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GEPPI CUCCIARI: MI PIACE ANESTETIZZARE IL PUBBLICO ○ GIANFRANCO SVIDERCOSCHI: UN PAPA DEL SUD ○ SMART CITY: DALLE IDEE AI FATTI PER UNA CITTÀ INTELLIGENTE ○ SERENA DANDINI: UNA DONNA FORTE, DETERMINATA E ALLEGRA ○ TECNOFUTURO: GLI ITALIANI FRA IL VECCHIO E IL NUOVO ○ LUCA BARBAROSSA: TRA PALLONE E MUSICA PER I BAMBINI MODA: GLAMOURISSIMAMENTE ○ ROBERTO CAPUCCI: LA RICERCA DELLA REGALITÀ ○ MAPPAMONDO: BIRMANIA, L’ESSENZA DELL’ASIA PLUS MAGAZINE IN QUESTO NUMERO: RUBRICHE: MEDICINA E SALUTE MODA RECENSIONI FILM, LIBRI, FUMETTI, MOSTRE, MUSICA, TEATRI COMUNICAZIONE E IMMAGINE SALUTE E BENESSERE IDEE E SERVIZI GLI ESPERTI RISPONDONO LA PAROLA AI LETTORI PROPOSTE: CONVENZIONI PER GLI ASSOCIATI GITE – SPETTACOLI 23 Geppi Cucciari Periodico dell’Associazione FABI Plus per la cultura e il tempo libero Pubblicazione quadrimestrale Numero XXIII- giugno 2013 3 2 PLUS MAGAZINE Periodico quadrimestrale dell’Associazione Fabi Plus per la cultura e il tempo libero Numero 23 - giugno 2013 Reg. presso il tribunale di Torino n. 5919 dell’8/11/2005 Redazione e Amministrazione Via Guarini, 4 – 10123 Torino Tel. 011 5611153 Fax 011 540096 www.fabiplus.org/magazine.html [email protected] Direttore editoriale Paola Gomiero Direttore responsabile Mauro Bossola Caporedattore Pietro Gentile Segreteria di redazione Milena Lagnese Photo editor Alessandro Lercara, Cosimo Torraco Hanno collaborato a questo numero: Benedetta Breveglieri, Dario Migliardi, Barbara Odetto, Mariangela Salvalaggio, Giuliana Rebaudo, Salvatore Taormina, Emanuela Truzzi Fotografie Carla Milone, Roberto Morzone, Archivio Il Tucano, Archivio Stilisti, Archivio Teatro Regio, Archivio Comune di Torino. 2 Copertina 6 Protagonisti 10 Approfondimenti 14 Protagonisti 18 Tecnofuturo 22 Protagonisti 26 Medicina e Salute 28 30 34 Moda 40 Recensioni 46 Eventi 48 Mappamondo 54 Iniziative associati Pubblicità Nova Labor Servizi srl Via Guarini, 4 10123 Torino Tel. 011 5611153 Fax 011 540096 LUS IP FAB In questo numero: Geppi Cucciari: mi piace anestetizzare il pubblico Gianfranco Svidercoschi: un Papa del Sud Smart City: dalle idee ai fatti per una città intelligente Serena Dandini: una donna forte, determinata e allegra Italiani fra il vecchio e il nuovo Luca Barbarossa: tra pallone e musica per i bambini Dr. Emilio Lavezzari: trent’anni di esperienza nel trapianto dei capelli Dr. Enrico Rolla: la terapia on line: un modo nuovo per offrire sostegno Dr.ssa Elisabetta Zecchin: biologa nutrizionista Glamourissimamente Film, libri, fumetti, mostre, musica, teatri Roberto Capucci. La ricerca della regalità Birmania: l’essenza dell’Asia Convenzioni nazionali SU Grafica e impaginazione Fantinel Graphic Designers – Torino Stampa Garabello Artegrafica – San Mauro Torinese La redazione non si assume alcuna responsabilità per notizie, foto, marchi, slogan utilizzati dagli inserzionisti. Il materiale inviato non viene restituito. È vietata e perseguibile civilmente e penalmente ai sensi della legge sul diritto d’autore ogni forma di riproduzione dei contenuti di questa rivista, compresi gli spazi pubblicitari, senza autorizzazione scritta dell’editore. In copertina Geppi Cucciari Torino: vivere la città 58 Protagonisti Enrico Pandiani: il principe del noir torinese 62 Comunicazione e immagine 66 70 Eventi 72 Salute e benessere World Masters Games: 15.000 atleti a Torino Idee e servizi 74 Itinerari Torino, secondo noi ... 76 Le proposte Convenzioni territoriali 80 Gite 81 Biglietteria 83 Gli esperti rispondono 88 La parola ai lettori Tentazione Paola Gomiero Direttore Fabi Plus C Biking in Turin (foto About.com) Bike on la bella stagione anche nel bel Paese scoppia la bici-mania. Quasi tre italiani su dieci utilizzano le due ruote per diversi motivi: per svago, per necessità oppure semplicemente per tenersi in forma. Notevoli i benefici per la salute. Andare in bicicletta è un vero toccasana: pedalando si perde peso e si resta giovani, una sorta di antistress che permette di ricaricare le energie fisiche e mentali. Anche la scelta della bicicletta per le vacanze è in continua crescita, soprattutto da parte di persone attente all’ambiente. L’escursione in bici rappresenta un’esperienza che permette di entrare in contatto diretto con il territorio, visitare luoghi caratteristici e poco frequentati, riscoprire il piacere di viaggiare godendosi il paesaggio ad una velocità moderata, pur mantenendo un raggio chilometrico elevato. Lo hanno scoperto anche alcuni tra i nostri associati, che si sono rivolti al Tour Operator Due Ruote nel Vento per organizzare una vacanza non convenzionale (pag. 54). E per la vita in città che dire del fenomeno bike sharing ovvero ‘condivisione della bicicletta’? Un modesto investimento ed eccoci in sella ad una delle molte biciclette di cui possiamo usufruire, situate nei punti strategici delle città, per essere utilizzate a nostro piacimento! Una tendenza che coinvolge non solo l’Italia, ma tutto il pianeta. A confermarlo bastano i dati: in tutto il mondo si contano 49 Paesi con 500 programmi di bike sharing. Sono numeri importanti se si considera che nel 2000 erano appena sei le città che li utilizzavano. Questo sistema porta un generale miglioramento della qualità della vita in città, contribuendo a diminuire la congestione del traffico e a ridurre l’inquinamento atmosferico e acustico. Da non sottovalutare anche l’impatto economico: alla luce del continuo aumento dei prezzi del carburante, scegliere la bici per i propri spostamenti urbani significa effettivamente garantirsi un notevole risparmio, sia in benzina che in palestra! Quando si penserà ad un modello di sviluppo più sostenibile, la cara vecchia bici ritornerà sempre più di moda, piste ciclabili e automobilisti comprensivi permettendo... [email protected] giugno 2013 | Plus Magazine 23 | EDITORIALE 01 COPERTINA Nelle sale con ‘Passione sinistra’, la comica sarda è alle prese con un nuovo film e tornerà in tv a settembre Geppi Cucciari Mi piace k 2 di MARIANGELA SALVALAGGIO COPERTINA N el film di Marco Ponti interpreta un’amica di una donna idealista di sinistra innamorata di un uomo di destra. Ha passato la prova della conduzione al concerto del Primo Maggio, non senza qualche stroncatura dei critici. Geppi Cucciari si presenta da qualche tempo in splendida forma anche grazie alla dieta tisanoreica. Parla poco della sua vita privata: è innamorata di Luca Bonaccorsi, il giornalista che ha sposato nel dicembre scorso e con il quale sogna di mettere su famiglia. Nello stesso mese è stato chiuso il suo programma Gday in prime time su La7. La comica ha annunciato che tornerà sul piccolo schermo a settembre con un programma che sta preparando ancora per la stessa emittente: un Gnight secondo alcuni, mentre per altri sarebbe affiancata da un trio consolidato come la Gialappa’s. Inutile chiederlo alla diretta interessata. “Ho un contratto con La7, qualcosa farò”. anestetizzare il pubblico Improvvisa e si diverte la ‘David Letterman italiana’, premiata come personaggio televisivo nel 2012 dopo la partecipazione a Sanremo con Morandi, Geppi incontra il pubblico e si racconta nei teatri e in occasione di eventi come al recente Festival della TV di Dogliani. Rispondendo alle domande del pubblico fa battute che, anche se dette velocemente, funzionano. “Lo so, parlo troppo velocemente e a volte non è facile capirmi, ma lo faccio solo perché ho paura che i pensieri mi scappino dalla testa”. Geppi a Sanremo 2012 Da gennaio si è occupata della copertina del programma ‘Le Invasioni Barbariche’ con Daria Bignardi ed ora sta girando un altro film. “Mi piacerebbe saper recitare un po’ di più” ammette. Eppure ha vinto la Grolla d’oro per la sit ‘Belli dentro’ ai tempi di Zelig. Viene inquadrata come una donna che ce l’ha fatta, senza fermarsi mai. “Sarebbe bello che non si notasse che è una donna ad essere arrivata ma solo che una è arrivata, punto. Credo molto nell’allenamento, nel massimo impegno. Così, se le cose non vanno come vuoi ma ci fatichi, non hai niente da rimproverarti”. Con un velo di amarezza parliamo di Gday. “La mia vita è cambiata con Gday che è stata una grandissima occasione di andare in diretta ogni giorno, perché la tv si impara facendola. La mia giornata iniziava quando mi svegliavo e non tutti si svegliano per andare a lavorare! A colazione leggevo i giornali su internet poi telefonavo agli autori e alle 13.30 andavo a lavoro. Il ruolo fondamentale che avevo deciso di avere era quello di stabilire quando andare a mangiare. Poi la diretta, tutti i giorni, come tutti quelli che lavorano. Ma è difficile essere ogni giorno simpatica, divertente, pronta, reattiva. Ci sono giorni che non sono nessuna di queste cose”. Geppi Cucciari intervistata da Giovanna Zucconi. giugno 2013 | Plus Magazine 23 | COPERTINA 3 COPERTINA un popolo più arrabbiato. A Gday tante cose non le abbiamo potute mandare in onda. All’inizio alla domanda: ‘Qual è la notizia di oggi??, qualcuno rispondeva che era il compleanno di sua moglie o che partiva per le vacanze. Poi abbiamo iniziato a registrare tanta rabbia”. Anche la scrittura è un modo importante per stare vicino al proprio pubblico. “Ci provo, con l’umorismo più che con la comicità. Vorrei recitare ancora in una sitcom come ‘Belli dentro’ ma trattando un tema diverso”. Geppi Cucciari a “G-day”. Con un’angoscia in più, lo share. “Per chi fa televisione la giornata inizia alle 10.00 con l’sms. Il momento in cui arriva il dato sullo share. Poi ci sono gli aspetti positivi: gli ospiti con cui ho avuto incontri veri, senza rompere lo schema, perché mi sento portavoce di un lavoro che si è scelto la mattina e che è il frutto dell’impegno di ore dei miei collaboratori. Una parte di me pensa che sul palco devi fare uno spettacolo, così sopperisco e solo così si rende giustizia a quello che ruota intorno a te”. La tv può fotografare la società. “Ho scelto questo mestiere che è l’intrattenimento leggero ma in questi tempi si sta affacciando un’altra situazione con Dal film “Passione a sinistra”. 4 Cosa leggeva da ragazza? “Mia mamma a nove anni mi ha regalato il libro di Anna Franck e ‘La coscienza di Zeno’. Lei era un po’ così: a cinque anni mi disse: ‘pallacanestro o pallavolo, pianoforte o violino?’. Sono cresciuta decidendo e subito. Ritornando ai libri, a casa mia sono messi in ordine per colore. A parte questo, rimangono dei sapori legati ai libri. A volte sottolineo delle frasi, li sfoglio di nuovo ma ecco non li rileggo, quello no”. Andava a scuola dalle suore e a Macomer, dove è nata e dove si faceva il C.A.R. “Bei tempi ma io non ho potuto usufruire di questa ondata di amore, ero troppo piccola. Molte mie concittadine invece hanno dato il benvenuto come si deve ai militari”. E le suore? “Andavo dalle suore all’asilo e quando COPERTINA giocavamo a basket una suora si sedeva in panchina come porta fortuna perché è noto che portino fortuna. Gioco a basket da quando avevo cinque anni e l’educazione sportiva per me è stata fondamentale. Ho ricevuto una formazione cristiana che normalmente o ti allontana o ti avvicina da quel mondo. Sono cresciuta tra suore simpatiche e una di queste la sento ancora. A 15 anni allenavo i bambini, partecipavo ai campi scuola, prendevamo il nostro pulmino su cui c’era scritto ‘Figlie di Maria Ausiliatrice’(ride). Imparavi il rispetto dell’avversario ma non sono capace di chiedere scusa se non ho voglia di farlo”. Poi la svolta, dopo la laurea in Giurisprudenza, l’arrivo a Milano. “Mi sono laureata perché l’avevo promesso a mia madre, ci ho messo dieci anni perché ho voluto approfondire. All’inizio mi allenavo a ripetere i pezzi di cabaret e lo faccio ancora. Davanti a Gino e Michele mi è servita quella mentalità. Si deve sudare prima che la simpatia diventi un mestiere, una modalità di fatturazione. C’è un percorso da seguire ma senza gli autori non avrei fatto niente. Quando lavoro spero che si veda che c’è qualcosa di mio. Ero sola quando ho cominciato a scrivere il mio primo monologo, durante un corso a Milano. Ero un personaggio, all’inizio aiuta mettere questo filtro. Ero una ragazza sarda, a Difficile far ridere sempre. “Le battute che non fanno ridere non le dimentico mai, le tengo con me, le riprovo a volte perché alcune fanno ridere per il modo in cui le dici. Ma non amo le parolacce, neanche nella vita, tranne quando succede che nessun’altra parola sembri più adeguata. Quello che amo è sì far ridere, ma quando sono in tv o scrivo sono soddisfatta se chi mi guarda o mi legge riesce a non pensare a nient’altro. Anestetizzare i pensieri degli altri, questo è il motivo per cui ho scelto questo mestiere”. Milano, respinta ai provini nel mondo della moda. Un giorno ho tolto i vestiti di questo personaggio e ho sentito una forza incredibile, è stata la prima volta che sono salita davvero sul palco. Al notaio per cui lavoravo quando ho detto che me ne sarei andata via per fare cabaret mi disse: ‘Benissimo così ora andrà a fare ridere dove deve e non nel mio studio’. Non lo dimenticherò mai”. E chi fa ridere Geppi? “Jerry Lewis e Eddie Murphy, uno figo e l’altro che fa ridere. La somma di queste due cose rappresenta l’uomo ideale per me. Da ragazza mi piacevano Bud Spencer e Terence Hill. Hanno avuto su di me un effetto positivo: la mia mente con loro si fermava per una risata”. L’augurio per il futuro. “Spero di poter fare questo mestiere per altri vent’anni e vorrei anche potermi riguardare, non ci riesco mai”. giugno 2013 | Plus Magazine 22 | COPERTINA 5 PROTAGONISTI DA PAPA RATZINGER A PAPA FRANCESCO NELL’INTERVISTA A GIANFRANCO SVIDERCOSCHI di BENEDETTA BREVEGLIERI Un Papa Gianfranco Svidercoschi, classe 1936, ha cominciato come inviato dell’Ansa. Giornalista de Il Tempo, è stato anche Vice Direttore dell’Osservatore Romano. Scrittore e vaticanista, fra i suoi libri più diffusi, ricordiamo Lettera ad un amico ebreo del 1993, tradotto in venti lingue per cinquanta Paesi, e la collaborazione ormai nota con Papa Giovanni Paolo II con il quale ha pubblicato Dono e Misteri nel 1996. 