Focus Centro Nord - System 24
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E enti Settimanale - Anno 5 TERRITORIO | ISTITUZIONI | N° 37 Lunedì 27 agosto 2012 Spedizione con tariffa Posta Target Magazine conv. naz./304/2008 del 01-06-2008 IMPRESE Attività editoriale a cura de Il Sole 24 ORE Business Media FOCUS CENTRO NORD ■ RIPARTIRE / Lo studio Cna-Ipsos disegna un quadro tra luci e ombre Oltre l’ottimismo servono azioni concrete Oltre il 60% delle aziende colpite ha già ripreso l’attività R imane viva la voglia di ricominciare. È vero, nelle zone colpite dal terremoto, non sono mancate le sporadiche dichiarazioni di resa, ma a vincerla è stato il coraggio delle imprese di rimettersi in gioco. Qui, in Emilia Romagna soprattutto, ma comunque in tutta la pianura padana, gli imprenditori non mollano e non hanno intenzione di buttare al vento tutti gli anni di impegno, investimenti, buoni risultati che hanno reso le loro aziende il fiore all’occhiello di quel made in Italy tanto apprezzato nel mondo. Il sisma non ha fatto sconti. E i conti sono presto fatti. Tante le aziende danneggiate nelle province di Bologna, Ferrara, Modena, Reggio Emilia, Mantova e Rovigo, pari al 55 per cento. Il 13% ha riportato danni gravi, in prevalenza strutturali, ai capannoni e ai locali. Il 39% delle azien- de colpite ancora non ha ripreso l’attività e di queste il 41% ritiene che non la riprenderà prima dei sei mesi, con punte di due anni e oltre. Ma ci si dà da fare e l’ottimismo fa la sua parte. A tirare le somme è la Cna, la Confederazione nazionale dell’artigianato e della piccola impresa, che ha incaricato Ipsos Public Affairs per un’indagine su un campione significativo di artigiani e piccole e medie imprese in RICOSTRUZIONE DOPO IL SISMA La Regione Emilia-Romagna approva i criteri di spesa S i lavora per ripartire e la Regione EmiliaRomagna continua a giocare un ruolo di primo piano. Scuole e ricostruzione postterremoto: questi i due principali settori che potranno usufruire dei benefici della legge regionale sul patto di stabilità territoriale. A fine luglio sono stati approvati i criteri per la ripartizione, a Comuni e Province, delle potenzialità di spesa 2012 del patto di stabilità dell’Emilia-Romagna. Il provvedimento si inserisce all’interno della legge regionale sul patto di stabilità che già nel 2011 ha permesso queste provincie della pianura padana. In evidenza peraltro come in questo momento il problema più urgente sia la certificazione della agibilità dei locali per poter riprendere a lavorare, svolgere l’attività commerciale, rispettare ordini, nonché forniture relative al pre terremoto. Soprattutto, il fatto è ancora più serio poiché a essere messa in ginocchio è l’economia italiana a forte sviluppo produttivo ed economico, come dimostrano i cinque miliardi di danni stimati. Anche qui, basta una considerazione: le aree distrettuali - dal biomedicale alla meccatronica e all’agroalimentare -, insieme alle filiere che si ritrovano a fare i conti agli enti locali di sbloccare pagamenti per 105 milioni di euro usando quelle risorse che già avevano in cassa, ma che erano state bloccate dalle leggi nazionali. “La novità di quest’anno - sottolinea Simonetta Saliera, vicepresidente e assessore al Bilancio della Regione EmiliaRomagna - è che almeno il 5% del totale delle risorse che saranno recuperate e messe a disposizione sarà destinato agli interventi di ricostruzione post-terremoto e, in tutta la regione, a opere di ristrutturazione e costruzione di plessi scolastici”. con il sisma sono i pilastri dell’export italiano. Entro 20 chilometri dall’epicentro vi sono circa 35mila imprese, con oltre 120mila addetti. La sola area prossima all’epicentro genera il 10% del Pil dell’Emilia Romagna e circa il 30% delle sue esportazioni, con un impatto sul Pil italiano superiore all’1,5%. Oggi, a mantenere alto l’umore e rosee le speranze è un clima di costruttivo ottimismo. Al di là delle difficoltà, stando alla ricerca della Cna, il 59% delle aziende nei comuni colpiti direttamente dal terremoto e il 73% delle aziende danneggiate vedono nella ricostruzione addirittura un’opportunità. Non solo. Nell’arco di cinque anni, pure il 55% delle imprese con danni importanti è convinta che l’economia del territorio tornerà a essere forte come prima, anzi di più. 2 Focus Centro Nord Eventi Lunedì 27 agosto 2012 ■■■CABEL / Outsourcer di servizi per banche e Sim. All’avanguardia in processi amministrativi e pagamenti Base a Empoli, servizi in tutta Italia Di proprietà di 5 banche, risponde in anticipo a nuove direttive europee sulle procedure U n network di servizi plurimi e integrati, che non solo è al passo coi tempi, ma addirittura li anticipa attraverso innovazioni nell’automazione e velocizzazione dei pagamenti e nell’eliminazione della carta. Questo è Cabel, outsourcer di servizi bancari per le piccole banche e altri intermediari esistenti in Italia. Di proprietà di cinque banche locali (Bcc e popolari), Cabel Holding ha la sede principale a Empoli, dove si trovano le infrastrutture tecnologiche, ma opera a livello nazionale, grazie anche alle filiali di Milano e Viterbo, che ospitano altre apparati. “La nostra è un’offerta plurima e integrata di cinque servizi rimarca Daniele Corsini, amministratore delegato di Cabel Holding - ovvero informatica, internal audit, formazione, pagamenti e consulenza dire- E enti TERRITORIO | ISTITUZIONI | IMPRESE DIN NEWSLETTER Settimanale - Anno 5 - Numero 37 Lunedì 27 agosto 2012 Direttore responsabile: Donatella Treu Empoli sede legale Cabel zionale. Sono servizi originali e innovativi a favore di banche che stanno esternalizzando il più possibile attività non sostenibili dall’interno”. “Siamo una struttura privata continua Corsini, che è anche presidente di Cabel Industry, la più importante delle socie- Attività editoriale a cura de: Sede operativa: Via Carlo Pisacane, 1 20016 Pero - Milano Stampatori: ll Sole 24 Ore S.p.A. Via Busto Arsizio, 36 20151 Milano; Il Sole 24 Ore S.p.A. Via Tiburtina Valeria; Km 68,7 - 67061 Carsoli (Aq); Società Editrice Arena S.p.A. - Via Torricelli,14 37060 Caselle di Sommacampagna - (Vr); tà partecipate della holding, quella specializzata nell’offerta di servizi informatici - e ci rivolgiamo a piccole banche di tutte le tipologie. Tra le partecipate annoveriamo Cabel Leasing e Invest Banca, una banca di banche che eroga servizi finanziari per le Stampa Quotidiana S.r.l Via Galileo Galilei, 280/A 40059 Località Fossatone - Medicina - (Bo); Centro Stampa Editoriale S.r.l. - Via Del Lavoro, 18 - 36040 Grisignano di Zocco - (Vi); Centro Stampa Quotidiani S.p.A. - Via dell’Industria, 52 - 25030 Erbusco - (Bs); banche piccole”. Insomma, tra servizi finanziari e strumentali, un’offerta completa. Cabel ha come attività principale di outsourcing la gestione della variabile informatica per conto dei suoi quasi 50 clienti. Ma fornisce anche formazione, tramite un’apposita società, e internal audit, cioè controlli interni per le banche. Poi - novità - ha creato uno dei primi istituti di pagamento in Italia, ai sensi della direttiva europea sui servizi di pagamento. “La direttiva è del 2010 - spiega Corsini - e noi abbiamo Empoli, gli uffici operativi Cabel Registrazione Tribunale di Milano numero 208 del 21 marzo 2005 ■■■MULTISERVIZI / Multiutility marchigiana porta acqua e gas in 45 comuni e produce energia da rinnovabili Eccellenza tutta da riconfermare Un anno ricco di successi ma l’esito dei referendum sull’acqua ridurrà gli investimenti È trascorso ormai un anno dall’esito dei referendum sull’acqua che hanno modificato in breve tempo gli spazi d’azione dei gestori di servizi pubblici. Cambiamenti decisivi, capaci di mutare equilibri che si stavano manifestando in un settore ricco di incognite anche a causa di scelte che non possono sicuramente essere definite filoaziendali. Multiservizi, diretta da Patrizio Ciotti, è una delle maggiori multiutility delle Marche per numero di abitanti serviti: nel ciclo idrico integrato e nella distribuzione di gas metano, infatti, si parla di 400.000 unità. È una società per azioni a capitale interamente pubblico: tutte le azioni costituenti il capitale sociale appartengono ai quarantasei comuni soci. At- Multiservizi vanta una fitta attività di assistenza ai cittadini tualmente fornisce il servizio idrico integrato in quarantacinque comuni, distribuisce gas in quindici di essi e si occupa della produzione di energia da fonti rinnovabili. Il suo radicamento nel territorio, la sua attenzione alle esigenze della comunità e il desiderio di tutelare l’ambiente, ne fanno un punto di riferimento nelle Marche. L’azienda in questi dodici mesi può affermare di essere riuscita a raggiungere obiettivi insperati. Tutto ciò è stato possibile grazie alle intuizioni del suo staff dirigenziale e alla caparbietà di coloro che sono riusciti a mettere in pratica idee e progetti. I numeri raccontano questo anno ricco di successi: l’utile di 7 milioni di euro (contro i 3.2 milioni dell’anno precedente) rappresenta un incremento del 117% circa rispetto al 2010, oltre a un aumento del 7% negli investimenti sul territorio. Ciò è un chiaro segno della volontà dell’azienda di migliorarsi, crescere e contribuire a un servizio sempre più convincente nei confronti dei clienti che si rivolgono a lei. E non è tutto. Può essere iniziato a lavorarci già a fine 2011. Così oggi siamo pienamente attivi nell’offrire alle nostre banche, clienti e socie, una serie di servizi di pagamento attraverso strumenti come le carte di pagamento, i conti di pagamento, il B-to-B (da impresa a impresa) e B-toC (da impresa a consumatore finale)”. Il Governo non consente più i pagamenti in contanti oltre i mille euro e Cabel si è fatta trovare pronta con l’iniziativa dell’istituto di pagamento, sotto l’autorizzazione di Banca Italia. Automazione e velocizzazione dei pagamenti vengono soddisfatte dalla carta conto Cabel Pay, che è inserita nei circuiti internazionali e gestisce un conto con Iban. “La nostra innovazione - afferma Corsini - prelude allo standard europeo che andrà in vigore dal 2014: Sepa, Single euro payments area. Le operazioni di pagamento Un’attività puntuale di manutenzione delle strutture interessante sapere che grazie ai suoi 23 milioni di euro d’investimenti l’azienda, oltre alle 450 persone che lavorano direttamente, ne occupa altre 600 impegnate nei lavori in appalto per manutenzioni, estendimenti e rinnovamento di reti, costruzione di nuovi impianti. Insomma, visto sotto questa ottica, l’annata di Multiservizi non può che essere considerata positiva. I due referendum di cui si parlava a inizio articolo, tuttavia, hanno modificato sensibilmente le prospettive del gruppo marchigiano, creando un clima di preoccupazione per il futuro. In conseguenza al primo voto referendario, quello che ha eliminato l’obbligo della cessione ai privati del 40% delle aziende di gestione del servizio idrico, si è potuto mantenere per Multiservizi il così detto affidamento “in house” con il quale però restano in vigore tutti i vincoli caratteristici di questo tipo di affidamento: assunzioni di personale, acquisti di beni e servizi, rispetto del patto di stabilità. Questa situazione toglie a un’azienda come Multiservizi la possibilità di programmare a medio e lungo termine, operazione indispensabile se si vuole mantenere uno standard di eccellenza nel settore. Il secondo referendum ha stabilito la cancellazione dalla tariffa della quota relativa alla remunerazione del capitale investito. La motivazione data a questa scelta era quella di ridurre la possibilità di “effettuare profitti”. In realtà, una delle peculiarità di Multiservizi è che non distribuisce dividendi e l’utile, sempre crescente, contribuisce ad aumentare la sua capacità di autofinanziamento e ricorrere sempre meno al credito. Il 7% in gioco, veniva utilizzato per coprire gli interessi sui crediti passati, la fiscalità e il rischio d’impresa. E’ noto che il servizio idrico integrato avranno un formato uguale in tutta Europa, a cominciare dai bonifici, che già adesso noi siamo in grado di offrire con questo standard”. Cabel ha di recente perseguito anche un’altra innovazione: la totale dematerializzazione dei processi amministrativi. Ciò significa la scomparsa della carta, non più eliminata dopo essere stata prodotta (questo era il caso della scannerizzazione o archiviazione sostitutiva), ma addirittura non prodotta fin dall’origine. È un’autentica rivoluzione, con una ricaduta benefica su ricerche d’archivio (immediate, mentre prima bisognava scartabellare), stili di vita e ambiente. Basti dire che una banca di dieci sportelli produce in un anno un milione di fogli di carta, pari a 80 alberi. “Le nostre banche hanno già abolito la carta - conclude Corsini - sia nelle operazioni di sportello, sia per gli altri documenti. È un primato che abbiamo sviluppato con In.te. sa. del gruppo Ibm. Ad esempio, un cliente che stipula con una banca un contratto di conto corrente, firma su un Pad e utilizza subito questa sua firma digitale perché il contratto abbia piena valenza giuridica. Pec e firma digitale diventano veicoli fondamentali”. Questo processo di dematerializzazione è stato chiamato “Descartes”, in italiano “delle carte”, ma anche vero nome di Cartesio, filosofo della razionalizzazione. sia un settore ad alta intensità di capitale, bisognoso, cioè, di forti investimenti sia per conservare il patrimonio esistente sia per ampliarlo e assicurare un maggior livello qualitativo. Per sostenere piani pluriennali di investimenti così corposi (per la provincia di Ancona si parlava di circa 430 milioni di euro milioni di euro in venticinque anni) le aziende sono e saranno costrette a ricorrere al credito. Su questo le previsioni dei dirigenti di Multiservizi erano state chiare: per realizzare un tale volume d’investimenti è necessario ricorrere al credito almeno fino a quando la tariffa permetterà la piena copertura finanziaria. Il secondo quesito referendario, cancellando una voce della tariffa, ha tolto la certezza dei ricavi e quindi ha portato ad una maggiore preoccupazione da parte degli enti finanziatori e di conseguenza a una minor fiducia nel porre liquidità in azienda. Ciò ha reso più difficile reperire risorse finanziarie e, anzi, ha costretto le banche a chiedere la restituzione di parte del capitale. Dal punto di vista pratico, significa minori disponibilità finanziarie, ritardo nell’esecuzione delle infrastrutture, seri problemi per l’occupazione indiretta. Se la situazione non cambia, Multiservizi sarà costretta a ridurre del 40% gli investimenti, fatto questo che porterà alla mancanza di lavoro per oltre 200 persone occupate nell’indotto. Eventi Lunedì 27 agosto 2012 Focus Centro Nord ■■■A FANO / Dal 7 al 9 settembre la X edizione del Festival Internazionale del Brodetto e delle zuppe di pesce Sfida spettacolare tra i migliori cuochi Sul lungomare Simonetti un vero e proprio show e appuntamenti fino al 7 ottobre D ieci anni di sfide, dieci anni di cucina d’élite. La decima edizione del Festival Internazionale del Brodetto e delle zuppe di pesce, organizzato da Confesercenti Pesaro e Urbino, in programma dal 7 al 9 settembre a Fano, è pronta a celebrare i successi raggiunti con una serie di novità e con la partecipazione di tutti i protagonisti che l’hanno reso celebre. Lo chef Luigi Pomata L’eccezione alla regola diventa spettacolo. Le gare a colpi di padella che hanno caratterizzato il Festival nelle sue edizioni portando a Fano i migliori cuochi d’Italia in sfida per aggiudicarsi il titolo di “Re del Brodetto”, lasceranno il posto ai cooking-show. Al Pala Brodetto, sul lungomare Simonetti che durante il Festival si trasforma nella “Spiaggia del Gusto”, quattro degli chef vincitori del Festival nelle passate edizioni (tra cui Mauro Uliassi, dell’omonimo ristorante di Senigallia, Ancona, due stelle Michelin e vincitore del Festival 2008, e Alberto Faccani, titolare del ristorante Magnolia di Cesenatico e vincitore 2009) presenteranno la realizzazione dei propri piatti, per la prima volta, davanti al pubblico, spiegando i trucchi del mestieri. Un vero e proprio show per addetti ai lavori e non. Il Festival è un sicuro catalizzatore di media. A raccontare, in diretta, gli appuntamenti che si susseguiranno durante la 3 giorni dedicata al piatto simbolo della tradizione marinara, saranno Fede e Tinto, stori- Il lido di Fano in occasione del festival ci conduttori di Decanter, la trasmissione radiofonica di Radio 2. In diretta durante il Festival presenteranno le curiosità della manifestazione e cercheranno di raccontare come un’intera città possa trasformarsi in onore di un piatto. Insieme a loro i giornalisti che di anno in anno, hanno fatto parte della giuria tecnica (tra cui Eleonora Cozzella, de L’Espresso Food&Wine, Fiammetta Fadda di Panorama e La7, Anna Scafuri, giornalista Tg2 e Luciano Pignataro de Il Mattino) che ha giudicato i brodetti preparati dalle decine di chef partecipanti alla sfida proposta dal Festival Internazionale del Brodetto e delle zuppe di pesce. Tra questi anche Enzo ■■■TOR VERGATA / A Roma il master in Scienza e Tecnologia spaziale L’università come rampa di lancio In collaborazione con i dipartimenti di Matematica e Fisica ll’insegna dell’innovazione e della complementarietà tra ricerca e applicazioni industriali, l’Università di Roma Tor Vergata ha aperto le iscrizioni per la terza edizione del master di secondo livello in “Scienza e Tecnologia spaziale”, che si propone di fornire una preparazione altamente qualificata sugli aspetti scientifici dello spazio. “Il nostro obiettivo - afferma Alessandra Celletti, docente e direttore del master - è aiutare i giovani laureati in discipline scientifiche, soprattutto i più bravi e motivati, a inserirsi nel campo lavorativo spaziale”. Questo è un contesto non solo lavorativo, ma anche culturale, caratterizzato da una poliedrica interazione tra il mondo della ricerca e quello industriale. Pertanto le competenze acquisite nel master trovano ampio sviluppo in molti settori. Il nostro Paese può vantare un ruolo internazionale in ambito spaziale: dalle attività dell’Agenzia Spaziale Italiana e del Piano Lauree Scientifiche - Miur, alle missioni di Serco, Thales Alenia, Cgs, Telespazio, fino alla ricerca condotta all’interno dell’Inaf, presso lo Iaps e l’Osservatorio di Roma, PH Nasa A Montaggio tramite immagini Voyager del sistema solare tutte istituzioni e aziende che collaborano col master. “Tor Vergata è un luogo privilegiato per un master spaziale - spiega la professoressa Celletti - perché questo si svolge grazie alla collaborazione di due dipartimenti di eccellenza, Matematica e Fisica, dove vengono condotte ricerche di alto livello in meccanica celeste, nella fisica solare con le missioni dirette dal professor Francesco Berrilli, vicedirettore del master, e nella fisica della gravitazione con l’esperimento Lisa, sostenuto dal professor Giuseppe Pucacco, coordinatore didattico del master”. “La vicinanza alle numerose industrie spaziali, all’Asi e agli istituti dell’Inaf - conclude la Celletti - fornisce un equilibrio perfetto per lo sviluppo di un’attività in cui l’università funziona come trampolino di lancio per l’inserimento lavorativo”. Insomma, un’opportunità per i giovani da valutare attentamente. Per maggiori informazioni sul master, visitare il sito www.mat.uniroma2.it/masterst. Vizzari, firma de L’Espresso e di Repubblica e direttore delle Guida de L’Espresso, e il conduttore Rai Paolo Notari. A loro il compito di raccontare curiosità e caratteristiche dei cuochi che si esibiranno nei cooking show durante il Festival 2012. Dal 7 settembre al 7 ottobre la sfida si sposta sul territorio, coinvolgendo i ristoranti delle cinque province marchigiane. I clienti delle decine di locali coinvolti nella competizione saranno chiamati, nel mese del brodetto (settembre) a votare il “migliore brodetto regionale” sotto la supervisione dei professionisti dell’Accademia della cucina italiana. Trenta giorni durante i quali il piatto sarà proposto a un prezzo convenzionato in tutte le Marche. La grande cucina, tuttavia, è anche per i più piccoli. A Fano, in occasione della manifestazione dedicata al brodetto, sarà presente un altro grande della cucina. Moreno Cedroni, chef marchigiano della Madonnina del Pescatore di Marzocca, vicino a Senigallia, due stelle Michelin, presenterà il libro “Maionese di fragole. L’arte di divertirsi in cucina con i propri figli” edito da Mondadori, destinato a genitori e bambini. I più piccoli saranno al centro della programmazione del Festival anche durante l’appuntamento curato da Corrado Piccinetti, direttore del Laboratorio di biologia marina e pesca di dell’università di Bologna in Fano che presenterà la “merenda di brodetto”. Ilva Sartini, direttore Confesercenti Fano e Marche, spiega “Si tratta di un piatto nutriente e in grado di accontentare i palati ‘speciali’ dei bambini: un ‘brodetto alla fanese’ rivisitato. Toglieremo i pesci con le lische e aggiungeremo gamberi sgusciati, cozze e vongole senza guscio, seppie e filetti di squaletto e rana pescatrice. Ridurremo poi la quantità della conserva di pomodoro, caratteristica del piatto fanese, elimineremo pepe e peperoncino. Aggiungeremo infine del pane da inzuppare. Il risultato sarà un piatto che bambini e adulti potranno assaporare con gioia e semplicità”. 3 “Di anno in anno - conclude Ilva Sartini - la manifestazione cresce e si reinventa, richiamando migliaia di visitatori (90.000 quelli dell’edizione 2011) e fruttando un giro d’affari stimabile tra i 350.000 e i 450.000 euro, cifre particolarmente importanti in un periodo economico difficile come questo. Per questo abbiamo deciso di regalare al nostro pubblico, momenti di prestigio e di divertimento tutti nuovi. Allo stesso tempo abbiamo pensato di mantenere diverse caratteristiche dell’evento, come la più apprezzata: il lungomare del Lido, ribattezzato ‘Spiaggia del Gusto’, continuerà a ‘sfornare’ centinaia di brodetti ogni sera del Festival grazie ai ristoratori locali che porteranno i loro stand sul mare”. Ilva Sartini e Luigi Pomata 4 Focus Centro Nord Eventi Lunedì 27 agosto 2012 ■■■INTERSTUDIO / Da 23 anni controlla e aiuta le aziende a ridurre tutti gli inquinanti Pronto intervento sempre “su misura” Misure e valutazioni ambientali in ogni ambito industriale per il team di Balzani P roblemi di autocontrollo del rispetto dei limiti delle emissioni inquinanti chimiche o fisiche nell’atmosfera? Esiste il “pronto soccorso” di Interstudio Tecnica e Ambiente: un’affiatata equipe interdisciplinare di consulenti formata da chimici, biologi, tecnici alimentari laureati e diplomati, ciascuno con le proprie competenze specifiche, ma condivise nelle fasi operative, in grado di fornire tutta la consulenza e la competenza tecnica necessaria alle imprese produttive, industriali e artigianali - esclusivamente private - per insediarsi e produrre in conformità alle legislazioni ambientali, in sicurezza, integrandosi all’ambiente con il minore impatto possibile. Leader dello staff, operativo da oltre 23 anni, è il presidente Antonio Balzani. I suoi soci sono Cristiano Caredda e Marcello Maiavacchi; i dipendenti Stefano Sartori, Gianluca Cavagna, Vito Denaro, Alessandro Mare, Cristina Olmo, Monica Ponzini, Silvia Belloni Roberto Balzani, Nicola Villani, oltre ad alcuni qualificati specialisti collaboratori esterni. “Acquisire un mero valore analitico su un prelievo non mirato, solo per dimostrare formalmente che l’azienda è regola con gli obblighi di legge da adempiere – afferma Balzani – non è nel nostro metodo di lavoro. Rivolgendosi al nostro “pronto soccorso” il cliente otterrà una diagnosi completa e un intervento di ripristino della salute da mantenere. In seguito sarà sufficiente l’ospedale o addirittura il medico di famiglia. Fuor di metafora: noi identifichiamo i problemi e forniamo ipotesi risolutive, poi sceglie il cliente da chi farseli risolvere e noi collaboriamo con chiunque”. Insomma non esistono problemi di concorrenza: “La concorrenza - Balzani sorride sornione - ci fa solo bene, in quanto noi siamo spesso chiamati per risolvere anche problematiche causate dai concorrenti che anche molto bravi, operano su campi molto limitati e ristretti. In realtà abbiamo concorrenza solo su parti marginali della nostra complessa e variegata Interstudio esegue misure e analisi chimico fisiche, interventi di Igiene industriale e svolge attività di prevenzione e protezione attività e – si rabbuia – ci dà fastidio solo chi la fa in modo scorretto, praticando prezzi troppo bassi senza offrire un servizio vero”. Interstudio Tecnica e ambiente ha bandito dal proprio vocabolario il termine “standard”: le situazioni sono spesso simili ma sempre concretamente differenti. “Il nostro potenziale cliente - specifica Balzani - ha fondamentalmente tre esigenze: problemi burocratici, problemi tecnologici e poi di autocontrollo del rispetto dei limiti di emissioni inquinanti nelle varie matrici. E noi siamo in grado di seguirle tutte quante, fornendo la consulenza necessaria a calibrarne le priorità. Spesso ci troviamo di fronte a situazioni per cui un’azienda ha speso tantissimo per dotarsi di apparecchiatura che risulta non idonea alle proprie esigenze: è il classico esempio di chi acquista delle gomme da fuoristrada pur avendo una 500. Non gli sono state vendute in malafede ma perché erano il meglio, ma senza verificare per quale vettura fossero…”. Lo staff Interstudio, nel rispetto della propria interdi- ■■■CREDITO COOPERATIVO REGGIANO / Positiva la semestrale 2012 e soci in aumento Cresce la banca dei reggiani Dati di bilancio in forte crescita e rischiosità dei crediti contenuta S emestrale 2012 contrassegnata dal segno “più”. Sono tutti in crescita, infatti, i numeri che il Credito Cooperativo Reggiano ha consegnato dopo il primo semestre ai suoi 5.907 soci, anch’essi in aumento rispetto al 2011 del 3,63%. Una banca che aumenta la raccolta, ma anche gli impieghi a confermare il solido rapporto con il territorio. La ricetta per un trend “molto positivo”? La ricetta è una sola, risponde il direttore, Luciano Aguzzoli: “Fare banca in mo- do semplice, ovvero alla larga da operazioni di cartolarizzazione, prodotti derivati e titoli tossici”. È anche questo il tratto distintivo di un istituto di credito che ha nel suo Dna la mutualità e la solidarietà, come è il caso del Credito Cooperativo. Princìpi che nell’agire quotidiano diventano “correttezza, onestà e trasparenza”, poiché, prosegue il direttore, “la nostra priorità è la tutela del risparmio attraverso una sana e prudente gestione, non cedendo alla tentazione dei La nuova Sede del CCR a Scandiano - Reggio Emilia mercati, tanto che la banca non ha cause giudiziarie con i suoi clienti”. Una filosofia che, nella pratica, ha fatto registrare un +2,59% (349,1 milioni) di raccolta diretta nel primo semestre del 2012 e un + 5,79% nella raccolta indiretta, per una raccolta totale di 431,9 milioni (+3,1%). Gli impieghi sono cresciuti del 5,37%, raggiungendo i 313,5 milioni. La rischiosità complessiva della banca permane a livelli molto contenuti, mentre il rapporto sofferenze/impieghi, seppur in incremento, si attesta al 2,10%, valore decisamente inferiore alle media del sistema, Tra gli impieghi di quest’anno il Credito Cooperativo Reggiano annovera l’iniziativa “Una mano per la ripresa” a favore delle piccole e medie imprese del territorio. “Abbiamo messo a disposizione un plafond di 10 milioni di euro attraverso un finanziamento a tasso agevolato - spiega il presidente Emmore Canelli - per far fronte al- La sede della nuova filiale di Rivalta Il laboratorio mobile è attrezzato per analisi chimico-fisiche sciplinarietà, può occuparsi indistintamente della partita burocratica (l’iter delle pratiche di autorizzazione o l’implementazione), può assistere il cliente nella individuazione del migliore investimento per impianti di abbattimento o captazione, considerando il contesto particolare dell’intero ciclo produttivo e alla fine, eseguire i monitoraggi analitici e i controlli di emissione o di esposizione: “Ma non chiamateci laboratorio - conclude Balzani –. Per noi l’analisi chimica o fisica è funzionale al risultato di chiarezza e conoscenza. Noi ci occupiamo soprattutto della fase di prelievo e della sua caratterizzazione e certificazione. Col prelievo ricaviamo vari campioni di analisi finalizzati ad acquisire il dettaglio: per questo collaboriamo con diversi laboratori accreditati locali o nazio- nali. Quando controlliamo le emissioni seguiamo il ciclo tecnologico e produttivo in tutte le sue fasi, non solo alla fine, in modo estemporaneo. Consideriamo la tipologia degli impianti, effettuiamo una valutazione tecnica, controlliamo la funzionalità del sistema e quali/quantitativamente, il ciclo produttivo oggetto dell’analisi. Infine, preleviamo campioni rappresentativi secondo le metodiche ufficiali; in laboratorio ne definiamo le caratteristiche e le necessità di approfondimento e dettaglio. Solo così si può avere un campionamento significativo della reale attività: l’analisi da sola su un campione “qualunque” dimostra il rispetto di limiti assoluti, ma non dice niente di utile sulla “patologia”…”. In estrema sintesi Balzani chiosa: “Gli altri sono tutti bravi, ma noi siamo i migliori…” le esigenze di liquidità delle aziende, per sostenerle durante questo periodo di stretta creditizia”. Le aziende possono accedere a un finanziamento fino a 50 mila euro della durata di 24 mesi con un tasso fisso del 4%. “Una banca locale, quale è la nostra, può crescere e svilupparsi - prosegue il presidente - solo in simbiosi con la comunità locale di