n° 3 – maggio 2006(dimensioni 5.3 MB)
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Passaggi di tempo Notizie dall'Istituto Comprensivo Statale Fabrizio De André * Maggio 2006 - n. 3 Intervista a Dori Ghezzi, Presidentessa della Fondazione De André Fabrizio, la Fondazione ed io Ci è stato proposto di intervistare un personaggio importante per la nostra scuola. Con grande entusiasmo abbiamo accettato: avremo incontrato la mitica Dori Ghezzi, moglie di Fabrizio De André, al quale il nostro Istituto Comprensivo è intitolato. Così martedì 28 marzo, accompagnati dai Professori Leondi e Adami, insieme al Direttore Facciorusso e alla Professoressa Anzani, ci siamo recati a Milano, in Via S.Vittore. Qui ha sede la Fondazione De Andrè. Arrivati, siamo stati accolti da tre membri della Fondazione: la giornalista Elena, aspettando l’arrivo di Dori Ghezzi, ci ha intrattenuti spiegandoci alcune cose sulla Fondazione medesima. Verso le 11.30 è arrivata la “padrona di casa”, ovvero Dori Ghezzi, la quale ci ha fatto strada verso un’altra sala, dove ha avuto inizio l’intervista. Per iniziare le abbiamo fatto delle domande sulla sua carriera artistica. Nonostante la passione per il canto sia nata quando era bambina, la sua carriera da cantante è cominciata molto più tardi, in quanto lei non voleva che il canto diventasse una professione. Dori, infatti, non ama il protagonismo, e per questo preferisce avere una parte da corista (o cantare in duetto), invece che esibirsi da solista. Da questo si capisce che è una persona abbastanza timida e che si emoziona facilmente. Nonostante lei sia sempre stata una brava cantante, non ha mai scritto i testi delle sue canzoni. Dalle domande sulla carriera, siamo passate a quelle sulla vita privata, chiedendole di raccontarci la sua vita con Fabrizio. Abbiamo scoperto che si sono incontra- Dori Ghezzi insieme ad alunne, docenti e dirigenti dell'Istituto De André ti per la prima volta ad una manifestazione. Altri modi per iscriversi sono: telefonare o Si sono rivisti casualmente in un ristorante e scrivere. Iscrivendosi, si diventa socio sostesuccessivamente in una sala di registrazione, nitore, entrando così a far parte della grandove è avvenuto l’incontro fatale. de famiglia. La Fondazione ha sede legale a In seguito le abbiamo fatto delle doman- Genova, perché l’idea è nata proprio lì. de riguardanti la Fondazione De Andrè, di Da due anni la Fondazione ha promoscui lei è la presidentessa. Ci ha spiegato che so la concessione di contributi di spese a giol’idea non è partita da lei, bensì da persone vani artisti; questi però non sono ancora molto vicine a Fabrizio. I maggiori obbiettivi diventati famosi, in quanto il progetto esiste della Fondazione sono: tutelare le opere di solo da poco tempo. Un’altra iniziativa Fabrizio e aiutare chi non ha le idee molto importante, è il progetto Axè, progetto del chiare su cosa fare in futuro. quale il nostro giornale si è occupato nel Negli ultimi cinque anni la Fondazione numero di Dicembre. Il fondatore è Cesare ha raccolto tutte le informazioni possibili De Florio La Rocca, che Dori conobbe a riguardanti la vita di Fabrizio; con queste è Firenze durante un incontro con il ministro poi stato realizzato un libro. Inoltre la della cultura brasiliano. Fondazione ha ritenuto necessario avere un - segue a pagina 2 sito on-line grazie al quale ci si può iscrivere. Manifestazione della Scuola al Cinema - Teatro “De Sica” Atmosfere Giovedì 25 maggio e venerdi 26 maggio alle ore 20.30, al Cinema Teatro “De Sica” di Peschiera Borromeo l’Istituto Comprensivo De André, con il patrocinio della Fondazione Fabrizio De André Onlus e la collaborazione dell’Amministrazione Comunale, presenta lo spettacolo: Atmosfere. PROGRAMMA Alunni, ex alunni e docenti di tutte le scuole dell’Istituto pre- sentano: Gli uccelli, Andrea, Il cielo d’Irlanda, Ariose previsioni, Gambadilegno a Parigi, La canzone di Marinella, Quello che non ho, The sound of silence, Funiculì funiculà, Le métèque, Sotto questo sole, Khorakhané, Amore che vieni amore che vai, Era de maggio, Vola cigno, Le nuvole, Bridge over the troubled water, Sotto le stelle del Messico. Venerdi 26 maggio avremo l’onore di ospitare un musicista finissimo, amico di Fabrizio De André: Francesco Baccini. Dopo aver incontrato le tante metafore della vita custodite nel fruscio dell’Acqua (2004) o nelle memorie della Terra (2005), abbiamo cercato - così direbbe Fabrizio De André - di “rincorrere il vento” per catturare qualcuna delle emozioni che vagano nell’Aria. Nascono così le Atmosfere che dipingono “occhi limpidi come un addio” o sussurrano di un amore che ha il sapore delle “cerase rosse” o raccontano di un contadino che “raccoglieva violette ai bordi del pozzo” o seguono gli uccelli nelle loro “traiettorie impercettibili” che tracciano “codici di geometria esistenziale”… Il Dirigente Scolastico - G. Facciorusso Per il sostegno dato allo spettacolo e al nostro giornale “Passaggi di tempo”, si ringraziano gli sponsor Fabricatore, La Galleria, Cooperativa Edificatrice Lavoratori, Trés Jolie, Suema Viaggi e Vacanze. EDITORIALE La pubblicazione del terzo numero di “Passaggi di tempo” è davvero un evento eccezionale. Io stesso – a maggio scorso – non sapevo ancora se la nostra volontà di offrire agli alunni la possibilità di esprimersi e di riconoscersi attraverso un mezzo di grande impatto comunicativo e di enorme valore educativo si sarebbe poi concretizzata. Constatare ora che siamo riusciti a dare continuità al nostro progetto formativo è per noi un motivo di profonda soddisfazione e speriamo davvero che quanti finora ci hanno sostenuto continuino a farlo anche perché essere supportati da aziende che vivono nello stesso territorio in cui vive la scuola e che hanno una forte caratterizzazione familiare aggiunge un pizzico di orgoglio alle nostre motivazioni non solo professionali, ma anche e soprattutto umane. Sapendo che i nostri lettori sono in prevalenza genitori, alunni, docenti e – mi auguro – rappresentanti di istituzioni locali, costruirò ora una improbabile finzione letteraria che spero mi consenta comunque di dire qualcosa di significativo a persone che simbolicamente rappresentano appunto i nostri lettori. Alla Signora Marinella suggerirei di sfogliare il giornale non per cercare il racconto dell’attività svolta nella classe di suo figlio perché potrebbe non trovarlo. Troverà invece – in ogni riga, in ogni pagina – i segni inequivocabili dell’attenzione e della tensione educativa che la scuola frequentata dal suo bambino dedica a tutti gli alunni. A Piero vorrei semplicemente far notare come spesso accada che siano gli alunni ad insegnare qualcosa ai loro professori ed al loro preside. Il modo in cui stai combattendo la tua silenziosa battaglia quotidiana per strappare alla vita il diritto di essere vissuta mi ha fatto capire tra l’altro che talvolta la scuola è persino più importante e potente di quanto dovrebbe essere… Grazie, Piero. Alla professoressa De Andrade dico solo che dal giornale si intravede appena la finezza dell’impegno educativo e didattico che da sempre caratterizza la sua professionalità. Il fatto è che spesso le cose più importanti non sono quelle che si scrivono, ma quelle che non si scrivono