Fabrizio Pieri, CAD gratis

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Fabrizio Pieri, CAD gratis
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- Fabrizio Pieri, CAD gratis
Seconda edizione: febbraio 2014
Il presente ebook è distribuito gratuitamente ma riservato
unicamente agli iscritti alla newsletter del sito www.openoikos.com.
Tutti i contenuti sono protetti dalla legislazione in materia di diritto
d'autore. Nomi e marchi citati nel testo sono generalmente
depositati o registrati dalle rispettive case produttrici.
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CAPITOLO 1
Perchè devi leggere questo ebook
INTRODUZIONE
Questo è un ebook anomalo, ti avverto subito.
Si tratta di un breve testo che pur avendo una sua autonomia è
parte di qualcosa di più grande, come l'inizio di una storia.
Il vero protagonista della vicenda non è chi lo scrive ma sei tu che
lo leggi.
Questo testo che stai cominciando a leggere potrebbe essere per te
importante.
Acquisire una nuova abilità o migliorare le capacità che già possiedi
può cambiare in positivo la tua condizione.
Io non so di preciso chi tu sia e e quale sia la ragione per cui hai già
letto le otto o nove righe sopra. Posso fare delle ipotesi.
Innanzi tutto ci sono due possibilità in questo preciso momento:
1) tu non hai un lavoro che ha a che fare con il CAD;
2) hai un lavoro in cui è utile la conoscenza del CAD.
Nel primo caso ci sono altre due possibilità:
1a) il CAD ti interessa ma non per ragioni di lavoro: ti piace
disegnare con il computer ed il tuo è un piacevole passatempo
creativo;
1b) vuoi fare del CAD il tuo lavoro: in questo caso potresti essere
uno studente o una persona che vuole intraprendere un'attività.
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Anche nel secondo caso ci sono altre due possibilità:
2a) hai già un lavoro in cui la conoscenza del CAD potrebbe essere
utile ma non hai ancora imparato ad usarlo;
2b) conosci già il CAD ma vuoi migliorarti e/o sei incuriosito dai
nuovi software free e freeware.
In ogni caso un libro come questo può essere utile.
Se non sei un addetta/o ai lavori forse non hai mai pensato che la
gran parte degli oggetti che hai intorno, dal tuo telefonino al
quartiere dove abiti, sono stati realizzati sulla base di un progetto
che è stato redatto con creatività e precisione.
Qualcuno ha fatto dei disegni rappresentando un'idea che piano
piano ha assunto una forma sempre più definita.
Per secoli questo lavoro è stato fatto a mano su un foglio bianco
appoggiandosi su un tavolo.
Fino a non moltissimi anni fa negli studi tecnici si disegnava sui
cosiddetti lucidi, prima a matita poi con i pennini a china con punte
di vario spessore.
Quelli di noi che non sono più giovanissimi si ricordano che si
usavano le lamette da barba. Incredibile!
Servivano a raschiare l'inchiostro di china sul lucido se commettevi
un errore, servivano per cancellare.
Vi garantisco che capitava spesso ma la cosa che faceva più inc......
era che la lametta raschiando rovinava il foglio e quando ripassavi
con la china questa si estendeva non mantenendo lo spessore.
Insomma c'erano giornate furiose sui tavoli da disegno.
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Il “Computer Aided Design” (o “Drafting”) ci ha cambiato la vita,
una vera rivoluzione.
Con questo libro vorrei aiutare la conoscenza di questo tipo di
software per condividere questo piacere, questa passione con una
vasta platea di persone, anche con te.
Voglio dimostrarti che disegnare al computer è molto più facile di
quello che pensi, e non costa niente: ci sono oggi programmi
gratuiti, come quelli di cui parleremo, con cui la tua creatività e la
tua progettualità possono prendere forma.
BENEFICI PER I TECNICI PROFESSIONISTI
Se sei un professionista o stai per diventarlo i benefici che riceverai
saranno anche altri:
– Risparmierai denaro, perché userai software gratuito non
rinunciando alla qualità e all'operatività del tuo lavoro;
– Sarai in regola con la licenza del tuo software che sarà
sempre aggiornato: tra coloro che utilizzano AutoCAD o altri
software piuttosto costosi una buona parte lo fanno piratando
i programmi, contravvenendo la legge e commettendo un
vero e proprio reato. Il rischio di essere scoperti è alto e le
sanzioni che ne seguono sono molto pesanti.
Invece altri hanno acquistato regolarmente le licenze ma dopo
pochi anni si trovano a lavorare con programmi vecchi perché
non più disposti a spendere per gli aggiornamenti.
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La realtà dei piccoli studi professionali tranne rarissimi casi è
questa: irregolari o non aggiornati. C'è una terza possibilità ed
è quella che ti propongo;
– Risparmierai tempo, seguendo un metodo di apprendimento
del software che ti consentirà di padroneggiarlo in breve
tempo (ma questo te lo spiegherò più avanti).
Il tuo tempo è prezioso, ricordalo sempre se vuoi trarre
profitto dal tuo lavoro;
– Eviterai gli errori dell'autodidatta, seguendo alcuni
fondamentali consigli che ti darò fin dall'inizio.
Supererai quelli che ho chiamato “gli equivoci del tavolo da
disegno” che spesso pregiudicano una corretta comprensione
e un corretto uso del CAD.
UN METODO PER IMPARARE IN BREVE TEMPO
Perché dovresti fidarti di me?
Ti sei sicuramente già posta/o questa domanda.
La fiducia non riguarda soltanto la mia buona fede ma le mie
capacità ed è del tutto logico, oltre che legittimo, che tu ti ponga
questa domanda. Come è giusto che io ti dia una risposta.
Salire in cattedra (oddio, non mi piace questo termine) è sempre un
po' un atto di presunzione ma io lo faccio con le migliori intenzioni,
l'umiltà necessaria e tanto entusiasmo.
Proporre un testo è addirittura peggio che stare in cattedra perché è
una comunicazione unidirezionale, senza ritorno, senza feedback.
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Io non voglio fare questo e nonostante le apparenze non lo sto
facendo.
Io lavoro su internet ed il web è comunicazione, non è un caso che
tutto parta e ritorni lì. Per questo non ci sono cattedre né parole
definitive. C'è un percorso che ti invito a fare finché lo vorrai.
