Modulo 4 Le tabelle, nate inizialmente per esigenze militari, sino
Transcription
Modulo 4 Le tabelle, nate inizialmente per esigenze militari, sino
Pure Tech Agency Le tabelle, nate inizialmente per esigenze militari, sino alla metà degli anni ottanta, hanno rappresentato l’unico supporto a disposizione dei subacquei sportivi, ovviamente con alcuni limiti a causa del diverso scopo di utilizzo a cui erano stati elaborati e destinati. Successivamente, con il crescente interesse della industria petrolifera ricerca scientifica - lavori subacquei e delle associazioni didattiche, sono state elaborate anche altre tabelle, eccone alcuni esempi: Su questi nuovi studi all'inizio degli anni novanta hanno fatto la loro comparsa sul mercato i primi computer subacquei che semplificano la gestione delle immersioni sportive. Non bisogna dimenticare che essendo apparecchi elettronici, possono essere soggetti a guasti e quindi si deve sempre avere con sè orologio, profondimetro e tabelle. Tuttavia, le tabelle che a tutt’oggi rappresentano il maggior riferimento a livello mondiale sono quelle della Marina Militare Americana, le cosiddette tabelle “U.S. Navy”. Il 14 aprile 2008 la U.S. Navy ha pubblicato la revisione del U.S. Navy Diving Manual, rivedendo le procedure d’immersione che la U.S. Navy adottava dal 1956 con successive modifiche (rev. 4 nel 1999 –Rev. 5 nel 2005). CMAS-PTA adotta le Tabelle per Immersioni in aria della US NAVY, pubblicate nel U.S. Navy Diving Manual Rev. 6 (aprile 2008) Una tabella di decompressione può, e deve, essere usata anche per poter programmare le immersioni subacquee; ovvero per prevedere quali saranno gli obblighi decompressivi oppure i parametri massimi (profondità e tempo) grazie ai quali non uscire dalla curva di non decompressione. Non solo, le tabelle forniscono l'indicazione di quale sarà l'eccesso di azoto all'interno dei nostri tessuti alla fine di un immersione. Questo eccesso è chiamato azoto residuo e viene quantificato correttamente grazie a dei coefficienti alfabetici definiti coefficiente di azoto residuo oppure gruppo di appartenenza. Le tabelle disponibili oggi nei corsi ricreativi di primo livello sono state elaborate in modo tale da garantire ampi margini di sicurezza a chi le utilizza. Le indicazioni che in esse vengono fornite riguardo le immersioni fuori curva sono, a questo stadio di apprendimento, minime. Le attrezzature e la configurazione a cui questo corso abilita non sono adeguate per affrontare immersioni fuori dalla curva di non decompressione. Open Water Diver - CMAS-PTA P1 109 Modulo 4 • Tabelle Bühlmann (redatte dal Dott. Albert Bühlmann, ricercatore nell'ambito della teoria della decompressione al Laboratory of Hyperbaric Physiology dell'Ospedale Universitario di Zurigo. Il frutto dei sui studi fu riportato in un libro che venne considerato come il più completo saggio sulla malattia da decompressione • DCIEM (Istituto Civile del Canada di Medicina Ambientale) • Royal Navy/BSAC (British Scuba Aqua Club) • GERS (Gruppo Studi e Ricerche Marina Francese) Pure Tech Agency Le tabelle sono disponibili sia in forma cartacea sia stampate su supporti plastici in modo tale da essere portate sott'acqua. LA possibilità di consultare le tabelle sott'acqua non ci solleva dalla necessità di programmare sempre prima ogni immersione. Modulo 4 Le Tabelle di immersione sono indispensabili per una corretta e sicura gestione dell’immersione; tuttavia è bene tenere presente che lievi fenomeni di Malattia Da Decompressione (MDD) possono verificarsi anche rispettando i limiti imposti da esse. Nessuna Tabella può eliminare una eventuale possibilità di incorrere in una MDD! Le Tabelle della US NAVY sono valide per immersioni in aria e a livello del mare. Prima di proseguire con l'apprendimento è opportuno familiarizzare con la seguente terminologia: Tempo di Discesa É il tempo trascorso da quando un subacqueo lascia la superficie sino a quando raggiunge il fondo Tempo di Fondo É il tempo che un subacqueo trascorre da quando lascia la superficie sino a quando si stacca dal fondo per iniziare la risalita sino alla sosta di sicurezza o alla prima tappa di decompressione (quando certificato per questa tipologia d’immersione) Tempo Totale di Risalita (o decompressione) É il tempo che trascorre dal momento che un subacqueo stacca dal fondo sino a quando non raggiunge la superficie Tempo Totale d’Immersione É il tempo che un subacqueo trascorre in immersione, considerando il tempo di discesa più il tempo di fondo e il tempo totale di risalita Profondità Massima É la profondità massima (rilevata dallo strumento) che un subacqueo raggiunge durante la sua immersione. 110 Open Water Diver - CMAS-PTA P1 Pure Tech Agency Questa profondità serve per poter utilizzare le tabelle, a prescindere dal tempo che effettivamente viene trascorso solo sul fondo Immersione Quadra Viene considerata tale, un’immersione il cui tempo di fondo viene trascorso tutto alla massima profondità Immersione Multilivello Viene considerata tale un’immersione nella quale un subacqueo trascorre parte del tempo totale d’immersione alla profondità massima e parte a profondità inferiori. Per poter utilizzare le tabelle, in queste immersioni, si deve considerare come se il tempo totale d’immersione sia stato trascorso sempre alla profondità massima Tempo Limite di Non Decompressione É il tempo massimo di fondo che un subacqueo può trascorrere ad una certa profondità, senza avere l’obbligo, in risalita, di dover effettuare delle soste di decompressione obbligatorie. Nelle tabelle questo tempo limite viene raffigurata da una linea creata da una seri di valori evidenziati con colori diversi Immersione in Curva di Sicurezza/Non decompressione É un’immersione che non obbliga un subacqueo a dover effettuare delle soste di decompressione obbligatorie in risalita, ad esclusione della Sosta di sicurezza (consigliata), Ogni profondità ha una suo limite di tempo di fondo Immersione fuori Curva di Sicurezza o Con decompressione É un’immersione che obbliga un subacqueo ad effettuare, in risalita, delle tappe (soste) obbligatorie Ogni profondità richiederà determinate soste e tempi precisi, in funzione del tempo di fondo trascorso alla massima profondità Intervallo di Superficie É il tempo che un subacqueo, dopo aver effettuato una prima immersione, trascorre in superficie prima di effettuare ulteriori immersioni consecutive. Il tempo dell’intervallo di superficie inizia quando un subacqueo riemerge al termine della prima immersione e termina non appena lascia la superficie nell’immersione consecutiva Azoto Residuo É la quantità di Azoto in eccesso che rimane disciolto nei tessuti di un subacqueo al termine della propria immersione. Durante l’intervallo in superficie, tale quantità di Azoto viene eliminata, pertanto tanto maggiore è l’intervallo di superficie, tanto maggiore sarà la sua quantità eliminata. Open Water Diver - CMAS-PTA P1 111 Modulo 4 Tappa (sosta) di Decompressione É la profondità (quota) alla quale un subacqueo, in risalita, deve effettuare una sosta obbligatoria per un determinato tempo (tempo di decompressione) prima di poter riemergere Pure Tech Agency Se vengono effettuate immersioni consecutive, la quantità di Azoto residua deve essere considerata ai fini di una corretta pianificazione di un’immersione Gruppo di Appartenenza (G.A.) É una lettera (per altre tabelle può essere anche un numero) che viene utilizzata per indicare la quantità di Azoto che rimane disciolta nell’organismo di un subacqueo al termine di un’immersione Tempo di Azoto Residuo É un determinato tempo, indicato da una tabella, che deve essere aggiunto al tempo di fondo in una successiva immersione. La somma del tempo di fondo effettivo e il Tempo di Azoto Residuo, determina il tempo totale da consultare nelle tabelle per il calcolo della durata dell’immersione (sempre in curva di sicurezza). Va tenuto ben presente che il tempo da trascorre effettivamente sul fondo, non deve prevedere anche il tempo di Azoto Residuo Modulo 4 Immersione singola É la prima immersione della giornata, oppure un’immersione effettuata solo dopo che tutto l’Azoto Residuo, di una precedente immersione, è stato completamente eliminato dall’organismo Immersione Ripetitiva É un’immersione che viene effettuata quando, non tutto l’Azoto accumulato in una prima immersione non è stato completamente eliminato dall’organismo Quando parliamo di Tabelle per immersione, prendiamo in considerazioni tre tabelle specifiche: A. B. C. Tabella 1 per Immersioni Senza Decompressione (limiti di non decompressione - in curva di sicurezza e designazione gruppo residuo d’Azoto) Tabella 2 intervallo di superficie (tra termine immersione e inizio della successiva) Tabella 3 immersione ripetitiva (tempo da aggiungere all’immersione successiva) Vi è una quarta tabella, per immersioni con decompressione, ma questa tecnica d’immersione esula dal livello di apprendimento e di addestramento a cui si rivolge questo corso. Si rimanda la loro conoscenza ed applicazione a successivi e specifici corsi PTA. Prima di vedere da vicino le tabelle, apprendiamo, quelle che sono considerate delle Regole Generali di Utilizzo: Velocità di Discesa La velocità di discesa al fondo deve essere inferiore o uguale a 23 metri al minuto 112 Open Water Diver - CMAS-PTA P1 Pure Tech Agency Velocità di Risalita La velocità di risalita deve essere non superiore a 9 metri al minuto. Secondo U.S. NAVY Manual Rev 6.0, sono permessi rallentamenti occasionali, se eseguiti mai al disotto dei 6 metri al minuto ed accelerazioni, occasionali, ma mai oltre i 12 metri al minuto Modalità di Decompressione PTA-CMAS raccomanda che le immersioni di questo corso siano pianificate ed eseguite in curva di non decompressione ed utilizzando aria come miscela di gas respiratorio. Le tabelle pubblicate in questo manuale sono orientate esclusivamente per pianificare ed eseguire immersioni in curva di sicurezza. Per effettuare immersioni diverse, per modalità e uso di gas diversi dall’Aria, si rimanda ai Corsi specifici PTA. Immersioni ripetitive Si considera come immersione ripetitiva, un’immersione eseguita entro un intervallo inferiore o uguale al valore contrassegnato con un asterisco nella specifica tabella: Tabella 2 Gruppi di Appartenenza e Intervallo di Superficie Rispetto alle precedenti versioni delle Tabelle U.N. NAVY, e ad altre differenti tabelle, l’intervallo in superficie, per considerare un’immersione ripetitiva, non è più previsto se costante o pari a 12 ore, ma deve rientrare nel Gruppo di Appartenenza all’inizio dell’intervallo di superficie e può variare da un minimo di 2 ore e 20 minuti (2:20) ad un massimo di 15 ore e 50 minuti (15:50) NOTA GENERALE Non devono essere eseguite immersioni fuori curva di sicurezza se non adeguatamente addestrati e certificati. Le tabelle U.S. NAVY, adottate da PTA-CMAS, sono il risultato di lunghi anni di studi e sperimentazioni e sono supportate da una poderosa opera documentale affinché siano utilizzate al meglio delle loro possibilità. Ovviamente per i corsi ricreativi si deve fare un estrema sintesi di questa opera in maniera tale da adattare le tabelle alle esigenze di un subacqueo sportivo. Alcuni fattori ambientali possono influire sull'efficacia di queste tabelle. Nella tabella seguente sono elencati alcuni di questi fattori “aggravanti” con le relative contromisure da adottare per mantenere un elevato livello di sicurezza Open Water Diver - CMAS-PTA P1 113 Modulo 4 Un eventuale superamento, non previsto, della curva di non decompressione durante un’immersione in curva di sicurezza, deve essere considerato come una misura eccezionale, da utilizzare solo in situazioni di emergenza dove vi siano stati eventi che non sono stai precedentemente pianificati. Pure Tech Agency Freddo Corrente Visibilità Variabili fisiologiche, psico/fisiche personali Età Disidratazione Assicurarsi una adeguata protezione termica Non insistere con lo sforzo fisico Privilegiare condizioni ambientali ideali Controllo medico periodico Utilizzare le tabelle in modo conservativo Mantenersi adeguatamente idratati L’uso delle Tabelle U.S. NAVY Rev 6.0 cosi come adottate da PTACMAS, non escludono, da parte di un subacqueo, un comportamento prudenziale come qui di seguito elencato: Modulo 4 - - 114 Rispettare sempre i limiti di brevetto Rispettare quanto è stato precedentemente pianificato Non immergersi se non si è in perfette condizioni psico/fisiche Non immergersi mai al limite della curva di sicurezza Se in presenza di fattori di rischio (freddo, stress, fatica, ecc) deve essere utilizzato il tempo di tabella successivo a quello che effettivo di permanenza che è stato pianificato In forma cautelativa, effettuare eventuali arrotondamenti di calcolo Non superare la velocità massima di discesa Rispettare la velocità di risalita Rispettare la sosta di sicurezza Arrivare alla massima profondità all’inizio dell’immersione e non al termine Non effettuare immersioni a “YO.YO” Aspettare almeno 2 ore tra la prima immersione e quella successiva Rimanere immersi per almeno 15 minuti in un’immersione ripetitiva Un’immersione ripetitiva, la profondità non deve essere superiore a quella della precedente Non esagerare con immersioni ripetitive per più giorni (ad esempio crociere subacquee), è consigliato interrompere almeno con una sosta di riposo e preferire l’utilizzo di miscele iperossigenate (Nitrox) se adeguatamente addestrati e certificati (Nitrox Diver PTA) Non effettuare immersioni in apnea dopo averne effettuate altre con autorespiratore nell’arco delle 24 ore Non effettuare sforzi fisici intensi entro le 24 ore dopo un'immersione con autorespiratore Non salire in altitudine e effettuare voli in aereo se non sono trascorse almeno 12 ore (consigliate 24 se immersioni ripetitive) dall’ultima immersione Open Water Diver - CMAS-PTA P1 Pure Tech Agency E ora vediamo insieme le tabelle: A. Tabella 1 per immersioni senza decompressione (limiti di non decompressione - in curva di sicurezza e designazione Gruppo Appartenenza (residuo d’Azoto) Profondità (prima colonna) La profondità dell’immersione è il punto più profondo raggiunto. Le profondità non sempre calcolate in media, ad esempio se ti immergi a 18 metri per 30 minuti, l’immersione deve essere calcolata come se effettuata a 18 metri per 33 minuti. Per un corretto uso delle tabelle, se la tua immersione non ha un valore esatto, si deve sempre calcolare per eccesso. immersione a 13 metri > 15 metri … 16 metri > 18 metri… Arrotonda per eccesso Limiti tempo di non decompressione Il tempo massimo di sosta ad una data profondità senza dover effettuare soste obbligatorie. Cosi come nel calcolo delle profondità, la regola di arrotondare al valore successivo deve essere fatto anche per la durata. 15 metri per 92 minuti > 18 metri per 60 minuti É importante tenere presente che i tempi sono quelli cui si riferisce il tempo massimo. Questo tuttavia, non si limita ad indicare il tempo trascorso sul fondo (tempo di fondo). Al contrario, il tempo massimo è misurato da quando il subacqueo si "stacca" dalla superficie a quando inizia la risalita. Se durante questa fase si ferma per qualche minuto, il tempo trascorso ad una quota superiore deve essere aggiunto al tempo massimo. Open Water Diver - CMAS-PTA P1 115 Modulo 4 La prima tabella più comunemente usata è la Tabelle per immersioni senza decompressione. Questa si limita a fornire dati tempo/profondità per consentire al subacqueo di rimare ad una data profondità per poi risalire in superficie senza dover effettuare delle fermate obbligatorie (ad esclusione di una fermata che noi indicheremo come Sosta di Sicurezza). Nella prima riga ORIZZONTALE- sono indicate le varie profondità. Nelle righe successive VERTICALE sono indicati, in corrispondenza di ogni profondità, i possibili tempi di immersione, gli ultimi numeri, quelli in riquadro/grassetto (giallo), sono il limite della Curva di Sicurezza a patto che non si facciano successive immersioni. Pure Tech Agency 1 - TABELLA DI IMMERSIONE NOTA: Per tempi e profondità intermedi a quelli in tabella 1, 2 scegliere i valori immediatamente superiori Velocità di discesa: 23 m/min (max) 6 9 26 43 61 82 106 133 165 205 256 330 461 illim. 17 27 38 50 62 76 91 107 125 145 167 193 223 260 307 371 18 15 12 6 ARIA (Singola) Velocità di risalita: 9 m/min 6 9 12 15 20 21 27 28 36 34 44 41 53 48 63 56 73 63 84 71 95 80 108 89 121 135 92 00 4 151 100 163 110 8 180 14 6 7 12 17 22 28 33 39 45 51 57 60 70 7 27 24 21 6 6 6 6 39 36 33 30 6 6 Profondità Tappe 6 2 4 6 9 10 3 4 3 5 4 6 5 7 6 9 6 10 7 11 8 12 9 14 10 14 11 16 12 19 12 17 14 20 15 23 21 16 24 18 28 15 24 19 28 21 32 32 37 25 20 28 20 2 36 42 30 25 3 35 4 8 3 25 30 47 39 45 10 30 14 48 40 14 35 15 55 9 60 14 A B C D E F G H I J K L M N P Z 15 1 20 4 80 14 ATTENZIONE! IL RISPETTO DELLE TABELLE NON ESCLUDE COMPLETAMENTE I RISCHI DELL’IMMERSIONE • Immergersi in buone condizioni psico fisiche, e nei limiti del proprio brevetto • Pianificare l’immersione in curva di NON decompressione (si consiglia di raggiungere quota 6 m entro la fine del tempo pianificato) • Raggiungere la massima profondità a inizio immersione. NON YO-YO • In presenza di fattori di rischio, (freddo, fatica, corrente, stress etc...) usare il tempo successivo nella tabella • Sosta di sicurezza (3 min a 5 m - Emersione: 3m/min da 6 m alla superficie • Sosta profonda (immersione in curva): 2,5 min a metà della max prof. (stacco dal fondo 2,5 min. prima del tempo di tabella) Modulo 4 18 metri > 2 minuti tempo di discesa sul fondo + 20 minuti tempo di fondo in risalita, alla quota di 15 metri sosta di 5 minuti.. il tempo massimo totale sarà di 27 minuti; quindi l’immersione che questo subacqueo dovrà calcolare sarà per un tempo di fondo di 28 minuti a 18 metri Consumi elevati tempo entro la curva di sicurezza tempo limite in curva di sicurezza tempo fuori curva di sicurezza G.A. 19 20 25 3 tempo di decompressione a 6 m 1 - TABELLA DI IMMERSIONE Velocità di discesa: 23 m/min (max) 6 9 6 26 43 61 82 106 133 165 17 27 38 50 62 76 91 12 20 27 36 44 53 63 Velocità di ri 18 15 12 6 9 15 21 28 34 41 48 6 7 12 17 22 28 33 39 Effettuata questa prima immersione, se non effettui altre immersioni nell’arco delle 24 ore, la prossima immersione dovrà essere eseguita con le modalità appena descritte. Nel caso in cui il subacqueo decidesse di effettuare immersioni successive, avrà bisogno di effettuare ulteriori calcoli. La procedura non è complessa. Una volta terminata la prima immersione, come già abbiamo appreso, nel nostro corpo resta sempre una certa quantità d’Azoto residuo. Sebbene tale residuo sia ad un livello tale da non causare problemi, esso ridurrà il tempo che si può trascorrere nella immersione successiva. La terza parte della tabella, quella appunto relativa alla designazione del Gruppo Ripetitivo per immersioni, assegna una lettera dell’alfabeto, basata sulla profondità e il tempo d’immersione. I gruppi di lettere nella tabella indicano le quantità crescenti d’Azoto residuo, ad esempio un subacqueo del gruppo A ha meno Azoto residuo di un subacqueo del gruppo E, e cosi di seguito. Questa quantità d’Azoto diminuisce col trascorrere del tempo, quindi più passa il tempo dal termine dell’immersione e più il gruppo d’appartenenza si avvicina alla lettera A. 116 Open Water Diver - CMAS-PTA P1 Pure Tech Agency Altre tabelle diverse da quelle US NAVY, indicano il Residuo d’Azoto con valori numerici invece che con delle lettere. Procedura Si suppone di programmare la prima immersione a 15 metri con risalita dopo aver trascorso un tempo di fondo di 50 minuti. Per trovare la designazione del Gruppo d’Azoto Residuo se deve seguire quanto segue: 1. 2. 3. Trovare la Profondità (18 metri) Seguire la tabella per trovare il Tempo Massimo (28 minuti) Segui la riga sino a trovare la designazione del Gruppo Azoto Residuo (E) 1 - TABELLA DI IMMERSIONE NOTA: Per tempi e profondità intermedi a quelli in tabella 1, 2 scegliere i valori immediatamente superiori Velocità di discesa: 23 m/min (max) 6 9 26 43 61 82 106 133 165 205 256 330 461 illim. 17 27 38 50 62 76 91 107 125 145 167 193 223 260 307 371 18 15 12 6 ARIA (Singola) Velocità di risalita: 9 m/min 6 9 12 15 20 21 27 28 36 34 44 41 53 48 63 56 73 63 84 71 95 80 108 89 121 135 92 151 100 4 163 110 8 180 14 6 7 12 17 22 28 33 39 45 51 57 60 70 7 27 24 21 6 6 6 6 39 36 33 30 6 6 3 4 3 5 4 6 5 7 6 9 6 10 7 11 8 12 9 14 10 14 11 16 12 19 12 17 14 20 15 23 21 16 24 18 28 15 24 19 28 21 32 32 37 25 20 28 20 2 36 42 30 25 3 35 4 30 3 25 8 47 39 45 10 30 14 48 40 14 35 15 55 9 60 14 Profondità 6 2 4 6 9 10 15 1 20 4 80 14 Tappe A B C D E F G H I J K L M N P Z ATTENZIONE! IL RISPETTO DELLE TABELLE NON ESCLUDE COMPLETAMENTE I RISCHI DELL’IMMERSIONE • Immergersi in buone condizioni psico fisiche, e nei limiti del proprio brevetto • Pianificare l’immersione in curva di NON decompressione (si consiglia di raggiungere quota 6 m entro la fine del tempo pianificato) • Raggiungere la massima profondità a inizio immersione. NON YO-YO • In presenza di fattori di rischio, (freddo, fatica, corrente, stress etc...) usare il tempo successivo nella tabella • Sosta di sicurezza (3 min a 5 m - Emersione: 3m/min da 6 m alla superficie • Sosta profonda (immersione in curva): 2,5 min a metà della max prof. (stacco dal fondo 2,5 min. prima del tempo di tabella) Consumi elevati tempo entro la curva di sicurezza tempo limite in curva di sicurezza tempo fuori curva di sicurezza G.A. 19 20 25 3 tempo di decompressione a 6 m Per utilizzare la tabella 2 l'intervallo di superficie, tra due immersioni deve essere almeno di 10 minuti; se è inferiore l'immersione successiva deve essere considerata come la proseguzione di quella precedente. In questo caso, ai fini del calcolo dell'immersione, il tempo è dato dalla somma dei due tempi di fondo con l'aggiunta (cautelativa) del tempo trascorso in superficie. Si consiglia un intervallo di superficie di almeno 2 ore tra due immersioni successive. Open Water Diver - CMAS-PTA P1 117 Modulo 4 Supponendo di fare un seconda immersione è di fondamentale importanza determinare il gruppo d’appartenenza perché è il primo dato da utilizzare. A questo punto si deve passare alla Tabella 2 intervallo di superficie. Essa adatta la quantità d’Azoto che il corpo rilascia in superficie e calcola l’Azoto che rimane in circolo all’inizio dell’immersione successiva fornendo in più il Tempo Massimo di permanenza. Pure Tech Agency Modulo 4 Al termine della prima immersione la designazione del gruppo d’appartenenza è E. Passando alla tabella 2, partendo dalla lettera E si scende verso il basso fino a trovare l’intervallo di tempo che si vuole trascorrere prima della seconda immersione (1:45 - 2:39). A questo punto proseguendo orizzontalmente verso destra troveremo la lettera C, che fornisce la nuova designazione di gruppo ripetitivo, vale a dire la quantità d’Azoto in eccesso rimasto nel corpo dopo la prima immersione e il successivo intervallo in superficie. Questa è la designazione utile per il calcolo del tempo di non decompressione per l’ulteriore immersione. Passando nella tabella successiva, troviamo l’elenco dei tempi d’Azoto residuo con le penalità ed i tempi massimi di permanenza per l’immersione seguente. Si suppone di programmare un’ulteriore immersione a 15 metri. Partendo dalla lettera C, muovendosi lateralmente verso destra ed incrociando con la relativa linea dei tempi appartenenti alla profondità stabilita, si noterà un tempo di penalità (maggiorazione) di 23 minuti (tempo da aggiungere alla permanenza effettiva) e avremo anche indicato il tempo residuo in curva di sicurezza (69 minuti). In pratica si dovranno eseguire i calcoli come se la seconda immersione fosse più lunga di quella programmata, mentre in pratica sarà quella effettivamente decisa. 