perché è difficile scriverle. Si trovano comunque in giro: soprattutto nelle menti e nei cuori dei suoi alunni e delle sue alunne. Al Sig. Pubblico Amministratore chiedo cortesemente di aver riguardo per il fatto che la scuola è un organismo complesso e delicato che – come i bambini che accoglie – ha bisogno di cure costanti e di particolari attenzioni. Pertanto – prima di ‘tagliare’ risorse destinate alla vita ed alle attività della scuola – pensi se può a tutte le possibili alternative. Si scervelli fino a non poterne più per il mal di testa e si consoli, se serve, sapendo che il dirigente della scuola ha un mal di testa pari al suo. Il Dirigente Scolastico Prof. Giuseppe Facciorusso Passaggi di tempo 2 I volontari incontrano gli alunni della "Collodi" Maggio 2006 - segue dalla prima pagina - La protezione civile "tra i banchi di scuola" Il giorno 20 Marzo il corpo volontari della protezione civile di Peschiera Borromeo ha tenuto, come fa da qualche anno, un incontro con i bambini della scuola dell’infanzia “Collodi”. Dopo aver presentato le loro divise e alcuni attrezzi che utilizzano in caso d’incendio o di altro pericolo, hanno creato una sorta di gioco: “Indovina cos’è?”. Dentro a grandi scatoloni colorati, preparati dalle nostre insegnanti, la protezione civile ha nascosto alcuni oggetti che usa negli interventi d’emergenza, e i bambini attraverso il tatto dovevano indovinare cosa fossero. Si è trattato di un modo divertente per imparare nozioni di grande utilità, per conoscere queste persone “speciali” e il lavoro che da anni svolgono sul nostro territorio. Dori e Fabrizio Insieme andarono in Brasile, dove lei conobbe i ragazzi che decise di aiutare. Nella nostra intervista non poteva mancare un parere di Dori sulla nostra scuola; lei è rimasta colpita dal fatto che noi giovani sappiamo tante cose su Fabrizio e ne conosciamo testi e canzoni! Per concludere, solo per voi lettori di “Passaggi di tempo”, una notizia in anteprima: Luisa Vittoria, figlia di Dori Ghezzi e di Fabrizio, ha inciso il suo primo disco, in uscita tra il mese di aprile e quello di maggio! Grazie Prof. Quetti! Dopo ben 33 anni di insegnamento, verifiche e interrogazioni, la professoressa Diana Quetti ha deciso di lasciarci e di andare in pensione. Pur nella sua severità, è sempre stata ed è un’ottima e stimata Docente, che viene e verrà ricordata da tutti i suoi alunni. I suoi insegnamenti non solo sono stati utili per la nostra preparazione scolastica, ma ci hanno aiutato anche a crescere e a diventare più maturi. Quindi noi, parlando a nome di tutta la 2ªC, possiamo dirle solo una cosa: GRAZIE DI TUTTO, PROF!!! Greta Bajni, Claudia Ferrari, Alice Fiamberti - 2C “Virgilio” Katia Barraco, Jantine Commandeur, Marta Tarasconi 2D “Virgilio” Passaggi di tempo Nuovi “murales” alle Elementari e alle Medie di Bettola Una scuola più colorata e allegra I “murales” delle Elementari Presso la Scuola elementare di Bettola, già dall’anno scolastico 2001-2002 si era realizzato un murales, in occasione dell’intitolazione del nostro Istituto a Fabrizio De André. Bambini e insegnanti hanno ritenuto l’esperienza positiva ed educativamente valida, perciò, dopo la ristrutturazione dell’edificio, hanno deciso di ravvivare le pareti dell’atrio e di alcuni corridoi per rendere più accogliente un ambiente scolastico che ospita più di 500 bambini. Alcuni docenti con i loro alunni hanno realizzato i bozzetti decidendo soggetti e colori. Successivamente alcuni genitori, sollecitati dal Dirigente Scolastico, si sono resi disponibili per decorare altre pareti. In questo modo la collaborazione scuolafamiglia è divenuta ancora più attiva e concreta. E la scuola più “colorata” e “allegra”. Per alcuni mercoledì consecutivi noi alunni delle classi 3F e 3D abbiamo preso parte al rinnovamento del murales che divide la biblioteca dalla mansarda al secondo piano dell’Istituto. Prendendo ispirazione dalle opere dell’artista Keith Haring aderente al graffitismo americano degli anni Sessanta, abbiamo realizzato il nostro murales con colori puri e brillanti, come c’era stato chiesto dalla Prof. Katia Calò per vivacizzare l’ambiente. Questa esperienza è stata divertente e siamo felici di essere stati scelti per creare un’opera che rimarrà nella scuola per sempre! Hanno partecipato al progetto: Alessandro Beranger, Sara Gasperini, Gabriela Bucca, Nicolò Visioli, Mariagrazia Chiarolla, Lucrezia Napoli della classe 3 F. Quelli della 3 D sono: Jacopo Rossi, Francesca Migliozzi, Francesco Banfi, Jennifer Tufano, Erika Ciancio, Lorenzo Serio, Cristina Vasta, Silvia Ciuti. Sara Gasperini, Alessandro Beranger, Gabriella Bucca - Medie “Virgilio” La Redazione Laboratorio di Giornalismo Classi Prime Medie: Federico Allocco, Mirko Bassanini, Michela Bottura, Laura Cornegliani, Gabriele Di Maggio, Andrea Martellone, Giulia Mauri, Michael Murgolo, Chiara Maria Poli, Giulia Rossi, Gabriele Thurner, Martina Vincenzi. Classi Seconde Medie: Greta Bajni, Katia Barraco, Lara Besostri, Jantine Commandeur, Alessandro Fabricatore, Claudia Ferrari, Alice Fiamberti, Debora Michelini, Mattia Masciadra, Christine Montemurro, Marta Tarasconi, Susanna Seghizzi. Responsabile del giornale: Prof. Sergio Leondi Co-responsabile: Prof. Chiara Durelli Collaboratrice: Prof. Roberta Bolzoni Titolare del Laboratorio di Giornalismo delle Classi Prime: Prof. Chiara Durelli Titolare del Laboratorio di Giornalismo delle Classi Seconde: Prof. Sergio Leondi Fotografie: Prof. Flavio Giacomessi Segreteria di Redazione: Simone Molinelli, Marta Moroni 2D “Virgilio” Impaginazione : Alessandro Robecchi Quindicinale 7 Giorni, Sergio Leondi Tipografia: Fda Eurostampa Srl Tiratura: 5.000 copie Istituto Comprensivo Statale “Fabrizio De Andrè” via Carlo Goldoni 1, Peschiera Borromeo e-mail: [email protected] Fax: 0251650184 Dirigente Scolastico Prof. Giuseppe Facciorusso Tel. Tel. Tel. Tel. Tel. Tel. Tel. Direzione: 025470172 - 025470527 Scuola Media “Virgilio”: 025470797 Scuola Media di San Bovio: 027532831 Elementari Bettola: 025470402 Elementari San Bovio: 027531431 Materne Bettola: 025471076 Materne San Bovio: 027532829 I giovani per i giovani: disabili e sport Le classi prime hanno assistito alla 26ª edizione della manifestazione “I giovani per i giovani”, è il titolo di una manifestazione svoltasi al Forum di Assago il 31 marzo 2006: una giornata di sport interamente dedicata ai disabili, a cui le classi prime della scuola media hanno partecipato come pubblico, insieme ad alunni delle scuole elementari, medie e superiori di Milano e provincia. Si è trattato di una serie di gare e dimostrazioni che hanno avuto lo scopo di mostrare l’enorme forza di volontà e la passione che i disabili impiegano per concretizzare il sogno di continuare a praticare gli sport preferiti, nonostante le difficoltà che la disabilità può comportare. Le gare sono state aperte da una interessante dimostrazione delle tecniche di addestramento di cani per non vedenti. Subito dopo abbiamo osservato uno sport decisamente insolito e poco noto, il torball, praticato da non vedenti. Si pratica da due squadre, ciascuna composta da tre giocatori; lo scopo è fare goal nella porta avversaria; la palla sonora non deve colpire nel suo tragitto delle corde che