SMART WINDOWS SCENARI EVOLUTIVI PER FINESTRE E
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SMART WINDOWS SCENARI EVOLUTIVI PER FINESTRE E
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI FIRENZE DIPARTIMENTO DI MECCANICA E TECNOLOGIE INDUSTRIALI Corso di laurea in Ingegneria Meccanica Anno Accademico 2005-2006 SMART WINDOWS SCENARI EVOLUTIVI PER FINESTRE E SERRAMENTI Relatori: Prof. Gaetano Cascini ______________ Ing. Davide Russo ______________ Candidato: Niccolò Becattini ______________ Dicembre 2006 Giunto alla fine del primo traguardo mi trovo a scrivere queste poche righe e mi rendo conto che forse, in un modo o nell’altro, sono le più difficili… mi riesce veramente difficile mettere su carta i miei sentimenti, sia per il consueto pudore delle emozioni, che per la poca abitudine ad esternarli, per quelle persone che mi hanno accompagnato nel percorso universitario. Devo ringraziare tutti coloro che sono stati protagonisti durante la mia permanenza all’Università e che continueranno a farlo, visto che ci rimarrò ancora per un bel po’; Tiziano e Matteo sono ormai un pezzo di vita e le riunioni nella 117/bis o nel seminterrato del Progresso continuerò a frequentarle, in un caso, e a portarmele dentro, nell’altro. Voglio spendere qualche parola anche per chi, oltre alla mia, ha condizionato le vite di tanti universitari in Italia: le scelte fatte restano e, sebbene ne abbia condivise poche, qualche ringraziamento è dovuto. Senza tutti i contrasti il mio sarebbe stato sicuramente un percorso diverso. Pensando agli affetti, non che gli altri non lo siano, devo ringraziare tutti i familiari e gli amici di famiglia che si sono fatti sentire nei momenti di sconforto o di studio matto e disperatissimo. Nel ricordare tutti coloro che in questo tempo hanno condizionato le mie giornate, nel bene e nel male, non posso non pensare, inoltre, a chi c’era, a chi c’è ancora e chi continuerà ad esserci. Sono consapevole del fatto che vedermi diventare dottore (dottorino…) sarebbe stata una delle più grandi soddisfazioni per Bruno, Franca e Otello, spero che la stessa gioia che avrebbero provato loro possa provarla la piccola Dorina che, a modo suo e come loro, non mi ha mai fatto mancare il suo appoggio. Voglio ringraziare anche chi mi ha trattato come un figlio e come un fratello: Barbara, Marco e Niccolò sono stati decisamente importanti, anche se forse non gliel’ho mai detto. L’abbraccio più forte è, oltre che per tutti gli amici, per i due Alessandro, per Francesco e per Glauco che durante il percorso universitario mi hanno fatto capire che la distanza è solo questione di spazio. Tutto il resto, quando c’è, non passa. Devo dire grazie ai miei splendidi genitori, che hanno saputo comprendere meravigliosamente le miei gioie ed i miei dolori, trovando quasi sempre le parole giuste per non farmi demoralizzare troppo nei momenti in cui non avevo più grosse speranze. L’ultimo pensiero lo dedico alla mia dolce metà visto che il percorso universitario è cominciato insieme a quello con lei… le parole che non scriverò qui sopra sono solo poche, tra le tante che, invece e col tempo, avrò modo di dirle. 2 INDICE 1. INTRODUZIONE .............................................................................................................5 2. STATO DELL’ARTE........................................................................................................7 2.1 IL PRODOTTO “FINESTRA”....................................................................................7 2.1.1 PERSIANE E TENDE..........................................................................................8 2.1.2 VETRO .................................................................................................................8 2.1.3 L’OFFERTA MERCEOLOGICA ........................................................................9 2.2 IL VETRO .................................................................................................................12 2.2.2 DESIGN..............................................................................................................15 2.2.3 VISION...............................................................................................................16 2.2.4 SYSTEM.............................................................................................................19 2.2.5 PROTECT...........................................................................................................22 2.2.6 CLEAN ...............................................................................................................23 3. PROPOSTA METODOLOGICA....................................................................................26 3.1 INQUADRAMENTO DEL SISTEMA .....................................................................26 3.2 ANALISI DI COMPLETEZZA DELLE FUNZIONI TRADIZIONALI .................29 3.3 GENERAZIONE DI NUOVE FUNZIONI ...............................................................32 3.3.1 GENERAZIONE DI NUOVE FUNZIONI IN BASE ALL’ANALISI DI FUNZIONI DESIDERATE.........................................................................................33 3.3.2 GENERAZIONE DI NUOVE FUNZIONI IN BASE ALL’ANALISI DI FUNZIONI INDESIDERATE.....................................................................................34 3.3.3 PROCEDURA SISTEMATICA DI GENERAZIONE DI NUOVE FUNZIONI .....................................................................................................................................38 3.4 MAPPATURA BREVETTUALE .............................................................................43 3.5 VALUTAZIONE E CLUSTERIZZAZIONE DELLE FUNZIONI ..........................48 4. APPLICAZIONE E SINTESI DEI RISULTATI ............................................................50 4.1 IL SISTEMA FINESTRA SECONDO IL SYSTEM OPERATOR..........................50 4.1.1 LA COMPONENTISTICA ................................................................................51 4.1.2 LA FINESTRA ...................................................................................................52 4.1.3 L’ALLOGGIAMENTO DELLA FINESTRA....................................................53 4.1.4 CONTESTO IN CUI SI INSERISCE LA FINESTRA ......................................54 4.1.5 AMBIENTE ESTERNO E SUE IMPLICAZIONI ............................................55 3 4.2 LA SUPREME FUNCTION E L’ANALISI DELLE FUNZIONI TRADIZIONALI DEL SISTEMA................................................................................................................56 4.2.1 TRASMISSIONE DI ARIA ...............................................................................57 4.2.2 TRASMISSIONE DI ACQUA...........................................................................57 4.2.3 TRASMISSIONE DI LUCE...............................................................................58 4.2.4 TRASMISSIONE DI MATERIA.......................................................................58 4.2.5 TRASMISSIONE DI ONDE ELETTROMAGNETICHE.................................59 4.2.6 TRASMISSIONE DI INFORMAZIONI............................................................59 4.2.7 TRASMISSIONE DI ENERGIA TERMICA.....................................................60 4.2.8 TRASMISSIONE DI ENERGIA MECCANICA...............................................60 4.3 LA GENERAZIONE DI NUOVE FUNZIONI PER IL SISTEMA FINESTRA .....61 4.3.1 APPLICAZIONE PROCEDURA METODOLOGICA IN RIFERIMENTO AD UNA TIPOLOGIA DI FLUSSO - ARIA ....................................................................61 4.3.1.1 Trasmissione di aria da fuori a dentro – Desiderata ....................................62 4.3.1.2 Trasmissione di aria da fuori a dentro – Indesiderata..................................66 4.3.1.3 Non-Trasmissione di aria – Desiderata........................................................68 4.3.1.4 Non-Trasmissione di aria – Indesiderata .....................................................68 4.3.1.5 Trasmissione di aria da dentro a fuori – Desiderata ....................................69 4.3.1.6 Trasmissione di aria da dentro a fuori – Indesiderata..................................70 4.4 IL PROCESSO DI MAPPATURA BREVETTI: APPLICAZIONE E RISULTATI72 4.4.1 MAPPATURA BREVETTUALE PER IL SISTEMA FINESTRA:..................72 4.4.2 MAPPATURA BREVETTUALE PER IL VETRO...........................................77 4.4.3 ORGANIZZAZIONE MAPPATURA BREVETTUALE..................................78 4.5 LA CLASSIFICAZIONE DELLE FUNZIONI GENERATE...................................80 4.5.1 VALUTAZIONE DELLE FUNZIONI ..............................................................80 4.5.2 LA CLUSTERIZZAZIONE DELLE FUNZIONI..............................................86 5. CONCLUSIONI ..............................................................................................................89 5.1 RISULTATI DEL LAVORO ....................................................................................89 5.2 PUNTI DI FORZA E LIMITI ...................................................................................90 5.3 OPPORTUNITA’ FUTURE E SUGGERIMENTI PER L’ULTERIORE SVILUPPO DEL LAVORO ................................................................................................................91 BIBLIOGRAFIA .................................................................................................................93 APPENDICE .......................................................................................................................94 4 1. INTRODUZIONE Il testo che segue descrive dettagliatamente le attività effettuate nell’ambito di una ricerca volta ad individuare direzioni e strategie di innovazione per prodotti di tipo serramentistico e, più precisamente, finestre intelligenti (smart windows). La necessità di pensare, progettare e proporre al mercato un tipo di serramento nuovo, capace di adattarsi meglio ai mutevoli bisogni della vita comune nasce, quindi, da esigenze legate a soddisfare sia le problematiche connesse alle sempre più pressanti richieste di comfort sia, e soprattutto, le questioni sempre più attuali di sostenibilità energetica . La sostenibilità energetica, l’uso controllato ed intelligente delle risorse e la volontà di creare un polo industriale aggregativo e organizzato, atto a generare risultati in merito alla ricerca ed allo sviluppo, sono questioni che hanno visto coinvolte attivamente l’Agenzia per lo Sviluppo e la Provincia Autonoma di Trento, le quali hanno incentivato la nascita di un Distretto Tecnologico la cui attività fosse orientata in tal senso. Tematiche come l’innovazione nella bio-edilizia, nella bio-architettura, nella domotica, e nell’utilizzo di energie rinnovabili e di risparmio energetico sono, quindi, il cuore attorno al quale il Distretto Tecnologico del Trentino è stato fondato e sono anche le linee guida sulla base delle quali i progetti, come quello portato avanti contestualmente a questo lavoro, sono improntati. Per l’individuazione delle soluzioni e delle direzioni di innovazione per un serramento intelligente è stata attivata una collaborazione con il Laboratorio di Metodi e Tecniche di Innovazione (LMTI) dell’ Università degli Studi di Firenze ed è in quel luogo che, sotto la direzione del Prof. Gaetano Cascini, con la guida dell’Ing. Davide Russo, l’attività, descritta in seguito ed oggetto di questa tesi, è stata sviluppata. Nei seguenti capitoli saranno analizzate le linee di tendenza in ambito serramentistico, in modo da avere a disposizione un’analisi dello stato dell’arte utile come base tecnica con la quale inquadrare il problema. Si farà inoltre breve accenno al mondo delle aziende di serramenti presenti in Trentino e aderenti al Distretto. Successivamente si fornirà ampia descrizione della proposta metodologica attraverso cui effettuare l’inquadramento e l’analisi di completezza funzionale di un sistema tecnico; verranno inoltre descritti gli strumenti con cui procedere alla generazione sistematica di nuove funzioni, la cui implementazione sarà valutata attraverso un procedimento di mappatura brevettuale. La proposta metodologica prenderà anche in considerazione la valutazione, non rigorosa a fini decisionali, e l’organizzazione dei 5 risultati generati, pur non trattandosi di argomento strettamente inerente questo lavoro di tesi. Sarà inoltre riportata un’indicazione applicativa effettuata facendo esplicito riferimento al sistema finestra per il quale era necessario fornire risultati utilizzabili. L’applicazione della metodologia concorrerà, quindi, ad inquadrare il sistema tecnico “finestra”, valutare la sua completezza funzionale e originare nuove idee la cui portata innovativa sarà vagliata incrociandole con i dati forniti da software statistico-bibliometrici per l’analisi brevettuale. L’organizzazione e la valutazione delle idee sarà, concordemente a quanto fatto in precedenza, effettuata seguendo le indicazioni fornite dalla proposta metodologica. Al termine della trattazione saranno riassunti i risultati ottenuti e sarà posto l’accento sui punti di forza e di debolezza riscontrati. Si fornirà inoltre una breve panoramica delle opportunità di sviluppo di questo lavoro con alcuni suggerimenti per coloro che vorranno proseguirlo. 6 2. STATO DELL’ARTE Nell’ambito del lavoro sviluppato è stata effettuata una panoramica ad ampio raggio per valutare l’offerta commerciale relativa alla produzione di finestre e serramenti. Al fine della valutazione sono stati presi in considerazione i prodotti di due aziende leader per il proprio settore merceologico. Per quel che concerne l’analisi legata al “prodotto finestra” sono stati analizzati i serramenti proposti da Velux (http://www.velux.it), per l’analisi della componentistica è stato posto l’accento sul vetro e sui prodotti offerti da Saint Gobain Glass (http://www.saintgobainglass.com/it), produttore mondiale di riferimento. Il capitolo si conclude con alcuni cenni alla struttura delle aziende operanti nel campo dei serramenti che fanno parte del Distretto Tecnologico del Trentino. 2.1 IL PRODOTTO “FINESTRA” L’analisi dello stato dell’arte del “prodotto finestra”, oggetto principale dello studio compiuto contestualmente al lavoro, non poteva che essere svolta valutando i prodotti di Velux, azienda di origine scandinava con sedi in tutto il mondo, perché, come già detto, si tratta di un’azienda leader nella serramentistica da tetto che propone un’ampia gamma di prodotti e soprattutto ha, tra le proprie linee guida, la necessità di operare con attenzione nel campo del risparmio energetico e dell’innovazione sostenibile. L’offerta commerciale di Velux identifica in maniera abbastanza chiara le linee di tendenza nel campo dei serramenti perché affianca a prodotti di basso livello tecnologico (in ogni caso di livello tecnologico più elevato rispetto ai propri competitor) alcuni prodotti di ultima generazione, sistemi di serramento “intelligenti”, automatizzati e programmabili. Per rendere maggiormente fruibile il risultato di questo lavoro è opportuno analizzare l’offerta merceologica facendo riferimento, prima, alla componentistica comune a tutti i prodotti, ponendo l’accento sulle loro funzionalità, e, successivamente, al tipo di prodotto specifico dedicando particolare attenzione alle ultime innovazioni. 7 2.1.1 PERSIANE E TENDE In merito alla gestione dell’illuminazione degli ambienti si può notare che tutta la gamma di prodotti Velux offre un doppio sistema di oscuramento meccanico: la tenda e la persiana. Entrambe le soluzioni sono integrate nella finestra e, così come si è abituati a pensarle, la prima svolge una funzione di smorzamento della luce mentre la seconda ne inibisce completamente il passaggio. La persiana, ancor più nel dettaglio, si occupa parallelamente all’oscuramento, anche di isolamento mantenimento della termico sicurezza e e di della privacy. Velux differenzia la propria offerta con persiane di tre tipi diversi in funzione del Figura 1: Caratteristiche funzionali di una persiana tipo di energia che ne alimenta la movimentazione. Nel bouquet delle proposte di Velux troveremo quindi le persiane ad azionamento meccanico/manuale e quelle a maggior grado di automazione, controllabili e programmabili anche a distanza con telecomando a radiofrequenza, che sfruttano l’energia solare attraverso una cellula fotovoltaica o l’energia elettrica. 2.1.2 VETRO Pur analizzando successivamente il vetro come componente in maniera dettagliata, si fa qui accenno alle funzionalità del vetro con cui Velux dota le proprie finestre. Il vetro laminato, soluzione tecnica che accomuna tutti i prodotti dell’offerta merceologica in esame, è una combinazione di due lastre di vetro intervallate da una pellicola plastica (PVB). In caso di rottura il materiale plastico posto tra i vetri impedisce la frammentazione e la conseguente caduta di schegge. 8 Il vetro laminato arricchisce la finestra di diverse funzionalità: Il vetro laminato assicura una maggior sicurezza alle persone (nessuna frammentazione in caso di rottura). Una vetrata a bassa emissività La combinazione comporta una di vetro laminato a minor più strati e maggior dispersione di spessore permette calore e un una miglior maggior insonorizzazione. comfort all'interno della casa. Il vetro laminato previene le intrusioni. Protezione esterna Antivandalismo Comfort e risparmio energetico Sicurezza Insonorizzazione Tabella 1: Le caratteristiche del vetro Velux Il vetro esterno rinforzato aumenta la resistenza a grandine, forte vento e accumuli di neve. 2.1.3 L’OFFERTA MERCEOLOGICA Per completare l’analisi dello stato dell’arte in merito alla serramentistica non si possono non considerare le soluzioni tecniche proposte da Velux i cui vantaggi funzionali non sono stati messi in evidenza nell’analisi dei componenti comuni a tutti i prodotti fatta precedentemente. Velux propone infatti soluzioni particolarmente innovative finalizzate al comfort ed al risparmio energetico come il “Tunnel Solare”, il “Sistema Solare Velux” la finestra “Velux Integra”. Il “Tunnel Solare” riveste particolare importanza per tutte quelle applicazioni in cui non sia possibile dotare un ambiente di una finestra per garantire un’illuminazione naturale, come corridoi, anticamere e bagni, ricavati in spazi angusti. Il tunnel solare si presenta esternamente con lo stesso Figura 2: Disegno schematico del Tunnel design delle finestre per tetti, integrandosi nella linea architettonica del tetto mentre la luce del sole viene catturata da un’apertura in vetro 9 autopulente e trasportata all'interno degli ambienti attraverso un tunnel (rigido o flessibile) altamente riflettente con diametro di 35 cm. Il diffusore interno è dotato di isolante al fine di ridurre lo scambio termico tra interno ed esterno, pertanto, in termini di conducibilità termica, il tunnel solare non ha alcuna incidenza poiché offre luce senza calore in estate, mentre in inverno la sua dispersione è ininfluente. Ovviamente questo tipo di prodotto risulta indicato esclusivamente per quelle stanze che non necessitano strettamente di ventilazione naturale e garantisce un discreto risparmio energetico (analizzato qualitativamente di seguito) potendo rinunciare all’illuminazione artificiale. Se si effettua un’analisi comparativa dell’efficienza del tunnel solare si può verificare che i lumen trasmessi dal Tunnel solare VELUX possono essere comparati a quelli generati da una normale Figura 3: Analisi comparativa prestazioni Tunnel Solare sorgente luminosa montata su una lampada (ad incandescenza, fluorescenza ecc.) avente efficienza media del 60%. Il “Sistema Solare Velux” invece ha funzionalità legate esclusivamente al risparmio energetico perché permette di coprire oltre il 60% del fabbisogno di acqua calda sanitaria di una famiglia di 4 persone. I collettori solari, esteticamente simili alle finestre per tetti VELUX, si integrano perfettamente con la linea del tetto e possono essere abbinati alle finestre stesse. Il sistema solare è composto da tre elementi Figura 4: Il sistema solare Velux principali: il collettore solare, il serbatoio ed il tubo di raccordo flessibile con sonda termica. 10 Il collettore solare è provvisto di vetro temprato rinforzato con coefficiente di trasmittanza alla luce del 90,5%, atto alla protezione dell’assorbitore, vero cuore del collettore solare. L’assorbitore è il componente Figura 5: Il collettore solare che si occupa di trasformare la radiazione solare incidente in energia termica da trasmettere al serbatoio accumulatore. La piastra in rame stratificato che lo compone consente un assorbimento del 95% ed un’emissione del 5%. Grazie ad una tecnica innovativa i tubi e la piastra in rame sono stati saldati senza danneggiarne i rivestimenti, garantendo al contempo un’elevata trasmissione di calore tra le due parti. Il telaio è coibentato ed il legno è trattato con materiale idrorepellente in modo da ridurre i fenomeni di condensa e le dispersioni termiche. Il tubo di raccordo, in acciaio inox molto resistente alla corrosione, è estremamente flessibile, provvisto di speciale coibentazione; al suo interno è attraversato da una sonda termica per la misurazione della temperatura del liquido primario interno al Figura 6: Il tubo di raccordo collettore. Il serbatoio (con serpentine in acciaio inox, collegate al circuito primario dei collettori solari e ad un bruciatore ausiliario esterno) ha una capacità i 200 litri e contiene acqua ad una temperatura di 85°, è interamente realizzato in acciaio inox, ed è fornito di pompa e centralina di controllo dotata di un sistema di autodiagnostica che permette di individuare, in tempo reale, eventuali malfunzionamenti. Figura 7: Il serbatoio 11 La finestra Velux Integra è invece la soluzione di comfort più ricca di funzionalità offerta sul mercato. Integra permette di selezionare, azionare e controllare tutte le finestre, tende e persiane con un radiocomando (ad elevata Figura 8: La finestra Velux Integra sicurezza, grazie all’utilizzo di un codice criptato) dotato di una tecnologia che permette la comunicazione fra i vari componenti Velux. Inoltre la finestra è anche dotata di un kit di luci programmabili e regolabili in intensità composto da due faretti alogeni in alluminio anodizzato da 10W (installabili nell'imbotte opportunamente sagomato) per avere il massimo controllo sulla luce con ogni condizione atmosferica e in ogni momento della giornata. L’ultimo elemento caratteristico è il sensore per la pioggia (incorporato nella finestra) che si occupa di chiudere automaticamente il serramento, garantendo comunque la circolazione dell’aria attraverso un’apposita aletta di ventilazione. Queste funzionalità si allineano al concetto di casa domotica: l'utilizzo di tale sistema permette l'apertura/chiusura automatica di finestre, persiane e tende e l'azionamento o l'inibizione di sistemi di riscaldamento/ raffreddamento, in modo da consentire il raggiungimento dei valori di temperatura e qualità dell'aria desiderati. 2.2 IL VETRO Per l’analisi del vetro e delle sue tendenze di sviluppo, la scelta dell’azienda di riferimento non poteva non cadere su Saint Gobain Glass, multinazionale leader del settore. Il vetro sarà analizzato secondo le linee produttive suggerite da Saint Gobain stessa, ovvero secondo criteri di comfort, estetico/visivi, strutturali, di sicurezza e di pulizia. Per effettuare una buona panoramica saranno riportati tutti i prodotti appartenenti alle singole categorie e successivamente i vetri saranno analizzati secondo la tipologia alla quale appartengono (controllo solare, fonoassorbenti, termoisolanti, autopulenti…) 12 2.2.1 COMFORT I vetri appartenenti alla categoria Comfort, prodotti da Saint Gobain Glass, sono destinati a rispondere a necessità di comfort termico e acustico in ambito abitativo e nel terziario, sia nel nuovo che nella ristrutturazione. “I principali benefici apportati dai vetri della famiglia SAINT-GOBAIN GLASS COMFORT sono relativi all'isolamento termico rinforzato nel corso della stagione fredda, alla protezione dal surriscaldamento dovuto alla sovraesposizione ai raggi solari in estate, al risparmio sui consumi di energia, alla protezione dell'ambiente, alla difesa delle insidie dell'inquinamento acustico.” 1 Questi i vetri della categoria Comfort: 1 • SGG ANTELIO : Vetro a controllo solare • SGG COOL-LITE : Vetro a controllo solare • SGG PARSOL : Vetro colorato a controllo solare • SGG REFLECTASOL : Vetro a controllo solare • SGG EKO LOGIK : Vetro a Isolamento Termico Rinforzato • SGG PLANITHERM : Vetro per Isolamento Termico Rinforzato • SGG PLANISTAR : Vetro ad Isolamento Termico Rinforzato • SGG PLANITHERM ULTRA : Vetro per Isolamento Termico Rinforzato • SGG PLANITHERM FUTUR N : Vetro a Isolamento Termico Rinforzato • SGG PLANITHERM SOLAR : Vetro a Isolamento Termico Rinforzato e ad elevato Fattore solare • SGG SWISSPACER : Intercalare “warm-edge” per vetrata isolante a Isolamento Termico Rinforzato • SGG STADIP SILENCE : Vetro stratificato fonoisolante e di sicurezza • SGG CLIMALIT : Isolamento termico • SGG CLIMAPLUS : Isolamento Termico Rinforzato • SGG CLIMAPLUS 4S : Comfort per tutte le stagioni • SGG CLIMAPLUS CON SGG SWISSPACER : Isolamento Termico Rinforzato con distanziatore “warm-edge” Dal sito di Saint Gobain Glass 13 • SGG CLIMALIT / SGG CLIMAPLUS SILENCE : Elevato isolamento acustico • SGG CLIMALIT / SGG CLIMAPLUS DESIGN : Arredamento • SGG CLIMALIT / SGG CLIMAPLUS SAFE O PROTECT : Sicurezza o protezione rinforzata • SGG CLIMALIT / SGG CLIMAPLUS SOLAR CONTROL : Controllo solare I vetri a controllo solare prodotti da Saint Gobain Glass hanno come minimo comune denominatore la colorazione e soprattutto l’ottima capacità riflettente che li rende molto diffusi in architettura per il rivestimento di edifici e di verande. Sono ottenuti mediante la polverizzazione a caldo (pirolisi) o catodica di un deposito di ossidi metallici su lastre di vetro chiare o colorate (in funzione del deposito metallico applicato). I vetri in questione sono dotati di ottime capacità di resistenza, in particolar modo quelli ottenuti tramite il processo Figura 9: Torre Vasco de Gama, Lisbona, Portogallo Vetro I vetri ad isolamento termico invece seguono criteri PARSOL di pirolisi. abbastanza diversi per l’ottenimento dello stesso scopo, infatti la gamma dei prodotti offre vetri atti a soddisfare diverse esigenze: le tipologie disponibili spaziano da vetri doppi e tripli che preservano il calore interno a vetri che riescono a riflettere la maggior parte della radiazione infrarossa incidente (bassa emissività), alcuni vetri presentano caratteristiche di colorazione mentre altri risultano “neutri” e ad elevata trasmissione luminosa. C’è inoltre da mettere in risalto che alcuni di questi vetri hanno efficienze talmente elevate da permettere una consistente riduzione dell’emissione di CO2 in atmosfera mentre altri sono costruiti con un intercalare che permette di attenuare il fenomeno della condensa e l’effetto di bordo freddo (“Warm-Edge”). Molti di questi vetri sono ottenuti mediante la deposizione di materiali nobili per la polverizzazione catodica Figura 10: Centro Congressi, Villa Erba, Cernobbio, Italia – Vetro PLANITHERM sottovuoto, mentre i vetri a taglio termico “warm-edge” hanno un intercalare realizzato con un materiale composito isolante, 14 riciclabile, frutto della ricerca aerospaziale (materiale organico di sintesi rinforzato con fibre di vetro). Questi vetri sono molto adatti, ciascuno secondo le proprie proprietà, per essere utilizzati nei più svariati ambiti costruttivi come ad esempio nell’edilizia pubblica (scuole, ospedali, uffici, ecc…) e nell’edilizia privata per la realizzazione di case a basso consumo energetico. Il vetro stratificato fonoisolante e di sicurezza è un vetro stratificato composto da due o più lastre di vetro unite tra loro da una (o più) pellicole di PVB, specifico per applicazioni di isolamento acustico, il PVB Silence. Come non si faticherà a comprendere questo vetro viene utilizzato, oltre che in tutte le applicazioni di sicurezza, anche nelle Figura 11: Aeroporto di Heathrow, Londra, Regno Unito – Vetro STADIP SILENCE costruzioni edili in cui l’assorbimento acustico riveste grande importanza, come ad esempio l’aeroporto londinese di Heathrow di cui si riporta una fotoni Figura 11. 