2 - B2B24 - Il Sole 24 Ore

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2 - B2B24 - Il Sole 24 Ore
1 6
2011
www.gdoweek.it www.gdoweektv.it
9 maggio
il futuro del retail
disegnato in 10 trend
Una mappa per orientarsi in un grande laboratorio di idee, di luoghi,
di esperienze e soluzioni reali e di tecnologie virtuali
intervista
antonello
sinigaglia
pag. 14
universi
petcare
in evoluzione
pag. 17
retail
nuove frontiere
della fedeltà
pag. 30
retail
• GDOWEEK 2011 • Settimanale • Il Sole 24 ORE S.p.A. – via Carlo Pisacane 1 – 20016 PERO (MILANO)
• Poste Italiane S.p.A. - Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 n. 46) - art. 1, Comma 1, DCB Milano
la csr di target
pag. 32
industria
fonti di vinadio:
benessere
e ambiente
pag. 42
servizi
energie
rinnovabili
pag. 54
editoriale
alla ripresa non serve
la burocrazia, semmai
l'artigianalità creativa
na crescita stentata alla lunga
"U
spegne il talento innovativo di
un'economia; deprime le aspirazioni;
Cristina Lazzati,
direttore
di Gdoweek
prelude al regresso; preoccupa particolarmente in un Paese come il nostro,
su cui pesano un'evoluzione demografica sfavorevole e un alto debito pubblico".
lo ha detto il Governatore della Banca
d'Italia, Mario Draghi, secondo quanto
riportato dal Il Sole 24 ORE, intervenendo
al convegno "Europa 2020: quali riforme
strutturali per l'Italia?". Con Draghi siamo
tutti d'accordo. Eppure, proprio per questo, continuare a parlare di innovazione
è importante, evidenziare le case history
più interessanti, lasciar trasparire che una
possibilità c'è e "loro ce l'hanno fatta"
è fondamentale, per trovare la forza di
continuare, per sostenere tutti coloro che
nel cambiamento credono, così come
nella possibilità che l'azienda Italia trovi di
nuovo la strada della crescita. Osservare
come piccole e grandi realtà si stiano
evolvendo apre uno spiraglio di speranza,
senza nasconderci che continuiamo ad
essere circondati da un pernicioso spirito
di "conservazione", prevediamo comunque che anche tale atteggiamento andrà
a esaurirsi: sfugge, come sabbia tra le
mani, lo status quo e chi sta cercando di
mantenerlo, presto non avrà più nulla per
le mani, solo un contenitore vuoto.
Ma torniamo all'innovazione, nelle prossime pagine abbiamo dedicato un capitolo
importante ai trend nel retail, un inserto
staccabile che vivrà, prossimamente, anche online, arricchito dalla multimedialità,
ormai tratto distintivo di Gdoweek.
Dieci trend, tre "guide" doc, Paolo Lucchetta, Pietro Malaspina e la Cattid di Roma ci
condurranno per le vie dell'innovazione,
ancora più che di formato, innovazione di
pensiero. A riprogettazioni urbane, infatti,
si alternano micro realtà artigianali.
Un giro del mondo, che vuole suggerire
soluzioni possibili, pensieri che hanno
preso forma, dando vita a nuovi business
o rivisitando i classici in chiave innovativa.
5­­­
Sfogliando le prossime pagine, possiamo
notare come nel mondo (anche in Italia) il
cambiamento abbia preso il suo corso,
ovviamente stiamo entrando nella fase
più delicata, quella, per l'appunto, che vede l'uscita dalla conservazione del sé, che
sia il proprio business o il posto di lavoro,
a quella della messa in campo del futuro.
Proprio per questo motivo, abbiamo deciso di offrire una panoramica di quanto sta
accadendo, segnali deboli e forti insieme,
con alcuni trend in pista da qualche anno,
mentre altri stanno facendo i primi passi.
Prendiamo l'artigianalità. In Italia, il settore
dovrebbe essere fortissimo e, invece, secondo i dati forniti da Confartigianato, soffre: uno dei problemi è la scarsità di operai
specializzati. Questo perché l'artigianato
qui definito è fatto da microimprese, che
operano nel comparto industriale, volte
all'inseguimento della grande industria (un
mito tutto italiano).
L'artigianato, quale messa in campo di
professionalità sempre più rare, ma legate
ai nostri a-tout: alimentare, abbigliamento, pelletteria, arredamento e oggettistica,
dov'è? Non compare. La bottega artigiana
è ormai ridotta a una parentesi poetica da
libri di storia, o a un cammeo nei percorsi
turistici, invece, l'artigianalità rivisitata e
reinterpretata, secondo i canoni della modernità, potrebbe ridiventare una forza del
nostro Paese.
Certo, dovrebbero essere introdotte misure economiche che vadano ad incentivare
il settore, bisognerebbe trasformare le abilitazioni in vere e proprie scuole artigiane,
si dovrebbe andare a toccare l'artigianato multimediale, quello cioè delle micro
imprese, a metà strada tra tecnologia e
tradizione. Oggi, l'Italia soffre di elefantiasi:
strutture troppo grandi, per numeri troppo
piccoli. Organizzazioni burocratizzate che
si muovono in base a regole e procedure. È tempo di invertire il trend. Buttate il
Blackberry e ricominciate a parlare con
le persone, chissà che non venga fuori
un'idea nuova!
GDOWEEK - 9 maggio 2011
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14
s
Intervista
16 P et-tail
30 N ectar
32
Target
42 S ant'Anna
1 6
2011
44 King's
52 E nergie green
sommario
1 6
2011
www.gdoweek.it www.gdoweektv.it
9 MAGGIO
il futuro del retail
disegnato in 10 trend
Una mappa per orientarsi in un grande laboratorio di idee, di luoghi,
di esperienze e soluzioni reali e di tecnologie virtuali
intervista
antonello
sinigaglia
48
candy, 50 anni sotto
il segno dell’efficienza
50
materis: vernici al servizio
del consumatore bricoleur
52
reputazione e visione guidano
le strategie "verdi" aziendali
56
Martini legge il business
con soluzioni Explan-Ibm
58
network Eures, mobilità
dei lavoratori in Europa
60
la tassazione degli incentivi
all'esodo: sgradita sorpresa
62
Un tempo, a Voghera
decideva la casalinga ...
65
Icone della creatività italiana
in mostra
pag. 14
universi
petcare
in evoluzione
pag. 17
servizi
retail
nuove frontiere
della fedeltà
pag. 30
retail
la crs di target
t(%08&&,t4FUUJNBOBMFt*M4PMF03&4Q"oWJB$BSMP1JTBDBOFo1&30.*-"/0
t
pag. 32
industria
fonti di vinadio:
benessere
e ambiente
pag. 42
Etruria Sma, ottimizzazione logistica
e sviluppo della rete
con gli store a insegna Zampy
retail
24
Maxi Zoo: plus segmentazione
27
Metamorfosi dei messaggi:
il pet è sempre più umano
30
le nuove frontiere della fedeltà
31
comunicare retail senza sprechi
32
Target, relazioni virtuose
con l'ambiente e le persone
34
Il circolo virtuoso di Diffusione Tessile
36
è in crescita il fast fashion
firmato Cache Cache
nia
18
retail
&
ità
Dalla farmacia alla gdo:
petcare in evoluzione
ne
16
en
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07
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06
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universi
po
Antonello Sinigaglia: Simply firma
nuove pl, benzine ed azionariato
em
14
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intervista
ianalità
Prezzi a confronto: Billa e Ld
ma
12
culture
od
bce: all'Italia il primo posto europeo
nel ricorso al cash
web
8
04
alla ripresa non serve
la burocrazia, semmai
l'artigianalità creativa
05
osservatorio
5
01_morphing
editoriale
_fo
opinioni
02_artig
pag. 54
03_
energie
rinnovabili
2.0
servizi
ti
rma
vi fo
nuo
08_
t
bishmen
09_refur
10_interaction design
VIAGGIO
innovazione TRA I TREND
EMERGENTI
di Marina Bassi, Cristina Lazzati, Gino Pagliuca, Enrico Sacchi
Un laboratorio di idee &
Una mappa fatta di luoghi, segni e tecnologie, tra reale e virtuale &
Un viaggio nel presente e nel futuro dell’innovazione del retail &
sviluppo reti
38
industria
42
Fonti di Vinadio: attenzione
al benessere e all’ambiente
44
king's ridisegna Prosciutteria
46
chanteclair si concentra
su gamma & advertising
10 tappe da percorrere in lungo e in largo, in autorevole compagnia &
Buon viaggio!
Paolo Lucchetta,
Presidente e fondatore dello studio
di architettura RetailDesign
Pietro Malaspina,
Presidente Consiglio
Nazionale Centri Commerciali
Cattid "Sapienza"
Università
di Roma
al centro
del giornale
speciale
retail
e innovazione
7­­­
GDOWEEK - 9 maggio 2011
www.gdoweek.it - www.gdoweekTV.it
osservatorio
di G.Pagliuca
Fonte: Istat
PIL e debito pubblico
-1,3
2008
-5,2
106,0%
'

La borsa
della spesa:
Billa contro Ld
Le vendite
commerciali
negli ultimi mesi
Gennaio 10
0,2
Marzo
0,5
Aprile
-0,3
Maggio
-0,3
Giugno
0,5
Luglio
0,0
Agosto
Settembre
0,2
-0,4
Ottobre
Novembre
0,3
-0,3
Dicembre
0,2
Gennaio 11 -1,1
Febbraio
1,3
117,2%
on è vero che gli italiani hanno
N
pochi soldi in tasca. In un certo
senso, anzi, sono quelli che ne ne
-0,5
Febbraio
114,8%
2010
1,1
2011
119%
bce: all'italia
il primo posto europeo
nel ricorso al cash
  
 
2009
0
hanno di più in Europa. Il dato per
la verità non ha una grande connotazione positiva lo si ricava da uno
studio della Bce che dimostra come
i nostri connazionali siano i più restii
a usare mezzi elettronici di pagamento, dando la preferenza ai contanti. Se si può comprendere che
il borsellino virtuale, per pagamenti
di minima entità, non sia mai decollato (il 91% dei conti sotto i 20 euro
viene regolato cash), ma meraviglia
l’uso del contante anche per importi
significativi: il 77% delle transazioni
tra 20 e i 100 euro sono effettuate
per contanti dagli italiani, a fronte del
15% dei francesi.
Siamo all’ultimo posto anche nella
graduatoria della frequenza dei prelievi agli sportelli Atm (bancomat): 46
persone su 100 lo fanno almeno una
volta ogni due settimane, un terzo
degli italiani non preleva mai e preferisce andare direttamente in banca.
Secondo la Bce la colpa sarebbe
anche delle commissioni spesso richieste dalle banche, che spingono
gli italiani a fare meno prelievi con
valore unitario più elevato. Resta da
capire se la Bce ha, o avrebbe, anche compiti di indirizzo nei confronti
delle banche. Infine, una curiosità:
siamo ai vertici anche nella particolare classifica dei Paesi che usano
più banconote da 500 euro. In Italia
affermano di riceverne e utilizzarne soprattutto i lavoratori autonomi.
Mettere in relazione questo dato con
un altro primato europeo che deteniamo, quello, dell’evasione fiscale,
forse non è improprio. Comunque,
nell’uso dei 500 euro, il Lussemburgo ci batte. Probabilmente perché
adoperano banconote di provenienza italiana …
Il commercio - febbraio 2011
indice
var % annua
indice
var % tend.
Alimentari
87,6
+0,3
93,7
-0,6
Non alimentari
83,8
-0,1
● a prevalenza food
89,8
-0,8
Abbigliamento
74,2
+0,1
● ipermercati
85,0
-2,2
Calzature
64,1
+0,6
● supermercati
90,1
-0,2
Arredamento
91,2
-1,0
112,3
+1,5
106,3
-1,9
108,4
0,0
Informatica e tecnologia
93,0
+0,4
Pdv specializzati
94,9
+1,7
Cura della persona
89,7
+0,6
Totale gdo
93,9
-0,3
Libri, giornali e riviste
69,7
-1,5
Totale
84,9
0,0
Fonte: Istat
Elettrodomestici
Pdv non specializzati
● discount
A prevalenza non food
8
GDOWEEK - 9 maggio 2011
www.gdoweek.it - www.gdoweekTV.it
PENSATO NOI!
O
M
IA
B
B
A
CI
O
ST
IO E AMICI... AL RE
TU METTI GHIACC
osservatorio
I costi delle materie prime - febbraio 2010/2011
Generale
Food
Bevande
Cereali
Carni
Energetici
Non food
2-2010
153,6
118,9
100,7
107,2
129,0
180,5
140,3
3-2010
167,0
117,9
100,4
106,0
126,7
194,4
158,2
4-2010
179,1
117,8
100,4
106,7
125,8
209,4
171,7
5-2010
174,2
113,6
101,8
109,6
114,7
203,6
167,4
6-2010
173,0
110,5
102,9
112,7
107,0
204,1
165,3
7-2010
168,1
111,6
103,0
131,7
103,1
194,9
162,2
8-2010
170,4
117,3
102,6
150,5
105,5
198,2
162,5
9-2010
174,3
122,7
101,5
160,5
111,7
197,1
170,4
10-2010
174,8
126,0
100,9
157,0
117,4
197,8
169,8
11-2010
181,3
130,9
100,8
156,6
124,8
207,0
174,3
12-2010
195,5
140,3
104,2
167,4
135,8
228,2
183,8
1-2011
204,1
114,1
106,2
174,9
137,8
234,9
195,7
2-2011
210,5
145,6
107,7
182,4
137,8
248,4
197,2
Fonte: Camera di commercio di Milano
Mese
Sfiora il 75% l'incremento dei prezzi dei cereali registrato su base annua (dato febbraio 2011); si tratta della materia prima da cui dipende non genericamente l'economia, ma la pura e semplice sopravvivenza di oltre un miliardo di persone. Quanto siano drammatici gli aspetti di questa situazione lo
dice la denuncia fatta da un compassato banchiere come Mario Draghi al recente summit della Banca Mondiale, osservando: "I prezzi degli alimentari sono in aumento dalla fine del 2010. Nonostante l'incertezza sulle radici del fenomeno, l'urgenza di gestire l'insicurezza alimentare e la malnutrizione
chiede risposte rapide per rallentare la crescita dei prezzi e scongiurare una crisi alimentare che si proietterebbe sulla ripresa globale''
Prezzi var. annua
Alimentari
+2,3
Le città con più inflazione
Alcol e tabacchi
+2,1
Aosta
+3,6%
Abbigliamento
+1,2
Bari
+3,4%
Abitazione
+4,5
Reggio Calabria
+2,9%
Mobili
+1,4
Roma
+2,9%
Spese per la salute
+0,9
Milano
+2,9%
Trasporti
+5,5
Trieste
+2,6%
-0,5
Perugia
+2,5%
Cultura
+0,4
Bologna
+2,5%
Istruzione
+2,5
Venezia
+2,5%
Turismo e fuori casa
+2,4
Napoli
+2,4%
Altri beni e servizi
+3,0
Comunicazioni
Fonte: Istat
Inflazione in netta ascesa:
Fonte: Istat
Fiducia
consumatori
imprese commerciali
01-2011
105,9
99,8
var. % annua
A marzo, l'inflazione ha inanellato
l'ulteriore record del post crisi:
+2,5%. A preoccupare è il fatto che
gli aumenti dei prodotti petroliferi
si stanno riversando su tutto il sistema
dei beni e dei servizi e l'aumento delle
materie prime alimentari sta facendo
salire l'inflazione food, che ormai
è in media con il dato generale.
Purtroppo, la salita dei prezzi non
sta avvenendo per una crescita della
domanda, ma deriva da inflazione
importata. Lo dimostra il fatto che,
a differenza di quanto è successo per
anni, ora l'incremento di prezzo dei beni
è superiore a quello dei servizi. E i listini
industriali incombono: l'incremento
su base annua è del 5,1%.
02-2011
106,3
100,9
10
GDOWEEK - 9 maggio 2011
www.gdoweek.it - www.gdoweekTV.it
+2,5% a marzo 2011
03-2011
105,2
100,4
L’UNICO
GARANTITO DAL CONSORZIO EMMENTALER SWITZERLAND
zi a t à
n
ra u a l i
a
G iQ
d
Il bollino Emmentaler DOP
garantisce elevati standard di
qualità e il rispetto dei severi
requisiti previsti dai rigorosi
capitolati stabiliti del Governo
Svizzero.
Il Consorzio Emmentaler
Switzerland effettua con
regolarità test qualitativi,
durante tutte le fasi della
filiera: dalla produzione alla
maturazione, dal trasporto
fino al punto vendita,
verificando le caratteristiche
fisiche e batteriologiche del
prodotto, al fine di garantire
l’idoneità di ogni forma.
Codice di tracciabilità
L’ovale presente sulla crosta
contiene il codice numerico
corrispondente ad ogni
caseificio di produzione. Per
essere certi di aver acquistato
un prodotto garantito dal
Consorzio, basta collegarsi
al sito www.emmentaler.ch,
introdurre il codice e verificare
che il numero corrisponda
ad un caseificio membro
del Consorzio. Qualora il
numero non trovasse alcuna
corrispondenza, tale prodotto
proviene dai caseifici non
controllati dal Consorzio
Emmentaler Switzerland.
osservatorio
la borsa
della spesa
illa sta razionalizzando la linea della
B
marca privata; lo scopo è arrivare
verso un’unica denominazione col brand
dell’insegna, eliminando i precedenti
marchi di fantasia, che resistono solo
per alcuni prodotti; ad esempio, il marchio Clever è ancora presente nei primi
prezzi, mentre altri marchi, adoperati in
passato, non ci sono più o comunque
non sono più utilizzati per i prodotti del
nostro paniere. In sintesi, Billa mostra
proprio un aumento per Pl e primi prezzi
(+4,4% e +5,6% rispettivamente), mentre il costo complessivo delle marche
primarie è rimasto pressoché invariato,
grazie anche al sostegno delle iniziative
promozionali. Si registrano prezzi in aumento anche per il competitor di questo
confronto, il discount LD, ma in misura
Lu.Ca
abbastanza ridotta (+1,2%). Prodotto
Marca
latte UHT p.s. lt 1
yogur t frutta 125 g cad.
mozzarella 125 g cad.
formaggio grattugiato 100 g
burro 250 g
tor telloni ricotta e spinaci 250 g
crackers 500 g
pasta kg 1
riso arborio kg 1
pomodori pelati 400 g lordo
passata di pomodoro bott. 700 g
polpa di pomodoro 400 g cad.
fagioli borlotti sc. 400 g lordo cad.
piselli medi scat. 400 g lordo cad.
tonno all'olio d'oliva 160 g
olio extra vergine lt 1
olio di mais lt 1
olio di semi vari lt 1
biscotti frollini 800 g
merendine croissant lisci 400 g
cioccolato tavol. 100 g
confettura albic. 400 g
caffè miscela class. 250 g cad.
minestrone surg. kg 1
spinaci in foglia surgelati kg 1
pizza margherita surg. 600 g
acqua min. nat. lt 1,5
cola lt 1,5
succo arance lt 1
vino brik lt 1- 10°
cibo per gatti 400 g cad.
cibo per cani 1.250 g cad.
candeggina lt 2,5
detersivo liquido lt 3
ammorbidente lt 2
detergente piatti conc. lt 1.250
detergente casa lt 1,5
car ta igienica x 10 rotoli
asciugatutto x 4 rotoli
pellicola metri 30
totale paniere
differenza assoluta
differenza %
indice di convenienza
(marca = 100)
paniere 9/1/2010
differenza rispetto al 9/1/2010
Euro
%
numero prezzi diversi: +/-/=
numero Offerte Speciali
= nel 2010
Parmalat
Yomo
S. Lucia
Biraghi
Prealpi
Rana
Mulino Bianco
Barilla
Gallo
Cirio
Pummarò
DeRica
Valfrutta
Cirio
Rio Mare
Carapelli
Maya
Olita
Mulino Bianco
Bauli
Milka
Santa Rosa
Splendid
Findus
Orogel
Bella Napoli
Ferrarelle
Coca Cola
Santal
Tavernello
Kitekat
Fido
Ace
Dixan
Coccolino
Svelto
Aiax
Scottex
Scottex
Domopak
Euro Var.
1,19
0,73
1,25
1,39
2,35
2,90
1,27
1,49
3,19
1,00
0,87
0,90
0,99
1,19
2,00
5,34
2,40
2,49
2,99
3,25
1,25
2,27
2,25
2,72
2,69
4,03
0,41
0,97
1,10
1,41
0,93
1,69
1,99
4,79
2,35
1,99
2,93
2,55
3,40
2,29
83,18
t
s
s
t
s
s
t
t
t
s
t
t
n
s
s
s
s
s
s
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n
s
s
s
t
n
t
t
s
n
t
s
t
t
n
s
t
s
s
Private
Label
Euro Var.
0,89
0,45
1,25
1,39
2,35
1,59
1,24
1,18
2,45
0,45
0,79
0,63
0,46
0,69
1,50
4,65
1,99
1,99
2,15
2,53
0,95
1,75
1,75
2,39
2,49
2,66
0,19
0,97
1,19
1,41
0,69
1,39
1,36
3,99
1,49
1,35
2,39
2,68
1,89
1,31
n
n
s
s
s
n
t
n
s
t
n
n
n
n
s
n
s
s
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n
t
t
s
n
s
n
n
s
n
n
s
s
s
s
n
I prezzi sono riferiti ad unità di vendita dello
stesso tipo, peso e multiplo, ove impossibile
sono stati parametrati alle unità di misura del
prodotto di base, è stato sempre rilevato il
prezzo apparso più basso, indipendentemente
da ogni considerazione qualitativa.
s
t
n
Indica che il prezzo è aumentato
Indica che il prezzo è diminuito
Indica che il prezzo è invariato
Indica le offerte speciali
Prezzo mancante (attribuito)
Rilevazioni del 5/04/2011 presso
il superstore Billa di viale Bezzi ed il
discount Ld di via Rubens a Milano.
Primo
Prezzo
Euro Var.
0,55
0,22
0,49
0,89
1,10
0,85
0,59
0,64
1,00
0,29
0,49
0,36
0,29
0,39
0,77
2,89
1,59
1,49
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n
intervista
di B. Trigari
opo aver completato, nel 2010, la trasformazione e la
D
razionalizzazione della rete diretta con il brand Simply,
presente in 274 pdv con i format di vicinato Punto Simply
(lanciato lo scorso anno a Piacenza, la cui trasformazione
degli 87 store sarà completata entro l’estate), i super Simply (141
pdv) e Ipersimply (46 pdv, che svolgono un ruolo di attrazione), Sma
Spa punta a “creare valore lavorando sui fondamentali, proponendo, cioè, store moderni, puliti ed accoglienti, con assortimenti distintivi che soddisfino tutti i bisogni, con banchi freschi accattivanti, una
politica commerciale che sa miscelare promozioni e convenienza,
oltre a personale professionale e competente”, dichiara Antonello
Sinigaglia, direttore generale di Sma Spa.
simply firma
nuove pl, benzine
ed azionariato
Oggi, basta lavorare sui fondamenti per
creare distintività per un'insegna?
Bisogna essere più bravi tutti i giorni, per
i consumatori fedeli e infedeli. Sembra
una risposta scontata, ma non lo è: significa lavorare su più fronti, rimettendo
in discussione i bisogni, consolidando il
posizionamento, razionalizzando i costi di
gestione e comprando meglio a livello di
gruppo.
Simply sta trasformando il suo profilo?
No. Proseguiamo un percorso: l’obiettivo
è rendere Simply sempre più un luogo
dove è piacevole e semplice fare la spesa. Vogliamo trasformarci in un facilitatore del momento della spesa, grazie a
percorsi e a una cartellonistica innovativi,
che pongano enfasi sui prodotti locali,
sulle nuove tendenze -biologico, salute
e benessere, celiachia, equo-solidali- e
sulle nuove declinazioni dei piatti pronti
Vogliamo essere
i più bravi
tutti i giorni,
a cominciare da
un'offerta forte
di private label
a firma Simply,
declinata per
settori e bisogni
Antonello Sinigaglia,
direttore generale
Sma Spa
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intervista
(ready-to-eat e ready-to-cook, apprezzati nei contesti
urbani). Attenzione ulteriore viene posta su freschi
e freschissimi, reparti nei quali un'insegna può fare
la differenza rispetto ai competitor, lavorando sulla
continua formazione del personale e proponendo una
vasta gamma di prodotti.
affidato la gestione dei pdv. Per la rimanente rete, al
Sud come nel resto d'Italia, i nostri master franchisee
continuano ad operare con buoni risultati, destinati a
rafforzarsi nel 2011. Quest'anno, infatti, anche i nostri
partner si adegueranno ai canoni della nuova insegna
Simply e alle sue relative declinazioni .
Simply, quindi, diventa anche firma delle private label?
Un anno fa, è stato lanciato il programma di fidelizzazione Nectar con la relativa carta. Un primo bilancio?
Esatto. Abbiamo obiettivi ambiziosi, nel presupposto
che le Pl giochino un ruolo chiave per differenziarci.
Come primo passo, abbiamo completamente rivisto
le linee a marchio Simply, attuando una segmentazione dell'offerta, oltre che rinnovando la grafica.
Così, accanto a Simply, che copre la fascia principale
dell'offerta, Simply Basic firma i prodotti da primo
prezzo, con circa 250 referenze che coprono i bisogni
essenziali, mentre le 100 referenze di Passioni rappresentano il top di gamma. Per completezza, abbiamo
inserito anche le linee speciali, come Simply Bio, per il
biologico, che sarà seguita da gamme personalizzate
per celiaci, bambini, sfuso e altre sulle quali stiamo
lavorando per un totale di circa 200 referenze per linea
per un complesso di quasi 3.000 referenze Pl.
In questa logica di differenziazione, rientra anche la
presenza recente di espositori con prodotti Eataly in
alcune superette Punto a Milano?
Si tratta di un tassello all’interno di un più ampio progetto destinato a rafforzare il legame con il territorio ed
a differenziare i nostri formati. Nei nostri assortimenti,
i prodotti locali hanno sempre avuto una numerica
rilevante: ma, da due anni a questa parte, con la
costituzione di un team di responsabili commerciali
regionali (RCR), riusciamo a essere più duttili e veloci.
