Agosto 1951 - ANPS Arezzo
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Agosto 1951 - ANPS Arezzo
.>rcL/l£lUiME IH AWIUNAMfc'NTO POSTALE - GRUPPO HI \ L A C'OPKRTINA SINO Le fiamme, subito altissime, si sono sprigionate, alle 12,15 del 9 luglio scorso, d'improvviso nell'interno dei negozi Morabito, in via delle Terme di Diocleziano. I Vigili del Fuoco accorsi, coadiuvati da autopompe del Corpo delle Guardie di P.S., hanno combattuto una febbrile battaglia contro le fiamme, che sempre più pericolose si propagavano per tutto lo stabile. Alle grida di aiuto di alcuni Inquilini, la guardia di P.S. Scotto Di Telia, raggiungeva il terzo piano, ove alloggiava la signora SUvagni Margherita con la figlia e la domestica e provvedeva a porre in salvo le tre donne, conducendole all'aperto. L'aria era intanto diventata irrespirabile nell'interno del palazzo: ma la guardia Scotto rifaceva te scale fino al quinto plano, dove abitava la signora Attilia Ramella in compagnia d'una domestica, gravemente inferma. Senza por tempo in mezzo, si caricava addosso l'ammalata e sollecitava la signora Romelia a seguirlo. In un terzo tentativo però, a causa del calore insopportabile, dei gas tossici sprigionatisi dalla combustione del materiale e dallo sforzo sovrumano cui si era sottoposto, si sentiva mancare le forze e tornava indietro in istato di incoscienza, tanto che non era ancor giunto al portone che si accasciava al suolo svenuto. Trasportato alla Scuola di Via Castro Pretorio, gli veniva riscontrato uno stato di asfissia di medio grado e schoc. Per la guardia Scotto, le cui condizioni di salute sono rimaste per qualche tempo malferme, è stata formulata proposta di ricompensa al valor civile, / 2 A QUALE GENERAZIONE? ^ l j u a l i sono 1 requisiti che oc^^corrono ad una ragazza e alla sua famiglia per contrarre matrimonio con una Guardia di P.S.? Ed i requisiti della famiglia sino a quale generazione devono riferirsi? (T. Carmine - Mantova) 290; 4) TV. Leggi di P.S. L . 95; 5) Regolamento per l'esecuzione del T.U. P.S. L . 300. Il totale è di L . 1.300. C'indichi pertanto quale altra pubblicazione preferisce con le rimanenti 200 lire. La sposa deve godere in pubblico buona considerazione e così i suoi familiari: l'unione deve essere consona al prestigio del Corpo. Non si può fare una casistica. E' la Direzione Generale di P. S. che, discrezionalmente, decide. In quanto alla generazione non si va mai oltre la seconda (genitori, zii, ecc.) ma non è escluso, se ci sono nonni t>iventi o che godano cattiva fama, che anche la terza generazione possa esser presa in considerazione, L I C E N Z A SENZA ASSEGNI w-tna Guardia effettiva, non MJ raffermata, che abbia fruito di licenza breve di gg, 7 4. 4 può durante lo stesso anno, fruirne di un'altra senz'assegni? O deve all'uopo esibire documento: probante che giustifichi la richiesta? (De M. Gaetano - Venezia; Nessun ostacolo al godimento di una licenza senza assegni da chi non raffermato, abbia già goduto di licenza breve. Sarà una licenza straordinaria per « sistemare comprovati interessi di famiglia». Alla richiesta sarà necessario allegare documenti che la convalidino. V F A R M I UNA BIBLIOTECA orrei farmi plano plano una piccola biblioteca a carattere professionale e vorrei cominciare dal testi che si usano alla Scuola, Per adesso ho stanziato la somma di L. 1.600 per l'acquisto di tali testi. Gradirei che la Rivista m i spediste contrassegno 1 manuali senza superare la predetta somma. (C. Nicola • Reggio Emilia) Starno davvero lieti di farle cosa utile anzi di avere giù fatto cosa utile alla sua preparazione professionale. In data il luglio le abbiamo spedito, contrassegno, l seguenti manuali: 1) Corso dì lezioni L . 455: 2) Codice Ai Poi. Stradale L . 180; 3) Regolamento del Corpo L . SI APPLICA A TUTTI » 1 dice che dopo due anni di " s e r v i g i o nei Reparti 11 personale viene avvicendato. Esiste per i l personale R.T., che lia raggiunto e superato tale periodo un avvicendamento? C'è possibilità che venga preso In esame un avvicendamento di ufficio di detto personale, sia esso effettivo o aggiunto? (DI D. Libero - Cremonn) L'art. 118 del Regolamento del Corpo si applica a tutto il personale (Sottufficiali e Guardie) del Corpo in servizio effettivo. Inoltri, pertanto, motivata domanda al Ministero per via gerarchica. giugno al 20 giugno 1940; Fronte della Jugoslavia col 37. Fanteria dal 30 ottobre 1940 al 28 novembre 1940; Fronte dell'Africa Settentrionale col 132. Reggimento Carrista dal 18 luglio 1941 al 30 novembre 1941. Chiedo cortesemente che m i vengano comunicate le modalità, da seguire per ottenere la concessione delle Croci di guerra e di tutte le altre decorazioni. (A. Giuseppe - Firenze) Per il servizio da Lei prestato nell'Esercito in zona di operazioni, sui vari fronti dell'ultima guerra, Lei ha diritto alla concessione di una Croce al Merito di Guerra, giusto il disposto del R. D. L . 14.12.1941 n. 1729. Per ottenerla inoltri domanda SUOLE BREVETTATE CON CHIODI 01 GOMMA DISTINTIVO D'ONORE f w e g l i Incidenti del 3 febbraio ± * 1950 fui ferito riportando una sub-lussazione e sospetta frattura al primo metacarpo mano sinistra. Dalla Commissione Ospedaliera sono stato giudicato affetto da lievi esiti non Invalidanti di pregressa sub-lussazione. I l fatto di servizio, da cui dipende l'infermità, costituisce, a mio parere, la causa unica, Immediata e diretta della infermità, che riunisce In sé tali condizioni da potersi considerare come avvenuta per vera e propria causa di servizio. Posso fregiarmi del distintivo d'onore di ferito? (R. Cosimo - Napoli) Non d possibile far luogo in suo favore alla concessione del distintivo d'onore dì ferito, in quanto la lesione fu compendiata dalla C.M.O. di Napoli nella diagnosi: «lievi esiti non invalidanti di pregressa sub-lussazione primo metacarpo mano sinistra » e quindi non riunisce in sè le condizioni previste dalla legge che parla di « esiti permanenti di malattie 0 lesioni interessanti i tessuti molli, ossa o la funzionalità parati ». di con suoie V m j T C M T I ' É GARANZIA DI QUALITÀ E AURATA "ta/tff li p r e s e r v a da disgrazie ben più gravi LEGGERE M LA CARTA I capita spesso, essendo un appassionato di libri gialli, di leggere di poliziotti che riescono a decifrare importanti documenti raccolti, completamente bruciati, nel caminetti, nelle stufe ecc. Esiste veramente un sistema che renda possibile la decifrazione e i l fissaggio di caratteri scritti o stampati su carta carbonizzata? E se c'é, qual'è i l metodo usato dalla nostra Polizia, comunque, 11 metodo più pratico? (R. Ido - Sondrio) Le tracce di manoscritto o di scrittura a stampa su carta car- PER A C C E R T A R E LA P A T E R N I T À g H uale Guardia d i P. S., lau- dazione m i permetta d i riservarle una dettagliata relazione, *l5reando I n Medicina e Chiaffinchè i l sicuro metodo, che rurgia, allo scopo d i renderne da tempo attendono la Magiedotti 1 lettori della Rivista stratura e la società, sia divul«Polizia Moderna», a cui sono gato da una Rivista che rappreabbonato e d i cui seguo con i n senta la forza spirituale della teressamento le pubblicazioni Polizia Italiana, oggi più che periodiche, sento i l dovere e mai protesa a salvaguardia della l'onore di comunicare che In atlegge e del d i r i t t i dei cittadini, to nel Laboratorio dell'Istituto sotto la cui onorata e stimata di Medicina legale dell'UniverBandiera, oggi militano 1 giovasità d i Catania sto svolgendo, ni di una generazione che ha sotto la guida del Ch/mo Prof. saputo bene ereditare e potenNicolettl, taluni esperimenti ziare l'amor patrio e l'alto concernenti u n nuovo metodo senso del dovere, entrambi m i sulla ricerca della paternità, rabilmente fusi i n una sola ed non più basato sull'esame del inesauribile sorgente d i luce e gruppi sanguigni e sugli altri di vita! fattori ematologici, ma su una nuova reazione da me ideata ed (V. Giuseppe - Catania) elaborata attraverso pazienti studi. Attendiamo, e non da soli L'esperimento che, spero, porma con tutti i lettori ed abbotare felicemente a termine, a nati, di conoscere e far conoscecoronamento dei miei sacrifici, re i risultati dei suoi studi che sembra avere sull'attuale metofin da oggi ci auguriamo siano do 11 non Indifferente vantagcoronati da vero successo. gio di accertare la paternità con una esattezza pari al lOOVo, Ci tenga al corrente! scartando, quindi, probabilità e dubbi. SEMPLICE I l metodo è basato su fenomeni specifici ed ereditari che avvengono tra globuli rossi del 0 BOLLATA? figlio e taluni « geni » contenuti rego precisare se le domannello spermatozoo paterno e su de di rafferma dirette al reazioni specifiche a tipo « anMinistero debbano essere redattigene-anticorpo » che si verifite su carta bollata o su carta cano nel caso I n cui 11 presunto padre non sia i n effetti 11 vero semplice come prescritto dall'art. 11 del Regolamento del genitore e cosi dicasi per i l preCorpo delle Guardie di P. S. sunto figlio. Tutto ciò avviene con accorgimenti di tecnica e (R. Giuseppe - Gorizia) mediante opportuni reagenti. Gli esperimenti i n questione Non ci risulta che la disposifanno parte della mia tesi spezione di cui all'art. 11 del Rerimentale d i laurea. golamento del Corpo, in base al Essendo le ricerche a buon quale la domanda di rafferma punto, nell'evento positivo speva redatta in carta semplice, ro che codesta rispettabile Resia stata modificata. P T E N S I VIA ANDREA S O C I E T À MAFFEI 11 BRUCIATA bonizzata molto difficilmente si possono rilevare perchè la eccessiva friabilità dei resti della combustione di carta non sempre permette quel minimo di manipolazione che è necessario per l'analisi. Inoltre, i resti di carta combusta si presentano, di solito, accartocciati per il fenomeno di combustione, e non è possibile dispiegarli senza che si riducano in frammenti difficilmente riavvicinabili per la ricostruzione del documento. I mezzi per rilevare le tracce di scritti su carta combusta sono, in primo luogo, l'osservazione diretta con^ l'ausilio di opportuni schermi colorati, che accentuino le differenze cromatiche e con l'impiego di intense sorgenti luminose dirette e radenti. Potrebbero utilmente eseguirsi rilievi fotografici con materiale sensibile all'infrarosso. Ulteriori e più complesse indagini potrebbero essere fatte avvalendosi di vapori di collidio ed elio di ricino. I risultati raggiungibili dalle varie esperienze sono naturalmente in relazione alla qualità dell'inchiostro, al tipo della carta e alle diverse circostanze inerenti alla combustione. I ZIONE A V . BRIGADIERE Le guardie scelte e le guardie che aspirano a partecipare al concorso per esami a Vice Brigadiere possono effettuar» la preparazione per corrispondenza, tramite Polizia Moderna. — Polizia Moderna, mentre curerà la assegnazione e la correzione dei compiti, darà tutti 1 consigli e gli avvertimenti necessari ad una buona preparazione, gratuitamente, a tutti i suoi abbonati, che ne daranno richiesta, accludendo I francobollo per la risposta. NON IDONEO AL SERVIZIO Quando c'è un deliberato della Commissione Medica Ospedaliera che accerta la perma- A Z I O N I AGLI E S A M I PER L A PROMO- n data 10.2.1951 fui avviato all'Ospedale Militare di Bologna i n osservazione dove m i fu riscontrata la diagnosi (vizio organico al cuore) e rimandato al Corpo non Idoneo al servizio d'istituto. Al Reparto m i fu data una l i cenza illimitata senza assegni Io desidero sapere se esiste u•. » circolare ministeriale che autorizzi i l Comando a cui ogni Guardia appartiene, a collocare i l militare affetto da malattia In licenza illimitata senza assegni. Io so che i l militare ammalato viene ricoverato i n Ospedale per le necessarie cure, e che, all'atto della convalescenza, superando 1 giorni prestabiliti dal Ministero, viene licenziato per non idoneità. Pertanto prego codesta Rivista darmi spiegazioni i n merito. (M. Giuseppe - Avola) P E R PREPARAZIONE nente inidoneità al servizio la sospensione degli assegni e l'invio in licenza illimitata avviene sia nei confronti di una Guardia aggiunta, che di una Guardia effettiva, in quanto e sopravvenuta la mancanza di un requisito fondamentale quale la idoneità fisica. Questo è conseguenza del Regolamento e non di una semplice circolare. Tanto più che, nel suo caso, la infermità non era riconosciuta come dipendente da causa di servizio. Nè l'Ospedale ha ritenuto opportuno collocarlo in cpnvalescenza ma lo ha dichiarato subito permanentemente non idoneo. DA QUANDO ? a quando decorrono gli asse-àUgni per una bambina nata In data anteriore al contratto matrimonio, dal giorno della nascita di essa, oppure dal giorno della celebrazione del matrimonio? ( I . Fabio - Trapani) Le quote supplementari di carovita per i figli naturali decorrono dal giorno in cui i figli stessi sono stati legalmente r i conosciuti. ATTRIBUZIONI D'AUTORITÀ • m u ò la Direzione di « Polizia -Al Moderna » darmi un'ampia delucidazione circa quanto appresso? Chi sono gli ufficiali - M I L A N O T e l e f . 50.425 - 55.151 - 55.706 le ap- INOLTRI DOMANDA A UN* SCARPA w I U m m m . in carta legale da L . 32, tramite il Comando presso cui presta servizio, al Distretto Militare di appartenenza per fatto di leva. Inoltre, potrà richiedere al suddetto Distretto Militare, sempre con regolare domanda, il rilascio dell'autorizzazione provvisoria per fregiarsi del distintivo istituito per gli ex combattenti della guerra 1940-43, nonché la dichiarazione integrativa mod. 1, valida per ottenere i benefici di guerra — agli affetti economici — previsti dal ).L. 4.3.1948 n. 137. Per ottenere, però, quest'ulti10 documento dovrà allegare alla domanda anche L . 24 in marche da bollo da apporre sul documento stesso. vendo partecipato alla guerra 1940-'4S col grado di Sergente nel seguenti Fronti e Reparti: Fronte Occidentale col 37. Reggimento Fanteria dall'I 1 profMattko anNceftko prmnHv» < 4lilnf*tt«nlr In vendila nelle buone farmacie Autorlztarlone ACI8 n. 67084 del 83/2/1951 C A R T E - L A S T R E - PEL- M i c r o L I C O L E Telefoto • G R A F I A P E R L A F O T O - S C I E N T I F I C A disegni, e m a c r o g r a f i a Riproduzion d o c u m e n t i , er — f a b b r i c a m o b i l i p e r u f f i c i o a r r e d a m e n t o b a n n e c h e o g x i a l b e r g h i • FANCIULLI QUALSIASI LAVORAZIONE CORSO ITALIA, 3 Tel. 8.66.36/8.66.31/1.39.04 T e l e g . 13-16 - C u s a n o 11 llanino DEL n i i LEGNO l a i l o Pietanze pronte, gustose, economiche? S I M M E N T H A L C U C I N A P E R V O I Cibi freddi * Cibi da riscaldare * M a n z o lessato * Lepre i n s a l m i + Vitello tonnato Trippa a l sugo d i carne * Lingua salmistrata M a n z o brasato * Potage d i m a n z o e s a l a m i n o S. A . 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Antonio - Napoli) Come è ben noto, perchè così si insegna nelle scuole di polizia, fin dalle primissime lezioni, al fine di inquadrare immediatamente la figura dell'allievo, quale sarà allorché egli avrà conseguito la nomina a guardia di P. S., l'attività degli organi dì polizia si estrinseca in due immensi campi: polizia preventiva e polizia repressiva. In relazione alla esecuzione di tali attività sussiste la differenza, soltanto funzionale, delle persone operanti, che per la prima assumono la qualifica di ufficiali ed agenti di pubblica sicurezza e per la seconda quella di ufficiali ed agenti di polizia giudiziaria. Impostata così la questione, è possibile stabilire i compiti degli ufficiali e degli agenti di P. S. Basterà a tal fine fare riferimento all'art. 1 del T. U. delle leggi dì P. S. (r. d. 13 giugno 1931 n. 773) ed ai corrispondenti articoli del regolamento per la esecuzione del detto testo unico (r. d. 6.5.1940 n. 635) relativi alle attribuzioni delle autorità di pubblica sicurezza e ricordare che il servizio di pubblica sicurezza è eseguito dagli ufficiali e dagli agenti di P. S., così come si esprime testualmente il testo unico della legge sugli ufficiali e sugli agenti dì P. S., approvato con r. d. 31.8.1907 n. 690, che costituisce il nucleo di quelle che sono le attuali norme relative alla pubblica sicurezza. La qualifica di ufficiale di P. S. spetta originariamente ai funzionari di P. S. tutti (dallo ispettore generale capo al vice commissario aggiunto); ai sensi dell'art. 51 del r. d. 14 6. 1934 n. 1169 gli ufficiali dei Carabinieri hanno le stesse attribuzioni e prerogative degli ufficiali di P. S., ad eccezione delle mansioni di polizia prettamente amministrative; infine, a norma dell'art. 2 della legge 26.1.1942 n. 32, gli ufficiali del Corpo delle Guardie di P. S. sono ufficiali di P. S. La qualifica di agente di P.S., attribuita originariamente ai sottufficiali, graduati e militari del Corpo delle guardie di P.S. e dei Carabinieri, è stata poi estesa a numerose categorie (guardie di finanza, vigili urbani, guardie zoofile ecc.) dalle disposizioni legislative che ne regolano i rispettivi ordinamenti, limitatamente al loro particolare servizio. E' da tener presente che la qualifica di agente di P. S. è tuttora pienamente valida per indicare la funzione come sopra accennata, pertinente anche a: sottufficiali, alle guardie scelte ed alle guardie di P. S.: essa non deve invece essere adoperata per indicare la loro appartenenza al Corpo delle guardie di P S., giacché l'antica denominazione « Corpo degli agenti d P. S. », tuttora inserita nel regolamento, che non è stato aggiornato, fu soppressa con il decreto legislativo luogotenenziale 2.11.1944 n. 365 che all'art, dice: « Viene istituito alle dipendenze del Ministero Interno in sostituzione dell'attuale, ut nuovo Corpo degli agenti di polizia... » e all'art. 2: « Il nuovo corpo assume la denominazione: Corpo delle Grd. di P. S. Concludendo, gli ufficiali del Corpo delle guardie di P. S. sono ufficiali di pubblica sicurezza ed ufficiali di polizia giudiziaria; i sottufficiali del Corpo sono agenti di pubblica Sicurezza e ufficiali di polizia giudiziaria; le guardie scelte e guardie di P. S. sono agenti pubblica sicurezza ed agenti polizia giudiziaria. SEGNALI STRADALI INTERNAZIONAL E vero che gli attuali segnali stradali saranno cambiati o, che per lo meno, saranno unificati o internazionalizzati? E per quale motivo poi? (G. Osvaldo - Milano) Oggi sono molti, moltissimi t problemi e le questioni — che interessando più Stati — esigono una soluzione che conforti e soddisfi sul piano internazionale. Ed anche per i segnali stradali — dato l'intensificarsi dei traffici sulla strada — è venuto il momento dell'internazionalizzazione. Naturalmente tra il dire ed il fare c'è di mezzo... in questo caso almeno un paio di conferenze internazionali, un paio di commissioni di esperti. È difatti posto e riconosciuto ìt* vantaggio che offrirebbe alla circolazione stradale un sistema unificato di segnalazioni stradali, fin dall'anno scorso sono state lanciate le prime concrete proposte in una conferenza internazionale. Allo scopo di trovare una soluzione, si decise di nominare una commissione di sei esperti, presieduta dal delegato francese André Rumpler, e composta dal turco Orhan Barim, dall'indiano T. P. Bhalla, dal sig. J. H. Durr della Rho desia meridionale, dall'america no H. E. Hìlts e dal cileno Osca Tenhamm. Al termine di um sessione di lavori della durat di un mese svoltasi negli Sta ti Uniti, sotto gli auspici dell Commissione dell'ONU, per trasporti e le comunicazioni, di pendente dall'Unesco, gli esper ti hanno annunciato d'aver rag ALBERGO T E R M E giunto un accordo di massima sui provvedimenti preliminari da adottare per raggiungere una standardizzazione dei segnali e delle tabelle per il traffico stradale in tutto il mondo. Dopo aver rilevato come sia per il momento impossibile procedere all'immediata unificazione dei due sistemi data l'entità degli impianti esistenti e la necessità d'un processo graduale di orientamento e di aggiornamento degli automobilisti, questi esperti, che torneranno a riunirsi in Europa verso la metà di quest'anno, hanno proposto una serie di provvedimenti di esecuzione immediata tra i quali: 1) la sostituzione nella più ampia misura possibile dei simboli alle iscrizioni; 2) l'uso di simboli in nero o scuri su sfondo giallo per i segnali di pericolo; 3) l'adozione di segnali a forma di croce di S. Andrea per indicare i passaggi a livello; 4) l'uso della parola « stop » o di altra equivalente entro un simbolo ottagonale per i segnali di arresto; 5) l'adozione di forme rettangolari per i segnali di indicazione, e 6) l'orientamento verticale dei semafori luminosi. A tali criteri pare ci si orienti decisamente anche in Italia. IN QUESTO MESE ABBIAMO RISPOSTO A N C H E A ADAMO Stefano, Villa d'Ogno ADORNO Ninna, Siracusa AGOSTINELLI Adria, Sappatico ALBANO Filippo, Trento. ALBANO Giuseppe, Potenza ALLOISI Antonio, Padova ALVITI Annibale, Macerata AMADEO Giuseppe, Palermo ARDIZZONE Luigi, Termini Imerese ARbNA Paolo, Messina ASOENZIO Salvatore, Torino BALEANI Mario, Alessandria BALDARI Mario, Alzate Brianza BARBERA Stefano, Messina BASILE Antonino, Torino BELDONADA Domenico, Roma BENECCHI Walter, Domodossola BERNARDI Paolo, Reggio C. BLANCATELLI Calogero, Venezia. BONAFFINI Calogero, Napoli BONFIRRARO Pasquale, Modena BRUNO Francesco, Roma BRUNO Alfredo, Roma. BUCCHERI Emanuele, Trieste CALANDRA Alfio, Massa Carrara CAMERINESI Antonio Udine CAPANNA Orazio, Napoli CAPRONI Lino, Aquila CAPUANO Raffaele, Messina CARUSO Francesco, Pescara CASTRIGNANO Nino, Lecce CATUCCI Pasquale, Piacenza CONSORZIO PRODUTTORI MENEGOLLI S A C C H I CARTA A B A N O TERME Società Commiss, a responsabilità limitata (PADOVA) APERTO T U T T O L ' A N N O • F A N G H I - B A G N I NATOR A L I R A D I O A T T I V I (83°) • Garage - Telegr. Menegolli Abano - Tel. 90-004 INALAZIONI • CASA C O N V E N Z I O N A T A CON L'E.N.P.A.S. 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ESPOSITO Carmine, Bagnoli ESPOSITO Salvatore, Erma ESPOSITO Vincenzo, Napoli FABIANI Albino, Trapani FACCIOLO Aldo, Foggia FALCICUHIO Giuseppe, Taranto FANNI Giuseppe, Mestre FARINELLA Antonino Messina FARR1S Giovanni, Abbasanta FAVARO Aldo, Vercelli FERLITO Orazio, Cremona FEOLE Battista, Napoli FERRARA Sebastiano, Siracusa FERRERÒ Lorenzo, Torino FICHERA Salvatore, Catania FLORIS Maria, Solarussa FOGLIETTA Amos, Piacenza FOLANGA Antonio, Imola FOSCO Roberto, Napoli FUSCO Romualdo Livorno GALLO Marino, Cesena GALOTTA Michele, Udine GAUDINO Pasquale, Aversa GERMANO Paolo, Pavia GIANNONE Eugenio, Modena GIAQUINTO Giuseppe, Milano GIUNTA Giovanni, Ravenna GORNI Fausto, Cerignola GUARNA Antonio, Milano IACOLINA Salvatore, Genova IAZZETTA Salvatore Cividale IMPERIATI Ubaldo, Asc. Piceno ITALIANO Salvatore, Torino LEONARDI Leonardo, Ascoli Piceno LONGOBARDI Aldo, Foggia LONGOBARDO Giorgio, Napoli LO PRESTI Daniele, Roccella Ionica LUCIANO Biagio, Pesaro LUISE Secondo, Marghera LUMIA Pietro, Bologna MACCHIA Gino, Firenze MANGANELLI Carlo, Pesaro MANGOGNA Pietro, Viterbo MANN1NO Giulio, Bologna MANTERO Virgilio, Milano MARCHESE Mario, Caserta MARINI Rodolfo, Segrate V TASSA GOVERNATIVA I prego volermi specificare se gli esercizi In cui si spacciano bevande alcooliche, annessi ai circoli gestiti da Ent i a carattere nazionale con f i nalità assistenziale (Enal, Crai, Acll, Ass. Comb., ecc.) siano ten u t i a pagare la tassa di concessione governativa, ed a quali altri obblighi debbano sottostare per conseguire ia licenza. (A. Francesco - Genova) Gli spacci di bevande alcooliche gestiti dagli Enti a carattere nazionale con finalità assistenziali (Enal, Crai, Adi, Ass. Comb., Cooperative, ecc.) sono oggi disciplinati dal D. L . Presidenziale 28 giugno 1944 n. 78) S. p. BIRBA A . PERONI CAPITALE 900 M I L I O N I R O M A STABILIMENTO DI PRODUZIONE: R O M A N A P O L I B A R I L I V O R N O Leggete e diffondete POLIZIA MODERNA Radioricevitore LA VOCE DEL PADRONE " PICCOLO... SOLO NELLE D I M E N S I O N I " M O D . 