n° 3 – maggio 2006(dimensioni 5.3 MB)

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n° 3 – maggio 2006(dimensioni 5.3 MB)
Passaggi
di tempo
Notizie dall'Istituto Comprensivo Statale Fabrizio De André * Maggio 2006 - n. 3
Intervista a Dori Ghezzi, Presidentessa della Fondazione De André
Fabrizio, la Fondazione ed io
Ci è stato proposto di intervistare un
personaggio importante per la nostra scuola. Con grande entusiasmo abbiamo accettato: avremo incontrato la mitica Dori
Ghezzi, moglie di Fabrizio De André, al
quale il nostro Istituto Comprensivo è intitolato. Così martedì 28 marzo, accompagnati
dai Professori Leondi e Adami, insieme al
Direttore Facciorusso e alla Professoressa
Anzani, ci siamo recati a Milano, in Via
S.Vittore. Qui ha sede la Fondazione De
Andrè. Arrivati, siamo stati accolti da tre
membri della Fondazione: la giornalista
Elena, aspettando l’arrivo di Dori Ghezzi, ci
ha intrattenuti spiegandoci alcune cose sulla
Fondazione medesima. Verso le 11.30 è
arrivata la “padrona di casa”, ovvero Dori
Ghezzi, la quale ci ha fatto strada verso
un’altra sala, dove ha avuto inizio l’intervista.
Per iniziare le abbiamo fatto delle
domande sulla sua carriera artistica.
Nonostante la passione per il canto sia nata
quando era bambina, la sua carriera da cantante è cominciata molto più tardi, in quanto lei non voleva che il canto diventasse una
professione. Dori, infatti, non ama il protagonismo, e per questo preferisce avere una
parte da corista (o cantare in duetto), invece
che esibirsi da solista. Da questo si capisce
che è una persona abbastanza timida e che
si emoziona facilmente. Nonostante lei sia
sempre stata una brava cantante, non ha
mai scritto i testi delle sue canzoni.
Dalle domande sulla carriera, siamo
passate a quelle sulla vita privata, chiedendole di raccontarci la sua vita con Fabrizio.
Abbiamo scoperto che si sono incontra-
Dori Ghezzi insieme ad alunne, docenti e dirigenti dell'Istituto De André
ti per la prima volta ad una manifestazione. Altri modi per iscriversi sono: telefonare o
Si sono rivisti casualmente in un ristorante e scrivere. Iscrivendosi, si diventa socio sostesuccessivamente in una sala di registrazione, nitore, entrando così a far parte della grandove è avvenuto l’incontro fatale.
de famiglia. La Fondazione ha sede legale a
In seguito le abbiamo fatto delle doman- Genova, perché l’idea è nata proprio lì.
de riguardanti la Fondazione De Andrè, di
Da due anni la Fondazione ha promoscui lei è la presidentessa. Ci ha spiegato che so la concessione di contributi di spese a giol’idea non è partita da lei, bensì da persone vani artisti; questi però non sono ancora
molto vicine a Fabrizio. I maggiori obbiettivi diventati famosi, in quanto il progetto esiste
della Fondazione sono: tutelare le opere di solo da poco tempo. Un’altra iniziativa
Fabrizio e aiutare chi non ha le idee molto importante, è il progetto Axè, progetto del
chiare su cosa fare in futuro.
quale il nostro giornale si è occupato nel
Negli ultimi cinque anni la Fondazione numero di Dicembre. Il fondatore è Cesare
ha raccolto tutte le informazioni possibili De Florio La Rocca, che Dori conobbe a
riguardanti la vita di Fabrizio; con queste è Firenze durante un incontro con il ministro
poi stato realizzato un libro. Inoltre la della cultura brasiliano.
Fondazione ha ritenuto necessario avere un
- segue a pagina 2 sito on-line grazie al quale ci si può iscrivere.
Manifestazione della Scuola al Cinema - Teatro “De Sica”
Atmosfere
Giovedì 25 maggio e venerdi 26 maggio alle ore 20.30, al
Cinema Teatro “De Sica” di Peschiera Borromeo l’Istituto
Comprensivo De André, con il patrocinio della Fondazione
Fabrizio De André Onlus e la collaborazione dell’Amministrazione Comunale, presenta lo spettacolo: Atmosfere.
PROGRAMMA
Alunni, ex alunni e docenti di tutte le scuole dell’Istituto pre-
sentano: Gli uccelli, Andrea, Il cielo d’Irlanda, Ariose previsioni,
Gambadilegno a Parigi, La canzone di Marinella, Quello che non
ho, The sound of silence, Funiculì funiculà, Le métèque, Sotto
questo sole, Khorakhané, Amore che vieni amore che vai, Era de
maggio, Vola cigno, Le nuvole, Bridge over the troubled water,
Sotto le stelle del Messico.
Venerdi 26 maggio avremo l’onore di ospitare un
musicista finissimo, amico di Fabrizio De André:
Francesco Baccini.
Dopo aver incontrato le tante metafore della vita custodite
nel fruscio dell’Acqua (2004) o nelle memorie della Terra (2005),
abbiamo cercato - così direbbe Fabrizio De André - di “rincorrere il vento” per catturare qualcuna delle emozioni che vagano
nell’Aria. Nascono così le Atmosfere che dipingono “occhi limpidi come un addio” o sussurrano di un amore che ha il sapore
delle “cerase rosse” o raccontano di un contadino che “raccoglieva violette ai bordi del pozzo” o seguono gli uccelli nelle loro
“traiettorie impercettibili” che tracciano “codici di geometria esistenziale”…
Il Dirigente Scolastico - G. Facciorusso
Per il sostegno dato allo spettacolo e al nostro giornale
“Passaggi di tempo”, si ringraziano gli sponsor Fabricatore, La
Galleria, Cooperativa Edificatrice Lavoratori, Trés Jolie, Suema
Viaggi e Vacanze.
EDITORIALE
La pubblicazione del terzo numero di
“Passaggi di tempo” è davvero un evento
eccezionale. Io stesso – a maggio scorso – non
sapevo ancora se la nostra volontà di offrire
agli alunni la possibilità di esprimersi e di riconoscersi attraverso un mezzo di grande impatto comunicativo e di enorme valore educativo
si sarebbe poi concretizzata.
Constatare ora che siamo riusciti a dare
continuità al nostro progetto formativo è per
noi un motivo di profonda soddisfazione e
speriamo davvero che quanti finora ci hanno
sostenuto continuino a farlo anche perché
essere supportati da aziende che vivono nello
stesso territorio in cui vive la scuola e che
hanno una forte caratterizzazione familiare
aggiunge un pizzico di orgoglio alle nostre
motivazioni non solo professionali, ma anche
e soprattutto umane.
Sapendo che i nostri lettori sono in prevalenza genitori, alunni, docenti e – mi auguro –
rappresentanti di istituzioni locali, costruirò
ora una improbabile finzione letteraria che
spero mi consenta comunque di dire qualcosa
di significativo a persone che simbolicamente
rappresentano appunto i nostri lettori.
Alla Signora Marinella suggerirei di sfogliare il giornale non per cercare il racconto
dell’attività svolta nella classe di suo figlio perché potrebbe non trovarlo. Troverà invece – in
ogni riga, in ogni pagina – i segni inequivocabili dell’attenzione e della tensione educativa
che la scuola frequentata dal suo bambino
dedica a tutti gli alunni.
A Piero vorrei semplicemente far notare
come spesso accada che siano gli alunni ad
insegnare qualcosa ai loro professori ed al loro
preside. Il modo in cui stai combattendo la tua
silenziosa battaglia quotidiana per strappare
alla vita il diritto di essere vissuta mi ha fatto
capire tra l’altro che talvolta la scuola è persino più importante e potente di quanto
dovrebbe essere… Grazie, Piero.
Alla professoressa De Andrade dico
solo che dal giornale si intravede appena la
finezza dell’impegno educativo e didattico che
da sempre caratterizza la sua professionalità. Il
fatto è che spesso le cose più importanti non
sono quelle che si scrivono, ma quelle che non
si scrivono perché è difficile scriverle. Si trovano comunque in giro: soprattutto nelle menti e
nei cuori dei suoi alunni e delle sue alunne.
