersi, ma erano troppo impegnati a combattere contro quegli avanzi di galera. Così lottarono insieme come i vecchi tempi e riuscirono a farli arrendere. Non appena tutto fu finito vennero i soccorsi che li portarono via, Kate e Francis si girarono e corsero l’uno verso l’altra abbracciandosi e stringendosi forte. Kate con la accia sommersa nelle sue spalle disse:<<non ci posso credere sei proprio tu, grazie a Dio! Non sai quanto mi sei mancato>>, lui rispose<<lo so invece perché è esattamente quanto mi sei mancata tu!>>. Lei sollevò il viso, lo guardò e sorrisero. L’indomani Francis si svegliò di scatto, temeva che l’aver visto Kate fosse frutto soltanto di un sogno, così scese velocemente in soggiorno e vide i suoi genitori e sua sorella che lo fissavano e gli sorridevano. Sua madre disse<<tesoro! Abbiamo una sorpresa per te>>, lo presero per mano e lo portarono fuori dove l’attendeva Kate, a cui si era presentata la stessa scena quella mattina. Le due famiglie gridarono<<sorpresa!>>, si riabbracciarono e trascorsero l’intera giornata insieme, fino a quando Francis e Kate non decisero di uscire per fare una passeggiata. Kate sentiva lo sguardo di Francis fisso sul suo viso così, un po’ imbarazzata, gli chiese <<perché mi guardi così?>>. <<niente, sei diversa>>rispose lui. <<in che senso?>>. <<in senso positivo>>. <<cos’era un complimento?>>disse Kate sorridendo. <<si…>>. <<…allora, che mi racconti di San Francisco, com’è?>>. <<Ieri sono andato a Hopedale per cercarti, ma non ti ho trovata. Da quando ti sei trasferita a Boston?>>disse Francis eludendo la domanda di Kate. <<non hai risposto alla mia domanda!>>. <<quale domanda?>>Francis cercava di fare il vago, ma Kate lo conosceva fin troppo bene. <<tu stai evitando il discorso>>. <<ma no! Che dici?>>. <<andiamo!>>Kate lo fissò. <<Okay beccato! È solo che non mi va molto di parlare di San Francisco, tutto qua!>>. Kate lo guardò meglio e disse<<aspetta un momento…ho capito! Tu sei rimasto scottato da una ragazza, non è così?>>. <<accidenti ma come hai fatto? E’ così evidente?>>. <<Bè si! Guarda lo hai scritto proprio qui in fronte!>>disse Kate scherzando. E Francis sorridendo<<smettila di prendermi in giro…>>. <<Almeno ti ho fatto sorridere, comunque se non vuoi parlarne, fa niente, non me la prendo!>>disse Kate comprensiva. <<in realtà sono stato io a mollarla!>>rispose Francis che stava iniziando ad aprirsi. <<Perché?>>Kate si era incuriosita. <<Forse perché non ci credevo abbastanza. Io e Jane stavamo bene insieme, solo che eravamo molto diversi e nell’ultimo periodo era diventata piuttosto appiccicosa, perché sapeva che mi stavo trasferendo a Boston e…>>. <<…Bè puoi biasimarla?>>. <<No ma ti ribadisco eravamo troppo diversi. Comunque all’inizio è stato difficile ambientarmi in una nuova città ma alla fine ho conosciuto persone simpatiche! Per esempio c’erano dei ragazzi che nel weekend si riunivano per giocare a basket e…>>. <<…E immagino che ti sia unito a loro?>>disse Kate impaziente e vogliosa di sapere cosa il suo amico avesse fatto per tutto quel tempo. <<Già!>>confermò Francis. <<poi sei riuscito a finire quel corso di cucina?>>. <<si diciamo!>>. <<che significa diciamo?>>. <<bè non è andata molto bene, sono stato bocciato. Ho sbagliato il dessert…E’ venuto un mezzo disastro che sapeva lontanamente di panna e cacao>>disse Francis ridendo di un riso amaro. <<come il dessert? Proprio il tuo pezzo forte!>>Kate era incredula. <<Eh già! Non mi andava di ripetere tutto da capo e così ho lasciato perdere…>>. <<cosa? Ma sei impazzito! Perché hai mollato così presto? Succede il primo imprevisto e tu che fai? Ti tiri indietro?>>. <<Non me la sentivo Kate, di continuare dopo l’insuccesso!>>disse Francis accigliato. <<sai? Mi deludi, il Francis che conoscevo io non avrebbe mai mollato. Dov’è finito il tuo sogno adesso?>>Kate non capiva. <<ma…>>. <<ma…niente Francis!>> Kate non gli lasciò il tempo di finire <<quando cucinavi vedevo la passione nei tuoi occhi! Ed è lì che mi sono resa conto che sarei riuscita ad andare avanti! Perché se il mio migliore amico poteva essere felice, anch’io potevo!>>. Francis sorpreso disse<<io non pensavo che…che…ci tenessi così tanto!>>. <<bè si! Proprio perché tengo molto a te, ti dico che ti stai comportando da stupido! Non rinunciare al tuo sogno tu che hai ancora la possibilità di realizzarlo. Se potessi cantare, non sarebbe un provino andato male o una stonatura durante uno spettacolo a farmi mollare. Ma io non posso! Non fare lo stupido Francis, tu puoi ancora lottare per quello che vuoi, non essere ingrato per questa possibilità che hai>>. Francis rimase davvero stupito, la abbracciò e le disse<<grazie Kate!>>. <<non c’è di che! So che per te è difficile riprendere da capo ma almeno promettimi di rifletterci>>. <<okay te lo prometto. Ma ora passiamo a te…come mai ti lascio a Hopedale e ti trovo a Boston?>>disse Francis voglioso quanto Kate di sapere delle svolte avvenute, in sua assenza, nella vita della sua cara amica. <<bella domanda! Dopo che te ne sei andato mi sentivo triste e sola. Certe notti non riuscivo a dormire perché sapevo che l’indomani non ti avrei rivisto e non avremo giocato a basket o combinato qualche guaio a scuola>>disse Kate con tono triste. <<già!>>. Kate gli sorrise<<poi i nostri ex vicini iniziarono a tormentarmi, ad esempio la signora Stevens veniva a portarmi dolci di ogni genere e la signora Parker continuava a dirmi che mi sarei trovato un nuovo amico! Insomma nessuno lì si faceva gli affari suoi, non sopportavo più quel posto e neanche i miei genitori così ci trasferimmo a Boston>>. <<bella storia>>esclamò Francis. <<si, ma ora siamo qui e sicuramente non vedrai l’ora di rivedere Alex>>. <<E perché mai? Alex è sempre stato con me. O almeno quasi…ogni giorno>>. <<non è possibile è sempre stato qui. Bè non sempre, di tanto in tanto andava fuori per lavoro, almeno così aveva detto>>entrambi si guardarono sospettosi. <<anche a me ogni tanto diceva di essere fuori per lavoro. Quindi se era da te e da me allora…>>Francis iniziava a capire. <<…viaggiava da un posto all’altro senza dirci niente…>>disse Kate in tono furioso, concludendo la frase di Francis. <<Non ci posso credere!>>anche Francis era molto infastidito. Improvvisamente il cerca persone di entrambi cominciò a squillare: era l’agenzia. Così si diressero alla CIA, poiché avevano ricevuto l’ordine di recarsi immediatamente in centrale. Quando entrarono non videro nessuno, ma non appena aprirono la porta secondaria all’improvviso partì un fragoroso applauso per la missione che avevano concluso insieme. I due amici si misero a ridere come anche un ben tornato in squadra infatti Francis tra loro ritrovò dei vecchi compagni del campo addestramento, ad esempio Jake Ryan, chiamato il genio informatico, molti lo prendevano in giro al campeggio, a causa del fatto che stava sempre rintanato a lavorare al suo computer e a quello degli altri, è sempre stata una passione per lui, a Francis e Kate non dava fastidio e divenne loro amico, però si persero di vista una volta finito l’addestramento, solo qualche anno fa era stato trasferito a Boston, quando Francis lo rivide gli fece molto piacere; ma quando si avvicinò Alex i loro volti si mutarono non in modo positivo e l’amico disse<<sorpresa! Allora non mi ringraziate?>>. Il loro sguardo divenne torvo e Kate disse: <<ringraziarti? Di cosa? Ci hai mentito per tutto questo tempo Alex>>. <<come hai potuto!>> lo incalzò Francis <<tutte quelle volte che hai rifiutato i miei inviti, in realtà non dovevi affatto lavorare, ma soltanto volare a Boston da Kate…>>. <<e viceversa…a quanto pare, Alex ti rendi conto?>>. Ed Alex preso alla sprovvista rispose<<d’accordo, capisco che siate un po’ arrabbiati, ma l’ho fatto per il vostro bene…>>. <<per il nostro bene ma sentilo! Kate ti senti bene ora?>>disse Francis senza lasciarlo finire. <<no! Non mi sento per niente bene e tu Francis?>>rispose Kate sempre più infastidita. <<nemmeno io. Bè missione fallita agente Foreman>>disse Francis in tono sarcastico. <<okay calmatevi! Io non avevo nessuna intenzione di mentirvi, almeno non per tutto questo tempo. Lasciatemi soltanto spiegare okay?>>cercò di giustificarsi Alex. <<d’accordo>>dissero in coro entrambi. <<Francis! Avevo in mente di fare in modo che tuo padre trovasse un lavoro migliore qui a Boston e quando si presentò l’occasione gliene parlai personalmente ma lui, inizialmente, non accettò. Poi gli dissi che avrebbe rivisto il suo amico John e famiglia e lo pregai di non dirti nulla perché lo avrei fatto io>>. <<davvero? È la verità?>>gli chiese Francis un po’ sospettoso. <<si! È la verità credetemi! Bene avete visto alla fine tutto si risolve sempre per il meglio…bè io vado>>Alex cercò di divincolarsi. Ma Kate spingendolo nella sedia disse<<dove credi di andare pensi di cavartela così?>>. <<dopotutto ci hai mentito per ben quattro anni>>disse Francis in tono minaccioso. <<potremmo sempre appenderlo sopra il palo qui fuori, che ne dice agente Kyle?>>Kate era ironica adesso. <<buona idea agente Fisher!>>Francis le reggeva il gioco sorridendo. Ed Alex<<andiamo ragazzi non direte sul serio?>>. Tutti e due scoppiarono a ridere e Kate disse: <<credo che possiamo chiudere un occhio per questa volta, oltretutto l’ha fatto per la nostra amicizia>>. <<okay perdonato! Ma che non accada più di mentirci sulle cose importanti Alex>>gli consigliò Francis seriamente. <<promesso!>>rispose Alex mentre alzava la mano destra e poggiava quella sinistra sul cuore come una promessa solenne. <<Alex vedi che non devi andare a testimoniare in tribunale!>>disse Kate ironicamente e tutti e tre si misero a ridere di cuore. Dopo di ciò Francis e Kate si ritirarono e, prima di rientrare nelle loro rispettive case, si diedero la buonanotte: <<bene! Bella giornata no?>>disse Francis. <<è proprio da Alex fare queste cose>>rispose Kate ripensando a quel pomeriggio. <<bè se no non sarebbe l’Alex foreman che conosciamo!>>. <<si è vero!>>. Francis sbadigliando disse<<sono stanchissimo…penso che crollerò una volta arrivato a letto>>. <<anch’io, sono stanca morta!>>disse Kate stiracchiandosi le braccia. <<comunque sono felicissimo di averti ritrovata>>le disse Francis in tono serio. <<ed io sono felicissima di aver ritrovato te! Ti voglio bene Francis! Buonanotte!>>rispose Kate dolcemente. Si abbracciarono e Francis le sussurrò all’orecchio<<anch io ti voglio bene. Buonanotte, a domani!>>. <<Okay! E non fare tardi che domani c’è scuola>>disse Kate facendogli una predica scherzosa. <<Ah! È domani?>>rispose lui con sarcasmo. Poi si sorrisero ed entrarono nelle loro dimore. Tutto come una volta L'indomani mattina Kate si svegliò presto, scese per fare colazione e Francis era già lì ad aspettarla. Mangiarono una cosa al volo, salutarono tutti e si avviarono verso scuola. <<Sei pronto per il tuo primo giorno di scuola?>>gli chiese Kate. <<Come sempre>>rispose Francis con aria simpatica. Una volta giunti di fronte l’ingresso della scuola, gli occhi di tutti gli studenti furono puntati su di loro; è risaputo che i nuovi arrivati raramente vengono guardati di buon occhio, specialmente quando si tratta di una bella ragazza o di un bel ragazzo, come in questo caso. Francis, dunque, non era passato inosservato e ben presto tutte le ragazze gli fecero gli occhi dolci, soprattutto le Cheearleaders, che subito si avvicinarono per dargli il benvenuto, sghignazzando come oche e mettendogli le mani addosso. Si affrettò ad avvicinarsi anche la capo Cheerleader, Kaitlyn, che non perse l’occasione di farsi notare: <<chi non muore si rivede>>disse in modo fastidioso. <<ah si! Dimenticavo! Anche Kaitlin si è trasferita qui>>disse Kate sottovoce con tono rassegnato. <<Bè non mi sorprende ogni scuola ha la sua perfida strega>>Francis, invece, rispose a voce alta e tutti scoppiarono a ridere. <<bella questa>>disse Kate battendo il pugno con Francis. Kaitlyn lo guardò torvo, poi sghignazzò e disse<<è sempre un piacere rivederti Francis!>>dopo di chè girò i tacchi e si allontanò. Nel frattempo, vennero verso di loro Chloe e Susan: <<aspetta, fammi indovinare: tu devi essere Francis giusto?>>disse Susan eccitata all’idea di conoscerlo. <<esatto>>confermò Francis. <<io sono Susan>>si affrettò a presentarsi, porgendogli la mano. <<io sono Chloe. Da quando l’abbiamo conosciuta, Kate non ha fatto altro che parlare di te: “Francis mi ha aiutato nei momenti difficili, non so cosa avrei fatto senza di lui…>>. <<...Francis sa giocare a basket...>>continuò Susan reggendole il gioco. <<...Francis è il migliore amico che si possa avere...>>incalzò Chloe. <<…D'accordo ragazze abbiamo capito! Non c'è bisogno di continuare!>>le interruppe Kate, piuttosto imbarazzata. <<no no aspetta! E' vero, sono il migliore amico che si possa avere>>disse Francis ironicamente. <<ma piantala!>>rispose Kate spintonandolo. <<in realtà, pensavamo fossi il suo ragazzo>>disse Chloe ed entrambi scoppiarono a ridere. <<no! Io e Kate non siamo mai stati insieme!>>Francis si affrettò a negare. <<avete visto? che vi avevo detto?>>disse Kate in tono vittorioso. Poi la campanella suonò e Susan disse<<bè ora dobbiamo andare, è stato un piacere conoscerti, Francis! Ci vediamo!>>. <<anche per me ragazze, ciao!>>ricambiò Francis. Così tutti si accinsero ad andare nelle rispettive classi. Aula di scienze. <<Tutti seduti! Prima di iniziare, volevo presentarvi un nuovo studente, si è trasferito qui da San Francisco, il suo nome è Francis Kyle>>annunciò la signorina Ginger, l'insegnante di chimica e poi rivolgendosi a Francis disse<<puoi alzarti in piedi se vuoi e presentarti ai tuoi nuovi compagni>>. Francis scosse il capo e disse<<no, ha già detto tutto lei>>. Indossava una maglietta di Winnie the pooh; sotto l’orsacchiotto c’era scritto "ti voglio bene". Gliel’aveva regalata sua sorella Karen. Il campione di basket, Paul Roberts, un ragazzo spocchioso e arrogante, non perse l'occasione di schernirlo: <<ehi! Dì un pò quella maglietta te l'ha regalata la mammina?!>>. <<no! Pensa un pò l'ho presa dal tuo armadio>>rispose Francis provocando le rise dell’intera classe. <<adesso finitela!>>disse la professoressa Ginger in tono autoritario. Al cambio dell'ora Paul, che cercava rogna, gli si avvicinò: Francis stava posando i libri di Chimica e prendendo i testi dell’ora seguente, quando improvvisamente Paul chiuse il suo armadietto, sbattendolo con forza. <<Okay, adesso ascolta: sei appena arrivato, non ti consiglio di fare il galletto. Per questa volta chiuderò un occhio, ma la prossima volta che oserai mettermi in ridicolo do fronte l’intera classe, non sarò così buono con te. E’ tutto chiaro?!>>. <<cos'è una minaccia?>>lo sfidò Francis. <<no! Prendilo come un consiglio>>rispose Paul con un sorriso di strafottenza. <<chiedo scusa dovresti mettermi paura?>>disse Francis con tono sarcastico. Paul allora si fermò, avvicinò il suo viso a quello di Francis e con aria minacciosa disse: <<okay allora andiamo fuori che ti faccio nero!>>. Francis stava per reagire, ma Kate si mise tra loro: <<piantatela!>>li fermò, Kate conosceva Paul e sapeva che cercava sempre rogna. <<stavamo scherzando…vero Francis?>>. <<certo…come no!>>rispose Francis, poi si voltò ed insieme a Kate si allontanarono. Kate lo guardò arrabbiata e gli disse: <<che avevi intenzione di fare Francis?>>. <<andiamo! Lo sai che non mi sarei battuto per così poco>>. <<bè a me sembrava di sì, anche se eri in grado di farlo…>>. <<…non l’avrei fatto Kate tranquilla, non t’immagini quante minacce ho ricevuto nel liceo che frequentavo prima, la maggior parte erano criminali>>. <<davvero? Mi dispiace>>. <<Bè è stato un ottimo campo di addestramento, sono sopravvissuto grazie a Dio>>Kate gli sorrise con un sorriso amaro, dispiaciuta di non essere stato insieme lui per aiutarlo. <<non me ne avevi parlato ieri sera…di questo piccolo dettaglio!>>. <<Bè probabilmente perchè all’inizio non è stata una passeggiata, anno dopo anno sono riuscita ad acquistarmi il loro rispetto e a metterne in galera un bel po’>>. <<cavolo! Ora l’importante è che sei qui e non preoccuparti Paul non è un criminale è solo un idiota con l’ego gonfiato>>Kate lo prese a braccietto troncando il discorso triste con una vena di ironia. <<me ne ero accorto>>ricambiò Francis. La casa di Francis era ancora sottosopra per il trasloco, così nel pomeriggio la signora Fisher diede una mano alla madre di Francis al piano di sotto mentre Kate e Francis si occuparono di sistemare gli scatoloni della stanza di quest'ultimo e per la troppa polvere Kate starnutì: <<Salute!>>disse Francis. <<grazie! Allora vediamo cosa c'è in questa scatolo, libri, cd dei Nickelback...aspetta un momento! Ma questa… non è la palla…che ho vinto al luna park? Dopo la tua partenza l’ho cercata...per una settimana pensando di averla persa>>. <<ma no! Questa…me l’ha regalato…mio nonno>>disse Francis un pò vago e gliela tolse dalle mani. Kate se la riprese e disse<<primo, tuo nonno non gioca a tennis e secondo ha le mie iniziali incise e se non mi ricordo male le hai incise proprio tu!>>. <<ah! Ma guarda è vero, mi sarò confuso, come ci sarà finita lì in mezzo?>>Francis cercò di fare il sorpreso. <<non fare lo stupido! Me l'hai rubata, ladro!>>disse Kate mentre si avvicinava a lui per colpirlo al braccio scherzosamente. E Francis indietreggiando<<io non la metterei così. L’ho presa per sbaglio…diciamo!>>. <<ah si? Per sbaglio>>a quel punto Francis scappò e Kate lo inseguì fin fuori casa e alla fine riuscì a prenderlo; gli saltò alle spalle e i due caddero nell'erba. <<aspetta aspetta…ricordi? Tu mi hai “rubato” quella maglietta blu con la scritta Basketball, quindi siamo pari>>. Kate, pensandoci su, rispose<<ma che dici me l'hai prestata tu>>. <<infatti, PRESTATA! Il che implicava restituzione, invece non l’ho mai più rivista!>>disse Francis sorridendo. <<Okay! Hai ragione>>disse Kate mentre continuava a stare sopra le sue spalle. <<Bene! Comunque non te la puoi cavare così facilmente quindi…solletico!>>e così dicendo Francis si girò, la prese dai fianchi e dolcemente la solleticò. <<no il solletico no! Ti prego!>>lo implorò Kate, ma Francis continuò ed entrambi risero a crepapelle. In quel momento arrivarono Susan e Alex, che assistettero alla scena proprio come Elizabeth Fisher ed Emily. <<ma guardali! Non sono cambiati affatto>>disse Elizabeth. <<Già! Hai proprio ragione. Sono cresciuti, ma sono rimasti gli stessi ragazzini di sempre>>rispose Emily. Susan ed Alex, nel frattempo, si avvicinarono a Kate e Francis. <<oh! Quanto siete carini, siete proprio una bella coppia>>li provocò Susan. Entrambi si fermarono e quando si alzarono Francis disse: <<oh no, non sentivo questa frase da tempo>>. <<già anch’io! Comunque è vero…siamo proprio una bella coppia>>disse Kate ironicamente ed entrambi si misero a ridere. <<scusatemi, ma cosa c'è da ridere e poi perchè vi da così fastidio che qualcuno vi dica questo?>>domandò Susan perplessa. <<bè, perché noi siamo solo amici e poi dillo al nostro caro Alex e a quello che ha combinato quando eravamo piccoli>>ribadì Francis rivolgendosi ad Alex. <<si d'accordo! Forse ho esagerato un pò ma l'ho fatto per scherzo>>. <<Alex mi fai un favore la prossima volta che decidi di fare qualcosa "per scherzo" conta almeno fino a dieci>>disse Kate esplicitamente. Susan curiosa chiese<<allora mi raccontate cos'era successo?>>. Kate iniziò<<avevamo 12 anni e abitando in una piccola cittadina come Hopedale, quando accadeva qualcosa, si veniva subito a saperla…penso che sia così anche oggi…>> <<...insomma per farla breve, Alex era fissato che tra noi due ci fosse qualcosa, così sparse la voce che noi stavamo insieme quindi puoi immaginarti che la gente di lì, non facendosi gli affari propri, ci osservava per strada e sorrideva, con la faccia tipo da ebete>>Susan sorrise divertita. <<massacrammo Alex per quello che aveva fatto>>disse Kate guardandolo in modo torvo. <<poi spiegammo che tutto ciò era uno scherzo! Dopo qualche giorno tornò tutto alla normalità>>. <<in molti erano rimasti delusi, invece, stranamente i nostri genitori no!>>. <<già, anzi erano contenti>>Francis si domandò il perchè. Susan restò a bocca aperta e, ridendo, si rivolse ad Alex: <<lo hai fatto davvero?>>. <<Bè si ma era uno scherzo>>rispose Alex cercando di giustificarsi. <<si certo vallo a raccontare a qualcun’altro Alex, sei sempre stato fissato riguardo a questa cosa!>>intervenne Francis con un tono di ironia. <<confermo>>rispose Kate. <<ma non è vero…mi piaceva semplicemente vedervi insieme>>confessò Alex. <<no a te piace controllare le persone è diverso>>affermò Francis, facendo riferimento ai 4 anni di bugie. <<bè adesso non esageriamo>>. Susan imparò, nelle poche volte che lo vedeva, a conoscerlo così tutti e tre lo guardarono per dire “lo sai che è vero?”. <<vabbene! Ho esagerato lo ammetto, la prossima volta penserò prima d’agire okay?>>. <<sarebbe ora>> dissero entrambi. Dopo un po’ anche Susan e Alex si unirono a loro per aiutare la famiglia Kyle con il trasloco. Calò la sera e Francis uscì di casa con la palla da tennis in mano; attraversò il giardino e andò verso Kate, che era seduta nelle scale sotto il suo portico, sorseggiando una tazza di thè freddo alla pesca. Si sedette accanto a lei e le disse: <<hey grazie per l'aiuto di oggi in casa!>>. <<non c'è di che! A che servono gli amici se no!>>rispose Kate dandogli un colpetto affettuoso sul braccio. Francis le porse la palla da tennis e disse<<comunque, guarda cosa ti ho portato>>e le fece un gran sorriso. <<ma no! Ormai tienila, è tua! Te la regalo!>>disse Kate spingendo indietro le sue mani che le porgevano la palla. <<no è tua. Tieni!>>insistette Francis. <<non capisco!>>disse Kate. <<la presi il giorno della partenza! Avevo paura che non ti avrei più rivista, così “rubandotela” speravo un giorno di rincontrarti per potertela restituire>>le spiegò Francis malinconico. <<Oh Francis!>>Kate gli rivolse uno sguardo pieno di affetto. <<si! E’ un pò folle come cosa eh? Solo che...>>Kate non gli diede nemmeno il tempo di finire, posò la tazza per terra e lo abbracciò con tutta la forza che aveva. <<è la cosa più bella che potessi fare>>sussurrò Kate. <<Bè…a parte aver trovato i biglietti per la partita di Michael Jordan!>>disse Francis ironico. <<si vero! A parte quello! Comunque lo ammetta che ha una cotta per me agente Kyle>>affermò Kate sarcastica. <<oh! Tu sei pazza! Kate non ti sarai mica messa a fumare roba pesante?>>. <<no, per quello ci pensa già Alex>>scoppiarono a ridere. Finalmente dopo tanto tempo, quei momenti ritornarono a vivere. Segreti e bugie 10:00 del mattino; palestra; educazione fisica. L'Insegnante chiese ai suoi alunni di correre sul posto e fare una serie di esercizi. Francis si rivolse a Kate e le chiese: <<da quando conosci Susan e Chloe?>>. <<praticamente da quando mi sono trasferita qui. Ho incontrato Susan il primo giorno di scuola, è stata la prima ad accogliermi e il giorno dopo ho conosciuto Chloe. Poi due anni fa abbiamo conosciuto Julie Walters, una ragazza incredibilmente fuori di testa; il classico tipo che fa tutto quello che le passa per la mente>>rispose Kate mentre faceva stretching. <<e dov'è adesso?>>chiese Francis curioso. <<in questo momento si trova in vacanza alle Hawaii dai suoi zii>>Kate sorrise, sicura del fatto che la sua pazza amica se la stesse spassando. <<e la scuola?>>continuò Francis. <<si sta fingendo malata! E’ fatta cosi, lei vuole godersi la vita. Del resto poi, non è gliene importi molto della scuola. Anche se comunque è una ragazza molto intelligente e potrebbe ambire a fare qualsiasi cosa!>>si affrettò a rispondere Kate, che aveva molta stima per Julie. <<ne parli come se l'ammirassi!>>le chiese Francis, come se le avesse letto nel pensiero. <<infatti è così! Sono poche le persone che hanno il coraggio di vivere la vita così come viene!>>. <<Wow! Questa è molto profonda! Anche se credo che la vita non vada vissuta così, ci sono delle responsabilità a cui devi dare conto, non si può vivere frequandosene di tutto e di tutti>>disse saggiamente Francis. <<Bè anche questa è profonda! Non hai tutti i torti. Non so di preciso quando torna. Te la farò conoscere!>>gli disse Kate mentre gli faceva l’occhiolino. Francis sorrise e poi le chiese<<Ma loro sanno che sei…?>>Kate non lo lasciò finire e rispose di getto <<no, certamente!>>. <<hai mai pensato di dirlo a qualcuno?>>le chiese Francis. <<in verità tanto tempo fa stavo per dirlo a mia sorella Rose. Avevo detto ai miei e a lei che andavo a dormire da Susan, alla quale avevo chiesto di coprirmi senza darle alcuna spiegazione (le avrei spiegato tutto dopo). Quella sera, però, dimenticai il cellulare a casa e Rose venne a portarmelo, a casa di Susan ovviamente e con sua grande sorpresa non mi trovò. Rose, tuttavia, non disse nulla ai miei, ma ovviamente il giorno dopo volle delle spiegazioni che fossero plausibili. Stavo per dirle ogni cosa, ho pensato nella mia testa "okay! Vuoi la verità? Sono un agente segreto della CIA! Mi hanno arruolato all'età di soli undici anni e ieri sera dovevo incastrare un pericoloso individuo famoso per il riciclaggio di denaro sporco">>. <<e invece cosa le raccontasti?>>le chiese Francis, entrambi, chiaramente parlavano sottovoce. <<le raccontai, oltretutto pure a Susan, che ero uscito con un ragazzo, ma che non aveva funzionato, perchè era ancora legato alla sua ex ragazza>>rispose Kate, felice che sua sorella se la fosse bevuta ma, allo stesso tempo triste perché era stata costretta a mentirle a causa del suo lavoro. <<incredibile! Hai sempre avuto un talento nell’inventarti velocemente delle scuse>>. <<si…ma non sono per niente fiera di averle mentito. Purtroppo, però, non potevo fare altrimenti>>. <<ti capisco. Comunque io non ho mai dimenticato il cellulare a casa! Sei una dilettante>>disse Francis mentre le dava un colpetto sulla spalla. <<già! Ti ringrazio sei molto gentile e rassicurante!>>rispose Kate sorridendo. L'insegnante richiamandoli disse<<zitti lì in fondo! Allora…vedete queste lunghe corde? Bene, vi ci dovrete arrampicare>> e tutti iniziarono a lamentarsi. Kaitlyn rivolgendosi alle sue amiche disse<<starà scherzando! Solo ieri ho fatto la manicure>>. Invece Chloe, chiamò Kate da lontano in sottovoce<<Kate! Kate??>>. <<si cosa c'è?>>le si avvicinò Kate. <<io avrei un problema...soffro di vertigini>>disse Chloe con tono preoccupato. <<anche io>>aggiunse Susan. <<cosa? Bè...mmh! Non preoccupatevi andrà tutto bene>>rispose Kate cercando di rassicurarle. Poi l'insegnante disse<<chi si offre per primo?>>. Erano tutti in silenzio e alcuni di loro indietreggiarono. <<okay! Vorrà dire che sceglierò io, dunque...Paul e...Chloe>>disse la Prof. Mentre indicava con un dito i due sfortunati. Kate cercò di convincere l’insegnante, se poteva andare lei al posto di Chloe ma la Prof, svegliatasi con la luna storta, non volle saperne così, insieme a Susan cercarono di incoraggiare l'amica<<su Chloe! Fa vedere cosa sai fare, non ci pensare!>>. Entrambi i "concorrenti" si avvicinarono alle corde e Chloe, rivolgendosi all'insegnante disse<<scusi professoressa May ma io...vede...ho le vertigini!>>. <<basta che non guardi giù signorina Martin...su vada!>>le rispose in tono antipatico. Così i due alunni cominciarono a salire in cima, Paul fu più veloce, ma anche Chloe riuscì ad arrivare però, stupidamente, guardò giù, all'improvviso perse l'equilibrio e Chloe cadde. Francis si precipitò verso di lei e riuscì a prenderla. Kate, Susan e l'insegnante corsero verso Francis, il quale mentre la teneva in braccio, le disse<<Chloe! Stai bene? Va tutto bene?>>. Chloe fissandolo negli occhi rispose<<una favola…voglio dire sto bene!>>, Francis allora le sorrise e la mise giù. <<grazie a Dio>>disse Susan e tutti si tranquillizzarono. La giornata scolastica era finita e Francis e Kate erano già tornati a casa, si erano fermati sotto il portico di Kate per scambiare quattro chiacchiere. <<sei stato straordinario oggi con Chloe! Una caduta da quell’altezza…mi sono spaventata a morte>>. <<ora va tutto bene! Avrei “salvato” chiunque, eccetto Paul ovviamente>>rispose Francis sorridendo. Kate rise e gli disse<<hai sempre il potere di farmi ridere! Grazie!>>Francis ricambiò il sorriso. Stavano per entrare ognuno nelle rispettive casa quando i loro cerca persone squillarono nello stesso momento. Corsero alla CIA dove ad aspettarli vi era Alex che fissandoli disse: <<aspettate un attimo!>> entrambi si fermarono <<Fatemi godere questo momento...voi due un'altra volta insieme contro quei criminali lì fuori!>>disse Alex sdolcinatamente. Entrambi lo guardarono in modo strano e luisi affrettò a dire<<okay la smetto!>>. <<si forse è meglio, vai al dunque Alex!>>disse Kate con un piccolo sorriso sotto i baffi, perchè Alex si poteva definire strano ma a lei divertiva. <<Bene! Allora si tratta di spaccio di droga: casse di cocaina vengono importate dal Messico sotto forma di caffè: lui è Jack Davin…>> la sua foto apparve sullo schermo <<…oltre ad essere uno degli spacciatori più conosciuto della zona più povera di Boston, è proprietario di un night club il “Milk house”: è uno spacciatore patito del latte…>>. <<si soprattutto quello “in polvere”>>scherzò Jake riferendosi alla droga. <<bella questa! Comunque pure a me piace il latte>>rispose Francis. <<io, invece, ultimamente non l'ho digerisco, non so perchè!>>aggiunse Kate. <<scusate! Volete un thè con i biscotti nel frattempo che ci siamo?>>ironizzò Alex riportandoli all’attenzione. <<messaggio ricevuto>>affermò Kate. <<bene! Ritornando a noi. Da fonti certe sappiamo che lo spaccio avviene all’interno del locale, ma in una zona nascosta, solo ad alcuni è riservato l’accesso, ovvero a coloro che conoscono la frase chiave "vorrei del latte fresco" originale vero? Comunque anche Justin Fox trafficava con lui prima che venisse arrestato, te lo ricordi Francis?>>. <<si che me lo ricordo, aveva quasi tentato di uccidermi!>>. <<davvero? Bene!>>cercò di sdrammatizzare Kate cercando di non immaginarlo. <<già! Tra i suoi scagnozzi è infiltrato da poco più di un anno un nostro agente, Michael Johnson, da lui provengono le fonti, è diventato uno dei suoi uomini di fiducia, è stato già informato di voi>>fece vedere loro la foto<<allora sapete cosa dovete fare! Queste sono le vostre false identità>>disse Alex, che aveva massiva fiducia in loro. <<certo Alex! Noi andiamo!>>disse Kate, pronta a svolgere la missione. <<okay state attenti!>>raccomandò Alex. <<si mamma!>>disse Francis ironicamente. Una volta arrivati al night club, vestiti con degli abiti che li facessero sembrare frequentanti abituali del posto, si guardarono intorno, poi si avvicinarono al bancone e il barista chiese<<cosa vi porto?>>. <<vorrei del latte fresco!>>rispose Francis con sguardo duro. Il barista capì e disse<<bene, venite, seguitemi!>>. Così, scendendo lungo una scala nascosta del retro, si ritrovarono in una grande stanza lussuosa, al cui interno vi era Davin, lo spacciatore, il quale era circondato da donne completamente fatte e uomini che sniffavano cocaina, sistemata rigorosamente su piattini d’argento che giravano di mano in mano: <<E voi chi siete?>>domandò, sospettoso, Mr Davin non appena si accorse di loro. <<io sono Bill e lei è Diane>>rispose Francis sicuro di sè. <<come butta?>>chiese Kate masticando una gomma a bocca aperta, vestita con una minigonna mezza stracciata e una parrucca a caschetto al posto dei suoi lungi capelli biondi, mentre Francis indossava un giubboto leggero di pelle nera con una camicia bianca semi aperta. <<so che vendi roba forte>>Francis voleva andare al sodo. <<chi te l’avrebbe detto precisamente?>>gli chiese Davin guardandolo fisso negli occhi. <<mi manda Justin Fox>>rispose Francis, Kate non parlava, era la finta ragazza di Bill che stava ai suoi comandi. <<ah Fox! Non so nemmeno che fine abbia fatto; con lui facevo grandi affari!>>Davin, però, sembrava ancora sospettoso, così schioccando le dita disse<<Perquisiteli ragazzi! Scusate ma non mi fido!>>. <<a posto capo!>>disse l’agente infiltrato nei riguardi di Francis. <<ei stai attento dove metti le mani o te li stacco>>rispose Kate alla perquisizione facendo distrarre lo scagnozzo di Davin. <<vedi che lo fa sul serio>> rispose Francis serio, l’uomo si allontanò infastidito. <<Okay okay ragazzi, rilassatevi!>>disse Mr Davin fidandosi, mostrò loro ogni tipo di droga, anfetamine, crack extasy e tanta altra roba, era simile ad un supermercato della droga. <<è roba buona?>>domandò Francis controllandola e fingendo di esserne un esperto. Tutti scoppiarono a ridere<<avete sentito ragazzi? Roba buona! Questa è roba di prima qualità…amico>>rispose Mr Davin tirandogli addosso una confezione di anfetamine<<prova tu stesso>>. <<roba di prima qualità, bene! Così potremmo...incastrarti meglio>>disse Kate estraendo, da dietro la gonna, una pistola e puntandogliela addosso. A sua volta pure Francis e Michael estrassero la pistola e tutti iniziarono a scappare. All’improvviso si scatenò sui tre agenti una pioggia di proiettili; Davin insieme ai suoi uomini riuscì ad uscire dalla stanza e salire le scale rientrando nel locale, mentre Michael rimase lì sotto occupandosi di coloro che si erano arresi, entrambi salirono le scale inseguendoli e rispondendo al fuoco, arrivati all’interno del locale entrambi riuscirono a nascondersi ma in posti diversi. Così, quando Kate tentò di raggiungere Francis dall'altra parte del locale, venne ferita di striscio al braccio sinistro. <<Kate! Sei ferita!>>disse Francis preoccupato. <<non è niente, mi ha preso solo di striscio. Tu vai! Vai ad acciuffare quel bastardo, io starò bene>>mentre premeva la ferita con una mano per bloccare la fuoriuscita del sangue. <<sicura?>>Francis non voleva lasciarla lì da sola. <<si! Ora vai ma stai attento!>>rispose Kate rassicurandolo. <<okay! Stai attenta anche tu!>>così dicendo Francis, pian piano si diresse verso l’uscita del locale, che si trovava vicino al bancone. Nel frattempo Kate vide, nascosta dietro un tavolo, una ragazza svenuta: molto probabilmente per essersi fatta di qualche droga, Kate temeva potesse essere overdose. Dopo essersi fasciata la ferita strappando un pezzo di tovaglia da uno dei tavoli, cercò di rianimarla, ma non dava segni di vita. Allora decise di trascinarla fuori dal locale, quando all'improvviso si sentì puntare una pistola alla nuca. Kate si alzò lentamente e si girò: era uno degli scagnozzi di Jack Davin, il quale la guardò con aria soddisfatta e le disse<<addio…>>. Il dito si inarcava sempre di più verso il grilletto, stava per sparare, ma Kate, con i riflessi pronti, gli sferrò un calcio nei testicoli e poi lo stese con un pugno dritto sul volto. Dopodiché prese sotto braccio la ragazza e piano piano, riuscì a portarla fuori; grazie a Dio non fece altri brutti incontri. Francis, nel frattempo, dopo aver lasciato Kate, diretto verso l’uscita del locale, passò dalla sala centrale del night club, notando, attraverso lo specchio del bancone, il riflesso di Jack. Così si avvicinò, con cautela, ma lo spacciatore con sua grande sorpresa, riuscì a colpirlo con un pugno che gli fece sanguinare il naso e fuggì verso l'uscita. Francis si riprese subito e, prendendo bene la mira, gli sparò, ferendolo ad una gamba. Fuori dal night club, nel frattempo, erano arrivate due ambulanze e due pattuglie di polizia: i poliziotti si occuparono dell’arresto di Jack Davin, il quale subito dopo, però, venne caricato in autoambulanza affinchè gli curassero la gamba; furono arrestati pure gli uomini al suo servizio, insieme alle persone che stavano con lui quella particolare sera. Invece, i medici dell’altra autoambulanza, si stavano occupando del naso di Francis e del braccio di Kate: <<come stai?>>le domandò Francis. <<fa un pò male e il tuo naso? E' tutto intero?>>rispose Kate. <<bè! Spero di sì>>Francis non sembrava preoccuparsene. <<ti ha sferrato proprio un bel pugno!>>disse Kate ridendo. E Francis spingendola rispose<<piantala! Comunque è stato un gesto eroico quello di portare la ragazza in salvo!>>. <<certamente non potevo lasciarla morire lì no? Spero che Dio la aiuti ad uscirne fuori!>>rispose Kate rattristata. <<già, ne sono sicuro di questo!>>. <<hai visto? Siamo due eroi, tu hai aiutato Chloe ed io quella ragazza! Siamo proprio una bella coppia eh?>>si misero a ridere. Si avvicinò a loro Alex insieme all’agente infiltrato Michael. <<siete tutti interi ragazzi?>>. <<si certo, siamo sopravvissuti. Piacere Francis>>si presentò a Michael. <<piacere Michael, avete svolto un lavoro abbastanza soddisfacente>>. <<come abbastanza soddisfacente?>>replicò Alex. Kate lo capì<<mi rendo conto di aver agito un po’ velocemente>>. <<bè, dopotutto, ciò che ho imparato da questo mestiere è il risultato, alla fine di ogni missione agente…>>. <<…Fisher o…almeno…Kate>>. Michael era un tipo affascinante per ciò Kate rispose a quel modo. <<bene…Kate…il risultato è ottimo dato che quel bastardo ora è dentro, non potete immaginare cosa ho visto in questo anno lì dentro! Ora io vado, vi auguro un buon lavoro ragazzi…ciao>>volse lo sguardo verso di lei e se ne andò, Francis ed Alex chiaramente notarono tutto ciò. <<Fisher…o almeno Kate?>>iniziò a prenderla in giro Alex. <<oh…la nostra Kate si è innamorata…”oh Kate vuoi uscire con me?”>>continuò Francis. <<ma piantatela…ma guardatevi>>Kate si alzò e loro le andavano dietro continuando a scherzarle. Una bella cotta Kate e Susan camminano nel corridoio della scuola; andavano verso i loro armadietti, posizionati l’uno accanto all'altro. <<indovina dove ti porto oggi pomeriggio?>>domandò Susan, programmarono un pomeriggio insieme già da un paio di giorni. <<dove?>>rispose Kate. <<a spasso per negozi! Che ne dici?>>. <<dico che sei pazza>>Kate, non trovava minimamente entusiasmante fare shopping, specialmente con Susan. <<Perchè?>>domandò Susan. <<scherzi vero? L'ultima volta che ho fatto shopping con te è stato come vedere un film dell'orrore, non vedevo l'ora che finisse!>>rispose Kate sorridendo. <<non è vero!>>disse Susan facendole la linguaccia. <<si che è vero! Ogni volta che provavi una maglietta o un paio di jeans, iniziavi il tuo monologo “mi sta male….Non veste bene…Sembro di una taglia più grande”, non eri mai convinta. Mi hai fatto impazzire! Mi hai fatto girare tutti i negozi esistenti in città e alla fine…ti sei comprata una magliettina al mercatino dell'usato. Sei tale e quale a mia sorella: anche lei è sempre indecisa su cosa mettersi, perfino quando va a correre, quindi perchè non ci vai con lei? Sareste perfetti insieme>>disse Kate sperando che la sua amica accettasse la proposta. <<hai finito di descrivermi come un mostro? Scusa se voglio trascorrere un pomeriggio con la mia migliore amica!>>rispose Susan fingendosi offesa. <<ah! Odio quando usi la carta del senso di colpa>>Kate non riusciva a dirle di no se la metteva in questi termini. <<e funziona?>>rispose Susan sorridente. <<non con me, stanne certa!>>disse Kate, che cercava di non demordere. <<bè è un vero peccato, perchè dopo lo shopping ci saremo fermate in un bar e io ti avrei offerto un mega gelato alla vaniglia con scaglie di cioccolato>>Susan sapeva quali tasti toccare. <<tu sei una manipolatrice…d'accordo!>>alla fine Kate si convinse, non riusciva a resistere a tale tentazione. Dopo aver preso i libri dagli armadietti, le due amiche si diressero verso Chloe che era poggiata al muro con un lecca lecca in bocca, intenta a fissare il tetto: si tolse per un attimo il chupa chups dalla bocca e sospiro, mentre con la mente vagava chissà tra quali pensieri. <<Chloe!>>la chiamò Kate. <<ma cosa sta guardando?>>domandò Susan sottovoce. <<non lo so>>rispose Kate perplessa. Poi, quest’ultima le si avvicinò e la scosse per il braccio<<terra chiama Chloe!>>disse ironicamente. <<ah!>> sentendosi toccata Chloe fece un balzo e poi finalmente disse <<Buongiorno ragazze>>. <<ma che ti è successo? Hai spento il cervello per un attimo?>>scherzò Susan. <<oh ragazze! Mi sono innamorata!>>confessò esplicitamente Chloe. <<oh bene! Raccontaci tutto! Chi è il fortunato?>>partì spedita Susan curiosa come sempre. <<quando sorride il mondo si illumina, il tempo si ferma e tutto appare più nitido e chiaro>>rispose Chloe con gli occhi a cuoricino. <<Accidenti! Ti sei presa una bella cotta! Senti come parla! E' chi sarebbe questo principe azzurro?>>ironizzò Kate anch’essa curiosa di sapere. Chloe guardò in fondo al corridoio, il suo lui si stava avvicinando<<eccolo! Quanto è carino!>>. Susan e Kate si voltarono e volsero lo sguardo nella direzione in cui stava guardando Chloe, ma era difficile capire a chi si riferisse dato che vi erano diversi ragazzi che si dirigevano verso di loro. <<ma chi? Paul Roberts? Sarebbe lui il tuo principe? In tutta onestà, potevi sceglierti di meglio>>disse Kate schietta. <<infatti è di meglio! Guarda chi sta venendo…verso di noi>>disse Susan, che intuì per prima chi fosse il ragazzo per cui Chloe aveva la testa fra le nuvole. Kate capì subito dopo che si trattava di Francis; dapprima restò un pò allibita. <<salve ragazze!>>disse Francis che, intanto le aveva raggiunte. <<salve...>>disse Chloe imbarazzata. <<ahm! Ciao come va?>>disse Kate un pò stranita. <<sto...bene grazie, e voi?>>rispose Francis notando che lo stavano fissando. <<una favola!>>rispose Chloe sospirando. All'improvviso la campanella suonò e Kate, trascinando Chloe con sé, disse: <<bene! Noi dobbiamo andare, ci vediamo dopo!>>. <<ciao!>>disse Susan di sfuggita. <<ehmmmm! Ciao!>>disse Chloe tutta rossa e le tre ragazze corsero via. <<okay a dopo!>>disse Francis un pò insospettito. Pausa pranzo. Le tre amiche si diressero in aula mensa e, dopo aver preso da mangiare, si sedettero a un tavolo. <<così hai una cotta per Francis?>>ribadì Kate, che voleva tornare all’argomento affrontato quella mattina. <<Si. Ti dà fastidio? Perchè se è così, io lascio perdere>>disse Chloe. <<ma no! Non dirlo nemmeno per scherzo, non ti farei mai questo. Non avrei motivo!>>. <<però?>>impaurita da una possibile opinione negativa di Kate. <<non c'è nessun però, è che…lo trovo un pò strano, tutto qui. Insomma una delle mie migliori amiche si innamora del mio migliore amico, è strana come situazione! Nient'altro!>>rispose Kate tranquillizandola. <<allora per te va bene se gli chiedo di uscire?>>chiese Chloe tutta contenta. <<ma certo>> sorrise Kate <<solo…non ti fare troppe illusioni!>>aggiunse subito dopo. <<ah! Perché? Pensi che non potrebbe essere interessato a me?>>chiese Chloe con aria triste. <<non volevo dire questo, tu sei fantastica! Volevo dire che, magari, potresti rimanerci scottata…ovviamente è solo un ipotesi>>rispose Kate, attenta alle parole da usare. <<d'accordo, ho capito! È bello da parte tua preoccuparti per me. Grazie>>disse Chloe teneramente. <<Bene! Non volevo mi fraintendessi, ti voglio bene>>sorrisero entrambe. Ad un tratto arrivò Francis: poggiò il vassoio sul loro tavolo e si sedette accanto a Chloe. <<sto morendo di fame! Stamani ho saltato la colazione, mi sono alzato tardi!>>disse lui. Tutte e tre lo fissarono, senza dire nulla. <<cosa c'è?! Ho qualcosa in faccia?>>chiese Francis che iniziava a sentirsi spazientito da questa situazione strana. <<no stai benissimo!>>disse Chloe guardandolo per un attimo e poi girandosi rapidamente dall’altra parte per il forte imbarazzo. <<oh accidenti! Ti ricordi dobbiamo fare...quella cosa>> disse Susan rivolgendosi a Kate. <<oh si che sbadata! Hai ragione! Voi finite pure di mangiare, ci vediamo!>>disse Kate reggendole il gioco per poterli lasciarli soli. <<okay! Ma va tutto bene? Mi sembrate un pò strane oggi?>>domandò Francis confuso dai loro bizzarri atteggiamenti. <<si si! Va tutto bene! A più tardi!>>e così dicendo Kate e Susan si dileguarono. Francis non fece in tempo neanche a salutarle, dapprima restò perplesso, poi decise che non gli interessava e continuò ad abbuffarsi. Chloe rivolse uno sguardo a Kate, ormai lontana, sorridendole come ringraziarla e lei ricambiò il sorriso e subito dopo uscì con Susan dall’aula mensa. <<hai davvero fame!>>disse Chloe cercando di rompere il ghiaccio e di cominciare una conversazione. <<oh si! Comunque secondo te cosa hanno di così importante da fare quelle due?>>. <<e chi lo sa! Comunque, non ho avuto l’occasione, ma volevo ringraziarti per avermi salvato la vita la settimana scorsa>>disse Chloe cambiando argomento. <<non devi! Davvero…>>rispose Francis sorridendole. <<invece voglio! Probabilmente sarei finita all'ospedale, ma tu mi hai presa, quindi…davvero, grazie!>>disse Chloe che si sforzava di sembrare disinvolta e poco impacciata. <<Non c'è di che Chloe!>>rispose Francis gentilmente. Rimasero per qualche secondo in silenzio, poi Chloe si fece coraggio e glielo chiese<<per questo, pensavo…se ti va…di uscire…magari domani sera!>>. Francis preso alla sprovvista dalla proposta, smise di mangiare e rispose<<ahm! Uscire? Tipo un appuntamento?>>. <<bè teoricamente...si!>>rispose Chloe mentre le sue guance si tingevano di rosso. <<io non so…che dire! Sinceramente>>Francis iniziava a capire cosa si nascondeva dietro il fare misterioso di Kate e Susan. <<non dire nient'altro, ho capito! Non vuoi uscire con me...mi sta bene, ahm…ora devo andare, ci vediamo!>>Chloe, rimasta delusa, prese la sua borsa e i libri, si diresse verso l'uscita della mensa. Francis, pentitosi, per come le aveva risposto, la inseguì, la prese per il braccio e disse<<fermati! Scusami non dovevo reagire in quel modo e non volevo offenderti, mi dispiace! Mi piacerebbe uscire con te. Allora domani sera?>>disse sorridendo. <<Guarda che non devi farmi un favore! Non fa niente se non vuoi uscire!>>disse Chloe indispettita. <<ma no! Davvero!>>e si sorrisero. Nel pomeriggio Kate, in attesa dell’arrivo di Susan, che l’avrebbe trascinata in giro per negozi, si prese un momento di relax; così si sedette sul divano accanto sua sorella Rose e insieme guardarono un film in televisione. <<non capisco! Cosa ci trovi di così straordinario in Hugh Grant?>>chiese Kate rivolgendosi alla sorella. <<andiamo! Ma guardalo, è bellissimo>>rispose Rose con gli occhi sognanti. <<Bellissimo? Ammetto che è un bravo attore ed è anche simpatico, ma non mi attrae così tanto sinceramente>>. <<ma scherzi?! Io lo sposerei!>>. Ad un tratto suonarono alla porta, Kate andò ad aprire, Francis si precipitò dentro guradandola con sguardo fulminante: <<ciao Francis come va? mangiato bene oggi?>>disse ironicamente Kate e allo stesso tempo spaventato dal suo sguardo. <<tu lo sapevi e non mi hai detto niente!>>Francis sembrava piuttosto arrabbiato. <<non lo sapevo okay? Era da un paio di giorni che Chloe era così tra le nuvole; non sospettavo che si trattasse di te, solamente stamani l’ho scoperto. E poi cosa c'è di male scusa?>>. Francis, per non fare sentire la conversazione a Susan trascinò Kate in cucina. <<non c’è niente di male Kate, ma dato il comportamento strano di oggi con Susan, avrei preferito che mi avessi avvisato anziché lasciarmi lì da solo con lei, non riuscendo a capire che stava succedendo>>rispose Francis con sguardo severo. <<mi sa che te la stai prendendo un po’ troppo Francis>>ricambiò Kate. <<certo che no Kate! Semplicemente non mi sarei aspettato questo da te, solitamente mi avvisavi quando arrivava un pericolo>>. <<Francis devi uscire con una ragazza, non devi mica arruolarti per la guerra. Non capisco quale sia il problema? Chloe è una ragazza sensibile e altruista>>. <<si, ne sono certo ma il punto è che…tu non mi hai avvisato Kate! Capisco che Chloe è una tua cara amica ma anche io lo sono, come hai aiutato lei avresti dovuto fare lo stesso con me. Non voglio ingigantire la cosa Kate ma ricordi quando combinavo qualche disastro e mia madre veniva a saperlo? Tu non ci pensavi due volte prima di correre da me ad avvisarmi, tutto qui! Comunque tranquilla uscirò con lei domani sera, ora devo andare, ciao>>le spiegò in breve Francis lasciandola di sasso, Kate aveva deluso il suo migliore amico, rimase senza parole. Il campanello suonò: era Susan. Rose le andò ad aprire, in quello stesso momento uscì Francis salutando con tono deluso e se ne andò. Kate tentò di raggiungerlo, lo vide allontanarsi, entrando in macchina e lasciando il viale. 5 minuti dopo prese le sue cose e insieme a Susan partirono alla volta del lungo pomeriggio. Durante il tragitto diretti verso il centro di Boston Susan notò il silenzio di Kate ma anche le sue lacrime. <<ei cosa succede?>>. <<niente…>>Kate si asciugava le lacrime. Susan posteggiò ma prima di scendere dalla macchina le disse: <<è successo qualcosa con Francis? Ho visto il suo viso quando è uscito da casa sua>>precisò l’amica. <<Bè si…>> Kate le raccontò l’accaduto, spiegandole che non si era comportata come avrebbe dovuto <<…l’ho deluso Susan e mi dispiace tanto, siamo sempre stati complici l’uno dell’altra anche se si trattava di cose piccole come questa cosa di Chloe, è una questione di principio>>. <<si è vero ma non ci hai pensato, non lo hai fatto a posta>>. <<si lo so, ma il punto è proprio questo, forse questa distanza ci ha cambiati?>>. <<Bè questo è normale Kate…Francis è il tuo migliore amico e lo sarà sempre, può capitare tra amici qualche incomprensione, le amicizie sono tutt’altro che perfette come l’amore. Perciò ora smettila di essere triste!>>. Kate fu colpita da ciò che Susan spiegò<<grazie Susan, okay!>>le fece un bel sorriso. Le due amiche scesero dalle amiche pronte con i loro portafogli. Entrarono in un primo negozio di abbigliamento, si guardarono intorno e cominciarono a provarsi vari capi, ad esempio jeans, magliettine, vestitini, acquistando qualcosa. Uscendo si diressero in altre boutique di scarpe, di collane e orecchini. In uno di questi negozi, si divertirono ad indossare sciarpe e cappelli, in quanto lo facevano anche in modo scherzoso e ironico poi si fermarono: <<hai visto come guardava quel tipo quando ti sei messa tutti quei cappelli in testa?>>disse Susan ammiccando. <<già! "signorina le conviene provarli una alla volta">>disse Kate imitando la voce del commesso. <<penso che per oggi abbiamo finito, ora se non sbaglio devo offrirti un mega gelato giusto?>>disse Susan ridendo, poi la prese per il braccietto e le due si diressero verso la gelateria del centro. Si sedettero ad un tavolino e aspettarono che venisse un cameriere. <<grazie Susan ci voleva questo pazzo pomeriggio>>disse Kate con sguardo riconoscente. <<hai visto? Non sono il mostro dello shopping! Comunque non c'è di chè!>>le sorrise Susan. Dopo 5 minuti venne il cameriere: <<cosa vi porto?>>. <<per me una coppa di gelato alla vaniglia, con sopra scaglie di cioccolata>>rispose Kate golosa. <<per me, invece, gelato al cioccolato con sopra caramello, grazie!>>disse Susan sorridendogli formalmente. Kate si accorse che mentre Susan dettava al cameriere la sua ordinazione, questo la guardava con sguardo interessato. <<okay arrivano subito>>disse il cameriere e si allontanò. <<ma l’hai visto? Ti stava mangiando con gli occhi. No, non girarti…ti sta fissando>>disse Kate, contenta che Susan avesse fatto “colpo”. <<ma che dici Kate! Non scherzare>>rispose Susan arrossendo. <<no no! Dico sul serio, ti sta fissando! Penso che tu gli piaccia>>. Susan si girò lentamente, lo guardò mentre preparava le loro ordinazioni e per un tratto incrociò il suo sguardo: lui le sorrise e Susan ricambiò il sorriso. Poi si avvicinò glorioso verso di loro portando i due gelati. <<ecco a voi! Gelato alla vaniglia per te>> disse il cameriere riferendosi a Kate. <<e gelato al cioccolato con caramello…per te>>disse a Susan con voce suadente. <<grazie!>>disse Susan imbarazzata. <<prego non c'è di che! Se avete bisogno io sono li in fondo!>>e si allontanò continuando a sorriderle <<hai visto? Stava flirtando con te!>>disse Kate. <<ma no che dici! Era solo gentile con una cliente>>Susan era incredula e perplessa. <<vedi un po’ di svegliarti cara! Se quella era gentilezza, allora io sono Marilyn Monroe! Non vedevi come ti sorrideva? Ogni attenzione era rivolta principalmente su di te!>>. <<dici davvero?>>Susan non riusciva a crederci. Era piuttosto insicura quando si parlava di ragazzi, nonostante esperienze passate. Kate le fece un espressione di assenso. <<wow! Bè vedendolo bene non è poi così male!>>disse Susan sorridendo. <<avanti! Va a parlargli!>>la incoraggiò Kate, mentre gustava il suo ottimo gelato. <<ma no. Sei impazzita?>>Susan non ne aveva il coraggio. <<Inventati qualcosa no? Su avanti. Sta per venire quì!>>le disse Kate facendole l’occhiolino. <<ma no cosa dico…>>all'improvviso Kate fece cadere di proposito la borsa di Susan e ovviamente lui si precipitò da loro e si chinò per prenderla; anche Susan si era chinata ed i loro visi si trovarono incredibilmente vicini. <<aspetta ti aiuto!>>disse il cameriere. <<oh! Grazie>>si guardarono e si sorrisero. <<comunque io sono Luke, piacere!>>le disse stringendole la mano. <<ahm…io sono Susan, il piacere è tutto mio>> rispose Susan in maniera disinvolta e schietta, sorprendendo anche se stessa <<oh Dio non posso crederci che ho detto questo!>>. Lui la guardò e sorrise, felice che il suo interesse fosse ricambiato. Dopo di che finirono a raccogliere le cose da terra mettendole dentro la borsa, che si era aperta rovesciando tutto il suo contenuto sul pavimento. <<ecco qui! C’è tutto?>>le chiese il bel cameriere. <<si, ti ringrazio! Comunque lei è Kate la mia amica>>disse Susan improvvisando. <<ah! Ciao!>>rispose Kate secca, presa alla sprovvista. <<ciao, piacere!>>disse lui. <<ahm…scusate…>>prese velocemente un volantino dal bancone, mostrandolo alle ragazze, specialmente a Susan. <<…domani sera suonerà un nuovo gruppo musicale, che ha esordito da poco, in questo locale "Il Moonlight". Spero tanto che…ci sarai…ahm…ci sarete>>l’invito era chiaro, Susan si bloccò un attimo mentre dentro fremeva gridando nella sua testa “si si si”. <<si certo! Ci saremo grazie!>>rispose Kate, sorridendo. Susan era rimasta imbambolata. <<okay allora...ciao, io devo tornare a lavoro>>. <<ciao!>>rispose Susan, il cui viso stavolta era illuminato da un largo sorriso. Così Luke si allontanò e tornò a lavoro. <<Bè direi proprio che hai fatto bingo. Ma hai visto come ti guardava?>>disse Kate. <<tu dici?>>Susan era ancora incredula. <<io dico e come! Quello non ti toglieva gli occhi di dosso>>entrambe scoppiarono a ridere. <<Bè è incredibile, tu e Francis avete rimediato un appuntamento in una sola giornata>>. <<cos’è gelosia quella? Comunque possiamo provvedere subito>>. <<te lo puoi scordare! Stai lontana dalla mia vita sentimentale. L'ultima volta che mi hai presentato un ragazzo mi confessò che avevo "gli occhi speranzosi" e ha tentato di baciarmi per tutta la serata>>. E Susan mettendosi a ridere disse<<ah si! L'uomo degli occhi speranzosi non me lo scorderò mai! In effeti lì ho toppato, ma si trattava dell'amico di Anthony, quell'idiota del mio ex ragazzo>>. <<ah! Quindi non contiamo le altre volte che hai toppato giusto? Cosa mi dici di quel Bill, che guardava il sedere alla altre ragazze mentre parlava con me oppure di Ben, che mi ha tormentato tutta la sera con le sue assurde teorie sugli alieni oppure…>>. <<okay okay ho capito! Sono stati dei casi particolari, ma la prossima volta andrà meglio>>. <<si se non sarai tu a presentarmeli>>disse Kate categoricamente. <<ma io…volevo solo aiutarti!>>. <<si lo so e ti voglio bene per questo, ma sono abbastanza grande e vaccinata per riuscirci da sola>>le sorrise Kate. <<ahm! Okay>>rispose Susan un pò triste. <<E poi se, per esempio, tu mi presentassi l'uomo della mia vita, e lo sposassi, questo significherebbe essere in debito con te per sempre! Chissà quante giornate di shopping mi aspetterebbero…orribile>>disse Kate scherzando e Susan sorrise. Francis stette tutto il pomeriggio pensando all’accaduto, si sentiva in colpa perché si rese conto di essere stata dura con Kate, di aver esagerato, nonostante tutto; provò a chiamarla ma il suo cellulare dava la segreteria telefonica. Si ritirò a casa, dopo aver comprato un paio di cose a sua madre e, non trovando Kate a casa, l’aspettò sotto il portico di casa sua. Susan accompagnò Kate verso le 18:30, non si accorse di Francis e salutò Susan. <<grazie dello splendido pomeriggio>>. <<prego cara! Non dimenticarti che domani ci aspetterà una fantastica serata>>. <<certo, con tanto piacere, a domani>>si salutarono, scese dalla macchina e Susan partì alla volta di casa sua, che si trovava solo ad un paio di isolati. Kate si voltò, nonostante il pomeriggio con Susan il suo pensiero era rivolto al suo migliore amico, così il suo sguardo si rivolse verso la casa di Francis e lo notò seduto sulle scale. I loro sguardi si incrociarono; lui si alzò mentre Kate lo raggiunse e, in contemporanea, dissero: <<mi dispiace>>insieme risero. <<sono proprio uno scemo!>>cominciò Francis a scusarsi. <<Bè allora siamo in due! Ho riflettuto molto su quello che hai detto…>>disse Kate in tono serio. <<lascia perdere Kate…>>. <<…no, lasciami parlare. Hai ragione, avrei dovuto avvisarti, invece, la mia attenzione si è rivolta solo verso Chloe e ti ho mollato lì, indifeso. La Kate che hai lasciato a Hopedale non l’avrebbe fatto>>si scusò Kate. Francis, sorridendo, rispose<<appunto Kate! Siamo cresciuti e non siamo più uguali a prima, tu non hai niente di cui incolparti, ho esagerato io. Non siamo più quei ragazzini, oltretutto questa non era una cosa grave, mi dispiace>>entrambi gli amici si abbracciarono, fecero pace. <<quindi domani hai un appuntamento con Chloe?>>ripresero a scherzare. <<si esatto>>confermò Francis. <<cerca di trattarla bene okay?>>disse Kate puntandogli il dito ironicamente. <<si si tranquilla…rilassati! Anche perché pensavo di invitare a cena Susan la prossima settimana>>scherzò Francis. <<che scemo!>>rispose Kate spintonandolo. I loro cerca persone squillarono e corsero, sulla moto nera di Francis, che aveva acquistato a San Francisco, alla CIA. <<ciao Alex>>si salutarono. <<ciao ragazzi…abbiamo un problema…ricordate il barista?>> videro la sua foto proiettata sullo schermo <<…è il braccio destro di Jack Davin, a quanto pare è riuscito a scappare quella sera, durante la sparatoria>>. <<bene>>esclamò Kate. <<…molto probabilmente portandosi con sé un po’ di roba! E’ stato notato nei dintorni di un locale “Il Moonlight”…>>. <<aspetta ”Il Moonlight”? Io e Susan ci andiamo domani sera, ci sarà una band che suonerà, un suo amico ci ha invitati…>>. <<aspetta...frena! Che significa un suo amico, chi sarebbe questo?>>disse Alex curioso. <<questo...è un ragazzo che abbiamo incontrato oggi pomeriggio in un bar, il cameriere che non toglieva gli occhi di dosso a Susan, ci ha invitati alla serata di domani>>raccontò Kate. <<scusa che cosa intendi con “non le toglieva gli occhi di dosso?>>. <<tu che ne pensi Alex?>>. <<capisco!>> rispose Alex un po’ geloso. E’ risaputo che, da quando l’ha conosciuta le è sempre piaciuta ma non aveva avuto mai il coraggio di chiederle un appuntamento, frenato un po’ dalla sua timidezza, ma soprattutto, dal suo lavoro <<comunque, tornando a noi, dobbiamo prenderlo ragazzi, prima che si metta a spacciare pure lì!>>. <<okay! Allora domani sera entreremo in azione!>>disse Francis deciso. Il locale avrebbe aperto tardi, così il nostro caro Francis poteva godersi la bella serata con Chloe. L’indomani, quando arrivò la sera, Francis si preparò per il suo appuntamento, vestendo casual con un paio di pantaloni e una camicia bianca, prese il portafoglio, si mise un giubbino leggero, uscì di casa e si diresse da Kate per mettersi d’accordo sulla serata. La trovò già pronta con indosso una minigonna, una magliettina attillata e un paio di stivali, restò un po’ allibito in quanto Kate non aveva mai messo una minigonna in tutta la sua vita, considerando che le odiava. <<Rose, ma come mi hai conciata?>>rispose Kate con tono infastidito. <<Cosa? Stai benissimo, sei uno schianto!>>disse fermamente Rose. Kate cercava di abbassarsi il più possibile quella minigonna. Francis, la guardò, ridendo <<è vero! Sei proprio…uno schianto!>> e bussando dei colpetti, con la mano, in testa a Kate continuò<<Kate ma sei tu?>>. <<ah ah ah! Sei molto divertente! Comunque non se ne parla. Io non andrò in giro con questa minigonna! Vado a cambiarmi e immediatamente>>. <<ma Kate…>> disse Rose rinunciando a capire sua sorella <<…okay! Fa come vuoi ma per me stavi benissimo>>. Prima che Kate salisse per andarsi a cambiare, Francis disse sottovoce<<Kate! Allora io vado a prendere Chloe, noi ci vediamo al locale dopo okay?>>. <<okay! Io vado a cambiarmi subito, tra poco Susan sarà qui!>>. <<d’accordo…comunque per la cronaca non stavi poi così male!>>. <<ma piantala!>>rispose Kate sorridendo. Mezz’ora dopo Kate e Susan raggiunsero il locale, vi era molta confusione e musica ad alto volume. In mezzo alla folla Susan scorse Luke, il cameriere; gli fece cenno e in un minuto lui le raggiunse: <<ei ciao ragazze come va?>>li salutò Luke. <<bene! Ci sono tante persone!>>rispose Susan. <<già! Si è vero! Ahm…ti va di ballare?>>le chiese Luke con tono alto per farsi sentire. <<Non saprei…non vorrei lasciare da sola Kate…>>rispose Susan, preoccupandosi realmente per l’amica. <<non ti preoccupare per me, vai pure a ballare, io vado al bar a prendermi qualcosa da bere>>rispose Kate. <<sicura Kate?>>. <<ma certo! Vai!>>confermò Kate. <<okay allora a dopo!>>e i due giovani si diressero verso la pista. Kate ne approfittò per dare un’occhiata in giro come gli aveva ordinato Alex. Nel frattempo Francis dopo aver parlato con Kate andò a prendere Chloe. Si recarono in un ristorante a mangiare una buona pizza. <<Come ti accennavo, questa sera suonerà una band in questo locale, “il Moonlight”, mi piacerebbe andarci…che ne pensi?>>le domandò Francis sperando che non rifiutasse. <<certo con piacere! Lo sentito dire, so che ci stanno andando pure Kate e Susan!>>. <<si, infatti è stata Kate a dirmelo, perché sa che mi piace quel genere musicale>>disse Francis. <<ah okay? Il rock è un genere che va forte>>confermò Chloe <<sono d’accordo>>. Chloe gli sorrise contento di come stava andando la serata<<ahm…mi chiedevo, quanto tempo sei vissuto a San Francisco?>>. <<bè più o meno quattro anni, praticamente lì, ho trascorso la mia adolescenza>>. <<ah! So che vuoi fare lo chef, è vero?>>. <<e chi mai te lo avrà detto?>>disse Francis ironicamente. Nel frattempo, arrivarono le pizze che avevano ordinato. Francis continuò <<Comunque si! Fin da piccolo mi appassionava creare piatti come, un po’, dipingere un quadro. Da lì ho deciso di frequentare un corso di cucina tanto per provare e ogni giorno che passava mi rendevo conto che era diventata realmente la mia passione, così continuai e dopo un anno feci l’esame, mi andò bene, vinsi il primo premio>>. <<Complimenti!>>. <<grazie! Solo che quel corso mi preparava solo per i piatti salati. Io volevo imparare a fare pure i dolci, infatti, quando mi trasferì a San Francisco, frequentai anche un corso di pasticceria, era bellissimo, mi insegnavano come fare il cioccolato, preparare la panna e tutto il resto, era straordinario…>>raccontava Francis con entusiasmo, non fece altro che parlare di cucina e di aneddoti connessi, chiaramente, non accennò all’insuccesso dell’esame finale del corso. <<capito! Interessante!>>rispose Chloe con tono stancante, lo aveva ascoltato solo raccontare della cucina. Entrambi continuarono a parlare questa volta fu Chloe a raccontare qualcosa di lei. La ragazza desiderava diventare un medico, nell’ambito della pediatria, in quanto le piaceva lavorare con i bambini. Le raccontò dei suoi interessi, musica, libri. Quando arrivava il turno di Francis, lui sparava a raffica sulla cucina; oltretutto Chloe notò che, piegava la pizza, lo trovava strano. Finito di mangiare Francis da gentiluomo pagò la cena. Si diressero al locale, raggiungendo Kate e Susan. Nel frattempo, Kate conobbe un ragazzo carino, Peter, si misero a chiacchierare, mentre lei osservava la situazione all’interno del locale. Notò che Susan si stava divertendo tanto con quel Luke, ma, quando volse lo sguardo verso l’entrata, scorse il braccio destro di Jack Davin, che non era solo. Entrarono, insieme a lui, due grossi uomini, mentre altri due si piazzarono al bar. Kate cercò di non farsi notare, in quanto lui l’avrebbe riconosciuta. Lei si scusò con Peter, si diresse al bagno facendo segno ad Alex, il quale era arrivato all’incirca da 10 minuti. Dal bagno Kate chiamò Francis al cellulare, il quale le disse che stava per entrare, una volta parcheggiato la macchina. Kate gli spiegò la situazione nei minimi dettagli, lui fece finta di parlare con sua sorella Karen, per non insospettire Chloe. Francis e Kate si misero d’accordo per incontrarsi nell’uscita posteriore, quella d’emergenza. Una volta entrati Chloe decise di andare in bagno e Francis, approfittandone, raggiunse Kate fuori. <<Kate>>la chiamò Francis. <<ei…la situazione è piuttosto critica, ho notato che sta già trattando con qualcuno>>. <<dobbiamo intervenire immediatamente Kate!>>. <<si! Ma dentro è pieno di gente, c’è Susan e, pure Chloe…a proposito com’è andata?>>domandò Kate incuriosita. <<non credo sia il momento di parlarne Kate!>>affermò Francis. <<okay! Stavo scherzando!>>. <<simpatica! Comunque…dobbiamo attirrarlo fuori Kate>>. <<okay!>>indossarono entrambi gli auricolari per tenersi in contatto con Alex e attuare il piano. L’uomo stava per mettersi in affari con il cliente. Loro fecero in modo che si sentisse accerchiato e spiato così, notando ciò, lui interuppe l’affare e richiamò i suoi uomini, si diressero fuori. Quando fuggirono, Francis, Kate e Alex presero la macchina di quest’ultimo alla volta dell’inseguimento. Un’inseguimento ad alta velocità, che descrive Francis alla guida dell’auto, Kate fuori dal finestrino a rispondere al fuoco ed Alex nel sedile posteriore a chiamare i rinforzi. Ad un certo punto squillò il cellulare di Francis che rispose: <<pronto!>>. <<Francis sono Chloe ma dove sei?>>domandò Chloe, che una volta uscita dal bagno non lo ritrovò più. <<ahm…in questo momento sono impegnato e…>>rispose Francis con fatica cercando di evitare i proiettili e di chiudere la conversazione. <<ma cos’è questo rumore Francis?>>. <<ahm niente! Solo un auto ambulanza dietro di me! C’è stata una piccola emergenza familiare e, con Kate, siamo dovuti correre a casa…>>. <<davvero? È tutto a posto? È successo qualcosa di grave?>>continuò a fare domande Chloe. <<ahm…no, non ti preoccupare ti racconto tutto dopo okay?>>le chiuse il cellulare Francis. In quel momento Kate, prese la mira e colpì la ruota. Quei criminali finirono fuori strada; non ebbero nemmeno il tempo di fuggire che furono accerchiati, non ebbero più scampo. <<ottimo lavoro ragazzi!>>disse Alex. <<bella mira Kate>>. <<grazie! Anche se non è stato facile, considerando che tu guidavi con il cellulare in mano>>disse Kate con leggera ironia. <<okay mi dispiace ma non potevo non rispondere. Chloe si sarebbe insospettita>>. <<d’accordo non preoccuparti, hai fatto bene. A proposito credo che sia l’ora di tornare…al locale>>disse Kate. <<già è meglio!>>concordò Francis. Mezz’ora dopo ritornarono al locale spiegando a Chloe e Susan che, Rose era svenuta a causa dello stress e dalla povera alimentazione, niente di grave; così tranquillizzarono le ragazze continuando, purtroppo, a mentire. Tutti proseguirono la loro serata, Susan tornò a parlare con Luke, Francis e Chloe si diressero al bar a bere qualcosa e Kate stava ritornando da Peter, ma notò che faceva il casca morto con un’altra perciò lasciò stare; arrivata la fine della serata Francis riaccompagnò Chloe a casa e Susan, dopo aver salutato Luke, fece lo stesso con Kate, raccontandole le tante cose che Luke le fece presente della sua vita. Un ragazzo di 22 anni, che vorrebbe sfondare nel campo alberghiero, il cui compleanno avveniva il 3 di Marzo. Susan era elettrizzata e Kate ne fu felice. Arrivati a casa di Chloe, Francis la accompagnò fino alla porta. <<Dunque, ho trascorso una bella serata spero anche tu!>>disse Francis in tono prettamente amichevole. <<oh si è stato molto divertente, ti ringrazio>>Francis notò che Chloe non lo disse in modo molto entusiasta. <<oh! Capito! Scusami Chloe, posso chiederti una cosa?>>. <<si certo!>>. <<Perché sei uscita con me?>>le domandò esplicitamente Francis. <<come scusa?>>rispose Chloe un po’ perplessa. <<devo essere sincero con te, a me sembra che di me ti abbia colpito solo il fatto che ti ho salvato la vita la settimana scorsa>>Francis continuò ad essere schietto. <<cosa? Ma come ti viene in mente?>>. <<bè stasera a cena mi è sembrato che non eri molto interessata a quello che dicevo, mi sono accorto che ti stavi annoiando!>>. <<ma no, che vai dicendo a me tu piaci…>>. <<bè se fosse così, non lo diresti con molta facilità non credi!>>. <<wow! Pensi davvero che io sarei uscita con te solo per questo?>>chiese Chloe cominciando a capire che ciò era vero. <<non lo so dimmelo tu! Forse mi sbaglio>>. <<io credo…proprio…di si…forse hai ragione! Scusami, che figura…>>. <<no! Non preoccuparti, sai in ogni caso non credo che ci sarebbe stato qualcosa tra di noi! C’è da dire che solo da poco ho rotto con la mia ragazza quindi è ancora presto>>confessò Francis. <<oh mi dispiace, capisco bè allora credo sia tutto, ma sappi che comunque non ho passato una cattiva serata!>>. <<ti ringrazio quindi ti sta bene se restiamo amici?>>. <<certo! Volentieri Francis>>entrambi si diedero la mano. <<allora buonanotte>>disse Chloe. <<buonanotte>>. Così Francis tornò a casa qualche minuto dopo di Kate. La trovò seduta fuori, seduta sulle scale, che stava curandosi una piccola ferita, procuratasi quella sera durante l’inseguimento. Francis la raggiunse sedendole accanto. <<ei che hai fatto?>>domandò Francis curioso. <<niente! Mi sto medicando questa ferita, ho sbattuto il piede durante l’inseguimento>>. <<ai! Vi siete divertiti con Susan stasera?>>. <<Bè almeno lei!>>. <<perché?>>. <<inizialmente avevo conosciuto un ragazzo molto carino, ma poi, dopo che siamo tornati, ho visto che dava corda ad un’altra>>raccontò Kate un po’ delusa. <<che stronzo!>>esclamò Francis. <<già! Invece Susan si è divertita tanto con quel ragazzo che abbiamo conosciuto ieri al bar, si chiama Luke, si vedranno anche domani sera>>. <<non mi dire che sei gelosa?>>. <<ma no…forse un pochino!>>confessò Kate. <<non ne hai motivo! Sai…chiunque abbia la possibilità di conoscerti scoprirà che sei fantastica>>le disse con sincerità Francis, per sollevarla dal suo umore triste. <<wow! Che belle parole…mi vuoi sposare?>>ironizzò Kate. Francis scoppiò a ridere<<neanche morto! Sarai pure fantastica ma certe volte sei insopportabile>>. Kate gli diede un pizzicotto<<scemo! Invece tu? Come è andata con Chloe? E’ sopravvissuta?>>. <<si! Bè abbiamo trascorso una serata piacevole, mangiato una pizza e parlato di tante cose…>>. <<ah si? E quando dici “parlato di tante cose” che intendi?>>. <<del più e del meno…>>. <<di la verità Francis, le hai parlato tutto il tempo di cucina vero?>>lo beccò Kate. <<bè si! Perchè?>>. <<forse il fatto che, tante volte, quando conosci qualcuno, non fai altro che spiegare ricette all’infinito e oltretutto anche complicate! Alla fine diventi monotono…>>. <<cosa? Quindi anche tu trovi noiose le mie ricette?>>. <<no, io no! Perché sai che adoro il cibo, mi piace quando inventi ricette ma gli altri non sono me. Quando parlavi di cucina agli altri, io notavo che a loro non interessava nonostante alcuni erano golosi…>>. <<e perché non me lo hai mai detto Kate?>>domandò Francis in tono schietto e triste. <<bè perché non volevo che ci restassi male, per te è davvero importante!>>. <<oh! Incredibile, la prossima volta mi limiterò…comunque con Chloe siamo rimasti semplicemente amici>>. <<ottimo! Senti dato che siamo in vena di argomenti, mi faresti le tue famose frittelle al miele, all’improvviso mi è venuta fame…>>. <<okay! Mi segua madame>>scherzò Francis prendendola a braccetto. Il Lavoro Durante gli ultimi 5 minuti, per arrivare alla fine della lezione di letteratura, la professoressa Brite spiegava Il diario di Anna Frank: <<Dunque Anna Frank parla della sua famiglia, cari zii e cugini, ma le mancava la cosa più importante, l’amicizia. Lei non ha mai trovato un’amica con la A maiuscola…>>, l’insegnante notò Paul distratto da Kaitlyn, così gli fece una domanda: <<bene bene signor Roberts lei ha letto il diario di Anna Frank?>>domandò la Prof in tono retorico. <<ahm…si certo>>rispose lui con la faccia da idiota. <<bene! Le pongo un quesito molto interessante: stavo spiegando che Anna non ha mai conosciuto la vera amicizia tuttavia, in chi o cosa la troverà?>>. <<ahm…nella sua insegnante?>>rispose Roberts con una battuta da idiota, infatti risero solo i suoi amici. L’insegnante lo ignorò e si spostò su Chloe: <<signorina Martin lei sa rispondere?>>domandò la Brite, sicura di trovare in lei una studentessa seria. <<bè la sua unica amica la troverà nel diario personale che…poi chiamerà Kitty>>rispose Chloe. <<bene Chloe brava!>>. Vide che Paul rideva ancora. <<signor Roberts rida pure intanto Chloe si prende una bella A mentre lei si becca una C, per la meritata attenzione ovviamente…>>la classe scoppiò a ridere mentre suonò la campanella. Lei li bloccò<<aspettate! Io starò fuori per una settimana! Quando torno voglio due pagine sull’amicizia, il più meritevole avrà un premio>>questo era il metodo della professoressa più giovane della scuola, infatti aveva 29 anni, era un insegnante di bell’aspetto, questo spiega la battuta di mal riuscito corteggiamento di Paul. Ma lei non era quel tipo che abboccava come dimostrato, non si vestiva scollata, per evitare certe situazioni. Come raccontavo prima il suo metodo era quello di premiare l’alunno, ogni qualvolta faceva il compito migliore degli altri, ad esempio regalando al premiato dei biglietti per il cinema oppure una pizza in omaggio o come la volta scorsa un braccialetto e il più delle volte è proprio Chloe a vincere. Chiaramente l’insegnante Brite utilizzava questo metodo di lavoro per stimolare al meglio le capacità dei suoi studenti. Era molto stimata per questo. Usciti dall’aula Francis si complimentò con Chloe: <<davvero brava Chloe>>. <<si! Glielo hai messo proprio in quel posto a Paul, cosi la smette di sfottere>>continuò Kate. <<sei proprio una secchiona>>disse Susan differenziandosi, loro la guardarono ridendo. <<grazie ragazzi! Comunque ora devo andare…>>Chloe non ebbe il tempo di finire la frase, che all’improvviso salta fuori davanti a loro Julie Walters, tornata dalle Hawai. <<Julie…sei tornata!>>disse Kate e insieme la abbracciarono. <<ciao ragazze!>>Julie ricambiò l’abbraccio. <<ei, devi raccontarci tutto>>Susan era felice di rivederla. <<si certo! E chi è questo bel ragazzo?>>domandò Julie schiettamente. <<ah! Julie lui è Francis>>disse Kate entusiasta di farlo conoscere alla sua amica. <<piacere!>>rispose lui gentilmente. <<ah tu sei il famoso Francis>>rispose Julie riconoscendolo. <<si sono io! Il migliore amico che non ha mai avuto>>scherzò Francis.Tutte e tre risero. <<resterei a raccontarvi tutto ragazze, ma devo tornare a casa! Facciamo che ci vediamo per una pizza stasera, al solito posto da Luigi?>>propose la loro amica. <<okay io ci sto>>disse Kate. Chloe e Susan confermarono. <<oh! Verrai anche tu stasera vero? Vorrei conoscerti meglio anche se credo di sapere anche troppo su di te comunque verrai? Mi farebbe piacere!>>chiese a Francis. <<si certo volentieri, grazie!>>. <<bene, a stasera allora!>>e se ne andò. Pochi secondi dopo squillò il cellulare di Susan, era sua madre che aveva bisogno di un aiuto in negozio. I suoi genitori possedevano un negozio di riparazioni di elettrodomestici, così li salutò e andò via pure lei, seguita da Chloe. Così rimasero solo Francis e Kate che si diressero in mensa: <<Dunque, come ti è sembrata Julie?>>. <<bè a prima vista molto occupata direi! Comunque, a parte gli scherzi, è simpatica! Ma senti posso farti una domanda?>>chiese Francis, mentre si sedevano con i loro vassoi. <<cosa?>>. <<per curiosità, chi altro sa della mia esistenza?>>. Kate rise per la domanda<<Ah! Bè forse ho esagerato un po’ a parlare di te…>>. <<ma no! Non è un problema, anche io ho parlato di te ad un paio di amici a San Francisco!>>. <<davvero?>>. <<certo!>>disse Francis tranquillamente. <<Bè era ovvio, io sono la migliore amica che si potesse avere>> ironizzò Kate. Francis sorrise e Kate cambiò discorso <<sai, ieri riflettevo sul fatto di cercarmi un lavoro?>>. <<perché? Quello che hai ora non ti soddisfa?>>disse Francis sottovoce. <<bè non è la stessa cosa, vorrei un lavoro normale, nuove esperienze e poi, da quando abbiamo raggiunto la maggior età, sai che possiamo prelevare i soldi di “quel lavoro”>> disse Kate facendo le virgolette con le dite <<i miei genitori stanno iniziando a insospettirsi>>. <<bè io ho lavorato come barista per un paio di mesi>>disse Francis. <<fantastico! Come è andata?>>curiosò Kate. <<mi hanno licenziato>>. <<bene! Immagino per molte assenze ingiustificate!>>. <<bè in parte si, in parte perché il locale ha chiuso per fallimento!>>confessò Francis. <<cavolo! E secondo te, potrei farcela?>>. <<certo! facendo molta attenzione chiaramente!>>. <<okay! Allora da oggi cerco un lavoro, è strano dirlo!>>. Finito di mangiare si diressero all’ultima lezione e Francis chiese: <<Kate ma chi è Luigi?>>. <<è una pizzeria “Da Luigi”, fanno una pizza da favola e Luigi è il proprietario. È italiano, viene da Roma e credimi, sai che ho assaggiato qualsiasi pizza esistente a questo mondo ma nessuno è pari a quella di Luigi!>>. <<Bene! Allora non vedo l’ora di mangiarla!>>. Quel pomeriggio, insieme a Francis, Kate andò alla ricerca di un lavoro che le potesse piacere, con un buon guadagno. Passò da assistente di un tatuatore a barista di un club molto spinto, ad addetta alla raccolta di rifiuti. Poi Francis, ad un certo punto, notò un annuciò su di un muro: “cercasi cantante solista per intrattenimento – Ristorante “La freccia verde”, lui cercò di distrarla dal vedere l’annuncio: <<guarda lì, c’è un bar carino, andiamo a vedere!>>disse Francis spingendola. <<Francis ma che fai? Smettila di spingermi>>poi lei si girò, improvvisamente vide quell’annuncio e lo lesse. <<ah! Ora ho capito!>>. <<mi dispiace io non volevo…>>disse Francis in tono serio. <<Francis non preoccuparti! Ormai…mi sono messa in testa che non tutti i sogni si possono realizzare, pazienza!>>affermò tristemente Kate. <<Kate ma tu non devi mai perdere…>>. <<…la speranza? No quella non la posso perdere grazie a Dio, comunque davvero non ne parliamo più Francis, andiamo a vedere quel bar>>Kate passò avanti, Francis capì al volo che lei era ancora triste ed arrabbiata. Tornarono a casa particolarmente stanchi, Francis andò a prepararsi per la serata. Entrata in casa Kate si gettò sul divano. <<accidenti! E’ stancante cercare lavoro!>>. <<eh tesoro non è facile! Come è andata?>>chiese sua madre interessata. <<un disastro! Ci sono mestieri che nemmeno credevo esistessero>>. <<tipo?>>. Kate si avvicinò in cucina<<lasciamo perdere, te li risparmio! Comunque che prepari di buono?>>. <<Polpettone con funghi e piselli>>. <<mmh! Buono! Peccato che sono a mangiare fuori stasera>>. <<cosa?>>esclamò sua madre. <<non te lo avevo detto?>>. <<no signorina non me lo avevi detto!>>rispose Elizabeth con tono un po’ autoritario. <<scusami! Mi è passato di mente! È tornata Julie dalle Hawaii e andiamo a mangiare da Luigi>>le spiegò Kate. <<ah! Capito, okay! Ma la prossima volta avvisa prima>>. <<sissignora! Scusa ma come mai stai cucinando già a quest’ora?>>erano le 7 di sera. <<tuo padre torna prima da lavoro>>. <<va bene! Allora io vado a prepararmi>>. Erano quasi tutti già in pizzeria, Francis, Kate, Susan insieme a Luke e Chloe, mancava solo Julie che, solitamente, era sempre in ritardo. Dopo un quarto d’ora arrivò con il suo ragazzo Nick, che presentò a coloro che non lo conosceva ancora; Julie aveva indosso un vestito stile cinese, Susan vestiva una gonna, che le arrivava fino al ginocchio, e indossava scarpe con un tacco più alto di quello che i suoi piedi potevano permettersi, e tutto questo per fare bella impressione sul ragazzo che le piaceva, Luke; mentre gli altri vestirono più casual. Una volta che si sedettero, ordinarono la pizza ognuno con i suoi gusti, che venne portata personalmente da Luigi: <<Salve ragazze come state?>>. <<Luigi…ciao, noi stiamo bene!>> rispose Julie e continuò <<devo ammettere che la tua pizza mi è mancata!>>. <<grazie>>rispose Luigi in tono gentile e romano, notò Kate<<ciao Kate chi è il tuo amico?>>. <<Luigi ti presento Francis>>. Il cuoco non ebbe il tempo di dire nulla che Francis lo precedette: <<bè inutile che mi presenti Kate! Dato che anche lei mi conosce giusto?>>presuppone Francis. <<ahm…no! Mi spiace dovrei?...scusate ma devo andare, il lavoro chiama, è stato un piacere conoscerti, buona cena a tutti!>>. <<grazie Luigi>>rispose Chloe insieme agli altri, nel contempo tutti scoppiarono a ridere compreso Kate. <<voglio sprofondare nella vergogna…>>confessò Francis per la brutta figura. <<mi dispiace…>>continuò a ridere Kate. Dopo un po’ Julie cominciò a raccontare delle Hawaii. <<ragazzi dovete andarci è bellissimo! Sapevate che ci abitano un milione e duecento mila abitanti, ah! Il cibo è fantastico, come da noi loro hanno bistecchiere, fast-food ma la loro specialità consiste nell’usare la carne, il pesce e le verdure spesso mischiate tra loro e anche accompagnate da salse molto piccanti. Ancora più buona è la frutta in particolar modo l’ananas e il cocco…>>continuò a parlare spiegando che la cultura delle isole Hawaii deriva dal miscuglio di quella hawaiana con i suoi elementi caratteristici della cultura del pacifico come la “Hula”, la sinuosa danza hawaiana. Parlò anche “dell’Arizona Memorial” dove si ricordano i caduti di Pearl Harbour, degli eventi locali come l’Aloha week, di Honolulu, il capoluogo, ricco di grattacieli e spiagge bellissime e tante altre cose; come se avesse inghiottito l’enciclopedia di quel posto. Tutti furono affascinati da come spiegava, era simile ad un insegnante o addirittura ad una guida turistica: <<wow! Scusa ma oltre a questi misti di carne e verdure ti sei mangiata anche l’enciclopedia?>>esplicitò Francis scherzando. Julie si mise a ridere insieme agli altri<<si si! E’ incredibile non ero mai stata così interessata a qualcosa soprattutto alla storia…>>. <<bè allora è un miracolo>>scherzò Susan. Parlarono anche di Luke, era la seconda volta che lui e Susan uscirono insieme. La prima volta, dopo il locale, era andata piuttosto bene, trascorsero una bella serata ed ora Luke si stava facendo conoscere dai suoi amici: <<Si! Lavoro in questo bar da tre mesi, ho un diploma alberghiero e mi piacerebbe aprire un giorno un hotel tutto mio. Spero tanto di riuscirci>>. <<grandioso allora un giorno, spero che ci farai uno sconto>>disse Kate in tono ironico. <<bè…se dovessi riuscirci ti do la mia parola che sarà tutto gratis, al giorno d’oggi è piuttosto difficile realizzare un sogno come il mio…>>. <<bè sarà pure difficile ma non impossibile, giusto?