03_running - Running Magazine

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03_running - Running Magazine
ANNO 2 - NUMERO 3 - 2013
Editore Sport Press S.r.l. - Corso della Resistenza, 23 - 20821 Meda (MB) Tel. +39 0362.600469 - Fax 0362.600616 - e-mail: [email protected] - Direttore responsabile: Angelo Frigerio - Periodico mensile - Registrazione al Trib. di Milano n. 38 del 20 gennaio 2012 - Poste
Italiane SpA Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 - conv. in Legge 46/2004 Art. 1 Comma 1 LO/MI - Stampa: Ingraph - Seregno (MB) - In caso di mancato recapito, inviare all’ufficio postale di Roserio per la restituzione al mittente che si impegna a pagare la relativa tariffa.
UN EVENTO DAL CUORE ARGENTINO
LA NUOVA,
CONTAGIOSA
ENERGIA DI BOOST
PAGINA 8
EVENTO IN GRANDE STILE A MILANO
PER IL LANCIO DELA RIVOLUZIONARIA
TECNOLOGIA FIRMATA ADIDAS.
SHOE COUNT
INTITOLATA A UN RUNNER E POETA “DESAPARECIDO”,
LA CORSA DI MIGUEL SI TIENE DAL 2000 AD ACQUA
ACETOSA (roma). 7.000 GLI ISCRITTI DI QUEST’ANNO
PER UNA DELLE 10K PIÙ PARTECIPATE d’italia.
PAGINe 16-17
Formentera to run
PAGINe 18-19
focus shop
PAGINa 22
SE MARATONANDO…
UNA FORMICHINA CHE CON IMPEGNO, COMPETENZA ED ENTUSIASMO
STA ANDANDO MOLTO LONTANO, COSTRUENDO RAPPORTI DURATURI
CON CLIENTI E AZIENDE. NEL NEGOZIO VIAREGGINO DI ANGELO SIMONE.
la scarpa del mese // TEVASPHERE SPEED
THE DARK SIDE
OF THE ISLAND
LE NOTE DEL CELEBRE ALBUM DEI PINK FLOYD
SONO STATE ISPIRATE DA QUESTI LUOGHI.
ANCHE L’isola SPAGNOLA HA UN LATO NASCOSTO
TUTTO DA CORRERE E DA GODERE. ECCO COME.
PAGINA 16
alle pagine centralI
Il richiamo
FOCUS INTEGRAtori
A OGNUNO IL SUO…
PAGINa 14
In occasione della Carrera de Baja in Messico
abbiamo incontrato Marco Olmo
in uno dei suoi contesti preferiti.
del deserto
PAGINe 10-11
[email protected] / www.runningmag.it
RUNNING MAGAZINE
editoriale
di BENEDETTO SIRONI
[email protected]
MARZO 2013
CORRENDO IN MONTAGNA
CON ( PIù ) “CULTURA”
Poco prima della chiusura di questo numero è arrivata la
tragica notizia, che ha profondamente scosso il mondo del
trail (e direi anche del running) italiano. Paolo Ponzo, 41
anni, è morto in seguito a un malore probabilmente causato
dal freddo intenso accorsogli durante la sua partecipazione
alla Maremontana, un trail nell’entroterra ligure. Come da
prassi, la Procura ha aperto un’inchiesta e disposto l’autopsia. In attesa delle conferme ufficiali sulle cause del decesso,
innanzitutto il primo pensiero e le più sincere condoglianze
vanno ai parenti e agli amici di Paolo, che lascia la moglie e
tre figli. A mente fredda, quello che è accaduto merita una
serie di doverose riflessioni, viste anche le altre implicazioni
al contorno.
Partiamo dal contesto. La Maremontana è un trail giunto
quest’anno alla sua quarta edizione, con circa 600 iscritti e 3
gare su distanze di 16, 25 e 47 km Quest’ultima presentava
un dislivello positivo di 2.900 metri: partenza dalla spiaggia
di Loano e arrivo a Toirano, con punti che superavano i mille metri sul livello del mare. Insomma un trail impegnativo,
tanto più in condizioni di freddo e nevischio come quelle che
si sono presentate lo scorso 24 marzo (il maltempo era annunciato da giorni). Con temperature di poco sopra lo zero ma
rese più insidiose dalla pioggia mista a neve. Condizioni che
potrebbero aver procurato la tragica morte di Ponzo come dicevamo, ma che certamente hanno portato a qualche infortunio
e a una ventina di atleti andati in ipotermia.
Inevitabile il dibattito scatenato su siti, blog, forum e media
di settore, con commenti più o meno misurati e condivisibili.
La notizia ha avuto un’eco molto vasta anche su vari media
generalisti, tra giornali, radio, web e tv. Anche perché Paolo
Ponzo è stato un calciatore di buon livello, ha giocato per due
stagioni in serie A con il Modena e ha disputato oltre 200
partite in serie B. Decisamente paradossale e sconcertante il
servizio andato in onda nientemeno che sul TG1 delle 20.00
di lunedì sera, nel quale si è parlato di “atleta morto durante
una maratona”. Passando poi a intervistare un medico sugli
eventuali rischi che in generale un runner potrebbe affrontare
nel corso di una gara. Argomento sicuramente importante e
doveroso, ma certamente non da affrontare mischiando pericolosamente nella foga informativa e in una evidente igno-
ranza del tema due situazioni agli antipodi come un trail
impegnativo in montagna e una normale corsa su strada.
Non vogliamo dare un giudizio sulle responsabilità di questo tragico fatto, non è questo il tempo delle “accuse”, che per
alcuni ricadono sugli organizzatori mentre per altri sono da
ascrivere esclusivamente all’approccio quanto mai imprudente
da parte di alcuni trailer. Di certo significative le parole di
Mirko Mottin, giornalista di Action Magazine che alla Maremontana ha partecipato di persona: “Mi sono sorpreso, e non
poco, nel vedere tanti, troppi, vestiti in modo leggero, troppo
leggero. Ho visto atleti (stolti) correre, e poi finire sotto le coperte
termiche, con la canotta e i pantaloncini che normalmente si
usano in pista. Ho visto gente senza giacca antivento e senza
guanti che non riusciva più a tenere in mano un bicchiere. Ho
visto cose che in una gara del genere, dove si parte dal mare ma
si corre prevalentemente in montagna, non devono accadere”.
Come non condividere queste parole. Come non sottolineare
il grande pericolo che può portare un numero crescente di runners con un approccio più o meno amatoriale all’imitazione
del top runner anche nel modo di vestire sempre più minimale.
Senza però averne nemmeno lontanamente né le capacità tecniche, né la consapevolezza nel giudicare correttamente le varie
situazioni di pericolo, né uno staff pronto ad assisterlo per ogni
necessità. Insomma, indipendentemente da come la pensiate,
occorre un momento di profonda riflessione e di assunzione di
maggior responsabilità da parte di tutti. Operatori in primis.
Si potrebbe pensare di introdurre il controllo del materiale obbligatorio anche nelle gare più corte, oltre che di valutare più
attentamente la sospensione o comunque la modifica della gare
(come del resto avvenuto di recente anche in manifestazioni top
come UTMB e Tor des Géants).
Ma questo potrebbe non bastare. Alla base di tutto ci devono
essere runners consapevoli e preparati. Non solo dal punto di vista fisico ma anche da quello mentale e comportamentale. Per
questo anche le aziende, i negozianti e i media hanno un ruolo
fondamentale. Direi quasi un dovere morale. Devono diffondere correttamente e in modo efficace la cultura del trail in sicurezza, a maggior ragione considerando l’aumento esponenziale
dei praticanti che negli ultimi anni si sono avvicinati alla corsa
2
off road. Partendo anche dal fatto che uno degli elementi più
caratteristici del trail dovrebbe essere quello dell’autogestione, si
dovrebbe comunicare a chiare lettere che a volte mezzo chilo in
più nello zaino per un corretto equipaggiamento o magari un
ritiro dalla gara sono non tanto un segno di debolezza quanto
di forza e intelligenza. Questo non vuol dire rinunciare alla performance o eliminare totalmente il rischio che, come sappiamo,
specialmente in montagna esiste sempre. Ma ridurlo ai minimi
termini certamente sì. Spiace dirlo ma una maggior “cultura”
del trail avrebbe evitato probabilmente situazioni come quelle
prima citate, con così tanti runners in difficoltà per il freddo.
Certamente potrebbe scongiurare altre tragedie e non permettere di far passare il devastante messaggio che la corsa è un’attività rischiosa. Il running - al netto di una piccola percentuale
di rischio connessa a qualsiasi attività fisica - non è affatto uno
sport pericoloso. A patto che chiunque vive la corsa come un
hobby, un lavoro o un business, sappia consapevolmente quello
che fa, lo comunichi in maniera corretta agli altri e utilizzi sempre il buonsenso. Insomma corra con la giusta “cultura”, sia in
strada che soprattutto in montagna.
Editore
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Anno 2 - N.3 - 2013
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a: Edizioni Turbo S.r.l. - Responsabile dati: Riccardo Colletti.
Questo numero è stato chiuso in redazione il 27 marzo 2013
NEWS
Cisalfa torna in casa Mancini:
acquistato il 100% della società
// Il cambiamento è stato netto, anche se in
fin dei conti si è trattato di un ritorno. La
proprietà di Cisalfa Sport è stata infatti interamente acquistata da Challenge 2012. Si tratta
di una controllata della famiglia Mancini, ragion per cui con questa operazione lo storico
fondatore della catena di negozi Vincenzo
Mancini è rientrato ai vertici societari dopo la
cessione nel 2006. Al suo fianco sarà il fratello Maurizio, in qualità
di vicepresidente. A ciò
si aggiunge che Marco
Giunta ha lasciato il
suo incarico di amministratore delegato, sia di
Cisalfa Sport che di Intersport Italia. Negli ultimi anni, e in particolare dal 2007 al 2012, il
gruppo ha visto crescere
in maniera preoccupante il proprio debito con le banche, tanto da
rischiare la liquidazione, come ha sottolineato
la nuova proprietà. Dopo gli importanti traguardi raggiunti nei primi 15 anni di attività
infatti, in cui Cisalfa ha aperto oltre 150 negozi e ha acquistato altre insegne come Germani, Longoni Sport, Este Sport e Milanesio,
dal 2007 si è aperta una fase di recessione. Per
ricostruire, la famiglia Mancini ha intrapreso
una serie di accordi con il sistema bancario,
con l’obiettivo di dar vita a una nuova offerta
commerciale che sia più coerente con le richieste del mercato.
ASICS lancia la nuova campagna:
superare i propri limiti
Un nuovo marchio di fabbrica: Run 5.30 diventa Brooks 5.30
// È stata un’evoluzione naturale. È con queste parole che il responsabile Italia di Brooks
Marco Rocca ha commentato
l’annuncio che da quest’anno
Run 5.30 è diventata Brooks
5.30: “Abbiamo già supportato il circuito nel 2012 e visto
l’ottimo riscontro in termini di
visibilità abbiamo unito i due
brand, dando vita a un nuovo
marchio di fabbrica assieme al
vulcanico Sergio Bezzanti e ai
suoi soci. Ci piace che sia un
evento non competitivo, una semplice camminata di 5 km con famiglie e bambini. Vogliamo promuovere il nome Brooks anche al
di fuori del running tecnico, in ambiti dove
è ancora scarsamente conosciuto proprio per
effetto dell’estrema specializzazione dei suoi
prodotti”, ha continuato Marco. “Cercheremo di coinvolgere anche i
nostri top atleti che una volta
tanto, senza stress cronometrici, potranno divertirsi e far divertire: Run Happy è la nostra
filosofia e correndo all’alba
in una città senza stress non
si può che essere felici”. Le
iscrizioni sono aperte e per la
prima tappa a Milano del 24
maggio sono già più di 700 gli
iscritti. Seguiranno Torino (31 maggio), Modena (7 giugno), Bologna (14 giugno) e Venezia (28 giugno).
www.run530.it
il 7 aprile appuntamento con la Mcm //
// Con l’accordo firmato a marzo, Nike e
Bluesign Technologies hanno raggiunto quella che entrambe ritengono una “partnership
strategica”. In questo modo il marchio con
lo swoosh avrà accesso alla strumentazione
e ai dati dell’azienda specializzata nel settore
della responsabilità
sociale di impresa.
Così per Nike sarà
possibile accelerare
in maniera significativa il processo di fornitura ai
propri stabilimenti
di materie prime
sostenibili e di procedimenti di fabbricazione che tutelino l’ambiente. Sono oltre
800 le fabbriche che lavorano per il brand
americano in circa 50 Paesi. Grazie all’intesa
appena siglata, inizieranno a impiegare i sistemi di supporto sui materiali Bluefinder e
Blueguide.
Un nuovo progetto per lo sport
in Italia: nasce A come Atletica
Il CortoCircuito Solidale
sulla strada per il Samburu Trail
Il progetto di I Run For Find The Cure sostiene una raccolta fondi per la costruzione
di due pozzi nel Mali. A ogni tappa è anche possibile donare capi usati,
che in occasione dell’evento in Africa verranno donati alle popolazioni locali.
// Journey of Improvement è il “viaggio”
che gli ambassador del marchio con sede
a Osaka hanno intrapreso per migliorarsi,
attraverso il duro lavoro e la cura di ogni
dettaglio. Attraverso sei cortometraggi verrà
lanciato online il nuovo messaggio promozionale ASICS. I protagonisti della campagna sono il velocista campione europeo
Christophe Lemaitre, la due volte campionessa del mondo Helen Jenkins, il tennista francese Gael Monfils e l’alzatore della
nazionale italiana Dragan Travica. L’idea di
base è quella di offrire una continuità ideale con la brand campaign 2012 Made of
Sport. Sono previste anche diverse versioni
di spot Tv e una serie di istantanee ispirate,
che ritraggono gli sportivi intenti a superare i propri limiti. ASICS lancerà inoltre
un’applicazione Facebook realizzata specificamente per supportare gli amanti dello
sport, tramite consigli sull’allenamento, indicazioni tecniche e contenuti motivazionali. Gli utenti potranno così essere sostenuti
anche dagli amici e dalla famiglia e avranno
la possibilità di registrare i propri progressi
fino al raggiungimento di ogni traguardo.
partnership per la sostenibilità
tra Nike e Bluesign technologies
// Già da qualche settimana abbiamo parlato della bella novità per la corsa presentata
dai volontari di I Run for Find the Cure. Si tratta del CortoCircuito Solidale, che si svolge
in occasione di alcune gare trail sparse sul territorio. Chi aderisce all’iniziativa partecipa
a questi eventi indossando i colori del circuito e sostiene una raccolta fondi per la costruzione di due pozzi nel Mali. A ogni tappa è inoltre possibile consegnare abbigliamento e
scarpe usate, che verranno donati alla gente locale in occasione dello svolgimento della
prima Samburu Trail Marathon. Questo trail è dedicato ai Samburu, popolo di pastori e
guerrieri molto portato alla percorrenza veloce di grandi distanze, e si svolgerà attraverso gli altipiani e i villaggi di Lodongokowe. Proprio in questi luoghi ha sede il medical
camp per Find the Cure, ma per la prima volta saranno teatro di una giornata di sport,
solidarietà e festa. Il team I Run for Find the Cure lavorerà insieme alla popolazione Samburu per l’organizzazione della gara. L’obiettivo è quello di trovare una disponibilità per
i mesi di febbraio o marzo del 2014. In occasione del fatidico giorno verrà consegnato a
tutti un completo realizzato con i capi raccolti durante il Ccs per poi correre tutti assieme,
Samburu e Finders, sulla loro terra.