Al Sig. Pubblico Amministratore chiedo cortesemente di aver riguardo per il fatto
che la scuola è un organismo complesso e
delicato che – come i bambini che accoglie –
ha bisogno di cure costanti e di particolari
attenzioni. Pertanto – prima di ‘tagliare’ risorse destinate alla vita ed alle attività della scuola – pensi se può a tutte le possibili alternative. Si scervelli fino a non poterne più per il
mal di testa e si consoli, se serve, sapendo che
il dirigente della scuola ha un mal di testa pari
al suo.
Il Dirigente Scolastico
Prof. Giuseppe Facciorusso
Passaggi di tempo
2
I volontari incontrano gli alunni della "Collodi"
Maggio 2006
- segue dalla prima pagina -
La protezione civile
"tra i banchi di scuola"
Il giorno 20 Marzo il corpo volontari della protezione civile di
Peschiera Borromeo ha tenuto, come
fa da qualche anno, un incontro con i
bambini della scuola dell’infanzia
“Collodi”.
Dopo aver presentato le loro divise e alcuni attrezzi che utilizzano in
caso d’incendio o di altro pericolo,
hanno creato una sorta di gioco:
“Indovina cos’è?”.
Dentro a grandi scatoloni colorati, preparati dalle nostre insegnanti, la
protezione civile ha nascosto alcuni
oggetti che usa negli interventi
d’emergenza, e i bambini attraverso il
tatto dovevano indovinare cosa fossero. Si è trattato di un modo divertente per imparare nozioni di grande
utilità, per conoscere queste persone
“speciali” e il lavoro che da anni svolgono sul nostro territorio.
Dori
e Fabrizio
Insieme andarono in Brasile, dove lei
conobbe i ragazzi che decise di aiutare. Nella
nostra intervista non poteva mancare un parere di Dori sulla nostra scuola; lei è rimasta colpita dal fatto che noi giovani sappiamo tante
cose su Fabrizio e ne conosciamo testi e canzoni! Per concludere, solo per voi lettori di
“Passaggi di tempo”, una notizia in anteprima:
Luisa Vittoria, figlia di Dori Ghezzi e di
Fabrizio, ha inciso il suo primo disco, in uscita
tra il mese di aprile e quello di maggio!
Grazie Prof. Quetti!
Dopo ben 33 anni di insegnamento,
verifiche e interrogazioni, la professoressa
Diana Quetti ha deciso di lasciarci e di
andare in pensione. Pur nella sua severità,
è sempre stata ed è un’ottima e stimata
Docente, che viene e verrà ricordata da tutti
i suoi alunni. I suoi insegnamenti non solo
sono stati utili per la nostra preparazione
scolastica, ma ci hanno aiutato anche a crescere e a diventare più maturi. Quindi noi,
parlando a nome di tutta la 2ªC, possiamo
dirle solo una cosa: GRAZIE DI TUTTO,
PROF!!!
Greta Bajni, Claudia Ferrari,
Alice Fiamberti - 2C “Virgilio”
Katia Barraco, Jantine Commandeur,
Marta Tarasconi 2D “Virgilio”
Passaggi di tempo
Nuovi “murales” alle Elementari e alle Medie di Bettola
Una scuola più colorata e allegra
I “murales”
delle Elementari
Presso la Scuola elementare di Bettola,
già dall’anno scolastico 2001-2002 si era realizzato un murales, in occasione dell’intitolazione del nostro Istituto a Fabrizio De André.
Bambini e insegnanti hanno ritenuto
l’esperienza positiva ed educativamente valida, perciò, dopo la ristrutturazione dell’edificio, hanno deciso di ravvivare le pareti dell’atrio e di alcuni corridoi per rendere più
accogliente un ambiente scolastico che ospita
più di 500 bambini. Alcuni docenti con i loro
alunni hanno realizzato i bozzetti decidendo
soggetti e colori. Successivamente alcuni
genitori, sollecitati dal Dirigente Scolastico, si
sono resi disponibili per decorare altre pareti.
In questo modo la collaborazione scuolafamiglia è divenuta ancora più attiva e concreta. E la scuola più “colorata” e “allegra”.
Per alcuni mercoledì consecutivi noi alunni delle classi 3F e 3D abbiamo preso parte al
rinnovamento del murales che divide la
biblioteca dalla mansarda al secondo piano
dell’Istituto. Prendendo ispirazione dalle
opere dell’artista Keith Haring aderente al
graffitismo americano degli anni Sessanta,
abbiamo realizzato il nostro murales con colori puri e brillanti, come c’era stato chiesto
dalla Prof. Katia Calò per vivacizzare l’ambiente. Questa esperienza è stata divertente e
siamo felici di essere stati scelti per creare
un’opera che rimarrà nella scuola per sempre!
Hanno partecipato al progetto: Alessandro Beranger, Sara Gasperini, Gabriela
Bucca, Nicolò Visioli, Mariagrazia Chiarolla,
Lucrezia Napoli della classe 3 F. Quelli della 3
D sono: Jacopo Rossi, Francesca Migliozzi,
Francesco Banfi, Jennifer Tufano, Erika
Ciancio, Lorenzo Serio, Cristina Vasta, Silvia
Ciuti.
Sara Gasperini, Alessandro Beranger,
Gabriella Bucca - Medie “Virgilio”
La Redazione
Laboratorio di Giornalismo
Classi Prime Medie: Federico Allocco,
Mirko Bassanini, Michela Bottura, Laura
Cornegliani, Gabriele Di Maggio, Andrea
Martellone, Giulia Mauri, Michael Murgolo,
Chiara Maria Poli, Giulia Rossi, Gabriele
Thurner, Martina Vincenzi.
Classi Seconde Medie: Greta Bajni,
Katia Barraco, Lara Besostri, Jantine
Commandeur, Alessandro Fabricatore,
Claudia Ferrari, Alice Fiamberti, Debora
Michelini, Mattia Masciadra, Christine
Montemurro, Marta Tarasconi, Susanna
Seghizzi.
Responsabile del giornale:
Prof. Sergio Leondi
Co-responsabile: Prof. Chiara Durelli
Collaboratrice: Prof. Roberta Bolzoni
Titolare del Laboratorio di Giornalismo delle Classi Prime: Prof. Chiara
Durelli
Titolare del Laboratorio di Giornalismo delle Classi Seconde: Prof.
Sergio Leondi
Fotografie: Prof. Flavio Giacomessi
Segreteria di Redazione:
Simone Molinelli, Marta Moroni
2D “Virgilio”
Impaginazione : Alessandro Robecchi Quindicinale 7 Giorni, Sergio Leondi
Tipografia: Fda Eurostampa Srl
Tiratura: 5.000 copie
Istituto Comprensivo Statale
“Fabrizio De Andrè”
via Carlo Goldoni 1, Peschiera Borromeo
e-mail: [email protected]
Fax: 0251650184
Dirigente Scolastico
Prof. Giuseppe Facciorusso
Tel.
Tel.
Tel.
Tel.
Tel.
Tel.
Tel.
Direzione: 025470172 - 025470527
Scuola Media “Virgilio”: 025470797
Scuola Media di San Bovio: 027532831
Elementari Bettola: 025470402
Elementari San Bovio: 027531431
Materne Bettola: 025471076
Materne San Bovio: 027532829
I giovani
per i giovani:
disabili e sport
Le classi prime
hanno assistito
alla 26ª edizione
della manifestazione
“I giovani per i giovani”, è il titolo di una
manifestazione svoltasi al Forum di Assago il
31 marzo 2006: una giornata di sport interamente dedicata ai disabili, a cui le classi
prime della scuola media hanno partecipato come pubblico, insieme ad alunni delle
scuole elementari, medie e superiori di
Milano e provincia.
Si è trattato di una serie di gare e dimostrazioni che hanno avuto lo scopo di
mostrare l’enorme forza di volontà e la passione che i disabili impiegano per concretizzare il sogno di continuare a praticare gli
sport preferiti, nonostante le difficoltà che la
disabilità può comportare.
Le gare sono state aperte da una interessante dimostrazione delle tecniche di
addestramento di cani per non vedenti.
