Scarica Il libretto AMBIENTI…AMO

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Consorzio Socio Assistenziale
Alba - Langhe - Roero
Progetto “Ambienti … amo”
promosso dal Consorzio Socio Assistenziale Alba – Langhe – Roero
all’interno dei Centri di Attività per Minori e Spazi Aperti (annualità 2008-2010)
e realizzato con il sostegno della Regione Piemonte Assessorato Ambiente
nell’ambito delle iniziative IN.F.E.A. 2008-2009
– Alba, 7 maggio 2010 –
Presentazione
Quest’anno l’esperienza dei Centri di Attività per Minori (C.A.M.) ha coinvolto 31 realtà dislocate in 19 comuni
del Consorzio Socio Assistenziale Alba-Langhe-Roero.
I minori (in età 6-13 anni) coinvolti sono stati 806 affiancati da oltre 90 animatori e volontari.
Queste realtà educative si sono confrontate con ciò che è loro attorno, che fa da contesto. Il tema dell’ambiente è una tematica sentita in questo periodo storico, perché riguarda soprattutto ciò che avranno a disposizione le giovani generazioni.
Oltre ai contenuti specifici sono importanti anche le modalità con le quali vengono perseguiti; pertanto è risultata fondamentale la volontà di partecipazione attiva che le varie Parrocchie ed Associazioni territoriali
hanno espresso condividendo la speranza di un futuro sostenibile e la fatica profusa per cercare di realizzarlo.
Altra importante collaborazione è con il Laboratorio Territoriale per l’Ambiente Bra-Alba del progetto In.F.E.A.
della Regione Piemonte. A fianco dell’impegno diretto a sostengo del progetto “Ambienti…amo” è da evidenziare il lavoro dietro le quinte mirato alla definizione di indicatori di qualità per la progettazione in ambito ambientale.
Questo documento vuole restituire in parte ai protagonisti ed a chi vive al loro fianco i frutti del loro lavoro.
Il presidente del Consorzio Socio Assistenziale
Alba - Langhe - Roero
Dott. Roberto GIACHINO
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Il ruolo di un’educazione
contestualizzata sostenibile
“Il vero problema dell’attuale stato di civiltà è che abbiamo smesso di farci
domande ... porsi le questioni giuste è ciò che fa la differenza tra affidarsi
e perseguire una destinazione, tra la deriva e il viaggio” (Z. Bauman, 2001)
In questi anni il mondo del sociale e quello dell’ambiente si sono di molto avvicinati al punto che è possibile
ravvisarvi non poche connessioni.
In primo luogo vi è stato un attingere alle rispettive teorie di riferimento, attualizzando concetti che l’altra disciplina aveva coniato specificatamente per il proprio campo d’azione. Un arricchimento linguistico e semantico particolarmente importante.
Secondariamente si è evidenziata la comune centralità posta al contesto inteso come luogo ed ambiente dell’esperienza umana.
La sensazione comune è che oggi nella nostra realtà occidentale (che valuta il proprio progresso in funzione
del PIL) non abbiamo bisogno di più canali televisivi digitali, di più marche di prodotti, e neppure di più educazione specialistica, ma forse del contrario.
Troppe cose, che oltre a non essere sempre e del tutto necessarie per la nostra esistenza, incominciano ad
esserci d’impiccio. Le numerose discariche ne sono attualmente sature.
L’eccessiva sovrapproduzione di beni e di servizi ci fornisce l’illusoria condizione di poter scegliere opzioni che
il “mercato” ha già sostanzialmente effettuato nel momento in cui ha orientato e stimolato i nostri bisogni.
Il rischio che corriamo è di essere convinti di star scegliendo la sostanza, la necessità, quando in realtà ci stiamo
concentrando soltanto sugli optional, avendo ormai dato per scontato tutto il resto.
Per questo abbiamo bisogno di selezionare, di avere meno ingombri mentali e fisici, per poter utilizzare al meglio il nostro tempo e per scegliere i nostri percorsi di vita.
Questo è confermato anche da un altro dato. La società infonde un senso di velocità spesso insostenibile: i ritmi
di lavoro, di vita e di pensiero sembrano costringere a non potersi fermare, a rigettare tutto ciò che in qual-
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che modo può rallentare la corsa. Tutto ciò che è di ostacolo all’immediato raggiungimento dei nostri obiettivi.
Questo produce una frammentazione del tessuto sociale in primis (allentamento delle relazioni, dei legami) e
una schematica suddivisione del territorio (da una parte gli scarti, dall’altra i beni).
Ma questa nostra realtà non possiamo tenerla nascosta oppure lontana; dobbiamo prenderla in mano e, con
senso di responsabilità, intervenire introducendo gli opportuni cambiamenti. In questo senso si deve rivedere
il “modello” a cui tendere, avendo il coraggio di ridiscutere quello attuale ed iniziare ad apportare minimi ma
significativi cambiamenti.
Un pensiero “post moderno” ci fa riflettere su un’idea di realtà in cui domina la differenza, la molteplicità in cui
è necessario un approccio complesso (inteso come modo di guardare), un approccio critico, problematico, che
ci stimoli a porci domande, non rassegnarci, non accettare la staticità dell’ovvietà, del “è normale che sia così”.
Questi spunti possono aiutarci a comprendere come sia sempre più importante lavorare sulla consapevolezza
del “sentirsi parte” e di conseguenza sull’importanza del prendersi cura, sostenere ciò di cui facciamo parte.
Tutto questo non può realizzarsi se alle spalle non vi è un progetto preciso, per discernere gli obiettivi, le priorità: la responsabilità educativa impone pertanto una seria ricerca pedagogica per evitare pericolose derive improvvisate.
Educare, dunque, “a” riflettere, informarsi, pensare, scegliere ed agire.
Si educa attraverso il rispetto, l’attitudine a porre e formulare i problemi, la disponibilità e la motivazione a
promuovere nuovi modi di pensare. Tutte le persone coinvolte nell’educazione dovrebbero quindi essere chiamate a discutere, confrontarsi, essere disponibili a recuperare valori, sviluppare un nuovo senso di comunità,
assumersi la responsabilità delle proprie azioni, riconoscersi parte di un tutto.
