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RAPPORTO DI MONITORAGGIO AMBIENTALE
DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
Aggiornamento novembre 2014
Dott. Carlo Terranova
Dott. Antonio di Gennaro
Dott.ssa Simona Nizza
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
INDICE
1. Premessa
1
La metodologia del monitoraggio ambientale del PSR Campania
1.1 Schema di lavoro
1.2 Gli strumenti
1.3 I dati: tipologia e sorgenti
2. La definizione del contesto
2.1 Il contesto regionale di riferimento: i trend evolutivi 2000-2010
dell’agricoltura regionale, attraverso l’analisi degli indicatori ambientali di
contesto utilizzati dal PUMA-PSR Campania 2007/2013
INDICATORE IC 19 (superficie biologica): aggiornamento 2014
INDICATORE IC 32 (superficie svantaggiata): aggiornamento 2014
Osservazioni conclusive
2.2 Analisi di scala regionale degli aspetti fisiografici, ecologici, agroforestali
e paesaggistici del territorio regionale (Descrizione dei 28 Sistemi
territoriali rurali - STR)
3. Analisi a scala territoriale degli interventi - aggiornamento 2014
3 Analisi della distribuzione territoriale e dell’impatto degli interventi: quantità ed
investimenti
3.1 Impegni e spese per Asse e per Misura
3.2 Analisi della distribuzione territoriale dei beneficiari e dei pagamenti delle
misure strutturali degli Assi I, II, III
3.3 Analisi della distribuzione territoriale dei beneficiari e dei pagamenti delle
misure a superficie dell’Asse II
3.4 Analisi dell’impatto ambientale delle misure a superficie dell’Asse II
4. Analisi degli impatti del PSR sui principali aspetti di sensibilità ambientale aggiornamento 2014
4.1 La metodologia (incrocio dei risultati territoriali descritti nel capitolo 3 con
il set di cartografie di sensibilità ambientale)
4.2 Sensibilità del Territorio Regionale ai Rischi idrogeologico
4.2 Sensibilità del Territorio Regionale ai Rischi di inquinamento
4.3 Sensibilità del Territorio Regionale agli Asset naturalistici
4.4 Sensibilità del Territorio Regionale ai Cambiamenti climatici 1
(Dimensione socio-economica)
4.5 Sensibilità del Territorio Regionale ai Cambiamenti climatici 2
(Dimensione ambientale)
4.6 Sensibilità del Territorio Regionale alla Qualità dell’aria
4.7 Sensibilità del Territorio Regionale alla qualità delle Risorse idriche
sotterranee
4.8 Sensibilità del Territorio Regionale alla qualità delle Risorse idriche
superficiali
5
6
7
Approfondimenti tematici
5.1 L’impatto del settore agricolo regionale sulla risorsa idrica
5.2 Inferenza tra fenomeni franosi ed uso del suolo
5.3 L'agricoltura nella "Terra dei fuochi": impatti agronomici, territoriali,
ambientali
Valutazioni conclusive
Bibliografia
Documento di lavoro – settembre 2014
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
Premessa
Il presente documento è l’aggiornamento al 2014 del Rapporto di monitoraggio
ambientale del Programma di Sviluppo Rurale (PSR) 2007-2013 della Regione
Campania. Come nella precedente versione del report, la valutazione è stata condotta
rispetto agli obiettivi di sostenibilità ambientale individuati nel Rapporto Ambientale del
PSR Campania, dando attuazione a quanto previsto dall’art. 9, comma 1 lett. c) e
dall’art. 10 della Direttiva Comunitaria 2001/42/CE concernente la valutazione degli
effetti di determinati piani e programmi sull’ambiente, recepita a livello nazionale dal D.
Lgs 152 del 2006 e s.m.i. e a livello regionale dalla DGR 203 del 2010.
In particolare gli aggiornamenti 2014 hanno riguardato le seguenti parti del documento:
• per quanto riguarda la definizione del contesto regionale di riferimento (capitolo
2) sono stati popolati due indicatori comunitari di fondamentale importanza,
relativi alla superficie delle aziende agricole condotta con metodo di
coltivazione biologica e all’identificazione a scala particellare dei territori
regionali classificati come “aree svantaggiate” ai sensi della Direttiva
n.75/268/CEE;
• la descrizione dei 28 Sistemi territoriali rurali – STR – (paragrafo 2.2) è stata
arricchita con ulteriori analisi basate sull’elaborazione integrata di dati
fisiografici e censuari;
• l’analisi della distribuzione territoriale e dell’impatto ambientale degli interventi
(in termini di spesa e di beneficiari) è stata aggiornata sulla base della
disponibilità di dati a giugno/luglio 2014 (capitolo 3) sia per le Misure strutturali
che per le Misure a superficie;
• il medesimo aggiornamento a giugno/luglio 2014 ha riguardato anche l’analisi
degli impatti del PSR sui principali aspetti di sensibilità ambientale (capitolo 4);
• tra gli approfondimenti tematici è stato inserito il paragrafo “L'agricoltura nella
Terra dei fuochi: impatti agronomici, territoriali, ambientali” (paragrafo 5.4),
comprensivo di valutazioni sulle specifiche politiche rurali da attivare.
Come già evidenziato nel precedente Report, il D.lgs.n. 152/2006, in attuazione a
quanto prescritto dalla direttiva comunitaria, all’art. 18 prevede che, per i piani o
programmi sottoposti a valutazione ambientale, sia assicurato il monitoraggio
ambientale diretto al controllo degli effetti significativi sull’ambiente e alla verifica del
raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità prefissati, al fine di individuare
tempestivamente eventuali impatti imprevisti e adottare le opportune misure correttive.
Anche il Programma di Sviluppo Rurale (PSR) rientra nel campo di applicazione della
VAS che, ai sensi del Regolamento (CE) n. 1974/2006 recante disposizioni di
applicazione del Regolamento (CE) n. 1698/2005 sul sostegno allo sviluppo rurale da
parte del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale, è parte integrante della
valutazione ex ante del Programma stesso.
Il dettato normativo prevede che per i piani o programmi sottoposti a valutazione
ambientale, come il PSR della Campania, siano adottate specifiche misure di
monitoraggio ambientale dirette al controllo degli effetti ambientali significativi e alla
verifica del raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità ambientale prefissati, al fine di
individuare ed adottare, in fase di attuazione del piano o programma, eventuali misure
correttive ritenute opportune.
L’obiettivo del Piano Unitario di Monitoraggio Ambientale del PSR è pertanto quello di
verificare la corrispondenza degli interventi realizzati dal Programma e dei relativi effetti
sul territorio regionale rispetto agli obiettivi di sostenibilità ambientale individuati nel
Rapporto Ambientale.
In tale contesto, il presente documento di valutazione ambientale intende rilevare,
descrivere e quantificarne gli impatti positivi, di specifiche misure del Programma,
finalizzati alla conservazione e protezione delle risorse naturalistiche e agroforestali e
dedicate al complessivo miglioramento dei sistemi del territorio rurale ed aperto della
regione Campania.
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MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
Nella valutazione degli impatti positivi sulle sensibilità ambientali presenti in Campania,
il documento evidenzia eventuali effetti negativi o nulli derivati dall’attuazione delle
misure PSR considerate, individuando le possibili cause al fine di adottare opportune
misure correttive.
Tali misure correttive sono indirizzate alla conclusione del Programma di Sviluppo
Rurale 2007-2013 ma direttamente focalizzate sui temi relativi alla Programmazione
Unitaria 2020, con particolare riferimento alle condizionalità ex-ante riguardanti lo
sviluppo sostenibile dei territori e le pressanti problematiche ambientali e socioeconomiche relative agli effetti a breve termine dei cambiamenti climatici in atto.
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1
LA METODOLOGIA DEL MONITORAGGIO AMBIENTALE DEL PSR 200720013 NELLA REGIONE CAMPANIA
1.1
Schema di lavoro
In ottemperanza agli obiettivi del PSR ed alle disposizioni del Piano Operativo di
Cooperazione Sistematica tra Autorità di Gestione ed Autorità Ambientale sul PSR
2007/2013, l’attività di monitoraggio ambientale del programma è stata affidata
all’Ufficio dell’Autorità Ambientale Regionale, con il supporto dell’Assistenza tecnicospecialistica ed in stretto coordinamento con l’Autorità di Gestione del PSR.
Il presente documento rappresenta il risultato di un lavoro svolto internamente
all’Amministrazione regionale con il fattivo contributo di Settori e Servizi dell’AGC 11
che hanno messo a disposizione professionalità, competenze ed informazioni utili al
raggiungimento delle rappresentazioni e dei risultati analitici e valutativi in esso
contenuti.
Ulteriori contributi al lavoro sono pervenuti da altre Aree Generali di Coordinamento
dell’amministrazione regionale, competenti per aspetti disciplinari, tematici o tecnologici
su particolari temi di interesse ambientale, che hanno fornito risorse strumentali,
informazioni e suggerimenti.
L’approccio metodologico ed operativo del lavoro svolto ha previsto pertanto una prima
fase di acquisizione ed organizzazione degli strumenti e delle informazioni utili al
popolamento degli indicatori di contesto per il monitoraggio del PSR, allo scopo di
descrivere un insieme di variabili che caratterizzano lo scenario di riferimento del
contesto socio-economico e territoriale della Campania al tempo zero.
La seconda fase di lavoro ha riguardato le attività di elaborazione, analisi e valutazione
delle informazioni reperite, organizzate in un database geografico-tematico che
rappresenta uno dei principali prodotti delle attività di monitoraggio ambientale del
PSR.
Il database prodotto, gestibile attraverso i software applicativi diffusi presso
l’Amministrazione regionale, rappresenta la base conoscitiva, aggiornata ed
organizzata, rivolta a costituire:
•
•
per l’AGC-11/AdG PSR, il primo impianto di un Sistema Informativo
Territoriale Agro-Forestale di monitoraggio e controllo delle componenti
relative all’evoluzione e trasformazione delle aree agricole e forestali
della regione Campania;
per l’Ufficio dell’Autorità Ambientale Regionale, l’aggiornamento ed il
potenziamento del proprio Sistema Informativo di Valutazione
Ambientale (SIVA) sulle problematiche di sviluppo sostenibile relative
alle aree agricole e forestali della regione Campania;
L’acquisizione di tali informazioni aggiornate è stata realizzata sia utilizzando fonti
interne ed esterne (banche dati e sistemi informativi territoriali della Regione, dati
socioeconomici dell’ISTAT, relazioni sullo stato dell’ambiente, etc.), sia tramite attività
di elaborazione di dati da telerilevamento aereo e satellitare ed attività di processa
mento delle informazioni in ambiente GIS.
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MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
1.2
Gli strumenti
La metodologia di lavoro richiede pertanto strumenti tecnologici in grado di acquisire
dati ed informazioni da fonti differenti, di omogeneizzarne il formato digitale,
possibilmente di georiferirne il contenuto spaziale, di produrre informazioni di sintesi
dall’incrocio e/o dall’unione delle diverse informazioni, di archiviarle e di rappresentarle
tematicamente (indicatori), e non ultimo di poter aggiornare autonomamente il
contenuto.
Tali strumenti sono rappresentati dal telerilevamento satellitare ed aereo e da sistemi
GIS, quest’ultimi costituiti da software di elaborazione e visualizzazione e da un
database di informazioni vettoriali, raster ed alfanumeriche in grado di fornire il
supporto conoscitivo per ognuno dei temi trattati.
Gli strumenti descritti sono stati attivati:
• presso il Settore SIRCA AGC 11 tramite una connessione telematica con il
server cartografico del SIT Regionale AGC 16 che ha reso possibile
l’utilizzazione di software GIS ArcMap;
• presso l’Ufficio dell’Autorità Ambientale Regionale AGC 05 che ha messo a
disposizione le necessarie risorse tecnologiche al fine di disporre di una
workstation GIS;
nonché disponibili su computer portatili dotati di periferiche di memoria di massa per
l’archiviazione dei dati.
L’approccio di tipo cartografico multi-temporale, basato su acquisizioni di informazioni
telerilevate, elaborazioni spaziali e successive analisi e confronto degli indicatori
sviluppata in ambiente GIS, ha consentito di identificare effetti dovuti a naturali
cambiamenti del contesto ambientale (evoluzione dello stato dell’ambiente
agroforestale) o direttamente legati all’attuazione del programma.
In particolare, la creazione di un database tematico, con caratteristiche spaziali, cioè
georiferite di tipo cartografico, e descrittive secondo attributi alfanumerici ha reso
possibile la gestione, la rappresentazione ed il calcolo degli indicatori secondo un
approccio di carattere geografico.
Il database tematico prodotto è il risultato di differenti attività, realizzate nella prima
fase di lavoro, rivolte all’acquisizione di dati di interesse da diverse sorgenti esterne ed
interne all’Amministrazione regionale nonché realizzate da attività interne di
elaborazione ed editing di informazioni cartografiche e di dati da telerilevamento
satellitare ed aereo.
Come già specificato, le informazioni acquisite, prodotte ed archiviate presso l’AGC11/AdG PSR e presso l’Ufficio dell’Autorità Ambientale Regionale rappresentano il
database condiviso e dedicato al monitoraggio ambientale del PSR ma al contempo
rappresentano il primo impianto di un Sistema Informativo Territoriale Agro-Forestale e
l’aggiornamento del Sistema Informativo di Valutazione Ambientale (SIVA) dell’Autorità
Ambientale sugli aspetti agro forestali della regione.
L’attuale database di dati territoriali e di immagini telerilevate da aereo e da satellite a
copertura dell’intero territorio regionale è costituito da oltre 578 Gb di file, organizzati
come segue:
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1.3
I dati: tipologia e sorgenti
Il diagramma identifica tre principali strumenti/fonti di informazione per il popolamento
degli Indicatori di contesto e la generazione dei successivi Indicatori di impatto, quali:
•
•
•
strumenti di Telerilevamento satellitare ed aereo impiegati secondo uno
schema multitemporale e multispettrale a risoluzione spaziale variabile;
sorgenti di dati cartografico tematici, di estrema importanza per
l’identificazione spaziale (georiferita) dei target territoriali di osservazione,
rappresentati da informazioni catastali (da sistema SIGMATER) sulle
particelle di terreni coinvolte nell’attuazione delle Misure PSR; da
informazioni provenienti dai sistemi informativi regionali (SIT regionale
AGC 09, Sistema Informativo di Valutazione Ambientale SIVA dell’Ufficio
dell’Autorità Ambientale regionale, Sistema Informativo per la Difesa del
Suolo dell’AGC 15) unitamente ai dati cartografico tematici esistenti
presso l’AGC 11 (es. Carta Uso Agricolo del Suolo, Carta della
Forestazione, etc.).
sorgenti di dati statistico censuari disponibili presso l’ISTAT a seguito del
VI Censimento Generale sull’Agricoltura su cui si è già intervenuti
attraverso una selezione delle informazioni utili e con una successiva
acquisizione realizzata in collaborazione con il SESIRCA e l’Ufficio per la
Statistica Agraria Regionale dell’AGC 11.
La componente di telerilevamento del database è rappresentata da:
• coperture regionali di ortofoto digitali relative agli anni 1998 – 2004 – 2008 –
2011
• Immagini da satellite ad altissima risoluzione (1 mt) EROS 1b su singoli comuni
della Campania relative agli anni 2007-2008
• Immagini da satellite ad altissima risoluzione (< 1 mt) IKONOS e QUICKBIRD
su singoli comuni della Campania relative agli anni 2003-2005
• Immagini da satellite ad alta risoluzione (10-20 metri) SPOT su singoli comuni
della Campania relative agli anni 2003-2005
• Immagini da satellite a media risoluzione (15-25-30 metri) DEIMOS
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•
Immagini da satellite a media risoluzione (15-25-30 metri) LANDSAT a
copertura regionale relative agli anni 1992, 1999-2007, 2010
Tali informazioni telerilevate sono state reperite presso i sistemi informativi regionali
citati e/o scaricati dai siti specifici (es,. NASA, USGS) nonché reperite nel contesto
degli interventi in atto del PSR.
Elenco fornitori dati
AGC 11 - Settore Sperimentazione Informazione Ricerca e Consulenza in Agricoltura
(Se.S.I.R.C.A.):
Statistica agraria, studi e indagini
Sistema Informativo Agricolo Nazionale, SIAN, a supporto della attuazione
interventi comunitari, PSR 2007-2013, Ocm,e nazionali
Sviluppo e gestione dei geodatabase delle risorse territoriali per l’agricoltura,
risorse rinnovabili (acqua e suolo) e per agroenergie
Pianificazione finanziaria e controllo di gestione del PSR 2007/2013
Segreteria tecnica del Comitato di Sorveglianza del PSR 2007/2013Programmazione 2000/2006 Misura POR 410: Adempimenti per la corretta
chiusura dell’intervento, monitoraggio e controllo.
Supporto all'Autorità di Gestione per lo sviluppo e la gestione del sistema
informatico PSR 2007/2013 e FEP.
AGC 11 - Settore Interventi per la Produzione Agricola, Produzione Agro Alimentare,
Mercati Agricoli, Consulenza Mercantile
AGC 11 - Settore Interventi Sul Territorio Agricolo, Bonifiche ed Irrigazione.
AGC 11 - Settore Bilancio e Credito Agrario:
Sistemi informativi e monitoraggio PSR 2007/20113.
Piano Irriguo Regionale.
Referenti dell’ASSE 1, dell’ASSE 2 e dell’ASSE 3 del PSR Campania 2007/2013:
Referenti PSR Campania 2007-2013:
• Misura 112 - Insediamento di giovani agricoltori
• Misura 112/121 (CLUSTER)
• Misura 113 - Prepensionamento degli imprenditori e dei lavoratori agricoli
• Misura 115 - Avviamento dei servizi di assistenza alla gestione, di sostituzione
e di consulenza aziendale
• Misura 121 - Ammodernamento delle aziende agricole
• Misura 122 - Accrescimento del valore economico delle foreste
• Misura 123 - Accrescimento del valore aggiunto dei prodotti agricoli e forestali
• Misura 124 - Cooperazione per lo sviluppo di nuovi prodotti, processi e
tecnologie nei settori agricolo e alimentare e settore forestale
• Misura 125 - Infrastrutture connesse allo sviluppo e all'adeguamento
dell'agricoltura e della silvicoltura
• Misura 131 - Sostegno agli agricoltori per conformarsi alle norme rigorose
basate sulla legislazione comunitaria
• Misura 132 - Sostegno agli agricoltori che partecipano ai sistemi di qualità
alimentare
• Misura 133 - Sostegno alle associazioni di produttori per attività di informazione
e promozione riguardo ai prodotti che rientrano nei sistemi di qualità
• Misura 211 - Indennità a favore degli agricoltori delle zone montane
• Misura 212 - Indennità a favore degli agricoltori delle zone caratterizzate da
svantaggi naturali, diverse dalle zone montane
• Misura 214 - Pagamenti agro ambientali
• Misura 216 - Investimenti non produttivi
• Misura 221 - Imboschimento di terreni agricoli
• Misura 223 - Imboschimento di superfici non agricole
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•
•
•
•
•
•
•
•
•
Misura 225 - Pagamenti per interventi silvoambientali
Misura 226 - Ricostituzione del potenziale forestale e interventi preventivi
Misura 227 - Investimenti non produttivi
Misura 311 - Diversificazione in attività non agricole
Misura 312 - Sostegno alla creazione e allo sviluppo delle microimprese
Misura 313 - Incentivazione di attività turistiche
Misura 321 - Servizi essenziali alle persone che vivono nei territori rurali
Misura 322 - Sviluppo e rinnovamento dei villaggi rurali
Misura 323 - Sviluppo, tutela e riqualificazione del patrimonio rurale
AGC 11 - Settore Foreste Caccia e Pesca:
AGC 11 - Settore per il Piano Forestale Generale.
Sale Operative AIB (Provinciali e Regionale).
AGC 09 – Settore Ecologia
AGC 15 - Settore Difesa Suolo
AGC - 16 - Settore Monitoraggio Accordi di Programma – SIT Regionale
Agriconsulting – Società per la Consulenza e lo sviluppo delle Attività Agricole e
Ambientali S.p.A. (Valutatore Indipendente PSR Campania 2007-2013)
INEA – Sede regionale della Campania.
INEA – Sede di Roma SIGRIAN
STUDIO STAFF Srl
Progetto IRRISAT finanziato dalla Misura 124 del PSR CAmpania
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2. La definizione del contesto
2.1
Il contesto regionale di riferimento: i trend evolutivi 2000-2010
dell’agricoltura regionale, attraverso l’analisi degli indicatori
ambientali di contesto utilizzati dal PUMA-PSR Campania 2007/2013
Il monitoraggio degli effetti ambientali del PSR Campania 2007-2013 deve confrontarsi
con una realtà in continua evoluzione che pone non poche difficoltà di ordine
metodologico.
Lo stesso territorio agroforestale regionale risulta interessato da importanti dinamiche e
trend di trasformazione, alcuni dei quali hanno carattere strutturale, di lungo periodo.
In un contesto tanto dinamico, soggetto a driving forces (spinte) molteplici e
differenziate, molto spesso caratterizzate da effetti differiti nel tempo, risulta essenziale
comprendere la rilevanza di una specifica inferenza osservabile a carico di aspetti
fisiografici, agroforestali, ecologici, paesaggistici e ambientali, come specifico effetto,
diretto o indiretto, dell’attuazione di una determinata misura del PSR.
Dai dati dell’ultimo Censimento ISTAT dell’Agricoltura, presentati al convegno
“L’agricoltura in Campania Conta”, emerge inoltre che l’incidenza della SAU rispetto
alla superficie territoriale è diminuita dal 52% al 40%, con un calo di 12 punti
percentuali che risulta in linea con i valori nazionali e del Mezzogiorno.
Non si modifica sostanzialmente, invece, l’utilizzazione dei terreni agricoli nell’ultimo
decennio.
Circa la metà della SAU regionale, il 48.8% (53% nel 2000), continua ad essere
destinato alla coltivazione dei seminativi, cui seguono le produzioni di coltivazioni
legnose agrarie con il 28,7% (32% nel 2000), i prati e pascoli permanenti con il 21,3%,
gli orti familiari con lo 0,6%.
Sempre dai dati dell’ultimo Censimento ISTAT, si evidenzia che in Campania sono
presenti 14.324 aziende con allevamenti che incidono sul settore agricolo per il 10,5%.
Le province con il maggior numero di aziende zootecniche risultano, nell’ordine,
Salerno con il 33% del totale regionale, Benevento con il 23%, Caserta con il 20%,
Avellino con il 16% e Napoli con l’8%. Le province si caratterizzano per le diverse
specializzazioni.
Salerno è sicuramente la provincia a maggior vocazione zootecnica sia in termini di
aziende presenti sul territorio che per numero di capi allevati dove si localizzano il 31%
del totale regionale di capi bovini, il 32% di quello bufalino, il 32% per gli equini, il 31%
per gli ovini, il 68% per i caprini e il 44% per gli struzzi.
Segue Benevento, dove in termini di numero di aziende le specie maggiormente
allevate sono i conigli che rappresentano il 52% del totale regionale, i suini con il 47%
e gli avicoli con il 33%. La zootecnia della provincia di Caserta si caratterizza invece
per l’alta concentrazione di allevamenti bufalini raggiungendo il 66% del totale
regionale di capi allevati.
A Napoli invece è presente il maggior numero di capi avicoli allevati in Campania, con il
35% del totale regionale.
Il settore agricolo campano è interessato anche da altre dinamiche strutturali interne
che vanno in ogni caso indagate ed analizzate in quanto indirizzate verso una
riorganizzazione strutturale in atto. In particolare, possiamo evidenziare nel panorama
dei dati statistici elaborati i seguenti aspetti:
•
•
•
nonostante il continuo consumo di suolo verificatosi nel corso degli anni la
riduzione di SAU in Campania si attesta su valori modesti (-6%), destinando
all’agricoltura ben il 53% del territorio regionale;
aumenta la dimensione media aziendale passando da 2,50 ha alla classe di
SAU di 4,01 ettari, in particolar modo nelle province di Avellino, Caserta e
Benevento;
sono in crescita gli investimenti nel settore da parte delle società ed aumenta la
superficie agricola gestita in forma societaria, dove il primato va alla provincia
di Salerno sia in termini numerici (36,4%) che di superficie (62,9%);
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•
•
•
emerge un fenomeno di flessibilità della struttura fondiaria riconducibile anche
all’incremento di superficie condotta in affitto o con forme miste, e
conseguentemente diminuisce la SAU di proprietà;
si modifica anche la struttura della forza lavoro agricola, dove si nota un
maggior ricorso all’uso di manodopera extra-familiare, pur rimanendo la
conduzione familiare dell’azienda la tipologia prevalente. Il 62,4% dei capi
azienda è maschio ma aumenta la percentuale di aziende gestite da donne che
passa dal 34,8% del 2000 al 37,6%, la provincia con la maggior quota di
imprenditrici è Salerno (33,4% del totale regionale);
si rileva una particolare attenzione degli operatori del settore per la tutela e la
salvaguardia del territorio, con un’incidenza percentuale (19,6%) di aziende
coinvolte in azioni di manutenzione e/o realizzazione di siepi, filari e muretti
superiore sia alla media nazionale (17,2%) che rispetto al Sud (12,9%).
Tabella n. 2.1.1 - Indici della struttura agricola campana
Aziende
SAT
SAU
Var.
Var.
Territorio
2010
% al
2010
% al
2010
2000
2000
Caserta
23.692 -36,8
130.388,3
-9,6
107.359,9
Benevento
24.259 -22,8
129.486,2
-6,0
108.420,5
Napoli
14.311 -65,9
26.091,9 -37,4
23.088,8
Avellino
25.862 -43,9
150.584,6 -19,8
124.617,2
Salerno
48.748 -37,0
285.873,9 -12,4
185.784,1
Campania 136.872 -41,6
722.424,9 -13,8
549.270,5
Italia
1.620.884 -32,4 17.081.099,0
-9,0 12.856.047,8
Var.
% al
2000
0,5
-3,1
-33,9
-10,9
-3,5
-6,3
-2,5
SAU media
Var.
2010 % al
2000
4,53 58,89
4,47 25,47
1,61 93,71
4,82 58,87
3,81 53,26
4,01 60,48
7,93 44,20
Gli indicatori utilizzati nell’attività di monitoraggio ambientale sono finalizzati alla
caratterizzazione della situazione ambientale ed al monitoraggio del processo del
programma, consentendo di quantificare:
lo stato iniziale dei sistemi ambientali con riferimento alle variabili maggiormente
rappresentative;
le pressioni a carico delle principali risorse e matrici ambientali (suolo, acqua,
biodiversità, etc.);
le risposte (prestazioni) in termini di mutamento, a carattere positivo o negativo,
dei comportamenti degli operatori agricoli e delle pratiche gestionali che hanno
incidenza sulla qualità/stato delle risorse ambientali.
-
Il popolamento del set di indicatori relativi ai successivi intervalli temporali si è basato:
-
-
sulla disponibilità di dati statistico-censuari aggiornati, a partire da quelli del
Censimento generale dell’Agricoltura ISTAT 2010, unitamente a quelli prodotti
periodicamente dai Servizi statistici regionali;
sull’aggiornamento periodico, a cadenza annuale, mediante telerilevamento,
delle cartografie relative all’uso agricolo e forestale dei suoli (CUAS) ed alle
principali dinamiche idrogeologiche e territoriali.
Gli indicatori aggiornati attraversi i dati del VI Censimento Generale dell’Agricoltura,
alla data del 24 ottobre 2012, dipendono dall’unita di rilevazione adottata, che nel
presente lavoro è rappresentata dal centro aziendale, definito come il fabbricato, o il
complesso di fabbricati, connesso all’attività aziendale e situato entro il perimetro dei
terreni aziendali.
Documento di lavoro – settembre 2014
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
E’ da sottolineare il fatto che il sistema previsto dal PUMA-PSR di aggiornamento
periodico mediante telerilevamento delle basi di dati territoriali ed ambientali è
progettato in maniera tale da rendere in larga misura autonomo il piano di monitoraggio
dalla disponibilità di dati statistico-censuari, in particolare quelli provenienti da fonti
“esterne”, prevedendo la possibilità, in loro eventuale assenza, di popolare comunque il
set di indicatori mediante idonee elaborazioni e modellizzazioni cartografiche in
ambiente GIS.
Le attività di telerilevamento sono state quindi utilizzate nell’ambito del PUMA-PSR:
-
per produrre aggiornamenti delle cartografie di land cover relative all’intero
territorio regionale;
per l’analisi di specifiche dinamiche ecologiche, territoriali, ambientali, all’interno
di aree campione rappresentative;
per la realizzazione e gestione di nuovi elaborati cartografici di sintesi
Documento di lavoro – settembre 2014
INDICATORI AMBIENTALI DI CONTESTO UTILIZZATI DAL PUMA - PSR CAMPANIA 2007-2013
Indicatore
Aggregazione
Unità di Misura
Valore
Popolamento Tn
Tipologia
Stima sui consumi idrici
per usi irrigui
Interventi di
ammodernamento delle
reti irrigue
Presenza di sistemi di
accumulo delle acque
per usi irrigui
Regionale Comunale
Volumi (m3) per Ha di
SAU\anno
% tipologia di rete sul
totale dei nuovi tronchi
realizzati
632,46
Dati cartografati
ISTAT - VI
Censimento 2010
Pressione sulle risorse
ambientali
Vedi commento
INEA SIGRIAN Dati regionali
Prestazione d’uso delle
risorse ambientali
Regionale
Numero
Non disponibile
INEA SIGRIAN Dati regionali
Prestazione d’uso delle
risorse ambientali
Regionale
Percentuale su totale
delle reti
Non disponibile
INEA SIGRIAN Dati regionali
Prestazione d’uso delle
risorse ambientali
Modalità di contribuenza
Regionale
Numero di Consorzi di
Bonifica che applica
sistemi di tariffazione in
relazione ai consumi
Vedi commento
INEA SIGRIAN Dati regionali
Prestazione d’uso delle
risorse ambientali
6.
Superficie Irrigata
Regionale Comunale
ha - % su SAU
84.942,74 ha (15%)
Dati cartografati
7.
Superficie Irrigabile
Regionale Comunale
ha - % su SAU
122.449,00 ha (22%)
Dati cartografati
ISTAT - VI
Censimento
(comfronto 2000 2010)
ISTAT - VI
Censimento 2010
Regionale Comunale
numero di aziende / tipo
di fonte di
approvvigionamento - %
aziende che utilizzano
una fonte di
approvvigionamento
26.826 aziende
Dati cartografati
ISTAT - VI
Censimento 2010
n.
1.
2.
3.
4.
5.
8.
Presenza di misurazioni
a consumo presso le
aziende agricole
Irrigazione per fonte
Regionale
Pressione sulle risorse
ambientali
Pressione sulle risorse
ambientali
Pressione sulle risorse
ambientali
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
9.
Elementi fertilizzanti
semplici distribuiti
Regionale Provinciale
Kg/ha SAU
Vedi commento
ISTAT (trend 2003
- 2011)
Pressione sulle risorse
ambientali
10.
Principi attivi contenuti
nei prodotti fitosanitari
Regionale Provinciale
kg/ha SAU
Vedi commento
ISTAT (trend 2003
- 2011)
Pressione sulle risorse
ambientali
11.
Agricoltura biologica
Regione
% SAU
3,90%
Prestazione d’uso delle
risorse ambientali
12.
Agricoltura Biologica nel
PSR 2007/2013
Regionale e
particellare
n. di beneficiari e
superficie (ha)
13.
Agricoltura integrata nel
PSR 2007/2013
Regionale e
particellare
n. di beneficiari e
superficie (ha)
SINAB (trend 2003
- 2011)
Aggiornamento da
georeferenziazione
Misura 214
Aggiornamento da
georeferenziazione
Misura 214
14.
Siti Natura 2000 che
hanno attivato misure
regolamentari,
amministrative,
contrattuali
Regione
% su siti totali
Dati cartografati
Regione
% su siti totali
Dati cartografati
Regione
Kmq
Dati cartografati
Kmq
4.438,26 Kmq
Dati cartografati
15.
16.
17.
Siti Natura 2000 che
hanno adottato piani di
gestione
Superficie di boschi
naturaliformi in aree di
pianura
Superficie forestale
Regione
988 beneficiari
8.407,07 ha
Dati cartografati
4,662 beneficiari 27.096,42 ha
Dati cartografati
Documento di lavoro – settembre 2014
Prestazione d’uso delle
risorse ambientali
Prestazione d’uso delle
risorse ambientali
Prestazione
Ass. Ambiente
nell’applicazione dei regimi
Regione Campania
di tutela
Prestazione
Ass. Ambiente
nell’applicazione dei regimi
Regione Campania
di tutela
Aggiornamento
CUAS da
Stato (naturalità)
telerilevamento
Aggiornamento
CUAS da
telerilevamento
Stato (naturalità)
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
Superficie forestale
percorsa dal fuoco sul
totale della superficie
forestale (%)
Dati cartografati
Aggiornamenti
annuali da
telerilevamento
Regione
Macroarea
ha
1.941 ha
Dati cartografati
Aggiornamento
CUAS da
telerilevamento
20.
Ripristino del
soprassuolo boscato
Regionale particellare
n. di beneficiari,
superficie (ha) e spesa
21.
Diffusione della
zootecnia biologica
Regione
Intensificazione
Regionale Comunale
18.
Superficie forestale
percorsa dal fuoco
19. Nuove superfici boscate
22.
23.
Concentrazione
Regione
Regionale Comunale
Aggiornamento da
62 beneficiari - 629 ha - georeferenziazione
Misure Forestali
1.658.778 €
221 e 223
Unità bovine adulte
allevate secondo metodi
Vedi commento
biologici (Reg. 2092/91)
% superficie agricola
ortive 4,2% - floricole
investita a colture più
0,2% - industriali 1,7% intensive (ortive, floricole,
legnose 28,7%
piante industriali e
Dati cartografati
legnose agrarie)
% aziende con SAU < 5
ha e n. totale aziende
piccole: 82,97% grandi: 0,66%
Dati cartografati
% aziende con SAU >50
ha e e n. totale aziende
Documento di lavoro – settembre 2014
Stato (naturalità)
Prestazione di
miglioramento delle
risorse/condizioni
ambientali
Prestazione di
miglioramento delle
risorse/condizioni
ambientali
ISTAT 2010
Prestazione d’uso delle
risorse ambientali
ISTAT - VI
Censimento
(comfronto 2000 2010)
Pressione sulle risorse
ambientali
ISTAT - VI
Censimento
(comfronto 2000 2010)
Stato (strutture aziendali)
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
24.
Ripristino o impianto di
siepi, frangivento, filari,
boschetti
Regionale Comunale
Superficie di intervento
(m2) dell'azione 1 della
Misura 216
378.216 m2
Dati cartografati
Aggiornamento da
georeferenziazione
delle misure
25.
Riqualificazione di
borghi ed elementi
architettonici rurali
Regionale Comunale
N° interventi realizzati per
la Misura 323
245
Dati cartografati
Aggiornamento da
georeferenziazione
delle misure
Regionale Comunale
Superficie di intervento
(m2) dell'azione 2 della
Misura 216
4.104.729 m2
Dati cartografati
Aggiornamento da
georeferenziazione
delle misure
Regionale
t/ha/anno
Ripristino, ampliamento
e manutenzione di
muretti a secco,
26.
terrazzature,
ciglionamenti
27.
Erosione (stima del
tasso medio di terreno
Dati cartografati
Aggiornamento da
telerilevamento
disponibili entro ottobre
Documento di lavoro – settembre 2014
Prestazione di
miglioramento delle
risorse/condizioni
ambientali. Il monitoraggio
sarà finalizzato alla
georeferenziazione degli
interventi e
caratterizzazione del
contesto ecologico e
paesaggistico
Prestazione di
miglioramento delle
risorse/condizioni
ambientali. Il monitoraggio
sarà finalizzato alla
georeferenziazione degli
interventi e
caratterizzazione del
contesto ecologico e
paesaggistico
Prestazione di
miglioramento delle
risorse/condizioni
ambientali. Il monitoraggio
sarà finalizzato alla
georeferenziazione degli
interventi ed all’analisi della
rifunzionalizzazione di aree
terrazzate per siti
significativi
Pressione sulle risorse
ambientali
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
eroso nell'anno)
2013
% delle superfici agricole,
forestali, naturali e
artificiali
28.
Variazione dell’uso del
suolo
29.
Riduzione della
pericolosità
idrogeologica
Regionale
% di superficie in frana
30.
Desertificazione
Regionale
% di superficie a rischio
desertificazione
Regionale
31.
Impact on landscape
diversity
Regionale Comunale
32.
Agriturismo
Regionale Comunale
Dati cartografati
Aggiornamento
CUAS da
telerilevamento
Incremento
Dati AdB Report
2001/2007 - 2010/2012
Settore Difesa
= +14,3%
Suolo
Dati tabellari
Dati cartografati
Aggiornamento da
disponibili entro ottobre
telerilevamento
2013
Percentuali tra la Sup. a
ISTAT - VI
seminativi e la SAU, la
seminativi: 48,79% Censimento
Sup. a prati e pascoli
prati e pascoli: 21,92%
(comfronto 2000 permanenti e la SAU e la
- legnose: 28,66%
2010)
Sup. a colture legnose e
la SAU
% tra il numero di
Settori SIRCA e
aziende che svolgono
0,3% aziende
Territorio attività di
agrituristiche totali - 154
Confronto tra le
agriturismo/totale
aziende hanno
aziende che hanno
complessivo delle
partecipato alla Misura
partecipato alle
aziende agricole. %
311
ultime due
aziende che hanno
Dati cartografati
programmazioni
partecipato al PSR Misura 311e
Documento di lavoro – settembre 2014
Pressione sulle risorse
ambientali
Prestazione di
miglioramento delle
risorse/condizioni
ambientali
Pressione sulle risorse
ambientali
Pressione sulle risorse
ambientali
Pressione sulle risorse
ambientali
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
33.
34.
Pratiche di fertilizzazione
e miglioramento
Regionale Provinciale
Carico zootecnico
Regionale Comunale
N. di aziende aderenti al
Piano regionale di
consulenza alla
fertilizzazione aziendale
n. di capi e U.B.A.
7.757 aziende
SESIRCA
Pressione sulle risorse
ambientali
Vedi commento
ISTAT - VI
Censimento
(comfronto 2000 2010)
Pressione sulle risorse
ambientali
Documento di lavoro – settembre 2014
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
INDICATORI SULL’IRRIGAZIONE
Dal punto di vista orografico, il territorio della Campania, la cui ripartizione per zona altimetrica è
presentata nella tabella n. 2.1.2, è costituito per circa l’85% da superfici montane e collinari, fattore
che evidenzia ancora di più la peculiarità dell’agricoltura campana localizzata prevalentemente in
aree interne montane e/o caratterizzate da svantaggi specifici.
Solo il 15% della superficie territoriale è occupata da pianure che risultano particolarmente
importanti e produttive quali la valle del Volturno e la Piana del Sele tra la Penisola Sorrentina ed il
Cilento.
La pianura intorno al Golfo di Napoli è resa molto fertile dalle ceneri vulcaniche ed è considerata
una delle aree agricole più produttive del nostro Paese.
Tabella n. 2.1.2 – Territorio campano per zona altimetrica
%
Superficie
km2
Montagna
4.697,63
34,57
Collina
6.900,45
50,78
Pianura
1.992,16
14,66
Totale
13.590,24
100,00
Fonte: elaborazioni su dati ISTAT
L’appennino campano è articolato in una serie di monti di natura calcarea, intervallati da colline
argillose. A nord, al confine con il Molise, si estendono i monti del Matese (2.050 m) e del Sannio,
al centro i Monti Picentini, i Monti Lattari verso la costa, dando forma alla Penisola Sorrentina, a
Sud si trovano i Monti Alburni ed il Massiccio del Cilento.
Da segnalare importanti rilievi di origine vulcanica, il Vesuvio (1.279 m), il vulcano spento di
Roccamonfina. il Monte Croce (2.006 m).
Una ampia pianura, detta Terra del Lavoro, è attraversata dal fiume più importate che è il Volturno.
Qui si è realizzato, già nei secoli passati, un sistema artificiale di corsi d’acqua - Regi Lagni - per
bonificare le vaste distese paludose declinanti verso il mare.
La Campania è una regione ricca di acqua, alimentata da numerose sorgenti di natura carsica.
Fiumi e sorgenti irrigano le campagne molto fertili ma causano anche improvvise e disastrose
alluvioni.
La Campania è attraversata da fiumi a portata perenne caratterizzati da notevoli volumi per tutto
l’anno, che assicurano adeguato rifornimento di acqua per usi irrigui ed industriali.
A Nord ai confini con il Lazio scorre il fiume Garigliano, formato dalla confluenza del Gari con il Liri,
il cui bacino misura 5.070 Kmq.
Il Volturno appena più a Sud nasce dalle pendici del Monte Rocchetta sul Molise e dopo un
percorso di 175 km si versa nel Golfo di Gaeta, formando un bacino ragguardevole di 5.455 Kmq.
Il Sarno di lunghezza modesta, appena 24 Km, ha origine dal massiccio carbonaticcio del Pizzo
d'Alvano e dopo aver attraversato la fertile pianura sarnese si versa nel Golfo di Napoli con una
portata di oltre 13 mc/sec.
Il Sele si snoda in provincia di Salerno per una lunghezza di 64 Km e forma un bacino di 3.223
Kmq, con sfocio nel Tirreno.
Scorre per buona parte in Campania precisamente in Irpinia il fiume Ofanto, che nasce dai monti
dell’Appennino a Sud di Torella dei Lombardi in provincia di Avellino e costituisce il confine con la
Basilicata. Hanno carattere torrentizio con rovinose piene in inverno e secche in estate il fiume
Alento nel cuore del Cilento, e il fiume Bussento nell’estremo lembo meridionale della Campania.
Di notevole interesse e portata è il fiume Calore, affluente in sinistra del Volturno, che nasce dai
massicci montuosi in Agro di Montella, bagna Benevento e ha una lunghezza di 108 Km.
I fiumi Garigliano, Volturno, Sele e Calore hanno notevoli portate anche in estate ed assicurano il
soddisfacimento dei bisogni idrici con le fluenze libere.
Tale circostanza non ha fatto avvertire l’esigenza di realizzare invasi di regolazione, con la
funzione di accumulare l’acqua nelle stagioni piovose per restituirla nei periodi di siccità.
Solo negli ultimi anni, al fine di servire alcune aree non altrimenti soddisfatte o di costituire riserve
di acqua per future utilizzazioni, sono stati avviati lavori di costruzione di dighe di ritenuta.
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RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
Gli invasi realizzati o in via di completamento sono:
• invaso di Campolattaro sul torrente Tammaro, affluente del Calore, in provincia di
Benevento della capacità utile di 109x106 metri cubici, che sottende un bacino imbrifero di
351 kmq, a usi multipli, non ancora in esercizio;
• invaso S. Pietro sul torrente Osento, affluente in sinistra dell’Ofanto, in provincia di
Avellino, della capacità utile di 15x106 metri cubici, gestito dal Consorzio della Capitanata
con sede a Foggia e utilizzato per l’irrigazione di terreni pugliesi;
• invaso di Conza sul fiume Ofanto, in provincia di Avellino, della capacità di regolazione di
63x106 metri cubici, le cui acque sono destinate ad assicurare l’alimentazione
dell’Acquedotto dell’Ofanto, già realizzato, a servizio del potabile della fascia costiera
barese;
• invaso di Piano della Rocca sul fiume Alento con capacità utile di 26x106 metri cubici e di
regolazione di 34,5x106 metri cubici con probabilità del 90%, a usi plurimi del comprensorio
del Consorzio di Bonifica Velia.
Esistono altri piccoli invasi, da considerare più come laghetti collinari, utilizzati per l’irrigazione di
porzioni trascurabili di territorio. Sugli affluenti dei fiumi principali sono stati individuati alcuni siti,
che ben si prestano ad essere destinati a sede di invaso, sia per caratteristiche idrologiche che per
condizioni topografiche.
In tale contesto l’agricoltura irrigua sta assumendo una dimensione sempre più ampia e un ruolo
strategico negli scenari di sviluppo dell’economia della Regione Campania.
Le colture irrigue, oltre a rappresentare il punto di forza in termini di reddito e di occupazione del
settore agricolo, garantiscono produzioni di qualità difficilmente ottenibili in assenza di acqua, una
maggiore flessibilità nella scelta degli ordinamenti colturali e la diversificazione della produzione
con conseguente maggiore competitività sui mercati.
L’importanza del fattore acqua per l’agricoltura della nostra Regione e dell’Italia meridionale è stata
ancora più enfatizzata dalla riduzione degli apporti nei periodi di maggiore richiesta delle colture,
per effetto dei cambiamenti climatici verificatisi negli ultimi anni, e dall’incompleto
ammodernamento e/o completamento delle infrastrutture irrigue per il rifornimento di acqua alle
aziende agricole con conseguenti possibilità di inquinamento.
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RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
INDICATORE 1 - STIMA SUI CONSUMI IDRICI PER USI IRRIGUI
Principale fattore di pressione sulla disponibilità idrica, pertinente all’agricoltura, è costituito
dall’irrigazione.
Il settore agricolo è quello tra i settori produttivi che utilizza la maggior quantità di acqua: secondo
stime dell’INEA, a livello nazionale, il 66% dei consumi idrici è per uso irriguo.
Nell’ambito delle attività agricole, inoltre, i maggiori consumi sono associati all’agricoltura irrigua
che, al tempo stesso, rappresenta una componente importante per il settore primario ed un punto
di forza in termini di reddito e di occupazione.
Per il popolamento di questo indicatore sono stati utilizzati i dati del VI Censimento generale ISTAT
dell’Agricoltura, che presentano una stima dei volumi d’acqua (m3) erogati per ettaro di SAU ogni
anno.
Dai dati pubblicati risulta che l’agricoltura campana consuma complessivamente 347.555.741 m3
l’anno, pari a 632,46 m3 per ettaro di SAU.
Il consumo irriguo varia ovviamente per provincia in funzione dell’uso del suolo, dell’ordinamento
colturale, della zona altimetrica, dell’andamento climatico e della tipologia di terreno.
Distribuzione provinciale dei consumi irrigui espressi in m3/ha di SAU
453,32
31,44
2.006,36
1.263,60
Caserta
Benevento
Napoli
133,84
Avellino
Salerno
A livello provinciale i maggiori consumi si hanno nelle province di Caserta e Napoli, come
evidenziato nel grafico precedente, mentre se guardiamo a livello comunale la città con i consumi
maggiori è San Marco Evangelista con 4.880,92 m3/SAU.
A seguire troviamo, con consumi al di sopra dei 3.000 m3/SAU altri comuni casertani (Frignano,
Villa di Briano, Curti, Trentola-Ducenta, Macerata Campania, Teverola, Recale, San Nicola la
Strada, Casaluce, Santa Maria Capua Vetere, Cellole, Santa Maria la Fossa, Cancello ed Arnone,
San Tammaro, Carinaro, Pastorano, Maddaloni e Castel Volturno) ed un solo comune salernitano
(Minori).
I consumi più bassi, invece, si registrano nei seguenti comuni: Valle dell'Angelo, Sapri, Lacedonia,
Teora, San Marco dei Cavoti, Lapio, Bracigliano, Santomenna, Forio, Guardia Lombardi, Valle
Agricola, Montaguto, Foglianise, Sacco, Acerno, Bisaccia, Lioni, Cautano, San Bartolomeo in
Galdo, San Lorenzo Maggiore, Salza Irpina, Ricigliano, San Sossio Baronia, Vallata, Volturara
Irpina, Andretta, Morra De Sanctis, Contrada, Trevico, Aquilonia, Calitri.
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MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
INDICATORE 6 – SUPERFICIE IRRIGATA
Secondo i dati dell’ultimo Censimento ISTAT le aziende campane che praticano agricoltura irrigua
sono pari a 26.826 (circa il 20% delle aziende attive censite) per una superficie irrigata di
84.942,74 ha pari a poco più del 15% della SAU complessiva, così distribuita a livello provinciale:
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RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
Tabella n. 2.1.3 – Indicatori irrigui in Campania
Ha irrigati
n. aziende
Territorio
Campania
84.942,74
26.826
Caserta
48.450,63
9.524
Benevento
4.110,29
1.745
Napoli
8.537,29
4.561
Avellino
1.240,17
1.083
Salerno
22.604,36
9.913
Fonte: VI Censimento ISTAT dell’Agricoltura
metri cubi
347.555.740,95
215.402.141,66
14.511.129,67
29.505.964,03
3.917.666,52
84.218.839,07
Per l’ISTAT la superficie effettivamente irrigata è rappresentata dalla superficie che nel corso
dell’annata agraria di riferimento è stata irrigata almeno una volta.
L’agricoltura irrigua in Campania si concentra soprattutto nelle pianure scavate dal Volturno, dal
Sele e dal Sarno, dove le principali tipologie produttive sono rappresentate da alcune coltivazioni
cerealicolo-zootecniche utilizzate per gli allevamenti bovini e bufalini, nonché da alcune produzioni
ortofrutticole ed arboricole (olivo, vite, fruttiferi) nelle zone collinari.
Distribuzione provinciale della SAU irrigua (ha)
Caserta
Benevento
Napoli
Avellino
Salerno
Il sistema di irrigazione maggiormente utilizzato è quella ad aspersione praticato su circa il 53%
della superficie irrigata, seguito dalla microirrigazione (23%) e dal sistema a scorrimento
superficiale ed infiltrazione laterale (21%).
A livello provinciale si registra qualche scostamento rispetto al dato regionale, ed in particolare a
Benevento la percentuale di utilizzazione del sistema ad aspersione raggiunge il 64%, a Napoli
prevale, con il 41%, il sistema per scorrimento superficiale ed infine ad Avellino si registra la stessa
percentuale (±35%) di utilizzazione di questi due sistemi.
Secondo l’ISTAT non troviamo SAU irrigata nei seguenti comuni: Campolattaro, Castelvetere in
Val Fortore, Cusano Mutri, Foiano di Val Fortore, Ginestra degli Schiavoni, Moiano, Montefalcone
di Val Fortore, Santa Croce del Sannio, Casamicciola Terme, Visciano, Baiano, Greci, Lauro,
Marzano di Nola, Mercogliano, Montefredane, Moschiano, Mugnano del Cardinale, Ospedaletto
d'Alpinolo, Parolise, Santa Paolina, Sant'Andrea di Conza, Scampitella, Tufo, Calvanico, Campora,
Corleto Monforte, Cuccaro Vetere e Futani.
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MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
Nel 2000 la superficie irrigua, secondo i dati ISTAT, era pari a 86.206,36 ettari ,coprendo il 14,7%
della SAU, mostrando quindi nel 2010 un trend percentuale leggermente negativo (-1,5%), ma
alquanto costante (+0,75) se consideriamo il rapporto tra superficie irrigata e SAU totale.
Il confronto irriguo tra i due ultimi censimenti è stato geo localizzato a livello comunale per avere
un quadro preciso delle aree in cui si registrano le contrazioni di superfici irrigate più significative
ovvero i più consistenti aumenti.
Dalla tavola sottostante, infatti, si osserva una sostanziale tenuta della superficie irrigua nella
maggior parte del territorio campano mentre è aumentata nelle pianure intorno al Volturno e al
Garigliano, in particolare nei seguenti STR: Roccamonfina - Piana del Garigliano; Massiccio del
Matese; Piana del Volturno - Litorale Domizio; Media Valle del Volturno; Piana Casertana; Piana
Flegrea; Piana Campana.
I comuni con i più significativi aumenti di superficie irrigua (evidenziate in blu) sono: San Cipriano
d'Aversa, Sant'Agnello, Capodrise, Riardo, Cancello ed Arnone, Roccabascerana, Pietravairano,
Casaluce, Roccapiemonte, Calvi Risorta, Sant'Angelo d'Alife, Casavatore, Cardito, Sessa
Aurunca, Marano di Napoli, Caivano, Villa Literno, Cesa, Frignano, Santa Maria la Fossa.
Le perdite maggiori superiori al 35% si hanno invece nei seguenti comuni (evidenziati in rosso):
Casandrino, Torre Annunziata, Grumo Nevano, Torre del Greco,Conca dei Marini, Santa Maria la
Carità,Praiano, Ercolano, San Marzano sul Sarno, Maiori, Atrani, Sant'Antonio Abate, Cercola,
Bellizzi, Pagani, Cetara, Puglianello.
-Inserire tavola confronto irriguo (indi6_differenze)-
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INDICATORE 7 - SUPERFICIE IRRIGABILE
La superficie potenzialmente irrigabile, secondo ISTAT, è pari a 122.449 ettari, poco più del 22%
della SAU e circa il 7% di superficie in più rispetto a quella effettivamente irrigata. La superficie
irrigata corrisponde al 69% di quella irrigabile.
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MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
L’ISTAT intende per superficie irrigabile quella massima potenzialmente irrigabile nel corso
dell’annata agraria di riferimento in base alla capacità degli impianti tecnici e alla quantità di acqua
disponibile in condizioni di normalità.
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INDICATORE 8 – IRRIGAZIONE PER FONTE
Il VI Censimento ISTAT ci fornisce anche informazioni relative alle fonti di approvvigionamento
dell’acqua irrigua, distinguendo tra:
• acque sotterranee all'interno o nelle vicinanze dell'azienda;
• acque superficiali al di fuori dell'azienda (laghi, fiumi o corsi d'acqua);
• acquedotto, consorzio di irrigazione e bonifica o altro ente irriguo con consegna a turno
e con consegna a domanda;
• altra fonte.
Tabella n. 2.1.4 – Superficie irrigua per fonte di approvvigionamento dell'acqua irrigua (2010)
acque
ente
ente irriguo
acque sotterranee acque superficiali superficiali irriguo con
con
nell'azienda
nell'azienda
fuori
consegna consegna a
Territorio
domanda
azienda
a turno
Campania
46.220,53
2.346,44
Caserta
33.312,26
771,63
Benevento
1.598,01
564,50
Napoli
7.553,88
163,36
Avellino
407,85
135,83
Salerno
3.348,53
711,12
Fonte: VI Censimento ISTAT dell’Agricoltura
ettari
3.987,23
1.691,78
832,72
50,75
191,15
1.220,83
16.870,87
6.870,19
126,43
227,44
239,02
9.407,79
12.363,08 3.154,59
4.691,39 1.113,38
727,35 261,28
118,66 423,20
104,01 162,31
6.721,67 1.194,42
Ripartizione della superficie irrigata per fonte e per provincia
Salerno
Avellino
Altro
Consorzi a domanda
Consorzi a turno
Napoli
Laghi-f iumi-coorsi d'acqua
Bacini naturali ed artif iciali
Acque sotteranee
Benevento
Caserta
0,00
10,00
20,00
30,00
40,00
50,00
60,00
70,00
80,00
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90,00
altra
fonte
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Dal quadro complessivo riportato in tabella emerge chiaramente un prevalente ricorso all’utilizzo
di acque sotterranee, che risulta predominante soprattutto a Caserta e a Napoli e solo in
provincia di Salerno ci si approvvigiona maggiormente dai Consorzi.
In termini numerici il 52% delle aziende campane fa ricorso all’uso di acque sotterranee,
percentuale che arriva al 75% in provincia di Napoli, mentre il 26% si approvvigiona dai
Consorzi.
L’irrigazione può determinare pressioni sulla disponibilità idrica per effetto dei prelievi di acque
superficiali e sotterranee mediante derivazioni e captazioni.
Rispetto alla disponibilità di risorsa idrica, la Campania, riesce a soddisfare il proprio fabbisogno e
non risulta deficitaria, a differenza della maggior parte delle Regioni meridionali: infatti, secondo
stime dell’INEA (2004), la disponibilità totale ad uso irriguo in Campania era pari a circa 798,5
Mm3/anno, a fronte di un fabbisogno irriguo pari a circa 303 Mm3/anno.
Si segnala, tuttavia, che i dati sulla disponibilità idrica effettiva delle fonti di approvvigionamento ad
uso irriguo il più delle volte derivano da stime la cui precisione è stata tarata a livello locale, in
quanto per molte fonti di approvvigionamento mancano osservazioni dirette sui volumi d’acqua
invasati ed erogati.
Circa le modalità di prelievo di acqua in Campania, un primo dato è rinvenibile dall’indicatore
ISTAT relativo al rapporto acqua potabilizzata/acqua prelevata, secondo cui nel 2008 la Regione
Campania (insieme a Lazio, Molise e Umbria) è risultata tra le Regioni che presentano i valori più
bassi: ciò è indicativo della presenza, sul territorio regionale, di grandi risorse sotterranee
idropotabili di buona qualità, che non richiedono particolari trattamenti.
La prevalenza dei prelievi di acque sotterranee risulta confermata dall’analisi dei sistemi di
irrigazione aziendale, condotta dall’ISTAT nell’ultimo censimento sull’agricoltura (2010), da cui
emerge appunto il prevalente ricorso all’approvvigionamento diretto da acque sotterranee,
soprattutto in alcune aree della nostra regione.
Solo nelle province di Benevento e Salerno si riscontra una più equa distribuzione d’uso tra le
diverse fonti.
Per cercare di avere un quadro più dettagliato e localizzare le zone di maggior pressione dove la
forte presenza di prelievi da falda rappresenta essa stessa un fattore di degrado e
depauperamento delle risorse idriche sotterranee, è stato interessante osservare la tipologia dei
prelievi da fonti sotterranee a livello comunale che saranno opportunamente descritti nel
successivo capitolo.
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INDICATORE 2 - INTERVENTI DI AMMODERNAMENTO DELLE RETI IRRIGUE
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Per avere un quadro preciso e dettagliato relativamente all’assetto irriguo ascrivibile ai Consorzi, il
Settore Interventi sul Territorio Agricolo, Bonifiche ed Irrigazione dell’A.G.C. 11 Sviluppo Attività
Settore Primario, ha reso disponibili le informazioni aggiornate disponibili.
In particolare, la SAU complessiva che rientra nei limiti dei Consorzi è pari a 598.046 ettari, di cui
62.193,73 ettari (il 10,4%) è la superficie agricola irrigata a ruolo, ossia costituita dalla superficie
agricola servita con reti primarie, secondarie e terziarie e posta a ruolo per l’ultimo triennio.
La superficie agricola servita dalla rete a pelo libero (comprensiva delle tare) è pari a poco più di
14.000 ettari per una lunghezza lineare di tale rete pari a 1.610,66 km, mentre quella servita dalla
rete tubata è di 50.598 ettari per una lunghezza lineare di 3.981,06 km.
La presenza della rete a pelo libera comporta problemi di maggiori perdite per evaporazione, di
maggiori oneri per la manutenzione ordinaria, di possibili derivazioni abusive nonché una
impossibilità di adottare metodi irrigui tecnologicamente avanzati.
La tipologia di contribuenza può essere di tipo monomia qualora prevede una quota fissa per
ettaro di superficie irrigata oppure di tipo binomia con una quota fissa calcolata a superficie ed una
quota variabile calcolata a consumo.
Gli interventi di ammodernamento delle reti irrigue sono stati realizzati nell’ambito della Misura 125
“Infrastrutture connesse allo sviluppo e all'adeguamento dell’agricoltura e della silvicoltura” –
sottomisura 1 “Gestione della risorsa idrica in agricoltura ad uso prevalentemente irriguo” del PSR
attualmente in fase di istruttoria. Si procede pertanto ad una ricognizione degli impianti attualmente
esistenti rimandando l’aggiornamento dei dati relativi alle reti irrigue ad istruttoria completata.
Tabella n. 2.1.5 – Indici relativi ai Consorzi di Bonifica
Consorzi di
Bonifica
Superficie
comprensori SAT (Ha) SAU (Ha)
o (Ha)
SAI (Ha)
SAI/
SAU
SAIR
(Ha)
75,0
6.595,00
6
6,61 3.679,00
4,11 1.872,00
Aurunco
24.208,00
11.789,0
10.211,00
Velia
Ufita
81.712,00
72.744,00
Volturno
186.000,00
80.700,0
62.367,0
139.962,
0
76.700,00 5.069,00
54.883,00 2.255,00
111.970,0
12.600,00 11,25 6.670,73
0
7.664,00
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Vallo di
Diano
Paestum SX
Sele
Sannio
Alifano
104.980,00
80.000,0
45.000,00 10.000,00 22,22 2.470,00
100.605,00
71.953,0
44.645,00 11.000,00 24,64
194.887,00
190.690,
0
181.155,0
18.370,00
0
Dx sele
70.963,00
55.000,0
52.250,00 16.375,00
Sarno
71.654,00
11.100,0
0
12.975,0
10,14
0
14.967,0
31,34
0
64,79 1.865,00
62.193,7
16,23
3
sono presenti opere di
22.350,0 21.232,00 13.755,60
714.811, 598.046,0
TOTALE
907.753,00
97.088,60
0
0
SAI = Superficie Agricola Irrigabile è costituita dalle superfici in cui
derivazione, a scopo irriguo, e almeno una rete primaria.
SAIR = Superficie Agricola Irrigata a Ruolo, costituita dalla superficie agricola servita con reti
primarie, secondarie e terziarie e posta a ruolo per l’ultimo triennio, e soggetta a canone.
Fonte: Regione Campania - AGC 11
Nella consapevolezza dell’importanza assunta dagli interventi di ammodernamento ed
adeguamento delle reti irrigue ai fini dell’efficienza dei sistemi di irrigazione, si riporta di seguito
una descrizione dei Consorzi attualmente presenti sul territorio campano in grado di descrivere il
quadro esistente.
1.
Consorzio di Bonifica Aurunco
La superficie consorziata è pari a 24.208 ettari, di cui 19.809 ha in Campania e 4.399 nel Lazio. La
superficie irrigua, invece, è pari a 7.664 ettari, di cui 5.951 ha in Campania e 1.713 ha nel Lazio.
Il comprensorio di bonifica del Consorzio Aurunco comprende i seguenti comuni ricadenti nelle
province di Caserta e Latina:
• provincia di Caserta: Sessa Aurunca – Cellole;
• provincia di Latina: Castelforte – SS. Cosma e Damiano – Minturno.
Il Consorzio risulta diviso nei seguenti 4 comprensori: Aurunco, Cellole, Zona Orientale e
Castelforte – Minturno, di cui i primi tre ricadono in Campania. I 4 comprensori sono alimentati
dalla traversa di Suio sul fiume Garigliano.
51.800.000
Volume di H2O prelevato (m3)
34.000.000
Volume di H2O distribuito (m3)
3
17.800.000
perdite H2O (m )
34
perdite (%)
6.900
Superficie attrezzata (ha)
6.595
Superficie irrigata (ha)
Superficie irrigabile (ha)*
Km di rete a pelo libero
km di rete tubata
Monomia
Tipo di contribuenza
* Per superficie irrigabile si intende la superficie agricola, esclusi i boschi e le superfici
improduttive, dove non esistono impianti di irrigazione ma ci sarebbero le condizioni per poterli
realizzare.
Prevale la rete di irrigazione per scorrimento.
2.
Consorzio di Bonifica del Volturno
Tale Consorzio, sorto dalla fusione di cinque Consorzi preesistenti, è parte del complesso
territoriale denominato bacino Nord Occidentale della Campania.
Il consorzio opera sui terreni vallivi in destra e sinistra del Fiume Volturno, facendo parte i primi dei
bacini imbriferi Regia Agnena – Maltempo e Savone – Lanzi, ed i secondi di quello dei Regi Lagni
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e dei Camaldoli – Quarto, interessando globalmente una superficie amministrativa di oltre 187.000
ha.
L’intero comprensorio interessa i Comuni delle province di Avellino (per 15.736 ha), Benevento
(per 1.062 ha), Caserta (per 116.127 ha) e Napoli (per 53.692 ha) come di seguito riportato:
• provincia di Avellino: Avella – Baiano – Domicella – Lauro – Marzano di Nola
– Monteforte Irpino (per 1.179 ha) – Moschiano – Mugnano del Cardinale –
Pago del Vallo di Lauro – Quadrelle – Quindici – Sirignano – Sperone –
Taurano;
• provincia di Benevento: Arpaia – Forchia;
• provincia di Caserta: Arienzo – Aversa – Bellona – Calvi Risorta –
Camigliano – Cancello Arnone – Capodrise – Capua – Carinaro – Carinola –
Casagiove – Casal di Principe – Casaluce – Casapesenna – Casapulla –
Caserta (per 3.909 ha) – Castelvolturno – Cervino – Cesa – Curti – Falciano
del Massico – Francolise – Frignano – Giano Vetusto – Grazzanise –
Gricignano d’Aversa – Lusciano – Macerata Campania – Maddaloni –
Marcianise – Mondragone – Orta di Atella – Parete – Pastorano – Pignataro
Maggiore – Portico di Caserta – Recale – Roccamonfina – Rocchetta e
Croce – San Cipriano d’Aversa – San Felice a Cancello – San Marcellino –
San Marco Evangelista – San Nicola la Strada – San Prisco – San Tammaro
– Santa Maria a Vico – Santa Maria Capua Vetere – Santa Maria la Fossa –
Sant’Arpino – Sparanise – Succivo – Teano (per 7.542 ha) – Teverola –
Trentola Ducenta – Villa di Briano – Villa Literno – Vitulazio;
• provincia di Napoli: Acerra – Afragola – Arzano – Brusciano – Caivano –
Calvizzano – Camposano – Carbonara di Nola – Cardito – Casamarciano –
Casandrino – Castello di Cisterna – Cicciano – Cimitile – Comiziano –
Crispano – Frattamaggiore – Frattaminore – Giugliano in Campania –
Grumo Nevano – Liveri – Marano di Napoli – Mariglianella – Marigliano –
Melito di Napoli – Mugnano di Napoli – Napoli (per 1.739 ha) – Nola –
Ottaviano (per 790 ha) – Palma Campania (per 1.122 ha) – Pozzuoli (per
966 ha) – Qualiano – Quarto – Roccarainola – San Gennaro Vesuviano –
San Paolo Belsito – San Vitaliano – Sant’Antimo – Saviano – Scisciano –
Somma Vesuviana – Tufino – Villaricca – Visciano.
Il Consorzio è diviso in due comprensori irrigui: Mazzafarro e Parete.
L’acqua ad uso irriguo viene prelevata dal fiume Volturno mediante la traversa di sbarramento
“Ponte Annibale”.
Volume di H2O prelevato (m3)
Volume di H2O distribuito (m3)
perdite H2O (m3)
perdite (%)
Superficie attrezzata (ha)
Superficie irrigata (ha)
Superficie irrigabile (ha)
Km di rete a pelo libero
km di rete tubata
Tipo di contribuenza
22.500.000
18.700.000
3.800.000
17
11.500
9.782
44.000
81
940
Monomia
Nel periodo irriguo, l’acqua è prelevata esclusivamente per uso agricolo; terminata la stagione
irrigua è utilizzata per la produzione di energia elettrica, sfruttando il salto di circa 8,5 metri creato
dallo sbarramento, per essere poi restituita in alveo.
3.
Consorzio di Bonifica Paestum Sinistra Sele
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Il comprensorio del Consorzio ha una superficie territoriale totale di 100.605 ettari e interessa
totalmente o parzialmente il territorio dei seguenti 31 comuni della provincia di Salerno: Agropoli –
Albanella – Altavilla Silentina – Aquara – Bellosguardo – Campora –Capaccio – Castel San
Lorenzo – Castelcivita – Cicerale – Controne – Corleto Monforte – Felitto – Gioi Cilento –
Giungano – Laurino – Magliano Vetere – Moio della Civitella – Ogliastro Cilento – Ottati – Piaggine
– Postiglione – Roccadaspide – Rossigno – Sacco –Sant’Angelo a Fasanella – Serre – Sicignano
degli Alburni – Stio – Trentinara – Valle dell’Angelo.
Il Consorzio si compone di un unico comprensorio irriguo, suddiviso in due zone “alta” e “bassa”;
tale distinzione è dovuta ai differenti valori di quota topografica del territorio e quindi alla differente
metodologia dell’acqua ai fini irrigui.
Per consentire l’irrigazione in pressione per la la zona bassa è sufficiente poter disporre di un
carico di circa 80 m, mentre per la zona alta, comprendente terreni posti a quote leggermente
maggiori, sono necessari circa 100 m di carico.
Volume di H2O prelevato (m3)
Volume di H2O distribuito (m3)
perdite H2O (m3)
perdite (%)
Superficie attrezzata (ha)
Superficie irrigata (ha)
Superficie irrigabile (ha)
Km di rete a pelo libero
km di rete tubata
Tipo di contribuenza
72.500.000
69.000.000
3.500.000
5
15.265
13.194
4.100
221
567
Monomia
4.
Consorzio di Bonifica dell’Ufita
Tale comprensorio coincide con il bacino idrografico del Fiume Ufita che fa parte del grande bacino
del Volturno la cui competenza è dell’Autorità di Bacino Nazionale del Liri-Garigliano-Volturno. La
superficie complessiva del comprensorio è di circa 72.744 ettari di cui 1.629 ettari ricadono nella
Regione Puglia.
Il Consorzio interessa le province di Avellino (con 25 comuni), Benevento (con 8 comuni) e Foggia
(con 4 comuni), per complessivi 37 comuni:
provincia di Avellino: Ariano Irpini – Bisaccia, Bonito – Carife – Casalbore – Castelbaronia –
Flumeri – Fontanarosa – Frigento – Gesualdo – Grottaminarda – Guardia Lombardi –
Melito Irpini – Mirabella Eclano – Montecalvo Irpini – Rocca San Felice – San Nicola
Baronia – San Sossio Baronia – Scampitella – Sturno – Trevico – Vallata – Vallesaccarda –
Villanova del Battista – Zungoli;
provincia di Benevento: Apice – Buonalbergo – Castelfranco in Miscano – Ginestra degli
Schiavoni – Montefalcone Valforte – Paduli – San Giorgio la Molara – Sant’Arcangelo
Trimonte;
provincia di Foggia: Anzano di Puglia – Faeto – Roseto Valforte – Sant’Agata di Puglia.
Volume di H2O prelevato (m3)
Volume di H2O distribuito (m3)
perdite H2O (m3)
perdite (%)
Superficie attrezzata (ha)
Superficie irrigata (ha)
Superficie irrigabile (ha)
Km di rete a pelo libero
km di rete tubata
Tipo di contribuenza
Documento di lavoro – settembre 2014
700.000
554.000
146.000
21
2.328
425
2.225
0
196
Binomia
RAPPORTO INTERMEDIO
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5.
Consorzio di Bonifica in Destra del fiume Sele
Il perimetro del comprensorio consortile comprende una superficie classificata di bonifica integrale
di 70.963 ettari, ricadenti nei seguenti 16 Comuni della provincia di Salerno: Acerno – Battipaglia –
Bellizzi – Campagna – Castiglione dei Genovesi – Contursi Terme (per 255 ha) – Eboli – Giffoni
Sei Casali – Giffoni Valle Piana (per 7.368 ha) – Montecorvino Pugliano – Montecorvino Rovella –
Olevano sul Tusciano – Pontecagnano Faiano – Salerno (per 2.032 ha) – San Cipriano Picentino –
San Mango Piemonte.
Il Consorzio comprende un unico comprensorio costituito da 5 distretti: Castrullo, Fascia litoranea,
Tusciano, Zona Bassa, Zona Canali a pelo libero.
Le fonti di approvvigionamento idrico sono rappresentate dal fiume Sele (dove l’opera di presa è
costituita da una diga ubicata in località Persano) e dal fiume Tusciano (dove l’opera di presa è
costituita da una traversa).
Le risorse idriche del Consorzio sono utilizzate interamente a scopo irriguo. Nell’ambito del
comprensorio di bonifica esistono alcuni Consorzi di irrigazione gestiti da privati che operano sul
territorio da molti anni con l’esclusivo compito di gestione delle acque di irrigazione: Consorzio di
miglioramento fondiario del Picentino, Consorzio Tenza, Consorzio di irrigazione Faiano e
Formicola.
Volume di H2O prelevato (m3)
Volume di H2O distribuito (m3)
perdite H2O (m3)
perdite (%)
Superficie attrezzata (ha)
Superficie irrigata (ha)
Superficie irrigabile (ha)
Km di rete a pelo libero
km di rete tubata
Tipo di contribuenza
115.270.000
90.616.000
24.654.000
21
14.077
14.000
30.000
292
719
Monomia
6.
Consorzio di Bonifica del Sannio Alifano
Il comprensorio di bonifica comprende i seguenti comuni ricadenti nelle province di Caserta (42
comuni), Benevento (37 comuni) e Avellino (3 comuni):
provincia di Caserta: Ailano – Alife – Alvignano – Baia e Latina – Caianello – Caiazzo –
Capriati a Volturno – Caserta – Castel Campagnano – Castel di Sasso – Castel Morrone –
Castello del Matese – Ciorlano – Conca della Campania – Dragoni – Fontegreca –
Formicola – Gallo Matese – Gioia Sannitica – Letino – Liberi – Marzano Appio – Piana di
Monte Verna – Piedimonte Matese – Pietramelara – Pietravairano – Pontelatone – Prata
Sannita – Pratella – Presenzano – Raviscanina – Riardo – Roccaromana – Ruviano – San
Gregorio Matese – San Potito Sannitico – Sant’Angelo d'Alife – Teano – Tora e Piccilli –
Vairano Patenora – Valle Agricola – Valle di Maddaloni;
provincia di Benevento: Airola –Bonea – Bucciano – Campoli del Monte Taburno –
Casalduni – Castelpoto – Castelvenere – Cautano – Cerreto Sannita – Cusano Mutri –
Dugenta – Durazzano – Faicchio – Foglianise – Frasso Telesino – Guardia Sanframondi –
Limatola – Melizzano – Moiano – Montesarchio – Paolisi – Paupisi – Pietraroia – Ponte –
Pontelandolfo – Puglianello – San Lorenzello – San Lorenzo Maggiore – San Lupo – San
Salvatore Telesino – Sant’Agata dei Goti – Solopaca – Telese Terme – Tocco Caudio –
Torrecuso – Vitulano;
provincia di Avellino: Cervinara – Rotondi – San Martino Valle Caudina
La superficie del comprensoriale ha un’estensione di 194.387 ettari, di cui 112.996 nella provincia
di Caserta, 77.668 nella provincia di Benevento, 4.173 nella provincia di Avellino.
Volume di H2O prelevato (m3)
Volume di H2O distribuito (m3)
Documento di lavoro – settembre 2014
71.327.000
61.000.000
RAPPORTO INTERMEDIO
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perdite H2O (m3)
perdite (%)
Superficie attrezzata (ha)
Superficie irrigata (ha)
Superficie irrigabile (ha)
Km di rete a pelo libero
km di rete tubata
Tipo di contribuenza
10.327.000
14
18.370
11.000
35.000
485
1.080
Monomia
7.
Consorzio di Bonifica del Velia per la bonifica del Bacino dell’Alento
Il comprensorio del Consorzio ha una superficie territoriale totale di 81.712 ettari e interessa
totalmente o parzialmente il territorio dei seguenti 37 comuni della provincia di Salerno: Alfano –
Ascea – Camerata – Cannalonga – Casalvelino – Castelnuovo Cilento – Celle di Bulgheria –
Centola – Ceraso – Cicerale – Cuccaro Vetere – Butani – Gioi – Laurino – Laureto – Lustra –
Magliano Vetere – Moio della Civitella – Montano Antilia – Monteforte Cilento – Novi Velia –
Omignano – Orria – Perito – Pisciotta – Pollica – Prignano Cilento – Roccagloriosa – Rofrano –
Rutino – Salento – San Mauro la Bruca – Sessa Cilento – Stella Cilento – Stio – Torchiara – Vallo
della Lucania.
Volume di H2O prelevato (m3)
Volume di H2O distribuito (m3)
perdite H2O (m3)
perdite (%)
Superficie attrezzata (ha)
Superficie irrigata (ha)
Superficie irrigabile (ha)
Km di rete a pelo libero
km di rete tubata
Tipo di contribuenza
8.000.000
6.800.000
1.200.000
15
6.679
2.943
14.000
1
331
Binomia
La superficie irrigata si distingue in: 2.355 ha per aspersione, 588 per irrigazione localizzata.
8.
Consorzio di Bonifica Comprensorio Sarno
Il comprensorio di competenza del Consorzio di Bonifica Integrale Comprensorio Sarno insiste
sull’intero bacino idrografico del Sarno per una superficie amministrativa di 62.674 ha distribuiti in
tre Province: Avellino, Napoli e Salerno e comprende i seguenti Comuni:
• provincia di Avellino: Forino – Montoro Inferiore – Montoro Superiore – Solofra
• provincia di Napoli: Boscoreale – Boscotrecase – Castellammare di Stabia –
Ercolano – Lettere – Ottaviano – Palma Campania – Poggiomarino – Pompei –
Portici – S. Antonio Abate – S. Giuseppe Vesuviano – S. Maria la Carità – Striano –
Terzino – Torre Annunziata – Torre del Greco – Trecase
• provincia di Salerno: Angri – Baronissi – Bracigliano – Calvanico – Castel S. Giorgio
– Cava de’ Tirreni – Corbara – Fisciano – Mercato S. Severino – Nocera Inferiore –
Nocera Superiore – Pagani – Pellezzano – Roccapiemonte – S. Egidio Montalbino –
Salerno – S. Marzano sul Sarno – S. Valentino Torio – Sarno – Scafati – Siano.
Il Consorzio è suddiviso in 5 comprensori irrigui nettamente distinti sia dal punto di vista della
posizione geografica che da quello delle caratteristiche strutturali: Bottaio, Labso, Paludi, S. Anna
e S. Lucia, Sarno-San Valentino-S. Mauro.
Nel Consorzio prevalgono due tipologie di approvvigionamento idrico: l’acqua è derivata dal fiume
Sarno o emunta da pozzi artesiani.
La scelta di captare l’acqua è indotta dalle condizioni di inquinamento in cui versano i principali
corsi d’acqua superficiali presenti nell’area che, pur potendo assicurare portate non trascurabili di
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MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
acqua, sono fortemente inquinati. Utilizzando queste due diverse fonti di approvvigionamento la
disponibilità di acqua è assicurata per tutto l’anno, indipendentemente dall’andamento climatico.
Volume di H2O prelevato (m3)
Volume di H2O distribuito (m3)
perdite H2O (m3)
perdite (%)
Superficie attrezzata (ha)
Superficie irrigata (ha)
Superficie irrigabile (ha)
Km di rete a pelo libero
km di rete tubata
Tipo di contribuenza
Pozzi in attività: n. 43
3.500.000
2.900.000
600.000
17
2.940
2.190
23.500
111
150
Binomia
9.
Consorzio di Bonifica Vallo di Diana e Tanagro
Il Consorzio abbraccia i due territori del Vallo di Diano e della Valle del Tanagro all’estremo sud
della provincia di Salerno; coincide sostanzialmente con il bacino idrografico del Fiume Tanagro
affluente in sinistra del Fiume Sele e si sviluppa per intero nella provincia di Salerno e nel Parco
Nazionale del Cilento e del vallo di Diano.
L’intero comprensorio ha un’estensione di 104.980 ettari ed interessa i territori di 30 comuni tutti
ricadenti nella provincia di Salerno: Atena Lucana – Auletta – Buccino – Buonabitacolo – Caggiano
– Casalbuono – Casaletto Spartano – Colliano – Contursi Terme – Corleto Monforte – Laviano –
Monte San Giacomo – Montesano sulla Marcellana – Padula – Palomonte – Pertosa – Petina –
Polla – Ricigliano – Romagnano al Monte – Sala Consilina – Salvitelle – San Gregorio Magno –
San Pietro al Tanagro – San Rufo – Sant’Arsenio – Sanza – Sassano – Sicignano degli Alburni –
Teggiano.
Volume di H2O prelevato (m3)
Volume di H2O distribuito (m3)
perdite H2O (m3)
perdite (%)
Superficie attrezzata (ha)
Superficie irrigata (ha)
Superficie irrigabile (ha)
Km di rete a pelo libero
km di rete tubata
Tipo di contribuenza
2.200
2.000
15.000
180
138
Monomia
I Consorzi campani utilizzano, per la maggior parte, fluenti superficiali dell’inizio del secolo e che
il grado di efficienza e, più in generale, l’impatto sulla risorsa idrica delle reti irrigue varia a
seconda della tipologia di rete, dei materiali utilizzati e delle caratteristiche progettuali.
Infatti, i sistemi di canalizzazione a pelo libero presentano elevate percentuali di dispersione per
evaporazione della risorsa, mentre le tubazioni consentono un maggiore risparmio ma
comportano più elevati consumi energetici.
Inoltre, l’impatto sulla tutela quali-quantitativa delle acque può variare a seconda del ricorso a
taluni accorgimenti progettuali come, ad esempio, l’impiego di materiali che ostacolano il
deposito di articolato solido nelle canalizzazioni o che comprendano piantumazioni o il ripristino
di vegetazione ripariale lungo i canali di bonifica.
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MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
INDICATORE 3 - PRESENZA DI SISTEMI DI ACCUMULO DELLE ACQUE PER USI IRRIGUI
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MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
INDICATORE 4 - PRESENZA DI MISURAZIONI A CONSUMO PRESSO LE AZIENDE
AGRICOLE
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MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
INDICATORE 5 - MODALITÀ DI CONTRIBUENZA
I valori relativi alle modalità di contribuenza adottate sono stati descritti all’interno delle schede
relative a ciascun Consorzio di Bonifica sopra descritto.
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DISTRIBUZIONE DI FERTILIZZANTI E FITOSANITARI IN CAMPANIA
L’inquinamento del suolo è una delle principali conseguenze dell’antropizzazione del territorio.
A tale proposito le attività produttive agro-pastorali e quelle ad esse collegate costituiscono fattori
di pressione da non sottovalutare nell’ottica di una gestione territoriale più sostenibile.
Sicuramente tra le fonti di contaminazioni del suolo derivanti dalle suddette attività di fondamentale
importanza è da segnalare la ricaduta al suolo di fertilizzanti chimici e presidi fitosanitari, e di
seguito vengono descritti due indicatori che ne valutano la pressione.
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INDICATORE 9 - Elementi fertilizzanti semplici distribuiti
L’indicatore 9 determinante la pressione degli elementi fertilizzanti semplici distribuiti in Campania
sulle risorse ambientali è stato popolato attraverso le tavole di dati pubblicate annualmente
dall’ISTAT a scala regionale e provinciale.
È stato possibile così costruire dei trend di evoluzione temporale dal 2003 al 2011 della
distribuzione di fertilizzanti oltreché analizzarne la pressione attuale espressa in kg per ha di SAU.
Come si evince dalla tabella sottostante in Campania risulta predominante l’uso in agricoltura di
concimi composti, fattore che può essere letto in un’ottica positiva.
A seguire abbiamo valori piuttosto elevati anche per l’uso di calciocianammide, solfato ammonico,
urea e concimi organici. A livello provinciale spicca la provincia di Napoli dove si riscontra per le
diverse tipologie di fertilizzanti un utilizzo eccessivo.
Tabella n. 2.1.6 – Distribuzione dei fertilizzanti (kg) per ha di SAU – anno 2010
Solfato
Altri Concimi Concimi Concimi Concimi
Calciocia
Nitrati
Urea
Province
namide
amm.
azotati fosf.
potas.
comp.
org.
Caserta
3,27 19,58 22,53 56,19
5,51
0,63
1,05
71,47
34,43
Benevento
0,00 10,09 13,41 12,44
3,74
4,75
0,51
29,18
8,52
Napoli
22,07 91,22 298,94 100,82 41,10
39,05
4,08 520,13 156,68
Avellino
0,00 23,95 17,68 19,56
1,08
5,72
0,08
15,27
6,85
Salerno
6,86 9,62 22,26
5,93
2,60
3,39
2,08
47,63
22,03
Campania
38,95 18,37 31,29 24,16
4,69
5,16
1,20
61,39
24,07
Nei grafici sottostanti viene descritto il trend della distribuzione percentuale dei fertilizzanti dal 2003
al 2011 sia a livello regionale che provinciale, da cui si evince una forte riduzione nel tempo
dell’uso di questi prodotti dovuta legata sicuramente al particolare periodo di congiuntura
economica che ha colpito negli ultimi anni anche le aziende agricole ma anche ad un accresciuto
sentimento di sensibilità ambientale che spinge l’agricoltura verso l’utilizzo di pratiche agronomiche
più sostenibili per l’ambiente.
Trend della distribuzione percentuale dei fertilizzanti in Campania
22,00
20,00
18,00
16,00
Calciocianamide
14,00
Nitrati
Solfato ammonico
12,00
Urea
Altri azotati
10,00
Concimi fosfatici
Concimi potassici
8,00
Concimi compos ti
Concimi organici
Un discorso
a parte merita la calciocianammide il cui trend risulta in crescita
in tutte le aree
6,00
considerate. Ciò dipende molto probabilmente dal carattere polivalente di tale prodotto il cui utilizzo
4,00
non solo
come concime, ma anche come ammendante, stabilizzatore del ph del terreno e
2,00
diserbante, permette di ottenere contemporaneamente più azioni.
A livello
provinciale, la cui distribuzione è raffigurata nei grafici che seguono, si segnala l’aumento
0,00
2004 a Caserta
2005
2007 riduzione
2008
2009
2010
2011
dei concimi2003azotati
e2006la forte
degli
stessi
a Napoli,
la riduzione dell’uso di
concimi organici e composti a Benevento, la riduzione dell’uso di urea a Salerno ed Avellino, e
sempre ad Avellino la riduzione di concimi fosfatici, organici e potassici.
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Trend % della distribuzione di fertilizzanti a Caserta
180
160
140
120
100
80
60
2011
40
2009
20
2007
2005
0
2003
Calciocianamide
Nitrati
Solfato ammonico
Urea
Altri azotati
Concimi fosfatici
Concimi potassici
Concimi composti
Concimi organici
Trend % della distribuzione di fertilizzanti a Benevento
160
140
120
100
80
60
2011
40
2009
20
2007
2005
0
2003
Calciocianamide
Nitrati
Solfato ammonico
Urea
Altri azotati
Concimi fosfatici
Concimi potassici
Concimi composti
Concimi organici
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MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
Trend % della distribuzione di fertilizzanti a Napoli
400
350
300
250
200
150
2011
100
2009
50
2007
2005
0
2003
Calciocianamide
Nitrati
Solfato ammonico
Urea
Altri azotati
Concimi fosfatici
Concimi potassici
Concimi composti
Concimi organici
Trend % della distribuzione di fertilizzanti a Salerno
300
250
200
150
100
2011
2009
50
2007
2005
0
2003
Calciocianamide
Nitrati
Solfato ammonico
Urea
Altri azotati
Concimi fosfatici
Concimi potassici
Concimi composti
Concimi organici
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MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
Trend % della distribuzione di fertilizzanti ad Avellino
200
180
160
140
120
100
80
60
2011
40
2009
2007
20
2005
0
2003
Calciocianamide
Nitrati
Solfato ammonico
Urea
Altri azotati
Concimi fosfatici
Concimi potassici
Concimi composti
Concimi organici
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INDICATORE 10 - Principi attivi contenuti nei prodotti fitosanitari
Come il precedente, anche l’indicatore 10 è stato popolato attraverso le tavole di dati pubblicate
annualmente dall’ISTAT a scala regionale e provinciale.
È stato possibile così costruire dei trend di evoluzione temporale dal 2003 al 2011 dell’uso di
principi attivi contenuti nei prodotti fitosanitari oltreché analizzarne la pressione attuale espressa in
kg per ha di SAU. In linea generale (tabella n. 2.1.7), si osserva tra i prodotti fitosanitari una
presenza maggiore di fungicidi e di principi vari, soprattutto nella provincia di Napoli.
L’utilizzo di principi biologici risulta ancora modesto rispetto alle altre tipologie sebbene negli ultimi
anni si registra per essi un trend di crescita in tutte le province (grafici successivi).
Principi attivi contenuti nei prodotti fitosanitari (kg/ha SAU) distribuiti a livello provinciale nel 2010.
Tabella n. 2.1.7 – Distribuzione dei prodotti fitosanitari (kg) per ha di SAU – anno 2010
Province
Fungicidi
Insetticidi e acaricidi
Erbicidi
Vari
Biologici
Caserta
3,59
2,38
0,65
2,72
0,28
Benevento
2,90
0,22
0,65
0,02
0,01
Napoli
20,82
7,28
7,67
22,18
0,29
Avellino
2,67
0,33
0,23
0,09
0,11
Salerno
2,87
0,60
0,46
6,45
0,06
Campania
3,73
1,10
0,79
3,68
0,11
Principi attivi contenuti nei prodotti fitosanitari biologici distribuiti dal 2003 al 2011 (kg)
33.000
30.000
27.000
24.000
21.000
Caserta
18.000
Benevento
Napoli
15.000
Avellino
Salerno
12.000
9.000
6.000
3.000
0
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
L’evoluzione temporale è stata analizzata per tutte le tipologie di prodotti fitosanitari a livello
provinciale, come mostrato nei grafici successivi dove l’anno 2003 è stato posto pari a 100 come
anno base di riferimento rispetto al quale sono state calcolate le variazioni percentuali degli altri
anni.
Rispetto all’anno di partenza l’uso dei prodotti classificati dall’ISTAT come vari è aumento ovunque
tranne che a Benevento, per i fungicidi si osserva una sostanziale stabilità negli anni ed anzi una
leggera riduzione in provincia di Napoli dove si hanno tra l’altro i consumi maggiori, per gli altri
fitosanitari il trend si mostra negativo tranne per l’aumento dell’uso di erbicidi a Benevento e degli
insetticidi ad Avellino.
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MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
Trend della distribuzione di principi attivi contenuti nei fitosanitari a Caserta
180
160
140
120
Fungicidi
Insetticidi e acaricidi
Erbicidi
Vari
100
80
60
40
20
0
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
Trend della distribuzione dei principi attivi dei prodotti fitosanitari a Benevento
500
450
400
350
300
Fungicidi
Insetticidi e acaricidi
Erbicidi
Vari
250
200
150
100
50
0
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
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RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
Principi attivi contenuti nei prodotti fitosanitari distribuiti a Napoli (trend normalizzato a base 2003)
300
250
200
Fungicidi
Insetticidi e acaricidi
Erbicidi
Vari
150
100
50
0
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
Principi attivi contenuti nei prodotti fitosanitari distribuiti ad Avellino (trend base 2003)
800
700
600
500
Fungicidi
Insetticidi e acaricidi
Erbicidi
Vari
400
300
200
100
0
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
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MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
Principi attivi contenuti nei prodotti fitosaitari distribuiti a Salerno (trend base 2003)
400
350
300
250
Fungicidi
Insetticidi e acaricidi
Erbicidi
Vari
200
150
100
50
0
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
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MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
INDICATORE 11 – Agricoltura biologica
Non essendo disponibili presso la Regione Campania dati relativi alle superfici investite ad
agricoltura biologica per il popolamento di questo indicatore sono stati utilizzati i dati forniti dal
Sistema d’Informazione Nazionale sull’Agricoltura Biologica (SINAB), realizzato dal Ministero delle
politiche agricole alimentari e forestali in collaborazione con le Regioni.
Dall’analisi delle informazioni rese disponibili e pubblicate ufficialmente sul sito del SINAB risulta
che gli operatori del settore in Campania sono pari nel 2011 a 1.896, e rappresentano il 3,9% del
totale nazionale. Tra le regioni italiane primeggiano Sicilia, Calabria e Puglia, dove sono presenti il
40,7% degli operatori biologici.
Dalle informazioni presenti nel rapporto SINAB è possibile distinguere gli operatori in base alla loro
collocazione all’interno della filiera agroalimentare ed in particolare in Campania sono presenti
1.475 produttori, 288 preparatori e 133 operatori che svolgono attività mista di produzione e
trasformazione.
Rispetto al 2010, quando operavano invece 1.751 addetti al comparto, si è avuto un aumento
dell’8,3%.
Operatori biologici operanti in Campania dal 2000 al 2011
2.300
2.100
1.900
1.700
1.500
1.300
1.100
900
700
500
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
La superficie interessata, in conversione o interamente convertita ad agricoltura biologica, risulta
pari nel 2011 a 23.410 ettari con una prevalenza, tra gli ordinamenti produttivi dei prati e pascoli
(29%), e a seguire troviamo la frutta in guscio (24%), le colture foraggere a altri seminativi (15%),
l’olivo (13%) e i cereali (6%). Il dettaglio per singola coltura è riportato nel grafico che segue.
La ripartizione per ordinamenti produttivi è disponibile a livello regionale solo a partire dal 2008,
rispetto al quale si è registrato un incremento della superficie a biologico del 34% ed alcune
variazioni del panorama colturale.
In particolare è diminuita la superficie biologica investita a cerali dal 13% del 2008 al 6% del 2011
mentre è aumentata quella investita a colture foraggere ed altri seminativi (dal 5% del 2008 al 15%
del 2011). In diminuzione risulta anche la superficie investita ad olivo e frutta mentre aumenta
quella a frutta in guscio.
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Ripartizione per coltura della superficie investita ad agricoltura biologica in Campania nel 2011
(valori espressi in ettari)
Terreno a riposo: 485
Cereali:1.482
Colture proteiche, leguminose,da
granella:188
Colture industriali:41
Colture foraggere e altri
seminativi:3.427
Prati e pascoli: 6.768
Ortaggi:582
Frutta:574
Altre colture permanenti:211
Olivo:3.166
Frutta in guscio:5.678
Vite:742
Agrumi:61
Dall’ultimo Censimento ISTAT sull’agricoltura del 2010 abbiamo anche indicazioni relative al
numero di aziende campane che hanno dichiarato di possedere superficie biologica e/o
allevamenti certificati biologici pari a 1.832, poco più dell’1% delle aziende agricole campane, che
operano su una superficie agricola di 19.421,52 ettari.
Scendendo nel dettaglio dei diversi contesti territoriali, le realtà biologiche campane si concentrano
in prevalenza nelle seguenti aree: Roccamonfina - Piana del Garigliano , Monti Picentini, Colline
del Cilento Costiero e - Monte Taburno - Valle Telesina.
Tabella n. 2.1.7 - Numero di aziende con superficie biologica e/o allevamenti certificati biologici
Peso % sul totale delle
%
Sistemi Territoriali Rurali
totale
aziende agricole
4,61
01 - Roccamonfina - Piana del Garigliano
243 13,26
0,68
02 - Massiccio del Matese
34
1,86
1,36
03 - Colline del Fortore
84
4,59
0,92
04 - Piana del Volturno - Litorale Domizio
56
3,06
0,82
05 - Media Valle del Volturno
31
1,69
1,36
06 - Monte Taburno - Valle Telesina
155
8,46
1,00
07 - Colline Sannite - Conca di Benevento
41
2,24
0,60
08 - Colline dell'Ufita
66
3,60
0,57
09 - Colline dell'Alta Irpinia
18
0,98
0,91
10 - Colline dell'Alta Valle dell'Ofanto
25
1,36
0,20
11 - Piana Casertana
6
0,33
1,23
12 - Piana Flegrea
33
1,80
0,52
13 - Piana Campana
31
1,69
0,47
14 - Colline Flegree
8
0,44
0,18
15 - Isole di Ischia e Procida
1
0,05
1,14
16 - Complesso del Vesuvio - Monte Somma
22
1,20
17 - Penisola Sorrentina-Amalfitana - Isola di
1,20
Capri
75
4,09
18 - Monte Partenio - Monti di Avella - Pizzo
0,35
D'Alvano
13
0,71
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MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
19 - Colline Irpine
20 - Valle dell'Irno
21 - Colline Salernitane
22 - Monti Picentini
23 - Colline dell'Alto Sele
24 - Piana del Sele
25 - Colline del Cilento Interno
26 - Colline del Cilento Costiero
27 - Monti Alburni - Monte del Cervati
28 - Vallo di Diano
Totale Campania
49
2,67
25
1,36
61
3,33
230 12,55
48
2,62
90
4,91
67
3,66
197 10,75
75
4,09
48
2,62
1.832 100,00
Documento di lavoro – settembre 2014
0,90
2,14
1,57
6,24
0,85
1,33
1,23
1,75
2,17
0,85
1,34
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
INDICATORE 12 – Agricoltura biologica nel PSR 2007/2013
L’aggiornamento di questo indicatore, indice di prestazione d’uso delle risorse ambientali, è stato
realizzato tramite georeferenziazione dell’Azione B della Misura 214 – “Pagamenti agro ambientali”
PSR 2007/2013.
La misura, in generale, intende perseguire i seguenti obiettivi: favorire la diffusione di metodi di
produzione finalizzati al contenimento dell’impatto ambientale negativo e alla conservazione dello
spazio naturale; migliorare la qualità dei suoli agricoli; contribuire alla tutela della salute dei
consumatori e degli operatori agricoli; preservare la biodiversità e gli elementi caratteristici delle
coltivazioni tradizionali.
Allo scopo, essa prevede la corresponsione di un premio connesso alla superficie o agli animali, a
fronte dell’impegno assunto dal beneficiario circa l'applicazione dei metodi di produzione e di
tecniche di coltivazione compatibili con la tutela dell’ambiente, da erogarsi annualmente per un
massimo di cinque anni.
La Misura comprende le seguenti tipologie di intervento:
A.
B.
C.
D.
E.
F.
G.
Agricoltura integrata
Agricoltura biologica.
Mantenimento sostanza organica.
Azioni extra buone condizioni agronomiche ed ambientali (D1 - Pratiche agronomiche
conservative; D2 - Sostegno al pascolo estensivo in aree destinate al pascolo)
Allevamento di specie animali in via d’estinzione.
Allevamento di specie vegetali autoctone in via d’estinzione.
Conservazione di ceppi centenari di vite.
Di seguito si riporta un riepilogo inerente l’attuazione della Misura 214, per provincia e misura,
nella campagna di riferimento 2011.
Superficie a premio (ha)
Avellino
Benevento
Caserta
Napoli
Salerno
Campania
Azione A Azione B Azione C
4.768,56 2.304,44
4,69
7.457,23 1.318,42
70,49
3.744,01 1.838,04
7,46
2.101,15
3,72
131,95
9.025,47 2.814,22
27.096,42 8.407,07
86,36
Azione D Azione F Azione G
1.883,94
1,66
1.029,44
476,82
0,47
57,96
16,21
7.716,32
11.164,48 16,68
1,66
La misura trova applicazione in tutto il territorio regionale, sebbene i premi siano differenziati, così
come specificato per ciascuna azione, a seconda che la SAU ricada in uno dei tre ambiti specifici,
caratterizzati da differenti ordinamenti produttivi prevalenti delle aziende, in relazione alle differenti
condizioni di produzione dal punto di vista delle variabili socio-economiche ed ambientali.
Attraverso l’azione di collaborazione avviata con il Settore SIRCA è stato possibile georeferenziare
la misura in questione attraverso le informazioni riguardanti sia dati finanziari che di realizzazione
con indicazione del n. di beneficiari e della superficie (ha) di intervento scendendo fino al dettaglio
particellare.
N_beneficiari Azione A Azione B Azione C Azione D Azione F Azione G
Avellino
978
234
2
46
1
Benevento
1.326
157
8
49
Caserta
364
211
1
4
1
Napoli
532
36
3
5
3
Salerno
1.462
350
167
Campania
4.662
988
14
271
4
1
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RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
Per le elaborazioni realizzate ai fini del presente monitoraggio sono state prese in considerazione
le domande liquidate a saldo per la campagna 2011, essendo tale campione più completo e
definitivo rispetto alla campagna 2012 il cui stato di avanzamento relativo alle liquidazioni delle
domande d’aiuto è ancora in itinere.
In Campania sono state liquidate complessivamente 988 domande di aiuto per una superficie a
premio di 8.407,07 ettari.
In provincia di Caserta sono stati liquidati 211 beneficiari, per una superficie a premio pari
complessivamente a 1.838,04 ettari che ha interessato soprattutto le coltivazioni di frutta in guscio,
ed in particolare i castagneti di Roccamonfina, di Conca della Campania, di Galluccio, di Marzano
Appio, i noccioleti di Presenzano, di Roccamonfina, di Conca della Campania, di Galluccio, di Tora
e Piccilli e di Teano, gli oliveti di Sessa Aurunca, di Conca della Campania, di Galluccio, di
Presenzano, di Mignano Monte Lungo, di Capua e Carinola.
In misura più marginale sono state investite le superfici a premio ad agricoltura biologica relative ai
vigneti, altri fruttiferi (in particolare l’albicocco), le colture cerealicole (avena da granella e grano), le
colture foraggere (loietto) e pochissime colture orticole.
In provincia di Benevento sono stati liquidati 157 beneficiari, per una superficie a premio pari
complessivamente a 1.318,42 ettari che risulta investita a colture cerealicole – avena da granella e
grano - (per circa il 31%) presenti soprattutto a Benevento, Calvi, San Marco dei Cavoti, Baselice,
Castelpagano, Colle Sannita, Foiano di Val Fortore, Morcone, Pietrelcina e a colture foraggere
(loietto), per un ulteriore 32%, localizzate in prevalenza a San Marco dei Cavoti, Baselice,
Castelpagano, Colle Sannita, Circello e Morcone.
A seguire troviamo le coltivazioni di olivo investite su circa il 16% della superficie a premio
(presenti in particolare a Benevento, Cerreto Sannita, San Lupo, Sant'Agata de' Goti, Torrecuso,
Fragneto Monforte, Molinara, Morcone e San Giorgio La Molara) e i vigneti per circa il 12%
(Castelvenere, Ponte, Puglianello, Sant'Agata de' Goti, Solopaca), mentre sono piuttosto irrilevanti
gli investimenti a biologico per le ortive e i fruttiferi.
In provincia di Avellino sono stati liquidati 234 beneficiari, per una superficie a premio pari
complessivamente a 2.304,44 ettari che risulta investita principalmente a fruttiferi (per circa il
73,5% corrispondenti a 1.694 ha) e considerando il dettaglio colturale prevalgono i castagneti di
Montella (51%) e a seguire di Volturara Irpina (6%), Bagnoli Irpino (3%) e Montoro Superiore (3%),
nonché i noccioleti e castagneti di Cassano Irpino, Valle Caudina e Serino (che complessivamente
rappresentano il 18% dei fruttiferi).
La coltivazione dell’olivo, nell’ambito di tale misura, pesa per il 6% (131,57 ettari investiti), ed è
presente soprattutto a Calabritto, Paternopoli, Ariano Irpino, Carife, Castel Baronia e Flumeri; i
vigneti con solo il 2% si trovano in prevalenza a Taurasi e Montemarano.
Le colture cerealicole rappresentano il 14% delle coltivazioni a biologico e sono presenti
soprattutto a Guardia Lombardi, Lacedonia, Quindici, Ariano Irpino e Montecalvo Orpino; le colture
foraggere (loietto), per un ulteriore 4%, sono localizzate in prevalenza a Guardia Lombardi.
In provincia di Napoli sono stati liquidati 36 beneficiari, per una superficie a premio pari
complessivamente a 131,95 ettari. Le coltivazioni più rappresentative sono i fruttiferi, che
investono 45,46 ettari (34%), ed i particolare i limoni della costiera sorrentina, le albicocche
vesuviane e le nocciole di Palma Campania.
A seguire troviamo gli oliveti (25%) della penisola sorrentina, la vite (23%) coltivata alle pendici del
Vesuvio ed un panorama piuttosto variegato di colture ortive (17%) presenti soprattutto a Caivano,
Afragola e Acerra.
In provincia di Salerno sono stati liquidati 350 beneficiari, per una superficie a premio pari
complessivamente 2.814,22 ettari. La superficie a premio risulta investita principalmente ad alberi
da frutta (47%) e di olivo (42%).
Tra i fruttiferi predomina la coltivazione di alberi di castagno presenti in molti comuni salernitani ed
in particolar modo ad Acerno (36% del totale fruttiferi), Magliano Vetere (15%) e Stio (10%), ed in
misura minore possiamo trovare castagneti e noccioleti sparsi anche a Calvanico, Giffoni Valle
Piana, Corleto Monforte e Roccadaspide.
Sono abbastanza rappresentativi anche i limoni della costiera amalfitana (3%) e gli albicocchi di
Eboli e Battipaglia (6%).
Gli oliveti, invece, che occupano una superficie complessiva di 1.175,42 ettari, sono equamente
distribuiti sul territorio salernitana e presenti un po’ ovunque, soprattutto a Pollica, Ascea, Altavilla
Documento di lavoro – settembre 2014
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
Silentina, Campagna, Casal Velino, Controne , Laurino, Moio della CIvitella, Orria, Bellosguardo,
Buccino, Perdifume, Roccagloriosa, Salento e Sant’Angelo a Fasanella.
Le colture cerealicole rappresentano il 4% della superficie a biologico e risulta investita
principalmente ad avena da granella nei comuni di Altavilla Silentina, Buccino, Campagna,
Sicignano degli Alburni, Salento.
Per le colture foraggere, che contano per circa il 3%, ricordiamo la superficie investita a fave e
favette di Stio e quella a granturco di Capaccio.
Le colture orticole, infine, e la viticoltura ricoprono rispettivamente una quota del 2% della
superficie totale.
Documento di lavoro – settembre 2014
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
INDICATORE 13 – Agricoltura integrata nel PSR 2007/2013
L’aggiornamento di questo indicatore, indice di prestazione d’uso delle risorse ambientali, è stato
realizzato tramite georeferenziazione della Misura 214 – Azione A del PSR 2007/2013.
Dall’analisi condotta sui dati e descritta in precedenza risulta che in Campania per il 2011 sono
state liquidate a saldo n. 4.662 domande di aiuto, per una superficie a premio di ettari 27.096,42.
In provincia di Caserta sono stati liquidati 364 beneficiari, per una superficie a premio pari
complessivamente a 3.744,01 ettari. L’ordinamento colturale prevalente riguarda i fruttiferi investiti
su 2.537,64 ettari, che rappresentano il 68% del totale delle colture integrate.
Tali coltivazioni si riscontrano soprattutto a Teano (cui è investito il 18% del totale fruttiferi) con
alberi di nocciole, ciliegie e pesche, a Sessa Aurunca (14%) dove prevalgono i pescheti, a Cerinola
(14%) dove si notano ordinamenti misti di ciliegi, peschi, susini, meli e noccioleti, a Vairano
Patenora (5%) con noccioleti e pescheti, a Vitulazio (5%) dove si hanno soprattutto alberi di pesco,
a Caianello (4%) con noccioleti e castagneti, a Presenzano (4%) con alberi di nocciole e mele, a
Pignataro Maggiore (4%) con alberi di pesche, mele e susine.
Per le colture ortive, presenti su circa 469 ettari (12%), si sottolinea il dato relativo al pomodoro da
industria che ne rappresenta il 33%. Il comune con più superficie orticola risulta Villa Literno.
In misura più marginale sono state investite le superfici a premio per l’agricoltura integrata relative
agli oliveti (6%) localizzati soprattutto a Sessa Aurunco, Teano, Sant'Angelo d'Alife, Rocca
d'Evandro, Raviscanina e Piedimonte Matese, ai vigneti (6%) di Sessa Aurunca, Galluccio,
Cerinola e Mignano Monte Lungo, alle colture cerealicole (2% presenti soprattutto a Presenzano
ed Alvignano) e alle colture foraggere (6% a Raviscanina e Pignataro).
In provincia di Benevento sono stati liquidati 1.326 beneficiari, per una superficie a premio pari
complessivamente a 7.457,23 ettari. La viticoltura rappresenta la coltivazione prevalente con
2.943,71, pari al 39,5% della superficie a premio, localizzata in particolar modo a Torrecuso (16%),
Guardia Sanframondi (12%), Castelvenere (11%), Benevento (8,5%), Solopaca (7,5%), San
Lorenzo Maggiore (7,5%) e Ponte (7%).
A seguire troviamo le colture cerealicole su 2.050,67 ha (27,5%) – avena da granella e grano presenti soprattutto a Benevento (11%), San Bartolomeo in Galdo (10%), San Giorgio del Sannio
(10%), Paduli (8%), San Giorgio la Molara (7%) e Montefalcone di Val Fortore (6%).
Significativa è altresì la quota di superficie investita a tabacco (pari all’8% della superficie
complessiva interessata dalla misura), che rappresenta un’importante realtà produttiva per i
comuni di Benevento, Apice, Calvi, Paduli e San Giorgio del Sannio.
In misura più marginale troviamo le colture foraggere e le colture ortive, che ricoprono
rispettivamente solo il 3% della superficie a premio.
In provincia di Avellino sono stati liquidati 978 beneficiari, per una superficie a premio pari
complessivamente a 4.768,56 ettari che risulta investita principalmente a fruttiferi (per circa il 56%
corrispondenti a 2.693 ha) e considerando il dettaglio colturale prevalgono i castagneti di Serino
(22%), Montella (6%) e Solfora (5%), e a seguire i noccioleti di Avella (6%), Lauro (4%), Quindici
(4%), Taurano (4%), Monteforte Irpino (3%), Moschiano (3%) e Forino (3%).
La viticoltura, nell’ambito di tale misura, pesa per il 23% (1.086,69 ettari investiti), ed è presente
soprattutto a Montemarano (9%), Santa Paolina (8%), Tufo (6%), Paternopoli (6%), Taurasi (5%) e
Montefusco(5%).
Le colture cerealicole rappresentano il 12% delle coltivazioni integrate e sono presenti soprattutto
a Montecalvo Irpino, Ariano Irpino, Savignano Irpino. L’olivicoltura rappresenta il 6% e le
coltivazioni orticole e foraggere solo l’1%.
In provincia di Napoli sono stati liquidati 532 beneficiari, per una superficie a premio pari
complessivamente a 2.101,15 ettari.
Le coltivazioni più rappresentative sono i fruttiferi che ricoprono il 70% della superficie a premio
totale (1.463 ha), di cui il 18% è impiantato a Giugliano in Campania dove sono presenti una
molteplicità di specie e varietà (susino, melo, pesco, loto, albicocco), mentre notevoli superfici di
alberi di nocciole e noci sono presenti a Visciano (26% dei fruttiferi), a Nola (12%) e a Palma
Campania (6%).
Risultano abbastanza rappresentativi anche i limoni della costiera sorrentina.
Documento di lavoro – settembre 2014
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
L’orticoltura è presente su 384 ettari (18%) sulle colline vesuviane, la viticoltura su 107 ettari (5%)
in prevalenza a Pozzuoli – Forio-Giugliano in Campania, l’olivicoltura su 87 ettari (4%) distribuiti in
prevalenza in penisola sorrentina.
In provincia di Salerno sono stati liquidati 1.462 beneficiari, per una superficie a premio pari
complessivamente 9.025,47 ettari. La superficie a premio risulta investita principalmente ad alberi
di olivo (51%) e da frutta (31%).
Tra i fruttiferi predomina la coltivazione di alberi di nocciole di Giffoni Valle Piana (15% del totale
fruttiferi) e Giffoni Sei Casali (13%), i castagneti presenti in molti comuni salernitani ed in particolar
modo ad Acerno (5% del totale fruttiferi) e Galvanico (5%), i castagneti e noccioleti sparsi, di
Castiglione dei Genovesi (10%), e le coltivazioni di pesco di Eboli (13%) e Battipaglia (4%).
Gli oliveti, invece, che occupano una superficie complessiva di 4.574 ettari (51%), sono
equamente distribuiti sul territorio salernitana e presenti un po’ ovunque, soprattutto a Ascea,
Camerota, Campagna, Cesaro, Eboli , Giffoni Valle Piana, Giffoni Sei Casali, Montecorvino
Rovella, Pisciotta, San Mauro Cilento, Serre e Stella Cilento.
Le colture cerealicole rappresentano il 5% della superficie integrata e risulta investita
principalmente ad avena da granella nei comuni di Campagna e Serre. Per le colture ortive, che
contano per circa il 6%, ricordiamo la superficie investita a Capaccio e Eboli.
Le colture foraggere, infine, e la viticoltura ricoprono rispettivamente una quota del 4% e 2% della
superficie totale.
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RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
INDICATORE 14 - SITI NATURA 2000 CHE HANNO ATTIVATO MISURE REGOLAMENTARI,
AMMINISTRATIVE, CONTRATTUALI
Vedi successivo
Documento di lavoro – settembre 2014
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
INDICATORE 15 - SITI NATURA 2000 CHE HANNO ADOTTATO PIANI DI GESTIONE
Ad oggi nessun piano di gestione per Siti Natura 2000 risulta approvato dalla Regione Campania,
ma risultano proposti alcuni piani pubblicati sul BURC con i riferimenti che seguono:
Decreto n. 8 del 26/04/2011 - Piano di Gestione della ZPS IT 8050056 “Fiume Irno”
Il Sito Fiume Irno è stato segnalato come ZPS con DGR n. 205 del 05/03/2010. Con nota DPN
2010 - 0021589 dell'11/10/2010 il MATT ha provveduto ad inoltrare alla Commissione Europea
l'aggiornamento della banca Dati Natura 2000. A partire da questa data la ZPS si intende
designata.
Decreto n. 3 del 09/03/2011 - Piano di Gestione del SIC IT8020010 “Sorgenti e Alta Valle del
Fiume Fortore”
Decreto n. 2 del 21/02/2011 - Piani di Gestione dei SIC e ZPS ricadenti nel Parco Nazionale del
Cilento - 16 Piani di gestione per i seguenti 31 Siti:

SIC IT 8050050
Monte Sottano e Vallone Serra Tremonti

SIC IT8050025
MONTE DELLA STELLA

SIC IT8050023
MONTE BULGHERIA

SIC IT8050038
PARETI ROCCIOSE DI CALA DEL CEFALO

SIC IT8050039
PINETA DI SANT'ICONIO

SIC IT8050042
STAZIONE a GENISTA CILENTANA DI ASCEA

SIC IT8050022
MONTAGNE DI CASALBUONO

SIC IT8050040
RUPI COSTIERE DELLA COSTA DEGLI INFRESCHI E DELLA
MASSETA

SIC IT8050011
FASCIA INTERNA DI COSTA DEGLI INFRESCHI E DELLA
MASSETA

SIC IT8050031
MONTE SOPRANO E MONTE VESOLE

SIC IT8050030
MONTE SACRO E DINTORNI

SICIT8050006
BALZE DI TEGGIANO

SIC IT8050028
MONTE MOTOLA
Documento di lavoro – settembre 2014

RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
SIC IT8050024
SIC IT8050032

SIC IT8050026

SIC IT8050017

SIC IT8050033

SIC IT8050001

SIC IT8050002

SIC IT8050007

SICIT8050012

SIC IT8050013

SICIT8050016

ZPS IT8050046

ZPS IT8050047
BUSSENTINO

ZPS IT8050053
SALERNITANO

ZPS IT8050048

ZPS IT8050055

SIC/ZPS IT8050037

SIC/ZPS IT8050036

MONTE CERVATI, CENTAURINO E MONTAGNE DI LAURINO
MONTE TRESINO E DINTORNI
MONTE LICOSA E DINTORNI
ISOLA DI LICOSA
MONTI ALBURNI
ALTA VALLE DEL FIUME BUSSENTO
ALTA VALLE DEL FIUME CALORE LUCANO (SALERNITANO)
BASSO CORSO DEL FIUME BUSSENTO
FIUME ALENTO
FIUME MINGARDO
GROTTA DI MORIGERATI
MONTE CERVATI E DINTORNI
COSTA TRA MARINA DI CAMEROTA E POLICASTRO
MONTI SOPRANO, VESOLE E GOLE DEL FIUME CALORE
COSTA TRA PUNTA TRESINO E LE RIPE ROSSE
ALBURNI
PARCO MARINO DI PUNTA DEGLI INFRESCHI
PARCO MARINO DI S. MARIA DI CASTELLABATE
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RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
INDICATORE n. 16 SUPERFICIE DI BOSCHI NATURALIFORMI IN AREE DI PIANURA
Il popolamento di questo indicatore è stato reso possibile dall’incrocio tra rilevazione satellitare
delle nuove superfici boschive e l’informazione delle superfici di pianura contenuta nei documenti
tematici del PTR.
Il valore rilevato delle nuove superfici di boschi naturali formi in aree di pianura è il seguente:
210,47 ettari.
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RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
INDICATORE n. 17 SUPERFICIE FORESTALE
Superficie forestale in Campania tra il 2001 – 2006 - 2011 (dati in Kmq)
Periodo
Superficie forestale
2001
4.439,19
2006
4.420,00
2011
4.438,26
∆ 2011-2006
18,26
L’indicatore è stato realizzato attraverso classificazione supervised di immagini satellitari Landsat
2010 e adattato a scala di dettaglio su cartografia dell’Uso Suolo AS-CUAS tramite editing in
ambiente GIS basato su fotointerpretazione interattiva di ortofoto digitali multi spettrali 2011
(AGEA).
La classificazione supervised è stata realizzata attraverso l’estrazione di training site dedotti
dall’AS-CUAS, riclassificata al II Livello di dettaglio, dalla classe “Boschi”, quest’ultima frutto
dell’accorpamento di altre classi di uso del suolo compatibile con il tema forestazione naturale.
Alla classe “Boschi” sono state incluse tutte le superfici rappresentate in AS-CUAS relativi alle
superfici di bosco danneggiate da incendio e/o fenomeni franosi poiché considerati ambedue
fenomeni temporanei, le cui superfici sono comunque destinate a naturale ripopolamento.
Da questa classe sono state escluse le classi di colture legnose e di castagneti.
La rappresentazione dei risultati dell’elaborazione dei dati satellitari ed aerei per il calcolo della
superficie forestale aggiornata al 2011 è descritta dalla successiva tavola e dalla successiva
tabella di comparazione tra gli anni 2001 – 2006 e 2011.
Nelle pagine successive vengono inoltre rappresentati esempi di variazione della superficie
forestale rispetto ad altre classi di uso del suolo.
Esempi di espansione 2011 della Classe Boschi (in colore verde) su superfici ricadenti in
altre classi di uso suolo
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RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
Esempi di comparazione tra immagini satellitari Landsat multi temporali riferiti al periodo
1992 e 2010
Matese
Documento di lavoro – settembre 2014
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
1992
2010
Documento di lavoro – settembre 2014
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
Esempi di comparazione tra immagini satellitari Landsat multi temporali riferiti al periodo
1992 e 2010
Area vesuviana e Monti di sarno
1992
2010
Documento di lavoro – settembre 2014
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
Esempi di dettaglio 2011 delle superfici boschive osservate da ortofoto a colori reali ed
infrarosso convenzionale
Sarno
Documento di lavoro – settembre 2014
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
Esempi di dettaglio 2011 delle superfici boschive osservate da ortofoto a colori reali ed
infrarosso convenzionale
San Marco dei Gavoti
Documento di lavoro – settembre 2014
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
INDICATORE n. 18 SUPERFICIE FORESTALE INCENDIATA
2000 – 2010 Superficie forestale incendiata = 268,77 Kmq
2005 – 2007 Superficie forestale incendiata = 147,66 Kmq
Documento di lavoro – settembre 2014
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
2008 – 2010 Superficie forestale incendiata = 20,43 Kmq
Dettaglio anno 2007 Superficie totale incendiata* = 217,80 Kmq
(*Rilevamento satellitare superfici totali di uso del suolo devegetate da incendio)
L’indicatore è stato popolato con i dati del Corpo Forestale dello Stato tramite il Sistema
Informativo della Montagna SIM, poiché maggiormente omogenei rispetto ai dati disponibili presso
il SIT Regionale.
I dati utilizzati sono relativi al periodo di monitoraggio 2000-2011 e sono stati forniti dal Settore
Foreste.
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RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
L’indicatore rappresenta l’estrazione delle superfici incendiate rilevate dal SIM sulle superfici di
bosco derivata dall’indicatore n.17 superficie forestale rilevato al 2011 tramite elaborazione di
immagini satellitari Landsat e successivo editing in ambiente GIS realizzato da fotointerpretazione
di ortofoto aeree digitali.
L’indicatore è stato suddiviso e rappresentato secondo i seguenti intervalli, al fine di rendere
maggiormente percepibile il fenomeno sul decennio e sui diversi anni di programmazione FEASR:
2000 - 2010
2005 - 2007
2008 – 2010
Per ogni rappresentazione viene fornita l’estensione complessiva (in Kmq) delle superfici forestali
incendiate con una evidente riduzione del fenomeno tra il triennio 2005-2007 ed il triennio 20082010
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RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
Dettaglio anno incendio 2000 – 2010 (Provincia di Caserta)
Dettaglio anno incendio 2000 – 2010 (Provincia di Salerno)
Documento di lavoro – settembre 2014
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
Dettaglio anno incendio 2000 – 2007 e 2008-2010 (Provincia di Caserta
Dettaglio
anno incendio 2000 – 2007 e 2008-2010 (Provincia di Salerno)
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MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
INDICATORE n.19 NUOVE SUPERFICI BOSCHIVE
L’indicatore è stato realizzato attraverso sottrazione tra classe di Boschi estratta da AS_CUAS
(2006-2009) ed il risultato della classificazione supervised di immagini satellitari Landsat 2010
adattato a scala di dettaglio tramite editing in ambiente GIS basato su fotointerpretazione
interattiva di ortofoto digitali multispettrali 2011 (AGEA).
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MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
La classificazione supervised è stata realizzata attraverso l’estrazione di training site dedotti
dall’AS-CUAS, riclassificata al II Livello di dettaglio, dalla classe “Boschi”, quest’ultima frutto
dell’accorpamento di altre classi di uso del suolo compatibile con il tema forestazione naturale.
Le nuove superfici boscate, rilevate al 2011, rispetto a quelle mappate nella carta AS_CUAS sono
pari a 19,41 Kmq.
L’aggregazione del dato a livello comunale è rappresentata nella successiva tavola.
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Esempi di dettaglio su aree con nuove superfici forestali rilevate da satellite ed ortofoto
Monti Taburno e Camposauro (BN)
Comuni di Castel di sasso e Piana di Monte Verna (CE)
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Comune di Sarno (SA)
Comune di Serre (SA)
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Esempi di dettaglio su aree con nuove superfici forestali da ortofoto 1998 2008 e 2011
Montesano sulla Marcellana
1998
2011
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Caiazzo
2008
2011
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INDICATORE 20 – RIPRISTINO DEL SOPRASSUOLO BOSCATO
Il popolamento di questo indicatore, che indice di prestazione di miglioramento delle
risorse/condizioni ambientali, è stato realizzato tramite la georeferenziazione delle Misure 221 Imboschimento di terreni agricoli e 223 - Imboschimento di superfici non agricole del PSR
Campania 2007/2013 realizzata in collaborazione con il Settore SIRCA, ricevendo le informazioni
relative al numero di beneficiari, alla spesa e alla superficie di intervento con dettaglio particellare.
La Misura 221 finanzia un aiuto diretto a coloro che provvedono all’imboschimento delle superfici
agricole, affinché, attraverso la riconversione dell’utilizzo dei terreni agricoli, si contribuisca alla
protezione dell’ambiente, alla mitigazione del cambiamento climatico, alla preservazione degli
habitat agroforestali. La misura trova applicazione su tutto il territorio regionale, con alcune
limitazioni in relazione alle diverse tipologie di intervento.
La misura è articolata in quattro tipologie di intervento (azioni):
A.
Costituzione di boschi naturaliformi;
B.
Imboschimento con specie arboree a ciclo lungo;
C.
Imboschimento con specie a rapido accrescimento a ciclo breve (periodo di rotazione
inferiore a 15 anni);
D.
Imboschimento con specie a rapido accrescimento a ciclo breve per produzione di
biomassa (periodo di rotazione non inferiore a 8 anni).
La Misura 223 finanzia un aiuto diretto a coloro che provvedono all’imboschimento delle superfici
non agricole al fine di contribuire alla protezione dell’ambiente, alla mitigazione del cambiamento
climatico, alla tutela ed al potenziamento della biodiversità anche attraverso la creazione di corridoi
ecologici.
La misura, che si applica su tutto il territorio regionale, è articolata in due tipologie di intervento
(azioni):
a)
costituzione di boschi naturaliformi;
b)
imboschimento con specie arboree a ciclo lungo.
L’attuazione delle due misure è riepilogata nella tabella sottostante.
Misura
Misura
221
Misura
223
Bbeneficiari
Importo
Sup.
Comuni
liquidato (€) intervento (ha) coinvolti
52
489.578,25
130,92
36
10
1.169.199,95
498,06
9
La Misura 221 è stata attuata principalmente a Salento (18% della superficie di intervento totale) e
a Sicignano degli Alburni (20%), mentre per la Misura 223 la superficie di intervento risulta
maggiore nei comuni di Salento (56%), a Ceraso (17%) e a Vallo della Lucania (13%).
La rappresentazione geografica degli interventi realizzati con il dettaglio comunale è riportata nella
corrispondente tavola del terzo capitolo.
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INDICATORE 21 – DIFFUSIONE DELLA ZOOTECNIA BIOLOGICA
L’indicatore 21 è stato popolato utilizzando i dati ISTAT del VI Censimento dell’Agricoltura, dai
quali si traggono informazioni relativi sia al numero di capi zootecnici allevati che le unità bovine
adulte (UBA) allevate secondo metodi biologici.
In Campania gli allevamenti biologici certificati sono praticati da 170 aziende e localizzati in 89
comuni, in cui si allevano complessivamente 161.598 capi la cui ripartizione per specie e per
provincia è riepilogata nella tabella che segue:
Numero di capi biologici certificati presenti negli allevamenti biologici certificati (2010)
Bovini
Bufalini Equini
Ovini
Caprini
Suini
Avicoli
Conigli
Caserta
45
712
11
945
265
44
99
20
Benevento
651
..
20
981
1
633
495
72
Napoli
..
5
1
11
110 140.308
120
25
Avellino
215
..
6
518
26
161
1.230
40
Salerno
502
967
45
1.119
275
255
10.591
74
Campania
1.438
1.679
87
3.564
578
1.203 152.723
326
Tra i comuni in cui sono maggiormente presenti tali allevamenti si ricordano: Mondragone (bufalini
e ovi-caprini), Rocca d'Evandro (bufalini), Castelpagano (bovini e suini), Circello (bovini), Palma
Campania (avicoli), Sant'Anastasia (avicoli), Gesualdo (avicoli), Montecorvino Rovella (avicoli),
Altavilla Silentina (bovini), Capaccio (bovini e bufalini), Sessa Cilento (ovini) e Roccadaspide
(bufalini).
Il rispettivo carico zootecnico espresso in termini di UBA è rappresentato cartograficamente nella
tavola che segue.
Inserire tavola carico zootecnico biologico
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INDICATORE 22 – INTENSIFICAZIONE
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L’indicatore 22, popolato utilizzando i dati ISTAT del VI Censimento dell’Agricoltura, valuta la
pressione sulle risorse ambientali derivante dalle pratiche più intensive di uso del suolo presenti in
agricoltura.
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Per le finalità di tale osservazione è stata considerata la percentuale di superficie agricola investita
a colture più intensive (ortive, floricole, piante industriali e legnose agrarie) e la sua evoluzione nel
corso degli ultimi due Censimenti 2000 – 2010 scendendo fino al dettaglio comunale.
In linea generale, in Campania si è avuta una diminuzione della superficie agricola investita a
colture legnose e piante industriali, mentre è rimasta invariato il peso delle coltivazioni floricole e
orticole (vedi grafico sottostante).
A livello provinciale osserviamo alcuni scostamenti ed in particolare a Caserta si ha un aumento
dell’orticoltura che invece diminuisce in provincia di Salerno, nel beneventano si registra una più
forte contrazione delle coltivazioni industriali. Ancor più significativo risulta l’indice se guardiamo il
dettaglio comunale riportato nelle tavole precedenti, in cui è stata riprodotta, per ogni singola
coltura, la variazione percentuale tra i due periodi temporali 2000-2010 per evidenziare gli
scostamenti intervenuti nell’utilizzazione di suolo agricolo.
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INDICATORE 23 – CONCENTRAZIONE
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L’indicatore 23, popolato utilizzando i dati ISTAT del VI Censimento dell’Agricoltura, rilevatore della
struttura aziendale, è stato calcolato indagando la percentuale di aziende con SAU < 5 ha rispetto
al numero totale aziende censite e la percentuale di aziende con SAU >50 ha sul totale aziende.
In linea generale, in Campania si osserva una ristrutturazione che si muove nella direzione di
dimensioni aziendali maggiori accompagnata dalla scomparsa di molte aziende che si collocavano
nelle classi più basse (vedi tabella sottostante).
2010
Territorio
Aziende
piccole
<5 ha
Aziende
grandi
>50 ha
Campania
Caserta
Benevento
Napoli
Avellino
Salerno
113.556
18.459
18.325
13.503
19.801
43.468
905
188
87
20
208
402
2000
%
Aziende Aziende
%
%
%
Aziende Aziende piccole grandi Aziende Aziende
piccole grandi
<5 ha >50 ha piccole grandi
82,97
77,91
75,54
94,35
76,56
89,17
0,66
0,79
0,36
0,14
0,80
0,82
212.024
33.489
25.229
41.267
39.942
72.097
618
131
80
8
188
211
90,48
89,38
80,32
98,36
86,64
93,15
0,26
0,35
0,25
0,02
0,41
0,27
Dall’osservazione delle tavole precedenti risulta ancora più evidente la contrazione delle aziende
agricole piccole e piccolissime in forma diffusa su tutto il territorio regionale con pochi focolai in
controtendenza, mentre si osserva un fenomeno di concentrazione aziendale più forte con
evidenze più significative sulle colline dell'Alta Valle dell'Ofanto e del Cilento interno.
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INDICATORE 24 – RIPRISTINO O IMPIANTO DI SIEPI, FRANGIVENTO, FILARI, BOSCHETTI
Il popolamento di questo indicatore, indice di prestazione di miglioramento delle risorse e delle
condizioni ambientali., è stato realizzato tramite georeferenziazione della Misura 216 Sostegno agli
investimenti non produttivi– Azione A (Impianto o ripristino di siepi, filari, boschetti) del PSR
2007/2013.
La misura incentiva tutti gli interventi che svolgono un ruolo fondamentale per la salvaguardia
dell’ambiente, della biodiversità e del paesaggio rurale, sostenendo, attraverso operazioni che non
danno luogo ad un aumento significativo della produttività agricola, le azioni e gli impegni delle
misure agroambientali.
La misura, tra l’altro, intende agire sugli investimenti aziendali che valorizzino, in termini di pubblica
utilità, le zone Natura 2000 al fine di consentirne la salvaguardia, l’incremento o la ricostituzione
della biodiversità, nonché la difesa da eventuali dissesti idrogeologici.
Gli obiettivi perseguiti sono:
mitigare gli impatti agricoli sull’ambiente “ammorbidendo” la matrice agricola;
ridurre il conflitto tra le attività agricole e le esigenze di tutela degli habitat e delle
specie;
conservare lo spazio naturale favorendo il mantenimento o la ricostruzione di elementi
del paesaggio rurale anche con valenza di corridoi ecologici.
La misura prevede le seguenti tipologie di azioni:
a)
Impianto o ripristino di siepi, filari, boschetti;
b)
Ripristino e ampliamento di muretti a secco, terrazzamenti e ciglionamenti preesistenti;
c)
Creazione di fasce tampone vegetate lungo i corsi d’acqua, creazione di corridoi
ecologici;
d)
Riqualificazione di zone umide diffuse lungo le rive di corpi idrici o nella matrice agricola;
e)
Prevenzione dei danni da lupo e da cinghiale.
Attraverso l’azione di collaborazione avviata con il Settore SIRCA e con il Sistema Informativo
Regionale è stato possibile georeferenziare la misura in questione attraverso le informazioni
riguardanti sia dati finanziari che di realizzazione con indicazione del n. di beneficiari e della
superficie (ha) di intervento scendendo fino al dettaglio particellare.
Complessivamente l’azione A relativa all’impianto o ripristino di siepi, filari, boschetti è stata
realizzata solo da due beneficiari ricadenti nei comuni di Molinara (BN) e di Frignano Cilento (SA),
per una superficie di intervento di 378.216 m2. La spesa finanziata per questi due interventi è stata
di € 221.551,34.
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INDICATORE 25 – RIQUALIFICAZIONE DI BORGHI ED ELEMENTI ARCHITETTONICI RURALI
Il monitoraggio di questo indicatore sarà finalizzato alla georeferenziazione degli interventi
realizzati per la Misura 323 - Sviluppo tutela e riqualificazione del patrimonio rurale, rivelatore di
interventi di miglioramento delle risorse/condizioni ambientali nonché di una caratterizzazione del
contesto ecologico e paesaggistico.
La misura ha come finalità il miglioramento e la valorizzazione delle aree rurali, da attuarsi
attraverso la riqualificazione del patrimonio culturale e dell’importante patrimonio naturale che lo
caratterizza.
Le aree rurali regionali, pur se caratterizzate da una stretta dipendenza economica e sociale
dall’agricoltura, presentano punti di forza, che s’identificano nella consistente presenza di contesti
locali “naturali”, nel saldo legame fra la popolazione ed il territorio circostante, nella presenza di
attività artigianali tradizionali legate alla cultura del territorio, di cui la natura è parte fondamentale.
In particolare, la misura si prefigge, attraverso l’educazione ambientale, rivolta a cittadini di ogni
età, di ricostruire il senso d’identità delle popolazioni rurali, sviluppare il senso civico, diffondere la
cultura della partecipazione e della cura del proprio ambiente.
Si potranno realizzare interventi volti alla sensibilizzazione sui temi dello sviluppo sostenibile,
dell’educazione ambientale, della tutela dell’ambiente e della migliore conoscenza del patrimonio
naturale e culturale.
Saranno possibili anche interventi volti alla valorizzazione dei siti Natura 2000 e di altri siti di
grande pregio naturale, orientati alla conservazione degli elementi tipici del paesaggio e delle
caratteristiche culturali, storico/architettoniche e costruttive di luoghi e manufatti presenti nel
paesaggio rurale.
Gli interventi previsti dalla Misura si suddividono in tre tipologie:
•
Tipologia A – promozione di attività e sensibilizzazione al valore del paesaggio e
all’esigenza di tutela delle aree Natura 2000 e dei siti di grande pregio naturale;
•
Tipologia B – lavori necessari per la realizzazione di punti informativi, e per la progettazione
e la realizzazione di punti di osservazione e ristoro per il miglioramento delle condizioni di accesso
alle aree interessate;
•
Tipologia C – lavori finalizzati al recupero e riqualificazione degli elementi architettonici
tipici dei paesaggi rurali.
Complessivamente sono state liquidate 245 domande di aiuto per una spesa finanziata di €
25.075.730, presentate per circa il 90% dalla tipologia C, mentre la tipologia B non è stata attivata
in quanto non sono stati individuati i soggetti gestori da parte dell’Assessorato all’Ambiente dei siti
di elevato pregio naturale e dei siti Natura 2000.
Come si nota dal grafico sottostante la maggior parte degli interventi si concentra in tre province:
Salerno, Benevento e Avellino.
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Distribuzione degli interventi per provincia
Caserta
11%
Salerno
39%
Benevento
28%
Napoli
1%
Avellino
21%
La rappresentazione geografica degli interventi realizzati con il dettaglio comunale è riportata nella
corrispondente tavola del capitolo successivo.
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INDICATORE 26 – RIPRISTINO, AMPLIAMENTO E MANUTENZIONE DI MURETTI A SECCO,
TERRAZZATURE, CIGLIONAMENTI
Per l’azione B relativa al ripristino e ampliamento di muretti a secco, terrazzamenti e ciglionamenti
preesistenti sono state liquidate n. 195 domande di aiuto per un importo finanziato di €
14.187.927,70.
Gli interventi hanno interessato 59 comuni della regione Campania per una superficie di intervento
di complessivi 4.104.729 m2.
La rappresentazione geografica degli interventi realizzati per la Misura 216 è riportata nella tavola
corrispondente del terzo capitolo. Nel grafico sottostante invece si rappresenta la
territorializzazione degli interventi per provincia, dove si evince la concentrazione prevalente delle
azioni realizzate a Benevento e Salerno.
Distribuzione provinciale degli interventi finanziati per la Misura 216
Caserta
1%
Salerno
37%
Benevento
47%
Avellino
2%
Napoli
13%
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INDICATORE n.28 VARIAZIONE USO DEL SUOLO
CUAS 2001
AS- CUAS 2006
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AS-CUAS 2011
AS-CUAS 2011 con edificato CTR
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L’indicatore è stato realizzato attraverso classificazione supervised di immagini satellitari Landsat
2010 e adattato a scala di dettaglio su cartografia dell’Uso Suolo AS-CUAS tramite editing in
ambiente GIS basato su fotointerpretazione interattiva di ortofoto digitali multi spettrali 2011
(AGEA).
La classificazione supervised è stata realizzata attraverso l’estrazione di training site dedotti
dall’AS-CUAS, riclassificata al II Livello di dettaglio, dalle classi “Urbanizzato e superfici artificiali” e
di “Boschi”, quest’ultima è frutto dell’accorpamento di altre classi di uso del suolo compatibile con il
tema forestazione naturale.
Alla classe “Boschi” sono state incluse tutte le superfici rappresentate in AS-CUAS relativi alle
superfici di bosco danneggiate da incendio e/o fenomeni franosi poiché considerati ambedue
fenomeni temporanei, le cui superfici sono comunque destinate a naturale ripopolamento.
Da questa classe sono state inoltre escluse le classi di colture legnose e di castagneti.
L’aggiornamento delle classi di “Urbanizzato e superfici artificiali” e di “Boschi” che rappresentano
verosimilmente le classi di uso del suolo a dinamica più rapida consentono per differenza di
aggiornare le altre classi di land cover (escluso le colture protette in serra).
Lo schema di lavoro ha quindi previsto una prima fase di aggiornamento delle superfici forestali
tramite immagini satellitari Landsat attraverso la produzione di immagini di sisntesi quali un
greeness index da tasseled cup transformation, da una immagine di 2a componente principale da
PCA transformation e da un indice di vegetazione normalizzato NDVI.
Come precedentemente indicato sono stati utilizzati come training site poligoni di classe boschi da
AS CUAS realizzando una immagine classificata in cui venivano evidenziate le differenze tra
bosco classificato (2001 e 2006-2009) e bosco telerilevato nel 2010.
Tale immagine preventivamente vettorializzata è stata utilizzata per l’editing in ambiente GIS con
l’ausilio di ortofoto digitali 2011 (AGEA) in modalità colori reali (visibile) e falso colore (infrarosso
convenzionale), permettendo di ottenere il prodotto finale “Boschi” 2011,.
Stessa procedura è stata realizzata per l’aggiornamento della classe “Urbanizzato e superfici
artificiali” attraverso la produzione di immagini di sisntesi quali un brightness index da tasseled
cup transformation, da una immagine di 1a componente principale da PCA transformation, e da
banda 5 TM infrarosso medio.
Anche in questo caso sono stati utilizzati come training site poligoni di classe “Urbanizzato e
superfici artificiali” da AS CUAS realizzando una immagine classificata in cui venivano evidenziate
le differenze tra aree artificiali (2001 e2006-2009) e aree artificiali telerilevate nel 2010.
Il successivo editing in ambiente GIS con ortofoto digitali 2011 (AGEA) ha permesso di ottenere il
prodotto finale “Urbanizzato e superfici artificiali” 2011.
La sintesi di queste due classi aggiornate al 2011 è stata infine utilizzata per un adeguamento
della rappresentazione AS –CUAS al 2011.
I risultati del confronto 2001, 2006 e 2011 sono rappresentati nelle successive tavole e tabelle.
Tabella descrittiva della variazione uso del suolo (Kmq) nel periodo 2001 2011 e 2006-2011
Superficie territoriale in Campania per uso del suolo tra il 2001 - 2011 (dati in Kmq)
Uso del suolo
Superficie urbanizzata e artificiale
Superficie forestale
Superficie agricola di cui:
Seminativi
Sistemi agricoli complessi
Colture legnose permanenti
Castagneti
Colture protette
Superfici naturali di cui:
Praterie
Rocce e spiagge
2001
928,87
4.439,19
6.975,70
3.851,22
754,75
2.217,60
88,91
63,22
1.247,26
1.095,66
86,43
2011
1.033,39
4.438,26
6.906,55
3.702,56
751,27
2.276,67
83,46
92,59
1.213,90
1.060,30
85,78
Documento di lavoro – settembre 2014
2006
1.008,00
4.420,00
∆ 2006-2001
8,5189531
-0,432286
RAPPORTO INTERMEDIO
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Acque
Totale
Non classificato
Totale superficie territoriale campana
65,17
13.591,02
4,31
13.595,33
67,82
13.592,10
3,23
13.595,33
Tabella descrittiva della variazione uso del suolo (Kmq – Percentuale_ variazione
percentuale) nel periodo 2001 2011
Var_%
Uso del suolo
2001
2011
2001 (%) 2011 (%)
Superficie urbanizzata e artificiale
928,87
1.033,39
6,83
7,60
0,77 11,25
Superficie forestale
4.439,19 4.438,26
32,66
32,65
-0,01 -0,02
Seminativi
3.851,22 3.702,56
28,34
27,24
-1,10 -3,86
Sistemi agricoli complessi
754,75
751,27
5,55
5,53
-0,03 -0,46
Colture legnose permanenti
2.217,60 2.276,67
16,32
16,75
0,43 2,66
Castagneti
88,91
83,46
0,65
0,61
-0,04 -6,13
Colture protette
63,22
92,59
0,47
0,68
0,22 46,46
Praterie
1.095,66 1.060,30
8,06
7,80
-0,26 -3,23
Rocce e spiagge
86,43
85,78
0,64
0,63
0,00 -0,75
Acque
65,17
67,82
0,48
0,50
0,02 4,07
Totale
13.591,02 13.592,10
100
100
0,01
Dato aggregato variazione uso del suolo (Kmq) nel periodo 2001 2011
2001
2011
Uso del suolo
Superficie urbanizzata e
artificiale
928,87 1.033,39
Superficie forestale
4.439,19 4.438,26
Superficie agricola
6.975,70 6.906,55
Superfici naturali
1247,26 1213,9
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In riferimento a quanto finora descritto e rappresentato nelle tabelle allegato è importante
sottolineare alcuni dettagli metodologici e precisazioni sull’approccio elaborativo eseguito che ha
portato alla produzione dei valori sopra riportati.
A seguito dell’analisi delle cartografie CUAS e AS-CUAS sono stati rilevati alcuni errori di falsa
attribuzione di superfici nella classe “Urbanizzato e superfici artificiali” che hanno prodotto
l’aumento artificioso dell’estensione di tale classe (vedi esempi pagine successive).
Ulteriormente a seguito dell’editing di dettaglio sono stati evidenziati ulteriori errori in prossimità dei
limiti della classe che spesso includeva superfici a seminativo, superfici di bosco (cave) e in alcuni
casi includeva serre poste ai limiti dell’abitato.
Al fine di ottenere valori di variazione reali tali errori sono stati pertanto corretti sulle rispettive
cartografie e riportati nelle estensioni rappresentate nelle precedenti tabelle.
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RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
Esempi di errata classificazione di superfici urbanizzate (errore di commissione) presenti su
CUAS e AS-CUAS
Comune di Torella dei Lombardi (AV) CUAS
Comune di Ariano Irpino (AV) AS-CUAS
Esempi di errata classificazione di superfici urbanizzate (errore di commissione) presenti su
CUAS e AS-CUAS
Documento di lavoro – settembre 2014
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
Comune di Bisaccia (AV) CUAS
Comune di Carife (AV) AS-CUAS
Documento di lavoro – settembre 2014
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
Esempi di espansione 2011 della Classe Urbanizzato (in colore nero) su superfici ricadenti
in altre classi di uso suolo
Provincia di Salerno
Provincia di Avellino
Esempi di espansione 2011 della Classe Urbanizzato (in colore nero) su superfici ricadenti
in altre classi di uso suolo
Documento di lavoro – settembre 2014
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
Provincia di Benevento
Provincia di Caserta
Esempi di espansione 2011 della Classe Urbanizzato (in colore nero) su superfici ricadenti
in altre classi di uso suolo
Documento di lavoro – settembre 2014
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
Provincia di Napoli
Provincia di Salerno
Esempi di espansione 2011 della Classe Urbanizzato (in colore nero) su superfici ricadenti
in altre classi di uso suolo
Documento di lavoro – settembre 2014
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
Provincia di Napoli
Provincia di Salerno
Documento di lavoro – settembre 2014
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
Alcuni esempi di dettaglio delle variazioni della Classe Urbanizzato tra il 1998 (Ortofoto it
2000) ed il 2011 (Ortofoto AGEA)
Salerno
1998
2011
Cesa
Documento di lavoro – settembre 2014
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
1998
2011
Nola
Documento di lavoro – settembre 2014
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
1998
2011
Documento di lavoro – settembre 2014
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
Caposele
1998
2011
Eboli
Documento di lavoro – settembre 2014
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
1998
2011
Giugliano – Villa Literno
Documento di lavoro – settembre 2014
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
1998
2011
Documento di lavoro – settembre 2014
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
INDICATORE n.29 RIDUZIONE DELLA PERICOLOSITA’ IDROGEOLOGICA
Il popolamento di questo indicatore è stato reso possibile dal reperimento di dati di sintesi forniti
dal Settore Difesa del Suolo AGC 15, estratti dal “Rapporto sulla difesa del suolo 2013” in via di
pubblicazione, ed elaborati sui dati dei Piani Stralcio Assetto Idrogeologico delle Autorità di Bacino.
I dati forniti dal Settore Difesa del Suolo, resi pubblici in questo documento, evidenziano un
incremento delle superfici a pericolosità idrogeologica (Frane) del 14,3% tra i periodi
2001/2007 e 2010/2012.
Tale valore positivo è il risultato degli aggiornamenti cartografici sulle aree a pericolosità da frana
realizzato da alcune Autorità di Bacino tra gli anni 2010 e 2011, fatta esclusione per l’Autorità di
bacino Nazionale Liri-Garigliano e Volturno e per l’Autorità di bacino dei fiumi Trigno, Biferno e
Minori, Saccione e Fortore.
Le prime due tabelle che seguono indicano pertanto la sintesi dell’estensione in m2 delle aree P4
(molto elevata), P3 (elevata), P2 (media) e P1 (scarsa) per la prima edizione dei PSAI (2001-2007)
e per i successivi aggiornamenti (2010-2011).
La terza tabella indica il confronto delle estensioni, espresse in km2, e in percentuale sull'area
totale della corrispondente Autorità di Bacino, delle aree a pericolo da frana calcolate per il PSAI
(2001-2007) e gli "aggiornamenti" (2010-2012).
Le ultime due tabelle di sintesi rappresentano il confronto dei dati aggregati di estensione areale
(espressi in km2) ed in percentuale rispetto all'area totale delle Autorità di Bacino in Campania,
pari a 13.589 km2, relativi alle aree a pericolo di frana riportate nelle cartografie dei Piani Stralcio di
Assetto Idrogeologico delle Autorità di Bacino competenti nel territorio regionale.
Tra queste l’ultima indica l’estensione in km2 ed in percentuale sull'area totale delle AdB delle sole
classi P4 e P3 aggregate, cioè pericolosità da elevata a molto elevata, e delle superfici totali di
pericolosità (P4 + P3 + P2 + P1).
Documento di lavoro – settembre 2014
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
Autorità di Bacino
Liri-Garigliano e
Volturno
P4
P3
413.527.533
P2
P1
altro
131.161.176
211.148.908
8.381.016
Fortore
20.009.268
61.719.562
14.628.462
Puglia
103.428.188
137.597.954
62.730.892
Sele
149.051.867
110.528.974 614.594.670
Nord-Occidentale
143.657.611
55.596.262
45.915.773
Sarno
124.254.489
94.505.507
73.477.367 215.744.580
Destra Sele
12.737.737
67.720.489
56.526.334 186.006.880
Sinistra Sele
29.891.639
55.300.609
Totale Campania
580.411.398
764.834.715
145.214.333
9.031.997
71.179.972 770.749.022
851.809.694 1.219.182.245 779.781.019
2
Sintesi delle estensioni, espresse in m , delle aree a pericolosità da frana (PSAI prima edizione
2001-2007) - Nota: Nel computo dell'Autorità di Bacino Liri-Garigliano e Volturno sono incluse
anche le aree cartografate solo con le classi di rischio, considerando le classi di pericolosità (cfr.
"attenzione") corrispondenti.
Autorità di
Bacino
P4
Liri-Garigliano e
Volturno (1a
413.527.533
ediz.)
Fortore (1a
ediz.)
Puglia
Sele
20.108.721
NordOccidentale
(ediz. 2010)
P3
P2
P1
131.161.176
211.148.908
8.381.016
20.009.268
61.719.562
14.628.462
103.516.180
137.130.438
62.817.720
190.353.084
543.862.941 1.760.521.525
147.862.289
45.388.220
altro
748.512
54.997.625
Sarno
118.065.999
57.651.930
103.767.519 279.038.309
Destra Sele
17.697.914
315.260.442
117.340.690
99.319.485
Sinistra Sele
45.328.378
41.046.381
73.660.410
159.497.981 100.765.616
3.513.931
Totale
614.728.545 1.006.860.750 1.294.018.688 2.439.202.123 105.028.059
Campania
Sintesi delle estensioni, espresse in m2, delle aree a pericolosità da frana (PSAI aggiornamenti
2010-2012) - Nota:Per le Autorità di Bacino Fortore e Liri-Garigliano e Volturno, in mancanza di
dati aggiornati, si riportano i dati relativi, rispettivamente, al Progetto di piano ed alla 1a edizione.
Nel computo dell'Autorità di Bacino Liri-Garigliano e Volturno sono incluse anche le aree
cartografate solo con le classi di rischio, considerando le classi di pericolosità (cfr. "attenzione")
corrispondenti.
Documento di lavoro – settembre 2014
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
Autorità di
Bacino
km2
%
P4
Liri-Garigliano
e Volturno
(2006)
km2
%
P3
km2
%
P2
km2
%
P1
km2
%
km2
Area t.
P altro
413,6 7,4
131,2
2,3
211,2
3,8
8,4
0,2
44,7
0,8
5583,7
nd
20,1
8,0
61,8
24,7
14,7
5,9
nd
nd
250,1
Fortore (2006)
nd
Puglia (2005)
Puglia (2011)
nd
nd
Sele (2001)
nd
nd
149,1
5,9
Sele (2011)
20,1
0,8
190,3
7,6
Dx Sele (2002)
Dx Sele (2011)
12,8
17,7
1,9
2,6
67,8
315,3
10,0
46,4
8,3
56,6
117,4 17,3
Sx Sele (2002)
29,9
1,9
55,4
3,5
145,3
9,1
71,2
Sx Sele (2011)
45,4
2,8
41,1
2,6
73,7
4,6
159,5 10,0
nd
48,
2
nd
nd
nd
143,7
10,3
55,6
4,0
46
3,3
9,1
0,7
1392,4
nd
nd
147,9
10,6
45,4
3,3
55
4,0
nd
nd
1392,4
N. Occid.
(2002)
N. Occid.
(2010)
103,4
103,5
137,6
137,1
62,7
62,8
nd
nd
614,6 24,5
1.760,
70,2
543,9 21,7
50
110,6
4,4
186,1 27,4
99,4 14,6
4,5
869,5
869,5
nd
nd
2508,8
0,7
0,0
2508,8
nd
3,6
nd
0,5
679,8
679,8
770,8
1598,1
1598,1
17,
13,4 73,5 10,4 215,8 30,6
nd 706,2
94,6
nd
6
16,
8,2 103,8 14,7 279,1 39,5
Sarno (2011) 118,1
nd 706,2
57,7
nd
7
Confronto delle estensioni, espresse in km2 e in percentuale sull'area totale della corrispondente
Autorità di Bacino , delle aree a pericolo da frana calcolate per il PSAI (2001-2007) e gli
"aggiornamenti" (2010-2012).
Sarno (2002)
124,3
pericolo frana P4 kmq P4 % P3 kmq P3 % P2 kmq P2 % P1 kmq P1 % altro kmq altro %
580,5
4,3
764,9
5,6
851,9
6,3 1.219,2 9,0
779,8
5,7
2001-2007
614,7
4,5 1.006,9 7,4 1.294,0 9,5 2.439,2 18,0
105,0
0,8
2010-2012
pericolo frana
P3-P4 kmq
P3-P4 %
P tot kmq
P tot %
1.345,4
9,9
3.416,5
25,1
2001-2007
1.621,6
11,9
5.354,8
39,4
2010-2012
Sintesi e confronto dei dati aggregati di estensione areale (espressi in km2) ed in percentuale
rispetto all'area totale delle Autorità di Bacino in Campania (pari a 13.589 km2) relativi alle aree a
pericolo di frana riportate nelle cartografie dei Piani Stralcio di Assetto Idrogeologico delle Autorità
di Bacino competenti nel territorio regionale
Documento di lavoro – settembre 2014
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
Esempi di dettaglio aumento franosità in aree agroforestali
Montaguto
1998
2011
Documento di lavoro – settembre 2014
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
Lacedonia
1998
2011
Documento di lavoro – settembre 2014
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
INDICATORE 31 – IMPACT ON LANDSCAPE DIVERSITY
Documento di lavoro – settembre 2014
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
L’impact on landscape diversity, popolato utilizzando i dati ISTAT del VI Censimento
dell’Agricoltura, è un indicatore della pressione sulle risorse ambientali derivante dalla tipologia di
ordinamento colturale adottato.
L’indicatore 31 consiste nella definizione dei seguenti rapporti percentuali:
•
•
•
la SAU a seminativi rispetto alla SAU totale (48,79%);
la SAU a prati e pascoli permanenti rispetto alla SAU totale (21,92%);
la SAU a colture legnose rispetto alla SAU totale (28,66%).
In linea generale, in Campania si osserva (vedi tabella) un aumento delle superfici destinate a prati
e pascoli permanenti e una contrazioni delle altre due tipologie.
Territorio
Campania
Caserta
Benevento
Napoli
Avellino
Salerno
2010
2000
% prati
% prati
%
%
%
%
e
e
seminativ
legnose/ seminativ
legnose/
pascoli/
pascoli/
i/SAU
SAU
i/SAU
SAU
SAU
SAU
48,79
21,92
28,66
49,70
19,34
30,12
56,69
13,05
29,96
52,77
18,03
28,77
65,31
11,74
22,22
67,20
9,96
21,87
37,01
1,52
60,67
36,19
0,59
62,21
64,72
12,53
22,10
64,79
11,23
23,15
25,38
41,84
32,03
29,32
34,81
34,90
Il confronto tra il 2010 e il 2000 a livello comunale (vedi tavole) evidenzia quanto segue:
•
La superficie coltivata a piante arboree diminuisce soprattutto nella piana flegrea, in
penisola sorrentina e amalfitana, sulle colline salernitane e del basso Cilento costiero;
Documento di lavoro – settembre 2014
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
•
•
mentre si osservano aumenti nella Piana del Garigliano, nella zona più alta delle coste del
Cilento e sulle colline irpine. (vedi tavola indicatore 34 Differenza % legnose)
Una contrazione della superficie a per i prati e pascoli permanenti in molti comuni dell’alto
casertano, e un aumento nelle aree del basso Cilento, sulla costiera amalfitana e sulle
colline dell’Alto Sele . (vedi tavola indicatore 34 Differenza % pascoli)
La superficie investita a seminativi si riduce vistosamente in buona parte del Cilento, nelle
colline irpine, nella Valle dell'Irno e nella parte alta della provincia casertana; lievi aumenti
si osservano invece nella piana flegrea, sulla prima parte della costa salernitana ed in
alcune aree delle colline del Fortore e del Volturno. (vedi tavola indicatore 34 Differenza
% seminativi).
Documento di lavoro – settembre 2014
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
INDICATORE 32 – AGRITURISMO
Documento di lavoro – settembre 2014
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
Il popolamento di questo indicatore, che valuta la pressione sulle risorse ambientali esercitata da
tali attività, è stato realizzato tramite dati resi disponibili sia direttamente dal referente della Misura
311 del PSR 2007/2013 sia dal Sistema Informativo Regionale. È stato così possibile le seguenti
informazioni:
•
•
•
% tra il numero di aziende che svolgono attività di agriturismo/totale complessivo
delle aziende agricole operanti in Campania;
% aziende che hanno partecipato al PSR - Misura 311 e il confronto tra le aziende
che hanno partecipato alle ultime due programmazioni;
la georeferenziazione degli interventi realizzati e della spesa finanziata con
dettaglio comunale.
La Misura 311 - Diversificazione in attività non agricole – è stata attivata per offrire un’integrazione
di reddito ai componenti della famiglia agricola mediante la promozione della diversificazione verso
le attività non tradizionalmente agricole, incluse quelle sociali.
In sintesi, la misura ha l’obiettivo di favorire la piena occupazione dei componenti della famiglia
agricola, contenere lo spopolamento delle aree marginali, garantire lo sviluppo sostenibile del
territorio, promuovere l’uso di tecnologie multimediali e favorire la tutela del patrimonio naturale e
culturale delle aree rurali.
La presente misura prevede le seguenti tipologie di intervento:
A.
B.
C.
D.
Recupero, riattamento, risanamento conservativo, riqualificazione funzionale di
volumetrie aziendali per: alloggio e/o ristorazione, attività didattiche, attività
sociali, attività di custodia, pensione e servizi per animali domestici, attività
artigianali tipiche del mondo rurale.
Investimenti per la sistemazione di superfici aziendali (agricampeggio e aree verdi
attrezzate).
Acquisto di arredi ed attrezzature funzionali alle attività da implementare di cui ai
punti A) e B).
Investimenti per la produzione di energia da fonti rinnovabili (Realizzazione di
impianti, fino ad 1MW di potenza, per la produzione di energia da fonti rinnovabili
destinata alla vendita).
La misura trova attuazione: nelle Macroaree C, D1 e D2; nelle aree Parco e Riserve naturali in
Campania, nelle aziende tabacchicole in riconversione.
Sulla base dell’elenco ufficiale delle aziende agrituristiche aggiornato a luglio 2013 e pubblicato sul
sito regionale, in Campania sono presenti 404 aziende agrituristiche, che rappresentano solo lo
0,3% delle aziende agricole censite dall’ISTAT.
La ripartizione degli agriturismi a livello provinciale è riportante nel grafico successivo:
Documento di lavoro – settembre 2014
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
Localizzzione provinciale delle aziende agrituristiche in Campania
Napoli; 74
Salerno; 136
Caserta; 39
Benevento; 90
Avellino; 65
Alla Misura 311 hanno aderito, invece, 154 aziende, pari al 38% di quelle agrituristiche, di cui 16 in
provincia di Caserta, 45 a Benevento, 2 a Napoli, 41 ad Avellino e 50 a Salerno, per una spesa
complessiva finanziata di € 10.619.307,08.
Nella precedente programmazione – Misura 413 del POR Campania 2000/2006 – sono state
liquidate n. 149 aziende agrituristiche, per una spesa complessiva di € 8.614.989,56, di cui 12 in
provincia di Caserta, 62 a Benevento, 13 a Napoli, 25 ad Avellino e 37 a Salerno.
Nelle tavole precedenti è riportata la territorializzazione a livello comunale degli interventi realizzati
per la Misura 311 attuata nella presente programmazione e per la Misura 413 attuata nella
precedente programmazione.
Documento di lavoro – settembre 2014
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
INDICATORE 33 – PRATICHE DI FERTILIZZAZIONE E MIGLIORAMENTO
Il popolamento di questo indicatore, che valuta la pressione sulle risorse ambientali esercitata da
tali attività, è stato possibile sulla base delle informazioni ricevute dal referente del Piano regionale
di consulenza alla fertilizzazione aziendale (PCRFA) del Settore SIRCA relativi al numero di
aziende aderenti con dettaglio provinciale.
A partire dalla fine dagli anni novanta è attivo in Campania il Piano Regionale di Consulenza alla
Fertilizzazione Aziendale (PRCFA).
L’obiettivo del Piano è la razionalizzazione dell’uso dei concimi chimici da parte delle aziende
agricole, nell’ottica del mantenimento dei livelli di produzione delle colture e di tutela dell’ambiente.
Il Piano Regionale di Consulenza alla Fertilizzazione Aziendale (PRCFA) 2011 -2012 è stato
approvato con DGR n. 637 del 15.11.2011, e prevede realizzazione delle seguenti Azioni:
•
•
•
· Azione 1 - Servizi di consulenza;
· Azione 2 – Monitoraggio delle aziende aderenti;
· Azione 3 – Attività di sperimentazione e ricerca.
Complessivamente in Campania nel 2012 sono presenti 7.757 aziende che hanno aderito al
PCRFA.
Numero di aziende aderenti al PRCFA
Anno
2007
2008
Salerno
1.963
2.090
Benevento
n.d.
n.d.
Avellino
918
1.139
Napoli
684
707
Caserta
n.d.
n.d.
2009
2.095
n.d.
1.202
715
n.d.
2010
2.158
n.d.
1.239
659
1.240
Documento di lavoro – settembre 2014
2011
2.199
n.d.
1.357
600
1.165
2012
2.167
2.717
1.325
544
1.004
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
INDICATORE 34 – CARICO ZOOTECNICO
Documento di lavoro – settembre 2014
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
L’indicatore di pressione della zootecnia sull’ambiente è rappresentato dal n. di capi allevati delle
diverse specie zootecniche e dalla consistenza delle Unità di bovino adulto (UBA) calcolate per il
2000 e per il 2010 attraverso i dati degli ultimi due Censimenti ISTAT sull’agricoltura a livello
regionale e comunale.
Il calcolo delle UBA si avvale di un sistema di pesi che porta ad esprimere in forma standardizzata
la consistenza zootecnica, in termini assoluti e per unità di superficie, in modo da rendere le
diverse specie zootecniche omogenee e comparabili nel tempo. In particolare l’indice si calcola
con la seguente formula:
n
UBA =
∑K *N
i =1
Dove:
K = fattore di conversione diverso per specie;
N = numero di esemplari della specie i-esima;
n = numero di tipologie di specie allevate.
Per il calcolo dei coefficienti di conversione K sono stati utilizzati i valori tabellari riportati
nell’Allegato I del Regolamento (CE) n. 1200/2009 del 30 novembre 2009.
L’indicatore descrive il carico inquinante generato dai capi di bestiame allevati sul territorio, con
particolare riferimento ai suoi possibili impatti sulla qualità dei suoli e delle acque che ci ha portato
ad esprimere il carico zootecnico in termini di UBA per ettaro di Superficie agricola utilizzata
(SAU), che esprime la densità zootecnica sul territorio.
Il carico di bestiame che ciascuna azienda può sopportare per non incorrere in rischi di eccessivi
apporti azotati ai terreni deve essere definito prendendo in considerazione ei quantitativi di effluenti
che ogni specie animale mediamente è in grado di produrre nel corso dell’anno, e del relativo titolo
di azoto che detti effluenti contengono.
Il PSR, richiamando il concetto di buone pratiche agricole e di condizionalità, in particolare per il
rispetto standard di condizionalità 4.6 - Densità di bestiame minimi e/o regimi adeguati, che
stabilisce un carico minimo e massimo compreso tra 0,2 e 4 UBA/HA, introduce delle regole
all’accesso ai benefici per le aziende che aderiscono alla misure agroambientali.
Documento di lavoro – settembre 2014
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
Dall’analisi dei dati ISTAT (vedi tabella n.) risulta in linea generale una contrazione del numero di
capi allevati per molte specie zootecniche, tranne che per gli equini e per i bufali, che mostrano un
aumento generalizzato su tutto il territorio campano ed in particolare nel beneventano.
In termini di UBA spicca il valore elevato per la specie bufalina che si concentra prevalentemente
nelle province di Caserta e Salerno. A seguire troviamo il carico di bestiame bovino, presente
soprattutto a Salerno, Benevento e Caserta.
Il confronto del carico inquinante generato dai capi di bestiame allevati tra i due Censimenti del
2000 e del 2010 è stato realizzato direttamente attraverso la mappatura dei valori di UBA/SAU per
singolo comune campano e per ogni specie zootecnica allevata, riportata nelle tavole successive,
al fine di valutare l’eventuale aumento o diminuzione della pressione zootecnica sui diversi sistemi
territoriali campani e il rispetto del carico massimo ammissibile.
Dall’osservazione delle tavole emerge quanto segue:
•
•
•
•
•
•
•
Il carico zootecnico complessivo risulta più incidente nella Piana de Volturno e nella
Piana del Sele.
La relativa pressione sul territorio espressa come UBA/SAU eccede il carico
massimo ammissibile nei seguenti comuni: Agerola, Pimonte, Castellammare di
Stabia, Gragnano, Piano di Sorrento, Vico Equense, Brusciano, Nola, Mercato San
Severino, Cancello ed Arnone, Castel Volturno, Gioia sannitica, Grazzanise, Piana
di Monte Verna, Pietravairano, Sant'Angelo d'Alife, Casalduni e Morcone.
Per i bovini la relativa densità sulla SAU risulta eccedente rsipetto ai limiti imposti
dalla condizionalità nei seguenti comuni: Castellammare di Stabia, Vico Equense,
Gioia Sannitica, Pimonte, Agerola, Mercato San Severino, Piana di Monte Verna,
Pietravairano, Piano di Sorrento e Montella
Per i bufalini: Castel Volturno, Gioia Sannitica, Cancello ed Arnone, Grazzanise,
Santa Maria la Fossa, Sant'Angelo d'Alife e Pastorano.
Per i suini: Mercato San Severino, Pimonte, Vico Equense, e Atena Lucana
Per gli avicoli: Gragnano, Nola, Brusciano, Castellammare di Stabia, Casalduni e
Morcone.
Per le altre specie zootecniche considerate la pressione del carico zootecnico non
supera i 4 UBA/SAU.
N. capi
2010
Tipo
Bovini Bufalini Equini Ovini Caprini Suini
Avicoli
Conigli
allevamento
Campania 182.630 261.506 6.265 181.354 36.051 85.705 3.800.685 369.305
Caserta
43.348 172.353 1.790 39.287 3.377 4.856 399.007 38.718
Benevento
48.453
1.611
801 46.968 4.011 40.593 1.237.850 192.915
Napoli
7.788
2.321 1.122
3.606 1.883 6.143 1.342.790 20.957
Avellino
26.991
792
562 34.501 2.272 8.683 230.430 85.618
Salerno
56.050 84.429 1.990 56.992 24.508 25.430 590.608 31.097
N. capi
Variazione in percentuale %
Tipo
allevamento
Campania
Bovini
Bufalini Equini
Ovini
Caprini
Suini
Avicoli
Conigli
-13,96
100,03
26,13
-19,70
-23,04
-35,68
-27,74
Caserta
-17,66
82,81
42,97
-0,36
-23,09
-38,15
-38,61
Benevento
-10,80
656,34
16,09
-32,10
-38,43
-22,77
34,90
Napoli
-8,25
81,90
359,84 267,21 164,84
-50,00
-48,03
-35,573
13,6067
35,5034
25,6053
Documento di lavoro – settembre 2014
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
Avellino
Salerno
Tipo
allevamento
Campania
Caserta
Benevento
Napoli
Avellino
Salerno
-23,15
-9,14
280,77
142,91
-13,27
-6,70
-41,37
-0,72
-44,12
-21,35
-61,11
-33,48
UBA (2010)
Bovini
Bufalini
Equini
Ovini
Caprini
135.888,60 227.015,00 5.012,00 18.135,40 3.605,10
33.262,50 148.951,80 1.432,00 3.928,70 337,70
34.870,20 1.398,00
640,80 4.696,80 401,10
5.583,70
1.953,80
897,60
360,60
188,30
19.583,00
734,40
449,60 3.450,10 227,20
42.589,20 73.977,00 1.592,00 5.699,20 2.450,80
Documento di lavoro – settembre 2014
-38,50
-19,52
Suini
23.973,80
1.100,99
11.189,61
1.778,29
2.536,94
7.367,97
-40,121
-46,509
Avicoli
45.027,17
5.058,72
14.903,93
15.874,37
3.103,36
6.086,79
Conigli
2652,76
275,9
1178,71
148,92
854,74
194,49
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
BOVINI
BUFALINI
Documento di lavoro – settembre 2014
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
CAPRINI
Documento di lavoro – settembre 2014
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
OVINI
Documento di lavoro – settembre 2014
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
EQUINI
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RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
SUINI
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RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
CONIGLI
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RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
AVICOLI
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RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
2.1
Osservazioni conclusive
Il contesto di riferimento propone una serie di elementi da valutare con attenzione, non solo in
riferimento alla situazione di crisi permanente che grava sulla nostra economia, e che appare
particolarmente drammatica nella nostra regione (precipitata all’ultimo posto nella classifica
regionale del Pil pro-capite), ma anche alla complessiva tenuta dell’agroalimentare campano ed
alle dinamiche strutturali osservate nell’ultimo decennio.
Oggi il settore agricolo si trova ad affrontare un passaggio decisamente impegnativo della storia
recente in quanto deve adeguarsi e rispondere ad esigenze e sollecitazioni prevalentemente
esterne. Si avverte, in particolare, ciò che si può definire una “crisi di prospettiva”, che occorre
fronteggiare con chiare linee di indirizzo politico.
In un contesto tanto dinamico, soggetto a driving forces (spinte) molteplici e differenziate, molto
spesso caratterizzate da effetti differiti nel tempo, risulta essenziale comprendere la rilevanza di
una specifica inferenza osservabile a carico di aspetti fisiografici, agroforestali, ecologici,
paesaggistici e ambientali, come specifico effetto, diretto o indiretto, dell’attuazione di una
determinata misura del PSR.
Dai dati dell’ultimo Censimento ISTAT dell’Agricoltura, emerge che il settore agricolo campano è
interessato anche da altre dinamiche strutturali interne che vanno in ogni caso indagate ed
analizzate in quanto indirizzate verso una riorganizzazione strutturale in atto. In particolare,
possiamo evidenziare nel panorama dei dati statistici elaborati i seguenti aspetti:
•
l’incidenza della SAU rispetto alla superficie territoriale è diminuita dal 52% al 40%, con un
calo di 12 punti percentuali che risulta in linea con i valori nazionali e del Mezzogiorno ; nonostante
il continuo consumo di suolo verificatosi nel corso degli anni la riduzione di SAU in Campania si
attesta su valori modesti (-6%) destinando all’agricoltura ben il 53% del territorio regionale;
•
aumenta la dimensione media aziendale passando da 2,50 ha alla classe di SAU di 4,01
ettari, in particolar modo nelle province di Avellino, Caserta e Benevento;
•
sono in crescita gli investimenti nel settore da parte delle società ed aumenta la superficie
agricola gestita in forma societaria, dove il primato va alla provincia di Salerno sia in termini
numerici (36,4%) che di superficie (62,9%);
Documento di lavoro – settembre 2014
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
•
emerge un fenomeno di flessibilità della struttura fondiaria riconducibile anche
all’incremento di superficie condotta in affitto o in uso gratuito, e conseguentemente diminuisce la
SAU di proprietà;
•
si modifica anche la struttura della forza lavoro agricola, dove si nota un maggior ricorso
all’uso di manodopera extra-familiare, pur rimanendo la conduzione familiare dell’azienda la
tipologia prevalente. Il 62,4% dei capi azienda è maschio ma aumenta la percentuale di aziende
gestite da donne che passa dal 34,8% del 2000 al 37,6%, la provincia con la maggior quota di
imprenditrici è Salerno (33,4% del totale regionale);
•
si rileva una particolare attenzione degli operatori del settore per la tutela e la salvaguardia
del territorio, con un’incidenza percentuale (19,6%) di aziende coinvolte in azioni di manutenzione
e/o realizzazione di siepi, filari e muretti superiore sia alla media nazionale (17,2%) che rispetto al
Sud (12,9%).
Il presente Rapporto Intermedio di Monitoraggio Ambientale dell’attuale PSR 2007-2013
(settembre 2013) ha permesso di identificare ulteriori trend tramite la produzione e successiva
elaborazione di indicatori di contesto e di sensibilità ambientale.
Gli indicatori utilizzati sono finalizzati alla caratterizzazione della situazione ambientale ed al
monitoraggio del processo del programma, consentendo di quantificare:
lo stato iniziale dei sistemi ambientali con riferimento alle variabili maggiormente
rappresentative;
le pressioni a carico delle principali risorse e matrici ambientali (suolo, acqua, biodiversità,
etc.);
le risposte (prestazioni) in termini di mutamento, a carattere positivo o negativo, dei
comportamenti degli operatori agricoli e delle pratiche gestionali che hanno incidenza sulla
qualità/stato delle risorse ambientali.
In particolare, tale Rapporto Intermedio di Monitoraggio Ambientale 2013 ha evidenziato e
descritto il seguente contesto di riferimento:
• Il ruolo forte dell’agricoltura il Campania, testimoniato anche dal fatto che la SAU
rappresenta il 53% del territorio regionale, comporta oggi una maggiore attenzione non più
solo agli aspetti tecnico-economici ma soprattutto a quelli sociali, culturali e ambientali cui il
settore agricolo è sempre più chiamato a svolgere. Dall’analisi svolta è emersa una
particolare attenzione degli operatori del settore per la tutela e la salvaguardia del territorio,
con un’incidenza percentuale (19,6%) di aziende coinvolte in azioni di manutenzione e/o
realizzazione di siepi, filari e muretti superiore sia alla media nazionale (17,2%) che rispetto
al Sud (12,9%). Inoltre per la Misura 216 del PSR - AZIONE A - Ripristino o impianto di
siepi, frangivento, filari, boschetti: in Campania sono stati finanziati solo due beneficiari
ricadenti nei comuni di Molinara (BN) e di Frignano Cilento (SA), per una superficie di
intervento di 378.216 m2. per l’Azione B - Ripristino, ampliamento e manutenzione di
muretti a secco, terrazzature, ciglionamenti: in Campania sono state liquidate n. 195
domande di aiuto per un importo finanziato di € 14.187.927,70. Gli interventi hanno
interessato 59 comuni della regione Campania (soprattutto per le province di Salerno e
Benevento) per una superficie di intervento di complessivi 4.104.729 m2.
• In Campania le aziende agrituristiche rappresentano solo lo 0,3% delle aziende agricole
censite dall’ISTAT e di queste il 38% (154 aziende) hanno aderito alla Misura 311, di cui 50
in provincia di Salerno, 45 a Benevento, 41 ad Avellino, 16 Caserta e 2 a Napoli, per una
spesa complessiva finanziata di € 10.619.307,08.
• Si assiste ad un fenomeno di ristrutturazione aziendale che si muove nella direzione di
dimensioni medie maggiori ( 4 ha/azienda), accompagnato dalla scomparsa di molte
aziende che si collocavano nelle classi più basse (Indicatore 23 – concentrazione). Questo
fenomeno è più significativo nelle colline del Fortore e dell’Alta Irpinia, nelle Colline
Salernitane, ai piedi del Monti Picentini e nella Piana del Sele, nel Cilento interno e in
corrispondenza del Vallo di Diano.;
• L’agricoltura si muove verso un minore sfruttamento del suolo: in Campania si è avuta una
diminuzione della superficie agricola investita a colture legnose e piante industriali, mentre
è rimasta invariato il peso delle coltivazioni floricole e orticole (Indicatore 22 –
Documento di lavoro – settembre 2014
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
intensificazione). Questa tendenza verso un’agricoltura estensiva più rispettosa e
sostenibile per l'ambiente è testimoniata anche dall’indicatore Impact on landscape
diversity che mostra l’aumento delle superfici destinate a prati e pascoli permanenti
soprattutto nel salernitano.
La produzione e l’elaborazione degli indicatori popolati su base ISTAT,su base Informativa da SIT
Agricoltura, SIAN (AGEA), SIGRIAN (INEA) e da dati tele rilevati da satellite ed aereo hanno
evidenziato ulteriori tematiche:
Risultati dell’analisi degli indicatori sulle risorse idriche
• Nel panorama agricolo campano, l’agricoltura irrigua conserva un ruolo rilevante e stabile
(15% della SAU) e si concentra soprattutto nelle pianure scavate dal Volturno, dal Sele e dal
Sarno (coltivazioni cerealicolo-zootecniche utilizzate per gli allevamenti bovini e bufalini,
nonché produzioni ortofrutticole ed arboricole). Il 66% dei consumi idrici è per uso irriguo
(stima INEA).
• Resta ancora molto elevato il ricorso all’approvvigionamento da acque sotterrenaee
all’interno o nelle vicinanze dell’azienda, che diventa predominante nelle province di Napoli e
Caserta (Massiccio del Matese e Piana del Sele) dove sono stati censiti anche i più elevati
consumi irrigui.
• Nelle storiche e principali zone agricole della nostra regione (Piana campana e colline
cilentane) risulta più elevato risulta l’approvvigionamento irriguo dai Consorzi.
• Predomina l’utilizzo dei sistemi di irrigazione verso tecniche che garantiscono una migliore
efficienza irrigua (sistema ad aspersione praticato sul 53% della superficie irrigua).
• Il 10,4% (62.194 ettari) della superficie agricola rientrante nei limiti dei Consorzi è irrigata a
ruolo, di cui 14.000 ha sono ancora serviti dalla rete a pelo libero.
Risultati dell’analisi degli indicatori relativi alle pratiche agricole
• Si riduce la ricaduta sul suolo derivante dai fertilizzanti chimici e dai prodotti fitosanitari, ad
eccezione della calciocianammide (azione polivalente) e dei prodotti fitosanitari classificati da
ISTAT come vari. Per un impatto più sostenibile sul suolo si segnala che risulta in crescita il
ricorso a prodotti fitosanitari biologici anche se il loro utilizzo rispetto agli altri prodotti è
ancora modesto.
• Pratiche di fertilizzazione e miglioramento: la razionalizzazione dell’uso dei concimi chimici
da parte delle aziende agricole, nell’ottica del mantenimento dei livelli di produzione delle
colture e di tutela dell’ambiente, è attuata da 7.757 aziende (6% delle aziende agricole).
• Gli operatori biologici in Campania rappresentano, nel 2011, il 4% del totale nazionale
(+8,3% rispetto al 2010) e mostrano un trend in crescita dal 2004.
• Dal 2008 anche la superficie agricola investita ad agricoltura biologica è in crescita (+34%);
tra i principali orinamenti produttivi troviamo: prati e pascoli (29%), frutta in guscio (24%),
colture foraggere e altri seminativi (15%) e olivo (13%).
• Le realtà biologiche campane (1% delle aziende agricole campane) si concentrano in
prevalenza nelle seguenti aree: Roccamonfina - Piana del Garigliano , Monti Picentini,
Colline del Cilento Costiero e - Monte Taburno - Valle Telesina.
• Per quanto riguarda la zootecnia biologica, sono presenti 170 aziende localizzate in 69
comuni, in cui si allevano complessivamente 161.598 capi.
Risultati dell’analisi degli indicatori relativi al carico zootecnico
• Il carico zootecnico complessivo risulta più incidente nella Piana de Volturno e nella Piana
del Sele.
• La relativa pressione sul territorio espressa come UBA/SAU eccede il carico massimo
ammissibile nei seguenti comuni: Agerola, Pimonte, Castellammare di Stabia, Gragnano,
Piano di Sorrento, Vico Equense, Brusciano, Nola, Mercato San Severino, Cancello ed
Arnone, Castel Volturno, Gioia sannitica, Grazzanise, Piana di Monte Verna, Pietravairano,
Sant'Angelo d'Alife, Casalduni e Morcone.
• Per i bovini la relativa densità sulla SAU risulta eccedente rsipetto ai limiti imposti dalla
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MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
•
•
•
•
condizionalità nei seguenti comuni: Castellammare di Stabia, Vico Equense, Gioia Sannitica,
Pimonte, Agerola, Mercato San Severino, Piana di Monte Verna, Pietravairano, Piano di
Sorrento e Montella
Per i bufalini: Castel Volturno, Gioia Sannitica, Cancello ed Arnone, Grazzanise, Santa Maria
la Fossa, Sant'Angelo d'Alife e Pastorano.
Per i suini: Mercato San Severino, Pimonte, Vico Equense, e Atena Lucana
Per gli avicoli: Gragnano, Nola, Brusciano, Castellammare di Stabia, Casalduni e Morcone.
Per le altre specie zootecniche considerate la pressione del carico zootecnico non supera i 4
UBA/SAU.
Risultati dell’analisi degli indicatori relativi alla superficie forestale ed alla variazione di uso del
suolo
• La superficie forestale tra il 2006 e il 2011 si mantiene sostanzialmente stabile (+0,4%), in
termini numerici aumenta di soli 18 kmq.
• Le nuove superfici boscate, rilevate al 2011, rispetto a quelle mappate nella carta AS_CUAS
sono pari a 19,41 Kmq.
• La superficie urbanizzata ha un incremento dell’11% circa tra il 1001 ed il 2011 (periodo di
rilevamento), così come le colture permanenti che evidenziano un aumento del 46,46 %, in
contrazione i castagneti e le praterie, per effetto della progressione del bosco in aree
naturali..
Documento di lavoro – settembre 2014
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
Indicatore comunitario CI 19 - Area under organic farming
Il comparto biologico - normativa
Il sistema di produzione biologico è disciplinato dai seguenti regolamenti:
• Regolamento (CE) n. 834/2007del Consiglio del 28 giugno 2007 relativo alla produzione
biologica e all’etichettatura dei prodotti biologici e che abroga il Regolamento (CEE) n.
2092/91, smi;
• Regolamento (CE) n. 889/2008della Commissione del 5 settembre 2008 recante modalità
di applicazione del Regolamento (CE) n. 834/2007 del Consiglio, smi;
• Regolamento (CE) n. 1235/2008 della Commissione dell’8 dicembre 2008 recante modalità
di applicazione del Regolamento CE n. 834/2007 del Consiglio per quanto riguarda il
regime di importazione di prodotti biologici dai paesi terzi.
La normativa europea istituisce un particolare sistema di controllo e di certificazioni teso a
verificare e certificare il rispetto delle regole, dalla produzione agricola alla vendita del prodotto
finale, in modo da garantire gli operatori di tutta la filiera ed in particolare il consumatore finale.
La produzione biologica si basa sui seguenti principi:
a) la progettazione e la gestione appropriate dei processi biologici fondate su sistemi ecologici che
impiegano risorse naturali interne ai sistemi stessi con metodi che:
• utilizzano organismi viventi e metodi di produzione meccanici;
• praticano la coltura di vegetali e la produzione animale legate alla terra o l’acquacoltura che
rispettano il principio dello sfruttamento sostenibile della pesca;
• escludono l’uso di OGM e dei prodotti derivati o ottenuti da OGM ad eccezione dei
medicinali veterinari;
• si basano su valutazione del rischio e, se del caso, si avvalgono di misure di precauzione e
di prevenzione
b) la limitazione dell’uso di fattori di produzione esterni. Qualora fattori di produzione esterni siano
necessari ovvero non esistano le pratiche e i metodi di gestione appropriati di cui alla lettera a),
essi si limitano a:
• fattori di produzione provenienti da produzione biologica;
• sostanze naturali o derivate da sostanze naturali;
• concimi minerali a bassa solubilità;
c) la rigorosa limitazione dell’uso di fattori di produzione ottenuti per sintesi chimica ai casi
eccezionali in cui:
• non esistono le pratiche di gestione appropriate; e
• non siano disponibili sul mercato i fattori di produzione esterni di cui alla lettera b); o
• l’uso di fattori di produzione esterni di cui alla lettera b) contribuisce a creare un impatto
ambientale inaccettabile;
d) ove necessario l’adattamento, nel quadro del presente regolamento, delle norme che
disciplinano la produzione biologica per tener conto delle condizioni sanitarie, delle diversità
climatiche regionali e delle condizioni locali, dei vari stadi di sviluppo e delle particolari pratiche
zootecniche.
Nel caso di impiego di composti ottenuti per sintesi chimica, tali sostanze, dopo un approfondito
esame della Commissione Europea e degli Stati Membri, devono essere preventivamente
autorizzate ed inserite nelle liste che ogni anno vengono allegate al Regolamento della
Commissione.
I regolamenti comunitari impongono a ogni Stato Membro di istituire un sistema di controllo. Ogni
Stato designa un’autorità competente per il coordinamento di tale sistema che in Italia è
rappresentata dal Ministero per le Politiche Agricole, Alimentari e Forestali; tale autorità individua e
autorizza un Ente Responsabile Nazionale (che in Italia è ACCREDIA) per l’accreditamento degli
organismi di certificazione e controllo (OdC). Gli OdC che intendono svolgere attività di controllo
presentano istanza al MiPAAF, sono accreditati da ACCREDIA ed autorizzati all’attività con
decreto ministeriale. Gli operatori regionali che vogliono produrre e/o commercializzare prodotti
biologici devono essere inseriti nel sistema di controllo compilando e presentando ad un OdC
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RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
autorizzato e alla Regione Campania la Notifica di Prima Attività, con la quale si assoggetta al
sistema di controllo da parte dell’OdC scelto e riconosciuto dal ministero, si impegna ad osservare
le norme comunitarie e ad accettare le dovute sanzioni in caso di inadempienze.
Successivamente l’OdC procede ad un primo controllo e rilascia il Documento Giustificativo (DG)
che certifica l’idoneità aziendale al sistema biologico e riporta i riferimenti aziendali che consentono
l’identificazione del tipo e della gamma dei prodotti, la data di ingresso nei sistemi di controllo, la
data di fine conversione sugli appezzamenti, l’eventuale numero di UBA (se trattasi di azienda
zootecnica), la data dell’ultima ispezione. La Regione, ricevuto il DG rilasciato dall’OdC, iscrive
l’azienda nell’elenco regionale degli operatori biologici distinti a seconda dell’attività svolta in:
• produttori agricoli, che comprendono aziende operanti nella zootecnia, in acquacoltura,
raccoglitori spontanei ed aziende di produzioni vegetali;
• preparatori, che utilizzano prodotti provenienti da altre aziende biologiche già certificate;
• importatori.
Il DG non autorizza l’operatore ad utilizzare nell’etichetta, nella pubblicità e nei documenti
commerciali dei prodotti, le diciture riservate ai prodotti ottenuti con metodo biologico. Tale
autorizzazione si ottiene solo con il Certificato di Conformità che viene rilasciato dagli OdC su
richiesta degli operatori e riporta la lista dei prodotti che possono essere commercializzati come
conformi al metodo di produzione biologica.
Il Decreto ministeriale n. 2049 del 1 febbraio 2012 ha istituito il Sistema Informativo Biologico (SIB)
per la gestione informatizzata dei procedimenti amministrativi relativi alla notifica di attività con
metodo biologico, cui accedere per la consultazione dei certificati in possesso di ogni operatore.
Il comparto biologico - in cifre
Dall’analisi dei dati forniti al Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali dagli Organismi
di Controllo (OdC) operanti in Italia al 31 dicembre 2013, sulla base delle elaborazioni del SINAB –
Sistema d’Informazione Nazionale sull’Agricoltura Biologica (www.sinab.it), risulta che gli operatori
del settore sono 52.383 di cui: 41.513 produttori esclusivi; 6.154 preparatori esclusivi (comprese le
aziende che effettuano attività di vendita al dettaglio); 4.456 che effettuano sia attività di
produzione che di preparazione; 260 operatori che effettuano attività di importazione. Rispetto ai
dati riferiti al 2012 si rileva un aumento complessivo del numero di operatori del 5,4%.
La distribuzione regionale degli operatori biologici è riportata nella tabella sottostante:
Numero di operatori per tipologia e regione
Produttori
Importatori Totale al
Totale al
Var. %
Produttori Preparatori
/
*
31/12/2013 31/12/2012 2013/2012
Regione
esclusivi esclusivi Preparatori
SICILIA
8.954
564
358
12
9.888
7.918
24,9
CALABRIA
6.574
218
372
4
7.168
7.201
-0,5
PUGLIA
5.289
513
444
8
6.254
6.111
2,3
EMILIA
ROMAG.
2.537
794
336
51
3.718
3.604
3,2
TOSCANA
2.399
499
787
16
3.701
3.530
4,8
LAZIO
2.636
345
231
8
3.220
3.302
-3
SARDEGNA
2.073
65
90
0
2.228
2.199
1,3
MARCHE
1.734
204
220
4
2.162
2.007
7,7
PIEMONTE
1.324
383
255
36
1.998
1.899
5
1.433
325
159
6
1.923
1.896
1
CAMPANIA
VENETO
946
573
247
38
1.804
1.746
3,3
LOMBARDIA
809
656
217
43
1.725
1.697
1,6
PP. AA. TN
e BZ
1.088
338
210
8
1.644
1.532
7,3
ABRUZZO
1.096
205
145
2
1.448
1.551
-6,6
Documento di lavoro – settembre 2014
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
UMBRIA
911
BASILICATA
1.011
FRIULI VEN.
G.
232
LIGURIA
214
MOLISE
178
VALLE
D'AOS.
75
41.513
ITALIA
Fonte: Dati SINAB
130
77
156
78
6
0
1.203
1.166
1.215
1.180
-1
-1,2
114
103
39
66
56
20
5
12
1
417
385
238
416
379
236
0,2
1,6
0,8
9
6.154
9
4.456
0
260
93
52.383
90
49.709
3,3
5,4
La distribuzione degli operatori sul territorio nazionale vede la Sicilia seguita dalla Calabria tra le
regioni con maggiore presenza di aziende agricole biologiche; mentre per il numero di aziende di
trasformazione impegnate nel settore la leadership spetta alla Toscana seguita da Emilia
Romagna e Puglia. La Campania si colloca al decimo posto in termini di numerosità complessiva
degli operatori del settore.
La superficie coltivata secondo il metodo biologico, risulta pari a 1.317.177 ettari, con un aumento
complessivo, rispetto all’anno precedente, del 12,8%.
I principali orientamenti produttivi sono i pascoli, il foraggio e i cereali. Segue, in ordine di
estensione, la superficie investita ad olivicoltura.
Documento di lavoro – settembre 2014
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
Superfici e colture in agricoltura biologica al 31/12/2013 (valori in ettari)
Colture
Cereali
Colture proteiche, leguminose, da
granella
Piante da radice
Colture industriali
Colture foraggere
Altre colture da seminativi
Ortaggi
Frutta
Frutta in guscio
Agrumi
Vite
Olivo
Altre colture permanenti
Prati e pascoli (escluso il pascolo
magro)
Pascolo magro
Terreno a riposo
Altro (superfici forestali e/o super.
di raccolta spontanea , etc).
TOTALE COLTURE
Fonte: Dati SINAB
Sup. in
conversione
Sup. bio
Totale
2013
Totale
2012
Var.
2013/2012
39.520
151.880
191.400
210.543
-9,1
4.224
141
2.108
46.386
9.558
4.272
6.806
18.118
6.637
23.763
46.372
666
22.686
768
14.007
202.615
15.795
17.845
26.734
20.843
22.178
44.174
129.574
3.102
26.909
909
16.115
249.000
25.353
22.117
33.540
38.961
28.816
67.937
175.946
3.768
20.837
1.175
13.567
255.003
5.031
21.336
23.033
30.071
25.340
57.347
164.488
6.386
29,1
-22,6
18,8
-2,4
403,9
3,7
45,6
29,6
13,7
18,5
7
-41
75.609
39.927
15.364
188.504
76.187
40.815
264.113
116.114
56.179
205.156
85.545
42.504
28,7
35,7
32,2
44.015
62.647
18.058
977.707 1.317.177 1.167.362
246,9
12,8
18.632
339.470
INDICATORE IC 19 – Area under organic farming
Con la collaborazione del referente regionale per il biologico Dr Nicola Lalla è stato possibile
ottenere dal portale SIB a luglio 2014 uno scarico dei dati contenuti nel documento di Notifica degli
operatori biologici regionali. Sono stati elaborati dal sistema tre tipologie di file:
• il primo contenente informazioni relative ai dati generali dell’operatore – ossia numero di
domanda, data di presentazione della domanda, data di rilascio, stato della notifica (non
valida, cancellata esclusa, receduta, rinunciata, idonea, pubblicata, rettificata, rilasciata),
CUUA, denominazione, sede legale, tipo della notifica, Organismo di Controllo, eventuali
variazioni;
• il secondo file con informazioni relative alle superfici aziendali – ossia numero di domanda,
unità produttiva, codice Belfiore e riferimenti catastali, superficie coltivata con metodo di
produzione biologica in mq, superficie coltivata con metodo di produzione convenzionale in
mq, tipologia di produzione per macrouso;
• in terzo file invece riporta i dati relativi alle aziende zootecniche – ossia numero di
domanda, unità produttiva, codice ASLL, gruppo di allevamento (biologico o
convenzionale), specie animale e tipo, metodo di allevamento e consistenza.
Nei file originale ogni beneficiario risultava ripetuto per ciascuna domanda presentata per ogni
variazione dello stato di notifica avvenuto, quindi i file sono stati ripuliti e sistematizzati per ottenere
un dato utile per il popolamento dell’indicatore comunitario obbligatorio IC 19 – Area under organic
farming e per la successiva mappatura e georeferenziazione degli operatori biologici e della
relativa superficie investita.
Dai dati risulta che sono presenti 328 trasformatori e 2.015 operatori biologici con sede legale in
Campania cui è associata una superficie coltivata con metodo biologico di 40.868,86 ha e una
superficie coltivata con metodo convenzionale di 12.997,90 ha.
Documento di lavoro – settembre 2014
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
Di questi circa il 20% opera su terreni localizzati in comuni non campani, mentre i produttori
biologici che coltivano superfici che rientrano nel territorio regionale sono pari a 1.670 per una
superficie investita a colture biologiche di 35.410,53 ha, così ripartiti a livello provinciale:
Ripartizione provinciale della superficie delle aziende biologiche campane
Province
Superf. Biologica (mq)
Superf. Convenzionale (mq)
Caserta
53.505.615
13.615.500
Benevento
39.597.490
3.530.950
Napoli
4.444.416
1.047.162
Avellino
88.558.809
24.810.474
Salerno
167.998.989
24.996.580
Campania
354.105.319
68.000.666
Fonte: elaborazioni da dati SIB
Nelle tabelle successive si riporta per le aziende estratte dal portale SIB, la destinazione colturale
sia per i terreni coltivati con metodo biologico sia per la superficie interessata da coltivazione
convenzionale per ciascuna provincia campana.
Documento di lavoro – settembre 2014
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
Destinazione colturale della superficie delle aziende estratte dal SIB nella provincia di
Avellino
Superficie Superficie
Macrouso
a bio
convenzionale
17.018
68.097
169.468
813
286.520
30.255
458.242
146.012
520.323
24
247.277
3.572
1.019.127
26.592.929
2.765.741
17.462.253
299.034
16.854.564
6.216.362
90.602
13.958.122
22.163
1.330.291
178.344
799
0
2.217
19.886
19.074
0
0
1.487
0
78.989
0
23.343
191.295
106.185
9.243.543
62.783
1.674.169
2.465.680
489
9.749.230
16.215
976.746
arboreto consociabile (con erbacee) - alberi da frutta
arboreto consociabile (con erbacee) - frutta a guscio
arboreto consociabile (con erbacee) – olivo
arboreto consociabile (con erbacee) – vite
arboreto consociabile (con erbacee) – altro
coltivazioni arboree promiscue - alberi da frutta
coltivazioni arboree promiscue - frutta a guscio
coltivazioni arboree promiscue – olivo
coltivazioni arboree promiscue – vite
coltivazioni arboree promiscue – altro
coltivazioni arboree specializzate - alberi da frutta
coltivazioni arboree specializzate - agrumi
coltivazioni arboree specializzate - da legno
coltivazioni arboree specializzate - frutta a guscio
coltivazioni arboree specializzate – olivo
coltivazioni arboree specializzate – vite
coltivazioni arboree specializzate – altro
Seminativo
pascolo
serre fisse
Bosco
acque – altro
Tare
Documento di lavoro – settembre 2014
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
Destinazione colturale della superficie delle aziende estratte dal SIB nella provincia di
Benevento
Superficie Superficie
Macrouso
a bio
convenzionale
15.481
2.445
5.646
330.053
2.396
60.650
1.924
0
80.768
81.233
35.564
22.116
103.282
150
248.559
576.440
4.870.747
6.506.686
146.556
19.044.997
3.753.222
6.651
2.720.346
16.708
964.870
5.972
929
0
2.066
0
10.998
5.112
465
1.820
0
227
2.008
1.347
0
21.556
2.465
115.133
101.428
1.853
2.445.843
532.705
21.660
164.244
3.432
89.687
arboreto consociabile (con erbacee) - alberi da frutta
arboreto consociabile (con erbacee) - da legno
arboreto consociabile (con erbacee) - frutta a guscio
arboreto consociabile (con erbacee) – olivo
arboreto consociabile (con erbacee) – vite
arboreto consociabile (con erbacee) – altro
coltivazioni arboree promiscue - alberi da frutta
coltivazioni arboree promiscue - da legno
coltivazioni arboree promiscue - frutta a guscio
coltivazioni arboree promiscue – olivo
coltivazioni arboree promiscue – vite
coltivazioni arboree promiscue – altro
coltivazioni arboree specializzate - alberi da frutta
coltivazioni arboree specializzate - agrumi
coltivazioni arboree specializzate - da legno
coltivazioni arboree specializzate - frutta a guscio
coltivazioni arboree specializzate – olivo
coltivazioni arboree specializzate – vite
coltivazioni arboree specializzate – altro
seminativo
pascolo
serre fisse
Bosco
acque – altro
Tare
Documento di lavoro – settembre 2014
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
Destinazione colturale della superficie delle aziende estratte dal SIB nella provincia di
Caserta
Superficie Superficie
Macrouso
a bio
convenzionale
524
9.152
37.396
76.689
216.688
80.156
62.274
23.117
21.108
2.404.560
201.401
25.684
59.847
2.133.872
55.419
1.454.110
12.534.147
6.249.149
2.161.272
697.685
12.453.872
5.509.328
405.216
5.633.977
204.141
794.831
5.714
0
0
25.082
2.709
30.212
0
0
0
0
0
0
12.820
518.368
150
403.790
249.581
205.319
197.011
268.989
6.830.949
1.158.796
59.941
3.420.244
77.103
148.722
arboreto consociabile (con erbacee) - alberi da frutta
arboreto consociabile (con erbacee) - da legno
arboreto consociabile (con erbacee) - frutta a guscio
arboreto consociabile (con erbacee) – olivo