118 Open Water Diver - CMAS-PTA P1 Open Water Diver - CMAS-PTA P1 B 0:10 0:55 1:56 2:11 2:12 4:31* C 0:10 0:52 0:53 1:44 1:48 3:03 3:04 5:23* D 0:10 0:52 0:53 1:44 1:45 2:39 2 4 2:40 3:55 3:56 6:15* E 0:10 0:52 0:53 1:44 1:45 2:37 2:38 3:31 3:32 4:48 4:49 7:08* F H 0:53 1:44 1:45 2:37 2:38 3:29 3:30 4:23 4:24 5:40 5:41 8:00* 1:45 2:37 2:38 3:29 3:30 4:21 4:22 5:16 5:17 6:32 6:33 8:52* 0:10 0:52 0:10 0:53 0:52 1:44 G 2:38 3:29 3:30 4:21 4:22 5:13 5:14 6:08 6:09 7:24 7:25 9:44* 0:10 0:52 0:53 1:44 1:45 2:37 I 3:30 4:21 4:22 5:13 5:14 6:06 6:07 7:00 7:01 8:16 8:17 10:36* 0:10 0:52 0:53 1:44 1:45 2:37 2:38 3:29 J 0:10 0:52 0:53 1:44 1:45 2:37 2:38 3:29 3:30 4:21 4:22 5:13 5:14 6:06 6:07 6:58 6:59 7:52 7:53 9:09 9:10 11:29* K 0:10 0:52 0:53 1:44 1:45 2:37 2:38 3:29 3:30 4:21 4:22 5:13 5:14 6:06 6:07 6:58 6:59 7:50 7:51 8:42 0:10 0:52 0:53 1:44 1:45 2:37 2:38 3:29 3:30 4:21 4:22 5:13 5:14 6:06 6:07 6:58 6:59 7:50 0:10 0:52 0:53 1:44 1:45 2:37 2:38 3:29 3:30 4:21 4:22 5:13 5:14 6:06 6:07 6:58 0:10 0:52 0:53 1:44 1:45 2:37 2:38 3:29 3:30 4:21 4:22 5:13 5:14 6:06 0:10 0:52 0:53 1:44 1:45 2:37 2:38 3:29 3:30 4:21 4:22 5:13 5:14 6:06 6:07 6:58 6:59 7:50 6:07 6:59 7:51 8:43 6:58 7:50 8:42 9:34 6:59 7:51 8:43 9:35 7:50 8:42 9:34 10:27 7:51 8:43 9:35 10:28 8:42 9:34 10:27 11:19 7:51 8:43 9:35 10:28 11:20 8:44 9:37 10:29 11:21 12:13 8:45 9:38 10:30 11:22 12:14 10:01 10:53 11:45 12:37 13:30 10:02 10:57 11:46 12:38 13:31 12:21* 13:13* 14:05* 14:58* 15:50* Z O G.A. iniziale N M L Modulo 4 • La reimmersione entro 10 min va considerata continuazione dell’immersione precedente • Tra due immersioni successive si consiglia un intervallo di superficie minimo di 2 h • L’immersione ripetitiva deve durare almeno 15 min ed essere meno profonda della precedente • Non eccedere con immersioni ripetitive per più giorni consecutivi. Interrompere con periodi di riposo 0:10 1:16 0:10 1:17 2:20* 3:36* A 2 - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - +23 +19 +16 +17 +14 +12 +11 +63 +39 +29 +44 +28 +29 +27 +18 +13 B A 81 75 69 63 51 +9 46 41 36 40 +8 36 32 28 32 +7 29 +10 25 24 +6 21 +9 18 14 20 +5 17 +8 14 11 8 15 +5 12 +8 10 7 4 +14 +12 +11 +10 21 11 10 +5 8 6 +7 +9 3 1 6 +4 4 1 +6 +9 - - - - +18 +16 +14 +13 +12 +11 17 - - +17 +15 6 +4 4 +6 2 - +8 +10 - - 1 +4 +6 - - +8 +9 - - - +12 +11 - +14 +13 - - +16 +15 - - - +19 +17 - +21 +19 l’immersione successiva non modifica il G.A. immersione il tempo residuo in curva di sicurezza e illimitato NON fattibile tempo fittizio da aggiungere al tempo reale di immersione tempo residuo in curva di sicurezza, (-) immersione fuori curva 353 150 343 142 332 134 320 126 - 2 +22 +19 +17 +16 +14 +13 5 2 - - - +23 +23 +21 10:02 12:21* intervallo oltre il quale l’immersione successiva non è ripetitiva +136 27 * * * * 23 8 4 - - C - D * 31 14 +25 +22 +20 +18 10 - - +29 +24 +20 - +83 +51 +37 57 19 14 - - +35 +29 +25 308 118 25 20 1 - +29 +26 +23 +21 +19 +18 6 - +33 +29 +26 +24 +22 +20 1 +38 +33 +30 +27 +24 +22 +106 +63 +45 50 43 9 4 E 99 294 108 279 14 8 +42 +35 +29 * * 35 27 +134 +77 +55 89 78 F 263 245 +49 +40 +34 * * * +166 +92 +64 - - G - - +57 +46 +39 - - +206 +108 +74 - - H - - +65 +52 +44 2 - +257 +126 +85 19 - I 66 11 +73 +58 +49 +42 +37 +33 +30 +27 +25 225 54 +331 +146 +97 J 203 +462 +168 +109 +81 +65 +54 +46 +41 +36 +33 +30 +27 41 27 - - - K 177 147 11 - - +224 +136 +99 +79 +65 +55 +48 +43 +39 110 - - +261 +152 +109 +86 +71 +60 +52 +47 63 +308 +169 +120 +93 +77 +65 - +372 +188 +131 +101 +83 9 12 2 15 18 21 24 27 30 33 36 39 42 45 +194 +122 +90 +72 +59 +51 +44 +40 +36 +32 * 6 Profondità dell’immersione successiva 3 - TEMPO DI AZOTO RESIDUO L M N O Z G.A. Finale 2 - INTERVALLO DI SUPERFICIE Pure Tech Agency 119 Pure Tech Agency Le immersioni effettuate dopo un intervallo di superficie superiore a quello identificato da un asterisco non devono essere considerate ripetitive. 0:10 1:17 2:12 3:04 3:56 4:49 5:41 6:33 7:25 8:17 9:10 10:02 10:57 11:46 12:38 13:31 2:20* 3:36* 4:31* 5:23* 6:15* 7:08* 8:00* 8:52* 9:44* 10:36* 11:29* 12:21* 13:13* 14:05* 14:58* 15:50* Pianifica sempre immersioni in Curva di Non Decompressione, in caso di dubbio, riduci la profondità, aumenta l’intervallo in superficie e abbrevia il tempo massimo. Infine effettua sempre una Sosta di Sicurezza. 4.2 Pianificazione dell'Immersione: Computer subacqueo Modulo 4 Un computer subacqueo è uno strumento in grado di misurare vari parametri durante un'immersione subacquea. Questi parametri, che comprendono soprattutto il tempo e la profondità, vengono elaborati in tempo reale al fine di indicare al subacqueo le indicazioni per una corretta risalita e le eventuali tappe di decompressione. I computer subacquei se ben gestiti sono in grado di ridurre i rischi di incorrere in una Malattia Da Decompressione. I riferimenti ad immersione con decompressione, presenti in questo testo, devono essere interpretati a solo uso didattico culturale, in quanto il brevetto P1 CMAS-PTA non abilita ad effettuare tali immersioni! Scopo I computer subacquei misurano profondità e tempo ed assolvono allo stesso compito delle tabelle subacquee, ma a differenza di queste sono ovviamente in grado di eseguire dei calcoli. Essi sono in grado di calcolare in tempo reale, ovvero istante per istante della propria immersione, l'assorbimento di azoto dei tessuti. Ovviamente questo calcolo non è un dato reale, bensì una simulazione che dipende dal tipo di calcolo (algoritmo) con il quale il computer è stato programmato. Essi informano il sub di un eventuale eccessiva velocità nella risalita, del superamento della curva di non decompressione e forniscono i dati di decompressione nel caso si esca dalla curva di sicurezza. Alcuni forniscono anche altre informazioni quali ad esempio la temperatura dell'acqua, la pressione del gas all'interno della bombola e quindi il consumo medio del subacqueo. Storia Il primo dispositivo subacqueo analogico, in grado di fornire indicazioni sulla decompressione, detto decompressimetro, venne commercializzato verso gli anni 70. Il suo funzionamento era piuttosto semplice: la pressione di una camera d'aria riempita di gas (incapsulata all'interno di un piccolo alloggiamento) era regolata tramite una membrana di ceramica porosa che 120 Open Water Diver - CMAS-PTA P1 Pure Tech Agency simulava i tessuti. L'aumento di pressione nella camera faceva muovere una lancetta che, in funzione del quantitativo di gas assorbito, indicava una serie limitata di tappe decompressive. Meno male che non è più in commercio! Funzionamento I computer subacquei moderni non sono altro che computer a batteria racchiusi da un guscio stagno. Questi monitorizzano costantemente il profilo d'immersione, considerando il tempo e la pressione. Modulo 4 I computer utilizzano poi il profilo e un algoritmo di decompressione per stimare la pressione parziale dei gas inerti che devono essere espulsi dai tessuti. Basandosi su questi calcoli, il computer stima l'eventualità di una risalita diretta o, piuttosto, di una salita con una o più tappe di decompressione. L'algoritmo di calcolo dei computer subacquei, altrimenti detto algoritmo decompressivo, è una procedura matematica grazie alla quale il computer è in grado di calcolare l'assorbimento teorico di azoto dei tessuti istante per istante. Tra i più comuni modelli di algoritmi adottati dai vari computer sul mercato vi sono: • Algoritmo Bhulmann • Algoritmo di derivazione Haldaniano (dal quale nelle forme più moderne derivano le tabelle US-Navy) • VPM • RGBM Non è possibile stabilire se esiste uno migliore di un altro. Tutti interpretano i dati di profondità e tempo secondo un proprio modello scientifico di assorbimento dell'azoto. La maggior parte dei computer è in gradi di prevedere un profilo sicuro anche in caso di immersioni in altitudine, che necessitano di una risalita più lenta che a livello del mare, dato che viene misurata la pressione atmosferica prima dell'immersione. Le immersioni in quota richiedono informazioni ed addestramento specifico, che non sono contemplate nel corso P1 CMAS-PTA. Inoltre, nel caso in cui il subacqueo debba effettuare un volo aereo, prima o dopo un'immersione, il computer è in grado di monitorare il profilo decompressivo in funzione della pressione ambiente in cui viene a trovarsi il subacqueo. Open Water Diver - CMAS-PTA P1 121 Pure Tech Agency Precauzioni La semplicità d'uso dei computer subacquei ha, però, esposto i sub ad altri rischi. Un uso disordinato di questo strumento, con poca o nessuna pianificazione può portare il subacqueo a superare le proprie capacità e la propria esperienza, mettendolo in situazioni difficili. Molti di questi computer hanno molte opzioni, menù e svariati modi operativi, che sono controllati spesso da un piccolo numero di bottoni frontali o laterali; il subacqueo dovrebbe quindi impratichirsi nell'uso del proprio computer con immersioni semplici e sicure prima di affrontarne di più impegnative. Per motivi di sicurezza anche nei manuali di istruzione viene raccomandato di pianificare accuratamente l'immersione, nei limiti delle tabelle di decompressione, in modo da aumentare il margine di sicurezza, e di programmare ed effettuare comunque una sosta di sicurezza nel caso che il computer non funzioni. Modulo 4 Un subacqueo che voglia ridurre al minimo il rischio di una malattia da decompressione deve tener conto di molte norme precauzionali: • • • • • 122 leggere le istruzioni fornite dalla ditta costruttrice risalire rispettando la velocità imposta; effettuare sempre una sosta precauzionale; intervallare il più possibile le immersioni; non effettuare immersioni yo-yo. Open Water Diver - CMAS-PTA P1 Pure Tech Agency Funzionalità ll computer subacqueo nella foto, riporta i dati simulati di un'immersione (12,8 metri di profondità attuale, 14 minuti di immersione). I computer subacquei moderni possono fornire svariate informazioni attraverso un display LCD: Altri modelli dispongono inoltre di altre informazioni: • tempo richiesto per le tappe di decompressione; • temperatura dell'acqua; • velocità di risalita; • profilo d'immersione (di solito non visualizzabile direttamente ma solo dopo un collegamento con un personal computer); • calcolo di immersioni consecutive; • pressione del gas all'interno della bombola; • gestione di miscele con aumentato quantitativo di ossigeno; • stima del tempo rimanente in base al consumo medio. Avvisi sonori e visivi I computer subacquei possono essere anche dotati di segnali acustici e visivi (luci) per avvisare il sub nel caso di: • • • • velocità di risalita eccessiva; tappe di decompressione mancate; superamento della profondità massima; superamento della soglia di tossicità dell'ossigeno Open Water Diver - CMAS-PTA P1 123 Modulo 4 • profondità; • profondità massima raggiunta; • tempo rimanente alla profondità corrente per un'immersione senza tappe di decompressione; • durata dell'immersione. Pure Tech Agency Verifica dell'apprendimento inserisci le parole mancanti .......................... e .......................... sono i parametri principali di una immersione. Entrambi vengono monitorati per mezzo di .......................... e .......................... Una tabella di decompressione può essere definita come uno strumento per poter per .......................... delle .......................... Tempo di Fondo É il tempo che un subacqueo trascorre da quando .......................... sino a quando si .......................... per iniziare la risalita sino alla sosta di sicurezza o alla prima tappa di decompressione (quando certificato per questa tipologia d’immersione) Modulo 4 Immersione in Curva di Sicurezza/Non decompressione É un’immersione che .......................... un subacqueo a dover effettuare delle soste di decompressione .........................., ad esclusione della Sosta di sicurezza (consigliata), Ogni profondità ha una suo limite di .......................... Immersione singola É .......................... immersione della giornata, oppure un’immersione effettuata solo dopo che tutto .........................., di una precedente immersione, è stato completamente eliminato dall’organismo Immersione Ripetitiva É un’immersione che viene effettuata quando, .......................... in una prima immersione completamente eliminato dall’organismo .......................... .......................... Tabella 1 per Immersioni Senza Decompressione (................................... ............ - in curva di sicurezza e designazione gruppo residuo d’Azoto) Tabella 2 intervallo di superficie (tra termine .......................... della successiva) Tabella 3 immersione ripetitiva (........................................... all’immersione successiva) Velocità di Discesa La velocità di discesa al fondo deve essere inferiore o uguale a .......................... al minuto Velocità di Risalita La velocità di risalita deve essere non superiore a .......................... al minuto Un computer subacqueo è uno strumento usato da un subacqueo per misurare .......................... durante un’immersione subacquea, questi parametri comprendono la .......................... e la .........................., dati 124 Open Water Diver - CMAS-PTA P1 Pure Tech Agency essenziali per poter calcolare i tempi per una risalita sicura riducendo i rischi di incorrere in una Malattia Da Decompressione Modulo 4 Per motivi di sicurezza anche nei manuali di istruzione viene raccomandato di .......................... l’immersione, nei limiti delle tabelle di decompressione, in modo da aumentare il .........................., e di programmare ed effettuare comunque una .......................... nel caso che il computer non funzioni Open Water Diver - CMAS-PTA P1 125 Modulo 4 Pure Tech Agency 126 Open Water Diver - CMAS-PTA P1 Pure Tech Agency Modulo 5 Pianificazione dell'Immersione Panoramica Sistema di coppia Comunicazione Subacquea Preparazione all'immersione Pianificazione dell'immersione Il consumo d'Aria Controlli pre-immersioni Aspetti generali e abilità di base Modulo 5 • • • • • • • Obiettivi Al termine di questo modulo avremo appreso: • • • • Il significato di sistema di coppia; I segnali di comunicazione subacquea di base L'importanza di una corretta pianificazione dell'immersione; Le regole di base di comportamento nelle immersioni subacquee Open Water Diver - CMAS-PTA P1 127 Pure Tech Agency Considerazioni generali Un'immersione subacquea ricreativa non è un'attività faticosa, se si esclude il trasporto dell'attrezzatura, bensì una pratica molto rilassante e piacevole. Va da sé che non sono necessarie doti atletiche particolari ma principalmente un buono stato di salute generale ed una buona predisposizione verso l'ambiente acquatico. A dispetto di questa facilità è necessario sia effettuare una visita medica di controllo del proprio stato di salute ogni anno, sia saper rinunciare ad un'immersione quando ci si trova in una delle seguenti condizioni: Modulo 5 • • • • • • • • Stanchezza eccessiva Eccessi alimentari o alcolici nelle 12 ore precedenti l'immersione Digestione in corso Debilitazione fisica dovuta all'uso di farmaci Situazioni patologiche in corso (bronchiti, otiti, ecc.) Avverse condizioni meteorologiche Mancanza del compagno di immersione Incertezza sulla qualità dell'attrezzatura in uso o mancanza di una FAA Un'immersione subacquea dura generalmente meno di un ora, almeno la parte che si svolge sott'acqua. Bisogna inoltre imparare ad eseguire ed apprezzare sia la fase preparatoria sia la fase successiva all'immersione nella quale, oltre a riporre l'attrezzatura in modo adeguato, si ripensa, visualizza e discute dell'immersione appena conclusa. Soltanto in questo modo si prolunga il piacere dell'immersione a tutte le fasi che ruotano attorno ad essa. Programmare significa preparare un'immersione in modo adeguato e sicuro. Ripensare a quello che si è fatto sott'acqua significa certamente rivivere mentalmente le gioie provate sott'acqua, ma soprattutto analizzare criticamente le proprie azioni per continuare a migliorare come subacqueo e come compagno di immersione. Possiamo distinguere le fasi di "avvicinamento" ad un'immersione in due momenti successivi: • Fase preparatoria nella quale si organizza il raggiungimento del luogo di immersione; • Fase di pianificazione dell'immersione subacquea. Entrambe sono parti integranti dell'attività subacquea, inscindibili dall'immersione vera e propria. Descriviamole nel dettaglio. 128 Open Water Diver - CMAS-PTA P1 Pure Tech Agency 5.1 Sistema di coppia Le immersioni vanno sempre effettuata con un compagno in modo da formare una coppia nel quale si è reciprocamente responsabili della sicurezza, del divertimento e della mutua assistenza fuori e dentro l’acqua. Questo sistema è primario per garantire la sicurezza nella pratica subacquea ed uno dei presupposti su cui si basa è che è molto improbabile che lo stesso problema possa capitare all'attrezzatura di entrambi i subacquei contemporaneamente. Inoltre il compagno può accorgersi in tempo del sopraggiungere dei limiti di immersione programmati, oppure è in grado di vedere un problema, come uno spandimento d'aria da una guarnizione, prima che se ne accorga il soggetto coinvolto. Sono molteplici gli aspetti per i quali la presenza di un compagno fa la differenza. Vediamo alcuni ruoli assunti dal compagno: • Assiste durante la vestizione ed in acqua; • Fornisce ridondanza di attrezzatura; • Offre una prospettiva in più sul controllo dei parametri di immersione La scelta del compagno è spesso motivata da diversi fattori come interessi esplorativi comuni oppure semplicemente dall’amicizia. Tutto questo va benissimo anche in ragione del fatto che l'efficacia del sistema di coppia è direttamente proporzionale all'affiatamento e dedizione a tale sistema. Modulo 5 Un subacqueo che si dedica al 100% al sistema di coppia è un bravo compagno, diversamente è un cattivo compagno e qui non ci sono vie di mezzo Open Water Diver Dive er - CMAS-PTA P1 129 Pure Tech Agency É opportuno sviluppare con il proprio compagno una vera e fiduciosa intesa reciproca. Questa spesso non è immediata e la si consolida immersione dopo immersione, allenamento dopo allenamento. Se il compagno è occasionale bisogna informarsi sul suo allenamento e grado di preparazione, conoscere le sue attrezzature e mostrargli le proprie, concordare i segnali subacquei (vedi paragrafo successivo), aiutarsi a vicenda prima, durante e dopo l’immersione, stabilire le reciproche posizioni durante l'immersione per restare uniti e concordare le procedure in caso di separazione. Inoltre sarebbe opportuno scambiarsi i dati anagrafici, il recapito telefonico e sapere a chi rivolgersi in caso di emergenza nel caso in cui il compagno non abbia conoscenti all'interno del gruppo di immersione. La formazione delle coppie è generalmente affidata al subacqueo più esperto o all'Istruttore. Queste una volta formate procedono all'esecuzione dei controlli preparatori all'immersione. Rivediamoli sinteticamente per punti. • Condividere i propri livelli di addestramento; • Visionare, montare e prendere contatto con l'attrezzatura di entrambi reciprocamente; • Ripassare i parametri di immersione, ovvero profondità e tempo massimi programmati; • Ripassare i segnali di comunicazione subacquea Modulo 5 PERDITA DEL COMPAGNO IN IMMERSIONE Un aspetto importante da concordare con il compagno e l'Istruttore, è la procedura di "perdita del compagno". Come regola di base appena ci si accorge di aver perso il compagno si deve iniziare a contare il tempo, poi si cerca di ritornare al punto di ultimo avvistamento e se allo scadere di 2 minuti non ci si ritrova con il compagno si risale in superficie. Questo aspetto deve essere concordato chiaramente. Una volta ritornati in superficie, presupponendo che anche il compagno abbia eseguito la procedura correttamente, ci si dovrà per forza ritrovare quasi contemporaneamente dato che, trascorsi i due minuti, velocità di risalita e tempo della tappa di sicurezza sono i medesimi per entrambi i subacquei. Alcune differenze possono esserci in ragione del fatto che uno dei due subacquei potrebbe essersi accorto in ritardo della perdita del compagno. Se questo non avvenisse bisogna informare immediatamente l'assistente presente a bordo oppure a terra Alcuni subacquei ritengono imbarazzante o noioso il "ripassare" assieme al proprio compagno i punti salienti dell'immersione. Forse perché taluni considerano questo aspetto un po' come ripetere le tabelline di fronte alla maestra. Niente di più sbagliato: quello che si sta facendo è parte integrante dell'immersione. Quando si affronta un'escursione in montagna non si comunica forse destinazione, via di salita e discesa e ora prevista di rientro? 