6 É argentino. Il nuovo Papa è Jorge Mario Bergoglio, anni 77, di Buenos Aires. È con Gianfranco Svidercoschi, giornalista, scrittore e uno dei pochi vaticanisti che ha seguito da vicino la storia di ben cinque Papi, che cerchiamo di approfondire alcuni aspetti di un papato che si è appena chiuso, intravedendo, insieme, quello che si è appena aperto. “Preghiamo tutti insieme per lui, Papa Benedetto XVI – ha detto ai fedeli appena eletto – che la Madonna lo custodisca”. Inizia così Papa Francesco I. Lei pensa che il Sud del Mondo abbia bisogno di essere ascoltato più di altri ed essere rappresentato da un Pontefice? Assolutamente sì. Un Papa del Sud America supera finalmente i confini dell’Atlantico. Con una scelta così consapevole, il Conclave è riuscito a spostare l’asse del mondo ecclesiastico oltre i confini tradizionali dell’Italia e dell’Europa. Un Papa del Sud favorirà un’evangelizzazione molto più potente. E non può che non essere così. Papa Francesco proviene da una terra che è stata storicamente devastata e dove, insieme al resto dell’America Latina, c’è stato un aumento esponenziale delle vocazioni che ha raggiunto un picco del 35% di cattolici nel mondo. PROTAGONISTI del Sud Lo ha detto anche Bergoglio, la sera stessa della sua elezione, quando ha raccontato che i cardinali sono andati a prenderlo “alla fine del mondo”. L’uomo di oggi ha difficoltà ad accettare le leggi dello Stato, al quale è obbligatoriamente vincolato, figuriamoci la legge della Chiesa se non dovesse essere correttamente veicolata. “È Il paladino dei Poveri” ha detto il Presidente Obama. Come cambieranno secondo lei i rapporti fra episcopato italiano ed episcopato statunitense? Non cambieranno. Almeno non in peggio. La curia romana è cosciente che l’epoca della Roma legata a filo doppio al papato non è più vincolante come cinquant’anni fa. Le porte del mondo si sono aperte alle voci di territori economicamente più deboli, ma sicuramente più evangelizzati di noi e quindi spiritualmente più forti. Papa Francesco è esattamente il tipo di guida di cui noi cattolici abbiamo bisogno adesso. È un uomo abituato alla lotta e al dolore. Non dimentichiamoci che ha vissuto gli anni durissimi della dittatura militare in Argentina. Conosce esattamente i limiti della Chiesa “privilegiata”, e sarà quindi capace di portare avanti quella riforma che Benedetto XVI ha interrotto lasciando. “Accanto a grandi Papi ci sono anche piccoli Papi”. Lo aveva detto Benedetto XVI. Un papato complesso. Le dimissioni di Ratzinger rappresentano un’ultima tappa di un percorso a ostacoli che lo ha spinto a lasciare il pontificato senza concludere l’anno della Fede. È stato un papato segnato da una crisi di governo ecclesiastico? Indubbiamente sì. Al di là della “grande rinuncia” come hanno voluto definire alcuni colleghi le dimissioni di Papa Benedetto XVI, la crisi vera e propria nasce molto prima dell’11 febbraio scorso. Quando fu eletto Karol Wojtyla, circa 35 anni fa, un personaggio come Spadolini arrivò da me in redazione (Il Tempo, ndr) preoccupato di quanto fosse grave avere scelto un Papa non italiano, sicuramente incapace, secondo lui, di gestire gli equilibri fra Est ed Ovest. La percezione fu indiscutibilmente sbagliata. giugno 2013 | Plus Magazine 23 | PROTAGONISTI 7 PROTAGONISTI Ma non fu il solo a crederlo. E questo perché si è sempre voluto ritenere il mondo clericale, e quindi necessariamente il ruolo del Pontefice, come un attore protagonista delle scelte degli affari dello Stato. Diversamente, il clericalismo ha danneggiato e condizionato solo ed esclusivamente le riforme ecclesiastiche. Dopo il Concilio di Trento il dominio dei chierici sembrava essersi smorzato, mentre invece oggi, in un clima difficile in cui si perdono vocazioni con una facilità disarmante ed è difficile trovare un ponte di comunicazione fra la Chiesa e gli uomini, questa nuova ondata clericale si è prima mimetizzata dietro la necessità di rivendicare l’identità cattolica, e poi ha condotto lo stesso ministero dei sacerdoti a resistere ad ogni forma di vera riforma conciliare. Una frattura enorme che nemmeno Papa Benedetto XVI è riuscito a sanare, condizionando sicuramente le sue dimissioni. Il caso Vatileaks. Al di là del giudizio di colpevolezza del maggiordomo, è stato ipotizzato che dietro a questo scandalo ci fosse un’operazione pensata da alcuni prelati del sottogoverno vaticano per minare lo strapotere accumulato dalla Segreteria di Stato, magari sollevando Gotti Tedeschi dalla guida dello IOR, o eliminando il ruolo consegnato a Monsignor Viganò all’interno del Governatorato. Quanto c’è di vero? Difficile dirlo. È possibile che ci sia stato un tentativo di costruire in Vaticano un sistema di sotto potere. Oppure, ma questa ipotesi non esclude la prima, che si sia trattato di una precisa volontà di pilotare l’elezione del successore di Benedetto XVI, visto che i due successivi Concistori hanno testimoniato la “produzione” di un quantitativo enorme di nomi, fra cardinali e curiali. Numeri che hanno raggiunto il 40% di cardinali italiani e il 50% fra curiali e cardinali europei, una percentuale sufficiente da stravolgere il sistema del Sacro Collegio e degli equilibri interni al Conclave. 8 Tuttavia, quello che resta, in questo fattaccio del maggiordomo, è che quanto accaduto è la prova aberrante di uno sgretolamento dell’autorità della Chiesa stessa e della sua capacità di controllo. Vatileaks rappresenta secondo me tutto questo: un clericalismo in degenerazione che sta macchiando anche quello che di buono ha fatto la Chiesa in questi anni. A proposito di sgretolamenti: nel 2006 Papa Ratzinger tenne un discorso all’università di Ratisbona che scatenò un dibattito feroce. Facendo riferimento ad una conversazione fra l’imperatore bizantino Manuele II e un dotto persiano, il Papa scelse di citare il passo: “Mostrami pure ciò che Maometto ha portato di nuovo, e vi troverai soltanto delle cose cattive e disumane, come la sua direttiva di diffondere per mezzo della spada la fede che egli predicava”. Equivoco poi chiarito. Ma anche per questo incidente Papa Benedetto XVI fu accusato di non essere un riformatore. Ratisbona è stato un equivoco sul quale i media hanno giocato consapevolmente. Su quel fatto specifico posso dire con assoluta certezza che l’intenzione era quella di chiarire il rapporto tra Religione e Ragione, e cioè l’impossibilità dell’una di sussistere senza l’altra. Una denuncia vera e propria contro le conseguenze dannose dell’intreccio pericoloso che si era creato tra religione e violenza, per cui la prima si confondeva con il fondamentalismo e la seconda, purtroppo, con lo sterminio della vita stessa dell’individuo. Con una semplificazione sicuramente eccessiva, Papa Benedetto è scivolato sulla citazione che lei ha appena ricordato che poi è stata maliziosamente strumentalizzata dalla stampa che l’ha addirittura trasformata in una posizione ufficiale del Pontefice nei confronti dell’Islam. Inutile che le racconti che questo equivoco scatenò una serie di reazioni furiose in tutto il mondo arabo-musulmano. Ed è proprio nel 2006 che finisce quella luna di miele che Ratzinger aveva intrapreso con l’inizio del suo papato. Ed è anche in quell’anno che Benedetto XVI ha avviato una sua personale battaglia, che si è poi rivelata a favore di tutti, contro la pedofilia attraverso la denuncia. Non ha riformato il clero, è vero. Tuttavia ha messo al centro della Chiesa la questione di Dio. Non è poco. Papa Francesco viene paragonato spesso a Papa Wojtyla. Bergoglio è sicuramente un comunicatore come lo era Papa Giovanni Paolo II. Li accomuna una forte tensione nei confronti della comunità cattolica e la capacità di utilizzare la propria voce, rendendola un messaggio. C’è qualcos’altro che li avvicina in senso più profondo? La compassione. Se dovessi definire questi due grandi uomini con un unico aggettivo, userei questo: la compassione. Sono due Papi che hanno avuto storie personali molto diverse, pur tuttavia hanno consegnato la parola di Cristo attraverso l’inno alla compassione e alla misericordia. E quello che stupisce di più è che ci sono riusciti entrambi perfettamente, e sin dall’inizio. Anche nei confronti di cattolici “difficili” come i fedeli americani, che certo non nascondono la loro avversione nei confronti di alcuni istituti della Chiesa come i divieti all’aborto e al divorzio. Oltre l’80% degli americani ha celebrato gioiosamente Bergoglio, proprio come accadde a Karol Wojtyla, già solo una settimana dopo l’elezione. Due persone di profondissima spiritualità e compassione. Direi che questa è la similitudine più importante. Bergoglio è inoltre un gesuita e come tale ha sperimentato da molto vicino la sofferenza umana. La storia e soprattutto la società di oggi manca di riferimenti. Manca di fiducia politica, di speranza e manca anche del seme di una coscienza che abbia la volontà di crescere nella Fede. Serve uno come Lui. APPROFONDIMENTI DA BRUXELLES SONO IN ARRIVO UNDICI MILIARDI PER I SOGGETTI PUBBLICI E PRIVATI CHE PROPORRANNO INNOVAZIONE URBANA SMART CITY dalle idee ai fatti per una città intelligente di MARIANGELA SALVALAGGIO Curitiba (Brasile) – La prima Smart City. 10 48 C osa unisce Benevento e Ravenna con Berlino e Barcellona? Nulla, all’apparenza, eppure sono tutte città inserite nel network della Smart City. Energia, mobilità, edilizia sostenibile. Sono questi gli elementi cardine dell’equazione per questa visione programmatica chiamata “Città intelligente”, che sta muovendo miliardi di finanziamenti dall’Unione Europea e dai singoli Paesi, compresa l’Italia. Il Ministero dell’Università e della Ricerca ha chiuso un bando da 655 milioni sulle Smart Cities rivolto alle Regioni, selezionando 17 progetti in ambito di sanità digitale, smart grid, risorse sostenibili, smart mobility e cloud per la pubblica amministrazione. Genova è in testa, unica città europea ad aver vinto tre bandi. Il progetto Transform – un manuale per trasformare le città in Smart City, creato in collaborazione con Amsterdam, APPROFONDIMENTI Amburgo, Lione, Vienna e Copenaghen – sarà realizzato grazie ai 674 mila euro che arriveranno da Bruxelles. Celsius – nell’ambito del riscaldamento e raffreddamento, coordinato da Goteborg – porterà a Genova 2,4 milioni che serviranno per realizzare una rete energetica. R2Cities – coordinato dalla spagnola Fundacion Cartif – finanzierà con quasi 2 milioni e mezzo di euro la riqualificazione energetica della cosiddetta ‘diga’ di Begato, un complesso abitativo popolare. Anche Torino e Bari, le altre due candidate italiane ai bandi europei, si sono piazzate bene. Torino ha partecipato con il