cui fa parte e con cui lavora e produce. Questa iniziativa - aggiunge Canelli - è un piccolo gesto, una mano tesa, per sentirsi vicino al territorio e ai nostri soci, per concederci, ancora una volta, fiducia a vicenda”. Con 9 sportelli e 89 dipendenti, il Credito Cooperativo Reggiano è una realtà che guarda con determinazione al futuro, anche con significativi investimenti, come dimostra l’imminente apertura, il 3 settembre, della nuova ed esteticamente bella filiale di Rivalta, in cui opereranno quattro unità di personale. Questo centro, con i suoi 8 mila abitanti, rappresenta una scelta strategica rientrante in un piano di crescita ponderata, che amplia il bacino territoriale della banca in una zona con particolare valenza e grandi potenzialità di sviluppo. L’attenzione alle imprese va di pari passo con quello alle famiglie per le quali il Credito Cooperativo Reggiano ha innumerevoli prodotti specifici e agevolazioni legate all’essere soci dell’istituto. Dai pacchetti per la salute alle iniziative riservate agli studenti, la banca accompagna e sostiene soci e famiglie, con un’azione attiva anche nell’educazione al risparmio soprattutto tra i giovani. A quelli tra i 14 e i 18 anni, per esempio, riserva il “Primo conto”, con particolari agevolazioni. Ulteriore aspetto significativo della vita dell’istituto di credito è la sua azione svolta a favore di enti e associazioni culturali, sociali e di volontariato, che con la loro opera costituiscono una ricchezza per il territorio. “Sono circa 200 le realtà che in diverso modo beneficiano di contribuzioni - spiega il direttore Aguzzoli - e nelle nostre filiali vi sono degli spazi in cui, oltre alle informazioni circa le iniziative della banca, vengono divulgati gli appuntamenti e le manifestazioni delle varie associazioni, valorizzando così il loro impegno”. Eventi Lunedì 27 agosto 2012 Focus Centro Nord ■■■SIRAM / Nuovi mercati grazie all’acquisizione di Emicom Service e Semitec ■■■UMBRIA / Fidindustria affianca le imprese con un’attività a tutto tondo Maggiore competitività e vantaggi concreti per tutti i clienti Un intermediario fidato per fare fronte alla crisi di liquidità U F 5 Energia e telecomunicazioni in Umbria Supporto nell’accesso al credito n salto di qualità per il settore dell’energia e delle telecomunicazioni dell’Umbria. Dal 27 giugno scorso Emicom Service e Semitec si sono integrate nel gruppo Siram, leader nella gestione dei servizi energetici e tecnologici per il mercato pubblico, privato e nelle telecomunicazioni. L’operazione, che ha visto Siram Spa incorporare al 100% Emicom Service e perfezionare l’acquisto del ramo d’azienda Semitec Srl, permetterà al Gruppo di intraprendere un efficientamento organizzativo, di arricchire le competenze tecniche e sviluppare nuove sinergie. “Siamo convinti - dichiara Mauro Sammartino, Mauro Sammartino, amministratore delegato di Emicom Service e Semitec amministratore delegato di Emicom Service e Semitec che quest’ulteriore passaggio nella storia delle nostre società rappresenterà una tappa fondamentale per la continuità e lo sviluppo aziendale”. Da tempo, le capacità progettuali, organizzative e diagnostiche di Siram sono orientate all’efficienza energetica, garantendo sostenibilità ambientale e riduzione delle emissioni inquinanti, condividendo costi e benefici con i clienti. L’attenzione all’ambiente e all’efficienza è supportata da uno sforzo finanziario importante e da una strategia industriale efficace per operare in un contesto sempre più competitivo e in un momento pervaso da una forte crisi economica, che non sembra destinata a migliorare nell’immediato futuro. D’altro canto, i punti forti di Emicom Service, leader nella manutenzione, nella logistica e nei servizi tecnologici delle infrastrutture di reti di telecomunicazioni e del settore del facility management, riguardano la manutenzione integrale degli impianti tecnologici, delle stazioni radio base nelle infrastrutture delle telecomunicazioni, la consulenza specialistica e il problem solving. “Questo approccio al servizio - sottolinea Sammartino - si traduce in evidenti e immediati vantaggi per il cliente, che è in grado di perseguire obiettivi strategici come l’aumento dell’affidabilità degli asset e la riduzione consumi energetici. In sintesi, elevata specializzazione, esclusivo impiego di personale diretto, presidio delle criticità nei processi strategici per il cliente, partnership con aziende specialistiche, per garantire al cliente un’interfaccia unica nelle applicazioni non core business, sono i fattori chiave della nostra competitività”. idindustria Umbria, il consorzio di garanzia di riferimento di Confindustria Umbria, è l’evoluzione dei due consorzi Confidi Perugia e Assofidi Terni che, dopo 40 di onorato servizio a sostegno delle imprese delle due provincie, dal 2008 hanno unito le forze e regionalizzato il loro operato. La logica operativa del consorzio - oggi guidato dall’imprenditore folignate Giuseppe Metelli - si rifà ai principi della mutualità tra gli imprenditori soci del comparto industriale della regione e non ha finalità lucrative. L’obiettivo era e rimane quello di favorire l’accesso al credito da parte delle imprese, rappresentando storicamente - per le Banche – sia un’opportunità significativa di mitigazione dei rischi finanziari, sia un punto di riferimento nell’attività di elaborazione del merito creditizio. Ma Fidindustria svolge anche un’attività a tutto tondo di assistenza finanziaria nei confronti delle imprese consorziate. Significa essere vicini alle aziende, supportandole nelle dinamiche che determinano le scelte di affidamento operate dalle Banche, le modalità di valutazione, le Giuseppe Metelli, presidente di Fidindustria Umbria opportunità più adatte alla gestione e alla soluzione delle problematiche finanziarie che ricorrono quotidianamente. Questo rappresenta il motivo forse più importante per cui le aziende e di conseguenza le Banche scelgono di rivolgersi a Fidindustria Umbria. Gli ultimi anni sono stati interessati anche da importanti novità nel mercato delle garanzie, sia sotto il profilo strutturale, strategico e regolamentare, sia dal punto di vista del cambiamento del rapporto tra garanzie e Istituzioni territoriali. In aggiunta alla crisi di liquidità del sistema finanziario dei mercati interbancari e secondari, si registra anche l’impatto dei nuovi accordi di Basilea 3, che potrebbero peggiorare ulteriormente la disponibilità di credito per le aziende. In un contesto finanziario così difficile, Fidindustria Umbria si sta prodigando per consolidare il proprio ruolo di intermediario in grado di fornire garanzie in favore dei soci, utili per mitigare il rischio di credito, ma anche per limitare gli obblighi di accantonamento per le Banche e quindi per attenuare le dinamiche, purtroppo crescenti, degli oneri finanziari a carico delle imprese. 6 Focus Centro Nord Eventi Lunedì 27 agosto 2012 ■■■NUOVI MERCATI / Unioncamere Emilia-Romagna e i progetti di internazionalizzazione in ogni settore Opportunità di business in Russia, Cina e India Guidare le imprese verso nuovi mercati di sbocco e consolidare il volume di affari per chi già esporta L’ internazionalizzazione rappresenta una fondamentale modalità con cui l’impresa crea valore, remunera le risorse investite, estende il proprio vantaggio competitivo e accede a nuove opportunità. Per motivare le imprese, di micro, piccola e media dimensione, ad intraprendere percorsi di internazionalizzazione e far fronte, così, alla contrazione dei consumi interni, il sistema camerale emiliano-romagnolo ha individuato il filo conduttore di specifici progetti integrati: mercati e Paesi prioritari, pluriannualità degli interventi, individuazione delle filiere da proiettare all’estero, supporto alla aggregazione in reti di imprese, utilizzo dei desk esteri per offrire un supporto in loco alle azioni di accompagnamento. “L’obiettivo comune - afferma Ugo Girardi, segretario generale di Unioncamere Emilia-Romagna - è di guidare le imprese verso nuovi mercati di sbocco, per aumentare il numero di aziende esportatrici, ma anche per consolidare i volumi d’affari di quelle che già esportano”. In base ai dati diffusi dall’ultimo rapporto Ice-Istat sono 205.382 le imprese espor- deliziando agroalimentare russia meccanica desk russia balcani turismo e agroalimentare desk cina desk desk nord africa india desk cina nautica eau eau e qatar america latina abitare, costruire multisettoriale desk brasile india meccanica, abitare, ambiente tatrici. Nello specifico per il 5% di esse (circa 9.800 imprese) la commercializzazione all’estero rappresenta un’attività prevalente e costante; una quota pari al 0,5% (circa 1.000 realtà imprenditoriali) esporta più di 50 milioni di euro e complessivamente realizza circa la metà dell’export nazionale; una percentuale del 16% (circa 32.100 aziende) ha un fatturato export variabile tra i 750mila e i 50 milioni di euro. Significativo il fatto che l’85% delle imprese esportatrici (pari a 179.300 unità) realizzi solamente il 4% del valore export nazionale.In sinergia con la Regione e le Associazioni di categoria, al fine di evitare la sovrapposizione degli interventi e la dispersione di risorse, la rete camerale sta collaborando alla realizzazione, nell’ambito del Programma Pluriennale regionale Bricst 2011-2013, dei progetti “Opportunità di business in Russia per le imprese emiliano-romagnole dell’industria meccanica” e “Rafforzamento della filiera nautica emiliano- romagnola in Cina”. È inoltre in fase di completamento il progetto India 2012, che, in continuità alla prima annualità, punta a realizzare una serie di iniziative di promozione commerciale volte a favorire la creazione di stabili rapporti e durature partnership sul mercato indiano per i settori: edilizia e infrastrutture; tecnologie ambientali; meccanica, food processing; arredamento; macchine utensili. “Alla base c’è un programma pluriennale - precisa Girardi - che permette alle ■■■CNR ISTEC / Ricerca scientifica: un patrimonio a disposizione delle imprese italiane e internazionali Un progetto con Nasa e Us-Air Force Il mondo ci invidia l’Istituto di Scienza e tecnologia dei materiali ceramici di Faenza I l luogo in cui la scienza dei materiali incontra la domanda di tecnologia e, attraverso progetti di ricerca di base o applicata, si traduce in applicazioni industriali di rilievo. È questo il profilo con cui si presenta oggi Cnr Istec, l’Istituto di Scienza e tecnologia dei materiali ceramici che, nato nel 1965 a Faenza, è ora la più grande struttura italiana specificatamente indirizzata allo studio globale dei materiali ceramici. L’Istituto, caratterizzato da una ricca e articolata rete di relazioni e collaborazioni nazionali ed internazionali, ricopre una fondamentale funzione di interfaccia con le realtà industriali, mettendo a disposizione delle imprese un patrimonio di capacità di ricerca scientifica. Il suo impegno alla ricerca industriale e al trasferimento tecnologico rivolti ad utenti esterni è certificato anche dal peso delle diverse entrate elencate in bilancio: a fronte di soli 200 mila euro annui di fondi pubblici, il Cnr Istec introietta 500 mila euro derivanti da progetti con co-finanziamenti pubblici per attività di supporto alla L’Istituto studia biomateriali per ricostruzioni ossee I ricercatori Istec sono impegnati anche nello sviluppo delle celle Dssc ricerca industriale e all’innovazione delle imprese e 600 mila euro l’anno da contratti con aziende ed altri terzi, di cui 150 mila da imprese dell’Emilia Romagna. Fulcro delle ricerche è la progettazione di materiali ceramici di diversa natura, con proprietà e prestazioni innovative, ottenuti attraverso l’ingegnerizzazione delle strutture e il controllo dei processi produttivi. Applicazioni di eccellenza di questi materiali si riflettono nei settori meccanica, aero- spazio e difesa. Cnr Istec collabora con le maggiori aziende italiane produttrici di tenute meccaniche e componenti ceramici per problematiche di usura e corrosione. Inoltre, le barriere termiche per applicazioni aerospaziali sviluppate nei laboratori Istec hanno attirato l’attenzione della Nasa e dell’Us-Air Force. Una delegazione Istec è stata invitata presso le sedi Nasa a Cleveland ed AirForce a Dayton e sono in corso accordi per un progetto comune di lungo termine. Altro esempio di successo sono i biomateriali per la rigenerazione di tessuti ed in particolare, la ricerca sulla ricostruzione ossea dal legno, che ha messo a punto una tecnica per trasformare il legno di rattan in idrossiapatite, un minerale che è anche uno dei componenti principali delle ossa, ed è stata inserita dalla rivista Time tra le 50 scoperte più importanti del mondo. E a proposito di biomateriali e dell’impegno di Cnr Istec nel sostegno alla ricerca industriale, oggi la leadership mondiale nella generazione e imprese di avere un orizzonte a medio-lungo termine”. Un altro filone di intervento risponde all’esigenza di elevare l’attrattività territoriale nei confronti dei tour operator stranieri. Nell’ambito del progetto “Innovazione e qualità per elevare l’offerta turistica integrata in Emilia-Romagna”, la rete regionale delle Camere di commercio è impegnata a sviluppare attività di promozione all’estero del settore turistico e della filiera agro-alimentare, in collaborazione con l’Apt Servizi - struttura operativa che si fonda sulla partnership tra Regione e sistema camerale -. In questo modo, viene data attuazione a specifici Protocolli d’intesa sottoscritti con l’assessorato regionale al Turismo e Alla base un programma pluriennale che permette di avere un orizzonte a medio-lungo termine riparazione della teca cranica la detiene Fin-Ceramica Faenza, una società nata nel 1992 come spin-off dell’Istituto la cui forza deriva dal brevetto in contitolarità con Cnr Istec. Rivoluzionaria è l’idea della ceramizzazione di tessuti sviluppata nei laboratori Istec, un processo di rivestimento del tessuto con particelle nanometriche di biossido di titanio, trasparente, uniformemente distribuito e stabile nei confronti dei trattamento di lavaggio e test di usura. Il tessuto così trattato, se esposto alla luce ultravioletta è in grado di decomporre le sostanze organiche depositate sulla sua superficie, trasformandole in vapore acqueo e anidride carbonica. Altra novità uscita dai laboratori di Faenza è la ceramica superidrofobica. Ne derivano piastrelle, rivestimenti e sanitari di ceramica così tanto repellenti all’acqua che sulla loro I risultati ottenuti dall’Istec trovano vasta applicazione nell’industria Commercio e con l’assessorato regionale per l’Agricoltura. I prodotti e vini regionali a qualità regolamentata del paniere “Deliziando”, brand ormai consolidato, diventano così “ambasciatori” della promozione all’estero del “made in EmiliaRomagna”. Con il supporto di Isnart (Istituto Nazionale Ricerche Turistiche) e Apt, è in fase di organizzazione di un tour degustativo che si svolgerà a Parigi nel mese di ottobre (in occasione del Salone internazionale dell’agroalimentare Sial) in alcuni ristoranti italiani certificati Ospitalità Italiana (marchio a garanzia dell’eccellenza del servizio offerto). Saranno predisposti menù particolari con l’utilizzo di prodotti e vini del paniere Deliziando. Obiettivo dell’iniziativa è valorizzare le eccellenze enogastronomiche dell’Emilia-Romagna e il loro legame con il territorio di origine. “Quasi l’11 per cento delle imprese esportatrici, pari a circa 24mila unità, ha sede in Emilia-Romagna - aggiunge Ugo Girardi -, complessivamente realizzano il 13 per cento del fatturato export nazionale. Rispetto al 2008 le imprese esportatrici in regione sono aumentate del 12,1 per cento, rispetto all’incremento del 9,8 nazionale”. “La maggior crescita - conclude Girardi - è sicuramente un fatto positivo. Poiché anche per i prossimi anni il commercio estero rappresenterà il vero volano di sviluppo, obiettivo è ampliare sempre più il bacino delle imprese esportatrici”. superficie l’acqua scorre senza fermarsi, innescando un “naturale” meccanismo di pulizia. Quanto all’energia da fonti rinnovabili, l’attenzione dei ricercatori Istec è oggi concentrata in particolare sulle celle a combustibile ad ossido solido (Sofc) e sulle dye-sensitized solar cell, celle solari a colorante fotosensibile che utilizzano materiali meno costosi del silicio monocristallino e possono essere applicati su varie superfici attraverso tecniche di deposizione tipiche dell’industria ceramica come la serigrafia o la stampa a getto d’inchiostro. È possibile applicare queste celle organiche su tessuti e superfici verticali mantenendo costante l’efficienza anche senza tenere conto dell’angolo ottimale di inclinazione dei tradizioni pannelli fotovoltaici. Nuove frontiere si aprono quindi per l’edilizia che potrebbe sfruttare questa nuova tecnologia su pareti vetrate o finestre. Eventi Lunedì 27 agosto 2012 Focus Centro Nord ■■■MELDOLA / Istituto Scientifico Romagnolo per lo studio e la Cura dei Tumori ■■■ATER UMBRIA / Bilancio in attivo nonostante i costi di start up Il cancro al colon si scoverà così Risposte concrete per il territorio Il Fluorescence Long Dna testato dal 2013 con Diatech Pharmacogenetics Insieme ai Comuni per soddisfare la domanda abitativa I l Fluorescence Long Dna - l’innovativo test per diagnosticare il cancro al colon retto tramite una semplice analisi del materiale genetico, nato nel 2009 dalla collaborazione tra l’Irccs Irst (Istituto Scientifico Romagnolo per lo Studio e la Cura dei Tumori di Meldola, Fc) e Diatech Pharmacogenetics con l’inizio del 2013 entrerà nella fase di validazione multicentrica. Si tratta dell’ultimo fondamentale passaggio verso l’utilizzo su larga scala, in quanto punta a confermare su un’ampia casistica i confortanti riscontri fino a ora registrati durante la sperimentazione - pubblicati nel 2010 su Cancer Epidemiology, Biomarkers & Prevention - e cioè la diagnosi del tu- more colon-retto più precoce e puntuale rispetto alle metodologie diagnostiche classiche con un aumento significativo della sopravvivenza del paziente e con l’abbattimento dei tempi di risposta e costi a carico del Servizio Sanitario. Rispetto alla diagnostica attualmente più utilizzata, il Fobt, che analizza la presenza di sangue nelle feci, il nuovo test molecolare valuta la quantità e la qualità del Dna delle cellule di esfoliazione della mucosa del colon. “Una volta validato dal gruppo di centri coordinati dall’Irst, questo test - spiega il professor Dino Amadori, Direttore Scientifico dell’Irccs - potrà permettere attività di screening riducendo accertamenti L’ospedale di Meldola (FC) per lo studio e la cura dei tumori colonscopici costosi ed invasivi, con l’obiettivo di individuare quei casi che sfuggono alle attuali indagini”. Il tumore al colon-retto rappresenta il terzo per incidenza tra gli uomini (circa 21mila nuovi casi all’anno) e il secondo tra le donne (oltre 17mila) e il secondo per mortalità (10-15%) in entrambi i sessi. Gli istituti interessati a partecipare alla fase di validazione sono: l’Irccs Istituto in Tecnologie Avanzate e Modelli Assistenziali in Oncologia di Reggio Emilia, l’Ospedale Maggiore di Bologna, l’Irccs Cà Grande Ospedale Policlinico di Milano, l’Ospedale Rinaldi di Pescina (Aq) e l’Azienda Ospedaliero Universitaria di Pisa. “Ampliare i test a più centri, rinomati per diagnosi e cura del cancro - conclude Fabio Biondi, presidente della Diatech Pharmacogenetics - ci fa guardare avanti con fiducia alla prospettiva dell’introduzione di trattamenti rivoluzionari nella diagnosi precoce del colon-retto volti a sconfiggere questa malattia definitivamente. In tal senso gioca un ruolo chiave la diagnosi precoce che potrebbe introdurre la tecnica del Fluorescence Long Dna. Non scordiamoci che questo tumore se diagnosticato in fase iniziale fa salire la percentuale di guarigione”. 7 A d appena un anno e mezzo dalla costituzione della nuova Ater (Azienda per l’edilizia territoriale) della regione Umbria, nata dall’unificazione delle due agenzie esistenti, sono già stati raggiunti i risultati auspicati dal punto di vista economico. Il bilancio consuntivo 2011 mostra, infatti, un consistente attivo. E questo nonostante i rilevanti costi riconducibili alla fase di start up della nuova realtà. La razionalizzazione delle risorse, come per esempio l’adozione di software unici per le due sedi e la scelta di unificare le procedure, con un adeguamento verso l’alto, unita agli stimoli prodotti dal confronto fra le due strutture, ha portato a migliorare i singoli risultati, riducendo le risorse necessarie a raggiungerli. La nuova struttura, più moderna, più vicina ai cittadini e in grado di dare risposte più veloci, è pronta a raccogliere le sfide in tema di social housing rivolte alle famiglie monoparentali, agli anziani o alla cosiddetta “fascia grigia” di famiglie monoreddito. La nuova Ater è un’azienda capace di parlare con le per- Centro di Ricerca Biomedica a Terni sone e allo stesso tempo di promuovere azioni e progetti che possano aiutare il ridisegno delle città, sulla base di criteri di maggiore razionalità e vivibilità, attraverso la sperimentazione di nuove tipologie, qualità architettonica elevata e tecnologie sostenibili e innovative. Nonostante la difficile situazione economica, l’Azienda ha investito somme consistenti nella politica abitativa in generale, privilegiando soprattutto interventi di ristrutturazioni di immobili dei centri storici delle città, operati con tecniche costruttive innovative e di eccellenza per permettere all’utente di usufruire dei migliori standard di vita possibili in termini di sicurezza, risparmio energetico, aspetto architettonico e ambientale. La strategia di stretta collaborazione con i Comuni fortemente perseguita ha permesso ad Ater di dare risposte concrete alle esigenze e alle necessità del territorio, portando avanti anche una politica volta al recupero del patrimonio immobiliare non utilizzato degli enti locali, senza incrementare il consumo indiscriminato del territorio con la realizzazione di nuovi edifici. fine dell’estate sarà possibile acquistare i servizi di traduzione direttamente dal nostro sito attraverso un sistema di e-commerce”. L’azienda è specializzata anche nell’attività di stesura e traduzione di manuali tecnici secondo le linee guida della direttiva macchine 2006/42/CE. Avvalendosi di professionisti e studi tecnici di esperienza è in grado di offrire un servizio completo ai costruttori di componenti e macchine. Strettamente collegato è anche il servizio di grafica e impaginazione: Globe Group propone soluzioni complete, esegue impaginazione, ritocchi, sviluppo di schede e disegni tecnici e servizi di supporto alla creazione di siti web multilingue. Globe Group fornisce anche un servizio di interpretariato professionale per trattative d’affari, negoziazioni e visite aziendali in Italia e all’estero svolto sempre da dipendenti aziendali. Anche in questo caso l’azienda garantisce massima flessibilità e, grazie alla sua pluriennale esperienza, un’ottima preparazione anche nel campo della terminologia tecnica nelle diverse tipologie di interpretariato (simultaneo, consecutivo e chuchotage). In Globe Group viene fornito un servizio “tailor made” su misura del cliente, grazie a una struttura elastica capace di cogliere le esigenze specifiche del cliente, e a un’organizzazione tecnologicamente avanzata ad elevato valore umano. ■■■GLOBE GROUP / Traduzioni riviste anche nell’adeguatezza terminologica oltre che sintattica e ortografica Consulenza linguistica totale I più qualificati professionisti madrelingua a supporto di aziende nazionali ed estere S truttura aziendale atipica quella di Globe Group nel mondo dei servizi, con un chiaro intento: differenziarsi. Nasce 20 anni fa a Foligno, in provincia di Perugia, e muove i suoi primi passi proponendo servizi di consulenza linguistica. Si insedia bene nel territorio, riuscendo ad aprirsi ad un mercato ben più ampio e a virare nel tempo da piccola realtà ad azienda strutturata. Puntando su uno staff internazionale, oggi Globe Group opera in Italia e all’estero, ed è la prima azienda italiana del suo settore per numero di dipendenti: ne conta circa 80, solo nelle due sedi italiane di Foligno e Modena. Dalla traduzione all’interpretariato, dalla manualistica tecnica all’impaginazione, il processo produttivo viene gestito integralmente, assicurando al cliente massima professionalità: “Il punto di forza dell’azienda - spiega Pierluigi Guerrazzi, il suo direttore marketing - e che la rende unica sul territorio nazionale, è la gestione innovativa del reparto traduttori, che non è composto da collaboratori esterni, ma da personale madrelingua Dal premio per l’eccellenza alla partnership con il Tüv Italia altamente specializzato collocato come dipendente. Questo ci permette di garantire riservatezza, qualità e continuità nella traduzione, nonchè una notevole riduzione dei costi”. Selezionata tra le eccellenze nazionali, nel 2010 Globe Group si aggiudica il “Premio per il lavoro, riconosciamo l’eccellenza” promosso da Confindustria e da Manpower, traguardo importantissimo che anticipa di poco l’accordo di partnership stretto con Tüv Italia, filiale italiana del Gruppo Tüv Süd, leader nel mondo nei settori della certificazione, formazione, ispezione e testing. Un’ulteriore spinta per offrire ai clienti un supporto ancora più orien- tato al “Total Quality”. Non a caso all’azienda umbra, certificata da quasi 10 anni sulla qualità in base alla norma Iso 9001:2008, si sono già affidati migliaia di clienti sia in Italia e all’estero, tra cui molte aziende di fama mondiale. Il core business è rappresentato dai servizi di traduzione in oltre 40 lingue nel campo della documentazione tecnica, in campo editoriale, nel marketing, e nella documentazione Legale e Finanziaria. Ogni traduzione viene sottoposta a una revisione di carattere stilistico e successivamente validata da un gruppo di revisori suddivisi per ceppo linguistico di appartenenza. “Siamo l’unica azienda italiana - precisa Guerrazzi - ad avere al suo interno un team di terminologi ossia professionisti che si sono specializzati nell’analisi e nella comparazione della terminologia e che sono capaci di analizzare i termini tecnici e inserirli in specifici glossari di settore creati su misura di ogni cliente. Queste nuove figure professionali consentono di accrescere ulteriormente il livello di qualità ed efficienza dei servizi La sede Globe Group di Foligno è dotata delle più moderne tecnologie IT offerti. L’anno scorso è stato lanciato un nuovo servizio di “Traduttori Online”, unico nel suo genere che permette di richiedere traduzioni in tempo reale direttamente al traduttore madrelingua. “Siamo fieri di questo servizio che è molto apprezzato dai nostri clienti - sottolinea Guerrazzi - e in più sul nostro sito aziendale è già attiva una Live Chat che permette di comunicare direttamente con tutti i dipendenti di Globe Group. Ed entro la 8 Focus Centro Nord Eventi Lunedì 27 agosto 2012 ■■■CCIAA LIVORNO / Valutazioni sul nuovo Piano regolatore che ripensa l’intera attività del porto di Livorno Uno sviluppo all’altezza dei tempi Obiettivi: incremento di crocieristica, cantieristica e del traffico commerciale “U no strumento capace di attivare un processo di reindustrializzazione del porto”. Così il presidente della Camera di Commercio di Livorno, Roberto Nardi, sintetizza il valore del nuovo Piano regolatore dello scalo di Livorno, preadottato nei giorni scorsi dal Comitato portuale, di cui la Cciaa è membro di diritto. “Un documento strategico - prosegue - che rispetta le esigenze economiche delle imprese locali esistenti, ma concepito anche in funzione di una nuova capacità attrattiva, al fine di far giungere a Livorno ulteriori attività imprenditoriali”. L’iter perché il documento diventi definitivo richiederà ancora tempo (“le previsioni per la conclusione dei passaggi obbligati prefigurano fine anno, tuttavia sarebbe già bene se si procedesse entro giugno prossimo”, afferma il presidente), ma la preadozione e l’avvio della procedura di valutazione ambientale strategica è già un atto storico, poiché il Piano regolatore in vigore risale al 1953. “Livorno è praticamente ferma ad allora ed era fondamentale - sottolinea il presidente Nardi - ridisegnare la geografia Il presidente Roberto Nardi del porto, riprogettandolo e ridefinendo le funzioni e i vari assetti territoriali”. Vi è piena consapevolezza che per portare a compimento le opere delineate, nel breve-medio periodo non ci saranno disponibilità di finanza pubblica, ma “ciò non può sottrarci all’obbligo di progettare un’infrastruttura che sia all’altezza dei tempi e di un Paese che deve guardare avanti - prosegue il presidente - tenendo inoltre conto che il porto non è una realtà a se stante, che vive autonomamente, ma che fa parte di un sistema cui è interconnesso”. La principale novità del Piano riguarda le nuove opere di ampliamento a mare con la darsena Europa e l’area del porto passeggeri con la nuova stazione marittima. “Pur con tutto il necessario rispetto per l’attività commerciale dello scalo - spiega Nardi - occorre tenere presente la tipologia dei flussi di traffico che negli ultimi anni hanno avuto valori in crescita. In questa direzione è andato nettamente quello legato alle navi da cro- Lo scalo di Livorno avrà presto un nuovo look ciera: quest’anno si registrerà 1 milione di passeggeri”. E Livorno come risponde? “Attualmente la banchina è insufficiente, mancano circa 1200 metri, non è esclusivamente dedicata e naturalmente non è stata pensata per quei ‘giganti del mare’ che sono diventate le navi