Chiunque si accinga a condurre percorsi educativi, quindi, è bene che ponga attenzione ad alcuni aspetti, riconoscendo l’educazione come un fondamento di differenti possibilità:
il rispetto: l’educazione e la cultura hanno un ruolo fondamentale in questo versante; attraverso il rispetto, infatti, si dà importanza al valore della diversità, sia essa biologica, ecologica, ma anche culturale. Un’educazione
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sostenibile è un’educazione che guarda al futuro, lungimirante, che si pone come fine il benessere collettivo;
il prendersi cura: la cura può essere considerata l’ingresso nel mondo della relazione con l’altro. L’interesse, il
coinvolgimento e il senso di coappartenenza sono gli elementi che rendono diversa la relazione, la trasformano
in autentica. Tale concetto, se esteso, ci riporta a come l’educazione possa favorire il senso di identità e di appartenenza che si traduce in affezione, cura e valorizzazione del proprio mondo e delle relazioni sociali;
il senso critico: uno sguardo complesso richiede di oltrepassare le convinzioni, presuppone la disponibilità al
confronto ed alla riflessione. L’oltrepassare “l’ovvietà”, il sospendere il giudizio comporta un grande sforzo:
l’educazione si fa dunque strumento, azione, prerogativa, stimolo ad abbracciare altre prospettive, conoscere
e problematizzare. In questo senso è possibile pensare ad altri contesti, allargare i propri orizzonti, pensare al
nostro mondo come a “uno dei tanti possibili”. Qui si sviluppa l’attenzione all’alterità e il rafforzamento di una
cultura non individuale ma globale; qui ci si può ritagliare lo spazio per diventare protagonisti di cambiamento;
la realizzazione di percorsi sostenibili: l’educazione può essere intesa sia “per” lo sviluppo sostenibile (che implica un cambiamento nel proprio modo di vedere il mondo) che “come” sviluppo sostenibile. In ogni caso si
avrà a che fare con l’attenzione alle risorse disponibili, ai limiti di queste. Nessuno è in grado di vivere facendo
ricorso alle sole risorse individuali; la condivisione del tempo e dello spazio è dunque necessaria per il benessere dei nostri vicini e delle generazioni future;
concretezza: alle parole devono seguire le azioni. È opportuno, quindi, che ci sia lo spazio per quello che Sterling
chiama apprendimento “trasformativo”, critico e creativo. In questo senso ogni percorso educativo potrebbe essere improntato alla curiosità, all’immaginazione, all’entusiasmo al coinvolgimento nella costruzione di significati. La
manualità e la “concretezza espressiva” diventano modi con cui si possono intraprendere percorsi sostenibili.
Questo opuscolo è la narrazione delle esperienze realizzate dai ragazzi/e e dai bambini/e dei C.A.M. e Spazi
Aperti, insieme agli operatori, nell’anno 2009/2010. Nella prima parte si racconta come, proprio a partire dalla
relazione “con il mondo”, possano scaturire esperienze di apprendimento. La seconda parte è invece dedicata
ad alcune azioni finalizzate al prendersi cura dell’ambiente e del rapporto con le persone.
Infine si invitano i lettori a “mettersi in gioco” e lasciare spazio alla creatività.
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“Nel mondo faccio esperienza”
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Creatività
CAM
S. Stefano Belbo
Durante l’anno ci siamo dedicati alla realizzazione di alcuni lavoretti, utilizzando materiale di recupero (ad
esempio caramelle di ritagli di stoffa per Pasqua).
In occasione della festa di fine anno scolastico realizzeremo un libro contenente disegni, lavoretti, foto che raccontano delle nostre attività al CAM. Questo libro sarà esposto nella chiesa del nostro paese.
Vogliamo lasciare un segno, espressione di quanto e come abbiamo lavorato.
Nella nostra avventura cercheremo di collaborare anche con la scuola media del paese
durante la festa per la raccolta dei tappi di plastica (altro progetto che portiamo avanti).
Sperimenteremo e faremo esperienza sul riciclo dei rifiuti anche con le attività fornite da
“Ecocrikit”.
L’immaginazione, la curiosità e l’inventiva ci
hanno permesso di
vedere concretizzate
molte idee.
Che dire? Il nostro viaggio ci ha permesso di
sperimentare molto la
creatività, abbiamo imparato come si possono riutilizzare i materiali di recupero,
come riciclare i rifiuti e abbiamo imparato
come si lavora in gruppo.
In fondo, anche il gruppo è il nostro ambiente!!
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A spasso tra i filari
Con i ragazzi del doposcuola, quest’anno abbiamo deciso di dedicare un po’ di tempo alla conoscenza del territorio, ponendo attenzione al paesaggio e alle sue risorse.
Doposcuola
Piobesi
Questo è il loro racconto:
“Giovedì 10 dicembre 2009, con le operatrici e alcune tirocinanti siamo andati all’Istituto Superiore Umberto I di Alba per un “dicembre tra i filari” ad
osservare il ciclo dall’uva al vino. Guidati dal prof. Renzo Binello, abbiamo
avuto modo di osservare da vicino i tralci, abbiamo poi visitato le cantine con
i numerosi macchinari, terminando la visita tra lo spazioso e attrezzato laboratorio di chimica e quello affascinante di scienze.
Abbiamo avuto la possibilità di sperimentare i diversi passaggi di temperatura, necessari per la trasformazione dell’uva in vino; abbiamo fatto “lavorare” i nostri sensi: la
vista che sconfinava
tra i filari e il particolare di un macchinario; l’udito, ma anche
l’olfatto: tanti profumi
si sono mescolati, da quello della terra, delle cantine, ma
soprattutto del vino; inoltre abbiamo avuto l’opportunità
di osservare le ife al microscopio.
È stato molto bello, interessante e divertente passare un
pomeriggio a passeggio tra i filari; abbiamo imparato
cose nuove e visto, concretamente, quello che avevamo
studiato a scuola”.
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La nostra città
CAM
S. Damiano - Alba
Abbiamo visitato i luoghi principali della nostra città e
ci siamo fatti esperienza … la città è, in fondo, il nostro
ambiente. Nel nostro “viaggio” abbiamo visto:
Il MUSEO che per noi bambini è un posto dove ci
sono arti preistoriche, animali secchi, scheletri e
tombe.. all’inizio avevamo un po’ paura, poi invece,
grazie anche a Max che ci ha spiegato tante cose, la
paura ha lasciato spazio alla curiosità e all’interesse
nel vedere tutte queste cose così “strane”… Oltre a
vedere abbiamo anche potuto fare esperimenti: che
bello, anche solo per un momento, provare a vivere
come vivevano tanti anni fa…
I RESTI DI VECCHIE MURA,
edifici e piazze raccontano il passato della nostra città … abbiamo fatto fatica a pensare
che quei “pezzi” di mattoni un tempo potessero essere delle case e delle mura … ma
l’hanno detto i nostri educatori e quindi … ci crediamo!
La BIBLIOTECA è un posto dove c’è tanto silenzio, non si sentono neanche i passi di
chi cammina; c’è la moquette per terra! Si possono imparare tante cose perché ci sono
tanti libri. Si possono sfogliare tanti libri … senza doverli studiare!!!
Che bella la nostra città!
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“A” come Ambiente “Erre” come rifiuti
Venerdì 5 marzo 2010 siamo andati in gita al museo dell’ambiente di Torino. Questo è il racconto della nostra visita. Nel museo ci sono 4 percorsi differenti: ACQUA, ENERGIA, RIFIUTI, TRASPORTI. Noi abbiamo visitato quello dei rifiuti.
Spazio Aperto
Monchiero
Con l’aiuto della nostra guida Chiara, abbiamo migliorato le nostre conoscenze sullo smistamento approfondendo i seguenti materiali riciclabili: CARTA, PLASTICA, VETRO, UMIDO E GOMMA. Chiara ci
ha spiegato prima in modo teorico la composizione dei materiali e la percentuale di riciclaggio
di cui sono composti e poi abbiamo fatto alcuni esperimenti.
Uno di essi è stato quello dello smistamento della carta: su vari pezzi di legno erano applicate
carte di differenti tipi, noi abbiamo inserito ad uno ad uno i pezzi di legno in una fessura; solo
quelli con una percentuale di carta sopra il 50% di purezza entravano. Un altro esperimento
è stato lo smistamento della plastica: in un contenitore con dell’acqua c’erano dei pezzi di bottiglie triturate.