L'espositore con prodotti Eataly è un test, partito a
febbraio, ancora in fase di rodaggio, che coinvolge
una decina di pdv proprio a Milano.
Parliamo di sviluppo e delle sue priorità nel 2011.
La crescita della rete prosegue con grande prudenza,
selettività e organicità: privilegeremo i centri cittadini
così come i Comuni nei quali non siamo presenti. Ma
l'obiettivo principale è consolidare le posizioni acquisite, procedendo a grappolo, per vicinanza e secondo
una logica che ha nella qualità della location il concetto principale.
Finiti i tempi, in cui l'importante era aprire, aprire ...
Per noi, non è mai stato così. In ogni caso, oggi, siamo
consapevoli che i tempi sono cambiati ed è tassativo
uno sviluppo qualitativo, che renda, visto che la sola
crescita della rete non basta più a garantire fatturati
aggiuntivi. Si tratta di un approccio che vale anche
per la rete affiliata, con la quale miriamo a condividere
i nostri valori e le politiche commerciali.
Pensate anche di ampliare il numero dei partner?
Siamo convinti che la strada delle partnership sia
quella più corretta per modulare meglio il nostro mix
ed essere più efficienti, soprattutto a Sud, dove le logiche commerciali sono diverse e la convenienza è un
must. Per questo, in Sicilia, abbiamo sottoscritto un’alleanza con un operatore locale, creando una società
ad hoc -la SCS Sma Cambria Sicilia-, a cui abbiamo
15­­­
La scelta di aderire a Nectar è nata dalla volontà di
realizzare qualcosa di diverso per l'Italia, per differenziare il posizionamento dell'insegna rispetto ai
competitor. La partecipazione alla coalition Nectar ci
ha aperto nuovi orizzonti nella conoscenza dei nostri
clienti, indirizzando meglio i nostri investimenti: appartenere a questo circuito ci dà la possibilità non solo di
conoscere meglio i nostri clienti, ma anche di parlare a
chi non ci frequenta. Una strategia che funziona.
Altre novità in vista?
Prevediamo di aprire pompe di benzina nel format
Ipersimply. Un progetto importante, con ancora qualche dettaglio in via di definizione.
Tre anni fa, Simply ha aperto uno store verde a Botticino (Bs). Il progetto continua anche in tempi di magra?
Certo che sì. Anche se i budget non consentono di realizzare sempre negozi “verdi” a 360° (costano dal 10
al 15% in più), parte delle soluzioni testate nei 10 pdv
ecoattenti (di cui 2 in franchising) viene implementata
nelle nuove aperture. Per dimostrare che l’attenzione
all’ambiente è nel nostro dna, stiamo inserendo progressivamente lo sfuso nella rete (oggi sono 50 gli
store con questa soluzione), oltre a dare un "tocco"
più green anche nelle Pl, utilizzando pack in cartone e
preferendo prodotti con ingredienti con minore impatto ambientale. Da poco, è partita anche la campagna
nazionale per eliminare l'uso dei sacchetti biodegradabili a favore di borse riutilizzabili, realizzate in stoffa
o altri materiali. È un altro modo per distinguerci come
supermercato moderno, dove è piacevole e facile fare
la spesa. È una strada, non l’unica, che percorriamo.
Quali sono le altre?
Mi riferisco ad operazioni più legate al sociale, come
la devoluzione di prodotti non idonei alla vendita
ad associazioni caritatevoli e la collaborazione con
Telethon, un sodalizio che dura da dieci anni. Per
l'occasione, abbiamo inserito il logo Telethon sulla
maggior parte delle nostre Pl: così parte del ricavato
sarà ancora devoluto alla Fondazione.
Il 2011 è un anno ricco di appuntamenti: oltre a Telethon,
Sma festeggia i 50 anni di attività in Italia e si celebra il
compleanno del Gruppo Auchan, 50 anni dall'apertura
del primo pdv il 6 luglio 1961. Date importanti.
È la conferma della forza del radicamento sul territorio,
essenziale anche per un gruppo internazionale. Un
ulteriore tassello è il lancio, entro fine anno, dell’azionariato per i nostri collaboratori. Si tratta di un momento importante di partecipazione e condivisione, che
sottolinea come i collaboratori, sui quali continuiamo
a investire a livello di formazione, siano al centro delle
nostre strategie di creazione del valore.
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universi
c
5%
la crescita
dell'intero
mercato
petcare
In collaborazione con
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c
universi
vendite 2010
di medicinali
per i pet
il valore
del segmento
snack&treat
71,5
mio euro
il tasso
di crescita
della gdo
(at gennaio 2011)
dalla farmacia
alla gdo: petcare
in evoluzione
Carenza di affetto: da questo fenomeno, si genera uno degli
aspetti sociali più rilevanti per la società moderna, che coinvolge
persone e animali da compagnia. Le più recenti previsioni, infatti,
parlano di un decremento della popolazione italiana, che passerà
da 60 a 41 milioni nel 2050. Un'involuzione demografica causata
sia da una maggiore longevità sia dalla contrazione delle nascite e
dal consistente calo dei matrimoni.
 

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21
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24
27
Etruria Sma
Dogdays
Acqua&Sapone
Arcaplanet
Maxi Zoo
Comunicazione
254
mio euro
6,3%
Dinamiche sociali che incidono profondamente sullo stile di vita dell’uomo, oggi,
più propenso a dedicare maggiore attenzione alla salute e al benessere del proprio
animale e che determinano l’affermarsi
del fenomeno di “umanizzazione degli
animali”. Questi vengono trattati sempre
più come persone e considerati parte integrante della famiglia. Considerando che
circa una famiglia italiana su due convive
con un animale da compagnia e il 40% con
un cane o un gatto, è evidente come gli
animali da compagnia stiano assumendo
un ruolo sempre più importante e irrinun-
ciabile all’interno delle famiglie italiane.
Gli animali sono veri e propri “terapeuti”,
apportano benefici per la salute psicofisica dell’uomo: passeggiare con il cane
aiuta a rimanere in forma, mentre passare
del tempo con il proprio gatto rilassa e a
combatte lo stress; inoltre, essi assolvono
un ruolo utile alla collettività, in particolare
nei confronti dei soggetti più delicati della
società, quali bambini, anziani, disabili; si
pensi, ad esempio, al supporto dei cani
guida, o a quelli delle unità di soccorso. Le
cure e le attenzioni dei proprietari di animali, unite ai progressi della ricerca ottenuti
dalle aziende produttrici, hanno contribuito
ad aumentare notevolmente l’aspettativa
di vita degli animali, raddoppiata negli
ultimi 25 anni.
il mercato continua a crescere
Il mercato complessivo dei prodotti per
piccoli animali ha generato vendite pari a
1.815 milioni di euro con un incremento
del +5% nell’anno terminante gennaio
2011. Il segmento trainante è quello degli
alimenti, che ha sviluppato vendite pari
a 1.710 milioni di euro corrispondenti a
521 tonnellate. La tendenza positiva e influente nel consumo degli alimenti secchi,
in particolare quelli del gatto, è del tutto
confermata con una crescita a valore del
+4,6%. In costante ascesa il segmento
segue a pag. 18
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universi
etruria sma
ottimizzazione logistica e sviluppo della rete
con gli store a insegna zampy
Con la costituzione della newco Proxima Pet e l’acquisizione del ramo d’azienda relativo
alla commercializzazione dei prodotti di Proxima, azienda specializzata nel petfood, Etruria
Sma prosegue nel suo impegno sul mercato del petfood attraverso una strategia di
razionalizzazione e nuova propulsione commerciale. Archiviata l’esperienza Zoè, insegna
che contraddistingueva i 3 store specializzati già aperti dal retailer cooperativo -a Orbetello
Scalo (Gr), Cecina (Li) e Bastia Umbra (Pg)- ora è l’insegna Zampy, detenuta nel portafoglio
Proxima, a indicare gli 11 punti di vendita della rete, compresi gli 8 portati in dote da Proxima.
“Il primo passo -dichiara Graziano Costantini, direttore generale
di Etruria Sma- sarà di spostare il magazzino dei prodotti da Bientina (Pi) a Monteriggioni
(Si), vicino alla nostra sede, per razionalizzare le risorse e le procedure logistiche. Allo stesso
tempo, stiamo lavorando su un programma di nuove aperture, sia di negozi a gestione
diretta della cooperativa, sia in franchising, che amplierà la presenza dell’insegna Zampy sul
territorio. Con l’acquisizione di Proxima, abbiamo dato un impulso forte alla nostra crescita
su questo mercato che rimane per noi un business di grande interesse”. Naturalmente,
grande attenzione rimarrà puntata sul settore della distribuzione all’ingrosso di petfood e
petcare: Proxima Pet continuerà a servire circa un migliaio di clienti tra allevatori professionali,
petshop, grandi bazar, catene di bricolage e gdo, con la fornitura di prodotti e la realizzazione
di pet corner completi, con i due marchi Zampy e Amix, quest’ultimo brand con il quale sono
realizzati prodotti a marchio come mangimi e accessori per cani e gatti.
“Il punto di forza di Proxima Pet -conclude Costantini- è l’innovativa tipologia di servizio, che
offre ai propri clienti comprendente anche la fornitura di prodotti bulk (sfusi); la gestione dei
prezzi al pubblico; la predisposizione di offerte periodiche; il monitoraggio della concorrenza;
l'analisi di marginalità e fattibilità dei progetti; l’affiancamento di responsabili e manodopera
aziendale per la consulenza e l’allestimento iniziale del punto di vendita; la fornitura di
materiale pubblicitario e, infine, il supporto marketing. Inoltre, attraverso la preparazione
e la consulenza commerciale e tecnica, prima, durante e dopo l’apertura, mediante corsi,
manualistica e stage presso i punti di vendita già esistenti, i nostri clienti potranno permettersi
di partire con il piede giusto”. Davide Bernieri
segue da pag. 17
i canali di riferimento
snack & treat, ormai arrivato a 71,5 milioni
Da recenti ricerche effettuate da Focus
di euro con una crescita del +10% rispetto
Management sui proprietari di animali, è
a gennaio 2010 (fonte AcNielsen).
emerso che esiste una sempre maggiore
Dal confronto tra i principali canali distribuattenzione all’alimentazione connessa alla
tivi, emerge il primo dato interessante: per
necessità di assicurare agli animali dei
la prima volta, dopo almeno un decennio,
prodotti “salutistici”, così come
è avvenuto il sorpasso nel tasso
avviene per la dieta degli stessi
di crescita della gdo sul Petshop
proprietari. Mauro Landini, vice(+6,3% vs +5,3%). Nel canale
presidente di Conagit Giuntini,
della distribuzione moderna, il
afferma: “Il consumatore è più
mercato degli alimenti per picattento e preparato di una volta,
coli animali ha fatto registrare la
ha acquisito consapevolezza di
maggiore crescita: le vendite si
una corretta alimentazione che
sono attestate, a gennaio 2011,
solo il cibo preconfezionato gli
sui 966 milioni di euro, pari a
può garantire.”
406 mila tonnellate, in aumento
I canali di riferimento per l’acdel 2,7% rispetto all’inizio del
Anche
quisto degli alimenti sono gdo
2010 (fonte Assalco). Dai dati
e Petshop, anche se legati ad
diffusi da Aisa, risulta che nel
in Italia
esigenze di consumatori diversi,
2010 il segmento dei farmaci
che si traducono in differenti
per animali da compagnia sia
si tende a
esperienze di acquisto.
cresciuto dell’8%. Di fatto, graI pet owner scelgono la gdo, luozie alle vendite di medicinali per
umanizzare
go di acquisto unico per prodotti
cani, gatti, uccelli e altri piccoli
legati sia al proprio benessere
pet, il mercato dei farmaci ha
gli animali
sia a quello dei propri animali.
raggiunto quota 254 milioni di
Le motivazioni di selezione del
Euro nel 2010, contro i circa 235
domestici
canale possono essere sintetizmilioni del 2009.
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GDO Week 1-2 vert:Layout 1
10:20
GOLOSITÀ e IGIENE
la novità
che conviene
LO SPECIALISTA DEGLI ACCESSORI PET
Dogdays è un'insegna specializzata in petfood attiva a Tokyo, di
fascia premium. Gli store della
catena offrono non solo alimenti
freschi bilanciati e dietetici per
gli animali domestici, servizi di
toilettura, la clinica veterinaria
e la possibilità di acquistare
gadget per il divertimento dei
piccoli amici a quattro zampe.
18-04-2011
Dall’esperienza cinquantennale
nel mercato del pet-care,
Rinaldo Franco spa presenta...
LE GOLOSITÀ:
� Lo snack brevettato “8in1” con
vera carne di pollo e l’82% di proteine.
� Premium Dog: i sei piatti pronti
della tradizione culinaria italiana,
nel rispetto delle regole alimentari
per i cani.
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12-15 Maggio
Pad. 22 Stand B81
zate in una maggiore ampiezza di assortimento rispetto al petshop sui prodotti di
primo prezzo, oltre alla praticità, velocità e
comodità d’acquisto (one-stop shopping).
Il canale specializzato, invece, viene scelto
per l’assortimento di prodotti nei segmenti
igiene e bellezza, giochi ed altri accessori,
oltre che per la profondità dell’assortimento nei prodotti di fascia premium e
superpremium. Royal Canin sposa l’opinione dei consumatori, scegliendo le gss
per la distribuzione dei suoi prodotti di
alta gamma “(…) in quanto si connota per
l’assortimento, il servizio e l’attenzione al
cliente”, come sostiene il direttore marketing Matteo Vestri.
L’esigenza di garantire benessere e cura
ai propri animali a 360° non si esaurisce
esclusivamente nella scelta di prodotti
alimentari funzionali, ma occorrerebbe un
assortimento più ampio per i prodotti legati alla cura dei piccoli animali (quali ad
esempio dermatologici, antiparassitari, integratori specifici) presenti ma non particolarmente sviluppati nei canali menzionati.
La scarsità di prodotti funzionali a risolvere
le piccole patologie degli animali induce il
proprietario a riconoscere nella farmacia il
segue a pag. 21
L’IGIENE:
� I nuovi tappetini per cani con polimeri superassorbenti AssorbiPiù, dotati anche di adesivi sugli
angoli per una maggiore aderenza a terra.
� Le lettiere Cat&Rina-LongLife in silicio a lunga
durata e Cat&Rina-Catigienica in cellulosa superleggera, biodegradabile e smaltibile
nel WC; la più apprezzata da
proprietari di gatti e roditori.
I prodotti innovativi e altri 1000
prodotti “pet ” di qualità sono
visibili sul nuovo catalogo e
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Con la garanzia del servizio Best Friend al punto vendita
RINALDO FRANCO SpA - Milano
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Pagina
universi
acqua&sapone
un reparto presente solo quando la superficie
dello store lo rende possibile
Nei punti di vendita Acqua&Sapone, dislocati su tutto il territorio
nazionale, il petfood non si può definire un reparto strategico.
“Siamo specializzati nei prodotti per la casa e per la persona, siamo
la catena della bellezza e dell'igiene -spiega Roberto Marino, buyer
dell’azienda- il settore dedicato agli animali per noi ricopre un ruolo
marginale”. Quando è presente, questo reparto ha una semplice
esposizione a scaffale senza particolari accorgimenti espositivi.
Inoltre, non tutti i consorziati gli dedicano spazio e attenzione.
Soltanto il 15% dei 660 punti di vendita Acqua&Sapone ha inserito
in assortimento le referenze per il cibo per animali.
“È una scelta libera dei nostri consorziati -aggiunge Marino-. Non
abbiamo direttive a riguardo; l’inserimento di referenze di petfood
spesso dipende anche dalla metratura dei negozi”. È il caso dei pdv
gestiti da Leto, uno dei consorziati, con sede in Sicilia, nel nisseno.
“I nostri negozi sono sviluppati su superfici piccole -spiega Laura
Leto, titolare dell’azienda-. Questo non ci dà la possibilità di trattare
referenze di petfood, quindi preferiamo puntare l’attenzione sul
nostro core business, di igiene e bellezza”. Alessandra Bonaccorsi
segue da pag. 19
canale abituale per l’acquisto di tali prodotti. La scelta del canale è, quindi, legata
sia al background professionale del farmacista, che lo rende un interlocutore credibile, sia all’elevata fiducia nei suoi confronti,
visto che ricopre un ruolo importante nel
fornire ai clienti consigli funzionali rispetto
alla loro salute ed a quella del proprio
animale. Lo stesso veterinario preferisce
suggerire l’acquisto nel canale farmacia,
reputandolo professionale ed
affidabile.
Dal confronto tra i canali,
emerge un chiaro orientamento della farmacia a soddisfare
il bisogno di assistenza e consulenza su prodotti veterinari
specifici ricercato dai proprietari, che, in tale contesto, non
considerano la convenienza
un driver di scelta prioritario.
partnership possibili
Ad oggi, i produttori si dividono principalmente in petfood
oriented, attenti cioè allo sviluppo della categoria alimenti
prevalente nei canali gdo e
petshop, e petcare oriented,
vale a dire coloro che privilegiano prodotti specifici di natura farmaceutica, area presidiata quasi esclusivamente dal
canale farmacia.
Le due differenti strategie sono
state definite, anche in seguito
ad investimenti e progetti effettuati dalle principali aziende
farmaceutiche sui canali con-
venience oriented, con esiti non particolarmente positivi, dovuti a barriere di natura
economica (margini, livelli di sconto, termini di pagamento), logistica (rispetto di
requisiti stringenti con riferimento a volumi
degli ordini, tempi di consegna, standard
relativi a imballaggi e formati), e di posizionamento (prodotti di fascia economy
che non richiedono un'efficacia a livello
di counselling tipica del canale professionale).
Tuttavia, il canale gdo presenta due elementi distintivi: un
ampio bacino di utenza che
determina un alto traffico nei
punti di vendita e un elevato
livello di investimenti in attività
di marketing e comunicazione,
tali da incrementare la notorietà del brand delle aziende
nel canale. Queste
L’aspettativa operanti
leve potrebbero garantire uno
sviluppo incrementale dell’indi vita
tera categoria veterinaria con
degli animali riferimento, in particolare, ai
segmenti dell’igiene e della cuè raddoppiata ra degli animali, in un canale in
cui gli acquisti di impulso gionegli ultimi cano un ruolo determinante.
venticinque
anni
strategie innovative
In questo quadro, si profilano
possibili evoluzioni di scenario.
Si tratta di mutamenti portati
avanti attraverso l’implementazione di accordi e progetti di
partnership di canale che, da
un lato, permetterebbero alla
gdo di ampliare la categoria
segue a pag. 23
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universi
arcaplanet
prezzi competitivi, vasto assortimento
e un ampio programma di sviluppo
Arcaplanet, catena specializzata in articoli per animali domestici in Italia,
mira ad un’ulteriore espansione. Allo stato attuale opera con 42 punti di
vendita dislocati in Liguria, Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna, Marche
ed Abruzzo, a cui si aggiungono 4 pdv ad insegna Lucky Dog in Lazio.
“Il nostro obiettivo è quello di rafforzare la leadership di Arcaplanet sul
mercato attraverso un aggressivo programma di sviluppo da realizzare
nell’arco di 3-5 anni”, ha sottolineato Nigel McConnell, Managing Partner
di Cognetas, società europea indipendente di private equity specializzata in
operazioni di media dimensione, subito dopo l’accordo siglato di recente per
l’acquisizione da Credem Venture Capital, fondo gestito da Credem Private
Equity SGR (società del Gruppo Credem), di Arcaplanet.
L’azienda, con sede a Chiavari, ha 230 dipendenti ed è presente nel Centro
Nord della penisola con un format sviluppato su 400-500 mq. In media,
l’assortimento varia da 5.000 a 6.000 di referenze tra cibo ed accessori.
La “linea politica” di Arcaplanet è di mantenere prezzi competitivi “in un
settore dove l’incidenza percentuale del canale specializzato è ancora molto limitata (30%) rispetto ad altri settori merceologici, essendo
in gran parte ancora composto da piccoli negozi a gestione famigliare (circa 4.500)”.
Nel 2010, Arcaplanet è cresciuta con un incremento annuo dei ricavi, a parità di perimetro, superiore al 14%, dovuto, in parte, al buon
andamento del mercato, ma soprattutto all’erosione della quota di mercato rispetto dei piccoli negozi specializzati.
Il mercato, che in Italia vale 2,2 miliardi di euro, a fronte di un consumo per singolo animale domestico mediamente inferiore rispetto ad
altri Paesi europei, negli ultimi anni ha registrato un tasso di crescita annuale composto del 5%.
L’obiettivo di Michele Foppiani, amministratore delegato di Arcaplanet, è di “sviluppare ulteriormente la posizione di leadership
dell’azienda sul mercato domestico della distribuzione specializzata nel petfood e petcare.” Alessandra Bonaccorsi
segue da pag. 21
veterinaria con un incremento generale del
business e un miglioramento del livello di
servizio ai clienti, mentre, dall’altro, consentirebbero alle aziende farmaceutiche
di presidiare anche il canale della gdo,
aggirando i rischi connessi ad un ingresso
in tale canale, in modo da tutelare il proprio
posizionamento e la vision aziendale.
Le opportunità di sviluppo per entrambi i
canali sono notevoli, ma richiedono uno
sforzo concreto nel realizzare progetti innovativi volti a privilegiare la dimensione
collaborativa rispetto a quella competitiva.
possibili sviluppi
Le soluzioni innovative da implementare
potrebbero focalizzarsi su tre direttrici:
category management, presidio del corner
parafarmacia e private label.
Il category management in un’ottica customer oriented, già sperimentato attraverso
pilot test in farmacie sui prodotti di libera
vendita, ha evidenziato interessanti opportunità di crescita di tutte le sub-categorie
della veterinaria (antiparassitari, condroprotettori, dermatologici, integratori e così
via) con una ripercussione positiva anche
sui farmaci da prescrizione. Tale progetto
potrebbe essere implementato nei corner
parafarmacia, mantenendo le medesime
logiche di costruzione adottate nel canale
professionale o, in alternativa, nelle superfici della gdo attraverso una rivisitazione
del progetto in funzione di logiche tipiche
del canale di riferimento. Infine, una soluzione innovativa è rappresentata dalla
realizzazione di private label su prodotti
veterinari specifici: ciò consentirebbe, da
un lato, di completare l’offerta della gdo e,
dall’altro, di incrementare il fatturato per i
produttori, come già sperimentato nella categoria petfood. Ad esempio, “Conagit ha
conquistato quote di mercato interessanti.
Attraverso un’offerta sempre più variegata (referenze di primo prezzo,standard e
premium) l’azienda è stata apprezzata
e scelta dai consumatori”, come afferma Landini. Vestri, a sua volta, sottolinea
l’importanza di costruire relazioni stabili
con il trade, attraverso la realizzazione di
road show “finalizzati alla costruzione e al
rafforzamento di relazioni durature ed efficaci. Sono momenti strategici e conviviali
nei quali l’azienda beneficia dello scambio
con il trade”.
Se gli interessi dei vari stakeholder convergeranno verso una visione condivisa,
focalizzata ad una maggiore attenzione,
rispetto e cura degli animali e garantendo
la soddisfazione dei bisogni degli stessi
proprietari, si genereranno, quindi, inediti
progetti di collaborazione tra industria e
distribuzione. Questi potranno determinare
uno scenario di lungo periodo orientato
alla partnership di canale.
Antonella De Giuseppe, Salvo Gurrisi
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GDOWEEK - 9 maggio 2011
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universi
Maxi Zoo è l'insegna utilizzata
per i pdv di dimensione
inferiore a 600 mq
maxi zoo: plus
segmentazione
resente in Europa con 1.300 pdv, sviluppati su
P
tre format e insegne (Maxi Zoo per le superfici
fino a 600 mq, XXL per quelle di 1.000-1.500 mq
fondamentale, con una segmentazione che va
dal primo prezzo, alla fascia premium, super
premium, fino al biologico, per cani come per
gatti. Non sono le uniche particolarità dell'assortimento, che affianca a questi prodotti anche quelli
nutrizionali per ogni fase della crescita, senza
dimenticare accessori per il gioco e per la casa.
Nei nostri pdv -continua l’Ad- non manca un'area
di servizio, presso la quale sono a disposizione
cibo e acqua speciale”.
format e assortimento
Maxi Zoo, il cui claim è “Tutto per i miei animali”
per personalizzare la shopping experience in
Italia punta, al momento, sul format da 600-700
mq che, a differenza degli store con superfici più
ampie, non prevede al suo interno la presenza
di animali in vendita. L’assortimento per ogni
pdv varia da 5.000 a 7.000 referenze circa, di cui
1.000-1.500 a marca privata. “Le Pl costituiscono
il 60% della nostra offerta -spiega Marco Premoli, Ad di Maxi Zoo Italia- e giocano un ruolo
lo sviluppo in italia
Strategico lo sviluppo: oggi, la rete è composta
da 9 pdv, concentrati in particolare, nel Triveneto
Nord Est (Treviso, Curno/Bg, Brescia, San Donà
di Piave (Ve), Bolzano e Marcon/Ve, aperti rispettivamente a settembre e ottobre 2010) e in Lombardia (Pero e Giussano, entrambi in provincia
di Milano). "L'ultima apertura a Capriolo (Bs), lo
scorso 7 aprile, è un altro importante passo verso
il consolidamento degli obiettivi fissati”, precisa
Premoli, che prevede l'apertura di oltre 100 nuovi
petshop, nei prossimi 5 anni, coinvolgendo progressivamente altre regioni a partire dall'Emilia
Alessandra Bonaccorsi
Romagna. e Mega Zoo fino a 3.000 mq) il gruppo tedesco
Fressnapf, è presente nel nostro Paese con la
società Maxi Zoo Italia e la relativa insegna.
I REPARTI BY GDOWEEK
È una rubrica inaugurata a marzo con il reparto ittico del n° 9 di Gdoweek (per altro sfogliabile
in forma digitale su Gdoweek.it), che continua con il presente n° 16, dove è stata la volta del
reparto petfood e petcare. In più vi ricordiamo che sul sito Gdoweektv potete cliccare sui video
del reparto pane, sponsorizzato da Pan&Co, dove si mettono a confronto le soluzioni per iper
(Iper, Aspiag Interspar, Bennet, Coop, Auchan), super e superstore (Simply, Carrefour, Unes,
Interspar, Esselunga) e estero (Eataly New York, Asda Wembley e Waitrose Westfield).