sono tese a metà del campo, a cui sono fissati dei sonagli. Fondamentale da parte del pubblico è il silenzio, che si può rompere in grida di gioia solo in caso di goal per esultare insieme ai giocatori. E’ stata poi la volta della ginnastica ritmica, presentata da un gruppo di ginnaste affette dalla sindrome di down, che hanno ballato utilizzando i vari attrezzi previsti da questa disciplina (palla, nastro, cerchio). Molto avvincente il proseguimento della mattinata con una partita di basket tra atleti in carrozzella; identiche le regole e affascinante l’agilità con cui si muovevano sul campo; qualche brivido per le cadute, ma identiche le emozioni di una qualsiasi partita, dato l’entusiasmo e la bravura dei giocatori. La manifestazione si è conclusa con una partita di calcetto tra due squadre composte da ragazzi affetti da sindrome di down o da problemi di natura psichica; il match è stato molto combattuto e si è concluso in parità, tanto che si è dovuti ricorrere ai calci di rigore. Il pubblico è stato molto caloroso, ha incitato gli atleti con cori, applausi e striscioni di incoraggiamento; si è trattato di un’esperienza molto significativa che ha dato l’opportunità di riflettere sul valore dello sport e sulla disabilità non come un limite, ma come una marcia in più per affrontare le sfide della vita. Gabriele Thurner - 1 D “Virgilio” Passaggi di tempo 3 Maggio 2006 “Signore e signori, teatro!” La luce e il buio nell'esperienza teatrale dei piccoli alunni di San Bovio Quest’anno nella scuola dell’infanzia “Antichi fontanili” di San Bovio tutti i bambini di 5 anni hanno partecipato al progetto “Teatroemozione”. L’idea di fondo di questo progetto è stata quella di costruire un percorso che consentisse ai bambini di vivere un’esperienza teatrale, partendo dal bambino stesso e dalla teatralità spontanea che egli è in grado di esprimere naturalmente. Questa teatralità “istintiva” è stata valorizzata ed arricchita, anche grazie alla guida ed ai suggerimenti degli insegnanti, utilizzando “la grammatica espressiva” propria del teatro (i personaggi, le storie, le luci…). In quest’ottica la tecnica teatrale è stata al servizio dell’invenzione, così come le regole del linguaggio sono state al servizio del senso del discorso, dando vita ad un teatro “a misura di bambino”. Fondamentali sono stati l’approccio dei bambini al gioco di finzione, le strategie messe in atto, il rapporto creato con la realtà, il piacere provato e lo spessore emotivo di ciò che hanno vissuto. L’ultima parte di questo progetto, che si è svolto da novembre ad aprile, ha portato i bambini a scoprire due elementi teatrali: la luce ed il buio. La prima scoperta fondamentale è stata che “SE C’E’ LUCE (“di lampadina, di candela, di sole, di fuoco, di torcia, ecc….”) NON C’E’ BUIO E SE C’E’ BUIO (“che fa un po’ paura…”) NON C’E’ LUCE” La signora Luce ed il Signor Buio, infatti, non sono amici e non giocano insieme, ma c’è qualcuno che è amico di tutti e due … OMBRA !!!! Infatti, Ombra per farsi vedere ha bisogno sia di Luce sia di Buio (“ombra è un pezzo di Buio”) ed è amica di entrambi. Ma Ombra si muove, si sposta, non si può toccare, così abbiamo dovuto trovare un modo di “catturarla”, di farcela amica per farci accompagnare a giocare, senza paura, anche nel buio. In piccoli gruppi siamo andati in atelier di pittura, che per l’occasione era stato oscurato e dotato di un faro, e quando si è acceso il faro sono comparse le ombre, che si vedevano benissimo sui fogli bianchi appesi al muro… Allora a coppie le abbiamo catturate: un bambino si metteva davanti al foglio e l’altro ne catturava l’ombra con un pennarello. Alla fine ognuno riempiva di nero la propria sagoma, mentre una musica di sottofondo creava un’atmosfera rilassante, ed ecco qui sotto il risultato … Lara Nicoletta - Scuola dell’Infanzia “Antichi fontanili” di San Bovio La mia vita e il lavoro Intervista ad Antonietta Dibranco, prossima pensionata L’intervistata è Antonietta Dibranco. E’ una bidella, o meglio una collaboratrice scolastica della scuola elementare. Prima di fare questo mestiere lavorava alla Vortice, una ditta di elettrodomestici, nella quale si trovava bene e di cui conserva un buon ricordo. Dopo essersi licenziata per problemi familiari, ha lavorato per alcuni anni alla Droguet, come responsabile di addobbi natalizi, fino a che l’azienda non chiuse. Alla nostra scuola cominciò a prestare servizio come “inserviente” della mensa scolastica, successivamente divenne bidella; l’anno prossimo andrà in pensione. Prima di essere SOCIETA' COOPERATIVA A.R.L. FONDATA NEL 1952 Via Due Giugno, 2-4 4 - 20068 Peschiera Borromeo (Mi) Tel. 02.51.65.03.67 - 02.55.30.15.11 - 02.55.30.34.92 fax 02.55.30.15.29 - [email protected] www.coopcel.com assunta alla scuola elementare di Bettola, dove tuttora presta servizio, ha lavorato nelle scuole di Mezzate, S.Bovio, Zelo Foramagno e alla scuola materna di Bettola. Con i suoi colleghi si trova bene; del Direttore dice che è una brava persona e che fra tutti quelli che ha avuto precedentemente, lui è il migliore. La signora Antonietta svolge due turni settimanali con differenti orari; ama molto il suo lavoro e quello che più la rende felice è stare in mezzo ai ragazzi, a cui è molto legata. Per quanto riguarda la sua vita privata, è sposata e ha un figlio maschio ormai adulto. E’ nata nel 1946 ad Aquino, provincia di Frosinone, in Ciociaria. Purtroppo è rimasta orfana all’età di due anni. Ai suoi tempi, quando andava a scuola, c’erano diverse regole, che ora fortunatamente non ci sono più: i maschi e le femmine erano in classi diverse, i professori erano più severi e per parlare fra di loro i ragazzi dovevano farlo di nascosto, portavano un grembiule nero, con un fiocchetto blu e il colletto bianco. Terminata la scuola, Antonietta andava sempre a ricamare e cucire dalle suore; ha realizzato anche delle bambole di pezza con i capelli fatti con i filamenti delle pannocchie di granoturco. L’età per lei meglio vissuta è stata quella adolescenziale. Ama molto viaggiare e ha visitato diversi luoghi nei quali si trovano siti archeologici; infatti sin da piccola tra le diverse materie di studio, preferiva la storia. Se ne avesse avuto le possibilità, da giovane le sarebbe piaciuto fare delle immersioni subacquee, visto che è amante del nuoto. Ci ha detto infine che tutti i lavori che ha svolto e, in particolare quello da bidella, le sono piaciuti molto e si ritiene soddisfatta. Debora Michelini, Lara Besostri - 2C; Susanna Seghizzi - 2F “Virgilio” Passaggi di tempo 4 Maggio 2006 Istituto Fabrizio De André: quando la musica unisce Lo sport sempre protagonista Nel Concerto di Primavera protagonisti soprattutto i Docenti Per una scuola che ha scelto di intitolarsi al grande Fabrizio De André, l’educazione musicale svolge un ruolo di primissimo piano, prestando un’attenzione particolare ai testi abbinati alle note. Non a caso, da noi anche i corsi pomeridiani di musica riscuotono un successo straordinario: ogni settimana svariate decine di ragazzi si divertono con la teoria e l’esercizio musicale, imparano a suonare gli strumenti più diversi, dalla chitarra Frattanto, come s’è detto, la Scuola sviluppa sempre più intensamente un progetto educativo e didattico