Facendo girare questo contenitore la plastica si divideva: quella dei tappi si ammucchiava in alto,
mentre quella delle bottiglie andava in basso. Inoltre abbiamo imparato che i rifiuti che non
vengono riciclati (R.S.U.) vanno a finire nelle discariche. Quando i rifiuti accumulati restano fermi
per un po’ di tempo producono un liquido maleodorante, che se recuperato può fornire energia elettrica. Questa visita ci è piaciuta molto e ci piacerebbe tornare per vedere anche gli altri
percorsi del museo.
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“Dettagli”
Spazio Aperto
Canale
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Gli operatori ci hanno proposto di riflettere su che cosa fosse per noi la natura e l’ambiente che ci circonda.
Siamo partiti dai nostri disegni attraverso diverse tecniche: pennarelli, pastelli, pastelli a cera, acquerelli, tempere, simmetria con le tempere) per poi provare a recuperare alcuni materiali (cannucce, tappi, scatole di
cartoncino…) e cimentarci nei laboratori manuali. Appena il tempo ce l’ha concesso abbiamo fatto delle passeggiate e giocato all’aria aperta. Infine abbiamo fatto nel nostro paese una caccia al tesoro fotografica: il nostro obbiettivo era quello di fotografare le immagini che rappresentassero l’arrivo della
primavera e di cogliere alcuni ambienti caratteristici di Canale. Alla fine di questa attività abbiamo capito che la nostra immagine della natura era piuttosto ideale, ma
anche che è possibile riscoprire aspetti che normalmente non coglieremmo. Gli stessi
paesaggi che guardavamo distrattamente durante le nostre passeggiate assumevano
un altro aspetto durante il gioco. Abbiamo imparato che, molto spesso, guardando la
realtà che ci circonda con occhi e con tempi diversi cogliamo aspetti che prima ci
sfuggivano. Perché non avevamo
colto prima questi aspetti? Come
possiamo continuare a vedere la
realtà che ci circonda sotto una diversa luce? Anche nelle relazioni
con le persone che ci stanno vicino
abbiamo capito che occorre imparare ad essere il più possibile oggettivi e spesso basta prendersi i tempi giusti per “mettere
a fuoco” gli aspetti più importanti. Questo percorso in realtà è appena iniziato; il nostro occhio e il nostro giudizio
vanno costantemente allenati e stimolati per cogliere aspetti
su cui altrimenti non ci soffermeremmo.
Sporchiamoci le mani
L’idea di coltivare un piccolo orto ci è venuta perché volevamo sporcarci le mani e passare del tempo all’aperto. Mentre lavoravamo però, con le dita affondate nel terriccio, o con i piedi in ammollo nell’uva appena
pigiata abbiamo scoperto un sacco di cose utili ed interessanti.
CAM
Corneliano
Abbiamo imparato che ogni territorio ha delle colture tipiche, come l’uva dalle nostre parti, e che la coltivazione di quei prodotti può modificare l’aspetto del territorio che ci circonda; infatti le colline intorno a
noi sono coperte dalle vigne.
Ci siamo accorti che la frutta e la verdura che arrivano da vicino sono più buone, perché non inquinano
l’aria per arrivare fino alla nostra tavola ed abbiamo anche capito che, anche se sul banco del supermercato troviamo sempre tutte le qualità di frutta e verdura, ogni stagione ci regala soltanto alcune qualità di vegetali che, mangiati nella stagione giusta, sono di sicuro più buoni!! Abbiamo anche scoperto che
le piante per crescere hanno bisogno di tanto tempo e tanta cura e che quindi dobbiamo essere pazienti
e non avere fretta di vederle grandi e grosse.
Le nostre piantine adesso infatti dormono ancora coperte di terra sotto forma di semini, le bagniamo
tutti i giorni nel semenzaio (che è come l’asilo nido delle piante), ma … quanto siamo curiosi di vedere
come diventeranno quando saranno grandi come noi! Nel paese però non siamo gli unici ad essere curiosi, in ogni angolo infatti si possono vedere cartelli disegnati da noi, che abbiamo affisso per trovare un
“nonno ortolano” che ci insegni come prenderci cura delle nostre piantine e ci aiuti a trapiantarle dal semenzaio all’orto quando sarà il momento giusto.
… E dire che volevamo soltanto sporcarci un po’ le mani …
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Coloriamoci di emozioni
CAM
Cortemilia
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Durante il primo trimestre di CAM abbiamo realizzato un calendario per il 2010 che, a inizio anno, abbiamo divulgato nel
nostro paese. Abbiamo condiviso così il nostro lungo lavoro
con tante persone, soprattutto con i compagni che non frequentano il CAM. Il calendario per noi è il segno del lavoro del
nostro gruppo e, così facendo, abbiamo potuto
mantenere la tradizione iniziata lo scorso anno.
Lavorando a piccoli gruppi come prima cosa abbiamo provato ad associare, seguendo le nostre
sensazioni e le nostre idee, un colore ai mesi
dell’anno, ripensando a cosa viviamo, cosa accade, come ci sentiamo in ciascun mese. Poi
abbiamo riflettuto sulle emozioni che proviamo
e sul loro nome.
Successivamente abbiamo pensato, sempre
confrontandoci in piccoli gruppi, su quale poteva essere l’emozione collegata a ciascun mese e
al suo colore. Fatto questo abbiamo cominciato la creazione dei disegni per ogni mese: colore,
emozione, slogan e sempre presente la nostra mascotte CAM (il pupazzo rosso!). Il lavoro è
stato molto lungo, a volte un po’ difficile: abbiamo capito, per esempio, che non sempre sappiamo dare un nome a quello che sentiamo e proviamo, abbiamo imparato il nome e il significato di alcune emozioni che non conoscevamo, e ci siamo resi conto che, attraverso i colori,
riuscivamo a esprimere con più facilità quello che sentivamo e che pensavamo, anche quando
le parole “non venivano”. È stato molto bello poter mostrare a tutti il nostro lavoro: il calendario è sempre appeso nell’aula e ogni mese scopriamo insieme ai nostri compagni e alla maestra il nuovo disegno … la nostra fatica è stata premiata!
“Giocando si impara”
dalla voce dei bambini
alla voce dei grandi
Abbiamo costruito il nostro parco con i cerchi, i mattoncini, i conetti, lo scivolo, i bastoni, i birilli e la palla.
Poi abbiamo giocato nel nostro parco cercando i numeri che ci diceva la maestra e abbiamo sommato
tutti i punti.
Il progetto propone l’apprendimento e lo sviluppo
delle capacità motorie adatte alle diverse fasce di età
attraverso l’utilizzo di proposte ludico motorie orientate alle materie didattiche, differenziate
per età e livello di apprendimento.
Abbiamo imparato a strisciare, a correre, a lanciare,
a saltare e a giocare insieme agli altri compagni.
Abbiamo imparato a contare i numeri e a sommare
i punti durante i giochi.
Poi abbiamo disegnato quello che abbiamo costruito.
I bambini hanno appreso gli schemi motori
di base (correre, saltare, strisciare, rotolare,
lanciare, prendere, etc…) oltre alla conoscenza elementare degli sport individuali
(atletica) e di squadra (giochi con la palla:
pallavolo, calcio, basket).
Perché non impariamo a scuola le tabelline con i
giochi del parco?
Con i giochi si possono imparare anche le storie?
Offrire possibilità di confronto anche con
altre scuole e realtà al fine di confrontare
gli apprendimenti motori acquisiti dai nostri
bambini in base all’attività proposta.