2.2.2 DESIGN I vetri di questa famiglia molto ampia non sono accomunati da caratteristiche funzionali ben determinate quanto piuttosto da fattori estetici; a conferma di quanto detto si può verificare che le caratteristiche di design possono essere conferite a vetri appartenenti anche ad altre famiglie dell’offerta commerciale di Saint Gobain Glass. Data la scarsità di caratteristiche funzionali in questo caso si provvede, per garantire comunque una trattazione sufficientemente completa, a fornire la lista completa dei prodotti appartenenti a questa famiglia in modo da metterne in risalto le modalità tecnologiche di produzione, rimandando al sito di Saint Gobain Glass per un’analisi dei singoli prodotti. Questi i vetri della categoria Design: • SGG CHARME : Vetro a motivi satinati all'acido • SGG CONTOUR : Vetro curvato ricotto • SGG CONTOUR SECURIT : Vetro curvato temprato • SGG CREA-LITE : Vetro termoformato • SGG DECORGLASS : Vetro stampato chiaro o colorato 15 • SGG EMALIT : Vetro smaltato opaco • SGG DECORGLASS ARMATO : Vetro stampato armato • SGG IMAGE : Vetro stratificato decorativo • SGG MIRALITE : Vetro argentato chiaro o colorato • SGG MASTERGLASS : Vetro stampato chiaro • SGG PLANILAQUE : Vetro laccato • SGG OPALIT : Vetro smaltato traslucido • SGG MIRALITE ANTIQUE : Vetro argentato decorativo • SGG PLANILAQUE EVOLUTION : Vetro laccato ad alta resistenza • SGG MIRALITE-EVOLUTION : Vetro argentato chiaro o colorato ad alta resistenza • SGG MIRALITE-EVOLUTION SAFE : Vetro argentato di protezione • SGG SATINOVO : Vetro satinato all'acido • SGG SERALIT : Vetro serigrafato temprato • SGG STADIP COLOR : Vetro stratificato colorato • SGG U-GLASS : Vetro stampato profilato 2.2.3 VISION “I prodotti vetrari della famiglia VISION sono stati concepiti particolarmente per il controllo visivo, lo sfruttamento ottimale della luce naturale e la perfetta trasparenza. Per il più totale comfort visivo, luce e trasparenza vengono sfruttate al meglio nelle realizzazioni tradizionali, nei centri commerciali, sia nel settore abitativo che nelle applicazioni in interni.” 2 Questi i vetri della famiglia Vision: • SGG DIAMANT : Vetro extra-chiaro • SGG LUMITOP : Vetro di "Daylighting" • SGG PLANILUX : Vetro chiaro • SGG PRIVA-LITE : Vetro traslucido/trasparente a comando • SGG SPYGLASS : Specchio spia • SGG THERMOVIT : Vetro stratificato di sicurezza a riscaldamento elettrico • 2 SGG VIMAT : Vetro antiriflesso per quadri Dal sito di Saint Gobain Glass 16 • SGG VISION-LITE : Vetro antiriflesso Il vetro chiaro di Saint Gobain Glass è il prodotto base di tutta la loro linea di produzione ed è l’elemento fondamentale di lavorazione per tutta la linea Design analizzata brevemente poco sopra. Su questo elemento è basato anche il vetro antiriflesso per quadri VIMAT. Maggior rilievo è opportuno dare al vetro extra-chiaro che, ottenuto per flottazione sopra un bagno di stagno in fusione (processo Figura 12: Museo del Louvre, Parigi, Francia Vetro DIAMANT float) come il precedente, ha un bassissimo tenore di ossidi di ferro: questa peculiarità ne migliora le prestazioni in termini di trasmissione luminosa ed assenza di colorazione. Risulta pertanto particolarmente adatto per la realizzazione di teche per musei. Di questo vetro esiste anche una variazione antiriflesso a polverizzazione catodica sottovuoto di ossidi metallici trasparenti. Nell’esame dei vetri per l’ottimizzazione dell’illuminazione è opportuno analizzare dettagliatamente le caratteristiche del vetro di “daylighting” LUMITOP che offre funzionalità legate alla correzione della luminosità solare nel corso della giornata. Un vetro di questo tipo permette la deviazione della luce naturale incidente al fine di riorientarla all’interno dei locali per garantire condizioni di illuminazione ottimali. Il meccanismo di ottimizzazione dell’illuminazione secondo Saint Gobain Glass: “La luce solare che arriva sulla facciata viene deviata da SGG LUMITOP in direzione del soffitto, da dove viene riflessa sui piani di lavoro. Questo sistema consente un’illuminazione regolare, non abbagliante, all’interno dei locali. La luce del sole non è soltanto deviata in verticale verso il soffitto, ma anche in orizzontale grazie alle caratteristiche specifiche della superficie del vetro interno. La luce naturale che arriva obliquamente viene proiettata sul fondo dei locali ottimizzando in tal modo la loro illuminazione.” 17 Per rendere più comprensibile quanto spiegato sinteticamente, si riporta un diagramma esplicativo in Figura 13 del percorso effettuato dalla luce solare attraverso il vetro in questione: Figura 13: Il percorso luminoso durante il giorno ed attraverso il vetro nella figura più a sinistra si visualizza l’ingresso della luce nella stanza con le diverse condizioni di illuminazione durante la giornata, nella figura centrale è evidenziato il meccanismo di deviazione della radiazione luminosa in senso verticale (quindi dal vetro verso il soffitto), nella figura più a destra si può invece apprezzare lo scattering orizzontale effettuato dal vetro. Questo tipo di vetro viene realizzato attraverso la sovrapposizione di due strati vetrosi con interposte delle lamelle destinate a captare e orientare la luce. Un altro vetro dalle funzionalità molto interessanti è il vetro trasparente/traslucido azionabile elettricamente: si tratta di un vetro stratificato formato da almeno due lastre di vetro (chiare o colorate) e da almeno due intercalari all’interno dei quali è collocato un film contenente cristalli liquidi. Questi ultimi, se non sottoposti a tensione elettrica, sono disposti in maniera disordinata all’interno del film conferendo al vetro un aspetto opaco impedendo la visione nei due sensi; se invece si sottopongono i cristalli liquidi ad un campo elettrico questi tendono ad allinearsi ed il vetro acquista le consuete caratteristiche di trasparenza, permettendo la visione. Questo tipo di vetro risulta particolarmente utilizzato per necessità di tipo pubblicitario: la condizione di opacità infatti risulta ottimale come supporto su cui effettuare la retroproiezione di immagini. I vetri spia come SPYGLASS, associabili immediatamente alla tradizione degli interrogatori nei film polizieschi, sono realizzati attraverso la polverizzazione catodica sotto vuoto di un deposito di ossidi metallici sopra un vetro chiaro. Per ottenere le condizioni di trasparenza in un senso e di riflessione a specchio nella direzione opposta Figura 14: Stazione di polizia di Southsea, Hilsea, Regno Unito – Vetro SPYGLASS 18 è opportuno che uno dei due ambienti separati dal vetro mantenga delle condizioni di illuminazione decisamente inferiori rispetto al locale da sorvegliare. Viene comprensibilmente montato in maniera opportuna. Per completare l’analisi dei vetri atti ad ottimizzare la visione è opportuno analizzare il vetro di sicurezza stratificato e termoriscaldato elettricamente THERMOVIT. Al suo interno è attraversato da fili metallici pressoché invisibili che si occupano del riscaldamento, gli strati vetrosi sono intervallati ed assemblati mediante uno o più film di polivinilbutirrale (PVB). Questo assemblaggio offre, oltre al comfort, funzioni di sicurezza e anticondensa. 2.2.4 SYSTEM SAINT-GOBAIN GLASS SYSTEMS propone delle soluzioni pertinenti volte a soddisfare una delle grandi tendenze dell'architettura contemporanea: l'utilizzazione del vetro quale elemento strutturale. SAINT-GOBAIN GLASS SYSTEMS vi contribuisce attivamente attraverso i sistemi o i componenti di sistema pronti per l'installazione. Le tecnologie di fabbricazione, di trasformazione e di assemblaggio consentono una grande versatilità nella concezione di opere architettoniche innovative. 3 Questa famiglia di prodotti non permette di effettuare un’analisi funzionale degli stessi in maniera troppo pertinente in relazione al lavoro sviluppato, si provvederà, per garantire comunque una trattazione adeguata, a fornire la lista completa dei prodotti appartenenti a questa famiglia, analizzando le linee generali che accomunano alcuni prodotti e la punta d’eccellenza in campo energetico e strutturale di buona attinenza per lo studio portato avanti. I vetri appartenenti alla categoria System sono: 3 • SGG LITE-POINT : Rivestimento ventilato di muri esterni • SGG LITE-WALL : Vetrate Esterne Appese a fissaggi puntuali • SGG MECA GLASS : Sistema di facciata in Vetrate Esterne Appese • SGG MEGATEC : Sistema di vetrate appese a fissaggi non passanti • SGG MULTIPOINT : Vetrate Esterne Appese a fissaggi puntuali Dal sito di Saint Gobain Glass 19 • SGG SPIDER GLASS : Vetrate Esterne Appese a fissaggi puntuali articolati • SGG VARIO : Vetrata isolante con fissaggi integrati • SGG EGLAS : (di questo vetro non è fornita la descrizione) • SGG NOVALUX : Anta di finestra interamente in vetro • SGG ROOF-LITE : Tettoia in Vetrata Esterna Appesa • SGG PROSOL : Moduli solari per l'edilizia • SGG SEA-LITE : Parete di acquari e piscine • SGG LITE-FLOOR : Lastra per pavimentazione di sicurezza • SGG NOVALIT : Sistema di rivestimento per pavimenti in vetro La totalità dei vetri elencati poco sopra ha finalità strutturali e molti di questi sono vetri per Vetrate Esterne Appese (VEA), soluzioni costruttive molto leggere (in genere in acciaio) alle quali il vetro è fissato in maniera puntuale con varianti diverse: a fissaggi non passanti, articolati … Sono soluzioni tecniche impiegate nelle Figura 15: Teatro dell'Opera Shanghai, Cina – SGG LITE-WALL costruzioni edili di ultima generazione di cui si riportano, per meglio descriverne importanza e portata, alcuni esempi come il palazzo VIVA nel MediaPark e la costruzione intitolata a Neven-DuMont a Colonia (D), la sede della British Airways presso l’aeroporto di Heathrow (GB) ed il Teatro dell’Opera di Shangai (CN) di cui si riporta la foto in Figura 15. Una delle soluzioni per VEA tra le più rilevanti è sicuramente MECA GLASS, sistema protetto da brevetto che utilizza alluminio e vetro, il primo come elemento per sostenere parte della struttura e per i punti di fissaggio, il secondo per il rivestimento vetrato e per le costole di irrigidimento. Sempre per gli esterni sono presenti altre tipologie strutturali che sono particolarmente indicate per la copertura e la contemporanea ventilazione ed altre che, per mezzo di fissaggi integrati, permettono soluzioni strutturali simili alle Vetrate Esterne Incollate, con facciata liscia. 20 Per quel che riguarda più nel dettaglio il prodotto “finestra”, Saint Gobain offre, sempre all’interno di questa famiglia, un’anta costituita completamente in vetro che migliora quindi l’efficienza stessa della finestra incrementando la quantità di luce passante, facilitando la pulizia delle superfici (non ci sono angoli “morti”), eliminando tutti gli spifferi che potrebbero insorgere tra vetro e telaio in seguito alla corrosione della struttura dovuta a fenomeni di condensa… Risulta, tra l’altro, una soluzione tecnica molto flessibile perché integrabile su infissi di materiali diversi tra quelli di uso più comune (legno, acciaio, alluminio, misti, Figura 16: L'anta di Finestra NOVALUX ecc…) e non necessita di ulteriori lavorazioni perché integra tutti i meccanismi di serraggio e movimentazione. Il prodotto più importante, assieme alla finestra NOVALUX, è senza dubbio il Modulo solare per l’edilizia PROSOL: un vetro stratificato con caratteristiche fotovoltaiche, atto quindi a trasformare l’irraggiamento solare in energia elettrica. Figura 17: Bayrische Landesbank, Monaco, Germania - PROSOL Dal punto di vista strutturale è composto da due vetri, temprati appositamente per resistere alle sollecitazioni di origine termica, in mezzo ai quali sono inserite, mediante una resina ad altissima trasparenza, le celle solari (responsabili della conversione energetica) collegate tra loro elettricamente, al fine di produrre corrente continua. Esempi di architettura basata su moduli solari di questo tipo sono molto frequenti in Germania, paese dove le politiche energetiche sono tra le più avanzate al mondo, in termini di sostenibilità ambientale 4. Saint Gobain Glass ha tra le altre soluzioni strutturali rivestimenti per pavimenti e vetri per vasche e piscine, in questo caso non si può parlare di vere e proprie soluzioni tecniche per il vetro quanto piuttosto di soluzioni meramente strutturali di scarso interesse per il lavoro sviluppato. 4 Si invita a consultare la tabella sul solare fotovoltaico installato in Europa pubblicata in coda all’appendice. 21 2.2.5 PROTECT I vetri appartenenti a questa famiglia di prodotti hanno come obiettivo principale la salvaguardia, in termini di sicurezza e protezione, di persone e beni. Ovviamente la diversificazione dei vetri risulta sufficientemente ampia in funzione delle diverse tipologie di incidenti per i quali viene svolta un’efficace azione protettiva. I vetri appartenenti alla categoria Protect sono: • SGG DRAVEL : Vetro armato non isolato classificato RE o Parafiamma • SGG CONTRAFLAM : Vetro isolato classificato REI o Taglia Fuoco • SGG FIVESTAR : Vetro RE o Parafiamma • SGG PLANIDUR : Vetro indurito o semitemprato • SGG PYROSWISS : Vetro RE o Parafiamma • SGG SWISSFLAM : Vetro isolato classificato REI o Taglia Fuoco • SGG SWISSFLAM LITE : Vetro RE, REW o Parafiamma • SGG SECURIPOINT : Vetro ad elevate prestazioni meccaniche • SGG SECURIT CONTACT : Vetro temprato a ridotta scivolosità • SGG SUPERCONTRYX : Vetro di protezione contro i raggi X • SGG SECURIT : Vetro temprato • SGG VETROFLAM : Vetro RE, REW o Parafiamma Molti dei vetri elencati sopra hanno funzionalità legate alla resistenza al fuoco, che si estrinsecano nei vari prodotti in maniera simile, ma realizzate con tecniche diverse in modo da soddisfare le più svariare esigenze. Tra i vetri resistenti al fuoco possiamo distinguere le categorie in diverse maniere: esistono vetri armati e non armati, vetri classificati come “parafiamma” o come tagliafuoco. In generale i primi sono realizzati con particolari procedimenti tecnologici, mente i secondi sono vetri stratificati, con camera interna contenente materiale isolante come gel intumescente. I prodotti al top della gamma sono PYROSWISS per i parafiamma e SWISSFLAM per i Figura 18: Feldpausch, Zurich, Suisse - Vetro PYROSWISS 22 tagliafuoco. I vetri ad elevate prestazioni meccaniche e quelli temprati sono realizzati in seguito a trattamenti termici operati sulla matrice vetrosa ed il loro utilizzo è frequente in ambiti civili per la realizzazione di porte temprate, vetrate strutturali e VEA, pavimenti (vetri a ridotta scivolosità), ed elementi di arredamento. Il vetro di protezione ai raggi X (monolitico o stratificato) è destinato ad utilizzi in ambito medicale o di ricerca ed è realizzato con un elevato contenuto di ossido di piombo (70%) che permette una forte attenuazione delle radiazioni ionizzanti (X e g). 2.2.6 CLEAN Questi ultimi prodotti appartengono ad una famiglia sostanzialmente atipica perché costituita da un solo tipo di vetro. Si tratta di un vetro autopulente (chiamato da Saint Gobain anche “easy to clean”) che permette una manutenzione meno frequente rispetto al vetro tradizionale. BIOCLEAN è un vetro monolitico su cui è depositato uno strato attivo il cui funzionamento sfrutta due effetti diversi: fotocatalitico (basato sull’azione dei raggi UV) ed idrofilo (ovvero di attrazione dell’acqua). Tabella 2: Gli effetti utili sul vetro BIOCLEAN Vetro classico Effetto fotocatalitico L’esposizione ai raggi UV Sul vetro si accumulano, col della luce diurna provoca la passare del tempo, sporcizia decomposizione delle tracce ed incrostazioni di sporco organico e rende la superficie idrofila Effetto idrofilo L’acqua scendendo sul vetro, elimina i residui decomposti e le polveri minerali. Vetri di questo tipo necessitano, per riuscire ad effettuare una pulizia soddisfacente, di diversi giorni di esposizione alla luce naturale del sole. I risultati restano comunque dipendenti dalla quantità di sporcizia depositata sul vetro. 23 2.3 CENNI ALLA PRODUZIONE DI FINESTRE IN TRENTINO Con questo breve paragrafo non si vuole compiere un’analisi di mercato esaustiva delle aziende appartenti al Distretto Tecnologico del Trentino, quanto piuttosto mettere in risalto le principali tipologie di produttori di serramenti cui saranno destinati i risultati finali del lavoro sviluppato in seno all’attività più strettamente metodologica di analisi per l’innovazione di una finestra. In Trentino si contano circa 175 aziende che si occupano di produzione di serramenti ed una prima sommaria catalogazione potrebbe essere fatta in base al capitale sociale minino (ovviamente è un criterio che non fornisce ottime garanzie, ma dovrebbe delineare il complesso in maniera abbastanza fedele): si contano infatti 60 S.n.c., 38 S.r.l., 13 S.p.A e 64 tra ditte individuali, S.a.s… Da un’analisi delle ragioni sociali di queste 175 ditte, impegnate nella produzione di serramenti, si comprende che non possiamo considerarlo come un insieme generalizzato, all’interno del quale troviamo aziende strutturate nello stesso modo; è necessario distinguere ed un primo modello, comunque sufficientemente preciso, ci riconduce a due tipologie distinte di azienda serramentistica: la prima che si occupa di tutto il processo produttivo dal design alla produzione, dalla vendita alla distribuzione (si tratta di quelle aziende che si definiscono produttori di serramenti…); mentre la seconda, di dimensioni inferiori, che si occupa di reperire o produrre il semilavorato per arrivare, in produzione, al prodotto finestra (si fa riferimento alle aziende la cui ragione sociale è “falegnameria X”, “Carpenteria Y”, ecc…) Unitamente a questo breve e sintetico quadro riassuntivo è opportuno tenere presente i risultati di un questionario 5 che è stato consegnato il giorno della presentazione del progetto alle aziende appartenenti al Distretto Tecnologico del Trentino: molte aziende hanno dipendenti laureati e diplomati con preparazione specifica per il proprio settore produttivo (fisici e/o ingegneri, periti chimici, elettrotecnici e meccanici, informatici…) o per la gestione della parte giuridico/economica (economisti e/o avvocati) e, tra quelle che hanno risposto, nessuna ha un numero di dipendenti inferiore a 10, la media dei dipendenti si attesta attorno ai 20 con punte di 80. Il fatturato di queste aziende è, ovviamente in funzione del prodotto, tendenzialmente valutabile in una cifra superiore al milione di euro (con punte di 11 MLN 5 Il questionario è riportato in appendice per la sua consultazione 24 di Euro) per i serramentisti e attorno al mezzo milione per i produttori di componentistica o di strumenti di supporto tecnico-gestionale per i serramenti. Alcune di esse si occupano anche di Ricerca e Sviluppo inserendo sul mercato prodotti innovativi o si preoccupano di migliorare il proprio processo produttivo (senza specificare però se in termini economici o di prodotti più competitivi). Considerando infine l’apertura verso l’esterno di queste aziende si vede che risulta abbastanza usuale fare affidamento su consulenze e collaborazioni occasionali e costituire Associazioni Temporanee di Scopo o di Impresa. 25 3. PROPOSTA METODOLOGICA In questo capitolo verrà descritta e motivata la metodologia utilizzata per l’analisi legata alle funzionalità della finestra. Specificatamente si fornirà una panoramica utile a caratterizzare il processo logico e sistematico, con cui il nucleo del problema è stato descritto, analizzato al fine della generazione di nuove funzioni e “verificato”, attraverso la mappatura brevettuale. Successivamente si farà cenno alla valutazione delle funzioni ottenute come risultato del processo sistematico di generazione. Per rendere maggiormente comprensibile il processo logico seguito, si provvederà ad accompagnare alla metodologia utilizzata la descrizione degli strumenti di cui si è fatto uso e per mezzo dei quali questo approccio risulta ripetibile per i sistemi tecnici in generale. 3.1 INQUADRAMENTO DEL SISTEMA L’inquadramento del sistema, ovvero la sua definizione, risulta fondamentale per approcciare in maniera corretta ed esaustiva il suo studio. Inquadrare il sistema nel suo complesso risulta altresì di basilare importanza perché permette di adottare un criterio decisionale con il quale sarà possibile fissare gli eventuali campi di maggiore interesse o sui quali sarà necessario approfondire maggiormente l’indagine. Lo strumento utilizzato per la realizzazione di questo scopo è il System Operator proposto dalla metodologia TRIZ (chiamato anche approccio Multiscreen o 9-Windows approach), uno strumento che aiuta gli utenti a pensare in termini di TEMPO e SPAZIO. Il principio di base dell’operatore è dividere l’oggetto dell’indagine in nove parti, secondo criteri spaziali e temporali. Obiettivo di questo strumento è il superamento dell’inerzia psicologica legata alla visione classica del sistema in analisi: la suddivisione legata al tempo organizza l’oggetto dello studio in termini di passato, presente e futuro (Past, Present, Future) ed è quella che ritroviamo, in termini cartesiani, sull’asse delle ascisse; mentre la suddivisione legata allo spazio permette di effettuare una sorta di zoom, in positivo ed in negativo, sull’elemento di indagine. In termini più chiari l’elemento centrale dell’operatore riportato in Figura 19 rappresenta il sistema in analisi nel momento presente (tipicamente si tratta del processo 26 mentale associativo di maggiore immediatezza) ed i quadranti alla sua sinistra ed alla sua destra rappresentano rispettivamente gli aspetti legati al passato ed al futuro. SUPERSYSTEM SYSTEM SUBSYSTEM PAST PRESENT FUTURE Figura 19: System Operator con la divisione classica in 9 finestre La serie di tre blocchi appartenenti al supersystem corrisponde ad uno zoom spaziale negativo rispetto al system e, in termini più generali, riguarda gli aspetti e gli elementi che operano interazioni con il sistema, pur non facendone parte, nei tre diversi momenti temporali. La serie di tre blocchi appartenenti al subsystem corrisponde invece ad uno zoom spaziale positivo rispetto al system e, a differenza del precedente, riguarda tutto ciò che costituisce il sistema stesso in termini di componenti nel passato, nel presente e nel futuro. Dopo aver introdotto questo tipo di divisione spazio temporale possiamo pensare di incrementare ulteriormente il livello di segmentazione lungo i due assi dividendo: • il tempo in un numero maggiore di intervalli legati, in funzione delle esigenze, a “momenti di vita” diversi dell’oggetto in esame. • lo spazio in un numero maggiore di intervalli legati al livello di dettaglio desiderato per lo zoom. Una scelta della segmentazione secondo criteri spazio-temporali non appropriati risulta esiziale ai fini dell’analisi del complesso del sistema: segmentazioni non sufficientemente dettagliate rischiano di tralasciare aspetti importanti che potrebbero fornire spunti di notevole interesse, al contrario dettagli eccessivi potrebbero comportare aggravi, in termini di tempo dedicato all’analisi, senza apportare benefici quantificabili. 27 Un esempio di descrizione del problema affidata alla logica del System Operator con livello di dettaglio maggiore rispetto a quella classica è fornita dalla Figura 20 in cui il tempo e lo spazio sono divisi rispettivamente in 7 segmenti diversi ciascuno. SUPER-SUPERSYSTEM SUPERSYSTEM SYSTEM SUBSYSTEM SUB-SUBSYSTEM LONG-TERM PAST MID-TERM PAST NEAR-TERM PAST PRESENT NEAR-TERM FUTURE MID-TERM FUTURE LONG-TERM FUTURE Figura 20: Il System Operator nella sua versione estesa con al centro il System Operator classico In funzione delle diverse esigenze si può fare anche riferimento a strutture molto dettagliate dell’operatore multischermo in cui il livello descrittivo si segmenta, nel tempo e nello spazio per diventare, questa volta, un vero e proprio piano cartesiano con le grandezze riportate in scala logaritmica, al fine di soddisfare le esigenze dei più disparati ambiti di studio: dalla scala nanometrica e intervalli temporali molto ridotti per studi di natura fisica passando per intervalli sempre maggiori per studi relativi a materie più prettamente tecniche, come l’ingegneria e l’architettura; se si considera invece il lavoro di un astrofisico il range delle grandezze in questione diventa molto più ampio fino a comprendere l’intero asse delle ascisse e buona parte dell’asse delle ordinate. Per rendere l’intera trattazione più completa si riporta, omettendo di farlo adesso per non appesantire eccessivamente la lettura, il grafico cui si fa riferimento in appendice. 28 Facendo riferimento a quanto scritto si potrebbe pensare che esista una corrispondenza biunivoca tra l’aumento della segmentazione spazio temporale ed il livello di dettaglio con cui si analizza il sistema, la realtà delle cose dimostra che non è così. Un’analisi sufficientemente efficace deve prendere in considerazione (richiamando il System Operator classico) un numero maggiore delle 9 finestre: non si possono quindi considerare soltanto System, Subsystem e Supersystem, è necessario introdurre anche i concetti di Anti-System, Co-System e Non-System. Per Anti-System si intende un sistema che abbia Funzione Principale 6 o proprietà opposte a quelle del sistema preso in esame, per Co-System (chiamato in letteratura anche Alternative o Concurrent System) si intende un sistema che svolga funzioni o abbia proprietà complementari, rispetto al sistema in analisi, e per Non-System si intende un sistema diverso, ma che sia in grado di svolgere la stessa Funzione Principale o abbia le stessa proprietà. Il System Operator classico aumenta quindi il numero di finestre che lo costituiscono da 9 a 18 se si esegue un’analisi divisa secondo gli intervalli di tempo di Passato, Presente e Futuro per i sei sistemi (System, SubSystem, SuperSystem, AntiSystem, Co-System e Non-System). 