incentrato sulla musica: ad esserne coinvolti non sono soltanto i professori della relativa materia e i loro alunni, corsisti e non, bensì l’insieme dei Docenti, ugualmente “contagiati”, sia quelli di Matematica che di Lettere, di Religione e di Arte, su su fino… al Dirigente, ai quali si affiancano spesso e volentieri molti genitori Il coro dei docenti esegue l'Ave Verum di Mozart alla batteria, dalle tastiere al flauto, così come sono portati a riflettere sulle “parole” delle varie opere e canzoni esaminate. Con cadenza periodica, le conoscenze apprese trovano poi spazio in applauditi saggi, concerti e manifestazioni pubbliche. In questa “disciplina” il nostro Istituto Comprensivo ha ormai raggiunto un livello di bravura tale, che a mio parere potrebbe candidarsi ad ottenere la qualifica di scuola “a sperimentazione musicale”, ufficialmente riconosciuta dal Ministero dell’Istruzione. degli allievi, pronti a cimentarsi nel bel canto e nell’uso degli strumenti. Ultima occasione, in ordine cronologico, il “Concerto di Primavera” del 31 marzo scorso all’Auditorium della Media Virgilio. Ospiti graditissimi i titolari di Très Jolie, La Galleria, Cooperativa Edificatrice Lavoratori, Suema Viaggi e Vacanze, Fabricatore, che generosamente sponsorizzano le nostre iniziative, compresa la stampa di questo giornale. Sul palco, stavolta, soprattutto il “corpo Il buio: un mondo tutto da esplorare Interessante esperienza alla mostra “Dialogo nel buio” presso l’Istituto dei ciechi di Milano Il 2 marzo le classi 1A e 1B della scuola secondaria di I grado hanno vissuto un’esperienza originale e unica, partecipando al percorso “Dialogo nel buio”, un percorso interamente al buio, alla scoperta di ambienti diversi. Ogni gruppo (composto da 6/7 persone) è stato accompagnato da una guida non vedente ed invitato a riconoscere oggetti, ascoltare suoni, immaginare gli ambienti in cui si trovava, utilizzando quindi al meglio i sensi che normalmente sono secondari. All’inizio del percorso ciascuno ha ricevuto un bastone come quello abitualmente usato dai non vedenti: superato un certo disagio, è iniziata l’avventura. Durante il percorso si sono visitati ambienti di vita quotidiana ricostruiti alla perfezione; si era invitati a prestare attenzione a tutti i particolari. Alla fine della visita ogni gruppo si fermava al “bar al buio”, dove sorseggiando una bibita o un caffè (e nell’oscurità è un’esperienza del tutto nuova!) si discuteva con la guida dell’esperienza appena vissuta. Per i ragazzi si è trattato di un’esperienza molto significativa e utile, sia per combattere la diffusa “paura del buio”, sia per superare le oggettive difficoltà di trascorrere un’ora e un quarto in una situazione decisamente insolita, quanto affascinante. Michela Bottura, Chiara Poli – 1 A Virgilio” docente” (preceduto dalla registrazione de Il suonatore Jones di De André, secondo la versione dei nostri alunni delle Medie). Infine, ecco dunque i Professori Roberta Bolzoni al pianoforte per due intensi pezzi di Chopin, il trio Gianpaolo Adami al piano, Giuseppe Mesiano al clarinetto, Luca Pratissoli al violoncello per altri due brani di Bruch; a seguire “Là ci darem la mano”, famosissima aria tratta dal Don Giovanni di Mozart, con Anna Maria Donniacuo soprano, e il marito Alessandro Stringa baritono. Standing ovation per l’esecuzione della Sonata opera 28 n. 3 di Serghej Prokofiev, da parte di un virtuosissimo Peppe Chiarella: semplicemente strepitoso! Sempre in omaggio al corrente anno mozartiano, l’Ave verum K 618 del neonato coro “Fuori Registro” (si fa per dire, celiando: in realtà i componenti sembrano professionisti ultrasperimentati) diretto da Lucia Olivieri e animato da una ventina di voci “docenti”, in primis quella della Vice-Preside Rossella Nunziata. Il successivo intervallo è stata riservato alla premiazione del virgiliano alunno Giuseppe Lovarelli, il primo, in così giovane età, nell’intera Lombardia, ad avere acquisito la Patente Europea del Computer (ECDL). La seconda parte del concerto ha visto risuonare le note ritmiche e accattivanti di Bolling, Triple bass boogie, nell’interpretazione al pianoforte di Roberto Acciuffi; eppoi trittico jazz, con la voce stupefacente e sincopata dell’alunna Francesca Migliozzi (3D Virgilio), l’eclettico Peppe Chiarella alle tastiere, Marco Castiglione basso, Luigi Cozzi batteria. Dulcis in fundo il “botto finale”: il Dirigente Scolastico Giuseppe Facciorusso ha recitato e “intonato” la recentissima In onda di Francesco De Gregori. In conclusione: una piacevolissima serata, che ha reso ancor più evidente che chi studia e lavora all’Istituto De André si sente parte di una grande famiglia, sempre più affiatata e unita, rinsaldata dall’amore per la musica e per le emozioni che solo essa sa regalarci. Nel nome di Fabrizio De André, cantautore e poeta, nostro ideale “maestro”. Prof. Sergio Leondi Ragazzi e ragazze della scuola media si sono cimentati in gare di atletica leggera Mercoledì 29 e giovedì 30 marzo le ragazze e i ragazzi di varie scuole medie della zona, compresa la nostra, hanno partecipato a delle gare di atletica leggera presso il campo sportivo di Cernusco; le gare erano suddivise in categorie: “ragazze/i” per le prime medie e “cadette/i” per le seconde e terze. Vi erano diverse specialità: lancio del Vortex, velocità (60, 80 m P. ), salto in lungo, salto in alto, corsa ad ostacoli, resistenza (1000 m) e staffetta. Ognuna di esse era molto faticosa, ma sono state tutte molto emozionanti; gli alunni si sono impegnati moltissimo per affrontare al meglio queste prove e tutti ne sono usciti felici, vittoriosi, soddisfatti di essersi messi alla prova e anche di aver migliorato le proprie capacità. Questa esperienza è stata importante perché gli alunni di diverse classi hanno avuto l’occasione di conoscersi e tifare insieme per i compagni. Intervistando poi i concorrenti, abbiamo scoperto che tutti ne sono usciti soddisfatti e pronti a ripetere l’esperienza! Martina Vincenzi – 1 A “Virgilio” Alla scoperta di… Picasso Noi bambini di 1a A e B della scuola elementare di Bettola abbiamo osservato alcuni quadri di Pablo Picasso, uno degli artisti più famosi del Novecento. In particolare abbiamo conosciuto “Bambina con barca”, un ritratto fatto a sua figlia Maya, e “Mandolino e chitarra”, che abbiamo immaginato come la cameretta in cui la bimba giocava e suonava. Abbiamo poi osservato come altri pittori di epoche precedenti dipingevano i bambini, notando in particolare le differenze nell’abbigliamento, nella posizione dei soggetti e nello stile di pittura usato. A questo punto ci siamo trasformati in pittori imitando Picasso: prima abbiamo disegnato e colorato il mandolino che poi abbiamo incollato su un ambiente della casa scelto e ritagliato da una rivista, infine abbiamo realizzato, con i colori primari e a nostra fantasia, una cornice al quadro. Mentre stavamo creando il nostro “capolavoro”, in classe c’era un’atmosfera particolare e rilassante, perché faceva da sottofondo un brano di musica classica (“Minuetto dal Quintetto G.275” di Luigi Boccherini). Gli alunni delle classi prime elementari di Bettola Nuova tappa del percorso “continuità” Una serie di prove per avvicinare gli alunni di quinta elementare al mondo