Subito dopo abbiamo osservato uno sport
decisamente insolito e poco noto, il torball,
praticato da non vedenti. Si pratica da due
squadre, ciascuna composta da tre giocatori; lo scopo è fare goal nella porta avversaria; la palla sonora non deve colpire nel suo
tragitto delle corde che sono tese a metà del
campo, a cui sono fissati dei sonagli.
Fondamentale da parte del pubblico è il
silenzio, che si può rompere in grida di gioia
solo in caso di goal per esultare insieme ai
giocatori.
E’ stata poi la volta della ginnastica ritmica, presentata da un gruppo di ginnaste
affette dalla sindrome di down, che hanno
ballato utilizzando i vari attrezzi previsti da
questa disciplina (palla, nastro, cerchio).
Molto avvincente il proseguimento della
mattinata con una partita di basket tra atleti
in carrozzella; identiche le regole e affascinante l’agilità con cui si muovevano sul
campo; qualche brivido per le cadute, ma
identiche le emozioni di una qualsiasi partita, dato l’entusiasmo e la bravura dei giocatori. La manifestazione si è conclusa con
una partita di calcetto tra due squadre composte da ragazzi affetti da sindrome di down
o da problemi di natura psichica; il match è
stato molto combattuto e si è concluso in
parità, tanto che si è dovuti ricorrere ai calci
di rigore. Il pubblico è stato molto caloroso,
ha incitato gli atleti con cori, applausi e striscioni di incoraggiamento; si è trattato di
un’esperienza molto significativa che ha
dato l’opportunità di riflettere sul valore
dello sport e sulla disabilità non come un
limite, ma come una marcia in più per
affrontare le sfide della vita.
Gabriele Thurner - 1 D “Virgilio”
Passaggi di tempo
3
Maggio 2006
“Signore e signori, teatro!”
La luce e il buio nell'esperienza teatrale dei piccoli alunni di San Bovio
Quest’anno nella scuola dell’infanzia
“Antichi fontanili” di San Bovio tutti i bambini di 5 anni hanno partecipato al progetto
“Teatroemozione”. L’idea di fondo di questo
progetto è stata quella di costruire un percorso che consentisse ai bambini di vivere
un’esperienza teatrale, partendo dal bambino
stesso e dalla teatralità spontanea che egli è in
grado di esprimere naturalmente.
Questa teatralità “istintiva” è stata valorizzata ed arricchita, anche grazie alla guida ed
ai suggerimenti degli insegnanti, utilizzando
“la grammatica espressiva” propria del teatro
(i personaggi, le storie, le luci…). In quest’ottica la tecnica teatrale è stata al servizio dell’invenzione, così come le regole del linguaggio sono state al servizio del senso del discorso, dando vita ad un teatro “a misura di bambino”. Fondamentali sono stati l’approccio dei
bambini al gioco di finzione, le strategie
messe in atto, il rapporto creato con la realtà,
il piacere provato e lo spessore emotivo di ciò
che hanno vissuto.
L’ultima parte di questo progetto, che si è
svolto da novembre ad aprile, ha portato i
bambini a scoprire due elementi teatrali: la
luce ed il buio.
La prima scoperta fondamentale è stata
che
“SE C’E’ LUCE (“di lampadina, di candela, di sole, di fuoco, di torcia, ecc….”)
NON C’E’ BUIO
E SE C’E’ BUIO (“che fa un po’ paura…”)
NON C’E’ LUCE”
La signora Luce ed il Signor Buio, infatti,
non sono amici e non giocano insieme, ma
c’è qualcuno che è amico di tutti e due …
OMBRA !!!! Infatti, Ombra per farsi vedere ha
bisogno sia di Luce sia di Buio (“ombra è un
pezzo di Buio”) ed è amica di entrambi. Ma
Ombra si muove, si sposta, non si può toccare, così abbiamo dovuto trovare un modo di
“catturarla”, di farcela amica per farci accompagnare a giocare, senza paura, anche nel
buio.
In piccoli gruppi siamo andati in atelier di
pittura, che per l’occasione era stato oscurato
e dotato di un faro, e quando si è acceso il
faro sono comparse le ombre, che si vedevano benissimo sui fogli bianchi appesi al
muro… Allora a coppie le abbiamo catturate:
un bambino si metteva davanti al foglio e l’altro ne catturava l’ombra con un pennarello.
Alla fine ognuno riempiva di nero la propria
sagoma, mentre una musica di sottofondo
creava un’atmosfera rilassante, ed ecco qui
sotto il risultato …
Lara Nicoletta - Scuola dell’Infanzia
“Antichi fontanili” di San Bovio
La mia vita e il lavoro
Intervista ad Antonietta Dibranco, prossima pensionata
L’intervistata è Antonietta Dibranco. E’
una bidella, o meglio una collaboratrice scolastica della scuola elementare. Prima di fare
questo mestiere lavorava alla Vortice, una
ditta di elettrodomestici, nella quale si trovava
bene e di cui conserva un buon ricordo. Dopo
essersi licenziata per problemi familiari, ha
lavorato per alcuni anni alla Droguet, come
responsabile di addobbi natalizi, fino a che
l’azienda non chiuse.
Alla nostra scuola cominciò a prestare servizio come “inserviente” della mensa scolastica, successivamente divenne bidella; l’anno
prossimo andrà in pensione. Prima di essere
SOCIETA' COOPERATIVA A.R.L. FONDATA NEL 1952
Via Due Giugno, 2-4
4 - 20068 Peschiera Borromeo (Mi)
Tel. 02.51.65.03.67 - 02.55.30.15.11 - 02.55.30.34.92
fax 02.55.30.15.29 - [email protected]
www.coopcel.com
assunta alla scuola
elementare di Bettola,
dove tuttora presta
servizio, ha lavorato
nelle
scuole
di
Mezzate,
S.Bovio,
Zelo Foramagno e
alla scuola materna di
Bettola.
Con i suoi colleghi si trova bene; del
Direttore dice che è
una brava persona e
che fra tutti quelli che
ha avuto precedentemente, lui è il migliore.
La
signora
Antonietta svolge due
turni settimanali con
differenti orari; ama molto il suo lavoro e
quello che più la rende felice è stare in mezzo
ai ragazzi, a cui è molto legata.
Per quanto riguarda la sua vita privata, è
sposata e ha un figlio maschio ormai adulto.
E’ nata nel 1946 ad Aquino, provincia di
Frosinone, in Ciociaria. Purtroppo è rimasta
orfana all’età di due anni. Ai suoi tempi,
quando andava a scuola, c’erano diverse
regole, che ora fortunatamente non ci sono
più: i maschi e le femmine erano in classi
diverse, i professori erano più severi e per
parlare fra di loro i ragazzi dovevano farlo di
nascosto, portavano un grembiule nero, con
un fiocchetto blu e il colletto bianco.
Terminata la scuola, Antonietta andava
sempre a ricamare e cucire dalle suore; ha
realizzato anche delle bambole di pezza con i
capelli fatti con i filamenti delle pannocchie di
granoturco. L’età per lei meglio vissuta è stata
quella adolescenziale.
Ama molto viaggiare e ha visitato diversi
luoghi nei quali si trovano siti archeologici;
infatti sin da piccola tra le diverse materie di
studio, preferiva la storia. Se ne avesse avuto
le possibilità, da giovane le sarebbe piaciuto
fare delle immersioni subacquee, visto che è
amante del nuoto. Ci ha detto infine che tutti
i lavori che ha svolto e, in particolare quello
da bidella, le sono piaciuti molto e si ritiene
soddisfatta.