3.2 ANALISI DI COMPLETEZZA FUNZIONI TRADIZIONALI DELLE Per valutare correttamente quanto verrà trattato in questo paragrafo e nei seguenti è opportuno fare riferimento al concetto di FUNZIONE. Successivamente sarà ripresa la trattazione in merito alla proposta metodologica per affrontare la definizione delle funzioni tradizionali di un sistema tecnico, step basilare sulla base del quale sarà possibile elaborare una procedura che permetta di ottenere nuove funzionalità. Per definire correttamente una Funzione è necessario identificare il Soggetto (S) che la svolge l’Azione (A), identificata genericamente da un verbo, e l’Oggetto (O) sul quale la funzione viene svolta. La terna S-A-O identifica la funzione, sostanzialmente definendola: il soggetto in virtù dell’azione espressa dal verbo, modifica almeno uno dei parametri dell’oggetto. 6 Il concetto di Funzione Principale (P-Function) sarà spiegato nel paragrafo 3.2 29 Su questa base si può quindi definire la “Funzione Principale di un Sistema” (PFunction) come quella che, se non eseguita, causa l’inutilità del sistema stesso (e più in astratto la sua morte). Al contrario possiamo definire un sistema che esegue ogni funzione direttamente collegata alla sua funzione principale come un “sistema funzionalmente completo”. I concetti di funzione desiderata ed indesiderata saranno analizzati per maggiore pertinenza nel prossimo paragrafo Per effettuare un’analisi completa delle funzioni di un sistema tecnico è opportuno introdurre anche il concetto di Supreme Function o Funzione Suprema adottato da Greg Yezersky (Institute of Professional Innovators); per farlo è opportuno richiamare quanto scritto appena sopra ovvero che: • Ciascuna funzione deve poter essere controllabile • Ciascun sistema è progettato per svolgere la propria funzione principale Figura 21: I legami concettuali che definiscono la Funzione Suprema Senza negare la validità della definizione di sistema funzionalmente completo precedentemente esaminato, possiamo aggiungere che tale definizione assume maggiore chiarezza se si considera un sistema che svolge la propria Supreme Function (S-Function), ovvero se il sistema prevede anche l’assenza di esecuzione della propria funzione principale. Tornando ad analizzare il processo metodologico, possiamo asserire che per dare compimento alle finalità dell’analisi funzionale di un sistema è opportuno definire innanzitutto la Supreme Function per il sistema in oggetto e, ove possibile, procedere alla divisione della S-Function in alcune sub-S-Function. Per valutare correttamente lo step successivo è opportuno riprendere in considerazione il System Operator cui si è fatto riferimento nel capitolo precedente, questo strumento risulterà particolarmente utile per valutare correttamente le funzioni all’interno del sistema nel suo complesso. Nel dettaglio e per maggiore completezza possiamo dire che, per procedere alla definizione della Supreme Function di un sistema, si deve fare riferimento al controllo 30 dell’esecuzione della Funzione Principale in termini di: tempo d’inizio, direzione, modo e lunghezza di esecuzione, tempo di conclusione, prevenzione ed eventuali correzioni nel caso della perdita di controllo. Per quel che riguarda il controllo, legato alla mancata esecuzione della Funzione Principale, sottolineando che anche questa mancanza è desiderata, si deve fare riferimento all’insorgere di tutti quei segnali che potrebbero, in ogni caso, fornire l’input per l’esecuzione. Gli aspetti legati al controllo della funzione non risulteranno comunque utili ai fini della nostra analisi funzionale pertanto non saranno più presi in considerazione in maniera dettagliata da questo momento in avanti. Rispetto al grafico di Figura 21 non si sono riproposti i “side-effects” , ovvero gli effetti al contorno, perché coinvolti solo tangenzialmente nell’analisi in questione (pur tenendoli sempre presenti in linea di principo), inserendo, però, l’Anti-Function intesa come funzione principale dell’Anti-System: l’integrazione di un sistema con il suo antisistema permette di ottenere un sistema funzionalmente completo nel significato più ampio del termine. SUPREME FUNCTION P-Function Non P-Function Anti-P-Function Figura 22: Il concetto di Supreme Function prendendo in considerazione l'antifunzione principale I trend evolutivi dei sistemi tecnici dimostrano che questi integrano, col passare del tempo, oltre alla propria funzione anche l’anti-funzione: questo passaggio metodologico, oltre a rendere il sistema funzionalmente completo ed equilibrato, risulta quindi adeguato per la definizione ed il superamento delle contraddizioni in fase di problem solving. Un classico esempio di Supreme Function relativo ad un sistema tecnico è rappresentato dalla penna: si identifica in maniera abbastanza immediata la sua funzione come “scrivere” ovvero depositare l’inchiostro su un foglio modificando uno dei suoi parametri, parimenti la non-funzione della penna è esattamente il “non-scrivere” ovvero non depositare inchiostro nel momento esatto in cui questo non è desiderato. L’antifunzione relativa, tra l’altro già integrata nel sistema tecnico “penna”, è quella di “cancellare” (si faccia riferimento alla penna “Replay” per meglio comprendere quanto 31 scritto). I side-effects legati alla penna, ma non riconducibili alla sua funzione principale, riguardano,ad esempio, il peso eccessivo che causa la deformazione del taschino in cui si può decidere di riporla, ecc… Ai fini della metodologia è opportuno introdurre i concetti di connessione e di flusso proposti secondo la classica definizione di Pahl & Beitz [Engineering Desing: A systematic approach – 1984 – Sprinter Verlag]: si parla di flusso come di un’entità generica che segue un percorso con finalità di scambio ed in generale può essere: • Materia (includendo quindi oggetti materiali) • Energia (considerando i vari campi e le interazioni) • Informazione Si ha quindi una connessione quando due sistemi scambiano tra loro un flusso e come risultato entrano in relazione. Si può anche parlare di connessione come ciò di cui un sistema necessita per offrire un servizio nella forma di una funzione Si definiscono quindi le diverse sub-S-Function, considerando le varie tipologie di connessione, in funzione del diverso tipo di flusso. Per ogni sub-S-Function, individuati i tre relativi filoni concettuali di ognuna, si dovrà procedere ad analizzare l’effettiva completezza funzionale al fine di colmare le possibili lacune riscontrabili e poter generare e/o integrare nuove funzioni all’interno del nostro sistema. La definizione delle funzioni e la loro generazione e/o integrazione all’interno dei diversi filoni concettuali sarà oggetto dell’analisi effettuata nel paragrafo seguente. 3.3 GENERAZIONE DI NUOVE FUNZIONI In questo paragrafo verrà analizzata la metodologia che permette di valutare, superando i meccanismi di inerzia psicologica, le possibili funzioni attribuibili ad un sistema tecnico, partendo da valutazioni legate al concetto di Supreme Function, attraverso due strumenti principali: l’operatore STC (Size-Time-Cost) della metodologia TRIZ e la Failure Analysis. Prima di effettuare la descrizione degli strumenti conviene fare un accenno ai concetti di funzione desiderata e funzione indesiderata, unica vera discriminante nell’utilizzo dell’uno o dell’altro strumento. Per funzione desiderata (altrimenti detta funzione positiva) si intende quella funzione il cui scopo è l’esecuzione di un’azione volta a soddisfare una richiesta esterna. 32 Per funzione indesiderata (altrimenti detta funzione negativa) si intende, al contrario, quella che mira a eseguire un’azione potenzialmente dannosa per l’esterno e che non può diventare positiva in alcuna circostanza o condizione. Per la generazione della prima tipologia di funzioni verrà utilizzato l’operatore STC, mentre per la seconda si procederà attraverso criteri di Failure Analysis; al termine della descrizione dei due strumenti un paragrafo illustrerà in maniera dettagliata la procedura metodologica con cui si affronta questo tipo di indagine. 3.3.1 GENERAZIONE DI NUOVE FUNZIONI IN BASE ALL’ANALISI DI FUNZIONI DESIDERATE In questo paragrafo verrà analizzata la metodologia che permette di valutare, in maniera sistematica, un’insieme di funzioni considerate desiderabili per il sistema tecnico che si vuole analizzare. L’operatore STC (Size-Time-Cost), da questo punto di vista, risulta essere uno strumento molto potente con il quale osservare i cambiamenti del sistema al variare di alcuni suoi parametri. Apprezzando questo insieme di variazioni sarà possibile collegare a queste ultime un insieme di funzioni. Nel dettaglio l’operatore STC risponde ad alcune domande molto semplici: • Cosa succederà se il nostro sistema accresce o diminuisce le proprie dimensioni? • Cosa succederà se il tempo di esecuzione del sistema in esame aumenta o diminuisce? • Cosa succederà se il costo del sistema in esame è nullo oppure molto alto? PARAMETER ZERO INFINITE SIZE TIME COST Tabella 3: Tabella di riferimento per l'operatore STC Per un’analisi più accurata si introduce un quarto parametro di studio, l’interfaccia tra il nostro sistema e ciò che lo circonda. Questo ci permette di sfruttare in maniera molto più efficace le proprietà (interne ed esterne) al fine della generazione di funzioni; oltre a ciò, nella schematizzazione vista sopra, si prendono in considerazione solo i due estremi 33 quantitativi: un’analisi maggiormente accurata passa per forza di cose attraverso molti intervalli intermedi. L’utilizzo dello strumento serve a superare il consueto percorso mentale secondo il quale si pensa al sistema nel contesto delle sue dimensioni correnti, nell’intervallo di tempo operativo, con il numero di interfacce ed al suo costo attuale. Utilizzando il percorso mentale abituale si può pensare di esasperare i parametri che abbiamo appena visto, muovendoci in 4 dimensioni, per riuscire a trovare delle funzioni migliori o addirittura nuove per il sistema in esame. Figura 23: Lo spazio quadridimensionale dell'Analisi Size-Time-Interface-Cost 3.3.2 GENERAZIONE DI NUOVE FUNZIONI IN BASE ALL’ANALISI DI FUNZIONI INDESIDERATE Per l’analisi di funzioni non desiderate non si farà riferimento ad un operatore preciso quanto piuttosto alla Failure Analysis, con particolare attenzione alla gerarchia con cui gli eventi si manifestano al fine di elaborare funzioni preventive, compensative e mitigatrici degli effetti negativi. A tale scopo è opportuno distinguere due tipi diversi di indesiderabilità: • La presenza di un evento negativo come esito di un processo • L’assenza di un evento desiderato come esito negativo di un processo. I due aspetti risultano simili ma, per la logica comune, lavorare distintamente su questi elementi conduce a risultati sostanzialmente diversi tra loro pertanto è necessario valutare i diversi percorsi seguiti, nell’uno e nell’altro caso, in modo da gestirli correttamente nell’ambito dell’analisi. In parole molto povere questi due approcci diversi identificano la psicologia dell’attaccante e del difendente che, come noto, producono risultati simili, ma non necessariamente uguali. 34 La presenza di un evento negativo come risultato di un processo implica diversi gradi di subordinazione affinché questo si manifesti: 1. La sorgente del flusso (si faccia riferimento alla definizione del paragrafo 3.2) crei una differenza di potenziale per permettere al flusso stesso di essere considerato tale. È necessario quindi che il flusso di materia, energia o informazioni abbia a disposizione un percorso che lo conduca al sistema. 2. Se si verifica quanto visto al punto 1 possiamo dire che il nostro flusso compie un moto all’interno del percorso ma risulta anche necessario, per la creazione di una connessione, che il sistema si trovi all’interno dello stesso percorso seguito dal flusso. 3. La contemporanea presenza del flusso e del sistema sullo stesso percorso è condizione necessaria, ma non sufficiente, affinché si crei una connessione tra loro. Il flusso deve raggiungere il sistema anche nella corretta misura spazio-temporale (condizione di compatibilità). 4. Verificata anche la terza condizione si ha un impatto tra il flusso ed il sistema che risulta condizione necessaria, ma non sufficiente, affinché questo generi un cambiamento nel sistema stesso. Solo e soltanto se il sistema sarà privo di protezioni (attive o passive come una semplice resistenza) o queste risultino inefficaci, si verificherà un cambiamento apprezzabile per quanto indesiderato. A tale proposito risulta opportuno inserire una schematizzazione grafica di quanto espresso: Figura 24: La presenza di un evento negativo come risultato di un processo 35 L’assenza di un evento desiderato come esito negativo di un processo viene gerarchizzata nello stesso modo visto precedentemente; diversamente da prima però ciascuna delle condizioni sotto elencate risulta sufficiente ad impedire la connessione tra flusso e sistema; si nota quindi che si ha l’assenza dell’evento e quindi un mancato cambiamento del sistema se: 1. Il nostro sistema risulta protetto oppure il flusso non riesce ad impattare il sistema 2. Il sistema risulta incompatibile con il flusso o quest’ultimo non è in grado di raggiungere il sistema 3. Il sistema non si trova all’interno del percorso effettuato dal flusso o quest’ultimo non è in grado di muoversi. 4. Non esiste un percorso che sia in grado di collegare il flusso al sistema o la sorgente che dovrebbe generare la differenza di potenziale, utile al flusso per il moto, non funziona o è addirittura assente. Sembra si tratti di un semplice processo “a ritroso”, rispetto alla descrizione fatta precedentemente, ma con un’analisi attenta si può notare che, in questo secondo caso, è l’operatore logico OR a determinare, passo dopo passo, l’assenza dell’evento desiderato. Nel caso precedente, affinché si verificasse l’evento negativo le condizioni erano legate dall’operatore logico AND. Anche in questo caso pare opportuno inserire una descrizione grafica del procedimento logico espresso poco sopra: Figura 25: L’assenza di un evento desiderato come esito negativo di un processo 36 In Figura 26: Una sintesi grafica della procedura operativa dettagliata espressa nel paragrafo 3.3.2si riporta la struttura sintetica della logica con cui vengono generate le funzioni atte ad eliminare, con interventi di tipo diverso, l’insorgere di un evento negativo o l’assenza di un evento positivo desiderato. Si può notare che i tre metodi fondamentali sono riconducibili a funzioni di tipo: • Preventivo • Compensativo • Mitigativo Figura 26: Una sintesi grafica della procedura operativa dettagliata espressa nel paragrafo 3.3.2 L’insieme delle funzioni generate risulterà pertanto organizzato secondo le singole sub-S-Function in Funzione, Non Funzione ed Anti Funzione (rispettivamente P-Function, non-P-Function e anti-P-Function). Ciascuna di queste tre funzioni risulterà ulteriormente gerarchizzata secondo un criterio di desiderabilità o indesiderabilità delle stesse. 37 3.3.3 PROCEDURA SISTEMATICA DI GENERAZIONE DI NUOVE FUNZIONI In sintesi questo approccio metodologico risulta fortemente gerarchizzato pertanto si descrive, attraverso una successione di punti, seguendo la logica di un diagramma di flusso in cui i singoli step sono tra loro sequenziali. A tale proposito si consideri anche che ogni singola Funzione, Non-Funzione ed Anti-Funzione è stata considerata come “Funzione desiderata” e come “Funzione non desiderata”, per la comprensione di queste funzioni è opportuno fare riferimento al grafico che segue: SUPREME FUNCTION FUNZIONE PRINCIPALE FUNZIONE DESIDERATA FUNZIONE INDESIDERATA NON FUNZIONE PRINCIPALE FUNZIONE DESIDERATA FUNZIONE INDESIDERATA ANTI-FUNZIONE PRINCIPALE FUNZIONE DESIDERATA FUNZIONE INDESIDERATA Figura 27: Segmentazione delle sub-S-Function in funzioni desiderate ed indesiderate Si tenga presente anche la definizione che si è assegnata al concetto di funzione desiderata 7 e al concetto di funzione indesiderata 8 al fine di comprendere correttamente i motivi che hanno generato la scelta di processare le due funzioni con due metodi diversi. Una funzione desiderata, non generando effetti negativi, non può che essere processata per mezzo di un operatore che consenta di quantificare tutti gli effetti positivi al variare dei suoi parametri. Questo è il motivo per cui si è scelto di utilizzare l’operatore STC. Una funzione indesiderata, invece, non genera effetti positivi pertanto lo strumento corretto per processarla consente di identificare la maniera con cui questi effetti negativi hanno avuto modo di concretizzarsi, la loro determinazione è il primo passo verso l’eliminazione della funzione indesiderata. La Failure Analysis ci permette di intervenire in questo senso utilizzando approcci di tipo preventivo, compensativo e mitigativo. 7 Una funzione desiderata svolge un’azione destinata a soddisfare una richiesta esterna Una funzione indesiderata svolge un’azione potenzialmente dannosa per l’esterno e che, in quell’ottica, non potrà mai divenire positiva 8 38 FUNZIONE GENERICA (F, N-F o A-F) FUNZIONE NON DESIDERATA FUNZIONE DESIDERATA SIZE TIME INTERFACE COST ROOT CAUSE FAILURE MODE FAILURE EFFECT Figura 28: Procedura di generazione di funzioni secondo la divisione tra funzioni desiderate ed indesiderate L’operatore Size-Time-Interface-Cost è quindi uno strumento validissimo per gli scopi della nostra indagine, occorre però puntualizzare che l’esame della variabilità dei costi non fornisce spunti interessanti e pertanto da questo momento in poi non verrà più presa in considerazione nel merito di questo lavoro. L’operatore si ridurrà pertanto a prendere in considerazione le variazioni di dimensioni, di tempo operativo e di interfaccia, intesa come interazione tra l’esterno ed il sistema in termini di variazione delle proprietà di quest’ultimo. La Failure Analysis ha, come già abbiamo visto nel paragarafo precedente e nel diagramma appena passato, forti rapporti di subordinazione che non sempre genereranno funzioni diverse: nella sostanza è possibile che si trovino funzioni preventive e compensative ma non mitigative (o una qualsiasi altra combinazione delle precedenti) per una generica funzione non desiderata. Analizzando nel dettaglio l’operatore Size-Time-Interface si deve fare riferimento alla tipologia di domande con cui la nostra funzione desiderata verrà esaminata per generare nuove funzioni; teniamo presente che anche in questo caso, analogamente alla Failure Analysis, sarà possibile trovare delle domande alle quali non si può dare risposta. Le domande relative alle dimensioni del nostro sistema devono fare in modo di attraversare tutta la scala di valori intermedi per mezzo della quale si possano trovare, e quindi generare, nuove funzioni. 39 In termini dimensionali le domande giuste da porsi per la generazione di nuove funzioni sono: • Se il sistema in esame avesse dimensioni sempre più piccole fino a diventare microscopiche (o addirittura queste tendessero a 0) che tipo di funzioni potrebbe svolgere? E quali, considerando il sistema di partenza, sarebbe ancora in grado di svolgere? Riuscirebbe a migliorare la sua efficienza? • Se il sistema in esame avesse dimensioni sempre più grandi fino a diventare macroscopiche (o addirittura queste tendessero all’infinito) che tipo di funzioni potrebbe svolgere? E quali, considerando il sistema di partenza, sarebbe ancora in grado di svolgere? Riuscirebbe ad effettuarle in maniera migliore (rendimento)? Si può pensare di migliorare ulteriormente l’analisi se queste domande si integrano con considerazioni spaziali che esulano dalle dimensioni del nostro sistema, ma lo collocano in spazi diversi tra loro (ad esempio ambienti o situazioni). In maniera semplificata si può fare riferimento alla domanda “quanto grande/piccolo e dove?” Facendo quindi esplicito riferimento al System Operator. Oltre a questo si può pensare anche a porsi lo stesso tipo di domande considerando che solo una parte delle dimensioni della finestra cambino le proprie dimensioni In termini di tempo operativo le domande saranno dello stesso tenore delle precedenti: • Se il sistema in esame svolgesse la propria funzione principale in un tempo sempre più piccolo fino a diventare tendente a 0, che tipo di funzioni potrebbe svolgere? E quali, considerando il sistema di partenza, sarebbe ancora in grado di svolgere? Riuscirebbe a migliorare la sua efficienza? • Se il sistema in esame svolgesse la propria funzione principale in un tempo sempre più grande fino a tendere all’infinito, che tipo di funzioni potrebbe svolgere? E quali, considerando il sistema di partenza, sarebbe ancora in grado di svolgere? Riuscirebbe ad effettuarle in maniera migliore (rendimento)? In questo caso, così come nel precedente, si ottengono risultati in maniera più immediata se si parte dall’esasperazione della domanda per avvicinarsi, passo dopo passo, alle condizioni di partenza. 40 Le domande relative all’interfaccia 9 dovranno, in linea di tendenza, essere precedute da un’accurata analisi delle proprietà fisiche del sistema stesso, in modo da poterne apprezzare le variazioni mano a mano che ci si pongono le domande elaborate con la logica vista precedentemente. A titolo di esempio si potrebbe considerare una domanda del tipo: • Cosa succede al sistema in analisi se si abbassa la sua temperatura fino allo zero assoluto? Quali funzioni potrebbe svolgere durante questo passaggio? • Cosa succede al sistema in analisi se si innalza la sua temperatura fino a livelli di fusione nucleare? Quali funzioni potrebbe svolgere durante questo passaggio? La risposta a queste domande spesso risulterà essere una funzione in senso stretto (rispondente quindi alla logica della terna S-A-O), in altri casi, però, la risposta alla domanda ricondurrà direttamente ad un’applicazione tecnica. Questo tipo di “output” non deve meravigliare chi utilizza questo strumento perché anche l’applicazione, come si è visto precedentemente e come si avrà modo di validare in seguito, potrà svolgere una ben precisa funzione e, a conferma della bontà della logica seguita, essere già protetta da brevetto La Failure Analysis, invece, risulta molto più rapida della precedente perché porta a pensare agli eventi come a una serie di conseguenze, con la logica di causa-effetto, in maniera sostanzialmente poco dissimile dal consueto sistema per mezzo del quale ci troviamo ad analizzare l’accadimento di ben determinati fatti. Trattandosi di un “operatore 10” che lavora su tre livelli diversi (preventivo, compensativo e mitigativo) le domande opportune saranno di tenore diverso, in funzione dell’ambito all’interno del quale si lavora. Il presupposto dal quale si deve necessariamente partire è l’indesiderabilità, in termini di effetti, di una funzione; le domande che permetteranno di generare nuove funzioni con approccio preventivo (operando quindi sulla Root Cause – causa alla radice) saranno quindi del tipo: • E’ possibile prevenire l’insorgere della funzione, eliminando o rendendo non funzionante la sorgente del flusso? 9 Zona di interazione tra il sistema e l’esterno considerata in termini di variazioni di proprietà intrinseche del sistema stesso. 10 Non si tratta di un vero e proprio operatore 41 • E’ possibile rendere indisponibile il percorso che conduce al sistema? • E’ possibile sottrarre energia al flusso, in modo che questo non possa raggiungere il sistema? • E’ possibile spostare il sistema dal percorso attraversato dal flusso in modo che questi non entrino in contatto? Un approccio compensativo, invece, tende a non eliminare le cause legate all’indesiderabilità della funzione quanto piuttosto a lavorare sui modi in cui questa si manifesta (operando quindi sul Failure Mode – modo di guasto), pertanto le domande tipiche utili alla generazione di nuove funzioni saranno: • Se il flusso raggiunge il sistema è possibile agire in modo tale da evitare che si compensi l’effetto dell’impatto attraverso un’azione di disturbo? • Se il flusso raggiunge il sistema è possibile agire in modo tale da evitare che si compensi l’effetto dell’impatto attraverso un’azione resistente? Un approccio volto, invece, a mitigare gli effetti dell’azione sgradita, quando questa purtroppo si è già manifestata, lavora per attenuare gli effetti (Failure effect – gli effetti del guasto) con i quali si concretizza l’indesiderabilità. Le domande tipiche utili alla generazione di nuove funzioni, partendo dal presupposto che le condizioni del sistema si sono modificate, saranno: • E’ possibile modificare nuovamente lo stato del sistema in modo da non avvertire l’indesiderabilità dell’effetto? • Esiste qualcosa che permetta di cancellare gli effetti negativi di un qualche avvenimento? Attraverso l’analisi attenta di ogni funzione, divisa secondo i criteri di desiderabilità ed in desiderabilità, si potrà quindi determinare l’insieme di funzioni generate relativo alla funzione “madre”: i dati prodotti dovranno essere organizzati, flusso per flusso, secondo questo tipo di logica. 