della scuola media Durante l’anno scolastico, come già anticipato nello scorso numero del giornale, si è istituito un gruppo di lavoro sulla continuità didattica – educativa; nel corso del secondo quadrimestre il gruppo ha elaborato una serie di prove disciplinari da sottoporre agli alunni di quinta elementare, con lo scopo sia di avere un quadro della situazione utile ad entrambi gli ordini di scuole, che per lavorare in più stretta collaborazione. Per questa ragione lunedì 27 marzo abbiamo intervistato alcuni bambini di quinta elementare, per sapere come avevano trovato le verifiche che erano state somministrate dai professori delle medie nei giorni precedenti. I bambini ascoltati sono stati quindici, tre per ogni sezione; inoltre abbiamo sentito alcune insegnanti, per conoscere Passaggi di tempo 5 Maggio 2006 le loro opinioni. Tutti i bambini intervistati hanno risposto che le prove erano state alla loro portata e che le professoresse erano state gentili con loro, perché avevano spiegato bene come andava svolto il lavoro, rispondendo anche alle loro domande di chiarimento. La materia risultata più difficile è stata inglese, quella più semplice grammatica. Secondo le insegnanti intervistate (Anna, Nicoletta, Elena) questo esperimento è stato utile per i loro alunni, perché ha contribuito ad aiutarli nell’approccio alla scuola media e alle metodologie dei loro futuri docenti. Federico Allocco – 1 C; Giulia Mauri – 1 B; Martina Vincenzi – 1 A “Virgilio” Alla ricerca del mondo animale Interessante visita al museo di storia naturale e all’annesso laboratorio per alcuni alunni di prima media Venerdì 7 aprile le classi IA e IB hanno vissuto un’esperienza molto interessante, visitando una sezione del Museo di Storia Naturale di Milano e partecipando ad alcune attività del BIOLAB, un laboratorio didattico collegato al museo. La prima parte della mattinata si è svolta al BIOLAB, dove le classi hanno seguito due differenti percorsi, uno di anatomia comparata, l’altro relativo all’evoluzione e alla biodiversità. Entrambi i percorsi sono stati interessanti e divertenti, perché fatti di attività di ascolto, gioco, simulazione, osservazione e scoperta. Le due guide sono state molto brave a catturare l’attenzione dei ragazzi e a condurli alla scoperta di un mondo molto affascinante, attraverso apparecchiature strane, giochi a squadre e un linguaggio semplice ma preciso. La seconda parte della mattina si è svolta nel vicino museo, accompagnati dalle stesse guide, nella sezione degli ambienti italiani. I ragazzi hanno così potuto osservare alcune vetrine che riproducevano ambienti di alcuni parchi nazionali italiani, scoprendo piante e animali più o meno noti. Particolarmente interessante la spiegazione sulla realizzazione delle vetrine: gli animali infatti non sono imbalsamati, come molti credono, ma “tassidermizzati”, cioè la pelle è quella originale dell’animale, morto per cause naturali o per malattia (mai ucciso!); l’interno è stato ricostruito per poter posizionare l’animale nei modi migliori, al fine di mostrarne le caratteristiche. Particolarmente affascinanti la foca monaca, l’orso marsicano, gli stambecchi e i lupi, ma in generale ogni vetrina è stata una scoperta che ha lasciato i ragazzi a bocca aperta. Intervista alla professoressa Clara Cassani Da venti anni è una “colonna” di questa scuola: la professoressa Clara Cassani, insegnante di lettere del corso “F”, si è fatta intervistare dal nostro giornale. Clara Cassani, nata a Senigallia in provincia di Ancona da mamma marchigiana e papà milanese, è venuta ad abitare a Milano, dove tuttora risiede, a soli due mesi di vita. Fuori dalla scuola è soprattutto una moglie e una madre; ha due figli maschi, uno laureato e l’altro ancora studente. I suoi interessi sono la musica lirica, la pittura (anche se non è mai riuscita bene a dipingere, e perciò segue solamente le mostre), adora cucinare e andare allo stadio per seguire le partite della sua squadra del cuore, il Milan, del quale è tifosissima. Il suo sogno è sempre stato diventare medico, ma mi ha spiegato che ai suoi tempi decidevano i genitori; essi erano del parere che una donna dovesse preoccuparsi di più della casa, della famiglia, e quindi l’insegnante era un lavoro più adeguato a lei. Clara si è quindi laureata in Lettere. Nei suoi trentatrè anni di carriera, la prof. Cassani ha lavorato in molti posti: ha iniziato come supplente in un liceo scientifico a Milano, poi, una volta passata di ruolo alle medie, si è trasferita in una scuola di Rescaldina, vicino a Legnano, dopodiché è passata a Lodi e a Pantigliate, e ha fatto otto anni l’insegnante di sostegno a Milano. Infine la signora Cassani è arrivata nella nostra scuola, nell’Istituto Comprensivo Fabrizio De André, dove insegna da 20 anni. Quando le ho chiesto come si è trovata qui, lei ha risposto che vale davvero la pena di svegliarsi presto ogni mattina e prendere l’automobile per venire in questa scuola. Infatti ha detto che tra tutte le scuole dove ha lavorato, questa è quella che le è piaciuta di più. Ha spiegato di avere degli ottimi rapporti con i colleghi e con gli alunni, ed è molto contenta del rapporto genitori-docente. La professoressa mi ha anche espresso il suo parere riguardo le modifiche apportate alla scuola dalla riforma Moratti; pensa che, come in ogni cosa, questa abbia dei lati positivi e negativi: trova che gli alunni abbiano meno tempo per elaborare personalmente i contenuti, e che per i docenti si sia appesantito il lavoro a scapito del rapporto docente-alunno; trova invece decisamente positiva l’introduzione dei laboratori pomeridiani e della seconda lingua straniera obbligatoria. La prof. Cassani ha detto, dopo aver letto il nostro giornale, di averlo trovato molto interessante, serio e professionale; ci ha consigliato di aggiungere una parte ludica. Trova molto positivo per una scuola possedere un giornale; ha anche aggiunto che lei personalmente ne ha sempre realizzato uno con i suoi alunni della classe terza. Purtroppo la prof. Cassani ci ha rivelato che quest’anno sarà il suo ultimo anno di insegnamento: ha difatti già deciso che l’anno prossimo andrà in pensione. La professoressa è già in pensione d’anzianità da tre anni, ma ha voluto continuare a lavorare part-time perché ha sempre creduto nel suo “mestiere” e perché avrebbe sofferto troppo nel distaccarsi dai suoi allievi. Ma adesso, avendo compiuto i sessant’anni, ritiene sia arrivato il momento giusto per “lasciare”. La professoressa ha voluto dedicare alcune parole ai bambini di Isiolo, in Kenia, che abbiamo adottato a distanza e per i quali versiamo fondi per costruire una scuola che si sta sempre più ampliando. La Cassani, tra tutti i professori, è quella che più si è preoccupata di questo progetto; ha detto che, una volta in pensione, potrà meglio dedicarsi al volontariato e al progetto che la nostra scuola sostiene. Inoltre mi ha cortesemente chiesto se poteva approfittare di questa intervista per ringraziare di cuore i genitori, il dirigente, gli alunni, i docenti e tutto il personale scolastico per la generosità mostrata nel raccogliere fondi per questa missione. Alice Fiamberti - 2 C “Virgilio” le la tte ra Michela Bottura, Chiara Maria Poli - 1 A “Virgilio” La