130 Open Water Diver - CMAS-PTA P1 Pure Tech Agency É bene precisare che esistono tuttavia una serie di possibili problemi che possono avvenire ad entrambi i compagni contemporaneamente. Vediamone alcuni: • Aria inquinata: si è caricato entrambe le bombole da un compressore che ha risucchiato aria inquinata (avvelenamento da monossido di carbonio, incidente piuttosto raro); • Entrambi i compagni hanno ecceduto i limiti programmati (esempio: protrarre la permanenza sul fondo oppure penetrare in una grotta) e sono entrambi in scarsità d'aria; • Deterioramento delle condizioni meteomarine; • Perdita del compagno. Questa tipologia di problemi è definibile come di "tipo gemello". Con esclusione del primo tutti gli incidenti di tipo "gemello" sopra descritti avvengono generalmente per una inadeguata programmazione o scorretta gestione dell'immersione. Sono problemi seri in ragione del fatto che il compagno non potrà portarci alcuna assistenza perché è impegnato a risolvere la medesima situazione. La ricchezza di un compagno di immersione vero sta anche in questo: mantenersi e mantenere se stessi ed il compagno all'interno dei limiti programmati La proprietà indispensabile per essere un buon compagno è l'essere innanzitutto un buon subacqueo. In altre parole, e per quanto possa sembrare banale ricordarlo, noi stessi siamo a nostra volta i compagni di qualcun altro. Uno degli aspetti più piacevoli dell'attività subacquea è che sott'acqua non si parla. Quelli che proprio non possono fare a meno di parlare sott'acqua devono dotarsi di apparecchi per la comunicazione vocale. Parlare sott'acqua senza questi apparecchi non è impossibile, ma faticoso (per farsi capire stando molto vicini è necessario urlare) e comunque non si capisce quasi niente. Sott'acqua è tuttavia necessario comunicare in molteplici situazioni. Queste comunicazioni avvengono per mezzo di segnali manuali, un po' come fanno le persone che usano il linguaggio dei sordomuti. Ovviamente il livello delle conversazioni subacquee è ridotto a questioni molto basiche: tutto bene!?, andiamo in quella direzione, risaliamo, scendiamo, quanta aria hai?, ho 100 bar, mi fa male qui e molto altro ancora. Oltre ad imparare ad utilizzare i segnali a disposizione in modo adeguato è necessario imparare a rispondere sempre al mittente ed in modo adeguato. Il mittente deve essere chiaro quando lancia un segnale, il ricevente deve essere altrettanto chiaro e coerente nella risposta. Il livello di scansione e quindi di chiarezza del segnale dipende dalle nostre mani. Un po' come quando ci si stringe le mani in segno di intesa o saluto: niente mano flaccida ma decisa e rassicurante. I segnali codificati dalla CMAS per una corretta comunicazione subacquea sono i seguenti. Open Water Diver - CMAS-PTA P1 131 Modulo 5 5.2 Comunicazione Subacquea Pure Tech Agency Segnali primari, ovvero i segnali con cui si comunicano i parametri primari di una immersione, ovvero: • Tutto bene proseguiamo, sia in forma di domanda (quando viene lanciato verso il compagno), sia in forma di risposta • Andiamo su oppure andiamo giù • Non ho capito: questo segnale, per quanto possa sembrare banale e scontato (per noi italiani), spesso non viene utilizzato per timidezza. Comunicare invece al proprio compagno "non ho capito" significa anche dimostrarsi attenti e concentrati a quello che si sta facendo. Modulo 5 Segnali complementari, ovvero i segnali che si usano per comunicare eventi inerenti all'andamento dell'immersione e quindi derivanti dalla sua programmazione. Segnali da eseguirsi con la torcia, ovvero quando le condizioni di visibilità (per esempio durante un'immersione notturna) o di lontananza dal compagno non permettono di usare le mani 132 Open Water Diver - CMAS-PTA P1 Pure Tech Agency Segnali di attenzione, ovvero i segnali che appena lanciati richiedono una efficace attenzione da parte del compagno che quindi si predispone per prestare una eventuale assistenza Il segnale "qualcosa non va" può essere riferito ad una qualunque parte del proprio corpo o attrezzatura in questo modo: prima si indica l'oggetto della nostro disagio con il dito indice seguito poi dal segnale "qualcosa non va". Se non si riesce a compensare si indica con il proprio indice l'orecchio che non si riesce a compensare immediatamente seguito dal segnale "qualcosa non va". Ovviamente bisogna fare in modo di essere visti mentre si esegue questo segnale Seppur con alcune differenze questi segnali sono conosciuti ed adottati in tutto il mondo, ragion per cui non avremo difficoltà a comunicare con chicchessia sott'acqua. Nessun problema quindi se il nostro compagno parla soltanto il Macedone: sott'acqua parliamo tutti la stessa lingua dei gesti. Importante però ripassare e concordare con il proprio compagno i segnali principali prima di ogni immersione. Esistono poi molti altri segnali che verranno studiati nei corsi successivi: questi servono a rendere possibili ulteriori livelli di comunicazione con un più elevato grado di complessità. Inoltre le modalità di comunicazione che si imparano nei corsi avanzati sono un poco più complesse e richiedono l'utilizzo di una tecnica di comunicazione denominata "a doppio filo". Questa tecnica non solo permette una perfetta intesa tra compagni, ma soprattutto ha la capacità di cementare il rapporto con il proprio compagno in modo decisivo. Il tuo Istruttore CMAS-PTA ti potrà dare una breve anticipazione sulle tecniche di comunicazione a doppio filo Open Water Diver - CMAS-PTA P1 133 Modulo 5 Segnali di emergenza, ovvero i segnali che appena lanciati richiedono una immediata azione di soccorso da parte del compagno Pure Tech Agency 5.3 Preparazione all'immersione Per essere preparati ad una immersione bisogna essere innanzitutto in buono stato di salute generale e, contrariamente a quanto fanno molti subacquei, è estremamente utile condurre una vita sana ed equilibrata. Mantenersi in buona forma fisica, oltre a migliorare la qualità della vita stessa, rende il subacqueo più "saldo" e predisposto all'attività subacquea. Non occorre essere dei Super uomini, semplicemente basta avere amore e cura verso il proprio corpo. Una vita sedentaria, il fumo e l'alcol (solo per citare alcune diffuse abitudini della contemporaneità) sono nemici dell'immersione. Anche il solo "camminare è un magnifico esercizio": conferisce alle gambe un sufficiente livello di tonicità, rilassa e mantiene attivo, senza stress, il sistema cardio-circolatorio. Scegliete una forma di attività a voi congeniale (bicicletta, nuoto, corsa, camminate ecc.) e praticatela. Siate sereni e lucidi. Prima di ogni escursione subacquea è necessario affrontare criticamente i seguenti aspetti: Raccolta delle informazioni sulla località prescelta, ovvero: Modulo 5 • • • • • • Quali saranno le condizioni meteo-marine? Qual'è la stagione più adatta per immergersi in quel luogo? La peggiore? Il mio livello di addestramento è adatto per quel tipo di immersione? La mia attrezzatura è in condizione di efficienza? Ci sono strutture sanitarie/pronto soccorso nelle vicinanze? Arrivati sul luogo di immersione è necessario verificare: • Le condizioni del luogo sono in linea con quanto previsto? • É necessario rivedere o annullare l'immersione? • Qual'è il modo migliore per accedere all'acqua e risalire sulla terra ferma? Controlli pre immersione, ovvero: • Montaggio dell'attrezzatura assieme al compagno; • Controllo del corretto funzionamento dell'attrezzatura propria e del compagno; • Eventuale verifica della pesata; É molto importante raccogliere informazioni sul luogo dell'immersione, le sue peculiarità, le sue possibili difficoltà e le condizioni meteomarine. Inoltre è importante organizzare un comodo e sicuro trasporto dell'attrezzatura al luogo di imbarco o sulla riva, dove eventualmente poter ricaricare le bombole e su come è possibile contattare le strutture di pronto soccorso. 134 Open Water Diver - CMAS-PTA P1 Pure Tech Agency Le bombole devono essere trasportate con cura nel veicolo per evitare che si spostino in curva o in frenata. É opportuno bloccarle nel bagagliaio con dei cunei (o con le cinture di zavorra), legarle (possibilmente in posizione verticale) e comunque messe sotto il resto dell'attrezzatura. Il trasporto di bombole in pressione per attività ludiche non professionali non comporta nessun obbligo legislativo particolare, salvo il buon senso del conducente Ovviamente prima di ogni escursione è bene eseguire un controllo generale delle proprie attrezzature e preparare l'inventario di quello che abbiamo bisogno cosi da avere uno strumento per evitare dimenticanze. 5.4 Pianificazione dell'Immersione • • • • • • • • • • • • finalità dell'immersione (di corso, esplorativa, svago....) la profondità massima ed il tempo di immersione; il consumo di aria previsto; i parametri di direzione, eventuali punti di riferimento e svolgimento dell'immersione; modalità di ingresso e uscita dall'acqua eventuale durata dell’intervallo di superficie dall'ultima immersione previsione delle condizioni meteo-marine condizioni del luogo di immersione (tipologia di fondale, visibilità, correnti, temperatura dell'acqua, animali....) disponibilità e dislocamento dotazioni di sicurezza procedure di sicurezza e di perdita del compagno scelta o conferma del compagno di immersione segnali di comunicazione Tutti questi aspetti non devono superare i limiti di preparazione del subacqueo meno esperto, bensì devono conformarsi in modo tale che TUTTI i partecipanti dell'immersione si sentano a proprio agio con le condizioni previste. Stabilire l'andamento, la profondità e tempo massimi di immersione non deve essere percepito come un impedimento, piuttosto come un pensiero guida positivo. Tempo e profondità possono rassicurarci o agitarci nella misura in cui siamo pronti o inadeguati ad affrontare un certo tipo di immersione. Open Water Diver - CMAS-PTA P1 135 Modulo 5 Pianificare l’immersione significa stabilire in precedenza lo svolgimento ed i parametri dell’immersione o delle immersioni che si vogliono effettuare durante l’escursione. L'immersione si pianifica con tutti i partecipanti all'immersione sebbene solitamente spetta al subacqueo più esperto, e che meglio conosce le caratteristiche del fondale da esplorare, o alla guida del centro immersioni, oppure all'Istruttore decidere o proporre lo svolgimento di una immersione. Durante la pianificazione ci si divide eventualmente i compiti e si ascoltano eventuali istanze o richieste dei partecipanti. Le questioni principali da predisporre sono: Pure Tech Agency Sta a noi decidere cosa vogliamo che sia la nostra immersione: una piacevole e sicura escursione subacquea, oppure un vagare indeciso magari all'inseguimento di un subacqueo che ci sta portando oltre i limiti della nostra preparazione. A noi la scelta. I parametri dell'immersione devono conformarsi al meno esperto tra i partecipanti. Il Briefing Modulo 5 Una volta definiti i parametri di immersione esiste un momento che precede l'entrata in acqua nel quale si pr rimarca lo svolgimento ri dell'immersione e si ripetono i de parametri: il briefing. Questo pa momento può essere sia di gruppo m (se l'immersione prevede più (s partecipanti), sia tra due subacquei pa soltanto. L'Istruttore o il subacqueo di so più pi alto grado solitamente sono coloro che ch gestiscono il briefing in modo tale che ch non vi siano incomprensioni tra gli dell'immersione. li ascoltatori lt t i circa i il corretto tt svolgimento l i Nel brieifing vengono ricordate anche questioni generali inerenti la sicurezza e la buona pratica subacquea, ovvero: • Controllo della respirazione, effettuare una giusta compensazione, prestare attenzione ad eventuali pericoli, ecc. • Controllo delle attrezzature, carica della bombola, esatta vestizione, controllo dell’assetto, strumentazione, ecc. • Disciplina: posizione di ciascun subacqueo e delle coppie da mantenere durante l’immersione, presenta¬zione dell’eventuale guida o assistente, procedure di sicurezza, procedure in caso di perdita del compagno o del gruppo, ecc. • Segnali da usarsi in immersione, ma anche i segnali speciali di superficie, ecc. Nelle immersioni meno impegnative spesso pianificazione e briefing non sono momenti distinti l'uno dall'altro, laddove torneranno ad essere momenti distinti nelle immersioni dall'elevato grado di complessità. Emergenza Sanitaria 118, DAN 800-279802 per emergenze nazionali in Italia, Guardia Costiera 1530 5.5 Il consumo d'Aria Grazie alla nostra attrezzatura siamo in grado di portare con noi una quantità limitata di aria. La corretta gestione delle "nostre scorte" evita di incocciare con uno dei più pericolosi incidenti, seppur raro, che può 136 Open Water Diver - CMAS-PTA P1 Pure Tech Agency accadere ad un subacqueo poco attento: l'esaurimento dell'aria. Per calcolare preventivamente il consumo d'aria è necessario sapere oltre alla profondità massima ed il tempo di immersione previsti, il proprio consumo specifico di aria. Un tempo si calcolava il consumo d'aria assumendo che una persona di corporatura media ventila, ovvero inspira ed espira, un volume di aria di circa 20 litri. Sulla base di questo dato, e tenendo conto di quanto enuncia la legge di Boyle e Mariotte, si calcola il consumo di aria come segue: Scorta d'aria = 20 x bar di pressione prevista x tempo in minuti Un sub decide di eseguire un'immersione a 18 metri di profondità per 35 minuti. Avremo: 20 x 2,8 x 35 = 1960 litri di aria alla quale vanno aggiunti 20 x 1,5 x 3 = 90 litri l'aria necessaria per eseguire la sosta di sicurezza totale 2050 litri di aria. Il calcolo del consumo d'aria previsto è ovviamente una previsione e come tale non rappresenta un dato reale. Fattori contingenti potranno rendere le nostre previsioni leggermente eccessive, oppure insufficienti nel qual caso ci troveremo nella condizione di dover interrompere le immersione anzitempo. É per queste ragioni che il manometro deve essere periodicamente controllato durante tutta l'immersione. Inoltre la lettura del manometro dovrà essere comunicata anche al compagno ogni qualvolta si raggiungono i 100 ed i 50 bar di pressione. Oggi l'atteggiamento corretto da assumere per una corretta pianificazione del consumo d'aria impone di condurre delle verifiche puntuali sul proprio consumo di aria. Come? quanto più attendibile. Si eseguono dei percorsi subacquei possibilmente a 10 metri di profondità durante i quali si monitorizza la diminuzione di pressione del manometro della bombola che si sta respirando per un certo tempo. Solitamente si fanno queste prove pinneggiando per alcuni minuti a 10 metri di profondità. I dati di consumo vengono divisi per i minuti di durata della prova cosi da avere un consumo al minuto Open Water Diver - CMAS-PTA P1 137 Modulo 5 Dovendo disporre di una scorta d'aria di 2050 litri sarà necessario indossare un monobombola avente un volume di 12 oppure 15 litri caricato a 200 atmosfere dato che una bombola da 10 litri (caricata a 200 bar) può contenere solamente 2000 litri di aria. É comunque oltremodo importante concludere un'immersione con ancora alcune decine di bar nella bombola, o perlomeno disporre di queste poche decine quando ormai si è prossimi all'uscita, ovvero nella fase finale della sosta di sicurezza Pure Tech Agency Il valore che si ottiene deve essere poi parametrato a livello del mare. Un sub percorre una certa distanza a 10 metri di profondità (costanti) per 4 minuti. É dotato di un monobombola da 15 litri ed ha registrato sul proprio manometro una diminuzione di pressione di 10 bar tra l'inizio e la fine della prova. Avremo: 10 bar x 15 litri (volume della bombola) = 150 litri di aria consumata 150 / 4 (minuti) = 37,5 litri di aria consumata al minuto a 10 metri di profondità 37,5 / 2 (bar di pressione a 10 metri di profondità) = 18,70 litri di aria consumata al minuto in superficie Il valore di 18,70 è il Tasso di Consumo di Superficie (TCS) del sub, il quale utilizzerà questo valore per i suoi calcoli di previsione del consumo d'aria. 5.6 Controli pre-immersioni l Controlli Pre-Immersione CMAS-PTA sono una procedura di sicurezza che viene sempre attuata prima di ogni immersione ed hanno lo scopo principale di verificare il controllo del funzionamento dell’ equipaggiamento sia personale sia del compagno d’immersione. Questa procedura previene eventuali e potenziali problemi causati da distrazioni o malfunzionamenti non rilevati dell’attrezzatura. Modulo 5 Come procedere: 1) 2) 3) 4) 5) 6) 7) 8) 9) Controllore che i rubinetti siano completamenti aperti Controllore che la maschera sia indossata correttamente sotto il cappuccio Controllore il funzionamento degli erogatori, respirando nell’erogatore con il viso immerso per verificare eventuali infiltrazioni d’acqua. Contemporaneamente verificare la pressione del manometro Controllore il funzionamento dei comandi di carico e di scarico (Valvola Immissione Scarica) del GAV Controllo del sistema di sgancio rapido della zavorra e dei comandi di carico/scarico della muta stagna nel caso in cui sia utilizzata Controllare l’ubicazione del pallone gonfiabile e di un eventuale mulinello per il suo uso Controllare la funzionalità della torcia subacquea, se è previsto il suo utilizzo Controllare che le pinne sia agganciate correttamente Dare l’ OK finale: Io sono Ok per scendere Soltanto a questo punto si è pronti a cominciare l'immersione. 138 Open Water Diver - CMAS-PTA P1 Pure Tech Agency 5.7 Aspetti generali e abilità di base Un’immersione non dovrebbe mai essere frutto di casualità ed improvvisazione. Non esistono immersioni facili o immersioni difficili; esistono immersioni che richiedono maggiori o minori gradi di preparazione. Un pò come andare a 100 all’ora sull’autostrada o a 1000 all’ora su un aereo: entrambe le situazioni sono normalmente vissute dalle persone quotidianamente, soltanto che nel secondo caso sono richiesti dei mezzi ed una preparazione specifica molto accurati. La preparazione di base per le immersioni novizie richiede che il subacqueo sia in grado di eseguire le seguenti abilità di base. Respirare con l’erogatore, Una continua pratica e la crescente esperienza in immersione sviluppano un atteggiamento mentale utile ai fini di una corretta respirazione. Come si è detto più volte questa deve essere regolare e rilassata e nel caso in cui l’erogatore, in immersione, esca dalla bocca, occorre svuotarlo prima di riprendere la respirazione. Lo svuotamento del 2° stadio si può ottenere, dopo averlo recuperato e riposizionato, sia con un atto espiratorio deciso, sia azionando il push. Svuotamento della maschera. Dopo il tuffo di ingresso potrebbe entrare all’interno della maschera un po’ di acqua. In superficie per farla defluire basterà sollevare il bordo inferiore della maschera stessa, rimanendo in posizione verticale. Durante l’immersione per svuotare la maschera basterà esercitare con le mani una leggera pressione sul bordo superiore e soffiare leggermente con il naso. La causa più comune di allagamento della maschera è provocata da una pinnata ricevuta in testa dal subacqueo che ci precede. Uso del G.A.V. Si è già detto come questo strumento ci permette di mantenere un assetto neutro durante l’immersione. Il flusso di aria in ingresso ed uscita dal GAV, per mezzo dei comandi posti generalmente sul corrugato, deve essere proporzionato alle necessità di assetto. Open Water Diver - CMAS-PTA P1 139 Modulo 5 L’ingresso in acqua. Questo, sia da barca sia da terra, deve essere qu quanto più possibile agevole e si sicuro soprattutto in presenza di correnti oppure moto ondoso. In caso di corrente è buona re regola svolgere una cima ga galleggiante dalla barca in modo ta che i subacquei in superficie tale in attesa del compagno la po possano afferrare. L’ingresso da ri riva deve essere protetto da eccessivo moto ondoso cosi da rendere quanto più agevole anche la risalita sulla terraferma soprattutto nel caso in cui le condizioni meteomarine si deteriorassero durante l’immersione; è quindi bene scegliere luoghi riparati quali piccole insenature o baie. Pure Tech Agency I comandi devono essere azionati con calma, senza nervosismi, in modo tale che i flussi si interrompano al momento giusto senza la necessità di continui aggiustamenti. Pinneggiare ovvero muoversi sott’acqua. Il pinneggiamento si esegue con i piedi e le gambe distese ed in genere con movimenti lenti e ampi, in armonia con l’acqua stessa senza determinare sforzi eccessivi o affanno. Molti preferiscono adottare una pinneggiata tipo rana subacquea proprio perchè conferisce maggior calma ed un incedere lento e rilassato. Inoltre si solleva meno sedimento dal fondo. Naturalmente, al fine di non ostacolare la spinta, la posizione durante il pinneggiamento deve essere più idrodinamica possibile, con le braccia raccolte e senza parti di equipaggiamento penzolanti. Modulo 5 Recupero dell’erogatore. Può capitare che durante l’immersione si perda contatto con l’erogatore. Per recuperarlo si deve far percorrere al braccio un movimento rotatorio iniziando dal basso facendolo passare aderente al corpo, che deve essere inclinato leggermente dalla stessa parte dell’erogatore che si intende recuperare. Così facendo, quando il braccio ritornerà in avanti, troveremo la frusta in una comoda posizione per essere afferrata. I secondi stadi dovrebbero comunque essere fissati all’altezza del petto con degli elastici in modo tale che siano sempre disponibili in ogni situazione