arboreto consociabile (con erbacee) – vite
arboreto consociabile (con erbacee) – altro
coltivazioni arboree promiscue - alberi da frutta
coltivazioni arboree promiscue - agrumi
coltivazioni arboree promiscue - da legno
coltivazioni arboree promiscue - frutta a guscio
coltivazioni arboree promiscue – olivo
coltivazioni arboree promiscue – vite
coltivazioni arboree promiscue – altro
coltivazioni arboree specializzate - alberi da frutta
coltivazioni arboree specializzate – agrumi
coltivazioni arboree specializzate - da legno
coltivazioni arboree specializzate - frutta a guscio
coltivazioni arboree specializzate – olivo
coltivazioni arboree specializzate – vite
coltivazioni arboree specializzate – altro
Seminativo
pascolo
serre fisse
Bosco
acque – altro
Tare
Documento di lavoro – settembre 2014
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
Destinazione colturale della superficie delle aziende estratte dal SIB nella provincia di
Napoli
Superficie Superficie
Macrouso
a bio
convenzionale
10.579
1.008
1.137
24.063
12.135
36.802
76.586
22.888
21.042
0
415.482
281.407
3.596
515.773
697.425
400.790
73.832
1.102.545
60.521
29.660
536.320
1.265
119.560
0
0
0
0
20
0
0
0
49
0
41.818
0
240.850
11.808
21.461
69.368
8.498
587.416
1.944
28.023
29.764
12
6.131
arboreto consociabile (con coltivazioni erbacee) - alberi da frutta
arboreto consociabile (con coltivazioni erbacee) – agrumi
arboreto consociabile (con coltivazioni erbacee) – olivo
arboreto consociabile (con coltivazioni erbacee) – altro
coltivazioni arboree promiscue - alberi da frutta
coltivazioni arboree promiscue - agrumi
coltivazioni arboree promiscue - frutta a guscio
coltivazioni arboree promiscue – olivo
coltivazioni arboree promiscue – vite
coltivazioni arboree promiscue – altro
coltivazioni arboree specializzate - alberi da frutta
coltivazioni arboree specializzate – agrumi
coltivazioni arboree specializzate - da legno
coltivazioni arboree specializzate - frutta a guscio
coltivazioni arboree specializzate – olivo
coltivazioni arboree specializzate – vite
coltivazioni arboree specializzate – altro
Seminativo
pascolo
serre fisse
Bosco
acque – altro
Tare
Documento di lavoro – settembre 2014
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
Destinazione colturale della superficie delle aziende estratte dal SIB nella provincia di
Salerno
Superficie Superficie
Macrouso
a bio
convenzionale
8.959
7.890
114.322
1.190.270
3.474
103.592
205.550
21.541
2.153
1.055.153
233.900
48.197
42.215
3.584.335
298.017
2.730.315
17.724.775
23.690.717
2.152.446
525.982
23.110.100
27.305.015
1.380.541
59.844.574
186.142
2.428.814
11.628
199
5.698
110.683
0
10.329
105.535
0
249
11.574
19.902
1.200
996
6.087.206
15.212
303.033
117.349
810.316
164.798
254.502
8.295.621
4.171.038
2.534.834
1.450.149
106.114
408.415
arboreto consociabile (con erbacee) - alberi da frutta
arboreto consociabile (con erbacee) - da legno
arboreto consociabile (con erbacee) - frutta a guscio
arboreto consociabile (con erbacee) – olivo
arboreto consociabile (con erbacee) – vite
arboreto consociabile (con erbacee) – altro
coltivazioni arboree promiscue - alberi da frutta
coltivazioni arboree promiscue - agrumi
coltivazioni arboree promiscue - da legno
coltivazioni arboree promiscue - frutta a guscio
coltivazioni arboree promiscue – olivo
coltivazioni arboree promiscue – vite
coltivazioni arboree promiscue – altro
coltivazioni arboree specializzate - alberi da frutta
coltivazioni arboree specializzate – agrumi
coltivazioni arboree specializzate - da legno
coltivazioni arboree specializzate - frutta a guscio
coltivazioni arboree specializzate – olivo
coltivazioni arboree specializzate – vite
coltivazioni arboree specializzate – altro
Seminativo
pascolo
serre fisse
Bosco
acque – altro
tare
Essendo inoltre disponibile sono state preparate alcune cartografie per visualizzare sia il dettaglio
comunale della superficie coltivata con metodo di produzione biologica sia il dettaglio particellare
della tipologia colturale praticata.
Nella tavola seguente infatti si riporta il totale delle superfici interessate da coltivazioni biologiche
(con valori espressi in mq) per comune campano, dove le gradazioni di colore più intense
evidenziano i comuni dove sono maggiormente presenti le coltivazioni biologiche. Tra i comuni più
significativi troviamo Montella, Corleto Monforte, Sicignano degli Alburni, Petina, Acerno, Sorbo
Serpico, Roccamonfina, Eboli, Sessa Aurunco e Stio dove si concentra più del 35% dell’intera
superficie biologia campana.
Documento di lavoro – settembre 2014
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
Figura 1 – Superficie agricola coltivata con metodo biologico nei comuni campani – valori in
mq
A partire dalla banca dati estratta dal sistema SIB con il dettaglio particellare del macrouso è stata
avviata un’attività di stretta collaborazione con il Settore SIRCA al fine di raggiungere un quadro
conoscitivo completo che possa consentire l’integrazione dei dati alfanumerici con quelli spaziali
(perimetri delle particelle catastali). Quest’elaborazione è rappresentata dalla giunzione fisica delle
informazioni alfanumeriche fornite con i dati catastali, disponibili presso il Settore SIRCA,
consentendo la georeferenziazione delle informazioni aziendali e delle superfici di territorio
corrispondenti ad ogni singola azienda.
A partire dall’identificativo delle domande di notifica presentate e opportunamente ripulite è stato
ricostruito un database degli operatori biologici a livello di singola particella, con la seguente
numerosità campionaria:
• per la provincia di Caserta si considera un campione del 68%;
• per la provincia di Napoli si considera un campione del 59%;
• per la provincia di Avellino si considera un campione del 65%;
• per la provincia di Benevento si considera un campione del 60%;
• per la provincia di Salerno si considera un campione del 60%;
•
Il risultato di tale incrocio dei dati particellari estratti dal SIB con il catasto regionale è riportato nella
sottostante Figura 2.
Documento di lavoro – settembre 2014
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
Figura 2 – Destinazione colturale della superficie biologica campana – aggiornamento luglio
2014
I dati cartografici delle tavole presentate in questa sezione sono dati digitali disponibili presso il SIT
Documento di lavoro – settembre 2014
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
Indicatore comunitario CI 32 - Less favoured areas
Le zone svantaggiate, così come definite in base all’art. 50 par. 2 e par. 3 lettera a) e b) del
Reg. CE n. 1698/05 sono già state individuate dalla Regione Campania ai sensi della direttiva
n.75/268/CEE e confermate nel Programma di Sviluppo Rurale 2007 – 2013, come previsto dal
Reg. CE n. 1698/05, in attesa della proposta di rimodulazione prevista dallo stesso regolamento
nella nuova programmazione.
In Campania risulta svantaggiata poco più del 63% della superficie territoriale, con una netta
prevalenza della superficie svantaggiata di montagna (52,68% della Superficie territoriale) rispetto
alle altre due tipologie di svantaggio, per un totale regionale di 862.098 ha: com’è ovvio, le aree
interne (Macroaree C, D1 e D2) presentano percentuali di superficie territoriale svantaggiata molto
elevate, con una netta prevalenza delle zone montane rispetto agli altri svantaggi; la penisola
sorrentina - amalfitana, invece, è l’unica porzione di territorio campano soggetto a particolari
svantaggi.
Le condizioni di svantaggio che ricorrono in tali aree influenzano con diverso grado di intensità
tanto le attività economiche, molto spesso prevalentemente agricole, quanto la qualità della vita
della popolazione residente. Tali circostanze determinano di fatto fenomeni di spopolamento e di
abbandono delle attività economiche, in particolare proprio quelle agricole. A tal proposito,
l’indennità compensativa per le zone svantaggiate rappresenta la prima misura della Politica
Agricola Comunitaria nata per contrastare i fenomeni descritti. Un’indicazione sull’entità che
assume il fenomeno dell’abbandono delle attività agricole in tali aree è fornita dall’analisi
dell’andamento della SAU utilizzando nei paragrafi precedenti i dati relativi alla SAU degli ultimi
due Censimenti generali dell’Agricoltura, 2000 e 2010, facendo riferimento come unità minima
territoriale a quella comunale. Dal punto di vista ambientale, quindi, garantire la continuità delle
pratiche agricole nelle aree svantaggiate rappresenta non soltanto un obiettivo per la tutela e la
conservazione dei valori paesaggistici tradizionali e di sistemi agricoli a basso impatto ambientale,
nonché in alcuni casi anche di habitat seminaturali di grande valore naturalistico, ma, soprattutto
nelle aree con maggiore pressione antropica, anche l’unica alternativa per preservare la matrice
suolo dagli usi connessi alla crescente urbanizzazione.
L’indicatore comunitario obbligatorio CI 32 - Less favoured areas prevede il calcolo della
percentuale di superficie nelle zone classificate come montane (ai sensi dell’art. 3, par. 3 della
direttiva 75/268/CEE) e nelle zone svantaggiate, come classificate ai sensi dell’art. 3, paragrafi 4 e
5 della direttiva 75/268/CEE, rispetto alla SAU presente nel territorio in esame.
Il popolamento dell’indicatore risulta ostacolato dal fatto che attualmente tali territori sono state
cartografati solo a livello comunale perché il dettaglio territoriale e particellare della superfici
svantaggiate è riportate solo su supporto cartaceo all’interno degli allegati alla normativa di
riferimento.
Per ovviare a tale inconveniente è stata costruita una banca dati in formato digitale che sarà
utilizzata per la successiva rappresentazione cartografica delle superfici svantaggiate e i cui file
allegati al presente Report riportano le superfici in ettari delle seguenti tipologie di svantaggio con
le indicazioni relative al comune, foglio e particella:
• un foglio elettronico per i comuni montani totalmente svantaggiati ai sensi dell’art. 3, par. 3
della direttiva 75/268/CEE (ossia il cui territorio rientra interamente nello svantaggio in
questione) per una superficie complessiva di 657.535 ettari; rientrano in questa categoria n.
90 comuni campani;
• un foglio elettronico per i comuni parzialmente montani ai sensi dell’art. 3, par. 3 della
direttiva 75/268/CEE (il cui territorio rientra solo in parte in questa tipologia di svantaggio)
per una superficie complessiva di 66.560 ettari; rientrano in questa categoria n. 50 comuni
campani;
• un foglio elettronico per i comuni minacciati da spopolamento totalmente svantaggiati ai
sensi dell’art. 3, par. 4 della direttiva 75/268/CEE (ossia il cui territorio rientra interamente
nello svantaggio in questione) per una superficie complessiva di 106.667 ettari; rientrano in
questa categoria n. 54 comuni campani;
• un foglio elettronico per i comuni minacciati da spopolamento parzialmente svantaggiati ai
sensi dell’art. 3, par. 4 della direttiva 75/268/CEE (il cui territorio rientra solo in parte in
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MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
•
•
questa tipologia di svantaggio) per una superficie complessiva di 10.417 ettari; rientrano in
questa categoria n. 4 comuni campani;
un foglio elettronico per i comuni nei quali ricorrono svantaggi specifici e totalmente
svantaggiati ai sensi dell’art. 3, par. 5 della direttiva 75/268/CEE (ossia il cui territorio
rientra interamente nello svantaggio in questione) per una superficie complessiva di 13.813
ettari; rientrano in questa categoria n. 16 comuni campani;
un foglio elettronico per i comuni nei quali ricorrono svantaggi specifici e parzialmente
svantaggiati ai sensi dell’art. 3, par. 5 della direttiva 75/268/CEE (ossia il cui territorio
rientra solo in parte in questa tipologia di svantaggio) per una superficie complessiva di
7.737 ettari; rientrano in questa categoria n. 14 comuni campani.
Tipologia di svantaggio
Comuni totalmente montani
Comuni parzialmente montani
Comuni totalmente minacciati da spop.
Comuni parzialmente minacciati da spop.
Comuni totalmente con svantaggi spec.
Comuni parzialmente con svantaggi spec.
Totale superficie svantavaggiata regionale
Superficie
svantaggiata (ha)
657.535
66.560
106.667
10.417
13.813
7.737
862.729
N. comuni
interessati
211
50
54
4
16
14
Il frazionamento, e la parziale sovrapposizione delle diverse tipologie di svantaggio, così come
raggruppate e classificate nei fogli elettronici precedentemente descritti, comporterà l’impiego di
soluzioni geomatiche adeguate per la corretta rappresentazione geografica, e quindi cartografica,
dei territori e delle singole particelle considerate.
La creazione di uno strumento dinamico di consultazione ed analisi dell’attuale consistenza
e distribuzione spaziale delle Less favoured areas sul territorio, viste nel loro contesto fisiografico,
ambientale e sociale, sarà in grado di sostenere con valutazioni oggettive l’attesa rimodulazione e
riclassificazione di tali aree così come prevista dalla nuova programmazione 2014-2020.
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MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
Comuni minacciati da spopolamento per l’intero territorio (art.3, par. 4 Dir. 75/268/CEE) – Esempio
del foglio elettronico
ISTAT
61031
61039
61051
61069
61070
61079
61093
62011
62011
62011
62011
62011
62011
62011
62011
62011
62011
62011
62011
62011
62011
62011
62011
62011
62011
62011
62011
62011
62011
62011
62011
62011
62011
62011
62011
62011
62011
62011
62011
62011
62011
62013
62015
62033
62034
62045
62046
62050
COMUNE
Conca della Campania
Galluccio
Mignano Monte Lungo
Rocca d'Evandro
Roccamonfina
San Pietro Infine
Tora e Piccilli
Buonalbergo
Buonalbergo
Buonalbergo
Buonalbergo
Buonalbergo
Buonalbergo
Buonalbergo
Buonalbergo
Buonalbergo
Buonalbergo
Buonalbergo
Buonalbergo
Buonalbergo
Buonalbergo
Buonalbergo
Buonalbergo
Buonalbergo
Buonalbergo
Buonalbergo
Buonalbergo
Buonalbergo
Buonalbergo
Buonalbergo
Buonalbergo
Buonalbergo
Buonalbergo
Buonalbergo
Buonalbergo
Buonalbergo
Buonalbergo
Buonalbergo
Buonalbergo
Buonalbergo
Buonalbergo
Campolattaro
Casalduni
Fragneto L'Abate
Fragneto Monforte
Paduli
Pago Veiano
Pesco Sannita
PSR
ettari_svantaggiati
D.1
D.1
D.1
D.1
D.1
D.1
D.1
D.2
2.260
3.195
5.294
4.908
3.094
1.410
1.253
1.537
D.2
D.2
D.2
D.2
D.2
D.2
D.2
1.750
2.319
2.051
2.441
4.473
2.370
2.413
Documento di lavoro – settembre 2014
Foglio
Particella
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
8
8
8
8
8
8
8
8
8
8
8
8
8
8
8
8
8
8
56
57
58
59
60
79
80
114
115
116
117
127
128
129
130
131
132
133
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62052
62056
62063
62063
62063
62063
62063
62063
62063
62063
62078
64018
64022
64022
64022
64022
64022
64022
64022
64022
64022
64022
64022
64023
64023
64023
64023
64023
64023
64023
64035
64035
64035
64035
64035
64035
64035
64035
64035
64035
64035
64035
64035
64035
64036
64042
Pietrelcina
Reino
San Lupo
San Lupo
San Lupo
San Lupo
San Lupo
San Lupo
San Lupo
San Lupo
Sant'Arcangelo Trimonte
Capriglia Irpina
Castel Baronia
Castel Baronia
Castel Baronia
Castel Baronia
Castel Baronia
Castel Baronia
Castel Baronia
Castel Baronia
Castel Baronia
Castel Baronia
Castel Baronia
Castelfranci
Castelfranci
Castelfranci
Castelfranci
Castelfranci
Castelfranci
Castelfranci
Frigento
Frigento
Frigento
Frigento
Frigento
Frigento
Frigento
Frigento
Frigento
Frigento
Frigento
Frigento
Frigento
Frigento
Gesualdo
Lapio
D.2
D.2
C
2.877
2.359
666
D.2
C
D.2
985
738
1.004
C
584
D.2
1.555
D.2
C
2.703
1.503
10
11
12
13
14
15
16
17
4
5
6
7
8
9
10
11
13
14
15
1
2
3
4
5
6
7
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
31
32
I comuni evidenziati in giallo presentano sul territorio una doppia tipologia di svantaggio,
per esempio nel comune di Frigento 1.555 ha di superficie rientrano in area minacciata da
spopolamento (art.3, par. 4 Dir. 75/268/CEE) e 2.220 ha di superficie rientrano in area montana
(art.3, par 3 Dir. 75/268/CEE).
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MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
2.2 Analisi di scala regionale degli aspetti fisiografici, ecologici, agroforestali e
paesaggistici del territorio regionale.
Le attività di programmazione rurale in Campania per il ciclo 2014-2020 devono confrontarsi con la
particolare complessità del contesto territoriale regionale: più che di “agricoltura” è necessario
parlare delle molteplici “agricolture” della Campania. Non esiste infatti probabilmente in Europa
un’altra regione che presenti un territorio tanto articolato, con una comparabile sequenza di
paesaggi ed ambienti produttivi differenziati.
Il presente report di monitoraggio propone dunque una lettura di queste diverse agricolture
regionali in qualche modo innovativa, che non si basa, come tradizionalmente avviene, su ambiti
sub-regionali meramente identificati su base amministrativa o statistica, che la geografia degli
ecosistemi e dei paesaggi agricoli della trascende. La lettura del territorio agroforestale della
regione che in questa sede viene proposta è articolata in 28 sistemi del territorio rurale (STR),
ciascuno dei quali è costituito da un’aggregazione di comuni, che risulta essere la più rispondente
per rappresentare le effettive caratteristiche ambientali e paesaggistiche dei diversi territori, così
come definite nelle cartografie agro-ambientali contenute nel Piano territoriale regionale (PTR,
2008).
In particolare, i 28 Sistemi territoriali rurali della Campania sono stati identificati a partire dalle
cartografie tematiche ambientali e agroforestali contenute nel Piano territoriale regionale approvato
con L.R. n. 13 del 2008, come raggruppamenti di territori comunali ragionevolmente omogenei per
quanto concerne:
-
gli aspetti fisiografici e pedologici che condizionano le potenzialità produttive;
gli usi agricoli e forestali dominanti
le forme e le strutture del paesaggio agrario, e la loro evoluzione nel corso dell’ultimo cinquantennio
i rapporti con il sistema urbano e infrastrutturale.
I sistemi rurali, così identificati, tendono quindi a corrispondere alle principali unità eco-geografiche
e paesaggistiche emergenti a scala regionale, quali ad esempio il Matese, la Piana Campana, il
sistema vulcanico del Somma-Vesuvio, il Cilento costiero ecc.
L'approccio integrato impiegato per la definizione dei 28 sistemi del territorio rurale della Campania
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MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
01 - Roccamonfina - Piana del Garigliano
02 - Massiccio del Matese
03 - Colline del Fortore
04 - Piana del Volturno - Litorale Domizio
05 - Media Valle del Volturno
06 - Monte Taburno - Valle Telesina
07 - Colline Sannite - Conca di Benevento
08 - Colline dell'Ufita
09 - Colline dell'Alta Irpinia
10 - Colline dell'Alta Valle dell'Ofanto
11 - Piana Casertana
12 - Piana Flegrea
13 - Piana Campana
14 - Colline Flegree
15 - Isole di Ischia e Procida
16 - Complesso del Vesuvio - Monte Somma
17 - Penisola Sorrentina-Amalfitana - Isola di Capri
18 - Monte Partenio - Monti di Avella
19 - Colline Irpine
20 - Valle dell'Irno
21 - Colline Salernitane
22 - Monti Picentini
23 - Colline dell'Alto Sele
24 - Piana del Sele
25 - Colline del Cilento Interno
26 - Colline del Cilento Costiero
27 - Monti Alburni - Monte del Cervati
28 - Vallo di Diano
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MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
I Sistemi territoriali rurali (STR): uno strumento di supporto alle attività di
programmazione 2014-2020
I criteri di identificazione dei Sistemi territoriali rurali ne spiegano la loro natura in qualche misura
“ibrida”. Gli STR costituiscono infatti il frutto di un “compromesso interpretativo”: il tentativo cioè di
raccontare la struttura agro-ecologica e paesaggistica del territorio rurale regionale - che per
definizione prescinde dai limiti amministrativi, utilizzando una geografia che sia frutto
dell’aggregazione di tessere elementari, corrisponden-ti ai territori comunali.
Rispetto ai 45 Sistemi territoriali di sviluppo (STS) identificati nel Piano territoriale regionale su una
prevalente base demografica e socio-economica, i Sistemi del territorio rurale (STR) si propongono
di raccontare le diverse agricolture della Campania, con riferimento agli ecosistemi e paesaggi
rurali regionali identificati nella loro integrità e continuità.
Tale scelta consente di poter utilizzare i sistemi del territorio rurale (STR) come strumenti di analisi
ragionata sia di dati censuari e socio-economici, quali quelli del Censimento 2010 dell’agricoltura,
ordinariamente riferiti alla maglia comunale, sia di dati di derivazione ecologica, geografica e
cartografica (si pensi ad esempio alla ricchezza informativa della Carta regionale di uso
agroforestale del suolo, CUAS), consentendo così il dialogo tra basi di dati di solito impiegate in
maniera esclusiva o alternativa
In definitiva, la lettura del territorio regionale proposta mediante gli STR si pone dunque su un
livello di analisi in qualche misura intermedio rispetto ad altre partizioni “ufficiali”, risultando più
sintetica rispetto a quella dei 45 Sistemi di sviluppo locale, identificati dal Piano territoriale
regionale come base della programmazione locale, ma maggiormente articolata rispetto alle 7
tipologie di macroaree utilizzate dal Programma di sviluppo rurale 2007-2013 per la
territorializzazione delle politiche rurali, o alle 4 tipologie impiegate nella programmazione 20142020.
La lettura del territorio regionale articolata in sistemi rurali intende proporsi come strumento di
analisi dei fenomeni, piuttosto che come ulteriore griglia decisionale o programmatica. L’ipotesi di
lavoro è che la comprensione dei sistemi rurali nella loro unitarietà geografica, ecologica e
paesaggistica, l’analisi delle loro specificità e differenze, sia comunque propedeutica alla
definizione delle scelte, che potranno poi sempre essere opportunamente riferite agli ambiti
impiegati dalla programmazione unitaria: i Sistemi territoriali di sviluppo, ovvero le le macroaree del
Programma di sviluppo rurale.
Gli STR sono attualmente impiegati dal SESIRCA, come quadri geografici e ambientali di
riferimento per la descrizione dei risultati del VI Censimento generale ISTAT dell’Agricoltura 2010.
L'analisi basata sugli STR è anche stata utilizzata nella fase di fine tuning per la definizione del
modello di territorializzazione per la programmazione rurale 2014-2020.
Nell'ambito del presente report, la maglia territoriale degli STR viene impiegata, in sede di
monitoraggio degli effetti ambientali, per l’analisi a scala geografica dell’attuazione dei diversi assi
e misure del PSR 2007-2013.
Tale analisi è di estremo interesse, ed evidenzia in molti casi una differente intensità di
applicazione del PSR 2007-2013 all’interno dei diversi STR, e quindi dei diversi paesaggi e
contesti agroforestali della regione, in termini sia di superficie aziendale beneficiata che di spesa
complessiva, anche in assenza, all’interno dei bandi, di criteri territoriali preferenziali di
applicazione delle misure.
In progresso di tempo, l’analisi condotta per la scorsa programmazione a scala di STR potrà
dunque guidare le attività di programmazione 2014-2020 nella comprensione di eventuali gap di
implementazione locali che possono aver frenato in taluni contesti l’applicazione di misure pure
potenzialmente applicabili, contribuendo alla messa a punto, nella nuova programmazione, di
soluzioni e accorgimenti idonei al loro superamento.
Nella tabella seguente sono riportati gli elenchi dei comuni che compongono ciascuno dei 28 STR
individuati a scala regionale.
Documento di lavoro – settembre 2014
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MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
Tab. 1. I comuni della Campania afferenti a ciascuno dei 28 Sistemi del Territorio Rurale (STR)
01 - Roccamonfina - Piana
del Garigliano
Caianello, Conca Della
Campania, Galluccio,
Marzano Appio,Mignano
Monte Lungo, Presenzano,
Rocca d' Evandro
Roccamonfina, San Pietro
Infine, Sessa Aurunca,
Teano, Tora E Piccilli, Cellole
02 - Massiccio del Matese
03 - Colline del Fortore
Ailano, Alife, Capriati A
Volturno, Castello Del
Matese, Ciorlano,
Fontegreca, Gallo Matese,
Gioia Sannitica, Letino,
Piedimonte Matese, Prata
Sannita
Pratella, Raviscanina, San
Gregorio Matese, San Potito
Sannitico, Sant' Angelo d'
Alife, Valle Agricola, Cerreto
Sannita
Cusano Mutri, Morcone,
Pietraroja, Pontelandolfo,
Sassinoro
06 - Monte Taburno - Valle
Telesina
Castel Campagnano,
Cervino, Valle Di Maddaloni,
Airola, Amorosi, Bonea,
Bucciano, Campoli Del Monte
Taburno, Casalduni,
Castelvenere, Cautano,
Dugenta, Durazzano,
Faicchio, Foglianise, Frasso
Telesino, Guardia
Sanframondi, Melizzano,
Moiano, Paupisi, Ponte,
Puglianello, San Lorenzello,
San Lorenzo Maggiore, San
Lupo, San Salvatore
Telesino, Sant' Agata de'
Goti, Solopaca, Telese
Terme, Tocco Caudio,
Torrecuso, Vitulano
07 - Colline Sannite - Conca
di Benevento
Apollosa, Arpaise,
Benevento, Calvi, Castelpoto,
Ceppaloni, Montesarchio,
San Giorgio Del Sannio, San
Leucio Del Sannio, San
Martino Sannita, San
Nazzaro, San Nicola
Manfredi, Sant' Angelo a
Cupolo, Chianche, Petruro
Irpino, Roccabascerana,
Torrioni
Baselice, Campolattaro,
Castelfranco In Miscano,
Castelpagano, Castelvetere
In Val Fortore, Circello, Colle
Sannita, Foiano Di Val
Fortore, Fragneto L' Abate,
Fragneto Monforte, Ginestra
Degli Schiavoni, Molinara,
Montefalcone Di Val Fortore,
Pago Veiano, Pesco Sannita,
Pietrelcina, Reino, San
Bartolomeo In Galdo, San
Giorgio La Molara, San Marco
Dei Cavoti, Santa Croce Del
Sannio, Greci, Montaguto,
Savignano Irpino
08 - Colline dell'Ufita
Apice, Buonalbergo, Paduli,
Sant' Arcangelo Trimonte,
Ariano Irpino, Bonito, Carife,
Casalbore, Castel Baronia,
Flumeri, Fontanarosa,
Frigento, Gesualdo,
Grottaminarda, Luogosano,
Melito Irpino, Mirabella
Eclano, Montecalvo Irpino,
Rocca San Felice, San Nicola
Baronia, San Sossio Baronia,
Sant' Angelo all' Esca,
Sturno, Taurasi, Trevico,
Vallesaccarda, Villamaina,
Villanova Del Battista, Zungoli
Documento di lavoro – settembre 2014
04 - Piana del Volturno Litorale Domizio
Bellona, Calvi Risorta,
Cancello Ed Arnone, Capua,
Carinola, Casal Di Principe,
Castel Volturno, Francolise,
Grazzanise, Mondragone,
Pastorano, Pignataro
Maggiore, Santa Maria La
Fossa, San Tammaro,
Sparanise, Villa Literno,
Vitulazio, Falciano Del
Massico
05 - Media Valle del Volturno
09 - Colline dell'Alta Irpinia
10 - Colline dell'Alta Valle
dell'Ofanto
Cairano, Caposele,
Castelfranci, Conza Della
Campania, Lioni, Morra De
Sanctis, Nusco, Sant' Andrea
di Conza, Sant' Angelo dei
Lombardi, Teora, Torella Dei
Lombardi, Castelnuovo Di
Conza, Santomenna
Andretta, Aquilonia, Bisaccia,
Calitri, Guardia Lombardi,
Lacedonia, Monteverde,
Scampitella, Vallata
Alvignano, Baia E Latina,
Caiazzo, Camigliano, Castel
Di Sasso, Castel Morrone,
Dragoni, Formicola, Giano
Vetusto, Liberi, Piana Di
Monte Verna, Pietramelara,
Pietravairano, Pontelatone,
Riardo, Roccaromana,
Rocchetta E Croce, Ruviano,
Vairano Patenora, Limatola
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
11 - Piana Casertana
Capodrise, Casagiove,
Casapulla, Caserta, Curti,
Macerata Campania,
Maddaloni, Marcianise,
Portico Di Caserta, Recale,
San Felice A Cancello, San
Nicola La Strada, San Prisco,
Santa Maria A Vico, Santa
Maria Capua Vetere, San
Marco Evangelista
12 - Piana Flegrea
Aversa, Carinaro, Casaluce,
Cesa, Frignano, Gricignano
Di Aversa, Lusciano, Orta Di
Atella, Parete, San Cipriano
d' Aversa, San Marcellino,
Sant' Arpino, Succivo,
Teverola, Trentola-Ducenta,
Villa Di Briano, Casapesenna,
Afragola, Arzano, Cardito,
Casandrino, Casoria,
Crispano, Frattamaggiore,
Frattaminore, Giugliano In
Campania, Grumo Nevano,
Melito Di Napoli, Mugnano Di
Napoli, Sant' Antimo
16 - Vesuvio - M.. Somma
17 - Penisola SorrentinaAmalf.
Agerola, Anacapri, Capri,
Casola Di Napoli,
Castellammare Di Stabia,
Gragnano, Lettere, Massa
Lubrense, Meta, Piano Di
Sorrento, Pimonte, Sant'
Agnello, Sant' Antonio Abate,
Sorrento, Vico Equense,
Santa Maria la Carità, Amalfi,
Angri, Atrani, Cava De'
Tirreni, Cetara, Conca Dei
Marini, Corbara, Furore,
Maiori, Minori, Nocera
Inferiore, Nocera Superiore,
Pagani, Positano, Praiano,
Ravello, Sant' Egidio del
Monte Albino, Scala,
Tramonti, Vietri Sul Mare
Boscoreale, Boscotrecase,
Cercola, Ottaviano, Pollena
Trocchia, Portici, Ercolano,
San Giorgio A Cremano, San
Giuseppe Vesuviano, San
Sebastiano Al Vesuvio, Sant'
Anastasia, Somma
Vesuviana, Terzigno, Torre
Annunziata, Torre Del Greco,
Trecase, Massa Di Somma
13 - Piana Campana
Acerra, Brusciano, Caivano,
Camposano, Carbonara Di
Nola, Casalnuovo Di Napoli,
Castello Di Cisterna,
Cicciano, Cimitile, Comiziano,
Liveri, Mariglianella,
Marigliano, Nola, Palma
Campania, Poggiomarino,
Pomigliano d' Arco, Pompei,
San Gennaro Vesuviano, San
Paolo Bel Sito, San Vitaliano,
Saviano, Scisciano, Striano,
Tufino, Volla, Domicella,
Lauro, Marzano Di Nola, San
Marzano Sul Sarno, San
Valentino Torio, Sarno,
Scafati
18 - Monte Partenio - M.di
Avella
Arienzo, Arpaia, Forchia,
Pannarano, Paolisi,
Casamarciano, Roccarainola,
Visciano, Avella, Baiano,
Cervinara, Forino, Monteforte
Irpino, Moschiano, Mugnano
Del Cardinale, Pago Del Vallo
Di Lauro, Quadrelle, Quindici,
Rotondi, San Martino Valle
Caudina, Sirignano, Sperone,
Taurano
Documento di lavoro – settembre 2014
14 - Colline Flegree
Bacoli, Calvizzano,
Casavatore, Marano Di
Napoli, Monte Di Procida,
Napoli, Pozzuoli, Qualiano,
Quarto, Villaricca
15 - Isole di Ischia e Procida
Barano d' Ischia,
Casamicciola Terme, Forio,
Ischia, Lacco Ameno,
Procida, Serrara Fontana
19 - Colline Irpine,
20 - Valle dell'Irno
Aiello Del Sabato, Altavilla
Irpina, Atripalda, Avellino,
Candida, Capriglia Irp.,
Cassano Irpino, Castelvetere
Sul C., Cesinali, Chiusano Di
San Domenico, Contrada,
Grottolella, Lapio,
Manocalzati, Mercogliano,
Montefalcione, Montefredane,
Montefusco, Montemarano,
Montemiletto, Ospedaletto d'
Alp., Parolise, Paternopoli,
Pietradefusi, Pietrastornina,
Prata Di Principato Ultra,
Pratola Serra, Salza Irpina,
San Mango Sul Calore, San
Michele Di Serino, San Potito
Ultra, Santa Lucia Di Serino,
Sant' Angelo a Scala, Santa
Paolina, Santo Stefano Del
Sole, Sorbo Serpico,
Montoro Inferiore, Montoro
Superiore, Solofra, Baronissi,
Bracigliano, Calvanico, Castel
San Giorgio, Fisciano,
Mercato San Severino,
Roccapiemonte, Siano
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
21 - Colline Salernitane
22 - Monti Picentini
23 - Colline dell'Alto Sele
Castiglione Del Genovesi,
Giffoni Sei Casali, Giffoni
Valle Piana, Montecorvino
Pugliano, Montecorvino
Rovella, Olevano Sul
Tusciano, Pellezzano,
Salerno, San Cipriano
Picentino, San Mango
Piemonte
26 - Colline del Cilento
Costiero
Agropoli, Ascea, Camerota,
Casal Velino, Castellabate,
Castelnuovo Cilento, Celle Di
Bulgheria, Centola, Ceraso,
Cicerale, Gioi, Giungano,
Ispani, Laureana Cilento,
Lustra, Moio Della Civitella,
Montecorice, Monteforte
Cilento, Ogliastro Cilento,
Omignano, Orria, Perdifumo,
Perito, Pisciotta, Pollica,
Prignano Cilento,
Roccagloriosa, Rutino,
Salento, San Giovanni A Piro,
San Mauro Cilento, San
Mauro La Bruca, Santa
Marina, Sapri, Serramezzana,
Sessa Cilento, Stella Cilento,
Torchiara, Torraca, Torre
Orsaia, Trentinara, Vallo
Della Lucania, Vibonati
Bagnoli Irpino, Calabritto,
Montella, Senerchia, Serino,
Volturara Irpina, Acerno,
Campagna
Buccino, Colliano, Contursi
Terme, Laviano, Oliveto Citra,
Palomonte, Ricigliano,
Romagnano Al Monte,
Salvitelle, San Gregorio
Magno, Valva
27 - Monti Alburni - Monte del
Cervati
Castelcivita, Controne,
Corleto Monforte, Monte San
Giacomo, Ottati, Petina,
Piaggine, Postiglione, Sacco,
Sant' Angelo a Fasanella,
Sicignano Degli Alburni, Valle
dell' Angelo
28 - Vallo di Diano
Atena Lucana, Auletta,
Buonabitacolo, Caggiano,
Casalbuono, Casaletto
Spartano, Caselle In Pittari,
Montesano Sulla Marcellana,
Morigerati, Padula, Pertosa,
Polla, Sala Consilina, San
Pietro Al Tanagro, San Rufo,
Sant' Arsenio, Sanza,
Sassano, Teggiano,
Tortorella
Documento di lavoro – settembre 2014
Summonte, Torre Le Nocelle,
Tufo, Venticano
24 - Piana del Sele
Albanella, Altavilla Silentina,
Battipaglia, Capaccio, Eboli,
Pontecagnano Faiano, Serre,
Bellizzi
25 - Colline del Cilento
Interno
Alfano, Aquara, Bellosguardo,
Campora, Cannalonga,
Castel San Lorenzo, Cuccaro
Vetere, Felitto, Futani,
Laurino, Laurito, Magliano
Vetere, Montano Antilia, Novi
Velia, Roccadaspide,
Rofrano, Roscigno, Stio
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
Aspetti fisiografici degli STR: i sistemi di terre
La Carta dei sistemi di terre della Campania rappresenta un inventario d’insieme delle risorse
ambientali ed agro-forestali del territorio regionale. L’approccio analitico, di tipo fisiografico ed
integrato, è quello proposto da FAO (FAO, 1976). Esso si basa sul riconoscimento di ambiti
geografici ragionevolmente omogenei per quanto concerne i fattori ambientali che ne influenzano
l’uso potenziale e le possibili dinamiche degradative.
Essa pertanto illustra le strutture ambientali più o meno permanenti, legate all’azione integrata, nel
tempo, del clima, dei substrati, della morfologia, delle comunità biotiche e delle modificazioni
antropiche permanenti (es. bonifiche, terrazzamenti, erosione accelerata ecc.).
La Carta dei Sistemi di terre si propone come strumento preliminare di analisi e valutazione a scala
regionale delle risorse dello spazio rurale. L’attenzione è incentrata sulla capacità di quest’ultimo di
fornire produzioni agro-forestali e servizi ambientali diversificati, legati alla riproduzione del capitale
naturale, al mantenimento della biodiversità e dei cicli idrologici e biogeochimici, come anche
all’offerta di occasioni di vita all’aperto, per la fruizione estetica, ricreativa e culturale.
I sistemi di terre della Campania
I grandi sistemi individuati a scala regionale sono 10:
alta montagna (A)
montagna calcarea (B)
montagna su alternanze marnoso-arenacee e marnoso calcaree (C)
collina interna (D)
collina costiera(E)
rilievi vulcanici (F)
pianura pedemontana (G)
terrazzi alluvionali (H)
pianura alluvionale (I)
pianura costiera (L)
Documento di lavoro – settembre 2014
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
L’elenco dei grandi sistemi è allo stesso tempo una lista ragionata dei differenti problemi e delle
opportunità con cui hanno dovuto confrontarsi nei secoli le popolazioni campane per soddisfare le
diverse esigenze legate all’abitare e al difendersi, al reperimento delle materie prime ed alla
produzione di alimenti, alle comunicazioni ed agli scambi.
All’interno di ciascun grande sistema le interazioni complesse tra clima, morfologia, suoli, manto
vegetale indirizzano secondo modalità date i processi idrogeologici, ecologici, e quelli legati alle
produzioni agro-forestali. Si tratta di strutture e di pre-esistenze
forti, che influenzano
permanentemente le dinamiche ambientali, insieme con la vita ed il lavoro degli uomini, in una
storia secolare di relazioni e modificazioni reciproche.
In definitiva, i grandi sistemi di terre rappresentano il repertorio essenziale di tipologie ambientali
necessarie a strutturare e descrivere la complessa articolazione territoriale della Campania, a
renderla comprensibile, intellegibile agli occhi di osservatori afferenti a diverse discipline, con
riferimento ad aspetti di lunga durata che attengono le attitudini specifiche (land capablity, land
suitability), come anche il rischio di degradazione delle risorse di base (suoli, acque).
L’insieme degli attributi morfologici, funzionali ed estetico-percettivi che caratterizza univocamente
ciascun grande sistema di terre rappresenta dunque, in qualche modo, il risultato di una storia di
lungo periodo delle interazioni tra l’uomo e le terre.
Nelle tabelle seguenti vengono riassunti i dai relativi alla presenza dei diversi sistemi di terre
all'interno di ciascun STR: in termini elementari, i dati evidenziano la "composizione fisiografica" di
ciascun STR, la misura nella quale ciascun sistema di terre partecipa alla sua costituzione. Si
tratta di un'informazione basilare per poter valutare in sede programmatica le specifiche capacità,
attitudini, e sensibilità dei diversi sistemi rurali regionali.
Documento di lavoro – settembre 2014
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
COD
STR STR
Roccamonfina - Piana del
1 Garigliano
2 Massiccio del Matese
3 Colline del Fortore
Piana del Volturno - Litorale
4 Domizio
5 Media Valle del Volturno
6 Monte Taburno - Valle Telesina
Colline Sannite - Conca di
7 Benevento
8 Colline dell'Ufita
9 Colline dell'Alta Irpinia
10 Colline dell'Alta Valle dell'Ofanto
11 Piana Casertana
12 Piana Flegrea
13 Piana Campana
14 Colline Flegree
15 Isole di Ischia e Procida
Complesso del Vesuvio - Monte
16 Somma
17 Penisola Sorrentina-Amalfitana
18 Monte Partenio - Monti di Avella
19 Colline Irpine
20 Valle dell'Irno
21 Colline Salernitane
22 Monti Picentini
23 Colline dell'Alto Sele
24 Piana del Sele
25 Colline del Cilento Interno
26 Colline del Cilento Costiero
27 Monti Alburni - Monte del Cervati
28 Vallo di Diano
TOT.
Alta
Montagna Montagna Collina
montagna calcarea su flysch interna
19.597
10.636
26.407
3.433
4.614
18.513
19.500
336
1.565
1.193
6.299
7.526
952
Collina Complessi Pianura
Terrazzi
Pianura
Pianura
costiera vulcanici pedemontana alluvionali alluvionale costiera
632
15.460
79.080
26.128
19.615
609
8.322
20.629
369
21.390
12.030
2.528
27.381
71.008
53.497
31.904
3.919
138
24.556
19.833
6.073
13.540
15.954
19.304
11.570
1.683
6.650
9.703
16.805
38.471
275.559
384
3.699
34.766
1.140
7.090
16.825
3.713
2.696
3.326
2.412
63.536
80.054
82.419
34.947
4.605
5.962
6.654
4.161
7.605
68.583
47.631
60.609
1.373
17.293
2.596
1.884
2.839
980
791
20.253
6.057
46
6.075
711
19.891
17.688
104.406
399
8.368
13
1.685
2.998
2.615
308
13.880
4.983
2.122
13.117
22.563
22.156
5.348
3.765
2.827
3.964
184
11.104
370
11.606
5.746 18.697
14.457
4.090
944
77.835
3.070
5.429
7.319
1.191 15.557
2.539
22.574 413.191 127.351
Tab. 2. Estensione deidiversi sistemi di terre nei 28 STR della Campania (ha)
Documento di lavoro – settembre 2014
65.575
129.304
TOT.
3.998
3.711
811
23.872
323
990
74
2.366
62.931
4.364
5.975
260
2.001
2.564
1.207
12.679
2.627
243
5.437
2.423
2.821
4.111
318
2.359
3.366
6.518
1.121
7.661
1.996
14.318
139.621
1.207
22
834
267
543
474
7.204
2.355
21.972
33.766
79.981
53.757
38.036
21.980
27.591
39.223
22.689
4.983
21.568
38.466
31.803
46.683
19.771
32.640
53.086
38.628
50.928
53.068
104.289
54.583
92.130
1.362.484
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
COD
STR
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
Alta
Montagna Montagna Collina Collina Complessi Pianura
Terrazzi
Pianura
Pianura
STR
montagna calcarea su flysch interna costiera vulcanici pedemontana alluvionali alluvionale costiera
Roccamonfina - Piana del Garigliano
0,0
16,7
0,0
1,0
0,0
41,1
30,9
0,6
5,8
3,8
Massiccio del Matese
24,5
33,0
9,4
19,3
0,0
0,0
0,0
10,5
3,4
0,0
Colline del Fortore
0,0
0,0
0,0
95,9
0,0
0,0
0,0
0,0
4,0
0,0
Piana del Volturno - Litorale Domizio
0,0
6,7
0,0
0,9
0,0
0,5
31,2
0,0
51,0
9,7
Media Valle del Volturno
0,0
38,9
0,0
17,5
0,0
0,0
25,3
8,7
9,7
0,0
Monte Taburno - Valle Telesina
5,7
32,2
1,6
34,0
0,0
0,0
4,2
12,5
9,8
0,0
Colline Sannite - Conca di
1,0
0,0
81,1
0,0
0,0
0,0
5,0
12,9
0,0
Benevento
0,0
Colline dell'Ufita
0,0
0,0
0,0
88,8
0,0
0,0
0,0
3,7
7,5
0,0
Colline dell'Alta Irpinia
0,0
0,0
0,0
99,5
0,0
0,0
0,0
0,0
0,5
0,0
Colline dell'Alta Valle dell'Ofanto
4,1
3,1
0,0
83,9
0,0
0,0
0,0
3,6
5,3
0,0
Piana Casertana
0,0
28,7
0,0
0,0
0,0
0,0
59,7
0,0
11,7
0,0
Piana Flegrea
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
9,5
81,8
0,0
4,4
4,4
Piana Campana
0,0
10,0
0,0
0,4
0,0
0,8
56,5
0,0
32,3
0,1
Colline Flegree
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
61,2
23,6
0,0
11,6
3,7
Isole di Ischia e Procida
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
100,0
0,0
0,0
0,0
0,0
Complesso del Vesuvio - Monte
Somma
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
80,2
17,5
0,0
1,1
1,2
Penisola Sorrentina-Amalfitana
6,7
63,8
0,0
1,0
5,5
0,0
7,4
0,0
14,1
1,4
Monte Partenio - Monti di Avella
5,9
62,4
0,0
11,6
0,0
0,0
12,5
0,0
7,6
0,0
Colline Irpine
6,1
13,0
0,0
74,5
0,0
0,0
0,0
0,4
6,0
0,0
Valle dell'Irno
5,0
68,5
0,0
5,8
0,0
0,0
0,0
0,0
20,8
0,0
Colline Salernitane
2,4
48,9
0,0
0,0
34,0
0,0
0,0
12,2
1,0
1,5
Monti Picentini
38,2
36,4
0,0
13,4
0,7
0,0
0,0
7,0
4,4
0,0
Colline dell'Alto Sele
15,7
30,0
0,0
43,6
0,0
0,0
0,0
2,1
8,7
0,0
Piana del Sele
0,1
3,3
0,0
0,0
22,8
0,0
0,0
46,9
12,8
14,1
Colline del Cilento Interno
11,4
12,5
10,8
35,2
27,2
0,0
0,0
0,6
2,1
0,0
Colline del Cilento Costiero
0,7
9,3
3,9
0,9
74,6
0,0
0,0
0,9
7,3
2,3
Monti Alburni - Monte del Cervati
36,4
30,8
5,6
9,9
13,4
0,0
0,0
0,1
3,7
0,0
Vallo di Diano
19,2
41,8
1,3
16,9
2,8
0,0
0,0
2,6
15,5
0,0
TOT.
7,7
20,2
1,7
30,3
9,3
4,8
9,5
4,6
10,2
1,6
Tab. 3. Estensione deidiversi sistemi di terre nei 28 STR della Campania (% della superficie di ciascun STR)
Documento di lavoro – settembre 2014
TOT.
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
L’uso del suolo negli STR
Nella tabella seguente sono riportate le superfici dei diversi usi del suolo nei 28 Sistemi del
territorio rurale, così come desumibili dalla cartografia ufficiale di uso del suolo della Regione
Campania (CUAS, 2009).
Su scala regionale, la superficie agricola utilizzata stimata su base cartografica, comprendente le
colture agricole in regime arativo (seminativi,colture legnose permanenti, sistemi agricoli
complessi) ed i pascoli, è di circa 799.671 ettari, pari al 58,8% del territorio regionale. La superficie
agricola totale, comprendente anche le aree forestali (441.986 ha), è di circa 1.242.130 ettari, pari
al 91,9% del territorio regionale.
Il raffronto con le superfici agroforestali rilevate dal VI Censimento generale dell’agricoltura 2010
evidenzia come La SAU censuaria 2010 (549.270,48 ettari) corrisponde al 69% di quella
desumibile su base cartografica. I due dati non devono essere considerati contradditori o
confliggenti, e sono in linea con quelli delle altre regioni italiane.
Risulta infatti evidente che la cartografia ufficiale di uso del suolo identifichi tutte le superfici
agroforestali effettivamente presenti nel territorio regionale, a prescindere dal soggetto a diverso
titolo responsabile della loro gestione. I dati censuari, invece, rilevano le superfici agricole e
forestali gestite dal sistema di aziende ricadenti nell’universo di osservazione utilizzato da ISTAT,
in linea con le direttive EUROSTAT.
E’ interessante rilevare come il rapporto tra SAU cartografica e SAU censuaria assuma valori
estremamente variabili nei diversi sistemi del territorio rurale (Tab. 8), con valori molto inferiori a
quello medio regionale in alcuni importanti STR regionali (Somma Vesuvio, Penisola Sorrentina
amalfitana, Isole del golfo di Napoli). Valori inferiori a quello medio regionale caratterizzano gli STR
delle pianure più prossime alla conurbazione Napoli-Caserta-Salerno (Piana Casertana, Piana
Flegrea, Piana Campana, Valle dell’Irno), come anche le colline flegree e le colline irpine.
In sede di programmazione, una considerazione adeguata della forbice esistente tra dati
cartografici e dati censuari nei diversi STR assume rilevanza per la priorità 4 (aspetti ambientali), la
priorità 5 (utilizzo sostenibile delle risorse) e, in qualche misura misura per la priorità 6 (coesione,
sviluppo rurale).
L'uso del suolo (CUAS 2009) negli STR della Campania
Documento di lavoro – settembre 2014
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
Prati e
pascoli
Boschi e
arbusteti
Zone
umide
Aree
urbanizz
ate
Corpi
idrici
Altre
superfi
ci
Totale
919
5.482
14.251
-
1.832
210
152
57.98
2
1.016
15.264
32.829
-
1.098
766
821
80.25
5
2996,9 948
3.367
14.900
-
1.287
204
143
82.84
4
18.980 -
165
3.133
2.529
66
5.428
975
400
68.60
3
6
2.260
-
485
4.507
15.652
-
1.213
235
29
47.63
1
10.184 9.545
51
4.285
29
1.060
5.881
15.406
21
2.318
487
196
60.61
0
7
937
2.617
-
454
-
1.156
867
7.242
4
2.636
129
13
33.76
6
796
106
737
7.188
6
137
-
14.186
2.655
9.472
4
3.861
48
25
80.07
8
33.83
8
29
-
8
1.402
-
32
-
1.167
3.781
12.434
-
1.112
67
155
54.02
3
10 - Colline dell'Alta Valle
dell'Ofanto
16.64
7
76
-
68
1.041
-
8
55
2.650
4.685
10.757
-
1.663
257
228
38.13
4
11 - Piana Casertana
5.234
2.685
40
-
1.256
27
1.388
-
624
2.751
1.493
-
6.404
33
47
21.98
0
12 - Piana Flegrea
1.735
3.285
1.055
10
11
-
8.834
-
438
1.126
117
-
10.671
288
22
27.59
1
13 - Piana Campana
494
9.155
852
18
253
172
10.350 -
3.608
1.997
2.298
-
9.884
141
-
39.22
3
14 - Colline Flegree
15 - Isole di Ischia e
Procida
166
327
139
7
206
-
3.630
-
1.487
749
2.790
-
12.861
220
218
22.79
9
-
-
-
167
-
-
118
-
1.480
69
1.786
-
1.389
-
60
5.069
28
174
591
31
21
26
7.087
-
2.136
280
4.341
4
6.539
0
326
21.58
4
STR
Semi
nativi
Ortive
Colture
protette
Vignet
i
Oliveti
Agrume
ti
Frutte
ti
01 - Roccamonfina - Piana
del Garigliano
10.72
0
2.223
79
897
6.997
4
11.738 2.477
02 - Massiccio del Matese
23.22
6
-
-
106
4.512
-
348
03 - Colline del Fortore
58.79
9
-
-
85
-
-
115
04 - Piana del Volturno Litorale Domizio
26.94
1
8.154
1.125
38
670
-
05 - Media Valle del
Volturno
20.68
5
444
1
103
2.008
06 - Monte Taburno - Valle
Telesina
9.550
1.588
10
07 - Colline Sannite Conca di Benevento
14.41
8
3.287
08 - Colline dell'Ufita
40.85
7
09 - Colline dell'Alta Irpinia
16 - Complesso del
Vesuvio - Monte Somma
Castagneti Sistemi agr.
da frutto
complessi
270
Documento di lavoro – settembre 2014
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
17 - Penisola SorrentinaAmalfitana - Isola di Capri
39
1.681
491
97
3.334
1.370
3.239
40
4.022
1.186
17.298
-
5.285
11
456
38.55
0
18 - Monte Partenio - Monti
di Avella - Pizzo D'Alvano
723
721
4
16
1.919
-
6.633
21
781
1.704
16.956
-
2.268
-
58
31.80
3
19 - Colline Irpine
3.811
360
3
2.233
1.312
-
7.371
379
8.385
2.578
16.007
-
4.196
5
44
46.68
3
20 - Valle dell'Irno
69
487
10
27
200
-
4.175
591
1.176
507
10.034
-
2.461
0
36
19.77
1
21 - Colline Salernitane
1.036
443
232
287
3.712
433
4.387
591
719
1.758
15.514
-
3.372
114
71
32.67
0
22 - Monti Picentini
3.775
47
6
-
3.194
-
1.348
1.988
1.301
3.465
35.691
-
1.634
103
534
53.08
6
23 - Colline dell'Alto Sele
7.633
-
-
70
5.416
-
191
-
3.340
5.313
15.076
-
1.024
202
493
38.75
9
24 - Piana del Sele
14.19
3
7.154
4.530
10
5.013
304
4.943
12
1.624
2.068
5.680
-
4.704
436
281
50.95
1
25 - Colline del Cilento
Interno
2.743
19
0
616
8.434
-
31
1.554
4.050
3.098
31.524
-
392
288
318
53.06
8
26 - Colline del Cilento
Costiero
5.344
87
32
549
23.808
12
123
293
11.367
5.363
52.042
15
3.311
774
1.281
104.4
01
27 - Monti Alburni - Monte
del Cervati
3.709
-
21
101
5.295
-
63
177
1.423
10.481
31.712
-
402
208
994
54.58
3
28 - Vallo di Diano
21.79
9
-
-
64
3.400
-
18
-
3.583
13.097
46.156
1.800
444
-
2.147
92.50
7
Totale
328.2
10
43.222
9.334
17.464 102.762
2.411
102.28
7
11.475
75.295
107.210 441.986
1.912
99.690
6.200
9.548
1.359.
007
Tab. 4. L'uso del suolo (CUAS 2009) negli STR della Campania (ha)
Documento di lavoro – settembre 2014
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
Semina
tivi
Orti
ve
Colture
protette
Vign
eti
Oliv
eti
Agrum
eti
Frutt
eti
Castagneti da
frutto
Sistemi agr.
complessi
Prati e
pascoli
Boschi e
arbusteti
Zone
umide
Aree
urbanizzate
Corpi
idrici
Altre
superfici
Tota
le
01 - Roccamonfina - Piana del
Garigliano
18,5
3,8
0,1
1,5
12,1
0,0
20,2
4,3
1,6
9,5
24,6
-
3,2
0,4
0,3
100,
0
02 - Massiccio del Matese
28,9
-
-
0,1
5,6
-
0,4
0,3
1,3
19,0
40,9
-
1,4
1,0
1,0
100,
0
03 - Colline del Fortore
71,0
-
-
0,1
-
-
0,1
3,6
1,1
4,1
18,0
-
1,6
0,2
0,2
100,
0
04 - Piana del Volturno - Litorale
Domizio
39,3
1,6
0,1
1,0
-
27,7
-
0,2
4,6
3,7
0,1
7,9
1,4
0,6
100,
0
05 - Media Valle del Volturno
43,4
0,9
0,0
0,2
4,2
0,0
4,7
-
1,0
9,5
32,9
-
2,5
0,5
0,1
100,
0
06 - Monte Taburno - Valle Telesina
15,8
2,6
0,0
16,8
15,7
0,1
7,1
0,0
1,7
9,7
25,4
0,0
3,8
0,8
0,3
100,
0
07 - Colline Sannite - Conca di
Benevento
42,7
9,7
0,0
2,8
7,7
-
1,3
-
3,4
2,6
21,4
0,0
7,8
0,4
0,0
100,
0
08 - Colline dell'Ufita
51,0
1,0
0,1
0,9
9,0
0,0
0,2
-
17,7
3,3
11,8
0,0
4,8
0,1
0,0
100,
0
09 - Colline dell'Alta Irpinia
62,6
0,1
-
0,0
2,6
-
0,1
-
2,2
7,0
23,0
-
2,1
0,1
0,3
100,
0
10 - Colline dell'Alta Valle dell'Ofanto
43,7
0,2
-
0,2
2,7
-
0,0
0,1
6,9
12,3
28,2
-
4,4
0,7
0,6
100,
0
11 - Piana Casertana
23,8
0,2
-
5,7
0,1
6,3
-
2,8
12,5
6,8
-
29,1
0,2
0,2
100,
0
12 - Piana Flegrea
6,3
3,8
0,0
0,0
-
32,0
-
1,6
4,1
0,4
-
38,7
1,0
0,1
100,
0
13 - Piana Campana
1,3
2,2
0,0
0,6
0,4
26,4
-
9,2
5,1
5,9
-
25,2
0,4
-
100,
0
14 - Colline Flegree
0,7
1,4
0,6
0,0
0,9
-
15,9
-
6,5
3,3
12,2
-
56,4
1,0
1,0
100,
0
15 - Isole di Ischia e Procida
-
-
-
3,3
-
-
2,3
-
29,2
1,4
35,2
-
27,4
-
1,2
100,
0
16 - Complesso del Vesuvio - Monte
Somma
0,1
0,8
2,7
0,1
0,1
0,1
32,8
-
9,9
1,3
20,1
0,0
30,3
0,0
1,5
100,
0
17 - Penisola Sorrentina-Amalfitana Isola di Capri
0,1
4,4
1,3
0,3
8,6
3,6
8,4
0,1
10,4
3,1
44,9
-
13,7
0,0
1,2
100,
0
18 - Monte Partenio - Monti di Avella Pizzo D'Alvano
2,3
2,3
0,0
0,0
6,0
-
20,9
0,1
2,5
5,4
53,3
-
7,1
-
0,2
100,
0
STR
11,9
12,2
11,9
23,3
Documento di lavoro – settembre 2014
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
19 - Colline Irpine
8,2
0,8
0,0
4,8
2,8
-
15,8
0,8
18,0
5,5
34,3
-
9,0
0,0
0,1
100,
0
20 - Valle dell'Irno
0,3
2,5
0,0
0,1
1,0
-
21,1
3,0
5,9
2,6
50,8
-
12,4
0,0
0,2
100,
0
21 - Colline Salernitane
3,2
1,4
0,7
0,9
11,4
1,3
13,4
1,8
2,2
5,4
47,5
-
10,3
0,4
0,2
100,
0
22 - Monti Picentini
7,1
0,1
0,0
-
6,0
-
2,5
3,7
2,5
6,5
67,2
-
3,1
0,2
1,0
100,
0
23 - Colline dell'Alto Sele
19,7
-
-
0,2
14,0
-
0,5
-
8,6
13,7
38,9
-
2,6
0,5
1,3
100,
0
24 - Piana del Sele
27,9
8,9
0,0
9,8
0,6
9,7
0,0
3,2
4,1
11,1
-
9,2
0,9
0,6
100,
0
25 - Colline del Cilento Interno
5,2
0,0
0,0
1,2
15,9
-
0,1
2,9
7,6
5,8
59,4
-
0,7
0,5
0,6
100,
0
26 - Colline del Cilento Costiero
5,1
0,1
0,0
0,5
22,8
0,0
0,1
0,3
10,9
5,1
49,8
0,0
3,2
0,7
1,2
100,
0
27 - Monti Alburni - Monte del Cervati
6,8
-
0,0
0,2
9,7
-
0,1
0,3
2,6
19,2
58,1
-
0,7
0,4
1,8
100,
0
28 - Vallo di Diano
23,6
-
-
0,1
3,7
-
0,0
-
3,9
14,2
49,9
1,9
0,5
-
2,3
100,
0
Totale
18,5
3,8
0,1
1,5
12,1
0,0
20,2
4,3
1,6
9,5
24,6
-
3,2
0,4
0,3
100,
0
14,0
Tab. 5. L'uso del suolo (CUAS 2009) negli STR della Campania (% della superficie di ciascun STR)
Documento di lavoro – settembre 2014
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
STR
Seminativi Ortive
Colture
protette
Vigneti Oliveti
Castagneti Sistemi agr.
Agrumeti Frutteti da frutto
complessi
Prati e Boschi e
pascoli arbusteti
Zone
umide
Aree
Corpi Altre
urbanizzate idrici superfici Totale
01 - Roccamonfina - Piana del
Garigliano
3,3 5,1
0,8
5,1
6,8
0,2
11,5
21,6
1,2
5,1
3,2
-
1,8
3,4
1,6
4,3
02 - Massiccio del Matese
7,1 -
-
0,6
4,4
-
0,3
2,4
1,3
14,2
7,4
-
1,1
12,4
8,6
5,9
-
0,5
-
-
0,1
-
1,3
3,1
3,4
-
1,3
3,3
1,5
6,1
8,2 18,9
12,1
0,2
0,7
-
18,6
-
0,2
2,9
0,6
3,4
5,4
15,7
4,2
5,0
6,3 1,0
0,0
0,6
2,0
0,3
2,2
-
0,6
4,2
3,5
-
1,2
3,8
0,3
3,5
2,9 3,7
0,1
58,3
9,3
2,1
4,2
0,3
1,4
5,5
3,5
1,1
2,3
7,9
2,1
4,5
4,4 7,6
0,1
5,4
2,5
-
0,4
-
1,5
0,8
1,6
0,2
2,6
2,1
0,1
2,5
03 - Colline del Fortore
04 - Piana del Volturno Litorale Domizio
05 - Media Valle del Volturno
06 - Monte Taburno - Valle
Telesina
07 - Colline Sannite - Conca di
Benevento
17,9
-
08 - Colline dell'Ufita
12,4
1,8
1,1
4,2
7,0
0,3
0,1
-
18,8
2,5
2,1
0,2
3,9
0,8
0,3
5,9
09 - Colline dell'Alta Irpinia
10 - Colline dell'Alta Valle
dell'Ofanto
10,3
0,1
-
0,0
1,4
-
0,0
-
1,5
3,5
2,8
-
1,1
1,1
1,6
4,0
5,1 0,2
-
0,4
1,0
-
0,0
0,5
3,5
4,4
2,4
-
1,7
4,1
2,4
2,8
11 - Piana Casertana
1,6 6,2
0,4
-
1,2
1,1
1,4
-
0,8
2,6
0,3
-
6,4
0,5
0,5
1,6
12 - Piana Flegrea
0,5 7,6
11,3
0,1
0,0
-
8,6
-
0,6
1,0
0,0
-
10,7
4,6
0,2
2,0
13 - Piana Campana
0,2 21,2
9,1
0,1
0,2
7,1
10,1
-
4,8
1,9
0,5
-
9,9
2,3
-
2,9
14 - Colline Flegree
0,1 0,8
1,5
0,0
0,2
-
3,5
-
2,0
0,7
0,6
-
12,9
3,5
2,3
1,7
-
1,0
-
-
0,1
-
2,0
0,1
0,4
-
1,4
-
0,6
0,4
0,0 0,4
6,3
0,2
0,0
1,1
6,9
-
2,8
0,3
1,0
0,2
6,6
0,0
3,4
1,6
0,0 3,9
5,3
0,6
3,2
56,8
3,2
0,4
5,3
1,1
3,9
-
5,3
0,2
4,8
2,8
0,2 1,7
0,0
0,1
1,9
-
6,5
0,2
1,0
1,6
3,8
-
2,3
-
0,6
2,3
19 - Colline Irpine
1,2 0,8
0,0
12,8
1,3
-
7,2
3,3
11,1
2,4
3,6
-
4,2
0,1
0,5
3,4
20 - Valle dell'Irno
0,0 1,1
0,1
0,2
0,2
-
4,1
5,2
1,6
0,5
2,3
-
2,5
0,0
0,4
1,5
21 - Colline Salernitane
0,3 1,0
2,5
1,6
3,6
18,0
4,3
5,2
1,0
1,6
3,5
-
3,4
1,8
0,7
2,4
22 - Monti Picentini
1,2 0,1
0,1
-
3,1
-
1,3
17,3
1,7
3,2
8,1
-
1,6
1,7
5,6
3,9
23 - Colline dell'Alto Sele
2,3 -
-
0,4
5,3
0,2
Documento di lavoro – settembre 2014
4,4
5,0
3,4
-
1,0
3,3
5,2
2,9
15 - Isole di Ischia e Procida
16 - Complesso del Vesuvio Monte Somma
17 - Penisola SorrentinaAmalfitana - Isola di Capri
18 - Monte Partenio - Monti di
Avella - Pizzo D'Alvano
-
-
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
24 - Piana del Sele
4,3 16,6
48,5
0,1
4,9
12,6
4,8
0,1
2,2
1,9
1,3
-
4,7
7,0
2,9
3,7
25 - Colline del Cilento Interno
26 - Colline del Cilento
Costiero
27 - Monti Alburni - Monte del
Cervati
0,8 0,0
0,0
3,5
8,2
-
0,0
13,5
5,4
2,9
7,1
-
0,4
4,6
3,3
3,9
1,6 0,2
0,3
3,1
23,2
0,5
0,1
2,6
15,1
5,0
11,8
0,8
3,3
12,5
13,4
7,7
1,1 -
0,2
0,6
5,2
-
0,1
1,5
1,9
9,8
7,2
-
0,4
3,3
10,4
4,0
28 - Vallo di Diano
6,6 -
-
0,4
3,3
-
0,0
-
4,8
12,2
10,4
94,1
0,4
-
22,5
6,8
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
73,9
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0 100,0
Totale
100,0
100,0
Tab. 6. L'uso del suolo (CUAS 2009) negli STR della Campania (% del totale di ciascuna tipologia d'uso)
Documento di lavoro – settembre 2014
100,0
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
Colture
Sistemi
Prati
legnose
agricoli permanenti Boschi e Zone
Aree
Corpi
STR
Altre
Seminativi permanenti complessi e pascoli arbusteti umide urbanizzate idrici
(ha)
(ha)
(ha)
(ha)
(ha)
(ha)
(ha)
(ha) superfici Totale
01 - Roccamonfina - Piana del Garigliano
13.023
22.113
919
5.482
14.251
1.832
210
152
57.982
02 - Massiccio del Matese
23.226
5.236
1.016
15.264
32.829
1.098
766
821
80.255
03 - Colline del Fortore
58.799
3.196
948
3.367
14.900
1.287
204
143
82.844
04 - Piana del Volturno - Litorale Domizio
36.220
19.689
165
3.133
2.529
66
5.428
975
400
68.603
05 - Media Valle del Volturno
21.130
4.378
485
4.507
15.652
1.213
235
29
47.631
06 - Monte Taburno - Valle Telesina
11.148
24.094
1.060
5.881
15.406
21
2.318
487
196
60.610
07 - Colline Sannite - Conca di Benevento
17.712
4.007
1.156
867
7.242
4
2.636
129
13
33.766
08 - Colline dell'Ufita
41.759
8.068
14.186
2.655
9.472
4
3.861
48
25
80.078
09 - Colline dell'Alta Irpinia
33.867
1.441
1.167
3.781
12.434
1.112
67
155
54.023
10 - Colline dell'Alta Valle dell'Ofanto
16.723
1.171
2.650
4.685
10.757
1.663
257
228
38.134
11 - Piana Casertana
7.959
2.670
624
2.751
1.493
6.404
33
47
21.980
12 - Piana Flegrea
6.074
8.854
438
1.126
117
10.671
288
22
27.591
13 - Piana Campana
10.501
10.793
3.608
1.997
2.298
9.884
141
39.223
14 - Colline Flegree
632
3.843
1.487
749
2.790
12.861
220
218
22.799
15 - Isole di Ischia e Procida
285
1.480
69
1.786
1.389
60
5.069
16 - Complesso del Vesuvio - Monte Somma
794
7.164
2.136
280
4.341
4
6.539
0
326
21.584
17 - Penisola Sorrentina-Amalfitana
2.212
8.081
4.022
1.186
17.298
5.285
11
456
38.550
18 - Monte Partenio - Monti di Avella
1.448
8.588
781
1.704
16.956
2.268
58
31.803
19 - Colline Irpine
4.174
11.295
8.385
2.578
16.007
4.196
5
44
46.683
20 - Valle dell'Irno
565
4.993
1.176
507
10.034
2.461
0
36
19.771
21 - Colline Salernitane
1.711
9.410
719
1.758
15.514
3.372
114
71
32.670
22 - Monti Picentini
3.828
6.531
1.301
3.465
35.691
1.634
103
534
53.086
23 - Colline dell'Alto Sele
7.633
5.678
3.340
5.313
15.076
1.024
202
493
38.759
24 - Piana del Sele
25.876
10.282
1.624
2.068
5.680
4.704
436
281
50.951
25 - Colline del Cilento Interno
2.762
10.636
4.050
3.098
31.524
392
288
318
53.068
26 - Colline del Cilento Costiero
5.463
24.785
11.367
5.363
52.042
15
3.311
774
1.281
104.401
27 - Monti Alburni - Monte del Cervati
3.729
5.635
1.423
10.481
31.712
402
208
994
54.583
28 - Vallo di Diano
21.799
3.481
3.583
13.097
46.156
1.800
444
2.147
92.507
Totale
380.765
236.400
75.295
107.210
441.986 1.912
99.690
6.200
9.548
1.359.007
Tab. 7. Classi aggregate di uso del suolo (CUAS 2009) negli STR della Campania (ha)
Documento di lavoro – settembre 2014
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
STR
01 - Roccamonfina - Piana del Garigliano
02 - Massiccio del Matese
03 - Colline del Fortore
04 - Piana del Volturno - Litorale Domizio
05 - Media Valle del Volturno
06 - Monte Taburno - Valle Telesina
07 - Colline Sannite - Conca di Benevento
08 - Colline dell'Ufita
09 - Colline dell'Alta Irpinia
10 - Colline dell'Alta Valle dell'Ofanto
11 - Piana Casertana
12 - Piana Flegrea
13 - Piana Campana
14 - Colline Flegree
15 - Isole di Ischia e Procida
16 - Complesso del Vesuvio - Monte Somma
17 - Penisola Sorrentina-Amalfitana - Isola di
Capri
18 - Monte Partenio - Monti di Avella - Pizzo
D'Alvano
19 - Colline Irpine
20 - Valle dell'Irno
21 - Colline Salernitane
22 - Monti Picentini
23 - Colline dell'Alto Sele
24 - Piana del Sele
25 - Colline del Cilento Interno
26 - Colline del Cilento Costiero
27 - Monti Alburni - Monte del Cervati
28 - Vallo di Diano
Campania
SAU CUAS SAT CUAS
(ha)
(ha)
41.537
55.811
44.741
78.334
66.310
81.292
59.207
61.771
30.501
46.182
42.182
57.784
23.742
30.997
66.668
76.140
40.255
52.778
25.229
35.987
14.004
15.544
16.493
16.610
26.900
29.197
6.710
9.519
1.834
3.620
10.374
14.994
SAU ISTAT
2010 ha)
22.265
28.609
51.548
36.652
17.225
29.327
14.311
48.396
33.823
14.771
6.450
9.400
10.863
3.070
377
2.386
SAT
ISTAT
2010 (ha)
27.024
43.213
58.315
39.047
23.091
36.139
16.478
53.878
37.217
18.203
6.774
9.861
11.395
3.463
471
2.758
SAU
ISTAT/SAU
CUAS
0,54
0,64
0,78
0,62
0,56
0,70
0,60
0,73
0,84
0,59
0,46
0,57
0,40
0,46
0,21
0,23
SAT ISTAT/
SAT CUAS
0,48
0,55
0,72
0,63
0,50
0,63
0,53
0,71
0,71
0,51
0,44
0,59
0,39
0,36
0,13
0,18
Superficie
territoriale
57.982
80.255
82.844
68.603
47.631
60.610
33.766
80.078
54.023
38.134
21.980
27.591
39.223
22.799
5.069
21.584
15.500
33.135
5.487
7.961
0,35
0,24
38.550
12.521
26.431
7.240
13.599
15.125
21.964
39.850
20.546
46.978
21.268
41.960
799.671
29.535
42.482
17.309
29.160
51.350
37.504
45.584
52.388
99.931
53.974
90.217
1.249.130
9.359
13.079
2.931
13.397
15.218
18.249
28.850
20.397
36.340
21.114
35.378
549.270
11.192
17.023
4.964
22.455
25.320
24.029
33.501
33.846
55.862
38.103
60.842
722.425
0,75
0,49
0,40
0,99
1,01
0,83
0,72
0,99
0,77
0,99
0,84
0,69
0,38
0,40
0,29
0,77
0,49
0,64
0,73
0,65
0,56
0,71
0,67
0,58
31.803
46.683
19.771
32.670
53.086
38.759
50.951
53.068
104.401
54.583
92.507
1.359.007
Tab. 8. Dati sintetici di confronto tra dati di uso del suolo cartografici e censuari nei 28 STR della Campania
Documento di lavoro – settembre 2014
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
STR
01 - Roccamonfina - Piana del Garigliano
02 - Massiccio del Matese
03 - Colline del Fortore
04 - Piana del Volturno - Litorale Domizio
05 - Media Valle del Volturno
06 - Monte Taburno - Valle Telesina
07 - Colline Sannite - Conca di Benevento
08 - Colline dell'Ufita
09 - Colline dell'Alta Irpinia
10 - Colline dell'Alta Valle dell'Ofanto
11 - Piana Casertana
12 - Piana Flegrea
13 - Piana Campana
14 - Colline Flegree
15 - Isole di Ischia e Procida
16 - Complesso del Vesuvio - Monte Somma
17 - Penisola Sorrentina-Amalfitana - Isola di Capri
18 - Monte Partenio - Monti di Avella - Pizzo D'Alvano
19 - Colline Irpine
20 - Valle dell'Irno
21 - Colline Salernitane
22 - Monti Picentini
23 - Colline dell'Alto Sele
24 - Piana del Sele
25 - Colline del Cilento Interno
26 - Colline del Cilento Costiero
27 - Monti Alburni - Monte del Cervati
28 - Vallo di Diano
TOT. SUP.
Superfcie
territoriale
(ha)
Popolazione
Superficie urbanizzata
(ha)
Superficie
urbanizzata
(%)
Superficie
urbanizzata
per abitante
(mq)
57.957,6
80.255,0
82.843,6
68.603,4
47.630,7
60.609,8
33.766,3
80.077,7
54.023,3
38.133,8
21.980,5
27.591,5
39.222,6
22.799,3
5.069,2
21.584,2
38.550,2
31.803,2
46.683,2
19.770,6
32.669,8
53.086,4
38.759,5
50.951,0
53.068,2
104.401,4
54.583,3
92.507,1
1.358.982,2
64.002
57.619
44.813
200.048
53.467
102.626
110.996
207.905
22.010
45.981
295.676
737.179
559.798
1.264.404
71.314
489.793
494.163
95.366
156.885
113.183
190.507
44.020
30.024
153.251
40.363
134.100
28.454
69.859
5.766.810
3.100,6
2.483,7
2.926,6
6.267,4
2.265,2
3.864,1
3.113,7
4.533,1
1.588,3
2.123,5
5.672,4
9.196,3
9.389,7
10.528,9
1.121,8
5.778,8
6.166,0
2.276,2
4.192,7
2.336,2
3.087,0
1.703,7
1.811,3
5.073,3
1.565,2
5.757,6
1.086,2
3.403,1
112.412,7
5,3
3,1
3,5
9,1
4,8
6,4
9,2
5,7
2,9
5,6
25,8
33,3
23,9
46,2
22,1
26,8
16,0
7,2
9,0
11,8
9,4
3,2
4,7
10,0
2,9
5,5
2,0
3,7
8,3
484,5
431,1
653,1
313,3
423,7
376,5
280,5
218,0
721,6
461,8
191,8
124,8
167,7
83,3
157,3
118,0
124,8
238,7
267,2
206,4
162,0
387,0
603,3
331,0
387,8
429,4
381,7
487,1
194,9
Tab. 9. Dati cartografici su urbanizzazione e consumo di suolo negli STR della Campania (CUAS 2009)
Documento di lavoro – settembre 2014
Superficie
urbanizzata (%
della
superficie
urbanizzata
regionale)
2,8
2,2
2,6
5,6
2,0
3,4
2,8
4,0
1,4
1,9
5,0
8,2
8,4
9,4
1,0
5,1
5,5
2,0
3,7
2,1
2,7
1,5
1,6
4,5
1,4
5,1
1,0
3,0
100,0
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
Le dinamiche di uso del suolo 1960/2000 nei sistemi del territorio rurale
Il territorio agroforestale della Campania ha subito nel quarantennio dello scorso secolo
trasformazioni assai intense, che hanno profondamente modificato il volto della regione. Tali
processi di trasformazione hanno senza dubbio continuato ad operare nel periodo dal 2000 ad
oggi, per il quale non disponiamo ancora di dati anlitici sulle transizioni di land use. Ad ogni modo,
comprendere queste trasformazioni è importante per interpretare correttamente gli scenari attuali,
prevederne la possibile evoluzione, governare i processi.
L’analisi delle cartografie storiche di uso del suolo consente di rilevare come, rispetto al 1960, le
colture agricole in regime arativo abbiano subito una contrazione di circa 70.000 ettari (-7,8%),
mentre la superficie degli ecosistemi di prateria (prati permanenti, pascoli) si è dimezzata, con una
perdita di 105.000 ettari.
Alla diminuzione delle aree agricole e delle praterie di contrappone l’espansione di 103.000 ha
(+47%) delle aree forestali, e l’incremento del 321% delle aree urbanizzate, per complessivi
71.500.
Le cartografie impiegate per l'analisi delle dinamiche di land cover.
Documento di lavoro – settembre 2014
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
L’analisi delle dinamiche di uso del suolo evidenzia come:
-
l’incremento netto delle risorse forestali è dovuto per il 60% alla forestazione spontanea di praterie, per il
40% a quella di colture agricole;
La diminuzione netta delle aree a prateria è legata per il 60% a processi di forestazione spontanea che
seguono l’abbandono, per il 40% al dissodamento agricolo;
L’incremento delle aree urbanizzate avviene per il 90% a spese delle aree agricole in regime arativo.
Le direttrici del cambiamento appaiono dunque chiare: le aree agricole si contraggono per
trasformarsi in bosco o in città, e questi cambiamenti appaiono fortemente polarizzati. Il 75% dello
sviluppo urbano è localizzato in pianura, intorno ai vulcani e lungo le coste: sarebbe a dire nelle
aree più fertili, più pericolose ed in quelle maggiormente sensibili della regione. All’opposto, l’85%
dei nuovi boschi è in montagna e nella collina costiera, dove l’agricoltura abbandona
progressivamente i coltivi e gli arboreti eroici terrazzati, retaggio della lunga opera di
agrarizzazione del territorio regionale durata grosso modo due secoli, e culminata alla metà del
‘900.
La perdita complessiva di aree agricole e pascolative subita nell’ultimo cinquantennio a scala
regionale si localizza per il 40% nei sistemi montani, per il 28% in quelli collinari, per il 10% in quelli
vulcanici, per il 22% in quelli di pianura.
Nei sistemi montani la perdita di aree agricole e di prateria è causata per il 90% da processi di
forestazione spontanea successiva all’abbandono colturale; nei sistemi di pianura tale perdita è
per la quasi totalità imputabile alle dinamiche di urbanizzazione.
Nella collina interna, la trasformazione di uso del suolo si basa su un mix in qualche modo più
equilibrato di processi, con una sostanziale tenuta delle aree agricole in regime arativo e un
incremento del 40% delle formazioni forestali. Diversamente, nella collina costiera, le dinamiche di
abbandono colturale risultano prevalenti, con un incremento del 285% delle formazioni forestali,
come conseguenza dell’abbandono dei pascoli e dei coltivi marginali.
Nelle tabelle seguenti sono riportati i dati relativi alle dinamiche di land cover nei diversi STR.
Risulta evidente come ciascun STR sia caratterizzato da uno specifico mix di dinamiche, e da una
propria specifica raiettoria evolutiva che le politiche rurali devono comprendere e governare.
Documento di lavoro – settembre 2014
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
La matrice di transizione con indicazione delle superfici in ettari relative a ciascun tipo di
transizione
(Legenda delle transizioni: DbP: diboscamento pascolativo; DbA: diboscamento agricolo; DbI:
diboscamento irriguo; DsA; dissodamento agricolo; DsI: dissodamento irriguo; SeA:
semplificazione agricola; SeI: semplificazione irrigua; InA: intensivizzazione agricola; InI:
intensivizzazione irrigua; FeP: forestazione di pascoli; FoA: forestazione di aree agricole; EsP:
estensivizzazione pascolativa; DiA: differenziazione agricola; EsA; estensivizzazione agricola;
PeF: persistenza forestale; PeP: persistenza Pascolativa; PeC: persistenza sistemi complessi;
PeA: persistenza agricola; PeI: persistenza irrigua; TrU: trasformazione urbana; PeU: persistenza
urbana)
Documento di lavoro – settembre 2014
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
La carta regionale delle dinamiche di land cover (PTR 2008)
Documento di lavoro – settembre 2014
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
n.c.
STR
DbA
DbI
DbP
DfA
DsA
DsI
EsA
EsP
FoA
FoP -
H
InA
InI
PeA
PeC
PeF
PeI
PeP
PeU
SeA
SeI
TrU
01 - Roccamonfina - Piana del Garigliano
2.212
177
716
5.266
854
529
2.565
779
6.565
680
329
5.607
4.431
10.527
2.508
4.048
2.667
1.230
340
5.367
163
1.545
229
59.334
02 - Massiccio del Matese
2.778
444
2.575
5.218
1.965
162
822
3.639
4.948
6.381
1.040
1.602
2.742
10.775
3.374
17.483
2.319
6.936
177
3.577
206
736
355
80.255
80.184
Totale
03 - Colline del Fortore
3.451
130
7.405
3.917
326
2.408
2.654
836
27
1.365
23
50.858
2.171
2.171
814
343
804
481
04 - Volturno - Lit. Domizio
289
29
83
1.350
1.613
1.702
1.139
524
725
950
1.443
6.074
27.336
9.852
233
1.028
1.516
1.158
1.157
3.555
2.420
4.357
71
05 - Media V. Volturno
2.246
647
201
825
836
448
289
365
4.130
2.654
816
1.978
8.287
8.364
571
8.210
230
957
581
3.185
780
1.034
47.633
06 - Taburno - V. Telesina
3.252
260
1.302
2.920
1.119
142
432
1.558
1.711
1.811
1.091
3.336
3.967
10.600
1.671
6.134
257
1.862
554
11.541
3.617
1.486
60.624
07 - Colline Sannite
491
21
49
1.737
278
56
185
1.374
957
0
731
284
4.111
8.894
4.706
148
337
100
392
3.473
3.806
1.638
08 - Colline dell'Ufita
1.344
66
11
3.465
6.178
157
935
857
914
420
201
1.561
2.127
31.228
5.568
253
200
312
483
16.545
5.155
1.997
102
80.080
09 - Colline dell'Alta Irpinia
1.413
278
4.065
9.145
20
311
2.534
2.709
794
223
153
57
27.892
566
949
1.227
1.227
757
16
469
326
55.129
10 - Colline Ofanto
984
2
496
8.901
3.156
11
452
2.016
1.285
748
421
124
110
10.210
2.542
1.782
4
716
210
2.864
272
703
124
38.134
11 - Piana Casertana
336
1
82
349
424
1.698
166
780
1.234
292
503
6.055
1.139
151
742
689
157
1.734
253
680
4.515
0
21.980
18
1.215
126
38
361
3.231
4.829
54
15
839
32
2.155
4.090
3.113
7.022
27.626
1.779
234
268
132
1.065
7.957
83
1.330
13.770
74
2.191
1.301
1.688
6.153
39.231
186
473
482
27
96
629
2.931
519
1.370
115
138
4.073
403
52
8.872
148
56
48
406
199
17
90
591
157
357
1.679
187
5.069
333
129
570
1.352
865
6.333
78
1.192
406
749
1.333
16
5.228
30
21.584
12 - Piana Flegrea
37
192
21
13 - Piana Campana
547
2
83
521
22
19
79
1.362
112
36
915
235
0
238
34
33.766
14 - Colline Flegree
475
15 - Ischia e Procida
97
16 - Vesuvio - M. Somma
568
83
336
1.213
347
17 - Penisola Sorr. Amalf.
1.426
234
644
5.214
221
558
194
2.368
1.799
935
1.590
642
12.441
2.800
685
1.593
454
819
3.731
213
38.561
18 - M. Partenio - Avella
1.728
1
610
826
366
10
287
669
4.646
1.072
63
406
6.192
519
7.443
69
346
628
2.428
2.048
1.466
0
31.825
45
1.219
311
2.589
982
931
287
4.934
5.719
4.092
205
116
607
16.737
476
2.613
0
46.683
271
247
2.804
522
159
48
943
844
7.019
78
55
567
2.380
729
1.621
1
19.956
164
504
2.980
2.147
9.427
487
89
621
2.505
473
2.066
34
32.884
20
286
843
7.536
814
19.973
861
2.256
327
1.573
431
897
0
53.120
695
727
4.925
1.619
4.957
386
3.617
98
2.960
908
616
173
38.762
141
1.059
4.641
7.645
771
881
13.275
502
374
5.004
864
2.643
25
50.996
57
235
68.603
19 - Colline Irpine
1.701
4
168
1.888
1.056
20 - Valle dell'Irno
509
27
387
709
35
21 - Colline Salernitane
1.963
13
1.059
1.782
787
98
710
254
4.127
594
22 - Monti Picentini
2.335
51
1.369
1.549
2.469
273
714
1.263
2.432
4.851
23 - Colline dell'Alto Sele
1.219
101
813
2.564
2.255
323
1.245
3.095
2.237
3.230
24 - Piana del Sele
1.216
657
177
701
2.245
1.364
3.652
615
1.255
1.290
25 - Cilento Interno
1.417
0
1.049
616
4.186
122
1.536
1.434
7.138
7.554
27
800
182
5.589
1.755
10.338
26 - Cilento Costiero
1.643
36
1.058
5.811
14.377
816
1.165
5.071
12.630
16.707
579
281
1.340
14.859
3.360
5.268
366
22.800
1.866
147
6.230
285
805
0
53.077
3
6.515
629
6.294
1.365
4.388
213
104.409
27 - Monti Alburni - Cervati
803
6
954
894
3.218
26
1.267
3.415
4.962
10.460
787
219
3.968
794
10.910
6.997
69
4.478
22
370
28 - Vallo di Diano
2.095
54
3.189
1.268
4.831
441
756
3.104
7.494
15.333
768
5.124
4.883
1.607
17.144
31
10.662
276
7.338
3.963
1.717
435
92.514
Campania
38.580
2.938
17.932
69.527
66.268
8.518
24.571
37.517
84.280
81.571
29.169
80.289
268.450
45.476
157.337
41.544
49.511
23.714
116.002
34.366
71.171
3.149
1.359.441
7.563
Tab. 10. Superfici relative a ciascun diifderente tipo di transizione di land cover nei 28 STR della Campania (ha)
Documento di lavoro – settembre 2014
54.619
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
STR
01 - Roccamonfina - Piana del Garigliano
02 - Massiccio del Matese
03 - Colline del Fortore
04 - Volturno - Lit. Domizio
05 - Media V. Volturno
06 - Taburno - V. Telesina
07 - Colline Sannite
08 - Colline dell'Ufita
09 - Colline dell'Alta Irpinia
10 - Colline Ofanto
11 - Piana Casertana
12 - Piana Flegrea
13 - Piana Campana
14 - Colline Flegree
15 - Ischia e Procida
16 - Vesuvio - M. Somma
17 - Penisola Sorr. Amalf.
18 - M. Partenio - Avella
19 - Colline Irpine
20 - Valle dell'Irno
21 - Colline Salernitane
22 - Monti Picentini
23 - Colline dell'Alto Sele
24 - Piana del Sele
25 - Cilento Interno
26 - Cilento Costiero
27 - Monti Alburni - Cervati
28 - Vallo di Diano
Campania
DbA DbI DbP DfA DsA DsI EsA EsP FoA FoP 3,7
3,5
4,3
0,4
4,7
5,4
1,5
1,7
2,6
2,6
1,5
0,1
1,4
2,1
1,9
2,6
3,7
5,4
3,6
2,6
6,0
4,4
3,1
2,4
2,7
1,6
1,5
2,3
2,8
0,3
0,6
0,0
1,4
0,4
0,1
0,1
0,0
0,0
0,0
0,1
0,4
0,6
0,0
0,0
0,1
0,0
0,1
0,3
1,3
0,0
0,0
0,0
0,1
0,2
1,2
3,2
0,2
0,1
0,4
2,1
0,1
0,0
0,5
1,3
0,4
0,2
0,3
0,7
1,6
1,7
1,9
0,4
1,9
3,2
2,6
2,1
0,3
2,0
1,0
1,7
3,4
1,3
8,9 1,4 0,9
6,5 2,4 0,2
9,2 4,9
2,0 2,4 2,5
1,7 1,8 0,9
4,8 1,8 0,2
5,1 0,8 0,2
4,3 7,7 0,2
7,4 16,6 0,0
23,3 8,3 0,0
1,6 1,9 7,7
0,7 0,1 0,1
1,3 0,1
6,0 0,5 0,0
18,1 4,6
5,6 1,6 0,3
13,5 0,6
2,6 1,1 0,0
4,0 2,3 0,1
3,6 0,2
5,4 2,4 0,3
2,9 4,6 0,5
6,6 5,8 0,8
1,4 4,4 2,7
1,2 7,9 0,2
5,6 13,8 0,8
1,6 5,9 0,0
1,4 5,2 0,5
5,1 4,9 0,6
4,3
1,0
0,4
1,7
0,6
0,7
0,5
1,2
0,6
1,2
0,8
4,4
4,5
0,8
1,1
1,5
1,4
0,9
2,6
1,4
2,2
1,3
3,2
7,2
2,9
1,1
2,3
0,8
1,8
1,3
4,5
3,0
0,8
0,8
2,6
4,1
1,1
4,6
5,3
3,5
0,5
0,6
2,1
0,9
0,6
0,5
2,1
0,7
1,2
0,8
2,4
8,0
1,2
2,7
4,9
6,3
3,4
2,8
11,1
6,2
3,3
1,1
8,7
2,8
2,8
1,1
4,9
3,4
5,6
0,1
0,7
2,1
8,0
2,6
6,1
14,6
5,5
14,0
12,5
4,6
5,8
2,5
13,4
12,1
9,1
8,1
6,2
1,1
8,0
1,0
1,4
5,6
3,0
0,0
0,5
1,4
2,0
1,3
0,1
0,1
3,9
6,3
4,7
3,4
2,1
2,6
1,8
9,1
8,3
2,5
14,2
16,0
19,2
16,6
6,0
H
InA
InI
0,6
1,3
0,0
2,1
1,7
1,8
2,2
0,3
0,4
1,1
0,9
1,0
0,0
0,3
0,1
0,6
0,6
9,4
2,0
1,7
8,9
4,2
5,5
0,8
1,9
0,3
0,3
2,3
1,3
0,3
0,4
0,2
2,0
0,8
0,5
0,5
1,8
2,1
1,5
0,3
1,4
0,8
2,1
7,5
3,4
0,0
39,8
17,4
6,5
12,2
2,7
0,1
0,3
27,5
11,7
2,7
2,8
4,0
2,4
1,3
0,6
0,2
1,5
1,6
1,9
9,1
0,3
1,3
0,4
5,5
5,9
PeA PeC PeF
PeI
SeI
TrU
n.c.
17,7 4,2 6,8 4,5 2,1 0,6 9,0 0,3 2,6 0,4
13,4 4,2 21,8 2,9 8,6 0,2 4,5 0,3 0,9 0,4
63,4 2,7 2,7
1,0 0,4
1,0 0,6
14,4 0,3 1,5 2,2 1,7 1,7 5,2 3,5 6,4 0,1
17,6 1,2 17,2 0,5 2,0 1,2 6,7 1,6 2,2
17,5 2,8 10,1 0,4 3,1 0,9 19,0 6,0 2,5
26,3 13,9 0,4 1,0 0,3 1,2 10,3 11,3 4,9
39,0 7,0 0,3 0,3 0,4 0,6 20,7 6,4 2,5 0,1
50,6 1,0 1,7
2,2 2,2 1,4 0,0 0,9 0,6
26,8 6,7 4,7 0,0 1,9 0,6 7,5 0,7 1,8 0,3
5,2 0,7 3,4 3,1 0,7 7,9 1,1 3,1 20,5 0,0
17,5 0,2 0,1 3,0 0,1 7,8 14,8 11,3 25,4 20,3 0,2 3,4 35,1 0,2 5,6 3,3 4,3 15,7 12,9 2,3 6,0 0,5 0,6 17,9 1,8 0,2 38,9 0,7
0,3 1,8 11,6
3,1 7,0
33,1 3,7
29,3 0,4 5,5 1,9 3,5 6,2 1,7 0,1 24,2 0,1
4,1 1,7 32,3 7,3 1,8 4,1 1,2 2,1 9,7 0,6
19,5 1,6 23,4 0,2 1,1 2,0 7,6 6,4 4,6 0,0
10,6 12,3 8,8 0,4 0,2 1,3 35,9 1,0 5,6 0,0
4,7 4,2 35,2 0,4 0,3 2,8 11,9 3,7 8,1 0,0
9,1 6,5 28,7 1,5 0,3 1,9 7,6 1,4 6,3 0,1
14,2 1,5 37,6 1,6 4,2 0,6 3,0 0,8 1,7 0,0
12,7 4,2 12,8 1,0 9,3 0,3 7,6 2,3 1,6 0,4
15,0 1,5 1,7 26,0 1,0 0,7 9,8 1,7 5,2 0,0
10,5 3,3 19,5
3,5 0,3 11,7 0,5 1,5 0,0
14,2 3,2 5,0 0,0 6,2 0,6 6,0 1,3 4,2 0,2
7,3 1,5 20,0
12,8 0,1 8,2 0,0 0,7
5,3 1,7 18,5 0,0 11,5 0,3 7,9 4,3 1,9 0,5
19,7 3,3 11,6 3,1 3,6 1,7 8,5 2,5 5,2 0,2
Tab. 11. Superfici relative a ciascun diifderente tipo di transizione di land cover nei 28 STR della Campania (%)
Documento di lavoro – settembre 2014
PeP PeU SeA
Totale
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
Aspetti ecologici degli STR: le risorse naturalistiche ed agroforestali
La carta delle risorse naturalistiche e agroforestali è un documento di analisi del PTR della
Campania (2008), che illustra la distribuzione nel territorio regionale dei differenti tipi di ecosistemi
naturali e seminaturali, forestali ed agricoli, descrivendone preliminarmente valori, funzioni,
attitudini e sensibilità specifiche.
Le unità tipologiche presenti in legenda sono descritte ad un livello elevato di generalizzazione,
idoneo alle esigenze di analisi e pianificazione a scala regionale delle risorse, in funzione:
-
delle caratteristiche fisionomico-strutturali delle coperture naturali, seminaturali ed agricole.
-
degli aspetti fisiografici locali (sistemi di terre) che condizionano le qualità specifiche e le dinamiche evolutive
delle coperture di cui al punto precedente.
In particolare, la definizione delle diverse tipologie di risorse naturalistiche ed agroforestali mira ad
evidenziare il ruolo e le funzioni svolte da ciascuna di esse nel più ampio contesto del mosaico
ecologico locale e regionale, considerando i principali aspetti relazionali, in accordo con le linee
guida definite dal Council for the Pan-European Biological and Landscape Diversity Strategy1.
La carta regionale delle risorse naturalistiche e agroforestali (PTR 2008)
Tali elementi costituiscono la base conoscitiva per la progettazione della rete ecologica regionale e
per la definizione di indirizzi per la salvaguardia e gestione sostenibile delle risorse naturalistiche
ed agroforestali all’interno delle diverse partizioni del territorio regionale individuate nella carta dei
sistemi del territorio rurale e aperto.
Le unità definite nella legenda della Carta delle risorse naturalistiche ed agroforestali sono le
seguenti:
A1. Aree forestali dei rilievi montani. L’unità comprende una gamma differenziata di
habitat seminaturali a diverso grado di maturità e complessità strutturale (boschi, arbusteti,
aree in evoluzione), che per estensione e grado di continuità costituiscono le principali aree
centrali e corridoi ecologici della rete ecologica regionale.
A2. Praterie dei rilievi montani. L’unità comprende una gamma differenziata di habitat
seminaturali aperti (praterie di versante, di vetta, degli altopiani e dei campi carsici
sommitali), che rappresentano un elemento chiave della diversità ecologica a scala locale e
regionale.
A3. Mosaici agricoli ed agroforestali dei rilievi montani, ed aree agricole a più elevata
complessità strutturale, con funzione di habitat complementari e di zone cuscinetto rispetto
alle aree a maggiore naturalità, con diffusa presenza di elementi di diversità biologica (siepi,
filari arborei, alberi isolati) e sistemazioni tradizionali (terrazzamenti, ciglionamenti, muretti
divisori in pietra).
1
Council for the Pan-European Biological and Landscape Diversity Strategy. (1999). General guidelines for the development of the
Pan-European Ecological Network. Council of Europe, UNEP, Geneva.
Documento di lavoro – settembre 2014
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
B1. Aree forestali dei rilievi collinari. L’unità comprende una gamma differenziata di
habitat seminaturali a diverso grado di maturità e complessità strutturale (boschi, arbusteti,
aree in evoluzione). L’unità si caratterizza, rispetto a quella A1 (Aree forestali dei rilievi
montani), per la presenza di habitat aventi solitamente minore estensione e grado di
continuità, all’interno di una matrice agricola prevalente, in corrispondenza delle sommità dei
rilievi, degli affioramenti rocciosi e dei versanti delle incisioni idriche, con funzione di stepping
stones2, di corridoi ecologici e talvolta di zone centrali della rete ecologica regionale.
B2. Praterie dei rilievi collinari: habitat seminaturali aperti (praterie, praterie cespugliate ed
arborate).
B3. Aree agricole dei rilievi collinari, con prevalenza di seminativi a campi aperti, e locale
presenza di elementi di diversità biologica (siepi, filari arborei, alberi isolati) e sistemazioni
tradizionali (terrazzamenti, ciglionamenti, muretti in pietra).
B4. Mosaici agricoli ed agroforestali dei rilievi collinari, ed aree agricole a più elevata
complessità strutturale, con funzione di habitat complementari e zone cuscinetto rispetto alle
aree a maggiore naturalità, con diffusa presenza di elementi di diversità biologica (siepi, filari
arborei, alberi isolati) e sistemazioni tradizionali (terrazzamenti, ciglionamenti, muretti divisori
in pietra).
C1. Aree forestali dei rilievi vulcanici. L’unità comprende una gamma differenziata di
habitat seminaturali a diverso grado di maturità e complessità strutturale (boschi, arbusteti,
ecosistemi pionieri, aree in evoluzione). Sono presenti aree forestali a maggiore estensione e
continuità (Somma-Vesuvio, Roccamonfina), che costituiscono aree centrali della rete
ecologica regionale; ed aree forestali a maggior grado di frammentazione e/o isolamento
(Rilievi vulcanici flegrei, isola d’Ischia), con funzione di stepping stones e corridoi ecologici
della rete ecologica regionale.
C2. Praterie dei rilievi vulcanici. L’unità camprende habitat seminaturali aperti di elevato
valore naturalistico (praterie discontinue pioniere su substrati vulcanici recenti e attuali).
C3. Mosaici agricoli ed agroforestali dei rilievi vulcanici, ed aree agricole a più elevata
complessità strutturale (arboreti tradizionali, promiscui e specializzati; orti arborati, orti vitati),
con funzione di habitat complementari, di zone cuscinetto e di collegamento ecologico
rispetto alle aree a maggiore naturalità, con diffusa presenza di elementi di diversità biologica
(siepi, filari arborei, alberi isolati) e sistemazioni tradizionali (terrazzamenti, ciglionamenti,
muretti divisori in pietra).
D1. Aree forestali della pianura. L’unità camprende lembi di habitat seminaturali ripariali e
planiziali, a vario stato di conservazione e a diverso grado di maturità e complessità
strutturale (boschi, arbusteti, aree in evoluzione); habitat seminaturali costieri a vario grado di
frammentazione (vegetazione psammofila, macchia mediterranea, pinete antropiche,
vegetazione igrofila delle depressioni retrodunari) con funzione di stepping stones e di
corridoi ecologici.
D2. Praterie della pianura. Prati stabili e incolti della pianura alluvionale e terrazzata.
D3. Aree agricole della pianura, con prevalenza di seminativi a campi aperti, e locale
presenza di elementi di diversità biologica (siepi, filari arborei, alberi isolati).
D4. Mosaici agricoli della pianura ed aree agricole a più elevata complessità strutturale
(arboreti tradizionali, promiscui e specializzati; orti arborati, orti vitati), con funzione di habitat
2
Stepping stones: aree intermedie nei processi di diffusione, dispersione, migrazione.
Documento di lavoro – settembre 2014
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
complementari, di zone cuscinetto e di collegamento ecologico rispetto alle aree a maggiore
naturalità, con locale presenza di elementi di diversità biologica (siepi, filari arborei, alberi
isolati).
E. Ambiti di più diretta influenza dei sistemi urbani e della rete infrastrutturale. L’unità
comprende le aree urbane continue, le aree urbane discontinue e le infrastrutture di
trasporto, unitamente al complesso mosaico di spazi aperti di loro pertinenza.
F. Spiagge. L’unità comprende le aree di spiaggia così come identificate nella Carta