da crociera – risponde Nardi -. Dare una risposta effi- ciente a questo traffico è un’esigenza non più negoziale, né per Livorno né per la Toscana, in considerazione della sua storica attrattività turistica”. Perciò il nuovo Piano prevede che la crocieristica abbia a disposizione non solo la parte più antica e più vicina al centro storico (dal molo Elba alla Calata Carrara), ma potrà beneficiare di nuovi spazi su tutto il molo dalla Calata Pisa e Orlando sino all’Alto Fondale. Gli accosti dedicati al traffico forestale copriranno un’area vasta, dalla radice dell’Alto Fondale alla sponda Sud della Darsena Ugione, e per le autostrade del mare, il principale traffico dello scalo, si prevede una concentrazione di Ro/Ro, trailers e auto nuove nelle aree del porto industriale. Il traffico delle rinfuse solide dalla Calata Orlando (lasciata alla crocieristica) sarà spostato nella parte più interna della sponda Est della Darsena Toscana. Parte del porto vecchio è già stata riconvertita con l’insediamento dei cantieri Benetti per i grandi yatch (leader mondiali) e su questa linea, sottolinea il presidente, “occorre ripensare l’attività industriale all’interno del porto, la cui presenza confligge con la prossimità alla città e con i nuovi traffici”. Così come “confligge con la nuova prospettiva del Piano la presenza del cantiere di riparazione delle grandi navi, una struttura di proprietà del Demanio statale di cui l’Autorità ha la custodia. Tra le resistenze dei riparatori e le aspettative di chi attende che l’area sia restituita alla città – aggiunge il presidente Nardi – occorre trovare una soluzione diversa all’allocazione attuale e le risposte vanno trovate rapidamente”. È necessario, “fissare regole precise e nette affinché il porto funzioni - conclude - abbattendo anche rendite di posizione per il rispetto delle regole”. Eventi Lunedì 27 agosto 2012 Focus Centro Nord 9 ■■■PROMEC / L’Azienda Speciale della Camera di Commercio di Modena rafforza il sostegno delle aziende Un modello per l’internazionalizzazione e la crescita delle imprese del territorio Maurizio Torreggiani, presidente della Camera di Commercio di Modena e di Promec Valorizzare, assistere, formare e comunicare: le quattro aree di intervento per aiutare le Pmi. Anche, e soprattutto, dopo il recente sisma che ha colpito la zona G uarda all’estero Promec, Azienda speciale della Camera di commercio di Modena che, sviluppando una delle linee strategiche per la crescita del territorio, affianca le imprese nel loro processo di internazionalizzazione. Da 16 anni - con l’obiettivo di offrire risposte e proposte concrete alle imprese locali per guardare oltre i propri confini ed esportare all’estero i propri prodotti - Promec svolge un’intensa attività per la creazione di nuove opportunità, relazioni, missioni, contatti, in grado di favorire l’ingresso nei mercati esteri. È forse anche merito di tale attività se l’export rappresenta un elemento trainante per l’economia modenese: la quota di fatturato esportata, infatti, secondo le ultime stime riferite al primo trimestre dell’anno, si attesta su un valore prossimo al 32%. Guidata dalla convinzione che le imprese possano potenziare la propria presenza all’estero, Promec si è distinta a livello regionale così da divenire, in seguito a un protocollo siglato con Union- Cogliere le opportunità all’estero e quelle locali, anche in considerazione delle conseguenze del terremoto Facciata del duomo di Modena camere Emilia Romagna, punto di riferimento a livello regionale per la realizzazione di progetti integrati di internazionalizzazione. Grazie una costante rivisitazione della propria organizzazione interna e alla capacità di proporre sia iniziative collettive sia assistenza diretta e personalizzata alle imprese, Promec Un momento di Deliziando presso Fiera Cibus I principali progetti dall’Emilia Romagna alla Russia n Progetto regionale Deliziando: coordinato dalla Regione Emilia Romagna in partnership con Unioncamere Emilia Romagna, il sistema camerale regionale e l’Enoteca regionale, che coinvolge tutte le aziende della regione Emilia Romagna che posseggono una produzione enogastronomica certificata. Si compone di numerose azioni di promozione verso i mercati esteri; è iniziato cinque anni fa e ha coinvolto un altissimo numero di aziende della regione con risultati eccellenti. n Progetto Russia: Promec, in qualità di capofila e in collaborazione con Unioncamere Emilia Romagna, gestisce e coordina il progetto, che contempla diverse azioni volte a favorire lo sviluppo e la promozione delle aziende emiliano romagnole del settore meccanico. Sono previste varie iniziative tra le quali: seminari, ricerche di mercato, road show, partecipazione a fiere specializzate di settore. ha dimostrato di essere una struttura flessibile e snella, che ha saputo evolversi nel tempo e adeguarsi al cambiamento. Capacità, questa, che rappresenta, in un momento particolare quale quello attuale, una vera e propria necessità: è questa la riflessione che ha guidato il Consiglio di amministrazione, svoltosi lo scorso 25 giugno nel cor- so del quale sono stati anche nominati i nuovi vertici dell’Azienda speciale. “Per non venire meno al proprio ruolo - dichiara il presidente, Maurizio Torreggiani - la nostra Azienda speciale, per quanto attenta a cogliere le opportunità all’estero, non può prescindere dal contesto locale. E la situazione che ci si presenta oggi è quella di una realtà in cui, agli effetti di una crisi ormai endemica si sommano le gravissime conseguenze del sisma. Il nostro territorio, colpito così violentemente in una delle aree maggiormente produttive, dove sono loca- lizzate almeno un terzo delle imprese modenesi, dal 20 maggio richiede interventi mirati volti a favorirne la rinascita”. “Per questo anche Promec - aggiunge Torreggiani - è pronta a rimodulare la propria attività, reindirizzare la propria programmazione, prestando ascolto anche alle nuove e diverse esigenze che le imprese danneggiate manifesteranno, per contribuire a risollevare un’area che, pur desiderosa di riprendersi, è ancora sconvolta e sta contando la vastità dei danni subiti.” “Il percorso di rinnovamento è già iniziato - afferma il direttore Stefano Bellei - e stiamo conducendo le opportune valutazioni circa le modifiche necessarie per rendere le nostre attività e nostri programmi maggiormente incisivi. Valutazioni che stiamo compiendo anche in collaborazione con le associazioni di categoria e le loro strutture per l’estero così da condividerne gli obiettivi e coordinarne le modalità operative”. Stand di Promec per le aziende presso la Fiera Motorsport Expotech n Progetto Balcani: promosso all’interno del progetto “La filiera del turismo: la cooperazione tra Emilia-Romagna e Marche con Albania, Croazia e Montenegro” e avviato lo scorso gennaio in collaborazione con il sistema camerale dei rispettivi territori di riferimento. Obiettivo dell’iniziativa è coinvolgere le piccole e medie imprese della filiera del turismo attraverso forme di integrazione orizzontale e verticale, promuovendo modalità innovative di fruizione dei pacchetti turistici integrati affinché i due territori non risultino più concorrenti ma capaci di proporsi in maniera congiunta verso mercati terzi. n Progetto Carpi Fashion System: promosso dalle associazioni Cna, Confapi, Confindustria e Lapam, con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi e la collaborazione del Comune di Carpi. Promec, in particolare, collabora su alcune iniziative rivolte a tutte le aziende del settore tessile e abbigliamento specializzate nel private label, ready-to-wear e moda programmata per la media e grande distribuzione internazionale di abbigliamento e accessori uomo-donna. “Nel frattempo - aggiunge Bellei - l’Azienda speciale sta comunque mantenendo fede agli impegni assunti portando avanti le attività previste già dallo scorso anno in fase di programmazione, tra cui la realizzazione di alcuni importanti progetti, l’organizzazione di corsi e seminari di formazione mirati agli operatori aziendali e il servizio informativo quotidiano offerto alle imprese per le risposte individuali ai quesiti”. Vicini alle imprese Ecco i servizi attivati I servizi offerti si suddividono in quattro aree principali: 1) Promozione Internazionale: organizzazione di fiere, missioni imprenditoriali, progetti di partenariato mirati a promuovere incontri tra aziende modenesi e potenziali partner stranieri; 2) Assistenza e Informazione Specialistica: risposte a quesiti specifici e individuazione di percorsi personalizzati per le singole aziende interessate ai mercati esteri; 3) Formazione per le imprese: corsi e seminari in materie di commercio internazionale, qualità, ambiente, sicurezza, privacy; 4) Comunicazione e marketing territoriale: attività di relazione con stampa italiana e straniera e con Università italiane e straniere, redazione newsletter, cura contenuti del sito, organizzazione educational tour per giornalisti e opinion leader esteri. n Progetto Temporary Export Manager: Promec, in collaborazione con Unioncamere Emilia Romagna e il sistema camerale regionale, sta attuando la seconda edizione del Progetto Regionale Temporary Export Manager. Il progetto, della durata complessiva di circa 6 mesi, ha messo a disposizione delle aziende selezionate una risorsa junior/tirocinante in marketing internazionale, che ha operato affiancata da un consulente senior “Temporary Export Manager”, e dal funzionario referente per la Camera di Commercio. Partecipano 22 aziende emiliano romagnole e, dato il successo riscosso l’anno passato e quest’anno, è già in programma la terza edizione per il 2013. Per gli eventuali approfondimenti è possibile visitare i siti internet: www.modenaemiliaromagna.it dove le aziende possono reperire informazioni dettagliate sulle singole iniziative in corso e il portale www.expomo.com con l’elenco completo di tutte le aziende della provincia che operano con l’estero, suddiviso per settori di attività e tradotto in quatto lingue (inglese, spagnolo, russo, cinese). 10 Focus Centro Nord Eventi Lunedì 27 agosto 2012 ■■■ACER / Azienda Casa Emilia-Romagna: gestione alloggi di proprietà pubblica e servizi alle persone Social housing moderno e di qualità Contenere i costi per permettere a tutti di vivere in comunità coese e contesti accoglienti L e Acer (Azienda Casa Emilia-Romagna) sono aziende multiservizi di natura pubblico-economica presenti in tutte le province dell’Emilia Romagna per l’attuazione delle politiche abitative degli Enti locali. Nate con la Legge regionale n. 24 del 2001, che ha separato la gestione degli alloggi dalla proprietà trasferendola ai comuni, le Acer svolgono attività di gestione degli alloggi di proprietà pubblica e servizi alle persone. Sono dotate di responsabilità giuridica e autonomia organizzativa, patrimoniale e contabile e, in ottemperanza alle più moderne indicazioni governative, dal Marco Corradi, coordinatore Cispel delle Acer dell’E-R 2001 hanno ridotto a tre unità i componenti del Consiglio di amministrazione (due consiglieri e il presidente). Il processo di semplificazione attuato dalla legge regionale ha condotto le aziende Acer verso una profonda trasformazione, facendole diventare uno strumento nuovo, con un’offerta che va oltre la tradizionale gestione dell’edilizia residenziale pubblica. Le Acer oggi sono aziende moderne che coniugano l’orientamento al mercato con un forte ruolo sociale. Una realtà innovativa, all’avanguardia sia nella progettazione e nell’utilizzo di tecnologie avanzate per il risparmio energetico, sia nella realizzazione e riqualificazione di abitazioni in cui la sostenibilità dei costi va di pari passo con la qualità dell’edilizia. Sono diversi i motivi che negli ultimi anni hanno determinato un aumento proporzionale del ruolo sociale delle aziende Acer: dalla riduzione della disponibilità di risorse pubbliche per la “casa” all’aumento della richiesta di alloggi a canone calmierato, dovuti a una modificazione della struttura Alcuni edifici di edilizia residenziale pubblica inseriti nel contesto urbano sociale e al perdurare della crisi economica che hanno generato una preoccupante diminuzione della capacità di reddito delle famiglie nel sostenere i costi della casa e della sua gestione ulteriormente gravati da aumenti e rincari. Le Acer, grazie alla nuova organizzazione, sono diventate oggi punto di raccordo e di riferimento fondamentale per rispondere nel loro insieme ai nuovi bisogni delle persone. “Il social housing è cambiato nel tempo - spiega Marco Corradi, presidente Acer Reggio Emilia e coordinatore Cispel delle Acer dell’EmiliaRomagna - le aziende hanno sviluppato nuovi servizi per la gestione dei condomini, per la formazione di comunità coese, per ampliare l’offerta di alloggi a canone calmierato, per il contenimento dei costi di gestione della casa e delle spese condominiali, in particolare delle bollette energetiche”. Secondo Corradi, il problema del “caro casa” va aggredito su tutti i fronti e non riguarda solo il contenimento del canone, ma soprattutto le spese di gestione delle abitazioni. “In quest’ottica - prosegue Corradi - le aziende si stanno impegnando anche sul fronte dell’efficienza energetica degli edifici con attività di progettazione e riqualificazione innovative che stanno producendo notevoli risultati orientati al risparmio”. Mentre per quanto riguarda le politiche dell’abitare, le Acer hanno attivato il servizio delle Agenzie per l’Affitto, presenti in tutte le province e destinate ad aumentare la propria attività. “Con la crisi economica - sostiene Corradi - il ceto medio è entrato in forte difficoltà e se da un lato non è più in grado di sostenere i costi di affitto del libero mercato, dall’altro non rientra nemmeno nelle fasce di reddito previste per l’assegnazione degli alloggi Erp a canone sociale. Le Agenzie per l’Affitto, grazie al supporto della Regione e dei comuni, puntano a fornire alloggi a canone calmierato a questa fascia sociale, recuperando alloggi privati sfitti a fronte di alcuni semplici ed efficaci strumenti di garanzia”. Ad oggi sono oltre 1.000 gli alloggi privati sfitti recuperati e assegnati tramite l’Agenzia. “Questo servizio sarà utilizzato anche nei comuni colpiti dal terremoto - ha aggiunto Corradi - per recuperare alloggi a favore delle famiglie rimaste senza casa”. Tutte le risorse provenienti dai canoni vengono reinvestite per una migliore attuazione delle Politiche abitative e, in particolare, per la manutenzione ordinaria e straordinaria del patrimonio edilizio dei comuni. Le aziende Acer di fronte alle difficoltà dei comuni, gravati dai tagli imposti dalla Legge Finanziaria e dal Patto di Stabilità, hanno effettuato investimenti e aumentato il numero dei servizi offerti, mettendo a disposizione degli Enti locali risorse economiche e competenze interne per l’attuazione di piani straordinari per il recupero di alloggi pubblici sfitti. Grazie a un investimento della Regione Emilia-Romagna di oltre 52 milioni di euro, le Acer in poco più di tre anni hanno riqualificato oltre 2.700 alloggi pubblici. Attività che, attraverso l’applicazione del principio di rotazione, ha permesso di dare lavoro a una moltitudine di piccole e medie imprese edili, evitando gare d’appalto al massimo ribasso e garantendo un valido supporto all’economia locale”. I NOSTRI SERVIZI Archiviazione ottica con firma certificata Consultazione dei propri dati attraverso il nostro sito web Unità di rete protetta e dedicata Gestione di: Cartelle Cliniche e altro materiale Ospedaliero Documentazione Bancaria Archivi Amministrativi La Battioni Service Srl da tempo svolge attività di Archiviazione a 360° con esperienza consolidata avvalendosi di proprio personale professionalmente qualificato. Siamo orgogliosi della fiducia dei nostri Clienti che ci ripaga per aver lavorato da sempre con serietà e impegno. Strada Farnese, 15 - 43100 - Parma Tel. +39 0521 258330 - Fax +39 0521 268191 [email protected] www.battioniservice.com …date fiducia a chi ha passione Eventi Lunedì 27 agosto 2012 Focus Centro Nord ■■■PREVENZIONE / L’Ordine dei Geologi della Toscana promuove la cultura dello studio del territorio Più informazione, meno “disastri” Fagioli: “I danni di terremoti, frane e alluvioni sono figli della perdita di cultura italiana” M ai tematica, purtroppo, fu di più stretta attualità. Con le scosse in Emilia che hanno richiamato alla memoria le tragedie d’Abruzzo, Lunigiana e Liguria, la professione del geologo è diventata, forse, una delle più ricercate dal punto di vista mediatico. Per preparazione e competenze, i saperi e la professionalità di questi specialisti possono fornire informazioni, dati e progetti sul che cosa, sul come e il perché di tutti quei fenomeni naturali, vuoi sismici, vuoi alluvionali, vuoi franosi o di subsidenza, e sul come prevenirli o disarmarli della loro potenzialità aggressiva. In Toscana più gruppi di lavoro, affiatati, organizzati e promossi dalla presidente dell’Ordine dei geologi, Maria Teresa Fagioli (in collaborazione con gli assessorati regionali di competenza e con l’impegno di colleghi geologi funzionari di regione e province), sono da tempo al lavoro per produrre un continuo aggiornamento e affinamento sia della diffusione della conoscenza del sottosuolo, sia delle normative finalizzate alla mitigazione dei rischi naturali. Nel complesso la Regione è stata in grado di strutturare una serie di normative che la pongono all’avanguardia, in linea con la rinomata e remunerativa qualità dell’ambiente e del territorio toscano. “Purtroppo la normativa sottolinea la geologa Fagioli - in carenza di controlli sistematici sulla sua applicazione e soprattutto della percezione diffusa della sua utilità, non basta a far funzionare le cose come dovrebbero e potrebbero”. I disastri fanno notizia, tutti piangono e si interroga- no sulle bare ma è il lavoro oscuro, coscienzioso, costante degli specialisti di quella parte del mondo che non si vede, del sottosuolo, che meriterebbero più considerazione, perché quelle bare avrebbero potuto evitarle, solo fosse stato loro permesso. Una distorta concezione di “liberalizzazione” cresciuta contro categorie professionali antiche e potentissime sta oggi minando la stessa sopravvivenza di questi operatori di una professione giovane e spesso inascoltata. Ma perché inascoltata? Maria La rotta del fiume Serchio del 2009 Teresa Fagioli così lo spiega: “L’Italia è il Paese della sottocultura geologica, le scienze della terra praticamente non vengono insegnate a scuola, non fanno parte del bagaglio culturale della nostra nazione come Dante o la lotta contro i tumori. I geologi non occupano posizioni dirigenziali se non in pochissimi casi e la conseguenza in Italia, e ancor più in Toscana dove il territorio ha un elevato valore anche economico, è che la geologia, con le sue “manie” di prevenzione, è stata ed é spesso percepita come un ostacolo allo “sviluppo”, a quel tipo di sviluppo frettoloso, miope e rapace che si fonda sulla speculazione immobiliare e fondiaria”. Questo approccio porta troppi comuni a non avere un geologo né nel loro organico né nelle commissioni consultive né, ancor peggio, nei posti dirigenziali a orientare le scelte di pianificazione. Non di rado, infatti, gli amministratori pubblici, per “snellire” le pratiche edilizie preferiscono dotarsi di funzionari istruttori non specificamente preparati. “Ma il rischio sismico e quello idro- geologico - nota Fagioli - non sono soggetti che si possano blandire, non si siedono ai tavoli di concertazione e non sono politicamente corretti. Sono spietati, subdoli, perché agiscono nel sottosuolo, dove nessuno, tranne i geologi, è capace di individuarli e disarmarli”. Certo è che una parte non trascurabile del patrimonio edilizio toscano, in particolare quello sorto dal boom economico agli anni Ottanta, è di qualità dubbia, realizzato dove capita “con criteri di economia esasperata, spesso dove non si sarebbe proprio mai dovuto costruire”. Una politica del territorio che abbia veramente a cuore i beni e la vita dei cittadini dovrebbe affrontare questa realtà. Come? Per esempio cominciando dal tanto sbandierato, e mai reso obbligatorio, “libretto del fabbricato” che non si limiti però a verificare la sola statica degli edifici ma consideri anche su cosa essi poggiano, come i terreni al di sotto delle fondazioni reagiranno al terremoto o se data la vicinanza a corsi d’acqua (o dato lo stato dei loro argini) nel garage sia meglio parcheggiarci il gommone piuttosto che l’auto. Chi acquista una vettura ha il diritto di vedere la prova delle revisioni effettuate; chi acquista la sede della propria industria, o la propria abitazione, non dispone invece di una informazione obbligatoria ed esauriente al riguardo. Ingegneri, geometri e architetti verificheranno staticità, im- 11 Un effetto della frana di Massa Carrara del 2010 pianti e regolarità urbanistica, ma senza il contributo del geologo non sarà dato conoscere la puntuale pericolosità e il rischio geologico cui è soggetto il singolo edificio e di conseguenza a cosa si esporranno i suoi abitanti o frequentatori. “Fino a quando la legge - dice Fagioli - non lo imporrà, starà alla sensibilità di cittadini e degli imprenditori decidere se affidare il lavoro di una vita, oltre alla vita propria e dei propri cari, a persone non specializzate. Così, e solo così si potrà avviare il processo virtuoso di progressiva riallocazione degli insediamenti idrogeologicamente insostenibili e la rinascita di quella eccellenza urbanistica e territoriale di cui la Toscana va giustamente fiera”. 12 Focus Centro Nord Eventi Lunedì 27 agosto 2012 ■ PAVONI ROSSANO / Oltre 20 anni di esperienza nei servizi ambientali globali e bonifiche “Aspirazioni” confermate nei fatti Una visione etica e certificata nella gestione rifiuti, smaltimenti e pulizie industriali Q uando parliamo di un’azienda, siamo spesso soliti associarla al termine economia, ipotizzando implicitamente che una buona gestione sia il frutto dell’implementazione di indicatori economici che permettono di ottenere maggiori ricavi. A volte, invece, è importante pensare che un ottimo imprenditore sia colui che sviluppa all’interno dell’organizzazione stessa un’economia orientata alla sostenibilità. E questo è quello che saputo fare la Pavoni Rossano Srl, società marchigiana che da 20 anni opera nel settore ambientale. Nel tempo, l’azienda ha sviluppato una sensibilità importante nel fornire un Ambiente, salute e sicurezza sul lavoro: l’azienda ha scelto di aprirsi in modo trasparente negli ambiti più critici dell’attività Una fase di lavorazione durante un lavoro di bonifica servizio globale, su misura del cliente e al passo con tutte le dinamiche normative del settore. L’azienda si occupa di gestione dei rifiuti, trasporto ed avvio allo smaltimento, bonifiche ambientali e bonifica serbatoi, grandi aspirazioni e da ultimo entrato a far parte della famiglia dei servizi offerti è la possibilità di effettuare pulizie industriali con apparecchiature ad altissima pressione. La natura familiare della gestione aziendale, come da tradizione nel territorio, mette i titolari a diretto contatto con il cliente, dando ulteriore prova di lavoro “trasparente” che nel campo ambientale è una garanzia. “Un’economia sostenibile è quella che si fonda sull’equilibrio economico dell’ecologia e dell’equità - commenta Tommaso Pavoni, direttore generale dell’azienda -. Per questo il prodotto oggi non deve essere solo bello e sicuro, ma anche etico, ovvero realizzato nel rispetto delle leggi e delle normative, senza sfruttamento del lavoro o di popolazioni svantaggiate, eco-compatibile, riciclabile ed equosolidale. Tenere ■ GEOCANTIERE / Gestionali per ogni settore delle energie alternative presente questi presupposti nel definire gli obiettivi della propria azienda è ciò che può consentire agli attori economici di fare del bene al nostro mondo e non trasformarlo nel set di una sfida basata su sconti, furbizie e irregolarità”. “Il settore dei servizi ambientali - sottolinea Tommaso Pavoni descritto in modo negativo, e a volte addirittura criminalizzato dall’informazione, è interessato da normative continuamente in evoluzione, il cui mancato rispetto rientra nella sfera penale. E proprio per gestire questi aspetti - precisa Pavone - l’azienda ha scelto di aprirsi in modo trasparente alle parti interessate, decidendo di adottare il metodo di lavoro proposto da alcune norme internazionali che interessano gli ambiti più critici, come la qualità del servizio, l’ambiente, la salute e la sicurezza e il lavoro”. A garanzia di una gestione corretta e trasparente, la Pavoni Rossano ha acquisito quindi le certificazioni Iso 9001, Iso 14001, Bs Ohsas 18001 e Sa8000. Tali norme hanno dato un’impronta sistemica alla gestione aziendale su tutti agli aspetti inerenti le norme, alla gestione delle tematiche più rilevanti, dandosi obiettivi di miglioramento sempre più ambiziosi, con il metodo e gli strumenti di una grande azienda. “Risale a quasi un anno e mezzo fa la decisione di intraprendere la prima rendicontazione sociale ed è ormai possibile tirare le somme di questa prima esperienza - continua Tommaso Pavoni -. Redigere un bilancio sociale significa avere il coraggio di rendere trasparente la propria organizzazione con dati che vanno oltre il bilancio di esercizio e che fanno comprendere la politica e le strategie aziendali. Rivelare le linee strategiche, gli investimenti, le ore di formazione e le spese in consulenze vuol dire far comprendere, per quanto possibile, ciò che sta dietro al successo di un’impresa”. Questo aspetto è rafforzato dal fatto che l’azienda non si è posta l’obiettivo di avere un ritorno in termini di diffusione del proprio brand o di fatturato, ma che invece ha cercato di far tesoro di un’esperienza importante per rafforzare le proprie strategie e migliorare la comunicazione verso le parti interessate. Attualmente è in corso la preparazione del Report di Sostenibilità 2011, che verterà principalmente sul tema “Abbiamo a cuore l’ambiente” con un focus importante sulla Mission aziendale: offrire servizi alle imprese in materia ambientale “garantendo - sottolinea Pavoni - il rispetto della legislazione, risolvendo situazioni anche complesse e mantenendo la professionalità come punto di forza”. ■ CAMST / Oltre 60 anni di esperienza nel settore, vicina alle aziende colpite dal sisma Affidabilità per tutti gli studi tecnici Ristorazione con il cuore Dall’auto elettrica alla progettazione civile, anche in franchising Un gruppo da 250mila pasti al giorno nel rispetto delle regole “U na nuova generazione, in collaborazione”: è lo slogan di Geocantiere, società di Foligno con radici a Nocera Umbra, che a otto anni dalla sua fondazione è diventata una realtà consolidata. Grazie alla collaborazione di professionisti provenienti da diversi settori, l’azienda si è sviluppata in modo costante, allargando il suo portafoglio di offerta e puntando sull’adozione di un “metodo” sul quale poggiare le basi di una crescita sana e duratura. “La nostra mission - afferma Alessandro Giovannini, presidente di Geocantiere e coordinatore regionale di Anter - sta nel trasformare la veste degli studi tecnici in Italia, abbandonando la gestione artigiana- le delle pratiche, in virtù di un approccio tipicamente industriale che garantisca al cliente la possibilità di confrontarsi con “dati certi” e “date certe”. Questi sono i valori che caratterizzano il nostro modus operandi e fanno la differenza in un momento come quello attuale, in cui la gente presta la massima attenzione alle strategie per investire i propri soldi”. Dopo aver maturato esperienze importanti nella ricostruzione post sismica e nel fotovoltaico, l’azienda oggi articola la sua attività in differenti service, ognuno dei quali ricopre uno specifico settore di mercato: energie alternative, auto elettriche, colonnine, certificazioni e riqualificazioni energetiche, progettazione civile e altre attività in rampa di lancio. “Geocantiere è una realtà in continua espansione - spiega il direttore generale Daniele Frillici - che punta sulla formazione al lavoro e sulla motivazione di un gruppo di giovani professionisti. Ispirandoci al nostro metodo, abbiamo implementato il gestionale GeoSoft, attorno al quale ruota tutta la nostra attività: scadenze, segnalazioni, statistiche, analisi. Un sistema di lavoro replicabile per ogni service ed esportabile”. Il futuro di Geocantiere è una rete di franchising in cui gli studi associati collaborino insieme e condividano la visione che è stata alla base di questo progetto innovativo. Camst: 34 anni di bilanci in utile. E nel 2011 è cresciuto del 6,55% con un fatturato pari a 978 milioni di euro U n’azienda capace di produrre con il cuore: si potrebbe così riassumere l’attività di Camst, azienda leader nella ristorazione collettiva e non solo, capace nell’ultimo anno di superare il miliardo di euro di fatturato senza perdere di vista il lato umano della vita professionale, quello che riguarda il mantenimento dei posti di lavoro nonostante il periodo di profonda crisi economica che sta vivendo il mondo imprenditoriale. Da più di 60 anni, il gruppo Camst opera in tutti i settori del mercato della ristorazione, offrendo prodotti e servizi in grado di soddisfare le esigenze dei clienti, anche quelli più esigenti. Dall’azienda alla scuola, dall’area commerciale a quella sanitaria, dalle fiere ai ricevimenti: ad ognuno la soluzione ideale. I numeri, d’altra parte, sono l’indicazione più chiara della qualità offerta: 11.000 dipendenti, 250.000 consumatori al giorno, 1.500 punti di consumo, 7.000 clienti, 90.000.000 di pasti serviti