ed immediatamente. Il tuo istruttore PTA sarà in grado di suggerirti le posizioni migliori dove collocare i secondi stadi all’interno della configurazione della tua attrezzatura. La risalita è la fase più delicata dell’immersione. Anche da basse profondità, come i 18 metri ai quali abilita questo corso, sono necessari almeno 5 minuti per raggiungere la superficie: due minuti per risalire e 3 minuti di sosta di sicurezza. Durante questa fase la respirazione deve continuare ad essere regolare e rilassata, una leggera pinneggiata verso l’alto aiuta il distacco dalla profondità di partenza e man mano che si risale si deve scaricare l’aria dal G.A.V., in quanto espandendosi per la diminuzione della pressione aumenterebbe la spinta idrostatica. La risalita deve essere regolare senza interruzioni per non modificare il tempo di fondo. La manovra di uscita deve sempre avvenire nel modo più sicuro e facile, tenendo conto anche delle condizioni ambientali che possono mutare nel corso dell’immersione. Se possibile si toglie per prima cosa la cintura così da passarla a chi già sta sulla riva oppure sull’imbarcazione. Le pinne vanno tolte soltanto prima di abbandonare l’acqua mentre l’ARA dipende dalle condizioni esistenti e dalle eventuali assistenze. La posizione reciproca. Oltre a quanto è già stato detto sull'importanza del sistema di coppia è importante che i compagni concordino la posizione reciproca da mantenere durante tutta l'immersione. Questa accortezza, se ben eseguita, riduce di molto il verificarsi di "perdita del compagno" e diminuisce il carico di lavoro in ragione del fatto che non si deve passare tutta l'immersione a seguire con lo sguardo i movimenti del compagno. Questi, sarà sempre alla mia destra oppure alla mia sinistra e cosi farò altrettanto 140 Open Water Diver - CMAS-PTA P1 Pure Tech Agency Verifica dell'apprendimento inserisci le parole mancanti Un subacqueo che si dedica al ....................................... è un bravo compagno, diversamente è un cattivo compagno e qui non ci sono vie di mezzo Oltre ad imparare ad utilizzare i segnali a disposizione in modo adeguato è necessario imparare a rispondere sempre al mittente ed in modo adeguato ................... ..................... ...................... ................... .................. É molto importante raccogliere ......................., sul luogo dell’immersione, le sue ......................., le sue possibili ......................., e le ......................., meteomarine Per calcolare preventivamente il consumo d’aria è necessario sapere oltre alla ......................., ed il tempo di immersione previsti, il proprio ......................., di aria l Controlli Pre-Immersione CMAS-PTA sono una ......................., che viene sempre attuata prima di ogni immersione ed hanno lo scopo principale di verificare il controllo del .......................,................... sia personale sia del compagno d’immersione. Open Water Diver - CMAS-PTA P1 141 Modulo 5 L’immersione si pianifica con tutti i ......................., sebbene solitamente spetta al subacqueo .......................,, e che meglio conosce le caratteristiche del fondale da esplorare, o alla ......................., del centro immersioni, oppure ......................., decidere o proporre lo svolgimento di una immersione Modulo 5 Pure Tech Agency 142 Open Water Diver - CMAS-PTA P1 Pure Tech Agency MODULO 6 Ambiente Acquatico Panoramica • • • • Caratteristiche fisiche e adattamento all'ambiente acquatico La vita acquatica La catena alimentare L'atteggiamento verso la vita marina e l'ambiente Obiettivi Modulo 6 Al termine di questo modulo avremo appreso: • Rudimenti sull'ecologia marina e la complessità dei sistemi viventi Open Water Diver - CMAS-PTA P1 143 Pure Tech Agency Introduzione Modulo 6 Quando ci troviamo immersi in acqua, che sia per un semplice bagno o per una nuotata, siamo subito soggetti a condizioni fisiche diverse dall’ambiente terrestre. Senza conoscerne le caratteristiche nello specifico, notiamo differenze nella densità, nella luce, nella temperatura, nel movimento e nella gravità. Inoltre, a seconda della trasparenza dell’acqua oppure indossando una maschera, veniamo a conoscere un mondo costituito da specie animali e vegetali tutt’altro che familiari con la vita terrestre! Il desiderio di conoscere la caratteristiche fisiche, chimiche e ambientali del mondo sommerso è stato forse il maggior propulsore di tutte le attività esplorative effettuate nei mari. Le nostre immersioni subacquee, sin dal primo respiro sott’acqua, sono proprio come una piccola esplorazione di questo meraviglioso mondo, che può trovarsi nel mare, in un lago, o persino in un piccolo bacino acqueo: l’acqua è fonte di vita, e vi i d è sempre presente una forma di vita da conoscere. Man mano che impareremo ad immergerci in vari ambienti acquatici, scopriremo sempre un aspetto nuovo che potrà sorprenderci e regalarci emozioni. É dunque importante, anche al fine della nostra sicurezza e per godere al meglio di ciò che le immersioni possono offrirci, conoscere quali sono le caratteristiche fisiche e strutturali dell’ambiente acquatico in cui ci stiamo immergendo, in relazione al fondale, alla massa d’acqua ed alle specie animali e vegetali che lo abitano. 6.1 Caratteristiche fisiche e adattamento all’ambiente acquatico Le caratteristiche fisiche dell’acqua riguardano la densità, i suoi movimenti, la forza di gravità, la luce, la visibilità, la temperatura e la composizione del fondale, come per il ruolo dell’ossigeno in relazione della vita acquatica. Densità Sappiamo tutti che muovendo anche solo un braccio in acqua, ci troviamo opposti ad una resistenza dovuta all’elemento liquido, e dunque, di una certa densità. L’acqua, rispetto all’aria è 800 volte più densa. Questa caratteristica, come vedremo più avanti, permette la vita di un’intera comunità chiamata plancton (che letteralmente significa "errante"), esclusiva appunto degli ambienti acquatici. Organismi grandi e piccoli vi ci possono fluttuare passivamente per lunghi periodi. 144 Open Water Diver - CMAS-PTA P1 Pure Tech Agency Movimenti dell’acqua Riguardo questo aspetto, facciamo riferimento al mare, che rispetto ad un lago è soggetto ad una maggiore varietà di movimenti acquatici. Nel mare i movimenti si suddividono in: • Moto Ondoso: provocato dal vento, pertanto interessa solo i primi metri dalla superficie. Per l’immersione in sé il moto ondoso potrebbe costituire un fattore irrilevante, ma nella pianificazione del raggiungimento del punto d’immersione con un’imbarcazione oppure di un’entrata dalla riva, diventa un elemento fondamentale da prendere in considerazione. • Correnti: spostamenti d’acqua in varie direzioni (verticali ascensionali o discensionali - e orizzontali), causati da vari fattori come composizione del fondale, temperatura, moto ondoso e maree. Molte specie marine sfruttano la corrente per il proprio nutrimento oppure per spostamenti a grandi distanze di organismi animali e vegetali non dotati di movimento proprio. Per il subacqueo potrebbe essere un inconveniente, ma se l’immersione viene opportunamente pianificata, essa può essere facilmente gestita o addirittura sfruttata. Il corso P2 prevede un addestramento specifico per le immersioni trasportati dalla corrente, in cui si impara ad immergersi in condizioni di movimento continuo con il vantaggio di godere di avvistamenti particolari. • Marea: è un moto periodico di ampie masse d’acqua che si innalzano e abbassano con frequenza giornaliera o frazione di giorno, dovuto alla combinazione di due fattori: l’attrazione gravitazionale esercitata sulla Terra e la forza centrifuga dovuta alla rotazione del sistema Terra-Luna intorno al proprio centro di massa. Ci sono alcuni luoghi al mondo in cui l’azione delle maree costituisce un fattore determinante per la pianificazione dell’immersione, e soprattutto per il suo effetto nell’originare le correnti. Open Water Diver Di - CMAS CMAS-PTA PTA P1 Modulo 6 La forza di gravità In acqua la forza di gravità viene contrastata dalla spinta di galleggiamento dovuta al dislocamento. Gli organismi acquatici difatti non devono spendere molta energia per costruire degli scheletri molto robusti che li sostengano, come il legno per le piante e le ossa per gli animali che vivono sulla terra. Il movimento in verticale è facile e poco dispendioso in acqua, mentre è difficoltoso per gli animali terrestri. 145 Pure Tech Agency La luce La luce del sole riesce a penetrare solo fino ad una profondità di circa 180 metri. Questo fattore limita alle quote superficiali di laghi e oceani la possibilità di vita per le piante. Inoltre, in acqua la luce viene assorbita in maniera differenziata, come già illustrato nel precedente modulo. Per effettuare la fotosintesi, diversi tipi di piante utilizzano differenti parti dello spettro della luce, determinando una distribuzione in senso verticale dei vegetali. Modulo 6 La visibilità Per visibilità intendiamo il campo visibile in riferimento alla nostra visione sott’acqua. I fattori che localmente influenzano la visibilità sono il movimento dell’acqua (per esempio le onde che smuovono il fondale creando sospensione), le condizioni meteorologiche (cielo nuvoloso o limpido, pioggia o sole), particelle in sospensione (immergersi in un mare lattiginoso potrebbe non sembrare interessante, ma se è ricco di plancton, è la condizione ideale per incontrare i cetacei!) e la composizione del fondale. La visibilità è spesso considerata dai subacquei come un fattore soggettivo, secondo la torbidità o limpidezza dell’acqua a cui sono abituati. É importante informarsi sulla visibilità dell’acqua in cui ci si immerge, per adottare procedure idonee alla navigazione subacquea e per la gestione di ev eventuali inconvenienti. In Inoltre, spesso la visibilità pu può essere alterata dal co comportamento dei su subacquei, in quanto la so sospensione può essere p provocata dal movimento delle pinne, troppo vicine de al fondale. A tal scopo, è importante mantenere un im bu buon assetto neutro per ev evitare questo sgradevole ef effetto per chi vi sta di dietro! La Temperatura Come principio di base, l’acqua possiede il più elevato calore specifico tra le sostanze presenti in natura, motivo per cui ha un’elevata capacità termica, facendo sì che le variazioni stagionali di temperatura nelle grandi massi di acqua, subiscono oscillazioni ridottissime, contribuendo a mitigare il clima delle regioni che si affacciano su di esse. Tuttavia, la differenza di temperatura dell’acqua, seppur di pochi gradi centigradi, costituisce un elemento da tenere in considerazione nella pianificazione dell’immersione. Essa differisce in base alla zona, alle caratteristiche del tipo di mare o bacino acqueo che sia, alla profondità ed al periodo. Ciò che il subacqueo dovrà tener conto, è l’adeguata protezione termica di cui equipaggiarsi, valutando lo spessore della muta da indossare. Inoltre, un fattore 146 Open Water Diver - CMAS-PTA P1 Pure Tech Agency importante da considerare è il fenomeno del termoclino, ovvero un sottile strato nel quale la temperatura diminuisce, in funzione della profondità, più velocemente rispetto ad altri strati. Tale stratificazione, se accentuata, presenta differenze anche di densità dell’acqua. Composizione del fondale A secondo dei vari luoghi in cui ci immergiamo, cambia il tipo di fondale. Esso può essere di conformazione rocciosa,tipico del Mar Mediterraneo, con presenza di scogli, pareti e secche, ricoperte di varie forme di vita incrostanti; oppure di tipo sabbioso, fangoso o melmoso, come quello degli ambienti di acqua dolce, o addirittura ricoperte di piante acquatiche, come in alcune zone costiere dell’oceano Atlantico e Pacifico. Nelle zone tropicali invece, sono presenti le famose barriere coralline: vere e proprie formazioni costituite e accresciute dalle sedimentazione di scheletri calcari dei coralli. Questo tipo di ambiente è unico perché le barriere hanno creato isole e lagune, e rappresentano un mondo variopinto e ricco in biodiversità. 6.2 La vita acquatica Gli organismi animali e vegetali che vedremo durante le nostre immersioni, sia in addestramento sia durante le escursioni ricreative che seguono il corso, sono innumerevoli e impossibili da conoscerli tutti uno per uno. Ma quando si pianifica un’immersione, è buona norma documentarsi sulle specie facilmente avvistabili e tipici della zona che popolano il luogo in cui ci immergeremo. Il ruolo delle Piante Acquatiche Le piante acquatiche possono avere varie dimensioni, dalle forme microscopiche che in certe stagioni sono presenti in gran numero, fino alle forme più imponenti da costituire vere e proprie foreste. Open Water Diver - CMAS-PTA P1 147 Modulo 6 L’ossigeno In acqua l’ossigeno è distribuito in maniera differenziata, variando in quantità da luogo a luogo. g L’acqua q spazzata p sulla riva delle onde è p più ricca di ossigeno di quella stagnante delle paludi. Diversi organismi hanno sviluppato le branchie per poter ricavare l’ossigeno dall’acqua, mentre i mammiferi sono costretti a risalire in superficie per respirare l’ossigeno dell’aria. Pure Tech Agency Piante di piccole dimensioni permettono la vita di piccoli animali erbivori, come i copepodi, piccoli crostacei simili a gamberetti, che rappresentano un anello critico della catena alimentare. A causa però delle loro dimensioni ridotte, molte piante acquatiche possono essere rimosse con facilità dal loro ambiente, determinando l’instabilità e la fragilità degli ecosistemi acquatici. 6.3 La catena alimentare Nell’ambiente acquatico le catene alimentari sono più lunghe per via delle ridotte dimensioni dei vegetali acquatici che possono essere mangiati animali di piccole dimensioni. La tipica catena alimentare acquatica potrebbe essere rappresentata da: vegetali planctonici che vengono mangiati dai copepodi, i quali vengono mangiate dalle aringhe. Queste sono il cibo prelibato dei calamari, che a loro volta sono prede degli squali. In questo caso ci sono cinque anelli a formare la catena alimentare. L’estrema varietà di condizioni ambientali nelle quali i pesci vivono corrisponde ad una varietà di abitudini alimentari, ed è proprio sulla base del regime alimentare che è consuetudine dividere i pesci in tre gruppi: Erbivori, Carnivori e Predatori. Per alcune specie, tuttavia, sarebbe più giusto usare la definizione di onnivore in senso vero e proprio, nutrendosi queste indifferentemente e in ogni stagione di alimenti di varia natura. Modulo 6 6.4 L’atteggiamento verso la vita marina e l’ambiente In primo luogo, bisogna evidenziare il fatto che quasi tutti gli animali acquatici sono timidi e inoffensivi. Il buon subacqueo non insegue, stuzzica o disturba in alcun modo le creature acquatiche. È anche vero però che esistono degli organismi acquatici potenzialmente pericolosi ed è importante conoscere quali danni possono recare all’uomo, sfatando le leggende e correggendo i pregiudizi sul comportamento di certi animali (per esempio gli squali). Le specie che sono classificate come pericolose, sono semplicemente da considerarsi una componente del mondo acquatico, e non sono migliori o peggiori di un’altra specie. L’obiettivo è di riuscire a non giudicare le caratteristiche di un organismo, bensì concepirlo come una qualsiasi specie che cerca la propria sopravvivenza nel mondo acquatico. Le possibilità di ferirsi gravemente a causa di un organismo acquatico sono reali. A tal proposito, è necessario fare delle considerazioni relative agli attacchi da parte di animali selvatici. In primo luogo, gli animali raramente attaccano senza essere provocati, di solito sono 148 Open Water Diver - CMAS-PTA P1 Pure Tech Agency in risposta ad azioni o a reazioni, i quali possono essere di natura difensiva. In caso di cattura di una preda, tale azione può essere di tipo offensivo. Ma quelli ai subacquei sono dovuti alla loro reazione iniziale, e se questo è vero, quasi tutti gli attacchi possono essere evitati. Dunque, per determinare il comportamento appropriato da tenere in presenza di particolari animali bisogna seguire alcuni punti: Per identificare le specie e riconoscerne le abitudini, è necessario essere al corrente delle peculiarità degli organismi che abitano il luogo in cui ci si intende immergere. Inoltre, approfondire la conoscenza della vita acquatica tramite la lettura, corsi di specialità relativa alla biologia marina e non ultimo tramite l’esperienza, permette al subacqueo di poter immergersi con coscienza, sicurezza e tranquillità. Esistono in commercio dei manuali e schede plastificate che raffigurano le specie potenzialmente offensive, in modo da poterle riconoscere ed assumere di conseguenza un atteggiamento adeguato. L’interazione tra il subacqueo ed il mondo sommerso però, non si basa solo sul come evitare di subire danni da parte degli organismi, tutt’altro! L’essere umano è un ospite, e la sua interazione si basa soprattutto sulla responsabilità ed il rispetto della vita acquatica. Tale interazione può essere di natura passiva, che si esprime nel minimo impatto sugli ambienti tramite la semplice osservazione delle specie, che siano individui, in gruppo o in presenza di altri subacquei. Quest’ultimo punto è forse il più importante in materia di rispetto, perché permette di valutare quanto sia il disturbo causato dal subacqueo. Toccare e maneggiare organismi acquatici è una nota e comune tentazione da parte dei subacquei, e difficilmente risulta essere un’azione positiva per gli organismi acquatici. Addirittura, per alcune specie qualsiasi contatto può compromettere seriamente la loro salute. In nessun caso o circostanza, si dovrebbe mai inseguire o molestare animali come tartarughe, mante, squali, delfini e balene, come per volerli cavalcare. Né è concessa la caccia o la raccolta di qualsiasi organismo acquatico quando ci si immerge con l’autorespiratore (a meno che non sia diversamente specificato dalla legge locale), che sia per scopi alimentari o per souvenir. É altresì vero che il fatto di entrare in contatto fisico con alcuni animali offre un’esperienza positiva e indimenticabile, che permette di apprezzare la storia naturale dell’animale interessato da un nuovo aspetto. Si pensi infatti ai subacquei non vedenti, che non potendo apprezzare la vita acquatica tramite la vista, hanno necessità di ricorrere al tatto. Ecco dunque che torna essere utile e indispensabile la conoscenza delle singole specie con cui si interagisce senza che questo atteggiamento possa comprometterne lo stato di salute. Open Water Diver - CMAS-PTA P1 149 Modulo 6 • Identificare correttamente l’animale quando viene visto per la prima volta • Conoscere la gravità di ogni possibile attacco con l’animale • Conoscere le misure adeguate da adottare per evitare il contatto o per non provocare l’attacco con le proprie azioni. Pure Tech Agency Un’altra esperienza di particolare effetto è la pastura ai pesci. Tale attività dovrebbe essere svolta con moderazione, senza che stravolga i normali comportamenti in ambito di alimentazione e accoppiamento, perché tale abitudine, a lungo andare potrebbe far cambiare drasticamente le loro naturali abitudini ed esporli alla cattura. Di fondo, è un’azione da scoraggiare, ma se condotto da esperti, con responsabilità e misura, la pratica di dar da mangiare ai pesci è un’esperienza molto appagante che può fornire ulteriori conoscenze in merito al comportamento naturale di alcune specie. Una delle forme di interazione ambientale più diffuse negli ultimi tempi, è la fotografia subacquea. Grazie all’avvento della fotografia digitale, ogni subacqueo, di qualsiasi esperienza, può equipaggiarsi di una fotocamera compatta scafandrata, e "catturare" immagini degli organismi, o paesaggi che più lo attirano. Se viene svolto con coscienza, ha un impatto quasi nullo sull’ambiente sommerso. Tuttavia, i fotografi subacquei devono sviluppare le abilità di controllo dell’assetto, specialmente se vicino al fondo, dove le specie bentoniche, come il corallo, potrebbero essere accidentalmente danneggiate. Infine, ci sono delle tecniche da adottare ed accorgimenti da prendere per ridurre al minimo il disturbo da parte del subacqueo: bloccare le parti penzolanti dell’attrezzatura, mantenere un assetto neutro, usare in modo adeguato le pinne e muoversi lentamente, soprattutto quando vicino al fondo o alla parete. Modulo 6 Fare una bella escursione in un territorio sconosciuto ma con una guida che informa sulle regole da seguire e le attrattive del luogo visitato, non toglie, né riduce l’emozione di scoprirne i paesaggi e conoscerne le bellezze naturalistiche, anzi, la conoscenza valorizza la ricchezza della natura che ci circonda. Allo stesso modo, immergersi in un sito di cui si conoscono le caratteristiche ambientali, rende l’immersione ancor più affascinante e memorabile! 150 Open Water Diver - CMAS-PTA P1 Pure Tech Agency Verifica dell'apprendimento inserisci le parole mancanti L’acqua, rispetto all’aria è .................... più densa Marea: è un moto periodico di ampie .................... che si innalzano e abbassano con frequenza giornaliera o frazione di giorno, dovuto alla combinazione di due fattori: .............................. esercitata sulla Terra e la .................... dovuta alla rotazione del sistema Terra-Luna intorno al proprio centro di massa Essa differisce in base alla ...................., alle caratteristiche del tipo di mare o ......................... che sia, alla profondità ed al periodo. Ciò che il subacqueo dovrà tener conto, è ..................................... di cui equipaggiarsi, valutando lo spessore della muta da indossare In acqua l’ossigeno è distribuito in maniera ...................., variando in .................... da luogo a luogo A causa però delle loro dimensioni ridotte, molte piante acquatiche possono essere .............................. dal loro ambiente, determinando .................. ............... degli ecosistemi acquatici In primo luogo, bisogna evidenziare il fatto che quasi tutti gli animali acquatici sono .............................. Il buon subacqueo non insegue, .............................. in alcun modo le creature acquatiche Infine, ci sono delle tecniche da adottare ed accorgimenti da prendere per ridurre ............................ da parte del subacqueo: bloccare le ............. .........................., mantenere un ...................., usare in modo adeguato le pinne e ................................, soprattutto quando vicino al fondo o alla parete Open Water Diver - CMAS-PTA P1 151 Modulo 6 L’interazione tra il subacqueo ed il mondo sommerso però, non si basa solo sul come ................................... da parte degli organismi, tutt’altro! L’essere umano è un ...................., e la sua interazione si basa soprattutto sulla .................... ed il .................... della vita acquatica Modulo 6 Pure Tech Agency 152 Open Water Diver - CMAS-PTA P1 Pure Tech Agency Modulo 6 Acque Confinate Obiettivi • Apprendere, in un ambiente controllato e sotto la supervisione del tuo Istruttore le tecniche fondamentali per partecipare in seguito ad una vera immersione in acque libere • Le tecniche da imparare sono semplici e si imparano per grado • L'Istruttore ti fornirà spiegazioni più dettagliate anche dimostrandoli, prima di provare gli esercizi Open Water Diver - CMAS-PTA P1 153 Pure Tech Agency 1 AC1 Introduzione all’equipaggiamento - Snorkeling e ARA 1 • • • • • • • • Modulo 6 • • 154 Briefing Preparazione dell’attrezzatura Snorkeling: (attrezzatura da apnea) Entrate in acqua - (laterale, seduto per capovolta all’indietro) comunque deve essere la più comoda possibile ed evitare che possa creare pericoli per sé o per i compagni) Posizione - (orizzontale, con le braccia distese verso la direzione di marcia e la testa orientata verso il fondo. Respirazione - (La ventilazione dovrà essere molto calma e lenta in modo tale di sentirsi perfettamente calmi e rilassati. L’esercizio e l’acquaticità acquisiti nel tempo renderanno anche più tranquilli e porteranno ad avere un ritmo respiratorio sempre più regolare) Nuoto/pinneggiata in superficie. Il pinneggiamento corretto e con il maggior rendimento si esegue con i piedi e le gambe distesi e paralleli, facendo partire il movimento dall’anca e cercando di piegare solo leggermente le ginocchia, con movimenti lenti e regolari. Occorre mantenere le pinne sempre immerse per evitare rumore e sprecare inutilmente le energie) Sommozzate/Capovolte dalla superficie (in apnea). La capovolta è il passaggio dal nuoto in superficie al nuoto in immersione. L’esecuzione corretta di questo esercizio permette di evitare inutili sprechi di energia. Una capovolta corretta deve essere silenziosa, consentendo di arrivare sott’acqua senza allarmare la fauna marina. La pinneggiata dovrà iniziare esclusivamente quando si sarà totalmente immersi. É opportuno, per sicurezza, togliersi il boccaglio appena immersi. Manovra di compensazione - La più comune manovra di compensazione, detta del "Valsalva", consiste nel chiudersi il naso con le dita espirando con dolcezza l’aria a bocca chiusa. É utile abituarsi ad usare la mano destra, lasciando la sinistra libera per il controllo del GAV. É necessario compensare tutte le volte che se ne sente la necessità, senza aspettare di sentire dolore Risalita - (La manovra va effettuata pinneggiando decisamente verso la superficie con regolarità e senza soste, per evitare inutili consumi di ossigeno. In prossimità della superficie si deve estendere un braccio verso l’alto per proteggersi da eventuali ostacoli. É importante non espirare mai durante la risalita. Open Water Diver - CMAS-PTA P1 Pure Tech Agency • Svuotamento dello snorkel - Eseguire lo svuotamento dell’aeratore usando sia il metodo della soffiata sia dello spostamento dalla bocca, a seconda dal tipo di aeratore • Svuotamento della maschera Quando si riemergerà, per farla defluire, basterà sollevare il bordo inferiore della maschera stessa rimanendo in posizione verticale. In immersione per svuotare la maschera basterà espirare con il naso, tenendo leggermente premuto il bordo superiore della maschera e guardando verso l’alto. • Ara: Assemblare, regolare, preparare, indossare l’attrezzatura l’ARA (attività da compiere con l’assistenza di un compagno, dell’Istruttore o di un assistente brevettato) • Controllo di sicurezza preimmersione - (controllare l’attrezzatura del compagno facendo attenzione ad ogni particolare e verificandone il funzionamento) • Entrata in acqua - (controllare il punto d'ingresso) Dopo l’ingresso occorre segnalare l’OK dopo l’ingresso e liberare la zona. Si deve scegliere la più comoda e la meno pericolosa per sé e soprattutto per i compagni di immersione. Gonfiare leggermente il GAV prima di entrare in acqua per ottenere un assetto positivo • da un bordo basso: appoggiare entrambe le mani da un lato del corpo, quindi lasciarsi scivolare in acqua ruotando, con la faccia rivolta verso il bordo stesso • da un bordo alto: effettuare un passo in avanti e mantenere la posizione verticale fino all’impatto con l’acqua, questo per avere un affondamento minimo. Controllare che non vi siano altri subacquei presenti nella zona d’ingresso. É molto importante tenere con una mano la maschera e l’erogatore e con l’altra la cintura di zavorra. • Gonfiaggio/sgonfiaggio del GAV in superficie - (Per far fuoriuscire l’aria dal GAV, si utilizza il pulsante posto sul gruppo comandi del corrugato (VIS). Per ottenere uno sgonfiamento completo tenere il corrugato ben disteso verso l’alto ed azionare il pulsante di scarico o esercitare, sempre sul corrugato una trazione verso il basso facendo intervenire la valvola di scarico rapido, nel caso sia presente. • Contatto e respirazione con l’erogatore in superficie fondamentale che il ritmo respiratorio sia il più regolare possibile, senza pause. • Nuoto in superficie con ARA 1. Pinneggiata normale, con il viso rivolto verso il fondo utilizzando lo snorkel per respirare. 2. Pinneggiata sul fianco, con il viso fuori dall’acqua rivolto al punto di arrivo, più comodo ma difficilmente utilizzabile in caso di mare formato in quanto non potendo usare lo snorkel rischieremmo di "bere" Open Water Diver - CMAS-PTA P1 155 Pure Tech Agency • • • • • • • 1. 2. 3. Pinneggiata nuotando sul dorso, è il metodo più comodo perchè il GAV ci consente di restare in galleggiamento, non si hanno problemi a respirare e si ottiene anche una buona velocità di avanzamento. Si deve controllare ogni tanto la direzione, anche cercando un punto di riferimento visivo Discesa sul fondo con compensazione Regolazione del GAV (Vis) Respirazione con l’erogatore sott’acqua Togliere - svuotare-rimettere l’erogatore Svuotamento della maschera parzialmente allagata Proseguendo nella discesa, con l’aumento quindi della pressione esterna, si ha una sensazione di depressione sul viso, occorre perciò equilibrare la pressione all’interno della maschera con quella esterna, compensandola con il naso, semplicemente soffiandoci leggermente) Pinneggiare in immersione - (nuotare sott’acqua con l’attrezzatura mantenendo il controllo dell’assetto della direzione e della profondità, compensando correttamente le orecchie e la maschera alle variazioni di profondità, mantenere una posizione corretta delle gambe/pinne ed effettuare cicli di pinneggiata ampi e lenti) Recupero dell’erogatore - Per recuperarlo si possono utilizzare due metodi: far percorrere al braccio un movimento rotatorio iniziando verso il basso e facendolo passare aderente al corpo, che deve essere inclinato leggermente dalla medesima parte. Così facendo, quando il braccio ritornerà in avanti, troveremo la frusta pronta per essere afferrata. Bisogna ricordarsi che il II° stadio sarà allagato dall’acqua e quindi dovrà essere svuotato. recuperare la frusta dell’erogatore da dietro la spalla stando sott’acqua, alzando il fondello della bombola, cercare la frusta che parte dal I°stadio e poi far scorrere le dite sino al boccaglio del II°stadio) Svuotamento dell’erogatore (due metodi, espirazione e pulsante di spurgo) • Controllo dell’assetto -Si ha una pesata corretta quando in acqua, inposizione verticale, espirando si affonda non oltre la linea degli occhi) • Uso del manometro - (localizzare e leggere il manometro e indicare se la quantità di gas è quella indicata dall’Istruttore) • Segnali - I segnali elementari in superficie e sul fondo (riconoscere e dimostrare i segnali manuali standard visti nel manuale) • Risalita - (segnalare, nuotare verso l’alto lentamente, 156 Open Water Diver - CMAS-PTA P1 Pure Tech Agency • • • • • • guardare in alto, gonfiare il GAV in superficie. La risalita in superficie si inizia con una leggera pinneggiata verso l’alto, per controllare la velocità si deve scaricare l’aria dal GAV, in quanto espandendosi ne aumenta la spinta positiva. Avvicinandosi alla superficie è buona norma estendere il braccio, quello che tiene i pulsanti di carico e scarico, VIS, verso l’alto per proteggersi da eventuali impedimenti. La respirazione deve, in ogni caso, continuare ad essere regolare e senza pause) Scambio Aeratore/Erogatore - (in superficie, svuotare dall’acqua l’aeratore e riprendere a respirare senza toglierlo dalla bocca. Respirare alternativamente dall’aeratore e dall’erogatore senza alzare il viso dall’acqua) Liberazione dell’attrezzatura ARA- zavorra - Per fare questo occorre individuare la posizione della cintura e della fibbia, aprirle con la mano destra mantenendo la cintura per non farla scivolare via . Per evitare che la cintura resta intrappolato al subacqueo, in caso di abbandono della cintura, la manovra dovrà essere effettuata stendendo il braccio lontano dal corpo) Uscita dall’acqua - togliere prima la zavorra, poi l’autorespiratore e le pinne se necessario. Può essere d’aiuto l’assistenza del compagno. La manovra di uscita deve sempre avvenire nel modo più sicuro e facile: si toglieranno cintura di zavorra e pinne tenendo conto anche del metodo seguito per entrare e delle condizioni ambientali. Togliere, riporre e manutenzione dell’attrezzatura - (al ritorno da un’immersione tutte le attrezzature devono essere risciacquate con acqua dolce, fatte asciugare possibilmente non esposte direttamente al sole e riposte in ambienti asciutti. Debriefing Compilazione modulistica Schema 1 AC1 • • • • • • • • • • Briefing Preparazione dell’attrezzatura Snorkeling: Entrate in acqua Respirazione Nuoto/pinneggiata in superficie Sommozzate /Capovolte dalla superficie (in apnea) Manovra di compensazione Risalita Svuotamento dello snorkel Open Water Diver - CMAS-PTA P1 157 Pure Tech Agency Ara • Controllo di sicurezza preimmersione - controllare l'attrezzatura • Acqua bassa • Entrata in acqua • Gonfiaggio/sgonfiaggio del GAV in superficie • Contatto e respirazione con l’erogatore in superficie • Nuoto in superficie con ARA • Discesa sul fondo con compensazione • Regolazione del GAV (Vis) • Respirazione con l’erogatore sott’acqua • Togliere-svuotare-rimettere l’erogatore • Svuotamento della maschera parzialmente • Pinneggiare in immersione • Recupero dell’erogatore • Controllo dell’assetto • Uso del manometro • Segnali • Risalita Tempo per fare pratica • Scambio Aeratore/Erogatore • Liberazione dell’attrezzatura ARA zavorra • Uscita dall’acqua • Togliere, riporre e manutenzione dell’attrezzatura • Debriefing • Compilazione modulistica 1 AC2 - ARA livello 2 • Briefing • Preparazione dell’attrezzatura - Assemblare, regolare, preparare, indossare l’attrezzatura l’ARA (con l’assistenza di un compagno, dell’Istruttore o di un assistente brevettato) • Controllo di sicurezza preimmersione - (controllare l’attrezzatura del compagno facendo attenzione ad ogni particolare verificandone il funzionamento) • Entrata in acqua fonda - (seduto per capovolta all’indietro, in piedi passo in avanti/del gigante) • Svuotamento dell’aeratore - (svuotare dall’acqua l’aeratore usando il metodo del soffio e riprendere a respirare dal’aeratore senza alzare il viso dall’acqua) • Scambio aeratore - erogatore - (in superficie, svuotare dall’acqua lo snorkel e riprendere a respirare senza toglierlo dalla bocca. Respirare alternativamente dallo snorkel e dall’erogatore senza alzare il viso dall’acqua). 158 Open Water Diver - CMAS-PTA P1 Pure Tech Agency • Gonfiaggio a bocca e sgonfiaggio del GAV in superficie - (Per prevenire l’uscita dell’aria, non si deve premere il pulsante di scarico mentre non si sta soffiando nel GAV) • Nuoto in superficie con l’autorespiratore • Discesa sul fondo con compensazione - (sistema dei 5 punti) 1. 2. 3. 4. 5. Segnalare al compagno Osservare i punti in superficie Scambiare l’aeratore con l’erogatore Annotare il tempo (timer - orologio - computer da polso) Sgonfiare il GAV e scendere compensando • Togliere e rimettere la maschera - dopo aver provato lo svuotamento parziale della maschera si procede con la sua completa rimozione, riposizionamento e svuotamento della maschera stando seduti o inginocchiati sul fondo in acqua bassa, avendo cura di scaricare prima dell’esecuzione dell’esercizio l’aria dal GAV. Per svuotare la maschera in immersione occorre esercitare con le mani una leggera pressione sul bordo superiore della maschera stessa, evitando di sollevare il bordo inferiore, ed emettere leggermente aria dal naso, mantenendo la testa leggermente rivolta verso l’alto e inclinandola leggermente verso destra e verso sinistra • Respirazione senza la maschera - (GAV sgonfio, seduti o inginocchiati sul fondo in acqua bassa. Mantenere il controllo delle vie aeree e l’espirazione dal naso) • Pivoting (pendolo) senza movimenti - (con comando a bassa pressione e a bocca. Lo studente, in posizione orizzontale in appoggio sul fondo, dovrà gonfiare lentamente il GAV ottenendo un assetto che sarà positivo inspirando negativo in espirando, il suo assetto dovrà essere regolato in modo tale da oscillare verso l’alto quando inspira e verso il basso quando espira facendo perno sulla punta delle pinne. ASSOLUTAMENTE NON si deve trattenere il respiro, si DEVE invece emettere delle bolle quando non si ha l’erogatore in bocca senza premere il pulsante) • Togliere e rimettere la cintura di zavorra sul fondo (scaricare l’aria dal GAV, liberare la cintura tenendola con la mano destra dalla parte opposta alla fibbia a sgancio rapido, facendo attenzione che non si sfilino i piombi. A questo punto, mantenendo l’erogatore in bocca, lo studente dovrà ruotare verso sinistra tenendo la cintura ben vicina al fianco destro. É di fondamentale importanza continuare a respirare dall’erogatore in maniera regolare, senza trattenere il respiro. Un buon sistema consiste anche nel fare passare la cintura dietro, in posizione verticale o Open Water Diver - CMAS-PTA P1 159 Pure Tech Agency • • • • 1. 2. 3. 4. 5. inginocchiati; trattenendola con la mano destra, la sinistra andrà ad afferrare saldamente la fibbia portandola sul davanti. A questo punto, assicurandosi con la mano che la cintura sia in posizione corretta si potrà chiudere la fibbia. Uso della la Fonte d’Aria Alternativa in coppia, statico - (respirare sott’acqua per almeno 30 secondi dalla Fonte d’Aria Alternativa fornita da un altro subacqueo e scambio dei ruoli donatore/ricevente. Al segnale di fine aria, afferrare e respirare da una Fonte d’Aria Alternativa fornita dal compagno per almeno un minuto nuotando sott’acqua. Dividere l’aria con un altro subacqueo, utilizzando una Fonte d’Aria Alternativa, con scambio dei ruoli agendo come donatore/ricevente. Lo studente deve iniziare l’esercizio con i segnali standard "fine aria" e "dividiamo l’aria". Come sistema più attuabile è preferibile che il donatore tenga l’erogatore principale (dal quale sta respirando) e passi al ricevente il secondario, ma eventuali FAA integrate nel dispositivo di gonfi aggio del GAV e altre configurazioni richiedono che il donatore passi al ricevente l’erogatore principale e prenda contatto con il secondario. Il punto essenziale è che il compagno sia a conoscenza del funzionamento del sistema usato dall’altro. Il ricevente afferra autonomamente la FAA salvo nelle situazioni in cui sia il donatore a porgere l’erogatore principale. In questo caso il donatore offre l’erogatore principale e passa al suo secondario. Lo studente PUO’ riprendere a respirare dal proprio erogatore se, in qualsiasi momento, se si dovesse trovare in difficoltà. Segnali - riconoscere e dimostrare i segnali manuali standard Uso del manometro Risalita (sistema dei 5 punti) Segnalare al compagno attendere il segnale OK SU dell’Istruttore Verificare il tempo Tenere una mano in alto e sul comando del GAV Guardare verso alto Nuotare lentamente verso l’alto ruotando su stessi • Togliere e rimettere la cintura di zavorra in superficie - (in acqua fonda da non poter toccare, rimuovere la zavorra e simulare di lasciarla cadere come se fosse un’emergenza. Se si usa un sistema di zavorra integrato si deve utilizzare il meccanismo di sgancio rapido) • Liberazione dell’attrezzatura ARA-zavorra • Uscita dall’acqua • Togliere e riporre l’attrezzatura • Debriefing • Compilazione modulistica 160 Open Water Diver - CMAS-PTA P1 Pure Tech Agency Schema 1 AC2 • • • • • • • • 1. 2. 3. 4. 5. • • • • • • • • 1. 2. 3. 4. 5. Briefing Preparazione dell’attrezzatura Controllo di sicurezza preimmersione Entrata in acqua fonda Scambio aeratore - erogatore Gonfiaggio a bocca e sgonfi aggio del GAV in superficie Nuoto in superficie con l’autorespiratore Discesa sul fondo con compensazione Segnalare al compagno Osservare i punti in superficie Scambiare l’aeratore con l’erogatore Annotare il tempo Sgonfiare il GAV e scendere compensando Togliere e rimettere la maschera Respirazione senza la maschera Pivoting (pendolo) Togliere e rimettere la cintura di zavorra sul fondo Uso della la FAA in coppia, statico Segnali Uso del manometro Risalita Segnalare al compagno attendere il segnale OK SU dell’Istruttore Verificare il tempo Tenere una mano in alto e l’altra sul comando del GAV Guardare verso alto Nuotare lentamente verso l’alto ruotando su stessi Tempo per fare pratica • Togliere e rimettere la cintura di zavorra in superficie • Liberazione dell’attrezzatura ARAzavorra • Uscita dall’acqua • Togliere e riporre l’attrezzatura • Debriefing • Compilazione modulistica 1 AC3 - ARA livello 3 • Briefing • Preparazione dell’attrezzatura - (Assemblare, regolare, preparare, indossare l’attrezzatura l’ARA (con l’assistenza di un compagno, dell’Istruttore o di un assistente brevettato) • Controllo di sicurezza preimmersione) Open Water Diver - CMAS-PTA P1 161 Pure Tech Agency • Entrate in acqua - in acqua fonda (seduto per capovolta all’indietro, in piedi passo in avanti/del gigante) • Pratica con il GAV (in superficie gonfi aggio del GAV a bocca e con la frusta) • Togliere e rimettere la maschera con svuotamento. • Controllo dell’assetto pinneggiando con attrezzatura indossata • Nuoto subacqueo senza la maschera • Esaurimento dell’aria/fonte d’aria alternativa, esercizi abbinati, sia statici che in risalita - (l’Istruttore chiude il rubinetto dello studente che simula di aver finito l’aria. Quando lo studente avverte che l’aria sta per finire (senza guardare il manometro), deve segnalare: "sono senz’aria", afferrare la FAA del compagno e iniziare a respirare. Dopo aver preso contatto con la FAA del compagno, l'Istruttore riaprirà il rubinetto cosi che l'erogatore sia di nuovo pronto all'uso. Dopo aver stabilito il contatto, di comune accordo, la coppia inizia a risalire uno di fronte all'altro oppure uno di fianco all'altro, secondo la configurazione concordata. La posizione più comune è quella uno di fronte all’altro tenendosi per il braccio destro o per gli spallacci del GAV. Il Vis va tenuto in mano. Durante la risalita, i subacquei devono controllare il proprio assetto e mantenere una velocità di risalita normale. In superficie, il ricevente, colui che simula una mancanza d’aria, non potendo usare il dispositivo di gonfiaggio a bassa pressione, deve gonfiare il GAV a bocca. Lo studente DEVE riprendere a respirare dal proprio erogatore se, in qualsiasi momento, si dovesse trovare in difficoltà. • Uso del manometro • Risalita controllata di emergenza nuotando - (simulare una risalita controllata d’emergenza, nuotando sott’acqua in orizzontale per almeno 9 m, espirando in continuazione. Prima di decidere di effettuare una risalita controllata di emergenza nuotando, il subacqueo dovrebbe fermarsi, pensare, agire, tentare di respirare, cercare un altro subacqueo, e se possibile eseguire una normale risalita.) • Nuoto in superficie con l’attrezzatura indossata respirando solo dall’aeratore • Rimozione di un crampo - (rimozione di un crampo su una gamba tirando la punta della pinna verso se stessi o spingendola verso il compagno mentre la tiene saldamente) • Uscita dall’acqua camminando e/o simulando dalla barca • Togliere e riporre l’attrezzatura • Debriefing • Compilazione modulistica 162 Open Water Diver - CMAS-PTA P1 Pure Tech Agency Schema 1 AC3 • • • • • • • • • • • • • Briefing Preparazione dell’attrezzatura Controllo di sicurezza preimmersione Entrate in acqua Pratica con il GAV (in superficie gonfiaggio del GAV a bocca e con la frusta) Togliere e rimettere la maschera con svuotamento. Controllo dell’assetto pinneggiando con attrezzatura indossata Nuoto subacqueo senza la maschera Esaurimento dell’aria/fonte d’aria alternati, statico e in risalita Uso del manometro Risalita controllata di emergenza nuotando Nuoto in superficie con l’attrezzatura indossata respirando solo dall’aeratore Rimozione di un crampo Tempo per fare pratica • Uscita dall’acqua camminando e/o simulando dalla barca. • Togliere e riporre l’attrezzatura • Debriefing • Compilazione modulistica 1 AC4 ARA livello 4 • Briefing • Preparazione dell’attrezzatura - (Assemblare, regolare, preparare, indossare l’attrezzatura l’ARA (con l’assistenza di un compagno, dell’Istruttore o di un