progetto Urban Barriera (45 milioni di euro per interventi di rigenerazione urbana) e con la Variante 200, che prevede fra l’altro la costruzione del primo tratto della linea 2 della metropolitana. Bari punta al Sud Europa – con Tel Aviv, Atene, Patrasso, Tirana, Nicosia, Beirut, Corfù, Alessandria d’Egitto, Iasi – e progetta: una piattaforma per la gestione integrata del sistema di mobilità; la raccolta differenziata della frazione organica e il suo trattamento in un impianto di compostaggio per la produzione di biogas; la produzione di energia da fonti rinnovabili sugli edifici pubblici in project financing (oltre 60 milioni di euro). Ma la strada per le città intelligenti è lunga e i comuni italiani hanno compiuto solo i primi passi. Mentre noi siamo qui a progettarla, la città verde e smart è già realtà in Brasile, a Curitiba. Qui i rifiuti vengono trasformati in energia rinnovabile grazie alla raccolta ‘porta a porta’ e al ‘baratto’ di sacchi di immondizia ben differenziati con generi alimentari. In questa capitale ecologica il problema del traffico è stato risolto con un percorso preferenziale riservato ai mezzi pubblici, separato dalle strade percorse dagli automobilisti e ovunque si viaggia come su una vera metropolitana a cielo aperto. Senza contare il verde pubblico, in cui eccelle con i suoi 150 km di pista ciclabile e nella costruzione di parchi per oltre un milione di metri quadrati. Anche la Cina pone le fondamenta del suo primo distretto di green economy nella nuova conurbazione di Caofeidian; Abu Dhabi inaugura l’avveniristica Masdar City. Dagli esperimenti dei blogger su come si vive a impatto zero a New York fino all’esperienza degli eco-quartieri di Berlino o Amsterdam, il futuro dell’uomo sarà vivere in città sostenibili. In Italia il tema è sviluppato in convegni con Curitiba - Praça do Japao. al centro del dialogo i nuovi scenari urbani, soprattutto in materia di mobilità cittadina e urban design. Una ricerca dello studio Ambrosetti, think tank dell’economia di mercato italiana, dà i numeri della svolta: gli investimenti necessari per rendere smart la totalità dei sistemi urbani italiani ammonterebbero a 22 miliardi di euro l’anno sino al 2030. I vantaggi economici generati dal miglior funzionamento delle nostre città sarebbero enormi: tra 128 e 160 miliardi di euro l’anno, pari all’8-10% del Pil attuale. Mario Calderini, professore di Strategia e Management dell’Innovazione al Politecnico di Torino, è capo-cantiere delle Smart Cities made in Italy. Per lui la squadra è composta da Adi (la neonata agenzia per l’Italia digitale) insieme a Miur, Anci, Istat e Cassa Depositi e Prestiti. Poi una decisiva responsabilizzazione delle Regioni, che dovrebbero esercitare azioni di sistema sul territorio e supportare l’acquisizione dei nuovi fondi Ue. Mappare e mettere in rete le esperienze già avviate dai Comuni italiani, individuare le soluzioni tecnologiche e gli strumenti di programmazione adottati, evidenziare gli ostacoli ancora esistenti, elaborare analisi, ricerche e modelli replicabili. Queste sono le azioni che verranno realizzate nei prossimi mesi da Anci e Forum PA. Tra le prime attività, la costruzione di una community dei referenti comunali e locali e l’organizzazione di laboratori. Tra gli appuntamenti in agenda si ripeterà per la seconda volta Smart City Exhibition (Bologna, 16-18 ottobre), un momento di confronto a livello internazionale. Poi ci sono iniziative come, ad esempio, il concorso di idee lanciato da Expo 2015 e Telecom Italia, in collaborazione con il Bologna - Smart City Exhibition. giugno 2013 | Plus Magazine 23 | APPROFONDIMENTI 11 APPROFONDIMENTI Trento – “Le Albere” . mensile Domus. Si chiama “Digital Ideas for Expo City 2015” e mira ad individuare soluzioni basate sulle nuove tecnologie digitali, applicabili in contesti urbani e domestici, in grado di incidere positivamente sul territorio e sulla vita delle persone. I tre migliori progetti, che spaziano dal possibile utilizzo nelle Isole digitali, aree multiservizi all’interno L’opinione di Piero Angela Quanto sono ‘intelligenti’ le città italiane? Piero Angela è un noto divulgatore scientifico, giornalista, scrittore e conduttore televisivo. 12 Le nostre città non sono affatto intelligenti. Una volta lo erano di più perché rispondevano alle esigenze dirette delle popolazioni. Oggi c’è molto interesse al metro quadro e, soprattutto in Italia, non siamo stati capaci di gestire, ad esempio, le problematiche legate al traffico. In tutti i Paesi Europei ci sono metropolitane ovunque, in Italia no. Questo è un problema politico perché il breve e lungo termine agiscono in modo negativo. Quale politico prometterebbe, in campagna elettorale, di mettere una tassa perché tra dieci o quindici anni tutti possano viaggiare meglio e parcheggiare facilmente? dell’arredo urbano concepite come “contenitori aperti” di App, alla ricarica di utenze ai pagamenti con dispositivi mobili e alle informazioni turistiche e all’informatizzazione del sistema scolastico, potranno essere sviluppati nella Digital Smart City della Expo milanese. È già realtà, a Trento, invece il modello di città chiamato ‘Le Albere’ dove sono riunite insieme le più avanzate conquiste della tecnologia, dalla cablatura in fibra ottica alla domotica, dal teleriscaldamento a pavimento e dai serramenti in larice perfettamente fonoassorbenti al teleraffrescamento canalizzato. Si tratta di un complesso di case, negozi e uffici, attualmente in vendita realizzati in un contesto silenzioso e green. Cinque ettari di prati pubblici collegati alla pista ciclabile, sentieri e passerelle in legno affacciate su piccoli specchi d’acqua, circondano otto palazzine disegnate da Renzo Piano, che sorgono dove una volta c’era la fabbrica per antonomasia dell’industrializzazione trentina, la Michelin. Nei sotterranei ci sono circa 2 mila posti auto. E non finisce qui. Per il nuovo quartiere è previsto un servizio di vigilanza e le abitazioni avranno tutte il giardino. Assicurano che non ci saranno slot machine e sexy shop. Rivoluzionario. Anzi no, Smart come si dice oggi. È evidente che è anche una questione culturale. La scienza può mettere a disposizione tutti i mezzi ma se poi questi non vengono utilizzati e applicati allora si possono fare delle piccole realtà, sperimentali, così come si fanno quelle case che producono energia nuova ma poi di notte si vedono finestre che diventano luminosissime perché perdono calore da tutte le parti. Legare tutto ciò che produce la scienza all’economia è uno dei problemi di fondo. Viviamo in un mondo dominato dalla scienza e dalla tecnologia che creano innovazione e cambiano le strutture. Pensiamo a cosa è stata la microelettronica nel rivoluzionare l’economia. La competitività e l’innovazione sono centrali e questo, purtroppo, ancora non si capisce. Oggi i Paesi emergenti puntano sull’educazione e sull’innovazione. Le Smart Cities hanno bisogno di queste due cose insieme: hanno bisogno di software, che non possono arrivarci dalla cultura di Dante o Leopardi, ma ci deve essere anche un programma educativo innovativo. PROTAGONISTI forte, I ncontrare Serena Dandini è un’impresa appagante. Ha un passo deciso, sicuro e un sorriso radioso che contagia. Negli anni l’ho incontrata più volte, fin dai tempi de “La TV delle Ragazze”, che registrava negli studi Rai di Torino, l’anno passato in occasione della presentazione del libro “Grazie per quella volta” e in questi giorni per l’uscita del suo nuovo lavoro “Ferite a morte”. di DARIO MIGLIARDI “Ferite a morte” è un libro edito da Rizzoli, ma anche un progetto teatrale scritto con la ricercatrice del CNR Maura Misiti. Un testo forte, una denuncia nei confronti del femminicidio, un delitto che purtroppo in Italia non conosce pause. Che cosa s’intende per femminicidio? La Sociologa Daniel Russel ha dato una definizione chiara e univoca: “Il femminicidio è la violenza estrema da parte di un uomo verso una donna, perché è donna”. È questo il punto più drammatico, perché una donna è una donna, pazzesco. 14 PROTAGONISTI SERENA DANDINI: una donna determinata e allegra Quando ti è venuta l’idea di raccontare il femminicidio? Il libro è dedicato a Carmela Petrucci, la ragazza parlemitana che ha difeso la sorella Lucia da Samuele Caruso che aveva deciso di vendicare “l’affronto per essere stato respinto”. Dopo averla perseguitata per giorni e giorni, si era avventato contro Lucia, ma Carmela si è messa in mezzo e ha preso le coltellate mortali. È una delle tante drammatiche morti annunciate come le chiamiamo noi e non, come erroneamente vengono chiamate dalle cronache e dai giornali, raptus di follia e momenti di pazzia. Sono vittime di una violenza che finisce in un omicidio finale. Il femminicidio è la punta di un iceberg di una violenza casalinga quotidiana, sono soprusi e violenze psicologiche e fisiche che le donne spesso vivono in silenzio, quotidianamente e senza denunciare. Le donne muoiono soprattutto tra gli “affetti domestici”. E principalmente per mano dei loro mariti, o ex-mariti, padri, fratelli, fidanzati, amanti o innamorati respinti. Insomma per mano di uomi- ni conosciuti, membri della famiglia, “amici”, compagni “fidati”, proprio quelli che dovrebbero far parte del loro ambiente, che dovrebbero dar loro intimità e sicurezza. Dal libro avete tratto un lavoro teatrale che è stato già rappresentato a Palermo, Milano, Genova, Milano, Firenze, Bologna e Torino. Sono monologhi letti da donne. Abbiamo adottato anche il tema del monologo teatrale per arrivare al cuore e alla pancia del pubblico dove a volte tanti discorsi seri non arrivano. Ma non solo anche per spingere, far conoscere e adottare la convenzione NOMore, che è un piccolo decalogo di azioni virtuose che si possono fare per combattere la cultura della violenza contro le donne e per abbattere il muro di indifferenza che accompagna questi fatti drammatici. L’Europa ce lo chiede ma non è ancora stato firmato. In che senso? Negli ultimi anni, in diversi consessi internazionali, lo Stato Italiano è stato fortemente redarguito dalle Nazioni Unite per lo scarso e inefficace impegno nel contrastare la violenza maschile nei confronti delle donne e per l’allarmante numero di donne uccise dai propri partner o ex-partner. È stato anche ripreso per il persistere di tendenze socio-culturali che minimizzano o giustificano la violenza domestica e per l’essenza di rilevamento dei dati sul fenomeno. Il dato in Italia è impietoso: muore di violenza maschile una donna ogni due /tre giorni, questo è impressionante! Avete trovato il sostegno gratuito di attrici, ma anche di donne della società civile. Oltre alle attrici che è il loro mestiere, ci sono donne che si sono appassionate ed è emotivamente forte vedere donne che di mestiere fanno altro che però si prestano volontariamente a queste letture perché sentono la necessità di comunicare un’urgenza, di raccontare e cercare di dare voce a tutte quelle donne che non ci sono più. Hanno partecipato la sindacalista Susanna Camusso, la sociologa Chiara Saraceno, l’avvocatessa Assunta Confente e poi tante attrici come Paola Cortellesi, Isabella Aragonese, Alba Rohrwacher, Ambra Angiolini, Lella Costa, Germana Pasquero, Orsetta De Rossi la cantante Paola Turci, Malika Ayane, Caterina Caselli, Geppi Cucciari, Ilaria D’Amico, Camila Raznovich e tantissime altre. Ma ci sono solo donne in scena? No, in ogni piazza c’è sempre un uomo il giugno 2013 | Plus Magazine 23 | PROTAGONISTI 15 PROTAGONISTI Negli incontri ha notato che ci sia una presa di consapevolezza da parte degli uomini? È capitato all’incontro avuto alla Scuola Holden in cui i ragazzi, coinvolti in un confronto interessante sugli stereotipi maschili, hanno riconosciuto di esserne vittime e di essere intrisi di una cultura che li porta a ragionare in un modo violento nonostante loro vogliano fare una vita diversa. È molto importante aprire ai giovani il dibattito per capire che si può vivere in maniera più condivisa. Deejay Set. A Torino abbiamo avuto Samuel dei Subsonica. I monologhi fanno commuovere, fanno indignare e paradossalmente fanno anche sorridere anche se è un sorriso amarissimo. È un fiume che ci ha travolto, pensavamo di rappresentare in poche città e invece il calore e la partecipazione ci hanno fatto rimanere in scena per più di un anno ed è un modo per far conoscere e far parlare di questo dramma, un tema che è sempre più sentito, si parla della violenza domestica che è un tema che talvolta viene preso sottogamba. Ha preso come riferimento “L’antologia di Spoon River”? E che Edgar Lee Master mi perdoni. In questo modo ho cercato di raccontare anche su un piano leggero e colorito tutte le differenze che ci possono essere nella vita di una donna. Senza arrivare all’estrema conseguenza della morte, le storie che si leggono sono storie di tutti noi. Quello che vogliamo raccontare è anche una cultura che porta gli uomini, che potrebbero fare altre strade e percorsi, a queste estreme conseguenze. Questa grande piaga la possiamo cambiare solo insieme uomini e donne con una rivoluzione che parta dalla scuola, con un’educazione del rispetto dei generi. Sono cose molto semplici e che in altri paesi hanno funzionato. È un problema che ci può essere dentro alle famiglie, e in Italia quando si tocca la famiglia tutto si complica, sembra sia una cosa da non violare. Questo libro e questo spettacolo hanno un futuro? Sembra quasi che sia lo spettacolo a portarci in giro per l’Italia. Tutte le volte pensiamo che sia l’ultima data e poi ci chiamano. Mi fa piacere che lo spettacolo venga usato anche all’interno delle scuole. È nato prima il libro o prima lo spettacolo? Prima c’è stata la messa in scena dello spettacolo e successivamente il libro. 