Calendario 2013
20/01 - Val Maremola Trail - Tovo San Giacomo (SV)
24/03 - Maremontana – Loano (SV)
07/04 - Milano City Marathon
05/05 - Viatosto Run – Asti
11/05 - Le porte di pietra – Cantalupo Ligure (AL)
25/05 - Trail Montesoglio – Forno Canavese (TO)
01/06 – Ceriale Coast Run – Ceriale (SV)
07/07 – Alpine Wonderful Trail - Ponte Maira (CN)
14/07 - Tre Rifugi Val Pelice Trail – Bobbio Pellice (TO)
15/09 – Valle Maira Sky Marathon – Canosio – Marmora (CN)
22/09 – Trail di Oulx – Pulx (TO)
29/09 – Trail del Moscato – Castiglione Tinella (CN)
27/10 – Trail del Monte Casto – Antonio Micca (BI)
irunfor.findthecure.it
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// Sport e rispetto delle regole. È con questi
due principali argomenti che viene presentato
il programma di A come Atletica all’interno
dello statuto di fondazione. Nata dall’idea di
17 professionisti del settore, si tratta di un’associazione culturale creata per
“diffondere in Italia la pratica
dell’atletica leggera nel totale rispetto della cultura dello sport,
inteso come mezzo di confronto leale nel pieno rispetto delle
regole”. Il consorzio sarà attivo sul territorio
attraverso progettazione di eventi, attività nelle scuole, manifestazioni culturali e supporto
per tecnici, dirigenti, giudici e soprattutto atleti ed ex atleti. Saranno le quote dei soci a sostenere finanziariamente la nuova realtà, così
come i proventi ottenuti dalle attività sociali o
da eventuali lasciti, contributi e sponsorizzazioni. “Durante gli ultimi quattro anni la volontà di aggregazione ha trovato terreno fertile
per radicarsi nel nostro ambiente, visto anche
il calo in termini di risultati e di interesse da
parte di sponsor e media”, ha spiegato la presidente Marisa Masullo. “Tutti noi che abbiamo ricevuto tantissimo dall’atletica siamo ai
blocchi di partenza in attesa di dare un nuovo
impulso a questo movimento”. A fianco della
presidente Maria Masullo, gli altri soci eletti
all’interno del direttivo sono il vicepresidente
vicario Danilo Ramirez, i vicepresidenti Gennaro Di Napoli e Antonella Capriotti e il segretario generale Gustavo Pallicca.
Da sinistra in piedi: Dario D’Ottavio, Saverio Gellini,
Giuseppina Cirulli, Alessandro Pezzatini,
Danilo Ramirez, Carlo Grippo, Antonella Capriotti,
Stefano Raddi e Gennario Di Napoli.
Accovacciati da sinistra: Nicoletta Tozzi,
Debora Locatelli, Marisa Masullo, Gustavo Pallicca,
Fabio Moretti, Claudio Petrucci, Gianni Cecconi
RUNNING MAGAZINE
MARZO 2013
The North Face emea: nicolas
Vidal è il nuovo vp vendite
// Il team manageriale europeo di The
North Face si rinnova ai piani alti. Il nuovo vice presidente per il settore vendite
dell’area Emea è il francese Nicolas Vidal:
“Sono entusiasta di essere entrato a far parte del team di un brand leader nel mercato
outdoor e trail come The North Face. Ci
sono molte straordinarie opportunità da
cogliere nelle diverse aree d’Europa e sono
impaziente di lavorare insieme al nostro
team e ai nostri rivenditori”. Vidal lavorerà
a Lugano presso la
sede di Vf International e guiderà un pool
strategico composto
da sales manager responsabili dei diversi Paesi, gestendo le
iniziative di vendita.
Inoltre farà rapporto
direttamente ad Arne
Arens, VP general manager dell’azienda.
Quest’ultimo ha così commentato la nuova nomina: “La solida esperienza a livello
internazionale maturata da Nicolas e la
sua profonda competenza in ambito commerciale saranno un contributo strategico
ai piani di business del brand che punta a
raddoppiare la quota di mercato e l’indotto
nell’area Emea nei prossimi cinque anni”.
Allenamenti personalizzati con
il campione italiano di maratona
// Si è ritirato dall’attività agonistica in grande stile a fine 2012, dopo la conquista del suo
quarto titolo italiano di maratona. Migidio
Bourifa oggi continua a correre con la sua
consueta leggerezza e lo fa mettendosi al servizio degli appassionati. Lo scorso gennaio,
al compimento del suo quarantaquattresimo
compleanno, ha deciso di promuovere il suo
programma personale “Allenati con Bourifa”,
ideato per i tanti atleti e amatori che in queste
ultime stagioni hanno imparato ad apprezzare
il suo stile di corsa e di
vita. “44 anni è un bel
traguardo”, ha confidato il runner bergamasco di origini marocchine. “Sono tuttora in
attività e forse lo sarò
sempre perché la corsa
fa parte della mia vita,
ma bisogna guardare
anche avanti. La carriera agonistica mi ha
regalato tante soddisfazioni e ora sento di voler trasmettere la mia
esperienza, le mie conoscenze e anche i miei
studi di tecnico Fidal a tutti coloro che come
me amano correre e vogliono migliorarsi.
Questa sarà una nuova attività che si affianca
a quella di X-Bionic specialist”. Migidio seguirà in prima persona chi si vorrà avvalere della
sua consulenza, proponendo tabelle personalizzate e test insieme sul campo. “Non vedo
l’ora perché uniremo divertimento, passione,
tecnica, esperienza e sudore: tutto ciò che serve per raggiungere grandi risultati”.
[email protected]
esordio all’ultrabericus per il Lafuma trail Team Italia, tra conferme e new entry
// Se il buon giorno si vede dal mattino, il
Lafuma Team Italia si prepara a vivere una
stagione intensa e all’insegna del successo.
La gara d’esordio per la nuova formazione
è stata la terza edizione della Ultrabericus
Trail, lo scorso 16 marzo. Primo al traguardo è stato proprio uno degli uomini guidati da Maurizio Scilla, Andrea Moretton,
con un tempo di 6h 05’ 07’’. Quinto posto per l’altro trailer del gruppo Ivan Geronazzo (new entry in squadra per questa
stagione). Ottimismo dunque sui futuri
risultati della formazione di quest’anno,
in cui ritroveremo anche Sonia Glarey,
Danilo Lantermino e Igor Marchetti. A
loro si aggiungono Lisa Borzani, Christian
Insam e Mirko Righele. Le aspettative per
il 2013 sono molte, anche considerando i
risultati davvero degni di nota nel 2012,
in cui il Lafuma Team si è piazzato su 34
podi complessivi. Il programma di parte-
Ivan Geronazzo
in gara (quinta posizione)
cipazione prevede che alla Ultrabericus
seguano: Lavaredo Ultra Trail, Andorra
Ultra Trail, Ultra Trail du Mont Blanc,
Tor des Geants. A queste si aggiungeranno molte altre gare sparse sul territorio
italiano, prima del gran finale con il Lafuma Trail di Monte Casto che si terrà il
27 ottobre ad Andorno Micca e sarà prova
unica del Campionato Italiano Iuta Ultra
Trail 2013. Il corredo tecnico messo a di-
5
Primo all’arrivo
Andrea Moretton
sposizione degli atleti sarà composto dal
leggerissimo completo Speedtrail, composto da giacca (150 gr) e pantaloni (105
gr). Molto confortevole e dalla vestibilità
ottimale grazie al tessuto stretch con cui è
fabbricato, si combina efficacemente con
le scarpe Speedtrail, che offrono sensibilità e grip ottimali.
www.lafuma.com
RUNNING CON //
Riscaldamento e carica mentale, obiettivi della performance
Teoria di allena-MENTE
La Programmazione Neuro Linguistica ideata da Richard
Bandler e John Grinder propone un allenamento mentale
che parta dalle fasi immediatamente precedenti lo svolgimento
della performance. Costanza e continuità saranno
fondamentali per il raggiungimento del proprio traguardo.
• di Ignazio Antonacci
Sempre più spesso chi pratica la corsa e lo sport in
generale, anche per puro divertimento, allena sia il fisico che la mente. Comprendere la rilevanza anche di
quest’ultima situazione allenante è il primo passo per
il raggiungimento pieno degli obiettivi che ci si è posti. Richard Bandler
Richard Bandler e John Grinder sono conosciuti fra i
più grandi esperti dell’argomento. Ideatori della cosiddetta Programmazione
Neuro Linguistica, spiegano che questa “non si vincola ad alcuna teoria, ma
possiede lo status di un modello, un insieme di procedure la cui misura di
valore è l’unita, non la verità. La Pnl presenta strumenti specifici che possono
essere utilizzati efficacemente in qualsiasi interazione umana”. Unità del modello, dunque. Aspetto fondamentale del mental training, dal quale devono
dipendere anche regolarità, costanza, durata.
Riscaldamento Mentale - Per approcciarsi correttamente alla corsa, senza che vi siano interferenze esterne che creino ulteriore tensione
per il corpo e per la mente, occorre “entrare in
uno stato meditativo e di concentrazione precompetizione”. La concentrazione stessa è
focalizzata su aspetti importanti della gara. Il
primo di questi è l’obiettivo: è fondamentale
che in questa fase venga fissato chiaramente
in testa il traguardo che si intende raggiungere, esprimendolo in maniera positiva. Una volta appreso questo concetto, sarà possibile considerare come si
intende perseguire tale obiettivo: ad esempio, occorre considerate a quale ritmo si deve correre per gestire correttamente i 42 km e 195 metri del percorso.
Immediatamente prima della gara, devono essere analizzate la propria condizione fisica, lo stato d’animo, da quali sensazioni e quali emozioni si viene
coinvolti in quegli attimi. Questa consapevolezza è fondamentale per ottenere una peak performance, così come lo è per rendersi conto anche del gruppo
con cui magari si sta condividendo questa esperienza. Fatto ciò si passerà
alla valutazione del luogo, per avere maggior controllo e consapevolezza di
quello che si dovrà affrontare. Per finire, come in tutte le tecniche ed esercitazioni del cervello, occorrerà trovare il momento, il luogo, lo stato d’animo
ideale per potersi preparare mentalmente all’evento. In pratica, diventa necessario che questo Riscaldamento Mentale venga fatto qualche ora prima
dell’evento, in un luogo rilassante, in uno stato d’animo tranquillo e sereno.
Carica Psicologica - Caricarsi psicologicamente prima dell’evento può anche
essere negativo, poiché dipende dal livello di attivazione e dalle modalità con
cui ci si attiva. Alcune ricerche spiegano
che per ottenere un peak performance
la carica psicologica deve essere eseguita a un ideale “livello medio” di intensità, né troppo scarichi, né troppo carichi.
Se si è poco motivati, poco concentrati
e carichi mentalmente, difficilmente si
avranno le risorse mentali e fisiche per
raggiungere un’ottima performance. Se,
al contrario, si è troppo carichi, si rischia
di disperdere energie preziose prima
dell’evento. Pensare a ottime prestazioni svolte in passato permette di sentirsi in uno stato di grazia già vissuto per
raggiungere uno stato mentale ottimale ed entrare in una condizione completamente assorta in ciò che si sta facendo, sia dal punto di vista fisico che
mentale. Per rendere ancora più efficace questo stato di preparazione si può
pensare a un’immagine positiva. Molti campioni ripetono una parola come se
fosse un mantra, oppure un gesto fisico che richiami loro alla mente questo
stato di grazia. A questo punto sarà opportuno immergersi completamente
nello sport che si sta per intraprendere, nell’azione da svolgere, immaginarsi
mentre si corre per trovare il proprio equilibrio psicofisico.
Sviluppo e definizione degli obiettivi - Spesso capita di voler cambiare determinate situazioni della propria vita, desiderare di raggiungere degli obiettivi,
eppure strada facendo si finisce per perdere la retta via. Questo accade perché ci si ferma a definire i propri obiettivi in maniera errata. Gli obiettivi devono
essere alla propria portata, per poter mirare con le proprie azioni a raggiungerli in un tempo più o meno programmato. Questi inoltre, devono essere definiti
in termini positivi. Si parla di risultato “ecologico” quando il raggiungimento
del nostro proposito non danneggia nessuno, né avversari, né chi ci sta vicino.
Fare e non pensare: nel momento in cui si ha un obiettivo in mente, non bisogna pensarci più di tanto, basterà buttarsi a capofitto nella propria avventura,
negli allenamenti, nella programmazione della preparazione.
www.mentalitasportiva.it
NEWS
In quattro per realizzare il proprio sogno con Garmin The Dreamers
// Quattro aspiranti atleti vogliono realizzare un sogno. Sono
The Dreamers, appunto. Sono i protagonisti del nuovo messaggio di comunicazione diffuso da Garmin al fine di promuovere i valori del brand. “Ci sono persone che hanno le
capacità di guardare l’oggi con gli occhi di domani. Questi
non sono esseri speciali, più bravi o più forti. Hanno solo la
volontà di non fermarsi a ciò che sono oggi per scoprire chi
sono veramente”. Questo in breve il senso della campagna,
che viene lanciata sui social network e racconta gli sforzi e le
fatiche dei quattro sognatori. Roberto Delfanti è un designer
bresciano aspirante maratoneta, che si sta preparando per
correre la maratona di Firenze entro le 3h 45’. Luca Conti
è invece social media strategist di Parma e vuole terminare
l’Ironman 70.3 di Pais d’Aix. L’agente di commercio forlivese Paolo Sangiorgi ha come obiettivo quello di chiudere la
Granfondo Roma di ciclismo al di sotto delle 5 ore. Per finire,
Jacopo Larcher di Bolzano tenterà di percorrere nuove strade
alpine finora per lui inaccessibili. Al loro fianco sono anche
alcuni grandi campioni dello sport, come Alessandto Fabian, Simone Moro, Tamara Lunger e Claudio Chiappucci,
che li consigliano quotidianamente in fase di preparazione.
“Arriverete a quel traguardo perché amate correre, non state
correndo per arrivare a quel traguardo”. Queste sono state le
parole di Alex Zanardi, mentore di Luca e Roberto, al primo
incontro con loro. Per scoprire a questo punto come procederà questo viaggio è sufficiente accedere al blog di Garmin
o ai sui social network. Il format sarà attivato anche su altri
canali del communication mix e prevede una declinazione
sul punto vendita e attività di co-marketing. Per finire, verrà anche proposto un concorso per vincere un sogno e tanti
prodotti Garmin. L’idea creativa e la produzione video sono
dell’agenzia Redhot Ideas con la direzione di Massimiliano
Rabaglia, mentre l’attività di comunicazione sul blog e sui
social network è di Killbit, con la direzione di Luca Conti.
www.garminblog.it/thedreamers
I Will: Under Armour lancia in grande stile la sua nuova campagna
// La più grande campagna advertising della storia di
Under Armour è partita. Lanciata in anteprima mondiale durante alcuni spot televisivi andati in onda nel corso
dell’ultimo All Star Week End della Nba, verrà diffusa
anche attraverso diverse iniziative a carattere istituzionale:
dal lancio di un microsito sul web, alle attività sul territorio, alle manifestazioni internazionali. Alla realizzazione
del messaggio dal titolo evocativo “I will” hanno collaborato le stelle dello sport Canelo Alvarez (boxeur), Sloane
Stephens (tennista) e Kemba Walker (cestista). Under
Armour ha inoltre presentato alcune novità prodotto grazie alla star del Nfl Arian Foster e alla campionessa Mma
Gina Carano. Per finire, verrà lanciato anche il sistema
Armour39, una piattaforma digitale progettata per perfezionare le sessioni di allenamento degli sportivi.
Inquadra il codice QR
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il video della campagna
Alla Maremontana riparte la storia del Trailrunning Team Vibram
// Sfortunatamente l’ultima edizione della Marmontana (22-24 marzo) verrà ricordata per il tragico
episodio della morte di Paolo Ponzo (vedi il nostro
editoriale). Una notizia invece positiva che ha accompagnato la manifestazione è quella relativa all’esordio stagionale del Trailrunning Team Vibram. Per i
colori del brand varesino, nella versione da 49 km
della corsa hanno corso Nicola Bassi (sesto) e Beppe Marazzi (quattordicesimo). Sebastien Nain non
ha corso per un infortunio, così come Ronan Moalic per via di un impegno concomitante con la Pierra
Menta. Nella gara più breve da 26 km, David Gatti è
giunto al quattordicesimo posto. Anche il direttore
marketing Vibram Jerome Bernard ha scelto di partecipare, giungendo al traguardo con un undicesimo
posto finale. Tra le calzature di ultima generazione in
dotazione ai ragazzi, i modelli Saucony, New Balance,
Scott, e Dynafit.