42 3.4 MAPPATURA BREVETTUALE Ultimato il lavoro di mappatura funzionale, secondo i criteri espressi nei paragrafi 3.3.1 e 3.3.2 utilizzando la procedura illustrata nel paragrafo 3.3.3, si procede ad effettuare una mappatura brevettuale delle funzioni trovate. Approntare una mappatura brevettuale necessita inesorabilmente di una serie di step sequenziali (eventualmente da iterare) all’interno dei quali saranno individuabili delle procedure standardizzate da seguire: STEP INIZIALE: Valutazione e determinazione dell’obiettivo della mappatura brevettuale QUARTO STEP: Organizzazione ed analisi dei risultati. Conclusione della procedura o sua iterazione secondo la completezza (per l’iterazione occorre definire un nuovo obiettivo) SECONDO STEP: Produzione del database brevettuale dal quale attingere informazioni TERZO STEP: Analisi dei brevetti per verificare la copertura delle funzioni generate con il processo metodologico Figura 29: Procedura operativa per la mappatura brevettuale Questo aspetto risulta particolarmente delicato perché occorre imporre, attraverso i relativi software dedicati, i giusti parametri per l’acquisizione del database brevettuale dal quale attingere le informazioni. Per le finalità di questo lavoro risulta opportuno verificare innanzitutto se il sistema in esame abbia una classe brevettuale di riferimento affinando la scelta per passi successivi 43 attraverso la valutazione della pertinenza delle stesse, e successivamente determinare l’intervallo di tempo all’interno del quale si ha intenzione di effettuare la mappatura. Questi dati saranno utili per la compilazione della maschera di ricerca dei vari software per la gestione brevettuale che potranno essere, a seconda delle diverse esigenze, utilizzati. Il procedimento qui riassunto in maniera sintetica è specificato dettagliatamente attraverso un diagramma di flusso che per favorire la consultazione è riportato per intero di seguito: Figura 30: Diagramma di flusso per la generazione del database brevettuale 44 La struttura di un brevetto impone anche una scelta sul suo contenuto: ai fini di questo tipo di analisi è opportuno avere a disposizione un database comprensivo di Titolo, Abstract e Claims: questo tipo di scelta risulta necessario ed al contempo sufficiente per effettuare il reperimento delle funzioni trovate all’interno del database. Figura 31:Una maschera per impostazione di una ricerca brevettuale Ottenuto il database brevettuale al quale si vuole fare riferimento è opportuno scegliere in maniera adeguata la stringa di ricerca con la quale sarà effettuata la scansione e relativa selezione dei brevetti pertinenti. La scelta delle keyword, da inserire all’interno della stringa, è quindi il momento più delicato di tutta la mappatura perché dalla bontà di queste dipende inscindibilmente la qualità della ricerca. 45 Il metodo adottato per la scelta della keyword risulta inscindibilmente legato al tipo di funzione generata che, di volta in volta, è oggetto della mappatura; a questo proposito è opportuno dividere le funzioni secondo un criterio che prende in considerazione le funzioni divise in tre diverse tipologie: 1. Funzioni per le quali esista stretta corrispondenza biunivoca con l’applicazione tecnologica corrispondente. 2. Funzioni per le quali non si può individuare univocamente un’applicazione tecnologica atta al suo svolgimento. 3. Applicazioni tecnologiche atte a svolgere, potenzialmente, una funzione senza che queste due siano collegabili univocamente. La prima tipologia di funzioni permette l’individuazione di un’applicazione tecnologica corrispondente: la keyword, e più in generale la stringa di ricerca, coincide con l’applicazione tecnologica. Si noti che la presenza di un’applicazione tecnologica corrispondente alla funzione non implica necessariamente grandi numerosità di brevetti e che questo tipo di ricerche, quando possibili, fornisce risultati di notevole qualità (ricerche con risultati pressoché privi di rumore). La secondo tipologia di funzione necessita, per l’individuazione delle keyword e della corretta stringa di ricerca, di un passaggio ad un livello di astrazione inferiore rispetto a quello meramente funzionale: occorre quindi provare a ricondurre il problema al livello 1 con diversi tentativi. Ricerche di questo tipo, per quanto difficoltose, generano buoni risultati se ripetute per diverse applicazioni tecnologiche eventualmente collegabili. La terza tipologia viene inesorabilmente generata dalla procedura di analisi funzionale osservata finora pur non identificando, in maniera chiara, una funzione: la generazione di keyword, per funzioni di questo tipo, risulta sostanzialmente abbastanza complessa in virtù del fatto che si rende necessario accrescere il grado di astrazione caratterizzando il sistema con tutte le possibili funzioni potenzialmente collegabili. I risultati ottenuti per queste funzioni risultano altresì buoni, ma richiedono, per livelli di qualità soddisfacenti, molti più tentativi dei due metodi precedenti. Come ulteriore elemento di chiarezza si sceglie di sintetizzare il processo di generazione delle keyword e di organizzazione dei dati come una successione di punti la cui struttura è riportata nella pagina seguente per mezzo di un diagramma di flusso: • Selezione di una funzione dall’insieme delle generate • Valutazione della tipologia della funzione • Determinazione delle keyword 46 • Analisi brevetti ottenuti e determinazione livello del rumore • Affinamento della ricerca o creazione del gruppo funzionale su Matheo Patent • Organizzazione dei dati raccolti in una scheda riassuntiva FUNZIONE Inserimento della traduzione inglese del verbo che esprime la funzione Valutazione tipologia della funzione Tipologia 1 Tipologia 3 Tipologia 2 Sì Determinazione ulteriori keyword provando a ricondurre la funzione ad un’applicazione tecnica, con procedimento analogo alla tipologia 1 Determinazione ulteriori keyword attraverso un’analisi dell’applicazione tecnica legata a più funzionalità mediante l’identificazione delle stesse Analisi dei brevetti ottenuti Analisi dei brevetti ottenuti Analisi dei brevetti ottenuti Il livello del rumore è alto? Il livello del rumore è alto? Il livello del rumore è alto? No No No Formazione gruppo funzionale su Matheo Patentt Formazione gruppo funzionale su Matheo Patentt Formazione gruppo funzionale su Matheo Patentt Realizzazione della scheda di raccolta ed organizzazione dati Realizzazione della scheda di raccolta ed organizzazione dati Realizzazione della scheda di raccolta ed organizzazione dati Determinazione ulteriori keyword secondo la tecnologia applicativa che comunemente identifica lo svolgimento della funzione Sì Sì Figura 32: Diagramma di flusso per l'organizzazione strutturata dei dati La mappatura brevettuale delle funzioni permette di identificare quali funzioni sono, al momento della ricerca, coperte da brevetto; questo tipo di indagine consente quindi di valutare come maggiormente promettenti alcune opportunità di sviluppo rispetto 47 ad altre già percorse. La lettura individuale dei brevetti ottenuti come risultato delle ricerche permette, inoltre, di comprendere la portata delle innovazioni già proposte, parametro che consente una corretta valutazione delle direzioni di innovazione, indipendentemente dalla numerosità di brevetti. In questo senso si può indicare un criterio di discriminazione dei risultati per le ricerche brevettuali: una ricerca brevettuale, che fornisca come output uno scarso numero di brevetti, identificherà una direzione di innovazione in cui non emergono tecnologie e soluzioni concorrenti; al contrario, ricerche brevettuali che forniscano come risultato un numero molto elevato di brevetti identificano un ambito in cui la concorrenza privilegerà i soggetti che hanno maggiori risorse da dediare alla ricerca e sviluppo, strada in questo caso non ritenuta interessante dovendo interfacciarsi con aziende di dimensioni medio/piccole. Parallelamente output che forniscano un numero di brevetti non sufficientemente scarso, ma neppure troppo elevato, necessitano di un’attenta analisi delle soluzioni tecniche già adottate per verificare quanto queste risultino tra loro omogenee anche in considerazione delle possibili soluzioni tecniche alternative evidenti o che si è avuto modo di delineare durante l’analisi. Quest’ultimo criterio discrimina tutti gli output che possiamo definire “intermedi” facendoli tendere verso una delle due tipologie contrastanti viste sopra. 3.5 VALUTAZIONE DELLE FUNZIONI E CLUSTERIZZAZIONE La grande mole di funzioni generate mediante la procedura metodologica, vista contestualmente al paragrafo 3.3, ed i dati legati alla mappatura brevettuale, prodotti attraverso il metodo descritto nel paragrafo 3.4, dovranno essere organizzati al fine di poter gestire la loro complessità in maniera semplice ed idonea agli scopi per i quali questo lavoro è stato improntato. La logica e le necessità organizzative imporranno pertanto di fissare dei criteri per mezzo dei quali si possa stabilire un ranking delle funzioni generate che tenga in considerazione i diversi aspetti che le caratterizzano ed il contesto nel quale il lavoro dovrà, in una qualche maniera, inserirsi. Una classificazione delle funzioni, effettuata in maniera rigorosa, una volta stabilti i criteri decisionali, richiede strumenti di analisi di decisione multi-criteriale che, anche in 48 considerazione della loro complessità, non sono oggetto di questa tesi. A maggior ragione non si ha la pretesa di fornire un metodo decisionale che sia altrettanto rigoroso. Se non si adottano strumenti di analisi decisionale multi-criteriale è comunque opportuno stabilire delle priorità per mezzo delle quali il risultato della generazione delle funzioni possa essere valutato e reso disponibile agli scopi prefissati. A tale proposito è conveniente definire dei criteri di ordinamento, per le funzioni generate, che tengano in considerazione il contesto nel quale il lavoro si inserisce ed alcune valutazioni riferite alla mappatura brevettuale, in relazione alla possibilità di sviluppo tecnologico. Questi criteri avranno carattere meramente ordinale, secondo il quale sarà possibile stabilire esclusivamente un ordine di priorità dell’uno rispetto all’altro senza poter quantificare con sufficiente rigore quanto un criterio risulti prevalente sull’altro. Le funzioni saranno valutate singolarmente e sulla base di ciascun criterio si provvederà ad assegnare loro un determinato punteggio su scala normalizzata per rendere la classificazione omogenea. L’ordinalità (un criterio, ai fine della valutazione, conta più dell’altro) dovrà comunque essere tenuta in considerazione nonostante i punteggi relativi a ciascun criterio vengano assegnati su scala normalizzata. Al fine di valutare la posizione delle singole funzioni e stabilirne un ranking si dovrà procedere sommando i singoli punteggi conseguiti da ciascuna funzione secondo ciascun criterio. La scelta di sommare i punteggi si rende obbligatoria nel momento in cui si verifica che i criteri di valutazione sono tra loro indipendenti. L’organizzazione effettuata, classificando le funzioni secondo ciascun punteggio totale, fornirà un quadro complessivo per mezzo del quale si valuteranno le scelte maggiormente promettenti. I risultati ottenuti mediante la generazione di nuove funzioni, oltre alla loro classificazione per importanza qualitativa appena specificata, avranno la necessità di essere organizzati secondo criteri che tengano conto dell’affinità di contenuto (quindi in maniera indipendente dall’operazione di mappatura brevettuale. Questo processo di clusterizzazione risulta particolarmente utile, in fase gestionale, perché consente di gestire per “macroconcetti” numeri considerevoli di funzioni altrimenti difficilmente amministrabili. 49 4. APPLICAZIONE E SINTESI DEI RISULTATI In questo capitolo si darà conto dell’applicazione della procedura metodologica proposta nel capitolo 3 dettagliando tutte le sue fasi e descrivendo, passo dopo passo, come questa è stata contestualizzata per il sistema “finestra”, nucleo della disamina in questione. I risultati ottenuti saranno riportati alla fine di questo capitolo in forma sintetica ed organizzata, l’intera mole dei dati elaborati sarà, invece, resa disponibile in appendice al fine di renderla comunque disponibile senza appesantire eccessivamente l’esposizione. 4.1 IL SISTEMA FINESTRA SYSTEM OPERATOR SECONDO IL Come riportato nel paragrafo 3.1, risulta necessario descrivere correttamente il sistema per poter effettuare un esame accurato del problema senza tralasciare alcuni dei suoi aspetti. La scelta della segmentazione lungo l’asse del tempo non è stata fatta secondo i criteri canonici di divisione in Past, Present e Future; si è preferito valutare il sistema finestra all’interno del suo ciclo di vita sintetizzandolo in 4 fasi: • Costruzione • Montaggio • Utilizzo • Dismissione ed insorgenza di eventi accidentali Questa schematizzazione temporale consente di inquadrare agevolmente le principali fasi evolutive del sistema finestra. La scelta della segmentazione sull’asse dello spazio non è stata immediata ed ha richiesto, rispetto alla prima analisi, degli aggiustamenti al fine di far emergere il livello di dettaglio corretto per la ricerca in oggetto. Si è pertanto scelto di utilizzare cinque diversi livelli di visualizzazione (utilizzando una terminologia che ricorda lo zoom cui si faceva riferimento nella proposta metodologica) per lo spazio occupato dal nostro sistema: • La componentistica • La finestra • L’alloggiamento della finestra • Il contesto in cui è inserita la finestra 50 • L’ambiente esterno con le sue implicazioni Per ricondurci alla terminologia utilizzata precedentemente possiamo specificare che la componentistica identificherà il campo di indagine legato al SubSystem, la “Finestra” è ovviamente il System, al suo alloggiamento corrisponde il livello di dettaglio immediatamente superiore quindi il SuperSystem, il contesto in cui la finestra si inserisce equivale al Super-Super-System, mentre l’ambiente esterno nel suo complesso, che identifica il massimo zoom negativo, corrisponde al Super-Super-Super-System. Questa struttura spazio temporale genera conseguentemente 20 diversi “screen” nei quali si possono valutare le evoluzioni dei singoli sistemi (componenti, la finestra stessa, la sede in cui verrà alloggiata…) all’interno del loro Life-Cycle ed in relazione con il sistema finestra, perno centrale di questo studio. Da questo momento in avanti si esamineranno sinteticamente i contenuti dei singoli schermi organizzati per righe (quindi secondo un’analisi spaziale) in modo da garantire una corretta descrizione di tutto il sistema, al termine delle singole osservazioni si riporterà la parte del System Operator, appena analizzata, con delle enunciazioni riassuntive di quanto espresso nei sottoparagrafi che seguono. A completamento della trattazione si riporterà anche il System Operator nel suo complesso. 4.1.1 LA COMPONENTISTICA Il primo “schermo” relativo alla componentistica identifica la cosiddetta fase infantile di tutto ciò che concorrerà a costituire il sistema finestra. Un’analisi corretta di questo schermo implica uno studio delle materie prime dal loro reperimento (estrazione, raffinazione…) alla loro lavorazione preliminare per la preparazione dei singoli componenti. Il secondo schermo (che corrisponde all’intersezione con la fase di montaggio) individua la fase preparatoria per la costituzione della vera e propria componentistica: in questo schermo si possono quindi analizzare e raffinare i criteri di valutazione per i semilavorati. Il terzo schermo identifica la fase di utilizzo della componentistica: la sua analisi risulterà di notevole importanza per l’identificazione, la verifica e/o l’assegnazione delle funzioni generate durante il processo di mappatura che seguirà questo tipo di analisi. Il quarto schermo corrisponde alla fase di dismissione ed al ripristino in caso di eventi accidentali (possibili danni alla componentistica). Questo schermo influenza, in maniera determinante, l’analisi del sistema perché ci permette di fare riferimento 51 direttamente a dei componenti costituiti da materiali di facile riciclaggio, per i quali risulti improbabile una rottura o che riescano a compensare autonomamente quest’ultima (riuscendo a svolgere le proprie funzioni anche in condizioni di off-design). COSTRUZIONE SUB-SYSTEM MONTAGGIO UTILIZZO Componenti (maniglia, telaio, Preparazione cerniere, ecc..) e componentistica e materiali (vetro, struttura legno, metallo, ecc…) Tabella 4: La suddivisione temporale della componentistica Lavorazione delle materie prime per la realizzazione dei componenti DISMISSIONE ED EVENTI ACCIDENTALI Riciclaggio dei singoli componenti o di parti di questi 4.1.2 LA FINESTRA Questa risulterà l’indagine più delicata da effettuare perché i meccanismi di inerzia psicologica potrebbero indurre ad addensare molta dell’analisi, da ripartire su altre righe, all’interno di questa. Il primo schermo identifica la fase costitutiva del nostro sistema finestra, a questo segmento temporale si lega la preparazione della finestra alla fase di montaggio quindi si prenderanno in considerazione tutte quelle azioni che consentono di rendere la finestra idonea alla messa in opera, come l’assemblaggio della componentistica Il secondo schermo fa, invece, riferimento alla fase in cui la finestra viene montata: all’interno di questo schermo si inseriranno quindi sia le fasi legate alla vera e propria messa in opera del nostro sistema: si fa pertanto riferimento al montaggio, alla regolazione del sistema ed anche (in funzione della complessità del sistema in esame) alla comunicazione delle istruzioni legate al suo utilizzo. Il terzo schermo identifica il nucleo della nostra trattazione: l’osservazione della finestra, nel momento del suo utilizzo, ci permette di identificare tutte le funzioni caratteristiche che questa si troverà a svolgere. Si valuta, quindi, che a questo schermo si debba dedicare un esame approfondito. Il quarto schermo risulta vasto e ricco di sfaccettature caratteristiche quasi come il precedente: la fase di dismissione implicherà considerazioni legate alla sostenibilità del sistema, in termini ambientali, mentre la fase di gestione degli eventi accidentali coinvolge aspetti diversi come la pulizia, l’usura, i malfunzionamenti ed il ripristino delle funzionalità. 52 SYSTEM COSTRUZIONE MONTAGGIO Fase di assemblaggio della componentistica Montaggio, regolazione della finestra, istruzioni di montaggio e utilizzo UTILIZZO DISMISSIONE ED EVENTI ACCIDENTALI La finestra e le sue funzioni caratteristiche Pulizia, Disassemblaggio, Ripristino delle funzionalità, malfunzionamenti, usura, rottura etc. Tabella 5: La finestra nella sua evoluzione temporale 4.1.3 L’ALLOGGIAMENTO DELLA FINESTRA La fase di costruzione della sede di alloggiamento della finestra non risulta particolarmente interessante, ai fini dell’analisi perché legata direttamente al progetto edile pertanto, tale casella risulterà vuota Differentemente la fase corrispondente al montaggio per l’alloggiamento della finestra ci permette di affrontare le tematiche relative alla preparazione della sede per l’alloggiamento. Questa fase risulta, però, legata più al processo di messa in opera della finestra che alle sue funzionalità. Si possono valutare eventuali funzioni da inserire in questa fase, ma questo non risulta prioritario rispetto alla parte restante dell’analisi. Il terzo schermo di questa riga offre una duplice chiave di lettura, la prima legata direttamente alla sede dell’alloggiamento e la seconda connessa al “rapporto” con oggetti ed operatori: nel primo caso si analizzeranno, quindi, le interazioni con la parete e con l’ambiente su cui la finestra si affaccia (terrazzo, tetto, giardino, ecc..), mentre nel secondo, si presterà particolare attenzione al legame tra la finestra e l’uomo. Il quarto schermo, analogamente ai suoi omologhi precedenti, riguarda il disassemblamento della finestra che, con riferimento al SuperSystem, passa dall’oggetto stesso ai locali nei quali questa azione avviene. Anche questo aspetto, per quanto risulti socialmente rilevante, non assume particolare importanza ai fini del nostro studio. COSTRUZIONE SUPER-SYSTEM MONTAGGIO UTILIZZO DISMISSIONE ED EVENTI ACCIDENTALI Preparazione sede di alloggiamento della finestra Ambiente limitrofo: strutture ed oggetti e operatori Locali in cui avviene il disassemblamento dei pezzi della finestra Tabella 6: L'analisi temporale della sede di alloggiamento della finestra 53 4.1.4 CONTESTO IN CUI SI INSERISCE LA FINESTRA Questa riga risulta strategicamente più importante della precedente, con l’analisi dei singoli schermi si valutano i motivi che la rendono tale. Il primo schermo identifica l’intersezione con la fase di costruzione: l’aspetto strategico di questo schermo è legato alla necessità di predisporre tutti quei sistemi accessori all’interno del contesto in cui la finestra si inserisce. Ad esempio in questo schermo rientreranno tutte le analisi legate alla predisposizione del cablaggio o di altri sistemi accessori utili allo svolgimento di alcune funzionalità. L’aspetto strategico risiede nel fatto che su questa fase è opportuno lavorare in fase di progetto edile perché effettuare un intervento successivo alla costruzione del generico edificio, potrebbe risultare eccessivamente oneroso. Il secondo schermo identifica, in stretta correlazione con lo schermo precedente, la messa in opera dei sistemi accessori con cui la finestra si dovrà interfacciare. Il terzo schermo, ricco di contenuti, riguarda tutte le correlazioni tra la finestra ed il contesto in cui questa si inserisce. Al suo interno possiamo quindi inserire tutti i legami che la finestra ha con la casa, gli ambienti lavorativi e/o industriali, ecc… Dall’analisi di queste interazioni si può generare un numero notevole di funzioni volte a soddisfare le esigenze più disparate. Il quarto schema, le cui analogie non verranno nuovamente messe in evidenza, identifica semplicemente le centrali dove si effettuerà il riclaggio del materiale o, cambiando punto di vista, i luoghi nei quali il materiale riciclato potrà essere utilizzato. SUPER-SUPERSYSTEM COSTRUZIONE MONTAGGIO UTILIZZO Predisposizione alla messa in opera dei sistemi accessori Messa in opera dei sistemi accessori Casa/ ambienti lavorativi, industriali etc. DISMISSIONE ED EVENTI ACCIDENTALI Luoghi per il reimpiego e centrali per il riciclaggio Tabella 7: Il contesto in cui si inserisce la finestra, dalla predisposizione dei sistemi accessori ai luoghi di riutilizzo dei materiali 54 4.1.5 AMBIENTE ESTERNO E SUE IMPLICAZIONI La strategicità di questo aspetto, in un’analisi funzionale che abbia a cuore le tematiche dello sviluppo sostenibile, è di evidenza immediata. Le numericamente infinite possibili relazioni tra la finestra e l’ambiente esterno possono generare un’elevatissima quantità di funzioni. C’è da dire che, per quanto importante, un’analisi dettagliata di questa riga risulta poco efficace; si riporta comunque all’interno del System Operator complessivo a testimonianza del fatto che si prenderanno comunque in considerazione gli aspetti legati all’ambiente, al clima ed alle sue variazioni. COSTRUZIONE MONTAGGIO UTILIZZO DISMISSIONE ED EVENTI ACCIDENTALI Ambiente, clima, eventi meteo, ecc.. SUPER-SUPERSUPER-SYSTEM Predisposizione alla messa in opera dei sistemi accessori Luoghi per il reimpiego e centrali per il riciclaggio Messa in opera dei sistemi accessori Casa/ ambienti lavorativi, industriali etc. SUPER-SYSTEM Preparazione sede di alloggiamento della finestra Ambiente limitrofo: strutture ed oggetti e operatori Locali in cui avviene il disassemblamento dei pezzi della finestra SYSTEM Montaggio, regolazione della finestra, istruzioni di montaggio e utilizzo La finestra e le sue funzioni caratteristiche Pulizia, Disassemblaggio, Ripristino delle funzionalità, malfunzionamenti, usura, rottura etc. SUPER-SUPERSYSTEM Fase di assemblaggio della componentistica Componenti (maniglia, telaio, Preparazione Riciclaggio dei cerniere, ecc..) e componentistica e singoli componenti SUB-SYSTEM materiali (vetro, struttura o di parti di questi legno, metallo, ecc…) Tabella 8: Il System Operator nel suo complesso, il riquadro in rilievo indica la struttura classica a 9 schermi Lavorazione delle materie prime per la realizzazione dei componenti 55 4.2 LA SUPREME FUNCTION E L’ANALISI DELLE FUNZIONI TRADIZIONALI DEL SISTEMA Attraverso l’introduzione del concetto di Supreme Function, si può pensare di schematizzare il sistema “finestra” secondo logiche funzionali legate alla Funzione Principale, alla Non-Funzione Principale ed alla Anti-Funzione Principale. Nel dettaglio il sistema finestra si occupa di compiere azioni di trasmissione che, secondo la definizione classica di funzione 11, modificano l’oggetto della trasmissione stessa; la Supreme Function generica risulterà quindi univocamente determinata nella Funzione Principale e nella Non-Funzione Principale, lasciando alcuni gradi di libertà per quanto riguarda l’Anti-Funzione Principale (che di seguito verrà indicata genericamente con Anti-Trasmissione di “X” per essere caratterizzata di volta in volta al variare di “X”) SUPREME FUNCTION Trasmissione di “X” Non-Trasmissione di “X” Anti-Trasmissione di “x” Figura 33: La Supreme Function per il sistema finestra Riprendendo in considerazione il System Operator, come indicato nella proposta metodologica relativa al paragrafo 3.2, si possono mettere in evidenza, attraverso l’osservazione dei vari schermi, i vari tipi di flusso che coinvolgono direttamente il sistema finestra. Pertanto si può valutare la finestra come un sistema attraverso il quale si scambiano/trasmettono: • Aria • Acqua • Luce • Informazioni • Energia Termica • Materia • Energia Meccanica • Onde elettromagnetiche 11 Si dice funzione un azione compiuta da un soggetto volta a modificare un paramentro dell’oggetto stesso della funzione. Secondo questa logica sono definite le terne funzionali S-A-O (Soggetto, Azione, Oggetto). 56 Attraverso questa suddivisione si possono generare quindi le sub-S-Function relative, dove ciascun membro dell’elenco menzionato si sostituisce alla “X” nella generica Supreme Function del sistema finestra analizzata poco sopra. Utilizzando una terminologia strettamente matematica possiamo asserire che, determinati i valori assunti dalla variabile “X”, si genera un numero n di sub-S-Function, pari alla numerosità di “X” per cui resta da determinare l’Anti-Funzione caratteristica. L’Anti-Funzione, come già specificato, non sarà univocamente determinabile ed in generale non potremo nemmeno essere sicuri della sua esistenza; alla luce di queste considerazioni si deve procedere alla verifica dei singoli casi che si presentano; pertanto, di seguito, verranno analizzate nel dettaglio le generiche sub-S-Function per ogni significato assunto da “X” con il relativo grafico identificativo. 4.2.1 TRASMISSIONE DI ARIA Per quanto riguarda l’analisi della trasmissione dell’aria si procede meccanicamente alla determinazione della Funzione Principale e della Non-Funzione Principale con un procedimento di sostituzione. La determinazione dell’Anti-Funzione lascia aperte, nel caso che questa esista, più strade percorribili ed in questo caso scegliamo di distinguere la Funzione Principale dall’Anti-Funzione Principale secondo il verso di percorrenza della trasmissione: ARIA SUPREME FUNCTION TRASMISSIONE DI ARIA DA FUORI A DENTRO NON TRASMISSIONE DI ARIA TRASMISSIONE DI ARIA DA DENTRO A FUORI Figura 34: La Supreme Function per la trasmissione di aria 4.2.2 TRASMISSIONE DI ACQUA L’analisi della trasmissione dell’acqua segue la stessa logica dell’esempio precedente con una distinzione: si valuta come Funzione Principale la “Non Trasmissione di acqua” (Non fare entrare l’acqua) e come Non-Funzione la “Trasmissione di acqua” (Fare entrare acqua). Discorso a parte per l’Anti-Funzione che, come prima lascia aperte diverse possibilità di soluzione: ai fini della nostra analisi funzionale si ritiene decisamente più pertinente scegliere come Anti-Funzione l’azione di “Fare uscire l’acqua”. 