>>aggiunse Julie. <<già…>>disse Kate tanto per dire come no! Bevve un bicchiere di acqua e continuò<<oggi io e Francis siamo andati alla ricerca di un lavoro, per me. È stato piuttosto difficile. Fra i tanti ve ne era uno come assistente di un tatuatore oppure…>>. <<…raccontagli quello del night club>>la interruppe Francis. <<Ah si! Cercavano una barista in un locale di spogliarelliste. Mi hanno anche proposto che, se mi interessava, avrei potuto anche…spogliarmi qualche volta…una cosa da brivido>>. <<incredibile!>>esclamò Susan ridacchiando un po’. <<la cosa più assurda…>> continuò Kate <<…è che mi ha squadrata come se già avesse deciso di mettermi in passerella…da non credere!>>raccontò Kate sconvolta. <<siamo fuggiti tempo due secondi>>aggiunse Francis. <<dovrebbero rinchiuderli!>>esclamò Chloe. <<comunque…se ti interessa so che stanno cercando una cameriera al Roxi’s, di fronte a dove lavoro io>>propose Luke per aiutarla. <<davvero? Al Roxi’s dici, mi sembra di averci mangiato una volta!>>. <<ma si, con me ricordi? E’ stato un annetto fa! Fanno dei favolosi hamburger>>ricordò Chloe. <<vero? Adesso ricordo. Grazie Luke ci farò un salto domani>>. Gli amici proseguirono la serata con allegria, divertendosi. Francis confermò la bontà della pizza di Luigi e conclusero dirigendosi in una buona gelateria della città. L’indomani dopo la scuola, Kate si presentò al fast food. Vi entrò e si diresse alla cassa. <<salve, sono qui per il posto di…>>si informò Kate. <<…cameriera?>> la interruppe la cassiera e proprietaria di quel posto. Era una ragazza piuttosto slanciata, più o meno 27 anni con capelli biondo sole, il cui nome era Roxy <<…bene! Piacere io sono Roxy, questo è il grembiule, il block notes e il menù per studiartelo, farai un paio di giorni di prova se ci convinci ti prendiamo se no niente…>>andava piuttosto di corsa <<ah! Tu sei?>>. <<Kate piacere!>>si presentò lei un po’ confusa in quanto non ebbe il tempo di capire. Si trattava di un grande fast food, di quelli piacevoli, comodi, in cui si andava insieme agli amici a passare il pomeriggio, lei continuò presentandogli il cuoco Bill e le altre due ragazze che lavoravano lì da tempo. Allie, un tipo simpatica con i capelli castano chiaro, solare e molto socievole, a cui piace parlare molto di sé. Tess, invece, magra con gli occhiali, molto riservata, insicura, insomma quel tipo di ragazza che viene sempre presa in giro dai ragazzi. Kate iniziò a darsi da fare, e cercava di prendere esempio da quelle più espedienti di lei. Bè, come primo giorno di lavoro, non era andata poi così male. Ruppe un bicchiere, due piatti, e versò della coca addosso ad un cliente. Kate, era una ragazza geniale nel suo lavoro da spia, riusciva a scavare i più nascosti crimimali, a mettere a terra dei bagordi ma era un po’ imbranata su queste cose. Da quando era nata non aveva fatto altro che rompere oggetti preziosi, bomboniere, bambole e si anche piatti e bicchieri quindi non si sorprese più di tanto essendo il suo primo giorno di un vero lavoro. Si dovette affidare al suo buon carattere e alla sua simpatia per convincere Roxy a darle una seconda chance; dopo vari tentativi vi riuscì. Poi, stanca morta, se ne tornò a casa, dato che il suo turno era finito alle 18:45. Quel sabato sera, tutti cenarono a casa Kyle, non era ancora pronto. Quando Kate arrivò, salutò e si diresse nella camera di Francis, che era sdraiato a leggere un libro. Kate si distese nel letto di Francis stanca. <<ei…come è andata?>>domandò Francis curioso. <<un disastro! Sono la ragazza più imbranata del mondo>>. <<bè questo lo si sapeva già>>scherzò Francis. <<non mi aiuti così!>>rispose Kate in tono serio. <<okay scusa! Scherzavo, è andata così male?>>. <<si! Mi sono confusa con le ordinazioni, ho rotto due piatti, un bicchiere, e ho versato della coca ad un clinete, un disastro colossale>>. Francis si mise leggermente a ridere<<andiamo! Si trattava del primo giorno, non è mai sicuro che vada bene>>cerco di rassicurarla lui. <<ma non capisci? Dovevi vedermi…ho iniziato davvero malissimo e ho finito peggio. L’ho dovuta convincere a darmi una seconda possibilità. Ci andrò Lunedì alle due e mezza e già mi sento svenire, so che andrà malissimo>>. Francis la fermò, la prese e cercò di calmarla <<Kate! Rilassati e respira, andrà tutto bene, smettila di essere così negativa può capitare a tutti di sbagliare! Puoi ancora recuperare, hai lunedì e sono sicura che c’è la farai>>Francis la incoraggiò. <<come fai ad essere così certo?>>domandò lei in tono triste. <<perché ti conosco Kate! Non sei il tipo che si arrende così facilmente. Quando vuoi una cosa tu c’è l’ha metti tutta per ottenerla e siccome tu vuoi quel lavoro, lunedì dimostrerai di che pasta sei fatta, sono stato chiaro?>>. Kate sorrise per il suo tono autoritario e dolce allo stesso tempo<<agli ordini capo! Grazie>>. <<non c’è di che! Poi aiutati che Dio ti aiuta, è il nostro motto ricordi?>>. <<si! Ma…sai dovresti seguirli anche tu questi consigli>>rifletteva Kate. <<cosa vuoi dire?>>. <<mi riferisco alla scuola di cucina, secondo me dovresti riprovarci>>. <<Bè…non so Kate!>>rispose Francis in tonon dubbioso. <<andiamo! Non puoi buttare la spugna Francis, tu desideri fare lo chef da quando eri bambino! Quando vuoi una cosa devi mettercela tutta per ottenerla, mi ha detto, una volta, un saggio!>>. <<touchè>>Francis riconobbe che la sua lezione gli si era rivoltata contro. <<facciamo una cosa, io lunedì andrò al fast food, a dare il meglio di me, mentre tu ti informerai e ti iscriverai ad un corso di cucina qui in città>>. <<frena frena, perché dovrei farlo?>>chiese Francis. <<perché se non lo farai, lo farò io e sai benissimo che non scherzo Francis. Non scappare solo perché è più facile!>>lo mollò lì raggiungendo gli altri al piano di sotto, lui la seguì un paio di minuti dopo. Entrambe le famiglie trascorsero una bella serata scherzando e ridendo come se quegli anni di separazione non ci fossero mai stati. Lunedì, quando Kate si ripresentò a lavoro, fece un gran respiro, pregò, e si prese di coraggio. Questa volta diede prova di sapersela cavare, infatti non ruppe e non rovescio niente, e superando ogni paura e insicurezza. <<bè ragazza…non so dov’eri sabato ma so dove sarai nei prossimi mesi! Il lavoro è tuo complimenti!>>Kate la ringraziò e tornò a casa felice e soddisfatta di sé, e ringrazio Dio per averla aiutata. Susan per festeggiare il nuovo lavoro di Kate, portò a cena tutti fuori. Venne pure Alex, per trascorrere, dopo tanto tempo, una serata con i suoi amici. Pure Luke era presente, oramai era diventato il suo ragazzo. Quando si diedero il primo bacio, il giorno dopo, Susy corse subito da Kate a raccontarglielo. <<Fantastico! Sono tanto felice per te Sue>>ogni tanto le dava questo diminutivo. <<grazie! Sai, credo proprio di essermi innamorato di lui ed è la sensazione più bella del mondo>>. <<lo immagino, ma guardati hai gli occhi che ti brillano!>>l’abbracciò l’amica. Perciò adesso aveva un motivo in più di festeggiare, li portò, a sorpresa, in un ristorante-pizzeria, dove si ballava e si cantava col Karaoke. <<sorpresa! Ti ho portato dove si canta. L’altra volta non volevi ma questa volta non accetto scuse!>>disse allegramente Susan. <<Susan no! Sai che non mi va, perché non andiamo a mangiare da qualche altra parte magari?>>cercò di divincolarsi Kate. <<ma no! Ho capito, hai timore del pubblico, non preoccuparti basta che te li immagini come dei clown, è una passeggiata! Andiamo a mangiare che ho fame>>. Francis notò che Kate era un po’ preoccupata. La serata stava proseguendo bene, avevano chiacchierato di tutto e di più, del nuovo lavoro di Kate, di Francis, di come erano cresciuti insieme, delle loro avventure. Alex non amava molto parlare di sé, in effetti di lui nessuno sapeva molto a parte la grande cotta che aveva per Susan e la gelosia che in quel momento aveva, vedendola con quel tizio, come lo chiamava lui. Dopo la pizza offrì una bottiglia di spumante e poi Susan molto entusiasta disse: <<bene è arrivato il momento che preferisco! Prima quando sono andata in bagno in realtà ho prenotato una canzone per te e vai sul palco tra 5 minuti>>. <<cosa? Stai scherzando vero?>>disse Kate iniziando ad alterarsi. Francis che lo capì disse a Susan <<Susan credo che dovresti lasciare perdere, se Kate non vuole cantare non dovresti obbligarla>>. <<no, ma andiamo su, poi è troppo tardi>>. <<Susan te lo puoi scordare io non vado a cantare sul palco okay?>>disse Kate già innervosita. Poi Susy disse qualcosa che di certo avrebbe riaperto una ferita rimarginata: <<Andiamo! Non mi dire che hai una voce così orribile>>. Kate si alzò particolarmente arrabbiata, ed alzando un po’ la voce disse<<ora basta! Non mi va, smettila di insistere, se vuoi vacci tu che sei così brava>>e se andò; Susan scioccò, riferendosi a Francis disse <<ma…cosa le è preso? Non capisco!>>. <<niente! Semplicemente non avresti dovuto insistere, comunque penso che la serata sia finita scusatemi!>>. Francis raggiunse Kate fuori lasciando nella confusione Susy Luke e Alex, che le raccontò il motivo di tutto ciò. <<Kate! Fermati>>disse Francis. Lei continuando a camminare disse<<cosa vuoi? Non mi va di parlarne okay? Voglio solo tornare a casa>>disse Kate agitata. <<ah si! E quando avrai voglia di parlarne?>>. <<cosa?>>si fermò Kate. <<quando, all’inizio, non ne volevi parlare era comprensibile, infatti nessuno ti diceva nulla Kate. Ma ora penso che dovresti affrontare la questione>>disse Francis in tono serio. <<che vuoi dire?>>chiese Kate cercando di calmarsi. <<voglio dire che se saresti stata sincera con Susan, tutto questo non sarebbe accaduto! Sono sicura che lei avrebbe capito, e non avrebbe insistito per il tuo bene! Ma ogni volta che qualcuno apre questo discorso tu lo eviti>>. <<Non è vero…è solo che…>>. <<…è solo che stai facendo finta di niente, perché credi che così sarà più semplice, ma prima affronterai la situazione prima potrai andare avanti e sentirti meglio, almeno solo per il fatto che ne avrai parlato. Credo che sia arrivato il momento, anche perché quella povera ragazza è lì dentro mortificata a chiedersi dove ha sbagliato e si merita una spiegazione>>gli consigliò Francis vivamente. Kate fece un sospiro e tranquillizzandosi disse<<E’ vero! Hai ragione, non posso lasciarla così senza una spiegazione, cavolo!>>e, ragionando, si precipitò da lei, tornando dentro. <<Susan, devo parlarti…>>disse Kate con tono dispiaciuto. <<Non c’è bisogno, sono stata già informata! E se ti aspetti che provi tenerezza nei tuoi confronti, bè ti sbagli, ci conosciamo da ben 4 anni, io mi fidavo di te fino a 5 minuti fa, ma è evidente che tu non ti sei mai fidata di me>>rispose Susan molto arrabbiata. <<ma no… Susan io…>>. <<Non voglio sentire più nulla…ora se non ti dispiace me ne torno a casa…andiamo Luke…>>. <<si>>affermò Luke. prima di andarsene finì dicendo sarcasticamente <<ah si! Tanti auguri per il tuo nuovo lavoro Kate!>>. Susan la lasciò dispiaciuta, poi Kate si volse verso Alex<<immagino sei stato tu a riferirle tutto! Non cambierai mai Alex>>Kate se ne andò. <<E’ più forte di te, non riesci a farti gli affari tuoi eh?>>aggiunse Francis. <<mi dispiace! Solo che Susan mi ha domandato ed io…>>cercò di giustificarsi Alex. <<lascia stare Alex!>>finì Francis raggiungendola fuori. Il giorno dopo Kate si ritrovava di fronte ad un foglio bianco, accorta di idee riguardo al compito sull’amicizia. Aveva deluso la sua migliore amica; cercò di chiamarla, ma lei non rispondeva o se lo faceva riagganciava subito. A scuola la evitò per tutto il giorno. Si! Kate non sapeva precisamente cosa scrivere, così si basò su quello che aveva imparato nell’amicizia con Susan, mentre quest’ultima scrisse cose che in realtà non pensava, spinta dalla rabbia e delusione verso Kate. Il giorno prestabilito tutti consegnarono il tema e l’insegnante annunciò che avrebbero saputo i voti l’indomani. Quel giorno Kate riprovò a fermare Susan per parlarle ma non andò come sperava. <<Kate capisci che non voglio parlarti si o no?>>se ne andò. Francis si avvicinò a lei<<Kate…>>. <<non capisco…non credo che sia così grave in fondo ho solo evitato di dirle una cosa mia!>>cercava di comprendere Kate. <<sai! Penso ti sia sfuggito un dettaglio…anche Susan ha la grande passione di cantare, tu le hai fatto capire che per te non è lo stesso…le hai mentito su una cosa che, in realtà, le riguarda molto da vicino capisci?>>. <<bè…non l’avevo vista da quest’ottica>>disse Kate riflettendo. <<già! Lo avevo intuito>>. <<ma ora come faccio? Non posso nemmeno chiederle scusa>>. <<dalle tempo…magari ha bisogno di spazio per poter riflettere e capire se può perdonarti!>>disse Francis saggiamente. <<okay ora piantala! Inizi a farmi paura>>esclamò Kate, lui sorrise e andarono in mensa. Nel pomeriggio, quando Rose rientrò a casa, notò che sua sorella era triste e le chiese cosa era successo. Kate le raccontò tutto. <<Bè mi spiace Kate!>>. <<sono stata una stupida!>>. <<ma no! Non essere così ingiusta con te stessa>>Rose cercò di consolarla. <<si, invece lo sono! Ero talmente terrorizzata di parlarle riguardo a ciò che mi era successo, che non ho pensato alle conseguenze. È la mia migliore amica, dovevo essere sincera con lei>>. <<si è vero! Però era una cosa che dovevi sentirti tu…di fare>>. <<no! Mi sono sempre giustificata dicendo che ancora non ero pronta, ed è andata così per 6 anni Rose, non volevo parlarne, non perché non ero pronta, ma perché mi avrebbe fatto male, credo che sia ora di affrontare le mie paure>>. <<bè sta a te decidere sorellina>>. <<già! Grazie per avermi ascoltato Rose, ti voglio bene>>si abbracciarono entrambe le sorelle. <<bè a che servono se no le sorelle? Anche io ti voglio bene…ma Kate non lasciare le cose in mezzo ai piedi, sistematele queste scarpe>>Rose glielo ripeteva spesso. <<mi era sembrata strano che eri troppo gentile>>disse Kate nel frattempo che mandava via sua sorella dalla stanza. Arrivò Venerdì, 20 ottobre, al suono della campanella entrarono tutti in classe. Nell’ora di letteratura la professoressa aveva 5 minuti di ritardo, poi arrivò: <<Buongiorno a tutti, ragazzi>>tutti la guardarono aspettando di sapere come fossero andati i compiti. <<non mi guardate così! Ho letto i vostri temi e non sono andati male, molti di voi hanno scritto cose piuttosto logiche, anche se belle, ma uno mi ha colpito in particolar modo…>> tutti cominciarono a voltarsi verso Chloe, che si sentì accerchiata dai loro sguardi <<…parla di quell’amicizia vera, forte e coraggiosa, descrivendola con parole molto sincere, ma la cosa più incredibile sono le scuse che si accompagnano alla fine del testo, il vincitore è…la signorina Fisher>>. Tutti si stupirono e Chloe si sentì sollevata, sapeva che non poteva vincere sempre lei. <<cosa? Davvero?>>quando lo sentì Kate rimase sorpresa. <<si davvero! Ve lo leggo!>>. <<aspetti professoressa! Posso leggerlo io?>>la fermò Kate. <<ahm…certo!>>. Kate si alzò, si schiarì la voce e iniziò: <<Dunque! “Avete presente quando siete all’asilo e vi sentite disorientati. All’improvviso scoppiate a piangere perché vi manca la mamma? Bè a me questo non è accaduto, perché già avevo accanto la persona, che poi sarebbe diventato il mio migliore amico…>> sorrise a Francis e continuò <<…in quel momento, anche inconsapevolmente, inizia quel sentimento chiamato amicizia. Durante il percorso della nostra vita ci farà compagnia, che lo vogliamo oppure no; questo sentimento è come la vitamina, ti fa sentire bene, soprattutto nei momenti difficili e tristi; incontreremo persone che si approfitteranno della nostra bontà e gentilezza, che ci accetteranno solo per quello che facciamo o che abbiamo e non per quello che siamo. Poi un giorno ti capita, magari, di cambiare città, scuola e ti senti un pesce fuor d’acqua, a quel punto ti sbuca davanti una persona che ti accoglierà in modo gentile senza fare domande, che ti farà sentire subito a tuo agio e in quell’istante ti rendi conto che tutto andrà bene, perché anche se nella tua vita c’è qualcosa di storto, Dio ti manda degli angeli chiamati amici che ti tirano su e ti consolano. Insomma non è sempre tutto rose e fiori, una volta mi è stato detto che, le amicizie sono tutt’altro che perfette, può capitare un incomprensione, un litigio ma poi ci si ritrova a fare pace, qui impareremo la sincerità che sta alla base di ogni rapporto…>> si voltò verso Susan <<…ma l’amicizia significa anche perdono, in quanto siamo esseri umani che sbagliamo, e quando feriamo una persona a noi cara inavvertitamente, bisogna concedergli sempre il beneficio del dubbio, e, magari, dare la possibilità di scusarsi; donare una seconda chance, quindi Susan, davanti a Dio, ti chiedo scusa, perché sono stata una stupida, avevo talmente paura di riaprire una ferita parlandone che, non ho pensato al fatto che avrei potuto ferire te”. Non era mia intenzione farlo, non sto parlando davanti alla classe per dare spettacolo ma perché era l’unico modo di farmi ascoltare da te e di permettermi di scusarmi…>>bè queste ultime parole non erano comprese nel testo. Susan la ascoltò, le sorrise, si alzò dal suo posto e la raggiunse, abbracciandola. La classe esplose con un forte applauso mentre l’insegnante era commossa. <sei una pazza Kate!>>disse Susan con gli occhi lucidi. <<bè Kate questo tema si merita una “A+”, inoltre hai vinto questi due biglietti per il pattinaggio artistico di domani sera>> Kate li prese ringraziandola. <<Bene! Ora sedetevi che iniziamo la lezione>>. Usciti dalla classe Susan e Kate si chiarirono ancora meglio. <<non posso crederci ho preso una A+…>>esclamò felice Kate. <<si ma ora non ti montare la testa!>>scherzò Francis. <<bè dovrei montarmela io la testa! Se non fosse stato per me non avresti vinto…sono la tua ispirazione>>aggiunse Susan. <<oh si! Hai ragione!>>si misero a ridere, incluso Chloe che questa volta non aveva vinto ma era contenta ugualmente per Kate. <<okay signorina Smith, mi farebbe l’onore di uscire con la sua migliore amica, domani sera per il pattinaggio artistico?>>. <<ma certo signorina Fisher volentieri!>>scherzarono le amiche. Kate dentro di sé ringraziò il Signore e, finite le lezioni, se ne tornarono a casa, ed entrambi notarono Alex, seduto sulle scale del portico di Kate, con un espressione dispiaciuta. <<cosa ci fai qui?>>domandò Kate in tono severo, ma dentro lo aveva già perdonato. <<Kate, mi dispiace! Susan era rimasta senza parole così mi ha chiesto ed io…>>spiegò Alex. Kate era a conoscenza della cotta per Susan anche se lui non lo ammetteva<<Alex…tranquillo! Fa niente, hai seguito il tuo…cuore!>>disse Kate, che sorridendogli, lo abbracciò. <<oh! Sto per commuovermi!>>disse Francis sarcasticamente, entrambi lo spintonarono mettendosi a ridere. così si misero a scherzare insieme, come sempre. Ogni azione ha una sua conseguenza La sera successiva Susan e Kate si recarono allo spettacolo di pattinaggio artistico. Si divertivano, ma Kate era un pò agitata, perchè quella sera decise di raccontarle la verità sulla sua identità segreta e aveva timore di come potesse reagire. La prima parte dello spettacolo si era concluso, vi era l'intervallo, così si diressero al bar per comperare degli snack. Aspettando la fila Susan notò che Kate era un pò tesa. <<Kate va tutto bene?>>domandò l’amica preoccupata. <<Si! Ahm…veramente no! Susan devo confessarti una cosa importante, perchè ho promesso di essere sincera con te>>cominciò Kate sfregandosi le mani. <<ahm…di che si tratta, confessa hai rubato uno dei miei rossetti?>>scherzò Susan, Kate sorrise. Nel frattempo, due uomini di altezza media, si avvicinarono alla cassa, superando la fila. Kate si insospettì; un minuto dopo entrambi estrassero delle pistole. Kate, d’istinto, si parò davanti Susan. Un uomo minacciava il cassiere mentre l'altro, teneva a bada la folla gridando <<tutti a terra…su avanti!>>. <<Kate ho paura…e se dovesse sparare!>>disse Susan in sottovoce e spaventata. <<non ti preoccupare, non succederà tu stai ferma Okay?>>le ordinò Kate sicura di sè. <<okay!>>. <<zitte voi due!>>gridò il ladro. Il rapinatore, invece, continuava a gridare al cassiere <<Avanti! Metti tutti i soldi dentro il sacco, sbrigati!>>. Intanto Kate scrutò bene la situazione per cercare di intervenire. Era, certamente, pericoloso ma quei due sembravano intenti a combinare un bel guaio! Così Kate, tra le tante cose, notò il ladro che, puntando la pistola verso tutti, muoveva la gamba destra in modo difficoltoso. Era zoppo. Questo fu un vantaggio per lei, perciò si alzò lentamente, Susan la fermò. <<che hai intenzione di fare? Torna subito indietro>>tentò di fermarla Susan. <<non preoccuparti, sta ferma lì>>Kate, senza farsi notare, si avvicinò al ladro, che si era distratto recandosi al distributore di sigarette distante dalla cassa; così, lo colpì alla nuca con un tacco, che tolse ad una ragazza lì vicino. Prese la pistola, e si accorse che era scarica. Ma lo stesso si avvicinò al rapinatore, che non ebbe nemmeno il tempo di voltarsi, e Kate gli puntò la pistola alla schiena. <<restituisci tutto e subito! Butta la pistola…immediatamente>>lui si girò la gettò a terra, lei la fece scivolare verso l'uscita, ma non si accorse che il complice si era rialzato fin quando, il rapinatore spostò, per un secondo lo sguardo verso di lui, ciò la avvertì e in contemporanea Susan gridò <<attenta Kate!>>. Lei si abbassò, si girò verso lo zoppo, e lo colpì con un pugno allo stomaco. L'altro cercò di difendersi tentando di sferrarle un calcio col piede destro, ma lei lo afferrò, spintonandolo a terra, e battendo la testa, svenì. 5 minuti dopo arrivò la polizia, che era stata avvertita dal pulsante di emergenza pigiato dal cassiere, mentre metteva i soldi in una sacca. Kate raccontò loro tutta la dinamica dell'accaduto, e giustificò il suo atto eroico spiegando che, frequentava un corso avanzato di Karatè. <<è stato molto pericoloso e avventato da parte sua signorina>>la rimproverò uno dei polizziotti. <<lo so ma non potevo stare lì a guardare agente! Sentivo che dovevo fare qualcosa>>disse Kate recitando il ruolo di una ragazza pronta a salvare il mondo, per non dare sospetti. <<d'accordo signorina, può ritornare a casa e stia attenta>>rispose il poliziotto accigliato. <<okay la ringrazio>>. Kate raggiunse Susan ancora sotto shock. <<oh Dio Kate! Ma che combini, sai che potevi farci ammazzare vero?>>. <<lo so! Ma l’importante è che nessuno si sia fatto male>>disse Kate in tono tranquillo mentre quella povera ragazza tremava da sola. <<si, ma…scusa mi spieghi come hai fatto? Sembrava che tu…sapessi quello che facevi!>>. <<appunto! Andiamo ti spiego tutto in macchina!>>. Nel tragitto verso casa Susan disse: <<sai qual è il fatto sconvolgente? E’ che tu non sembri per niente sotto shock!>>replicò Susan. <<Bè Susan…anche io ho avuto un pò di paura, cosa credi? Non sono fatta di ghiaccio! Ma la verità è che, vedi, sono piuttosto abituata a questo genere di cose…>>Kate cominciò a spiegarsi. <<come scusa?>>. <<vedi...Susan, io sono…un agente segreto della CIA. Mi hanno, anzi ci hanno, insieme a Francis, reclutato a soli 11 anni e siamo stati addestrati, per la CIA>>. Susan scoppiò a ridere <<è incredibile, come fai a scherzare anche in queste circostanze. Però, devo ammetterlo, hai molta fantasia!>>. <<Susan guardami negli occhi! Non sto scherzando, è la verità! Ricordi quella volta in cui ti ho chiesto di coprirmi, che poi ti avrei spiegato, ti avevo raccontato che ero uscita con un ragazzo? Bè era una bugia spaziale>>. <<vuoi dirmi che veramente tu sei…>>rispose Susan incredula. <<si!>>. <<O…mio…Dio! Non posso crederci! Ora capisco tante cose…tutti i tuoi comportamenti strani, tutte le volte che scappavi senza dare una spiegazione…plausibile!>>. <<già! Mi spiace non avertelo detto prima ma, capisci, non era semplice…>>. <<capisco! Quindi sei una specie di Karatè Kid eh? Sei stata fantastica prima, come hai sventrato la rapina?>>. <<Bè, se te lo rivelo poi dovrei ucciderti!>>rispose Kate in tono ironico, evitando ulteriori spiegazioni. <<originale come risposta>>intuì Susan. <<già!>>. <<ma qualcun'altro è a conoscenza del tuo…anzi vostro segreto?>>. <<a dir la verità si! Carl, mio zio! Ricordi?>>Carl, il fratello di Elizabeth, aveva 47 anni, ma dal suo comportamento e dal suo modo di vivere, né dimostrava 24. Non era né sposato né impegnato, viveva da solo, e gestiva un negozio di ricambi per auto e altri veicoli. Per Kate non era come il classico zio. Con lui aveva un rapporto di amicizia e sapeva di poter scherzare con lui su tutto. Lo voleva molto bene. <<In effetti non è che glielo abbiamo proprio raccontato…lo ha scoperto!>>confessò Kate. <<Come?>>. <<bè Carl è un uomo intelligente…! Okay, in realtà, ci ha colti sul fatto. Io e Francis, allora, eravamo seguiti da altri agenti. Insieme a loro eravamo all’inseguimento di uno spacciatore e del suo complice, proprio vicino al pub che frequentava lui. Quando è uscito ha visto tutta la scena, avevamo delle pistole e, abbiamo dovuto confessare…>>. <<wow!>>. <<comunque spero di non pentirmi, di averti raccontato tutto!>>esclamò Kate. <<cosa? Non ti fidi di me?>>. <<ma certo che si! Non si tratta di questo Susan! A causa di questo lavoro, purtroppo ci siamo creati dei nemici, per tutti quelli che abbiamo messo dentro. E chiunque sappia potrebbe essere in pericolo, quindi comprendi la mia preoccupazione?>>. <<certo>>comprese Susan. <<Perciò, cerca di stare attenta, e se dovessero esserci problemi…sai che mi puoi chiamare okay?>>disse Kate in tono preoccupato. <<okay! Stai tranquilla!>>. <<Bene! Comunque…è stato davvero bello lo spettacolo!>>cambiò discorso Kate. Susan rise<<si direi quasi da morire…>>entrambe scoppiarono a ridere. Poi Kate accompagnò Susan a casa. L'indomani Kate scese per fare colazione. Suo padre era seduto sul divano che seguiva il telegiornale, quel giorno andava più tardi al lavoro mentre sua madre preparava i Pancakes, che Kate adorava. In quel momento entrò Francis con indosso un bellissimo giubbotto di pelle, che Kate notò subito. <<Wow! Questo giubbotto è uno schianto, dove lo hai preso?>>esclamò l’amica. <<l'ho comprato a San Francisco qualche anno fa, l’ho ritrovato con il trasloco, non lo indossavo da un bel pò!>>. <<E' bellissimo>>. <<ovvio! Perchè lo indosso io!>>scherzò Francis. <<che scemo!>>Kate rise mentre sorseggiava il caffè. <<Francis! Vuoi dei pancakes anche tu?>>gli propose la madre di Kate. <<no grazie, ho già fatto colazione!>>rispose Francis in tono gentile. All'improvviso al Tg diedero la notizia della rapina che avvenne la sera precedente al Teatro di Boston, dove Susan e Kate erano andati. Tutti si avvicinarono per ascoltare meglio, suo padre alzò il volume e Kate, riconoscendolo, non riusciva a crederci. <<ma quello non è il Teatro in cui ieri…>>Elizabeth non ebbe il tempo di concludere la frase, che mandarono in onda il filmato delle telecamere all’interno del Teatro; si notò subito Kate, che metteva ko quei tizi. In sottofondo si udiva il giornalista dire: <<questa ragazza ha avuto il coraggio di farsi avanti e di salvare il bottino della serata, avremmo voluto intervistarla ma è andata via velocemente dopo l'interrogatorio con la polizia!>>. <<accidenti!>>disse Kate mentre Francis rimase a bocca aperta. <<Kate, ma cosa significa? Che ti passa per la testa…sei impazzita? Quei criminali avrebbe potuto spararti>>la rimproverò suo madre altrettanto sconvolta. <<mamma, io….bè non lo ha fatto e non è successo nulla di grave!>>cercò di giustificarsi Kate. <<scusa Kate, ma dove hai imparato quelle mosse?>>domandò suo padre insospettito. <<…Bè non mi sorprende, il Karatè avrà dato i suoi frutti signor Fisher?>>tentò di aiutarla Francis. <<è vero! Non sottovalutatemi, mi so difendere benissimo anche se sono una donna…>>disse Kate mentendo. <<Tesoro! Ma almeno stai bene?>>chiese sua madre preoccupata. <<si mamma sto bene! Non preoccupatevi, certo mi sono presa un po’ di paura ma grazie a Dio è andato tutto bene!>>. <<okay! L'importante è questo, ma non prendere più iniziative di questo genere Kate>>rispose suo padre in tono autoritario. <<Bene, ora dobbiamo andare a scuola, uh! Guarda è tardissimo Kate>>disse Francis prendendo le sue cose. <<ma io devo ancora fare colazione…>>disse Kate, così sua madre le imbustò velocemente i pancakes <<…grazie mamma, ciao>>li salutò Kate. Dopo che Francis la trascinò fuori, le chiese in tono serio: <<vuoi spiegarmi ora cosa è successo?>>. <<Bè…lo spettacolo era quasi finito, c’era l'intervallo, ero con Susan al bar del Teatro, quando noto questi due tizi sospetti che, saltano la fila, con degli strani cappelli e occhiali da sole, di sera; così hanno rapinato il cassiere e poi tutto il resto lo hai visto in TV…solo che non ho badato alle telecamere, okay>>rispose Kate un po’ infastidita. <<okay! Adesso calmati, può capitare a chiunque!>>cercò di calmarla. Andarono a scuola con la macchina di Francis, e durante il tragitto Kate confessò: <<c'è dell'altro Francis!>>. <<cosa?>>. <<ho raccontato tutto a Susan, della nostra…identità segreta…so di aver sbagliato ma volevo essere sincera con lei e…>>. <<…Kate! Non c'è bisogno di giustificarti, hai fatto bene! Se ti sentivi di dirglielo…>>. <<grazie, per il sostegno!>>si rilassò Kate. <<non c'è di che!>>. Quando arrivarono a scuola, tutti la guardarono e, all'improvviso le applaudirono. Lei sorrise, in un primo momento, ma ad un certo punto si sentì imbarazzata, perchè non le piaceva stare al centro dell'attenzione. <<qualcosa mi dice che tutti hanno seguito il tuo servizio in televisione!>>. <<già!>>disse Kate perplessa. <<brava Kate li hai stesi, ma come hai fatto?>>chiese Chloe. Kate diede a tutti la stessa spiegazione: il Karatè! Poi le arrivò ad entrambi un messagio da parte di Alex, in cui vi era scritto di raggiungerlo alla CIA. Francis intuì qualcosa<<mi sa che ci sono dei guai Kate!>>. Mezz'ora dopo Kate si ritrovò nell'ufficio di Robert Standford, il vicepresidente della CIA, a rivedere quel video, insieme ad Alex: <<okay! Ho sbagliato ma io…>>tentò di spiegarsi Kate. <<ma…cosa? Agente Fisher, non possiamo permetterci errori del genere, questo video sta facendo il giro del web in questo momento, lo sa che conseguenze potrebbe avere se qualcuno, di pericoloso, venisse a scoprire chi è lei?>>la rimprovero Standford. <<lo so ma io non sapevo che ci fossero le telecamere…>>. <<…bè avrebbe dovuto notarlo, questo è il suo compito!>>. <<c'erano delle persone in difficoltà Mr Standford!>>tentò di difenderla Alex. <<…e questo Agente Foreman, naturalmente, dà il diritto all’agente Fisher di fare l'eroina? Mi dispiace Agente Fisher ma sono costretto a sospenderla fino a nuovo ordine!>>. <<addirittura la sospensione, è un pò eccessivo!>>si alzò Kate agitandosi. <<sta seduta Kate…>> gli ordinò Alex <<…credo che la sospensione non sia adeguata, è uno dei migliori agenti qui dentro>>cercò, invano, di convincerlo a cambiare idea. <<non una parola di più, Foreman>>. Entrambi uscirono con aria sconfitta, Francis li raggiunse e domandò impaziente: <<allora? Cosa ha detto?>>. <<mi ha sospesa fino a nuovo ordine, l’idiota!>>affermò Kate arrabbiata. <<cosa? Ma non può farlo!>>. <<putroppo si Francis, può farlo!>>confermò Alex. <<quindi cosa facciamo?>>chiese Francis infastidito. <<voi andate, ci penso io qui, vi farò sapere se ci sono novità!>>entrambi annuirono e tornarono a scuola, saltando, così, la prima ora. Alla fine delle lezioni, che Kate non seguì bene, quest’ultima con Francis e Susan, si recarono in sala mensa e, preso i vassoi con il pranzo si sedettero per mangiare: <<tutti ti stanno guardando! Sei diventata famosa!>> esclamò Susan ma Kate non l’ascoltò, era distratta. <<pronto Kate ci sei?>>. <<cosa?>>. <<hai sentito ciò che ho detto?>>chiese Susan in tono dubbioso. <<no, scusa Susan, cosa hai detto?>>. Francis capì al volo e intervenne dicendo<<Kate ascolta! Vedrai che riusciremo a risolvere tutto!>>. <<lo spero!>>rispose Kate in tono triste. <<risolvere cosa? Che succede?>> chiese Susan. Kate le spiegò tutto <<davvero? Ma possono sospenderti?>>. <<purtroppo si! Non è come a scuola, che riesci a cavartela con una misera punizione. Lì ci sono delle regole ben precise da seguire, e se qualche agente li sgarra rischia di essere anche cacciato…>>. <<oh!>>esclamò Susan sorpresa. <<esatto>>. <<andiamo! Non è il tuo caso Kate!>>Francis cercò di rassicurarla. <<ecco cosa si ottiene ad aiutare le persone!>>esclamò Kate in tono amareggiato. <<che idioti!>>confermò Susan. Poi tutti notarono l'avvicinamento di Paul Roberts al tavolo di Kate, molto sicuro di sé. In quel momento li raggiunse Chloe, che sedendosi frettolosamente disse: <<guardate chi sta arrivando ragazzi!>>. Kate non ebbe il tempo di capire<<ei Fisher come va? Ciao anche a te Francis!>>. Kate lo guardò stranita, soprattutto per aver salutato Francis cui gli stava antipatico, quest'ultimo non ricambiò il saluto e Kate rispose: <<ei Roberts, che vuoi?>>rispose Kate arrivando al dunque. <<sai, pensavo che, magari una di queste sere potremmo uscire io e te…da soli! Che ne dici?>>propose Paul in tono convinto. <<cosa?>>rispose Kate incredula. <<non fare la timida, so che ti piaccio da quando sei arrivata qui e ora ti sto dando l'occasione di uscire con me!>>. Tutte le ragazze della scuola in quel momento volevano essere al posto di Kate tranne Susan e Chloe, loro non sopportano i prepotenti come Paul. Tutte erano cotte di lui compresa Kaitlyn, che si stava mangiando le unghie dalla rabbia e gelosia. Paul era un bel ragazzo ma apparteneva alla categoria "tutto muscoli e niente cervello". Kate era incredula, per l’appuntamento che Paul le aveva proposto. E piuttosto irritata, anche per il pensiero della sospensione rispose: <<sai Paul, ho sempre avuto il sospetto che da piccolo tu abbia sbattuto la testa, e questo ti abbia provocato un danno al cervello, ma ora ne ho la conferma. Primo, odio essere chiamata per cognome, non lo sopporto. Secondo, Paul! Non uscirei con te nemmeno se fossi l'ultimo ragazzo rimasto sulla terra, quindi l'unica volta che uscirò con te sarà nei tuoi sogni, e farò in modo che non accada nemmeno lì! Pensi davvero che sia stupida? E non abbia capito che l'unico motivo per cui sei venuto qui a chiedermi un appuntamento, è perchè sono diventata una specie di "eroina" anche se in questo momento non mi ci sento per niente…>> si alzò nervosa e continuò <<...E' così che funziona! Se una persona fa qualcosa di eroico, finisce in tv o qualcosa di simile, all'improvviso a scuola diventa…aiutami Francis…>>. <<…popolare>>esclamò Francis sostenendola. <<esatto, popolare! Invece, al contrario, chi non è popolare o famoso o abbia fatto qualcosa di incredibile o eccezionale non vale nulla giusto? Viene ignorato come se fosse spazzatura! Bè ti do una dritta "Roberts", nel mio mondo non funziona così, perciò fammi il favore di limitarti ad infilare la palla nel canestro, perchè è l'unica cosa che ti riesce meglio>>concluse Kate soddisfatta. Tutti la guardarono scioccati. Kate non si era mai esposta così tanto, si! Aveva sempre la risposta pronta, ma questa volta si era davvero arrabbiata; si sentì meglio ora che era esplosa, esprimendo la sua opinione su Paul; così prese la mela dal suo vassoio, e se ne andò, lasciando Paul a bocca aperta. Francis gli si avvicinò, e dandogli una pacca sulla spalla disse: <<bel tentativo amico! Allora…ciao!>>disse soddisfatto Francis, quelle parole furono meglio di una sfida ad aria aperta. Raggiunse Kate all’uscita. <<ei…Kate fermati>>Francis la chiamò. Lei si fermò<<ci credi Francis, che ho detto quelle cose?>>ritornò in sé Kate. <<direi! Hai scioccato tutti li dentro, sembravi una bomba che è esplosa!>>. <<è vero! Davanti alla sua prepotenza ho sentito come una grande energia che poi è esplosa, esatto! Idiota, io uscire con lui!>>. <<okay! Come ti senti?>>chiese Francis. <<bene! Anzi benissimo! Sai? Ho capito una cosa importante li dentro. So di aver sbagliato al teatro, e lo ammetto, ma sai è un errore che rifarei altre mille volte! Non mi importa di quello che pensa quell'idiota di Standford, c'erano delle persone in difficoltà ed io le ho aiutate, se mi caccieranno peggio per loro giusto?>>Kate si riprese. <<così mi piaci! Ora ti riconosco!>>la incoraggiò Francis. Kate guardò l'orologio<<oh cavolo! È tardi, tra un quarto d'ora devo montare a lavoro!>>. <<tranquilla ti accompagno io in un batter d'occhio>>. <<grazie Francis!>>. Lasciata Kate al fast food, Francis raggiunse Alex alla CIA. <<Alex! Ci sono novità?>>chiese impaziente Francis. <<bè...diciamo!>>disse Alex poco convinto. <<cosa significa?>>. <<ho parlato con Standford, ma non sente ragioni. È un rompiscatole! Ma a me è venuta una piccola idea>>. <<su spara!>>. <<riflettevo prima sul fatto di poter trovare una prova tangibile, che confermi esattamente la versione che Kate ha dato a tutti, ed elimini, così, qualsiasi sospetto su di lei>>. <<geniale...ma cosa Alex?>>domandò Francis riflettendo. <<già, cosa?>>replicò Alex. <<facciamo così! Alex tu rimani qui, mi fai sapere se ci sono novità! Io, invece, vedo se riesco a trovare qualcosa, un idea, okay?>>. <<okay dammi buone notizie amico!>>. Francis, durante il tragitto verso casa, gli si accese una lampadina, così cambiò strada e si diresse da Roxi’s. Kate stava servendo ad un tavolo del tè fresco, quando Francis entrò e la raggiunse: <<Kate…hai 5 minuti?>>. <<Francis! Si certo!>>prese 5 minuti di pausa e, sedendosi ad una tavolo, Francis le spiegò l’idea di Alex e anche lei fece la stessa domanda: <<si ma cosa?>> <<ricordi il corso di Karatè, che abbiamo frequentato quando eravamo piccoli?>>domandò Francis retoricamente. <<certo!>>. <<se non ricordo male, i nostri genitori vennero, per vederci esibire, e tuo padre ha fatto un video ricordi?>>. <<è vero hai ragione! Mio padre inciampò per rimprendere ogni nostro movimento…>>ricordarono, sorridendo, i due amici. <<ricordi se il video è ancora da te?>>. <<si certo, è dentro il mobiletto sotto la Tv>>disse Kate entusiasta. <<bene! Allora posso andare a prenderlo?>>. <<certo, chiamo mia madre, la avviso che ti serve per una ricerca>>. <<okay! Ti faccio sapere>>Francis se ne andò, ma non fece in tempo di arrivare a casa, che Kate lo richiamò. <<Francis…ho chiamato a mia madre, ma sta calmo, Karen ha avuto un piccolo incidente, è caduta dalle scale, ora sono in ospedale, raggiungili>>. <<cosa? Merda, vado subito!>>chiuse la telefonata e immediatamente fece retromarcia, recandosi all’ospedale. Una volta arrivato raggiunse il pronto soccorso, allora Karen aveva nove anni. <<mamma, papà, come sta Karen?>>chiese Francis molto preoccupato. <<non preoccuparti Francis, grazie a Dio sta bene! Ha una piccola frattura al ginocchio destro, il dottore ci ha detto che deve stare a riposo per un mese…>>gli spiegò sua madre. <<…e possiamo vederla?>>. <<ora le stanno mettendo il gesso, dopo possiamo entrare>>continuò il padre. <<ma come è accaduto?>>chiese Francis. <<Sembra che un idiota, andando di fretta, l’ha spinta per le scale! Sono stati i genitori di Julia, l’amichetta di Karen, a portarla al pronto soccorso, però lui poi è sparito!>>. <<cosa? Che Stronzo! Bè almeno sappiamo dove abita, o almeno qualcuno lo conosce, così possiamo denunciarlo>> <<sono d’accordo figliolo!>>confermò Matt Kyle. Quando Emily venne a saperlo, fu Elizabeth ad accompagnarla con la sua macchina, infatti rimase lì fin quando arrivò suo marito, poi Emily la fece andare perché sapeva che l’avrebbero dimessa quella sera. Finalmente potettero entrare dentro la stanza<<oh tesoro come stai? Mi hai fatto prendere un colpo!>>. <<fa un pò male, ma sto bene>>disse Karen con voce un po’ triste. <<ei sorellina, ci hai fatto prendere un bello spavento>>. <<si lo so, ma io stavo scendendo le scale e all'improvviso quello è spuntato di corsa e mi ha spinto>>. <<ah si, non preoccuparti che quando lo trovo gli faccio assaggiare il mio super pugno>>le scherzò Francis. <<davvero?>>. <<sicuro qualsiasi cosa per la mia adorata sorella!>>queste parole la fecero sorridero. Le diedero una stampella e, dopo aver firmato dei documenti per l’ingessatura, la portarono a casa. Una volta preso il letto Karen si riposò. Quando Kate si ritirò da lavoro, il suo primo pensiero fu di passare da Francis, entrò dentro, e salutò: <<permesso? Buonasera!>>. <<entra Kate!>>la invitò Matt. <<come sta Karen!>>. <<meglio adesso, grazie! E’ sopra a riposare!>>. Scese Francis<<Kate!>>. <<ei ciao>>, raccontarono a Kate di come era avvenuto l’incidente <<idiota!>>esclamò lei. <<l’importante è che ora stia meglio, ciao Kate>>la salutò con un bacio Emily. <<buonasera signora Kyle>>. Dopo un po’ Kate guardò Francis con lo sguardo da spia, ricordandogli cosa dovevano fare. <<ah! Mamma vado da Kate, dobbiamo fare una piccola ricerca, voi cominciate a mangiare!>>. <<okay, tesoro!>>. Attraversarono il giardino raggiungendo la casa di Kate, entrarono e si tolsero i rispettivi giubbotti. <<ah Francis come sta tua sorella?>> <<sta bene, il dottore le ha prescritto degli antidolorifici, solo in caso la gamba dovesse farle male più del solito, si è addormentata>>. <<oh grazie a Dio, raggiungo tua madre…>>ed uscì. Entrambi raggiunsero il mobiletto, Kate lo aprì e cominciarono ad ispezionare le videocassette. <<piove sul bagnato! Insomma tu rischi di essere cacciata dalla CIA e mia sorella per poco…>>disse Francis in tono nervoso, non riuscendo a trovare la videocassetta. Kate lo interuppe<<ei…non essere negativo! La cosa essenziale è che Karen stia bene, e poi non riusciranno a cacciarmi così facilmente chiaro?>>rispose Kate positivamente. Francis sorrise<<si signore! Hai ragione!>>. Sulla maggior parte dei video vi era scritto "Saggio Rose" e i vari anni, poi vi era "Matrimonio J.E.M.E." che erano le iniziali dei nomi dei loro genitori. Trovarono dei video che riprendeva entrambi giocare a basket, che videro, curiosi, seduti sul divano: <<incredibile, da quanto non vedevamo questo video>>disse Kate sorridendo. <<ma guarda, come al solito io ero…e sono rimasto il più bravo di te!>>esclamò Francis in tono di sfida. <<sogni! Guarda bene perchè questa era una delle volte in cui ti avevo battuto>>rispose a tono Kate. <<...dici bene, “una” delle volte perchè nella maggior parte delle partite ti battevo sempre io…anzi ti stracciavo>>. Kate gli fece una risatina e poi gli diede un pizzicotto sul braccio e lui <<ai! La verità fa male>>continuò a prenderla in giro. Kate rise<<okay! Lo ammetto sei più bravo di me a giocare a basket…ma non ti montare troppo la testa>>. <<…anche tu non giochi male, per essere una ragazza, dovresti entrare in una squadra femminile!>>si complimentò lui. <<stai scherzando vero? E poi secondo me tu…dovresti entrare in una squadra, ti immagino in maglietta e calzoncini sai?>>. <<ma no, non fa per me!>>conclusero la simpatica conversazione e ripresero seriamente a cercare il video. Dopo una decina di minuti, Francis la scorse. <<eccola, trovata!>>. <<bene! Guardiamola!>>, la visionarono e, ridendo per le loro facce buffe, confermarono la prova che serviva loro. Kate lasciò un bigliettino a sua madre con scritto che si recavano da Alex per trascorrere una serata insieme. Entrambi si dirissero alla CIA dove, intanto, Alex cercò in tutti i modi insieme a Jake, di tentare una soluzione tecnologica. Entrambi arrivati entrarono e cercarono prima Alex: <<Alex, abbiamo il video!>>disse Francis entusiasta. <<Quale Video, di che parli?>>. <<ora ti spiego! Cerchiamo Standford>>rispose Kate frettolosa di risolvere la situazione. <<okay>> e raggiunsero il suo ufficio. Dapprima Alex aveva bussato, ma Kate non poteva aspettare ed entrò senza bussare: <<Kate no…>>Alex tentò di fermarla. Dentro vi era il capo, il direttore della CIA, che loro non avevano mai visto. <<...tenga Standford questo è ciò che le serve per mettere a tacere tutti i sospetti…>>. Kate vide Standford alzato, mentre il capo era seduto sulla sedia di Standford, girato verso la finestra. Non ebbe il tempo di continuare: <<agente Fisher come si permette di entrare così>>la rimproverò Standford, era un tipo particolarmente agitato e nervoso. Il direttore era un uomo sulla cinquantina, indossava elegantemente giacca e cravatta; occhi marroni e capelli castani. Tutti si pietrificarono davanti a lui. <<oh scusi Signore io…>>cercò di scusarsi Kate. Lui si alzò abbottonandosi la giacca e chiese<<non preoccuparti, ma che non capiti più!>>rispose il capo con tono autoritario ma calmo. Poi notò Francis e gli domandò <<tu sei Francis Junior Kyle?>>. <<si Signore…sono io…>>rispose Francis perplesso, quel viso gli pareva familiare. <<chi è il vostro supervisore?>>chiese il capo. Il supervisore era un agente, in questo caso Alex, a cui veniva dato il compito di occuparsi della formazione di altri agenti, in questo caso Francis e Kate. <<sono io, piacere Alex Foreman>>rispose Alex porgendogli la mano, ma lui non la prese. <<cosa sarebbe questo video?>>domandò il direttore. <<già>>confermò Standford. <<bè signore, come ha detto Kate, è una prova per allontanare qualsiasi sospetto da lei>>. Standford lo interruppe e rivolgendosi al capo <<infatti come le stavo dicendo l'agente Fisher non può più…>>. <<…sta zitto Standford e fa parlare me…>> ordinò il capo facendolo ammutolire <<…vediamo questo video>>. Gli fecero vedere il video che ritraeva Kate e Francis da piccoli, al saggio di Karatè. Nel guardarlo, il capo fece un piccolo sorriso, che Francis notò. Il direttore interuppe il video e ordinò: <<bene! Penso che questo sia ottimo per eliminare ogni sospetto su di lei, Foreman fai in modo di far avere il video ad un giornalista, così potranno diffonderlo, ben fatto agente Kyle e agente…>>. <<…Fisher signore, per servirla…>>rispose Kate senza riflettere. <<allora possiamo dire che l'agente Fisher è ufficialmente ancora una di noi, dico bene Standford?>>. <<…dice bene…Signore!>>confermò il vicedirettore in tono un po’ antipatico. Il direttore lasciò la stanza tirando un ultima occhiata a Francis, ma lui non si accorse di questo. Dopo un paio di minuti, i tre agenti lasciarono l'ufficio. <<…Signore per servirla>>la prese in giro Francis. <<già Kate!>>confermò Alex ridendo. <<okay! Non sapevo che dire, mi sono sentita un pò tesa! Comunque c'è l'abbiamo fatta no?>>cantò vittoria Kate ed insieme a Francis fecero un piccolo ballo tipico della vittoria, scherzando. Alex non resistette e, osservandoli disse<<scusate ma lo devo dire…secondo me voi due un giorno vi sposerete!>>. Francis, ironizzando su quello che disse Alex, si mise in ginocchio<<Hai ragione! Kate mi vuoi sposare?>>. <<Oh si, amor mio!>>rispose Kate reggendogli il gioco. <<Ho capito! Okay la smetto!>>. <<Già Alex! Sarebbe anche il caso!>>disse Francis. All'improvviso lo stomaco di Kate brontolò, aveva saltato il pranzo quel giorno, in quanto aveva lo stomaco chiuse<<scusate ragazzi ma ho una fame>>. <<che ne dite di venire a casa mia, vi faccio, vi faccio un piatto di spaghetti!>> propose Francis <<e non si accettano scuse Alex, anche perché siamo tutti qui ora!>>si riferì al geniale piano di Alex in quei 4 anni e Kate si mise a ridere. <<simpatico! Comunque ci sto>>confermò Alex. <<bè come rinunciare ad un piatto di spaghetti del miglior chef del mondo>>riconfermò Kate. Alex si mosse per primo, ed entrambi lo seguirono e prima di uscire Francis sempre scherzando disse: <<allora Kate hai deciso quanti figli avremo?>>. <<bè io direi una decina!>>. E Alex davanti a loro rispose <<adesso piantatela!>>, entrambi scoppiarono a ridere. Arrivati a casa, erano già tutti a letto e Francis, preparò degli spaghetti al formaggio come solo lui li sapeva fare, mentre Kate imbandì la tavola per tre, senza far rumore per non svegliare i suoi genitori ma soprattutto Karen. Si sedettero, mangiarono e dopo: <<mmh! Buonissimi, nemmeno mia madre cucina così>>disse Kate, sapeva che Francis aveva un tocco speciale. <<…adesso non esagerare…>>. <<sono davvero buoni, ha perfettamente ragione Francis, dovresti riprovare a frequentare un corso o secondo me qualcosa di più avanzato!>>confermò Alex. <<che ti dicevo io>>disse Kate riconfermando ciò che gli aveva consigliato la scorsa volta. <<non lo so! Solo che credo di aver perso quel tocco…>>disse Francis in tono triste. <<…bè se lo avevi perso, stasera lo hai decisamente ritrovato>>affermò Kate. <<ben detto Kate, è da settimane che non mangiavo così bene!>>disse Alex. <<grazie ragazzi!>>. <<comunque ora io devo andare, sono stanco morto, ci vediamo domani!>>finì Alex. Entrambi lo salutarono e Kate rimase per dargli una mano a pulire. Lei fece i piatti mentre lui li asciugava. <<Grazie per avermi aiutato a risolvere questa cosa Francis!>>disse Alex con gratitudine. <<ma ti pare! Non ti avrei mai abbondonata alle grinfie di quell'idiota di Standford…sai? a proposito non ti è sembrato strano il capo?>>. <<in che senso?>>domandò Kate curiosa. <<conosceva il mio nome per intero>>osservò acutamente Francis. <<bè glielo avrà detto Standford…>>. <<…si! Ma lui, sicuramente, gli avrà detto solamente il mio nome e cognome oppure solo il cognome e la matricola, invece lui conosceva il mio nome per intero…e oltretutto ho notato che aveva un aria familiare>>. <<sai cosa penso? Che sei stanco e hai bisogno di dormire…è stata una lunga giornata>>. Francis sorrise<<anche questa è un ottima teoria>>finirono di sistemare tutto. <<io vado, buonanotte agente Kyle!>>. <<notte agente Fisher>>. Kate ritornò a casa, non ebbe nemmeno il tempo di arrivare in camera sua che crollò direttamente sul divano vestita. Mentre Francis rimase sveglio davanti al computer a fare una piccola ricerca, poi andò a dormire. Cara zia Joe Il giorno successivo, Francis arrivò a scuola in anticipo. Kate, ricevuto un suo messaggio, lo raggiunse poco prima dell’inizio delle lezioni scolastiche, in palestra. Lo notò da solo a giocare a pallacanestro e disse: <<ei ciao, stamani sei sparito!>>. <<ciao, si! Dovevo riflettere scusa>>disse Francis passandole la palla. <<non devi scusarti, va tutto bene?>>e tirò un canestro poi la prese lui. <<si, stanotte sono rimasto sveglio a fare una ricerca su internet, ho trovato un corso di cucina..>>anche lui tirò un canestro e da lontano, praticamente da record. <<accidenti, bel tiro…continua>>. <<…si tratta di un corso della durata di 4 mesi, se all'esame finale passi, si entra in un'accademia dello chef…a Milwaukee…>>. <<…nel Wisconsin…wow!>>esclamò Kate. <<già…ma non c'è pericolo, in questa accademia nè entra solo uno o due al massimo…>>. <<e ovviamente tu escludi già a priori che potresti essere tra questi giusto?>>lo capì Kate. <<certo! Quest'accademia è una delle migliori in quel posto>>. <<quando mai una cosa del genere ti ha fermato?>>. <<si ma vedi…>>. <<Francis...non lasciare che la paura di perdere ti impedisca di partecipare…>> lei citò una battuta di cinderella story. Lui sorrise e lei continuò<<…ricordi quando siamo andati alla partita di basket e ti sei portato il pallone perchè volevi a tutti i costi l'autografo di Michael Jordan? Bè quella volta non ci riuscisti, ma quella seguente non ti sei perso d'animo e sei riuscito ad ottenerla…>>. <<già, mi diede pure una pacca sulla spalla! Si! E poi guarda che fine ha fatto la palla?>>disse Francis riferendosi ad un aneddoto. <<si va bene! Ma non pensare a questo! In ogni caso hai raggiunto il tuo obiettivo, c’è l’hai messa tutta, è questo che importa!>>. Francis fu colpito da ciò e si prese d'animo <<hai ragione! Io ci metterò tutto me stesso>>. <<esatto! E poi se Dio vorrà, farai questo ed altro! Ora dammi quella palla che ti straccio>>giocarono a basket, giocarono bene, quasi parità e alla fine Francis fece una schiacciata fenomenale. <<wow! Questo si che è giocare>> suonò la campanella e Kate continuò dicendo <<no! Dobbiamo andare>>. <<già!>>stavano uscendo dalla palestra quando il coach Louis chiamò Francis ed entrambi si girarono: <<ei ragazzo…>>. <<dice a me?>>rispose Francis. <<come ti chiami?>>. <<Francis…>>. <<ei posso parlarti 5 minuti?>>. <<si! Kate ti raggiungo dopo okay?>>. <<certo a dopo>>. <<si, ti giustifico io il ritardo>>. Il coach Louis notò Francis mentre schiacciò la palla al canestro, si complimentò proponendogli di presentarsi l’indomani alle selezioni dei giocatori. Francis fu preso di sorpresa così gli riferì che ci avrebbe riflettuto. Quella sera stessa, ne parlò con i suoi genitori a cena. Gli spiegò del corso di cucina, dell'accademia a Milwaukee e della possibilità di fare parte della squadra di basket: <<aspetta frena…a Milwaukee…ma è distante>>disse il padre. <<si lo so, ma non è nemmeno sicuro che mi prendono. Intanto, penso a fare il corso, mi iscrivo ora ed inizio a novembre poi si vedrà>>. <<bè io penso che dovresti farlo ma non mollerai anche questo vero?>>disse la signora Kyle. <<certo che no mamma! Questa volta voglio andare fino in fondo!>>disse Francis deciso. <<scusa ma il college, ci andrai vero?>>domandò suo padre. <<Bè, certo! Io voglio andarci al college papà!>>confermò Francis. <<bè io direi che è una buona idea! Basta che non trascuri la scuola chiaro?>>precisò il padre. <<certo! Ci sarebbe pure un'altra cosa…il coach della squadra di basket mi ha proposto di andare alle selezioni domani per potermi, forse, inserire dentro la squadra>>. <<davvero? Mio figlio in una squadra di Basket? E' fantastico>>disse Matt entusiasta. <<non esultare troppo Matt! Tuo padre ha sempre desiderato farne parte>>. <<sul serio?>>rise Francis. <<certo! Ci sarei riuscito, ma alle selezioni mi slogai una caviglia>>. <<si fosse stato solo per la caviglia vero? Non segnò un solo canestro su venti>>. Francis sorrise e suo padre rispose <<tua madre ricorda sempre tutto…comunque ci andrai vero?>>. <<bè credo di si! E’ una buona attività extra scolastica, potrei acquistare punti per il college>>confermò Francis. L'indomani si presentò alle selezioni, diede il meglio di sè tra schiacciate e canestri fenomenali. Il coach lo prese in squadra. Trascorsero un paio di settimane. Da quando Francis era nella squadra di basket, a scuola tutte le cheerleaders gli giravano intorno anche se a lui non interessava per niente. Non reggeva molto le cheerleaders. Dopo gli allenamenti, alle 6 del pomeriggio Francis si fece una doccia, e salutò i ragazzi. Uscendo dalla scuola stava dirigendosi verso la sua moto, quando una delle cheerleader, Monica, lo fermò e, provandoci con lui disse: <<ciao Francis>>. <<ciao…>>la guardò tentando di afferrare il suo nome. <<…Monica! Si! Senti potrei chiederti un passaggio a casa? Doveva accompagnarmi Kaitlyn, ma mi ha mollata qui>>disse Monica mentendo, in realtà nemmeno lo aveva chiesto il passaggio a Kaitlyn. Francis, notò Paul uscire<<scusami…Monica! Ma devo passare a prendere una persona, fatti accompagnare da Paul, sta uscendo proprio in questo momento, ti saluto!>>gli rispose Francis indossando il casco, poi mise in moto e partì, lasciandola un pò confusa, pensando che, mai nessun ragazzo l'aveva rifiutata. Così, alla fine, chiese un passaggio a Paul. Francis passò a prendere Kate a lavoro. Si ritirarono e sul viale di casa lei disse: <<non puoi immaginarti cosa ti sei perso oggi al locale. Una coppia si è messa a litigare di brutto, lei lo ha scoperto con un'altra, così mi ha preso dal vassoio la cola, che stavo servendo al tavolo e glielo ha versato in testa…>>raccontò Kate in tono divertito. <<forte! Almeno si è rinfrescato le idee>>rise Francis. <<si! Per poi dirle che quella ragazza, era sua sorella>>entrambi scoppiarono a ridere. <<ora, avrei voluto esserci>>. <<già! Come stanno andando gli allenamenti?>>domandò Kate cambiando discorso. <<bene! Sto imparando nuove mosse e mi diverto…anche se Paul non sembra molto felice di vedermi in squadra>>. <<bè, tra voi non è che scorra buon sangue>>. <<si! Poi stasera…mi ha parlato, e mi ha chiesto di te!>>disse Francis stranito. <<di me? Ne sei sicuro?>>domandò Kate incredula. <<si, penso che tu lo abbia lasciato un po’, a bocca aperta, dopo la scenata della scorsa volta. Forse questo lo ha incuriosito nei tuoi confronti>>. <<bè qualcuno, prima o poi, gliene doveva dire quattro!>>. <<è vero, ma ho la sensazione che ti chiederà di uscire un'altra volta>>. <<cosa? Ti ha detto questo?>>chiese Kate un pò infastidita. <<no! Mi ha confessato che ti ha sottovalutata…sembrava davvero dispiaciuto!>>affermò Francis. <<Bè sarà! Ma non penso che…ci uscirò!>>disse esplicitamente Kate. <<si ricordo! Non avverrà nemmeno nei suoi sogni giusto?>>scherzò Francis. <<esatto! Ci vediamo domani, grazie per il passaggio>>. <<non c’è di chè, ciao!>>rispose Francis ripensando a Monica. Quando Francis entrò in casa, posò il borsone sul divano e notò sua madre un pò preoccupata. <<tesoro…>>sua madre non ebbe il tempo di continuare, che Francis sentì cantare sotto la doccia una voce stridente, che riconobbe subito: <<Oh no! Ma questa è…>>cominciò a dire Francis in tono spaventato. <<…si tesoro, è la zia Joe! Resterà qui per un paio di giorni>>confermò sua madre. <<stai scherzando vero?>>. La zia Joe era la sorella maggiore di sua madre, ed era stata il peggior incubo da bambino per Francis. Joe aveva trascorse la sua infanzia in un collegio, dove veniva derisa, a volte perfino dagli insegnanti, dovendo sottostare a delle regole molto ferree. Perciò crebbe con rabbia e, quando qualcuno la contraddiceva scattava dentro di lei la vendetta. Era una donna posata, attenta ai particolari, sulla quarantina e portava i capelli a caschetto su di un biondo color cenere, e gestiva un'agenzia di arredamento immobiliare. <<Tesoro cerca di capire, è solo per un paio di giorni poi se ne andrà…>>cercò di rassicurarlo Emily. <<bene! Quindi non ti dispiace se stasera dormo da Kate vero? Perchè l'idea di sentirla russare non è tra le mie aspettative>>disse Francis pronto ad uscire. <<okay Francis ma solo per stasera!>>confermò sua madre. <<bene io vado…buon divertimento! Non mi sorprende che sia arrivata proprio ora, domani è Halloween!>>scherzò Francis prima di chiudere la porta dietro di sè. <<Francis>>lo riprese sua madre. Uscendo, Francis incontrò suo padre, che stava ritirandosi da lavoro. <<ciao papà, ti auguro di passare una bella serata, c'è la zia Joe, io vado a dormire da Kate!>>disse Francis frettolosamente senza dargli il tempo di scappare. <<cosa?>>quando sentì “zia Joe” suo padre lo stava seguendo, ma sua moglie non gliene lasciò il tempo. <<Matt per favore almeno tu!>>disse Emily ordinandogli di entrare in casa. <<okay tesoro!>>ed entrò rispose senza scampo. Quando Kate entrò a casa si sdraiò sul divano, chiuse gli occhi per un paio di secondi finchè sua madre disse: <<buonasera! Sai chi è arrivato un’ora fa? La zia Joe, ti ricordi?>>disse sua madre in tono sarcastico, conoscendo pure lei il tipo. Kate sbarrò gli occhi si alzò e rispose <<cosa? La zia Joe!>>ribadì Kate incredula. Kate si recò subito verso la porta, quando l'aprì vi trovò Francis che stava per bussare. <<entra>>. <<non posso crederci che la zia Joe sia qui! Non sopporto quella donna>>. La madre di Kate intuì il motivo per cui Francis era lì<<bè tesoro, le lenzuola sono già pronte>>. <<grazie signora Fisher>>disse Francis sorpreso. <<tua madre sapeva che saresti venuto qui>>rivelò Elizabeth, Francis sorrise. Intanto a casa Kyle iniziarono a mangiare. <<ma dov'è tuo figlio Francis? Prima mi è sembrato di sentirlo…>>domandò Joe curiosa. <<ah si è dovuto scappare, ha avuto un imprevisto però mi ha detto di salutarti!>>mentì il signor Kyle. <<capito! Bè tanto ci vedremo domani giusto?>>. <<certo! Dunque come mai da queste parti?>>chiese Emily. <<che significa? Non posso venire a trovare mia sorella?>>rispose Joe in tono non molto convinto. <<certo>>confermò Emily. <<bè…in verità sono qui, anche per affari! Sai sto decidendo di spostare la mia agenzia qui e trasferirmici>>esclamò Joe soddisfatta. Suo marito si affogò con l'acqua. <<cosa?>>domandò Emily. <<Matt stai bene?>>si preoccupò Joe. <<si Joe…tranquilla>>tossì Matt. <<dicevo…potrebbe essere una buona opportunità anche per stare vicino a voi no? Così potremmo vederci più spesso…non sei contenta sorellina?>>. Emily voleva bene a sua sorella ma già vedeva, come in una visione, la reazione dei suoi familiari e non era una bella immagine<<ahm…si…certo!>>. Nel frattempo in casa Fisher Francis si sfogava: <<buono questo polpettone signora Fisher! Insomma mia zia Joe, non faceva altro che perseguitarmi>>. <<mi ricordo, e non eri l’unico. Una volta mise uno scarafaggio nei miei cereali solo per averle tenuta testa, per qualcosa che neanche mi viene in mente>>ribadì Kate in tono serio. <<Kate stiamo mangiando>>la riprese Elizabeth. Poi intervenne Rose<<Bè! Se è per questo, era convinta che io le avessi preso il rossetto. Le dissi che non era vero, ma lei mi prese e mi fece lavare la sua macchina…da cima a fondo!>>. <<lo vedete? Quella donna è un mostro>>confermò Francis. <<si ma è pur sempre tua zia dovresti volerle bene>>tentò di fargli capire, invano, la signora Fisher. I ragazzi la guardarono strana e Kate disse <<mamma! Capisco che cerchi il buono nelle persone ma zia Joe non ne ha>>. <<già, confermo pienamente>>disse Francis. Il padre di Kate, notando anche la difficoltà di sua moglie, cambiò discorso. <<ah Francis! Ho saputo da tuo padre, che sei entrato nella squadra di basket?>>domandò John con un certo interesse. <<si si! All’inizio non è stato semplice, ma comincio a trovarmi a mio agio, spero di dare il meglio e di non deludere…il coach>>. <<sono sicuro che non lo farai, l'importante è partecipare…e magari vincere>>disse il signor Fisher con sarcasmo, a tavola si misero a ridere; così la tensione allentò. Dopo cena sparecchiarono, lavarono i piatti, i genitori di Kate e Rose diedero la buonanotte e andarono a letto. Mentre Kate e Francis restarono svegli a vedere “Beverly hills cop”, un film che davano in tv. <<ti va un po’ di gelato alla vaniglia!>>propose Kate mentre stava per iniziare il film. <<e me lo chiedi?!>>affermò Francis. Kate prese il vassoio con dentro il gelato e due cucchiai, e raggiunse Francis sul divano letto. Durante la prima interruzione pubblicitaria, Kate confessò a Francis di aver raccontato a Chloe la stessa verità che raccontò a Susan. <<cosa?>>esclamò Francis non molto contento. <<lo so! Ma non mi andava di essere sleale, anche lei è una delle mie migliori amiche Francis>>. Lui comprese la sensibilità di Kate<<capisco! Lei come ha reagito?>>. <<inizialmente non mi ha creduta, così le ho fatto vedere ciò che sapevo fare e, quando ha compreso che non stavo scherzando, è svenuta!>>. <<davvero? È svenuta?>>disse Francis incredulo. <<si! Sai? Tante volte ho immaginato le loro reazioni, e credevo fosse Susan quella a svenire>>entrambi si misero a ridere. <<comunque, a parte gli scherzi, Kate…>>disse Francis in tono serio. <<si lo so cosa vuoi dire! Tranquillo non ho intenzione di raccontarlo a nessun altro>>. <<bene! Anche perchè se no, dovremmo ucciderli tutti>>e si misero a ridere. Entrambi trascosero il resto della serata a finire di guardare il film, poi Kate gli diede la buonanotte e andò a dormire. L'indomani arrivò Halloween, la città era già piena di zucche e di festoni. Si trattava della tipica festa americana che però Francis e Kate non festeggiavano più. Le loro madri, dopo che scoprirono la verità della parola di Dio, gli spiegarono che questa festa era dedita all'evocazione dei morti e degli spiriti, cosa non buona davanti a Dio, e che quest’ultimo vietava di fare. Comprendendo la lezione, anche tramite la Bibbia, i due amici non la festeggiarono più. Tuttavia, quand'era piccolo, Francis, a volte, anche al di fuori della festa, si divertiva ad indossare una maschera paurosa e provocare un “bel” risveglio a Kate. Dato che era da tanto che non le faceva uno scherzo, quella mattina mise un'orribile maschera che progettò lì sul momento con un pezzo di stoffa vecchia. Salì, entrò dentro la sua stanza, e si piegò vicino al suo letto. Lei si stava svegliando dolcemente, ma quando aprì gli occhi: <<aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaah!>>si esatto! Kate cadde dal letto, gridando talmente forte, che l'intero quartiere la sentì. Francis scoppiò a ridere a crepapelle. <<fin'ora non eri mai caduta dal letto…>>continuava a ridere Francis. <<…che pezzo di…idiota…sei uno scemo!>>quando Kate, seriamente spaventata, si riprese, andò in bagno, prese la schiuma da barba che suo padre si era dimenticato lì e gli saltò alle spalle, mentre lo riempiva di schiuma bianca. Entrarono i loro padri, che assistettero alla scena. Intuendo che stavano scherzando come due ragazzini, il signor Kyle sorrise<<voi due non cambierete mai>>. <già!>>confermò il padre di Kate. Entrambi risero sotto i baffi. <<indovina chi ti è venuto a trovare Francis>>sbucò Rose, entrando in camera ed evitando di capire cosa stessero combinando. <<oh no! E’ un incubo!>>replicò lui mettendo Kate giù. <<ripulitevi, ci vediamo sotto>>affermò Rose, i loro padri la seguirono. Dopo un paio di minuti, Kate si stava dirigendo verso la finestra per fuggire. Tramite un pulsante, si potevano azionare delle piccole sbarre di ferro, che le facilitava la discesa visto l'altezza. Questa invenzione era stata ingegnata dalla CIA, per poter fare uscire gli agenti giovani, che non vivevano da soli, anche durante la notte, senza farsi scoprire. Ma Francis se ne accorse, così la prese per il braccio e le disse: <<dove credi di andare?>>. <<bè…io stavo solo…>>cercò di giustificarsi, inutilmente Kate. <<…cercando di scappare?>>la scoprì lui. <<bè pensavo solo che…volessi salutarla, io magari…scendo dopo…>>. <<…si certo, come no! Bel tentativo>>. Francis la prese e se la mise davanti come scudo mentre scendevano. Joe la notò subito, e disse<<oh…mio Dio, sei tu Kate?>>. <<si sono io…zia Joe!>>rispose Kate con i suoi capelli biondi, raccolti. <<ecco…finalmente il mio nipote preferito!>>se lo abbracciò e gli strizzò le guance. <<oh zia, come stai?>>chiese Francis in tono assolutamente falso. <<io sto bene grazie tesoro! Oh Kate noto che ti è cresciuto il seno, anche se non abbastanza cara>>. <<Joe!>>la ripresero sua sorella e la madre di Kate. <<oh grazie, molto gentile>>le rispose Kate in tono infastidito. In quel momento entrarono Alex, Susan e Chloe, arrivati tutti allo stesso momento. Francis li raggiunse e disse: <<oh finalmente siete arrivati…vi…stavamo aspettando. Oh! Zia, non ti dispiace? Devo andare, sai? Dobbiamo studiare per…>>cercò di divincolarsi Francis. <<…per un progetto a scuola e non possiamo rimandare…>>continuò Kate reggendogli il gioco. <<Quale progetto?>>domandò Susan non riuscendo a capire. <<come…quale progetto? Susan! Non ricordi, quello che…ci hanno assegnato…a scuola…>>rispose Kate facendosi capire con lo sguardo. <<Ora ricordo…il progetto di scienze…>>intuì Susan. <<eh già! Sa? E’ importante per acquisire punti per il college. Ne aprofittiamo che oggi è festa. Dobbiamo sbrigarci ragazzi, la Biblioteca sta per aprire>>si inventò Chloe in modo geniale mentre la guardavano sbalorditi. La zia Joe abboccò<<Bè se per il college allora…andate! Tanto noi ci vediamo più tardi Francis>>. <<ma certo zia!>>Francis volò a casa sua, per cambiarsi. Pure Kate fece lo stesso. In due minuti furono pronti a fuggire di casa, con i ragazzi si diressero a far colazione da Roxi’s, e si sedettero ad un tavolo. Francis si congratulò con Chloe. <<brava Chloe, sei stata forte. Non avrei potuto inventare di meglio>>. <<concordo! Sei stata così brava che stavi per convincere pure me>>confermò Kate. <<grazie ragazzi, mi è venuto spontaneo. Vi ho visto in difficoltà!>>rispose Chloe in tono sincero. <<allora, è arrivata zia Joe>>interuppe Alex. <<chi sarebbe, zia Joe?>>domandò Susan curiosa. Francis spiegò loro che tipo di persona fosse la zia Joe, raccontando il genere di carattere avesse, e ciò che faceva alle persone che incontravano la sua strada. <<è l’incubo di ogni bambino e adulto>>Francis in tono serio. <<State scherzando? A me è sembrata tranquilla, anche molto premurosa nei tuoi confronti Francis!>>affermò Chloe in tono sincero. <<vedi Chloe, quello è solo una maschera, è una tattica prima dell'attacco>>disse Kate, esagerando un pò. <<esatto! Al primo impatto sembra dolce e carina, ma poi, basta una parola detta in più e quel faccino si trasforma in un drago sputafuoco>>confermò Francis. Susan si mise a ridere per la loro acuta e illimitata fantasia. <<andiamo ragazzi! Cosa vi avrà mai fatto da arrivare a descriverla così?>>domandò, a quel punto, Susan curiosa. Così Francis raccontò degli scarafaggi nei cereali di Kate, della macchina che Rose dovette lavare per una colpa che non aveva commesso, delle formiche che suo padre, il signor Kyle, trovò dentro le scarpe. Di come Francis una mattina si alzò con i capelli viola, qui scoppiarono a ridere. <<ah si! Quella, devo ammettere, è stata divertente! Non andò a scuola per una settimana>>disse Kate ridendo. <<già, lasciamo perdere! Ma la cosa di più in assoluto, quella che non dimenticherò mai…>>. Kate lo intuì<<…la palla da basket…>>. <<…firmata da Michael Jordan in persona…>>. <<…ma dai? Davvero?>>chiese stupita Chloe. <<si! Dopo tanto tempo, tanti tentativi, ero riuscito non solo ad incontrarlo, ma a farmi autografare la palla da basket>>disse Francis in tono rassegnato e triste. <<cosa è successo?>>domandò Susan. <<mi arrabbiai con lei per i capelli, non ci ho visto più e la insultai, non l'avessi mai fatto! Quando la sera entrai nella stanza, non vidi più la palla al solito posto; la ritrovai tra i cassonetti della spazzatura, prima la sgonfiò e poi la bruciò>>raccontò Francis decisamente abbattuto. <<sul serio?>>esclamò Susan incredula. <<si! Quella fu l'ultima volta che vidi mia zia prima di oggi>>. <<fatti forza amico!>>disse Kate mettendogli una mano sulla spalla. Dopo la dura verità, fecero una colazione abbondante. Susan e Chloe andarono a fare compere per la festa in maschera che stavano organizzando. Mentre Francis, Kate e Alex si diressero alla CIA, vi era una missione pronta per i due agenti, Alex cominciò a descrivere loro la situazione. Sullo schermo apparve la foto di un tizio. <<questo è Mason Peterson, possiede un negozio di animali insieme al fratello, Ethan. Ma dietro al negozio hanno un magazzino, e da visite sospette, si crede ci sia un traffico di droga!>>. <<bene! Cosa aspettiamo?>>si azionò Kate. <<sicuramente ci sarà qualcosa di losco>>confermò Francis. <<direi di si! Un mese c’è scappato un morto. Un povero ragazzo, Logan Cooper, era sempre in giro con Ethan. È stato trovato morto con un proiettole al cuore, probabilmente aveva scoperto il giro…>> <<…così lo hanno eliminato>>concluse Kate. <<già! Fate attenzione perché sono tipi tosti. Non sono stati mai scoperti, sicuramente fanno scomparire tutto in un nano secondo al primo controllo, dovete beccarli chiaro?>>ordinò Alex. <<chiarissimo! Kate, sbaglio o tu hai sempre desiderato un cane?>>chiese Francis caricando la pistola. <<si certo! Non vedo l’ora di comprarne uno, andiamo!>>rispose Kate in tono sincero. Insieme si recarono al negozio di animali, e si posteggiarono. Entrarono, e diedero un’occhiata calandosi nelle loro false identità, Kate vestita simile a quel tipo di ragazze un po’ oche, con degli orecchini lunghi bracciali in entrambi i polsi mentre Francis casual con indosso il suo giubbotto di pelle nera. <<Salve…la mia ragazza voleva acquistare un cane…>>iniziò Francis. <<siete nel posto giusto…>>rispose Ethan. <<che tipo di cuccioli avete?>>domandò Kate mentre Francis cercava di sbirciare dietro la tenda del negozio. Intraviste una specie di gazebo bianco grande, intuì subito che il traffico avveniva lì dentro. <<abbiamo questo Chihuahua, molto tenero…>>. <<che carino!>>esclamò sinceramente Kate. <<abbiamo pure questo Beagle e anche un barboncino che…>>. Francis, dietro Ethan, fece segno con lo sguardo a Kate, muovendosi come per indicare che doveva fare pipì. Kate, le venne un idea e rivolgendosi a Francis disse: <<Ben, non dirmi che devi fare pipì, ti avevo detto o no di andare in bagno, prima di uscire di casa. Ora te la tieni>>lo rimprovero Kate con voce isterica. <<si lo so amore, ma io devo andarci…scusi posso usare il bagno>>disse Francis reggendo il gioco. <<bè…veramente…okay, si…certo!>>gli indicò il breve percorso e Ethan ritornò da lei. <<oh! Mi dispiace tanto, non fa altro che farmi arrabbiare, io dico una cosa e lui fa tutto il contrario, ah gli uomini sono tutti infantili…senza offesa…>>continuò a recitare Kate nella sua perfomance. <<non si preoccupi…>>disse Ethan non sospettando di nulla. <<…insomma sono stanca, prima o poi lo mollo! Comunque ritornando a noi, questo cucciolo ad esempio, di che razza è?>>Kate continuò a parlare a raffica. Ethan le spiegò le varie razze. Francis fece finta di entrare in bagno, ma, quando Ethan volse la sua attenzione verso Kate, uscì subito. Seguì alcune voci provenienti dal gazebo in fondo e intravise Mason che vendeva marijuana ad un cliente. Prese il cellulare, fece alcuni scatti e poi raggiunse Kate. Notò Ethan spiegare mentre Kate gli parlava di sopra. Si diresse verso di lei. <<bene, mi sono liberato>>esplicitò Francis. <<bene! Sai, amore, questi cuccioli sono straordinari, ce ne sono di varie forme e razze…ma sai una cosa? Ho cambiato idea, non voglio più un cane…sai cosa stavo pensando prima? A quel paio di scarpe che ho visto in quel negozio>>disse Kate in tono stupido e uscendo dal negozio. <<grazie tanto per il bagno e mi spiace per la mia ragazza…scusami>>Francis gli diede del tu. <<no amico! Mi dispiace tanto per te, dev’essere un incubo stare con una ragazza che non smette nemmeno un secondo di parlare…tanti auguri>>confessò Ethan sinceramente, Francis gli sorrise ed uscì. Quando entrambi salirono in macchina, scoppiarono a ridere, per la divertente perfomance. Francis accese il motore e partirono raggiungendo la CIA. Si recarono da Alex, a cui spiegarono cosa trovarono. <<c’era un gazebo, ho visto Mason che vendeva della marijuana, ad un tizio, così ho fatto delle foto…>>diede il telefono a Jake e continuò <<…inoltre ho notato una porta chiusa, forse è lì dentro che preparano tutto il kit per lo spaccio>>. <<bell’intuito! Dobbiamo arrivare al tipo a cui è stata venduta!>>affermò Alex. <<eccolo!>>Jake zummò la foto sullo schermo del pc. <<grande Jake>>si complimentò Francis. <<aspetta, Ma questo è…>>li fermò Kate riconoscendolo. <<chi?>>chiese Francis. <<Hunter Carson, l’ho sbattuto dentro qualche anno fa per spaccio, l’ho avranno rilasciato>>spiegò Kate. Nel frattempo Jake indagò velocemente su di lui<<ora ha una famiglia, una moglie e un figlio di un anno>>. <<bè che aspettiamo! Andiamo a fargli visita>>disse Francis, a cui, arrivò un messaggio sul cellulare. Era Karen. “preparati perché stasera cucina la zia Joe, ti aspetta con pazienza”. <<no!>>esclamò Francis leggendo il messaggio. <<che succede?>>domandò Kate in tono preoccupato. <<stasera sarà la zia Joe a cucinare>. Kate non resistette e scoppiò a ridere<<cosa? Stai scherzando?>>. <<purtroppo no!>>disse Francis con nessuna voglia di presentarsi a casa. <<bè…ti consiglio di controllare il cibo stasera prima di mangiarlo…>>scherzò Alex. <<ah ah! Divertente…>>. <<andiamo! Vedrai che sopravviverai…volevo dire alla serata>>cercò di incoraggiarlo Kate. <<speriamo! Andiamo>>. Hunter Carson era seduto sul divano di casa sua a guardare la Tv, mentre sua moglie cucinava, insieme al piccolo. Sentirono bussare alla porta, così Carson prese la ciotola con le caramelle, aprì la porta e Kate disse: <<dolcetto o scherzetto?>>lui la riconobbe. <<oh bene! Cosa vuoi? Io ho scontato la mia pena, perciò lasciatemi in pace okay?>>spiegò Hunter in tono antipatico. <<che dici, forse ci siamo sbagliati Francis?>>ironizzò Kate. <<io non direi, anzi credo che ci sia molto che tu debba raccontare, vero Carson?>>. <<no io sono apposto okay?>>insistette Carson arrabbiandosi. Cinque minuti dopo si ritrovò sotto casa sua, tra le mani di Francis, che lo mise a muro. <<come conosci Peterson?>>arrivò Kate al dunque. <<chi?>>. Francis lo alzò ancora di più: <<okay okay…me lo ha presentato un amico poco tempo fa…>>confessò Carson. <<E’ proprio vero! L’uomo perde il pelo ma non il vizio…>>rispose Kate in tono sarcastico. <<tu non capisci!>>. <<cosa dovrei capire, hai anche una famiglia adesso!>>replicò Kate. <<l’ho faccio proprio per loro!>>. <<questa balla da dove ti è uscita?>>intervenne Francis lasciandolo. <<Un paio di mesi fa mi hanno riscontrato un tumore al cervello. Sto facendo la chemioterapia, però mi fa stare male e la marijuana mi fa stare meglio così…>>disse Carson in tono serio. <<ah! Bella giustificazione! Quindi fammi capire! Stai rischiando di tornare in galera, lasciando da sola la tua famiglia, invece di tentare di distruggere il tumore soffrendo un po’ e ritornare a casa sano e salvo…giusto?>>affermò Kate in tono infastidito. <<andiamo ragazzi! Non è così semplice come credete!>>. <<no! Io credo, invece, che tu stia scegliendo la strada più facile, ma ti porterà solo guai, se collaborerai con noi alla cattura fratelli Anderson, può essere che potremmo chiudere un occhio…>>confermò Francis. <<non ho alternative vero?>>domandò retoricamente Hunter. <<si…combattere, e vivere sereno insieme alla tua famiglia o non ti basta?>>rispose Kate, riuscendo a convincerlo. Si sarebbero visti l’indomani in un posto sicuro prima di agire contro i fratelli Anderson. Entrambi Ritornarono a casa, e scesero dalla macchina. <<pensi che potrebbe svignarsela?>>domandò Kate dubbiosa. <<non lo farà! Ha troppo da perdere, rischierebbe tanto! Bene, ci siamo>>disse Francis preoccupato. <<vedrai, non andrà male! Nel peggiore dei casi te lo pago io il funerale…>>scherzò Kate. <<…così non mi aiuti per niente!>>rispose Francis in tono ironico. <<è solo una cena…con tua zia, rilassati e vai, Dio ti benedica!>>concluse Kate. <<okay…grazie!>>Francis si girò e Kate era sparita in un batter d’occhio. Lui entrò, vide la tavola già apparecchiata e sentì un buon profumo di formaggio grigliato. Salutò e si sedettero tutti insieme. Per tutta la serata chiaccherarono, di Francis, della scuola di cucina, del lavoro di zia Joe. Francis e i suoi genitori notarono che lei era diversa, più gentile e solare. Quella sera Kate fece un salto alla festa di Chloe e Susan per salutarle, a casa di quest’ultima. Vi erano zucche dappertutto e tante persone, chi travestita da Biancaneve, chi da mummie o zombie; Susan e Chloe erano due streghe. Kate si avvicinò a loro e disse: <<ei streghette come va?>>le salutò. <<Kate ciao! Cosa ci fai qui?>>domandò Chloe, entrambe sapevano che Kate non festeggiava Halloween. <<sono passata per vedere come stava andando? Sembra un successone!>>. <<da non credere vero? È uno sballo, guarda quanta gente, c’è quasi tutta la scuola…>>affermò Susan contenta. <<bè vedo! Avete organizzato tutto bene, le decorazioni, le bevande…>>si complimentò Kate. <<ei ciao Kate!>>la salutò Luke. <<Ciao Luke>>ricambiò lei. <<amore! Sei tutto sporco!>>lo corresse Susan pulendogli la bocca. <<ora che fai? Resta un pò>>le propose Chloe. <<no ragazze! Adesso vado, sono un po’ stanca…>>. <<…sei una vecchia!>>affermò Susan. <<bè meglio essere una vecchia, che strega!>> e sorrisero <<allora io vado, ci vediamo domani ragazze>>e si salutarono. Nell’uscire, tra la folla Kate fu bloccato da dracula che le disse: <<una ragazza come te non dovrebbe stare da sola la notte!>>disse il ragazzo in tono misterioso. <<originale come battuta di rimorchio! Ma sai dracula, oggi non scorre buon sangue in me quindi conviene cercarti un’altra vittima>>Kate lo superò. Lui prima rise e poi rispose <<mi dispiace Kate!>>. Kate si voltò<<come scusa?>> dietro la maschera vi era Paul Roberts <<chiaro! Sai? Ti si addice molto il costume, Paul!>>rispose in tono sarcastico. <<me lo merito! Volevo chiederti scusa per l’altra volta! Ti sarò sembrato spavaldo e presuntuoso!>>. <<esatto, come hai fatto ad indovinare>>continuò a colpirlo Kate. <<vedo che stavi andando a casa, ti posso accompagnare?>>propose Paul. Kate ripensò al commento di Francis su Roberts, che sembrava realmente dispiaciuto, così acconsentì, e passeggiando verso casa sua: <<ti avrò dato una brutta impressione quella volta, è che…>>continuò a scusarsi Paul. <<…aspetta un secondo! Paul Roberts ti stai veramente scusando, ti senti bene?>>disse sarcasticamente Kate. <<…è così difficile da credere?>>. <<bè…>>annuì Kate. Lui sorrise e rispose <<okay, okay! Sai sto conoscendo meglio Francis, è molto forte in campo ed è anche un bravo ragazzo. So che siete molto amici, quando vi siete conosciuti?>>. <<ahm…Il 25 luglio 1990!>>lo scioccò Kate. <<come prego?>>richiese incredulo. <<si! Siamo nati lo stesso giorno e siamo cresciuti insieme…>>spiegò Kate. <<davvero? Wow…e c’è qualcosa tra voi?>>domandò curioso. <<non che questo ti interessi, ma siamo solo ottimi amici>>. <<ah bene!>>. <<siamo arrivati! Perché me lo hai chiesto?>>. <<bè, mi domandavo se vorresti uscire con me una di queste sere!>>. <<sai? Anche io ti devo delle scuse, sarai stato pure spavaldo come al solito, ma io ho esagerato a risponderti a quel modo, ero nervosa e…>>cercò di scusarsi Kate. <<…questo sarebbe un sì?>>. <<bè…perché no?!>>accettò Kate. <<bene>>. <<bene! Ora devo andare! Buonanotte…dracula>>lo salutò Kate ironicamente, poi si girò, ma Paul la prese all’improvviso per la mano, l’attirò a sè e la baciò. Kate lo fermò, gli diede uno spintone e disse: <<ma che fai?>>reagì male Kate. <<…scusa pensavo che…>>. <<…bè pensavi male!>>gli rispose Kate un po’ delusa e amareggiata. Entrò in casa e Paul, allontanandosi, fece un piccolo sorrisetto. L’indomani mattina Kate si alzò pensando a quello che era successo sera precedente. Si vestì, scese velocemente, prese un pacco di biscotto sul tavolo ed uscì, notando Francis venire verso di lei con un bel sorriso. <<buongiorno!>>. <<buongiorno Mr Allegria, a cosa dobbiamo questa felicità?>>domandò Kate, mentre entrarono in auto, fu Kate a guidare. <<ieri sera la cena è stata favolosa, avevi ragione. Stranamente è andata bene, era come parlare alla gemella buona di zia Joe>>spiegò Francis. <<davvero?>>esclamò Kate. <<si! Invece tu? Ieri sera ti ho visto parlare con Paul, qui fuori…>>. <<già! L’ho incontrato alla festa di Susan, quando ci sono passata, lasciamo perdere…>>disse Kate non volendo toccare l’argomento. <<perché?>>domandò Francis curioso. Lei cambiò discorso, riparlando della zia Joe <<no niente! Sei sicuro che la zia di ieri non sia una sosia? Magari è stata clonata oppure ha subito un trapianto di cuore…>>scherzò Kate. <<grazie Kate! E’ proprio lei, te lo assicuro e poi fammi sognare un po’…>>. <<okay!