Ma torniamo a me. Non voglio eludere le tue domande.
Quando ho fatto l'università in nessun corso della Facoltà di
Architettura si insegnava il CAD, l'ho imparato dopo nella pratica
professionale quotidiana e l'ho praticato per un quarto di secolo, per
cui credo di conoscerlo, anzi è una delle poche cose di cui sono
certo.
Questo per dirti che il lavoro concreto secondo me in questo caso è
più importante dei titoli accademici e la preparazione di chi insegna
è difficilmente certificabile ma va valutata sul campo.
Per me il CAD, che significa progettazione al computer, è stata
sempre una passione, che è ancora viva e che vorrei trasmettere.
Come un altro mio desiderio è sempre stato quello di insegnare e
questo mi ha portato ad approfondire altre questioni.
Ho scoperto per esempio che gli adulti hanno una capacità di
apprendimento diversa da quella dei bambini o dei ragazzi e non
solo perché con l'età diminuisce il numero dei neuroni attivi ma per
una diversa psicologia.
Poi nel processo di apprendimento entrano in gioco delle differenze
tra i diversi individui che vanno considerate e che esistono varie
“intelligenze” a cui riferirsi.
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Questo per dire che mi sono posto seriamente il problema delle
metodologie da adottare per favorire l'apprendimento di persone in
età post-scolastica.
Leggere David Kolb, Howard Gardner ed altri, talvolta in lingua
inglese con un certo sforzo, mi ha fatto riflettere sul mio
apprendimento e su quello di coloro che mi stavano intorno.
Ho messo a confronto ciò che ho imparato con quelli che sono i
metodi consueti di apprendimento che vengono proposti agli adulti:
– corso in aula con comunicazione frontale (come a scuola) ed
esercitazioni (non sempre): molti si iscrivono a questi corsi,
spesso organizzati sotto l'egida degli ordini professionali,
spendendo ingenti cifre per poche ore di lezione di cui non
rimane quasi niente in termini pratici;
– lettura dei manuali a corredo del software: in alcuni casi
impresa titanica. I pacchetti Autodesk per esempio sono
composti da alcune migliaia di pagine. Per alcuni CAD i
manuali sono così corposi al punto che la copia cartacea non
viene più prodotta. Poi sono illeggibili non solo per la
lunghezza.
Negli ultimi anni la scoperta del web marketing è stata poi la miccia
che ha innescato questo mix esplosivo e che mi porta oggi a
propormi come tutor delle cose che so fare meglio.
Ma scusami, non voglio tediarti con teorie complesse o ancora
peggio con questioni personali.
Tutto questo discorso è esattamente l'opposto di ciò che devo fare
per non annoiarti ma un minimo di presentazione era doverosa, non
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per promuovere il mio “personal branding” ma per una questione di
chiarezza e di rispetto nei tuoi confronti.
DALL'INFORMAZIONE ALLA FORMAZIONE
Con la stessa chiarezza devo dirti che questo ebook è parte di un
progetto informativo e formativo totalmente online, la “mission” per
cui nasce
openoikos.
Questo progetto si avvale di quattro strumenti fondamentali:
1) un blog
2) un forum
3) una newsletter
4) i corsi multimediali per l'apprendimento del software
I primi due probabilmente già li conosci e se non li conosci ti invito a
vederli, frequentarli attivamente ed inserirli tra i tuoi siti preferiti.
La newsletter sei destinato a conoscerla perché scaricando questo
ebook ti sei automaticamente iscritto attivando così un altro
strumento informativo per ulteriori approfondimenti.
Ogni tanto riceverai delle email, spesso corredate da links ed
allegati utili alla tua attività e spero, anzi sono convinto, che
apprezzerai.
Se non apprezzerai hai comunque la possibilità di annullare la tua
iscrizione perché in fondo a ogni email ci sarà un link che ti
consentirà facilmente di uscire dalla lista, cosa che ovviamente ti
sconsiglio ma non voglio trattenere nessuno contro la sua volontà.
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I corsi multimediali sul software costituiscono la parte formativa
di tutta l'iniziativa. Quello che stai leggendo (questo ebook) è l'inizio
di questo percorso ed è un po' il tramite tra l'informazione e la
formazione che il progetto
openoikos propone.
In pratica si tratta di veri e propri corsi online costituiti da più
tutorial che utilizzano differenti media (video, testi, audio, slides)
per favorire un facile apprendimento di concetti e tecniche
necessarie ad un appropriato uso del software.
E' un lavoro ancora in corso per me molto impegnativo perché
piuttosto corposo e condotto con una certa accuratezza formale e
concettuale.
Si tratta di coniugare completezza didattica con metodologie che
possano ottimizzare i tempi di apprendimento al fine di creare un
prodotto veramente innovativo.
Come è facile comprendere, a differenza di questo ed altri ebooks
che seguiranno riservati agli iscritti alla newsletter, i corsi più
corposi ed impegnativi non saranno regalati.
Ciò non significa che sarai obbligato a comprarli.
Lo farai se lo riterrai utile ed io ne sarò felice.
Se non lo farai amici come prima, l'importante è non perderci di
vista.
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CAPITOLO 2
I software di cui si parla
SOFTWARE FREE, OPEN SOURCE E FREEWARE
Quando nacque l'informatica (parliamo di pochi decenni fa) il
software proprietario non esisteva, non c'era copyright.
La produzione del software era opera di programmatori orientati alla
ricerca ed alla condivisione dei risultati ma ciò in questa prima fase
non ha impedito, anzi ha agevolato un rapido sviluppo dei
programmi.
Poi il software è diventato un industria in qualche caso connessa con
la produzione di hardware ed è nato il software proprietario.
Tuttavia il software libero non ha smesso di esistere.
Molti programmatori hanno continuato a lavorare al di fuori di una
dimensione commerciale e l'avvento di internet ha favorito la
comunicazione e lo scambio di esperienze dando vita a un fenomeno
di grande diffusione che si è poi organizzato nelle associazioni che
oggi costituiscono il movimento del free software.