57 ACQUA SUPREME FUNCTION NON FARE ENTRARE ACQUA FARE ENTRARE ACQUA FARE USCIRE ACQUA Figura 35: La Supreme Function per la trasmissione di acqua 4.2.3 TRASMISSIONE DI LUCE Senza appesantire ulteriormente la trattazione si valutano come Funzione Principale e Non-Funzione Principale, rispettivamente, la trasmissione di luce e la non trasmissione di luce, determinate analogamente ai casi precedenti. La scelta dell’Anti-Funzione principale, in questo caso, ricade sulla “Emissione e riflessione di Luce” da parte della finestra; tale scelta viene fatta anche in considerazione del fatto che la finestra potrebbe, leggendo il System Operator, trovarsi a dover gestire delle situazioni nelle quali il contesto in cui è inserita entri in condizioni di guasto. Tipicamente a questa funzione saranno associate funzionalità legate alla sicurezza in caso di emergenza oltre a quelle che la procedura adottata consentirà di generare. LUCE SUPREME FUNCTION FARE PASSARE LA LUCE NON FARE PASSARE LA LUCE EMETTERE / RIFLETTERE LA LUCE Figura 36: La Supreme Function per la trasmissione della luce 4.2.4 TRASMISSIONE DI MATERIA La logica con cui è stata valutata la trasmissione di materia è direttamente riconducibile al caso esposto nel paragrafo 4.2.2 in quanto si tratta di una generalizzazione dello stesso. In questo caso ci si differenzia, però, scegliendo come Anti-Funzione Principale l’azione di “non fare uscire materia”. Questa scelta risulterà particolarmente 58 efficace per la generazione di quelle funzioni legate agli ambiti della sicurezza e della prevenzione dei furti. MATERIA SUPREME FUNCTION NON FARE PASSARE LA MATERIA FARE PASSARE LA MATERIA NON FARE USCIRE LA MATERIA Figura 37: La Supreme Function per la trasmissione di materia 4.2.5 TRASMISSIONE DI ONDE ELETTROMAGNETICHE L’analisi della Supreme Function per la trasmissione delle onde elettromagnetiche implica una scelta secondo la quale si legano Funzione Principale e Non-FunzionePrincipale rispettivamente alla “trasmissione delle onde elettromagnetiche” e alla “nontrasmissione delle onde elettromagnetiche”. La scelta dell’Anti-Funzione principale, in questo caso, si lega (ed il legame, pur non essendo scontato, segue la stessa logica con cui si sono trattate Acqua e Materia) a quella fatta per la Luce. L’Anti-Funzione risulta pertanto essere “Genera onde elettromagnetiche”. ONDE ELETTROMAGNETICHE SUPREME FUNCTION TRASMETTE ONDE ELETTROMAGNETICHE NON TRASMETTE ONDE ELETTROMAGNETICHE GENERA ONDE ELETTROMAGNETICHE Figura 38: La Supreme Function per le Onde Elettromagnetiche 4.2.6 TRASMISSIONE DI INFORMAZIONI Categoria “ibrida”, se si considera che la trasmissione delle informazioni si attua attraverso interazioni elettromagnetiche o meccaniche (si pensi alla luce o al rumore), che necessita comunque di uno spazio dedicato perché, attraverso l’analisi di questa sub-SFunction, si possono prendere in considerazione e generare molte funzioni legate alla privacy, al comfort ed in alcuni casi alla sicurezza ed alla gestione delle emergenze. 59 La scelta della Funzione e della Non-Funzione avviene come di consueto, mentre come Anti-Funzione si è scelto di considerare “Acquisire informazioni” in modo da poter valutare importanti ricadute legate agli aspetti domotici. INFORMAZIONI SUPREME FUNCTION TRASMETTERE INFORMAZIONI NON TRASMETTERE INFORMAZIONI ACQUISIRE INFORMAZIONI Figura 39: La Supreme Function relativa alla trasmissione di informazioni 4.2.7 TRASMISSIONE DI ENERGIA TERMICA Questo tipo di trasmissione risulta uno dei più delicati perché ad esso saranno collegati moltissimi aspetti connessi al risparmio energetico (in termini di isolamento, di generazione, ecc..) al variare delle diverse condizioni climatiche (si faccia riferimento nuovamente al System Operator del paragrafo 4.1). Per Funzione si opera, come già fatto precedentemente in alcuni casi, scegliendo l’aspetto negativo: “Non trasmettere energia termica”; conseguentemente la scelta della Non-Funzione ricade su “trasmettere energia termica”. L’Anti-Funzione-Principale è (anche in questo caso sono riscontrabili analogie con casi analizzati precedentemente) “Produrre energia termica” EN. TERMICA SUPREME FUNCTION NON TRASMETTERE EN. TERMICA TRASMETTERE ENERGIA TERMICA PRODURRE ENERGIA TERMICA Figura 40: La Supreme Function esaminata per l'energia termica 4.2.8 TRASMISSIONE DI ENERGIA MECCANICA Come ultimo elemento dell’analisi resta la trasmissione di energia meccanica che, così com’è, sembra offrire pochi spunti al fine della generazione di nuove funzioni. Si definiscono comunque la Funzione Principale: “Trasmettere energia meccanica”, la NonFunzione Principale: “Non trasmettere energia meccanica” e l’Anti-Funzione: “Assorbire 60 energia meccanica” che, con ogni probabilità sarà l’unica ad offrire interessanti spunti di analisi. EN. MECCANICA SUPREME FUNCTION TRASMETTERE EN. MECCANICA NON TRASMETTERE EN. MECCANICA ASSORBIRE ENERGIA MECCANICA Figura 41: La Supreme Function per la trasmissione dell'energia meccanica 4.3 LA GENERAZIONE DI NUOVE FUNZIONI PER IL SISTEMA FINESTRA Per la generazione di nuove funzioni che potenzialmente il sistema “finestra” potrebbe svolgere si fa riferimento alla proposta metodologica riportata nel paragrafo 3 del capitolo 3 di questo testo. Per rendere più scorrevole la lettura, si ritiene più efficace evitare di riportare, di volta in volta in dettaglio, la procedura seguita per la generazione delle funzioni al variare del tipo di flusso; pertanto il lavoro, all’interno di questo capitolo, sarà organizzato prima a livello generale, determinando una volta per tutte la maniera con cui la metodologia è stata applicata e le funzioni sono state generate, facendo riferimento ad un solo tipo di flusso, per la sola funzione principale, a titolo di esempio; successivamente sarà riportato un’elenco di funzioni tabellato, con il procedimento logico sintetizzato. Per consultare il lavoro relativo ogni tipo di flusso/risorsa si invita a consultare l’appendice di questo testo. Ad alcune tipologie di flusso sarà eventualmente accompagnato un commento per mezzo del quale verranno chiariti e descritti gli aspetti più rilevanti della procedura. 4.3.1 APPLICAZIONE PROCEDURA METODOLOGICA IN RIFERIMENTO AD UNA TIPOLOGIA DI FLUSSO - ARIA L’applicazione della procedura ampiamente esposta nel paragrafo 3.3.3 viene di seguito descritta a titolo di esempio prendendo in considerazione l’aria come tipologia di flusso. Si procederà analizzando in maniera ordinata la Funzione “Trasmissione di aria da fuori a dentro”, seguiranno le analisi della Non-Funzione “Non Trasmissione di aria” 61 e dell’Anti-Funzione “Trasmissione dell’aria da fuori a dentro”. Per ciascuna analisi si considererà prima la funzione come desiderata, successivamente come indesiderata. Per non appesantire oltremodo la lettura di ciò che segue, ci limiteremo ad introdurre le singole analisi solo per la Funzione Principale, riportando successivamente l’elenco di domande con la relativa risposta ragionata, attraverso la quale saranno generate le nuove funzioni. 4.3.1.1 TRASMISSIONE DI ARIA DA FUORI A DENTRO – DESIDERATA L’operatore STC viene di seguito utilizzato per generare nuove funzioni, ponendo domande come indicato nella metodologia, prendendo in considerazione prima le dimensioni, successivamente il tempo operativo ed infine l’interfaccia (intesa come variazione di proprietà. • Size (from 0 to ∞): D: Se la finestra avesse dimensioni molto piccole quanta aria potrebbe trasmettere? Sarebbe ancora in grado di lasciare passare l’aria e lo farebbe in maniera altrettanto efficiente? Alternativamente come si comporterebbe se fosse molto grande? R: Ovviamente con dimensioni piccolissime non potrebbe lasciar passare lo stesso quantitativo di aria mentre con dimensioni molto grandi potrebbe passare un quantitativo di aria molto maggiore: si può quindi pensare che si possono migliorare le prestazioni di una finestra facendo in modo che questa sia in grado di modificare la portata dell’aria. Con scarsi quantitativi di aria (il riferimento è alle “dimensioni zero”) potrebbe svolgere la funzione di aumentare la portata di aria all’interno dell’ambiente in questione, con quantitativi insufficienti (considerando quindi le dimensioni “canoniche” o in una situazione intermedia tra le ultime e le dimensioni zero) si potrebbe pensare ad un sistema coordinato per la creazione delle correnti di aria. Analogamente si può operare considerando le condizioni intermedie tra le “canoniche” e le “dimensioni ∞” ottenendo il viceversa della funzione appena generata: l’abbattimento delle correnti d’aria. Con dimensioni infinite la finestra potrebbe lasciar passare grandissimi quantitativi d’aria che, considerando la funzione come positiva, incentivano a tenere la finestra aperta al massimo delle proprie potenzialità. Il processo induttivo porta quindi a pensare ad una finestra che blocca le proprie cerniere nella posizione aperta per far passare quanta più aria possibile (come si nota bene questa funzione accessoria consente di contribuire alla completezza della funzione principale). 62 SIZE Tabella 9: Funzioni generate con STC: size From 0 to ∞ 0 Finestra a ventaglio per aumento portata aria med Finestre coordinate per la creazione o l'abbattimento di correnti d'aria nei locali ∞ Bloccaggio delle cerniere per far passare più aria possibile Come specificato nel paragrafo 3.3.3, le possibili questioni legate alle dimensioni della finestra non si concludono con questo tipo di analisi, ma possono prendere sbocchi interessanti se si utilizza l’operatore STC in parallelo con il System Operator: • Size + System Operator: D: Se la finestra, con dimensioni variabili, lasciasse passare l’aria solo attraverso alcune zone della propria struttura o addirittura variassero le zone verso cui l’aria è indirizzata quali funzioni potrebbe svolgere? R: Considerando una finestra molto piccola attraverso cui passa dell’aria posso pensare che si riescano a raggiungere velocità molto alte, condizioni soniche, e che quindi la finestra possa emettere suoni se attraversata dall’aria per, eventualmente, allertare su condizioni particolarmente ventose (il riferimento è all’ancia riportata nel diagramma di sotto); analogamente, posso pensare che sia solo una lama d’aria ad attraversare la finestra e che questo avvenga in modo longitudinale per impedire l’ingresso di insetti o evitare la formazione di condensa sul vetro le cui implicazioni sono chiaramente riferite a problematiche legate al Super-SuperSystem (umidità degli ambienti e presenza di animali). Con la stessa logica si può pensare di prendere in considerazione altri problemi legati al Super-SuperSystem ed in potenza risolvibili con l’aria che passa attraverso la finestra: se ad esempio la finestra potesse far passare una lama d’aria in senso orizzontale verso il pavimento si potrebbe ridurre o evitare il deposito di polvere, e se operasse allo stesso modo sopra un termosifone la lama d’aria costituirebbe una barriera termica atta ad impedire la formazione dell’alone scuro tanto tipico quanto antiestetico. Considerando ambienti particolarmente “secchi” si potrebbe pensare di far compiere alla finestra l’umidificazione di ambienti facendo passare l’aria su dell’acqua (facendo attenzione a considerare la funzione e non l’applicazione che ha generato l’idea, altrimenti si ricade nel meccanismo dell’inerzia psicologica). Parimenti il flusso d’aria attraverso la tipica ventola lascia pensare ad una finestra che effettua un ricambio d’aria automatico. Se si comincia a pensare a elementi non 63 strettamente “strutturali” della stanza il discorso comincia ad estendersi verso il SuperSuper-Supersystem: un flusso d’aria verso degli indumenti, verso componenti elettronici o verso una qualsiasi “palettatura” potrebbe essere associato, rispettivamente, all’asciugatura degli indumenti come alla dissipazione di calore o alla generazione di energia. Scenendo al SubSystem si può invece apprezzare come lo stesso flusso considerato attraverso il vetro, la maniglia o alcune canaline contenenti agenti esterni potrebbero lasciare pensare ad un vetro che è poroso all’aria ma non all’acqua (in questo caso si indica la proprietà piuttosto che la funzione perché maggiormente chiarificatrice) oppure ad una maniglia che si pulisce da sola ed alternativamente ad una finestra che profuma l’ambiente. SIZE Tabella 10: Funzioni generate con STC: SIze + System Operator Ancia Allertamento condizioni meteo esterne From 0 Where? to ∞ Superficie finestra Evitare la formazione di condensa Superficie finestra Evitare l'ingresso di insetti Periferia Finestra / attraverso gli infissi Ingresso aria in assenza di passaggio di informazioni (mantenimento “scuri” chiusi) Lamina in basso Evitare l'accumulo di polvere Lamina sopra il calorifero Eliminazione dell'alone scuro Lamina sopra uno specchio d'acqua Umidificazione adiabatica Locali domestici Asciugatura indumenti in zona coperta/riparata Tubo di flusso verso apparecchi per la dissipazione di calore Raffreddamento componenti elettronici... Palettatura Azionamento di una dinamo Ventola Ricambio di aria per scambio termico con ulteriore utilizzo en.cinetica ventola Attraverso il vetro Vetro poroso all'aria ma non all'acqua Attraverso la maniglia Evita la formazione di polvere sulla maniglia (non spolvero), passa aria anche se non passano informazioni Attraverso canaline contenenti agenti esterni Profumazione di ambienti 64 • Time: D: Se la finestra trasmettesse la stessa quantità di aria in un tempo sempre più piccolo (o grande) fino a tendere a 0 (all’infinito), che tipo di funzioni potrebbe svolgere? Si comporterebbe nella stessa maniera con cui sono abituato a pensarla? Migliorerebbe la sua efficienza? R: Questo tipo di domanda lascia pochi dubbi sulla generazione delle funzioni: il passaggio della stessa quantità d’aria in un intervallo di tempo infinito non influisce per niente sull’ambiente “investito” dal flusso. Se la finestra riesce invece a trasmettere la stessa quantità di aria in un istante si innescano dei fenomeni termici a carattere fortemente tempo variante: la finestra che riesce a condizionare termicamente dei locali identifica perfettamente il processo logico appena seguito. TIME Tabella 11: Funzioni Generate con STC: Time From 0 to ∞ • Apertura / chiusura condizionata Per ottenere automaticamente il raggiungimento di determinate condizioni termodinamiche all'interno dei locali Interface D: Cosa succede se l’interfaccia si modifica in termini di temperatura, contenuto in vapor d’acqua, composizione, colore, tipologia di flusso, pressione, velocità…? R: Prendendo in considerazione i singoli casi nell’ordine con cui sono stati presentati nella domanda si possono cominciare ad associare, a quei parametri, funzioni come la finestra che riscalda o raffredda l’ambiente, che lo umidifica o lo deumidifica, filtra l’aria che ci passa attraverso (sottrae inquinanti, modifica gli odori, arricchisce l’aria di O2…). Allo stesso modo potrebbe colorare l’aria per allertare in caso di eventi eccezionali oppure modificare il proprio campo di moto da laminare a turbolento per evitare il deposito della polvere… Potrebbe modificare la propria pressione o la propria velocità pressurizzando gli ambienti o accelerare/decelerare per smuovere o meno l’aria Di seguito si riporta la tabella con le relative funzioni generate applicativamente come appena illustrato di sopra: tale procedimento, nel complesso, funziona dettagliatamente anche per la Non-Funzione e l’Anti-Funzione pertanto non sarà ripetuto e, successivamente, si provvederà a fornire solo le relative tabelle delle funzioni generate con il processo logico sintetizzato al loro interno. 65 Tabella 12: Funzioni generate con STC: Interface Temperatura Contenuto in vapor d'acqua INTERFACE Composizione Modifica dell’interfaccia in termini di Colore Tipologia di flusso Pressione Velocità Riscaldamento/ Raffreddamento Umidifico / Deumidifico Sottrazione inquinanti, modifica di odori, arricchimento di O2... Coloro l'aria per allertamento eventi eccezionali Modifica da laminare a turbolento e viceversa per evitare deposito polvere Pressurizzazione dell'aria in funzione delle esigenze Accelerazione / Decelerazione del flusso per creazione correnti d'aria o abbattimento delle stesse 4.3.1.2 TRASMISSIONE DI ARIA DA FUORI A DENTRO – INDESIDERATA Nell’analisi della funzione indesiderata (o negativa) si utilizza, come detto la Failure Anaysis, a tal proposito è opportuno definire le tre generiche linee di intervento di cui si è parlato nella proposta metodologica: agli interventi di tipo preventivo, compensativo e mitigativo saranno associati nell’ordine 1. L’aria non arriva alla finestra 2. L’aria arriva alla finestra, ma si riesce ad eliminarla o a neutralizzarla 3. L’aria passa ma i suoi effetti negativi sono contenuti In questo caso non ci sono domande specifiche, alternative a “come si può far sì che…?”, che permettono di individuare la funzione da generare per fornire ulteriore completezza alla Supreme Function. Un’analisi dettagliata dei tre casi aiuterà a comprendere ed a rendere ripetibile il processo. • L’aria non arriva alla finestra Come appena specificato un approccio sensato può essere quello di porsi le questioni nei termini “difensivi”. In generale pertanto, per garantire il completo isolamento dall’aria, si può pensare di adottare una finestra a tenuta stagna oppure si può pensare ad una finestra che aumenta la pressione all’interno del locale fino a livelli adatti ad impedire il passaggio dell’aria nel verso specificato per la funzione. Se si integra quest’analisi con il System Operator si può vedere che, in tutti quei casi per cui l’ingresso di aria risulta un’effetto negativo o una potenziale fonte di danno, in presenza di uragani (o altri eventi atmosferici caratterizzati da grandi masse d’aria in movimento), di incendi, di semplice vento o con la presenza di inquinanti si possono 66 associare funzioni quali, rispettivamente, la chiusura automatica e il rafforzamento della struttura o il suo sbarramento, il soffocamento degli incendi, e di nuovo la chiusura automatica per gli ultimi due casi. Si tenga presente che in caso di ripetizioni per la stessa tipologia di flusso si mantiene una sola occorrenza per la funzione generata. Tabella 13: Funzioni generate con Failure Analysis: Root Cause Chiusura stagna ROOT CAUSE In generale • Modifica della pressione interna per renderla uguale a quella esterna ed eliminare il Delta_p responsabile del passaggio dell'aria URAGANO chiusura automatica e rafforzamento del vetro o sbarramento della finestra INCENDIO chiusura automatica della finestra per “soffocamento incendio” VENTO INQUINANTI Chiusura automatica della finestra Chiusura automatica della finestra L’aria arriva alla finestra, ma è possibile eliminarla o a neutralizzarla Con processi logici equivalenti, rispetto al caso precedente, si può pensare di voler neutralizzare o eliminare l’aria che giunge alla finestra: in generale si può associare all’approccio compensativo nei confronti delle negatività legate al flusso d’aria la funzione di assorbimento; mentre, analogamente a prima, sempre facendo riferimento ad eventi eccezionali come incendi, vento e presenza di inquinanti nell’aria si può pensare a funzioni come l’aspirazione di aria intesa come comburente, il rallentamento o l’annullamento del flusso al momento dell’”ingresso” o la finestra che filtra gli inquinanti. FAILURE MODE Tabella 14: Funzioni generate con Failure Analysis: Failure Mode In generale “Assorbimento” dell'aria • INCENDIO aspirazione comburente VENTO Rallentamento/annullamento del flusso INQUINANTI Filtro abbattimento inquinanti L’aria passa ma i suoi effetti negativi sono contenuti L’oggetto dell’indagine risulta ora la mitigazione degli effetti dell’indesiderabilità: in generale ad essa è associabile una finestra che devia il flusso d’aria là dove non disturba o, alternativamente, la finestra che tratta l’aria in ingresso per omogeneizzarla a quella interna. Con riferimento ad incendi, vento ed inquinanti, come prima, si può pensare ad una finestra che “rende inerte l’ossigeno”, che devia il flusso o “mangia” lo smog, il fumo, la polvere… 67 FAILURE EFFECT Tabella 15: Funzioni generate con Failure Analysis: Failure Effect Deviazione del flusso di aria In generale Trattamento dell'aria per renderla omogenea a quella interna INCENDIO Rende inerte l'ossigeno in entrata VENTO Deviazione del flusso INQUINANTI Finestra “mangiasmog, antifumo, antipolvere...) Come per l’analisi della funzione considerata positiva, per tutto il resto della trattazione non saranno presi nuovamente in esame i singoli casi con la Failure Analysis. Saranno riportate le singole funzioni generate, in struttura tabellata, con riferimento alla procedura utilizzata ed il procedimento logico sintetizzato per mezzo del quale sono state elaborate. 4.3.1.3 NON-TRASMISSIONE DI ARIA – DESIDERATA Questo tipo di funzione deve essere analizzata con lo strumento STC, ma la sua analisi non ha fornito spunti e funzioni interessanti pertanto non verrà riportata. Il motivo di questa scelta è legato al fatto che le funzioni generate risultavano molto simili al caso in cui si è trattato la trasmissione di aria come funzione indesiderata (si può asserire che esiste dunque una parziale sovrapposizione tra Funzione Principale Indesiderata e Non-Funzione Principale Desiderata che in linea di principio sarà riscontrabile anche per altri tipi di flusso). 4.3.1.4 NON-TRASMISSIONE DI ARIA – INDESIDERATA Analogamente a quanto riportato nel sottoparagrafo 4.3.1.2 si approccia anche questo tipo di problema. Contrariamente a prima si è verificato che la generazione di questo tipo di funzioni risulta di maggiore immediatezza se effettuata con la logica dell’”attaccante”. Le considerazioni effettuate in relazione con questo aspetto dovrebbero riuscire a completare la Non-Funzione in generale; si valuti anche che questo aspetto, per le intrinseche complicazioni logico-semantiche, comporta una parziale sovrapposizione con La Funzione Principale Desiderata. Un’analisi di questo tipo, se genera soluzioni coincidenti, non viene presa in considerazione; si opera al contrario laddove questa contribuisce alla completezza della Supreme Function. Di seguito si riporta la tabella con le funzioni generate: 68 Tabella 16: Funzioni generate con la Failure Analysis (Non-Funzione principale) EMERGENZA Rottura automatica del vetro, apertura automatica ROOT CAUSE VENTO FAILURE EFFECT FAILURE MODE ASSENZA DI FLUSSO Bloccaggio dei cardini a finestra aperta per garantire comunque il ricambio di aria Apertura delle finestre simultanea per la creazione di correnti d'aria FUGA DI GAS Vedi emergenza INCENDIO Apertura automatica per facilitare uscita persone POTENZIAMENTO DEL FLUSSO Pressione interna minore di quella esterna Vetro poroso all'aria In generale Ventola sulla finestra per garantire comunque il ricambio EMERGENZA Finestra che modifica le condizioni dell'aria interna FUGA DI GAS Vedi emergenza INQUINANTI Finestra chimicamente selettiva (mangia odori, antismog, antifumo, antipolvere) – vale anche in questo caso 4.3.1.5 TRASMISSIONE DI ARIA DA DENTRO A FUORI – DESIDERATA L’analisi nel tempo, come si vede, non ha fornito risultati. SIZE Tabella 17: Funzioni generate con STC (Anti-Function) 0 Med ∞ From 0 to ∞ TIME Where? NO RESULTS NO RESULTS NO RESULTS Ventola Aspirazione di fumi e/o di aria esausta Di fronte alla finestra Finestra sparafoglie e finestra sciogli neve / ghiaccio Dalla parte alta della finestra Eliminazione del fumo in caso di incendio senza l'ingresso di aria comburente From 0 to ∞ NO RESULTS Temperatura TRANSFORMATION Contenuto in vapor d'acqua Composizione Modifica dell’interfaccia in termini di Colore Tipologia di flusso Pressione Velocità NO RESULTS Sottrazione di acqua dagli infissi della finestra (deumidificazione legno) NO RESULTS Allertamento eventi eccezionali (fuga di gas in casa, presenza cadaveri...) NO RESULTS Modifica della pressione per evitare il deposito della polvere Accelerazione per allontanamento oggetti indesiderati di fronte alla finestra 69 4.3.1.6 TRASMISSIONE DI ARIA DA DENTRO A FUORI – INDESIDERATA Si noti che l’analisi relativa al Failure Effect non ha generato risultati accettabili perché diventa difficile gestire l’aria una volta che questa è uscita da un ambiente chiuso e si inserisce in una zona a maggior volume occupabile. FAILURE MODE ROOT CAUSE Tabella 18: Funzioni generate con la Failure Analysis (Anti-Funzione principale) In generale Pressione interna minore di quella esterna EMERGENZA Finestra che aspira aria dall'interno se non si aprono le ante FUGA DI GAS Vedi emergenza Le funzioni ottenute secondo questo criterio verranno strutturate all’interno di una cartella a fogli di calcolo (Divisi per Funzione, Non-Funzione e Anti-Funzione dove ognuno di quest’ultimi, analogamente a quanto visualizzato nelle pagine precedenti per l’aria, corrisponderà ad una tipologia di flusso/risorsa diversa. Figura 42: L'esempio di foglio di calcolo con cui sono state gestite le funzioni generate 70 Per agevolare la comprensione delle dimensioni dell’applicazione della procedura metodologica si riporta di seguito un grafico nel quale è indicato il numero delle funzioni generate (anche in virtù del fatto che si è preferito non elencare nel dettaglio, all’interno di questo capitolo, l’intero insieme delle funzioni) per ogni tipo di flusso: Trasmissione onde elettromagnetiche 23 Trasmissione di energia meccanica 2 Trasmissione materia 9 Trasmissione di energia termica 13 Trasmissione informazioni 49 Trasmissione luce 36 Transmissione acqua 30 Trasmissione aria 53 0 10 20 30 40 50 60 Figura 43: Il numero di funzioni generato per ogni tipologia di flusso Attraverso una semplice operazione di somma si può quantificare il numero di funzioni generate: nel complesso si contano nel database 215 funzioni per il completamento delle singole sub-S-function. Nel corso del prossimo capitolo si darà conto della procedura applicativa con cui si è effettuata la mappatura brevettuale, strumento per mezzo del quale si può controllare l’esistenza di soluzioni applicative per le funzioni generate con il metodo visto sopra. 71 4.4 IL PROCESSO DI MAPPATURA BREVETTI: APPLICAZIONE E RISULTATI Il processo di mappatura brevettuale, come spiegato dettagliatamente nella relativa proposta metodologica riferita nel paragrafo 3.4 di questo lavoro, risulta di fondamentale importanza ai fini dell’individuazione delle opportunità di sviluppo per il sistema “finestra”. 