scuola, il Milan e i bambini del Kenia “Grazie per la scuola di Isiolo-Kenia” Anche quest'anno sono orgogliosa di sostenere le attività promosse dall'Istituto Comprensivo De Andrè! Carla Bruschi La Galleria - via Dante, 2 - Peschiera Borromeo - Mi tel. 02.55.300.716 Stimatissimi Insegnanti e Alunni della Scuola De Andrè di Peschiera Con infinita riconoscenza porgiamo il nostro GRAZIE per il significativo contributo versato in favore della nostra Missione di Isiolo-Kenya. Crediamo sia superfluo dirvi quanto per noi sia prezioso e quanto ci sostiene il pensiero di avere amici sensibili ai progetti educativi e di promozione umana. I lavori di costruzione della seconda ala della nostra scuola stanno volgendo al termine, poi verrà arredata. In gennaio altri 74 bambini hanno iniziato la prima elementare, ora i bimbi che frequentano la missione sono 540, dalla scuola materna fino alla quinta elementare. Frequentare la scuola della Missione per loro è una gioia, e lo dicono i loro occhi che brillano di luce intensa quando incontrandoci esprimono la loro riconoscenza. Quanto noi non riusciamo a ricambiare, lo faccia il Signore che mai si lascia vincere in generosità: il Suo Amore, le sue consolazioni vi accompagnino nel nuovo anno 2006. Con profonda stima porgo i cordiali saluti. Vercelli, 27 gennaio 2006 Suor Maria Concetta Cassaghi (Suore di Santa Maria di Loreto, Piazza D’Angennes n. 4, 13100 Vercelli) Passaggi di tempo 6 Informatica, la mia passione Intervista a Giuseppe Lovarelli: ha conseguito la patente informatica europea a 13 anni La premiazione dell'alunno Lovarelli Abbiamo intervistato Giuseppe Lovarelli, alunno della classe 3B della scuola media, uno dei più giovani ragazzi italiani ad aver conseguito la patente informatica europea (European Computer Driver License); ha raggiunto il traguardo a soli 13 anni. Lo abbiamo incontrato durante il nostro laboratorio e gli abbiamo posto alcune domande; ecco quanto abbiamo scoperto. - Come è nata la tua passione per il computer? Non c’è stato un motivo particolare o un momento che ricordo in modo diverso da altri, semplicemente ho iniziato molto presto ad utilizzare il pc e con il tempo ho scoperto che mi piaceva e che c’erano molti utilizzi da apprendere, così la passione è cresciuta. - Per quale motivo hai iniziato così presto il tuo percorso per acquisire la patente, quando per altri ragazzi i tempi sono diversi? Sembrerà strano, ma tutto è nato per caso, per un errore fatto all’università, quando ci sono andato per sostenere i primi due esami. Mi sono trovato a fare quattro esami anziché i due che avevo preparato, ce l’ho fatta e ho capito che potevo andare avanti. - Quale esame ti è parso più difficile? E quale invece più semplice? Il più complesso è stato sicuramente il primo, sia perché era l’inizio di tutto, sia perché c’erano veramente moltissime domande. Quello che mi ha creato meno problemi invece è stato il terzo. - Cosa provi nell’aver raggiunto questo traguardo? Senza dubbio una grande soddisfazione per il percorso che ho fatto, e felicità per essere riuscito in qualcosa che pochi hanno fatto negli stessi tempi. Gabriele Di Maggio – 1 C Andrea Martellone – 1 A “Virgilio” L’esperienza del primo quadrimestre Laboratori pomeridiani: sentiamo gli alunni Da qualche anno, in seguito all’entrata in vigore della Riforma Scolastica, nelle scuole medie sono previste delle nuove attività pomeridiane chiamate “laboratori”, che permettono sia di approfondire le discipline scolastiche, che di svolgere attività del tutto nuove. Gli alunni dei vari laboratori hanno raccontato alla redazione del nostro giornale le loro impressioni, rispondendo ad alcune domande riguardo la tipologia dei laboratori frequentati, il gradimento, il rapporto tra le aspettative e la realtà dell’esperienza, il rapporto con i docenti, esprimendosi esclusivamente sui laboratori conclusi nel primo quadrimestre e non su quelli annuali o in corso. Praticamente tutti sono stati mediamente soddisfatti dei laboratori frequentati finora. I ragazzi sono stati protagonisti di alcune delle seguenti attività: scienze, arte, poesia, francese, musica, tecnologie informatiche, sport, spagnolo, inglese, storia, fumetto, diritti dei fanciulli, legalità, religione, e anche lo studio di un genere letterario: il giallo. I laboratori preferiti dagli alunni delle classi prime sono stati quello di scienze e di sport. I partecipanti al laboratorio di arte sono stati generalmente soddisfatti da una attività manuale e creativa. Un laboratorio che ha avuto medio successo è stato quello di francese, frequentato sia dagli alunni di prima che di seconda; lo stesso è emerso per i laboratori di storia, spagnolo e legalità. Ipotizziamo che il gradimento medio derivi dal fatto che si tratta di materie più “scolastiche” e quindi meno nuove rispetto ad altre di tipo più creativo. Il bilancio globale di questa prima esperienza è comunque positivo, perché gli alunni dichiarano che le loro aspettative di partenza sono state in genere ripagate e il rapporto instaurato con i docenti, che spesso non sono quelli di classe, è mediamente molto buono. L’unica richiesta che emerge un po’ da tutti è quella di avere una maggiore possibilità di intervento nella scelta del laboratorio, quantomeno nella eventualità di esprimere delle preferenze, per poter così poi frequentare le attività con maggiore profitto ed entusiasmo. In conclusione di questo bilancio positivo, non possiamo che augurarci i medesimi risultati nel secondo quadrimestre. Maggio 2006 Sulla neve di Carona con le ciaspole Entusiasmante trekking sulle montagne bergamasche Il 13 febbraio scorso noi, ragazzi della ID, accompagnati dai professori Leondi e Lommano e dalla guida Raffaello, abbiamo vissuto un’indimenticabile esperienza sulla neve. La gita consisteva nel raggiungere la località di Foppolo, dopo essere partiti da Carona, camminando sulla neve con speciali “attrezzi” che permettono di non sprofondare: le “ciaspole” o racchette da neve. All’inizio sembrava tutto molto facile ma, quando siamo arrivati alla salita, c’era qualcuno con la lingua di fuori, poiché era molto faticoso. Confesso che, per un momento, anch’io ho pensato di non farcela, ma, incoraggiata dalle amiche, non ho ceduto! Arrivati quasi in cima, la nostra fatica è stata ripagata dalla meravigliosa e strabiliante vista delle altre montagne innevate. Prima di riprendere il nostro cammino, ci siamo fermati per vedere quanto avevamo camminato ma, soprattutto, per osservare il paesaggio: infatti davanti a noi si estendeva una vasta distesa di neve, che avremmo dovuto attraversare, con le ombre degli alberi che si riflettevano su quel candido manto e, tutt’intorno, le cime delle montagne che pareva ci osservassero. Detto fatto, quando siamo scesi abbiamo pranzato al sacco e dopo mezz’ora siamo ripartiti, senza sapere quello che ci sarebbe successo. Infatti, quando siamo giunti sulla neve fresca si sprofondava, si cadeva uno Dopo la scuola, l’astronomia! Alla vigilia del pensionamento, Renata Franchi si è resa disponibile per una simpatica intervista. Renata insegna da 36 anni. Non ha lavorato solo alle elementari dell’Istituto De Andrè; infatti ha insegnato anche nelle scuole speciali, per bambini disabili. Da