>>sorrise Kate, ma Francis si insospettì dell’amica per aver cambiato discorso. Quando giunsero a scuola, entrarono e, durante il tragitto verso l’armadietto, entrambi notarono che tutti gli occhi erano rivolti verso Kate in modo strano. Appesa agli armadietti vi era una foto di Paul e Kate che si baciavano: <<ma cosa…accidenti…>>disse Kate, rimanendo senza parole. <<che significa?>>domandò un po’ stranito Francis. <<non lo so, ma la cosa non mi piace per niente!>>. <<Kate!>>la raggiunse Chole insieme a Susan. <<Cosa sta succedendo ragazze?>>chiese Kate in tono infastidito. <<immaginavo che non lo sapessi! Paul va raccontando in giro, che voi due avete…bè insomma…passato la notte insieme, Kate, che stronzo!>>le rispose Susan. <<cosa ha fatto?>>chiese Francis in tono molto arrabbiato. Kate fece un sorrisetto e rispose <<Incredibile!>>. Le Cheerleaders la raggiunsero e Kaitlyn non perse l’occasione: <<ei Kate, non avevi detto che Paul non era il tuo tipo? Facevi tanto la santarellina e poi…>>. <<adesso basta! Dov’è quell’idiota di Roberts!>>Francis accese. Lui sbucò tra la folla, sicuro di sé e, voltandosi verso Kate, disse<<ei bellezza! Dormito bene stanotte?>>. Francis stava per prenderlo a pugni ma Kate lo bloccò con un suo obiettivo<<no Francis! Non ne vale la pena! Se tutto questo è uno scherzo Roberts, non è per niente divertente. Rimangiati subito quello che hai raccontato, sai che è una lurida menzogna!>>disse Kate in tono alto e particolarmente agitata. <<tesoro, le prove non mentono>>le rispose Paul guardando le foto. Poi le sfiorò il viso e Francis accese ancor di più, non ebbe il tempo di far nulla che Kate prese il braccio di Paul e glielo piegò, fino a farlo cadere a terra, tutti rimasero stupiti. <<dì la verità a tutti Roberts! Dì come sono andate veramente le cose?>>disse Kate forzando di poco il braccio. <<okay, okay! E’ tutto vero! L’ho baciata ma mi ha respinto…ora lasciami il braccio>>confessò Paul davanti a tutti. <<questa è l’ultima volta che farai una cosa del genere, la prossima non sarò così buona, chiaro?>>. <<chiaro, chiaro!>>Kate lo lasciò, Paul si piegò dal dolore e in quel momento arrivò il preside: <<cosa sta succedendo qui?>>. <<niente Preside! Paul ha avuto un piccolo mancamento e Kate è stata tanto gentile da aiutarlo a rialzarsi…>>rispose Francis guardando Roberts con disgusto. <<e’ vero Paul?>>chiese ancora il preside. <<si signore! Ma ora sto bene!>>disse Paul con difficoltà. <<ah bene! Sta per suonare la campanella, andate in classe>>. Il preside si allontanò e Francis disse: <<che idiota! Avrei voluto spaccargli la faccia…ma te la sei cavata benissimo Kate…>>si complimentarono pure Chloe e Susan. <<Comunque grazie lo stesso di avermi difesa Francis>>gli sorrise Kate, che, oltretutto notò qualcosa di diverso in Susan. Dopo un paio di minuti iniziarono le lezioni. Kate, quel giorno, avrebbe dovuto iniziare il suo turno al fast food alle quattro. Chiamò Roxi raccontandole che avrebbe ritardato a causa della scuola, mentendole. Invece, con Francis, passò a prendere Hunter Carson, che avrebbe fatto da tramite per acciuffare i fratelli Peterson, prendendo un appuntamento con Mason per portargli un cliente, che somigliava molto a Francis. Con un altra agente Rachel, Kate si recò nuovamente al negozio, cercando di distrarre Ethan, mentre Alex, con altri agenti controllavano la situazione dall’esterno, aspettando il segnale da parte di Francis. Carson e Francis entrarono direttamente dal retro, sapendo di poter trovare Mason, che li stava aspettando: <<ei Mason come va?>>lo salutò Hunter. <<ciao Hunter…chi è il tuo amico?>>chiese felice di poter acquisire un nuovo cliente. <<lui è Bill, lavoravamo insieme prima che ci sbattessero dentro…è uscito da poco>>spiegò Carson. <<come butta?>>rispose Francis con un espressione da duro. Mason, sospettoso, prese da parte Hunter<<…ei posso fidarmi amico?>>. <<Certo, ti ho mai deluso? Puoi fidarti ciecamente!>>confermò lui recitando bene la sua parte. Cominciarono a mettersi in affari. Nel frattempo dall’altra parte del negozio, Rachel, l’agente Cole, tentò di distrarre Ethan, provandoci con lui, mentre Kate faceva la solita chiacchierona come la scorsa volta. <<hai proprio delle braccia muscolose…>>affermò Rachel con sguardo sensuale. <<Penny, piantala di provarci con qualsiasi cosa che respiri! Sai? Devi scusare mia cugina, comunque volevi dirti che ho pensato tutto il giorno e…>>. <<…fammi indovinare, hai ho ricambiato idea!>>. <<esatto! E vorrei rivedere quel cagnolino di ieri…il chiuau…>>finse di non saperlo pronunciare. <<il chihuahua!>>la corresse Ethan. <<si giusto! Sai? Alla fine ho mollato quell’idiota>>. <<capito! Te lo faccio rivedere…non è aggressivo, è maschio e già vaccinato ed è senza un nome!>>. Kate lo prese in braccio e le piacque davvero. Nel frattempo Mason uscì alcuni sacchetti, già imbustati, di marijuana: <<è molto buona, prodotta personalmente da me>>si vantò Mason. <<lo vedo…davvero bella questa piantagione>>affermò Francis guardandosi intorno. <<e si…le cose migliori sono fatte in casa…>>intervenne Carson scherzando come era suo solito fare con lui. <<già! Solo perché sei un amico di Hunter, per te la prima scorta è gratis>>. <<grazie amico…>> disse Francis estraendo la pistola <<…ma non penso mi servirà>>. <<…Hunter, brutto figlio di…>>rispose Mason, che distraendogli buttandogli addosso la busta con dentro la droga,si dicincolò e riuscì a fuggire. <<fermo!>>gridò Francis. <<scappa Ethan, è una trappola>>gridò suo fratello, Ethan tento di fuggire ma Rachel lo fermò mentre Kate, uscendo dal negozio, inseguì, insieme a Francis e ad altri agenti, Mason, che possedeva pure lui una pistola. Dopo molti chilometri, Mason arrivò in un vicolo senza via di uscita. <<butta giù la pistola!>>ordinò Francis. Mason gliela puntò contro. Nel frattempo Ethan riuscì a svincolarsi da Rachel, distraendola liberando un cane dalla gabbia, e raggiunse suo fratello. Kate arrivò nel vicolo poco dopo, e Mason, spaventato, puntò l’arma contro di lei. Stava per premere il grilletto, quando Francis si parò davanti a lei, volando e la difese, sparando per primo e colpendolo all’addome. <<Oh Dio Francis!>> gridò Kate precipitandosi da lui <<sei tutto intero? Hai qualche ferita>>. <<no, sto bene! Non preoccuparti>>. Ethan assistette alla scena e vide suo fratello cadere, colpito dalla pallottola: <<Mason, nooo!>>lo raggiunse gettandosi a terra. Con l’ultimo fiato che gli restò in gola rispose <<ei fratellino, mi dispiace di averti messo…nei casini…ti voglio…bene…>>. <<Mason no, Mason…>>disse Ethan con le lacrime agli occhi. Purtroppo l’ambulanza non fece in tempo e gli agenti che arrivarono arrestarono Ethan. Mezz’ora dopo Ethan si ritrovò nella camera dell’interrogatorio, alla CIA. Sconvolto per la morte del fratello, un agente gli urlava addosso, ponendogli tante domande, ma lui non reagiva, così Francis prese il suo posto. Quando entrò, Ethan lo vide e lo aggredì immediatamente sferrandogli un pugno. Dietro lo specchio vi era chi, come Kate, assistette a ciò; stavano intervenendo ma Francis li fermò e, dopo un po’ Peterson si calmò e si risedette. <<mi dispiace per tuo fratello Ethan ma…>>iniziò Francis. <<…non dire cazzate, tu lo hai ucciso…lui faceva tutto, si prendeva cura di me, eravamo una famiglia…e tu l’hai distrutta…>>si agitò, gridando. <<…è stata legittima difesa…e tu lo sai. Stammi ad ascoltare, il tuo caro fratellino, che ti voleva tanto bene ha ucciso il tuo amico Logan…>>. <<…balle…Mason non avrebbe mai fatto una cosa del genere…Logan è morto per mano di un rapinatore…>>rispose ingenuamente Ethan. <<…questo è ciò che lui ti ha raccontato…ma le tracce di Dna trovato sul corpo di Logan la dicono lunga. Logan aveva scoperto lo spaccio di marijuana, così voleva andare alla polizia, ma Mason glielo impedì e, dopo una colluttazione, gli sparò…>>. <<…basta basta! Sono tutte bugie. Mason, all’inizio voleva solo aprire il negozio, iniziare da capo ma le spese erano tante e, siccome aveva conoscenze in questo campo, gli venne l’idea di creare una specie di oasi di questa roba e venderla, come un secondo lavoro. Non ero d’accordo, inizialmente, perché non volevo che ritornasse dentro, però poi mi ha convinto e…>>. Dopo che Ethan confessò tutto, stava per essere portato via. Quando riaggredì Francis e con un sguardo di rabbia feroce dentro i suoi occhi gridò: <<non è finita qui! Te ne pentirai amaramente per quello che hai fatto…capito? Pagherai…soffrirai come sto soffrendo io>>e fu mandato via. Francis rimase un po’ scosso dalla sua minaccia, in quanto, nonostante ne avesse ricevute tante, fu sconvolto dal suo sguardo pieno di rabbia. Kate, ormai, aveva sgarrato l’orario lavorativo così richiamò Roxi, che le consigliò di non venire, visto l’ora: 18:30. Kate, durante il tragitto verso casa, vide la tristezza nel volto di Francis. In fondo, nonostante tutto, Ethan era un semplice ragazzo, inghiottito dall’illegalità del fratello. Così lei, fermatosi al semaforo disse: <<ei…grazie per avermi salvato la vita…>>. <<ahm…non c’è di chè>>rispose Francis in tono distratto. <<vedi che non è colpa tua, se le cose sono andate così>>disse come se lo leggesse nella mente. <<lo so, è il rischio del nostro mestiere>>rispose Francis consapevole di ciò. Kate, sorridendo, si chinò dandogli un bacio sulla guancia, come segno di riconoscenza. Lui sorrise tante per dirle “grazie che ci sei”. Quando ritornarono a casa si trovarono sul marciapiede Hunter. <<cosa ci fai qui? Chi ti ha detto che abitiamo qui>>disse Francis, preoccupandosi che qualcuno potesse notarlo. <<bè anche io ho le mie fonti, e comunque sono venuto per ringraziarvi. Mi avete dato una seconda possibilità, voglio chiudere con questo schifo. Continuerò con la chemioterapia, per la mia famiglia, che è la cosa più importante, grazie>>Kate rimase commossa da quel gesto. <<non c’è di che amico! Ci fa piacere che tu lo abbia capito, hai collaborato splendidamente…anche noi ti ringraziamo>>. <<si! Spero di non rivederti più Carson!>>disse Kate riferendosi alla criminalità. Si diedero la mano. Francis si sentì più sollevato. A volte le persone hanno bisogno di una seconda chance per dimostrare anche a loro stessi che possono cambiare e rendere la loro vita migliore. Quando Francis, seguito da Kate, entrò in casa. Sentirono delle urla, sua madre e sua zia stavano litigando per tutte le volte che Emily non l’aveva chiamato. <<adesso basta, piantatela!>>ordinò Francis. <<tesoro, non ti intromettere…>>rispose sua madre. <<certo che mi intrometto, sembrate due pazze, le urla si sentivano da fuori…>>. <<ma guarda…sta parlando Mr. Perfezione, ma sta zitto!>>si partì in modo sgarbato sua zia Joe, così Francis si arrabbiò sul serio, anche per la brutta giornata: <<…sta zitta tu! Adesso mi hai veramente stancato, non so quale sia il tuo problema, ogni volta che andiamo contro le tue opinioni o facciamo qualcosa che a te non sta bene, ti vendichi come una bambina di 5 anni a cui le è stata negata il gelato, ieri avevamo passato una bella serata, tutti quanti insieme a parlare, credevo tu fossi cambiata e invece…sei la solita psicopatica vendicatrice…>>Joe scioccò, pure Kate e sua madre rimasero a bocca aperta. <<bene! Se la pensate così…>>se ne andò sbattendo la porta. <<Francis! Ma come ti è venuto in mente di parlare così a tua zia…>>. <<qualcuno prima o poi doveva dirle qualcosa no!>>. <<bè hai avuto un grande coraggio figliolo…ti senti bene?>>. <<si, ho solo avuto una brutta giornata e no non ne voglio parlare>>. Kate intuì che doveva sparire<<io vado a studiare Francis ci vediamo dopo>>. <<certo, scusami Kate>>Kate se ne andò. <<vado a studiare…>>, diede un bacio a sua madre e se andò in camera sua. Kate era a studiare nel suo letto, quando Francis, dalla sua finestra richiamò la sua attenzione con un piccolo sassolino. Lei lo notò e Francis le fece segno di scendere. Così lei scese<<ciao! Ma cosa succede?>>lei vide la zia Joe con i bagagli in mano e un taxi che l’aspettava. <<Zia Joe se ne sta andando? Ha ricevuto una chiamata di lavoro, stranamente e…>>gli spiegò Francis. <<ah capisco!>>. La zia Joe si voltò verso Francis. <<la psicopatica vendicatrice toglie il disturbo…>>. <<zia mi dispiace, io non volevo dirti quelle cose, ero un po’ arrabbiato, e me la sono presa con te…>>cercò di giustificarsi Francis. <<per uno che sembrava semplicemente arrabbiato, eri piuttosto convinto nella tua confessione…>>colpi ancora zia Joe. <<sarà! Ma non avrei dovuto…>>riconobbe le sue colpe Francis. <<lascia stare Francis, per lo meno sei stato sincero! Non preoccuparti, rimarrai sempre il mio nipote preferito…meglio di quell’imbranato di tuo cugino Josh!>>e si salutarono. Prima di andarsene non mancò di lanciò frecciatine un po’ a tutti, perfino ai genitori di Kate. Quest’ultima rimase sorpresa di come zia Joe si fosse fermata solo a questo, e non avesse combinato altri disastri. Rientrarono tutti nelle rispettive case. Prima di seguirli Kate disse: <<bè comunque avevi ragione! Ho notato che è un po’ diversa, forse sta veramente cambiando!>>. <<sembra di si! Vuoi un pezzo di torta al cioccolato, oggi pomeriggio non riuscivo a concentrarmi, e cucinare mi ha rilassato tanto. Soprattutto dopo la litigata con zia>>. <<lo immagino! Sarò strafelice di mangiarne un pezzo mastro chef>>scherzò Kate. Entrarono in casa di Francis, e quest’ultimo le tagliò il pezzo di torta, ne prese un fettina anche lui. <<mmh…questa torta, ha un gusto strano, cosa gli hai messo?>>domandò curiosa Kate. <<bè…i soliti ingredienti…>> la assaggiò anche Francis <<…hai ragione, sa come di…>>. <<…pomodoro e qualcos’altro, ha un gusto orribile Francis!>>esclamò Kate in tono sincero e diretto. Controllarono la torta e all’interno vi era del Ketchup mista alla maionese. Entrambi si sciacquarono subito la bocca come per vomitare, intuendo chi fosse l’autore di questo scherzo. <<ammettiamolo Francis! Zia Joe non cambierà mai>>. <<già!>>entrambi scoppiarono a ridere. La partita di Basket La squadra di Basket della scuola, i grubs, nelle due settimane seguenti si allenarono per una delle partite che avrebbero dovuto affrontare, per arrivare al campionato di fine anno. Il coach Louis si rivolse all’intera squadra. <<Dunque ragazzi, tra tre giorni c’è la partita contro i Tribe. Dobbiamo mettercela tutta, il corpo ci aiuterà a fare canestro ma è con la mente e l’astuzia che vinceremo questa partita…chiaro?>>. <<…chiaro!>>risposero in coro i ragazzi. <<al mio tre ragazzi, uno…due…>>disse Paul che era il capitano della squadra. <<…vai grubs!>>e ripresero ad allenarsi. Nel frattempo nelle panchine della palestra vi era Julie concentrata a scrivere in un foglio. In quel momento entrò Kate che, notandola, la raggiunse. <<Ciao Julie, cosa fai?>>chiese Kate sedendole accanto. <<ciao Kate, stavo compilando una delle tante domande per il college…>>. <<ah ottimo! Quale college?>>chiese Kate un po’ incredula. <<…questa è…Standford!>>. <<oh wow!>>. <<già, in questo periodo ho notato molti che già compilavano tanti moduli e quindi mi sono decisa anche io! Credevo non mi importasse nulla ma poi, riflettendo…>>spiegò Julie in tono serio. <<brava, è così che si fa! Sono fiera di te!>>si complimentò Kate. <<grazie Kate! E tu invece?>>. <<coraggiosamente, ho spedito quella per Princeton un mese fa>>. <<coraggiosamente dici? Hai un curriculum scolastico da paura Kate!>>la incoraggiò l’amica. <<Bè si! Ma sai? Certe cose non vanno sempre come te li aspetti!>>disse Kate in tono serio. <<capisco! Ma non credo sia il tuo caso, sei una ragazza intelligente e brillante Kate, sono certa che riuscirai>>la innalzò Julie. Kate fece un gran sorriso<<grazie Julie! Così rischi di commuovermi>>risero entrambe le amiche. In quel momento arrivò Susan: <<ciao ragazze, che combinate di bello?>>. <<bè Julie sta compilando la domanda per il college ed io tra dieci minuti scappo a lavoro, tu cosa fai qui?>>. <<sono stata in biblioteca a studiare anzi a tentare di studiare…Filosofia…>>. <<davvero? Tu che studi, è molto strano, ti senti bene?>>ironizzò Kate, conoscendo il tipo. <<ah ah! Divertente, i miei genitori mi hanno fatto una bella sfuriata perché non ho voti alti e studio poco…>>. <<oh poverina! I tuoi genitori sono veramente cattivi>>scherzò Julie. <<vi ringrazio tanto per il sostegno ragazze>>disse Susan in tono serio. <<andiamo non te la prendere, sai che scherziamo!>>disse Julie scusandosi. <<si lo so! Ma questo è l’ultimo anno e devo mettermi sotto, se no, mi bocciano!>>. <<andiamo non ti rattristare, puoi sempre osservare questi bei ragazzi che giocano!>>disse Julie. <<oh no ma che dici Julie, ora Susan è felicemente fidanzata, non può più commentare dei bei ragazzi!>>sfotteva Kate. <<ei…io lo amo e, comunque, posso ancora commentare sui bei ragazzi…>>rispose Susan in tono esperto. <<si certo! Quando non c’è lui a sentirti…>>commentò Julie, tutte e tre scoppiarono a ridere. All’improvviso durante l’allenamento Francis cadde, fu Paul a spingerlo di proposito. Dopo quello che era successo con Kate erano in attrito, così Francis si alzò, gli andrò incontro, e si parò davanti il suo viso come per fare a botte e i ragazzi intervennero per separarli: <<oh mi dispiace Francis, ti sei fatto male?>>disse Paul con falsità. <<lo hai fatto di proposito…lo so!>>si infuriò Francis. <<…sei paranoico…>>continuò Roberts a provocare. <<ah si…ti faccio vedere io…>>. A quel punto Kate, osservando tutta la scena, scese dalle scale e intervenne: <<ora smettetela>> si mise in mezzo a loro perché capì la situazione <<Paul, tu non puoi fare a meno di provocare vero?>>disse Kate in tono arrabbiato. <<oh ma guarda è arrivata Kate! Qual’è il tuo problema, hai paura che faccia del male al tuo ragazzo?>>. Francis si infuriò ancora di più e lo spinse facendolo cadere. <<sei tu che hai qualche problema Roberts! Abbiamo una partita importante da giocare e tu come capitano dovresti dare l’esempio, ed essere leale, far vedere che, nonostante i nostri attriti, siamo una squadra e dovremmo agire di conseguenza. Perciò comportarti da vero uomo e piantala di fare il bambino…se continui a provocare non riusciremo a giocare bene e noi non vogliamo questo…giusto?>>Francis si fece valere, infatti tutti, compreso il coach, gli batterono le mani. <<…giusto!>>rispose Paul in tono infastidito. Così, dimostrando di essere più uomo di lui, Francis lo aiutò a rialzarsi e continuarono a giocare. Kate, osservando che la lite fu risolta, salutò sia lui che le sue amiche corse a lavoro. Kate, lavorando tra un’ordinazione ed un’altra, rifletteva sul college e su altre domande da poter spedire. Portò un hamburger con coca ad un tavolo, in cui vi era una ragazza concentrata nel suo pc portatile, e non avendo altri clienti si avvicinò al bancone. <<ei Kate va tutto bene, sembri tra le nuvole oggi? C’entra mica un ragazzo?>>domandò Allie mentre asciugava i bicchieri. <<no! Scusami ma se sono pensierosa deve riguardare per forza un ragazzo?>>chiese Kate curiosa. <<bè…nel mio mondo si! A parte gli scherzi, c’è qualcosa che non va? Sai puoi confidarti con me…voglio dirti con noi>>le disse riferendosi a Tess e Roxi, in quanto, ormai erano diventate tanto amiche, quasi come una famiglia, infatti pure loro si avvicinarono. <<bè…in realtà stavo riflettendo sul college, ho spedito solo la domanda per Princeton e…>>spiegò Kate. <<…hai spedito solo una domanda?>>chiese Tess interessata. <<ahm…si!>>. <<Bè…è rischioso! Spedire il modulo solo per Princeton significa che sei sicura, che ti accettano>>. <<in realtà non sono molto sicura, l’ho fatto perché è l’università che preferisco>>. <<allora se non sei sicura, a maggior ragione ti consiglio di spedire altre domande, così avrai più opportunità>>spiegò Tess. <<si, in effetti, è una cosa che stavo pensando>>confessò Kate. <<secondo me non dovresti andarci al college, è solo una perdita di tempo, le feste e i ragazzi sono fantastici ma lo studio…io che ci sono andata alla fine non ho risolto nulla>>disse Allie. <<certo che non hai risolto nulla, non ti presentavi nemmeno alle lezioni. Se non te ne andavi tu, ti avrebbero cacciato loro…>>disse Tess in tono ironico, Tutti e tre si misero a ridere. Infatti Tess conobbe Allie all’università di Harvard. Lei stava continuando, e le mancava poco. <<ah ti ringrazio! Sei la mia migliore amica dovresti difendermi!>>rispose Allie in tono sarcastico. <<ma davvero tu hai frequentato Harvard? Non lo avrei mai immaginato!>>disse Kate continuando a scherzarle. Le ragazze si misero a ridere e Kate ringraziò Tess per il prezioso consiglio. Due ragazze ebbero il bisogno di ordinare, così Kate le raggiunse. <<ditemi ragazze!>>disse Kate in tono gentile. <<dunque, volevamo un frullato alla vaniglia e…>>. <<…per me un succo di frutta alla mela…>>. In quel momento entrò un ragazzo alto, moro e con gli occhi scuri. Allie, ovviamente lo notò subito. Kate stava per andare a prendere ciò che le ragazze avevano ordinato, ma una di loro la richiamò e Kate si voltò <<ah scusa! Avrei cambiato idea, il succo di frutta, alla pesca, okay?>>Kate cambiò l’ordinazione, ma nel farlo camminò per un attimo all’indietro, scontrandosi con il ragazzo appena entrato. Le cadde la penna e il taccuino e quest’ultimo la aiutò. <<mi dispiace, non…ti ho visto>>disse Kate, che rimase come paralizzata, colpita dai suoi occhi scuri. <<fa niente, è anche colpa mia, stavo guardando da un’altra parte…>> rispose il ragazzo sorridendole, ed entrambi si rialzarono <<comunque io sono Kevin, piacere!>>gli porse la mano a Kate, che ricambiò. <<Kate, piacere! Scusa ancora, adesso devo andare>>. Lui si sedette aspettando di ordinare qualcosa, anche se il vero motivo per cui era entrato, non aveva niente a che fare col consumare un pasto. Kate servì quelle due ragazze, ma allo stesso tempo era distratta dall’aria misteriosa di quel Kevin. Quando all’improvviso sentì lamentare a voce alta, la ragazza col pc e si precipitò da lei. <<cosa succede? Va tutto bene?>>chiese Kate in tono preoccupato. <<bene un corno! Mi è entrato un virus e…non riesco a fermarlo!>>rispose la ragazza, arrabbiata. <<che vuol dire? Non riesci a fermarlo…>>tentò di aiutarla Kate. <<…ma no, il computer sembra impazzito e il mio lavoro…accidenti è stato cancellato…>>. <<…ma hai installato un antivirus?>>. <<certo ma…si è spento! O mio Dio, il lavoro che ho fatto non vorrei…>>. <<aspetta…calmati>>Kate provò a riaccenderlo, quando vi riuscì sembrava tutto normale. Sembrava non avesse cancellato o toccato nulla di particolare, a parte un paio di pagine della tesina che la ragazza stava preparando, in quanto non ebbe il tempo di salvarlo. <<…oh grazie!>>. <<di niente, l’ho solo acceso…sembra che una parte del tuo lavoro sia andato mi spiace>>. <<già! Ma non preoccuparti, ho tutto dentro la mia testa, quindi non sarà difficile riscriverlo…>>spiegò la ragazza. <<bene! Buon per te, sarà stato uno di quei virus un po’ fastidiosi che ti fanno andare un po’ in tilt! Ma sembra tutto a posto…>>. <<ti ringrazio per l’aiuto…io sono Megan, piacere! Stavo scrivendo una tesina per il mio corso di letteratura all’università…>>. <<piacere Kate! Fammi indovinare…Harvard?>>chiese Kate interessata. <<no…veramente frequento la Boston università! Non è Harvard ma si impara ugualmente!>>rispose Megan in tono ironico. <<già! Comunque scusa devo tornare a lavoro, ti auguro buona…tesina! Ci si vede!>>la salutò Kate. <<ei aspetta…Kate! Ho un’idea…domani hai qualcosa da fare?>>domandò Megan. <<no! Perché?>>chiese Kate curiosa. <<prima, di sfuggita, ho sentito che parlavi di college! Delle domande da spedire. Bè, insomma, se ti va domani posso farti da guida alla mia università, che ne pensi? Tanto per farti un’idea…e anche per sdebitarmi>>rispose Megan in tono simpatico. <<Bè…dico di si! Come si può rinunciare a una proposta del genere, ci sto! In caso posso portare qualche amica?>>propose Kate. <<ma certo! Se vuoi possiamo vederci direttamente lì davanti, appena arrivi, mi fai uno squillo…questo è il mio numero…>>glielo scrisse su un pezzo di carta, si salutarono e Kate tornò a lavoro. Ma, tornando al bancone, si accorse che Kevin era sparito, e lo trovò strano. Francis sfinito dagli allenamenti si recò insieme ai ragazzi negli spogliatoi, si fece una doccia, e si vestì. Li salutò, e si diresse a casa. Stava sistemando la moto in garage, quando vide rientrare Kate da lavoro. Pure lei un po’ stanca e distratta. <<ei ciao>>la salutò Francis. <<ciao>>rispose Kate fissando la moto. <<ei…va tutto bene?>>chiese Francis stranito. <<ahm…io, si certo>>rispose Kate cercando di riconnettere. <<tu non me la conti giusta?>>Francis intuì che era successo qualcosa. <<Bè…è che…sai? Prendevo un’ordinazione, oggi, ed ho urtato contro un ragazzo, Kevin. Veramente carino, e i suoi profondi occhi scuri…>>sognava Kate. <<davvero? E’ strano che tu rimanga così colpita da un ragazzo, solitamente sei tu a colpirli…ma dritto in faccia!>>scherzò Francis riportandola a terra. <<ah ah! Che ridere! Lasciamo perdere!>> troncò Kate <<Oltretutto ho incontrato una ragazza, che frequenta la Boston università. Le è entrato un virus nel pc, e lo aiutata. Lei mi ha invitata domani mattina a visitare la sua università, posso portare chi voglio, ti va di venire?>>propose Kate. <<bè…perché no? Ma nel pomeriggio scappo perché ho gli altri allenamenti>>. <<certo, tranquillo ci arriverai in tempo, ci vediamo domattina alle 8, verrà pure Chloe e Julie, okay?>>. <<si certo! Basta che non viene quel Kevin, dato l’effetto che ti fa>>continuò a sfotterla Francis, Kate gli fece una linguaccia e lui si mise a ridere. Rientrò in casa e Kate vide sua madre che cucinava, e si salutarono. Rose era in camera sua mentre suo padre ancora doveva rientrare da lavoro. Posò la borsa e, con un volto triste, buttò lo sguardo sul pianoforte. Ultimamente lo faceva spesso. Lo sfiorò con le mani tanto per ricordare quei tempi in cui lei lo suonava, cantando. Lo aprì un istante ma poi lo richiuse subito. Per lei era come affrontare quelle altre domande per il college, in quanto riconosceva che quell’unica possibilità, non era abbastanza. Ogni tanto, il sabato mattina Kate si concedeva di dormire fino a tardi perché sapeva che non c’erano lezioni a scuola. Ma quel giorno, alle 7 del mattino era già fuori dal letto. Si vestì entusiasta di andare a visitare il college. Scese sotto e vi trovò solo suo padre, seduto sul divano in pigiama, che stava progettando una casa. John, lavorava per un’azienda di costruzioni, progettava su carta, insieme a dei geometri e costruiva palazzi, case, e altre strutture. A volte gli capitava di andare anche fuori città. La madre e la sorella ancora dormivano. <<buongiorno papà!>>. <<buongiorno tesoro, come mai già sveglia a quest’ora?>>chiese suo padre. <<ma come? Lo hai già dimenticato, te ne ho parlato ieri sera, di quella visita all’università…>>gli ricordò Kate. <<già, lo avevo dimenticato…>>suo padre lavorava tanto e anche se Kate, si era presa l’abitudine, alcune volte le dava un po’ fastidio, perché era come assente, preso troppo dal suo lavoro. Kate si prese un bicchiere di succo d’arancia e domandò <<a cosa stai lavorando?>>. <<una villa, con la piscina e un campo da tennis…>>spiegò John. <<forte! E’ un lavoro grosso…e dove?>>. <<a Dover, sai vicino alla casa in campagna che abbiamo, ricordi quella insieme ai Kyle, i nostri antenati comprarono il terreno e…>>stava iniziando a raccontarle suo padre. <<si papà lo so, ricordo tutta la storia, non ripetermela…>>lo frenò sua figlia. La storia intorno a questa casa era lunga. In breve, l’amicizia tra i Kyle e i Fisher non era moderna, prolungava da tempi antichi, precisamente dal 1848. I loro due antenati decisero di comprare un terreno insieme, dove poi vi costruirono una grande casa, vicino alle campagne di Dover, nel Massachusset. Le loro famiglie la usavano ogni tanto, per natale, ma soprattutto per il giorno del ringraziamento, in quanto quel luogo era tranquillo, pieno di alberi ed aria fresca e pulita. <<…okay ho capito, sarà che sto diventando troppo vecchio e queste storie non ti piacciono più>>scherzò suo padre. Kate si avvicinò a lui, gli diede un bacio e disse <<…questo mai papà! Lo sai che ti voglio un mondo di bene. Ma questa storia è stata raccontata una marea di volte, credimi, pure Francis non vuole sentirla più da suo padre. In caso avrai dei nipoti, potrai raccontarla a loro…>>. <<…poi quando avrai dei figli ne riparleremo…>>disse suo padre sottolineando la distanza di quella teoria. <<…infatti io non sto parlando di me! Comunque ora vado a svegliare Francis, perché ho come l’impressione che ancora stia dormendo…>>disse Kate, uscendo di casa. Lei si diresse a casa di Francis, entrò e vi era sua madre appena alzata. <<buongiorno, scusi se disturbo…>>entrò pian piano Kate. <<ma cosa dici Kate! Sai che questa è come casa tua. Entra, Francis sta dormendo, ieri sera era distrutto, mi ha raccontato che andate a fare quella visita al college, credo che sia un ottima idea…>>confermò Emily. <<già! Lo credo anche io, Comunque le dispiace se vado a svegliare quel dormiglione…>>. <<fa pure>>consentì lei. Così salì e si recò nella sua stanza ed entrò. Notò che era completamente buia. Aprì lentamente la persiana della finestra, e vi entrò il sole del mattino. Lui era in dormi veglia. <<sveglia dormiglione…>>ma lui non sentiva di alzarsi. <<mmh! Lasciami dormire altri 5 minuti, abbi pietà!>>replicò Francis. <<è così che dirai, quando inizierai il tuo primo giorno di college?>>ma le sue parole non servirono a nulla. Così, riempì un recipiente di acqua e glielo scaraventò a dosso. Francis si alzò di scatto e disse <<…per tutti i pianeti dell’universo! Kate sei impazzita?>>rispose Kate in tono infastidito. Kate scoppiò a ridere <<forse non ricordi, ma sei stato tu ad autorizzarmi. Mi dicesti che, in caso tu non saresti riuscito ad alzarti la mattina, io avrei dovuto fare questo…>>disse Kate in tono ironico. <<Kate! Ma avevo solo dodici anni>>rispose lui in tono disperato. <<non significa niente! Sei cresciuto ma quella parola vale ugualmente…quindi ora alzati e vestiti! Ti aspetto fuori così andiamo a fare colazione tutti insieme…>>disse Kate uscendo. Francis si trovò nel suo letto bagnato ancora in stato di choc, ma fece un piccolo sorrisetto e si alzò. Kate uscendo di casa vide arrivare Chloe e Julie con la macchina di quest’ultima, posteggiarono e scesero. <<buongiorno ragazze!>>salutò Kate. <<buongiorno!>>ricambiarono il saluto, le ragazze. Dopo un po’, Francis uscì di casa ancora assonnato, con gli occhiali da sole. Se recarono con le macchine a fare colazione. Poi si diressero verso la Boston University. Kate fece lo squillo a Megan che 5 minuti dopo li raggiunse all’entrata. Fecero tutte le presentazioni e iniziarono ad incamminarsi dentro. Cominciarono a visitare il campus con tutti i dormitori, era un via vai di gente, da una stanza ad un’altra, insomma vi era molto movimento. <<wow, le persone non si fermano nemmeno per un istante…>>affermò Kate. <<già! Gli studenti nel weekend diventano come pazzi, finiscono le ultime lezioni per andare fuori, chi con la ragazza, chi a casa dalla famiglia, chi con gli amici. Questa è la mia stanza e lei la mia compagna…>>spiegò Megan. <<…Megan hai visto i miei appunti di Filosofia? Non riesco a trovarli…oh! Buongiorno…voi siete gli studenti del liceo, di cui mi ha parlato Megan immagino? Io sono Brooke>>si presentò la ragazza. <<immagini bene…io sono Julie, lei è Kate, Chloe e Francis…>>si precipitò Julie a presentarli. <<piacere, scusate ma devo scappare, sono in ritardo per la lezione>>corse Brooke lasciandoli. La visita continuò, si diressero verso la Biblioteca ed era immensa. Proprio il luogo preferito di Kate, che disse riferendosi alla battuta di Francis <<…per tutti i libri dell’universo…questo posto è fantastico…>>. <<…già! Non ho mai visto una biblioteca così grande, quanti libri saranno?>>domandò Francis. <<…più o meno due milioni…ma credo anche di più>>rispose Megan. <<accidenti…secondo me qui potrei scovare libri che non ho mai trovato…>>affermò Chloe entusiasta. Li portò in ogni settore di quella straordinaria biblioteca. Inoltre gli permise di seguire una delle tante lezioni. Entrarono nell’aula di filosofia, e senza disturbare il rettore, che stava spiegando, si sedettero, ognuno in un posto diverso e restarono ad osservare. Il professore stava spiegando Socrate, la teoria del “Io so di non sapere”. Cominciò un piccolo dibattito, partendo da uno degli studenti, un tipo un po’ antipatico. <<bè, io credo che Socrate era un ignorantone, insomma per quale motivo una persona dovrebbe negare di sapere tante cose, di essere un genio, ad esempio io sono intelligente e so di sapere, perché dovrei negarlo?>> Kate senza volerlo si mise a ridacchiare, lui si voltò e continuò dicendo <<scusami…quello che ho detto ti fa ridere?>>. Kate fu presa alla sprovvista<<oh io non…volevo!>> poi ci ripensò <<veramente, penso che la tua affermazione sia un po’ presuntuosa…>>. <<come scusa?>>chiese lo studente. <<si! Credo che hai colto in modo errato la teoria di Socrate, quando ha affermato “io so di non sapere”, credo si riferisse proprio alla presunzione della gente. Come al giorno d’oggi anche ai tempi di Socrate vi erano presuntuosi, pure i filosofi stessi, i quali credevano di, appunto, sapere tutto. Credevano di avere il potere di cambiare le persone, il mondo, come se potessero mettersi al posto di Dio, insomma io credo che lo sciocco, presuntuoso, sostenga di sapere ogni cosa, mentre il vero saggio riconosce di non sapere…>>. Tutti rimasero stupefatti da ciò che lei aveva affermato, tra questi vi era anche quel Kevin che lei aveva conosciuto il giorno prima. Il rettore le rispose <<bene! E’ molto interessante e anche…vero…infatti Socrate odiava l’ipocrisia, forse fu per questo che fu ucciso col cianuro…>>mentre lui continuava a spiegare, dopo qualche minuto, se ne andarono e dall’altra parte dell’aula anche Kevin si alzò. Quando uscirono Francis disse: <<accidenti! Sei stata brava, hai dato una risposta degna di te!>>si complimentò l’amico. <<davvero? Ancora non ci credo, è stato come dire…divertente, mi è piaciuto tanto!>>rispose Kate entusiasta. <<già! Si notava che ti sentivi a tuo agio, sembravi proprio una vera universitaria…>>affermò Megan e confermarono le altre due amiche. Nel frattempo Kevin, si diresse verso di lei e i suoi amici. <<ei ciao…Kate!>>. Kate non se l’aspettava<<ei…Kevin, giusto?>>. <<esatto…anche tu frequenti qui?>>. <<no! Siamo all’ultimo anno di liceo, con i miei amici abbiamo deciso di fare una piccola gita qui, con la fantastica guida di Megan>>. <<ah capito! Allora ti vedrò magari…dopo a pranzo!>>propose Kevin senza perder tempo. <<ahm…certo perché no? A dopo!>>lui ritornò dentro. <<ei sembra che tu abbia fatto colpo!>>affermò Julie, Kate sorrise. <<ah! E’ quel tizio i cui occhi ti avevano colpito…immagino che ci sei sprofondata…>>la prese in giro Francis. <<ma piantala!>>rispose Kate spingendolo. Proseguirono la guida nelle altre Facoltà. Poi andarono a pranzo in un fast food all’interno del campus, raggiunti pure da Kevin, che si presentò agli amici di Kate. Dopo aver ordinato, si sedettero e cominciarono a mangiare. <<è davvero ottimo questo hamburger!>>affermò Chloe. <<si, questo è uno dei motivi per cui ho deciso di studiare qui>>rispose Kevin in tono ironico. Si misero a chiacchierare della visita al campus, della biblioteca, e della lezione. Ad un certo punto, alcuni studenti iniziarono a lamentarsi, quasi a litigare e loro intervennero: <<scusate, cosa sta succedendo?>>domandò Megan. <<il computer, non so sembra impazzito…>>Francis si prestò a controllare il pc, pure Kate si avvicinò. <<ma sembra…lo stesso virus di ieri, quello che è entrato nel pc di Megan. Infatti poi si è spento e…dopo è tornato tutto normale>>. <<normale un corno…questo è uno di quei virus, che copia tutti i dati all’interno del computer!>>spiegò Francis, che imparò qualcosa da Jake, l’agente super genio di informatica. <<cosa?>>si preoccupò Megan, perché ciò significava che tutti i suoi dati erano stati copiati. <<di cosa si tratta precisamente Francis?>>domandò Kate. <<se non dovrei sbagliarmi, è uno dei virus più pericolosi proveniente dal web. Si chiama spyware, proprio perché entra come una spia nei pc, per copiare qualsiasi cosa vi sia al suo interno…e purtroppo quando entra non lo si può fermare…>>. <<ma deve esserci un modo!>>disse lo studente, che subì il “sopruso”. Kate prese Francis da parte e gli disse <<potremmo chiedere aiuto a Jake, provo a chiamarlo, che ne pensi?>>propose Kate, a quel punto. <<si, potrebbe essere un’idea, fallo venire qui se può, intanto cerco di provare qualcosa>>confermò Francis. Quando Kate lo chiamò, Jake le spiegò di non poter venire, così si fece passare Francis al cellulare, in modo da potergli dare indicazione tramite telefono. Tentarono di poter salvare il salvabile ma non era abbastanza. Questi tipi di virus potevano essere distrutti con particolari metodi, perciò Jake disse a Francis che ci avrebbe pensato lui più tardi, perché in quel momento stava lavorando ad un altro caso tecnologico. <<okay! Sono riuscito a salvare la metà dei tuoi dati…purtroppo l’altra metà è stata copiata, mi spiace!>>Francis, inoltre, spiegò agli altri ragazzi come fare nel caso in cui sarebbe capitato a loro. Non faceva miracoli ma poteva servire a fare in modo che non venisse copiato tutto l’hardware. Francis vide che si era fatto tardi, doveva rientrare a prepararsi per gli allenamenti. <<Kate! Io devo andare agli allenamenti, sono già le 4, se vuoi tu resta. In caso ti fai lasciare da Julie>>. <<si vorrei restare ma anche io devo andare…a studiare. È stato un piacere Megan, grazie tanto per la tua guida, riguardo ai tuoi dati bancari ti conviene bloccarli non si sa mai…>>le consigliò Kate. <<certo Kate lo farò, sei veramente una ragazza speciale, grazie, anche a voi ragazzi>>. <<non c’è di che Megan!>>rispose Kate. Si salutarono, poi Kevin la prese da parte. <<ei! Mi farebbe piacere accompagnarti all’entrata, ma purtroppo anche io ho da fare…quindi…mi chiedevo…ti farebbe piacere uscire con me stasera? Magari a mangiarci una pizza…che ne dici?>>propose Kevin. <<ahm…bè! Dico che…io adoro la pizza, si! Mi piacerebbe uscire con te stasera Kevin!>>rispose Kate felice. <<bene…allora ti sta bene se, ci vediamo da Roxi verso le nove?>>. <<perfetto…allora a stasera!>>e lui se ne andò. Chloe e Julie decisero di restare lì un'altra ora e le salutarono. Poi Kate e Francis si diressero verso la macchina. Francis la guardò facendo un piccolo sorriso. <<piantala Francis>>disse Kate intuendo l’amico. <<qualcuno ha un appuntamento stasera eh?>>ironizzò Francis. <<già!>>ribadì Kate con sguardo contento. Entrambi ritornarono a casa soddisfatti dell’esperienza. Kate restò a casa a studiare matematica mentre Francis si recò a scuola per gli allenamenti, studiando, insieme alla squadra, vari schemi di gioco. Le lancette dell’orologio puntarono le otto, così Kate cominciò a prepararsi per la serata con Kevin. Come al solito ebbe un piccolo battibecco con Rose su cosa indossare e sul trucco. Kate si preparò vestendo casual, con indosso un paio di jeans blu, una maglietta azzurra e un paio di scarpe converse ai piedi, in quanto, così, si sentiva di più a suo agio ma Rose non voleva farla uscire senza un vestiario e un paio di scarpe col tacco adatte ad un appuntamento. Così le scelse degli abiti e delle scarpe, e la lasciò in camera per cambiarsi. Così, Kate, senza farsene accorgere, prese la sua borsa a tracollo e uscì dalla finestra. Francis, che era ritornato da poco, la notò sul vialetto di casa, e la raggiunse mentre stava calandosi, applicando il congegno della CIA. <<Kate cosa stai facendo?>>domandò Francis incredulo. <<sto scappando dalla mia sorellastra cattiva, che vuole farmi diventare una ragazza>>rispose Kate saltando giù. Lui si mise a ridere<<ah ho capito…ora è tutto chiaro!>>. <<già! Senti, dato che sei qui, potresti darmi uno strappo da Roxi? Doveva accompagnarmi Rose ma non credo più sia il caso!>>. <<okay! Ma stai attenta con questo ragazzo…non vorrai perderti nei suoi grandi occhi scuri>>rispose Francis continuando a scherzarle ma con un pizzico tono di serietà. Kate lo spinse e disse<<cammina va!>>. Così Francis la accompagnò da Roxi dove aveva appuntamento con Kevin. Una volta, salutatosi, si recarono a mangiare una pizza in un ristorante, al centro di Boston, chiacchierarono su quando lui era una matricola all’università e, su come, prima di entrare nella confraternita, passò una delle tante stupide prove, che fanno alle new entry e risero. <<si…questa fu la prima prova, nella seconda prova ci fecero trascorrere l’intera giornata solo coi boxer addosso, alle lezioni, a pranzo, dovevi vedere come ci guardavano tutti…avrei voluto sparire…è stato molto imbarazzante!>>spiegò Kevin. <<lo immagino! Deve essere stata un esperienza terribile>>commentò Kate ridendo. <<Bè…direi! Stavano per espellerci quando ci videro camminare in mutande per i corridoi>>. Di lì a poco si diressero verso una gelateria, mangiarono un buon gelato proseguendo i loro discorsi, pure sui loro gusti. Insomma, tra una chiacchiera ed un’altra il tempo passò. Così verso mezzanotte e un quarto, Kevin la accompagnò a casa. Come un vero gentiluomo scese dall’auto, le aprì lo sportello e la scortò fino alla porta. <<ho trascorso una bella serata Kate, mi sono divertito molto…>>commentò Kevin. <<Bè anche io…>>ribadì Kate in tono contento. <<ah! E’ da tutta la serata che volevo dirtelo…le tue scarpe sono veramente belle, si nota che sei una ragazza semplice>>. Lei rise e cantò vittoria dentro di sè, pensando a sua sorella <<Bè grazie…a me piacciono questo genere di scarpe…sono molto sportiva!>>rispose Kate in tono gentile e sorridente. <<già…si nota!>>. Giunti davanti alla porta, entrambi si sentirono un po’ in imbarazzo puntandosi degli sguardi a vicenda. <<Bè allora…grazie per la serata>>lo salutò Kate. <<ahm…non c’è di che>>rispose Kevin e, guardandola, le si avvicinò dolcemente, e la baciò, lei ricambio. 5 minuti dopo, Kate si ritrovò dentro casa incredula e sorpresa, in quanto solitamente non concedeva il bacio al primo appuntamento. Ciò significava che gli piaceva sul serio. Così se ne andò a dormire serena. L’indomani mattina verso le dieci Francis si alzò, si sciacquò il viso e scese. <<buongiorno mamma!>>. <<buongiorno tesoro, dormito bene?>>rispose sua madre mentre stava preparandosi per andare in chiesa. <<dormito benissimo e anche profondamente…mi sento molto rilassato>>. <<Bene amore, io sto andando con Elizabeth in chiesa, Karen amore andiamo!>>. <<si mamma!>>rispose la piccola che le piaceva andare con sua madre in chiesa per via della scuola domenicale, in quanto si divertiva a giocare con gli altri bambini. <<tuo padre è con il Signor Fisher a fare colazione, mi raccomando…non mettere in disordine, anzi riordina un po’ di cose>>gli raccomandò sua madre. <<si certo mamma!>>rispose Francis in tono assonnato. <<ah dimenticato! Ieri è arrivata una lettera per te, dal corso di cucina, è sopra il tavolo, io vado, un bacio>>salutò Emily tirandosi la porta dietro. Quando Francis la sentì si svegliò all’istante. Prese la lettera e l’aprì. Leggendola, scoprì che doveva presentarsi l’indomani a inizio corso per le ore 17 del pomeriggio, mentre la partita cominciava alle quattro del pomeriggio. Restò allibito, sperando che riuscisse ad arrivarci. Finito di fare colazione, si vestì, e si mise sui libri a studiare. Dopo si diresse a casa di Kate. Nel frattempo Kate si svegliò alle 10 del mattino, e quando aprì gli occhi saltò in aria. Vide Susan seduta accanto a lei con un gran sorriso stampato in faccia. <<Accidenti Susan! Mi hai fatto prendere un colpo, cosa ci fai qui?>>sbadigliò lei. <<buongiorno anche a te principessa. Primo sono le 10, percio è ora di alzarsi, anche se è domenica. Secondo qualcuno qui deve raccontare qualcosa riguardo ad un ragazzo con il quale è uscita ieri sera…su avanti spara!>>disse Susan tutta elettrizzata. <<Susan! Tu sei venuta fin qui per questo? Non potevi aspettare che ti chiamassi io come fanno tutte le amiche normali?>>rispose Kate in tono disperato, in quanto desiderava dormire ancora un pò. <<davvero? Tu, Kate Fisher, mi avresti veramente chiamata? Ti ricordo che l’ultima volta, quando uscisti con Charlie, venni a saperlo da Chloe perché la signorina qui presente si era dimenticata di aggiornarmi>>rispose Susan per ripassata. <<bè ma questa volta ho rimediato…ieri ti ho chiamata, giusto?>>. <<giusto, ma c’è anche da dire, che se io non sarei venuta qui stamani…tu non mi avresti fatto sapere nulla>>ribadì Susan. <<scusa ma questo come fai a saperlo? Susan tu sei la mia migliore amica, è normale che ti avrei raccontato tutto…magari non subito…scherzavo!>>si svegliò Kate in tono ironico. <<va bene, ho capito! Ora alzati e raccontami tutto!>>non mollò Susan. Kate si alzò e, quando scese giù, pronta ad aspettarla vi fu pure Rose che, nonostante la fuga di Kate, era curiosa quanto Susan di sapere. <<mi devi una descrizione della serata, sorellina>>disse Rose in tono curioso. <<ma cos’è una congiura?>>replicò Kate. <<bè…dato lo scherzetto di ieri sera…è il minimo>>rispose Rose in tono sarcastico. Kate non ebbe molte alternative, così, sedendosi a fare colazione, raccontò ad entrambe tutti i dettagli della serata, con tono sorridente, considerando l’esito dell’appuntamento. Kate raccontò della pizza, della passeggiata, ed infine il fatidico bacio della buonanotte. Proprio in quest’ultimo aspetto del raccontò, arrivò Francis che, aprendo leggermente la porta socchiusa, notò le ragazze pendere dalle labbra di Kate, così restò ad ascoltare vicino la porta. <<così…siamo rimasti in silenzio per qualche secondo, eravamo entrambi imbarazzati, perché non sapevamo cosa fare poi lui si avvicina dolcemente a me e…mi bacia!>>concluse Kate. Entrambe le ragazze in coro dissero <<wow!>>, poi Francis, entrando, battè le mani e con tono ironico disse: <<brava, brava! Immagino che poi il principe e la principessa vissero per sempre felici e contenti nel castello, giusto?>>. <<quanto sei scemo!>>rispose Kate con un sorriso. <<davvero! Sembravate delle bambine a cui è stata raccontata una favola…>>commentò Francis. <<bè cosa possiamo farci, Kate è molto brava a raccontare le storie…>>si complimentò Susan. <<hai visto la mia sorellina, eh brava! Fatti abbracciare!>>la stritolò Rose. <<Rose…non respiro!>> si staccò <<E poi non sto per sposarmi, non essere così elettrizzata>>commentò la solita Kate. <<non ci darai mai la soddisfazione vero?>>rispose Susan. <<esatto! Se no dove sarebbe il divertimento!>>. Susan, dopo un po’, se ne andò, raggiunse casa. Quella domenica lo invitò a pranzo, in quanto i suoi genitori aveva piacere di conoscerlo. Rose tornò in camera sua, a studiare un brano di Shakespeare, in quanto da pochi mesi frequentava, un’accademia di musical, dove insegnavano danza, canto e recitazione. Kate si mise a sistemare velocemente la cucina e Francis l’aiutò. <<Va tutto bene? Hai una faccia strana…non preoccuparti, vedi che non me lo sposo!>>disse Kate scherzando, in quanto lo notò pensieroso. <<lo so! Di questo ne sono certo. A parte gli scherzi, sono un po’ preoccupato per domani>>confessò Francis. <<la partita?>>domandò Kate in tono serio. <<pure! Vedi, ieri mi è arrivata una lettera da parte del corso di cucina, guarda caso mi devo presentare domani alle 5 del pomeriggio…>>spiegò Francis. <<…e la partita comincia alle 4!>>intuì Kate. <<esatto! Se non dovessi arrivarci, potrei perdere quest’altra occasione e non posso>>la ingigantì Francis. <<andiamo! Non esagerare, vedrai che arriverai in tempo, la partita potrà durare più o meno un ora, anche se dovessi arrivarci cinque minuti in ritardo, non penso ti facciano una sfuriata, oltretutto è il primo giorno, non inizierà alle 5 in punto>>lo incoraggiò Kate. <<già! Forse hai ragione! Grazie. Allora…sembra che tu ieri sera ti sia divertita!>>cambiò discorso Francis. <<si! Vuoi raccontata anche tu la favola con lieto fine?>>rispose Kate, contenta di averlo aiutato. <<no, risparmiamela, preferisco la versione breve!>>. <<okay…siamo andati a mangiare una pizza, poi abbiamo continuato la serata parlando del più e del meno, ci siamo presi un gelato e mi ha accompagnato a casa!>>spiegà brevemente Kate. <<bene! È così che avresti voluta raccontarla vero?>>intuì Francis. <<sicuro, ma sai come sono fatte le donne, troppo romantiche e sdolcinate, li ho solo accontentati!>>entrambi scoppiarono a ridere. Nel pomeriggio Francis passò da Alex. Lui abitava in un appartamento particolarmente spazioso, con televisore al plasma e vari congegni e pistole che la CIA gli forniva. Quando Francis entrò, notò un particolare disordine, comprensibile, considerando che viveva da solo. Di Alex foreman non si sapeva molto, a parte, il suo ritrovamento, per strada alla tenera età di 10 anni. Un agente della CIA passò di lì, lo ospitò per un po’ fino a quando non avrebbe trovato la famiglia d’appartenenza, che non trovò al rispettivo indirizzo fornitogli dal ragazzo, notando soltanto una casa vuota. Così decise di prenderlo con sé di crescerlo e addestrarlo per la CIA. Fu ritenuto un elemento altrettanto importante per l’agenzia. E, quando Alex, compì 17 anni, l’agente, che lo crebbe, fu ucciso durante una missione, lasciandogli quel meraviglioso appartamento. La CIA continuò a prendersi cura di lui. Alex, 25 anni, si trovava di fronte alla tv seguendo una partita di calcio, sport che lui amava tanto, e notò Francis entrare. <<ei ciao amico!>>salutò Alex. <<Alex ma è un disastro qui!>>gli fece notare Francis. <<ah si! Questa settimana la donna delle pulizie non è venuta perché stava male…>>spiegò Alex. <<…hai bisogno ancora della donna delle pulizie? Non hai imparato magari a riordinarti le cose da solo?>>. <<andiamo! Io odio…riordinare, insomma non ci so fare con queste cose della casa. Comunque siediti, che c’è la partita!>>e la seguirono insieme. Quando, ad un tratto, arrivò una chiamata di emergenza e dovettero correre immediatamente. Kate, si trovava dentro la sua stanza a studiare, anche se era distratta dai messaggi di Kevin riguardo alla bella serata trascorsa insieme. Quando, pure a lei, arrivò il messaggio di emergenza, a quanto pare, nazionale. Corse velocemente alla CIA. Quando entrò, Kate notò tutti nel panico e nella confusione più totale. I pc erano completamente in tilt, così si diresse verso Francis, che, insieme ad Alex e Jake, tentavano di risolvere la situazione. <<Francis cosa succede?>>domandò preoccupata Kate. <<ah! Sei arrivata! Ti ricordi quel virus di ieri? Bè…è riuscito ad entrare nel sistema internazionale della Cia. Kate sta copiando tutti i dati al suo interno>>spiegò Francis in tono altrettanto preoccupato. <<Vuoi dire che…>>intuì Kate. <<…si! Sta copiando tutte le informazioni della CIA>>. <<oh merda!>>. Il direttore della CIA, informato della situazione, si diresse verso Jake, chiedendo ulteriori informazioni. <<Signore! Qualcuno sta letteralmente prendendo tutti i dati internazionali…>>. <<…bè cerchi di fermarlo agente!>>ordinò il capo. <<ci sto provando!>>il direttore si allontanò per cercare di capire meglio la situazione dalla sede principale. <<Jake, come è possibile che un virus possa entrare in questo tipo di rete, dovrebbe essere protetta!>>chiese Kate incredula. <<credimi Kate è possibile! È capitato in passato, nella sede in cui ero prima, a Washington. Ma siamo sempre riusciti a distruggerlo senza danni! Questo virus non è un normale spyware, anche se è simile, perché se no lo avrei già eliminato…>>. <<allora di che si tratta?>>domandò Francis. <<a quanto pare…proviene…>> cercò di indagare Jake <<…da un normale pc, poi viene inviato ad altri computers tramite un email di posta elettronica, è un virus che intacca un qualsiasi file o cartella conosciuta all’interno del pc colpito…>>. Alex intervenne <<…perciò quando viene aperta il file intaccato…>>. <<il virus colpisce, copiando tutti dati! Un agente stamani ha aperto un email arrivata e…>>. <<bene! Possiamo rintracciare da quale computer è stato inviato?>>chiese Kate. <<…è quello che sto cercando di fare! Sono riuscito a fermarlo, ma purtroppo la maggior parte dei dati sono andati…cavolo! Devo riuscire a trovare chi ha mandato questo virus perché se quei dati finiscono nelle mani sbagliate…>>. <<Come facciamo?>>chiese Francis. <<sto provando tramite il localizzatore satellitare che c’è nel computer, non è detto che funzioni ma è l’unica chance che ci rimane! Potrei inviare…il codice del virus al satellite e poi questo intercettare il segnale dalla quale proviene…non sarà facile considerando che dovrà analizzare quasi l’intero pianeta>>spiegò Jake. <<perciò quando tempo ci vorrà?>>domandò Kate. Jake tirò fuori tre di quei localizzatori satellitari portatili, che diede ad Alex, Kate e Francis e disse<<bè non lo so di preciso…quindi tenete accesi questi localizzatori che vi sto dando. Man mano che il segnale si va avvicinando, voi dovete essere pronti ad intervenire, qualunque posto sia. In caso di partenza, vi dirigete immediatamente all’aereoporto, tutto chiaro?>>. <<chiarissimo signor capitano!>>ironizzò un po’ infastidito Alex, in quanto Jake quanto si trattava del suo campo si trasformava in un comandante pronto a dirigere la sua nave. <<oh scusa Alex…>>. <<…non ti preoccupare Jake, sei stato efficiente…bene ragazzi fate come ha detto lui!>>ordinò Alex. <<bene quindi noi…torniamo a casa!>>affermò Francis. Mentre uscirono dall’edificio Kate disse: <<Accidenti! Questa non ci voleva!>>. <<già, chiunque sia stato aveva uno scopo ben preciso…>>. <<…si ma allora perché colpire altri pc, che contenevano dati a cui non erano realmente interessati…>>domandò Kate curiosa. <<…bè forse era un prototipo che doveva essere provato, e hanno scelto pc normali per vedere se funzionava e poi…>>. <<…hanno colpito il programma internazionale, ovvio!>>. <<…solo che potrebbe essere stato chiunque, speriamo che questo localizzatore funzioni…>>. <<…aspetta un attimo!>>si fermò Kate. <<cosa?>>. <<se ci fai caso il primo ad essere colpito è stato quello di Megan…poi sono toccati agli altri universitari…>>. <<certo, nei nostri non è entrato, si è diffuso solo in quelli della Boston University…>>. <<…esatto!>>. Entrambi si recarono all’università, si guardarono un po’ intorno, dirigendosi verso il dormitorio dove risiedeva Megan e incontrarono Kevin: <<ei Kate! Ciao, cosa ci fai qui? Volevi farmi una sorpresa?>>e la baciò. <<ahm…Bè veramente…stavo andando da Megan…ieri ho dimenticato…ahm…>>cercò di giustificarsi Kate. <<…il cappello!>>intervenne Francis rispondendo un po’ infastidito da lui in quanto, non sapeva perché, ma non lo vedeva di buon occhio, nonostante le battute verso Kate. <<…oh ciao…Francis…>> all’improvviso sul cellulare gli arrivò una chiamata e continuò dicendo a Kate <<…ahm, senti, ora devo andare…ma che ne dici di vederci stasera, ti vengo a prendere verso le otto okay?>>propose lui. <<certo! A stasera!>>Kate lo baciò e lui si allontanò. <<…ma non ti sembra strano che gli sia arrivata una chiamata e lui è subito corso via?>>affermò Francis. <<…che vuoi dire?>>domandò Kate stranita. <<non so, mi sembra un tipo strano! Ti dico solo di stare attenta, ne ho conosciuti a San Francisco, tipi come lui che vanno all’università, ti dicono che sei unica e poi se la fanno alle tue spalle con altre…>>fu sincero Francis. <<…aspetta! Ma ti rendi conto di quello che stai dicendo Francis? Insomma da dove vengono fuori questi commenti, voglio dire dovresti sostenermi dirmi… “sai Kate è un bravo ragazzo, starete bene insieme…” o almeno cose del genere…e poi nemmeno lo conosci…>>rispose Kate in tono arrabbiato. <<come scusa? Praticamente mi stai chiedendo di mentirti!>>esclamò Francis. <<certo che no! Solo che…>>. <<…cosa? Kate vuoi che sia sincero con te? Bene…la verità è che quel tipo non mi convince molto…ma potrei anche sbagliarmi…è solo un’opinione, mica ci devo uscire io!>>. <<infatti! Non devi uscirci tu…>>rispose Kate in tono severo. <<bene!>>disse Francis in tono infastidito. <<bene>>concluse Kate mollandolo lì. Dopo un paio di minuti si presentarono da Megan, le spiegarono la situazione cioè che qualcuno, all’interno dell’università aveva creato questo virus per danneggiare i computer, ovviamente omettendo il segreto internazionale e iniziarono a farle delle domande: <<…quindi, per caso, conosci qualcuno che sia praticamente un genio dell’informatica al punto da poter creare qualcosa del genere?>>domandò Francis. <<bè…qui ve ne sono alcuni conoscenti che sono veri mostri del computer…vi porto da loro!>>. Fecero un giro nelle stanze, tra ragazzi o ragazze che potevano destare sospetto, in più controllarono anche i loro computer, non vi era un minimo di traccia. Così, controllarono pure i rettori del college ma senza alcun risultato. Salutarono Megan e se ne andarono, Kate con la macchina e Francis con la moto. Nel frattempo controllavano di ora in ora i loro localizzatori. Arrivati a casa Francis disse: <<accidenti! Era l’unica pista sensata!>>. <<infatti! C’è qualcosa che non mi quadra…insomma ha colpito solo quelli del college. È strano tutto ciò…di certo non potevamo controllare tutti gli studenti, anche quelli che non erano esperti, perché se no ci saremo persi>>. <<ma certo! Rifletti un istante…Megan ieri mentre eravamo a pranzo si è allontanata un momento per andare in bagno, dopo essere tornata, guarda caso è stato colpito il pc di quello studente…>>ipotizzò Francis. <<…ma cosa dici? E si è mandata il virus da sola?>>chiese Kate in tono serio. <<magari lo ha fatto per togliere qualsiasi sospetto su di lei…in effetti è l’unico pc che non abbiamo controllato…>>. <<…mi ha fatto utilizzare il suo computer ieri, e non ho trovato niente di sospetto…quindi mi vuoi dire che ti prende…insomma prima Kevin, ora Megan…l’ha vuoi piantare?>>rispose Kate in tono infastidito. <<bè…prima di tutto era solo una supposizione, sai magari per risolvere questo caso che è piuttosto grave dato che hanno copiato informazioni internazionali. Secondo, è chiaro che sei ancora arrabbiata per quello che ho detto su Kevin…>>. <<…bene! Primo, l’ipotesi di Megan non era male lo ammetto e secondo, si sono ancora arrabbiata con te per quello che hai detto…sai magari solo perché sei il mio migliore amico ed è importante la tua opinione…>>rispose Kate delusa. <<…okay! Mi dispiace…non volevo ferirti, se ho detto quelle cose l’ho fatto perché con te non ho mai avuto peli sulla lingua, sicuramente è un bravo ragazzo e ho avuto un giudizio affrettato su di lui…okay?>>disse Francis. Kate notò la sua espressione e non era molto convincente<<ho capito! Sai una cosa? In effetti preferisco che tu sia sincero con me piuttosto che inguaiarmi la pillola…>>. <<ma Kate…>>cercò di giustificarsi Francis. <<…lascia stare Francis! Vado a prepararmi per stasera, Buonanotte>>ed entrò in casa. Kate era un tipo particolarmente testardo, ma anche molto sensibile, teneva realmente all’opinione di Francis ma questo lui lo capì tardi, quando lei troncò la conversazione piuttosto arrabbiata. L’indomani mattina Kate e Francis avevano lezione alle 9. Il localizzatore, all’improvviso, li svegliò alle 8. Si vestirono di fretta, uscirono e, prendendo la macchina di Kate, seguirono il segnale. Si rivolsero la parola solo riguardo al tragitto, ma non toccarono altri argomenti, in quanto Francis notò che lei era ancora arrabbiata, e questo gli dispiaceva tanto. <<guarda! Il puntino rosso indica la Boston university!>>esclamò Kate. <<non è possibile! E’ evidente che ci è sfuggito qualcosa!>>rispose Francis in tono dubbioso. <<già!>>cominciarono a riflettere. Nel frattempo, una volta arrivati, si misero un passamontagna per non farsi riconoscere. Si diressero proprio verso il campus, dove il puntino rosso indicava. Alcuni agenti, integrati proprio all’interno dell’università, furono chiamati per partecipare all’operazione. Il localizzatore li portò verso una stanza, alla fine del corridoio, dove alloggiava Megan. Nel frattempo quest’ultima, insieme ad altri studenti uscirono dalle loro stanze chiedendosi cosa stesse accadendo. Giunti alla camera indicata, Francis sfondò la porta, ed entrati, puntarono la pistola verso uno dei ragazzi che coabitava lì, lui alzò le mani come segno di arresa. <<dov’è il computer?>>domandò Kate camuffando la voce. <<quale computer? Io non ho un computer!>>rispose sinceramente lo studente. <<non dire balle!>>continuò lei. Francis vide un pc sotto uno dei due letti, lo prese e il puntino rosso del localizzatore confermò la provenienza del segnale satellitare. <<l’ho trovato! E’ questo!>>riconfermò Francis. <<non hai nessun computer vero?>>lo placcò Kate. <<ma quello non è mio, è del mio compagno di stanza…>>stava per dire il nome, quando Kate notò una foto sopra il comodino e lo riconobbe. <<…Kevin?>>esclamò incredula. <<esatto, Kevin Mccain>>confermò il ragazzo. <<cosa?>>domandò Francis altrettanto incredulo. Kate diede un pugno alla porta e urlò <<merda! Ci ha fregati!>>. <<okay, ora calmati! Ieri sera quando siete usciti, ha detto qualcosa?>>le domandò Francis. <<ahm no…aspetta, ora che ci penso in effetti, mi ha fatto un sacco di domande su come tu eri riuscito a salvare tutti quei dati su quei pc…merda come ho fatto a non accorgermene…che stupida!>>replicò Kate. <<non potevi saperlo Kate! Comunque dov’è è andato?>>domandò al ragazzo. <<è uscito stamani presto, ma non so dove sia andato!>>. <<okay! Dovunque sia ha portato con sé tutti i dati…perché qui dentro non c’è niente >>disse Francis. <<ahm…quando si è alzato presto, stamani, ho notato che stava guardando con insistenza il pc e poi, si è come bloccato…come se avesse visto qualcosa, poi ha utilizzato una pen drive e…>>lì aiutò il ragazzo. <<…deve averli messi li dentro i dati…dobbiamo prenderlo!>>disse Kate con tono molto irritato ed uscì come un fulmine dalla stanza. Francis ordinò agli altri agenti di analizzare la stanza e soprattutto il computer per verificare se veniva trovato qualcos’altro, poi seguì Kate. Nel frattempo Kevin, avendo scoperto il segreto di Kate, tentò rigirarla a suo favore. Lui era convinto che lei non sapesse nulla di ciò che aveva fatto. Kate uscì, camminando come una furia, e si diresse verso Alex, che, a sua volta, avendo saputo dell’operazione, li raggiunse. <<allora? Cosa avete scoperto?>>domandò Alex. <<è Kevin capisci? Lui ha creato il virus…che stronzo!>>si accese Kate. <<cosa? Il tuo Kevin, il ragazzo con la quale esci?>>ribadì Alex. <<vorrai dire con la quale uscivo? Perché quando lo prenderò non so cosa potrei fare!>>. <<Kate non dire assurdità, sei sconvolta, è normale! Non ti preoccupare lo prenderemo…non ricordi cosa ha detto il suo compagno di stanza…che si è bloccato quando ha visto qualcosa…>>si ricordò Francis. <<che vuoi dire?>>domandò Alex. <<bè…è evidente che ha visto il tuo fascicolo tra quei dati quindi…sa chi sei!>>intuì Francis rivolgendosi a Kate. In quel momento sul cellulare di Kate arrivò un messaggio. Era Kevin, che le scrisse “ciao Kate, ti va di pranzare con me oggi da Roxi?”. Kate lo fece leggere anche a loro. <<bene, okay! Rispondigli che vi vedete verso le due e mezza, ma nel retro del fast food…perchè devi cambiarti per poi prendere turno dopo>>le ordinò Alex. Kate ubbidì e diede l’appuntamento a Kevin. Un incontro, per organizzare l’operazione di cattura. Francis e Kate si recarono a scuola. Kate scese dalla macchina particolarmente infastidita e non aspettò nemmeno Francis che si diresse verso Susan, la quale stava parlando con Chloe appoggiata alla ringhiera. <<Kate fermati!>>la chiamò Francis. <<cosa vuoi? Hai indovinato no? Lo avevi detto tu fin dall’inizio, che c’era qualcosa che non ti convinceva in lui, quindi bravo hai vinto>>gli fece gli applausi finti Kate. <<Kate io non…>>cercò di giustificarsi. <<…scusa ma ora ho lezione…ci vediamo dopo per l’operazione!>>si voltò e, raggiunte le ragazze, insieme entrarono a scuola mentre Francis rimase lì a guardarla, con un volto triste e dispiaciuto per l’accaduto. Alle ore 14:00 tutti e tre si incontrarono dietro la scuola per prepararsi. Alex diede a Kate e Francis gli auricolari tramite il quale avrebbero potuto comunicare. Partirono alla volta del fast food, e posteggiarono un isolato prima in modo da non farsi notare. Entrambi scesero dalla macchina, e Francis si appostò a poca distanza da lei. Prima di agire Francis le disse: <<Kate stai attenta okay?>>. Lei caricò la pistola, la mise dietro i pantaloni e parlando ad Alex attraverso l’auricolare rispose<<sono pronta! Sto andando>>disse sicura di sè. Si diresse nel retro del fast food, cominciò a guardare l’orologio aspettando che lui arrivasse. All’improvviso Kevin le arrivò alle spalle, sorprendendola e la baciò. <<ei ciao!>>. <<ciao!>>lo salutò Kate in tono tranquilla per non farsi beccare. <<allora…hai detto che ti devi cambiare per iniziare il turno…ah! Ti devo parlare di una cosa importante…entriamo?>>propose lui. Kate non seppe resistere<<di cosa mi devi parlare precisamente? Del fatto che mi hai mentito, creatore di virus…o del fatto che sai chi sono, dato che hai rubato tutti le informazioni della CIA?>>. Francis era dietro il cassonetto della spazzatura ad osservare la scena. <<bene bene! Vedo che andiamo dritto al sodo, mi piace!>>si scoprì Kevin. <<sei un brutto figlio di…>>Kate stava per caricargli un ceffone. Lui la prese per il braccio e rispose sarcasticamente<<ei attenta a come parli, potrei offendermi>>. <<offenderti tu? Mi hai presa in giro…almeno dimmi perché lo hai fatto? A cosa ti servono tutti quei dati?>>chiese Kate con la convinzione di registrare. <<credi che io sia stupido…prima togliamo questo!>>rispose Kevin scoprendole l’auricolare in modo minaccioso. <<bè mi servivano quei dati per cancellare la mia fedina penale…tanto tempo fa ho rubato un prezioso gioiello, mi hanno beccato, ma io sono riuscito a scappare, ho cambiato identità e città…solo dopo, ho saputo che ero stato archiviato alla CIA, quindi dovevo trovare il modo di potermi ripulire, così mi avrebbero dimenticato perché sai che lì le persone sono solo numeri. Mi sono scritto alla Boston university conoscendo un mio amico, che mi ha aiutato ad inventare un metodo per poter entrare nei loro computer e copiare ogni cosa…>>raccontò Kevin. <<…ma ovviamente prima dovevate testarlo>>disse Kate in tono irritato. <<esatto! Per vedere se funzionava…>>. <<certo…ora si spiega la tua misteriosa sparizione, dopo aver aiutata Megan!>>. <<bè…sei molto brava come investigatrice!>>ironizzò lui. Francis allora decise di intervenire, aveva registrato tutto perché lui non notò, il cip che aveva sotto la maglietta. Così Francis sbucò fuori all’improvviso, ma non ebbe il tempo di puntargli la pistola che, accortosi dei movimenti dell’agente, prese come ostaggio Kate puntandole un coltello alla gola, ferendola leggermente. <<butta subito la pistola o l’ammazzò!>>gridò Kevin. <<sta fermo! Lasciala andare…>>rispose Francis in tono rabbioso. <<…ho detto buttala o la uccido!>>riminacciò Kevin. A quel puntò Kate rivolse uno sguardo a Francis, che lui capì. <<cosa vorresti fare tu?>>gli pestò il piede, gli diede una testata ed infine lo colpì all’inguine. Cadde a terra con il naso sanguinante. Quando Kate stava mettendogli le manette, Kevin oppose resistenza, ma Francis lo stese con un pugno. Una volta che fu portato dagli agenti alla CIA, quest’ultimi gli fecero sputare fuori il nome del suo complice, che venne arrestato. Si nascondeva in un sgabuzzino nella facoltà di scienze, fu lì che si dedicò alla creazione del virus. Entrambi, subito dopo l’arresto di Kevin, entrarono da Roxi, si fecero dare un po’ di ghiaccio per la ferita alla gola di Kate. Raccontarono alle cameriere che Kate era stata aggredita da un ladro e Francis la difese mettendolo in fuga. <<stai bene?>>le chiese Francis preoccupato. <<ora si…grazie!>>rispose Kate in tono più calmo. <<Kate senti…>>disse Francis tentando di scusarsi. <<…no lascia perdere Francis…>>Kate cercò di troncare la conversazione. <<…perché non stai zitta e mi fai parlare? Volevo chiederti scusa, sono stato troppo diretto nel giudicarlo, anche se avevo ragione, mi dispiace…>>. <<…forse è proprio per questo, che ero arrabbiata con te Francis? Accidenti, odio quando hai ragione! Insomma tu avevi intuito che c’era qualcosa in lui di non chiaro, e io mi sono fatta abbindolare come una stupida. Ma come mi è venuto in mente di buttarmi a capofitto, e io di solito non sono così!>>spiegò Kate. <<bè c’è una prima volta per tutto giusto? Insomma tu hai solamente agito come ti sentivi, può capitare nella vita di prendersi cotte per qualcuno anche se non si conosce affatto…>>rispose l’amico in tono sincero. <<…già! La prossima volta controllerò la fedina penale prima di concedere un appuntamento…>> Francis rise e Kate continuò <<…forse dovrei puntare più in alto, scegliermi semplicemente un uomo ricco e sposarlo…>>. <<si! Magari il principe William…>>le resse il gioco Francis. <<…sai non sarebbe male?! Suona bene…William e Kate…>>ironizzò Kate. <<…si ma poi dovresti trasferirti a Londra…>>. <<…scusa ma dove è scritto che sia io a trasferirmi, verrà lui ad abitare qui ovviamente…>>e scoppiarono a ridere. Poi Francis controllò l’orario. <<cavolo! Dobbiamo andare Kate! Tra mezz’ora inizia la partita!>>. Kate, teoricamente, avrebbe dovuto lavorare ma dato che era stata “aggredita”, Roxi le diede il giorno libero. Così corsero velocemente a scuola, dove già vi erano presenti le loro madri, Karen e Rose ma i loro padri non potettero venire a causa del lavoro. Quando entrarono Francis si recò negli spogliatoi mentre Kate, salutato la sua famiglia, si sedette nella fila con Susan, Chloe e Julie. Dopo un paio di minuti cominciò la partita, durante la quale le cheerleaders fecero il loro numero per sostenere la squadra. Mentre dalla tribuna Kate, insieme alle sue amiche urlavano <<vai Grubs, siete forti!>>. Dopo 20 minuti, la partita si fece emozionante, ma, purtroppo, i grubs si trovarono due punti sotto, rispetto alla squadra avversaria. Cercarono di riconquistare la partita ma con scarsi risultati. A 5 minuti dalla fine della partita, quando si stava perdendo la speranza, Paul Roberts, stranamente, passò la palla a Francis, che, afferrandola all’ultimo secondo la mise in canestro. E i grubs vinsero. Tutti urlarono e saltarono dalla felicità. La squadra alzò Francis per festeggiarlo. Quando lo misero giù Francis rivolse lo sguardò verso Paul, ammiccando un sorriso che diceva “grazie…amico”. Sua madre e Karen si complimentarono con Francis per la bravura. Tutti confermarono ciò. Francis, notando che stava facendo tardi pure per la prima lezione di cucina, si fece una veloce doccia, ascoltando le urle dei suoi compagni, si vestì e partì a razzo, salutandoli. Li avrebbe raggiunti più tardi da Roxi per festeggiare la vittoria. Arrivò al corso con 10 minuti di ritardo ma si accorse che stava cominciando in quel momento confermando, così, l’ipotesi di Kate. Si presentarono tutti e l’insegnante spiegò alcune regole base del corso e poi partì dalla teoria. La lezione finì alle sei. Alle 6 e 30 si incontrarono tutti da Roxi, e quando li raggiunse Francis, tutti lo acclamarono. Trascorsero due ore a scherzare, a mangiare, a fare scherzi simpatici, insomma a divertirsi. Quando ritornarono a casa, Francis e Kate Entrarono 5 minuti a casa di quest’ultima. Era presto perché erano ancora tutti lì, pure i genitori di Francis, che si misero a chiacherare, bevendo un po’ di vino. <<ei ragazzi, vi siete divertiti?>>domandò il signor Fisher. <<si tanto!>>rispose Francis mentre Kate, aprendo il frigo per bere un po’ d’acqua, si accorse di una cosa. <<ma guardate, vi siete sparati anche tutte le fragole…>>. <<cosa? No! Li ho comprati solo stamattina!>>rispose la madre di Kate. Francis, senza farsene accorgere, stava per scappare e sua madre le disse: <<…Francis Junior Kyle…le hai mangiate tutte tu vero?>>lo scoprì sua madre. Francis amava le fragole e, anche quando era piccolo, le rubava ogni tanto ai Fisher. <<…ma no…io non sapevo neanche che ci…fossero…>>cercò di svincolarsi Francis. Così tutti in coro, conoscendolo, esclamarono<<Francis!>>. <<okay! Lo confesso le ho mangiate tutte io, mi dispiace ma sapevate che io le adoro tanto…e che le avrei mangiate…per questo le ha comprate signora Fisher…>>si giustificò Francis. <<okay sei perdonato, vorrà dire che la prossima volta li nasconderò meglio!>>scherzò Elizabeth e scoppiarono a ridere. In quel momento di scherzo, Kate si mise a riflettere sul fatto che avere paura di sbagliare, e di raggiungere degli obiettivi, tante volte porta noi esseri umani a non proseguire verso quella strada che Dio ha tracciato per noi. Per questo ci vengono inviati angeli chiamati amici, che ci ricordano come la vita sia breve per sprecarla ad avere paura; questo spinse Kate Fisher a dirigersi verso il suo sogno apparentemente infranto: il pianoforte. Quel mezzo che non usava solo per cantare, ma che, da piccola, utilizzava, semplicemente attratta da quelle note. Raggiunse lo strumento, vi si sedette, e rincominciò a suonare. Tutti rimasero stupiti perché non suonava quel pianoforte da 7 anni. Suonò un pezzo creato da lei quando era una bambina, le era rimasta impressa nella mente. Francis le si sedette accanto e la aiutò a suonare; sua sorella Rose, appena la sentì, scese, e insieme agli altri, rimase immobile ad ascoltarla. Quelle note descrissero una ragazza, che stava crescendo. La ragazza col vestito rosso L’ora di matematica era quasi volta al termine, e Kate, guardava fuori dalla finestra, pensierosa. Suonò la campanella e l’insegnante di matematica, Andrews, ricordò alla classe il test, che si sarebbe svolto l’indomani. Francis scattò fuori come un razzo per dirigersi al bagno, mentre le ragazze uscirono dalla classe, recandosi verso i loro armadietti e, mettendosi, a chiacchierare. All’improvviso entrò, dalla porta secondaria, un tipo davvero interessante, con indosso una maglietta bianca, sotto un meraviglioso giubbotto di pelle moderna, e dei jeans firmati, molto sicuro di sé. Imboccò il corridoio, dirigendosi verso Kate e le sue amiche. Aveva tanto l’aria di somigliare un casino a Francis, infatti molti rimasero a bocca aperta, colpiti dal quel fascino. <<ei piccola come va?>>la salutò il ragazzo. <<piccola? Ma Francis come ti sei conciato?>>domandò Chloe ridendo. <<non posso crederci…Josh?>> Kate intuì chi fosse <<…ragazze, lui è Josh, il cugino gemello di Francis!>>. <<mi prendi in giro?>>scioccò Susan. <<andiamo state scherzando!>>continuò Chloe. <<purtroppo no! E’ suo cugino>>rispose con poco entusiasmo Kate. <<incredibile! Piacere di conoscerti Josh…>>lo salutò Chloe in tono gentile. <<…il piacere è tutto mio ragazze…>>rispose Josh con tono da playboy e le salutò col bacia mano. Josh era il classico sciupa femmine, aveva la stessa età di Francis ma non frequentava la scuola. Erano cresciuti insieme e per un paio di anni, prima della partenza di Francis, non fece altro che provarci con te. Kate, conoscendo il carattere, non glielo permise. Purtroppo il padre di Josh morì in un incidente stradale, lasciandolo da sola, con sua madre. Continuò a crescere ad Hopedale, aiutando sua madre, che, dopo 4 anni, si risposò. Francis tornò dal bagno, quando vide suo cugino, lo andò a salutare. <<ei Josh…ciao! Mia madre mi aveva detto che saresti venuto! Come stai?>>chiese Francis. <<a meraviglia cugino, e tu?>>. <<sto bene…>>. Kate guardò Francis fulminandolo con gli occhi, perché sapeva che sarebbe venuto e non l’aveva avvisata, in quanto lei non l’ho reggeva, per il suo spavaldo comportamento, Francis aveva capito così propose a Josh: <<ei…senti aspettami fuori, che pranziamo a casa oggi, abbiamo tante cose da raccontarci>>. <<okay! Allora ti aspetto fuori…>> salutò Susan e Chloe, poi si volse verso Kate <<…salve bellezza! Piacere di averti rivista…>>. <<…bè non posso dire lo stesso mi spiace…>>colpì Kate, lui le sorrise e se ne andò. Kate prese da parte Francis, mentre tutte le ragazze, perfino le sue amiche, se lo mangiarono con gli occhi quando Josh uscì. <<dovevi dirmi qualcosa Francis?>>chiese retoricamente Kate. <<scusami! Ho dimenticato di dirtelo, ha chiamato solamente ieri sera, mi spiace! Non preoccuparti non rimarrà qui a lungo, se ne andrà domattina…è qui solo per prendere un paio di scatoli di mia zia, sono rimasti a noi per sbaglio, quando ci siamo trasferiti a San Francisco!>>spiegò Francis. <<capito!>>comprese Kate. <<lo so che non lo reggi ma è mio cugino…okay?>>. <<okay!>>confermò Kate. <<io vado, ci vediamo più tardi per studiare…ciao!>>li lasciò Francis. Le ragazze si diressero in mensa, presero i vassoi con il cibo e si sedettero, mentre i due cugini, arrivati a casa, pranzarono insieme a Karen e la signora Kyle. <<allora mi vuoi dire da dove sbuca questo Josh?>>domandò curiosa Susan. <<okay okay! Josh è il cugino di Francis, proviene dalla cittadina dove siamo nati, Hopedale. E, come avete notato è un playboy!>>spiegò Kate. <<già, e abbiamo notato che non lo reggi perché? Cosa ti ha fatto?>>chiese Chloe anch’essa curiosa. <<per caso hai avuto una storia con lui?>>continuò a domandare Susan. <<ei ragazze calmatevi cosa è questa l’inquisizione spagnola…e poi io avere una storia con Josh…per carità…non lo sopporto perché è uno spavaldo, un playboy, lui non crede nell’amore, solo nelle avventure. Lui le donne le usa…insomma capite a me, chiaro?>>confessò Kate. <<ah chiaro! La loro somiglianza è sconvolgente, sono due gocce d’acqua, come facevi a distinguerli da piccola?>>chiese Susan. <<bè non era poi così difficile, vista la differenza di carattere. Oltretutto, cosa che voi non avete notato, Francis ha un piccolo neo vicino all’occhio destro>>rivelò l’amica, conoscendo l’amico. <<wow>>esclamarono entrambe. Casa Kyle: <<allora Josh come sta tua madre? L’ho sentita per dirmi del tuo arrivo, ma non mi ha raccontato molto…>>disse Emily. <<sta bene zia! Si è risposata!>>esclamò Josh. <<davvero?>>domandò Francis. <<si! Ormai da un paio di anni, ha fatto una cerimonia breve, con pochi intimi. Eravamo solo io e Toby, il figlio del mio patrigno, Danny. Lui è un tipo a posto, insomma con tutte le carte in regola. Toby ha solo 10 anni ed è un ragazzino notevole>>raccontò Josh. <<fantastico! Mi fa piacere…e tu cosa fai ora? Spero stia continuando gli studi>>domandò Emily. <<bè…non esattamente zia! Sto lavorando in una banca, come zio Matt, solo che io sto alla cassa>>. <<chiaro! Per questo puoi permetterti questi vestiti!>> ironizzò Francis poi continuò dicendo <<a parte gli scherzi, vai a trovare tuo padre?>>. <<…qualche volta, purtroppo non come prima…>>rispose Josh in tono un po’ triste. <<Bè, ho notato che non è un ragazzo così orribile>>commentò Susan. <<non ho questo! Solo che…non condivido il suo modo di vedere le cose, tutto qui. Ma, a parte questo, è piuttosto tranquillo. Purtroppo ha perso suo padre in un incidente stradale quando era piccolo…>>raccontò Kate. <<…mi dispiace! Bè, questo chiarisce il suo modo, un po’ da fico!>>disse Chloe. <<…no no! E’ proprio così…per più di una volta ci ha provato con me, e avevamo solo 11 anni!>>ribadì Kate. <<no giura! E’ tu cosa hai fatto?>>continuò ad interrogarla Susan. <<bè…è ovvio, mi sono difesa e gli ho dato un bel calcio…nei gioielli di famiglia, ben due volte! Così alla prossima ci penserà prima…>>e si misero a ridere. <<bè, certo che questo è da te Kate!>>le disse Chloe sorridendo. Kate tornò ad essere seria<<lo so! Comunque il funerale fu straziante, furono i mesi più tristi e la cosa più brutta è che, non sai cosa dire in queste occasioni, specialmente a un ragazzino che ha perso il padre in un incidente…>>. <<…l’ultima volta che ci sono andato è stato un mese fa…penso che ormai quei fiori siano appassiti…e comunque anche se non ci vado spesso, lo porterò sempre con me!>>disse Josh in tono dolce. Francis gli mise una mano nella spalla e la signora Kyle disse <<…infatti! L’importante è questo…portarlo nel cuore, perché alla fine, andando al cimitero vai a visitare solo cenere, non c’è più nulla…>>spiegò Emily. <<bè…in effetti anche questo è vero!>>confermò Josh. <<e come stanno gli abitanti pettegoli di Hopedale?>>domandò Francis cambiando discorso. <<bè, non sono cambiati poi così tanto, sono sempre pettegoli. Soprattutto la signora Stevens, anche se quel posto senza di voi, devo ammetterlo, non è più lo stesso. Tutti i disastri che combinavate tu e Kate, non ho dimenticato quello scherzo che faceste al preside…>>si riferì alla cassetta. <<…già! E’ stato fantastico…ma senti, che fine ha fatto quella…casa sul lago…immagino l’abbiano smantellata…>>chiese Francis. <<…non ci crederai ma è ancora lì! Col copertone, che avete messo tu e Kate nell’albero. Toby va raccontando in giro che la casa è infestata dai fantasmi, perciò nessun ragazzino ci si avvicina più…>>. <<…wow… davvero? Ero convinto che fosse stata distrutta o venduta a qualcuno!>>. <<bè, fa parte dello stato, hanno cercato di venderla ma nessuna l’ha voluta, chissà perché, oltretutto è un bel posto!>>. <<già! Da non credere!>>Francis amava quel posto. <<già…ma ora basta parlare di cose tristi, se no mi deprimo. Sbaglio o tu tra un paio di giorni hai un matrimonio?>>disse Susan rivolgendosi a Kate. <<si è vero? Bè è tra tre giorni…si sposa mio cugino Daniel, il nipote di mio padre>>spiegò Kate a Chloe. <<bene, cosa ti metterai?>>chiese Susan. <<indosserò il mio vestito rosso…>>rispose Kate. <<cosa? Il vestito rosso, quello che hai indossato ai tuoi 18 anni e che io volevo strapparti di dosso?>>confessò Chloe. <<bè…si! Mia madre dice che è ottimo per un matrimonio!>>. <<ottimo! E’ bellissimo…tu eri bellissima. Fu l’unica volta che ti abbiamo visto diversa…>>continuò Chloe. <<già! Tu sei la classica ragazza Dr. Jeckill e Mr Hide…>>ironizzò Susan. <<ma cosa dici Susan?>>chiese Kate. <<la verità! Ora sei in jeans, maglietta e scarpe da ginnastica, con capelli, che di sicuro non hai pettinato stamattina…poi quando c’è un’occasione particolare ti trasformi, indossi un bel vestito, scarpe col tacco e soprattutto ti trucchi. Ed ecco che per un momento somigli ad una vera donna…e non ad un maschiaccio!>>. <<vedi che per me quest’ultima cosa è un complimento…insomma cosa posso farci se preferisco essere così, mi piace, significa essere me stessa>>rispose Kate in tono sincero. <<Hai ragione, ti sto solo dicendo che se ti sistemassi un po’ di più qualche volta sarebbe meglio, tutto qui!>>. <<bene, ho capito, vorra dire che domani mi pettinerò i capelli!