ogni anno. Nel 2011 il Gruppo Camst è cresciuto del 6,55%. Da 34 anni i bilanci sono in utile. Il fatturato si attesta sui 978 milioni di euro, con un utile aggregato di 10,5 milioni di euro. L’incremento di fatturato di 60 milioni è concentrato in Camst (+ 9,8%), in Day Ristoservice (+ 15.2%) e nella tedesca L&D (+ 16,3%). E non è tutto: oltre alla professionalità, Camst ha mostrato una straordinaria sensibilità nei confronti dei territori colpiti dal sisma emiliano-romagnolo. Ha, infatti, portato 14.000 cestini dal Family Day 2012 alle zone più colpite, sta adottando una cooperativa agroalimentare messa in ginocchio dal sisma per aiutarla a rialzarsi, ha comprato il parmigiano reggiano di due cooperative che hanno visto cadere le loro forme dalle scalere e ha indetto tra i dipendenti una sottoscrizione per il “terremoto nell’Emilia”. Il gruppo Camst, proiettato nel futuro, si può definire tranquillamente un’ “azienda 2.0”: nuovi siti internet in open source, apertura ai social network, risposta immediata e personalizzata, un blog aziendale. Tre anni fa è stata presa la decisione di aprirsi al mondo digitale: oggi Camst può affermare con sicurezza di essere ai massimi livelli nazionale per ciò che riguarda la tipologia di comunicazione nel ventunesimo secolo. Eventi Lunedì 27 agosto 2012 Focus Centro Nord ■■■TERRITORIO / La sfida della “sicurezza idraulica” del Consorzio di Bonifica dell’Area Fiorentina si traduce in una migliore qualità di vita Cura le acque. Protegge la terra. Pensa al futuro L’ente al lavoro per limitare i rischi di allagamenti ed esondazioni. In primo piano anche la trasformazione dei corsi d’acqua in aree verdi utilizzabili dai cittadini come piste ciclabili o luoghi di incontro sicuri H anno effetti sulla vita quotidiana dei cittadini gli impianti, le casse di espansione e i lavori del Consorzio di bonifica dell’Area Fiorentina (www.cbaf.it). Chi è nato in questa zona pianeggiante e intensamente urbanizzata, che si estende da Firenze verso Prato, ricorda come, non troppo tempo fa, gli allagamenti si ripetessero con il susseguirsi naturale delle stagioni, e come intere aree fossero poco più che acquitrini. Se oggi non è più così, è proprio perché gli uomini, i Marco Bottino mezzi e gli impianti del Consorzio tengono sotto controllo la situazione. Senza contare che oggi il Consorzio copre anche un nuovo importante ruolo. “Alla sfida della sicurezza idraulica - spiega il presidente, Marco Bottino - si è aggiunta quella, non meno importante, della qualità della vita e della valorizzazione del verde e degli ambienti fluviali. Fiumi, canali, laghi, stagni e corsi d’acqua sono spesso fra le poche zone verdi rimaste nelle città e costituiscono fasce di territorio naturale fra un’area urbanizzata e l’altra, dove piante e animali autoctoni possono continuare a vivere e riprodursi. Oggi dunque è compito del Consorzio anche valorizzare queste porzioni di territorio, rendendole accessibili e impegnandosi per la loro salvaguardia”. Tanti gli interventi portati avanti dal Consorzio di Bonifica dell’Area Fiorentina per coniugare sicurezza idraulica e tutela dell’ambiente. Per esempio, la realizzazione a Sesto Fiorentino del ‘Chiaro dei Li- Il torrente Rimaggio di Sesto Fiorentino dopo i lavori micoli’ (o beccaccinaia), uno specchio d’acqua che favorisce la presenza degli uccelli acquatici e, più in generale, della flora e della fauna. Il lago, situato all’interno del Podere Querciola, un’Area naturale protetta d’interesse locale (Anpil), è nato dalla collaborazione fra Legambiente e Consorzio ed è stato pensato per ampliare la gamma degli habitat disponibili. Oggi, la check list degli uccelli del parco della Querciola vede ben 176 specie di volatili osservati nell’arco dei dodici mesi, fra stanziali (oltre 90) e di passo. Sempre a Sesto Fiorentino, è stato realizzato un percorso pedonale sul Rimaggio. Dopo il primo tratto di 225 metri già completato, si prevede di allungarlo dal parco dell’Oliveta fino a valle di piazza Ginori, raggiungendo così 700 metri di lunghezza. I lavori hanno permesso la rinaturalizzazione del Rimaggio, anche grazie a due soglie, scalini artificiali in pietra che trattengono i detriti, ossigenano e fanno scorrere l’acqua meno velocemente. L’intervento, costato circa 158mila euro, è stato finanziato dal Consorzio con i fondi residui derivanti dagli oneri di concessione a suo tempo corrisposti da Cavet. Un terzo esempio significativo è quello di San Donnino, nel Comune di Campi Bisenzio dove è stata inaugurata nella primavera 2011 l’area 13 verde creata all’interno delle aree di laminazione. Un progetto che ha permesso di ottenere due obbiettivi: aumentare la sicurezza idraulica e creare un sistema di aree a verde, in parte allagabili, dell’estensione complessiva di circa 18 ettari. Le aree di laminazione di San Donnino sono in grado di contenere 82.900 m3 di acqua che, in caso di necessità, allagano una superficie di 8,27 ettari. Sono attive già da diversi anni, dopo essere state progettate dal Consorzio, realizzate in più lotti e finanziate dalla Regione Toscana (930mila euro), insieme alla Società Autostrade per l’Italia SpA (1,7 milioni di euro), nell’ambito di un programma di assetto idraulico concordato con la Provincia di Firenze e con il Comune di Campi Bisenzio. Tali aree servono a dare maggiore sicurezza a una vasta area di insediamenti produttivi e residenziali, garantendo al canale collettore delle acque basse un bacino nel quale defluire in caso di piena. Ultimamente, grazie alla sinergia fra il Comune di Campi Bisenzio e il Consorzio, questa zona si è trasformata anche in un giardino, arricchito da 635 alberi, oltre 5mila arbusti, 1,7 km di pista ciclabile, due passerelle pedonali e quasi sette ettari di prati, oltre a un’area umida permanente progettata e realizzata in collaborazione con il Wwf e dedicata all’avifauna delle aree umide della piana. 14 Focus Centro Nord Eventi Lunedì 27 agosto 2012 ■■■LAUREA E MASTER / L’attività di formazione della Scuola Superiore per Mediatori Linguistici di Pisa Pronti per il mondo globale del lavoro Piano di studi innovativo, stage obbligatorio e studio dei linguaggi settoriali L a formazione della Scuola Superiore per Mediatori Linguistici di Pisa (www. mediazionelinguistica.it) è da sempre orientata a eliminare la distanza fra la formazione accademica, troppo spesso teorica, e le esigenze del mondo del lavoro. In 25 anni di attività la missione di questo Istituto Universitario non è cambiata ed anzi si è rafforzata, grazie al suo Piano di studi innovativo, al fine di creare professionisti delle lingue straniere in grado di cogliere le opportunità del mercato in continua evoluzione. Nata nel 1989, la Scuola dal 2003 è abilitata a rilasciare il Diploma di Mediatore Linguistico, equipollente a tutti gli effetti di legge al Diploma di Laurea in Scienze della Mediazione Linguistica - classe L12. Il Diploma di Mediatore Linguistico permette dopo tre anni un immediato inserimento in aziende appartenenti a molteplici settori merceologici. Non solo la conoscenza tecnica delle lingue ma anche della cultura, dell’aspetto economico-giuridico, storico-turistico dei vari paesi di riferimento, L’accesso alla scuola è a numero chiuso e regolato da un esame di ammissione L’esame di ammissione per l’a.a. 2012/2013 si terrà il 12/13 settembre creano a tutti gli effetti professionisti indispensabili per l’attuale mercato del lavoro. Oltre al corso di laurea, la scuola attiva Master di specializzazione per giovani laureati, per professionisti e per aziende, strutturati per costruire profili con capacità lin- guistiche elevate e concrete, a cui si aggiungono competenze di marketing e linguaggi settoriali, in modo da rispondere alle più complesse richieste delle aziende. “L’obiettivo del lavoro di tutti questi anni - spiega il presidente Aldo Casali - è stato costituire un istituto universitario di eccellenza nella formazione linguistica, sia universitaria che post lauream, che possa offrire agli studenti un’alternativa concreta e di qualità. Per mantenere alto il livello dei nostri studenti, l’accesso è regolato da un esame di ammissione selettivo e il numero degli studenti è pro- tariato e alla traduzione, ma anche materie che preparassero gli studenti ad operare in un contesto aziendale e turistico. Per completare il profilo di competenze degli studenti, oltre alle due lingue di laurea, è stato reso obbligatorio lo studio di una lingua orientale, cinese o arabo, sempre più richieste dal mondo del lavoro”. Oggi la Scuola ospita studenti che arrivano da tutta Italia, impegnati quotidianamente in Studenti e genitori in visita alla scuola grammato”. Una volta iscritti, gli studenti saranno impegnati quotidianamente in aula con docenti madrelingua o bilingue, provenienti soprattutto dal mondo professionale. “Fin dall’inizio - sottolinea Anne Bourgeais, director of studies - la scelta è stata quella di creare un piano di studi in cui fossero presenti materie specificatamente legate alle lingue straniere, all’interpre- aula e nei laboratori insieme ai docenti. Il numero chiuso e la frequenza obbligatoria garantiscono classi poco numerose che permettono di applicare un metodo didattico interattivo, fondamentale per un reale sviluppo delle competenze in ambito linguistico e per concludere gli studi nei tre anni (180 Cfu) previsti dall’ordinamento ministeriale. Il piano di studi inoltre prevede obbli- gatoriamente per tutti gli studenti uno stage formativo da svolgere durante la pausa delle attività didattiche. La scuola ogni anno stipula convenzioni di stage con importanti soggetti istituzionali, aziende, enti privati e pubblici, italiani e internazionali, per offrire ai propri studenti un’esperienza significativa in un contesto professionale reale. La vocazione all’eccellenza della scuola non si riflette solo sul processo di selezione degli studenti ammessi e sulla concretezza del percorso, ma anche sulle strutture didattiche: gli studenti possono contare su tre laboratori linguistici tecnologicamente avanzati, in cui svolgere regolarmente lezione, un’aula informatica per lo studio individuale, una biblioteca e numerose aule studio. Le strutture e le attrezzature della scuola sono a disposizione degli studenti anche al di fuori delle lezioni. Sul fronte degli sbocchi occupazionali, la scuola ha attivato uno sportello di orientamento in uscita a vantaggio di tutti gli studenti dell’ultimo anno e dei neolaureati. Lo scopo è offrire un ampio panorama delle opportunità professionali, informare sui percorsi post laurea, offrire consulenza per l’accesso al mercato del lavoro. Inoltre, gli studenti vengono in contatto, attraverso eventi e seminari organizzati dalla scuola, con aziende e professionisti del settore che li orientano nel panorama degli sbocchi professionali. Eventi Lunedì 27 agosto 2012 Focus Centro Nord 15 ■ DIMENSIONE CONTROLLO / Società di consulenza specializzata in strategia aziendale, pianificazione e controllo di gestione Bubbio: “Così si mantiene il vantaggio competitivo” Fare business tra scenari in mutamento è possibile ma bisogna cambiare modo di ragionare e individuare i megatrend mondiali M antenere competitiva un’azienda imparando a cavalcare le onde di una crisi strutturale come quella che stiamo attraversando? Non solo è possibile, ma può diventare una nuova opportunità di crescita e miglioramento. Ne è convinto il professor Alberto Bubbio, economista e docente universitario, nonché amministratore unico di Dimensione Controllo, società di consulenza specializzata in strategia aziendale, pianificazione e controllo di gestione. “Occorre - spiega - delineare innanzitutto quale potrebbe essere lo scenario futuro, definire poi una strategia e le modalità di realizzazione valutandone rischi ed eventuali interventi correttivi”. Una ricetta tutto sommato semplice, ma solo se il management di un’impresa è in grado di utilizzare correttamente tre importanti strumenti di pianificazione e controllo. Sono lo scenario planning, la definizione e realizzazione di una strategia e il risk management “Si tratta - precisa il professor Bubbio - di approcci già proposti in passato ma che oggi si possono rivelare particolarmente efficaci. Certo, si tratta anche di dare meno spazio a rituali, ormai consolidati ma meno utili, come quelli dell’elaborazione del piano strategico e del budget che sono oggi strumenti troppo ingessati”. Oggi la parola d’ordine è flessibilità a cominciare dall’approccio dello scenario planning. In questo caso non si cerca di prevedere, ma di prevenire il contesto socio-economico nel quale ci si troverà ad operare. “Se Kodak - rimarca il profes- Prevenire l’evoluzione del mercato. Considerando anche le variabili politiche e sociali, tecnologiche, ambientali e legali sor Bubbio - si fosse impegnata in questa attività avrebbe potuto ampiamente prevenire l’evoluzione del suo mercato ed intervenire”. È fondamentale in questo caso porsi le domande giuste. Ci saranno ancora i miei clienti tra 5-10 anni e cosa vorranno? Cosa deve cambiare nella nostra offerta (prodotti, servizi e canali distributivi) per rispondere alle nuove esigenze dei clienti? Per rispondere a queste domande occorre individuare quali sono i megatrend che emergono nel mondo occidentale e nel mondo orientale e, più in specifico, nei Paesi con una crescita economica sostenuta come Brasile, Russia, India e Cina. “Così ad esempio - rimarca il professor Bubbio - nei principali Paesi industrializzati si osserva un rallentamento nella crescita delle popolazioni, il loro invecchiamento, ma in presenza di livelli culturali più alti, il passaggio per le persone da una diffusa ricerca del benavere al ben-essere, le eccedenze produttive, la crescente regolamentazione dei mercati finanziari, l’attenzione agli impatti ambientali e ancora il maggior ricorso a forme di collaborazione tra le imprese”. Sulla base di questi megatrend si potrà allora valutare l’impatto sul business nel quale si opera e capire quali saranno i cambiamenti. Uno scenario compiuto dovrà prendere necessariamente in considerazione anche l’evoluzione delle variabili politiche, sociali, tecnologiche, ambientali e legali. Pianificazione SCENARIO PLANNING Piano Strategico Business Plan Risk/contingency Plan Management control Cost Management Piano Bsc Budget Nuovi approcci alla Pianificazione Strategica e al controllo di gestione Le quattro prospettive della Balanced Scorecard Financial prospective Customer prospective Da sx: i professori Alberto Bubbio, economista, docente universitario e amministratore di Dimensione Controllo e Massimo Solbiati Balanced Scorecard, trait d’union tra la strategia aziendale e la gestione operativa L’ Operativa Strategica elaborazione e la realizzazione di una strategia è una fase molto delicata. Lo spiega il professor Massimo Solbiati, docente di Programmazione e Controllo all’Università Carlo Cattaneo “Perché non sempre è facile tradurre una strategia in azione”. L’approccio più corretto per misurare la performance aziendale è quello della Balanced Score Card (scheda di valutazione bilanciata) uno strumento che consente di definire quali sono le variabili da monitorare per il controllo strategico dell’andamento di un’azienda. Questo sistema è stato introdotto per la prima volta nel 1992 da Robert Kaplan e David Norton, professori dell’Università di Harvard e a 20 anni dalla nascita è stato adottato da molte aziende nel mondo. “L’obiettivo - precisa il professor Bubbio - è quello di comunicare la strategia e di tradurla in azione, facendo convergere tutte le risorse aziendali verso questo traguardo”. Per affrontare il mercato è necessario quindi che un’azienda disponga di un numero molto elevato di informazioni e di indicatori che segnalino i punti in cui intervenire e le conseguenze che questi interventi possono provocare all’interno e all’esterno dell’azienda. L’obiettivo è quello di realizzare un collegamento diretto e costante nel tempo tra strategia e gestione operativa, non osservando solo i risultati economico-finanziari. Occorre invece cercare di misurare anche quelle variabili intangibili che hanno, in determinati business, una forte valenza strategica come ad esempio la notorietà del brand. La metodologia della Balanced Score Card parte dal presupposto che, per avere una visione esauriente della situazione aziendale, nessun indicatore di performance deve essere preso singolarmente, ma occorre costruire un insieme organizzato di indicatori collegati tra loro. La performance aziendale può essere allora misurata attraverso quattro prospettive: la prima è legata ai tradizionali indicatori della prospettiva eco-fin, che vanno però valorizzati come indicatori per guidare le strategie di crescita aziendali. Un secondo indicatore è dato dalle relazioni che l’impresa riesce a instaurare con i suoi clienti e da cui dipende la capacità nel tempo di mantenere e sviluppare i ricavi di vendita. Utili anche gli indicatori legati ai processi gestionali critici, capaci di soddisfare prima e fidelizzare poi i clienti o un macro-aggregato di variabili che misurano la capacità di un’impresa di apprendere dall’esperienza e di tradurre questo patrimonio in preziosi stimoli per l’innovazione. “In fase di progettazione della Balanced Score Card (Bsc) - fa notare ancora il professor Bubbio - occorre definire una mappa strategica. L’elaborazione di questa mappa costringe il management ha ricercare le relazioni di causa/effetto tra missione, obiettivi strategici e variabili di gestione operativa ad impatto strategico. Poche e selezionate variabili per ognuna delle quattro prospettive, da inserire in Bsc solo se legate da una relazione forte con la dimensione strategica della gestione. Questa mappa, fra l’altro, deve essere il frutto di un lavoro collegiale del team di vertice. Con la Bsc cambiano le metriche della pianificazione e controllo e cambiano le modalità di approccio a queste attività di direzione”. MISSIONE E INTENTI STRATEGICI Process prospective Learning & growth Perspective Gestione del rischio. Ecco come valutarla U n terzo strumento di pianificazione e controllo illustrato dal professor Massimo Solbiati, è il risk management, attività che deve individuare e gestire tre tipologie di rischi: i rischi interni preventivabili, quelli legati alla strategia e quelli legati ad eventi esterni. Per i rischi legati ai cicli di fabbricazione, la sicurezza del lavoro o possibili comportamenti del personale, si tratta di cercare di minimizzarli introducendo opportune norme di comportamento e soluzioni. I rischi legati alla strategia si riferiscono alla rischiosità del business alle soluzioni organizzative che la stessa si dà (intensità delle immobilizzazioni e dei costi fissi nelle soluzioni gestionali) e all’esistenza nel mercato di competitor temibili. La terza tipologia di rischio è quella legata ad eventi di ambiente esterno ad elevato impatto sulle performance aziendali. Se la probabilità che si verifichino è alta, può essere opportuno predisporre preventivamente dei piani di azione (contingency plan) che consentono di affrontarli efficacemente. Con una laurea alla Università Bocconi di Milano e specializzazione alla Harvard Business School, il professor Bubbio svolge attività professionale di consulenza dal 1982. È autore di libri e numerose pubblicazioni, professore associato di economia aziendale presso l’Università Cattaneo - Liuc di Castellanza (Va) e per quindici anni è stato docente della Sda-Bocconi. Oggi collabora con alcune fra le principali Business School italiane. Massimo Solbiati anche lui laureato alla Bocconi è docente presso l’Università Carlo Cattaneo – Liuc e con Dimensione Controllo svolge attività di consulenza direzionale. 16 Focus Centro Nord Eventi Lunedì 27 agosto 2012 ■■■CONSORZIO IL MERCATO / A Modena riqualificato tutto il Novi Park Tutto nuovo senza perdere neanche un giorno di lavoro Esempio cristallino di commercio ambulante di grande qualità C i sono storie che non si possono raccontare senza nominarne tutti i protagonisti: personaggi che contribuiscono, ognuno con la propria personalità, a creare un’esperienza coinvolgente. Quella del Consorzio Il Mercato di Modena è una storia che dura da oltre 20 anni, segnata da una positiva collaborazione con l’amministrazione comunale che ha sempre creduto nelle capacità e nei progetti di un gruppo di lavoro ben assortito. Il più recente esempio di questo lungo e produttivo rapporto è il Novi Park, avveniristico parcheggio interrato realizzato al parco Novi Sad alle porte del centro storico. Tale zona da anni ospita il tradizionale mercato del lunedì. Avere il sostegno concreto dell’amministrazione comunale ha permesso agli operatori di non perdere una sola giornata di mercato durante i tre anni di costruzione. Guido Sirri, presidente del Al centro della foto la struttura d’accesso ai posteggi interrati Consorzio Il Mercato, spiega “Grazie al sindaco Giorgio Pighi e all’assessore alle politiche economiche Daniele Sitta, è stato possibile conciliare questo importante progetto urbanistico con l’esistenza del mercato. Lo staff con cui collaboriamo da anni, tra cui Giovanni Bertugli e Cuono Marzullo, ha studiato soluzioni che consentissero al mercato di svolgersi in modo regolare”. Ora il mercato settimanale di Modena ha una nuova casa: moderna, funzionale e accessibile per gli operatori e per il pubblico. Per il presidente Sirri si tratta di un riconoscimento al ruolo svolto dal mercato nella vita sociale ed economica modenese. Inoltre rappresenta un segnale di fiducia nella capacità imprenditoriale del Consorzio: “Per noi deve essere considerato un punto di partenza e non di arrivo. Abbiamo una sede nuova e vogliamo essere all’altezza della situazione. Siamo convinti che ora aumenterà ulteriormente l’affluenza dei clienti, considerando che ogni lunedì il mercato è visitato da migliaia di persone. Proprio a loro vogliamo offrire un servizio sempre migliore”. Grazie alla gestione diretta dell’area mercatale, ottenuta nel 2001 e ancora oggi elemento che distingue Modena in tutta Italia, e alla direzione del Consorzio, il mercato ha conosciuto negli ultimi anni un miglioramento costante in grado di tradursi in un maggior volume di affari, nonostante il periodo di crisi. I 400 imprenditori associati hanno scelto la strada della qualità, dimostrando che si può fare innovazione anche nel commercio ambulante proponendo iniziative contro la contrazione dei consumi. Un risultato ottenuto attraverso un grande lavoro di squadra, dal singolo associato al presidente, espressione di una realtà corale che riunisce e mette a frutto diverse sensibilità. Un’organizzazione completa, funzionale sotto ogni aspetto. Una struttura che ha creato un modello efficiente per riaffermare la qualità del commercio ambulante e renderlo dinamico, in grado di rispondere alle mutate esigenze economiche dei L’avveniristico posteggio interrato nel parco è stato realizzato senza compromettere l’attività lavorativa del mercato settimanale consumatori. “I mercati erano diventati sinonimo di un luogo dove trovare prodotti a buon mercato per risparmiare, purtroppo a scapito della qualità”, ha spiegato Guido Sirri che, poi, ha precisato: “Questo compromesso non era più accettabile. Siamo imprenditori e chi lavora seriamente non accetta di vendere un prodotto scadente. Abbiamo intrapreso la strada più rischiosa, contenere i prezzi e migliorare la qualità della merce per dare alla gente quello di cui ha realmente bisogno. La nostra scelta si è rivelata vincente”. I risultati ottenuti hanno spinto il Consorzio a cercare nuove prospettive per il futuro, forte della propria autonomia e dell’appoggio concreto di tanti soggetti attivi nel panorama economico modenese. “La collaborazione è la chiave del successo. Il mercato è parte di un sistema produttivo locale che dimostra di avere gli anticorpi necessari per far fronte alla crisi, a cominciare dalle associazioni di categoria che rappresentano noi imprenditori”, ha concluso il presidente del Consorzio Guido Sirri. “Un pensiero particolare tra i nostri partner va a Confesercenti Modena e Banca Popolare dell’Emilia Romagna che da sempre scendono in piazza al fianco dei nostri operatori”. Il rendering dall’alto mostra la totale riqualificazione dell’area Eventi Lunedì 27 agosto 2012 Focus Centro Nord 17 ■ MONINI / Fondata nel 1920 ha diffuso la cultura dell’olio extra vergine in Italia e nel mondo Un secolo di passione, di armonia, rispetto per la natura e la salute L’azienda di Eggi (Spoleto) esporta in tutto il mondo una vasta gamma di prodotti di qualità. La tradizione dell’arte olearia è oggi affidata ai nipoti del fondatore Q uella di Monini è una storia lunga un secolo. Una storia italiana esemplare, fondata sulla ricerca della qualità e sul rispetto della tradizione che inizia nel 1920 quando Zefferino Monini avvia a Spoleto, città d’origine della famiglia, la sua produzione d’olio extra vergine d’oliva. Un prodotto che all’epoca era ancora poco diffuso dal momento che la maggioranza degli italiani utilizzava quasi esclusivamente olio di oliva, per abitudine e scarsa conoscenza dell’argomento. Ma la passione di Monini porterà alla creazione di un prodotto d’eccellenza, apprezzato da tutti, anche fuori dell’Umbria: un’operazione nuova in quegli anni lontani che scrive la prima pagina nel mercato dell’extra vergine. Così il prodotto Monini acquista fama crescente e viene richiesto da clienti sempre più lontani. Ben presto Giuseppe, Nello e Paolo, i figli di Zefferino, lo affiancano, imparando tutti i segreti e i procedimenti per continuare, a partire dagli anni ‘50, a far crescere l’impresa che proprio in quegli anni - in anticipo sulle future esigenze di mercato - introduce per prima le bottiglie in vetro per la vendita del prodotto, accanto alle tradizionali damigiane. Questa è la prima di una lunga serie di innovazioni che vede ancora oggi la Monini leader del settore e all’avanguardia nei processi di raccolta, selezione, produzione e commercializzazione di un gamma di extra vergine d’oliva di qualità superiore. L’arte olearia oggi è custodita da Zefferino e Maria Flora: nipoti del fondatore che guidano l’azienda ancora nello stesso stabilimento delle origini, a Eggi nei pressi di Spoleto. Ed è qui che Zefferino seleziona gli oli assaggiandoli personalmente come faceva suo nonno. L a capacità di rinnovarsi conservando la propria tradizione ha trasformato l’antico “saper fare” oleario Monini in una vera e propria arte. A quest’idea è ispirata la campagna tv 2012 di Monini, curata da Lorenzo Marini Group, che vede l’olio extra vergine d’oliva protagonista assoluto: elemento “taumaturgico” capace di trasformare i piatti in opere d’arte. La campagna ha coinvolto un team di artisti: dai maestri intagliatori thailandesi della Siam Carving Academy di Bangkok, esperti nell’antica arte orientale del food carving, l’attrice Roberta Pellini “voce” italiana di Nicole Kidman e Julia Roberts fino alla famosa cantautrice e compositrice italiana Mariella Nava che ha appositamente composto l’elegante assolo di piano, colonna sonora dello spot. Monini è anche partner storico del Festival dei Due Mondi. Attraverso la Fondazione omonima, la famiglia Monini ha recentemente acquistato il palazzetto che fu di proprietà di Giancarlo Menotti, fondatore e anima del periodo d’oro del Festival. Sottoposto ad attenta ristrutturazione, oggi è Centro di documentazione multimediale del Festival dei Due Mondi, aperto gratuitamente al pubblico. Nelle sue sale, oltre a uno sconfinato materiale d’archivio sulle 55 edizioni del Festival, sono ancora oggi conservate molte vestigia che furono di Menotti tra cui il piano su cui ha suonato le prime note. Dal 2010 ospita il premio Monini “Una Finestra sui Due Mondi”, assegnato ad artisti di grande fama come John Malkovich e Mikhail Baryshnikov. Lo stabilimento di Eggi, nei pressi di Spoleto Maria Flora e Zefferino sono i nipoti di Zefferino Monini: il fondatore dell’attività di produzione di olio extravergine d’oliva avviata nel 1920 Oltre allo stabilimento di Eggi, anche una sede in Polonia e negli Usa. La gamma prodotti annovera anche aceti e salse per aperitivi Nel 2011 il Classico Monini si è affermato come l’extra vergine d’oliva più venduto nella grande distribuzione italiana (fonte Iri - Infoscan I+S+Lsp). Perfettamente equilibrato, armonioso, pieno, contraddistinto da gradevoli note che richiamano il profumo dell’erba, è davvero un grande “classico” della produzione Monini, diventato negli Rivoluzione green anche nei processi e nel packaging O Quando l’extra vergine è arte ggi Monini è un’azienda all’avanguardia per strutture, tecnologia e controllo qualità (certificato da Iso 9001:2000), con una grande attenzione per l’ambiente come testimoniano interventi che vanno dall’installazione di un impianto fotovoltaico aziendale, all’acquisto di energia da fonti rinnovabili certificate, all’introduzione di packaging eco sostenibili. Un importante passo nell’ambito della sostenibilità è la recente introduzione, sulle referenze di extra vergine più vendute, di bottiglie in vetro riciclato già utilizzate da sempre per il GranFruttato. Nuovi pack in grado, grazie anche al colore più scuro e alla neutralità e naturalità del vetro, di conservare ancora più intatte le proprietà e il gusto dell’olio extra vergine. Il restyling completo delle confezioni ha inoltre visto anche l’eliminazione della capsula in Pvc sui tappi delle bottiglie della gamma, sostituita con l’esclusivo sigillo di garanzia e l’utilizzo di etichette in carta 100% riciclabile. anni gusto “di riferimento” per gli italiani in cucina. Il GranFruttato, dal sapore intenso, nasce dalla selezione