sempre ama i bambini, soprattutto quelli più sfortunati, in quanto loro sono più fragili e più bisognosi. Fin da ragazzina ha sempre preferito gli studi astronomici, ma poi la madre l’ha convinta a scegliere un istituto superiore che la portasse a diventare una maestra. All’inizio non le piaceva molto questo lavoro; con il tempo, ha imparato ad amarlo. Da nove anni insegna Via Ca' Matta 2 Tel. 02.5473854 Fax. 0255301144 www.suemaviaggi.it Veronica Narducci - 1D “Virgilio” Intervista alla maestra Renata Franchi Laura Cornegliani, Giulia Rossi – 1 B “Virgilio” Peschiera Borromeo contro l’altro, creando l’effetto “domino” e ci si slacciavano le racchette. Così, ogni volta che cadeva qualcuno, si scoppiava in una fragorosa risata; nonostante questo eravamo disposti ad aiutare i nostri amici a rialzarsi. A me questa gita è piaciuta moltissimo, perché mi ha permesso di scoprire alcuni aspetti nascosti dei miei compagni e capire quanto è importante il loro sostegno e quello dei professori, che ci aiutavano quando qualcuno era in difficoltà. Tutto in quella giornata era favorevole, piacevole e “mitico”: sembrava perfino che il “lei” che dobbiamo rivolgere ai professori tutti i giorni, non esistesse più, perché eravamo, alunni e insegnanti, in perfetta sintonia. scienze e matematica alle scuole elementari; prima ha insegnato storia, geografia, studi sociali ed educazione fisica. Per quanto riguarda il suo rapporto con il personale scolastico (insegnanti, bidelli… ), ci ha detto che è stata davvero fortunata a trovare dei compagni di lavoro così socievoli e simpatici; anche con il direttore ha instaurato un buon rapporto fin dal primo momento. Un episodio molto importante nella sua carriera, è stato insegnare ad un bambino cieco. Si chiamava Matteo, leggeva e scriveva in Brail. Nonostante ciò, era molto bravo a scuola; spesso le raccontava i suoi sogni. Oltre ad esperienze riguardanti i bambini e la scuola, ha lavorato anche come addetta all’impaginazione di un’importante casa editrice. All’inizio questa attività le piaceva, poi però ha capito che la vita d’ufficio non faceva per lei. Renata ha deciso di andare in pensione, specialmente per due motivi: per i suoi figli e per i nipoti, ai quali vuole stare più vicina. Lei si considera una maestra severa solo quando serve, ma sempre disponibile a ridere e scherzare insieme ai suoi alunni, senza però oltrepassare i limiti. Nella vita di Renata resterà sempre un punto interrogativo: “La sua vita sarebbe cambiata se avesse fatto l’astrologa?”. Una cosa è certa: quando andrà in pensione, studierà ciò che da sempre l’appassiona: gli astri! Renata è madre di 4 figli, due dei quali vivono in Inghilterra con i suoi 2 nipotini. I suoi figli hanno sempre approvato il suo lavoro e lei ha dedicato loro moltissimo tempo. Per concludere l’intervista, le abbiamo domandato che cosa lascerà ai suoi alunni; lei ci ha risposto: ”Spero di lasciare tutti i miei buoni consigli per proseguire gli studi senza di me, soprattutto spero di non lasciare dei bambini tristi per un nuovo ADDIO ” . Katia Barraco, Marta Tarasconi 2D “Virgilio” Passaggi di tempo 7 Maggio 2006 Cronaca semiseria del viaggio in Romagna Dal Rubicone al Po Intervista a un nostro ex alunno Gregorij il musicista Sul ponte di Tiberio a Rimini Ore 24: iniziamo a chiacchierare, a confidarci, a ridere. Ore 6,30: sveglia (illusione dei prof.). Inizia il nostro vero viaggio d’istruzione sul delta del Po, a Ravenna e a Ferrara. Ci imbarchiamo alla scoperta del delta del Po, luogo in cui nidificano varie specie di uccelli tra cui l’airone. La cosa che ci ha colpito di più però è stato sicuramente il punto in cui il fiume si univa al mare; si notava soprattutto la differenza del colore dell’acqua. Dal delta siamo passati a Ravenna, città famosa per i suoi innumerevoli mosaici bizantini, che abbiamo potuto ammirare in Sant’Apollinare Nuovo, San Vitale e nel Mausoleo di Galla Placidia, che all’esterno si presenta molto semplice, ma all’interno è di una bellezza spettacolare. A Ferrara, invece, abbiamo potuto ammirare il particolare Palazzo dei Diamanti, rivestito di bugne tagliate a forma di diamante e il Castello Estense, commissionato da Niccolò II D’Este all’architetto Bartolino da Novara. L’edificio è stato costruito intorno alla Torre dei Leoni, che ora fa parte del castello. Siamo passati a un misto di stili ammirando la Cattedrale dedicata a San Giorgio, patrono della città: venne realizzata in tre secoli passando dalla severità del romanico all’eleganza del gotico. Mercoledì 5 aprile 2006: purtroppo è l’ultimo giorno. Malinconicamente lasciamo l’albergo e ancora più malinconicamente arriviamo a casa. Domani è un altro giorno… Classi 2B e 2F - “Virgilio” Il piacere della lettura nella scuola materna “ Apriti libro bello…" Il libro è uno dei mezzi per stare con i bambini, per avere un rapporto con loro, per conoscerli. Leggere una storia è molto diverso dal raccontarla; il libro diventa l’oggetto mediatore della relazione tra adulto e bambino. Leggere ai bambini diventa un’esperienza di intenso valore affettivo perché permette di condividere, in una situazione di vicinanza e di complicità, il piacere di ascoltare e di scoprire nuove avventure, luoghi e personaggi. Da queste motivazioni, da alcuni anni nella biblioteca della scuola dell’infanzia “Collodi” di Bettola effettuiamo il “PRESTITO”. Ogni bambino per trasportare il libro scelto, ha una particolare borsetta di tela colorata e personalizzata da disegni e scritte. Quando i bambini riportano a scuola il libro, capita che raccontino l’uso che ne hanno fatto a casa; qualcuno l’ha portato a letto, qualcuno l’ha guardato sul divano con mamma, papà o un fratello maggiore. Per i bambini questi momenti non sono “poco importanti”; si spera che il servizio presta-libro possa incoraggiare l’uso dei libri in famiglia. Al fine di stimolare maggiormente i bambini al piacere della lettura, noi insegnanti abbiamo chiesto la collaborazione della biblioteca comunale e attivato una fruttuosa collaborazione. Le insegnanti dell’ultimo anno della scuola dell’Infanzia “Collodi” Tempo fa abbiamo intervistato un ragazzo di 15 anni di nome Gregorij Dell’Antonio; si tratta di un ex alunno della “Virgilio”. Grazie al corso pomeridiano di musica, ha tenuto un buon contatto con la nostra scuola, anche se ora è alle superiori. Frequenta l’Itsos, una scuola di cinema, fotografia e musica. Egli ci ha detto che quell’Istituto gli piace molto; con i compagni e con i professori ha fatto subito amicizia. Va bene in tutte le materie, ma quelle po la esi a Ore 7 del 3 aprile 2006: il nostro tanto atteso “viaggio di istruzione” comincia! Hurrà si parte! “Ciao mamma, ciao papà”. Le prof. vorrebbero “istruirci”, ma noi ascoltiamo il nostro MP3 o recuperiamo il sonno. Ore 10: le mamme iniziano a chiamarci sui cellulari: “Sì mamma, tutto bene, ci sentiamo questa sera”. Ore 12: Rimini. Vorremmo andare al mare e invece… Arco di Augusto, tempio Malatestiano: Uffa! L’Arco di Augusto è imponente; restiamo veramente stupiti da come è ben conservato nel tempo, quante persone, quante vicende sono passate sotto di lui! Eccoci in Piazza Tre Martiri, l’antico Foro, dove si racconta che Cesare abbia riunito i suoi legionari dopo aver