E' una delle vicende della nostra epoca per me più cariche di
fascino. La conoscenza e la sua condivisione si sviluppano al di fuori
dei meccanismi totalizzanti dell'economia di mercato.
L'intelligenza di queste persone non si fa mercificare dandoci una
grande lezione di libertà e consentendo a tutti di accendere un
computer e di farlo funzionare senza comprare nient'altro.
Se pensate a quanto l'informatica condiziona e condizionerà le
nostre vite non mi sembra una cosetta da poco.
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Secondo Richard Stallman, l'uomo che più di tutti rappresenta
questo movimento, il free software per essere definito tale deve
avere quattro requisiti, quelle che lui chiama le quattro libertà
fondamentali:
1) libertà di eseguire il programma per qualsiasi scopo;
2) libertà di studiare il programma e modificarlo;
3) libertà di ridistribuire copie del programma ad altri;
4) libertà di migliorare il programma e di distribuirne
pubblicamente i miglioramenti, in modo tale che tutta la
comunità ne tragga beneficio.
Secondo Stallman è la comunità a “possedere” il programma.
Tutti hanno il diritto ad usarlo, modificarlo, distribuirlo. Nessuno può
appropriarsene. Questa è la definizione canonica del free software,
che in italiano viene definito come software libero.
Esistono poi altre definizioni, altri termini che si collocano in una
posizione intermedia tra il software totalmente libero e quello
totalmente proprietario, che corrispondono ad altri modelli di
sviluppo che si sono determinati nel tempo.
Il termine open source, la cui traduzione è codice aperto,
definisce invece un modello che si rifà principalmente alla seconda
delle libertà di Stallman. Un software open source deve essere
aperto nella sua programmazione ma può essere o diventare
proprietario.
Il termine freeware invece definisce un tipo di software che è
distribuito gratuitamente ma non è né libero né open source.
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I SOFTWARE GRATUITI PER IL CAD A DUE DIMENSIONI
In questo ebook si parla di software CAD 2D per due motivi:
1) essi costituiscono comunque il livello base per
l'apprendimento e rimangono lo strumento privilegiato per la
“messa in tavola” del lavoro progettuale. Gli elaborati canonici
non posso prescindere da una rappresentazione per piante,
prospetti e sezioni;
2) è in questo ambito che negli ultimi anni sono apparsi i
programmi free e freeware migliori, tali da poter integrare e a
volte sostituire pacchetti CAD più blasonati.
Il panorama del software è sempre mutevole e ciò che è meglio o
peggio oggi non è detto che lo sia anche domani.
Le affermazioni che si fanno in materia sono sempre discutibili e
dipendono, oltre che dalla soggettività di chi scrive, da una
dinamicità dello scenario che non consente giudizi definitivi.
Comunque scrivere sul web e per il web consente più facilmente
una correzione di tiro, per cui anche questo testo è un prodotto
dinamico, soggetto a successive revisioni.
In questo momento ritengo che ci siano alcuni CAD gratuiti che
meritano la nostra attenzione e che in questo campo sia sbagliato
sceglierne soltanto uno ma mantenere uno sguardo più ampio.
Anche dal punto di vista dell'utente è consigliabile la conoscenza e
l'uso di più di un prodotto al fine di garantirsi un'operatività con la
possibilità di usare sempre il meglio tra le risorse free, open source
e freeware.
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Nella tabella che segue vengono indicati cinque software che
soddisfano alcuni requisiti fondamentali, primo tra tutti la
compatibilità con AutoCAD che comunque rappresenta uno standard
in termini di formato file, funzionalità, consuetudini di lavoro ed
interoperabilità.
Programma
Sistema Lingua
operativo italiana
Formato
file
Tipo software
Dimensioni
download
DraftSight
Windows
Linux
Mac
SI
DWG
DXF
Proprietario
Gratuito
92 MB
DoubleCAD XT
Windows
NO
DWG
DXF
Proprietario
Gratuito
191 MB
nanoCAD
Windows
SI (traduzione DWG
openoikos)
DXF
Proprietario
Open API
Gratuito
281 MB
QCAD
versione 3.0
Windows
Linux
Mac
SI
DWG
DXF
Proprietario
Open Souce
Prezzo: 32 euro
42 MB
LibreCAD
Windows
Linux
Mac
SI
DXF
Software libero
Gratuito
13 MB
Al fine di rendere più agile il nostro discorso senza abbandonare
un'esigenza di “biodiversità” tra questi ne scegliamo tre:
1) DraftSight
2) nanoCAD
3) LibreCAD
DoubleCAD XT come caratteristiche è un prodotto intermedio tra
DraftSight e nanoCAD.
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Dovendo scegliere tra gli ultimi due preferiamo LibreCAD perché
software libero anche se al momento con funzionalità inferiori di
QCAD.
Diamo una descrizione un po' più esaustiva dei tre selezionati.
DRAFTSIGHT
DraftSight è un software CAD prodotto dalla Dassault Systèmes,
una grande azienda di origine francese, una software house tra le
più prestigiose in questo settore.
Dassault è molto apprezzata per aver già prodotto applicazioni CAD
3D di grande qualità come SolidWorks e Catia.
Nel campo dell'ingegneria meccanica questi pacchetti sono ciò che
AutoCAD rappresenta per la progettazione architettonica.
Le referenze del produttore sono perciò di ottimo livello e
rappresentano una garanzia sulla qualità del prodotto.
Per scelta del produttore DraftSight è gratuito e rappresenta
l'applicazione entry level, cioè il software attraverso il quale far
conoscere al grande pubblico, ad una utenza di base, i prodotti
Dassault.
Questa politica sta avendo successo in quanto già milioni di persone
hanno scaricato DraftSight.
Essendo un software proprietario e non open source il suo sviluppo
è esclusivamente opera di chi lo produce e non c'è la certezza che il
prodotto rimanga gratuito ma questa intenzione non è stata mai
manifestata e comunque fare il download adesso non obbliga a
nessun pagamento.
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La licenza gratuita attuale non proibisce comunque l'uso del
software anche a fini professionali.
Gira su Windows, Mac e tutte le distro Linux.
Gestisce di default il formato file DWG (e anche DXF come formato
di interscambio) così come AutoCAD rispetto al quale è
perfettamente compatibile.