4.4.1 MAPPATURA FINESTRA: BREVETTUALE PER IL SISTEMA Si procede, come sintetizzato graficamente nel paragrafo 3.4, per passi successivi di cui si valuta l’applicazione, di seguito, nell’illustrazione: STEP INIZIALE: Definizione della finestra come obiettivo dell’indagine per la mappatura brevettuale SECONDO STEP: Produrre il database brevettuale secondo gli step di Figura 30, nel paragrafo 3.4 MAPPATURA BREVETTUALE PER IL SISTEMA FINESTRA QUARTO STEP: Organizzazione ed analisi dei risultati. Conclusione della procedura o sua iterazione secondo la completezza (per l’iterazione occorre definire un nuovo obiettivo) TERZO STEP: Analisi dei brevetti per verificare la copertura delle funzioni generate con il processo metodologico riportato nella figura 32 del paragrafo 3.4 Figura 44: La procedura seguita per la mappatura brevettuale relativa al sistema "finestra" 72 Procedendo secondo le indicazioni metodologiche si provvede ad individuare la classe brevettuale relativa alle finestra, attraverso il database on line dello European Patent Office reperibile all’URL: http://ep.espacenet.com. Effettuando una “Classification Search”, per la parola “window”, si ottengono numerosi risultati, occorre quindi effettuare una valutazione volta a scartare tutte le occorrenze non pertinenti con l’obiettivo fissato. Figura 45: Il risultato della Classification Search di Espacenet per "window" Dalla Figura 45 si comprende che occorre affinare la ricerca con criteri più stringenti per la determinazione della classe desiderata. Inserendo come stringa di ricerca “window and building” si ottengono risultati migliori, adatti all’individuazione della classe desiderata: si osserva che la classe E06 è un buon punto di riferimento per la costituzione del database brevettuale sul quale sarà poi possibile effettuare la mappatura vera e propria. Definita la prima classe di riferimento (in questo caso E06), si realizza una nuova ricerca navigando all’interno delle stesse classi brevettuali, cercando innanzitutto tra le classi, numericamente e gerarchicamente, vicine a quella di massimo interesse: 73 Figura 46: La International Patent Class E Effettuata la navigazione all’interno delle classi brevettuali e, verificato che gli elementi di maggiore interesse risiedono in E05 ed E06, si procede ad effettuare il download delle informazioni che costituiranno il database su cui si fonderà la mappatura. Il software di riferimento per l’ottenimento di informazioni statistico-bibliometriche è Matheo Patent, il quale fornisce una maschera di ricerca già osservata nel capitolo relativo alla proposta metodologica. La maschera per la ricerca brevettuale sarà compilata, quindi, con la stringa “window” da ricercare sia per Title che per Abstract, il download dovrà essere effettuato per i brevetti appartenenti alle IPC E05 ed all’IPC E06 (la stringa con cui compilare il relativo campo sarà “E05 or E06”) e, contestualmente a titolo ed abstract, si provvederà a scaricare, così come da proposta metodologica, anche le Claims dei brevetti per le quali sono disponibili. La base brevettuale sulla quale effettuare il download per la successiva ricerca comprende un periodo di pubblicazione compreso tra l’anno 1996 e l’anno 2006. Con il database brevettuale (pari a 22608 brevetti) è ,quindi, possibile effettuare l’analisi della copertura mediante l’utilizzo di opportune stringhe testuali. Per la scelta di dette stringhe testuali si fa riferimento alla divisione tra diverse tipologie di funzioni generate, sulla cui metodologia si è ampiamente dissertato, fornendone una precisa descrizione ed una sintesi grafica, nel capitolo 3.4. Si sceglie, inoltre, di non proporre qui tutte le keyword/stringhe testuali generate per le funzioni di cui si è effettuato la mappatura ai fini di snellire il testo ed agevolare la lettura: queste saranno consultabili, dato il loro numero considerevole, in formato informatico nel CD-ROM allegato. 74 A titolo di esempio operativo si riportano, una per tipo, le tre diverse tipologie di funzioni secondo le quali è stato organizzato il sistema di generazione delle stringhe testuali oltre alla semplice traduzione del verbo che esprime la funzione: 1. Tipologia 1 → Finestra Tx/Rx Onde Radio 2. Tipologia 2 → Finestra che accumula acqua 3. Tipologia 3 → Finestra Rotante Per la determinazione della stringa testuale relativa alla Finestra che trasmette e riceve onde radio si fa riferimento all’applicazione tecnologica relativa, ovvero all’antenna. La stringa testuale con la quale sarà possibile effettuare la ricerca è: “antenna” Per la determinazione della stringa testuale relativa alla Finestra che accumula l’acqua si deve procedere individuando le applicazioni tecnologiche che, in maniera affine, si occupano di accumulo dell’acqua. Queste potranno essere ricondotte a: “reservoir OR collect OR tank” Per la determinazione della stringa testuale relativa alla Finestra girevole si prova a pensare quali funzioni potrebbe prevedere un’applicazione tecnica di quel tipo. Molto brevemente si può pensare che una finestra rotante sia stata pensata per agevolare la pulizia (non sarebbe necessario sporgersi dai balconi, ecc…) pertanto la chiave di ricerca relativa potrebbe essere: “easy clean” or “fast clean” Ovviamente, in seguito alla qualità dell’output fornito da Matheo, si reitera o meno la ricerca, al fine di ottenere risultati di buona qualità. Il processo di formazione del gruppo funzionale su Matheo Patent permette di avere disponibili in maniera diretta i diversi brevetti inerenti la funzionalità desiderata, di poter effettuare statistiche per funzione generata, attraverso il processo metodologico e, ultimo ma non meno importante, consente di avere il database brevettuale correttamente organizzato. La sintesi dell’intero processo di mappatura brevettuale è stata realizzata per mezzo di schede elettroniche riassuntive (formato .doc), collegabili al gruppo funzionale attraverso un codice identificativo del tipo FLUXNAME_number (ad esempio EM_04 per la quarta funzione di cui si è fatto la mappatura in merito allo scambio di onde elettromagnetiche). 75 Di seguito si riporta il modello generico con il quale sono state generate le singole schede relative ai gruppi funzionali; il dettaglio delle schede inerenti le funzioni per cui si è effettuata la mappatura è inserito in appendice. NOME FUNZIONE COMPONENTI DELLA RICERCA: Definire i componenti su cui è stata fatta la ricerca con Matheo Patent FUNZIONE: breve descrizione della funzione ove il titolo non fosse sufficiente FILTRO DOWNLOAD BREVETTI MATHEO PATENT: Brevetti scaricati dal database mondiale TITLE or ABSTRACT: window IPC: E05 or E06 PUBLICATION DATE: from 1996 to 2006 FILTRO TESTUALE: Inserire il filtro brevettuale (l’insieme delle keyword utilizzate) BREVETTI TROVATI: Numerosità e generica descrizione con analisi del rumore GRUPPO REALIZZATO: NAMEFLUX_number (codice assegnato su Matheo Patent) Figura 47: Il form relativo alla generica funzione compilato per ogni gruppo brevettuale generato La mappatura brevettuale della finestra è stata effettuata per un gran numero di funzioni; si riporta di seguito, per completezza, un abbozzo di schema riassuntivo con il quale sono state distinte le funzioni già analizzate da quelle ancora da scansionare. Tabella 19: Lo schema riassuntivo per i contenuti della mappatura brevettuale ID GRUPPO T_01 T_02 FUNZIONE finestra adiabatica getto d'aria lambisce finestra e funge da barriera termica DETTAGLIO GRUPPO BREVETTUALE IPC MAGGIORMENTE PRESENTI CHIAVE DI RICERCA Termicamente isolante E06B3/263 – E06B3/273 – E06B3/67 – E06B3/70F (F24F) TXT/”insulat*” or TXT/”adiabatic” or TXT/”therm* resist*” or TXT/”therm* proof” and not TXT/”sound and not TXT/”noise” NO GROUP E06B9/24 TXT"therm* barrier" or TXT/"therm* shield" or TXT/"therm* screen" or TXT/”therm* protect*” or TXT/”therm* proof*” or TXT/"heat barrier" or TXT/"heat screen" or TXT/"heat shield" or TXT/”heat proof” or TXT/”heat protect*” – TXT/”air barrier” 76 4.4.2 MAPPATURA BREVETTUALE PER IL VETRO Sulla base di quanto scritto nel capitolo 3.4, al termine della mappatura brevettuale per la finestra nel suo complesso, si è dovuto considerare se e quanto il lavoro di copertura brevettuale fosse esaustivo. In base a quanto è stato scritto nel capitolo relativo allo stato dell’arte di una finestra, la mappatura brevettuale non poteva limitarsi soltanto alla finestra nel suo complesso perché alcune delle funzionalità caratteristiche della finestra sono state abbassate al suo sottosistema (Sub-System). A questo proposito si è provveduto a creare, analogamente a quanto fatto prima, un database che avesse come oggetto dell’analisi brevettuale il vetro. Dal momento che non offrirebbe alcun nuovo spunto alla trattazione, si omette di riportare nuovamente la procedura utilizzata per il componente vetro: ci si limiterà a fornire gli estremi con i quali è stata compilata la maschera per il download in modo da caratterizzare sufficientemente il contenuto del database su cui sono state effettuate le ricerche. Il componente vetro è stato cercato all’interno della International Patent Class C03C4 senza inserire vincoli all’interno del titolo o dell’abstract; analogamente alla finestra nel suo complesso sono stati scaricati i brevetti completi delle Claims per un periodo di pubblicazione compreso tra il 1996 ed il 2006. Figura 48: La IPC C03C4 - La sottoclassificazione prosegue pur non essendo riportata nell'immagine I risultati della procedura, per quel che riguarda il vetro, sono stati organizzati con modalità analoghe a quelle viste poco sopra per la finestra. 77 4.4.3 ORGANIZZAZIONE MAPPATURA BREVETTUALE Di seguito si riportano alcune tabelle estratte dal database gestito da Matheo Patent, formattate per renderle omogenee alla grafica utilizzata contestualmente a questo lavoro, e rielaborate per la mappatura relativa alla finestra (classe E06). Tabella 20: Esempio di valori restituiti da Matheo Patent per ogni gruppo funzionale creato Finestra termicamente isolante Finestra con barriera termica Finestra con specchio termico (riflessione radiazione termica) T_01 + 1278 T_02 + 1 T_03 + Circa 20 ID gruppo Pos/neg Numerosità brevetti TOTALE (full digits) E05 - E06 Totale (full digits) TOTALE (4 digits) E05 - E06 Totale (4digits) Finestra per la riflessione degli ultravioletti Finestra che isola la trasmissione del contributo termico dell'energia solare T_04 + 4 T_05 + 10 5363 5 255 12 50 4060 2105 3 2 85 116 6 7 29 26 1354 1 41 4 9 Sintetizzando il contenuto.possiamo dire, numerandole dall’alto, che nella riga: 1. è inserita la descrizione della funzione, 2. è inserito il codice identificativo nella forma NAMEFLUX_number 12 3. è inserita la tipologia di funzione (+ corrisponde a desiderata e viceversa) 4. è inserito il numero effettivo di brevetti inerenti quel particolare tipo di funzione 5. è inserito il numero corrispondente ai brevetti contenuti nella riga 4 ma contati singolarmente per ogni classe in cui sono inseriti (classificazione full digits – tutte le cifre del brevetto) 6. è inserito un valore come per la riga 5, prendendo in considerazione esclusivamente i brevetti inseriti nelle classi E05 ed E06 (classificazione full digits – tutte le cifre del brevetto) 7. è inserito il numero corrispondente ai brevetti contenuti nella riga 4, contati singolarmente per ogni classe in cui sono inseriti (classificazione 4 digits) 8. è il corrispettivo della colonna 7 per le sole classi E05 ed E06, così come 6 lo è di 5 12 Si riportano i codici effettivi – nella forma “flusso (NAMEFLUX)” – con cui sono state catalogate le funzioni: aria (A), acqua (H), informazioni (I), materia (MA), luce (L), onde elettromagnetiche (EM), energia meccanica (ME) ed energia termica (T). 78 Nella parte terminale del paragrafo 3.4 si faceva riferimento ad un modo per discriminare i risultati della mappatura brevettuale: per l’esempio riportato nella tabella della pagina precedente possiamo affermare che la funzione con codice T_01 non potrà fornire grandi chance di riuscita nel perseguimento di scelte tecniche di portata innovativa rilevante. Al contrario le funzioni T_04 e T_05 potrebbero risultare particolarmente indicate per la realizzazione di prodotti innovativi con buona probabilità di vedere riconosciuto il proprio valore e la propria utilità una volta immessi sul mercato. La funzione T_03 si trova nella situazione intermedia che richiede, invece, l’analisi di omogeneità delle soluzioni tecniche riportate nei singoli brevetti per essere considerata correttamente e discriminata in un senso o nell’altro. Sebbene non fosse obiettivo primario di questo lavoro, non essendo direttamente legate al lavoro di mappatura brevettuale per le funzioni generate, si è provveduto ad effettuare un’analisi statistica preliminare delle realtà maggiormente attive nella brevettazione delle finestre. I dati relativi a questa disamina statistica comprendono anche: • La numerosità di brevetti per nazione nella classe E06 • Il trend italiano per la classe E06 • Gli applicant per le classi E06 e C03C4 • La numerosità di brevetti per IPC di appartenenza nella IPC C03C4 • L’attività brevettuale anno per anno di alcuni applicant particolarmente attivi o particolarmente famosi • Una sorta di analisi competitiva tra Saint Gobain e Pilkington effettuata per la IPC C03C e per la IPC C03C4 Per non appesantire ulteriormente la lettura il risultato di questa succinta analisi statistica è stato inserito nell’appendice di questo testo. 79 4.5 LA CLASSIFICAZIONE DELLE FUNZIONI GENERATE L’obiettivo di un lavoro di classificazione delle funzioni basato sul loro effettivo valore assoluto piuttosto che in base al metodo con cui sono state generate (ovvero secondo la suddivisone legata all’albero della S-Function, con la quale sono state organizzate alla fine del paragrafo 4.3) è la loro valutazione secondo criteri arbitrari, ma univocamente determinati, che tengano in considerazione aspetti tecnici, economici, di innovazione e finalità sociali. All’interno di questo breve paragrafo si darà conto del sistema adottato per fare una prima e parziale classificazione delle funzioni avendo cura di motivare la scelta dei criteri; sarà inoltre fornita, per ognuno di questi, una spiegazione dettagliata che possa fugare ogni dubbio sul loro effettivo significato. Successivamente si procederà alla vera e propria valutazione effettuata secondo la proposta metodologica del capitolo 3.5 per cui si forniranno i primi risultati, rimandando alla consultazione dell’appendice, per il loro esame complessivo. Al termine del paragrafo verranno indicate le varie tipologie di cluster secondo cui le funzioni sono state riorganizzate (indipendentemente dal ranking) per garantirne la gestione semplice ed efficace in relazione al loro contenuto. 4.5.1 VALUTAZIONE DELLE FUNZIONI Una valutazione preliminare dei risultati dell’analisi funzionale e della mappatura brevettuale, sviluppate in merito a questo lavoro, si ottiene stimando le funzioni secondo tre differenti aspetti: • La convergenza delle funzioni esaminate con gli obiettivi del Distretto • Le opportunità di sviluppo di soluzioni innovative competitive • Le competenze disponibili Si fa riferimento ad una valutazione preliminare perché la valutazione definitiva e rigorosa, non oggetto di questo lavoro, necessiterà di un ulteriore parametro di valutazione legato alla risposta delle aziende appartenenti al Distretto. Tale parametro sarà valutabile solo dopo che il Distretto Tecnologico del Trentino avrà contattato le aziende che singolarmente si sono rese disponibili a sviluppare alcune 80 idee prodotte contestualmente a questo lavoro. Al momento della scrittura di questo testo gli incontri non hanno ancora avuto luogo pur essendo già stati programmati. Si procede ora a definire i singoli criteri ordinali di valutazione, specificando quanto questi risultino prioritari rispetto agli altri e come, al loro interno, le funzioni siano state ulteriormente suddivise con ulteriori criteri ordinali. Nell’immediato si avrà modo di vedere come la procedura di mappatura brevettuale e la definizione del principio con il quale sono state discriminate le funzioni, incrociando i dati relativi alla numerosità brevettuale, forniscano un aiuto vincente per l’ordinamento parziale del criterio che tiene conto delle opportunità di sviluppo di soluzioni innovative competitive. Difatti queste si possono apprezzare sia attraverso il numero di brevetti già esistenti per una specifica funzione (ciò consente una prima, sommaria, distinzione tra “promettenti” e “non promettenti”) sia attraverso l’analisi dell’omogeneità delle soluzioni tecniche proposte dai brevetti. Abbiamo visto nel paragrafo precedente, e si ripete in questa sede perché è qui che questa valutazione acquista maggiore importanza, che gruppi funzionali, aventi lo stesso numero di brevetti, potranno presentare opportunità di sviluppo molto diverse tra loro; provando a semplificare: un gruppo funzionale: nel quale la stessa funzione sia svolta da più soluzioni tecniche diverse, avrà, se confrontato con un gruppo le cui soluzioni abbiano tutte lo stesso fondamento tecnologico, minori chance di fornire soluzioni tecniche concorrenti ben comprese ed accettate dal mercato. Si potranno quindi distinguere 5 diverse tipologie di funzione ordinabili secondo le opportunità di sviluppo: ottima, buona, discreta, scarsa, pessima. Le competenze disponibili (il criterio meno rilevante tra i tre) sono state valutate in considerazione del know-how presente sul territorio del Trentino (considerando le aziende, gli Istituti di Ricerca e l’Università) e nell’Università di Firenze: le funzioni che, per la loro realizzazione richiedono competenze ampiamente disponibili, avranno interesse prioritario rispetto a funzioni che richiedono il reperimento di competenze in outsourcing. Il criterio con cui le varie possibilità sono state ordinate ricalca, in linea di principio, quanto visto sopra. La valutazione della convergenza con gli obiettivi del Distretto è indubbiamente il parametro maggiormente significativo, tra quelli su cui si è effettuata questa analisi: le idee generate contestualmente a questo lavoro saranno considerate maggiormente sviluppabili quanto più risponderanno alle esigenze del Distretto specificate nell’introduzione di questo 81 testo.Per considerare questa convergenza si è ritenuto opportuno dividere le funzioni in cinque classi distinte 13: • Risparmio energetico • Automazione • Sicurezza • Comfort • Multifunzione A tale proposito è opportuno fare presente che le funzioni inerenti il risparmio energetico sono considerate strettamente convergenti con gli obiettivi del distretto, le proposte di comfort e multifunzionali sono state considerate di minore convergenza mentre le idee inerenti sicurezza ed automazione sono valutate di convergenza intermedia. La determinazione del ranking quindi ha reso necessario effettuare la determinazione dei punteggi, normalizzata sulla stessa scala, secondo gli ordinamenti parziali di ciascun criterio visto poco sopra. A tal proposito si faccia riferimento a quanto evidenziato nelle tabelle seguenti: Tabella 21: Le opportunità di sviluppo per soluzioni innovative competitive POSIZIONE Punteggio Discriminante Nessun brevetto disponibile o sono già state individuate 1 = ottima 10 soluzioni tecniche alternative innovative o basso trasferimento tecnologico (brevetti in E05 or E06 << brevetti totali per la funzione) Pochi brevetti disponibili o ipotesi su direzioni di 2 = buona 8 sviluppo o debole trasferimento tecnologico (brevetti in E05 or E06 < brevetti totali per la funzione) 3 = discreta 6 4 = scarsa 3 5 = pessima 1 13 Numero di brevetti inferiore a 50 o medio trasferimento tecnologico che consente comunque sviluppo Numero di brevetti alto o scarsa possibilità di trasferimento tecnologico Numero di brevetti altissimo o nessuna opportunità di trasferimento tecnologico Nel caso in cui una funzione era riconducibile a più tipologie distinte si è deciso di assegnare il punteggio più alto tra i due o più. 82 Tabella 22: Le competenze disponibili POSIZIONE Punteggio 1 = ottima 10 2 = buona 8 3 = discreta 5 4 = scarsa 2 5 = pessima 1 Discriminante Competenze disponibili presso i soggetti proponenti la ricerca in questione Competenze direttamente acquisibili presso partner coinvolti in altri progetti di ricerca Competenze acquisibili presso soggetti individuati, ma con i quali ancora non si è collaborato Competenze richieste di facile individuazione, ma soggetti competenti non ancora individuati Difficile individuazione di soggetti aventi le competenze disponibili per lo sviluppo Tabella 23: Convergenza con gli obiettivi del Distretto Tecnologico del Trentino POSIZIONE Punteggio Discriminante 1 = ottima 10 Allineato sui criteri del Distretto 2 = buona 7 Sostanzialmente allineato sui criteri del Distretto 3 = discreta 4 4 = scarsa 2 5 = pessima 1 Rilevante ma non fondamentale per gli obiettivi del Distretto Scarsamente rilevante per gli obiettivi del Distretto Non rilevante per il perseguimento degli obiettivi del Distretto Tutti i risultati della classificazione sono riportati per esteso nell’appendice di questo testo, tuttavia a fini esclusivamente chiarificatori si riportano in tabella 24, in tabella 25, in tabella 26 i primi 10 risultati per importanza secondo ciascun criterio ed in tabella 27 si riporteranno i primi 10 più meritevoli in senso assoluto. 83 Tabella 24: Le prime 10 funzioni più meritevoli per opportunità di sviluppo FUNZIONE Raffresca ambienti Finestra che converte l'energia solare Finestra conversione solare in energia elettrica Finestra conversione solare in energia termica Conversione energetica H_10 FINESTRA CHE DEUMIDIFICAL’AMBIENTE H_13 FINESTRA “SELF-CLOSING” IN CASO DI PIOGGIA H_22 calorifero Domotica Tv ID GRUPPO A_14 EM_05 EM_12 EM_13 EM_17 H_10 OPPORTUNITA' DI SVILUPPO H_13 10 H_22 I_01 I_16 10 10 10 10 10 10 10 10 10 Tabella 25: Le prime 10 funzioni più meritevoli per competenze disponibili FUNZIONE ID GRUPPO COMPETENZE DISPONIBILI Finestra a ventaglio per aumento portata aria (anche per fuga gas) A_01 10 Finestre coordinate per la creazione o l'abbattimento di correnti d'aria nei locali (anche per fuga gas) A_02 10 A_03 10 A_04 10 lamina d'aria a livello pavimento per evitare l'accumulo di polvere A_05 10 lamina d'aria sul calorifero per evitare la formazione dell'alone scuro A_06 10 A_07 A_08 A_09 A_11 10 inserimento di ancia per allertamento condizioni meteo esterne getto d'aria per evitare l'ingresso di insetti flusso su uno specchio d'acqua per umidificazione adiabatica Asciugatura indumenti flusso verso componenti elettronici per raffreddarli ventola per ricambio d'aria 10 10 10 84 Tabella 26: Le prime 10 funzioni più meritevoli per Convergenza con gli obiettivi del Distretto FUNZIONE ID GRUPPO CONVERGENZA CON OBIETTIVI DISTRETTO Asciugatura indumenti A_08 10 Raffresca ambienti A_14 10 Finestra per assorbimento e trasmissione raggi infrarossi EM_03 10 Finestra che converte l'energia solare EM_05 10 Finestra conversione solare in energia elettrica EM_12 10 Finestra conversione solare in energia termica EM_13 10 Conversione energetica EM_17 10 Isolante EM_18 10 Riflettente (microstrutture) EM_19 10 Aumento della conducibilità (regolazione umidità interna del vetro) EM_20 10 RANKING FUNZIONE ID GRUPPO CONVERGENZA CON OBIETTIVI DISTRETTO OPPORTUNITA' DI SVILUPPO COMPETENZE DISPONBILI TOTALE Tabella 27: Le prime 10 funzioni maggiormente interessanti in senso assoluto 1 Raffresca ambienti H_10 FINESTRA CHE DEUMIDIFICAL’AMBIENTE H_22 calorifero Finestra per riscaldamento ambienti Finestra che converte l'energia solare Finestra conversione solare in energia elettrica Finestra conversione solare in energia termica Conversione energetica Finestra che trasforma la luce in energia Finestra con pannello fotovoltaico A_14 10 10 10 30 2 3 4 5 6 7 8 9 10 H_10 10 10 10 30 H_22 10 10 10 30 L_16 10 10 10 30 EM_05 10 10 8 28 EM_12 10 10 8 28 EM_13 10 10 8 28 EM_17 10 10 8 28 L_05 10 10 8 28 L_09 10 10 8 28 85 4.5.2 LA CLUSTERIZZAZIONE DELLE FUNZIONI La clusterizzazione delle funzioni, come detto brevemente all’inizio del paragrafo, consente la loro gestione secondo delle macrocategorie che tengano conto dell’affinità del contenuto. Ad esempio funzionalità simili come la deumidificazione / impedire la formazione di condensa possono essere generate a partire da sub-S- function aventi flusso tra loro diverso. L’operazione compiuta di seguito riorganizza le funzioni, senza prendere in considerazione il flusso per mezzo del quale sono state generate, esclusivamente per la loro affinità. Si identificano quindi 9 grandi categorie, il cui contenuto è riportato graficamente qui sotto VETRO FUNZIONALE AMBIENTE FRESCO APERTURA / CHIUSURA GESTIONE ILLUMINAZIONE UMIDITA’ FINESTRA PULIZIA GENERAZIONE ENERGIA ELETTRICA MULTI-F AMBIENTE RISCALDATO Figura 49: La clusterizzazione delle funzioni generate per la finestra per le quali si fornirà di seguito un elenco utile alla loro consultazione. Si riportano dapprima i 9 cluster e successivamente, categoria per categoria, si analizzerà il contenuto. 1. Mantenimento di un ambiente fresco 2. Gestione dell’umidità 3. Generazione di energia elettrica 86 4. Ambiente riscaldato 5. Pulizia 6. Gestione dell’illuminazione 7. Apertura e chiusura 8. Vetro funzionale 9. Multifunzione (tutte le funzioni mutuate o meno da altri sistemi che non è stato possibile inserire negli otto gruppi precedenti) Per ciascuno dei precedenti Cluster si riporta un’indicazione delle funzioni che contiene: • MANTENIMENTO DI UN AMBIENTE FRESCO:. Refrigeratore, schermatura IR, schermatura visibile, riflessione radiazione solare, isolanti classici, isolanti a transizione di fase, celle di Peltier, ventole, circolazione dell'aria • GESTIONE DELL’UMIDITÀ De/umidificazione, nebulizzazione, accumulo H2O, creazione/eliminazione di condensa: con isolanti termici, con aria, con effetti elettrotermici, sistemi antifogging, sistemi drenanti, sistemi di distribuzione dell'acqua • GENERAZIONE DI ENERGIA ELETTRICA Effetto fotovoltaico, conversione dell'energia meccanica in energia elettrica, cella di Seebeck • AMBIENTE RISCALDATO Calorifero, Trasformazione da solare a termico • PULIZIA Lame d'aria antipolvere, effetto antistatico, idrorepellente, gradiente di pressione, effetto fotocatalitico, "lotus" effect. • GESTIONE DELL’ILLUMINAZIONE Effetto fotocromatico, effetto elettrocromatico, selezione del colore, effetto termoclino (trasparenza/opacizzazione a liquido) • APERTURA E CHIUSURA Bloccaggio di cardini e cerniere, automatismi per il comfort, sistemi d'emergenza • VETRO FUNZIONALE Diffusione, deviazione, messa a fuoco, deformazione, visione IR, specchi, fluorescenza, scattering, isolamento termico, protezione UV, strutture rinforzati, 87 permeabilità all'aria, effetti fotoattivi, sistemi abbronzanti, oscuramento, antifogging, trasparenza • MULTIFUNZIONE Sistemi di dissuasione per animali, sistemi di sicurezza per intrusioni, sistemi di emergenza, sistemi multimediali, sistemi per il comfort, sistemi per la tutela della salute e della prevenzione degli incidenti domestici 88 5. CONCLUSIONI In quest’ultimo capitolo si ripercorrerà in maniera sintetica tutto il lavoro svolto, facendo particolare riferimento ai risultati ottenuti, applicando la metodologia proposta nel capitolo 3; si darà conto, per completezza, della prime risposte, da parte delle aziende, dopo la presentazione dei risultati, presso la sede del Distretto Tecnologico del Trentino. Successivamente si farà riferimento ai vantaggi ed agli svantaggi del lavoro metodologico e della sua applicazione portati avanti in seno a questo progetto per concludere definitivamente delineando le opportunità future e fornendo, ove possibile e qualora ce ne fosse bisogno, alcuni suggerimenti per coloro che si troveranno a proseguire il lavoro fin qui sviluppato. 