5 V a l 5 00 v o l e 4 G a m m e d'onda Dimensioni: centimetri 27,5x18x13. Peso : kg. 2,5 circa. SENSIBILE - POTENTE - MUSICALE vi consentirà di u n tutte g r a n d e le soddisfazioni a p p a r e c c h i o • In v e n d i t a presso R I V E N D I T O R I e presso i migliori D ' I T A L I A i n e g o z i diretti de LA VOCE DEL PADRONE • COLUMBIA - MARC0NIPH0NE di S. p. A. Milano-Torino-Roma-Napoli MOTORI - POMPE COMPRESSORI C E C C À T O VICENZA S T A Z I O N 1 di S E R V I Z I O M A R C O S P A D A & C.-S.aR.L. 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La sua unica sede: "L'Eco della s t a m p a " . - Via Compagnoni, 2 9 - Milano 6 modificato con successivo D. L . 10 luglio 1947 n. 705. Essi debbono munirsi della licenza di polizia di cui all'art. 86 del T. U. Leggi di P. S. (art. unico del Decreto Legislativo 10 luglio 1947 n. 705). Detti spacci sono esclusi solo dal rapporto limite dì cui all'art. 95 del T. U. Leggi di P.S. mentre per il resto sono soggetti a tutte le norme di un qualsiasi esercizio pubblico. In più devono osservare le seguenti norme; a) l'accesso al locale non deve avere diretta comunicazione sulla pubblica via; b) la somministrazione delle bevande deve essere fatta ai soli soci; v c) l'Ente, per poter essere autorizzato ad aprire uno spaccio, deve avere un numero di iscritti non inferiore a 100 (circolare Min. Int. 13 marzo 1948 n. 10. 12208. 12000. A). Inoltre alle « note » del n. 87 della tabella A sulle concessioni governative annessa al D. L . 30 maggio 1947,. 604, che in atto vige (e che corrisponde al n. 42 della tabella A annessa al R. D. Legge 21 giugno 1942 n. 696), si legge: « Non sono tenuti al pagamento della tassa in quanto non hanno bisogno di munirsi di licenza di Pubblica Sicurezza. 1) gli spacci cooperativi militari; 2) il centro alpinistico italiano ». Come si vede, non sono citati gli spacci presso i circoli degli Enti a carattere nazionale, ecc. Concludendo: gli spacci presso i circoli degli Enti a carattere nazionale, con finalità assistenziali (Enal, Crai, Adi, Assoc. Comb., ecc.) hanno bisogno della licenza di polizia di cui all'art. 86 Legge P. S. e per tale motivo sono soggetti al pagamento della tassa di concessione governativa prevista dal n. 87 della tabella A annessa al D. L . 30 maggio 1947 n. 604, anche perchè detta legge fiscale non prevede alcuna esenzione. Ne sia prova anche il fatto che il Ministero dell'Interno con circolare del 18 febbraio 1949 n. 10. 11323/13500, ha disposto che i Crai per effettuare trattenimenti danzanti anche presso le loro sedi debbono munirsi dell'autorizzazione di cui all'art. 86 Legge di P. S., col pagamento della tassa di concessione di cui al n. 82 della tabella A allegata al D. L . 30 maggio 1947 n. 604, poiché nessuna esenzione di tassa è prevista dal citato n. 82. P RICONOSCIMENTO DI Q U A L I F I C A uò la Direzione di « Polizia Moderna » farmi sapere a chi debbo inoltrare Istanza per A tutti gli abbonati Si raccomanda ancora una volta a tutti gii abbonati di comunicare tempestivamente ogni cambiamento di indirizzo al fine di evitare inutili dispersioni. Pertanto la Direzione della Rivista declina ogni responsabilità per ogni ritardo o dispersione dovuto al mancato segnalamento di cambiamento di indirizzo. ottenere la qualifica di partigiano, già avuta e revocata forse a causa d i smarrimento del mio foglio-notizie o a causa di mancate registrazioni di trasferimento da parte del Comandanti le formazioni partigiane? (S. Marco - Torino) Per ottenere il riconoscimento della qualifica di « partigiano combattente » dovrà rivolgere istanza, in carta legale, tramite il Comando, cui presta servizio, al Sottosegratariato di Stato alla Presidenza del Consìglio dei Ministri, Servizio Commissioni, via Guidubaldo del Monte, 54 - Roma. IN QUESTO MESE ARBIAMO RISPOSTO A N C H E A MARRANI Giovanni, Sondrio MARTINELLI Antonio, Senigallia MART1NES Antonino, Reggio CMARTUCCI Franco, Cremona MASTROCOLA Antonino, Campobasso MAZZARA Ostilio, Lecce MENNITTI Franco, Asti MIGLIORISI Giovanni, Ragusa MINOTTO Gino, Rovigo MiRABELLl Livio, Siracusa MONTONE Salvatore, Napoli MORANDO Vincenzo. Reggio E. MORGANTI Nicola, Messina NICOSIA Franca, Caltanissetta NUNZIATO Vittorio, Venezia ONESTO Salvatore, Milano ONORI Elmiro, Oneglia PALERMO Ettore, Lecce PALLOZZI Vito, Mestre PA1NCAR1 Mario, Bologna PEDULLA' Francesco Monselice PELLEGRINI Guido, Pesaro PENNESI Salvatore, Caltanissetta PERFETTI Delmo, Cesena PETR1NI Luigi, Verona PIACENTINI Celestino, Avezzano PIERI Aldo, Torino PINO Sebastiano, Napoli P1SCIOTTA Domenico, Ficarizzi P1SCOPO Vincenzo, Pordenone PISS1NI Inno, Caserta PIVA Luisa, Napoli, PIZZI Stefano, Caltanissetta PODDIGHE Salvatore, Torino POL1SI Giuseppe, Genova PORCARO Anna, S. Nicola Manfredi PORZIO Mariuccia, Alessandria PRESTAMBURO Milano, Milano PROSPER1NI Delio, Parma PUGLIA Vincenzo, Vicenza PUNTILLO Salvatore, Cosenza RABUANO Ernesto, Chlaravalle C/le RAVETTI Antonio, Mantova RAVAZZINI Fiorello, Lucinico RIPANTI Virgilio, Milano ROMEO Pasquale, Padova ROSSATI Luigi, Bari ROSSI Giuseppe, Cuneo RUBECA Luciano, Roma RUSCIANO Luigi. Torino RUSSO Eucarpio, Udine RUSSO Salvatore, Asti SACCO Vincenzo, Foggia SALAMINA Giovanni, Messina SALVO Vincenzo, Catania SANSOTTA Ferdinando, Palermo SANTORO Salvatore, Messina SANTORUVO Vito, Milano SATURNO Vincenzo, Napoli, SAVIANO Salvatore, Caserta SCAFURI Matteo, Napoli SAVIGNONI Pompeo, Brescia SCALIA Rosario, Roma SCALICI Antonino, Mestre SBODIO Marco, Torino SCARINCI Giuseppe, Brescia SCHEMBI Carmelo, Genova SCIFO Gaetano, San Cataldo SCIROTINO Pasquale, Roma SEPE Alessandro, Imola SERAFINO Ugo, Sondrio SCIBELLI Salvatore, Napoli SCUOTTO Carlo Avellino SGAMBELLURI Francesco, Catanzaro SGRO' Giacomo, Milano SINDONI Martino, Alessandria SM1ROLDO Sebastiano, Codogno SOFIA Antonio, Rovigo SORVILLO Domenico Alessandria SPANO' Giuseppe, Aversa SPANO' Luigi, Ragusa SPAZIAN1 Felice, Altamura SPINA Francesco, Palermo SPINATO Sebastiano, Vibo Valentia TAGLIARENI Francesco, Palermo TASSI Afro, « Le Fraschette » TESTA Carmine, Cagliari TESTA Ugo, Lecce TOBIA Giuseppe, Firenze TODARO Vincenzo, Roma TORRISI Giovanni, Empoli TRASTULLI M., Roma TRUPIA Giovanni, Parma TURINO Amedeo. Cagliari UBALDINI Amedeo, Macerata VADALA' Ilario, Fano VALENTE Francesco, Palermo VALLESI Giuseppe, Anzio VARRIALE Giovanni, Ancona V.AVASSORI Magda, Lugano VENANZI Angelo, Vercelli VENTURA Gino, Bologna VERNACCHIA Francesco, Milano VESTRI Leopoldo, Arezzo VICARI Angelo, Sclacca VICARIO Giovanni Napoli VINCENTI Carlo, Roma VOLANTE Antonino, Roma ZABEO Emilio, Venezia ZANELLA Roberto, Legnaro ZAPPALA' Giuseppe, Trapani Z1NANI Mario, Belluno ZITO Aurelio, Palermo ZOLEO Giacinto, Belluno ZOLLO Luigi, Milano 1 LICENZA ALL'ESTERO 1 22 maggio u. •., ho inoltrato domanda al Minuterò, perchè mi ventile concella l'autorizzazione di trascorrere la licenza in territorio marocchino, ma tralasciai di chiedere l'autorizzazione di transitare per i l territorio francese, Polche ho molto Interesse a raggiungere Casablanca al più presto, prego la cortesia di codetta Direzione, acche adoperi 11 tuo Intervento pretto 11 M i nistero per i l più sollecito d i sbrigo della pratica. (V. Angelo - Boiacca) devoluti agli organi del Corpo delle Guardie di P. S., sia che si faccia riferimento all'art. 122 del Codice Stradale che conferi- sce anche al vigili urbani la facoltà di procedere all'accertamento delle contravvenzioni stradali, la risposta al quesito da lei posto non può essere che una; essendo la polizia stradale investita della sorveglianza di tutta la rete nazionale, essa non trova nello spazio soluzione di continuità al suo servizio. Il fatto di avere nei tratti di strada statali urbani la cooperazione dei vigili comunali non menoma in modo alcuno la facoltà ed il dovere di adempiere a tutti quegli atti, che il servizio di vigilanza stradale, vero e proprio servizio d'istituto, comporta ed impone. VANTAGGI ESIGUI ^ono da quattro metl arruol i a t e nel Corpo, quale aggiunto, però ho già B anni di servizio nell'Arma dei Carabinieri. Ho diritto alla licenza di trenta giorni, come gli aggiunti chn hanno compiuto tre anni di tervlzlo nel Corpo? Quali vantaggi mi derivano dal tervlzlo prece dentemente prettato? (V. Angelo - Vercelli; Al fini della licenza di 30 gg. per aggiunti con più di tre unti di servizio, conta solo il servizio come aggiunto e non gli altri anteriormente prestati, 1 servizi prestati in altri corpi, di polizia o no, contano ai fini del matrimonio, libretto ferroviario, scatti paga, pensione (tutto questo, s'intende, una volta raggiunto lo stato di effettivo), ma non ai fini della carriera. I vantaggi a tal fine sono esigui (per es. nel concorso per titoli per l'ammissione al corso per Vice Brigadiere c'è un leggero aumento di punteggio). È RICHIESTA DALLA LEGGE Stia di buon animo, il nostro abbonato di Soiacca. In questi giorni è stato autorizzato a godere parte della licenza in territorio francese, cioè gli si è concesso il passaporto oltre che per il Marocco, anche per la Francia.' SU T U T T E LE ARTERIE STRADALI • e guardie ed 1 sottufficiali ••"'della polizia stradale possono tvolgere 11 loro servizio anche nel t r a t t i di strade statai* che attraversano centri abitati dove fanno servizio 1 vigili urbani? (L. Matteo - Cosenza) __— t scusa dubbio. Ed infatti, sia che si faccia richiamo all'art. 1 del decreto legislativo 26 novembre 1947 », 1510 ohe enumera i servisi di poliiia stradale i / N oloro che danno alloggio per C \mercede e l pubblici eser/ centi pottono Uberamente procurarti gli eitrattl d i alcuni articoli della Legge di P. S. e del relativo Regolamento, t c r i t t l a macchina, a mano o tipografa ti ed esporli nel propri eterclzl senza bltogno di chiedere ed ottenere la licenza di cui all'art. 113 della Legge di P. 3.? Una persona od un Ente che distribuisce gratuitamente o a pagamento tali estratti ha l'obbligo di chiedere la licenza all'Auto, rltà locale di P. S.? (Z, Aurelio - Palermo) Coloro che danno alloggio per mercede ed i pubblici esercenti, che, a norma degli art. 260 c 180 del regolamento per l'esecuzione della legge di P. S. debbo- C a no tenere a/fisso in luogo ben visibile l'estratto di alcune disposizioni della legge stessa, non lianno bisogno, a tale specifico fine, di munirsi della licenza di cui all'art. 113 della legge. Così è stabilito dall'art. 202 del regolamento predetto che, al secondo comma, si esprime testualmente nei seguenti termini: « Non occorre la licenza contemplata dal citato art. 113 per gli avvi si la cui pubblica- f \ A N N O III • NUMERO 8 ROMA • AGOSTO 1951 zione è richiesta dalla legge, ecc. Quanto all'altro quesito, se una persona o un ente che distribuisce gratuitamente o a pagamento tali estratti abbia l'obbligo di chiedere la licenza all'autorità di P. S., riteniamo che nel caso specifico sia sufficiente il certificato di iscrizione, quale distributore o venditore di stampe, del quale v'à pure cenno nell'art, 203 del regolamento, primo paragrafo. TARGA EE ••desidererei sapere che cosa MW sta ad Indicare la EE di cui sono muniti molti autoveicoli che girano per le strade d'Italia. (N. Filippo - Napoli) Gli autoveicoli con la targa di cui lei parla sono o temporaneamente importati o autoveicoli acquistati in Italia da .itiunici i di - passaggio o da italiani residenti all'estero. M INCHIOSTRI SIMPATICI o compotto delle formule chimiche per la fabbricazione di Inchiostri simpatici, che i l pottono adoperare i n differentemente t u corta, t u legno, t u metalli e addirittura t u l corpo umano, Scomporla la scrittura dopo pochi lecondi che è ttata effettuata, etto, ritorna visibile te sottoposta ad una date, reazione. Inoltre ho scoperto un tipe, di Inchiostro, servandosi del quale t i è garantiti da qualsiasi falsificazione di tcrlttura. Con tutto ciò non so a chi rivolgermi per preeentare codette mie formule, ed even'ualmente continuare nelle rlcrche. (B, Piero • Novara) Fintila la necessità di scrivere sul corpo umano, sia pure con inchiostri invisibili (simpatici) non si è mai presentata all'atto pratico, nè si pensa che possa in avvenire presentarsi una tale necessità. Comunque le sue formule potrebbero andare ad aggiungersi alle numerosissime già esistenti. Naturalmente, se lei pensa di aver trovato qualcosa di • veramente nuovo, e più efficace, brevetti immediatamente le sue formule, specialmente quella riguardante la garanzia contro le contraffazioni. E auguri. m p In questo numero: • In Italia e nel mondo • L'assassino dalle mani curate • Curiosile e questioni tecniche • Strade e stradale • Delirio all'osservatorio • Caleidoscopio • Jack il bandito gentiluomo • Curiosità e questioni giuridiche • Dall'A alla Z • Nel vasto mondo dello sport • Notizie da.... • Giuochi, enigmi e buon umore Direttore responsabile: Giuseppe de Gaetano Redattore .Capo: Girolamo Quartuccio Edito a cura della Direzione Generale di P. S. • Iscritto al n. 456 del registro della stampa, • Roma 11-10-48 Istituto Romano di Arti Grafiche Tummlnelli . Roma DIREZIONE REDAZIONE E AMMINISTRAZIONE, Roma, Scuola Allievi Ufficiali e Sottufficiali di P. S. - Via Guido Reni. 31.. Tel. 380948 e 390260 — ABBONAMENTI: Italia Abbonamento sostenitore l i re 5.000 . ordinarlo L. 500 un» copia L. 50 — Ettero 11 doppio — Versamenti sul C/C POSTALE 1/14348 intestato a: Direzione di « Polizia Moderna », Roma — Distribuzione: « E.R.D.I. • Messaggerie » Via Alessandria, 88 - Roma PUBBLICITÀ': S.AP.U. Servizio Annunzi Pubblicazioni Ufficiali - Piazza della L i bertà 10, Roma a r e 9 * À I N I T A L I A EDMOND A R I U IN M E M O R I A DI CARLO SMIRAGLIA I l 13 luglio, una austera rievocazione della Medaglia d'argento al V. M . alla memoria. Sottotenente di P. S. Carlo Smiraglia ha avuto luogo presso i l Nucleo Celere di Roma. Ad eternare i l ricordo dell'eroico caduto, immolatosi in combattimento 10 anni fà durante l'ultima guerra, al comando di un reparto di guardie motocicliste, era stato allestito a cura del Comando della Caserma « Smiraglia » i l bu sto in bronzo dell'Eroe e collocato a fi luco di Un altare da campo innanzi al quaie è stata celebrata la messa in suffragio. Ultimato i l rito religioso, i l Maggiore rli P. S. Barbaria Armonte — che fu compagno d'armi dell'eroico Ufficiale — ha rievocato con commosse parole la figura ai Carlo Smiraglia, i l suo sacrificio, i l suo luminoso esempio di ardimento e di valore. La cerimonia s'è svolta alla presenza del Colonnello Ispettore deir8" Zona Guardie di P. S. di un folto gruppo di Funzionari e Ufficiali del Corpo e di una rappresentanza in armi delle Scuole e dei Reparti di P. S. della Capitale. LOCARD P O S O D E L L A N E L M O N D O più clamorosi affari criminali di Francia ed il suo giudizio fu anche spesso sollecitato da polizie straniere per decifrare i misteri di alcuni delitti. Uno degli ultimi tra i più interessanti c più sensazionali cas] risolti, si può dire, dal Locard fu i l processo di Kravcenko contro il settimanale « Les lettres francaises ». Kravcenko era stato accusato dai comunisti di aver compilato i l manoscritto originale di « Ho scelto la libertà » dopo la pubblicazione del libro, per P " manoscritto dimostrare, appunto, che l'autore era lui e non i servizi di propaganda americani. 11 manoscritto originale, da Kravcenko depositato sul banco dei giudici parigini, venne inviato per esame al Dott. Locard, a Lione. 11 dottore constatò che i « cloruri e i solfati contenuti nell'inchiostro si erano infiltrati nella carta » e, quindi i l manoscritto risaliva a molti anni prima. La perizia di Locard confermò, perciò, la tesi sostenuta da Kravcenko, e fu quello uno degli elementi principali, su cui i giudici si fondarono per condannare « Le lettres francaises ». h insigne funzionario della polizia francese, il settantatreenne Edmondo Locarti, è stato collocato a riposo, per raggiunti limiti di età. La stampa in genere e particolarmente quella che s'interessa dell'evoluzione dei metodi della polizia in Francia, ha dedicato colonne di vivo elogio al vegliardo ed appassionato criminologo che per 40 anni ha diretto ii laboratorio di polizia scientifica di Lione. Si deve ad Edmondo Locard, che era laureato oltre che in legge anche in medicina, l'intensificarsi del metodo che nel campo delle indagini di polizia si fonda sulla meticolosità e non trascura nessun indizio: un capello, una scheggia di unghia, un po' di polvere, la cenere di una sigaretta, una briciola di dolce o di pane ecc. Tale metodo, oggi adottato da tutte le polizie del mondo, quaranta anni fà aveva del magico e procurò al Dott. Locard i l titolo di « Sherlock Holmes francese ». dì « nemico numero 1 dei criminali » del « più celebre criminologo del mezzo secolo ». In verità il Locard legò il suo nome >\i C A D E T T I E o t e r P O L I Z I A c o n Questi periodici hanno in comune una speciale caratteristica: sono scritti e stampati negli istituti di pena dagli stessi ricoverati e di questi esprimono idee, aspirazioni, sentimenti. Raffaello L a i k r i s c k l i l g i s E r , r/7««..«7*l S-V.-—i- fnmili/irl mi gif • • ••• _ II C o r r i e r e „.„ " - Penitenziario _. ..OMAt S L O G A N S ANTINFORTUNISTICI S Un altro eminente studioso, i l prof. Piga, ritiene, dal canto suo non difficile i l problema dell'identificazione dei resti e afferma che è semplice completare uno scheletro diviso in due parti, ciascuna delle quali sia stata sotterrata in luogo diverso, compreso il caso che appariscano ossa in più o ne manchi qualcuna. Egli ha affermato che alla Scuola di Medicina legale della Università di Madrid sonoj stati risolti molti casi anche più complessi, come quello dei resti di S. Francesco de Borja. C inque anni fà nella casa di rieducazione per minorenni di Roma venne pubblicato per la prima volta « La Tradotta » un modesto foglio di poche pagine tirate giù al ciclostile. Un foglio, alle sue origini, senza molte pretese, nella veste e nel contenuto. Da allora ad oggi « La Tradotta >• non solo è divenuto un -egolare giornale stampato, ma ha dato con il suo esempio vita ad altri giornali serti in altri istituti penitenziari. E così oggi sono pubblicati: I ragazzi della Certosa, nella casa di rieducazione per minorenni di Parma; Rinascita, nel centro di rieducazione per minorenni di Torino; La Fiaccola, nel centro di rieducazione per minorenni di Palermo; Sestante, nel centro di rieducazione per minorenni di Milano; Domani, nelle carceri giudiziarie di Frosinone; Risveglio, nelle carceri giudiziarie di Napoli. EGIZIANA S U I R E S T I DI C R I S T O F O R O COLOMBO ui resti di Cristoforo Colombo tra studiosi spagnoli, dominicani ed argentini s'è accesa una vivace polemica. Si tratta di identificare i due scheletri contesi da Siviglia e dalla Repubblica Dominicana. A l riguardo l'Agenzia «Telegraph > riporta che un professore di medicina legale, spagnolo, i l quale ha voluto conservare l'anonimo, ha affermato che la scienza medica, allo studio attuale, può risolvere perfettamente i l problema. Nel caso concreto di Cristoforo Colombo, poiché si tratta di un personaggio di cui si conoscono un'infinità di particolari, i l lavoro sarà molto facile. Misurando le ossa si potrà determinare la sua statura con approssimazione quasi perfetta. E' anche molto probabile trovare dei resti di capelli. L'esame di questi oggetti, delle ossa, di distintivi e insegne, se fu interrato con qualcuno di essi, contribuirà — conclude lo studioso — a facilitare i l compito degli specialisti. G I O R N A L I DI I S T I T U T I P E N I T E N Z I A R I R icevuto dal Colonnello Ispettore di Zona e da\un gruppo di Ufficiali dei Reparti di P. S. di Napoli in data 7 luglio è sbarcato a Napoli un gruppo di Cadetti della Reale Accademia di Polizia Egiziana che vengono in Italia per un giro d'istruzione. Durante la permanenza a Napoli gli ospiti hanno visitato i reparti del Corpo delle Guardie di P. S. Nei giorni successivi — sempre accompagnati dal Colonnello Ispettore di Zona — hanno v i - sitato la Scuola Allievi Guardie di P. S. di Caserta. Quivi i cadetti particolare interessamento hanno dimostrato nel rendersi conto delle materie e dei sistemi di insegnamento e dei programmi seguiti dalla Scuola. Hanno inoltre assistito ad un saggio eseguito dal Battaglione Allievi e da un reparto di motociclisti. Sempre a Caserta gli ospiti hanno visitato i l Parco Vanvitelliano, l'ex palazzo reale e la Mostra della Canapa. PATRIA I l gruppo dei 10 Ufficiali siriani, ultimato i l ciclo di addestramento cui, dal Gen naio scorso, partecipava presso la Scuola Allievi Ufficiali e Sottufficiali di P. S. in data 23 luglio ha lasciato Roma diretto a Damasco. Gli ospiti prima di partire sono stati ricevuti dal Capo della Polizia e dal Generale Ispettore, ai quali hanno espresso la loro gratitudine per la generosa ospitalità che hanno trovato durante la loro permanenza in Italia. A salutare gli Ufficiali siriani partenti all'Aeroporto erano i l Comandante e buon numero degli Ufficiali della Scuola. VIAGGI C PREMIO TURISTICI on una recente disposizione, la Direzione Generale di P. S. ha autorizzato la organizzazione di viaggi turistici nello ambito del Corpo delle Guardie di P.S. E' una forma nuova che consente di premiare i sottufficiali e le guardie più meritevoli e "di favorirne i l miglioramento culturale. La disposizione inoltre rappresenta un mezzo veramente originale ed efficace, per favorire, per « rinsaldare — come dice la stessa circolare dell'Ispettorato del Corpo — lo spirito di Corpo ». In pratica viene data facoltà ai comandi di un Reparto di scambiare, con i l comando di altro Reparto — sito in sede lontana — un gruppo (da 5 a 10) di sottufficiali o guardie per la durata d i 7 giorni. Nella sede, ove viene ospitato, i l gruppo trascorre le giornate secondo un programma ricreativo stabilito dal Reparto ospitante e che prevede, fra l'altro, visite istruttive. ft | egli slogans che la Società inglese per • I la Prevenzione degli infortuni ha reM centemente diffuso per prevenire gli in• • c i d e n t i stradali ce n'è per tutti: per i 1 1 distratti, per gli indolenti, per i frettolosi, ujsr gl'inesperti, ce n'è per chi si sente troppo padrone di sè, della strada, del motore e non pensa che l'irreparabile è in ogni istante davvero « in agguato >. Leggerli questi slogans non è una fatica: in ognuno è racchiuso un pizzico di sapienza.. Non è merce pubblicitaria insomma ma opera di convinzione, oseremmo dire, di educazione! Gli incidenti non accadono mai, sono provocati. Perdete un secondo, risparmiate una vita. Meglio incolume che spiacente. La vita è breve, non rendetela più breve. Pensateci prima e non piangerete dopo. Dove c'è strada esiste pericolo. E' meglio andare adagio, con le proprie gambe che in fretta in ambulanza. Pensaci prima o non potrete pensarci mai più. AttraverO t o i c a b o t i sare una strada può essere più pericoloso che attraversare un oceano. I gatti hanno nove vite, voi una sola. Conservatela. Sognate a letto, non per la strada. La strada è di tutti, non vostra. RINFRESCANTE -e£ìWi «S&aflrta m m I l primo esperimento è stato effettuato, da diversi reparti e tra