16 Lo spettacolo andrà in scena anche nel 2013 e tra le donne che parteciperanno alla tournée c’è la giovane attrice e promessa del cinema italiano Giorgia Cardaci, che ha le idee chiare su cosa vuole dal suo ma soprattutto nostro futuro. Perchè Giorgia hai partecipato a questo progetto? Credo che Serena Dandini stia portando avanti un progetto molto particolare che forse potrà sensibilizzare la società sulla violenza contro le donne. È molto facile essere violenti, è molto più difficile contenere la rabbia e aprirsi al dialogo. Io aspetto un bimbo, sarà un maschio e vorrei che in futuro potesse vivere in una società paritaria dove essere uomo e donna è solamente una peculiarità dell’individuo ma non una differenza, dove ci si possa arricchire e non temere e non avere più paura dell’altro. Infine Lella Costa spiega perché sono importanti le quote rose nella società civile. In un mondo reale e in un paese più o meno reale, che è quello in cui ci capita di vivere, le quote rosa sono antipatiche ma sono necessarie, perché altrimenti le donne sparirebbero del tutto dai luoghi dove già sono poco rappresentate. E se vivessimo in un mondo utopico? Nel mondo utopistico, tutti noi vorremmo abolire le quote rosa, ma visto che dobbiamo vivere in questo mondo, dobbiamo difenderle magari a malincuore. Perché siamo convinte che più presenza di donne e più voci di donne e più pensiero femminile sia un bene per tutti. Perché, permettetemi, la questione femminile non riguarda le donne, riguarda l’umanità. Sarebbe bello pensare di essere in un mondo in cui tutto questo non avvenga più. Sono convinta che ci siano moltissimi uomini non violenti e che la maggioranza di loro non siano affatto complici, almeno nella pratica. Purtroppo culturalmente forse siamo stati tutti un po’ troppo acquiscenti rispetto a certi comportamenti violenti e prevaricanti che magari non si traducono in un omicidio o femminicidio, ma che ne sono i prodromi e quindi io voglio chiedere aiuto a tutti gli uomini perché questa è una bella battaglia di tutti. TECNOFUTURO Italiani tra il vecchio e il nuovo di PIETRO GENTILE 18 TECNOFUTURO Analfabeti digitali, ma sempre più tecnoappassionati. S ono sempre più “dotati” di SmartPhones e Tablet dell’ultima generazione gli italiani, grandi consumatori di tecnologie ma ancora (oggi più che ieri) superficiali nell’utilizzo e paradossalmente più “analfabeti digitali” rispetto alla media europea. A ciò va aggiunta una “frattura” generazionale che, nonostante tutti gli sforzi, invece di ridursi sembra amplificarsi nel tempo. Gli anziani e pensionati over 60, che secondo l’INPS hanno superato il 50% della popolazione, sono di fatto “analfabeti digitali” con sempre maggiori difficoltà a rapportarsi in un mondo sempre più tecnologico. I giovani ed i “nativi digitali” italiani, sono invece nell’alveo della media europea ma non riescono a trainare in modo sufficiente tutta la nazione verso le nuove tecnologie. A conferma di questE affermazionI giungono due puntualissime ricerche e rilevazioni effettuate ad inizio 2013 rispettivamente dal Politecnico di Milano e da Assinform, l’associazione che rappresenta le imprese ICT (Information & Communication Technology) in Italia. OSSERVATORIO NEW MEDIA & NEW INTERNET DEL POLITECNICO DI MILANO - EDIZIONE 2013 Iniziamo dalle buone notizie: la nuova Internet, cioè il mercato dei media abilitato dal web cresce del 90%: volano Video Online, Social Network, Applicazioni, SmartPhones e Tablet. Nonostante la crisi limiti e razionalizzi i budget pubblicitari con un calo tra il 10 ed il 20% nel 2012 nei canali tradizionali (Tv, stampa e radio), i media digitali, oramai di massa, continuano la loro crescita e arrivano a 5,4 miliardi di euro, pari a un terzo del mercato complessivo dei Media. Gli italiani li utilizzano sempre più: i Tablet aumentano del 150%, i download delle APP sono più che raddoppiati e l’85% degli utenti Internet frequenta i Social Network e vede Video online. È quanto emerge dalla fotografia scattata dall’Osservatorio New Media & New Internet della School of Management del giugno 2013 | Plus Magazine 23 | TECNOFUTURO 19 TECNOFUTURO Politecnico di Milano attraverso i dati della ricerca, presentata a Milano presso il Campus Bovisa in occasione del Convegno “New Internet +90%: inizia a delinearsi il nuovo scenario dei Media”. All’interno dei Media digitali, la componente più attiva è sicuramente quella connessa al nuovo paradigma di Internet – il cosiddetto New Internet – che si basa su sette componenti principali: i nuovi device – SmartPhones, Tablet, Connected Tv – che moltiplicano le occasioni di fruizione di Internet; i Social Network che, stanno sempre più diventando il luogo privilegiato di interazione digitale; le Applicazioni, che semplificano l’accesso ai contenuti; la vendita di contenuti a pagamento; i Video che si stanno diffondendo in modo pervasivo in Rete. Tutte queste componenti sono molto più adatte al contesto italiano rispetto al “vecchio” Internet nato ormai 20 anni fa, basato sul possesso di un Personal Computer da scrivania e la presenza di una cultura informatica di base. Il numero di SmartPhones presenti in Italia è infatti cresciuto del 30% tra il 2011 e il 2012 raggiungendo i 32 milioni di unità, con una penetrazione del 60%: circa 320 le applicazioni Media di varie Testate giornalistiche disponibili per questi dispositivi. Il mercato Media veicolato attraverso questo device è cresciuto del 70% rispetto al 2011. I Tablet in Italia hanno invece registrato nel 2012 una straordinaria crescita di oltre il 150% rispetto al 2011 e sono, attualmente, più di 3,5 milioni. Le testate giornalistiche che stanno creando una APP specifica sono in forte crescita: +46% nel 2012, per un totale di oltre 300 APP disponibili. Il mercato è cresciuto del 90%. Il mercato delle APP in generale ha riscosso ottimi risultati: nell’ultimo anno sono state 800.000 le APP scaricate. Il 70% ed il 64% degli utenti rispettivamente di Tablet e SmartPhones scaricano e utilizzano applicazioni su questi dispositivi: ne installano mediamente 29. Tra queste, quelle utilizzate nell’ultimo mese sui Tablet sono 15, mentre sugli SmartPhones sono 9. Ad inizio 2013 il 25% delle testate giornalistiche è entrato in questo canale, per un totale di circa 750 APP. Tra queste va annoverato anche Plus Magazine che ha lanciato la sua APP per Tablet iPad proprio all’inizio del 2013. I ricavi pubblicitari sono promettenti anche sui Social Network: nel 2012 è stata registrata una crescita del 60%. L’85% degli utenti Internet li utilizza e la maggior parte di loro (circa il 95%) interagisce su Facebook: una platea da 23 milioni di persone. La penetrazione sempre più elevata delle nuove tecnologie ha inevitabilmente cambiato usi e costumi degli italiani nella fruizione dei Media. Il Tablet, in particolare, più di tutti gli altri nuovi device, sta modificando oggi le abitudini e le modalità di fruizione in ambito Media. Secondo la società di Ricerca Doxa, un utilizzatore di Tablet su tre dichiara di leggere meno quotidiani, meno libri e meno periodici cartacei. Qual è il trend futuro in base a questa situazione? Secondo Andrea Rangone responsabile dell’Os- servatorio new Media “La situazione cambierà significativamente nel 2017, quando il New Internet potrebbe generare circa il 50% del mercato degli Internet Media, soprattutto grazie a Video (oltre il 20% del mercato), Social Network (1015%) e ricavi Pay (10% circa); il mercato degli Internet Media, oggi pari al 25% del mercato dei New Media, potrebbe arrivare nei prossimi 5 anni fino al 40%, trainato dal New Internet; rispetto al mercato dei Media nel suo complesso, invece, il mercato degli Internet Media, oggi pari a poco più dell’8%, potrebbe arrivare fino al 20%” ANTICIPAZIONE RAPPORTO ASSINFORM 2013 Passiamo ora alle cattive notizie: nonostante la forte crescita del nuovo Internet, le tecnologie in Italia sembrano frenate proprio da quella parte di popolazione “analfabeta digitale”. Secondo l’anticipazione del Rapporto Assinform, infatti, per l’Information Technology italiana nel suo complesso si chiude un 2012 negativo. Con la ripresa economica mondiale in atto ovunque tranne che nell’Europa del SUD, si allarga il divario italiano nei confronti del resto del mondo dove l’Economia Digitale crescerà nel 2013 a +5,2% mentre in Italia senza interventi è prevista una perdita dell’1,8%. 20 TECNOFUTURO L’Economia Digitale è divenuta il vero motore della crescita a livello globale. Internet, il mobile, l’economia dei Social Network stanno velocemente trasformando il nostro Pianeta, spingendo gli investimenti ad aprire nuovi orizzonti tecnologici, generando nuove opportunità di crescita per quei Paesi, quei settori economici, quelle imprese che accettano la sfida del cambiamento attraverso l’innovazione digitale. suo malgrado perché costretto dalla crisi, o per vera e propria miopia, sceglie di non scegliere, di resistere, siano esse imprese, pubbliche amministrazioni o anche famiglie e cittadini che sottovalutano i vantaggi del web. In realtà siamo a un bivio perché, data la velocità del cambiamento in atto, resistere vuol dire arretrare e zavorrare ancora di più l’economia, il Paese, su assetti ormai sterili incapaci di offrire soluzioni alla crisi e ai problemi strutturali”. Secondo Paolo Angelucci, Presidente di Assinform da noi incontrato nel corso dell’evento “anche in Italia la pressione dell’evoluzione tecnologica sta producendo effetti positivi sui segmenti più legati al web e al mobile. Sviluppo dei contenuti digitali e della pubblicità on line, del segmento software e nuove soluzioni ICT, della musica e dell’editoria online, il boom di smartphone, eReader e tablet e dei servizi innovativi a essi associati, dimostrano che questi segmenti non solo non risentono della crisi, ma sono già dentro l’economia italiana, crescendo mediamente del 7,5% e contribuendo a significative trasformazioni nei modelli di consumo e di business. Ma ciò sta avvenendo in un contesto nazionale ancora poco sensibile all’innovazione, in cui per un’impresa ogni nuovo investimento rappresenta un vero e proprio azzardo, così che gli esempi eccellenti rimangono fenomeni isolati e non acquisiscono la dimensione necessaria a incidere sui trend negativi e a compensare la crisi dell’informatica italiana. Da qui le ragioni del ritardo con cui si va affermando l’economia digitale in Italia rispetto al resto del mondo e il continuo calo di fatturato del settore IT che, per il quinto anno consecutivo, chiude i conti in rosso con - 4% di calo di fatturato, spinto verso il basso dalla crisi delle componenti tradizionali, che rappresentano ancora la quota preponderante del mercato”. Questa la triste sintesi presentata da Paolo An- gelucci, nel corso dell’anticipazione Rapporto Assinform 2013. “In assenza di interventi specifici tesi a cambiare questi trend – ha continuato Angelucci – le stime per il 2013 non possono non essere segnate da un profondo