assistente brevettato) • Controllo di sicurezza preimmersione - (controllare l’attrezzatura del compagno facendo attenzione ad ogni particolare verificandone il funzionamento) • Entrate in acqua • Discesa con controllo della velocità e prove di stop • Respirazione in coppia - (respirare in coppia scambiando il secondo stadio per una distanza di almeno 15 m sott’acqua alternandosi nel ruolo donatore e ricevitore. Dimostrare la tecnica con i seguenti punti: Segnali corretti, mantenere il contatto, controllo da parte del donatore, cicli di respirazione, necessità di espirare emettendo aria quando l’erogatore non è in bocca) • Respirazione da un erogatore in continua - (respirare in modo efficace da un erogatore in continua per non meno di 30 secondi) Open Water Diver - CMAS-PTA P1 163 Pure Tech Agency • Pratica con il pallone gonfi abile - (pedagno), liberazione, estensione, gonfi aggio con la FAA e lancio pilotato in superficie • Ripasso esercizi precedenti • Risalita • Trasporto di un subacqueo stanco - (in superficie dove non si tocca eseguire il trasporto di un subacqueo stanco per 25 m con presa sotto il braccio e dalla rubinetteria) Tempo per fare pratica • Togliere e riporre l’attrezzatura • Debriefing • Compilazione modulistica Schema 1 AC4 • • • • • • • • • • • Briefing Preparazione dell’attrezzatura Controllo di sicurezza preimmersione Entrate in acqua Discesa con controllo della velocità e prove di stop Respirazione in coppia Respirazione da un erogatore in continua Pratica con il pallone gonfiabile Ripasso esercizi precedenti Risalita Trasporto di un subacqueo stanco Tempo per fare pratica • Togliere e riporre l’attrezzatura • Debriefing • Compilazione modulistica 1 AC5 ARA livello 5 • Briefing • Preparazione dell’attrezzatura - (Assemblare, regolare, preparare, indossare l’attrezzatura l’ARA con l’assistenza di un compagno, dell’Istruttore o di un assistente brevettato) • Controllo di sicurezza pre-immersione (controllare l’attrezzatura del compagno facendo attenzione ad ogni particolare verificandone il funzionamento) • Togliere e rimettere l’unità ARA sott’acqua - (far scaricare completamente prima l’aria dal pulsante di spurgo/VIS, permettere l’assistenza al compagno solo se necessario) • Scollegamento della frusta bassa pressione del GAV - al termine ricollegarla 164 Open Water Diver - CMAS-PTA P1 Pure Tech Agency • Controllo dell’assetto (Hovering) - (assetto neutro gonfiando il GAV a bocca e con il carico a bassa pressione. Controllo dell’assetto rimanendo sospesi a mezz’acqua senza pinneggiare e senza muovere le braccia per almeno 30 secondi. La respirazione per la regolazione deve essere regolare , NON trattenere il respiro) • Lancio del pallone - Esercizio da eseguire in due fasi, la prima posizionato sul fondo e la seconda in assetto neutro. In assetto neutro ma con contatto visivo della cima di discesa/risalita o del fondo a secondo del luogo in cui viene svolta la prova. Estrarre il pallone di segnalazione, srotolarlo; contemporaneamente liberare il mulinello/spool. Agganciare il pallone al moschettone del mulinello, nel contempo si sarà provveduto ad allentare la frizione di ritenzione del rullo. Introdurre nel pallone il gas dall’apertura posta in basso utilizzando l ’erogatore secondario. Fare molta attenzione che durante questa fase e la successiva di lancio, non rimanga intrappolata la cima nell’erogatore o in qualche altra parte dell’equipaggiamento, ciò potrebbe causare una pericolosa risalita incontrollata. Una volta che il pallone è arrivato in superficie, recuperare il lasco della cima e metterla in leggera tensione. • Prove di recupero e sollevamento dal fondo del compagno con controllo della velocità di risalita • Togliere e rimettere l’unità ARA in superficie - (Lo studente può utilizzare l’aeratore o l’erogatore. L’autorespiratore deve essere sufficientemente positivo in modo da fornire supporto una volta tolto, specialmente se si utilizza la zavorra integrata. Lo studente non deve perdere il contatto con l’autorespiratore, dopo averlo tolto. • Ripasso esercitazioni precedenti Tempo per fare pratica • Debriefing • Compilazione modulistica Schema 1AC5 • • • • • • • Briefing Preparazione dell’attrezzatura Controllo di sicurezza preimmersione Togliere e rimettere l’unità ARA Scollegamento della frusta bassa pressione Controllo dell’assetto (Hovering) Recupero e sollevamento dal fondo del compagno con controllo della velocità di risalita • Ripasso esercitazioni precedenti • Togliere e rimettere l’unità ARA in superficie Open Water Diver - CMAS-PTA P1 165 Pure Tech Agency Tempo per fare pratica • Debriefing • Compilazione modulistica 166 Open Water Diver - CMAS-PTA P1 Pure Tech Agency Acque Libere Obiettivi • Mettere in pratica quello che hai appreso durante le fasi delle acque confinate • Consolidare la tua sicurezza in acqua e rafforzare il concetto del "sistema di coppia" e il rispetto dell'ambiente • L'Istruttore ti fornirà supporto ma non dimostrerà gli esercizi Open Water Diver - CMAS-PTA P1 167 Pure Tech Agency 1 AL1 ARA - massima profondità 6 m Obiettivi: 1. 2. Facilitare il passaggio dalle esercitazioni in Acque Confinate alle acque libere e introdurre ad un nuovo ambiente. Sviluppare l’applicazione delle abilità al buon senso, al controllo dell’assetto, alla consapevolezza di essere in un ambiente diverso da quello terrestre, prepararsi ad effettuare una reale immersione. • Briefing • Assemblare, regolare, preparare, indossare l’attrezzatura ARA • Controlli di coppia di sicurezza pre-immersione (controlla l’attrezzatura del compagno facendo attenzione ad ogni particolare verificandone il funzionamento) • Ingresso in acqua - (tecnica adatta alle condizioni ambientali .La più semplice è la migliore) • Pesata d’assetto - (calcola la quantità di pesi necessaria tenendo l’erogatore in bocca, trattenendo un respiro normale, sollevando le gambe dal fondo e rimanendo immobili, dovresti galleggiare con l’acqua a livello degli occhi. • Raggiungimento del punto d’immersione - (controllando l’assetto in superficie, respirando dall’aeratore)* • Scambio aeratore/erogatore • Discesa controllata con il sistema dei 5 punti - (eseguire lungo la cima facendo attenzione alla compensazione. • Recupero e svuotamento dell’erogatore - (recuperare e svuotare il proprio secondo stadio cosi come hai fatto nelle immersioni in acque confinate. • Allagamento parziale della maschera e successivo svuotamento - (svuotare la maschera parzialmente allagata e, successivamente, completamente allagata. • Termine esercitazione con risalita controllata - (vis in mano, uso delle pinne con GAV sgonfio) • In superficie assetto positivo - (eseguire gonfiando il GAV con ritorno al punto di uscita) • Uscita dall’acqua , svestizione dell’attrezzatura • Debriefing e compilazioni moduli 168 Open Water Diver - CMAS-PTA P1 Pure Tech Agency Schema 1 AL1 • Briefing • Assemblare, regolare, preparare, indossare l’attrezzatura ARA • Controlli di coppia di sicurezza pre-immersione. * • Ingresso in acqua • Pesata • Raggiungimento del punto d’immersione * • Scambio aeratore/erogatore • Discesa controllata con il sistema dei 5 punti • Recupero e svuotamento dell’erogatore • Allagamento parzialmente la maschera e successivo svuotamento • Termine esercitazione con risalita controllata • In superficie assetto positivo • Uscita dall’acqua , vestizione dell’attrezzatura • Debriefing e compilazioni moduli 1 AL2 ARA - massima profondità 10 m Obiettivi: 1. 2. Applicare e migliorare le tecniche di immersione in acque libere. Accrescere la confidenza, il comfort, il buon senso e le abilità d’ immersione. • Briefing • Assemblare, regolare, preparare, indossare l’attrezzatura ARA • Controlli di coppia di sicurezza pre-immersione (controlla l’attrezzatura del compagno facendo attenzione ad ogni particolare verificandone il funzionamento) • Ingresso in acqua secondo la logistica • Verifica e controllo dell’assetto/pesi • Raggiungimento del punto d’immersione - (controllare l’assetto in superficie, respirando dall’aeratore)* • Scambio aeratore/erogatore - (in superficie, svuota dall’acqua lo snorkel e riprendi a respirare senza toglierlo dalla bocca. Respira alternativamente dallo snorkel e dall’erogatore senza alzare la faccia dall’acqua • Discesa controllata (5 punti) • Pivoting sulle pinne - (assetto neutro) • Breve esplorazione subacquea con controllo dell’assetto • Uso della Fonte d’Aria Alternativa da fermi e risalita assistita con FAA - (da fermo, deve afferrare e respirare da una FAA fornita da un altro subacqueo. Open Water Diver - CMAS-PTA P1 169 Pure Tech Agency • Allagamento completo della maschera e successivo svuotamento (da fermo sul fondo, masima profondità 5 m, scarica completamente il GAV prima di eseguire l’esercizio) • Termine prova in superficie - (in assetto positivo gonfiando il GAV, con ritorno al punto di uscita) • Svestizione della zavorra - (in superficie, nell’acqua dove non si tocca, togli e rimetti il sistema di zavorra. Prima di eseguire l’esercizio, assicurati che non vi siano altri subacquei sotto per prevenire possibili lesioni dovute ai pesi che cadono. • In superficie, nell’acqua dove non si tocca, togliere e rimettere l’autorespiratore • Uscita dall’acqua, svestizione dell’attrezzatura • Debriefing e compilazioni moduli Schema 1 AL2 • Briefing • Assemblare, regolare, preparare, indossare l’attrezzatura ARA • Controlli di coppia di sicurezza pre-immersione. * • Ingresso in acqua • Verifica e controllo dell’assetto/pesi • Raggiungimento del punto d’immersione * • Scambio aeratore/erogatore • Discesa controllata (5 punti) • Allagamento completo della maschera e successivo svuotamento • Pivoting sulle pinne • Breve esplorazione subacquea con controllo dell’assetto • Uso della Fonte d’Aria Alternativa da fermi e risalita assistita • Termine prova in superficie • Svestizione della zavorra • In superficie, nell’acqua dove non si tocca, togliere e rimettere l’autorespiratore • Uscita dall’acqua , vestizione dell’attrezzatura • Debriefing e compilazioni moduli 1 AL3 ARA - massima profondità 12 m Obiettivi: 1. 2 170 Continuare ad applicare le tecniche di immersione in acque libere entro la profondità massima di 12 m Accrescere ulteriormente la confidenza, il buon senso e le abilità generali Open Water Diver - CMAS-PTA P1 Pure Tech Agency 3. Assemblare, regolare, preparare, indossare l’attrezzatura ARA • Briefing • Assemblare, regolare, preparare, indossare l’attrezzatura ARA • Controlli di coppia di sicurezza pre-immersione (controlla l’attrezzatura del compagno facendo attenzione ad ogni particolare verificandone il funzionamento) • Ingresso in acqua secondo la logistica • Raggiungimento del punto d’immersione (controllare l’assetto in superficie, respirando dall’aeratore)* • Scambio aeratore/erogatore • Discesa controllata con (5 punti) • Controllo dell’assetto (Hovering) - (assetto neutro gonfia il GAV a bocca e con il carico a bassa pressione. Devi dimostrare un buon controllo dell’assetto, stando lontano dal fondo e avendo costantemente la consapevolezza della tua galleggiabilità. • Breve esplorazione subacquea con controllo dell’assetto (sotto la diretta supervisione dell’Istruttore procederai in una breve esplorazione per acquisire esperienza) • Termine esercitazione con risalita controllata d’emergenza nuotando (esegui una risalita controllata di emergenza nuotando da una profondità di 6 - 9 m e stabilendo un assetto positivo in superficie. Questo esercizio deve essere condotto come di seguito delineato. Fasi: 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. • • mantieni l’erogatore in bocca non cercare di abbandonare la zavorra non usare la cima di controllo - la cima serve all’Istruttore mantiei una velocità di risalita normale emetti un suono continuo (aaahhh) durante la risalita riprendere a respirare normalmente in caso che la risalita venga interrotta o in caso di difficoltà In superficie in superficie gonfia il GAV a bocca In superficie assetto positivo - (eseguire gonfiando il GAV con ritorno al punto di uscita) Rimozione di un crampo - (eseguire la rimozione di un crampo simulato su se stessi e sul compagno in superficie. Come già fatto in acque confinate, gli studenti devono praticare, in superficie, la rimozione di un crampo su una gamba tirando la punta della pinna verso se stessi o spingendola verso il compagno mentre la tiene saldamente) Open Water Diver - CMAS-PTA P1 171 Pure Tech Agency • Trasporto di un subacqueo stanco per 25 m - (secondo la logistica, effettuare il ritorno al punto di uscita, facendo invertire nel ruolo gli allievi. Trasportare per 25 m in superficie e con tutta l’attrezzatura il compagno che simula di essere stanco. I subacquei, si scambieranno i ruoli, simulando di dare assistenza ad un compagno stanco o in difficoltà trasportandolo per 25 m in superficie, tirandolo per la rubinetteria, ecc.) • Rimozione della zavorra • Uscita dall’acqua, svestizione dell’attrezzatura • Debriefing e compilazioni moduli Schema 1 AL3 • Briefing • Assemblare, regolare, preparare, indossare l’attrezzatura ARA • Controlli di coppia di sicurezza pre-immersione* • Ingresso in acqua • Raggiungimento del punto d’immersione * • Scambio aeratore/erogatore • Discesa controllata con (5 punti) • Controllo dell’assetto (Hovering) • Breve esplorazione subacquea con controllo dell’assetto • Termine esercitazione con risalita controllata d’emergenza nuotando • In superficie assetto positivo • Rimozione di un crampo • Trasporto di un subacqueo stanco per 25 m • Rimozione della zavorra • Uscita dall’acqua , vestizione dell’attrezzatura • Debriefing e compilazioni moduli 1 AL4 ARA - massima profondità 15 m Obiettivi: 1. 2. Continuare ad applicare ulteriormente le tecniche di immersione nell’ambiente delle acque libere entro la profondità massima di 15 m Accrescere ulteriormente, la confidenza, il buon senso e le abilità generali • Briefing • Assemblare, regolare, l’attrezzatura ARA 172 preparare, Open Water Diver - CMAS-PTA P1 indossare Pure Tech Agency • Controlli di coppia di sicurezza pre-immersione (controlla l’attrezzatura del compagno facendo attenzione ad ogni particolare verificandone il funzionamento) • Ingresso in acqua secondo la logistica • Raggiungimento del punto d’immersione (controlla l’assetto in superficie, respirando dall’aeratore)* • Scambio aeratore/erogatore • Discesa libera senza riferimento - (profondità massima durante l’immersione 15 m Discesa controllata con i cinque punti senza riferimento visivo) • Breve esplorazione subacquea con controllo dell’assetto • Termine esercitazione con risalita controllata - (sistema dei 5 punti, vis in mano, uso delle pinne con GAV sgonfio. 1. 2. 3. 4. 5. • • • • • Segnala "risaliamo" e attendi la risposta del compagno. Controlla il tempo e la profondità. Tieni in alto la valvola di scarico del GAV per eliminare l’aria in eccesso durante la risalita. Distendi l’altro braccio sopra la testa. Guarda in alto e nuota verso l’alto, ruotando per avere una migliore visuale. Fermati a 5 m per eseguire la sosta di sicurezza, quindi prosegui con la risalita. Dopo essere riemerso, assumi un assetto positivo gonfiando il GAV prima di scambiare l’erogatore con l’aeratore e segnala "okay". Ricordati che, durante la risalita l’aria nel GAV si espande, questo ti renderà positivo. È necessario, pertanto, scaricare l’aria in eccesso. Ricordandosi di respirare normalmente e/o emettere un suono tipo:…aaahhh.) In superficie assetto positivo - (esegui gonfiando il GAV con ritorno al punto di uscita) Uscita dall’acqua Svestizione dell’attrezzatura Debriefing Compilazioni moduli Schema 1 AL4 • Briefing • Assemblare, regolare, preparare, indossare l’attrezzatura ARA • Controlli di coppia di sicurezza pre-immersione* • Ingresso in acqua • Raggiungimento del punto d’immersione * • Scambio aeratore/erogatore • Discesa libera con riferimento Open Water Diver - CMAS-PTA P1 173 Pure Tech Agency • Rimozione, riposizionamento e svuotamento della maschera • Breve esplorazione subacquea con controllo dell’assetto • Termine esercitazione con risalita controllata • In superficie assetto positivo • Uscita dall’acqua , vestizione dell’attrezzatura • Debriefing e compilazioni moduli 1 AL5 ARA - massima profondità 18 m Gli obiettivi: 1. 2. 3. Continuare ad applicare ulteriormente le tecniche di immersione nell’ambiente delle acque libere entro la profondità massima di 18 m Accrescere ulteriormente, negli studenti, la confidenza, il buon senso e le abilità generali Sviluppare le tecniche fondamentali di navigazione con la bussola. • Briefing • Assemblare, regolare, preparare, indossare l’attrezzatura ARA • Controlli di coppia di sicurezza pre-immersione (controlla l’attrezzatura del compagno facendo attenzione ad ogni particolare verificandone il funzionamento) • Ingresso in acqua secondo la logistica • Navigazione con la bussola in superficie - (esegui nuoto in superficie con l’aeratore, in linea retta, con il viso in acqua e usando la bussola comeunico riferimento. Questo esercizio introduce gli allievi all’uso della bussola. • Scambio aeratore/erogatore in superficie • Discesa libera con riferimento - (profondità massima durante l’immersione 18 m • Navigazione con bussola - Iniziare questo esercizio partendo da un punto di riferimento fisso come la cima di discesa o dell’ancora. Pinneggiare allontanandosi dal punto di riferimento, verso la direzione precedentemente determinata per un dato numero di cicli di pinneggiata (10/20), inseguito ritornare al punto di partenza, seguendo la rotta reciproca. • Termine esercitazione • Lancio del pallone sparabile • Risalita controllata - (vis in mano, uso delle pinne con GAV sgonfio) • In superficie assetto positivo - (esegui gonfiando il GAV con ritorno al punto di uscita) • Rimozione della zavorra • Uscita dall’acqua, svestizione dell’attrezzatura • Debriefing • Compilazioni moduli 174 Open Water Diver - CMAS-PTA P1 Pure Tech Agency Schema 1 AL5 • Briefing • Assemblare, regolare, preparare, indossare l’attrezzatura ARA • Controlli di coppia di sicurezza pre-immersione* • Ingresso in acqua • Ingresso in acqua secondo la logistica • Navigazione con la bussola in superficie • Scambio aeratore/erogatore in superficie • Discesa libera con riferimento • Navigazione con bussola • Termine esercitazione • lancio del pallone sparabile • risalita controllata • In superficie assetto positivo • Rimozione della zavorra • Uscita dall’acqua , vestizione dell’attrezzatura • Debriefing e compilazioni moduli Open Water Diver - CMAS-PTA P1 175 Pure Tech Agency 176 Open Water Diver - CMAS-PTA P1 Pure Tech Agency Appendice Open Water Diver - CMAS-PTA P1 177 Pure Tech Agency Una prospettiva per il futuro delle vostre immersioni: la fotografia subacquea (di Enrico Pati - [email protected]) Andare sott’acqua, immergersi dentro il mare, nei laghi o nei fiumi è un’esperienza che consente di svolgere anche una moltitudine di attività. La prima, più semplice ed immediata, è quella dell’osservazione dell’ambiente acquatico, ma a questa se ne possono affiancare molte altre. Perlustrare un tratto di fondale, esplorare un relitto, ispezionare delle cavità sommerse, effettuare un’immersione tecnica, profonda o notturna, presuppongono delle conoscenze specifiche e un’adeguata preparazione, per poterlo fare in ragionevole sicurezza e consapevole capacità. Qualunque sia il livello di conoscenza, il grado di esperienza e di addestramento, a queste attività da svolgersi sott’acqua, se ne può affiancare un’altra, anch’essa fatta di competenze tecniche e preparazione, ma che ha la peculiarità di riguardare la sfera emozionale, creativa e artistica: quella della fotografia subacquea. Sia ben chiaro quindi, che la pratica della fotografia subacquea, non rappresenta l’attività principale, perché questa è e rimane, quella dell’andare sott’acqua, con tutto quello che ciò comporta. Diciamo che fare fotografia subacquea significa avere l’aspettativa di immortalare l’attimo dell’immersione, documentare la situazione e testimoniare il momento vissuto e di questo riportarne, per così dire, una traccia "a secco", visibile e condivisibile da tutti, subacquei e non. Oggi, con la comparsa della tecnologia digitale applicata alla fotografia, la possibilità di scattare foto si è enormemente sviluppata ed il mercato della fotografia, anche di quella subacquea, si è notevolmente ringalluzzito. Con poche centinaia di euro, è possibile acquistare macchine fotografiche digitali compatte, e dotarle di scafandri dedicati, che permettono il loro utilizzo fino a profondità spesso ragguardevoli. Ciò di per sé rappresenta una possibilità, che però spesso viene disillusa alla vista dei primi risultati; da qui la necessità di avere delle conoscenze minime sull’utilizzo di queste attrezzature e soprattutto, dell’utilizzo in un ambiente, quello subacqueo, che non è esattamente l’ambiente per il quale sono state progettate. Per chi fosse interessato ad approfondire questa pratica, il consiglio è senz’altro, quello di seguire dei corsi specifici mentre, per chi è semplicemente incuriosito, può andar bene, all’inizio, anche solo fare molti tentativi, portare sott’acqua la 178 Open Water Diver - CMAS-PTA P1 Pure Tech Agency propria macchinetta fotografica ad ogni immersione, leggere pubblicazioni e articoli di fotografia subacquea, seguire i consigli di qualche amico fotosub. Quello che mi sento di consigliare a chiunque è di non avere fretta, iniziare con attrezzature semplici ed economiche e pian piano cercare di migliorare risultati ed attrezzatura. Per chi è alle prime armi, le macchine fotografiche compatte implicano senz’altro una serie di vantaggi. - - - - - - - Sono piccole: per cui anche scafandrate, avranno delle dimensioni ridotte, di conseguenza saranno più maneggevoli, più facili da gestire, anche con una sola mano, potranno essere riposte in tasca o appese al GAV, ed utilizzate solo all’occorrenza. Costano poco: quindi l’investimento iniziale non è particolarmente oneroso e siccome bisognerà fare i conti anche con infiltrazioni e piccoli allagamenti, è senz’altro meglio contenere possibili danni e dispiaceri. Ottima qualità: ormai anche queste "piccole" hanno sensori di altissima qualità in grado di catturare luce, colori e informazioni e di poterle restituire con risoluzioni che facilmente permettono stampe in formati considerevoli. Facili da utilizzare: questo tipo di macchine fotografiche non sono mai troppo complicate, sono semplici ed intuitive, spesso hanno tutta una serie di impostazioni e funzioni automatiche, tra cui la messa a fuoco, l’esposizione e le funzioni "macro" e "sott’acqua" che possono risultare notevolmente utili. Hanno il flash: la maggior parte di queste macchine fotografiche compatte, hanno dei piccoli lampeggiatori interni che in condizioni di scarsa luminosità si inseriscono automaticamente e, in ambienti subacquei, nella maggior parte dei casi, è indispensabile utilizzare delle fonti di illuminazioni aggiuntive. Visione comoda: guardare con due occhi nei luminosi monitor lcd di cui sono dotate queste piccole macchine fotografiche, è senz’altro più semplice e immediato, del dover scrutare nel mirino di una reflex e questo, sia in fase di ripresa, ché immediatamente dopo lo scatto, potendo verificare il risultato di quanto si è appena fotografato. Poca manualità e manutenzione: hanno delle ottiche zoom, non intercambiabili, che spaziano con una notevole escursione e coprono generalmente grandi fasce di utilizzo, dal grandangolo al teleobiettivo, non necessitano di aperture per cambi di ottiche e di conseguenza oblò sugli scafandri; la manualità e manutenzione si riduce al semplice alloggiamento della macchina nello scafandro. Open Water Diver - CMAS-PTA P1 179 Pure Tech Agency Anche per chi è un fotografo "terrestre" non proprio alle prime armi, o per chi, dopo qualche tempo e un po’ di esperienza con le compatte, volesse proseguire e migliorare la propria attrezzatura, il consiglio è quello di dotarsi di macchine fotografiche di fascia media, tipo "bridge" o "prosumer" come vengono normalmente definite, che hanno la possibilità di utilizzo in manuale, per le quali spesso esistono in commercio scafandri dedicati, che riportano tutti i comandi della macchina fotografica all’esterno e permettono l’utilizzo di uno o due flash esterni, collegati tramite cavo elettronico o cavetto in fibra ottica. Con questo tipo di attrezzatura si possono ottenere degli ottimi risultati, a questo punto molto dipenderà dalle vostre capacità tecniche, sensibilità artistica e volontà documentaristica. 