>>scherzò Kate. <<oh sarai bellissima col quel vestito e poi è scientificamente provato che, ai matrimoni, si incontrano ragazzi veramente interessanti…>>disse Chloe. <<…primo…non è vero. Secondo, considerando l’ultima esperienza, cerco di stare il più lontano possibile dai ragazzi>> disse Kate in tono infastidito e, cambiò discorso <<Comunque, devo comprarmi le scarpe per il vestito>>. <<perfetto! Oggi pomeriggio le andiamo a comprare…>>propose Susan. <<Susan hai dimenticato che oggi pomeriggio dobbiamo studiare a casa mia, per il test di matematica che abbiamo domani>>le ricordò Kate. <<si ma come farai per le scarpe?>>cercò di svincolarsi Susan. <<tranquilla tu non preoccuparti, in caso manderò il mio personal shopper!>>ironizzò Kate intuendo l’amica. Francis e Josh dopo pranzo si fecero un giro in città, portandolo anche da Roxi, dove, come al solito, Josh fece il galletto con le ragazze. Risalirono in macchina per continuare il giro ma Francis si accorse che era tardi. <<cavolo! Dobbiamo rientrare, devo studiare con le ragazze>>. <<ah giusto! Certo che non sei cambiato per niente sempre il solito secchione. Allora…con Kate? Sei riuscito a concludere?>>puntualizzò Josh. <<anche tu non sei cambiato per niente, sempre il solito idiota!>>rispose Francis in tono ironico. <<andiamo non mi dire che non ci hai fatto un pensierino…su di lei?>>continuò Josh. <<Josh piantala! Kate è…la mia migliore amica e stai attento come parli nei suoi confronti...se ti sentisse! O devo ricordati che ti sei beccato ben due calci proprio li sotto…>>colpì Josh. <<certo che me lo ricordo, per questo ora cerco di stare il più lontano possibile da lei>>rispose un po’ terrorizzato Josh. Francis si mise a ridere. Tornarono a casa, Francis prese i libri per dirigersi da Kate e lasciò Josh, che stava preparandosi per un appuntamento che già aveva rimediato. Francis raggiunse le ragazze a casa di Kate. <<ei come è andata?>>chiese Kate. <<bè è Josh! Secondo te come pensi sia andata?>>rispose il cugino, che lo vide solo apprezzare le belle donne della città. <<okay, messaggio ricevuto!>>. <<ei Francis, devi aiutarci perché il test è domani e praticamente siamo in mezzo alla strada>>disse Susan in tono disperato. <<parla per te tesoro!>>rispose Chloe, e si misero a ridere. <<bene! Kate hai preparato il pieno di energia?>>chiese Francis. <<che vuoi dire?>>domandò Chloe. <<si riferisce al cibo, sai? Patatine, noccioline, sandwich, insomma un ottimo stimolo per studiare meglio…>>rispose Kate, in quanto il loro metodo di studio aveva sempre funzionato. <<forte! Mi piace! Allora non vedo l’ora di cominciare>>affermò Susan sorridendo. Trascosero metà pomeriggio a far capire le equazioni a Susan, che non riusciva a farsele entrare in testa. Così a Kate venne l’idea di fargliele comprendere nell’unico modo che lei conosceva, perciò si sedette al pianoforte e seppe trasformare le equazioni in note. Pian piano a Susan le furono più chiare. <<wow! Non sapevo che suonassi così bene Kate!>>si stupì Susan e confermò anche Chloe. <<mossa geniale Kate!>>affermò Francis sorridendo. <<grazie! Ho pensato che con le noccioline non serviva a molto, Susan ama la musica così…>>rispose l’amica premurosa. Susan si sedette accanto a lei e la abbracciò. Fecero 5 minuti di pausa, e Kate si diresse verso la cucina per prendere da bere e Francis la seguì. <<è un’ora che cerco di spiegargliele, poi arrivi tu e ti metti semplicemente a suonare il pianoforte!>>ironizzò Francis. <<bè la tua spiegazione non è andata sprecata, Chloe e io le abbiamo capite perfettamente, soprattutto quando hai utilizzato le noccioline! Praticamente io ho suonato, come tu hai spiegato!>>. <<apprezzo il tuo tentativo di non farmi sentire inutile…comunque sai cosa mi ha detto oggi Josh?>>. <<che ha scoperto di essere stupido?>>disse sarcasticamente Kate. <<bè…no! Abbiamo parlato di Hopedale, ti ricordi la casa sul lago?>>. <<come dimenticarla! Sono caduta da quello stupido albero, per appendere il copertone>>rise Kate. <<esatto! Indovina un po’? E’ ancora lì, intatta!>>. <<scherzi? Io pensavo non esistesse più!>>. <<anche io, mi ha detto che non è stata né venduta né distrutta…nulla! E’ rimasta lì>>ribadì sorpreso Francis. <<incredibile! La cosa più buffa è che ci andavamo sempre a giocare ma non ci siamo mai entrati>>disse Kate. <<già!>>confermò l’amica. Raggiunsero le loro amiche e Susan consigliò Kate. <<ei Kate stavo pensando che per il tuo vestito rosso puoi abbinarci un paio di scarpe dorate, che ne pensi?>>. <<Susan sei proprio incredibile…domani abbiamo un compito importante e tu pensi ancora alle scarpe. Se ci tieni così tanto, domani verrai con me a comprarle okay?>>. <<bè questo era piuttosto ovvio non credi?>>rispose Susan in tono retorico. <<mi aggrego anche io>>intervenne Chloe. <<ti riferisci al matrimonio di Daniel?>>domandò Francis. <<si! E’ tra 3 giorni>>. <<sai? Veniamo pure noi!>>esclamò Francis. <<cosa?>>. <<si, mio padre ha aiutato Daniel per un prestito, che la sua banca non gli concedeva, così per ringraziarlo ha invitato anche noi!>>spiegò Francis. <<forte! Questo significa che dovrai indossare uno smoking!>>cominciò a sfotterlo Kate. <<per mia sfortuna si!>>. <<oh sarà divertente, porterò la macchina fotografica, così ti farò un sacco di foto…tua nonna sarà orgogliosa di vederle!>>si mise a ridere sapendo che Francis odiava farsi fotografare. <<non ci provare nemmeno Kate! Oppure dirò a Rose che sei stata tu a smarrirle la sua maglietta preferita, quella con gli strass, misteriosamente scomparsa perché l’hai bruciata…>>si ricordò Francis. <<ah! Non oseresti!>>rispose Kate in tono allibito. <<mettimi alla prova!>>fu minaccioso Francis. <<ragazzi certo che con voi non ci si annoia mai!>>affermò Chloe. Poi ripresero a studiare e svolsero altri esercizi. Si fece talmente tardi che i genitori di Kate e anche Rose finirono di cenare, poi Chloe dovette andarsene e rimasero in tre, così decisero di restare tutti insieme, ed ordinarono una pizza. <<accidenti credo di non aver studiato così tanto in tutta la mia vita!>>affermò Susan. <<bè c’è una prima volta per tutto!>>scherzò Kate. <<ah ah! Divertente!>>. Nel frattempo Francis accese la tv sul canale del telegiornale di Boston. Dopo un paio di minuti la giornalista trasmesse la notizia di un criminale fuggito di galera. <<chi è scappato?>>domandò Kate interessata. <<bò non saprai>>rispose Francis. <<si tratta di Blake Jackson, un pericoloso criminale arrestato per furto e stupro, un anno fa. 32 anni, alto 1 metro e 80, e capelli castani…preghiamo di stare attenti, e qualora viene avvistato, di chiamare subito la polizia…>>annunciò la giornalista. Susan un po’ spaventata disse <<Kate, Chloe!>>, in quanto Chloe era andata via da un po’, così la chiamò subito sul cellulare. Inizialmente non rispose ed iniziarono a preoccuparsi, ma dopo un po’ riuscirono a rintracciarla. Kate le spiegò tutto, le ordinò di non uscire per niente al mondo. Dopo si sentirono con Alex, il quale spiegò ad entrambi che anche la CIA si era messa in azione per cercarlo. Raccomandò loro di stare attenti e di non allarmarsi troppo. Francis controllò che fosse tutto a posto a casa sua, e chiamò Josh per raccomandare pure lui si stare attento. In seguito Susan si tranquillizzò e avvisò i suoi che sarebbe rimasta a mangiare da Kate. <<okay ragazze…tranquille siamo chiusi in casa>>disse Francis per calmarle. <<ma noi siamo tranquille…>>disse Kate e confermò Susan. All’improvviso suonò la porta ed entrambe saltarono in aria, era il ragazzo della pizza. Francis lo pagò e disse: <<tranquille eh?>>. <<okay okay! Comunque vediamo cosa danno in tv oggi! Bello…stasera fanno “Le pagine della nostra vita”>>esclamò Kate, era uno dei suoi preferiti, tratto da uno dei libri di Nicholas Sparks, che lei amava leggere. <<è fantastico questo film…tu lo hai visto Francis?>>domandò Susan. <<certo che…no!>>nel rispondere Francis si grattò il naso. <<non è vero! Tu lo hai visto!>>affermò Kate scoprendolo. <<ho appena detto di no!>>. <<invece si, tu ti gratti il naso quando menti Francis!>>. <<cosa? Sciocchezze!>>rimase sorpreso Francis. Kate lo guardò insistentemente fino a quando confessò: <<accidenti! Okay, l’ho visto contenta?>>. Si sdraiarono sul divano, mangiarono la pizza e si goderono il film. Tra commenti e risate, Kate e Susan erano talmente stanche, che non riuscirono a finirlo. Si addormentarono con i piedi sul tavolino e il resto del corpo sul divano. Francis non volle svegliarle, così prese una coperta e gliela mise addosso, sorrise nel vederle in quel modo, poi ebbe la premura di avvisare i genitori di Susan, che sarebbe rimasta a dormire lì. Così pure lui andò a letto. L’indomani mattina fu la signora Fisher a svegliare le ragazze dolcemente, preparando una buona colazione. Susan fu la prima ad aprire gli occhi, seguita da Kate. <<buongiorno…sbaglio o ci siamo addormentate…>>disse Susan. <<…sul divano…esatto!>>confermò la madre di Kate. <<…ma che ore sono?>>domandò premurosa Susan. Kate guardò l’orologio e rispose <<le otto e un quarto!>>. <<cavolo ho dimenticato di avvisare i miei…>>. Francis entrò e rispose <<…non preoccuparti ho pensato io a farlo!>>. <<sul serio? Grazie Francis!>>disse Susan in tono più rilassato. <<non c’è di che!>>. <<ma come…ci hai lasciato dormire sul divano?>>domandò Kate. <<bè…si! Non mi sembrava il caso di svegliarvi, dormivate così bene…abbracciati!>>ironizzò lui. <<bene, ragazzi ora io vado…a cambiarmi, ci vediamo dopo a scuola, ciao! Arrivederci signora>>disse Susan prendendo le sue cose. <<ei Susan stai attenta per strada okay?>>disse Kate riferendosi a quel criminale. <<Kate abito ad un isolato da te…e ho la macchina…tranquilla, ciao>>risalutò Susan. Kate si alzò dal divano e si sedette a fare colazione insieme a Francis: <<wow! Certo che in quel divano si dorme comodamente!>>affermò lei. <<davvero?>>chiese Francis incuriosito. <<si! Comunque grazie Francis per ieri sera!>>. <<non preoccuparti!>>. Poi la madre di Kate si avvicinò per mettere la colazione sul tavolo, nel frattempo scese Rose salutando: <<buongiorno ragazzi…ah! Avete sentito quella del tizio scappato…>>. <<…di galera, si abbiamo ascoltato la notizia ieri sera in tv!>>confermò Kate. I ragazzi spiegarono la notizia anche alle loro madri, avvisandole di stare attenti, di non uscire e di chiudersi in casa. Kate andò a vestirsi, poi uscì fuori dove Francis e Josh la aspettavano, in quanto quest’ultimo stava ripartendo. <<ei Josh! Allora stai ripartendo?>>chiese retoricamente Kate. <<bè si…oh non essere dispiaciuta! Lo so che ti sembra impossibile, ma riuscirai a dimenticarmi!>>scherzò Josh. Kate sorrise e Francis lo abbracciò: <<salutaci tutti okay?>>. <<lo farò cugino! Mi costa ammetterlo ragazzi…ma è vero, ci mancate molto lì soprattutto per il vostro duetto, adoravo la tua voce Kate, e mi dispiace che ora tu non possa più cantare!>>si scusò sinceramente Josh. Quelle parole la colpirono, per un istante avvertì in Josh quel ragazzo dolce che non era mai stato. <<ti ringrazio Josh…ahm…e per la cronaca anche se non ti sopporto, non significa che ti odi…>>tentò di essere gentile Kate. <<wow! Se era un complimento, grazie!>>così fece il gesto di aprire le braccia e Kate acconsentì e lo abbracciò, ma come da manuale Josh le sfiorò il sedere, e lei gli diede il terzo calcio sempre nello stesso punto. <<idiota! Non cambierai mai vero Josh? L’uomo perde il pelo ma non il vizio giusto?>>le rispose Kate. Josh che si abbassò per il dolore rispose <<…oooh! Vedo che anche tu non perdi certe abitudini eh?>>. Francis si avvicinò a lui, gli mise una mano nella schiena, curvata per il dolore e disse <<bè cugino…te la sei cercata…comunque salutami zia okay?>>. Appena si riprese Josh si mise in macchina e partì a razzo. <<sai per un momento credevo che…>>confessò Kate. <<fosse cambiato? Kate lo sai anche tu che non cambierà mai…esattamente come la zia Joe!>>. Kate guardò l’orario<<gia! Accidenti, Francis è tardissimo, il test!>>. Saltarono nella moto di Francis e si diressero velocemente a scuola. Il test iniziava alle nove ed erano solo le nove meno dieci. Arrivati, entrarono correndo, sfrecciarono per il corridoio e raggiunsero la classe. Conclusione: l’insegnante non era ancora arrivato, e tutti li fissarono vedendoli cadere a terra per il poco fiato che gli rimasero. Si sistemarono e dopo un paio di minuti, arrivò il professore che distribuì i fogli con le domande. Susan era terrorizzata, così Kate le consigliò di ricordarsi il gioco con le note del pianoforte. Cominciarono. Il test durò quasi un’ora, nella quale cercarono di aiutarsi tra loro, dopo si ritrovarono tutti e quattro fuori dalla classe, sperando che fosse andato tutto bene. Suonò la campanella e proseguirono con le altre lezioni. Si rividero all’ora di pranzo in mensa. Cominciarono a parlare del compito, e in quel momento entrò, in mensa, Alex che li raggiunse al tavolo, si sedette, precisamente, vicino a Susan, invadendo lo spazio. <<ciao ragazzi!>>li salutò Alex. <<Alex cosa ci fai qui? Non credo tu possa entrare anche in mensa!>>affermò Francis. <<oh non preoccuparti, ho detto che era un’emergenza familiare! Comunque, sono venuto qui perché a quanto pare voi non rispondete né al cellualare né al cercapersone…>>. <<cavolo, sarà che li abbiamo dimenticati a casa!>>confermò Kate. Alex prese un biscotto dal pranzo di Susan <<già! Lo avevo sospettato! Dobbiamo parlare di una questione importante…da soli!>>. Susan lo guardò storto, per averle rubato il biscotto <<okay, togliamo il disturbo…>>. <<no ragazze, ci alziamo noi…torniamo subito>>rispose Francis. Si alzarono e si spostarono ad un atro tavolo, vuoto. Alex diede loro la foto di Blake Jackson, il criminale che era scappato. Alto 1,80, capelli mori e occhi marroni. <<è stato arrestato per rapina a mano armata in un supermercato, e stupro nei confronti di una ragazza, dopo averla derubata, quel bastardo l’ha pure violentata. Ha una figlia a carico, avuto dalla sua ragazza che poi aveva finito per sposare, ottenendo un divorzio pochi anni dopo. Fu Lei ad ottenere l’affidamento. Lo stanno cercando dappertutto, sembra stupido per avere commesso piccoli crimini, ma è molto scaltro, agisce con grande agilità, e si muove come una volpe…dobbiamo stare molto attenti!>>. <<okay, ricevuto!>>disse Francis. <<staremo con occhi e orecchie aperti!>>confermò lei. <<bene, io torno a lavoro! Dite a Susan che questi biscotti sono davvero squisiti!>>concluse lui in tono d’ironia. Entrambi sorrisero e tornarono al tavolo: <<ragazzi tutto bene?>>domandò Chloe. <<certo! Si tratta di quel tizio che avete sentito al telegiornale, ragazze dovete stare attente, qualsiasi cosa capiti anche di minimamente strano chiamateci subito okay?>>si preoccupò Kate. <<certo!>>confermarono entrambe le amiche. Alle tre Francis si recò al corso di cucina, che durò un’ora e mezza. Quando tornò a casa, pochi minuti dopo partirono alla volta del centro commerciale. Vi era la signora Fisher, la signora Kyle, Rose, Karen e Francis, Susan e Luke. Una volta arrivati al centro commerciale, posteggiarono, ed, entrati, cominciarono a girare negozi. Francis si provò vari abiti tra i quali alcuni gli stavano in modo buffo, infatti Kate e Susan scoppiarono a ridere. Trascosero l’intero pomeriggio a provare scarpe, che Kate riuscì a trovare e bei vestitini. Blake Jackson non era molto lontano. Doveva incontrarsi con alcuni amici, per aiutarlo a nascondersi. Ma prima passò al centro commerciale, fece molta cautela, considerando che quel posto era pieno di telecamere. Si diresse verso un negozio di biancheria intima, e tenendosi a qualche metro di distanza si mise ad osservare una ragazza di 17 anni che stava alla cassa. Era sua figlia, avrebbe voluto avvicinarla per chiederle scusa di tutto quello che le aveva fatto soffrire, ma non ebbe il coraggio, così se ne andò. Verso le 17 e 30 Susan e Luke se ne andarono. Così rimasero in sei. Ad un certo punto Kate notò un tipo col cappello, fissare insistentemente il suo sguardo verso il negozio di intimo. Kate prese la foto, che le era stata data, e fece notare a Francis che era lui, così entrambi si inventarono una scusa. <<bene! Andiamo a fare un po’ di spesa?>>propose la signora Kyle. <<buona idea!>>confermarono la signora Fisher e Rose. <<bene divertitevi, io e Kate andiamo al negozio di libri qui sotto…>>mentì Francis. <<…si! Volevo entrarci da quando siamo venuti>>confermò Kate. <<okay! Vorrà dire che quando abbiamo finito vi chiamiamo al cellulare okay?>>disse la madre di Francis. <<perfetto, a dopo!>>confermò Kate. Così, mentre loro si allontanarono, Kate e Francis cominciarono a seguirlo, osservando che stava dirigendosi verso il parcheggio. Dopo un po’ Black si avvicinò ad un auto, senza antifurto, e la scassinò. <<fermo!>>gridò Kate. Blake entrò velocemente in macchina, la accese e sfrecciò via. Francis, che si trovava più vicino a lui, lo rincorse a piedi, riuscendo a raggiungerlo, e saltò sopra il tettuccio. Kate, vedendo la scena, rubò, a sua volta, una moto ad un ragazzo che si trovava lì. <<ei ma che fai?>>. <<scusa mi serve, non preoccuparti te la restituisco presto!>>il ragazzo non ebbe il tempo di frenarla che; Kate, sfrecciò via inseguendoli. Sulla moto Kate notò Francis sopra la macchina, che cercava di entrare spaccando il finestrino destro, mentre la macchina ondeggiava. Lui stava riuscendo ad entrare: <<ti conviene fermarti amico!>>esclamò con difficoltà Francis. <<mi spiace, ma non posso permetterlo, ti saluto!>>Blake, frenò all’improvviso, facendolo volare letteralmente sull’asfalto. Poi ripartì a grande velocità scomparendo nel nulla. Kate, vedendolo cadere, frenò la moto, e scese correndo verso Francis. <<Francis!>>si preoccupò Kate. <<merda me lo sono fatto scappare!>>disse Francis in tono arrabbiato. <<non è colpa tua…ma sei ferito!>>notò Kate sul gomito sinistro del suo amico. <<non è niente…solo un graffio>>Francis si rialzò, con la schiena dolorante e mezzo gomito sanguinante. Chiamarono velocemente Alex fornendogli la targa, che Kate memorizzò, ed il modello della macchina con la quale era fuggito. <<non preoccuparti riusciranno a prenderlo!>>lo incoraggiò Kate. <<si! Dimmi un po’, hai rubato una moto Kate?>>domandò Francis in tono sorpreso. <<bè mi sembrava il mezzo più adatto per riuscire a raggiungervi!>>. <<già!>>si mise a ridere Francis. Entrambi presero quella moto e raggiunsero, velocemente, il pronto soccorso per farsi disinfettare la ferita. Poi ritornarono al centro commerciale. Kate restituì la moto, quasi intatta, al proprietario, che intanto, aveva chiamato la polizia. In due minuti risolsero la questione, raccontando al poliziotto che facevano parte della CIA, mostrandogli il tesserino. Una volta aver controllato, il poliziotto li lasciò andare, Kate si scusò con il ragazzo e rientrarono. Francis cercò di nascondere il grande graffio nel gomito indossando un maglione. Dopo che finirono di fare la spesa, entrambi si fecero trovare all’uscita del supermercato, pronti per ritornare a casa. Dopo cena, si videro fuori con Alex. <<siete riusciti a prenderlo?>>domandò Francis indossando il giubbotto per il freddo. <<no ragazzi, abbiamo rintracciato la macchina ma era abbandonata!>>rispose Alex. <<ma come è possibile! Riesce sempre a sfuggire, come se conoscesse le nostre mosse!>>affermò Kate. <<già è vero!>>notò Alex. <<sarà pure scaltro e veloce come una volpe ma non può agire da solo>>confermò Francis. <<quindi pensate ad una…talpa!>>disse Alex confermando la loro teoria. Così si diressero alla CIA per controllare nei computer, tutti i fascicoli degli agenti più sospetti. Tra un fascicolo ed un altro, si misero a chiacchierare. <<allora domani avete un matrimonio?>>domandò Alex. <<già! Si sposa mio cugino Daniel, volete sapere come lo ha chiesto a Isabel?>>Kate dentro era un po’ romantica, anche se non dava a vederlo. <<no!>>risposero in coro Francis, Alex e Jake. <<bene! Ve lo dico lo stesso, l’ha portata a mangiare in un ristorante extralusso, e le ha fatto trovare l’anello nel dessert, mia zia mi ha raccontato che stava per ingoiarlo…>>raccontò Kate. <<sul serio?>>esclamò Jake. <<che scemo! Non poteva semplicemente darglielo o almeno metterlo nel bicchiere di champagne? Così l’avrebbe notato meglio!>>commentò Francis. Kate rise<<bè…credo che mio cugino volesse fare qualcosa di particolarmente!>>. <<ah si! Immagino che anche tu voglia qualcosa del genere vero Kate? Voi ragazze siete così sdolcinate>>disse Jake. <<aspetta! Stai paragonando Kate a tutte le altre ragazze? Stai facendo un grosso errore amico!>>rispose Francis. <<già, Kate non è una ragazza anche se ne ha l’aspetto, lei è il maschio che suo padre non ha mai avuto!>>rispose Alex ridendo insieme a Francis. <<ah ah quanto siete spiritosi! Comunque Jake no! Non penso mi sposerò. Ma se qualcuno mi dovrebbe fare la proposta, non la desidererei così organizzata, non amo le cose complicate, prenotare il ristorante e tutta questa roba qui. Insomma vorrei che fosse semplice, naturale, spontaneo anche se me lo chiedesse con un anello comprato in una bancarella, non mi importerebbe!>>confessò Kate lasciando stupito pure Francis. <<wow! Se le ragazze la pensassero come te, il mondo sarebbe migliore Kate!>>rispose Jake. <<già! Condivido a pieno!>>affermò Francis sorridendo. <<a proposito di cugini, so che ieri è venuto Josh! Come sta?>>chiese Alex. <<un idiota come al solito!>>rispose Kate. <<sta bene! Ah si! Mi ha raccontato che mia zia si è risposata. Ha pure acquisito un fratello, si chiama Toby!>>. <<davvero?>>affermò Kate. <<mi ha detto pure, che manchiamo molto agli abitanti di Hopedale>>. <<bè…in effetti…anche a me manca quel posto, soprattutto d’inverno quando il lago si ghiacciava ricordi? E ci pattinavamo!>>. <<si! E quante cadute facevamo soprattutto>>disse Francis e si misero a ridere. <<già! Ma il posto che mi manca di più è quella casa sul lago…stare lì mi dava come…>>. <<…un senso di pace!>>concluse Francis. <<esatto!>>gli sorrise Kate. <<io mi ricordo un ragazzino…un po’ basso…>>cominciò Francis. <<…si con i capelli castani…si era avvicinato a noi, cosa ci disse Francis?>>gli resse il gioco Kate. <<”ciao ragazzi io mi chiamo Alex”…me lo ricordo come se fosse ieri!>>rispose Alex scherzando. <<già! Mi ero chiesto “ma che vuole questo da noi?”>>rispose Francis e si misero tutti a ridere nel ricordare i vecchi tempi. <<ragazzi forse ho trovato qualcosa…>> interruppe Jake <<…l’agente 0071, Connor Moore, è stato inviato, come guardia, proprio dove Blake è stato incarcerato>>. <<magari è stato pure lui a farlo scappare>>disse Alex. <<ottimo lavoro Jake!>>si complimentò Kate. Andarono nel quartiere dove questi abitava. Notarono che non vi era nessuno in caso, così fu facile piazzare varie microspie, in posti nascosti, per controllarlo e scoprire se era in contatto con Jackson. Dopo ciò ognuno ritornò alle proprie case. Arrivò Venerdì, il giorno del matrimonio. La cerimonia si sarebbe svolta alle quattro del pomeriggio a Providence. Alle 10:30 erano già tutti a terra, tranne Kate. Si stavano preparando per recarsi dalla parrucchiera. <<Kate svegliati!>>gridò la madre, ma lei, in quel momento, non sentiva nemmeno le urla di sua sorella, che non riusciva a trovare un paio di pantaloni, dando, come al solito, la colpa a Kate, dato che rubava sempre dal suo guardaroba. In quel momento entrò la signora Kyle, insieme a Karen e Francis. <<ma che succede?>>chiese Emily. <<bè succede che Rose sta impazzendo, cercando di trovare un paio di pantaloni e Kate non si vuole svegliare. Ed è tardi, troveremo confusione…>>rispose tutto ad un fiato la signora Fisher. <<okay Elizabeth, ora siediti e calmati…Karen aiuta Rose a cercare i suoi pantaloni e tu, Francis vai a svegliare Kate…>>prese il controllo della situazione Emily. Karen aiutò Rose a scovare i pantaloni. <<per caso sono questi?>>chiese Karen in tono dolce, con i Jeans che Rose cercava disperatamente. <<oh grazie Tesoro, mi hai salvato la vita!>>rispose Rose abbracciandola. Francis notò che Kate stava dormendo dolcemente e profondamente, così per vendicarsi della volta scorsa, riempì un recipiente di acqua, che le scaraventò in faccia. <<oh mio Dio!>>gridò Kate alzandosi a mezzo busto. <<è la regola, ricordi Kate?>>affermò Francis in tono soddisfatto. <<idiota!>>rispose Kate infastidita. <<ma come, dovresti ringraziarmi, ti ho fatto un favore. Ti ho preparato direttamente per il taglio e la piega>>scherzò gioiosamente Francis. <<stupido!>>rise Kate. <<bè direi che ora siamo pari…su alzati! Tua sorella e tua madre ti uccideranno se non ti vedono pronta tra 5 minuti…i nostri padri sono andati a ritirare lo smoking, ed io raggiungo Alex per vedere la situazione>>. <<oh ti ringrazio delle informazioni!>>disse Kate con sarcasmo, infastidita dal modo brusco in cui la svegliò. <<non c’è di che agente Fisher!>>e se ne andò lasciando la porta della sua camera aperta. Una volta pronte, tutte le donne si diressero a sistemarsi i capelli. Uscirono dalla sala di parrucchiera particolarmente tardi, considerando che quello di Daniel, quel giorno, non era l’unico matrimonio. Uscirono di lì alle 14:30. Sfrecciarono velocemente a casa per prepararsi. Ognuno indossò il proprio vestito, e le scarpe. Rose truccò sua sorella, e nonostante ciò Kate fu l’ultima a scendere. Sia la famiglia Kyle che Fisher uscirono come in una sfilata, Kate aveva dimenticato la borsetta. Quando quest’ultima uscì, scese leggermente i gradini, con le sue scarpe dorate ed indosso un bellissimo vestito rosso. Un corpetto ricamato, che scendeva con delle pieghe alla gonna, fino al ginocchio. Lunghi capelli lisci e un trucco non troppo pesante. Quando Francis la notò, restò a bocca aperta, non si aspettava una Kate così. Sentì una piccola fitta allo stomaco, e lo ignorò pensando che fu provocato dal latte avariato, il quale per sbaglio, bevve quella mattina. Poi lei all’improvviso cadde per i tacchi, nonostante non fossero tanto alti. <<stai bene?>>la aiutò Francis. Lei si rialzò sorridendogli <<e ti pareva, sto bene grazie!>>. <<wow! Quanto siamo affascinanti!>>affermò nei confronti di tutti Matt Kyle. Prima di partire, Kate prese da parte Francis. <<allora…qualche novità?>>gli domandò riferendosi al caso. <<ah si! Sembra che…abbiamo sbagliato uomo, Alex ha registrato ogni chiamata. Ha…osservato ogni sua mossa nel video ma niente…pensiamo che…la talpa non sia all’interno della CIA…>>rispose Francis guardandola negli occhi. <<e dove? all’FBI o alla Polizia?>>intuì Kate ricambiando per un momento il suo sguardo. <<esatto, stanno controllando dentro gli archivi, ovunque!>>ritornò ad essere serio Francis. <<bene! Non stai male con la cravatta, sei riuscito ad annodarla da solo?>>ritornarono a scherzare. Così tutti salirono in macchina e partirono alla volta di Providence. Arrivati in città, si recarono in chiesa. Quando Rose scese dalla macchina, Alexis, la cugina di 7 anni, figlia di sua zia Melanie, corse verso di lei e le saltò in braccio sgualcendole un po’ l’elegante vestito nero, con riflessi argentati, un corpetto che scendeva verso una lunga gonna nera, raccolta di dietro. <<ei Alexis, tesoro come stai?>>. <<sto benissimo…sei bellissima!>>rispose con la sua dolce voce. <<oh anche tu, somigli tanto ad una principessa!>>. Pure Kate la salutò prendendola in braccio, ma Alexis non si ricordava di Francis, dato che aveva solo due anni quando lui si era trasferito. La minor parte dei parenti di Kate si era trasferita a Providence, invece tutti gli altri che rincontrò quel giorno, restarono a Hopedale. Poi venne in soccorso sua madre: <<Alexis dove corri? Non devi allontanarti capito? Ciao ragazze!>>e si salutarono tutti. Daniel corse verso di loro: <<ei ciao, come va?>>li accolse lui particolarmente nervoso. <<ei Daniel, si vede che sei emozionato!>>commentò John. <<già zio! Ciao Rose sei bellissima, lei chi è?>>domandò Daniel. <<come chi sono? Daniel sono Kate!>>rispose lei incredula. <<Kate? Wow!>>Francis si mise a ridere e lei gli diede un pizzicotto. <<grazie! Si vede che sei un po’ su di giri cugino!>>affermò Kate. <<hai ragione! Ora vado Isabel sarà qui tra pochi minuti>>disse Daniel molto emozionato <<allora vai!>>gli suggerì Francis. Finalmente dopo dieci minuti Isabel arrivò. Tutti gli invitati entrarono e si sedettero. La cerimonia cominciò con l’avanzare della sposa, il suo abito bianco lungo e morbido. Il velo, rappresentazione di purezza del corpo soprattutto dinanzi a Dio, le copriva il viso. Quando raggiunse l’altare, Daniel le alzò leggermente il velo guardandola con occhi lucidi. Entrambi si sorrisero l’un l’altra, poi si voltarono verso il prete che iniziò la funzione. Vi fu una lettura di alcuni passi biblici tra cui 1 Corinzi 13, che eloggiava l’amore, la cui descrizione corrispondeva alla persona di Cristo Gesù. Di quell’amore che Dio vuole veder realizzato in ogni essere umano. Daniel e Isabel si scambiarono le promesse, le parole furono toccanti al punto che Kate si emozionò. Le scese, infatti, qualche lacrima. <<ei Kate stai piangendo?>>chiese a bassa voce Francis. <<certo che no! Credo mi sia entrata qualcosa nell’occhio…>>finse lei. <<oh, ne sono sicuro!>>intuì Francis. <<Piantala!>>Kate gli diede un piccolo spintone. Quando finì vi fu il lancio del riso e un clamoroso applauso. Dopo ciò tutti si diressero al ristorante, mentre gli sposi si recarono a fare un paio di scatti. Quando arrivarono lì, a Kate le si illuminò il viso, nel notare tutto quel cibo. Aveva saltato la colazione e a pranzo era con un crakers. Si stava dirigendo verso il bouffè ma Francis la fermò. <<dove vai? Dobbiamo aspettare gli sposi!>>. <<stai scherzando vero?>>domandò Kate in tono incredulo. <<cerca di resistere!>>. <<fai facile a parlare, tu oggi hai mangiato!>>rispose Kate a tono. <<bè, stamani ho bevuto per sbaglio del latte avariato, se ti fa sentire meglio!>>cercò di consolarla Francis. <<bè non tanto!>>rispose Kate in tono triste. I loro genitori si andarono a sedere mentre li osservavano: <<non credete che Kate e Francis stiano un po’ troppo insieme?>>notò la signora Kyle. <<certo Emily sono amici, è normale che stanno sempre insieme…quindi non ti fare venire in mente strane idee!>>la rassicurò, quasi rimproverandola, suo marito. <<già ha ragione, rilassatevi!>>confermò il signor Fisher. Entrambi si fecero un giro del posto, vi era un piccolo laghetto e anche un piccolo parco, fatto di altalene e giochi per bambini. Loro si sedettero sull’altalena e Francis scoppiò a ridere. <<ma cosa hai da ridere?>>chiese lei curiosa. <<sto pensando alla tua caduta di oggi!>>continuò a sorridere Francis. <<ah ti ringrazio! Molto gentile…>>rispose Kate. <<…no davvero è stata una…bella caduta, bè, sicuramente, meglio di quella volta che non ti accorgesti dell’armadietto aperto>>. <<andiamo! Avevo solo 12 anni…un po’ di pietà>>si ricordò Kate. <<okay!>>. <<ah! Ho sentito Susan prima, mi ha detto che al test ha preso B+, era stracontenta, io ho preso una A, mentre il signor genio qui, ha preso A+…>>spiegò Kate. <<fantastico…non sarà invidia quella che sta volteggiando sopra la tua testa…>>scherzò Francis. <<certo che no! Poi sai quanto cambia una +…sono contenta per te!>>disse sinceramente Kate. Poi Kate tirò fuori dalla borsetta la macchina fotografica e gli scattò subito una foto: <<Kate ti avevo chiesto espressamente di non farmi foto…l’hai voluto tu! Rose!>>la chiamò. <<okay la poso, sei un tiranno!>>disse Kate in tono scontento. Rose li raggiunse <<cosa c’è Francis?>>. <<ahm…vi va qualcosa da bere ragazze?>>rimediò Francis. <<oh certo grazie!>>rispose Rose. Lui si alzò dirigendosi, verso il banco dove servivano le bevande. <<sei davvero bella cara sorellina oggi…somigli quasi a una ragazza!>>si complimentò Rose in tono ironico. <<ti ringrazio!>>le rispose un po’ infastidita. In effetti questa storia le iniziava a dare un po’ fastidio, nonostante fosse stata la prima a confermarlo. Una bella ragazza con lunghi capelli castani, si avvicinò a Francis e chiese<<parente dello sposo o della sposa?>>. <<ahm…veramente sono un amico dello sposo…e tu?>>. <<un’amica della sposa, piacere Veronica!>>si presentò sfacciatamente la ragazza. <<Francis!>>le porse la mano lui. <<che bel nome…ho uno zio che si chiama così!>>affermò Veronica. <<bè mia madre me lo mise ispirandosi a un regista che le piace molto…Francis Ford Coppola!>>spiegò Francis. <<wow, fantastico!>>. In quel momento arrivarono gli sposi, che furono applauditi. Dopo un po’ cominciarono a servirsi al bouffè. Kate vi corse subito, iniziò a riempirsi il piatto pieno di cibo, poi si sedette in una panchina lì vicino e mangiò tutto. Nel frattempo notò Francis parlare con quella ragazza interessato. Poi si alzò e, mentre si stava recando al tavolo, tutti i suoi zii e parenti, che non vedeva da tanto, la circondarono iniziando a chiederle come stava, e cosa faceva. Si complimentarono perché era diventata una bella ragazza ma, nonostante ciò, si sentì come in un interrogatorio, con la lampada puntata addosso. <<allora cosa fai nella vita…Veronica?>>chiese Francis. <<sono al primo anno di università…voglio diventare una scrittrice. Praticamente mi piace descrivere ogni cosa!>>spiegò lei. <<interessante! E’ un buon obiettivo da realizzare!>>disse Francis in tono gentile. <<bè si! Modestamente sono brava ad ottenere quello che voglio>>rispose lei sicura di sè. <<bè questo è importante, anche io voglio riuscire…>>. <<…molti mi dicono che riuscirò ad arrivare lontana…bè i miei genitori lo dicono…loro mi vogliono molto bene…e sono la mia ispirazione…>> lo interuppe Veronica. Andò avanti così per un po’. Francis, distraendosi da lei, notò Kate circondata e in difficoltà, e si mise a ridere. Così si scusò con la ragazza e andò a salvarla. Si diresse verso di lei, la prese per mano e la tirò fuori. <<scusate ma stanno per servire la cena>>disse Francis, e si recarono al tavolo, Kate apprezzò il suo gesto e lo ringraziò. <<grazie, stavano per sbranarmi>>rispose sarcasticamente Kate. Una volta seduti, cominciarono a mangiare il primo. <<tesoro, ti ho visto parlare con quella ragazza, è molto graziosa>>affermò Emily. <<bè…si, a parte il fatto che non fa altro che parlare di se stessa!>>commentò Francis in tono ironico. <<bè tutte le ragazze hanno la mania di parlare di se stesse, ma non significa che devi rinunciare a conoscerla meglio…>>. <<…mamma la vuoi smettere?>>esclamò Francis rimproverandola. <<volevo solo darti un consiglio!>>rispose sua madre in tono gentile. <<ti ringrazio ma non ne ho bisogno>>disse Francis in tono più gentile verso di lei, apprezzando l’interesse. <<bè si vede dato che sei scappato da lei…>>ironizzò Kate. Francis le mise un cracker in bocca e rispose <<…mangia e parla di meno tu!>>e si misero tutti a ridere. Arrivò il momento del ballo tra marito e moglie, e gli sposi si recarono in pista, danzando sulle note di Stand By Me di Ben E. King. Pian piano altre coppie raggiunsero la pista. Dopo un paio di canzoni lente, cominciarono a suonare qualcosa con più ritmo, anche sulla scia del rock’n roll e Kate piaceva ballare questo genere di musica: <<su andiamo a ballare!>>disse Kate a Francis. <<no Kate, non mi va!>>disse Francis in tono seccante. <<bene! O questo o le fotografie!>>lo minacciò Kate. Francis si alzò subito e si buttarono in pista, quest’ultimo vi prese gusto, divertendosi. Francis notò come Kate si divertiva e sorrise. Poi notò da lontano Veronica, che lo fissava salutandolo in modo un po’ eccessivo. Così ne approfittò per andare al bagno. Ad un certo punto Kate, non ne poteva più per via dei tacchi. Le facevano male i piedi, così si diresse verso la piscina del ristorante, dove non vi era nessuno. Si sedette togliendosi leggermente le scarpe. Quando Francis uscì dal bagno si ritrovò davanti lei: <<ei…Veronica!>>esclamò Francis incredulo. <<ei sei sparito, ti ho cercato dappertutto…stanno dando un lento…ti va di ballare?>>propose lei. <<ahm…si certo! Facciamo una cosa, tu vai avanti io ti raggiungo tra un pò, devo…prendere una cosa!>>cercò di svincolarsi Francis. <<okay!>>affermò lei tutta elettrizzata. Cercò Kate. La vide seduta in piscina, la raggiunse e le si sedette accanto. <<ei…va tutto bene?>>. <<queste scarpe sono una trappola mortale, guarda quante ferite mi hanno provocato…odio i tacchi!>>disse Kate in tono rabbioso. <<bè almeno non sei perseguitata da una pazza!>>rispose Francis. <<cosa? Ancora con quella ragazza…è così orribile?>>. <<mi segue anche solo con lo sguardo, insomma all’inizio era interessante, credimi! Ma poi si è come trasformata in un…>>spiegò Francis. <<…mostro?>>concluse la sua frase Kate. <<si! Oh eccola che mi cerca, vieni, balla con me…>>la prese per la mano. <<ma non hai sentito che odio questi tacchi?>>replicò Kate. <<bè balla scalza che ti importa! Fai finta di essere la mia ragazza…non è la prima volta!>>. <<okay!>>acconsentì Kate intuendo la gravità della situazione. Francis le poggiò una mano sul fianco e con l’altra, invece, le teneva la mano. Lei stese la sua mano, sulla spalla di Francis e cominciarono a ballare, sulle note di I'll Be, di Edwin Mccain, più conosciuta nel film di Cinderella story; Veronica riuscì a scovarlo, e lo notò ballare con lei. Così, infastidita, se ne andò. Loro continuarono a ballare. Ad un certo punto, lui la fece girare, e quando la riportò a sé, i loro sguardi si incrociarono. Kate lo guardò perso nei suoi occhi, Francis fu come inondato dal suo dolce sguardò. Poi si sorrisero, come se non fosse accaduto nulla. In quel momento furono interrotti da Karen che li chiamò, per avvisarli dell’arrivò della torta. Kate si rimise le scarpe e insieme raggiunsero tutti gli altri. Daniel e Isabel tagliarono insieme la torta come era tradizione fare, quando il telefono di Francis squillò. era Alex. <<Francis…ascolta! Abbiamo scoperto chi è la talpa…un poliziotto, amico di Blake. Siamo riusciti a catturarlo. Avevamo rintracciato Jackson, che si è diretto verso Providence, ma lo abbiamo perso di nuovo. Jake sta cercando di rintracciarlo, tramite il modello della macchina che ha rubato poche ore fa. Voi tenetevi pronti a raggiungerlo, dato che siete già in città! Indossate gli auricolari che vi ho dato>>ordinò Alex. <<okay…ricevuto!>>rispose Francis, che spiegò tutto a Kate. Entrambi, senza che gli altri si accorsero di nulla, rubarono le chiavi e si diressero nel parcheggio. Francis mise in moto la macchina e partirono. Jake, riuscito a rintracciare Blake, guidò entrambi, tramite gli auricolari, verso il luogo, in cui Jackson si era fermato. Si trattava del parcheggio di un ristorante-pizzeria. Quando giunsero a destinazione, Francis e Kate, si fermarono fuori, scesero dall’auto e si avvicinarono al posteggio. Notarono, nascosti dietro ad una delle tante auto, Blake con altri due complici, due suoi amici, i quali stavano fuggendo insieme a lui. Senza farsi notare, ne stavano rubando un'altra; chiaramente lo facevano per confondere le loro tracce. <<ragazzi, lo abbiamo qui davanti, è in compagni di altri due>>riferì Kate ad Alex e Jake, tramite l’auricolare. <<Alex stiamo intervenendo, stanno per fuggire>>rivelò Francis. <<okay, andate ma agite con cautela>>gli ordinò Alex. A poca distanza notarono delle spranghe di ferro, così le afferrarono e li raggiunsero. Francis colpì alle gambe uno dei complici, facendolo cadere all’indietro, mentre Kate cominciò a combattere con l’altro complice, che tirò fuori un coltello. Mentre Blake estraeva la pistola, Francis lo colpì alla mano, facendogli cadere la pistola. Ma Jackson si difese e con un calcio gli tolse la spranga, che cadde a terra. Nel frattempo Kate, notando che non riusciva a togliere il coltello del suo avversario, le venne un colpo di genio, così gettò la spranga a terra, e si tolse la scarpa col tacco. Il tizio si mise a ridere: <<cosa vorresti fare con quella?>>la prese in giro l’uomo, poi le si avvicinò e Kate, prendendo la mira gliela lanciò dritto in fronte, provocandogli una ferita. <<questo voglio fare! Allora servono a qualcosa questi tacchi!>>ironizzò Kate. Mentre Francis ancora se la stava vedendo con Jackson, il primo complice che Francis stese, si rialzò, raccolse la spranga. Stava per colpire Francis, Kate se ne accorse, raccolse la pistola caduta a Jackson e gli sparò alla gamba. Blake fu distratto e Francis ne aprofittò, e lo stese con un pugno nel naso. Dopo 5 minuti gli agenti preposti, inclusi Jake e Alex li raggiunsero, e li arrestarono. Alex si diresse verso Francis e Kate che si risistemarono, per tornare al ristorante. <<ottimo lavoro ragazzi…>> Alex li squadrò <<…certo che siete uno schianto, soprattutto tu Kate>>. <<si si lo so, somiglio tanto ad una ragazza, ora ritorniamo al ristorante prima che si insospettiscano>>rispose Kate in modo sarcastico. Francis sorrise ad Alex e la seguì. Mentre si dirigevano verso la macchina Alex li notò particolarmente strani. Loro, saliti in auto, sfrecciarono verso il ristorante. Chiaramente i loro genitori si chiesero dove fossero spariti, e quando ritornarono, spiegarono loro che, recatosi al parcheggio, videro da lontano una ragazza che sentendosi male svenì, così corsero ad aiutarla e la accompagnarono all’ospedale. Le loro madri erano fiere del loro atto eroico, al contrario, invece, dei loro padri che, guardandosi l’un l’altro, si insospettirono. Finita la serata, gli sposi divisero le bomboniere. Si salutarono tra loro e si ritirarono a casa. Scesero dalle loro macchine e, stanchi, si salutarono rientrando nelle loro case. Prima di seguirli Kate e Francis commentarono brevemente la missione. <<grazie a Dio siamo riusciti ad acciuffare quel criminale>>disse lui. <<già! Devo ammettere che gli hai tirato un bel pugno>>rispose Kate complimentandosi. <<bè, sicuramente non è stato meglio dei tuoi tacchi!>>si mise a ridere Francis. <<si infatti, almeno li ho usati per qualcosa di utile>>scoppiarono a ridere. <<allora…buonanotte!>>disse lei sorridendogli. <<ahm…buonanotte>>si abbracciarono in modo un po’ imbarazzante, e rientrarono in casa. Francis si recò nella sua camera, e si sdraiò nel letto. In quel momento pure Kate si sdraiò. I loro sguardi fissarono il tetto. In tutta la serata, tra balli e scherzi, il loro pensiero fu rivolto a quell’istante, a quello sguardo durante il loro ballo lento. Poi sbuffarono a ridere pensando che…non fosse nulla. Il giorno del ringraziamento Kate e Susan erano appena entrati a scuola. Quest’ultima cominciò a parlarle di Luke, come aveva sempre fatto da quando stava insieme a lui. Le raccontava di come fosse carino, gentile, di come certe volte la faceva arrabbiare, perché si comportava in modo stupido. Però Kate non la stava ascoltando, era distratta dai suoi pensieri. Così Susan, accortasi di ciò, le disse: <<…fino a quando non ho scoperto che è sposato…e ha anche tre figli…capisci?>>cercò attirare la sua attenzione in modo sarcastico. <<certo capisco…cosa hai detto? Sposato?>>ritornò con i piedi per terra Kate. <<ecco, ben tornata nel nostro mondo!>>rispose Susan con un sorriso. <<oh scusami…Susan, hai ragione!>>disse Kate dispiaciuta. <<mi vuoi dire che ti prende in questi giorni? Sei distratta! C’è qualcosa che non va? Sai che a me puoi dire tutto!>>. <<si lo so! Non è niente, credo di essere stanca, va tutto bene!>>mentì a se stessa Kate. <<sicura?>>ribadì Susan. <<certo, tranquilla!>>. <<okay! Bè…cosa fai, allora, per il giorno del ringraziamento?>>domandò Susan. <<ahm…andremo tutti alla casa in campagna!>>disse Kate. <<oh davvero? Me la ricordo, è molto graziosa quella casa, quel camino, gli alberi che la circondano…è uno spettacolo>>rispose Susan, in quanto era davvero così. Era un posto tranquillo, senza il rumore del traffico di città. <<oh si! Ricordo che ti ho dovuto tirare, per portarti via di lì, non volevi andartene>>rise Kate. <<già! Comunque io non so cosa farò! In questo momento i miei genitori non vanno molto d’accordo>>rivelò Susan. <<cosa vuoi dire?>>si interessò Kate. <<è un periodo che litigano spesso, ma poi vedo che fanno pace, è sempre così…sono fuori di testa>>. <<capisco! Bè se non fai niente di particolare puoi venire con noi>>propose Kate. <<non sarebbe una cattiva idea…ma forse faccio qualcosa con Luke…sai come ti stavo dicendo prima…>>ricominicò Susan. <<Susan…basta! Non ne posso più, credimi sono felice che sei innamorata e tutto il resto, ma devi capire che c’è un limite a tutto tesoro! Non fai altro che parlare di lui 24 ore su 24, quando siamo a scuola, quando vieni da Roxi, quando dormi da me, ogni dove…e sinceramente sono stanca quindi se non ti dispiace potresti cambiare argomento per una volta?>>Kate non si accorse di aver alzato la voce, difatti, tutti si girarono verso di lei. Susan la trascinò in bagno e le rispose: <<ma sei impazzita?>>disse Susan stranita. <<scusa, mi sono lasciata un po’ prendere…>>si scusò Kate. <<un po’? Senti Kate sul serio ti senti bene? Insomma sembri un po’…sottosopra. Guarda i tuoi capelli, sono più spettinati del solito…>>. <<…i miei capelli stanno bene! Comunque sono solo sotto stress…davvero! Insomma…è l’ultimo anno, è normale che sia stressata: i compiti, il lavoro, l’altro…lavoro, tante cose tutte insieme>>si sfogò Kate. <<bene allora cerca di rilassarti…fai una cosa! Torna a casa, fatti una doccia rinfrescante e riposati un po’, può darsi deve venirti il ciclo, perciò…>>propose Susan. <<ma che scherzi? Non posso tornare a casa, ci sono le lezioni Susan>>disse Kate in tono serio. <<senti perché per una volta non la smetti di fare la secchiona? Ascolta me, ragiona, torna a casa. Guardati sembri sconvolta…non preoccuparti ti copro io a lezione, dico che non ti sentivi bene, il che è la verità!>>sottolineò Susan. <<sul serio?>>si stava convincendo Kate. <<certo, vai!>>disse Susan come ad un ordine. <<okay…allora…io…>>cominciò ad allontanarsi Kate incredula di ciò che stava facendo, non aveva mai saltato la scuola per questi motivi. <<vai!>>e Kate uscì dal bagno, prima di andare passò da Chloe per chiederle un favore. Francis era in palestra a fare qualche tiro prima che suonasse la seconda campanella, credeva che Kate lo avesse raggiunto ma vide entrare Chloe. <<ei ciao campione!>>lo salutò in tono allegro. <<ciao Chloe, dove sono Kate e Susan?>>chiese Francis curioso. <<ahm Susan è a lezione di Filosofia, da sola, perché Kate è tornata a casa, non si sentiva molto bene!>>spiegò Chloe. <<davvero? Cosa si sente?>>domandò preoccupato l’amico. <<ahm credo che si tratti…insomma di…>>gli fece intuire Chloe. <<…oh certo, ho capito! Bè è un dramma, come farà Susan a sopravvivere alle terribili teorie filosofiche!>>scherzò Francis. <<già, povera Susan!>>rise Chloe mentre notava Francis non riuscire a beccare un canestro. <<accidenti! Eccolo qui il campione! Ho fatto solo un tiro giusto oggi!>>disse Francis in tono preoccupato. <<bè capita! Ci sono giornate positive ed altre negative>>commentò Chloe. <<già! Può darsi>>si stranizzò Francis. <<comunque, Kate mi ha lasciato questi appunti per te>>Chloe estrasse il quaderno dal suo zaino. Francis li prese<<ah grazie Chloe!>>. <<non c’è di chè…campione, ci vediamo a lezione>>lo salutò Chloe, Francis sorrise per il commento del “campione”, anche se in quel momento non ci si sentiva. Kate prese la macchina e si recò a casa. Una volta arrivata, entrò e, notò che non vi era nessuno. Così gettò la borsa e il giubbotto sul divano. Si recò in camera sua, mise un cd di musica da pianoforte e si diresse verso il bagno. Si spogliò e si fece una rilassante doccia. Quando uscì dal box, indossò l’accappatoio, andò in camera sua asciugandosi i capelli con la tovaglia, e si stese 5 minuti nel letto. Poi si vestì, il tutto molto tranquillamente; scese sotto e notò sul tavolo un fogliettino che apparteneva al calendario cristiano di sua madre, dove vi era scritto “trova la tua gioia nel Signore ed egli appagherà i desideri del tuo cuore” salmo 37:4, questo versetto la colpì perché solo per un istante, ripensò a quel momento del matrimonio. Scosse la testa come per ritornare in sé. Ed ancora con i capelli bagnati, uscì fuori per prendere il giornale, che aveva notato prima di sfuggita. In quel momento vide un cucciolo di cane, un Labrador Retriever, attraversare la strada tutto solo, quando all’improvviso fu investito da una macchina a tutta velocità. Lei, sconvolta, si portò le mani alla bocca. Si precipitò in strada, notando da lontano che la macchina era di un verde metallico. Non riuscì a prendere la targa, in quanto si preoccupò del cane che era ferito alla zampa destra. Senza pensarci due volte, lo caricò in auto e lo portò subito in un ospedale, vi entrò con in braccio il cane che stava sanguinando dalla zampa. <<…aiutatemi, vi prego…questo cane è ferito!>>disse Kate in tono preoccupato. <<signorina, ma questo non è un ospedale per cani…>>rispose stupidamente l’infermiera. <<…scusi è che accidenti mi importa, le sembra che stia giocando, ho bisogno di una mano…>>la rimproverò Kate. Un dottore assistette alla scena e le diede una mano. Lo prese, lo poggiò su una barella e le disse: <<per fortuna conosco un buon veterinario qui vicino…intanto infermiera tenga premuta qui sulla zampa per evitare di far uscire altro sangue…>>lui chiamò velocemente questo suo amico, mentre l’infermiera era un po’ schifata dal toccare il cane, così Kate le tolse la benda dalle mani e prese il suo posto, in pochi minuti il veterinario fu lì. E lo controllò. <<la zampa è fratturata, bisogna operarlo, aiutami Jim lo dobbiamo portare nel mio studio, lì si trova tutto ciò di cui ho bisogno>>disse il veterinario. Così lo caricarono e lo portarono ad un paio di isolati dall’ospedale, dove si trovava lo studio e Kate lì seguì. Una volta arrivati, il veterinario entrò nella sua sala operatoria, e lo operò. Kate si diresse in bagno per pulirsi il sangue dalla maglietta ma non andò via. Così si sedette in sala d’attesa. Era un po’ preoccupata per quel cucciolo, non riusciva a togliersi dalla mente il lamento della sua piccola vocina. Lei amava gli animali ed era contro il loro maltrattamento, perciò pensava a quell’idiota che lo mise sotto. Vi era un distributore di merendine, ne mangiò una al cioccolato. In quel momento, un po’ agitata, pensò di chiamare Francis. Finite le lezioni Francis stava per tornare a casa, si diresse verso la sua moto, ed il suo telefono squillò, vide che era Kate e, sorridendo, rispose: <<ciao Kate!>>. <<ei…ciao, sei ancora a scuola?>>domandò Kate. <<no, stavo proprio per ritirarmi, ci vediamo a casa!>>rispose Francis in tono gentile. <<ahm…non sono a casa! E’ successo una cosa Francis!>>disse lei in tono preoccupato. <<di che si tratta? Tu stai bene?>>rispose Francis altrettanto preoccupato. <<si sto bene, mi trovo nello studio di un veterinario, hanno investito un cane e lo portato qui…>>spiegò velocemente Kate. <<ah! Dove si trova che ti raggiungo!>>si azionò Francis. <<è ad un paio di isolati a nord dell’ospedale, non ti puoi sbagliare…ma fa venire pure Alex, devo parlarvi di una cosa>>disse Kate riferendosi all’auto. <<d’accordo!>>chiusero la conversazione e Francis si partì. Con attenzione, riuscì a trovare il posto, parcheggiò la moto, inserendo la catena. Entrò e la notò subito. <<ei ciao…allora novità del cane?>>si interessò Francis. <<ancora niente! E’ da un po’ che sono lì dentro, speriamo che non sia niente di grave!>>disse Kate in tono triste. <<ma come è successo? Racconta!>>domandò Francis in tono curioso. <<ero uscita fuori per prendere il giornale, ho visto questo…cucciolo attraversare tutto da solo, così dolce e indifeso, stavo per raggiungerlo, ma all’improvviso un’auto sfreccia a tutta velocità e lo prende in pieno, credimi Francis è stato una scena terribile!>>disse Kate con uno sguardò da lacrime. Francis la abbracciò<<ei…non è niente! Vedrai che andrà tutto bene!>>. Kate si distaccò<<Così inizialmente l’ho portato all’ospedale, perché è stato il mio primo istinto, un dottore di lì conosceva un veterinario ed eccomi qui…spero proprio che se la cavi!>>. <<hai fatto bene Kate>>le disse Francis. <<già! Comunque hai chiamato Alex?>>. <<si, sarà qui tra poco!>>e si sedettero. Dopo un paio di minuti il dottore uscì. <<allora dottore, mi dica che sta bene!>>si affrettò Kate. <<si, sta bene! Ho sistemato la zampa, dovrebbe guarire in un paio di settimane!>>spiegò il veterinario. <<grazie! Mi ha dato un splendida notizia!>>si rilassò Kate con un grande sorriso. <<di che! Anzi direi che quel cane ha una padrona decisamente coraggiosa!>>affermò il dottore. <<ahm no, veramente non è il mio cane, ho solo assistito all’investimento>>spiegò Kate. <<bene! Ancora meglio. Comunque allora di chi è?>>. <<non so! Vagava da solo per strada!>>. <<bè…farò dei controlli per vedere se qualcuno lo ha smarrito…nel frattempo potrebbe tenerlo lei!>>propose il dottore. <<ahm…io non credo che sia una buona idea!>>rispose Kate conoscendo sua sorella e sua madre. <<ma cosa dici? E’ un’ottima idea, chi meglio di te Kate, che ami così tanto gli animali, potrebbe curarsene!>>disse Francis fiducioso. <<bene! Allora è deciso, mi lasci un recapito telefonico, così potrò rintracciarla in caso abbia qualche novità, okay?>>e Kate acconsentì. Nel frattempo che Kate lasciava il suo numero alla reception, entrò Alex, Francis gli andò incontro e gli spiegò tutta la faccenda. Poco dopo l’infermiera del posto diede il cane in braccio a Francis, e Kate lo osservò mentre lo prendeva delicatamente e sorrise: <<bene, grazie dottore!>>lo ringraziò Kate. <<di niente! Arrivederci!>>. <<Arrivederci!>>. <<ma lo sai che sei davvero carino?>>affermò Alex volgendosi verso il cagnolino. <<si, è veramente bello!>>confermò Francis. Si diressero fuori dallo studio, e Kate parlò ad entrambi. <<dunque ragazzi, il bastardo che ha investito questo straordinario cagnolino, era all’interno di una macchina verde metallizzata…modificata!>>spiegò Kate. <<modificata? Tipo auto da corsa?>>confermò Francis. <<esatto!>>. <<come fai ad esserne sicura?>>domandò Alex. <<bè…è sfrecciata ad una velocità che in quella strada non si sognano nemmeno di percorrere. Ho notato pure i cerchioni, il bagagliaio, e ti dico che quella era un’auto modificata>>disse Kate certa. <<okay? Allora vado a controllare! Vi faccio sapere>>Alex li lasciò lì, dirigendosi alla CIA. Francis e Kate ritornarono a casa. Era ora di pranzo, e, quest’ultima entrata vide sua madre che stava cucinando, mentre Rose apparecchiava. Ad entrambe raccontò tutta la situazione e Rose rispose in tono incredulo: <<cosa? Scherzi? E’ davvero bello che tu abbia salvato la vita di questo cagnolino davvero Kate! Ma non se ne parli di tenerlo in casa, lo sai la puzza che fanno, oh solo a pensarci…>>. <<…ora ho capito perché stavi esitando a portarlo a casa prima?>>commentò Francis. <<già…>> rispose a Francis <<…dai, andiamo! È solo per poco, non posso di certo abbandonarlo, sarebbe inaccettabile Rose!>>spiegò Kate. <<non lo so tesoro, dovresti chiedere a tuo padre!>>affermò Elizabeth. <<si mamma, ma papà è fuori per lavoro, non ritorna prima di stasera e tu stai cercando una scusa per non prendere una decisione. Andiamo cosa vi costa? Tanto non può muoversi, ha la zampa fasciata, ti prometto che non porterà disturbo!>>disse Kate in tono convincente. <<bè…okay, ma farai in modo di trovare una soluzione…qualcuno che lo prenda!>>acconsentì sua madre. <<oh grazie mamma!>>e le diede un bacio, poi prese il cane e lo mostrò a Rose sapendo che le dava fastidio. <<guarda che bello sorellina!>>scherzò Kate. <<tiene lontano da me quell’ammasso di pulci!>>Kate e Francis si misero a ridere e quest’ultimo si ritirò a casa. Dopo pranzo, Kate chiese a sua madre di occuparsi del cane e si recò a lavoro, montando alle due. Invece, nel pomeriggio, alle 4 Francis si recò al corso di cucina. Le lezioni proseguivano bene. Francis si sentiva a suo agio in quella classe, composta da 12 persone. Gli piaceva molto perché stava imparando tanto. Così, quando arrivò, salutò i suoi compagni di cui uno era sulla quarantina. Entrò il maestro, uno chef di ottima fama, Lucas Xavier. Studiò all’accademia dello chef, nel Milwaukee, alla sola età di 25 anni girò l’intera America per creare nuove ricette che, mostrò nel suo ristorante di New York, aperto nel 1990. Gestiva il locale insieme alla famiglia, mentre lui cominciò a insegnare ormai da un paio di anni, assunto da un azienda che promuoveva nuovi talenti. <<buonasera a tutti! Tra due giorni è il ringraziamento quindi oggi proveremo anzi riusciremo a fare il tacchino. Come notate ognuno di voi ne ha uno sul proprio banco, perciò cercate di non sprecarlo. Il primo passo sarà un po’ disgustoso, dovete pulire l’interno del tacchino, quindi svuotarlo delle sue…viscere. Dunque…potete cominciare!>>disse Xavier senza peli sulla lingua. In effetti, tutti erano disgustati nel mettere le loro mani all’interno del tacchino, ma Francis non ne aveva paura. Lui aveva tanta voglia di imparare, di riuscire quella volta, che avrebbe fatto qualsiasi cosa e di certo non sarebbe stato un tacchino a fermarlo. Il suo compagno Mike lo osservò: <<ei amico ma come ci riesci? Non ti fa ribrezzo?>>domandò lui con occhi increduli. <<no! Bè…sai ho imparato a non fermarmi davanti a nulla. Lo faccio e basta, prova a guardare da un’altra parte, di solito funziona!>>già la metà della classe era pronta a vomitare, pure Mike che tentò, invano. Così Francis, dopo aver svuotato il suo tacchino, aiutò il compagno a prendere coraggio. <<bene! Sapete mi aspettavo di peggio? Il primo passo è sempre quello più difficile. Il secondo sarà più semplice, mentre facciamo riposare il tacchino per il condimento, preparerete il ripieno e il contorno. Fate rosolare in padella cipolla, sedano e burro, questo vi servirà per il ripieno, mentre per il contorno potete utilizzare patate, pomodori…e altri ingredienti. Potete cominciare!>>. Alcuni di loro erano piuttosto imbranati, infatti si erano iscritti solo per hobby. Quelli che, invece, erano lì sul serio si impegnarono, soprattutto Francis che, inventò un buon condimento, al punto che l’insegnante gli fece i complimenti per come aveva usato gli ingredienti. Ma anche un altro alunno era bravo quanto lui, si trattava di un tipo un po’ riservato. Difatti parlava poco, non dava confidenza a nessuno, e si concentrava solo nei suoi compiti culinari. Si notava oltretutto la serenità di Francis mentre cucinava, come se lì dentro esistesse solo lui e gli ingredienti. I suoi buoni pensieri lo ispiravano, inoltre lo faceva con divertimento e ironia senza farsi prendere troppo dalla fretta di dover finire prima di tutti. Come se stesse dipingendo un bel quadro, almeno è così che lui la vedeva. Fu un pomeriggio pieno puro per Kate. Un gruppo di universitari festeggiò un compleanno per la loro amica, al fast food, una cosa semplice all’insegna di un cheeseburger e un dolce fatto in casa. La sua mente era rivolta a quel tizio che aveva investito il cucciolo, quella macchina, non riusciva a non pensarci. Ma, quando ripensava a quel cagnolino, che l’avrebbe aspettata a casa, si prendeva di entusiasmo. Era felice anche se non poteva stare molto, in cuor suo avrebbe voluto tenerlo, ma rifletteva sul fatto che apparteneva a qualcuno che, magari lo stava cercando. I suoi genitori, probabilmente, non le avrebbero dato il permesso considerando pure Rose che, non sopportava la puzza. Il suo voltò si rattristì. Finito il turno Kate prese la macchina e corse subito a casa. Il suo primo pensiero fu andare a salutare il cucciolo che era sdraiato sul divano, si mise ad accarezzarlo e a coccolarlo. <<buonasera anche a te!>>salutò sua madre in tono sarcastico visto l’attenzione di Kate verso di lei. <<oh ciao mamma scusa…>>. <<…meno male che tua sorella è in accademia perché se avrebbe visto il cane sul divano avrebbe urlato…letteralmente!>>. <<si lo so! Rose non sopporta il cane, non sopporta i miei calzini in disordine, non sopporta il mio disordine, non sopporta nulla, rompe e basta!>>commentò Kate in tono infastidito. <<Kate, lo sai come è fatta tua sorella, lei tiene all’ordine, alla precisione!>>la difese Elizabeth. <<si ma vorrei dirgliene quattro>>. <<tesoro prima di tutto devi avere pazienza, voglio che voi andiate d’accordo. Anche se quello che dici è vero su di lei, è pur sempre tua sorella, e la devi accettare per quella che è, capito? E secondo, dici sempre così, ma poi non hai mai il coraggio di farlo!>>. <<lo so, hai ragione! Non ho il coraggio perché ha la straordinaria capacità di farti arrabbiare un minuto prima…ma un minuto dopo, ti guarda con quegli occhi straordinari e…non sai dirle di no>>confessò in un sorriso Kate. <<già! Benvenuta nel mio mondo tesoro…>>e si misero a ridere. Quando Rose si ritirò, tutte e tre si sedettero per cenare. John sarebbe ritornato a casa tardi, per via del lavoro che stava eseguendo a Dover, così Elizabeth gli lascio la cena in caldo in caso avesse fame. Subito dopo cena, Kate ricevette un messaggio da Alex. Lo stesso che ricevette pure Francis, mentre era già a casa. Così, con la scusa di uscire con gli amici, entrambi si svincolarono. Si recarono, con la macchina di Francis, alla CIA. Una volta entrati Alex gli andò in contro con tono serio: <<ciao ragazzi! Kate avevi ragione!>>. <<lo sapevo, corse clandestine vero?>>chiese retoricamente Kate. <<esatto! Abbiamo individuato qualche movimento fuori città, vicino a un capannone abbandonato>>spiegò Alex. <<ottima intuizione Kate>>si complimentò Francis. <<bene! Cosa aspettiamo, andiamo!>>si azionò Kate. <<si, ma prima equipaggiatevi!>>ordinò Alex. Si equipaggiarono di due auto modificate, con una grande potenza, per inserirsi nel gruppo. Si cambiarono d’abiti, e si diressero fuori città. Quando raggiunsero il luogo, sfrecciarono attirando l’attenzione di tutti, e scesero dalle rispettive macchina. Kate, con indosso una minigonna verde militare, scollata e truccata a dovere, Francis con una maglietta bianca, jeans e scarpe da ginnastica. Entrambi raggiunsero il tizio che teneva le scommesse. <<è qui che si tengono le scommesse?>>domandò Francis. <<bè…dipende…c’è l’hai la grana?>>rispose uno di loro, squadrandoli dalla testa ai piedi. Francis tirò fuori una mazzetta da 1000 dollari e rispose <<vuoi dire questi?>>. <<piacere, io sono TJ, mi sembri uno alle prime armi quindi ti consiglio di gareggiare contro il grande Tyler mentre la tua ragazza qui…>>dettò ordini TJ. <<…ei sono qui per gareggiare anche io…non per perdere tempo a sculettare come queste qua…chiaro?>>e uscì anche lei una bella mazzetta, alcuni si misero a ridere per la risposta dura della ragazza. <<wow! Bene bene! Qual è il tuo nome?>>chiese lo scommettitore rivolta a Kate. Francis rispose<<Mike! Si…è un bel tipetto lei, l’ho scelta per questo!>>. All’improvviso arrivò, con una stracchissima auto metallizzata, un tipo alto, biondo e muscoloso, sicuro di sé. Sicuramente si trattava del capo di quel posto, il quale comandava e organizzava quelle corse. <<ei Wyatt…come va amico? Stavamo aspettando te>>. <<chi sono i nuovi?>>squadrò Kate. Li presentò a Wyatt mentre Kate fece finta di essere attratto da lui. Dopo 5 minuti si misero in pista per danzare con le loro auto da corsa. La gara tra Tyler e Francis fu emozionante, difatti fu quest’ultimo a vincere dando tutto gas. Una vittoria con tanta adrenalina. Arrivò il turno di Wyatt che si scontrò con uno di loro, un certo Nathan. Si notava dall’andamento dell’auto, come lui non utilizzasse solo la velocità, ma anche l’ingegno, particolarmente nascosto. Per questo motivo nessuno era riuscito mai a batterlo. Dentro doveva avere un motore mai visto prima, ma nessuno lo controllava quindi non si sapeva di cosa si trattasse, solo lui aveva il permesso di aprirlo. Il Signor Fisher rientrò a casa verso le dieci. Dopo una lunga giornata di lavoro, era stanco e anche un po’ affamato. Difatti, quando vide il brasato che sua moglie aveva cucinato, si sedette e se lo divorò in un sol boccone. All’improvviso sentì qualcosa sotto il tavolo, era il cucciolo che aveva fame. Scodinzolò, e lui, sorpreso, lo accarezzò: <<…e tu chi sei? Bel cagnolino! Eccone un po’ anche per te…>>e condivise la cena con il cane e, notando la fasciatura, gli fece tenerezza. Pensò che doveva esserci una ragione per cui quel cane fosse lì, così si mise a giocare con lui e a coccolarlo, poi se ne andò a dormire. Vi era una pozzanghera, e arrivata al traguardo Kate li bagnò tutti con la sua super auto, vincendo la corsa contro Betty, una mora tosta vestita tutta di pelle. Vi era stata una soffiata per cui la polizia sarebbe arrivata in un batter d’occhio, così se la svignarono. Nella confusione Kate fece finta di non riuscire a salire in macchina, infatti Wyatt la avvicinò, facendola salire. Francis la notò, e si capirono al volo. Invece, lui fece salire Betty, che fin da subito lo aveva puntato, lei conosceva Wyatt, così avrebbero potuto scoprire qualcosa in più. <<te la cavi piuttosto bene con le corse per essere una ragazza…>>affermò Francis. <<…si ma non mi è mai capitato di gareggiare con una come Lindsay, la tua ragazza è forte al volante…>>commentò Betty. <<…bè si, le ho imparato io a guidare a quel modo, e poi lei non è esattamente la mia ragazza!>>le fece intuire Francis. <<capisco!>>. <<corri da Dio, conosco Betty e mai nessuna le aveva tolto la strada in quel modo…>>affermò Wyatt. <<bè non sono brava come lo sei tu…è davvero forte la tua macchina, ho notato che va più veloce delle altre qual’è il segreto?>>chiese Kate in tono interessata. <<se te lo dico, poi dovrei ucciderti…>>rispose Wyatt in tono sarcastico. <<originale come risposta!>>disse Kate guardandolo negli occhi. <<e tu cosa mi racconti Lindsay?>>. <<bè niente di nuovo, sono solo una ragazza annoiata che si diverte a correre stracciando certe ragazzine!>>. <<wow! Mi piacciono le ragazze sicure di sé, hanno carattere e sono intelligenti, proprio come te!>>la puntò Wyatt. <<cerco di fare il mio meglio…credo che la corsa finisce qui, puoi fermarti!>>disse Kate, lui si fermò in un quartiere particolarmente disastrato della città, credendo che fosse la sua casa. <<bè io pensavo che magari…>>. <<frena casanova, per chi mi hai preso?>> Kate scese dall’auto, si chinò e continuò <<…allora ci si vede…Wyatt!>>lei si allontanò senza neanche voltarsi. <<ci si vide Lindsay!>>e sfrecciò. <<allora dove mi porti di bello?>>chiese Betty. <<ahm…per stasera da nessuna parte piccola! Sai ho delle cose da fare…>> disse Francis in tono da duro <<ho notato la corsa di Wyatt, è praticamente il Re della corsa>>. <<bè si…lui è cresciuto tra le auto da corsa, ed è il capo da noi, conosce l’ambiente delle corse e delle auto, è lui l’esperto in affari!>>confessò Betty per procurare interesse di Francis verso di lei. <<capisco! Quell’auto ha una velocità stratosferica, che tipo di motore è?>>chiese Francis puntando uno sguardo verso di lei. <<bè…questo nessuno lo sa, solo lui ha l’autorizzazione sulla sua auto. Come mai tutte queste domande…non sarai mica un sbirro?>>esclamò lei in tono un po’ spaventato. <<la mia è solo curiosità, sai sono nuovo di qua e mi sto guardando un po’ in giro…e poi l’unico legame che ho avuto con la polizia non è stato delle migliori>>raccontò Francis. <<cosa vuoi dire?>>chiese lei curiosa. <<mi sono fatto qualche mese di galera per rapina a mano armata…>>. <<wow! Sei un tipo pericoloso!>>disse lei attratta dalla sua illegalità. <<già! Non dirlo a nessuno>>ironizzò lui. <<senti dato che sei nuovo di qui, posso farti da guida turistica domani, Boston è grande ma ti farò vedere i posti più belli…se sempre non hai da fare!>>propose Betty. <<dico che è un ottima idea!>>confermò Francis che, l’accompagnò a casa, Betty lo salutò con un bacio sulla guancia e poi scese. Poco dopo ricevette una telefonata da Kate, indirizzandolo dove fosse. Quando Francis la raggiunse lei entrò in macchina. <<di tutti i posti in questa città, ti sei fatta accompagnare, in un quartiere particolarmente pericoloso?>>domandò Francis curioso. <<bè dovevo giocare bene le mie carte no?! Queste calze sono così fastidiose…>> lui sorrise e Kate continuò <<…per il resto non ho scoperto molto, insomma hai notato la velocità di quell’auto? Non è normale, gli ho chiesto che roba tenesse lì dentro ma lui…>>. <<…non ti ha dato nessuna risposta…lo so! Betty mi ha raccontato che solo lui ha il permesso di visionare la macchina!>>rivelò Francis all’amica. <<ah Betty…te lo ha raccontato?>>ironizzò Kate. <<cosa sarebbe questo…sarcasmo? Se non ti conoscessi direi che sei…gelosa!>>scherzò Francis. <<io…gelosa di quella, ma se l’ho stracciata nella corsa, le ho fatto mangiare la polvere…>>. <<si ho visto, sei stata molto brava…non ti facevo così…>>. <<…fast and furious? Bè in questi anni ho aggiornato il mio repertorio agente Kyle…e ha quanto ho visto, pure tu, sei stato molto sicuro di te!>>si complimentò Kate. <<bè mi vedrò con Betty domani, per una visita turistica della città! Cercherò di farle sputare il rospo!>>concluse Francis. Il mattino seguente Francis si svegliò di soprassalto, dopo aver fatto un incubo. Stava passeggiando in un bosco, era una bella giornata. All’improvviso notò Kate con indosso il suo vestito rosso e ai piedi le sue converse. rivide la scena di loro due che ballavano al matrimonio di Daniel, ma, ad un tratto, cominciarono a cadere foglie, che si trasformarono in mattoni pesanti. Una di queste colpì Kate. Fu lì che aprì gli occhi, non riuscendo a capire cosa significasse. Un minuto dopo pure Kate si svegliò, con il cane che le leccava il viso. Erano le nove ed, essendo il giorno prima del ringraziamento, le scuole furono chiuse. Francis scese con l’aria sconvolta e sua madre gli disse in tono sincero: <<ei tesoro, non hai una bella cera stamani!>>. <<grazie mamma! Il buongiorno si vede dal mattino!>>rispose lui in tono infastidito. <<scusa amore, non volevo essere così brusca!>>. <<non preoccuparti, ho avuto un incubo, tutto qui!>>spiegò Francis. <<oh mi dispiace!>>affermò sua madre. Poi Karen corse verso di lui, mostrandogli un disegno, che rappresentava un tacchino: <<Francis guarda cosa ho disegnato!>>. <oh ma è molto bello Karen! Questo è il tacchino che mangeremo domani?>>scherzò suo fratello, lei si mise a ridere. Dopo un po’ Francis andò a vestisi, ed uscì fuori. Doveva passare con Kate alla CIA, e, dopo, recarsi da Betty. Kate si alzò, si vestì in fretta e scese, facendo velocemente colazione. Suo padre che, stava preparandosi, per recarsi al lavoro. <<mi spiegate cosa ci fa questo cane qui?>>domandò lui in tono curioso. <<bè…papà, ieri è stato investito e io l’ho portato da un veterinario. Non sappiamo di chi sia. Per il momento lo sto tenendo qui, fino a quando non si scopre qualcosa…a te sta bene?>>domandò Kate in tono gentile sicura che suo padre avrebbe capito. <<ei a me piace questo cane! Me lo sono ritrovato ieri sera sotto il tavolo, a me sta bene…però non stia qui a lungo perché lo sai…>>. <<…si si, Rose non sopporta i cani e si schifa, lo so…abbiamo capito!>>così uscì, sbattendo la porta, amareggiata. Uscendo, Kate notò Francis strano in viso, infatti, quando Francis la vide, le si avvicinò, e la abbracciò forte: Kate rimase sorpresa e disse<<buongiorno!>>. <<buongiorno!>>rispose Francis in tono triste. <<ei…va tutto bene?>>chiese Kate distaccandosi da lui. <<…adesso si!>>. <<e’ successo qualcosa?>>domandò Kate preoccupata. <<…no, ho solo fatto un brutto incubo…>>. <<ah, ora è chiaro!>>. Anche quando era bambino, gli capitava di fare qualche incubo, in cui sognava che, qualcosa di brutto, accadeva a qualcuno che amava, ed il giorno dopo la abbracciava, oppure gli stava attaccato tutto il giorno, come fece, una volta, con sua sorella Karen, così Kate intuì. Mentre si dirigevano alla CIA Kate disse<<racconta!>>. <<ho sognato che, ti cadevano dei mattoni piuttosto pesanti in testa ed io non sapevo come aiutarti, ero come bloccato!>>raccontò Francis, omettendo, ovviamente, la parte del sogno che, forse, gli faceva più paura. <<wow! Comunque è stato solo un incubo, è passato! Fai un grande respiro!>>e Francis l’ascoltò. <<okay! Ora va un po’ meglio, grazie!>>. <<non è che ora mi starai attaccato tutto il giorno?>>scherzò Kate mentre guidava. <<tu non prendi mai niente sul serio vero?>>. <<bè…cerco di sdrammatizzare, dato che potrei morire con dei mattoni in testa!>>ed entrambi si misero a ridere. Una volta giunti all’agenzia, Francis e Kate spiegarono ad Alex come si mossero la sera precedente. Alex gli ordinò di continuare ad indagare facendo attenzione a non sbilanciarsi troppo. Così Francis andò in giro per la città insieme a Betty. Mentre Kate, fingendo di essere interessata alle auto, entrò nel magazzino, dove si riforniva Wyatt, indagando tra i suoi amici, usando pure un po’ di astuzia femminile. Betty portò Francis ad una convention sui motori, che a lui piacque sul serio. Più tardi, all’ora di pranzo, si ritrovarono a casa, accertandosi che nessuno li seguisse. <<come è andato il giro turistico?>>domandò Kate. <<per essere sotto copertura non è andata così male!>>rispose Francis. <<…cosa vuoi dire?>>. <<mi ha portato…ad un convention sui motori. È stato piuttosto interessante, inoltre ho notato che Betty è molto esperta, conosce i motori, forse più di me. Però, continua a dirmi che non sa nulla su quell’auto, tu hai scoperto qualcosa?>>chiese Francis. <<sono andata a fare una visitina ai suoi amici, che lavorano proprio dove Wyatt si rifornisce. Quel posto è pieno di aggeggi per aggiustare i motori, e anche per potenziarli. Ho scoperto che, da un pezzo, Wyatt non si fa vedere lì. Forse ha cambiato posto…>>spiegò Kate. <<…o forse non ha bisogno più di rifornirsi!>>commentò Francis. <<che vuoi dire?>>. <<abbiamo visto come va veloce quella macchina. Probabilmente si è costruito un motore talmente potente, da non aver bisogno più di pezzi!>>. <<bè…se fosse così, certamente non può averlo fatto da solo no?>>intuì Kate. <<già! Frequenta molte persone, ha molti amici…ma ho notato pure che la persona di cui si fida di più è proprio Betty…le ho messo una cimice dentro il cellulare!>>spiegò Francis. Nel frattempo uscirono le loro madri che, notandoli, furono un po’ sospettose. <<finalmente siete qui. Tua madre ti ha cercato al cellulare Kate! Ma non rispondevi…>>spiegò Emily. <<ops! Ho tolto per sbaglio la suoneria!>>rispose sinceramente Kate. <<ma è successo qualcosa?>>domandò Francis curioso. <<si, tuo padre si è dovuto portare la macchina perché la sua lo ha lasciato a piedi. Dobbiamo andare a fare la spesa per domani, andiamo>>spiegò Elizabeth, entrarono in macchina e si diressero al supermarket. Le loro madri si concentrarono a mettere sul carrello gli ingredienti per il pranzo, mentre loro si divertivano a prendere il resto. <<…patatine, caramelle…>>iniziò lei. <<…marshmellow, cioccolato…>>. <<…noccioline…non dimenticare le noccioline!>>disse Kate. <<prese! Ei ma il cane come sta con la zampa?>>chiese Francis interessato. <<va meglio…sembra che stia guarendo! Ma il veterinario mi ha chiamata prima al cellulare. Mi ha spiegato che se non trovano il padrone, lo porteranno al canile per vedere se qualcuno lo adotta!>>disse Kate in tono triste. <<bè…direi che in ogni caso tu non potrai…>>disse Francis in tono altrettanto triste. <<…tenerlo, lo so! Anche se lo desidero. Ma, diciamo che mi sono rassegnata!>>confessò Kate mentre Francis le rivolse uno sguardo comprensivo. Nel pomeriggio Francis e Kate attuarono un piano. Mentre quest’ultima raggiungeva l’abitazione di Wyatt per distrarlo Francis si sarebbe intrufolato nel suo garage, per aprire il cofano dell’auto e scoprirne il motore. Questa volta lei doveva sfoderare l’ingegno femminile. Lui, aprendo la porta e riconoscendola, la fece entrare se pur sospettoso. <<ei Lindsay, come facevi a sapere che abitavo qui?>>. <<bè sai non è stato difficile scoprirlo. Ieri sera, a quanto pare uno dei tuoi amici, ha “preso in prestito” la mia macchina per scappare. L’ho trovata stamattina, in un officina, dove ti rifornivi. Ed eccomi qui, ho pensato di venire per ringraziarti, per ieri sera!>>spiegò senza sospetti Kate. <<bè…vuoi una birra?>>le chiese lui, credendole. <<non la si rifiuta mai>>accettò Kate con disinvoltura. L’appartamento di Wyatt era piuttosto grande, con un megatelevisore al plasma, e altre cose di valore. Ovviamente, poteva permettersele grazie a ciò che guadagnava con le corse clandestine. <<davvero spazioso il tuo appartamento>>si complimentò Kate. Mentre gli porse la birra lui rispose <<bè…è la mia tana e ci sto bene!>>. Nel frattempo, senza fare troppo rumore, Francis riuscì ad entrare dalla finestra del suo garage, saltando. Lui notò due macchine coperte, una delle quali corrispondeva all’auto di Wyatt. Tolto il telaio, con un gancetto aprì la portiera. E dall’interno, premette il bottone per aprire il cofano. <<sai ieri ho notato come guidi. Sei forte ma posso darti alcune dritte! Seguimi, prendiamo la mia macchina…>>lui voleva dirigersi verso il garag. Quando se ne accorse, Kate lo fermò, gli prese la mano. <<…aspetta!>>e lo baciò, per distrarlo. In quel momento Francis fece degli scatti al motore ed uscì velocemente. Nel momento che lo baciò, Kate ebbe un flash di lei e Francis al matrimonio, quando ballarono. Ad un tratto, nel suo volto, rivide Francis. Il suo viso impallidì, chiuse e riaperse gli occhi per ritoranare in sé. <<tutto okay? Sembra che tu abbia visto un fantasma!>>disse Wyatt sorpreso. <<no…no…va tutto bene!>>si riassestò Kate. <<bene…>>lui stava per ribaciarla, quando Kate notò Francis, che dalla finestra le faceva segnale. <<aspetta!>>. <<cosa c’è?>>. <<ahm…io devo andare, scusami ma ho un affare in corso, che devo concludere, per un pezzo di ricambio sai?!>>spiegò lei in tono serio. <<proprio ora che stavamo iniziando a divertirci! Posso accompagnarti io>>propose Wyatt. <<no, non è necessario…ci vediamo in giro>>lei gli sorrise, lasciandolo con un senso di mistero. Francis e Kate si rincontrarono alla CIA. Durante il tragitto Kate pensò a quello che era successo, credendo che che, forse, era solo stanca. Quando arrivò, raggiunti i ragazzi, Kate rivolse uno sguardo strano a Francis, che spiegò la situazione. <<bene! Ho scattato delle foto al motore, sembra si tratta di un “nos”, quelli che si utilizzano per questo genere di corsa…>>spiegò Francis. <<…si ma anche le altre auto hanno questo tipo di nos, ma non vanno così veloci come la macchina di Wyatt!>>affermò Kate. <<bè…direi, allora, che utilizzi qualcosa in più per potenziarlo, è evidente!>>intuì Alex. <<l’unica a poter rivelare questo mistero credo sia proprio Betty! Ma ho ascoltato le sue telefonate e ancora niente!>>. <<sei sicuro che non sospetti di te?>>gli domandò Alex. <<certo che no…sono stato cauto!>>. <<bene, continuate su questa pista>>ordinò Alex. Ed entrambi ritornarono a casa aspettando qualche mossa da parte di Betty. Difatti dopo cena, entrambi ascoltarono una conversazione tra Betty e Wyatt, in cui lei parlava di un dispositivo chiamato “vos”. Il nos stava per Nitrous Oxide Systems, noto come protossido di azoto che aumenta l’ossigeno all’interno del carico di aspirazione, utilizzato nelle gare automobilistiche. Ma Betty, esperta in chimica, aveva creato una reazione chimica più potente, il “vos”, Velocity Oxide Syntetic, che alimentava il nos stesso. Il vos entrava in funzione tramite la sesta marcia. <<hai capito la nostra Betty in love, faceva finta di niente ma era lei l’esperta…>>affermò Francis. <<…già, non mi sorprende! Quello che non ho ancora capito è come mai non lo abbia utilizzato lei>>commentò Kate curiosa. <<bè, sicuramente Wyatt l’avrà minacciata>>ipotizzò Francis. <<Bene! Domani sera ci sarà l’altra gara…agiremo lì>>disse Kate frettolosa di acciuffarli. Entrambi sapevano della corsa tramite i loro finti cellulari, in quanto allo scommettitore veniva dati i vari numeri per avvisare l’ora in cui avvenivano le corse clandestine. Così, stanchi della giornata andarono a dormire. Nel frattempo Wyatt, sospettoso, indagò su Kate. L’indomani mattina furono tutti mattinieri. Caricarono la spesa in macchina e partirono alla volta di Dover. Kate portò il cane con sé, per non lasciarlo a casa. Dopo il lungo viaggio, in cui Kate fu assente, pensierosa, giunsero alla casa, circondata da alberi e con un portico, particolarmente grande. Entrarono notando la casa sporca, così la spolverarono tutti insieme. Finito, le loro madri iniziarono a cucinare, Rose li aiutò mentre Francis, Karen e Kate andarono nel bosco a raccogliere la legna per il camino. I loro padri si sedettero sul divano a chiacchierare. Più tardi si sarebbero uniti a loro i nonni di Francis, la nonna di Kate e suo zio Carl. <<mamma mia! Da quando non facevo una passeggiata in questi boschi?>>affermò Francis. <<Francis, Kate, guardate un fungo!>>gridò in modo tenero Karen. <<Karen non toccarlo!>>gli ordinò suo fratello. <<bè…potremmo metterlo come contorno nel tacchino, cosa ne dici Karen?>>commentò Kate. <<si!>>confermò Karen contenta. <<scherzavo Karen, non possiamo!>>si riprese Kate, in quanto poteva essere un fungo velenoso. <<okay!>>Karen, voltandosi, si diresse a prendere un legno a terra. Kate si trovò sotto un albero, il cui ramo, particolarmente grosso, stava per cedere. Francis se ne accorse in tempo. <<Kate attenta!>> gridò Francis, e la allontanò attirandola a sé, i loro sguardi si incrociarono di nuovo e Kate sentì un groppo alla gola. Poi lei ritornò in sé, e si girò, osservando il ramo che era caduto. <<wow! Hai visto quanto è grande, potevi farti male Kate!>>affermò Karen in tono un po’ spaventato. <<Accidenti! Mi è quasi caduto in testa Francis!>>notò Kate. <<ho notato…è tutto a posto?>>si riprese pure Francis. <<ahm…si, certo! Credo che abbiamo raccolto abbastanza legna! Andiamo>>affermò Kate. <<già! È meglio>>disse Francis e ritornarono. Gli altri erano già arrivati. <<ei ciao tesori miei…quanto tempo, abbracciatemi!>>esclamò la nonna di Francis, Sophia. <<ciao nonna!>>andarono ad abbracciare i loro nonni e si salutarono tutti. <<oh quanto siete cresciuti!>>commentò il nonno di Francis, Gary. <<forse anche troppo>>confermò Lily, la nonna di Kate. <<che buon profumo, non vedo l’ora di mangiare…come state ragazzi?>>domandò Carl. <<tutto bene…>>risposero in coro Kate e Francis. <<ah ho saputo che hai salvato questo bel cagnolino, me lo ha raccontato tua madre!>>. <<si, già! Un idiota lo ha investito! Non ha un padrone, quindi domani dovrò portarlo, purtroppo, al canile Carl!>>. <<capisco! Non preoccuparti là si prenderanno cura di lui!>>la incoraggiò lo zio Carl. <<già!>>disse Kate in tono tristezza. Francis la notò, così, mentre apparecchiavano la tavola, Francis prese da parte Rose e uscirono fuori. <<cosa c’è Francis?>>domandò Rose curiosa. <<senti voglio essere sincera con te…hai visto la faccia di tua sorella, l’unico motivo per cui non può tenere quel cane sei tu!