Ci sono piaciuti i giochi con i cerchi, quelli in cui bisognava passare dentro.
È stato bello perché abbiamo giocato tutti insieme
grandi e piccoli.
I bambini grandi hanno aiutato quelli più piccoli a
passare dentro ai cerchi e a scendere dallo scivolo.
CAM
Cossano Belbo
I giochi sono stati programmati con l’obiettivo di stimolare il piacere delle attività, apprendere materie
didattiche attraverso il movimento; indurre un atteggiamento di fiducia verso le capacità del proprio
corpo; conoscere, esplorare utilizzare l’ambiente.
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“Il paese dei piccoli”
CAM
Monteu Roero
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Il Cam è iniziato solamente a febbraio. È la prima volta che nel nostro paese nasce uno spazio pomeridiano
rivolto a noi piccoli per poter fare i compiti insieme, giocare, creare delle attività con tempere, cartelloni … per
scherzare e divertirci! Frequentiamo tutti la scuola elementare e ci ritroviamo tutti i pomeriggi per fare tante
attività. Con le maestre Marilisa, Nadia e i volontari Domenico, Silvana, Debora, Marisa, Loredana e Antonella
facciamo i compiti, coloriamo, scriviamo e giochiamo. Insieme organizziamo dei giochi di gruppo da fare in
piazza così tutti ci possono vedere e noi possiamo “vivere” un po’ il nostro paese. Ci piacciono molto i laboratori, pasta e sale, pittura, musica e tutti i lavoretti manuali! Al Cam, siamo seguiti a fare i compiti così possiamo
confrontarci tra di noi, approfondire alcuni argomenti grazie all’aiuto delle maestre che ci spiegano quando abbiamo delle difficoltà e ciò ci permette di stare anche più tempo con mamma e papà alla sera per giocare. Trascorrere il pomeriggio al Cam è molto piacevole e divertente: possiamo stare insieme, fare nuove amicizie, fare
una buona merenda e trasformare il nostro paese nel “paese dei piccoli!”.
Lettera dal CAM
CAM
Duomo - Alba
Uffa!!! Anche quest ’anno i miei “vecchi” mi hanno iscritto al C.A.M.
Non è che non mi piace proprio, preferirei restare a casa a giocare alla
Play, a calcio, a fare dispetti a mia sorella, a guardare un sacco di film
horror mangiando schifezze e bevendo coca a volontà!
Invece mi debbo sorbire le paternali noiose e assurde degli operatori che piacciono tanto ai grandi.
Quest’anno il C.A.M - o oratorio compiti - (non ho ancora capito come si chiama) oltre al nuovo nome ci ha
ospitati in un nuovo spazio che, devo dire, non è per niente male. C’è un bel salone grande dove posso fare,
per un tempo direi INTERMINABILE, i compiti: mi aiutano le grandi Augusta e Pinuccia.
Siamo talmente in tanti che non c’è giorno in cui io non riesco a disturbare questo o quel compagno! Qui ci
sono anche: un calcetto scassato e un pò di giochi di società preistorici, comunque quando piove meglio di
niente. All’esterno è fichissimo!!! C’è un campo da calcio Favoloso, 2 cortili grandissimi, un campo da pallavolo, una tettoia per stare fuori anche quando piove e con tutto questo spazio è un gioco da ragazzi sfuggire
alla vista degli operatori!!!
Comunque non sono malvagi neanche loro, cioè nulla di speciale, però ci poteva pure andare peggio. Non è
stato male neppure il laboratorio teatrale; non dimenticherò mai le lacrime di mia madre quando ho recitato
nello spettacolo Natalizio (e pensare che avevo solo una battuta di due parole … Mah! Le femmine!?). Mi è
piaciuto il laboratorio cinematografico, le attività sportive e di gioco come il torneo di calcetto, la partita di calcio del venerdì, il bacio del sultano, palla C.A.M, imparare a giocare a baseball e l’intramontabile nascondino.
Comunque devo ammettere che hanno ragione gli operatori, meglio restare promossi, altrimenti mi tocca ripetere l’anno e con esso anche un altro anno di C.A.M., che … non è che non mi piace proprio, è che io preferirei restare a casa a giocare con la Play, a calcio, a fare dispetti a mia sorella, ecc. ecc..
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“Mi prendo cura”
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Un tappo, un sorriso
Spazio Aperto
Monchiero
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Già dallo scorso anno lo Spazio Aperto di Monchiero aderisce all’iniziativa “Un tappo, un sorriso” promossa dal gruppo Scout di Alba.
Il progetto si articola con queste modalità: i tappi di plastica vengono raccolti a parte in appositi contenitori, raccolti e smistati presso
i Centri di raccolta della zona di Alba. I soldi ricavati dalla lavorazione di questi tappi vengono inviati in regioni del Sud-Africa e finalizzati alla costruzione di pozzi a
favore della popolazione locale.
Quest’anno, a partire da febbraio
2010, lo Spazio Aperto ha deciso di
proporre la raccolta dei tappi agli abitanti del paese, in modo da coinvolgere
la realtà locale all’interno del progetto.
Noi ragazzi ci siamo divisi in 5 squadre
e siamo andati in ogni abitazione a richiedere agli abitanti di Monchiero di
raccogliere i tappi per noi ragazzi del
CAM. Ogni ultimo lunedì del mese ci
rechiamo a domicilio presso coloro che
hanno aderito al progetto per ritirare i tappi. Al momento attuale passiamo in 22
case per effettuare la raccolta.
Oltre a questa attività a domicilio, una cinquantina di nostri amici, compagni e parenti ci riforniscono dei tappi consegnandoli a noi ragazzi.
In due mesi abbiamo accumulato circa 30 kg di tappi! Siamo orgogliosi del nostro
risultato.
Invece di sprecare … pensare!!!
Pensieri dei ragazzi… “Meno spazzatura più riciclo” ; “Più riciclaggio meno spreco”; “Invece di sprecare, pensare!!!” ; “Meno spazzatura per un ambiente più pulito”.
CAM
Neive
I bambini del CAM divisi a gruppi hanno messo in pratica questi comportamenti utili per l’ambiente, realizzando
delle settimane “no spreco”:
• In mensa e a merenda non sprecare cibo e bevande
• In bagno non sprecare carta, acqua e sapone
• Differenziare i rifiuti in carta, plastica e materiale indifferenziato
Pensieri dei ragazzi… “Non sempre siamo sicuri del contenitore dove mettere certi rifiuti..” ; “Non
siamo consapevoli di quanto ci mettano i rifiuti a degradarsi”
Esperienza globalmente positiva. Ottimi spunti per:
• Costruzione di contenitori differenziati per mettere i rifiuti nell’aula del CAM;
• Realizzazione di laboratori con materiali riciclati (vestiti per Halloween e Carnevale, presepe e
decorazioni natalizie, costruzione di giochi);
• Rendere protagonisti i bambini del CAM della distribuzione ai propri compagni di un questionario per indagare conoscenze e abitudini al riciclo;
• Realizzazione di attività sulla base dei risultati raccolti.
La nostra proposta è di estendere l’esperienza dei bambini del CAM a tutta la scuola attraverso la distribuzione
del questionario (vai alla sezione giochi) e la realizzazione di altre attività ludico-didattiche.
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Biciclettiamo Insieme!
CAM “Don Milani”
Mussotto - Alba
Ecco qualche semplice regola per andare in bicicletta in maniera sicura per te e per gli altri!