di sole olive italiane raccolte in leggero anticipo di maturazione. La quantità di olio ricavata è minore ma l’extra vergine ottenuto presenta fragranze e profumo tanto vivaci da essere sufficienti poche gocce per dare ai piatti il doppio del sapore rispetto a un comune extra vergine. La frangitura delle olive non completamente mature permette anche di conservare l’elevata quantità di polifenoli - antiossidanti naturali - che rendono il GranFruttato un gustoso alleato per proteggere la salute dell’organismo. Il Bios, dal sapore delicato ed equilibrato, è l’extra vergine 100% italiano prodotto nel pieno rispetto dei principi dell’agricoltura biologica: dai terreni fino all’estrazione in frantoio, come certificato da Icea e confermato dai numerosi riconoscimenti ricevuti in importanti manifestazioni come il prestigioso Premio Biol (1° classificato nella categoria “Biolblended” nelle edizioni 2002, 2005, 2009 e 2011) e Festambiente, il Festival nazionale a impatto zero di Legambiente (1° nella categoria “Biologici Fruttato Leggero” 2011). Molto apprezzati da gourmet e grandi chef sono i tre extra vergine Dop: Amabile Umbria, Val Di Mazara, Dauno Gargano, prodotti con le olive provenienti da tre territori italiani vocati e seguiti con attenzione dal cultivar ai sistemi di coltivazione, fino alla raccolta a mano e alla spremitura. La gamma dei prodotti Monini oggi comprende anche una linea di aceti, tra i quali l’Aceto di Mele e l’Aceto Balsamico di Modena Riserva. Il primo, ottenuto dal succo di mele pregiate del Trentino; il secondo, prodotto nel Il fatturato vola anche negli Usa C on un fatturato di quasi 125 milioni di euro, oltre 100 dipendenti e due filiali all’estero - in Polonia e negli Stati Uniti - Monini è tra i leader mondiali del mercato oleario, con un impegno costante nella difesa dei valori tradizionali di un prodotto tipicamente italiano. Proprio da questa straordinaria capacità di diffondere, in Italia e nel mondo, la cultura dell’extra vergine d’oliva come simbolo del miglior made in Italy, è nata recentemente la partnership siglata da Monini North America e Mutti per lo “sviluppo dei rossi” dell’azienda emiliana sul mercato statunitense. L’accordo vede i due marchi italiani affiancati nel presidiare saldamente il segmento premium dei rispettivi settori, puntando alla ristorazione di qualità - canale in cui Monini gode in Nord America di un solido apprezzamento - e al dettaglio tradizionale. rispetto del disciplinare di produzione degli Aceti Balsamici di Modena. Monini presidia anche un momento di condivisione che è ormai un vero e proprio “rito” del vivere moderno, l’aperitivo, con sei gustosissime “tapenades”, salse spalmabili della linea Aperitiny e con le Olive della prestigiosa varietà Nocellara del Belice Dop. La gamma si completa con il succo naturale di limone di Sicilia Primofiore Lemoniny, ottenuto dai migliori limoni in prima fioritura. Caratterizzato da un colore giallo intenso e un profumo molto fresco, assicura elevatissimi valori di vitamina C. 18 Focus Centro Nord Modello per imprenditoria e natura Toscana. Qualità, produttività e stile che resistono alla crisi I rismi e il mare esultano con mille occasioni. Sempre qui, fra gioielli enogastronomici e artistici, a dare la misura di una terra di valore e di qualità concorre un tessuto imprenditoriale che è segno inequivocabile di impegno e ambizione, pilastro dell’Italia che produce. Così, nonostante l’acuirsi della crisi e una produzione industriale regionale in calo per molti settori, non mancano i risultati positivi, anche se con numeri contenuti. Vale per le calzature (+0,8%), i minerali non metalliferi (+1,9%), la farma- PH samott - Fotolia.com ncantevole ed esclusiva, sobria e “intatta”. Ma soprattutto avvincente nel proporsi e nel conquistare i mercati, esteri in particolare, in un periodo in cui poi non è così facile vincere le sfide della globalità. Ecco la Toscana, regione memorabile con una marcia in più, dove un caldo abbraccio accompagna in un dolcissimo viaggio del gusto, tra strade del vino e sapori autentici, dove le terme con percorsi del benessere e del relax offrono il meglio di sé e dove i parchi, la natura, gli agritu- ceutica (+2,5%), la meccanica (+2,8%), come confermato a fine giugno dall’indagine sul comparto manifatturiero regionale, condotta da Unioncamere Toscana e Confindustria Toscana, relativa al primo trimestre 2012. Crescita netta invece per l’export, che si conferma come una vera e propria boccata d’ossigeno per l’economia regionale. Il mercato estero riesce ancora ad assorbire parte della produzione toscana, in controtendenza con quello nazionale. Dal rapporto “Il Commercio Estero della Toscana” (Unioncamere Toscana) viene fuori un primo trimestre 2012 positivo, con un incremento del +14,2%. In particolare, i prodotti intermedi contribuiscono nel complesso con un aumento del 35% (soprattutto esportazioni di legno e prodotti in legno, prodotti della chimica di base, apparecchi elettrici). Altro non è che la conferma di quella qualità e di quello stile che, seppure in un momento di crisi dei consumi interni, mantiene alta la bandiera della produzione made in Tuscany, come per i prodotti della concia e della pelletteria, le calzature e l’abbigliamento. PH morilioalber - Fotolia.com Eventi Lunedì 27 agosto 2012 Trend positivo in tutte le province Marche. Sbocciano nuove imprese e i volumi sono in crescita N on solo terra di turismo, intenta a travolgere con occasioni inaspettate e pillole di buon vivere ma soprattutto regione che, anche in tempi di crisi, non rinuncia alla voglia di impresa. Capitando nelle Marche sembra di essere quasi in un’altra Italia. Basta un’occhiata ai numeri: tra aprile e luglio sono aumentate di 990 le imprese registrate alle Camere di commercio regionale. In tutto 2.959 le nuove iscrizioni, mentre le cancellazioni si sono fermate a 1.969. Insomma, un sistema produttivo vitale, che cerca di recuperare il saldo negativo (-1.641) avuto tra gennaio e aprile. Ancora la lacuna non è colmata, ma il sistema resiste in attesa della crescita. Positivo oltretutto il trend dell’artigianato: 1.253 iscrizioni e 961 cessazioni (saldo positivo di 292 aziende). Lievitano le imprese commerciali (+327) grazie anche al contributo delle imprese etniche e, in particolare, i servizi di alloggio e ristorazione (+207). Tornano a crescere poi il manifatturiero (+65), l’agricoltura (+99), le costruzioni (+86), in quest’ultimo caso si tratti quasi esclusivamente di dipendenti di aziende edili che si sono messi in proprio dopo essere rimasti disoccupati. A godere di buona salute un po’ tutte le provincie marchigiane, dallo 0,68 di Fermo allo 0,43 di Ascoli Piceno, passando per lo 0,62 di Macerata, lo 0,60 di Ancona e lo 0,55 di Pesaro e Urbino. Non sorprende, perché questa è una regione ambiziosa che non difetta nei grandi meriti, come nel settore moda. Lo scorso anno, secondo il Centro Studi di Unioncamere Marche (su elaborazione dei dati Istat), si è registrato un incremento delle esportazioni di 260,6 milioni di euro, pari all’11,7 per cento, confermando il comparto ai vertici dell’export regionale, con un volume di affari di 2,4 miliardi di euro su un totale di 9,7 miliardi di merce esportata, superiore alla crescita complessiva dell’export regionale (fermo al 9,3%) e alla crescita media dell’export nazionale (+11,4%). In definitiva, qualità ed eccellenza. Che, non a caso, qui vedono crescere pure con marchi, brevetti e design europei per tutelare i prodotti marchigiani contro i falsi e le contraffazioni sui mercati internazionali. In aumento le imprese della regione che chiedono la registrazione comunitaria prevista per le opere dell’ingegno: secondo Unioncamere Marche le domande per ottenere il brevetto europee sono passate dalle 86 del 2001 alle 142 dell’anno scorso e quelle per il marchio comunitario sono salite da 91 a 187. Raddoppiate le domande di design comunitario, dalle 316 del 2003 alle 613 nell’ultimo anno. ■■■ASSOGEMME / In rete le oltre 130 imprese facenti capo all’Associazione Italiana fra le Aziende delle Pietre Preziose e Affini Anche i gemmai scelgono il Web Promuovere la qualità del made in Italy con la scelta di pietre ‘conflict free’ e ‘child labour free’ G ioielli colorati doc in rete. è questa, in estrema sintesi, la mission di Assogemme, l’“Associazione Italiana fra le Aziende delle Pietre Preziose ed Affini”, nata nel luglio del 2007 in seno a FederOrafi, comparto di Confindustria, con la quale sta collaborando alla stesura di in progetto legislativo, dopo aver raccolto le istanze delle aziende italiane che lavorano e distribuiscono le pietre, desiderose di affrontare e risolvere i nuovi grandi temi che interessano il settore, mettendoci tra professionalità, tradizione, tecnica, fantasia, ricerca, studio e attenzione alle esigenze del consumatore: “La nostra è una bella storia – spiega il presidente Paolo Cesari – perché siamo nati per un bisogno, ma oggi esistiamo, e di questo andiamo orgogliosi, per spirito di condivisione: ci stiamo rinnovando trasformandoci in una sorta di vera e propria azienda di filiera pronta a mettere in rete le imprese aderenti alla nostra associazione che riunisce oltre 130 prestigiose aziende del settore pietre preziose e affini. Noi gemmai non possiamo certo lamentarci: in un momento come questo di Paolo Cesari, presidente di Assogemme, l’associazione che riunisce le aziende del settore pietre preziose e affini crisi del comparto di gioielli, le pietre cercano di resistere; infatti noi siamo in controtendenza, continuando a registrare acquisizioni di associati desiderosi appunto di entrare in rete e mettersi d’accordo. Stiamo sforzandoci, insomma, di fare comparti uniti, pur nella diversificazione del prodotto, visto che parliamo di rubini, zaffiri, smeraldi e non solo”. La ricerca e l’innovazione vertono su una questione di tinte: “La fortuna delle pietre – aggiunge il presidente di Assogemme – è che sono colorate: dunque ca- ratterizzano i gioielli non solo per la forma, ma anche per il colore. Ultimamente alcuni tipi di pietre come calcedonie, opali rosa e tormaline, stanno andando molto bene e si inseriscono ad hoc nella moda colorata che si sta sviluppando”. Colori, sbarazzini, che tendono a togliere quell’eccessiva aura di preziosità: “Oggi – prosegue Cesari – non si ragiona più in termini di preziosismi, bensì di benessere tout court di chi indossa i gioielli. I gioielli non vanno tenuti in cassaforte, vanno portati. I gioielli si mostra- no, anche per suscitare, grazie alla loro unicità, un pizzico di invidia. E le donne sono le nostre prime alleate, poiché hanno con le gemme un rapporto di sensibilità e con noi di attenzione e comunione. E per noi è fondamentale questo riconoscimento dell’utente finale. Accantonato il preziosismo, dunque, trionfa l’amore per il colore. E così il Made in Italy non è più una prerogativa solo di chi produce pelle o abbigliamento, ma anche di chi “Siamo pronti ad avere online tutte le imprese aderenti alla nostra associazione” lavora le pietre”. Made in Italy non solo nell’orgoglioso senso patriottico di saper lavorare egregiamente le materie prime, ma anche come garanzia etica della provenienza: “Visto l’affacciarsi di nuovi e grandi competitor come Cina, India, Thailandia, va seguito con grande attenzione il processo di globalizzazione, sapendo controbilanciare, con strumenti adeguati, la loro affermazione frutto di regole non sempre trasparenti. Sia chiaro – Cesari è perentorio – che noi siamo per le pietre ‘conflict free’ e ‘child labour free’, vale a dire che non generino conflitti armati e non implichino lo sfruttamento del lavoro minorile. Noi ci battiamo per il riconoscimento delle aziende che producono nel nostro Paese con la creatività tipica italiana: una soluzione vincente potrebbe essere l’uso dei marchi da noi proposti “Italian style” e “Italian selection”, cioè una sorta di denominazione di origine controllata per le pietre”. Assogemme, oltre ad aver stilato un “codice di condotta e di etica professionale” e promosso l’introduzione di normative, in Italia e in Europa, ha sviluppato un proprio osservatorio privilegiato (“Osservatorio Assogemme”) attraverso cui analizzare le dinamiche aziendali correlate ai cambiamenti del mercato. A marzo 2012 è stata divulgata la quarta analisi: “Il quadro rilevato – conclude Cesari – evidenziava un calo di fiducia degli operatori all’interno del mercato che si riflette in via diretta sui processi di ricerca, sviluppo e innovazione. La contrazione dei mercati impone processi di innovazione, ma le difficoltà di accesso al credito e le problematiche di liquidità generate dai pagamenti non aiutano: per questo abbiamo stimolato la creazione di reti di impresa, come modalità per far fronte alle sfide di competitività”. Eventi Lunedì 27 agosto 2012 Focus Centro Nord Audi Zentrum Bologna spa Concessionaria Audi per l’area di Bologna e Provincia Via dell’Industria 36 - Bologna Tel. 051 5068811 Via Agucchi 121/4 - Bologna Tel. 051 6428311 Via Pola 13 - Imola (BO) Tel. 0542 628457 19 20 Focus Centro Nord Eventi Lunedì 27 agosto 2012 ■■■FONDAZIONE SALESI / Supporta i piccoli pazienti dell’Ospedale di Alta Specializzazione Materno-Infantile di Ancona In ospedale assistenza medica e alta qualità della vita Tra i progetti anche la realizzazione di miniappartamenti per le famiglie dei ricoverati in lunga degenza che arrivano da lontano M igliorare la qualità della vita dei piccoli ricoverati e delle loro famiglie. È in quest’ottica che nel 2004 nasce la Fondazione dell’Ospedale Salesi come supporto all’Ospedale di Alta Specializzazione Materno-Infantile G. Salesi di Ancona. L’intento è di aiutare i bambini ad affrontare con più leggerezza il contesto ospedaliero, alleviarne la permanenza, creare le condizioni per soddisfare il bisogno del bambino di essere accolto, curato in un ambiente familiare nel rispetto delle sue esigenze. In altre parole far sì che in ospedale si possa trovare non solo un valido percorso di cure mediche specialistiche per contrastare la malattia, bensì continuare ad avere una buona qualità di vita durante le cure. La Fondazione si è impegnata a far rispettare e attuare la Carta dei Diritti dei bambini e delle bambine in Ospedale che ha preso origine dalla Carta di Each del 1988. Oltre alle numerose attrezzature salvavita donate in questi anni essa sta realizzando diversi progetti sia a sostegno della genitorialità che dei bambini e delle loro famiglie. “Uno dei valori che guida l’operato della Fondazione Salesi - spiega la dottoressa Annarita Settimi Duca, direttore operativo - è ‘I Care’, che significa non solo ‘mi prendo cura, ma anche mi importa, mi riguarda, me ne occupo, mi sta a cuore…’ il bambino nella sua totalità, dunque pure l’ambiente o il mondo in cui vive e cresce e che dovrebbe comprenderlo”. In questa direzione vanno tutte quelle attività pensate per garantire a ogni bambino e ai suoi genitori di esprimersi e di comunicare i propri disagi e le proprie preoccupazioni, sentendosi sicuri di trovare sempre qualcuno disposto Prendersi cura del bambino nella sua totalità, considerando anche l’ambiente che lo circonda ad ascoltare e sostenere. “Solo così si può fare il possibile per aiutare il bambino a far fronte alle proprie paure ed al proprio dolore”, sottolinea la dottoressa Duca. Queste più nel particolare le attività: ‘Battito d’ali’, dove una psicologa sostiene i genitori che affrontano una nascita prematura o patologica; ‘Tecniche non farmacologiche per la gestione del dolore’, per aiutare il bambino a controllare la paura e l’ansia; ‘Preparazione psicologica all’anestesia e all’intervento Il pericolo dei tagli lineari A rischio la quantità e la qualità dei servizi sul territorio Roberto Vasai, presidente della provincia di Arezzo D a qualche anno, in particolare dallo scorso anno, le autonomie locali sono chiamate a contribuire allo sforzo in atto a livello nazionale per il risanamento dei conti pubblici, con tagli che hanno messo talvolta a dura prova la programmazione degli enti locali. Una situazione che non lascia indifferente la Provincia di Arezzo, anzi: “A rendere tutto ancora più complicato - afferma il presidente Roberto Vasai - è la costante situazione di precarietà e incertezza nella quale oggi Marche sia dalle regioni limitrofe richiamati dall’alta specializzazione dei reparti degli Ospedali Riuniti, tra cui spiccano le eccellenze di cardiochirurgia, terapia intensiva neonatale, neuropsichiatria infantile, oncoematologia pediatrica”. Unica fonte di entrata della Fondazione è la raccolta fondi che viene impiegata nei progetti per il 93% del totale. Dal 2008 essa è socia dell’Istituto italiano della Donazione, che verifica la corrispondenza dei processi di gestione e rendicontazione con i valori presenti nella carta della donazione. La Fondazione si è dotata di un codice etico e redige un bilancio sociale annuale. “A volte la vita può essere difficile, ma con un gesto di solidarietà e di amore si può donare un paio di ali a chi ha il desiderio di volare ancora”: in poche parole quell’essenza e quell’incoraggiamento che ogni giorno spingono la Fondazione dell’Ospedale Salesi a fare di più e a impegnarsi con motivazione. Per maggiori informazioni visitare il sito www.fondazioneospedalesalesi.it. che premiano le amministrazioni inefficienti e puniscono quelle virtuose”. Il fatto è che - fondamentalmente - rimane in ballo sempre la questione delle Province. “Sembrerebbe quasi che la parola d’ordine che ha informato l’azione del Governo e dei partiti in questi mesi sia stata “aboliamo le Province ma le Province servono” - os- serva Vasai –. Il risultato di questa contraddizione è l’attuale situazione nella quale, da una parte si dice di voler realizzare un’operazione di riordino e di riduzione del numero delle Province per disegnare un ente nuovo, più efficiente ed efficace, ma dall’altra queste si mandano al dissesto con tagli insostenibili ai trasferimenti e con un Patto di Stabilità assurdo che strangola gli enti virtuosi e gli impedisce di pagare le imprese”. I timori insomma continuano a scuotere gli animi e a suscitare preoccupazioni. L’auspicio è che qualcosa cambi in concreto e che con ragione possano rimanere validi i riferimenti costituiti dai principi fondamentali della Costituzione. La Fondazione Salesi è stata costituita nel 2004 ■■■PROVINCIA DI AREZZO / Dopo la spending review tutto più difficile ci troviamo a operare, con particolare riferimento alla situazione delle Province, ma credo anche con riferimento a quella dei comuni, piccoli e grandi. Per fare un esempio potrei limitarmi a sottolineare quanto è accaduto a inizio agosto”. Il riferimento è pressoché ovvio. La Provincia di Arezzo ha approvato il suo bilancio di previsione per il 2012 lo scorso maggio, quando il Governo ha certificato l’entità dei trasferimenti erariali garantiti all’ente per l’esercizio delle funzioni delegate. “Ma, passati due mesi, a luglio - spiega il presidente - nel decreto sulla spending review - il Governo fa marcia indietro e ci informa che rispetto ai trasferimenti garantiti per il 2012 solo due mesi prima, taglierà alla Provincia di Arezzo 4,5 milioni di euro. Naturalmente, non crediamo che questo sia corretto nei confronti di un livello istituzionale locale che, secondo la nostra Costituzione, è preposto alla tutela degli interessi delle comunità locali alla pari dello Stato”. Le preoccupazioni non mancano per il presidente Vasai chirurgico e sostegno alle famiglie’, per vivere meglio l’esperienza del ricovero e dell’intervento chirurgico; ‘Niente dolore in corsia’, due clown dottori professionisti sono presenti durante i prelievi e le medicazioni dei piccoli ricoverati; ‘Libellula’, laboratorio di riabilitazione psichica e rieducazione nutrizionale per riacquistare un migliore rapporto con il cibo; ‘Pet therapy’, l’interazione con l’animale aiuta i bambini a vivere l’esperienza della malattia e dell’ospedalizzazione in modo positivo; ‘Ludoteca del Riù’, per favorire lo sviluppo della creatività e della manualità, attraverso la manipolazione e l’assemblaggio di materiali poveri; ‘Banca del latte’, permette di raccogliere, conservare e rendere disponibile all’occorrenza, il latte materno per i nati pretermine; ‘Musicoterapia’, per instaurare relazioni significative e incontri positivi e contemporaneamente migliorare le condizioni lavorative dell’ambiente ospedaliero e del personale sanitario. Attenzione anche alla professionalità e all’aggiornamento continuo, con corsi di formazione per gli operatori sanitari, relativi alle tecniche farmacologiche e non per la gestione del dolore, e con corsi specifici sulla comunicazione in ospedale. “Nel nostro futuro - continua il direttore operativo della Fondazione - è prevista la realizzazione di mini appartamenti per accogliere le famiglie dei bambini ricoverati in lunga degenza e ricostituire il nucleo familiare. Sono infatti sempre più numerosi i bimbi che arrivano sia dalla regione e la sua giunta, che pensano ai cittadini. “Senza dubbio sì, per una questione di onestà nota Vasai -. Non è serio far credere ai cittadini che questa operazione possa essere realizzata senza che vi sia una diminuzione nella quantiità e nella qualità dei servizi, anche in settori strategici per le comunità locali, come quelli dei trasporti, del welfare, delle opere pubbliche quali scuole, strade o interventi a difesa del territorio. In più, si è proceduto con tagli lineari, Vasai “Turismo e servizi: è tutto on line. Chi vuole esserci alzi la mano” D a alcuni mesi uno strumento in più per la promozione del territorio aretino e delle sue tante eccellenze: il portale di marketing territoriale “arezzo.intoscana.it”. È stato realizzato utilizzando la piattaforma della Fondazione Sistema Toscana per intoscana.it e promosso dalla Provincia di Arezzo. È un’opportunità unica, un progetto che nasce, nel segno dell’integrazione web, dal know-how e dall’esperien- za di intoscana.it. Arezzo è la prima provincia toscana che può rivolgersi alle migliaia di visitatori che ogni giorno frequentano la piazza virtuale del portale regionale. “È una grande occasione per la promozione integrata del nostro territorio - dice il presidente della Provincia di Arezzo Roberto Vasai -. Per questo invitiamo Comuni, categorie, aziende e quanti fossero interessati a inviarci contenuti utili ad arricchire l’offerta informativa”. Tante le informazioni già presenti, dagli eventi culturali in città e in provincia a quelli enogastronomici o escursionistici, dalle novità più significative in campo sanitario a quelle rivolte al mondo dei giovani, dalle proposte per un welfare migliore a una sezione in cui la provincia è raccontata con le immagini di alcuni video. I contenuti sono elaborati e pubblicati da una redazione di cui fanno parte referenti dei servizi turismo, promozione, ambiente, politiche sociali e giovanili della Provincia. La supervisione tecnica è del Coordinamento per la comunicazione, con il sostegno dell’ufficio stampa della Provincia e la collaborazione di Ar-tel. Il tutto a costo zero. È possibile contattare la redazione o inviare materiali all’indirizzo [email protected]. Eventi Lunedì 27 agosto 2012 Focus Centro Nord 21 ■■■Consiglio regionale Umbro / Tutte le leggi on line indicizzate in nove voci di approfondimento Iter legislativo più facile da capire Grazie a un sistema sviluppato ad hoc, la banca dati legislativa offre la massima chiarezza e consente di orientarsi facilmente nella complessità delle informazioni I l Consiglio Regionale Umbro, impegnato da anni nello snellimento delle procedure burocratiche e legislative, si è dotato di una nuova banca dati. Gestita da un sistema informativo sviluppato ad hoc permette ai cittadini di accedere - oltre al testo - a ogni informazione sui lavori preparatori, sull’attuazione e sulle modifiche delle norme. Tra i vantaggi spicca sopratutto la presentazione dei documenti già collegati alla legge quando, normalmente, bisognerebbe cercare le stesse informazioni in diverse parti del sito. “E questo è un importante passo per favorire il rapporto tra istituzioni e cittadini” dichiara il presidente del Consiglio regionale, Eros Brega, annunciando per settembre la presentazione ufficiale della banca dati. Che sia una risposta ispirata dal saggio di Michele Ainis “La legge oscura, perché non funziona”? Pubblicato qualche anno fa, il saggio apriva con uno straordinario racconto di Kafka, Davanti alla legge: “Davanti alla legge sta un guardiano. Un uomo di campagna vie- ne da questo guardiano e gli chiede il permesso di accedere alla legge. Ma il guardiano gli risponde che per il momento non glielo può consentire”. Un giorno il guardiano invita il contadino a curiosare oltre la porta ma lo avverte, oltre di lui ci sono altri guardiani, uno più potente dell’altro. Il racconto si conclude con il contadino che, dopo una vita in attesa, senza essere riuscito a capire, vede il guardiano richiudere per sempre la porta. Invece la nuova banca dati legislativa è unica per completezza, trasversalità, immediatezza delle informazioni, e semplifica notevolmente la modalità d’uso, anche per gli utenti meno esperti, sia d’informatica sia di norme. È stata sviluppata per offrire la massima chiarezza dei contenuti permettendo a chiunque di orientarsi nella complessità delle informazioni. Il frontespizio elettronico si articola in diverse voci di menù (illustrate più avanti in questo articolo.) disposte a elenco ed evidenziate in grassetto. Ogni testo legislativo ha un Eros Brega, presidente del Consiglio regionale Umbro frontespizio elettronico che in nove schede descrive e approfondisce tutta la vita di una legge. Eccole per sommi capi. La scheda Testo multivigente, visualizza il testo in vigore e i testi delle diverse modifiche apportate nel tempo. Contiene i collegamenti ipertestuali che rinviano ad altre norme e regolamenti. Nella scheda Iter dell’atto sono contenuti tutti i dati identificativi dell’atto da cui è scaturita la legge, a partire dalla presentazione fino alla sua approvazione. Dalla scheda Fascicolo virtuale si accede alla sezione dove sono raccolti tutti i file di tutti gli atti consiliari presentati a partire dall’atto base della proposta fino alla deliberazione finale del Consiglio. La scheda Istruttoria è in pratica il lavoro degli esperti del Consiglio che analizzano il testo della proposta e sviluppano l’analisi con un’istruttoria che contiene elementi di tecnica normativa, documentali e della politica pubblica. Dalla scheda Verbali è possibile consultare i resoconti integrali delle sedute del Consiglio regionale durante le quali si è discusso lo specifico atto. La sezione riporta anche gli ordini del giorno delle relative sedute. Un’altra parte imporante, la scheda Regolamenti attuativi, riporta tutti i vari regolamenti di attuazione del testo di legge. Nella sezione Controllo di attuazione, sono contenuti i documenti, le relazioni e le valutazioni in fase di attuazione della legge. Questo spazio permette a tutti i cittadini di valutare l’andamento di una decisione servendosi di informazioni certe e perfettamente documentate. Sopra: ecco il frontespizio elettronico di una legge pubblicata sulla banca dati legislativa del Consiglio Regionale Umbro (www.consiglio.regione.umbria.it > Leggi e regolamenti) Senso@lternato è il servizio che permette a ogni cittadino di essere informato sull’iter degli atti consiliari e sui nuovi atti riguardanti una materia. Consente inoltre di inviare commenti e proposte alle Commissioni. Utilizzando questo servizio, dove è sufficiente inserire il proprio nome e un indirizzo email, si viene informati ogni 24 ore anche sulle eventuali modificazioni che il testo di legge ha subìto senza dover ricorrere a ulteriori consultazioni onerose in termini di tempo. Per finire, lo spazio Multimedia integra tutti i materiali di carattere tecnico-giuridico con quelli di informazione e comunicazione per garantire la massima comprensibilità delle decisioni e per offrire a tutti i cittadini approfondimenti sugli argomenti collegati alla deliberazione utilizzando un linguaggio multimediale. In pratica, la nuova banca dati giuridica del Consiglio regionale dell’Umbria è l’unica banca dati che fornisce, oltre al testo, ogni informazione sui lavori preparatori e sull’attuazione e modificazione delle norme. 