5.1 RISULTATI DEL LAVORO E’ stato compiuto uno studio dello stato dell’arte, per il sistema finestra e per il vetro come suo componente al fine di riuscire ad inquadrare correttamente il lavoro da affrontare, parallelamente si è preso coscienza delle realtà aziendali, operanti nella produzione di serramenti in Trentino, per organizzare meglio i risultati del lavoro. L’applicazione della procedura metodologica ampiamente descritta nel capitolo 3 di questa pubblicazione ha prodotto 215 funzioni, utili a rendere la finestra un sistema funzionalmente completo secondo i tipi di flusso che la riguardano, considerando il sistema finestra separatamente per aria, acqua, luce, informazioni, materia, onde elettromagnetiche, energia meccanica ed energia termica, operando quindi una schematizzazione concettuale volta a scomporre il problema in una serie di sottoproblemi meno complessi. Per la mappatura brevettuale sono stati considerati circa 27000 brevetti, analizzati con Matheo Patent, un software per analisi statistico-bibliometriche, 3500 dei quali hanno contribuito a determinare l’esistenza di soluzioni e applicazioni tecnologiche già protette legalmente e per cui non risulta conveniente investire risorse. La mappatura brevettuale, parimenti, ha permesso di valutare le opportunità di sviluppo, per cui una soluzione tecnica applicativa non sia stata ancora legalmente protetta con brevetto. Le 215 funzioni generate, a cui si è fatto ampiamente riferimento nella parte finale del percorso di questa pubblicazione, sono state valutate, secondo criteri rispondenti alle necessità per cui questo lavoro è stato portato avanti (convergenza con gli obiettivi del Distretto Tecnologico del Trentino, opportunità di sviluppo innovative e competenze 89 disponibili), e organizzate in cluster concettuali, al fine di renderne maggiormente fruibile il contenuto e la gestione. Si è potuto apprezzare un notevole interessamento da parte delle aziende durante la presentazione del progetto avvenuta il 13 novembre presso la sede del Distretto Tecnologico del Trentino a Rovereto (TN); sette di loro hanno fornito la disponibilità anche a creare un team di sviluppo e produzione per realizzare o sviluppare un serramento innovativo, il cui ingresso sul mercato sia compreso e gradito, generando reciproca soddisfazione tra produttore e utente finale. 5.2 PUNTI DI FORZA E LIMITI L’utilizzo di operatori e procedure logiche standardizzate per il corretto inquadramento di un problema, per il superamento dell’inerzia psicologica e per mettere in evidenza gli aspetti negativi legati ad eventi indesiderati sono risultati uno strumento veramente potente per verificare la completezza funzionale di un sistema tecnico. Questi hanno consentito di elaborare delle procedure per mezzo delle quali, attraverso operazioni di astrazione, si possono considerare, con gli stessi meccanismi logici, problemi tecnici anche decisamente poco correlati tra loro. In sintesi, quindi, più che la mera produzione di funzioni, il vero vantaggio competitivo che si è avuto modo di apprezzare, durante lo svolgimento di questo lavoro di tesi, è l’approccio metodologico verso problemi in cui l’alto numero di variabili da tenere in considerazione genera complessità di analisi: la scomposizione del problema in elementi meno complessi e di più facile gestione si rivela un approccio importante con il quale sarebbe sempre opportuno considerare un sistema tecnico. Per quanto sia, per formazione personale, difficile mettere in luce gli aspetti negativi di un lavoro, un’analisi dei limiti legati alla procedura ed al lavoro nel suo complesso risulta doverosa. A tal proposito è opportuno far presente che lo svantaggio maggiore si è registrato durante la fase applicativa della metodologia e, più nel dettaglio, durante la fase di mappatura brevettuale. L’inadeguatezza e la scarsa affidabilità del software Matheo Patent ha comportato un notevole dispendio di tempo: la mappatura brevettuale richiede l’utilizzo di software in grado di svolgere indagini o valutazioni di tipo statistico, la mappatura volta a valutare la copertura brevettuale di funzioni richiede software in grado di comprendere ricerche effettuate secondo terne S-A-O. 90 Matheo Patent si è rivelato un ottimo software per il reperimento di dati brevettuali (la creazione del database), ma non è risultato altrettanto efficace con la gestione delle stringhe di ricerca: la mancata capacità di compiere un parsing sintattico dei documenti esaminati comporta, come accennato, un notevole dispendio di tempo nell’affinamento delle keyword e richiede un’analisi del rumore, per ogni ricerca, veramente lungo. In più è opportuno valutare con attenzione i dati statistici offerti perché questi non sempre si rivelano corretti. Una volta preso coscienza del problema si è dovuto provvedere ad utilizzare solo quelli affidabili per effettuare una rielaborazione personale e non automatizzata, come sarebbe stato auspicabile. 5.3 OPPORTUNITA’ FUTURE E SUGGERIMENTI PER L’ULTERIORE SVILUPPO DEL LAVORO Dovendo identificare le opportunità future di un lavoro come quello appena proposto, se si considera la parte applicativa dello stesso, non si può non fare riferimento alle possibilità di sviluppo di soluzioni ecosostenibili nell’ambito dei serramenti. Come già specificato precedentemente, alcune aziende si sono dichiarate disposte a valutare ed investire su alcuni filoni di Ricerca e Sviluppo per la produzione di una finestra innovativa. Ragionando sugli aspetti metodologici del lavoro, il campo delle opportunità future si allarga notevolmente perché è stata gettata una base per l’approccio a problemi legati alla completezza funzionale dei sistemi tecnici. A tale proposito si può pensare di proseguire il lavoro metodologico verificando la sua efficacia su un sistema tecnico diverso dalla finestra oppure di verificare se un approccio di questo tipo, con le dovute modifiche e integrazioni da valutare, non risulti altrettanto efficace nella gestione dei processi. Dovendo fornire dei suggerimenti utili all’ulteriore sviluppo del lavoro, viene spontaneo ragionare in termini “preventivi e compensativi”, per ovviare a tutti quei problemi che si sono riscontrati. Come già detto l’utilizzo dei software e la relativa valutazione di keyword per stringhe testuali, utili alla mappatura brevettuale, è stato l’aspetto più critico di tutto il lavoro, pertanto si consiglia di prendere in considerazione l’uso di software alternativi a Matheo Patent o l’integrazione di quest’ultimo con software più adatti a considerare i risultati di una ricerca secondo terne funzionali. 91 Oltre a questo si tenga sempre presente che, per la gestione di un numero molto elevato di dati, come potevano essere i brevetti da analizzare o le stesse funzioni generate nell’ambito di questo lavoro, è necessario improntare il lavoro con il massimo ordine al fine di non dover destinare tempo, utile a produrre benefici, nella ricerca di dati e quant’altro si renda necessario e non sia stato preventivamente organizzato correttamente. 92 BIBLIOGRAFIA Testi di riferimento: Yezersky,G.: Creating successful innovations, General Theory of Innovation (GTI) and Its Applications. Hands out -Vinci (FI) 2006 Cascini, G.: Problem Solving e Innovazione Sistematica – Dispense del corso – Firenze 2006 Cascini,G.: Intellectual property & Knowledge Managament – Dispense del corso – Firenze 2006 Mann, D.; Hey,J.; Dekoninck,E; Jantschgi, J.; Grawatsch,M.: course SUPPORT: Creativity & Innovation, Problem Analysis (TRIZ), Contradictions and Inventive principles, Trends of Evolution – course SUPPORT mod. 1A. Pressman,D.: Patent It Yourself – 7th edition. Nolo Press Berkeley – Stephen Elias. Berkeley (CA) USA 1999 Pressman D., Stim,R.: Patent Pending in 24 hours. Nolo Press Berkeley – Lisa Guerin. Berkeley (CA) USA 2003 AA.VV.: Studio di fattibilità per un nuovo distretto tecnologico in Trentino, Tecnologie per edilizia sostenibile, fonti rinnovabili e gestione del territorio. Ottobre 2005 Internet: http://ep.espacenet.com http://www.uspto.gov http://it.wikipedia.org http://www.triz.org (Krasnoslobodtsev,V.: Kraev’s corner) http://fr.wikipedia.org http://www.velux.it http://www.saint-gobain-glass.com/it http://www.google.it http://www.creax.com 93 APPENDICE 94 QUESTIONARIO PER PROMOZIONE PROGETTI “SMART-WINDOW” Rovereto, 13 novembre 2006 Denominazione Società: Indirizzo: E.mail Tel. Fax Sito Web Ditta individuale (od impresa familiare) Società di persone Società di capitale n. soci n. collaboratori familiari Titolare Anno di costituzione CLASSI 1 0 2 1-2 2 3–9 3 10 – 19 4 20 ed oltre Anno di ultima trasformazione DIPENDENTI 95 Tra i dipendenti vi sono laureati/diplomati? NUMERO LAUREATI NUMERO DIPLOMATI Tipologia di laurea TIPOLOGIA LAUREA n. 1 Ingegneria 2 Matematica-Informatica 3 Altra Facoltà Scientifica 4 Economia – Giurisprudenza 5 Architettura 6 Altro Tipologia di diploma (a carattere tecnico-scientifico) TIPOLOGIA INDIRIZZO 1 Perito elettronico 2 Perito elettro-tecnico 3 n. Perito informatico 4 Perito meccanico 5 Perito chimico 6 Altro indirizzo Facendo riferimento al fatturato totale del 2005, in quale di queste classi si colloca l’azienda? CLASSI 1 Fino a 250.000 € 2 Da 250.001 a 500.000 € 3 Da 500.001 a 1.000.000 € 4 Oltre 1.000.000 € 96 Quali delle seguenti attività sono svolte dall’azienda? ATTIVITÀ Fabbricazione di porte, finestre e loro telai, imposte 1 1a Serramenti in legno 1b Serramenti in plastica 1c Serramenti in metallo 3 Fabbricazione e installazione di tende da sole con strutture metalliche, tende alla veneziana e simili Trattamento, rivestimento e verniciatura delle superfici 4 Tinteggiatura e posa in opera di vetri 5 Commercio all’ingrosso di vetro piano 7 Fabbricazione ed assemblaggio automatismi per serramenti 8 Altro (specificare) ________________________ 2 L’azienda ha sviluppato in passato collaborazioni con altre aziende? TIPOLOGIA DEL RAPPORTO 1 Costituzione di ATS/ATI 2 Collaborazione informale con altre aziende 3 Sub-fornitura per altre aziende 4 Sub-appalto ad altre aziende L’azienda ha sviluppato in passato progetti di innovazione? RISULTATI OTTENUTI 1 2 3 QUANTI? ESEMPI Innovazione sul processo di fabbricazione Innovazioni sul prodotto Esperimenti in fase prototipale 97 4 Idee preliminari Quali tematiche l’azienda ritiene più rilevanti per l’innovazione in ambito serramentistico (ordinare per importanza, 1 = max interesse, 8 = min interesse)? TEMA IMPORTANZA 1 Risparmio energetico 2 Impatto ambientale e riciclaggio materiali 3 Multi-funzione 4 Riduzione tempi/costi processo di fabbricazione e montaggio 5 Automazione e domotica 6 Comfort e vantaggi accessori 7 Sicurezza 8 Design A fronte dell’incontro odierno, ritieni interessante avere un colloquio diretto per definire possibili progetti di collaborazione? SI NO 98 IL SYSTEM OPERATOR Si riporta il diagramma del System Operator nella sua accezione più ampia descritta brevemente nel paragarafo 3.1 99 LE FUNZIONI GENERATE: SIZE Tabella 28: Non fare entrare acqua - desiderata 0 med ∞ From 0 to ∞ TRANSFORMATION TIME Where? La colonna non è stata riempita perché è molto frequente (praticamente sempre) la sovrapposizione con la colonna relativa alla “funzione indesiderata” della NON FUNZIONE From 0 to ∞ Modifica di interfaccia in termini di… Temperatura Contenuto in vapor d'acqua Composizione Colore Tipologia di flusso Pressione Velocità Tabella 29: Non fare entrare acqua - indesiderata ROOT CAUSE L'acqua arriva alla finestra ma non riesce a passare FAILURE EFFECT L'acqua non arriva alla finestra FAILURE MODE Aspirazione di acqua dall'esterno Eliminazione del vetro per facilitare il passaggio d'acqua Finestra che fa condensare l'umidità Apertura automatica del vetro Nessuno spunto offerto ai fini della generazione di funzioni 100 Tabella 30: Fare entrare acqua - Desiderata 0 med SIZE ∞ From 0 to ∞ Where? Riempimento guarnizioni per impedire passaggio aria Ricezione acqua e accumulo Passaggio in basso Lamina d'acqua per il lavaggio dei pavimenti Attraverso un nebulizzatore Attraverso più nebulizzatori TRANSFORMATION TIME Dal tetto Annaffiatura piante Annaffiatura piante e creazione ambiente umido (serre) Reintegro acqua locali piscina From 0 to ∞ Temperatura Modifica di interfacci in termini di… Cambiamento di fase Composizione Composizione Composizione Pressione Aggregazione Utilizzo acqua come fluido termovettore per riscaldamento / raffreddamento Evaporazione / congelamento (?) Profumazione Potabilizzazione Salinizzazione / Desalinizzazione Finestra pompante Nebulizzazione, idrolizzazione L'acqua arriva alla finestra Polarizzazione vetro per la repulsione dell'acqua Film protettivo idrorepellente sul vetro Chiusura automatica della finestra al contatto con l'acqua FAILURE MODE Finestra a tenuta stagna L'acqua arriva alla finestra ma la elimino FAILURE EFFECT ROOT CAUSE Tabella 31: Fare entrare acqua - indesiderata L'acqua passa ma non riesce ad arrecare danni La finestra asciuga l'acqua passata L'acqua viene canalizzata all'interno di una cavità della finestra Finestra con agenti assorbenti (silica gel) Finestra funzionante come pompa: l'acqua che giunge alla finestra viene pompata all'esterno Finestra che vaporizza l'acqua passata (attraverso la variazione di pressione statica locale, attraverso il riscaldamento) Accumulazione acqua passata per eventuale utilizzo scopi diversi (annaffiatura piante, convogliamento a scarico) 101 Tabella 32: Fare uscire acqua - desiderata 0 med NO RESULTS apertura in caso di allagamento per la fuoriuscita del liquido SIZE ∞ From 0 to ∞ TRANSFORMATION TIME Where? sul balcone lavaggio della soglia verso le piante finestra irrigatrice verso le piante evitare il congelamento verso animali indesiderati sul balcone getto dissuasore verso il pavimento esterno con l'aggiunta di sale per lo scongelamento in caso di ghiaccio From 0 to ∞ Modifica di Temperatura Contenuto in vapor d'acqua Composizione Colore L’analisi di questi aspetti non fornisce risultati rilevanti ai fini della ricerca Tipologia di flusso Pressione Velocità FARE USCIRE ACQUA – INDESIDERATA Non si riporta di seguito il grafico relativo all’analisi in oggetto perché questa non ha fornito risultati rilevanti. 102 . SIZE Tabella 33: Fare entrare la luce - desiderata From 0 0 Sistema che raccoglie e amplifica luce to ∞ Aumento numero di finestre Sistema di lenti e specchi per riflessione e diffusione ∞ Finestra composta per regolazione illuminazione: oscuramento diverse parti Riscaldamento ambienti molto freddi se finestra buon isolante Funzionamento come serra (finestra enorme) Where? Orientamento finestra variabile Finestra Esposizione finestra variabile Finestra composta di poche parti che ostacolino la luce Maniglia Maniglia trasparente per apertura facilitata Maniglia Maniglia trasparente per incremento zona di passaggio luce Telaio Telaio trasparente per incremento zona di passaggio luce Telaio di fibre ottiche che reindirizza la luce verso zone in Telaio cui è necessaria Telaio con fibre ottiche per regolare automaticamente Telaio apertura e chiusura della finestra Indirizzamento luce dietro al televisore per aumento Vetro o telaio contrasto e miglioramento visione Vetro parzialmente oscurato o fessura nel telaio: emissione Vetro o telaio di lamina di luce per illuminazione percorso poco illuminato Emissione di lamina di luce su zona sensibile per attivazione Vetro o telaio di funzioni particolari per mezzo del segnale luminoso Indicazione zone “pericolose” con indirizzamento luce in Vetro / telaio zona specifica (lamina o fascio luminoso) Vetro / telaio Visione radiografie Passaggio attraverso fori in direzione di un sensore per Vetro azionamento funzionalità particolari Vetro Porosità: fa passare aria ma non acqua Telaio Trasparenza per passaggio luce Vetro Antiriflettente, diffondente Opacita in funzione delle condizioni di luminosita Vetro desiderata Orientamento dei vetri per catturare + luce in base Vetri all'esposizione Davanzale Riflettente verso la finestra, evitando abbagliamento Sistema di specchi per raccogliere la luce e diffonderla nella Cassettone stanza Raccoglie e amplifica la luce lunare o notturna in città per Vetro concentrarla in certi punti (es:.lampadina per vedere TV) Vetro come specchio parabolico per la concentrazione e la Vetro diffusione della luce in alcune zone specifiche Vetro completamente trasmissivo per indirizzamento fascio Vetro luminoso su bacini d'acqua e ambienti per il riscaldamento. Indirizza la luce su lamina metallica su supporto rotante per Vetro azionamento rotazione e trasformazione in energia cinetica Vetro Creazione giochi di luce / forme Ambiente Insetimento fibre ottiche per portare la luce dove necessario limitrofo, ecc. (es. Vetrine, mobili, lampade, ecc….) Ambiente Sfruttare i vetri come celle fotovoltaiche per generare limitrofo, ecc. energia Ambiente Riflettere luce per evitare fascio diretto su monitor o TV limitrofo, ecc. 103 TIME Ambiente limitrofo Casa, ambienti lavorativi Raccogliere luce con fotodiodi per caricare batterie Far passare luce, ma non fascio diretto per non riscaldare ambiente La durata del passaggio di luce e vincolata all'applicazione e allenecessità richieste dall'utente From 0 to ∞ Realizzazione di vetro sensibile alla luce che ne lascia passare sempre la stessa quantità TRANSFORMATION Vetro Vetro, Colore Modifica di interfaccia in termini di… Vetro Vetro Vetro Vetro Modifica composizione per realizzare opacizzazione Modifico la composizione el vetro per far passare solo certe lunghezze d'onda, quindi certi colori (CROMOTERAPIA) Modifico colorazione vetro per oscurare ambiente Direzione del flusso luminoso Concentrazione, diffusione e deviazione del raggio luminoso Filtraggio frquenze per minore passaggio en. termica, protezione UV, ispezione processi produttivi ROOT CAUSE Tabella 34: Fare passare la luce - Indesiderata In generale Condizioni di luminosità elevate o particolari (es. certe λ passano) Imposte Chiusura automatica Riflessione completa Vetro Non oscura – forse più “failure mode” Tapparelle Chiusura automatica Vetro blocca tutte λ FAILURE MODE In generale Imposte Vetro Aumento capacitá oscuramento/ blocco luce della struttura Realizzare riflessione / deviazione della luce incidente Effettuare controllo e chiusra Aumento capacitá riflettiva/ oscuramento Vetro oscurante Vetro pannello fotovoltaico FAILURE EFFECT Vetro pannello solare Imposte Sistema deviazione della luce Vetro Pensare ad una seconda fonte di schermatura 104 Tabella 35: Non fare passare la luce - desiderata 0 med SIZE ∞ From 0 to ∞ TRANSFORMATION TIME Where? MULTISCREEN In funzione della durata dell'applicazione e delle necessità dell'utente From 0 to ∞ Vetro Modifica di interfaccia in termini di… Sistema oscuramento davanti alla finestra Imposte Sistema oscuramento davanti alla finestra Sistema di tende Oscuramento vetro Imposte - Tende Finestra Oscuramento vetri Riflessione totale con pannello di chiusura Vetro Oscurante - riflettente Telaio Lamina o tendina che blocca ingresso luce Ambiente Pannello per chiusura vano finestra limitrofo Casa, Copertura parte vetrata (internamente od ambienti esternamente) lavorativi Imposte Vetro Telaio, Vetro Finestra Variazione opacità/ oscuramento in base alle condizioni di illuminazione esterne Dimensione spessore in base all'esposizione Variazione della riflettivita in base alle condizioni di illuminazione Realizzare copertura per oscuramento solo sui vetri e non sul telaio Assorbimento e deviazione luce verso altri ambienti Tabella 36: Non fare passare la luce - indesiderata FAILURE FAILURE EFFECT MODE ROOT CAUSE vetro fluorescente (accumulo quando in eccesso e rilascio quando insufficiente) La luce non arriva ala finestra (e vorrei che ci arrivasse) Finestra che si muove lungo la parete per orientarsi correttamente e recepire “luce” Finestra che emette luce con un sistema di fibre ottiche che la prendono dove c'è Finestra che prende la luce correttamente perché orientata da uno specchio La luce non riesce ad attraversare la finestra La luce entra ma non illumina dove vorrei reintegro della luminosità (LED) Finestra che emette luce con un sistema di fibre ottiche che la prendono dove c'è – vale anche in questo caso Finestra con vetro a trasmissione variabile regolabile Finestra a lamelle orientabili Finestra che sposta/dirige la luce là dove mi interessa Finestra che prende la luce in un punto preciso e la reindirizza ovunque (sistema parabola-fuoco) 105 Tabella 37: Emettere/riflettere la luce: desiderata 0 Aggiunta lampadine/led Sistema di riflessione luce raccolta da altri punti med Combinazione sorgente luminosa con sistema di riflessione Combinazione sorgente luminosa con sistema di riflessione ∞ SIZE Aggiunta led per creare sistema illuminazione From 0 to ∞ Vetro Aggiunta di un gas luminoso Telaio Aggiunta di led Struttura fosforescente per la realizzazione di una luce di emergenza Sistema riflettente Emissione di dissuasore luminoso verso l'esterno per evitare l'avvicinamento di animali indesiderati Sistema di riflessione per deviare la luce proveniente da altre sorgenti Telaio Where? MULTISCREEN Vetro Telaio / Vetro TRANSFORMATION TIME Cassettone / Davanzale In funzione della durata dell'applicazione e delle necessità dell'utente From 0 to ∞ Vetri Trasformazione del vetro nel caso servisse una funzione di riflessione Finestra Impiego della luce accumulata durante il giorno per accendere sorgenti luminose quando necessario Modifica di FAILURE EFFECT FAILURE ROOT CAUSE MODE Tabella 38: Emettere/riflettere la luce - indesiderata In generale Rottura sorgente luminosa Rottura sistema riflettente Imposte Non vedo emissione durante il giorno perchè le imposte sono chiuse Vetro Sistema automatico di riconoscimento emissione luce indesiderata In generale Verifica funzionamento delle diverse parti Imposte Effettuo chiusura imposte Vetro Indirizzamento del riflesso 106 TRASMETTERE (NON TRASMETTERE) ENERGIA MECCANICA – DESIDERATA / INDESIDERATA: L’analisi per la Funzione Principale e per la Non-Funzione Principale non fornisce spunti interessanti per l’approfondimento. ASSORBIRE ENERGIA MECCANICA – DESIDERATA: Si riporta soltanto l’analisi relativa alle dimensioni perché le altre due non hanno fornito spunti di sviluppo interessanti. SIZE Tabella 39: Assorbire energia meccanica - desiderata 0 med ∞ Sono riconducibili alle interazioni tra aria/acqua e la finestra Vetro Vetro anti vibrazioni – insonorizza Ante della finestra Mosse dal vento immagazzinano energia meccanica da utilizzare per chiusure automatiche From 0 to ∞ Where? ASSORBIRE ENERGIA MECCANICA – INDESIDERATA: Non si riportano le funzioni gabellate perché la procedura non ha fornito spunti interessanti per l’analisi. 107 TRANSFORMATION TIME SIZE Tabella 40: Trasmettere informazioni - desiderata 0 Punto: spioncino med Trasmissione informazioni provenienti da una certa direzione med vedere solo ad una certa distanza: sistema di messa a fuoco Vetro Touch screen Vetro TV Telaio Radio Vetro e telaio Info guasti Vetro e telaio Sistema di lettura e scrittura braille From 0 Vetro Emissione di segnali di avvertimento to ∞ Vetro / telaio / maniglia Segnalazione vie di fuga Where? Informazioni su modi, tempi ed operatore Struttura ultima apertura Vetro / telaio / maniglia Emissione segnali di allarme Vetro Colorazione o ritorno alla trasparenza in determinate condizioni termodinamiche Vetro Emissione segnali pubblicitari From 0 to ∞ Applicazione in domotica “immagine” Inserzioni estetiche nel vetro Ottica Microscopio / Canocchiale Composizione Modificazione odori Ottica Lente multifocale per correzione difetti visivi “immagine” Proiezione immagine: paesaggi, quadri .. Ottica / Immagine Funzionamento a specchio Modifica di interfaccia in termini di ROOT CAUSE Le informazioni non devono arrivare alla finestra FAILURE MODE Le informazioni sono ostacolate dalla finestra FAILURE EFFECT Tabella 41: Non trasmettere informazioni Le informazioni, pur passando, non vengono trasmesse correttamente chiusura della persiana automatica chiusura tapparella vetro opacizzante finestra insonorizzata effetto termoclino sul vetro vetro deformante scattering accecamento 108 NON TRASMETTERE INFORMAZIONI – DESIDERATA: Non si riporta la descrizione delle funzioni generate per la Non-Funzione desiderata perché i risultati ottenuti tendono a sovrapporsi a quelli generati per la Funzione Principale Desiderata. FAILURE FAILURE ROOT CAUSE EFFECT MODE Tabella 42: Non trasmettere informazioni - indesiderata Le informazioni non devono/riescono ad attraversare la finestra Visione infrarossa (aumenta la visibilità) Visione periferica (sopra, sotto, cielo, spioncino) Le informazioni sono ostacolate dalla finestra Finestra permeabile alle onde radio Finestra permeabile ai suoni Finestra flessibile (“permeabilità al tatto”) Sistema antiappannamento, antighiaccio La finestra distorce le informazioni Possibilità di vedere anche con la pioggia (es. le gocce non battono sul vetro) ACQUISIRE INFORMAZIONI – DESIDERATA: Per l’analisi effettuata in merito all’Anti-Funzione Desiderata si riporta esclusivamente il dettaglio delle funzioni generate esaminando le dimensioni dal momento che le altre non hanno fornito risultati rilevanti Tabella 43: Acquisire informazioni - desiderata 0 med ∞ SIZE Vetro Vetro From 0 to ∞ Where? Vetro / telaio / maniglia Telaio Telaio Vetro Di scarsa rilevanza Riconoscimento impronte Finestra a cristalli lquidi (tensione in funzione della temperatura) Effetto cartina tornasole (acidità dell'ambiente) Finestra – antenna Memoria fissa (segreteria telefonica, had disk) Deformabile in funzione della pressione ACQUISIRE INFORMAZIONI – INDESIDERATA: Per l’analisi effettuata in merito all’Anti-Funzione Indesiderata non si riportano risultati. Per non far acquisire informazioni alla finestra non sono necessarie implementazioni funzionali. 