pessimismo: ci attendiamo, infatti, un’ulteriore discesa del Global Digital Market del -3,6%, con l’It tradizionale in caduta libera a -5,8%, fatto che avrà pesanti ricadute soprattutto IL SETTORE BANCARIO Secondo ABI Lab, il consorzio dedicato alla Ricerca e Sviluppo Tecnologico dell’Associazione Bancaria Italiana, nel 2012 le banche italiane hanno investito in Information e Communication Technology circa 4,3 miliardi di euro, un dato sostanzialmente in linea con la spesa del 2011 circa 4,5 miliardi. Per quanto riguarda le previsioni di spesa tecnologica formulate dalle banche per il 2013, dall’indagine emerge una sostanziale stabilità per oltre un terzo delle banche, che non prevede variazioni rispetto al 2012 (37,5%). Il 32% delle banche invece, pensa di aumentare gli investimenti nonostante la difficile congiuntura. Nel 2013 si completerà l’offerta del sistema bancario per mantenere sempre più attivo il “contatto” con i clienti “mobili” che utilizzano quotidianamente Tablet e SmartPhones. sull’occupazione essendo un settore labour intensive che attualmente impiega circa 400 mila addetti”. “In Italia – ha precisato il presidente di Assinform – si va approfondendo il Digital Divide fra chi intraprende la strada dell’innovazione e chi, giugno 2013 | Plus Magazine 23 | TECNOFUTURO 21 PROTAGONISTI Il cantautore romano, 52 anni, conduce una trasmissione su Radio 2 Rai e oltre alla musica è anche cannoniere: in 258 partite con la Nazionale cantanti ha segnato 205 gol Luca tra pallone e mus di MARIANGELA SALVALAGGIO N on ama gli eccessi, è come appare, l’aria del bravo ragazzo della via Margutta, andato via di casa all’età di 17 anni che per farsi perdonare dalla famiglia getta tutto il suo non detto alla madre in ‘Portami a ballare’, brano con cui vinse nel 1992 il Festival di Sanremo. Un passato e un presente sempre costellato di successi, Luca Barbarossa dichiara di essere innamorato più che mai del suo lavoro di cantautore e della radio. La musica è, infatti, sempre al centro del suo programma su Rai Radio 2 dove tutti gli ospiti si esibiscono in performance canore. Sposato con la francese Ingrid Salvat, è padre di tre figli: Valerio, Flavio e Margot. Ama lo sport, soprattutto il tennis “praticato per allenamento”. Quando ci accoglie in un albergo di Torino ci confessa subito di essere acciaccato per l’ultimo incontro a racchette disputato prima di partire da 22 PROTAGONISTI Barbarossa ica per i bambini Roma, collo bloccato e schiena un po’ rigida. Luca stringe i denti perché la sua partita, quella che ha iniziato più di vent’anni fa, la gioca come tutti gli anni con i compagni della Nazionale cantanti. Quest’anno si è disputata sotto la Mole come nel 2009, l’anno del terremoto all’Aquila. Quanti ricordi. Contro la nazionale dei numeri 10 voluta da Alessandro Del Piero. I proventi sono andati quest’anno a Telethon e all’Istituto per la Ricerca e Cura sul cancro di Candiolo. Come è nata la sua esperienza con questa macchina organizzativa straordinaria che lega il calcio e la solidarietà e li trasforma in eventi come la Partita del Cuore ce lo racconta come farebbe un amico che ricorda qualche tempo fa con un tono confidenziale: Stadio Olimpico di Roma, era il 1992 e nessuno voleva i biglietti della Partita del Cuore che all’epoca non esisteva. 83 mila i posti disponibi- li, io e Morandi eravamo un po’ preoccupati. Andavamo per le vie e nei locali a proporre i biglietti in blocchi da 100 ma tutti ci dicevano: ‘Ma quando li vendiamo?”. Così la sera ci mettemmo fuori dal Teatro delle Vittorie con un banchetto per collegarci in diretta con il programma tv ‘Scommettiamo che’ scommettendo appunto di riuscire a vendere i biglietti. Era la sera dell’attentato al giudice Falcone a Capaci ma ai tempi neanche il programma venne sospeso perché essere raggiunti dalla notizia non era semplice come oggi. Oggi con una notizia così si paralizzerebbe il mondo, all’epoca invece con la lentezza di capire la gravità della situazione, noi restammo lì come due cretini. Siamo andati avanti rendendoci poi conto dopo che era una cosa assurda. Eppure tutti, dopo quella sera, volevano esserci e si registrò una vera inversione di tendenza. giugno 2013 | Plus Magazine 23 | PROTAGONISTI 23 PROTAGONISTI La storia della Nazionale Cantanti era già nata. Sì, è più che trentennale la collaborazione con associazioni solidali e negli anni, ad esempio, con Telethon abbiamo conseguito risultati insieme veramente entusiasmanti. Da qualche tempo si sono aggiunti anche altri artisti che cantanti non sono ma che cantano come Neri Marcorè e attori come Raul Bova. Chi partecipa a questi eventi è un numero uno nel suo settore. La sfida è sempre quella: raccogliere fondi per la -ricerca. Tema sensibile per chi come te ha dei figli… In una mia canzone (‘Luce’, presente nell’album ‘Sud’ di Fiorella Mannoia, ndr) ho scritto che ‘non c’è figlio che non sia mio figlio’. Ai miei tre figli aggiungerei tutti i figli. Abbiamo visto troppi bambini soffrire e oggi si può fare qualcosa di più, anche solo per capire in che direzione andare, oltre che per risolvere i problemi. Per non parlare poi di quelle che sono le assistenze a domicilio, a casa, ai bambini e alle loro famiglie dove c’è bisogno di personale per svolgere le terapie. Telethon non è solo ricerca di laboratorio ma anche azioni concrete di aiuto. Fammi ringraziare tutti coloro che fanno donazioni, che comprano i nostri biglietti, che inviano gli sms solidali, anche di questi tempi. Queste persone ci aiutano e soprattutto si aiutano per questa sfida che è il sostegno alla ricerca. Il 100 per cento del ricavato della Partita del Cuore va lì e loro lo sanno. Le tue canzoni nascono anche da spunti del sociale, penso a ‘L’amore rubato’. In ogni canzone c’è al centro l’umanità di cui tutti hanno bisogno. In genere nelle canzoni parlo con qualcuno, mi rivolgo a qualcuno e posso parlare di sentimenti e anche del sociale. Non ci sono canzoni d’amore e canzoni cosiddette impegnate ma esistono canzoni che parlano di vita e nella vita c’è un po’ di tutto. 24 Per sdrammatizzare un po’ ti farei parlare di calcio e della Roma. La squadra ora è in ritiro… (ammicco a una stagione non proprio entusiasmante) La Roma si è ritirata e mi dispiace. Sono romanista e soffro sempre un po’ quando la Roma si ritira (scherza). Possiamo fare meglio. Abbiamo un grande capitano, Totti, che è stato nostro ospite alla scorsa Partita del Cuore a Palermo e anche quando non può venire come qui a Torino, ci dà la disponibilità ad usare la sua immagine per promuovere questo tipo di eventi. Insomma riesce ad esserci sempre perché è un campione anche nella vita. Attaccante e prima capitano, oggi sei presidente della Nazionale Cantanti con oltre duecento gol. Un capocannoniere… Sì, ho davanti a me solo Totti e Piola. Il problema è che l’età avanza e fra qualche tempo comincerò a fare gol di rimbalzo, con la rotula, sai devo sperare sul gioco di sponda! Qual è stato il gol più bello? Il primo che segnai proprio la notte della prima Partita del Cuore, davanti agli spettatori di Raiuno e agli 83 mila paganti di uno Stadio Olimpico stipato fino all’ultimo posto. Cross di Eros dalla fascia e 1 a 0 ai telecronisti sportivi Rai. Formidabile lo show ‘Attenti a quei due”. Tornerai in teatro con Marcorè? Ce lo richiedono in tanti da tanto tempo, non mi dispiacerebbe ma Neri ha tanti impegni e quindi non so se avremmo ancora l’occasione. E la radio? Il Social club, programma che conduci dal 2010, piace a molti… La radio è entusiasmo puro non mi stancherò presto. Ci sono possibilità infinite e sensazioni così vere e immediate che sono davvero uniche. La radio è parte di me. Ne tengo praticamente una in ogni stanza. Con la Nazionale Cantanti scegliete sempre città simbolo come Roma, Palermo, Torino ma anche piccoli centri per manifestazioni più mirate. A Torino, però, in poche settimane sei tornato due volte, prima per Biennale Democrazia dove hai partecipato all’omaggio a Gaber e poi per la Partita del Cuore. Come hai trovato la città? La trovo in forma smagliante, sempre più bella. Torino è una città così vivace e dinamica, caratterizzata da una profonda passione calcistica, ma che da anni si distingue anche per l’attenzione verso la solidarietà e i temi alti di riflessione. Anche lo stadio della Juventus non è male? Sì, un grande stadio, sembra di giocare dentro la playstation. MEDICINA E SALUTE Dott. Emilio Lavezzari Trent’anni di esperienza nel trapianto dei capelli La caduta di capelli, fino ad un centinaio al giorno, è un normale processo fisiologico. Il ciclo di crescita, perdita e ricrescita avviene circa 20 volte nella vita di ognuno e pertanto non deve preoccupare. Ciò nonostante sono diverse le persone, soprattutto gli uomini, che hanno invece una caduta anomala che può diventare alopecia. Al di là della perdita di capelli stagionale, tipica della primavera e dell’autunno, tra le principali cause della calvizia vi sono i fattori ereditari, l’eccesso di sebo, lo stress e il prurito molto acuto per citarne alcune. Chi desidera porre rimedio in maniera definitiva al problema può effettuare un autotrapianto, come spiega il Dottor Emilio Lavezzari che dal 1983 si dedica esclusivamente ad interventi di autotrapianti di capelli. Il suo interesse per questa branca medica è iniziato a metà degli anni Settanta quando studiava presso l’Hôpital Saint Louis di Parigi al seguito del Dottor Patrick Rabineau, capo del Servizio di Chirurgia Dermatologica e primo dermatologo in Francia a eseguire trapianti di capelli. Trasferitosi a New York collaborò con il Dr. Norman Orentreich, padre degli autotrapianti, e grazie ad un programma dell’AAARS (American Academy of Aesthetic and Restorative Surgery) negli anni Novanta operò in alcune fra le più note cliniche americane del settore. Chiamato a collaborare anche in prestigiosi centri dell’Australia e della Francia, il Dottor Lavezzari è spesso invitato a congressi internazionali, è membro a vita dell’AAD (American Academy of Dermatology) e socio dell’ISHRS (International Society of Hair Restorationn Surgery) dal 1994. Dottor Lavezzari, quali sono le migliori tecniche di trapianto di capelli? Le Unità Follicolari e l’utilizzo di microscopi stereoscopici. Dal 2005 siamo gli unici in Europa ad utilizzare dei nuovi microscopi operatori che ci consentono di ottenere infoltimenti con una densità mai raggiunta finora. La tecnica più utilizzata è la FUT, che ci permette di trapiantare in tutta sicurezza un numero molto elevato di follicoli per seduta. Talvolta usiamo anche la FUE, una tecnica più limitativa ed imprecisa che però abbiniamo alla FUT per completare la rimozione di follicoli nelle zone laterali del capo. Quando è possibile ricorriamo anche all’applicazione sul trapianto di una sospensione cellulare ricca di cellule staminali mesenchimali, preadipociti e fattori bio-attivi ottenuta per frammentazione meccanica dal tessuto adiposo nucale della zona donatrice, che migliora tutte le fasi dei processi di cicatrizzazione e la rigenerazione dei nuovi capelli. Che cosa sono le Unità Follicolari? Sono un insieme di due o tre follicoli organizzati in modo da avere in comune ghiandole sebacee, capillari e terminazioni nervose che devono essere conservate integre. I microscopi sono un valido aiuto? Grazie ad essi possiamo sezionare con accuratezza la strip occipitale, così 26 MEDICINA E SALUTE come i sofisticati microscopi operatori ci aiutano ad inserire in corrispondenza dell’hairline molte centinaia di singoli follicoli in modo da ottenere risultati assolutamente naturali. L’autotrapianto è complicato? Un tempo sì, ma negli anni ha subito una serie di miglioramenti tecnici tali da renderlo uno dei più affidabili e sicuri nel campo della chirurgia dermatologica. Deve tuttavia essere eseguito in una clinica attrezzata e da una équipe esperta. Normalmente al paziente non si richiede la degenza, ma per interventi come le “megasessions” si consiglia di restare ospite della clinica per una notte. L’intervento è doloroso? No, grazie all’impiego dell’anestesia locale. Il paziente trascorre da tre a cinque ore disteso sulla schiena ad ascoltare musica o a vedere il suo film preferito, grazie a degli speciali occhiali digitali, così da rilassarsi completamente. Rimangono delle cicatrici? In passato i pazienti dovevano convivere con segni piuttosto antiestetici