Un lavoro fatto con DraftSight può essere tranquillamente aperto da
AutoCAD e viceversa.
Il link per il download è questo:
http://www.3ds.com/it/products/draftsight/download-draftsight/
e ci sono tutte le istruzioni per prelevare ed attivare il programma
per i vari sistemi operativi.
NANOCAD
nanoCAD è un software CAD prodotto dalla NanoSoft, una
emergente azienda di origine russa, una software house tra le più
interessanti in questo settore.
Per scelta del produttore nanoCAD è gratuito e rappresenta
l'applicazione di base su cui innestare gli sviluppi successivi.
La programmazione del software è aperta, nel senso che ci si può
iscrivere liberamente tra i programmatori NanoSoft e contribuire
allo sviluppo del programma, il cui codice sorgente rimane chiuso.
In pratica vengono messe a disposizione le API (Application
Programming Interface) che consentono di sviluppare scripts ed
applicazioni che estendono le possibilità del software.
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La licenza gratuita attuale garantisce l'uso del software anche a fini
professionali.
Al momento gira solo su Windows e l'interfaccia è in lingua inglese
ma ciò non pregiudica la facilità d'uso del programma avendo una
modalità d'uso molto simile ad AutoCAD.
Il lavoro di traduzione in lingua italiana dell'interfaccia e della
documentazione tecnica (coordinato da me all'interno del forum
openoikos) è scaricabile a partire da questa pagina:
http://cadgratis.it/nanocad
Il software è molto stabile e veloce, sicuramente il software più
performante e completo tra quelli indicati finora.
Gestisce di default il formato file DWG (e anche DXF come formato
di interscambio) così come AutoCAD rispetto al quale è
perfettamente compatibile.
Un lavoro fatto con nanoCAD può essere tranquillamente aperto da
AutoCAD e viceversa.
Il link per il download è questo:
http://www.nanocad.com
LIBRECAD
LibreCAD tra questi è l'unico software libero ed è la versione free di
QCAD da cui deriva.
La programmazione del software è completamente aperta e la
distribuzione è libera.
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Software multipiattaforma (Windows, Linux e Mac) e multilingua in
formato nativo DXF che consente comunque la compatibilità con
AutoCAD e con altri programmi.
Non supporta ancora il formato file DWG.
Programma dalle funzioni basilari, con un'interfaccia leggermente
diversa (meno simile ad AutoCAD) ma ugualmente di facile uso.
C'è da sperare che la comunità di sviluppatori che segue il progetto
possa far fare a questo software un ulteriore salto di qualità.
Prodotto da seguire.
Il link per il download è questo:
http://librecad.org/cms/home.html
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CAPITOLO 3
Come cercheremo di non annoiarci
COMINCIAMO A PARLARNE
Scrivendo un testo come questo, che è comunque una specie di
guida, è molto facile risultare noiosi ed io mi sforzerò di esserlo il
meno possibile, anche se vista la materia non riesco a scrivere un
romanzo d'avventura.
Si può fare comunque della filosofia in quanto il CAD è comunque
un modo nuovo di vedere il mondo non meno di quanto la
prospettiva lo è stata nel Rinascimento.
E' un nuovo modo per concepire lo spazio che abbiamo intorno.
Sarebbe opportuna una riflessione teorica su come l'uso di uno
strumento così, ancora giovane, abbia già modificato la qualità
dell'architettura che in questo tempo è stata realizzata.
Pensa se Brunelleschi, Leonardo, Borromini, Wright e tanti altri geni
del passato avessero avuto una postazione CAD?
Cosa avrebbero potuto progettare?
Forse però stiamo volando un po' troppo alti.
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Per capire meglio è forse sufficiente fare un passo indietro più
piccolo, di appena un quarto di secolo.
ALL'INIZIO ERA AUTOCAD
Uno spazio temporale di neanche tre decenni sembra non
giustificare un titolo di paragrafo così “biblico” ma stavamo
veramente all'inizio dell'era dell'informatica.
Io c'ero e voglio farvi conoscere gli strumenti con cui ho cominciato.
Il mio computer IBM più o meno era così (1 Mb di RAM all'epoca
sembrava uno sproposito).
AutoCAD (non ricordo che ci fosse altra scelta) stava in un floppy
disk (veramente “floppy”) come questo:
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All'avvio comparivano queste tre schermate:
1.
2.
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3.
Quest'ultima è quella che poi si sarebbe chiamata interfaccia
grafica, cioè l'area di lavoro (con in alto l'indicazione del layer
attivo e delle coordinate cartesiane) e lo spazio per impartire i
comandi con la riga di comando sotto ed un menu sulla destra.
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Qui non c'era ancora Windows ed il sistema operativo era l'MS-DOS.
La grafica è molto più povera di quelle che verranno dopo ma
l'interfaccia concettualmente non è molto diversa da quelle che
prenderanno forma dalla successiva evoluzione, anche se le
funzionalità che si aggiungeranno saranno moltissime.
Allego una schermata di 25 anni dopo per fare il confronto:
E' un bel progresso ma ancora oggi si possono dare i comandi da
tastiera scrivendo sulla riga di comando o dal menu testuale.
Uno dei segreti del successo di AutoCAD è questa capacità di
progredire non abbandonando mai se stesso.
Questa disquisizione che può sembrare accademica e di scarsa
utilità pratica invece è molto utile a comprendere una cosa
importante: anche i software hanno un'anima, una personalità, un
modo di ragionare.
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Anche i CAD free (passatemi il termine) che abbiamo scelto stanno
dentro questa storia, questo codice genetico.
Andiamo a vedere i due che a mio avviso sono migliori, cioè:
- DraftSight, che presenta una maggiore varietà essendo
disponibile per Windows, Linux e Mac nelle due versioni a 32 e a 64
bit;
- nanoCAD, che presenta una maggiore completezza di funzionalità
e migliori e più promettenti possibilità di sviluppo.
COME SI PRESENTA DRAFTSIGHT
Apri DraftSight. Se è la prima volta che lo fai il tuo schermo sarà più
o meno così.
La parte che qui vedi in nero è la tua Area di Disegno.