Debora Michelini, Lara Besostri - 2C;
Susanna Seghizzi - 2F “Virgilio”
Passaggi di tempo
4
Maggio 2006
Istituto Fabrizio De André:
quando la musica unisce
Lo sport sempre
protagonista
Nel Concerto di Primavera protagonisti soprattutto i Docenti
Per una scuola che ha scelto di intitolarsi
al grande Fabrizio De André, l’educazione
musicale svolge un ruolo di primissimo
piano, prestando un’attenzione particolare ai
testi abbinati alle note. Non a caso, da noi
anche i corsi pomeridiani di musica riscuotono un successo straordinario: ogni settimana
svariate decine di ragazzi si divertono con la
teoria e l’esercizio musicale, imparano a suonare gli strumenti più diversi, dalla chitarra
Frattanto, come s’è detto, la Scuola sviluppa sempre più intensamente un progetto
educativo e didattico incentrato sulla musica:
ad esserne coinvolti non sono soltanto i professori della relativa materia e i loro alunni,
corsisti e non, bensì l’insieme dei Docenti,
ugualmente “contagiati”, sia quelli di
Matematica che di Lettere, di Religione e di
Arte, su su fino… al Dirigente, ai quali si
affiancano spesso e volentieri molti genitori
Il coro dei docenti esegue l'Ave Verum di Mozart
alla batteria, dalle tastiere al flauto, così come
sono portati a riflettere sulle “parole” delle
varie opere e canzoni esaminate.
Con cadenza periodica, le conoscenze
apprese trovano poi spazio in applauditi
saggi, concerti e manifestazioni pubbliche. In
questa “disciplina” il nostro Istituto
Comprensivo ha ormai raggiunto un livello di
bravura tale, che a mio parere potrebbe candidarsi ad ottenere la qualifica di scuola “a
sperimentazione musicale”, ufficialmente
riconosciuta dal Ministero dell’Istruzione.
degli allievi, pronti a cimentarsi nel bel canto
e nell’uso degli strumenti.
Ultima occasione, in ordine cronologico,
il “Concerto di Primavera” del 31 marzo
scorso all’Auditorium della Media Virgilio.
Ospiti graditissimi i titolari di Très Jolie,
La Galleria, Cooperativa Edificatrice
Lavoratori, Suema Viaggi e Vacanze,
Fabricatore, che generosamente sponsorizzano le nostre iniziative, compresa la stampa di
questo giornale.
Sul palco, stavolta, soprattutto il “corpo
Il buio: un mondo
tutto da esplorare
Interessante esperienza alla mostra “Dialogo
nel buio” presso l’Istituto dei ciechi di Milano
Il 2 marzo le classi 1A e 1B della scuola
secondaria di I grado hanno
vissuto un’esperienza originale e unica, partecipando al
percorso “Dialogo nel buio”,
un percorso interamente al
buio, alla scoperta di
ambienti diversi.
Ogni gruppo (composto
da 6/7 persone) è stato
accompagnato da una guida
non vedente ed invitato a
riconoscere oggetti, ascoltare
suoni,
immaginare
gli
ambienti in cui si trovava,
utilizzando quindi al meglio i sensi che normalmente sono secondari.
All’inizio del percorso ciascuno ha ricevuto un bastone come quello abitualmente
usato dai non vedenti: superato un certo disagio, è iniziata l’avventura. Durante il percorso
si sono visitati ambienti di vita quotidiana
ricostruiti alla perfezione; si
era invitati a prestare attenzione a tutti i particolari.
Alla fine della visita
ogni gruppo si fermava al
“bar al buio”, dove sorseggiando una bibita o un
caffè (e nell’oscurità è
un’esperienza del tutto
nuova!) si discuteva con la
guida dell’esperienza appena vissuta. Per i ragazzi si è
trattato di un’esperienza
molto significativa e utile,
sia per combattere la diffusa “paura del buio”,
sia per superare le oggettive difficoltà di trascorrere un’ora e un quarto in una situazione
decisamente insolita, quanto affascinante.
Michela Bottura, Chiara Poli – 1 A Virgilio”
docente” (preceduto dalla registrazione de Il
suonatore Jones di De André, secondo la versione dei nostri alunni delle Medie). Infine,
ecco dunque i Professori Roberta Bolzoni al
pianoforte per due intensi pezzi di Chopin, il
trio Gianpaolo Adami al piano, Giuseppe
Mesiano al clarinetto, Luca Pratissoli al violoncello per altri due brani di Bruch; a seguire “Là ci darem la mano”, famosissima aria
tratta dal Don Giovanni di Mozart, con Anna
Maria Donniacuo soprano, e il marito
Alessandro Stringa baritono.
Standing ovation per l’esecuzione della
Sonata opera 28 n. 3 di Serghej Prokofiev, da
parte di un virtuosissimo Peppe Chiarella:
semplicemente strepitoso! Sempre in omaggio al corrente anno mozartiano, l’Ave verum
K 618 del neonato coro “Fuori Registro” (si fa
per dire, celiando: in realtà i componenti
sembrano professionisti ultrasperimentati)
diretto da Lucia Olivieri e animato da una
ventina di voci “docenti”, in primis quella
della Vice-Preside Rossella Nunziata.
Il successivo intervallo è stata riservato
alla premiazione del virgiliano alunno
Giuseppe Lovarelli, il primo, in così giovane
età, nell’intera Lombardia, ad avere acquisito la Patente Europea del Computer (ECDL).
La seconda parte del concerto ha visto
risuonare le note ritmiche e accattivanti di
Bolling, Triple bass boogie, nell’interpretazione al pianoforte di Roberto Acciuffi; eppoi
trittico jazz, con la voce stupefacente e sincopata dell’alunna Francesca Migliozzi (3D
Virgilio), l’eclettico Peppe Chiarella alle tastiere, Marco Castiglione basso, Luigi Cozzi batteria. Dulcis in fundo il “botto finale”: il
Dirigente Scolastico Giuseppe Facciorusso ha
recitato e “intonato” la recentissima In onda
di Francesco De Gregori.
In conclusione: una piacevolissima serata, che ha reso ancor più evidente che chi
studia e lavora all’Istituto De André si sente
parte di una grande famiglia, sempre più
affiatata e unita, rinsaldata dall’amore per la
musica e per le emozioni che solo essa sa
regalarci.
Nel nome di Fabrizio De André, cantautore e poeta, nostro ideale “maestro”.
Prof. Sergio Leondi
Ragazzi e ragazze
della scuola media
si sono cimentati
in gare di atletica
leggera
Mercoledì 29 e giovedì 30 marzo le
ragazze e i ragazzi di varie scuole medie
della zona, compresa la nostra, hanno partecipato a delle gare di atletica leggera presso il campo sportivo di Cernusco; le gare
erano suddivise in categorie: “ragazze/i” per
le prime medie e “cadette/i” per le seconde
e terze.
Vi erano diverse specialità: lancio del
Vortex, velocità (60, 80 m P. ), salto in lungo,
salto in alto, corsa ad ostacoli, resistenza
(1000 m) e staffetta. Ognuna di esse era
molto faticosa, ma sono state tutte molto
emozionanti; gli alunni si sono impegnati
moltissimo per affrontare al meglio queste
prove e tutti ne sono usciti felici, vittoriosi,
soddisfatti di essersi messi alla prova e
anche di aver migliorato le proprie capacità.
Questa esperienza è stata importante perché
gli alunni di diverse classi hanno avuto l’occasione di conoscersi e tifare insieme per i
compagni. Intervistando poi i concorrenti,
abbiamo scoperto che tutti ne sono usciti
soddisfatti e pronti a ripetere l’esperienza!
Martina Vincenzi – 1 A “Virgilio”
Alla scoperta di… Picasso
Noi bambini di 1a A e B della scuola elementare di Bettola abbiamo osservato alcuni
quadri di Pablo Picasso, uno degli artisti più
famosi del Novecento.
In particolare abbiamo conosciuto
“Bambina con barca”, un ritratto fatto a sua
figlia Maya, e “Mandolino e chitarra”, che
abbiamo immaginato come la
cameretta in cui la bimba giocava
e suonava.
Abbiamo poi osservato come
altri pittori di epoche precedenti
dipingevano i bambini, notando
in particolare le differenze nell’abbigliamento, nella posizione dei
soggetti e nello stile di pittura
usato.
A questo punto ci siamo trasformati in pittori imitando
Picasso: prima abbiamo disegnato e colorato il mandolino che poi
abbiamo incollato su un ambiente della casa scelto e ritagliato da
una rivista, infine abbiamo realizzato, con i colori primari e a
nostra fantasia, una cornice al
quadro.