Non dimenticarti che la bicicletta è un veicolo e come tale ha delle regole ben precise da rispettare.
Controllate il manubrio!
È obbligatorio avere il campanello per avvisare che si sta arrivando e i freni funzionanti.
Controllateli sempre prima di
partire.
Manubrio ok!
Manubrio che non va bene!
(Riuscite a capire perché?)
Controllate che ci siano i catarinfrangenti!
Bisogna avere tutti i catarinfrangenti a posto per muoversi di sera e di notte, in modo che gli automobilisti o i
pedoni possano vedere la vostra posizione.
Guidate con almeno una mano!
È molto pericoloso andare in bici senza mani, ricordatevi che potrebbe sbucare un
ostacolo quando meno ve lo aspettate. Guidate sempre con almeno una mano per
avere il controllo del veicolo.
Dovete Girare? Segnalatelo!
Se dovete svoltare a destra o a sinistra, segnalatelo con il braccio teso verso la direzione in cui dovete girare. Non girate di colpo, specialmente se siete su strada, costituireste un enorme pericolo. È semplice e sicuro!
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CAM “Don Milani”
Mussotto - Alba
Non Caricate altre persone in bici!
Non è sicuro! Se volete andare in due, allora dovete usare un tandem.
Non Caricate oggetti non conformi che sporgono più di 50 cm dal
vostro veicolo a due ruote, sarebbe pericoloso!
Sistemate tutti gli oggetti in modo che non possano cadere dal veicolo
o danneggiare persone o cose.
Auch!!!!
Quando siete in tanti, non
state affiancati, occupereste tutta la strada e non
siete soli!
Preferibilmente mettetevi in
coda, uno dietro l’altro, in
modo da formare una fila, è
più sicuro e riuscireste comunque a comunicare fra di
voi.
Sbagliato! Come vedete,
può essere pericoloso!
Così si va meglio!!
Controllate sempre che le gomme siano a posto, gonfie al punto
giusto e che gli ingranaggi siano ben oliati.
Detto questo, buona PEDALATA!!
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L’albero delle idee
Campus
Castagnito
L’attività che abbiamo attuato all’interno del Campus di Castagnito è relativa al progetto “Raccolta differenziata”. Abbiamo preparato tre piccoli cassonetti di cartone con sopra scritto: Carta, Vetro e Plastica. In seguito abbiamo inserito in ciascuno di essi oggetti da noi ritagliati da riviste, relativi all’argomento sopra citato.
Abbiamo poi iniziato a preparare le decorazioni per il nostro albero di Natale. Abbiamo preso dei pezzi di cartone, li abbiamo tagliati a forma di cerchio, abbiamo incollato sopra dei soggetti natalizi
e così abbiamo realizzato le palline di cartone. Poi abbiamo portato al CAM delle bottiglie di plastica, le abbiamo tagliate e abbiamo formato delle campane. Dopo abbiamo
preso dei contenitori delle uova e abbiamo formato delle piccole palline decorandole con
lustrini.
Abbiamo imparato che utilizzando materiali riciclati si possono realizzare con poca spesa
degli oggetti molto belli e
decorativi. Ognuno di noi
ha portato a casa come
regalo natalizio due palline
ben confezionate e le ha
attaccate al proprio albero
di Natale.
Vorremmo sapere perché molta gente non pratica la raccolta differenziata e butta in giro i rifiuti
sporcando i paesi e le città.
I ragazzi si sono divertiti molto a preparare le
palline e a decorare l’albero, ma anche a realizzare il cartellone, infatti hanno voluto intitolarlo
“LE NOSTRE CREAZIONI”.
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Giornata Ecologica
I ragazzi puliscono il Centro Storico
Sono circa una ventina i bambini coinvolti nella “Giornata Ecologica” organizzata dal C.A.M. di S. Stefano Roero
nel mese di febbraio.
Una giornata che aveva lo scopo di sensibilizzare i partecipanti a riguardo della tematica ecologica.
Ai bambini sono stati consegnati sacchi dell’immondizia e guanti per poter raccogliere i rifiuti
nello spazio circostante i locali del C.A.M.
CAM
S. Stefano Roero
Ecco il risultato dell’intervista fatta ad alcuni dei partecipanti.
– Avete raccolto molta immondizia nel centro storico?
B. Non molta, abbiamo soprattutto raccolto cartacce, mozziconi di sigarette e bottiglie di plastica.
– Che cosa vi è piaciuto della giornata?
B. Ci siamo divertiti molto perché abbiamo passato del tempo con gli amici e ora possiamo
giocare in una piazza ed un cortile puliti, senza immondizia.
– Che cosa avete imparato da questa esperienza?
B. Abbiamo imparato che è importante tenere pulito il luogo dove viviamo.
Anche al C.A.M., come a casa, differenziamo i rifiuti. Abbiamo 4 bidoni dove raccogliamo la
carta, la plastica, l’umido e i tappi di plastica.
La raccolta differenziata è molto importante perché fa “rivivere” gli oggetti evitando di inquinare
l’ambiente. Abbiamo imparato che è fondamentale. Il nostro amico R, del museo “A come Ambiente” ci ha detto che R non è solo rifiuto ma anche risorsa, risparmio, ridurre, riciclare, riusare…
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Ti ri-uso
CAM “Grifon d’Oro”
Montà
Durante la gita al Museo “A come ambiente” abbiamo capito l’importanza della raccolta differenziata, abbiamo scoperto le caratteristiche dei diversi materiali e immaginato modi per limitare gli sprechi.
Al Cam ci siamo poi improvvisati artisti cercando di dare una “seconda vita” a dei contenitori e imballaggi che
abbiamo in casa e avremmo buttato, per trasformarli in giochi e oggetti utili a noi.
Le nostre esperienze sono state descritte in cartelloni con i disegni, le frasi e le foto.
1- IL CASTELLO DEI FANTASMI
Occorrente: contenitori per le uova di cartone, stecchini per spiedini, tempere, colla
Procedimento: ritagliare i contenitori delle uova in modo da formare i merli e le pareti del castello, dalla parte
centrale ricavare i fantasmi. Unire i vari pezzi, dipingere a piacimento il castello e la grata realizzata incollando
gli stecchini. Lasciare asciugare e … giocare con gli amici!
2 - PER NON PERDERE LE CHIAVI…
Occorrente: borse di nylon colorate
Procedimento: tagliare le borse a strisce, sceglierne quattro e intrecciarle seguendo il procedimento della
creazione dei classici scoobydoo. Un regalo adatto a tutte le età!
3 - MAIALINO SALVADANAIO
Occorrente: bottiglia di plastica, tappi, cartone, tempere, colla
Procedimento: tagliare un foro su un lato della bottiglia, sul lato opposto incollare quattro tappi che saranno
le zampe del maialino. Ritagliare da un cartoncino due orecchie, gli occhi e la coda: colorarli e attaccarli. Dipingere la bottiglia con la tempera rosa mischiata alla colla vinilica. Lasciare asciugare e … custodire la paghetta!!
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4 - MINI - BOOWLING
Occorrente: bottigliette dello yogurt da bere, fumetti, colla, palloncini, sabbia
CAM “Grifon d’Oro”
Montà
Procedimento: ritagliare i nostri fumetti preferiti, incollarli a piacimento sulle bottigliette. Riempire un
palloncino con la sabbia e chiuderlo con lo scotch.