gli altri dal Nucleo Guardie di P. S. di Cremona con quello di Brescia, dal Nucleo di Como con i l Raggruppamento Guardie di P. S. di Genova, da reparti di Roma con reparti di Padova e di Napoli. FOTOGRAFIA A S O R P R E S A U n fotografo « peripatetico * di quelli che anche in Italia scattano fotografie a sorpresa di passanti, è stato convenuto in giudizio da un fotografato innanzi ai Tribunale penale francese di Grasse, per aver violato un decreto del -Sindaco che proibisce di fotografare i passanti senza il loro consenso. Il fotografa si è difeso sostenendo che le sue fotografie non venivano scattate a sorpresa in quanto egli, attraverso l'esperienza acquisita nell'esercizio della sua professione, possedeva un sufficiente spirito di penetrazione ed^una attitudine psicologica tale che gli consentissero! di rendersi conto se i passanti intendevano o meno lasciarsi fotografare. L'imputato ha inoltre opposto che il proibire le fotografie a sorpresa nelle pubbliche vie è una evidente violazione della legge francese del 1891 recante lo statuto della libertà dei commerci. D i parere contrario è stato i l Tribunale francese i l quale, condannando i l fotografo peripatetico, ha esplicitamente menzionato che anche la libertà di commercio deve trovare un limite insuperabile nel rispetto della libertà dei cittadini e nella intangibilità dei diritti di personalità degli stessi. c f à S e k d ù w \ . c o y \ q f h BOSCHETTI YU2A UJf\ •DISSETANTE «VITAMINICA I E u } g e n i e i d m a n n : l ' QUEST'UOMO COMPIUTO L ' A R T E , L A s s a s s i n D E L L L E T T E R A T U R A , L A DOLCE SEI a P L A C I D C A D A V E R I AMAVA L W D O R M I fc^SUI uomo si afflosciò sulla sedia, privo di volontà. I l Commissario capì allora che aveva avuto partita vinta. G l i pose davanti un foglio di carta e una matita e gli disse con voce fredda: — Scrivi i nomi. Weidmann esitò ancora un poco, ma non perchè volesse resistere. Ora era solo l'orrore del sangue che lo tratteneva. Poi .si fece ancora forza e scrisse: — Jean de Koven. — Come? chiede i l Commissario. — Strangolata. — Dov'è i l suo corpo, — Nel sottoscala della villa. — E poi, — Couffy, con la pistola. — Poi? — Leblond, con la pistola. — Poi? — Fromer, con la pistola. — Poi. — Keller, con la pistola. — Poi? — Lesobre, con la pistola. — Poi? L'uomo non reggeva più. Cadde riverso sul, tavolo. Nel deliquo gli sembrò che una grande onda di sangue invadesse la stanza e salisse inesorabilmente fino a soffocarlo. La lunga e spietata catena di delitti di o E OMICIDI Eugenio Weidmann che tenne desti l'orrore e la morbosità dei francesi dal '37 al '39, fu potuta ricostruire dalla Polizia parigina grazie ad un anello di essa che più degli altri favorì le indagini portandole alla conclusione. Quell'anello si chiamava Raymond Lesobre un uomo che dirigeva un'agenzia di immobili a Saint-Cloud vicino a Parigi. I l corpo del Lesobre fu rinvenuto la domenica 28 novembre 1937 nello scantinato di una villa disabitata tra Versailles e SaintCloud dal nome sereno di « Mon Plaisir ». L'uomo era riverso a terra e presentava una ferita d'arma da fuoco alla nuca. Le tasche erano rovesciate e la posizione del corpo, la natura della ferita e il soprabito imbrattato di fango stavano ad indicare che la vittima, colpita a bruciapelo da qualcuno che gli stava alle spalle, era stata trascinata fino alla cantina della villa da uno o più delinquenti che l'avevano frugata per derubarla. Quando la stampa divulgò i particolari del macabro rinvenimento l'impressione nell'opinione pubblica francese fu enorme. Da qualche mese in quella zona diverse persone erano misteriosamente scomparse senza lasciar traccia. Di due si era ritrovato più tardi i l cadavere col classico foro alla nuca. L'ipotesi che nel caso del povero Lesobre ci si trovasse di fronte ad una SENTIMENTALE IN QUATTRO MUSICA: A VEVA MESI delle tante vittime del mostro sconosciuto fu legittima nelle colorite descrizioni dei giornali così come apparve subitamente attendibile ai funzionari d i polizia incaricati delle indagini. Ma questa volta si poteva procedere rapidamente e con la relativa sicurezza in un terreno conosciuto. Un'inchiesta condotta nell'ufficio di Lesobre permise di appurare che l'ultima persona con la quale era stato l'agente immobiliare era un uomo di aspetto dimesso che la mattina del 25 novembre si era presentato a lui per contrattare una villa nei dintorni. In quello stesso giorno Lesobre accompagnò i l suo cliente in giro per la zona, gli mostrò diverse ville e si soffermò in ''modo particolare a * Mon Plaisir ». La villa era grande, piuttosto lussuosa, piacque al cliente che chiese però un po' di tempo per riflettere prima di decidersi. Due giorni dopo, difatti, telefonò all'agenzia, disse che voleva rivedere le ville visitate e pregava i l signor Lesobre di essere così gentile da accompagnarlo con la sua macchina. Lesobre acconsentì di buon grado e presero appuntamento davanti alla stazione di Saint-Cloud per le 14,45. A l l'ora fissata l'agente salì in vettura e si recò a rilevare i l cliente. Da allora non fu più rivisto vivo. La sua macchina era scomparsa. , * *f 5 Si s gfì I l cartellino antropometrico di Eugenio Weidmann, eseguito al momento dell'arresto. Nella foto a fianco, l'impronta della mano destra dell'assassino: lunga e affusolata, degna del più perfetto gentiluomo, non tremò nel troncare con cinica freddezza sei vite umane. 10 i d a l l e m a n i c u r a t e S O N N I V I T T I M E ! Questo risultò dalle prime indagini della Polizia. Era già qualche cosa ma niente però che aiutasse a chiarire la personalità del misterioso cliente i l quale dopo tutto poteva anche non aver a che fare con l'assassinio. Questo comunque era l'unico filo al quale ci si potesse attaccare e i funzionari di polizia non se lo lasciarono sfuggire. Continuarono a battere quel terreno ricostruendo minuto per minuto gli ultimi giorni di vita del Lesobre e i l lavoro fu lungo e paziente perchè si trattò dì raccogliere e vagliare dozzine di deposizioni, controllare dozzine di piccoli fatti, sciogliere dozzine di piccoli misteri, continuamente alle prese con gente cui la troppa immaginativa o la poca memoria giocava bruttissimi scherzi. Dopo due giorni di indagini estenuanti finalmente un impiegato dell'agenzia di Le sobre si ricordò di un particolare che costituì in seguito la molla per la risoluzione del mistero. L'impiegato ricordò finalmente che il misterioso cliente, quando si presentò la prima volta, aveva lasciato al fattorino un biglietto da visita. I l cartoncino fu ritrovato fra gli altri. Era di carta e fattura molto andanti e intestato ad Arturo Schott, Boulevard del Parco Imperiale, 10 — Nizza. Era sciocco presumere che l'assassino, prima di compiere i l suo delitto, avesse lasciato tanto ingenuamente il biglietto con nome, cognome e indirizzo, tuttavia quella era l'unica traccia che si aveva di lui e fu percorsa fino in fondo. Rapide indagini esperite a Nizza permisero di appurare che effettivamente in Boulevard del Parco I m periale, al numero 10 abitava un signore, rappresentante di commercio, di nazionalità tedesca, che si chiamava appunto Arthur Schott. Ma il signor Schott era partito qualche giorno prima per Strasburgo. I funzionari di polizia di Parigi si misero m contatto telefonico con i l Capo della Sùreté di Strasburgo e poco dopo l'alto funzionario fu in gradoni informarli che lo stesso signor Schott, avendo letto sui giornali le supposizioni che si facevano attorno al suo nome, si era presentato alla Polizia ed aveva spontaneamente dichiarato che era stato a Parigi dal 4 al 13 novembre, forniva precise indicazioni sul modo e le persone con le quali aveva passato i l suo tempo nei giorni 26, 27 e 28 che erano quelli in cui si presumeva che il delitto potesse essere Stato compiuto. Quanto al suo biglietto da visita dava l'indirizzo dello stampatore che l i aveva confezionati e aiutandosi con una buona memoria aggiungeva un piccolo elenco di persone alle quali ricordava di aver rimesso il cartoncino. G l i alibi del signor Schott furono controllati e trovati ineccepibili. Si era appena cominciato ad indagare nella lista dei I l cadavere di Friiz Frotumcr in avanzata decomposi/ione fu rinvenuto nella cantina d i villa » Voulzle », dove Weidmann l'aveva sepolto dopo nvcrlo ucciso con i l solito colpo Mia nuca. Fu questo delitto, che fruttò soltanto 300 franchi, n perdere i l cinico assassino. nomi dei possessori del suo biglietto da visita quando da Strasburgo chiamarono ancora al telefono. Era nuovamente i l signor Schott piuttosto preoccupato perchè aveva ricevuto in quel momento una lettera da un suo amico di Parigi i l quale 10 informava che dal 22 novembre era privo di notizie di suo nipote Frommer. I l nome di Frommer figurava nell'elenco delle persone a cui era stato distribuito i l biglietto. L'Ufficio Stranieri della Prefettura di Polizia si mise in moto. F u rintracciato l'albergo dove aveva alloggiato i l nipote del signor Schott, fu controllata la sua sparizione dal 22. Fra le sue carte ne furono rinvenute alcune firmate da un certo Ugo Weber. Fu mandato a chiamare e pregato di ricordare tutto ciò che si riferiva alla sua conoscenza con Frommer. I l signor Weber cominciò col premettere che 11 giovane era suo nipote, come era nipote al signor Schott. Angosciato dalla sua scomparsa ricostruì nei minimi particolari gli ultimi mesi della sua relazione col nipote e dal suo racconto emerse una circostanza estremamente importante. Frommer gli aveva raccontato, un giorno, di aver incontrato a Parigi un certo Siegfried Sauerbrey, originario di Francoforte che aveva conosciuto tempo prima nelle carceri di quella città dove era stato ristretto per motivi politici. Ora Sauerbrey si faceva chiamare Karrer ed abitava in una villa fra i boschi di Saint-Cloud dove conduceva un'esistenza piuttosto misteriosa. I funzionari di polizia dinanzi a questo racconto cominciarono a vedere un barlume d i luce. Bisognava rintracciare l'enigmatico Sauerbrey, alias Karrer, ma l'unica indicazione che si aveva era che abitava una villa nei dintorni di Saint-Cloud. D i verifica in verifica, d i agenzia in agenzia, d i Comune in Comune, d i via in via, d i casa in casa, due funzionari rastrellarono la zona di Saint-Cloud in tutti i sensi. I l pomeriggio dell'8 dicembre erano giunti con le loro ricerche davanti ad una villetta chiamata « La Voulzie ». I l cancello d'entrata era chiuso. Dall'inferriata si intravvedevano due macchine. Mentre stavano concentrandosi sul dà fare appar11 L ' a s s a s s i n o d a l l e m a n i c u r a mise i l cappello, forato da una pallottola. Fu cosa d'un attimo. I due gli balzarono addosso mentre quello si divincolava come una bestia presa al laccio, lo t P E R e E D UJN l i rinvenimento del corpo di Jean de Koven. A destra, Weidmann, Million Blanc e Colette Tricot al banco della Corte d'Assise. ve sul sentiero un giovanotto ben vestito che chiese loro con accento leggermente straniero: — Cercate qualcosa? Uno dei due funzionari tentò la carta grossa. — V o i siete il signor Karrer, vero? 11 giovanotto trasalì ma i l funzionario fece finta di non accorgersene. — Siamo venuti per le tasse, — aggiunse. Karrer si era ripreso. Infilò la chiave nella serratura, aprì, l i precedette nel cortile d'ingresso e chiese infine con fare indifferente: — Avete dei documenti di riconoscimento? Mentre uno dei funzionari mostrava i l tesserino della polizia, Karrer, con una mossa repentina estrasse la pistola e sparò due colpi a bruciapelo. Uno dej funzionari fu lievemente ferito, l'altro ci r i - HK HK HK HK HK HK TROVERETE IL TIPO DI SPAZZOLINO ADATTO PER VOI Per denti delicati come per denti forti, e nella ••rie degli spazzolini ACCA KAPPA che troverete 11 tipo a setola forte, ma elastica perlettamente adatto al caso vostro. 2 elegante • forte • a setola sterilizzata H KRÙLL - SOCAN. TREVIGIANA • TREVISO Ri gì Si "1 £f " I Sì m N stordirono con un martello, lo caricarono sulla macchina e lo portarono alla Centrale di Versailles. Dapprima fece lo spavaldo. Ammise senz'altro di aver ucciso Lesobre e d'altronde la macchina dell'agente immobiliare era stata rinvenuta nel cortile della villa. Non volle però riconoscersi colpevole di altri delitti. Dopo un sommario interrogatorio fu mandato a letto. Prima di uscire dalla stanza ebbe un sorriso beffardo: Non mi chiamo Sauerbrey, non mi chiamo Karrer, mi chiamo Weidmann; Eugenio Weidmann. Buona notte! ». II giorno dopo l'interrogatorio prosegue. Weidmann narra la sua vita di disperato, prima in Germania, poi in Canada, finale mente in Francia. Fra i nomi di alcuni suoi amici, un certo Roger Million, un certo Jean Blanc, una certa Colette Tricot... Mentre alcuni funzionari si mettono alla caccia dei complici e altri rovistano da capo a fondo la villa dell'assassino questi estenuato finalmente dal lungo ed inesorabile interrogatorio, ha un momento di abbandono e crolla di schianto. A l lora i l Commissario gli avvicina carta e matita e gli dice con tono distaccato: — Scrivi i n o m i Eugenio Weidmann scrisse i nomi delle sue sei vittime e per ciascuna d'esse raccontò poi, alla Polizia e al processo, i particolari del modo usato per sopprimerle. Perchè? Soltanto per i l denaro. Poco o tanto che ne avessero, pagarono con la vita la smodata sete di denaro di quel mostro in sembiante umano. La prima vittima era stata una giovane ballerina americana, Jean de Koven, si chiamava. Incontrò i l Weidmann in un bar, i l 21 luglio. Accettò di fare una passeggiata con lui. Lo accompagnò fino alla villa « La Voulzie ». Chiacchierarono e fumarono un poco poi d'un tratto l'uomo l'afferrò alla gola e strinse, strinse sempre più forte finché dal volto esile della fanciulla fu cancellata ogni luce di vita. Fu ritrovata nel sottoscala della villa, sotto poca terra, ancora completamente vestita, coi guanti infilati e uno straccio in bocca. Quel primo delitto fruttò all'assassino 800 franchi e 480 dollari in travellers-cheques che Weidmann riscosse falsificando la firma della vittima. I l secondo fu un'autista. Perchè? Così. Gli autisti a volta hanno molto denaro. Il 6 settembre Joseph Couffy fumava tranquillamente i l suo sigaro a bordo della sua auto in piazza dell'Opera quando Weidmann gli chiese se l'avesse potuto accompagnare a Nizza. Era una bella corsa, c'era da guadagnar bene. Partirono. A d Olivet si fermarono e pranzarono insieme. Ripreso i l viaggio, quando furono a metà strada fra Lamotte-Beuvron e Nouan-le-Fuzelier Weidmann sparò alla nuca dell'autista e ne precipitò i l cadavere nella cunetta, dopo averlo frugato. Questo secondo delitto fruttò 1400 franchi. La terza vittima si chiamava Roger Leblond ed era un agente d i pubblicità. A i primi di settembre incassò una bella sommetta: 10 mila franchi per un contratto con la radio e pensò di affittare una villetta nei dintorni per lavorare tranquillo. Pubblicò un annuncio sul giornale e subito cadde nella pania di Weidmann che, letto l'annuncio gli mandò i l suo complice Million, sotto i l nome di Pradier ad offrirgli la locazione di una villa. Le trattative durarono qualche giorno e alla f i ne Roger Leblond si decise a visitare «La Voulzie » che Million-Pradier gli offriva insistentemente per conto di Weidmann. Salirono dunque tutti e tre sulla macchina della vittima. Giunsero alla villa e mentre Leblond dava un'occhiata al panorama Million gli sparò alla nuca. Poi i l cada- 1 5 . 0 0 0 B I G L I E T T O vere fu messo nel sedile posteriore della macchina d i Leblond al cui volante si pose l'assassino. Weidmann l i seguì con la macchina d i Couffy e andarono avanti così per un bel tratto fino alla strada di Neully, dove abbandonarono auto e cadavere. Tornarono alla « Voulzie » soddisfatti dei 5.000 franchi che avevano trovato nel portafoglio della loro terza vittima. La quarta fu i l giovane Fritz Frommer. A perderlo furono le confidenze di Weidmann. S'erano conosciuti in prigione, carcerati politici e quando si incontrarono a Parigi, dopo tanti anni, l'assassino si lasciò andare a qualche confidenza. Poi ci ripensò e capì l'errore che aveva fatto. Così un bel giorno i l 22 novembre invitò l'amico nella sua villa, gli sparò i l solito colpo alla nuca e lo seppellì in cantina. Questo fu l'affare più povero della sua sciagurata carriera. Non gli fruttò che 300 miseri franchi e un biglietto da visita intestato allo zio Schott che servì pochi giorni dopo. Pare una vendetta del destino, ma furono proprio quel cadavere più povero e più inutile di tutti e quel biglietto senza valore che alla fine lo misero nelle mani dei giudici. Raymond Lesobre fu i l quinto e s'è visto in che modo fu ucciso. Strano! 11 povero Leblond finì i suoi giorni perchè voleva affittare un'altra villa a Weidmann. Locatario nel primo caso, cliente nel secondo, questa volta i l mostro guadagnò con un altro colpo alla nuca 6.000 franchi. L'ultima vittima fu una povera donna di Strasburgo», la signora Jannine Keller di trenta anni, madre di due teneri bambini. La signora Keller fu attirata a Pa- F R A N C H I D A V I S I T A Roger Million, i l più compromesso fra i complici di Eugenio Weidmann, per aver avuto una parte saliente specie nell'uccisione di Roger Leblond, fu condannato all'ergastolo. Degli altri, Blanc ebbe 20 mesi di prigione mentre la Tricot fu inspiegabilmente assolta. rigi da una piccola inserzione sui giornali con la quale una vecchia inglese residente in Francia cercava una buona donna che l'assistesse come infermiera. Salutò i l marito e i figli e si presentò fiduciosa nella capitale a due uomini che si dissero incaricati d i condurla a Vichy dove l'aspettava la futura padrona. Chissà per quale distorsione della loro fantasia criminale Weidmann e Million avevano architettato un piano così complesso per scegliersi una nuova vittima! Forse pensavano che un affare condotto tramite gli annunci economici dei giornali avrebbe lasciato meno tracce. Comunque i l 4 ottobre la signora Keller e i due assassini partirono sulla macchina del povero Couffy. I l viaggio si svolse tranquillo. Fra i tre si creò della buona armonia e quando passarono per Fontainebleau e uno dei due propose d i fermarsi un momento a visitare nel bosco la famosa « grotta dei ladroni » la signora ac( Confinilo a pag. 36) GIUSTINA & C. SOC. PER AZ. TORINO Via Servais 125 - Tel. 76.022 - 3 - 4 CUSCINETTI A RULLI CILINDRICI ED OSCILLANTI DI PRECISIONE /,/•. \II al I 1/ UH III. RULLI E RULLINI DI OGNI TIPO RETTIFICATRICI UNIVERSALI, o S E N Z A C E N T R I PER PIANI FRESATRICI UNIVERSALI r e n z 3R5\0GID CHI CAMMN I A COI PBOSBESSC NELLE I F f I C I H I fi » l I I E 0 V E N E / IA M » FI G MIGLIORI OROLOGERIE 13 ti"» IONI NEI D E L I T T I DI T E C N I C H E S A N G U E F E R I T E D'ARMA DA PUNTA 1 > A N T A G L I O el precedente numero della rivista abbiamo parlato dei caratteri delle contusioni e delle ferite lacero-contuse, ai fini della identificazione dell'agente lesivo. Prenderemo ora in esame le ferite da arma da punta, da taglio e da fuoco. Ferite da fi D A F I O C O sciamento dell'arma produrrà abrasioni o addirittura asportazioni di parti del corpo. Omicidio mediante colpi di r i In tali lesioni è utile osservoltella: forame d'ingresso (Dalvare lo stato dei margini della Volta). la ferita che, riproducendo i l filo dell'arma, possono prestarsi per eventuali confronti no ferite a fondo cieco, con con armi sospette. un foro d'ingresso ed un canaL'arma da taglio p u ò essere le senza sbocco. anche acuminata. Nel caso invece che i l tessuI n tal caso la combinazione to sia stato perforato, la ferita del meccanismo dei due tipi sarà completa, terminando con d'arma (da punta e da taglio) un orifizio di uscita, in comunicazione con i l canale. produrrà ferite, estese in profondità, che ripeteranno i caL'aspetto dell'orifizio d'inratteri dei due generi di legresso dipende dalla distanza sioni. da cui è stato sparato i l colpo e i suoi margini possono In tali ferite, dall'aspetto essere introflessi o estroflessi. dell'orifizio d'ingresso si potrà Nei colpi a bruciapelo, cioè avere un concetto dell'arma, calcolandone approssimativamente le dimensioni. punta Sono prodotte da strumenti acuminati e sottili, rispetto alla loro lunghezza, che agendo mediante pressione sul tessuto connettivale, lo divaricano senFerita da punta e taglio (Dalla za reciderne le fibre (punteVolta) ruolo, ago, spillo, chiodo). Tali lesioni, che si estendono in profondità, presentano Nessuna difficoltà presentaun orifizio d i entrata e un trano, pel riconoscimento dell'armite o canale, in comunicazioma, le ferite inferte su regione, in caso d i perforazione del ni ossee, che conservano con tessuto, con un orifizio di sufficiente chiarezza l'impronta uscita. i dell'arma stessa, permettendo d i distinguere anche le partiPer l'identificazione dello Ferito da arma da fuoco colarità. strumento lesivo, interessa parL'arma da fuoco agisce sulticolarmente l'esame dell'orifil'organismo umano mediante zio di ingresso. da taglio l'azione del proiettile, la cui D i maggiore interesse sono L'arma da taglio, caratterizbbiamo considerato •nel forza propulsiva è determinata le lesioni da arma poligonale zata dai margini affilati agisce numero scorso gli accorcon spigoli taglienti, che, recidalla esplosione della carica, in per strisciamento e pressione gimenti precauzionali da dendo le fibre cutanee riproduseguito alla percussione del casui tessuti che recide, determiadottare nella perquisizione percono la forma dell'arma stessa ne dell'arma sulla capsula del nando incisioni rettilinee, estesonale felativa all'avambracsull'orifizio esterno. proiettile stesso. se in lunghezza più che in procio, alle bracclot- al torace ed fondità, con margini netti, terVari fattori possono concorTali armi si distinguono in all'addome. minanti ad angolo acuto. rere ad alterare lu forma e le quelle portatili, di cui fanno Ora rivolgiamo, la nostra atdimensioni della ferita, di guiTali armi, fra i cui principali parte le armi a canna lunga tenzione alla ricerca su altre sa che talvolta si rende diffitipi si annoverano i l rasoio le parti del corpo. (fucili da caccia e da guerra) cile orientarsi circa la natura forbici ed i coltelli, possono ese a canna corta (pistole e r i Quando II perquisitore avrà dell'arma. sere monotaglienti o bitaglienvoltelle) ed in quelle non poreseguito il suo compito fino al Ciò dipende dalla elasticità o t i , a seconda che abbiano un torace ed all'addome, dovrà tatili, poggiate su' affusti ed imretrattilità del tessuto leso, dalsolo margine od entrambi i giocoforza proseguire il suo piegate quasi esclusivamente ia particolare forma dell'arma, margini affilati. compito, esplorando le regioni per usi bellici (cannoni, mitralalla sede della lesione, dalla Le lesioni da loro prodotti: del bacino, delle gambe e del gliatrici, mortai). direzione del colpo. si presentano in genere con le piedi. Precauzione basilare saNotevole è l'importanza delestremità assottigliate a guisa rà tuttavia quella di far abbasle armi portatili nel campo cridi codette, di cui una (codetta sare le braccia al perquisendo, minologia) costituendo, si può di entrata) è più corta e più non appena terminata l'esplodire, l'arma usuale dei gravi marcata dell'altra (codetta di razione dell'addome: le braccia delitti di questa epoca. uscita), sottile e più lunga. distese all'indietro e riunite Le caratteristiche delle feridalle dita Intrecciate, inibiranLa presenza d i tali codette, no al perquisendo, la cui poprodotte dall'azione d i strisciate da arma da fuoco dipendosizione dovrà essere conservamento dell'arma, riesce quanto no soprattutto dalle risorse bamai utile per stabilire la direta eretta a breve distanza da listiche del proiettile (velocità e zione del colpo. qualsiasi parete, qualunque mointensità esplosiva della carica) vimento pericoloso tendente ad A tal fine servirà anche l'ae dalla resistenza opposta dal arrecare offesa. spetto della ferita, che sarà a tessuto colpito, in relazione al margini simmetrici se i l colpo Un movimento, per quanto suo grado di elasticità. sarà stato vibrato perpendicorapido, verrà notato prima anD i conseguenza, quando la larmente; a lembo se l'arma cora di essere posto In atto, In forza propulsiva del proiettile avrà agito in senso obliquo. quanto il perquisitore verrà ad si arresta nell'interno del testrita da taglio (Dalla Volta) In quest'ultimo caso lo striaverne la sensazione Immediasuto -senza trapassarlo, si avran- Ferite A SULLA ta, Le braccia flessi all'indietro Omicidio mediante colpi di r i voltella: forame di uscita (Dallu Volta) esplosi a brevissima distanza, all'azione del proiettile si associa quella del gas del miscuglio esplosivo. Ne derivano ampie ferite, i cui orifizi d'ingresso" possono . presentarsi sotto varie forme (rotonda, squarciata, elittica, stellata). Attorno al loro foro si notano tre bordi concentrici circolari denominati aloni, di cui quello più interno è dovuto all'azione confusiva e compri- mente esplicata dal proiettile nella lesione del tessuto; i l secondo, più ampio, con colorazione nerastra meno intensa, è determinata dall'azione della fiamma. Dalla sua forma, rotonda od elittica, si può stabilire se i l colpo sia stato sparato perpendicolarmente od obliquamente. 