Mentre stavamo creando il
nostro “capolavoro”, in classe
c’era un’atmosfera particolare e rilassante,
perché faceva da sottofondo un brano di
musica classica (“Minuetto dal Quintetto
G.275” di Luigi Boccherini).
Gli alunni delle classi
prime elementari di Bettola
Nuova tappa
del percorso “continuità”
Una serie di prove per avvicinare
gli alunni di quinta elementare al mondo
della scuola media
Durante l’anno scolastico, come già anticipato nello scorso numero del giornale, si è
istituito un gruppo di lavoro sulla continuità
didattica – educativa; nel corso del secondo
quadrimestre il gruppo ha elaborato una
serie di prove disciplinari da sottoporre agli
alunni di quinta elementare, con lo scopo sia
di avere un quadro della situazione utile ad
entrambi gli ordini di scuole, che per lavorare in più stretta collaborazione.
Per questa ragione lunedì 27 marzo
abbiamo intervistato alcuni bambini di quinta elementare, per sapere come avevano trovato le verifiche che erano state somministrate dai professori delle medie nei giorni
precedenti. I bambini ascoltati sono stati
quindici, tre per ogni sezione; inoltre abbiamo sentito alcune insegnanti, per conoscere
Passaggi di tempo
5
Maggio 2006
le loro opinioni.
Tutti i bambini intervistati hanno risposto
che le prove erano state alla loro portata e
che le professoresse erano state gentili con
loro, perché avevano spiegato bene come
andava svolto il lavoro, rispondendo anche
alle loro domande di chiarimento. La materia risultata più difficile è stata inglese, quella più semplice grammatica.
Secondo le insegnanti intervistate
(Anna, Nicoletta, Elena) questo esperimento
è stato utile per i loro alunni, perché ha contribuito ad aiutarli nell’approccio alla scuola
media e alle metodologie dei loro futuri
docenti.
Federico Allocco – 1 C; Giulia Mauri – 1 B;
Martina Vincenzi – 1 A “Virgilio”
Alla ricerca
del mondo animale
Interessante visita al museo di storia naturale
e all’annesso laboratorio per alcuni alunni
di prima media
Venerdì 7 aprile le classi IA e IB hanno vissuto un’esperienza molto interessante, visitando
una sezione del Museo di Storia Naturale di Milano e partecipando ad alcune attività del BIOLAB, un laboratorio didattico collegato al museo.
La prima parte della mattinata si è svolta al BIOLAB, dove le classi hanno seguito due differenti percorsi, uno di anatomia comparata, l’altro relativo all’evoluzione e alla biodiversità.
Entrambi i percorsi sono stati interessanti e divertenti, perché fatti di attività di ascolto, gioco,
simulazione, osservazione e scoperta. Le due guide sono state molto brave a catturare l’attenzione dei ragazzi e a condurli alla scoperta di un mondo molto affascinante, attraverso apparecchiature strane, giochi a squadre e un linguaggio semplice ma preciso.
La seconda parte della mattina si è svolta nel vicino museo, accompagnati dalle stesse
guide, nella sezione degli ambienti italiani. I ragazzi hanno così potuto osservare alcune vetrine
che riproducevano ambienti di alcuni parchi nazionali italiani, scoprendo piante e animali più
o meno noti. Particolarmente interessante la spiegazione sulla realizzazione delle vetrine: gli animali infatti non sono imbalsamati, come molti credono, ma “tassidermizzati”, cioè la pelle è
quella originale dell’animale, morto per cause naturali o per malattia (mai ucciso!); l’interno è
stato ricostruito per poter posizionare l’animale nei modi migliori, al fine di mostrarne le caratteristiche.
Particolarmente affascinanti la foca monaca, l’orso marsicano, gli stambecchi e i lupi, ma in
generale ogni vetrina è stata una scoperta che ha lasciato i ragazzi a bocca aperta.
Intervista alla professoressa Clara Cassani
Da venti anni è una “colonna” di questa
scuola: la professoressa Clara Cassani, insegnante di lettere del corso “F”, si è fatta intervistare dal nostro giornale.
Clara Cassani, nata a Senigallia in provincia di Ancona da mamma marchigiana e papà
milanese, è venuta ad abitare a Milano, dove
tuttora risiede, a soli due mesi di vita.
Fuori dalla scuola è soprattutto una moglie
e una madre; ha due figli maschi, uno laureato
e l’altro ancora studente. I suoi interessi sono la
musica lirica, la pittura (anche se non è mai riuscita bene a dipingere, e perciò segue solamente le mostre), adora cucinare e andare allo stadio per seguire le partite della sua squadra del
cuore, il Milan, del quale è tifosissima.
Il suo sogno è sempre stato diventare medico, ma mi ha spiegato che ai suoi tempi decidevano i genitori; essi erano del parere che una
donna dovesse preoccuparsi di più della casa,
della famiglia, e quindi l’insegnante era un
lavoro più adeguato a lei. Clara
si è quindi laureata in Lettere.
Nei suoi trentatrè anni di
carriera, la prof. Cassani ha
lavorato in molti posti: ha iniziato come supplente in un liceo
scientifico a Milano, poi, una
volta passata di ruolo alle
medie, si è trasferita in una
scuola di Rescaldina, vicino a
Legnano, dopodiché è passata
a Lodi e a Pantigliate, e ha fatto
otto anni l’insegnante di sostegno a Milano.
Infine la signora Cassani è
arrivata nella nostra scuola,
nell’Istituto
Comprensivo
Fabrizio De André, dove insegna da 20 anni.
Quando le ho chiesto come si è trovata qui,
lei ha risposto che vale davvero la pena di svegliarsi presto ogni mattina e prendere l’automobile per venire in questa scuola. Infatti ha detto
che tra tutte le scuole dove ha lavorato, questa
è quella che le è piaciuta di più. Ha spiegato di
avere degli ottimi rapporti con i colleghi e con
gli alunni, ed è molto contenta del rapporto
genitori-docente.
La professoressa mi ha anche espresso il
suo parere riguardo le modifiche apportate alla
scuola dalla riforma Moratti; pensa che, come
in ogni cosa, questa abbia dei lati positivi e
negativi: trova che gli alunni abbiano meno
tempo per elaborare personalmente i contenuti, e che per i docenti si sia appesantito il lavoro a scapito del rapporto docente-alunno; trova
invece decisamente positiva l’introduzione dei
laboratori pomeridiani e della seconda lingua
straniera obbligatoria.
La prof. Cassani ha detto, dopo aver letto il
nostro giornale, di averlo trovato molto interessante, serio e professionale; ci ha consigliato di
aggiungere una parte ludica. Trova molto positivo per una scuola possedere un giornale; ha
anche aggiunto che lei personalmente ne ha
sempre realizzato uno con i suoi alunni della
classe terza.
Purtroppo la prof. Cassani ci ha rivelato che
quest’anno sarà il suo ultimo anno di insegnamento: ha difatti già deciso che l’anno prossimo
andrà in pensione.
La professoressa è già in pensione d’anzianità da tre anni, ma ha voluto continuare a
lavorare part-time perché ha sempre creduto
nel suo “mestiere” e perché avrebbe sofferto
troppo nel distaccarsi dai suoi allievi. Ma adesso, avendo compiuto i sessant’anni, ritiene sia
arrivato il momento giusto per “lasciare”.
La professoressa ha voluto dedicare alcune
parole ai bambini di Isiolo, in Kenia, che abbiamo adottato a distanza e per i quali versiamo
fondi per costruire una scuola che si sta sempre
più ampliando.
La Cassani, tra tutti i professori, è quella
che più si è preoccupata di questo progetto; ha
detto che, una volta in pensione, potrà meglio
dedicarsi al volontariato e al progetto che la
nostra scuola sostiene.
Inoltre mi ha cortesemente chiesto se poteva approfittare di questa intervista per ringraziare di cuore i genitori, il dirigente, gli alunni, i
docenti e tutto il personale scolastico per la
generosità mostrata nel raccogliere fondi per
questa missione.