22 Focus Centro Nord Eventi Lunedì 27 agosto 2012 ■ REGIONE MARCHE / Liberate risorse da destinare alle prestazioni sanitarie Quando il governo dei costi genera più servizi ai pazienti Già avviato il processo di gestione integrata degli acquisti nell’azienda Ospedali Riuniti Marche Nord Fornitore Magazzino centralizzato Paziente Il principio di funzionamento del sistema di gestione integrata A nche se la spending review pesa come un macigno sul futuro della sanità, la Regione Marche è stata dalla parte dei bottoni avviando un processo di riorganizzazione sanitaria per una gestione e destinazione migliore delle risorse. È in questo quadro che, 18 mesi fa, è nata l’azienda Ospedali Riuniti Marche Nord con due presidi ospedalieri dislocati a Pesaro e Fano. Un’azienda che oggi, per numeri, è più competitiva e lavora nel perseguimento di obiettivi di governo delle risorse nell’area della supply chain. “Un processo virtuoso, in grado di ridurre il rischio dello spreco per liberare risorse da destinare alla crescita dei servizi prettamente sanitari, che parte proprio da un piano degli acquisti come strumento di programmazione, di definizione dei volumi economici e delle strategie di acquisto”, commenta il direttore amministrativo Michele Caporossi. Da quasi due anni sono in corso processi di ottimizzazione dei flussi materiali/fattori produttivi con lo scopo di avere i beni disponibili nella quantità e nel luogo desiderato al costo più basso per una risposta sempre più appropriata tra domanda e offerta di beni e servizi. “Questa attività - continua il direttore - dà maggiore affidabilità nelle consegne e riduzione degli sprechi limitando i costi di stoccaggio e movimentazione. Sta generando economie di scala grazie ai maggiori volumi rispetto alla precedente realtà aziendale”. Ma non solo, perché consente il monitoraggio in tempo reale dei flussi informativi ai centri di costo per una corretta analisi dei consumi mirato al governo dei costi. E non è poco. Il modello organizzativo in corso prevede la concentrazione degli attuali magazzini in un unico centro servizi, in pratica un hub, eliminando così le attività oggi frammentate. La logica è quella dell’aggregazione che consente la gestione unificata dei beni in un unico luogo fisico per il ricevimento, controllo/accettazione e stoccaggio. In sostanza, un modello centralizzato, da gestione “a scorta” a gestione “a fabbisogno”. “Sì, esattamente - chiarisce Caporossi -. L’attività in corso prevede il passaggio da una logica di controllo e gestione “del magazzino” a un pieno controllo dei flussi di consumo. Un obiettivo che richiede l’analisi della domanda, la pianificazione dei consumi di prodotti, la determinazione del fabbisogno e del livello delle scorte, l’emissione degli ordini e la ricezione dei materiali dai fornitori, fino alla consegna del materiale in reparto per l’impiego immediato da parte di un outsourcer”. Potendo contare su una struttura centrale si superano alcuni limiti, ad esempio la moltiplicazione delle quantità dei prodotti, l’assenza di economie di scala, la duplicazione delle risorse impiegate nella gestione dei magazzini e frammentazione di ordini/bolle/fatture. Tutto nell’ottica dell’efficienza e di una gestione intelligente. I risultati della ricerca molecolare in ematologia: la diagnosi dei tumori del sangue è più vicina A ncora una nuova scoperta in ematologia in direzione della diagnosi dei tumori del sangue. Potrebbe avere risvolti del tutto rivoluzionari la ricerca pubblicata su Plos One, una delle riviste più importanti al mondo di medicina molecolare. È stata condotta dall’equipe di Emotologia di Marche Nord con il Laboratorio analisi e l’Anatomia patologica dell’azienda, in collaborazione con Ail Pesaro e il laboratorio di Giuseppe Visani Patologia Molecolare dell’Emolinfopatologia dell’Università di Bologna diretto dal professor Pileri. Lo studio è durato circa tre anni. “I risultati potrebbero migliorare la diagnosi delle malattie croniche mieloproliferative - dice Giuseppe Visani, primario del reparto -, in parole povere dei tumori del sangue, che in alcuni casi si trasformano in leucemie acute e croniche. Quello che abbiamo cercato in questi tre anni erano proprio le alterazioni nascoste. Tra le tante cose che il nostro organismo produce di sbagliato, abbiamo trovato un’anomalia particolare e ricorrente nei pazienti selezionati che riguarda la presenza di troppo di Dna, più di 4 volte rispetto al normale, sul cromosoma 20”. Come continua a spiegare Visani, il cromosoma 20 per la mielofibrosi è come uno dei quadri di comando principali per una macchina: una cruna dell’ago, per così dire, per molti nuovi farmaci. “L’identificazione di questa nuova lesione - precisa - rappresenta un passo in avanti nella diagnosi e nella cura di queste malattie del sangue”. Insomma, ancora una scoperta rivoluzionaria in Ematologia, che negli ultimi anni ha prodotto ricerche, sperimentazioni e nuovi protocolli clinici applicati in molti centri europei e americani. L’ultima ricerca in ordine di tempo ha riguardato i pazienti colpiti da linfoma con malattia in stadio avanzato e sottoposti a una nuova terapia ad alte dosi prima dell’autotrapianto di cellule staminali. Uno studio che ha superato i confini della sperimentazione per diventare un protocollo a tutti gli effetti, già applicato in tre centri americani e in Germania. Eventi Lunedì 27 agosto 2012 Focus Centro Nord 23 ■■■WOLF HAUS / L’azienda altoatesina realizza case antisismiche da oltre 50 anni, utilizzando il legno, più elastico e meno pesante del cemento armato “La casa della nostra vita ha salvato le nostre vite” La storia di una giovane coppia che vive a Cavezzo, nel cuore del sisma, in una casa prefabbricata in legno completamente sicura ed antisismica. Le difficoltà incontrate per costruirla e la felicità di continuare a viverci…nonostante il terremoto La casa realizzata a Cavezzo dalla Wolf Haus prima del sisma, che dopo le scosse di maggio è rimasta assolutamente illesa, non riportando nemmeno un graffio e garantendo la sicurezza alla famiglia Panini I l terremoto significa soprattutto paura. Paura perfino di ciò che prima rappresentava il luogo più sicuro nella vita di ognuno: la casa. La casa per gli italiani, molto più di altri popoli e altre culture, è un rifugio prima ancora di essere un bene sul quale investire i propri risparmi. La maggior parte degli italiani acquistano casa proprio per l’affetto ed il legame che riversano dentro questo bene, che diventa per tutti la custodia della propria vita, la storia della propria famiglia, all’interno della quale sentirsi sicuri di poter vivere il proprio presente programmando con serenità il futuro. Il terremoto cancella tutto questo, lasciando la paura di tornare a vivere in casa, anche quando questa ha subito pochi danni, perché la sensazione provata dentro quattro mura durante un terremoto La casa in legno che resiste ai terremoti più forti Una casa Wolf Haus resiste totalmente indenne a sette delle più devastanti scosse della storia in breve successione S ette scosse che hanno riprodotto fedelmente le sollecitazioni provocate da sette terremoti che hanno devastato il mondo: L’Aquila, Kobe, Cile, Haiti solo per citarne alcuni…l’ultima scossa ha generato una potenza impressionante, contraddistinta da un’accelerazione (forza-G) di 1,48g, una sfida praticamente impossibile per qualsiasi edificio. Ma la Wolf Haus realizza case antisismiche da 50 anni, e gli investimenti in ricerca e sviluppo nei decenni hanno permesso all’azienda altoatesina di mettere a punto una tecnologia costruttiva che rappresenta l’avanguardia nell’edilizia antisismica. Questi test, condotti negli ultimi mesi insieme agli esperti dell’Eucentre di Pavia, si configurano all’apice della sicurezza che è possibile garantire per l’incolumità delle persone. La casa di quattro piani Wolf Haus, realizzata con struttura a telaio in legno, non era un modello in scala ridotta com’è usuale in questo tipo di prove, ma un edificio di dimensioni reali, identico a quelli realizzati in tutto il mondo dall’azienda altoatesina. Ed è stata anche completamente rifinita con scale, infissi, intonaco, cappotto, e perfino arredata, così da rendere il più possibile reali i risultati delle prove. Dopo una lunga serie di test singoli sui differenti componenti edilizi, durati 15 mesi, è stato finalmente possibile testare con pieno successo la sicurezza antisismica dell’intero edificio. I test sono stati realizzati in uno degli impianti di ricerca più rinomati a livello mondiale nel settore della sicurezza antisismica, la “tavola vibrante” dell’Eucentre (European Centre for Training and Research in Earthquake Engineering) di Pavia, alla presenza di numerosi esperti interna- zionali della materia e rappresentanti di politica e media. L’ingegner Simon Keller, il responsabile del settore statica di Wolf Haus che ha accompagnato e coordinato per lunghi mesi i lavori, è giustamente orgoglioso dei risultati ottenuti: “Il sisma dell’Aquila, il più devastante degli ultimi anni in Italia, con una potenza distruttiva 20 volte maggiore rispetto a quello più recente dell’Emilia, nel 2009 aveva raggiunto un’accelerazione al suolo di 0,66g , che è la vera unità di misura con la quale si confrontano fra loro i terremoti. Noi abbiamo voluto tarare i nostri test su accelerazioni anche ben oltre La piattaforma vibrante più grande d’Europa sulla quale sono stati condotti i test sismici per la casa Wolf Haus, che con i suoi 4 piani finiti e arredati è la più alta al mondo ad aver superato queste prove è qualcosa di terrificante… ma non per tutti. Ci sono infatti persone che continuano a vivere serenamente nella propria casa, anche quando questa è situata proprio nel cuore del sisma che ha colpito l’Emilia, a Cavezzo, e tutto intorno ad essa è una distesa di macerie. Questo perché la loro è una casa antisismica realizzata dalla Wolf Haus. Andrea e Valeria Panini vivono nella loro casa realizzata con struttura in legno da poco più di un anno, e raccontano di come la loro abitazione li abbia protetti e di come non abbia subito nemmeno un graffio: “Subito dopo il terremoto ci siamo resi conto che la nostra casa era illesa, a differenza di tutte le altre abitazioni qui intorno che sono distrutte o inagibili: siamo talmente grati a questa casa che il giorno dopo il sisma abbiamo telefonato all’azienda che ce l’ha costruita, l’altoatesina Wolf Haus, per ringraziarli di cuore per aver realizzato non solo la casa che sognavamo per la nostra vita, ma la casa che ha salvato le nostre vite!”. 1g, con l’obiettivo di simulare i drammatici terremoti recentemente verificatisi ad Haiti e in Giappone. Dopo aver analizzato l’ultimo test le previsioni più ottimistiche si sono tramutate in certezza: la casa testata ha superato indenne 1,48g di accelerazione, un valore francamente incredibile, che provocherebbe danni incalcolabili se si verificasse in Italia. In definitiva i nostri dati relativi all’accelerazione testata sulle nostre strutture hanno superato quelli del devastante terremoto di Kobe, verificatosi nel 1995, con un valore di 0,9g, e quelli del più forte sisma mai registrato nella storia, ovvero il terremoto del 1960 a Valdivia, in Cile con 9,5 gradi della scala Richter. La norma italiana per il dimensionamento statico nelle zone a maggiore rischio sismico prevede un valore di accelerazione di 0,35g, che all’incirca corrisponde al valore registrato nel terremoto in Emilia. I nostri test hanno pertanto superato di gran lunga questa soglia”. L’Italia è una delle nazioni dell’area mediterranea a maggior rischio sismico, sia per quanto riguarda la frequenza dei terremoti nel corso della storia, sia anche per la loro potenza distruttiva, con ovvie conseguenze socioeconomiche. L’attuale disegno di legge del governo in tema di edilizia prevede che per poter costruire o accedere al bonus di cubatura è necessario provare l’idoneità antisismica dell’edificio. Nelle “zone a maggior rischio” l’edificio deve risultare sismicamente sicuro. Inoltre non sarà più possibile vendere un edificio sprovvisto della necessaria attestazione di sicurezza antisismica. La realizzazione di un edificio in cemento armato e laterizio nelle zone a rischio sismico sarà ancora possibile, ma i costi di costruzione per raggiungere un’adeguata soglia di sicurezza sono nettamente superiori, se confrontati con quelli di Wolf Haus che invece grazie a questi test ha certificato come le proprie case siano tutte assolutamente antisismiche. Andrea e Valeria raccontano di come la sicurezza che garantisce la loro casa permetta di continuare a vivere le loro vite senza paure. Ma raccontano anche di come paradossalmente sia stato difficile avere i permessi necessari per costruirla con la tecnologia di prefabbricazione in legno. Un retaggio che purtroppo ancora persiste in alcuni uffici tecnici dei comuni italiani così come nella mancanza di cultura di troppi progettisti, la cui scarsa conoscenza del legno impedisce di proporlo dal punto di vista tecnologico in fase di nuova realizzazione. La Wolf Haus, con le sue pareti coperte da brevetto internazionale, garantisce la totale sicurezza per tutte le tipologie costruttive come scuole, uffici e capannoni industriali: il legno come materiale è il più sicuro dal punto di vista sismico poiché pesa sette volte meno del cemento armato e la sua elasticità consente un’ampia flessibilità strutturale in caso di terremoto, al contrario delle strutture in cemento e mattoni che rispon- dono in maniera più rigida alle sollecitazioni sismiche. Le costruzioni in legno negli ultimi anni stanno crescendo, al contrario di ciò che avviene nell’edilizia tradizionale, perché le persone iniziano a capire che questa rappresenta una scelta sicura dal punto di vista sismico e ad altissima efficienza energetica, e soprattutto garantisce una qualità certificata, poiché la prefabbricazione avviene in azienda controllata al computer e gestita da tecnologie hi tech di altissima precisione. Certamente non è l’unica tecnologia costruttiva a resistere ai terremoti, ma guardando alcuni test effettuati dall’Istituto Eucentre di Pavia su costruzioni in cemento armato, abbiamo potuto assistere come spesso, anche in una struttura che resiste al terremoto, i muri e i tramezzi di mattoni crollino, con le pericolose conseguenze che ciò può comportare. D’altronde non è il terremoto che uccide e fa paura, sono le strutture non adeguate e costruite male a farlo. Schoepfer “Anche noi siamo rimasti sorpresi dalla solidità della struttura” L’a.d. di Wolf Haus spiega: “A L’Aquila abbiamo già costruito 536 unità antisismiche” D opo il drammatico terremoto dell’Aquila del 2009, Wolf Haus è stata chiamata per dare il suo contributo alla ricostruzione. “Abbiamo realizzato 536 unità abitative certificate CasaClima - spiega Kurt Schoepfer, l’amministratore delegato di Wolf Haus -. La nostra azienda, grazie al forte know-how specifico nella realizzazione di abitazioni antisismiche, è certa di poter garantire resistenza e protezione delle abitazioni anche in occasione degli eventi più radicali e devastanti”. Relativamente alla solidità delle proprie strutture Schoepfer, sottolinea che “per noi è fondamentale testare la sicurezza antisismica dei nostri edifici. Non solo in modo virtuale attraverso dei modelli matematici – quanto piuttosto in un contesto assolutamente reale”. In questo senso i test effettuati sulla piattaforma vibrante più grande d’Europa, in grado di riprodurre le sollecitazioni dei terremoti più tremendi, hanno fornito tutte le garanzie sulle strutture abitative Wolf Haus. Schoepfer afferma “Volevamo sapere quale intensità sismica era in grado effettivamente di sopportare la nostra tecnologia costruttiva standard per resistere ai terremoti. E devo dire che noi stessi siamo rimasti stupefatti dall’incredibile solidità e sicurezza della nostra struttura”. La speranza è che tutta l’edilizia possa raggiungere simili livelli di sicurezza e solidità. In proposito Schoepfer ha dichiarata “Il devastante terremoto dell’Aquila e quello più recente verificatosi in Emilia dimostrano drammaticamente quanto sia grande il rischio in Italia. In qualità di leader di mercato nel settore abbiamo voluto assumerci le nostre responsabilità, sviluppando un prodotto in grado di offrire alle persone una protezione sicura da questi eventi così radicali e devastanti”. 24 Focus Centro Nord Eventi Lunedì 27 agosto 2012 ■■■UNIMORE / L’Università di Modena e Reggio Emilia subito in piedi dopo il sisma e sempre “avanti” Gli studenti migliori sono i benvenuti Zero tassa d’iscrizione per i più bravi Già in vetta alle classifiche di qualità degli atenei italiani, da quest’anno con l’iniziativa “Top students” esonera dalla retta i non residenti diplomati con 100/100 o 110/110 L a vivacità in termini di ricerca di base ed applicata dell’Università di Modena e Reggio Emilia emerge da tutte le discipline che la caratterizzano e si traduce in una molteplicità di progetti e riconoscimenti di cui è possibile dare conto solo a titolo esemplificativo. È recente la nascita di EcoTecnoMat, uno spin off che intensifica la rigenerazione e il recupero dei rifiuti e materiali di scarto per dare vita a materiali tecnologici innovativi, nato per un’idea di docenti e studenti dell’ateneo. Recente anche lo spin off Well_B_Lab della facoltà di Economia per fornire consulenza a enti ed aziende per la messa a punto di forme di organizzazione del lavoro che portino a miglior qualità della vita e maggiore produttività. Su tutt’altro fronte è ancora Unimore a distinguersi per essere capofila del progetto “Edunova” per l’alfabetizzazione tecnologica rivolta alla scuola primaria con l’introduzione di soluzioni e ambienti Cloud based e di strumenti quali notebook e tablet nelle attività educative. L’ateneo da poco si è poi aggiudicato il ruolo di capofila in 3 degli 11 progetti finanziati dalla Regione con l’obiettivo di valorizzare l’investimento regionale nei settori strategici per il territorio. I progetti ideati in Unimore riguardano le nanoscienze, gli alimenti funzionali applicati alla salute dell’uomo e lo sviluppo di modelli e metodi matematici di supporto ai processi decisionali in ambito biomedico e sanitario. Grazie a questi progetti vincenti, 8 ricercatori riceveranno una borsa di studio di quasi 49 mila euro. Un ateneo in piena efficienza che già a inizio giugno era in attività dopo il sisma di fine maggio Il rettore dell’Università, Aldo Tomasi innanzitutto conto delle reali potenzialità che l’ateneo è in grado di garantire e l’altro grande obiettivo è quello di declinare un’offerta capace di valorizzare il merito”. Tutto ciò in linea con il lavoro di questi anni, che ha consentito all’Università di Modena e Reggio Emilia di guadagnarsi 765 punti su 1.000 nell’indagine del Sole 24 Ore, prima fra gli atenei generalisti e terza in Italia dopo due istituzioni specialistiche, il Politecnico di Milano e di Torino. “Se già da anni Unimore è al vertice La biblioteca della facoltà di economia tributi universitari. “Oggi - spiega il rettore, Aldo Tomasi - avvertiamo, più di ogni altra cosa, la responsabilità di partecipare allo sforzo per la ripresa della nostra terra e per assicurare una prospettiva ai nostri giovani, affinché non prevalga il pensiero dell’abbandono. Lo stiamo già facendo con l’abnegazione dei tanti nostri docenti e studenti impegnati accanto alle istituzioni e alle associazioni di volontariato, ma lo facciamo anche direttamente, assumen- doci l’onere di facilitare l’iscrizione e gli studi dei nostri oltre 3mila iscritti provenienti dai 104 comuni danneggiati dal sisma”. Contemporaneamente l’ateneo ha promosso i talenti con l’iniziativa “Top students”, esonerando dal pagamento delle tasse universitarie gli studenti non residenti in EmiliaRomagna che si iscrivono per la prima volta e che hanno ottenuto come voto di diploma 100/100 o 110/110 nella laurea triennale. I residenti in regione, invece, pagheranno solo la Multietnica non solo nei corridoi. E con il Progetto Cina si guarda lontano N L Interno del Dipartimento di Economia Marco Biagi Dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari” a migliore università generalista d’Italia, per qualità della didattica e della ricerca, come ha confermato nei giorni scorsi l’indagine del Sole 24 Ore valutando dieci parametri. Un ateneo che primeggia per studenti che concludono il percorso di studi nei tempi previsti e per occupazione degli stessi ad un anno dalla laurea. E un ateneo che ha reagito subito al sisma che ha colpito a maggio l’Emilia, mettendo a disposizione le sue conoscenze ma anche compiendo in tempi celeri un’accurata indagine sui propri edifici e riprendendo regolarmente le proprie attività già a inizio giugno. È il profilo di un ateneo in piena efficienza quello dell’Università di Modena e Reggio Emilia (oltre 21 mila iscritti a sue iniziative didattiche), ora proiettata a confermare le sue eccellenze e capacità attrattive attraverso l’articolata offerta formativa e alcune novità a beneficio degli studenti. Tra queste, le facilitazioni per gli iscritti provenienti dalle zone colpite dal sisma, con l’esonero dal pagamento della tassa di iscrizione e con- Tecnologica sul serio. Ecco come on astratte ambizioni di internazionalizzazione quelle dell’Università di Modena e Reggio Emilia, ma ormai un percorso con basi solide, testimoniato non solo dalla presenza di studenti di origine straniera (il 4%), percentuale tra le più alte in Italia se si escludono gli atenei dedicati, e dalle relazioni con le Università di 25 Paesi verso cui “sciamano” gli studenti nell’ambito del progetto Erasmus. La dimensione sempre più internazionale è rappresentata dal valore della ricerca e dalle iniziative per costruire sempre nuove relazioni. Come l’avvio, insieme a diverse altri enti e istituzioni del territorio, dell’Associazione Progetto Cina, un centro di cooperazione che punta a sviluppare i rapporti con questa nazione nell’ambito della ricerca, della formazione, della cultura e dello sviluppo d’impresa. “Attraverso questo accordo di collaborazione ci proponiamo di rafforzare il processo di internazionalizzazione del nostro ateneo”, conferma il rettore, Aldo Tomasi. “Abbiamo trovato interlocutori attenti che partecipano a questo progetto - prosegue - prima di tutto nel mondo imprenditoriale che ha ben compreso il ruolo che può giocare in questa partita il mondo accademico, da sempre volano di tante novità non solo nel campo della conoscenza, ma anche in quello industriale e tecnologico”. Aspetti su cui l’ateneo punta, come dimostra, tra l’altro, il nuovo laboratorio di Elettronica inaugurato nei giorni scorsi con 13 postazioni operative per gli studenti di Ingegneria elettronica ed informatica e dedicato alla memoria del professor Claudio Canali. Il complesso ex Caserma Zucchi di Reggio Emilia prima rata. “Dopo aver puntato a traguardi di eccellenza nella capacità di collocamento al lavoro, nei servizi e nella capacità di laureare gli studenti nei tempi giusti - spiega il rettore -, da quest’anno l’Università intende anche richiamare nelle sue aule gli studenti migliori”. Col nuovo anno accademico l’ateneo giunge con 78 corsi di studio, 76 a Modena e Reggio Emilia e 2 corsi di laurea interateneo a Parma e Ferrara. Nello specifico, si può scegliere tra 38 corsi di laurea triennale, 6 lauree magistrali a ciclo unico e 34 lauree magistrali. Quattro corsi di laurea si avvarranno di servizi di supporto didattico aggiuntivo per la frequenza a distanza. Rispetto all’anno scorso, se sarà pubblicato il decreto ministeriale necessario, decollerà la nuova laurea magistrale in Tecnologia per l’insegnamento nella scuola secondaria di primo grado, nonché la laurea magistrale in Filosofia e il corso magistrale interateneo con l’Università di Parma in Lingue, culture e comunicazione. Fonderà l’esperienza di due corsi la laurea magistrale in Management e comunicazione d’impresa. Una proposta complessiva “valida che sa privilegiare i contenuti formativi e le prospettive occupazionali future dei giovani - sottolinea il rettore Tomasi -. Il risultato del lavoro svolto dalle facoltà e dal Senato accademico ha tenuto per la qualità della didattica afferma il professor Tommaso Minerva, delegato dell’ateneo alla didattica -, acquista molta importanza la valutazione sul fronte della ricerca. Unimore partiva infatti da valutazioni non eccellenti, le politiche attivate negli ultimi 3-4 anni hanno consentito di giungere al vertice anche in questo ambito strategico”. L’Università si qualifica, dunque, come un ateneo in cui vige “un equilibrio di alta qualità tra didattica e ricerca”. Un’alleanza i cui frutti si riverberano anche in una preparazione spendibile nel mondo del lavoro: il 69,5% dei giovani trova occupazione a un anno dalla laurea (dati Almalaurea), a fronte di una media nazionale del 56,4%. Eventi Lunedì 27 agosto 2012 Focus Centro Nord ■ PARMA / L’Ordine degli Ingegneri e la sua attività di formazione e aggiornamento in collaborazione con Università ed enti pubblici Impegno concreto per affrontare i terremoti È all’avanguardia anche nella prevenzione degli effetti sismici l’Ordine degli Ingegneri di Parma, che si è costituito nella città emiliana nel giugno 1945 e, come tutti gli altri ordini e collegi professionali, ha la qualifica di ente pubblico non economico, sotto l’alta sorveglianza del ministero della Giustizia. L’istituzione degli ordini e collegi professionali deriva dalla Costituzione della Repubblica e ha come unico scopo la tenuta dell’Albo per la tutela della collettività. L’Ordine Ingegneri parmense si adopera, quindi, per mantenere costantemente aggiornata ad alto livello la professionalità dei suoi iscritti. Ciò lo si deve anche ai continui corsi di formazione che ha sempre organizzato, avvalendosi in particolare della collaborazione dell’Università degli Studi di Parma (e di altri enti pubblici) dal 1995 in avanti. Oggi l’Ordine degli Ingegneri di Parma conta 1.890 iscritti che si occupano di tutti i settori dell’ingegneria, in Italia e all’estero. La novità degli ultimi mesi sta nell’impegno dedicato al problema dei terremoti. È stato infatti l’Ordine a patrocinare la richiesta alla Regione Emilia-Romagna di un provvedimento teso a per- mettere, in tutto il territorio regionale, l’esecuzione di interventi urgenti di messa in sicurezza sismica anche prima dell’emissione degli atti amministrativi previsti dalle norme correnti. “In seguito ai sismi che hanno colpito la regione afferma Angelo Tedeschi, presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Parma - abbiamo assistito all’aumento della sensibilità civile attorno al tema della prevenzione. La cultura della prevenzione è un nostro compito, attraverso la formazione dei nostri iscritti e il contributo che abbiamo dato alla legge regionale sulle norme per ridurre il rischio sismico. Anche gli altri soggetti preposti, comunque, devono fare la loro parte”. La sequenza sismica registrata a partire dal 20 maggio 2012, pure in Veneto e Lombardia, ha avuto un forte impatto su aree caratterizzate da una pericolosità sismica medio-bassa. Una pericolosità formalmente riconosciuta solo di recente, nell’ambito della revisione della normativa tecnica per le costruzioni e della classificazione sismica avviata nel 2003 con l’Opcm 3274. Fino ad allora, soltanto 89 Comuni dell’Emilia Romagna venivano catalogati come sismici. © Gazzetta di Parma La legge sismica dell’Emilia-Romagna è frutto di una cultura e sensibilità civile trasferita dai professionisti L’ingegner Angelo Tedeschi, presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Parma La rilevanza del problema è notevole, sia per la sicurezza e la salvaguardia della vita, sia per la ricaduta sociale ed economica, inerente alle tante aziende del territorio e al loro grado tecnologico. Insomma, temi di valore nazionale che andrebbero affrontati in maniera sistematica, soprattutto in termini di prevenzione. Per governare tale complessità il Decreto Legge del 6 giugno 2012 e la legge di conversione del 1 agosto 2012, n. 122 - (GU n. 180 del 3-82012 ), con entrata in vigore il 04/08/2012, delineano il qua- ARTICOLI SPECIALI SU SPECIFICHE DEL CLIENTE 25 dro normativo a cui devono far riferimento gli interventi per la ricostruzione, l’assistenza alle popolazioni e la ripresa economica dei territori interessati dalla sequenza sismica, e nel contempo affida alla comunità professionale il compito di perseguire, mediante azioni mirate, i succitati obiettivi di salvaguardia. L’Ordine degli Ingegneri di Parma è in prima linea e mira alla qualità dei progetti. “La mission di un ordine professionale come il nostro - sottolinea Tedeschi - sta nella difesa degli interessi della collettività. Ci siamo sempre spesi per offrire ai nostri iscritti un ricco programma di formazione, di carattere scientifico e normativo. Riteniamo che l’aggiornamento sia la chiave per un servizio di eccellenza e che la differenza tra un’équipe e l’altra risieda nella preparazione. La messa in sicurezza di un edificio non può basarsi su pochi interventi di facciata, ma necessita di operazioni strutturali”. “La normativa sismica in vigore - conclude Tedeschi prevede carichi verticali e orizzontali nelle combinazioni di carico. Le strutture vengono maggiormente sollecitate da un terremoto di natura ondulatoria, mentre uno sussultorio risulta di più facile assorbimento da parte delle riserve di resistenza proprie di qualsiasi edificio. Noi puntiamo su prevenzione e manutenzione”. 