L’underwear Mc2 Mico, con Carnosina e fibra tecnica Dryarn
// La collezione Mc2 di Mico è composta da capi underwear realizzati dal laboratorio di Ricerca & Sviluppo
dell’azienda e si caratterizza per un impiego consistente
della fibra tecnica Dryarn. Questo nuovo tipo di abbigliamento performante si caratterizza per la presenza all’interno del tessuto della molecola di Carnosina, che può essere ricaricata dopo il lavaggio. Già presente naturalmente
nel cervello, nel cristallino e nella muscolatura scheletrica
del nostro corpo, questa particella aiuta ad aumentare la
forza attivando gli enzimi responsabili delle contrazioni
muscolari, contrasta i disturbi infiammatori delle articolazioni e svolge un’azione antiossidante contrastando
la formazione di radicali liberi. Inoltre aiuta a smaltire
l’acido lattico e lo trasforma in acido piruvico, più facile
da assorbire per il corpo, aumentando la resistenza, ritardando l’indolenzimento e migliorando il recupero. Il fi-
6
lato di questi capi è stato dunque fabbricato
attraverso una particolare tecnologia
tessile capace di micro incapsulare
e rilasciare gradualmente la molecola purissima di Carnosina per
via trans dermica. Grazie a questi
capi viene dunque assicurata una
diffusione graduale in specifiche
zone del corpo, la protezione del
principio attivo dall’ambiente
esterno e un trattamento dermocompatibile e anallergico.
L’abbigliamento Mc2 è stato
testato presso l’Istituto Universitario
Italiano, è una tecnologia certificata dal Centro Ricerche
Mapei Sport e dal Centro Bio Basci Europe.
RUNNING MAGAZINE
MARZO 2013
A PROPOSITO DI TRIATHLON //
Running e tecnologia: ecco
le prime scarpe “intelligenti”
Newton Running e Ironman
Insieme negli Stati Uniti
// A fianco degli ironman
per i prossimi tre anni:
Newton Running è diventato
partner negli Stati Uniti della
competizione triathlon più
estrema. Per il prossimo
triennio infatti, l’azienda
specializzata in calzature
da corsa sarà fornitrice
ufficiale di prodotti footwear e
sponsor del circuito. L’accordo
prevede il supporto di tutti
gli eventi in calendario sul
territorio americano, a partire
dall’appuntamento californiano
dell’Accenture Ironman 70.3
(tenutosi il 30 marzo scorso).
A festeggiamento della
firma del contratto, lo scorso
gennaio Newton ha celebrato
un launch party a invito a
Boulder, Colorado.
Al Rimini Challenge
con Niederfriniger e De Gasperi
Sugoi è il nuovo fornitore ufficiale
del circuito Ironman
// È proprio il caso di parlare di triplice accordo. Per i
prossimi tre anni infatti, Sugoi sarà partner dell’Ironman per
il Nord America e per l’Europa, la competizione di triathlon
più famosa al mondo. L’intesa raggiunta prevede che il
brand delle Dorel Industries fornisca gli atleti con prodotti
ufficiali. “Siamo onorati di essere stati scelti come partner
dell’Ironman” ha dichiarato il presidente dell’azienda Kyle
Weiner. “È internazionalmente riconosciuto come l’evento
endurance per eccellenza e dunque questa partnership sta
a testimoniare la qualità dei nostri prodotti, che verranno
così messi alla prova dagli atleti elite. Un modo per noi di
essere sempre più concentrati sull’aspetto dell’innovazione
e sulla relazione con il consumatore”. Oltre allo sviluppo
dell’outfit ufficiale della gara per l’Ironman e per l’Ironman
70.3, Sugoi presenterà anche una linea esclusiva di
accessori per bike e per la corsa a marchio M-Dot. Per finire,
l’accordo prevede anche la fornitura di capi tecnici per gli
affiliati all’Ironman Executive Challenge. “Siamo entusiasti
di dare il benvenuto a Sugoi all’interno della nostra famiglia
di sponsor” ha commentato Andrew Massick, chief
executive officer di World Triathlon Corporation. “Sarà un
valore aggiunto per i nostri atleti ed è il segno di come ci
impegniamo sempre di più per migliorare la nostra offerta”.
// Sarà un week end all’insegna del
triathlon, quello che ospiterà la riviera
romagnola dal 5 al 7 aprile con l’Endurance Academy. Due giorni intensi
di programma per il Rimini Challenge,
con Linus e Aldo Rock ad accogliere
gli appassionati nella cena di benvenuto del venerdì sera insieme a Edit
Niederfriniger e Alessandro De Gasperi. Il giorno successivo, i due atleti
mostreranno il percorso della gara e
suggeriranno quale strategia seguire.
Presenti anche due inviati per Runner’s World e Ciclismo, chiamati a
mettere il “bollino di qualità” rispettivamente sulla frazione podistica e su
quella ciclistica. Le aziende partner
Sailfish, On, Newton e Compressport, Powerbar proporranno inoltre
sessioni di test prodotto. Per finire,
domenica a conclusione della prova
sul percorso Bike Challenge Rimini, si
terrà un pasta party conclusivo.
[email protected]
Cell. 3334664711
// Uno dei temi di discussione più interessanti degli ultimi anni è quello relativo alla
tecnologia applicata al running. Da una parte esisteranno sempre i cosiddetti puristi, che
difficilmente si dimostrano ricettivi ai consigli di un personale trainer da polso. Dall’altra, nell’epoca dell’evoluzione dei social network, le possibilità offerte dai nuovi mezzi hi
tech non lasciano certo indifferente un non
meno vasto bacino di utenza. In questo senso, occorre dire che ci si aspetta di tutto da
questo settore e che dunque da tempo ormai
si attendeva lo sviluppo delle prime “Scarpe
intelligenti”. Il progetto è stato presentato da
Google all’ultima edizione del Sxsw Interactive Festival. Queste sneaker si collegano ai
dispositivi Android tramite Bluetooth per
commentare le sessioni di chi le indossa. I
messaggi della scarpa verranno poi condivisi
sui social Google+ con gli amici.
Sfida a coppie ai Piani di Pezzè
con la Transcivetta Karpos
Garmin sostIENE i suoi dealers
CON clinics di aggiornamento
// Obiettivo quota mille. È questo il numero di
coppie massimo fissato per la nuova edizione della Transcivetta Karpos, che si terrà il prossimo 21
luglio. Già lo scorso anno fu un record in termini
di partecipazione, con 800 team al via: per il 2013
dunque si tenterà di “scalare” nuovi traguardi. Il
percorso che impegnerà i marciatori sarà il tradizionale e suggestivo tracciato che da Listolade porta ai
Piani di Pezzè. All’interno del pacco gara riservato ai partecipanti sarà presente anche quest’anno
l’esclusiva maglia tecnica della linea Sportful di
Karpos. “Molte sono state le richieste per comprare
la maglietta dell’edizione 2012” ha spiegato Alessio
Cremonese, amministratore delegato di Manifattura Valcismon. “Con l’organizzazione però abbiamo
sempre voluto che questo capo unico fosse una
conquista per i partecipanti a questa bellissima e
impegnativa competizione. Quindi anche per la
trentatreesima Transcivetta sarà in edizione limitata”. Per registrarsi occorre accedere al sito ufficiale,
in cui sono disponibili anche il regolamento e le
indicazioni per la partecipazione.
// Il progetto è partito per promuovere una serie di
incontri di aggiornamento interamente dedicati ai
negozianti. A partire dallo scorso 18 marzo, Garmin
ha scelto di presentare la propria gamma 2013 sport
e outdoor ai dealer di tutto il territorio nazionale,
per essere più vicina ai propri clienti e rispondere
con ancora maggior efficacia alle loro richieste. Il
primo di questi appuntamenti si è tenuto a Giussano (Mb), presso il nuovo show room Wse, agenzia
per la Lombardia oltre che di Garmin, anche di altri
brand tra i quali The North Face, K2 e La Sportiva.
In un ambiente tipicamente montano nonostante
la vicinanza alla città, si sono riuniti circa trenta top
dealer assieme ai membri dello staff del brand specializzato in prodotti per la tecnologia. Dopo aver
illustrato l’intera collezione per il nuovo anno, i tecnici presenti hanno offerto la loro personale consulenza su tutte le questioni prioritarie concernenti
l’aspetto più tecnico e commerciale.
www.transcivetta.it
7
shoe
count
RUNNING MAGAZINE
Dati & statistiche sui brand ai piedi
dei partecipanti di alcune delle
più importanti competizioni italiane.
Una nuova puntata dell’attesa
rubrica di Running Magazine
marzo 2013
10K DAL CUORE
ARGENTINO
INTITOLATO A MIGUEL SANCHEZ, podista E POETA “DESAPARECIDO”,
L’EVENTO SI TIENE DAL 2000 AD ACQUA ACETOSA (ROMA).
TRA sport, ARTE E SOLIDARIETÀ, LA GARA HA VISTO UNA NOTEVOLE
CRESCITA DI numeri PASSANDO DAI 1.500 ISCRITTI
DELLA PRIMA EDIZIONE AI 7.000 TOTALI DI QUEST’ANNO.
cifre CHE LA RENDONO UNA DELLE 10K PIÙ PARTECIPATE D’ITALIA.
I vincitori 2013: Riccardo Passeri e Fatna Maraoui
// Si dice spesso che per meglio inquadrare il mercato running italiano, non si
possa prescindere dai numeri raccolti in
occasione delle manifestazioni da 10 o da
5 km. Vista la grande crescita di questo
tipo di eventi nel nostro Paese e soprattutto il costante aumento di partecipanti, i
rilievi ottenuti al traguardo di queste gare
possono essere altrettanto significativi che
quelli delle maratone e delle mezze. Ecco
che dunque per questo primo shoe count
di una 10K abbiamo scelto di proporvi i
numeri della Corsa di Miguel, che si tiene nella zona di Acqua Acetosa (Roma). Si
tratta di un evento che dai 1.500 iscritti
circa della prima edizione del 2000, è in
pochi anni diventato uno dei più partecipati in Italia per questa categoria. Un
successo, figlio in parte anche dell’intento
benefico che muove l’organizzazione, testimoniato dagli oltre 7.000 iscritti totali
del 2013, tra competitiva e non. Nella nostra tabella pubblichiamo i rilievi di ben
quattro edizioni a partire dal 2010. Anche
qui, come in occasione di tutte le maratone e le mezze che finora abbiamo monitorato, al primo posto si conferma ASICS.
Il brand di origini nipponiche registra in
particolare una crescita di percentuale da
22,07 a 23,55 a 26,93% nelle edizioni passate, prima del leggero calo di quest’anno
a 26,07%. Un andamento decisamente
positivo, che porta a un progressivo allargamento della forbice che separa la testa
della classifica dalla seconda piazza. Anche
qui si parla giapponese, con Mizuno che si
riconferma secondo per tutte e quattro le
annate. Se però il 21,59% del 2010 pone
l’azienda a stretta posta dalla cima, negli
anni successivi si nota un leggero calo fino
a 18,84%. Più instabile si dimostra il terzo
gradino del podio, occupato da Nike nel
2010 e nel 2011, rispettivamente con il
14,93 e il 15,13%, e da Brooks nel 2012 e
nel 2013, con 14,5 e 15,23% (che si cambia di posto proprio con il marchio dello
swoosh in quinta piazza). Più costante è
Saucony, che troviamo sempre a ridosso
delle prime tre posizioni: quarto posto a
tutte le ultime quattro edizioni, anche se
con un lieve calo di percentuale, da 14,07
a 12,41%. Discorso differente per adidas e
New Balance, che pur restando sempre rispettivamente in sesta e settima posizione,
hanno un andamento più variabile in termini di percentuali. Da segnalare inoltre
che se Reebok entra nella top ten dal 2010
al 2012 (sempre all’ottavo posto, anche se
sempre in calo da 1,47 a 0,71%), nel 2013
viene rimpiazzata dalla new entry Kalenji
(0,86%). In coda, da notare l’avvicendarsi
fra Diadora e Puma per la nona e la decima
posizione.
2010
1. ASICS
2. Mizuno
3. Nike
4. Saucony
5. Brooks
6. adidas
7. New Balance
8. Reebok
9. Diadora
10. Puma
Altro
Totale
690
675
467
440
321
203
145
46
16
13
111
3127
22,07ASICS
21,59Mizuno
14,93Nike
14,07Saucony
10,27
Brooks
6,49
adidas
4,64New Balance
1,47Reebok
0,51
Diadora
0,42Puma
3,55Altro
100Totale
822
726
528
454
448
197
124
45
26
13
107
3490
23,55ASICS
20,80Mizuno
15,13
Brooks
13,01Saucony
12,84Nike
5,64
adidas
3,55New Balance
1,29Reebok
0,74Puma
0,37
Diadora
3,07Altro
100Totale
1183
847
637
558
553
257
158
31
24
16
129
4393
26,93ASICS
19,28Mizuno
14,50
Brooks
12,70Saucony
12,59Nike
5,85
adidas
3,60New Balance
0,71Kalenji
0,55
Diadora
0,36Puma
2,94Altro
100Totale
* Gli arrivati ufficiali nel 2013 sono stati 4.621, ma il maltempo ha creato difficoltà in fase di conteggio tra i minuti 45’ e 55’
8
880
636
514
419
387
229
130
29
11
9
132
3376
Fu il 9 gennaio 2000 che la Corsa di
Miguel si tenne per la prima volta nei pressi
dell’Acqua Acetosa di Roma.
Fu un giorno di memoria, visto che proprio
il 9 gennaio del 1978 Miguel Sanchez,
runner e poeta argentino, venne rapito da
un commando paramilitare. Fu il giornalista
della Gazzetta dello Sport Valerio Piccioni
a suggerire di intitolare al giovane una
manifestazione podistica. L’organizzazione
venne curata dal Club Atletico Centrale,
in collaborazione con l’Assessorato
alle Politiche Sportive del Comune. Tra
competitiva e non, quella prima edizione
vide la partecipazione di oltre 1.500
appassionati.
A partire dagli anni a seguire, la Corsa di
Miguel divenne sempre di più un momento
di solidarietà e condivisione, crescendo
come un vero e proprio movimento in grado
di coinvolgere sotto molteplici aspetti tutta la
città capitolina e non solo.
Dalla seconda edizione venne istituito
anche un concorso letterario e a distanza
di due mesi dallo svolgimento della
manifestazione, si tenne a Buenos Aires la
“gemella” argentina della Carrera de Miguel.
A sottolineare il forte legame con il Paese
sudamericano, la terza edizione del 2002
si aprì con il messaggio “Ti vogliamo bene
Argentina” ispirato dalle dure condizioni
economiche in cui versava la nazione.
Nel 2005 le 3.500 persone presenti
all’evento fecero invece valere il proprio
sostegno alle popolazioni del sudest
asiatico colpite dallo tsunami. Il cuore
benefico della Corsa di Miguel dunque si
allargava sempre di più, giungendo a ispirare
la “Solidarietà per l’Asia” e a sostenere
economicamente una corsa parallela nella
baraccopoli di Nairobi Korogocho.
Dal 2008 venne anche istituita la Mille di
Miguel, versione dedicata ai bambini delle
scuole elementari e medie della città di
Roma e a cui per quell’anno parteciparono
4.000 giovanissimi.
Nel 2010 fu la volta di aiutare l’Abruzzo e
le vittime del terremoto che aveva sconvolto
L’Aquila.