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metamorfosi dei messaggi:
il pet è sempre più umano
Gli animali domestici vengono raffigurati sempre più come persone
negli spot, nella campagne d'informazione in-store e online
ccuditi, vezzeggiati, viziati, gli animali da
A
compagnia hanno conquistato gli italiani:
l’87,2% prova un sentimento positivo nei loro
confronti e il 41,7% ne ha in casa uno (fonte Eurispes). Un amore ben tratteggiato anche dalle
campagne pubblicitarie del petfood, curatissime
nella fotografia, molto orientate all’emozionalità
o al concetto del prendersi cura dei propri amici
animali. “Ci sono due grandi filoni -rileva Marella
Calbiani, account manager di Publicis, che segue Purina-. Le campagne razionali focalizzate
sulle caratteristiche distintive di prodotto (gusto,
qualità degli ingredienti), e su proprietà funzionali, ampiezza e specializzazione della gamma
a seconda delle diverse esigenze di razza e
fascia di età del pet. Il secondo filone è quello
delle campagne emozionali che giocano sul
legame affettivo/amoroso tra padrone e animale,
spesso inscenando la loro relazione e rassicurando circa la qualità dell’offerta come miglior
scelta per il proprio animale, che va a beneficio
del rapporto”. Tra gli esempi più interessanti c'è
Whiskas, seguito in Italia dall’agenzia TBWA\
Italia, che, pur lasciando al gatto il suo ruolo di
segue a pag. 28
Pedigree
un mese dedicato ai cani
Con Pedigree Dentastix, snack
che eliminano l’80% del tartaro,
Mars Italia ripropone a maggio
la seconda edizione de ‘Il mese
dell’igiene orale del cane’, operazione
di sensibilizzazione nazionale
che prevede comunicazione al
consumatore su riviste di settore e
check-up dentali gratuiti. Nei punti di
vendita delle maggiori città d’Italia,
per tutto il mese un veterinario
-individuato con la collaborazione
delle associazioni veterinarie Siodov
e Scivac- offre informazioni base in merito ai disturbi
gengivali, le malattie infettive più comuni nei cani adulti. E
a chi si accosta per una consulenza viene regalata la Guida
Pedigree dedicata al Benessere del Cane, un kit informativo
su diverse tematiche collegate alla salute psicofisica
dell’animale. Previsti anche sample di prodotto.
27­­­
nestlé/Purina
campagna integrata
realizzata in 400 store
Purina One lo scorso ottobre ha lanciato una campagna
integrata (stampa, materiale p.o.p e sito web) per
comunicare l’iniziativa ‘Un nutrizionista al tuo fianco’.
Promossa da novembre in 400 punti di vendita, il
brand ha messo a disposizione esperti nutrizionali
sull’alimentazione dei cani e dei gatti per offrire consulenza
gratuita. Con Purina One Actilea, leader nell’alimentazione
secca superpremium per gatti, è anche di recente tornato
in onda sulle principali emittenti nazionali e satellitari con
uno spot di Publicis incentrato sullo stato di salute e il
buon funzionamento del sistema immunitario dei gatti.
L’azienda ha anche arricchito di contenuti il sito www.
purina.it, che, oltre ad annoverare consulenze online degli
esperti Purina, oggi offre a chi vuole adottare un pet, ma
non sa come sceglierlo, il servizio ‘Cerca Cucciolo’.
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universi
segue da pag. 27
felino, ha lanciato la saga televisiva delle interviste ai padroni di mici e gatte battezzati con nomi
umani (Sophie, Ugo, Leo) come accade anche
nella vita vera. Gourmet, brand super-premium
di Purina, predilige invece atmosfere sofisticate:
di recente ha presentato le ricette "A la Carte" con
uno spot adattato dall’agenzia DDB Italia che
ancora una volta ha acceso i riflettori sull’elegante persiano bianco, trattato al pari di una star. Ma
la pubblicità da sola non basta più. “Il petfood
è un mercato sempre più segmentato di conseguenza lo è anche la relativa comunicazione
che vede i diversi brand (sul fronte above the line
prevalentemente i leader) focalizzarsi ognuno su
diversi e specifici bisogni -afferma Calbiani-. In
questo, come in altri mercati, la leva pubblicitaria
è sicuramente utile, ma non sufficiente: occorre
affiancare anche altre iniziative, come le public
relation, per la conquista di una considerazione
favorevole dell’opinione pubblica sui propri prodotti e sul proprio operato”.
Pienamente d’accordo Sara Ermoli, direttore
creativo della sede di Milano di TBWA\Italia,
l’agenzia che oltre a Whiskas si occupa anche
delle strategie creative di Pedigree: “Nella mia
esperienza; la scelta vincente è la comunicazione a 360 gradi: l’advertising funziona benissimo,
ma è ancora meglio quando i formati televisivi
e stampa sono integrati con comunicazioni instore e attività promozionali ad hoc. Negli ultimi
anni, anche la prova prodotto è tornata centrale,
soprattutto quando il prodotto è realmente innovativo, come nel caso di Pranzetti Whiskas.
Il compito delle agenzie è ‘spingere a mille’
questa innovazione con le più efficaci leve di
marketing”.
Hill’s Pet Nutrition
consulenti online
e materiali in-store
Da sei anni l’azienda del gruppo Colgate-Palmolive promuove, a
marzo, la ‘Stagione della prevenzione’. Comunicata su stampa e
radio dell’agenzia romana 3 Ways, che ha anche curato dei materiali
espositivi instore, l’iniziativa realizzata dal brand insieme all’Associazione
Nazionale Medici Veterinari Italiani (Anmvi), con il patrocinio della
Federazione Nazionale Ordini Veterinari (Fnovi) offre la possibilità di far
visitare ogni anno dal 1 al 31 marzo gratuitamente il proprio animale
da un medico veterinario aderente. Cuore dell’operazione è il
sito www.stagionedellaprevenzione.it. Il brand leader mondiale nella
nutrizione di cani e gatti ha inoltre creato materiali concernenti specifiche
problematiche della salute e del benessere animale, con la consulenza di
cinque medici veterinari e due pediatri della "Pet obesity task-force".
Almo Nature
cambio di prospettiva by toscani
La prima azienda al mondo a introdurre sul mercato l’alimento
completamente naturale per cani e gatti, per la campagna aLmore
lanciata nel 2010 ha optato per la stampa (quest’anno anche su
Pets and the City, rivista in distribuzione controllata negli ambulatori
veterinari e nei petshop) e l’outdoor affidandosi a Oliviero Toscani
e alla sua struttura La Sterpaia Media. Fondata nel 2000 da Pier
Giovanni Capellino, Almo Nature ha calato con delle maschere gli
umani nei panni degli animali invitandoli a vedere il mondo dal loro
punto di vista. La campagna è stata integrata in tutti i paesi europei
dalla presenza di espositori, cartoline e brochure sul pdv. Inoltre, il
31 marzo si è conclusa la prima Almo Nature Love-Food, iniziativa
solidale volta a fornire un aiuto concreto e immediato ai gatti e
cani poveri. Lanciata in Italia, Germania e Inghilterra, l’iniziativa ha
permesso ad Almo Nature di donare oltre un milione di pasti.
28­­­
parallelismi col mondo umano
Sempre più aziende del petfood, però, non
si limitano a vendere prodotti alimentari, ma
lanciano operazioni a tutto tondo soprattutto
in campo salutistico. Lo confermano iniziative
come "Il mese dell’igiene orale del cane" di
Pedigree Dentastix o "Il mese della prevenzione" di Hill’s Pet Nutrition, palesemente ispirate
ad analoghe azioni di prevenzione e cura in
ambito umano. Anche lo stesso petfood non
è più quello di una volta: oggi, è formulato per
soddisfare i fabbisogni nutrizionali dei pet in
base all’età, alla taglia e allo stile di vita”. “Negli
ultimi due anni -rileva Ermoli-, la comunicazione sta cambiando i contenuti: si parla sempre
meno di gusto e sempre più di benessere. I vari
brand che storicamente si occupano dell’enjoyment hanno iniziato a lanciare linee di prodotto ad hoc”. Che i proprietari non cerchino
più alimenti che sfamino i loro animali, ma che
piuttosto li nutrano in modo sano e completo è
una tendenza confermata dalla gran parte dei
marchi. Basta vedere i consigli di nutrizione
veicolati via web dai produttori o la scelta di
Purina One, con la gamma Actilea, di avviare
l’operazione "Un nutrizionista al tuo fianco". In
un concetto più allargato di benessere, c’è chi
ha sposato anche iniziative solidali con campagne affini a quelle sociali: con Whiskas, per
esempio, quando ci si reca in un gattile e si
adotta un micino si riceve una scatolona di prodotti in omaggio, come accade quando nasce
un neonato, mentre Adoption di Pedigree è una
campagna di sensibilizzazione per l’adozione
di cani trovatelli che da anni funziona molto
bene all’estero.
Laura Brivio e Manuela Soressi
GDOWEEK - 9 maggio 2011
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retail
nectar e dunnhumby,
analisi comparativa
Chi crede che l’unione fa la forza e chi sceglie di fare da sé. Sull'argomento Gdoweek
traccia un bilancio delle esperienze più innovative e particolari, sviluppate in Italia
da alcuni dei più importanti specialisti mondiali della gestione della fedeltà
Sette milioni di clienti attivi ad un anno dal suo
ingresso in Italia: questo il biglietto da visita di
Nectar (Groupe Aeroplan), che, con il suo
programma di coalition loyalty -partecipato
anche da Sainsbury- in patria detiene oltre il 50% del
mercato. Da noi, siamo ancora lontani da questi dati, ma il
bilancio è positivo, come suggerisce anche la disponibilità
di nuovi partner (Welcome Travel, agenzia viaggi, Seat
Pagine Gialle, assistenza clienti e Pirelli, pneumatici), che
affiancano quelli storici. “Il nostro core business è comunicare con i consumatori -spiega Gerard Whelan, managing director di Nectar Italia-. Le aziende che partecipano
ai nostri programmi hanno accesso ai dati dei propri clienti
e, tramite noi, possono proporre le proprie offerte ai clienti
fedeli di altre aziende attraverso una mailing, segmentata
su profilo e comportamento d’acquisto".
Quale è il plus del programma Nectar?
"Indirizzare i consumatori a spendere in modo più consapevole, orientando gli acquisti verso le insegne che aderiscono al programma allo scopo di ottenere più benefici.
La risposta degli italiani a Nectar è significativa: abbiamo
constatato come anche i clienti tradizionalmente fedeli ad
una sola insegna, partecipando ad un programma con
più aziende, siano maggiormente propensi a sperimentare e cambiare le proprie abitudini di spesa per avere
ulteriori vantaggi e offerte".
PARLANO I SOCI STORICI
DI NECTAR ITALIA
POSITIVO IL BILANCIO
DEI PRIMI PARTNER
“Oltre il 65% delle nostre vendite sono riconducibili a clienti fedeli, ai
quali offriamo promozioni personalizzate attraverso i nostri strumenti
di marketing diretto”, spiega Marco Filipponi, direttore marketing
Simply Sma che conta oggi tre milioni di affiliati al programma
Nectar. “Quando decidemmo di entrare nel programma Nectar
-aggiunge Marcello Ioppolo, direttore generale di IP- sapevamo di
trovarci di fronte ad un programma di fidelizzazione rivoluzionario per
il settore petrolifero, in grado di offrire ai nostri clienti un’opportunità
innovativa, di semplice utilizzo e con partner di qualità”. “Abbiamo
intrapreso questa strada per essere ancora più vicini alle esigenze dei
nostri clienti, con offerte mirate e vantaggi per costruire con loro una
relazione viva e duratura”, conclude Gianmarco Molinari, marketing
& communication director DSGi Unieuro Italy.
30
Diverso l'approccio di dunnhumby, uno
dei maggiori player internazionali nel
segmento dell'analisi di mercato, che
prevede un'integrazione esclusiva e stretta tra retailer
ed azienda di raccolta e analisi dati, come dimostra la
relazione con il Gruppo Pam. Il progetto di fidelity Per
Te, che conta oggi 1 milione e 800mila card, nasce nel
luglio 2008, parallelamente al lancio di un'unica card per
le insegne del Gruppo (Pam e Panorama), in sostituzione
della la decennale esperienza della carta Superpremi per
i super Pam. “Nel programma Per Te, dunnhumby e Pam
sono un unico soggetto: è stata creata dunnhumby Italia,
joint venture con partecipazione paritetica -spiega Miriam
Panico, Comm&Media manager di dunnhumby-. Questo
comporta una simbiosi per quanto riguarda l'analisi del
cliente e la sua profilazione, oltre alla targettizzazione delle
offerte. Inoltre, ciò comporta una condivisione totale sui
dati, con la designazione di linee strategiche stabilite di
pari passo tra Gruppo Pam e il team dunnhumby".
Quali i punti di forza di questa partnership?
"dunnhumby ha una competenza specifica e molto
L'ESPERIENZA CON DUNNHUMBY
SECONDO GRUPPO PAM:
PARLA ALEXIO FRANCHI,
LOYALTY DIRECTOR GRUPPO PAM
Quali sono le
caratteristiche di carta Per Te?
Il programma di fidelizzazione Per te è trasversale alle insegne
del Gruppo Pam: in altre parole, funziona sia negli ipermercati
Panorama sia nei super e superstore Pam. Il progetto è unico,
con le carte che, ovviamente, si vestono in maniera personalizzata
in funzione dei brand. Abbiamo, quindi, due carte differenti,
che lavorano sulle due insegne in maniera uguale e sono
utilizzabili trasversalmente nelle due insegne. Certo ci sono delle
diversità: nei supermercati Pam esiste un catalogo premi nel quale
si possono trovare premi e partner per la redenzione o lo scambio
dei punti, mentre negli ipermercati Panorama, al momento, non
sono presenti né attività di catalogo premi né partnership .
Da cosa è nata questa differenza di strategia?
Dalla diversità dei due contesti e dalla storia delle due insegne: da
una parte, la presenza ventennale negli store Pam di un catalogo
premi in essere che non potevamo eliminare e che abbiamo
rinnovato per venire incontro al cliente. Dall'altra, negli ipermercati,
GDOWEEK - 9 maggio 2011
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profonda nella comprensione del cliente. Questa raccolta di informazioni consente di impostare strategie
di offerta meglio orientate ai propri clienti in aree come
l’assortimento, la definizione dei prodotti a marchio
e le promozioni. Nel 2010, la maggior parte delle
categorie merceologiche di maggior penetrazione è
stata sottoposta a una revisione importante in termini di offerta per inserire nuovi prodotti in funzione di
bisogni latenti, effettuando razionalizzazioni laddove i
dati di acquisto facevano vedere chiari segnali di affollamento e sostituibilità. Questo progetto è diventato
ora un vero e proprio processo di revisione annuale
dell’offerta a scaffale, partendo dalla valutazione della
risposta dei clienti. Anche il rapporto con le aziende
fornitrici sta cambiando. La conoscenza del cliente diventa un’area di confronto importante per individuare
strategie congiunte più efficaci. Da questo punto di vista, comunicare in modo diretto con i clienti interessati
a un certo prodotto è un’opportunità in più che Pam
e dunnhumby offrono ai partner dell’idm per attivare
una maggiore fedeltà anche nei confronti dei brand
Silvia Sammarro
industriali”. nei quali non esisteva una carta fedeltà né un catalogo premi,
abbiamo solo la monetizzazione dei punti. Una scelta confermata
dai dati, che mostra redemption estremamente importanti, forse
anche per le difficoltà di questo momento socio-economico.
In altre parole, gli sconti sulla spesa sono i più apprezzati?
Dipende dal cliente: ogni tipologia ha una percezione diversa della
monetizzazione e del valore del punto. Per un cliente up market,
5 euro non sono molto percepiti rispetto al premio del catalogo,
quale una padella in ceramica o un decanter in cristallo.
Al contrario, per un cliente price sensitive, cioè strettamente
legato al prezzo, anche 0,50 euro sono molto importanti. La
profilazione di dunnhumby è servita anche per orientare le scelte
all’interno del catalogo e le relative strategie sulle partnership.
La vostra scelta è caduta su un approccio opposto a quello
della coalition. Quali i vantaggi nel restare da soli?
La positività che vedo in un programma di coalition consiste
nell’unione di più attori coinvolti in un’unica carta che lavora
trasversalmente su più brand senza riempire i portafogli dei clienti
di pezzi di plastica. Noi abbiamo seguito un altro ragionamento.
Rispetto alla cultura del cliente italiano, oggi sempre più
concentrato a raccogliere sconti e punti presso il suo punto di
vendita di fiducia e di riferimento, stiamo focalizzando il massimo
dei nostri sforzi sul marketing one-to-one, sulla targettizzazione e
sulla conoscenza del nostro cliente. L'obiettivo di questa strategia
quella di poter offrire sempre più promozioni create in relazione al
profilo ed alle abitudini di acquisto di ogni nostro singolo cliente.
segue a pag. 31
retail
target, relazioni virtuose
con l'ambiente e le persone
L'impegno del retailer Usa è totale: dall’istruzione all’ambiente, dalla promozione dell’arte
alla collaborazione con le comunità che operano nelle zone dove si trovano i suoi store
01
01 Gli store Target sono progettatti con
l'obiettivo primario di
risparmiare energia,
migliorare l'efficienza
e ridurre gli sprechi.
02 Dal 2007, è disponibile, sul sito della catena, il report
annuale sulle attività
di responsabilità sociale.
di M. Palma
na delle società più “etiche”
U
al mondo. Anche quest'anno,
Target, gigante americano delle
vendite al dettaglio, ha confermato il proprio posto nell’ambita lista stilata
dall’autorevole associazione Ethisphere,
che ha pubblicato la sua ricerca annuale. Un’analoga classifica, pubblicata ogni
anno dalla rivista Forbes, ha piazzato nel
2010 Target al posto numero 22. Si tratta di
riconoscimenti a un impegno concreto fatto
di iniziative a 360 gradi che coprono tutti
gli aspetti di responsabilità sociale. Un anti
Walmart insomma, l’unico altro gigante del
settore che, negli Stati Uniti, precede Target
per dimensioni, spesso al centro di polemiche in tema di sostenibilità (che pure rientra
negli obiettivi della società, soprattutto in
relazione alla salvaguardia dell’ambiente) o
rispetto dei lavoratori.
legame con le comunità locali
Lo scorso anno, ad esempio, Target ha
aperto i battenti anche a Manhattan, con il
nuovo punto di vendita di Harlem, quartiere
simbolo di diritti civili ed integrazione culturale che, negli ultimi anni, ha vissuto una
rapida gentrificazione, termine con il quale
sono indicati i cambiamenti socio-culturali
in un'area, derivanti dall'acquisto di beni immobili da parte di una fascia di popolazione
benestante in una comunità meno ricca.
Come negli altri casi, Target ha cercato di
32­­­
02
approdare con il suo store senza scontrarsi
con la comunità locale, ma provando piuttosto a creare opportunità, a partire dall’assunzione di circa 400 persone del quartiere.
In realtà, Target era già presente da tempo
ad Harlem con altre iniziative sempre nella
cornice della responsabilità sociale, come
la giornata di ingresso gratuito allo Studio
Museum, che -una domenica al mese- si
trasforma in un ritrovo per famiglie, con
attività specifiche per bambini e adulti.
D’altra parte, rendere l’arte accessibile a
tutti è uno dei temi più cari al retailer, che
ha avviato collaborazioni simili con altre
istituzioni in tutto il Paese; inoltre, è uno dei
più importanti sostenitori del Moma di New
York, dove promuove l’accesso gratuito con
apertura prolungata il venerdì pomeriggio.
la politica verso l’ambiente
Target si sta dimostrando sempre più sensibile anche verso la salvaguardia dell’ambiente. Così, tutti i nuovi store, come parte
di quelli già attivi, adottano, in vario modo,
misure di eco sostenibilità: sistemi per la
raccolta e la filtrazione dell’acqua piovana,
toilette a basso consumo idrico, un piano di
raccolta differenziata per imballaggi e tutto il
materiale di scarto prodotto dalle operazioni
commerciali. Inoltre, in tutti i negozi sono
presenti oasi di riciclaggio a disposizione
della clientela con depositi per materiali
per i quali la raccolta differenziata non è
GDOWEEK - 9 maggio 2011
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retail
solitamente disponibile nelle residenze, come batterie usate, cartucce per stampanti,
apparecchi elettronici. È persino possibile
“donare” i propri occhiali usati, che tuttavia non andranno riciclati, ma donati a chi
ne bisogno. Nonostante Target non abbia
ancora incluso prodotti ecologici nella sua
gamma di Pl up&up (800 prodotti in 40 categorie per bisogni quotidiani, focalizzati su
articoli per bambini e detersivi), sugli scaffali
è disponibile un’ampia gamma di altri marchi ecosostenibili, quali detersivi biodegradabili, prodotti per l’igiene personale e una
linea di arredamento in legno da casa e da
giardino (prodotta da Target), proveniente
da foreste ecosostenibili.
lari a 125.000 scuole in tutti gli Stati Uniti,
di cui 50 milioni solo tra il 2009 e il 2010
con il nuovo programma Take Charge of
Education. Attraverso iniziative come questa, Target ha donato, a partire dalla sua
nascita nel 1949, il 5% dei propri profitti a
supporto delle comunità, percentuale che
oggi ammonta a circa 3 milioni di dollari a
settimana. Infine, ai riconoscimenti per la
propria eticità, Target affianca anche quelli
di una delle società con la maggiore integrazione sociale, “medaglia”, assegnatagli
da un’autorità in materia, l’associazione
DiversityInc, che nel 2010 l’ha posizionata
al quarantesimo posto nella sua lista delle
prime cinquanta.
l’attenzione all’istruzione
Altro fronte, sul quale Target ha deciso di
investire fortemente, è quello dell’istruzione, impegnandosi a donare 500 milioni di
dollari entro la fine del 2015, raddoppiando
così il proprio sostegno attuale per un totale di circa un miliardo di dollari. Il contributo
economico si è tradotto, fino ad oggi, nella
costruzione di nuove biblioteche per scuole pubbliche in tutti gli Stati Uniti e nella
donazione di 2 milioni di libri a bambini
che vivono in situazioni di disagio. Dall’inizio del programma, nel 1997, ad oggi, la
società ha donato quasi 300 milioni di dol-
i piani di sviluppo
Oltre che sulla responsabilità sociale, il dinamismo di Target è dimostrato dalla forte
espansione: per il 2011 è prevista l’apertura
di 21 nuovi negozi in 13 Stati, tra cui cinque
in California, quattro nelle Hawaii e un SuperTarget nel suo Stato natale, il Minnesota,
che si andranno ad aggiungere ad una
rete complessiva di 1.742 già presenti in 49
Stati americani. A gennaio, è stata inoltre
annunciata la prima espansione al di fuori
dei confini Usa, con l’avvio di circa 100 negozi in Canada grazie all’acquisizione della
catena Zellers.
CITY
110 LITRI
ITÀ
V
NO
La spesa si fa green
03
retail
all’interno o immediatamente fuori da
factory outlet center, abbiamo colto
l’occasione. Così sono nati due spazi
nei pressi di factory outlet, a Soratte
(Roma) e Barberino del Mugello (Fi),
e altri due all’interno della struttura vera e propria, presso Vicolungo (No) e
Noventa di Piave (Ve). A questa rete,
si aggiungono i due punti di vendita
storici in centro città, a Reggio Emilia
e a Milano, quest’ultimo ristrutturato il
mese scorso e sostenuto da una importante campagna pubblicitaria.
L’insegna italiana, pioniera nel
canale outlet con
il brand Intrend,
declina l'offerta
sia attraverso la
formula stand alone sia nei factory
outlet.
A proposito degli store cittadini, registrate differenze nell’andamento delle
vendite tra questi pdv e quelli presenti
all’interno o nelle vicinanze di factory
outlet?
diffusione tessile:
pionieri dell'outlet
Recuperare le rimanenze di tessuti e confezioni portandole
al cliente finale in un percorso diretto e controllato
“I
l progetto è nato nel
1982
dall’esigenza
del Gruppo Max Mara
di S. Sammarro
di creare un canale doc
per smaltire le proprie eccedenze di
tessuto. Negli Anni Novanta, questa
stessa esigenza si è presentata per le
confezioni ed è proseguita anticipando le tendenze in atto nel mondo del
retail”, spiega Antonio Farini, Ad di
Diffusione Tessile srl. Con l’apertura
del primo store a Boretto (Re), aperto
nel 1994, Diffusione Tessile diventa la
prima insegna italiana ad operare nel
canale del factory outlet, allora del tutto nuovo per il mercato italiano. “Sebbene fosse già una realtà abbastanza
importante negli Stati Uniti, la formula
outlet, all’epoca, non esisteva in Italia.
Noi abbiamo deciso di introdurla e
portarla avanti con una caratteristica
che ancora oggi ci differenzia dagli altri competitor: togliere completamente
i marchi originali dai capi, sui quali
applichiamo una firma di cui abbiamo
acquisito l'uso: Intrend”. Una scelta
che si è rivelata vincente e distintiva.
Come funziona il sistema di approvvigionamento della catena?
A fine stagione, ritiriamo tutte le rimanenze, dalle aziende industriali, dai
negozi di proprietà, dai partner che
acquistano il prodotto del Gruppo.
Successivamente, lo smarchiamo e
lo portiamo nei negozi Diffusione Tessile. Il fine principale di questa operazione è quello di tutelare il brand,
mantenere il suo valore nel tempo,
oltre che differenziare la nostra offerta. Grazie a questo circolo virtuoso,
nel 2010 Diffusione Tessile ha generato per le casse del Gruppo, solo col
canale outlet, un fatturato lordo di 85
milioni di euro.
Parliamo della rete di vendita. Quali i
punti di forza?
Con attuali 15 punti di vendita, cui
si aggiungeranno entro l’anno due
nuovi store in Campania e in Sicilia,
la rete distributiva dell’insegna si è
andata strutturando in location e con
soluzioni eterogenee. Infatti, decliniamo la nostra offerta sia attraverso la
formula stand alone sia nei factory
outlet, a seconda delle opportunità
fornite dal territorio. All’inizio, per considerazioni di costi, abbiamo preferito
gli stand alone perché la nostra notorietà ci rendeva attraenti anche fuori
dal centro. Successivamente, laddove abbiamo trovato location con rapporti qualità/prezzo accessibili, anche
34­­­
GDOWEEK - 9 maggio 2011
No. Le performance tra le diverse
location non registrano differenze apprezzabili. Quello che cambia piuttosto, molto, sono le velocità delle
vendite: gli stand alone hanno una
partenza meno veloce, ma, a conti
fatti, registrano risultati uguali se non
maggiori rispetto al resto della rete.