dell’utilizzazione agricola del suolo della Regione Campania (CUAS).
G. Corpi idrici. L’unità comprende i corpi idrici così come identificati nella Carta
dell’utilizzazione agricola del suolo della Regione Campania (CUAS).
La carta delle risorse naturalistiche ed agroforestali definisce inoltre i perimetri di ambiti di
particolare rilevanza ecologico-ambientale a scala regionale:
H - Aree dell’alta montagna (versanti alto-montani, altopiani e pianori carsici sommitali,
crinali e aree di vetta);
I - Pianure costiere, caratterizzate dalla caratteristica sequenza di elementi morfologici ed
habitat di costa bassa (aree di foce, dune costiere, depressioni retrodunari idromorfe,
paleodune).
Documento di lavoro – settembre 2014
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
Particolare della Carta regionale delle risorse naturalistiche ed agroforestali relativo all'area
metropolitana di Napoli
Documento di lavoro – settembre 2014
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
stiche ed
a - Piana
no
l Matese
Fortore
olturno mizio
lle del
A1
A2
A3
5.188,7 4.012,7 1.285,9
27.045,1 21.572,0 3.935,5
B1
B2
B3
B4
168,6
4.529,2
13.986,5
394,5
1.134,2
3.409,8
49,5
7.666,3
56.650,2
C1
C2
C3
13,9
1.834,1
4.002,6
7.642,5
41,6 17.697,0 1.082,4
1.154,7
838,9
45,2
300,6
D1
D2
D3
D4
E
F
239,9
455,2
238,0
10.220,0
8.606,1
2.069,8
7.842,4
500,4
95,6
1.700,2
1.019,4
1.006,5
83,7
892,4
322,7
41.498,2 14.361,8 4.742,1 271,3
1.277,1
2.705,3
577,0
215,1
263,2
63,5
57,7
11.472,4
5.800,7
1.055,3
2.423,2
363,6
4.680,3
782,6
1.621,1
340,6
14.548,2
2.977,6
1.325,8
10.404,5
6.397,7
6.563,0
3.838,5
792,1
4.858,5
12.177,7
1.113,9
251,5
5.500,6
6.316,5
1.904,3
0,7
87,2
101,2
6.763,3
8.455,8
12.571,1
918,0
2.519,2
3.784,0
15.555,7
37.802,8
33.516,9
4.271,9
22.014,8
2.636,7
488,9
1.080,9
96,2
33,9
467,2
41,7
2.915,8
3.686,3
120,2
207,4
528,1
2,2
2.299,7
3.394,2
891,9
2.179,8
1.225,8
450,0
2.845,9
120,3
1.619,7
8.041,7
4.364,9
15.691,9
3.680,7
486,9
270,2
118,7
136,7
348,6
132,5
151,0
206,6
92,0
180,0
1.011,5
37,6
1.569,6
8.174,3 1.735,3 5.931,9
6.849,1 8.937,6 9.287,2 19,2
12.764,8 13.005,4 8.857,4
523,1
1.529,0 12.600,5 47,6
no - Valle
nnite evento
ll'Ufita
lta Irpinia
Alta Valle
o
ertana
egrea
mpana
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chia e
2.064,6
so del
omma
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16.604,5
io - Monti
16.061,2
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7.348,8
l'Irno
9.284,8
ernitane
13.247,5
entini
30.929,3
Alto Sele
9.902,3
Sele
1.386,0
362,8
1.448,9
0,1
0,7
120,3
1,5
15,7
1.862,9
226,9
2.457,2 470,7 4.352,6
1.798,9
27,3
1.804,3
1.389,1
4.289,7 279,3 7.731,6
2.660,8
6.236,1
473,3
61,0
0,6
1.713,2
1.693,7
839,9
598,7
567,7
5.209,5
6.240,0
168,7
3.674,3
619,6
3.710,5
2.342,6
2.919,3
1.233,3
165,9
584,1
8.459,3
598,8
2.192,7
2.413,1
4.565,8
2.537,2
154,9
2.080,6
17,8
1.228,8
660,2
887,6
740,2
175,6
3.735,2
18,3
789,6
2.149,7
4.477,8
3.101,8
2.350,3
17.226,9
445,3
5.928,5
2.146,3
7.211,3
4.754,7
Documento di lavoro – settembre 2014
2,8
313,6
2.396,4
6.536,8
5,7
1.851,3
3.496,0
5.173,4
364,3
122,3
1.146,2
717,9
265,5
408,1
99,2
24,9
552,3
131,4
63,0
1.043,8
1.145,1 358,3
1.149,9
468,6
128,4
1.855,2
1.838,1 1.325,6 23.171,3
3.378,1
1.147,8
2.163,5
1.827,9
2.687,2
490,7
6.639,8
2.098,1
3.827,6
2.256,4
3.173,2 5,6
1.215,2
958,1
4.497,9 176,9
167,1
6,1
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
Cilento
14.751,6
1.605,6
2.018,6
16.287,9
1.951,5
3.563,4
11.041,7
605,5
33,0
323,9
252,9
347,4
Cilento
9.908,4 2.525,3 2.211,5 39.656,0 3.555,3 2.942,5 30.797,2
2.746,7 352,1
3.666,0 1.866,5 3.042,2 169,6
i - Monte
ti
26.179,4 10.438,6 2.928,6 4.747,3 1.758,6 2.554,9
3.571,9
789,2
213,6
583,3
271,3
339,5
Diano
35.444,8 19.211,1 1.917,3 9.134,8 1.707,3 2.597,0
4.486,1
1.174,7 254,8 13.717,9
554,7
1.466,9
PANIA
251.907,3 95.993,9 46.684,4 152.643,4 32.748,0 202.642,0 143.266,4 16.235,0 834,6 33.975,9 19.978,3 6.302,8 168.270,8 85.249,7 92.852,5 780,0
Tab. 12. Estensione delle diverse tipologie di risorse naturalistiche ed agroforestali negli STR (ha)
Documento di lavoro – settembre 2014
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
Risorse naturalistiche ed
agroforestali
A1
01 - Roccamonfina - Piana
del Garigliano
9,0
02 - Massiccio del Matese 33,8
03 - Colline del Fortore
0,0
04 - Piana del Volturno Litorale Domizio
1,9
05 - Media Valle del
Volturno
24,1
06 - Monte Taburno - Valle
Telesina
17,2
07 - Colline Sannite Conca di Benevento
0,0
08 - Colline dell'Ufita
0,0
09 - Colline dell'Alta Irpinia
0,0
10 - Colline dell'Alta Valle
dell'Ofanto
5,7
11 - Piana Casertana
5,6
12 - Piana Flegrea
0,0
13 - Piana Campana
5,3
14 - Colline Flegree
0,0
15 - Isole di Ischia e
Procida
0,0
16 - Complesso del
Vesuvio - M. Somma
0,0
17 - Penisola SorrentinaAmalfitana
43,2
18 - Monte Partenio - Monti
di Avella
50,5
19 - Colline Irpine
15,7
20 - Valle dell'Irno
47,0
21 - Colline Salernitane
40,6
22 - Monti Picentini
58,3
23 - Colline dell'Alto Sele
25,6
A2
A3
B1
B2
B3
B4
C1
C2
C3
D1
D2
D3
D4
E
F
G
Tot.
6,9
27,0
0,0
2,2
4,9
0,0
0,3
5,7
17,0
0,7
1,4
4,1
0,1
9,6
68,7
0,0
2,3
4,9
13,2
0,0
0,0
0,1
0,0
0,0
30,6
0,0
0,0
1,9
1,4
1,0
0,4
0,6
0,3
17,7
10,8
2,5
13,6
0,6
0,1
2,9
1,3
1,2
0,1
0,0
0,0
0,3
0,7
0,1
100,0
100,0
100,0
3,9
0,8
0,3
0,4
0,1
0,1
0,1
0,0
0,4
1,3
0,5
60,5
20,9
6,9
0,4
1,4
100,0
12,2
2,2
5,1
0,8
9,8
1,6
0,0
0,0
0,0
3,4
0,7
30,5
6,3
2,8
0,0
0,5
100,0
10,6
10,8
6,3
1,3
8,0
20,1
0,0
0,0
0,0
1,8
0,4
9,1
10,4
3,1
0,0
0,8
100,0
0,3
0,0
0,0
0,3
0,0
0,0
20,0
10,6
23,4
2,7
3,1
7,0
46,1
47,3
62,4
12,7
27,5
4,9
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
1,4
1,4
0,2
0,1
0,6
0,1
8,6
4,6
0,2
0,6
0,7
0,0
6,8
4,2
1,7
0,0
0,0
0,0
0,4
0,0
0,1
100,0
100,0
100,0
1,2
12,9
0,0
0,9
0,0
0,3
7,4
0,0
3,7
0,0
21,2
0,0
0,0
0,0
0,0
11,5
0,0
0,0
0,0
0,0
41,3
0,0
0,0
0,0
0,0
9,7
0,0
0,0
0,3
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
10,8
0,0
0,0
0,1
0,0
2,1
0,0
0,0
6,8
0,6
19,1
1,3
1,2
0,4
0,3
1,5
0,3
0,7
0,7
0,2
0,8
2,7
37,2
24,8
32,5
2,3
0,1
7,9
32,4
33,2
6,7
4,1
27,0
33,7
22,6
55,4
0,0
0,0
0,1
0,0
0,2
0,7
0,1
1,1
0,4
1,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
35,8
0,5
35,9
0,0
0,0
0,0
0,0
27,7
0,0
0,0
100,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
19,9
1,3
35,9
0,0
0,0
1,5
11,1
30,3
0,0
0,0
100,0
6,9
16,2
1,2
0,2
0,0
4,5
0,0
0,0
0,0
0,4
0,0
4,8
9,1
13,5
0,0
0,0
100,0
5,3
1,8
3,0
1,7
9,8
16,2
11,6
1,3
18,8
7,2
5,5
3,2
1,8
18,1
3,0
6,7
4,5
11,8
0,5
4,5
0,1
3,8
1,2
2,3
0,6
8,0
0,1
2,4
4,0
11,6
7,4
36,9
2,3
18,2
4,0
18,7
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
1,1
1,5
0,5
0,4
2,2
1,2
0,4
0,6
0,1
0,2
0,7
0,3
3,6
0,9
2,8
3,2
2,2
4,8
10,6
2,5
10,9
5,6
5,1
1,3
6,6
8,2
11,4
9,7
2,3
2,5
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,4
0,2
0,5
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
Documento di lavoro – settembre 2014
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
24 - Piana del Sele
2,7
0,3
0,3
5,0
1,5
6,1
9,3
0,0
0,0
0,0
3,6
25 - Colline del Cilento
Interno
27,8
3,0
3,8
30,7
3,7
6,7
20,8
0,0
0,0
0,0
1,1
26 - Colline del Cilento
Costiero
9,5
2,4
2,1
38,1
3,4
2,8
29,6
0,0
0,0
0,0
2,6
27 - Monti Alburni - Monte
del Cervati
48,0 19,1 5,4
8,7
3,2
4,7
6,5
0,0
0,0
0,0
1,4
28 - Vallo di Diano
38,5 20,9 2,1
9,9
1,9
2,8
4,9
0,0
0,0
0,0
1,3
TOTALE CAMPANIA
18,6
7,1
3,4
11,3
2,4
14,9
10,6
1,2
0,1
2,5
1,5
Tab. 13. Estensione delle diverse tipologie di risorse naturalistiche ed agroforestali negli STR (%)
Documento di lavoro – settembre 2014
2,6
45,5
13,0
8,8
0,3
0,9
100,0
0,1
0,6
0,5
0,7
0,0
0,5
100,0
0,3
3,5
1,8
2,9
0,2
0,7
100,0
0,4
0,3
0,5
1,1
14,9
12,4
0,5
0,6
6,3
0,6
1,6
6,8
0,0
0,0
0,1
0,4
0,5
0,5
100,0
100,0
100,0
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
Una caratterizzazione degli STR attraverso i dati censuari
Il fatto che i diversi STR della Campania rappresentino contesti produttivi, paesaggistici ed
ambientali differenziati emerge con nettezza anche dalla loro caratterizzazione mediante i dati
censuari 2010.
Nelle pagine seguenti vengono proposte alcune tabelle riassuntive dei principali dati strutturali
dell'agricoltura campana aggregati a livello di STR.
Una simile analisi consente di delineare per la prima volta un profilo delle diverse economie dei
paesaggi regionali, evidenziando come l'identità paesaggistica dei diversi sistemi rurali sia basata
su un differente "motore" economico, sociale strutturale.
In progresso di tempo le attività legate alla definizione delle politiche di sviluppo rurale e locale
potranno beneficiare dei risultati di tale tipo di analisi, anche migliorando la capacità attuativa dei
programmi di sviluppo nei differenti contesti, stimolando la capacità dei sistemi locali di assorbire
risorse in funzione degli effettivi fabbisogni.
STR Taburno-Valle Telesina. I caratteri di dinamicità e vitalità di questo paesaggio emergono
chiaramente dai dati censuari 2010
Documento di lavoro – settembre 2014
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
STR
monfina - Piana del
Aziende
SAU
SAT
Seminativi
Legnose agrarie
di cui Vite
Orti
Aziende
Sau
Aziende
Sau
Aziende
Sau
Aziende
Sau
Prati perma
pasco
Aziende
22.264,55
27.023,92
1.494,00
5.460,02
4.838,00
14.475,32
1.200,00
741,68
1.112,00
101,89
cio del Matese
del Fortore
del Volturno - Litorale
4.969,00
6.157,00
28.609,25
51.548,23
43.213,49
58.314,88
3.159,00
5.425,00
13.340,80
45.100,89
3.962,00
4.216,00
3.625,64
2.519,57
1.604,00
1.790,00
438,08
333,50
1.808,00
3.522,00
163,09
270,41
6.075,00
36.651,78
39.047,04
4.287,00
27.514,56
3.055,00
7.866,60
696,00
286,48
518,00
59,85
118,00
1
Valle del Volturno
Taburno - Valle
3.765,00
17.224,81
23.091,47
2.585,00
11.738,13
2.777,00
3.221,06
1.573,00
519,59
1.263,00
69,45
404,00
2
11.399,00 29.326,66
36.139,13
3.255,00
7.182,61
10.814,00 16.602,99
6.544,00
8.812,98
2.712,00
189,73
483,00
5
4.080,00
14.310,53
16.477,84
2.756,00
10.643,01
3.530,00
3.241,28
1.965,00
1.282,67
2.104,00
182,80
220,00
10.965,00 48.396,46
3.181,00 33.822,58
53.877,87
37.216,66
8.829,00
2.990,00
39.027,74
29.516,28
9.101,00
1.368,00
7.153,42
668,85
5.087,00
667,00
1.800,51
140,69
4.290,00
845,00
324,07
84,60
1.044,00
876,00
1
3
2.749,00
14.770,72
18.203,43
2.110,00
10.619,72
2.057,00
1.757,38
1.504,00
602,80
1.426,00
129,20
510,00
2
3.036,00
2.674,00
5.988,00
1.686,00
565,00
6.449,78
9.399,50
10.863,48
3.069,58
376,61
6.774,09
9.861,00
11.395,35
3.463,17
470,83
2.081,00
1.705,00
3.268,00
664,00
156,00
4.422,47
5.327,11
5.783,07
663,61
59,03
1.332,00
1.629,00
3.278,00
1.383,00
523,00
1.542,78
3.993,95
4.965,18
2.315,75
305,64
163,00
236,00
168,00
736,00
472,00
43,79
175,10
51,52
530,07
248,48
248,00
88,00
845,00
347,00
124,00
21,88
8,64
52,13
36,24
11,27
44,00
19,00
16,00
23,00
3,00
1.937,00
2.385,62
2.758,18
880,00
613,86
1.331,00
1.736,68
546,00
390,91
299,00
17,51
26,00
6.275,00
5.487,43
7.960,60
2.720,00
1.463,00
4.458,00
3.360,74
1.689,00
523,38
1.965,00
110,32
130,00
3.738,00
9.358,68
11.192,03
248,00
519,32
3.623,00
7.299,07
213,00
110,78
495,00
47,26
81,00
1
5.416,00
1.170,00
3.875,00
3.688,00
5.622,00
6.764,00
13.079,14
2.931,34
13.396,78
15.218,05
18.248,91
28.850,07
17.023,39
4.963,62
22.454,81
25.319,73
24.028,64
33.501,25
1.958,00
345,00
726,00
963,00
3.507,00
4.023,00
2.922,47
341,63
1.494,45
1.821,04
5.352,55
19.643,70
5.232,00
1.024,00
3.685,00
3.408,00
5.244,00
4.831,00
8.332,50
2.053,54
7.124,87
6.724,03
4.943,79
6.621,53
3.534,00
150,00
526,00
523,00
1.864,00
725,00
3.055,19
63,07
252,54
91,04
375,54
170,55
2.325,00
507,00
687,00
1.081,00
2.879,00
1.582,00
207,30
55,17
73,99
117,74
238,84
129,84
290,00
54,00
230,00
458,00
1.126,00
297,00
1
Sannite - Conca di
dell'Ufita
dell'Alta Irpinia
dell'Alta Valle
Casertana
Flegrea
Campana
Flegree
i Ischia e Procida
esso del Vesuvio mma
la Sorrentina- Isola di Capri
Partenio - Monti di
Irpine
ell'Irno
Salernitane
Picentini
dell'Alto Sele
del Sele
Documento di lavoro – settembre 2014
182,00
2
5.271,00
1.047,00 11
1.278,00 3
4
4
7
2
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
del Cilento Interno
del Cilento Costiero
Alburni - Monte del
i Diano
AMPANIA
5.463,00 20.397,26
11.253,00 36.340,14
33.845,87
55.862,19
1.425,00
1.845,00
2.035,81
3.059,52
5.324,00 8.409,28
10.986,00 18.171,23
1.841,00
2.815,00
844,10
834,99
1.895,00
5.055,00
120,26
382,05
3.459,00
21.114,07
38.102,76
1.259,00
3.019,19
3.288,00
4.722,61
936,00
251,25
1.097,00
113,81
5.652,00
35.378,47
60.841,69
3.871,00
9.153,06
4.216,00
3.730,87
1.898,00
310,16
3.307,00
192,23
9
911,00
1.931,00 14
915,00
13
1.314,00 22
136.872 549.270,48 722.424,93 136.872,00 549.270,48 722.424,93 68.534,00 267.838,65 110.513,00 157.486,15 41.665,00 23.281,44 44
Tab. 14. Tabella sintetica dei principali dati strutturali sulle aziende e gli ordinamenti produttivi aggregati per STR (ISTAT 2010)
Documento di lavoro – settembre 2014
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
STR
01 - Roccamonfina - Piana del Garigliano
02 - Massiccio del Matese
03 - Colline del Fortore
04 - Piana del Volturno - Litorale Domizio
05 - Media Valle del Volturno
06 - Monte Taburno - Valle Telesina
07 - Colline Sannite - Conca di Benevento
08 - Colline dell'Ufita
09 - Colline dell'Alta Irpinia
10 - Colline dell'Alta Valle dell'Ofanto
11 - Piana Casertana
12 - Piana Flegrea
13 - Piana Campana
14 - Colline Flegree
15 - Isole di Ischia e Procida
16 - Complesso del Vesuvio - Monte Somma
17 - Penisola Sorrentina-Amalfitana - Isola di
Capri
18 - Monte Partenio - Monti di Avella - Pizzo
D'Alvano
19 - Colline Irpine
20 - Valle dell'Irno
21 - Colline Salernitane
22 - Monti Picentini
23 - Colline dell'Alto Sele
24 - Piana del Sele
25 - Colline del Cilento Interno
26 - Colline del Cilento Costiero
27 - Monti Alburni - Monte del Cervati
Valore della
produzione
(euro)
SAU (ha)
126.215.391
81.326.148
98.733.123
296.189.926
61.273.560
174.946.701
54.782.769
109.554.742
39.911.403
56.471.377
43.467.180
116.949.222
163.978.820
37.879.435
4.871.038
60.152.208
22.265
28.609
51.548
36.652
17.225
29.327
14.311
48.396
33.823
14.771
6.450
9.400
10.863
3.070
377
2.648
Valore
unitario
delle
produzioni
(euro/ha
SAU)
5.669
2.843
1.915
8.081
3.557
5.965
3.828
2.264
1.180
3.823
6.739
12.442
15.095
12.340
12.934
22.719
79.833.590
5.487
37.892.919
74.421.767
15.372.051
47.284.074
35.372.962
32.038.597
336.631.437
38.540.422
83.908.394
32.369.705
Valore della
produzione
(% del
totale
regionale)
% SAU
totale
5,3
3,4
4,1
12,4
2,6
7,3
2,3
4,6
1,7
2,4
1,8
4,9
6,8
1,6
0,2
2,5
4,1
5,2
9,4
6,7
3,1
5,3
2,6
8,8
6,2
2,7
1,2
1,7
2,0
0,6
0,1
0,5
14.548
3,3
1,0
9.359
4.049
1,6
1,7
13.079
2.931
13.397
15.218
18.249
28.850
20.397
36.340
21.114
5.690
5.244
3.530
2.324
1.756
11.668
1.889
2.309
1.533
3,1
0,6
2,0
1,5
1,3
14,0
1,6
3,5
1,3
2,4
0,5
2,4
2,8
3,3
5,2
3,7
6,6
3,8
Documento di lavoro – settembre 2014
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
28 - Vallo di Diano
Totale
57.879.471
2.398.248.431
35.378
549.532
Tab. 15. Tabella sintetica dei dati sul valore delle produzioni aggregati per STR (ISTAT 2010)
Documento di lavoro – settembre 2014
1.636
4.364
2,4
100
6,4
100
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
STR
% della SAU ricadente nelle diverse classi di ampiezza aziendale
01 - Roccamonfina - Piana del Garigliano
02 - Massiccio del Matese
03 - Colline del Fortore
04 - Piana del Volturno - Litorale Domizio
05 - Media Valle del Volturno
06 - Monte Taburno - Valle Telesina
07 - Colline Sannite - Conca di Benevento
08 - Colline dell'Ufita
09 - Colline dell'Alta Irpinia
10 - Colline dell'Alta Valle dell'Ofanto
11 - Piana Casertana
12 - Piana Flegrea
13 - Piana Campana
14 - Colline Flegree
15 - Isole di Ischia e Procida
16 - Complesso del Vesuvio - Monte Somma
17 - Penisola Sorrentina-Amalfitana - Isola di Capri
18 - Monte Partenio - Monti di Avella - Pizzo D'Alvano
19 - Colline Irpine
20 - Valle dell'Irno
21 - Colline Salernitane
22 - Monti Picentini
23 - Colline dell'Alto Sele
24 - Piana del Sele
25 - Colline del Cilento Interno
26 - Colline del Cilento Costiero
27 - Monti Alburni - Monte del Cervati
28 - Vallo di Diano
Campania
<3 ha
3-5 ha
5-10 ha
10-20 ha
>20 ha
Totale
14,2
14,1
7,1
10,0
12,9
41,7
18,9
17,8
5,1
60,6
31,3
26,3
47,8
55,8
84,3
72,9
84,0
48,8
38,0
36,1
26,7
25,9
34,8
16,9
34,7
31,2
21,2
27,7
28,2
9,9
9,3
8,3
10,2
9,8
20,5
13,7
13,7
5,7
6,2
18,0
16,7
13,3
14,6
7,7
8,4
5,1
14,3
18,7
9,0
15,3
14,0
18,9
9,7
14,4
12,4
10,7
15,7
12,2
21,8
14,4
20,9
23,2
18,3
20,6
26,6
25,5
13,0
11,6
21,6
23,9
20,2
18,9
5,6
5,7
4,1
15,1
18,1
20,6
25,1
21,5
15,6
16,3
13,9
13,9
13,6
13,7
18,6
22,3
20,6
32,3
25,6
23,1
11,2
26,1
22,9
20,0
9,4
14,9
16,8
9,5
3,7
2,4
2,5
1,7
8,0
9,3
14,0
12,8
15,3
7,8
17,6
7,5
11,6
10,4
10,5
16,4
31,8
41,6
31,3
30,9
36,0
6,0
14,6
20,1
56,2
12,0
14,3
16,3
9,3
7,0
10,4
5,2
13,8
15,9
20,4
20,1
23,3
22,9
39,4
29,6
30,9
44,0
32,4
24,6
100
100
100
100
100
100
100
100
100
100
100
100
100
100
100
100
100
100
100
100
100
100
100
100
100
100
100
100
100
Tab. 16. Percentuale della SAU ricadente nelle diverse classi di ampiezza aziendale (SA) nei 28 sistemi rurali della Campania
Documento di lavoro – settembre 2014
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
Sistema Territoriale Rurale “Roccamonfina-Piana del Garigliano”
Il SistemaTerritoriale Rurale “Roccamonfina-Piana del Garigliano” ha una superficie territoriale di
579,58 Kmq (22% del territorio provinciale); esso comprende i territori di 13 comuni (Tab. 1), tutti
ricadenti nella provincia di Caserta.
Il 70% circa del territorio dell’STR è costituito dalle aree montane del rilievo vulcanico del
Roccamonfina. La morfologia del grande vulcano estinto è caratterizzata dall’ampia caldera
sommitale, con versanti esterni solcati da marcate incisioni radiali, con estesi sistemi di
ciglionamenti storici di elevatissimo significato agronomico, paesaggistico, ambientale. L’uso
prevalente è forestale e agricolo, con un lussureggiante mantello di boschi cedui di latifoglie,
castagneti da frutto, oliveti, frutteti specializzati e vigneti.
Nell’STR 01sono anche presenti aree di pianura (20% della superficie dell’STR), comprendenti le
aree dell’alta pianura, relativamente rilevate rispetto al livello di base dei corsi d’acqua, con suoli
profondi, ben drenati, su depositi vulcanici, con destinazione prevalente frutticola-viticola e
subordinatamente orticola; le aree di pianura prossime al corso del Garigliano, su sedimenti
alluvionali recenti, con suoli calcarei, a tessitura moderatamente fine o media, a drenaggio
moderato, a destinazione prevalente cerealicola e foraggera.
Le aree della pianura costiera (10% della superficie delSTR) comprendono invece la sequenza di
ambienti costieri comprendente le aree retrodunari depresse, a quote prossime o inferiori al livello
del mare, un tempo laghi costieri, oggi bonificate per sollevamento meccanico delle acque; le dune
sabbiose costiere con pinete e vegetazione psammofila; le spiagge. La destinazione prevalente è
zootecnico-foraggera e ricreativa.
Secondo la Carta regionale di uso agricolo dei suoli il 25% circa della superficie del sistema è
coperto da foreste, il 7% circa da ecosistemi di prateria.
Le aree urbanizzate sono più che quintuplicate nel corso dell’ultimo cinquantennio, passando dallo
0,6% al 3,2% della superficie territoriale complessiva.
La popolazione residente alla data del 9 ottobre 2011 (15° Censimento generale della popolazione
e delle abitazioni - ISTAT) è di 64.002 unità con una densità demografica pari a 110 abitanti per
Kmq (343 il valore provinciale). Nei comuni di Sessa Aurunca e Teano si concentra il 43% della
superficie territoriale e il 54% della totale popolazione residente nel Sistema 01. La superficie che il
Sistema destina all’agricoltura è pari a 27.020,5 ettari e ne rappresenta il 42,1% della superficie
territoriale.
Alla data del 24 ottobre 2010, sono state censite nell’STR Roccamonfina – Piana del Garigliano
5.271 aziende (-46% rispetto al 2000), con una SAU complessiva di 22.265 ha (- 8,3% rispetto al
2000), ed una SAT di 27.024 ettari (-16,3%).
Nel complesso, la superficie agricola censita nel 2010 da ISTAT (SAU) costituisce il 38,4% della
superficie territoriale dell’STR, mentre la superficie agricola totale ( SAT) rappresenta il 46,7%.
Documento di lavoro – settembre 2014
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
Tab. 1 – Comuni ricadenti nell’STR 01- Roccamonfina - Piana del Garigliano
Caianello
Cellole
Conca della Campania
Galluccio
Marzano Appio
Mignano Monte Lungo
Presenzano
Rocca d'Evandro
Roccamonfina
San Pietro Infine
Sessa Aurunca
Teano
Tora e Piccilli
Documento di lavoro – settembre 2014
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
01 - Roccamonfina - Piana del Garigliano
Nc
111-Seminativi autunno vernini - cereali da granella
114-Seminativi autunno vernini - piante da tubero
121-Seminativi primaverili estivi - cereali da granella
122-Seminativi primaverili estivi - ortive
125-Seminativi primaverili estivi - colture industriali
131-Prati avvicendati
132-Erbai
21-Vigneti
22-Frutteti e frutti minori
23-Oliveti
24-Agrumeti
25-Castagni da frutto
26-Pioppeti, saliceti, altre latifoglie
31-Prati permanenti, prati pascoli e pascoli
32-Pascoli non utilizzati o di incerto utilizzo
42-Sistemi colturali e particellari complessi
51-Boschi di latifoglie
52-Boschi di conifere
61-Aree a pascolo naturale e praterie di alta quota
62-Cespuglieti e arbusteti
641-Aree a ricolonizzazione naturale
642-Aree a ricolonizzazione artificiale (rimboschimenti)
71-Spiagge, dune e sabbie
72-Rocce nude ed affioramenti
73-Aree con vegetazione rada
91-Ambiente urbanizzato e superfici artificiali
92-Acque
931-Colture protette - Orticole e frutticole
Sup. Totale
Documento di lavoro – settembre 2014
Superficie Superficie
(ha)
(%)
40,52
0,1
4.584,81
7,9
8,07
0,0
1.597,92
2,8
2.223,45
3,8
744,76
1,3
530,84
0,9
3.253,73
5,6
896,94
1,5
11.738,37
20,2
6.997,07
12,1
3,95
0,0
2.476,85
4,3
216,73
0,4
1.714,94
3,0
78,62
0,1
919,19
1,6
12.921,82
22,3
96,36
0,2
948,54
1,6
956,61
1,6
20,46
0,0
38,80
0,1
88,23
0,2
23,43
0,0
2.739,99
4,7
1.832,11
3,2
210,21
0,4
78,96
0,1
57.982,28
100,0
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
Sistema Territoriale Rurale (STR) 02 Massiccio del Matese
Il Sistema Territoriale Rurale “Massiccio del Matese” ha una superficie territoriale di 802,55 Kmq
e comprende i territori amministrativi di 23 comuni (Tab. 1) della provincia di Caserta (n.17
Comuni) e di Benevento (n.6 Comuni). Il 66,3% di tale superficie ricade nella provincia di Caserta,
il 33,7% in quella di Benevento.
Nel complesso, il 57% circa della superficie territoriale del sistema ricade nei paesaggi dell’alta e
media montagna calcarea con coperture piroclastiche, con i rilievi montani del Massiccio del
Matese, con quota massima di 1.923 m slm in corrispondenza delle cime de La Gallinola, e l’ampio
campo carsico sommitale, parzialmente occupato da specchi d’acqua (laghi del Matese, di Gallo e
Letino).
Il 9,4 circa della superficie del sistema ricade nei paesaggi dei rilievi montani su flysch, con il
gruppo del Monte Cipponeto (1.133 m slm), che costituisce la propagine orientale del Massiccio
del Matese, ed è da esso separato dalla valle del torrente Titerno.
Il sistema comprende anche, nel settore meridionale, aree della pianura e dei terrazzi alluvionali
della media valle del Volturno (14% circa della superficie del sistema); ed in quello orientale, aree
collinari a morfologia dolcemente ondulata, su alternanze marnoso-calcaree e argille (19% della
superficie del sistema).
Secondo la Carta Regionale di Uso Agricolo dei Suoli - CUAS, la superficie forestale complessiva
del Sistema è di circa 32.787 ettari (il 41% della superficie territoriale) e la superficie destinata a
pascoli è di circa 14.423 ettari (17,9% della superficie territoriale).
La superficie urbanizzata è passata nell’ultimo cinquantennio dallo 0,2% all’1,1% della superficie
territoriale complessiva.
La popolazione residente alla data del 9 ottobre 2011 (15° Censimento generale della popolazione
e delle abitazioni - ISTAT) è di 57.619 unità con una densità demografica pari a 71,8 abitanti per
Kmq (343 il valore provinciale per la provincia di Caserta e 138 per quella di Benevento). Il
Sistema destina all’agricoltura una superficie pari a 28.609,3 ettari e ne rappresenta il 35,6% della
superficie territoriale.
Secondo il Censimento ISTAT 2010 nel territorio in esame sono state censite 4.969 aziende (29,2% rispetto al 2000), con una SAU complessiva di 28.609,3 ha (-17,6% rispetto al 2000), ed
una SAT di 43.213,5 ettari (-26,5%).
Nel complesso, la superficie agricola censita nel 2010 da ISTAT (SAU) costituisce il 43,3% della
superficie territoriale del STR, mentre la superficie agricola totale ( SAT) rappresenta il 53,9%.
Documento di lavoro – settembre 2014
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
Tab. 1 – Comuni ricadenti nel STR 02- Massiccio del Matese
Comune
Provincia
Ailano
CE Piedimonte Matese
CE
Alife
CE Pietraroia
BN
Capriati a Volturno
CE Pontelandolfo
BN
Castello Matese
CE Prata Sannita
CE
Cerreto Sannita
BN Pratella
CE
Ciorlano
CE Raviscanina
CE
Cusano Mutri
BN San Gregorio Matese
CE
Fontegreca
CE San Potito Sannitico
CE
Gallo Matese
CE Sant'Angelo d'Alife
CE
Gioia Sannitica
CE Sassinoro
BN
Letino
CE Valle Agricola
CE
Morcone
BN
Documento di lavoro – settembre 2014
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
02 - Massiccio del Matese
Nc
111-Seminativi autunno vernini - cereali da granella
121-Seminativi primaverili estivi - cereali da granella
125-Seminativi primaverili estivi - colture industriali
131-Prati avvicendati
132-Erbai
21-Vigneti
22-Frutteti e frutti minori
23-Oliveti
25-Castagni da frutto
26-Pioppeti, saliceti, altre latifoglie
27-Altre colture permanenti o arboricoltura da frutto
31-Prati permanenti, prati pascoli e pascoli
32-Pascoli non utilizzati o di incerto utilizzo
41-Colture temporanee associate a colture permanenti
42-Sistemi colturali e particellari complessi
51-Boschi di latifoglie
52-Boschi di conifere
61-Aree a pascolo naturale e praterie di alta quota
62-Cespuglieti e arbusteti
641-Aree a ricolonizzazione naturale
72-Rocce nude ed affioramenti
73-Aree con vegetazione rada
91-Ambiente urbanizzato e superfici artificiali
92-Acque
Sup. Totale
Documento di lavoro – settembre 2014
Superficie Superficie
(ha)
(%)
57,42
0,1
8.919,77
11,1
4.221,08
5,3
1.052,59
1,3
5.496,53
6,8
3.535,75
4,4
105,55
0,1
308,23
0,4
4.511,58
5,6
270,27
0,3
38,91
0,0
40,05
0,0
2.912,17
3,6
12,41
0,0
651,06
0,8
364,72
0,5
31.701,60
39,5
59,40
0,1
10.734,93
13,4
1.026,45
1,3
2,69
0,0
763,63
1,0
1.604,59
2,0
1.097,71
1,4
765,94
1,0
80.255,03
100,0
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
Sistema Territoriale Rurale (STR) 03 Colline del Fortore
Il Sistema Territoriale Rurale Colline del Fortore ha una superficie di 82.844 ettari, pari al 6% del
territorio regionale. Comprende i territori di 24 comuni (Tab. 1), di cui 21.
Il sistema comprende, per il 96% della sua superficie territoriale, i paesaggi della collina argillosa
dell’altro bacino dei torrenti Tammaro e Fortore. Il restante 4% è costituito dai fondovalle alluvionali
dei due corsi d’acqua.
Il paesaggio è costituito da colline con energia di rilievo da debole a moderata, a morfologia
irregolarmente ondulata, con ampi pianori sommitali, delimitati da versanti da moderatamente ripidi
a molto ripidi, irregolarmente ondulati, estesamente interessati da movimenti di massa e dinamiche
di erosione accelerata. L’uso dominante è a seminativo nudo con campi aperti, privi di delimitazioni
con elementi vivi (siepi, filari) o inerti. Le aree boschive (boschi di querce caducifoglie,
rimboschimenti a conifere) coprono il 17% circa della superficie complessiva del sistema,
occupando tipicamente i versanti delle incisioni idriche a più intensa dinamica morfologica. Ne
risulta un paesaggio aperto, spoglio, la cui suggestione è legata ad una sobria e desolata
monotonia, con aspetti cromatici che mutano fortemente nel corso delle stagioni. Le intense
dinamiche di versante comportano problemi di stabilità e un elevato impegno manutentivo per le
opere e la rete infrastrutturale. L’insediamento, di tipo accentrato, si localizza pertanto in
corrispondenza dei pianori sommitali e degli alti morfologici a maggiore stabilità; la frequenza di
abitazioni sparse è generalmente bassa. Le superfici urbane sono raddoppiate nell’ultimo
cinquantennio, passando dall’1% al 2% della superficie del sistema.
La popolazione residente alla data del 9 ottobre 2011 (15° Censimento generale della
popolazione e delle abitazioni - ISTAT) è di 44.899 unità con una densità demografica pari a 54
abitanti per Kmq (media della provincia di Benvento: 134 abitanti/kmq), pari a circa il 17% della
popolazione residente nella provincia di Benevento. Il carico demografico appare distributito
uniformemente tra tutti i comuni, con solo il comune di San Bartolomeo che ospita una più elevata
quota di popolazione residente (11,4%).
Secondo i dati del 6° Censimento generale dell’Agri coltura sono state censite nell’STR Colline del
Fortore 6.157 aziende (-19,3% rispetto al 2000 quando operavano 7.629 aziende), con una SAU
complessiva di 51.548,23 ha (-5,1% rispetto al 2000), ed una SAT di 58.314,88 ettari (-6,1%).
Nel complesso, la superficie agricola censita nel 2010 da ISTAT (SAU) costituisce il 62,2% della
superficie territoriale del STR, mentre la superficie agricola totale ( SAT) ne rappresenta il 70,4%.
Documento di lavoro – settembre 2014
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
Tab. 1 – Comuni ricadenti nel STR 03- Colline del Fortore
Comune
Baselice
Campolattaro
Castelfranco in Miscano
Castelpagano
Castelvetere in Valfortore
Circello
Colle Sannita
Foiano di Val Fortore
Fragneto l'Abate
Fragneto Monforte
Ginestra degli Schiavoni
Greci
Molinara
Montaguto
Montefalcone di Val Fortore
Pago Veiano
Pesco Sannita
Pietrelcina
Reino
San Bartolomeo in Galdo
San Giorgio la Molara
San Marco dei Cavoti
Santa Croce del Sannio
Savignano Irpino
Provincia
BN
BN
BN
BN
BN
BN
BN
BN
BN
BN
BN
AV
BN
AV
BN
BN
BN
BN
BN
BN
BN
BN
BN
AV
Documento di lavoro – settembre 2014
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
03 - Colline del Fortore
Nc
111-Seminativi autunno vernini - cereali da granella
11113-Cereali da granella autunno-vernini associati a coltur
121-Seminativi primaverili estivi - cereali da granella
125-Seminativi primaverili estivi - colture industriali
131-Prati avvicendati
13111-Colture foraggere associate a cereali da granella autu
132-Erbai
21-Vigneti
22-Frutteti e frutti minori
23-Oliveti
27-Altre colture permanenti o arboricoltura da frutto
31-Prati permanenti, prati pascoli e pascoli
32-Pascoli non utilizzati o di incerto utilizzo
41-Colture temporanee associate a colture permanenti
42-Sistemi colturali e particellari complessi
51-Boschi di latifoglie
52-Boschi di conifere
53-Boschi misti di latifoglie e di conifere
61-Aree a pascolo naturale e praterie di alta quota
62-Cespuglieti e arbusteti
641-Aree a ricolonizzazione naturale
642-Aree a ricolonizzazione artificiale (rimboschimenti)
72-Rocce nude ed affioramenti
73-Aree con vegetazione rada
74-Aree degradate da incendi e per altri eventi
91-Ambiente urbanizzato e superfici artificiali
92-Acque
Sup. Totale
Documento di lavoro – settembre 2014
Superficie Superficie
(ha)
(%)
60,99
0,1
50.918,37
61,5
414,42
0,5
20,15
0,0
2.239,67
2,7
4.284,82
5,2
69,88
0,1
851,77
1,0
84,62
0,1
110,36
0,1
2.996,90
3,6
4,38
0,0
2.003,15
2,4
773,56
0,9
721,01
0,9
226,79
0,3
11.118,82
13,4
434,19
0,5
166,74
0,2
385,80
0,5
2.423,68
2,9
405,82
0,5
290,82
0,4
82,17
0,1
203,99
0,2
60,07
0,1
1.287,03
1,6
203,58
0,2
82.843,55
100,0
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
Sistema Territoriale Rurale (STR) 04 “Piana del Volturno”
Il Sistema Territoriale Rurale Piana del Volturno ha una superficie territoriale di 686,03 Kmq e
comprende i territori amministrativi di18 comuni (Tab. 1) della provincia di Caserta.
Il sistema è in prevalenza costituito dalle aree di pianura alluvionale e pedemontana della Piana
del Volturno, la cui bonifica idraulica è stata completata nella prima metà del XX secolo.
A nord, il sistema comprende i versanti calcarei meridionali del Monte Massico (6,7% della
superficie del sistema), e un’ampia porzione della pianura pedemontana del Roccamonfina (31%
della superficie del sistema), a morfologia dolcemente ondulata, incisa dai corsi d’acqua, con un
paesaggio rurale caratterizzato da un rigoglioso mosaico di arboreti specializzati, seminativi, lembi
di vegetazione seminaturale in corrispondenza delle incisioni idriche.
Il 51% della superficie territoriale dell’STR è costituita dalla pianura alluvionale del Volturno, con la
presenza di suoli a tessitura moderatamente fine o media in corrispondenza delle aree lievemente
rilevate della pianura, più prossime ai corsi d’acqua (dossi fluviali); e di suoli a tessitura fine, con
strati torbosi in profondità e drenaggio lento, nelle ampie depressioni interposte ai principali corsi
fluviali.
Il 10% della superficie del sistema è costituita dai paesaggi della pianura costiera del litorale
domizio, con la tipica sequenza di ambienti tipica dei litorali tirrenici sabbiosi: le depressioni
retrodunari (aree idromorfe, una volta specchi palustri, attualmente bonificate per canalizzazione e
sollevamento meccanico delle acque), i sistemi dunali, le spiagge. L’uso attuale di queste aree è
ricreativo-turistico ed agricolo, con pinete antropiche, lembi di macchia e vegetazione psammofila,
colture ortive di pieno campo ed in coltura protetta, seminativi, incolti. Si tratta di aree
estremamente fragili, a causa dei rischi di subsidenza ed ingressione salina, ad elevatissima
potenzialità ecologica per la ricostituzione di habitat umidi costieri.
Secondo la Carta regionale di uso agricolo dei suoli, la superficie boscata ha un’estensione di
2.526 ettari. Essa comprende: i boschi di latifoglie decidue e leccio dei versanti calcarei del Monte
Massico e dei Monti Tifatini; i lembi di formazioni ripariali in prossimità delle aste fluviali; le pinete
costiere e le formazioni a macchia del litorale domizio. Circa il 10% di tale superficie, secondo il
Censimento, è annessa ad aziende agricole.
Le aree urbanizzate sono più che quadruplicate nel corso dell’ultimo cinquantennio, passando
dallo 1,7% all’8,0% della superficie territoriale complessiva.
La popolazione residente alla data del 9 ottobre 2011 (15° Censimento generale della
popolazione e delle abitazioni - ISTAT)è di 134.479 unità con una densità demografica pari a 196
abitanti per Kmq (343 il valore provinciale per la provincia di Caserta). Il Sistema destina il 56,9%
della superficie territoriale all’agricoltura, il valore della Superficie Agricola Totale è pari a 39.047,0
ettari.
Nel territorio in esame sono state censite 6.075 aziende (-31,6% rispetto al 2000), con una SAU
complessiva di 36.651,8 ha (+23,1% rispetto al 2000), ed una SAT di 39.047,0 ettari (+27,7%); nel
complesso, la superficie agricola censita nel 2010 da ISTAT (SAU) costituisce il53,4% della
superficie territoriale dell’STR, la superficie agricola totale ( SAT) rappresenta il 56,9%.
Documento di lavoro – settembre 2014
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
Tab. 1 – Comuni ricadenti nelSTR 02- Massiccio del Matese
Comune
Provincia
Bellona
CE
Calvi Risorta
CE
Cancello e Arnone
CE
Capua
CE
Carinola
CE
Casal di Principe
CE
Castelvolturno
CE
Falciano del Massico
CE
Francolise
CE
Grazzanise
CE
Mondragone
CE
Pastorano
CE
Pignataro Maggiore
CE
San Tammaro
CE
Santa Maria la Fossa
CE
Sparanise
CE
Villa Literno
CE
Vitulazio
CE
04 - Piana del Volturno - Litorale Domizio
Nc
111-Seminativi autunno vernini - cereali da granella
121-Seminativi primaverili estivi - cereali da granella
Documento di lavoro – settembre 2014
Superficie Superficie
(ha)
(%)
69,17
0,1
8.885,53
13,0
6.852,40
10,0
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
122-Seminativi primaverili estivi - ortive
125-Seminativi primaverili estivi - colture industriali
131-Prati avvicendati
132-Erbai
21-Vigneti
22-Frutteti e frutti minori
23-Oliveti
26-Pioppeti, saliceti, altre latifoglie
31-Prati permanenti, prati pascoli e pascoli
32-Pascoli non utilizzati o di incerto utilizzo
41-Colture temporanee associate a colture permanenti
42-Sistemi colturali e particellari complessi
51-Boschi di latifoglie
52-Boschi di conifere
61-Aree a pascolo naturale e praterie di alta quota
62-Cespuglieti e arbusteti
71-Spiagge, dune e sabbie
72-Rocce nude ed affioramenti
73-Aree con vegetazione rada
74-Aree degradate da incendi e per altri eventi
82-Zone umide marittime
91-Ambiente urbanizzato e superfici artificiali
92-Acque
931-Colture protette - Orticole e frutticole
932-Colture protette - Floricole, piante ornamentali e viv
Sup. Totale
Documento di lavoro – settembre 2014
8.154,18
6.583,63
112,08
4.506,97
37,87
18.980,26
670,38
143,35
146,70
25,98
155,41
9,65
1.636,89
515,04
161,91
230,86
294,99
35,50
2.798,84
2,59
65,59
5.427,75
974,64
1.110,14
15,09
68.603,39
11,9
9,6
0,2
6,6
0,1
27,7
1,0
0,2
0,2
0,0
0,2
0,0
2,4
0,8
0,2
0,3
0,4
0,1
4,1
0,0
0,1
7,9
1,4
1,6
0,0
100,0
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
Sistema Territoriale Rurale (STR) 05 - Media Valle del Volturno
Il Sistema Territoriale Rurale “Media Valle del Volturno” ha una superficie territoriale di 476,31
Kmq e comprende i territori amministrativi di 20 comuni (Tab. 1), ricadenti nel territorio
amministrativo della provincia di Caserta ad eccezione del comune di Limatola che ricade nella
provincia di Benevento.
Il territorio del STR 05 è caratterizzato dai rilievi calcarei preappenninici del gruppo del Monte
Maggiore (1.037 m slm) e dalle piane ad essi collegate:
• la piana di Riardo su depositi vulcanici del Roccamonfina, nel settore nord-occidentale del
Sistema, caratterizzata da un mosaico di arboreti specializzati, colture industriali,
seminativi;
• i terrazzi alluvionali in destra orografica del Volturno, nella porzione settentrionale e nordorientale del sistema, con uso prebalente a seminativi e prati permanenti;
• la piana alluvionale di Monte Verna, nell’area meridionale del STR, a indirizzo prevalente
zootecnico-foraggero.
Il settore orientale del STR è caratterizzato dalla presenza di rilievi collinari a morfologia dolce su
alternanze marnoso-arenacee e marnoso calcaree, con un mosaico agroforestale complesso, do
oliveti, seminativi, lembi di boschi di quercia, corridoi lineari di vegetazione ripariale.
Nel complesso, i rilievi calcarei costituiscono il 38,9% della superficie del STR, le aree di pianura il
43,7%, la restante quota (17,5%) è caratterizzata dai rilievi collinari.
I rilievi montani calcarei sono caratterizzati da un uso del suolo di tipo forestale e pascolativo: le
superfici forestali , secondo la cartografia ufficiale di uso agricolo dei suoli, hanno un’estensione
pari a 15.652 ettari, (il 32,8% della superficie territoriale del STR), dei quali circa un terzo (4.520
ettari) alla data del 6° Censimento dell’Agricoltur a risultano annessi ad aziende agricole.
Le superfici a pascolo con un’estensione di circa 4.500 ettari, il 9,4% della superficie territoriale
(CUAS), circa la metà (2.196 ettari) sono superfici collegate ad aziende agricole.
Nel corso dell’ultimo cinquantennio le aree urbanizzate all’interno del sistema sono passate
dall’12% al 3,4% della superficie territoriale complessiva.
La popolazione residente alla data del 9 ottobre 2011 (15° Censimento generale della popolazione
e delle abitazioni - ISTAT) è di 50.365 unità con una densità demografica pari a 105,7 abitanti per
Kmq (343 il valore provinciale per la provincia di Caserta). La superficie che il Sistema 05 destina
all’agricoltura è pari a 23.091,5 ettari in termini di Superficie Agricola Totale (SAT) e di 17.224,8
ettari in termini di Superficie Agricola Utilizzata (SAU).
Nel territorio in esame sono state censite 3.765 aziende agricole (-40,7% rispetto al 2000), con una
SAU complessiva di 17.224,8 ha (-14,4% rispetto al 2000), ed una SAT di 23.091,5 ettari (-15,6%).
Nel complesso, la superficie agricola censita nel 2010 da ISTAT (SAU) costituisce il 36,2% della
superficie territoriale del STR 05, mentre la superficie agricola totale ( SAT) ne rappresenta il
48,5%.
Documento di lavoro – settembre 2014
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
Tab. 1 – Comuni che compongono il STR 05- Media Valle del Volturno
Comune
Provincia
Alvignano
CE
Baia e Latina
CE
Caiazzo
CE
Camigliano
CE
Castel di Sasso
CE
Castel Morrone
CE
Dragoni
CE
Formicola
CE
Giano Vetusto
CE
Liberi
CE
Piana di Monte Verna
CE
Pietramelara
CE
Pietravairano
CE
Pontelatone
CE
Riardo
CE
Roccaromana
CE
Rocchetta e Croce
CE
Ruviano
CE
Vairano Patenora
CE
Limatola (BN)
BN
05 - Media Valle del Volturno
111-Seminativi autunno vernini - cereali da granella
121-Seminativi primaverili estivi - cereali da granella
122-Seminativi primaverili estivi - ortive
125-Seminativi primaverili estivi - colture industriali
131-Prati avvicendati
132-Erbai
21-Vigneti
Documento di lavoro – settembre 2014
Superficie Superficie
(ha)
(%)
7.203,41
15,1
6.366,62
13,4
443,59
0,9
1.716,39
3,6
1.304,88
2,7
4.093,78
8,6
103,37
0,2
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
22-Frutteti e frutti minori
23-Oliveti
24-Agrumeti
26-Pioppeti, saliceti, altre latifoglie
31-Prati permanenti, prati pascoli e pascoli
41-Colture temporanee associate a colture permanenti
42-Sistemi colturali e particellari complessi
51-Boschi di latifoglie
61-Aree a pascolo naturale e praterie di alta quota
62-Cespuglieti e arbusteti
641-Aree a ricolonizzazione naturale
642-Aree a ricolonizzazione artificiale (rimboschimenti)
72-Rocce nude ed affioramenti
73-Aree con vegetazione rada
91-Ambiente urbanizzato e superfici artificiali
92-Acque
931-Colture protette - Orticole e frutticole
Sup. Totale
Documento di lavoro – settembre 2014
2.260,08
2.008,41
6,45
164,64
926,85
455,75
29,66
14.974,83
2.286,63
481,70
2,06
29,23
29,03
1.293,18
1.213,43
235,36
1,45
47.630,78
4,7
4,2
0,0
0,3
1,9
1,0
0,1
31,4
4,8
1,0
0,0
0,1
0,1
2,7
2,5
0,5
0,0
100,0
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
Sistema Territoriale Rurale (STR) 06 Monte Taburno - Valle Telesina
Il Sistema Territoriale Rurale Monte Taburno – Valle Telesina ha una superficie di 60.610 ha (pari
al 4,5% del territorio regionale). Comprende i territori di 32 comuni (Tab. 1), di cui 29 ricadenti nella
provincia di Benevento per 57.009 ha (pari al 27,5% del territorio provinciale beneventano) e 3
nella provincia di Caserta per 3.601 ha (pari all’1,4% del territorio provinciale avellinese).
Il sistema presenta al suo interno una spiccata articolazione paesaggistica. Il 40% circa della
superficie territoriale, con i rilievi del Taburno-Camposauro (1.393 m slm), ricade nei paesaggi
dell’alta e media montagna calcarea. L’uso del suolo è caratterizzato dalla tipica successione
altitudinale di ambienti dell’Appennino campano, con le faggete e le praterie delle vette e dei
pianori carsici sommitali; boschi submediterranei di latifoglie e praterie xerofile dei versanti medi e
bassi. I versanti pedemontani di raccordo con la piana, a minimo di pendenza su detrito di falda e
conoidi, ad uso agricolo prevalente, con un mosaico fitto di vigneti, oliveti, frutteti (sia misti che
specializzati), seminativi, colture foraggere, piccoli lembi di boschi di quercia; localmente, alle
esposizioni fresche su suoli piroclastici profondi, sono anche presenti i castagneti da frutto.
Passando alle fasce altimetriche meno elevate, il 34% del sistema afferisce ai paesaggi rurali della
collina interna su litologie marnoso calcaree e marnoso arenacee, con sommità arrotondate e
versanti regolari, o dolcemente ondulati. L’uso agricolo è caratterizzato dalla prevalenza di colture
legnose specializzate (vigneti innanzitutto, ma anche oliveti, noccioleti, meleti) e sistemi particellari
complessi. Le unità colturali sono sovente delimitate da siepi e filari, e punteggiate da esemplari
isolati di quercia e boschetti aziendali. I boschi di querce e di latifoglie decidue sono presenti con
lembi a vario grado di continuità in corrispondenza delle sommità dei rilievi, degli affioramenti
rocciosi e dei versanti delle incisioni fluviali. Sono anche presenti aree a mosaico agro-forestale
complesso, caratterizzate dalla compenetrazione di boschetti di ricolonizzazione e di aree agricole
attive. Ne risulta un paesaggio armonicamente variato, fittamente segnato dalla trama degli
appezzamenti, dei filari arborei, delle siepi divisorie.
Circa il 26% della superficie territoriale ricade nella pianura alluvionale e terrazzata del fiume
Calore, con un mosaico fitto di vigneti e frutteti, intercalati a colture foraggere e industriali. Nel
complesso, le aree forestali occupano il 25% della superficie del sistema, le praterie l’11% circa. Il
sistema insediativo, originariamente impostato in prevalenza su nuclei accentrati di sommità e
crinale, ha registrato negli ultimi decenni una forte tendenza alla dispersione, con irradiazioni
nastriformi degli abitati lungo la viabilità primaria ed un notevolissimo aumento delle abitazioni
sparse. Nel complesso, le aree urbanizzate sono quadruplicate nell’ultimo cinquantennio,
passando dallo 0,9% al 3,4% della superficie territoriale.
La popolazione residente alla data del 9 ottobre 2011 (15° Censimento generale della popolazione
e delle abitazioni - ISTAT) è di 102.936 unità con una densità demografica pari a 170 abitanti per
Kmq (media della provincia di Benevento: 134 abitanti/kmq), distribuita uniformemente tra tutti i
comuni con solo il comune di Sant’Agata dé Goti che ospita una quota più alta di popolazione
residente (11%). Nei comuni beneventani del sistema risiede il 33% della popolazione della
provincia di Nei comuni casertani del sistema risiede appena l’1% della rispettiva provincia.
Secondo i dati del 6° Censimento generale dell’Agri coltura nell’ STR operano 11.399 aziende (21,2% rispetto al 2000 quando operavano 14.460 aziende), con una SAU complessiva di
29.326,66 ha (+ 3% rispetto al 2000), ed una SAT di 36.139,13 ettari (-3,7%). Nel complesso, la
superficie agricola censita nel 2010 da ISTAT (SAU) costituisce il 48,4% della superficie territoriale
del STR, mentre la superficie agricola totale ( SAT) ne rappresenta il 59,6%.
Documento di lavoro – settembre 2014
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
Documento di lavoro – settembre 2014
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
Tab. 1 – Comuni ricadenti nel STR 06- Monte Taburno – Valle Telesina
Comune
Provincia
Airola
BN
Amorosi
BN
Bonea
BN
Bucciano
BN
Campoli del Monte Taburno
BN
Casalduni
BN
Castel Campagnano
CE
Castelvenere
BN
Cautano
BN
Cervino
CE
Dugenta
BN
Durazzano
BN
Faicchio
BN
Foglianise
BN
Frasso Telesino
BN
Guardia Sanframondi
BN
Melizzano
BN
Moiano
BN
Paupisi
BN
Ponte
BN
Puglianello
BN
San Lorenzello
BN
San Lorenzo Maggiore
BN
San Lupo
BN
San Salvatore Telesino
BN
Sant'Agata dei Goti
BN
Solopaca
BN
Telese Terme
BN
Tocco Caudio
BN
Torrecuso
BN
Valle di Maddaloni
CE
Vitulano
BN
Documento di lavoro – settembre 2014
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
06 - Monte Taburno - Valle Telesina
111-Seminativi autunno vernini - cereali da granella
11113-Cereali da granella autunno-vernini associati a coltur
121-Seminativi primaverili estivi - cereali da granella
122-Seminativi primaverili estivi - ortive
125-Seminativi primaverili estivi - colture industriali
131-Prati avvicendati
13111-Colture foraggere associate a cereali da granella autu
132-Erbai
21-Vigneti
22-Frutteti e frutti minori
23-Oliveti
24-Agrumeti
25-Castagni da frutto
26-Pioppeti, saliceti, altre latifoglie
27-Altre colture permanenti o arboricoltura da frutto
31-Prati permanenti, prati pascoli e pascoli
32-Pascoli non utilizzati o di incerto utilizzo
41-Colture temporanee associate a colture permanenti
42-Sistemi colturali e particellari complessi
51-Boschi di latifoglie
52-Boschi di conifere
61-Aree a pascolo naturale e praterie di alta quota
62-Cespuglieti e arbusteti
642-Aree a ricolonizzazione artificiale (rimboschimenti)
72-Rocce nude ed affioramenti
73-Aree con vegetazione rada
81-Zone umide interne
91-Ambiente urbanizzato e superfici artificiali
92-Acque
931-Colture protette - Orticole e frutticole
Sup. Totale
Documento di lavoro – settembre 2014
Superficie Superficie
(ha)
(%)
4.423,11
7,3
60,68
0,1
3.179,58
5,2
1.587,73
2,6
1.441,12
2,4
275,09
0,5
45,99
0,1
124,06
0,2
10.183,85
16,8
4.270,08
7,0
9.545,28
15,7
50,74
0,1
28,80
0,0
93,05
0,2
14,86
0,0
1.094,77
1,8
6,66
0,0
578,32
1,0
481,62
0,8
14.059,95
23,2
115,63
0,2
2.871,97
4,7
1.116,15
1,8
20,79
0,0
196,21
0,3
1.907,55
3,1
20,70
0,0
2.318,20
3,8
487,01
0,8
10,24
0,0
60.609,79
100,0
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
Sistema Territoriale Rurale (STR) 07 Colline Sannite - Conca di Benevento
Il Sistema Territoriale Rurale Colline Sannite - Conca di Benevento ha una superficie di 33.766
ettari (pari al 2,5% del territorio regionale). Comprende i territori di 17 comuni (Tab. 1), di cui 13
ricadenti nella provincia di Benevento per 31.133 ettari, pari al 15% del territorio provinciale
beneventano) e 4 nella provincia di Avellino, per 2.633 ettari, corrispondenti all’1% del territorio
provinciale avellinese.
L’81% circa della superficie del sistema ricade nei paesaggi della collina interna su alternanza
marnoso calcaree e marnoso arenacee, subordinatamente su argille, con sommità arrotondate e
versanti regolari, o dolcemente ondulati. L’uso agricolo è caratterizzato da un mosaico di colture
erbacee (seminativi e colture industriali), oliveti, arboreti promiscui e specializzati. Le unità colturali
sono sovente delimitate da siepi e filari, e punteggiate da esemplari isolati di quercia e boschetti
aziendali.
Il 18% circa del sistema ricade invece nei paesaggi della pianura alluvionale e terrazzata del fiume
Calore e dei suoi affluenti, con colture industriali e foraggere.
Le formazioni forestali interessano il 21% circa della superficie territoriale, con boschi di querce e
di latifoglie decidu,e che si localizzano in corrispondenza delle sommità dei rilievi, degli
affioramenti rocciosi e dei versanti delle incisioni fluviali; e con formazioni ripariali a vario grado di
continuità in corrispondenza delle aste fluviali.
Il sistema insediativo, originariamente impostato in prevalenza su nuclei accentrati di sommità e
crinale, ha registrato negli ultimi decenni una forte tendenza alla dispersione, con irradiazioni
nastriformi degli abitati lungo la viabilità primaria ed un notevolissimo aumento delle abitazioni
sparse e degli insediamenti produttivi nelle aree di pianura alluvionale Nel complesso, le aree
urbanizzate sono quintuplicate nell’ultimo cinquantennio, passando dall’1,2% al 6% della superficie
territoriale.
La popolazione residente alla data del 9 ottobre 2011 (15° Censimento generale della popolazione
e delle abitazioni - ISTAT) è di 112.835 unità con una densità demografica pari a 334 abitanti per
Kmq ((media provinciale 138 ab/kmq). Nei comuni beneventani dell’STR risiede il 38% della
popolazione provinciale di Benevento ; nei comuni avellinesi risiede l’1% della popolazione nella
provincia irpina, che presenta una densità demografica di 154 abitanti/kmq. La popolazione risulta
distribuita uniformemente tra i comuni, con l’eccezione del capoluogo Benevento, che ospita una
quota più alta di popolazione residente (55%) e una maggiore densità demografica (477
abitanti/kmq).
Secondo i risultati del 6° Censimento generale dell ’Agricoltura la superficie agricola totale è pari a
16.477,84 ettari (48% della superficie territoriale dell’STR), la superficie agricola utilizzata (SAU) è
di 14.310,53 ettari (42%). Le aziende agricole censite dall’ISTAT nell’STR sono 4.080, con una
diminuzione del 33% rispetto al 2000 quando operavano 6.118 aziende.
Documento di lavoro – settembre 2014
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
Tab. 1 – Comuni ricadenti nel STR 07- Colline Sannite – Conca di Benevento
Comune
Provincia
Apollosa
BN
Arpaise
BN
Benevento
BN
Calvi
BN
Castelpoto
BN
Ceppaloni
BN
Chianche
AV
Montesarchio
BN
Petruro Irpino
AV
Roccabascerana
AV
San Giorgio del Sannio
BN
San Leucio del Sannio
BN
San Martino Sannita
BN
San Nazzaro
BN
San Nicola Manfredi
BN
Sant'Angelo a Cupolo
BN
Torrioni
AV
07 - Colline Sannite - Conca di Benevento
111-Seminativi autunno vernini - cereali da granella
11113-Cereali da granella autunno-vernini associati a coltur
121-Seminativi primaverili estivi - cereali da granella
122-Seminativi primaverili estivi - ortive
125-Seminativi primaverili estivi - colture industriali
131-Prati avvicendati
132-Erbai
21-Vigneti
22-Frutteti e frutti minori
23-Oliveti
26-Pioppeti, saliceti, altre latifoglie
31-Prati permanenti, prati pascoli e pascoli
32-Pascoli non utilizzati o di incerto utilizzo
41-Colture temporanee associate a colture permanenti
42-Sistemi colturali e particellari complessi
51-Boschi di latifoglie
52-Boschi di conifere
61-Aree a pascolo naturale e praterie di alta quota
62-Cespuglieti e arbusteti
641-Aree a ricolonizzazione naturale
Documento di lavoro – settembre 2014
Superficie Superficie
(ha)
(%)
11.229,92
33,3
73,31
0,2
1.054,45
3,1
3.286,91
9,7
1.589,44
4,7
292,31
0,9
178,45
0,5
936,75
2,8
453,53
1,3
2.616,71
7,7
9,03
0,0
760,16
2,3
23,89
0,1
157,85
0,5
997,73
3,0
5.880,69
17,4
17,99
0,1
56,72
0,2
1.320,28
3,9
14,40
0,0
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
72-Rocce nude ed affioramenti
73-Aree con vegetazione rada
81-Zone umide interne
91-Ambiente urbanizzato e superfici artificiali
92-Acque
931-Colture protette - Orticole e frutticole
Sup. Totale
Documento di lavoro – settembre 2014
13,29
26,52
3,72
2.636,33
128,86
7,10
33.766,34
0,0
0,1
0,0
7,8
0,4
0,0
100,0
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
08 - Colline dell'Ufita
Nc
111-Seminativi autunno vernini - cereali da granella
11113-Cereali da granella autunno-vernini associati a coltur
121-Seminativi primaverili estivi - cereali da granella
122-Seminativi primaverili estivi - ortive
125-Seminativi primaverili estivi - colture industriali
131-Prati avvicendati
13111-Colture foraggere associate a cereali da granella autu
132-Erbai
21-Vigneti
22-Frutteti e frutti minori
23-Oliveti
24-Agrumeti
31-Prati permanenti, prati pascoli e pascoli
32-Pascoli non utilizzati o di incerto utilizzo
41-Colture temporanee associate a colture permanenti
42-Sistemi colturali e particellari complessi
51-Boschi di latifoglie
52-Boschi di conifere
53-Boschi misti di latifoglie e di conifere
61-Aree a pascolo naturale e praterie di alta quota
62-Cespuglieti e arbusteti
63-Aree a vegetazione sclerofilla
641-Aree a ricolonizzazione naturale
642-Aree a ricolonizzazione artificiale (rimboschimenti)
72-Rocce nude ed affioramenti
73-Aree con vegetazione rada
74-Aree degradate da incendi e per altri eventi
81-Zone umide interne
91-Ambiente urbanizzato e superfici artificiali
92-Acque
931-Colture protette - Orticole e frutticole
Sup. Totale
Documento di lavoro – settembre 2014
Superficie Superficie
(ha)
(%)
16,17
0,0
36.721,15
45,9
440,47
0,6
189,43
0,2
796,15
1,0
2.805,08
3,5
95,00
0,1
76,54
0,1
529,33
0,7
736,92
0,9
137,30
0,2
7.187,79
9,0
6,07
0,0
686,65
0,9
1.367,79
1,7
1.940,81
2,4
12.245,43
15,3
5.009,22
6,3
319,41
0,4
165,45
0,2
464,46
0,6
1.273,16
1,6
58,37
0,1
2.365,31
3,0
226,71
0,3
8,61
0,0
136,32
0,2
54,00
0,1
3,64
0,0
3.861,45
4,8
47,72
0,1
105,78
0,1
80.077,69
100,0
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
Sistema Territoriale Rurale (STR) 09 - Colline dell'Alta Irpinia
Il Sistema Territoriale Rurale Colline dell'Alta Irpinia ha una superficie territoriale di 540,23 Kmq e
comprende i territori amministrativi di 9 comuni (Tab. 1) in provincia di Avellino.
L’STR comprende pressoché esclusivamente paesaggi della collina argillosa interna, con pianori
sommitali dolcemente ondulati e versanti a profilo irregolare, intensamente interessati da
dinamiche di movimenti di massa ed erosione accelerata.
L’ordinamento prevalente è quello a seminativo nudo, con un paesaggio a campi aperti; le
formazioni forestali e pascolative sono maggiormente presenti sui versanti a maggior grado di
dissesto, e la presenza di estensioni subordinate ad olivo e legnose permanenti di contorno ai
centri abitati.
Nel complesso, la superficie forestale complessiva del STR è di circa 11.783 ettari secondo la
Carta regionale di uso agricolo dei suoli, pari al 21,8% circa della superficie territoriale del STR. Le
aree a pascolo hanno estensione di 3.868 ettari, pari al 7,2% della superficie territoriale.
I nuclei urbani sono localizzati in corrispondenza degli alti morfologici a maggior grado di stabilità.
Nel corso dell’ultimo cinquantennio la superficie urbanizzata ha subito un incremento del 40%
circa, passando dal 2,2 al 3,1% della superficie complessiva del sistema.
La popolazione residente alla data del 9 ottobre 2011 (15° Censimento generale della popolazione
e delle abitazioni - ISTAT) è di 22.010 unità con una densità demografica pari a 40,7 abitanti per
Kmq (154 il valore provinciale per la provincia di Avellino). La superficie che il Sistema destina
all’agricoltura è pari a 37.216,66 ettari e ne rappresenta il 68,9% della superficie territoriale.
Nel territorio in esame sono state censite 3.181 aziende (-30,59 % rispetto al 2000), con una SAU
complessiva di 33.822,58 ha (-4,62% rispetto al 2000), ed una SAT di 37.216,66 ettari (-7,10%).
L’andamento a livello comunale ha seguito però dinamiche differenti passando dal
ridimensionamento molto marcato nel comune di Andretta (-60% il numero delle aziende; -19% la
SAU) al piccolo ridimensionamento nel comune di Calitri (-11% il numero di aziende; -0,5% la
SAU), fino al trend positivo del numero di aziende, ma con una SAU a livello comunale quasi
invariata, nel comune di Monteverde (+8,1% il numero di aziende; -0,5% la SAU); nel comune di
Lacedonia si è verificato invece il fenomeno opposto (-26,7% il numero di aziende; +4,0% la SAU).
Documento di lavoro – settembre 2014
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
Comuni
Andretta
Aquilonia
Bisaccia
Calitri
Guardia Lombardi
Lacedonia
Monteverde
Scampitella
Vallata
Totale
Popolazione
residente
2.056
1.815
3.919
4.921
1.803
2.465
831
1.344
2.856
22.010
09 - Colline dell'Alta Irpinia
Nc
111-Seminativi autunno vernini - cereali da granella
11113-Cereali da granella autunno-vernini associati a coltur
121-Seminativi primaverili estivi - cereali da granella
122-Seminativi primaverili estivi - ortive
125-Seminativi primaverili estivi - colture industriali
131-Prati avvicendati
13111-Colture foraggere associate a cereali da granella autu
132-Erbai
21-Vigneti
22-Frutteti e frutti minori
23-Oliveti
26-Pioppeti, saliceti, altre latifoglie
31-Prati permanenti, prati pascoli e pascoli
32-Pascoli non utilizzati o di incerto utilizzo
41-Colture temporanee associate a colture permanenti
42-Sistemi colturali e particellari complessi
51-Boschi di latifoglie
52-Boschi di conifere
53-Boschi misti di latifoglie e di conifere
61-Aree a pascolo naturale e praterie di alta quota
62-Cespuglieti e arbusteti
63-Aree a vegetazione sclerofilla
641-Aree a ricolonizzazione naturale
642-Aree a ricolonizzazione artificiale (rimboschimenti)
72-Rocce nude ed affioramenti
73-Aree con vegetazione rada
91-Ambiente urbanizzato e superfici artificiali
92-Acque
Sup. Totale
Documento di lavoro – settembre 2014
Superficie Superficie
(ha)
(%)
66,44
0,1
32.372,77
59,9
237,95
0,4
5,54
0,0
28,63
0,1
27,66
0,1
73,52
0,1
190,68
0,4
929,82
1,7
8,00
0,0
31,85
0,1
1.401,62
2,6
16,30
0,0
138,92
0,3
1.246,01
2,3
415,02
0,8
751,56
1,4
6.503,49
12,0
701,01
1,3
534,91
1,0
2.146,94
4,0
1.700,13
3,1
115,71
0,2
1.948,40
3,6
914,26
1,7
88,14
0,2
248,72
0,5
1.111,94
2,1
67,39
0,1
54.023,33
100,0
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
Sistema Territoriale Rurale (STR) 10 Colline dell'Alta Valle dell'Ofanto
Il Sistema Territoriale Rurale Colline dell'Alta Valle dell'Ofanto ha una superficie territoriale di
38.133,81 Kmq e comprende i territori amministrativi di 13 comuni (Tab. 1) in provincia di Avellino
(n. 11 Comuni) e di Salerno (n. 2 Comuni). Il 94% di tale superficie ricade nella provincia di
Avellino, il 6% in quella di Salerno.
Il STR 10 è caratterizzato per circa l’84% della superficie, dai paesaggi della collina interna
marnoso-calcarea e marnoso–arenacea, a morfologia dolcemente ondulata, con un mosaico
costituito da ampi spazi aperti a seminativo nudo, intercalati ad aree forestali, che occupano nel
complesso un terzo circa della superficie, in corrispondenza dei versanti a massimo di pendenza, e
delle aree ripariali. Localmente, come ad esempio nel comune di Caposele, si assiste ad un
maggior sviluppo dell’olivicoltura, in mosaico con i seminativi e le aree seminaturali.
Il sistema comprende anche le propagini settentrionali dei versanti calcarei dei Monti Picentini (7%
circa della superficie del STR) nei territori comunali di Caposele, Lioni e Nusco, a prevalente
indirizzo forestale, con boschi misti di caducifoglie mesofile e cedui castanili.
Il 9% circa della superficie territoriale dell’STR è costituita dal fondovalle alluvionale del fiume
Ofanto, con prevalenza di seminativi e lembi di vegetazione ripariale a vario grado di
conservazione.
La superficie forestale complessiva del STR 10, secondo la Carta regionale di uso agricolo dei
suoli, è di circa 10.750 ettari, pari al 28,2% circa della superficie territoriale del STR. Le aree a
pascolo hanno estensione di 4.882 ettari, pari al 12,8% della superficie territoriale.
La popolazione residente alla data del 9 ottobre 2011 (15° Censimento generale della popolazione
e delle abitazioni - ISTAT) è di 30.171 unità con una densità demografica pari a 79,1 abitanti per
Kmq (154 il valore provinciale per la provincia di Avellino e 222 per quella di Salerno). La superficie
che il Sistema destina all’agricoltura è pari a 18.203,43 ettari e ne rappresenta il 47,7% della
superficie territoriale.
Nel territorio in esame sono state censite 2.749 aziende (-42,94 % rispetto al 2000), con una
SAU complessiva di 14.770,72 ha (-15,51% rispetto al 2000), ed una SAT di 18.203,43 ettari
(-21,78%).
Documento di lavoro – settembre 2014
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
Comuni
Cairano
Caposele
Castelfranci
Castelnuovo di Conza
Conza della Campania
Lioni
Morra de Sanctis
Nusco
Sant'Angelo dei Lombardi
Sant'Andrea di Conza
Santomenna
Teora
Torella dei Lombardi
Totale
Popolazione
residente
348
3.537
2.104
1.432
6.335
1.309
4.258
1.662
4.304
1.543
2.225
641
473
30.171
10 - Colline dell'Alta Valle dell'Ofanto
Nc
111-Seminativi autunno vernini - cereali da granella
11113-Cereali da granella autunno-vernini associati a coltur
121-Seminativi primaverili estivi - cereali da granella
122-Seminativi primaverili estivi - ortive
125-Seminativi primaverili estivi - colture industriali
131-Prati avvicendati
13111-Colture foraggere associate a cereali da granella autu
132-Erbai
21-Vigneti
22-Frutteti e frutti minori
23-Oliveti
25-Castagni da frutto
26-Pioppeti, saliceti, altre latifoglie
31-Prati permanenti, prati pascoli e pascoli
32-Pascoli non utilizzati o di incerto utilizzo
41-Colture temporanee associate a colture permanenti
42-Sistemi colturali e particellari complessi
51-Boschi di latifoglie
52-Boschi di conifere
53-Boschi misti di latifoglie e di conifere
61-Aree a pascolo naturale e praterie di alta quota
62-Cespuglieti e arbusteti
63-Aree a vegetazione sclerofilla
641-Aree a ricolonizzazione naturale
642-Aree a ricolonizzazione artificiale (rimboschimenti)
72-Rocce nude ed affioramenti
73-Aree con vegetazione rada
91-Ambiente urbanizzato e superfici artificiali
92-Acque
Documento di lavoro – settembre 2014
Superficie Superficie
(ha)
(%)
30,85
0,1
4.621,53
12,1
10.119,37
26,5
340,16
0,9
75,73
0,2
94,31
0,2
645,07
1,7
127,19
0,3
699,67
1,8
68,03
0,2
7,78
0,0
1.040,58
2,7
54,96
0,1
6,21
0,0
1.226,69
3,2
2.618,03
6,9
649,20
1,7
2.000,61
5,2
7.800,66
20,5
480,73
1,3
51,10
0,1
718,19
1,9
1.010,25
2,6
0,06
0,0
1.270,07
3,3
138,17
0,4
196,82
0,5
122,37
0,3
1.662,81
4,4
256,59
0,7
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
Sup. Totale
38.133,79
Documento di lavoro – settembre 2014
100,0
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
Sistema Territoriale Rurale (STR) 11 Piana Casertana
Il Sistema Territoriale Rurale Piana Casertana ha una superficie territoriale di 219,80 Kmq ed è
costituito dai territori amministrativi di 16 comuni (Tab. 1) della provincia di Caserta.
Il STR 11 comprende il pianoro ignimbritico sul quale si sviluppa la conurbazione casertana, con
suoli vulcanici profondi, a tessitura media, su depositi da caduta di ceneri che coprono in
profondità il substrato ignimbritico, con un paesaggio rurale caratterizzato, nelle aree non
urbanizzate, da arboreti tradizionali promiscui, orti arborati e vitati, filari di vite maritata, colture
industriali.
Il sistema comprende anche, per il 29% circa della superficie territoriale, i versanti calcarei dei
Monti Tifatini che dominano la piana casertana, con oliveti e frutteti nella fascia pedemontana, con
suoli piroclastici profondi; sui versanti calcarei a vario grado di denudazione sono presenti lembi di
boschi di leccio, macchia, gariga, praterie xerofile.
Nel complesso, in base alla carta regionale di suo dei suoli, le aree forestali coprono il 6,8% della
superficie del sistema, le praterie il 12,7%.
Le aree agricole, che costituiscono ancora il 51,2% della superficie, sono minacciate dalle
dinamiche incontrollate di proliferazione urbana, che hanno condotto nel corso dell’ultimo
cinquantennio ad un incremento di quasi quattro volte delle aree urbanizzate, dal 7,9 al 28,4%
della superficie territoriale complessiva del sistema, originando un‘ampia conurbazione che si
estende senza soluzione di continuità sulla pianura casertana.
Nella piana casertana, come in altri importanti sistemi rurali della piana campana e della Piana del
Sele, le dinamiche di dispersione urbana hanno condotto alla produzione di un continuum
rurubano indifferenziato, caratterizzato dalla progressiva compromissione dei funzionamenti
produttivi, ecologici ed estetico-percettivi del territorio rurale, in assenza di ogni peculiare qualità
urbana. Gli effetti negativi di questo modello di crescita sono legati, oltre che al consumo
irreversibile di suoli fertili, alla frammentazione del territorio rurale ad opera del tessuto urbano e
della maglia infrastrutturale.
Nell’STR 11, come in altri sistemi di pianura della regione, si è così passati, in meno di
cinquant’anni, da un’assetto a matrice rurale prevalente, con lo schema insediativo ed
infrastrutturale di impianto sette-ottocentesco di fatto immerso, disperso in una matrice rurale ad
elevata continuità, ad un’assetto di frangia periurbana, dove lo spazio rurale è frammentato in
isole e chiazze sempre meno interconnesse, impoverite ed imbruttite, altamente esposte al
degrado, alle interferenze ed alle pressioni delle attività urbane adiacenti.
La popolazione residente alla data del 9 ottobre 2011 (15° Censimento generale della popolazione
e delle abitazioni - ISTAT) è di 323.115 unità con una densità demografica pari a 1.470 abitanti per
Kmq (343 il valore provinciale per la provincia di Caserta). L’area è caratterizzata da un alto indice
di urbanizzazione, la quota di territorio destinata all’agricoltura è pari al 30,8% (la Superficie
Agricola Totale è pari a 6.774,1 ettari).
Nel territorio in esame sono state censite 3.036 aziende (-32,7% rispetto al 2000), con una SAU
complessiva di 6. 449,8 ha (+7,5% rispetto al 2000), ed una SAT di 6.774,1 ettari (-7,8%); nel
complesso, la superficie agricola censita nel 2010 da ISTAT (SAU) costituisce il 29,3% della
superficie territoriale del STR, la superficie agricola totale ( SAT) rappresenta il 30,8%.
Documento di lavoro – settembre 2014
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
Tab. 1 – Comuni ricadenti nell’(STR) 11 Piana Casertana
Comune
Provincia
Capodrise
CE
Casagiove
CE
Casapulla
CE
Caserta
CE
Curti
CE
Macerata Campana
CE
Maddaloni
CE
Marcianise
CE
Portico di Caserta
CE
Recale
CE
San Felice a Cancello CE
Santa
Marco
Evangelista
CE
San Nicola la Strada
CE
San Prisco
CE
Santa Maria a Vico
CE
Santa Maria Capua
Vetere
CE
11 - Piana Casertana
111-Seminativi autunno vernini - cereali da granella
114-Seminativi autunno vernini - piante da tubero
121-Seminativi primaverili estivi - cereali da granella
122-Seminativi primaverili estivi - ortive
125-Seminativi primaverili estivi - colture industriali
Documento di lavoro – settembre 2014
Superficie Superficie
(ha)
(%)
233,71
1,1
1,42
0,0
160,87
0,7
2.685,15
12,2
4.830,64
22,0
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
131-Prati avvicendati
22-Frutteti e frutti minori
23-Oliveti
24-Agrumeti
31-Prati permanenti, prati pascoli e pascoli
41-Colture temporanee associate a colture permanenti
42-Sistemi colturali e particellari complessi
51-Boschi di latifoglie
61-Aree a pascolo naturale e praterie di alta quota
62-Cespuglieti e arbusteti
72-Rocce nude ed affioramenti
73-Aree con vegetazione rada
91-Ambiente urbanizzato e superfici artificiali
92-Acque
931-Colture protette - Orticole e frutticole
Sup. Totale
Documento di lavoro – settembre 2014
7,48
1.387,66
1.255,80
27,00
183,29
622,50
1,19
1.492,61
2.001,98
0,01
46,54
565,82
6.403,76
33,15
39,89
21.980,47
0,0
6,3
5,7
0,1
0,8
2,8
0,0
6,8
9,1
0,0
0,2
2,6
29,1
0,2
0,2
100,0
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
Sistema Territoriale Rurale (STR) 12 Piana Flegrea
Il Sistema Territoriale Rurale Piana Flegrea ha una superficie territoriale di 275,91 Kmq e
comprende i territori amministrativi di 30 comuni ubicati in provincia di Caserta (n.17
Comuni) e di Napoli (n.13 Comuni). I Comuni della provincia di Caserta concorrono alla
formazione della superficie territoriale del Sistema con il 41,1% e quelli di Napoli con il
58,8%.
Questo sistema si sviluppa in prevalenza (90% circa della superficie territoriale) all’interno del
paesaggio agrario della pianure pedemontana flegrea, ricomprendendolo pressoché interamente.
Si tratta delle terre alte della pianura vulcanica, ben drenate, che raccordano i versanti delle
colline vulcaniche flegree con il livello di base delle pianure alluvionali dei Regi Lagni e del
Volturno. Sono le aree della Campania felice, della Terra di Lavoro, su suoli vulcanici scuri,
profondi, permeabili, facilmente lavorabili, con la maglia ortogonale della centuriazione che ancora,
in vasti settori della piana, si irradia dai centri storici ad ordinare l’assetto dei campi, della viabilità e
dell’insediamento. L’uso delle terre è diversificato, con un mosaico di arboreti specializzati, colture
industriali, orti arborati ad elevata complessità strutturale, seminativi arborati con olivi o filari di vite
maritata.
La coltivazione della vite maritata, retaggio della civiltà etrusca, è uno dei caratteri distintivi del
paesaggio rurale, ed interessava ancora nel 1960, nei sistemi della piana casertana (STR 11) e
flegrea ( STR 12) una superficie di circa 18.000 ettari, oggi ridotta a poco meno di 400 ettari.
Il sistema comprende anche, per circa il 10% della sua superficie territoriale, nel comune di
Giugliano in Campania, aree della pianura costiera, caratterizzate dalla sequenza di ambienti tipica
dei litorali tirrenici sabbiosi: le depressioni retrodunari (aree idromorfe, una volta specchi palustri,
attualmente bonificate per canalizzazione e sollevamento meccanico delle acque), i sistemi dunali,
le spiagge. L’uso attuale di queste aree è ricreativo-turistico ed agricolo, con pinete antropiche,
lembi di macchia e vegetazione psammofila, colture ortive di pieno campo ed in coltura protetta,
seminativi, incolti.
Il grado medio di urbanizzazione è passato nell’ultimo quarantennio dal 7 al 40%, con la
formazione di un’estesa conurbazione che interessa, quasi senza soluzione di continuità, ampi
settori della fascia costiera della Campania.
La popolazione residente alla data del 9 ottobre 2011 (15° Censimento generale della
popolazione e delle abitazioni - ISTAT) è di 743.990 unità con una densità demografica pari
a 2.696,45 abitanti per Kmq (343 il valore della provincia di Caserta e 2.603 quello della
provincia di Napoli). Il valore della densità demografica del STR 12 è superiore a quella
delle province di riferimento, a testimonianza della elevata urbanizzazione dei comuni che
compongono l’area in esame.
Nel territorio in esame sono state censite 2.674 aziende (-48,4% rispetto al 2000), con una
SAU complessiva di 9.400 ha (-16% rispetto al 2000), ed una SAT di 9.862 ettari (-17%).
Documento di lavoro – settembre 2014
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
Tabella 1 – Popolazione residente al 2011, numero di aziende, Sau, Sat e ST in ettari.
Comuni
Aversa
Trentola Ducenta
Carinaro
Villa di Briano
Casaluce
Afragola
Casapesenna
Arzano
Cesa
Cardito
Frignano
Casandrino
Gricignano
d'Aversa
Casoria
Lusciano
Crispano
Orta d'Atella
Frattamaggiore
Parete
Frattaminore
San
Cipriano Giugliano
in
d'Aversa
Campania
San Marcellino
Grumo Nevano
Sant'Arpino
Melito di Napoli
Mugnano
di
Succivo
Napoli
Teverola
Sant'Antimo
Documento di lavoro – settembre 2014
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
12 - Piana Flegrea
Nc
111-Seminativi autunno vernini - cereali da granella
114-Seminativi autunno vernini - piante da tubero
121-Seminativi primaverili estivi - cereali da granella
122-Seminativi primaverili estivi - ortive
125-Seminativi primaverili estivi - colture industriali
131-Prati avvicendati
132-Erbai
21-Vigneti
22-Frutteti e frutti minori
23-Oliveti
31-Prati permanenti, prati pascoli e pascoli
32-Pascoli non utilizzati o di incerto utilizzo
41-Colture temporanee associate a colture permanenti
42-Sistemi colturali e particellari complessi
51-Boschi di latifoglie
52-Boschi di conifere
61-Aree a pascolo naturale e praterie di alta quota
641-Aree a ricolonizzazione naturale
71-Spiagge, dune e sabbie
73-Aree con vegetazione rada
91-Ambiente urbanizzato e superfici artificiali
92-Acque
931-Colture protette - Orticole e frutticole
932-Colture protette - Floricole, piante ornamentali e viv
Sup. Totale
Documento di lavoro – settembre 2014
Superficie Superficie
(ha)
(%)
0,74
0,0
116,28
0,4
169,51
0,6
257,88
0,9
3.284,89
11,9
554,14
2,0
124,94
0,5
512,13
1,9
9,84
0,0
8.833,52
32,0
10,93
0,0
911,41
3,3
202,08
0,7
9,64
0,0
428,63
1,6
13,62
0,0
92,89
0,3
11,55
0,0
10,75
0,0
21,49
0,1
0,56
0,0
10.671,19
38,7
288,19
1,0
1.052,96
3,8
1,69
0,0
27.591,45
100,0
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
Sistema Territoriale Rurale (STR) 13 Piana campana
Questo STR comprende le aree di pianura che contornano i distretti vulcanici flegreo e vesuviano,
con la piana acerrana, l’agro nolano, la porzione della piana del Sarno ricadente in provincia di
Napoli.
Il Sistema Territoriale Rurale “Piana Campana” ha una superficie territoriale di 392,23 Kmq e
comprende i territori amministrativi di 33 comuni (Tab. 1) di cui 26 della provincia di Napoli, 3 della
provincia di Avellino e 4 della provincia di Salerno. Il 75% della superficie dell’Str 13 ricade nella
provincia di Napoli, il 19% nella provincia di Salerno e solo il 6% ricade nella provincia di Avellino.
Le aree urbanizzate si estendono su 9.884 ettari, pari al 25% circa della superficie territoriale.
Il sistema comprende una variegata gamma di paesaggi rurali, con la prevalenza (57%) di quelli
delle terre alte delle pianure pedemontane: quella vesuviana, ai piedi del Monte Somma, con l’arco
di comuni che Pomigliano d’Arco giunge a Poggiomarino e Scafati; e quella dei rilievi calcarei che
contornano la Piana campana, i Monti di Avella e Sarno, che dal nucleo urbano di Acerra giunge a
Cicciano, Nola, Palma Campania, risalendo lungo le valli di Roccarainola e Baiano, e lungo il Vallo
di Lauro. Queste aree sono caratterizzate dalla presenza di suoli vulcanici scuri, profondi, ben
drenati, permeabili, facilmente lavorabili, utilizzati in prevalenza a noccioleti, noceti, orti arborati ad
elevata complessità strutturale, seminativi arborati.
Il sistema comprende anche, per il 32% circa della sua estensione complessiva, aree delle pianure
alluvionali del Sebeto, dei Regi Lagni e del fiume Sarno. I suoli sono calcarei, hanno tessitura da
media a moderatamente fine, con drenaggio moderato, e la falda idrica che può divenire anche
molto superficiale nel corso della stagione umida. Nelle aree di pianura alluvionale del sistema
prevalgono le colture orticole e floricole di pieno campo ed in coltura protetta: qui la struttura
fondiaria raggiunge i limiti più spinti di frammentazione, con un mosaico minuto di appezzamenti
ed aziende di dimensioni ridottissime.
Il sistema comprende anche, nei comuni di Palma Campania e Sarno, significativi tratti dei versanti
dei rilievi calcarei di Pizzo d’Alvano, con terrazzamenti antropici a fruttiferi nella fascia
pedemontana, e gli usi forestali e pascolativi che prevalgono invece alle quote più elevate. Si tratta
di aree estremamente sensibili, particolarmente predisposte al fenomeni di movimenti di massa
(colate rapide) a carico delle coperture piroclastiche che mantellano il substrato carbonatico.
Il grado medio di urbanizzazione è quadruplicato nell’ultimo quarantennio, passando dal 5 al 21%
della superficie territoriale del sistema.
La popolazione residente alla data del 9 ottobre 2011 (15° Censimento generale della popolazione
e delle abitazioni - ISTAT) è di 556.438 unità, l’80% della popolazione ricade nella provincia di
Napoli. L’STR 13 ha una densità demografica di 1.419 abitanti per Kmq (2.603 il valore della
provincia di Napoli). La superficie agricola utilizzata (SAT) è di 10.863 ettari, pari al 28% della
superficie territoriale.
Nel sistema territoriale in esame sono state censite 5.988 aziende (-70% rispetto al 2000), con una
SAU complessiva di 10.863,48 ha (-33,6% rispetto al 2000), ed una SAT di 11.395,35 ettari (37,2%).
Documento di lavoro – settembre 2014
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
Documento di lavoro – settembre 2014
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
Tabella 1 – Popolazione residente al 2011, numero di aziende, Sau, Sat e ST in ettari.
Povincia
Comuni
NA
Acerra
NA
Brusciano
NA
Caivano
NA
Camposano
NA
Carbonara di Nola
NA
Casalnuovo di Napoli
NA
Castello di Cisterna
NA
Cicciano
NA
Cimitile
NA
Comiziano
NA
Liveri
NA
Mariglianella
NA
Marigliano
NA
Nola
NA
Palma Campania
NA
Poggiomarino
NA
Pomigliano d'Arco
NA
Pompei
NA
San Gennaro Vesuviano
NA
San Paolo Bel Sito
NA
San Vitaliano
NA
Saviano
NA
Scisciano
NA
Striano
NA
Tufino
NA
Volla
AV
Domicella
AV
Lauro
AV
Marzano di Nola
SA
San Marzano sul Sarno
SA
San Valentino Torio
SA
Sarno
SA
Scafati
Totale Piana Campana
Documento di lavoro – settembre 2014
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
13 - Piana Campana
111-Seminativi autunno vernini - cereali da granella
114-Seminativi autunno vernini - piante da tubero
121-Seminativi primaverili estivi - cereali da granella
122-Seminativi primaverili estivi - ortive
125-Seminativi primaverili estivi - colture industriali
132-Erbai
21-Vigneti
22-Frutteti e frutti minori
23-Oliveti
24-Agrumeti
31-Prati permanenti, prati pascoli e pascoli
32-Pascoli non utilizzati o di incerto utilizzo
41-Colture temporanee associate a colture permanenti
42-Sistemi colturali e particellari complessi
51-Boschi di latifoglie
61-Aree a pascolo naturale e praterie di alta quota
62-Cespuglieti e arbusteti
642-Aree a ricolonizzazione artificiale (rimboschimenti)
73-Aree con vegetazione rada
74-Aree degradate da incendi e per altri eventi
91-Ambiente urbanizzato e superfici artificiali
92-Acque
931-Colture protette - Orticole e frutticole
932-Colture protette - Floricole, piante ornamentali e viv
Sup. Totale
Documento di lavoro – settembre 2014
Superficie Superficie
(ha)
(%)
74,35
0,2
238,60
0,6
17,89
0,0
9.155,10
23,3
115,71
0,3
47,43
0,1
18,03
0,0
10.350,33
26,4
253,22
0,6
171,67
0,4
1.748,85
4,5
63,02
0,2
181,77
0,5
3.426,12
8,7
1.663,68
4,2
172,82
0,4
431,75
1,1
6,61
0,0
12,57
0,0
195,68
0,5
9.884,26
25,2
140,85
0,4
837,14
2,1
15,10
0,0
39.222,55
100,0
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
Sistema Territoriale Rurale (STR) 14 Colline Flegree
Il Sistema Territoriale Rurale Colline Flegree ha una superficie territoriale di 22.799 ettari, pari al
19% del territorio provinciale; esso comprende i territori di 10 comuni tutti ricadenti nella provincia
di Napoli.
Questo STR comprende i rilievi vulcanici flegrei: un articolato sistema di colline costiere, intercalato
da conche e caldere, digradante verso la piana campana con l’ampia superficie inclinata
dell’Archicaldera flegrea, il fianco dell’immenso vulcano distrutto dalla catastrofica eruzione del tufo
grigio campano di 30.000 anni fa. La linea di costa si sviluppa in un alternanza di insenature e
promontori con pareti tufacee di elevata spettacolarità. Il paesaggio è caratterizzato da dinamiche
di intensa e caotica urbanizzazione, che ha oramai superato il 50% della superficie territoriale del
sistema ed ha fortemente disarticolato la continuità degli ambienti rurali. Nelle aree non
urbanizzate è possibile osservare un mosaico agro-forestale complesso, con lembi di formazioni
seminaturali sui versanti settentrionali (cedui di castagno, boscaglie miste mesofite) e su quelli