>>le spiegò Francis in tono infastidito. <<oh non ricominciamo, Francis lascia perdere>>rispose Rose in tono serio. <<no che non lascio perdere Rose! Non credi di essere un po’ egoista? In fondo Kate ha sempre fatto qualunque cosa per te e lo sai! Ora è arrivato il momento anche da parte tua di sacrificarti per lei se la vuoi bene…>>fu sincero Francis difendendo la sua amica. <<…ma certo che la voglio bene ma…>>iniziò Rose a convincersi. <<Rose…non puoi vincere sempre tu, faresti felice Kate e lo sai!>>disse Francis in tono gentile. Rose notò la sua sincerità e gli sorrise. Poi rientrarono dentro. Quando fu pronto si sedettero tutti a mangiare. Le loro madri non seguivano questo tipo di tradizioni, lo facevano solo per i loro mariti. Come altre festività anche il giorno del ringraziamento, non deve festeggiarsi una volta ogni anno, ma ogni giorno, nel ringraziare il Signore, per quello che si ha. Ma, nei loro finti telefoni, arrivò un messaggio da parte di TJ. Vi era un cambiamento di programma, la corsa sarebbe avvenuta tra una mezz’ora, in una strada abbandonata, sempre fuori città. <<ragazzi, i cellulari pure a tavola no!>>affermò la signora Kyle. <<ahm…veramente noi dovremmo…andare!>>disse Kate. <<cosa?>>esclamò Rose. <<si…è che…insomma…>>cominciò ad alzarsi Francis. <<…Alex…è solo oggi, perciò…>>continuò Kate. <<…abbiamo pensato di…andarlo a prendere…sai poverino! Non vogliamo lasciarlo solo proprio oggi!>>. <<ma…>>esclamò Emily. Carl capì subito che stavano mentendo, così li aiutò: <<ragazzi…è una buona idea…andate a prenderlo, noi vi aspettiamo qui…>>loro andarono, ma i loro padri non erano convinti, e si guardarono capendosi al volo. In realtà Wyatt aveva scoperto tutto, così fece organizzare la corsa prima. E quando arrivarono fece finta di niente, sfidando Francis: <<ei…Mike! Vediamo cosa sai fare!>>salirono in macchina e partirono. In quel momento Betty si avvicinò a Kate e le chiese: <<ei Lindsay, posso chiederti una cosa?>>. <<di che si tratta?>>domandò lei recitando il ruolo della ragazza annoiata. <<siete dell’FBI?>>arrivò dritto al sodo Betty. <<come scusa?>>rispose Kate incredula. <<devo ammetterlo…siete bravi a recitare! Una grande coppia!>>cominciò a smascherarla Betty. <<ma di cosa stai parlando?>>iniziò a innervosirsi Kate. <<puoi anche finirla, Wyatt ha scoperto tutto su di voi. Avevo qualche sospetto ma lui ha come un radar su queste cose>>. Era una trappola, così Kate iniziò a battersi contro di lei, sferrandole un pugno in pieno volto, avendo il tempo di fuggire ed avvisare Francis ma, lei sorprendentemente, si rialzò prendendola per la gamba, e la face cadere. Mentre Francis intuì qualcosa, dopo che Wyatt tentò di buttarlo fuori strada. <<come è possibile che…una esperta di motori…abbia creato una potenza come il vos…e non la utilizzi per sé?>>domandò Kate con difficoltà mentre lottavano. <<tu non sai proprio niente di me!>>la colpì Betty arrabbiata. <<ascolta! Lo so che lui ti ha minacciata, se collabori posso farti ridurre la pena!>>gridò Kate fermando il suo tentativo di sferrarle un calcio. <<mai!>>si scagliò contro di lei. Kate le sganciò un calcio sullo stomaco, Betty cadde a terra e Kate, uscendo la pistola, gliela puntò per arrestarla. <<io ho cercato solo di aiutarti. Creare una potenza simile potrebbe essere dannoso. Una reazione chimica di quella velocità è pericolosa, soprattutto illegale…perciò devo dichiararti in arresto!>>gli altri non ebbero il tempo di fuggire, che arrivò l’artiglieria, ovvero gli agenti, e li circondarono. Intanto Francis tentò di difendersi, provando pure lui a buttarlo fuori strada. Era una sfida senza tregua, all’ultimo sangue. Stavano per arrivare al traguardo e Wyatt lo voleva morto, ma Francis giocò d’astuzia. Stando molto attento, uscì dal tettuccio della macchina, e saltò in quella di Wyatt. Riuscendo ad entrare. <<ma guarda chi abbiamo qui…Miss Fbi!>>ironizzò Wyatt, tentando di colpirlo, ma Francis fermò il suo pugno rilanciandoglielo. <<veramente lavoro per la CIA!>>rispose Francis ma finirono fuori strada, dove l’auto si ribaltò. Alex e Kate assistettero alla scena. <<Francis, noooo!>>gridò spaventata lei. Corsero verso di loro, Alex si occupò di tirar fuori Wyatt mentre Kate aiutò Francis, che, intanto, riuscì ad uscire. <<Francis, sei tutto intero?>>domandò lei preoccupata. Lui era solo ferito alla testa per via dei vetri che si erano rotti, mentre Wyatt si era slogato il braccio. Alex lo fece portare via. E Francis si curò le ferite. <<ragazzi state bene?>>chiese Alex. <<ora si grazie! Certo che è stato forte andare a tutta velocità, adrenalina pura ragazzi!>>disse Francis con entusiasmo e si misero a ridere. Poi chiesero ad Alex di venire con loro per confermare la bugia detta ai loro genitori, ma Alex non poteva, in quanto doveva tornare all’agenzia. Per tornare a Dover sfrecciarono ad altà velocità. Una volta arrivati, cercarono di sistemarsi, tentando di raccontare un'altra bugia. <<ragazzi, cosa vi è successo?>>domandò Rose, vedendo la piccola fasciatura di Francis e il livido di Kate. <<Francis ma la tua fronte? Cosa hai fatto?>>domandò sua madre preoccupata. <<non è niente mamma! Mi sono fatto un piccolo taglio a…casa di Alex…niente di grave>>mentì Francis. <<immagino tu sia caduta Kate!>>affermò suo padre anticipandola. <<ahm…si! Sai quanto sono sbadata!>>confermò Kate. <<certo! Come ti sei fatto male tu, Francis, quando sei caduto dalla “bicicletta” a 12 anni…>>disse il signor Kyle. <<…e tu Kate, quando ti sei ferita al braccio tanto tempo fa tagliandoti con un misterioso “pezzo di vetro”…>>. <<scusate ma cosa significa questa ironia?>>domandò Francis. <<bè anche noi raccontavamo queste balle. Da quando e fate parte?>>arrivò al dunque il Signor Kyle. <<parte di cosa? Che stai dicendo Matt?>>chiese sua moglie spaventata. <<già, fateci capire anche a noi, cosa sta succedendo qui?>>domandò la signora Fisher in tono preoccupato. <<vorrei capirlo anch’io mamma!>>rispose Kate. <<oh, loro non capiscono! Bene, dov’è Alex? Non dovevate portarlo qui?>>li fregò Matt. <<veramente noi…ma cosa sono tutte queste domande?>>cercò di difendersi Francis. Kate stava bevendo quando suo padre esclamò <<lavorate per la CIA vero?>>. Lei sputò l’acqua e Francis deglutì<<ma che cosa…>>. <<…lo sappiamo perché…anche noi eravamo agenti segreti!>>confessò il signor Kyle. <<cosa?>>esclamarono tutti scioccati. <<Matt, figliolo…e tu non ci hai mai detto nulla?>>domandò nonno Gary. <<papà, mi dispiace ma non potevamo dirlo per proteggervi…>>rispose Matt. <<…bè noi lo abbiamo fatto per lo stesso motivo…>>rispose Kate confessando. <<cosa? Quindi è vero?>>chiese scioccata sua madre. <<si mamma…è vero!>>confermò Kate. <<oh Signore, devo sedermi! Datemi un bicchier d’acqua per favore…>>si sedettero entrambe le madri. <<…ah, divertente! Dove sono le telecamere?>>chiese Rose convinta che fosse uno scherzo. Suo padre rispose <<non c’è nessuna telecamera tesoro. È tutto vero, e voi non ci avete detto niente, non ci posso credere!>>. <<bè…non ci facciamo fare la ramanzina da chi ha agito allo stesso modo!>>disse Francis in tono agitato. <<Francis ha ragione, ci avete mentito anche voi!>>lo difese sua madre. <<si ma questa cosa risale a prima che ci conoscessimo…quindi non vi abbiamo mentito!>>rispose Matt. <<non è una buona giustificazione Matt!>>gli rispose sua moglie. Carl andò verso i ragazzi, li prese per le spalle e intervenne <<ora basta! Cerchiamo di vedere il lato positivo! Lo so che può sembrare difficile da capire e accettare. Questi due ragazzi, i vostri figli salvano delle vite e mandano in galera i cattivi, proteggono le persone che sono in pericolo e dovreste essere fieri di questo!>>. <<aspetta un momento…tu lo sapevi?>>domandò sua sorella. <<ei ora non prendertela con me, l’ho scoperto come voi e avevo promesso di non dirvelo>>cercò di giustificarsi Carl. <<bè non c’è più bisogno di dire niente, Kate tu domani ti dimetti chiaro?>>gli ordinò suo padre. <<ma papà…cosa dici? Io non mi dimetto proprio da nessuna parte!>>rispose Kate in tono difensivo. <<si che lo farai!>>. <<papà io non sono più una bambina. Sono abbastanza grande e vaccinata da poter prendere le mie scelte da sola…ma non lo capisci che questa è la mia vita?>>. <<la tua vita? Quale vita? Quella in cui rischi di non tornare più a casa>>accentuò il problema John, mentre sua moglia voleva svenire. <<quella vita per cui io sono stata addestrata, come tutti gli altri, come Francis, per combattere il crimine!>>. <<ma ragazzi, è pericoloso!>>intervenne sua madre. <<ma noi sappiamo cavarcela…insomma c’è il 50% di possibilità che…scusate, possiamo morire in una missione, come c’è il 50% di possibilità che possiamo essere investiti da un’autobus…>>affermò Francis inpulsivamente. <<Francis, credo che questo non è esattamente quello che vorrebbero sentirsi dire…>>rispose Kate sottovoce. <<ah bene, questo ci fa sentire meglio, grazie figliolo!>>rispose la madre. <<volevo solo dire che…è difficile da accettare questa cosa, lo sappiamo! Ma siamo i vostri figli. Perciò adesso avete due possibilità…una, potete costringerci a ritirarci, quindi a smettere di lottare per far trionfare la giustizia, due, potete fidarvi di noi e lasciarci prendere le nostre decisioni anche se sbaglieremo…e mettere tutto nelle mani di Dio!>>spiegò saggiamente Francis. <<oh ragazzi!>>le loro madri li abbracciarono. <<bè…credo che qualsiasi cosa diremo, voi avete già preso la vostra scelta, immagino!>>affermò il signor Fisher. <<già!>>rispose Francis. Nonostante tutto le loro madri continuavano a pensare che fosse davvero pericoloso, ma non potevano fare altro che accettare la situazione, sapendo che d’ora in poi, non sarebbe stato facile per niente. <<scusami sorellina, hai detto “addestrati”? Cosa siete dei cani o dei robot?>>cercò di sdrammatizzare Rose sorridendole. Prima di ritornare a casa, Kate ringraziò Carl per l’intervento. Poi nonna Sophia la prese da parte. <<Kate, cara, sei davvero una ragazza fantastica…>>si complimentò Sophia. <<…grazie nonna Sophia!>>lei sorrise. <<per questo, volevo regalarti una cosa!>>, uscì un fermaglio di pelle morbida, con un sole al centro, che fu creato con il legno, con un piccolo bastoncini, per potercisi legare i capelli. <<oh…nonna Sophia…è bellissimo, ma non posso…>>rispose Kate in tono gentile. <<…questo fermaglio appartiene alla mia famiglia da anni, ed ora voglio che lo possieda tu, ho sempre avuto un debole per te Kate. Lo potrai indossare in occasioni speciali, magari il giorno del tuo matrimonio…>>senza farsi accorgere, nonna Sophia buttò un’occhiata a suo nipote. <<…ti ringrazio, lo terrò con molta cura te lo prometto!>>lo accettò volentieri Kate, in quanto aveva grande stima di lei, ricordandosi i pomeriggi, trascorsi insieme a lei e Francis, quando erano piccoli. Si ritirarono tutti a casa un po’ stanchi e sconvolti. Kate, entrata in casa, posò il cagnolino accarezzandolo. Rose la notò come si prendeva cura di lui. <<Kate ascolta! Ho presa un decisione di cui sicuramente mi pentirò…>>cominciò Rose. <<…cosa vuoi dire?>>chiese Kate curiosa. <<bè insomma, bando alle ciance, puoi tenere il cane!>>esclamò Rose. <<cosa?>>domando Kate cercando di capire se aveva sentito bene. <<si! Ho notato che è molto importante per te, e ti voglio bene. Basta che lo tieni lontano dalla mia stanza e dai miei vestiti okay?>>le disse in tono gentile. Kate la abbracciò istintivamente, era felice. I suoi genitori assistettero alla scena e sorrisero abbracciandosi, riconoscendo che, con la forza di Dio, potevano farcela. Nel frattempo Francis rimboccò a Karen le coperte, e non si accorse che, dietro la porta vi era sua madre. <<ei Karen, vieni qui, devo dirti una cosa!>>disse Francis in tono serio. <<dimmi fratellino!>>rispose Karen con la sua dolce voce. <<adesso sai tutto quindi…>>. <<…non ti preoccupare, non dirò niente a nessuno te lo prometto. È un segreto tra di noi giusto?>>Karen intuì, con intelligenza, la serietà della situazione. <<oh Karen! Sei davvero intelligente, la sorella migliore che potrei mai avere! Ti voglio bene>>si abbracciarono entrambi. <<e ricordati che, se hai bisogno di me, e vuoi chiedermi qualunque cosa, io ci sarò>>. Ad Emily scesero delle lacrime dagli occhi, per la feriezza di avere due figli così, ma erano pure lacrime di preoccupazione. Matt se ne accorse le poggiò le sue mani sulle spalle e disse: <<vedrai che andrà tutto bene Emily, sei sempre tu quella che mi dice che Dio è sempre con noi>>Emily fu sorpresa di quelle parole, in quanto suo marito le andava sempre contro quando si trattava di Gesù, così sorrise e lo abbracciò. Poco dopo Francis si accorse di avere il cellulare di Kate nella tasca del suo giubbotto. Così si recò a casa sua a restituirglielo. <<Kate!>>la chiamò sottovoce per non disturbare. La notò stesa sul divano che stava dormendo. Così appoggiò il cellulare sul tavolino. Notò che era accovacciata per il freddo. Voleva coprirla con un piumone ma non lo trovò. Perciò la prese in braccio, salì in camera sua, e la stese dentro il letto. Le scostò i capelli dal viso, le rivolse uno sguardo tenero e, sorridendo, la baciò in fronte. Ripensò a quel sogno e a ciò che potesse significare. Datemi una Cheerleader Scuola, ore 9:30, Francis era di fronte all’armadietto aperto per cambiare i libri, quando lo chiuse, si ritrovò Chloe davanti, che lo salutò: <<ciao Francis!>>. <<ei ciao Chloe!>>. <<come va?>>chiese Chloe. <<bè…potrebbe andare meglio!>>rispose Francis in tono triste. <<si tratta dei tuoi genitori vero?>>intuì Chloe. <<già! Loro fanno finta di niente ma lo so che sono preoccupati, soprattutto mia madre, è addirittura stata alzata fino a tardi l’altra sera, non riusciva a dormire fino a quando non mi sarei ritirato!>>spiegò Francis preoccupato. <<bè…è comprensibile! Magari per tuo padre sarà un po’ più facile ma per tua madre…>>cercò di consolarlo Chloe. <<…lo so, è più difficile per lei…>>si aprì Francis. <<…dai tempo al tempo, riuscirà ad accettarlo!>>gli consigliò l’amica. <<lo spero! Grazie Chloe!>>si sentì meglio Francis. Nel frattempo Susan e Kate entrarono a scuola chiacchierando sul cucciolo. <<puoi chiamarlo Billy!>>le consigliò Susan. <<Billy? E’ banale, un po’ come Bob o Bobby. Io cerco qualcosa di diverso, di più originale, oramai è più di una settimana che ci penso, ma non mi viene niente in mente>>spiegò Kate. <<scusa ma ora come lo chiami per giocare con lui? Per portarlo a passeggio?>>chiese Susan curiosa. <<”bel cagnolino”!>>rispose Kate in tono sincero. <<bel cagnolino? Okay Kate, è meglio che gli procuri un nome al più presto, prima che la gente inizi a prenderti per pazza!>>si misero a ridere entrambe. Si diressero verso i ragazzi e si salutarono, nel frattempo squillò il cellulare di Kate. <<oh no, è ancora mia madre! Inizia a diventare insopportabile!>>le rispose, e, dopo averle spiegato che andava tutto bene chiuse la conversazione. <<non preoccuparti, prima o poi passerà!>>disse Francis. <<bè spero prima che poi, mi fa mille telefonate>>commentò Kate in tono seccante Susan intervenne <<andiamo ragazzi, potete biasimarli? Sono le vostre madri, vi hanno cresciuto. È normale che sono preoccupate…certamente esagerano e questo potete farglielo capire solo voi, ma non potete pretendere che le cose rimangano come sono, dopo quello che hanno scoperto. Dovete avere pazienza, vedrete che le cose si sistemeranno!>>. <<wow!>>esclamò Chloe, pure gli altri rimasero colpiti. Quelle parole furono riflessive per loro, ma Kate notò in Susan un’espressione un po’ cambiata. Dopo un’intera mattinata di lezioni, si rividero tutti in mensa all’ora di pranzo. Prima di mangiare Kate la prese da parte. <<Susan, va tutto bene?>>chiese Kate un po’ sospettosa. <<si perché me lo chiedi?>>rispose Susan. <<bè…per quello che hai detto stamattina. Non mi fraintendere, sono state belle le tue parole e hai ragione, ma la tua espressione è cambiata. Quando parlavi, sembrava non ti stessi riferendo a noi!>>disse Kate in tono da spia. <<adesso che fai, indaghi anche su di me? Sono la tua migliore amica, non un criminale che devi catturare!>>rispose Susan in tono infastidito. <<ei Susan, calmati! Ti sto solo chiedendo…se c’è qualche problema, magari con Luke!>>. <<no, no okay? Scusami, solo che…sono i miei genitori, ultimamente non fanno altro che litigare, gridando così forte che hanno fatto paura anche a mio fratello, pensa un po’!>>si confessò l’amica. <<oh tesoro, mi dispiace, ma è qualcosa di grave?>>chiese Kate preoccupata. <<bè…mia madre lo ha accusato di tradirla…perciò dimmi un po’ tu Kate!>>raccontò Susan. <<…addirittura?>>. <<si, ma mio padre non è il tipo, conoscendo mia madre lo ha accusato solo per cercare una scusa per litigare!>>. <<dai! Magari non è niente, tutti litigano per cose davvero banali, considera che i miei litigano anche per cosa mangiare. Nell’amore capita anche questo, vedrai che faranno pace>>la consolò Susan. <<Grazie Kate!>> rispose Susan con un piccolo sorriso, poi continuò dicendo <<ei, a proposito di amore…>>. <<…cosa?>>chiese Kate. <<Bè…sai? Ho notato che tu e Francis vi state comportando in modo strano in questo periodo!>>. <<Scherzi? Ti sei…impazzita?>>rispose Kate cambiando sguardo. <<non lo so è che…>>. <<…è che ti guardi troppi film romantici…>>. <<…veramente sei tu che guardi film romantici, e poi credo che stai evitando il discorso!>>cercò di prenderla in trappola Susan. <<ma piantala…non c’è…niente…è tutto a posto! Sei talmente innamorata che vedi l’amore anche dove…non…c’è!>> rispose Kate balbettando un po’ <<ora andiamo a mangiare Susan che ho fame okay?>>. Raggiunsero i ragazzi al tavolo e, notando alcune ragazze che provavano passi di danza, Susan chiese: <<ma cosa succede? C’è una maratona di cheerleader?>>. <<ci sono le selezioni delle cheerleader, ne stanno cercando una ragazza da inserire nel gruppo, per la gara di Sabato!>>rispose Chloe. <<si! Venerdì partiremo per Fall River, giochiamo contro i Riders, e il giorno dopo si svolgerà pure la gara tra cheerleaders con in palio...5000 dollari!>>disse Francis. <<cavolo, sono un bel gruzzoletto!>>affermò Kate. <<allora perché non ti proponi tu?>>chiese Chloe. <<già, è una buona idea!>>confermò Susan. <<no! E’ una cattiva idea, anzi orribile, perché non vi proponete voi ragazze?>>. <<scherzi? Io non so ballare…>>rispose Susan. <<…e nemmeno io, bisogna volteggiare a quel modo, fare capriole, salti. In questo sei brava tu!>>. <<ragazze vi dico solo una parola “SCORDATEVELO”>>affermò Kate scandendo bene la parola. Si avvicinò al tavolo uno dei giocatori, Andrew, che lo invitò al tavolo con gli altri giocatori, così acconsentì. Le ragazze, rimaste sole, si misero a chiacchierare. <<ei Susan non mi dire che questa è la lista dei regali di natale?!>>disse Kate, conoscendo Susan. <<ahm…si!>>rispose Susan con un sorriso più allargato. <<ma mancano ancora 23 giorni!>>esclamò Chloe. <<sapete che mi piace anticipare tutto, soprattutto il natale, che è la mia festa preferita. La neve, i regali, la cioccolata, quell’ambiente natalizio così familiare…poi quest’anno ho in più da festeggiare. C’è Luke, il mio dolce amore, il mio pucci!>>. <<oh, è così romantico!>>commentò Chloe. <<si…da morire!>>disse Kate in tono un po’ infastidito, anche se amava il romanticismo, odiava le sdolcinature. <<si si, fai pure così! Vedremo poi, quando ti innamorerai tu. Non farai altro che pensare a lui, il tuo cuore batterà a duemila solo standogli vicino, e al solo tocco delle sue mani sul tuo viso. Sentirai come delle farfalle nello stomaco e quando succederà…non potrai più tornare indietro!>>le due amiche furono incantate dalla sua descrizione soprattutto Kate, che saltò in aria quando il suo cellulare vibrò perché in sovrappensiero. Era Alex, e dovettero raggiungerlo nell’aula magna. Così Kate salutò le ragazze e, con Francis, si recò da Alex. <<ciao ragazzi!>>salutò Alex. <<ciao!>>rispose Kate mentre Francis si mise a fissarlo. <<Francis, perché mi fissi così?>>chiese Alex curioso. <<non lo so, forse perché non ti viene mai in mente di pensare “ei perché non esco a mangiare una pizza con i miei amici, magari mi diverto”, insomma ormai ti vediamo solo quando devi assegnarci una missione per il resto…niente!>>commentò Francis. <<lo sai che ha ragione?>>notò lei. <<ei ragazzi, sapete che sono impegnato…>>cercò di giustificarsi Alex. <<…non è una buona scusa, siamo tutti impegnati, guarda me, frequento il corso di cucina, devo studiare perché quest’anno devo diplomarmi e in più con questo lavoro sto quasi sempre fuori ma, intanto, riesco a ritagliare un po’ di tempo per gli amici!>>. <<ben detto!>>lo appoggiò Kate. <<bè…se la mettete così…avete ragione! Mi occupo troppo del lavoro, cercherò di trovare del tempo per uscire tutti insieme, okay?>>rispose Alex in tono sincero. <<bene! Così va meglio>>disse Francis intuendo la sincerità di Alex. <<già, dato che abbiamo chiarito, cos’hai per noi Alex?>>chiese Kate cambiando discorso. <<si! Purtroppo non belle notizie. Si tratta di ragazze stuprate e poi uccise, tutti i casi hanno le stesse modalità: vengono drogate con una pasticca, portate in un posto isolato, violentate ed infine uccise…>>spiegò con sdegno Alex. <<…bastardi!>>affermò Kate. Francis notò una cosa in comune, nelle foto che Alex gli fece vedere <<…ma sono tutte vestite da…>>. <<…cheerleaders, esatto! Tutte le ragazze stuprate sono cheerleaders. Secondo lo psichiatra scelgono le cheerleaders per un risentimento nei loro confronti. Dai video dei locali dove le ragazze vengono portate via si vede che sono in quattro, ma i loro visi sono coperti da maschere facciali, tipo orecchie finte e cose varie. Così è più difficile ricostruire i loro volti…>>. <<…sono stati furbi!>>disse Kate. <<già! Si spostano di città in città, è da un paio di mesi che si verificano questi casi, bisogna proteggere le ragazze della vostra scuola, per questo Kate ti devi infiltrare tra di loro!>>spiegò Alex. <<ahm…cosa…intendi precisamente per infiltrarsi!>>sottolineò Kate. <<bè…devi entrare nella squadra delle cheerleaders!>>confermò Alex. <<perfetto! Ne stanno proprio cercando una, per il loro gruppo, per la gara di sabato!>>confessò Francis. <<ti ringrazio tanto Francis!>>lo fulminò con lo sguardo lei. <<bene, allora fa in modo di entrare a farne parte così potrai controllarle, uscire con loro…>>ordinò Alex. <<…ho capito Alex, è tutto chiaro!>>. <<okay! Ora devo ritornare alla base, il capo vuole vedermi per il caso…vi prometto che usciremo insieme, d’accordo?>>riconfermò Alex. <<d’accordo!>>risposero in coro. Alex se ne andò e Kate rilanciò lo sguardo fulminante su Francis. <<…su andiamo! Non avevi altra scelta e poi devi mettercela tutta per farti accettare, dato che Kaitlin ti odia!>>disse Francis mettendo il dito sulla piaga. <<oh grazie! Questo è molto rassicurante da parte tua, comunque riguardati la notte mentre dormi, perché potresti ricevere brutte sorprese che non ti faranno più dormire!>>lo minacciò ironicamente Kate. <<wow, che paura! Sono terrorizzato! Andiamo, tu sei brava a ballare, a fare le giravolte e a saltare, sei molto elastica, questo li convincerà. Riuscirai a sopravvivere, te lo prometto okay?>>. <<okay!>>mentre lei uscì dall’aula, Francis pensò a quanto avesse ragione su ciò che disse riguardò al non dormire la notte. Kate sarebbe dovuta essere a lavoro tra una mezzora, ma sapeva che avrebbe fatto tardi. Così si presentò in palestra dove stavano avvenendo i provini. Passarono 15 minuti prima che venisse il suo turno, assistendo a provini particolarmente strani. Dalla ragazza molto robusta che alla fine della canzone finì sfiancata a terra, alla ragazza vestita di nero, che ballò su di una musica da funerale molto inquietante. Toccò a lei, e le cheerleaders rimasero sorprese nel vederla. <<ei Kate, ti sei persa per caso? I cessi sono da quella parte!>>esclamò Kaitlin e le ragazze si misero a ridere. <<no! Sono nel posto giusto!>>confermò Kate volendo sprofondare. <<mi prendi in giro? Vorresti fare il provino? Tu?>>chiese Kaitlyn incredula. <<bè, cosa c’è…di male!>>. <<bè hai sempre detestato le cheerleaders, tu e il tuo amichetto, cosa ti fa credere che ti prenderei? Cosa che, ovviamente, non accadrà mai!>>sottolineò Kaitlyn. <<prima di tutto è vero, non sopporto le cheerleaders, ma ho pensato che potrebbe essere un’esperienza per il futuro e secondo, mia sorella è una ballerina, ho imparato molto da lei, tanti passi che potrebbero servire quindi, secondo te, non ci sarebbe anche la minima possibilità di essere quella che state cercando?>>si difese Kate. Scoppiarono a ridere <<ah! Quanto sei divertente, potresti fare l’attrice comica, comunque voglio farmi quattro risate!>>affermò Kaitlyn certa del fallimento di Kate. Spinse “play” e partì la musica. Era un pezzo di hip hop, Kate si ricordò delle performance che eseguiva insieme a Francis, quando erano bambini, sentì la musica e cominciò a ballare a passi di hip hop, eseguendo capriole, giravolte, salti davvero sorprendenti. Quando finì, le ragazze rimasero a bocca aperta, soprattutto Kaitlin, che nonostante la detestasse, decise di prenderla, considerando anche il fatto che la gara sarebbe avvenuta tra tre giorni e dovevano iniziare le prove. <<che sia chiaro Fisher, lo faccio solo perché non abbiamo più tempo, ci vediamo alle quattro per le prove!>>ordinò Kaitlyn. <<alle quattro? Ma io veramente dovrei…lavorare!>>rispose Kate in tono preoccupato. <<senti, questa ti sembra una faccia a cui frega qualcosa, decidi ora, sei dentro o fuori?>>ordinò Kaitlyn. <<okay…a più tardi!>>Kate non aveva altra possibilità, così chiamò Roxi, raccontandole che aveva da fare a scuola e non poteva venire, le promise che avrebbe recuperato le ore, come suo solito fare. Così restò a scuola aspettando le quattro, aprofittò di quell’ora di tempo per andare a studiare in biblioteca e ridursi i compiti. Nel frattempo Francis tornò a casa, salutò suo padre che in quei giorni rimase a casa, a causa dei lavori di ristrutturazione che stavano eseguendo in banca. Quando sua madre lo vide lo abbracciò: <<oh ciao tesoro, come stai? Va tutto bene?>>lo accarezzò lei. A quel punto Francis esplose <<basta mamma!>>. <<cosa c’è tesoro?>>chiese sua madre in tono curioso. <<credo che abbia ragione Francis, amore! Stai esagerando!>>intuì Matt. <<si mamma! Le carezze, tesoro come stai, cosa fai? Stai diventando un po’…insopportabile, mi mandi messaggi sul cellulare, mi aspetti alzata la notte. L’altra sera mi hai fatto saltare in aria quando ho acceso la luce, capisco che per te è molto difficile ma non puoi continuare a fare così. Non riesco a respirare, so badare a me stesso, devi stare più tranquilla, sono nelle mani del Signore e io starò bene okay? Non pretendo che tu smetta di preoccuparti per me ma devi smetterla di cercarmi in questo modo, prima mi facevi solo una chiamata in tutto la giornata, dormivi tranquilla la notte quando rientravo, cosa dovrei fare? Presentarti il mio direttore, il mio capo per farti sentire più tranquilla? Non sono più un bambino mamma! Spero che tu questo lo capisca!>>si spiegò Francis. <<ma certo che lo capisco tesoro! Hai ragione, ammetto di aver esagerato, è difficile…ma ci proverò con tutta me stessa, siamo d’accordo?>>si rese conto sua madre. <<si certo mamma!>>e si abbracciarono. <<scusate, ora vado in un posto, devo parlare con una persona!>>disse la signora Kyle dirigendosi a casa della sua amica Elizabeth. <<bene! Non sai quanto è orribile la mamma con la maschera per il viso addosso, soprattutto di notte!>>replicò Francis. <<lo so! Ahm…devo parlarti di una cosa!>>disse suo padre. Francis si sedette accanto a lui sul divano<<dimmi papà!>>. <<prima hai nominato il direttore della CIA! Per caso è un uomo alto, con i capelli neri e gli occhi chiari, e un aspetto un po’ rozzo e antipatico?>>descrisse alla perfezione Matt. <<ahm…si! Come fai a saperlo, lo conosci?>>chiese Francis curioso. <<bè si…è tuo zio!>>. <<cosa?>>sbarrò gli occhi Francis. <<si, è mio fratello!>>. <<di un po’ papà, mi prendi in giro? Lo zio Tom è morto in un incidente stradale tanti anni fa!>>disse Francis in tono confuso. <<non è così!>> replicò suo padre con un sguardo triste <<vedi…tuo zio è sempre stato fin da piccolo un tipo competitivo e molto obiettivo. Quando tentava di raggiungere uno scopo non guardava in faccia nessuno, nemmeno la famiglia. Quando ci reclutarono per la CIA, lui faceva di testa sua, e non rispettava quasi mai le regole. Quando conobbe tua zia, all’inizio, con rancore, anche lui rinunciò. Ma dopo un po’ seppe della promozione, era stato candidato per il posto di direttore…>>cominciò a raccontare Matt. <<…papà non dirmi che è andata come penso io!>>intuì Francis. <<bè…per lui era diventato più importante di qualsiasi altra cosa quel posto. Lui ci provò semplicemente e, non so come, lo ebbe, così…rinunciò alla sua famiglia, mise in scena…l’incidente e…cercai di fermarlo ma lui arrivò al punto di minacciarmi. Se avessi svelato tutto…avrebbe fatto in modo che non potessi…più trovare lavoro!>>concluse il Signor Kyle. <<Non ci posso credere, che stronzo! Rinunciare alla sua famiglia per…>>disse Francis in tono di sdegno. <<…già! È spregevole, infatti quel giorno mi promisi che non avrei mai più avuto a che fare con lui. Mi promisi pure che avrei fatto qualsiasi cosa per prendermi cura di tua zia e Josh. Anche se poi ci siamo trasferiti, li chiamavo sempre e ogni tanto gli inviavo un po’ di soldi>>confessò suo padre. Francis gli mise una mano nella spalla e disse <<hai fatto quello che dovevi fare, non è colpa tua, papà!>>. <<grazie figliolo!>>rispose suo padre. In mezz’ora Kate era riuscita a imparare metà della coreografia ma non ne poteva più, in quanto le stavano insegnando la tipica coreografia da cheerleader. Così, stanca, si sdraiò a terra. <<bene bene! Kate cosa stai facendo?>>domandò Kaitlyn. <<mi sto prendendo una pausa, non lo vedi?>>rispose a tono Kate. <<prima di tutto sono io a dire quando facciamo pausa, secondo non abbiamo tempo per questo. Devi imparare l’altra metà della coreografia, mancano solo due giorni alla partenza perciò alzati!>>le ordinò Kaitlyn. <<okay ma dobbiamo provare per forza questa roba?>>domandò Kate in tono sincero e schietto. <<Kate mi prendi in giro?>>rispose Kaitlyn in tono infastidito. <<bè non sarebbe la prima volta…scherzavo! Comunque io volevo dire solo che, magari potresti fare qualcosa di diverso dal solito!>>le consigliò Kate. <<fammi capire mi stai dicendo quello che devo fare? Non è la prima volta che facciamo questa gara…>>. <<…infatti non avete mai vinto!>>. <<ma come ti permetti?>>. <<bè…però ha ragione!>>confermarono tutte le altre. <<ma…ragazze!>>. <<senti…io non voglio fare la guastafeste, ti sto solo dando un consiglio. Non mi sognerei mai di prendere il tuo posto. Insomma ogni anno per questa gara porti una coreografia, con lo stesso stile e a volte con gli stessi passi. Forse è arrivato il momento di portare qualcosa di più originale, che non ha niente a che vedere con le altre concorrenti! Insomma qualcosa che stupisca, che faccia dire “ei questa è forte, non è la solita minestra”, chiaro?>>propose Kate. <<bè…forse non hai tutti i torti! Che intendi per originale? Hai qualche idea?>>esclamò Kaitlin in tono più convincente. <<credo…di si! Dovremmo puntare di più sull’hip hop, senza ovviamente eliminare la parte “cheerleader”>>iniziò a mostrare qualche passo. Unirono la coreografia di Kaitlyn e i nuovi passi creati da Kate. Ne venne fuori una coreografia coi fiocchi. Si fecero le 6 e sgombrarono il campo per gli allenamenti della squadra di basket. Negli spogliatoi, mentre le ragazze erano sotto la doccia, Kate mise delle cimici nei loro cellulari per tenerle sotto controllo, prima di andare a casa le ragazze si complimentarono con lei. <<bene! E’ stato davvero geniale da parte tua, Kate!>>. <<bè si…non male! Comunque tieni questa è la tua nuova divisa, non strapparla né bruciarla. Mi raccomando okay?>>disse Kaitlyn con un tono di gentilezza. Kate, stranamente, le sorrise. Arrivata a casa, Kate sentì un buon profumino di pollo arrosto. Salutò e poggiò la sua divisa sul divano, Rose la notò e disse: <<cosa ci fai con la mia divisa da cheerleader, quante volte ti ho detto che non devi toccare la mia roba!>>cominciò a scaldarsi Rose. <<tranquilla! E’ la mia divisa!>>. <<cosa? Sei entrata nelle cheerleaders?>>chiese Rose sorpresa. <<oh davvero?>>esclamò sua madre. <<aspetta…come mai? E’ strano!>>la guardò in modo strano Rose. <<si infatti! Guarda fosse stata per me ne avrei fatto almeno!>>spiegò Kate. <<non capisco! Sei entrata ma non volevi!>>confermò sua madre. <<bè…grazie a Dio non devo più mentirvi, è una copertura!>>. <<wow! Tipo mission impossible, infiltrati e cose del genere?>>disse Rose in tono ironico. <<ahm…si!>>rispose Kate guardando le strane mosse della sorella. In quel momento a sua madre venne in mente la conversazione che ebbe quel pomeriggio con la sua amica Emily: <<forse dovremmo smetterla di fare in questo modo! Francis mi ha parlato apertamente dicendomi che sono diventata insopportabile!>>confessò Emily. <<oh mi dispiace tesoro!>>disse Elizabeth. <<la cosa più orribile è che…è la verità. Mi sono accorta che ci stiamo comportando da vere paranoiche e anche tu con Kate. Insomma i nostri figli sono grandi e riescono a cavarsela e lo facevano forse anche prima di crescere così tanto>>. <<si è vero! Ti ricordi quando Kate cadde dall’albero e si sbucciò il ginocchio. Erano piuttosto lontani, ma Francis se la portò in spalle fino a casa perchè non poteva camminare. Non si sono fatti prendere dal panico!>>confermò Elizabeth. <<bè questo ci dimostra che sono forti e coraggiosi! Noi ci siamo fatti prendere dal panico, quando sappiamo che lassù c’è Gesù che li protegge e di questo non dovremmo mai preoccuparci!>>spiegò Emily. <<Amen sorella! Hai ragione, in effetti l’ho tartassata con una decina di telefonate al giorno…>>. <<…bè meglio di me…io mi sono fatta trovare nel cuore della notte alzata con la maschera facciale addosso, quando ha acceso la luce si è praticamente trovata un mostro!>>e si misero a ridere. <<…Kate, devo parlarti!>>disse sua madre. <<oh mamma non ora, vado in camera mia!>>cercò di fuggire lei. <<ei…non c’è bisogno che scappi da me, ho capito sai? Mi dispiace, mi sono fatta prendere la mano, ero preoccupata, ma credimi ogni giorno pregherò affinché non ti capiti niente e sono sicura che Dio ti proteggerà da ogni male, tesoro!>>le disse Elizabeth con un cuore sincero. <<oh mamma! Ti voglio bene>>e si abbracciarono. Durante l’abbraccio familiare, anche insieme a Rose, il cane si unì a loro e Kate lo coccolò prendendolo in braccio: <<oh bel cagnolino! Mi sei mancato tanto oggi!>>lo accarezzò Kate. <<dovrai deciderti a dargli un nome primo o poi Kate, non puoi chiamarlo “bel cagnolino” per sempre!>>ironizzò sua sorella. <<e cosa c’è di male tanto lui è…un bel cagnolino vero, tesoruccio!>>e salì in camera portandosi il cane. Francis dopo la chiacchierata con suo padre, si recò al corso di cucina. Poi si diresse a scuola per gli allenamenti ma per tutto il tempo non fu molto concentrato, pensando alle poche volte che vide suo zio alla CIA, senza sapere veramente chi fosse. Alle 7 del pomeriggio, finiti gli allenamenti, si ritirò a casa. Passò da Kate e, raggiunta la sua camera bussò, e quando aprì la vide giocare con il cucciolo. Si stese sul letto stanco. <<wow! Qualcuno è stanco oggi!>>confermò Kate. <<per favore non mi dire niente, oggi è stata una giornata…indimenticabile!>>rispose Francis in tono infastidito. <<a chi lo dici…stamattina mi sono alzata come una normale ragazza americana, per ritrovarmi poco dopo una cheerleader!>>. Francis si alzò <<bè…meglio di aver scoperto che il direttore della CIA…è mio zio!>>. <<hai capito bel cagnolino, suo zio…cosa?>>si attenzionò Kate. <<già! Il padre di Josh è vivo capisci? E’ io ho lavorato con lui per tutto questo tempo…l’ncidente è stata solo una copertura per diventare direttore…>>cominciò a parlare a raffica Francis. <<wow wow, frena! Ora respira profondamente, siediti e racconta da capo, ma con calma!>>lo riprese Kate. Così si sedette e raccontò tutto Kate. <<che bastardo!>>esclamò lei. <<già, è stata la mia stessa reazione!>>confermò Francis arrabbiato, e si alzò. <<bè…è da non credere! Cavolo, questa poi?>>rispose Kate incredula. <<insomma cosa dovrei fare adesso, andare lì e spaccargli semplicemente la faccia>>iniziò ad agitarsi Francis. <<bè…non credo che sia una buona idea!>>disse Kate. <<ti rendi conto? Ha scelto la sua stupida carriera al posto che crescere un figlio, è da…dementi!>>. <<si è vero!>>entrambi rimasero seduti per un paio di minuti, non sapendo cosa dire, cosa fare, pensando a Josh e a come non abbia avuto la possibilità di poter crescere insieme a suo padre. <<bè…credo che sia meglio così, guarda con che razza di persona sarebbe stato costretto a crescere Josh!>>esclamò Francis in tono più calmo. <<ora che ci penso, avevi ragione quando ti aveva riconosciuto dicendo il tuo nome per intero, ricordi?>>. <<e già! Capito? Comunque non voglio più parlarne almeno per stasera…allora come è andata? A quanto pare ora sei una cheerleader a tutti gli effetti!>>si calmò Francis. <<bè vedi che spasso, oggi stesso abbiamo fatto le prove! Abbiamo montato tutte insieme una coreografia, ho dato alcune dritte a Miss Burton, ed p stato particolarmente divertente!>>. <<wow! Attenta a non affezzionartici troppo, potresti rimanerci male quando poi vi lascerete!>>ironizzò Francis. Kate, felice che si fosse calmato, gli diede uno spintone <<quanto sei idiota…>>si guardarono sorridendosi. All’improvviso bussò, ed entrò Alex. <<allora che ci fate ancora qui, andatevi a vestire, stasera si esce e non voglio sentire scuse!>>. <<ma Alex!>>. <<Alex, Alex…stasera io sarò Mr divertimento! A parte questo ho parlato con il direttore e mi ha fatto le congratulazioni per come gestite le missioni e ovviamente a me per come gestisco voi, non è fantastico? Abbiamo un motivo in più per uscire e andarci a divertire!>>spiegò Alex in tono simpatico. <<ah davvero? Dì al direttore che…si fa curare in una clinica psichiatrica!>>si riscaldò di nuovo Francis, ed uscì arrabbiato dalla stanza. Durante l’arco della serata, in cui andarono a mangiare una pizza, Francis gli raccontò di suo zio e di cosa avesse combinato. Kate ed Alex cercarono di distrarlo scherzando sui possibili nomi da dare al cane di Kate, ottenendo un sorriso dal loro amico. Inoltre, ne aprofittarono per girare alcuni locali sospetti sulla quale la CIA stava indagando. L’indomani mattina Francis si svegliò un po’ più sereno. Al posto di pensare a spaccargli la faccia era sceso semplicemente a mettergli la testa nel water. Kate si svegliò, guardando il cane sul suo letto tutto chiuso che stava dormendo in un modo davvero dolce, così le venne un flash. <<sleep, ti chiamerò sleep!>>in quel momento il cane si svegliò e Kate sorrise. <<buongiorno sleep!>>in realtà Kate non voleva proprio andare a scuola in quanto avrebbe dovuto indossare la divisa con la minigonna, l’unica cosa positiva erano le scarpe da tennis. <<su Kate, alzati, farai tardì a scuola!>>la chiamò sua madre. <<bè…è questo il mio intento, entrare solo quando non ci sarà più nessuno!>>disse Kate in tono simpatico. <<non mi costringere a buttarti giù dal letto!>>disse sua madre in tono autoritario. <<okay!>>Kate si vestì indossando la divisa. Si fece una coda di cavallo alta, e quando scese suo padre era seduto al tavolo, bevendo il caffè e leggendo il giornale. Quando la vide le disse: <<dove stai andando conciata a quel modo?>>. <<purtroppo a scuola!>>confermò Kate in tono rassegnato. <<io vado in Accademia, ciao! Ah, buona fortuna sorellina, volevo dire cheerleader!>>li salutò scherzando Rose. Prima che uscisse dalla porta, Kate le lanciò un cuscino del divano ma non la prese. <<vado anche io tesoro, ci vediamo più tardi, vi amo!>>li salutò sua madre. Kate si versò del latte nella sua tazza, ci mise i cereali dentro e, prendendolo in mano, iniziò a mangiare con i piedi sul tavolo, aproffittando del fatto che non c’era nessuno, che glielo vietasse. <<allora, cosa sarebbe questa storia?>>chiese suo padre. <<bè…sono dovuta entrare nelle cheerleaders per infiltrarmi!>>. <<di che si tratta?>>chiese suo padre un po’ preoccupato. <<papà, sai che non posso parlartene! Comunque immagino che tu sapevi dello zio Tom>>disse Kate in tono serio. <<Matt mi ha detto di averlo raccontato a Francis. Comunque purtroppo si! E’ stato difficile per lui dover affrontare una situazione del genere!>>rispose suo padre in tono infastidito. <<già! Io ancora non riesco a crederci, pensa un po’ Francis! È piuttosto arrabbiato perché è legato a Josh, è pur sempre suo cugino!>>. <<lo immagino, e quell’idiota a rinunciato a crescerlo!>>ribadì John. <<cavolo, è tardi, è meglio che vada! Ciao papà, ti voglio bene>>lo salutò dandogli un bacio. <<stai attenta!>>. <<okay!>>. Francis entrò prima a scuola, perché il coach doveva parlare alla squadra riguardo la partita di venerdì sera. Quando arrivò Kate, entrò, e tutti la guardarono a bocca aperta, perché non la videro mai vestita in quel modo. Specialmente i ragazzi la notarono in versione rallentatore, perché in effetti le donava molto quella divisa; Susan e Chloe stavano parlando con Francis, quando quest’ultimo la vide, restò ammirato e sentì un altra fitta allo stomaco. <<ciao ragazzi!>>. <<cavolo, sei uno schianto Kate!>>si complimentò Susan con la conferma di Chloe. Kate cercava di allungare la gonna in quanto si sentiva un po’ in imbarazzo. <<grazie…ragazze!>>. <<Kate, finirai per stracciarla quella gonna, lasciala stare!>>le consigliò Francis. <<si lo so! Vorrei sapere chi ha inventato le minigonne per dirle 4 parole!>>si partì in modo sgarbato Kate. <<sei piuttosto aggressiva, sii più delicata e gentile e vedrai che andrà meglio!>>disse Chloe. <<delicata e gentile? Comunque cambiando discorso, ho trovato il nome da dare al cane, è stata come un’illuminazione, stamani mi sono svegliata e l’ho visto steso nel mio letto che dormiva tutto accovacciato, così ho deciso di chiamarlo…sleep. È un cane che dorme spesso, ho pensato gli si addicesse!>>. <<sleep! Non è male!>>esclamò Francis. <<Kate, devo dire che il verde ti dona!>>le spuntò Kaitlyn alle spalle. <<ti ringrazio, molto gentile!>>rispose Kate in tono sincero. <<non c’è di che! Ci Vediamo alle 3 in palestra, non fare tardi!>>le disse in tono antipatico, come sempre. <<ciao, Francis!>>lo salutò Monica con gli occhi dolci per farsi notare. <<ciao!>>rispose lui, e lei se ne andò seguendo Kaitlyn e le altre. <<”ci vediamo alle 3 in palestra, non fare tardi”>>la imitò Kate. <<guarda devi metterci più antipatia e snobbismo, “ci vediamo alle 3 in palestra, non fare tardi”>>scherzò Susan e si misero a ridere. <<hai ragione…accidenti, sarà un incubo!>>. <<allora perché ci sei entrata?>>domandò Julie arrivando anche lei alle spalle. <<bè…>>cercò di rispondere Kate. <<…punti per il college!>>disse Chloe. <<davvero? Perché non me lo avete detto prima che avrei fatto il provino pure io!>>rispose Julie pronta a mettersi in gioco. <<bè no…Chloe sta scherzando, sai io…ho sfidato Kate. Se sarebbe riuscita ad entrare nelle cheerleaders e a superare la settimana fino alla gara sopportando Kaitlyn…>>inventò sul momentò Francis. <<…Francis mi preparerà le sue specialità culinarie e…anche una buonissima torta al cioccolato!>>concluse lei facendo intuire che lo pretendeva davvero. <<ah, una buonissima sfida! Ora devo andare, ah Susan noi ci vediamo stasera, ciao ragazzi!>>e Julie se ne andò in biblioteca. <<cosa dovete fare stasera?>>chiese Kate. <<si…usciamo noi quattro: io, Luke, Julie e Nick!>>spiegò Susan. La campanella suonò e i ragazzi si recarono alle rispettive lezioni. L’insegnante di letteratura iniziò la lezione parlando di Jane Austen. cominciò a spiegare la sua opera più famosa, Orgoglio e Pregiudizio, concludendo con Ragione e Sentimento: <<una delle opere che preferisco io è Ragione e Sentimento. Bè…è come dire il bianco e il nero, il giusto e sbagliato. Ma queste due parole rappresentano due facce di una medaglia, due sorelle, due caratteri diversi; entrambe si innamorano, però una di loro agisce con la testa quindi con la ragione, l’altra sorella, invece, preferisce seguire il cuore. Perciò “Ragione o sentimento?”, la maggior di noi risponderebbe con la seconda opzione ma è sempre la cosa giusta? Bè vi sorprenderà ma non è sull’argomento romantico che dovrete lavorare. Voglio che buttiate giù tre pagine…sul rapporto che avete con vostra sorella o fratello o entrambi. Per chi non è ha descrivete cosa potrebbe significare averne. La posta in palio…il nuovo cd dei green day!>>spiegò la signorina Brite. <<fantastico!>>esclamò Paul. Suonò la campanella e seguirono le altre lezioni. Tra un’ora e l’altra, però, Francis, rifletteva su quello che l’insegnante spiegò sulla ragione e il sentimento. Nel pomeriggio Kate ebbe le prove. Provarono fino alle 5 per lasciare campo libero ai ragazzi, che si allenarono con grande concentrazione. L’indomani mattina sia Francis che Kate erano già svegli alle 5 e 30. Il pullman sarebbe partito, da scuola, alle ore 7. Alle 6 e un quarto si ritrovarono fuori casa, caricando i borsoni sulla macchina di Francis. Li avrebbe accompagnati il signor Kyle. <<mamma, ricordati di dare il cibo a sleep, okay?>>disse Kate. <<okay, tesoro! State attenti!>>. <<Francis, indossa qualcosa di pesante così non prenderai freddo!>>disse Emily da madre. <<si mamma!>>. <<che Dio vi benedica ragazzi!>>esclamò la signora Fisher. <<grazie, anche a voi!>>e andarono. In un quarto d’ora arrivarono a scuola, e alle 7 e 5 minuti partirono con il pullman diretti a Fall River. Le cheerleaders si sedettero davanti a chiacchierare. Kate era seduta vicino al finestrino che ascoltava l’ipod accanto a Monica, mentre i giocatori dietro a parlare della partita e a scherzare. <<Kate, ti sei mai ubriacata?>>le chiese Monica. Kate si tolse le cuffie, non aveva un volume alto<<ahm…bè…mi è capitato una volta di bere un bicchiere di birra, e non lo retta, sono sensibile!>>spiegò Kate in tono gentile. <<certo…cosa ne può capire Miss acqua e sapone di cose di questo genere!>>intervenne Kaitlin più antipatica che mai. <<ei…hai qualche problema per caso?>>domandò Kate in tono infastidito. <<si…tu! Non bevi mai…non indossi scarpe col tacco, odi le gonne…ma, nonostante ciò, ti senti più superiore di noi!>>cercò rogna Kaitlyn. <<Io non mi sento né superiore né inferiore a nessuno Kaitlyn. Il problema, in realtà è che tu, ti credi di essere chissà chi. Tu ti senti superiore agli altri solo perché sei una cheerleader, bè ti do una dritta Burton non è così…>>rispose a tono Kate. <<ei…vedi che non ti permetto…>>stava rispondendo Kaitlyn ma arrivò la signorina Ginger che interevenne con autorità<<smettete subito di litigare, un'altra lite così e torniamo immediatamente indietro>>. Entrambe si zittirono e Kate riprese ad ascoltare la sua musica. Nel frattempo i ragazzi, seduti in fondo, ascoltarono la breve rivalità tra le due. <<bè Kaitlyn sarà pure un po’ antipatica, ma è un bel bocconcino!>>commentò Paul. <<e tu Francis, chi sceglieresti tra le 7 cheerleaders?>>chiese Chuck, uno dei giocatori. <<bè…non saprei, non sono il tipo da fare queste selezioni!>>rispose Francis in tono sincero. <<andiamo…ho notato come Monica ti sta puntando!>>replicò Paul. <<ma dai!>>rispose Francis imbarazzato. <<perché vuoi dirmi che non ti piace?>>. <<ahm…si…è carina!>>. <<secondo me dovresti chiederle di uscire!>>continuò Andrew. <<tranne chè…magari c’è qualcosa tra te e una certa…Kate!>>affondò il coltello Paul. <<ma no…scherzi? Io e Kate…siamo solo amici, chiaro?>>rispose Francis in tono infastidito. <<okay, non ti scaldare troppo!>>rispose Paul. A metà strada si fermarono in un autogrill, alcuni andarono in bagno, altri entrarono per comprare degli snack. Francis si avvicinò a Kate che stava guardando, interessata, ad un cd dei Jonas Brothers. <<ei, come va, vuoi una patatina?>>chiese Francis. <<ah no grazie, non ho fame>>prese il cd intenta a comprarlo. <<come va con Kaitlyn, prima abbiamo sentito il vostro piccolo litigio!>>commentò Francis. <<come vuoi che vada? È un’antipatica rompiscatole, credo che alla fine di questa missione la rinchiuderò in prigione! Critica sempre gli altri, ma non guarda mai se stessa!>>disse Kate in tono infastidito. <<credo che questo sia il motivo per cui le hai messo un po’ di limone dentro l’acqua ricordi?>>cercò di sdrammatizzare Francis. <<quelli si che erano bei tempi!>>e si misero a ridere, ad un certo punto Kate sentì una forte nausea salirle. <<ei stai bene?>>. <<ahm…mi viene da vomitare. Certo solo pensando a lei!>>. <<vuoi andare in bagno?>>. <<no, non c’è bisogno! Non è niente di grave tranquillo, fammi compagnia che vado a pagare questo cd>>stavano recandosi verso la cassa quando Monica fermò Francis. <<ei ciao Francis, come va?>>. <<ahm…bene…e tu?>>rispose Francis mentre Kate li lasciò passando alla cassa. <<bene…grazie! Allora…stasera ci sarà la partita! Come ti senti?>>. <<bè…un po’ nervoso!>>iniziarono a chiacchierare. Kate notò che vi era interesse, così si diresse verso il pullman, riguardandoli da fuori. Al contrario di Kate, Francis risalì sul pullman pieno di snack, caramelle, cioccolata, e patatine. Erano settimane che mangiava a sbafo, anche al corso di cucina mangiava i suoi compiti, un comportamento strano da parte sua. Dopo essere ripartiti, alcuni di loro si addormentarono, in quanto non erano abituati ad alzarsi presto la mattina, dato che venivano sempre in ritardo a scuola. In quel momento Francis ricevette un messaggio da Alex, così chiamò Kate. Entrambi si alzarono parlando sottovoce. <<Alex mi ha indicato alcuni locali a Fall River che aprono di notte>>le disse Francis. <<bene! Dobbiamo trovare un modo per uscire di nascosto dall’albergo!>>. <<già!>>, all’improvviso l’autista prese una scaffa. Kate e Francis caddero l’uno sull’altra. I loro sguardi si incrociarono come l’ultima volta, e le loro labbra si ritrovarono vicine. In quell’istante i loro cuori cominciarono a battere come un tamburo. Si ripresero e si rialzarono. <<stai…bene?>>chiese Francis in tono imbarazzato. <<ahm…si!>>rispose Kate un po’ scossa. <<ragazzi siamo arrivati>>esclamò Paul, svegliatosi da 5 minuti. Così scesero tutti, e con gli ordini dei professori, entrarono nel Fall River Hotel. Il consierj dell’hotel venne incontrò agli insegnanti<<salve! Voi dovete essere la Boston high school…vi stavamo aspettando!>>. <<salve!>>salutarono il coach e gli altri due insegnanti. Per essere un albergo a tre stelle era piuttosto carino, molto ordinato e accogliente, con un lampadario enorme al centro della hall. <<wow! Questo lampadario è veramente forte!>>esclamò Chuck. I professori insieme agli alunni, seguirono il consierj per la distribuzione delle chiavi. <<bene siamo nella stessa stanza, purtroppo!>>disse Kaitlyn prendendo la chiave, iniziò a salire e le altre la seguirono. <<accidenti! Non la sopporto>>. <<bè…purtroppo non è una minaccia internazionale, quindi non possiamo arrestarla!>>. Kate rise poi disse<<mi sento già stressata! Vado in camera prima che me ne penta>>salì Kate. <<okay, ci vediamo dopo>>rispose Francis in tono un po’ preoccupato per ciò che era accaduto sul pullman. Entrata in camera, Kate si stese sul letto per riposarsi un po’. Monica le si avvicinò e le domandò: <<ei Kate, posso chiederti una cosa?>>. <<ahm, certo!>>le rispose Kate stesa sul letto. <<insomma…tu sei la migliore amica di Francis, cosa gli piace?>>chiese curiosa Monica. <<cosa vuoi dire?>>aprì gli occhi Kate. <<bè…mi piace molto e vorrei piacergli. Magari se mi dai qualche dritta…>>confessò Monica. <<…ahm…bè…lui ama tanto cucinare, vorrebbe diventare uno chef un giorno. Gli piacciono i film d’azione e ogni tanto non rinuncia neanche a quelli romantici!>>le raccontò Kate pensando a lui. <<fantastico! Credi che uscirebbe con me?>>. <<bè…non so, prova a…chiederglielo!>>le consigliò un po’ amaramente Kate. <<cosa potrei dirgli?>>continuò a domandare lei. <<chiediglielo e…basta, lui ama…le cose semplici! Sii te stessa!>>Kate, per un momento, provò pentimento per averle dato quelle dritte. <<grazie Kate, lo farò!>>le sorrise Monica. A pranzo, scesero tutti e si recarono al ristorante dell’albergo e si sedettero per mangiare. Francis si divorò tutto come se non avesse mangiato da una settimana, i suoi compagni lo guardarono con ammirazione perché mangiava di gusto. Nel pomeriggio si recarono al liceo di Fall River dove si prepararono ad affrontare i Riders. Poco prima che la partita iniziasse, quest’ultimi li provocarono. <<siete pronti a mangiare la polvere?>>. <<spero che non ne siete allergici!>>rispose in tono Paul. Anche le cheerleaders si scontrarono durante la partita, nel fare il tifo, ma non era niente in confronto alla gara che avrebbero dovuto affrontare l’indomani. Kate odiava eseguire la coreografia per il tifo della squadra in quanto le sembrava stupido e un po’ ridicolo, in particolare se lo eseguiva lei. infatti Francis si divertiva nel vederla in quel modo. Ciò gli diede uno stimolo in più per segnare a canestro. Però a metà della partita il tabellone segnava 50 punti di vittoria per i Riders contro i loro 44. Quando vi fu il time-out si radunarono insieme al coach che disse prontamente: <<su ragazzi, ci stiamo facendo distruggere. Non possiamo permetterlo, credo che stiamo sbagliando lo schema, dobbiamo marcare di più gli avversari!>>. <<ma come? Sono loro che marcano noi!>>chiese Paul. <<sto pensando!>>. Anche Francis riflettè, poi osservò Kate ed ebbe un’illuminazione. Quando erano piccoli e giocavano a basket, utilizzavano lo schema a “U”, così lo chiamarono loro, ovvero accerchiavano gli avversari secondo la forma della lettera, così era più facile passare la palla al compagno e segnare. Lo spiegò a loro e il coach lo trovò un’ottima schema di gioco. Tutti eseguirono quello schema che li portò ad acquistare punti. Restarono 2 minuti alla fine della partita ed erano in pareggio. Riutilizzando lo schema, Paul passò la palla a Chuck, che segnò arrivando alla vittoria. Tutti esultarono, anche le cheerleaders. Ma la capocheerleader della squadra avversaria provocò Kaitlyn. <<ride bene chi ride ultimo, i vostri ragazzi sono stati bravi a vincere questa partita ma…è certo che domani voi perderete la gara come ogni anno, buona serata!>>. Kaitlyn stava per acciuffarle i capelli ma le altre la fermarono. <<Kaitlyn, non ti fare provocare!>>disse Kate in tono di aiuto. <<accidenti, quanto la odio!>>affermò Kaitlyn arrabbiata. <<però…ha ragione! In tutti questi anni non abbiamo mai vinto, cosa ci fa pensare che quest’anno sarà diverso?>>domandò Jane, una delle ragazze. <<ma cosa dici…Jane! Da quando ci facciamo abbattere in questo modo. Non dobbiamo permettere che ci sconfiggano prima di iniziare la gara!>>affermò Kaitlyn. Kate notò come lei le sostenne. All’improvviso Francis abbracciò Kate, che si ritrovò sorpresa. <<abbiamo vinto, è stato fantastico!>>esultò Francis, poi la mise giù. <<si…siete stati fortissimi! Qualcuno ha utilizzato lo schema a “U”!>>intuì Kate. <<esatto! Ho ricordato quando la usavamo noi e ho pensato che…>>spiegò Francis contento. <<…congratulazioni Grubs, sei stato bravissimo!>>li interruppe Monica. <<oh si, grazie!>>sorrise Francis. Ritornarono tutti in albergo un po’ stanchi. Con il permesso degli insegnanti festeggiarono nella zona piscina, all’interno dell’Hotel. Kate e Francis dovevano uscire per andare a controllare i locali della zona, dettati da Alex. <<ho sentito le ragazze e c’è un problemino!>>disse Kate. <<si lo so! Pure i ragazzi vogliono uscire di nascosto per farsi un giro fuori>>confermò Francis. <<possiamo uscire dalle finestre delle nostre camere, tanto siamo tutti al primo piano. Ci rechiamo a cena normalmente e, ad uno ad uno, ci ritiriamo nelle nostre camere!>>suggerì Paul. <<ottima idea, geniale Paul!>>confermò Kaitlyn e si diressero tutti al ristorante. <<però! Il ragazzo ci sa fare!>>confermò Kate. <<si! Ma è rischioso coinvolgerli!>>disse Francis. <<invece è una buona idea!>>spuntò dal nulla Alex. Li raggiunse da Boston per dare loro una mano. <<Alex, cosa ci fai qui?>>chiese Francis. <<ho pensato che potevate aver bisogno d’aiuto. È un’ottima idea perché vi sono dei sospetti in un pub qui vicino. Se vi sono le cheerleaders sarà meglio, possiamo coglierli sul fatto, possono essere una buona esca!>>spiegò Alex. <<ma Alex…stai parlando di esseri umani non di pesci…non credo sia una buona idea!>>affermò Kate. <<infatti non dev’essere una buona idea per te…purtroppo questi sono gli ordini e dobbiamo eseguirli Kate…il capo ha detto…>>riferì Alex. <<…il capo ha detto, ma per favore…è meglio che andiamo, Kate!>>si scaldò Francis lasciandolo lì. Dopo cena, in mezz’ora si ritrovarono nelle loro stanze, pronti a scappare. Riuscirono nell’impresa e in mezzora raggiunsero questo pub, che aveva nominato Alex. Tutti insieme si misero a festeggiare la vittoria dei Grubs. <<okay, io sto con le cheerleaders…>>disse Kate. <<…bene! Stai attenta!>>rispose Francis. Tutti si sparpagliarono. Chi si mise a ballare, chi ci provava con alcune ragazze del locale come Paul e Chuck. Chi, come Monica, puntò Francis. Kate, Kaitlyn e le altre invece andarono al bar per bere qualcosa di analcolico, poi andarono al bagno. Kate le seguì e ne aprofittò per andarci pure lei. Kaitlyn si sistemò solo il trucco ed uscì prima di Kate. Kaitlyn notò anche Audrey, la capocheerleader della squadra avversaria, che lei tanto odiava, portare Paul fuori, così decise di seguirla. Francis chiacchierava con Monica mentre controllava con lo sguardo gli altri ma non si accorse di Kaitlyn. Lei, presa la borsa, seguì Audrey e Paul dall’altra parte della strada, fin dentro un altro locale. Sbadatamente si scontrò con un bel ragazzo alto, capelli scuri e bei occhi verdi. <<oh scusa, non ti ho vista!>>disse lui. Kaitlyn rimase affascinata e rispose<<fa niente, anche io non ti ho visto!>>. <<piacere Dave!>>. <<Kaitlyn!>>si presentarono. <<oggi vedo cheerleaders dappertutto…>>iniziò la conversazione Dave. <<…ahm si! Ogni anno in una città diversa si tiene una gara tra squadre di cheerleader. Io vengo da Boston!>>spiegò Kaitlyn. <<ah Boston! Mi hanno parlato molto bene di questa città!>>mentì Dave. <<bè è una città come le altre. Questa invece sembra come una grande famiglia, dove si conoscono tutti! Io sono nata a Hopedale, ed è come stare qui!>>spiegò Kaitlyn. <<capito! Senti ti va di vedere un po’ la città, tanto per farti un’idea, così magari ci ritorni un giorno!>>propose lui. <<ahm…non saprei!>>rispose Kaitlyn in tono dubbioso. <<bè era solo un’idea, se non ti va…>>disse lui. Poi lei notò come Paul e Audrey si stessero divertendo e rispose<<sai che ti dico…va bene, andiamo!>>. <<bene! Senti…io prima prendo qualcosa da bere, prendo qualcosa anche a te?>>chiese Dave. <<ahm…certo! Una soda senza ghiaccio, grazie!>>rispose Kaitlyn ingenuamente. <<okay, torno subito!>>si diresse verso il bar, prese le cose da bere e poi se ne andarono. Quando Kate uscì dal bagno si diresse verso di loro, pensando ci fosse anche Kaitlyn. <<ei ragazze, va tutto bene?>>chiese Kate. <<certo!>>. <<Kate, hai visto Kaitlyn? Non riesco a trovarla>>chiese Jane. <<cosa? Non è con voi? Ahm…vado a cercarla!>>. Si mise alla sua ricerca dentro il pub ma non la trovò. Nel frattempo Francis ricevette da Alex le foto di quei bastardi che Jake era riuscito ad identificare. <<ahm…Monica mi puoi scusare?>>si preoccupò che fosse in compagnia, così gli chiese ad Andrew di stare con lei. Si diresse verso Kate. <<ei Kate…abbiamo le foto di quei tizi, Alex mi ha mandato degli MMS>>. <<bene! Perché Kaitlyn è sparita!>>esclamò Kate. <<cosa?>>rispose Francis in tono preoccupato. <<non riesco più a trovarla!>>così si diressero fuori. Notarono il locale dall’altra parte della strada. Vi entrarono, e notarono come alcune cheerleaders furono avvicinate da tre ragazzi che somigliavano a quelle delle foto, ma con le maschere facciali. Li riconobbero ugualmente. Notarono che, insieme alla ragazze, uscirono, recandosi verso il parcheggio, e li seguirono, chiamando, nel frattempo, i rinforzi. Entrambi usarono dei cappelli, che Kate teneva dentro la borsa, per non farsi riconoscere. Le ragazze avevano bevuto delle bevande con dentro pasticche sciolte, perciò barcollavano da sole, tenute da ognuno di loro. Stavano per salire sull’auto, poi Francis e Kate, stando attente alle ragazze, si scontrarono contro i tre uomini. Entrambi ebbero la meglio. Intanto le ragazze erano svenute, a uno dei tre ragazzi Kate ordinò: <<dov’è il vostro quarto uomo?>>. <<non lo so, mi dispiace!>>non volevano collaborare, ma una delle ragazze, rinsavita, riconobbe il quarto dalle fote, raccontando loro che era andato via con una ragazza, la cui descrizione coincideva con quella di Kaitlyn. <<merda!>>urlò Kate. <<okay, ora calmati la ritroviamo!>> Francis chiamò Jake <<ei Jake, puoi riuscire a rintracciare un cellulare?>>gli diedero il numero di Kaitlyn. Un paio di minuti dopo Jake gli diede l’indirizzo esatto dove Kaitlyn era stata portata e corsero subito. Per la prima volta in vita sua non era mai stata così preoccupata per Kaitlyn. Aveva paura che fosse troppo tardi, quando arrivarono, in una strada isolata, notarono la macchina e loro due fuori, perchè quando Kaitlyn capì che lui l’aveva drogata, cercò di scappare dall’auto. Lei era per terra quasi per svenire. <<dove credi di andare, ora ci divertiremo sul serio!>>le stava mettendo le mani addosso, quando intervennero loro. Francis si scagliò contro di lui sferrandogli un pugno mentre Kate si precipitò da lei. L’anfetamina aveva fatto il suo effetto, così le ficcò due dita in bocca e la fece vomitare. Dopo mezz’ora lei si riprese, nonostante fosse ancora stordita e sconvolta. Alle altre ragazze fecero bere un’intruglio che le fece vomitare. <<come ti senti?>>le chiese Kate. <<un po’ meglio!>>rispose Kaitlyn che ancora tremava. I loro compagni, che erano rimasti lì, videro la polizia e l’autoambulanza arrivare per le ragazze, che erano state drogate. Ad un certo punto si chiesero dove fossero finiti Kaitlyn, Kate e Francis, perché era tardi e sarebbero dovuti ritornare in albergo. Li videro spuntare, poco dopo, con Kaitlyn sconvolta. <<oh mio Dio, Kaitlyn cosa è successo?>>si avvicinarono le amiche, che la abbracciarono. <<Kaitlyn ha avuto una brutta esperienza…ma ora sta bene!>>spiegò Kate. <<si…sto bene ragazzi! Voglio solo tornare in albergo!>>rispose lei in tono stanco. Intanto, quando i loro professori fecero il giro delle stanze per il controllo, gli venne un colpo quando al posto loro, vi trovarono i cuscini sotto le lenzuola. Quando uscirono per andare a cercarli, ecco che rientrarono un po’ gasati, sconvolti e stanchi. <<oh ragazzi, siete proprio nei guai! Non vi bastava la festa in piscina…no dovevate disobbedire alle regole ed uscire…bene! Andate nelle vostre stanze, domattina ne riparleremo>>disse il coach. Tutti andarono a dormire. L’indomani gli insegnanti erano decisi a partire subito, senza far partecipare le cheerleaders alla gara. <<signorina Ginger, non può farci questo!>>si ribellò Kaitlyn. <<mi dispiace ragazze ma ieri sera l’avete combinata grossa, ritorniamo subito a casa!>>rispose in tono severo la professoressa. Francis e Kate si sentirono un po’ responsabili per quello che era successo, cosi quest’ultima intervenne: <<andiamo signorina Ginger, abbiamo sbagliato ma quando torneremo saremo puniti ugualmente, quindi cosa ha da perdere, ci faccia partecipare!>>disse Kate in tono gentile. Li convinse, così si diressero tutti al concorso. Si iscrissero e, quando arrivò il loro turno, gareggiarono. Inaspettatamente lo passarono, come gli altri turni. Riuscirono ad arrivare in finale proprio come le cheerleaders dei Riders, contro le quali poi si batterono. Prima di esibirsi Kaitlyn ringraziò Kate: <<ei Kate! Volevo ringraziarti per quello che hai fatto per me, per poco io non…>>. <<…no Kaitlyn! Non pensarlo nemmeno!>>rispose Kate in tono gentile, e Kaitlyn la abbracciò, perché in tutta la sua vita non era mai stata così spaventata come la notte scorsa, e non pensava che proprio la ragazza, che lei detestava di più al mondo le avrebbe salvato la vita. Dopo l’esibizione delle ragazze Riders, raggiunsero il palco pronte a dare il meglio di loro. Misero grinta nei movimenti, ma soprattutto la cosa più importante, il divertimento. Per la prima volta non puntarono a vincere, ma, intanto, la loro coreografia arrivò al primo posto. Consegnarono il gigantesco assegno da 5 mila dollari a Kaitlyn e alle ragazze, sorridendo a una foto scattata da un giornalista. Durante il viaggio di ritorno, nonostante la brutta esperienza di Kaitlyn conclusasi bene ringraziando Dio, e la punizione che sarebbe aspettato a tutti loro, si misero a cantare, scherzando tra loro, per festeggiare la duplice vittoria. Nel frattempo Alex li seguiva con la sua auto. Quando ritornarono il preside, nonostante la loro stanchezza, li convocò nel suo ufficio, a conoscenza della loro avventura notturna. Si congratulò per le vittorie riportate ma, altresì, li punì con una semplice attività extrascolastica: la pulizia dei bagni della scuola per una settimana. Dopo il colloquio con il preside, prima di tornare a casa Francis e Kate dovettero passare dalla CIA per ordini del capo, “lo zio Tom”. Giunti dentro il suo ufficio, Alex disse: <<eccoveli qui signore!>>. <<bene! Grazie agente Foreman, può andare! Vi ho fatto chiamare per congratularmi con voi, siete due degli agenti giovani migliori che abbiamo. Ho notato come avete gestito quest’ultima missione!>>si congratulò il capo. <<grazie signore!>>affermò Kate mentre Francis si limitò a fissarlo in modo infastidito. <<e lei agente Kyle non è contento di questo?>>domandò il direttore. <<bè…dipende “signore”!>>rispose Francis in tono ancor più infastidito. <<dipende da cosa?>>. <<se ciò è la verità…zio Tom!>>esplose Francis. <<cosa dice…agente Kyle?>>chiese il “capo” come se si stesse sbagliando. <<andiamo vuoi prendermi in giro? Mio padre mi ha messo al corrente del tuo straordinario piano…>>confessò impulsivamente Francis. <<ah bene! Tuo padre avrebbe dovuto tacere!>>commentò lo zio Tom. <<certo, hai minacciato anche lui! Me lo ha rivelato solo perché ha scoperto chi siamo. Abbiamo promesso di essere sinceri l’uno con l’altro…noi!>>affondò il coltello morale Francis. <<oh…ora risparmiami il bel quadretto familiare!>>rispose lui in tono sarcastico. <<certo…perché tu non sai neanche lontanamente cosa significhi avere una famiglia, giusto? Hai abbandonato la tua!>>Kate lo ascoltava mentre dava adito al suo sfogo. <<ei, non ti permetto di parlarmi così e poi non hai il diritto di giudicarmi!>>cominciò ad accendersi anche lui. <<si infatti io non ne ho il diritto ma lo sapesse Josh…>>. <<…non ti azzardare a dirgli tutto!>>si adirò Tom mentre Kate cercava di calmarli. <<perché se no cosa fai, minacci anche me?>>. <<attento ragazzino a come parli…sono il tuo capo!>>iniziò ad innervosirsi. <<il mio capo…questa è bella! Lo sai cosa sei? Uno stronzo egoista che ha preferito fare “il capo” piuttosto che crescere suo figlio!>>lo prese per la camicia, stavano per prendersi a botte ma Kate intervenne e li separò. <<ei…adesso Piantatela! Sembrate due ragazzini, Francis andiamo!>>lo prese per il braccio, ed uscirono. <<idiota!>>. <<vuoi calmarti, ti sembra il modo di reagire Francis?>>lo rimproverò Kate, mentre Alex li raggiunse ascoltando la conversazione. <<mi vuoi dire da che parte stai?>>rispose in tono sgarbato Francis. <<dalla tua, mi sembra chiaro, Francis. Ma stavi oltrepassando il limite, non è il modo>>. <<lo sai che vi dico bene! Fate come volete io me ne vado>>li lasciò lì. Kate voleva raggiungerlo ma Alex glielo impedì: <<lascialo stare, ha bisogno di sbollire, vedrai che si calma>>disse saggiamente lui, poi riaccompagnò Kate a casa, dato che lui era scappato in moto. Si fece un giro ripensando a come si fosse comportato soprattutto con Kate, che, a quanto pare, era uno dei motivi che lo rendevano così nervoso. Quando Kaitlyn tornò a casa, si chiuse nella sua stanza e si mise a scrivere sul tema che la signorina Brite assegnò alla classe: le sorelle. Nonostante lei non ne avesse, essendo figlia unica, trasse ispirazione dall’esperienza avuta con Kate. Così, prendendola come modello di sorella, eseguì un capolavoro, che l’avrebbe portata a vincere il cd dei Green Day. L’indomani mattina, la Domenica, Francis si svegliò presto, non riuscendo a riprendere sonno, così si mise in cucina e cominciò a preparare la sua torta di cioccolato. Tra un’ingrediente e un altro sorrideva, ripensando a come fosse stata divertente e buffa Kate, indossando quella divisa da cheerleader, e tifando per la loro squadra di basket. E, anche, come avesse portate alla vittoria le ragazze, con la coreografia, sulle note di Missy Elliot, ma, nonostante ciò era triste, perché sapeva di averla trattata male. Motivo in più per cui mise in forno il composto al cacao. Quando fu pronta il buon profumo si cosparse, svegliando tutti. Arrivò fino alla stanza di Kate, con la finestra aperta. Kate era sveglia, non fece altro che girarsi e rigirarsi nel letto. Il profumo che arrivò era così dolce e raffinato, da credere di stare sopra soffici nuvole. Sapendo che veniva dalla casa di Francis fece un piccolo sorriso. Si alzò, scese e non vide nessuno, così intuì che i suoi genitori e sua sorella raggiunsero la torta. Quando Francis non la vide, uscì per andarla a raggiungere, e la incontrò con la sua vestaglia color lilla e i capelli raccolti: <<ciao>>lo salutò Kate in tono freddo ma dentro era ferita. <<buongiorno, ho preparato la torta al cioccolato>>cercò di farsi perdonare lui. <<mmh! E immagino che questo debba farmi saltare di gioia>>rispose Kate in tono sarcastico. <<okay! Colpito e affondato. Kate mi dispiace, davvero, mi rendo conto di aver esagerato, non ti meritavi quel comportamento da parte mia>>si scusò Francis in tono sincero. Kate sospirò, fece un piccolo sorriso<<bè…non deve essere stato facile per te, affrontare una simile situazione, è comprensibile. Comunque…hai davvero fatto una torta per me?>>si sorrisero e si abbracciarono. Rientrarono in casa, notando che tutti stavano finendo la torta. <<ei, state mangiando la mia torta!>>esclamò Kate. <<oh tesoro, questa è la torta più buona che abbia mai mangiato!>>si congratulò la signora Kyle, erano tutti come estasiati. <<posso assaggiarla anche io ora?>>chiese Kate. <<certo! Te lo meriti!>>affermò lui, porgendole un pezzo su un piatto. Kate ne rimase davvero sorpresa, non aveva mai cucinato così bene. <<mamma mia questa torta è buonissima, questo corso di cucina ti sta veramente migliorando!>>. <<bè modestamente…>>scherzò Francis. Poi Kate prese, semplicemente, il resto della torta e gliela spiaccicò in faccia. <<Kate che cosa hai fatto, quella torta era veramente buona!>>esclamò sua sorella Rose. <<in effetti! Mi dispiace per la torta Francis, era stupenda, ma credevi davvero che la sfida si concludesse così?>>rispose Kate sorridendo. <<certo che no era ovvio. Però! È davvero buona, ma sai forse andava messa un po’ più di panna!>>così le versò la panna in testa. Tutti iniziarono a ridere, Karen spalmò la crema che era rimasta, in faccia a suo padre. Cominciarono a gettarsi la farina, il cacao e tanto altro, scherzando e ridendo. La fiera dei baci Durante la settimana di punizione Monica decise di farsi avanti con Francis. Così chiacchierando e ridendo, il nostro caro Francis le chiese un appuntamento, il tutto sotto gli occhi di Kate, che, intanto, riuscì ad uscire dalla squadra delle cheerleaders. Monica accettò e, l’indomani, Francis la passò a prendere. Trascorsero una bella serata, e quella volta Francis si limitò nel raccontarle delle sue ricette culinarie. Una mattina Kate si alzò presto per andare a correre. Aveva bisogno di riflettere, in quanto non riusciva a comprendere cosa le stava accadendo. E ripensò alla strana visita dalla dottoressa, a causa della sua nausea, che continuava a persistere. <<dunque Kate ho fatto le analisi e, in effetti, ho riscontrato carenze di vitamine nel tuo corpo. Ne mangi verdure, come carote, insalata ma anche succhi di frutta e cose varie?>>le domandò la dottoressa Tyler. Una dottoressa che le era stata scelta dalla CIA, come a tanti altri, per protezione, in casi anche particolari. <<no dottoressa Tyler, vede è un periodo che non mangia molto e…>>intervenne sua madre. <<…mamma vedi che la domanda era riferita a me, posso rispondere okay?>>si infastidì Kate. <<Kate stavo semplicemente spiegando alla dottoressa…>>rispose Elizabeth in tono serio. <<…non si preoccupi signora. Dunque Kate come mai non mangi molto?>>. <<vede mia madre tende ad esagerare. Io mangio, solo che alcune volte mi sale questo forte senso di nausea, e mi è capitato anche di vomitare, e mi si chiude lo stomaco!>>rispose Kate sinceramente. <<allora…non ho riscontrato nessun alimento che ti abbia fatto male. Sei solo stressata, magari fai tante cose contemporaneamente e non riesci…>>spiegò la dottoressa. <<…ma no cosa dice? È una vita che faccio così, e non ho mai avuto problemi, inoltre ora le cose vanno anche meglio, dato che la mia famiglia sa tutto su di me!>>. Intanto la dottoressa la osservò mentre gesticolava. Notò il suo comportamento e le sue espressione, intuendo che la causa non era di natura fisica. Così, volendo parlare da sola con lei, fece uscire un momento sua madre. <<cosa succede dottoressa Tyler, ho qualcosa di grave?>>cominciò a preoccuparsi Kate. <<no no! Sai? È possibile che tu sia un po’ stressata per via dell’ultimo anno, il diploma, gli esami, il college ma, vedi Kate, il corpo e la mente sono strettamente collegate, quando la mente sta male, anche il corpo ne è influenzato, e viceversa!>>spiegando nel modo più chiaro possibile. <<cosa vuole dire?>>cercò di capire Kate. <<è evidente che il tuo corpo cerca di mandarti dei segnali. Stai male fisicamente perché hai qualcosa dentro, che stai sopprimendo, e che deve uscire fuori. Anche io quando avevo la tua età mi è capitata la stessa cosa. Si tratta di uno stato emotivo che devi esprimere. Come…>>stava per dire una parolina che a Kate faceva paura. <<…okay, ho capito! Sa, ora che ci penso…credo che lei abbia ragione, è solo stress…grazie dottoressa Tyler!>>sapeva di mentire Kate. Iniziò a correre fortissimo, evitando di pensare a ciò che la dottoressa Tyler si riferiva. Tornò a casa, si fece una veloce doccia e, dopo essersi vestita, si recò a scuola. Era l’ultimo giorno di scuola prima delle vacanze natalizie. Le strade di Boston erano innevate, con tante decorazioni anche luminose. Tanti negozi a cui la gente non dava tanto importanza, all’improvviso diventavano calorose. Ma vi è l’altra parte della medaglia, ovvero i regali. Dovrebbero essere cose, oggetti, maglioni, che la gente regala con il cuore perché sa che rendono felici le persone che amano, almeno per alcuni è così. Per altri, invece, è una seccatura, è un semplice obbligo per attenersi alla tradizione, un dovere che devono svolgere per fare in modo che tutto passi velocemente, per poi ritornare alla loro vita, alla loro routine, dimenticando il fatidico festeggiato ovvero Gesù, la cui data di nascita non è per niente riportata nel testo biblico. Generalmente le persone non comprendono il vero significato del Natale, in quanto dovremmo far nascere Gesù ogni giorno dentro il nostro cuore, facendo di lui il nostro punto di riferimento. Ovviamente per Susan Smith natale è come un confetto tutto rosa, buono dentro e fuori, senza difetti, in cui tutto funziona alla perfezione: <<Jingle bell, Jingle bell…buongiorno a tutti, non sentite questo buon profumo? È odore di vacanze!>>esplicitò Susan, raggiungendoli vicino gli armadietti. <<è vero! Finalmente un po’ di riposo!>>affermò Chloe. <<Mia sorella già sta organizzando la festa di natale in quel salone tutto rustico, quello che somiglia ad una di quelle baite in montagna…>>cercò di spiegare Kate. <<…”la Taverna dei tre moschettieri”>>risposero in coro Chloe e Susan. <<oh è bellissimo quel posto, lì ha festeggiato il compleanno mio cugino!>>disse Susan. <<ciao ragazze!>>li salutò Francis. <<buongiorno casanova!>>disse Chloe, essendo a conoscenza di Monica. <<simpatica?>>rispose Francis in tono ironico. <<perciò! Com’è andata ieri sera con Monica?>>domandò Susan curiosa. <<ah! Direi bene, ci siamo…divertiti, curiosa!>>confermò Francis. <<e…?>>insistette Susan. <<e…niente Susan!>>rispose Francis un po’ divertito dalla sua curiosità. <<ciao Francis!>>lo salutò Monica con un bacio nella guancia. <<ei ciao!>>la salutò con un piccolo sorriso. Kate a vederli sentì una fitta fastidiosa allo stomaco. <<bè ora vado…ci vediamo tra un po’ alla fiera dei baci!>>disse Monica allontanandosi. <<buondì ragazzi!>>spuntò di colpo Alex, che ultimamente trascorreva più tempo con loro. Saltarono tutti in aria. Poi Francis chiese <<ma cosa è la fiera dei baci?>>. <<è una fiera che si svolge ogni anno per beneficenza!>>affermò Kate. <<già! Si paga per baciare qualcuno che, magari ti piace, e i soldi vanno ai bambini poveri!>>spiegò Susan. <<fammi capire, tu paghi e baci così una persona?>>chiese Alex curioso. <<si ma ci sono delle regole, ovvero paghi per baciare un ragazzo o una ragazza ma la medesima persona non può essere ribaciata da qualcun altro, e inoltre puoi pagare anche per vedere baciare qualcuno cioè un ragazzo con una ragazza, quest’ultima di solito si è usato per scherzo o magari per aiutare qualcuno che è timido…>>spiegò più dettagliatamente Chloe. Nel frattempo Alex fece finta di fare una telefonata e si allontanò, dirigendosi verso la palestra, dove si svolgeva la fiera. <<quindi Monica…>>intuì Francis. <<…esatto Francis! È andata a pagare per baciarti!>>confermò Chloe. <<oh…bene! Forse però non è il…caso…non so!>>si tirò indietro Francis. <<ma come? Hai detto che avete trascorso una bella serata, vi siete divertiti no?>>affermò Kate in tono sarcastico e fastidioso. <<bè…si! Alex tu che ne pensi?>>chiese Francis girandosi. <<ma dov’è finito? Era qui un momento fa!>>disse Kate cercando con lo sguardo. <<bè l’ho visto dirigersi verso la palestra!>>rispose Chloe. <<e cosa ci fa in palestra?>>chiese lui. <<bè…lì si svolge la fiera dei baci quest’anno!>>rispose Susan. Kate e Francis si guardarono collegando tutto e dissero <<cosa?>>. Entrambi corsero immediatamente verso la palestra e le ragazze li seguirono, videro solo confusione senza alcuna traccia di Alex. <<tu lo vedi Kate?>>chiese Francis. <<no, bè…forse è andato in bagno!>>rispose Kate conoscendo Alex. <<ragazzi volete spiegarci che succede?>>domandò confusa Chloe. <<falso allarme!>>. Improvvisamente Kaitlyn, dal palco, chiamò le coppie le quali dovevano baciarsi. Quando vide i nomi di Francis e Kate, scritte sul foglio, ne fu sorpresa. Così tramite il microfono li chiamò. <<Kate e Francis…tocca a voi!>>. Entrambi si girarono lentamente, e Alex sbucò davanti a loro<<avanti ragazzi…viene il vostro turno!>>. <<Alex…cosa hai fatto?>>domandò Francis, con il cuore a mille. Lui si limitò a sorridere. Tutti li spingevano verso il piccolo palco, costruito in palestra. Non potettero tirarsi indietro ormai che il bacio era stato pagato. Francis vide Monica delusa, ma anche reagire in modo capriccioso, perché qualcuno, ovvero Alex, le tolse l’opportunità di baciarlo. Arrivati nel palco tutti iniziarono a dire “bacio” in pubblico: <<accidenti…questa non ci voleva, ucciderò Alex una volta per tutte!>>commentò Kate sottovoce. <<ti aiuto a seppellire il cadavere!>>confermò Francis. <<su ragazzi che aspettate, Babbo Natale?>>insisteva Kaitlyn, anch’essa divertita, in quanto, in fondo pure lei, tifava per loro. <<okay…facciamolo per i poveri!>>disse Francis. <<okay…per i poveri!>>rispose Kate, che dentro tremava. Entrambi si avvicinarono lentamente, i loro cuori iniziarono a battere all’unisono. Senza rendersene conto le loro labbra si sfiorarono, per chiudersi in un dolce bacio. Lui la prese per la vita, lei poggiò le sue mani sulle sue braccia. Entrambi non sentirono più la terra sotto i piedi. Fu come volare. Quando si staccarono dolcemente, si guardarono negli occhi non capendo più nulla. Girandosi, notarono che tutti li fissavano, così si ripresero. Scesero dal palco dirigendosi verso i loro amici. <<wow ragazzi! Da non credere!>>esclamò Susan in tono sincero. <<ahm…si! Ehm…io…devo andare in…biblioteca a restituire…un libro. Ci vediamo dopo>>balbettò Kate. <<oh si…anche io…devo andare a…parlare con…il coach, ci si vede!>>si inventò Francis. Entrambi sparirono, lasciandoli lì. Alla fine delle lezioni, Kate si recò velocemente a lavoro, e Francis si diresse un’ora dopo alla lezione di cucina. Per tutto il pomeriggio, entrambi non pensarono ad altro se non quel bacio. <<ei Kate cosa fai? Hai sbagliato, il frullato va al tavolo 5 mentre l’hamburger al tavolo 7>>la riprese Allie. <<ah si giusto, scusa!>>consegnò le ordinazioni e si recò al bancone. <<Kate oggi sei parecchio distratta, cosa ti succede?>>le chiese Roxi. <<ahm…niente, va tutto bene sono solo un po’ stanca!>>continuò a mentire Kate. <<sicura che sia solo questo?>>chiese Allie. <<certo! Ragazze sto bene okay?>>le lasciò e andò a prendere altre ordinazioni. La ricetta di quel giorno riguardava un secondo: <<oggi voglio lasciarvi liberi, davanti avete vari tipi di pesce e vari ingredienti, sbizzarritevi, create ciò che volete, vediamo se avete imparato qualcosa, fino ad ora!>>disse l’insegnante Xavier. Alcuni combinarono un disastro, in quanto misero a cuocere troppo il pesce. Francis iniziò a cucinarla in padella con un po’ d’olio, da una parte preparò una salsa di salmone un po’ piccante; quando finì mise il filetto di pesce sdraiata sul piatto, e la circondò con la salsa al salmone. Nonostante la sua distrazione Francis compì una buona opera d’arte apprezzata dallo chef. <<complimenti Francis, è davvero ottimo, ecco prendete esempio dal vostro compagno!>>riprese Xavier, notando alcuni pesci bruciati. Alcuni degli alunni lo guardarono in modo torvo. Altri, invece, lo ammirarono. Quando finì la lezione, Francis si recò da Kate al lavoro. Prima di entrare la osservò da lontano, lei aveva finito di prendere un’ordinazione, e si diresse al bancone. Quando si voltò lo vide entrare. Entrambi si guardarono, non sapendo come reagire, poi lui le si avvicinò. <<ciao!>>. <<ciao, come…va?>>gli domandò Kate. <<ahm…bene, sono appena uscito dal corso di cucina!>>cercò di rompere il ghiaccio Francis. <<bene!>>in quell’istante, vi fu un momento di silenzio imbarazzante. All’improvviso aprirono bocca contemporaneamente: <<senti…>>. <<…parla tu…>>disse Francis con un piccolo sorriso. <<…no no…prima tu!>>rispose Kate sorridendo. <<okay…ahm…bè direi che…è stato…strano!>>cominciò Francis in tono sincero. <<quello che pensavo…anche io, insomma…voglio dire…è stato solo…>>rispose Kate cercando di dileguare il fatto. <<…uno scherzo di quell’idiota!