180 Open Water Diver - CMAS-PTA P1 Pure Tech Agency Consigli e suggerimenti per una pratica più sicura delle attività subacquee. Perchè il tempo libero sia sempre fonte di benessere e non un rischio. La visita medica rappresenta il solo strumento diagnostico per un efficace trattamento terapeutico e che i consigli forniti vanno intesi come meri suggerimenti di comportamento a cura della Dott.ssa Laura Vernotico http://www.lauravernotico.com/ Open Water Diver - CMAS-PTA P1 181 Pure Tech Agency Alimentazione e Attività subacquea Una buona alimentazione è importante per mantenere sano il nostro organismo e farlo funzionare al meglio. Questo è valido per le persone che svolgono una vita più o meno sedentaria ed ancor di più per quelle che praticano attività sportiva, inclusa l’attività subacquea (aumentato consumo energetico, necessità di determinate prestazioni fisiche). Anche se dal subacqueo non ci aspettiamo delle vere e proprie performance (si tratta di una persona che svolge un’attività ludico ricreativa), l'alimentazione riveste comunque un ruolo determinante ed è importante che il subacqueo sappia quali sono gli alimenti che lo possono aiutare nella propria attività per poterne trarre tutti i benefici possibili. Mantenere un adeguato peso forma è importante per svolgere al meglio e con maggior sicurezza l’attività subacquea. Quanto più ci si allontana dal peso ideale, sia nel senso del soprappeso che del sottopeso, tanti più inconvenienti si dovranno fronteggiare. Per quanto riguarda la magrezza, il problema più grosso in cui si incorre è quello di aver freddo: ricordiamoci che in acqua la dispersione del calore è 25 volte maggiore che in aria. Respirare aria o altre miscele compresse sottrae maggiore calore rispetto alla respirazione normobarica (fenomeno accentuato se si respirano miscele con elio). L’avere freddo può facilitare l’insorgenza precoce di fatica muscolare, per impoverimento delle riserve energetiche utilizzate per la termoregolazione e può diminuire la velocità di eliminazione del gas inerte. L’eccesso di tessuto adiposo invece predispone a scarsa forma fisica, minor resistenza allo stress ed agli sforzi improvvisi, aumentata predisposizione alla narcosi d’azoto ed aumentato rischio di incidente da decompressione - PDD. Sappiamo che i gas ai quali è normalmente esposto un subacqueo che respiri aria sono tre: azoto, ossigeno, e anidride carbonica. I 4/5 circa dell'aria sono costituiti da azoto. Alla pressione a livello del mare questo gas non esercita sulle funzioni dell'organismo alcun effetto noto, ma a pressioni elevate esso può provocare diversi gradi di narcosi. Si ritiene che il meccanismo dell'azione narcotica sia lo stesso di quasi 182 Open Water Diver - CMAS-PTA P1 Pure Tech Agency tutti i gas anestetici: cioè, essendo l'azoto liberamente solubile nei lipidi dell'organismo, si presume che esso si sciolga nelle membrane od in altre strutture lipidiche dei neuroni e ne diminuisca l'eccitabilità, interferendo nel trasferimento delle cariche elettriche. Il grasso è un tessuto lento, che trattiene una grande quantità di azoto disciolto; un alto livello di adipe nel corpo aumenta la quantità di azoto trattenuto dopo l'immersione. L’obesità, soprattutto quella di tipo "androide", quella per intenderci con maggiore accumulo di adipe al tronco e all’addome, predispone al rischio di complicanze cardiovascolari quali aterosclerosi, ipertensione, iperglicemia e ipercolesterolemia. Per questi motivi bisognerebbe considerare l’obesità come una condizione di non idoneità alla subacquea. A parte il gusto che ognuno di noi prova nel mangiare, l’alimentazione è necessaria per fornire all’organismo la giusta energia per funzionare. L'energia è fornita all'organismo, sotto forma di legami chimici, attraverso gli alimenti. L'energia contenuta nei macronutrienti (carboidrati, lipidi, proteine) viene liberata durante i processi ossidativi, che implicano un consumo continuo di ossigeno ed una produzione di anidride carbonica. In seguito all'ossidazione dei nutrienti, viene liberata energia (calore), che viene utilizzata per mantenere la temperatura corporea costante in un range fisiologico per lo svolgimento di lavoro chimico (biosintesi di composti), lavoro osmotico (gradienti ionici) e lavoro meccanico (contrazione muscolare). Gli alimenti forniscono all'organismo l'energia necessaria per compensare la spesa energetica, mediante la combustione dei carboidrati (1g di carboidrati fornisce 4 Kcal), dei lipidi (1g = 9 Kcal), delle proteine (1g = 4 Kcal). Mentre i carboidrati ed i lipidi, in presenza di ossigeno, vengono ossidati completamente e trasformati in acqua e anidride carbonica, le proteine producono anche composti azotati che vengono successivamente escreti sotto forma di urea. Quindi, per mantenere l'omeostasi metabolico - energetica in una persona, le calorie assunte con gli alimenti devono essere bilanciate dalla quantità totale di energia spesa: in caso contrario il peso corporeo subirà una variazione. Entriamo adesso più nei dettagli in quella che potrebbe essere una dieta corretta in chi pratica attività subacquea. Dico "potrebbe essere" perché, come già Open Water Diver Dive er - CMAS-PTA P1 183 Pure Tech Agency detto precedentemente, ci riferiamo a persone che svolgono un’attività ludico ricreativa (generalmente le immersioni non richiedono uno sforzo fisico particolare e una prestazione specifica) e non a veri e propri atleti. Se consideriamo il consumo energetico dobbiamo tenere conto che: • i muscoli rappresentano il 40% del peso corporeo • durante l’attività subacquea, per far fronte all’ aumentato carico di lavoro, necessitano di un aumentato apporto nutritivo (ossigeno e zuccheri) • tale richiesta supportato da modificazioni del circolo sanguigno e del respiro (importanza dell’allenamento). Una dieta equilibrata deve avere un contenuto proteico del 12-15%, lipidico del 25-30% e glucidico del 60%, considerando che proteine e grassi vengono digeriti più lentamente e che i glucidi rappresentano la fonte energetica principale per i muscoli. Dieta equilibrata significa fornire tutti i nutrienti necessari e che bisogna per lo meno consumare cinque pasti al giorno, limitando al massimo i cibi a lunga conservazione, l'alcool, i cibi troppo raffinati, le salse elaborate e the o caffè in forti quantità. Verdura e frutta devono essere consumate preferibilmente crude e per un corretto apporto proteico è consigliabile prediligere carne di vitello, tacchino, coniglio, pesce. É vantaggioso consumare oli vegetali quali l'olio extravergine di oliva e zuccheri complessi, sotto forma di pasta, pane, riso a giuste dosi. Un buon esempio di equilibrio dietetico è quello rappresentato dalla piramide alimentare. Un'altra importante considerazione va fatta riguardo al tempo di digestione dei vari alimenti: è infatti importantissimo non appesantire lo stomaco che, altrimenti, sottrarrebbe preziose energie all'organismo per digerire gli alimenti che si sono ingeriti. Tanto più i cibi sono grassi, tanto più lungo è il loro tempo di permanenza nello stomaco; lo stesso vale per i cibi poco masticati o ingeriti interi. Viceversa gli alimenti liquidi, le minestre e le bevande sono in assoluto gli alimenti più digeribili e lasciano lo stomaco nel tempo più breve rispetto a tutti gli altri. Rimanendo in 184 Open Water O W Di Diver - CMAS CMAS-PTA PTA P1 Pure Tech Agency tema di "liquidi", spesso ci dimentichiamo dell’acqua che invece dovrebbe essere una delle componenti principali della nostra dieta. Il nostro corpo è costituito principalmente da acquea (circa 50-70% del peso corporeo totale); il suo contenuto all’interno del nostro organismo varia in rapporto all’età, al sesso e al peso corporeo, nonché alla situazione ambientale, all’attività fisica svolta ed alla composizione della dieta. Normalmente si perdono 600 ml al giorni di acqua dalla pelle e dai polmoni che devono ovviamente essere reintegrati per mantenere l’omeostasi. L’acqua è inoltre indispensabile per la corretta digestione ed assimilazione dei nutrienti, per la funzionalità del circolo ematico, per la lubrificazione dei tessuti e delle articolazioni, per il mantenimento della giusta temperatura corporea. A parte le proprietà sopraccitate, l’acqua è un elemento molto importante in chi pratica attività subacquea per diversi motivi.. Ricordiamoci sempre che durante l’immersione, vi è una ridistribuzione dei liquidi dai tessuti verso il circolo ematico, che comporta un aumento della diuresi e conseguente perdita di liquidi. Inoltre nei trenta minuti dopo l’emersione avviene il processo inverso, ovvero i liquidi tornano dal circolo verso i tessuti (disidratazione relativa) ed è quindi importantissimo bere molto nell’ora seguente l’immersione. L’acqua è molto importante per fluidificare la linfa e contrastare l’intasamento dei capillari linfatici preposti al drenaggio del tessuto connettivo (buona prevenzione per la PDD con linfedema). Per finire, non dimentichiamoci che l’acqua è considerata "un farmaco" da utilizzare in caso di PDD. Abbiamo visto quali alimenti sono consigliati in chi pratica attività subacquea, vediamo adesso cosa è sconsigliato: - bevande alcoliche (alto contenuto calorico, effetto diuretico con conseguente disidratazione ed emoconcentrazione). Conseguenze negative si possono rilevare inoltre sulla lucidità mentale, sulla tolleranza al freddo, sulla resistenza muscolare e sul suo effetto combinato con la pressione ambientale che favorisce l’insorgenza di narcosi d’azoto. L’alcool dovrebbe rappresentare circa il 4% dell’ammontare calorico quotidiano (un bicchiere di vino) ovviamente lontano dalle immersioni. Alimenti sconsigliati in chi ha problemi di compensazione: • alcool (causa vasodilatazione con secondario gonfiore delle muscose) • eccesso di proteine (causano ritenzione idrica con secondario aumento delle mucose) • latte e derivati (il lattosio può provocare ritenzione idrica e conseguente gonfiore delle mucose) • agrumi (contengono istamina e determinano gonfiore delle mucose) Alimentazione consigliata in chi ha problemi di meteorismo intestinale • Mangiare lentamente, non parlare mentre si mangia, evitare chewingum, evitare bibite gassate (per evitare di "deglutire" troppa aria). • Nelle ore precedenti le immersioni, evitare di mangiare e bere sostanze che aumentano la fermentazione intestinale di zuccheri e cellulosa: Open Water Diver - CMAS-PTA P1 185 Pure Tech Agency bibite gassate, legumi, cereali, carboidrati in genere. • Evitare di mangiare frutta zuccherina al termine dei pasti, non eccedere con the, alcolici, dolcificanti artificiali e fruttosio. Alimenti consigliati: • finocchio (modera le fermentazioni intestinali e favorisce l'espulsione dei gas), • mirtillo e mirto (possiedono una notevole azione antifermentativa e antiputreffativa), • mela (ricca di fibre interviene nella regolazione delle reazioni fermentative intestinali), • menta (favorisce l'eliminazione dei gas, diminuendo le fermentazioni ed il meteorismo) In caso di meteorismo importante è utile anche il carbone vegetale. Per concludere, fissiamo undici punti di buone regole alimentari per i subacquei. Regole alimentari nei giorni delle immersioni 1) Per colazione preferire il tè al latte essendo quest’ultimo meno digeribile. 2) Pranzare con pasta, riso o cereali, verdura e frutta. Nel caso sia prevista l’immersione pomeridiana, non eccedere con gli alimenti grassi ed evitare alcolici. 3) Bere sempre abbondantemente prima e dopo le immersioni (almeno 2 lt di acqua). 4) Fare merenda con frutta e liquidi. 5) A cena mangiare proteine (carne, pesce, legumi), con verdura e frutta. 6) Mangiare frutta e verdura in abbondanza. Tali alimenti svolgono importanti funzioni nella lotta ai radicali liberi e rendono innocue le sostanze potenzialmente nocive che si insinuano nel nostro organismo attraverso i cibi o la respirazione. 7) Mangiare regolarmente alimenti ricchi di carboidrati (pasta, riso, cereali). 8) Il giorno delle immersioni consumare alimenti leggeri e digeribili. 9) Se si fa più di un’immersione al giorno, mangiare qualcosa poco prima di coricarsi. 10) Se si fanno due o più immersioni al giorno, non esagerare con alimenti che contengono o liberano istamina soprattutto tra un’immersione e l’altra (cioccolata, fragole, pomodori, crostacei, affettati, formaggi fermentati, frutta secca, etc.) 11) Sali Minerali, oligoelementi e vitamine sono importanti. Ritengo che una dieta equilibrata sia sufficiente per coprirne il fabbisogno. É comunque importante inserire il discorso dell’alimentazione all’interno del più ampio concetto di wellness, che comprende anche una regolare attività fisica, ma di questo ne parleremo in un prossimo articolo. 186 Open Water Diver - CMAS-PTA P1 Pure Tech Agency Attività subacquea e fitness Per essere dei buoni subacquei bisogna condurre uno stile di vita sano, sia da un punto di vista alimentare sia da un punto di vista dell’attività fisica. Anche se dalla maggior parte dei subacquei non ci aspettiamo delle vere e proprie performance (ci riferiamo a persone che svolgono un’attività ludico ricreativa) è comunque importante avere un buon livello di fitness, in quanto ci si può trovare in condizioni che richiedono un aumentato sforzo cardiovascolare o respiratorio (indipendentemente dalla profondità o dalle tappe di decompressione): immersioni in corrente o con particolari problemi che comportano deviazioni dall'immersione programmata (per esempio aiutare il compagno in difficoltà). Purtroppo la sedentarietà è un problema estremamente attuale in termini economici (altissimi costi di gestione del patrimonio salute collettivo). Inoltre la sedentarietà facilita l’invecchiamento fisico e spesso anche psicologico. Per questo motivo è necessario diffondere la cultura del fitness come prevenzione. Come possiamo migliorare il nostro livello di fitness? L'esercizio fisico si dovrebbe concentrare su grandi gruppi muscolari, dovrebbe essere eseguito con costanza nel tempo, iniziando con intensità moderata e crescendo di livello con il tempo e l'allenamento. Per avere dei reali benefici, un piano di allenamento deve prevedere almeno tre sedute settimanali comprendenti attività aerobiche (camminate, corsa, bici, ecc.), gli esercizi di tonificazione e quelli di flessibilità. La subacquea è un' attività affascinante, che si pratica però in un ambiente straordinario. Questo richiede il rispetto di regole precise, adeguate capacità e la consapevolezza dei rischi potenziali connessi. É importante per il subacqueo possedere delle buone doti aerobiche necessarie per gli spostamenti forzati in acqua (immersione controcorrente), per aiutare un compagno in affanno, etc., quindi l’allenamento utile alle immersioni è preferibilmente quello aerobico. L’attività aerobica, se fatta con costanza nel tempo, abitua l’apparato cardiorespiratorio a sopportare meglio le fatiche. Questo adattamento deve assolutamente avvenire in modo a lento, passo dopo le passo senza p esagerare. e Ma M quali sono le " attività aerobiche" ? a Sono quelle attività S che utilizzano c l’ossigeno per bruciare l’ carboidrati e grassi c con il fine di produrre c energia. e Open Water Dive Diver er - CMAS-PTA P1 187 Pure Tech Agency Tra le attività aerobiche vi sono il nuoto, la corsa, il ciclismo, lo sci da fondo, naturalmente praticate su distanze medie e lunghe. Con l’allenamento si ottengono delle modificazioni su organi e apparati, come muscoli, cuore, polmoni, (aumenta il numero dei capillari nei muscoli e quindi l’ossigenazione, aumenta il rendimento meccanico, l'apparato cardiocircolatorio e respiratorio si adattano alla nuova condizione) e modificazioni a livello di complessi meccanismi cellulari necessari a favorire il trasporto dell’ossigeno ai muscoli scheletrici. In pratica cioè è un adattamento dell’organismo alle nuove situazioni che si trova ad affrontare. Lo stesso tipo di allenamento, porta lo stesso beneficio a tutti? Purtroppo no. La capacità aerobica migliora con l'allenamento fino ai 30 anni circa per poi decrescere prima lentamente e poi con sempre maggior evidenza dopo i 45-50 anni. Ricordiamoci che dopo i 30 anni vi è un decremento della funzionalità polmonare (riduzione fisiologica del volume di aria contenuto nei polmoni) e che, chi pratica con continuità l’attività subacquea, (per esempio gli istruttori), a causa del respirare contro la resistenza degli erogatori, va incontro ad un deficit delle piccole vie aeree. In entrambe le condizioni, l’allenamento può portare ad un rallentamento nel decadimento della funzionalità polmonare. Per quanto riguarda il sesso, nella donna rispetto all'uomo non è particolarmente diversa l'adattabilità all'allenamento. Quali sono i benefici che derivano dallo svolgere un’attività aerobica? A seguito dell’allenamento aerobico si avrà una sensazione di benessere generalizzato (liberazione di endorfine, "ormoni del piacere") ed un miglioramento della performance in acqua grazie alla diminuzione dei consumi personali dei gas respirati (che in termini pratici significa maggior durata dei gas nella bombola). La capacità di protrarre a lungo un lavoro dipende infatti dalla potenza massimale aerobica della persona, ossia dal suo massimo consumo di ossigeno, che è correlato al grado di allenamento / fitness. Un altro vantaggio di chi pratica attività aerobica è quello di eliminare più velocemente l’anidride carbonica, normalmente prodotta da nostro organismo durante i processi di combustione tra ossigeno ed alimenti. Per esempio un soggetto allenato sarà in grado di compiere dei tratti controcorrente senza avere "il fiatone" e soprattutto, sarà pronto a compiere un altro tratto a ritmo sostenuto molto prima di una persona non allenata (questo perché il suo organismo rientrerà nei parametri della normalità fisiologica in tempi più veloci). Oltre che per l’apparato respiratorio, l’allenamento è importante anche per rinforzare l’apparato cardiovascolare e per prepararlo ad affrontare carichi di lavoro superiori alla norma. Infatti non ci dobbiamo dimenticare che a volte, durante l’immersione, ci si trova di fronte a situazioni di stress fisico non pianificate durante il briefing (pinneggiare controcorrente, aiutare il compagno in difficoltà, etc) o stress emotivo (paura per qualcosa di imprevisto) o stress termico (acqua fredda). 