L’esperienza di Diffusione Tessile è destinata a rimanere entro i confini nazionali o state pensando anche all’estero?
Al momento, una nostra consociata
gestisce un negozio in Ungheria, nato
da una scommessa fatta tantissimi
anni fa: avevamo uno spazio disponibile nei pressi di una nostra fabbrica e volevamo testare la formula di
Diffusione Tessile anche nei mercati
dell’Est. Adesso il negozio è stato
completamente rinnovato e probabilmente ci sarà un’evoluzione di questa
esperienza anche in altri Paesi.
Oltre alla rete di vendita tradizionale,
vi state anche muovendo nell’online.
Quali i risultati e le potenzialità?
Abbiamo aperto, molto prima di tutti
gli altri nostri competitor, la prima
vetrina virtuale italiana di moda, che
oggi incide tra il 2% e il 3% sul giro
d’affari ed è gestita totalmente in
proprio. Si tratta di una scelta, che
abbiamo effettuato tra la fine degli
anni Novanta e il 2000, anno in cui
abbiamo lanciato un sito B2C. Nel
2000 nessuno ci credeva: gli unici
operatori eravamo noi e Yoox, che ha
aperto qualche mese dopo. Per noi,
si è trattato di una scelta vincente,
che ci ha permesso di creare una
maggiore notorietà del marchio Diffusione Tessile, oltre che di instaurare
rapporti più stretti e proficui con le
nostre clienti.
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ianalità
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VIAGGIO
innovazione TRA I TREND
EMERGENTI
di Marina Bassi, Cristina Lazzati, Gino Pagliuca, Enrico Sacchi
Un laboratorio di idee &
Una mappa fatta di luoghi, segni e tecnologie, tra reale e virtuale &
Un viaggio nel presente e nel futuro dell’innovazione del retail &
10 tappe da percorrere in lungo e in largo, in autorevole compagnia &
Buon viaggio!
Paolo Lucchetta,
Presidente e fondatore dello studio
di architettura RetailDesign
Pietro Malaspina,
Presidente Consiglio
Nazionale Centri Commerciali
Cattid "Sapienza"
Università
di Roma
i trend
01_morphing
r&i
Non ha più senso distinguere per forme di aggregazione"
Pietro
Malaspina
Simon, il più grande gruppo operante nel real estate negli Usa, ha deciso
recentemente di sciogliere le due direzioni commerciali esistenti per gli
shopping center e i factory outlet per dare vita a una sola. La motivazione
non è tanto il risparmio dei costi quanto la constatazione che, ormai,
non c’è una reale differenza tra formati. Esistono strutture commerciali
aggregate, che si possono declinare in maniera diversa, ma ma la convergenza
dei "formats"
è un fenomeno irreversibile. Pensiamo che dove si posizionano
gli outlet, prima o dopo, arriva anche un centro commerciale; lo sfasamento
dei tempi è solo dovuto alle esigenze delle programmazione urbanistica, o,
più semplicemente, al fatto che, di solito, il refurbishment dei vecchi
centri apporta la nascita di spazi leisure. Oppure, infine, alle mega
aggregazioni di centri che crescono con nuove àncore fisicamente staccate
dalla struttura dove si trova l’ipermercato. In questo caso, la distinzione
tra centro e parco commerciale è solo una questione nominalistica.
Westgate shopping center
Una formula non definibile
Un parco divertimenti di 4.000 metri quadrati per i bambini, una pista di pattinaggio, un bowling, un parco per il passeggio e il relax delle famiglie, un casinò,
ristoranti, una serie di flagship store di insegne di moda e di department store,
una food court con ristorazione di alto profilo.
Partendo da questo elenco, che riassume l’offerta del Westgate Shopping City di
Zagabria, è difficile rispondere alla domanda: è un centro commerciale, un parco
commerciale, un leisure centre? Perché in realtà si tratta di tutto questo.
La struttura, la maggiore tra quelle presenti in Croazia, ha una gla di 100 mila
metri che insistono su oltre 220mila metri, con 260 negozi: ampia la quantità di
parcheggi, oltre 7.000, ma la struttura è anche servita da una stazione ferroviaria
dedicata. Tra le insegne presenti Zara, Massimo Dutti, M&S, Coin Casa.
01 Recentemente inaugurato a Torino, il
Palatino, progettato da Massimiliano
Fuksas, prende il posto del vecchio
Mercato dell'Abbigliamento. La struttura ospita negozi e ristoranti.
02 L'ampliamento del Fiordaliso a Rozzano (Mi) ha portato il complesso
a trasformarsi in una sorta di mega
parco commerciale.
03 Outlet e leisure centre: l'ibridazione è
proposta da Premium Retail, che sta
realizzando alle porte di Torino Fashion
mall, ispirato all'architettura Feng shui.
01
2­­­
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02
03
i trend
01_morphing
r&i
"Le relazioni privilegiate tra quartieri storici
e le idee innovative del retail
Luoghi commerciali innovativi cercasi: sempre più spesso alcune città
scelgono di distinguersi per la proposta di city district, eventi e
spazi temporanei in un territorio misto tra arte, food, design, moda,
interpretazione più accessibile per i talenti emergenti rispetto ai
mall e più innovativa delle high streets. Il benchmark di riferimento è
il Meatpacking District di New York, area dimessa e reinventata che ha
nel rinnovato mercato delle carni il suo elemento distintivo: lungo la
galleria si incontrano store di specialty (pesce, dolci, oli), laboratori
artigianali per pane e gelato con annesse attività di ristorazione. In
questa tendenza di concetti urbani alternativi, espressione originale
possono essere considerate l’ormai affermata Zona Tortona e la più
emergente area Ventura Lambrate, a Milano, scoperte grazie al Salone del
Mobile, ma ormai spazi di attrazione durante tutto l’anno. E ancora aree
post-industriali dove proliferano nuovi concept, non solo retail, ma di
stili di vita possibili grazie alle intuizioni dei creativi emergenti.
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Paolo
Lucchetta
Meatpacking district
Quando il design è al servizio della comunità
Un passaggio graduale, poi, esploso agli inizi del nuovo millenio: da area di dubbia fama, con i suoi
famosi sex club (il famoso Hellfire, ndr), il Meatpacking district, un tempo sede della lavorazione
della carne -all'inizio del 900 c'erano 350 macelli-, oggi ha vissuto una completa rivisitazione senza
però, perdere il suo sapore un po' delabrè. Molto è stato fatto anche dalle associazioni di zona, che
hanno salvaguardato e limitato l'espansione commerciale. Terminata anche la high line, il restauro
della vecchia sopraelevata, oggi, trasformata in passeggiata con vista. Approvato anche il nuovo
Whitney Museum of American Art (2015, a firma di Renzo Piano), il Meatpacking oggi accoglie la
versione newyorchese della rive gauche: qui soggiornano alcune tra le migliori firme del panorama
mondiale, da Diane von Furstenberg (vedi due foto in basso), a Christian Louboutin, Alexander
McQueen e Stella McCartney. Più alcune firme trasversali, come gli store Apple e Adidas.
Zona Ventura Lambrate
Tra il colto e l'incolto
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Storico quartiere industriale (ospitava gli
stabilimenti Lambretta, Innocenti e Faema),
oggi, Ventura Lambrate è la sede di gallerie
d'arte, case editrici, studi di progettazione
e soluzioni abitative di nuova concezione.
Scoperto grazie a Organisation in Design,
società olandese, che ha lanciato nel 2010
l'area con il Fuorisalone, il quartiere è
ancora lontano anni luce dal Meatpacking
district, ma proprio nell'essere "a singhiozzo", tra abbandono e design, risiede il suo
fascino: gli spazi industriali hanno subito
pochissime rielaborazioni e si aprono in
straordinari palcoscenici per designer più
o meno conosciuti, segnando la strada,
a nostro parere vincente, tra design e
artigianalità.
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r&i
i trend
02_artigianalità
Recuperare il piacere del saper fare bene le cose
alla base di un nuovo senso del commercio"
Paolo
Lucchetta
Il libro di Richard Sennet “L’uomo artigiano”, pubblicato qualche tempo fa, è stato
il narratore di una tendenza che si sta attualizzando: non mi riferisco solo alla
riscoperta dei piccoli formati di prossimità, oggi riletti in chiave più moderna,
piuttosto che all’affermarsi di collezioni limitate, il cui valore è affidato al
concetto di esclusività. Penso, soprattutto, al saper fare bene le cose per il
proprio piacere, giovandosi della sinergia tra teoria e pratica, unendo conoscenza
e abilità manuale. In senso lato, rispetto al retail e alle ambientazioni dei
nuovi store, significa recuperare lavorazioni, più o meno dimenticate, e portarle
in-store, come i laboratori per il pane e la cucina nei supermercati piuttosto che
il recupero di materiali e di processi produttivi per il non food, spesso segnali
di un legame profondo con il territorio che valorizzano i singoli distretti
economici e produttivi. Il miglior esempio di saper fare moderno? Il gruppo che ha
creato Linux, gli artigiani della moderna cattedrale informatica.
Repetto
L'arte della cendrillon
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Nata più di 60 anni fa, la Repetto porta il nome di Rose
madre di Roland Petit, ballerino e coreografo francese:
è proprio per il figlio che Rose, milanese d'origine, crea
le prime ballerine. Negli anni, i clienti titolati non sono
mancati e quando Brigitte Bardot, allora signora Vadim,
si rivolse a Rose Repetto per avere un paio di ballerine
comode come quelle utilizzate per il ballo nacquero le
"cendrillon" e la Repetto diventò produttrice delle più
famose ballerine al mondo. Nelle boutique Repetto, l'atmosfera del grande teatro non manca, i tutù sono in bella
mostra e sempre in vetrina, le scarpe disposte in circoli,
cromaticamente accuratissimi. Le aperture si succedono
continuamente, Repetto è presente in Francia, in Usa, in
Uk e in Giappone con i suoi monomarca e con corner nei
department store, da Selfridges alle Galeries Lafayette.
Repetto, artigiano nell'anima, garantisce il su misura,
pronto in tre settimane.
Iris Hantverk Brushes
Spazzole dal 1800
Compagnie de Provence
I profumi di Grasse
Ormai è da due secoli che, in Svezia, una
piccola fabbrica di spazzole impiega non
vedenti; oggi, un quarto dei dipendenti della
Iris Hantverk AB è diversamente abile.
Opera con uno store online che spedisce
in tutto il mondo e due monomarca, uno
dei quali nella città vecchia, Gamla Stan, di
Stoccolma. Pennelli, spazzole, scopini sono
disposti nel negozio, tutto in legno chiaro e
decisamente eco, quasi fossero composizioni floreali. A completamento dell'offerta,
teleria casa e oggettistica.
Nata nel 1990, ad oggi, Compagnie de Provence
possiede 6 monomarca di cui due a Parigi, poi a
Marsiglia, Nizza e Aix-en-Provence. Packaging
post industriale per prodotti garantiti nella loro
naturalità (fino ad arrivare ad alcune referenze
bio), la società predilige i fornitori locali e ha una
politica di integrazione dei diversamente abili
all'interno della sua struttura. I punti di vendita si
discostano dallo stereotipo provenzale, privilegiando un sapore di genuina contemporaneità.
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Buttero
I cow-boy di Toscana
Creata nel 1974, da un'idea di Mauro Sani
prendendo a prestito il nome del pastore
a cavallo tipico della Maremma, Buttero
produce calzature dal sapore dei western
all'italiana (tipo Giuliano Gemma ...). La
loro artigianalità è dichiarata ovunque,
dalle vetrofanie della boutique di corso
Garibaldi 115, a Milano, alla suola delle
scarpe. Altre due boutique in Giappone, a
Osaka e Tokyo.
i trend
03_web2.0
r&i
"La carta vincente nel futuro è la contaminazione tra mondo
fisico e virtuale, la capacità di comprenderne le relazioni
La grande rivoluzione di questi anni si chiama web 2.0: la sua carica
innovativa, per il retail come per altri settori, consiste nella
capacità di essere generatore di comunità, aggregatore di valori.
Il meccanismo di base prevede che se ti piace un elemento che ti
accomuna a un certo gruppo di persone con le quali condividi dei
valori, probabilmente sei disposto a condividere altri elementi,
spazi, fisici o virtuali e strumenti come l’iPad accelerano questa
circolazione di valori. Tutto ciò ha ispirato una straordinaria
generazione di marchi e luoghi comunità, community store, in cui gli
aspetti estetici reali convivono con quelli virtuali e relazionali.
La crescita dell’e-commerce è un’ulteriore conferma che il mondo
digitale porta all’affermazione di nuovi stili e nuovi linguaggi:
Amazon, con i suoi nuovi paradigmi ed approcci, fornisce utili
indicazioni che valgono sia per la Rete sia per i retailer
tradizionali.
Paolo
Lucchetta
Pepe Jeans
Quando il brand diventa avvolgente
Il sito web di Pepe Jeans combina applicazioni online innovative con strumenti di
social networking, creando una full-immersion nel brand per la community di Pepe
Jeans. Lookbook di prodotto e scatti della campagna sono combinati con riprese video backstage. 24 video clip, ognuno incentrato su un jeans icona per uomo e donna
sostituiscono il classico portfolio immagini. Utilizzando un cursore si attivano hotspot,
che forniscono informazioni più dettagliate e offrono la possibilità di acquistare oggetti
direttamente tramite il negozio online Pepe Jeans; inoltre, è possibile condividere i
propri commenti sui siti di social networking come Facebook, Twitter e YouTube. Infine la Room 2.0, che riunisce blog, post e commenti online dedicati a Pepe Jeans.
01
01 laFeltrinelli Sito di e-shopping importante e
ben fatto, cui si sono aggiunte recentemente le
app per iPhone e iPad.
02 B
urberry Sfilate in tempo reale direttamente
su iPad, l'ultima frontiera della moda: esserci
senza muoversi da casa, esserci senza avere
l'invito. Democratizzazione del lusso via web.
03 Oakley Lo scatenato marchio australiano ha
annunciato l'apertura a New York in Times
Square e ha riaperto a metà aprile O Store®
al Covent Garden. La boutique si caratterizza,
oltre per il dark mood (un angelo nero che
pende dal soffitto), per la circolarità dell'offerta:
web, sito e negozio si parlano e le novità,
prodotte a getto continuo, rimbalzano da un
medium all'altro. Senza dimenticare la stanza
in 3D per provare gli occhiali di nuova generazione HDO-3DTM, appena lanciati.
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02
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i trend
04_foodmania
r&i
La ristorazione aggiunge esperienza allo shopping e
valorizzazione per il patrimonio enogastronomico locale"
Paolo
Lucchetta
Il primo esempio che ha concretamente aperto il trend che ha valorizzato
l’abbinamento mercato/ristorazione/degustazione è stato Eataly, che ha trovato
questa modalità come veicolo privilegiato per valorizzare i prodotti del
territorio e le filiere corte. Da allora, è cresciuto il numero delle esperienze
di ristorazione in-store, in insegne sia con core business alimentare (dove
viene considerato un’estensione complementare alla propria attività) sia non
food, dove sono vissuti come spazi in grado di garantire relax, personalità
e distinzione, tutti elementi che creano fidelizzazione. Il dado è tratto: si
tratta per il non food di affinare la selezione dei partner a cui associare in
progetti comuni il valore del proprio brand e, magari, aggiungere
un pizzico
di "gusto" in più; per l'alimentare, quello di amplificare l'experience,
potenziandone la multisensorialità, intrigando il cliente con suggestioni e
sapori che accrescano il valore della marca.
Tsvetnoy Central Market, Mosca
Una soluzione anche panoramica
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Un department store di circa 5.000 mq, sviluppato su più piani a
Mosca, dove tre piani sono dedicati al food e alla ristorazione, compreso un caffè sul tetto. La firma è dello studio Lifschutz Davidson
Sandilands in collaborazione con il food consultant Ford McDonald, un binomio vincente, che ha firmato, tra gli altri, il settimo
piano del laRinascente Duomo. Gli obiettivi dello sviluppatore, RGI
International, erano di offrire, all'interno dello store, un'esperienza
che fosse sofisticata, ma non dispendiosa; inoltre, il tratto architettonico avrebbe dovuto ricordare il mercato dei fiori che, originariamente, era ospitato nel palazzo. Il risultato è stato ottenuto avvolgendo
internamente due livelli della struttura di acciaio inox, una superficie
riflettente che, nel contempo, specchia l'attività sottostante e riflette
la luce che entra dal lucernaio che guarda su Tsvetnoy Boulevard, un
invito ad entrare e a proseguire. Al quinto piano, il market con frutta
e verdura disposte con cura e una miriade di fiori a decorare la sala,
omaggio alla storia del luogo; mentre, al sesto piano, un ristorante
con terrazza offre la skyline moscovita agli avventori.
Bond & Brook, Londra
Fiore all'occhiello
Il department store, Fenwick, è in via di ristrutturazione e una delle prime carte che ha giocato è stato
il rifacimento dell'area ristorante con Bond & Brook,
in collaborazione con d-raw. Il concept, creato da
MadeThought, ha insieme un effetto mimetico e
d'impatto. Non sfugge, infatti, il bancone in peltro
del bar, ma, grazie ad alette rotanti e riflettenti, che
pendono dal soffitto, si ottiene l'effetto scomparsa
del ristorante a favore della vendita o viceversa, a
seconda dell'ora o degli eventi in corso.
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Galleria CenterCity, Corea
Socialmente trendy
Terminato nel 2010, il progetto CenterCity, firmato dagli olandesi di UNStudio, a Cheonan, pur
mantenendo la spettacolarità tipica degli spazi
commerciali del Sud Est Asiatico, con la sua architettura multilivello e la facciata in led all'esterno, sceglie una proposta che abbina cultura a
lusso, con l'obiettivo di rendere il department
store uno spazio dove socializzare, bere un drink,
cenare o pranzare: in sintesi, la "locomotiva" è
proprio la ristorazione, il resto è "vetrina".
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i trend
05_temporaneità
r&i
"Emozioni e desideri nascono dalla sorpresa, dal dépaysement di
incontrare un luogo conosciuto in un contesto "altro"
Il concetto di spazio e di ciclo di vita di uno store è in grande mutazione, e dall’idea
di flagship si passa a soluzioni che vogliono intercettare nuovi mercati e bisogni. Tutto
iniziò con Comme Des Garçons ed il Guerrilla Marketing; se cambia il concetto di tempo,
si modifica anche quello del pdv, che deve mantenere freschezza e capacità di intercettare
rapidamente le energie dei contesti e delle città, in contrapposizione all’idea dei
format e dei flagship, che, perfezionati per essere una macchina replicabile, diventano
inevitabilmente autoreferenziali, costosi e lenti a recepire l’innovazione. Questo significa
indagare nuovi territori, come quelli esplorati da Louis Vuitton Underground nelle
metropolitane, o Gucci Icon, pop-up luxury nei distretti delle capitali dell’arte o Fabergè
(per il lancio della nuova linea di diamanti, Carnet de Bal, ndr), a Gstaad. Si passa da
una situazione di status a una che privilegia la creatività amplificando la possibilità di
immaginare nuovi incontri, nuove relazioni, nuovi luoghi per il retail del futuro. Il retail
si conferma come il territorio del permanent learning.
Paolo
Lucchetta
Sergio Rossi
Uno spazio iconico
Il concetto pop-up è stato utilizzato dal marchio del
lusso Sergio Rossi per lanciare nel 2010 la sua linea
di calzature maschili. Per farlo, ha scelto il Fuorisalone a Milano, in tandem con il mensile Wallpaper*.
Lo store, aperto in zona Brera, è stato progettato da
Antonio Cardillo, che si è ispirato alle linee architettoniche di Giò Ponti e della Torre Velasca di BBPR
che ben sposavano l'immagine della nuova linea che
si impernia su Sergio Rossi, l'uomo indipendente, libero pensatore, costantemente in viaggio alla
scoperta del nuovo. Ne è risultata un'installazione
temporanea custodita da un edificio permanente,
un set teatrale dai tratti rigorosi, quasi monastici,
ammorbidito dall'utilizzo del velluto fluttuante per le
tende. Uno store "effimero", come è stato definito da
Francesco Russo, direttore creativo della maison,
che, nella sua temporaneità, si è mosso per un tour
mondiali nelle principali capitali.
01 Temporary Future Show Tecnologia e innovazione i temi del
pop-up Siemens, con concorso
in partnership con Dixan.
02 ExtraOrdinary Design Temporanea mobilità per laRinascente, che ha allestito 4 Ape
Piaggio in omaggio al design
quotidiano giapponese.
03 Container pop-up store Per
Witamine (nella foto) e Serafini un'occasione di raccontarsi
in un contesto diverso.
01
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Louis Vuitton alla Croisette
Vicino al proprio target
Vicino alla storica boutique di Cannes, per
il Festival del Cinema il marchio di LVMH
aprirà un temporary da maggio ad agosto
2011. Un omaggio al cinema, focalizzato
sulla sua collezione di abiti da sera, diviso
in tre temi: cocktail party, serata metropolitana e grand soir. Il layout si sviluppa in
modo simile a quella che potrebbe essere
una banchina da attracco per le barche
o una passerella, un itinerario prefissato
che conduce il visitatore (strano chiamarlo
cliente, seppure tutto è in vendita ...) in un
viaggio nel mondo Vuitton, un mix tra la
riviera francese anni Sessanta e la Shangai
degli anni Venti, anche grazie agli schermi
integrati nelle pareti che materializzano una
personalissima selezione dal film di Wong
Kar Wai, In the Mood for Love. I colori?
Ovviamente seppia e argento, un tributo
cromatico al mondo del cinema.
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i trend
06_ department store al centro
r&i
L'ipermercato non è sempre necessario,
il department store può prendere il suo posto come àncora"
Pietro
Malaspina
Il tema è stato spesso dibattuto, ma si tratta di una questione italiana,
e parzialmente europea: è possibile un centro commerciale senza un’àncora
alimentare? Con la concorrenza in crescita tra le strutture urbane,
l’offerta alimentare di un ipermercato da sola non basta a convincere una
famiglia a spostarsi per chilometri per andare a fare la spesa. Anche per
questo la mia risposta è sì,
se si guarda alle esperienze di oltreoceano,
dove l’àncora spesso è costituita da un department store. I due grandi
nomi italiani del settore sono riusciti entrambi a fare un lavoro magnifico
per trasformare i loro grandi magazzini, cambiandone posizionamento.
Per questo, penso che da questo punto di vista potrebbe avere un effetto
importante sul mercato il nuovo format Excelsa di Coin, che tutti stiamo
aspettando con grande interesse perché, stando alle premesse, potrebbe
proporsi come un’àncora ideale per i centri di nuova generazione.
Dubai Mall
Il paradigma di un'offerta a 360°
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Certamente è anche figlio della enorme bolla immobiliare che si preparava a deflagrare nell'Emirato, ma il Dubai Mall rimane il paradigma per le
strutture commerciali aggregate. Lo è, innanzitutto, per la sua offerta a 360
gradi: ci sono strutture alberghiere extralusso, ristoranti, entertainment,
benessere e l'offerta commerciale di circa 1.200 negozi, con una fashion
street dedicata alle griffe della moda internazionale. Il tutto su una superficie di oltre un milione di metri quadrati, oggettivamente impensabile in
una qualsiasi città italiana o europea. Su scala ridotta, però, il concept è
probabilmente replicabile. I department store sono uno dei punti di forza
del Mall: Bloomingdale's è presente con due location: il Main Store,
di 13.800 metri quadrati, cui si aggiungono gli altri 5.000 dell'Home
Store. Presente anche l'insegna Paris Gallery, del Gruppo Gcc, basato a Dubai e specializzato nella commercializzazione di marchi del
lusso; Galeries Lafayette ripropone l'offerta del celebre store parigino
con il ristorante e lo spazio Gourmet. Infine, c'è uno store dell'insegna
inglese Debenhamns.
01 Macy's Funge spesso da àncora
nei mall statunitensi: è presente in
13 centri sui 15 maggiori degli Usa.
Nella foto, lo store di Mallofamerica, a Bloomington, nel Mìnnesota.
02 Il rendering di Excelsior, il formato
di Coin che, nei prossimi mesi,
vedrà la luce in Galleria del Corso a
Milano. Verrà probabilmente riproposto nei centri commerciali.
03 La raffinata offerta dei department
Nordstrom, al River Park Square
di Spokane, nello Stato di Washington.
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i trend
07_lusso
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"Tenendo separati i flussi di clientela,
lo shopping center può tenere insieme food e griffe
Piazza San Babila a Milano, dal punto di vista commerciale, funge da
spartiacque tra via Montenapoleone e corso Vittorio Emanuele: due flussi
di clientela che non si mischiano. Il lusso può far parte dell’offerta di
un centro commerciale a condizione che si replichi la situazione di piazza
San Babila: prossimità senza commistione. Le griffe che affermano: “Nei
centri commerciali mai”, in realtà, non vogliono negozi dove entrino clienti
con il sacchetto dell’ipermercato. L’ingresso più incisivo nei centri, da
parte dei department store, potrebbe operare a sua volta come fattore di
democratizzazione del lusso. Torniamo al nostro esempio: il cliente che cerca
la griffe prestigiosa in centro a Milano, per comprare lo stesso capo allo
stesso prezzo, può andare a laRinascente, dove la griffe ha uno spazio dove si
può accedere senza remore psicologiche e dove si possono guardare liberamente
i prodotti, o può andare nello showroom del Quadrilatero.
Westfield - Londra
Bello e con due anime
Pietro
Malaspina
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01
Prada, Gucci, i diamanti De Beers, Tiffany: sono quattro insegne, oggi,
“impossibili” per un centro commerciale italiano. Eppure, assieme ad altre 37 griffe altrettanto prestigiose, sono presenti a Westfield, una struttura
commerciale che ormai, per londinesi e turisti, è diventato un polo dello
shopping paragonabile a Bond Street e ad Oxford Street. Un centro così
ampio e alto è, infatti, difficilmente replicabile nel tessuto urbano delle
città italiane e potrebbe avere senso solo a Milano e, forse, a Roma, ma
trovare una location adeguata (certo non una periferia sperduta) sarebbe
davvero complicato.