Alice Fiamberti - 2 C “Virgilio”
le la
tte
ra
Michela Bottura, Chiara Maria Poli - 1 A “Virgilio”
La scuola, il Milan
e i bambini del Kenia
“Grazie per la scuola di Isiolo-Kenia”
Anche quest'anno sono orgogliosa
di sostenere le attività promosse
dall'Istituto Comprensivo De Andrè!
Carla Bruschi
La Galleria - via Dante, 2 - Peschiera Borromeo - Mi
tel. 02.55.300.716
Stimatissimi Insegnanti e Alunni della Scuola De Andrè di Peschiera
Con infinita riconoscenza porgiamo il nostro GRAZIE per il significativo contributo versato in favore della nostra Missione di Isiolo-Kenya. Crediamo sia superfluo dirvi quanto per
noi sia prezioso e quanto ci sostiene il pensiero di avere amici sensibili ai progetti educativi
e di promozione umana.
I lavori di costruzione della seconda ala della nostra scuola stanno volgendo al termine,
poi verrà arredata. In gennaio altri 74 bambini hanno iniziato la prima elementare, ora i
bimbi che frequentano la missione sono 540, dalla scuola materna fino alla quinta elementare. Frequentare la scuola della Missione per loro è una gioia, e lo dicono i loro occhi che
brillano di luce intensa quando incontrandoci esprimono la loro riconoscenza. Quanto noi
non riusciamo a ricambiare, lo faccia il Signore che mai si lascia vincere in generosità: il Suo
Amore, le sue consolazioni vi accompagnino nel nuovo anno 2006.
Con profonda stima porgo i cordiali saluti.
Vercelli, 27 gennaio 2006
Suor Maria Concetta Cassaghi
(Suore di Santa Maria di Loreto, Piazza D’Angennes n. 4, 13100 Vercelli)
Passaggi di tempo
6
Informatica,
la mia passione
Intervista a Giuseppe Lovarelli: ha conseguito
la patente informatica europea a 13 anni
La premiazione dell'alunno Lovarelli
Abbiamo intervistato Giuseppe Lovarelli, alunno della classe 3B della scuola
media, uno dei più giovani ragazzi italiani
ad aver conseguito la patente informatica
europea (European Computer Driver License); ha raggiunto il traguardo a soli 13 anni.
Lo abbiamo incontrato durante il nostro
laboratorio e gli abbiamo posto alcune
domande; ecco quanto abbiamo scoperto.
- Come è nata la tua passione per il
computer?
Non c’è stato un motivo particolare o
un momento che ricordo in modo diverso
da altri, semplicemente ho iniziato molto
presto ad utilizzare il pc e con il tempo ho
scoperto che mi piaceva e che c’erano molti
utilizzi da apprendere, così la passione è
cresciuta.
- Per quale motivo hai iniziato così
presto il tuo percorso per acquisire la
patente, quando per altri ragazzi i
tempi sono diversi?
Sembrerà strano, ma tutto è nato per
caso, per un errore fatto all’università,
quando ci sono andato per sostenere i
primi due esami. Mi sono trovato a fare
quattro esami anziché i due che avevo preparato, ce l’ho fatta e ho capito che potevo
andare avanti.
- Quale esame ti è parso più difficile? E quale invece più semplice?
Il più complesso è stato sicuramente il
primo, sia perché era l’inizio di tutto, sia
perché c’erano veramente moltissime
domande. Quello che mi ha creato meno
problemi invece è stato il terzo.
- Cosa provi nell’aver raggiunto
questo traguardo?
Senza dubbio una grande soddisfazione
per il percorso che ho fatto, e felicità per
essere riuscito in qualcosa che pochi hanno
fatto negli stessi tempi.
Gabriele Di Maggio – 1 C
Andrea Martellone – 1 A “Virgilio”
L’esperienza del primo quadrimestre
Laboratori pomeridiani:
sentiamo gli alunni
Da qualche anno, in seguito all’entrata in
vigore della Riforma Scolastica, nelle scuole
medie sono previste delle nuove attività pomeridiane chiamate “laboratori”, che permettono
sia di approfondire le discipline scolastiche, che
di svolgere attività del tutto nuove.
Gli alunni dei vari laboratori hanno raccontato alla redazione del nostro giornale le loro
impressioni, rispondendo ad alcune domande
riguardo la tipologia dei laboratori frequentati, il
gradimento, il rapporto tra le aspettative e la
realtà dell’esperienza, il rapporto con i docenti,
esprimendosi esclusivamente sui laboratori conclusi nel primo quadrimestre e non su quelli
annuali o in corso. Praticamente tutti sono stati
mediamente soddisfatti dei laboratori frequentati finora. I ragazzi sono stati protagonisti di alcune delle seguenti attività: scienze, arte, poesia,
francese, musica, tecnologie informatiche, sport,
spagnolo, inglese, storia, fumetto, diritti dei fanciulli, legalità, religione, e anche lo studio di un
genere letterario: il giallo. I laboratori preferiti
dagli alunni delle classi prime sono stati quello di
scienze e di sport. I partecipanti al laboratorio di
arte sono stati generalmente soddisfatti da una
attività manuale e creativa. Un laboratorio che
ha avuto medio successo è stato quello di francese, frequentato sia dagli alunni di prima che di
seconda; lo stesso è emerso per i laboratori di
storia, spagnolo e legalità. Ipotizziamo che il gradimento medio derivi dal fatto che si tratta di
materie più “scolastiche” e quindi meno nuove
rispetto ad altre di tipo più creativo.
Il bilancio globale di questa prima esperienza è comunque positivo, perché gli alunni
dichiarano che le loro aspettative di partenza
sono state in genere ripagate e il rapporto
instaurato con i docenti, che spesso non sono
quelli di classe, è mediamente molto buono.
L’unica richiesta che emerge un po’ da tutti è
quella di avere una maggiore possibilità di intervento nella scelta del laboratorio, quantomeno
nella eventualità di esprimere delle preferenze,
per poter così poi frequentare le attività con
maggiore profitto ed entusiasmo. In conclusione
di questo bilancio positivo, non possiamo che
augurarci i medesimi risultati nel secondo quadrimestre.
Maggio 2006
Sulla neve di Carona
con le ciaspole
Entusiasmante trekking sulle montagne
bergamasche
Il 13 febbraio scorso noi, ragazzi
della ID, accompagnati dai professori Leondi e Lommano e dalla guida
Raffaello, abbiamo vissuto un’indimenticabile esperienza sulla neve. La
gita consisteva nel raggiungere la
località di Foppolo, dopo essere partiti da Carona, camminando sulla
neve con speciali “attrezzi” che permettono di non sprofondare: le “ciaspole” o racchette da neve.
All’inizio sembrava tutto molto
facile ma, quando siamo arrivati alla
salita, c’era qualcuno con la lingua di
fuori, poiché era molto faticoso.
Confesso che, per un momento,
anch’io ho pensato di non farcela,
ma, incoraggiata dalle amiche, non ho ceduto! Arrivati quasi in cima, la nostra fatica è
stata ripagata dalla meravigliosa e strabiliante
vista delle altre montagne innevate. Prima di
riprendere il nostro cammino, ci siamo fermati per vedere quanto avevamo camminato
ma, soprattutto, per osservare il paesaggio:
infatti davanti a noi si estendeva una vasta
distesa di neve, che avremmo dovuto attraversare, con le ombre degli alberi che si riflettevano su quel candido manto e, tutt’intorno,
le cime delle montagne che pareva ci osservassero.
Detto fatto, quando siamo scesi abbiamo
pranzato al sacco e dopo mezz’ora siamo
ripartiti, senza sapere quello che ci sarebbe
successo. Infatti, quando siamo giunti sulla
neve fresca si sprofondava, si cadeva uno
Dopo la scuola,
l’astronomia!
Alla vigilia del pensionamento, Renata
Franchi si è resa disponibile per una simpatica
intervista. Renata insegna da 36 anni. Non ha
lavorato solo alle elementari dell’Istituto De
Andrè; infatti ha insegnato anche nelle scuole
speciali, per bambini disabili.
Da sempre ama i bambini, soprattutto quelli più sfortunati, in quanto loro sono più fragili
e più bisognosi.