Hai comunque la possibilità di scegliere il colore di sfondo che
preferisci partendo dal menu principale in alto e seguendo questa
sequenza di comandi:
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Strumenti > Opzioni > Opzioni di sistema > Mostra > Colori
Elemento > Sfondo modello >
L'area di disegno predefinita è quella dello spazio modello, da
distinguere dai fogli di layout, ma è una distinzione che
specificheremo meglio in seguito.
Ora ci interessa un altro concetto basilare.
Considera sempre il piano dello spazio modello come se avesse delle
dimensioni reali, come se ci camminassi sopra.
Non esiste il problema della scala del disegno, te lo porrai più avanti
nella fase di impaginazione e di stampa dei tuoi elaborati.
Adesso devi soltanto decidere un'unità di misura adeguata
all'oggetto del tuo disegno.
Per la progettazione architettonica c'è chi è abituato a disegnare in
centimetri e chi in metri. La mia unità di misura in genere è il
metro.
Tieni presente che questa apparirà quando eseguirai la quotatura
del tuo disegno nella quale sono comunque ammessi i decimali dopo
la virgola.
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Se guardi la barra grigia in basso (si chiama Barra di stato)
mentre muovi il mouse vedi le coordinate X,Y dei tuoi movimenti sul
piano cartesiano rispetto ad un punto di origine X=0 e Y=0 che è
quello rappresentato in basso a destra della tua Area di Disegno.
Ovviamente c'è corrispondenza tra i numeri che leggi e le unità del
disegno.
Nel caso esemplificato nella figura sopra nel momento in cui è stata
fissata l'immagine il mouse si trovava a circa 273 unità più a destra
e circa 108 unità più in alto del punto di origine. Sta a te decidere
se queste unità siano centimetri o metri, ma in ogni caso non porti il
problema della scala di rappresentazione. Non ha senso.
IL PRIMO EQUIVOCO DEL TAVOLO DA DISEGNO
Insisto su questo concetto che può sembrare banale perché è uno
degli equivoci in cui più spesso si imbattono i principianti,
soprattutto quelli che hanno imparato il disegno tecnico con riga,
squadra e compasso.
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Il CAD è un'altra cosa rispetto al tavolo da disegno. Sei in un mondo
infinito, senza limiti, puoi correrci dentro e visualizzarlo come vuoi,
pura realtà virtuale. Non hai ancora il foglio, quello viene dopo.
Nello spazio modello porsi il problema della scala di
rappresentazione non ha senso.
Lo scrivo in grassetto, lo metto in evidenza come fosse un principio
scientifico.
MENU, BARRE E FINESTRE DI COMANDO
Tutto intorno alla tua Area di Disegno ci sono i comandi necessari
alla realizzazione del tuo progetto.
I CAD sono stati tra i primi software a dotarsi di quella che si
chiama interfaccia grafica, ancora prima di Windows, pur avendo
sempre avuto e mantenuto la possibilità di dare i comandi da
tastiera.
Oggi c'è una ricchezza di opzioni, anche in programmi semplici
come DraftSight, che consente di fare le stesse cose in più modi.
Questa sovrabbondanza non è negativa.
Determina differenti forme d'uso ed ognuno acquisisce e consolida
le proprie abitudini ma ognuno poi alla fine decide la propria strada.
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I manuali, quelli istituzionali a corredo del software, queste varie
modalità devono illustrarle tutte e non possono permettersi di
preferire l'una o l'altra.
Io nei miei tutorial non lo farò perché mi sono posto due obiettivi:
1) non annoiarti – fare in modo cioè che i miei testi siano
leggibili dall'inizio alla fine senza provocare in te
scoglionamento o depressione (considero questo l'obiettivo
più difficile da raggiungere da parte mia);
2) consentirti di diventare operativo il prima possibile –
stimolando cioè la tua parte migliore, cercando di farti capire
la logica, i concetti, l'anima del software (considero questo
obiettivo meno difficile perché so di avere di fronte una
persona intelligente e perché i CAD che ti consiglio sono più
semplici di quanto tu pensi).
Vorrei per quanto possibile evitarti il disagio, che io stesso ho
provato, che si ha quando si cerca di imparare l'uso di un software
attraverso manuali enciclopedici.
Per questo la mia esposizione forse non sarà completa ma ti
consentirà comunque di acquisire una buona pratica il più possibile
scevra da cattive abitudini.
Vorrei che tu acquisisca un metodo, una capacità di ragionamento
che ti consenta un'evoluzione, una crescita.
Quando sarai più brava/o di me (non ci vuole molto) la mia
missione sarà compiuta e chissà che non si rimanga anche amici?
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Voglio farti un esempio per farti capire.
Per aprire un disegno esistente ci sono quattro modi diversi:
1) Digitare Apri sulla linea di comando e dare Invio;
2) Premere Ctrl + O;
3) Dal menu principale: File > Apri;
4) Dalla barra degli strumenti standard: clic su
Sono tutti metodi veloci e validi. Io preferisco l'ultimo e per far
scorrere il discorso ti indicherò solo quello.
Premendo F1 puoi attivare il buon Help di DraftSight e lì
l'informazione è completa. Non ha molto senso che lo ripeta io.
Comunque una descrizione dell'interfaccia di DraftSight è necessaria
al fine di acquisire una terminologia corretta. Questa ti consentirà di
interagire meglio con gli altri.
Frequentando i forum on line (ti invito a visitare anche quello di
openoikos) capita spesso di trovare messaggi poco comprensibili a
cui è difficile dare delle risposte. Siccome in questi luoghi si può
imparare molto la conoscenza delle parole giuste risulta importante.
Conosciamo già l'Area di Disegno ed abbiamo già accennato alla
Barra di Stato. Aiutiamoci con un'immagine.
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queste le definizioni corrette in riferimento ai numeri rossi che vedi:
1) Barra dei menu
2) Barra degli strumenti Standard
3) Area di disegno
4) Barra degli strumenti Disegno
5) Barra degli strumenti Modifica
6) Barra degli strumenti Layer
7) Barra degli strumenti Proprietà
8) Finestra di comando
9) Barra di stato
10)
Palettes (o Tavolozze)
Questa è l'interfaccia di default, quella che compare dopo
l'installazione.
Può essere successivamente arricchita e personalizzata secondo i
gusti e le necessità.