perché venivano trapiantate isole molto grandi che contenevano dieci o più capelli. Con l’introduzione dei micro ed unigrafts e, più recentemente, delle Unità Follicolari, i risultati sono migliorati sensibilmente e l’effetto è assolutamente naturale. A che età consiglia di sottoporsi al trapianto? Non esiste un’età migliore e tutti posso farlo senza alcun rischio; è ovvio però che i capelli invecchiano come ogni altro tessuto e quindi in un soggetto giovane sono più vitali. In quanto tempo ricrescono i capelli? Dopo dodici, massimo diciotto settimane si ha già una capigliatura folta; i capelli continueranno a crescere per tutta la vita e manterranno le caratteristiche di colore, robustezza ed immunità alla calvizie proprie della zona da dove sono stati prelevati. Quale grado di infoltimento si ha dopo uno o più interventi? In corrispondenza della nuca, che rappresenta la zona donatrice, la densità media di capelli in un soggetto normale è piuttosto elevata e varia a seconda della razza, del sesso e dell’età, dai 110 ai 170 follicoli per centimetro quadrato. Durante un intervento di media entità viene rimossa un’area di almeno 25-30 centimetri quadrati alla quale corrispondono circa 3600-4600 follicoli. I capelli vengono distribuiti su una nuova superficie più vasta e con una densità minore di quella presente nella zona donatrice. L’esperienza accumulata in milioni di interventi ha dimostrato che un’area di 40 capelli per centimetro quadrato è sufficiente per ottenere un infoltimento naturale ed esteticamente gradevole. Nei soggetti che desiderano ottenere un risultato ottimale in tempi brevi è possibile trapiantare anche 6.000 capelli in una sola seduta chiamata “megasession”. Qual è la vostra filosofia? Offrire ai pazienti gli standard più elevati di risultati e sicurezza. I successi raggiunti negli anni confermano che l’esperienza dello specialista e della sua équipe hanno un ruolo cruciale per la riuscita dell’autotrapianto, così come l’ambiente clinico. Per questo selezioniamo solo strutture con elevati standard qualitativi. E il vostro impegno? Soltanto venti o trent’anni fa un giovane che diventava calvo accettava con un certo fatalismo questa condizione perché pensava, ad esempio, che fosse ereditaria. Oggi non è più così e l’alopecia si può realmente combattere. Il nostro impegno è aiutare i pazienti a vincere questa battaglia e ogni giorno ci adoperiamo per trovare soluzioni sempre più efficaci per offrire i migliori risultati possibili. Il Dott. Lavezzari riceve c/o Clinica Le Betulle via Italia 36 - Appiano Gentile (CO) Tel. 335 6129428 – 031 973311 www.autotrapianti.it Per fissare un appuntamento in Svizzera Tel. 0041 79 4710331 giugno 2013 | Plus Magazine 23 | MEDICINA E SALUTE 27 MEDICINA E SALUTE La terapia online: un modo nuovo per offrire sostegno Intervista al Dottor Enrico Rolla Il Dottor Enrico Rolla è fondatore e direttore dell’Istituto Watson, un centro di Terapia Cognitivo Comportamentale con sede a Torino e Chivasso. Il Dottor Rolla è autore di numerosi libri motivazionali e di auto aiuto sulla prevenzione e il trattamento di problematiche psicologiche quali depressione, attacchi di panico con e senza agorafobia, disturbo ossessivo compulsivo, ansia sociale. Ha ideato e realizzato svariati progetti educativi allo scopo di rendere la psicologia pratica, comprensibile e orientata ad obiettivi realizzabili. Negli ultimi anni è aumentato l’interesse nei confronti della terapia online e telefonica, sempre più utilizzata in ambito internazionale, ma ancora poco diffusa in Italia. Cerchiamo quindi di sapere perché e soprattutto come potrebbe essere utile. 28 Dottor Rolla, come è nato il suo interesse per la terapia online? Da oltre trent’anni tratto con la terapia cognitivo comportamentale persone che soffrono di disturbi d’ansia quali attacchi di panico, disturbi ossessivi compulsivi e paure. Ho deciso di diventare un terapeuta cognitivo comportamentale perché questa psicoterapia è efficace e funziona. Già vent’anni fa numerosi pazienti mi chiedevano una consulenza telefonica per superare i loro problemi. Io inviavo loro il materiale per valutare l’intensità del loro problema e i programmi specifici. Successivamente li seguivo telefonicamente. Ho potuto riscontrare che anche i programmi a distanza funzionavano bene come la terapia faccia a faccia. Il primo passo è stato quindi quello di realizzare un programma on-line per il panico e l’agorafobia, che sono distur- MEDICINA E SALUTE bi molto invalidanti. Ho videoregistrato nove sedute di terapia facendo vedere gli esercizi che si impiegano per superare il panico. Ho allegato anche dispense per le esercitazioni e registrazioni audio. Il cliente può agevolmente rimanere in contatto con me e con il mio staff di esperti psicologi via e-mail, telefonicamente o via skype. Verificata la validità di questo progetto e la sua efficacia, ho pensato di mettere in piedi un servizio di terapia telefonica e via internet che ci permettesse di offrire supporto per una gamma di disagi più ampia e varia. Quali sono i disturbi che trattate con la terapia online e telefonica? In aggiunta ai programmi di terapia individuale e di gruppo svolti presso le nostre sedi di Torino e Chivasso, offriamo sia la terapia telefonica che online per il trattamento di svariati disturbi quali, Attacchi di panico con e senza Agorafobia, Disturbo Ossessivo Compulsivo, Ossessioni Pure, Disturbo d’Ansia Generalizzato, Ipocondria, Fobie, Fobia Sociale, Depressione. I trattamenti sono rivolti a tutte le fasce d’età. A chi si rivolge la terapia online o telefonica? La consulenza telefonica e la terapia online sono indicate in svariate situazioni: persone che si trovano in una condizione fisica che ne limiti la mobilità o in condizioni psicologiche tali da limitare la possibilità di viaggiare o spostarsi; che vivono in aree distanti dalle nostre sedi o che non riescono a trovare professionisti qualificati nelle zone in cui vivono; che si spostano regolarmente per lavoro o viaggiano per altri motivi e non sono in grado di presenziare con cadenza regolare alle sedute programmate in studio; che vengono di solito seguiti in studio ma che per una serie di imprevisti sono impossibilitati a fare la seduta programmata; donne in stato di gravidanza o neo mamme che hanno difficoltà a frequentare le sedute in modo regolare. Come fa un terapeuta a essere certo della propria diagnosi in questo tipo di terapia? Le valutazioni vengono effettuate utilizzando gli stessi metodi delle sedute in studio. Un’intervista clinica diagnostica e una serie di test psicodiagnostici utilizzati comunemente nella pratica clinica vengono inviati al paziente. Pensa anche possano esserci problemi nel costruire un’alleanza terapeutica? Le ricerche hanno mostrato che l’alleanza terapeutica è buona sia nella terapia online che in quella faccia a faccia. È utile sottolineare che le sedute di terapia via internet condotte mediante l’uso di skype, consentono l’utilizzo di una webcam e dunque la possibilità di stabilire un contatto visivo col terapeuta. Non da ultimo capita che alcuni pazienti si sentano rassicurati dall’idea di non stabilire nell’immediato un contatto visivo con il terapeuta creando un rapporto in modo più graduale. Può farci qualche esempio? Quando si prende in considerazione la terapia telefonica e online, molti clienti si pongono delle domande sull’efficacia della terapia condotta per mezzo di questi metodi non-tradizionali. Se da una parte tale dubbio è lecito, una veloce ricerca su internet consentirebbe di scoprire centinaia di ricerche e studi a sostegno dell’utilizzo del trattamento telefonico e via internet per una serie di condizioni quali il Disturbo Ossessivo Compulsivo, gli Attacchi di Panico, l’Ansia Sociale, le Fobie e altre. Per esempio: uno studio del 2010 condotto presso il rinomato Karolinska Institute in Svezia rilevò che i clienti che svolgevano sedute di Terapia Cognitivo Comportamentale online per gli Attacchi di Panico, mostrarono lo stesso miglioramento dei pazienti che effettuavano le sedute di terapia in sede. I partecipanti riferirono un netto miglioramento al termine della terapia, che rimase invariato fino a sei mesi dopo al follow up. Più di recente si stanno collezionando una serie di studi pilota su disturbi più complessi come il Disturbo Bipolare, il rischio di suicidio e i disturbi psicotici. Purtroppo in Italia non sono stati condotti studi in tal senso. Quali sono gli sviluppi futuri della terapia online? Sono stato di recente a Boston e New York presso alcune sedi del Department Dott. Enrico Rolla for Veterans Affairs dove si occupano del Disturbo Post Traumatico da Stress collegato a eventi di Guerra. Ho potuto verificare come abbiano integrato l’utilizzo degli smartphone alla terapia. Sono state sviluppate delle applicazioni di notevole utilità e soprattutto di qualità. Credo che in futuro la terapia online potrà trovare negli smartphone e nei tablet un ulteriore evoluzione. Pensa che in futuro la terapia online possa sostituire la terapia tradizionale? La terapia online costituisce un’opportunità per dare alle persone un buon aiuto. Non si tratta di scegliere se una sia migliore dell’altra. Si tratta di dare alle persone il miglior aiuto possibile, online o di persona. Si tratta di poter scegliere. Istituto WATSON Centro di Psicoterapia Cognitiva Comportamentale e Scuola di specializzazione Post-Universitaria Torino – Corso Vinzaglio 12/bis Chivasso – Loc. Baraggina c/o il Campus Tel/fax 011 5611102 www.iwatson.com [email protected] Convenzione associati FABI Plus: sconto del 10% giugno 2013 | Plus Magazine 23 | MEDICINA E SALUTE 29 MEDICINA E SALUTE di Barbara Odetto (foto A. Lercara) Dottoressa Elisabetta Zecchin Biologa nutrizionista Laureata in Scienze Biologiche con indirizzo biomolecolare, la Dottoressa Elisabetta Zecchin è biologa nutrizionista e si occupa di intolleranze e allergie. Il suo curriculum è ricco di esperienze e riconoscimenti prestigiosi tra i quali una borsa postdottorato presso il laboratorio del Professor Rosa, direttore dell’U784 dell’INSERM Ecole Normale Superieure de Paris e un master in nutrizione e dietetica presso l’Università Politecnica delle Marche. Autrice di numerose pubblicazioni, dal 2004 ad oggi ha partecipato a diversi corsi di formazione per la professione di biologa nutrizionista al fine di avere una visione quanto più ampia su un tema così vasto e complesso; tra gli argomenti oggetto di studio segnaliamo l’alimentazione e le intolleranze nello sport, la celiachia, la stima della composizione corporea e la nutrizione della donna. Dal 2008 è iscritta all’Associazione Centro Studio delle Intolleranze Alimentari e della Nutrizione (A.C.S.I.A.N.), della quale è anche la responsabile per la provincia di Torino, che si pone come obiettivo principale l’approfondimento delle tematiche relative alle intolleranze alimentari. Nata in provincia di Venezia e laureata presso l’Università degli Studi di Padova, esercita a Torino presso il centro polispecialistico CEMUR87 e ad Avigliana nel Centro Medico Valsangone. Incontrandola e ascoltando con quanta chiarezza e precisione parla di un argomento così articolato e composito, si capisce immediatamente che la Dottoressa Zecchin non si limita a svolgere la sua professione, ma la vive con passione ed entusiasmo, oltre che con competenza scientifica. 