Disporre i birilli e tentare lo strike!
5 - PORTAMATITE
Occorrente: bottiglie di plastica di grandezza diverse, fogli di carta, scotch.
Procedimento: tagliare le bottiglie a più altezze; colorare fogli di carta (si possono
scrivere le nostre frasi preferite o pensieri di auguri) e incollarli alle bottiglie.
Unire eventualmente più fondi di bottiglia per creare il portamatite desiderato!!
6 - CANESTRO IN MINIATURA
Occorrente: contenitore delle yogurt, spago, tappo, fogli di giornale
Procedimento: ritagliare pezzetti dal giornale e incollarli sul barattolo.
Bucare il fondo del contenitore e il tappo, unirli poi con uno spago.
Cercate di fare centro …. Buon divertimento!!
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CAM “Grifon d’Oro”
Montà
Pensieri
“L’immondizia non si butta nella natura, ma nei contenitori giusti […]”
“Con alcuni rifiuti possiamo costruire dei regali per i nostri genitori o per i nostri amici […]”
“[…] Non pensavo che da un rifiuto potessi fare qualcosa di bello e divertirmi”
“È stato molto bello fare le foto durante la passeggiata: abbiamo visto diversi animali, ascoltato i rumori della
natura, visto i bidoni della raccolta differenziata, giocato in giro per Montà e i più grandi hanno raccontato
come erano certi posti qualche anno fa […]”
“Come mai ci sono le persone che non fanno la raccolta differenziata?”
“Come mai abbiamo visto una vasca da bagno vecchia nel bosco?”
“ […] vorremmo insegnare a tutte le persone che conosciamo ad avere cura dell’ambiente”
L’esperienza è stata positiva e stimolante, i bambini si sono dimostrati molto interessati alle attività proposte.
L’intervento ha permesso il raggiungimento dei seguenti obiettivi:
•
•
•
•
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informare e sensibilizzare rispetto alle tematiche ambientali
aumentare la conoscenza dei materiali
utilizzare diverse tecniche artistiche e di materiali di recupero
stimolare la creatività, la fantasia e l’immaginazione
Prove del cuoco
Il Campus di Magliano Alfieri, oltre alle altre attività, ha svolto il laboratorio di cucina il mercoledì pomeriggio,
in cui i bambini si sono ingegnati ad inventare ricette, manipolare ingredienti e improvvisarsi cuochi. È stato utile
imparare la composizione dei vari ingredienti utilizzati in cucina, per una sana e corretta alimentazione.
Pertanto si è anche avviato e approfondito un discorso di educazione alimentare e di igiene per la salute del
corpo. Ogni bambino ha creato al computer il proprio ricettario, correlato di disegni e commenti personali, durante l’attività di informatica. È un’esperienza che ai ragazzi è piaciuta molto e che continua tuttora poiché è
richiesta dagli stessi.
Campus
Magliano Alfieri
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“Giochiamo con il corpo”
CAM “Campo
Educativo” - Alba
Il laboratorio “Giochiamo con il corpo” pian piano
sta diventando uno spazio e un tempo dove i ragazzi ri-imparano a sentirsi respirare, a camminare con calma, ad alzarsi e sedersi al
“rallentatore” o più velocemente, dove imparano
a relazionarsi con creatività, fantasia, gusto ludico,
agli altri e anche a stare con gli occhi chiusi ed in
silenzio prendersi per mano.
Grande è stata la sorpresa nel vederli, dopo i
primi mesi, impegnati nel fare bene le posizioni e
inventare storie,
farle vedere al
gruppo, desiderosi anche del rilassamento (cosa impensabile all’inizio)! E soprattutto vederli attendere con ansia “l’ultimo momento” quello dedicato alla
condivisione delle emozioni che sta diventando sempre più un dialogo aperto in
cui tutti si “vogliono raccontare”, utilizzando non solo le esperienze fatte all’interno del laboratorio ma portando “in mezzo al segreto del cerchio” esperienze
vissute, sogni, domande o desideri.
Spesso il grande desiderio dei ragazzi è quello di parlare e discutere senza volere necessariamente avere delle risposte.
Come operatore, i ragazzi mi hanno insegnato molte cose: la pazienza, l’importanza dell’ascolto e del dialogo.
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L’ambientalizzatore
• Abbiamo partecipato alla gita al museo “A come ambiente”; a seguito di questa esperienza si è pensato di
realizzare un laboratorio durante il quale i ragazzi gireranno per le vie del paese un filmato nello stile del
programma delle Iene dal titolo “L’ambientalizzatore”.
CAM
Neive
• Stiamo realizzando un film dell’orrore, scrivendone la trama e successivamente girando le scene nei momenti liberi.
• Nei locali del campus per cercare di rendere l’ambiente “più nostro”, e con l’aiuto di writers professionisti che ci hanno insegnato la tecnica, abbiamo realizzato un murales.
• All’inizio della stagione per cercare di coinvolgere anche i non iscritti al campus, si è organizzata una partita a più squadre che, dato il successo, ad aprile verrà replicata.
• Un’altra attività che verrà riproposta è quella del mini-stage di break-dance che ha coinvolto i ragazzi e che ha riscosso successo e coinvolgimento da parte loro.
Possiamo dire che grazie a queste attività abbiamo rilevato un diverso approccio alle attività
proposte e i ragazzi si sono sentiti più in sintonia tra loro.
L’ambiente che ci circonda può essere migliorato imparando a conoscerlo (attraverso attività
all’esterno) e impegnandoci in prima persona con piccoli gesti (es. attenzione ai rifiuti, renderlo
più bello).
Come operatori ci siamo chiesti come migliorare il clima tra il gruppo dei ragazzi e come possiamo stimolarli a fare delle proposte che li interessino.
L’esperienza della visita al museo è stata positiva.
Vorremmo proseguire con questa linea educativa per stimolare, coinvolgere sempre di più i ragazzi perché lavorare sull’ambiente (in senso lato) aiuta a far crescere i ragazzi e le relazioni
tra loro.
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Stili di vita
CAM “Vides 2000”
Alba
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Durante il momento della merenda insieme abbiamo parlato sovente del nostro modo di vivere, delle amicizie, dei nostri gusti e stili di vita. Spesso ci siamo confrontati, ma anche scontrati; le opinioni erano tante, ma
non sempre condivise da tutti. È nata così l’idea di stilare un questionario sugli usi e i costumi dei preadolescenti da estendere ai nostri coetanei e compagni di scuola; le quattordici domande erano
centrate sull’abbigliamento, sugli oggetti personali, sulla gestione del tempo libero e sull’uso del
denaro disponibile. Dopo abbiamo concordato con la preside della Scuola Media Statale VidaPertini di Alba di somministrarlo alle classi prime e terze.
Raccolti i 183 questionari è iniziata la lunga opera di decodifica e spoglio delle varie schede.
Dopo aver rilevato ed elaborato i dati abbiamo commentato insieme i risultati, sottolineando le
differenze emergenti tra maschi e femmine. Interessante la domanda “Come spendi i tuoi
soldi?”; i ragazzi hanno dato un ordine di importanza tra il cibo, il vestiario, lo svago e le ricariche. I maschi spendono i soldi per acquistare prevalentemente il cibo, mentre le ragazze preferiscono i vestiti; in netta minoranza la spesa per il divertimento e lo svago.