passato il Rubicone: “Alea iacta est”. La 2B e la 2F procedono divise per poi incrociarsi nel punto dove il cardo incontrava il decumano, perché Rimini fu il punto di congiunzione tra la Flaminia e l’Emilia. Lasciamo Roma e ci tuffiamo nel Rinascimento; ecco la bella facciata del tempio Malatestiano dell’architetto Leon Battista Alberti, costruita per ordine di Sigismondo Malatesta nel 1449. Ore 17,30: finalmente in albergo, che bello condividere la camera con le amiche/amici più cari. Disfatti i bagagli, ridiamo, giochiamo in attesa della cena. Ore 21,30: riusciamo ad organizzare nella hall dell’albergo una discoteca con i nostri CD. Ci scateniamo! Ore 23,30: “coprifuoco”, tutti in camera e in silenzio (illusione dei prof.). Noi giornalisti Siamo i ragazzi del giornale spiritoso e professionale. Ci impegniamo a tutto andare divertendoci a lavorare. Scrutiamo, cerchiamo sempre notizie serie o “extra-vaganti” la scuola riguardanti. È una grande redazione che trasmette emozione. Siamo sempre al lavoro sembra che cerchiamo l’oro. “PASSAGGI DI TEMPO” è effervescente e piace a molta gente. Non ci sono articoli scadenti, bensì tutti eccellenti. Parliamo sempre in quantità della nostra “scuola di qualità”. Il giornale è bello assai non lo lasceremo mai! Lara Besostri, Alessandro Fabricatore per la Redazione delle Classi Seconde “Virgilio” che preferisce sono cinema, matematica e inglese. Riguardo alla musica, suona la chitarra e la batteria, ma studia solo la chitarra; spera di poter frequentare il Conservatorio, per diplomarsi. Inoltre ha dichiarato che pratica dello sport, pallanuoto ed esercizio fisico in palestra; ha partecipato a molti gruppi sportivi. Ci ha detto anche che gli manca questa scuola, soprattutto i professori e i compagni. Chiaramente le due scuole, medie e superiori, sono diverse, a cominciare dalle dimensioni. Essendo molto curiosi, gli abbiamo domandato come ha vissuto i giorni degli esami; lui ha risposto che era molto agitato, ma in fondo contento. I momenti più belli che ha vissuto in questa scuola sono stati i concerti a cui ha partecipato e la gita di fine anno svoltasi a Barcellona. Mattia Masciadra - 2B, Christine Montemurro e Susanna Seghizzi - 2F - “Virgilio” Progetto aria: una scoperta per i più piccoli Il giorno 13 febbraio i bambini di 5 anni della scuola dell’infanzia “Collodi” di Bettola hanno fatto la prima uscita prevista dal progetto “Aria pulita vogliamo garantita”. A piedi, accompagnati dal vigile urbano si sono recati in Piazza Lombardi, dove incontrati i bambini della sezione Verde (distaccata alle elementari) hanno osservato le indicazioni stradali, i mezzi che attraversano la strada statale Paullese e gli odori degli scarichi che emanano i veicoli. I bambini si sono resi conto da soli che l’aria era più pesante vicino alla strada di quando andavano in montagna con i genitori. Per osservare tutto ciò ci siamo fermati alle panchine vicino al Municipio: il vociare dei piccoli ha fatto affacciare il Signor Sindaco che ci ha raggiunto per salutarci. Très Jolie PARFUMS BIJOUX profumi e cosmetici di qualità gioielli sempre bellissime... calze Philippe Matignon piazza Lombardi Peschiera Borromeo 02.55.30.11.96 Passaggi di tempo 8 Maggio 2006 Cultura e amicizia nel viaggio di istruzione a Firenze e Pisa Sull’Arno d’argento zione siamo ripartiti e la nostra meta è stato ancora il capoluogo toscano; qui abbiamo atteso la nostra guida; una volta incontratala, siamo partiti alla volta del Duomo o S. Maria del Fiore, una cattedrale di enormi dimensioni, da lasciare senza fiato. La parte principale di questa chiesa è sicuramente la cupola, progettata dal Brunelleschi e dipinta internamente da Giorgio Vasari; questa cupola è di dimensioni talmente grandi, che da qualsiasi prospettiva aerea si osservi la città, essa si potrà sempre notare. A fianco alla chiesa vi sono il Battistero di S. Giovanni Battista, con la famosissima “Porta del Paradiso” e il Campanile di Giotto. Seconda tappa importante di quella giornata è stata Noi ragazzi contavamo i giorni, e finalmente quello fatidico è arrivato: alle sette in punto del 3 Aprile le classi 2C e 2D sono partite per l’attesissimo viaggio d’istruzione, accompagnate dai loro insegnanti. Il viaggio è stato abbastanza breve e verso le 11.30 l’autista ci ha lascito sul Lungarno; da lì abbiamo iniziato a visitare Firenze, accompagnati dalla nostra inseparabile guida Silvia. Le tappe di quel giorno sono state Piazza della Signoria, centro politico della città, nella quale dominano le statue del Perseo di Benvenuto Cellini, il David di Mighelangelo e la fontana del Nettuno di Bartolomeo Ammannati, Palazzo Vecchio o della Signoria, sede del governo cittadino. Questo palazzo racchiude dentro di sé sette secoli di storia; fu probabilmente progettato da Arnolfo di Cambio tra la fine del Duecento e l’inizio del Trecento. Subito dopo abbiamo visitato Piazza Santa Croce; questa zona fu abitata nel 1200 dai monaci francescani, che portarono a una rapida crescita della popolazione di quel quartiere. È stata poi la volta di Ponte Vecchio, risalente al 1345: fu l’unico ponte fiorentino a resistere durante la Seconda Guerra Mondiale. Il Ponte è caratterizzato dalle botteghe degli orefici e dei gioiellieri. Per finire abbiamo visitato anche Piazza della Repubblica: in questa piazza sorgeva anticamente il Foro romano, e al centro di essa è situata la Colonna dell’Abbondanza, che sta ad indicare il punto d’incontro tra il Cardo e il Decumano. Una volta finita la nostra lunga ed estenuante camminata siamo tornati in albergo, dove dopo la cena siamo finalmente riusciti a riposare. Il mattino seguente, dopo un’abbondante cola- Palazzo Pitti, che fu la dimora di diverse famiglie, con l’annesso Giardino di Boboli, un giardino immenso in classico stile italiano. Una volta visitato tutto, abbiamo sostato al Giardino per una meritata pausa, dopo un’intera mattina di camminata. Infine siamo tornati in albergo. Dopo una notte praticamente insonne, siamo partiti per Lucca; una volta finita la visita, ci siamo diretti a Pisa, in Piazza dei Miracoli. Durante il viaggio di ritorno in pullman, le due classi si sono unite, formando un’unica grande classe, che scherzava, cantava, rideva; questi momenti, come anche quelli trascorsi nei giorni immediatamente precedenti, mi hanno fatto capire quanto sia bello far parte di classi affiatate; sicuramente io questi momenti li terrò sempre nel cuore. Alice Fiamberti - 2C “Virgilio” Psicomotricità: un modo divertente per conoscerci meglio Ogni venerdì, noi bambini di 4/5 anni della scuola dell’infanzia “Collodi”, insieme alle nostre insegnanti e a Sara, la specialista di psicomotricità, indossiamo la tuta da ginnastica e ci cimentiamo nell’attività ludico-motoria. La musica allegra che fa da sottofondo ai nostri incontri, ci fa muovere più volentieri. Il gioco motorio è un momento essenziale per la nostra età, carico di significati simbolici, affettivi, senso-percettivi, relazionali e fisico-motori. Inizialmente i nostri movimenti sono spontanei, ma via via si fanno più coordinati e mirati. Abbiamo a disposizione molti strumenti: cerchi, corde, palle, mattoncini, teli colorati e tanta voglia di muoverci, saltare e sperimentare con il nostro corpo.