Quello che, invece, si può replicare, anche se in piccolo, è l’idea di
fondo: creare una struttura ad hoc con flussi di pubblico differenziato; è
quello che succede a The Village, una sorta di “luxury court”, dove le
griffe trovano uno spazio esclusivo.
02
01 Scelte di design che danno il segno della raffinatezza dell'ambiente di Westfield. Michael Gabellini è la firma per The Village.
02 Tra i quattro department store, presenti all'interno
della struttura, c'è anche un pdv M&S, con un
piano intero dedicato a cibo e fiori e con quattro
punti di ristorazione.
03 La presenza di Church's è stata voluta da Prada,
che possiede il marchio.
04 House of Fraser, altro department store presente
a Westfield, di fascia media.
05 Nel Village, c'è anche la gioielleria di Tiffany; oltre
alla classica collezione di diamanti, presenta le
proposte delle maggiori collezioni di oreficeria.
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i trend
08_nuovi formati
La stazione deve avere strutture e location adeguate
altrimenti il retail finisce su un binario morto"
Pietro
Malaspina
I nuovi luoghi del commercio possono funzionare solo se rispondono alla
regola fondamentale del retail: la location deve essere attrattiva per
mercato, struttura e ubicazione. Una struttura organizzata in uno stadio, in
una stazione, o in un ospedale funziona solo se si risponde alle esigenze
del commercio. Confrontiamo ad esempio le strutture della Stazione Termini
e della Centrale di Milano. A Roma, la stazione dispone di una struttura
organizzata come un classico centro commerciale e si trova nel cuore della
parte commerciale della città; a Milano, la Stazione è in una zona lontana
dal centro del retail cittadino ed è anche organizzata, a causa della
struttura dell’edificio, in maniera dispersiva. Può richiamare i viaggiatori,
ma farà presumibilmente fatica a diventare un luogo di attrazione anche
per i residenti. Da questo punto di vista, proprio perché organizzata, in
piccolo, come Termini, funziona meglio la stazione di Porta Garibaldi.
Un farmer market con una raffinata offerta di ristorazione in una stazione della metropolitana: è quanto offre
il flagship store di Union Market, che presentiamo nella
fotografia a destra.
Lo store è parte del centro commerciale Fulhambroadway store. Creato nel 2002, all'interno della stazione
ottocentesca della District line, nella Greater London
(con i suoi 12 milioni di visitatori annui), costituisce
un ottimo esempio di come una struttura commerciale,
ubicata in un'area di passaggio frettoloso, da parte dei
viaggiatori, possa trasformarsi in una struttura di attrazione per un intero quartiere. Quindici i pdv presenti,
che si aggiungono a nove strutture di ristrutturazione e
a quattro sale da gioco, oltre a una multisala con nove
schermi e una spa, un'offerta selezionata e completa
che potrebbe essere riproposta con successo a Milano
o a Roma.
Union Market
L'eccellenza del food nel metrò
Guarda
il video
su
Stazione Termini
Attrazione naturale
Stazione Firenze
Un ritorno alle origini
La location è di quelle che garantiscono naturalmente il successo: si possono intercettare i
flussi di una grande stazione ferroviaria, di una
stazione della metropolitana e di un quartiere
centrale densamente abitato e pieno di alberghi per turisti. Ai 50 negozi, che operano nello
shopping center di Roma Termini, il business
non manca di sicuro.
Che si tratti di una struttura non riservata solo
ai viaggiatori, lo dimostra la presenza di due
supermercati, il formato drugstore di Conad
e un Despar.
Una rivisitazione che costituirà anche un ritorno
all'antico. Il progetto di riqualificazione della stazione
di Santa Maria Novella a Firenze, curato da Marco
Tamino, prevede il rimodernamento dell'esterno,
eliminando le aggiunte fatte nel corso degli anni al
disegno originario. Le attività commerciali saranno
spostate al piano inferiore. L'apertura è prevista per la
fine del 2012. L'attrattività della location deriva da una
semplice considerazione: la stazione è nel cuore di
una delle città più turistiche del mondo.
Grand Central Station
Paradiso dei gourmand
Al fascino ottocentesco della stazione ferroviaria con il maggior numero di binari al mondo,
la Grand Central, di New York, aggiunge anche
una prestigiosa offerta commerciale e di ristorazione: 68 tra negozi e punti di ristorazione,
organizzati su più livelli. Tra questi il Cipriani
Dolci e il celebre Oyster Bar. Una delizia per
gourmet, che non ha nulla a che vedere con
le soluzioni di ristorazione veloce delle nostre
stazioni ferroviarie.
10­­­ GDOWEEK - 9 maggio 2011
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i trend
09_refurbishment
r&i
"Dopo dieci anni non hai scelta:
o ti rinnovi radicalmente o decadi
I centri commerciali sono un prodotto ad elevato tasso di obsolescenza e
questo è maggiormente vero dove la location è meno felice e più soggetta
alla concorrenza. In ogni caso, ormai ovunque, un centro commerciale può
aspettarsi senza grandi cambiamenti non più di dieci anni di vita, poi o si
rinnova o decade. Per refurbishment non si intende solo un maquillage, ma un
ripensamento radicale della struttura, degli impianti e, quando possibile,
anche del marketing mix dell’offerta commerciale. Le difficoltà maggiori si
verificano dove non è possibile usufruire di nuovi spazi; dove, invece, c’è
disponibilità di aree, il centro può crescere e cambiare d’anima: un esempio
è il Fiordaliso (Milano, ndr), che ha potuto ampliarsi gradualmente cambiando
radicalmente. Lo stesso ha fatto a poca distanza di tempo Assago. Nonostante
la distanza molto ridotta, in termini di bacino di utenza non sono strutture
sovrapponibili, ma ognuna è stata indotta dall’altra al cambiamento.
Médiacité, Liegi
Come cambiare il volto
di un'area e di una città
Pietro
Malaspina
Guarda
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su
I centri commerciali non solo possono (e devono) evolvere, ma possono
anche trasformarsi nella chiave di volta del refurbishment urbanistico.
Uno spettacolare esempio è il complesso di Médiacitè, a Liegi, in Belgio.
Nato dal riutilizzo di un'area di 6,5 ettari, dove sorgeva un centro commerciale vetusto e a prevalente utilizzo industriale nel quartiere di Longdoz,
sulla riva destra della Mosa. La realizzazione del complesso è stata promossa dall'immobiliare Wilhelm & Co, con un pool di importanti partner
finanziari. Disegnato dall'archistar israeliana Ron Arad, insieme agli studi
Chapman Taylor, RTKL e Jaspers-Eyers&Partners, il centro coniuga
design d'avanguardia con l'attenzione ecologica, avendo ottenuto la menzione "very good" Breeam, una delle più rigorose metodologie di analisi
dell'impatto ambientale. Tra gli aspetti significativi, da questo punto di
vista, si possono segnalare la riduzione dei consumi energetici
dei singoli store e la limitazione del fabbisogno energetico del
complesso, grazie alle pareti realizzate con superfici riflettenti.
La raccolta dell'acqua piovana riduce il fabbisogno idrico. Anche
i clienti (7 milioni in un anno) sono stimolati al risparmio energetico, sia perché la struttura è facilmente raggiungibile senza
auto, essendo ubicata a ridosso della stazione ferroviaria ed al
terminal degli autobus; sia perché è incentivato l'uso delle auto
elettriche, mediante l'installazione di colonnine per la ricarica.
L'offerta commerciale è quella tipica dei centri urbani, con
prevalenza di tessile. Sono 103 i pdv presenti, cui si aggiungono attività di entertainment come la pista di pattinaggio, una
multisala e un hotel, che apriranno nel 2012 e andranno ad
aggiungere altri 7.000 mq ai 160mila di Gla odierni, 45mila dei
quali riservati al retail. Tra le insegne più significative Saturn,
Primark, Delhaize, H&M e Charles Vogele.
GDOWEEK - 9 maggio 2011
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11­­­
r&i
i trend
10_interaction design
L'
esperienza è tutto. Lo stato dell’arte
dell’innovazione in campo tecnologico dimostra
una tensione al coinvolgimento dell’utente.
Intervenendo sull’esperienza d’uso di una
tecnologia è possibile differenziare il proprio
prodotto attraverso un controllo accurato sulla
qualità dell’interazione.
Migliorare la user experience vuol dire progettare
un sistema interattivo intorno all’utente, ascoltarlo,
conoscerlo, stimolarlo, sorprenderlo, emozionarlo.
In questo contesto, è fondamentale adottare un
approccio nuovo all’ideazione di spazi e prodotti
interattivi, che guardi all’interazione non come
The Italian
Mood. Qual è
l’umore degli
italiani e che
colore ha
un evento che si verifica tra una macchina e il suo
utilizzatore, ma piuttosto come un fenomeno che
coinvolge le persone, i prodotti e i contesti stessi in
cui l’interazione avviene. Un simile metodo sposta
il focus del processo di design sull’individuo e sul
contesto in cui questo interagisce con tutti gli
elementi in esso presenti e si incarna nell’approccio
multidisciplinare proprio dell’Interaction Design.
Nell’alveo delle ricerche e delle sperimentazioni
condotte nel campo dell’Interaction Design
all’interno dei laboratori del Cattid (Centro per le
Applicazioni della Televisione e delle Tecniche di
Ng Connect Program
Styling personalizzato multicanale
Tecnologie
interattive
uniscono
realtà fisica
e virtuale
12­­­ GDOWEEK - 9 maggio 2011
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Trasformare il modo di fare shopping combinando esperienze d'acquisto online e in-store
alla luce delle possibilità offerte dalle nuove
reti IP a banda larga. È questo il punto di
partenza dell'NG Connect Program, fondato
da Alcatel-Lucent, che, in occasione del Ces
di Las Vegas, ha presentato al mondo retail
alcuni nuovi concept che evidenziano i benefici
offerti dai network a banda larga. Le soluzioni
integrano nuovi servizi, applicazioni e modelli
di business resi possibili da reti e servizi Long
Term Evolution basati sul cloud. I consumatori
si aspettano di essere costantemente connessi
ed avere accesso immediato alle informazioni
necessarie, per prendere decisioni su viaggi,
ristoranti e intrattenimento on-the-go. Perché
l'esperienza di acquisto dovrebbe essere diversa? Il Virtual Personal Stylist, ad esempio, grazie all'augmented reality, offre alle consumatrici
una consulenza di styling personalizzato basata
sul profilo dello shopper online. Sia nel caso
dell'acquisto via web sia in-store, il profilo
online e l'avatar della cliente sono sempre
recuperabili per fornire le misure accurate.
i trend
10_interaction design
Istruzione a Distanza) dell'Università degli Studi di
al setaccio i profili pubblici di Facebook e provvede
Roma "La Sapienza", prende le mosse The Italian
all’acquisizione degli status, questi vengono
Mood, un progetto innovativo che mira
elaborati attraverso le tecnologie semantiche
a rappresentare in maniera dinamica ed interattiva
di Expert System e restituiti alla lettura degli
l’umore degli italiani.
utenti, attraverso una rappresentazione visiva ed
Il progetto nasce in uno scenario segnato dalla
interattiva. Ad ogni stato d’animo è stato associato
crescente centralità della dimensione sociale
un colore, affinché fosse possibile rappresentare in
ed emotiva all’interno dei rinnovati scenari della
modo semplice e immediato le infinite sfumature
comunicazione digitalizzata, in cui social network
delle nostre emozioni, dei nostri pensieri, del nostro
e blog si configurano come nuovi spazi della
umore. Filo conduttore di tutto il progetto è la
socializzazione, deputati alla costruzione
metafora individuata per rappresentare visivamente
e diffusione del sé, ambienti in cui giovani e meno
il database emotivo ottenuto. La scelta è caduta
giovani mettono in vetrina le proprie individualità
sull’infruttescenza del tarassaco, meglio conosciuta
e si relazionano con quelle degli altri.
come dente di leone o soffione, simbolo di
The Italian Mood, promosso da Wired Italia
leggerezza e volatilità, che si presta a rappresentare
e realizzato dal Cattid Sapienza in collaborazione
la dispersione in mille rivoli di un’idea, di un
con Expert System, nasce con l’obiettivo
desiderio, di un'emozione, ovvero del proprio self
di raccogliere, analizzare e visualizzare,
messo in rete e condiviso con il proprio network.
automaticamente e in tempo reale, gli stati d’animo
The Italian Mood è presente dal 17 marzo al 22
condivisi dagli italiani su Facebook, per tentare
novembre nella mostra "Stazione Futuro, Qui si rifà
di capire qual è l’umore del Paese.
l’Italia" presso le ex Officine Grandi Riparazioni di
Per raggiungere tale obiettivo, il team di ricercatori
Torino, nell’ambito delle celebrazioni del 150esimo
che ha lavorato a The Italian Mood ha progettato un
anniversario dell’Unità d’Italia. È stata progettata
sistema modulare, il cui funzionamento si articola in
un’installazione interattiva che offre differenti
tre fasi interdipendenti. L’acquisizione dei dati passa
modi di “esperire” i risultati che il sistema, giorno
r&i
Nordstrom
Quando la vetrina viene "dipinta" dai clienti
Presentare ai clienti in un modo diverso dal solito le collezioni di primavera:
è stata questa la molla che ha spinto il team creativo di Nordstrom a realizzare una vetrina interattiva nel flagship store di Seattle. Con l'ausilio della
tecnologia a infrarossi del controller a mani libere Kinect per Microsoft
XBox, Nordstrom ha creato una vetrina trasparente interattiva che chiunque
dall'esterno può "dipingere" utilizzando solo il movimento delle mani davanti
al vetro. Il Kinect rileva i movimenti della mano dell'utente, la gestualità
delle persone viene trasformata in una sorta di pennellata che si proietta
sulla vetrina; in questo modo è possibile scrivere o disegnare virtualmente
sulla superficie.
Sony Electronics
Full immersion nelle tecnologie del futuro
Il nuovo store aperto da Sony Electronics nel Century City Mall di
Los Angeles è stato progettato per catturare immediatamente l'immaginazione dei clienti e coinvolgerli con tutto ciò che Sony ha da offrire
-dall'hardware ai contenuti, ai servizi- in modo integrato, interattivo e
stimolante. I consumatori possono girare video su una vasta gamma
di telecamere, "perdersi" in un film in 3D di Sony Pictures, testare
cuffie ecc. Lo store si propone anche come luogo per conoscere le
tecnologie future ed emergenti e le innovazioni, come Sony RayModeler, un prototipo avveniristico di schermo a 360° che proietta
un'immagine 3D visibile da ogni angolazione.
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­­­13
r&i
i trend
10_interaction design
dopo giorno, restituisce. I dati acquisiti divengono
materiale narrativo, da mettere in scena, per
raccontare gli italiani, le loro emozioni, i loro sogni
e le loro frustrazioni, immergendo il visitatore
all’interno di un flusso emotivo che egli stesso
contribuisce ad alimentare.
Sono state allestite tre aree interattive che, passo
dopo passo, conducono i visitatori verso una totale
partecipazione al progetto.
“Toccare” le emozioni degli altri e condividere
le proprie diventa un’esperienza coinvolgente.
La prima area è dedicata alla condivisione:
attraverso estese superfici dotate di tecnologie
touch-screen l’utente inserisce i propri dati
per far crescere un soffione. Una volta completato
l’inserimento del proprio status emotivo, è possibile
soffiare sul microfono per liberare nell’aria i petali
del fiore e condividere le proprie emozioni
con gli altri visitatori dell’esposizione.
Le altre due aree sono state, invece, dedicate
alla lettura interattiva degli stati emotivi:
una superfice touch consente ai visitatori
di curiosare tra i mood degli italiani, leggere
i loro status e scoprire, ad esempio, quanti di loro
dichiarano di sentirsi tristi, felici, soddisfatti o delusi;
Guarda
il video
su
Cisco
Combinare mondi
reali e virtuali
14­­­ GDOWEEK - 9 maggio 2011
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I retailer devono proporre ai consumatori esperienze d'acquisto combinate web-in-store, per
sviluppare il business e aumentare la brand
awareness. Si può sintetizzare in questi termini
l'evidenza principale emersa dalla ricerca condotta da Cisco Internet Business Solutions e
presentata all'ultimo convegno della National
Retail Federation a New York. Questa nuova
esperienza d'acquisto -definita "mashop", termine che deriva dall'unione (mash up) del me-
glio dei mondi fisici e virtuali (shop)- permette
ai consumatori di ricevere le informazioni e la
convenienza di un'esperienza tipica del web e,
allo stesso tempo, li mette in grado di toccare,
vedere e "sentire" i prodotti che vogliono acquistare. La necessità di costruire esperienze
mashop porterà i retailer- secondo la ricerca
Cisco- a introdurre tecnologie come display
digitali interattivi, video assistant, strumenti di
social networking e reti wi-fi per consentire ai
consumatori di rimanere connessi con la propria cerchia di amici e accedere alle informazioni mentre essi sono nel punto di vendita.
Dallo studio emergono due gruppi distinti di
consumatori esperti in tecnologia: i calcolatori
e gli estremi. I primi (56% degli intervistati)
usano il web per acquisire informazioni utili
all'acquisto, gli "estremi" (11%) utilizzano
Internet e gli smart phone per scoprire il prezzo
più basso. L'aspetto singolare -si osserva nella
ricerca- è che, mentre gli shopper estremi
ricevono più attenzione da parte dei retailer,
l'ampio gruppo degli shopper calcolatori è
quello che incide maggiormente su margini e
fatturati dei retailer.
i trend
10_interaction design
r&i
quali sono le emoticon più utilizzate (vedi a lato)
e cosa significano; in che modo il passare del tempo
influenza l’umore degli italiani.
L’ultima coinvolge il visitatore in maniera ancora più
diretta, utilizzando le potenzialità della computer
vision. Una serie di sagome umane “passeggia”
su un pannello retroproiettato finché il sistema,
attraverso una videocamera, riconosce i visitatori
che si fermano di fronte ad esso. Una delle sagome
si fermerà, andrà incontro al visitatore e attraverso
un sistema audio direzionale leggerà una delle
emozioni condivise pescandola casualmente
dai dati acquisiti su Facebook oppure offerti
direttamente dagli altri utenti di Stazione Futuro.
L’installazione, nel suo insieme, diviene così
un’esperienza collettiva prima ancora che
interattiva che, alimentandosi attraverso una
molteplicità di frammenti emotivi, offre una
rappresentazione, in costante aggiornamento,
dell’Italia e del suo stato d’animo. Non ci sono
tastiere, non ci sono mouse, non bisogna sviluppare
alcuna competenza specifica. Solo toccare,
muoversi, curiosare.
Prof. Carlo Maria Medaglia,
Valerio De Cecio, Amedeo Perrone
Transitions Optical
Espositore innovativo per merchandising di lenti
Guardare le lenti in un'ottica diversa: si potrebbe sintetizzare così l'idea alla base di
The Wall, innovativo espositore per il merchandising delle lenti da vista ideato da
Transitions Optical. Un progetto che nasce dall’esigenza di dare maggiore rilievo
alle lenti, a cui oggi si dedica solamente il 10% di spazio nelle vetrine espositive
dei negozi, nonostante rappresentino il 55% della redditività dei pdv rispetto al
35% ricavato dalle montature. L'obiettivo dell'espositore è quello di attirare l’attenzione dei consumatori su più livelli: display completamente a specchio dotato
di un’illuminazione accattivante e di un sistema integrato di lampade UV che sono
in grado di offrire indicazioni utili e presentare nel modo idoneo una vasta scelta
di montature con lenti Transitions adattative.
Real Future Store - Gruppo Metro
Forte accento sul mobile shopping
Il real Future Store (gruppo Metro) di Toenisvorst/Duesseldorf è il punto di
vendita con la maggiore concentrazione al mondo di tecnologie interattive:
rfid, robot, self-scanning, digital signage, chioschi interattivi, polisensorialità, pagamenti con impronte digitali. Ma non solo. Negli ultimi due anni,
è stata sviluppata un'articolata strategia di integrazione tra canale fisico e
virtuale con l'introduzione dei servizi di mobile shopping. Oltre all'app per
iPhone, lanciata recentemente, sono state testate diverse applicazioni per
i telefoni cellulari e per il mobile marketing. Fra queste, la possibilità di
usare il cellulare per il self- scanning, per richiedere informazioni o pagare
in modalità wireless.
Guarda
il video
su
GDOWEEK - 9 maggio 2011
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15
In queste pagine
Adidas
Alcatel-Lucent
Alexander McQueen
Amazon Apple
Arad Ron
Bloomingdale’s
Bond & Brook
Breeam
Burberry
Buttero
Cardillo Antonio
Cattid
Chapman Taylor
Charles Vogele
Christian Louboutin
Church’s
Cipriani Dolci
Cisco
Coin
Compagnie de Provence
Conad
d-raw
De Beers
Delhaize
Despar
Diane von Furstenberg
District line
Dubai Mall
Expert System
Fabergé
Fiordaliso
Ford McDonald
Fuksas Massimiliano
Fulhambroadway Store
2
12
2
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2-8
4
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2
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8
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7
2-11
6
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Gabellini Michael
9
Galeries Lafayette
4
Galleria CenterCity
6
Grand Central Station
10
Gruppo Gcc
8
Gucci
7-9
H&M
11
Henkel 7
Iris Hantverk 4
Jaspers-Eyers&Partners
11
La Feltrinelli
5
laRinascente
6-7-9
Lifschultz Davidson Sandilands
6
Louis Vuitton
7
Lucchetta Paolo
4
Lvhm
7
Macy’s
8
MadeThought
6
Malaspina Pietro
8
MallofAmerica
8
Marks&Spencer
2-9
Massimo Dutti
2
Meatpacking District
2
Mediacité
11
Metro
15
National Retail Federation
14
Nordstorm
8-13
Oakley
5
Organisation in Design
2
Oyster Bar
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Palatino
2
Pepe Jeans
5
Petit Roland
4
Petit Rose
4
Piaggio
7
Sponsored by
Piano Renzo
Prada
Premium Retail
Primark
Real Future Store
Repetto
RGI International
RTKL
Russo Francesco
Sani Mauro
Saturn
Selfridges
Sennet Richard
Serafini
Sergio Rossi
Siemens
Sony Electronics
Stazione Santa Maria Novella
Stazione Termini
Stella McCartney
Tamino Marco
The Italian Mood
The Village
Tiffany
Transition Optical
Tsvetnoy Central Market
Union Market
UNStudio
Ventura Lambrate
Vitamine
Westfield
Wilhelm & Co
Zara
2
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4
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7
9
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2
retail
è in crescita il fast fashion
firmato cache cache
La catena prosegue lo sviluppo in Italia puntando all'ampliamento della rete
nel Centro- Sud. Entro l'anno dovrebbe aprire lo store numero 100
01
di N.Tadioli
l modello di business è quello
“I
del fast fashion. Il target è una
donna particolarmente attenta al-
02
le tendenze ed al merchandising,
interessata alla moda, con una età compresa fra i 20 e i 35 anni. È curiosa, ha spesso
voglia di cambiare, ma desidera prezzi accessibili, gli stessi che può trovare da Zara
o da H&M”. A parlare è Sabino Ciavarelli,
direttore d’insegna Cache Cache Italia.
una rete nazionale
Con l’ultima apertura all’interno del centro
commerciale Parco Leonardo Fiumicino,
la catena, presente in Italia dal 2007, ha
ormai raggiunto i 91 pdv, equamente divisi
fra centri commerciali e centri cittadini, sia
in gestione diretta sia in franchising, con
un bacino di utenza di almeno 50 mila
persone. “Il primo anno non è stato facile
-confida il manager-, ma come succede
per tutte le start up, dopo un’analisi del
giusto collocamento del brand, la strada è
stata in discesa. Questo aggiustamento è
stato necessario per adattarsi al mercato
del nostro Paese, visto che la consumatrice
italiana è particolarmente severa, esigente e
selettiva, ma, allo stesso tempo, capace di
premiarti. Questa estate contiamo di inaugurare il centesimo negozio. Siamo ormai
presenti su tutto il territorio nazionale, anche
se la maggior parte degli store si trova nel
Nord, anche se il Sud, però, mostra trend
di crescita elevati e costanti”. Per questo, le
prossime aperture si concentreranno, infatti,
in Puglia, Campania e Lazio, mentre non è
prevista la presenza di shop-in-shop presso
altre insegne.
offerta e politica di prezzo
L’assortimento comprende abbigliamento
total look, anche se negli store di media
superficie, fra gli 800 e i 1.000 metri quadrati, spesso sono esposti altri due marchi complementari del gruppo: Patrice
Breal, più classico per donne più adulte,
e Bonobo Jeans, casual e sportivo.
“La particolarità del nostro approccio
prevede una soluzione a metà strada fra
il libero servizio e la vendita assistita, per
dare spazio alle clienti, senza lasciarle
completamente sole -conclude Ciavarelli-. Sconti e promozioni sono fondamentali per vendere. Non aspettiamo però i
saldi, ma cerchiamo di creare iniziative
tutto l’anno per creare flussi: nuove collezioni, sconti sul secondo articolo, ribassi
su famiglie di prodotti”.
36­­­
GDOWEEK - 9 maggio 2011
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01 Cache Cache è il
brand ammiraglio
del gruppo francese Beaumanoir,
che opera con 5
marchi in 40 Paesi
diversi con una rete totale di 1.880
pdv (di cui 200 in
Cina).
02 Il punto di vendita presente all'interno del centro
commerciale Auchan-Nerviano.
Re Lighting.
The way we make light.
Reggiani Re Lighting. Flessibilità, potenza, equilibrio.
Re Lighting è il nuovo modo di fare luce di Reggiani. È l’approccio contemporaneo
al progetto della luce. RE IOS, il rivoluzionario sistema di ottiche intercambiabili
estremamente flessibile e con infinite combinazioni progettuali. RE LED Luce,
i migliori LED che uniscono alta qualità di luce e straordinaria efficienza energetica. RE LINK, una selezione di prodotti nati
dalla capacità di costruire profonde relazioni progettuali per offrire soluzioni rapide e su misura.