11 terzo alone, che è il più eccentrico, costituisce i l cosiddetto tatuaggio, formato dal granelli d i polvere del fumo insinuatisi nella cute. Quest'ultimo bordo può scomparire con i l lavaggio. Il tatuaggio si accentua col diminuire della distanza dell'arma, ma quando questa viene portata a contatto con la pelle esplodendo nel tessuto sottocutaneo, nessuna traccia all'esterno rimane dei suddetti aloni. In tali casi la ferita presenterà un foro d'ingresso più ampio del proiettile, con i margini cincischiati. Aumentando la distanza del colpo vanno scomparendo gli effetti dell'azione dei gas, della fiamma e della combustione PERQUISIZIONE privano I muscoli della contrazione necessaria a sferrare un colpo violento; l'intreccio delle dita fa sì che il movimento di scioglimento possa essere tempestivamente prevenuto. La perquisizione proseguirà quindi sul bacino ed in giù verso le gambe; si ravvisa opportuna una posizione che pur sostenendo il proseguimento dell'operazione, ponga il perquisitore al sicuro dall'offesa recata a mezzo delle gambe. Mentre nella posizione eretta il pericolo è rappresentato dalle braccia, mella posizione di accosciamento il pericolo viene rappresentato dalle gambe. Già abbiamo veduto come sia opportuno porre il perquisendo a distanza ravvicinata dalla parete: ciò vale ad Impedirgli un energico movimento della gamba per scalciare all'indietro in quanto, data la breve distanza dalla parete, risulta impossibile un rapido atto per articolare le ginocchia. Così facendo II perquisendo verrebbe a colpire fortemente la parete con la rotula prima ancora di potere sferrare il calcio; ed anche in tale ipotesi la flessione della gamba sareb- della polvere, di guisa che r i mane ad agire esclusivamente il proiettile, imprimendo la sua forma all'orifizio d'ingresso. Questo, di solito, per la distensibilità del tessuto epidermico, è più piccolo del proiettile. Nelle ferite trapassanti o trasfosse, l'esame dell'orifizio d'uscita, caratterizzato dai margini estroflessi, contribuisce a stabilire la direzione del colpo. L'aspetto di tale foro, che non riproduce affatto i caratteri del foro d'ingresso, è determinato esclusivamente dalla azione del proiettile, variando a seconda della distanza da cui il colpo è stato esploso. Eppertanto se lo sparo si è verificato da vicino, i l foro sarà più piccolo di quello di entrata, mentre sarà in genere più ampio nel colpo tirato a distanza. Ciò si potrà facilmente rilevare nelle ferite inferte su tessuto osseo, Enunciati cosi i principi sui caratteri differenziali esterni delle varie sorta di lesioni, ben si comprende quale sia la loro importanza nell'espletamento del delicato compito affidato alla sagace opera della Polizia, nell'interesse della Giustizia. A. Bernerdlnetiri PERSONALE be del tutto insufficiente a produrre l'effetto voluto. Quindi, accostamente del perquisendo al muro, apposizione del dorso interno del piede destro al tallone sinistro del perquisendo e corpo leggermente accostato nella posizione eretta; nell'accosciamento, invece, stessa posizione del piede, ma corpo leggermente deviato rispetto alla verticale ideale. Acquisita tale posizione cautelativa, la perquisizione potrà compiersi con sufficiente sicurezza, elemento questo d'importanza grandissima per chi opera e per il risultato dell'operazione. Riteniamo di aver praticamente esaurito con quanto abbiamo detto, l'argomento teem/co relativo agli accorgimenti che evitano II pericolo mediato ed Immediato per chi compie II suo dovere. Ci resta ora da esaminare II modo con il quale l'atto perquisivo deve svolgersi e per tutto ciò dovremo riferirci forzatamente a limitate ipotesi, lasciando all'intuito del singolo il compito di modificare volta per 'volta questi elementari erudimenti adattandoli al caso concreto. Varma, il corpo del reuto o qualsiasi oggetto che con esso è attinente, può celarsi nel vestito, nel ricettacoli dell'abito, negli indumenti tutti, nessuno escluso. Un sommario sondaggio tattile viene automaticaménte ad escludere alcuni indumenti che invece, specie per il delinquente consumato, sono I preferiti appunto perchè i meno noti. Molto, al riguardo, insegnano le perquisizioni operate alle dogane sui contrabbandieri professionali ed è necessario fare ad esse anche un fugace riferimento pur rimanendo nell'ambito . del nostro specifico argomento. Difattl, parlando di tecnica della perquisizione, è ovvio che, oltre alle modalità pratiche, che hanno per fine la prevenzione di possìbili reazioni, si deve fare anche riferimento alla tecnica della ricerca vera e propria. Eseguito — chiamiamolo così — i( primo stadio dell'operazione consistente appunto nell'accertamento In superficie — tendente in genere alla scoperta dì armi — può sorgere la necessità di Ispezionare più minuziosamente il vestiario in genere e l'abbigliamento In parti- colare, sopratutto in considerazione dell'oggetto ricercato. Qui ci sovviene un utile raffronto: quello con il noto metodo del sopraluogo, per l'esecuzione del quale la cronologia, l'ordine ed il raziocinio devono necessariamente informare tutta l'operazione. Altrettanto deve avvenire nella perquisizione: un procedere ordinato, frutto di preventivo ragionamento, fa guadagnare tempo assai prezioso alla definizione dell'indagine e sortisce più facilmente il desiderato scopo Si Mzierà, quindi, dall'alto per scendere al basso e dalla sinistra alla destra. Per intenderci: rispezione tattile dovrà avere come primo obiettivo la mano, l'avambraccio, il braccio, l'omero e la scapola sinistra, il collo, la scapola e l'omero destro, il braccio e l'avambraccio con la mano destra. Ci si riporterà, quindi, al plesso toracico, sul lato sinistro e si procederà verso il lato destro. E vìa dicendo: nessun punto potrà così sfuggire e restare inesplorato. Non nuocerà prendere ora, brevemente, In considerazione quelli che possono essere i ricettacoli probabili e possibili di quanto viene ricercato. Sia l'abbigliamento maschile che quello femminile si prestano a varie possibilità di occultamento e tali possibilità aumentano quanto più minuto è l'oggetto da occultare. Il cappello, il pastrano, gli abiti, la biancheria in genere, le scarpe e gli accessori (guanti, bastoni, ombrelli, borsette) a seconda di quanto ricercato, dovranno essere accuratamente ispezionati. Cartine di stupefacenti, preziosi di piccole dimensioni vengono facilmente occultati dentro la fodera del cappello, nelle imbottiture dell'abito, lungo le cuciture al bordi, nelle parti più rigide delle giacche, alla cintura ed a', risvolti dei pantaloni. Così pure sì Ispezioneramno I colletti delle camicie, le cravatte e I grossi bottoni che sovente sì notano nel pastrani' delle donne e che constano di due parti sovrapposte e coperte della stoffa stessa del pastrano. Il cappotto, data la pesantezza del tessuto in genere, si presta ottimamente all'occultamento di pìccoli oggetti e quindi l'ispezione dovrà essere oculatisslma soprattutto lungo tutte le imbottiture, le cuciture e al punto di attacco delle fodere. La scarpa poi offre un comodo ricettacolo nel tacco che può essere cavo Internamente, e fisso o mobile; mobile nel senso che consenta di occultarvi un oggetto senza rimuoverlo, oppure applicato itila scarpa In tale maniera da permettere l'asportazione senza che si alteri menomamente la fisionomia della calzatura. 15 l'effettiva esistenza di un simile ricettacolo, sarà sufficiente sottoporre alla percussione delle dita il tacco che produrrà un suono caratteristico di vuoto anche se, per caso, è riempito del tutto di elemento differente dal cuoio o dal legno di cui il tacco effettivo è formato. S T R A D E E t a x i l viaggio in una vettura americana costituisce pur sempre una cosa piacevole! E ciò non solo per la novità, che in Italia le possibilità di un simile lusso sono troppo rare, ma per i l confort effettivo, che è superlativo in confronto alla normalità delle vetture europee. A Bruxelles, ad Amsterdam, all'Aia, vi potete concedere questo capriccio semplicemente prendendo i l taxi alla stazione per recarvi al vostro albergo. E non si tratta di vecchie vetture sgangherate, ma in gran parte di lucentissima produzione dell'ultima infornata. D i più, anzi, non si tratta nemmeno dei modelli più economici come Ford, Chevrolet, Dodge, Pontiac, ecc. che, benché queste costituiscano la maggioranza, non sono affatto rare nemmeno le Mercury, le Buick e le Chrysler. A parte l'attrezzatura interna, mantenuta intatta con le caratteristiche de.'la completezza abituale delle vetture americane, ed anzi frequentemente integrata con posacenere, portagiornali e simile piccole gioie destinate al confort del passegggero, nemmeno l'abito esterno vi toglie i l piacere di un viaggio attraverso la città in una vettura da grati signore. Infatti, nella maggior parte, le lucenti vernici e la policromia dei colori è mantenuta tale e quale, e solo un accurato esame della « schiena » vi farà scorgere un filetto a scacchi bianchi e neri, non più alto di tre centimetri, che passa sotto i l bordo del finestrino posteriore all'attacco tra il corpo della carrozzeria e i l tetto, e dal quale potrete dedurre che si tratta di un taxi. / pantaloni, dato il sistema della loro confezione, offrono come è ovvio, più comodi nascondigli che non le vesti muliebri; ma la loro struttura e la diversità di foggia saio ben conosciute dall'agente operante e non riteniamo opportuno dilungarci al riguardo. Operando su persona di sesso femminile l'operazione è del tutto pregiudicata e quanto è stato detto in precedenza, anche di generico, ha un semplice sapore informativo, in questo, come è risaputo, per la perquisizione di una donna è necessario ricorrere all'ausilio del personale femminile, che però offre l'inconveniente di essere libero da ogni •responsabilità di dipendenza amministrativa ed il più delle volte è indenne anche da quella penale. Con queste due note — senza la pretesa di aver esaurito l'argomento — abbiamo delineato i principali accorgimenti che un agente di polizia giudiziaria deve seguire nel procedere alla perquisizione individuale. Seppure in questo campo possa dirsi che l'esperienza e la pratica del servizio valgono niù che ogni altra disposizione teorica, non può tuttavia dubitarsi che lineamenti tecnici debbano essere costantemente e fedelmente seguiti nell'esecuzioni' di ogni atto di polizia 'indiziaria. T R A D A L E r a d i o c o m I Le cinte in pelle, quelle che comunemente sono dette « tubolari » offrono vuoti efficienti ad occultare oggetti di valore ' e (l'esperienza, talvolta triste, ce lo insegna) anche armi pericolosissime, quali ad esempio, stili la cui lama è estremamente sottile e duttile in modo da adattarsi alla curva dell'addome cui aderisce là cinta. S In quanto ai prezzi delle corse, essi non sono per nulla superiori a quelli dei taxi italiani; su lunghi percorsi sono anzi, considerevolmente inferiori Ad esempio, dovendosi recare da Amsterdam all'Aia, e trattandosi di ) due persone con bagagli, già si raggiunge un certo equilibrio col costo del biglietto ferroviario di seconda classe, tenuto conto, nel caso di viaggio in ferrovia, della necessità di recarsi in taxi alla stazione di partenza, della spesa per i l trasporto dei bagagli da parte dei facchini nella stazione stessa, e della ripetizione di queste spese alla stazione di arrivo. Tutto ciò è, evidentemente, indizio di basso costo di esercizio dell'automobile in quei fortunati paesi. Di quello che, invece, è indizio di moderna organizzazione troverete un bell'esempio ad Amsterdam. La maggiore compagnia esercente di taxi in quella città ha un servizio di radio-comando che abbraccia tutte le sue vetture, ovunque siano dislocate nel raggio di 50 K m . Salendo in vettura, ad A m sterdam, sento l'autista che pronuncia in olandese qualche parola e, credendo che si rivolge a me, gli spiego che io l'olandese non lo conosco, ma che se lui sapesse l'inglese... « Oh, mi scusi — mi fa — stavo solo riferendo alla mia centrale ». A l momento non riuscii a capire cosa volesse intendere, ma venutami un'improvvisa idea, mi avvicino al finestrino divisorio e subito vedo quello che cercavo: una specie di griglia, cromata e lucida, posta sul cruscotto proprio davanti al volante di guida. Sta- vo appunto per fare delle ali domande sul funzionamento quel servizio, quando da quel griglia esce i l suono dì una pia cevole voce femminile che, na turalmente di nuovo in olande se e quindi per me ir.comprerì sibile, pronuncia due o tre pa role alle quali l'autista rispon de con un monosillabo. Fini il breve dialogo volli sapere significato della trasmissione l'autista mi spiegò, un po' iti inglese e un po' in tedesco, mi comunque abbastanza da farsf comprendere, che la signorina della centrale gli aveva confef mato di aver preso nota dellsj sua partenza dall'albergo, chd lui doveva segnalare ad interi valli regolari la sua posizione e le eventuali soste durante percorso, all'infuori di quelle! normali agli incroci, e il sud arrivo a destinazione. M i gò che i l prelevamento clienti gli veniva indicato stessa centrale, alla quale le r chieste dei clienti avvenivano mezzo del telefono, ma che anche lui poteva caricare altri al suo arrivo se nel frattempo non era stato impegnato dalla centrale stessa; naturalmente, sempre segnalando, verse signorine, alla centrale, | seguivano lui e tutti i suoi col-] leghi (ognuno era contraddistin-1 to con un numero) durante tutte le ore del giorno e della notte su di una. grande pianta della città divisa in vari settori. Disse che se non rispondesse prontamente ad ogni richiesta della signorina, alla quale è così strettamente legato tramite quel filo invisibile, succederebbe un pandemonio; che se si accorgesse che i l suo apparecchio radio d'improvviso non Lugliè Pillirone A Si t a t t i g l i r a c c o m a n d a tutti ancora gli abbonati pestivamente dirizzo al ogni fine a b b o n a t i d i una volta c o m u n i c a r e evitare I CAPELLI a tem- c a m b i a m e n t o d i d i PER inutili in- i T E M A Uivista ogni Pertanto declina ritardo lamento d i ogni d o v u t o la Direzione mancato c a m b i a m e n t o d i NON UNGE della responsabilità al 1 , diIL FISSATORE CHE spersioni. X per segna- indirizzo. R O G E R & G A L L E T P A R I S PER i'ITAUA: PROFUMERIA ANTHEA - ARONA • IAGO MAGGIORE Via dei Cavalieri del S. Sepolcro I Roma 16.7.*51. » A l comando della Polizia ^ Stradale Roma | | | Nel pomeriggio di ieri, tu Wk macchina di questa Scuoi-: | | | transitava sulla nazionale Rieti-Roma, quando lo scoppio di Wk una gomma la immobilizzo. I | | mettendo in serio imbarazzo WÈ< le due persone che la occupa- Wk vano. Sopraggiunsero poco dopo | | | i militi della Polizia stradale l s | BAIOCCHI Ermanno e PE- 1 | R1LLI Donato che, con un Wk senso altamente altruistico < M squisitamente cortese, si ado- | | peranno In maniera encomia| | bile per rimettere la macchina 1 | in condizioni di poter prosef| guire. H Si schermirono poi dai do- f | verosi ringraziamenti ed ener- | | gicamente rifiutarono un coni- m penso che loro si voleva of- | | frire. m E? proprio con viva soddi- | | sfazione che segnalo a codesta % Comando il lode\ olissimo m comportamento dei due bravi s| militi che hanno veramente h fatto onore al proprio Corpo h e data una bella prova di u- j | mima solidarietà. Mi congratulo anche con h codesto Comando, che sa ini- \ primere sì nobili sentimenti a. ^ propri dipendenti. Con vivo e grato ricordo •• | con ogni ossequio. F.to Fr. Rinaldo Galante | Direttori | n d a t i funzionasse, dovrebbe scendere immediatamente per avvisarne la centrale da un telefono pubblico. Poco prima dell'arrivo alla stazione, la voce del microfono si rifece viva: la signorina gli diceva che un altro cliente lo attendeva in una via a pochi metri dalla stazione. Un bel servizio, non c'è che dire! O. G. (Da « Auto Commercio») L A S T R I D A L E A L L ' O P E R A i a presso Viterbo Alle 10,30 del 4 luglio scorso una pattuglia della Sezione di toltila Stradale di Viterbo, comandata in normale servizio di vigilanza, fermava e sottoponeva a controllo, sulla via Cassia nei pressi di l elidila, una Lancia Aprilia, targata Roma 93843, di pioplletà di tale Ri idi Marcello, conaotta dallo slesso, il quale aveva u fianco tale Sorbcl o Mariano. Alla richiesta della pattui;lia interno al conivi/ito di alcuni voluminosi pacchi, posti nella parte posteriore dell'automobile, il conducente rispondeva trattarsi di fazzoletti di seta, ma si trattava invece di sigarette svizzere contrabbandate, in tutto ben 72 chilogrammi di tabacco estero. A questo punto, tanto il Rindi che il Sorbetto tentavano in ogni modo di commuovere la pattuglia, e risultate vane le loro preghiere, offrivano ai motociclisti della Polizia una somma per lire 200 mila, se li avessero latti proseguire. Dichiarati in arresto, venivano invitati a risalire in macchina e raggiungere Viterbo, ma dopo circa un chilometro ài marcia, il Rindi, fermuta nuovamente la macchila, ne discendeva e riprendeva i tentativi di corruzione. Decisamente invitati i due a proseguire senza preamboli le guardie della Polizia Stradale stavano per inforcare le moto, quando i due contrabbandieri si davano improvvisamente a'la fuga, gettandosi nelle cam- pagne adiacenti, inseguiti da uno degli uomini della pattuglia. Nel frattempo, giungeva sul posto il Tenente Sacco, comandante la Sezione Stradale di Viterbo, che provvedeva immediatame ile ad attivare le ricerche nelle adiacenze della strada. Era evidente, però, che i fuggitivi non sarebbero tornati sulla strada nazionale ma che avrebbero cercato di allontanarsi il più possibile a mezzo ferrovia, per cui l'Ufficiale predetto, insieme ad altri uomini si portava alla stazione ferroviaria di Cura di Vetraila. ove sul treno in arrivo alle 14, rintracciava il Sorbetto, che dichiarava, peraltro, di non sapere dove si fosse diretto il suo compare, al quale era già stato ritirato il passaporto e la patente di guida, per ad non sarà difficile riprenderlo. E' questa, nel giro di pochi {torni, la seconda brillante operazione condotta a termine dalla Polizia Stradale, che conferma la sempre più perfetta organizzazione di questo importante ramo del Corpo delle Guardie di P. S. e che sei balle di fiocco erano state asportate dal carico, producendo un danno al proprietario per 10 milioni di lire. La pattuglia della Sezione Stradale di Asti, procedendo ad un minuzioso controllo di tutti gli automezzi provenienti da Torino, rinveniva su due autocarri diversi le sei balle di fiocco smarrite, che, a detta dei conducenti dei due automezzi, erano state rinvenute lungo la strada TorinoAsti. La merce così poteva essere riconsegnata al proprietà- ". rio, che riteneva oramai di non poterla riavere. Brindisi Al Comando Nucleo Polizia Stradale di Brindisi l'Associazione Motociclistica Italiana ha fatto pervenire la seguente lettera, che è un atto di riconoscimento per i servizi prestati dui componenti il Nucleo in occasione di una gara motociclistica: « Anche a nome del Consiglio Direttivo di questo Moto Club La prego voler gradire i più vivi ringraziamenti per la preziosa opera, che. senza limitazione di orario e di energie, è stata prestata da Torino codesto Comando in occasione del passaggio da Brindisi dei Nella notte dal 7 all'8 lumotociclisti corridori della glio scorso, la pattuglia della Milano-Taranto. Polizia Stradale di Asti, comIl diligente servizio già preposta dalle guardie di P. S. ventivamente curato nei suoi Piccioli Antonio e Taverna particolari ha garentito sotto Sergio, in località bivio Toriogni punto di vista la riuscita no-Chivasso, controllava un della manifestazione. Distinti autotreno, il cui autista conossequi. Il Presidente: F.'o Dr. statava che il varricello del G. Mengano. rimorchio era stato allettato Torino | I // dirìgente della Società \ J. Campati ì'r Ses Fili ili Cai- \ nes lui invialo al comandarne j della Sezione di Polizia Stra- \ date di Cuneo la lettera chi \ qui appresso trascriviamo: « Monsieur Le Common- \ dant, Suite à la collision qui \ m'est survenue samedi 14 full- i let route dit cimitière à Cu- i neo, je viens par a présente \ vous exprimer loute ma reconnaissance et mes félicitations pour la celerità, la courtaisie et la compétence de voi Services. En affet, ayant visite una grande panie de l'Europe, je dois vous dire que je n'ai reacontri nulle part aìlleurs un service de police aussi parrai tement organisé que la Polizia Stradale Italienne. Je vous adresse tous mes remereìements et tonte ma gratitude que je vous prie de bien vouloir transmettre à tous vos services. Je vous prie d'agréer, Monsieur Le Commandant, Vassurance de ma parfaite considèration. F.to J. Campan ». 17 6 NETTUNO. — Anche quest'anno, in stretta collaborazione con la Pontificia Commissione d'Assistenza, la Scuola Allievi Guardie di P. S. ha aperto i battenti ad una colonia di oltre ottocento bai .!