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Cliccando col tasto destro sugli spazi occupati dalle barre appare un
menù contestuale e scegliendo la voce MAIN si possono attivare e
disattivare tutte le barre degli strumenti (toolsbars):
Standard
Disegno
Modifica
Layer
Proprietà
Zoom
Interrogazione
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Testo
Stili
Snap entità
Quota
Strumenti layer
Ordine di visualizzazione
Inserisci
Riferimento
Vista
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Finestre dello spazio modello
Fogli
Componente
CCS
Mesh e Orbitazione
Tutte le barre possono essere disposte in orizzontale o in verticale
in qualsiasi parte dello schermo trascinandole tenendo premuto il
tasto sinistro del mouse in corrispondenza dell'estremità evidenziata
a sinistra (toolbar orizzontale) o in alto (toolbar verticale).
C'è addirittura la possibilità attraverso la Matrice strumento di
crearsi una toolbar personalizzata andando a inserire le barre e
selezionando le icone che si ritengono più utili ma questo ti consiglio
di farlo dopo, quando avrai acquisito una maggiore esperienza.
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Poi c'è la barra degli strumenti Opzioni che visualizza le diverse
opzioni che dipendono dal contesto e che possono essere
selezionate mentre si sta eseguendo un comando. La barra
visualizzerà solo quelle opzioni che sono disponibili al prompt
corrente.
Per esempio, se inserite il comando Zoom, la barra opzioni
visualizzerà Limiti, Centro, Dinamico, Adatta, Precedente, e
Oggetto.
Anche questa potete tranquillamente non attivarla perché le stesse
opzioni sono visibili dalla finestra di comando.
Per visualizzare o nascondere la barra degli strumenti Opzioni:
• Clic con tasto destro sulla barra dei menu o su una barra degli
strumenti e clic su Barra degli strumenti Opzioni.
Di maggiore utilità sono i menu di scelta rapida (menu
contestuali) attivabili con il tasto destro del mouse cliccando
sull'area di disegno.
Se è attivo un comando il menu di scelta rapida visualizzerà:
Invio: Conferma l'opzione di default del comando corrente o
termina la selezione di oggetti
Annulla: Annulla l'esecuzione del comando
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Modifiche locali Snaps: Per modificare temporaneamente le
opzioni di snap ad oggetto e le modalità di input delle
coordinate
Trasla e Zoom
Se non ci sono comandi attivi, il menu di scelta rapida visualizzerà i
comandi usati più frequentemente:
Ripeti il comando precedente
Taglia, Copia, Copia con punto di riferimento, e Incolla
Annulla e Ripeti
Trasla e Zoom
Opzioni (impostazioni generali)
Opzioni di disegno
BASTA COSI', QUESTO NON E' UN MANUALE
Ti stai annoiando vero? Lo so. La forma scritta non si addice agli
argomenti di questo ultimo paragrafo.
Se manterrai la tua iscrizione alla newsletter riceverai dei video
tutorial che andranno a completare questo discorso e avrai modo di
capire più velocemente e con minore fatica.
L'uso dei media più appropriati è essenziale per una buona
comunicazione.
Il testo scritto si presta alla descrizioni di concetti non di sequenze
di comandi.
Rimaniamo su in piano più argomentativo allora.
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CAPITOLO 4
I concetti che sfuggono all'autodidatta
Abbiamo già espresso uno di questi concetti in quello che abbiamo
definito “il primo equivoco del tavolo da disegno” ma ce ne sono
altri. Andiamo a vederli.
IL SECONDO EQUIVOCO DEL TAVOLO DA DISEGNO
Mi è capitato più di una volta di lavorare su file di altri tecnici
disegnati tutti sullo stesso layer (generalmente il layer 0, il layer di
defaut) in cui l'unica differenziazione delle entità di disegno era
quella relativa al colore.
E' un altro modo di disegnare che deriva da precedenti abitudini, un
altro equivoco del tavolo da disegno.
Si disegna cioè come su un unico foglio cambiando i colori come una
volta si cambiavano pennini di diverso spessore, senza comprendere
che il disegno CAD può essere impostato su più layer come una
volta si faceva sovrapponendo i lucidi.
Cosa sono i layer (o livelli)?
Sono categorie concettuali che definiscono parti del mio progetto.
Non ha senso disegnare muri, infissi, arredi, quote o annotazioni
sullo stesso layer perché può essere utile gestire separatamente
questi tipi di informazione di disegno.
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L'attribuzione del colore alle varie entità va fatta in riferimento al
layer, non come se si cambiasse penna.
Sempre in riferimento a DraftSight (ma gli altri CAD non sono molto
diversi) cliccando sull'icona a sinistra della toolbar layer
si apre la finestra di gestione dei layer
che serve per inserire, definire e gestire altri layer oltre a quello
predefinito (0) con la possibilità di assegnare alle linee colore, stile
e spessore.
Inoltre da qui i layer possono essere attivati, mostrati o nascosti,
congelati o scongelati.
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Per far capire meglio il concetto una gestione dei layer
correttamente impostata dovrebbe essere più o meno così:
Ovviamente ognuno è libero di nominare, assegnare colori e stili ai
layer come vuole. L'importante è fare una classificazione e dare un
ordine (che è un ordine anche mentale) alle varie entità che si
vanno a disegnare.
Un consiglio che mi sento di dare è quello di lasciare gli spessori di
linea (ultima colonna) con il valore di default e di assegnarli in fase
di stampa sulla base dei colori.
Ciò presuppone che già in fase di disegno bisogna avere un'idea
degli spessori da associare ai layer (e quindi ai colori).
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IL TERZO EQUIVOCO DEL TAVOLO DA DISEGNO
Prima del CAD ogni disegno andava completamente rifatto nel senso
che c'erano parti sempre uguali che ogni volta andavano
ridisegnate.
Con il CAD il tuo lavoro di oggi può essere riutilizzato domani senza
perdere tempo a rifarlo.
E' il concetto della creazione e gestione di quelli che vengono definiti
blocchi, che possono essere parti di disegno a volte anche molto
complesse.
Avere una buona collezione di blocchi è fondamentale per l'aumento
della produttività.