Fin da ragazzina ha sempre preferito gli
studi astronomici, ma poi la madre l’ha convinta a scegliere un istituto superiore che la portasse a diventare una maestra. All’inizio non le
piaceva molto questo lavoro; con il tempo, ha
imparato ad amarlo. Da nove anni insegna
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Veronica Narducci - 1D “Virgilio”
Intervista alla maestra Renata Franchi
Laura Cornegliani, Giulia Rossi – 1 B “Virgilio”
Peschiera Borromeo
contro l’altro, creando l’effetto “domino” e ci
si slacciavano le racchette. Così, ogni volta
che cadeva qualcuno, si scoppiava in una fragorosa risata; nonostante questo eravamo
disposti ad aiutare i nostri amici a rialzarsi. A
me questa gita è piaciuta moltissimo, perché
mi ha permesso di scoprire alcuni aspetti
nascosti dei miei compagni e capire quanto è
importante il loro sostegno e quello dei professori, che ci aiutavano quando qualcuno
era in difficoltà. Tutto in quella giornata era
favorevole, piacevole e “mitico”: sembrava
perfino che il “lei” che dobbiamo rivolgere ai
professori tutti i giorni, non esistesse più, perché eravamo, alunni e insegnanti, in perfetta
sintonia.
scienze e matematica alle scuole elementari;
prima ha insegnato storia, geografia, studi
sociali ed educazione fisica.
Per quanto riguarda il suo rapporto con il
personale scolastico (insegnanti, bidelli… ), ci
ha detto che è stata davvero fortunata a trovare dei compagni di lavoro così socievoli e simpatici; anche con il direttore ha instaurato un
buon rapporto fin dal primo momento.
Un episodio molto importante nella sua
carriera, è stato insegnare ad un bambino
cieco. Si chiamava Matteo, leggeva e scriveva
in Brail. Nonostante ciò, era molto bravo a
scuola; spesso le raccontava i suoi sogni.
Oltre ad esperienze riguardanti i bambini e
la scuola, ha lavorato anche come addetta
all’impaginazione di un’importante casa editrice. All’inizio questa attività le piaceva, poi però
ha capito che la vita d’ufficio non faceva per lei.
Renata ha deciso di andare in pensione,
specialmente per due motivi: per i suoi figli e
per i nipoti, ai quali vuole stare più vicina. Lei
si considera una maestra severa solo quando
serve, ma sempre disponibile a ridere e scherzare insieme ai suoi alunni, senza
però oltrepassare i limiti.
Nella vita di Renata resterà sempre un punto interrogativo: “La sua
vita sarebbe cambiata se avesse fatto
l’astrologa?”. Una cosa è certa:
quando andrà in pensione, studierà
ciò che da sempre l’appassiona: gli
astri!
Renata è madre di 4 figli, due
dei quali vivono in Inghilterra con i
suoi 2 nipotini. I suoi figli hanno
sempre approvato il suo lavoro e lei
ha dedicato loro moltissimo tempo.
Per concludere l’intervista, le abbiamo domandato che cosa lascerà ai suoi alunni; lei ci ha
risposto: ”Spero di lasciare tutti i miei buoni
consigli per proseguire gli studi senza di me,
soprattutto spero di non lasciare dei bambini
tristi per un nuovo ADDIO ” .
Katia Barraco, Marta Tarasconi
2D “Virgilio”
Passaggi di tempo
7
Maggio 2006
Cronaca semiseria del viaggio in Romagna
Dal Rubicone al Po
Intervista a un nostro ex alunno
Gregorij il musicista
Sul ponte di Tiberio a Rimini
Ore 24: iniziamo a chiacchierare, a confidarci, a ridere.
Ore 6,30: sveglia (illusione dei prof.).
Inizia il nostro vero viaggio d’istruzione sul
delta del Po, a Ravenna e a Ferrara. Ci imbarchiamo alla scoperta del delta del Po, luogo in
cui nidificano varie specie di uccelli tra cui
l’airone. La cosa che ci ha colpito di più però
è stato sicuramente il punto in cui il fiume si
univa al mare; si notava soprattutto la differenza del colore dell’acqua.
Dal delta siamo passati a Ravenna, città
famosa per i suoi innumerevoli mosaici bizantini, che abbiamo potuto ammirare in
Sant’Apollinare Nuovo, San Vitale e nel
Mausoleo di Galla Placidia, che all’esterno si
presenta molto semplice, ma all’interno è di
una bellezza spettacolare.
A Ferrara, invece, abbiamo potuto ammirare il particolare Palazzo dei Diamanti, rivestito di bugne tagliate a forma di diamante e il
Castello Estense, commissionato da Niccolò II
D’Este all’architetto Bartolino da Novara.
L’edificio è stato costruito intorno alla Torre
dei Leoni, che ora fa parte del castello. Siamo
passati a un misto di stili ammirando la
Cattedrale dedicata a San Giorgio, patrono
della città: venne realizzata in tre secoli passando dalla severità del romanico all’eleganza
del gotico.
Mercoledì 5 aprile 2006: purtroppo è l’ultimo giorno. Malinconicamente lasciamo l’albergo e ancora più malinconicamente arriviamo a casa. Domani è un altro giorno…
Classi 2B e 2F - “Virgilio”
Il piacere della lettura nella scuola materna
“ Apriti libro bello…"
Il libro è uno dei mezzi per stare con i bambini, per avere un rapporto con loro, per conoscerli. Leggere una storia è molto diverso dal raccontarla; il libro diventa l’oggetto mediatore della relazione tra adulto e bambino. Leggere ai bambini diventa un’esperienza di intenso
valore affettivo perché permette di condividere, in una situazione di vicinanza e di complicità, il piacere di ascoltare e di scoprire nuove avventure, luoghi e personaggi.
Da queste motivazioni, da alcuni anni nella biblioteca della scuola dell’infanzia “Collodi”
di Bettola effettuiamo il “PRESTITO”. Ogni bambino per trasportare il libro scelto, ha una
particolare borsetta di tela colorata e personalizzata da disegni e scritte.
Quando i bambini riportano a scuola il libro, capita che raccontino l’uso che ne hanno
fatto a casa; qualcuno l’ha portato a letto, qualcuno l’ha guardato sul divano con mamma,
papà o un fratello maggiore. Per i bambini questi momenti non sono “poco importanti”; si
spera che il servizio presta-libro possa incoraggiare l’uso dei libri in famiglia.
Al fine di stimolare maggiormente i
bambini al piacere
della lettura, noi
insegnanti abbiamo
chiesto la collaborazione della biblioteca comunale e attivato una fruttuosa
collaborazione.
Le insegnanti
dell’ultimo anno
della scuola
dell’Infanzia
“Collodi”
Tempo fa abbiamo intervistato un
ragazzo di 15 anni di nome Gregorij
Dell’Antonio; si tratta di un ex alunno della
“Virgilio”.
Grazie al corso pomeridiano di musica,
ha tenuto un buon contatto con la nostra
scuola, anche se ora è alle superiori.
Frequenta l’Itsos, una scuola di cinema,
fotografia e musica.
Egli ci ha detto che quell’Istituto gli
piace molto; con i compagni e con i professori ha fatto subito amicizia.
Va bene in tutte le materie, ma quelle
po la
esi
a
Ore 7 del 3 aprile 2006: il nostro tanto
atteso “viaggio di istruzione” comincia!
Hurrà si parte! “Ciao mamma, ciao
papà”. Le prof. vorrebbero “istruirci”, ma noi
ascoltiamo il nostro MP3 o recuperiamo il
sonno.
Ore 10: le mamme iniziano a chiamarci
sui cellulari: “Sì mamma, tutto bene, ci sentiamo questa sera”.
Ore 12: Rimini. Vorremmo andare al mare
e invece… Arco di Augusto, tempio
Malatestiano: Uffa!
L’Arco di Augusto è imponente; restiamo
veramente stupiti da come è ben conservato
nel tempo, quante persone, quante vicende
sono passate sotto di lui! Eccoci in Piazza Tre
Martiri, l’antico Foro, dove si racconta che
Cesare abbia riunito i suoi legionari dopo
aver passato il Rubicone: “Alea iacta est”.