meridionali e costieri più accidentati (nuclei a roverella e leccio, macchia, praterie xerofile),
inframmezzati ad aree agricole con orti arborati e vitati, su estesi sistemi di ciglionamenti, la cui
edificazione ha avuto inizio in età angioina. Nelle conche e sul versante esterno dell’Archicaldera si
estendono gli arboreti specializzati e gli orti arborati ad elevata complessità strutturale delle
masserie storiche.
Il sistema comprende anche, per il 4% circa della sua estensione, ad occidente, importanti aree
della piana costiera del litorale di Cuma, con notevoli frammenti dunari di lecceta e macchia
mediterranea. Ad oriente del capoluogo, il sistema comprende invece, per l’11% circa della sua
estenzione, le aree umide della piana del Sebeto, ad elevatissimo grado di urbanizzazione, con
frammenti di seminativi e orti interclusi di Ponticelli e Volla.
Le superfici seminaturali (boschi, cespuglieti, praterie) interessano, secondo la Carta regionale di
uso agricolo dei suoli, poco più del 14% della superficie del sistema. Il grado medio di
urbanizzazione, che era già elevato alla metà del ‘900, è triplicato nell’ultimo quarantennio,
passando dal 17 al 56% della superficie territoriale del sistema.
La popolazione residente alla data del 9 ottobre 2011 (15° Censimento generale della popolazione
e delle abitazioni - ISTAT) è di 1.264.404 unità con una densità demografica pari a 5.546 abitanti
per Kmq (2.603 il valore provinciale); nel comune di Napoli si concentra il 52% della superficie
territoriale e il 76% della totale popolazione residente nel Sistema 14. La superficie agricola
presente in questo sistema territoriale è pari a 3.069,6 ettari, pari al 13% della superficie
territoriale. Le aree urbanizzate si estendono su 12.861 ettari, pari al 38% circa della superficie
territoriale. Il settore sud-orientale del STR, dove è localizzato il capoluogo Napoli, è naturalmente
quello a maggior grado di urbanizzazione.
Nell’STR delle Colline flegree sono state censite nel 2010 1.686 aziende (-63% rispetto al 2000),
con una SAU complessiva di 3.069,58 ha (- 25% rispetto al 2000), ed una SAT di 3.463,17 ettari (28,6%).
Nel complesso, la superficie agricola censita nel 2010 da ISTAT (SAU) costituisce il 13% della
superficie territoriale del STR, mentre la superficie agricola totale ( SAT) rappresenta il 15%.
Documento di lavoro – settembre 2014
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
Comuni
Bacoli
Calvizzano
Casavatore
Marano di Napoli
Monte di Procida
Napoli
Pozzuoli
Qualiano
Quarto
Villaricca
14 - Colline Flegree
Nc
111-Seminativi autunno vernini - cereali da granella
121-Seminativi primaverili estivi - cereali da granella
122-Seminativi primaverili estivi - ortive
125-Seminativi primaverili estivi - colture industriali
132-Erbai
21-Vigneti
22-Frutteti e frutti minori
23-Oliveti
31-Prati permanenti, prati pascoli e pascoli
32-Pascoli non utilizzati o di incerto utilizzo
41-Colture temporanee associate a colture permanenti
42-Sistemi colturali e particellari complessi
51-Boschi di latifoglie
52-Boschi di conifere
53-Boschi misti di latifoglie e di conifere
61-Aree a pascolo naturale e praterie di alta quota
62-Cespuglieti e arbusteti
63-Aree a vegetazione sclerofilla
641-Aree a ricolonizzazione naturale
71-Spiagge, dune e sabbie
72-Rocce nude ed affioramenti
Documento di lavoro – settembre 2014
Superficie Superficie
(ha)
(%)
87,90
0,4
21,03
0,1
98,77
0,4
326,93
1,4
3,72
0,0
41,99
0,2
6,88
0,0
3.629,82
15,9
206,35
0,9
131,33
0,6
128,35
0,6
35,56
0,2
1.451,28
6,4
1.097,17
4,8
297,90
1,3
1.229,23
5,4
478,60
2,1
79,93
0,4
75,97
0,3
9,89
0,0
111,93
0,5
18,30
0,1
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
73-Aree con vegetazione rada
91-Ambiente urbanizzato e superfici artificiali
92-Acque
931-Colture protette - Orticole e frutticole
932-Colture protette - Floricole, piante ornamentali e viv
Sup. Totale
Documento di lavoro – settembre 2014
10,25
12.861,13
219,78
88,90
50,40
22.799,29
0,0
56,4
1,0
0,4
0,2
100,0
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
Sistema Territoriale Rurale (STR) 15 Isole di Ischia e Procida
Il Sistema Territoriale Rurale Isole di Ischia e Procida ha una superficie territoriale di 5.069
ettari, pari al 4% del territorio provinciale; esso comprende i territori di 7 comuni (Tab. 1), tutti
ricadenti nella provincia di Napoli.
I paesaggi rurali dell’isola di Ischia comprendono il rilievo vulcanico del monte Epomeo, con
ampia cresta arrotondata e versanti acclivi, incisi, a profilo regolare, ed i rilievi collinari dei
centri eruttivi minori. La morfologia costiera è caratterizzata dall’alternanza di alte pareti
laviche e tufacee, e di tratti di costa bassa con spiagge e insenature. La vegetazione seminaturale occupa il 36% circa della superficie dell’isola, con boschi di castagno sui versanti
settentrionali; praterie xerofile, macchia, nuclei a leccio, pinete antropiche su quelli
meridionali. Sui versanti pedemontani e collinari con ciglionamenti e terrazzamenti antropici
l’uso è agricolo con vigneti, orti vitati e arborati.
I paesaggi dell’isola vulcanica di Procida sono caratterizzati da un dolce pianoro, contornato da
coste alte tufacee con vegetazione rupicola e sclerofilla, ricoperto da un minuto mosaico di
agrumeti, arboreti promiscui, orti e giardini murati, all’interno di insediamento sparso estremamente
fitto.
La densità urbana è bassa nelle aree di versante alle quote più elevate; elevata o molto elevata
nella fascia pedemontana e costiera. Il grado medio di urbanizzazione è quasi sestuplicato
nell’ultimo quarantennio, passando dal 7 al 40% della superficie territoriale del sistema.
La popolazione residente alla data del 9 ottobre 2011 (15° Censimento generale della popolazione
e delle abitazioni - ISTAT) è di 71.314 unità con una densità demografica pari a 1.407 abitanti per
Kmq (2.603 il valore provinciale); la superficie territoriale maggiore si rileva nel comune di Forio,
che costituisce il 25% della territoriale dell’STR15; invece, il comune più popolato risulta Ischia con
il 26% della popolazione dell’STR.
La superficie agricola presente in questo sistema territoriale è di 377 ettari, pari al 7% della
superficie territoriale.
Nell’STR Isole di Ischia e Procida sono state censite nel 2010 565 aziende (-53,4% rispetto
al 2000), con una SAU complessiva di 377 ha (- 28% rispetto al 2000), ed una SAT di 471
ettari (-33%).
Nel complesso, la superficie agricola censita nel 2010 da ISTAT (SAU) costituisce il 7% della
superficie territoriale del STR, mentre la superficie agricola totale ( SAT) rappresenta il 9%.
Documento di lavoro – settembre 2014
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
Tabella 1 – Popolazione residente al 2011, numero di aziende, Sau, Sat e ST in ettari
Comuni
Barano d' Ischia
Casamicciola Terme
Forio
Ischia
Lacco Ameno
Procida
Serrara Fontana
Documento di lavoro – settembre 2014
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
15 - Isole di Ischia e Procida
Nc
21-Vigneti
22-Frutteti e frutti minori
32-Pascoli non utilizzati o di incerto utilizzo
42-Sistemi colturali e particellari complessi
51-Boschi di latifoglie
52-Boschi di conifere
53-Boschi misti di latifoglie e di conifere
61-Aree a pascolo naturale e praterie di alta quota
63-Aree a vegetazione sclerofilla
641-Aree a ricolonizzazione naturale
73-Aree con vegetazione rada
91-Ambiente urbanizzato e superfici artificiali
Sup. Totale
Documento di lavoro – settembre 2014
Superficie Superficie
(ha)
(%)
59,78
1,2
167,12
3,3
118,29
2,3
41,31
0,8
1.480,16
29,2
1.125,28
22,2
66,28
1,3
212,53
4,2
16,24
0,3
284,03
5,6
98,02
1,9
11,14
0,2
1.389,01
27,4
5.069,19
100,0
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
Sistema Territoriale Rurale (STR) 16 Complesso del Vesuvio - Monte di Somma
Il Sistema Territoriale Rurale Complesso del Vesuvio - Monte di Somma ha una superficie
territoriale di 21.584 ettari, pari al 18% del territorio provinciale; esso comprende i territori di
17 comuni (Tab. 1), tutti ricadenti nella provincia di Napoli.
Il sistema comprende l’edificio vulcanico del Somma-Vesuvio, in larga parte ricadente nel
Parco Nazionale del Vesuvio. Esso si caratterizza per la presenza di Il sistema del SommaVesuvio presenta due ambiti di paesaggio molto differenti: quello della porzione meridionale
- il Vesuvio - con una morfologia giovane, irriducibile a schemi ordinati perché sconvolta nel
corso degli ultimi due millenni dal succedersi dell'attività eruttiva; e quello della porzione più
antica, i versanti settentrionali del M. Somma, che conservano la morfologia vulcanica più
matura, precedente all'eruzione pliniana del 79 d.C. I paesaggi del Somma costituiscono la
facies tranquilla, verde, rigogliosa del vulcano, con un microclima fresco ed umido, i boschi
di latifoglie e castagno, i terrazzamenti eroici che si inerpicano lungo i versanti, fino al limite
del bosco, con gli albicoccheti e gli orti arborati lussureggianti e disordinati, che simulano
essi stessi un bosco-giardino ancestrale. I paesaggi del Vesuvio rappresentano invece la
facies terribile del Vulcano, a morfologia irregolare, priva ancora di un reticolo idrografico
affermato. Alle quote più alte il mosaico ecologico è dominato dalla presenza di ecosistemi
pionieri che colonizzano i depositi di ceneri e le colate laviche: distese a licheni, macchia,
nuclei di leccio, pinete antropiche. Nel complesso, secondo la Carta regionale di uso dei
suoli, le aree forestali e seminaturali interessano una superficie pari al 20% di quella
complessiva del sistema.
I versanti bassi ospitano albicoccheti, orti arborati e colture serricole, all'interno di un
paesaggio agrario che si fa via via, procedendo verso la costa, più frammentato ed
intercluso da un tessuto urbano pervasivo e disordinato.
I fattori evolutivi dei paesaggi vulcanici sono molteplici, e quello determinante è senz’altro
rappresentato dall’incontenibile pressione dei sistemi urbani. Nell’ultimo cinquantennio il grado
medio di urbanizzazione è quintuplicato nell’ultimo quarantennio, passando dal 6 al 30% della
superficie territoriale del sistema, dando vita ad una imponente conurbazione anulare ad
elevatissimo rischio, che circonda oramai il vulcano.
La popolazione residente alla data del 9 ottobre 2011 (15° Censimento generale della popolazione
e delle abitazioni - ISTAT) è di 508.060 unità con una densità demografica pari a 2.354 abitanti per
Kmq (2.603 il valore provinciale). Il comune più popoloso è Torre del greco, in cui risiede il 17%
della totale popolazione residente nel Sistema 16.
La superficie agricola presente all’interno del sistema territoriale è di 2.386 ettari, pari all’
11% della superficie territoriale.
Alla data del 24 ottobre 2010 sono state censite nell’STR Complesso del Vesuvio - Monte di
Somma 1.937 aziende (-80% rispetto al 2000), con una SAU complessiva di 2.386 ha (- 55%
rispetto al 2000), ed una SAT di 2.758 ettari (-58%).
Nel complesso, la superficie agricola censita nel 2010 da ISTAT (SAU) costituisce il 11%
della superficie territoriale del STR, mentre la superficie agricola totale ( SAT) rappresenta il
13%.
Documento di lavoro – settembre 2014
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
Tabella 1 – Popolazione residente al 2011, numero di aziende, Sau, Sat e ST in ettari.
Comuni
San Giorgio a Cremano
Boscoreale
Boscotrecase
Cercola
Ottaviano
Pollena Trocchia
Portici
Ercolano
San
Giuseppe
Vesuviano
San
Sebastiano
al
Vesuvio
Sant'Anastasia
Somma Vesuviana
Terzigno
Torre Annunziata
Torre del Greco
Trecase
Massa di Somma
16 - Complesso del Vesuvio - Monte Somma
Nc
114-Seminativi autunno vernini - piante da tubero
121-Seminativi primaverili estivi - cereali da granella
122-Seminativi primaverili estivi - ortive
21-Vigneti
22-Frutteti e frutti minori
23-Oliveti
Documento di lavoro – settembre 2014
Superficie Superficie
(ha)
(%)
47,13
0,2
1,26
0,0
27,23
0,1
173,89
0,8
30,89
0,1
7.086,97
32,8
20,66
0,1
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
24-Agrumeti
31-Prati permanenti, prati pascoli e pascoli
32-Pascoli non utilizzati o di incerto utilizzo
41-Colture temporanee associate a colture permanenti
42-Sistemi colturali e particellari complessi
51-Boschi di latifoglie
52-Boschi di conifere
53-Boschi misti di latifoglie e di conifere
62-Cespuglieti e arbusteti
63-Aree a vegetazione sclerofilla
641-Aree a ricolonizzazione naturale
72-Rocce nude ed affioramenti
82-Zone umide marittime
91-Ambiente urbanizzato e superfici artificiali
92-Acque
931-Colture protette - Orticole e frutticole
932-Colture protette - Floricole, piante ornamentali e viv
Sup. Totale
Documento di lavoro – settembre 2014
25,72
55,04
225,14
8,53
2.127,05
1.743,19
1.065,12
699,00
736,42
7,88
89,74
279,28
3,55
6.538,80
0,32
190,21
401,19
21.584,21
0,1
0,3
1,0
0,0
9,9
8,1
4,9
3,2
3,4
0,0
0,4
1,3
0,0
30,3
0,0
0,9
1,9
100,0
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
Sistema Territoriale Rurale (STR) 17 Penisola Sorrentina – Amalfitana – Isola di Capri
Il Sistema Territoriale Rurale 17 Penisola Sorrentina – Amalfitana – Isola di Capri ha una superficie
di 38.550 ha (pari al 2,8% del territorio regionale). Comprende i territori di 36 comuni (Tab. 1), di
cui 20 ricadenti nella provincia di Salerno (4% del territorio provinciale) e 16 nella provincia di
Napoli (15% del territorio provinciale).
Il sistema comprende la catena montuosa dei Lattari che, dalla conca in tramontana di Cava de’
Tirreni, si protende, con orientamento antiappenninico, nel mare, a separare il golfo di Napoli da
quello di Salerno. I rilievi principali della catena sono il M. Pertuso (1.140 m.) Il Monte Cerreto
(1216 m.), il Cervigliano (1.203 m.), S: Angelo a Tre Pizzi (1.444). I suoli sono fertilissimi, e si
originano dalle coperture piroclastiche che vestono come un manto ad elevata continuità il
substrato calcareo. I rilievi montani della Penisola sembrano emergere direttamente dal mare, e
ciò concorre ad aumentare i contrasti e la vicinanza nello spazio di ambienti molto differenziati, con
la possibilità di passare da paesaggi costieri a paesaggi delle faggete montane nello spazio di
pochi chilometri. In virtù della sua morfologia, il sistema comprende un’ampia successione
altitudinale di ambienti: faggete e praterie delle vette e dei pianori carsici sommitali; boschi
submediterranei di latifoglie, cedui castanili, e praterie xerofile dei versanti medi; vegetazione
mediterranea dei versanti alle quote più basse. I versanti marittimi – di elevatissimo valore scenico
- e quelli meridionali in genere ospitano estesi sistemi di terrazzamenti antropici di rilevante valore
produttivo, conservativo, storico ed estetico-percettivo: una imponente opera di ingegneria
ambientale la cui edificazione è durata otto secoli, dal medioevo all’inizio del ‘900. Si tratta di
ambienti caratterizzati da un mosaico complesso di aree seminaturali ed agricole, con castagneti
da frutto alle quote più elevate, oliveti, vigneti, agrumeti, orti arborati, colture foraggere. I versanti
occidentali e meridionali dei rilievi si presentano solitamente denudati, con praterie e cespuglieti
xerofili, a causa del sovrapascolamento e degli incendi. Nel complesso, le aree forestali e a
vegetazione naturale si estendono sulla metà circa della superficie territoriale del sistema.
Il 7,5% circa della superficie territoriale del sistema è costituito dal pianoro ignimbritico di Sorrento,
caratterizzato dal paesaggio di elevatissimo valore delle “terre murate”, con i fertilissimi suoli
vulcanici sistemati a formare ampi terrapieni con muri in pietra calcarea, che ospitano agrumeti,
protetti dalle tradizionali pagliarelle con pali in castagno; arboreti promiscui ad elevata complessità
strutturale, vigneti, oliveti; il tutto intersecato da un minuto sistema viario che funge anche da
sistema di regimazione e scolo delle acque. Il pianoro è solcato da profonde forre con vegetazione
seminaturale, e delimitato verso il mare da alte falesie in tufo grigio.
La porzione distale della penisola è caratterizzata dall’ancora diverso paesaggio delle dolci colline
marnoso-arenacee di Massalubrense (5,5% della superficie del sistema), con estesi oliveti
terrazzati, frutteti, orti arborati.
Il sistema comprende anche le aree pedemontane della piana del Sarno, nei territori dei comuni di
Castellammare, S. Maria la Carità, S. Antonio Abate, Angri, S. Egidio del Monte Albino, Pagani,
Nocera Inferiore, caratterizzati dalla presenza di pregiate aree agricole intercluse con arboreti
promiscui, orti arborati e vitati, colture orticole e floricole.
I paesaggi preappenninici e costieri sono caratterizzati, rispetto a quelli dei rilievi interni, da una
maggiore influenza dei sistemi urbani e, localmente, da una elevata pressione d’uso legata alle
attività turistiche e ricreative. Nell’ultimo cinquantennio il grado di urbanizzazione è più che
triplicato, passando dal 4% al 14% della superficie complessiva del sistema.
La popolazione residente alla data del 9 ottobre 2011 (15° Censimento generale della popolazione
e delle abitazioni - ISTAT) è di 488.627 unità con una densità demografica pari complessivamente
a 1.267 abitanti per Kmq. In particolare, sono 243.225 i residenti nei comuni salernitani, con una
densità demografica pari a 1.150 abitanti per Kmq; 245.402 i residenti nei comuni napoletani, con
una densità demografica pari a 1.410 abitanti per Kmq.
Il sistema del territorio rurale n. 17 (“Penisola sorrentina-amalfitana – Isola di Capri) ha una
superficie agricola totale pari a 7.960,60 ettari, ed una superficie agricola utilizzata (SAU) di
5.487,43 ettari, pari al 14% della superficie territoriale del STR.
Documento di lavoro – settembre 2014
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
Le aziende agricole censite dall’ISTAT sono complessivamente pari a 6.275 (-62% rispetto al 2000
quando operavano 16.673 aziende). La superficie agricola utilizzata è diminuita di circa il 37% nel
decennio intercensuario.
Tab. 1 – Comuni ricadenti nel STR 17- Penisola Sorrentina – Amalfitana – Isola di Capri
Comune
Agerola
Scala
Amalfi
Tramonti
Anacapri
Vico Equense
Angri
Vietri sul Mare
Sorrento
Atrani
Capri
Casola di Napoli
Castellammare di Stabia
Cava dei Tirreni
Cetara
Conca dei Marini
Corbara
Furore
Gragnano
Lettere
Maiori
Massa Lubrense
Meta di Sorrento
Minori
Nocera Inferiore
Nocera Superiore
Pagani
Piano di Sorrento
Pimonte
Positano
Praiano
Documento di lavoro – settembre 2014
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
Ravello
Sant'Agnello
Sant'Antonio Abate
Sant'Egidio del Monte Albino
Santa Maria La Carità
Documento di lavoro – settembre 2014
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
17 - Penisola Sorrentina-Amalfitana - Isola di Capri
Nc
11113-Cereali da granella autunno-vernini associati a coltur
121-Seminativi primaverili estivi - cereali da granella
122-Seminativi primaverili estivi - ortive
132-Erbai
21-Vigneti
22-Frutteti e frutti minori
23-Oliveti
24-Agrumeti
25-Castagni da frutto
31-Prati permanenti, prati pascoli e pascoli
32-Pascoli non utilizzati o di incerto utilizzo
41-Colture temporanee associate a colture permanenti
42-Sistemi colturali e particellari complessi
51-Boschi di latifoglie
52-Boschi di conifere
53-Boschi misti di latifoglie e di conifere
61-Aree a pascolo naturale e praterie di alta quota
62-Cespuglieti e arbusteti
63-Aree a vegetazione sclerofilla
71-Spiagge, dune e sabbie
72-Rocce nude ed affioramenti
73-Aree con vegetazione rada
74-Aree degradate da incendi e per altri eventi
91-Ambiente urbanizzato e superfici artificiali
92-Acque
931-Colture protette - Orticole e frutticole
Sup. Totale
Documento di lavoro – settembre 2014
Superficie Superficie
(ha)
(%)
112,00
0,3
11,72
0,0
2,87
0,0
1.681,20
4,4
24,58
0,1
96,96
0,3
3.239,41
8,4
3.333,66
8,6
1.370,09
3,6
40,49
0,1
13,70
0,0
10,52
0,0
519,28
1,3
3.502,96
9,1
13.805,97
35,8
94,35
0,2
235,61
0,6
287,96
0,7
101,95
0,3
2.987,99
7,8
6,71
0,0
337,10
0,9
873,43
2,3
72,06
0,2
5.285,49
13,7
10,78
0,0
491,33
1,3
38.550,17
100,0
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
Sistema Territoriale Rurale (STR) 18 Monte Partenio - Monti di Avella - Pizzo d'Alvano
Il Sistema Territoriale Rurale “Monte Partenio - Monti di Avella - Pizzo d'Alvano” ha una superficie
di 31.803 ettari (pari al 2,3% del territorio regionale). Comprende i territori di 23 comuni (Tab. 1).
Il 68% della superficie del sistema afferisce ai paesaggi dell’alta e media montagna calcarea,
comprendendo i rilievi del preappennino calcareo, che separano la piana campana dalla collina
interna dell’Irpinia, tra i quali dominano il Monte Avella (1591 m.), il Cieco Alto (1.498 m.), Monte
Vergine (1.400 m.).
L’uso del suolo è caratterizzato dalla tipica successione altitudinale di ambienti dell’Appennino
campano, con le faggete e le praterie delle vette e dei pianori carsici sommitali; boschi
submediterranei di latifoglie e praterie xerofile dei versanti medi e bassi. I versanti pedemontani di
raccordo con le valli e le conche in tramontane, a minimo di pendenza su potenti coltri piroclastiche
che ricoprono in profondità il detrito di falda e di conoide, ad uso agricolo prevalente, con noccioleti
e castagneti da frutto.
Il 12% circa del sistema è costituito dalla pianura pedemontana del Vallo di Baiano, la valle
intramontana che dal piano campano si incunea con dolce gradiente di pendenza tra i rilievi del
preappennino. L’uso dominante è il noccioleto specializzato, su ampie superfici ciglio nate, che a
partire dalla fine del diciannovesimo secolo ha progressivamente sostituito la coltura della vite
distrutta dalla fillossera.
L’8% circa della superficie del sistema comprende la porzione sud-orientale della piana alluvionale
di Montesarchio, con un paesaggio di seminativi e colture industriali, intercalati a vigneti e arboreti
da frutto.
La superficie forestale complessiva del STR è di circa 16.955 ettari secondo la Carta regionale di
uso agricolo dei suoli, pari al 53,3% circa della superficie territoriale del STR. Le aree a pascolo
hanno estensione di circa 1.500 ettari, pari al 5% circa della superficie territoriale del sistema.
La superficie urbana è triplicata nell’ultimo cinquantennio, in special modo nelle aree di pianura e
pedemontane del sistema, passando dal 2% al 6%.
La popolazione residente alla data del 9 ottobre 2011 (15° Censimento gener ale della
popolazione e delle abitazioni - ISTAT) è di 95.627 unità con una densità demografica pari a 301
abitanti per Kmq. La popolazione si distribuisce più o meno uniformemente tra tutti i comuni, con
quote più elevate per Cervinara (10,5%) e Monteforte Irpino (11,4%).
La superficie agricola totale (SAT) è di a 11.192,03 ettari, pari al 35% della superficie territoriale
del sistema; la superficie agricola utilizzata (SAU) è di 9.358,68 ettari (29% della superficie
territoriale).
Le aziende agricole censite dall’ISTAT nell’STR “Monte Partenio - Monti di Avella - Pizzo d'Alvano”
sono complessivamente pari a 3.738 (-50% rispetto al 2000 quando operavano 7.488 aziende): in
controtendenza, la SAU è aumentata del 10% nel decennio intercensuario.
Documento di lavoro – settembre 2014
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
Tab. 1 – Comuni ricadenti nel STR 18- Monte Partenio - Monti di Avella - Pizzo d'Alvano
Comune
Provincia
Arienzo
CE
Arpaia
BN
Baiano
AV
Casamarciano
NA
Cervinara
AV
Forchia
BN
Forino
AV
Monteforte Irpino
AV
Moschiano
AV
Mugnano del Cardinale
AV
Pago del Vallo di Lauro
AV
Pannarano
BN
Paolisi
BN
Quadrelle
AV
Quindici
AV
Roccarainola
NA
Rotondi
AV
San Martino Valle Caudina
AV
Sirignano
AV
Taurano
AV
Visciano
NA
Avella
AV
Documento di lavoro – settembre 2014
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
Sperone
AV
18 - Monte Partenio - Monti di Avella - Pizzo D'Alvano
111-Seminativi autunno vernini - cereali da granella
121-Seminativi primaverili estivi - cereali da granella
122-Seminativi primaverili estivi - ortive
125-Seminativi primaverili estivi - colture industriali
131-Prati avvicendati
132-Erbai
21-Vigneti
22-Frutteti e frutti minori
23-Oliveti
25-Castagni da frutto
31-Prati permanenti, prati pascoli e pascoli
32-Pascoli non utilizzati o di incerto utilizzo
41-Colture temporanee associate a colture permanenti
42-Sistemi colturali e particellari complessi
51-Boschi di latifoglie
52-Boschi di conifere
53-Boschi misti di latifoglie e di conifere
61-Aree a pascolo naturale e praterie di alta quota
62-Cespuglieti e arbusteti
72-Rocce nude ed affioramenti
73-Aree con vegetazione rada
74-Aree degradate da incendi e per altri eventi
91-Ambiente urbanizzato e superfici artificiali
931-Colture protette - Orticole e frutticole
Sup. Totale
Documento di lavoro – settembre 2014
Superficie Superficie
(ha)
(%)
10,67
0,0
263,28
0,8
720,59
2,3
148,94
0,5
85,49
0,3
214,90
0,7
15,78
0,0
6.632,54
20,9
1.919,06
6,0
21,09
0,1
38,91
0,1
169,56
0,5
46,88
0,1
734,29
2,3
16.540,31
52,0
19,06
0,1
14,58
0,0
1.252,66
3,9
375,31
1,2
57,85
0,2
242,89
0,8
6,39
0,0
2.268,33
7,1
3,88
0,0
31.803,24
100,0
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
Sistema Territoriale Rurale (STR) 19 Colline Irpine
Il Sistema Territoriale Rurale 19 “Colline Irpine ha una superficie territoriale di XX Kmq e
comprende i territori amministrativi di comuni (Tab. 1) in provincia di XX (n. XX Comuni) e di XX
(n. XX Comuni). Il XX% di tale superficie ricade nella provincia di XX, il XX% in quella di XX.
Il sistema comprende in maggioranza (75%) aree della collina irpina su alternanze marnoso
calcaree e marnoso arenacee, con lembi di coperture piroclastiche. con energia di rilievo da
debole a moderata, a morfologia dolcemente ondulata.
L’uso agricolo è caratterizzato da un mosaico armonico di colture legnose specializzate (vigneti,
oliveti, noccioleti), di seminativi e prati. Le unità colturali sono sovente delimitate da siepi e filari, e
punteggiate da esemplari isolati di quercia e boschetti aziendali. I boschi di querce e di latifoglie
decidue formano lembi a vario grado di continuità in corrispondenza delle sommità dei rilievi, degli
affioramenti rocciosi e dei versanti delle incisioni fluviali.
Sono anche presenti aree a mosaico agro-forestale complesso, caratterizzate dalla
compenetrazione di boschetti di ricolonizzazione e di aree agricole attive. Ne risulta un paesaggio
armonicamente variato, fittamente segnato dalla trama degli appezzamenti, dei filari arborei, delle
siepi divisorie.
Le aree forestali interessano nel complesso il 40% circa della superficie del sistema. Lo schema
insediativo, originariamente impostato in prevalenza su nuclei accentrati di sommità e crinale, ha
registrato negli ultimi decenni una forte tendenza alla dispersione, con irradiazioni nastriformi degli
abitati lungo la viabilità primaria ed un notevolissimo aumento delle abitazioni sparse. Le aree
urbanizzate sono così passate nel corso dell’ultimo cinquantennio dall’1,3 al 6,9% della superficie
complessiva del sistema.
19 - Colline Irpine
111-Seminativi autunno vernini - cereali da granella
11113-Cereali da granella autunno-vernini associati a coltur
121-Seminativi primaverili estivi - cereali da granella
122-Seminativi primaverili estivi - ortive
125-Seminativi primaverili estivi - colture industriali
131-Prati avvicendati
13111-Colture foraggere associate a cereali da granella autu
132-Erbai
21-Vigneti
22-Frutteti e frutti minori
Documento di lavoro – settembre 2014
Superficie Superficie
(ha)
(%)
2.415,60
5,2
122,57
0,3
436,59
0,9
360,30
0,8
78,07
0,2
202,94
0,4
21,70
0,0
533,05
1,1
2.232,89
4,8
7.371,48
15,8
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
23-Oliveti
25-Castagni da frutto
26-Pioppeti, saliceti, altre latifoglie
31-Prati permanenti, prati pascoli e pascoli
32-Pascoli non utilizzati o di incerto utilizzo
41-Colture temporanee associate a colture permanenti
42-Sistemi colturali e particellari complessi
51-Boschi di latifoglie
52-Boschi di conifere
53-Boschi misti di latifoglie e di conifere
61-Aree a pascolo naturale e praterie di alta quota
62-Cespuglieti e arbusteti
63-Aree a vegetazione sclerofilla
641-Aree a ricolonizzazione naturale
642-Aree a ricolonizzazione artificiale (rimboschimenti)
72-Rocce nude ed affioramenti
73-Aree con vegetazione rada
91-Ambiente urbanizzato e superfici artificiali
92-Acque
931-Colture protette - Orticole e frutticole
Sup. Totale
Documento di lavoro – settembre 2014
1.311,93
379,14
3,32
719,67
1.017,71
949,40
7.435,19
14.045,09
70,57
193,04
612,08
604,54
24,66
970,72
94,90
43,83
228,22
4.196,10
5,03
2,87
46.683,20
2,8
0,8
0,0
1,5
2,2
2,0
15,9
30,1
0,2
0,4
1,3
1,3
0,1
2,1
0,2
0,1
0,5
9,0
0,0
0,0
100,0
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
Sistema Territoriale Rurale (STR) 20 - Valle dell’Irno
Il Sistema Territoriale Rurale 20 ha una superficie di 197,71 Kmq (pari al 1,4% del territorio
regionale). Comprende i territori di 11 comuni (Tab. 1), di cui 8 ricadenti nella provincia di Salerno
(interessando il 2,8% del territorio salernitano) e 3 nella provincia di Avellino (rappresentando il
2,2% del territorio avellinese). Il 31% della superficie del Sistema ricade nella provincia di Avellino,
il 69% in quella di Salerno.
Il sistema comprende le valli intramontane dei fiumi Solofrana e Irno, incassate tra i rilievi calcarei
che fanno capo a tre diversi sistemi montuosi: le propagini meridionali dei Monti di Avella e Sarno;
quelle più occidentali del gruppo dei Monti Picentini; infine, i contrafforti più occidentali dei Monti
Lattari.
Il sistema comprende dunque per il 73% circa della sua superficie aree dell’alta e media montagna
calcarea con coperture piroclastiche. L’uso del suolo comprende la tipica successione altitudinale
di ambienti del preappennino campano, con faggete e praterie in corrispondenza delle vette e dei
pianori carsici sommitali; boschi submediterranei di latifoglie, cedui castanili, e praterie xerofile dei
versanti medi; vegetazione mediterranea dei versanti alle quote più basse. I versanti medi e bassi
ospitano estesi sistemi di terrazzamenti antropici, con un mosaico complesso di aree seminaturali
ed agricole, con castagneti da frutto, oliveti, vigneti, agrumeti, orti arborati, colture foraggere. I
versanti occidentali e meridionali dei rilievi si presentano solitamente denudati, con praterie e
cespuglieti xerofili, a causa del sovrapascolamento e degli incendi. Nel complesso, le aree forestali
e a vegetazione naturale si estendono sulla metà circa della superficie territoriale del sistema.
Le aree di fondovalle alluvionale (21% circa della superficie complessiva del sistema), con suoli
profondi e fertilissimi, su sedimenti vulcanoclastici risedimentati ad opera delle acque, sono
caratterizzate da un mosaico colturale complesso con orti, colture industriali, arboreti promiscui ad
elevata complessità strutturale, frutteti specializzati.
Nel complesso le formazioni forestali e seminaturali coprono il 53% circa della superficie del
sistema. Gli intensi processi di urbanizzazione del fondovalle e delle aree pedemontane hanno
comportato un notevole incremento delle aree urbanizzate nel corso dell’ultimo cinquantennio, dal
2,8% al 10,9% della superficie territoriale del sistema.
La popolazione residente alla data del 9 ottobre 2011 (15° Censimento generale della popolazione
e delle abitazioni - ISTAT) è di 122.279 unità con una densità demografica pari a 618 abitanti per
Kmq (154 il valore provinciale per la provincia di Avellino e 222 per quella di Salerno). La superficie
che il Sistema destina all’agricoltura è pari a 4.963,62 ettari e rappresenta il 25,1% della superficie
territoriale.
Nel territorio in esame sono state censite 1.170 aziende (-80,1% rispetto al 2000), con una SAU
complessiva di 2.931,34 ettari (-22,9% rispetto al 2000), ed una SAT di 4.963,62 ettari (-29,7%).
Documento di lavoro – settembre 2014
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
Comuni
Baronissi
Bracigliano
Calvanico
Castel San Giorgio
Fisciano
Mercato Sanseverino
Montoro Inferiore
Montoro Superiore
Roccapiemonte
Siano
Solofra
Totale Valle dell'Irno
Popolazione
residente
16.850
5.450
1.572
13.444
13.711
22.094
10.608
8.893
9.133
8.080
12.444
122.279
20 - Valle dell'Irno
121-Seminativi primaverili estivi - cereali da granella
122-Seminativi primaverili estivi - ortive
125-Seminativi primaverili estivi - colture industriali
132-Erbai
21-Vigneti
22-Frutteti e frutti minori
23-Oliveti
25-Castagni da frutto
26-Pioppeti, saliceti, altre latifoglie
31-Prati permanenti, prati pascoli e pascoli
32-Pascoli non utilizzati o di incerto utilizzo
41-Colture temporanee associate a colture permanenti
42-Sistemi colturali e particellari complessi
51-Boschi di latifoglie
53-Boschi misti di latifoglie e di conifere
61-Aree a pascolo naturale e praterie di alta quota
62-Cespuglieti e arbusteti
63-Aree a vegetazione sclerofilla
641-Aree a ricolonizzazione naturale
642-Aree a ricolonizzazione artificiale (rimboschimenti)
72-Rocce nude ed affioramenti
73-Aree con vegetazione rada
74-Aree degradate da incendi e per altri eventi
Documento di lavoro – settembre 2014
Superficie Superficie
(ha)
(%)
46,52
0,2
486,59
2,5
18,86
0,1
3,24
0,0
26,74
0,1
4.174,78
21,1
199,76
1,0
591,47
3,0
17,25
0,1
99,20
0,5
119,60
0,6
382,33
1,9
793,24
4,0
8.747,58
44,2
25,45
0,1
204,60
1,0
1.042,85
5,3
21,65
0,1
54,07
0,3
81,38
0,4
35,59
0,2
83,38
0,4
43,43
0,2
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
91-Ambiente urbanizzato e superfici artificiali
92-Acque
931-Colture protette - Orticole e frutticole
Sup. Totale
Documento di lavoro – settembre 2014
2.461,13
0,27
9,59
19.770,55
12,4
0,0
0,0
100,0
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
Sistema Territoriale Rurale (STR) 21 - Colline Salernitane
Il Sistema Territoriale Rurale Colline Salernitane ha una superficie di 32.670 ha (pari al 2% del
territorio regionale ed al 7% della provincia salernitana); esso comprende i territori di 10 comuni
(Tab. 1), tutti ricadenti nella provincia di Salerno.
Il sistema ha un intenso sviluppo altitudinale, a partire dalla costa (lungomare di Salerno e
Pontecagno), con una prima fascia di colline costiere conglomeratiche e terrazzi alluvionali antichi,
a quote generalmente inferiori ai 500 m. slm; ed una fascia montana (comuni di Giffoni Sei Casali,
Giffoni Valle Piana e Montecorvino Rovella) che comprende alcune delle maggiori cime dei
Picentini, con i monti Mai (1.607 m.), Raia (1.177), Accellica (1.660).
I paesaggi variano quindi da quelli ad elevata urbanizzazione, lungo la costa; a quelli delle colline
conglomeratiche immediatamente retrostanti, con un mosaico complesso di arboreti (oliveti),
seminativi, lembi di boschi e vegetazione seminaturale (boschi di roverella e leccio), arbusteti,
praterie xerofile.
Nella fascia montana più bassa, il paesaggio agrario è caratterizzato da un mosaico di seminativi e
oliveti, su ampie superfici ciglionate; i versanti calcarei delle valli che si incuneano nei Picentini
ospitano estesi oliveti terrazzati, in intercalazione verso l’alto con noccioleti e castagneti da frutto,
sempre su terrazzamenti e ciglionamenti antropici, su suoli piroclastici profondi ricoprenti il
substrato calcareo. La fascia montana superiore, è caratterizzata da ampie estensione a bosco
mesofilo, con boschi misti, cedui castanili, faggete.
Nel complesso, una metà circa della superficie del sistema è coperta da vegetazione forestale e
seminaturale. I processi di urbanizzazione hanno causato un aumento della superficie edificata
nell’ultimo cinquantennio dallo 0,25% all’1,8%.
La popolazione residente alla data del 9 ottobre 2011 (15° Censimento generale della popolazione
e delle abitazioni - ISTAT) è di 201.273 unità con una densità demografica pari a 616 abitanti per
Kmq (222 la media provinciale). Il dato è ovviamente influenzato dai valori censiti per la città di
Salerno dove, su una superficie che rappresenta il 18% dell’intero STR, si concentra il 66% della
popolazione, con un indice demografico pari a 2.235 abitanti/kmq. L’indice demografico risulta
superiore alla media del sistema anche nel comune di Pellizzano (7.690 ha abitanti/kmq, pari al
4% di quella del STR).
Nel complesso, la superficie agricola censita nel 2010 da ISTAT (SAU) costituisce il 41% della
superficie territoriale del STR, mentre la superficie agricola totale ( SAT) rappresenta il 69% della
superficie territoriale.
All’interno del STR ricade l’8% del totale delle aziende agricole della provincia, il 7% della SAU e
l’8% della SAT provinciale.
Nell’STR 21 (“Colline Salernitane”) sono state censite 3.875 aziende (-16% rispetto al 2000
quando erano attive 4.589 aziende), con una SAU complessiva di 13.396,78 ha (+29,4% rispetto
al 2000), ed una SAT di 22.454,81 ettari (+31,5%).
Documento di lavoro – settembre 2014
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
Tab. 1 – Comuni ricadenti nel STR 21- Colline Salernitane
Comune
Castiglione dei Genovesi
Giffoni Sei Casali
Giffoni Valle Piana
Montecorvino Pugliano
Montecorvino Rovella
Olevano sul Tusciano
Pellezzano
Salerno
San Cipriano Picentino
San Mango Piemonte
21 - Colline Salernitane
Nc
111-Seminativi autunno vernini - cereali da granella
11113-Cereali da granella autunno-vernini associati a coltur
121-Seminativi primaverili estivi - cereali da granella
122-Seminativi primaverili estivi - ortive
125-Seminativi primaverili estivi - colture industriali
131-Prati avvicendati
13111-Colture foraggere associate a cereali da granella autu
132-Erbai
21-Vigneti
Documento di lavoro – settembre 2014
Superficie Superficie
(ha)
(%)
16,21
0,0
74,48
0,2
181,16
0,6
123,21
0,4
443,07
1,4
19,67
0,1
203,22
0,6
131,55
0,4
302,69
0,9
287,25
0,9
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
22-Frutteti e frutti minori
23-Oliveti
24-Agrumeti
25-Castagni da frutto
31-Prati permanenti, prati pascoli e pascoli
32-Pascoli non utilizzati o di incerto utilizzo
41-Colture temporanee associate a colture permanenti
42-Sistemi colturali e particellari complessi
51-Boschi di latifoglie
61-Aree a pascolo naturale e praterie di alta quota
62-Cespuglieti e arbusteti
63-Aree a vegetazione sclerofilla
642-Aree a ricolonizzazione artificiale (rimboschimenti)
71-Spiagge, dune e sabbie
72-Rocce nude ed affioramenti
73-Aree con vegetazione rada
91-Ambiente urbanizzato e superfici artificiali
92-Acque
931-Colture protette - Orticole e frutticole
Sup. Totale
Documento di lavoro – settembre 2014
4.386,86
3.711,60
433,17
591,20
1.444,97
5,17
166,49
552,60
13.357,35
157,94
1.300,01
856,17
0,07
7,06
47,88
150,26
3.371,99
114,43
232,04
32.669,77
13,4
11,4
1,3
1,8
4,4
0,0
0,5
1,7
40,9
0,5
4,0
2,6
0,0
0,0
0,1
0,5
10,3
0,4
0,7
100,0
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
Sistema Territoriale Rurale (STR) 22 - Monti Picentini
Il Sistema Territoriale Rurale Monti Picentini ha una superficie territoriale di 530,86 Kmq e
comprende i territori amministrativi di 8 comuni (Tab. 1) in provincia di Avellino (n. 6 Comuni) e di
Salerno (n. 2 Comuni). Il 61% di tale superficie ricade nella provincia di Avellino, il 39% in quella di
Salerno, di cui il comune territorialmente più rappresentativo è quello di Campagna che detiene il
25% della superficie territoriale totale del STR.
Il sistema comprende per il 74% della superficie territoriale aree dell’alta e media montagna
calcarea con coperture piroclastiche del gruppo dei Monti Picentini, dominati dai rilievi del Monte
Terminio (1.786 m), del Monte Cervialto (1.809 m.), del Monte Polveracchio ((1.790 m.).
L’uso del suolo in queste comprende la tipica successione altitudinale di ambienti che caratterizza
l’Appennino campano, con le faggete e le praterie delle vette e dei pianori carsici sommitali, a
quote superiori a 1000-1.100 m; boschi submediterranei di latifoglie e praterie xerofile dei versanti
medi e bassi; terrazzamenti agricoli tradizionali sui versanti pedemontani su detrito di falda e
conoide, con arboreti promiscui, oliveti, vigneti, orti, castagneti da frutto.
Il 14% circa del sistema si sviluppa su aree collinari su alternanza marnoso calcaree e marnosoarenacee, poste alla base dei rilievi calcarei, con un mosaico di boschi di quercia intercalati a
oliveti, vigneti, seminativi.
Nel complesso, il 58% della superficie del sistema, secondo la Carta regionale di uso del suolo, è
coperta da formazioni forestali, il 9,8% da prati permanenti e pascoli.
Il grado di urbanizzazion è molto basso, ed è passato nell’ultimo cinquantennio dallo 0,6% al 2,3%
della superficie del sistema.
La popolazione residente alla data del 9 ottobre 2011 (15° Censimento generale della popolazione
e delle abitazioni - ISTAT) è di 44.020 unità con una densità demografica pari a 83 abitanti per
Kmq (154 il valore provinciale per la provincia di Avellino e 222 per quella di Salerno). La superficie
che il Sistema destina all’agricoltura è pari a 25.319,73 ettari e rappresenta il 47,7% della
superficie territoriale.
Nel territorio in esame sono state censite 3.688 aziende (-29,40 % rispetto al 2000), con una
SAU complessiva di 15.218,05 ha (-1,40% rispetto al 2000), ed una SAT di 25.319,73 ettari
(-28,41%).
Documento di lavoro – settembre 2014
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
Comuni
Acerno
Bagnoli Irpino
Calabritto
Campagna
Montella
Senerchia
Serino
Volturara Irpina
Totale Monti Picentini
Popolazione
residente
2.872
3.274
2.500
15.953
7.877
1.014
7.129
3.401
44.020
22 - Monti Picentini
111-Seminativi autunno vernini - cereali da granella
11113-Cereali da granella autunno-vernini associati a coltur
121-Seminativi primaverili estivi - cereali da granella
122-Seminativi primaverili estivi - ortive
131-Prati avvicendati
13111-Colture foraggere associate a cereali da granella autu
132-Erbai
22-Frutteti e frutti minori
23-Oliveti
25-Castagni da frutto
31-Prati permanenti, prati pascoli e pascoli
32-Pascoli non utilizzati o di incerto utilizzo
41-Colture temporanee associate a colture permanenti
42-Sistemi colturali e particellari complessi
51-Boschi di latifoglie
52-Boschi di conifere
53-Boschi misti di latifoglie e di conifere
61-Aree a pascolo naturale e praterie di alta quota
62-Cespuglieti e arbusteti
63-Aree a vegetazione sclerofilla
641-Aree a ricolonizzazione naturale
642-Aree a ricolonizzazione artificiale (rimboschimenti)
72-Rocce nude ed affioramenti
73-Aree con vegetazione rada
74-Aree degradate da incendi e per altri eventi
Documento di lavoro – settembre 2014
Superficie Superficie
(ha)
(%)
221,65
0,4
1.198,62
2,3
813,05
1,5
47,32
0,1
372,04
0,7
781,58
1,5
387,91
0,7
1.348,26
2,5
3.194,08
6,0
1.988,32
3,7
676,26
1,3
1.139,79
2,1
176,02
0,3
1.125,28
2,1
33.385,45
62,9
87,46
0,2
16,31
0,0
325,81
0,6
1.405,50
2,6
119,23
0,2
540,38
1,0
69,71
0,1
534,13
1,0
1.322,90
2,5
66,89
0,1
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
91-Ambiente urbanizzato e superfici artificiali
92-Acque
931-Colture protette - Orticole e frutticole
Sup. Totale
Documento di lavoro – settembre 2014
1.633,61
102,84
6,04
53.086,44
3,1
0,2
0,0
100,0
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
Sistema Territoriale Rurale (STR) 23 Colline dell'Alto Sele
Il Sistema Territoriale Rurale 23 - Colline dell'Alto Sele ha una superficie di 38.759 ha (pari al 2,8%
del territorio regionale e al 7,9% del territorio salernitano). Comprende i territori di 11 comuni (Tab.
1), tutti ricadenti nella provincia di Salerno.
Il sistema rurale comprende l’alto bacino del fiume Sele, alla confluenza con il Tanagro. Esso è
costituito per il 44% circa della superficie territoriale dai paesaggi della collina marnoso arenacea,
per un altro 46% da aree della montagna calcarea interna, con il gruppo dei monti Eremita (1.579
m), Carpineta ((1.461 m.), Moio (1.287 m.). il 10% della superficie del sistema è costituita dai
fondovalle alluvionali e le piane interne di Buccino e S. Gregiorio Magno.
I paesaggi collinari del sistema, su alternanze marnoso-calcaree, marnoso-arenaceee e
conglomeratiche, hanno energia di rilievo da debole a moderata, e morfologia dolcemente
ondulata. L’uso agricolo è caratterizzato da un mosaico di seminativi nudi ed arborati, colture
legnose specializzate (oliveti), lembi di vegtazione forestale, pascoli. Le unità colturali sono
sovente delimitate da siepi e filari, e punteggiate da esemplari isolati di quercia e boschetti
aziendali. I boschi di querce e di latifoglie decidue occupano circa un quarto della porzione
collinare del sistema, con lembi a vario grado di continuità in corrispondenza delle sommità dei
rilievi, degli affioramenti rocciosi e dei versanti delle incisioni fluviali. Sono anche presenti aree a
mosaico agro-forestale complesso, caratterizzate dalla
compenetrazione di boschetti di
ricolonizzazione e di aree agricole attive. Ne risulta un paesaggio armonicamente variato,
fittamente segnato dalla trama degli appezzamenti, dei filari arborei, delle siepi divisorie.
Le aree della montagna calcarea comprendono un’ampia successione altitudinale di ambienti:
faggete e praterie delle vette e dei pianori carsici sommitali; boschi submediterranei di latifoglie e
cedui castanili dei versanti medi; vegetazione xerofilla dei versanti alle quote più basse. I versanti
pedemontani, ad uso agricolo prevalente, sono localmente interessati da sistemi tradizionali di
terrazzamenti e ciglionamenti, con oliveti, vigneti, orti arborati, colture foraggere.
Le aree di pianura alluvionale, caratterizzate da un fitto appoderamento, sono coltivate a seminativi
e colture foraggere.
Nel complesso, le aree forestali interessano il 40% circa del territorio del sistema, le praterie un
ulteriore 18%. I processi di urbanizzazione nella fascia costiera, collinare e pedemontana del
sistema hanno causato un aumento della superficie edificata nell’ultimo cinquantennio dall’1,8%
all’8,2%.
La popolazione residente alla data del 9 ottobre 2011 (15° Censimento generale della
popolazione e delle abitazioni - ISTAT) è di 30.076 unità con una densità demografica pari a 78
abitanti per Kmq (la media provinciale è di 222 abitanti/kmq), pari a circa il 15% della popolazione
residente nella provincia di Salerno. I paesi dove si riscontra una maggiore densità abitativa sono
Palomonte, Oliveto Citra e Contursi Terme.
La superficie agricola totale (SAT) dell’STR è pari a 24.028,64 ettari , pari al 62% della superficie
territoriale dell’STR, mentre la superficie agricola utilizzata (SAU) è di 18.248,91 ettari (47% della
superficie territoriale).
Le aziende agricole censite dall’ISTAT sono complessivamente pari a 5.622 (-18% rispetto al 2000
quando operavano 6.835 aziende).
Documento di lavoro – settembre 2014
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
Tab. 1 – Comuni ricadenti nel STR 23- Colline dell’Alto Sele
Comune
Buccino
Colliano
Contursi Terme
Laviano
Oliveto Citra
Palomonte
Ricigliano
Romagnano al Monte
Salvitelle
San Gregorio Magno
Valva
Provincia
SA
SA
SA
SA
SA
SA
SA
SA
SA
SA
SA
3 - Colline dell'Alto Sele
Nc
111-Seminativi autunno vernini - cereali da granella
11113-Cereali da granella autunno-vernini associati a coltur
121-Seminativi primaverili estivi - cereali da granella
131-Prati avvicendati
13111-Colture foraggere associate a cereali da granella autu
132-Erbai
21-Vigneti
22-Frutteti e frutti minori
23-Oliveti
31-Prati permanenti, prati pascoli e pascoli
32-Pascoli non utilizzati o di incerto utilizzo
41-Colture temporanee associate a colture permanenti
42-Sistemi colturali e particellari complessi
51-Boschi di latifoglie
52-Boschi di conifere
53-Boschi misti di latifoglie e di conifere
61-Aree a pascolo naturale e praterie di alta quota
62-Cespuglieti e arbusteti
641-Aree a ricolonizzazione naturale
72-Rocce nude ed affioramenti
73-Aree con vegetazione rada
74-Aree degradate da incendi e per altri eventi
91-Ambiente urbanizzato e superfici artificiali
92-Acque
Sup. Totale
Documento di lavoro – settembre 2014
Superficie Superficie
(ha)
(%)
28,83
0,1
1.327,59
3,4
1.237,02
3,2
67,84
0,2
343,37
0,9
3.803,65
9,8
853,40
2,2
69,88
0,2
191,49
0,5
5.416,33
14,0
695,53
1,8
24,69
0,1
187,67
0,5
3.152,45
8,1
12.696,76
32,8
44,53
0,1
24,64
0,1
3.929,41
10,1
2.241,92
5,8
10,78
0,0
464,64
1,2
663,50
1,7
57,36
0,1
1.024,00
2,6
202,15
0,5
38.759,43
100,0
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
Documento di lavoro – settembre 2014
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
Sistema Territoriale Rurale (STR) 24 “Piana del Sele”
Il Sistema Territoriale Rurale 24 - Piana del Sele ha una superficie di 50.951 ha, pari al 3,7% del
territorio regionale e al 10,4% di quello della provincia di Salerno. Comprende i territori di 8 comuni
(Tab. 1), tutti ricadenti nella provincia di Salerno.
Il sistema comprende, per il 47% della superficie territoriale, aree della pianura terrazzata antica
del Sele; per il 13% aree di fondovalle alluvionale attuale del Sele; per il 14% aree della pianura
costiera.
La piana del Sele si sviluppa su terrazzi alluvionali antichi, dolcemente ondulati, incisi dai corsi
d’acqua. La valorizzazione agricola di queste aree è relativamente recente, successiva alla
bonifica integrale degli anni ’30 del ventesimo secolo, con la progressiva affermazione degli
ordinamenti specializzati intensivi (arboreti da frutto, colture orticole di pieno campo ed in coltura
protetta).
Le aree di fondovalle alluvionale del Sele sono caratterizzate dalla presenza di suoli calcarei, a
tessitura media, a drenaggio da buono a moderato
Le pianure costiere comprendono la sequenza di ambienti tipica dei litorali tirrenici sabbiosi: le
depressioni retrodunari (aree idromorfe, una volta specchi palustri, attualmente bonificate per
canalizzazione e sollevamento meccanico delle acque), i sistemi dunali, le spiagge. L’uso attuale
di queste aree è ricreativo-turistico ed agricolo, con pinete antropiche, lembi di macchia e
vegetazione psammofila, colture ortive di pieno campo ed in coltura protetta, seminativi, incolti. Si
tratta di aree estremamente fragili, a causa dei rischi di subsidenza ed ingressione salina, ad
elevatissima potenzialità ecologica per la ricostituzione di habitat umidi costieri.
Il sistema comprende anche, per un 23% della superficie territoriale, paesaggi della collina
costiera, a mosaico complesso di oliveti, seminativi, pascoli, lembi di vegetazione forestale e
seminaturale.
Nel complesso, la vegetazione forestale occupa circa l’8% della superficie territoriale del sistema.
Nel corso dell’ultimo cinquantennio la superficie urbanizzata è quasi decuplicata, passando dallo
0,7 al 6,0% della superficie territoriale del sistema.
La popolazione residente alla data del 9 ottobre 2011 (15° Censimento gener ale della
popolazione e delle abitazioni - ISTAT) è di 165.414 unità con una densità demografica pari a 325
abitanti per Kmq (media provinciale 222 ab/kmq), pari a circa il 15% della popolazione residente
nella provincia di Salerno. La popolazione si concentra nei comuni di Battipaglia (30%), Eboli
(23%) e Pontecagnano (15%). Indici di densità demografica notevolmente particolarmente elevati
si registrano nei comuni di Bellizzi (1.631 abitanti/kmq), Battipaglia (896 abitanti/kmq) e
Pontecagnano (677 abitanti/kmq).
La superficie agricola totale (SAT) dell’STR è pari a 33.501,25 ettari (65% della superficie
dell’STR), mentre la superficie agricola utilizzata (SAU) è di 28.850,07 ettari, pari al 56,6% della
superficie territoriale del STR.
Le aziende agricole censite dall’ISTAT sono complessivamente pari a 6.764 (-23% rispetto al 2000
quando operavano 8.748 aziende).
Documento di lavoro – settembre 2014
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
Tab. 1 – Comuni ricadenti nel STR 24- Piana del Sele
Comune
Albanella
Altavilla Silentina
Capaccio
Eboli
Pontecagnano Faiano
Serre
Battipaglia
Bellizzi
Provincia
SA
SA
SA
SA
SA
SA
SA
SA
24 - Piana del Sele
Nc
111-Seminativi autunno vernini - cereali da granella
11113-Cereali da granella autunno-vernini associati a coltur
121-Seminativi primaverili estivi - cereali da granella
122-Seminativi primaverili estivi - ortive
125-Seminativi primaverili estivi - colture industriali
131-Prati avvicendati
13111-Colture foraggere associate a cereali da granella autu
132-Erbai
21-Vigneti
22-Frutteti e frutti minori
23-Oliveti
24-Agrumeti
25-Castagni da frutto
31-Prati permanenti, prati pascoli e pascoli
32-Pascoli non utilizzati o di incerto utilizzo
41-Colture temporanee associate a colture permanenti
Documento di lavoro – settembre 2014
Superficie Superficie
(ha)
(%)
35,90
0,1
1.393,87
2,7
1.058,63
2,1
7.121,20
14,0
7.153,94
14,0
74,30
0,1
534,62
1,0
2.006,11
3,9
2.003,94
3,9
9,90
0,0
4.943,04
9,7
5.012,70
9,8
304,46
0,6
11,95
0,0
1.820,12
3,6
28,54
0,1
29,68
0,1
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
42-Sistemi colturali e particellari complessi
51-Boschi di latifoglie
52-Boschi di conifere
61-Aree a pascolo naturale e praterie di alta quota
62-Cespuglieti e arbusteti
63-Aree a vegetazione sclerofilla
71-Spiagge, dune e sabbie
72-Rocce nude ed affioramenti
73-Aree con vegetazione rada
91-Ambiente urbanizzato e superfici artificiali
92-Acque
931-Colture protette - Orticole e frutticole
Sup. Totale
Documento di lavoro – settembre 2014
1.594,16
4.092,10
544,13
164,35
911,03
132,88
191,76
53,56
54,92
4.703,70
435,86
4.529,65
50.951,00
3,1
8,0
1,1
0,3
1,8
0,3
0,4
0,1
0,1
9,2
0,9
8,9
100,0
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
Sistema Territoriale Rurale (STR) 25 Colline del Cilento Interno
Il Sistema Territoriale Rurale 25 - Colline del Cilento Interno ha una superficie di 53.068 ha (pari al
4% del territorio regionale e al 10,8% del territorio provinciale di Salerno). Comprende i territori di
18 comuni (Tab. 1), tutti ricadenti nella provincia di Salerno.
Il sistema comprende i comuni della fascia collinare e montana, interposta tra le colline costiere del
Cilento, e i rilievi interni dell’Appennino calcareo degli Alburni e del Cervati.
Il 35% della superficie territoriale del sistema si sviluppa su aree della montagna marnosoarenacea e marnoso-calcarea, con i rilievo maggiore del M. Sacro Gelbison (1.705 m.) e
Centaurino (1.433). Si tratta di paesaggi ad energia di rilievo elevata o molto elevata, a quote
comprese tra 400 e 1.700 m s.l.m. La morfologia è più dolce rispetto alla montagna calcarea, con
un mosaico variegato di boschi e radure aperte di elevato valore ecologico e percettivo. Si tratta di
ecosistemi seminaturali a più elevata resilienza rispetto a quelli dell’appennino calcareo: il manto
vegetale presenta una più elevata continuità ed i processi denudativi appaiono meno intensi,
grazie alla maggiore capacità di recupero della vegetazione e dei suoli nei confronti dei processi
degradativi legati al passato sovrasfruttamento. Alle quote superiori e sui versanti settentrionali
prevalgono gli usi forestali e zootecnico-pascolativi (boschi di faggio e di querce caducifoglie,
boschi di castagno, praterie). Sui versanti bassi con sistemazioni antropiche (ciglionamenti,
terrazzamenti) l’uso prevalente è agricolo con oliveti, vigneti, orti arborati, colture foraggere. Le
dinamiche evolutive delle aree della montagna su flysch sono condizionate dal declino
demografico e delle attività zootecniche, con la rapida chiusura per forestazione spontanea della
rete di habitat aperti: nel periodo 1960-2000 la superficie delle praterie e dei coltivi si è ridotta del
30%, mentre quella dei boschi ed arbusteti è quasi raddoppiata, passando dal 24% al 45%.
Un ulteriore 35% del sistema è costituito da aree della collina interna (comuni di Campora, Stio,
Laurino, Rofrano), su litologie argillose, con un paesaggio di versanti irregolarmente ondulati, con
prevalenza di colture foraggere, seminativi, in alternanza con oliveti e boschi di quercia.
Le aree della collina costiera, che interessano il 27% della superficie del sistema (Roccadaspide,
Aquara, Castel S. Lorenzo, Felitto), sono caratterizzate da un paesaggio collinare a morfologia più
regolare, nel quale predomina l’oliveto, in mosaico complesso con seminativi, pascoli, boschi di
quercia.
Il sistema comprende anche i versanti calcarei settentrionali del monte Vesole (12,5 della
superficie del sistema), con castagneti da frutto su suoli piroclastici profondi, con sistemazioni
tradizionali a ciglionamenti.
Nel complesso, la vegetazione forestale e seminaturale interessa circa il 60% della superficie
territoriale del sistema. Nel corso dell’ultimo cinquantennio le aree urbanizzate sono aumentate di
otto volte, passando dallo 0,3% all’1,8% della superficie territoriale.
Documento di lavoro – settembre 2014
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
La popolazione residente alla data del 9 ottobre 2011 (15° Censimento generale della popolazione
e delle abitazioni - ISTAT) è di 29.452 unità con una densità demografica pari a 55 abitanti per
Kmq (media provinciale 222 abitante/kmq), pari a circa il 2,7% della popolazione residente nella
provincia di Salerno. La densità demografica è piuttosto uniforme nei diversi comuni del sistema,
con l’eccezione del comune di Roccadaspide, nel quale si concentra percentuale più alta di
popolazione residente (25%).
La superficie agricola totale dell’STR è pari a 33.845,87 ettari (64% della superficie territoriale
dell’STR); la superficie agricola utilizzata (SAU) è di 20.397,26 ettari, pari al 38% circa della
superficie territoriale del STR.
Le aziende agricole censite dall’ISTAT sono complessivamente pari a 5.463 (-23% rispetto al 2000
quando operavano 7.077 aziende).
Tab. 1 – Comuni ricadenti nel STR 25- Colline del Cilento Interno
Provincia
Comune
Alfano
SA
Aquara
SA
Bellosguardo
SA
Campora
SA
Cannalonga
SA
Castel San Lorenzo
SA
Cuccaro Vetere
SA
Felitto
SA
Futani
SA
Laurino
SA
Laurito
SA
Magliano Vetere
SA
Montano Antilia
SA
Documento di lavoro – settembre 2014
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
Novi Velia
Roccadaspide
Rofrano
Roscigno
Stio
SA
SA
SA
SA
SA
Documento di lavoro – settembre 2014
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
25 - Colline del Cilento Interno
111-Seminativi autunno vernini - cereali da granella
11113-Cereali da granella autunno-vernini associati a coltur
121-Seminativi primaverili estivi - cereali da granella
122-Seminativi primaverili estivi - ortive
131-Prati avvicendati
13111-Colture foraggere associate a cereali da granella autu
132-Erbai
21-Vigneti
22-Frutteti e frutti minori
23-Oliveti
25-Castagni da frutto
27-Altre colture permanenti o arboricoltura da frutto
31-Prati permanenti, prati pascoli e pascoli
41-Colture temporanee associate a colture permanenti
42-Sistemi colturali e particellari complessi
51-Boschi di latifoglie
52-Boschi di conifere
61-Aree a pascolo naturale e praterie di alta quota
62-Cespuglieti e arbusteti
63-Aree a vegetazione sclerofilla
642-Aree a ricolonizzazione artificiale (rimboschimenti)
72-Rocce nude ed affioramenti
73-Aree con vegetazione rada
91-Ambiente urbanizzato e superfici artificiali
92-Acque
931-Colture protette - Orticole e frutticole
Sup. Totale
Documento di lavoro – settembre 2014
Superficie Superficie
(ha)
(%)
424,49
0,8
99,30
0,2
161,86
0,3
18,82
0,0
471,17
0,9
954,54
1,8
631,55
1,2
616,47
1,2
23,56
0,0
8.434,15
15,9
1.554,14
2,9
7,91
0,0
1.842,48
3,5
409,73
0,8
3.640,72
6,9
28.191,94
53,1
111,33
0,2
656,85
1,2
3.049,45
5,7
17,87
0,0
153,50
0,3
317,91
0,6
598,63
1,1
391,68
0,7
288,05
0,5
0,09
0,0
53.068,19
100,0
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
Sistema Territoriale Rurale (STR) 26 “Colline del Cilento Costiero”
Il Sistema Territoriale Rurale 26 - Colline del Cilento Costiero ha una superficie di 104.401 ettari,
pari al 7,7% del territorio regionale e al 21,2% del territorio salernitano. Comprende i territori di 43
comuni (Tab. 2), tutti ricadenti nella provincia di Salerno.
Il sistema si comprende per il 75% della sua superficie i paesaggi rurali della collina costiera su
conglomerati, flysch, argille e calcari con energia di rilievo da moderata a elevata; la morfologia è
caratterizzata da sommità e creste arrotondate, con versanti dolcemente ondulati, incisi. La collina
costiera si caratterizza rispetto alla collina interna per una maggiore estensione della vegetazione
seminaturale (boschi misti di latifoglie termofile e leccio, macchia, gariga, praterie xerofile), che
occupa circa il 38% della superficie complessiva. Ciò rappresenta il risultato, nell’ultimo
quarantennio, degli intensi processi di forestazione spontanea di pascoli ed oliveti marginali, con
un incremento dei boschi e delle aree a macchia. Le aree agricole attive sono caratterizzate da
una larga prevalenza degli arboreti (oliveti) e dei seminativi arborati rispetto al seminativo
semplice, con una diffusa presenza, specie sui versanti marittimi, di sistemazioni tradizionali
(terrazzamenti. ciglionamenti), sovente in precarie condizioni di manutenzione. Accanto ai processi
di abbandono colturale, è possibile localmente riscontrare una opposta tendenza alla
specializzazione e razionalizzazione degli impianti legnosi, legata alla valorizzazione delle
produzioni tipiche locali (olio, vino).
Il 10% circa della superficie del sistema è costituito dai rilievi montani calcarei costieri del gruppo
del M. Bulgheria (1.220 m.), sui cui versanti meridionali (comuni di Camerota, Licusati), sono
presenti ampi sistemi di terrazzamenti ad olivo, in mosaico con praterie xerofile e formazioni
degradate di macchia e gariga. I versanti settentrionali, nei comuni di Celle di Bulgheria e S.
Giovanni a Piro), sono caratterizzati da un fitto manto forestale con boschi misti di latifoglie, cedui
castanili, faggete di vetta.
Un ulteriore 10% circa della superficie del sistema è costituita da aree di fondovalle alluvionale dei
fiumi e dei torrenti (Alento, Mingardo) e dalle piccole pianure costiere. In queste aree l’uso
prevalente è a seminativo, ortive, arboreti da frutto.
Nel complesso, le formazioni forestali e seminaturali interessano il 57% circa della superficie del
sistema.
I paesaggi della collina costiera sono sottoposti ad una intensa pressione d’uso legata al turismo:
nel periodo 1960-2000 la superficie urbanizzata degli insediamenti pedecollinari, pedemontani e
costieri è aumentata di otto volte, passando dallo 0,6% al 5% della superficie complessiva del
sistema.
La popolazione residente alla data del 9 ottobre 2011 (15° Censimento generale della popolazione
e delle abitazioni - ISTAT) è di 126.139 unità con una densità demografica pari a 121 abitanti per
Kmq (media provinciale 222 ab/kmq), pari a circa il 11,6% della popolazione residente nella
provincia di Salerno. Il carico demografico è distribuito in modo piuttosto uniforme tra i comuni di
questo STR, con l’eccezione del comune di Agropoli che ospita una quota più alta di popolazione
residente (16,4%).
La superficie agricola totale (SAT) è pari a 55.862,19 ettari (53% della superficie territoriale),
mentre la superficie agricola utilizzata (SAU) è di 36.340,14 ettari e rappresenta il 35% circa della
superficie territoriale del STR.
Le aziende agricole censite dall’ISTAT sono complessivamente pari a 11.253 (-30,7% rispetto al
2000 quando operavano 7.077 aziende), con una contrazione della SAU del 6,8% rispetto al 2000.
Documento di lavoro – settembre 2014
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
Tab. 2 – Comuni ricadenti nel STR 26- Colline del Cilento Costiero
Comune
Agropoli
Prignano Cilento
Ascea
Roccagloriosa
Camerota
Rutino
Casalvelino
Salento
Castellabate
San Giovanni a Piro
Castelnuovo Cilento
San Mauro Cilento
Celle di Bulgheria
San Mauro la Bruca
Centola
Santa Marina
Ceraso
Sapri
Cicerale
Serramezzana
Gioi
Sessa Cilento
Giungano
Stella Cilento
Ispani
Torchiara
Laureana Cilento
Torraca
Lustra
Torre Orsaia
Moio della Civitella
Trentinara
Montecorice
Vallo della Lucania
Monteforte Cilento
Vibonati
Ogliastro Cilento
Omignano
Orria
Perdifumo
Perito
Pisciotta
Pollica
26 - Colline del Cilento Costiero
Superficie Superficie
(ha)
(%)
Nc
111-Seminativi autunno vernini - cereali da granella
11113-Cereali da granella autunno-vernini associati a coltur
121-Seminativi primaverili estivi - cereali da granella
122-Seminativi primaverili estivi - ortive
125-Seminativi primaverili estivi - colture industriali
131-Prati avvicendati
13111-Colture foraggere associate a cereali da granella autu
132-Erbai
21-Vigneti
22-Frutteti e frutti minori
23-Oliveti
196,61
498,15
831,10
761,62
87,44
59,29
531,99
2.325,31
336,51
549,11
123,10
23.808,18
Documento di lavoro – settembre 2014
0,2
0,5
0,8
0,7
0,1
0,1
0,5
2,2
0,3
0,5
0,1
22,8
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
24-Agrumeti
25-Castagni da frutto
31-Prati permanenti, prati pascoli e pascoli
41-Colture temporanee associate a colture permanenti
42-Sistemi colturali e particellari complessi
51-Boschi di latifoglie
52-Boschi di conifere
61-Aree a pascolo naturale e praterie di alta quota
62-Cespuglieti e arbusteti
63-Aree a vegetazione sclerofilla
641-Aree a ricolonizzazione naturale
642-Aree a ricolonizzazione artificiale (rimboschimenti)
71-Spiagge, dune e sabbie
72-Rocce nude ed affioramenti
73-Aree con vegetazione rada
74-Aree degradate da incendi e per altri eventi
81-Zone umide interne
91-Ambiente urbanizzato e superfici artificiali
92-Acque
931-Colture protette - Orticole e frutticole
Sup. Totale
Documento di lavoro – settembre 2014
11,86
293,11
3.415,59
272,50
11.094,52
32.151,29
113,24
687,12
4.955,90
13.024,80
103,88
1.650,19
174,55
910,20
1.260,16
42,87
15,46
3.310,58
773,51
31,61
104.401,35
0,0
0,3
3,3
0,3
10,6
30,8
0,1
0,7
4,7
12,5
0,1
1,6
0,2
0,9
1,2
0,0
0,0
3,2
0,7
0,0
100,0
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
Sistema Territoriale Rurale (STR) 27 “Monti Alburni”
Il Sistema Territoriale Rurale 27 “Monti Alburni” ha una superficie di 54.583 Kmq, pari al 4% del
territorio regionale e al 11% del territorio salernitano. Comprende i territori di 12 comuni (Tab. 2),
tutti ricadenti nella provincia di Salerno.
Il sistema comprende per il 73% della superficie territoriale aree dell’alta e media montagna
calcarea, con il vasto altopiano carsico e i contrafforti del massiccio degli Alburni (1.742 m.), e gli
imponenti rilievi del M. Motola (1.702 m.), Serra di Campo Soprano (1.446 m.), Cerasulo (1.400
m.).
Nelle aree montane l’uso del suolo comprende la tipica successione altitudinale di ambienti che
caratterizza l’Appennino campano, con le faggete e le praterie delle vette e degli ampi pianori
carsici sommitali, a quote superiori a 1000-1.100 m; boschi submediterranei di latifoglie e praterie
xerofile dei versanti medi e bassi.
I rilievi calcarei maggiori sono localmente separati da valli su flysch, a quote da 700 a 1000 m,
(Serra del Corticato, Serra di Piaggine) con estesi prati permanenti, pascoli, limitati lembi a
seminativo.
Il 25% circa del sistema si sviluppa su aree collinari su alternanza marnoso calcaree e marnosoarenacee, caratterizzate da boschi di quercia interclalati a prati, seminativi, oliveti.
Nel complesso, il 58% della superficie del sistema, secondo la Carta regionale di uso del suolo, è
coperta da formazioni forestali, il 21% da prati permanenti e pascoli.
Il grado di urbanizzazion è molto basso, ed è passato nell’ultimo cinquantennio dallo 0,1% allo
0,8% della superficie del sistema.
La popolazione residente alla data del 9 ottobre 2011 (15° Censimento generale della popolazione
e delle abitazioni - ISTAT) è di 15.551 abitanti, pari a circa l’1% della popolazione residente nella
provincia, con una densità demografica pari a 28 abitanti per Kmq (media provinciale 222
abitanti/kmq). I comuni in cui si registra una maggiore concentrazione demografica sono Sicignano
degli Alburni (22% degli abitanti dell’STR) e Postiglione (14%).
La superficie agricola totale (SAT) è di 38.102,76 ettari, pari al 70% circa della superficie
territoriale dell’STR, mentre la superficie agricola utilizzata (SAU) è di 21.114,07 ettari, pari al 39%
della superficie territoriale del STR.
Le aziende agricole censite dall’ISTAT sono complessivamente pari a 3.459 (-16% rispetto al 2000
quando operavano 4.100 aziende), con una contrazione della SAU del 5% nel decennio
intercensuario.
Documento di lavoro – settembre 2014
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
Tab. 2 – Comuni ricadenti nel STR 27- Monti Alburni – Monte del Cervati
Comune
Provincia
Castelcivita
SA
Controne
SA
Corleto Monforte
SA
Monte San Giacomo
SA
Ottati
SA
Petina
SA
Piaggine
SA
Postiglione
SA
Sacco
SA
Sant'Angelo a Fasanella
SA
Sicignano degli Alburni
SA
Valle dell'Angelo
SA
27 - Monti Alburni - Monte del Cervati
111-Seminativi autunno vernini - cereali da granella
11113-Cereali da granella autunno-vernini associati a coltur
121-Seminativi primaverili estivi - cereali da granella
131-Prati avvicendati
13111-Colture foraggere associate a cereali da granella autu
132-Erbai
21-Vigneti
22-Frutteti e frutti minori
23-Oliveti
25-Castagni da frutto
27-Altre colture permanenti o arboricoltura da frutto
31-Prati permanenti, prati pascoli e pascoli
32-Pascoli non utilizzati o di incerto utilizzo
41-Colture temporanee associate a colture permanenti
42-Sistemi colturali e particellari complessi
51-Boschi di latifoglie
52-Boschi di conifere
53-Boschi misti di latifoglie e di conifere
61-Aree a pascolo naturale e praterie di alta quota
62-Cespuglieti e arbusteti
641-Aree a ricolonizzazione naturale
642-Aree a ricolonizzazione artificiale (rimboschimenti)
Documento di lavoro – settembre 2014
Superficie Superficie
(ha)
(%)
514,52
0,9
407,00
0,7
22,73
0,0
441,05
0,8
1.307,22
2,4
1.016,42
1,9
100,54
0,2
60,85
0,1
5.294,63
9,7
176,70
0,3
2,30
0,0
5.732,45
10,5
117,49
0,2
187,35
0,3
1.235,22
2,3
28.560,27
52,3
36,69
0,1
42,39
0,1
407,53
0,7
3.030,33
5,6
11,90
0,0
30,05
0,1
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
72-Rocce nude ed affioramenti
73-Aree con vegetazione rada
91-Ambiente urbanizzato e superfici artificiali
92-Acque
931-Colture protette - Orticole e frutticole
Sup. Totale
Documento di lavoro – settembre 2014
994,33
4.223,30
401,86
207,69
20,50
54.583,31
1,8
7,7
0,7
0,4
0,0
100,0
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
Sistema Territoriale Rurale (STR) 28 “Vallo di Diano”
Il Sistema Territoriale Rurale 28 - Vallo di Diano ha una superficie di 92.507 ettari, pari al 7% del
territorio regionale e al 18,8% del territorio salernitano. Comprende i territori di 20 comuni (Tab. 1),
tutti ricadenti nella provincia di Salerno.
Il 62% del territorio del sistema ricade in aree della media e alta montagna calcarea, con il settore
orientale degli Alburni (M. la Marta, 1302 m.) e il massiccio del M. Cervati (1.899 m), che dominano
da ovest l’area centrale della piana alluvionale del Vallo; e, a est di quest’ultima, con la dorsale
della Maddalena (cime principali: Timpa delle Rose, 1.467 m, Serra Longa, 1503 m.), sul confine
tra Campania e Basilicata, che si prolunga a sud sino al gruppo dei M. Iuncolo (1.221 m.), Forcella
(1.192 m.) , Rotondo (1.177 m.), nel comune di Casaletto Spartano.
L’uso del suolo è caratterizzato dalla tipica successione altitudinale di ambienti dell’Appennino
campano, con le faggete e le praterie delle vette e degli estesi altopiani e pianori carsici sommitali,
a quote superiori a 1000-1.100 m; boschi submediterranei di latifoglie e praterie xerofile dei
versanti medi e bassi. I versanti pedemontani di raccordo con la piana, a minimo di pendenza su
detrito di falda e conoidi, ad uso agricolo prevalente, con un mosaico fitto di oliveti, vigneti,
seminativi, colture foraggere, piccoli lembi di boschi di quercia; localmente, alle esposizioni fresche
su suoli piroclastici profondi, sono anche presenti i castagneti da frutto.
Le aree collinari su litologie argillose o flysch, ai piedi dei rilievi calcarei a più elevata energia,
interessano il 17% della superficie del sistema. Sono caratterizzate da un mosaico complesso di
prati, seminativi, oliveti, boschi di quercia.
Il 18% circa dalla superficie dell’Str ricade nelle aree di pianura alluvionale e terrazzata, con il Vallo
di Diano, l’antico lago pleistocenico bonificato sin dall’epoca romana. La piana, attraversata
longitudinalmente dal fiume Tanagro, è caratterizzata, nella porzione settentrionale, da suoli a
tessitura fine, a drenaggio limitato, destinati alla praticoltura ed alla cerealicoltura. La porzione
meridionale della piana, è invece caratterizzata da suoli a tessitura media o moderatamente fine, a
drenaggio buono o moderato. In queste aree si passa dal paesaggio a campi aperti della piana
argillosa settentrionale, con unità colturali più ampie, a quello fittamente appoderato, con orti e
seminativi semplici e arborati. Nel comune di Montesano, si segnala la piana alluvionale minore di
Magorno, coltivata a prati permanenti e foraggere avvicendate.
Nel complesso, secondo la Carta regionale di uso del suolo, le formazioni forestali si estendono sul
50% circa della superficie territoriale del sistema; quelle di prateria (prati permanenti, pascoli), sul
16% circa.
Le superfici urbanizzate costituivano lo 0,3% della superficie territoriale nel 1960, il 2,1 nel 2010,
con un aumento di sette volte, legato all’espansione delle aree residenziali e produttive nelle aree
di piana del Vallo.
Documento di lavoro – settembre 2014
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
La popolazione residente alla data del 9 ottobre 2011 (15° Censimento generale della popolazione
e delle abitazioni - ISTAT) è di 68.566 unità con una densità demografica pari a 74 abitanti per
Kmq (media provinciale: 222 abitante/kmq), pari a circa il 6% della popolazione residente nella
provincia di Salerno. Il carico demografico è distribuito uniformemente tra i comuni, con quote più
elevate di popolazione residente nei comuni di Sala Consilina (18% della popolazione dell’STR),
Teggiano (12%) e Montesano sulla Marcellana (10%).
La superficie agricola totale (SAT) dell’STR è di 60.841,69 ettari, pari al 66% della superficie
territoriale; la superficie agricola utilizzata (SAU) è di 35.378,47 ettari, pari al 38% della superficie
territoriale del STR
Le aziende agricole censite dall’ISTAT sono complessivamente pari a 5.652 (-43% rispetto al 2000
quando operavano 9.885 aziende); la superficie agricola utilizzata (SAU) è diminuita di circa il 5%
nel decennio intercensuario.
Tab. 1 – Comuni ricadenti nel STR 28- Vallo di Diano
Comune
Atena Lucana
Auletta
Buonabitacolo
Caggiano
Casalbuono
Casaletto Spartano
Caselle in Pittari
Montesano sulla Marcellana
Morigerati
Padula
Pertosa
Polla
Sala Consilina
San Pietro al Tanagro
San Rufo
Sant'Arsenio
Sanza
Provincia
SA
SA
SA
SA
SA
SA
SA
SA
SA
SA
SA
SA
SA
SA
SA
SA
SA
Documento di lavoro – settembre 2014
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
Sassano
Teggiano
Tortorella
SA
SA
SA
Documento di lavoro – settembre 2014
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
28 - Vallo di Diano
Nc
111-Seminativi autunno vernini - cereali da granella
11113-Cereali da granella autunno-vernini associati a coltur
121-Seminativi primaverili estivi - cereali da granella
125-Seminativi primaverili estivi - colture industriali
131-Prati avvicendati
13111-Colture foraggere associate a cereali da granella autu
132-Erbai
21-Vigneti
22-Frutteti e frutti minori
23-Oliveti
31-Prati permanenti, prati pascoli e pascoli
41-Colture temporanee associate a colture permanenti
42-Sistemi colturali e particellari complessi
51-Boschi di latifoglie
52-Boschi di conifere
53-Boschi misti di latifoglie e di conifere
61-Aree a pascolo naturale e praterie di alta quota
62-Cespuglieti e arbusteti
63-Aree a vegetazione sclerofilla
641-Aree a ricolonizzazione naturale
642-Aree a ricolonizzazione artificiale (rimboschimenti)
72-Rocce nude ed affioramenti
73-Aree con vegetazione rada
74-Aree degradate da incendi e per altri eventi
81-Zone umide interne
91-Ambiente urbanizzato e superfici artificiali
92-Acque
Sup. Totale
Documento di lavoro – settembre 2014
Superficie Superficie
(ha)
(%)
46,16
0,0
9.004,80
9,7
2.904,75
3,1
2.399,32
2,6
23,87
0,0
2.387,83
2,6
4.487,65
4,9
590,56
0,6
63,56
0,1
18,00
0,0
3.399,62
3,7
4.816,17
5,2
542,07
0,6
3.041,35
3,3
42.404,93
45,8
250,82
0,3
44,90
0,0
2.495,02
2,7
2.704,95
2,9
161,29
0,2
30,72
0,0
141,64
0,2
2.100,80
2,3
5.785,81
6,3
416,52
0,5
10,81
0,0
1.788,88
1,9
444,30
0,5
92.507,10
100,0
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
3
Analisi della distribuzione territoriale e dell’impatto degli interventi: quantità ed
investimenti
3.1
Impegni e spese per Asse e per Misura
Nell’ottica di realizzare un monitoraggio periodico e costante dell’attuazione delle diverse
componenti ed azioni del PSR e di come si sono concretizzati e dislocati sul territorio i tre Assi, è
stato realizzato un aggiornamento dello stato di avanzamento finanziario e procedurale delle
misure del Programma al fine di completare e indagare alla luce degli eventuali progressi
intervenuti la distribuzione degli interventi sul territorio regionale in termini finanziari e numerici con
dettaglio comunale.
In particolare è stato completato un aggiornamento della banca dati presentata nel precedente
lavoro di monitoraggio presentato, realizzando una nuova cartografia della territorializzazione dei
pagamenti e del numero di beneficiari per le seguenti misure del PSR Campania 2007/2013:
Misure utilizzate per la territorializzazione degli interventi
Misura
Pagamenti
Benefic.
Domande
ASSE 1
112
112-121
113
114
115
121
Insediamento giovani
agricoltori
Cluster
Prepensionamento
Utilizzo servizi di consulenza
Avviamento servizi
assistenza
Ammodernamento aziende
agricole
115.000,00
23
23
84.623.782,86
6.488.798,58
370.710,00
880
230
930
880
230
931
1.330.584,64
15
15
123.005.112,65
1.725
1.816
516.883,88
11
15
122
Accrescimento valore
economico foreste
123
Accrescimento valore
aggiunto prodotti agricoli e
forestali
33.881.226,88
54
55
125
Infrastrutture connesse allo
sviluppo dell'agricoltura
94.005.696,11
150
300
28.384,98
12
12
5.943,67
15
21
430.915,24
5
5
15.817.686,78
4.865
4.865
1.599.517,31
1.543
1.543
5.925.140,42
51.694,12
2.326
20
2.326
20
131
132
133
Sostegno per adeguarsi alla
legislazione comunitaria
Sostegno per partecipare ai
sistemi di qualità
Sostegno alle OP per attività
di informazione e
promozione
ASSE 2
211*
212
214*
221
Indennità a favore degli
agricoltori delle zone
montane
Indennità a favore agricoltori
delle zone caratterizzate da
svantaggi naturali
Pagamenti agroambientali
Imboschimento di terreni
Documento di lavoro – settembre 2014
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
225
216
226
227
agricoli
Pagamenti per interventi
silvoambientali
Investimenti aziendali non
produttivi
Ricostituzione del potenziale
forestale
Investimenti non produttivi
1.939.452,88
61
68
19.918.649,17
214
222
75.032.481,67
184
423
24.333.569,19
59
78
16.916.277,44
218
221
22.097.934,42
226
227
15.033.579,96
114
184
19.632.044,86
88
114
22.182.492,66
211
213
26.832.957,74
213
271
ASSE 3
311
312
313
321
322
323
Diversificazione in attività
non agricole
Sostegno alla creazione e
allo sviluppo delle
microimprese
Incentivazione di attività
turistiche
Servizi essenziali alle
persone che vivono nei
territori rurali
Sviluppo e rinnovamento dei
villaggi rurali
Sviluppo, tutela e
riqualificazione del
patrimonio rurale
Differenziale sull'avanzamento procedurale delle misure rispetto al precedente
monitoraggio
Variazione Variazione
in termini in termini
Misure Tipologia
di
di
pagamenti beneficiari
112
0,00
Insediamento giovani agricoltori
0,00
112-121 Cluster
0,84
0,80
113
Prepensionamento
17,41
0,00
114
Utilizzo servizi di consulenza
34,26
84,16
115
Avviamento servizi assistenza
13,28
7,14
121
Ammodernamento aziende agricole
15,91
15,62
122
Accrescimento valore economico foreste
33,77
0,00
123
125
Accrescimento valore aggiunto prodotti agricoli e
forestali
Infrastrutture connesse allo sviluppo dell'agricoltura
17,32
68,03
54,29
18,11
131
132
Sostegno per adeguarsi alla legislazione comunitaria
Sostegno per partecipare ai sistemi di qualità
0,00
61,20
0,00
36,36
Documento di lavoro – settembre 2014
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
133
Sostegno alle OP per attività di informazione e
promozione
99,64
66,67
211
Indennità a favore degli agricoltori delle zone
montane
-22,91
-23,19
212
214
221
225
216
226
227
311
Indennità a favore agricoltori delle zone
caratterizzate da svantaggi naturali
Pagamenti agro ambientali
Imboschimento di terreni agricoli
Pagamenti per interventi silvoambientali
Investimenti aziendali non produttivi
Ricostituzione del potenziale forestale
Investimenti non produttivi
Diversificazione in attività non agricole
0,09
-62,48
-89,44
-83,37
38,23
21,61
25,13
59,30
0,65
-57,92
-61,54
-79,87
9,74
0,55
43,90
41,56
312
313
Sostegno alla creazione e allo sviluppo delle
microimprese
Incentivazione di attività turistiche
2,47
24,99
11,33
16,33
321
322
Servizi essenziali alle persone che vivono nei territori
rurali
Sviluppo e rinnovamento dei villaggi rurali
17,22
-
6,02
-
323
Sviluppo, tutela e riqualificazione del patrimonio
rurale
7,01
8,12
215*
Pagamenti per il benessere degli animali
-
-
322* Imboschimento di superfici non agricole
* Per le misure 215 e 322 nella campagna 2014 non si sono verificati avanzamenti procedurali
Per le misure strutturali, evidenziate nella suindicata tabella con il colore verde, sono stati utilizzati
i dati resi disponibili dal Sistema Informativo e di Monitoraggio del PSR Campania 2007/2013.
Tale banca dati è costituita dalle informazioni, dettagliate per misura e per comune di riferimento,