>ini e bambine, in massima parte appartenenti alla grande famiglia delle Guardie di P. S. ( Continuazione da pag. 19) parve sotto la pioggia, fuori la finestra. — Dunque, pupa, nessuno ha mai scritD E L I T T O to la tua storia sul giornale? — No. — Eppure, credo, sarebbe una storia inE piangeva, piangeva senza sosta. Dolteressante notevolmente. cemente, senza singhiozzi. — Credete? Renato invece si era chiuso in un si— Senti Giorgiella, io sono giornalista lenzio duro. Barbara ne aveva paura. Lege ti puoi fidare. geva negli occhi di suo fratello una parola — Non ne sono sicura. Una volta uno nuova: Vendetta! di voi voleva portarmi a New York eppoi E temeva di perderlo. Non voleva, non a Napoli è scomparso. voleva assolutamente. Per questo si decise — Ma quello era un giornalista amea parlare. ricano. Lo sai che sei veramente bella? T u sei sciupata per questo dannato paese. PiogInfatti verso le venti, Barbara, pallida, gia, mare sporco, boschi infidi, pochi neaffranta, smarrita come una gazzella stagozi, brutti vestiti. Ascoltami pupa, ragionata, si presentò all'* Uragano » e chiese na chiaro, parla e fila in città. Male che del poliziotto. vada guadagni un milione. La fecero entrare nel salone e la fecero sedere in un angolo. — E come? I l poliziotto non c'era. — Beh! questo non l o so ma con queArrivò una mezz'ora dopo infangato, gli octhi non è difficile saper guadagnare. bagnato e di pessimo umore. L'accompa— Ho paura. « Quelli » mi riconoscognava Martini, lo specialista « anticontrabno, lo sanno che ero là e, prima o poi mi bandieri ». trovano e addio pupa. — Per me capo, la faccenda è sem— Che faceva Lamberto lassù? plice. L'hanno ucciso perchè sapeva trop— Accendeva la luce. po ormai. Da tempo la mia « Sezione » — Coraggio piccola, ci siamo, ora conha « centrato » in questa zona un « porto tinuo io. Lamberto i l pescatore andava di scambio ». Lasciano da queste parti lassù di tanto in tanto e accendeva una armi, sigarette, o dollari falsi e prelevaluce. Che luce era? no cocaina, eroina, o altre droghe. Sono — Verde. Durava pochissimo. Poi tordue gruppi uno interno, e l'altro viene nava i l buio. dall'Africa. Non sappiamo se con idrovolanti o piccole imbarcazioni veloci. 11 — Quando accendeva la luce? gruppo è capeggiato da un francese, cer— Non lo so, con precisione, ma quasi to Jean Poitier che sta a Tangeri. Qui da una volta al mese. Vede, signore, io vado noi ci deve essere un secondo capo e una spesso lassù. C'è una caverna e m i piace specie di ispettorato americano. Perchè tanandarci la notte. to la merce in arrivo quanto quella in parSandri stava per fare una domanda ma tenza ha un solo marchio: made in U.S.A. pensò subito che era inutile dopo quello Gente che lavora bene, capo! mai una che aveva detto i l vecchio cameriere. traccia, un indizio, una pista. Lo sbarco e — Ci verreste con me stasera? l'imbarco della merce avviene con frequenGiorgiella lo guardò a lungo e quasi arza settimanale e cambiano spesso luogo rossì. Poi rispose a mezza bocca: ma agiscono però sempre su questo tratto • — Sì. Ma non... di costa, circa 300 Km. tra la capitale e, — Non pensarci pupa. Andiamo lassù verso sud, la città del « Golfo d'oro • ma per dare un'occhiata in giro. Prendi i l caffè? credo, che questo delitto sia stato un grave errore. Ho fatto esaminare i bossoli e — Sì, signore. le pallottole. Pian piano la ragazza si sciolse. Divenne più umana. Più bella anche. Sandri poEcco la risposta telegrafica dal laboratè ammirare i l corpo sodo e flessuoso, i l torio di balistica: « Pallottole fabbricaziotaglio delicato della bocca, e, soprattutto ne U.S.A. cai. 9 tipo recentissimo. Da due il fuoco liquido negli occhi avidi. mesi in fabbricazione. Ministero Guerra Quando i l capo tornò con Martini, lei dice che tale pallottola est dotazione Fanera andata via. teria sbarco U.S.A. » Non è molto ma è — Allora? qualcosa. Questo per lo meno, restringe i l — Niente di speciale, ma qualcosa forse. campo delle ricerche e indica una strada. — Che significa, è una parola segreta? — Va bene Martini, lei torni al suo po— No, capo, ma stasera vado all'ossersto. Le sue indicazioni sono utilissime: vatorio con quella pupa di poco fa. Permetta in moto la sezione, prenda contatto chè mi guardi così? In fin dei conti potrei con la polizia costiera e prepari una trapscoprire qualcosa. pola sicura. Ha piena libertà d'azione. — Ne sono più che sicuro. T u sei un Buon lavoro! asso in materia di scoperte. Quando'Martini andò via, Barbara potè parlare con i l « poliziotto ». Con la notte la pioggia divenne più fred— M i o padre, signore, andava lassù a da e come un'ondata di terrore passò sul fare i segnali. paese. Si sentiva che stava accadendo qual— Come lo sai? cosa. — Una sera m i disse che se non fosse Qualcosa di sporco. D i pauroso. La tornato io dovevo vedere i l Maresciallo e morte di Lamberto aveva fatto impressione. dargli questa busta. Ora credo che sia meQualcuno si recò a trovare Renato e a glio darla a lei. Eccola. confortarlo. Barbara, la sorella di Renato, I l capo aprì la busta e vide che era vuota. pianse tutto i l giorno. Aveva 16 anni ed era — E allora? nel fiore della sua bellezza. La casa anti— Non so, signore, non so. Forse Reca, piena di ombre, di lontani echi marini, nato ha preso quello che c'era dentro. le sembrò misteriosa. I l Commissario intuì qualcosa, chiamò Le parve d i sentire la voce secca e afuna delle guardie e la mandò a cercare i l fettuosa di suo padre, che sorgeva dagli angoli bui della stanza al pianterreno. ragazzo. A L V O S S Passarono alcuni minuti angosciosi. — Non c'è in casa, signore. Non c'è nessuno. In quel momento arrivò Sandri. Aveva telefonato al suo giornale un lungo articolo. Vide subito che c'era qualcosa in aria. Qualcosa d'importante. L'investigatore 10 mise al corrente dei fatti, alla svelta. — Che cosa ne pensi? — Semplicemente che Renato sa chi ha ucciso suo padre e intende fare giustizia. Ma occorre fermarlo. Un'altra uccisione non risolverebbe i l mistero. Forse so dove trovare i l ragazzo. Prestami la tua pistola. — Non hai la tua? — No, l'ho lasciata a casa. — Ehi, fanne buon uso. altrimenti pago io. Che intendi fare? — Ho un appuntamento, lo- sai. Ciao. I l salone era quasi vuoto. I due camerieri assonnati, un tale al pianoforte, tre uomini e una donna intorno ad un tavolo; poi Barbara, poi i l poliziotto. La ragazza e Diurer stavano mangiando in silenzio. La musica di quel tale e la pioggia si fondevano in un malinconico ritmo strano senza scopo. Dagli occhi azzurro-cupo di Barbara scendeva di tanto in tanto una lacrima. I l tempo passava lentamente; poi, di colpo, rabbiosa, urlante, una scarica di mitra. Un'altra, un'altra, un'altra ancora. Poi i l silenzio cupo, agghiacciato dello ignoto. Si sentì l'eco di una nota del pianoforte. E la pioggia sui vetri. Alla fine un solo colpo di pistola. Una guardia entrò di corsa. — Hanno sparato al vecchio osservatorio. I l Maresciallo con i suoi uomini «tanno andando lassù. ,.— Prepara la macchina. Qualche minuto dopo nel salone restò 11 pianista e i due camerieri. Fu una corsa pazza, a Barbara sembrò eterna. 11 « poliziotto » guardava fisso davanti e aveva la mano contratta sulla maniglia dello sportello. La pioggia era infernale, accecante. Finalmente giunsero alla imboccatura del sentiero.. La vecchia jeep del Maresciallo stava lì. Un uomo di guardia, armato di mitra. Poco dopo i l capo e la ragazza giunsero all'osservatorio. Sandri e Renato, i l Maresciallo e tre guardie. Quasi alla porta dell'osservatorio tre corpi nel fango. Due uomini e una donna. — Allora, Sandri cosa è successo. — E' finito tutto. — Potresti essere meno laconico e raccontare questa storia? In fin dei conti, io dovrò sapere qualcosa, non t i sembra? — T u la sai più lunga di me e faresti bene a chiamare i tuoi uomini sparsi nel bosco. Comunque ci hai salvato. Tocca a te parlare. Ma avremo tempo dopo. — Era lei? — Era lei. Possiamo tornare alla Capitale. Ho sonno e fame. formazioni su i contrabbandieri e le avresti pubblicate sul giornale, Quando hai chiesto a Giorgiella di andare all'osservaV A T O R I O torio hai fatto proprio ciò che voleva e hai dato a me l'idea. — E se m i uccidevano? Nella macchina del Capo della Mobile, — Un piccolo sacrificio si può fare per tornando in città. un amico, ogni tanto. Aveva smesso di piovere e un vento fred— Continua! do stava spazzando le ultime nubi. I l Com— Angela non era sicura di te e fismissario parlava lentamente. sò l'appuntamento lassù ad un uomo di — Quando Martini, verso mezzogiorno fiducia, un americano, lo stesso che ha mi parlò dei contrabbandieri, del loro laucciso Lamberto ieri notte, quando Lamvoro, della zona e di tutto il resto pensai berto scoprì la identità del capo dei conche Lamberto era stato ucciso perchè aveva trabbandieri a terra, cioè Giorgiella o A n scoperto qualcosa di troppo grande per lui. gela che sia. A questo punto entra in gioLui doveva fare solamente i l segnale per lo co i l ragazzo, Renato. Lui aveva letto la sbarco. Da lassù si vede i l mare e la stralettera del padre lasciata a Barbara dove da nazionale, l'auto di quelli a terra sec'erano le indicazioni necessarie per ringnalava il suo arrivo con i fari e lui con tracciare la radio ricevente e trasmittenil lampo verde avvisava la banda. Poi quante, l'onda, la frequenza, e, quindi, la posdo venne la ragazza un dubbio mi saltò in sibilità di scoprire tutta la banda. La ratesta. Parlai con il Maresciallo, ella non dio è nella caverna di Giorgella. la caaveva nessun foglio di via. Aveva sempre mera dei suoi « convegni amorosi ». soldi e con periodica regolarità scompariva. Saputo questo, Renato, sempre pedinato Con molte telefonate e alcune domande e da una mia guardia, appena notte si diresuna discreta perquisizione in casa Sua, nel se verso la grotta con la pistola che t i ha primo pomeriggio, avevo qualcosa della sua rubata -stamane e che tu non hai dimenticavia. Troppi gioielli troppo denaro e una to a casa, l o l'ho visto mentre la sfilava pelliccia di martora. Eppoi, mentre pardalla tasca del tuo impermeabile all'uscita lava stamane l'ho studiata per un po'. Era del piccolo obitorio. L'ho lasciato fare di classe, di gran classe. Quando ho sasperando che m i conducesse in qualche puto della progettata escursione lassù, ho parte. I l resto lo sai, e raccontalo tu a me. pensato di mandare Martini e i suoi uo— M i incontro con Giorgiella all'» Uramini, alla spicciolata e per molte strade, gano », prendiamo una sottospecie di tassì a tener d'occhio l'osservatorio. Ho giocae arriviamo al bivio. Lei non parla ed io to sul nulla e ho vinto. Forse per caso. nemmeno. Era molto bella. Dal bivio coTu sei stato la esca umana. Jean Poitier minciamo a salire ed io non mi sento sie Angela Santagata dovevano incontrarsi curo. A d Un certo punto, a circa 400 lassù alle 24 d i stanotte per catturarti, A b metri dall'osservatorio prendo la tua pibiamo intercettato la loro radio. Qualcuno stola e tolgo la sicura. aveva fatto sapere a Giorgiella-alias Ange« Perchè, dice Giorgiella? la che tu eri in possesso di gravissime in« Non si sa mai, pupa, forse tu sei una assassina ed io non vorrei morire così presto. A Naturalmente scherzo. Ma più m i avvicino lassù e meno la storia m i piace. Poi vedo un puntino rosso, qualcuno fumava. « Senti piccola, vai avanti a me, è meglio, se quel tale è un tipo nervoso e spara subito è meglio che l'abbraccio di fuoco lo prendi tu. Questi scherzi non mi piacciono alquanto. Va, pupa. Ormai sono sicuro di essere caduto nel tranello ma non c'è possibilità di fuga. Meglio andare avanti. Quel tale, l'uomo di fiducia, era nervoso sul serio e appena siamo al tiro, spara. Poi una raffica parte dal basso e lui cade, qualcuno spara alle spalle ma troppo alto e Tritine un colpo di pistola. Angela è morta subito, l'uomo di fiducia anche. Quando sto per chiedermi chi ha sparato con la pistola, arriva Renato alle mie spalle e mi dice che un tale sta morendo a pochfr passi. E' Jean Poitier che saliva dietro noi per chiudere la trappola: Renato che arriva dalla caverna-radio l'ha visto spararmi e l'ha fatto fuori. E' morto dopo tre o quattro minuti. Dopo è arrivato i l Maresciallo e quando ho visto bene la posizione dei morti mi sono reso conto che nel lavoro c'era qualcuno che m i ha «protetto ». Bel lavoro capo, rapido, preciso, micidiale per quelle canaglie. — Davvero? — Veramente, sei stato un campione. — Veramente, giornalista. A proposito. forse non te ne sei accorto, ma la pistola che t i ho prestato è scarica! Era quasi l'alba quando arrivarono in città. Esattamente 24 ore dopo la loro partenza. Ventiquattro ore mortali. Darti S e i l signore vuole accomodarsi — disse Peter l'impeccabile maggiordomo sollevando due assi del furgone squinternato e spostando con delicatezza i cadaveri di due secondini — l'automobile sta alla porta. — Bene, Peter — disse il bandito gentiluomo spolvelandosi con la mano i l vestito — ho sentito un certo rumore, mi potete dire cosa è accaduto? — Abbiamo dovuto far saltare i l penitenziario — disse umilmente Peter l'impeccabile maggiordomo, allargando le braccia in un gesto desolato. — I l signore vorrà perdonarmi i l disturbo che sono stato costretto ad arrecargli e vorrà credere che io sono veramente desolato. — Bene, bene, Peter — disse Jack i l bandito gentiluomo con aria distratta — tutto questo in fondo mi interessa relativamente, solo un'altra volta ' quando fate saltare penitenziari avvertitemi in tempo. — I l signore sarà servito — disse Peter l'impeccabile maggiordomo inchinandosi ri- spettosamente — ma mi per- insisto — disse l'impeccabile metto di far osservare al si- maggiordomo — ma oltre alla gnore che tutta la polizia fe- polizia federale stanno avderale è in moto verso que- viandosi qui anche reparti di sto luogo con carri armati e truppe. I l signore sa bene comitragliatrici leggere. me sono suscettibili questi si— Farebbero bene ad at- gnori della forza pubblica. taccarsele alla catena dell'o- Appena salta in aria un perologio — disse Jack i l ban- nitenziario qualunque corrodito genti! .<omo — ne fareb- no tutti come i topi al forbero degli originalissimi cion- maggio. I o consiglierei perdoli. tanto i l signore, sempre che — I l signore mi perdoni se mi permetta di dargli un con- siglio, di andarsene al più presto. — V i ringrazio vecchio Peter — disse Jak i l bandito gentiluomo ravviandosi i capelli — ma vi faccio notare che per far saltare i l penitenziario avete impiegato esattamente otto ore, e che io sono uscito di casa mia coi signori della polizia verso mezzogiorno. Siamo pertanto alle otto dj sera e potrete constatare da voi stesso che io ho indosso i l mio completo grigio tortora con una cravatta rossa a pallini bianchi. M i avete mai visto in questo costume alle otto di sera? — Ma signore, le truppe... la polizia... non vorrei che Ella avesse delle noie. — Andate, andate, vecchio mio — disse Jack i l bandito gentiluomo battendogli una mano'sulla spalla—e portatemi un altro vestito. Meglio avere qualche seccatura che mancare in questo modo alle più elementari norme del buon vivere. E sedutosi con negligenza sul cadavere del direttore delle carceri, accese una sigarett?. Shsrlock Holmes I D I C H E N U L L A È D O V U T O I l bisogno aguzza l'ingegno Questa considerazione dovette certamente fare il Pretore penale di Roma mentre prendeva cognizione del processo svoltosi alcuni giorni or sono contro un tale che escogitò un espediente « inedito » per potere ovviare alle sue impellenti necessità. Si trattava di un giovanotto, possibilmente di bella presenza, il quale nel pomeriggio di un sabato dell'estate scorsa constatò amaramente di essere senza il becco di un quattrino. I suoi amici avevano degli invidiabili programmi per la domenica c lui non poteva rassegnarsi all'idea di dover rimanere nella città afosa e senza attrattive. Probabilmente l'idea gli venne quando, bighellonando senza meta, si trovò in Piazza S. Silvestro che, come è noto, è la sede centrale degli Uffici po- 11- due stali e telegrafici di Roma. 11 nostro eroe era un uomo deciso e dal pensiero passò subito all'azione. Corse da un amico, fattorino telegrafico, e chiese in prestito i l berretto con la v i siera e i l cinturone, con il pretesto di fare una burla a certi suoi conoscenti. Indossati i due oggetti, si guardò allo specchio: gli stavano a meraviglia; sembrava che fino ad allora non avesse fatto altro che recapitare telegrammi o espressi. Il sedicente fattorino si portò nei quartieri alti della città e iniziò un metodico giro degli appartamenti di lusso, chiedendo la mancia di Ferragosto. A coloro che gli facevano rilevare che si era ancora agli ultimi di luglio replicava che lui ed i suoi colleghi avevano deciso di anticipare i l « giro » perchè l'anno precedente era loro ac- divise Edito a cura dello stesso Autore, é uscito a Roma i n bella veste tipografica questo romanzo, la cui trama sembra scaturita dalle vicende d'una vita vissuta. V'é i n esso una colorita descrizione di paesaggi e di gente varia, paesana, la cui umanità trapela da ogni piccolo atto, In un Intreccio di notazioni folcloristiche e di curiosità, oon uno stile ammirevole per eleganza e chiarezza, da rendere la lettura piacevole ed Istruttiva. Anche In questo libro si avverte con evidenza la personalità di Mancino, che è pubblicista fecondo e di vena fertile e scorrevole In quel generi letterari, come le fiabe, ove lo stile semplice deve ben accompagnarsi alla sobrietà ed alla serenità di contenuto. I l l i rismo del Mancino traspare per ogni pagina di questo romanzo ed ogni fatto viene trasumanato e si proletta In una luce Interiore, che ha 11 potere di elevare l'animo ad un'atmosfera di purrvza e di quiete, lontano dagli affanni e dalle vicissitudini, che non si addicono al silenzio delle stradone di campagna, di cui tanto pieno è 11 libro di Mancino. Mirabile 11 qu^lro di un allieve guardia •l'accostarsi alta vita d ' u n scuola di Polizia: dipinto di bel gusto per l'agilità del pittore. « Le due divise » è un ro- manzo contrassegnato da u na schietta originalità, r i - 24 A L TRA E LIBRI RIVISTE vestito da un'Intrinseca felicità, la quale consiste nello armonico connubio degli elementl narrativi — costumanze, episodi, tipi e cosi via — con quelli dell'autentico realismo che rasserena l'ambiente, lo definisce in una singolare pittoricità, gli imprime la virtù della perennità, nel senso che serve a togliere le scorie della contingenza anche a quegli elementi narrativi, che possono contrastare con l'Intimo pensiero del lettore. I l romanzo « Le due divise » è l'Incontestabile capolavoro di Mancino: è lo speccMo della sua mentalità, la estrinsecazione della sua maturità di cultura e di pensiero. ANTONIO MANCINO: Le due divise. Viale Eritrea, 91 Roma. Polizia scientifica Anche recentemente taluni clamorosi processi, soprattutto Indiziari, hanno posto ti quesito su uno del cardini del processo penale: la testimonianza. E' fallibile la testimonianza? Bacone la definiva, addirittura, un veleno. Ma il pessimismo de! filosofo di Verulamio e condiviso da gluris.i e da psicologi moderni quali Gorphe. Claparède, Locard e i l nostro Altavilla del quale recentemen- F A T T O R I N O caduto di non trovare nelle case quasi nessuno a causa delle ferie. La spiegazione non faceva una grinza. La mancia veniva subito data. Chi ha i l coraggio di rifiutare una regalia al fattorino del telegrafo che durante tutto l'anno, di giorno e di notte, col sole o con la pioggia, ha recapitato i caratteristici fogli gialli? Per farla breve, i l nostro amico, quel pomeriggio mise assieme cinquemila lire: i divertimenti della domenica erano assicurati. Però, come si suol dire, i l diavalo fa le pentole, ma non i coperchi. Quando i fattorini del telegrafo, quelli veri, iniziarono la raccolta delle mance e si sentirono rispondere che era già passato, e da parecchi giorni, un loro « collega », compresero di essere stati truf- te in questa rubrica, abbiamo recensito un volume sulla psicologia nel processo penale. A parte i i confessione che può non manifestarsi o rivelarsi addirittura contraddittoria nelle varie fasi dell'indagine — da quella che segue la consumazione del delitto a quella addirittura processuale — non resta alla base della ricostruzione del crimine, che l'Indizio. 11 6=gno materiale, la prova muta e Inesorabile. Nella criminalità comune, nella consumazione del delitto, cioè, senza precostituzione di alibi gli Indizi sono quelli che sono: orme del reato, senza faccia di simulazione se ne e esclusa la cautela elementare per l'assenza di Impronte. Si deve alla evoluzione della criminalità moderna, assolutamente scientifica, quella tecnica di interpretazione degli Indizi che combatte una asperrima battaglia con l'ingegno dei criminali professionali i cui espedienti sono infiniti. 11 libro di Leon Lerlch La polizia scientifica, dopo avere reso omaggio ai più grandi crlmìnalisti moderni — tra i quali i l nostro Ottolenghl — esamina quest'arte delle prove nelle sue più interessami realizzazioni e nel suoi scopi di ricerca del colpevoli, di identificazione dei recidivi, di redazione di perizie. Soprattutto quest'ultimo titolo costituisce il presto s l'originalità di questo libro che merita i ' . più vasta attenzione. LEON LERICH: Lti Polizia Scienti/Ica - Garzanti - l i re 100. fati, indagarono e, scoperto i l trucco, denunciarono all'Autorità giudiziaria quell'intraprendente giovanotto. Con loro disappunto questi fu assolto perchè i l fatto non costituiva reato. Ed infatti non poteva parlarsi di truffa in senso proprio: nè in danno dei fattorini, perchè essi non hanno alcun diritto alle mance, che fosse stato leso dall'azione dell'imputato; nè in danno di coloro che avevano fatto la regalia in quanto erano stati liberissimi di rifiutarla. Precisiamo quest'ultimo punto che, a prima vista può sembrare un cavillo. La mancia, giuridicamente parlando, è un atto di liberalità e come tale viene posto in essere unicamente con l'intento di spogliarsi di un bene, sia pure esiguo, per arricchire l'altra parte. Data questa configurazione, che non è contestabile, è evidente che nessun rilievo giuridico hanno i motivi che possono avere spinto occasionalmente colui che dà, a compiere i l suo gesto. In particolare la qualifica assunta dall'imputato non poteva considerarsi, sempre dal punto di vista giuridico, la ragione determinante l'atto di l i beralità. Ogni dubbio in proposito viene meno ove si tenga presente la differenza che intercorre tra il nostro caso e quello di un atto di liberalità determinato dalla riconoscenza che nutre il donante verso i l donatario per un servigio resogli. Questa ipotesi è espressamente contemplata dal codice civile sotto il nome di donazione remuneratoria e costituisce qualcosa di diverso rispetto alla donazione pura e semplice, appunto in considerazione del motivo che determina l'atto. Mentre con questa s'intende semplicemente beneficare, con quella ci si vuole disobbligare per un favore che si è ricevuto. E' evidente, quindi, che l'ottenere una donazione convincendo mediante artifici i l donante di avergli salvato la vita costituisce una truffa bella e buona. Qualcuno obbietterà: ma le mance non costituiscono pure il corrispettivo di servizi resi? Rispondiamo tranquillamente in senso negativo. In corrispettivo del suo lavoro i l fattorino rice^ ve lo stipendio dall'Ufficio dà" cui dipende. E poi... c'è scritte anche nel retro di tutti i telegrammi: nulla è dovuto al fattorino per il recapito. S E G R E T O p r o f e s s i o n a l e L a trappola è i l titolo di un film francese che merita di essere visto perchè, oltre ad essere ben diretto ed interpretato, svolge un problema denso di umanità ed altamente drammatico. A coloro che si occupano di diritto, e in particolare agli avvocati, la pellicola interessa in modo speciale, in quanto descrive un caso che può talvolta verificarsi e determinare una crisi di coscienza difficilmente superabile. Andiamo al fatto. A d un giovane avvocato parigino, nominato difensore d'ufficio di un losco figuro, viene da questi confidato i l delitto commesso, consistente nell'omicidio, mediante strangolamento, di una vecchia vedova. Ma, con grande sorpresa del difensore e dell'imputato, a questi viene contestato soltanto il concorso in un furto di oggetti di modico valore, per i l quale viene