>>finì Francis, scuotendo il capo. <<già! Allora va tutto…bene!>>. <<ahm…Certo! È tutto…okay!>>concluse Francis, mentre Roxi ed Allie li osservarono straniti. Francis e Kate, tornati in sé, si misero a chiacchierare. Mancava poco alla fine del turno di Kate. ad un certo punto entrò Alex, e, da una certa distanza, disse: <<okay! So che volete uccidermi o attaccarmi ad un palo, ma era solo uno scherzo. Volevo solo un po’ divertirmi ma devo dire che è stato piuttosto…romantico!>>aggravò la sua posizione Alex. <<tranquillo Alex, non siamo arrabbiati!>>iniziò Francis già pronto a mettere in atto la sua vendetta. <<certo che no!>>affermò Kate, ordinando un frullato alla fragola. <<davvero? Bene, sono contento!>>, Francis gli mise una mano nella spalla e lui cominciò a preoccuparsi. <<siete sicuri?>>domandò Alex non molto convinto. <<non so, tu che dici Francis?>>gli domandò Kate. <<bè, non saprei, fai tu Kate!>>stette al gioco Francis. Così lei gli rise in faccia, versandogli il frullato sulla testa. I clienti all’interno del locale, assistettero alla scena ridacchiando. <<immagino che ora è abbastanza chiaro per te Alex!>>affermò lei. <<si ho capito!>>rispose Alex, sudicio di frullato. <<davvero Alex? Bè…non ti crediamo, vai da qualcuno che lo faccia>>disse Francis in tono infastidito. <<Allie per favore mi prendi lo straccio?>>chiese Kate. <<okay ragazzi…mi dispiace ma la state prendendo troppo seriamente per essere solo uno scherzo!>>. <<bene, dato che la prendiamo così seriamente come dici, questo casino lo pulisci tu okay? Ecco la scopa e lo straccio!>>le ordinò Kate. <<cosa? Ma io non lavoro qui!>>rispose Alex in tono serio. <<4 parole Alex…chi – se – ne – frega!>>scandì bene le parole Kate. <<la prossima volta ci ripenserai…no aspetta cosa dico, tu non pensi! Fai solo quello che ti passa per la mente!>>affermò Francis in tono sarcastico. <<il mio turno finisce tra…5,4,3,2,1, bene! Buone vacanze ragazze, ci vediamo l’anno prossimo!>>le salutò Kate sorridendo. <<anche a te Kate!>>si abbracciarono. <<auguri anche a te Alex!>>ironizzò Francis. <<si e buon divertimento…mi raccomando pulisci bene!>>disse Kate, gli diede una forte pacca sulla spalla e uscì insieme a Francis. <<bene! Allora…ci vediamo a casa, passo da Susan un momento…sai si è offerta di organizzare la festa di natale insieme a mia sorella…è un incubo!>>. <<lo immagino…Rose sta facendo partecipe anche Karen, sai quanto impazzisce per gli addobbi!>>. <<si! okay allora…>>. <<…a dopo!>>si sorrisero, e si recarono ai lati opposti del marciapiede, quando non se ne accorse, Kate guardò Francis. Invece, quando si voltò lei, Francis guardò Kate. Poi si partirono. Kate si recò da Susan, e in quel momento Luke stava uscendo. <<ciao Kate!>>la salutò lui. <<ciao Luke come va?>>domandò Kate. <<fa freddo! Ora vado. Ciao amore!>>si diedero un bacio. <<ciao Kate come stai?>>chiese la signora Smith. <<salve signora Smith, va tutto bene e lei?>>. <<bè…si tira avanti!>>, poi con Susan si recarono in camera di quest’ultima, che era, altrettanto pensierosa. <<ei va tutto bene? Per caso i tuoi genitori hanno litigato ancora?>>chiese Kate preoccupata. <<no, tra loro due ora va tutto bene. Si tratta di Luke, ultimamente si sta comportando in modo strano, come se mi evitasse!>>spiegò Susan in tono triste. <<magari è stanco, oppure, forse hai fatto qualcosa che…>>cercò Kate di aiutare l’amica. <<…credi che non ci abbia pensato? Non ho fatto altro che riflettere su ogni momento passato con lui in questo ultimo periodo, cercando di ricordare se ho detto o fatto qualcosa senza rendermene conto!>>. <<cavolo Susan, lo ami davvero!>>intuì l’amica. <<certo sorella, se no non starei così male…ho provato anche a parlargli, ma dice che è solo stressato per il lavoro, è nervoso perché ha spedito una domanda per entrare nel personale di un albergo, e sta aspettando una risposta!>>raccontò Susan. <<allora vedi? Sarà per questo, cerca di stare tranquilla!>>. <<okay, lo farò! Comunque signorina…noi due dobbiamo parlare di oggi. Ci avete mollato lì, scioccati!>>cambiò discorso Susan. <<scusa Susan ma ora devo andare! Eccoti la lista dei compiti che ti ha dato mia sorella per la festa, ci sentiamo okay? Ti voglio bene!>>e si girò quasi per andarsene. <<Kate Elizabeth Fisher, tu non uscirai da quella porta fino a quando non mi avrai detto tutto!>>la mise in riga l’amica. <<e ti pareva! Cosa dovrei dirti Susan?>>rispose Kate volendo evitare il discorso. <<cosa dovresti dirmi? Forse non ti sei resa conto di quello che è successo oggi!>>sottolineò Sue. <<certo che me ne sono resa conto, c’ero anche io! Comunque io e Francis ne abbiamo parlato prima…>>. <<…allora vi siete visti, cosa ti ha detto? Che è successo?>>si buttò sempre più curiosa Susan. <<Susan calmati, ne abbiamo parlato, ed è tutto a posto!>>spiegò brevemente lei. <<cosa? Kate vi siete baciati!>>. <<senti Susan è stato solo un bacio…e nient’altro, non fare come Alex. In questo momento c’è l’ho a morte con lui, non voglio che anche tu inizi con questa storia okay? Per favore basta!>>rispose Kate in modo schietto. <<d’accordo! Okay mi cucio la bocca!>>si fermò Sue. <<me lo prometti?>>. <<si te lo prometto…tieni! Questi li devi dare a tua sorella, sono degli addobbi natalizi avanzati, potrebbe essere utili per la festa!>>spiegò Sue. <<ah, ottima idea…grazie Susan, buonanotte!>>. <<buonanotte!>>si capirono le amiche. Quando uscì da casa di Susan, Kate si diresse verso la macchina. Incontrò Monica con suo fratello di 10 anni. <<ei ciao Monica!>>la salutò Kate. <<ah, ciao!>>le rispose fredda. <<ahm…dove state andando? Volete un passaggio?>>chiese Kate in tono gentile e anche colpevole. <<no grazie! Siamo arrivati, mia nonna sta proprio in quella casa, ci vediamo…Kate!>>cercò di evitarla Monica. <<no aspetta dai! Volevo parlarti…>>cominciò Kate. <<…okay! Ei Tommy va dalla nonna, dille che sto venendo!>>ordinò al fratello. <<okay!>>rispose il bambino. <<allora?>>domandò Monica curiosa. <<senti, mi dispiace per quello che è successo oggi! Lo so che volevi essere tu a…>>. <<…baciare Francis? Esatto>>rispose lei in tono arrabbiato. <<Vedi ho un amico praticamente da ricovero, è stato lui a pagare per vedere me e Francis…baciarci! E’ stato uno scherzo da parte sua…inizio a pensare che abbia dei seri problemi mentali…infatti sto facendo in modo di pagargli le sedute dallo psicanalista!>>ironizzò Kate. Monica rise e disse <<davvero?>>. <<certo! Quindi capisci che non è colpa nostra!>>cercò di scusarsi Kate anche se le bugie stavano diventando una rete attorno a lei. <<si! Infatti Francis mi ha mandato un sms prima dandomi, più o meno, la stessa versione della storia!>>rispose Monica in tono più calmo. <<ah, ti ha inviato…un messaggio…fantastico!>>disse lei, sfregandosi nervosamente le mani. <<già! Bene, sei stata carina a spiegarmi tutto, allora passa buone feste Kate, ciao!>>. <<ah…anche tu Monica!>>si salutarono. Quando Francis si ritirò a casa, aiutò sua sorella Karen a finire di addobbare l’albero, nel frattempo cominciò a porsi domande su Alex, ma subito si distraeva pensando a quel bacio: <<Francis la palla gialla va in quel punto!>>gli disse inutilmente Karen, in quanto lui era distratto. <<Francis, ci sei? Tua sorella parla con te!>>lo riprese Emily. <<dici a me mamma?>>rispose Francis ritornando in sè. <<c’è qualcun altro che si chiama Francis qui dentro?>>ironizzò sua sorella. <<tesoro, sembri distratto, non è che pensi a quella ragazza con la quale sei uscito…come si chiama…>>si intromise al solito sua madre. <<…ahm…Monica…vuoi dire?>>. <<sembra che…ti piaccia…hai gli occhi lucidi!>>. <<mamma…ma cosa dici?>>si sorprese lui. <<era…solo un’osservazione!>>. In effetti doveva una spiegazione a Monica, considerando che si stavano frequentando. Lei voleva baciarlo quel giorno alla fiera dei baci, così le mandò un sms spiegandole di Alex e del suo scherzo. Durante la cena, Kate, con un tono stanco disse: <<buono questo pesce, mamma!>>. <<è venuto bene si!>>confermò sua madre. <<ah Kate, tesoro come va con la nausea?>>le chiese suo padre. <<va meglio…>>rispose Kate. <<…ah Kate, ascolta una cosa, non lasciare i calzini a terra in bagno…sono sempre lì ogni volta che ti fai la doccia!>>disse Rose con tono severo. <<si poi li tolgo, rilassati!>>rispose Kate in tono un po’ infastidito. <<come faccio a rilassarmi, sei troppo disordinata, non voglio nemmeno pensare a cosa ci sia dentro il tuo armadio>>intuì sua sorella. <<infatti non pensarlo, non pensare minimamente di entrare dentro la mia stanza!>>. <<se tu la ordinassi sarebbe meglio…diglielo mamma!>>cercò le sue ragioni Rose. <<ma io sto bene nel mio caos e non devo certamente giustificarmi con te!>>rispose Kate in tono nervoso. <<ma non puoi tenere quella stanza in quel modo, adesso sei cresciuta, sei una ragazza dovresti essere più ordinata!>>. <<eccola che ricomincia…>>disse Kate stufa. <<…cosa vorresti dire scusa?>>. <<questo…la tua mania di dover controllare tutto, di dover controllare la mia vita. Tutto dev’essere ordinato e preciso perché se no la signorina non è contenta, sei insopportabile. Se quella penna non è a posto come dici tu inizi ad andare in escandescenza…>>si scaldò Kate. <<…ah quindi sarebbe colpa mia, che sono ordinata! Bene!>>rispose Rose in tono arrabbiato. Cominciarono a litigare. <<hai visto? Non accetti le critiche, però tu puoi criticare chi vuoi, rilassati Rose, se il cuscino del divano non è a posto chi se ne frega, il mondo continuerà a girare ugualmente…>>. <<…ragazze ora dateci un taglio!>>ordinò la loro madre. <<tanto ho finito! Sono sempre la strega della situazione!>>. <<ma no su Rose, smettila!>>la difese suo padre. <<ma piantala di fare la vittima, “oh povera ragazza, ti ho offeso”!>>. <<ora smettila Kate!>>le ordinò sua madre in tono severo. <<sapete, è proprio questo il problema, la difendete sempre, non fate altro che viziarla, lo avete fatto fin da bambina!>>. <<andiamo adesso non esagerare, lo sai che non è vero!>>rispose suo padre. <<si continua a difenderla, proprio tu papà che non sai dirle mai di no. Ha sempre ottenuto tutto quello che voleva, cominciando dalle bambole e finendo dalle scarpe firmate!>>cominciò ad esagerare Kate. <<ah ecco qual è il punto…sei gelosa di me, delle mie cose?!>>rispose Rose in tono infastidito. Kate sbuffò a ridere<<io gelosa di te? Questa è la barzelletta più divertente che abbia mai sentito. Credimi neanche se mi offrissero miliardi vorrei essere come te!>>la sparò grossa Kate. <<Kate, questo non dovevi dirlo! Chiedi scusa a tua sorella!>>le ordinò sua madre. <<non preoccuparti mamma. Kate stasera continua a sfogarti sui piatti perché io non ti sto più a sentire, chiaro?>>le rispose Rose ferita. E salì in camera sua. <<vuoi dirmi che ti prende? Questo è il modo di comportarsi Kate!>>la riprese Elizabeth. <<scusa mamma, io, forse mi sento un po’ stressata, mi dispiace>>chiese scusa Kate mentendo a se stessa. Ciò che era accaduto fu sfogarsi con sua sorella per il momento che stava vivendo, solo che aveva superato il limite. Si pentì di averla trattata a quel modo, anche perché i suoi genitori le avevano sempre insegnato ad accettare le persone per quello che erano. Così, finito di mangiare, si mise a lavare i piatti. Dopo un po’ bussò Francis, entrò, e la raggiunse in cucina. <<ei ciao, come va?>>la salutò, notando in lei un espressione triste. <<come vedi è toccato a me stasera fare i piatti, ho litigato con Rose!>>confessò Kate. <<Cosa è successo?>>. <<bè…lo sai com’è? Vuole, a modo suo, cercare di farmi essere più ordinata>>la giustificò Kate. <<allora niente di nuovo!>>ironizzò Francis. <<no! Solo che stasera ho esagerato di brutto, e le ho detto cose per niente carine!>>rispose Kate in tono triste. <<bè…può capitare di esplodere! Guarda me con la zia Joe, ci sono andato pesante>>la incoraggiò Francis, aiutandola ad asciugare i piatti. <<vero! Mi ricordo>>sorrise Kate. <<oh…ti è tornato il sorriso, finalmente! Anche perché volevo parlarti di una cosa, oggi ho pensato…ad Alex>>. <<mmh…quindi finalmente hai pensato di internarlo>>ironizzò Kate. Francis si mise a ridere<<bè quello lo faremo pure, intanto, credo che dovremmo sapere di più su di lui…>>. <<…cosa vorresti dire?>>gli domandò Kate curiosa. <<intendo indagare su di lui!>>rispose Francis in tono diretto. <<indagare su di lui? Francis…ne sei sicuro? Se in tutti questi anni non ci ha raccontato nulla su di lui, ci sarà un motivo no?>>. <<si lo so ma Kate…>>. <<…non può nascondersi per sempre. Hai ragione, lo so, ogni volta evita l’argomento…>>rispose Kate riferendosi al mistero del suo passato. <<…bè possiamo legarlo ad una sedia e costringerlo a raccontarci tutto…>>ironizzò Francis. <<…oppure…possiamo parlargli seriamente, e capire perché non ci dice niente!>>rispose Kate in tono semplice. <<accidenti, io preferivo la prima ipotesi!>>disse Francis sarcasticamente. Kate rise e rispose <<purtroppo non possiamo obbligarlo Francis!>>. <<lo so! Ora vado, ci vediamo domani, buonanotte!>>. <<buonanotte! Ne riparliamo domani okay?>>. <<okay!>>se ne andò Francis facendo finta di niente, come se fosse tutto normale. Finalmente arrivò la vigilia di natale. Dopo che Rose e Susan si dedicarono per organizzare la festa in tutti i suoi particolari, i giorni precedenti Francis indagò su Alex, scoprendo la presenza di un fratello, con la quale ogni tanto Alex si sentiva. E una madre che si era trasferita a Phoenix, Arizona. Nel frattempo Kate era impegnata a fare dei regali particolari, nonostante si fosse beccata una brutta influenza, con colpi di tosse. Mentre Susan cercava di comprendere cosa avesse Luke. Vi fu una grande folla alla festa, si presentarono molti familiari e amici. <<questo posto è davvero fantastico complimenti ragazze!>>si congratulò Kate. <<già, quell’albero è veramente…alto!>>confermò Francis. <<grazie Francis! Ora scusate, ma la “ragazza viziata” va ad accogliere gli ospiti!>>esclamò irritata, dirigendosi all’entrata. <<qualcosa mi dice che sia ancora arrabbiata con me!>>ironizzò Kate. <<ma davvero?>>iniziò Francis. <<non si nota!>>finì Susan. <<vi ringrazio ragazzi!>>. In quel momento arrivò a sorpresa Chloe. <<ei ciao ragazzi!>>. <<Chloe…ciao! Cosa ci fai qui? Non dovevi stare con la tua famiglia?>>le domandò Kate. <<bè per una volta capiranno, e poi domani sarò con loro. Stasera mi voglio divertire con le mie amiche! Come siamo belle!>>commentò Chloe. Kate indossava una camicia nera con un paio di pantaloni marroni, accompagnate da un paio di stivali bassi e marroncini. Mentre Susan indossava una magliettina elegante rossa con un coprispalle, una gonna con uno spacco, accompagnate da un paio di scarpe rosse col tacco e Chloe aveva indosso un vestito viola, lungo fino al ginocchio accompagnate da un paio di stivali grigi con un tacco basso. <<no Chloe, tu sei stupenda, questo vestito è favoloso!>>si complimentò Susan. <<concordo!>>dissero in coro Kate e Francis sorridendosi. <<grazie…ragazzi!>>rispose Chloe contenta, ed osservando entrambi. Kate distolse lo sguardo da Francis, rivolgendolo a sua sorella, e si recò da lei. Invece, Francis si diresse verso il bouffè, lasciando le due amiche, che si misero a discutere di Luke. Kate, raggiunta Rose all’entrata, le domandò: <<senti Rose potrei parlarti un momento?>>. <<non ora Kate, devo intrattenere gli ospiti…>>rispose Rose in tono arrabbiato. Allora Kate prese una ragazza qualunque, e la mise al suo posto<<per un momento trattieni tu gli ospiti okay?>>e trascinò sua sorella con sé, in un angolo del ristorante. <<Kate…ma cosa fai?>>. <<okay…mi dispiace! So di averti ferita dicendoti quelle cose…>>cominciò a scusarsi Kate. <<…credo che questo non sia il momento più adatto Kate…>>rispose Rose in tono infastidito. <<…si che lo è…senti non tutto quello che ho detto lo penso sul serio…>>. <<…oh bene?! Questo mi fa sentire meglio>>disse Rose sarcasticamente. <<…è vero, sei un po’ viziata e insopportabile, e anche un po’ rompiscatole…>>disse Kate, volendo raggiungere il succo del suo discorso. <<…Kate!>>rispose Rose riprendendola. <<ma…su una cosa ho mentito. Io vorrei essere come te, così determinata, sicura. Insomma quando hai un’obiettivo in testa cascasse il mondo tu devi raggiungerlo. Tu studi per diventare una ballerina, questo grande dono che Dio ti ha dato e non ti arrendi nonostante le batoste ricevute dagli insegnanti, dai provini non riusciti, tu ci credi e niente e nessuno potrà farti cambiare idea, questo è un grande pregio che io ammiro molto!>>rispose Kate in tono sincero. <<lo pensi sul serio?>>sorrise Rose. <<certo che no….scherzavo! Certo che lo penso sul serio, io ti voglio bene Rose, e non so come farei senza di te, mi perdoni?>>. Rose fu commossa da quelle parole<<bè…se me lo dici così, mi sciolgo! Ti voglio bene anche io Kate, pure se sei disordinata!>>. <<grazie!>>e si abbracciarono. Distaccatosi, Rose le chiese: <<Kate potrei chiederti un favore?>>. <<tutto quello che vuoi?>>. <<mi allontani Francis dal bouffè…rischia di liquidare tutto. Quel ragazzo sta mangiando molto ultimamente!>>notò Rose. <<okay, vado subito, a dopo!>>. I loro genitori videro la scena tra le due sorelle, e si commossero per come avevano risolto la situazione in modo maturo, senza strapparsi i capelli come facevano da bambini. Kate si stava dirigendo verso Francis, quando fu preceduta dall’arrivo di Monica. <<ei ciao Monica!>>la salutò Francis in tono gentile. <<ciao, bella festa, a proposito grazie per avermi invitata>>lo ringraziò lei. <<non c’è di chè, è stato…un piacere!>>rispose Francis sorridendole. Kate, all’improvviso, si girò di scatto, come infastidita, facendo cadere il bicchiere di Luke: <<oh scusa Luke, ciao!>>lo salutò Kate. <<ciao, fa niente, per fortuna, non mi sono sporcato!>>rispose Luke in tono gentile. <<come va?>>gli chiese Kate. <<ahm…tutto…regolare!>>mentì Luke. <<ah Susan mi ha raccontato che hai la possibilità di lavorare in un Hotel a 4 stelle…ahm scusa, mi sarei dovuta stare zitta…>>si ritirò Kate. <<…no, non preoccuparti! Bè…si! Ho fatto la domanda, ma non voglio farmi troppe illusioni capisci?>>spiegò Luke. <<si lo capisco, certo sarebbe un’ottima occasione…>>. <<…infatti! Ma tu e Susan…vi raccontate proprio tutto allora?!>>sottolineò Luke. <<bè si…lei è la mia migliore amica e mi fido ciecamente di lei, è una brava ragazza!>>disse Kate mentre la stavano osservando chiacchierare con Chloe e Julie. <<si è vero! E’ una persona davvero speciale!>>sorrise Luke. <<già, a volte è un po’ pazza però, è una delle qualità che amo di più in lei! Anche se Julie le batte tutte. Una volta si è buttata con un paracadute da un’aereoplano e qualche mese fa ha mollato per una settimana la scuola per andare alle Hawaii, è davvero folle e rischia il tutto per tutto…>>raccontò Kate descrivendola. <<…già! Forse è questo il problema…>>rispose Luke non alzando molto la voce. <<…come scusa?>>pensò di aver capito male Kate. <<ahm…niente, scusa vado a prendere qualcosa da bere a Susan, a dopo!>>e fuggì lasciandola un po’ perplessa. Monica si era allontanata per andare al bagno, Francis si diresse verso Jake che era appena entrato. <<ciao Jake!>>lo salutò Francis. <<ei Francis…grazie per l’invito amico!>>rispose Jake felice di essere con loro. <<non dirlo nemmeno, è un piacere averti con noi!>>rispose Francis. <<bene, vado a salutare Kate!>>lo abbandonò dirigendosi da lei. Alex era l’unico in ritardo; distrattamente a Francis scivolò il cellulare dalla tasca, era a pochi metri da lui, così andò a raccoglierlo, quando si alzò non si accorse di essere posizionato esattamente sotto il vischio. Intanto arrivarono alcuni parenti di Kate tra cui Carl, sua nonna poi le sue zie con i rispettivi mariti e cugini a seguito, infatti la piccola Alexis corse verso Kate, dopo aver salutato Rose, che tanto adorava. <<ciao tesoro!>>Kate si abbassò per arrivare all’altezza della piccola, e si abbracciarono. <<ciao Kate, indovina?>>domandò Alexis con la sua dolce voce. <<cosa?>>chiese Kate. <<ti ho fatto un regalino!>>. <<ah…davvero?>>. Alexis uscì dalla sua borsetta di Barbie, un cerchietto rosa con sopra una piccola farfalla. <<oh Alexis…è bellissimo tesoro…grazie…>> e le diede un bacio <<…sai, anche io ho un regalo per te…ecco tieni!>>disse Kate porgendogli il regalo, che aveva portato con sè. La piccola Alexis lo scartò, era un blocco da disegni delle Barbie. Lei seguiva tutti i cartoni della bambola più famosa del mondo. <<è bellissimo…grazie Kate!>>l’abbracciò forte forte Alexis. <<prego!>>rispose Kate contenta. Francis la notò, da lontano, insieme ad Alexis e sorrise osservando la semplicità dei suoi gesti. In quel momento arrivò Monica, che disse, sfacciatamente: <<bè…direi che ora non hai altra scelta…dovrai baciarmi!>>. <<cosa?>>domandò Francis gurandosi verso di lei. <<guarda su!>>. <<oh…si…immagino di si!>>rispose Francis un po’ nervoso. Quasi tutti li esortarono a baciarsi e così fecero. Kate assistette alla scena. All’improvviso le risalì quel senso di nausea e corse in bagno a vomitare. Chloe si accorse e la raggiunse in bagno: <<Kate!>>la chiamò. Dopo aver vomitato nel water, uscì e si sciacquò il viso nel lavandino. <<Kate, ti senti bene?>>chiese Chloe preoccupata. <<si…sto bene!>>continuò a mentire Kate. <<davvero? Perché a me non sembra così!>>inutì Chloe. <<ah si! E’ come ti sembra?>>rispose Kate in tono sgarbato. <<bè…innanzitutto sei sgarbata quindi immagino irritata o infastidita, poi hai la nausea, immagino le farfalle nello stomaco e magari ti batte forte il cuore…>>le spiegò i vari sintomi Chloe. <<…ah…cosa sarebbe questa, una seduta di psicoanalisi?>>. <<no Kate…sono i tuoi sintomi! Credo che tu sia…>>stava per dirle ciò che Kate non voleva sentirsi dire. <<…stanca e stressata…senti scusami se ti ho risposto male Chloe!>>si scusò Kate cambiando discorso. L’amica intuì che non voleva parlarne<<fa niente!>>. <<bè…torniamo alla festa!>>disse Kate. Intanto Susan e Luke uscirono a parlare. <<sai? Ho avuto la strana impressione che Julie sia stata un po’ fredda stasera…>>commentò Susan. <<già! Senti Susan…devo parlarti di una cosa, io non c’è la faccio più, devo dirtelo…>>cominciò Luke. <<…dirmi cosa…Luke?>>iniziò a preoccuparsi lei. <<ricordi quella serata che abbiamo trascorso insieme a Nick e Julie?>>chiese Luke retoricamente. <<lo sapevo, non ti sei divertito, lo dicevo io…>>si mise a dedurre Susan. <<…no Susan…ascolta! Ad un certo punto della serata quando sei andata in bagno, anche Nick si è alzato per andare a prenotare la canzone al karaoke…>>iniziò a raccontarle Luke. <<si…e allora?>>chiese Susan curiosa. <<Julie ha iniziato a farmi dei complimenti…poi però ha cominciato a sfiorarmi con il piede…>>. <<…che cosa…stai dicendo Luke?>>domandò Susan incredula. <<tesoro…Julie ci ha provato con me!>>. <<che…cazzo stai dicendo?>>rispose Susan arrabbiata. <<mi dispiace ma…>>. <<…cosa? Non è vero, Julie non farebbe mai una cosa del genere…sei uscito fuori di testa?>>esclamò Susan cercando di difendere la sua amica. <<perché dovrei mentirti? Credevo mi avresti creduto!>>rispose Luke in tono triste. Susan vide che era sincero, non voleva crederci. Una delle sue amiche, di cui si fidava l’aveva tradita. Rientrò alla festa furiosa e ferita, Luke non riuscì a fermarla. Lei si dirisse verso Julie e la spinsè, attirando l’attenzione di tutti. <<come hai potuto farlo?>>esclamò Susan furiosa. <<ma…Susan ti sei impazzita!>>cominciarono a litigare, mettendosi pure le mani addosso. Kate intervenne per fermare Susan, mentre Francis fermò Julie. <<ma cosa cavolo succede, vi siete impazzite?>>le riprese Kate. <<ha iniziato lei…non so…>>cominciò Julie. <<…ah davvero non lo sai? Ci hai provato con Luke l’altra sera, quando siamo usciti tutti insieme>>rivelò davanti a tutti. <<cosa?>>esclamò Julie fingendo. <<cosa? Julie, dimmi che non è vero?>>la pregò Kate. <<ma…certo…che…non è vero>>mentì Julie. Kate la osservò e si accorse subito che stava mentendo. <<Sai Julie…vorrei crederci anche io…ma non so come, non ci riesco. Come hai potuto tradirmi così, io mi fidavo di te…>>rispose Susan in tono triste. <<Julie…come ho fatto a stare con te!>>rispose Nick, guardandola con disprezzo, e se ne andò. <<Nick…aspetta, io…>>cercò di fermarlo Julie. <<tu cosa? Dimmi almeno il perché!>>rispose Susan con gli occhi lucidi, quasi per piangere. <<da quando indaghi su di me Francis?>>arrivò Alex, anch’esso arrabbiato. <<Alex…ciao!>>lo prese da parte Francis. <<ahm…io credo perché…non lo so…è stato un momento, mi dispiace Susan!>>si scusò inutilmente Julie. <<bè…bella risposta Julie, complimenti!>>rispose Susan. <<non hai mai sentito parlare di…privacy…Francis?>>si accese Alex, non alzando la voce. <<Alex…io volevo solo capire…>>cercò di giustificarsi Francis. <<…cosa? Volevi capire che ho un fratello, bè congratulazioni…hai vinto!>>confessò Alex. Kate sentì ciò che disse Alex<<cosa, hai un fratello?>>. <<dato che non hai neanche le palle per cercare una buona giustificazione…io me ne vado…non chiamarmi più, non ti avvicinare mai più a me, potrei vomitarti addosso. La nostra amicizia finisce qui, chiaro?>>rispose Susan con le lacrime agli occhi. <<Susan…>>. <<…anche tu hai perso la mia amicizia Francis!>>se ne andò Alex. <<Alex…aspetta!>>lo raggiunse fuori. Gli ospiti rimasero senza parole, ma Rose riuscì a salvare la festa iniziando a cantare al karaoke. Kate riaccompagnò Susan a casa, in quanto non voleva vedere nemmeno Luke, anche se sapeva che non era colpa sua. Difatti poi lo avrebbe chiamato per scusarsi e dargli la buonanotte. Invece Alex e Francis continuarono a discutere fuori: <<d’accordo mi dispiace ma puoi biasimarmi?>>gli domandò Francis in tono sincero. <<biasimarti per cosa? Ti sei intromesso nella mia vita privata, avresti potuto chiedermelo!>>rispose Alex in tono arrabbiato. <<chiedertelo? Ma è quello che faccio sempre, anche Kate, ma tu sfuggì oppure cambi discorso. Insomma siamo amici da tanti anni, scusa se voglio sapere chi sei!>>. <<bè…eccomi, sono io…cosa ti importa del mio passato? Dovresti accettarmi per quello che sono e nient’altro!>>. <<si lo so! Ed è quello che faccio ma Alex…tu hai un fratello e non c’è lo hai detto perché non ti confidi mai con noi, non ci racconti mai niente, ti sembra normale? Noi non siamo estranei…siamo i tuoi amici!>>disse Francis saggiamente. <<certo! È questo ti da il diritto di intrometterti nella mia vita?>>. <<sai? Hai ragione. Quindi tu puoi intrometterti nella vita degli altri ma il contrario non può accadere, dico bene?>>. <<non so…a cosa ti riferisci!>>. <<ah davvero? Il bacio che hai pagato tra me e Kate!>>. <<oh…ma quello…era solo…uno scherzo!>>. <<certo, quando lo era il giorno che Kate ed io siamo rimasti casualmente chiusi nel magazzino di quel cinema ricordi? Avevamo dodici anni…e c’è ancora una lunga lista, la tua Alex sta diventando un’ossessione, devi smetterla di costruirti un mondo che non esiste, ti ripeto tra me e Kate…non c’è…niente…okay?>>mentì Francis. <<bè direi che ora sei tu che hai cambiato discorso…>>. <<…no, il discorso è sempre quello, sei tu che mi hai portato ad indagare su di te anche se ammetto di aver sbagliato. Di solito, sei tu che ti intrometti nella vita degli altri, questa volta qualcuno si è intromesso nella tua, come ti senti?>>gli domandò Francis per fargli comprendere la lezione. <<bè…okay, forse…e dico forse…hai ragione! Non voglio litigare per queste cose, quindi quando sarò pronto…ve ne parlerò okay?>>lo capì Alex. <<okay!>>si chiarirono entrambi gli amici, poi Alex cambiò discorso. <<senti ma cosa è successo tra Julie e Susan…>>. <<una cosa deludente, rientriamo alla festa che ti racconto!>>ritornarono in sè. Kate riaccompagnò Susan a casa, stette con lei tutta la serata per non lasciarla sola, dato che i suoi genitori erano fuori, a mezzanotte si scambiarono anche i regali. <<mi dispiace tanto Susan, non avrei mai immaginato…>>cercò di consolarla Kate. <<…a chi lo dici, anzi scusami tu, per aver reagito in modo esagerato alla festa, davanti a tutti!>>si rese conto Susan. <<non devi neanche pensarlo. Puoi capitare di esplodere…>>le sorrise Kate ripensando a Francis. Susan fece un piccolo sorriso<<…già! Sarebbe dovuta essere una bella festa piena di divertimento e regali>>. <<oh tesoro! Senti se vuoi rimango a dormire qui okay? Così non stai sola>>si offrì l’amica. <<no, non preoccuparti…ora prendo la macchina e raggiungo i miei da mia zia!>>. <<d’accordo…abbiamo anche lasciato Chloe da sola alla festa, poverina!>>. <<io non direi! L’ho vista chiacchierare con uno dei tuoi cugini, sembrava interessata!>>cercò di risollevarsi Susan. <<davvero? Immaginati se diventassimo parenti, sarebbe fico!>>risero, poi Kate se ne andò ma non ritornò alla festa. Si recò a casa. Quando scese dall’auto, vide Francis seduto sulle scale del portico. <<ei…la festa è già finita?>>domandò Kate. <<non ancora, come sta Susan?>>chiese Francis in tono preoccupato. <<bè…potrebbe stare meglio, è andata da sua zia. Cosa è successo, Monica è già stufa di te?>>ironizzò Kate con un tono un po’ infastidito. <<simpatica…ha voluto essere accompagnata da sua nonna perché non sta molto bene!>>. <<ah mi dispiace…>>si riprese Kate. <<…ed io…ho dimenticato di darti questo!>>disse Francis porgendogli il regalo. <<aspetta un’attimo che io vado a prendere il tuo>>rispose Kate. Dopo un paio di minuti scartarono insieme i rispettivi regali. <<oh Francis…il libro di Nicholas Sparks…”ricordati di guardare la luna”…grazie>>. <<bè…per completare la tua collezione dei suoi romanzi, ma tanto sapevi che te lo avrei regalato. Ahm…una palla da basket, è veramente un regalo…originale!>>rispose lui in tono un po’ deluso. <<Francis, non è una palla qualsiasi, girala…>>. <<…per tutti i pianeti dell’universo, ma questo è…>>disse Francis incredulo. <<…l’autografo di Michael Jordan in carne ed ossa!>>esclamò Kate. <<ma come hai fatto?>>domandò Francis. <<bè…questo non te lo dirò mai, sappi solo che è stato difficilissimo!>>spiegò brevemente Kate. In realtà era riuscito ad entrare nella camera dell’albergo in cui alloggiava travestita da cameriera. Lui era davvero felice per quel regalo. Si abbracciarono e lui sentì il suo buon odore, mentre il cuore di Kate arrivò alla gola, così si staccò da lui. <<però…tienila il più lontano possibile da zia Joe, mi raccomando>>ironizzò Kate. <<ahm…certo, credo che comprerò una cassaforte!>>rispose lui sorridendo. Dopo un po’ dovettero presentarsi alla CIA. Gli assegnarono una nuova missione, concernente un trafficante di soldi falsi. Si infiltrarono per entrare a far parte del loro clan, e dopo una settimana riuscirono a scoprire il losco affare. Proprio l’ultimo giorno dell’anno, entrarono di nascosto per rubare le prove che li avrebbero incastrati, ma furono scoperti ed iniziò l’inseguimento. Giunti ad un’alta cancellata, saltarono, con conseguente slogatura di Francis: <<vieni appoggiati a me!>>disse Kate. Riuscirono a raggiungerli e cominciò la sparatoria: <<c’è la posso fare, non mi fa tanto male!>>disse Francis. Riuscirono a colpire due di loro. Lottarono contro gli altri, avendo la meglio. Francis fu curato con una fascia attorno alla cavaglia. <<bene! Ottimo lavoro, era da più di un anno che giravano questi soldi falsi, come va con la caviglia Francis?>>chiese Alex. <<va un po’ meglio>>. <<certo hai fatto una caduta spettacolare…>>si mise a ridere Kate. <<grazie per il sostenimento…>>gli scappò un sorriso anche a lui, seguito da Alex. <<bene ragazzi, tra mezz’ora saremo nel 2009. Andate a festeggiare, qui ci penso io>>disse Alex. <<ma no! Fa che per una volta se ne occupino loro, andiamo Alex>>propose Francis. <<già, non puoi fare sempre tutto tu!>>confermò Kate. <<lo sai che vi dico…avete ragione, è l’ultimo dell’anno, andiamo!>>. Si recarono a casa di Alex, e allo scoccare della mezzanotte brindarono tutti e tre, augurandosi uno splendido anno, che a quanto pare sarebbe stato piena di sorprese. Aiuto sono mia sorella Il ritorno a scuola, dopo le vacanze fu dura per tutti. Dopo che Susan scoprì il tradimento di Julie, Chloe la portò un paio di giorni a Phoneix da sua zia, per farla svagare. Ma ritorniamo per momento alla festa di natale, dove Jake trascorse tutta la serata. In realtà, dopo le varie sfuriate, stava per abbandonare il ristorante, quando qualcuno salì sul palco e per distrarre gli ospiti, da ciò che accadde, cominciò a cantare al Karaoke. Jake la notò subito, e fu come un fulmine. Colpito dal suo sorriso e dal suo carisma, restò lì fermo ad osservarla. Si trattava di Rose Fisher. Entrambi si conobbero alla fine della serata, quando Jake rimase lì per aiutarla. Perciò cominciò a presentarsi a casa Fisher più spesso, con la scusante del lavoro, solo per vederla anche per un’istante. Ritornando a noi, Francis e Kate giunsero a scuola. Quest’ultima aveva un espressione un po’ scombussolata e lui le domandò: <<ei non hai una bella cera stamattina, tutto bene?>>. <<si, ho solo fatto uno strano sogno. Ho sognato di trovarmi in una specie di macchina del tempo. Stavo tornando indietro negli anni perché avevo la sensazione di aver dimenticato qualcosa, è stato strano!>>spiegò Kate. <<wow, non male come sogno. Sarà che hai visto troppi film di fantascienza!>>ironizzò Francis. Kate gli sorrise e rispose <<già, forse è meglio che mi dedichi di più alla lettura!>>. All’improvviso sbucò Monica che baciò Francis. <<buongiorno!>>salutò lei. <<buongiorno…Monica!>>ricambiò lui. <<adesso devo andare per le prove, ci vediamo dopo okay?>>domandò Monica. <<certo!>>rispose Francis. <<ah ciao Kate!>>la salutò alla fine Monica. <<ciao!>>ricambiò Kate in modo freddo. Due minuti dopo arrivarono Chloe e Susan, ritornati dal viaggio. <<ciao ragazze!>>fu felice di rivederle Kate. <<buongiorno ragazzi!>>salutò Susan. <<vedo che questo viaggio vi ha fatto bene, sembrate di buon umore!>>notò Francis. <<oh si! E’ stato fantastico, ci siamo divertiti tanto!>>confermò Susan. <<già, Phoneix è una città straordinaria, dovreste andarci!>>riconfermò Chloe. <<mi fa piacere che vi siate divertiti!>>si abbracciarono. Suonò la campanella e dovettero entrare in classe. La prima lezione riguardava la Storia: <<bene ragazzi, ben tornati spero abbiate trascorso delle buone vacanze, oggi inizieremo con un evento storico piuttosto leggero, la prima guerra mondiale!>>commentò il signor Wilson. Al cambio dell’ora, quando Kate aprì il suo armadietto per il cambio dei libri, vi trovò un biglietto, non firmato, su scritto “vediamoci in palestra, devo parlarti”: Kate non sapeva chi fosse, così si recò in palestra un po’ sospettosa. Quando vide Julie seduta dall’altra parte della palestra, stava per andarsene. <<no Kate aspetta!>>la raggiunse Julie. Kate si fermò e si voltò, e chiese in tono severo<<cosa vuoi?>>. <<parlarti!>>rispose Julie in tono un po’ triste. <<di cosa Julie? Io non ho tempo da perdere, soprattutto con te>>. <<okay, lo so. Volevo farti vedere una cosa!>>. Julie uscì dallo zaino una lettera<<è da parte della Standford…sono stata accettata Kate>>spiegò Julie con un sorriso. <<bè…congratulazioni!>>rispose Kate in tono irritato. <<Kate, ti rendi conto, mi hanno presa, andrò alla Standford!>>rispose Julie in tono felice. <<fammi capire Julie, vorresti un abbraccio o magari vuoi che ti batta le mani. Credi che questo cambi quello che hai fatto?>>rispose Kate particolarmente arrabbiata. <<no…ma…>>cercò di giustificarsi Julie. <<…Julie non puoi comportarti come se fosse tornato tutto normale. Tu hai ferito e tradito una delle tue amiche. E di conseguenza anche me…>>. Stava andandosene quando Julie la prese per il braccio<<Kate…mi dispiace!>>. <<bè…potevi pensarci prima, e poi non è a me a cui devi delle scuse!>>. <<lo so ma Susan non ne vuole sapere più di me!>>rispose Julie in tono triste. <<bè la biasimi? Lei si fidava di te e tu l’hai delusa. Adesso lasciami andare, non vuole più vederti e nemmeno io ti è chiaro ora?>>e se ne andò lasciandola lì. In quel momento Kate, ripensando al sogno di quella notte, si chiese se Julie avesse rifatto lo stesso errore nel caso in cui sarebbe potuta tornare indietro. All’ora di pranzo si ritrovarono tutti in sala mensa, compresa Monica. <<allora ragazze, raccontateci cosa avete fatto a Phoneix?>>domandò Kate. <<E’ stato fantastico, abbiamo giocato a scarabeo insieme ai cugini di Chloe, sono troppo divertenti, erano solo risate, non riuscivano a stare seri un minuto…>>raccontò Susan. <<…si, loro sono così, qualsiasi cosa fai o dici loro sdrammatizzano sempre tipo te Kate, sparano battute a raffica senza fermarsi, abbiamo riso con le lacrime agli occhi!>>spiegò Chloe divertita. <<mi fa piacere che vi siate divertiti, hai avuto una splendida idea Chloe!>>confermò Kate. <<si, peccato che non sei potuta venire!>>esclamò Kate. <<lo so, magari sarà per la prossima volta okay?>>. <<okay!>>. In quell’istante passò davanti al loro tavolo Julie, che incrociò i loro sguardi. <<ecco mi è passata la fame!>>commentò Susan. <<bè…era inevitabile che l’avresti rivista Susan!>>affermò Francis. <<già! Ha ragione, non ci pensare ed ora mangia!>>confermò Chloe. <<è stata accettata alla Standford!>>rivelò Kate. <<cosa? E’ tu come lo sai?>>domandò Susan. <<me lo ha detto prima…ma non trarre conclusioni affrettate. Ho trovato un biglietto per vederci in palestra, solo dopo averla raggiunta ho scoperto che era lei, perché non era firmato!>>raccontò Kate. <<capisco>> disse Susan apprezzando la sua sincerità <<Vorrei non averla mai conosciuta!>>. <<Susan, queste cose capitano e basta, non puoi farci nulla!>>disse Chloe. <<quindi se…potessi…ad esempio tornare indietro nel tempo sarebbe l’unica cosa che cambieresti?>>chiese Kate curiosa. <<bè…non so…credo che avrei evitato di giocare a pallavolo, così non mi sarei rotta il dito due volte!>>ironizzò Susan, e si misero a ridere. <<bè…io una volta ero talmente incavolata con Kaitlyn, che le versai la coca sulla testa!>>disse Monica. <<grande!>>esclamò Kate con un sorriso. <<davvero? Non ti facevo così impulsiva!>>commentò Francis. <<bè, con Kaitlyn rischi di diventarlo, ma mi sono pentita, perché le voglio bene!>>confessò Monica, Francis le sorrise e Kate li guardò con occhi tristi. Chloe se ne accorse ed intervenne: <<io qualche mese fa nella metro ho visto un ragazzo bellissimo, era davvero bello, non riuscivo a smettere di guardarlo, ero rimasta colpita, continuavo a ripetermi “su Chloe fatti avanti”, poi un signore mi chiese l’ora e mi ero distratta per rispondergli, il treno si fermò, il portellone si aprì e quando mi girai lui era già scomparso tra la folla. Da allora mi ripromisi che se mi sarebbe ricapitato non avrei perso tempo>>. <<wow! Quanto è romantico! E tu Francis cosa faresti o non faresti se potessi tornare indietro?>>domandò Susan. <<bè…a parte rinchiudere Alex? Vediamo…ah si! “il periodo nero”, ricordi Kate?>>rispose Francis. <<non potrei mai dimenticarlo…è stata la settimana più orribile di tutta la mia vita!>>commentò lei sorridendo. <<racconta!>>lo incoraggiarono le ragazze. <<avevamo 10 anni, e ad Hopedale si festeggiava un centenario…>>cominciò Francis. <<…si, del Signor Stevens…>>ricordò Kate. <<…tutti noi bambini eravamo fuori a giocare, aspettando il momento della torta. Allora c’era una ragazzina che mi piaceva tanto…Olivia. Stavamo chiacchierando quando all’improvviso Kate ci scattò una foto con la polaroid; io odio essere fotografato così…>>. <<…dopo un paio di minuti Francis iniziò a prendersela con me, e cominciammo a litigare…>>. <<…e, impulsivamente, la spinsi dentro la fontana. Si bagnò tutta!>>rise Francis. <<davvero?>>esclamò Chloe iniziando a ridere. <<non ridere! Anche perché per me non finì lì ricordi?>>sottolineò Kate. <<cosa accadde?>>chiese curiosa Monica. <<bè…mi ripagò con la stessa moneta. Quando fu divisa la torta, Kate ne prese un pezzo, e me la sparse nei capelli, poi prese la mia e se la mangiò. Da lì cominciò la guerra, i giorni successivi dammo iniziò a una serie di scherzi uno contro l’altra…>>continuò a raccontare Francis in tono simpatico. <<…dal finto serpente dentro il mio letto…>>. <<…al secchiello pieno di terra cadutomi in testa, quando aprii la porta della mia stanza!>>. <<andò avanti così per un’intera settimana…>>. <<…alla fine non ne potevamo più. Eravamo stanchi, tristi e non dormivamo più per la paura che qualcuno di noi facesse altri scherzi…>>. <<…così trovammo una tregua e…facemmo pace!>>concluse Kate. <<voi due siete fuori di testa!>>disse Susan e si misero a ridere. <<bè…ora tocca a te Kate!>>affermò Monica. <<bè…cosa cambierei…ah si! Conoscete mia sorella…e la mania dell’ordine. Un paio di anni fa ero davvero arrabbiata, avevo studiato tutta la notte e al test di storia presi una B-. Ero sul divano cercando di capire cosa avessi sbagliato, Rose cominciò a gridare rimproverandomi, perchè avevo sporcato la porta della sua stanza con un po’ di vernice. In quel periodo avevamo ridipinto casa. Non avevo fatto apposta a sporcarle la porta, così iniziò a fare la lista di tutte le cose che non le andavano di me. Come al solito, cominciai a riscaldarmi così senza pensare, la presi, la feci sedere e le tirai uno schiaffo…>>raccontò Kate. <<…immagino che non avresti dovuto farlo!>>disse Chloe. <<no, infatti…avrei dovuto…semplicemente legarla perché dopo fu peggio, anche lei mi alzò le mani e continuò a gridare…>> scoppiarono a ridere, perfino Francis pensando che era proprio da lei dire una cosa del genere <<…ma a parte gli scherzi mi dispiace aver reagito a quel modo, anche se tante volte non sopporto mia sorella, mi sono pentita, infatti poi le chiesi scusa>>. <<bè, in effetti, ripensandoci ci sarebbe una cosa che avrei voluto fare, salutare mio nonno per un ultima volta, prima che morisse>>affermò Susan in tono triste. <<oh tesoro! Sai una cosa? Io penso che lui lo sapesse questo. Inoltre, credo che forse è così che deve andare la nostra vita. Nel senso che c’è sempre una ragione per cui capitano certe cose…e altre, invece no, ad esempio Chloe, è evidente che non era destino. Infatti quello che è successo ti ha fatto capire che la prossima volta non te lo farai sfuggire. Tu, Susan, se non avresti conosciuto Julie, non avresti capito che ci sono alcune persone, purtroppo, le quali possono tradire la tua fiducia e ferirti…>>affermò saggiamente Kate. <<…già! Senza queste lezioni la nostra vita non sarebbe la stessa>>confermò Chloe. <<bè…nemmeno senza le torte di Kate in faccia sarebbe la stessa!>>le fece ridere Francis. <<si è vero!>>sorrise dolcemente Kate. Era Venerdì, e Kate si presentò a lavoro. Quando entrò notò Roxi particolarmente irritata, che stava litigando con il fornitore dicendogliene di tutti i colori davanti ai clienti. Allie e Tess cercarono di servirli, distraendoli da ciò. <<ragazze ma cosa sta succedendo?>>domandò Kate in tono curioso. <<il fornitore a quanto pare ha sbagliato le ordinazioni, ed ora siamo rimasti senza i prodotti che Roxi aveva richiesto!>>rispose Tess. <<tu dimmi adesso cosa dovrei fare. Dovrei chiamare il tuo capo e farti licenziare…>>lo rimproverò Roxi, che solitamente era più gentile. <<…no la prego! Ho sbagliato, può capitare a chiunque>>rispose l’uomo molto umile. <<no! A me non capita, ora mi dici cosa ci faccio con 300 kili di lievito per la pizza?>>continuò ad arrabbiarsi Roxi. <<ei Roxi, calmati>>intervenne Kate in tono gentile. <<questo cretino mi ha sbagliato l’ordinazione e tu mi dici di calmarmi?>>. Kate sentì dentro di sé come un senso di calma e di ordine, non da lei, come se potesse risolvere qualsiasi cosa. <<ascolta Roxi, arrabbiarti in questo modo di certo ti servirà a ben poco>>. <<come scusa? Mi stai contraddicendo?>>si arrabbiò ancor di più Roxi. <<bè…hai due possibilità, o continui a urlare contro di lui colpevolizzandolo, oppure cerchi di trovare una soluzione a questo disastro…dunque tu puoi chiamare il tuo capo per avvisarlo dello sbaglio?>>prese in mano la situazione Kate. <<certo lo faccio subito!>>confermò lui. <<ma tu guarda questo, che idiota!>>. <<Roxi va tutto bene? Sei particolarmente nervosa oggi>>le fece notare Kate. <<Kate per me è una grande responsabilità, non posso permettere che capitino queste cose…>>spiegò Roxi in tono infastidito. <<…okay okay, rilassati, respira profondamente!>>la incoraggiò Kate. <<non posso farlo, oggi arrivano i miei genitori!>>rivelò Roxi. <<ah ecco qual’è il problema?>>si permise di esclamare Kate. <<non sai quanto sia frustrante questo. Insomma loro non hanno fatto altro che criticarmi, “questo non va bene, hai visto che cosa hai combinato Roxi? Non fai altro che sbagliare”, e proprio oggi che stanno arrivando mi capita una cosa del genere. È a causa loro che ho poca autostima, prima di fare una cosa anche la più banale, ho la loro vocina in testa che mi pulsa, per loro è stato difficile accettare una figlia che gestisce un fast food, sarei dovuta diventare qualcosa di più importante tipo un avvocato…>>raccontò Roxi sfogandosi. <<mi dispiace! Ma non dimenticarti che non sei da sola, ti aiuteremo noi okay?>>. <<si Kate ha ragione!>>confermarono le due ragazze. <<grazie ragazze, siete stupende. Spero che non sarà un disastro!>>. <<bene ho parlato con il mio capo, si scusa per l’accaduto, tra un’ora ritornerò con la giusta ordinazione!>>riferì l’uomo. <<bene ma che non capiti più chiaro?>>gli ricordò Roxi. <<si certo!>>e se ne andò molto dispiaciuto. A Kate fece tenerezza e dentro il suo cuore chiese a Dio di benedirlo perché magari aveva una famiglia e non poteva permettersi di perdere il lavoro. Non tutti sono sempre umili. Kate si tolse il giubbotto, si consultò con Roxi, e parlò ai clienti<<bene, ci scusiamo per l’accaduto. Per farci perdonare la casa vi offre un pezzo di torta in omaggio, vi ringrazio e buon appetito!>>disse Kate mentre tutti applaudirono. Allie intervenne<<Roxi c’è un problema, oggi non c’è la torta del giorno, perché manca il pasticciere!>>. <<oh bene, ora sì che va meglio…>>iniziò ad agitarsi Roxi. <<…no aspetta calmati…so come fare!>>esclamò Kate, che chiamò Francis. Lui ritornò a casa dopo aver accompagnato Monica, e ricevette una telefonata da Kate, che le chiese di venire al fast food per preparare dei dolci per la casa. Inizialmente Francis fu dubbioso, ma Kate riuscì a convincerlo, così la raggiunse in mezzora. <<oh grazie Francis, mi hai salvato la vita, Kate mi ha detto che sei bravo a cucinare…>>disse Roxi in tono felice. <<…bè…si!>>rispose Francis. <<ottimo! Ti faccio vedere la cucina!>>Roxi passò avanti mentre Francis guardò Kate stranizzato per il comportamento agitato della ragazza e la seguì. Dopo un paio di minuti, Francis si mise il grembiule e cominciò a prendere confidenza con la cucina. Mentre Bill cucinava gli hamburger, che stavano per finire, Francis mise insieme tutti gli ingredienti e partì, anche se particolarmente agitato. Difatti dopo un po’, dal bancone della cucina Kate notò Francis, che non riusciva a concentrarsi, forse per il rumore della gente, dei piatti che sbattevano. Così le venne un’idea; da poco Roxi aveva inserito all’interno del fast food un Jukebox, inserì una moneta e digitò la canzone di Jailhouse Rock, di Elvis Presley. Francis adorava questa canzone, e quando la udì sorrise, intuendo che fosse stata lei ad inserire la canzone. Così, a ritmo di rock, cominciò a preparare le torte. Durante la preparazione, Francis notò Kate lavorare, divertendosi con la musica; all’improvviso tutto gli apparve come a rallentatore e rimase incantato dal suo sorriso e dai suoi semplici gesti che la rendevano unica. Ciò lo ispirò, infatti dal forno uscì un’ottima torta alla vaniglia con gocce di cioccolato. Tutti, dentro il locale, sentirono un buon odore di vaniglia provenire dalla cucina, così Kate aprì la porta del locale, e il profumo si sparse in strada attirando le persone. In poco più di mezz’ora il fast food si riempì di gente. Proprio in quel momento epico, entrarono i genitori di Roxi. <<mamma, papà!>>li salutò lei, facendosi spazio tra la folla. <<ciao tesoro!>>rispose sua madre. <<ciao, come vedete sono un po’ occupata, lì in fondo c’è un tavolo che vi ho riservato. Sedetevi, dopo vi raggiungo!>>rispose Roxi più calma e sicura. Per l’intero pomeriggio fu un grande successo, grazie alle torte, e le persone ordinavano anche altro cibo. Roxi ringraziò entrambi abbracciandoli, perché non aveva mai visto i suoi genitori così fieri. Quando ritornarono a casa Kate e Francis si misero a ridere: <<hai visto la faccia dei suoi genitori? Erano scioccati, non si aspettavano tutto quel successo>>affermò Francis. <<bè…è stato merito tuo…hai visto che le tue torte sono piaciute? Quella alla vaniglia era la migliore!>>si complimentò Kate. <<già, non fosse stato per il tuo incoraggiamento musicale non c’è l’avrei mai fatta>>rispose Francis con un sorriso. <<si…in effetti non credevo potesse essere così divertente lavorare! E’ poi mi sono sentita bene, non tanto per il lavoro in sé, ma per avere aiutato Roxi…>>. In quell’istante Francis ricevette un messaggio da Monica: <<è Alex?>>chiese Kate. <<ahm…no, è Monica, dobbiamo uscire stasera…>>disse Francis. <<ah…si certo! Bene…io vado a farmi una doccia, ci vediamo…domani…divertitevi, ciao!>>scappò velocemente Kate. <<ahm…grazie buonanotte!>>la salutò Francis mentre stava rispondendo al messaggio di monica. Praticamente se la vide sparire davanti agli occhi. Kate avrebbe preferito che Alex li avesse chiamati per una nuova missione ma non fu così. Francis trascorse una tranquilla serata con Monica, ma la sua mente era altrove, al quel divertente pomeriggio. Alla fine della serata lui la riaccompagnò a casa, la baciò e lei scese dalla macchina con uno sguardo già innamorato. L’indomani Kate si svegliò particolarmente rilassata. Sleep era accovacciato sotto il letto come sempre. Erano le otto e mezza di un sabato mattina, e non aveva il turno da Roxi, dato che lei le regalò un giorno libero in più per averla aiutata. Non vi era nessuno in casa. Sua madre era uscita con la signora Kyle, Rose era andata a lavorare, in quanto aveva trovato un posto in un negozio di musica. E suo padre a lavoro, per un nuovo progetto. Perciò Kate era sola, così mise della musica, e iniziò, stranamente, a pulire la casa. Cominciò dalla sua stanza spolverandola, mise in ordine ogni maglietta dentro il suo cassetto, e sistemò ogni oggetto fuori posto in tutta la casa. Pulì i vetri e fece il bucato. Ogni angolo della casa brillava come un diamante. Ad un certo punto entrarono Susan e Chloe, le quali la notarono sopra lo schienale della sedia, che toglieva un po’ di polvere dalla mantovana della tenda. <<Kate…ma cosa stai facendo?>>chiese Susan stranita. <<bè non lo vedete, sto spolverando la tenda!>>rispose Kate in tono tranquillo. <<spolverando? Tu?>>affermò Chloe pensando di aver sentito male. <<si! Non sapete quanta polvere, alcune volte di annida qui>>rispose Kate in tono da casalinga. Entrambe le amiche si guardarono tra loro, cercando di capire. La casa profumava di pino. Così Susan e Chloe, diedero un occhiata più approfondita alla casa, e quando entrarono in camera di Kate, rimasero a bocca aperta, notandola ordinata e pulita. <<Houston…abbiamo un problema!>>affermò Chloe. Entrambe riscesero, la fecero sedere sul divano e Susan cominciò l’interrogatorio: <<Kate sei sicura di sentirti bene? Perché in questo periodo ti comporti in modo strano!>>domandò Susan curiosa. <<ma di cosa stai parlando? Certo che va tutto bene, ed io mi comporto normalmente!>>rispose lei, spostando di un centimetro la cornice sopra il tavolino, davanti a sé. <<ecco di cosa sto parlando! La necessità di essere precisa e…ordinata!>>commentò Susan. <<io non sono precisa, chiaro? Ho solo sistemato una cosa in disordine, tutto qua!>>si alzò lei. Chloe posò la sua borsa e il suo giubbotto sul divano sgualcendo e spostando, innavertitamente, i cuscini. <<e no Chloe! Ci ho messo un po’ per sistemare il divano e tu me lo metti in disordine. C’è l’appendiabiti, posali lì no?>> si arrabbiò Kate, solo che questa volta si sentì e si rese conto di aver esagerato <<oh…Chloe scusami non volevo, solo che…>>. Entrambe la presero e le fecero osservare l’ordine che aveva dato alla sua stanza e all’intera casa. <<accidenti!>>esclamò Kate sorpresa. <<esatto! Sei stata tu Kate, ora ti rendi conto?>>domandò Susan. Kate si sedette sopra il suo letto <<o mio Dio…ma cosa mi succede?>>cominciò a rinsavire. <<bè…non vorrei dirlo, ma ti sei trasformata in…tua sorella!>>affermò Susan. <<il vero mistero da scoprire è il motivo per cui ti stai comportando così, credo che questo possiamo aggiungerlo alla lista dei tuoi sintomi Kate, non è vero?>>la punzecchiò Chloe. <<la lista di quali sintomi?>>chiese sospettosa Susan. <<niente…Chloe intende i sintomi dello…stress>>evitò per l’ennesima volta l’argomento. <<ahm…certo, allora direi di uscire da questa casa bella profumata e andare a pranzo insieme, così vi do una bella notizia>>propose Susan. Kate si vestì, e andarono a mangiare da Roxi, ordinando hamburger con patatine. <<grazie Allie!>>rispose Kate, mentre prese la maionese da uno dei tavoli. <<vi ricordate quella domanda che Luke aveva spedito per quel posto di lavoro…bè è stato accettato>>rivelò Susan contenta per lui. <<davvero? Ma dove si trova?>>domandò Kate. <<ahm…purtroppo si trova a Pittsburgh…>>rispose Susan. <<…in Pennsylvania? Bè un po’ lontano>>commentò Chloe. <<si lo so! Ancora ne dobbiamo parlare. Sono sicura che in ogni caso riusciremo a trovare una soluzione>>rispose Susan in tono positivo. <<bè…se lo dici tu!>>affermò Kate in tono sincero. <<cosa vorresti dire?>>chiese Susan perplessa. <<niente…solo spero che tu abbia ragione, insomma, solitamente, le relazioni a distanza sono piuttosto difficili!>>commentò Kate. <<solitamente! Ma vedrai che si risolverà, voglio essere positiva questa volta>>esclamò Susan. <<bè…hai ragione>>confermò Kate con un sorriso. <<Comunque, cambiando discorso, dobbiamo parlare del ballo di fine anno>>disse Susan elettrizzata. <<oh no! Speravo te ne fossi dimenticata!>>esclamò Kate che non ci teneva a questo genere di cose. <<ma è uno degli eventi più importanti per noi che ci diplomiamo Kate!>>. <<già, condivido anch’io, è l’ultima occasione per stare tutti insieme, divertirci, ballare…>>confermò Chloe. <<allora se è per stare tutti insieme perché non potremmo farlo semplicemente organizzando una festa divertente senza abiti firmati eleganti e senza la necessità di eleggere una stupida reginetta del ballo!>>commentò Kate in tono molto sbrigativo. <<cosa odono le mie orecchie? Ribadisco…è un’evento importante, è essenziale l’abito elegante, non puoi certo indossare Jeans e scarpe da ginnastica, come fai solitamente tu>>le rimproverò Susan in tono sarcastico. <<e ti prego non venirci vestita in questo modo!>>ribadisce Chloe conoscendola. <<aspettate! Voi davvero pensate che io parteciperò? Che io verrò al ballo di fine…anno! Questa è davvero divertente>>. <<cosa significa che non verrai…tu devi venirci!>>replicò Susan. <<ah si! E chi lo dice, tu?>>alimentò Kate il fastidio delle ragazze. <<io lo dico perché se non verrai…>>cominciò a minacciarla Chloe. <<…cosa mi farai…su avanti!>>. <<non ti rivolgerò più la parola>>rispose Susan in tono minaccioso. <<non lo farai, almeno non per così poco…>>continuò la sua battaglia Kate. <<…Kate per me il ballo è un’evento importante, perché ci sarà Luke, il mio amore. Ci saranno le mie due migliori amiche…e ciò per me conta molto…tu lo sai>>Susan usò questa volta parole più dolci. <<ahm…bè…>> per un istante fece credere ad entrambe di averla convinta <<…c’ero quasi cascata ma ormai ti conosco da troppo tempo Susan. I tuoi occhi dolci e le belle parole non mi incantano più, ho cercato sempre di farti contenta: al tuo 18° compleanno ho indossato un paio di orecchini nonostante mi dessero un grande fastidio, li odiavo sul serio, e per te ho accettato di uscire con ragazzi che si sono dimostrati praticamente matti e completamente idioti…perché, invece, ora non fai tu qualcosa per me?>>rispose Kate in modo convincente. <<si ma questo non è leale, avrai pure ragione ma so che dal profondo del tuo cuore muori dalla voglia di andarci>>disse Susan che non mollò, il discorso si era trasformato in una partita di ping pong. <<bè…si! Ma molto, molto, molto, molto, molto…in profondità>>replicò Kate. <<basta! Su avanti ragazze. Susan non puoi costringerla…>>disse Chloe tirando fuori il suo Jolly. <<…grazie Chloe!>>esclamò Kate in tono sincero. <<bè…non puoi obbligare una persona ad affrontare una cosa più grande di lei…oltretutto è solo uno stupido ballo, niente di più, non ha alcun significato, nonostante potrebbe renderla felice…vero Kate?>>la colpì Chloe nel punto giusto, riferendosi a tutt’altro. <<quando sei profonda Chloe!>>esclamò Susan. <<ahm…io…devo andare, Alex mi chiama!>>a salvarla fu il messaggio di Alex, Kate si alzò volgendo uno sguardo torvo a Chloe, anche Kate sapeva di avere ragione. Le salutò e scappò via. Ma a Susan le nacque un dubbio<<Chloe mi vuoi spiegare cosa succede? Ho avuto come l’impressione che tu non stessi proprio parlando del ballo!>>. <<infatti! Ma niente di preoccupante!>>concluse Chloe. Quando Kate si recò alla CIA, vi trovò già Francis. <<ciao Kate, alla buon’ora eh?>>disse Alex in tono irritato. <<come scusa?>>chiese Kate cercando di capire. <<non dargli retta, oggi ha la luna storta>>rivelò Francis. <<avevo notato!>>. <<bene, se avete smesso di parlare di me, possiamo iniziare a lavorare. Dunque…questo è il primo ministro Andrew Cooper. Sua figlia, Sarah, è stata rapita qualche ora fa dalla baita in montagna, in cui si trovava con degli amici. Ha compiuto 21 anni lo scorso mese, le guardie del corpo e gli amici sono stati addormentati con un gas inalatore. Le telecamere sono state oscurate tranne una, la più piccola, nascosta tra i libri sul davanzale. Siamo riusciti a catturare queste immagini: due uomini, tra cui uno preso alle spalle, mentre l’altro non riusciamo a identificarlo bene, si vede solo metà viso. Jake ci sta già lavorando>>. <<bè…è come cercare un ago in un pagliaio!>>affermò Kate. <<infatti! Già stanno interrogando il primo ministro, un’uomo di questo rango può avere tanti nemici!>>confermò Francis. <<esatto! Per questo controllerete tutte queste documentazioni. Contengono tutti i suoi spostamenti, la sua vita, i suoi impegni, le persone con cui è stato a contatto. Revisionate ogni cosa, ogni piccolo dettaglio può esserci utile>>spiegò Alex in tono particolarmente serio. <<ricevuto!>>risposero entrambi. <<ah! Cercatevi un posto tranquillo perché come vedete qui sono tutti occupati, in quanto vi sono altri casi che stanno risolvendo!>>. <<okay, possiamo andare a casa mia, d’accordo Francis?>>propose. <<certo!>>affermò Jake. <<aspettate! Alex vado con loro, magari con più calma, col mio pc riesco a zummare l’immagine, e allo stesso tempo posso dargli una mano okay?>>chiese Jake usando una scusa. <<ahm…per me va bene, basta che trovate qualcosa>>confermò Alex che alcune volte sembrava Standford, il vicepresidente della CIA. Così Jake, completamente in disordine, con la camicia fuori posto e la cravatta storta, li raggiunse, portando con sé il suo pc. <<ahm…si, più siamo, meglio è!>>confermò Francis. <<bè si…ma prima di venire a casa mia…Jake, meglio che ti sistemi la cravatta, ecco così…e poi deciditi, la camicia dentro o fuori?>> lui la sistemò fuori, e Kate continuò<<bene, così va meglio!>>. Francis si sorprese di questa particolarità, certamente Kate lo aveva fatto per la sua necessità di ordine, ma soprattutto aveva intuito ciò che Jake provava per sua sorella. <<cosa fate ancora qui…dateci un taglio e andate a lavorare!>>si agitò Alex e se ne andarono prima che si sarebbe arrabbiato di più. Nell’uscire Kate chiese: <<ma cosa gli prende oggi?>>. <<bè…ho sentito che litigava con suo fratello al telefono ma non so per cosa!>>spiegò Francis. <<deve essere una cosa grave, perché non l’ho mai visto così alterato!>>confermò Kate. <<in effetti…ho ascoltato anch’io, ho sentito che parlava di sua madre>>rivelò Jake. <<sua madre!?>>esclamarono entrambi. <<Alex ha una madre?>>domandò Francis incredulo. <<bè…secondo quello che sono riuscito a sentire…si!>>confermò Jake. <<wow! Ragazzi credo che sia meglio non sapere altro…Francis, ricordi cosa ha detto? Che sarebbe stato lui a parlarci di ogni cosa quando sarebbe stato pronto, smettiamola di intrometterci troppo!>>disse Kate saggiamente. <<hai ragione!>>esclamò Francis. <<oh che testa, ho dimenticato il cellulare, vado subito a prenderlo…arrivo!>>rientrò velocemente Jake. <<datti una mossa Jake!>>disse Kate in tono simpatico. <<sai? Credo che Alex non sia l’unico strano oggi? Insomma Kate, hai sistemato la cravatta a Jake, gli hai detto di ordinare la camicia…solo per andare a casa tua…ti senti bene?>>commentò Francis. <<certo! Forse sei tu che non ti senti bene, sei un agente segreto che riesce a risolvere molti casi, ma non riesci a intuire quello che sta succedendo!>>rispose Kate. <<ahm…scusa…cosa vorresti dire?>>inghiottì Francis, pensando che Kate si riferisse a qualcos’altro. <<bè…non ti sei accorto che nell’ultimo periodo Jake è stato molto spesso a casa mia?>>chiese Kate. <<ahm…si, ora che ci penso…quindi…tu e…Jake…>>rispose Francis un po’ a malincuore. <<cosa? Io e Jake? Ma cosa dici Francis? Io sto parlando di mia sorella!>>confessò Kate. <<oh…tua sorella!>>esclamò Francis, e dentro di sé, si sentì come sollevato. <<si…Jake si è preso una bella cotta per Rose!>>confermò Kate. <<ah…ma è fantastico, in effetti sarebbero proprio una…>>. <<…non dirlo! Non ti Alexizzare anche tu Francis!>>commentò Kate in tono sarcastico. <<certo che…no!>>rispose Francis sorridendo. Finalmente Jake ritornò tra loro e potettero recarsi a casa di Kate. Durante il pomeriggio Kate, Francis e Jake lavorarono al caso. Mentre Kate aveva già gli occhi fuori dalle orbite per aver controllato un po’ di carte, in quanto la scrittura risultava piccola, Rose scese giù per fare una pausa dallo studio dell’Accademia. <<ei ciao ragazzi!>>li salutò lei. <<ah ciao Rose…>> iniziò ad alzarsi Jake con un sorriso a 360 gradi <<…come va?>>. <<ah ciao Jake, va tutto bene…e tu?>>ricambiò la domanda Rose. <<ahm…benissimo!>>esclamò Jake. <<Senti Kate hai fatto bene a chiamare la cameriera>>affermò sua madre rientrando dalla lavanderia, che si trovava fuori. <<la cameriera, di cosa parli?>>chiese Kate curiosa. <<della casa, è pulitissima, siccome io e mamma non ci siamo state stamani, ovviamente abbiamo pensato che avessi chiamato una cameriera!>>affermò Rose. <<è vero, sento anche un buon profumo di Pino, è veramente buono!>>confermò Francis. <<ahm…io non ho chiamato nessuna cameriera…sono stata io a pulire la casa stamattina!>>confessò Kate. <<cosa?!>>esclamarono in coro. <<si! Mi sono alzata…presto stamani e ho pensato…di riordinare tutto, ho anche fatto…il bucato!>>. <<si questo l’ho visto, tesoro sicura di stare bene?>>chiese sua madre in tono ironico. <<ma cos’è una congiura? Sto benissimo okay, perché continuate a chiedermelo>>si scaldò Kate. <<si! Ma vedi, in tutta la tua vita non hai mai pensato minimamente di pulire la tua camera, pensa l’intera casa…ogni volta te ne freghi quando ti dico di togliere le cose in disordine!>>commentò sua sorella. <<bè…c’è sempre una prima volta nella vita okay? Le cose…possono cambiare no?>>disse Kate saggiamente. <<bè si…certo tesoro, hai ragione!>>confermò sua madre con un sorriso. <<infatti, è così!>>riconfermò Kate, cercando anche di convincere se stessa. <<donna di casa!>>scherzò Francis, Kate gli diede un piccolo pugno sul braccio. <<bè…si, è possibile che la mia sorellina stia diventando grande!>>affermò Rose non tanto convinta. <<se è per questo…lo sono già da un bel pezzo, perché non provi a crescere tu invece?>>la punzecchiò Kate. <<veramente divertente!>>rispose Rose mentre i due maschi si misero a ridere. Dopo la breve pausa, ricominciarono a lavorare. Kate chiese a loro di non disturbarli, in quanto si trattava di una cosa importante. Indagarono sugli eventi più importanti del primo ministro, e guardarono il video tante volte, fino a quando Francis notò che uno di loro aveva un sfregio nella parte destra del viso. Rovistarono tra le scartoffie e fotografie ma non vi fu nessuna traccia di questo tizio. Si fece sera e arrivò Alex, che chiese: <<allora come va ragazzi?>>. <<bè…abbiamo scoperto un dettaglio nel video, una cicatrice nella guancia di uno dei due uomini, potrebbe essere importante ma…>>iniziò Francis. <<…non lo abbiamo collegato a nessuno fin’ora…>>concluse Kate. <<bè…il nostro primo ministro non c’è l’ha raccontata giusta probabilmente. Tra gli archivi è inserito un articolo di un incidente stradale, avvenuto 4 mesi fa, dove una ragazza è morta sul colpo. Il ragazzo, che era con lei, rimase solo ferito. A quanto pare il guidatore che ha provocato l’incidente è scappato via…>>cominciò a spiegare Jake, che aveva fatto una ricerca più approfondita sul pc. <<…cosa vuoi dire Jake?>>domandò Alex. <<bè…più in là, in fondo ad un burrone, hanno trovato un’ auto, senza targa e indovina indovina, era uguale all’auto di Cooper prima che la cambiasse>>concluse la sua intuizione Jake. <<bene, i suoi uomini avranno insabbiato il tutto. Bè vado a chiedere spiegazioni al nostro caro ministro, magari lui ci saprà dire di più>>spiegò Alex. <<si! Noi, intanto, cerchiamo il ragazzo ferito, magari può dirci qualcosa>>affermò Kate. <<ottima intuizione ragazzi, a dopo>>li salutò più calmo Alex. Jake, nell’articolo non trovò scritto il nome del ragazzo, in quanto non rilasciò nessuna intervista, dato la prognosi riservata. Così risalì ai genitori della vittima, Nancy Peyton. Presero l’indirizzo e partirono. Giunti a Providence, in casa Peyton, interrogarono i genitori. <<bè…non ci vedavamo spesso perché lei era molto indaffarata, un giorno iniziò a parlarci di questo ragazzo che frequentava…>>cominciò la madre. <<…un certo Christopher ma non sappiamo di più!>>intervenne il padre. <<capisco, ma chi ci può dire di più su questo Christopher? Magari qualche sua amica con la quale si confidava!>>chiese Kate. <<bè…si, ci sarebbe una persona! Christine Carter, erano amiche fin da liceo. Quando si trasferirono a Boston, all’università di Harvard, andarono a vivere insieme, in un appartamento vicino al campus. Ho qui l’indirizzo scritto da qualche parte, aspettate che lo prendo!>>si mise a disposizione la signora Peyton, che, trovandolo nell’agenda, scrisse l’indirizzo in un pezzo di carta, porgendolo a Francis. <<grazie signora, che Dio vi benedica!>>disse Francis. <<grazie figliolo, anche a voi!>>. Uscirono di casa dirigendosi immediatamente a quell’indirizzo, ritornando a Boston. Nel frattempo, giunto alla CIA, Alex venne a sapere che il ministro Cooper aveva ricevuto una telefonata da uno dei rapitori. Ascoltando la telefonato, un ragazzo, la cui voce corrispondeva, certamente, a Christopher, chiese che la storia dell’incidente venisse svelata ai giornalisti, se no avrebbero ucciso la ragazza. Cercarono di rintracciare la telefonata, ma risalirono ad una zona più vasta rispetto alla telefonata, ovvero nell’Hartford, vicino Springfield. Si fece sera, in casa Smith, i genitori di Susan aspettarono in sala pranzo l’arrivo dei loro figli. Quando ritornarono a casa, fratello e sorella li notarono, seduti sul divano, con un’espressione triste e seria. Entrambi si sedettero all’ordine della madre, ed insieme spiegarono loro il motivo di quei litigi, causa del quale decisero di separarsi. Spiegarono loro che non si amavano più, che avevano provato a sistemare le cose, ma con un risultato negativo. Susan fu sconvolta dalla loro scelta, sapeva che vi erano problemi, ma non credeva che sarebbero giunti a quella conclusione. Così scappò via incredula e confusa. Giunti da Christine Carter, la interrogarono, e ne uscì fuori l’identità del ragazzo: Christopher Haydem. Ma Christine non sapeva dove il ragazzo abitasse. Così, a causa del pc scarico di Jake, tornarono alla CIA, dove seppero della telofanata mal rintracciata. Indagarono su Christopher. <<eccolo qui…Christopher Haydem!>>confermò Jake. La foto corrispondeva, esattamente, alla descrizione del video, con il taglio nella guancia destra: <<bene! Scoprite dove abita, le sue abitudini, qualsiasi cosa possa collegarci al luogo dove la nasconde…io vado ad avvisare che abbiamo una pista!>>disse Alex. <<okay!>>rispose Francis. Intanto, da qualche parte, Sarah era spaventata in quanto bendata e legata, ma in lei la speranza non era persa perché sentiva che l’avrebbero ritrovata. Per tutta la notte e anche il giorno seguente cercarono tutti i luoghi collegati a Christopher, in cui, insieme al complice, la tenevano prigioniera. Kate, concentrata al caso, non diede attenzione alle chiamate di Susan, che, voleva parlarle. Infatti la ragazza, quel giorno trascorse la giornata con Chloe, raccontandole tutto. In seguito quella sera, sarebbe uscita con Luke, che stava per farle un'altra sorpresa. <<niente! Neanche nella casa in città, abbiamo controllato dappertutto!>>disse Francis stanco. <<accidenti!>>esclamò Alex. <<probabilmente c’è sfuggito qualcosa, deve averla portata da qualche parte…>>cominciò Kate. <<…infatti! Ci siamo concentrati più su di lui che sul complice>>intuì Francis. <<esatto! Il problema è che non abbiamo nessun identikit di questo complice>>affermò Jake. <<si! Per questo dobbiamo guardare con molta più attenzione il video!>>confermò Kate. Così, nel revisionare il video, in ogni suo dettaglio, scovarono un mazzo di chiavi del complice alle spalle, che penzolavano proprio dai suoi pantaloni. Notarono un portachiavi, con uno stemma di una piccola cittadina del Montana, e indagando su questo dettaglio riuscirono a risalire al padrone di quelle chiavi: un certo Benjamin Davis, sulla trentina, capelli scuri, che si era tasferito da un paio di anni a Springfield. Scoprirono un casale di campagna, nelle vicinanze. Controllarono dal satellite e rintracciarono la ragazza. Così, con l’aeroplano, giunsero nei pressi del casale, e con molta prudenza circondarono la casa. Kate e Francis, posizionati dietro il casale, notarono dalla finestra Sarah, imbavagliata e legata. Kate, pian piano, riuscì ad aprire la finestra e ad entrare. Mentre le stava sciogliendo i nodi, Benjamin entrò nella stanza, a quel punto intervenne Francis. Dopo il via, gli altri agenti sfondarono la porta, effettuando l’arresto di entrambi i rapitori. Sarah fu libera e il caso si concluse, nel migliore dei modi, ringraziando Dio. La ragazza li ringraziò dal profondo del suo cuore per il salvataggio. Ritornarono alla CIA e poco prima che entrambi stavano per salire nelle rispettive macchine, Alex li fermò: <<ragazzi anche se non ve lo fatto capire, avete eseguito un ottimo lavoro oggi e…>>. <<…grazie Alex, è stata una giornata abbastanza faticosa ma…>>intervenne Francis. Alex lo interuppe<<…ho un fratello, Michael, e si, anche una madre. Purtroppo mio padre morì un anno prima che fuggissi di casa. Mia madre conobbe un tizio, particolarmente benestante, ma, nonostante ciò se ne era innamorata. Così si risposò, però lui cominciò a picchiarla. Io e mio fratello volevamo fermarlo per difendere nostra madre, ma arrivò al punto di minacciarci. Cercai di convincere mio fratello a denunciarlo ma Michael non ne volle sapere, così scappò di casa lasciandomi solo. Un giorno, quando lui la stava picchiando, mi misi in mezzo e lui mi spinse facendomi battere la testa a terra. Mia madre lo amava troppo, non chiedetemi come e perché! Così mi cacciò via di casa, cominciai a girovagare, il resto lo sapete già. Un anno dopo seppi che mia madre ebbe il coraggio di lasciarlo e fu arrestato. Solo che io, a differenza di mio fratello, non tornai più a casa, perché anche se, in cuor suo, voleva salvarmi, mia madre mi aveva abbandonato, scegliendo quell’avanzo di galera, al posto mio!>>raccontò Alex in tono triste. Kate lo abbracciò <<oh Alex…non ne avevo la più pallida idea!>>. <<mi dispiace amico, non avrei mai dovuto insistere…>>gli poggiò una mano nella spalla Francis. <<…no Francis, invece hai fatto bene, mi hai dimostrato di essere preoccupato per me, di essere mio amico e per me questo è molto importante. Prima ero arrabbiato perché Michael, dopo averlo rivisto tre mesi fa, mi ha detto che mia madre mi vuole incontrare, ma io non mi sento pronto, sono ancora arrabbiata con lei>>confessò Alex. <<certo…è comprensibile, non è per niente facile eh?>>intuì Francis. <<eh già!>> sospirò Alex <<comunque mi ha fatto piacere parlare con voi, d’ora in poi cercherò di essere sincero>>disse Alex in tono sincero. Entrambi sorrisero. Così tutti e tre si ritirarono, ognuno alle rispettive case. Nel frattempo, avendo il cellulare scarico, Kate mandò velocemente un sms a Susan, scusandosi di non aver risposto, a causa del lavoro. Il giorno precedente Luke fece il penultimo giorno di lavoro al bar, ritornando a casa particolarmente tardi. Così, per la stanchezza non diede attenzioni alla sua ragazza. L’indomani, dopo aver staccato definitivamente al bar, la passò a prendere da Chloe, dopo essersi sentiti al telefono. Lei entrò in macchina particolarmente irritata: <<grazie per avermi risposto ieri sera, sei stato davvero disponibile!>>lo aggredì Susan. <<scusa Susan ma ieri sono crollato, ero stanco>>cercò di giustificarsi Luke. <<ah bene, e in questo arco di tempo non hai pensato che magari avevo bisogno di parlarti?>>si accese Susan. <<bè…mi dispiace, ma cosa è successo?>>chiese Luke in tono un po’ distaccato. <<i miei genitori hanno deciso di separarsi e quando avevo bisogno di te tu non c’eri Luke!>>. <<cosa vuoi che ti dica Susan?>>cominciò ad adirarsi Luke, che, intanto, aveva preso dentro di sé una decisione irrevocabile per lui. <<cosa significa? Scusami se la prima persona con cui volevo parlare eri tu>>rispose Susan stranita. <<bè…magari non sono la persona adatta!>>rispose Luke impulsivamente. Susan intuì qualcosa dalla sua espressione<<Luke…cosa stai dicendo? Guardami negli occhi>> lui lo fece, Susan capì che si riferiva a loro due <<Luke per favore mi spieghi cosa significa?>>. <<Susan…io partirò dopodomani…>>cominciò Luke. <<si lo so! Ma, anche se può essere difficile, ogni tanto io verrò da te e tu verrai da me…così avevamo deciso Luke>>ribadì lei cercando di convincersi che non stava accadendo. <<si Susan, ma per quanto tempo tutto questo? Quando pensi che possa durare?>>disse Luke in tono serio. <<cosa? Mi stai dicendo che non credi in noi? Mi stai dicendo che…>>. <<…Susan! Magari all’inizio andrà bene, ma poi cosa succederà? Non vedo come…possa funzionare! Io mi trasferirò lì, cosa facciamo…verrai uno o due giorni al mese…io ti amo ma…>>spiegò lui in tono triste. <<…dici di amarmi, ma dubiti del nostro amore! Ed io sono la stupida che, invece, ci ha creduto. In questi giorni ho cercato tante soluzioni possibili per poter continuare la nostra storia…>>disse Susan con le lacrime agli occhi. <<oh Susan, mi dispiace…>>disse cercando di scusarsi. <<…no no, non dispiacerti, è meglio così! È meglio che mi sia accorta ora che razza di persona sei, in verità non mi hai mai amato, come ti ho amato io…>>disse Susan aprendo lo sportello della macchina. <<…Susan…su avanti vieni qua, non fare così…>>Luke tentò di fermarla. <<no, vattene! Vattene via e non farti mai più vedere!>>se ne andò Susan in lacrime, prese un taxi e si recò da Kate. Quando Kate rientrò a casa, vide sua sorella seduta sul divano a gustarsi una buona tazza di cioccolata calda: <<mmh…questa è cioccolata calda!>>esclamò Kate particolarmente stanca. <<ah ciao Kate! Non fare troppo rumore mamma e papà stanno dormendo!>>rispose Rose sottovoce. <<lo so, è tardi! Mi hanno trattenuto al lavoro!>>. <<avevo capito, l’importante è che va tutto bene. Invece…mi vuoi spiegare cosa ti succede? Non ci credo molto alla balla del “sto crescendo”!>>. Kate ormai non poteva più negarlo <<sai Rose? Sono stanca, nemmeno io ci credo più, ormai non posso più negralo, i sintomi quelli sono>>. <<Kate mi stai dicendo che…ti sei innamorata?>>chiese retoricamente Rose. <<ahm…mi sa di si Rose!>>confessò Kate in tono incredulo. <<ah bene…chi è il fortunato?>>domandò Rose molto curiosa. <<Rose…mi sono…innamorata…di Francis!>>rivelò Kate. <<Francis…Francis?>>sottolineò Rose. <<si, Francis!>>. In quel momento bussarono alla porta. Quando Kate aprì, vide davanti a sè Susan completamente in lacrime. Susan si buttò tra le sue braccia piangendo a dirotto. Cercasi Susan Disperatamente Quella sera Susan rimase a dormire a casa di Kate. Prima di addormentarsi, però, le raccontò ciò che era successo ovvero che i suoi genitori si stavano separando e che Luke l’aveva mollata per scegliere di seguire la sua stupida carriera. L’indomani mattina prima di recarsi a scuola, scesero per fare colazione. <<ei come va?>>chiese Kate in tono preoccupato. <<vuoi dire dopo che ho pianto quasi tutta la notte? Come vuoi che stia…il mio ragazzo mi ha mollata perché non crede in noi e i miei genitori si stanno separando perché non provano più niente l’uno per l’altra!>>si sfogò Susan. <<okay! Sfogarsi fa bene! Mi dispiace tesoro!>>intervenne Rose in tono gentile. <<accidenti, non ci voleva!>>iniziò a scenderle qualche lacrima. <<no Susan, ascolta tesoro! In questo momento sembra che ti sia crollato il mondo addosso, di certo non è una cosa semplice da superare. Prega Dio che ti aiuti in questo momento difficile, lui di certo ti ascolta, anche perché sa quello che stai attraversando Susan! Abbi fede amore, anche se in questo momento ti sembra impossibile!>>le consigliò saggiamente la madre di Kate. <<grazie signora Fisher!>>esclamò Susan asciugandosi le lacrime e ascoltando il suo consiglio. <<non ti abbattere, andrà tutto bene!>>la incoraggiò anche Rose. <<hai visto? Se lo dice anche mia sorella!>>cercò di sdrammatizzare Kate, poi Sleep si avvicinò a Susan cercando di farle un po’ di coccole, scodinzolando. Lei lo accarezzò commuovendosi. Quando la signora Fisher se ne andò, per andare a fare la spesa e sbrigare altre commisioni, entrò Francis. <<buongiorno ragazze!>>le salutò lui, senza sapere cosa fosse successo. <<ciao!>>le salutarono Kate e Susan. Mentre Rose cominciò a fissarlo. <<ho qualcosa in viso?>>chiese Francis sospettoso. <<ahm…no!>>rispose Rose e, alzandosi, iniziò a girargli intorno, osservandolo e, all’improvviso sorrise. Kate, avendo intuito, la prese da parte, entrando in cucina e le disse: <<ma ti sei impazzita Rose? So cosa stai facendo ma piantala…okay?>>la rimproverò Kate. <<ma cosa c’è! E’ una cosa simpatica! Glielo hai già detto?>>si incuriosì Rose. <<no! E non lo saprà, non mi fare pentire di avertelo detto Rose, okay?>>la riprese Kate. <<d’accordo, messaggio ricevuto!>>rispose Rose in tono più serio. <<va tutto bene?>>domandò Francis, irrompendo in cucina. <<si si!>>confermò Rose mentendo e tornando in salotto. <<ma cos’ha Susan>>chiese Francis, versandosi un po’ di latte dentro il bicchiere. <<ahm…per il momento non posso spiegarti okay?>>cercò Kate di rispettare l’amica. <<certo>>intuì Francis e raggiunsero le ragazze. <<ei Susan, te la senti di andare a scuola?>>chiese l’amica. <<si, andiamo!>>prese le sue cose e partirono. Quando si recarono a scuola, si videro anche con Chloe, che venuta a conoscenza di Luke, l’abbracciò. Sembrava che Susan si fosse rasserenata, ma durante la pausa per passare alla successiva lezione, Kate e Susan andarono in bagno, e lì, senza che se ne accorse, quest’ultima le rubò le chiavi della macchina, dentro la borsa. Uscì dal bagno e velocemente corse verso l’auto, entrò, la mise in moto e fuggì senza una meta, buttando il suo cellulare dal finestrino. Quando Kate uscì dal Wc, notò che Susan non c’era più. Sospettosa, controllò e vide che le sue chiavi erano sparite. Così, avendo intuito, corse immediatamente verso l’uscita. Francis e Chloe se ne accorsero e la seguirono. Giunta al parcheggiò notò che la macchina era sparita, vide pure il celluare a terra completamente distrutto. <<merda, è scappata!>>esclamò Kate mentre Francis e Chloe la raggiunsero. <<come scappata?>>sentì Chloe col fiato quasi a pezzi. <<mi ha fregato le chiavi Francis, ma voi non l’avete vista uscire?>>si agitò Kate. <<no Kate, mi spiace>>rispose Francis in tono triste e un po’ sfiatato per aver corso. <<ma come ho fatto a farmela scappare! E se…facesse qualche follia>>affermò Kate incredula. <<ma perché dovrebbe farla? Vuoi spiegarmi cosa è successo?>>domandò Francis in tono curioso e preoccupato. <<ahm…i suoi genitori stanno per separarsi e in più Luke ieri l’ha mollata>>spiegò brevemente Kate. <<che stronzo! Mi spiace, ma vedrai che…>>cercò di rasserenarla Francis. <<cosa? È sconvolta…alla guida di un’auto Francis!>>replicò Kate. <<bè Francis, devi ammettere che Kate non ha tutti i torti!>>confermò Chloe. <<si…okay ma…>>stava per dire qualcosa Francis quando il cellulare di Kate squillò. <<pronto…>>rispose Kate sperando che fosse lei. <<Kate, sono io!>>disse Susan, chiamando da una cabina telefonica. <<Susan, grazie a Dio, dove sei?>>domandò Kate in tono preoccupato. <<non voglio dirtelo, ho chiamato solo per farvi sapere che sto bene. Non preoccupatevi, ho bisogno solo di stare da sola, dillo anche ai miei>>rispose Susan mettendo giù la telefonata. <<ma Susan…>>Kate non ebbe il tempo di parlarle e chiuse. <<cosa ti ha detto?>>chiesero i suoi amici. <<che sta bene e che vuole stare da sola, non mi ha detto neanche dove sta!>>rispose Kate ancora più agitata. <<okay ora calmati Kate. E’ evidente che non vuole avere nessuno attorno. Soprattutto persone che credono di sapere quello che sta passando, è l’ultima cosa di cui Susan ha bisogno in questo momento Kate!>>spiegò saggiamente Chloe. <<si…forse hai ragione, speriamo che stia davvero bene!>>. <<se te lo ha detto lei, vuol dire che è così Kate!>>la incoraggiò Francis. All’improvviso si vide Monica correre verso Francis. Lo baciò e domandò: <<ma cosa ci fate qui fuori?>>. <<ahm…niente!>>rispose lui, cercando di sviare la situazione. <<vedete che la campanella è suonata, andiamo>>li invogliò Monica, tenendo la mano a Francis. Kate voleva esplodere in quel momento, infatti le venne un forte senso di nausea e dovette correre di nuovo al bagno, Chloe la seguì, lasciando entrambi, che stavano rientrando. Francis la guardò scappare e si preoccupò. Dopo aver vomitato, Kate uscì dal Wc e si ritrovò Chloe con le braccia conserte, che aveva intuito ogni cosa. <<cosa guardi? Hai ragione okay? Mi sono innamorata di Francis, contenta?>>rispose lei in tono particolarmente agitato. <<ho capito, sei spaventata, è normale Kate!>>rispose Chloe in tono preoccupato. <<certo che sono spaventata, Susan è fuggita chissà dove e in più, di tutti i ragazzi che esistono al mondo, mi vado ad innamorare proprio di lui!>>si sfogò Kate scoppiando a piangere. <<ei…>> l’abbracciò Chloe <<…sfogati pure, sei praticamente sotto pressione. Vedrai che tutto si sistemerà per il meglio Kate. Ricordi? Sei sempre tu a dirlo!