relative alle seguenti variabili:
•
•
•
•
Contributo erogato (€)
Importo liquidato (€)
Numero di beneficiari
Numero di domande presentate e pagate
Le elaborazioni di tali variabili sono state fatte allineando i dati agli impegni ed i pagamenti
comunicati ad AGEA a maggio 2014.
Per le misure a superficie, evidenziate in blu, si è proceduto, in collaborazione con i settori SIRCA
e Territorio, all’elaborazione di una banca dati per l’annualità 2013 estratta da AGEA e relativa alle
domande liquidate a saldo per le seguenti variabili:
•
•
•
•
Importo richiesto a premio (€)
Importo liquidato (€)
Numero di beneficiari
Numero di domande liquidate a saldo
Documento di lavoro – settembre 2014
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
Documento di lavoro – settembre 2014
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
Figura - Totale dell’importo liquidato per le Misure a superficie dell’Asse 2 a livello
comunale (valori in €)
Documento di lavoro – settembre 2014
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
Figura - Numero di beneficiari liquidati per le Misure a superficie dell’Asse 2 a livello
comunale
La scelta di considerare le domande effettivamente pagate e liquidate è stata orientata
dall’esigenza di monitorare sul territorio gli interventi effettivamente realizzati.
L’estrazione dei dati a livello comunale, realizzata per entrambe le banche dati, ci permette di
visualizzare dove gli interventi hanno avuto attuazione nonché il livello di spesa complessivo del
Programma e delle singole Misure, così come si evince dalle cartografie, da cui emerge una
diffusa adesione sul territorio regionale alle misure del PSR.
Nei paragrafi a seguire si riporta la ripartizione territoriale dei beneficiari e dei pagamenti realizzati
per singola misura PSR.
Documento di lavoro – settembre 2014
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
3.2
Analisi della distribuzione territoriale dei beneficiari dei pagamenti delle misure
strutturali degli Assi I, II, III
Misura
Area di intervento
112
Insediamento giovani agricoltori
Regione Campania
Documento di lavoro – settembre 2014
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
Documento di lavoro – settembre 2014
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
Misura
112-121 Cluster
Area di intervento
Interventi differenziati per
Macroarea e per filiere
Documento di lavoro – settembre 2014
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
Misura
113
Prepensionamento
Area di intervento
Regione Campania
Documento di lavoro – settembre 2014
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
Misura
114
Area di intervento
Utilizzo servizi di consulenza
Regione Campania
Documento di lavoro – settembre 2014
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
Misura
115
Area di intervento
Avviamento servizi assistenza
Regione Campania
Documento di lavoro – settembre 2014
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
Misura
121
Ammodernamento aziende agricole
Area di intervento
Interventi differenziati per
Macroarea e per filiere
Documento di lavoro – settembre 2014
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
Misura
122
Area di intervento
Accrescimento valore economico foreste
Aree forestali della Regione Campania
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RAPPORTO INTERMEDIO
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Misura
123
Accrescimento valore aggiunto prodotti
agricoli e forestali
Area di intervento
Interventi differenziati per Macroarea e
per filiere
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RAPPORTO INTERMEDIO
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Misura
125
Area di intervento
Sottomisura 1: Aree di bonifica
integrale e quelle esterne. Sottomisura 2: Aree agricole della
Infrastrutture connesse allo sviluppo
Regione Campania e aree con
dell'agricoltura
vincolo agricolo nelle aree parco Sottomisura 3: macroaree A2, A3,
B, C, D1 e D2
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RAPPORTO INTERMEDIO
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Misura
131
Sostegno per adeguarsi alla
legislazione comunitaria
Area di intervento
Tipologia A: ZVN - Tipologia B- C:
Regione Campania
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RAPPORTO INTERMEDIO
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Misura
132
Sostegno per partecipare ai sistemi di
qualità
Area di intervento
Regione Campania o zone indicate dai
disciplinari
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RAPPORTO INTERMEDIO
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Misura
133
Area di intervento
Sostegno alle OP per attività di
informazione e promozione
Regione Campania
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RAPPORTO INTERMEDIO
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Misura
216
Investimenti aziendali non produttivi
Area di intervento
Azione A: Regione Campania. Azione B Macroaree: A2; A3; C;
D1; D2; Aree ad alto valore
paesaggistico Penis. Sorr.-Amalf. Azione C - D: zone Natura 2000 Azione E: terreni per il
pascolamento
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RAPPORTO INTERMEDIO
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Misura
226
Area di intervento
Ricostituzione del potenziale forestale Regione Campania
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RAPPORTO INTERMEDIO
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Misura
227
Investimenti non produttivi
Area di intervento
Zone forestali della Regione
Campania
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Misura
311
Diversificazione in attività non
agricole
Area di intervento
Macroaree C, D1 e D2 - Aree Parco e
Riserve Naturali
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RAPPORTO INTERMEDIO
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Misura
312
Sostegno alla creazione e allo
sviluppo delle microimprese
Area di intervento
Macroaree C, D1 e D2 - solo per i
Comuni con pop< 5.000 abitanti e a
ruralità prevalente
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RAPPORTO INTERMEDIO
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Misura
313
Area di intervento
Incentivazione di attività turistiche
Macroaree C, D1 e D2 - Aree Parco
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RAPPORTO INTERMEDIO
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Misura
321
Servizi essenziali alle persone che
vivono nei territori rurali
Area di intervento
Macroaree C, D1 e D2 - tranne i
capoluoghi - Aree parco solo per la
misura f)
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RAPPORTO INTERMEDIO
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Misura
323
Area di intervento
Sviluppo, tutela e riqualificazione del
patrimonio rurale
Macroaree C, D1 e D2 - Aree Parco
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RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
3.3 Analisi della distribuzione territoriale dei beneficiari e dei pagamenti delle misure a
superficie dell’Asse II
Il PSR, per quanto riguarda gli obiettivi di sostenibilità ambientale, prevede l’articolazione di
numerose misure mirano in modo diretto al miglioramento delle performance ambientali
dell’agricoltura, alla difesa ed alla valorizzazione delle biodiversità, ad un’attenta gestione delle
risorse idriche, alla tutela del territorio, dell’ambiente e del paesaggio.
In particolare, gli obiettivi ambientali sono principalmente riferibili all’Asse 2, per il quale
vengono individuati gli obiettivi prioritari riportati nello schema sottostante, da raggiungere
attraverso l’implementazione di adeguate linee di policy.
Nonostante negli altri assi non vengano individuati obiettivi ambientali specifici, il PSR della
Campania individua le seguenti priorità di carattere trasversale:
•
•
•
risparmio energetico e diffusione dell’utilizzo di energie rinnovabili;
risparmio delle risorse idriche;
cura e miglioramento dell’ambiente e del paesaggio.
In considerazione della dotazione di informazioni e dati ad oggi disponibili, in questo report
verranno presentati i risultati relativi all’aggiornamento del monitoraggio di alcune Misure dell’Asse
2.
L’Asse 2 contribuisce direttamente a tutelare e rafforzare le risorse naturali e i paesaggi nelle zone
rurali, preservando lo sviluppo dell’attività agricola e di sistemi forestali ad elevata valenza
naturale, e dei paesaggi agrari tradizionali.
A tale scopo sono fissate tre aree prioritarie a livello comunitario funzionali all’attuazione della rete
Natura 2000, al mantenimento dell’impegno assunto a Göteborg di invertire il declino della
biodiversità, agli obiettivi della direttiva 2000/60/CE che istituisce un quadro per l'azione
comunitaria in materia di acque, e a quelli del protocollo di Kyoto.
Su scala regionale, e con esplicito riferimento alle risorse idriche, il cui risparmio e la cui qualità
rappresentano uno dei caratteri distintivi delle politiche adottate dal PSR, si segnala il forte
interesse a mettere in campo (attraverso la combinata azione del Feasr – Assi I e II - e del Fesr),
interventi di regimentazione delle acque finalizzati al duplice obiettivo di contrastare i fenomeni di
dissesto idrogeologico, particolarmente diffusi nelle aree collinari e montane, ma anche nelle aree
urbane e periurbane, e di garantire un più equilibrato e sostenibile uso delle risorse.
In relazione alle nuove sfide di cui all’art. 16bis del Regolamento (CE) 1698/05, la Regione
Campania intende ulteriormente rafforzare, attraverso alcune integrazioni previste nell’ambito delle
misure 214 e 227, le sfide relative ai cambiamenti climatici ed alla biodiversità. Al sostegno di tali
priorità è destinata una quota pari ad oltre il 39,15% dell’importo complessivo delle risorse
pubbliche.
Nel bilanciamento tra i diversi strumenti previsti per questo Asse (pagamenti agro-ambientali e
silvoambientali, indennità Natura 2000 e indennità compensative per le zone svantaggiate) il PSN
segnala la necessità di riservare una prevalente disponibilità finanziaria ai pagamenti agroambientali, che rientrano tra gli strumenti previsti per il perseguimento di tutti gli obiettivi prioritari
dell’Asse. In coerenza con tali indirizzi, saranno promosse le seguenti azioni chiave:
• promozione di servizi ambientali e pratiche agricole e zootecniche rispettose degli animali
(Mis. 214, 215, 221, 223);
• conservazione del paesaggio agricolo e delle foreste (Mis. 211, 212, 213, 216, 224, 225,
226, 227);
• lotta al cambiamento climatico (Mis. 221, 223, 2226);
• consolidamento del contributo dell’agricoltura biologica e salvaguardia della diversità
genetica vegetale ed animale (Mis. 214);
• sostegno ad iniziative ambientali/economiche che procurano benefici reciproci (Mis. 213,
221, 223, 224);
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RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
•
•
promozione dell’equilibrio territoriale, con particolare riferimento all’equilibrio sostenibile tra
zone urbane e zone rurali (Mis. 211, 212, 225).
In sintesi, le relazioni tra obiettivi di Asse del PSR, obiettivi di Asse del PSN, e priorità
comunitarie, sono illustrate dal seguente schema:
Nell’ambito dell’Asse 2 tutte le misure hanno, quindi, come obiettivi il miglioramento delle
performance ambientali dell’agricoltura, la tutela e la valorizzazione delle biodiversità, il
miglioramento della gestione delle risorse idriche, nonché la tutela del territorio, dell’ambiente e del
paesaggio.
Tali interventi si propongono quindi non solo di contribuire alla risoluzione di alcune delle
problematiche ambientali che caratterizzano il territorio campano, ma anche di realizzare interventi
per il miglioramento della naturalità dei sistemi agricoli e contribuire alla realizzazione concreta
della rete dei siti Natura 2000.
In particolare, a partire dalla banca dati scaricata dal portale AGEA si è sviluppata un’attività di
stretta collaborazione con il Settore SIRCA al fine di raggiungere un quadro conoscitivo completo
che possa consentire l’integrazione dei dati alfanumerici, relativi a determinate misure a superficie,
con quelli spaziali (perimetri delle particelle catastali), contestualmente allo scarico delle
informazioni dalle banche dati AGEA.
Quest’elaborazione è rappresentata dalla giunzione fisica delle informazioni alfanumeriche fornite
con i dati catastali, disponibili presso il Settore SIRCA, consentendo la georeferenziazione delle
informazioni aziendali e delle superfici di territorio corrispondenti ad ogni singola azienda.
A partire dai barcone delle domande di aiuto è stato ricostruito un database di tutti i beneficiari di
ogni singola domanda di aiuto presentata per la campagna di riferimento 2013 per le seguenti
misure: 211 – 212 – 214 – 221 – 225. Per le misure 215 e 322 nella campagna 2014 non si sono
verificati avanzamenti procedurali e quindi non si è proceduto con lo scarico e la mappatura
restando sostanzialmente valide le informazioni già presentate nel report precedente.
Le informazioni utilizzate per ogni beneficiario sono di seguito riportate:
Nome
Barcode
Descrizione
Codice identificativo della domanda di aiuto AGEA
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Campagna
CUAA
Istat_Provincia
Istat_Comune
Sezione
Foglio
Particella
Subalterno
Macrouso
DescMacroUso
Prodotto
DescProd
UsoSuolo
DescUso
Misura
Azione
SubAzione
Intervento
DescInte
SupPremio
CodiUnitMisu
DescComune
Catastale
IDParticella
Anno della campagna
Codice fiscale / Partita Iva Beneficiario
Codice Istat della provincia della particella
Codice Istat del comune della particella
Sezione Censuaria dichiarata della particella
Foglio catastale dichiarato della particella
Codice Particella catastale dichiarata
Codice subalterno dichiarato della particella
Codice MacroUso
Descrizione MacroUso
Codice prodotto dichiarato per la particella
Descrizione del Prodotto
Codice dell'uso del suolo per le domande d'Indennità o Agroambientale.
Descrizione dell'uso del Suolo.
Codice Misura
Codice Azione
Codice Sotto Azione
Codice Intervento
Descrizione Intervento
Superficie richiesta a premio per l'intervento, espressa in centiare; valorizzata a
zero solo in presenza di interventi non a premio .
Unità di Misura
Comune
Codice Catastale
Codice identificativo della domanda di aiuto AGEA
In relazione alla metodologia di analisi eseguita saranno presi in considerazione i beneficiari per i
quali lo stato di avanzamento della domanda di aiuto presso AGEA risulti in fase “liquidato”, in
modo da avere la certezza che le attività previste nell’ambito della misura cui hanno aderito sono
state e/o saranno effettivamente realizzate.
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Misura
211
Indennità a favore degli agricoltori
delle zone montane
Area di intervento
Territorio regionale limitatamente
alle zone montane (art. 3, par. 3
della direttiva 75/268/CEE)
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Misura
212
Indennità a favore degli agricoltori
delle zone caratterizzate da
svantaggi naturali
Area di intervento
Territorio regionale limitatamente
alle zone svantaggiate (art. 3, par. 4
e 5 della direttiva 75/268/CEE)
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Misura
214
Pagamenti agroambientali
Area di intervento
Regione Campania (priorità diverse
per macroarea nelle singole azioni)
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Misura
221
Imboschimento di terreni agricoli
Area di intervento
Azione A – Azione B: Territorio
regionale; Azione C: macroaree A2
- B - C -D1 - D2; Azione D:
macroaree A2 - B - C
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Misura
225
Pagamenti per interventi
silvoambientali
Area di intervento
Territorio regionale limitatamente
alle zone boschive e forestali
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3.4
Analisi dell’impatto ambientale delle misure a superficie dell’Asse II
L’analisi della distribuzione geografica delle superfici aziendali beneficiate dalle misure “a
superficie” dell’Asse II del Psr è stata condotta impiegando il seguente processo operativo:
1. Estrazione dai Fascicoli aziendali contenuti nel SIAN dei dati aziendali relativi alle misure
interessate (211, 212, 214, 221, 223, 225) (formato excel);
2. “Aggancio” (join) in ambiente GIS dei dati estratti nella fase 1 con le basi informatizzate del
Catasto.
3. Incrocio dello shape di cui al punto 2 con quello degli STR della Campania.
Nella fase 2 i dati tabellari estratti dal SIAN sono stati dunque collegati allo shape delle particelle
catastali beneficate dalle singole misure, consentendo l’analisi geografica della loro distribuzione
negli STR della Campania condotta nella fase 3.
L'analisi è stata condotta in progresso di tempo su due set di dati:
i dati relativi agli aiuti erogati con le misure prese in esame al giugno 2013;
i dati relativi al periodo giugno 2013-giugno 2014.
L’analisi era finalizzata alla valutazione:
- Della capacità di ciascun STR di “attrarre” le diverse misure agro ambientali dell’Asse II del
Psr;
- Del mix di misure e quindi della strategia emergente di impiego dell’asse 2 in ciascun STR.
Si è quindi in questa sede adottato un approccio già impiegato ad esempio dalla Regione
Lombardia, di considerare in via preliminare gli indicatori di distribuzione geografica delle misure,
che devono innanzitutto essere considerati come indicatori di processo e di risultato, come
indicatori proxy “locali” degli effetti ambientali derivanti dall’applicazione delle misure del PSR,
nella misura in cui l’evidenziazione di tali effetti ambientali può essere ragionevolmente prevista e
ricercata prioritariamente nelle aree a maggiore densità di applicazione delle specifiche misure. In
altri termini, il monitoraggio degli effetti ambientali del PSR 2007-2013 non può prescindere dalla
conoscenza della distribuzione territoriale degli aiuti nei differenti paesaggi, ecosistemi, sistemi
rurali della regione. Tale conoscenza può aiutare nella formulazione di ragionevoli ipotesi
concernenti gli impatti ambientali delle misure di programma, che potranno essere
opportunamente ricercati nei sistemi del territorio rurale nei quali l'applicazione delle misure si è
particolarmente concentrata. Negli STR nei quali l'applicazione delle misure si rivela meno intensa,
è ragionevole ritenere che prevalgano processi "inerziali" legati alla specifica traiettoria evolutiva di
ciascun sistema. Tutto ciò, non trascurando l'importanza delle analisi sulla distribuzione a scala
geografica degli aiuti per produrre idonei indicatori di processo, utili alla valutazione dell'efficienza
ed efficacia dei meccanismi amministrativi di implementazione lcoale del programma.
Per valutare il primo aspetto (capacità di assorbimento e attrazione di ciascun STR delle diverse
misure) è stato costruito un “indice di assorbimento” delle misure, calcolato come rapporto tra la
superficie percentuale beneficiata in ciascun STR rispetto alla superficie agricola del sistema (SAT
e SAU), e la percentuale rispettivamente della SAT e della SAU regionale ricadenti nel sistema.
Indice di assorbimento = (Superficie beneficiata STR/SAT_STR)/(SAT_STR/SAT
regionale)*10
L’indice assume valore “10” quando l’STR è in grado di assorbire una percentuale di superficie
beneficiata della misura (in termini fisici) pari alla percentuale di superficie agricola in esso
ricadente, rispetto al totale regionale. L’analisi evidenzia come gli STR della Campania manifestino
spiccate differenze nella capacità di attrazione delle misure agroambientali dell’Asse II. Si
evidenziano inoltre strategie differenziate tra gli STR, schematizzabili come segue:
- STR nei quali prevale l’applicazione di misure di mantenimento del presidio agricolo
(misure 211, 212);
- STR nei quali prevale l’applicazione di misure legate a specifici miglioramenti ambientali
(214, 221, 223, 225)
- STR nei quali si evidenzia un mix bilanciato di misure.
L’analisi dell'attuazione delle misure a superficie dell'asse II potrà guidare le attività di
programmazione 2014-2020 nella comprensione di eventuali gap di implementazione locali che
possono aver frenato in taluni contesti l’applicazione di misure pure potenzialmente applicabili,
contribuendo alla messa a punto, nella nuova programmazione, di soluzioni e accorgimenti
idonei al loro superamento. Ancora, l'analisi dell'applicazione delle misure nei differenti STR
potrà essere impiegata come strumento operativo, in fase di gestione del PSR 2014-2020, per
la definizione di strategie di ottimizzazione della filiera
UFFICI CENTRALI→UFFICI PERIFERICI→ TECNICI PROGETTISTI →AZIENDE AGRICOLE
in funzione degli specifici contesti locali e degli eventuali obiettivi prioritari di programmazione
regionale.
La distribuzione nei diversi STR delle superfici beneficiate dagli aiuti relativi alle misure "a
superficie " dell'Asse II del PSR 2007-2013
STR
2.1.1
2.1.2
2.1.4
2.2.1
2.2.3
2.2.5
1
465,4956
2.920,2639
1,5000
55,4200
2
4.882,7235
963,3444
2,0000
111,0000
3
19.783,9747
2.496,5485
2.264,5265
477,8100
4
1.330,0120
14,5702
24,6500
5
0,0260
310,3409
6,5000
6
800,1369
385,3222
3.475,2203
1,2600
699,9111
7
397,0688
1.168,3592
8
9.415,2466
1.468,8221
1.329,8206
9
16.913,8699
646,9444
170,6586
10
3.310,0654
282,0296
247,7109
6,3982
843,1559
11
45,0069
12
412,4005
13
11,1362
867,7308
14
37,9886
15
22,6505
16
146,3983
17
186,7462
355,9609
18
288,9064
27,9153
1.604,3165
1.937,9229
19
822,1461
352,0528
1.894,2154
503,9256
20
219,8644
668,1656
313,0159
21
593,3764
2.045,8134
1.189,6231
22
1.727,9648
3.866,6582
7.895,1890
23
890,5329
354,9336
332,2735
6,7969
739,1792
24
771,3989
1.526,5174
25
1.063,7029
693,9533
1.484,0813
4,6900
27,8614
3.880,9009
26
2.867,9554
3.348,8516
34,1000
163,4000
2.734,5797
27
2.540,4398
75,7641
1.451,5650
29,8300
8.943,5493
28
2.655,3905
778,2303
2.090,1314
8,3000
10.128,1161
REGIONE
69.184,5276
8.339,2125
36.857,2689
115,9453
191,2614
40.648,6073
Tab. 1. Matrice riepilogativa della distribuzione delle superfici beneficiate dalle misure “a superficie” dell’asse II negli STR della Campania (aiuti
erogati al giugno 2013)
STR
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
Denominazione STR
01 - Roccamonfina - Piana del Garigliano
02 - Massiccio del Matese
03 - Colline del Fortore
04 - Piana del Volturno - Litorale Domizio
05 - Media Valle del Volturno
06 - Monte Taburno - Valle Telesina
07 - Colline Sannite - Conca di Benevento
08 - Colline dell'Ufita
09 - Colline dell'Alta Irpinia
10 - Colline dell'Alta Valle dell'Ofanto
11 - Piana Casertana
12 - Piana Flegrea
13 - Piana Campana
14 - Colline Flegree
15 - Isole di Ischia e Procida
16 - Complesso del Vesuvio - Monte
Somma
17 - Penisola Sorrentina-Amalfitana - Isola
di Capri
18 - Monte Partenio - Monti di Avella
19 - Colline Irpine
20 - Valle dell'Irno
21 - Colline Salernitane
22 - Monti Picentini
23 - Colline dell'Alto Sele
24 - Piana del Sele
25 - Colline del Cilento Interno
26 - Colline del Cilento Costiero
27 - Monti Alburni - Monte del Cervati
28 - Vallo di Diano
Totale Campania
Superficie Superficie Superfici
agricola
agricola e agricola
Totale
totale
utilizzata utilizzata superficie
Superficie
ISTAT
ISTAT
CUAS
beneficiat
territoriale 2010 (ha) 2010 (ha)
(ha)
a (ha)
60.891
27.024
22.265
41.522
3.470,4
80.258
43.213
28.609
45.522
5.993,0
82.844
58.315
51.548
66.453
25.112,6
68.603
39.047
36.652
59.816
1.376,3
47.631
23.091
17.225
30.528
320,1
60.610
36.139
29.327
42.353
5.390,6
33.766
16.478
14.311
23.748
1.585,9
80.079
53.878
48.396
66.587
12.261,8
54.023
37.217
33.823
40.410
17.830,6
38.134
18.203
14.771
25.457
4.736,5
21.980
6.774
6.450
14.051
46,4
27.591
9.861
9.400
16.493
421,0
39.223
11.395
10.863
26.900
894,7
22.799
3.463
3.070
6.816
40,3
5.907
471
377
1.834
33,5
Totale
Totale
superficie superficie
beneficiat beneficiata
a (% SAT
(% SAU
ISTAT
ISTAT
2010)
2010)
12,8
15,6
13,9
20,9
43,1
48,7
3,5
3,8
1,4
1,9
14,9
18,4
9,6
11,1
22,8
25,3
47,9
52,7
26,0
32,1
0,7
0,7
4,3
4,5
7,9
8,2
1,2
1,3
7,1
8,9
% Superficie
beneficiata
ricadente
nell'STR
2,2
3,9
16,2
0,9
0,2
3,5
1,0
7,9
11,5
3,0
0,0
0,3
0,6
0,0
0,0
21.584
2.758
2.648
10.421
157,2
5,7
5,9
0,1
38.550
31.803
46.683
19.771
32.670
53.086
38.759
50.951
53.068
104.401
54.583
92.507
1.362.758
7.961
11.192
17.023
4.964
22.455
25.320
24.029
33.501
33.846
55.862
38.103
60.842
722.425
5.487
9.359
13.079
2.931
13.397
15.218
18.249
28.850
20.397
36.340
21.114
35.378
549.532
15.458
12.575
26.472
7.275
13.663
15.659
22.457
39.886
20.864
48.053
22.124
44.061
807.461
559,4
3.896,8
3.613,8
1.249,2
3.860,3
13.548,7
2.339,0
2.312,7
7.180,9
9.178,0
13.071,3
15.684,9
155.373,6
7,0
34,8
21,2
25,2
17,2
53,5
9,7
6,9
21,2
16,4
34,3
25,8
21,5
10,2
41,6
27,6
42,6
28,8
89,0
12,8
8,0
35,2
25,3
61,9
44,3
28,3
0,4
2,5
2,3
0,8
2,5
8,7
1,5
1,5
4,6
5,9
8,4
10,1
100,0
Tab. 2. Statistiche sintetiche relative alla distribuzione superfici beneficiate dalle misure “a superficie” dell’asse II negli STR della Campania (aiuti
erogati al giugno 2013)
Superficie beneficiata Superficie beneficiata
Superficie beneficiata 2.1.1 (% SAT ISTAT
2.1.1 (% SAU ISTAT
STR
Denominazione STR
2.1.1 (ha)
2010)
2010)
1
01 - Roccamonfina - Piana del Garigliano
0,0
0,0
2
02 - Massiccio del Matese
4.882,7235
11,3
17,1
3
03 - Colline del Fortore
19.783,9747
33,9
38,4
4
04 - Piana del Volturno - Litorale Domizio
0,0
0,0
5
05 - Media Valle del Volturno
0,0260
0,0
0,0
6
06 - Monte Taburno - Valle Telesina
800,1369
2,2
2,7
7
07 - Colline Sannite - Conca di Benevento
397,0688
2,4
2,8
8
08 - Colline dell'Ufita
9.415,2466
17,5
19,5
9
09 - Colline dell'Alta Irpinia
16.913,8699
45,4
50,0
10
10 - Colline dell'Alta Valle dell'Ofanto
3.310,0654
18,2
22,4
11
11 - Piana Casertana
0,0
0,0
12
12 - Piana Flegrea
0,0
0,0
13
13 - Piana Campana
11,1362
0,1
0,1
14
14 - Colline Flegree
0,0
0,0
15
15 - Isole di Ischia e Procida
0,0
0,0
16
16 - Complesso del Vesuvio - Monte Somma
0,0
0,0
17
17 - Penisola Sorrentina-Amalfitana - Isola di Capri
0,0
0,0
18
18 - Monte Partenio - Monti di Avella - Pizzo D'Alvano
288,9064
2,6
3,1
19
19 - Colline Irpine
822,1461
4,8
6,3
20
20 - Valle dell'Irno
219,8644
4,4
7,5
21
21 - Colline Salernitane
593,3764
2,6
4,4
22
22 - Monti Picentini
1.727,9648
6,8
11,4
23
23 - Colline dell'Alto Sele
890,5329
3,7
4,9
24
24 - Piana del Sele
0,0
0,0
25
25 - Colline del Cilento Interno
1.063,7029
3,1
5,2
26
26 - Colline del Cilento Costiero
2.867,9554
5,1
7,9
27
27 - Monti Alburni - Monte del Cervati
2.540,4398
6,7
12,0
28
28 - Vallo di Diano
2.655,3905
4,4
7,5
Totale Campania
69.184,5276
9,6
12,6
Tab. 3. Distribuzione negli STR delle superfici beneficiate dalla misura 2.1.1. (aiuti erogati al giugno 2013)
Superficie beneficiata
Superficie beneficiata
2.1.2 (% SAT ISTAT
Denominazione STR
2.1.2 (ha)
2010)
01 - Roccamonfina - Piana del Garigliano
465,4956
1,72
02 - Massiccio del Matese
0,00
03 - Colline del Fortore
2.496,5485
4,28
04 - Piana del Volturno - Litorale Domizio
0,00
05 - Media Valle del Volturno
0,00
06 - Monte Taburno - Valle Telesina
385,3222
1,07
07 - Colline Sannite - Conca di Benevento
0,00
08 - Colline dell'Ufita
1.468,8221
2,73
09 - Colline dell'Alta Irpinia
0,00
10 - Colline dell'Alta Valle dell'Ofanto
282,0296
1,55
11 - Piana Casertana
0,00
12 - Piana Flegrea
0,00
13 - Piana Campana
0,00
14 - Colline Flegree
0,00
15 - Isole di Ischia e Procida
0,00
16 - Complesso del Vesuvio - Monte Somma
0,00
17 - Penisola Sorrentina-Amalfitana - Isola di Capri
186,7462
2,35
18 - Monte Partenio - Monti di Avella - Pizzo D'Alvano
27,9153
0,25
19 - Colline Irpine
352,0528
2,07
20 - Valle dell'Irno
0,00
21 - Colline Salernitane
0,00
22 - Monti Picentini
0,00
23 - Colline dell'Alto Sele
354,9336
1,48
24 - Piana del Sele
771,3989
2,30
25 - Colline del Cilento Interno
693,9533
2,05
26 - Colline del Cilento Costiero
0,00
27 - Monti Alburni - Monte del Cervati
75,7641
0,20
28 - Vallo di Diano
778,2303
1,28
Totale Campania
8.339,2125
1,15
Tab. 4. Distribuzione negli STR delle superfici beneficiate dalla misura 2.1.2. (aiuti erogati al giugno 2013)
Superficie beneficiata
2.1.2 (% SAU ISTAT
2010)
2,09
0,00
4,84
0,00
0,00
1,31
0,00
3,03
0,00
1,91
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
3,40
0,30
2,69
0,00
0,00
0,00
1,94
2,67
3,40
0,00
0,36
2,20
1,52
Superficie beneficiata
Superficie beneficiata
2.1.4 (% SAT ISTAT
Denominazione STR
2.1.4 ()
2010)
01 - Roccamonfina - Piana del Garigliano
2.920,2639
10,8
02 - Massiccio del Matese
963,3444
2,2
03 - Colline del Fortore
2.264,5265
3,9
04 - Piana del Volturno - Litorale Domizio
1.330,0120
3,4
05 - Media Valle del Volturno
310,3409
1,3
06 - Monte Taburno - Valle Telesina
3.475,2203
9,6
07 - Colline Sannite - Conca di Benevento
1.168,3592
7,1
08 - Colline dell'Ufita
1.329,8206
2,5
09 - Colline dell'Alta Irpinia
646,9444
1,7
10 - Colline dell'Alta Valle dell'Ofanto
247,7109
1,4
11 - Piana Casertana
45,0069
0,7
12 - Piana Flegrea
412,4005
4,2
13 - Piana Campana
867,7308
7,6
14 - Colline Flegree
37,9886
1,1
15 - Isole di Ischia e Procida
22,6505
4,8
16 - Complesso del Vesuvio - Monte Somma
146,3983
5,3
17 - Penisola Sorrentina-Amalfitana - Isola di Capri
355,9609
4,5
18 - Monte Partenio - Monti di Avella - Pizzo D'Alvano
1.604,3165
14,3
19 - Colline Irpine
1.894,2154
11,1
20 - Valle dell'Irno
668,1656
13,5
21 - Colline Salernitane
2.045,8134
9,1
22 - Monti Picentini
3.866,6582
15,3
23 - Colline dell'Alto Sele
332,2735
1,4
24 - Piana del Sele
1.526,5174
4,6
25 - Colline del Cilento Interno
1.484,0813
4,4
26 - Colline del Cilento Costiero
3.348,8516
6,0
27 - Monti Alburni - Monte del Cervati
1.451,5650
3,8
28 - Vallo di Diano
2.090,1314
3,4
Totale Campania
36.857,2689
5,1
Tab. 5. Distribuzione negli STR delle superfici beneficiate dalla misura 2.1.4. (aiuti erogati al giugno 2013)
Superficie beneficiata
2.1.4 (% SAU ISTAT
2010)
13,1
3,4
4,4
3,6
1,8
11,9
8,2
2,7
1,9
1,7
0,7
4,4
8,0
1,2
6,0
5,5
6,5
17,1
14,5
22,8
15,3
25,4
1,8
5,3
7,3
9,2
6,9
5,9
6,7
Superficie beneficiata
2.2.1 (% SAT ISTAT
Denominazione STR
2010)
01 - Roccamonfina - Piana del Garigliano
0,0
02 - Massiccio del Matese
0,0
03 - Colline del Fortore
0,0
04 - Piana del Volturno - Litorale Domizio
14,5702
0,0
05 - Media Valle del Volturno
6,5000
0,0
06 - Monte Taburno - Valle Telesina
1,2600
0,0
07 - Colline Sannite - Conca di Benevento
0,0
08 - Colline dell'Ufita
0,0
09 - Colline dell'Alta Irpinia
0,0
10 - Colline dell'Alta Valle dell'Ofanto
6,3982
0,0
11 - Piana Casertana
0,0
12 - Piana Flegrea
0,0
13 - Piana Campana
0,0
14 - Colline Flegree
0,0
15 - Isole di Ischia e Procida
0,0
16 - Complesso del Vesuvio - Monte Somma
0,0
17 - Penisola Sorrentina-Amalfitana - Isola di Capri
0,0
18 - Monte Partenio - Monti di Avella - Pizzo D'Alvano
0,0
19 - Colline Irpine
0,0
20 - Valle dell'Irno
0,0
21 - Colline Salernitane
0,0
22 - Monti Picentini
0,0
23 - Colline dell'Alto Sele
6,7969
0,0
24 - Piana del Sele
0,0
25 - Colline del Cilento Interno
4,6900
0,0
26 - Colline del Cilento Costiero
34,1000
0,1
27 - Monti Alburni - Monte del Cervati
29,8300
0,1
28 - Vallo di Diano
8,3000
0,0
Totale Campania
115,9453
0,0
Tab. 6. Distribuzione negli STR delle superfici beneficiate dalla misura 2.2.1. (aiuti erogati al giugno 2013)
Superficie beneficiata
2.2.1 (ha)
1,5000
2,0000
Superficie beneficiata
2.2.1 (% SAU ISTAT
2010)
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,1
0,1
0,0
0,0
Superficie beneficiata
2.2.3 (% SAT ISTAT
Denominazione STR
2010)
01 - Roccamonfina - Piana del Garigliano
0,0
02 - Massiccio del Matese
0,0
03 - Colline del Fortore
0,0
04 - Piana del Volturno - Litorale Domizio
0,0
05 - Media Valle del Volturno
0,0
06 - Monte Taburno - Valle Telesina
0,0
07 - Colline Sannite - Conca di Benevento
0,0
08 - Colline dell'Ufita
0,0
09 - Colline dell'Alta Irpinia
0,0
10 - Colline dell'Alta Valle dell'Ofanto
0,0
11 - Piana Casertana
0,0
12 - Piana Flegrea
0,0
13 - Piana Campana
0,0
14 - Colline Flegree
0,0
15 - Isole di Ischia e Procida
0,0
16 - Complesso del Vesuvio - Monte Somma
0,0
17 - Penisola Sorrentina-Amalfitana - Isola di Capri
0,0
18 - Monte Partenio - Monti di Avella - Pizzo D'Alvano
0,0
19 - Colline Irpine
0,0
20 - Valle dell'Irno
0,0
21 - Colline Salernitane
0,0
22 - Monti Picentini
0,0
23 - Colline dell'Alto Sele
0,0
24 - Piana del Sele
0,0
25 - Colline del Cilento Interno
27,8614
0,1
26 - Colline del Cilento Costiero
163,4000
0,3
27 - Monti Alburni - Monte del Cervati
0,0
28 - Vallo di Diano
0,0
Totale Campania
191,2614
0,0
Tab. 7. Distribuzione negli STR delle superfici beneficiate dalla misura 2.2.3 (aiuti erogati al giugno 2013)
Superficie beneficiata
2.2.3 (ha)
Superficie beneficiata
2.2.3 (% SAU ISTAT
2010)
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,1
0,4
0,0
0,0
0,0
Superficie beneficiata
2.2.5 (ha)
55,4200
111,0000
477,8100
24,6500
Superficie beneficiata
2.2.5 (% SAT ISTAT
2010)
0,2
0,3
0,8
0,1
0,0
1,9
0,0
0,0
0,5
4,6
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
17,3
3,0
6,3
5,3
31,2
3,1
0,0
11,5
4,9
23,5
Denominazione STR
01 - Roccamonfina - Piana del Garigliano
02 - Massiccio del Matese
03 - Colline del Fortore
04 - Piana del Volturno - Litorale Domizio
05 - Media Valle del Volturno
06 - Monte Taburno - Valle Telesina
699,9111
07 - Colline Sannite - Conca di Benevento
08 - Colline dell'Ufita
09 - Colline dell'Alta Irpinia
170,6586
10 - Colline dell'Alta Valle dell'Ofanto
843,1559
11 - Piana Casertana
12 - Piana Flegrea
13 - Piana Campana
14 - Colline Flegree
15 - Isole di Ischia e Procida
16 - Complesso del Vesuvio - Monte Somma
17 - Penisola Sorrentina-Amalfitana - Isola di Capri
18 - Monte Partenio - Monti di Avella - Pizzo D'Alvano
1.937,9229
19 - Colline Irpine
503,9256
20 - Valle dell'Irno
313,0159
21 - Colline Salernitane
1.189,6231
22 - Monti Picentini
7.895,1890
23 - Colline dell'Alto Sele
739,1792
24 - Piana del Sele
25 - Colline del Cilento Interno
3.880,9009
26 - Colline del Cilento Costiero
2.734,5797
27 - Monti Alburni - Monte del Cervati
8.943,5493
28 - Vallo di Diano
10.128,1161
Totale Campania
40.648,6073
16,6
Tab. 8. Distribuzione negli STR delle superfici beneficiate dalla misura 2.2.5 (aiuti erogati al giugno 2013)
Superficie beneficiata
2.2.5 (% SAU ISTAT
2010)
0,2
0,4
0,9
0,1
0,0
2,4
0,0
0,0
0,5
5,7
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
20,7
3,9
10,7
8,9
51,9
4,1
0,0
19,0
7,5
42,4
28,6
STR
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
REGIONE
Denominazione STR
11 - Piana Casertana
14 - Colline Flegree
05 - Media Valle del Volturno
04 - Piana del Volturno - Litorale Domizio
12 - Piana Flegrea
16 - Complesso del Vesuvio - Monte Somma
24 - Piana del Sele
17 - Penisola Sorrentina-Amalfitana - Isola di Capri
15 - Isole di Ischia e Procida
13 - Piana Campana
07 - Colline Sannite - Conca di Benevento
23 - Colline dell'Alto Sele
01 - Roccamonfina - Piana del Garigliano
02 - Massiccio del Matese
06 - Monte Taburno - Valle Telesina
26 - Colline del Cilento Costiero
21 - Colline Salernitane
25 - Colline del Cilento Interno
19 - Colline Irpine
08 - Colline dell'Ufita
20 - Valle dell'Irno
28 - Vallo di Diano
10 - Colline dell'Alta Valle dell'Ofanto
27 - Monti Alburni - Monte del Cervati
18 - Monte Partenio - Monti di Avella - Pizzo D'Alvano
03 - Colline del Fortore
09 - Colline dell'Alta Irpinia
22 - Monti Picentini
% Superficie
beneficiata
ricadente
nell'STR
0,0
0,0
0,2
0,9
0,3
0,1
1,5
0,4
0,0
0,6
1,0
1,5
2,2
3,9
3,5
5,9
2,5
4,6
2,3
7,9
0,8
10,1
3,0
8,4
2,5
16,2
11,5
8,7
100,0
Superficie
Superficie
agricola
agricola totale
utilizzata
Indice di
Indice di
ISTAT 2010 (% ISTAT 2010 (%
recepimento
recepimento
del totale
del totale
della misura
della misura
regionale)
regionale)
(su base SAT) (su base SAU)
0,9
1,2
0,3
0,3
0,5
0,6
0,5
0,5
3,2
3,1
0,6
0,7
5,4
6,7
1,6
1,3
1,4
1,7
2,0
1,6
0,4
0,5
2,7
2,1
4,6
5,2
3,2
2,8
1,1
1,0
3,3
3,6
0,1
0,1
3,3
3,1
1,6
2,0
3,7
2,9
2,3
2,6
4,5
3,9
3,3
3,3
4,5
4,5
3,7
4,1
6,0
5,5
6,0
5,2
6,4
7,4
5,0
5,3
6,9
6,5
7,7
6,6
7,6
8,9
3,1
2,4
8,0
10,2
4,7
3,7
9,9
12,5
2,4
2,4
9,9
9,8
7,5
8,8
10,6
9,0
0,7
0,5
11,7
15,1
8,4
6,4
12,0
15,7
2,5
2,7
12,1
11,3
5,3
3,8
16,0
21,9
1,5
1,7
16,2
14,7
8,1
9,4
20,0
17,2
5,2
6,2
22,3
18,6
3,5
2,8
24,9
31,5
100,0
100,0
Tab. 9. Indice complessivo di recepimento degli STR della Campania per le misure a superficie dell’Asse II (aiuti erogati al giugno 2013)
STR
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
REGIONE
Denominazione STR
01 - Roccamonfina - Piana del Garigliano
02 - Massiccio del Matese
03 - Colline del Fortore
04 - Piana del Volturno - Litorale Domizio
05 - Media Valle del Volturno
06 - Monte Taburno - Valle Telesina
07 - Colline Sannite - Conca di Benevento
08 - Colline dell'Ufita
09 - Colline dell'Alta Irpinia
10 - Colline dell'Alta Valle dell'Ofanto
11 - Piana Casertana
12 - Piana Flegrea
13 - Piana Campana
14 - Colline Flegree
15 - Isole di Ischia e Procida
16 - Complesso del Vesuvio - Monte Somma
17 - Penisola Sorrentina-Amalfitana - Isola di Capri
18 - Monte Partenio - Monti di Avella - Pizzo
D'Alvano
19 - Colline Irpine
20 - Valle dell'Irno
21 - Colline Salernitane
22 - Monti Picentini
23 - Colline dell'Alto Sele
24 - Piana del Sele
25 - Colline del Cilento Interno
26 - Colline del Cilento Costiero
27 - Monti Alburni - Monte del Cervati
28 - Vallo di Diano
Superficie
beneficiata
2.1.1 (%
della
superficie
beneficiata
totale
nell'STR)
0,0
81,9
79,1
0,0
0,0
14,9
25,4
77,1
95,4
70,6
0,0
0,0
1,3
0,0
0,0
0,0
0,0
Superficie
beneficiata
2.1.2 (%
della
superficie
beneficiata
totale
nell'STR)
13,5
0,0
10,0
0,0
0,0
7,2
0,0
12,0
0,0
6,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
34,4
Superficie
beneficiata
2.1.4 (%
della
superficie
beneficiata
totale
nell'STR)
84,8
16,2
9,0
97,1
97,9
64,8
74,6
10,9
3,6
5,3
100,0
100,0
98,7
100,0
100,0
100,0
65,6
7,5
23,0
18,3
15,5
12,8
38,3
0,0
14,9
31,3
19,5
17,0
44,5
0,7
9,9
0,0
0,0
0,0
15,3
33,6
9,7
0,0
0,6
5,0
5,4
41,6
53,0
55,6
53,4
28,7
14,3
66,4
20,7
36,6
11,1
13,3
23,7
Superficie Superficie Superficie
beneficiata beneficiata beneficiata
2.2.1 (%
2.2.3 (%
2.2.5 (%
della
della
della
superficie superficie superficie
beneficiata beneficiata beneficiata
totale
totale
totale
nell'STR)
nell'STR)
nell'STR)
0,0
0,0
1,6
0,0
0,0
1,9
0,0
0,0
1,9
1,1
0,0
1,8
2,1
0,0
0,0
0,0
0,0
13,1
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
1,0
0,1
0,0
18,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,3
0,0
0,1
0,4
0,2
0,1
0,1
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,0
0,4
1,8
0,0
0,0
0,1
Tab. 10. Contributo percentuale delle diverse misure alla superficie beneficiata totale di ogni STR (aiuti erogati al giugno 2013)
50,2
14,1
26,1
31,1
58,5
31,8
0,0
54,2
29,9
68,6
64,7
26,2
Totale
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
Fig. 1. Distribuzione delle superficie beneficiate dalla misura 2.1.1 negli STR della Campania (aiuti erogati al giugno 2013)
Fig. 2. Distribuzione delle superficie beneficiate dalla misura 2.1.2 negli STR della Campania (aiuti erogati al giugno 2013)
Fig. 3. Distribuzione delle superficie beneficiate dalla misura 2.1.4 negli STR della Campania (aiuti erogati al giugno 2013)
Fig. 4. Distribuzione delle superficie beneficiate dalla misura 2.2.1 negli STR della Campania (aiuti erogati al giugno 2013)
Fig. 5. Distribuzione delle superficie beneficiate dalla misura 2.2.3 negli STR della Campania (aiuti erogati al giugno 2013)
Fig. 6. Distribuzione delle superficie beneficiate dalla misura 2.2.5 negli STR della Campania (aiuti erogati al giugno 2013)
Fig. 7. Distribuzione delle superficie beneficiate complessiva dalla misure dell’Asse II negli STR della Campania (aiuti erogati al giugno 2013)
Fig. 8. Percentuale della superficie di ciascun STR complessivamente beneficiata dalle misure dell’Asse II (% SAT) (aiuti erogati al giugno 2013)
Fig. 9. Percentuale della superficie di ciascun STR benefictata dalle misure dell’Asse II (% SAU) (aiuti erogati al giugno 2013)
Fig. 10. Percentuale della superficie regionale beneficiata dalle misure dell’Asse II ricadente in ciascun STR della Campania (aiuti erogati al giugno 2013)
212
214
221
225
Totale
211
1
357,6
692,4
1,4
110,7
1.162,0
2
46,0
3.418,3
877,4
4.341,7
3 13.403,4 4.008,1
794,1
333,0
18.538,7
4
526,7
23,3
550,0
5
20,9
153,6
3,5
178,0
6 598,4
504,8
1.432,4
673,8
3.209,3
7 310,8
603,8
914,6
8 4.119,4 1.870,5
589,5
6.579,3
9 6.931,2
208,2
323,2
7.462,5
10 792,7
187,0
139,0
5,4
983,7
2.107,9
11
53,5
53,5
12
469,8
469,8
13 429,0
21,0
835,4
1.285,4
14
63,0
63,0
15
23,3
23,3
16
217,8
217,8
17
183,2
235,6
418,8
18 323,2
629,0
818,6
1.051,7 2.822,5
19 441,6
342,9
557,4
646,5
1.988,4
20 205,1
179,4
384,5
21 475,4
1.314,1
466,9
2.256,4
22 1.546,6
873,7
1,6
5.986,7 8.408,7
23 535,4
89,7
336,9
1,4
742,3
1.705,6
24
450,0
807,0
1.257,0
25 230,7
702,3
1.080,3
6,6
3.310,6 5.330,4
26 1.236,1
1.635,1
33,4
1.124,6 4.029,2
27 810,7
477,1
5,8
5.346,1 6.639,7
28 1.086,0
377,2
1.293,4
2.182,9 4.939,5
Totale 33.542,5 13.141,5 15.575,6 1.772,0 23.305,9 87.337,6
Tab. 7. Superfici beneficiate dagli aiuti delle misure "a superficie" dell'Asse II (aiuti
erogati nel periodo giugno 2013-giugno 2014)
STR
Documento di lavoro – settembre 2014
STR
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
211
212
214
221
225
Totale
1,1
72,3
11,8
18,6
34,0
62,6
92,9
37,6
33,4
11,5
22,2
53,3
21,1
18,4
31,4
4,3
30,7
12,2
22,0
30,8
78,7
21,6
15,7
28,4
8,9
1,6
43,7
22,3
17,2
5,3
35,8
13,2
7,6
59,6
4,3
95,8
86,3
44,6
66,0
9,0
2,8
6,6
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
56,3
29,0
28,0
46,7
58,2
10,4
19,7
64,2
20,3
40,6
7,2
26,2
0,1
20,2
1,9
0,3
65,0
0,0
0,1
0,1
0,8
0,1
-
9,5
1,8
4,2
21,0
4,3
46,7
37,3
32,5
20,7
71,2
43,5
62,1
27,9
80,5
44,2
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
Totale 38,4
15,0
17,8
2,0
26,7
100,0
Tab. 8. Distribuzione percentuale delle superfici beneficiate nei diversi STR dalle
specifiche misure, rispetto alla superficie totale beneficiata in quell'STR (aiuti erogati
nel periodo giugno 2013-giugno 2014)
Documento di lavoro – settembre 2014
100,0
90,0
80,0
70,0
60,0
225
221
50,0
214
40,0
212
211
30,0
20,0
10,0
28
Totale
26
27
25
24
23
21
22
19
20
17
18
15
16
13
14
12
11
9
10
8
6
7
4
5
2
3
1
-
Fig. 11. Istogramma della distribuzione percentuale delle superfici beneficiate nei diversi STR
dalle specifiche misure, rispetto alla superficie totale beneficiata in quell'STR (aiuti erogati nel
periodo giugno 2013-giugno 2014)
Totale misure
225
27%
221
211
38%
221
214
18%
212
15%
Fig. 11. Diagramma della distribuzione percentuale delle superfici beneficiate nei diversi STR
dalle specifiche misure, rispetto alla superficie totale complessivamente beneficiata a scala
regionale. (aiuti erogati nel periodo giugno 2013-giugno 2014)
Documento di lavoro – settembre 2014
STR 2
STR 1
211
1%
214
4%
221
0%
225
9%
221
20%
212
31%
STR 4
225
4%
211
72%
212
79%
STR 5
225
2%
212
22%
214
0%
214
60%
STR 3
214
96%
STR 8
STR 7
STR 6
214
3%
221
2%
225
4%
221
21%
211
12%
214
9%
19%
211
16%
212
28%
211
63%
212
44%
214
86%
STR 10
STR 9
214
3%
211
93%
STR 11
STR 12
225
4%
211
38%
225
47%
212
9%
211
93%
214
6%
STR 14
STR 13
214
100%
STR 15
STR 16
214
100%
214
100%
211
33%
221
65%
212
2%
Fig. 11. Distribuzione percentuale in ciascun STR delle superfici beneficiate dalle specifiche misure, rispetto
alla superficie totale complessivamente beneficiata. (aiuti erogati nel periodo giugno 2013-giugno 2014)
Documento di lavoro – settembre 2014
STR 17
STR 18
STR 19
211
12%
225
37%
212
44%
211
22%
225
33%
212
22%
STR 20
214
47%
214
56%
211
53%
212
17%
214
29%
214
28%
XX
STR 22
STR 21
225
21%
STR 23
211
19%
211
21%
214
10%
211
31%
225
44%
212
36%
214
64%
225
71%
214
58%
STR 24
214
20%
212
5%
XX
STR 25
STR 26
211
5%
212
13%
225
62%
225
28%
214
20%
STR 28
STR 27
211
12%
211
31%
214
7%
225
44%
211
22%
212
8%
221
1%
214
40%
225
81%
Fig. 12. Distribuzione percentuale in ciascun STR delle superfici beneficiate dalle specifiche misure, rispetto alla
superficie totale complessivamente beneficiata. (aiuti erogati nel periodo giugno 2013-giugno 2014)
Documento di lavoro – settembre 2014
214
26%
Totale superfici
25,0
20,0
15,0
Totale superfici
10,0
5,0
0,0
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28
Fig. 13. Distribuzione percentuale in ciascun STR delle superfici beneficiate dalle misure "a superficie"
dell'Asse II (aiuti erogati nel periodo giugno 2013-giugno 2014)
211
45,0
40,0
35,0
30,0
25,0
211
20,0
15,0
10,0
5,0
1
2
3
4 5
6
7
8
9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28
Fig. 14. Distribuzione percentuale in ciascun STR delle superfici beneficiate dalla misura 211 (aiuti
erogati nel periodo giugno 2013-giugno 2014)
Documento di lavoro – settembre 2014
212
35,0
30,0
25,0
20,0
212
15,0
10,0
5,0
0,0
1
2
3
4
5
6
7
8
9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28
Fig. 15. Distribuzione percentuale in ciascun STR delle superfici beneficiate dalla misura 212 (aiuti
erogati nel periodo giugno 2013-giugno 2014)
214
12,0
10,0
8,0
6,0
214
4,0
2,0
0,0
1
2
3
4
5
6
7
8
9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28
Fig. 16. Distribuzione percentuale in ciascun STR delle superfici beneficiate dalla misura 214 (aiuti
erogati nel periodo giugno 2013-giugno 2014)
Documento di lavoro – settembre 2014
221
60,0
50,0
40,0
30,0
20,0
10,0
0,0
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
Fig. 17. Distribuzione percentuale in ciascun STR delle superfici beneficiate dalla misura 221 (aiuti
erogati nel periodo giugno 2013-giugno 2014)
225
30,0
25,0
20,0
15,0
225
10,0
5,0
0,0
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28
Fig. 18. Distribuzione percentuale in ciascun STR delle superfici beneficiate dalla misura 225 (aiuti
erogati nel periodo giugno 2013-giugno 2014)
Documento di lavoro – settembre 2014
4. Analisi degli impatti del PSR sui principali aspetti di sensibilità ambientale
4.1
La metodologia
Al fine di monitorare l’attuazione del programma dal punto di vista del sistema
ambientale all’interno del quale opera e dare quindi completa attuazione
all’applicazione della Dir. CE 42/01, nel presente Rapporto è stata aggiornata la
metodologia di analisi degli impatti del PSR sui principali aspetti di sensibilità
ambientale che si basa su una serie di esperienze e riflessioni sviluppate negli ultimi
due anni nel contesto delle attività del Programma Operativo Nazionale “Governance e
Azioni di Sistema” FSE 2007-2013, dalla Linea 3 del Programma Operativo Nazionale
(POAT Ambiente) e dalla Rete Ambientale promossa dal MATTM a cui partecipano le
Autorità Ambientali e le Autorità di Gestione.
La metodologia, ispirata dall’approccio “place based”1 (cioè rivolto ai luoghi) proposto
dalla Commissione europea per la programmazione dei fondi strutturali 2014-2020,
persegue due principali finalità, quali: i) la ricostruzione delle modalità di declinazione
del principio trasversale dello sviluppo sostenibile nella attuazione degli interventi
cofinanziati dai fondi strutturali (art. 17 Reg. CE 1083/2006 e art. 8 Proposta Reg. CE
del 22.4.2013 COM(2013) 246 final – 2011/0276); ii) l’implementazione del processo di
valutazione ambientale in tutte le fasi del ciclo di programmazione (art. 18 Dir. CE
42/2001).
L'approccio “place based” introduce infatti una diversa dimensione territoriale di azione,
con l’obiettivo di superare i limiti imposti dai confini amministrativi nelle politiche di
sviluppo e di condividere per aree vaste la dimensione degli interventi di sviluppo.
La dimensione territoriale di tale sviluppo rappresenta una novità relativamente recente
che porta con sé una serie di trasformazioni culturali e strutturali del modo di intendere
le politiche di sviluppo.
Sostenere una diversa dimensione territoriale dei possibili interventi significa
promuovere una visione integrata e intersettoriale delle politiche di sviluppo, che
valorizza le dinamiche di crescita endogena, generate dalle stesse risorse locali dando
priorità alle dimensioni ambientali, economiche e sociali dello sviluppo sostenibile.
Nell’approccio “place based” tali dimensioni dello sviluppo non sono calcolate come
semplici indicatori di crescita economica, ma soprattutto come indicatori di qualità della
vita e di benessere localizzato.
Questo approccio eco-sistemico alle politiche di sviluppo concepisce pertanto lo
sviluppo economico di una regione, o di un’area, come il risultato non solo della
disponibilità di fattori produttivi, ma anche delle sue risorse istituzionali e culturali,
coerenti con il contesto produttivo.
Sulla base di queste considerazioni, ed in stretto riferimento con le innovazioni che
verranno introdotte dalle politiche regionali europee 2014-2020, la metodologia
adottata per analizzare gli impatti del Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 sul
territorio rispetto agli obiettivi di sostenibilità ambientale ha avuto il duplice obiettivo di:
i) verificare l’efficacia dei processi di integrazione degli obiettivi di sostenibilità
ambientale negli strumenti di programmazione regionale previsti dal PSR FEASR,
nonché, ii) fornire un supporto analitico per la ridefinizione degli interventi e per
1
L’approccio “place based” delle politiche europee di sviluppo regionale: fondamenti e spunti per l’azione Fabrizio
Barca
2011
http://agenziesviluppo.formez.it/sites/all/files/Approccio%20place-based%20%20Barca%202011.pdf
Documento di lavoro – settembre 2014
l’impostazione degli strumenti di programmazione per il ciclo 2014-2020 (programmi,
progetti, rapporto ambientale, strumenti di integrazione ambientale, condizionalità
interne, criteri di selezione e priorità ecc).
Pertanto al fine di consentire un’analisi, oggettiva e ripetibile, delle azioni realizzate dal
PSR in riferimento alle aree territoriali di intervento, in termini di Sistemi Territoriali
Rurali, valutando l’influenza di tali interventi sugli obiettivi di sostenibilità ambientale,
l’Autorità Ambientale regionale, con il supporto dell’Assistenza Tecnica PON GAT, ha
definito 8 principali sensibilità ambientali regionali che sono utilizzate quale base di
riferimento unitaria delle diverse azioni di monitoraggio ambientale dei programmi di
sviluppo 2007-2013.
Tali sensibilità ambientali, rappresentate in forma cartografica digitale con
aggregazione comunale, sono pertanto individuate come segue:
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
Aree sensibili in relazione al Rischio idrogeologico
Aree sensibili in relazione al Rischio di inquinamento
Aree sensibili in relazione agli Asset naturalistici
Aree sensibili in relazione ai Cambiamenti Climatici dimensione socio-economica
Aree sensibili in relazione ai Cambiamenti Climatici dimensione ambientale
Aree sensibili in relazione alla Qualità dell'Aria
Aree sensibili in relazione alla Qualità delle Risorse idriche
sotterranee
Aree sensibili in relazione alla Qualità delle Risorse idriche
superficiali
Attraverso gli strumenti tecnologici e metodologici sviluppati dall’Assistenza TecnicoSpecialistica al Monitoraggio Ambientale del PSR, con il contributo del Settore
SIRCA,del Settore BCA, tramite il suo Sistema Informativo, ed il prezioso supporto dei
singoli Responsabili di Misure PSR, è stato possibile realizzare rappresentazioni
spaziali, ad aggregazione comunale e/o a livello di superfici particellari, dello stato di
avanzamento delle singole misure PSR coinvolte nell’attività di monitoraggio
ambientale.
Tali rappresentazioni spaziali, basate sui i dati relativi alla spesa effettiva per gli
interventi sul territorio aggiornati a giugno-luglio 2014, sono state successivamente
intersecate in ambiente GIS con le informazioni relative alle 8 sensibilità ambientali
precedentemente elencate.
Per ogni misura PSR considerata e monitorata, la scelta del tipo di sensibilità
ambientale su cui si prevede impatto è stata fatta attraverso la verifica delle azioni e
degli interventi previsti, rispetto agli obiettivi di sostenibilità ambientale.
L’intersezione spaziale tra Misure e Aree sensibili sensibilità ha considerato il solo
impatto positivo, cioè quanto e dove gli interventi finanziati hanno privilegiato i territori
esposti alle diverse sensibilità ambientali.
L’associazione tra Misure PSR e sensibilità ambientali così come precedentemente
indicate è rappresentata nella seguente tabella:
Misura 112 - Insediamento di giovani
agricoltori
1 - Aree sensibili in relazione al Rischio
idrogeologico
Documento di lavoro – settembre 2014
Misura 112/121 (CLUSTER)
3 - Aree sensibili in relazione agli Asset
naturalistici
1 - Aree sensibili in relazione al Rischio
idrogeologico
3 - Aree sensibili in relazione agli Asset
naturalistici
6 - Aree sensibili in relazione alla Qualità
dell'Aria
8 - Aree sensibili in relazione alla Qualità
dei corpi idrici superficiali
Misura 113 - Prepensionamento degli
imprenditori e dei lavoratori agricoli
Misura 114 – Utilizzo dei servizi di
consulenza
Misura 115 - Avviamento dei servizi di
assistenza alla gestione, di sostituzione e
di consulenza aziendale
Misura 121 - Ammodernamento delle
aziende agricole
Misura 122 - Accrescimento del valore
economico delle foreste
Misura 123 - Accrescimento del valore
aggiunto dei prodotti agricoli e forestali
Misura 124 - Cooperazione per lo
sviluppo di nuovi prodotti, processi e
tecnologie nei settori agricolo e
alimentare e settore forestale
Misura 125 - Infrastrutture connesse allo
sviluppo e all'adeguamento
dell'agricoltura e della silvicoltura
Misura 131 - Sostegno agli agricoltori per
conformarsi alle norme rigorose basate
sulla legislazione comunitaria
n.v.
n.v.
n.v.
6 - Aree sensibili in relazione alla Qualità
dell'Aria
7 - Aree sensibili in relazione alla Qualità
delle Risorse idriche
8 - Aree sensibili in relazione alla Qualità
dei corpi idrici superficiali
1 - Aree sensibili in relazione al Rischio
idrogeologico
5 - Aree sensibili in relazione ai
Cambiamenti Climatici - dimensione
ambientale.
6 - Aree sensibili in relazione alla Qualità
dell'Aria.
8 - Aree sensibili in relazione alla Qualità
dei corpi idrici superficiali
n.v.
1 - Aree sensibili in relazione al Rischio
idrogeologico
8 - Aree sensibili in relazione alla Qualità
dei corpi idrici superficiali
7 - Aree sensibili in relazione alla Qualità
delle Risorse idriche.
8 - Aree sensibili in relazione alla Qualità
dei corpi idrici superficiali.
Misura 132 - Sostegno agli agricoltori
che partecipano ai sistemi di qualità
alimentare
Misura 133 - Sostegno alle associazioni
Documento di lavoro – settembre 2014
n.v.
n.v.
di produttori per attività di informazione e
promozione riguardo ai prodotti che
rientrano nei sistemi di qualità
Misura 211 - Indennità a favore degli
agricoltori delle zone montane
Misura 212 - Indennità a favore degli
agricoltori delle zone caratterizzate da
svantaggi naturali, diverse dalle zone
montane
Misura 214 - Pagamenti agro ambientali
Misura 216 - Investimenti non produttivi
Misura 221 - Imboschimento di terreni
agricoli
Misura 223 - Imboschimento di superfici
non agricole
Misura 225 - Pagamenti per interventi
1 - Aree sensibili in relazione al Rischio
idrogeologico
3 - Aree sensibili in relazione agli Asset
naturalistici
5 - Aree sensibili in relazione ai
Cambiamenti Climatici - dimensione
ambientale
1 - Aree sensibili in relazione al Rischio
idrogeologico
3 - Aree sensibili in relazione agli Asset
naturalistici
5 - Aree sensibili in relazione ai
Cambiamenti Climatici - dimensione
ambientale
2 - Aree sensibili in relazione al Rischio
di inquinamento
5 - Aree sensibili in relazione ai
Cambiamenti Climatici - dimensione
ambientale
7 - Aree sensibili in relazione alla Qualità
delle Risorse idriche
8 - Aree sensibili in relazione alla Qualità
dei corpi idrici superficiali
1 - Aree sensibili in relazione al Rischio
idrogeologico
3 - Aree sensibili in relazione agli Asset
naturalistici
5 - Aree sensibili in relazione ai
Cambiamenti Climatici - dimensione
ambientale
1 - Aree sensibili in relazione al Rischio
idrogeologico
3 - Aree sensibili in relazione agli Asset
naturalistici
5 - Aree sensibili in relazione ai
Cambiamenti Climatici - dimensione
ambientale
1 - Aree sensibili in relazione al Rischio
idrogeologico
3 - Aree sensibili in relazione agli Asset
naturalistici
5 - Aree sensibili in relazione ai
Cambiamenti Climatici - dimensione
ambientale
1 - Aree sensibili in relazione al Rischio
Documento di lavoro – settembre 2014
silvoambientali
Misura 226 - Ricostituzione del
potenziale forestale e interventi preventivi
Misura 227 - Investimenti non produttivi
Misura 311 - Diversificazione in attività
non agricole
Misura 312 - Sostegno alla creazione e
allo sviluppo delle microimprese
Misura 313 - Incentivazione di attività
turistiche
Misura 321 - Servizi essenziali alle
persone che vivono nei territori rurali
idrogeologico
3 - Aree sensibili in relazione agli Asset
naturalistici
5 - Aree sensibili in relazione ai
Cambiamenti Climatici - dimensione
ambientale
3 - Aree sensibili in relazione agli Asset
naturalistici
5 - Aree sensibili in relazione ai
Cambiamenti Climatici - dimensione
ambientale
6 - Aree sensibili in relazione alla Qualità
dell'Aria
1 - Aree sensibili in relazione al Rischio
idrogeologico
3 - Aree sensibili in relazione agli Asset
naturalistici
5 - Aree sensibili in relazione ai
Cambiamenti Climatici - dimensione
ambientale
4 - Aree sensibili in relazione ai
Cambiamenti Climatici - dimensione
socio-economica
4 - Aree sensibili in relazione ai
Cambiamenti Climatici - dimensione
socio-economica
4 - Aree sensibili in relazione ai
Cambiamenti Climatici - dimensione
socio-economica
4 - Aree sensibili in relazione ai
Cambiamenti Climatici - dimensione
socio-economica
Misura 322 - Sviluppo e rinnovamento
dei villaggi rurali
Misura 323 - Sviluppo, tutela e
riqualificazione del patrimonio rurale
n.v.
3 - Aree sensibili in relazione agli Asset
naturalistici
4 - Aree sensibili in relazione ai
Cambiamenti Climatici - dimensione
socio-economica
La sigla n.v. presente per alcune misure indica una loro non valutabilità in questa fase
di monitoraggio intermedio per motivi di ritardo nell’attuazione degli interventi alla data
di realizzazione del presente rapporto e/o difficoltà oggettive nel rappresentare
geograficamente l’impatto di alcuni interventi (es. Misura 124) o difficoltà nella loro
valutazione in termini di influenza diretta sugli obiettivi di sostenibilità ambientale (es.
Misura 132 e 133).
Documento di lavoro – settembre 2014
Sensibilità
1. Aree sensibili in relazione al Rischio
idrogeologico
2. Aree sensibili in relazione al Rischio di
inquinamento
3. Aree sensibili in relazione agli Asset
naturalistici
4. Aree sensibili in relazione ai Cambiamenti
Climatici dimensione socio economica
Comuni con
sensibilità(in)
Comuni senza
sensibilità (out)
334
217
135
416
239
312
226
325
5. Aree sensibili in relazione ai Cambiamenti
Climatici dimensione ambientale
6. Aree sensibili in relazione alla Qualità
dell'Aria
7. Aree sensibili in relazione alla Qualità delle
Risorse idriche
68
483
134
417
143
408
8. Aree sensibili in relazione alla Qualità dei
corpi idrici superficiali
106
445
Al fine di valutare attraverso un criterio semplice d immediato, senza riferimento ai
risultati finanziari ed alla zonizzazione del territorio in macroaree, l’efficacia della
distribuzione degli interventi rispetto alle sensibilità ambientali descritte, è stato
costruito l’indice EM che fornisce una misura diretta di quanto l’azione interviene sugli
obiettivi di sostenibilità ambientale. Tale Indice di efficacia della distribuzione degli
interventi è rappresentato dalla seguente formula:
EM = S/I
in cui:
S=
Comuni in cui ha agito la misura i-esima che ricadono nella
sensibilità i-esima / Comuni totali che ricadono nella sensibilità i-esima
I=
Comuni in cui ha agito la misura i-esima out sensibilità i-esima /
Comuni totali out sensibilità i-esima.
Il valore di EM può pertanto assumere valore:
o pari a 0 per quelle misure che non intercettano nessuna delle aree di
sensibilità ambientale a cui sono state preventivamente associate;
o tra 0 e 1 per quelle misure che intercettano debolmente l’area di
sensibilità ambientale associata;
o maggiore di 1 per quelle misure che intercettano estesamente l’area di
sensibilità ambientale associata.
I successivi paragrafi riportano il valore di EM per ogni misura considerata unitamente
alla rappresentazione geografica dell’impatto delle misure sulle sostenibilità ambientali
ed all’elenco dei comuni in cui gli interventi PSR intercettano ogni singola sensibilità
associata.
In termini di distribuzione territoriale complessiva, le misure del PSR indagate sono
ricadute numericamente in questi comuni:
Documento di lavoro – settembre 2014
Misura
112
N. Comuni totali in
cui ha agito la
misura i-esima
Descrizione
21
Insediamento di giovani agricoltori
271
112/121 (CLUSTER)
113
Prepensionamento degli imprenditori e dei lavoratori
agricoli
130
114
Utilizzo servizi di consulenza
105
115
Avviamento dei servizi di assistenza alla gestione, di
sostituzione e di consulenza aziendale
121
Ammodernamento delle aziende agricole
122
Accrescimento del valore economico delle foreste
7
123
Accrescimento del valore aggiunto dei prodotti
agricoli e forestali
36
125
Infrastrutture
connesse
allo
sviluppo
all'adeguamento dell'agricoltura e della silvicoltura
140
131
Sostegno agli agricoltori per conformarsi alle norme
rigorose basate sulla legislazione comunitaria
132
133
211
212
9
312
e
Sostegno agli agricoltori che partecipano ai sistemi di
qualità alimentare
Sostegno alle associazioni di produttori per attività di
informazione e promozione riguardo ai prodotti che
rientrano nei sistemi di qualità
Indennità a favore degli agricoltori delle zone
montane
Indennità a favore degli agricoltori delle zone
caratterizzate da svantaggi naturali, diverse dalle
zone montane
2
10
2
224
67
214
Pagamenti agro ambientali
373
216
Investimenti non produttivi
57
221
Imboschimento di terreni agricoli
17
225
Pagamenti per interventi silvoambientali
52
Documento di lavoro – settembre 2014
226
Ricostituzione del potenziale forestale e interventi
preventivi
155
227
Investimenti non produttivi
53
311
Diversificazione in attività non agricole
106
312
Sostegno alla creazione e allo sviluppo delle
microimprese
89
313
Incentivazione di attività turistiche
103
321
Servizi essenziali alle persone che vivono nei territori
rurali
78
322
Sviluppo e rinnovamento dei villaggi rurali
35
323
Sviluppo, tutela e riqualificazione del patrimonio
rurale
128
Lo strumento analitico sviluppato risulta utile nella fase in-itinere e ex post alla verifica
di coerenza degli interventi rispetto ai fabbisogni ambientali degli specifici contesti e
alla verifica di efficacia ambientale degli strumenti di attuazione, mentre nella fase exante può certamente rappresentare un supporto a vantaggio della selezione delle
azioni di individuazione di obiettivi e azioni ambientali così come di definizione degli
strumenti di integrazione ambientale, producendo oggettivi criteri di priorità,
meccanismi di condizionalità e/o premialità ecc. in relazione a specifici contesti.
I paragrafi successivi descrivono il processo di costruzione delle 8 rappresentazioni di
sensibilità ambientale del territorio regionale, rappresentando la sorgente di dati ed i
criteri di classificazione delle aree che per semplicità sono state raggruppate in sole 2
classi:
classe 1 - maggiore sensibilità ambientale
classe 2 - minore sensibilità ambientale rispetto ai diversi temi considerati.
La loro stesura rappresenta un primo contributo alla definizione delle sensibilità
ambientali e pur rimanendo valido l’approccio unitario al monitoraggio così come
definito dal PUMA, si potranno considerare e realizzare ulteriori elaborazioni,
aggiornamenti e verifiche a tali rappresentazioni al fine di consentire eventuali o
necessari adattamenti nel monitoraggio degli impatti di ogni specifico programma sui
territori e sull’ambiente.
Documento di lavoro – settembre 2014
4.2
1) Sensibilità del Territorio Regionale ai Rischi idrogeologici
Con il termine rischio idrogeologico si designa il rischio connesso all’instabilità dei
versanti (rischio di frana), dovuta alla loro particolare conformazione geologica e
geomorfologica, unitamente al rischio di esondazione di acque (rischio di alluvione) da
corsi fluviali in conseguenza di particolari condizioni ambientali, meteorologiche e
climatiche.
Tali condizioni coinvolgono le acque piovane e il loro ciclo idrologico, una volta cadute
al suolo, con possibili conseguenze sull'incolumità della popolazione e sull’integrità e la
sicurezza delle infrastrutture, delle attività produttive e di servizio presenti su un dato
territorio.
I rischi di frana e i rischi di alluvione sono spesso interrelati tra di loro poiché la
principale causa di instabilità dei versanti è data proprio dal verificarsi di eventi
meteorici estremi in grado di mobilizzare masse superficiali di rocce incoerenti e/o di
suolo attraverso imbibizione che causa variazioni di peso, densità e coesione di masse
instabili.
In regione Campania la particolare stratificazione di depositi di sabbie vulcaniche su
versanti calcarei acclivi provoca i fenomeni delle colate rapide di fango che
rappresentano uno dei maggiori rischi per le aree rurali abitate e per le infrastrutture di
trasporto
Il rischio idrogeologico, insieme al rischio sismico e al rischio vulcanico, costituisce uno
dei maggiori rischi presenti sul territorio della Regione Campania con una frequenza di
accadimento particolarmente elevata rispetto a quest’ultimi.
Documento di lavoro – settembre 2014
Per definire la sensibilità del territorio regionale ai rischi idrogeologici sono state
aggregate le superfici territoriali comunali interessate da fenomeni di dissesto
idrogeologico così come rappresentate nei Piani di Assetto Idrogeologico (PAI)
sviluppate dalle singole Autorità di Bacino con aggiornamento al 2010.
Superficie comunale interessata da pericolo di
frana
Superficie comunale interessata da pericolo di
esondazione fluviale
Regione Campania
Settore Difesa Suolo
(PAI 2010)
La classificazione dei comuni, secondo il loro grado di sensibilità ai rischi idrogeologici,
è stata prodotta attraverso una valutazione, espressa in percentuale, della superficie
territoriale comunale interessata dall’insieme dei fenomeni (classi di pericolosità di
esondazione e di franosità) producendo due distinte classi di sensibilità così come da
seguente prospetto:
Classe 1
Classe 2
comuni con un percentuale di territorio maggiore al 75%
comuni con una percentuale di territorio compresa fra 25% e 75%
L’elaborazione ha tenuto conto delle informazioni di pericolosità piuttosto che di rischio,
poiché quest’ultimo risulta particolarmente influenzato dalla sola presenza di
infrastrutture (edificato e viabilità) senza tenere conto della presenza di risorse
agroforestali ugualmente esposte ai fenomeni di instabilità del suolo e di esondabilità
dei fiumi e dei corsi d’acqua.
Inoltre, la regione Campania risulta esposta per oltre il 60% del suo territorio a
fenomeni di colata rapida di fango che rappresentano eventi strettamente condizionati
dalla presenza di coltri piroclastiche superficiali (sabbie vulcaniche pedogenizzate) che
si mobilizzano a seguito di eventi meteorici estremi e pertanto sono da considerare
fenomeni con caratteristiche sia gravitative che idrauliche.
Documento di lavoro – settembre 2014
4.3
2)Sensibilità del Territorio Regionale ai Rischi di inquinamento
Per definire la sensibilità ai rischi di inquinamento sono state considerate le superfici
territoriali interessate dal superamento degli standard previsti dalla normativa in
materia di bonifiche, tali superfici sono state dedotte dal Piano Regionale di Bonifica
(PRB) così come proposto nel documento pubblicato sul BURC n. 49 del 6 Agosto
2012.
Per rappresentare geograficamente tale sensibilità rispetto ai comuni
Superficie comunale interessata da fenomeni di
contaminazione
Regione Campania
Anagrafe PRB (2012)
Il PRB è lo strumento di programmazione e pianificazione previsto dalla normativa
vigente, attraverso cui la Regione, coerentemente con le normative nazionali e nelle
more della definizione dei criteri di priorità da parte di ISPRA (ex APAT), provvede ad
individuare i siti da bonificare presenti sul proprio territorio, a definire un ordine di
priorità degli interventi sulla base di una valutazione comparata del rischio ed a stimare
gli oneri finanziari necessari per le attività di bonifica.
L’introduzione del D.Lgs. n.152/06 ha apportato cambiamenti significativi alla disciplina
in materia di gestione dei siti contaminati, modificando definizioni, riparto di
competenze, iter procedurale, livelli di elaborazione progettuale ed obiettivi da
perseguire.
Documento di lavoro – settembre 2014
Con l’OPCM n.3849 del 19/02/10 la redazione del Piano Regionale di Bonifica è
rientrata tra le competenze ordinarie della Regione.
Nel PRB proposto, in coerenza con le definizioni della nuova normativa, ed al fine di
raggruppare i siti individuati in classi omogenee rispetto agli interventi da adottare, i siti
inseriti nel database sono stati raggruppati in 3 diversi elenchi:
1. Anagrafe dei siti da bonificare (ASB): contiene, ai sensi dell’art. 251 del D.Lgs.
n.152/06, l'elenco dei siti sottoposti ad intervento di bonifica e ripristino ambientale
nonché gli interventi realizzati nei siti medesimi;
2. Censimento dei siti potenzialmente contaminati (CSPC): contiene l’elenco di tutti i
siti di interesse regionale, per i quali sia stato già accertato il superamento delle CSC;
3. Censimento dei siti potenzialmente contaminati presenti nei siti di interesse
nazionale (CSPC SIN): contiene l’elenco di tutti i siti censiti e/o sub-perimetrati
ricadenti all’interno del perimetro provvisorio dei siti di interesse nazionale della
Regione Campania per i quali devono essere avviate, o sono già state avviate, le
procedure di caratterizzazione.
Si è proceduto poi a quantificare il totale della superficie territoriale comunale
interessata da fenomeni di contaminazione e a classificare i comuni in due classi di
sensibilità:
Classe 1
Classe 2
comuni con un percentuale di territorio maggiore allo 0,35%
comuni con una percentuale di territorio minore dello 0,35%
Documento di lavoro – settembre 2014
4.4
3) Sensibilità del Territorio Regionale agli Asset naturalistici
Per definire la sensibilità del territorio regionale agli Asset naturalistici sono state
aggregate le superfici territoriali interessate da misure di conservazione e gestione dei
sistemi naturali.
Con il termine Asset naturalistico, derivato dal linguaggio finanziario, si intende ogni
superficie di territorio regionale che rappresenta una risorsa, anche di carattere
economico, in termini di naturalità, biodiversità, paesaggio, etc.
Non a caso la definizione formale di asset in economia è quella di una risorsa,
controllata da una determinata entità, come risultato di azioni pregresse e dalla quale
sono attesi benefici economici futuri.
In particolare sono state prese in considerazione le aree interessate dalla Rete Natura
2000 unitamente alla presenza di aree protette (parchi) di interesse nazionale e
regionale:
Superficie comunale interessata dalla Rete
Natura 2000 (SIC e ZPS)
Superficie comunale interessata da Parchi
nazionali e regionali
Documento di lavoro – settembre 2014
MATTM;
Regione Campania
Successivamente si è proceduto a quantificare il totale della superficie territoriale
comunale interessata dall’insieme delle misure di conservazione e gestione e a
classificare i comuni in due classi di sensibilità secondo il seguente criterio:
Classe 1
Classe 2
comuni con un percentuale di territorio maggiore al 75%
comuni con una percentuale di territorio compresa fra 25% e 75%
Documento di lavoro – settembre 2014
4.5
4) Sensibilità del Territorio Regionale ai Cambiamenti climatici 1
(Dimensione socio-economica)
I cambiamenti climatici rappresentano un fenomeno attuale legato all’aumento delle
temperature atmosferiche che modificano i regimi delle precipitazioni, lo spessore e
l’estensione dei ghiacciai e dei nevai, contribuendo pertanto all’aumento progressivo
del livello medio globale del mare.
La previsione indica che tali cambiamenti continueranno e che gli eventi climatici
estremi all’origine di pericoli quali alluvioni e siccità diventeranno sempre più frequenti
e intensi con ovvie ripercussioni sull’agricoltura, sull’economia e sulla distribuzione
della popolazione.
Tra i paesi dell’Europa l’area a maggior vulnerabilità economica per le conseguenze
dei cambiamenti climatici è l’area mediterranea (Italia, Spagna e Grecia).
La definizione della sensibilità del territorio regionale ai cambiamenti climatici per la
sua componente o dimensione socio-economica è stata derivata dalla metodologia
“Regions 2020” in cui l’indice di vulnerabilità al cambiamento climatico a scala
comunale per le Regioni Convergenza viene determinato attraverso l’aggregazione di 5
indicatori. Tra questi i primi due riguardano i seguenti fenomeni:
1. Dipendenza del sistema economico locale dall’agricoltura e pesca
2. Dipendenza del sistema economico locale dal turismo
A seguito dei risultati prodotti da una sperimentazione del MATTM sul calcolo della
vulnerabilità al cambiamento climatico a livello comunale sono stati considerati gli indici
di vulnerabilità relativi ai settori Agricoltura e Turismo
Documento di lavoro – settembre 2014
Indice di vulnerabilità CC – Agricoltura
(Valore aggiunto lordo Agricoltura, silvicoltura,
caccia e pesca - % sul totale comunale)
Indice di vulnerabilità CC – Turismo
(Lavoratori impiegati in ristoranti, alberghi,
campeggi ed all. (% sul totale degli occupati)
La vulnerabilità al
cambiamento climatico dei
territori Obiettivo Convergenza
(MATTM – PON GAT 2012)
Si è proceduto poi a classificare i comuni in due classi di sensibilità:
Classe 1
Classe 2
comuni con un punteggio maggiore di 55
comuni con un punteggio tra 47 e 55
Documento di lavoro – settembre 2014
4.6
5)Sensibilità del Territorio
(Dimensione ambientale)
Regionale
ai
Cambiamenti
climatici
2
Anche per questa rappresentazione della sensibilità del territorio regionale ai
cambiamenti climatici per la sua componente o dimensione ambientale si è fatto
riferimento alla metodologia “Regions 2020” in cui l’indice di vulnerabilità al
cambiamento climatico a scala comunale per le Regioni Convergenza viene
determinato attraverso l’aggregazione di indicatori tra cui:
3. Evoluzione demografica della popolazione colpita dalle inondazioni
4. Popolazione residente in zone costiere a rischio di innalzamento del livello del mare
5. Territorio a rischio desertificazione
A seguito dei risultati prodotti da una sperimentazione del MATTM sul calcolo della
vulnerabilità al cambiamento climatico a livello comunale sono state aggregate le
superfici territoriali interessate da fenomeni di esondazione, desertificazione e a rischio
di erosione costiera utilizzate nell’ambito della sperimentazione del MATTM per il
calcolo della vulnerabilità al cambiamento climatico a livello comunale:
Superficie comunale interessata da giorni di
suolo secco > 86 all’anno
Superficie comunale interessata da pericolo
esondazione
La vulnerabilità al
cambiamento climatico dei
territori Obiettivo Convergenza
(MATTM – PON GAT 2012)
Documento di lavoro – settembre 2014
Superficie comunale interessata da pericolo di
erosione costiera
Si è proceduto poi a classificare i comuni in due classi di sensibilità:
Classe 1
Classe 2
comuni con un percentuale di territorio maggiore al 75%
comuni con una percentuale di territorio compresa fra 25% e 75%
Documento di lavoro – settembre 2014
4.7
6) Sensibilità del Territorio Regionale alla Qualità dell’aria
La valutazione della qualità dell’aria a scala locale su tutto il territorio regionale, e la
successiva zonizzazione, è stata realizzata dal Piano Regionale di Risanamento e
Mantenimento della Qualità dell’Aria, approvato con emendamenti dal Consiglio
Regionale della Campania il 27 giugno 2007, attraverso dati del monitoraggio della
qualità dell’aria integrati con una metodologia delle concentrazioni di inquinanti dell’aria
su tutto il territorio della regione.
Tale valutazione ha preso in considerazione: ossidi di zolfo, ossidi di azoto, particelle
sospese con diametro inferiore ai 10 µm, monossido di carbonio e benzene.
Le risultanze dell’attività di classificazione del territorio regionale, ai fini della gestione
della qualità dell’aria hanno individuato, come aggregazioni di comuni con
caratteristiche il più possibile omogenee, 4 zone di risanamento ed una zona di
osservazione (unitamente ad una zona di mantenimento).
Le zone di risanamento sono definite come quelle zone in cui almeno un inquinante
supera il limite più il margine di tolleranza fissato dalla legislazione. La zona di
osservazione è definita dal superamento del limite ma non del margine di tolleranza.
Per definire la sensibilità del territorio regionale alla Qualità dell’aria sono state
utilizzate le classificazioni del Piano Regionale di Risanamento e Mantenimento della
Qualità dell’Aria, considerando esclusivamente le Zone di risanamento e le Zone di
osservazione.
Documento di lavoro – settembre 2014
Comuni in Zone di risanamento della qualità
dell’aria
Comuni in Zone di osservazione della qualità
dell’aria
Regione Campania PRRMQA
(2007)
Si è proceduto poi a classificare i comuni in due classi di sensibilità:
Classe 1
Classe 2
comuni con un percentuale di territorio maggiore al 75%
comuni con una percentuale di territorio compresa fra 25% e 75%
Prima classe: comuni in Zone di risanamento della qualità dell’aria
Seconda classe: comuni in Zone di osservazione della qualità dell’aria
Documento di lavoro – settembre 2014
4.8
7) Sensibilità del Territorio Regionale alla qualità delle Risorse idriche
sotterranee
Per definire la sensibilità del territorio regionale alla qualità delle Risorse idriche
sotterranee sono state prese in considerazione informazioni provenienti dal Piano di
Tutela delle Acque della Regione Campania unitamente agli elaborati prodotti
nell’ambito dell’attuazione della Direttiva CEE 91/676) ed a informazioni prodotte in
attuazione alla Dir. CE 91/271 (ARPAC 2011).
Il mantenimento o il riequilibrio del bilancio idrico tra disponibilità e prelievi e la stima
delle caratteristiche di qualità dei corpi idrici sono i due obiettivi del Piano di Tutela
delle Acque (PTA) che rappresenta lo strumento di pianificazione introdotto dal decreto
152/99.
Il PTA contiene l'insieme delle misure necessarie alla tutela qualitativa e quantitativa
dei sistemi idrici, a scala regionale e di bacino idrografico.
Alla base del PTA vi è la conoscenza degli aspetti quantitativi e qualitativi della risorsa
idrica e dell’ambiente fluviale (andamenti temporali delle portate nei corsi d'acqua,
delle portate e dei livelli piezometrici negli acquiferi sotterranei, dei livelli idrici nei laghi,
etc).
Il Piano di Tutela delle Acque della Regione Campania è stato adottato con
Deliberazione 1220 del 6.07.2007 (art. 121, D.Lgs. 152/06)
La Giunta Regionale ha confermato con DGR n. 56/2013 le zone vulnerabili ai nitrati di
origine agricola precedentemente approvate (2003) adottando una nuova
Documento di lavoro – settembre 2014
perimetrazione, previa valutazione del Ministero dell'Ambiente e della DG Ambiente
della Commissione Europea.
Per zone vulnerabili ai nitrati si intendono “zone di territorio che scaricano direttamente
o indirettamente composti azotati di origine agricola o zootecnica in acque già
inquinate o che potrebbero esserlo in conseguenza di tali tipi di scarichi”.
Per definire la sensibilità sono state aggregate le superfici territoriali interessate da
deterioramento della qualità delle risorse idriche:
Superficie comunale interessata da
sensibili (ai sensi della Dir. CE 91/271)
Aree
Superficie comunale interessata da Zone
vulnerabili ai nitrati
Superficie comunale interessata da corpi idrici
sotterranei con stato chimico non buono
Regione Campania – PTA
(2007); ARPAC (2011)
Si è proceduto poi a quantificare il totale della superficie territoriale comunale
interessata dall’insieme dei fenomeni e a classificare i comuni in due classi di
sensibilità:
Classe 1
Classe 2
comuni con un percentuale di territorio maggiore al 75%
comuni con una percentuale di territorio compresa fra 25% e 75%
Documento di lavoro – settembre 2014
4.9 8) Sensibilità del Territorio Regionale alla qualità delle Risorse idriche
superficiali
Per definire la sensibilità sono stati presi in considerazione i comuni attraversati da
corpi idrici superficiali che presentano un deterioramento dello stato qualitativo delle
acque:
Comuni attraversati da corpi idrici superficiali
con stato ecologico scarso e cattivo
ARPAC (2011)
Comuni attraversati da corpi idrici superficiali
con stato chimico non buono
Si è proceduto poi a classificare i comuni nelle seguenti due classi di sensibilità:
Classe 1 comuni con corpi idrici con una delle caratteristiche di stato
Classe 2 comuni con corpi idrici con entrambe le caratteristiche di stato
caratteristiche di stato: stato ecologico scarso e cattivo o stato chimico non buono
Documento di lavoro – settembre 2014
4.10
Schede di analisi degli impatti di ogni singola misura del PSR sulle
diverse Sensibilità Ambientali
Il seguente paragrafo riporta le schede relative ad ogni misura con la rappresentazione
geografica dell’impatto delle misure sulle sostenibilità ambientali e l’elenco dei comuni
in cui gli interventi PSR intercettano ogni singola sensibilità associata.
Per ogni incrocio tra Misure e Sensibilità Ambientali viene riportato il valore di EM
successivamente rappresentato nella tabella sinottica finale.