Ci sono i blocchi reperibili online (insieme ad altre risorse come
campiture, texture, tipi di linea, fonts ed altro) e ci sono blocchi che
si possono creare da soli.
Non è difficile trovare sul web una buona varietà di arredi, sanitari,
simboli di vario uso e molto altro o anche disegni più complessi
come particolari costruttivi o intere parti di progetti.
Poi però bisogna dare un ordine a cose così diverse.
Ciò che ad alcuni non riesce è la creazione e la gestione di un vero e
proprio catalogo personale, ordinato in modo tale che sia di
pronto uso ed anche incrementabile nel tempo.
Si pensa che sia una perdita di tempo ed invece è esattamente il
contrario.
Ancora meno frequente è la capacità di rendere riutilizzabile il
proprio lavoro.
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Nei video tutorial che seguiranno farò vedere concretamente come
fare ma l'esercitazione pratica risulterà di scarsa utilità se non si
acquisisce una forma mentis diversa.
Per un buon disegnatore CAD la pianificazione dei propri strumenti
di lavoro è essenziale.
IL QUARTO EQUIVOCO DEL TAVOLO DA DISEGNO
Tra le cattive abitudini credo che questa sia la più frequente: i
disegnatori CAD che arrivano ad una corretta definizione del
layout finale sono una minoranza.
La maggioranza arrivano a stampare selezionando una finestra dello
spazio modello.
E' un'abitudine diffusa, ed anch'io sono stato tra questi, anche
perché la possibilità di usare i fogli di layout è stata inserita
piuttosto di recente tra le applicazioni CAD ma vi garantisco che
cambiare abitudine conviene.
Conviene soprattutto in alcuni casi: ad esempio impaginare e
stampare un disegno con elementi a diverse scale partendo dallo
spazio modello a volte può essere un vero e proprio rompicapo, così
come conviene definire cartiglio, legende e squadrature alla fine sui
fogli di layout che possono anche essere predefiniti per questo
secondo alcuni modelli che generalmente usiamo.
Un tutorial può far capire meglio questo importante argomento per
cui ritorneremo in modo più completo a parlarne e soprattutto a
farlo vedere.
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CAPITOLO 5
Come si presenta nanoCAD e cosa offre in più
FINALMENTE L'INTERFACCIA IN ITALIANO
Finora abbiamo privilegiato DraftSight introducendo alcune
funzionalità ed alcuni concetti generali che valgono anche per altri
CAD.
Siccome il prototipo e lo standard a cui tutti si rifanno è
chiaramente AutoCAD le somiglianze sono evidenti.
In un ebook introduttivo e a carattere generale come questo
parlando di nanoCAD sarebbe noioso ripercorrere argomenti già visti
come le caratteristiche dell'interfaccia, le toolbars e le possibilità di
personalizzazione, la gestione dei layers ed altre cose già dette.
Ti do un'anteprima dell'interfaccia in italiano
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Magari ingrandendo un po' qualche parte per vedere meglio
Dal 26/03/2014 è scaricabile la traduzione dell'interfaccia del
programma in italiano a partire da questa pagina:
http://cadgratis.it/nanocad
Andiamo però avanti nel nostro discorso.
Un altro concetto importante da comprendere è la differenza che
intercorre tra un'entità vettoriale e un'immagine raster.
ENTITA' VETTORIALI ED IMMAGINI RASTER
E' una nozione fondamentale di computer grafica.
Le entità vettoriali sono oggetti (punti, linee, poligoni ed altre
figure) definite da punti che hanno una posizione nello spazio e da
proprietà ad essi riferite.
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Una linea retta è definita da due punti, un poligono dai suoi vertici,
ecc.
Sono entità a cui si possono essere assegnate delle proprietà
(colore, tipo e spessore di linea, appartenenza a layer, ecc.) o degli
attributi (informazioni anche di tipo non geometrico).
Facendo uno zoom su un'entità vettoriale la qualità grafica
dell'oggetto disegnato rimane immutata.
Le immagini raster sono invece oggetti costituiti da una griglia
ravvicinata di pixels, unità minime elementari diversamente colorate
che insieme contribuiscono alla definizione dell'immagine, alla sua
“risoluzione”, come in una fotografia.
Più i pixels sono piccoli (e di conseguenza su una stessa area il loro
numero diventa maggiore) più l'immagine risulta meglio definita,
più nitida alla vista dell'occhio umano.
Facendo uno zoom su un'immagine raster la sua qualità grafica
progressivamente diminuisce all'aumentare dell'ingrandimento.
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I CAD sono software che creano, modificano e gestiscono entità
vettoriali, gli oggetti grafici più adatti per rappresentare un
disegno tecnico di precisione.
Se si vuole lavorare su immagini raster si devono usare altri
software (Photoshop, Gimp ed altri).
Tuttavia è possibile inserire immagini raster su un disegno
vettoriale e nanoCAD lo fa molto bene (nella versione nanoCAD plus
consente anche l'editazione).
Una caratteristica veramente unica di nanoCAD, che neanche
AutoCAD possiede, è quella di inserire immagini georeferenziate,
cioè secondo una posizione geografica predefinita.
Ciò risulta particolarmente utile quando si devono inserire
cartografie, ortofoto o altri file immagine ai quali è stata già
assegnato un riferimento geografico, ottenendo così un mosaico di
immagini su cui disegnare con gli strumenti di nanoCAD.
Si ha così anche la possibilità di esportare il lavoro eseguito in DXF
per usarlo con software di tipo GIS come QGIS (per citare un altro
software free) o altri.
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Oppure comunque l'inserimento di immagini, come foto od altro,
può rendere più ricco e graficamente più accattivante il nostro
lavoro.
LE POSSIBILITA' DI VISUALIZZAZIONE ED IL 3D
Oltre alla differenziazione già richiamata tra i fogli di layout (lo
spazio carta) e lo spazio modello, rimanendo all'interno di
quest'ultimo esistono varie possibilità per visualizzare il proprio
lavoro.
Oltre alle consuete visualizzazioni di zoom e di panoramica, che
consentono di posizionare il disegno nella maniera più comoda,
è possibile anche cambiare il punto di vista e ciò è utile nel caso di
un disegno 3D che nanoCAD consente comunque di visualizzare sia
secondo viste ortogonali che assonometriche ed anche in modo
dinamico facendo orbitare gli oggetti.