Nel 2013 erano presenti più di 7.000
partecipanti, 8.000 bambini sono invece
stati coinvolti nelle scuole per la Mille di
Miguel. Se dal 2007 la Corsa di Miguel
è una delle 10 km con più partecipanti in
Italia, il sogno di Elvira Sanchez, sorella
di Miguel sempre presente all’evento, è
quello di arrivare a 30.000 iscritti: 30.000
come il numero di desaparecidos argentini
che come suo fratello sono stati vittime
della dittatura militare.
margini di crescita
corsa DI miguel (20 gennaio 2013)
TOTALE
%
2011 TOTALE
%
2012 TOTALE
% 2013 * TOTALE
La storia della corsa //
%
26,07
18,84
15,23
12,41
11,46
6,78
3,85
0,86
0,33
0,27
3,91
100
‘11 vs ‘10
ASICS
Mizuno
Nike
Saucony
Brooks
adidas
New Balance
Reebok
Kalenji
Diadora
Puma
Altro
1,49
- 0,78
0,19
-1,06
2,57
-0,85
-1,08
-0,18
–
0,23
-0,04
-0,48
‘12 vs ‘11 ‘13 vs ‘12
3,38
-1,52
-2,54
-0,31
1,66
0,21
0,04
-0,58
–
-0,38
0,17
-0,13
-0,86
-0,44
-1,12
-0,29
0,72
0,93
0,25
–
new
-0,04
-0,28
0,97
runner
del mese
A tu per tu con la leggenda della corsa endurance,
che all’età di 58 e 59 anni ha vinto due Ultra Trail
du Mont Blanc consecutivi. In occasione della Carrera
de Baja in Messico abbiamo incontrato Marco Olmo
in uno dei suoi contesti preferiti
il richiamo
del deserto
• Testo e foto: Dino Bonelli
Marco Olmo è un grande campione e il suo
ricco e ineguagliabile palmares di successi ne è
l’inconfutabile prova. Marco Olmo è un montanaro, vale a dire discretamente testardo ma
assolutamente genuino e leale: qualità queste
che lo hanno sempre aiutato sia nel campo
agonistico che nei rapporti umani. Marco
Olmo è un uomo di 64 anni alto e dal fisico
asciutto, il suo corpo è una macchina quasi
perfetta che consuma pochissimo e non conosce usura. Ma Marco Olmo è soprattutto un
runner, anzi, un ultrarunner. Uno di quelli da
stradine sterrate, sentieri scoscesi o piste desertiche. Uno di quelli che copre distanze infinite
in tempi brevi e impossibili ai più. Nella sua
biografia intitolata “Il Corridore” e recentemente edita da Ponte delle Grazie, l’autrice
Gaia De Pascale cita alcune parole dell’atleta:
“Questo montanaro, che qualche volta ha perfino pensato di andare a vivere nel deserto, alla
fine il deserto se l’è scelto come seconda casa.
Non la casa della vita, ma la casa della corsa”.
È proprio nel caldo deserto messicano che
lo abbiamo incontrato. San Felipe per la precisione, dove si è tenuta la seconda edizione della Carrera de Baja, corsa di 100 km divisa in
cinque giorni di tappe. I suoi occhi azzurri si
illuminano nel viso ovale contornato dal pelo
grigio. Le sue parole arrivano direttamente dal
cuore e raccontano storie vere. Noi incantati
ascoltiamo e assimiliamo senza interrompere.
“Molti immaginano il deserto come un’unica soluzione di alte dune di sabbia, ma la realtà è ben
differente. Intanto bisogna distinguere deserto e deserto: ci sono quelli caldi e quelli freddi, quelli molto
ventosi e quelli che hanno nella calda aria stagna
il pericolo maggiore. Altra distinzione fondamentale
per chi come me li affronta di corsa è il calpestio.
Ci sono lande desertiche fatte di rocce e tagliente
pietrisco, e ci sono steppe aride con vegetazione in
prevalenza dal fusto spinoso, dove il terreno ha una
consistenza irregolare, tra buche e tane nascoste. In
questi posti non puoi assolutamente permetterti di
distogliere lo sguardo da dove appoggi i piedi. Una
banale storta o una piccola spina possono bastare
per essere motivo di ritiro. Poi ci
sono terre desolate ma con piste
dure, che ti permettono di spingere con il piede e allungare la
falcata, e infine ci sono i soffici
e faticosi deserti sabbiosi: paradisi per lo sguardo ma inferni
vellutati dove correre elastici
è praticamente impossibile. Io
sono stato un po’ in tutte queste situazioni, tra i freddi e neri
deserti lavici islandesi o le lande secche e gialle di Tunisia e
Namibia. In Messico mi trovo
nelle immensità ondulate di terra dura mista a sabbia, in cui
crescono insidiosi cespugli spinosi e imponenti cactus. Quasi sempre corro da solo.
Non amo adattare il mio ritmo a quello di un altro.
E poi in questo modo mi sento più a contatto con la
natura. Insomma, io da solo ci sto bene”.
“Preferisco le lunghe distanze, ma non disdegno
le brevi. In quattro edizioni della Desert Cup, tre
in Giordania e una in Mali, le distanze variavano
da 168 a 179 km (Marco le ha vinte tutte, ndr).
Nelle Desert Marathon, in Libia, i chilometri non
stop erano 120. 17 volte ho partecipato alla Marathon des Sable, gara a tappe in autosufficienza in
Marocco, e 16 volte l’ho terminata (sempre nelle
prime 14 posizioni, tre volte terzo e due volte
quarto. Dal 5 al 15 aprile si terrà l’edizione
2013, a cui Marco parteciperà ancora, ndr). Lì le tappe variano dai 20 km circa di quella
corta agli 85 del tappone. Per finire, alla Run Iceland, al Sardinia Trail o qui in Messico si corrono tappe dai 10 ai 42 km. A
ogni modo indipendentemente
dal formato della gara, c’è una
regola che vale sempre. Il deserto
non va sfidato ma rispettato.
È una bellissima forza quieta
della natura, ma in qualsiasi
momento può diventare un insidioso pericolo. Quello che amo
di più di queste infinite terre di
nessuno, sono indubbiamente i
paesaggi, sempre uguali e sempre diversi, a volte a
tinte morte e altre volte con forti colori di contrasto.
Mi rilassano nel corpo e nella mente. Qui lo spirito,
per lo meno il mio, sembra trovare un’energia nuova. Una carica che in gara si sprigiona in falcate
che si susseguono il più possibile uguali fra di loro,
mantenendo a oltranza il buon ritmo iniziale”.
Per la verità siamo persuasi che il più delle
volte Marco corra da solo perché nessuno riesce a tenere il suo ritmo per tanti chilometri. Il
suo esser solo è quasi sempre un posizionarsi
in testa alla corsa. Tra un ricordo e l’altro il
racconto continua.
“Siccome la mia non è una corsa di potenza,
specie nelle gare più lunghe uso la tattica della resistenza. Non parto mai troppo forte, sovente vengo
10
passato da molti altri concorrenti, che poi raggiungo
e distacco nel tempo. Un giornalista francese una
volta scrisse che non avevo un passo da conquistatore, ma da “sfiancatore” di avversari. In quell’occasione vinsi la mia sesta Cro Magnon consecutiva.
Un altro giornalista, un italiano, disse che nel vedermi correre sembra sempre che stia per fare l’ultimo passo prima di cadere a terra stremato. Questo
perché la mia falcata non è proprio elastica, sembra
che trascino i piedi e a dirla tutta sono anche leggermente storto. Correre nei deserti mi ha insegnato
risparmiarmi, a non esagerare l’ampiezza del passo
e ad alzare pochissimo le gambe. In una gara dura
e lunga come l’Ultra Trail du Mont Blanc (166
km con quasi 9.000 metri di dislivello attivo:
si tiene a Chamonix in Francia e da molti è
considerato il vero e proprio campionato del
mondo di trail, ndr) tutto questo mi ha fatto vincere per ben due volte”.
“Ma il deserto è anche sabbia. Io cerco di spingere con dolcezza senza badare all’andatura, anche
perché se volessi tenere lo steso passo che ho sul battuto rischierei solamente di massacrare le gambe e
scoppiare. Sulla sabbia cerco di correre con tutta la
pianta, tenendo il piede leggermente a martello e riducendo la rullata e la spinta con la punta. In caso
contrario sprofonderei più del dovuto e soprattutto
consumerei energie inutilmente. Uso scarpe normali
possibilmente con una suola non troppo lavorata, se
i tasselli sono troppo profondi faccio più fatica. Alla
tomaia della scarpa, sovente aggiungo una ghetta
artigianale per non far entrare i granelli di sabbia,
ma anche il copri-scarpa da ciclismo in lycra è un’ottima soluzione”
“Alle serate cui partecipo come ospite relatore
spesso mi chiedono com’è la navigazione nel deserto.
a proposito di dryarn //
RUNNING MAGAZINE
Da anni ormai numerosi atleti testano Dryarn nei
loro allenamenti e in gara. Fra loro molti hanno
compiuto grandi imprese. Hanno vinto competizioni
estremamente impegnative come la Marathon des
Sables, attraversato l’Australia in bicicletta, scalato
le vette più alte del mondo. A fianco di Marco Olmo
figurano fra gli altri Mario Trimeri, Gustav Thoeni,
Aldo Mazzocchi. Fra i protagonisti della storia di
questa fibra tecnica si può citare anche il BMW
Oracle Racing Team che proprio nel 2010 ha vinto la
Coppa America indossando in allenamento e in gara
abbigliamento tecnico realizzato con questo filato.
Per finire, basti ricordare che anche molte aziende
scelgono di realizzare collezioni che impiegano
questo materiale di qualità, tra le quali Mico e Salewa.
marzo 2013
“È una bellissima forza quieta della natura,
ma in qualsiasi momento può diventare
un insidioso pericolo. Quello che amo di più di
queste infinite terre di nessuno,
sono indubbiamente i paesaggi, sempre uguali
e sempre diversi, a volte a tinte morte e altre volte
con forti colori di contrasto.
Qui il mio spirito sembra trovare
un’energia nuova che sprigiono in gara”.
Io dico che di solito mi basta seguire quelli davanti.
A meno che davanti non ci sia io o che mi trovi
fuori dalla portata visiva di chi mi precede. In francese ‘balise’ vuol dire picchetto, ma anche segnale,
freccia, fettuccia o segni di vernice spray sulle pietre.
‘Balisati’ sono dunque quei percorsi dove è sufficiente alzare gli occhi ogni tanto, guardare avanti e intorno e trovare i giusti riferimenti. Sulle dune sabbiose di solito non ce n’è e si deve procedere con bussola
e road book. In questi casi è l’interpretazione personale che fa la differenza. Non bisogna avere paura
di allungare il tragitto di qualche decina di metri,
se si può correre su terreni più duri ed evitare magari scorciatoie su sabbia, più faticose e dispendiose.
• Funzione idrorepellente e termoregolatrice
I capi che impiegano la fibra tecnica di Dryarn sono
stati creati per offrire comfort e prestazioni elevate
in termini di vestibilità controllata e idrorepellenza.
La sua particolare struttura è stata progettata per
non assorbire l’umidità, espellendo efficacemente
il sudore e lasciando la pelle asciutta. Sia in
condizioni di attività fisica intensa che a ritmo
ridotto, consente inoltre di gestire il flusso di calore
e vapore della traspirazione senza sbilanciare il sistema di termoregolazione.
cienza alimentare come la Marathon des Sable, per
regolamento, si devono avere nello zainetto almeno
14.000 Kg/cal da gestire per l’intero periodo di
gara. Io ne porto circa 18-19mila per un peso totale
di 4,8 kg così suddivisi: 2,2 Kg di multi cereali,
1 Kg di parmigiano e 1,6 Kg di barrette energetiche. All’inizio furono soprattutto i consigli altrui,
poi sono stati anche gli errori personali e tanta
esperienza maturata edizione dopo edizione: tutto
questo mi ha insegnato a portare il giusto per il mio
fabbisogno. Né di più, che sarebbe peso inutile da
trasportare sulle spalle e sulle gambe, né di meno,
o non integrerei a sufficienza. E di esperienza alla
fine posso dire di averne accumulata molta. Ho cor-
• Leggerezza, isolamento e praticità
Questo materiale ha un ridotto peso specifico, consentendo di realizzare capi molto leggeri.
A parità di volume, l’abbigliamento in Dryarn arriva a pesare il 32% in meno rispetto alla lana e
il 34% in meno rispetto al poliestere. Sempre se confrontata con la lana, questa fibra assicura
una superiore capacità di isolamento termico. Questo significa che quando si pratica l’attività
sportiva è possibile ridurre il numero di indumenti da indossare, rimanendo più liberi di
muoversi.
• Comfort sulla pelle e lunga durata
Dermatologicamente testata, questa fibra non crea effetti indesiderati sulla pelle (soprattutto
nel caso delle persone più sensibili o con disturbi dermatologici). Dryarn è inoltre resistente
a muffe, tarme, batteri e microorganismi. Di lunga durata, col tempo non cambia colore,
dimensione e aspetto. Le sue proprietà rimangono inalterate anche in caso di frequenti lavaggi,
perché non assorbe acqua e asciuga rapidamente (non va stirato).
Una volta durante la prima Desert Marathon in
Libia, ero in testa alla gara con un altro concorrente quando sbagliammo strada e finimmo oltre il
confine con l’Algeria. Ci recuperò una pattuglia di
polizia che prima di lasciarci andare ci condusse in
caserma. Ci chiesero i documenti, che ovviamente
non avevamo, ci diedero dell’acqua e alla fine ci
lasciarono ‘scappare’. Tra l’errore iniziale e il dover
ritornare sul percorso gara facemmo almeno una
dozzina di chilometri in più del dovuto. Una cattiva
navigazione può compromettere del tutto una gara
e infatti il mio socio di quella disavventura si ritirò.
Io invece rientrai in gara verso la ventesima posizione, non disperai, continuai a trotterellare col mio
solito passo sbilenco recuperando terreno e posizioni.
Quella volta arrivai primo”.
“L’alimentazione in gara, come quella di tutti i
giorni, è un argomento molto delicato e soprattutto
molto personale. Io sono vegetariano, mangio tanta
verdura e pasta e adoro la pizza. La Margherita è
la mia preferita. In una gara in completa autosuffi-
so oltre 6.200 km di gara nel deserto: amo il caldo
e la solitudine. Qualcuno mi considera un po’ un
orso, ma uno buono... un orso del deserto dico io. A
casa, a Robilante (in provincia di Cuneo), guardo
fuori dalla finestra e vedo le mie adorate montagne,
quelle da cui è partito tutto e alle quali incessantemente ritorno. Ma se guardo dentro di me vedo
l’infinito delle lande desertiche che mi chiamano.
Un richiamo a cui difficilmente riesco resistere, un
richiamo che mi porta ogni volta in posti fantastici,
ovviamente di corsa.”
• Ecosostenibilità
Oltre a essere riciclabile al 100%, è prodotto e trattato con un ridotto impiego di energia elettrica
e nessuno smaltimento dei reflui di scarico. Anche nella manutenzione quotidiana Dryarn è per
sua natura ecologico, poiché si lava facilmente a basse temperature, non si stira e non richiede
uso di saponi aggressivi.
Bee1
Fra i capi in Dryarn che Marco indossa durante le sue corse, questa calza
molto leggera è in grado di mantenere la temperatura corporea a livello
ottimale e allo stesso tempo di espellere efficacemente il sudore. “Non ho mai
utilizzato un modello tanto eccellente” ha spiegato l’esperto ultramaratoneta. La
sua particolare finitura mi consente di affrontare ogni tipo di condizione, anche le
più estreme”. La sua struttura particolare è molto fine, in questo modo assicura
una precisa aderenza al piede. Nella parte della soletta è inoltre applicata una
leggera spugna, così da migliorare il comfort per chi le indossa.
Marco Olmo non è solo l’uomo del deserto.
Grazie alle sue tante vittorie in montagna e in
particolare al doppio successo all’Ultra Trail
du Mont Blanc, all’età di 58 e 59 anni, è
uno dei pochi italiani che è riuscito a farsi
amare e applaudire anche dai francesi oltre
che da tutto il resto del mondo. Non serve aggiungere altro per descrivere il grande
atleta che è e l’amabile personaggio che è diventato.
www.dryarn.com
11
la scarpa del mese //
TEVASPHERE Speed
informazioni di base //
PER / Uomo/Donna
Collezione / Primavera/Estate 2013
DISCIPLINA / Running / Trail running
TARGET / Modello creato pensando a chi partecipa
a trail e corse a ostacoli, si caratterizza per le
soluzioni sviluppate appositamente per affrontare
sentieri scoscesi, tratti fangosi e discese
particolarmente accidentate. L’esclusiva tecnologia
a sfera che configura la zona tallonare e i cuscinetti
di supporto permettono di migliorare l’efficienza del
passo, proteggono meglio il piede durante l’impatto
con il terreno e consentono di ottenere maggior
stabilità
TOMAIA //
I tre punti di forza
1 / Tecnologia TevaSphere sul tallone, che agisce in
combinazione con due cuscinetti laterali di supporto
per migliorare la stabilità pur riducendo il peso della
scarpa
2 / Suola fabbricata in gomma originale Spider, che
assicura una tenuta efficace su terreni scivolosi
3 / Fiosso (in inglese: shank) in nylon che offre
stabilità e controllo
COSTRUZIONE //
PESO / 268 gr (uomo); 218 gr (donna)
MISURE / Uomo 7-12,13 Us
donna 5-11 Us
COLORI / Grigio (uomo); Porpora (donna)
PrezzO CONSIGLIATO alla vendita / 125 euro
È Fabbricata con tessuto
sintetico e mesh leggero
Si caratterizza inoltre
per i materiali QuickDry
ad asciugatura rapida con cui è realizzata, per
mantenere il piede all’asciutto e ridurre l’accumulo di fango
Intersuola //
Compression Molded Eva
La struttura di tipo Strobel si caratterizza per
la costruzione della tomaia unita a un sottopiede
leggero. La parte superiore della scarpa è così
assemblata saldamente al supporto della suola
permettendo di contenere significativamente il
peso. La calzatura è più flessible e si adatta efficacemente ai movimenti del corpo
Fodera //
In tessuto sintetico ad asciugatura rapida
SOTTOPIEDE //
colori //
Molded Mush Infused Eva
UOMO
MARKETING //
La presentazione del modello
TevaSphere nei negozi, è accompagnata da una mirata attività promozionale attraverso stampa verticale
trade, test di prodotto dedicati a
giornalisti di riferimento, così come
attraverso testate al consumer.