26 Focus Centro Nord Eventi Lunedì 27 agosto 2012 Segnali espliciti dell’identità di chi promuove l’immagine, la pubblicità e le vendite B-Side Communication, una nuova agenzia grafica dal volto giovane e dinamico n po’ creatore e un po’ manager, ma soprattutto un artista inserito in un complesso sistema di marketing, dove per mantenere vivo l’interesse delle sue produzioni, deve far ricorso, oltre che alla sua creatività, soprattutto a ingenti doti imprenditoriali. È forse questo l’identikit più calzante del grafico contemporaneo, in eguale misura creativo e razionale, attento alle innovazioni tecnologiche e della comunicazione. Interprete di questa moderna tendenza è B-Side Communication, la nuova agenzia grafica di Parma, dal volto giovane e dinamico, supportata da eccellenti qualità professionali. In un mondo che “diventa ogni giorno più piccolo”, grazie alle nuove tecnologie, che consentono di mettere insieme il globale con il locale, di mantenere livelli elevati di servizi, far sì che si possa essere collegati ovunque, in ogni angolo della Terra, il pubblico a cui ci si rivolge è sempre più vasto e socialmente eterogeneo. Anche se si tratta spesso di culture e tradizioni distanti fra loro, la grafica, per la sua immediatezza, riesce a diffondersi a tutti i livelli sociali: non riguarda solamente le élites, come avveniva in passato, ma coinvolge l’intera società. La comunicazione grafica, infatti, è indissolubilmente legata al concetto di creatività. È un linguaggio non verbale, fatto di segni, colori e schematizzazioni spesso sedimentate nella memoria, che possono diventare segnali espliciti dell’identità di chi promuove un particolare prodotto o lancia un messaggio. I mass media, infatti, ricoprono ruoli precisi sia momenti di raccordo importanti tra i soggetti produttori ed i consumatori, sia come responsabili dei processi di rappresentazione del nuovo e di creazione di ambienti predisposti alla sua accettazione. Oggi, la figura del creatore e del comunicatore attraverso la grafica, che nell’immaginario collettivo ricalca un mito romantico che regge a fatica nell’età dei computer, si è profondamente trasformato rispetto al passato con la funzione di suscitare curiosità, interessi, e proporre nuovi miti che funzionano sul piano dell’immagine, della pubblicità, delle vendite. L’età della comunicazione di massa, esige originalità, ma soprattutto qualità nelle proposte. Qualità, queste, che B-Side Communication incarna perfettamente. L’agenzia grafica si è infatti costituita nel 2006, e grazie alla fresca intraprendenza dei giovani soci e operatori, B-Side Communication si è calata a pieno titolo nella realtà socio-economica di Parma ottenendo prestigiosi incarichi da parte di istituzioni e aziende leader in vari comparti produttivi. Le offerte di B-Side Communication non si limitano ai grandi progetti, si aprono a tutte le fasce di utenti, dall’artigiano al professionista, dal privato alla grande azienda. E le proposte operative e professionali dell’agenzia comprendono anche realizzazioni di siti web nelle differenti Fiera del Fungo di Borgotaro IGP 37° Sagra del Fungo di Borgotaro A Borgo Val di Taro (PR) 15-16 e 22-23 settembre 2012 Due week end in festa nella capitale del Fungo Porcino IGP. A Borgo Val di Taro, nel cuore dell’Appennino Parmense, si tiene ogni anno la Fiera del Fungo di Borgotaro IGP, il terzo e quarto week end di settembre. Quattro giorni ricchi di intrattenimenti, dove non mancano la cultura, musica, ma soprattutto alta gastronomia. La fiera si snoda lungo le vie e nelle piazze del centro storico, con stand che porteranno in scena il meglio dei prodotti tipici locali, regionali ma non solo! Protagonista assoluto sarà il Fungo di Borgotaro IGP, disponibile sulle tavole di tutti i ristoranti del territorio che per l’occasione proporranno interessanti menù degustazione. La varietà delle proposte e degli stand ospiti rende possibile un vero e proprio tour gastronomico del buon cibo italiano, dallo speck dell’Alto Adige, alla focaccia di Recco, ai tartufi umbri fino alle golosità siciliane e ai formaggi sardi. Parte del centro storico, poi, ospita mercati collaterali di vario genere, dove trovare artigianato, abbigliamento, antiquariato. Tantissimi gli eventi collaterali, fra cui la grande degustazione di venerdì 14 settembre, mostre d’arte ed escursioni guidate a “caccia del fungo IGP”, musica folk, spettacoli itineranti per le vie della fiera, con la partecipazione straordinaria del Corpo Bandistico “Città di Brescia”. La fiera può inoltre essere il periodo propizio per trovare ospitalità nelle numerose strutture ricettive presenti nel territorio, cogliendo così l’occasione per un’esperienza completa di visita alle bellezze naturalistiche e storiche di Borgotaro, delle sue frazioni così come di tutte quelle dell’Alta Valtaro e, magari, per inoltrarsi nei boschi alla ricerca del pregiato Fungo Porcino di Borgotaro IGP. Per tutte le informazioni: Ufficio Informazioni Turistiche di Borgotaro 0525-96796 Mail: [email protected] Sito web: www.sagradelfungodiborgotaro.it Facebook: Fiera del Fungo di Borgotaro IGP Twitter: fierafungoborgotaro YouTube: FieraFungoBorgotaro Pacchetto Turistico presso www.vapensieroviaggi.com In un mondo che “diventa ogni giorno più piccolo” gradazioni tecniche e professionali. I servizi di B-Side Communication si aprono a trecentosessanta gradi e vanno dallo studio per il rinnovo del logo aziendale alla realizzazione di brochure, dalla cartellonistica ai biglietti da visita, dai calendari ai gadget promozionali e ai biglietti aziendali personalizzati, ma anche campagne pubblicitarie, gestione dell’immagine aziendale e servizi fotografici professionali. La nuova sede dotata di strutture tecnologiche di ultima generazione per ottimizzare il servizio ed essere al passo con un mercato sempre più aperto e competitivo. I termini di confronto, infatti, oggi non sono più solo all’interno del territorio stesso, della regione o della nazione, ma sono proiettati in un contesto molto più ampio, che ci vede affiancati ai Paesi del Nord Europa. Dal punto di vista dei servizi, dell’economia, della qualità della vita, delle opportunità offerte ai cittadini. La costruzione di una rete di relazioni internazionali europee ed extraeuropee è diventata un tema di grande attualità e, nello stesso tempo, una necessità inderogabile per concretizzare un insieme di azioni che devono rispondere a bisogni globali come la cooperazione internazionale e lo sviluppo. Per maggiori informazioni consultare il sito www.b-sidezone.it. Qualità e Gusto in Valtaro Cena in Valtaro e ti regaliamo il tesserino per la raccolta dei Funghi! “Qualità e Gusto in Valtaro” sarà l’anteprima di pregio della 37esima edizione della Sagra del Fungo Porcino IGP di Borgotaro, una degustazione a base di prodotti tipici certificati IGP e DOP, della biodiversità del parmense e dei Vini dei Colli di Parma DOC. “Qualità e Gusto in Valtaro” sarà un’occasione unica per assaporare prodotti riconosciuti ufficialmente a livello Europeo e prodotti tipici della Valle del Taro tra le quali le IGP Mortadella di Bologna, il Salame di Felino (in regime di transizione), il Fagiolo di Sorana e ovviamente il Fungo di Borgotaro; ma anche le DOP Aceto balsamico tradizionale di Modena, Parmigiano-Reggiano, Prosciutto di Parma; ed infine il Pan di Montagna, tutto accompagnato dall’eccellenza dei Vini dei Colli di Parma DOC. Inoltre, la manifestazione sarà un’opportunità imperdibile per gli appassionati raccoglitori di funghi. Infatti, a tutti coloro che parteciperanno alla degustazione e che risiedono fuori dalla Comunità Montana delle Valli del Taro e del Ceno verrà regalato un tesserino giornaliero raccolta funghi per la riserva di Borgotaro da utilizzare in una giornata a propria scelta (entro il 2012). INFO U La degustazione si terrà venerdì 14 settembre alle ore 20,00 presso la Struttura di Via Piave a Borgo Val di Taro - Parma Per informazioni e prevendita Consorzio Fungo I.G.P. Tel. 0525 90155 – 329 49 08 245 [email protected] Costo biglietto degustazione 20 euro - Posti massimi 100. Eventi Lunedì 27 agosto 2012 Focus Centro Nord 27 28 Focus Centro Nord Eventi Lunedì 27 agosto 2012 ■■■SVILUPPUMBRIA / Organizza la prima Fiera Transazionale dell’Imprenditoria Femminile Per le donne che guardano all’Europa In concomitanza con Klimahouse dal 28 al 30 settembre a Bastia Umbra (PG) Sviluppumbria Workshop Agriumbria A ncora oggi, la presenza delle donne nell’imprenditoria e nel lavoro nell’area mediterranea incontra una serie di ostacoli fisiologici, resi ancora più impervi dalla recente crisi economica. Ma qualche soluzione esiste. Un primo passo in questo senso lo sta compiendo Sviluppumbria, che, nell’ambito del Progetto Med Emma - Entrepreneurship Methodology Mediterranean Assistance -, sta organizzando la prima Fiera Transnazionale dell’Imprenditoria Femminile. L’evento, che si rivolge a donne imprenditrici, neoimprenditrici, associazioni e attori locali, avrà luogo dal 28 al 30 settembre prossimi a Bastia Umbra, in provincia di Perugia, nell’ambito di Klimahouse, manifestazione giunta alla sua 4a edizione e che ha come temi portanti l’efficienza energetica e la sostenibilità. “All’interno della Fiera - ha commentato Nadia Libera Imbroglini, direttivo Sviluppumbria - in collaborazione con le Associazioni imprenditoriali, a una ventina di imprese femminili interessate a partecipare, offriremo spazi e servizi gratuiti purché il contesto/settore di riferimento di tali aziende sia in linea con le tematiche della manifestazione”. Nell’ambito delle tre giornate, Sviluppumbria organizzerà diversi eventi. In particolare, il 28 settembre avrà luogo una videoconferenza alla quale parteciperanno gli stati partner del progetto (Portogallo, Spagna e Grecia), che, a loro volta, saranno promotori, ciascuno nel proprio territorio, di altrettante iniziative. “In questo modo - ha aggiunto - offriremo sia alle nostre imprese sia a quelle presenti negli altri stati opportunità di contatto e la possibilità di dar vita a sinergie”. Nella giornata del 29 settembre, sarà invece organizzato un convegno a carattere nazionale, avente per oggetto l’innovatività e la creatività delle imprese. A tale convegno parteciperanno figure di spicco nazionali e internazionali (portatrici del concetto di innovatività e creatività tipico delle donne), rappresentanti del Ministero dello Sviluppo Economico e delle istituzioni regionali. Vi saranno anche alcuni imprenditori e imprenditrici che rivestono un ruolo trainante nell’ambito dell’economia umbra. Emma è un progetto transnazionale che intende promuovere l’innovazione e la presenza sul mercato delle Pmi con management femminile e politiche nazionali e comunitarie per migliorare le strategie finalizzate a un cambiamento favorevole ed evolutivo dell’ambiente di lavoro. Il progetto, con capofila Regione Umbria elaborato in colla- Il 28 settembre avrà luogo una videoconferenza alla quale parteciperanno gli stati partner del progetto Portogallo, Spagna e Grecia borazione con Sviluppumbria, che opera per lo sviluppo economico e la competitività del territorio in coerenza con le politiche e gli atti di programmazione della Regione, vuole definire un efficace strumento per sostenere piccole e medie imprese femminili, in particolare quelle colpite dalle conseguenze dell’attuale crisi economica, e offrire sostegno all’imprenditoria su diversi fronti. A motivare il progetto ci sono il valore delle esperienze vissute nel periodo di pre-crisi, sfruttando gli strumenti già in atto, e la capitalizzazione dei risultati. “L’idea progettuale si basa su quattro pilastri principali ha spiegato Calogero Alessi, presidente Sviluppoumbria -. Anzitutto la valorizzazione delle esperienze precedenti e il miglioramento del confronto e dello scambio transnazionale e dell’approccio al dialogo tra pubblico e privato, diretto a disegnare politiche più vicine ai bisogni delle donne imprenditrici. A ciò si aggiunge il desiderio di fornire strumenti efficaci per agire localmente in favore delle Pmi con management femminile, così come del tessuto imprenditoriale locale nel suo complesso”. Un esempio è la difficoltà di accesso al credito e a rapportarsi con il mondo bancario. Ma Emma intende affrontare anche problemi inerenti l’insufficienza di reti sociali e professionali per l’incremento e il mantenimento delle competenze, il basso orientamento alle nuove tecnologie e all’innovatività di processo e di prodotto nonché le difficoltà di inserimento in nuovi mercati. Nel contempo, il progetto mira a realizzare una piattaforma pubblico-privata trasnazionale di sostegno all’imprenditoria femminile e, ha già stilato, a cura del capofila Regione Umbria, Le Linee Guida Trasnazionali ‘Med Guidelines’ per la definizione di modalità innovative di sostegno alla creazione di nuova imprenditorialità. In Umbria, come negli altri stati partner, sono stati attivati 7 “Guidance Point”: Punti di orientamento proattivi sul territorio (tenendo conto della peculiarità), che offrono sostegno alle Pmi e alle aspiranti imprenditrici non attraverso l’erogazione di contributi ma attraverso una forte azione di informazione, orientamento, accompagnamento e consulenza diretta alla creazione ed al consolidamento delle imprese sul mercato. non giochiamoci la pelle Via Valentini, 13-19 59100 Prato, Italy Tel. 0574 632559 [email protected] www.ecogest.it BONIFICHE AMIANTO SERVIZI AMBIENTALI ENERGIE RINNOVABILI Eventi Lunedì 27 agosto 2012 Focus Centro Nord ■■■AREA METROPOLITANA DI BOLOGNA / Integrazione di sociale e sanitario per rispondere a nuovi bisogni Il nuovo welfare e l’innovazione indispensabile di ospedali e territorio Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria: i 50 sindaci al lavoro su reti ospedaliere metropolitane, percorsi diagnostico-terapeutico-assistenziali, Case della Salute P arlare di sanità in questa stagione evoca immediatamente scenari foschi, incertezza e timori per il futuro. La reazione di Regioni ed enti locali alle manovre sulla sanità è stata molto dura: preoccupano i saldi, ma anche le modalità, che mettono tutti sullo stesso piano, virtuosi e non. Certamente le emergenze non incoraggiano le riflessioni su ciò che strutturalmente può favorire il buon governo in sanità: non c’è tempo, bisogna affrontare la crisi, poi si vedrà. Nel grido di dolore di Regioni ed Enti locali c’è tutta la preoccupazione di chi si relaziona ogni giorno con territori e comunità, prendendo decisioni e assumendo responsabilità, e la consapevolezza che almeno in una parte del Paese sono stati costruiti e si sono consolidati strumenti e metodi di lavoro che garantiscono qualità e sicurezza per i cittadini e sostenibilità complessiva del sistema. I diversi soggetti della governance, gli strumenti e i metodi via via consolidati rappresentano, soprattutto in momenti così complicati e faticosi, punti di riferimento quasi obbligati per un possibile ancoraggio. Tra questi soggetti, nell’area metropolitana di Bologna, c’è certamente la Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria. Presieduta attualmente da Giuliano Barigazzi, assessore alla sanità, servizi sociali e volontariato della Provincia di Bologna, riunisce i 50 sindaci dell’area metropolitana e svolge funzioni di programmazione, indirizzo e verifica delle politiche sanitarie e sociali territoriali per un bacino di circa 980 mila abitanti. “Solo in Emilia-Romagna le Conferenze coniugano entrambi gli ambiti, sociale e sanitario - dichiara Giuliano Barigazzi -. Ciò ci ha permes- Il presidente della Ctss di Bologna, Giuliano Barigazzi so di integrare sempre di più e meglio la programmazione e le verifiche in settori che hanno molto in comune, ma che non sempre beneficiano di interventi coordinati. Una integrazione che ha consentito, tra l’altro, di gestire il ■■■CHIMICA EDILE / Nuovi additivi aumentano le prestazioni del calcestruzzo Fondo Regionale per la Non Autosufficienza per anziani e disabili con criteri di equità e forme innovative di assistenza e presa in carico anticipata dei bisogni”. Proprio grazie a questa integrazione e al rapporto strettissimo con i territori, la Conferenza ha riflettuto costantemente in questi anni sulle strategie per introdurre nel sistema l’innovazione necessaria, garantire risposte adeguate ai nuovi bisogni, intervenire sulla evoluzione del welfare. Questa riflessione ha attraversato più volte l’intero sistema, con la preoccupazione di tenere sempre insieme ospedale e territorio, sociale e sanitario. Così sono nate le reti cliniche metropolitane, sviluppate a partire dal riconoscimento delle vocazioni dei singoli ospedali per dotarsi di una infrastruttura in grado di garantire equità di accesso alle eccellenze della sanità bolognese a tutti i cittadini, ovunque residenti nel territorio metropolitano, da qualsiasi punto di ingresso del sistema. Una strategia che ha puntato sulla convergenza di tecnologie, competenze multiprofessionali e volumi di attività elevati, concentrando la casistica. Sono state realizzate con questi criteri la rete cardiologica, grazie alla quale nell’area metropolitana di Bologna si registra uno dei tassi di mortalità per infarto tra i più bassi in Italia, la rete ortopedico-traumatologica, la rete stroke, che assicura il trattamento trombolitico entro 99 minuti dalla chiamata al 118, la rete pediatrica, quella oncologica. Questa progettualità, che ha curato contemporaneamente l’integrazione delle reti cliniche con la medicina del 29 Nell’area metropolitana di Bologna si registra uno dei tassi di mortalità per infarto tra i più bassi in Italia territorio, ha rappresentato il presupposto indispensabile per sviluppare percorsi di presa in carico per gruppi specifici di pazienti (Percorsi Diagnostico-TerapeuticoAssistenziali), costruiti sulle migliori pratiche cliniche e in grado di assicurare interventi multispecialistici integrati e continuità della assistenza. Sono 28, a tutt’oggi, con una particolare attenzione per le cronicità e le patologie oncologiche. Prossimo obiettivo, un piano di attivazione di nuove Case della Salute e, più in generale, di rafforzamento ulteriore dei servizi territoriali, da sviluppare a ritmi serrati nei prossimi mesi. Tutti elementi di una strategia che viene da lontano, richiede attenzione e cura continue, verifiche costanti e rappresenta nel suo insieme un know how particolarmente utile, paradossalmente, proprio in tempi di emergenza economico-finanziaria. ■■■CORSINI&CORSINI / Broker assicurativo per privati e imprese Formulazioni dai risultati esaltanti Dietro la polizza c’è un partner fidato La ricerca commissionata all’Università Federico II di Napoli Convenzione con Confindustria Arezzo. Tutela rischio terremoto 100% A L Micron/metro dditivi di nuova generazione per modulare e controllare il ritiro igrometrico e aumentare le prestazioni meccaniche del calcestruzzo, fino alla sua stabilità volumetrica. È questo l’approdo della Chimica Edile, azienda da oltre 30 anni ai vertici della produzione e commercializzazione di agenti espansivi, sia per il settore della demolizione senza uso di esplosivo (Fract. ag), sia per l’industria delle costruzioni (linea di additivi e malte speciali Dry). Nel luglio 2011 la Chimica Edile, che produce gli agenti espansivi nei suoi impianti in Italia (Castiglione della Pescaia) e all’estero (Argentina, Brasile, Sudafrica, Egit100 50 0 -50 0 -100 -150 -200 -250 -300 -350 -400 2 4 6 8 10 12 to), ha commissionato un progetto di ricerca scientifica applicata al Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università Federico II di Napoli, coinvolgendo anche alcuni esperti (D’Amore, Marone, Felitti) per approfondire, a livello mineralogico e fisico, le reazioni indotte nei calcestruzzi da vari tipi di additivi ad azione micro-espansiva e compattante. I primi risultati della ricerca, esaltanti, hanno portato alla formulazione di un nuovo additivo ad azione lenta e ritardata micro-espansiva: “Dry d1 lento - new generation”, che va ad aggiungersi agli additivi di prima generazione della Chimica Edile 14 16 18 20 22 24 Tempo (giorni) C.V. (100KG/mg) C.V. 100 kg/mg + D 7.5 kg/mc Tal Quale 1 (Riferimento) Tal Quale 2 (alta umidità relativa) 26 28 (“Dry d1 rapido” e “Dry d1 normale”), è in grado di minimizzare e modulare il fenomeno del ritiro igrometrico del calcestruzzo con quantitativi molto contenuti (circa 6-8 kg/m³). La finalità della ricerca, che prosegue, è il confezionamento di calcestruzzi strutturali a elevate prestazioni e a stabilità volumetrica controllata, con modulata micro-espansione iniziale e quasi assenza di ritiro nel lungo termine, a costi contenuti per una maggiore competitività dell’industria della prefabbricazione e del Cap. Gli agenti espansivi sono stati testati anche con distinte aggiunte attive (ceneri volanti, polveri pozzolaniche e residui fini di cave di tufo), per realizzare calcestruzzi moderni, durabili, prestazionali ed ecologici. Gli esiti della ricerca (teorica e applicata) recheranno vantaggi a diversi settori industriali. In basso, tre curve da ritiro di calcestruzzi standard; in alto, la curva di un calcestruzzo di nuova generazione con aggiunta di Dry d1 o studio Corsini & Corsini broker di assicurazioni, con sede in Sansepolcro (AR), è da sempre al fianco del cliente con le più aggiornate soluzioni assicurative. È certificato Iso 9001 “progettazione ed erogazione del servizio di brokeraggio assicurativo”, fin dal 2002, al fine di garantire ai propri clienti un elevato standard professionale. “Lo studio Corsini & Corsini afferma Michele Corsini - si propone di offrire alla propria clientela, continuità, diligenza ed un servizio di elevata qualità nel pieno rispetto dell’etica professionale. Puntiamo su un costante aggiornamento professionale e su un team che garantisce un eccellente lavoro di squadra capace di offrire soluzioni altamente efficienti. In quest’ottica siamo riusciti a raggiungere un’importante intesa con il gruppo Lloyd’s di Londra proprio per offrire ai nostri clienti soluzioni sempre più complete ed efficaci. Come la tutela contro i danni del terremoto al 100%, senza franchigie e/o scoperti; con tale convenzione, infatti, è possibile assicurare il terremoto per le aziende prive di questa garanzia con formula 100%, oppure integrare la garanzia Lo staff dello studio Corsini & Corsini terremoto al 100% per quelle aziende assicurate al 50%”. Al fine di offrire con continuità e diligenza un servizio di elevata professionalità, lo studio Corsini & Corsini e Confindustria Arezzo hanno stipulato una convenzione finalizzata ad assistere ogni associato con un primo livello di consulenza a titolo non oneroso (analisi polizze in corso, suggerimenti per la semplice gestione di quanto in essere, compresi sinistri in contenzioso, e così via) e successivamente rivolto ad accogliere adesioni per la completa gestione tecnica, amministrativa ed organizzativa di tutte le problematiche legate al settore assicurativo. La materia assicurativa è indubbiamente molto complessa e di difficile interpretazione. Le compagnie assicurative tendono ad offrire coperture con sostanziali limiti rispetto alle effettive esigenze dell’utente, sia che si tratti di azienda o di persona fisica. Proprio da queste problematiche nasce il ruolo del broker, la cui funzione è quella di assistere il cliente nel percepire i reali bisogni di tutela per poi trovare la soluzione tecnica ed il miglior rapporto tra contenuto della prestazione e costi. Negli ultimi anni l’approccio al rischio è molto cambiato: sono sempre di più le piccole medie imprese che scelgono di rivolgersi alla figura del broker, proprio come fanno da sempre le grosse aziende; questo permette di trovare soluzioni adeguate a fronte del continuo emergere di nuovi rischi ed eventi dai quali proteggersi. Esplicativo il motto dello studio: “Se vuoi andare veloce devi correre da solo, se vuoi andare lontano dobbiamo correre insieme”. 30 Focus Centro Nord Eventi Lunedì 27 agosto 2012 ■■■PRODURRE PULITO / Società a capitale misto pubblico-privato da 23 anni nel settore dello smaltimento Il 60% dei rifiuti inviato al recupero Nel 2011 grandi risultati dall’attività svolta dal Punto Cobat per il riciclo dei rifiuti E ssere al servizio dell’ambiente, nel pieno rispetto della sostenibilità, delle buone prassi e del territorio. Non solo una linea di principio, ma l’espressione reale di valori concreti per la Produrre Pulito, società a capitale misto pubblico-privato, che da vent’anni opera nel settore della raccolta dello stoccaggio e dello smaltimento di rifiuti speciali pericolosi e non. In tempi in cui le politiche ministeriali sono sempre più paladine dell’ambiente, questa realtà toscana, con sede a Sesto Fiorentino (Fi), fa di tale dovere una vera e propria mission. Fra i soci annovera il Comune di Sesto Fiorentino, la Cna Informatica e servizi, la Quadrifoglio e la Sta. Per la raccolta si avvale della propria controllata Produrre Pulito Trasporti, dotata di mezzi idonei a rispondere alle più svariate esigenze, dal furgone per la raccolta nei centri urbani agli autocarri, ed è certificata Iso 9001:2001, Iso 14001:2004 ed Emas. “L’azienda - spiega il presidente Nino Di Matteo - è consapevole della crescente rilevanza delle tematiche ambientali e ritiene propria responsabilità sociale, nonché elemento propedeutico al proprio sviluppo e successo, tenerle in considerazione nell’esercizio delle proprie attività”. Così, gli obiettivi della Produrre Pulito in questo ambito convergono ad assicurare la conformità e il rispetto puntuale delle prescrizioni legislative applicabili, il continuo miglioramento delle proprie prestazioni ambientali, la prevenzione dell’inquinamento. “La cernita, il ricondizionamento, l’omogeneizzazione - continua il presidente - sono le attività indispensabili per la corretta gestione dei rifiuti che la Produrre Pulito svolge ormai da anni, insieme a una continua azione di sensibilizzazione verso i clienti, perché anch’essi partecipino alla corretta gestione dei rifiuti, sia suggerendo loro il miglior modo di confezionamento e suddivisione per un più efficace ed economico smaltimento e recupero sia informandoli delle novità normative e tecnologiche”. La sede di Sesto Fiorentino (Fi) Cuore pulsante dell’attività di raccolta dei rifiuti è il Punto Cobat, luogo dove ogni risorsa torna a essere un valore per l’intera collettività. La società ha aderito con orgoglio ed entusiasmo all’iniziativa di Cobat, Consorzio Nazionale per la Raccolta e il Riciclo, di creare una rete di operatori qualificati che, rispettando standard uniformi di immagine e organizzazione, consentano il raggiungimento di obiettivi di efficacia, efficienza, economicità, trasparenza, fattibilità tecnica ed economica. “Nel 2011 - sottolinea Di Matteo - il 60 % dei rifiuti in ingresso al centro di stoccaggio è stato inviato al recupero. In quest’ottica gli investimenti che la società ha fatto negli ultimi anni sono stati tesi a diminuire gli impatti ambientali che qualsiasi attività umana crea”. E sempre con lo stesso obiettivo è stato realizzato un impianto fotovoltaico che rende l’azienda quasi del tutto autonoma in termini di consumi di energia elettrica. Allo stesso modo, nel pieno rispetto delle politiche del risparmio e della tutela ■■■PREFABBRICAZIONE / La scelta green della Edilcemento di Gubbio con tecniche mai utilizzate prima Evoluzione ecosostenibile nel costruire, anche ad alta resistenza sismica Ricerca e innovazione al primo posto per offrire al cliente edifici ad elevata classe energetica. Il percorso di innovazione è partito proprio dalla sua sede produttiva C on sede e stabilimento in Umbria, Edilcemento dal 1963 si è distinta come un’azienda dalle elevate capacità professionali, proponendo innovative soluzioni progettuali e costruttive che nel tempo le hanno permesso di accreditarsi nel mercato di riferimento. Nel 1997 l’azienda viene rilevata dalla famiglia Colaiacovo, proprietaria del gruppo Colacem-Colabeton: realtà tra i leader in Italia nella produzione di cemento e calcestruzzo. Oggi Edilcemento progetta e realizza edifici prefabbricati ad alto grado di resistenza sismica. Inoltre ha costruito strutture in zone sismiche tra cui l’Abruzzo, l’Umbria, le Marche e il Lazio. è tuttora presente nelle zone colpite dal terremoto in Emilia con la sede a Castel Maggiore (in provincia di Bologna), contribuendo attivamente alla ricostruzione con le sue strutture antisismiche. L’attenzione, lo studio e la ricerca sono punti cardine all’interno delle attività svolte dalla società umbra. Le nuove soluzioni proposte da Edilcemento sono talmente innovative da non essere mai state avanzate precedentemente nel mercato della prefabbricazione. L’azienda si propone in questo mondo con tre driver principali. Innanzitutto un nuovo modello di business: in questo contesto rientra una chiara evoluzione nelle metodologie di costruzione. A ciò si aggiunge un innovativo orientamento verso l’ecosostenibilità e verso l’utilizzo di energie alternative, progetti mai studiati precedentemente, chiavi in mano. Infine prende in consegna riqualificazioni di strutture già esistenti non più a norma in ambito sismico, termico ed energetico. Edilcemento ha iniziato questo percorso partendo dalla propria sede con un progetto di riqualificazione ad ampio spettro: bonifica e smaltimento del cemento-amianto dalla co- pertura dello stabilimento e installazione sopra di essa di un nuovo impianto fotovoltaico dalla potenza di 1 MWp circa. Esso si sviluppa su una superficie di 7.500 Lo stabilimento Edilcemento di Gubbio (Pg) ambientale, l’impianto di riutilizzo dell’acqua piovana per i propri fini industriali fa diminuire radicalmente il prelievo dalla rete idrica. Ma non basta, perché l’ampliamento delle attrezzature di stoccaggio, ovvero i serbatoi, destinati agli oli idraulici ha contribuito ancora di più a preservare l’ambiente in assoluta coerenza con la missione del Consorzio obbligatorio degli Oli usati di cui la società è concessionaria. “Va detto oltretutto che - aggiunge il presidente - la piattaforma integrata di stoccaggio provvisorio e di trattamento localizzata all’Osmannoro è punto di arrivo ideale per quantità eterogenee di rifiuti e punto di partenza per masse omogenee significative destinate agli impianti finali di smaltimento e recupero”. In una politica di tutela glo- bale non poteva mancare naturalmente l’attenzione da parte della società toscana al proprio patrimonio di risorse umane, interessate da un processo di preparazione, formazione e aggiornamento continuo. “Il tutto nella piena adesione a una filosofia di responsabilità sociale che vuole assicurare la conformità e il rispetto delle prescrizioni legislative, il continuo miglioramento delle prestazioni ambientali, la prevenzione dell’inquinamento”, conclude Di Matteo. Non per nulla, l’azienda si è dotata di un sistema di gestione ambientale per monitorare e sancire il corretto andamento delle proprie attività, grazie alle certificazioni Iso 9001:2001 e Iso 14001:2004. Con la pubblicazione del Rapporto ambientale ha richiesto la certificazione Emas. metri quadrati e conta 4.246 moduli fotovoltaici: è stato inaugurato il 2 agosto 2012 e già regala importanti vantaggi all’azienda. La nuova offerta Edilcemento prende in considerazione la produzione di edifici ecosostenibili di elevata classe energetica, fedeli alle normative comunitarie con la produzione di energia da fonti rinnovabili. Dagli audit energetici di primo e secondo livello, passando per le certificazioni, Edilcemento “Green & Smart Evolution” porta a compimento l’intero ciclo di costruzione, seguendo tutto il processo di realizzazione: dal concept iniziale al finanziamento, tutti i passaggi sono seguiti con scrupolosa attenzione. I servizi offerti si applicano a edifici, stabilimenti, involucri e necessità impiantistiche per tutti i settori industriali, terziari e commerciali. Oltre al nuovo modello di business e all’ecosostenibilità, il terzo driver di Edilcemento è il concetto di partnership e di aggregazione delle imprese, che mai come in questo periodo, è alla base di una proficua visione del futuro. La parola d’ordine di Edilcemento non è resistere alla crisi del mercato, ma trovare nuove opportunità facendo rete con altre imprese, orientate all’innovazione e pronte al cambiamento con cui realizzare nuovi progetti. Edilcemento si fa promotrice nel creare una vera e propria filiera dell’ecosostenibilità, mettendo a disposizione dei propri clienti il suo nuovo ruolo di General Contractor. Infine, ma non meno importante, lo spazio relativo alla ricerca e all’innovazione: esse vengono messe al centro degli obiettivi del nuovo progetto “Green & Smart Evolution”. Oltre all’ ufficio tecnico, sempre all’avanguardia nel fornire al cliente soluzioni altamente personalizzate ed efficienti, nell’ultimo periodo un gruppo di ingegneri e architetti stanno svolgendo attività di ricerca che consentono a Edilcemento di proporsi al mercato con innovazioni tecniche che integrano strutture e impianti per dare al cliente finale un servizio a 360 gradi. 