>>la sostenne Chloe. <<bè…grazie a Dio ci sei tu che me lo ricordi, grazie Chloe>>la riabbracciò Kate. Quando entrambe uscirono, si recarono in classe già in forte ritardo. Francis era preoccupato, così, quando la vide si rasserenò. <<ei come va?>>chiese Francis sottovoce. <<bene, ora bene>>rispose Kate in tono più calmo. Tante volte il pianto è il miglior sfogo che possa esistere. <<senti ti accompagno io a lavoro dopo?>>propose Francis. <<no no, non c’è bisogno, grazie>>rispose Kate in tono sbrigativo, tentando di evitarlo. Francis intuì qualcosa dalla sua risposta. Alla fine delle lezioni Kate si fece accompagnare da Chloe a lavoro, mentre Francis, dopo aver pranzato con Monica, si recò agli allenamenti. E verso le 5 raggiunse i suoi colleghi del corso di cucina. Ma, durante la lezione non riuscì a concentrarsi bene, e combinò un disastro con il piatto che doveva preparare. <<cavolo Francis, che cosa hai combinato? L’hai fatta cucinare troppo questa carne, oltretutto c’è poco sale, e per niente olio…>>commentò Xavier. <<oh mi scusi!>>rispose Francis. In verità non fece altro che pensare a Kate, al suo stato d’animo, ai suoi sensi di nausea, ed era preoccupato, in quanto la notò un po’ pallida. <<che ti prende oggi Francis?>>domandò Mike. <<non lo so okay?>>rispose lui in tono arrabbiato, perché la giornata era cominciata male e non riusciva a non preoccuparsi per lei e per il suo comportamento strano. <<ei amico, non c’è bisogno di prendersela>>rispose Mike in tono un po’ infastidito. <<si scusami Mike, oggi non è giornata!>>commentò Francis. <<non preoccuparti, capitano delle giornate storte, hai litigato con la tua ragazza eh?>>. <<ahm…no! In verità non ho litigato con nessuno, solo un pensiero!>>rispose Francis in tono più gentile. <<bè…se hai bisogno di parlare…>>si propose Mike. <<…ahm…è solo Kate…>>cominciò Francis. <<…la tua migliore amica, giusto?>>chiese Mike. <<si! Il fatto è che sono preoccupata per lei, ultimamente…si comporta in modo strano, ad esempio oggi mi ero proposto di accompagnarla a lavoro ma lei, in tono sbrigativo, ha rifiutato. Non so, magari lo ha fatto perché potessi stare un po’ con Monica…>>spiegò Francis. <<…e chi sarebbe Monica?>>chiese Mike curioso. A quella domanda, Francis si sorprese, perché da quando conosceva Mike gli aveva parlato di tutti, anche di cose recenti ma non accennò a Monica. <<come? Non te ne ho parlato? Monica è la mia…ragazza!>>rispose Francis in tono non molto convincente. <<ah…quindi fammi capire, tu pensi che Kate, la tua migliore amica, ha rifiutato un passaggio da te, comportandosi in modo strano, perché voleva che tu passassi un po’ di tempo con Monica, la tua ragazza!>>commentò Mike in tono incredulo. <<bè…si!>>. <<questo, nel mio mondo, si chiama complesso mentale, e di solito lo hanno solo le ragazze!>>disse Mike in tono sarcastico. <<ma dai?!>>lo spinse Francis. <<insomma…quello che dovresti chiederti, secondo me, è perché ti stai chiedendo tutto ciò, Francis!>>rispose Mike con intuizione. Francis fu colpito da ciò che Mike affermò, in quanto sapeva che le sue preoccupazioni derivavano da qualcosa di più profondo. Giunta a lavoro, Kate chiamò velocemente la madre di Susan chiedendole di raggiungerla al fast food. Mentre Kate lavorava era particolarmente pensierosa e distratta. Volse il suo pensiero a Susan, a come potesse sentirsi in quel momento, e proprio ora che si era accorta dei suoi sentimenti per Francis non lo poteva raccontare a lei e si rattristò. <<ei, sembri triste!>>intuì Tess. <<bè si…per Susan!>>confessò impulsivamente Kate. <<E’ successo…qualcosa di grave?>>chiese Tess con discrezione mentre la aiutava a pulire i tavoli. <<bè…ha avuto dei problemi in questi giorni ed è scappata via, vuole stare da sola…senza nessuno!>>spiegò Kate brevemente in tono preoccupato. <<mi dispiace ma…vedi il lato positivo Kate!>>affermò Tess. <<e quale sarebbe Tess?>>chiese in tono un po’ infastidito. <<bè…quando avevo 19 anni ho trascorso un periodo davvero difficile anche per via del college e…avevo come l’impressione che tutto il mondo c’è l’avesse con me. Qualunque cosa facessi mi sembrava sbagliata, insomma ero sclerata. Così sono esplosa, ho mollato tutto, e ho raggiunto mia nonna fuori città. Rimasi lì un paio di giorni, e ciò mi servì per riflettere e rimettere in ordine le idee. Sono tornata con la mente più chiara pronta a ripartire. Perciò credimi quando ti dico di vedere il lato positivo. Susan sta facendo la stessa cosa, rispetta la sua scelta>>raccontò Tess in modo saggio. Kate sorrise e riuscì a comprendere ciò che Tess spiegò<<bè…mi sa che hai ragione!>>. In quel momento entrò la madre di Susan, preoccupata più che mai, e Kate le andò incontro. <<signora Smith!>>. <<Kate…vuoi dirmi che succede? Susan non risponde al mio cellulare e…>>chiese la Signora Smith in tono agitato. <<venga sediamoci!>>così la fece accomodare, ordinò un bicchiere di acqua per la madre di Susan e, con calma, le spiegò che Susan era stata lasciata da Luke e non voleva vedere nè sentire nessuno al momento. <<cosa? Oh no…povera piccola. E’stata tutta colpa mia!>>si accusò la Signora Smith. <<ma no! Vede…sono state tante cose accumulate. Ha bisogno di stare un po’ da sola e credo che sia meglio lasciarle i suoi spazi, anche se non è facile!>>spiegò Kate in tono comprensivo. <<si lo so ma io sono troppo preoccupata, ed è da sola Kate!>>rispose lei preoccupata. <<anche io mi creda! Ma se la saprà cavare, Dio è con lei, la proteggerà!>>affermò Kate in tono saggio. <<okay! Grazie Kate! Se dovessi sentirla…>>. <<…sarà la prima a saperlo non si preoccupi!>>Kate le sorrise, stringendole la mano, e la signora Smith se ne andò, un po’ più tranquilla. <<ei…hai fatto bene, si vedeva che erano parole sentite!>>si complimentò Tess. <<io non ci credo molto in…Dio, insomma so che c’è qualcuno di superiore ma se c’è, non è che stia facendo un granchè per tutte le persone che soffrono…>>intervenne Allie, che aveva osservato e, ascoltato, la situazione. <<…bè…Allie, che tu ci creda o no è lui che ti ha creata. Una volta mia madre mi spiegò che Dio non ti promette, che non ci saranno difficoltà o sofferenze, ma ti promette che sarà con te e ti aiuterà a superarle. Sta a te rivolgerti a lui e chiedergli aiuto>>, la ragazza fu colpita da ciò che le disse Kate. Allie non le seppe rispondere e ritornarono a lavoro. Dopo la lezione di cucina, Francis si recò in una libreria del centro per acquistare qualche libro di cucina, che il suo insegnante gli consigliò. Poi si ritirò a casa, stava per entrare, quando notò Kate scendere dalla macchina di Allie, che le diede un passaggio. <<grazie Allie! Ciao!>>la ringraziò Kate, scendendo dall’auto. <<non c’è di chè Kate, ci vediamo domani!>>ricambiò Allie e se ne andò. Quando Kate si girò verso casa sua, vide Francis, venirle incontro. <<ei…ciao!>>la salutò Francis. <<ciao!>>ricambiò Kate. <<stavo rientrando in questo momento, come stai?>>chiese Francis con un piccolo sorriso. <<meglio! Ho spiegato alla madre di Susan, di non preoccuparsi, che dobbiamo lasciarle i suoi spazi!>>raccontò Kate. <<infatti! Hai fatto bene!>>. Sleep era accovacciato sotto il portico, e quando si accorse del rientrò di Kate, corse verso di lei. Kate se lo accarezzò tutto, anche Francis partecipò, e sfiorò, involontariamente, la sua mano. Kate se ne allontanò e disse: <<bè io…ora vado, sono un po’ stanca, ci vediamo domani>>tentò Kate di evitarlo. <<Kate, come mai ho l’impressione che tu mi stia evitando?>>intuì Francis. <<ma…cosa dici?>>mentì lei. <<bè…oggi all’andata hai rifiutato il mio passaggio e…al ritorno ti sei fatta accompagnare da Allie, quando sapevi che potevi chiamarmi>>rispose Francin in tono un po’ infastidito. <<bè…mi sono fatta accompagnare da Chloe…così potevamo stare un po’ insieme, ed Allie…al ritorno mi ha offerto un passaggio così…>>mentì Kate per paura. Non poteva e non riusciva a confessargli il motivo per cui lo stava evitando. <<ahm…okay! Quindi…>>cercò di concludere Francis in tono non molto convincente. <<quindi…tranquillo! Oggi è stata una giornata particolarmente difficile Francis, perciò scusami>>cercò di giustificarsi Kate recitando, in modo da convincere Francis. <<no, scusami tu! Hai ragione, allora ci vediamo domani!>>la salutò Francis in tono più convinto. <<okay, notte!>>lo salutò Kate, che entrò velocemente, seguita da Sleep. Chiuse la porta e si appoggiò ad essa, chiudendo gli occhi e sentendosi uno schifo per avergli mentito. Infatti, andò a letto senza cena. Susan era chissà dov’è e Kate pregò Dio che stesse bene e gli chiese perdono per le sue bugie. Nel frattempo Francis, rientrando a casa, avrebbe dovuto sentirsi più tranquillo, dopo essersi chiarita con Kate, ma dentro di sé sentì che non era così. L’indomani alle 7 del mattino, ad entrambi suonò il cercapersone. Era Alex, e lo raggiunsero alla CIA. <<buongiorno!>>li salutò Alex. <<buongiorno>>sbadigliarono entrambi. <<avete due facce davvero invidiabili stamattina!>>ironizzò Alex più sereno. <<ci credo Alex sono le 7 e mezza del mattino!>>rispose Francis un po’ infastidito. <<esatto, quindi eviterei di fare battute magari!>>intervenne Kate. <<okay, afferrato!>>disse Alex. <<bene, se avete finito voi tre passiamo alle cose serie!>>intervenne il direttore della CIA alias lo zio Tom. Francis avrebbe voluto rispondergli per le rime, ma Alex lo fermò. Comparì l’immagine di una donna nello schermo e Tom cominciò a spiegare<<lei è Morgan Mackenzie. È evasa ieri sera dalla prigione psichiatrica di Providence. È stata dentro per omicidio, ha ucciso una ragazza due anni fa…>>. <<movente?>>chiese Kate. <<gelosia! Lei è Julia Landon, era diventata la sua più cara amica, ma Morgan, che mostrava all’ora problemi psichici e di attaccamento morboso. Così, quando Julia cominciò a frequentare un ragazzo, lei non lo accettò e, durante una litigata la uccise…>>. <<…particolarmente pericolosa!>>esclamò Francis. <<scusi direttore deve firmare delle carte>>intervenne Standford. <<si, arrivo! Bene lascio le redini a te agente Foreman>>se ne andò Tom, mentre Francis lo guardò in modo torvo mentre si allontanava. <<si certo! Bene ragazzi…Morgan ha rubato una macchina, dirigendosi fuori città, ma è stata ritrovata abbandonata vicino Fall River…perciò dobbiamo trovarla prima che incappi in qualche povera ragazza>>affermò Alex. <<come…in qualche povera ragazza…oh mio Dio Susan!>>esclamò Kate riflettendo. <<tranquilla Kate, magari si è fatta ospitare da qualcuno>>cercò di tranquillizzarla Francis. <<scusate ma cosa c’entra Susan?>>chiese Alex curioso. <<Susan è scappata Alex!>>rispose Kate un po’ preoccupata. <<come Susan è scappata!>>si preoccupò pure Alex. <<è una storia lunga Alex!>>affermò Francis. <<okay Francis, ma dobbiamo trovarla, potrebbe anche essere in pericolo, per quanto mi riguarda!>>spiegò Kate in tono un po’ agitato. <<okay…ma certo, ha preso la tua macchina…>>ebbe un‘intuizione Francis. <<…la mia macchina ha il gps>>. <<bene, allora che aspettiamo>>intervenne Alex. Così Jake si mise all’opera, e la rintracciarono nel New Haven. Ma dopo aver preso l’elicottero, per arrivare prima, notarono la macchina abbandonata, in quanto Susan aveva lasciato un messaggio a Kate all’interno dell’auto con su scritto “sapevo che mi avresti cercata e trovata ma voglio stare da sola Kate, cerca di capirmi, non preoccuparti starò bene, ti voglio bene, Susan”. <<accidenti!>>si arrabbiò Kate dando un pugno nel cofano della sua macchina. <<mi dispiace, è stata scaltra perchè ti conosce, ma possiamo ancora trovarla Kate. Dobbiamo solo capire dove possa essere andata, in qualche posto che la faccia magari sentire al sicuro, qualche luogo deve esserci. Su vedrai che la troveremo!>>la incoraggiò Alex. <<aspetta…in effetti lei mi ha parlato di alcuni posti, alcuni luoghi che avrebbe voluto visitare e altri in cui già era stata…>>si ricordò Kate. <<…bene, allora io mi dirigo alla CIA per vedere se Jake ha trovato qualcosa, voi tornate con la macchina, ma fate presto okay? Muoviamoci ragazzi…>>li rassicurò Alex determinato a trovarla. Durante il tragitto di ritorno Kate si addormentò, lui la osservò quasi per tutto il tempo. Quasi arrivati a Providence si fermò in un distributore di benzina, accanto al quale vi era un fast food, e la svegliò dolcemente, lei rivolse il suo sguardo verso di lui e quando aprì gli occhi si svegliò. <<ahm…cavolo mi sono addormentata?>>chiese Kate stiracchiando le braccia. <<bè…si! evidentemente ne avei bisogno. Mi sono fermato per fare benzina. Nel frattempo credo che dovremo mangiare qualcosa al volo, soprattutto tu Kate, hai il viso pallido>>notò Francis. <<ahm…si okay!>>rispose lei. Scesero, e quando entrarono si sedettero, ordinando due cheeseburger. <<accidenti Francis, come fai ad avere tutta questa fame?>>chiese Kate notando l’abbuffata dell’amico. <<credimi…non lo so nemmeno io, ultimamente ho più fame del solito, forse sarà lo spreco di energia>>rispose Francis. <<bè…direi, tra gli allenamenti, il corso di cucina, lo studio e la CIA…è un miracolo che sei ancora vivo>>ironizzò Kate e Francis si mise a ridere. <<in effetti…dovrebbero darmi il premio Nobel>>rispose Francis sorridendo, entrambi si guardarono, poi Kate evitò il suo sguardo, e si voltò verso il bancone, mentre mangiava le patatine. Lì notò una ragazza seduta, con indosso un cappello, una felpa da uomo e un paio di pantaloni stropicciati. Non ci fece molto caso inizialmente. <<hai pensato ad alcuni posti dove potrebbe essere Susan?>>chiese Francis. <<ahm…si! Potremmo provare da sua zia, a Providence…>>rispose Kate. <<bè…credo che sia troppo facile come posto dove nascondersi. Devi pensare a un luogo…che non conosce nessuno, in cui lei si sente al sicuro, l’ultimo posto che ti verrebbe in mente!>>spiegò Francis in tono intelligente. <<si è vero, hai ragione…>>rispose Kate riflettendo. Nel frattempo la ragazza al bancone, girandosi, fece cadere i tovaglioli. Francis, accortosi, si precipitò ad aiutarla. Lei si chinò in modo veloce, come se avesse fretta; le caddero anche gli occhiali da sole, nonostante non ci fosse un gran sole. <<grazie…gentile>>rispose la ragazza, che prese le sue cose e uscì dal locale. Francis la guardò, come se somigliasse a qualcuno che avesse già visto. <<cosa c’è Francis?>>chiese Kate, notando Francis fissare la ragazza che usciva. <<aspetta un secondo…>> Francis prese la foto segnaletica, che aveva in tasca e continuò gridando <<…ei fermati!>>Francis corse fuori estraendo la sua pistola. Kate intuì che si trattava di Morgan, così seguì Francis, estraendo anch’essa la pistola. Ma Morgan, salì sopra una moto, che aveva rubato e sfrecciò via. Francis sparò ma non riuscì a beccarla. Così, insieme a Kate entrarono velocemente in macchina e partirono all’inseguimento. Ma fu talmente veloce, che la persero, così Kate chiamò Alex e gli diede immediatamente la targa della moto e il modello, che era riuscita a prendere, per rintracciarla. <<allora Alex…veloce!>>incitò Kate, al telefono con Alex. <<si sta dirigendo verso New Haven!>>li informò Alex. <<okay la seguiamo, teniamoci in contatto!>>replicò Kate. <<avanti che la prendiamo!>>rispose Francis accelerando. <<accidenti, ho dimenticato di avvisare i miei genitori che abbiamo saltato la scuola…>>si ricordò Kate in modo preciso. <<…non ti preoccupare l’ho già fatto io!>>rispose Francis in tono concentrato. <<wow, grazie, con il pensiero di Susan e di questa psicopatica l’ho dimenticato!>>disse Kate in tono sbrigativo. <<capita!>>disse Francis continuando ad accelerare. In quel momento i sentimenti di Kate nei suoi confronti aumentavano ogni momento, e quando sentiva ciò lei se ne distoglieva. Nel frattempo che Alex radunava i rinforzi, entrambi raggiunsero il centro cittadino del New Haven. Con le indicazioni di Alex, riuscirono a beccarla, infatti Morgan non ebbe neanche il tempo di prendere a disposizione un altro mezzo, che accortasi di loro, andò più veloce di prima. Partì un’inseguimento alla fast and furious, in quanto Francis premette il più possibile il piede dell’acceleratore e Kate cercò di puntare la pistola verso le ruote della moto, colpendo a vuoto, in quanto non era abbastanza concentrata. L’inseguimento arrivò fino a Bridgeport, ad un certo punto Kate, infastiditosi della sua distrazione, si concentrò, puntò il bersaglio e riuscì a colpire le ruote. Morgan cadde a terra, Francis si fermò ed entrambi scesero dall’auto. Davanti ad alcuni spettatori, che assistettero alla scena, Kate le puntò la pistola contro, mentre Francis le agganciò le manette arrestandola. Nel frattempo arrivarono i rinforzi che la portarono via. Alex insieme a loro tranquillizzarono i cittadini, e Kate domandò: <<ragazzi ma dove siamo?>>. <<a Bridgeport!>>rispose Alex. <<Bridgeport? Aspetta un secondo…>>a Kate le si accese come una lampadina. <<cosa?>>chiese Francis. <<ma certo, la casa a mare. Susan non ci va tutte le estati ma i suoi si! Andiamo>>ordinò Kate. <<okay!>>rispose Alex, preoccupato quanto Kate. Kate pian piano, si ricordò la strada. Erano le 5 e 30 del pomeriggio, quando arrivarono a mare. Scorsero la casa e si avvicinarono. Inizialmente non videro nessuno dentro, ma Kate riconobbe la borsa di Susan. Infatti quando si recarono verso la spiaggia, la notarono seduta sulla sabbia, che osservava il mare, sicuramente con un volto triste. In quel momento Kate, nella sua mente, pregò Dio che stesse bene. Alex stava per raggiungerla, ma Francis lo frenò: <<dove credi di andare?>>. <<non voglio che stia così, non possiamo lasciarla sola!>>rispose Alex in tono triste. <<lo so, nessuno lo vuole Alex, ne tanto meno io, ma è necessario. Vedrai che ritornerà più forte di prima, non possiamo fare altro che rispettare la sua scelta!>>ribadì Kate. <<come dici tu, spero solo di non incontrare quel bastardo del suo ex perché lo gonfierei di botte!>>affermò Alex arrabbiato e un po’ geloso, raggiungendo la macchina. <<andiamo!>>le disse Francis. <<okay!>>rispose Kate, lanciando un’ultimo sguardo verso la sua amica. Nella strada del ritorno tranquillizzarono i loro genitori che stavano ritornando. Ogni tanto facevano a cambio durante la guida. Verso le 11 di sera fecero ritorno a casa. <<grazie a Dio questa storia si è risolta per il meglio>>commentò Francis. <<già! Però devo dire che con quel messaggio Susan mi ha sorpresa>>rispose Kate in tono più sereno. <<bè…ti ha frequentata troppo, è normale che sarebbe arrivata a questa conclusione>>. <<l’importante è che stia bene almeno fisicamente>>commentò Kate. <<sai? E’ davvero incredibile come ti preoccupi sempre per tutti, sei davvero un’amica>>si complimentò Francis. <<smettila o mi farai arrossire! Comunque anche tu…lo sei, perché mi hai sempre sostenuto in ogni cosa Francis>>rispose Kate sorridendo. <<bè…è questo che fanno…i…buoni amici giusto?>>affermò Francis. <<suppongo…di si! Ora vado a dormire, notte>>. <<notte Kate>>la salutò osservandola entrare. Anche Francis andò a dormire, ma inizialmente non riuscì, in quanto in una giornata piena di inseguimenti, preoccupazioni, gesti coraggiosi, gli venne in mente solo il momento così dolce in cui Kate dormiva in macchina. Così, particolarmente sorpreso, cominciò a domandarsi cosa stesse accadendo. L’indomani Kate, dopo essersi svegliata, si vestì, scese per fare colazione e subì una sfuriata dai suoi genitori. <<Kate nessuno meglio di me capisce che quando c’è un’ordine bisogna eseguirlo, ci sono passato anche io ma fregartene e dimenticarti dei tuoi genitori…>>iniziò suo padre a rimproverarla. <<…già! Non hai nemmeno avuto il minimo tatto di chiamarci e di avvisarci che non saresti andata a scuola Kate>>continuò Elizabeth. <<se non avesse chiamato Francis per avvisare i suoi, tu neanche ci avresti pensato…>>. <<bè…secondo me la state facendo tragica. È capitato tutto talmente così veloce…che non ho riflettuto, okay?>>rispose Kate in tono ribelle. <<la stiamo facendo tragica? Kate, il fatto che tu sia…un agente della CIA non ti da il diritto di fare ciò che vuoi, noi siamo i tuoi genitori, non estranei>>rispose John in tono arrabbiato. <<e dato che la stiamo facendo tragica, niente tv per due settimane chiaro signorina?>>ordinò sua madre. <<okay okay, non vi riscaldate, ora vado dritto a scuola!>>li salutò Kate in tono infastidito, e si recò a scuola con Francis. Il giorno che fuggì Susan non aveva in programma di andare a Bridgeport, e dopo aver abbandonato l’auto di Kate, prese un taxi, diretta alla sua casa sul mare. Ma, non avendo con sé le chiavi, la aprì con una forcina, grazie agli insegnamenti di Kate. Quando riuscì ad entrarvi si guardò intorno dispiaciuta e pensando cosa avesse fatto di male per meritare quello che le era accaduto. Ovviamente la risposta era “nulla”. Trascorsero un paio di giorni, in cui Susan si sfogò in lacrime e rabbia. Quando attraversò ciò, cominciò a risollevarsi, si preparò una cioccolata calda. Iniziò a riflettere, cercando una soluzione a quei problemi, poi si ricordò di ciò che le disse la signora Fisher, sul mettere tutte le preoccupazioni nelle mani di Dio e avere fede che tutto si sarebbe risolto. All’inizio non fu facile, infatti quando riscese in spiaggia, Susan si sedette nella sabbia e dopo aver pianto per una mezz’ora, notò la luce della luna che si rifletteva sull’acqua e sorrise, pensando a come ciò potesse significare una speranza, ovvero che, nonostante il buio, c’è sempre la luce di Dio che è puntata su di te. Questo le donò forza. Così, dopo essere riuscita a compiere un sonno decente, l’indomani si svegliò, fece colazione e prese le sue cose. Si recò alla stazione dei pullman e ritornò a casa. Ovviamente il padre di Susan, essendo un poliziotto, non evitò di cercarla, ma sua moglie, lo convinse di lasciar stare. Difatti quella mattina quando la videro ritornare a casa si abbracciarono tutti. Ne riparlarono più serenamente, e alla fine Susan accettò, anche se a malincuore la loro separazione. Dopo 5 ore di lezione, Francis, Kate e Chloe si recarono in mensa; si sarebbe dovuta aggiungere anche Monica, ma aveva le prove con le cheerleaders. <<mmh, ho una fame oggi!>>esclamò Kate. <<buon per te perché a me mi si sta chiudendo a vedere questo purè di patate!>>rispose Chloe. <<già, non ha un buon aspetto>>confermò Francis. Dopo aver preso i vassoi si sedettero. <<comunque ragazzi, a parte il purè di patate, ho da darvi una splendida notizia, mi hanno accettata…ad Harvard, ci credete!>>esclamò Chloe elettrizzata. <<davvero? Sono contentissima!>>la abbracciò Kate entusiasta. <<congratulazioni Chloe!>>esclamò Francis altrettanto contento. <<grazie! Mi è arrivata ieri pomeriggio, infatti con la mia famiglia abbiamo festeggiato, ancora non ci credo, sono…elettrizzata!>>rispose Chloe in tono entusiasta. <<certo, lo credo!>>esclamò Kate. <<si infatti! Ma hai sentito Susan per caso?>>chiese Chloe in tono serio. <<ahm…si, ieri mi ha chimata dicendomi che sta bene, siamo stati due minuti precisi!>>rispose Kate più serena. <<ahm…bene! Speriamo torni a casa al più presto!>> augurò Chloe <<e poi sicuramente sta meglio del nostro amico qui, ha ancora il cuscino sbattuto in faccia!>>scherzò Chloe. <<già, Chloe ha ragione Francis, sembra che tu non abbia dormito bene!>>confermò Kate. <<no, infatti non ho dormito affatto!>>confessò Francis in tono sarcastico. <<come mai?>> chiese Kate. In quel momento le squillò il cellulare <<pronto?>>. <<Kate sono Susan…>>rispose Susan in tono più calmo. <<…Susan, come stai?>>chiese immediatamente l’amica. <<bè…sto bene, e se uscite…starò meglio>>rispose Susan, che li stava chiamando dal parcheggio con un nuovo cellulare. <<sei qui fuori?>>domandò Kate guardando entrambi i suoi amici. <<si!>>rispose Susan in tono sorridente. Kate chiuse e immediatamente, con i suoi amici, la raggiunse fuori. Quando Kate e Chloe la videro, le corsero incontro abbracciandola. <<ei come stai?>>domandò Chloe felice di rivederla. <<meglio ragazze, mi dispiace averti rubato la macchina Kate!>>si scusò Susan in tono sincero. <<ma che scherzi? Non ti preoccupare!>>rispose Kate con un sorriso. <<sono stata a Bridgeport, alla casa a mare, vi ricordate?>>chiese Susan ignara di ciò che era accaduto il girono precedente. <<ahm si…certo!>>rispose Kate facendo finta di nulla. <<ciao Francis!>>lo salutò Susan. <<ciao Susan, ci hai fatto preoccupare!>>l’abbracciò Francis, che, prima, le lasciò salutarsi tra loro ragazze. <<si lo so, mi dispiace, ma avevo un bisogno troppo forte di non vedere nessuno! Hai una cera fantastica Francis stamani?!>>ironizzò Susan. <<grazie per averlo sottolineato!>>rispose Francis in tono sarcastico, considerando che, in quei giorni non riusciva a prendere sonno a causa dei suoi pensieri. <<sapete? In questi giorni ho capito che, a volte, la risposta alle nostre domande e ai nostri problemi è proprio davanti ai nostri occhi!>>affermò Susan saggiamente. <<wow, ti hanno fatto bene questi giorni fuori!>>affermò Kate. <<bè…quando si è da soli, con Dio, si riflette meglio!>>rispose Susan in tono più sereno. <<amen sorella!>>risposero contemporaneamente entrambe le amiche. Ad un certo punto cominciò a nevicare. <<wow…sta nevicando!>>esclamò Kate, che amava pazzamente la neve. <<è davvero fantastico>>confermò Susan, poi le tre amiche cominciarono a sorridere e divertirsi sotto la neve. In quell’istante Francis ebbe occhi solo per Kate, osservandola sorridere gli riprese la fitta allo stomaco, gli sudavano le mani, ma soprattutto gli batteva forte il cuore. Così ripensò alle parole di Susan, che a volte la risposta è davanti ai nostri occhi. L’uragano Grace Era venerdì mattina quando Francis, dentro la sua stanza, camminava avanti e indietro provando un discorso. <<okay! Allora…”Monica devo…parlarti di una cosa importante…” cavolo, non c’è la farò mai, okay magari provo con un approccio diretto…”senti Monica ho deciso che tra noi due non può funzionare perché…perché…perché…”>>cercava di pronunciare una motivazione che lo spaventava. In quel momento entrò Kate <<perché…cosa? Che stai facendo Francis?>>chiese lei curiosa. <<ahm…niente, stavo parlando…così con me stesso!>>cercò di giustificarsi Francis. <<ah bene! Lo chiedevo perché sono le 8 e mezzo e non vorrei che “te stesso” ci facesse fare tardi a scuola! Magari vi perdete in chiacchiere e…>>ironizzò Kate. Francis rise<<siamo spiritosi stamattina!>>. <<si infatti, ora andiamo prima che mi passi!>>continuò a scherzare Kate. Ultimamente, il loro rapporto stava cambiando, in quanto capitava che, quando si sfioravano, anche solo minimamente, diventavano seri e distoglievano lo sguardo. Giunti a scuola, si salutarono con Susan e Chloe, sedute sulle scale dell’entrata, poi Francis si diresse verso la palestra, in quanto il coach voleva parlare alla squadra, circa la modifica degli orari di allenamento. Prima che la campanella suonasse, le tre amiche si misero a chiaccherare in cortile. <<ei Susan come va?>>chiese Kate. <<bè…i miei a quanto pare sono decisi, purtroppo, a separarsi, ma…lo supererò. Invece Luke non fa altro che chiamarmi, vuole parlarmi ma io non voglio starlo a sentire anche se è difficile. Ho chiuso con lui>>spiegò Susan in tono serio. <<bè…direi che, a questo punto, è stato meglio così!>>esclamò Chloe in tono sincero. <<già, lo credo anche io!>>confermò Susan. <<bene! Bè…direi che ora dobbiamo occuparci di una certa personcina, che prova dei certi sentimenti, verso una certa persona>>disse Chloe volgendo il suo sguardo verso Kate. <<cosa, cosa?>>si incuriosì Susan. <<ahm…ragazze sapete…credo che la campanella sia suonata, è meglio che rientriamo!>>cercò di svincolarsi Kate, dirigendosi verso l’entrata della scuola. Susan le si parò davanti<<tu non ti muovi di qui fin quando non mi riveli di chi sta parlando Chloe>>. <<ahm…nessuno in particolare!>>rispose Kate fulminando con lo sguardo Chloe. <<adesso non guardarmi così, è giusto che lo sapesse anche lei, e tu lo sai Kate>>confermò Chloe. <<allora qui la cosa è seria>>si incuriosì ancor di più Susan. <<okay Susan…Mi…sono innamorata!>>confessò Kate in tono stancante. <<e me lo dici così? E’ una cosa bellissima, finalmente!>>esclamò Susan. <<bè…se lo dici tu! Adesso possiamo andare?>>chiese Kate senza via d’uscita. <<aspetta! Che significa Kate “se lo dici tu”? Chi è il fortunato vincitore?>>sottolineò Susan. <<ahm…lascia stare Susan!>>rispose Kate in tono serio. <<vedi che io non me ne vado di qui fino a quando non me lo dirai e lo sai che non scherzo Kate! Guardami in faccia>> Kate lo fece e Susan glielo lesse in faccia, infatti rise e disse <<”ma no Susan, cosa dici tra noi non c’è nulla, non ti fare strane idee”! Ti sei innamorata di Francis, non è vero?>>. <<si d’accordo! Questa è la verità, non mi fate la ripassata, la so già. Insomma ragazze non stiamo parlando di un ragazzo qualunque okay? Non è la cotta che prendi per il più fico della scuola…è Francis, il mio miglior amico…ora possiamo rientrare, perché questa volta è suonata la campanella!>>rispose Kate in tono agitato e se ne andò, lasciandole là perplesse. Francis durante le lezioni era particolarmente agitato, perché sapeva di dover parlare con Monica. Quest’ultima, nel frattempo lo salutava sempre dal posto, facendogli un sorriso. E, di certo, questo non migliorava le cose. Kate, invece, era piuttosto arrabbiata. Susan e Chloe erano state superficiali riguardo i sentimenti di Kate, in quanto non conoscevano abbastanza il suo rapporto con Francis. All’ora di pranzo, quando si sedettero in mensa, erano tutti pensierosi e in silenzio. Nessuno spiccicò una parola, vi erano solo sguardi. In quel momento arrivò Monica: <<ei ciao ragazze…ciao amore!>>lo baciò lei. <<ahm…ciao!>>rispose lui. A Kate le si chiuse immediatamente lo stomaco <<ahm…scusate ma mi sono ricordata che devo passare in biblioteca, ci becchiamo dopo>>disse Kate scappando via. <<ahm…certo>>rispose Francis in tono angosciato, intuendo che c’era qualcosa che non andava. <<aspetta Kate, veniamo con te!>>disse Susan, facendo segnale a Chloe, e la raggiunsero, che già aveva raggiunto l’uscita della mensa. <<ho come l’impressione di non piacere alle tue amiche!>>intuì Monica. <<ma no? Cosa dici? Non è affatto così! Comunque…dobbiamo parlare di una cosa importante Monica!>>rispose Francis in tono serio. <<ahm..certo! E’ qualcosa di grave?>>chiese Monica in tono curioso. <<ahm…è meglio che ne parliamo fuori>>rispose Francis. <<certo!>>cominciò a preoccuparsi lei, alzandosi. Entrambi raggiunsero il cortile. <<allora…dimmi>>cominciò lei. <<si! Ehm…non è facile per me… Monica dirti ciò ma…>>iniziò Francis sfregandosi le mani. <<ma…cosa?>>cominciò a capire lei. <<vedi Monica…questo mese abbiamo trascorso dei bei momenti, ci siamo divertiti tanto solo che…>>. <<…solo che…>>Monica si sentì agitata dentro. <<…credevo di provare dei sentimenti, nei tuoi confronti, ma più stavamo insieme più mi rendevo conto che mi sentivo come se stessi uscendo con…un’amica!>>la colpì Francis dritta al cuore. <<cosa?>>chiese Monica incredula. <<mi dispiace davvero Monica, ma continuare una storia tra noi, credo sia…un’errore!>>. Monica non perse tempo a lanciargli una sberla. <<bene, immagino che ora ti senti meglio, dopo tutto, tu mi dici queste cose così? Come hai potuto illudermi in questo modo e poi gettarmi…via>>rispose Monica in tono deluso e ferito. <<Non pensare minimamente che ora mi senta meglio, perché per me è stato difficile. Hai ragione sul fatto che magari avrei dovuto dirtelo prima ma…>>. <<…lo sai che ti dico? Non me ne frega niente se tu ti senti bene oppure no, il fatto sta nella verità Francis. Io lo vedo nei tuoi occhi Francis che c’è qualcun’altra, e che in realtà c’è sempre stata, e sai di chi sto parlando, non fingere con me!>>intuì Monica in tono arrabbiato. <<io…>>cercò di rispondere Francis. <<…lascia stare, sei solo uno stronzo che non ha il coraggio di capire cosa vuole o in questo caso…chi vuole!>>rispose Monica, e se ne andò, lasciandolo lì a riflettere su quelle ultime parole, riconoscendo che era il momento di essere sinceri con se stessi. Intanto le ragazze si recarono realmente in biblioteca. <<allora non era una scusa, quella della biblioteca!>>affermò Chloe. <<bè inizialmente si, poi ho pensato che mi servivano veramente dei libri per la storia>>rispose Kate sdrammatizzando. <<Kate, ascolta, puoi perdonarci per la nostra insensibilità?>>chiese Susan sinceramente dispiaciuta. <<certo che si dai! Mi dispiace avervi risposto a quel modo solo che…mi sento così confusa e arrabbiata allo stesso tempo. Oltretutto è un periodo che non mangio molto, sono dimagrita 3 chili!>>confessò Kate. <<ah bè…non c’è da meravigliarsi, dato che non facevi altro che vomitare>>confermò Chloe. <<si ma non voglio che sparisci, quindi cerca di mangiare il più possibile. Facciamo che domani vi porto fuori a pranzo okay?>>propose Susan. <<d’accordo>>confermò Kate. <<anche io ci sto!>>riconfermò Chloe. Quella sera, dopo essere tornati a casa, Kate e Francis non riuscirono a vedersi. E quando Kate entrò in casa, salutò. <<ciao a tutti!>>. <<ciao tesoro>>la salutò sua madre, mentre sua sorella si trovava in camera. Aveva trascorso tutto il pomeriggio a studiare. <<papà?>>domandò Kate. <<ancora a lavoro, mi ha avvisato che fa tardi!>>rispose sua madre. Sleep le saltò addosso felice di vederla, lo coccolò per un po’. Quando la cena fu pronta, Rose scese, e si sedettero per mangiare. <<allora come è andata oggi?>>chiese Elizabeth alle sue figlie. <<bè…sono completamente fusa, ho registrato tipo cento mila battute per il musical!>>rispose Rose particolarmente stanca. Kate non prestò attenzione a ciò che disse Rose ed Elizabeth se ne accorse<<Kate, Sembri un po’ triste tesoro!>>. <<ma no mamma, sono solo stanca>>rispose Kate in tono convincente. <<tutti stanchi eh? Comunque…io domattina andrò in chiesa con Emily, ci sarà la riunione delle donne…>> si trattava di una riunione, in cui si presentavano solo le donne della comunità, che frequentavano <<…e verrà la nonna per portarvi alcuni vestiti, che dovrei cucirle okay?>>li avvisò Elizabeth. <<ahm…nemmeno io ci sono, starò in accademia tutto il giorno, per le prove dello spettacolo di domenica!>>affermò Rose. <<tranquilla mamma ci penso io…comunque c’è un brutto tempo fuori, credo che sta per piovere, ci sono certi nuvoloni!>>commentò Kate, in quanto il sole stava per tramontare ormai. Francis si accorse pure del brutto tempo, soprattutto perché si sentiva quei nuvoloni dentro di sé. Aveva compreso che provava dei sentimenti reali per Kate ma ciò lo spaventava per lo stesso motivo per cui li sentiva anche lei. In molti erano convinti, tramite il meteo, che ci sarebbe stato il sole ma l’indomani la giornata non era esattamente quella prevista. Vi era molto vento, e Kate era sola a casa con Sleep. Si vestì e, con il cuore in gola, si recò da Francis. Karen stava facendo colazione sul divano, mentre guardava un film. Kate entrò e salutò<<ei ciao Karen, che fai?>>. <<ei ciao Kate, sto guardando la piccola principessa!>>rispose Karen. <<wow, è un bel film…tuo fratello dov’è?>>chiese Kate. <<sono qui…>> scese Francis con le mani in tasca <<…ciao!>>. <<ciao!>> ricambiò Kate, ed entrambi si guardarono in modo strano <<si sta scatenando pioggia e vento li fuori!>>commentò Kate. Francis guardò fuori dalla finestra, e in effetti il vento era aumentato tanto <<già! Direi che c’è un ottima giornata!>>ironizzò Francis, mentre fuori si sentiva il rumore del vento, particolarmente forte. Infatti, dopo 5 minuti in tv il film venne interrotto dal telegiornale, in cui il meteorologo spiegò come un uragano stava dirigendosi verso la città di Boston. Entrambi si preoccuparono. Dopo aver sentito i loro parenti, che rimasero, ognuno, nei luoghi dov’erano, Kate notò, con quell’orribile tempo, sua nonna Lily. Così, insieme a Francis, uscì per aiutarla. Nel frattempo Kate prese Sleep e lo portò con sé dentro casa di Francis. Una volta dentro serrarono porte e finestre. <<bene! Hai chiuso tutto Kate?>>chiese Francis. <<si! Tu nonna stai bene?>>domandò, a sua volta, Kate. <<certo tesoro!>>rispose Lily. <<ma nonna non hai visto il tempo che c’è fuori, perché sei venuta ugualmente?>>domandò Kate curiosa. <<oramai ero partita, così ho pensato tanto vale…>>rispose la nonna di Kate. <<…ma lei è una folle nonna Lily!>>affermò Francis, conoscendola. <<cosa vuoi farci Francis, sono sempre stata così! A me mai niente mi ha fermato, con la grazia del Signore!>>. Tutte e tre si misero a ridere, poi Lily si sedette sul divano. <<nonna Lily vuole qualcosa da mangiare?>>chiese Francis in tono gentile. <<bè…in effetti mi piacerebbe un bicchiere di latte caldo con i biscotti, faccio colazione così ogni mattina>>rispose Lily senza complimenti. <<lo preparo subito!>>disse Francis sorridendo insieme a Kate. Kate si sedette accanto a sua nonna <<allora nonna la mamma mi ha detto che…>>. <<…si ecco qui la busta, c’è una gonna che si è sfilata e un paio di pantaloni che bisogna accorciare, sono un po’ troppo lunghi!>>spiegò Lily. <<okay, ma penso che i pantaloni dovresti provarteli, non può accorciarteli così…>>commentò Kate. <<non ti preoccupare, ho già messo gli spilli, di quanto li deve accorciare!>>rispose Lily in tono intelligente. <<ah perfetto!>>sorrise Kate. Francis mise il latte e i biscotti in un vassoio, e li appoggiò sul tavolino davanti a lei. <<tenga nonna Lily!>>si prostrò in tono gentile Francis. <<grazie caro, sei veramente un bravo ragazzo, non lo pensi anche tu Kate?>>affermò Lily complimentandosi. <<certo, lo è…nonna!>>rispose Kate mentre entrambi si guardarono. <<il mio fratellino è bravissimo, bellissimo e sa cucinare!>>lo elogiò sua sorella Karen. Lui sorrise <<grazie sorellina, troppo buona!>>. Dopo che la nonna Lily finì di mangiare, raccontando alcuni aneddoti della sua vita disse <<davvero buoni questi biscotti grazie! Pensate che posso tornare a casa?>>domandò nonna Lily. <<non credo proprio nonna, c’è un uragano li fuori, saremo più al sicuro qui dentro!>>spiegò Kate saggiamente. <<certo, avete sentito i vostri genitori?>>domandò Lily. <<si certo, li abbiamo sentiti prima, resteranno dove sono per il momento>>rispose Francis. <<bene! Okay, cosa facciamo adesso?>>chiese nonna Lily. <<bè…nonna, aspettiamo che l’uragano finisca, sperando bene>>rispose Kate in tono serio. <<si, ma a me non piace aspettare senza far nulla. Vi ricordate quando venivo per Natale a Hopedale e vi raccontavo delle storie?>>chiese retoricamente la nonna. <<certo!>>risposero entrambi contemporaneamente. Nonna Lily li guardò un po’ strana<<bene! Allora sedetevi, vi racconto…vediamo…ah si! E’ una delle mie storie preferite, quella di Ester. E’ una delle tante storie bibliche più belle!>>. <<siiiii! A me piacciono le storie>>si accomodò già Karen curiosa. Kate e Francis si sorrisero e poi si sedettero. <<bene siete pronti? Dunque…in un tempo molto lontano, in un regno chiamato Susa, regnava il Re Assuero. Il Re esercitava il suo potere dall’India fino all’Etiopia. Il Re invitava tutti i nobili e governatori per mostrare il suo regno, e le sue immense ricchezze…>> cominciò a raccontare nonna Lily, che aveva un talento in questo <<…una volta il Re organizzò un banchetto insieme a tutti i nobili, che durò sette giorni. Veniva offerto vino in vasi d’oro di svariate forme. Anche la Regina Vasti fece un banchetto per sole donne nella reggia del Re Assuero. Il settimo giorno, il Re ordinò ai suoi camerieri di condurre davanti a lui la Regina Vasti con la corona reale, per far vedere al popolo e ai nobili la sua bellezza. Ma quando i camerieri si recarono dalla Regina a riferirle l’ordine del Re, lei rifiutò di venire. Il Re si arrabbiò, talmente tanto che, per l’accaduto, interrogò i saggi del suo regno, ovvero coloro che erano a conoscenza delle leggi, e quindi potevano dare un aiuto al Re, quando si trattava di affari. Così il Re chiese “in base alla legge, che cosa si deve fare alla Regina Vasti per non aver eseguito il mio ordine?”, uno dei saggi rispose “la Regina Vasti ha mancato non solo verso il Re, ma anche verso tutti i principi e tutti i popoli che sono in tutte le province del Re Assuero”…>>. <<addirittura!>>esclamò Kate. <<certo, a quei tempi le leggi erano molto severe per chi non rispettava questo genere di cose, anche perché il saggio spiegò che la disubbidienza da parte della Regina avrebbe potuto provocare la stessa ribellione da parte delle altre Regine, dando così, un cattivo esempio>>. <<quindi del genere lo hai fatto tu, perciò posso farlo anch’io, giusto?>>rispose Francis, anche per farlo capire a Karen. <<esatto Francis! Così il saggio consigliò al Re di emanare un decreto, tra le leggi di Persia e di Media, una delle province del Regno. Secondo questo decreto la Regina Vasti sarebbe stata cacciata via dal Regno, e avrebbe preso il suo posto un'altra migliore di lei. Così tutte le donne degli altri regni, con questa nuova legge, avrebbero onorato i loro mariti. La cosa piacque al Re, che accettò di far estendere questa legge, così fu mandata a tutte le province del Regno, e Vasti fu cacciata>>. Francis cominciò a interessarsi alla storia, e ci entrò dentro. <<dopo questo, il Re aveva bisogno di una nuova Regina, così i saggi gli consigliarono che si cercassero delle donne di bell’aspetto in tutte le province del suo regno, inviando dei commissari e, questi le radunino nella residenza reale di Susa, negli appartamenti delle donne, sotto la sorveglianza di Egai, un guardiano delle donne, che darà loro tutti i cosmetici, insomma i trucchi per farsi belle per il Re, e la giovane che piacerà al Re, le diventerà Regina>> Karen sorrise perché affascinata da ciò che raccontava <<chiaramente ciò piacque al Re e così fecero. Ora nella residenza reale vi lavorava un funzionario, un Giudeo, di nome Mardocheo, lui aveva allevato la figlia di suo zio, Ester, i cui genitori erano morti. Quando l’ordine del Re fu divulgato, tra le tante ragazze fu accolto anche Ester, che trovò grazia, cioè le piacque, agli occhi di Egai, il sorvegliante. Difatti non le fece mancare nulla e le diede il necessario per presentarsi. Oltretutto le diede sette ancelle del palazzo e assegnò ad Ester e alle sue ancelle la casa migliore fra quelle riservate alle donne. Intanto Mardocheo la osservava passeggiando davanti al cortile della casa delle donne per controllare che Ester stesse bene, e le aveva ordinato in precedenza di non far parola con nessuno riguardo al fatto che erano Giudei>>. <<Perché?>>domandò Karen. <<bè…amore, perché il popolo dei Giudei apparteneva al popolo d’Israele cioè il popolo che Dio si era scelto e per ciò avevano leggi e regole diverse rispetto agli altri popoli>>spiegò la nonna Lily in modo che Karen potesse afferrare il concetto. <<ah ho capito!>>rispose Karen, che per la sua età era particolarmente intelligente, infatti Francis le sorrise. <<dunque…dove eravamo rimasti, ah si! Man mano ogni ragazza veniva condotta alla presenza del Re per vedere se a quest’ultimo piacesse. Quando venne il turno di Ester, il Re Assuero trovò grazia ai suoi occhi e se ne innamorò, così le pose in testa la corona reale e la fece Regina. In quei giorni mentre Mardocheo stava seduto alla porta del Re, sentì due guardie, che irritatisi contro il Re Assuero, volevano attentare alla sua vita, così Mardocheo corse dalla Regina Ester e la informò. A sua volta lei ne parlò al Re in nome di Mardocheo, e le due guardie furono impiccate, ciò fu registrato in un libro, in presenza del Re. Dopo queste cose, il Re Assuero prese uno dei suoi funzionari, un certo Aman e lo elevò ad una posizione più alta, al di sopra di tutti i principi che erano con lui, e tutti i servitori che stavano alla porta del Re si inchinavano davanti ad Aman, perché così aveva ordinato il Re, ma Mardocheo non voleva prostarsi né inchinarsi davanti a lui, probabilmente perché non era un Re. “perché trasgredisci l’ordine del Re?” domandarono i servitori del Re, ma per quanto glielo ripetessero lui non si piegò, così i servitori infornarono Aman di ciò, e quando quest’ultimo notò che Mardocheo insisteva a non inchinarsi, si irritò parecchio. Non gli mise le mani addosso, perché era venuto a conoscenza del fatto che Mardocheo apparteneva al popolo dei Giudei. Erano trascorsi 4 anni da quando Ester era diventata Regina. Secondo la religione di Aman si credeva al caso, al destino, così tirò a sorte quando sarebbe avvenuto lo sterminio dei Giudei. Si, Aman aveva deciso di vendicarsi contro Mardocheo sul suo popolo, così cercò di convincere il Re, raccontando, falsamente, che vi era questo popolo disperso tra le varie province del regno, che non osservava le leggi del Re, e perciò andava distrutto. Oltretutto Aman avrebbe uscito lui stesso i soldi per l’esecuzione di questa legge>>. <<ma è ingiusto!>>esclamò Karen particolarmente irritata. <<si è vero Karen ma non finisce qui! Purtroppo il Re si fece convincere e accettò il consigliò di Aman. Così Aman, chiamato a sé i segretari del Re fece divulgare in tutte le province del regno, tramite delle lettere, l’ordine di far sterminare ogni Giudeo, tutti in uno stesso giorno, deciso da Aman, che sarebbe avvenuto presto. Il Regno di Susa era indignata, cioè per niente d’accordo riguardo a questa legge, immaginatevi la reazione dei Giudei. Infatti quando Mardocheo venne a conoscenza di questa legge ne fu molto angosciato, perché temeva che il suo popolo venisse annientato e il piano di Dio per loro sarenne stato distrutto, in quanto Dio aveva fatto tante promesse al popolo d’Israele e la fede di Mardocheo cominciò a indebolirsi quando seppe ciò>>. Kate ascoltava attentamente sentendosi anche lei parte di quella storia. <<Ester venne a sapere della tristezza di Mardocheo, così mandò uno dei camerieri al suo servizio per capire cosa stesse accadendo. Mardocheo mandò a dire alla Regina ciò che sarebbe accaduto di lì a poco e di intercedere in favore del Re per far ritirare questa legge, e le mandò anche una copia della legge, che era stata inviato a tutti i popoli per essere pronti a quel giorno. Chiaramente Ester era dispiaciuta ma mandò a rispondere a Mardocheo spiegando che tutti i servitori e il popolo stesso erano a conoscenza del fatto che qualunque uomo o donna che sia, entri dal Re nel cortile interno, senza essere stato chiamato, secondo una legge, uguale per tutti, deve essere messo a morte, a meno che il Re non stenda verso quella persona il suo scettro d’oro, in quel caso avrà salva la vita, ed Ester per trenta giorni non fu chiamata per andare dal Re, perciò lei temeva che non sarebbe stata gradita la sua visita, disturbandolo. Ricevendo questa risposta Mardocheo le mandò a rispondere che anche senza il suo aiuto sicuramente Dio avrebbe trovato una via d’uscita ma, in ogni caso, anche lei non sarebbe scampata all’esecuzione di quella legge, anche se faceva parte della casa reale perciò tanto valeva rischiare. E le spiegò come non era un caso che lei si trovava lì. Perché sicuramente Dio, sapendo ogni cosa, aveva previsto ciò. Così Ester riflettendo sulle parole di Mardocheo, gli mandò a dire di radunare tutti i Giudei di Susa e pregare per lei per tre giorni interi, anche lei con le sue ancelle avrebbe fatto la stessa cosa, per poi presentarsi dal Re anche se ciò avrebbero significato la sua morte. Ahm…Francis mi puoi dare un po’ d’acqua, ho la gola secca>>. Francis era completamente preso dalla storia, come del resto Kate e Karen, e cascò dalle nuvole<<certamente!>>si riprese lui. <<ahm…io ne approfitto per andare in bagno!>>corse Karen. <<bè…nonna, Ester doveva essere una ragazza molto coraggiosa!>>commentò Kate. <<ahm…certo tesoro, una donna di Dio. Era molto umile e particolarmente coraggiosa, un po’ come te>>. <<bè…ne sei sicura? Io non direi…>>rispose Kate mentre Francis ritornò con il bicchiere d’acqua. <<ecco nonna Lily!>>glielo porse lui. Lo bevve e Lily rispose a Kate<<bè tesoro il coraggio non è altro che fare un passo avanti!>>. Entrambi furono colpiti dalla semplicità e dalla concretezza di quella frase, in quanto era la realtà. <<eccomi, allora cosa è successo dopo?>>domandò più curiosa di prima Karen. Francis stava andando a risedersi, all’improvviso, dal fortissimo vento, si spalancò la veranda che dava sulla piscina. Francis accorse per chiuderla, Kate si alzò raggiungendolo, ma si ritrovò sotto la libreria che stava per caderle addosso. Francis riuscì a chiudere la porta della veranda, e fece in fretta ad accorgersi della libreria. <<Kate!>>gridò Francis, si lanciò per salvarla e si ritrovò addosso a lei, come la volta precedente sul pullman. Si guardarono negli occhi, poi si rialzarono. Karen, intanto, spaventata, si abbracciò alla nonna, che la protesse. <<ragazzi state bene?>>chiese, poi, la nonna Lily. <<si nonna va tutto…bene!>>rispose Kate un po’ scossa. Karen corse verso il fratello ad abbracciarlo in quanto si era presa di paura <<ei Karen, non ti preoccupare, è tutto a posto!>>rispose Francis. <<okay! Ho avuto tanta paura!>>disse Karen in tono più sollevato. <<ahm…vado un’attimo in bagno!>>disse Kate. La nonna Lily notò, tra gli sguardi che c’erano tra loro, quello che stava succedendo. Kate andò in bagno per riprendersi, si sciacquò la faccia e si guardò allo specchio<<Oh Signore cosa devo fare?>>chiese a Dio, ma lei non capiva come quest’ultimo le stesse già dando una risposta. Lei ritornò di sotto, si risistemarono e la nonna continuò la storia. <<bene, dove eravamo rimasti?>>domandò la nonna che non ricordava. <<ahm…Ester doveva presentarsi dal Re>>rispose Francis. <<ah si, il terzo giorno Ester si mise la veste reale e si presentò nel cortile interno della casa del re. Il re era seduto sul trono reale, di fronte all’entrata e vide la regina Ester in piedi nel cortile. E ringraziato sia Dio perché quando la notò, guadagnò la sua grazia e stese verso Ester lo scettro d’oro, Ester si avvicinò e toccò la punta dello scettro come in segno di riconoscenza. Allora il re disse “che hai regina Ester? Che cosa domandi? Se anche chiedessi la metà del regno, ti sarà dato” ed Ester rispose “se così piace al re, venga oggi il re con Aman al banchetto che ho preparato per lui”. Così il re accettò ed, insieme ad Aman, si presentò al banchetto che Ester aveva preparato. Il re richiese ad Ester cosa desiderassa e la regina rispose che se avesse trovato grazia ai suoi occhi di ripresentarsi l’indomani a un altro banchetto organizzato da lei, in modo da poter fare la richiesta che il re ardiva tanto sentire. Aman, quel giorno, uscì contento ma quando rivide Mardocheo che non si alzava né si muoveva per lui si adirò nuovamente ma si contenne ritornando a casa, dove si innalzò perché il re lo aveva, a sua volta, innalzato dandogli ricchezze ed essere al di sopra dei principi e dei servitori, ed anche la regina Ester non aveva invitato al banchetto nessun’altro che lui, al di fuori del re. Ma quando vedeva Mardocheo ancora vivo non riusciva a darsi pace, così la moglie gli consigliò di preparare una forca e di dire al re che l’indomani si sarebbe fatto uccidere Mardocheo. Ciò piacque ad Aman che fece preparare la forca. Ma quella notte il re, non riuscendo a dormire, si fece leggere il libro delle memorie, le Cronache, dove si ricordò la denuncia fatta da Mardocheo circa le due guardie che tentarono alla vita del re. Allora il re chiese quale onore fosse stato fatto a Mardocheo per questo e risposero che non fu fatto nulla per lui. Così il re chiese chi ci fosse nel cortile ed uno dei suoi camerieri rispose Aman. Perciò lo fece chiamare e il re domandò ad Aman “che si deve fare ad un uomo che il re vuole onorare”, chiaramente Aman credeva stesse parlando di lui, in terza persona, così Aman gli rispose di prendere la veste reale, il cavallo del re e la sua corona, di donare la veste e il cavallo a uno dei principi più nobili del re e che si faccia indossare all’uomo la veste e lo si faccia percorrere a cavallo le vie della città gridando davanti a lui “così si fa all’uomo che il re vuole onorare”. Dopo la risposta di Aman, il re acconsentì e disse ad Aman di fare ciò che aveva descritto a Mardocheo, immaginatevi la faccia di Aman quando si era sbagliato>>si misero a ridere. <<bè gli sta bene>>commentò Kate. <<già! Ma ancora non è finita, quindi Aman fece tutto ciò che aveva detto a Mardocheo, facendogli percorrere le vie della città e se ne andò sconfitto. Più tardi Aman e il re raggiunsero il secondo banchetto della regina Ester. Il re le chiese nuovamente cosa desiderasse in quanto aveva trovato grazia ai suoi occhi, così Ester confessando da dove provenisse raccontò che il suo popolo era in pericolo a causa di un decreto emanato per mano di un avversario, che finì per confessare si trattava di Aman. Il re adirato si allontanò un attimo ed Aman ne approfitto per convincere la regina a non essere denunciato perché aveva intuito l’ardente ira del re, arrivando al puntò di sedersi nel divano con lei, ma quando il re vide che stava cercando di far violenza alla regina lo fece arrestare e poi ucciso, esattamente nello stesso modo in cui lui voleva uccidere Mardocheo>> cercava di essere delicata per evitare di sconvolgere Karen con termini un po’ forti per lei <<quindi, dopo che Ester confessò le sue origini, gli presentò l’uomo che l’aveva cresciuta e il re gli donò l’anello di Aman e lo diede a Mardocheo, ed Ester gli diede il governo della casa di Aman. Ma ancora il rischio dello sterminio non era ancora concluso così Ester supplicò il re di far qualcosa per evitare che ciò accadesse. Il re diede il permesso a Mardocheo di scrivere altre lettere, con il sigillo reale, che potessero far ritirare quel giudizio ormai imminente. Così Mardocheo fece spedire delle lettere in tutte le province del regno di Susa, in cui il re autorizzava ad ogni Giudeo a radunarsi e difendere la propria vita contro coloro che li avrebbero assaliti. Perciò quando arrivò quel giorno i Giudei potettero difendersi, avendo la vittoria sui loro avversari. Dio era stato dalla loro parte, così tutti i Giudei per la vittoria fecero gran festa. E Il re Assuero e la regina Ester regnarono proclamando pace e fedeltà su tutto il regno. Fine>>. <<wow, che bello!>>esclamò Karen entusiasta della fine. Tante volte Elizabeth spiegava a Kate come attraverso la parola di Dio, cioè la Bibbia, Dio potesse parlare al suo cuore, e la storia di Ester toccò il suo cuore. <<davvero bella questa storia>>commentò Francis. <<mi fa piacere che vi sia piaciuta, la potete leggere quante volte volete nella Bibbia. Mmh sento che ancora non è passato l’uragano, sentite come soffia il vento!>>rispose la nonna Lily. <<già, speriamo finisca presto!>>disse Karen. 5 minuti dopo a Kate squillò il cellulare, era Susan e si allontanò per sentire meglio, dato che c’erano problemi di linea. <<ciao Susan, come stai, va tutto bene?>>domandò Kate. <<si, sto bene! Io e Chloe siamo rinchiuse a casa sua…>>le spiegò Susan. <<…ciao Kate!>>la salutò Chloe che si trovava vicino a Susan. <<ciao Chloe>>ricambiò Kate. <<senti Kate ti ho chiamato per dirti una cosa importante, che sono venuta a sapere!>>disse Susan. <<di che si tratta Susan?>>domandò Kate curiosa. <<di Francis! ho saputo che ha mollato Monica…>>rivelò Susan. <<…cosa?>>esclamò Kate incredula. <<non sto scherzando, tramite Facebook lo sanno tutti! Scusa Kate ma adesso devo andare, che ho la batteria scarica, ci sentiamo appena finisce quest’uragano okay? State attenti!>>rispose Susan. <<okay, state attente anche voi, Dio vi benedica!>>disse Kate. <<anche a voi!>>Susan chiuse la conversazione, e Kate stette un attimo in silenzio. Dopo un pò si recò in cucina per parlare con Francis, mentre la nonna Lily e Karen si misero a giocare a scarabeo. <<allora…così hai lasciato Monica>>affermò Kate andando dritto al punto. Francis si girò e domandò<<chi te lo ha detto?>>. <<praticamente lo sanno tutti, sai "Facebook"?>>. <<ah bene, lo avrà fatto per vendetta!>>confermò Francis. <<allora è vero?>>ridomandò Kate. <<ahm…si!>>rispose Francis in tono un po’ duro. <<perché l’hai lasciata?>>chiese spontaneamente Kate. <<cos’è un interrogatorio?>>domandò Francis in tono sarcastico. <<bè…è una semplice domanda>>rispose Kate in tono difensivo. <<bè…non sono autorizzato…a risponderti>>disse Francis, intuendo il tono serio di Kate. <<io invece credo di si! Insomma vi frequentate per un po’ e all’improvviso, decidi di lasciarla senza un valido motivo, non mi sembra molto geniale>>rispose Kate cominciando ad agitarsi. <<Come mai ti interessa così tanto scusa? Sei per caso il suo avvocato? Eppure non mi sembra ti piacesse così tanto>>esclamò Francis in tono serio. <<ma cosa dici? Non è vero!>>rispose Kate. <<si certo, infatti ogni volta che ti invitava ad uscire con lei, cercavi sempre una scusa>>. <<ero solo impegnata e poi…perché…avrei dovuto…evitarla…>>rispose Kate in tono irritato. <<…non lo so…dimmelo tu Kate!>>iniziò a gridare Francis, la nonna e Karen li sentirono. <<perché ti stai agitando adesso?>>chiese Kate in tono alto. <<no perché ti stai agitando tu>>rispose Francis in tono più alto. <<ragazzi cosa succede?>>chiese preoccupata la nonna, alzatasi. <<niente nonna…non succede proprio niente!>>rispose Francis guardando Kate irritato, e salì sopra nella sua camera mentre Kate si mise dentro la cucina; entrambi conoscevano il motivo del litigio in quanto lei sapeva cosa avrebbe voluto sentirsi dire e lui sapeva cosa avrebbe dovuto ammettere. <<ei Kate, va tutto bene?>>richiese Lily. <<non lo so nonna che gli è preso okay? Sarà l’uragano che fa agitare le persone!>>rispose Kate con gli occhi già lucidi <<Ma…sai che ti dico non è finita qui>>. Infatti Kate salì, raggiungendo la camera di Francis ed entrò esattamente come la Regina Ester, che, con coraggio, si presentò nel cortile del palazzo del re. <<ei…ti sembra il modo di lasciare un discorso a metà?>>chiese retoricamente Kate in tono arrabbiato. <<quale discorso a metà Kate, sei tu che hai iniziato…>>rispose Francis ricominciando al alzare la voce. <<…e cosa significa, stavo parlando con te o sbaglio?>>. <<è proprio questo il punto, non si può parlare con te, dato che in ogni discorso vuoi averla sempre vinta tu…>>iniziarono a litigare. <<ti ho semplicemente fatto una domanda Francis>>rispose Kate in tono alto. <<okay l’ho lasciata, cosa ti interessa del…perché…l’ho fatto?>>domandò Francis sperando di uscire da quella situazione. <<cosa mi interessa del perché l’hai fatto? Bè…per lo stesso motivo per cui ultimamente non riesco a dormire un granchè la notte, perché non riesco a concentrarmi alle lezioni, perché ho evitato te i tuoi passaggi, perché ogni volta che ti vedevo mano nella mano con Monica dentro…morivo, per lo stesso motivo per cui mi hai baciata come non l’aveva fatto nessun altro Francis ed io…>>. Sapete? E’ vero, il coraggio ha la distanza di un passo, lo stesso passo che Francis compì per baciarla. In quell’istante le loro vite presero una direzione che solo Dio conosceva. La Finale di Basket La mattina seguente vi erano disastri per la strada, alcune case scoperchiate, auto ribaltate ma, nonostante ciò, il sole splendeva come non mai. Era un nuovo giorno pieno di speranze e di nuovi inizi. Quando Kate e Francis si svegliarono nei loro letti, i loro visi risplendevano come i raggi del sole. Kate si alzò, scese, con un gran sorriso e notò i suoi genitori e Rose, che stavano facendo colazione. E si stavano preparando per aiutare, quel giorno, tante persone in difficoltà. <<buongiorno a tutti, cosa c’è da mangiare, ho una fame!>>finalmente le si aprì lo stomaco. <<buongiorno anche a te, tesoro, stamani non ho potuto fare i pancake, ci sono latte e cereali…>>spiegò sua madre. <<oh io adoro il latte e i cereali, è come tuffarsi nell’oceano!>>rispose Kate mentre tutti e tre la guardarono in modo strano. Anche Francis scese per fare colazione. <<buongiorno mamma!>>la baciò Francis immensamente. <<buongiorno tesoro, va tutto bene?>>chiese Emily curiosa. <<ahm…va a meraviglia direi!>> rispose Francis in tono felice, e in quel momento vide sua sorella, la prese in braccio e la fece girare <<buongiorno anche a te sorellina>>lei si mise a ridere, trovandolo strano. Sleep era felice insieme a lei, scodinzolava, saltava, perché vedete i cani hanno come un sesto senso ovvero quando crea un rapporto stretto con il padrone, diventano un’unica cosa come i figli di Dio con Dio. Quindi, in questo caso, Sleep sentiva esattamente la felicità di Kate. <<Kate, ti senti bene?>>le toccò la fronte sua madre. <<benissimo, mamma non ti preoccupare!>>rispose Kate in tono entusiasta. <<ascolta, stiamo andando ad aiutare i vicini però prima sistemiamo un po’ qui, ci aiuti?>>chiese suo padre. <<vorrei tanto ma Susan mi ha mandato un messaggio stamani, sono puntata a scuola, tutti noi studenti stiamo andando lì per dare una mano, a quanto pare la scuola è ridotta un po’ male…>>rispose Kate in tono più serio. <<…okay tesoro vai, ci vediamo più tardi…sai stamani sei più bella del solito, hai uno sguardo…>>commentò sua madre. <<grazie mamma ora vado a vestirmi>>rispose Kate sorridendo. Rose aveva capito tutto, così la seguì fino in camera. <<aspetta un secondo, guardami bene!>>la prese alla sprovvista Rose. <<cosa c’è?>>chiese Kate. <<c’è che i tuoi occhi sorridono stamani, questo vuol dire che…tu e Francis…>>intuì Rose. <<bè…io e Francis cosa?>>fece la difficile Kate. <<Kate andiamo…>>insistette Rose. <<okay okay, ieri…ci siamo baciati!>>confessò Rose. <<evvai!>>urlò Rose. <<che urli Rose, i nostri genitori non devono saperlo per il momento, chiaro?>>affermò Kate. <<chiaro!>>disse Rose abbracciandola. <<oh ma tu guarda lì fuori è un disastro…>>commentò Francis. <<già! L’uragano Grace ha proprio combinato un disastro!>>affermò suo padre. <<bè non esattamente!>>rispose Francis in sottovoce. <<cosa hai detto?>>chiese sua madre. <<ahm…no dico…vedrai che riusciremo a ricostruire tutto>>. <<bè sicuramente!>>. Quando Kate uscì fuori vide come l’uragano avesse combinato un gran disordine. Notò anche Chloe che era venuta a prenderla. <<ciao Chloe, cosa ci fai qui?>>domandò Kate. <<che domande sono venuta a prenderti, ho pensato che avessi bisogno di un passaggio!>>rispose Chloe in tono gentile. <<grazie, è molto carino da parte tua!>>e la abbracciò intensamente. <<wow, stai bene? Hai gli occhi che ti brillano stamani!>>riconfermò Chloe. <<ahm…si!>>rispose Kate sorridendo. <<e non c’entra niente…Francis vero?>>intuì l’amica. <<no…ma cosa dici?>>rispose Kate sarcasticamente. <<andiamo va, mi racconti tutto per strada!>>disse Chloe. Kate mandò un sms a Francis avvisandolo che stava andando con Chloe a scuola e che si sarebbero visti lì. Francis quando lesse il messaggio si stava vestendo. Si sistemò addirittura il letto, cosa che non aveva mai fatto in tutta la sua vita, sua madre ne fu sorpresa e pensò che si trattasse di Monica. Dentro di sé non vedeva l’ora di vedere Kate così si partì a velocità supersonica. Tutti gli studenti della Boston high school si ritrovarono lì per aiutare il preside a risistemare i danni che la scuola aveva subìto, piano piano si misero tutti a lavoro. <<sono davvero contenta per voi Kate, ve lo meritate!>>affermò Chloe. <<grazie Chloe!>>le amiche si diressero verso Susan. <<ciao ragazze, mi stavo chiedendo dove eravate finite…buongiorno bellezza, wow Kate hai fatto qualcosa all’aspetto?>>domandò Susan curiosa. <<ahm…bè…diciamo…>>rispose Kate. <<aspetta un secondo…tu non me l’ha racconti giusta!>> intuì Susan, quando Kate le raccontò del bacio Susan esultò <<evvai, evvai, evvai!>>. <<okay Susan ora smettela, mi raccomando per il momento acqua in bocca, chiaro?>>ribadì Kate, in quanto non le piaceva far sapere a tutti e in fretta. <<d’accordo!>>rispose Susan. In quel momento entrò Francis che venne salutato dalla sua squadra. Kate li sentì, così si girò e lo vide sorridendo. Il suo cuore batteva più forte di prima. Anche lui si voltò e, guardandola, la raggiunse. Si sorrisero e si avvicinarono. <<ciao!>>la salutò Francis. <<ciao!>>rispose Kate non smettendo di sorridere. <<ciao anche a voi!>> sbucò all’improvviso Alex <<ragazzi è un disastro qui…>>. <<e tu che ci fai qui?>>domandarono entrambi guardandosi. <<ma come? Sono qui per aiutarvi, mi ha chiamato Susan!>>sorrise Alex per la chiamata da parte della sua cotta. <<bene, una mano in più fa comodo!>>affermò Francis. <<già!>>confermò Kate. All’improvviso ci furono una serie di sguardi un po’ imbarazzanti. <<ragazzi va tutto bene? Siete strani stamattina!>>domandò Alex. <<ma no…>>iniziò Francis. <<…va tutto bene…>>continuò Kate. <<…già quindi dato che va tutto bene, perché non iniziamo a lavorare e a dare una mano?>>li tirò fuori Susan e si misero all’opera. Sbadatamente Kate lasciò il cellulare nella macchina di Chloe: <<Chloe potresti darmi le chiavi della tua macchina? Ho dimenticato il cellulare lì dentro!>>chiese Kate. <<certo!>>rispose Chloe, e Kate si recò verso il parcheggio. Quando Francis la vide uscire, dopo un po’ la raggiunse. <<ei…non dovresti essere ad aiutare gli altri?>>chiese Francis felice di vederla. <<avevo dimenticato il cellulare in macchina…come al solito!>>rispose Kate in tono sorridente. <<già! Quindi…>>cominciò a spiccicare qualche parola Francis. <<…si quindi…>>rispose Kate guardandosi. <<bè…ieri sera non c’era questo imbarazzo>>affermò Francis. <<infatti…è una cosa un po’…>>cercò di descrivere a parole Kate. <<…strana, folle…bellissima>>la guardò Francis. Lei sorrise e domandò<<come è successo Francis?>>. <<bè se vuoi…te lo rispiego>>ironizzò Francis. <<bè in effetti…non ho capito molto bene>>stette al gioco Kate, si avvicinarono e si baciarono. Poi Francis disse<<bè si! E’ una cosa strana ma…Kate…io ti guardo e vedo la…ragazza meravigliosa che sei diventata…>>. <<bè…>>tentava di rispondere Kate. <<…quello che è successo ieri sera ha sconvolta la mia vita…in senso positivo chiaramente, eri lì e pensavo “non posso credere che mi stia dicendo quello che…anche io voglio”, non avevo mai provato una cosa così vera>>affermò Francis in tono sincero. Kate lo guardò fisso negli occhi, senza parole ma poi disse<<dimmi che sto sognando, dammi un pizzicotto perché queste parole non posso fare altro che desiderarle da te Francis>> lui le diede un pizzicotto davvero <<ei…non è divertente vedi che…>>. <<sta zitta>>Francis la baciò. Dopo dieci minuti rientrarono dentro ad aiutare. <<ma dove siete stati?>>domandò Alex. <<ahm…io sono andata a prendere il cellulare in macchina…>>rispose Kate. <<…io sono andato in bagno!>>rispose prontamente Francis. <<perché ho come l’impressione che mi stiate nascondendo qualcosa?>>intuì Alex che aveva un fiuto per queste cose. <<forse perché sei un po’ paranoico?>>rispose Kate in tono sarcastico. <<non so…>>disse Alex toccandosi il mento. <<…andiamo Alex, aiutami a sistemare quegli armadietti!>>se lo trascinò Francis. <<tieni le chiavi Chloe!>>. <<allora?>>chiese Susan. <<allora cosa?>>ridomandò Kate. <<dico va tutto bene?>>. <<si va tutto bene Susan>>sorrise lei. <<accidenti, sono davvero felice per te!>>rispose Susan. <<si lo so sarà la centesima volta che me lo dici>>rispose Kate e Chloe si mise a ridere. <<bene bene, buongiorno Kate!>>interuppe Monica in tono infastidito. <<ahm…ciao…Monica!>>ricambiò il saluto Kate anche se non era il caso. <<come va?>>domandò Monica parecchio irritata. <<ahm…sto bene grazie!>>rispose Kate sulla difensiva. <<già, quindi niente di nuovo?>>cominciò a scaldarsi Monica. Francis li vide parlare. <<cosa vuoi Monica?>>intuì Kate. <<credo che tu lo sappia, dato che sei la causa per cui io e Francis non stiamo più insieme!>>Monica alzò la voce davanti a tutti. <<credo che sia il caso che ti calmi!>>rispose Kate in tono serio. <<vi ho visto fuori prima…non sono scema!>>insistette Monica. <<ahm…mi dispiace ma…>>cercò di giustificarsi Kate. <<…sai quanto me ne frega, prima tutti quei bei consigli su come conquistarlo e ora…ma guardati sei un ipocrita!>>la offese Monica. <<ei!>>intervenne Susan difendendo l’amica. <<lascia stare Susan! Questo è un problema tuo, io non sono mai stata falsa, quando ti ho dato quei consigli ero sincera…>>. <<…balle! Sei solo falsa!>>continuò ad insinuare Monica. <<sei libera di pensarla come vuoi…>> rispose Kate mentre Francis iniziò ad avvicinarsi <<…ma io ho la coscienza pulita e anche se in questi giorni non sopportavo te e Francis insieme, sono stata in disparte perché non mi piace rovinare le cose, ti è chiaro questo? Sei libera di crederci o no questa è la verità, non devo giustificarmi certo con te!>>e si allontanò andando verso il cortile. <<eccolo qui…la vittima>>commentò Monica riferendosi a Francis. <<ma piantala…>> si sorpresero tutti <<…ho sbagliato okay? Mi dispiace averti ferito, è concesso a tutti di sbagliare, non era mia intenzione illuderti, ma arrivare a colpevolizzare lei è veramente infantile…cerca di crescere Monica!>>e la raggiunse. Alex rimase paralizzato cercando di capire se avesse intuito bene. <<ei!>>la fermò Francis. <<bè…prima o poi dovevo confrontarmi con lei!>>esclamò Kate in tono serio. <<era inevitabile…uno scontro all’ultimo sangue!>>sdrammatizzò Francis. Lei sorrise <<già! Credo che ora abbiano capito tutti…di noi…li dentro!>>. <<già…perfino Alex!>>rispose Francis. <<pensi che gli sia preso un infarto>>ironizzò Kate. <<ahm…può darsi! Quindi è meglio rientrare così lo portiamo al pronto soccorso>>ironizzò Francis. <<quanto sei scemo!>>rise Kate. <<perché cosa ho detto di strano>>rispose Francis e Kate lo spinse ironicamente, in quanto, nonostante tutto la loro amicizia continuava. Rientrarono mano nella mano, e quando Alex li vide insieme, rimase in silenzio. <<Alex?>>lo chiamo Francis. <<okay Alex ora cerca di respirare>>disse Kate in tono ironico. <<non c’è bisogno Kate, perciò…state insieme?>>chiese Alex in tono serio. <<si!>>risposero entrambi. <<bene...sono felice per voi, ora vado ad aiutare gli altri fuori!>>affermò Alex ed uscì. Inizialmente, entrambi, non capirono perché avesse reagito in quel modo, così lo seguirono. <<ma…Alex, che stai facendo?>>chiese Kate. <<non lo vedi Kate sto aiutando a sistemare>>rispose lui in tono arrabbiato. <<Alex…ma che ti prende pensavamo che…>>intervenne Francis. <<…fossi contento, davvero ragazzi? Oh ma che stupido, sono stato insensibile. Mi dispiace davvero…insomma mi avete fatto stare uno schifo per questa storia…oh Alex ti stai costruendo un mondo che non esiste…non c’è niente tra me e Kate…tutte balle…mi avete addirittura anche rimproverato…facendomi sentire colpevole…>>cominciò ad arrabbiarsi Alex mentre loro indietreggiavano. <<…magari in passato ho sbagliato lo ammetto ma negli ultimi tempi ho osservato i vostri comportamenti…vi ho messo alla prova alla fiera dei baci e…non dite una parola perché questa volta ho fatto benissimo, ho visto come vi siete guardati e lì ho avuto la mia conferma che eravate ormai cotti ma non ho voluto insistere perché mi sarei beccata un’altra sfuriata…bè adesso sono io a rimproverare voi, lasciatemelo dire…siete due idioti, lo so che la vostra amicizia è sempre stata forte ma addirittura far finta di niente, cercavate a tutti i costi di nascondere i sentimenti l’uno per l’altra, tu uscendo con Monica e tu Kate con le tue strane nausee, andiamo!>>. <<wow, sei meglio di un detective privato!>>affermò Francis. <<già bè…Alex…>>cercò di scusarsi Kate. <<…no lasciate stare, sono davvero arrabbiato con voi ragazzi!>>confermò Alex in tono deluso. <<andiamo…Alex!>>esclamò Francis. <<scusate ho qualcosa di davvero importante da fare, che stare appresso a voi!>>concluse Alex continuando a lavorare. Dopo un paio di giorni la città iniziò a rinascere di nuovo. Invece, alcune case e palazzi necessitavano di più tempo. Era domenica mattina, Francis e Kate dovevano studiare la storia per l’esame del giorno successivo, Kate era al telefono con Susan nella sua stanza. <<allora che farete?>>domandò Susan curiosa. <<studieremo come dovresti fare tu Susan!>>sottolineò Kate mentre tentava di appandere un quadro alla parete. <<ma ancora non avete…>>insinuò Susan. <<Susan la pianti per favore, sai come la penso, e poi non fai altro che parlare sempre della stessa cosa, vai a studiare così nella tua mente prenderà posto qualcosa di più culturale!>>per Kate era importante conservarsi fino al matrimonio, soprattutto per rispetto nei confronti di Dio, per questo rispose in quel modo a Susan. <<ti ringrazio, molto divertente…ma ascolta cosa gli è preso ad Alex in questi giorni?>>notò Susan. <<credo che lo abbiamo ferito davvero io e Francis. Comunque ora vado ne parliamo più tardi, ti voglio bene!>>. <<okay anche io!>>e chiusero la conversazione. In quel momento entrò Francis. <<ei ciao>>la baciò lui. <<ciao>>lo salutò Kate in tono triste. Francis intuì <<stai pensando ad Alex vero?>>. <<bè…dobbiamo ammettere che siamo stati due stupidi, ha ragione>>commentò Kate. <<si lo so! Io in particolar modo, oltretutto domani è il suo compleanno>>rispose Francis. <<già! Avevo dimenticato…>>si ricordò Kate, che si mise a tossire piuttosto forte. <<ei…>>si preoccupò Francis. <<ahm…sto bene, credo di aver beccato un po’ d’influenza, è da un paio di giorni che ho questa tosse>>spiegò Kate. <<bè…allora credo che dovresti andare dal medico>>suggerì Francis. <<si infatti, lo farò! Ma…come ti senti ad affrontare il campionato sabato>>si riferì Kate alla finale di Basket. <<bè…un po’ nervoso, se lo vuoi sapere, ma non me lo ricordare per favore, cominciamo a studiare>>rispose Francis volendo evitare l’argomento, era la finale e ciò significava una responsabilità in più. Così si sedettero per terra e aprirono il libro di storia. Studiarono per tutto il pomeriggio, camminando a destra e a sinistra dentro la stanza, ponendosi delle domande a vicenda. Prima di cena, smisero di studiare: <<bene, abbiamo finito!>>esclamò Kate sospirando. Francis starnutì. <<salute!>>esclamò Kate. <<ci manca solo che mi becco l’influenza, ed è colpa tua!>>rispose Francis riferendosi alla tosse di Kate. <<bè allora, dato che è colpa mia, eviterò di baciarti!>>ironizzò Kate. <<bè…sai? Ora che ci penso, stare qualche giorno a letto non mi farà male…>>rispose Francis baciandola. In quell’istante entrò Rose, a entrambi venne un colpo, pensando fosse uno dei loro genitori. <<santo cielo Rose mi hai fatto spaventare!>>esclamò Francis. <<scusate ragazzi, volevo solo dire che è quasi pronto…e poi, scusate, ancora non ho capito perché non volete dirlo ai…nostri genitori!>>chiese Rose. <<non so Rose, ho come l’impressione che non gradirebbero…>>intuì Kate. <<…già! Quando eravamo piccoli ricordi cosa fece Alex?>>chiese Francis a Rose. <<vuoi dire quando aveva sparso la voce su di…voi?>>ricordò Rose. <<esatto! Quando vennero a saperlo, mia madre sbiancò, stava per sentirsi male e non ho mai capito il perché, quando le dissi che non era vero, iniziò a sentirsi meglio!>>raccontò Francis stranito. <<davvero?>>chiese Rose. <<si! E ti ricordi cosa disse mamma quando scoprì che non era vero? Che non per forza due amici come noi dovevano stare insieme!>>rispose Kate. <<già, ricordo! Capisco la vostra preoccupazione ragazzi e anche io mi chiedo il perché, però quello che vi chiedo io è di non tenere la vostra storia nascosta per tanto soprattutto a loro, non è molto intelligente da parte vostra…>>consigliò Rose. <<…hai ragione!>>rispose Kate non molto convinta, mentre Francis annuì semplicemente. Scesero sotto, si sedettero a tavola, in quanto, dato che era lì si aggiunse pure Francis. Fecero la preghiera per ringraziare il Signore del cibo e cominciarono a mangiare. Poco prima di concludere la cena, entrambi ricevettero il messaggio di Alex e dovettero andare. <<dobbiamo andare!>>esclamò Francis. <<ma ragazzi…>>disse la signora Fisher. <<si mamma, ma dobbiamo andare, lasciateci almeno il dessert okay? Vi voglio bene>>rispose Kate, ed entrambi si volatilizzarono. Giunti alla CIA, già tutti erano a conoscenza della loro storia, e quando entrarono, gli agenti si congratularono. <<complimenti ragazzi state veramente bene insieme!>>si congratulò un agente. <<ahm…grazie!>>rispose Kate in tono sospettoso. <<Alex!>>esclamò Francis. <<e chi altro se no? Meno male che era arrabbiato con noi…>>commentò Kate. <<ciao>>li salutò Alex in tono freddo. <<Alex…sei stato tu a spargere la voce vero?>>chiese Francis. <<ah bene…perché è ovvio, bè mi dispiace deludervi ma questa volta io non c’entro!>>rispose Alex. <<Ha ragione ragazzi, scusate ma sono stato io!>>confessò Jake. <<Jake? Scusa ma come hai fatto a…>>chiese Francis. <<…saperlo? Bè, Francis, è stato il capo, per caso stavo passando per il suo ufficio e ho sentito che ne parlava con Standford!>>spiegò Jake. <<e come faceva a saperlo?>>domandò Kate. <<non lo so, io di sicuro non glielo detto!>>rispose Francis, volgendosi verso Alex. <<okay, sono stato io, è questo che volete sentirvi dire vero? Perché ormai è diventato normale dubitare di me giusto?>>rispose Alex piuttosto arrabbiato. <<Alex!>>esclamò Kate intuendo la sua delusione. <<sta dicendo la verità Francis>>lo difese Jake. <<ma allora come ha fatto a scoprirlo?>>domandò generalmente Francis. <<almeno che…>>cominciò ad intuire Kate. <<almeno che?>>chiese Francis. <<prova a pensarci. Sa molte cose su di te, sulla tua famiglia eppure non si sente con tuo padre da tempo…>>. <<…microspie! Brutto figlio di…accidenti, avrei dovuto capirlo!>>alluse Francis. <<bè…è solo un ipotesi Francis!>>commentò Kate per cercare di calmarlo. <<bè non perdiamo tempo con queste cose…>> interuppe Alex, Kate e Francis videro che era ancora offeso considerando come stesse reagendo <<…lui è James Brody, 5 anni fa lavorava in una gioielleria a Phoenix, Arizona. Il lavoro non gli rendeva molto, secondo il suo conto in banca. Poi un giorno sparì, e lo ritroviamo ad Atlantic city 4 anni dopo, in una mega villa, ricco sfondato e pieno di donne. Con un altro nome…>>cominciò a spiegare Alex. <<…Sean Butler!>>interuppe Kate riconoscendolo. <<già, lo avrai visto in tv!>>rispose Alex. <<si! l’ho visto in un programma l’altra sera, parlava di come fosse riuscito a diventare così ricco>>commentò Francis. <<infatti, è piuttosto famoso!>>confermò Kate. <<bè…ha cambiato aspetto ma dopo anni di ricerca siamo riusciti ad identificarlo, Sean Butler, che a quanto pare racconta di aver aperto il suo casinò, semplicemente con un colpo di fortuna, vincendo alle corse di cavalli, una cospicua somma di denaro che investì in un titolo, che lo fece diventare ricco. Chiaramente…queste sono tutte idiozie. Dopo essersi volatilizzato, il gioielliere, che lo fece lavorare lì per anni, denunciò la scomparsa di alcuni anelli e gioielli vari. Molto probabilmente da lì si è inserito in un traffico illegale di diamanti>>finì di spiegare Alex. <<bene, allora come ci infiltriamo?>>domandò Francis. <<come camerieri, vi ho creato un curriculum impeccabile, domani vi presenterete lì come Elga e Josè Chase, fratello e sorella>>affermò Alex in tono serio. <<cosa?>>chiese Francis, ed entrambi risero. <<bè è qui che vi volevo! Quando il capo discuteva con Standford riguardo voi non era un caso. Mi ha chiamato dandomi l’ordine preciso di assumervi questi ruoli, conoscendo gli ultimi fatti sviluppatosi ultimamente, ed io sono d’accordo>>raccontò Alex in tono sarcastico. <<ah bene! Immagino che tu sia contento di questa decisione, è un ottima vendetta contro di noi>>esclamò Kate <<non mi sto vendicando, sarò pure arrabbiato con voi ma nel lavoro sono serio. Se entrate lì come coppia, sarà difficile scollarvi…>>. <<…no, forse ti stai dimenticando con chi stai parlando Alex, anche noi prendiamo sul serio il lavoro…>>rispose Francis in tono difensivo. <<bè non ne ho dubbi, siete due agenti fantastici…ma è da poco che state insieme e credetemi…non riuscirete a stare lontano l’uno dall’altra!>>continuò Alex ad affermare la giusta osservazione dello zio Tom. <<non è vero! Noi riusciamo a stare lontani l’uno dall’altra…>>rispose Kate. <<…già! Pensa ai 4 anni, in cui non ci siamo visti!>>esclamò Francis. <<si ma ora è diverso! Guardatevi, siete ancora mano nella mano!>>osservò Alex. Entrambi si staccarono immediatamente. <<ma no…>>cercò di recuperare Kate. <<…non è niente…guarda nemmeno la guardo…non mi ricordo neanche il colore…splendido…dei suoi occhi…>>. <<…già! Io non…ho bisogno sempre di stare con lui…non…mi…interessa…affatto!>>si guardarono, e si baciarono. <<partiremo per atlantic city domani alle 2, sistemerò anche la scuola, fatevi trovare pronti! Volevate fregare me?>>e Alex se ne andò particolarmente irritato. Quando si resero conto della verità Kate esclamò<<mi sa che ha ragione!>>. <<si, ma non l’ho mai visto così arrabbiato Kate…e mi dispiace!>>commentò Francis. <<si lo so! Ma forse…ho un idea>>rispose Kate. Quella sera prima di ritornare a casa, passarono in una pasticceria-gelateria, che Francis aveva scoperto, dove fecero fare una torta per Alex, con una foto recente che ritraeva tutti e tre. L’indomani mattina si alzarono presto, verso le 8 andarono a ritirare la torta e si recarono a casa di Alex. Quest’ultimo si stava preparando per recarsi a lavoro. Entrambi bussarono con la torta, chiusa, già in mano. Quando Alex aprì, loro esclamarono in tono entusiastico: <<auguri Alex>>entrambi entrarono. Alex non se lo aspettava<<ma che combinate?>>domandò Alex in tono più morbido. <<combiniamo questo Alex>>affermò Francis in tono più serio, e aprì la torta, facendo notare all’amico la rappresentazione della foto. Alex sorrise<<ma voi siete pazzi>>. <<bè…Alex, noi vogliamo chiederti sinceramente scusa, non ci siamo comportati bene verso di te e…>>Kate stava iniziando a porre le scuse per entrambi, ma Alex la interruppe: <<…ascoltate! Il fatto è che vi ho sempre sotenuto come coppia, anche quando non era il momento giusto…>> si riferì Alex all’aver sparso quella voce a Hopedale <<…me ne rendo conto, ma voi mi avete assalito dicendomene di tutti i colori, e quando vi ho visto mano nella mano, volevo esultare ma, invece, mi sono sentito…deluso, perché per un momento ho creduto di aver esagerato, e mi sono pure sentito in colpa, invece…avevo ragione!>>concluse Alex. <<Alex…io non credevo ci tenessi così tanto>>dichiarò Francis. <<bè…siete gli unici amici sinceri che ho, verso qualcuno mi dovrò pur sfogare>>ironizzò Alex sorridendo, e si misero a ridere. <<bè…hai ragione!>>ironizzò Kate. <<allora…la mangiamo questa torta…sorellina>>scherzò Francis e si misero a ridere. Così festeggiarono nel modo più semplice che esiste al mondo, tra amici. Kate e Francis avvisarono i loro genitori della partenza, anche Susan e Chloe ne vennero a conoscenza, raccontando la stessa versione a tutti, ovvero che furono selezionati, insieme ad altri studenti di altre scuole per una breve visita all’università di Yale, infatti Alex aveva sistemato ogni pratica amministrativa, specialmente della reale presenza di entrambi gli agenti a quella visita, dato che il preside, sicuramente, avrebbe controllato. Così, poco prima della partenza, Kate, Francis, Alex e Jake raggiunsero i loro sedili sull’aereo, sistemandosi. <<bene Josè!