La 2B e la 2F procedono divise per poi
incrociarsi nel punto dove il cardo incontrava
il decumano, perché Rimini fu il punto di congiunzione tra la Flaminia e l’Emilia. Lasciamo
Roma e ci tuffiamo nel Rinascimento; ecco la
bella facciata del tempio Malatestiano dell’architetto Leon Battista Alberti, costruita per
ordine di Sigismondo Malatesta nel 1449.
Ore 17,30: finalmente in albergo, che
bello condividere la camera con le
amiche/amici più cari. Disfatti i bagagli, ridiamo, giochiamo in attesa della cena.
Ore 21,30: riusciamo ad organizzare nella
hall dell’albergo una discoteca con i nostri
CD. Ci scateniamo!
Ore 23,30: “coprifuoco”, tutti in camera e
in silenzio (illusione dei prof.).
Noi giornalisti
Siamo i ragazzi del giornale
spiritoso e professionale.
Ci impegniamo a tutto andare
divertendoci a lavorare.
Scrutiamo, cerchiamo sempre
notizie serie o “extra-vaganti”
la scuola riguardanti.
È una grande redazione
che trasmette emozione.
Siamo sempre al lavoro
sembra che cerchiamo l’oro.
“PASSAGGI DI TEMPO”
è effervescente
e piace a molta gente.
Non ci sono articoli scadenti,
bensì tutti eccellenti.
Parliamo sempre in quantità
della nostra “scuola di qualità”.
Il giornale è bello assai
non lo lasceremo mai!
Lara Besostri, Alessandro Fabricatore
per la Redazione
delle Classi Seconde “Virgilio”
che preferisce sono cinema, matematica e inglese. Riguardo alla musica,
suona la chitarra e la batteria, ma studia solo la
chitarra; spera di poter
frequentare il Conservatorio, per diplomarsi.
Inoltre ha dichiarato
che pratica dello sport,
pallanuoto ed esercizio
fisico in palestra; ha partecipato a molti gruppi
sportivi.
Ci ha detto anche che
gli manca questa scuola,
soprattutto i professori e i
compagni. Chiaramente
le due scuole, medie e
superiori, sono diverse, a
cominciare dalle dimensioni.
Essendo molto curiosi, gli abbiamo
domandato come ha vissuto i giorni degli
esami; lui ha risposto che era molto agitato,
ma in fondo contento. I momenti più belli
che ha vissuto in questa scuola sono stati i
concerti a cui ha partecipato e la gita di fine
anno svoltasi a Barcellona.
Mattia Masciadra - 2B,
Christine Montemurro e Susanna
Seghizzi - 2F - “Virgilio”
Progetto aria:
una scoperta
per i più piccoli
Il giorno 13 febbraio i bambini di 5 anni
della scuola dell’infanzia “Collodi” di
Bettola hanno fatto la prima uscita prevista
dal progetto “Aria pulita vogliamo garantita”.
A piedi, accompagnati dal vigile urbano
si sono recati in Piazza Lombardi, dove
incontrati i bambini della sezione Verde
(distaccata alle elementari) hanno osservato le indicazioni stradali, i mezzi che attraversano la strada statale Paullese e gli odori
degli scarichi che emanano i veicoli.
I bambini si sono resi conto da soli che
l’aria era più pesante vicino alla strada di
quando andavano in montagna con i genitori.
Per osservare tutto ciò ci siamo fermati
alle panchine vicino al Municipio: il vociare
dei piccoli ha fatto affacciare il Signor
Sindaco che ci ha raggiunto per salutarci.
Très Jolie
PARFUMS BIJOUX
profumi e cosmetici di qualità
gioielli
sempre
bellissime...
calze Philippe Matignon
piazza Lombardi
Peschiera Borromeo
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Passaggi di tempo
8
Maggio 2006
Cultura e amicizia nel viaggio di istruzione a Firenze e Pisa
Sull’Arno d’argento
zione siamo ripartiti e la nostra meta è stato ancora il capoluogo toscano; qui abbiamo atteso la nostra guida; una volta
incontratala, siamo partiti alla volta del Duomo o S. Maria del
Fiore, una cattedrale di enormi dimensioni, da lasciare senza
fiato. La parte principale di questa chiesa è sicuramente la
cupola, progettata dal Brunelleschi e dipinta internamente da
Giorgio Vasari; questa cupola è di dimensioni talmente grandi,
che da qualsiasi prospettiva aerea si osservi la città, essa si
potrà sempre notare. A fianco alla chiesa vi sono il Battistero di
S. Giovanni Battista, con la famosissima “Porta del Paradiso” e
il Campanile di Giotto.
Seconda tappa importante di quella giornata è stata
Noi ragazzi contavamo i giorni, e finalmente quello fatidico è arrivato: alle sette in punto del 3 Aprile le
classi 2C e 2D sono partite per l’attesissimo viaggio
d’istruzione, accompagnate dai loro insegnanti.
Il viaggio è stato abbastanza breve e verso le
11.30 l’autista ci ha lascito sul Lungarno; da lì abbiamo iniziato a visitare Firenze, accompagnati dalla
nostra inseparabile guida Silvia. Le tappe di quel giorno sono state Piazza della Signoria, centro politico
della città, nella quale dominano le statue del Perseo
di Benvenuto Cellini, il David di Mighelangelo e la
fontana del Nettuno di Bartolomeo Ammannati,
Palazzo Vecchio o della Signoria, sede del governo
cittadino. Questo palazzo racchiude dentro di sé sette
secoli di storia; fu probabilmente progettato da Arnolfo di Cambio tra
la fine del Duecento e l’inizio del Trecento.
Subito dopo abbiamo visitato Piazza Santa Croce; questa zona fu
abitata nel 1200 dai monaci francescani, che portarono a una rapida crescita della popolazione di quel quartiere. È stata poi la volta di
Ponte Vecchio, risalente al 1345: fu l’unico ponte fiorentino a resistere durante la Seconda Guerra Mondiale. Il Ponte è caratterizzato
dalle botteghe degli orefici e dei gioiellieri. Per finire abbiamo visitato anche Piazza della Repubblica: in questa piazza sorgeva anticamente il Foro romano, e al centro di essa è situata la Colonna
dell’Abbondanza, che sta ad indicare il punto d’incontro tra il Cardo
e il Decumano. Una volta finita la nostra lunga ed estenuante camminata siamo tornati in albergo, dove dopo la cena siamo finalmente riusciti a riposare. Il mattino seguente, dopo un’abbondante cola-
Palazzo Pitti, che fu la dimora di diverse famiglie, con l’annesso
Giardino di Boboli, un giardino immenso in classico stile italiano.
Una volta visitato tutto, abbiamo sostato al Giardino per una meritata pausa, dopo un’intera mattina di camminata. Infine siamo tornati
in albergo. Dopo una notte praticamente insonne, siamo partiti per
Lucca; una volta finita la visita, ci siamo diretti a Pisa, in Piazza dei
Miracoli. Durante il viaggio di ritorno in pullman, le due classi si sono
unite, formando un’unica grande classe, che scherzava, cantava,
rideva; questi momenti, come anche quelli trascorsi nei giorni immediatamente precedenti, mi hanno fatto capire quanto sia bello far
parte di classi affiatate; sicuramente io questi momenti li terrò sempre nel cuore.
Alice Fiamberti - 2C “Virgilio”
Psicomotricità: un
modo divertente
per conoscerci
meglio
Ogni venerdì, noi bambini di 4/5 anni
della scuola dell’infanzia “Collodi”, insieme alle nostre insegnanti e a Sara, la specialista di psicomotricità, indossiamo la
tuta da ginnastica e ci cimentiamo nell’attività ludico-motoria.
La musica allegra che fa da sottofondo ai nostri incontri, ci fa muovere più
volentieri.
Il gioco motorio è un momento essenziale per la nostra età, carico di significati
simbolici, affettivi, senso-percettivi, relazionali e fisico-motori.
Inizialmente i nostri movimenti sono
spontanei, ma via via si fanno più coordinati e mirati.
Abbiamo a disposizione molti strumenti: cerchi, corde, palle, mattoncini,
teli colorati e tanta voglia di muoverci,
saltare e sperimentare con il nostro corpo.