Per maggiore comprensione viene qui di seguito riportata la tabella di incroci tra Misure
e Sensibilità Ambientali.
Misura
Descrizione
Impatto atteso
112
1-3
Insediamento di giovani agricoltori
112/121
1-3-6-8
(CLUSTER)
Prepensionamento degli imprenditori e dei
113
n.v.
lavoratori agricoli
114
Utilizzo dei servizi di consulenza
Avviamento dei servizi di assistenza alla gestione,
115
n.v.
di sostituzione e di consulenza aziendale
121
6-8
Ammodernamento delle aziende agricole
122
1-5-6
Accrescimento del valore economico delle foreste
Accrescimento del valore aggiunto dei prodotti
123
8
agricoli e forestali
Cooperazione per lo sviluppo di nuovi prodotti,
124
n.v.
processi e tecnologie nei settori agricolo e
alimentare e settore forestale
Infrastrutture
connesse
allo
sviluppo
e
125
1-8
all'adeguamento dell'agricoltura e della silvicoltura
Sostegno agli agricoltori per conformarsi alle
131
7-8
norme rigorose basate sulla legislazione
comunitaria
Sostegno agli agricoltori che partecipano ai sistemi
132
n.v.
di qualità alimentare
Sostegno alle associazioni di produttori per attività
133
n.v.
di informazione e promozione riguardo ai prodotti
che rientrano nei sistemi di qualità
Indennità a favore degli agricoltori delle zone
211
1 - 3- 5
montane
Indennità a favore degli agricoltori delle zone
212
1-3-5
caratterizzate da svantaggi naturali, diverse dalle
zone montane
214
2-5-8
Pagamenti agro ambientali
216
1 - 3- 5
Investimenti non produttivi
221
1–3-5
Imboschimento di terreni agricoli
223
1 – 3- 5
Imboschimento di superfici non agricole
225
1 – 3- 5
Pagamenti per interventi silvoambientali
Ricostituzione del potenziale forestale e interventi
226
3- 5 - 6
preventivi
227
1-3-5
Investimenti non produttivi
Documento di lavoro – settembre 2014
311
312
313
321
322
323
Misura
112
Diversificazione in attività non agricole
Sostegno alla creazione e allo sviluppo delle
microimprese
Incentivazione di attività turistiche
Servizi essenziali alle persone che vivono nei
territori rurali
Sviluppo e rinnovamento dei villaggi rurali
Sviluppo, tutela e riqualificazione del patrimonio
rurale
Descrizione
Insediamento di giovani agricoltori
4
4
4
4
n.v.
3-4
Impatto atteso
1-3
La misura prevede l’erogazione di un premio per incentivare il primo insediamento di
giovani in agricoltura. I beneficiari sono giovani agricoltori che non abbiano ancora
compiuto 40 anni che si insediano in azienda per la prima volta acquisendo la qualifica
di imprenditori agricoli, in forma di ditta individuale o di società di persone o di capitali,
nei 180 giorni antecedenti la data di presentazione della domanda.
La Misura 112 mira a favorire il ricambio generazionale degli imprenditori agricoli al fine
di:
– creare le premesse per il rilancio della produttività delle imprese attraverso il
miglioramento dell’efficienza aziendale;
Documento di lavoro – settembre 2014
– evitare lo spopolamento delle aree rurali.
Documento di lavoro – settembre 2014
Incrocio delle superfici dei comuni interessati dagli interventi della Misura 112 con
Sensibilità al Rischio Idrogeologico
Dati PUMA PSR 2007/2013 aggiornamento 2014
Gli interventi della Misura 112 ricadono nel territorio dei seguenti 14 comuni con classi
di Sensibilità al Rischio Idrogeologico di cui
11 in classe 1
3 in classe 2.
COMUNE
Bucciano
Casalduni
Castelpoto
Melizzano
Montecalvo Irpino
PR Classe
BN
2
BN
2
BN
2
BN
2
AV
2
Documento di lavoro – settembre 2014
Pago Veiano
Pimonte
Rutino
Salvitelle
San Giorgio la Molara
Solopaca
Torrecuso
Vico Equense
Faicchio
BN
NA
SA
SA
BN
BN
BN
NA
BN
2
1
1
2
2
2
2
1
2
L’indice approssimativo EM di efficacia della distribuzione degli interventi è il seguente:
1,2994
Documento di lavoro – settembre 2014
Incrocio delle superfici dei comuni interessati dagli interventi della Misura 112 con
Sensibilità agli Asset naturalistici
Dati PUMA PSR 2007/2013 aggiornamento 2014
Gli interventi della Misura 112 ricadono nel territorio dei seguenti 6 comuni con classi di
Sensibilità agli Asset naturalistici di cui
2 in classe 1
4 in classe 2.
COMUNE
PR Classe
Bucciano
BN
1
Pimonte
NA
1
San Lorenzello
BN
2
San Sossio Baronia AV
2
Solopaca
BN
2
Vico Equense
NA
2
Documento di lavoro – settembre 2014
L’indice approssimativo EM di efficacia della distribuzione degli interventi è il seguente:
0,5222
Documento di lavoro – settembre 2014
Misura
112/121
Descrizione
(CLUSTER)
Impatto atteso
1- 3 - 6 - 8
Il cluster misure 112 e 121 promuove congiuntamente il ricambio generazionale degli
imprenditori agricoli e il miglioramento dell’efficienza e della competitività aziendale.
Il cluster è, in particolare, finalizzato a sostenere, coerentemente con le disposizioni
della misura 121 “ammodernamento delle aziende agricole”, le seguenti tipologie di
investimento:
1. costruzione e/o ammodernamento di:
a) stalle e altri fabbricati zootecnici e relativi impianti;
b) serre e relativi impianti;
c) cantine e altri fabbricati per la trasformazione, per il confezionamento e per la
commercializzazione diretta dei prodotti agricoli, compreso il miele, e relativi
impianti;
2. piantagioni, compresi gli apprestamenti protettivi (solo piante legnose, compresi
interventi di manutenzione straordinaria per il ripristino della produttività degli impianti
e/o la loro riconversione) e boschi cedui con periodo di rotazione inferiore a 5 anni
(Specie Forestali a Rapido Accrescimento);
3. miglioramenti fondiari;
4. acquisto di macchine e attrezzature nuove;
5. interventi per il risparmio idrico, energetico e per l’utilizzo di fonti energetiche
rinnovabili e/o alternative (massimo 1 MegaWatt da riutilizzare totalmente in azienda) o
comunque tesi al miglioramento della qualità complessiva delle emissioni;
Documento di lavoro – settembre 2014
6. utilizzo di brevetti e licenze compreso l’acquisto di software di gestione.
La Misura interviene su tutte le macroaree PSR con distinzione sui comparti produttivi
Documento di lavoro – settembre 2014
Incrocio delle superfici dei comuni interessati dagli interventi della Misura Cluster 112121 con Sensibilità al Rischio Idrogeologico
Dati PUMA PSR 2007/2013 aggiornamento 2014
Gli interventi della Misura Cluster 112-121 ricadono nel territorio dei seguenti 154
comuni con classi di Sensibilità al Rischio Idrogeologico di cui
44 in classe 1
110 in classe 2.
COMUNE
PR Classe
Acerno
SA
1
Acerra
NA
2
Agropoli
SA
2
Albanella
SA
2
Altavilla Silentina
SA
2
Angri
SA
2
Documento di lavoro – settembre 2014
Apollosa
Ariano Irpino
Ascea
Bagnoli Irpino
Baselice
Bisaccia
Bonea
Boscotrecase
Bucciano
Buccino
Buonalbergo
Caggiano
Campagna
Campoli del Monte Taburno
Campora
Caposele
Casalbore
Casalduni
Casaluce
Casalvelino
Casamicciola Terme
Caselle in Pittari
Castel San Giorgio
Castelcivita
Castelfranci
Castelfranco in Miscano
Castelnuovo di Conza
Castelpoto
Castelvetere in Valfortore
Castelvetere sul Calore
Castiglione dei Genovesi
Cautano
Celle di Bulgheria
Ceppaloni
Ceraso
Cerreto Sannita
Cervinara
Chiusano San Domenico
Cicciano
BN
AV
SA
AV
BN
AV
BN
NA
BN
SA
BN
SA
SA
BN
SA
AV
AV
BN
CE
SA
NA
SA
SA
SA
AV
BN
SA
BN
BN
AV
SA
BN
SA
BN
SA
BN
AV
AV
NA
Documento di lavoro – settembre 2014
2
2
2
2
2
2
2
1
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
1
2
2
2
1
2
2
2
1
2
1
2
2
2
2
2
2
Cicerale
Circello
Colliano
Contrada
Controne
Corleto Monforte
Cusano Mutri
Domicella
Durazzano
Fisciano
Foglianise
Foiano di Val Fortore
Forchia
Forino
Forio
Fragneto l'Abate
Frasso Telesino
Furore
Futani
Giffoni Sei Casali
Giffoni Valle Piana
Gioi
Grazzanise
Greci
Guardia Sanframondi
Lacedonia
Laureana Cilento
Laurino
Laviano
Limatola
Mignano Monte Lungo
Minori
Moiano
Montano Antilia
Montecalvo Irpino
Montecorvino Pugliano
Montefalcone di Val Fortore
Monteforte Cilento
Monteforte Irpino
SA
BN
SA
AV
SA
SA
BN
AV
BN
SA
BN
BN
BN
AV
NA
BN
BN
SA
SA
SA
SA
SA
CE
AV
BN
AV
SA
SA
SA
BN
CE
SA
BN
SA
AV
SA
BN
SA
AV
Documento di lavoro – settembre 2014
1
2
2
2
2
2
2
2
2
1
2
2
1
1
2
2
2
1
1
1
1
1
1
1
2
2
1
2
2
2
2
1
2
1
2
1
2
1
2
Montesarchio
Montoro Inferiore
Montoro Superiore
Moschiano
Mugnano del Cardinale
Ogliastro Cilento
Oliveto Citra
Pago del Vallo di Lauro
Pago Veiano
Palma Campania
Palomonte
Pannarano
Paolisi
Paupisi
Perdifumo
Piaggine
Pietraroia
Pietrastornina
Pietravairano
Pisciotta
Pollica
Pontecagnano Faiano
Pontelatone
Quindici
Reino
Roccadaspide
Rutino
San Cipriano Picentino
San Giorgio la Molara
San Gregorio Magno
San Lorenzo Maggiore
San Mango sul Calore
San Marzano sul Sarno
San Mauro Cilento
San Pietro al Tanagro
Sant'Angelo a Scala
Sant'Angelo d'Alife
Santa Maria la Fossa
Sanza
BN
AV
AV
AV
AV
SA
SA
AV
BN
NA
SA
BN
BN
BN
SA
SA
BN
AV
CE
SA
SA
SA
CE
AV
BN
SA
SA
SA
BN
SA
BN
AV
SA
SA
SA
AV
CE
CE
SA
Documento di lavoro – settembre 2014
2
1
1
1
2
1
2
2
2
2
2
2
2
2
1
2
2
2
2
2
1
1
2
2
2
2
1
1
2
1
2
2
2
1
2
2
2
1
2
Savignano Irpino
Scafati
Scampitella
Senerchia
Serino
Serre
Solofra
Solopaca
Stella Cilento
Summonte
Taurano
Teggiano
Tocco Caudio
Torre Orsaia
Torrecuso
Trevico
Vallata
Vico Equense
Villa Literno
Visciano
Vitulano
Volturara Irpina
Zungoli
Faicchio
Avella
Rocca San Felice
Villamaina
Battipaglia
Montecorvino Rovella
Bellizzi
Ercolano
AV
SA
AV
AV
AV
SA
AV
BN
SA
AV
AV
SA
BN
SA
BN
AV
AV
NA
CE
NA
BN
AV
AV
BN
AV
AV
AV
SA
SA
SA
NA
1
2
1
2
2
2
1
2
1
2
2
2
2
1
2
2
2
1
2
2
2
2
2
2
2
2
2
1
1
1
1
L’indice approssimativo EM di efficacia della distribuzione degli interventi è il seguente:
0,8552
Documento di lavoro – settembre 2014
Incrocio delle superfici dei comuni interessati dagli interventi della Misura Cluster 112121 con Sensibilità agli Asset naturalistici
Dati PUMA PSR 2007/2013 aggiornamento 2014
Gli interventi della Misura Cluster 112-121 ricadono nel territorio dei seguenti 104
comuni con classi di Sensibilità agli Asset naturalistici di cui
32 in classe 1
72 in classe 2
COMUNE
PR Classe
Acerno
SA
1
Ascea
SA
1
Bagnoli Irpino
AV
1
Bonea
BN
2
Boscotrecase
NA
2
Bucciano
BN
1
Documento di lavoro – settembre 2014
Buonabitacolo
Calitri
Campagna
Campolattaro
Campora
Caposele
Casalvelino
Casamicciola Terme
Caselle in Pittari
Castelcivita
Castelpagano
Castelvetere in Valfortore
Castelvetere sul Calore
Castiglione dei Genovesi
Cautano
Celle di Bulgheria
Ceraso
Cerreto Sannita
Cervinara
Chiusano San Domenico
Cicerale
Colliano
Controne
Corleto Monforte
Cusano Mutri
Fisciano
Forchia
Forio
Frasso Telesino
Furore
Futani
Giffoni Sei Casali
Giffoni Valle Piana
Gioi
Laureana Cilento
Laurino
Laviano
Mignano Monte Lungo
Minori
SA
AV
SA
BN
SA
AV
SA
NA
SA
SA
BN
BN
AV
SA
BN
SA
SA
BN
AV
AV
SA
SA
SA
SA
BN
SA
BN
NA
BN
SA
SA
SA
SA
SA
SA
SA
SA
CE
SA
Documento di lavoro – settembre 2014
2
2
2
2
1
2
2
2
1
2
2
2
2
2
1
1
2
2
2
2
2
2
2
1
1
2
2
2
2
1
2
1
1
1
2
1
2
2
1
Moiano
Montano Antilia
Monteforte Cilento
Monteforte Irpino
Montella
Montoro Superiore
Morcone
Morra de Sanctis
Moschiano
Mugnano del Cardinale
Nusco
Padula
Pago del Vallo di Lauro
Pannarano
Paolisi
Paupisi
Perdifumo
Piaggine
Pietraroia
Pietrastornina
Pisciotta
Polla
Pollica
Pontelatone
Quindici
Roccadaspide
Roccamonfina
Sala Consilina
San Cipriano Picentino
San Gregorio Magno
San Lorenzello
San Martino Valle Caudina
San Mauro Cilento
San Pietro al Tanagro
San Sossio Baronia
Sant'Angelo a Scala
Sant'Anastasia
Sant'Angelo d'Alife
Santo Stefano del Sole
BN
SA
SA
AV
AV
AV
BN
AV
AV
AV
AV
SA
AV
BN
BN
BN
SA
SA
BN
AV
SA
SA
SA
CE
AV
SA
CE
SA
SA
SA
BN
AV
SA
SA
AV
AV
NA
CE
AV
Documento di lavoro – settembre 2014
2
2
1
2
2
2
2
2
1
2
2
2
2
2
2
2
1
1
1
1
1
2
1
2
1
2
1
2
2
2
2
2
1
2
2
2
2
2
2
Sanza
Sassano
Senerchia
Serino
Solofra
Solopaca
Sorbo Serpico
Stella Cilento
Summonte
Taurano
Teggiano
Tocco Caudio
Torrioni
Vico Equense
Visciano
Vitulano
Volturara Irpina
Avella
Montecorvino Rovella
Ercolano
SA
SA
AV
AV
AV
BN
AV
SA
AV
AV
SA
BN
AV
NA
NA
BN
AV
AV
SA
NA
1
2
2
2
2
2
2
1
2
1
2
1
2
2
2
2
1
2
2
2
L’indice approssimativo EM di efficacia della distribuzione degli interventi è il seguente:
0,8130
Documento di lavoro – settembre 2014
Incrocio delle superfici dei comuni interessati dagli interventi della Misura Cluster 112121 con Sensibilità alla Qualità dell'Aria
Dati PUMA PSR 2007/2013 aggiornamento 2014
Gli interventi della Misura Cluster 112-121 ricadono nel territorio dei seguenti 47
comuni con classi di Sensibilità alla Qualità dell'Aria di cui
28 in classe 1
32 in classe 2
COMUNE
PR Classe
Acerra
NA
1
Agropoli
SA
2
Airola
BN
2
Altavilla Irpina
AV
2
Angri
SA
1
Atripalda
AV
1
Documento di lavoro – settembre 2014
Avellino
Aversa
Benevento
Cardito
Casaluce
Cervinara
Cicciano
Colliano
Eboli
Fisciano
Giugliano in Campania
Grazzanise
Grottaminarda
Marigliano
Mondragone
Montella
Montesarchio
Mugnano del Cardinale
Napoli
Orta d'Atella
Palma Campania
Ponte
Pontecagnano Faiano
San Cipriano d'Aversa
San Marzano sul Sarno
Sant'Angelo dei Lombardi
Sant'Anastasia
Santa Maria Capua Vetere
Santa Maria La CaritÓ
Saviano
Scafati
Solofra
Sparanise
Telese Terme
Tocco Caudio
Villa Literno
Maddaloni
Avella
Battipaglia
AV
CE
BN
NA
CE
AV
NA
SA
SA
SA
NA
CE
AV
NA
CE
AV
BN
AV
NA
CE
NA
BN
SA
CE
SA
AV
NA
CE
NA
NA
SA
AV
CE
BN
BN
CE
CE
AV
SA
Documento di lavoro – settembre 2014
1
1
1
1
2
2
2
2
1
2
1
2
2
1
2
2
2
2
1
1
2
2
2
1
1
2
1
1
2
2
1
2
2
2
2
2
1
2
1
Montecorvino Rovella
Ercolano
SA
NA
1
1
L’indice approssimativo EM di efficacia della distribuzione degli interventi è il seguente:
0,6530
Documento di lavoro – settembre 2014
Incrocio delle superfici dei comuni interessati dagli interventi della Misura Cluster 112121 con Sensibilità alla Qualità delle Risorse idriche superficiali
Dati PUMA PSR 2007/2013 aggiornamento 2014
Gli interventi della Misura Cluster 112-121 ricadono nel territorio dei seguenti 68
comuni con classi di Sensibilità alla Qualità delle Risorse idriche superficiali di cui
8 in classe 1
60 in classe 2
COMUNE
PR Classe
Acerno
SA
2
Acerra
NA
2
Airola
BN
1
Altavilla Irpina
AV
2
Angri
SA
1
Atripalda
AV
2
Documento di lavoro – settembre 2014
Avellino
Benevento
Bucciano
Cairano
Calitri
Campagna
Capaccio
Caposele
Casaluce
Castelnuovo di Conza
Ceppaloni
Cesinali
Chianche
Colliano
Conza della Campania
Eboli
Francolise
Giffoni Valle Piana
Laviano
Lioni
Marigliano
Moiano
Mondragone
Montefredane
Montella
Monteverde
Montoro Inferiore
Montoro Superiore
Morra de Sanctis
Nusco
Oliveto Citra
Orta d'Atella
Padula
Paolisi
Polla
Pontecagnano Faiano
Prata di Principato Ultra
Pratola Serra
Roccamonfina
AV
BN
BN
AV
AV
SA
SA
AV
CE
SA
BN
AV
AV
SA
AV
SA
CE
SA
SA
AV
NA
BN
CE
AV
AV
AV
AV
AV
AV
AV
SA
CE
SA
BN
SA
SA
AV
AV
CE
Documento di lavoro – settembre 2014
2
2
1
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
1
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
1
2
2
2
2
2
Sala Consilina
San Leucio del Sannio
San Marzano sul Sarno
San Michele di Serino
San Nicola Manfredi
Sant'Agata dei Goti
Sant'Angelo a Cupolo
Sant'Angelo dei Lombardi
Santa Maria Capua Vetere
Santo Stefano del Sole
Sassano
Scafati
Senerchia
Serino
Serre
Solofra
Teano
Teggiano
Tufo
Villa Literno
Torella dei Lombardi
Battipaglia
Montecorvino Rovella
SA
BN
SA
AV
BN
BN
BN
AV
CE
AV
SA
SA
AV
AV
SA
AV
CE
SA
AV
CE
AV
SA
SA
2
2
1
2
2
1
2
2
2
2
2
1
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
L’indice approssimativo EM di efficacia della distribuzione degli interventi è il seguente:
1,3178
Documento di lavoro – settembre 2014
Misura
121
Descrizione
Ammodernamento delle aziende agricole
Impatto atteso
6–7–8
La misura ha l’obiettivo di migliorare la competitività delle aziende agricole e consente
di finanziare i seguenti investimenti:
1. costruzione e/o ammodernamento di:
a) stalle e altri fabbricati zootecnici e relativi impianti;
b) serre e relativi impianti;
c) cantine e altri fabbricati per la trasformazione, per il confezionamento e per la
commercializzazione diretta dei prodotti agricoli, compreso il miele, e relativi
impianti;
d) altri fabbricati agricoli (magazzini, depositi, ecc…) escluso le abitazioni;
2. piantagioni, compresi gli apprestamenti protettivi (solo piante legnose, compresi
interventi di manutenzione straordinaria per il ripristino della produttività degli impianti
e/o la loro riconversione) e boschi cedui con periodo di rotazione inferiore a 5 anni
(Specie Forestali a Rapido Accrescimento);
3. miglioramenti fondiari;
4. acquisto di macchine e attrezzature nuove;
5. interventi per il risparmio idrico, energetico e per l’utilizzo di fonti energetiche
rinnovabili e/o alternative (massimo 1 MegaWatt da riutilizzare totalmente in azienda) o
comunque tesi al miglioramento della qualità complessiva delle emissioni;
6. utilizzo di brevetti e licenze compreso l’acquisto di software di gestione.
In relazione alle priorità dell’Health Check, il Programma si propone di perseguire
Documento di lavoro – settembre 2014
le seguenti operazioni:
- Tecnologie risparmio idrico;
- Sostegno agli investimenti connessi alla produzione lattiero-casearia bovina;
- Miglioramento dell’efficienza energetica;
- Meccanismi di prevenzione contro gli effetti negativi di eventi estremi connessi al
clima.
La Misura interviene su tutte le macroaree PSR con distinzione sui comparti produttivi.
Documento di lavoro – settembre 2014
Incrocio delle superfici dei comuni interessati dagli interventi della Misura 121 con
Sensibilità alla Qualità dell'Aria
Dati PUMA PSR 2007/2013 aggiornamento 2014
Gli interventi della Misura 121 ricadono nel territorio dei seguenti 59 comuni con
Sensibilità alla Qualità dell'Aria di cui
28 in classe 1
31 in classe 2.
COMUNE
PR Classe
Acerra
NA
1
Afragola
NA
1
Agropoli
SA
2
Airola
BN
2
Altavilla Irpina
AV
2
Atripalda
AV
1
Documento di lavoro – settembre 2014
Avellino
Baiano
Benevento
Boscoreale
Caivano
Capua
Casal di Principe
Casandrino
Castellammare di Stabia
Cercola
Colliano
Curti
Eboli
Fisciano
Giugliano in Campania
Gragnano
Grazzanise
Grottaminarda
Macerata Campania
Marigliano
Mondragone
Montella
Montesarchio
Nola
Orta d'Atella
Pignataro Maggiore
Ponte
Pontecagnano Faiano
Pozzuoli
Qualiano
Quarto
Salerno
San Marcellino
San Tammaro
Sant'Angelo dei Lombardi
Sant'Anastasia
Scafati
Solofra
Telese Terme
AV
AV
BN
NA
NA
CE
CE
NA
NA
NA
SA
CE
SA
SA
NA
NA
CE
AV
CE
NA
CE
AV
BN
NA
CE
CE
BN
SA
NA
NA
NA
SA
CE
CE
AV
NA
SA
AV
BN
Documento di lavoro – settembre 2014
1
2
1
2
1
2
1
1
1
1
2
1
1
2
1
1
2
2
2
1
2
2
2
1
1
2
2
2
1
1
1
1
1
2
2
1
1
2
2
Tocco Caudio
Vallo della Lucania
Villa Literno
Avella
Battipaglia
Montecorvino Rovella
Palma Campania
Palma Campania
Sarno
Sarno
Striano
Striano
Torre del Greco
Torre del Greco
BN
SA
CE
AV
SA
SA
NA
NA
SA
SA
NA
NA
NA
NA
2
2
2
2
1
1
2
2
2
2
2
2
1
1
L’indice approssimativo EM di efficacia della distribuzione degli interventi è il seguente:
0,7257
Documento di lavoro – settembre 2014
Incrocio delle superfici dei comuni interessati dagli interventi della Misura 121 con
Sensibilità alla Qualità delle Risorse idriche sotterranee
Dati PUMA PSR 2007/2013 aggiornamento 2014
Gli interventi della Misura 121 ricadono nel territorio dei seguenti 60 comuni con
Sensibilità alla Qualità delle Risorse idriche sotterranee di cui
25 in classe 1
35 in classe 2.
COMUNE
PR Classe
Acerra
NA
1
Afragola
NA
1
Altavilla Silentina
SA
2
Bagnoli Irpino
AV
2
Baiano
AV
2
Benevento
BN
2
Documento di lavoro – settembre 2014
Boscoreale
Cairano
Caivano
Carinola
Casal di Principe
Casalvelino
Casamarciano
Casandrino
Castelnuovo Cilento
Cercola
Cicerale
Ciorlano
Conza della Campania
Flumeri
Frignano
Giugliano in Campania
Gricignano d'Aversa
Lauro
Macerata Campania
Magliano Vetere
Marigliano
Marzano di Nola
Nola
Orria
Orta d'Atella
Padula
Paduli
Palma Campania
Polla
Pozzuoli
Qualiano
Quarto
Roccarainola
Sala Consilina
San Marcellino
San Paolo Bel Sito
San Tammaro
San Vitaliano
Sant'Anastasia
NA
AV
NA
CE
CE
SA
NA
NA
SA
NA
SA
CE
AV
AV
CE
NA
CE
AV
CE
SA
NA
AV
NA
SA
CE
SA
BN
NA
SA
NA
NA
NA
NA
SA
CE
NA
CE
NA
NA
1
2
1
2
2
2
1
1
2
1
2
2
1
2
1
2
1
2
1
2
1
1
1
2
1
2
2
2
2
1
1
1
2
2
1
1
2
1
1
Documento di lavoro – settembre 2014
Sassano
Scafati
Scisciano
Stio
Striano
Teggiano
Torre del Greco
Vallo della Lucania
Villa di Briano
Villa Literno
Visciano
Avella
Sperone
Battipaglia
Bellizzi
SA
SA
NA
SA
NA
SA
NA
SA
CE
CE
NA
AV
AV
SA
SA
2
2
1
2
2
2
1
2
1
2
2
2
2
2
2
L’indice approssimativo EM di efficacia della distribuzione degli interventi è il seguente:
0,6793
Documento di lavoro – settembre 2014
Incrocio delle superfici dei comuni interessati dagli interventi della Misura 121 con
Sensibilità alla Qualità delle Risorse idriche superficiali
Dati PUMA PSR 2007/2013 aggiornamento 2014
Gli interventi della Misura 121 ricadono nel territorio dei 79 seguenti comuni con
Sensibilità alla Qualità delle Risorse idriche superficiali di cui
6 in classe 1
73 in classe 2
COMUNE
PR Classe
Acerno
SA
2
Acerra
NA
2
Airola
BN
1
Altavilla Irpina
AV
2
Aquilonia
AV
2
Atripalda
AV
2
Documento di lavoro – settembre 2014
Avellino
Benevento
Bucciano
Cairano
Caivano
Calabritto
Calitri
Campagna
Capaccio
Casal di Principe
Casamarciano
Castellammare di Stabia
Ceppaloni
Chianche
Colliano
Contursi Terme
Conza della Campania
Eboli
Falciano del Massico
Giffoni Valle Piana
Gricignano d'Aversa
Lioni
Manocalzati
Marigliano
Mondragone
Montefredane
Montella
Montoro Inferiore
Montoro Superiore
Nola
Nusco
Olevano sul Tusciano
Oliveto Citra
Orta d'Atella
Padula
Paolisi
Pertosa
Petruro Irpino
Polla
AV
BN
BN
AV
NA
AV
AV
SA
SA
CE
NA
NA
BN
AV
SA
SA
AV
SA
CE
SA
CE
AV
AV
NA
CE
AV
AV
AV
AV
NA
AV
SA
SA
CE
SA
BN
SA
AV
SA
Documento di lavoro – settembre 2014
2
2
1
2
2
2
2
2
2
2
2
1
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
1
2
2
2
Pontecagnano Faiano
Prata di Principato Ultra
Pratola Serra
Roccamonfina
Sala Consilina
San Leucio del Sannio
San Michele di Serino
San Nicola Manfredi
San Tammaro
Sant'Agata dei Goti
Sant'Angelo a Cupolo
Sant'Angelo dei Lombardi
Santa Lucia di Serino
Santo Stefano del Sole
Sassano
Scafati
Senerchia
Serino
Serre
Solofra
Teano
Teggiano
Teora
Tufo
Valva
Villa di Briano
Villa Literno
Torella dei Lombardi
Battipaglia
Montecorvino Rovella
Sarno
Sarno
Striano
Striano
SA
AV
AV
CE
SA
BN
AV
BN
CE
BN
BN
AV
AV
AV
SA
SA
AV
AV
SA
AV
CE
SA
AV
AV
SA
CE
CE
AV
SA
SA
SA
SA
NA
NA
2
2
2
2
2
2
2
2
2
1
2
2
2
2
2
1
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
L’indice approssimativo EM di efficacia della distribuzione degli interventi è il seguente:
1,4234
Documento di lavoro – settembre 2014
Documento di lavoro – settembre 2014
Misura
122
Descrizione
Accrescimento del valore economico delle foreste
Impatto atteso
1–5–6
La misura è finalizzata alla realizzazione di interventi strutturali e infrastrutturali per la
qualificazione della produzione legnosa regionale e la sua gestione in un’ottica
ecosostenibile.
In particolare l’aiuto è finalizzato a migliorare e accrescere significativamente il valore
economico delle foreste, attraverso azioni di diversificazione e riconversione produttiva,
promuovendo l’accesso a nuove opportunità di mercato, favorendo, nel contempo, la
gestione sostenibile e il ruolo multifunzionale delle risorse boschive
La misura mira alla realizzazione di interventi strutturali e infrastrutturali per la
qualificazione della produzione legnosa in Campania e della sua gestione in un’ottica
ecosostenibile così come richiesto dalla strategia forestale comunitaria.
E’ previsto il sostegno agli investimenti per:
– incrementare le produzioni legnose e quindi aumentare la produttività dei
complessi boscati;
– incentivare modalità di utilizzazioni forestali che prevedono bassi impatti
ambientali;
– migliorare i complessi boscati esistenti e le forme di governo anche a favore
delle fustaie e dei cedui composti laddove le condizioni pedoclimatiche lo
consentono;
Documento di lavoro – settembre 2014
–
–
migliorare le condizioni di utilizzo e la gestione sostenibile da un punto di vista
economico e ambientale dei boschi, mediante l’adeguamento ed il
rinnovamento del parco macchine utilizzato dagli operatori forestali;
razionalizzare l’organizzazione del lavoro forestale e migliorare la sicurezza
degli operatori.
Documento di lavoro – settembre 2014
Incrocio delle superfici dei comuni interessati dagli interventi della Misura 122 con
Sensibilità al Rischio Idrogeologico
Dati PUMA PSR 2007/2013 aggiornamento 2014
Gli interventi della Misura 122 ricadono nel territorio dei seguenti 6 comuni con classi di
Sensibilità al Rischio Idrogeologico tutti ricadenti nella classe 2, tranne uno.
COMUNE
Bisaccia
Laurino
Pago Veiano
San Giorgio la Molara
Sessa Cilento
Stio
PR Classe
AV
2
SA
2
BN
2
BN
2
SA
1
SA
2
Documento di lavoro – settembre 2014
L’indice approssimativo EM di efficacia della distribuzione degli interventi è il seguente:
3,8982
Documento di lavoro – settembre 2014
Gli interventi della Misura 122 non intersecano nessun comune con sensibilità
ambientale associata ai Cambiamenti Climatici - dimensione ambientale e alla
sensibilità ambientale associata alla Qualità dell’aria.
Documento di lavoro – settembre 2014
Misura
123
Descrizione
Accrescimento del valore aggiunto dei prodotti
agricoli e forestali
Impatto atteso
8
La misura mira ad incrementare il valore aggiunto dei prodotti agricoli e forestali
attraverso l’ammodernamento e il miglioramento dell’efficienza delle strutture
produttive ed al miglioramento delle performance ambientali, con particolare riguardo al
risparmio idrico ed energetico nonché all’utilizzo degli scarti di lavorazione;
Tra le tipologie di investimento ammesse:
3. interventi relativi alla cura ed al miglioramento dell’ambiente e del paesaggio nonché
alla produzione e utilizzazione di energia proveniente da fonti energetiche rinnovabili,
quali:
– acquisto ed installazione di generatori termici ad alto rendimento, alimentati da
biomasse vegetali;
13 opere, impianti, macchine ed attrezzature connessi alla produzione ed al
recupero di energia da fonti energetiche rinnovabili (solare, eolica, geotermica,
idraulica e da biomasse di origine vegetale);
13 opere, materiali ed essenze vegetali destinate alla realizzazione di siepi, viali
alberati, macchie arboree od altro, finalizzate anche alla riduzione dell’impatto
paesaggistico ed ambientale;
La misura, inoltre, in risposta alle nuove sfide individuate dall’Health Check persegue il
raggiungimento delle seguenti priorità:
13 adattamento ai cambiamenti climatici e mitigazione dei relativi effetti;
Documento di lavoro – settembre 2014
13 gestione delle risorse idriche;
13 misure di accompagnamento della ristrutturazione del settore lattiero-caseario.
Nell’ambito delle priorità Health Check sono finanziabili gli investimenti riguardanti le
tecnologie per il risparmio idrico e il miglioramento dell’efficienza energetica,quali:
• realizzazione/ristrutturazione di vasch e ed impianti per il recupero delle acque
meteoriche;
• utilizzo di materiali, per opere edili e impianti, che riducono la perdita di calore/freddo,
aumentando l’efficienza energetica
• introduzione di centrali termiche aziendali ad alto rendimento energetico (peril
riscaldamento e la produzione di acqua calda e vapore), che garantiscono, a parità di
energia termica prodotta, un minor consumo di combustibile fossile con conseguente
riduzione della emissione di CO2 pari ad almeno il 25%.
Documento di lavoro – settembre 2014
Incrocio delle superfici dei comuni interessati dagli interventi della Misura 123 con
Sensibilità delle Risorse idriche superficiali
Dati PUMA PSR 2007/2013 aggiornamento 2014
Gli interventi della Misura 123 ricadono nel territorio dei 16 seguenti comuni con classi
di Sensibilità delle Risorse idriche superficiali di cui
3 in classe 1
13 in classe 2.
COMUNE
PR Classe
Angri
SA
1
Atripalda
AV
2
Benevento
BN
2
Castelvolturno
CE
2
Eboli
SA
2
Falciano del Massico CE
2
Documento di lavoro – settembre 2014
Lioni
Nocera Inferiore
San Michele di Serino
Sarno
Scafati
Teggiano
Tufino
Tufo
Villa Literno
Battipaglia
AV
SA
AV
SA
SA
SA
NA
AV
CE
SA
2
1
2
2
1
2
2
2
2
2
L’indice approssimativo EM di efficacia della distribuzione degli interventi è il seguente:
3,3585
Documento di lavoro – settembre 2014
Misura
125
Descrizione
Infrastrutture
connesse
allo
sviluppo
e
all’adeguamento dell’agricoltura e della silvicoltura
Impatto atteso
1–8
Con la presente sottomisura s’intende potenziare gli interventi di infrastrutturazione in
ambito rurale al fine di rendere più agevoli le attività nelle aziende agricole e/o forestali
ed economicamente più convenenti, nonché concorrere al presidio del territorio
attraverso il miglioramento delle condizioni di vita degli operatori
sottomisura 1: gestione delle risorse idriche ad uso prevalentemente irriguo
sottomisura 2: acquedotti rurali e viabilità rurale e di servizio forestale
sottomisura 3: Approvvigionamento energetico
Gli ambiti territoriali di attuazione riguardano tutto il territorio regionale limitatamente
alle aree definite agricole (zona E) da strumenti urbanistici comunali.
Relativamente a questa tipologia di intervento è stabilito un ordine di priorità
decrescente per macroarea così distinto:
58 Macroarea A3 – D1 e D2
58 Macroaree C
58 Macroaree A1 – A2 – B
Documento di lavoro – settembre 2014
Incrocio delle superfici dei comuni interessati dagli interventi della Misura 125 con
Sensibilità al Rischio Idrogeologico
Dati PUMA PSR 2007/2013 aggiornamento 2014
Gli interventi della Misura 125 ricadono nel territorio dei seguenti 83 comuni con classi
di Sensibilità al Rischio Idrogeologico di cui
25 in classe 1
58 in classe 2.
COMUNE
PR Classe
Agropoli
SA
2
Altavilla Silentina
SA
2
Amalfi
SA
1
Atena Lucana
SA
2
Bagnoli Irpino
AV
2
Baselice
BN
2
Documento di lavoro – settembre 2014
Bisaccia
Buccino
Buonalbergo
Caggiano
Campora
Casalduni
rignano Spartano
Caselle in Pittari
Castel di Sasso
Castel San Lorenzo
Castelpoto
Castelvetere in Valfortore
Castelvetere sul Calore
Castiglione dei Genovesi
Cautano
Ceraso
Cerreto Sannita
Chiusano San Domenico
Cicerale
Circello
Cusano Mutri
Felitto
rigna di Val Fortore
Forino
Fragneto l’Abate
Giano Vetusto
Ginestra degli Schiavoni
Gioi
Gioia Sannitica
Lacedonia
Laureana Cilento
Laurino
Lustra
Minori
Montecorice
Montefalcone di Val Fortore
Monteforte Cilento
Monteforte Irpino
rignano Inferiore
AV
SA
BN
SA
SA
BN
SA
SA
CE
SA
BN
BN
AV
SA
BN
SA
BN
AV
SA
BN
BN
SA
BN
AV
BN
CE
BN
SA
CE
AV
SA
SA
SA
SA
SA
BN
SA
AV
AV
Documento di lavoro – settembre 2014
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
1
2
2
2
2
1
2
2
2
2
1
2
2
2
1
2
2
1
2
1
1
2
2
1
2
1
Nocera Superiore
Ogliastro Cilento
Oliveto Citra
Ospedaletto d’Alpinolo
Pannarano
Paupisi
Perito
Pietramelara
Pietraroia
Pietravairano
Praiano
rignano Cilento
Rocca d’Evandro
Roccadaspide
Rutino
Sacco
Salerno
Salvitelle
San Cipriano Picentino
San Giorgio la Molara
San Gregorio Magno
San Lupo
San Rufo
Sant’Angelo a Fasanella
Scampitella
Senerchia
Sessa Cilento
Sicignano degli Alburni
Stella Cilento
Torchiara
Tortorella
Trentinara
Vallesaccarda
Vitulano
Zungoli
Faicchio
Villamaina
Battipaglia
SA
SA
SA
AV
BN
BN
SA
CE
BN
CE
SA
SA
CE
SA
SA
SA
SA
SA
SA
BN
SA
BN
SA
SA
AV
AV
SA
SA
SA
SA
SA
SA
AV
BN
AV
BN
AV
SA
1
1
2
2
2
2
1
2
2
2
1
1
2
2
1
2
1
2
1
2
1
2
2
2
1
2
1
2
1
1
2
1
2
2
2
2
2
1
L’indice approssimativo EM di efficacia della distribuzione degli interventi è il seguente:
Documento di lavoro – settembre 2014
0,9461
Documento di lavoro – settembre 2014
Incrocio delle superfici dei comuni interessati dagli interventi della Misura 125 con
Sensibilità delle Risorse idriche superficiali
Dati PUMA PSR 2007/2013 aggiornamento 2014
Gli interventi della Misura 125 ricadono nel territorio dei seguenti 21 comuni con classi
di Sensibilità alla Qualità delle Risorse idriche superficiali, tutti ricadenti nella classe 2.
COMUNE
PR Classe
Altavilla Irpina
AV
2
Aquilonia
AV
2
Atena Lucana
SA
2
Capaccio
SA
2
Eboli
SA
2
Francolise
CE
2
Manocalzati
AV
2
Documento di lavoro – settembre 2014
Montefredane
Montoro Inferiore
Nusco
Oliveto Citra
Petruro Irpino
Prata di Principato Ultra
Sala Consilina
San Leucio del Sannio
San Nicola Manfredi
Sant'Angelo a Cupolo
Santa Lucia di Serino
Senerchia
Tufo
Battipaglia
AV
AV
AV
SA
AV
AV
SA
BN
BN
BN
AV
AV
AV
SA
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
L’indice approssimativo EM di efficacia della distribuzione degli interventi è il seguente:
0,7408
Documento di lavoro – settembre 2014
Misura
131
Descrizione
Sostegno agli agricoltori per conformarsi alle
norme rigorose basate sulla legislazione
comunitaria
Impatto atteso
7-8
La Misura intende sostenere le imprese agricole tenute al rispetto di norme di recente
introduzione finalizzate a:
• salvaguardare la qualità delle acque superficiali e di falda nonché dei terreni agricoli
ricadenti nelle zone vulnerabili ai nitrati di origine agricola (DGR 700/2003, ai sensi
dell’art. 19 e dell’allegato VII del Dlgvo n. 152/99), attraverso una razionale
utilizzazione agronomica dei liquami zootecnici provenienti dalle imprese agricole
presenti nelle zone vulnerabili suddette;
• salvaguardare la qualità delle acque superficiali e di falda e dei terreni agricoli
attraverso una razionale utilizzazione agronomica delle sostanze fertilizzanti e
ammendanti contenute nelle acque di vegetazione e nelle sanse umide provenienti
esclusivamente da frantoi oleari ubicati nel territorio regionale.
La Misura trova attuazione nelle aree regionali di seguito indicate per ciascuna
tipologia di intervento.
Area tipologia a) - Zone vulnerabili ai nitrati di origine agricola, così come individuate
dalla DGR 700/2003;
Area tipologia c) - Intero territorio regionale.
Gli interventi della Misura 131 non intersecano nessun comune con sensibilità
ambientale associata.
Documento di lavoro – settembre 2014
Documento di lavoro – settembre 2014
Misura
211
Descrizione
Indennità a favore degli agricoltori delle zone
montane
Impatto atteso
1 - 3- 5
La misura finanzia un'indennità per Ha di SAU per aziende ubicate nelle zone
classificate come montane (ai sensi dell’art. 3, par. 3 della direttiva 75/268/CEE),
limitatamente a quella parte di superficie ricadente in tali aree.
L’area d’intervento della Misura 211 è rappresentata dalle zone classificate come
montane del territorio regionale (art. 3 par. 3 della direttiva 75/268/CEE).
Dettaglio particellare
Documento di lavoro – settembre 2014
Documento di lavoro – settembre 2014
Incrocio delle superfici dei comuni interessati dagli interventi della Misura 211 con
Sensibilità al Rischio Idrogeologico
Dati PUMA PSR 2007/2013 aggiornamento 2014
Gli interventi della Misura 211 ricadono nel territorio dei seguenti 164 comuni con classi
di Sensibilità al Rischio Idrogeologico di cui
49 in classe 1
115 in classe 2.
COMUNE
PR Classe
Acerno
SA
1
Apollosa
BN
2
Ariano Irpino
AV
2
Arpaise
BN
2
Ascea
SA
2
Atena Lucana
SA
2
Auletta
SA
2
Documento di lavoro – settembre 2014
Bagnoli Irpino
Baiano
Baronissi
Baselice
Bisaccia
Bonea
Bucciano
Buccino
Buonalbergo
Caggiano
Calabritto
Calvanico
Campagna
Campora
Cannalonga
Caposele
Capriati a Volturno
Casalbore
Casaletto Spartano
Caselle in Pittari
Castelcivita
Castelfranci
Castelfranco in Miscano
Castelnuovo di Conza
Castelpoto
Castelvetere in Valfortore
Castelvetere sul Calore
Castiglione dei Genovesi
Cautano
Celle di Bulgheria
Centola
Ceppaloni
Ceraso
Cerreto Sannita
Cervinara
Chiusano San Domenico
Cicerale
Circello
Colliano
Contursi Terme
Corleto Monforte
Cuccaro Vetere
Cusano Mutri
Fisciano
Foiano di Val Fortore
Forino
AV
AV
SA
BN
AV
BN
BN
SA
BN
SA
AV
SA
SA
SA
SA
AV
CE
AV
SA
SA
SA
AV
BN
SA
BN
BN
AV
SA
BN
SA
SA
BN
SA
BN
AV
AV
SA
BN
SA
SA
SA
SA
BN
SA
BN
AV
Documento di lavoro – settembre 2014
2
2
1
2
2
2
2
2
2
2
2
1
2
2
1
2
2
2
2
2
2
2
2
1
2
2
2
1
2
1
2
2
2
2
2
2
1
2
2
2
2
1
2
1
2
1
Frasso Telesino
Futani
Giffoni Sei Casali
Giffoni Valle Piana
Ginestra degli Schiavoni
Gioi
Gioia Sannitica
Giungano
Greci
Lacedonia
Laureana Cilento
Laurino
Laurito
Lauro
Laviano
Letino
Liberi
Lustra
Magliano Vetere
Mercogliano
Moiano
Molinara
Montaguto
Montano Antilia
Montecalvo Irpino
Montecorice
Montefalcone di Val Fortore
Monteforte Cilento
Monteforte Irpino
Montoro Inferiore
Montoro Superiore
Morigerati
Moschiano
Mugnano del Cardinale
Novi Velia
Ogliastro Cilento
Olevano sul Tusciano
Oliveto Citra
Omignano
Orria
Palomonte
Pannarano
Perdifumo
Perito
Petina
Piaggine
BN
SA
SA
SA
BN
SA
CE
SA
AV
AV
SA
SA
SA
AV
SA
CE
CE
SA
SA
AV
BN
BN
AV
SA
AV
SA
BN
SA
AV
AV
AV
SA
AV
AV
SA
SA
SA
SA
SA
SA
SA
BN
SA
SA
SA
SA
Documento di lavoro – settembre 2014
2
1
1
1
2
1
2
2
1
2
1
2
1
2
2
2
2
1
2
2
2
2
1
1
2
2
2
1
2
1
1
1
1
2
1
1
1
2
2
1
2
2
1
1
2
2
Pietraroia
Pietrastornina
Pisciotta
Pollica
Postiglione
Prignano Cilento
Quindici
Ricigliano
Roccagloriosa
Roccarainola
Rofrano
Romagnano al Monte
Rutino
Sacco
Salento
Salvitelle
San Giorgio la Molara
San Giovanni a Piro
San Gregorio Magno
San Gregorio Matese
San Lupo
San Mango sul Calore
San Mauro Cilento
San Mauro la Bruca
San Rufo
Sant'Angelo a Scala
Sant'Angelo a Fasanella
Sant'Angelo d'Alife
Sant'Arsenio
Santa Marina
Santomenna
Sanza
Sapri
Sassinoro
Savignano Irpino
Senerchia
Serino
Serramezzana
Sessa Cilento
Sicignano degli Alburni
Solofra
Stella Cilento
Stio
Summonte
Taurano
Teggiano
BN
AV
SA
SA
SA
SA
AV
SA
SA
NA
SA
SA
SA
SA
SA
SA
BN
SA
SA
CE
BN
AV
SA
SA
SA
AV
SA
CE
SA
SA
SA
SA
SA
BN
AV
AV
AV
SA
SA
SA
AV
SA
SA
AV
AV
SA
Documento di lavoro – settembre 2014
2
2
2
1
2
1
2
2
1
2
1
2
1
2
2
2
2
2
1
2
2
2
1
2
2
2
2
2
2
1
2
2
2
2
1
2
2
1
1
2
1
1
2
2
2
2
Tocco Caudio
Torchiara
Torraca
Torre Orsaia
Tortorella
Trentinara
Trevico
Vallata
Vallo della Lucania
Valva
Vibonati
Visciano
Vitulano
Volturara Irpina
Zungoli
Faicchio
Avella
Rocca San Felice
Montecorvino Rovella
BN
SA
SA
SA
SA
SA
AV
AV
SA
SA
SA
NA
BN
AV
AV
BN
AV
AV
SA
2
1
2
1
2
1
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
1
L’indice approssimativo EM di efficacia della distribuzione degli interventi è il seguente:
1,7758
Documento di lavoro – settembre 2014
Incrocio delle superfici dei comuni interessati dagli interventi della Misura 211 con
Sensibilità agli Asset naturalistici
Dati PUMA PSR 2007/2013 aggiornamento 2014
Gli interventi della Misura 211 ricadono nel territorio dei seguenti 137 comuni con classi
di Sensibilità agli Asset naturalistici di cui
55 in classe 1
82 in classe 2.
COMUNE
PR Classe
Acerno
SA
1
Aquilonia
AV
2
Ascea
SA
1
Atena Lucana
SA
2
Auletta
SA
2
Bagnoli Irpino
AV
1
Baiano
AV
2
Documento di lavoro – settembre 2014
Bonea
Bucciano
Buonabitacolo
Calabritto
Calitri
Calvanico
Camerota
Campagna
Campora
Cannalonga
Caposele
Capriati a Volturno
Casaletto Spartano
Caselle in Pittari
Castelcivita
Castello Matese
Castelpagano
Castelvetere in Valfortore
Castelvetere sul Calore
Castiglione dei Genovesi
Cautano
Celle di Bulgheria
Centola
Ceraso
Cerreto Sannita
Cervinara
Chiusano San Domenico
Cicerale
Colliano
Corleto Monforte
Cuccaro Vetere
Cusano Mutri
Fisciano
Frasso Telesino
Futani
Gallo Matese
Giffoni Sei Casali
Giffoni Valle Piana
Gioi
Gioia Sannitica
Laureana Cilento
Laurino
Laurito
Lauro
Laviano
Letino
BN
BN
SA
AV
AV
SA
SA
SA
SA
SA
AV
CE
SA
SA
SA
CE
BN
BN
AV
SA
BN
SA
SA
SA
BN
AV
AV
SA
SA
SA
SA
BN
SA
BN
SA
CE
SA
SA
SA
CE
SA
SA
SA
AV
SA
CE
Documento di lavoro – settembre 2014
2
1
2
1
2
1
1
2
1
1
2
2
1
1
2
1
2
2
2
2
1
1
1
2
2
2
2
2
2
1
1
1
2
2
2
1
1
1
1
2
2
1
2
2
2
1
Liberi
Lustra
Magliano Vetere
Mercogliano
Moiano
Montano Antilia
Montecorice
Monteforte Cilento
Monteforte Irpino
Montella
Montoro Superiore
Morcone
Morigerati
Morra de Sanctis
Moschiano
Mugnano del Cardinale
Novi Velia
Nusco
Olevano sul Tusciano
Omignano
Orria
Ottati
Padula
Pannarano
Perdifumo
Perito
Petina
Piaggine
Piedimonte Matese
Pietraroia
Pietrastornina
Pisciotta
Polla
Pollica
Postiglione
Quindici
Roccagloriosa
Roccarainola
Rofrano
Sacco
Sala Consilina
Salento
San Giovanni a Piro
San Gregorio Magno
San Gregorio Matese
San Lorenzello
CE
SA
SA
AV
BN
SA
SA
SA
AV
AV
AV
BN
SA
AV
AV
AV
SA
AV
SA
SA
SA
SA
SA
BN
SA
SA
SA
SA
CE
BN
AV
SA
SA
SA
SA
AV
SA
NA
SA
SA
SA
SA
SA
SA
CE
BN
Documento di lavoro – settembre 2014
2
2
1
2
2
2
1
1
2
2
2
2
1
2
1
2
1
2
2
2
1
1
2
2
1
2
1
1
1
1
1
1
2
1
2
1
2
2
1
1
2
2
2
2
1
2
San Lupo
San Martino Valle Caudina
San Mauro Cilento
San Mauro la Bruca
San Nicola Baronia
San Potito Sannitico
San Rufo
San Sossio Baronia
Sant'Angelo a Scala
Sant'Angelo a Fasanella
Sant'Angelo d'Alife
Sant'Arsenio
Santo Stefano del Sole
Sanza
Sassano
Senerchia
Serino
Serramezzana
Sessa Cilento
Sicignano degli Alburni
Solofra
Sorbo Serpico
Stella Cilento
Stio
Summonte
Taurano
Teggiano
Tocco Caudio
Torraca
Tortorella
Trentinara
Vallo della Lucania
Valva
Visciano
Vitulano
Volturara Irpina
Avella
Montecorvino Rovella
BN
AV
SA
SA
AV
CE
SA
AV
AV
SA
CE
SA
AV
SA
SA
AV
AV
SA
SA
SA
AV
AV
SA
SA
AV
AV
SA
BN
SA
SA
SA
SA
SA
NA
BN
AV
AV
SA
2
2
1
1
2
2
2
2
2
1
2
2
2
1
2
2
2
1
2
2
2
2
1
1
2
1
2
1
2
2
1
2
2
2
2
1
2
2
L’indice approssimativo EM di efficacia della distribuzione degli interventi è il seguente:
2,0557
Documento di lavoro – settembre 2014
Incrocio delle superfici dei comuni interessati dagli interventi della Misura 211 con
Sensibilità ai Cambiamenti Climatici - dimensione ambientale
Dati PUMA PSR 2007/2013 aggiornamento 2014
Gli interventi della Misura 211ricadono nel territorio dei seguenti 9 comuni con classi di
Sensibilità ai Cambiamenti Climatici - dimensione ambientale tutti ricadenti nella
classe 2.
COMUNE
Camerota
Foiano di Val Fortore
Molinara
San Bartolomeo in Galdo
San Lupo
San Nicola Baronia
Sant'Arsenio
PR Classe
SA
2
BN
2
BN
2
BN
2
BN
2
AV
2
SA
2
Documento di lavoro – settembre 2014
Trevico
Vitulano
AV
BN
2
2
L’indice approssimativo EM di efficacia della distribuzione degli interventi è il seguente:
0,2973
Documento di lavoro – settembre 2014
Misura
212
Descrizione
Indennità a favore degli agricoltori delle zone
caratterizzate da svantaggi naturali, diverse dalle
zone montane
Impatto atteso
1-3-5
La misura finanzia un aiuto diretto al reddito degli agricoltori con azienda ubicata nelle
zone svantaggiate, come classificate ai sensi dell’art. 3, paragrafi 4 e 5 della direttiva
75/268/CEE, con l’obiettivo di:
• limitare il fenomeno dell’abbandono delle superfici agricole e contribuire a mantenere
comunità rurali vitali;
• garantire, attraverso la presenza delle attività agricole, la conservazione dello spazio
naturale e dell’ambiente.
L’area d’intervento della Misura 211 è rappresentata dalle zone svantaggiate del
territorio regionale, come classificate ai sensi dell’art. 3, paragrafi 4 e 5 della direttiva
75/268/CEE
Documento di lavoro – settembre 2014
Documento di lavoro – settembre 2014
Incrocio delle superfici dei comuni interessati dagli interventi della Misura 212 con
Sensibilità al Rischio Idrogeologico
Dati PUMA PSR 2007/2013 aggiornamento 2014
Gli interventi della Misura 212 ricadono nel territorio dei seguenti 43 comuni con classi
di Sensibilità al Rischio Idrogeologico di cui
9 in classe 1
34in classe 2.
COMUNE
PR Classe
Albanella
SA
2
Altavilla Silentina
SA
2
Aquara
SA
2
Atena Lucana
SA
2
Bellosguardo
SA
2
Buccino
SA
2
Buonalbergo
BN
2
Documento di lavoro – settembre 2014
Caggiano
Casalduni
Castel San Lorenzo
Castelfranci
Castellammare di Stabia
Cava dei Tirreni
Colliano
Controne
Contursi Terme
Felitto
Fragneto l'Abate
Furore
Gragnano
Mignano Monte Lungo
Minori
Montecalvo Irpino
Monteforte Irpino
Pago Veiano
Palomonte
Pertosa
Pimonte
Ravello
Reino
Roccadaspide
Roscigno
San Lupo
San Mango sul Calore
San Pietro al Tanagro
San Pietro Infine
Sant'Arsenio
Scala
Serre
Teggiano
Tramonti
Vietri sul Mare
Villamaina
SA
BN
SA
AV
NA
SA
SA
SA
SA
SA
BN
SA
NA
CE
SA
AV
AV
BN
SA
SA
NA
SA
BN
SA
SA
BN
AV
SA
CE
SA
SA
SA
SA
SA
SA
AV
2
2
2
2
2
1
2
2
2
2
2
1
1
2
1
2
2
2
2
2
1
1
2
2
2
2
2
2
2
2
1
2
2
1
1
2
L’indice approssimativo EM di efficacia della distribuzione degli interventi è il seguente:
1,1640
Documento di lavoro – settembre 2014
Incrocio delle superfici dei comuni interessati dagli interventi della Misura 212 con
Sensibilità agli Asset naturalistici
Dati PUMA PSR 2007/2013 aggiornamento 2014
Gli interventi della Misura 212 ricadono nel territorio dei seguenti 33 comuni con classi
di Sensibilità agli Asset naturalistici di cui
10 in classe 1
23 in classe 2
COMUNE
PR Classe
Aquara
SA
2
Atena Lucana
SA
2
Bellosguardo
SA
1
Campolattaro
BN
2
Castellammare di Stabia NA
2
Cava dei Tirreni
SA
2
Colliano
SA
2
Documento di lavoro – settembre 2014
Conca della Campania
Controne
Felitto
Furore
Gragnano
Mignano Monte Lungo
Minori
Monteforte Irpino
Pimonte
Polla
Presenzano
Ravello
Roccadaspide
Roccamonfina
Roscigno
Sala Consilina
San Lupo
San Pietro al Tanagro
San Pietro Infine
Sant'Arsenio
Scala
Sorbo Serpico
Teggiano
Tora e Piccilli
Tramonti
Vietri sul Mare
CE
SA
SA
SA
NA
CE
SA
AV
NA
SA
CE
SA
SA
CE
SA
SA
BN
SA
CE
SA
SA
AV
SA
CE
SA
SA
2
2
1
1
2
2
1
2
1
2
2
1
2
1
1
2
2
2
2
2
1
2
2
2
1
2
L’indice approssimativo EM di efficacia della distribuzione degli interventi è il seguente:
1,2670
Documento di lavoro – settembre 2014
Incrocio delle superfici dei comuni interessati dagli interventi della Misura 212 con
Sensibilità ai Cambiamenti Climatici - dimensione ambientale
Dati PUMA PSR 2007/2013 aggiornamento 2014
Gli interventi della Misura 212 ricadono nel territorio dei seguenti 5 comuni con classi di
Sensibilità ai Cambiamenti Climatici - dimensione ambientale tutti ricadenti nella
classe 2.
COMUNE
PR Classe
Castellammare di Stabia NA
2
San Lupo
BN
2
San Pietro al Tanagro
SA
2
Sant'Arsenio
SA
2
Serre
SA
2
L’indice approssimativo EM di efficacia della distribuzione degli interventi è il seguente:
0,5728
Documento di lavoro – settembre 2014
Documento di lavoro – settembre 2014
Misura
214
Descrizione
Pagamenti agro ambientali
Impatto atteso
2-5-7-8
La Misura comprende le seguenti tipologie di intervento:
A. Agricoltura integrata
B. Agricoltura biologica.
C. Mantenimento sostanza organica.
D. Azioni extra buone condizioni agronomiche ed ambientali (Pratiche agronomiche
conservative; Sostegno al pascolo estensivo in aree destinate al pascolo)
E. Allevamento di specie animali in via d’estinzione.
F. Allevamento di specie vegetali autoctone in via d’estinzione.
G. Conservazione di ceppi centenari di vite.
L’azione si applica su tutto il territorio regionale, tuttavia trova priorità di attuazione alta
nel raggruppamento di alcune macroaree a seconda della tipologia di intervento
Documento di lavoro – settembre 2014
Documento di lavoro – settembre 2014
Incrocio delle superfici dei comuni interessati dagli interventi della Misura 214 con
Sensibilità al Rischio di inquinamento
Dati PUMA PSR 2007/2013 aggiornamento 2014
Gli interventi della Misura 214 ricadono nel territorio dei seguenti 105 comuni con classi
di Sensibilità al Rischio di inquinamento di cui
10 in classe
95 in classe.
COMUNE
PR Classe
Agropoli
SA
2
Ailano
CE
2
Airola
BN
2
Altavilla Irpina
AV
2
Andretta
AV
2
Apice
BN
2
Documento di lavoro – settembre 2014
Apollosa
Ariano Irpino
Ascea
Avellino
Bacoli
Baronissi
Baselice
Bellosguardo
Benevento
Caggiano
Caiazzo
Caivano
Calvi
Campolattaro
Campoli del Monte Taburno
Capua
Casalbore
Casalduni
Casalnuovo di Napoli
Casamarciano
Casamicciola Terme
Caserta
Castelfranco in Miscano
Castellabate
Castellammare di Stabia
Cautano
Cava dei Tirreni
Celle di Bulgheria
Centola
Ceppaloni
Circello
Colle Sannita
Cusano Mutri
Durazzano
Foglianise
Fragneto Monforte
Giffoni Valle Piana
Gioi
Gioia Sannitica
Giugliano in Campania
Giungano
Lacedonia
Laureana Cilento
Luogosano
Magliano Vetere
Marcianise
BN
AV
SA
AV
NA
SA
BN
SA
BN
SA
CE
NA
BN
BN
BN
CE
AV
BN
NA
NA
NA
CE
BN
SA
NA
BN
SA
SA
SA
BN
BN
BN
BN
BN
BN
BN
SA
SA
CE
NA
SA
AV
SA
AV
SA
CE
Documento di lavoro – settembre 2014
2
2
2
2
1
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
1
2
2
1
2
2
1
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
1
2
2
2
2
2
1
Melizzano
Montecorice
Montecorvino Pugliano
Montefalcone di Val Fortore
Monteforte Irpino
Montefredane
Montesarchio
Napoli
Nola
Novi Velia
Ogliastro Cilento
Oliveto Citra
Pago Veiano
Pannarano
Pastorano
Pietraroia
Polla
Pompei
Ponte
Pozzuoli
Roccagloriosa
Rutino
Sacco
Sala Consilina
Salento
Salerno
San Bartolomeo in Galdo
San Cipriano Picentino
San Giorgio del Sannio
San Lupo
San Mango Piemonte
San Marco dei Cavoti
San Mauro la Bruca
San Pietro al Tanagro
San Tammaro
Santa Marina
Sapri
Sessa Aurunca
Sessa Cilento
Solopaca
Stella Cilento
Stio
Taurasi
Teano
Torchiara
Torre Orsaia
BN
SA
SA
BN
AV
AV
BN
NA
NA
SA
SA
SA
BN
BN
CE
BN
SA
NA
BN
NA
SA
SA
SA
SA
SA
SA
BN
SA
BN
BN
SA
BN
SA
SA
CE
SA
SA
CE
SA
BN
SA
SA
AV
CE
SA
SA
Documento di lavoro – settembre 2014
2
2
1
2
2
2
2
1
2
2
2
2
2
2
2
2
2
1
2
1
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
Torrecuso
Tortorella
Venticano
Villa Literno
Vitulano
Puglianello
Frigento
BN
SA
AV
CE
BN
BN
AV
2
2
2
2
2
2
2
L’indice approssimativo EM di efficacia della distribuzione degli interventi è il seguente:
1,2073
Documento di lavoro – settembre 2014
Incrocio delle superfici dei comuni interessati dagli interventi della Misura 214 con
Sensibilità ai Cambiamenti Climatici - dimensione ambientale
Dati PUMA PSR 2007/2013 aggiornamento 2014
Gli interventi della Misura 214 ricadono nel territorio dei seguenti 49 comuni con classi
di Sensibilità ai Cambiamenti Climatici - dimensione ambientale di cui
7 in classe 1
42 in classe 2.
COMUNE
PR Classe
Acerra
NA
2
Amorosi
BN
2
Angri
SA
2
Bacoli
NA
2
Boscoreale
NA
2
Caivano
NA
2
Calvi
BN
1
Documento di lavoro – settembre 2014
Camerota
Camposano
Cancello e Arnone
Capua
Casal di Principe
Casaluce
Casalvelino
Castel Campagnano
Castellammare di Stabia
Castelvolturno
Cicciano
Cimitile
Eboli
Foglianise
Guardia Sanframondi
Melizzano
Molinara
Mondragone
Nocera Inferiore
Palma Campania
Pietradefusi
Poggiomarino
Pompei
San Bartolomeo in Galdo
San Giorgio del Sannio
San Lorenzo Maggiore
San Lupo
San Pietro al Tanagro
San Tammaro
Sant'Antonio Abate
Santa Maria la Fossa
Saviano
Scafati
Serre
Solopaca
Striano
Telese Terme
Torrecuso
Tufino
Venticano
Villa Literno
Vitulano
SA
NA
CE
CE
CE
CE
SA
CE
NA
CE
NA
NA
SA
BN
BN
BN
BN
CE
SA
NA
AV
NA
NA
BN
BN
BN
BN
SA
CE
NA
CE
NA
SA
SA
BN
NA
BN
BN
NA
AV
CE
BN
2
2
1
2
2
2
2
2
2
1
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
1
2
1
2
1
2
2
1
2
2
2
2
2
2
L’indice approssimativo EM di efficacia della distribuzione degli interventi è il seguente:
1,0742
Documento di lavoro – settembre 2014
Incrocio delle superfici dei comuni interessati dagli interventi della Misura 214 con
Sensibilità alla Qualità delle Risorse idriche sotterranee
Dati PUMA PSR 2007/2013 aggiornamento 2014
Gli interventi della Misura 214 ricadono nel territorio dei seguenti 77 comuni con classi
di Sensibilità alla Qualità delle Risorse idriche sotterranee di cui:
39 in classe 1
38 in classe 2.
COMUNE
PR Classe
Acerra
NA
1
Afragola
NA
1
Altavilla Silentina
SA
2
Atena Lucana
SA
2
Bacoli
NA
1
Bagnoli Irpino
AV
2
Baiano
AV
2
Benevento
BN
2
Documento di lavoro – settembre 2014
Boscoreale
Boscotrecase
Brusciano
Caivano
Calvizzano
Camposano
Capriati a Volturno
Carbonara di Nola
Carinola
Casal di Principe
Casalnuovo di Napoli
Casaluce
Casalvelino
Casamarciano
Castelnuovo Cilento
Cicciano
Cicerale
Cimitile
Conza della Campania
Domicella
Flumeri
Giugliano in Campania
Lauro
Liveri
Magliano Vetere
Marcianise
Marigliano
Marzano di Nola
Monteforte Cilento
Napoli
Nola
Orria
Ottaviano
Padula
Paduli
Pago del Vallo di Lauro
Palma Campania
Parete
Poggiomarino
Polla
Pozzuoli
Quarto
Roccarainola
Sala Consilina
San Cipriano d'Aversa
San Felice a Cancello
NA
NA
NA
NA
NA
NA
CE
NA
CE
CE
NA
CE
SA
NA
SA
NA
SA
NA
AV
AV
AV
NA
AV
NA
SA
CE
NA
AV
SA
NA
NA
SA
NA
SA
BN
AV
NA
CE
NA
SA
NA
NA
NA
SA
CE
CE
1
1
1
1
1
1
2
2
2
2
1
1
2
1
2
1
2
1
1
2
2
2
2
1
2
1
1
1
1
1
1
2
1
2
2
2
2
1
1
2
1
1
2
2
1
2
Documento di lavoro – settembre 2014
San Marcellino
San Paolo Bel Sito
San Pietro al Tanagro
San Tammaro
Sant'Anastasia
Sassano
Saviano
Scafati
Somma Vesuviana
Stio
Striano
Succivo
Terzigno
Trecase
Trentinara
Trentola Ducenta
Tufino
Villa Literno
Visciano
Avella
Battipaglia
Bellizzi
Pollena Trocchia
CE
NA
SA
CE
NA
SA
NA
SA
NA
SA
NA
CE
NA
NA
SA
CE
NA
CE
NA
AV
SA
SA
NA
1
1
2
2
1
2
1
2
1
2
2
1
1
1
2
1
1
2
2
2
2
2
1
L’indice approssimativo EM di efficacia della distribuzione degli interventi è il seguente:
0,7422
Documento di lavoro – settembre 2014
Incrocio delle superfici dei comuni interessati dagli interventi della Misura 214 con
Sensibilità alla Qualità delle Risorse idriche superficiali
Dati PUMA PSR 2007/2013 aggiornamento 2014
Gli interventi della Misura 214 ricadono nel territorio dei seguenti 81comuni con classi
di Sensibilità alla Qualità delle Risorse idriche superficiali di cui
9 in classe 1
72 in classe 2.
COMUNE
PR Classe
Acerno
SA
2
Acerra
NA
2
Airola
BN
1
Altavilla Irpina
AV
2
Angri
SA
1
Aquilonia
AV
2
Atena Lucana
SA
2
Documento di lavoro – settembre 2014
Atripalda
Avellino
Benevento
Bucciano
Caivano
Calabritto
Calitri
Campagna
Camposano
Cancello e Arnone
Capaccio
Caposele
Casal di Principe
Casaluce
Casamarciano
Castellammare di Stabia
Castelnuovo di Conza
Castelvolturno
Ceppaloni
Cesinali
Chianche
Cimitile
Colliano
Contursi Terme
Conza della Campania
Eboli
Francolise
Giffoni Valle Piana
Laviano
Lioni
Manocalzati
Marigliano
Moiano
Mondragone
Montefredane
Montella
Montoro Inferiore
Montoro Superiore
Morra de Sanctis
Nocera Inferiore
Nola
Olevano sul Tusciano
Oliveto Citra
Padula
Pertosa
Polla
AV
AV
BN
BN
NA
AV
AV
SA
NA
CE
SA
AV
CE
CE
NA
NA
SA
CE
BN
AV
AV
NA
SA
SA
AV
SA
CE
SA
SA
AV
AV
NA
BN
CE
AV
AV
AV
AV
AV
SA
NA
SA
SA
SA
SA
SA
Documento di lavoro – settembre 2014
2
2
2
1
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
1
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
1
2
2
2
2
2
2
1
2
2
2
2
2
2
Pompei
Postiglione
Prata di Principato Ultra
Roccamonfina
Sala Consilina
San Michele di Serino
San Nicola Manfredi
San Tammaro
Sant'Agata dei Goti
Sant'Angelo dei Lombardi
Santa Lucia di Serino
Santo Stefano del Sole
Sassano
Scafati
Senerchia
Serino
Serre
Solofra
Striano
Succivo
Teano
Tufino
Tufo
Valva
Villa Literno
Torella dei Lombardi
Battipaglia
Montecorvino Rovella
NA
SA
AV
CE
SA
AV
BN
CE
BN
AV
AV
AV
SA
SA
AV
AV
SA
AV
NA
CE
CE
NA
AV
SA
CE
AV
SA
SA
1
2
2
2
2
2
2
2
1
2
2
2
2
1
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
L’indice approssimativo EM di efficacia della distribuzione degli interventi è il seguente:
1,1645
Documento di lavoro – settembre 2014
Misura
216
Descrizione
Investimenti non produttivi
Impatto atteso
1 - 3- 5
La misura incentiva tutti gli interventi che svolgono un ruolo fondamentale per la
salvaguardia dell’ambiente, della biodiversità e del paesaggio rurale, sostenendo,
attraverso operazioni che non danno luogo ad un aumento significativo della
produttività agricola, le azioni e gli impegni delle misure agroambientali.
La misura, tra l’altro, intende agire sugli investimenti aziendali che valorizzino, in
termini di pubblica utilità, le zone Natura 2000 al fine di consentirne la salvaguardia,
l’incremento o la ricostituzione della biodiversità, nonché la difesa da eventuali dissesti
idrogeologici.
Gli obiettivi perseguiti sono:
• Mitigare gli impatti agricoli sull’ambiente “ammorbidendo” la matrice agricola;
• Ridurre il conflitto tra le attività agricole e le esigenze di tutela degli habitat e
delle specie;
• Conservare lo spazio naturale favorendo il mantenimento o la ricostruzione di
elementi del paesaggio rurale anche con valenza di corridoi ecologici.
Le tipologie di intervento di interesse per eventuali impatti diretti sull’ambiente sono le
seguenti:
A Impianto o ripristino di siepi, filari, boschetti (Intero territoriale regionale)
B Ripristino e/o ampliamento di muretti a secco, terrazzamenti e ciglionamenti
preesistenti (Macroaree: A2; A3; C; D1; D2.)
Documento di lavoro – settembre 2014
C Creazione di fasce tampone vegetate lungo i corsi d’acqua; creazione di corridoi
ecologici (Aree Zone Natura 2000 del territorio regionale, comprese le aree esterne alle
Zone Natura 2000, purché risultino ad esse contigue e/o di collegamento).
D Riqualificazione di zone umide diffuse lungo le rive di corpi idrici o nella matrice
agricola (Aree Zone Natura 2000 del territorio regionale)
Documento di lavoro – settembre 2014
Incrocio delle superfici dei comuni interessati dagli interventi della Misura 216 con
Sensibilità al Rischio Idrogeologico
Dati PUMA PSR 2007/2013 aggiornamento 2014
Gli interventi della Misura 216 ricadono nel territorio dei seguenti 52 comuni con classi
di Sensibilità al Rischio Idrogeologico di cui
26 in classe 1
26 in classe 2.
COMUNE
PR Classe
Agerola
NA
1
Agropoli
SA
2
Ascea
SA
2
Bucciano
BN
2
Campora
SA
2
Casamicciola Terme
NA
2
Castelnuovo Cilento
SA
2
Documento di lavoro – settembre 2014
Cerreto Sannita
Colliano
Cuccaro Vetere
Cusano Mutri
Felitto
Forio
Gragnano
Ischia
Laurino
Maiori
Massa Lubrense
Molinara
Novi Velia
Ogliastro Cilento
Omignano
Orria
Perdifumo
Perito
Piaggine
Piano di Sorrento
Pietraroia
Pisciotta
Pollica
Postiglione
Prignano Cilento
Roccagloriosa
Rofrano
Rutino
San Cipriano Picentino
San Giovanni a Piro
San Mauro Cilento
San Mauro la Bruca
Santa Marina
Scala
Serramezzana
Sessa Cilento
Sirignano
Stella Cilento
Torchiara
Torraca
Tortorella
Tramonti
Vallo della Lucania
Faicchio
Lacco Ameno
BN
SA
SA
BN
SA
NA
NA
NA
SA
SA
NA
BN
SA
SA
SA
SA
SA
SA
SA
NA
BN
SA
SA
SA
SA
SA
SA
SA
SA
SA
SA
SA
SA
SA
SA
SA
AV
SA
SA
SA
SA
SA
SA
BN
NA
2
2
1
2
2
2
1
2
2
1
1
2
1
1
2
1
1
1
2
1
2
2
1
2
1
1
1
1
1
2
1
2
1
1
1
1
1
1
1
2
2
1
2
2
2
Documento di lavoro – settembre 2014
L’indice approssimativo EM di efficacia della distribuzione degli interventi è il seguente:
6,7569
Documento di lavoro – settembre 2014
Incrocio delle superfici dei comuni interessati dagli interventi della Misura 216 con
Sensibilità agli Asset naturalistici
Dati PUMA PSR 2007/2013 aggiornamento 2014
Gli interventi della Misura 216 ricadono nel territorio dei seguenti 47 comuni con classi
di Sensibilità agli Asset naturalistici di cui
25 in classe 1
22 in classe 2
COMUNE
PR Classe
Agerola
NA
2
Ascea
SA
1
Bucciano
BN
1
Camerota
SA
1
Campora
SA
1
Casamicciola Terme
NA
2
Castelnuovo Cilento
SA
2
Documento di lavoro – settembre 2014
Cerreto Sannita
Colliano
Cuccaro Vetere
Cusano Mutri
Felitto
Forio
Gragnano
Ischia
Laurino
Maiori
Massa Lubrense
Morcone
Novi Velia
Omignano
Orria
Perdifumo
Perito
Piaggine
Piano di Sorrento
Piedimonte Matese
Pietraroia
Pisciotta
Pollica
Postiglione
Roccagloriosa
Rofrano
San Cipriano Picentino
San Giovanni a Piro
San Lorenzello
San Mauro Cilento
San Mauro la Bruca
Scala
Serramezzana
Sessa Cilento
Sirignano
Stella Cilento
Torraca
Tortorella
Tramonti
Vallo della Lucania
BN
SA
SA
BN
SA
NA
NA
NA
SA
SA
NA
BN
SA
SA
SA
SA
SA
SA
NA
CE
BN
SA
SA
SA
SA
SA
SA
SA
BN
SA
SA
SA
SA
SA
AV
SA
SA
SA
SA
SA
2
2
1
1
1
2
2
2
1
1
2
2
1
2
1
1
2
1
2
1
1
1
1
2
2
1
2
2
2
1
1
1
1
2
1
1
2
2
1
2
L’indice approssimativo EM di efficacia della distribuzione degli interventi è il seguente:
6,1356
Documento di lavoro – settembre 2014
Incrocio delle superfici dei comuni interessati dagli interventi della Misura 216 con
Sensibilità ai Cambiamenti Climatici – dimensione ambientale
Dati PUMA PSR 2007/2013 aggiornamento 2014
Gli interventi della Misura 216 ricadono nel territorio dei seguenti 2 comuni con classi di
Sensibilità ai Cambiamenti Climatici – dimensione ambientale tutti ricadenti nella
classe 2.
COMUNE PR Classe
Camerota SA
2
Molinara BN
2
L’indice approssimativo EM di efficacia della distribuzione degli interventi è il seguente:
0,2583
Documento di lavoro – settembre 2014
Misura
221
Descrizione
Imboschimento di terreni agricoli
Impatto atteso
1–3-5
La misura finanzia un aiuto diretto a coloro che provvedono all’imboschimento delle
superfici agricole, affinché, attraverso la riconversione dell’utilizzo dei terreni agricoli, si
contribuisca alla protezione dell’ambiente, alla mitigazione del cambiamento climatico,
alla preservazione degli habitat agroforestali, attraverso il perseguimento dei seguenti
obiettivi:
– attenuare il cambiamento climatico in coerenza con gli obblighi derivanti
dall’applicazione del protocollo di Kyoto;
− mitigare i fenomeni di erosione e di dissesto idrogeologico;
– migliorare il paesaggio agrario;
− diversificare la produzione nelle aziende agricole;
– produrre biomassa legnosa a scopi energetici;
– potenziare la biodiversità;
– proteggere le risorse idriche.
Ai fini della presente misura si definisce terreno agricolo: un terreno destinato a colture
agrarie, ad eccezione del pioppo, che è stato coltivato o mantenuto a riposo per
normale rotazione colturale negli ultimi due anni che precedono la presentazione della
domanda di contributo.
La misura è articolata in quattro tipologie di intervento (azioni):
A) Costituzione di boschi naturaliformi;
B) Imboschimento con specie arboree a ciclo lungo;
Documento di lavoro – settembre 2014
C) Imboschimento con specie a rapido accrescimento a ciclo breve (periodo di
rotazione inferiore a 15 anni);
D) Imboschimento con specie a rapido accrescimento a ciclo breve per produzione di
biomassa (periodo di rotazione non inferiore a 8 anni).
La misura trova applicazione in tutto il territorio regionale.
Documento di lavoro – settembre 2014
Incrocio delle superfici dei comuni interessati dagli interventi della Misura 221 con
Sensibilità al Rischio idrogeologico
Dati PUMA PSR 2007/2013 aggiornamento 2014
Gli interventi della Misura 221 ricadono nel territorio dei seguenti 12 comuni con classi
tutti ricadenti nella classe 2.
COMUNE
Bagnoli Irpino
Baia e Latina
Buccino
Caposele
Castelcivita
Laurino
Magliano Vetere
Montecorice
PR Classe
AV
2
CE
2
SA
2
AV
2
SA
2
SA
2
SA
2
SA
2
Documento di lavoro – settembre 2014
Petina
Piaggine
Roccadaspide
Salento
SA
SA
SA
SA
2
2
2
2
L’indice approssimativo EM di efficacia della distribuzione degli interventi è il seguente:
1,5593
Documento di lavoro – settembre 2014
Incrocio delle superfici dei comuni interessati dagli interventi della Misura 221 con
Sensibilità agli Asset naturalistici
Dati PUMA PSR 2007/2013 aggiornamento 2014
Gli interventi della Misura 221 ricadono nel territorio dei seguenti 12 comuni con classi
di Sensibilità agli Asset naturalistici di cui:
6 in classe 1
6 in classe 2
COMUNE
PR Classe
Bagnoli Irpino
AV
1
Caposele
AV
2
Castelcivita
SA
2
Laurino
SA
1
Magliano Vetere SA
1
Marzano Appio CE
2
Montecorice
SA
1
Documento di lavoro – settembre 2014
Morra de Sanctis
Petina
Piaggine
Roccadaspide
Salento
AV
SA
SA
SA
SA
2
1
1
2
2
L’indice approssimativo EM di efficacia della distribuzione degli interventi è il seguente:
0,7833
Documento di lavoro – settembre 2014
Gli interventi della Misura 221 non intersecano nessun comune con sensibilità ai
Cambiamenti Climatici - dimensione ambientale
Documento di lavoro – settembre 2014
Misura
225
Descrizione
Pagamenti per interventi silvoambientali
Impatto atteso
1–3-5
La misura mira a soddisfare i bisogni e le priorità ambientali individuate sul territorio
regionale per le aree boschive e forestali, con l’obiettivo di:
- conservare ed accrescere la biodiversità;
- conservare gli ecosistemi forestali di notevole pregio naturalistico;
- ripristinare habitat naturali e seminaturali di dimensioni adatte per l’insediamento di
popolazioni, vegetali e animali, vitali e, in particolare, per la conservazione di specie
minacciate di estinzione;
- esaltare la funzione protettiva delle foreste in relazione alla difesa del suolo,
all’assetto idrogeologico, nonché alla capacità di assorbimento di anidride carbonica;
- conservare e migliorare la struttura dei suoli e la qualità delle acque;
- migliorare la gestione e la salvaguardia delle zone forestali comprese nelle aree
Natura 2000 e nelle aree protette nonché delle aree destinate alla produzione di
materiale di base (boschi da seme) ai sensi della Direttiva 1999/105/CE.
La misura è articolata in due azioni, la prima articolata in tre interventi e la seconda in
un unico intervento:
Azione A - Gestione di boschi e foreste verso una più accentuata maturazione e
naturalizzazione
Azione B - Mantenimento di habitat per la conservazione di specie animali anche a
rischio di estinzione
Documento di lavoro – settembre 2014
La misura trova applicazione su tutto il territorio regionale limitatamente alle zone
boschive e forestali, con criteri di selezione preferenziali sulla base dell'appartenenza a
ciascuna macroarea.
La Misura agisce inoltre su aree preferenziali quali:
• aree della rete Natura 2000, costituita dai siti individuati ai sensi delle direttive
79/409/CEE e 92/43/CEE (Sito di Importanza Comunitaria-SIC, proposto Sito di
Importanza Comunitaria-pSIC, Zona Speciale di Conservazione-ZSC e Zona di
Protezione Speciale-ZPS);
• aree protette, nazionali e regionali;
• aree destinate alla produzione di materiale di base (boschi da seme) ai sensi della
Direttiva 1999/05/CE.
Documento di lavoro – settembre 2014
Incrocio delle superfici dei comuni interessati dagli interventi della Misura 225 con
Sensibilità al Rischio idrogeologico
Dati PUMA PSR 2007/2013 aggiornamento 2014
Gli interventi della Misura 225 ricadono nel territorio dei seguenti 41 comuni con classi
di Sensibilità al Rischio idrogeologico di cui:
10 in classe 1
31 in classe 2
COMUNE
PR Classe
Acerno
SA
1
Atena Lucana
SA
2
Auletta
SA
2
Bagnoli Irpino
AV
2
Campagna
SA
2
Campora
SA
2
Caposele
AV
2
Documento di lavoro – settembre 2014
Castelcivita
Castiglione dei Genovesi
Celle di Bulgheria
Ceraso
Colliano
Corleto Monforte
Lacedonia
Laurino
Laurito
Mignano Monte Lungo
Monte San Giacomo
Monteforte Cilento
Mugnano del Cardinale
Olevano sul Tusciano
Ospedaletto d'Alpinolo
Pietrastornina
Postiglione
Quadrelle
Roccagloriosa
Rofrano
Rotondi
Sacco
San Mauro la Bruca
San Rufo
Sant'Arsenio
Santa Marina
Sanza
Sassinoro
Senerchia
Summonte
Teggiano
Tortorella
Vitulano
Volturara Irpina
SA
SA
SA
SA
SA
SA
AV
SA
SA
CE
SA
SA
AV
SA
AV
AV
SA
AV
SA
SA
AV
SA
SA
SA
SA
SA
SA
BN
AV
AV
SA
SA
BN
AV
2
1
1
2
2
2
2
2
1
2
2
1
2
1
2
2
2
1
1
1
2
2
2
2
2
1
2
2
2
2
2
2
2
2
L’indice approssimativo EM di efficacia della distribuzione degli interventi è il seguente:
2,4216
Documento di lavoro – settembre 2014
Incrocio delle superfici dei comuni interessati dagli interventi della Misura 225 con
Sensibilità agli Asset naturalistici
Dati PUMA PSR 2007/2013 aggiornamento 2014
Gli interventi della Misura 225 ricadono nel territorio dei seguenti 47 comuni con classi
di Sensibilità agli Asset naturalistici di cui:
17 in classe 1
30 in classe 2
COMUNE
PR Classe
Acerno
SA
1
Aquilonia
AV
2
Atena Lucana
SA
2
Auletta
SA
2
Bagnoli Irpino
AV
1
Camerota
SA
1
Campagna
SA
2
Documento di lavoro – settembre 2014
Campora
Caposele
Castelcivita
Castelpagano
Castiglione dei Genovesi
Celle di Bulgheria
Ceraso
Colliano
Corleto Monforte
Laurino
Laurito
Mignano Monte Lungo
Monte San Giacomo
Monteforte Cilento
Montella
Mugnano del Cardinale
Nusco
Olevano sul Tusciano
Ospedaletto d'Alpinolo
Ottati
Pietrastornina
Postiglione
Quadrelle
Roccagloriosa
Rofrano
Rotondi
Sacco
San Martino Valle Caudina
San Mauro la Bruca
San Rufo
Sant'Arsenio
Sanza
Sassano
Senerchia
Summonte
Teggiano
Tortorella
Vitulano
Volturara Irpina
Visciano
SA
AV
SA
BN
SA
SA
SA
SA
SA
SA
SA
CE
SA
SA
AV
AV
AV
SA
AV
SA
AV
SA
AV
SA
SA
AV
SA
AV
SA
SA
SA
SA
SA
AV
AV
SA
SA
BN
AV
NA
1
2
2
2
2
1
2
2
1
1
2
2
1
1
2
2
2
2
2
1
1
2
1
2
1
2
1
2
1
2
2
1
2
2
2
2
2
2
1
2
L’indice approssimativo EM di efficacia della distribuzione degli interventi è il seguente:
12,2711
Documento di lavoro – settembre 2014
Incrocio delle superfici dei comuni interessati dagli interventi della Misura 225 con
Sensibilità ai Cambiamenti Climatici - dimensione ambientale
Dati PUMA PSR 2007/2013 aggiornamento 2014
Gli interventi della Misura 225 ricadono nel territorio dei seguenti 3 comuni con classi di
Sensibilità ai Cambiamenti Climatici - dimensione ambientale tutti ricadenti nella classe
2.
COMUNE
PR Classe
Camerota
SA
2
Sant'Arsenio SA
2
Vitulano
BN
2
L’indice approssimativo EM di efficacia della distribuzione degli interventi è il seguente:
0,4349
Documento di lavoro – settembre 2014
Misura
226
Descrizione
Ricostituzione del potenziale forestale e interventi
preventivi
Impatto atteso
3- 5 – 6
La Misura intende valorizzare la biodiversità attraverso:
- il mantenimento ed il potenziamento degli ecosistemi forestali;
- il ripristino del potenziale silvicolturale nelle foreste e zone boschive danneggiate da
disastri naturali e dal fuoco;
- l’ introduzione di appropriate azioni di prevenzione e protezione dagli incendi boschivi
compresa la lotta attiva;
- il miglioramento delle condizioni idro-morfologiche delle aree forestali soggette a
fenomeni di degrado ambientale;
- la diffusione di pratiche forestali e silvocolturali volte alla gestione sostenibile delle
risorse forestali e del suolo, con riguardo anche alla qualità dell’acqua ai fini della sua
complessiva funzione
La misura è articolata nelle seguenti azioni:
53 rimboschimento di aree danneggiate da disastri naturali o da incendi con
impianti plurispecifici scarsamente infiammabili;
53 progressiva sostituzione di imboschimenti a specie alloctone altamente
infiammabili con essenze autoctone meno infiammabili per la prevenzione degli
incendi;
53 installazione o miglioramento di attrezzature fisse e di apparecchiature di
comunicazione (torri ed attrezzature fisse di avvistamento e comunicazione) per il
Documento di lavoro – settembre 2014
monitoraggio degli incendi boschivi ed il mantenimento delle condizioni
vegetazionali dell’ecosistema forestale;
53 realizzazione di infrastrutture protettive (sentieri forestali, piste, punti di
approvvigionamento idrico, fasce parafuoco, radure, fasce verdi), acquisto di
attrezzature e mezzi innovativi per il potenziamento degli interventi di prevenzione
e lotta attiva degli incendi;
53 sistemazione idraulico-forestale del territorio a beneficio di aree forestali o
boscate a rischio di instabilità idrogeologica (movimenti franosi superficiali) e/o
erosione, sia di versante sia canalizzata, compresi fenomeni in stadio iniziale.
La misura trova applicazione su tutto il territorio regionale ed in particolare:
53 per le azioni finalizzate alla prevenzione ed alla lotta agli incendi boschivi senza
alcuna priorità trattandosi di territorio interamente classificato ad alto rischio di
incendi;
53 per l’azione e) finalizzata alla prevenzione di fenomeni di degrado, di erosione
del suolo e di dissesto idrogeologico, con priorità maggiore nelle macroaree A2,
A3, C, D1 e D2.
Documento di lavoro – settembre 2014
Incrocio delle superfici dei comuni interessati dagli interventi della Misura 226 con
Sensibilità agli Asset naturalistici
Dati PUMA PSR 2007/2013 aggiornamento 2014
Gli interventi della Misura 226 ricadono nel territorio dei seguenti 97 comuni con classi
di Sensibilità agli Asset naturalistici di cui
44 in classe 1
53 in classe 2.
COMUNE
PR Classe
Acerno
SA
1
Aquara
SA
2
Atena Lucana
SA
2
Auletta
SA
2
Bagnoli Irpino
AV
1
Bellosguardo
SA
1
Bracigliano
SA
1
Documento di lavoro – settembre 2014
Buonabitacolo
Calabritto
Calitri
Calvanico
Camerota
Campagna
Campora
Cannalonga
Caposele
ataletto Spartano
Caselle in Pittari
Castelcivita
Castelpagano
Castiglione dei Genovesi
Cautano
Celle di Bulgheria
Ceraso
Cerreto Sannita
Cetara
Chiusano San Domenico
Cicerale
Colliano
Controne
Corleto Monforte
Cuccaro Vetere
Cusano Mutri
Felitto
Fisciano
Formicola
Futani
Giffoni Sei Casali
Giffoni Valle Piana
Laureana Cilento
Laurino
Magliano Vetere
Maiori
Mignano Monte Lungo
Moio della Civitella
Montano Antilia
Monte San Giacomo
Monteforte Cilento
Montella
Novi Velia
Nusco
Olevano sul Tusciano
Omignano
SA
AV
AV
SA
SA
SA
SA
SA
AV
SA
SA
SA
BN
SA
BN
SA
SA
BN
SA
AV
SA
SA
SA
SA
SA
BN
SA
SA
CE
SA
SA
SA
SA
SA
SA
SA
CE
SA
SA
SA
SA
AV
SA
AV
SA
SA
Documento di lavoro – settembre 2014
2
1
2
1
1
2
1
1
2
1
1
2
2
2
1
1
2
2
1
2
2
2
2
1
1
1
1
2
2
2
1
1
2
1
1
1
2
2
2
1
1
2
1
2
2
2
Ottati
Padula
Perdifumo
Perito
Petina
Piaggine
Pietrastornina
Polla
Positano
Postiglione
Presenzano
Roccagloriosa
Roccamonfina
Rofrano
Roscigno
Sacco
Sala Consilina
San Cipriano Picentino
San Gregorio Magno
San Lorenzello
San Martino Valle Caudina
San Mauro la Bruca
San Pietro al Tanagro
San Pietro Infine
San Rufo
San Sossio Baronia
Sant’Angelo a Fasanella
Sant’Arsenio
Sanza
Sassano
Scala
Senerchia
Serino
Sessa Cilento
Sicignano degli Alburni
Stella Cilento
Stio
Teggiano
Torrioni
Tortorella
Tramonti
Trentinara
Vitulano
Montecorvino Rovella
SA
SA
SA
SA
SA
SA
AV
SA
SA
SA
CE
SA
CE
SA
SA
SA
SA
SA
SA
BN
AV
SA
SA
CE
SA
AV
SA
SA
SA
SA
SA
AV
AV
SA
SA
SA
SA
SA
AV
SA
SA
SA
BN
SA
1
2
1
2
1
1
1
2
1
2
2
2
1
1
1
1
2
2
2
2
2
1
2
2
2
2
1
2
1
2
1
2
2
2
2
1
1
2
2
2
1
1
2
2
L’indice approssimativo EM di efficacia della distribuzione degli interventi è il seguente:
Documento di lavoro – settembre 2014
2,1832
Documento di lavoro – settembre 2014
Incrocio delle superfici dei comuni interessati dagli interventi della Misura 226 con
Sensibilità ai Cambiamenti Climatici - dimensione ambientale
Dati PUMA PSR 2007/2013 aggiornamento 2014
Gli interventi della Misura 226 ricadono nel territorio dei seguenti 7 comuni con classi di
Sensibilità ai Cambiamenti Climatici - dimensione ambientale tutti ricadenti nella
classe 2.
COMUNE
PR Classe
Camerota
SA
2
San Bartolomeo in Galdo BN
2
San Pietro al Tanagro
SA
2
Sant'Arsenio
SA
2
Serre
SA
2
Trevico
AV
2
Vitulano
BN
2
Documento di lavoro – settembre 2014
L’indice approssimativo EM di efficacia della distribuzione degli interventi è il seguente:
0,3359
Documento di lavoro – settembre 2014
Incrocio delle superfici dei comuni interessati dagli interventi della Misura 226 con
Sensibilità alla Qualità dell'Aria
Dati PUMA PSR 2007/2013 aggiornamento 2014
Gli interventi della Misura 226 ricadono nel territorio dei seguenti 8 comuni con classi di
Sensibilità alla Qualità dell'Aria di cui
3 in classe 1
5 in classe 2.
COMUNE
PR Classe
Atripalda
AV
1
Avellino
AV
1
Colliano
SA
2
Fisciano
SA
2
Grottaminarda
AV
2
Montella
AV
2
Siano
SA
2
Documento di lavoro – settembre 2014
Montecorvino Rovella SA
1
L’indice approssimativo EM di efficacia della distribuzione degli interventi è il seguente:
0,1694
Documento di lavoro – settembre 2014
Misura
227
Descrizione
Investimenti non produttivi
Impatto atteso
1-3-5
Gli obiettivi perseguiti con la misura sono riconducibili sia alla valorizzazione in termini
di pubblica utilità delle foreste e dei boschi pubblici, sia al mantenimento ed
accrescimento della loro valenza ambientale; la misura mira in particolare a:
- preservare i sistemi forestali che svolgono protezione del territorio;
- favorire ed incentivare i sistemi di gestione che consentono la formazione di
ecosistemi di pregio ambientale o ne garantiscano la conservazione;
- intervenire nei boschi esistenti e/o nelle aree umide, particolarmente sensibili o
degradati sul piano ecologicopaesaggistico, per migliorarne le condizioni ecoambientali a beneficio dell’aumento della biodiversità;
- garantire una migliore fruizione turistico-ricreativa delle risorse forestali ai fini della
valorizzazione in termini di pubblica utilità
La misura viene applicata su tutto il territorio regionale esclusivamente nelle zone
forestali o a fisionomia boschiva ed arbustiva appartenenti al Demanio Pubblico
(azione “a” e “b”) oppure in possesso (vedi scheda Misura) degli Enti pubblici
destinatari (azione “b”), ma con criteri prioritari differenziati per macroaree.
I soggetti destinatari sono la Regione Campania, le Province, le Comunità Montane, i
Comuni gli Enti Parco ed altri Enti pubblici.
Documento di lavoro – settembre 2014
Incrocio delle superfici dei comuni interessati dagli interventi della Misura 227 con
Sensibilità al Rischio Idrogeologico
Dati PUMA PSR 2007/2013 aggiornamento 2014
Gli interventi della Misura 227 ricadono nel territorio dei seguenti 40 comuni con classi
di Sensibilità al Rischio Idrogeologico di cui
11 in classe 1
29 in classe 2.
COMUNE
PR Classe
Acerno
SA
1
Atena Lucana
SA
2
Auletta
SA
2
Campora
SA
2
Casaletto Spartano
SA
2
Caselle in Pittari
SA
2
Celle di Bulgheria
SA
1
Documento di lavoro – settembre 2014
Colliano
Contrada
Domicella
Felitto
Gioi
Laurino
Laviano
Magliano Vetere
Monteforte Cilento
Mugnano del Cardinale
Palomonte
Perito
Pietrastornina
Positano
Prignano Cilento
Ricigliano
Roccadaspide
Rofrano
San Giovanni a Piro
Sant'Angelo a Fasanella
Sant'Arsenio
Santa Marina
Sassinoro
Sicignano degli Alburni
Sirignano
Stio
Torraca
Tortorella
Trentinara
Vallo della Lucania
Valva
Vitulano
Faicchio
SA
AV
AV
SA
SA
SA
SA
SA
SA
AV
SA
SA
AV
SA
SA
SA
SA
SA
SA
SA
SA
SA
BN
SA
AV
SA
SA
SA
SA
SA
SA
BN
BN
2
2
2
2
1
2
2
2
1
2
2
1
2
1
1
2
2
1
2
2
2
1
2
2
1
2
2
2
1
2
2
2
2
L’indice approssimativo EM di efficacia della distribuzione degli interventi è il seguente:
1,9991
Documento di lavoro – settembre 2014
Incrocio delle superfici dei comuni interessati dagli interventi della Misura 227 con
Sensibilità agli Asset naturalistici
Dati PUMA PSR 2007/2013 aggiornamento 2014
Gli interventi della Misura 227 ricadono nel territorio dei seguenti 40 comuni con classi
di Sensibilità agli Asset naturalistici di cui
19 in classe 1
21 in classe 2.
COMUNE
PR Classe
Acerno
SA
1
Atena Lucana
SA
2
Auletta
SA
2
Buonabitacolo
SA
2
Campora
SA
1
ataletto Spartano
SA
1
Caselle in Pittari
SA
1
Documento di lavoro – settembre 2014
Castello Matese
Castelpagano
Celle di Bulgheria
Colliano
Felitto
Gioi
Laurino
Laviano
Magliano Vetere
Monteforte Cilento
Morcone
Mugnano del Cardinale
Ottati
Padula
Perito
Pietrastornina
Positano
Roccadaspide
Rofrano
Sala Consilina
San Giovanni a Piro
Sant’Angelo a Fasanella
Sant’Arsenio
Sassano
Sicignano degli Alburni
Sirignano
Stio
Torraca
Tortorella
Trentinara
Vallo della Lucania
Valva
Vitulano
CE
BN
SA
SA
SA
SA
SA
SA
SA
SA
BN
AV
SA
SA
SA
AV
SA
SA
SA
SA
SA
SA
SA
SA
SA
AV
SA
SA
SA
SA
SA
SA
BN
1
2
1
2
1
1
1
2
1
1
2
2
1
2
2
1
1
2
1
2
2
1
2
2
2
1
1
2
2
1
2
2
2
L’indice approssimativo EM di efficacia della distribuzione degli interventi è il seguente:
4,0167
Documento di lavoro – settembre 2014
Incrocio delle superfici dei comuni interessati dagli interventi della Misura 227 con
Sensibilità ai Cambiamenti Climatici – dimensione ambientale
Dati PUMA PSR 2007/2013 aggiornamento 2014
Gli interventi della Misura 227 ricadono nel territorio dei seguenti 2 comuni con classi di
Sensibilità agli ai Cambiamenti Climatici – dimensione ambientale tutti ricadenti nella
classe 2.
COMUNE
PR Classe
Sant’Arsenio SA
2
Vitulano
BN
2
L’indice approssimativo EM di efficacia della distribuzione degli interventi è il seguente:
0,2785
Documento di lavoro – settembre 2014
Misura
311
Descrizione
Diversificazione in attività non agricole
Impatto atteso
4
La misura viene attivata per offrire un’integrazione di reddito ai componenti della
famiglia agricola mediante la promozione della diversificazione verso le attività non
tradizionalmente agricole incluse quelle sociali.
La misura fornisce un sostegno con l’obiettivo di:
• favorire la piena occupazione dei componenti della famiglia agricola;
• contenere lo spopolamento delle aree marginali;
• garantire lo sviluppo sostenibile del territorio;
• promuovere l’uso di tecnologie multimediali;
• favorire la tutela del patrimonio naturale e culturale delle aree rurali.
La misura trova attuazione: nelle Macroaree C, D1 e D2; nelle aree Parco e Riserve
naturali in Campania” come riportato nell’allegato n. 2 del PSR Campania 2007- 2013,
nelle aziende tabacchicole in riconversione, in via prioritaria e con maggiore
concentrazione delle risorse se compresi in zone rurali C e D, ed in misura più limitata
nelle zone rurali B.
Documento di lavoro – settembre 2014
Incrocio delle superfici dei comuni interessati dagli interventi della Misura 311 con
Sensibilità ai Cambiamenti Climatici - dimensione socio-economica
Dati PUMA PSR 2007/2013 aggiornamento 2014
Gli interventi della Misura 311 ricadono nel territorio dei seguenti 51 comuni con classi
di Sensibilità ai Cambiamenti Climatici - dimensione socio-economica di cui
36 in classe 1
15 in classe 2.
COMUNE
PR Classe
Agropoli
SA
1
Altavilla Silentina
SA
2
Aquara
SA
1
Ascea
SA
1
Caiazzo
CE
1
Capriglia Irpina
AV
2
Casalvelino
SA
1
Documento di lavoro – settembre 2014
Castelcivita
Castelfranci
Castelpagano
Cautano
Centola
Ceraso
Circello
Colle Sannita
Conca della Campania
Corleto Monforte
Felitto
Grottaminarda
Liberi
Mirabella Eclano
Molinara
Morigerati
Ogliastro Cilento
Paduli
Perdifumo
Pietraroia
Pietrelcina
Pontecagnano Faiano
Pontelatone
Positano
Prata Sannita
Reino
Roccamonfina
Rutino
San Giorgio la Molara
San Giovanni a Piro
San Gregorio Magno
San Marco dei Cavoti
San Pietro al Tanagro
Sant'Arcangelo Trimonte
Sant'Angelo a Fasanella
Serino
Sicignano degli Alburni
Trentinara
Vico Equense
Vietri sul Mare
Zungoli
Faicchio
Frigento
Rocca San Felice
SA
AV
BN
BN
SA
SA
BN
BN
CE
SA
SA
AV
CE
AV
BN
SA
SA
BN
SA
BN
BN
SA
CE
SA
CE
BN
CE
SA
BN
SA
SA
BN
SA
BN
SA
AV
SA
SA
NA
SA
AV
BN
AV
AV
1
2
2
1
1
2
2
1
1
1
2
1
2
2
1
1
2
1
1
1
1
2
1
1
2
2
1
1
1
1
1
2
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
2
L’indice approssimativo EM di efficacia della distribuzione degli interventi è il seguente:
Documento di lavoro – settembre 2014
1,3335
Documento di lavoro – settembre 2014
Misura
312
Descrizione
Sostegno alla creazione e allo sviluppo delle
microimprese
Impatto atteso
4
La Misura mira a favorire lo sviluppo e la diversificazione dell’economia dei territori
rurali, attraverso l’ampliamento ed il consolidamento del tessuto imprenditoriale locale
operante nel settore extragricolo.
Allo scopo, essa incentiva, nelle aree rurali, gli investimenti nel settore del turismo e
dell’artigianato artistico, tradizionale e tipico, mediante la riscoperta e la valorizzazione
delle botteghe storiche, degli antichi mestieri, delle produzioni artistiche, nonché delle
produzioni tipiche legate alle conoscenze e ai saperi del territorio, con l’obiettivo di:
- incrementare l’attività economica e i tassi di occupazione;
- consolidare ed ampliare il tessuto imprenditoriale locale operante nel settore