>>ironizzò Kate. <<bene Elga, che razza di nome però!>>esclamò Francis. <<scusa cosa vorresti dirci, di certo è più bello di Josè>>si difese Kate. <<ma andiamo, Elga mi sa di una donna grassa che vive…da sola…insieme ai suoi gatti!>>si divertì a scherzare Francis. <<invece Josè mi sa di un uomo…disperato, mollato dalla sua ragazza per averla insultata!>>rispose Kate in tono sarcastico. Francis rise <<perciò tu sei…la mia…ragazza?>>. <<no! Sono tua sorella!>>ironizzò Kate, e Francis scoppiò a ridere. Dopo un viaggio di due ore e mezzo l’aereo giunse ad Atlantic city. Alex e Jake diedero loro tutti gli strumenti adatti per la missione. Kate e Francis trascorsero la notte nella finta casa in cui abitavano. L’indomani presero un taxi che li portò in una grande villa; quando scesero rimasero senza parole, poi Kate esclamò: <<capperi fritti!>>. <<capperoni…fritti, vorrai dire!>>le rispose Francis. Quando si presentarono davanti alla porta, suonarono e aprì il maggiordomo, che li fece entrare. Entrambi fecero un colloquio con la segretaria di Sean, seduti comodamente sul divano di pelle bianca: <<salve! Io sono Melinda, la segretaria del signor Sean>>. <<io sono Elga e lui è…mio fratello Josè>>rispose Kate, che stava per smentirsi. <<salve!>>rispose Francis in tono gentile. <<bene! Ho letto i vostri curriculum, sono davvero ottimi, lasciate che vi faccia qualche domanda!>>affermò Melinda. <<certo, chieda pure!>>rispose Francis. <<bene, voi lavorate sempre insieme?>>domandò Melinda. <<ahm…non sempre, solo nelle occasioni in cui vi è bisogno di più persone, e in quel caso chiamo mio fratello o viceversa!>>rispose Kate. <<capisco, è la prima volta che lavorate in una villa così grande?>>chiese la segretaria. <<no…anzi direi che è la nostra specialità!>>rispose Francis. <<bene! Immagino che sappiate, chi sia il padrone di casa!>>esclamò Melinda. <<ma certo, il signor Sean Butler. È il mio eroe, secondo me è la testimonianza vivente che chiunque può riuscire in tutto e avere…tutto questo! E’ fantastico>>finse Kate in tono entusiastico. <<bè…vede mia sorella non vedeva l’ora di venire, ogni giorno sperava che il signor Butler cercasse qualche cameriera. Quando ha saputo anche solo dell’opportunità di fare un colloquio qui, è andata fuori di testa…>>spiegò Francis. <<…già in questi anni ho lavorato solo per arrivare fin qui!>>Kate continuò ad essere entusiasta. <<bene, allora mi sa che il tuo sogno potrebbe avverarsi…vi diamo una settimana di prova. Se riuscirete sarete assunti a tempo indeterminato>>spiegò Melinda. <<wow, che bello, hai sentito fratellino?>>si girò Kate cercando di non esagerare. <<bene, vi faccio vedere le vostre stanze!>>esclamò Melinda, evidentemente si sarebbero trasferiti lì. <<ah, le nostre stanze, hai sentito Josè?>>esclamò Kate fingendo di essere contenta. Francis dentro moriva dalle risate, Kate era brava a recitare. Dopo aver avuto la conferma dell’esito, dato che non vi era molta concorrenza, cosa che Alex aveva escluso, entrambi andarono a prendere le loro valigie e tornarono. Dopo essersi sistemati, studiarono immediatamente il modo di nascondere le microspie, considerando che quel posto brulicava di telecamere, ovviamente. Alla fine riuscirono, lavorando e comportandosi in modo tale da non essere sospettati, a piazzare le microspie, all’interno della villa. Quella stessa sera conobbero Butler, servendolo a tavola con i suoi amici. <<Melinda…questi sono i camerieri che hai assunto?>>chiese Sean in tono non sospetto. <<si, li ho assunti stamattina, sono fratello e sorella, Josè…>>li presentò la segretaria. <<…per servirla signore!>>rispose Francis. <<…ed Elga!>>concluse Melinda. <<è un grande onore conoscerla signore, sono una sua grandissima fan, la ammiro tantissimo…>>finse Kate. <<Elga…non disturbare il signor Butler in questo modo!>>la interruppe Francis. <<no ragazzo, fa niente, è sempre bello incontrare una fan! Bene, ora, per favore, potete servirci?>>chiese in tono apparentemente gentile Sean. <<con grande piacere!>>continuò Kate. Jake e Alex, intanto, li seguivano da dentro un appartamento abbandonato, che non dava sospetti, a pochi chilometri dalla villa di Butler. Dentro l’appartamento, Jake si portò l’occorente tecnologico per aiutarli; infatti riuscì ad entrare nel circuito elettrico della casa di Butler e copiare le inquadrature delle telecamere, in modo da cambiarle, per far muovere più facilmente Francis e Kate. Uno degli uomini di Sean, si insospettì, così durante la notte, mentre entrambi dormivano, nelle loro rispettive camere, rovistò tra le loro cose, per vedere se erano in possesso di qualcosa di losco. Francis, si accorse della sua presenza, ma non mosse un dito perché era sicuro che non avrebbe trovato niente di sospettoso, insomma era una missione a regola d’arte. L’indomani, a pranzo, entrambi li servirono in piscina. Vi era Sean Butler, che discuteva al telefono di affari, mentre dentro la piscina galleggiava quella che, teoricamente, sarebbe la sua donna, Sidney. In quel momento dovevano prendere il cellulare di Sean per essere in possesso dei suoi contatti e degli spostamenti sospetti. <<prego signor Butler!>>gli sorrise Kate mentre gli porgeva un martini. Invece, Francis servì la signorina, in quanto aveva solo 25 anni, rispetto ai 45 di Butler. Nel frattempo che Francis la serviva, la ragazza cominciò a provarci con lui, e Kate se ne accorse. <<allora Josè…da dove vieni?>>domandò Sidney in tono da oca. <<ahm…dal Kansas, sono qui da poco, signora!>>rispose Francis in tono gentile. <<quale signora, dammi del tu, io sono Sidney!>>si presentò la ragazza. <<okay…Sidney!>>rispose Francis. <<Josè…fratellino, mi daresti una mano in cucina?>>chiese Kate in tono sarcastico. <<certo…sorellina!>>rispose Francis, e si recarono in cucina. <<ma che fai ci provi con quella?>>domandò Kate irritata. <<io, ma che dici? Sei gelosa?>>chiese Francis sorridendo. <<io…ma piantala, lo dicevo solo perché dobbiamo concentrarci, prendiamo quel cellulare okay?>>rispose Kate in tono arrabbiato e geloso, mentre si recò nuovamente in piscina, Francis sorrise e la seguì. Sean chiuse la conversazione, e posò il cellulare sul tavolino nel bordo della piscina. Kate poggiò il vassoio su quel tavolino, facendo cadere, di proposito, il cellulare in acqua: <<no! Ma che hai combinato?>>la rimproverò Sean. <<oh Signor Butler mi dispiace!>>finse Kate. Sidney si tuffò, prese il telefonino, che si era riempito di acqua, e glielo porse. <<ma no, guarda che hai fatto, ma dove hai la testa, ora come faccio?>>continuò a rimproverarla Butler. <<ahm…aspetti…Josè tu sei bravo con queste cose…tecnologiche!>>affermò Kate. <<ahm…si ma non…>>finse Francis per dare sospetti. <<…aggiustalo…per favore e ti aumento lo stipendio!>>rispose Sean abboccando. <<certo signore!>>rispose Francis, così lo portò in cucina, tentando di ripararlo, ma in realtà, con l’aiuto di Jake tramite un’auricolare, con la quale si tenevano in contatto; lo sostituì con un cellulare identico, nella quale vi era già un microchip. Dentro il nuovo cellulare copiò tutti i dati che vi erano nella scheda precedente, compreso i vari siti internet, insomma ogni mossa, facendo passo per passo ciò che Jake gli spiegava. Lo bagno un po’ ai bordi e, ritornando in piscina, davanti a lui lo riasciugò, spiegandogli il modo in cui lo aveva ripreso, ma utilizzò dei termini reali che Sean non riuscì a comprendere e si limitò a ringraziarlo, acquistando punti davanti a Butler. Alex e Jake individuarono una telefonata sospetta, con un certo Yang Tokashi, insieme al quale prese un accordo per il venerdì di quella settimana nel laboratorio di Butler. Così Kate e Francis, aprofittando della momentanea assenza di Sean, indagarono, anche se Butler aveva lasciato due dei suoi scagnozzi all’entrata, per sorvegliare, ma riuscirono, ugualmente, a scoprire all’interno della casa, una stanza chiusa, dentro il quale non era permesso entrare, e che portava nei sotterranei. <<Jake, probabilmente il laboratorio è lì sotto…>>intuì Francis. <<bè…probabilmente non c’è una telecamera, perché tra le inquadrature non mi spunta nulla>>rispose Jake. <<aspettate un secondo…>> intervenne Alex, che si mise a sfogliare alcuni documenti riguardante Butler <<…eccolo qui, la casa accanto a Butler prima che venisse venduta alla famiglia attuale, apparteneva a lui…>>. <<…certo, quindi la telecamera della stanza sarà collegata al circuito di quella casa>>intuì intelligentemente Kate. Così Jake, entrando anche nel circuito elettrico della casa accanto, riuscì a scovare l’inquadratura del laboratorio, dove Sean si occupava del suo traffico, e corrispondeva alla stanza segreta. Così aspettarono l’arrivo del venerdì. Butler diede una cena di affari con il cinese, in cui chiacchieravano tra un bicchiere di vino e l’altro. Kate, Francis e Jake non avevano studiato ancora il cinese, ma Alex si. infatti, ascoltando la conversazione, confermò i loro sospetti riguardo l’affare illecito. Dopo cena, i due, insieme ai loro uomini, si recarono nel laboratorio per chiudere l’accordo. Alex aveva già avvisato la cavalleria, così Kate e Francis si prepararono all’azione. Aspettarono un po’, si avvicinarono alla stanza estraendo le loro pistole, che avevano nascosto sotto i cuscini, dove lo scagnozzo di Sean, non aveva guardato. Arrivò la segretaria Melinda, che li scoprì. Loro la zittirono, la presero come ostaggio per entrare lì dentro. Scesero le scale lentamente, quando Sean la vide, inizialmente le stesse chiedendo cosa facesse lì, poi notò i due camerieri, dietro di lei. Si insospettì, infatti Kate e Francis tirarono fuori le pistole: <<che piacere vederla qui signore Butler!>>affermò Kate. Sean uscì la sua pistola velocmente, insieme agi altri, e cominciarono a fare fuoco. Ma durante lo scontro a fuoco, Kate venne presa da Tokashi, che le puntò la pistola alla gola. <<butta la pistola se non vuoi che la tua amichetta muoia>>ordinò Butler. Così Francis dovette buttare a terra la pistola, lo presero ed insieme a Kate furono legati in due sedie. <<bene bene, Josè ed Elga, per chi lavorate?>>domandò Sean con un sorriso da strapazzo. <<non importa…perché i nostri sono qui fuori ad aspettarvi!>>rispose Francis, cercando di dimenarsi senza alcun risultato. <<oh, che paura, sono terrorizzato! Bob!>>Sean chiamò uno dei suoi uomini e, presolo da parte, gli ordinò qualcosa sottovoce <<ci siamo capiti?>>chiese in tono più alto Bulter. <<certo Signor Butler!>>rispose Bob. Butler prese i diamanti e tutti uscirono fuori dal laboratorio tranne Bob, che prese una bomba ad orologeria, che il signor Butler nascondeva dentro ad uno dei suoi armadi segreti e la sistemò, puntandola per 5 minuti. Butler voleva far esplodere il laboratorio, scappando con tutti i suoi soldi e cancellare tutte le prove illegali, e, ovviamente, uccidere entrambi, che, intanto, iniziarono a parlare sottovoce. <<Francis, cosa facciamo adesso?>>chiese Kate preoccupata. <<devi distrarre Bob, mentre cerco di tagliare la corda, con il coltellino che ho dentro la tasca>>suggerì Francis. <<okay…ei Bob, sai che hai proprio una bella cravatta?>>esclamò Kate. <<sta zitta!>>rispose Bob in tono sgarbato. <<ei ma nessuno ti ha imparato l’educazione sono pur sempre una ragazza…>>continuò Kate cercando di irritarlo. <<okay…ti chiedo scusa, potresti per favore…chiudere la bocca?>>rispose lui con sarcasmo. <<ecco così va un po’ meglio tranne l’ultima parte, il fatto è che quando mi sento nervosa non riesco a non parlare, è più forte di me…>>. Bob era un uomo piuttosto robusto, e facile preda, infatti cominciò ad abboccare. <<ei amico ma fa sempre così?>>chiese Bob a Francis, che si fermò nel tagliare la corda, per non essere beccato. <<tutte le volte purtroppo, è una donna e cosa fanno le donne? Chiacchierano! Vuoi saperlo un segreto?>>stette al piano Francis, mentre Bob posizionò la bomba sotto il tavolo. <<ahm…si!>>affermò Bob poco prima di voler lasciare il laboratorio. <<avvicinati…sai non voglio che lei senta!>>continuò Francis il suo gioco. <<ei non è molto carino da parte tua!>>finse Kate. Bob si avvicinò, Francis si era già sciolto e lo colpì con un pugno in faccia e lui cadde steso a terra, poi cominciò a slegare Kate. Nel frattempo Sean, particolarmente nervoso, con i suoi uomini, lo stava aspettando per fuggire, quando arrivarono i soccorsi giusto in tempo per arrestarli. <<cavolo Francis abbiamo meno di tre minuti…>>si accorse Kate. <<…andiamo corri…>>la prese per mano Francis. <<…Francis aspetta, non possiamo lasciarlo qui!>>lo fermò Kate, riferendosi a Bob, così Francis lo risvegliò e lo aiutò ad alzarsi. Almeno loro avevavo il senso di misericordia, così scapparono. Mancava un minuto, uscirono dalla finestra, del corridoio dove si trovava il laboratorio. Dal tetto di Butler cercarono di saltare nel tetto della villa accanto. La bomba esplose facendo saltare anche la casa, e nel salto, durante l’esplosione, finirono dentro la piscina della villa accanto. Bob uscì di fretta e scappò, Kate riuscì a risalire, uscendo dalla piscina, credendo che, pure Francis, avesse fatto lo stesso. <<Francis…dove sei?>>domandò Kate, che immeditamente, guardando nell’acqua, si accorse che Francis si trovava nel fondo della piscina, svenuto, per aver sbattuto la testa nel trampolino. <<Francis…>>gridò Kate, tuffandosi immediatamente in acqua. Gli agenti riuscirono a catturare Sean Butler, e il cinese con gli scagnozzi al seguito. Quando Alex assistette all’esplosione della casa, credette che Francis e Kate fossero rimasti bloccati li dentro. Ma poi, da lontano, notò Bob correre verso di lui, raccontando dove si trovassero i suoi amici. Alex li raggiunse alla villa, ma vide Kate che cercava di rianimare Francis, che intanto lo aveva riportato a galla, con le lacrime agli occhi. <<Kate che è successo?>>chiese Alex spaventato. <<ha sbattuto la testa…andiamo Francis…svegliati!>> Kate continuò a fargli la respirazione artificiale <<no Francis, non lasciarmi ti prego…>>. <<su Francis…>>l’aiutò Alex. All’improvviso Kate sentì una grande forza dentro di sé, come di non arrendersi, di riprovare. Così lo fece, insieme ad Alex, ci mise tutta la forza che avevano, e Francis ritornò a respirare, sputando fuori tutta l’acqua che aveva inghiottito e si risprese. Alex si sollevò e Kate lo abbracciò. <<oh grazie Signore!>>esclamò Kate contenta. Francis, ripresosi, ricambiò l’abbraccio, tossì e disse<<…sto bene…>>. <<ei non fare più questi scherzi amico! Ci hai fatto spaventare>>affermò Alex il cui cuore arrivò alla gola. Francis sorrise<<non era mia intenzione!>>. <<lo immagino!>>esclamò Alex. <<che brutta ferita Francis!>>affermò Kate toccandogli la fronte e in tono spaventato. <<ei…sto bene>>intuì Francis, che la guardò e la baciò. Poi si recarono verso l’autoambulanza, dove gli diedero dei punti di sutura. <<torniamo a casa…c’è una partita di…basket che mi aspetta!>>esclamò Francis. In quella stessa notte ritornarono a casa. Quando arrivarono a casa, alle 5 e mezza del mattino, Francis rientrò cercando di non fare rumore, ma la signora Kyle, di sonno leggero lo sentì, e quando scese disse: <<Francis…sei tornato?>>chiese Emily retoricamente. <<si mamma>>rispose Francis voltandosi verso di lei. Emily notò il grande cerotto bianco che copriva la sua ferita <<oh mio Signore, ma cosa ti è successo alla testa tesoro?>>. <<mamma, niente, ho solo sbattuto, non ti preoccupare sto bene!>>rispose Francis e la abbracciò, in quanto sapeva che stava per morire, e dentro di sé ringraziava Dio per averlo salvato. Quel sabato, prima di recarsi agli allenamenti, per la partita del giorno seguente, Francis si ricordò di ciò che Kate ipotizzò riguardo le microspie dello zio Tom, così si mise a frugare dappertutto, ma non trovò nulla. Fu dopo essersi specchiato nello specchio del salotto che Francis intuì. Solo per scrupolo si azzardò a guardare dentro lo specchio, smontandolo, rimuovendo il legno dietro, allentando le viti, così, dopo aver tolto il legno, avvenne il ritrovamento di una microtelecamera che, immediatamente Francis strappò via. Questo causò l’interruzione della visione dall’altra parte, proveniente dal computer dello zio Tom, che, non essendo collegato, non si accorse di nulla. In quel momento scese sua madre che notò Francis montare lo specchio <<Francis ma cosa fai?>>. <<ahm…lo sto sistemando, ho visto che lo specchio era allentato, e ho sistemato le viti dietro>>riuscì a cavarsela Francis. Così in silenzio nascose la microcamera dentro il cassetto del suo comodino, nella sua stanza e si recò a scuola per gli allenamenti. Dopo tanto tempo arrivò il grande giorno, della finale di basket, il campionato Grubs vs Shooter, la squadra proveniente da Philadelphia. Il coach, negli spogliatoi, si rivolse alla squadra dei Grubs: <<questa è la partita più importante della vostra vita, non solo perché si tratta del campionato ma anche perché per voi è l’ultimo anno, e questa giornata non ve la dimenticherete mai, quindi diamoci dentro ragazzi, ci siete?>>. <<ci siamo coach!>>risposero in coro gridando. <<andiamo allora!>>li incoraggiò il coach Louis. Entrarono in palestra pieni di adrenalina ed era praticamente piena. Francis, vedendo tutte quelle persone, un po’ si innervosì, ma gli passò subito quando vide la sua famiglia e i suoi amici nella platea, poi Kate, prima che iniziasse la partita si chiamò Francis: <<come ti senti?>>chiese Kate. <<bè un po’ nervoso…>>rispose Francis non avendo intuito la domanda della sua ragazza e amica. <<io mi stavo riferendo alla testa, ti fa male?>>chiese lei preoccupata. <<bè in effetti…è uscita pazza per una certa ragazza!>>esclamò Francis. <<non fare lo scemo…davvero!>>sorrise Kate. <<sto bene Kate, non preoccuparti, starò attento!>>la tranquillizzò Francis. <<okay!>>rispose Kate, e si abbracciarono perché ancora i loro genitori non erano ancora a conoscenza della loro storia. Così ebbe inizio la partita. Durante il primo tempo a Francis fu passata la palla, ma se la lasciò sfuggire dal giocatore della squadra avversaria che, infatti, segnò, in quanto Francis si era distratto per il dolore temporaneo che provò per la ferita alla testa. Si scoraggiò ma, all’improvviso guardò Kate che ricambiò il suo sguardo, lei gli fece capire di non mollare e si riprese. Purtroppo alla fine del primo tempo le squadre erano in pareggio, la palla era in possesso di Chuck, che venne inavvertitamente sbalzato in bordo campo, slogandosi la caviglia. Il coach diede il time-out e fecero sedere il ragazzo in panchina. <<come ti senti Chuck?>>chiese il coach. <<provo ad alzarmi…no, non c’è la faccio coach, mi fa troppo male!>>rispose Chuck in tono dolorante. <<cavolo! Questa non ci voleva, non abbiamo riserve purtroppo, Thomas e Robert sono a casa con la febbre!>>spiegò Louis. <<e come facciamo coach con un giocatore in meno?>>chiese Paul in tono preoccupato. <<ci sto pensando, ci sto pensando!>>. In quel momento Francis guardò verso la platea ed ebbe un’illuminazione: <<coach credo…di aver trovato…qualcuno che…potrebbe sostituire Chuck!>>affermò Francis con un sorriso. <<e chi Francis?>>domandò Louis. <<sarebbe un po’ rischioso ma è l’unica riserva che abbiamo…Kate!>>rispose Francis. <<stai scherzando Francis!>>esclamò Roberts. <<una ragazza?>>replicò il coach. <<non è una ragazza qualunque coach, lei sa giocare a basket mi creda>>. <<Francis sei sicuro di quello che dici?>>richiese Louis. <<si coach>>confermò Francis. <<okay!>>gli permise Louis che, intanto, chiese altro tempo per una sostituzione. Così Francis la chiamò, invitandola a scendere dalla platea. Kate, stranita, lo raggiunse. <<Francis cosa succede?>>domandò Kate. Francis le spiegò la situazione <<cosa? Francis ti sei impazzito?>>. <<no, sei l’unica alternativa che ci rimane Kate e il coach ha acconsentito>>rispose Francis convinto. <<Francis ma io non…>>cercò di rispondere Kate. <<andiamo…tu sei l’unica qui dentro, a parte le squadre, a spare giocare a basket!>>la convince Francis. Così le venne data la divisa, si cambiò velocemente in bagno e ritornò. Nonostante la sua femminilità a Kate donava quella divisa, infatti fu apprezzata da tutti. Così, finalmente, riscesero in campo, con lo stupore di migliaia di persone. Verso la fine della partita, crearono uno schema a “U”, in cui circondarono gli avversari, schema che Kate conosceva, dato che ne era stata la fondatrice, infatti tirò il suo primo canestro in una partita reale, guadagnandosi gli applausi del pubblico. Mancavano 2 minuti alla fine della partita, Kate passò la palla a Francis che la passò, a sua volta, a Paul; quest’ultimo si avvicinò al canestro e segnò all’ultimo secondo, vincendo così il campionato. Tutti lo acclamarono, i ragazzi presero Paul per le gambe e lo sollevarono come, di solito, si fa in questi casi. I genitori e gli amici esultarono, scendendo in campo. I signori Kyle e Fisher si recarono da Francis e Kate, a congratularsi poi quest’ultima fu chiamata da Paul che le disse: <<sei stata grandiosa, non pensavo che…una ragazza potesse giocare così bene a basket, sei stata forte Kate! E’ volevo chiederti scusa…sul serio, per quella storia del bacio>>e lui la abbracciò, Kate ne fu sorpresa, ma in quel momento Francis stava spiegando ai suoi che sarebbero andati dopo a festeggiare, quando vide Paul e Kate abbracciati. Sentì una forte gelosia, così, un po’ ferito, mollò i suoi genitori lì e se ne andò, recandosi verso gli spogliatoi. Susan capì tutto e avvisò l’amica. Kate lo raggiunse, quando era ancora nel corridoio, fermandolo: <<ei…dove stai andando?>>chiese Kate. <<bè…non lo vedi? Sto andando a cambiarmi!>>rispose Francis in tono deluso. <<mi ha solo abbracciata>>rispose Kate, dato che Susan la avvisò. <<dato che ti ha solo abbracciato allora non esiste il problema!>>si arrabbiò Francis. <<Francis…se non ti conoscessi direi che sei…geloso!>>. <<geloso? E di chi, di Paul, quell’idiota che ci ha…praticamente provato con te?>>ribadì Francis. <<sei geloso!>>rise Kate. <<d’accordo…sono geloso, ora che vuoi farmi…>>cercò di rispondere Francis, ma Kate lo interruppe con un bacio. <<…ti amo!>> gli sussurrò Kate <<e quando ti ho visto steso lì per terra che non respiravi, io mi sono sentita morire dentro, avrei potuto mollare ma in quel momento il Signore mi ha messo una grande forza e non lo fatto anche perché non potevo permetterlo…e pensi che l’abbraccio di Paul, dico e ribadisco Paul, possa cambiare qualcosa?>>rispose Kate. Francis la guardò negli occhi<<ti amo!>>e la baciò. Quel bacio fu il più bello, entrambi si sentirono come sollevarsi da terra, luogo in cui presto sarebbero ritornati. Il Segreto Quella sera, prima di andare tutti fuori a festeggiare da Roxi, si recarono ognuno a casa propria per cambiarsi. Kate per la prima volta indossò un vestitino bianco, non troppo lungo, che Rose le prestò. I suoi genitori credettero che si stava frequentando con quel tizio, con la quale la videro abbracciata, ovvero Paul. Francis, dopo aver indossato un jeans e una camicia bianca, fu rapito dai suoi compagni di squadra, che irruppero in casa sua. Chloe e Susan, invece passarono a prendere Kate, molto carine anch’esse: <<salve signora!>>salutarono le ragazze. <<ciao ragazze!>>ricambiò Elizabeth. In quel momento scese Rose: <<ragazzi e ragazze…ecco a voi…Kate!>>la presentò Rose. Kate scese più bella che mai, ovviamente in modo un po’ rozzo e disse: <<allora…che ne dite? È un po’ esagerato…vero?>>domandò in tono insicuro Kate. <<ma no…>>iniziò sua madre a incoraggiarla. <<…sei fantastica…>>continuò Susan. <<…un vestito da favola, ti sta benissimo Kate!>>concluse Chloe. <<grazie!>>sorrise Kate più convinta. <<allora, sei pronta?>>chiese Susan. <<certo!>>confermò Kate. Così salutarono e si recarono da Roxi. Quando le ragazze entrarono furono subito notate, quasi tutta la scuola era lì. Grazie a Dio quel locale era grande abbastanza, Francis la vide e corse verso di lei: <<wow, da dove è uscito questo vestito?>>domandò Francis. <<ahm…mia sorella questa volta è riuscita a convincermi…>>stava rispondendo Kate quasi da giustificare la sua sospettosa femminilità. <<…sei bellissima!>>esclamò Francis. <<anche tu stai bene!>>lo baciò lei. In quel momento entrò Alex, e Susan, girandosi lo salutò. <<ciao, come procede qui?>>ricambiò il saluto di Susan. <<bè…ti sei perso una partita fantastica, ha giocato anche Kate…>>spiegò Susan. Entrambi ultimamente avevano acquistato più confidenza, anche scommettendo in modo divertente su Francis e Kate. <<davvero?>>chiese lui in tono incredulo. <<si si!>>Susan gli raccontò tutto della partita, mentre dall’altra parte del locale Kate li osservava chiacchierare, facendo un piccolo sorriso. Poi tentò di aiutare Allie e Tess a portare le bevande e il cibo ai tavoli. Dopo la cena, Francis mise della musica, tramite il Jukebox, e si misero a ballare, divertendosi. Alla fine della serata, si salutarono tutti, e Francis prese da parte Alex e Kate. <<aveva ragione Kate!>>esclamò Francis. <<riguardo a cosa?>>domandò Kate. <<ho trovato una microtelecamera nascosta dentro lo specchio del salotto>>rivelò Francis. <<cosa?!>>esclamarono Alex e Kate. <<non ci posso credere, quindi vi ha spiati>>confermò Alex. <<già, immagina la mia faccia…>>rispose Francis in tono infastidito. <<e chissà…da…quando…>>iniziò a tossire Kate. Ad un tratto le venne un colpo di tosse veramente forte. <<…Kate, che cosa…stai bene?>>si preoccupò Francis. <<ahm…sto…bene ora! Ho avuto l’impressione di aver sputato qualcosa, mi sono sentita graffiare!>>spiegò Kate con la mano alla gola. <<vuoi che ti portiamo in ospedale?>>chiese Alex. <<no, non è necessario, sto bene ora!>>rispose Kate stranita. <<okay, allora torniamo a casa!>>affermò Francis. Salutarono Alex e ritornarono a casa. L’indomani mattina Francis si alzò preoccupato per Kate, ma anche deciso a chiarire la storia del microchip dentro lo specchio, così si vestì e, prima di recarsi a scuola, si diresse alla CIA. Entrò con uno sguardo diretto, non salutò nè Alex né gli altri, si recò verso l’ufficio di Tom, sapendo che era presente quel giorno. Lo zio Tom era in video conferenza con alcuni sottoposti, quando Francis irruppe nel suo ufficio particolarmente irritato. <<ei…>>si arrabbiò il capo. <<…dobbiamo parlare!>>esclamò Francis sbattendo la microcamera sulla sua scrivania, così, intuendo di cosa si trattasse, chiuse la video conversazione e ne aprì un’altra più diretta. <<come l’hai trovata?>>domandò stupidamente Tom. <<come l’ho trovata? Questa è l’unica domanda che ti viene in mente? Sul serio?>>cominciò ad arrabbiarsi Francis. <<bè…cosa vuoi che ti dica? Dovevo tenerlo sottocontrollo per evitare che dicesse tutto a tutti!>>confessò lo zio Tom. <<non posso crederci, è tuo fratello santo cielo! Non ti è rimasto nemmeno un minimo di cuore? Come è possibile che tu sia arrivato a questo punto? Tutti questi anni…a spiarci…>>si indignò Francis. <<l’ho fatto solo per lavoro…e tu non hai nessun diritto di…>>insistette Tom. <<…lavoro! E’ evidente che sei completamente accecato dal lavoro che non vedi nient’altro, nessun’altro, nemmeno sangue del tuo sangue…e sai che ti dico? Non tentare un'altra volta a spiarci o sarò io ad andare a Hopedale a raccontare tutto alla zia…adesso ti lascio al tuo “lavoro”>>rispose Francis in tono particolarmente chiaro, sbattendo la porta e lasciando il direttore lì con uno sguardo particolarmente infastidito. Intanto Kate quella mattina si recò dalla Dottoressa Tyler insieme a sua madre per la visita, oltretutto quest’ultima le raccontò dell’operazione che Kate aveva subìto da piccola. La dottoressa, visitandola, le prescrisse semplicemente delle pillole per la tosse, non sapendo realmente cosa stesse succedendo nella gola di Kate. Nel frattempo Kate e Francis si apprestarono quella sera a prepararsi per il loro primo appuntamento. Chiaramente i loro amici gli consigliarono di essere eleganti, andare in un buon ristorante, fare dopo una passeggiata romantica…ma, diciamolo pure…non era il genere di Francis e Kate. Infatti entrambi si vestirono in modo casual; Kate indossò tra i capelli il fermaglio che le regalò la nonna Sophia nel giorno del ringraziamento e Francis indossò una semplice camicia sportiva. Andarono a prendere due pizze, che mangiarono seduti al parco e osservando le stelle: <<è bello questo cielo pieno di stelle…>>commentò Kate in tono rilassato. <<si infatti, con le nuvole non si sarebbero notate>>rispose Francis in tono triste. <<cosa c’è che non va Francis?>>intuì Kate. <<sto pensando allo zio Tom, come ha potuto farci questo?>>si chiese Francis. <<lo so che è una botta per te Francis, ma lui ha fatto le sue scelte e credimi ne piangerà le conseguenze…e adesso voglio godermi questa serata, di certo non parlando dello zio Tom>>rispose Kate con un tono strano. <<è vero, hai ragione, scusa! Comunque…hai una voce diversa!>>notò Francis. <<bè…sarà l’effetto della tosse>>rispose Kate, poi Francis le si avvicinò e la baciò dolcemente. Verso la fine della serata, si ritirarono a casa e giocarono ai video giochi. Questi erano Francis e Kate, semplici ne loro fare, a loro non importava essere vestiti perfetti, andare in posti perfetti e finire in modo perfetto, ma solo trascorrere il tempo con la persona che si ama. Trascorsero delle settimane, e gli esami finali si avvicinavano ma Kate era sempre più ansiosa, per via della lettera di Princeton, che ritardava, considerando che, solitamente rispondeva mesi prima. Intanto, aveva ricevuto altre lettere da altri college, Standford e Harvard l’avevano accettata, altri, invece, no, ma a lei interessava Princeton. Mentre Francis era nervoso perché da lì a poche settimane avrebbe dovuto sostenere l’esame di cucina. Chi l’avesse superato avrebbe vinto una borsa di studio, per frequentare una delle più prestigiose accademie di chef, nel Kentucky. Comunque non era solo questo che pesava ad entrambi, in quanto ancora nascondevano la loro relazione ai genitori e cominciarono a riflettere proprio su questo punto. Intanto Emily, sospettava potesse esserci qualcosa tra loro due, e non faceva che pensare ai discorsi che un mese fece insieme ai Fisher, e il suo cuore batteva a mille perché sapeva dentro di sé che, dopo tutti quegli anni, non poteva continuare a tacere. Nel frattempo, su un altro fronte si intravedevano sviluppi, Susan era da Roxi aspettando che il turno di Kate finisse, per essere riaccompagnata a casa da lei. In quel momento entrò Alex, che la notò subito e si sedette al suo tavolo: <<ei ciao!>>la salutò Alex. <<ciao! Cosa ci fai qui?>>domandò Susan. <<avevo del tempo libero, stranamente, e ho deciso di venire…qui a mangiare qualcosa!>>rispose Alex, ma in realtà fu Francis a darle la soffiata sulla presenza di Susan al locale. <<del tempo libero? Wow, cosa è successo, i terroristi vi stanno dando tregua?>>ironizzò Susan sottovoce. <<carina questa, te la concedo! Comunque, va tutto bene?>>chiese Alex. <<si certo, ho la macchina dal meccanico e, siccome, ero qui vicino a fare spese, ho chiesto a Kate se poteva darmi un passaggio>>spiegò Susan. <<bè…se vuoi posso darti io un passaggio!>>si offrì Alex. <<ahm…no grazie!>>rispose Susan senza pensare. <<ah okay!>>esclamò Alex in tono triste. Susan lo notò così acconsentì: <<sai che ti dico? Accetto volentieri il tuo passaggio, oltretutto dovrei anche andare a studiare, ed è già tardi!>>si rilanciò Susan con un sorriso. <<bene! Allora…andiamo>>affermò Alex, e si alzarono. In quell’istante entrò Francis, che li salutò, e si recò da Kate a darle un bacio. Susan e Alex li videro e quest’ultimo disse: <<sai, è l’unica coppia che non si salutano “ciao, amore”, veramente singolare!>>commentò Alex. <<prima o poi capiterà, senza che se ne accorgano…uno di loro lo dirà!>>rispose Susan in tono di sfida. <<io, invece, credo di no, insomma sono Francis e Kate, con loro le regole non esistono!>>li difese Alex. <<scommettiamo?>>lanciò Susan una nuova scommessa. <<certamente!>>colse Alex la sfida. <<bene allora…se entro un mese, da domani, uno di loro lo dice vinco io! Cosa ci scommettiamo?>>domandò Susan. <<ahm…vediamo…che ne dici di una cena?>>Alex colse l’occasione. Susan rimase un po’ sopraffatta da quella proposta, non se lo aspettava, ma, non per questo, si tirò indietro. <<per me va bene!>>esclamò Susan. <<bene!>>rispose Alex in tono tranquillo mentre dentro festeggiava con i fuochi d’artificio. Susan spiegò a Kate che la avrebbe accompagnata Alex, e poi se ne andarono. La sera successiva uscirono tutti insieme andando al cinema, a vedersi “Il mistero delle pagine perdute”. Poi si recarono da Luigi a mangiare la pizza. Guarda caso era la serata del Karaoke, che Luigi aveva inserito negli ultimi mesi per avere più gente. <<lo dico tutte le volte…questa pizza è davvero divina, non la cambierei per nulla al mondo>>affermò Chloe in estasi. <<è vero! A proposito Francis ti stai preparando per il gran giorno?>>chiese Alex riferendosi all’esame di cucina. <<bè…si! Ma non sto facendo un granchè, mi sento talmente nervoso che non riesco a cucinare bene!>>rispose Francis in tono malinconico. <<bè…è normale, sai che fai? Quando starai davanti a quei giudici…immaginateli in mutande, solitamente funziona>>gli consigliò Susan e i suoi amici si misero a ridere. <<davvero geniale Susan come consiglio!>>ironizzò Kate sorridendo. In quel momento il presentatore, che era addetto al Karaoke chiamò a cantare un ragazzo lì in mezzo. Quasi la metà del pubblico chiedeva pietà, perché era veramente stonato. <<mamma mia, è veramente orribile! Non si può sentire!>>esclamò Alex. <<già!>>confermò Francis. Dopo che il ragazzo finì di cantare, l’occhio di bue si concentrò proprio su Kate: <<ecco a voi signore e signori questa ragazza ci canterà…can't fight the moonlight di Leanne rimes!>>era il presentatore che sceglieva tra il pubblico e cosa cantare. <<ahm…no! State sbagliando ragazza, io non so cantare!>>rispose sinceramente Kate. <<tesoro, non hai sentito il ragazzo di prima?>>ironizzò il conduttore senza peli sulla lingua. In quel momento Susan vide Kate in difficoltà e così intervenne: <<io canterò al posto suo!>>la difese l’amica. <<Susan…>>le sorrise Kate. <<mi dispiace ma le regole sono regole!>>insistette il presentatore, che era particolarmente basso e quasi calvo. Anche Francis intervenne dicendo che non era giusto forzarla, ma Kate dentro di sé sentì che forse doveva farlo, anche per affrontare quella paura e superarla una volta per sempre. <<okay d’accordo…canterò!>>si convinse Kate. <<Kate sei sicura?>>domandò Francis in tono preoccupato. <<si, sono sicura!>>così salì sul palco, ma scelse lei una canzone, che le permetteva di non sforzare la voce. Scelse “What a wonderful world” di Louis Armstrong. Quando salì sul palco pure Luigi la notò così uscì dalla cucina. Kate era un po’ agitata ma allo stesso tempo sapeva che forse la sua voce sarebbe stata peggiore del ragazzo precedente. La base cominciò a suonare e, quando le parole comparirono nello schermo, presero vita tramite la sua voce. Di certo la tosse aveva fatto il suo effetto, tutti ascoltarono con attenzione Kate, che lo sbalordì; certamente non aveva una voce come prima, dato che non prendeva lezioni da tempo, ma arrivò quasi al livello di Susan, che era molto brava. Ne uscì un canto davvero stupendo, pure lei ne rimase stupita. Alla fine della canzone, tutti applaudirono. Kate, un po’ spaventata, uscì subito a prendere una boccata d’aria e loro la raggiunsero fuori. Il conduttore disse: <<bè…se quello non è saper cantare signori…allora il ragazzo di prima le fa proprio le scarpe!>>rise il pubblico. <<Kate!>>la raggiunse Francis, insieme ai suoi amici. <<…ahm…cos’era? Che…significa…io…>>affermò Kate nervosa. <<okay ora calmati, respira profondamente Kate!>>le consigliò Chloe. <<si, ma come è possibile? Ho cantato e…>>Kate non riusciva a descrivere la sua emozione. <<bè direi piuttosto!>>affermò Alex. <<ascolta Kate, ricordi cosa disse il dottore? Spiegò che probabilmente questa placca sarebbe potuta andare via naturalmente e…>>ricordò Francis. <<…si ma ne ha parlato come se fosse una cosa da escludere, probabilmente è solo l’emozione che…>>cercò di rispondere Kate, ma vedete ad alcune domande non c’è una risposta sempre ragionevole. <<oppure…è un miracolo Kate!>>esclamò Francis con un sorriso. <<Francis se così non fosse? Insomma…>>stava rispondendo Kate. <<bè ragazzi c’è solo un modo per capire cos’è successo, domani andrai a fare una visita e noi ti accompagneremo okay?>>intervenne Susan. <<si Kate, ha ragione Susan>>confermò Francis. <<bè…si okay! Ma ora vorrei tornare a casa, vi spiace ragazzi?>>chiese Kate in tono gentile. <<ma certo vai, non preoccuparti, ci vediamo domani>>confermò Chloe, così Kate prese le sue cose dentro e se ne andarono. Tornarono a casa ed entrambi si diedero la buonanotte. Kate non riuscì a dormire in quanto si chiedeva cosa fosse successo alla sua voce e se Dio c’entrasse qualcosa. Mentre Francis era preoccupato per lei, in quanto cantare era sempre stato il suo sogno, a cui rinunciò quando seppe del problema alla gola. Francis aveva paura che questo poteva cambiare le cose tra loro. L’indomani mattina Kate si alzò più serena, e decise di andare con sua madre dal medico, avvisando Chloe e Susan che si sarebbero viste dopo. Dopo aver fatto delle ricerche, si recarono dal dottor Collins che, in quel tempo, l’aveva operata e che adesso risiedeva a Providence. Quando lui le fece una radiografia alla gola e vide i risultati esclamò: <<è incredibile!>>. <<cosa dottore?>>chiesero entrambe. <<bè…la placca è scomparsa, non c’è più!>>spiegò il dottore in tono incredulo. <<come scusi?>>esclamò scioccata Kate. <<insomma la placca è sparita…Kate è successo qualcosa in particolare che possa farti pensare…>>cercò di chiedere il dottor Collins. <<ahm…in che senso dottore?>>chiese la madre. <<bè…influenza, o…>>. <<…tosse! Una strana tosse ho avuto in questi giorni! Insomma…non ci ho fatto caso perché pensavo fosse un semplice mal di gola ma, un giorno, ho tossito così forte che…ho avuto…la sensazione di aver sputato qualcosa!>>si rese conto Kate. <<bè…quel qualcosa potrebbe essere la placca metallica che avevi in gola…Kate!>>spiegò Collins ancora incredulo. <<non sta scherzando?>>chiese incredula Kate. <<no Kate, è un miracolo>>confermò Collins, come se quella risposta fosse ciò che Kate volesse sentirsi dire. <<dottore questo…significa che…>>cercava di esprimere Kate. <<...bè Kate…con cautela e con la giusta ripresa…si! Puoi ritornare a cantare>>confermò Collins. Kate si commosse e le uscì qualche lacrima, ed Elizabeth era felice di sentire quelle parole, perché sapeva quanto significasse per sua figlia, e sapeva anche che Dio aveva operato. Anche Francis voleva entrare più tardi a scuola, perchè sapeva che non sarebbe riuscito a concentrarsi e voleva aspettarla. Una volta seduto sugli scalini Francis notò il postino inserire una grande busta bianca nella buca dei Fisher e intuì qualcosa. Dopo che il postino si allontanò, andò a controllare e la sua intuizione era corretta: finalmente era giunta la busta da Princeton. Così la prese e, sia per il si o per il no, decise di recarsi a scuola e inserirla nell’armadietto di Kate. Poi si recò in palestra a fare 4 tiri a canestro, aspettando la campanella dell’ora successiva. Giunti a scuola, dopo un tragitto, in cui Kate era elettrizzata, si salutarono. Kate entrò a scuola e si diresse verso il suo armadietto, stava per suonare la campanella e anche Francis, uscì dalla palestra per recarsi in classe. Quando Kate aprì l’armadietto, notò la busta di Princeton. Non ci credeva, era lì davanti ai suoi occhi, dopo aver aspettato dei mesi. Intuì che la avesse messa Francis, ed era nervosa anche perché in quel periodo stavano accadendo tante cose belle nella sua vita. Insomma era riuscita ad avere il cane che aveva sempre desiderato, si era innamorato di Francis e ora grazie a Gesù era guarita e poteva ritornare a cantare. In quel momento, pensò tra sé e sé “cosa ti fa credere che azzecchi anche questa Kate? Hai avuto tante cose belle proprio per sostituire la brutta notizia di Princeton” e cominciò a farsi tanti complessi, cosa che non era da lei, così ritornò in sé, e decise di non pensarci troppo, e di strappare il cerotto subito. Così la aprì, credeva di aver letto male, invece aveva letto benissimo, Kate fisher era stata accettata all’università di Princeton. In quell’istante suonò la campanella e Francis arrivò qualche istante prima, la vide dal fondo del corridoio aprire la busta e notò le sue lacrime di gioia. Kate si girò e lo vide, così gli sorrise grandemente ed entrambi corsero l’uno verso l’altra, si abbracciarono e Kate gridò: <<mi hanno accettata, mi hanno accettata!>>lo baciò Kate elettrizzata. <<si okay, okay…ne ero sicuro!>>rispose Francis in tono sorridente. Anche Susan e Chloe notarono la felicità di Kate e le andarono incontro. Quando seppero che era stata accettata all’università di Princeton, si congratularono con lei. All’ora di pranzo si sedettero a mensa e cominciarono a chiacchierare: <<allora come ti senti?>>chiese Francis. <<direi benissimo, grazie a Dio e non è finita qui…>>cominciò Kate ancora elettrizzata. <<ah si la visita, com’è andata?>>chiese Susan. <<bè…è un miracolo, la placca metallica è scomparsa e questo significa…oh Dio non riesco nemmeno a dirlo…>>cercava di trovare le parole Kate. <<Kate stai dicendo che…>>iniziò a intuire Francis. <<…esatto, puoi rispolverare quella vecchia chitarra perché…con la giusta cautela, potrò ritornare a cantare>>rispose Kate con un grande sorriso. <<è davvero stupendo, è fantastico Kate!>>la baciò Francis. <<stai scherzando?>>esclamò Susan. <<che bello!>>confermò Chloe e le amiche si abbracciarono. <<allora stasera festeggiamo no?>>affermò Susan. <<ahm…veramente no!>>rispose Kate. <<perché? Cos’hai da fare?>>chiese Susan. <<perché, oggi ho preso il giorno libero per aiutare Francis, domani è il grande giorno!>>lo guardò Kate. <<Kate non devi!>>cercò di lasciarla libera Francis. <<infatti io voglio!>> esclamò Kate in tono sincero <<e poi avremmo tanti giorni per festeggiare insieme!>>. Infatti quel pomeriggio lo trascorsero a creare ricette, piatti, così Francis potè esercitarsi: <<Kate, so che dirai che sono bravo e c’è la farò, ma io ho paura di impappinarmi e di non farcela domani!>>confessò Francis. <<lo so Francis! Ma quello che ho imparato in questi giorni è che Dio è dalla tua parte. Ascolta, io credo in te e so che tu domani ci metterai tutto te stesso Francis, perché questa volta ci sarò io accanto a te!>>. <<wow! Sei proprio la migliore amica che ho mai avuto!>>rispose Francis con un sorriso. <<bè…diciamo che sono l’unica>>ironizzò Kate. <<ah! Ho capito, quindi vuoi la guerra…>>cominciò a gettargli la farina in testa e cominciarono scherzare e a divertirsi tra loro. Intanto, uno strano pacco aggirava all’ufficio postale di Boston, che avrebbe raggiunto quella casa. L’indomani Francis si alzò presto per andare a correre. Fu la giornata più lunga della sua vita, anche perché alla fine della giornata Kate e Francis non sarebbero stati più gli stessi. Quando ritornò dalla corsa, pochi minuti prima che lui uscisse per recarsi a scuola, suonò il postino che gli consegnò un pacco per lui. Inizialmente lo trovò strano ma, dato che aveva fretta, non ci fece caso, così lo lasciò sopra il suo letto. All’ora di pranzo, in mensa, quando si sedettero Francis cominciò a mangiare a sbafo, perché era nervoso: <<accidenti Francis, sei proprio nervoso!>>confermò Chloe. <<vuoi anche il mio pranzo?>>ironizzò Kate. <<divertente!>>rispose Francis con la bocca piena. In quel momento arrivò Alex<<ciao ragazzi…è nervoso per oggi pomeriggio vero?>>. <<già!>>confermò Kate. <<ciao Alex che missione hai per noi proprio oggi?>>domandò Francis un po’ sgarbato. <<ahm…nessuna, sono venuto a trovarvi!>>rispose Alex sedendosi accanto a Susan, e si sorrisero, anche perché lui sperava di vincere la scommessa per poter uscire con lei. Kate notò gli sguardi tra loro e ne fu compiaciuta. <<è meglio che…torno a casa, ho bisogno di rilassarmi!>>affermò Francis. <<okay, vuoi che venga con te?>>domandò Kate. <<forse è meglio di no, ti amo tanto! Ci vediamo direttamente con i miei genitori al teatro, dove svolgeranno la gara okay?>>propose Francis. <<okay! Ti amo!>>esclamò Kate, che lo baciò, e se ne andò. <<non ti dà fastidio che non ti vuole con sé?>>chiese Chloe curiosa. <<certo che no! Lo conosco troppo bene, fa sempre così quando è nervoso!>>confermò Kate. <<wow! Siete davvero fantastici!>>affermò Alex. <<si Alex siamo proprio una bella coppia!>>lo prese in giro Kate e si misero a ridere. Si fece l’ora di prepararsi per andare alla gara. Quando fu pronto si partì prima dei suoi genitori, e quest’ultimi l’avrebbero raggiunto dopo. Il teatro era abbastanza grande da poter ospitare 1000 persone. Arrivò il momento che tutti dovevano accomodarsi. Francis camminava avanti e indietro dietro le quinte, vi erano tutti i suoi amici, anche i suoi compagni di squadra, perfino Paul, che ormai era diventato suo amico. Cominciò ad essere nervoso, nel vedere quella gran folla, che racchiudeva anche amici e parenti dei suoi compagni di corso. Quando Kate arrivò, lo raggiunse subito dietro le quinte: <<ei ciao!>>lo salutò Kate con un bacio. <<che ci fai qui?>>domandò lui. <<bè sono venuta perché devo partecipare io alla gara>>ironizzò Kate. <<ti sembra il momento di scherzare?>>rispose Francis in tono infastidito. <<bè era tanto per smuoverti Francis, ma ora calmati, andrà tutto bene!>>cercò di incoraggiarlo Kate. <<si okay! Tu sei accanto a me, Dio mi aiuterà e io c’è la farò>>cercò di calmarsi Francis respirando profondamente. Kate lo guardò sorridendo e lo baciò dolcemente e intensamente. <<okay! Ho già vinto?>>Francis apprezzò il bacio. <<si! Hai vinto il mio cuore! Ora rilassati, vai sul palco e dimostra a tutti di cosa sei capace>>Kate le diede un piccolo bacio e lo lasciò più calmo. Dopo 5 minuti iniziò la gara. Dovevano preparare un primo, un secondo e un dessert. Pian piano i giudici cominciarono ad assaggiare i primi piatti di ognuno, mostrando varie espressioni, che variavano da buono, ottimo, a completamente orrendo. Quando arrivò il momento del secondo piatto, Francis ruppe, per nervosismo un uovo ma poi si riprese ripensando alle parole di Kate. Alla fine ignorò il pubblico e i giudici, e si concentrò interamente al dessert. Era piuttosto bravo anche l’altro concorrente, che gli dava filo da torcere ma Francis sapeva difendersi. Vi era grande tensione tra il pubblico. Così i concorrenti finirono di cucinare, e i giudici si riunirono per confrontarsi tra loro. Quando arrivò il momento di annunciare il vincitore, l’annunciatore prese la busta, bene chiusa, da uno dei giudici, e cominciò a parlare: <<bene signori e signore, siamo arrivati alla conclusione della serata. È stata una gara emozionante e molto gustosa, ma ora è arrivato il momento della verità. Ricordiamo che il vincitore avrà in premio una borsa di studio per “l’accademia dello chef” nel Kentucky. Dunque, ecco qui nelle mie mani la busta…>>l’annunciatore iniziò ad aprire la busta. Vi era chi si mangiava le unghie, chi si strofinava le mani nervosamente come Kate e chi pregava come Francis e la sua famiglia. Francis non aveva molta fede, ma quel poco che aveva lo dimostrava. <<…signori e signore il vincitore della borsa di studio per l’accademia dello chef è…>> il cuore a mille <<…il Signor…Francis Junior Kyle!>>la platea, tra i suoi amici e parenti, esplose e Francis rimase a bocca aperta, non ci credeva. Francis andò a ritirare il premio, che oltre alla borsa di studio, consisteva in un trofeo, che rappresentava uno chef. Tutta la famiglia e gli amici salirono sul palco, li raggiunse anche la sua squadra che lo presero sulle spalle, cantando l’inno della scuola. Kate lo strinse forte forte, volevano baciarsi ma videro i loro genitori: <<grande figliolo, sei stata bravissimo, sono fiero di te…>>si complimentò Matt. <<grazie papà!>>rispose Francis e si abbracciarono, anche insieme alla madre e alla sorella Karen. Poi ritornarono a casa, lasciando che, insieme ai suoi amici, andasse a festeggiare fuori. Alex dovette ritornare a casa perché ricevette una telefonata dal fratello Michael, che si era presentato a casa sua: <<Michael cosa fai ci fai qui?>>chiese Alex, che lo trovò seduto sulle scale di casa sua, aprì la porta ed entrarono nell’appartamento. <<bè prova ad immaginare? Mamma vuole vederti Alex! E…>>gli stava spiegando Michael. <<…non ricominciare Michael…non mi sento ancora di vederla>>rispose Alex in tono infastidito. Chiaramente sua madre e suo fratello non erano a conoscenza di che genere di lavoro facesse. <<adesso piantala Alex…non sei più un bambino puoi superarle certe cose>>Michael aveva riacceso la miccia, così ricominciarono a litigare. Nel frattempo Kate e Francis ritornarono a casa, in quanto quest’ultimo, per l’agitazione, si dimenticò il cellulare sul comodino della sua stanza. Intanto i Kyle e i Fisher stavano cenando insieme a casa di quest’ultimi. Quando Francis e Kate entrarono in casa Kyle non vi trovarono nessuno, così Francis velocemente entrò in camera sua per ripescare il suo cellulare, in quel momento prestò più attenzione al pacco sopra il suo letto, così lo prese e scese con un espressione stranita. <<cosa c’è?>>domandò Kate. <<questo pacco, mi è arrivato stamani ma…ho dimenticato ad aprirlo>>spiegò Francis. <<bè…aprilo!>>gli consigliò Kate. <<e se fosse una bomba?>>ironizzò Francis. <<ma piantala, e poi non ne ha l’aspetto, oltretutto è leggera!>>rispose Kate in tono serio. <<la ringrazio agente Fisher>>sorrise Francis, così quest’ultimo aprì la carta del pacco, era una scatola al cui interno vi era un cd rom con un biglietto, che Francis lesse: <<”mi avete accusato per aver commesso degli errori, per aver nascosto questo segreto alla mia famiglia, ma, a quanto pare, non sono l’unico ad aver nascosto qualcosa, guarda questo cd e capirai, il tuo caro zio Tom”, ma cosa significa?>>chiese Francis dopo aver letto il biglietto. <<non lo so…ma questa storia non mi piace, dammi il cd>>rispose Kate in tono preoccupato, così lo prese e lo inserì nel lettore dvd. Dopo un po’ si videro delle immagini, provenienti dalla microtelecamera, nascosta dentro lo specchio, che Francis riuscì a scovare. Si videro non solo i genitori di Francis ma anche i signori Fisher che discutevano riguardo a qualcosa da dire ai loro figli: <<non possiamo continuare a nasconderglielo, non mi sembra per niente giusto>>commentò Emily. <<ha ragione Emily, dobbiamo dirglielo, loro capiranno, Dio non ci dice di…>>rispose Elizabeth. <<…lascia perdere Dio, non possiamo dirglielo ora perché potrebbero…anche odiarci>>rispose John. <<hai ragione John, lasciamo le cose come stanno, tanto…>>confermò Matt. <<tanto non sono innamorati giusto? E se dovesse capitare, è una cosa da non escludere John>>rispose Emily in tono preoccupato. Francis e Kate rimasero a dir poco sbalorditi perché intuirono che quel segreto poteva cambiare le loro vite: <<cosa significa Francis? Perché stavano parlando così? Cosa devono dirci?>>iniziò a domandare Kate in tono preoccupato. <<non lo so Kate, ma non mi piace, vieni andiamo da loro>>rispose Francis. Entrambi sapevano che si trovavano a casa di Kate, così presero il cd, uscirono, attraversarono il prato e, con un groppo in gola, entrarono in casa Fisher. Li notarono che stavano cenando in tono di simpatia. <<ragazzi! Non dovevate andare a festeggiare?>>domandò il padre di Francis, restando seduto. <<bè…non so se c’è qualcosa da festeggiare in realtà papà!>>rispose Francis in tono difensivo. <<tesoro è successo qualcosa?>>si preoccupò sua madre. <<bè…questo dovete dircelo voi!>>affermò Kate. <<cosa vuoi dire?>>chiese John in tono un po’ nervoso. <<Sai cosa ho trovato dentro lo specchio, nel salotto di casa papà? Una microtelecamera che zio Tom ha messo per controllarvi, ed è stata li dentro in tutti questi anni!>>confessò Francis. <<zio Tom…ma cosa…>>cominciò a chiedere Emily, a quanto pare vi erano più segreti che stavano per essere svelati. <<cosa…brutto figlio di…>>cominciò ad agitarsi Matt. <<Matt…>>lo interruppe Emily. <<bè…questa è una storia lunga, ma il punto è questo cd che zio Tom mi ha inviato, e indovinate un po’…>>Francis mise il cd nel lettore ed entrambi si videro parlare insieme. Elizabeth ed Emily sbiancarono, ma evidentemente era il momento giusto per parlare. <<allora…cosa significa eh mamma questa storia?>>chiese Kate in tono pauroso. Tutti e 4 rimasero un attimo in silenzio, anche di fronte a Karen che stava assistendo alla scena. Così Emily si voltò verso sua figlia Karen e disse: <<amore…vai a giocare con Sleep in camera di Kate!>>le ordinò sua madre. <<okay!>>rispose Karen portandosi il cagnolino sopra. Ciò significava che l’argomento era piuttosto serio. <<papà…allora ci spiegate cosa succede?>>domandò Francis in tono nervoso. <<si tratta della tua nascita Francis…>>cominciò Emily. <<…dopo che io e tua madre ci sposammo…abbiamo scoperto di non poter avere figli, almeno così i medici avevano detto, e noi desideravamo tanto un figlio, così provammo con l’adozione ma non c’è lo concessero…>>continuò Matt Kyle. <<…così, un giorno, una mia amica mi ha parlato dell’inseminazione artificiale, una cosa nuova a quei tempi, e non volevamo un donatore di seme…sconosciuto…>>si espresse Emily con un groppo in gola. <<…inseminazione artificiale? E a chi lo avete…chiesto?>>domandò Kate mentre dentro tremava. <<Kate! Lo hanno chiesto a…me!>>rispose John Fisher in tono dispiaciuto. <<si Francis! L’ho chiesto al mio migliore…amico>>confermò Matt. <<aspettate un secondo…ragioniamo! Tu lo hai chiesto al…signor Fisher e questo significa…>>chiese Francis con voce tremante. <<significa…che io…sono il tuo…padre biologico!>>rispose John in tono difficile. <<oh mio Dio…io e Francis…siamo…>>non riuscì a pronunciare quelle parole Kate. <<…siete fratello e sorella si!>>rispose con coraggio Elizabeth. <<oh mio Dio…oh mio Dio>>Kate si portò le mani alla bocca. <<non state dicendo sul serio vero?>>chiese Francis cercando di trovare un senso a ciò che stava accadendo. <<ci dispiace, lo so che è un duro colpo ma…sapevamo che eravate uniti come amici e non…>>rispose John. <<…e non? Non avevate minimamente pensato del fatto che magari…noi due…>>cercò di confessare il loro amore Francis. <<…oh no ti prego Francis, non mi dire che…>>intuì Emily. Kate si alzò con le lacrime agli occhi<<…cosa non dobbiamo dirvi? Che non ci siamo innamorati? Scusate se abbiamo deluso le vostre aspettative>>. <<oh Kate!>>Elizabeth si avvicinò a sua figlia. <<non mi toccare!>>rispose Kate in tono amareggiato. <<ma che razza di…persone siete? Come avete potuto…farci questo, fare una cosa…così…spregevole, non ho nemmeno le parole per descrivere…>>rispose Francis in tono furioso e disperato allo stesso tempo. <<voi due che…predicate la…parola di Dio, ci avete detto tutte quelle cose belle e poi nascondevate tutto questo, mi fate…schifo!>>si allontanò e scappò via piangendo. Francis cercò di fermarla<<Kate!>>, la inseguì fuori ma, incredulo, la guardò scappare; si fece cadere sull’erba e accovacciato le uscirono delle lacrime amare, suo “padre” gli poggiò una mano sulla spalla ma lui la rifiutò, si alzò, lo guardò con indignazione e andò via pure lui, lasciandoli li fuori con espressioni tristi e arrabbiate. In un istante i loro sogni, le loro speranze, ogni cosa crollò sotto i loro piedi. Fu allora che le loro vite sarebbero cambiate…per sempre. Ti amo e ti amerò per sempre Dopo essere fuggita, Kate chiamò Susan, che li stava aspettando, insieme a Chloe, da Roxi. Quando Susan rispose, sentì la voce disperata dell’amica: <<Susan…>>. <<…Kate, cosa è successo?>>domandò l’amica in tono preoccupato. <<sto per arrivare a casa tua…ti aspetto…qui, ti prego vieni>>le rispose Kate singhiozzando e le chiuse la conversazione. Così Chloe e Susan, la raggiunsero a casa di quest’ultima. Susan fermò l’auto, scesero, ed entrambe la videro piangere, seduta sulle scale di casa Smith: <<Kate!>>la chiamò Susan. <<Susan!>>Kate scoppiò in lacrime abbracciandola. Chloe le poggiò la mano sulla schiena. Quando si calmò entrarono a casa di Susan, dove Kate le rivelò tutto quello che i suoi genitori avevano combinato. Si fermò a dormire lì, per più di una settimana. Invece Francis si recò da Alex, che, avendo litigato con Michael, lo buttò fuori di casa sua. Dopo essersi calmato, si ordinò del cinese, che mangiò davanti la tv. Ad un certo punto, sentì suonare, così aprì la porta e si trovò dinanzi a sé un ragazzo disperato, completamente distrutto e senza parole. Francis si sentiva come se gli fosse stato strappato il cuore dal petto. Anche i loro genitori erano distrutti, soprattutto le madri che avevano deluso i loro figli spezzando i loro cuori e dandogli un esempio sbagliato di come seguire Gesù e comportarsi nei suoi confronti. Avevano commesso un errore grandissimo davanti a Dio, ma il Signore lesse i loro cuori e sapeva che erano pentiti, così da perdonarli perché lui è misericordioso, ma per i loro figli sarebbe stato diverso. Arrivò il giorno prima degli esami, Kate era irriconoscibile in viso, le si vedevano ancora le lacrime agli occhi: <<tesoro come stai oggi?>>chiese Chloe. <<uno schifo come una settimana fa, come vedi non è cambiato molto Chloe!>>rispose Kate in tono triste e scontroso. <<bè…è comprensibile! Senti Kate ma devi mangiare qualcosa!>>affermò Susan. <<non…credo proprio di farcela!>>esclamò Kate. Entrò a scuola sua sorella Rose, che, quando seppe dell’accaduto, senza parole, la raggiunse da Susan per abbracciarla. Le venne a portare alcune cose che a Kate servivano, in quanto lei non aveva intenzione di tornare a casa così presto. Rose entrò in mensa e la raggiunse al tavolo, dove era seduta con le sue amiche, e dove, chiaramente, Francis non c’era. <<ei sorellina!>>la salutò dandole un grande bacio sulla guancia. <<ei Rose, mi hai portato le cose…grazie!>>rispose Kate in tono più gentile, in quanto una sorella è una sorella. <<stai studiando per gli esami?>>domandò Rose naturalmente per evitare di pensare agli argomenti poco piacevoli. Ma Kate, molto sensibile, ricominciò a piangere. Rose l’abbracciò, le asciugò le lacrime<<ei…non fare così, ti va di tornare a casa Kate?>>. <<no Rose, non posso…non ci riesco! Ho preso una decisione importante, ho deciso di partire dopo il diploma!>>rispose Kate in tono deciso. <<cosa? Ma Kate…>>cercò di opporsi Rose. <<…è stata una decisione difficile per me Rose, ma non posso fare altro per il momento…lo capisci?>>. <<ma certo amore che lo capisco, è che mi sembrava un po’ prematuro>>rispose Rose in tono dispiaciuto. <<si Kate, in fondo ha ragione tua sorella>>intervenne Susan altrettanto dispiaciuta. <<ragazze…io non posso e non voglio rimanere qui okay? E’ una decisione che non cambierò, che voi lo accettiate oppure no! Ora devo andare!>>rispose Kate alzandosi. <<dove vai? Ti accompagno?>>si propose Rose. <<no Rose, grazie ma…vado in biblioteca e poi devo andare da Roxi…a licenziarmi>>affermò Kate. <<okay, devo andare anche io…usciamo insieme, ciao ragazze>>li salutò Rose e se ne andarono. Rose si diresse verso il parcheggio, accettando che la sorella non volesse compagnia. Kate si recò nella biblioteca della scuola per ritirare alcuni libri per gli esami. Nel frattempo Francis si trovava in palestra da solo, tirando a canestro con le lacrime agli occhi, ma non fece nemmeno un tiro giusto, così, per rabbia, tirò la palla con forza colpendo una delle panchine. Nei giorni precedenti l’intera squadra gli ronzò intorno cercando di capire cosa fosse successo ma lui non diede nessuna spiegazione, e cercò solo di evitarli. Dopo che si calmò, Francis prese la sua borsa, indossò degli occhiali da sole, come se stesse affrontando un lutto ed uscì dalla palestra dirigendosi verso l’uscita della scuola, quando vide Kate, che stava per andar via. I loro sguardi si incrociarono, così Kate scappò via, verso il parcheggio, lui la inseguì e riuscì a prenderla per il braccio: <<Kate aspetta!>>la chiamò Francis. Lei si fermò e lo guardò<<ti prego lasciami andare>>. <<e come faccio Kate? Io…>>stava per dire Francis. <<…ti prego non dirlo, non farlo, perché…già le cose…sono così difficili>>rispose Kate in tono triste ma ancora innamorata. <<Kate…>>Francis stava per avvicinarsi alle sue labbra ma Kate non riuscì e si scostò. <<vattene!>>rispose Kate in tono malinconico, quando, in realtà, voleva abbracciarlo e baciarlo. <<guardami…sono sempre io Francis, il tuo…>>cercava di risponderle senza sentirsi in colpa. <<…migliore amico? E’ questo che volevi dire? Oppure il mio…ragazzo! Guardiamo in faccia la realtà Francis, abbiamo…lo stesso sangue che scorre nelle vene e questo non potremmo…mai cambiarlo!>>affermò lei con le lacrime agli occhi. Si voltò recandosi verso la macchina. <<lo so che è così…ti sembra che per me sia facile? Pensi che tu sia l’unica a soffrire…certo che no, non dormo più e mi sento uno schifo perché nonostante avessi scoperta di essere…mia…io ti amo più di prima!>>le rispose Francis in tono altrettanto triste. <<…per favore non dire così, ormai non c’è più rimedio…partirò subito dopo il diploma…per New York…>>rivelò Kate. <<cosa?>>esclamò Francis che si trovò a dover affrontare una realtà particolarmente dura. <<cosa vuoi che faccia? Che rimanga qui insieme ai miei…anzi…i nostri genitori facendo finta…che vada tutto bene, per poi partire ugualmente, preferisco così ed è meglio per entrambi!>>rispose Kate in tono furioso. <<capisco! Quindi…parti e non…ci rivedremo più!>>rispose Francis in tono serio. <<Esatto!>>esclamò Kate con i suoi occhi tristi, entrò in macchina e partì a razzo, lasciandolo lì con un volto amareggiato, e dando un calcio ad una pietra. Kate pianse durante il suo tragitto, con il cuore spezzato, perché sapeva di amarlo in un modo davvero particolare, e questo la faceva soffrire ancor di più. Così prima di recarsi da Roxi fece una breve sosta a casa sua. Sapeva che avrebbe trovato sua madre, così posteggiò, uscì dalla macchina ed entrò velocemente, aprendo la porta di casa, con un volto deciso ed arrabbiato, e dirigendosi verso la sua camera, per prendere la sua roba e metterla dentro una valigia. Sua madre la notò e la raggiunse: <<Kate!>> la chiamò, notando che poggiava la valigia sul letto <<Kate, cosa stai facendo?>>domandò preoccupata la madre. <<non lo vedi? Sto prendendo le mie cose>>rispose Kate con lo sguardo basso mentre, sistemava i vestiti dentro la valigia. <<Kate ti prego…guardami!>>esclamò Elizabeth. <<guardarti, perché dovrei farlo? Chi dovrei guardare eh? Io mi fidavo di te, non avrei mai potuto immaginare che proprio tu…mi nascondessi…io non riesco a guardarti, non più come prima>>rispose Kate in tono deluso. <<per favore non dirmi così, ho sbagliato lo so Kate, ma di certo non lo fatto per ferirti!>>affermò sua madre. <<ah no! Non lo hai fatto per ferirmi? Avete avuto tante occasioni, tanti momenti per dircelo e non lo avete fatto, se l’avreste fatto prima…sarebbe stato diverso mamma e tu questo lo sai, ma avete deciso di aspettare…e questo è il risultato!>>. <<tesoro ho cercato di dirtelo tante volte…ma papà me lo ha impedito perché pensava…anzi perché nemmeno lui aveva il coraggio di guardarti in faccia ed io ho fatto l’errore di dargli ragione>>si giustificò Elizabeth. <<cosa? Questa è la più grande scusa che abbia mai sentito…sai quale storia ci ha raccontato la nonna quando c’è stato l’uragano? La storia di Ester, lei ha avuto il coraggio di entrare dal Re rischiando di morire e tu non hai mosso un passo per dirmi la verità, io che sono tua figlia! Partirò dopo il diploma, ricomincerò se mi è possibile ma non qui, qui con…voi!>>rispose Kate in tono deciso, prese la valigia, e se ne andò, lasciandola lì con uno sguardo incredulo e ferito, il suo cuore di madre si ruppe in due, si sedette nel bordo del suo letto e scoppiò in lacrime perché aveva letto la storia di Ester tante volte ma ciò che non fece, fu applicarla nella sua vita, cosa che sicuramente, le avrebbe portato beneficio. Kate salutò velocemente Sleep, dandogli un bacio e poi si recò da Roxi. Quando arrivò, entrò, e salutò le ragazze che erano indaffarate. Roxi le venne incontro particolarmente arrabbiata con lei perché non si era presentata a lavoro per una settimana e, per lo più non aveva risposto alle sue chiamate, così, dopo un po’, si sedettero insieme e, con le lacrime agli occhi, Kate le raccontò tutto quello che era successo; quando Roxi l’ascoltò non credeva alle sue orecchie, così l’abbracciò ed accettò le sue dimissioni. Kate vedeva in Roxi una persona comprensiva e intelligente, soprattutto un amica, perciò si sbilanciò a raccontarle l’accaduto. Così salutò per un ultima volta le ragazze, abbracciandole, anche se Tess ed Allie non erano a conoscenza di lei e Francis. <<bene ragazze, io vado…Tess raggiungi a pieno i tuoi obiettivi, e tu Allie…non ti fissare con i ragazzi, cerca di realizzare anche i tuoi di sogni e tu Roxi credi di più in te stessa okay?>>Kate lasciò loro delle piccole perle di saggezza, li riabbracciò ed uscì dal locale, lasciandole con uno sguardo triste, perché Kate aveva cambiato il loro modo di lavorare e il loro modo di vedere, perché aveva portato in quel locale una ventata di positività. Quella sera la classe dell’ultimo anno 2008/2009 studiava per gli esami che si sarebbero svolti l’indomani. Francis si stabilì, temporaneamente da Alex, dove si prodigò a studiare per gli esami, anche se la sua concentrazione non era delle migliori, così Alex lo aiutò, ponendogli alcune domande su diversi argomenti e materie: <<dunque quando iniziarono e si conclusero le due guerre mondiali?>>domandò Alex. <<la prima guerra mondiale iniziò nel 1914 e si concluse nel 1918 mentre la seconda iniziò nel 1939 e si concluse nel 1945>>rispose Francis prontamente, che avevao il talento di ricordarsi molte date. <<le motivazioni iniziali di entrambe le guerre?>>chiese Alex in tono da insegnante. <<dunque…nella prima venne assassinato l’arciduca Francesco Ferdinando da un nazionalista serbo e la seconda per l’ascesa al potere dell’impero tedesco>>rispose Francis. <<bene…cambiamo materia!>>disse Alex. Nel frattempo a casa Smith anche Kate e Susan si impegnavano a studiare: <<nascita e morte di Jane Austen?>>domandò Kate in tono pallido. <<1775…1817!>>rispose Susan. <<brava!>>. <<le due maggiori opere di Jane Austen?>>domandò Susan. <<orgoglio e pregiudizio, ragione e sentimento!>>rispose Kate. Andarono avanti per tutta la notte, studiando, ricordando le date e altri avvenimenti, eseguendo esercizi di matematica e risolvendo problemi di geometria fino a quando, alle 3 di notte, tutti crollarono come pere cotte. L’indomani mattina quando Francis si alzò, dal divano dove aveva dormito, sentì un buon profumo di caffè che Alex aveva preparato, quindi fece colazione, anche se forzata e si vestì per recarsi a scuola. Quando uscì di casa salutò Alex e si diresse verso la sua auto, dove c’era suo padre ad aspettarlo appoggiata ad essa. Quando lo vide gli chiese in tono infastidito: <<cosa ci fai qui?>>. <<figliolo…volevo solo parlarti>>rispose Matt in tono dispiaciuto. <<figliolo…divertente da parte tua, scusami ma non voglio per niente…parlarti!>>rispose Francis aprendo lo sportello dell’auto. <<Francis aspetta, volevo dirti solo che…mi dispiace!>>si scusò il “padre”. Francis, allora arrabbiato, richiuse lo sportello della macchina con forza<<solo che…ti dispiace? Di cosa precisamente? Di avermi mentito “papà” o di aver rovinato il momento più bello di tutta la mia vita!>>. <<Francis io non credevo che…>>cercò di giustificarsi Matt. <<….non credevi cosa? Che mi sarei innamorata di Kate? E magari se non fossimo venuti a smascherarvi, avreste continuato a tenere nascosto questo segreto non è vero papà?>>si accese Francis. <<non avevamo il coraggio Francis, quando eravate piccoli non potevamo spiegarvi, poi siamo partiti e pensavamo che…magari non ci saremmo più rivisti con i Fisher e che sarebbe stato inutile. Quando ci siamo rincontrati credevamo di potercela fare, di potervi dire tutto, ma era passato troppo tempo e vi avremmo solo…confusi, per non parlare del fatto che l’inseminazione artificiale non è, di certo, una cosa di cui andar fieri>>cercò di giustificarsi Matt. <<da quell’inseminazione artificiale sono nato io Santo cielo, e adesso è una cosa di cui non andar fieri? Ma ti rendi conto?>>urlò Francis. <<io non intendevo dire questo Francis!>>cercò di spiegarsi Matt in tono agitato. <<non mi frega cosa intendevi dire, prova a intendere questo…per me tu sei morto, chiaro?>>rispose Francis in modo diretto, entrò in macchina e accese il motore. <<ma Francis…>>cercò di fermarlo Matt senza alcun risultato, in quanto Francis sfrecciò via. Particolarmente agitato Francis si recò a scuola, parcheggiò la macchina, uscì dall’auto e cercò di calmarsi ma non ci riuscì così, in un momento di rabbia diede un calcio all’auto per sfogarsi. In molti lo notarono, perfino Kate, che stava parlando con Susan e Chloe. Lui guardò verso di lei, all’entrata della scuola e i loro sguardi si incrociarono, poi lei si voltò ed entrò. Dopo essersi calmato pure Francis entrò a scuola, per sostenere l’esame. Entrambi erano un po’ distratti, dato la situazione, ma si sforzarono e diedero il meglio di loro. Dopo un paio di giorni si vennero a sapere i risultati finali che per molti furono positivi, come quello dei nostri amici. Finalmente arrivò il giorno del diploma, uno dei giorni più importanti per gli studenti dell’ultimo anno della Boston high school. Erano tutti in festa tranne, chiaramente, Kate e Francis. Quest’ultimo decise di partire per Milwaukee due giorni dopo mentre Kate anticipò i tempi. Casa Smith: <<allora come sto, mi dona questa toga vero?>>affermò Susan con un grande sorriso. <<ahm…si! Stai benissimo, ti dona veramente…tanto!>>rispose Kate in tono sincero e triste. <<grazie! E tu? Come mai non l’hai ancora indossata?>>domandò Susan. <<ahm…Susan, perché non l’ho ritirata!>>rispose Kate preannunciando la sua imminente decisione, volgendo il suo sguardo verso le valigie già pronte. <<che significa Kate?>>chiese Susan in tono preoccupato. <<ieri sera ho chiamato l’aereoporto e c’èra disponibilità di partire prima!>>spiegò Kate. <<cioè…quando?>>domandò Susan. <<partirò tra un’ora e…mezza!>>guardò l’orologio lei. <<ma Kate perché? Così ti perdi il diploma! Sei pazza, non puoi farmi questo, ho bisogno di te, ti ricordi c’eravamo promesse che…>>Susan le stava ricordando alcuni momenti. <<…si, che salivamo insieme a prendere il diploma! Ma le cose sono cambiate Susan, credevo di farcela, ci sarà anche lui! Tu te la caverai benissimo senza di me, riuscirai ad andare avanti e sono sicura che Dio realizzerà tutti i tuoi desideri tesoro ma…>>rispose Kate in tono dispiaciuto. <<oh Kate! Non puoi farmi questo!>>replicò Susan. <<Susan…io vedo i tuoi occhi lucidi, gli stessi occhi che, purtroppo, ho ancora io verso Francis!>>rispose Kate intuendo ciò che stava accadendo all’amica. <<ma di quali occhi lucidi stai…parlando?>>domandò Susan, che, in realtà, conosceva la risposta. <<quelli che hai quando guardi Alex! Ed è per quello sguardo che non posso presentarmi al diploma Susan>>. <<sei davvero perspicace, ed è per questo che…mi mancherai!>>l’abbracciò Susan. <<anche tu tanto, ti voglio bene>>rispose Kate in tono triste. <<anche io! Comunque ci vedremo, ti verrò a trovare spesso okay? Non ti libererai di me così facilmente!>>rispose Susan in tono sarcastico. <<lo so è impossibile!>>confermò Kate, ed entrambe si sorrisero e si abbracciarono con le lacrime agli occhi. <<vieni che ti accompagniamo in aeroporto!>>propose Susan. <<no Susan, devo passare prima…da casa, per prendere ancora alcune cose che ho lasciate lì. Ho chiamato un taxi che mi verrà a prendere direttamente a casa mia, e mi porterà in aeroporto!>>spiegò Kate. <<accidenti ti sei organizzata ben benino! Vuoi proprio andartene eh?>>. <<bè…non è che mi abbiano lasciato molta altra scelta!>>rispose Kate in tono difensivo. <<okay! Ma Chloe non vai a salutarla?>>chiese Susan. <<ahm…si! Passerò da lei prima di andare all’aereoporto!>>rispose Kate. Si salutarono per l’ultima volta abbracciandosi. Poi Kate prese le sue cose, uscì da casa di Susan, entrò in auto e si recò a casa sua. Quando arrivò sapeva quanto sarebbe stato difficile, così entrò. Notò subito i suoi genitori, che si stavano preparando per il suo diploma, anche se lei sicuramente non li avrebbe voluti: <<Kate tesoro!>>la abbracciò Rose. <<ciao Rose! Mamma…papà!>>li salutò Kate molto fredda. <<Kate, come…stai?>>domandò suo padre. <<come vuoi che stia? Vuoi che ti dica che va tutto bene così tu potrai sentirti meglio?>>lanciò la sua frecciatina Kate in tono infastidito. Il signor Fisher si stette zitto. <<tra un’ora parto!>>annunciò Kate. <<cosa?>>risposero in coro. <<e il diploma?>>chiese Rose in tono preoccupato. <<non andrò a prenderlo, per me è meglio partire ora, vado a prendere le mie ultime cose!>>rispose Kate. <<ma…tesoro! Per favore, se è per punire noi non farlo!>>affermò sua madre. <<ah! Punire voi? Non sentitevi così importanti, al diploma ci sarà anche…Francis e non riesco…grazie a voi a vederlo. Va bene come spiegazione?>>. Kate si recò in camera sua, si prese gli ultimi vestiti, i libri e altre cose che la volta scorsa non ebbe il tempo di prelevare. Intanto Francis, quel giorno si recò a casa sua, unicamente, per prepararsi. Si stava vestendo in quel momento quando la scorse dalla finestra. Lui si nascose, in quanto pure lei diede una sbirciata dalla finestra per vedere se c’era. Poco prima di uscire dalla sua camera, Kate la osservò dettagliatamente, notando la palla da tennis poggiata sul comodino e ricordando i bei momenti che in un’attimo erano svaniti. Quando scese il taxi era già arrivato, uscì fuori, mentre sua madre piangeva, diede le valigie al tassista, e Rose la abbracciò: <<fa buon viaggio sorellina, ti voglio tanto bene!>>la salutò Rose. <<grazie sorellina, ti voglio tanto bene anche io!>>rispose Kate in tono triste. Poi si voltò verso i suoi genitori: <<ciao mamma, ciao papà!>>li salutò Kate, questa volta come se li volesse abbracciare, perché, pur sempre, erano i suoi genitori. Loro capirono e la abbracciarono, lei non mise le sua braccia attorno a loro, ma nemmeno rifiutò. All’improvviso spuntò Chloe con la sua macchina. In realtà era stata Susan a chiamarla raccontandole tutto: <<Chloe! Che ci fai qui? Sarei passata io dopo, non mi potrei mai dimenticare di te!>>disse Kate contenta di vederla. <<lo so, sono venuta nella…speranza di poterti convincere a rimandare!>>rispose Chloe con gli occhi lucidi pronta a versare lacrime. <<bè…approvo lo sforzo ma…>>cercò di spiegarle Kate. <<…hai già deciso!>>finì la frase Chloe. <<già! So che alla fine hanno scelto te per il discorso!>>. <<bè si! Non avevano altra scelta! Mi mancherai tanto Kate!>>esclamò Chloe con le lacrime agli occhi, entrambe le amiche si abbracciarono commosse, pure a Kate le uscì qualche lacrima. Francis guardando dalla finestra del soggiorno aveva capito che stava partendo in quel momento. I suoi genitori uscirono per salutarla ma lui restò dentro. <<ciao Kate, allora stai…partendo?>>domandò la signora Kyle. <<ahm…si, sto partendo come vedete!>>rispose Kate in tono difensivo. <<capisco!>>affermò il signor Kyle. <<ahm…come sta Francis?>>domandò Kate in tono più calmo. <<è dentro…che si sta preparando per il diploma, anche lui parte…domani!>>spiegò Emily in tono triste. <<ah bene! Salutatemelo, ditegli che faccia…buon viaggio, okay?>>chiese Kate con le lacrime agli occhi. <<ciao a tutti allora, arrivederci!>>Kate li volse il suo sguardo verso di loro, poi salì nel taxi. Francis si guardò allo specchio, cercando di allacciarsi la cravatta, e si ricordò come fosse stata lei a insegnarglielo quando erano piccoli, in quanto, a sua volta, lei lo aveva imparato dal padre. Così si chiese cosa stesse facendo, e perché non andò a salutarla. Uscì subito di casa, il taxi era già partito, si recò di corsa in strada e la chiamò: <<Kate!>>gridò talmente forte che Kate non poteva non sentirlo, così Kate fece fermare il taxi, scese e mentre lui stava girandosi lo sguardo, lei gridò: <<Francis!>>. Francis sorrise e si raggiunsero, correndo l’una verso l’altro, si abbracciarono forte, esattamente come si erano rincontrati quel giorno, l’anno precedente: <<non sai quanto mi mancherai!>>esclamò Kate. <<lo so perché è esattamente quanto mi mancherai tu!>>rispose Francis sorridendo. <<Francis ricordati che…ti amo…e ti amerò per sempre!>>affermò Kate in tono triste. Francis la guardò e confermò<<anche io…ti amo e ti amerò per sempre Kate, non dimenticartelo mai>>. Entrambi si avvicinarono ma sapevano che sarebbe stato un errore solamente pensare di baciarsi così Kate gli diede un piccolo bacio all’angolo della bocca: <<addio!>>esclamò Kate, si voltò e raggiunse il taxi lasciando Francis con uno sguardo malinconico e triste. Le loro famiglie, compresa Chloe, assistettero alla scena e si commossero. <<non se lo meritavano tutto questo!>>esclamò la signora Fisher. <<bè…è troppo tardi per pentirsi non credete?>>li rimproverò Rose. Quando Francis rientrò, sua madre lo prese per il braccio: <<lasciami stare!>>rispose Francis amareggiato, ritraendo il braccio con violenza. <<Emily…lascialo stare>>la difese Matt. <<no, lasciami stare tu Matt, è per ascoltare…voi…uomini, che siamo arrivati a questo punto>>rispose Emily rientrando in casa e lasciandoli fuori. <<Chloe andiamo, ti seguo con la macchina, lo prenderò io il diploma di mia sorella!>>propose Rose. <<buona idea Rose!>>confermò Chloe, così partirono recandosi verso la scuola. La cerimonia di diploma era iniziata, Kate era già all’aereoporto che aspettava di imbarcarsi. Francis era seduto insieme alla squadra, ma si sentiva più a suo agio con Susan e Chloe, così si alzò e si mise accanto a loro: <<ei Francis!>>esclamò Susan. <<posso sedermi accanto a voi?>>domandò Francis. <<certo!>>confermò Chloe. Chloe, 5 minuti dopo fu chiamata sul palco per il suo discorso. Nel frattempo Kate era seduta ancora ad aspettare, in quanto l’aereo era in ritardo, quando vide spuntare con grande affanno Alex: <<Alex! Ei!>>lo salutò Kate felice di vederlo. <<Kate…te ne stavi andando senza salutare?>>chiese Alex. <<bè…hai ragione, mi sono dimenticata…proprio di te!>>rispose Kate in tono distratto. <<vieni qua!>>Alex la abbracciò. <<scusami Alex!>>si scusò Kate. <<non ti preoccupare, sai pensavo che in qualche modo c’è l’avessi con me…>>confessò Alex. <<…perché mai Alex? Proprio questa volta!>>rispose Kate in tono simpatico. <<bè…considerando che fossi stato io il primo a influenzarvi…>>. <<…Alex, no! Non sentirti in colpa, tu non c’entri niente, non potevi…saperlo!>>lo tranquillizzò Kate. <<già! Vedo che…il tuo aereo è in…ritardo!>>affermò Alex. <<si infatti, è strano!>>s’insospettì Kate. <<bè non tanto! Tu avevi dimenticato di salutarmi e credevo di non arrivarci!>>confessò Alex. <<Alex…sei stato tu, davero geniale!>>si complimentò Kate. <<bè…allora che senso avrebbe far parte della CIA! Comunque staremo sempre in contatto okay? Ti troverai bene nella sede della CIA nel New Jersey>>. <<certo, grazie Alex! Adesso potresti chiamare Jake e dirgli che sblocca tutto?>>chiese Kate. <<certo!>>sorrise Alex. Chloe, salita sul palco, si ritrovò di fronte a tutta quella gente e per un attimo si bloccò, ma poi si ricordò quello di Kate, e questa la ispirò per iniziare: <<ciao a tutti, scusate un po’…l’emozione ahm…>> aveva scritto un discorso ben preciso che doveva semplicemente leggere <<…sapete? Mi ero scritta un discorso anche piuttosto lungo, ma non ci riesco a seguirlo, così vi parlerò come mi sento adesso. Prima mi ero bloccata per l’emozione ma ho subito pensato ad una persona a me molto cara…si chiama Kate Fisher e voi tutti la conoscete, voglio dedicare questo discorso a lei ed anche ad un ragazzo molto speciale, seduto tra noi. Entrambi hanno cambiato il mio modo di vedere le cose, ovvero che non tutto deve essere per forza come gli altri decidono di vederla, che non devi essere per forza uguale agli altri…perché ti hanno inculcato così…>>cominciò il suo discorso Chloe. <<Alex grazie di…tutto! Ora vado!>>disse Kate. <<Grazie anche a te Kate, fa buon viaggio!>>le augurò il suo amico. Lei le sorrise stava per entrare per i controlli, ma volle abbracciarlo e gli disse: <<ti voglio bene!>>. <<ti voglio bene anche io Kate>>ricambiò Alex. <<ah! Tu e Susan…siete proprio una…bella coppia!>>ironizzò lei sorridendo ma con le lacrime agli occhi. <<grazie, mi fa piacere che la pensi così!>>le sorrise l’amico. E Kate iniziò ad imbarcarsi. <<…ciò che conta è proprio essere diversi dagli altri perché ti rende speciale. Credevo che il liceo fosse una gabbia…di leoni per come me lo avessero descritto e inizialmente era così, poi ho conosciuto delle persone speciali, delle amiche che hanno reso questo posto…come dire…più sopportabile!>> tutti si misero a ridere <<…ho anche imparato a non dare ascolto a ciò che le persone pensano di te, insomma a non badare e a non vivere delle opinioni della gente perché l’importante e ciò che pensi tu di te stessa e soprattutto ciò che ne pensa Dio…>>. Francis vide che non riusciva a stare lì, prendere il diploma senza di lei era incomprensibile. Perciò se ne andò via. Susan lo vide e lo lasciò andare. Kate era già seduta al suo posto aspettando che l’aereo partisse, guardando dal finestrino e pensando se un giorno sarebbe ritornata lì. <<…l’amicizia, gli amici sono la nostra vita perché ci aiutano ad andare avanti, a rialzarci, sono degli angeli che il Signore ci manda sia nei momenti felici sia in quelli tristi. I veri amici sono quelli che ti danno l’anima, che fanno qualsiasi cosa per te. In un libro molto speciale, la Bibbia, ho letto di un’amicizia tra due ragazzi, Davide e Gionatan e vi dico che quest’ultimo si mise contro il suo stesso padre, che voleva ucciderlo, per amore suo. Prendiamo esempio da ciò perché io ho conosciuto due persone con un’amicizia simile, complici, divertenti, due persone veramente singolari. Bene! Per finire vi dico solo che il liceo è stato un lungo viaggio per tutti noi e ancora non è finita, perché sta per iniziare una nuova fase della nostra vita, completamente diversa nella quale tutto non sarà più come prima!>>concluse Chloe. In quel momento l’aereo di Kate prese il volo. Francis, dal parcheggio notò l’aereo di Kate che si allontanava da Boston per recarsi verso New York. Entrambi sentivano le sofferenze l’uno dell’altra, sapendo che tutto questo avrebbe cambiato radicalmente le loro vite. Ma ciò che, invece, non sapevano è che si sarebbero rincontrati, un giorno, per un evento speciale. To be continued…