109 NON FARE ENTRARE MATERIA – DESIDERATA: Per l’analisi effettuata in merito alla Funzione Principale Desiderata non si riportano risultati perché generati successivamente a quelli relativi alla Non-Funzione Indesiderata. I due casi in esame generano soluzioni sostanzialmente equivalenti. NON FARE ENTRARE MATERIA – INDESIDERATA: Per questa analisi si riportano solo le funzioni generate, saranno quindi riportate esclusivamente le analisi effettuate con approccio Root Cause e Failure Mode ROOT CAUSE Faccio in modo che la materia arrivi lo stesso alla finestra FAILURE MODE Tabella 44 : Non fare entrare materia - indesiderata La finestra non fa passare materia ma faccio in modo che questa trovi un modo per entrare Finestra mobile Finestra montacarichi Emanazione ormoni / sostanze per richiamo animali Finestra magnetica Finestra dilatabile Finestra girevole FARE ENTRARE MATERIA – DESIDERATA: Risultati generati per la sola analisi dimensionale SIZE Tabella 45: Fare entrare materia - desiderata 0 ∞ From 0 to ∞ Fessura nel vetro Where? Vetro / Anta / Telaio Apertura per ingresso posta Passaggio selettivo di persone / animali ROOT CAUSE La materia non arriva alla finestra FAILURE MODE La materia viene assorbita / neutralizzata dalla finestra Vetro antiproiettile Allarme al contatto dall'esterno Aspirazione pollini dalla stanza Finestra realizzata in legno / materiale insetticida Finestra che emette spray anti insetti FAILURE EFFECT Tabella 46: Fare entrare materia - indesiderata La materia non arreca alcun danno Per casi di questo tipo è necessario analizzare nel dettaglio ogni oggetto di passaggio per determinare il suo effetto negativo sull'ambiente e la relativa azione compensativa Dissuasori per animali Vetro antistatico Finestra con lama d'aria calda contro polvere, fumi, odori Chiusura stagna 110 NON FARE USCIRE MATERIA – DESIDERATA: Si riportano di seguito gli unici risultati sensati generati attraverso l’analisi effettuata mediante l’operatore STC Tabella 47: Non fare uscire materia - desiderata SIZE 0 med ∞ From 0 to ∞ Telaio Produzione di una scarica ad alta tensione per evitare l'uscita accidentale di materiali metallici Serramento Chiusura automatica post intrusione per evitare la fuga Where? NON FARE USCIRE MATERIA – INDESIDERATA: Ai fini della generazione di nuove funzioni l’unica analisi sensata risultava quella relativa alla Root Cause, pertanto saranno riportati soltanto quei risultati. ROOT CAUSE Tabella 48: Non fare uscire materia - indesiderata La materia viene espulsa dalla stanza Finestra aspirapolvere 111 TRANSFORMATION TIME SIZE Tabella 49: Trasmettere onde elettromagnetiche - desiderata Vedi schema luce per visibile 0 Non influente per radiofrequenze, ecc… Aumento numero delle finestre med Sistema di amplificazizone con antenne Materiale antiassorbente (aumento la capacita di riscaldamento con IR, aumento ricezione onde radio, Vetro ecc…) Alta trasparenza per la luce, IR e UV Impiegato come antenna RX Telaio Struttura metallo o simili per assorbire IR e riscaldare Maniglia Impiegato come antenna RX From Impiegata come antenna per ricezione I VHF, UHF, 0 to ∞ Finestra ecc..(onde radio e TV) Where? Finestra Struttura a parabola per raccogliere onde satellitari Assorbimento e trasmissione onde UV per creare sistemi di Finestra abbronzatura Assorbimento onde IR per realizzare sistemi di Finestra riscaldamento Realizzazione di pannelli solari o accumulatori onde per Imposte generare energia CASA ATTIVA: Amplifica segnali (es. Inverno: attivo Casa, ambienti assorbimento IR; brutto tempo: amplifico il visibile lavorativi, ecc. raccolto; Emergenza: aumento ricezione onde radio e TV) From 0 to ∞ NO RESULTS Vetro Modifica di interfaccia in termini di… Finestra Film per assorbimento selettivo (IR, UV, VHF, ecc) Film per la conversione energetica delle onde (es. UV in IR per riscaldare) Filtri per trasmissione selettiva Sistema di antenna e amplificazione per realizzare finestra stereo/TV Monitoraggio IR ambiente interno ed esterno Radioscopio FAILURE MODE ROOT CAUSE Tabella 50: Trasmettere onde elettromagnetiche - indesiderata Si comporta da oggetto riflettente per certe onde in base alle Finestra dimensioni Vetro Isolante / riflettente Telaio Isolante / riflettente Imposte Chiuse funzionano da schermo Aprire la finestra Finestra Realizzo sistema di rivelazione e TX per onde ricevute non passanti Vetro IR -> posso aumentare l'umidita dell'aria tra I vetri per aumentare la conducibilitá (notte/giorno) Imposte Controllare apertura o aprire imposte 112 FAILURE EFFECT In generale Apro la finestra Tabella 51: Non trasmettere le onde elettromagnetiche - desiderata Materiali riflettenti 0 Generare schermo elettromagnetico (gabbia Faraday) med ∞ SIZE From 0 to ∞ TRANSFORM TIME ATION Where? Generare onda controfase (Poco realizzabile) VEDI CASO 0 VEDI CASO 0 Composizione riflettente di vetro e/o tende Assorbi-onde Finestra Microstruttra del telaio e dei vetri per realizzare riflessione delle onde Vetro Film bloccanti Impiego come antenna per generare onda in Telaio controfase Maniglia, Parti Assorbenti / riflettenti metalliche, ecc… Casa, ambienti Collego telai in metalo per realizzzare una lavorativi, ecc. specie di gabbia di Faraday From 0 to ∞ Modifica di interfaccia in termini di… Assorbe radiazione per convertirla in energia Finestra Assorbimento selettivo in base al desiderio dell'utente (es. Riscladare assorbo IR, ecc) Trasformazione onde elettromagnetiche in energia vibrazionale (onde meccaniche) per generare compensazione suoni o forze masaggianti FAILURE EFFECT FAILURE MODE ROOT CAUSE Tabella 52: Non trasmettere le onde eletromagnetiche - indesiderata In generale Finestra aperta Danno Vetro Telaio, parti metalliche In generale Danno Rottura di alcune parti della finestra Non riflette / assorbe onde Vetro Lavorano come antenna per captare e TX onde Chiudere la finestra o le imposte Realizzo tende / pannelli riflettenti Materiali / film selettivi per bloccare la radiazione Microstrutture (es. rugositá) per realizzare riflessione delle onde Telaio, parti metalliche Impiegare materiali assorbenti/riflettenti In generale Creare campo elettromagnetico di schermo Finestra Chiudere/sigillare vano finestra con schermi riflettenti a tendina 113 Tabella 53: Generare onde elettromagnetiche - desiderata 0 Trasmettitore direzionale ANTIFURTO: visione IR, ecc…. med Generatore/ rivelatore di onde per applicazioni specifiche (es. TX radio) Antenna per trasmissione onde radio e TV ANTIFURTO: visione IR, ecc…. SIZE ∞ From 0 to ∞ Where? MULTISCREEN Finestra Apparato per TX comunicazione a banda larga Telaio Maniglia Antenna in TX Antenna in TX Trasmettitore e rivelatore delle onde riflesse per fare monitoraggio ambiente Vetro TIME From 0 to ∞ TRANSFORMATION Casa, ambienti lavorativi, ecc. Modifica di interfaccia in termini di… TX satellitare o altro per sicurezza od informazioni In funzione della durata dell'applicazione e delle necessità dell'utente POTENZA TX Ampiezza delle onde trasmesse limitato al fine di non avere TX con potere distruttivo o di disturbo (rumori, ionterferenze, ecc..) GENERARE ONDE ELETTROMAGNETICHE – INDESIDERATA: La funzione, se indesiderata, risulta priva di logica pertanto non offre spunti utili allo sviluppo di nuove funzionalità atte a completare le funzioni 114 SIZE Tabella 54: Trasmettere energia termica - desiderata 0 med ∞ From 0 to ∞ TRANSFORMATION TIME Where? Contributo trascurabile all'analisi funzionale (per garantire il flusso termico è sufficiente tenere aperta la finestra) – Si possono riscontrare applicazioni in domotica con apertura automatica comandata da centralina di controllo dati termodinamici From 0 to ∞ Temperatura Contenuto in vapor d'acqua Composizione Modifica di Colore Tipologia di flusso Pressione Velocità ROOT CAUSE L'energia termica non arriva alla finestra FAILURE MODE L'energia termica viene assorbita dalla finestra FAILUR E EFFEC T Tabella 55: Trasmettere energia termica - indesiderata L'energia termica passata non scalda / raffredda l'ambiente finestra adiabatica getto d'aria lambisce finestra e funge da barriera termica finestra a specchio (riflessione totale, assorbimento zero) finestra che riflette i raggi UV finestra che non lascia passare la radiazione solare con contributo termico finestra con cella di peltier finestra a capacità termica infinita (con interposto fluido in cambiamento di fase) finestra raffreddata finestra con ricircolo d'aria finestra che assorbe i raggi UV Se riesce a passare diventa difficile riuscire a gestirla pertanto non si riscontrano funzionalità sensate legate a questo tipo di approccio 115 NON TRASMETTERE ENERGIA TERMICA - DESIDERATA: La verifica ha prodotto risultati esclusivamente per la parte dell’operatore STC inerente le dimensioni SIZE Tabella 56: Non trasmettere energia termica - desiderata 0 med ∞ From 0 to ∞ Attraverso il vetro Produzione di corrente attraverso cella di Seebeck Attraverso il vetro Finestra lente fusoria Where? FAILURE ROOT MODE CAUSE Tabella 57: Non trasmettere energia termica - indesiderata FAILURE EFFECT Contributo trascurabile all'analisi funzionale (per garantire il flusso termico è sufficiente tenere aperta la finestra) PRODURRE ENERGIA TERMICA - DESIDERATA: La verifica ha prodotto risultati esclusivamente per la parte dell’operatore STC inerente le dimensioni SIZE Tabella 58: produrre energia termica - desiderata From 0 to ∞ 0 med ∞ Where? Verso l'ambiente interno Finestra Calorifero 116 PRODURRE ENERGIA TERMICA - INDESIDERATA: La funzione, se indesiderata, risulta priva di logica pertanto non offre spunti utili allo sviluppo di nuove funzionalità atte a completare le funzioni ANALISI STATISTICA DELLE CLASSI BREVETTUALI La suddivisione per sottoclassi dell’International Patent Class E06 per mezzo della Figura 50: Suddivisione classe brevettuale IPC E06 quale si può valutare che il campo di interesse della nostra ricerca è focalizzato essenzialmente sull’IPC 4 digits E06B Di seguito si riporta quindi il dettaglio di una prima distribuzione degli IPC per diversi aspetti inerenti la E06B: Figura 51: Suddivisione classe brevettuale IPC E06B 117 118 Cina e Taiwan Giappone Germania USA Francia Corea del Sud Regno Unito Italia Danimarca Polonia Paesi - Aree geografiche Numero brevetti 1996-2006 Canada Olanda Svizzera Austria Spagna Svezia Belgio Australia Nuova Zelanda Israele Norvegia Repubblica Ceca Finlandia Irlanda Russia ed ex URSS America Latina SudAfrica Altri Europa Est Altri Europa Occidentale Altri Asia Altri Africa STATISTICHE SULLA BREVETTAZIONE ANNUA PER NAZIONE (IPC E06): STATISTICHE SULLA BREVETTAZIONE ANNUA (IPC E06) IN ITALIA NEL PERIODO 1996-2006: Italia 60 50 40 30 20 10 0 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 Risulta evidente che il trend italiano per la brevettazione nell’ambito delle finestre è in calo. STATISTICHE SUGLI APPLICANT (IPC E06) – realizzato con Goldfire Innovator: Assignee YKK ARCHITECT PROD Kabushiki Kaisha No. of Patents 188 Shin Nikkei Co. Ltd. 168 Hunter Douglas Inc. 161 TOSTEM Corp. 131 Misawa Homes Co. Ltd. 131 SEKISUI CHEM Co. Ltd. 127 Hunter Douglas Industries BV 123 YKK Architectural Products Inc. 113 Nien Made Enterprise Co. Ltd. 111 TATEYAMA ALUM Ind. Co. Ltd. 99 Fujisash Co. 90 Activity Trend Accelerating activity between 1992 and 1999 Accelerating activity between 1989 and 2004 Accelerating activity between 1984 and 2006 Accelerating activity between 1989 and 2004 Declining activity between 1990 and 2004 Declining activity between 1989 and 2004 Accelerating activity between 1984 and 2006 Accelerating activity between 1992 and 2002 Accelerating activity between 1994 and 2006 Accelerating activity between 1989 and 2004 Accelerating activity between 1976 and 2004 119 V Kann Rasmussen Industri AS 80 Sanwa Shutter Corp. 74 Hunter Douglas International NV 70 Accelerating activity between 1986 and 2000 Declining activity between 1987 and 2004 Accelerating activity between 1980 and 2004 STATISTICHE SUGLI APPLICANT (IPC C03C4) NEL PERIODO 1996-2006: Si osserva quindi che Nippon Glass, con i suoi diversi settori di sviluppo, risulta leader nella brevettazione relativa ai vetri Assignee Nippon Sheet Glass Co. Ltd. No. of Patents 111 Patents with no Assignee 78 Corning Inc. 39 Guardian Industries Corp. 34 Asahi Glass Co. Ltd. 31 PPG Industries Ohio, Inc. 26 Central Glass Co. Ltd. 20 Nippon Electric Glass Co. Ltd. 18 PPG Industries, Inc. 17 Corning Glass Works 16 Pilkington plc 15 Glaverbel 14 Nikon Corp. 11 Shin - Etsu Quartz Products Co. Ltd. 10 Hoya Corp. 10 Activity Trend Accelerating activity between 1982 and 2006 Accelerating activity between 1975 and 2006 Accelerating activity between 1990 and 2006 Accelerating activity between 1993 and 2006 Accelerating activity between 1981 and 2006 Accelerating activity between 1992 and 2006 Declining activity between 1988 and 2003 Accelerating activity between 1985 and 2004 Accelerating activity between 1976 and 2000 Accelerating activity between 1971 and 1988 Accelerating activity between 1993 and 2006 Accelerating activity between 1998 and 2006 Accelerating activity between 1998 and 2004 Declining activity between 1992 and 2003 Declining activity between 1987 and 2004 120 ATTIVITA’ BREVETTUALE DI NIPPON SHEET GLASS: Number of patents Patent Activity of Nippon Sheet Glass Co. Ltd. 14 71 72 73 74 75 76 77 78 79 80 81 82 83 84 85 86 87 88 89 90 91 92 93 94 95 96 97 98 99 00 01 02 03 04 05 06 Year RELAZIONI TRA LE CLASSI PER I BREVETTI APPARTENENTI A C03C4: 121 BREVETTAZIONE PER LA IPC C03C4 (1996-2006): Si tenga presente che il dato relativo all’anno 2006 difetta in completezza per motivi connessi al ritardo di pubblicazione ed alla data di download del database con il quale sono state effettuate le statistiche. ANALISI COMPETITIVA TRA SAINT GOBAIN GLASS E PILKINGTON NELLA IPC C03C E NELLA IPC C03C4: Analisi competitiva tra Saint Gobain e Pilkington nella classe C03C Number of patents 70 72 74 76 78 80 82 84 86 88 90 92 94 96 98 00 02 04 06 Year pilkington (226 patent(s) - 21.79%) saint gobain (811 patent(s) - 78.21%) Analisi competitiva tra Saint Gobain e Pilkington nella classe C03C4 122 RANKING FUNZIONE ID GRUPPO CONVERGE NZA CON OBIETTIVI DISTRETTO OPPORTUNI TA' DI SVILUPPO COMPETEN ZE DISPONBILI TOTALE IL RANKING DELLE FUNZIONI GENERATE: 1 Raffresca ambienti H_10 FINESTRA CHE DEUMIDIFICAL’AMBIENTE H_22 calorifero Finestra per riscaldamento ambienti Finestra che converte l'energia solare Finestra conversione solare in energia elettrica Finestra conversione solare in energia termica Conversione energetica Finestra che trasforma la luce in energia Finestra con pannello fotovoltaico Asciugatura indumenti Domotica H_8 FINESTRA PER RISCALDAMENTO ACQUA Finestra che isola la trasmissione del contributo termico dell'energia solare Finestra con isolante termico a cambiamento di fase Finestra raffreddante Apertura / chiusura condizionata per ottenere automaticamente il raggiungimento di determinate condizioni termodinamiche all'interno dei locali Finestra antincendio Finestra che intgra l'antenna e un sensore di prossimità immagazzinamento energia meccanica attraverso il movimento delle ante per A_14 10 10 10 30 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 H_10 10 10 10 30 H_22 10 10 10 30 L_16 10 10 10 30 EM_05 10 10 8 28 EM_12 10 10 8 28 EM_13 10 10 8 28 EM_17 10 10 8 28 L_05 10 10 8 28 L_09 10 10 8 28 A_08 I_01 10 7 8 10 10 10 28 27 H_8 10 8 8 26 T_05 10 8 8 26 T_07 10 10 5 25 T_08 10 10 5 25 A_13 7 8 10 25 A_24 7 8 10 25 I_09 7 8 10 25 ME_2 7 8 10 25 123 apertura e chiusura automatica 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 Finestra per assorbimento e trasmissione raggi infrarossi Aumento della conducibilità (regolazione umidità interna del vetro) Finestra che si oscura automaticamente Finestra con specchio termico (riflessione radiazione termica) H_13 FINESTRA “SELFCLOSING” IN CASO DI PIOGGIA Finestra calorifero Orientamento regolabile Capacità riflettente regolabile Apertura automatica per facilitare uscita d'emergenza persone Chiusura automatica Informazioni modi e tempi ultima apertura Finestra che permette l'identificazione di chi apre o chiude la finestra Finestra che rimuove la sporcizia Bloccaggio delle cerniere per impedire apertura Bloccaggio dei cardini a finestra aperta per garantire comunque il ricambio di aria Finestra girevole Finestra antivibrazioni Finestra con cella di Peltier Trasformazione onde EM in energia vibrazionale rafforzamento del vetro o sbarramento della finestra Finestra per sorveglianza sistema di messa a fuoco (visione a distanza) Finestra antiladro Isolante chiusura automatica e rafforzamento del vetro o EM_03 10 6 8 24 EM_20 10 6 8 24 L_14 10 6 8 24 T_03 10 6 8 24 H_13 4 10 10 24 T_12 L_21 L_23 4 7 7 10 8 8 10 8 8 24 23 23 A_34 7 6 10 23 I_02 7 6 10 23 I_46 7 6 10 23 I_49 7 6 10 23 MA_01 4 10 8 22 A_51 4 8 10 22 A_52 4 8 10 22 I_13 ME_1 T_06 4 4 10 8 8 6 10 10 5 22 22 21 EM_22 10 1 10 21 A_23 7 6 8 21 EM_10 7 6 8 21 I_15 7 6 8 21 MA_09 EM_18 7 10 6 0 8 10 21 20 A_47 7 3 10 20 124 sbarramento della finestra 46 47 48 49 50 51 52 53 54 55 56 57 58 59 60 61 62 63 64 65 66 67 68 69 70 71 72 aspirazione comburente / incendio Vetro poroso, permeabile all'aria ma non all'acqua Touch Screen Finestra magnetica Finestra con luce di emergenza Opacità regolabile Fotocromatico Elettrocromatico Fumè per opacizzazione regolata Regolazione trasparenza a liquido Finestra con cella di Seebeck getto d'aria per evitare l'ingresso di insetti ventola per ricambio d'aria Accelerazione / Decelerazione del flusso per creazione correnti d'aria o abbattimento delle stesse Chiusura stagna Finestra che emette onde elettromagnetiche H_15 ANTIFORMAZIONE DI CONDENSA ELETTROTERMICO H_16 ANTIFORMAZIONE DI CONDENSA FLUSSO D'ARIA H_17 ANTIFORMAZIONE DI CONDENSA ISOLAMENTO TERMICO H_20 FINESTRA SCIOGLIE GHIACCIO H_23 FINESTRA CHE CONTROLLA L'UMIDITA' Visione periferica (sopra, sotto, cielo, spioncino) Finestra termicamente isolante Tv Finsetra speaker radio Riflettente (microstrutture) Finestra selettiva per i raggi infrarossi A_27 4 8 8 20 A_46 4 8 8 20 I_17 I_44 L_08 L_20 L_26 L_27 4 4 4 4 4 4 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 8 20 20 20 20 20 20 L_28 4 8 8 20 L_29 4 8 8 20 T_11 4 8 8 20 A_04 4 6 10 20 A_11 4 6 10 20 A_20 4 6 10 20 A_21 4 6 10 20 EM_09 4 6 10 20 H_15 4 6 10 20 H_16 4 6 10 20 H_17 4 6 10 20 H_20 4 6 10 20 H_23 4 6 10 20 I_30 4 6 10 20 T_01 I_16 EM_19 10 4 4 10 1 10 10 0 8 5 5 8 19 19 19 18 L_10 10 0 8 18 125 Filtrante per certe bande di frequenza 74 Finestra con barriera termica Finestra per monitoraggio con 75 raggi Infrarossi Finestra half-mirror ( spacchio 76 magico) in caso di emergenza finestra 77 che aspira aria dall'interno se non si aprono le ante 78 Profumazione di ambienti Sottrazione inquinanti, 79 modificazione odori, arricchimento di O2… 80 “Assorbimento” dell'aria lamina d'aria per evitare la 81 formazione di condensa Finestra per ricevere segnali 82 satellitari (forma parabolica) Rivelatore onde per 83 monitoraggio ambiente Vetro polarizzato 84 idrorepellente 85 Vetro film idrorepellente Emisisone segnali 86 avvertimento 87 Emissione segnali pubblicitari Finestra a cristalli liquidi 88 (tensione in funzione della temperatura) Sistema cartina tornasole 89 (acidità ambiente) 90 Finestra che diffonde la luce 91 Finestra che dirige la luce Finestra con esposizione 92 regolabile 93 Finestra con lenti ottiche Finestra che trasmette intensità 94 di luce costante Variazione colorazione 95 (design) 96 Diffondente 97 Finestra che non si sporca 98 Finestra antipolvere 99 Finestra antistatica 100 Finestra anti-insetti H_27 FINESTRA CHE SI 101 PULISCE DA SOLA CON LA 73 L_30 10 0 8 18 T_02 10 0 8 18 EM_07 7 3 8 18 L_18 7 3 8 18 A_44 7 1 10 18 A_12 4 6 8 18 A_16 4 6 8 18 A_26 4 6 8 18 A_45 4 6 8 18 EM_01 4 6 8 18 EM_23 4 6 8 18 H_29 4 6 8 18 H_30 4 6 8 18 I_20 4 6 8 18 I_23 4 6 8 18 I_35 4 6 8 18 I_36 4 6 8 18 L_01 L_02 4 4 6 6 8 8 18 18 L_06 4 6 8 18 L_07 4 6 8 18 L_17 4 6 8 18 L_22 4 6 8 18 L_33 MA_03 MA_04 MA_05 MA_07 4 4 4 4 4 6 6 6 6 6 8 8 8 8 8 18 18 18 18 18 H_27 4 8 5 17 126 PIOGGIA O LA CONDENSA Finestra a ventaglio per 102 aumento portata aria (anche per fuga gas) Finestre coordinate per la creazione o l'abbattimento di 103 correnti d'aria nei locali (anche per fuga gas) lamina d'aria a livello 104 pavimento per evitare l'accumulo di polvere flusso verso componenti 105 elettronici per raffreddarli Coloro l'aria per allertamento 106 eventi eccezionali Pressurizzazione / 107 Depressurizzazione dell'aria in funzione delle esigenze Rallentamento / annullamento 108 del flusso 109 Deviazione del flusso di aria Accelerazione per allontanamento oggetti 110 indesiderati di fronte alla finestra H_1 FINESTRA CHE EVITA 111 LA FORMAZIONE DI CONDENSA H_2 FINESTRA A TENUTA 112 STAGNA 113 H_21 NEBULIZZATORE H_5 FINESTRA CHE SI 114 CHIUDE SE PIOVE H_9 FINESTRA CHE 115 UMIDIFICA 116 Finestra amplificatrice di suoni 117 Finestra mobile nella parete 118 Finestra montacarichi Fluorescente per emissione 119 notturna 120 Hard Disk Finestra per l'assorbimento e/o 121 la trasmissione di raggi ultravioletti 122 H_25 POTABILIZZAZIONE 123 Finestra dilatabile 124 Finestra che emette la luce 125 Finestra che aumenta la luce A_01 4 3 10 17 A_02 4 3 10 17 A_05 4 3 10 17 A_09 4 3 10 17 A_17 4 3 10 17 A_19 4 3 10 17 A_28 4 3 10 17 A_30 4 3 10 17 A_43 4 3 10 17 H_1 4 3 10 17 H_2 4 3 10 17 H_21 4 3 10 17 H_5 4 3 10 17 H_9 4 3 10 17 I_06 I_10 I_11 4 4 4 3 3 3 10 10 10 17 17 17 L_31 7 0 8 15 I_41 4 6 5 15 EM_02 4 3 8 15 H_25 I_12 L_03 L_12 4 4 4 4 3 3 3 3 8 8 8 8 15 15 15 15 127 126 127 128 129 130 131 132 133 134 135 136 137 138 139 140 141 142 proveniente dall'esterno Finestra che seleziona le varie tonalità di luce colorata Finestra autopulente per la polvere Finestra per la riflessione degli ultravioletti Finestra per la protezione dai raggi ultravioletti Finestra per l'assorbimento e/o la trasmissione di raggi ultravioletti inserimento di ancia per allertamento condizioni meteo esterne lamina d'aria sul calorifero per evitare la formazione dell'alone scuro flusso su uno specchio d'acqua per umidificazione adiabatica Modifica da laminare a turbolento e viceversa per evitare deposito polvere Modifica della pressione interna per renderla uguale a quella esterna ed eliminare il Delta_p responsabile del passaggio dell'aria Evita la formazione di polvere sulla maniglia (non spolvero), passa aria anche se non passano informazioni H_11 FINESTRA CON CANALI PER IL DRENAGGIO DELLA PIOGGIA CHE VI SI DEPOSITA H_12 FINESTRA CON CANALI CHE PERMETTONO IL DRENAGGIO DELLA CONDENSA CHE VI SI FORMA H_18 CREA LA CONDENSA SUL VETRO H_19 ASPIRAZIONE ACQUA DALL'ESTERNO H_24 FINESTRA CHE ASCIUGA H_3 FINESTRA CHE L_13 4 3 8 15 MA_06 4 3 8 15 T_04 4 3 8 15 T_10 4 3 8 15 T_13 4 3 8 15 A_03 4 1 10 15 A_06 4 1 10 15 A_07 4 1 10 15 A_18 4 1 10 15 A_22 4 1 10 15 A_53 4 1 10 15 H_11 4 1 10 15 H_12 4 1 10 15 H_18 4 1 10 15 H_19 4 1 10 15 H_24 4 1 10 15 H_3 4 1 10 15 128 143 144 145 146 147 148 149 150 151 152 153 154 155 156 157 158 159 160 161 162 163 164 165 166 167 168 169 170 INCANALA L’ACQUA H_4 Finestra che accumula H_4 l’acqua H_6 FINESTRA CHE SI H_6 APRE PER L’ACQUA Finestra insonorizzata I_04 H_14 FINESTRA RESISTENTE ALLE H_14 ALLUVIONI Spioncino I_14 Finestra a ricircolo d'aria T_09 Rottura automatica del vetro A_49 per apertura automatica Finestra per riflessione ed assorbimento onde EM_04_08 elettromagnetiche Finestra con antenna radio EM_11 H_26 DISSUASORE PER H_26 ANIMALI Eliminazione del vetro per facilitare il passaggio H_28 dell'acqua Sistema scrittura braille I_19 Accecamento I_26 Scattering I_27 Finestra che non disperde la L_04 luce proveniente dall'interno Finestra trasparente L_11 Antiriflettente L_19 Finestra che previene i danni MA_08 da urto di materiale per uragani colorazione del flusso per A_41 allertamento eventi Alta trasparenza alla luce EM_14 Vetro deformante I_28 Emanazione ormoni I_42 Emanazione sostanze richiamo I_43 animali Antenna per TX/RX (radio e TV – con le caratteristiche che EM_15 identificano la banda) Assorbimento selettivo EM_16 Supporto per microantenne EM_21 TX/RX Finestra che ottimizza la diffusione della luce con L_15 specchio parabolico Riflettente L_24 4 1 10 15 4 1 10 15 4 1 10 15 4 0 10 14 4 7 0 1 10 5 14 13 4 1 8 13 4 1 8 13 4 1 8 13 4 1 8 13 4 1 8 13 4 4 4 1 1 1 8 8 8 13 13 13 4 1 8 13 4 4 1 1 8 8 13 13 4 1 8 13 4 3 5 12 4 4 4 3 3 3 5 5 5 12 12 12 4 3 5 12 4 0 8 12 4 0 8 12 4 0 8 12 4 0 8 12 4 0 8 12 129 171 172 173 174 175 176 177 178 179 180 181 182 183 184 185 186 187 188 189 190 191 192 193 194 195 196 Sensibile alle condizioni di illuminazione Trasmissione variabile Finestra che si pulisce da sola Finestra chimicamente selettiva Finestra Radioscopio chiusura automatica della finestra Riconoscimento impronte Chiusura automatica persiana Tenuta stagna Info Guasti Segnalazione vie di fuga Vetro opacizzante flusso verso pale di una turbina per azionamento di una dinamo Umidifico / Deumidifico Filtro abbattimento inquinanti Trattamento dell'aria per renderla omogenea a quella interna Evita l'entrata di ossigeno Finestra “mangiasmog, antifumo, antipolvere...) Pressione interna minore di quella esterna per aumentare il flusso Ventola sulla finestra per garantire comunque il ricambio Finestra che modifica le condizioni dell'aria interna in caso di emergenza getto davanti alla finestra: finestra sparafoglie e finestra sciogli neve / ghiaccio passaggio solo dalla parte alta per eliminazione del fumo in caso di incendio senza l'ingresso di aria comburente Modifica della pressione per evitare il deposito della polvere Deviazione del flusso di aria Ingresso aria dal telaio in assenza di passaggio di informazioni (permette di tenere gli “scuri” chiusi) L_25 4 0 8 12 L_32 MA_02 A_38 EM_06 4 4 4 4 0 0 1 1 8 8 5 5 12 12 10 10 A_25 7 0 7 I_34 I_45 I_03 I_18 I_21 I_24 7 7 4 4 4 4 0 0 0 0 0 0 7 7 4 4 4 4 A_10 0 0 0 A_15 A_29 0 0 0 0 0 0 A_31 0 0 0 A_32 0 0 0 A_33 0 0 0 A_35 0 0 0 A_36 0 0 0 A_37 0 0 0 A_39 0 0 0 A_40 0 0 0 A_42 0 0 0 A_48 0 0 0 A_50 0 0 0 130 197 198 199 200 201 202 203 204 205 206 207 208 209 210 211 212 213 214 Finestra permeabile alle onde radio (o altro tipo di onda) – amplificazione Finestra flessibile (permeabile al tatto) Sistema antighiaccio Trasparenza o colorazione in determinate condizioni termodinamiche Effetto termoclino Visione infrarossa Sistema antiappannamento Sistema antighiaccio Posisbilità di vedere anche con la pioggia, nebbia... Deformazione in funzione della pressione Radio Info guasti Sistema scrittura braille Finestra con media panel Finestra con visibilità modulabile Oscurante Emittente gas luminoso Fotovoltaico I_05 0 0 0 I_07 0 0 0 I_08 0 0 0 I_22 0 0 0 I_25 I_29 I_31 I_32 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 I_33 0 0 0 I_37 0 0 0 I_38 I_39 I_40 I_47 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 I_48 0 0 0 L_34 L_35 L_36 0 0 0 0 0 0 0 0 0 131 IL SOLARE FOTOVOLTAICO INSTALLATO IN EUROPA (AL 2003) 132