30 Chi è esattamente il biologo nutrizionista? É una figura professionale che, avvalendosi di strumenti di indagine altamente specifici, è in grado di far intraprendere al paziente un percorso che porta all’acquisizione di una corretta alimentazione, e quindi al benessere, senza l’uso di farmaci o prodotti chimici. Partendo dal presupposto che una dieta efficace può essere elaborata solo a partire da una corretta definizione del profilo nutrizionale della persona, non si può prescindere dalla conoscenza della composizione corporea, delle allergie alimentari e delle intolleranze. Il biologo nutrizionista propone dunque un metodo di lavoro che prende in considerazione i vari aspetti del problema alimentare cosi da ottenere i migliori risultati possibili ed è anche un profondo conoscitore della natura e dei meccanismi biochimici e fisiologici della digestione e dell’assorbimento; per questa ragione è in grado di MEDICINA E SALUTE riconoscere gli effetti dovuti alla malnutrizione sia per eccesso sia per difetto e sa valutare quali sono i bisogni nutritivi ed energetici del singolo individuo. Inoltre conosce e sa applicare le tecniche di laboratorio per valutare lo stato di nutrizione e può interpretare i risultati per ottenere un preciso profilo del paziente, che è sempre il punto di partenza imprescindibile per la corretta attribuzione di un regime dietetico. Quali sono le differenze tra le allergie e le intolleranze alimentari? L’allergia alimentare è l’effetto che possono avere alcune sostanze sull’organismo e i sintomi vengono scatenati con l’inalazione o l’ingestione di quantità anche minime dell’alimento responsabile. L’intolleranza, invece, è una reazione che l’organismo subisce a causa di un accumulo di tossine che creano una serie di disturbi che possono anche degenerare in malessere. Che cos’è una reazione allergica? È una sintomatologia che si scatena dopo l’assunzione dell’alimento e che si presenta in un lasso di tempo incluso tra i due minuti e le due ore con un’attivazione massiccia del sistema immunitario. Quali sono le cause primarie delle intolleranze alimentari? Sono molteplici, ma sicuramente lo stress, l’inquinamento e l’abbassamento delle difese immunitarie hanno un ruolo determinante. Quali sono i disturbi più usuali legati alle intolleranze alimentari? Ve ne sono molti e apparentemente sono comuni per cui spesso il paziente non li associa ad un’intolleranza e si rivolge al biologo nutrizionista solo in un secondo tempo, dopo cioè che ha consultato altri specialisti. I sintomi possono interessare qualunque tipo di organo o sistema e sono davvero numerosi: cefalee, emicranie, nevralgie, acne, dermatiti, orticaria, psoriasi, ma anche sovrappeso, obesità, cellulite, coliti, colon irritabile, gastriti, meteorismo, costipazione, diarrea e ancora problemi metabolici, ritenzione dei liquidi, malattie reumatiche, riniti, depressione, ansia, insonnia, vertigini e panico. Test leucocito tossico. Al microscopio si osserva la modificazione dei leucociti attribuendo 3 possibili gradi di reazione: semplice rigonfiamento (B), modificazione della forma (C), rottura del globulo con fuoriuscita del materiale cellulare (D). Comparazione con forma e dimensione fisiologica del leucocita (A). Perché è difficile individuare un’intolleranza alimentare? Perché le condizioni sintomatologiche connesse alle intolleranze alimentari si palesano secondo quadri più o meno lievi e non sempre le intolleranze costituiscono la causa unica di tali disturbi. Talvolta il problema alimentare è una concausa, un elemento aggiuntivo e peggiorativo, ma non primario. Ciò nonostante, un’indicazione dietetica, nata dai suggerimenti dell’analisi delle intolleranze, aiuta certamente al ristabilimento delle condizioni normali, sebbene non possa rimuovere la causa principale. L’intolleranza si può curare? Poiché si tratta di un accumulo di tossine legate ad un alimento definito, eliminandolo per un determinato periodo il corpo si disintossica e successivamente è in grado di tollerarlo nuovamente. Quanto è importante la prevenzione? Ha un valore fondamentale perché evita l’insorgenza di un evento dannoso che può anche degenerare in malattie gravi. Prevenire significa semplicemente applicare stili di vita adeguati ed effettuare esami diagnostici capaci di evidenziare alterazioni dello stato di salute. Dottoressa Zecchin, quali tipi di test utilizza principalmente? Per le intolleranze effettuo un test leucocitotossico che si basa su un prelievo del sangue e sullo studio della reazione che hanno i leucociti quando sono posti a contatto con gli estratti degli alimenti nei confronti dei quali si vuole stabilire l’intolleranza. L’analisi è effettuata direttamente sulle cellule che si osservano con un microscopio ottico e si valuta per ogni alimento o conservante il corrispettivo grado di reattività: in caso di intolleranza i globuli bianchi possono cambiare colore o forma o addirittura esplodere. L’intolleranza al glutine e al lattosio sono patologie riconosciute che tratto invece con i test genetici perché i geni sono un vero e proprio manuale di istruzioni che determina i limiti potenziali del singolo organismo ed una mutazione nella sequenza genica può portare ad una proteina non funzionante. Lo studio dei polimorfismi genici mediante test effettuato su un campione di mucosa buccale può fornire utili indicazioni rispetto alle capacità individuali di metabolizzare particolari nutrienti. I test per le allergie, che consistono nel fare reagire l’allergene sulla pelle, vengono invece effettuati in giugno 2013 | Plus Magazine 23 | MEDICINA E SALUTE 31 MEDICINA E SALUTE ne corporea, sulla determinazione delle intolleranze alimentari e sulla valutazione delle predisposizioni genetiche. Molti sportivi si rivolgono a lei: come può aiutare un atleta? Chi pratica sport, soprattutto a livello agonistico, ha bisogno di essere performante e di raggiungere traguardi sempre migliori. Talvolta, pur allenandosi con impegno e continuità e pur seguendo una dieta bilanciata, uno sportivo non raggiunge gli obiettivi prefissati, si affatica facilmente e addirittura prende peso. La causa potrebbe essere proprio un’intolleranza alimentare. I diversi casi che ho trattato, dopo che è stata scoperta l’intolleranza ed è stata seguita una dieta mirata, hanno successivamente migliorato le proprie prestazioni. ospedale perché possono dare reazioni gravi come lo choc anafilattico. Esistono diversi tipi di test genetici? Oltre a quelli per individuare l’intolleranza al lattosio e alla celiachia, ci sono i test per studiare il metabolismo della vitamina D, il metabolismo dei folati, l’obesità e il metabolismo dei lipidi. Qual è la metodologia da lei adottata? Chi si rivolge al mio studio di nutrizionista riceve una valutazione della sua composizione corporea ottenuta mediante bioimpedenziometria; vengono inoltre fornite una lista dei cibi ai quali potrebbe eventualmente essere intollerante ed una dieta personalizzata basata esclusivamente su una corretta alimentazione, senza uso di farmaci o prodotti chimici. Che cos’è l’impedenziometro? Poiché la bilancia è uno strumento semplice ed affidabile che però non discrimina tra massa grassa e massa magra ed è quindi insufficiente per monitorare i cambiamenti corporei dovuti ad esempio ad un cambio di regime alimentare, ad oggi la soluzione ideale per la stima dei compartimenti corporei è la tecnica 32 impedenziometrica che, utilizzando il modello tricompartimentale, è in grado di discriminare non solo la massa grassa dalla massa magra, ma anche, all’interno di quest’ultima, la massa cellulare da quella extracellulare. Dall’analisi si ottengono quindi i dati che permettono di valutare la composizione corporea e, sulla base di questa, assegnare una dieta appropriata. Non solo: le informazioni fornite sono estremamente utili perché consentono di monitorarne gli effetti in modo certo e puntuale. Di cosa si occupa l’ A.C.S.I.A.N. del quale lei è responsabile per la Provincia di Torino? L’Associazione Centro Studio delle Intolleranze Alimentari e della Nutrizione ha lo scopo di promuovere l’analisi scientifica delle intolleranze alimentari per spiegare fenomeni non ancora scientificamente provati, ma tangibili, ricorrenti e riconducibili a particolari tipi di alimentazione. Nato a Pisa, il metodo A.C.S.I.A.N. si è diffuso su tutto il territorio nazionale dove sono sorti dei centri di osservazione, incluso quello di Torino. Le diverse sedi affrontano le problematiche nutrizionali con un approccio che si basa sulla valutazione della composizio- Quale consiglio può dare ai nostri lettori? Lo stato di salute, intesa come equilibrio psico-fisico e metabolico, passa attraverso la pratica dell’attività fisica e la dieta equilibrata, rappresentata dall’assunzione di tutti i gruppi alimentari. Consumare cibi il più possibile naturali è quindi la base di uno stile di vita sano e di una corretta composizione corporea. Consiglio a tutti di variare la propria dieta così da favorire l’assunzione di un elevato numero di alimenti diversi, capaci ognuno di apportare un contributo allo stato di salute. Dott.ssa ELISABETTA ZECCHIN Medico Biologo Nutrizionista Corso Francia 2 Bis Torino c/o CEMUR87 Corso Torino 64 Avigliana – (To) c/o Centro Medico Valsangone Tel. 338 7015016 www.nutrizionesalute.net [email protected] Convenzione associati FABI Plus: sconto del 10% MODA Glamourissimamente Continua il gioco di parole create ad hoc per enfatizzare l’universo moda. I trend dell’estate targata 2013 puntano sul colore alternato al bianco e al nero, su righe e grafismi, su ruches e mini abiti a trama larga e ancora su vestiti extra lunghi e sul più classico dei tuxedo, rivisitato in versione lei. >>> BARBARA ODETTO (foto Archivio Stilisti) iusti g s p i It te: li ave a a voi tocc o s s e ad tare diven mamente rissi u o m ste. i n gl a o g prota LUSSO ON THE BEACH ELIZABETH HURLEY Raffinato, minimale e con un’allure unica, ancora una volta Emporio Armani conquista i trend setter più convinti con una linea mare sofisticata che esalta la silhouette. Il brand si pone come punto di riferimento per chi vuole essere un’icona in fatto di eleganza perché i suoi costumi, dotati di grande personalità, rappresentano un vero e proprio stile di vita. La collezione springsummer 2013 per lei propone bikini e costumi interi in nuances che spaziano dal grigio effetto metal al multicolor passando per il black e il white. A fascia, con allacciatura all’americana o con motivi di incrocio sulla schiena, i due pezzi sono caratterizzati da uno slip sgambato che facilita il movimento. Con Emporio Armani beachwear la stagione più calda si accende di lusso. >>> www.armani.com EMPORIO ARMANI MODA BELLA AL SOLE Top model, attrice e produttrice cinematografica, Elizabeth Hurley è anche una stilista creativa che sa valorizzare le donne con i suoi costumi da bagno, oggetto di desiderio per chi vuole farsi notare in spiaggia o in barca. La collezione dell’estate 2013 punta sul lusso e sulla sensualità e si traduce in costumi interi, bikini, pareo e kaftani proposti nei colori di stagione: porpora, rosso, giallo, cioccolato e ancora rosa, turchese, navy, bianco e nero. Il beachwear firmato da questa splendida donna, che per anni è stata il volto dell’azienda cosmetica Estée Lauder, sceglie anche stampe leopardate e zebrate e non disdegna accenni metallizzati che regalano un twist grintoso e seducente al tempo stesso e che rende questi capi perfetti tanto per il giorno quanto per un party serale a bordo piscina. Il suo amore per la beach couture, dice, nasce dal fatto che in Gran Bretagna, il suo paese natale, piove sempre e lei sin da piccola sognava località di mare quali Saint Tropez e Saint Barth. Per vivere con la stilista un’estate glamour occorre selezionare le boutique migliori o visitare il sito. >>> www.elizabethhurley.com giugno 2013 | Plus Magazine 23 | MODA 35 MODA LIU•JO Mix & Match 36 Lo stile casual di Liu Jo Jeans ha un’anima shabby che si fonde con un look boho-chic e che confluisce con un’immagine dal sapore romantico. La collezione estiva si rivolge ad una donna metropolitana che ama il denim dall’aspetto vissuto ma femminile e che sceglie sia fit morbidi come il pantalone Palazzo sia strong come il Biker sia bon-ton come le giacche dal taglio “Chanel” in pelle, maglia e tessuti operati. La silhouette è accarezzata dalle linee morbide di salopette e top senza bretelline e da abiti dritti. La collezione Jungle è disegnata con fantasie riprese da vecchi foulard, ma sdrammatizzate da colori accesi come il china blue-fraise e da stampe a catene. Per le più romantiche Liu Jo sceglie invece abiti, top e gonne ricamate e illuminate da strass e borchie dorate, ma anche pantaloni dalle fantasie colorate, cargo old e con stampa camouflage. Per le girl dall’animo folk, infine, propone una palette colori nella quale dominano i toni light, i neutri, le stampe floreali e i pois. Pizzi, macramè, perle, stampe e bottoni gioiello impreziosiscono il look e regalano leggerezza e sensualità ad ogni capo. Tante proposte quindi, per soddisfare i gusti di tutto l’universo femminile. >>> www.liujo.com MODA Se al vostro gioiello chiedete di essere una scultura capace di enfatizzare la personalità, le creazioni firmate Franco Pianegonda sono perfette per voi perché traducono la voglia di