La mailing list comprende anche
i principali webzines e testate on
line. A sinistra una delle prime
pubblicazioni, centrata sulle corse a ostacoli che hanno ispirato i
concetti base della scarpa. A destra
l’ultima campagna che illustra la
tecnologia del tallone sferico e dei
cuscinetti di sostegno.
Grigio
donna
Porpora
12
progettata per adattarsi a ogni tipo di appoggio //
RUNNING MAGAZINE
“Heel Striking is not a crime”
Questo il claim con cui è stata presentata questa esclusiva
tecnologia: lanciata sul mercato dopo quattro anni di ricerche,
si caratterizza per la conformazione sferica del tallone.
marzo 2013
video //
Dopo oltre quattro anni di ricerche
e numerosi test sui prodotti, Teva
ha sviluppato questa esclusiva
tecnologia che caratterizza il tallone
della scarpa. TevaSphere è un sistema
di ammortizzamento progettato per
aiutare il piede a sostenere meglio
la fase di impatto. Grazie alla sua
conformazione sferica che si avvale
di cuscinetti di sostegno, il punto di appoggio si sposta verso una zona più
naturale e comoda rispetto ai tradizionali sistemi di ammortizzamento con
tallone squadrato. Ecco perché: “heel striking is not a crime”.
Inquadra il codice
QR con il tuo
smartphone per
visualizzare il video
in italiano dedicato
alla nascita del
progetto Tevasphere
e alle varie tecnologie
applicate su questo
modello.
La parte posteriore della suola si caratterizza
per la configurazione arrotondata anche
lateralmente: dunque su due piani, non solamente
su uno. La transizione risulta così più efficiente,
indipendentemente dalla zona d’impatto.
Suola //
I cuscinetti di TevaSphere sono stati
applicati per ridurre la distanza del
punto di appoggio rispetto al terreno,
migliorando la stabilità in fase di
corsa.
La mescola è di tipo Spider Original Rubber,
per assicurare un grip
ottimale specialmente
in condizioni di bagnato.
Inoltre, l’applicazione di
un fiosso in nylon migliora l’effetto di stabilità
e il controllo del piede.
la speciale tecnologia
TevaSphere del tallone si
basa sul concetto di una
conformazione sferica,
che agisce in combinazione con due cuscinetti di
supporto
Al momento dell’impatto il piede tende
a frenare sul terreno, prima di accelerare
nuovamente e riprendere il movimento.
La forma sferica del tallone consente
al runner di anticipare questa seconda
fase di spinta, migliorando la dinamica
di corsa, l’efficacia e la rapidità. Gli studi
effettuati dagli esperti dell’azienda
hanno evidenziato che la forza di
frenata aumenta del 31,6% su una
discesa con 5 gradi di pendenza.
TevaSphere
Tallone squadrato
Piede nudo
Il sostegno dell’arcata plantare
garantisce leggerezza e stabilità,
grazie ai due cuscinetti che forniscono
un supporto specifico solamente dove
necessario nella zona di contatto.
Questi agiscono solamente quando
il piede ruota verso l’interno o verso
l’esterno per ripristinare l’allineamento
corretto. Inoltre TevaSphere è efficace
per correggere sia l’iperpronazione
che la supinazione anche in fase di
268 gr
camminata. Solitamente per controllare
il movimento e mantenerlo in posizione
289 gr
normale si impiega una schiuma a
maggiore densità, da cui consegue
221 gr
però una maggiore rigidità della
calzatura e una minore sensibilità sul
terreno. In questo caso invece, l’effetto
di pronazione viene mantenuto a un corretto grado, grazie a un bilanciato
rapporto tra la curvatura di TevaSphere e il peso ridotto della scarpa.
numeri //
4 anni di sviluppo
22 prototipi testati
35.554 dati raccolti
69%
top runner che
si appoggiano sul
tallone durante la corsa
100%
individui che
appoggiano il tallone
durante la camminata
MAteriale pop //
13
focus
integratori
Gel e barrette energetici, drink e soluzioni di sali e zuccheri:
ANCHE A sostegno di un’attività regolare e di un corretto
piano di alimentazione, le proposte per i runners e per gli
sportivi in genere sono numerose e differenziate.
ecco UNA SELEZIONE DI PRODOTTI Di alcuni tra i principali brand
agisko / Agisko Gel
// Miscela energetica che combina un composto a base di carboidrati con Mct – Trigliceridi
a Catena Media. Nello specifico, contiene il
preparato Agisko Fuel che non altera la curva
glicemica e di conseguenza non induce l’effetto
di “fatica apparente” (ipoglicemia reattiva) in
cui si rischia di incorrere quando si assumono
zuccheri non adeguati: in questo modo viene
garantito il totale assorbimento e il massimo utilizzo dell’energia fornita. Inoltre, gli acidi grassi
Mct vantano proprietà fisiologiche che offrono
un ulteriore contributo energetico e dal punto
di vista metabolico si comportano più come i
carboidrati che come i grassi.
DISTRIBUITO DA // Bioearth International Srl / 0525.3699 / [email protected]
Professional Dietetics /
Big One Runners
// È una miscela che contiene tutti gli otto
aminoacidi essenziali e cinque altri aminoacidi specifici, selezionati nelle quantità ideali
per ottimizzare l’aumento delle sintesi proteiche e il recupero energetico. Per produrre
energia nelle situazioni di sforzi intensi e prolungati, l’organismo brucia prima gli zuccheri,
poi le proteine, infine i grassi. Per impedire il
catabolismo delle proteine muscolari (costituite da aminoacidi) è indispensabile che il fegato produca sintesi proteiche appunto a partire
dagli aminoacidi, in maniera da ridurre al
massimo il lavoro metabolico di compensazione. Big One Runners è prodotto con gli aminoacidi specifici per questa esigenza,
come l’alfachetoglutarato di ornitina e l’acido aspartico per ridurre il rischio di crampi. È venduto nei negozi specializzati e
sul sito di riferimento. Prezzo consigliato: 76 euro.
DISTRIBUITO DA // Professional Dietetics
02.744020 / [email protected] / www.bigonerunners.com
Named / GelNam Carbo & GelNam Sprint
// Entrambi i prodotti sono gel
energetici che si caratterizzano per la
densità specifica, studiata per essere
facilmente deglutibile senza che sia
necessario bere conseguentemente.
Indicati soprattutto per le attività
endurance più impegnative, dal running, al triathlon al ciclismo, sono
altrettanto efficaci nell’ambito degli
sport di squadra dove può essere utile un ripristino energetico rapido. GelNam Carbo si caratterizza
per una miscela a base di carboidrati, composta da maltodestrine,
destrosio, fruttosio, sodio, potassio ed esafosfina. Da assumere
prima o durante l’attività, offre una dose di energia istantanea che
dura nel tempo. GelNam Sprint è arricchito con caffeina, taurina
e guaranà. Da ingerire nel corso delle proprie sessioni per avere a
disposizione una rinnovata dose di energia nelle fasi finali. Richiedi il tuo campione gratuito: per info Numero Verde 800.203678 [email protected] - www.namedsport.it.
RUNNING MAGAZINE
MARZO 2013
Eurodream / Cellfood
// Prodotto per tutti gli sportivi, è utilizzato fra gli altri
da Giorgio Di Centa, vincitore di due medaglie d’oro
ai Giochi Olimpici invernali di Torino 2006 e portabandiera azzurro a Vancouver 2010. Cellfood è un
modulatore fisiologico a base di ossigeno, nutrienti e
antiossidanti, creato per fornire un maggiore apporto
di energia, rendere il recupero più efficace e aumentare
la resistenza del fisico. Del Team Cellfood di running
Enervit / EnerZona Maqui Rx Polifenoli
// Realizzato a base di estratto di maqui (Aristotelia Chiliensis), contribuisce alla funzione
fisiologica antiossidante dell’organismo e se
impiegato quotidianamente fornisce un apporto supplementare di vitamina E e B5. Ne
deriva una maggiore protezione delle cellule
dallo stress ossidativo e una migliore efficienza in termini di metabolismo e resistenza alla
fatica. Il maqui è un frutto simile al mirtillo
che cresce sulle isole dell’arcipelago Juan Fernandez, al largo delle coste del Cile. Come
ha spiegato il ricercatore Barry Sears. “A basse
dosi (circa 25-50 mg al giorno) queste bacche agiscono da potenti
antiossidanti; ad alte (50-100 mg al giorno) hanno un’azione antinfiammatoria significativa; a dosi ancora superiori (250-500 mg al
giorno) attivano l’enzima della vita, promuovendo il dimagrimento e il rallentamento del processo di invecchiamento”. Per info:
Numero Verde 800.403030.
DISTRIBUITO DA // Enervit
02.485631 / [email protected] / www.enervit.it
fanno parte Ilaria Bianchi e Monica Casiraghi, che assumendo questo preparato con regolarità hanno ottenuto
un miglioramento dei tempi in gara, un significativo miglioramento della massa magra e una sensibile riduzione
dei tempi di recupero.
DISTRIBUITO DA // Eurodream Srl
0187.523320 / [email protected]
Gatorade / Arancia 500 ml
// Per praticare attività fisica in maniera corretta è necessario assumere la giusta quantità di
sali minerali prima, durante e dopo, integrare
una grande quantità di energia e assumere liquidi per reidratarsi. Non essendo pratico durante lo sport consumare gli alimenti necessari
a ciò, come frutta, verdura e acqua, bere uno
sport drink come Gatorade può essere una pratica alternativa efficace e bilanciata. In questo
modo l’efficienza e l’elasticità muscolare vengono mantenute migliori più a lungo. Inoltre,
è possibile reintegrare rapidamente le energie
consumate durante l’attività e ridurre il rischio
di palpitazioni e crampi grazie a un benefico effetto sulla circolazione dell’organismo.
DISTRIBUITO DA // Pepsi Co Beverages Italia Srl
02.434381 / [email protected]
Racer / Shot Atp Pro
ProAction / Carnitina 1000
// Racer è il nuovo marchio realizzato
dall’azienda Agf Enterprises, già nota per
il brand Fast&Up. Appena introdotto in
mercato, Shot Atp Pro è l’ultimo ritrovato
al top di gamma. Da assumere pochi istanti prima della competizione, è il primo
integratore a base di adenosin trifosfato
puro utilizzabile senz’acqua. Prodotto per
ottimizzare l’efficienza in termini di potenza muscolare nell’immediato, è altrettanto
efficace durante le attività prolungate nel
tempo per mantenere performance costantemente elevate. Ingredienti: atp 300 mg, destrosio, fruttosio,
antiagglomeranti (biossido di silicio, aroma).
// Da assume prima o durante l’attività endurance, è a base di
L-Carnitina in forma liquida. È efficace per l’aumento della prestazione durante un esercizio sub massimale, migliora la capacità
massima aerobica e consente un utilizzo più efficiente del glicogeno durante un esercizio sostenuto e prolungato. Inoltre sostiene
l’organismo in caso di stress fisiologico e di attività muscolare in
condizioni di freddo. La L-Carnitina offre benefici anche a chi
si sottopone a una dieta povera di calorie, aiutando a mantenere livelli accettabili di energia. Per finire, migliora la
forza di contrazione sistolica del muscolo cardiaco. Il
prodotto è disponibile in un pratico pack monodose da 25 ml, con facile apertura a strappo.
DISTRIBUITO DA // AGF Enterprises / 335.6694093 / [email protected]
DISTRIBUITO DA // ProAction
049.8961810 / [email protected]
J-Nrg /
// Realizzati in collaborazione con atleti e medici
sportivi, i prodotti J-Nrg vanno a comporre un’ampia gamma di soluzioni che si caratterizzano per
gusto, consistenza e digeribilità. Attiva da oltre 15
anni nel settore alimentare e farmaceutico, l’azienda pone sempre al centro del suo progetto gli at-
J-01 Resistance
leti, siano essi professionisti o amatori, ponendosi
come obiettivo il raggiungimento delle performance
più elevate. Le novità proposte per l’integrazione si
caratterizzano inoltre per la funzionalità e la facilità
di utilizzo anche in situazioni di particolare stress
atletico.
J-02 Explosion
Questo integratore alimentare
energetico si caratterizza per l’importante apporto di vitamina B6.
Inoltre contiene carboidrati che si
differenziano per la velocità di assorbimento. In questo modo viene
assicurato un apporto efficace e che
si protrae nel tempo. Caratteristiche
nutrizionali: 70 ml – 252 K/cal (63 gr
di carboidrati).
Anche questa versione offre un significativo contributo quanto a integrazione di vitamina B6. Realizzato
con una base di carboidrati, presenta anche caffeina a rapida disponibilità. Caratteristiche nutrizionali:
70 ml – 203 K/cal (51 gr di carboidrati, 100 mg di caffeina, 400 mg di
Taurina).
DISTRIBUITO DA // J-NRG Italia Srl / [email protected]
DISTRIBUITO DA // Named Spa / 039.698501 / [email protected]
14
Cover
story
LO SCORSO 22 MARZO L’ATTESA SERATA PER IL LANCIO
DELLA NUOVA CALZATURA ENERGY BOOST,
CON UNA TECNOLOGIA CHE SECONDO IL BRAND
DELLE TRE STRISCE È DESTINATA A RIVOLUZIONARE
IL MONDO DEL RUNNING
LA NUOVA, CONTAGIOSA
ENERGIA DI boost
DOPO LA PRESENTAZIONE IN GRANDE STILE A NEW YORK, ANCHE L’ITALIA HA AVUTO IL SUO ESCLUSIVO
EVENTO FIRMATO ADIDAS, AL 31ESIMO PIANO DEL PIRELLONE: IL GRATTACIELO SI È LETTERALMENTE
“ACCESO”, OSPITANDO IL RECORD DEL VERTICAL RUNNER THOMAS DOLD E NOTI ATLETI DI ALTRE DISCIPLINE.
UN’OTTIMA OCCASIONE PER PARLARE DI RUNNING A UN PUBBLICO DECISAMENTE ALLARGATO.
Thomas Dold durante la sua
personale vertical run nel Pirellone
• DAL NOSTRO INVIATO
BENEDETTO SIRONI
Una serata da ricordare quella che ha visto
protagonista la nuova tecnologia running firmata adidas in quel di Milano. Dal nome sicuramente azzeccato: “Boost” (letteralmente
in inglese significa “spinta”). Un’innovazione
che secondo quanto dichiarato dall’azienda e
come del resto confermato anche da alcuni
tra quelli che l’hanno già provata - potrebbe
portare a una piccola/grande rivoluzione nel
running. Per la cronaca, il modello Energy
Boost è disponibile in alcuni selezionati negozi a partire dal 27 febbraio, a un prezzo di
150 euro e anche dalle nostre informazioni
sta riscontrando un sensibile interesse da parte di retailer e runners. Previsto anche un ampliamento della gamma Boost a partire dalla
collezione Fall-Winter 2013/14. Per tutte le
specifiche tecniche sul modello in questione
vi rimandiamo ai box in queste due pagine.