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Una ulteriore possibilità è data suddividendo lo spazio modello in
differenti finestre di visualizzazione (viewports) secondo varie
opzioni riassunte in questa toolbar
Scegliendo di lavorare con quattro differenti finestre di
visualizzazione il vantaggio può essere questo
Cioè avere la rappresentazione dell'oggetto sull'area di lavoro
secondo tre viste ortogonali ed una assonometrica.
Si può poi anche scegliere lo stile di visualizzazione degli oggetti
secondo varie modalità: wireframe (trasparente con
visualizzazione di tutti i contorni – come nella figura sopra),
nascosto 3D (nasconde le linee che rappresentano le facce
posteriori), e con varie possibilità di ombreggiatura.
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Ciò che nanoCAD permette in termini di visualizzazione 3D non lo
consente in termini di modellazione 3D, cioè di creazione ed
editazione degli oggetti, anche se è prevedibile che questa sarà una
delle future vie di sviluppo del software.
Al momento è possibile disegnare alcune primitive grafiche come
parallelepipedi, cunei, piramidi, coni, sfere, toroidi, cupole e mesh
non regolari ma le possibilità di editazione sono molto limitate.
Sotto questo aspetto la distanza da AutoCAD è ancora grande.
ESTENSIONI DEL SOFTWARE
Una caratteristica che invece avvicina nanoCAD ad AutoCAD e che è
straordinaria per un CAD freeware è la possibilità di caricare
estensioni aggiuntive realizzate in vari linguaggi, dalla possibilità di
eseguire scripts in Lisp, Java o Visual Basic fino a quella di caricare
vere e proprie applicazioni in linguaggi C++ o .NET.
Queste funzionalità lo rendono un programma adatto anche ad
utenti avanzati.
Nella community russa, paese in cui nanoCAD ha avuto origine, ciò
ha dato luogo alla creazione di applicativi verticali (cioè dedicati
all'impiantistica, alla meccanica, alla progettazione parametrica ed
altro) che estendono di molto le possibilità del programma.
Nonostante le differenze linguistiche e di contesto è prevedibile,
oltre che auspicabile, che ciò avvenga anche in altre nazioni tra cui
anche l'Italia.
Nel momento attuale comunque è già possibile il caricamento di
scripts Lisp, anche reperibili online, che possono dare una marcia in
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più a un software straordinario e che per il suo modello di sviluppo è
destinato a distinguersi dai concorrenti.
DUE CONCETTI GENERALI PER FINIRE
Tornando ai concetti generali ci sono in assoluto due timori da
abbandonare se si vuole imparare il CAD e progredire.
Il primo è frequente tra i principianti assoluti ma può continuare a
esistere anche dopo: il timore di sbagliare.
Senza il coraggio di sperimentare qualsiasi apprendimento è
mutilato di una parte importante.
Ancora prima di seguire ciò che vi dico o che vi viene indicato su un
manuale, provate a capire da soli disegnando linee, cerchi, poligoni
e cercando di muoverli, copiarli, modificarli e fare tutto ciò che vi
sembra possibile.
Oltre che a superare la paura che vi immobilizza vi serve a capire i
vostri limiti e a cercare di superarli poi avvalendovi del mio aiuto.
Ciò vi aiuterà a comprendere più in profondità.
Il secondo atteggiamento negativo, questo più frequente tra gli
utenti “esperti” è il timore di cambiare.
Chi non sa mettersi in discussione in un mondo in cui l'innovazione
è all'ordine del giorno è destinato a rimanere indietro.
Solo gli ignoranti sono carichi di certezze.
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Questo naturalmente vale anche per me. La conoscenza è un
fenomeno sempre in evoluzione che richiede apertura mentale e
volontà di dialogo.
Queste poche pagine che avete letto sono solo un piccolo contributo
in questo senso. Spero di essere stato utile.
Arrivederci.
INDICE
CAPITOLO 1 - Perché devi leggere questo ebook
Introduzione
….................................................................. 2
Benefici per i tecnici professionisti
…..................................... 4
Un metodo per imparare in breve tempo
Dall'informazione alla formazione
…............................ 5
…...................................... 8
CAPITOLO 2 – I software di cui si parla
Software free, open source e freeware
…............................. 10
I software gratuiti per il CAD a due dimensioni
DraftSight
….................. 12
….................................................................... 14
nanoCAD
…..................................................................... 15
LibreCAD
…..................................................................... 16
CAPITOLO 3 – Come cercheremo di non annoiarci
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Cominciamo a parlarne
All'inizio era AutoCAD
…................................................. 18
…................................................... 18
Come si presenta DraftSight
….......................................... 23
Il primo equivoco del tavolo da disegno
Menu, barre e finestre di comando
….......................... 25
…................................. 26
Basta così, questo non è un manuale
…............................. 33
CAPITOLO 4 – I concetti che sfuggono all'autodidatta
Il secondo equivoco del tavolo da disegno
Il terzo equivoco del tavolo da disegno
Il quarto equivoco del tavolo da disegno
…...................... 35
….......................... 38
…........................ 39
CAPITOLO 5 – Come si presenta nanoCAD e cosa offre in più
Finalmente l'interfaccia in italiano ….................................... 40
Entità vettoriali ed immagini raster ….................................. 41
Le possibilità di visualizzazione ed il 3D …............................ 44
Estensioni del software …................................................... 46
Due concetti generali per finire
…..................................... 47
INDICE …........................................................................ 48
AVVERTENZA …................................................................ 50
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AVVERTENZA:
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openoikos ti consiglio comunque di farlo
per i seguenti tre motivi:
1) l'iscrizione è gratuita;
2) l'iscrizione regolarizza la tua posizione;
3) l'iscrizione ti consente di ricevere altro materiale utile ad
approfondire il discorso qui iniziato.
Questa la pagina web da cui effettuare l'iscrizione:
http://cadgratis.it/ebook-cad-gratis
Altra cosa caldamente consigliata è la traduzione in italiano
dell'interfaccia di nanoCAD:
http://cadgratis.it/nanocad
Buon lavoro!
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