condannato a tre mesi con la condizionale e conseguentemente scarcerato. D i lì a pochi giorni i l nostro avvocato apprende che un altro uomo, e precisamente i l genero dell'uccisa, è stato accusato dell'omicidio e che contro di lui si accumulano numerosi indizi, tra cui: i l movente, in quanto tra genero e suocera i rapporti erano notevolmente tesi per questioni d'interessi e di famiglia; l'occasione, dato che l'imputato trovavasi nella casa dell'uccisa al momento del delitto; un carattere assai vio- C API B O N I FOSSILI COKE bA GAS • LEGNA R O M A VIA STROZZI 2 5 t.I.SGO .676 lento ed irascibile; un passato torbido. Per farla breve l'accusato viene rinviato a giudizio e condannato a morte dalla Corte di Assise. L'avvocato che era a conoscenza della verità e che per caso è stato associato alla difesa in questo secondo processo, è tormentato nel constatare la sua impotenza a salvare l'innocente, dovendo mantenere i l segreto professionale. Subito dopo la condanna decide di andare in cerca del vero colpevole, lo ferma dopo un drammatico inseguimento e gli ingiunge di costituirsi minacciandolo, in caso contrario, di denunciarlo. Per tutta risposta, i l legale r i ceve tre revolverate a bruciapelo. I l dramma trova qui la sua soluzione perchè i l feritore, arrestato dalla polizia, confessa i l suo precedente assassinio. Ma contro l'avvocato •— che è stato ferito non mortalmente — viene istruito un procedimento avanti i l Consiglio dell'Ordine, tendente a radiarlo dall'albo per abuso del segreto professionale; imputazione dalla quale egli però, dopo un'appassionata difesa di un suo collega, viene prosciolto. In effetti quest'ultima è la parte più discutibile del film, dato che l'accusa era manifestamente infondata: i l legale, lungi dal liberarsi del suo pesante segreto, aveva seguito l'unica via possibile e lecita, cioè quella di affrontare i l vero assassino ed invitarlo a costituirsi. Tuttavia l'atteggiamento, in un primo tempo ostile, dei Membri del Consiglio dell'Ordine — se in apparenza paradossale, in quanto rivolto verso un collega che non ha esitato a correre il rischio della morte pur di evitare che fosse giustiziato un innocente — si dimostra giustificato, ricordando la requisitoria del Decano del Consiglio i l quale mise in luce la enorme importanza del segreto professionale, presupposto essenziale per i l proficuo svolgimento dell'attività che gli avvocati svolgono a favore della giustizia. E ' opportuno aggiungere a questo punto, per eliminare un falso e diffuso preconcetto, che non c'è alcuna incompatibilità logica tra la circostanza che i l difensore non svela quanto gli è stato confidato dal cliente e l'affermazione che egli agisce in ogni caso a favore della giustizia. Si ricordi che l'imputato non ha alcun obbligo d i dire la verità; deve essere l'Accusa a provare l'esistenza del reato. E alla giustizia si perviene proprio attraverso questo contrasto, tra Accusa e Difesa, dato che gli uomini non hanno la capacità di conoscere la verità se non per mezzo di una faticosa ed artificiosa dialettica. d a l l ' a ARTIGLIERIA nano di strumento meccanico atto a lanciare contro i l nemico e le sue posizioni proiettili di peso, dimensioni ed efficacia superiori alle possibilità d i namiche del corpo umano, l'artiglieria è antica quanto l'uomo, nata con l u i dall'istinto primordiale di difendersi e di offendere. Dalla fionda di liane o d i pelle di animale che scagliava a cinquanta metri un grosso sasso (ricorda l'irripresa di DaI vid giovinetto contro i l g i gante Golia) ai « missili » radiocomandati, i l principio dell'offesa a distanza è sem| pre lo stesso, evoluto di pari passo con le scoperte meccaniche, chimiche, elettriche, elettroniche. Nell'antichità greca e romana le « baliste » macchine semplici, di legno e corda avevano appunto la funzione delle moderne artiglierie. Si deve però arrivare al secolo X I I I per trovare l'artiglieria vera e pròpria azionata dalla forza di espansione di J sostanze infiammabili già I usate dagli Arabi e prima an1 cora dai Cinesi. Nel secolo X I V , dopo l'invenzione della polvere da sparo l'artiglieria assume la sua inconfondibile fisionomia. Ne parla spesso i l Villani nelle sue « Cronache fiorentine » e perfino i l Petrarca ne ha Scritto nel suo trattarello « De Machinis et Balistis ». I l primo a costituire una I artiglieria i n Italia fu Emanuele Filiberto i l quale nel 1560 regolò i l servizio mettendovi a capo un ufficiale. I I personale però non era ancora militare ma costituito da « tecnici » militarizzati. I primi pezzi di artiglieria si chiamarono i n Francia e i n | Italia « bombarde », nome che più tardi ha dato origine I ai « bombardieri » fino al 1918 per gli artiglieri e poi è passato ad indicare quella specialità dell'aviazione che ha appunto i l compito di sostituirsi, i l più lontano e i l più efficacemente possibile, all'artiglieria. Genericamente si crede che l'Artiglieria sia un'arma comoda e g l i a r t i glieri siano i meno esposti ai sacrifici e ai rischi. Ricordiamo soltanto che nella p r i ma grande guerra per ogni 100 artiglieri ci furono 16 feriti. A titolo d'onore della stessa arma è stato calcolato che l'Arma di Artiglieria i n flisse al nemico i l 75 per cento delle sue perdite. I l a L DUO 11 I 10 DUoILLIo a s t o r i a di Questa parola strana che è comunemente usata per i n dicare un pasticcio incomprensibile, una difficoltà inestricabile, una soluzione i m possibile, è curioso e divertente. La sua origine, è legata al primo Medioevo italiano quando l'amore per la cultura classica fece fiorire nei monasteri la professione dell'* amanuense » di colui cioè che ricopiava a mano su fogli di pergamena o di rozza carta, i capolavori dell'antichità greca e romana. Allora per risparmiare la pergamena e la carta che erano preziosissime e nello stesso tempo per accelerare i l lavoro gli amanuensi nel ricopiare usavano spesso di abbreviazioni e di legamenti di parole. Accadde che qualche secolo più tardi quando la cultura umanistica rifiorì in Italia e gli studiosi tornarono a ricercare e a studiare i resti della letteratura classica, uno d'essi, di cui purtroppo la storia non ci ha tramandato i l nome, nel decifrare un antico manoscritto si trovò dinanzi a questa frase sulle prime incomprensibile: Indiebusillis. Pensa e ripensa, finalmente un barlume si aprì nella mente dell'ingenuo studioso che divise la parola i n due parti: Indie e busillis. La prima era di facile comprensione: Le Indie; e sta bene. Ma la seconda? Per quanto si sforzasse d i cercare nei vocabolari e nei glossari non riuscì a trovare alcunché che gli spiegasse cosa mai diavolo fosse quel busillis. E morì col suo insoddisfatto desiderio. (La spiegazione del... busillis era molto più semplice. La parola doveva essere scomposta così, nei suoi elementi o r i ginari che l'amanuense aveva appiccicato l'uno all'altro: « I n diebus illis » che significa: i n quei giorni). Dall'errore di quello sfortunato studioso umanista è derivato una parola nuova alla nostra lingua e un concetto originalissimo ai nostri modi espressivi. p i il n r A M Ci Originariasostanti- m e n t e 1 1 vo fames da cui deriva la parola italiana stava a significare un qualsiasi smodato, insopprimibile desiderio ma poi i l suo significato si restrinse al solo p r i mordiale desiderio di cibo. Mentre è provato che nella a n t i c h i t à la fame vera e propria interveniva soltanto dopo una ventina d i giorni d i 'astinenza dal cibo, nell'uomo moderno quel termine si è notevolmente ristretto fino a 25 I C U R I O S A N D O N E L V A S T i M O N D O D E L L O S I > O R T a l l a quattro-sei giorni, i n seguito ad importanti modificazioni sopravvenute col tempo nell'organismo umano. I n una gara recentemente svoltasi a Roma fra due sedicenti fachiri è stato però raggiunto 11 limite massimo d i 60 e 61 giorni d i astinenza assoluta dal cibo, con ciò fissando i l record del digiuno. La fame è considerata uno dei più spaventosi drammi dell'umanità e con la^este e la guerra fa parte o ^ L t r e famosi flagelli biblici JPbui parla anche la Apocalisse d i San Giovanni. Questo flagello non è ancora scomparso dal mondo. Ricordiamo nei tempi recenti la tragica carestia che colpì la Russia negli anni 1932-1933 e che mietè quasi cinque m i lioni d i persone. Nell'anno 1935 si raccolsero per le strade d i Sciangai 29 mila cadaveri d i persone ischeletrite dalla fame. Sole. T u t t i gli obelischi, come del resto le piramidi, erano elevati con le quattro facce orientate secondo 1 quattro punti cardinali. Sulle facce erano scolpite scene di devozione o storiche e a n notati con caratteri sacri e misteriosi chiamati geroglifici 1 principali avvenimenti della vita del Faraone che lo fece costruire. Non è provato che nelle figurazioni geroglifiche siano scritte profezie sul futuro dell'umanità. G l i obelischi che punteggiavano con le loro moli la fertile vallata del Nilo furono preda dei Romani al tempo della conquista dell'Egitto. Molti dei più grandi e dei più belli furono trasportati a Roma dove alcuni sono ancora eretti, miracolo tecnico che anche oggi sbalordisce i più moderni e spericolati costruttori. Uno del più grandi obelischi è quello elevato nel centro della Piazza Titolo d i deferenza che si d à San Pietro. F u portato attraverso 11 Mediterraneo e i l comunemente ai deputati e senatori dei ParTevere su u n pontone spelamenti democratici. I n I n - ciale ed una macchina fu coghilterra i l titolo di onorevole struita per issarlo a forza di spetta invece al figlio cadetbraccia. L'operazione era d i to d i u n nobile. una difficoltà estrema e cosi Interessanti sono le statifu impartito l'ordine che stiche circa le donne « ononessuno dei presenti alla derevoli » del mondo. Ben 700 licata operazione pronunciasrappresentanti del sesso de- se parola, pena la morte, Ma bole sledono infatti i n Parquando i cavi d i canapa colamento. I n testa viene la minciarono a scricchiolare Francia con 50, poi l'Italia fra gli argani e la mole orcon 43, 11 Giappone con 32, mal levata a mezza altezza la Svezia con 25, la Danip già u n brivido d i orrore e marca con 22, l'Inghilterra di disperazione correva t r a con 21, gli Stati U n i t i con 9, la folla assiepata nella piazla Norvegia con 9, i l Belgio za, u n popolano, contravvecon 8, l'Olanda con 6, la Spanendo al divietò gridò: Acgna con 2. Le donne sono i n nua alle corde! I l consiglio vece assenti nel Parlamento fu prezioso, le funi Imbevute greco e i n quello svizzero, d'acqua «1 irrigidirono e l'omentre i n Russia sono addibelisco f u potuto Issare. TI rittura 277 nessuna delle quapopolano si ebbe i n premio li però fa parte d i organi oer sè e per 1 suol successori dirigenti. I n Italia, i n occal'incarico d i fornire alla Corsione della formazione del te Pontificia le palme d i settimo ministero De Gasperi Pasqua. una donna è stata per la p r i ma volta chiamata a responsabilità d i governo: la onopropriamenrevole Angela Cingolanl G u i te è l'ablatiQUIBUS di che ha assunto i l sottosevo del progretariato per l'Artigianato. nome latino « qui » (11 quale) Conviene inoltre ricordare e letteralmente vorrebbe dire un'altra signora: la ex ono« con 1 quali ». Nel parlare revole Maria Pucci che tempo comune quibus e i l suo s l addietro diede le dimissioni mile conquibus (cum quibus) da Montecitorio per dedicarsta ad indicare soldi, denaro, si completamente ai suoi dospecialmente quando non ce veri di sposa e d i madre. I l n'è e servono. La curiosa 1» mese scorso i n f a t t i la signora cuzione deriva dal fatto chb Pucci ha dato felicemente alnel medio evo quando gli stula luce due belle bambine. denti allora p i ù che mal ' squattrinati, dopo aver goz„ . i r< A T u t t i sanno zovigliato nelle taverne e nelosterie, erano Invitati dalOBELISCO * a « - le l'oste a saldare 11 conto, espochi sanno che, derivando si si domandavano allegradal greco < obeliscos » questa mente: cum quibus? cioè con parola significa « spiedino > quali soldi? E la domanda o piccolo spiedo. Ora che lo era legittimata dalle borse si sa si capisce perchè. L'ovuote sventolate sotto 11 nabelisco Infatti, alto slanciato so del malcapitato anfitrione. e terminante a punta assoDa allora si sparse la voce miglia molto ad uno spiedo. che gli studenti pagavano coi O l i obelischi sono d i origine « quibus » e « quibus » ancora egiziana, costruiti molto oggi sono quei t a l i soldi che spesso i n u n sol blocco d i «servono e non c i sono. pietra squadrata - ed erano monumenti dedicatori al Dio Attilio Buglioni r D A L L A C R I S I DI C O P P M L L i C O R S A 1)1 S E R P I • Nonostante i l caldo, questo mese d i luglio è stato caratterizzato da avvenimenti sportivi, si può dire di primo piano. Un mio amico, cui giorni fa domandavo notizie sulla crisi, « Certo — m i ha risposto, tutto concitato — quella maledetta crisi di Coppi ci ha mandato all'aria tutte le speranze di vincere i l giro di Francia!.,. ». ' • A proposito del Tour. Quest'anno a noi è andata maluccio! Quando queste note vedranno la luce, i l grande Hugo Koblet avrà già bell'i iniziato i l suo festoso peregrinare per le piste d'Europa, a raccogliere osanna e quattrini. E noi, qui, c i staremo ancora arrovellando i l cervello sulla faccenda della squadra italiana al Tour. E Coppi, e Magni, e Coppi e Bartali, e Banali e Coppi, e Biagioni, quante se ne son dette sul conto di costoro! Senza parlare, poi, dei fulmini contro Alfredo Binda 1 Ma non vi meravigliate per questo, amici sportivi. I francesi, due anni fa, in occasione di quel Tour, se l'erano presa con i l direttore della loro squadra nazionale Maurice Archambaud al punto che ovunque passasse la corsa si vedevano tifosi, paonazzi in volto, agitar cartelli minacciosi: «Archambaud au poteau! Archambaud au poteau! ». Alla forca, addirittura!... • E così i pugni d i Randy Turpin hanno fatto piegar le ginocchia a colui che era stato battezzato nientemeno i l re del K . 0 . Infatti, i l nostro simpatico Ray ha dovuto ceder l'alloro mondiale all'irruenza del giovane, impetuoso mulatto dell'Impero britannico. Dicono, tuttavia, che Sugar se lo sia legato al dito questo brutto scherzo giocatogli da Turpin e che a settembre, a New York, in occasione dell'incontro d i r i vincita, glielo farà vedere l u i all'inglese c h i sia veramente Ray Robinson. Stia attento, però! • Sempre in tema di pugilato, non possiamo passar sotto silenzio la brillante impresa d i Joe « Jersey » Walcott, nuovo campione mondiale dei paesi massimi. Dalli oggi, dalli domani, « gutta cavat lapidem », la goccia d'acqua riesce col La squadra di calcio composta da Sottufficiali e Guardia di P. S. del Nucleo di Asti, che In una combattuta partita ha sconfitto per t r t rati a zero. Il 5 luglio scorso, quella dal Nucleo di Cuneo* tempo anche a scavar la roccia, dicevano i nostri saggi padri romani. E così i l nostro Joe: piano piano, con certosina pazienza, bussa e ribussa, alla fine, a trentotto anni suonati e tra la gioia incontenibile dei suoi numerosi figli, è riuscito a detronizzare dal massimo titolo Ezzard Charles, Comunque, la lotta si è risolta in famiglia: negri tutt'e due, Walcott e Charles, E negro Louis, che si profila d i nuovo minaccioso all'orizzonte a turbare i sonni del nuovo campione. Ma a quando la rivincita dell'uomo bianco nel regno più eletto del pugno? 9/f osateico a" geografico Stalla Frutto dell'Intelligente, appassionato studio del vice brigadiere Giuseppe Deledda della Questura d i Guato, 4 nato dui!u sua fertile man- SS22? Q U A L I T À • Questa, nello sport, è decisamente l'ora dei trentottenni: Gino Bartali e Jean Marie Goasmat, per i l ciclismo; Silvio Piola, per i l calcio; Michele Palermo, Joe Walcott e Joe Louis, per i l pugilato. E tutti ancora validamente sulla breccia. E ' vero dunque che la vita comincia a 40 aanni! P A L M O LI • La Juventus è tornata da Rio, accolta in Italia come la trionfatrice morale del Torneo dei Campioni. Già, perchè i l Palmeiras, vincitore di fatto su tre partite giocate contro la Juventus, una ne ha persa (con un 4 a 0 che ha fatto epoca), una ne ha pareggiata ed una ne ha vinta con lo striminzito punteggio d i 1 a 0. Tirate le somme, però, ha vinto ugualmente. Perchè? Tutto per colpa d i un balordo regolamento. La sua densa a abbondante schiuma ha un alto potare emolliente ohe eonsanta di ottonare una perfetta rasatura, e lascia la palla morbida a senza Irritazioni. Giuseppe Deledda • Mosaico geografico d'Italia • Questura di Cuneo, Il nuovo ««luccio "M»ndy-grlp" (Isella Inv p u g n s l u r s ) c o n t a n t i un più sgovol* uso t d un* miglior* oon**rv*zlon* dallo Stick. • Giacché siamo nel nuovo mondo, facciamo un po' una capatina negli Stati Uniti, precisamente in California, all'Angel's Camp. Qui troviamo ben diecimila persone che si entusiasmano ai salti tripli d i una ranocchia gigantesca, la quale, però, poverina, nonostante gli sforzi, riesce a raggiungere soltanto la misura d i 14 piedi e 9 pollici; non riesce, cioè, a superare i l record mondiale, detenuto da una sua , celebre compagna con 16 piedi netti. • Ma non crediate che nel regno delle bestie solo i cavalli e i cani siano 1 re, Abbiamo già visto cosa sian capaci d i fare le rana. Ebbene: nel New Mexico, a Carlsbad, ogni anno la popolazione assiste a gare di corsa fra serpenti a sonagli; a Miami, In Florida, si effettuano corse fra tartarughe giganti, montate da ricchi giovanott i ; sempre in America, corse di maialettl e d i rospi; nel Tfbet corse' fra buoi; in Cina combattimenti fra grilli ammaestrati ed, infine, in America ancora, sistemate in opportune macchine, fornite d i piste l u minose, gareggiano in corse piane e ad ostacoli perfino le cimici, con quale diletto per gli irriducibili scommettitori è facile Immaginare. Francesco M a g U t r i V E è II migliora amico dagli uomini che hanno la buona abitudine di raderai tutti I giorni. Questo finissimo sapone da barba soddisfa Infatti ogni esigenza di qualità, di durata • di economia. Lo Stlok Palmollve costa aolo ISO lira a permette di radersi ogni giorno o e l m a s s i m o c o n f o r t o par oltre 7 mesi. te u n « Mosaico geografico » scomponibile, mediante i l quale lo studio della geografia anziché esser di peto al bimbi diventerà cosa lieta, anzi piacevolissimo divertimento, Istruendoli eoi dilettarli. I l sottufficiale di P. 8. oon questa invenzione tende appunto a rendere piacevole ad interessante lo studio dilla geografia, per eul l'impostazione dalla sua scoperta si basa sulla semplicità, anehs per suscitare i l massimo I n teresse da parte dagli insegnanti delle scuole elementari e medie, eh» si trovano cosi molto facilitato 11 loro compito d'Insegnamento. I l mosaico è costituito da tre pezzi d i faesite incorniciati. Nell'interno Ve la csrta dell'Italia, i n rilievo, t d In tinte diverse par ogni ragione, oon 1 particolari del fiumi, monti, laghi, ecc. I l tutto é scomponibile nella vari* provinole ed 4 corredato d i u n pratico quadro sinottico per la geografia generale dell'Italia, molto u t l le per la sua schtmatlcità s chiarezza di studio, I l sistema della nuova scoperta è fondato sul metodo pedagogico « Montessorl » t d è stato g l i adottato I n dlvsrse seuole d t l Piemonte e da molti insegnanti giungono lettere di loda a! vice brigadiere Deledda, che attualmente lavora • alacremente intorno al Mosaico dell'Europa. ! Una mmaohlnm par moriva™ natia nostra L e t t e r a oasa 2 2 i olivatti Il suo posto 4 nella vita quotidiana, In famiglia a In viaggio; necessaria al profeasionista a allo studente, alla aignora a al commerciante; univaraalt coma II telefono, la radio, l'orologio, ...VITERBO m j e l pomeriggio del 30 giugno scorso, sulla Cassia, all'altezza d i Acquapendente, la pattuglia della Sezione Polizia Stradale di Viterbo, composta dal vicebrigadiere Alessi Antonino e aalla guardia Turchett i Francesco, fermava una Fiat 1500 con a bordo due i n d i v i dui dall'atteggiamento molto sospetto, tanto da metter sull'avviso gli uomini della pattuglia, che effettuata una scrupolosa ispezione sulla macchina, rinvenivano ben 3300 pacchetti di sigarette svizzere di contrabbando. I due venivano accompagnat i al comando della Polizia Stradale di Viterbo, ove si procedeva al loro interrogatorio, che, abilmente condotto si concludeva con la più completa confessione. I due contrabbandieri avevano acquistato i l tabacco a Milano e lo portavano a Roma per immetterlo sul mercato. . . . R O M A •fsvrei giorni 6, 7 ed 8 luglio scorso si sono svolte gare nazionali di tiro a segno presso i l Poligono di tiro « U m berto I» di Roma. 285 tiratori hanno preso parte alle varie gare. I componenti la squaura del Corpo hanno conseguito i seguenti risultati: Pistoia libera cai. 22 a m. 50. Categ. I classe: Gr. Se. D'Alonzo Pietro l.o classificato; categoria I I classe: 3.0 e 6.0 classificati V. Brg. Giovinazzo Antonio e guardia Paletti Pietro. Carabina Beretta cai. 22 a m . 50. Categoria Maestri: guardia Paletti Pietro 2.o, V.Brg. Giovinazzo Antonio 6.o e guardia scelta D'Alonzo Pietro 7.o classificato. Carabina libera cai. 22 a m . 50: guardia Paletti Pietro 7.0. categoria maestri ; guardia scelta D'Alonzo Pietro 5.0, categoria I classe: V. Brg. G i o vinazzo Antonio 5.o, categoria I I classe. Pistola automatica cai. 22 a m. 25 - Categoria allievi: V. Brg. Giovinazzo 7.o, G r d Se. D'Alonzo 9.o, Grd. Paletti 15.0. E' facile osservare come la competizione eia stata b r i l lantemente condotta dalla squadra rappresentativa del Corpo Guardie di P.S. . . . N A P O L I ! 7 luglio scorso presso i l Campo ostacoli di Agnano, ha avuto luogo una competizione ippica, promossa dalla Società Napoletana di Equitazione per i soci ed allievi della Scuola e per gli ufficiali e sottufficiali del Presidio militare di Napoli. Erano in rollo due coppe: la prima, dedicata alla memoria della medaglia d'oro Generale De Carolis, caduto eroicamente sul fronte russo, riservata ai soci ed allievi della Scuola Napoletana di Equitazione; la seconda dedicata alla memoria del Tenente Avoti, caduto sul fronte greco-albanese, proposto per la medaglia d'oro, riservata agli ufficiali e sottufficiali. Nella competizione i l Corpo delle Guardie d i P.S. è stato rappresentato dal Comandan- 1 La visita di S. E . il Capo della Polizia al Posto di Polizia Ferroviaria di Domodossola. • Al valico stradale di Paglino. • Al posto di frontiera di Bar Cenisio. • AI valico stradale di Claviere. 28 te i l Plotone Guardie d i P.S. a cavallo, Tenente Nuovo Franco su Carniolo. L'ufficiale si è aggiudicata la coppa r i servata alla categoria militari per aver compiuto i l percorso netto, non solo, ma risultando primo assoluto nella graduatoria generale per aver superato nel barrage finale due ostacoli consecutivi d i m . 1,30 e 1,40. Alla manifestazione ippica ha presenziato i l Generale Ugo Tabellini, Comandante i l Territorio Militare, che ha proceduto alla premiazione dei vincitori, ai quali ha offerto, come dono personale, anche un orologio da tavolo. . . . R O M A l 30 luglio, ricorrendo i l l.o anniversario della morte del Questore Giuseppe T A M B U R RO, è stata celebrata nella Basilica d i S. Maria degli A n geli una Messa i n suffragio. Alla cerimonia funebre accanto ai familiari hanno assistito alti funzionari della D i rezione Generale d i P. S., della Questura di Roma ed una larga rappresentanza di Ufficiali, Sottufficiali e Guardie dei Corpo. I . . . N A P O L I •r a Direzione Generale delle -•L*Costruzioni Navali e meccaniche presso i l Ministero Difesa - Marina ha fatto pervenire ai Compartimenti di Polizia Stradale di Roma e Napoli la seguente lettera: « Si esprime la più viva gratitudine d i questo Ministero per i l validissimo ausilio prestato nel delicato lavoro di trasporto del primo modello delle Navi Romane da Castellammare di Stabia a Nemi. La perfetta organizzazione del servizio d i Polizia Stradale ha consentita al convoglio una marcia celere e spedita, poiché tutte le difficoltà inerenti al trasporto stesso sono state rapidamente e brillantemente superate dal personale che codesto Comando ha distaccato per la scorta del convoglio. F.to Dirett. gen. Nicola Tucci». 