In queste righe vale la pena spendere alcune
parole sull’evento di lancio, al quale naturalmente Running Magazine era presente.
mente, ai quali è stato consegnato il modello Energy Boost. Unica eccezione rispetto a
quanto detto prima, la presenza del runner
Thomas Dold, vero e proprio prfessionista
del “vertical running”, ossia la corsa nei
grattacieli (Il Pirellone con i suoi 710 scalini è inserito nel circuito delle corse “run
up”). Un ottimo personaggio per “testare”
davanti agli occhi delle telecamere le nuove
calzature, chiamato a “scalare” i 31 piani del
grattacielo in meno di 4 minuti per battere
il suo record personale. Obiettivo centrato,
con il gran tempo di 3 minuti e 32 secondi,
impresa proiettata in diretta anche sulla facciata del grattacielo, offrendo così la possibilità anche ai passanti di viverla da vicino.
Thomas intervistato
da Nicola Savino
LOCATION - Tutto è andato in scena lo scorso
22 marzo a Milano all’interno del Grattacielo
Pirelli. Ossia il cosiddetto Pirellone, che ospita tuttora il Consiglio Regionale della Lombardia. La Giunta regionale si è invece trasferita nel 2011 a Palazzo Lombardia (nella cui
piazza per intendersi si terrà come lo scorso
anno il village della Milano City Marathon).
Punto nevralgico dell’evento è stato l’ultimo
piano (31°) del grattacielo. Uno spazio suggestivo con una veduta panoramica a 360° sulla
città, aperto al pubblico in alcune giornate
particolari e che può ospitare mostre temporanee come spazio multifunzionale. Per una
sera la location si è vestita dei colori gialli e
neri della tecnologia Boost, sia nell’allestimento che negli sgargianti vestiti dei ragazzi
e delle ragazze “immagine”. Ma una delle
particolarità dell’evento è stata quella di un
approccio davvero “multimediale”, utilizzando nientemeno che tutta la facciata del Pirellone come un enorme schermo, con effetti
ottici di luci e colori, nonché la trasmissione
a caratteri cubitali di tutti i tweet che avessero
come hashtag #boostmi.
contest online che ha premiato le 10 migliori definizioni di “energia” votate dagli stessi
utenti. Presente buona parte del team adidas
Italia, mentre la presentazione della serata è
stata affidata a Nicola Savino, che ha portato
una buona dose di ironia e posto domande
più o meo dissacranti ai vari atleti presenti.
I TESTIMONIAL ADIDAS - Proprio la presenza di
noti sportivi è stato uno degli elementi di
maggior interesse e richiamo per pubblico e
media. Volutamente adidas non ha invitato
dei runners professionisti, bensì esponenti
di altre discipline sportive: Alessandro Matri, Maxi Lopez, Rolando Bianchi, Sebastian
Frey, Nicolas Frey (calcio), Mauro Bergamasco (rugby), Niccolò Melli, Jacopo Giachetti
e il coach Sergio Scariolo (basket), nonché
il climber e alpinista Matteo Della Bordella,
appena reduce da una grande impresa in Patagonia.Tutti testimonial del brand natural-
OLTRE IL RUNNING - La serata di Milano fa seguito alla premiere assoluta di New York
dello scorso febbraio, quando al Jacob Jarvits Center di New York (sede dell’Expo
della New York City Marathon) adidas ha
svelato la sua Boost ai media internazionali.
Con nomi del calibro dello sprinter Yohan
Blake e del mitico Haile Gebrselassie. Nel
caso dell’Italia, per il lancio di una tecnologia prettamente dedicata al running sarebbe stato forse troppo scontato delimitare
il tutto in un “recinto” di atleti e operatori
del mondo della corsa. Al di là della performance di Dold, il fatto di averlo abbinato
a un evento così trasversale, coinvolgendo
testimonial di altri sport mainstream, ha
rappresentato a mio parere un significativo
valore aggiunto, anche per offrire nuove e
preziose occasioni di visibilità al running
presso un pubblico il più ampio possibile.
Obiettivo decisamente centrato a giudicare
dalla visibilità e dall’eco che Boost si è conquistata prima e dopo l’evento.
UN EVENTO SOCIAL - La forte impronta social
Il rugbista Mauro
Bergamasco lascia
la sua firma sul wall Boost
dell’evento, organizzato per adidas dall’agenzia We Are Social e dall’event Manager Elena
Terrini, è stata rafforzata anche dalla diretta
streaming sulla pagina Facebook di adidas
Running (che conta oltre 1,6 milioni di likes)
e dal racconto live tramite l’account twitter
@adidas_ITA (4.098 followers). Numerosi i
giornalisti presenti all’evento e tra questi anche blogger e personalità note sul web e non
solo. Ai quali si sono aggiunti alcuni vip,
atleti e testimonial, nonché 10 vincitori del
I testimonial adidas intervenuti alla serata, in posa con il presentatore Nicola Savino
16
TECNOLOGIA, DESIGN, TARGET E PROSPETTIVE:
ALLA SCOPERTA DELLE CARATTERISTICHE DI QUESTA
TECNOLOGIA E DEL PRIMO MODELLO ENERGY
CON TRE PERSONAGGI D’ECCEZIONE
CON RUOLI DI RILIEVO IN ADIDAS
GERD MANZ, DIRETTORE GENERALE PER L’INNOVAZIONE //
RUNNING MAGAZINE
Ecco i segreti di BOOST
marzo 2013
MARCUS WUCHERER, RESPONSABILE SEZIONE RUNNING //
Un’incredibile
ammortizzazione
Come funziona questa tecnologia?
Se osserviamo il materiale ammortizzante,
possiamo notare che è costituito da centinaia
di piccole capsule di energia. Queste capsule
rappresentano il segreto per il maggiore ritorno
di energia nell’industria del running. Un nuovo
processo di realizzazione, messo a punto con
il nostro partner BASF, trasforma il materiale
granulare solido (TPU) in queste capsule che è
possibile scorgere nella caratteristica intersuola della scarpa. Queste capsule immagazzinano e rilasciano energia a ogni passo molto più
efficacemente.
Oltre alla schiuma, quali altre tecnologie
vengono offerte nell’Energy Boost?
L’Energy Boost è un sistema di elementi
tecnici che lavorano in sinergia e forniscono
energia al runner. La parte superiore nell’Energy Boost è stata messa a punto mediante la
tecnologia adidas Techfit, consistente in poliuretano elastico ed estremamente durevole. Fornisce comfort ottimale e protezione al
Come è stata messa a punto la tecnologia
Boost?
Siamo costantemente attenti alle sfide che
gli atleti sono chiamati ad affrontare e cerchiamo di trovare delle soluzioni che li aiutino a superare questi ostacoli e a fare sempre meglio
nel loro sport. Per molti runner del passato la
sfida era dover scegliere fra un’ammortizzazione morbida o reattiva. Tenendo
ben a mente questo aspetto,
volevamo pensare oltre e
reinventare il concetto
di ammortizzazione. La
soluzione che stavamo
cercando è scaturita
dagli incontri mantenuti con BASF, nostro
partner ormai di vecchia data con il quale abbiamo sempre lavorato per identificare e promuovere innovazioni pionieristiche che aiutassero gli atleti di tutti i livelli a fare il loro meglio.
Mentre stavamo esaminando una gamma di
materiali per raggiungere tale obiettivo, abbiamo scoperto queste capsule che avevano l’incredibile proprietà di riuscire a
coniugare i vantaggi, solitamente
contrastanti, offerti da un’ammortizzazione morbida o
reattiva. Sapevamo che se
fossimo stati in grado di
trovare un modo per utilizzare
il potenziale del materiale nell’intersuola, potevamo avere qualcosa di
davvero rivoluzionario nelle nostre mani.
Scoprire il potenziale del materiale è stato
quindi il primo passo. Potrebbe illustrarci
l’attuale processo di modanatura?
Dopo aver scoperto il materiale e il suo potenziale che ci consentiva di combinare ammortizzazione morbida e reattiva, la grande
sfida che ci attendeva era trovare un modo
affinché funzionasse nell’intersuola. Il processo finale di modanatura è stato
promosso di concerto con il nostro partner BASF ed è diverso
da qualsiasi altro processo di
creazione dell’intersuola a oggi
esistente. Tuttavia, per il momento, i dettagli di questo rivoluzionario processo di modanatura restano un nostro segreto.
Quanto tempo c’è voluto per
la messa a punto?
All’incirca tre anni.
Quando si è reso conto della
singolarità del materiale ammortizzante Boost?
Subito dopo aver testato i primi campioni di
materiale, ci siamo resi conto che le capsule di
energia che ora contraddistinguono l’intersuola avevano il potenziale di gettare una nuova
luce sul ritorno di energia e l’ammortizzazione.
La sfida consisteva nel trovare un modo per
legare assieme le capsule nell’intersuola affinché riuscissero a fornire il ritorno di energia
che, come sapevamo, erano in grado di garantire. E ora, dopo tre anni di lavoro, possiamo
fornire ai runner di tutto il mondo un materiale
ammortizzante davvero innovativo, in grado di
offrire il maggiore ritorno di energia nell’industria del running.
Il nuovo materiale ammortizzante Boost è
stato ampiamente testato dalla Innovation
Team di adidas (AIT). Può illustrarci i principali test effettuati e i risultati che hanno
mostrato?
piede durante la rullata. Abbiamo utilizzato un
materiale a maglia, elastico e traspirante, che
si adatta al piede come un calzino. Si possono
anche notare delle fasce di potenza specifiche
lungo la parte superiore che abbiamo aggiunto
come protezione mirata al fine di stabilizzare
il piede, laddove necessario, durante il movimento. Abbiamo poi aggiunto altre tecnologie
come, per esempio, il sistema TORSION che va
dal tallone fino alle dita del piede e minimizza
la rullata per una maggiore stabilità.
Qual è il prossimo passo per il materiale
ammortizzante Boost?
Posso promettere che siamo solo all’inizio.
Boost è una vera rivoluzione, e non solo per
l’industria del running. Non vediamo l’ora di
implementare questa innovazione nelle prossime stagioni. Sarà divertente giocare con i
colori e con altre esclusive man mano che andremo avanti. Ma per il momento mi fermo qui
e non scendo in ulteriori dettagli. Dovrete solo
attendere e vedere.
BEN HERATH, DIRETTORE DEL DESIGN //
La “magia”
della schiuma
L’Energy Boost mette in luce un rivoluzionario materiale ammortizzante. Come lo si è
affrontato dal punto di vista del design?
Il nostro principale obiettivo era mostrare e
dare risalto, quanto più possibile, al rivoluzionario materiale ammortizzante. Ciò che
è grandioso di Energy Boost è che si ha un
immediato effetto di meraviglia quando lo si
prova. Si può sentire l’energia sin dal primo
istante. Nel nostro design volevamo sottolineare questo aspetto e catturare la magia della
schiuma.
Qual è stata la sfida maggiore?
La sfida maggiore è stata rendere l’energia
visibile. Era necessario trovare un modo per
attirare l’attenzione sul materiale ammortizzante e sottolineare i vantaggi, in termini di
prestazione, offerti dalla scarpa. Penso che
abbiamo trovato un ottimo modo per farlo,
tracciando una linea di un giallo accesso tutto
intorno alla schiuma che sembra comprimere
tutta questa energia all’interno della schiuma.
La combinazione fra il colore di base nero e la
linea gialla fa apparire la scarpa veloce e piena di energia.
Cosa vorrebbe che pensasse chi indossa la
scarpa per la prima volta?
Due cose: in primo luogo vorrei che sentisse
l’energia della scarpa. Tuttavia, allo stesso
tempo, vorrei che sentisse letteralmente il
comfort. Abbiamo cercato di esagerare le dimensioni dell’ammortizzazione per sottolineare questo aspetto e dare la sensazione che il
piede sprofondi in un cuscino.
C’è stata una qualche fonte di ispirazione
per il design?
Come in tutte le cose che facciamo, vogliamo che il design delle nostre scarpe sia in
perfetto stile adidas. Vogliamo allargare i nostri orizzonti, ma restando fedeli a chi siamo
come marchio. Ci siamo ispirati ad alcuni prodotti icona del passato come le SL72 e le LA
Trainer che hanno una linea molto semplice
ed elegante e abbiamo cercato di prendere
questi aspetti come punto di riferimento per
l’Energy Boost.
Può darci un’anticipazione sul design Boost
per le prossime stagioni?
Non voglio svelare nulla, ma posso promettere dei design sensazionali per le scarpe Boost man mano che ci avvicineremo alle nuove
stagioni.
17
Abbiamo effettuato un’infinità di test, ma le
tre prove principali hanno interessato il ritorno
di energia, l’indipendenza dalla temperatura
ambientale e la durabilità.
1. In primo luogo, abbiamo osservato la percentuale di energia immagazzinata e ritornata
nel materiale in schiuma durante un ciclo di
test (a compressione) che mima l’impatto del
tallone del runner. I risultati hanno mostrato
che il materiale fornisce il maggiore ritorno di
energia rispetto a qualsiasi altro materiale
testato, inclusa la schiuma EVA
standard che viene
oggi utilizzata per la
maggior parte delle
scarpe da running.
2. Successivamente, al fine
di determinare l’indipendenza dalla temperatura ambientale, abbiamo testato campioni
di schiuma a varie condizioni in una camera
a temperatura controllata. Questi test hanno
mostrato che, testata dai +40° ai -20°, la schiuma Boost è tre volte più resistente al calore
rispetto al materiale EVA standard, oltre a garantire una corsa più regolare.
3. In terzo luogo, abbiamo effettuato il test a compressione per misurare la compressione transitoria dopo
10.000 cicli. Si tratta di un test che
viene effettuato per valutare la durabilità di un materiale rispetto ad altri.
I risultati mostrano che, nonostante
la schiuma Boost sia più morbida e abbia un maggiore ritorno
di energia rispetto alla tradizionale schiuma per intersuola EVA,
mantiene le sue caratteristiche performanti
molto più a lungo rispetto alla tradizionale
EVA.
4. Infine, non abbiamo testato le performance del materiale Boost solo nel nostro laboratorio interno, ma abbiamo anche condotto
test biomeccanici intensivi sia
internamente che in collaborazione con partner di ricerca
esterni. Innumerevoli chilometri di corsa sono stati coperti
da atleti di vari livelli per essere
certi che i prodotti e i materiali
incontrassero e superassero le
più alte aspettative.
Guardando al futuro: qual è il
prossimo passo?
In materia di tecnologia Boost siamo solo all’inizio. Siamo
consapevoli dell’importanza
e dell’impatto che questo materiale avrà per la corsa e non solo, e agiamo
di conseguenza. In altre parole, continueremo
a fare ciò che abbiamo sempre fatto sin dagli albori della nostra società. Continueremo
a essere leader nell’innovazione e a lanciare
prodotti innovativi che aiutino gli atleti di tutti
i livelli a fare il loro meglio.
Questo mese, con gli occhi del nostro Dino Bonelli
sbarchiamo su una terra spagnola ricca di spunti
naturali di grande suggestione. Fra tanti volti noti,
anche tre grandi atleti come Bourifa, Lambruschini e Fiz
the Dark side
of the Island
Le note del più celebre album dei Pink Floyd sono state ispirate da questi luoghi. E proprio come la luna cantata dal gruppo
rock inglese, anche l’isola delle Baleari ha un lato nascosto, ben diverso da quello conosciuto per la movida e il divertimento
di massa. Circondata da un mare dai riflessi incantevoli, scopriamo una Formentera tutta da correre e da godere.
• Testo e foto: Dino Bonelli
Nella mia mente condizionata da letture soft e racconti di amici, Formentera
era solo un’isola da divertimento di massa.
Uno di quei posti all’estero dove si sente
parlare solo o quasi solo italiano. Un’isola
dove gli hippy vanno a cercare la pace con
se stessi e non solo quella, i giovani il trambusto estremo e non solo quello. Un agglomerato di discoteche rombanti come nella
vicina Ibiza e spiagge piene di ombrelloni
allineati e alienanti. In pratica un posto
che non sentivo mio e che mai avrei voluto
visitare. Ma: mai dire mai. Alla quarta edizione della Formentera to run sono giunto
dopo una serie di circostanze fortuite. La
gara si divide in cinque brevi tappe, la stagione è quella giusta: già calda da godere
ma non ancora affollata da soffocare. Siamo a cavallo tra maggio e giugno.