Scarica Reggiani Re Lighting iPad App
oppure visita: www.relighting-reggiani.net
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LIGHTING RE-SOLUTIONS
di A.Bonaccorsi
*AREA NIELSEN
*AREA NIELSEN
2
3
IPERMERCATI: 182
IPERMERCATI: 158 MQ 858.300
MQ 720.692
SUPERMERCATI: 1.817
SUPERMERCATI: 1.960
MQ 1.637.092
MQ 1.734.361
ALTRI: 3.973
ALTRI: 4.843
MQ 1.131.185
MQ 1.377.717
Supermercato
Cash&carry
DATA DI APERTURA
DATA DI APERTURA
LOCATION
LOCATION
CONCORRENZA
CONCORRENZA
Via Longhena 48
San Vendemiano (Tv)
2.000 mq
Gruppo Unicomm
(associato Selex)
Marzo 2011
In zona periferica, ad angolo
con via Palladio.
A poche centinaia di metri
è attivo un supermercato
Eurospar.
LAYOUT
Segue le caratteristiche
dell’insegna. Ampio spazio
ai reparti pescheria che
occupa 7 metri lineari,
macelleria (15,6 metri più
10 di isole promozionali),
gastronomia e latticini (20
metri), e spazio “sottozero”,
con 26 metri di armadi
riservati ai surgelati.
OFFERTA
In assortimento circa
8.000 referenze. In ogni
reparto un’enfasi speciale
è riservata ai prodotti tipici
della gastronomia veneta.
SERVIZI
Orario: lun-sab 8,30-20,00.
Il parcheggio è dotato di
131 posti auto.
Strada statale 602
Villanova di Cepagatti (Pe)
7.000 mq
Multicash spa (associato
Interdis)
30 marzo 2011
È situato in periferia. Al
chilometro 51,300.
Nello stesso bacino
di utenza sono attivi
Metro, Migro e Grossisti
tradizionali.
LAYOUT
Non si discosta dal
tradizionale format
dell’insegna.
OFFERTA
L’assortimento comprende
10.000 item di cui 5.000 per
il non alimentare.
SERVIZI
Orario: lun-ven 7,00-19,00,
sab-dom 7,00-12,00.
Possibilità di parcheggio
coperto per 80 automobili.
ADDETTI E CASSE
Il team di lavoro è composto
da 50 addetti. Per i
pagamenti 8 casse.
ADDETTI E CASSE
Il servizio è garantito da
uno staff di 40 addetti. In
barriera 12 casse di cui 4
rapide.
Supermercato
Via dei Cessati Spiriti 8
Roma
* Dati delle aree da: Guida Nielsen Largo Consumo, edizione Gennaio 2011
sviluppo reti
sviluppo reti
Carrefour
parcheggio con 50 posti
auto.
DATA DI APERTURA
ADDETTI E CASSE
25 marzo 2011
Gli addetti sono 50.
LOCATION
ADDETTI E CASSE
Ubicato in zona periferica.
La via interseca via Appia
Nuova.
CONCORRENZA
In zona insistono un
supermercato Sma e un pdv
In’s.
LAYOUT
Come da tradizione
dell’insegna.
OFFERTA
Offre 15.000 referenze in
assortimento tra food e
non food. Ampio spazio
ai prodotti a marchio
Carrefour, Carrefour
Discount, No Gluten (la
linea dedicata ai celiaci), i
prodotti di Filiera Carrefour
Viversano, Carrefour
InForma, Sélection, Terre
d’Italia.
SERVIZI
Orario: lun-sab 8,00-20,00,
domenica 9,00-20,00. A
disposizione dei clienti un
Orario: lun-sab 8,00-21,00,
domenica 9,00-20,00.
Possibilità di take away e
consegna a domicilio.
Supermercato
Via Andrea Doria 44-46
Roma
500 mq
Gruppo Tuo
Simone Marchesani dirige
un team di 5 addetti full
time e 11 part time. Attive
4 casse.
Supermercato
LOCATION
Via Caracciano 48
Airola (Bn)
1.500 mq
Multicedi srl (associato
Interdis)
CONCORRENZA
DATA DI APERTURA
DATA DI APERTURA
24 marzo 2011
Situato in zona centrale, a
700 metri circa da Città del
Vaticano.
Attivo nella stessa area un
pdv Carrefour Market.
OFFERTA
CONCORRENZA
SERVIZI
OFFERTA
Oltre 8.000 item presenti in
assortimento.
SERVIZI
Orario: lun-sab 8,00-20,00,
domenica 8,30-13,30.
Per gli automobilisti a
disposizione 100 posti nel
parcheggio scoperto.
ADDETTI E CASSE
Gli impiegati sono 20.
La barriera casse
è composta
da 6 postazioni.
LOCATION
Ubicato in periferia, si trova
a 2 chilometri circa dal
centro cittadino.
In vendita 4.950 articoli di
cui 4.100 food e 850 non
food.
Si sviluppa su pianta
rettangolare con ingresso
sul box informazioni e
reparto pet food e non food.
15 febbraio 2011
Rimane fedele al classico
format dell’insegna.
LAYOUT
LAYOUT
I principali concorrenti
presenti nello stesso bacino
di utenza sono Conad e
Sisa.
Supermercato
Via Carroceto 50
Aprilia (Lt)
600 mq
Prime srl
DATA DI APERTURA
7 marzo 2011
sviluppo reti
LOCATION
È stato realizzato in zona
periferica. Ha un bacino
di utenza di circa 70.000
persone.
CONCORRENZA
In zona insistono In’s, Pam,
Lidl.
LAYOUT
Si sviluppa su classico
format dell’insegna.
OFFERTA
7.000 articoli in vendita.
SERVIZI
Orario: lun-sab 8,00-13,30 e
16,30-20,00. Il parcheggio
a raso privato comprende 7
posti auto, quello comunale
ne ospita altri 7.
ADDETTI E CASSE
10 addetti, 2 casse.
NON FOOD
Roma
1.400 mq
Kiabi
DATA DI APERTURA
26 marzo 2011
Via Enrico Ferri 43/A
ADDETTI E CASSE
Per i pagamenti attive 6
casse.
LOCATION
È in galleria al centro
commerciale La Romanina.
Raggiungibile anche in
metropolitana, terminal
Anagnina.
CONCORRENZA
Nello stesso centro operano
Vero Moda, Sandro Ferrone,
Motivi, Elena Mirò.
LAYOUT
Pianta rettangolare su
classico format dell’insegna,
distribuzione secondo i
quattro reparti donna, uomo,
bambino, baby.
OFFERTA
In vendita 10.000 referenze.
SERVIZI
Specializzato abbigliamento
famiglia
rimborsati entro 30 giorni
dall’acquisto.
Orario: lunedì 10,00-20,30,
mart-sab 9,00-20,30,
domenica 10,00-20,30.
Servizio di ritocco dei capi
acquistati e possibilità di
cambiare la merce o essere
SERVIZI
Orario: lun–ven 9,30-13,00 e
16,00-20,00. Sabato 10,0013,00 e 16,00-20,00.
ADDETTI E CASSE
Nel pdv lavora un addetto.
Per i pagamenti 1 cassa.
Telefonia
Via La Farina 42 b
Messina
40 mq
Tiscali
Telefonia
DATA DI APERTURA
Via di Sangiuliano 265
Catania
70 mq
Tiscali
LOCATION
DATA DI APERTURA
Febbraio 2011
Si trova in zona centrale, ad
angolo con via Torino.
CONCORRENZA
Nella stessa zona insistono
pdv Tim,Vodafone, Fastweb,
H3g.
LAYOUT
Si sviluppa su pianta
quadrata e segue le
caratteristiche dell’insegna.
OFFERTA
In vendita Apple, Nokia,
Samsung, Bose, Sennheiser
e Spalding.
vativa
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lutine.
g
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per ogni es
Febbraio 2011
LOCATION
In pieno centro cittadino, di
fronte a piazza Manganelli.
CONCORRENZA
Nello stesso bacino
di utenza sono attivi
Tim,Vodafone, Fastweb,
H3g.
LAYOUT
Sviluppato su pianta
rettangolare e irregolare,
segue le caratteristiche
dell’insegna.
lutine
- senza g osio
tt
la
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- se
- con olio ine
ex traverg
no
- con gra
saraceno
lutine
- senza g osio
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DS – gluten free è il marchio giovane e innovativo del gruppo Dr. Schär, leader europeo sul mercato
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Numero referenze non
disponibile.
SERVIZI
Orario: lun–ven 9,30-13,00 e
16,00-19,30. Sabato 10,0013,00 e 16,30-20,00.
ADDETTI E CASSE
Gli addetti sono 3. Attiva 1
cassa.
Telefonia
Corso di Porta Romana 80
Milano
35 mq
Tiscali
direzione Sondrio.
CONCORRENZA
Non ha diretti competitor
nello stesso bacino di
utenza.
LAYOUT
Si sviluppa su pianta
irregolare e segue la
tradizione dell’insegna.
Lo store è il risultato
di un’operazione di
“resite” che ha portato
all’ampliamento della
superficie di vendita.
OFFERTA
Il punto di vendita offre un
assortimento di 10.000
prodotti.
SERVIZI
DATA DI APERTURA
Febbraio 2011
LOCATION
Nella zona sud-est del
capoluogo lombardo. La più
vicina fermata della metro è
Crocetta.
CONCORRENZA
Sono attivi nella stessa area
pdv di Vodafone, H3g, Wind.
Orario: lun-sab 9,00-21,00,
domenica 9,00-20,00.
Il parcheggio del centro
comprende 1.500 posti auto
gratuiti e per le bici presso
gli ingressi principali.
ADDETTI E CASSE
Sono impiegati 15
consulenti alla vendita in
tutti i reparti.
LAYOUT
Rimane fedele al format
dell’insegna.
OFFERTA
Nd
SERVIZI
Orario: lunedì 15,00-19,00.
Mart-ven 9,00-13,00 e
15,00-19,00. Sabato 10,0013,00 e 15,00-18.00.
ADDETTI E CASSE
Un impiegato. Una cassa.
Elettronica di consumo
Via La Rosa 354
Piantedo (So)
1.500 mq
UniEuro spa
DATA DI APERTURA
5 aprile 2011
LOCATION
All’interno del centro
commerciale Fuentes,
collocato all’intersezione
di tre importanti vie di
passaggio che collegano
le province di Lecco,
Como e Sondrio, cioè
rispettivamente la S.S.
36 direzione LeccoValchiavenna, la S.S. 340
direzione Como e la S.S. 38
Elettronica di consumo
Via Predda Niedda
Sassari
3.000 mq
UniEuro spa
DATA DI APERTURA
15 aprile 2011
LOCATION
Il nuovo store si trova
presso il nuovo centro
commerciale Tanit. Ad
angolo con via Caniga.
CONCORRENZA
Non ci sono concorrenti
diretti nella stessa area.
LAYOUT
Si sviluppa come da
tradizione dell’insegna.
All’interno sono stati
realizzati 5 shop in shop e 40
aree promozionali.
OFFERTA
Propone 25.000 articoli
suddivisi nei vari reparti.
SERVIZI
Orario: lun-sab 9,00-21,00,
domeniche a deroghe
comunali 9,00-21,00.
ADDETTI E CASSE
A disposizione del cliente 50
consulenti alla vendita.
industria
fonti di vinadio: attenzione
al benessere e all’ambiente
Le sorgenti di Sant’Anna sono tra le più alte, nel cuore delle Alpi piemontesi: di qui
la consapevolezza di avere un obbligo di responsabilità sociale nei confronti dell’ambiente
si è aperto sotto i miglioIunalri2011
auspici per Fonti di Vinadio:
crescita del 28% rispetto al
gennaio 2010 in un mercato maturo che ha incassato un poco
confortante -0,9%.
“La crescita è dovuta principalmente a
efficaci azioni promozionali, tese anche a
introdurre nuovi formati: quello da 2 litri e,
nel caso di Sant’Anna BioBottle, quelli da
1 litri e da 1,5 litri -spiega Alberto Bertone, presidente e Ad di Fonti di Vinadio-.
Fondamentale è stata anche la riorganizzazione, nel secondo semestre del 2010,
della rete di vendita che ci ha permesso di
concentrarci meglio sui pdv e di sviluppare i diversi canali: gdo, horeca e vending".
Forte dei risultati raggiunti in Italia, dove
registra trend di crescita molto sostenuti
al Sud, soprattutto in Sardegna, l'azienda
ora si sta preparando allo sbarco sui mercati europei”.
di N.Tadioli
sviluppo etico
Al trend positivo ha contribuito Sant'Anna
BioBottle che, pur rappresentando ancora
una nicchia, continua a crescere sensibil-
mente in termini di vendite. Lanciata un
paio d’anni fa, la bottiglia è realizzata con
uno speciale biopolimero, sviluppato da
Ingeo, che si ricava dalla fermentazione
Nel giro di
degli zuccheri delle piante. “La chiave di
pochi anni, le
volta per l’impennata nelle vendite -spiega
Bertone- è stato il cambio di approccio
tradizionali
plastiche, derivate nella strategia di comunicazione. Prima
facevamo leva solo sui benefici ambientali
dal petrolio,
(650 milioni di bio-bottiglie permettono un
lasceranno spazio risparmio di 176.800 barili di petrolio), ma
abbiamo scoperto che la gente apprezai biopolimeri
za di più gli aspetti collegati alla propria
salute e al benessere: un polimero come
questo mantiene meglio le qualità organolettiche dell’acqua, per esempio non
esistono cessioni indesiderate. E la nostra
acqua è già conosciuta per essere particolarmente leggera, quella che ha il minor
residuo fisso”.
Alberto
Bertone,
presidente
e Ad Fonti
di Vinadio
la politica di pricing
Al buon andamento delle vendite ha contribuito una politica di pricing che ha mantenuto dei prezzi solo leggermente superiori
a quelli medi. “Per garantire la redditività
-puntualizza Bertone- sono necessari de-
Rocco Bormioli mette al centro il consumatore
La strategia si focalizza verso design e comunicazione. In apertura, a Milano, un flagship monomarca
occo Bormioli, leader nel vetro per la
casa, sta cambiando strategia in termini
R
di prodotti, posizionamento, canalizzazione
e comunicazione. È stato rivisto, infatti,
l'intero marketing mix ponendo al centro il
consumatore e sfruttando al meglio l'elevata brand awareness. Chiamato a guidare il
cambiamento mediante la direzione generale della Divisione Casa (che da sola rappresenta poco meno della metà del fatturato
e che, non a caso, rappresenta anche l'area
aziendale con i maggiori skill di marketing)
è Giancarlo Masini. Scelto proprio per
la lunga esperienza nel largo consumo
food, si è posto l'obiettivo di mettere al
centro della strategia il cliente. Un obiettivo
che all'interno di una struttura di grandi
dimensioni (oltre 500 milioni di fatturato,
3 stabilimenti, 1.200 dipendenti), significa
una piccola rivoluzione copernicana. Eppure il risultato c'è stato da subito con una
crescita divisionale dell'8%, che si punta di
replicare anche nel 2011. "Far mutare rotta
alla Bormioli verso un approccio marketing
oriented è stato un obiettivo impegnativo,
ma ragionevole -dice Masini-. Il personale,
infatti, si è fatto coinvolgere in modo molto
proattivo nel project marketing, cioè nella
creazione di gruppi interdivisionali con cui
verificare la bontà dei progetti delle novità,
prima di farli arrivare sul mercato. Una cosa
del tutto nuova per l'azienda."
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GDOWEEK - 9 maggio 2011
Crescere negli altri canali
Bormioli nel canale gdo ha un ruolo di
assoluta leadership, non così è nell'horeca
ove ha ampi margini di crescita. "Il nostro
obiettivo principale è di mantenere le posizioni nel canale gdo grazie anche a prodotti
di grande successo come Frigoverre e
Quattrostagioni. Però vogliamo guadagnare
quote negli altri canali, negozi tradizionali
e ristoranti, per i quali abbiamo sviluppato
la nuova linea specifica Electra che sarà
disponibile da maggio e che è stata molto
ben accolta nel corso della fiera Ambiente
a Francoforte. Non intendiamo più essere percepiti come generalisti, ma come
specialisti efficienti nel time to market e
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industria
02
01 Prima e unica al mondo bottiglia ecosostenibile nel formato 1,5 l, Sant’Anna Bio
Bottle si biodegrada completamente in 80
giorni negli appositi siti di compostaggio.
01
02 Lo stabilimento di Vinadio (Cuneo) si
03 sviluppa su 60.000 mq di superficie.
Una rete di 400 km di tubazioni in acciaio inox incanala l’acqua dalla sorgente
verso le dieci linee di imbottigliamento
che consentono una capacità produttiva
di 310 mila bottiglie all’ora (7,5 milioni
al giorno).
03
terminati volumi che possano controbilanciare l’elevato prezzo della materia prima.
I volumi potrebbero essere notevolmente
più alti se la grande distribuzione fosse
pronta ad accogliere questo genere di
prodotti, comunicando al consumatore i
pregi di un prodotto ecocompatibile”.
L’attenzione dell’azienda per l’ambiente
non si ferma al packaging, ma riguarda
l'intero ciclo produttivo, dall’eliminazione
dei saponi nell’impianto produttivo all’installazione di pannelli solari sulle sor-
nella proposta di nuove collezioni ogni sei
mesi. I buyer internazionali, cui attribuiamo
una parte significativa delle prospettive di
crescita, devono avere i tempi giusti per
pianificare gli acquisti. Un solo dato: in
mercati come Brasile, Russia e Iran, nel
2010 le vendite sono raddoppiate"
La comunicazione: fattore chiave
Una strategia di crescita che guardi non
solo al mercato domestico, ma anche al
mercato globale deve per forza puntare
alla distintività in grado di valorizzare il
plus del made in Italy. "Bormioli in Italia ha
una brand awareness dell'86%, soprattutto
legata a tradizione e affidabilità. Noi, invece,
puntiamo a crescere negli ambiti in cui
siamo meno riconosciuti e cioè creatività,
stile e funzionalità, al fine di riposizionare la
brand identity verso l'alto. Essendo Bormioli
un brand internazionale occorre definire una
comunicazione di taglio globale che sia vei-
genti, all’utilizzo del calore prodotto dai
macchinari agli impianti per climatizzare
gli stabilimenti sino all’utilizzo di energia
rinnovabile (idroelettrica).
È però sul packaging che si gioca il futuro
-conclude il manager- nel giro di pochi anni le tradizionali plastiche derivate
dal petrolio lasceranno spazio a polimeri
derivati dagli zuccheri delle piante, è in
questa direzione che stanno andando le
multinazionali americane e in cui ci muoviamo anche noi”.
colabile anche in mercati esteri. In questo
ambito ci avvaliamo di Armando Testa che,
giocando sulla 'stella' che brilla nel nostro
logo, ha puntato per i prodotti destinati alla
gdo su un naming basato sul cielo stellato,
con parole che hanno una riconoscibilità
internazionale tipo Cometa e Nettuno. Non
a caso il nostro stand ad Ambiente aveva un'area, che sembrava il planetario di
Milano con proiezioni 3D, accanto ad un
area con tavoli sottoilluminati (vedi foto).
Sulla falsariga di cosmo-luce-trasparenzadesign, quest'anno raddoppieremo il nostro
investimento in pubblicità su vari media.
Compresa anche, fatto molto innovativo per
l'immagine Bormioli, la realizzazione di un
flagship monomarca in corso Garibaldi a
Milano, dove prima si trovava una galleria
d'arte: 180 mq disegnati da Costagroup
con l'assortimento completo, retail gdo e
horeca, e le novità 2011. L'apertura è prevista per fine maggio." Ugo Stella
43­­­
GDOWEEK - 9 maggio 2011
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industria
01
02
03
05
04
king's ridisegna prosciutteria
Presentato a Milano, in occasione del Salone del Mobile, il nuovo concept del marchio
di punta dell'azienda veneta. Il progetto realizzato da un giovane designer veneto
irma storica dell'alta saF
lumeria made in Italy -nel
2007 l'azienda vicentina ha fe-
di F. De Vincenzi steggiato i 100 anni di attivitàKing's ha scelto la settimana del Salone
del Mobile di Milano per presentare il progetto di total design che ha interessato la
linea d'alta gamma dedicata al banco taglio
delle migliori salumerie d'Italia: Prosciutteria King's. Un progetto nato dall'incontro tra
Vladimir Dukcevich, Ceo di Kipre Holding
Spa (la società di famiglia che controlla
anche Principe di San Daniele) e Luca
Nichetto, designer veneziano di fama internazionale. Obiettivo condiviso: valorizzare
in chiave moderna i valori di italianità e
tradizione distintivi della marca e della sua
linea d'eccellenza.
immagine coordinata
Il primo passo dell'operazione è stato il
restyling del logo -creato da Nichetto in collaborazione con il graphic designer Roberto
Bandiera- che richiama l'immagine stilizzata
di alcuni elementi che caratterizzano il clas-
sico cestello in vimini proposto da sempre
da King's come confezione speciale dei
suoi prosciutti. Un segno grafico distintivo,
tutto giocato in bianco e nero, che contraddistinguerà il packaging delle specialità di
salumeria (collarini, buste salvafreschezza),
ma anche una vera e propria collezione di
abbigliamento (grembiuli, cuffie ecc) e utensili (coltelli, pinze, realizzate in collaborazione
con Coltelleria Berti) che l'azienda proporrà
alla propria clientela selezionata.
A coronamento dell'operazione, la King's
Design House by Nichetto allestita a Milano
in zona Tortona: un grande parallelepipedo
nero (ubicato sul tetto del palazzo del Temporary museum for new design) composto
da un'area espositiva dedicata alla nuova
collezione e un'area lounge, impreziosita da
arredi e complementi di design (Casamania,
Emmegi, Fornasari, Kristalia alcune delle firme presenti), per relax e degustazioni. Quasi
un concept per un locale Prosciutteria King's
... "È presto per pensarci -ha commentato
Dukcevich-, ma non nascondo che l'idea
non mi spiacerebbe affatto".
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GDOWEEK - 9 maggio 2011
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mbientazione soft
01 A
per il lounge della
King's Design House
allestita all'interno di
Superstudio Più, in via
Tortona a Milano.
02 Nato da una rivisitazione grafica dei motivi del classico cestello
King's il nuovo logo è
il fulcro della nuova
collezione di abbigliamento e utensili
per il pdv.
03 Etichette minimal e re04 ticelle total black per i
salumi della linea Prosciutteria King's.
05 Il designer Luca Nichetto (a sinistra)
con Vladimir Dukcevich (a destra).
inalpi spa
industria
chanteclair si concentra
su gamma & advertising
Il vissuto di affidabilità che contraddistingue la marca e il continuo ampliamento
dell'offerta sono sostenuti da Real Chimica da significativi investimenti pubblicitari
di P. Pagani
business vola per il “Gallo del
Icelpulito”.
Grazie alle performandei prodotti a marchio Chan-
teclair -trainati dal celeberrimo
sgrassatore universale- Real Chimica continua ad incrementare il proprio sell-out,
+5,3% nell’anno appena concluso (fonte:
ACNielsen totale Drug AT 01/11), in controtendenza rispetto al trend del mercato.
“Nel 2010 il nostro fatturato ha registrato
una crescita di 3 punti -dichiara Matteo
Bettini, responsabile del trade marketingraggiungendo quota 108 milioni di euro, di
cui circa l’80% realizzato in Italia. Si consideri che, nell’ultimo quinquennio, abbiamo
rilevato una crescita complessivamente
pari al 39% a valore”.
Risultati che discendono da una strategia
competitiva incentrata su due focus prioritari: la forza del brand in termini di prestazionalità ed affidabilità -che ha consentito
il graduale allargamento dell’offerta a varie
categorie della detergenza- e la comunicazione di prodotto divertente e colorata,
dunque distinguibile e memorabile rispetto
alle campagne dei competitor.
Matteo Bettini,
responsabile trade
marketing Real
Chimica
+39
% l'incremento a
valore messo a
chi pulisce più di chanteclair?
segno
nell'ultimo
“Chanteclair è oggi un marchio ombrello
quinquennio
riconosciuto ed apprezzato perché altamente affidabile ed identificativo di prodotti
di qualità, tradizionali e insieme performanti -spiega Bettini-. Siamo entrati nelle
famiglie con lo sgrassatore, che oggi fattura 40 milioni e detiene una market share
del 50%, per poi estendere la gamma a
tipologie merceologiche contigue, aumentandone progressivamente la penetrazione. Senza dimenticare che, ogni anno,
investiamo ben il 7% del fatturato in campagne Atl e Btl”. Lo storico jingle e, pro-
babilmente, anche la sua recente versione
dedicata al detersivo lavatrice Econcentrato -“Chanteclair piccolo ma 4 volte più
potente”- saranno presto di nuovo on air.
Per il 2011, infatti, il piano media aziendale
prevede l’ulteriore incremento dei flight
tv ed intense attività radio; relativamente
ai pdv, invece, sono in programma 5mila
giornate-hostess, un concorso nazionale
in comarketing più alcune iniziative per le
singole insegne. “Queste azioni ci consentiranno di sostenere i nostri ultimi lanci
-sottolinea Bettini- fra cui spiccano i nuovi
ammorbidenti concentrati e i detersivi liquidi concentrati, prodotti ecosostenibili
in quanto basati su formulazioni da 25 ml/
dose (e non 100 ml), che richiedono un minore impiego di materie prime ed acqua,
una maggiore compattazione dei volumi,
un contenimento dei costi d’imballo e di
trasporto: il tutto con la garanzia di performance lavanti decisamente elevate, già nel
2009 Real Chimica ha varato il motto “qualità e responsabilità Chanteclair”. Accanto
a questi progetti, abbiamo creato una
nuova fragranza di sgrassatori (limone),
puntiamo a sviluppare il segmento della
cura capi bebè e stiamo lavorando su una
linea completa di prodotti disinfettanti per
grandi e piccole superfici”.
ACQUISIZIONE CHLABE: LE SINERGIE DI QUASAR
Real Chimica, attiva dal 1979, è specializzata nella produzione e distribuzione di prodotti per la detergenza casa (bucato e pulizia superfici
lavabili). La svolta decisiva del business risale al 1996, con l’acquisizione del brand Chanteclair e l'esclusiva della produzione della fragranza
di Sapone di Marsiglia ad esso legata. Due le intuizioni premianti: rilanciare l'uso del Marsiglia -noto per le proprietà lavanti e profumanti- ed
investire nella ricerca di prodotti innovativi ed efficaci, come il detersivo liquido per lavatrice e lo sgrassatore universale. Nel 2011, l’azienda
ha acquisito il 100% di Chlabe, impresa italiana operante nel settore dei detergenti per la pulizia della casa con il marchio Quasar: un brand
che vanta una percezione di qualità intrinseca, efficacia professionale, distintività a scaffale e, quindi un’affinità elettiva con Chanteclair.