Abbiamo capito che ognuno di noi ha un proprio modo di vivere e di esprimere se stesso;
spesso il gruppo ci condiziona e quindi per non sentirci “diversi”, anche se non vorremmo, a volte ci adeguiamo. Con le operatrici abbiamo quindi dialogato sul modo in cui l’ambiente attorno ci condiziona, soprattutto i mass-media, ed abbiamo capito che la differenza è ciò che ci rende unici e speciali. Quindi bisogna
aver la forza di far emergere la propria personalità.
Le domande rimaste in sospeso sono state diverse:
• “Se tutti i gusti fossero uguali, non ci sarebbero scontri; ma che mondo sarebbe?”
• “Come cambierà il nostro stile di vita negli anni futuri?”
• “Come vivremmo se il nostro ambiente fisico e sociale fosse diverso?”
Abbiamo imparato a riconoscere il valore della differenza legato all’ambiente di vita, rispettarlo, senza doverci
adeguare per forza alla massa, anche se è difficile alla nostra età.
Ognuno ha diritto di vivere come meglio crede, senza però mai ledere la libertà altrui e l’ambiente che ci circonda, fatto di luoghi, oggetti, ma soprattutto di persone.
La Casa del Riciclaggio
Campus
Govone
Vi occorreranno:
Uno scatolone
Un taglierino Un paio di Forbici
Scotch
Colla, anche stick
Carta colorata
tempere, 5 fogli di cartoncino sottile anche monocolore
La Casa del Riciclaggio è un simpatico e allo stesso tempo istruttivo gioco che consente ai bambini di imparare giocando, facendoli avvicinare al mondo dell’ecologia e del rispetto ambientale in modo divertente. Inoltre la Casa del Riciclaggio non è come uno dei tanti giochi in scatola che si trovano in vendita; infatti saranno
i bambini stessi a realizzare e personalizzare la propria Casa del Riciclaggio durante alcune ore di laboratorio,
sentendo così come propria la casa costruita.
Al termine del laboratorio si otterrà una vera e propria casa con porte e finestre dove andare ad inserire alcune carte-gioco con illustrati oggetti riciclabili (vedi pagina seguente).
1. Con l’aiuto di un adulto incidere con il taglierino su un lato maggiore dello scatolone 3 porte (apribili lateralmente) e 3 corrispettive finestrelle (apribili centralmente): saranno le tre “stanze” per le carte gioco CartaPlastica-Alluminio.
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Campus
Govone
Sull’altro lato maggiore incidere un’unica porta centrale con la corrispettiva finestrella: sarà il “garage” dove
lasciare tutte le carte da gioco.
2. Chiudere il fondo dello scatolone con dello scotch; fissare le 4 alette superiori dello scatolone con dello
scotch in modo da formare il tetto della casa.
3. A questo punto si può iniziare a decorare la casa incollando la carta colorata o disegnando e colorando direttamente con pennarelli o tempere.
Ricordarsi di contrassegnare le tre diverse porte con scritte o disegni che rappresentino la Carta, la Plastica
e l’Alluminio.
4. Disegnare sui fogli di cartoncino sottile delle sagome per costruire dei cassetti
(piccole scatole con la parte superiore aperta) da poter infilare e sfilare dalle
porte. I cassetti raccoglieranno le carte-gioco che verranno inserite dalle finestrelle.
5. Ritagliare le carte-gioco, incollarle sul foglio di cartoncino e plastificarle; se si
vuole è possibile creare nuovo carte, facendole magari disegnare proprio dai
bambini.
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“Mettiamoci in gioco”
37
Anagrammi
Mettiamoci
in gioco
Medicina storto
Mendicasti orto
Orto scadimenti
(2 6 6)
Amabile sprint te te
Mente prestabilita
Lambiate tre spinte
1. Di che colore è il contenitore del vetro?
2. Che tipo di rifiuto è una buccia di banana (sigla)?
3. Dove si buttano le lattine delle bibite?
4. Dove finiscono i rifiuti non riciclabili?
(8 1 8)
Un arti lavava
Lavatura navi
Latrava univa
(4 2 6)
5. Come si chiama il contenitore che trasforma i rifiuti
solidi urbani in compost?
6. Cosa producono i pannelli solari fotovoltaici?
7. Come si chiama la mascotte del reparto Rifiuti del
museo “A come Ambiente”?
Ara lama unta
Amara lana tu
La tua marana
(3 2 6 )
Calamita nudo so
Monto su caldaia
Scaldata in uomo
( 2 5 1 4 3)
38
QUIZAMBIENTE
8. Di che colore è il corpo della mascotte?
I GIOCHI DI ERRE
Mettiamoci
in gioco
Il cRuciveRba
Come puoi riutilizzare un oggetto guasto?
Cosa puoi fare con gli incentivi alla tua vecchia auto?
Cosa puoi fare con le cartucce della tua stampante quando sono scariche?
Come si chiama la divisione dei rifiuti?
Come puoi migliorare un ambiente molto sporco?
Come si chiama l’attenzione a non sprecare le risorse?
Come si chiama il processo contrario alla deforestazione?
1 R
2 R
3 R
4 R
5 R
6 R
7 R
CONTINUA TU!
RISPETTARE L’AMBIENTE significa:
Respirare Ragionare
Rallegrare
Riciclare
Ricordare
….....................
…..................
R
Regalare
Ricostruire
…..................
Reagire
Restituire
Riutilizzare
Raccontare
…......................
Rispettare
….....................
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Mettiamoci
in gioco
Orizzontali
1) Coniglio selvatico
3) La testa dell’alluminio
5) C’è quello energetico
7) Abbreviazione di mamma
11) Non è si
14) Significa vita
15) Le iniziali di Italia e Dado
16) Lo formano 12 mesi
19) C’è la fame e la...
20) Compagno di Ciop
21) Plurale di pero
Verticali
1) Si ricava dalle pecore
2) Se se ne mangia una al giorno ... si toglie il
medico di torno!
4) Il panda lo è sempre di più
6) Lo è la Sicilia
7) La storia non si fa con i se e con i...
8) Polo Sud
9) Non è un no
10) Grazie a questo gas, l’auto è meno inquinante
11) Né si né no
12) Arriva quando nasce il sole
13) Rana senza na
17) Ha le radici e le foglie
18) Riutilizzare
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Piccolo quiz per vedere quante ne sappiamo
sull’Ambiente! E su come rispettarlo!
Crocetta una sola risposta corretta per domanda.