Il mulino e Bob Dylan - In lontananza un
vecchio mulino si staglia silenzioso e fermo,
tra cespugli verdi e prati gialli. I tradizionali muretti a secco di questa zona delimitano anche il nostro cammino. Il mio passo
è tranquillo, non voglio strafare. Sono con
me alcuni runners sconosciuti, leggermente più ansimanti e ben imbustati in divise
sgargianti. 10 km scarsi di leggeri saliscendi
e dolce sofferenza sono gli ingredienti della
tappa del giorno, la prima. All’arrivo vengo
a sapere che in quel mulino un certo signor
Bob Dylan, da buon hippy quale era negli
anni ’60 e ’70, ci visse per un certo periodo
in cerca di un impulso musicale o qualcosa di simile. Certo è che gli fu d’ispirazione
per qualche gloriosa ballata. È domenica, al
Pilar de la Mola, piccolo centro abitato con
case basse e bianche che si sviluppa vicino
all’arrivo. C’è il tradizionale mercatino degli
hippy e a far loro da colonna sonora un non
più giovane cantante country, in tutto e per
tutto, volutamente o meno, una copia del
mitico Willie Nelson. L’ambiente è disteso
e rilassante. I runners, nel post gara, passeggiano spensierati.
Al Faro di Barbaria - Il sole è un grosso disco infuocato e siamo solo alle otto e mezzo
del mattino, la giornata si preannuncia a dir
poco calda e la vegetazione bassa non lascia
sperare in zone d’ombra. Partenza e arrivo
sono di fianco al Faro di Barbaria, nell’estremo sud-ovest di quest’isola di Formentera,
che vista dall’alto potrebbe sembrare un
cavalluccio marino, senza troppa coda e inclinato in avanti. Noi ci troviamo sul naso,
l’occhio è una grossa salina bianco-verdastra,
le antenne un famoso istmo di sabbia bianca e il corpo minuto il resto dell’isola che si
estende verso sud-est. Un buco nel terreno
vicino al faro porta a una grotta con terrazza
panoramica sul mare: uno spettacolo appena nascosto, assolutamente da non perdere.
Il menù del giorno (seconda tappa) sono 8,5
km di sterrato, con eccezione per gli ultimi
due di asfalto che nelle mie lente gambe di
trailer di montagna risulteranno essere i peggiori. Corro con Paola Zaghi che è momentaneamente in testa alla classifica femminile.
Con me ho un marsupio porta borraccia e
la mia piccola macchina fotografica con cui
immortalo l’evento da dentro. Sudando.
Il Gianni nazionale - Terza tappa, chi ha già
corso questa gara nelle passate edizioni, la
descrive come una delle più panoramiche.
Partenza e arrivo nello stesso punto che oggi
è vicino alle saline, l’occhio chiaro del “cavalluccio marino”. Le gambe girano bene,
ma una scogliera a picco su un mare color
cobalto mi invita a dar retta più al fotografo
che c’è in me che non all’atleta agonista. A
due chilometri dalla partenza, rocce taglienti
e buchi insidiosi sono il fondo smosso della
strada da percorrere. Parte fondamentale di
un quadro naturale che ogni
tanto mi fermo a immortalare. Al ristoro, nei pressi della baia di cala Saona, che la
natura ha meravigliosamente
disegnato e l’uomo con le sue
speculazioni e i suoi ombrelloni riesce a rovinare, incontro
una faccia conosciuta. Una di
quelle che tutti conoscono,
dalle mamme, alle nonne e
speriamo anche ai bambini.
È Gianni Morandi, grande
interprete di maratone e canzoni, anzi nell’ordine di canzoni e maratone.
Suda, fatica, mi dice che nel pezzo smosso è
caduto e ora gli fanno male le costole, ma è
un duro, si vede, e stringe i denti. Corriamo
un po’ insieme, lo immortalo senza disturbare. Sorride solare, forse è una smorfia di
dolore, ma non si nota: è un duro. All’arrivo
si confessa, è stata lunga, molto lunga, praticamente 12 km abbondanti di copiosa sofferenza. Ma è contento, soddisfatto, felice e
tutti gli sono intorno, tutti gli vogliono bene,
perché lui è il Gianni nazionale e per di più è
anche un runner.
Un terzetto da favola - Giorno di riposo,
le gambe di tutti ringraziano, specie le mie.
Spiagge ancora semivuote o parzialmente occupate da bagnanti seminudi sono il sito ideale per un relax senza tempo. Per una nuotata
senza fine, se non quella imposta dalla stanchezza delle braccia poco allenate. Erano anni
che non nuotavo così tanto, senza occhialini e
con gli occhi aperti sott’acqua. Che spettacolo. Il mare ha quei colori vivi che tutti provano a descrive al ritorno di un viaggio ai Caraibi. L’azzurro tende al verde, il blu al cobalto,
il nero è lontano a delimitare l’orizzonte, il
bianco della spiaggia brilla vicino e anche
l’abbronzatura delle tante e belle bagnanti di
chiara origine nordica sembra di una tonalità sublime. Che spettacolo! Tutto il giorno
sull’antenna sabbiosa del cavalluccio marino,
una striscia di arena chiara e rocce smussate
che divide le paradisiache Platja de ses Illetes
18
RUNNING MAGAZINE
MARZO 2013
Bourifa e Lambruschini,
rispettivamente
primo e secondo in classifica
e Platja de Llevant. Il giorno dopo sono 7 km.
È corta dicono tutti, ma corta fa rima con
forte. Decido di partire senza marsupio, senza
borraccia, senza macchina fotografica. Decido
di vedere come corrono i migliori che fino a
oggi si sono controllati a vicenda ma hanno
staccato il resto del gruppo. Un trio di ex campioni ancora chi più, chi meno, in attività.
Con il numero 1, a dimostrazione che l’anno
scorso l’ha fatta da padrone c’è quel Alessandro Lambruschini (vedi intervista su Running
Magazine 6 – 2012) uomo simbolo negli anni
’90, con Panetta, dei 3.000 siepi. Col numero
6 c’è Migidio Bourifa, quattro volte campione
italiano di maratona con un personale di 2h
09’ 07” (Running Magazine 11/12 – 2012). Col
pettorale n. 46, piccolo e leggero come si conviene a un maratoneta, c’è lo spagnolo Martin
Fiz, due volte campione mondiale di specia-
Tra i runner anche Gianni Morandi
lità con un personale di 2h 08’. Pronti, via,
le gambe girano, anche le mie. In un attimo
rimaniamo in cinque: con il terzetto da favola e il sottoscritto c’è anche un ottimo Dario
Cirilli, unanimemente definito il primo degli
umani. Il ritmo è alto e per me quindi altissimo, ma le gambe sembrano tenere bene, il fiato un pò meno. I tre più che correre sembrano
trotterellare almeno per il primo chilometro,
poi, caldi, iniziano a galoppare e per me diventano puntini colorati che si allontanano.
Cirilli li tiene ancora per un poco poi, come
ogni giorno, si prende la sua quarta posizione
e se la porta all’arrivo. Prima di una spiaggia
de o direttamente sull’arena bordo mare, c’è
anche Platja de Migjorn che al tempo ispirò
i Pink Floyd in quel capolavoro che fu The
Dark Side of the Moon. Il primo pianoro va
da sé, d’inerzia, e le salite non mi disturbano.
Ma l’ultimo pezzo, di nuovo in piano, è un
calvario. Arrivo stremato ma entusiasta sotto
un faro alto. È il Far de la Mola, quest’ultima
tappa ci ha fatto attraversare tutto il cavalluccio marino e ora siamo su quella che dovrebbe esserne la coda. La classifica finale ha visto
primo Migidio Bourifa, secondo Alessandro
Lambruschini e terzo Martin Fiz. Quarto ma
primo degli umani, Cirilli. Tra le donne ancora lei, quella Paola Zanchi con cui ho corso il
primo giorno e parecchie volte nella settimana. Brava. Ma bravo anche tutto lo staff organizzativo super coordinato da quel Adriano
Zito che di queste gare a tappe probabilmente
è il precursore italiano. Gli applausi all’arrivo
sono accompagnati da Roby, buono speaker a
tempo perso e ottimo massaggiatore a tempo
paradisiaca dove correre è un inferno, mi passano altri tre concorrenti partiti saggiamente
più lenti e l’ultimo mi invita a seguire il suo
ritmo. Traballo ma non mollo, se non negli
ultimi 300 mt. Arrivo ottavo. Oggi il fotografo ha lasciato posto all’atleta che c’è in me e
quest’ultimo è decisamente contento.
Una festa in musica - E venne l’ultimo giorno,
l’ultima tappa, l’ultima fatica. 21 km con salita finale e sotto un sole infernale. Le gambe
sono dure e tirate, sul filo dei crampi già dai
primi passi, risentono maledettamente dello
sforzo fuori logica fatto ieri. Sono stato un cretino, mi dico. Si può dire cretino? Penso di si
se l’interessato non si offende. Porto un marsupio con tanto di gel energetico, borraccia
con acqua e sali, la solita piccola Canon Ixus
100IS da 12.1 megapixel, occhiali e cappello.
Tra le tante spiagge che passiamo su stradine
sterrate che si allungano alle loro spalle, su
curate passerelle di legno zigzaganti nel ver-
19
pieno. Poi il timbro di voce cambia di colpo,
le parole prendono una cadenza musicale e si
diffondono nell’aria come dolci melodie conosciute. Gianni Morandi dopo aver corso,
sudato, faticato e concluso la sua gara, si è impossessato del microfono e ci onora con un
assolo, che ci rimarrà in mente come la colonna sonora di una bellissima settimana di corsa
su un’isola fantastica. “Solo gli uomini piccoli
non cambiano mai idea, e io non vorrei mai
che voi dubitaste della mia reale statura”.
Sul prossimo numero
Nel prossimo Run the world rifacciamo
un salto in quel paradiso chiamato Hawaii
per correre uno dei triathlon più vecchi
del mondo: una parentesi dovuta
a questa splendida triplice disciplina.
Per maggiori informazioni su dove correre
e godere dei più bei posti al mondo,
visitate il sito www.runtheworld.it
PRODOTTI
ss 2013
Gore Running Wear /
Glorify /
Linea Sunlight Lady
G4 Pro
// La montatura è molto resistente e disegnata per permettere una ventilazione
ottimale. I terminali delle aste in gomma
garantiscono un comfort elevato in termini
di vestibilità. Le lenti realizzate con tecnologia unbreakable aumentano i contrasti
e assicurano una perfetta visibilità. Fabbricati con materiali più leggeri rispetto al
tradizionale sintetico, sono dotati di sistema Qcls – Quick change lens system per il
cambio rapido delle lenti. Protezione 100%
dai raggi Uva/Uvb. Made in Austria / certificazione Eu.
DISTRIBUITO DA // Sordelli Franco srl /
0331.864131 / [email protected]
NILOX /
Fitness Stepcounter
// La Linea Running è l’ultima entrata
in casa Nilox e va a completare l’offerta
prodotti già molto apprezzati delle sezioni Action e Acqua con una gamma di
accessori per la corsa, il
jogging e la bici. Fitness
Stepcounter svolge contemporaneamente
la
funzione di contapassi,
indicatore delle calorie
bruciate e della distanza percorsa, cronometro e orologio. In aggiunta, gli utenti
possono impostare a piacere la lettura del
peso e della lunghezza del passo. Grazie al
design “flip up” permette una facile lettura dei dati. Prezzo consigliato: 14,99 euro.
// Linea caratterizzata da un look fresco e pensato apposta
per le donne attente oltre che alle performance anche alla
moda e allo stile. Disegnata con un outfit completo e personalizzabile a seconda del tempo, propone fra gli altri capi
la Maxi Canotta Sunlight 3.0 Lady. Leggerissima e disegnata con un taglio femminile, è fabbricata con tessuto stretch
che consente una ottimale libertà di movimento ed è dotata
di cordini laterali per la regolazione. Le cuciture piatte non
creano attrito e irritazioni sulla pelle. Gli Short sono confortevoli e pratici. Anch’essi in tessuto stretch sono provvisti di
una tasca con zip sul retro ed elastico in vita regolabile con
coulisse. Per finire, i dettagli riflettenti su entrambi i capi
consentono maggiore visibilità alla sera.
COLUMBIA /
Omni Freeze Zero
// Questa esclusiva tecnologia agisce per
regolare la condizione climatica del fisico,
sfruttando e ottimizzando il naturale processo di raffreddamento del corpo umano.
Il tessuto dei capi Omni Freeze Zero si caratterizza per la presenza di tanti piccoli cerchi azzurri, al cui interno è concentrato un
agente refrigerante. Questo, a diretto contatto con la pelle, reagisce al sudore innescando una reazione chimica e creando una
sensazione di freschezza che dura a lungo.
Ne consegue che mentre si corre si percepisce immediatamente una piacevole ed efficace sensazione di benessere. Ciò significa
che anche in condizioni climatiche di caldo
intenso, indossando questo abbigliamento
è possibile correre mantenendo elevato il
comfort e superiori le proprie prestazioni.
DISTRIBUITO DA // Gore Running Wear / 800.681168 / www.gorerunningwear.it
DISTRIBUITO DA // Columbia Sportwear Italia
0423.648756 / www.columbiapressroom.com
NIKE /
Suunto /
LA SPORTIVA /
Ambit
Lynx Pullover M
// Recentemente premiato
con il marchio Good Design che il Chicago Athenaeum – Museum of Architecture
and Design assegna alle migliori
proposte in questo settore, questo modello si
caratterizza per le linee eleganti del disegno.
Dotato di numerose funzioni utili per tutte
le attività all’aria aperta, si configura nello
specifico con alcune caratteristiche avanzate
pensate appositamente per l’allenamento. È
anche possibile aggiornare il software gratuitamente. Ambit è stato progettato da Thomas
Hinskens, senior industrial designer di Suunto, ed è realizzato totalmente in Finlandia.
// Sono più di 15
anni che La Sportiva
investe con successo nel settore della
corsa off-road, realizzando calzature
tecniche per le
competizioni sky
race e ultra marathon. Per proporre un’offerta ancora
più completa, a partire dalla stagione SS 13 viene
lanciata la prima collezione Mountain Running
Apparel. L’intera linea è composta da capi specifici
per uomo e per donna, suddivisi in base layer, mid
layer, hybrid layer, insulation e hard shell. A fianco
del progetto si contano anche numerose collaborazioni di valore. Fra questi, Gore-Tex con la membrana isolante Active Shell e Windstopper, Primaloft, Cocona e Polygiene. Da gennaio 2012 inoltre,
La Sportiva ha avviato le procedure necessarie per
certificare la propria filiera produttiva tessile, secondo criteri socio ambientali internazionalmente
riconosciuti e approvati da Bluesign.
DISTRIBUITO DA // Amer Sports Italia /
0422.5291 / [email protected]
Dri-Fit Touch Tailwind
NEW BALANCE /
1080
DISTRIBUITO DA // Nilox
0362.4961 / www.nilox.com
Helios
Xtenex /
Lacci
autobloccanti
// Progettati per essere regolati soltanto
la prima volta che si
impiegano,
consentono di indossare le proprie
scarpe senza più rischiare di avere stringhe slacciate durante la corsa. Con i lacci
tradizionali, oltretutto di solito si rischia
di disturbare la circolazione sanguigna
soprattutto nel momento in cui il piede
si gonfia. Con il sistema Xtenex invece,
è possibile allacciare la calzatura con una
precisione ottimale e costante e il piede
non rimane più costretto grazie alla maggiore elasticità del materiale.
// T-shirt tecnica a maniche corte, è realizzata
con un particolare tessuto molto confortevole
sulla pelle. Si tratta dell’esclusivo materiale leggero e traspirante Dri-Fit, che consente di mantenere la temperatura del corpo a un livello ottimale.
Inoltre si caratterizza per la struttura senza cuciture. In questo modo si evitano gli sfregamenti
del filato sulla pelle e di conseguenza si riducono irritazioni e arrossamenti. I capi fabbricati in
questo modo consentono una totale libertà di
movimento, si indossano comodamente e assicurano una vestibilità precisa.