L’obiettivo dichiarato è conquistare quote in alcuni segmenti dei pulitori per piccole superfici, come acciaio vetro e legno.
46
GDOWEEK - 9 maggio 2011
www.gdoweek.it - www.gdoweekTV.it
industria
Aldo Fumagalli,
presidente
e Ceo
del gruppo
brianzolo
candy, 50 anni sotto
il segno dell’efficienza
Candy Hoover Group, a mezzo secolo dall’inaugurazione del primo sito
produttivo di Brugherio (Mb), si concentra sulla riduzione dei consumi
inquant’anni sono un traC
guardo importante. Ancor
più in un settore come quello de-
gli elettrodomestici, in cui negli
ultimi decenni si è assistito a un
processo di delocalizzazione irreversibile.
Candy Hoover Group ha festeggiato il
cinquantesimo anno di attività dello stabilimento di Brugherio (Monza-Brianza),
il primo della storia del gruppo, specializzato nella produzione di lavabiancheria.
Accanto ai reparti produttivi, nel sito è
presente una divisione dedicata alla R&S,
oltre alle direzioni generale e commerciale dei quattro business sector, occupando
complessivamente quasi 1.000 addetti.
Si tratta di un patrimonio da mettere in
risalto, che rappresenta un valore aggiunto per il gruppo. Le celebrazioni, svoltesi
proprio nello stabilimento, hanno visto
coinvolta la famiglia Fumagalli, fondatrice
e ancora saldamente al comando del
gruppo.
Aldo Fumagalli, presidente operativo e
Ceo, ha rimarcato l’importanza di questo
sito per l’equilibrio dell’intero gruppo: “Qui
creiamo delle lavatrici che crediamo rappresentino la migliore maniera di lavare al
mondo. Vogliamo portare i nostri prodotti
ovunque, un lavoro che abbiamo iniziato
a svolgere nel lontano 1958 e che siamo
sempre più intenzionati a continuare”.
In effetti l’impronta internazionale è sempre
più marcata nel gruppo, pur mantenendo
“la testa” in Brianza. L’Italia rappresenta,
infatti, soltanto il 21% del fatturato globale
del gruppo, che nel 2010 è ammontato a
955 milioni di euro, con un incremento del
3,8% rispetto all’anno precedente, e una
produzione di 6,4 milioni di unità (+4%)
nei siti di Europa, Cina e Turchia.
di R.Broch
comunicazione in store
I nuovi modelli si caratterizzano per l’efficienza energetica. L’impegno sul fronte
della sostenibilità ambientale da parte di
Candy Hoover Group si declina in modo
particolare nella realizzazione di prodotti
in grado di ridurre i consumi di energia, acqua e detersivi. Come la lavatrice
Candy GrandO’ Evo, che lavando a 20°C
con la stessa efficacia del precedente
programma a 40°C, rende possibile l’utilizzo di un quantitativo minore di acqua
calda. La campagna di supporto del
lancio è articolata e include pianificazioni
su stampa, tv e web, e attività in store,
per un investimento complessivo di 6
milioni di euro. Particolare attenzione sarà
dedicata alla comunicazione sul punto
di vendita -sia in gdo sia in gss- anche
perché tradizionalmente è proprio sul pdv
che si forma la decisione d’acquisto ed
è necessario comunicare con chiarezza i
benefici concreti per il consumatore legati
ai plus di prodotto.
certificazioni
impegno green a tutto campo
Grazie alle caratteristiche dell’offerta e l’impegno nella salvaguardia ambientale,
Candy Hoover Group ha ricevuto la certificazione ecologica di Carbon Footprint,
ente indipendente inglese che certifica l’impronta ecologica di aziende e prodotti. La
gamma Candy Green, ad esempio, il fiore all’occhiello in questa direzione, formata
da cinque referenze da incasso, è stata certificata a due stelle da Carbon Footprint.
Per quanto riguarda la riduzione dei consumi nella fase di realizzazione dei prodotti,
il continuo aggiornamento degli impianti permette di raggiungere buoni risultati. Negli ultimi sette anni il gruppo ha diminuito del 29% le emissioni di anidride carbonica
per unità prodotta, pari a 10,6 Kg. L’elettricità utilizzata per produrre ogni grande
elettrodomestico è stata ridotta del 21% e ammonta a 38,4 kWh. Sempre negli
ultimi sette anni, l’utilizzo di acqua per unità prodotta è stato ridotto del 43%, mentre
la percentuale di rifiuti industriali riciclati è salita, negli stessi anni, dell’85%.
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GDOWEEK - 9 maggio 2011
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industria
materis: vernici al servizio
del consumatore bricoleur
Mission: soddisfare sia utilizzatori alle prime armi sia quelli più creativi. La comunicazione
riveste un ruolo centrale, dalla didattica mirata al recente co-marketing con Disney
di P.Pagani
ffrire un mix di prodotti verO
nicianti al consumatore che
intende rinnovare gli ambienti
della propria casa, soddisfacendo i suoi bisogni basici ma soprattutto supportandolo opportunamente
nei suoi approcci più “progettuali” alla
pittura/decorazione. È la missione di
Materis Paints Italia, leader di mercato
nel settore delle pitture per l’edilizia,
che -attraverso la divisione DIY (Do It
Yourself)- si interfaccia con i distributori,
sia tradizionali sia moderni, che si rivolgono agli utilizzatori privati: dal classico
colorificio alla gdo e soprattutto i retailer specializzati nel bricolage. Canale,
quest’ultimo, che negli ultimi anni risulta
in costante progressione.
tutti i colori della gamma
Ebbene, nel mondo complesso della colorazione: “La gamma Materis
punta a rispondere alle esigenze dei
consumatori, che, di fronte alla necessità di tinteggiare le pareti di casa,
evidenziano tre atteggiamenti diversi -spiega Marcel Masson, direttore
della divisione DIY (Do It Yourself) -.
A chi intende semplicemente dare un
'colpo di bianco' offriamo lavabili e
traspiranti basici, tendenzialmente in
formato convenience, mentre a coloro
che avvertono un particolare proble-
Materis Paints ha siglato
di recente un accordo di
co-branding con Disney,
mettendo a punto Magic
Mix Paint à Porter.
Marcel Masson,
direttore
divisione DIY
di Materis
Paints Italia
il gruppo materis
Leader nella pittura
Materis Paints Italia è la consociata nazionale
di Materis Paints, divisione vernici del Gruppo
Materis, colosso multinazionale attivo nel settore
della chimica per l’edilizia prevalentemente
nell’Europa mediterranea, che vanta un giro
d’affari consolidato a quota 1.890 milioni
di euro (di cui 816 milioni relativi a prodotti
vernicianti). La filiale italiana -market leader della
categoria pitture- si avvale di 4 stabilimenti e 450
dipendenti, sviluppando un fatturato di 125 milioni
di euro. La sua business unit DIY (Do It Yourself),
rivolta al dettaglio tradizionale e soprattutto alla gd (specializzata e non),
opera attraverso brand molto noti, fra i quali spicca Max Meyer, vero e
proprio marchio di riferimento nelle vernici per la casa.
ma da risolvere proponiamo prodotti
specifici, funzionali allo scopo perseguito quali, per esempio, anti-ruggine, anti-muffa e così via. Infine, gli
utilizzatori che segnalano un atteggiamento più creativo e propositivo, una
volontà di 'riarredare' l’ambiente casa
a partire dalla tinteggiatura, rappresentano il target elettivo delle nostre
linee a marchio IMax Home Color e
Paint à Porter, che accolgono pitture, finiture, smalti declinati secondo
specifiche suggestioni di colori e stili
coordinati”.
il tocco decisivo? nel pdv
Qualità e innovazione corrono, dunque, sul filo dell’interior design … ed
anche del marketing. Basti considerare che -sotto l’egida del marchio Paint
à Porter- Materis Paints ha recentemente lanciato una linea frutto di un
singolare co-branding con Disney: si
tratta di Magic Mix Paint à Porter, serie
di colori, decorazioni ed effetti speciali espressamente messi a punto
per decorare la cameretta dei piccoli.
“Si tratta della prima esperienza del
genere in Italia, che va a creare nuovi
fronti di dialogo con il consumatore
-sottolinea Masson-. In effetti, nella
nostra strategia competitiva la comunicazione ricopre un ruolo decisamente rilevante: accanto alle campagne advertising sulla stampa specializzata dedicate a progetti specifici, il
nostro focus prioritario è puntato sul
merchandising e sulle varie attività
di supporto al punto di vendita, con
l'obiettiuvo di aiutare il cliente a scegliere il prodotto. La latta posizionata
sullo scaffale, infatti, non esercita un
appeal particolare; sono la didattica
mirata, i vari servizi e la vendita assistita a conferire un deciso impulso
alle vendite”.
In tale ottica, Max Meyer sta lanciando un nuovo sistema tintometrico,
prodotti inediti (come i formati “tester” da 50 ml) e supporti aggiuntivi
per garantire il massimo livello di
servizio all’end-user.
50­­­ GDOWEEK - 9 maggio 2011
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le strategie "verdi" aziendali
Indagine della Fondazione Istud sulla cultura della sostenibilità nelle imprese
italiane e come esse stiano reagendo alla sfida della politica climatica
in atto a livelIdilloripensamento
planetario sull''opportunità
proseguire sulla strada del
nucleare, a seguito del disastro della centrale atomica di
Fukushima, ha riportato prepotentemente
alla ribalta il tema della convenienza delle
energie "verdi". Una problematica, quella
dell'energia da fonti rinnovabili che, al
di là dell'impatto emotivo suscitato dalla
tragedia che ha colpito il Giappone, è da
tempo nell'agenda internazionale grazie
al "Pacchetto clima-energia 20-20-20",
definito nel dicembre 2008 a Bruxelles dai
capi di Stato della Ue.
di E.Sacchi
crescita economica e ambiente
Tale accordo, che riguarda la stabilizzazione della concentrazione delle emissioni di gas serra in atmosfera, è solo
parte di una sfida tecnologica che attende
l'Italia nei prossimi anni, che ha l'obiettivo
di conciliare la crescita economica e del
benessere con la tutela dell'ambiente glo-
bale. E proprio il tema della sostenibilità
come nuovo modello di business è stato
l'oggetto della ricerca "Imprese italiane,
cambiamento del clima e impatto della
20-20-20" curata da Fondazione Istud
e dal Centro Euro-Mediterraneo e presentata nel corso del workshop Green
Italia Day tenutosi a Milano.
La survey si basa sull’interrogazione volontaria di un panel di manager di aziende
italiane e multinazionali che hanno frequentato nel passato i corsi di formazione
della Fondazione Istud: completano il
quadro dell'indagine i casi studio di Atm,
Edison, Italcementi Group, Gruppo
Sea e Tnt Express Italy.
"La ricerca è stata condotta con lo scopo
di rilevare come le imprese stiano reagendo alla sfida della politica climatica
-spiega Marella Caramazza. direttore
generale Fondazione Istud-. Una delle
prime evidenze emerse indica come l’elemento reputazionale, collegato alla visione aziendale, sia tra le ragioni più rilevanti
Impatto delle politiche climatiche e di sostenibilità sull'assetto produttivo
Prodotto/processo
Misura/azione
Aspetto della 20-20-20 toccato
l L
inee di prodotto a valenza
l Eco-design, adozione di materiali eco-
lE
fficienza energetica; riduzione emissioni
ambientale e rispettosa
del principio di sostenibilità
l Processi produttivi modificati
per ridurre l’impatto ambientale
l Definizione di criteri di scelta
sostenibili
l Eco factory, meccanismi di efficientamento
lE
fficienza energetica; riduzione emissioni; rinnovabili
energetico; utilizzo di energia rinnovabile;
eco-building
l Green Procurement
lE
fficienza energetica; riduzione emissioni;
l Impatti sulla logistica aziendale
l Eco-logistica
l Riduzione emissioni
l Screening ambientale sugli
l Fondi verdi
l Riduzione emissioni
l Tutti
lE
fficienza energetica; riduzione emissioni; rinnovabili
l Meccanismi di efficientamento energetico,
lE
fficienza energetica; riduzione emissioni
per fornitori e supply chain
investimenti
Fonte: Fondazione Istud
l Grado di diffusione interna
all’organizzazione
degli strumenti “verdi”
l Innovazione tecnologica/
innovazione strutturale
degli impianti
eco-factory
52­­­
GDOWEEK - 9 maggio 2011
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servizi
per l’adozione di criteri di gestione sostenibile, fattore che depone a favore di una
cultura della sostenibilità presente nelle
aziende italiane. Ancora più significativo è
che la regulation e le sanzioni compaiano
come ultimi driver che potrebbero guidare
un cambiamento dei comportamenti delle
imprese. L’elemento dell’incentivazione
è correttamente reputato un driver forte,
poiché è strettamente connesso alla possibilità di affrontare investimenti in nuove
tecnologie".
dimensione regolatoria
Complessivamente, il quadro restituito
dalla survey mostra che i temi dell’efficienza energetica, del taglio alle emissioni e delle fonti energetiche da rinnovabili
sono discretamente noti, anche se la conoscenza delle direttive e delle problematiche specifiche che esse presentano
è attualmente diffusa solo in quei settori
che operano all’interno dell’Emission Trading System. I casi analizzati nella ricerca
hanno confermato le tendenze che si intravedono nello scenario globale. In primo
luogo, l’importanza attribuita alla dimensione regolatoria e alla capacità di muoversi con anticipo rispetto a una mutata
condizione di conformità alle normative- A
questo si aggiunge l’emergere di una sen-
sibilità sulle specifiche tematiche legate al
cambiamento climatico che porta alla
misurazione delle proprie performance in
quest’ottica. Ancora più significativamente, emerge come le aziende si muovano
cercando di coniugare la minimizzazione
degli impatti ambientali dei propri processi con lo sviluppo di prodotti e servizi
innovativi dal punto di vista ambientale.
Cruciale, in questo senso, il tema delle
competenze e della formazione in azienda, per consolidare il passaggio dalla
innovazione al mercato.
segue a pag. 53
Secondo il Global wind
energy council, l’Italia
è sesta a livello mondiale per la presenza
di impianti eolici sul
territorio.
segue a pag. 54
servizi
segue da pag. 53
Fonte: Istituto per Innovazioni Tecnologiche Bolzano
Aree d'azione nel Corridoio Verde del Brennero
TRENO
STRADE
INIZIATIVE REGIONALI
Vecchia linea e nuova TEN-1 Autostrade, strade e
l Trazione
infrastrutture
Risparmio energetico
l Illuminazione
l percorsi per biciclette
l Ventilazione
l Segnaletica
l Ricupero energia
l Uso energie rinnovabili locali
l Stazioni: calore
l E-mobility
lC
arburanti rinnovabili:
(idrogeno)
l rifornimenti
l stazioni servizio
l terminali treno/strada
l CasaClima-logistica del traffico locale
l traffico urbano
l illuminazione notturna LED
Attivazione energie rinnovabili locali
l idroelettricità
l fotovoltaico e solare
l eolico-geotermia
l nuovi concetti termici
Green Corridor Brenner, progetto
virtuoso di logistica sostenibile
Tra gli interventi previsti, spostamento del trasporto merci da gomma
a rotaia e promozione dell'utilizzo di combustibili ecologici
un progetto virtuoso di mobilità e logistica sostenibile quelè
lo che va sotto il nome di "Green
Corridor Bolzano" e che riguarda
il tratto autostradale che collega
Modena a Monaco di Baviera,
una piccola porzione dell’asse
europeo che unisce le città di
Palermo e Berlino. Per preservare le valli alpine, pesantemente
penalizzate dalla portata del traffico di transito del Brennero, nei
prossimi anni si apporteranno
sostanziali modifiche tra cui lo
spostamento del trasporto merci
da gomma a rotaia e la promozione dell’utilizzo di combustibili
ecologici.
Sinergia tra 3 Paesi
Il progetto è frutto di una sinergia tra i rappresentanti di Italia,
Austria e Germania, le rispettive
società di gestione delle reti ferroviarie nazionali (RFI, ÖBB, DB),
le province di Bolzano, Trento,
Verona, Baviera e Tirolo. I tre
Paesi coinvolti mirano a rendere
più sostenibile la mobilità attraverso le due grandi infrastrutture, ferrovia ed autostrada, per
raggiungere l’ambizioso obiettivo di contribuire ad abbattere le
emissioni di CO2: la previsione
piuttosto realistica è di ridurle del
50% entro il 2030.
Energie rinnovabili
"L’intento è di risparmiare energia
evitando sprechi, di aumentare
l’efficienza energetica impiegando le più innovative tecnologie e attuando i più moderni
progetti mirati a sostituire l’uso
dell’energia convenzionale con
l’impiego di energie rinnovabili -spiega a Gdoweek Walter
Huber, presidente dell'Istituto
per Innovazioni Tecnologiche
Bolzano-. Sono stati individuati dall'apposito comitato quattro
ambiti d’azione: il tracciato ferroviario, l’autostrada, il settore
civile, la mobilità locale". Per
quel che riguarda l’autostrada,
si prevede di installare distri-
butori di energie alternative per
realizzare l’ambizioso progetto di
una “autostrada all'idrogeno” tra
Monaco di Baviera e Modena,
con un distributore d’idrogeno
ogni 100 km lungo i 600 di
tutta la tratta; primo tassello del
progetto l’impianto di produzione e distribuzione d’idrogeno da
fonti energetiche rinnovabili già
in fase di realizzazione a Bolzano.
Il completamento del progetto
è previsto intorno al 2015. Nel
settore civile sarà necessario
continuare il processo di ottimizzazione dell’efficienza energetica
degli edifici e prevedere lungo il
“corridoio verde” la realizzazione
di impianti di teleriscaldamento
a biomassa: in questo campo
molte iniziative sono già a buon
punto. Per quel che concerne la
mobilità locale, sono al vaglio
numerosi studi per: città CO2neutrali, parchi tecnologici e zone industriali autosufficienti sotto
il profilo energetico.
Enrico Sacchi
a bolzano klimaenergy e klimamobility
focus sulle energie rinnovabili per usi commerciali e pubblici
Giunge quest’anno alla sua quarta edizione Klimaenergy, fiera internazionale delle energie rinnovabili per
usi commerciali e pubblici. Entra nel calendario del polo fieristico altoatesino anche Klimamobility, il nuovo
salone dedicato alla mobilità sostenibile che si terrà per la prima volta a Bolzano dal 22 al 24 settembre 2011
parallelamente a Klimaenergy. Prevista anche l'edizione 2011 del "Klimaenergy Award", sfida virtuosa tra Comuni
e Province di tutta italia promossa da Fiera Bolzano e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Bolzano.
54­­­
GDOWEEK - 9 maggio 2011
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servizi
martini legge il business
con soluzioni explan-ibm
L’implementazione di Pilot, software modulare verticale consente
di elaborare e processare le informazioni al massimo dettaglio
di E.Sacchi
o sviluppo del business di
L
Martini, tra i maggiori player
europei nella produzione e com-
mercializzazione di articoli per la
cura del corpo, è stata accompagnata negli
anni da una sempre maggiore complessità
gestionale. “La crescita e l’affermazione
dell’azienda hanno richiesto interventi costanti sul fronte tecnologico -dice Novella
Martini, responsabile IT di Martini spa-.
L'azienda si è dotata di un’infrastruttura e di
un parco applicativo in grado di supportare
l’incremento delle informazioni, dei contatti
e delle transazioni, allo scopo di ottimizzare
i processi produttivi, decisionali, organizzativi e le relazioni con le reti di vendita, i canali
distributivi e di riflesso i clienti”.
un nuovo business model
In questo scenario, i vertici di Martini sono
stati aiutati ad orientare le proprie scelte
strategiche da Explan Consulting, premier
partner di IBM, dal 1986 system integrator
dell’intero ambito IT dell’azienda. Alla fine del
2007, le dimensioni raggiunte richiedevano lo
studio di un business model che permettesse alla direzione di monitorare l’andamento
delle procedure e di analizzare la rispondenza tra i risultati raggiunti e gli obiettivi strategici di business, in particolar modo nell’area
vendite. "Il parco applicativo di allora -ricorda
Alessandro Villani, direttore R&S Explan- era
costituito perlopiù da sistemi legacy o di tipo
tradizionale, non più in grado di valorizzare
le informazioni ed i dati aziendali, sia che
fossero strutturati (Erp) che non strutturati derivanti da applicazioni di Crm. Era necessario
raccogliere, aggregare e implementare tali
dati in modo differente per poter mappare i
processi, analizzare i flussi di lavoro e avere
una visione sugli owner dei vari progetti. Vi
era l’esigenza di rilevare le eventuali criticità
in tempi brevi per ottimizzare il time-to-market
e la marginalità sui vari prodotti". Il salto di
qualità fu reso possibile dalla sinergia Explan
Consulting-IBM, che ha dato vita a Pilot (vedi
box), una soluzione modulare verticale studiata per elaborare e processare le informazioni al massimo dettaglio. I risultati, non hanno tardato a manifestarsi: nel 2008 l’indice
Ros (Return on Sales) è migliorato di 4 punti
percentuali con un margine operativo lordo in
crescita a due cifre ed un miglioramento della
rotazione del circolante e del magazzino.
"Ulteriore elemento di valore -aggiunge Novella Martini- è stata la possibilità di personalizzare l’anagrafica dei clienti: per ognuno di essi, abbiamo definito la parte contrattualistica,
i listini, le promozioni e le scale sconti". Inoltre,
grazie all’integrazione con IBM WebSphere
Portal, è stata introdotta la collaborazione via
Web tra gli agenti, i subagenti e l’azienda:
la gestione degli ordini, dei documenti e dei
contenuti oggi avviene in maniera semplice
ed immediata.
implementazione avviata nel 2008
sistema integrato gestione aziendale
"L’implementazione di Pilot -spiega
Alessandro Villani- è avvenuta
nel corso del 2008 ed oltre alla fase
puramente tecnica di strutturazione
e programmazione, ha richiesto una vera
e propria attività di training
Alessandro Villani, e condivisione degli obiettivi, che ha
direttore R&S
coinvolto gradualmente e parallelamente
con l’implementazione della piattaforma,
Explan
le risorse di Martini a tutti i livelli, inclusa
la direzione generale”.
56­­­
Edoardo Maroni,
direttore
commerciale
di Explan
GDOWEEK - 9 maggio 2011
“Pilot è oggi diventato un sistema
integrato per la gestione aziendale
che va oltre la sola gestione commerciale
e delle reti vendite -afferma Edoardo
Maroni-. L’obiettivo di Pilot è quello
di dare risposta a domande quali:
come muta il mio margine se introduco
o elimino una linea di prodotto?
Qual è l’impatto sul margine di una
razionalizzazione della rete vendite?
E così via...”.
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servizi
network eures, mobilità
dei lavoratori in europa
Una selezione di proposte, alcune affascinanti, ma soprattutto utili,
per un’esperienza di lavoro internazionale nelle aziende europee
di L.Oliva
ei campi di fragole della verN
de Finlandia, o nei vignoble
della Dordogna, nella ”movida”
di Barcellona col ruolo di animatore, o addirittura in Islanda a occuparsi
della protezione degli ovini, questi alcuni
lavori stagionali del network Eures. Le proposte, alcune affascinanti, ma soprattutto
utili, per un’esperienza di lavoro internazionale nelle aziende europee si trovano nella
banca dati Eures, un’iniziativa della Commissione Europea, http://ec.europa.eu/
eures. L’European Employment Services
è un servizio offerto gratuitamente alle imprese, per facilitare l’incontro tra domanda
e offerta di lavoro all'interno dello Spazio
Economico Europeo. La rete è costituita
da oltre 500 euro-consiglieri che lavorano
nei servizi all’impiego dei Paesi dell'Unione
Europea (più Islanda, Norvegia, Liechtenstein e Svizzera).
Sono numerose le qualifiche richieste che
riguardano più da vicino il mondo delle
imprese, dei servizi, delle vendite, del
management. Disponibili, soprattutto nel
Nord Europa e nel Belgio, opportunità di
lavoro stagionale o temporaneo, fino a
un anno, posti di assistenti alla vendita,
alle reception degli alberghi, manager di
reparto, professioni intermedie che possono interessare un diplomato, un laureato
triennale, che vuole trascorrere un anno
della sua vita in un Paese Ue, perfezionare
una lingua straniera, e fare l’esperienza di
vivere e lavorare in un altro Paese, in un
differente ambiente culturale di lavoro.
È una delle iniziative della Commissione degli Affari Sociali e dell'inclusione,
con a capo László Andor, economista ungherese di prestigio internazionale.
“Eures con altre iniziative sull’integrazione
europea vuole migliorare le competenze
dei lavoratori -sostiene il commissario Andor- abbattere le barriere burocratiche che
ostacolano la mobilità, facilitare il trasferimento di contributi pensionistici, assistenza sanitaria e stabilire un legame diretto tra
la formazione e il lavoro".
Qualifiche e occupazioni più richieste attualmente nella rete Eures
Qualifica
Società
572
481
357
149
117
65
64
58
43
42
Lavoro all'estero, esperienza
Gestione di progetti, esperienza
Esperienza di supervisore
Ricerca
Telelavoro
AutoCad, programma di disegno
C++, linguaggio di programmazione
Java, linguaggio di programmazione
Cucina da ristorante, formazione extrascolastica
Esperienza di negoziazione
servizi EURES
assistenza gratuita alle imprese e ai datori di lavoro
Occupazione
Società
Analisti di sistemi e programmatori
Cuochi
Maître d'hotel, camerieri e baristi
Ingegneri meccanici e tecnici meccanici
Commessi e assimilati
Altri tecnici informatici
Direttore di reparto, vendite e marketing
Ingegneri software
Aiuti cuoco
Saldatori e tagliatori a fiamma
721
679
626
507
493
453
441
402
398
379
Info al sito:
http://ec.europa.eu/eures/home.jsp?lang=it
Alle imprese e alle associazioni di datori di lavoro, Eures offre un servizio gratuito di assistenza che comprende: la promozione
delle offerte attraverso la rete e i canali multimediali assistiti dai consulenti di contatto nei Paesi UE, la preselezione
delle candidature, raccolta e invio delle stesse, e se necessario un aiuto nei colloqui di selezione. I datori di lavoro possono
richiedere la consulenza per semplificare il trasferimento territoriale del personale selezionato, per l’applicazione della normativa
e dei contratti che si applicano in ambito locale, lo svolgimento delle pratiche amministrative e burocratiche riguardo alle leggi
che regolano permessi di soggiorno. Registrandosi al portale Eures dedicato ai datori di lavoro, è possibile vedere tutte
le posizioni disponibili nei diversi Paesi e selezionarle in base a determinati parametri (codice della professione, sede di lavoro,
lingue, qualifiche), si possono inserire in banca dati le opportunità lavorative a vocazione comunitaria e diffonderle in rete.