1 14 luglio u. s., proveniente 1 dal Colle d i Tenda, è giunto a Ventimiglia i l Capo della Polizia, i l quale, dopo aver passato i n rivista un plotone d'onore di guardie di P. S. d i frontiera, ha ispezionato i l valico ferroviario e quello rotabile di Ponte S. Luigi. I l Gen. D'Antoni, che è partito nella serata alla volta d i Roma, ha espresso ai funzionari ed agli ufficiali la sua viva soddisfazione per i l perfetto funzionamento dei servizi d i polizia di frontiera. ...FIRENZE ella notte tra i l 16 e i l 17 luglio scorso, un violento nubifragio provocava l'allagamento totale dei locali adibiti a Colonia marina della Pontificia Commissione di Assistenza, sita a Fizzera di S. V i n cenzo (Piombino), mettendo i n pericolo la vita delle bambine ospiti della colonia. Si portava immediatamente sul posto un plotone della 2.a Compagnia dell'8.o Reparto Mobile di Livorno, che si pro- ...BARI la Sezione di t componenti Polizia Stradale del Com* partimento di Bari hanno preso parte ad un raduno r i creativo a Chiantona nel golfo d i Taranto. I l bagno nello Ionio, i l pranzo consumato sul posto e tanto sole ristoratore sui corpi di solito costretti nell'uniforme lungo le infocate zone del Salente delle Murge e del Gargano, hanno pienamente soddisfatto t u t t i i partecipanti al simpatico raduno, cui hanno presenziato óltre al Comandante del Compartimento, i l Colonnello Ispettore ed i l Tenente Colonnello Ciullini. . . . P A D O V A •f-*u autorizzazione del Capo i d e i l a Polizia, anche quest'anno, l'Ispettorato I V Zona Guardie di P. S. « Veneto » ha organizzato presso la Scuola Alpina d i S. Candido (Bolzano) u n posto di riposo per quei m i l i t a r i di P. S., che per le loro particolari condizioni di salute, abbiano bisogno di permanenza estiva In zona montana. u n m o v i m e n t o r a m a t o , 17 r u b i n i , q u a d r a n t e z i g r i n a t o , o r e e m a r c a In r i l i e vo, b i l a n c i e r e c o m p e n s a t o r e , s p i r a l e antimagnetica, c a s s a c r o m a t a , fondo acciaio. A l p r e z z o e c c e z i o n a l e di Lit. 7.7SO digava con encomiabile slancio all'opera di soccorso, protrattasi fino a sera. I l fattivo intervento del reparto è stato oggetto di vivo elogio da parte della Direzione della Colonia ed ha suscitato favorevoli commenti nella popolazione. ...BARI •prn seguito al violento nubif r a g i o abbattutosi nei pressi di Altamura i l 1° luglio scorso, tra i l chilometro 5 e 6 della strada Altamura - Bari i l traffico rimaneva sospeso per 45 minuti, tempo durante i l quale i m i l i t a r i di P.S. del Compartimento Polizia Stradale d i Bari, i n servizio su quella rotabile, giungevano sul posto, delimitavano i l tratto interrotto con segnali d i pericolo e con la cooperazione di conducenti, riuscivano a sgomberare la strada dai pali e dai fili divelti dal vento e r i p r i stinavano immediatamente la circolazione. L'Azienda Nazionale delle Strade Statali e per essa r i n g . Nicola D'Angelo, Capo Compartimento d i Bari, faceva successivamente pervenire al Comando del Compartimento Polizia Stradale la lettera che pubblichiamo. « Preso atto della cortese comunicazione fattami con fonogramma, ringrazio la S. V., nonché i benemeriti appartenenti a codesto Compartimento per i l tempestivo e molto opportuno intervento esplicato nel rimuovere i pali e la linea telefonica abbattuta sulla S.S. 96 dal fortunale del l.o corrente, ripristinando la regolarità e la sicurezza del transito. Grato . per la fattiva collaborazione, porgo distinti ossequi. F.to I n g . N . D'Angelo ». Analoga lettera d i ringraziamento è pervenuta al Comando Compartimento da parte del Circolo Costruzioni telegrafiche e telefoniche d i Bari. . . . B E R G A M O • 1 Prefetto d i Bergamo ha -•-proposto per una ricompensa al valore civile la guardia d i P. S. Doria Carmelo del N u - . 29 e l i Guardie di P. S. di Bergamo. Questi si trovava su di un t r a m cittadino, .quando verso le 15 del 14 giugno scorso notava che un cavallo, attaccato ad un carro carico d i mobili, improvvisamente si i m bizzarriva, dandosi alla fuga per la discesa di via Pignolo, n ulto affollata i n quel momento. Intuito l'imminente e grave pericolo che incombeva sui passanti e particolarmente su due vecchiette che attraversavano la strada i n quel frangente, la guardia Doria saltava dal tram i n corsa e r i u sciva a trattenere i l cavallo, attaccandoglisi alle redini e scongiurando cosi ulteriori i n cidenti. I l pubblico presente e successivamente la stampa locale ha commentato molto favorevolmente l'episodio, che mediante i l Doria rafforza vieppiù i l prestigio del Corpo. I l Comando Nucleo ha concesso al militare una gratificazione, che 11 Doria ha devoluto alle famiglie delle v i t t i me dell'Incidente ferroviario di Pisogne (Brescia), dove i l 2 Riugno trovarono la morte tredici operai delle fonderie bergamasche. ATTIVITÀ DELLA BANDA M U S I C A L E D E L CORPO Particolarmente intensa è stata l'attività della Banda Musicale del Corpo delle Guardie di P.S. nel bimestre Giu- gno-Luglio corrente anno. D u rante tale periodo, infatti, sono stati eseguiti n. 12 concert i i n Roma e n . 5, per complessive n. 12 giornate, fuori della Capitale, e, precisamente: 11 12 e 13 Giugno a Gif foni Vallepiana (Salerno); 11 14 Giugno a Salerno; i l 24 G i u gno a Formia (Latina); i l 28 e 29 Giugno a Livorno, i n occasione delle celebrazioni i n onore di Pietro Mascagni; 11 23, 24, 25 luglio a Caltaglrone (Catania); i l 26, 27, 28, 29 L u glio ad Acireale (Catania). A Roma e fuori i n special modo, la Banda, sempre sotto la direzione del Cap. M.o G i u lio Andrea Marchesini, ha r i scosso l'applauso incondizionato di migliaia e migliaia d i ascoltatori. AMM1.N19THAZIONK : VIA T AGLI A M E N TO, 11 TELEFONO 51.661 TELERUTTORE ad Teleruttori V MILANO Via Boccaccio, 15 Telefono 8 9 6 0 4 7 30 & e • parecchi ausiliari: Quadri galleggiante in 500 A m p attrazione Indiretta ari» msInterruUori, X A • Reostati, in lamiera relais, controller (batterie) termostati, e a pressione; • Ap- interruttori a ecc. .(| L'appetito viene... bevendo P A L E R M O to e all'organizzazione del Reparto, compiacendosi con i l comandante. I l Generale Ispettore, dopo la premiazione di 28 guardie di P. S., distintesi nell'espletamento del servizio, si è recato ad ispezionare la Sezione di Polizia Stradale. - SOCIETÀ' ITALIANA RIFRANGENTI i olio avviatori automatici Organizzato dall'Ispettorato IV Zona Guardie di P. S. . Venete un posto di riposo presso la Scuola Alpina di S. Candido (Bolzano) accoglieràQuest'anno 300 militari dì P.S. Qui i l primo turno d. 50. S . 1. A . R . APPLICAZIONI in commutatori, 1 1 OFFICINA : VIA TACLIAMENTO, * TELEFONO 52.758 -» ej^ ^s^ . . . P A L E R M O 1 9 luglio scorso i l Comandante i l Territorio militare, Generale di Corpo d'Armata Antonio Norcen, ha visitato lo Ispettorato 12.a Zona Guardie di P. S. Accolto all'ingresso della caserma con gli onori m i l i t a r i di prescrizione, i l Generale Nor>;en ha passato i n rassegna una Compagnia d i formazione del l3.o Reparto Mobile, intrattenendosi successivamente con gli ufficiali. I l Comandante i l Territorio Militare ha espresso all'Ispettore della 12.a Zona i l suo v i vo elogio per la efficiente preparazione dei reparti visitati. . . . G O R I Z I A 1 13 luglio scorso, accompagnato dal Colonnello Ispettore della I V Zona Guardie di P. S., i l Generale Ispettore del Corpo, è giunto a Gorizia per visitare i l Gruppo Guardie di P.S. I l Generale, dopo essersi i n trattenuto con gli Ufficiali, convenuti anche dai Nuclei d i staccati i n provincia e con t u t t i i m i l i t a r i del Gruppo, si è vivamente interessato nel corso della visita al funzionamen- MILANO HA V I O L I «V C i „—« ...ASTI I viaggiatori In attesa nella stazione ferroviaria di Asti, verso le 12 del 6 luglio scorso, rimasero ben sorpresi, quando sul binari comparve loro davanti un grosso bue, anziché un treno. • Alla sorpresa segui scompiglio e panico tra la 'folla, da cui ne usciva con l'Intento di trattenerlo, prima la guardia aggiunta d i P.S. D i Vico A n tonio e successivamente i l V i ce Brigadiere Repetto Luigi, 1 quali, però, venivano Investiti dall'animale, che imbizzarrito, entrava nel locali della gestione bagagli e qui finalmente veniva catturato mediante un laccio d i corda dalla guardia scelta Berrutto Augusto. Sia 11 v. Brigadiere Repetto che la guardia D i Vico hanno riportato delle ferite guaribili rispettivamente i n 5 ed in 3 giorni. I l fatto, riportato subito dalla stampa, poteva avere ben più gravi conseguenze ed i l generoso pronto intervento del militari di P. S. ha prodotto favorevole impressione e l u singhieri giudizi tra quella popolazione. . . . M A T E R A erso le 18 del 10 luglio scorso, un bimbo di due anni, tale Michele di Pietro, stava per essere travolto da un carro agricolo nell'abitato del comune d i Irsìna. Ma per sua fortuna la guardia di P.S. Canzoniero Rocco della Sezione Guardie di P.S. di quella città si avvide del pericolo che incombeva sul ragazzo e si lanciava, noncurante della propria incolumità, a soccorrerlo, riuscendo a strappare i l V :0-VEQGENTE Svelandovi 11 futuro vi consigliera In amore e affari. Roma • Placca S. Croca 4 Tal. 71.336 . Consultazioni di presenza • per corrispondenza per chi soffre d'inappetenza l'KRBITTER è indispensabile. L'ERBITTER è un aperitivo preparato scientificamente con nove qualità di speciali erbe mediche. Ecco perchè bevendo ERBITTER così squisito e profumato voi mangerete con gusto e digerirete perfettamente. L'ERBITTER un'autentica specialità bresciann. Un raduno ricreativo a Cliiantona nel Golfo di Taranto, ha consentito 8i componenti la Sezione di Polizia Stradale del Compartimento di Bari, una piacevole ristoratrice parentesi al severo servi/io. bimbo da sotto le zampe dei tre m u l i che tiravano i l carro. Purtroppo, però, i l Canzoniero veniva investito e condotto al' l'Ospedale civile d i Irsina, gli veniva riscontrata una ferita lacero-contusa alla faccia anteriore gamba sinistra superiore con grosso ematoma i n corrispondenza del polpaccio. Solo i l Comm. Aideo Presciutti potrà riscaldare i l v / stabile, tornirvi carboni fossili, coke, legna, e dall'annesso laboratorio '.1 sig. Manclnelll Gaetano, valendosi della sua indiscussa perizia, potrà arredare con eleganza le vostre case con i migliori mobili, salotti, camere, armadi guardaroba ecc., con special! sconti e facilitazioni agli appartenenti al Corno Guardie P. S. - Roma, via Capopratl n. 2, Tel. 361.257 I l Prefetto d i Matera ha fatto pervenire insieme al suo compiacimento per i l bel gesto della guardia Canzoniero una gratificazione, mentre è i n corso la proposta per una ricompensa al valore civile. I l 17 giugno scorso al corso Matteotti d i Irsina i l Brigadiere d i P.S. Candeliere N i cola, validamente coadiuvato dalla guardia Scarcelli Nicola della Sezione Guardie di P.S. di Irsina, riusciva a trattenere un mulo imbizzarrito, che si era dato a fuga precipitosa, mettendo a repentaglio l'incolumità delle numerose persone che transitavano i n quel momento. L'atto d i coraggio è stato favorevolmente . commentato dal pubblico. 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Qua e là radi ciuffi di rachitica vegetazione spuntavano, giallicci, dal terreno. A circa cinquecento metri dalla riva del mare i l suolo si induriva, la sabbia cedeva poco a poco alla terra. Parallela al mare si snodava una pista, specie di sentiero; le ruote dei carretti avevano scavato dei solchi simili a serpeggianti rotaie. Era l'unica via di comunicazione che attraversasse quella zona e serviva alle famiglie di pescatori e di contadini sparse in rustiche case, sbricciolate e stinte dal sole implacabile estivo e dalla rabbiosa pioggia invernale. I paesi più vicini si trovavano lungo la costa a circa cinque chilometri a sud e a dieci chilometri a nord. II pescatore appena scorto il corpo esanime, con un foro alla tempia destra e con una rivoltella vicino, si affrettò, spaventatissimo, verso i l più vicino dei paesi. Naturalmente l'accaduto destò grande scalpore; erano anni che non si verificava un minimo incidente i l quel tranquillo paesino di mare. Fu subito disposto per i l piantonamento della salma, onde evitare che venissero cancellate eventuali traccie utili per le indagini. I l Commissario S a n t e l m i giunse in auto la mattina seguente di buon'ora. Lo accompagnavano tre fide Guardie e un giovane amico, Alberti, i l cronista della « Gazzetta*. Con i l suo solito modo cordiale e comprensivo iniziò i l suo compito. Prima cura fu quella di interrogare i l pescatore che aveva fatto la scoperta, per accertarsi se avesse da raccontargli qualche particolare utile per lo sviluppo delle ricerche. Ma l'uomo non seppe dirgli niente di interessante. Non aveva toccato nulla e nulla di sospetto aveva visto nei paraggi. Venne subito eseguito un so- praluogo sul posto. Fermata la macchina sul sentiero i l Commissario Santelmi in compagnia dei suoi fidi aiutanti, dal medico e dal cronista, mosse i passi verso i l cadavere osservando attentamente i l terreno. Quel tratto di costa, come già dicemmo, era raramente solcato da piede umano. La sabbia perciò, livellata dal vento, non presentava tracce di sorta. Si notavano solo le orme lasciate il giorno prima dal pescatore che aveva fatto la scoperta. Niente altro. La Guardia disposta per i l piantonamento, dopo aver salutato i l Commissario, diede le novità: N . N . Santelmi esaminò i l cadavere: era un uomo sulla quarantina, snello, di media statura, vestito elegantemente con un leggero abito estivo. Le formalità di legge si svolsero celermente. 11 medico, esaminato i l corpo, ne constatò i l decesso avvenuto mediante colpo d'arma da fuoco sparato a bruciapelo nella regione temporale destra. I l suicidio era stato commesso circa venti ore prima. Erano le nove, perciò l'uomo era deceduto verso le 13 o le 14 del giorno precedente. A questo punto si ebbe ia prima sorpresa: nel rivoltare VENTI DIAMANTI Della Grd. di PS. M\ERELLA Giovanni, di Roma, pubblichiamo la soluzione dell'enigma poliziesco apparso sul numero precedente. Al solutore abbiamo inviato il vocabolario ItalianoFrancese del GHIOTTI da lui richiestoci. I l Dr. Santelmi, a quanto pare, è veramente un Funzionario che sa i l fatto suo. E per rendercene conto basta osservare i l suo modo di condurre le indagini e quanto è sbrigativo con quelle persone che cercano di fargliela i n barba. E chi va a cascare i n trappola è proprio i l Sig. Bianchi che, nientemeno, denuncia di aver subito un furto! Peccato che i l Sig. Bianchi non avesse buona memoria, a l trimenti, prima di affermare di aver lasciato la casa i n data primo luglio, avrebbe dovuto ricordarsi che vi era ritornato otto giorni dopo. I l primo a smentirlo è i l suo... calendario. Per i l resto, è chiaro che, dopo aver egli manomesso la cassaforte, e apertala con t a n to d i chiavi, ne asportò i l contenuto. E per far credere a l la polizia che si trattasse d i furto, volle ingenuamente farvi un bel foro con un trapano. SULLA RIVA i l corpo si vide che l'uomo aveva, con mano già fatta incerta, scritto con un dito alcuni numeri sulla sabbia. Santelmi osservò i numeri attentamente e l i annotò sul suo taccuino: 7522... Qui la mano tracciava un segno indecifrabile rimanendo poi inerte. Non aveva avuto i l tempo e la forza di tracciare l'ultimo numero. — £ ' un numero telefonico vero? — fece Alberti. — Credo di si — rispose Santelmi. Una verifica alle tasche del suicida portò al rinvenimento del portafoglio con una modesta somma, ma privo di documenti. Ma a Santelmi non sfuggì un sicuro indizio: l'etichetta del sarto che aveva confezionato l'abito. Preso nota dell'indirizzo eseguì una ricognizione nelle vicinanze; notò subito, perchè evidentissime le orme lasciate sulla sabbia dal suicida. Dalla riva del mare si dirigevano verso i l luogo dove era stato ritrovato. Qui la sabbia era soffice e vi si sprofondava f i no alle caviglie. Man mano che ci si avvicinava alla riva l'azione dell'acqua aveva indurita la sabbia e le orme si scorgevano nettissime. Santelmi le osservò attentamente. — Sono strane orme — disse tra sè —. Vedi niente di particolare, grande segugio? — fece celiando al giornalista che curiosava intorno a l u i . — Per me vanno bene così — rispose Alberti. — A me no — rispose Santelmi. — E allora? — Allora qualcosa non va. — Ma è chiaro che si tratta di suicidio. — Staremo a vedere. T i faccio notare che i l morto è un uomo di corporatura snella e di altezza normale; ora queste orme sono molto calcate, distanti eccessivamente l'una dall'altra e inoltre più profonde alla punta del piede invece che al tallone. — E allora? — Allora taci — concluse Santelmi. Seguirono le orme che percorrevano una ventina d i metri lungo la riva, poi rientravano nella spiaggia fino a che ia sabbia diventando soffice non mostrava che dei segni, sformati. Arrivati sul terreno sabbioso del retroterra le orme scomparivano del tutto tra le macchie di piante selvatiche. — E' uno strano itinerario, caro Commissario — fece A l berti. — Si vede che questo signore prima d i uccidersi ha voluto fare un giro per vedere un'ultima volta i l mare. E' molto salubre una buona passeggiata... — Non fare dello spirito, altrimenti un'altra volta te ne resterai al giornale. Cerca invece di renderti utile e guarda se tra queste erbacce non si trovi un ramo che si presti a spazzare. — Signorsì — rispose ridendo Alberti e aiutato da un paio di Guardie cercò qua e là. Le ricerche diedero subito i l r i sultato sperato: un ramo con in cima altri rametti fu scoperto poco distante. Santelmi soddisfatto, diede ordine di rilevare le impronte. Si sarebbe poi provveduto a fare il calco in gesso. Tornato subito in città fece eseguire una foto del morto c con una copia ancora umida si recò dal sarto rintracciato tramite l'etichetta. Questi non ebbe difficoltà a riconoscere dalla foto un suo cliente, i l Signor Ugo Massi abitante in Piazza Verdi. Santelmi non perse tempo. Seguito come un'ombra dal giovane cronista si recò a casa del Massi. La porta fu aperta da una giovane signora, la moglie del suicida, allarmatissima per la scomparsa del marito. Con mille cautele i l Commissario la preparò alla ferale notizia. La povera signora scoppiò a piangere da far pena e tra un singhiozzo e una lacrima riferì che suo marito, un rappresentante di una nota Ditta cittadina, era uscito la mattina precedente di buon'ora. Doveva riscuotere alcune fatture rilevanti in città, poi sarebbe tornato all'ora di pranzo; ma non venne e neppure la sera. — Si calmi, signora — disse paternamente Santelmi — e cerchi di aiutarci. I n casa ci sarà certamente una rubrica telefonica sulla quale vengono segnati i numeri occorrenti usualmente. — Sì Commissario; è lì, vicino al telefono — rispose la donna asciugandosi gli occhi c ricominciando poi a piangere sommessamente. Santelmi scorse velocemente i vari numeri telefonici e scoprì quello che cercava: 75227 Signor Bessi. Pensione Marini. — Conosce i l signor Bessi? — chiese. — D i nome soltanto. So che telefonava spesso a mio marito. Credo sia un collega. — La ringrazio — fece Santelmi. E confortatala con qualche buona parola lasciò la donna in compagnia di alcune vicine di casa accorse. Non un attimo di sosta. 11 nostro Commissario aveva una sicura traccia e velocemente, come un segugio di razza la seguiva sicuro d i sè. — Io non ci capisco niente — esclamò l'inseparabile cronista mentre si dirigevano alla pensione Marini. — Io invece si — rispose secco Santelmi. Alla Pensione non trovarono il signor Bessi. Era questi, disse loro la proprietaria, un gio- IL CADAVERE SULLA RIVA potrà farvi avere il libro che da tempo desiderate. Fra le varie soluzioni che perverranno entro il 31 agosto 1951, la Rivista sceglierà e pubblicherà la migliore, premiandone l'autore con un libro che lui stesso ci avrà segnalato. vane trentenne, alto, robusto, scapolo, allegro. A volte pieno di soldi ma spesso al verde. — Ieri — spiegò la donna — u-cì di buon mattino. Era tornato a notte inoltrata, quasi all'alba. Sentii che passeggiava nella sua stanza. Non si coricò nemmeno; infatti trovai i l letto intatto. Si riposò un po' vestito com'era e poi, d'un tratto uscì di casa. — Posso esaminare la sua stanza? — Si accomodi pure. Spero che i l signor Bessi non abbia fatto nulla di male. — Ho i miei dubbi su ciò, signora. Santelmi e la sua... ombra Alberti, entrarono nella stanza. / e//t cu cut eli 334 \ Quali furono gli indizi che permisero al Commissario Santelmi di smascherare il colpevole? / R A B A R B A R O a chifel mo- Una comune stanza di pensione. * — Non crede di illuminarmi un po' su questa ingarbugliata matassa, illustre Commissario? — Non avere fretta. Attendiamo per ora questo signore. 11 signor Bessi si fece attendere alquanto. Rincasò verso mezzanotte e non si mostrò sconcertato quando .si accorse che un Commissario di Polizia aveva chiesto di lui. — Sono addoloratissimo, signor Commissario — rispose a Santelmi. — Ho letto nel giornale il suicidio del mio caro amico e collega. Non capisco che motivo poteva avere per porre fine ai suoi giorni. Mi faccia pure tutte le domande che crede. — Grazie. Vorrei sapere come lei ha trascorso la giornata di ieri. — Veramente ieri non ero in vena di lavorare. I l caldo, lei comprende? Perciò sono stato in un caffè lungamente a riordinare i miei appunti. Poi al cinema. Questo è tutto. — Non si meravigli ora — disse Santelmi preparandosi la pipa — se le faccio una richiesta che potrà sembrarle strana. Si tratta di pura formalità, beninteso. M i occorre per mettere un punto ad un mio ragionamento. Le chiedo, dunque, di lasciarmi esaminare i l suo abito. — In verità, signor Commissario, la sua richiesta è. strana davvero, ma non ho alcuna difficoltà ad esaudire i l suo desiderio. Permette? Vado nello stanzino". — No, prego, faccia pure davanti a noi. Tanto siamo tra uomini. Bessi aveva perso un po' del suo sangue freddo, ma ormai doveva giuocare fino in fondo le sue carte. Si tolse, perciò, sorridendo, la giacca e poi i pantaloni. Santelmi esaminò attentamente i l vestito. Poi esclamò: — La ringrazio. I l punto ora l'ho messo. Si trattava del punto finale al rapporto concernente questo caso perchè per me è chiuso e lei signor Bessi è in arresto per omicidio a scopo di rapina. Tello Z U C C A j |^ .''«Ir 23 E V O L U Z I O N E P J I G L I E R I P R O F U M I M A I M I 101. I V l i ; Tel. 12-47 * < 1 0 ( 4 0 I i t i > ISO 1 1,41 Tel. 12.47 SCONTI A SPACCI E CASUMI Dlt CORPO Chieder* offerte m ramploni gratuiti MOT, I I , K II Via Ricordi, 30 • MILANO • Ttl. 710067 ANISETTA Ditta SILVIO L LE T MELETTI IL - Ascoli CAMPIONE GLOBI T MICROSCOPI I Piceno STRUMENTI OFFICINE GALILEO 01 MILANO DEI BITTER ITALIANO M N m / m 043 per barba dura m m 0 1 0 e 0.08 par palla delicata IVI E E SCIENTIFICI VIALE E 0 I N A R 0 0 RISTORANTE LA TONNARELLA" S p A . 