188 Open Water Diver - CMAS-PTA P1 Pure Tech Agency Vista l’importanza dell’apparato cardio-respiratorio è chiaro che sigarette e fumo sono assolutamente da evitare (indipendentemente dall’essere sub o meno). Praticando attività aerobiche 2-3 volte a settimana con una durata minima di una quarantina di minuti, aiuteremo il nostro organismo non solo nella nostra vita di subacquei ma nella vita di tutti i giorni. Il tempo dedicato all’attività sportiva dovrebbe far parte dei normali impegni che ognuno ha nella propria vita, in quanto, oltre al benessere immediato, porterà a benefici a lungo termine, anche se a costo di un po’ di sacrifici e un po’ di fatica. L’allenamento effettuato con costanza porta nel corso del tempo ad una sorta di assuefazione e quando, per un qualsiasi motivo, si è costretti ad interromperlo per un periodo se ne sente fisicamente e psicologicamente la mancanza. Al di là comunque della forma di training che si sceglie di fare, ciò che è importante è la costanza della preparazione nel corso del tempo, solo così si avranno benefici sul fisico e sulla mente. Ricordiamoci inoltre che anche il camminare per la città, fare le scale o muoversi in casa rappresentano modi per svolgere attività aerobica. Il nuoto, la corsa, il ciclismo si definiscono attività aerobiche di tipo continuo, perchè si mantiene una certa attività fisica per un tempo prolungato oltre i 15 minuti e perchè lo sforzo rimane sempre entro l'80% del consumo di ossigeno. Esistono altri tipi di allenamento di tipo aerobico oltre quello continuo (l'interval training e le ripetute) ma sono più complessi nella gestione e più indicati a veri e propri sportivi. Ritengo infatti che per un subacqueo ricreativo, eativo che si immerge in tranquillità per il gusto di ammirare il mare, sia sufficiente allenarsi con metodiche semplici. Oltre all’attività aerobica, è ugualmente importante l'allenamento di resistenza e gli esercizi con i pesi per migliorare la forza muscolare e "definire" la muscolatura. Inoltre questo tipo di esercizi contribuisce a bruciare il grasso corporeo. Una cosa molto importante va infine ricordata: le sedute di allenamento vanno ben calibrate e devono essere intervallate anche da necessari giorni di riposo. Open Water Diver - CMAS-PTA P1 189 Pure Tech Agency I benefici che può apportare in generale l'esercizio fisico sono: - diminuzione della pressione arteriosa media; diminuzione del colesterolo totale ed LDL (colesterolo cattivo); aumento del colesterolo buono (HDL); diminuzione del grasso corporeo; rinforzo muscolo-scheletrico; miglioramento dell'efficienza cardio-polmonare; prevenzione dello sviluppo del diabete; aumento della tolleranza allo stress; aumentata liberazione di endorfine (ormoni del benessere). Quali sono i benefici invece per il subacqueo? Durante l’attività motoria si liberano le microbolle (sappiamo quanto siano potenzialmente pericolose per i subacquei): per questo motivo è importante svolgere attività fisica costante (per eliminarne il maggior numero possibile), ma non nelle ore precedenti le immersioni. Inoltre con l’attività fisica si produce monossido d’azoto meglio conosciuto come ossido nitrico (NO) che è un mediatore biochimico che induce riduzione dell’aggregabilità delle piastrine e dell’adesività dei leucociti alle pareti dei vasi sanguigni, e, in parte, raggiunge la sottostante muscolatura liscia vascolare inducendone il rilasciamento. Tradotti in termini subacquei, gli effetti anti-aggreganti, anti-infiammatori ed anti-ipertensivi, significano minor aggressione da parte delle bolle. In conclusione: l’attività fisica è uno dei regali più belli che possiamo fare a noi stessi sia che siamo subacquei sia che non lo siamo. 190 Open Water Diver - CMAS-PTA P1 Pure Tech Agency La donna e l'immersione Per decenni si è pensato che l'essere donna fosse una "controindicazione" all'attività subacquea a causa della minor prestanza fisica, delle modificazioni ormonali che potevano predisporre maggiormente agli incidenti da decompressione (PDD) ed a causa del rischio di attacchi da parte di squali durante i giorni del ciclo mestruale. Il DAN (Diving Aler Network) riporta che negli anni "80 solo il 23% dei subacquei era di sesso femminile, oggi quasi il 40% dei praticanti è rappresentato da donne. Questo non significa che la donna sia come l'uomo: ci sono alcune differenze che è bene conoscere. La donna, nell'arco della vita, sperimenta importanti modificazioni ormonali (menarca, menopausa) e situazioni che ne modificano il corpo (gravidanza, allattamento). In generale la donna ha performance fisiche (potenza, velocità, capacità di lavoro, forza fisica) inferiori rispetto all'uomo che si manifestano soprattutto nella gestione dell'attrezzatura n ssubacquea fuori dall'acqua. Questo è vero soprattutto dopo il menarca, v quando la ragazza accumula tessuto q adiposo a scapito di quello muscolare. a Per questo motivo si dice che una P rragazza dovrebbe essere alta almeno 150 cm e pesare almeno 45 kg per 1 essere in grado di maneggiare senza e difficoltà la propria attrezzatura. d Al giorno d'oggi il mercato della subacquea offre una grande varietà di "marche" e "modelli" tanto da consentire a noi donne di scegliere secondo le nostre esigenze. Il "problema" della prestanza fisica diventa meno evidente in acqua, dove l'attrezzatura diventa magicamente leggera grazie alla "spinta di Archimede" e quindi facilmente gestibile. La diversa struttura fisica ha dei vantaggi per la donna che richiede meno ossigeno (e produce meno anidride carbonica), consuma meno aria e quindi può utilizzare bombole più piccole. La donna rispetto all'uomo ha una maggiorpercentuale di grasso: galleggia meglio ed ha maggior protezione verso il freddo. Ma allora perchè le donne soffrono di più il freddo ripetto agli uomini? Perchè hanno meno muscoli e quindi minor capacità di produrre calore. Hanno inoltre un rapporto superficie/volume maggiore e questo comporta una maggior perdita di calore per conduzione. Open Water Diver - CMAS-PTA P1 191 Pure Tech Agency E durante il ciclo mestruale? Bisogna chiarire se "in quei giorni" ci si può immergere o meno e se c'è un rischio maggiore di incorrere in una PDD. Se le condizioni psico-fisiche della subacquea sono buone non vi è alcun motivo per non fare immersioni. Per buone condizioni psico-fisiche si intende non accusare sintomi tipo nausea, vomito, cefalea, eccessiva tensione mammaria, facile affaticabilità, alterazioni dell'umore (tutti sintomi tipici del periodo pre-mestruale e dei primi giorni del ciclo). Da notare che la maggior ritenzione idrica e il conseguente edema delle mucose potrebbero rendere più difficoltosa la compensazione. Il consiglio è quello di controllare l'alimentazione q evitando quegli alimenti che possono e ulteriormente aumentare la ritenzione di u liquidi o compromettere una li compensazione già difficoltosa (latticini, c agrumi, alcolici, etc.); consigliati invece a alimenti tipo ananas e mirtillo che a favoriscono l'eliminazione di liqidi e la f protezione della parete capillare. Non c’è p invece alcuna prova scientifica che la in ritenzione di liquidi e l’edema tissutale r siano causa di un rallentamento nella s liberazione dell’azoto accumulato durante li l'immersione. l' l'utilizzo di tamponi assorbenti in relazione Nessun problema nemmeno per l'u all'aria in essi contenuta (compressione ed espansione durante le diverse fasi dell'immersione). Se assumiamo contracettivi orali, che aumentano l'adesività delle piastrine e la tendenza alla coagulazione, è consigliabile una maggior prudenza in immersione (profili più conservativi, utilizzo di miscele iperossigenate, maggior attenzione all'idratazione e all'alimentazione, evitare eccessiva esposizione al sole, etc.) ma non è necessario astenersi dalle immersioni. Una delle domande ricorrenti è se ci si può immergere nel periodo della gravidanza. Esistono pochi dati a riguardo: gli effetti dell’azoto e dell’ossigeno, ad elevate pressioni parziali, sullo sviluppo del feto non sono conosciuti e quindi si sconsiglia di fare immersioni in questo periodo. Ma quanto tempo bisogna aspettare dopo il parto per tornare in acqua? Dopo un parto spontaneo bisogna aspettare 4-6 settimane, per dar tempo alla cervice uterina di chiudersi e per evitare il rischio di infezione; nel caso di parto cesareo bisogna invece aspettare 6-8 settimane affinchè si verifichi la completa guarigione della ferita. In entrambi i casi ovviamente è di primaria importanza la valutazione del ginecologo. Dopo la maternità è necessario ritrovare una buona forma fisica per ritornare all'attività subacquea nella massima sicurezza. 192 Open Water Diver - CMAS-PTA P1 Pure Tech Agency Durante l'allattamento invece non vi è un divieto assoluto alle immersioni in quanto il latte materno non è influenzato dalle immersioni: ovviamente non ci si può immergere in caso di infiammazioni ed infezioni al seno. Bisogna invece stare attenti a non incorrere in uno stato di disidratazione che potrebbe comportare una riduzione nella produzione di latte. Anche per la menopausa ci sono pochi dati. Non sembra comunque che l'attività subacquea influisca sulla funzione delle cellule dell'osso (osteobalsti ed osteoclasti), mentre si conosce l'effetto benefico della pressione idrostatica sulla deposizione di calcio nelle ossa. A fronte di tanti dubbi e poche certezze sull'universo femminile, bisogna sottolineare che la donna ha una maggior capacità psico-attitudinale rispetto all'uomo ed è meno incline a comportamenti rischiosi: questo fa sì che sia meno predisposta ad incidenti subacquei in generale. Possiamo quindi concludere che essere donna non è una "controindicazione" all'attività subacquea, basta semplicemente conoscere i cambiamenti a cui è sottoposto il nostro corpo nel corso della vita per guidarlo al meglio nel fantastico mondo sommerso. Open Water Diver Dive er - CMAS-PTA P1 193 194 Open Water Diver - CMAS-PTA P1 NOTA: Per tempi e profondità intermedi a quelli in tabella 1, 2 scegliere i valori immediatamente superiori 17 27 38 50 62 76 91 107 125 145 167 193 223 260 307 371 9 80 14 7 12 17 22 28 33 39 45 51 57 60 70 7 18 9 12 15 20 21 27 28 36 34 44 41 53 48 63 56 73 63 84 71 95 80 108 89 121 135 92 151 100 4 163 110 8 180 14 15 6 6 6 12 (Singola) 6 24 6 27 6 30 6 33 6 36 6 • Immergersi in buone condizioni psico fisiche, e nei limiti del proprio brevetto • Pianificare l’immersione in curva di NON decompressione (si consiglia di raggiungere quota 6 m entro la fine del tempo pianificato) • Raggiungere la massima profondità a inizio immersione. NON YO-YO • In presenza di fattori di rischio, (freddo, fatica, corrente, stress etc...) usare il tempo successivo nella tabella • Sosta di sicurezza (3 min a 5 m - Emersione: 3m/min da 6 m alla superficie • Sosta profonda (immersione in curva): 2,5 min a metà della max prof. (stacco dal fondo 2,5 min. prima del tempo di tabella) 6 tempo di decompressione a 6 m tempo fuori curva di sicurezza tempo limite in curva di sicurezza tempo entro la curva di sicurezza Consumi elevati 20 4 15 1 2 4 6 9 10 39 ARIA 3 4 3 5 4 6 5 7 6 9 6 10 7 11 8 12 9 14 10 14 11 16 12 19 12 17 14 20 15 23 21 16 24 18 28 15 24 19 28 21 32 32 37 25 20 20 2 28 36 42 30 25 3 35 4 30 3 25 8 47 39 10 14 45 30 48 40 14 35 15 55 9 60 14 21 Velocità di risalita: 9 m/min ATTENZIONE! IL RISPETTO DELLE TABELLE NON ESCLUDE COMPLETAMENTE I RISCHI DELL’IMMERSIONE 26 43 61 82 106 133 165 205 256 330 461 illim. 6 Velocità di discesa: 23 m/min (max) 1 - TABELLA DI IMMERSIONE 19 20 25 3 G.A. A B C D E F G H I J K L M N P Z Tappe Profondità Pure Tech Agency Open Water Diver - CMAS-PTA P1 B 0:10 0:55 1:56 2:11 2:12 4:31* C 0:10 0:52 0:53 1:44 1:48 3:03 3:04 5:23* D 0:10 0:52 0:53 1:44 1:45 2:39 2:40 3:55 3:56 6:15* E 0:10 0:52 0:53 1:44 1:45 2:37 2:38 3:31 3:32 4:48 4:49 7:08* F H 0:53 1:44 1:45 2:37 2:38 3:29 3:30 4:23 4:24 5:40 5:41 8:00* 1:45 2:37 2:38 3:29 3:30 4:21 4:22 5:16 5:17 6:32 6:33 8:52* 0:10 0:52 0:10 0:53 0:52 1:44 G 2:38 3:29 3:30 4:21 4:22 5:13 5:14 6:08 6:09 7:24 7:25 9:44* 0:10 0:52 0:53 1:44 1:45 2:37 I 3:30 4:21 4:22 5:13 5:14 6:06 6:07 7:00 7:01 8:16 8:17 10:36* 0:10 0:52 0:53 1:44 1:45 2:37 2:38 3:29 J 0:10 0:52 0:53 1:44 1:45 2:37 2:38 3:29 3:30 4:21 4:22 5:13 5:14 6:06 6:07 6:58 6:59 7:52 7:53 9:09 9:10 11:29* K Z 0:10 0:52 0:53 1:44 1:45 2:37 2:38 3:29 3:30 4:21 4:22 5:13 5:14 6:06 6:07 6:58 6:59 7:50 7:51 8:42 O 0:10 0:52 0:53 1:44 1:45 2:37 2:38 3:29 3:30 4:21 4:22 5:13 5:14 6:06 6:07 6:58 6:59 7:50 N 0:10 0:52 0:53 1:44 1:45 2:37 2:38 3:29 3:30 4:21 4:22 5:13 5:14 6:06 6:07 6:58 M 0:10 0:52 0:53 1:44 1:45 2:37 2:38 3:29 3:30 4:21 4:22 5:13 5:14 6:06 5:14 6:06 6:07 6:58 6:59 7:50 6:07 6:59 7:51 8:43 6:58 7:50 8:42 9:34 6:59 7:51 8:43 9:35 7:50 8:42 9:34 10:27 7:51 8:43 9:35 10:28 8:42 9:34 10:27 11:19 7:51 8:43 9:35 10:28 11:20 8:44 9:37 10:29 11:21 12:13 8:45 9:38 10:30 11:22 12:14 10:01 10:53 11:45 12:37 13:30 10:02 10:57 11:46 12:38 13:31 12:21* 13:13* 14:05* 14:58* 15:50* 0:10 0:52 0:53 1:44 1:45 2:37 2:38 3:29 3:30 4:21 4:22 5:13 L • La reimmersione entro 10 min va considerata continuazione dell’immersione precedente • Tra due immersioni successive si consiglia un intervallo di superficie minimo di 2 h • L’immersione ripetitiva deve durare almeno 15 min ed essere meno profonda della precedente • Non eccedere con immersioni ripetitive per più giorni consecutivi. Interrompere con periodi di riposo 0:10 1:16 0:10 1:17 2:20* 3:36* A G.A. iniziale 2 - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - +23 +19 +16 +17 +14 +12 +11 +63 +39 +29 +44 +28 +29 +27 +18 +13 B A 353 150 343 142 332 134 320 126 81 75 69 63 51 +9 46 41 36 31 40 +8 36 32 28 23 32 29 +7 +10 25 24 21 +6 +9 18 14 20 17 +5 +8 14 11 8 15 12 +5 +8 10 7 4 +14 +12 +11 +10 21 11 2 10 8 +5 +7 6 +9 3 1 - 6 4 +4 +6 1 +9 - - - +18 +16 +14 +13 +12 +11 17 5 - - - 6 4 +4 +6 2 +8 +10 - 10:02 12:21* intervallo oltre il quale l’immersione successiva non è ripetitiva 1 - +4 +6 - - +8 +9 - - +12 +11 - - +14 +13 - - - +16 +15 - - +19 +17 +21 +19 - - +23 +23 +21 l’immersione successiva non modifica il G.A. immersione il tempo residuo in curva di sicurezza e illimitato NON fattibile +136 tempo fittizio da aggiungere al tempo reale di immersione 27 tempo residuo in curva di sicurezza, (-) immersione fuori curva * * * * 57 8 - +17 +15 +22 +19 +17 +16 +14 +13 14 - - - C 308 118 19 2 - - +29 +24 +20 * 25 4 - - +25 +22 +20 +18 10 - - +83 +51 +37 50 14 - 1 +29 +26 +23 +21 +19 +18 6 +33 +29 +26 +24 +22 +20 1 D 294 108 20 9 4 +35 +29 +25 * 43 14 8 +106 +63 +45 99 35 27 E 279 89 78 +42 +35 +29 * 263 245 +134 +77 +55 - F - +38 +33 +30 +27 +24 +22 G * * * +49 +40 +34 - - +166 +92 +64 - - +57 +46 +39 - - +206 +108 +74 - - H - - +65 +52 +44 2 - +257 +126 +85 19 - I 66 11 +73 +58 +49 +42 +37 +33 +30 +27 +25 225 54 +331 +146 +97 J 203 +462 +168 +109 +81 +65 +54 +46 +41 +36 +33 +30 +27 41 27 - - - L 177 147 11 - - +224 +136 +99 +79 +65 +55 +48 +43 +39 110 - - +261 +152 +109 +86 +71 +60 +52 +47 63 - +308 +169 +120 +93 +77 +65 - +372 +188 +131 +101 +83 9 12 15 18 21 24 27 30 33 36 39 42 45 K * 6 Profondità dell’immersione successiva 3 - TEMPO DI AZOTO RESIDUO +194 +122 +90 +72 +59 +51 +44 +40 +36 +32 M N O Z G.A. Finale 2 - INTERVALLO DI SUPERFICIE Pure Tech Agency 195 Pure Tech Agency Personal Dive Log di .............................................................................................. Numeri Utili: EMERGENZA MEDICA ...................................................... DAN ................................................................................... EMERGENZA IN MARE ..................................................... CAPITANERIA DI PORTO .................................................. __________________ .......................................................... 196 Open Water Diver - CMAS-PTA P1 Pure Tech Agency Personal Dive Log immersione N. Data Luogo Informazioni Personali nome: ..................................................................................................................... indirizzo: ................................................................................................................. CAP: ........................ città: ................................................................................... tel. ......................................................................................................................... email: ..................................................................................................................... In caso di emergenza contattare nome: ..................................................................................................................... tel. .......................................................................................................................... nome: ..................................................................................................................... tel. .......................................................................................................................... Informazioni mediche allergie: ................................................................................................................... gruppo sanguigno: ................................................................................................ farmaci/terapie in corso: ........................................................................................ ................................................................................................................................ medico: .................................................................................................................. tel. .......................................................................................................................... Assicurazione compagnia: ............................................................................................................ N. di Polizza: .......................................................................................................... tel. .......................................................................................................................... Open Water Diver - CMAS-PTA P1 197 Pure Tech Agency Personal Dive Log immersione N. Data Luogo Intervallo di superficie Sosta di sicurezza Profondità Tempo Immersione Reale Tempo Azoto Residuo Tempo Totale Immersione Tempo Computer Tempo Tabelle Superficie Temperatura acqua .......... °C Ora entrata ........................... Temperatura Aria Ora uscita ............................. Corrente .......... °C Visibilità Bombola Soleggiato Calma Nessuna Scarsa Pressione ..................... Piovoso Increspata Leggera Sufficiente Capacità ...................... Nebbioso Mossa Media Buona Nuvoloso Agitata Forte ottima Tipo di Immersione Muta Barca Umida Riva Semi Stagna Relitto Stagna Inizio ............................ Fine .............................. Consumo lt x min ........ Zavorra ............. kg. Nitrox %O2 ............................ .......... Compagni di Immersione: NOTE: .................................................................. .................................................................. .................................................................. .................................................................. .................................................................. .................................................................. Convalida per spazio 198 lub logo c Open Water Diver - CMAS-PTA P1 Pure Tech Agency MODULO ADDESTRAMENTO DIVER COMPILARE E FIRMARE DOPO OGNI LEZIONE/ESERCITAZIONE FREQUENZA LEZIONI TEORIA MOD 1 TEORIA MOD 2 TEORIA MOD 3 1 Data ............................................ 1 Data ............................................ 1 Data ............................................ Allievo ............................................ Allievo ............................................ Allievo ............................................ Istruttore ......................................... Istruttore ......................................... Istruttore ......................................... TEORIA MOD 4 TEORIA MOD 5 TEORIA MOD 6 1 Data ............................................ 1 Data ............................................ 1 Data ............................................ Allievo ............................................ Allievo ............................................ Allievo ............................................ Istruttore ......................................... Istruttore ......................................... Istruttore ......................................... AC 1 AC 2 AC 3 1 Data ............................................ 1 Data ............................................ 1 Data ............................................ Allievo ............................................ Allievo ............................................ Allievo ............................................ Istruttore ......................................... Istruttore ......................................... Istruttore ......................................... AC 4 AC 5 AC RECUPERO 1 Data ............................................ 1 Data ............................................ 1 Data ............................................ Allievo ............................................ Allievo ............................................ Allievo ............................................ Istruttore ......................................... Istruttore ......................................... Istruttore ......................................... AL 1 AL 2 AL 3 1 Data ............................................ 1 Data ............................................ 1 Data ............................................ Allievo ............................................ Allievo ............................................ Allievo ............................................ Istruttore ......................................... Istruttore ......................................... Istruttore ......................................... AL 4 AL 5 AL RECUPERO 1 Data ............................................ 1 Data ............................................ 1 Data ............................................ Allievo ............................................ Allievo ............................................ Allievo ............................................ Istruttore ......................................... Istruttore ......................................... Istruttore ......................................... Pure Tech Agency Open Water Diver - CMAS-PTA P1 199 Pure Tech Agency 200 Open Water Diver - CMAS-PTA P1 w w w. p u r e - t e c h - a g e n c y. n e t
Similar documents
aggiornamento manuale Istruttore
che si acquisisce frequentando lo specifico corso. Il corso 1 Stella CMAS-PTA insegna agli studenti subacquei le conoscenze fondamentali e li addestra alle tecniche necessarie per immergersi con un...
More information