extragricolo, anche nella forma associativa;
- creare un supporto allo sviluppo del territorio mediante l’incentivazione a
microimprese operanti nel campo dei servizi al turismo;
- incoraggiare l’adozione e la diffusione delle TIC (Tecnologie della Comunicazione e
dell’Informazione) agevolando l’utilizzazione di attrezzature informatiche ed il ricorso al
commercio elettronico;
- favorire l’internazionalizzazione delle microimprese che operano nel campo delle
produzioni artigianali tipiche e del turismo
Documento di lavoro – settembre 2014
Incrocio delle superfici dei comuni interessati dagli interventi della Misura 312 con
Sensibilità ai Cambiamenti Climatici – dimensione socio-economica
Dati PUMA PSR 2007/2013 aggiornamento 2014
Gli interventi della Misura 312 ricadono nel territorio dei seguenti 47 comuni con classi
di Sensibilità ai Cambiamenti Climatici – dimensione socio-economica di cui
35 in classe 1
12 in classe 2.
COMUNE
PR Classe
Agropoli
SA
1
Aquara
SA
1
Ascea
SA
1
Atena Lucana
SA
1
Camerota
SA
1
Caposele
AV
1
ataletto Spartano
SA
1
Documento di lavoro – settembre 2014
Casalvelino
Castellabate
Castelpagano
Centola
Ceraso
Circello
Corleto Monforte
Galluccio
Ispani
Laureana Cilento
Mercogliano
Moio della Civitella
Monte San Giacomo
Montecalvo Irpino
Montecorice
Montemarano
Morigerati
Ogliastro Cilento
Ospedaletto d’Alpinolo
Ottati
Piaggine
Pisciotta
Pollica
Postiglione
Reino
Roccagloriosa
Rutino
San Giovanni a Piro
San Gregorio Magno
San Marco dei Cavoti
San Mauro Cilento
San Pietro al Tanagro
Sant’Angelo a Fasanella
Sapri
Sicignano degli Alburni
Stella Cilento
Torraca
Vibonati
Faicchio
Avella
SA
SA
BN
SA
SA
BN
SA
CE
SA
SA
AV
SA
SA
AV
SA
AV
SA
SA
AV
SA
SA
SA
SA
SA
BN
SA
SA
SA
SA
BN
SA
SA
SA
SA
SA
SA
SA
SA
BN
AV
1
1
2
1
2
2
1
2
1
1
1
2
1
1
1
1
1
2
1
1
2
1
1
1
2
1
1
1
1
2
1
1
1
2
1
1
2
1
1
2
L’indice approssimativo EM di efficacia della distribuzione degli interventi è il seguente:
1,6092
Documento di lavoro – settembre 2014
Misura
313
Descrizione
Incentivazione di attività turistiche
Impatto atteso
4
La misura è stata attivata nella consapevolezza che il turismo può rappresentare
un’importante opportunità per invertire il trend negativo del declino sociale ed
economico e dello spopolamento evidente in molte zone rurali.
Tale settore può contribuire ad uno sviluppo socioeconomico duraturo e sostenibile dei
territori rurali. In tale ottica l’offerta turistica deve essere principalmente orientata alla
promozione e valorizzazione delle risorse ambientali, architettoniche, storico-culturali e
produttive delle aree rurali attraverso l’armonizzazione e l’integrazione con altri
programmi di sviluppo locale perseguendo obiettivi comuni di sviluppo individuati su
scala territoriale.
In sintesi, la misura fornisce un sostegno ai beneficiari con l’obiettivo di:
- accrescere l’attrattività delle aree rurali;
- valorizzare le risorse naturali, architettoniche e culturali delle aree rurali rendendole
attrattori turistici;
- innescare processi di sviluppo sostenibile integrato;
- promuovere la conoscenza dei prodotti di qualità del territorio;
- promuovere l’offerta turistica del territorio a livello nazionale e internazionale;
- realizzare infrastrutture informative a supporto della promozione e della
valorizzazione del territorio;
- incoraggiare l’adozione e la diffusione delle Tecnologie di Informazione e
Comunicazione (TIC) per la promozione e il marketing territoriale.
Documento di lavoro – settembre 2014
La misura trova attuazione nelle Macroaree C, D1 e D2 e nelle Aree Parco riconosciute
ai sensi delle Leggi Nazionali e Regionali, nel rispetto di quanto riportato nell’allegato 2
del PSR 2007-2013 della Regione Campania.
Documento di lavoro – settembre 2014
Incrocio delle superfici dei comuni interessati dagli interventi della Misura 313 con
Sensibilità ai Cambiamenti Climatici - dimensione socio-economica
Dati PUMA PSR 2007/2013 aggiornamento 2014
Gli interventi della Misura 313 ricadono nel territorio dei seguenti 50 comuni con classi
di Sensibilità ai Cambiamenti Climatici - dimensione socio-economica di cui
37 in classe 1
13 in classe 2.
COMUNE
PR Classe
Acerno
SA
1
Agropoli
SA
1
Ascea
SA
1
Bagnoli Irpino
AV
1
Camerota
SA
1
Camigliano
CE
1
Campora
SA
2
Documento di lavoro – settembre 2014
Casalduni
Casaletto Spartano
Castellabate
Castello Matese
Centola
Contursi Terme
Gioi
Giungano
Laureana Cilento
Magliano Vetere
Mercogliano
Moio della Civitella
Montecorice
Monteforte Cilento
Montoro Inferiore
Morigerati
Ospedaletto d'Alpinolo
Ottati
Pertosa
Piaggine
Pietrastornina
Pollica
Postiglione
Roccagloriosa
Rocchetta e Croce
Rofrano
Rutino
San Cipriano Picentino
San Gregorio Magno
San Lorenzo Maggiore
San Mango Piemonte
San Marco dei Cavoti
San Martino Valle Caudina
San Pietro al Tanagro
Santa Marina
Sapri
Senerchia
Serino
Tocco Caudio
Trentinara
Vallesaccarda
Vibonati
Faicchio
BN
SA
SA
CE
SA
SA
SA
SA
SA
SA
AV
SA
SA
SA
AV
SA
AV
SA
SA
SA
AV
SA
SA
SA
CE
SA
SA
SA
SA
BN
SA
BN
AV
SA
SA
SA
AV
AV
BN
SA
AV
SA
BN
2
1
1
1
1
2
1
2
1
2
1
2
1
1
2
1
1
1
1
2
1
1
1
1
1
1
1
2
1
1
1
2
2
1
1
2
1
1
2
1
1
1
1
L’indice approssimativo EM di efficacia della distribuzione degli interventi è il seguente:
1,3567
Documento di lavoro – settembre 2014
Documento di lavoro – settembre 2014
Misura
321
Descrizione
Servizi essenziali alle persone che vivono nei
territori rurali
Impatto atteso
4
La misura si propone il potenziamento dei servizi essenziali per migliorare la qualità
della vita della popolazione rurale. In sintesi, la misura fornisce un sostegno ai
beneficiari appresso individuati con l’obiettivo di:
- sviluppare e potenziare le possibilità di impiego, anche attraverso la creazione di
servizi per giovani, donne e per soggetti svantaggiati;
- migliorare la qualità ambientale percepita dalla popolazione;
- contenere lo spopolamento;
- evitare l’isolamento della popolazione;
- assicurare il presidio del territorio;
- agevolare l’aggregazione della popolazione, in particolare dei giovani e degli anziani,
attraverso la creazione di strutture per il tempo libero e lo sport.
La misura trova attuazione nelle macroaree C, D1 e D2 escluso i comuni capoluogo di
provincia e limitatamente alla tipologia di intervento f (Fattorie sociali), è attuabile
anche nelle aree Parco istituite ai sensi della legge 6.12.91 n. 394 “Legge quadro sulle
aree protette” e delle Leggi Regionali 01.09.93 n. 33 ”Istituzione di Parchi e Riserve
naturali in Campania”, L.R. 07.10.03 n.17 “Istituzione del sistema dei parchi urbani di
interesse regionale” e L.R 45/80 “Istituzione del Parco Naturale Regionale ecimare”,
purché l’intervento sia realizzato all’interno di Comuni caratterizzati da ruralità
prevalente e/o in Siti Natura 2000 e/o in altri Siti di grande pregio naturale.
Documento di lavoro – settembre 2014
Documento di lavoro – settembre 2014
Incrocio delle superfici dei comuni interessati dagli interventi della Misura 321 con
Sensibilità ai Cambiamenti Climatici – dimensione socio-economica
Dati PUMA PSR 2007/2013 aggiornamento 2014
Gli interventi della Misura 321 ricadono nel territorio dei seguenti 30 comuni con classi
di Sensibilità ai Cambiamenti Climatici – dimensione ambientale di cui
23 in classe 1
7 in classe 2.
COMUNE
PR Classe
Acerno
SA
1
Apollosa
BN
1
Atripalda
AV
2
Buonalbergo
BN
1
Camigliano
CE
1
Capriglia Irpina
AV
2
Casalbore
AV
1
Documento di lavoro – settembre 2014
Castellabate
Castello Matese
Castelpagano
Castiglione dei Genovesi
Ceraso
Colle Sannita
Laureana Cilento
Mercogliano
Monte San Giacomo
Montemarano
Morigerati
Novi Velia
Pietrastornina
Pollica
Positano
Roccagloriosa
Roccamonfina
Rocchetta e Croce
San Cipriano Picentino
Sapri
Scala
Avella
Frigento
SA
CE
BN
SA
SA
BN
SA
AV
SA
AV
SA
SA
AV
SA
SA
SA
CE
CE
SA
SA
SA
AV
AV
1
1
2
1
2
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
2
2
1
2
1
L’indice approssimativo EM di efficacia della distribuzione degli interventi è il seguente:
0,8988
Documento di lavoro – settembre 2014
Misura
323
Descrizione
Sviluppo, tutela e riqualificazione del patrimonio
rurale
Impatto atteso
3-4
Con la presente misura s’intende proseguire nell’azione di miglioramento e
valorizzazione delle aree rurali, da attuarsi attraverso la riqualificazione del patrimonio
culturale in esse presente e dell’importante patrimonio naturale che lo caratterizza.
La misura trova attuazione nelle macroaree C, D1 e D2 ed inoltre in tutte le Aree Parco
della Regione.
Documento di lavoro – settembre 2014
Incrocio delle superfici dei comuni interessati dagli interventi della Misura 323 con
Sensibilità agli Asset naturalistici
Dati PUMA PSR 2007/2013 aggiornamento 2014
Gli interventi della Misura 323 ricadono nel territorio dei seguenti 63 comuni con classi
di Sensibilità agli Asset naturalistici di cui
26 in classe 1
37 in classe 2
COMUNE
PR Classe
Acerno
SA
1
Auletta
SA
2
Bagnoli Irpino
AV
1
Bonea
BN
2
Buonabitacolo
SA
2
Calitri
AV
2
Campora
SA
1
Documento di lavoro – settembre 2014
Casaletto Spartano
Cava dei Tirreni
Centola
Ceraso
Cerreto Sannita
Colliano
Conca della Campania
Felitto
Giano Vetusto
Gioia Sannitica
Laureana Cilento
Laurino
Lustra
Magliano Vetere
Moiano
Montano Antilia
Monte San Giacomo
Montecorice
Monteforte Cilento
Morcone
Morigerati
Moschiano
Padula
Pannarano
Perdifumo
Perito
Piaggine
Pietrastornina
Pollica
Pontelatone
Positano
Praiano
Rocca d'Evandro
Roccagloriosa
Roccamonfina
Roscigno
Sala Consilina
Salento
San Lupo
San Mauro la Bruca
San Pietro al Tanagro
San Potito Sannitico
San Rufo
Sant'Angelo a Fasanella
Sant'Angelo d'Alife
Sant'Arsenio
SA
SA
SA
SA
BN
SA
CE
SA
CE
CE
SA
SA
SA
SA
BN
SA
SA
SA
SA
BN
SA
AV
SA
BN
SA
SA
SA
AV
SA
CE
SA
SA
CE
SA
CE
SA
SA
SA
BN
SA
SA
CE
SA
SA
CE
SA
1
2
1
2
2
2
2
1
2
2
2
1
2
1
2
2
1
1
1
2
1
1
2
2
1
2
1
1
1
2
1
1
2
2
1
1
2
2
2
1
2
2
2
1
2
2
Documento di lavoro – settembre 2014
Senerchia
AV
2
Sessa Cilento
SA
2
Stella Cilento
SA
1
Tramonti
SA
1
Trentinara
SA
1
Vallesaccarda
AV
2
Vallo della Lucania
SA
2
Vitulano
BN
2
Avella
AV
2
Montecorvino Rovella
SA
2
L’indice approssimativo EM di efficacia della distribuzione degli interventi è il seguente:
1,2653
Documento di lavoro – settembre 2014
Incrocio delle superfici dei comuni interessati dagli interventi della Misura 323 con
Sensibilità ai Cambiamenti Climatici - dimensione socio-economica
Dati PUMA PSR 2007/2013 aggiornamento 2014
Gli interventi della Misura 323 ricadono nel territorio dei seguenti 64 comuni con classi
di Sensibilità ai Cambiamenti Climatici - dimensione socio-economica di cui
43 in classe 1
21 in classe 2
COMUNE
PR Classe
Acerno
SA
1
Aiello del Sabato
AV
1
Amorosi
BN
2
Apice
BN
1
Bagnoli Irpino
AV
1
Bonea
BN
1
Buonalbergo
BN
1
Documento di lavoro – settembre 2014
Caiazzo
Campora
Casalduni
Casaletto Spartano
Castel di Sasso
Centola
Ceppaloni
Ceraso
Circello
Colle Sannita
Conca della Campania
Contursi Terme
Felitto
Gesualdo
Greci
Grottaminarda
Laureana Cilento
Magliano Vetere
Mirabella Eclano
Montaguto
Monte San Giacomo
Montecorice
Monteforte Cilento
Montoro Inferiore
Morigerati
Moschiano
Ogliastro Cilento
Paduli
Perdifumo
Piaggine
Piana di Monte Verna
Pietrastornina
Pollica
Pontelatone
Positano
Praiano
Reino
Roccagloriosa
Roccamonfina
Rutino
Salento
San Giorgio del Sannio
San Marco dei Cavoti
San Nazzaro
San Pietro al Tanagro
San Potito Sannitico
CE
SA
BN
SA
CE
SA
BN
SA
BN
BN
CE
SA
SA
AV
AV
AV
SA
SA
AV
AV
SA
SA
SA
AV
SA
AV
SA
BN
SA
SA
CE
AV
SA
CE
SA
SA
BN
SA
CE
SA
SA
BN
BN
BN
SA
CE
1
2
2
1
2
1
1
2
2
1
1
2
2
2
1
1
1
2
2
1
1
1
1
2
1
1
2
1
1
2
2
1
1
1
1
1
2
1
1
1
1
2
2
1
1
2
Documento di lavoro – settembre 2014
Sant'Angelo a Fasanella
Santa Marina
Savignano Irpino
Senerchia
Stella Cilento
Tramonti
Trentinara
Vallesaccarda
Vitulano
Faicchio
Avella
SA
SA
AV
AV
SA
SA
SA
AV
BN
BN
AV
1
1
1
1
1
1
1
1
2
1
2
L’indice approssimativo EM di efficacia della distribuzione degli interventi è il seguente:
1,4381
Documento di lavoro – settembre 2014
Tabella Sinottica degli indici approssimativi EM di efficacia della distribuzione
degli interventi del PSR
Sensibilità
S.1
S.2
S.3
S.4
S.5
S.6
S.7
S.8
Rischio
Rischio
Asset
Cambiamenti Cambiamenti Qualità
Idriche
Idriche
Misura
idrogeologico Inquinamento naturalistici climatici 1
climatici 2
Aria
sotteranee superficiali
112
1,2994
0,5222
112/121
0,8552
0,8130
0,6530
1,3178
113
n.v.
n.v.
n.v.
n.v.
n.v.
n.v.
n.v.
n.v.
115
n.v.
n.v.
n.v.
n.v.
n.v.
n.v.
n.v.
n.v.
121
0,72573 0,6793
1,4234
122
3,898288
0,0000
0,0000
123
3,3585
124
n.v.
n.v.
n.v.
n.v.
n.v.
n.v.
n.v.
n.v.
125
0,9461
0,7408
131
0,0000
0,0000
132
n.v.
n.v.
n.v.
n.v.
n.v.
n.v.
n.v.
n.v.
133
n.v.
n.v.
n.v.
n.v.
n.v.
n.v.
n.v.
n.v.
211
1,7758
2,0557
0,2973
212
1,1640
1,2670
0,5728
214
1,2073
1,0742
0,7422
1,1645
216
6,7569
6,1356
0,2583
221
1,5593
0,7833
0,0000
223
n.v.
n.v.
n.v.
n.v.
n.v.
n.v.
n.v.
n.v.
225
2,4216
12,2711
0,4349
226
2,1832
0,3359
0,16940
227
1,9991
4,0167
0,2785
311
1,33351
312
1,6092
313
1,35671
321
0,8988
322
n.v.
n.v.
n.v.
n.v.
n.v.
n.v.
n.v.
n.v.
323
1,2653
1,4381
Documento di lavoro – settembre 2014
5.1 L’impatto del settore agricolo regionale sulla risorsa idrica
I consumi irrigui ISTAT nei sistemi del territorio rurale della Campania
L’Health check della PAC2 ha indicato quattro nuove sfide per le politiche di sviluppo
rurale, con l’obiettivo di “ sostenere gli sforzi tesi a realizzare le priorità dell'UE in
materia di cambiamenti climatici, energie rinnovabili, gestione delle risorse idriche e
biodiversità”.
Il documento evidenzia come “…L'agricoltura e la silvicoltura, grandi utenti di acqua,
sono chiamate a svolgere un ruolo di primo piano nella gestione sostenibile delle
risorse idriche, dal punto di vista sia quantitativo che qualitativo. La gestione delle
risorse idriche diventerà una componente sempre più importante della strategia di
adeguamento all'ormai inevitabile cambiamento climatico.”
Il conseguimento di obiettivi di maggior efficienza nell’utilizzo delle risorse idriche, e la
loro concreta applicazione ai differenti contesti rurali della Campania attraverso le
misure del Piano di sviluppo rurale, richiede la disponibilità di informazioni adeguate
relative ai differenti sistemi del territorio rurale (STR), con riferimento agli specifici
aspetti ambientali e produttivi, ed ai bilanci e consumi idrici stimabili per ciascuno di
essi.
Tali informazioni sono di supporto sia alle attività di programmazione e gestione degli
interventi, sia di valutazione degli effetti ambientali delle attività agricole nei diversi
sistemi territoriali.
Nell’ambito del processo valutativo si è dunque proceduto ad un approfondimento
tematico specialistico per la stima dei consumi irrigui nei 28 STR della Campania.
Questa stima si è basata sull’utilizzo di due differenti basi di dati:
- I consumi irrigui rilevati su base comunale da ISTAT nell’ambito del 6°
Censimento Generale dell’Agricoltura 2010;
La stima preliminare dei consumi irrigui nei 28 STR della Campania mediante
elaborazione in ambiente GIS, sulla base di un modello semplificato, a partire
da dati di uso del suolo e di qualità delle coperture pedologiche.
Così come descritto di seguito, l’analisi integrata e il confronto tra le due famiglie di dati
ha consentito di identificare a scala territoriale alcune possibili “aree problema”, non
altrimenti identificabili con il ricorso a singole metodologie di analisi, con
l’identificazione di alcuni aspetti di particolare attenzione, che dovranno essere
approfonditi nelle fasi successive del lavoro.
-
2
COM(2008) 306/4 - Proposta di Decisione del Consiglio recante modifica della decisione 2006/144/CE relativa agli
orientamenti strategici comunitari per lo sviluppo rurale
Documento di lavoro – settembre 2014
La metodologia impiegata per la stima dei consumi irrigui negli STR regionali a
partire da dati di land use e pedoambientali
La stima preliminare dei consumi irrigui potenziali nei 28 STR della Campania è stata
condotta mediante il seguente procedimento in ambiente GIS3:
1. Incrocio dello strato informativo della Carta di uso del suolo regionale (CUAS,
2009) con quello relativo ai Sistemi di terre della Campania (Piano territoriale
regionale, 2008). L’obiettivo era quello di identificare, sulla base della legenda
di massimo dettaglio del CUAS, poligoni che risultassero omogenei sia per la
classe di land use che per il sistema di terre di appartenenza. In questo modo i
diversi usi agricoli presenti nel territorio regionale sono stati contestualizzati
rispetto allo specifico pedoambiente di appartenza.
2. Attribuzione a ciascuna unità di legenda CUAS di un valore massimo, minimo e
medio di consumo irriguo (mc/ettaro/anno).
3. Calcolo, per ciascun poligono “land use/suolo” contenuto nello shape prodotto
nella fase 1, di una prima stima del consumo irriguo (mc/anno), sulla base del
solo dato di land use, applicando i valori determinati alla fase 2.
4. Calcolo, per ciascun poligono “land use/suolo” contenuto nello shape prodotto
nella fase 1, di una seconda stima del consumo irriguo (mc/anno), per
aggiustamento del valore di consumo irriguo ottenuto nella fase 1, sulla base di
un coefficiente che tiene conto del sistema di terre di appartenenza.
5. Incrocio del file shape elaborato nella fase precedente con lo strato informativo
relativo ai limiti amministrativi dei comuni della Campania.
6. Calcolo, per ciascun comune della Campania, del consumo irriguo stimato
(mc/anno).
7. Calcolo, per ciascuno dei 28 Sistemi del territorio rurale (STR) del consumo
irriguo stimato (mc/anno).
I consumi idrici degli STR nei dati del Censimento dell’Agricoltura 2010
Il consumo irriguo regionale annuo in Campania, secondo i dati del 6° Censimento
dell’Agricoltura 2010, è pari a 347.555 mc. I dati territoriali e di consumo idrico censiti
dal Censimento ISTAT 2010 nei 28 STR della Campania sono riassunti in Tab. 1.
Secondo ISTAT, l’86% del consumo irriguo regionale annuo si concentra in soli 8 dei
28 STR regionali, che sono poi quelli nei quali ricadono le principali aree di pianura.
In particolare:
3
Riferimenti metodologici: INEA (2009), Uso del suolo e stima dei fabbisogni irrigui nelle aree non
servite da reti collettive dei consorzi di bonifica nelle regioni meridionali, a cura di P. Nino e S. Vanino;
INEA (2013), A Model-based irrigation water consumption estimation at farm level, a cura di F: Lupia.
Documento di lavoro – settembre 2014
-
Il 30,3% del consumo irriguo regionale si concentra nell’STR “Piana del
Volturno”, il 15,3% nell’STR “Piana del Sele”. Questi due STR, che
rappresentano il 9% della superficie territoriale della Campania e l’11,9% della
SAU regionale ISTAT 2010, concorrono da soli per circa la metà al consumo
irriguo regionale annuo.
-
La pianura vulcanica costiera, con gli STR “Piana Casertana”, “Piana Flegrea” e
“Piana Campana” (nel complesso 6,5% della superficie territoriale regionale,
3,9% della SAU) partecipa per il 16,7% al consumo irriguo complessivo
regionale annuo.
-
L’STR “Roccamonfina – Piana del Garigliano” (4,1% sup. territoriale, 4,5% SAU
regionale) contribuisce per il 9,8% al consumo regionale.
Gli STR della media valle del Volturno (STR “Massiccio del Matese”, “Media
Valle del Volturno”, 9,4 sup. territoriale regionale, 8,3% della SAU regionale),
contribuiscono per il 12,5% al consumo irriguo complessivo regionale.
Un contributo minoritario al consumo irriguo regionale annuo ISTAT è fornito dagli
STR:
- della montagna (17,5% della superficie territoriale regionale, 14,6% della SAU
regionale ISTAT 2010), con una quota del 4,8%;
-
-
della collina interna (31,4% della superficie territoriale regionale, 39% della SAU
regionale ISTAT 2010), con una quota del 3,8%;
-
della collina costiera (10,1% della superficie territoriale regionale, 9,1% della
SAU regionale ISTAT 2010), con una quota del 3,9%; dei rilievi vulcanici (3,7%
della superficie territoriale regionale, 1,1% della SAU regionale ISTAT 2010).
Documento di lavoro – settembre 2014
I consumi idrici degli STR stimati in base ai dati di land use (CUAS)
Il consumo irriguo regionale annuo in Campania, secondo i dati del modello speditivo di
stima su base geografica impiegato nel presente lavoro è pari a 627.929 mc.
Questo dato è superiore dell’80% circa al dato censuario rilevato da ISTAT nel 2010.
Un simile risultato è in linea con quello di altre esperienza simili condotta a scala
regionale4.
I dati territoriali e di consumo idrico censiti dal Censimento ISTAT 2010 nei 28 STR
della Campania sono riassunti in Tab. 1.
Il contributo dei diversi STR regionali al consumo irriguo potenziale indicativo, stimato a
partire da dati territoriali di land use e pedoambientali, si mostra in qualche misura più
articolato a scala territoriale rispetto a quanto evidenziato dai dati ISTAT.
Nel loro complesso, gli STR nei quali ricadono le aree di pianura del territorio regionale
esprimono una quota pari al 70,7 del consumo irriguo regionale complessivo stimato
con il modello di valutazione impiegato, inferiore dunque alla quota percentuale stimata
da ISTAT nel 2010 (86%).
In particolare:
- la Piana del Volturno contribuisce per il 16,8 al consumo irriguo complessivo
regionale (30,3% secondo ISTAT); la Piana del Sele per il 15,1% (15,3%
secondo ISTAT).
Le pianure vulcaniche (Piana campana, flegrea e casertana) contribuiscono per
il 21,8% al consumo complessivo regionale (16,7% secondo ISTAT), mentre le
pianure interne contribuiscono per l’11,7% (14,3% secondo ISTAT)
Aumenta invece in misura significativa il contributo al consumo irriguo complessivo
regionale:
- degli STR della collina interna (10,8% contro il 3,8 rilevato da ISTAT),
-
- degli STR a dominante montana (7,1% contro il 4,8 rilevato da ISTAT),
In linea generale, il confronto tra i dati di consumo irriguo stimati con il modello
speditivo di valutazione utilizzato nel presente lavoro, e quelli censiti da ISTAT nel
2010, evidenzia come la forbice tra i due tipi di dati sia inferiore negli STR di pianura,
dove il rapporto dati stimati/dati censuari è di 1,6, contro un valore medio regionale pari
a 1,8.
Significativo il fatto che negli STR di pianura il rapporto tra i due dati di consumo irriguo
unitario – quello stimato (1.988 mc/anno per ettaro di SAU) e quello censuario (2.100
mc/anno per ettaro di SAU) – sia pressoché coincidente, ciò che mostra per questi
ambienti una sostanziale convergenza tra le due metodologie di produzione del dato.
Il fatto che i consumi complessivi stimati nelle aree di pianura siano superiori del 60%
circa a quelli censiti, mentre che i consumi unitari stimati e rilevati siano coincidenti,
può essere spiegato dal fatto che negli STR di pianura la percentuale della SAU
cartografica CUAS censita da ISTAT è intorno al 60%, lievemente inferiore dunque al
valore medio regionale (70%).
Si differenzia dagli altri STR di pianura quello della “Piana Campana”, comprendente
l’agro acerrano e nolano e la piana dal Sarno, nel quale il rapporto tra il consumo
irriguo stimato e quello rilevato da ISTAT è più elevato (3,5).
4
Vedi ad esempio “I consumi idrici della Toscana”. Servizio Idrologico regione Toscana – CIBIC, Centro
Interdipartimentale di Bioclimatologia,Università degli Studi di Firenze.
Documento di lavoro – settembre 2014
Spiegazioni di questo maggiore scostamento sono probabilmente riferibili a due ordini
di cause:
- in questo STR la SAU censita da ISTAT è solo il 40% di quella stimata a partire
dal CUAS (per le motivazioni di questo fenomeno si rimanda alle considerazioni
svolte più avanti per gli STR vulcanici);
in questo STR l’approvvigionamento idrico è fortemente incentrato
sull’emungimento da pozzi aziendali, non sempre ufficializzati, e che pertanto
sfuggono al rilevamento ISTAT.
All’opposto di quanto avviene per gli STR di pianura, si segnalano gruppi di STR nei
quali la forbice tra le due famiglie di dati è più ampia rispetto all’andamento medio
regionale.
Questa maggiore divergenza del dato stimato rispetto a quello censito da ISTAT non è
interpretata in questa sede in termini di carenza o inattendibilità del dato censuario
ufficiale, ma piuttosto come indicazione, utile soprattutto a fini programmatici, della
possibile presenza, in alcuni STR regionali, di una quota di domanda irrigua, la cui
precisa entità potrà essere determinata con metodi di stima più accurati, che per motivi
diversi non si esplicita in sede di rilevamento ISTAT.
Così, ad esempio, il rapporto tra il dato stimato su base territoriale e quello censuario è
più elevato negli STR dei rilievi vulcanici (8,3) rispetto al dato medio regionale (2,0).
Per inciso, questi STR, con una superficie territoriale pari al 3,7 di quella regionale,
esprimono una quota del consumo irriguo regionale pari all’1,4% secondo ISTAT, al
5,9% secondo il metodo di stima territoriale impiegato nel presente lavoro.
Una delle spiegazioni di questa più marcata divergenza tra dati stimati e dati censuari,
è riferibile al fatto che la SAU censita da ISTAT nel 2010 negli STR vulcanici (Vesuvio,
Flegrei, Isole di Ischia e Procida), è pari a solo il 30% di quella stimabile sulla base dei
dati di land use CUAS (6.093 ha contro 19.071 ha).
I motivi di questo scarto sono probabilmente dovuti, tra l’altro, alla tendenza delle micro
e nano aziende operanti in un contesto costiero fortemente urbanizzato, a fuoriuscire
dall’universo di osservazione ISTAT.
D’altro canto questo tessuto di microimprese opera in un paesaggio rururbano
caratterizzato da un mosaico estremamente frammentato di orti arborati e vitati a ciclo
continuo e colture floricole in pieno campo e protette. Questi sistemi complessi
manifestano esigenze irrigue rilevanti, soddisfatte in larga misura da pozzi aziendali,
non sempre ufficializzati.
Un rapporto ugualmente ampio tra le due famiglie di dati (9,7) caratterizza gli STR della
collina interna che, con una SAU ISTAT pari al 39% di quella totale regionale (quella
CUAS è del 36%), esprimono secondo ISTAT una quota del consumo irriguo regionale
pari al 3,8%. Questa quota è invece dell’11,5% secondo i dati stimati di consumo
irriguo.
Le cause di una simile divergenza dovranno essere approfondite nel corso delle fasi
successive del processo di valutazione. In questi STR la percentuale della SAU
cartografica CUAS censita da ISTAT è intorno al 70%, in linea con la media regionale.
Non sembra essere questo dunque un aspetto rilevante della questione. Un ruolo
significativo potrebbe essere allora giocato da un gruppo di colture significativamente
diffuse anche in ambiente collinare (cereali primaverili estivi, colture industriali, prati
avvicendati), il cui esito è significativamente dipendente da disponibilità irrigua, che
potrebbe essere soddisfatta con modalità non rilevate da ISTAT.
-
Documento di lavoro – settembre 2014
Documento di lavoro – settembre 2014
Alcune indicazioni programmatiche
Nella tabella seguente sono riassunti alcuni dati-guida, utili per orientare una prima
interpretazione, in chiave valutativa e programmatica, delle risultanze del confronto
preliminare tra i dati irrigui provenienti da diversa fonte, quella geografica e quella
censuaria.
La linea interpretativa proposta è quella di soffermare in primo luogo l’attenzione sugli
STR nei quali si verifichi in qualche misura la compresenza di tre aspetti:
- un rapporto tra consumi stimati e censiti significativamente più elevato rispetto
alla media regionale;
-
un contributo non irrilevante al bilancio irriguo regionale;
- una densità abitativa relativamente elevata.
In tabella questi STR sono evidenziati con la campitura gialla.
Come si vede, rispondono ai criteri selettivi avanti indicati:
1. le pianure vulcaniche più prossime alla grande conurbazione regionale (Piana
casertana, Piana Flegrea, Piana Campana, in qualche misura anche la Piana
dell’Irno);
2. gli STR vulcanici (Vesuvio, Colline Flegree, Isole di Ischia e Procida);
3. la Penisola Sorrentina-Amalfitana.
Nonostante il grado di urbanizzazione tendenzialmente elevato, in questi STR le attività
agroforestali interessano ancora il 70% della superficie territoriale complessiva, e si
svolgono in larga misura al di fuori di schemi irrigui collettivi, come avviene in altri
contesti (Volturno, Sele).
Prevalgono in questi STR le soluzioni individuali (pozzi aziendali), con una maggiore
difficoltà di monitoraggio e controllo del sistema, e con un incidenza non secondaria su
un bilancio idrico complessivo (consumi civili, industriali, agricoli) che manifesta forti
aspetti di criticità.
In queste situazioni, l’attuazione dell’obiettivo di Health Check dell’uso razionale e del
risparmio della risorsa idrica assume rilevanza strategia, ed il comparto agricolo è
chiamato a dare un suo contributo, in un’ottica di programmazione generale che, oltre
a puntare sull’efficienza irrigua, sia anche in grado di mettere a disposizione
dell’agricoltura acque di depurazione e riuso, idonee allo scopo, provenienti dal ciclo
urbano o produttivo.
Per gli STR della collina interna e costiera il discorso è diverso. In questo caso una
maggiore forbice tra consumi stimati e rilevati riguarda contesti a bassa
antropizzazione, che gravano in misura contenuta sul fabbisogno complessivo
regionale, e nei quali gli aspetti di criticità e di competizione tra i diversi impieghi della
risorsa sono meno rilevanti.
In questi contesti un approfondimento delle analisi avviate potrà essere finalizzato alla
previsione di eventuali criticità future, in relazione ad evoluzioni del settore agricolo, o a
prevedibili incrementi locali del fabbisogno civile e produttivo (Colline irpine, Conca di
benevento) , o anche turistico (Colline costiere del Cilento).
Documento di lavoro – settembre 2014
Documento di lavoro – settembre 2014
Tab. 1. Dati territoriali e di consumo irriguo stimato su base geografica degli STR della Campania.
Cod.
STR Denominazione STR
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
Superficie
territoriale
(ha)
Roccamonfina - Piana del Garigliano
60.890,9
Massiccio del Matese
80.258,0
Colline del Fortore
82.844,4
Piana del Volturno - Litorale Domizio
68.603,4
Media Valle del Volturno
47.630,8
Monte Taburno - Valle Telesina
60.609,9
Colline Sannite - Conca di Benevento
33.766,3
Colline dell'Ufita
80.078,6
Colline dell'Alta Irpinia
54.023,3
Colline dell'Alta Valle dell'Ofanto
38.133,8
Piana Casertana
21.980,5
Piana Flegrea
27.591,5
Piana Campana
39.222,5
Colline Flegree
22.799,3
Isole di Ischia e Procida
5.906,8
Complesso del Vesuvio - Monte Somma 21.584,2
Pen.Sorrentina-Amalfitana
38.550,2
Monte Partenio - Monti di Avella
31.803,3
Colline Irpine
46.683,2
Valle dell'Irno
19.770,6
Colline Salernitane
32.669,8
Monti Picentini
53.086,4
Colline dell'Alto Sele
38.759,4
Piana del Sele
50.951,0
Colline del Cilento Interno
53.068,2
Colline del Cilento Costiero
104.401,3
Monti Alburni - Monte del Cervati
54.583,3
Vallo di Diano
92.507,1
Campania
1.362.757,9
Superficie
territoriale
(% della
superficie
territoriale
regionale)
4,5
5,9
6,1
5,0
3,5
4,4
2,5
5,9
4,0
2,8
1,6
2,0
2,9
1,7
0,4
1,6
2,8
2,3
3,4
1,5
2,4
3,9
2,8
3,7
3,9
7,7
4,0
6,8
100,0
Superficie
agricola
utilizzata
CUAS (ha)
41.522,0
45.522,3
66.452,8
59.815,6
30.528,1
42.353,2
23.747,9
66.587,5
40.409,8
25.457,1
14.050,9
16.493,3
26.899,7
6.816,4
1.834,3
10.420,9
15.457,9
12.575,4
26.472,4
7.275,5
13.662,7
15.659,1
22.457,3
39.886,0
20.864,3
48.053,5
22.124,1
44.061,2
807.461,1
Documento di lavoro – settembre 2014
Superficie
agricola
utilizzata
CUAS (%
della SAU
regionale
CUAS)
5,1
5,6
8,2
7,4
3,8
5,2
2,9
8,2
5,0
3,2
1,7
2,0
3,3
0,8
0,2
1,3
1,9
1,6
3,3
0,9
1,7
1,9
2,8
4,9
2,6
6,0
2,7
5,5
100,0
Consumo
irriguo CUAS
(mc/anno)
58.563.108,6
24.780.785,2
8.182.949,7
105.243.858,7
36.322.293,3
18.110.171,5
15.074.377,0
22.525.769,8
1.870.756,1
4.340.441,5
30.777.013,3
47.619.082,1
58.165.108,7
5.270.188,1
2.827.644,5
6.997.190,6
12.826.107,3
5.953.792,2
9.572.682,7
3.822.569,6
5.011.256,2
4.633.706,8
5.818.419,5
94.594.801,8
4.972.447,7
16.394.285,2
2.668.043,1
14.990.506,3
627.929.357,1
Consumi
irrigui unitari
CUAS
(mc/ha/anno)
1.410,4
544,4
123,1
1.759,5
1.189,8
427,6
634,8
338,3
46,3
170,5
2.190,4
2.887,2
2.162,3
773,2
1.541,6
671,5
829,7
473,4
361,6
525,4
366,8
295,9
259,1
2.371,6
238,3
341,2
120,6
340,2
777,7
Consumo
irriguo
CUAS (%
del
consumo
irriguo
regionale)
9,3
3,9
1,3
16,8
5,8
2,9
2,4
3,6
0,3
0,7
4,9
7,6
9,3
0,8
0,5
1,1
2,0
0,9
1,5
0,6
0,8
0,7
0,9
15,1
0,8
2,6
0,4
2,4
100,0
Tab. 2. Dati territoriali e di consumo irriguo censiti negli STR della Campania da ISTAT nell’ambito del 6° Censimento generale
dell’agricoltura 2010
Codice
STR
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
Denominazione STR
Superficie
territoriale
(ha)
Superficie
territoriale
(% della
superficie
territoriale
regionale)
Roccamonfina - Piana del Garigliano
Massiccio del Matese
Colline del Fortore
Piana del Volturno - Litorale Domizio
Media Valle del Volturno
Monte Taburno - Valle Telesina
Colline Sannite - Conca di Benevento
Colline dell'Ufita
Colline dell'Alta Irpinia
Colline dell'Alta Valle dell'Ofanto
Piana Casertana
Piana Flegrea
Piana Campana
Colline Flegree
Isole di Ischia e Procida
Complesso del Vesuvio - Monte Somma
Penisola Sorrentina-Amalfitana - Isola di Capri
Monte Partenio - Monti di Avella - Pizzo D'Alvano
Colline Irpine
Valle dell'Irno
Colline Salernitane
Monti Picentini
Colline dell'Alto Sele
Piana del Sele
Colline del Cilento Interno
Colline del Cilento Costiero
Monti Alburni - Monte del Cervati
Vallo di Diano
Campania
60.890,9
80.258,0
82.844,4
68.603,4
47.630,8
60.609,9
33.766,3
80.078,6
54.023,3
38.133,8
21.980,5
27.591,5
39.222,5
22.799,3
5.906,8
21.584,2
38.550,2
31.803,3
46.683,2
19.770,6
32.669,8
53.086,4
38.759,4
50.951,0
53.068,2
104.401,3
54.583,3
92.507,1
1.362.757,9
4,5
5,9
6,1
5,0
3,5
4,4
2,5
5,9
4,0
2,8
1,6
2,0
2,9
1,7
0,4
1,6
2,8
2,3
3,4
1,5
2,4
3,9
2,8
3,7
3,9
7,7
4,0
6,8
100,0
Superficie
agricola
Superficie Superficie
utilizzata
agricola
agricola
ISTAT 2010
utilizzata
utilizzata
(% della
ISTAT 2000 ISTAT 2010
SAU
(ha)
(ha)
regionale)
24.275,6
34.723,6
54.335,8
28.182,8
20.133,1
28.445,7
14.073,6
52.060,6
35.460,5
17.481,2
5.997,7
11.198,6
16.363,8
4.102,4
520,5
5.335,4
8.697,3
10.368,2
18.554,8
3.799,9
10.348,6
15.008,1
19.287,7
28.385,2
19.804,6
38.977,2
22.515,5
37.559,7
585.997,4
Documento di lavoro – settembre 2014
22.264,6
28.609,3
51.548,2
36.651,8
17.224,8
29.326,7
14.310,5
48.396,5
33.822,6
14.770,7
6.449,8
9.399,5
10.863,5
3.069,6
376,6
2.647,6
5.487,4
9.358,7
13.079,1
2.931,3
13.396,8
15.218,1
18.248,9
28.850,1
20.397,3
36.340,1
21.114,1
35.378,5
549.532,5
4,1
5,2
9,4
6,7
3,1
5,3
2,6
8,8
6,2
2,7
1,2
1,7
2,0
0,6
0,1
0,5
1,0
1,7
2,4
0,5
2,4
2,8
3,3
5,2
3,7
6,6
3,8
6,4
100,0
Consumo
irriguo
ISTAT (%
Consumi
Consumi
del
irrigui ISTAT irrigui unitari consumo
2010
ISTAT 2010
irriguo
(mc/anno)
(mc/ha/anno) regionale)
34.051.402,7
19.598.493,4
940.271,0
105.232.923,7
22.756.662,9
7.494.993,6
5.009.804,7
3.028.596,1
54.793,4
165.716,8
15.777.126,0
25.757.901,5
16.595.361,7
3.614.927,7
23.805,7
1.384.936,5
4.593.805,0
968.117,3
569.388,7
838.611,1
6.725.081,8
2.660.463,4
2.577.651,0
53.008.559,2
948.373,6
6.689.019,3
1.130.241,1
5.358.710,0
347.555.738,5
1.260,0
685,0
18,2
2.871,2
795,4
255,6
350,1
62,6
1,6
11,2
2.446,4
2.740,2
1.527,7
1.177,9
63,1
580,4
837,2
103,5
43,5
286,1
502,0
174,8
141,3
1.837,4
46,5
184,1
53,5
151,5
614,7
9,8
5,6
0,3
30,3
6,5
2,2
1,4
0,9
0,0
0,0
4,5
7,4
4,8
1,0
0,0
0,4
1,3
0,3
0,2
0,2
1,9
0,8
0,7
15,3
0,3
1,9
0,3
1,5
100,0
Tab. 3. Indici di confronto per gli STR della Campania tra i dati di consumo irriguo stimati e quelli censiti da ISTAT nell’ambito del 6°
Censimento generale dell’agricoltura 2010
Consumo irriguo
CUAS/Consumo
Codice
irriguo ISTAT
STR
Denominazione STR
2010
1
Roccamonfina - Piana del Garigliano
1,7
2
Massiccio del Matese
1,3
3
Colline del Fortore
8,7
4
Piana del Volturno - Litorale Domizio
1,0
5
Media Valle del Volturno
1,6
6
Monte Taburno - Valle Telesina
2,4
7
Colline Sannite - Conca di Benevento
3,0
8
Colline dell'Ufita
7,4
9
Colline dell'Alta Irpinia
34,1
10
Colline dell'Alta Valle dell'Ofanto
26,2
11
Piana Casertana
2,0
12
Piana Flegrea
1,8
13
Piana Campana
3,5
14
Colline Flegree
1,5
15
Isole di Ischia e Procida
118,8
16
Complesso del Vesuvio - Monte Somma
5,1
17
Penisola Sorrentina-Amalfitana
2,8
18
Monte Partenio - Monti di Avella
6,1
19
Colline Irpine
16,8
20
Valle dell'Irno
4,6
21
Colline Salernitane
0,7
22
Monti Picentini
1,7
23
Colline dell'Alto Sele
2,3
24
Piana del Sele
1,8
25
Colline del Cilento Interno
5,2
26
Colline del Cilento Costiero
2,5
27
Monti Alburni - Monte del Cervati
2,4
28
Vallo di Diano
2,8
Campania
1,8
Consumo irriguo
unitario
CUAS/Consumo
irriguo unitario
ISTAT
1,1
0,8
6,8
0,6
1,5
1,7
1,8
5,4
28,6
15,2
0,9
1,1
1,4
0,7
24,4
1,2
1,0
4,6
8,3
1,8
0,7
1,7
1,8
1,3
5,1
1,9
2,3
2,2
1,3
Documento di lavoro – settembre 2014
SAU
CUAS/SAU
ISTAT 2010
1,5
1,6
1,3
1,6
1,1
1,4
1,7
1,4
1,2
1,7
2,2
1,8
2,5
2,2
4,9
4,4
2,8
1,3
2,0
2,5
1,0
1,0
1,2
1,4
1,0
1,3
1,0
1,2
1,4
SAU
ISTAT
2010/SAU
CUAS
0,7
0,6
0,8
0,6
0,9
0,7
0,6
0,7
0,8
0,6
0,5
0,6
0,4
0,5
0,2
0,2
0,4
0,7
0,5
0,4
1,0
1,0
0,8
0,7
1,0
0,8
1,0
0,8
0,7
Consumo
irriguo
CUAS (% del
consumo
irriguo
regionale)
9,3
3,9
1,3
16,8
5,8
2,9
2,4
3,6
0,3
0,7
4,9
7,6
9,3
0,8
0,5
1,1
2,0
0,9
1,5
0,6
0,8
0,7
0,9
15,1
0,8
2,6
0,4
2,4
100,0
Consumo
irriguo
ISTAT (% del
consumo
irriguo
regionale)
9,8
5,6
0,3
30,3
6,5
2,2
1,4
0,9
0,0
0,0
4,5
7,4
4,8
1,0
0,0
0,4
1,3
0,3
0,2
0,2
1,9
0,8
0,7
15,3
0,3
1,9
0,3
1,5
100,0
Tab. 4. Dati territoriali e di consumo irriguo stimato su base geografica relativi alle aggregazioni fisiografiche degli STR della
Campania.
STR Aggregati
COLLINA COSTIERA
COLLINA INTERNA
MONTAGNA
PIANURA
PIANURA INTERNA
RILIEVI VULCANICI
TOTALE
Superficie
territoriale
(ha)
137.071,1
427.357,3
318.891,0
269.239,8
159.908,4
50.290,3
1.362.757,9
Superficie
territoriale
(% della
superficie
territoriale
regionale)
10,1
31,4
23,4
19,8
11,7
3,7
100,0
Superficie
agricola
utilizzata
CUAS (ha)
61.716,2
292.449,1
153.692,0
198.667,6
81.864,8
19.071,5
807.461,1
Superficie
agricola
utilizzata
CUAS (%
della SAU
regionale
CUAS)
7,6
36,2
19,0
24,6
10,1
2,4
100,0
Consumo
irriguo CUAS
(mc/anno)
21.405.541,3
72.357.844,0
68.972.606,2
394.962.973,3
55.135.369,1
15.095.023,1
627.929.357,1
Consumo
irriguo
CUAS (%
del
consumo
irriguo
regionale)
3,4
11,5
11,0
62,9
8,8
2,4
100,0
Consumi
irrigui unitari
CUAS
(mc/ha/anno)
346,8
247,4
448,8
1.988,1
673,5
791,5
1.213,7
Tab. 5. Dati territoriali e dei consumi irriguo censiti da ISTAT relativi alle aggregazioni fisiografiche degli STR della Campania.
STR Aggregati
COLLINA COSTIERA
COLLINA INTERNA
MONTAGNA
PIANURA
PIANURA INTERNA
RILIEVI VULCANICI
TOTALE
Superficie
territoriale
(ha)
137.071,1
427.357,3
318.891,0
269.239,8
159.908,4
50.290,3
1.362.757,9
Superficie
territoriale
(% della
superficie
territoriale
regionale)
10,1
31,4
23,4
19,8
11,7
3,7
100,0
Superficie
agricola
utilizzata
ISTAT (ha)
49.736,9
214.573,8
109.114,1
114.479,2
55.534,6
6.093,8
549.532,5
Superficie
agricola
utilizzata
ISTAT (%
della SAU
regionale
ISTAT)
9,1
39,0
19,9
20,8
10,1
1,1
100,0
Documento di lavoro – settembre 2014
Consumo
irriguo ISTAT
(mc/anno)
13.414.101,1
13.294.595,3
36.446.113,7
250.423.274,7
28.953.983,9
5.023.669,8
347.555.738,5
Consumo
irriguo
ISTAT (%
del
consumo
irriguo
regionale)
3,9
3,8
10,5
72,1
8,3
1,4
100,0
Consumi
irrigui unitari
ISTAT
(mc/ha/anno)
269,7
62,0
334,0
2.100,2
432,7
861,4
614,7
Tab. 6. Indici di confronto per gli STR aggregati della Campania tra i dati di consumo irriguo stimati e quelli censiti da ISTAT
nell’ambito del 6° Censimento generale dell’agricol tura 2010
Consumo
Superficie
irriguo
territoriale (%
Consumo
unitario
della
irriguo
CUAS/Consu
Superficie
superficie
SAU
SAU ISTAT CUAS/Consu
mo irriguo
territoriale
territoriale
CUAS/SAU
2010/SAU
mo irriguo
unitario
STR Aggregati
(ha)
regionale)
ISTAT 2010
CUAS
ISTAT 2010
ISTAT
COLLINA COSTIERA
137.071,1
10,1
1,2
0,8
1,6
1,3
COLLINA INTERNA
427.357,3
31,4
1,4
0,7
5,4
4,0
MONTAGNA
318.891,0
23,4
1,4
0,7
1,9
1,3
PIANURA
269.239,8
19,8
1,7
0,6
1,6
0,9
PIANURA INTERNA
159.908,4
11,7
1,2
0,8
1,9
1,6
RILIEVI VULCANICI
50.290,3
3,7
3,3
0,3
3,0
0,9
TOTALE
1.362.757,9
100,0
1,4
0,7
1,8
1,3
Documento di lavoro – settembre 2014
Consumo
irriguo
CUAS/Consu
mo irriguo
ISTAT 2010
Consum
o
irriguo
CUAS
(% del
consum
o
irriguo
regional
e)
Densità
abitativa
/abitanti/k
mq)
Codice
STR
Denominazione STR
21
Colline Salernitane
0,7
0,8
616
4
Piana del Volturno - Litorale Domizio
1,0
16,8
196
2
Massiccio del Matese
1,3
3,9
71
14
Colline Flegree
1,5
0,8
5.546
5
Media Valle del Volturno
1,6
5,8
105
1
Roccamonfina - Piana del Garigliano
1,7
9,3
110
22
Monti Picentini
1,7
0,7
83
24
Piana del Sele
1,8
15,1
325
12
Piana Flegrea
1,8
7,6
2.696
11
Piana Casertana
2,0
4,9
1.470
23
Colline dell'Alto Sele
2,3
0,9
48
27
Monti Alburni - Monte del Cervati
2,4
0,4
28
6
Monte Taburno - Valle Telesina
2,4
2,9
170
26
2,5
2,6
121
17
Colline del Cilento Costiero
Penisola Sorrentina-Amalfitana - Isola di
Capri
2,8
2,0
1.267
28
Vallo di Diano
2,8
2,4
74
7
Colline Sannite - Conca di Benevento
3,0
2,4
334
13
Piana Campana
3,5
9,3
1.419
20
Valle dell'Irno
4,6
0,6
618
16
Complesso del Vesuvio - Monte Somma
5,1
1,1
2.354
25
5,2
0,8
55
18
Colline del Cilento Interno
Monte Partenio - Monti di Avella - Pizzo
D'Alvano
6,1
0,9
301
8
Colline dell'Ufita
7,4
3,6
119
Documento di lavoro – settembre 2014
3
Colline del Fortore
8,7
1,3
54
19
Colline Irpine
16,8
1,5
336
10
Colline dell'Alta Valle dell'Ofanto
26,2
0,7
79
9
Colline dell'Alta Irpinia
34,1
0,3
41
15
Isole di Ischia e Procida
118,8
0,5
1.407
1,8
100,0
Campania
Tab. 7. Tabella riassuntiva degli indici impiegati per una interpretazione programmatica
preliminare, sulla base del raffronto tra le due famiglie di dati di consumo irriguo
impiegate (stima geografica, censimento). In giallo, gli STR dei Sistemi vulcanici, della
Pianura vulcanica e della Penisola Sorrentina-Amalfitana, caratterizzati da: rapporto
consumi stimati/consumi censiti più elevato della media regionale; elevata densità
abitativa; contributo non irrilevante al bilancio irriguo regionale. In verde i sistemi
collinari caratterizzati da: rapporto elevato consumi stimati/consumi censiti; contributo
non irrilevante al bilancio irriguo regionale; densità abitativa bassa.
Documento di lavoro – settembre 2014
Fig. 1. Contributo percentuale degli STR al consumo irriguo totale regionale ISTAT 2010
Documento di lavoro – settembre 2014
Fig. 2. Contributo percentuale degli STR al consumo irriguo totale regionale stimato
Documento di lavoro – settembre 2014
Fig. 3. STR nei quali il rapporto tra consumi irrigui stimati e censiti indica possibili aspetti di criticità
Documento di lavoro – settembre 2014
APPROFONDIMENTO TEMATICO
5.2 - Inferenza tra fenomeni franosi ed uso del suolo
Con lo scopo di evidenziare le relazioni esistenti tra franosità ed uso del suolo
nella regione Campania, utili per la definizione di elementi conoscitivi sulle condizioni di
instabilità del suolo ai Cambiamenti Climatici, è stata effettuata una elaborazione in
ambiente GIS utilizzando:
• Dati di franosità estratti dall’Inventario dei Fenomeni Franosi Italiani (IFFI)
Regione Campania – ISPRA.
• Dati di “land cover” estratti dalla Carta di Uso Agricolo del Suolo della Regione
Campania (CUAS 2009).
L’obiettivo è rappresentato dall’identificazione delle classi di uso del suolo
maggiormente interessate da punti di innesco delle frane e/o attraversate da corpi di
frana, e dall’analisi statistica dei risultati secondo differenti attributi cinematici e di stato
dell’instabilità .
Distribuzione dei valori percentuale dei PIFF* in base alle classi di uso del suolo
definite dalla carta CUAS_09
*PIFF (Punto Identificativo Fenomeno Franoso /Punto di Innesco Fenomeno Franoso)
Osservazioni:
• Il 32% delle frane si sviluppa con angoli di pendenza ≤10° mentre il 37% del
totale è compreso tra 11° e 20°.
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
•
•
Il 49% dei PIFF (Punto Identificativo Fenomeno Franoso /Punto di Innesco
Fenomeno Franoso) delle frane IFFI si trova ad una quota inferiore ai 450 m
s.l.m.
Lo stato dei corpi di frana risulta per oltre il 70% in stato di quiescenza.
Le categorie prevalenti di uso del suolo interessate da fenomeni franosi sono 4, in
ordine di frequenza:
Boschi di latifoglie
Seminativi
Oliveti
Prati
Il 50% dei PIFF situati nei boschi sono in uno stato di quiescenza
La tipologia di PIFF maggiormente racchiusa nei boschi è il colamento, sia lento che
rapido
Il 47% dei soli colamenti rapidi si verifica nei boschi
Il 50% sono posizionati all’interno dei poligoni identificati come boschi, ma a meno di
100 metri dal limite
I PIFF identificati sui seminativi mostrano pendenze inferiori ai 10° per più del 50% dei
casi
Documento di lavoro – settembre 2014
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
5.4 L'agricoltura nella "Terra dei fuochi": impatti agronomici, territoriali,
ambientali
Premessa
La narrazione pubblica, ampiamente ripresa e alimentata dai media, che è alla base
del la crisi di fiducia che ha interessato i prodotti agricoli provenienti dall'area di crisi
ambientale della piana campana, la cosiddetta "Terra dei fuochi", si basa su inferenza,
un ragionamento tacitamente accettato, che collega tra loro le seguenti affermazioni:
1. la pianura campana è un'area interessata dallo smaltimento illecito di rifiuti urbani e industriali - sia per sotterramento, che per combustione a cielo aperto;
2. il sotterramento e la combustione dei rifiuti hanno causato una contaminazione,
tendenzialmente generalizzata, delle matrici ambientali (aria, suolo, falde
idriche sotterranee);
3. la contaminazione, in particolare dei suoli e delle acque, ha a sua volta causato
la contaminazione dei prodotti delle attività agricole e zootecniche praticate
nell'area;
4. il consumo dei prodotti agricoli contaminati costituisce una minaccia per la
salute, ed è uno dei fattori causali dell''incidenza anomala di malattie tumorali
nell'area.
D'altro canto, all'interno dei Siti di interesse nazionale identificati nel territorio della
regione Campania, aventi una superficie complessiva pari a 212.900 ettari si registra,
nonostante l'impetuosa e caotica urbanizzazione, che interessa il 40% dell'area, una
forte e storicamente radicata presenza di attività agricole di pregio. In tale contesto
territoriale, infatti, operano 38.000 aziende agricole, che contribuiscono per il 36% alla
formazione del valore complessivo delle produzioni agricole regionali (ISTAT 2010),
con un valore unitario delle produzioni più che doppio rispetto alla media regionale
(9.124 contro 4.364 euro).
All'interno del contesto territoriale sinteticamente descritto, indubbiamente
caratterizzato da una disordinata compenetrazione, e da una complicata convivenza,
tra sistemi urbani e rurali, le indagini tecnico-scientifiche condotte, sia nell'ambito delle
attività previste dal Decreto Legge 136/2013, convertito con L. 6/2014 (Disposizioni
urgenti dirette a fronteggiare emergenze ambientali e industriali ed a favorire lo
sviluppo delle aree interessate), che nel progetto di ricerca comunitario LIFEECOREMED, hanno consentito una più approfondita verifica dei primi tre punti-chiave
dello schema cognitivo riassunto in precedenza.
1. Caratterizzazione della qualità delle matrici ambientali a scala di area vasta
Il gruppo di ricercatori dell'Università Federico II che collabora al progetto LIFE
ECOREMED, avente per oggetto la definizione di sistemi di bonifica ecocompatibili dei
suoli agricoli inquinati del SIN "Litorale domizio - Agro aversano"5, ha prodotto per
l'intera area di studio una serie di cartografie del livello di contaminazione dei suoli
agricoli, con riferimento a una gamma di 15 elementi potenzialmente tossici (EPT).
L'area interessata dallo studio ha una superficie di 150.000 ettari, con circa 2.000 punti
di campionamento. Per alcuni elementi potenzialmente tossici (berillio, stagno,
vanadio), la valutazione dei dati deve tener conto dei valori di fondo, sarebbe a dire del
contenuto naturalmente elevato di tali elementi nei suoli vulcanici della piana campana.
Le cartografie ECOREMED mostrano come "l’inquinamento dell’intero agro aversano5
Il SIN "Litorale domizio - Agro aversano"è stato successivamente declassato a Sito di Interesse Regionale (“ SIR”).
Documento di lavoro – settembre 2014
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
litorale domizio si collochi perfettamente all’interno dei livelli di inquinamento tipici delle
pianure urbanizzate italiane ed europee6". D'altro canto, è opportuno ricordare come,
nel territorio della piana campana, che rappresenta meno del 15% di quello regionale,
risiedano 4 milioni circa di abitanti, i tre quarti della popolazione campana. Come già
ricordato, tale territorio, urbanizzato per il 40% circa, è caratterizzato da una
elevatissima densità demografica, infrastrutturale, produttiva. In un simile contesto, il
livello di qualità ambientale che si registra nell'area è da mettere in relazione alle
condizioni di intensa antropizzazione, prima che al problema dei rifiuti. Ad ogni modo, il
profilo ambientale che emerge dalle cartografie elaborate dal progetto LIFE
ECOREMED non evidenzia alcuno stato di compromissione generalizzato dei suoli
agricoli, e risulta del tutto analogo a quello di altre pianure italiane ed europee a
comparabile grado di antropizzazione.
2. Identificazione dei siti potenzialmente contaminati da rifiuti
Le indagini ufficiali condotte dal Gruppo di lavoro nazionale insediato ai sensi del D.L.
163/2013, finalizzate all'identificazione dei siti agricoli potenzialmente contaminati da
sottoporre a indagini specifiche, hanno interessato il territorio di 57 comuni, 33 della
provincia di Napoli, 24 di quella di Caserta, per una superficie complessiva di circa
108.000 ettari.
Tali indagini, condotte sulla base di tecniche di fotointerpretazione e di incrocio con il
data-base sullo stato chimico dei suoli, hanno consentito l'identificazione di circa 1.500
siti agricoli potenzialmente contaminati7, da sottoporre ad analisi dirette, aventi una
superficie agricola interessata pari a circa 1.150 ettari, corrispondenti all'1,9% della
superficie agricola complessivamente presente nel territorio investigato8.
Alla data del presente report, sono state completate le analisi specifiche di campo sui
siti agricoli potenzialmente contaminati identificati nella precedente fase di mappatura,
ricadenti nelle classi di maggior rischio (3, 4, 5). Nel complesso, le tre classi di rischio
comprendono 51 siti, per una superficie complessiva di 64,5 ettari. In questi siti sono
stati effettuati a tutt’oggi 171 controlli. Solo nel 18% dei controlli il contenuto di EPT o di
inquinati organici (DDT, diossine) nei suoli è risultato non compatibile con l’esercizio di
attività agricole, e in nessun caso sono state riscontrate tracce di radioattività. In
definitiva, all'attualità, meno di un quinto dei controlli, a carico di una superficie
attenzionata che già rappresentava una porzione limitata (2% circa) dell'area agricola
interessata dalle attività ufficiali di monitoraggio, evidenzia l'esistenza di effettivi aspetti
di contaminazione.
Le indagini specifiche condotte hanno anche accertato come tutti i campioni di prodotti
ortofrutticoli campionati e analizzati nei predetti siti ricadenti nelle classi di rischio 3, 4 e
5, siano risultati conformi alle norme di legge.
6
LIFE ECOREMED " Distribuzione degli inquinanti nei suoli del litorale Agro-Aversano Domizio",
http://www.ecoremed.it/index.php?option=com_content&view=article&id=86&Itemid=65&lang=it
7
La crisi della Terra dei fuochi ha evinziato, tra le altre cose, le carenze del sistema legislativo nazionale in merito
alla qualità dei suoli e delle acque idonei all’uso agricolo. Il gruppo di lavoro nazionale attivato in attuazione del Dlgs
136/2013 sta anche lavorando in collaborazione con i Ministeri all’Agricoltura e all’Ambiente alla predisposizione di
distinti provvedimenti legislativi in materia.
8
Nel computo non sono comprese le aree agricole di pertinenza delle "aree vaste" individuate dal Piano Regionale di
Bonifica dei Siti Inquinati, le discariche di Masseria del Pozzo , Lo Uttaro, Bortolotto-Sogeri), quantificabili in circa
400 ettari.
Documento di lavoro – settembre 2014
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
I comuni interessati dal Dlgs 136/2013 “Terra dei fuochi”.
3. Caratterizzazione della qualità delle produzioni agricole della piana campana
Oltre i controlli delle produzioni effettuati con il piano ufficiale di mappatura di cui si è
detto in precedenza, ulteriori attività di controllo istituzionale della qualità delle
produzioni agricole della piana campana sono attualmente condotte attraverso le
seguenti azioni:
-
Piano di monitoraggio "Terra dei fuochi", condotto da Regione Campania
attraverso l'Istituto Zooprofilattico del Mezzogiorno, l'Osservatorio Regionale sulla
Sicurezza Alimentare (ORSA), l'ASL Napoli 2 Nord, l'ASL Caserta;
Sistema di controllo "QR Code Campania", istituito da Regione Campania,
attraverso l'Istituto Zooprofilattico del Mezzogiorno, in collaborazione con il
Dipartimento di Agraria e il Dipartimento di Medicina Veterinaria dell'Università
Federico II di Napoli.
La prima azione prevede controlli coattivi di aziende agricole e zootecniche, identificate
sulla base di un piano di campionamento predeterminato, a griglia fissa.
La seconda azione prevede invece controlli volontari, con il concorso delle aziende
private alla copertura parziale del costo del servizio. Le fasi cruciali di campionamento,
analisi di laboratorio e gestione della banca dati informatizzata sono svolte da
personale specializzato in servizio presso gli Enti pubblici coinvolti.
Nel complesso, nell'ambito delle due azioni, sono state ad oggi effettuati circa 3.200
controlli, in soli 2 dei quali è stato riscontrato un contenuto in Piombo superiore ai limiti
di legge. I due campioni provenivano da territori aziendali adiacenti arterie di grande
comunicazione , probabilmente interessati da deposizioni al suolo di piombo tetraetile
contenuto nelle benzine super, anteriori l'introduzione delle benzine verdi.
-
Documento di lavoro – settembre 2014
RAPPORTO INTERMEDIO
MONITORAGGIO AMBIENTALE (PUMA) DEL PSR CAMPANIA 2007-2013
La crisi della Terra dei fuochi ha dunque rappresentato l'occasione per la messa a
punto di sistemi di controllo delle produzioni basate sulla cooperazione di istituzioni
pubbliche e soggetti privati, che costituiscono all'attualità e in prospettiva un importante
asset per il sistema agricolo e zootecnico della piana campana.
Approfondimenti specifici di indagine hanno anche riguardato le aree agricole di diretta
pertinenza delle grandi discariche della piana campana, le cosiddette “aree vaste”
identificate dal Piano regionale di bonifica dei siti inquinati. Un’analisi di qualità delle
produzioni agricole praticate nell'area vasta della discarica Masseria del Pozzo (meglio
nota come discarica "ex-Resit"), nel territorio del comune di Giugliano, è stato condotta
dall'Istituto Superiore di Sanità, nell’ambito di una collaborazione con il Commissariato
di governo per la bonifica delle discariche dell’agro giuglianese. Sono state analizzate
le colture agricole in aree prossime alla discarica, irrigate con acque di falda
caratterizzate da concentrazioni di composti organici volatili (COV) superiori ai limiti di
legge. Sono state anche analizzate colture praticate su suoli prossimi alla discarica,
caratterizzati da elevate concentrazioni di cromo e zinco. Le analisi dell'ISS hanno
evidenziato come tutti i campioni di ortofrutta esaminati non risultassero contaminati da
COV. I campioni di prodotti ortofrutticoli sono risultati conformi alle norme di legge per
quanto concerne gli elementi metallici potenzialmente tossici (EPT) normati dalla
legislazione comunitaria a nazionale vigente (cadmio e piombo), mentre le
concentrazioni degli EPT non normati erano entro i valori di riferimento riportati dalla
letteratura internazionale.
Come più diffusamente illustrato nel capitolo 6 del presente report, anche il sistema di
allerta rapido gestito dall'EFSA, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare, non ha
evidenziato in questi anni alcun problema specifico a carico di produzioni ortofrutticole
campane, riferibile alla crisi dei rifiuti.
Controlli straordinari di qualità delle produzioni ortofrutticole della piana campana, al di
là di quelli routinari, sono stati anche effettuati società e organizzazioni private.
Global Gap, l'associazione internazionale che definisce gli standard di controllo di
qualità adottati dalla Grande Distribuzione Organizzata nel territorio dell'Unione
europea, ha redatto un "Report on Monitoring of Heavy Metals and Dioxines in
Campania Regions", nel quale si evidenzia la piena conformità agli standard di legge
dei prodotti analizzati provenienti dalla piana campana.
La COOP Tirreno, uno dei principali soggetti dalla grande distribuzione organizzata
(GDO) che ritira annualmente nei territori interessati dalla crisi ingenti quantità di
prodotto, ha reso pubblico, con un comunicato ai consumatori diffuso dagli organi di
stampa, i contenuti di un suo report interno sui risultati dei controlli straordinari
effettuati sui prodotti ortofrutticoli provenienti dalla piana campana, che hanno
anch'essi confermato la piena conformità di tali prodotti agli standard di legge.
4. Crisi dei rifiuti e sicurezza alimentare
I risultati dei numerosi controlli effettuati da soggetti differenti, pubblici e privati, sui
prodotti ortofrutticoli della piana campana, hanno sino ad oggi confermato la conformità
alle norme vigenti di tali produzioni, consentendo di escludere l'esistenza di specifici
rischi per la salute pubblica legati al loro consumo.
Risulta evidente come sul comparto agricolo della piana campana abbiano finito per
scaricarsi le tensioni e contraddizioni di un sistema territoriale fortemente squilibrato,
nel quale si trovano a convivere un sistema metropolitano, il terzo del paese per
importanza, abitato da quattro milioni abitanti, assieme alle cospicue persistenze di un
sistema agricolo con profonde radici storiche, che mostra nonostante tutto sorprendenti
aspetti di vitalità, concorrendo tuttora in maniera rilevante all'economia agricola
regionale.
I numerosi dati tecnico-scientifici a disposizione mettono in crisi la visione attualmente
dominante nel dibattito pubblico, di un comparto agricolo della piana campana come
fonte di rischi incontrollati per la salute pubblica.
Le conoscenze acquisite tendono a ribaltare questa concezione, evidenziando il ruolo
di presidio ambientale, sociale ed economico svolto dalle 38.000 aziende agricole
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operanti nelle aree di crisi ambientale, nonostante le molteplici esternalità negative
generate dai cattivi funzionamenti di un sistema urbano fuori controllo.
5. Una dimensione agricola "nascosta"
Gli 88 comuni interessati dalle attività di mappatura previste dalla legge 6 febbraio
2014 n. 6 costituiscono innanzitutto un segmento importante dell'area metropolitana di
Napoli, la terza per importanza del paese. Essi rappresentano nel loro insieme il 10%
circa del territorio regionale, ma comprendono il 50% della popolazione della regione
Campania e il 42% delle aree urbanizzate regionali. Si tratta dunque di aree
interessate da una intensa urbanizzazione e polarizzazione demografica, nelle quali si
conservano attività agricole per molti aspetti sorprendenti, che non sono
compiutamente rappresentate dai dati censuari.
La Carta di uso agricolo regionale dei suoli (CUAS, 2009), elaborata da Regione
Campania, evidenzia infatti come la Superficie agricola utilizzata negli 88 comuni
ricompresi nel Decreto “Terra dei fuochi” abbia un'estensione pari a circa 89.990 ettari
(pari a circa il 63% della superficie territoriale), contro una SAU censuaria pari a circa
43.700 ettari (32,3% della superficie territoriale). La SAU cartografica è più che doppia
rispetto a quella censuaria. Questa forbice non è dovuta ad errori di rilevazione: i due
dati sono corretti, con riferimento alle metodologie rispettivamente utilizzate per
produrli. La divaricazione si spiega con il fatto che l'agricoltura periurbana dell'area
napoletana è costituita per una metà - quella non rilevata
La piana campana è interessata da un mosaico complesso di aree urbanizzate e spazi
rurali, che rappresentano ancora nonostante tutto i due terzi circa della superficie
territoriale complessiva.
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dalle rilevazioni censuarie - da micro e nano aziende che sono evidentemente
fuoriuscite dall'universo di osservazione ISTAT. Si tratta dunque di una superficie
produttiva che è effettivamente presente, ma che non viene rilevata, essendo gestita
da soggetti che non rispondono ai requisiti ISTAT e EUROSTAT.
E' evidente a questo punto come le analisi del settore agricolo, necessarie per la
definizione di strategie e politiche specifiche per l'area di crisi della piana campana,
non possano non tener conto di questo territorio agricolo produttivo "nascosto" rispetto
alle statistiche censuarie, per due ordini di motivi.
Da un lato, si tratta di una porzione importante, per quanto non rilevata, di un sistema
agricolo che, seppur caratterizzato da una spiccata frammentazione strutturale,
contribuisce in modo decisivo ai risultati produttivi del sistema agricolo regionale.
In secondo luogo, questo territorio agricolo nascosto, se abbandonato a sé stesso,
rischia di trasformarsi nella broken window territoriale, il segmento debole del sistema,
nel quale possono più facilmente perpetuarsi quei comportamenti illegali che sono poi
alla base della crisi ambientale dell'area.
In altri termini, questa quota "invisibile" del territorio agricolo non può essere
considerata come già persa alla ruralità, come riserva per l'espansione edificatoria,
soluzione del tutto insostenibile dal punto di vista urbanistico, ambientale,
paesaggistico e sociale, quanto
Aspetti di paesaggi rurali ad elevata integrità nella pianura acerrana
piuttosto come realtà da aiutare ad emergere, a ristrutturarsi, a qualificarsi, con idonee
politiche e strategie, affinché rafforzi il suo ruolo di componente rilevante della "cintura
agricola" del sistema metropolitano.
Un ragionamento simile a quello sinteticamente richiamato in questa sede, è già stato
svolto in sede istituzionale, e assunto come base per la territorializzazione del Piano di
sviluppo rurale della Campania 2014-2020, che ha riconosciuto per i territori "cintura
agricola" napoletana la loro natura di aree agricole specializzate, contrariamente a
quanto accaduto nel ciclo di programmazione precedente, che li conglobava
indistintamente nell’esteso polo urbano di Napoli. E’ questo un aspetto della massima
rilevanza, perché diventa difficile definire politiche e strategie specifiche per
l'agricoltura della "Terra dei fuochi", se questa stessa agricoltura, con i suoi insospettati
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caratteri di vitalità e permanenza territoriale, non viene identificata e riconosciuta negli
atti basilari di programmazione.
Significativo il caso delle maggiori città agricole della green belt di Napoli. Giugliano,
ormai diventata la terza città della Campania con una popolazione che supera i
110.000 abitanti, ha una SAU cartografica che rappresenta ancora il 72% della
superficie territoriale. Nella città di Acerra, (56.909 ab.), la SAU cartografica
rappresenta il 79,4 del territorio comunale; a Caivano (37.460 ab), il 72,7%; a Nola
(33.829 ab.) 68,2%. Lo stesso comune capoluogo di Caserta, con circa 75.000 abitanti,
ha una SAU che costituisce il 73,2% della superficie territoriale comunale.
Ci troviamo dunque di fronte a realtà territoriali nelle quali importanti polarità urbane si
sviluppano all'interno di ancora estesi territori e sistemi agricoli intensivi e specializzati,
seppur caratterizzati da aspetti strutturali di avanzata frammentazione e
polverizzazione aziendale, in un contesto ambientale sovente disordinato di
antropizzazione e infrastrutturazione.
E' impossibile comprendere la crisi ambientale della cosiddetta "Terra dei fuochi",
prescindendo dalla comprensione di tale contesto; dall'accettazione del fatto che realtà
urbane estremamente popolate possano convivere nel medesimo, disarmonico quadro
ambientale, con importantissime e cospicue permanenze di un sistema ortofrutticolo
tradizionale ad elevatissima intensività.
Aree agricole in abbandono nella frangia periurbana: si tratta di spazi in qualche modo
“esterni” al sistema delle aziende agricole, che finiscono per costituire, i punti deboli, le
broken windows del sistema territoriale maggiormente vulnerabili alle dinamiche di
degrado.
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Conclusioni
La crisi ambientale della piana campana è stata indagata con riferimento ad alcuni
particolari aspetti di contesto, connessi con il complessivo assetto territoriale dell’area
di crisi, che devono essere adeguatamente compresi in ordine ad una diagnosi
adeguata del suo effettivo "stato di salute", e alla definizione di efficaci politiche e
strategie pubbliche.
Nelle aree della piana campana interessate dalla crisi, infatti, aspetti di intensa
urbanizzazione convivono con le cospicue persistenze di un esteso sistema agricolo,
nel complesso caratterizzato da aspetti di avanzata specializzazione, e che concorre,
nonostante i limiti strutturali, alla formazione di una quota significativa del valore della
produzione agricola regionale. Il grado di urbanizzazione medio dell'area, è intorno al
30% della superficie territoriale complessiva. Importanti comuni della "fascia agricola"
napoletana (Giugliano, Caivano, Acerra, Nola), pur essendosi trasformati nell'ultimo
trentennio in città di medie dimensioni (Giugliano, con 110.000 abitanti, è ormai la terza
città della Campania), sono ancora caratterizzati da tassi di urbanizzazione inferiori al
25% della superficie territoriale comunale. Questo significa che dinamiche di veloce e
complessa urbanizzazione convivono e coesistono con la presenza di territori agricoli
che conservano nonostante tutto una loro consistenza, continuità, vitalità produttiva.
Nel territorio della piana campana, maggiormente interessato dalla crisi ambientale,
operano all’attualità circa 38.000 aziende agricole, che concorrono per il 40% circa alla
formazione del valore della produzione agricola regionale, con un valore unitario delle
produzioni più che doppio rispetto alla media regionale (9.124 contro 4.364 euro).
La crisi ambientale della terra dei fuochi nasce dalla difficile convivenza di questi due
sistemi, con lo spazio urbanizzato che tende a scaricare su quello rurale, considerato
come spazio residuale, privo di valori, funzioni e statuti autonomi, tutte le esternalità
connesse al mai risolto ciclo dei rifiuti, alla carente pianificazione pubblica, alla crescita
urbana disordinatamente fuori controllo.
Un ulteriore, peculiare aspetto del sistema agricolo della piana campana è nel fatto
che, proprio in virtù di questa sua specifica collocazione e natura periurbana, esso
tende in qualche misura a “sfuggire” alle tecniche ordinarie di rilevazione statistica.
Infatti, lo spazio agricolo, riferibile al dato di Superficie agricola utilizzata (SAU),
rappresenta il 30% circa del territorio degli 88 comuni presi in considerazione dalla L.
6/2014, se si considerano i dati del Censimento generale dell'Agricoltura Istat 2010, ma
è quasi doppio, se si considera invece la stima fondata sulle più recenti e dettagliate
cartografie di uso agricolo dei suoli (CUAS, 2009). In altre parole, nel territorio degli 88
comuni presi in esame dalla L. 6/2014, la SAU censuaria rappresenta solo il 50% della
SAU complessivamente stimabile su base cartografica.
Questa forbice è in relazione, come in precedenza illustrato, con la presenza di estese
porzioni di territorio che permane all'uso agricolo, ma che è legato all'attività di micro e
nano aziende evidentemente fuoriuscite dall'universo di osservazione ISTAT.
La crisi della cosiddetta "Terra dei fuochi" rappresenta in qualche modo l'occasione per
l'emersione, con politiche necessariamente innovative, di questo spazio agricolo
"silenzioso", non contabilizzato, perché, al di là delle sue relazioni con l'economia di
mercato, esso costituisce un importante elemento negli equilibri territoriali e ambientali
dell'area. Come evidenziato in precedenza, questa quota "invisibile", non contabilizzata
dell'agricoltura della piana campana non può essere considerata come riserva per
un'ulteriore espansione edificatoria, ma piuttosto come un territorio da aiutare
finalmente ad emergere da una condizione di carente o assente pianificazione,
mediante idonee politiche e strategie, affinché rafforzi il suo ruolo di "cintura agricola"
del sistema metropolitano, piuttosto che di indistinto e anonimo "centro di rischio". In
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assenza di azioni specifiche, questo territorio agricolo nascosto, abbandonato a sé
stesso, rischia di trasformarsi nella broken window territoriale, il segmento debole del
sistema, nel quale possono più facilmente perpetuarsi quei comportamenti illegali che
sono poi alla base della crisi ambientale dell'area.
Ad ogni modo, le indagini sino ad oggi compiute nell’ambito dei diversi progetti di
monitoraggio e controllo ufficiali, hanno evidenziato come non sia lecito parlare per le
aree della piana campana di uno stato di compromissione generalizzato dei suoli
agricoli: se le aree agricole potenzialmente sospette identificate dal Gruppo di lavoro
nazionale attivato ai sensi del Dlgs 136/2013 assommavano al 2% circa della
superficie agricola totale, solo il 18% di questi siti è risultato effettivamente contaminato
alla luce delle indagini dirette di laboratorio. Ciò equivale a dire che i suoli
effettivamente non idonei alla produzione agricola, le reali “ferite” del territorio rurale
dovute allo sversamento dei rifiuti, risultano dunque estremamente localizzate,
nell’ordine dello 0,4% della superficie agricola complessiva. Anche le cartografie
geochimiche di estremo dettaglio realizzate per la piana campana evidenziano un
profilo ambientale di questi territori del tutto comparabile a quello di altre pianure
italiane ed europee a comparabile grado di antropizzazione.
D’altro canto, nessuno dei campioni di prodotti agricoli prelevati nelle aree
potenzialmente contaminate identificate ai sensi del Dlgs 136/2013 è risultato essere
fuori norma alla luce della legislazione vigente. Dei circa 3400 ulteriori controlli
effettuati nell’ambito dei programmi di monitoraggio attivati a scala regionale, solo due
campioni prelevati da siti prossimi ad arterie stradali sono risultati contaminati da
piombo. Il flusso produttivo proveniente dalla piana campana si connota dunque per
aspetti complessivi di salubrità e sicurezza.
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Le azioni sino ad oggi mezze in campo per affrontare la crisi
Livello nazionale
- Emanazione del Dlgs 136/2013 “Terra dei fuochi”, convertito con L. 6/2014
- Emanazione della Direttiva ministeriale con “Indicazioni per lo svolgimento delle
indagini tecniche per la mappatura dei terreni della Regione Campania destinati
all’agricoltura di cui all’articolo 1, comma 1, del decreto-legge 10 dicembre 2013,
n. 136”
- Attuazione del programma di mappatura dei terreni e pubblicazione del relativo
Rapporto ufficiale
- Attuazione del programma di indagini specifiche nelle aree agricole
potenzialmente contaminate (prelievo dei campioni e analisi di laboratorio)
Livello regionale
- Progetto LIFE ECOREMED per la bonifica ecocompatibile dei suoli agricoli
contaminati
- Piano di monitoraggio "Terra dei fuochi", condotto da Regione Campania
attraverso l'Istituto Zooprofilattico del Mezzogiorno, l'Osservatorio Regionale sulla
Sicurezza Alimentare (ORSA), l'ASL Napoli 2 Nord, l'ASL Caserta;
- Sistema di controllo "QR Code Campania", istituito da Regione Campania,
attraverso l'Istituto Zooprofilattico del Mezzogiorno, in collaborazione con il
Dipartimento di Agraria e il Dipartimento di Medicina Veterinaria dell'Università
Federico II di Napoli.
- Programma di promozione delle produzioni campane (Assessorato attività
produttive), su fondi del Piano di azione Coesione (PAC)
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Le strategie e le azioni che dovranno essere messe in campo per fronteggiare i diversi
aspetti della crisi, così come analizzati nel presente studio, sono molteplici. Risulta
evidente come, nel ciclo di programmazione 2014-2020 la definizione dei necessari
programmi di azione dovrà necessariamente fare riferimento ad un uso integrato delle
risorse ed opportunità messe in campo dai diversi fondi strutturali (FEASR, FESR,
FSE), in sinergia con investimenti privati.
Obiettivi
Azioni
Soggetti interessati
Contrastare il disordine
Predisposizione di piani di
Enti pubblici territoriali
territoriale, per una nuova
assetto territoriale incentrati
alleanza tra spazio
sulla tutela e cura dello
urbanizzato e rurale.
spazio rurale come
elemento di rigenerazione
ambientale e di pregio
paesaggistico, e sul
contrasto al consumo di
suolo
Cura dello spazio rurale
Attività di cura e presidio
Commissariati di governo,
del territorio rurale, per la
Prefetture, Protezione
prevenzione e il contrasto
civile, Forze dell'ordine,
delle attività illegali di
Amministrazioni comunali,
sversamento e
terzo settore e volontariato
combustione dei rifiuti in
ambito rurale.
Messa in sicurezza dei siti Messa in sicurezza con
Amministrazioni pubbliche,
imprenditori agricoli
agricoli contaminati
tecniche eco-compatibili
(bio-fitoremediation,
impianto di fasce verdi con
funzione di cuscinetto
ecologico) dei siti
contaminati, a partire dalle
aree di pertinenza delle
grandi discariche ("Aree
vaste" del piano di Bonifica
regionale), e dei siti
identificati ai sensi della L.
6/2014
Assistenza tecnica agli
Azioni di assistenza tecnica Servizi di assistenza
agricoltori urbani e
specifiche per gli agricoltori tecnica pubblici e privati.
periurbani
urbani e periurbani, in
funzione delle specifiche
esigenze tecnicoagronomiche,
organizzative,
amministrative, giuridicolegali.
Qualità delle acque irrigue Diffusione di semplici
Consorzi irrigui,
tecniche aziendali o
imprenditori agricoli
consortili di depurazione
delle acque di pozzo (filtri a
carbone attivo,
gorgogliatori per i COV)
Potenziamento della rete
Consorzi irrigui
irrigua di superficie in
alternativa all'utilizzo di
acque profonde.
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Controllo di qualità delle
produzioni agricole
Educare a un territorio
rurale di qualità
Promozione delle
produzioni ortofrutticole
della piana campana
Sistemi di controllo della
qualità delle produzioni
agricole basati sulla
cooperazione tra soggetti
pubblici e privati (un
esempio è il sistema QrCode Campania)
Sviluppo di programmi
educativi incentrati sulla
conoscenza dello spazio
rurale come ambiente di
vita e di lavoro,
ecosistema, paesaggio, e
sull'importanza
dell'agricoltura periurbana e
delle filiere corte.
Campagne informative e
divulgative di promozione
degli aspetti di qualità e
sicurezza delle produzioni
agricole della piana
campana
Enti di ricerca, Istituto
Zooprofilattico, laboratori
certificati
Docenti e studenti della
scuola pubblica di ogni
ordine e grado
Amministrazioni pubbliche,
organizzazioni di produttori,
consorzi di tutela, aziende
agricole associate e singole
Distribuzione degli inquinanti nei suoli del litorale Agro-Aversano Domizio (da
www.ecoremed.it)
Nell'ambito del progetto LIFE ECOREMED sono state prodotte le prime mappe di
distribuzione degli inquinati nei suoli dell’Agro-Aversano (azione B1b).
Un ulteriore approfondimento delle analisi prevedrà lo studio della frazione
biodisponibile dei metalli presenti nei suoli, in quanto è proprio questa frazione quella
realmente pericolosa per l’ambiente e per la salute. Solo questa frazione infatti può
essere dilavata e trasportata nelle falde e potenzialmente potrebbe anche essere
assorbita dalle radici e quindi essere accumulata nei prodotti vegetali.
Il prossimo mese di ottobre 2014 sarà pubblicato il GIS completo con tutte le
informazioni relative non solo alle mappe di distribuzione degli inquinanti nei suoli, ma
anche alla qualità delle acque, alle sorgenti degli inquinanti, allo stato di salute della
popolazione.
Ci teniamo anche a sottolineare che si tratta di circa 2.000 punti di prelievo su una
superficie totale di 1.500 km2 e che una base di conoscenze così dettagliata sulla
qualità dell’ambiente non esiste in nessuna altra regione d’Europa e dell’Italia.
Da un primo esame dei dati non sono emersi campioni con valori di Nichel e Selenio
superiori alle soglie di legge.
Una percentuale molto bassa di campioni ha superato i limiti di legge per quanto
riguarda Cobalto (0.1%), Mercurio (0.2%), Cadmio (0.3%), Antimonio (0.3%), Cromo
(1.3%), Arsenico (3.4%), con una diffusione del fenomeno decisamente inferiore
rispetto al contesto nazionale ed europeo.
Per Berillio (Be), Vanadio (V) e Stagno (Sn), emerge un diffuso superamento delle
soglie indicate dal D. Lgs. 152/06, ma applicando i valori di fondo naturali identificati
per l’area di Soglitelle, derivanti dalla natura geologica dei nostri suoli, si notano
superamenti attribuibili ad inquinamento antropico nell’11,2% per lo Stagno, e solo
nello 0,7% dei campioni per il Berillio, mentre nessun campione supera il livello di
fondo naturale per il Vanadio.
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Anche per il Tallio la percentuale di campioni con valori superiori alle soglie della
152/06 è molto alta in tutto il territorio e soprattutto nell’area più vicina al Vesuvio ed al
Roccamonfina, ad indicare una molto probabile origine vulcanica di questo minerale.
Anche lo Zinco presenta frequenti e diffusi superamenti delle soglie di legge (6.1 % dei
campioni).
Uno studio per la determinazione dei valori di fondo naturale di Tallio e Zinco risulta
pertanto necessario per caratterizzare i livelli di inquinamento dell’intero comprensorio.
Il Piombo presenta un discreto numero di campioni con valori superiori ai limiti di legge
(5.7% del totale) distribuiti in tutta l’area ed attribuibili all’accumulo del Piombo derivato
dalla benzina super negli anni scorsi. Anche in questo caso l’inquinamento da piombo
riscontrato nell’agro Aversano non si discosta dall’inquinamento tipico delle aree
urbanizzate d’Italia e di Europa.
Il Rame è il minerale che presenta il maggior numero di campioni (13%) con valori
superiori ai limiti di legge che risultano concentrati nelle aree Flegree, ad Acerra e nei
Comuni più vicini al versante settentrionale del Vesuvio, tipiche della viticoltura ed
orticoltura. I valori del rame nei suoli, oltre alla origine geologica, possono essere
attribuiti anche all’uso di antiparassitari (verderame) che da oltre un secolo è una
pratica tradizionale nelle aree prevalentemente ortofrutticole.
In conclusione ci pare corretto considerare l’inquinamento dell’intero agro aversanolitorale domizio perfettamente all’interno dei livelli di inquinamento, purtroppo, tipici
delle pianure urbanizzate.
Alcuni metalli derivano sicuramente anche dalla matrice geologica dei nostri suoli e
quindi per valutarne con precisione i pericoli per l’ambiente e per la salute, risulta
necessario verificarne la biodisponibilità e quindi il rischio di dilavamento nelle acque di
falda o di assorbimento da parte delle radici e di accumulo nei prodotti ortofrutticoli.
Alla luce di queste considerazioni, una modifica normativa che identifichi le soglie di
contaminazione per l’uso agricolo dei suoli sul contenuto di metalli biodisponibili e non
più sul contenuto totale, risulta sempre più necessaria.
Tab. 1. Progetto LIFE ECOREMED. Gli elementi potenzialmente tossici (EPT)
considerati dallo studio
As
Arsenico
Be
Berillio
Cd
Cadmio
Co
Cobalto
Cr
Cromo
Cu
Rame
Hg
Mercurio
Ni
Nichel
Pb
Piombo
Sb
Antimonio
Se
Selenio
Sn
Stagno
Tl
Tallio
V
Vanadio
Zn
Zinco
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Progetto LIFE-ECOREMED. Carta del contenuto in Arsenico (As) nei suoli agricoli del
SIN Litorale Domizio - Agro Aversano.
Progetto LIFE ECOREMED: su 2.095 campionamenti effettuati nell'area di studio, il
3,8% (79 campioni) dei punti ha evidenziato un contenuto in piombo superiore ai limiti
di legge.
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Fig. XX. I contenuti in arsenico nei suoli della piana campana, raffrontati all'interno del
contesto nazionale. E' evidente come il profilo geochimico di quest'area sia
raffrontabile a quella di altre estese porzioni territoriali del paese (LIFE ECOREMED)
Fig. XX. I contenuti in arsenico nei suoli della piana campana, raffrontati all'interno del
contesto europeo. Il profilo geochimico dell'area è raffrontabile a quella di altri
importanti territori dell'Unione europea (LIFE ECOREMED).
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Fig. XX. Dati riassuntivi delle attività di indagine attuative del decreto 136/2013, di
identificazione delle aree interessate da smaltimento dei rifiuti.
Fig. XX. Tabella riassuntiva delle aree agricole a differente grado di rischio di
contaminazione, da sottoporre ad indagini specifiche ai sensi del Dlgs 136/2013.
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