31 Eventi Lunedì 27 agosto 2012 economIa del mare ■■■IV RAPPORTO / Lo studio sul sistema marittimo italiano I numeri giusti per ripartire Dinamica sia la componente industriale che quella del terziario L’ economia del mare quale chiave decisiva per il futuro del Paese. Perché è uno dei temi di alto valore strategico, perché è uno dei settori economici che producono un volume d’affari che contribuisce al Pil per circa 40 miliardi di euro, perché è un compar- to fortemente proiettato verso l’estero e perché, ancora, è in grado di sviluppare forte ricadute occupazionali in uno Stivale messo a dura prova dalla crisi e dai mercati internazionali. Insomma, lo sviluppo passa da qui e, in questo ambito, prelude a for- Il Belpaese al primo posto in europa nel settore L eadership sotto ogni profilo per l’Italia del sistema marittimo. Non solo cantieristica navale, logistica, manifatturiero e terziario: il nostro Paese, sempre secondo il VI rapporto sull’Economia del mare, continua a essere al primo posto in Europa per importazioni via mare, con 185,4 milioni di tonnellate di merci, e al terzo con 47 milioni per esportazioni, a breve distanza da Germania e Olanda. Primo posto anche nel traffico passeggeri, con 6,7 milioni di persone come base e destinazione delle crociere. ti margini di crescita. Il tutto grazie pure al valore eccellente di un made in Italy incorporato nei prodotti e nei servizi legati alla risorsa mare. Non parole, ma fatti, che fanno del ‘sistema’ mare il motore dell’economia tricolore, passando dalla filiera della cantieristica a quella del turismo, dei parchi marini, della pesca, dei trasporti e della logistica. A dirlo sono i numeri, in particolare quelli del IV rapporto sull’Economia del mare, realizzato dalla Federazione del mare e dal Censis (presentato a fine ottobre 2011). Lo studio conferma come il sistema marittimo italiano, che comprende sia la componente industriale manifatturiera e terziaria sia quella istituzionale con la marina militare, le capitanerie di porto, le autorità portuali e il sistema previdenziale-assicurativo dei marittimi, continui a essere tra i più dinamici e trainanti. Questi i suoi numeri. Concorre al Pil per 39,5 miliardi di euro (pari al 2,6% del totale e all’11% di quello relativo ai trasporti), con il contributo maggiore dato dai comparti manifatturieri e terziari (Pil di quasi 35 miliardi di euro) su cui convergono effetti determinati dalla spesa dei diportisti e dei crocieristi. E, ancora, il sistema occupa circa il 2% della forza lavoro del Paese (pari a 477mila addetti tra diretti e indotto), si inserisce in un contesto mondiale che muove 450 miliardi di euro e da’ occupazione a cinque milioni di addetti. Innovazione, tanto sotto il profilo tecnologico che organizzativo, legata ad alcune linee di produzione della cantieristica navale, insieme a relazioni produttive e commerciali che vanno ben oltre gli ambiti territoriali, come pure elevata qualità del servizio e dei prodotti realizzati sono i plus dell’intero settore, ma non gli unici. Vi collaborano l’alto grado di internazionalizzazione di alcuni comparti, l’orientamento a operare all’estero con acquisizioni di capitale straniero, il patrimonio di manodopera qualificata disponibile, nonché la pluralità di offerta di servizi anche grazie all’ampio numero di porti commerciali. ■■■LIVORNO / La tabella di marcia della Provincia vede i primi frutti del programma operativo comunitario Italia-Francia Marittimo 2007-2013 Trasporti e turismo al centro dei progetti comunitari Piattaforme logistiche, intermodalità, accessibiltà e riduzione delle barriere import-export per aumentare la competitività del sistema P erfettamente in regola con la tabella di marcia, la Provincia di Livorno inizia a incassare il successo del Programma operativo comunitario Italia-Francia Marittimo 2007-2013 che la vede protagonista in diversi progetti, a beneficio dei cittadini e delle imprese della costa toscana. Due i progetti appena conclusi, uno vicino all’arrivo e un altro al traguardo nel 2014, come previsto. Si tratta, complessivamente, di un investimento di oltre 12,5 milioni di euro. “In una fase di scarsità di risorse - spiega Piero Nocchi, assessore provinciale alla programmazione territoriale, trasporti e porti - ci siamo attivati per assicurare al territorio fondi comunitari impiegabili subito e fuori del patto di stabilità. Con evidenti vantaggi per la cooperazione tra le aree e dunque per la competitività del sistema, nonché immediatamente per le imprese direttamente coinvolte dal progetto”. Ha puntato sull’integrazione delle piattaforme logistiche per lo sviluppo delle relazioni commerciali tra Toscana, Liguria, Sardegna e Corsica, il progetto “P.im.ex”, avviato nel 2009. Primo risultato la riduzione delle barriere all’import-export e l’aumento dell’accessibilità delle aree, a vantaggio della generalità dei cittadini cui si riducono i costi delle merci. Si sono sviluppate infatti nuove relazione tra le imprese che fanno crescere i volumi degli scambi. “La continuità di tali rapporti sottolinea Nocchi - è garantita da tavoli di concertazione tra pubblica amministrazione, imprese e operatori logistici, e dall’impiego di procedure informatiche per un servizio di supporto alle attività degli operatori e delle imprese”. Ancora più concentrato sull’accessibilità delle aree disagiate il progetto “No far access” che ha coinvolto i partner degli stessi territori per ottimizzare le prestazioni del sistema multimodale del trasporto delle persone nelle aree disagiate e periferiche, nonché per ridurre le barriere materiali ed immateriali nell’accesso ai servizi da parte della generalità dei cittadini e dei soggetti disabili. Risultato primario la progettazione e sperimentazione di una vasta gamma di servizi reali di trasporto innovativo e di accessibilità, grazie ad accordi tra operatori pubblici e privati, procedure di ascolto attivo, sistematico e permanente delle esigenze dei cittadini, scambio ed elaborazione di dati continuamente aggiornati. È al servizio dei cittadini e dell’attività turistica, il progetto “P.e.r.l.a.”, avviato nel 2010 e in fase conclusiva, per l’accessibilità, la fruibilità e la sicurezza della fascia costiera toscana, ligure, sarda e corsa. In sostanza, si mira a incrementare l’utenza dei servizi di mobilità dolce (trasporto pubblico in diverse forme e ciclopedonale), aumenta- Piero Nocchi, assessore provinciale Programmazione Territoriale, Trasporti e Porti re l’offerta di Tpl, ridurre le barriere architettoniche e aumentare la sicurezza nella fruizione dei punti di balneazione costiera, a beneficio di tutti i cittadini, i turisti, le fasce deboli della popolazione ed i soggetti disabili. Interamente dedicato alla mobilità dei cittadini, si concluderà nel 2014 il progetto “3i plus”, che coinvolge Liguria e Corsica e sviluppa un’infrastruttura informativa per facilitare gli spostamenti delle persone. In concreto, l’utente viene assistito nella fase di pianificazione del viaggio attraverso lo sviluppo di un travel planner fruibile in modalità multidevice; durante lo spostamento, potendo ricevere informazioni in tempo reale sulla viabilità e sulla circolazione cittadina e una volta arrivato a destinazione, tramite informazioni fornite da servizi di localizzazione, che gli consentono di raggiungere parcheggi e hub di interscambio. Si riducono così i tempi di viaggio e gli spostamenti inutili. Ma la Provincia di Livorno è partner anche dei progetti “Sic” e “Lose” per il potenziamento dell’intermodalità del trasporto passeggeri e il monitoraggio del trasporto delle merci pericolose. “La Comunità europea - aggiunge Nocchi - ne sta poi valutando un altro sulla rete delle città portuali mentre altri tre sono stati presentati, grazie alla collaborazione con enti locali, regioni, autorità portuali, camere di commercio, università e centri di ricerca. Si tratterebbe di 6 milioni di euro per investimenti, anche infrastrutturali, sui territori dell’Alto Tirreno e del Mar Ligure”. 32 Economia del mare Eventi Lunedì 27 agosto 2012 ■■■AdriAtic contAiner terminAl / Fondata nel 2003, “sgomita” per crescere in banchina A novembre arrivano le nuove gru Scarpati “Noi pronti a svilupparci. Denunciato all’Agcom il monopolio di Ancona Merci” A ct - Adriatic Container Terminal è una società nata per la gestione del Terminal portuale Nuova Darsena del Porto di Ancona, formata al 45% dalla Frittelli Maritime, uno dei maggiori operatori di shipping anconetani; per un altro 45% dalla Msc e per 10% dallo stesso presidente della società Scarpati, comandante della capitaneria di porto di Ancona tra il 1995 e il 1999. Fondata nel 2003 è divenuta ben presto una pro- tagonista del crescente traffico container del porto di marchigiano, passando da 40.281 Teus movimentati nel 2005 ai 97.492 del 2011 fino ad arrivare oggi con una previsione di movimentare circa 105.000 Teus nel 2012 su 130.000 Teus complessivi movimentati nel porto di Ancona. (Il Teu - acronimo di “twenty-foot equivalent units” - è l’unità di misura della movimentazione dei container. Si basa sulla lunghezza minima Act parteciperà alla gara per la nuova banchina rettilinea “Certa di poter vincere per lo sviluppo del traffico che garantirà” Fondata nel 2003, l’Adriatic Container Terminal è cresciuta negli anni. Oggi movimenta circa 105mila Teus su 130 complessivi del porto di Ancona del container da 20 piedi. 1 container da 20 ft = 1 Teu). “Ma il percorso verso la leadership non è stato facile - dice Ubaldo Scarpati, presidente di Act - Adriatic Container Terminal - considerando la realtà medio-piccola del nostro porto”. Oltre a ciò non bisogna dimenticare la particolare situazione amministrativa del porto anconetano - altro motivo particolarmente sfavorevole secondo Scarpati - che riguarda la creazione nel 1997 della società consortile Ancona Merci ex art 18, avuta subito dopo l’approvazione della legge 84/94 al fine di riorganizzare il lavoro portuale con l’accordo di tutti gli operatori e dei lavoratori del settore. “La società Ancona Merci spiega il Scarpati - divenne concessionaria di pressoché tutte le banchine commerciali e titolare del servizio gruaggio attraverso la Co.M.M.P.A. - Cooperativa Mezzi Meccanici porto di Ancona, presieduta anch’essa da Paolo Galli. Un monopolista di fatto prosegue Scarpati - attraverso cui Act e tutte le altre imprese portuali devono passare. Fino Con le nuove gru serviranno cinque persone in più a oggi l’equilibrio, pur con alti e bassi, ha retto. Però ora la situazione, forse a causa della crisi, è cambiata, con reiterante e sensibili richieste di aumenti tariffari da parte di Ancona Merci. Aumenti che ci penalizzano e che ci impediscono di programmare adeguatamente la produzione; ecco perché, siamo decisi a ricorrere alla legge per metter fine a un monopolio assolutamente non previsto dalla legge 84/94”. Infatti, lo scorso mese, Adriatic Container Terminal ha denuciato la situazione all’Agcom. “Adesso aspettiamo che l’autorità si pronunci su questa situazione”. Parallelamente l’azienda guarda anche ad altri possibili canali di sviluppo. “Vista la situazione di cui abbiamo detto, siamo pressoché certi che l’Autorità Portuale sceglierà per la nuova banchina rettilinea un affidamento con gara. Gara a cui Act parteciperà sicuramente, certi di poterla vincere per lo sviluppo di traffico che saremo in grado di garantire. Per questo prevediamo anche l’assunzione di altre 5 unità che si aggiungeranno alle 10 attuali. Il porto di Ancona con questa nuova infrastruttura potrà arrivare a garantire tranquillamente una movimentazione pari a circa 200.000 Teus”. Inosmma, Act, espressione di joint venture Frittelli-MSC del terminalismo container anconetano intende continuare a operare direttamente in banchina e punta su gare e ricorsi per accedere a questa opportunità oltre che ai nuovi spazi portuali. “Del resto - conclude il presidente Scarpati - da quando abbiamo iniziato a lavorare nel 2004 l’attività di movimentazione di container ci ha fatto crescere ed è l’unica che sta reggendo alla crisi”. L’espressione completa della nave La Salvadori, azienda attiva da oltre 50 anni, fonda la propria attività sulla conoscenza della propria clientela e di tutte le sue esigenze, a cui risponde con competenza e professionalità. Nei cantieri Salvadori la nave viene seguita in tutte le sue fasi, dalla costruzione al refitting completo. Il cantiere è in grado di progettare e costruire tutti i tipi di navi per il trasporto di merci e passeggeri: petroliere, gasiere, navi da diporto, traghetti, rimorchiatori. Le attrezzature per la costruzione di navi possono anche essere utilizzate per la prefabbricazione di strutture in acciaio e per il varo di tronconi per allungamento navi, necessario nell’attività di trasformazione navale. Altra attività sono le opere portuali, che comprendono ponti, pontili, piattaforme, banchine. I lungimiranti investimenti fatti su strutture e attrezzature e la creazione di un team specializzato e dotato di tutti i brevetti necessari, permette ogni giorno di rispondere a tutte le richieste del cliente, posizionandosi così tra le aziende più complete del settore a cui è legata da una passione generazionale. www.salvadorisrl.it Eventi Lunedì 27 agosto 2012 Economia del mare 33 ■■■BAMBINI / L’azienda assicura anche il trasporto merci e passeggeri ■■■MARINA DI CATTOLICA / Riqualificata e rilanciata tutta l’area del porto Operativa nell’Adriatico, Croazia, Mediterraneo e West Africa Previsti 150 posti nella darsena a mare e 70 in quella interna 5 N Piattaforme offshore evolute 0 anni passati a seguire il trasporto marittimo dell’offshore: con questo importante traguardo la società Bambini di Ravenna affronta con orgoglio il mercato nel 2012, forte della competenza e della professionalità che dal padre, Mario Bambini, si è trasferita ai figli, gli attuali soci. Negli anni l’azienda, nata con l’attività di pesca, si è dedicata completamente all’offshore, seguendo le attività estrattive che al tempo l’Eni effettuava intorno a Ravenna. Oggi Bambini è strutturata per soddisfare tutte le esigenze delle piattaforme offshore: trasporto delle maestranze, fornitura di acqua potabile e combustibili, trasporto di merci pericolose e radioattive, trasporto dei rifiuti, ser- L’azienda eroga servizi con unità navali tecnologicamente all’avanguardia per il settore offshore L’azienda Bambini dispone di una flotta di 24 unità navali vizi di appoggio a operazioni subacquee, Rov (Remotely operated vehicle), geofisiche e movimentazione ancore; servizi di rimorchio d’altura. Da oltre dieci anni garantisce inoltre il servizio di trasporto passeggeri e merci, garantendo il collegamento tra la rada di Ravenna e la terraferma, per concessione dell’Autorità Marittima. Le attività della Bambini sono concentrate nel Mar Adriatico, ma si allargano a comprendere anche Croazia, Mediterraneo e West Africa. Per quanto riguarda la flotta, la società annovera 24 unità navali suddivise in navi veloci (25–30 nodi) per il trasporto dei tecnici e navi lente (10–20 nodi) per i servizi di riforni- mento, trasporto materiali e rimorchio, distribuite su diversi porti italiani e stranieri. L’azienda, che ha sempre puntato sulla sicurezza dei propri mezzi, si è sempre profusa per garantire elevati standard qualitativi per proteggere la vita in mare e l’ambiente. Tra le sue ultime – in ordine di tempo – commesse si ricorda l’aggiudicazione della gara per la fornitura di un crew-supply vessel dedicato al servizio di trasporto logistico connesso alle operazioni del Terminale di rigassificazione Adriatic Lng al largo di Porto Viro. Il mezzo utilizzato per questa attività, appositamente studiato per operare nel parco del Delta del Po, lavorerà per tutta la vita utile del terminale. Un progetto per favorire il diportismo el 2008, Cattolica, località la cui fama si lega a una grande tradizione marinara e centro turistico internazionale, ha inaugurato la sua Marina. Un progetto, iniziato nel 2005 con la realizzazione della darsena interna, e mirato alla riqualificazione e alla valorizzazione di tutto il porto canale e delle aree adiacenti. Comprende 150 posti per barche fra i 10 e i 30 metri per la darsena a mare e 70 posti barca nella darsena interna per natanti compresi tra i 6 e i 32 metri. Il fondale è di 4 metri ed è adatto per barche importanti. Sono disponibili pontili fissi e mobili dotati di colonnine di erogazione e completi di briccole, bitte e anelli per l’ormeggio. In particolare, la Marina di Cattolica è circondata da una banchina carrabile, sulla quale si affacciano numerosi esercizi commerciali. Si sviluppa dal moderno ponte mobile fino al comparto industriale, attrezzato per il varo/alaggio delle imbarcazioni e collegato al piano superiore da scale e rampe. Al piano superiore, arredi urbani, pavimentazioni coordinate e negozi rendono molto piacevole la fruibilità turistico-commerciale dell’intero complesso. Tra i principali servizi a disposizione segnaliamo: direzione portuale, parcheggio, acqua ed elettricità, distributore carburante, assistenza tecnica, assistenza all’ormeggio, servizio di sorveglianza 24 h, servizi igienici e docce, servizio meteo, Autorità Marittima C.P., hotel sul porto, scivolo e travel lift 100 tonnellate, bar con servizio ristorante, area commerciale e supermarket, edicola e tabacchi, charter per imbarcazioni a vela e a motore. “Nato per favorire il diportismo, il progetto della Marina di Cattolica, nonostante le difficoltà di ordine generale e fiscale che a tutt’oggi ostacolano in Italia la realizzazione dei porti turistici - dichiara l’amministratore delegato, Gianfranco Malaisi - può essere considerato un grande successo, a tal punto che ha cambiato l’immagine della città, un tempo conosciuta prevalentemente per un turismo di tipo familiare”. Il porto di Cattolica, un tempo conosciuto per un turismo familiare, si rilancia con investimenti dedicati al diportismo 7HUPLQDO 'DUVHQD7RVFDQDVUO • &RQXQDFDSDFLWjRSHUDWLYDDQQXDGL Con una capacità operativa annua di 900.000 TEU, è il principale Terminal 7(8qLOSULQFLSDOH7HUPLQDO contenitori del Porto di Livorno. FRQWHQLWRULGHO3RUWRGL/LYRUQR • /DSRVL]LRQHVWUDWHJLFDJOLDFFHVVL La posizione strategica, gli accessi GLUHWWLDOVLVWHPDDXWRVWUDGDOHHGL diretti al sistema autostradale ed i FROOHJDPHQWLIHUURYLDULIDQQRGHO7'7 collegamenti ferroviari, fanno del TDT, il LO7HUPLQDOLGHDOHDOVHUYL]LRGHL Terminal ideale al servizio dei mercati del Centro e Nord Italia. PHUFDWLGHO&HQWURH1RUG,WDOLD • &RQUHFHQWLLQYHVWLPHQWLLQQXRYH Con investimenti in nuove tecnologie WHFQRORJLHHULVRUVHXPDQHDOWDPHQWH e risorse umane altamente qualificate, TXDOLILFDWH ´7'7µ RIIULUH gamma OD SL “TDT” può offrire la SXz più ampia DPSLDJDPPDGLVHUYL]LJDUDQWHQGRXQ di servizi, garantendo un alto livello di DOWROLYHOORGLHIILFLHQ]DHGDIILGDELOLWj effi cienza ed affidabilità. Sede Legale: Darsena Toscana - Porto Industriale - 57123 Livorno Tel. (+39)0586258111 - Fax (+39) 0586258240 [email protected] - www.tdt.it 34 Economia del mare Eventi Lunedì 27 agosto 2012 ■■■MARINA DEGLI ESTENSI / La cultura d’impresa applicata alla gestione di un porto turistico privato Posto barca, un affare anziché un costo Sarà possibile acquistarlo in piena proprietà anziché in concessione. Un’opportunità M olto più che un “semplice” porto turistico, Il Marina degli Estensi è il risultato ben riuscito di un’impresa realizzata e gestita con passione dal suo amministratore Marco Antonio Felletti Spadazzi. Nel 1994 la sua realizzazione, che ne fece, in quegli anni, il primo porto turistico in Emilia Romagna, nonché il primo porto turistico privato non demaniale. “Una diversità questa - spiega Felletti Spadazzi - che aumenterà il prestigio del Marina degli Estensi, anche a seguito delle nuove imposizioni dettate dalla direttiva 2006/123/ Ce, meglio conosciuta come direttiva Bolkestein, che prevede l’esclusione del rinnovo automatico delle concessioni demaniali alla scadenza. Le nuove assegnazioni dovranno necessariamente avvenire solo attraverso una gara d’evidenza pubblica, mediante asta, procedura che potrebbe mettere in seria difficoltà i tanti porti turistici operanti su aree demaniali che tanto hanno già investito”. Marina degli Estensi non risentirà di questa trasformazione e potrà quindi assicura- Vista sul porto: 300 posti barca per imbarcazioni da 8 a 25 metri re ai propri clienti continuità e qualità di servizi e stabilità di prezzi. “Per gli irriducibili appassionati del mare - continua Felletti Spadazzi - a Marina degli Estensi è possibile acquistare, in piena proprietà e non in concessione, un posto barca come se fosse un pezzetto di terra allagato dall’acqua, investendo così proprio laddove un hobby rappresenta solo una spesa, un costo, e che qui può diventare un business”. Questa insolita opportunità fa di Marina degli Estensi un porto davvero esclusivo. Può ospitare 300 imbarcazioni, da 8 a 25 metri di lunghezza, per la sua posizione geografica (a circa 700 metri dalla costa) rappresenta una vera culla per ogni diportista, dove dormire tranquillamente sulla propria imbarcazione senza timore di mareggiate o forti venti invernali. Si trova a soli 500 metri dal centro turistico urbano del Lido degli Estensi, uno dei sette lidi del litorale comacchiese, fra tutti il più vivace e il più frequentato anche per lo shopping. Ottimo il collegamento con il sistema viario, raggiungibile con superstrade e autostrade per le principali città. Fiore all’occhiello è la sua naturale collocazione al centro del Parco del Delta del Po, che permette escursioni di ineguagliabile bellezza nell’entroterra vallivo. Né mancano i servizi accessori dedicati ai clienti, come un’idonea imbarcazione per la visita guidata all’interno delle valli che offrono un panorama davvero unico: fenicotteri rosa, aironi, garzette, anatre selvatiche. Insomma, un vero paradiso da raggiungere in brevissimo tempo. “Per tutto questo il porto entra in sintonia sia con la bellezza del territorio circostante - sottolinea l’amministratore sia con l’economia locale che permette un indotto naturale che si riversa sul mercato dei servizi, accontentando anche i clienti più esigenti”. Nello specifico, Marina degli Estensi è dotato di pontili galleggianti in teak, colonnine di erogazione acqua potabile ed energia elettrica con sistema prepagato, servizi igienici e docce con pannelli solari, bar, ristorante, posti auto fronte pontile, scuola di vela, circolo per amanti della pesca sportiva, cantiere nautico, scalo di alaggio/varo, scivolo per la nautica carrellabile, telecamere a circuito chiuso, locali reception con radio vhf e stazione meteo, biciclette e gommoni a noleggio, wi-fi free su tutta l’area portuale “L’utenza tipo - spiega Felletti Spadazzi - è ormai da tempo lontana dal concetto di nicchia e si colloca tra- Il porto è a soli 500 metri dal centro di Lido degli Estensi sversalmente ai diversi livelli sociali ed economici, anche se incomprensibilmente questo non è sempre recepito e vi è la tendenza sempre più diffusa di associare un appassionato del mare al lusso e quindi ad un settore di pochi privilegiati”. Marina degli Estensi nell’ambito dell’ospitalità, dell’accoglienza e del ricettivo, è attualmente impegnata nella redazione di un progetto di ampliamento del comparto che prevede la realizzazione di una piscina, una Spa, campi da calcetto, tennis, nuovi locali reception, aree attrezzate per la scuola di vela e altro ancora. “Un porto turistico - precisa Felletti Spadazzi - rappresenta un volano di sviluppo per il territorio che lo accoglie, in grado sia di generare ricchezza e occupazione sia di catalizzare risorse imprenditoriali nuovi investimenti. Il turismo nautico, a parte la sterile demagogia che l’attuale politica ne ha voluto fare, è sempre stato uno dei settori economici con le maggiori prospettive di espansione e crescita. Le attività legate alla navigazione a scopo ludico-ricreativo, comportano ricadute positive sul territorio e sull’industria della nautica in generale”. D’altronde, le attività e i servizi connessi alla nautica da diporto costituiscono uno dei fattori che più incidono sulla produzione di reddito in una regione costiera. Eventi Lunedì 27 agosto 2012 Economia del mare ■■■AUTORITÀ PORTUALE DI PIOMBINO / Notevoli ampliamenti degli accosti e delle aree di banchine Il grande progetto di sviluppo del porto Oltre all’area portuale, previsti anche interventi dal punto di vista logistico e industriale L o sviluppo della piattaforma logistica della Toscana con al centro i nodi portuali di Livorno, Piombino e Marina di Carrara costituisce uno dei progetti più importanti per la ripresa di una crescita economica durevole della regione, assicurando un rilevante contributo all’intera economia del Paese. “In questo quadro il porto di Piombino si è dotato di una nuova pianificazione per attuare un grande progetto di sviluppo: portuale, logistico ed industriale”, afferma il presidente dell’Autorità portuale di Piombino, Luciano Guerrieri. Portuale, spiega, “perché il nuovo Piano regolatore portuale prevede innanzitutto un consistente ampliamento di accosti (circa 3,5 chilometri in più) di aree di banchine (quasi 1 milione di metri quadri oltre le attuali), l’escavo di fondali fino a meno 15 metri ed una viabilità di penetrazione stradale e ferroviaria diretta ed adeguata”. Sviluppo logistico, poi, perché “l’adeguamento degli spazi portuali e dell’accessibilità in programma sarà collegato ad aree retro portuali attrezzate La piantina evidenzia gli interventi previsti per l’ampliamento del porto di Piombino già acquisite dall’Autorità portuale per circa 350mila metri quadri”. Inoltre, la realizzazione del Corridoio Tirrenico, della Grosseto-Fano e le opere di potenziamento connesse alla rete Ten-T collegheranno in modo più efficiente il porto ai principali nodi logistici ed ai mercati dell’Italia Centro-Settentrionale. Si tratta non da ultimo di un progetto industriale, poiché lo sviluppo delle infrastrutture previste “pone nuove basi anche per la competitività dell’intero sito industriale e per i singoli stabilimenti”, evidenzia il presidente. Piombino ed il suo porto si pongono apertamente all’attenzione degli investitori industriali nazionali ed internazionali che desiderino insediare nuove industrie e/o rilevare quelle esistenti e rilanciarle. “L’Autorità Portuale dispone di importanti risorse finanziarie - spiega Guerrieri -, ma per completare l’attuazione del progetto negli 8 anni previsti, gradualmente entro il 2020, sono necessari anche finanziamenti privati da mobilitare nella forma del project financing a fronte di una disponibilità delle infrastrutture realizzate anche per lunghi periodi temporali”. Piombino punta pertanto a consolidare e sviluppare la propria industria, presente nel territorio fin dall’antichità, ed al tempo stesso implementare le proprie vocazioni come quelle dei traffici commercia- 35 Luciano Guerrieri, presidente Autorità portuale di Piombino li e delle Autostrade del mare o attivare nuovi traffici come quello delle crociere a servizio di tutta la Toscana Meridionale e dell’Elba. Naturalmente non verrà trascurata la componente traghettistica, anche a servizio delle popolazioni delle isole dell’Arcipelago toscano e del Tirreno. “Il porto di Piombino inoltre si caratterizzerà sempre più per l’innovazione tecnologica ed amministrativa - conclude il presidente dell’Autorità portuale -, attuando progettualità per migliorare la qualità della safety, della security, dell’ambiente e prevedendo anche, attraverso il progetto Portofacile.it, una rilevante semplificazione e velocizzazione nelle procedure amministrative di tutte le pratiche connesse al ciclo nave ed ai servizi portuali forniti dall’ente e dagli operatori”. 36 Focus Centro Nord Eventi Lunedì 27 agosto 2012