// Modello disegnato per atleti con appoggio
neutro di peso medio/leggero. La tomaia impiega la tecnologia Fantom Fit ed è molto traspirante e leggera. Fabbricata in pelle sintetica
e mesh, è rinforzata nelle zone più critiche ed
è dotata di supporti tagliati a laser e applicati
senza cuciture. L’intersuola leggero in Acteva
Lite e l’inserto N2 rendono questa scarpa
ideale per percorrere distanze medio/lunghe,
mentre la tecnologia T-Beam migliora la flessibilità di torsione dell’inserto. Nella zona
tallonare della suola, la mescola N-Durance
offre maggiore protezione in fase di appoggio.
L’avampiede è invece realizzato in gomma soffiata, per rendere più fluida la corsa in fase di
spinta. Prezzo consigliato: 150 euro.
DISTRIBUITO DA // Bv Sport Italia
045.8400943 / www.bvsport.it
DISTRIBUITO DA // Nike Italia
051.6115511 / www.nike.com
DISTRIBUITO DA // Gartner Sport
0471.062313 / [email protected]
20
// Modello adatto alle brevi distanze e per
l’utilizzo nel tempo libero, si caratterizza per il
peso molto contenuto: 230 grammi. La tomaia
è infatti molto leggera, essenziale e dal design
minimalista e assicura comfort e traspirazione
ottimali. Grazie al sistema a calza interna slip
on, fascia il piede senza comprimerlo e consente inoltre di indossare la scarpa senza allacciarla. L’esclusiva tecnologia MorphoDynamic
consente un’ammortizzazione efficace su ogni
tipo di terreno. Per finire, punta e tacco sono
protette da un rivestimento aggiuntivo, mentre
i rinforzi in alta frequenza sull’allacciatura permettono di distribuire meglio la
tensione.
DISTRIBUITO DA // La Sportiva
0462.571800 / www.lasportiva.com
RUNNING MAGAZINE
PRODOTTI
fW 2013/14
Key Sport Marketing //
MARZO 2013
Brooks /
Lafuma /
Glycerin 11
Speedtrail Wt cliMActiVe
// Scarpa per tutte le stagioni con ghetta
integrata in lycra che evita l’ingresso di
ghiaia, sabbia o neve. La tomaia è fabbricata con tessuto Ripstop, presenta uno
strato protettivo frontale in gomma ed è
foderata con membrana Climactive. La
soletta Lafuma-OrthoLite ha un supporto
tallonare in Eva ed è realizzato con schiuma poliuretanica. L’intersuola in Eva a
doppia densità assicura un ottimo effetto
ammortizzante, mentre il
sistema Stabiflex sostiene
il piede durante l’attività. La suola è Vibram
Vitesse.
// Novità assoluta presentata da Brooks
per la prossima stagione invernale. Questa scarpa è stata realizzata pensando a un
prodotto in grado di adeguarsi efficacemente alle esigenze del runner, assicurando caratteristiche di comfort “di lusso” e
morbidezza elevata a ogni passo. La tomaia è stata costruita utilizzando materiali
innovativi 3D Fit Print, che sostengono
la struttura e riducono il peso della calzatura. Per ottimizzare il feeling di contatto con il terreno è stato eliminato il
supporto metatarsale, consentendo una
transizione fluida e comoda allo stesso
tempo. Un ulteriore punto di forza di
questo modello è costituito infine dalla
selezione di colori freschi ed elettrizzanti
e dal suo design accattivante. Peso: 334
gr. Misure: 7-13, 14, 15. Prezzo consigliato alla vendita: 160 euro.
DISTRIBUITO DA // l.M.o.
0423.648281 - [email protected]
DISTRIBUITO DA // Brooks Italia
050.804696 / [email protected]
Mizuno /
PUMA /
Wave evo
Mobium Elite
Evo Levitas
// “Evo” come “evoluzione”. La nuova calzatura running che Mizuno presenta sul mercato
deve il suo nome proprio all’evoluzione della
sua tecnologia Wave. Sviluppata per migliorare
l’ammortizzazione all’altezza del metatarso, rappresenta la declinazione dei concetti classici del
brand giapponese per chi corre sull’avampiede.
Efficace sia per chi è più esperto che per i runner che vogliono tentare un
nuovo approccio alla corsa,
Evo diventa in questo senso anche lo strumento per
l’evoluzione dello stile personale. Il sistema ammortizzante Wave inserito in una
zona di appoggio più avanzata migliora la capacità di assorbimento dell’urto e la stabilità in maniera mirata. In combinazione con l’intersuola, garantisce inoltre una
protezione minimale e moderata, permettendo
di assumere un’andatura più sciolta. Proposta
nei modelli Evo Levitas ed Evo Cursoris (per
atleti più pesanti), questa novità si caratterizza
per il differenziale 0 e per il peso sensibilmente
contenuto. L’ispirazione dei colori di entrambe
le versioni nasce dalle immagini a raggi X utilizzate per lo sviluppo delle tecnologie.
DISTRIBUITO DA // Mizuno Italia Srl
011.3494811 / [email protected]
// La principale novità è la tecnologia Mobius Band, un elastico scorrevole a forma
di “otto” inserito nella suola, progettato
per migliorare la spinta naturale del piede
lavorando dinamicamente come i tendini.
Maggiore è la forza applicata, maggiore sarà
la spinta restituita. Il telaio è invece costruito per imitare l’effetto di espansione e contrazione del piede durante la corsa, creando
una piattaforma per il piede in movimento
che aiuti la transizione. L’esterno e l’interno della suola lavorano all’unisono con la
tomaia proprio per permettere un’andatura
naturale. Per finire, le Expansion Pods sul
battistrada si espandono e si contraggono
con il movimento, offrendo una migliore
ammortizzazione, protezione e flessibilità
del supporto. Il sistema di design è stato
pensato dunque per stimolare chi corre ad
atterrare sull’avampiede, piuttosto che sul
tallone: il risultato sono maggiori fluidità
ed efficienza e una riduzione al minimo
dell’azione frenante.
DISTRIBUITO DA // Puma Italia
02.8939111 / [email protected]
polar /
Rc3 Gps
Race Bib Up
// Dopo aver debuttato sul mercato con
successo, grazie anche a un’importante
campagna marketing e al supporto negli
store, il modello Rc3 Gps di Polar viene
proposto anche in una nuova grafica glam
di tendenza a tinte red/orange e permetterà di avere anche le informazioni utili relative ad altitudine e dislivello. “L’altimetria
integrata va ad aggiungersi alle altre funzioni”, ha commentato Gian Paolo Facchini, ceo di Polar Electro Italia. “Rc3 Gps è
ancora più completo, una risposta ottimale
per chi pratica sport a qualsiasi livello e
vuole migliorare forma fisica e prestazioni”. Estremamente leggero e compatto, il
dispositivo da polso con ricevitore satellitare integrato di ultima generazione pesa soltanto 58 grammi e ha uno spessore di 1,37
cm. Inoltre è dotato di tutte le funzioni
esclusive Smart Coaching per la misurazione della frequenza cardiaca ed è provvisto
di una batteria ricaricabile con autonomia
fino a 12 ore. Prezzo consigliato: a partire
da 229,90 euro.
DISTRIBUITO DA // Polar Electro Italia /
051.2987611 / [email protected]
Saucony /
Grid Virrata
// Calzatura ideata per runner con appoggio neutro, appartiene alla categoria delle
intermedie. Interpreta il Natural Running
nella sua espressione più estrema e aggressiva, mantenendo nel contempo caratteristiche che la rendono più calibrata e protettiva. Il differenziale misura 0 mm, ma sono
18 quelli su tallone e avampiede: sufficientemente spessi per garantire il miglior ammortizzamento della categoria. La suola è
rinforzata con gomma al carbonio XT-900
e composta da 24 triangoli in EVA+ per
una flessibilità unica. Grande la libertà di
movimento e il comfort. Per runner con
appoggio neutro che amano la velocità in
sicurezza. Peso: uomo 184 gr; donna 170 gr.
DISTRIBUITO DA // Sportlab
0423.622009 / [email protected]
21
// Prodotto e brevettato in esclusiva per
l’Italia, è l’alternativa alle classiche spillette
utilizzate per attaccare il pettorale di gara alla
maglietta. Si tratta di un sistema che utilizza
dei pratici magneti e che dunque consente di
indossare il proprio numero senza dover forare
i capi tecnici da performance. Ogni confezione
contiene otto pezzi più due di riserva (quattro
coppie più una).
Applicabili con facilità e in
maniera rapida, questi magneti di piccole dimensioni
(1,5 cm per lato) e non impacciano i movimenti. Oltretutto
sono molto leggeri, con un
peso totale di 12 gr. Attrazione: 1,1 kg per magnete.
Sono più igienici delle
tradizionali spille di metallo
che solitamente vengono
utilizzate dai runner. Oltretutto non irritano la pelle
e non arrugginiscono se a
contatto con sudore o pioggia. Garantiscono una tenuta salda ed efficace
su qualsiasi materiale e in qualsiasi condizione
atmosferica e non interferiscono con i chip di riconoscimento tempo.
I magneti Race Bib Up possono essere impiegati senza difficoltà in numerosi sport, dalla
corsa appunto, alla bici, atletica, pattinaggio
o ballo: insomma, tutte le discipline in cui si
utilizzano i pettorali per il riconoscimento del
numero di gara.
Per finire, sono altrettanto efficaci anche per
ovviare a diverse necessità in cui incorrono gli
sportivi. Possono infatti servire all’occorrenza
per fissare con praticità nelle proprie borse gli integratori, gli indumenti o gli oggetti utili. Disponibili in diversi colori anche personalizzati. Prezzo
di lancio 13 euro.
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il video illustrativo
DISTRIBUITO DA // Key Sport Marketing
335.5866966 / [email protected]
www.racebibup.com
Aperto nel 2007 su una superficie di 24 mq,
nel 2010 il punto vendita è stato allargato
agli attuali 70 mq a testimonianza
della sua crescita negli ultimi anni
FOCUS
SHOP
RUNNING MAGAZINE
MARZO 2013
sportiva che ha sede nello stesso edificio
che ospita il punto vendita e che oltre a
proporre numerose attività offre anche assistenza posturale o di dietologia.
I trend del minimalismo e del trail
Simone Angelo
Se Maratonando…
“Le occasioni che si generano dalla pratica di questo sport possono
essere infinite”. Il negozio specializzato running nasce prima di tutto
dall’esperienza di vita di Angelo Simone: una figura genuina e positiva
che ha saputo creare una catena di rapporti duraturi con clienti
e aziende, privilegianDo prima di tutto l’aspetto umano.
• davide corrocher
A sentirlo parlare si direbbe che non si
fermi mai. Angelo Simone è uno di quegli uomini che assumono su di sé molte di
quelle sfumature che colorano quella variegata galleria di tele che è il nostro sport.
Generoso, instancabile, propositivo, dal
2007 gestisce un bel negozio specializzato
running nel territorio della Versilia. Negli
anni ha saputo farsi conoscere e apprezzare
come specialista di questo settore, riuscendo a creare relazioni durature sia con i propri clienti che con le molte aziende con cui
lavora. Nel suo caso è accaduto che spesso
la logica del profitto abbia lasciato spazio a
un rapporto che privilegiasse prima di tutto l’aspetto umano. Certo si tratta questa
di una strada non sempre facile, ma forse
soprattutto in tempi come quelli attuali
sono proprio scelte di questo tipo a fare
la differenza per il successo di un’impresa.
Maratonando, se vogliamo, fa anche rima
con “imparando”. E molto si può imparare
dalle parole e dai consigli che Angelo sa
offrire a chi lo cerca.
migliorare il rendimento. L’ideale sarebbe
magari aggiungere anche qualche sessione
di yoga, che è davvero perfetta come attività propedeutica: ma da questo punto di
vista i consumatori sono ancora poco ricettivi”. Ai suoi suggerimenti, il titolare del
negozio è solito far seguire la consulenza
di altri esperti. Per questo si affida allo
staff di Santucci Running, un’associazione
Correndo insieme
Facendo il verso a un antico proverbio, si
potrebbe dire che il titolare di Maratonando
più che fare questo mestiere per vivere, viva
per fare questo mestiere. Dai suoi racconti
emerge spesso quanto egli sappia riconoscere come pochi altri gli aspetti più belli del
nostro sport. Angelo ad esempio parla molto
delle sue gare trail, ricordando quanto poco
faccia la differenza il cronometro rispetto
alle splendide cornici che si offrono alla vista di chi corre in montagna. Grande cura
riserva inoltre per valorizzare i momenti di
aggregazione. Lo testimoniano i numerosi
viaggi che organizza in occasione delle molte maratone nazionali e internazionali e ai
quali partecipa con entusiasmo un crescente
numero di clienti affezionati. Infine, molto
sentito per lui è soprattutto il tema solidarietà. Basti menzionare il fatto che è donatore
Avis o che quest’anno il negozio ha sostenuto per la quarta volta la 10 km “Tiamo
carnevale”: manifestazione sempre più apprezzata (400 gli iscritti nel 2013), nata per
sostenere l’associazione Tiamo che si occupa di malattie rare.
Alla Alpi Apuane
Skyrace 2012
Angelo è arrivato 6°
Un approccio “educativo”
Si diceva che è instancabile e infatti attraverso il suo punto vendita è possibile
accedere a numerosi servizi. La sua competenza in fatto di prodotti running è indiscutibile, ma non meno significativi sono i
consigli che sa offrire ai clienti in termini
di approccio a questo sport. Quando parla
Angelo è difficile non ascoltarlo con attenzione: “Molti credono che per un’attività
corretta e salutare basti semplicemente
correre, ma ovviamente non è così. Io do
molta importanza anche allo stretching,
perché attraverso l’allungamento del muscolo è possibile ossigenare efficacemente
le zone interessate dallo sforzo e di conseguenza ridurre eventuali infiammazioni e
L’elenco dei marchi che vengono presentati sugli scaffali del negozio è davvero completo. Fra le entrate più recenti si contano
Under Armour e adidas. Di quest’ultimo in
particolare, Angelo dice di apprezzare molto
la novità Boost. Nuove entrate sono anche
Vibram e Vivobarefoot: “Lavoro molto con
il minimalismo. In termini di preparazione
e propriocezione è uno strumento davvero
utile. Certamente deve essere chiaro che occorre lavorare con cura e nel tempo. Alla
lunga a mio avviso è anche possibile correre
una maratona con questi prodotti, ma ripeto: bisogna essere pazienti”. Fra gli altri
segmenti in cui Angelo crede molto, non
manca il trail. “Dalle nostre parti non è ancora molto diffuso, ma sono convinto che
arriverà anche qui e da questo punto di vista
il mio negozio è già pronto. Lavoro molto
bene con tante aziende del settore, come Salomon e Scott. Con quest’ultima poi ho un
rapporto di lunga data e devo dire che a mio
parere stanno lavorando davvero bene. Ho
provato le loro scarpe e trovo che il concetto
dell’Air Foam sia eccellente”.
scheda tecnica
Nome negozio: Maratonando
Indirizzo: Via Aurelia Sud, 160
Viareggio (Lu)
Telefono/fax: 0584.928988
E-mail: [email protected]
Sito: www.maratonando.com
Numero sedi: 1
Titolare: Simone Angelo
Anno di nascita negozio: 2007
Numero del personale: 2
Mq quadrati totali: 60
Mq abbigliamento: 30
Mq attrezzatura: 30
Incidenza running sul fatturato
annuale: 100%
Numero vetrine: 1
Discipline trattate: running, fit
walking, nordic walking
Noleggio attrezzatura: No
Marchi attrezzatura: ASICS, Brooks,
Dynafit, Fizan, Garmin, Lifecode, Mizuno,
Nike, Raidlight, Salomon, Polar, Saucony,
Scott, Spenco, Timex Xtenex
Marchi calzature: adidas, ASICS,
22
Brooks, Dynafit, La Sportiva, Lifecode,
Mizuno, Nike, Puma, Salomon, Saucony,
Scott, Vibram, Vivobarefoot
Marchi abbigliamento: ASICS, Brooks,
BV Sport, Camelback, Mizuno, Nike, Odlo,
Salomon, Saucony, Under Armour
Servizi offerti: Sessioni di allenamento
con l’associazione sportiva Santucci
Running di Viareggio; consulenza
dietologo e posturologo; organizzazione
viaggi in tutto il mondo; iscrizioni alle
gare (locali e internazionali)
Maratonando con Brooks per la serata
Night Life all’ultimo carnevale