1) Vedi dei rifiuti sparsi per terra: cosa fai?
a) li raccogli e li butti negli appositi cassonetti
b) passi oltre fischiettando
c) li bruci
6) Dove si buttano le medicine scadute?
a) si buttano nel lavandino
b) nei contenitori appositi vicino alle farmacie
c) si buttano nel wc
2) Qual’è il mezzo meno inquinante fra questi elencati?
a) autobus
b) automobile
c) bicicletta
7) Hai mangiato un panino: dove metti la stagnola?
a) la butto nel cestino della carta
b) la conservo per riusarla
c) faccio una pallottola e la tiro in testa ad un compagno
3) Sei in bicicletta e vuoi svoltare a destra o a sinistra: cosa fai?
a) metti la freccia
b) allunghi il braccio nella direzione dove stai per girare
c) non fai niente
8) Vado a fare la spesa: come posso aiutare l’ambiente?
a) compro tantissimi articoli nelle scatole o avvolti da plastica
b) alla cassa acquisto tanti sacchetti di plastica
c) ripongo la spesa in una borsa di tela ecologica
4) Hai mangiato una mela: dove butti il torsolo?
a) lo butti per terra, dove capita
b) lo butti in un cestino per rifiuti umidi
c) lo metti in tasca e aspetti che si decomponga naturalmente
9) Avvisto un incendio: cosa faccio?
a) cerco di spegnerlo da solo
b) faccio finta di niente
c) chiamo i pompieri e mi tengo a distanza di sicurezza
5) Quando si rompe una macchina o una bici che fai?
a) si buttano in un fiume
b) si portano da un meccanico che può ripararle
c) si lasciano per strada
10) In un prato vedo tantissimi fiorellini: cosa faccio?
a) li raccolgo tutti strappandoli dal terreno
b) faccio una foto che posso riguardarmi in futuro
c) li pesto tutti con i piedi
Mettiamoci
in gioco
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Il questionario sull’ambiente
Mettiamoci
in gioco
Mi chiamo Erre…Erre come rifiuti!!!
1. So cosa vuol dire “RACCOLTA DIFFERENZIATA”?
Se sì provo a spiegare che cos’è con parole mie:
❑ Sì
❑ No
....................................................................................................................
....................................................................................................................
A casa
2. A casa faccio la “RACCOLTA DIFFERENZIATA”?
❑ Sì
❑ No
3. Nella via dove abito ci sono i raccoglitori per la “RACCOLTA DIFFERENZIATA” ?
❑ Sì
❑ No ❑ Non lo so
4. Mentre mi lavo i denti chiudo il rubinetto dell’acqua?
❑ Sì
❑ No
5. Mi lavo facendo il bagno o la doccia?
❑ Bagno
❑ Doccia
6. A casa l’acqua del rubinetto è potabile?
❑ Sì
❑ No
Se sì, la bevo?
❑ Sì
❑ No
7. Quando esco da una stanza mi ricordo di spegnere la luce? ❑ Sì
❑ No
A scuola
8. A scuola faccio la “RACCOLTA DIFFERENZIATA”?
9. Quali contenitori per la raccolta ci sono a scuola?
❑ Sì
❑ No
....................................................................................................................
10. Quando mi lavo le mani cerco di non consumare troppo sapone? ❑ Sì
❑ No
11. Mentre mi insapono le mani, lascio il rubinetto aperto?
❑ Sì
❑ No
12. Abito vicino alla scuola?
❑ Sì
❑ No
Se sì, come vado a scuola? ❑ Macchina ❑ A piedi ❑ Bus
❑ Bicicletta
13. Uso di nuovo i fogli già usati se hanno ancora spazio bianco? ❑ Sì
❑ No
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E per finire un piccolo giochino…
Inserisci nella tabella questi rifiuti:
carta usata della merendina, bottiglietta d’acqua, foglio di carta, tovagliolo usato, tovagliolo pulito, bicchiere di
vetro rotto, bicchiere di plastica usato, fazzoletto di carta usato, bicchiere di plastica pulito, borsa di plastica.
CARTA
PLASTICA
VETRO
Mettiamoci
in gioco
INDIFFERENZIATO
• INDIFFERENZIATO = cestino della spazzatura con il sacco nero. Contiene rifiuti che hanno materiali diversi
per cui non si possono riciclare.
43
Mettiamoci
in gioco
44
Mettiamoci
in gioco
45
Sudoku
Mettiamoci
in gioco
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Centri di attività per minori
ALBA
• CAM VIDES 2000 (Elementari) - Associazione Vides 2000 Onlus
Casa Maria Ausiliatrice
• CAM VIDES 2000 (Medie) - Associazione Vides 2000 Onlus
Parrocchia Santa Margherita
• CAM S. DAMIANO (Elementari) - Parrocchia S.s. Cosma e Damiano
Oratorio S. Damiano
• CAM DUOMO (Medie) - Parrocchia S.s. Cosma e Damiano
Oratorio Duomo
• CAM “CAMPO LA STELLA” (Medie) - Associazione S. Toppino
Parrocchia Cristo Re
• CAM “CAMPO EDUCATIVO” (Elementari) - Associazione S. Toppino
Scuola Primaria “Rodari”
• CAM “DON MILANI” (Elementari) - Parrocchia Natività Maria S.S.
Casa della Comunità
• CAM “DON MILANI” (Medie) - Parrocchia Natività Maria S.S.
Casa della Comunità
• CAM DIVIN MAESTRO (Medie) - Parrocchia Divin Maestro
Locali Oratorio
CORNELIANO
• SPAZIO APERTO (Medie e Superiori) - “Circolo Arci Cinema Vekkio”
Locali Cinema Vekkio
CAM (Elementari) - Locali Cinema Vekkio - “Circolo Arci Cinema Vekkio”
Locali Cinema Vekkio
MONCHIERO
• SPAZIO APERTO (Elementari e Medie) - Comune di Monchiero
Salone comunale
• MONFORTE
SPAZIO APERTO (Medie) - Comune di Monforte
Salone adiacente alla mensa scolastica
MAGLIANO ALFIERI
• CAMPUS (Elementari) - Locali scuola elementare - Vicaria Valle Tanaro
BAROLO
• L’ISOLACHENONC’È (Elementari) - Comune di Barolo
Locali bocciofila
CANALE
• SPAZIO APERTO Medie/Elementari: locali comunali - Associazione Insieme è meglio
MONTÀ
• SPAZIO APERTO (Medie e Superiori) - Associazione Insieme è meglio
Locali Patchanka
• CAM “Grifon d’oro” e “Venerdì degli artisti” (Elementari) - Associazione Insieme è meglio
Locali Parrocchiali
MONTEU ROERO
• CAM (Elementari) - Parrocchia San Nicolao
Locali Parrocchiali
PIOBESI
• Doposcuola / Pre-post scuola (Elementari) - Comune di Piobesi
Locali scolastici
SANTO STEFANO ROERO
• CAM (Medie Elementari) - Parrocchia S. Maria del Podio
Locali Parrocchiali
GOVONE
• CAMPUS (Elementari) - Locali scuola elementare - Vicaria Valle Tanaro
• CAMPUS (Medie) - Locali scuola elementare - Vicaria Valle Tanaro
CASTELLINALDO
• CAMPUS (Elementari) - Locali scuola elementare - Vicaria Valle Tanaro
CASTAGNITO
• CAMPUS (Elementari) - Locali comunali - Vicaria Valle Tanaro
MONTICELLO
• SPAZIO APERTO (Medie) - Locali oratorio parrocchiale - Unità Pastorale di Monticello
CORTEMILIA
• CAM (Elementari) - Associazione Comunità “Il Rocchino”
c/o Ufficio Informagiovani
SANTO STEFANO BELBO
• CAM (Elementari) - Locali Parrocchiali - Parrocchia S. Cuore di Gesù
• SPAZIO APERTO (Medie) – Centro Giovani - Parrocchia S. Cuore di Gesù
•
NEIVE
CAM (Elementari): Locali scolastici - Parrocchia del Patrocinio di S. Giuseppe
SPAZIO APERTO (Medie): Locali parrocchiali - Parrocchia del Patrocinio di S. Giuseppe
COSSANO BELBO
• CAM (Elementari) - Associazione Idee in Movimento
Locali scolastici
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stampa “lʼartigiana” - Alba