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opinioni
la tassazione degli incentivi
all'esodo: sgradita sorpresa
Il Fisco effettua un duplice prelievo: il primo all'atto della
risoluzione del rapporto e il secondo entro i tre anni successivi
l termine "esodo" ben si attaglia al viaggio
Idipendente
verso l'ignoto che deve affrontare ogni
che, per sua sfortuna, venga
Aldo Calza,
Partner DLA Piper,
responsabile
Practice
Employment,
Pensions
and Benefits
"incentivato" a rinunziare al proprio posto
di lavoro a fronte di un riconoscimento di
natura economica.
Ad aggravare lo status dei nuovi "pellegrini" del lavoro ci pensa, tanto per cambiare,
il nostro amato Fisco, con un regime di
tassazione assai peggiore persino di quello utilizzato nel Medioevo per incentivare
i pellegrini che si accingevano all'esodo
verso Santiago de Compostela.
la conchiglia di san giacomo
qualificazione della somma come "netta"
convenuta in sede di accordo di risoluzione, ecco arrivare il Fisco a battere nuovamente cassa.
Questo meccanismo ha indotto i "pellegrini", soprattutto quelli che avevano ricevuto
una somma qualificata come "netta", ad
agire nei confronti delle aziende per farsi
rimborsare il saldo richiesto, ex post, dal
Fisco.
a chi spetta il saldo
La questione è stata recentemente affrontata dal Tribunale di Roma (sentenza n.
1482 del 28.1.2011) che ha correttamente chiarito che il saldo rimane a carico
esclusivo dei "pellegrini", non essendovi
ragione per attribuire il ruolo di sostituto di
imposta alle aziende a rapporto di lavoro
già concluso; e ciò anche laddove l'incentivo all'esodo sia stato espressamente
qualificato come "netto" dalle parti.
Tuttavia, per evitare sorprese, è meglio
sempre indicare, negli accordi di risoluzione, l'equivalente lordo della somma
corrisposta a titolo di incentivo all'esodo
o, non potendolo fare, è quantomeno opportuno qualificare tale somma come "al
netto delle detrazioni fiscali cui l'azienda
è tenuta in qualità di sostituto di imposta",
evitando di definire la somma, tout court,
come "netta".
La Conchiglia di San Giacomo è l'effigie
che ricevevano i pellegrini al termine
del cammino verso Santiago de Compostela; ottenuta la Conchiglia, molti
pellegrini si spingevano oltre, verso la
Finis Terrae, ossia dove la terra finiva
e con lei i pensieri e le preoccupazioni
dell'umana specie. Simbolo dei Pellegrini, la Conchiglia era dunque anche
il simbolo della serenità terrena e, cosa
non da poco, era anche il precursore
delle politiche di incentivazione fiscale
all'esodo: i pellegrini che la ottenevano,
infatti, avevano diritto a rilevanti benefici
fiscali e alla esenzione dai pedaggi sulla
via del ritorno.
Il nostro Fisco, noncurante degli insegnamenti che si possono trarre dalla tradizione sopra descritta, assoggetta a tas- si stava meglio nel medioevo
sazione separata le somme corrisposte Rimane il disappunto per un sistema fiscale
a titolo di incentivo all'esodo, effettuando che, invece di ispirarsi alla tradizione della
oltretutto un duplice prelievo, il primo Conchiglia di San Giacomo introducendo
all'atto della risoluzione del rapporto (cal- sgravi fiscali per agevolare il viaggio di
ritorno al lavoro, mostra
colato in via presuntiva)
al contrario di non avere
e il secondo entro i tre
ricalcolo
remore nell'invadere la
anni successivi (il salL'incentivo all'esodo è tassato in via
Finis Terrae raggiunta dai
do, calcolato sulla base
presuntiva all'atto dell'erogazione, salvo
malcapitati "pellegrini".
dei redditi effettivamensuccessivo conguaglio sulla base del redVorrà dire che i nostri
te percepiti negli ultimi
dito effettivo degli ultimi cinque anni
moderni "pellegrini" la
cinque anni del rapporto
di lavoro.
Conchiglia di San Giadi lavoro risolto; art. 19
como la useranno per
TUIR). Insomma, quanL'erogazione di un incentivo all'esodo
… coprirsi le "vergogne"
do il "pellegrino" pensa
qualificato come "netto" non comporta
quando, tra perdita del
di aver raggiunto la Finis
l'onere per l'azienda di versare anche il
lavoro, tasse ed esiguità
Terrae (o meglio, la…
saldo successivo al ricalcolo delle tasse,
dei sistemi di welfare, fiFinis Aerarii), magari rafche rimane esclusivamente a carico del
niranno anche i soldi per
forzato nella propria erdipendente incentivato.
comprarsi i vestiti!
ronea convinzione dalla
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P&G
Rinaldo Franco
Si è conclusa con eccellenti risultati la campagna “Dash
per UNICEF”, che ha visto il marchio Dash impegnato
in prima linea al fianco di UNICEF per contribuire
all’eliminazione del tetano materno e neonatale, malattia
facilmente prevenibile ma che ancora oggi minaccia
la vita di 170 milioni di donne e dei loro bambini nei
paesi in via di sviluppo: aree difficili da raggiungere,
dove l’assistenza sanitaria di base è una missione
quasi impossibile. Grazie all’ampio sostegno degli italiani
che hanno aderito alla campagna, Procter&Gamble ha
donato ad UNICEF l’equivalente di 15.286.120 di vaccini,
concorrendo significativamente a rispettare la tabella
di marcia verso l’obiettivo dell’eliminazione completa
della malattia entro il 2015. In virtù di questa campagna
globale, ad ottobre 2010 il numero di paesi bisognosi di
intervento urgente si era già ridotto da 58 a 40.
Ancora in crescita per il 6° anno consecutivo. Grazie ai marchi
Best Friend, Best Bone e Acquafriend , la Rinaldo Franco continua
a distinguersi per le performance commerciali in gdo, che portano
l'incidenza del canale al 44% del fatturato complessivo. I bestseller
2010 nel mass market sono stati i prodotti per l’igiene e antiparassitari,
la linea Tetra di acquariologia, la lettiera in carta Cat&Rina Catigienica
e quella in cristalli di silicio Cat&Rina Long Life e, infine, i tappetini
assorbenti per cani Tapì e Assorbipiù. Nei piani di sviluppo per il
2011, l’azienda intende replicare
i trend degli anni precedenti,
ampliando la numerica dei
clienti e inserendo alcune novità
super-premium, fra cui gli ossi
masticabili in pelle di bufalo
Delights 8in1 e gli stick per
uccellini e roditori Darwin’s.
“Dash per UNICEF” dona
oltre 15 milioni di vaccini
Nel consuntivo 2010 : +9% il giro d’affari
nel canale gdo
Nutrition & Santé
Fida
Da oggi è più facile vivere senza
lievito. All’interno della proposta a
marchio Céréal -che dal 1951 offre
prodotti naturali per i consumatori
intenzionati a nutrirsi in modo
equilibrato e salutistico- arriva la
nuovissima linea Senza Lievito,
espressamente pensata per chi intende
seguire una dieta priva di lievito e/o agenti lievitanti senza,
però, rinunciare a fantasia, gusto, praticità. Esistono vari
tipi di intolleranze al lievito, anche se la più diffusa si
riferisce al lievito di birra e al lievito naturale, entrambi
composti da microrganismi in grado di provocare una
fastidiosa fermentazione. Due le referenze della gamma: il
Pane Integrale croccante Senza Lievito ed il Pane di Segale
Senza Lievito, entrambi ottenuti da farina di segale, che -a
differenza di quella convenzionale- conserva intatti tutti i
componenti del germe e della crusca.
Il doppio piacere di un gusto inconfondibile. Il brand Le Bonelle
Gelées propone un nuova versione delle gelatine di frutta
prodotte e commercializzate da oltre 30 anni dall’astigiana
Fida. Si tratta delle Bonelle Cacao ai gusti di frutta, prodotto
innovativo nato dall’intuizione di sposare la genuinità della frutta
ed il sapore appagante del cacao, ingrediente, quest’ultimo,
che da sempre è in testa nelle preferenze
dei consumatori di tutte le età. La novità,
offerta in un mix di 4 gusti, è presente da
febbraio 2011 presso i negozi di prossimità
e la gdo (in buste da 1 kg e da 160g) ed in
tutti i migliori bar e tabacchi (in flow-pack
da 40g). A livello di category, si posiziona
al confine fra il mercato delle caramelle
e quello del cioccolato, visto che i suoi
momenti di consumo elettivi vanno dalla
pausa golosa/energetica al dopo pasto
gratificante.
Propone una nuova linea di pani
senza lievito
Le Bonelle Gelées Cacao
ai gusti di frutta
Morando
Presenta le novità 2011 per Migliorcane e Migliorgatto
Restyling del pack e nuove ricette per le linee Migliorcane e Migliorgatto. A seguito di ricerche di mercato mirate, il packaging
è stato completamente rivisitato in un’ottica di massima chiarezza e piena trasparenza nella presentazione dei prodotti: colori
vivaci e belle foto di animali per ottenere un forte impatto a scaffale e, di conseguenza, accelerare le rotazioni. Inoltre, ora
sulle confezioni vengono evidenziati alcuni plus rilevanti: l’italianità garantita del prodotto, la collaborazione con medici
veterinari -che supportano i laboratori aziendali per perfezionare le formule sotto il profilo dell’appetibilità e degli apporti
energetici- e la tutela degli animali, su cui non sono effettuate sperimentazioni nelle fasi di test. La gamma si è anche
arricchita di nuove referenze. Nella linea Migliorcane debuttano le vaschette monoporzione da 150 g nei gusti carni
bianche/ carote, agnello/riso e nella variante alla selvaggina da 300 g; arriva, inoltre, una ricetta inedita in lattina, un paté
caratterizzato da un migliore apporto nutrizionale e da una maggiore appetibilità.
Sul fronte della comunicazione, il piano di lancio delle novità prevede il supporto di importanti investimenti promopubblicitari, quali una capillare campagna stampa su testate specializzate e trade, importanti periodici e free press,
alcuni folder di presentazione indirizzati ai professionisti del settore ed azioni specifiche sul pdv. L’apporto coordinato
delle new entry e delle azioni comunicazionali pianificate -insieme al buon rapporto qualità-prezzo che da sempre
caratterizza i prodotti Migliorcane e Migliorgatto- promette di suscitare un forte interesse da parte del mercato.
PRODOTTI E IMPRESE
Informazione commerciale
opinioni
un tempo, a voghera
decideva la casalinga ...
Famiglie ridefinite, giovani lavoratori conviventi, studenti fuori
sede, single sempre fuori casa: chi è il responsabile d’acquisto?
icordate la famiglia del Mulino Bianco?
R
Oppure, il celebre slogan: “che più
bianco non si può”? La nonna che dispen-
Roger Botti,
direttore operativo
RobilantAssociati
sava consigli sulla candeggina per un risultato “senza STRAP”? Erano i tempi i cui i
papà tornavano a pranzo, le mamme erano
impeccabili organizzatrici della vita domestica e le marche avevano un target chiaro
a cui rivolgersi: le donne e le responsabili
d’acquisto. Le evoluzioni sociali in atto hanno generato modelli di vita urbana del tutto
nuovi che hanno definitivamente modificato
questo schema. E così, se da una parte
rimangono le famiglie classiche, seppur
profondamente rivoluzionate nelle dinamiche interne, dall'altro i single di qualsiasi
età sono ogni giorno più numerosi e nuove
strutture simil-familiari si vanno affermando: nuclei di persone che coabitano per
motivi pratici, logistici, economici. In questi
contesti, chi definisce la lista della spesa e
secondo quali modalità?
nienza, orari e stili di vita che possono non
incontrarsi mai, ad eccezione di sporadici,
brevissimi incroci nello spazio della condivisione di un tavolo da cucina. Insieme ai single, questa fascia di consumatori ha fatto
crescere esponenzialmente il comparto dei
consumi fuori casa. Tuttavia, la necessità
di coniugare lavoro, gestione della casa e
vita sociale fa nascere format distributivi
ibridi, con l’apertura di punti di ristoro dentro i super, o di locali all’interno dei quali è
possibile mangiare, ma anche comprare e
portarsi a casa dei prodotti.
nel segno della sperimentazione
All’interno di tutti questi nuovi nuclei non
c’è più un solo decisore d’acquisto, ma
stili di vita e di consumo s’influenzano reciprocamente generando nuove modalità di
scoperta, di sperimentazione e di scelta di
marche e prodotti. La fedeltà del consumatore è un ricordo, ma difficilmente si tratta
di un abbandono definitivo: la dispensa si
la nuova famiglia
apre alla convivenza di marche tradizionali
Nelle famiglie in cui le donne lavorano e nuove, in un ciclo di ricambio continuo,
e sono tutto il giorno fuori casa, cresce in cui alcuni brand sono apparizioni fugaci
sensibilmente lo spazio di autonomia con- che sostano nelle case per il tempo di una
cesso agli uomini, in casa e in cucina. promozione. Ma quelle che riescono a farsi
Dentro le mura domestiche si assiste ad scegliere e a tornare sono le marche che
un progressivo livellamento dei due sessi: da fornitori di un prodotto hanno saputo tracompiti e doveri sono equamente divisi in sformarsi in compagne di viaggio in un prouna dinamica in cui tutti sono responsabili gramma di quotidianità; universi di senso in
di tutto e non ci sono compiti assegnati a grado di interpretare e offrire al consumatopriori. Anche i figli, che dai 10 anni in su re uno stile di vita, di consumo, di identità.
spesso si ritrovano in casa da soli, sono Relazioni forti che si costruiscono con il
una variabile determinante. Ciò che essi tempo e con strumenti diversi, ma che semconsumano e scelgono mentre gli adulti pre di più trovano la loro coronazione sul
sono assenti diventa una voce fondamen- pdv stesso. Le cosiddette activation in store,
tale della lista della spesa: cresce con loro entrando nello spazio decisionale dell’imil segmento dei “non responsabili d’acqui- mediato e bypassando gli strumenti della
sto” fortemente coinvolti
comunicazione mediata,
nel processo decisionacostruiscono con ciascun
ruoli e dinamiche
le, sperimentatori curiosi
consumatore una piattaNuovi modelli familiari urbani: chi va
delle novità, con un proforma di relazione diretta,
a fare la spesa non è più l’unico attoretagonismo totale nella
educandoli al contempo
decisore nel processo d’acquisto
scelta della marca.
al confronto con marche
Nel secondo modello di
capaci di “conversare”,
Brand: non più solo provider di prodotti,
nuova famiglia urbana
non più e non soltanto
ma interpreti di stili di vita e di consumo
troviamo invece dai 2 ai
sul tema del prodotto, ma
5 individui adulti, lavoanche su temi più traslati,
La relazione con il consumatore spesso
ratori, studenti, diversa
metaforici che forniscono
trova la sua coronazione nello spazio
estrazione sociale e culmaggior valore alla prodell’immediato: l’activation in store
turale, differente provepria offerta di senso.
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18 APRILE
italia, è possibile
rimettersi in moto
Le proposte del retail e del largo consumo per rilanciare
il nostro Paese, partono da consumi, donne, giovani e liberalizzazioni
intervista
lamberto
biscarini, bcg
pag. 12
osservatorio
retailing
le pl nei cosmetici
pag. 22
retail
novità da sephora
intervista con l’ad
pag. 27
retail
t(%08&&,t4FUUJNBOBMFt*M4PMF03&4Q"oWJB$BSMP1JTBDBOFo1&30.*-"/0
t1PTUF*UBMJBOF4Q"4QFEJO"1%-$POWJO-O
BSU$PNNB%$#.JMBOP
esselunga sprona
il non food
con musicstore
pag. 32
marketing
i brand italiani
celebrano
i 150 anni
pag. 40
e-commerce
esplode
l’acquisto
di gruppo
pag. 50
da oggi
anche
online
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culture
a cura di G.Fucile
icone della creatività
italiana in mostra
In visione, gli anni che hanno costruito il made in Italy, evidenziando
anche aspetti meno noti, come la creatività tecnico-scientifica
Copyright
Italia.
Marchi,
brevetti,
prodotti
dal 1948 al 1970
Roma, Archivio
Centrale dello Stato
25 marzo - 3 luglio
uello compreso tra il 1948 e il 1970 è un
Q
periodo di grande cambiamento nella
memoria storica degli italiani. Oltre vent’an-
ni eccezionalmente vitali in cui si passa dal
paese contadino alle metropoli industriali,
dalla ghiacciaia al frigorifero. Ma, soprattutto, sono gli anni in cui la nazione prende
forma come luogo di identità sociale e culturale attorno ai nuovi modelli della crescita
e dello sviluppo economico e della società
dei consumi, della diffusione della lingua e
della creazione di un’immagine unitaria del
Paese. Due decenni trascorsi all'insegna
della velocità, dopo i quali nulla è stato
più come prima. Ed è proprio il ritmo delle
trasformazioni, della crescita conseguente
e la profondità dei cambiamenti economici,
sociali e culturali ciò che più colpisce di
quegli anni, un’accelerazione che nessuna
epoca storica aveva conosciuto e mai più
verificatasi in seguito. La mostra Copyright
Italia. Marchi, brevetti, prodotti dal 1948 al
1970, in occasione dei 150 anni dell’Unità
d’Italia, ricostruisce proprio quegli anni di
sviluppo economico, scientifico e racconta
degli uomini e delle imprese che lo hanno
determinato. Oltre 400 fra oggetti, disegni,
pubblicità, immagini e brevetti originali in
esposizione, da cui insieme emergono anche gli aspetti di creatività e innovazione
che non hanno trovato compimento, come
la ricerca attorno al nucleare civile e alle sue
applicazioni di cui siamo stati precursori in
Europa. Introdotta da due pannelli con i 12
articoli della Costituzione sulla libertà civile
e d’impresa, l’intero percorso segue il filo
conduttore dato dalle tre parole chiave che
danno il titolo alla mostra: brevetti (ricerca,
innovazione, creatività); marchi (comunicazione, identità, immagine); prodotti (dimensione sociale). Tematiche che vengono
presentate attraverso quattordici oggettimadre emblematici dell’eccellenza italiana,
a partire dai quali si sviluppa la narrazione
degli aspetti più qualificanti della nostra creatività (dal polipropilene isotattico al calcolatore Elea 9003 della Olivetti e l’elettrotreno
Etr 300 ai distributori automatici di caffè).
storie tutte italiane
Manufatti che rappresentano il copyright
italiano, frutto della ricerca, dell’intuizione
e della capacità imprenditoriale di singoli
e di istituzioni del nostro Paese, che hanno
fatto da volano al made in Italy in molteplici
settori, dai trasporti alla misurazione del territorio, dal lavoro al tempo libero, dai nuovi
consumi alla ricchezza del modo di vestire,
di fare sport, di nutrirsi, di muoversi. E,
con l’emergere della società nuova, prende
forza anche il tema dell’immagine intesa
come identità visiva delle aziende, di cui il
marchio, grazie al suo ruolo chiave nel differenziare in maniera rilevante la singola offerta aziendale, determinandone il successo
e la sostenibilità economica nel tempo, è
soltanto il primo di un insieme di elementi
che ne definiscono i caratteri. Un’identità
visiva che prende sempre più piede grazie
anche all’emergere della comunicazione, e
soprattutto della televisione, che ha accompagnato i modi (e le mode) dello sviluppo
dell’Italia di allora.
Marinella Santoro
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Storia del caffè da sorseggiare
con gusto pagina dopo pagina
A metà strada tra l'enciclopedia e il reportage fotografico, alla ricerca
delle origini del chicco del caffè. Un viaggio nei maggiori luoghi
di produzione: Etiopia, India, Brasile e Colombia. Ancora, le storie
e le tradizioni legate alla preparazione del caffè, i riti che
ne caratterizzano il consumo dalla moka al filtro, dalla napoletana
alla turca. Un racconto completo e competente che è valso all'autrice
il premio di "Best Coffee Book” nell’ambito dell’edizione 2011
della Paris Cookbook Fair, svoltasi dal 3 al 6 marzo scorso.
l'aroma
del mondo
di Elisabetta Illy
Hoepli
pagine 215
e 55,00
Le principali
novità,
punto per punto
Diventa una fiera professionale e si
propone agli operatori come il vero punto di
incontro del mondo biologico e naturale
Il Settore Alimentazione apre
esclusivamente ai prodotti biologici certificati
una Grande Bouffe parmense tra botteghe d'altri tempi
Il titolo stesso lo suggerisce: il libro è un tuffo nel passato, nella
memoria e nella cultura di un territorio, ricostruito "fetta dopo fetta"
recuperando immagini, aneddoti, curiosità e usanze. Una mostra
omonima si è svolta a Parma in occasione della manifestazione
Cibus Tour, svoltasi lo scorso aprile. Il volume è distribuito dal 15
aprile in esclusiva in tutte le edicole di Parma e provincia, unitamente
alla Gazzetta di Parma.
I temi del bio fuori casa portano alla ribalta
l’attualità dell’opzione biologica in ristoranti e bar e
mettono sul piatto le opportunità per dargli slancio
e vigore
Una Commissione di controllo esterna
ha il compito della verifica delle certificazioni
L’Osservatorio sui consumi allarga il
campo di indagine e si propone anche come
strumento al servizio degli espositori
Nascono i Sana-Award dedicati ai canali di
distribuzione e alla comunicazione
In collaborazione con
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salumieri
a cura di Gian Carlo Gonizzi
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della Gazzetta di Parma)
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40128 Bologna, Italy
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nomi-gerenza
numero 16 - 9 maggio 2011
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GDOWEEK parla di...
Direttore responsabile: Cristina Lazzati
redazione: Ugo Stella (Caporedattore), Gennaro Fucile (Vicecaporedattore),
Marina Bassi (Caposervizio), Fiorenza De Vincenzi (Caposervizio),
Gino Pagliuca, Enrico Sacchi (Caposervizio)
3 Ways 28; Acqua&Sapone 21; Aisa 18; Altasfera
38; Andor Laszlo 58; Anmvi 28; ArcaPlanet 23;
Assalco 18; Atm 52; Bandiera Roberto 44; BCE
8; Bertone Alberto 42; Bettini Matteo 46; Billa
12; Bormioli Rocco 42; Cache Cache Italia 36;
Calbiani Marella 27; Camera di Commercio di
Milano 10; Candy Hoover Group 48; Capellino Pier
Giovanni 28; Caramazza Marella 52; Carrefour 38;
Cassa di Risparmio di Bolzano 54; Centro EuroMediterraneo 52; Chlabe 46; Ciavarelli Sabino 36;
Cognelas 23; Colgate-Palmolive 28; Coltelleria
Berti 44; Conagit Giuntini 18; Costagroup 43;
Costantini Graziano 18; DDB Italia 28; Despar 39;
Diffusione Tessile 34; Disney 50; Diversityinc 33;
DSGI Unieuro Italy 30; Dukcevich Vladimir 44;
Edison 52; Ermoli Sara 28; Ethisphere 32; Eures
58; Eurispes 27; Explan Consulting 56; Famila
38; Farini Antonio 34; Fiera Bolzano 54; Filipponi
Marco 30; Fnov 28; Fondazione Istud 52; Fonti di
Vinadio 42; Foppiani MIchele 23; Franchi Alexio
31; Fressnapf 24; Fumagalli Aldo 48; Grafiche
Syep Edizioni 65; Groupe Aeroplan 30; Gruppo
Credem 23; Gruppo Max Mara 34; Gruppo Sea
52; Hoepli 65; Ibm 56; Ingeo 42; Ioppolo Marcello
30; IP 30; Istat 8-10; Istituto per Innovazioni
Tecnologiche Bolzano 54; Italcementi Group 52;
Kiabì 40; King’s 44; Kipre Holding 44; La Sterpaia
Media 28; Landini Mauro 18; LD 12; Maers Italia
27; Marino Roberto 21; Maroni Edoardo 56; Martini
56; Martini Novella 56; Masini Giancarlo 42; Masson
Marcel 50; Materis Paints Italia 50; Maxi Zoo Italia
24; Maxistore Decò 39; Maxizoo 24; McConnell
NIgel 23; Molinari Gianmarco 30; Nestlé Purina 27;
Nichetto Luca 44; Nielsen 18-46; Pam 30; Panico
Miriam 30; Pirelli 30; Premoli Marco 24; Principe
di San Daniele 44; Proxima Pet 18; Publicis 27;
Real Chimica 46; Royal Canin 19; Sainsbury 30;
Salone del Mobile 44; Scivac 27; Seat Pagine Gialle
30; Sigma 39; Simply 30; Sinigallia Antonello 14;
Slodov 27; Sma 14-30; Target 32; TBWA Italia 27;
Tiscali 40; Tnt Express Italy 52; Toscani Oliviero
28; Unieuro 41; Vestri Matteo 19; Villani Alessandro
56; Walmart 32; Welcome Travel 30; Whelan
Gerard 30; Zellers 33
Segreteria di redazione: Tiziana Laffranchi
[email protected]
Collaboratori: Davide Bernieri, Alessandra Bonaccorsi,
Roger Botti (RobilantAssociati), Laura Brivio, Roberta Broch,
Aldo Calza (DLA Piper), Loredana Oliva, Patrizia Pagani, Miriam Palma,
Silvia Sammarro, Marinella Santoro, Manuela Soressi,
Nadia Tadioli, Barbara Trigari
ufficio Grafico: Walter Tinelli (Art director), Laura Itolli
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