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E l'episodio cui ci piace rifarci non riguarda neppure l'Italia, ma l'Inghilterra non da vero ultima tra i paesi civili. Riguarda l'iinghilterra in quanto verificatosi su suolo inglese, il nostro episodio, ma interessa il mondo, interessa quanti vogliono entrare sempre più nello spirito dell'istituto poliziesco. E che riguardi l'Inghilterra è tanto più importante in quanto la magna charta, con pre- cedenza su tutti i paesi di E u ropa, sancisce un individuale spirito d'indipendenza che può sembrare a taluni in pieno e drammatico contrasto con un corpo chiamato a metter freno e a limitare le libertà civili. Difatti, mentre non tardò in Inghilterra l'alto riconoscimento delle libertà individuali, una vera e proprio Polizia, un ordinamento che vigilasse sulla libertà si fece attendere molto. Le forme varie di sorveglianza cittadina qua e là non erano mancate, ma non mai fino ad adeguarsi al concetto di un organismo vasto a solido carattere permanente. Per il Trevelyan, che è uno studioso sereno dei problemi sociali, la Polizia vera e propria nasce in Inghilterra soltanto nel 1830, sotto Roberto Peel. Questi ha il vanto di aver tolto ad essi la fisionomia di espediente di determinati momenti e di determinati luoghi per conferire alla medesima la consistenza di un vero e proprio corpo armato e accasermato. Così tarda la nascita della Polizia inglese non del tutto a demerito degli inglesi perchè tale ritardo è una prova di più del senso civico della popolazione; senso che creava un'atmosfera di comune disciplina e che preveniva ed osteggiava in atto le scarse prove di indisciplinatezza individuale. Agì Roberto Peel, come capo del governo, contro la volontà generale dei connazionali? No, nel modo più assoluto si può asserire anzi che rispose a un comune invito. L'ordine pubblico, sviluppandosi la Nazione, lasciava sempre più a desiderare: e non tanto, forse, a causa della presunta corruzione O S T O R I C A C i h Laws of Engìand di Bla- ckstone; opera diffusissima in Inghilterra e in America in quella età nella quale seducevano gli argomenti legali. N U M E R I P O L I Z I A I K U J I I J I L MONDO dei costumi quanto a causa della fisionomia che andava assumendo la Società, non più chiusa in cerchie domestiche o limitatamente paesane. Il sistema, della Legge sui Poveri contemplava l'invio degli oziosi, degli inoccupabili, in una Casa di correzione e la condanna degli ubriachi alla gogna. Ma il diretto immediato individuamento dei soggetti nocivi alla Società non poteva avverarsi se non attraverso agenti educati alla vigilanza; di qui la loro necessità improrogabile. L'idea che il dominio della legge fosse superiore alla volontà dei politici s'impose. F u ribadita dai fatti della Rivoluzione e della conseguente inamovibilità dei giudici che erano arbitri indipendenti tra la Corona e i sudditi. Questa alta concezione della supremazia della legge fu res? popolare dai Commentaries on te D E L L A E se il secolo X V I I I non avesse resa stabile e rispettata la libertà, il secolo X I X avrebbe proceduto in Inghilterra per fasi di violenza rivoluzionaria invece che con le modificazioni parlamentari della legge. Durante le guerre napoleoniche, la disoccupazione, i bassi salari e la fame erano sentite soprattutto nel Nottinghshire, nello Yorkshire e nel Lancashire... — Per reprimere le insurrezioni e per proteggere i macchinari si dovette ricorrere alla truppa. Di fronte a questo stato di cose si comprende — come abbiamo detto — l'opera di Roberto Peel. Egli sentì la necessità immediata di un Corpo che, mentre avocasse a sè tutti gli assunti di vigilanza civile, potesse arginare ed anzi impedire qualunque eccesso collettivo. E creò il Corpo così detto delle Tonache Turchine, assumendo quasi fisionomia teatrale maneggiava mazze e portava cappelli a cilindro. Creato questo Corpo inizialmente per presidiare la città di Londra, entrò in scena N U M E R I N U M E R I Assillo del genere umano L 'assillo quotidiano dell'uomo moderno sono i numeri. Da quelli delle linee tranviarie, ai resoconti sportivi; alla busta dello stipendio, agli interessi composti sulle cambiali scadute. Unità di calorie, vitamina 127249. Numeri, solamente numeri. E sta bene! Ma quando questi misteriosissimi segni sono entrati a far parte, e poi a dominare, l'esistenza? L a domanda potrebbe essere capziosa ma andiamo a dare una occhiata nella penombra della preistoria e vedremo cose interessanti più di alquanto. Fissiamo un punto di partenza, il più lontano, possibile, L'Era Paleolitica. E ' evidente — e lo dice un Professore Americano — che l'uomo cominciò ad usare un linguaggio matematico appena appena qualche tempo dopo aver sviluppato un linguaggio articolato nel quale una espressione verbale o grafica, fosse associata ad un oggetto o animale. Sviluppando il processo lavorativo, creando oggetti di lavoro, l'uomo entrò nella lotta attiva contro la natura e si rese schiavo dei numeri; l'uomo cominciò ad avere concetti numerici e spaziali, a rendersi conto di quanto e cosa lo circondava e iniziò a contare. Gli studi più recenti di alcuni antropologi moderni ci possono dare un'idea di quella prima esperienza matematica dell'età della pietra. Le tribù poste sotto controllo, appartenevano a gruppi etnici della Polinesia e dell'Asia. Gente dedita alla pesca e alla caccia. Pur essendo tra i più arretrati popoli del mondo, gli studiosi trovarono tra loro suoni corrispondenti a « uno » o « due ». Si trovò anche un « tre » e p e r s i n o un « quattro » espressi come « uno » più « due > o « due più due ». Il loro ragionamento aritme( Contìnua a pag. 38 largamente due anni dopo durante la agitazione per la riforma elettorale, e valse allora a salvare Londra dai vandalismi dei fanatici liberali; i quali, non infrenati, a Bristol e in altre città causarono danni gravissimi al patrimonio nazionale. Istituita a mano a mano nelle diverse città, la Polizia di Peel ottenne che i tumulti e la paura dei tumulti non fosse più un fattore importante della vita inglese. Ma ciò che più ci colpisce nella storia di questo popolo vissuto al segno del più superbo isolamento è il fatto della precedenza dell'istituto della Polizia sull'Esercito. Precedenza nel senso che, mentre gl'inglesi che qui sarebbe lungo additare, non sentivano nel loro sviluppo moderno alcuna particolare simpatia per la coscrizione militare e per l'Esercito in genere, vollero la Polizia di Peel come punto di partenza di una istituzione da rendersi sempre più numerosa, forte e perfetta. Popolo marinaro per eccellenza che portò la Marina a quel superbo grado che tutti conosciamo, mentre dava le sue cure migliori alla Polizia, non aveva un sistema che meritasse tal nome nei confronti dello arruolamento marinaro. Ancora ai giorni di Nelson la leva forzata spandeva terrore lungo le coste e nei porti inglesi. Bande armate venivano guidate da Ufficiali regi perchè s'impadronissero di uomini di mare e di terra, sulle navi, al largo e in porto, nelle taverne e nelle strade, e persino sulle porte delle chiese! Nè il brutto era tutto lì. Il trattamento che ricevevano questi coscritti forzati era pessimo sotto ogni lato. Dura la disciplina e scarso il vitto (vitto da scorbuto!), tanto che della storia della Marina inglese ai suoi albori fanno parte gravissimi ripetuti ammutinamenti. Questo, come abbiamo detto, ai tempi di Nelson. In seguito le cose cambiarono talmente da fare del marinaio inglese il beniamino di un intero popolo. E noi ci siamo soffermati nel fatto per dimostrare come popoli civili superbi della propria esemplare libertà personale, a tutela di questa stessa libertà, abbiano potuto sentire il bisogno dell'istituto della Polizia e del suo massimo perfezionamento prima ancora del bisogno di un regolare Esercito. Emanuele O r a n o 35 la signora Keller non uscì più viva. Fu ritrovata molto tempo dopo, col solito forellino alla nuca e dalla borsetta erano spariti i 100 franchi e il vaglia di 1300 franchi che quella povera madre si era portati dietro per le prime spese. « Segui i consigli di tuo padre e della tua infelice mamma. Non posso credere che tu abbia compiuto delle cose così terribili perchè sei sempre stato tanto buono e gentile con me... ». Così scriveva la madre a Weidmann nei giorni del processo quando la stampa francese non faceva che vomitare colonne su colonne di particolari morbosi attorno alla figura e ai crimini dell'imputato. In effetti Eugenio Weidmann aveva l'apparenza di un buon figliolo di famiglia. Educato, cortese, dai modi gentili, religioso a suo modo, amava l'arte, la letteratura, la musica: questo •omo dolce e sentimentale in quattro mesi aveva compiuto sei omicidi a scopo di rapina, con le sue mani ben curate aveva strangolato una povera ragazza colpevole di averlo trovato simpatico e infine aveva dormito placidi sonni sopra i cadaveri putrescenti di due delle sue vittime. C'era evidentemente, nei meandri della sua psiche, qualche stortura misteriosa :he alla fredda analisi dei poliziotti e dei giudici sfuggiva. Il processo non potè Ear luce su queste prospettive segrete dell'anima umana. Eugenio Weidmann salì ìlla ghigliottina col suo sorriso dolce e le labbra umide dell'ultima sorsata di rhum, portandosi dietro il mistero della sua inesplicabile criminalità. Secondo la legge ISELLA stagione morta del cinema i produttori pensano bene di ripresentare al pubblico vecchi film di successo. Abbiamo così rivisto « La foresta pietrificata » e « Il cielo può attendere », « Sangue e Arena » ed « Uragano », « Io sono un evaso » e « La pattuglia dei senza paura». Il valore di questi film è naturalmente diseguale, e mentre alcuni reggono bene il tempo, altri mostrano non pochi difetti, ma tutti si raccomandano per una certa nobiltà d'intenti. Fra i nuovi film ricordiamo SEI DELITTI P E R 15.000 F R A N C H I (.Confina da pag. 13) l'esecuzione capitale si svolse pubblicamente, il 17 giugno 1939 alle 4,30 del mattino, nella piazzetta di Versailles davanti alla prigione. Fu il solo a pagare con la vita. Il Million dapprima condannato a morte ebbe la pena commutata in quella dei lavori forzati, J . Blanc, un complice secondario ebbe 20 mesi di prigione e la Tricot che pure aveva profittato in qualche modo delle losche imprese di Weidmann fu inspiegabilmente assolta. L'interesse con cui la pubblica opinione aveva seguito prima le successive misteriose scomparse di persone e poi le indagini della polizia e le risultanze del processo, degenerò in molti casi in disgustosa morbosità, specialmente da parte di numerose donne che si mossero dai più lontani angoli della Francia per assistere al processo e che tempestarono di profferte amorose il bel criminale. I l giorno della sua esecuzione molte vestirono a lutto, molte piansero, molte andarono a caccia dei più insignificanti cimeli dell'assassino, una arrivò perfino al cimitero a scongiurare la Polizia che la testa di Weidmann venisse riattaccata al corpo e con quello sepolta invece di finire sui ta- voli anatomici dell'Istituto Medico-Legale. Alcuni giornali riuscirono a pubblicare le fotografie dell'esecuzione, perfino quelle della testa mentre rotola nel cesto del carnefice e le edizioni straordinarie furono esaurite appena sfornate dalle rotative. Era il tributo che l'animalità che sonnecchia in ciascuno degli uomini anche più equilibrati paga a volte agli esseri abnormi. Lo scandalo che si creò attorno all'affare Weidmann ebbe però un suo minimo lato positivo e fu da allora che le esecuzioni capitali furono sottratte alla morbosa curiosità del pubblico e costrette nell'interno delle prigioni alla presenza delle sole persone necessarie per gli accertamenti di legge. Bisogna peraltro riconoscere che se ci furono delle persone che dimenticarono la dignità umana fino a simpatizzare con quel sanguinario criminale, ce ne furono altre, e furono la grande maggioranza, che tirarono un sospiro di sollievo alla notizia della sua fine e non mancarono di inviare lettere e telegrammi di congratulazioni alla polizia francese per la brillante operazione che aveva liberato la Francia da uno dei più spietati criminali che la sua storia ricordi. M A R C E L S1COT Ispettore Generale dei Servizi della Sùreté Nationale Da « Revue Internationale Criminelle » n. 49 - Parigi, 1951. de Police giugno-luglio za, in quanto spesso il regista si indugia sul lato meccanico ed esteriore dell'azione senza riuscire ad esprimere totalmente l'anima dei personaggi. L'americano Robson già auanzitutto « La trappola » del questo dilemmafinchéil caso tore di discreti film (« Il granfrancese Calef. Al centro del- verrà a sciogliere i suoi dubbi. de campione », « Odio », « Quel'opera sta un grosso proble- Il colpevole verrà arrestato sto mio folle cuore ») costruima d'indole morale. Può cioè senza che l'avvocato debba ve- sce con « La porta dell'inferun avvocato che è a conoscen- nir meno ai suoi doveri pro- no » un film piuttosto ambiza che il suo difeso è autore di fessionali. Il film ha dei pun- zioso. E' narrata in quest'opeun delitto, non rivelarlo per ti di contatto con « Giustizia ra la storia di un delitto di non tradire il segreto profes- è fatta », in quanto si muove un giovane impulsivo che ucsionale, e permettere che un egualmente in un ambiente cide, senza volere, un prete innocente paghi per il colpevo- giudiziario, ma non riesce a che gli nega un ricco funerale? L'avvocato si dibatte in raggiungere l'armonica bellez- le per la madre morta. Il giovane in principio non è sospettato, ma la voce della coscienza non gli dà pacefinchéesausto e stanco di quella vita di incubi si consegna alla polizia tramite un giovane prete che ha preso a cuore il suo caso. Purtroppo le intenzioni dello autore non hanno trovato una felice forma di espressione, ed il film, salvo rari momenti, è macchinoso e pesante. Spigliato e divertente è invece « L'imprendibile signor 880 » di Goulding con Burt Lancaster e Dorothy Me Guire. Sono già dieci anni che un falsario mette in imbarazzo la polizia sfuggendo a tutte le trappole M A C C H I N E E L E T T R I C H E D'OGNI T I P O E P O T E N Z A preparategli. In effetti il terribile individuo è un buon vecP O M P E PER USI I N D U S T R I A L I E AGRICOLI chio, ex ufficiale fii marina, che vive solo con un cane, attorVENTI LATORI-TRASFORMATORI-CONDENSATORI niato da una simpatica schiera di ragazzini. Egli falsifica non R A D D R I Z Z A T O R I - T R A P A N I - C O M P R E S S O R I D'ARIA per abitudine ma quando è stretto dalle necessità quotidiane, e sempre in misura modestissima. Scoperto per caso subisce un processo dovè mette in mostra tanto candore ed ingenuità da ottenere la simpatia del Presidente che gli InS T A B I L I M E N T I : A R Z I G N A N O - V I C E N Z A - L 0 N I G 0 - M 0 N T E B E L LO fligge una condanna simbolica. I film d e l m e s e PELLIZZHR! G. L. 36 NELLA R I C NOSTRA O M P MEDAGLIA D'ARGENTO AL VALOR MILITARE K HI C O M I Commissari Aggiunti T I B I S Vincenzo e P E D U L A ' Pompeo, Modena. « Per aver identificato ed assicurato alla giustizia gli autori di un efferrato omicidio, commesso per conseguire l'impunità di altro grave precedente delitto ». Commissario Aggiunto ACQUAF R E D D A dr. Nicola, Bari. « Dava prova di sagacia ed acume nelle indagini che condussero alla identificazione ed all'arresto di un pericoloso criminale, autore confesso di numerose rapine ». Bari, aprile 1951. Guardia B I A G I N I Silvano, . da Bagni di S. Giuliano (Pisa). « Volontario in una rischiosa operazione contro una banda di malviventi affrontava coraggiosamente il pericolo, e sebbene più volte colpito da uno della è una virtù E Capitano G I U L I A N O Sebastiano. « In un audace colpo di mano sella zona di Arresa, contro forse preponderanti assolveva la diffìcile missione affidatagli intervenendo tempestivamente, e nel modo più felice, in un combattimento di incontro accesosi nel settore. Successivamente nella zona di Amba Alagi riconfermava le sue magnifiche doti di coraggio e di slancio, infiammando sempre col suo esempio i propri dipendenti in combattimento contro forze superiori ». Arresa, 19-2-1941-Amba Alagi (A. O.). 4-5-1941. MEDAGLIA DI BRONZO AL V. M. ALLA MEMORIA previdenza S MEDAGLIA DI BRONZO AL VALOR MILITARE Guardia G E U N A Alfonso, da Torre Pellice (Torino). « In breve intenso conflitto a fuoco contro forte nucleo di rivoltosi che avevano eretto una barricata, si distingueva per coraggio e noncuranza del pericolo. Colpito al torace e soccorso oer esser trasportato al più vicino ospedale chiedeva insistentemente di essere lasciato sul posto per partecipare con la sua compagnia all'azione in corso. Magnifico esempio di coraggio e "li spirito di sacrificio». Sesto S. Govanni, 5 settembre 1949. migliori N banda, già da lui fermato, con uno sforzo supremo riusciva a sparare contro il malvivente in fuga, permettendo cosi la sua cattura. Esempio di sprezzo del pericolo e di attaccamento al dovere fino al supremo sacrificio ». Tombolo, Pisa-Livorno, 21 novembre 1946. Colonnello L A R G A J O L L I Nemo. « Avuta notizia di una crisi manifestatasi durante un ciclo operativo, si faceva dimettere dall'ospedale ove era sofferente per grave infezione amebica e riprendeva il comando del suo raggruppamento per concorrere a proteggere il ripiegamento di una divisione coloniale. Attaccato da notevoli forze le rintuzzava alla testa dei suoi ascari costringendole alla fuga, le inseguiva e penetrava profondamente nello schieramento avversario infliggendo allo stesso sensibili perdite. Valoroso ufficiale già distintosi in precedenti azione di guerra ». A.O.I., 18 febbraio-7-13 marzo 1941. La E T R S F E R I M F U N Z I O N A R I COMMISSARI CAPI B I A N C A Angelo, da Siracusa ad Enna, 20-6-1951. L E O N E Giovanni da Rovigo a Siracusa 18-6-1951. R O S S E T T I Dr. Edoardo, da Oristano a Venezia. 16-7-1951. COMMISSARI AGGIUNTI UFFICIALI A S T I D I P. S. A N S A L D l Dr. Antonio, da Cagliari ad Oristano, 13-7-1951. IVANI Nanro, da Livorno a Pescara, 25-6-1951. MONTANARI Alessio, da Livorno a Ravenna, 8-7-1951. V- COMMISSARI AGGIUNTI A R T A L E Dr. Giuseppe, da Genova a Reggio Emilia, 18-7-51. A B R A T E Dr. Carlo, da Ravenna a Novara. 15-7-1951. R N VICE COMMISSARI COMMISSARI T E A V E R N A Pietro, da Reggio Calabria a Caltanissetta, 5-7-'51. MAIORANA Dr. Giuseppe, da Novara a Livorno, 2-7-1951. PROTT1 Dr. Eugenio, da Milano a Belluno, 5-7-1951. T O R R E G R O S S A Dr. Gino, da Sciacca ad Agrigento, 4-7-1951. D E L L ' A R I A Salvatore, da Varese a Napoli, 5-7-1951. D U D I N E Dr. Virgilio, da Venezia a Merano, io-7-19bl. TRIPODI Dr. Domenico da Trento a Cagliari 1-7-1951. F E R D E L C O R P O I M E DELLE TENENTI COLONNELLI G A J E R I Mario, dal IV Reparto Celere di Cesena al I I I Reparto Celere di Milano, quale comandante, dal 1-7-1951. MAGGIORI M E R C U R I O Leopoldo, dall'Ispettorato I X Zona Guardie di P. S. Napoli al I V Reparto Celere di Cesena, quale comandante, dal 24-6-1951. TENENTI C A S T A L D I Alessandro, dal Compartimento Polizia Stradale di M delle dell'uomo A FAMIGLIA O D> N T I G U A R D I E D I P. S . Genova al Compartimento Polizia Stradale di Firenze quale comandante la Sezione Polizia Stradale di Lucca, dal 1-7-1951. C A T T A N E O Giovanni, dal IV Reparto Mobile di P.S. di Genova al Nucleo Guardie di P.S. di Modena, dal 1-7-1951. PIRODDI Antonio, dal Compartimento Polizia Stradale di F i renze al compartimento Polizia Stradale di Genova, quale comandante la Sezione di Polizia Stradale di Genova d a T l luglio 1951. I M A •••• L'ISTITUTO NAZIONALE DELLE ASSICURAZIONI FARMACEUTICI ITALIA MONTECATINI-MILANO vi offre - t r a m i t e l ' A g e n z i a speciale per i corpi m i l i t a r i e civili di p o l i z i a le m i g l i o r i c o n d i z i o n i . E s s o h a creato per voi l a polizza speciale F . A . 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Nel frattempo, conseguenza logica, la sottradall'antica età della pietra — zione. paleolitica — si era giunti alL a moltiplicazione venne un la «nuova pietra»: neolitica. pochino più tardi e fu opera Occorrevano dei numeri per di gente già entrata nella stodividere il ricavato della pesca, ria — come gli antichissimi eper custodire gli armenti, per gizi. L a divisione e la fraziofissare gli scambi e, soprattutto, per dare un senso tangibi- ne, invece, già rientrano nel le, reale, al trascorrere del campo della deduzione provatempo, quindi stabilire un ca- ta, vale a dire nel raggio degli studi diretti. 10 o 15.000 lendario. Giunti a questo punto uno anni — poco più poco meno, pensa che ormai l'uomo usan- — prima di Cristo. Il più importante fattore, il do le dita come calcolatrice, ha gettato le basi del sistema de- motore stesso della matematicimale o quinario. Niente ve- ca, chiamiamolo così, è quel ro. L'uomo — in quella splen- certo senso di magico che gli dida età, contava a coppie o antichi e molti uomini d'oggi, paia. Abbinando le cose le con- videro e vedono nei numeri. tava a gruppi di due, quattro, Ciò però, non autorizza a dasei, e così via. Qualche tribù re all'aritmetica, origini mistiestrosa e indipendente — co- che come alcuni studiosi e fime quelle che abitavano nel- losofi vogliono far credere. Il l'India centrale — adoperava numero più famoso, nella preiinvece, il sistema ternario. Di storia, per il contenuto magitre in tre. co che aveva, era il quattro. Però c'era anche qualcuno Poi veniva il sei, poi ancora il che in stretta analogia al prosette, e, infine il tredici. Queprio fisica contava col sistema sto, unito al 17, è rimasto anquinario. Qualcuno contava a cora a dominare l'odierno camgruppi di venti (sistema vigesimale) e qualcuno era « qua- po della superstizione. Invece più che alla magìa, la mateternario » cioè seguace del 4. matica deve il suo sviluppo raComunque, a quanto sembra, non appena l'uomo dopo pido e potente, all'astronomia, l'uno, ha scoperto il due e il dato che anche fra le più antre, subito ne è venuta fuori tiche tribù paleolitiche si aveuna deliziosa confusione. Tan- vano alcune elementari nozioni sul sole, la luna e le stelle. to per cambiare. Infatti il primo calendario Tanto per dare un esempio: i francesi sono ancora oggi adottato è quello lunare sopra« quaternari »: quatre-vingt u- tutto perchè le fasi della luna sono state e sono tuttora, un guale 80. Il sistema del « venti » è ve- indice prezioso per l'agricoltura. I l bello di tutta questa storia è nel fatto che lo sviluppo storico della matematica non ha seguito affatto il diagramma che noi ne facciamo nelle nostre scuole per l'insegnamento. Alcuni temi matematici più antichi appartengono a quello che noi, oggi, chiamiamo « scienza matematica modern a » ; mentre buona parte della nostra matematica elementare, ad esempio la rappresentazione grafica, è strettamente connessa agli sviluppi più tardivi della matematica neolitica. E dopo tutto questo voglio proprio vedere se c'è ancora qualcuno che osa negare che la matematica non è un'opinione. Hotel Manin-Milan HOTEL QUIRINALE VIA N A Z I O N A L E , per C R E M A > TELEFONICO della pelle R A N D H O T E L B et fclepfionc . NOUVEUE CONSTRUCTION . BELLEVUE HOTEL SIRENE G e s t i o n e C o m m . P. F U M A R I O G Toutes Ics chambres avac bain 481.753 Casa di primo ordine - 3 4 0 letti la cura K4VEA ROMA 7 - CENTRALINO Via Manin, 7 Tel. 62144- 149 - 154 - 747 Telegr. 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