ogni lei di scegliere il proprio stile di vita. Declinate in collezioni dai nomi affascinanti, le nuove linee – My Amazon, My second skin, My heart, My revelations – sono tutte legate alla gamma Veritas: make yourself happy. My Amazon esalta la forza interiore del gentil sesso, My second skin celebra il 2013 come l’anno del serpente nel calendario cinese e fa riferimento ai cambiamenti nella vita di una donna, che può indossare una seconda pelle per esprimere la propria personalità. My heart sublima l’amore che unisce le persone perché nasce dal cuore, mentre My revelations esalta la rivelazione della bellezza totale di ogni girl. Davvero raffinato e originale è l’uso che il brand fa delle pietre dell’Amazzonia, protagoniste di collane, bracciali, orecchini e anelli di rara bellezza e perfette per esprimere la forza crescente delle donne combinata con la loro sensualità e il loro mistero. Un must have per tutte. >>> www.francopianegonda.net giugno 2013 | Plus Magazine 23 | MODA FRANCO PIANEGONDA ACCESSORI SCINTILLANTI 37 RAY-BAN MODA 38 SUNGLASSES FOREVER Alzi la mano chi non ha mai indossato o sognato di indossare un paio di Ray-Ban. Simbolo di stile dal 1937, dettano legge in fatto di moda e anche quest’anno sono protagonisti delle giornate di sole. Sportivissimi o dal sapore vintage, gli occhiali della nuova collezione reinterpretano i modelli-icona e alternano soluzioni supertecniche ad altre che puntano sul colore. Leggerezza dei materiali, dettagli accurati e palette cromatiche iper attuali sono gli elementi che rendono questi sunglasses un must have tanto per le celeb quanto per ognuna di noi. Il classico modello a goccia, pensato in origine per proteggere gli occhi dei piloti militari dai riflessi d’alta quota, è rivisitato con lenti dalle tonalità flash e al suo fianco si collocano una serie di proposte capaci di enfatizzare il volto di ogni donna. Per un’estate davvero trendy sia in città sia in vacanza. >>> www.ray-ban.com DAI TROPICI A BAHIA La lei di Luisa Beccaria sogna mete assolate ed esotiche dove incontrare nuove culture. Il suo è uno stile chic cosmopolita e gypset vagamente anni ’70 che si fonde con uno spirito libero, gioioso e attuale. Un contrappunto di forme e colori che richiamano immaginifiche fantasie Bahiane. Gli abiti sono morbidi e leggiadri e si dividono in prendisole balloon in cotone stampato, ampie vesti alla caviglia, tuniche e chemisier in candido pizzo sangallo accesi da tocchi rosa shocking. Per la sera le texture si fanno ancora più impalpabili e giocano con trasparenze di chiffon e di organza, perfette per un romantico party al chiaro di luna sulla spiaggia. La gamma cromatica è attraversata da un fulmine rosa shocking che ravviva bianchi assoluti e immacolati e illumina infinite sfumature di blu che ricordano la vastità e la purezza dei limpidi cieli di Bahia. Buon viaggio, quindi, alle amanti della moda. >>> www.luisabeccaria.it giugno 2013 | Plus Magazine 23 | MODA LUISA BECCARIA MODA 39 CINEMA FILM estate Nightshade, un documento pubblicato su WikiLeaks che mette in pericolo loro, e le persone che amano. 3 To the Wonder Regia: Terrence Malick Data uscita: 27/06/2013 Cast: Romina Mondello - Rachel McAdams - Jessica Chastain - Rachel Weisz - Ben Affleck -Michael Sheen - Javier Bardem - Olga Kurylenko - Amanda Peet - Barry Pepper - Charles Baker 3 Stoker Regia: Chan-wook Park Data uscita: 20/06/2013 Cast: Mia Wasikowska - Nicole Kidman - Matthew Goode - Jacki Weaver - Alden Ehrenreich -Dermot Mulroney - Lucas Till - Alexa Nikolas - Jill Headrick Ralph Brown Trama: La vita tranquilla e solitaria di India Stoker (Mia Wasikowska) viene sconvolta quando, nel giorno del suo 18° compleanno, perde suo padre Richard (Dermot Mulroney), in un tragico incidente. Al funerale di Richard, India incontra il fratello di suo padre, Charlie (Matthew Goode), un uomo che dopo una lunga assenza torna proprio con l’intenzione di restare accanto a lei e a sua madre Evie, una donna fragile e instabile (Nicole Kidman). India inizialmente non si fida dello zio, tuttavia subirà il suo fascino misterioso soprattutto quando si renderà conto di avere molto in comune con lui. Col tempo la ragazza capirà che suo zio è lì per lei, e intende guidarla a compiere il suo strano destino. 40 Trama: Dopo essere stati a Mont Saint-Michel all'apice del loro amore, Marina e Neil tornano in Oklahoma, dove nascono presto dei problemi. Marina conosce un prete, anche lui straniero, che non è più sicuro della propria vocazione, mentre Neil riallaccia i rapporti con una sua amica d'infanzia, Jane. 3 Now you see me Regia: Louis Leterrier Data uscita: 11/07/2013 Cast: Morgan Freeman - Isla Fisher - Mark Ruffalo - Dave Franco - Woody Harrelson - Michael Caine - Jesse Eisenberg Mélanie Laurent - Krysti Jones - Michael Kelly - Elias Koteas - Laura Cayouette Trama: Una squadra dell'FBI dà la caccia a un team di illusionisti, i quali mettono a segno una serie di rapine in banca nel corso delle proprie esibizioni e premiano con denaro il loro pubblico. 3 Red 2 Regia: Dean Parisot Data uscita: 08/08/2013 Cast: Bruce Willis - Catherine Zeta-Jones - Anthony Hopkins - John Malkovich - Mary-Louise Parker - Helen Mirren - Neal McDonough - David Thewlis Lee Byung-hun - Paul Hopkins -Garrick Hagon - Lee AsquithCoe - Wahab Sheikh - Patrick Kerton - Nathalie Buscombe Trama: L'ex agente della CIA Frank Moses torna in azione con la sua squadra di "pensionati". Insieme dovranno affrontare una nuova serie di nemici a Londra, Parigi, Mosca e in America. Questa volta l'obiettivo è il misterioso 3 Jurassic Park 3D Regia: Steven Spielberg Data uscita: 12/09/2013 Cast: Sam Neill - Laura Dern - Jeff Goldblum - Richard Attenborough - Bob Peck - Martin Ferrero- Joseph Mazzello - Ariana Richards - Samuel L. Jackson - B.D. Wong - Wayne Knight - Gerald R. Molen - Miguel Sandoval - Cameron Thor Trama: Jurassic Park torna in 3D. Basato sul romanzo di Michael Crichton, racconta la storia di un ambizioso imprenditore miliardario che costruisce, in un'isoletta al largo del Costa Rica, un grandioso parco di divertimenti a tema Jurassic Park ovvero Dinosauroland popolandolo di rettili preistorici di varie dimensioni e specie che sono stati clonati dal DNA di dinosauri estinti. Inevitabilmente gli animali sfuggono al controllo umano con conseguenti disastri. LETTURE recensioni so e per i boulevard parigini, si ritrovano a Times Square e camminano a testa bassa lungo i viali londinesi. Non sentono niente? Come fanno a sopportare tutto questo rumore? (Roberto Saviano) Papa Francesco di Jorge Bergoglio ZeroZeroZero di Roberto Saviano Scrivere di cocaina è come farne uso. Vuoi sempre più notizie, più informazioni, e quelle che trovi sono succulente, non ne puoi più fare a meno. Sei addicted. Anche quando sono riconducibili a uno schema generale che hai già capito, queste storie affascinano per i loro particolari. E ti si ficcano in testa, finché un'altra – incredibile, ma vera – prende il posto della precedente. Davanti vedi l'asticella dell'assuefazione che non fa che alzarsi e preghi di non andare mai in crisi di astinenza. Per questo continuo a raccoglierne fino alla nausea, più di quanto sarebbe necessario, senza riuscire a fermarmi. Sono fiammate che divampano accecanti. Assordanti pugni nello stomaco. Ma perché questo rumore lo sento solo io? Più scendo nei gironi imbiancati dalla coca, e più mi accorgo che la gente non sa. C'è un fiume che scorre sotto le grandi città, un fiume che nasce in Sudamerica, passa dall'Africa e si dirama ovunque. Uomini e donne passeggiano per via del Cor- Il 13 marzo 2013 il cardinale Jorge Mario Bergoglio è stato eletto successore di Joseph Ratzinger al soglio di Pietro, con il nome di Francesco. Questo libro è la testimonianza diretta, unica e personalissima del nuovo papa sugli avvenimenti che hanno segnato la sua vita. In queste pagine, con parole semplici e ispirate, Jorge Ber- lIibri religiosa. In queste conversazioni, svolte nell'arco di tre anni, Papa Francesco ricorda l'età del seminario, la sua esperienza di docente di psicologia e letteratura, il dramma della dittatura in Argentina, il suo lavoro tenace e appassionato che Giovanni Paolo II riconobbe e consacrò con la nomina a cardinale. Ma soprattutto da questo libro emerge la personalità più profonda e autentica del nuovo pontefice: sincero, mite e impavido. Papa Francesco illustra il suo pensiero con la lucidità e la schiettezza che lo hanno caratterizzato sin dall'inizio, affrontando i temi più caldi: l'esperienza della preghiera, il dialogo interreligioso, il valore della povertà, dell'umiltà e del perdono, il lavoro pastorale della Chiesa fino agli scandali e alla volontà di rinnovamento che animano oggi l'intera comunità cattolica nel mondo. Bianca come il latte Rossa come il sangue di Alessandro d’Avenia goglio racconta ai giornalisti Sergio Rubin e Francesca Ambrogetti l'arrivo della sua famiglia al porto di Buenos Aires nel 1929, gli eventi che hanno accompagnato la sua nascita e la sua infanzia, la grave polmonite che minò il suo fisico ma che allo stesso tempo portò alla luce i primi segni della sua vocazione Leo è un sedicenne come tanti: ama le chiacchiere con gli amici, il calcetto, le scorribande in motorino e vive in perfetta simbiosi con il suo iPod. Le ore passate a scuola sono uno strazio, i professori "una specie protetta che speri si estingua definitivamente". Così, quando arriva un nuovo supplente di storia e filosofia, lui si prepara ad accoglierlo con cinismo e palline inzuppate di saliva. Ma questo giovane insegnante è diverso: una luce gli brilla negli occhi quando spiega, quando sprona gli studenti a vivere intensamente, a cercare il proprio sogno. Leo sente in sé la forza di un leone, ma c'è un nemico che lo atterrisce: il bianco. Il bianco è l'assenza, tutto ciò che nella sua vita riguar- da la privazione e la perdita è bianco. Il rosso invece è il colore dell'amore, della passione, del sangue; rosso è il colore dei capelli di Beatrice. Perché un sogno Leo ce l'ha e si chiama Beatrice, anche se lei ancora non lo sa. Leo ha anche una realtà, più vicina, e, come tutte le presenze vicine, più difficile da vedere: Silvia è la sua realtà affidabile e serena. Quando scopre che Beatrice è ammalata e che la malattia ha a che fare con quel bianco che tanto lo spaventa, Leo dovrà scavare a fondo dentro di sé, sanguinare e rinascere, per capire che i sogni non possono morire e trovare il coraggio di credere in qualcosa di più grande. giugno 2013 | Plus Magazine 23 | RECENSIONI 41 FUMETTI & CARTOONS F&C estate di Salvatore Taormina (il Tao) XIII MYSTERY N° 5: “Steve Rowland” R. Guérineau – F. Nury PANINI COMICS Cartonato € 14,00 In libreria e fumetteria Splendido albo destinato a lasciare il segno nelle pub- blicazioni di questa grande Casa Editrice italiana che ne ha curato la traduzione e l’adattamento ai testi di origine francofona. La collana, diretta da Jean Van Hamme (uno dei due creatori della saga insieme a William Vance), propone episodi inediti e spesso legati alla giovinezza dei principali personaggi della saga: da Irina alla Mangusta, da Little Jones al protagonista assoluto: Steve Rowland. Nel volume viene raccontata l’età dell’adolescenza del protagonista e i motivi che lo hanno portato pian piano a uccidere il presidente degli Stati Uniti d’America. Un volume davvero appassionante. Le Avventure del West N° 2: “Caccia Spietata” Dante Bastianoni Associazione Gli Amici del Fumetto Spillato in b/n, e cover a colori 16 pagine € 12,00 In fumetteria Una storia delicata ed avvincente in cui il noto disegnatore piemontese di Nathan Never si cimenta con il personaggio di Than Dai e lo fa da grande autore completo. Sua è infatti questa bella storia in cui viene riproposta a par- Appuntamenti ZAVOR, lo spirito con la zavorra Nº 1: “L’invasione aliena” Elena Mirulla (disegni e colori in copertina) Daniela Zaccagnino (testi) Associazione Gli Amici del Fumetto Spillato, in b/n, cover a colori, € 10,50 In libreria e fumetteria Etna Comics – 7/9 giugno Centro Fieristico Le Ciminiere - Catania Una mostra ad ampio raggio dove sono presenti quasi tutte le più importanti Case editrici italiane. Per tutta la famiglia. Torino Fumetto - solo domenica 9 giugno c/o il mercato coperto di Piazza Madama Cristina La mostra, ad ingresso gratuito, offre memorabilia, fumetti, figurine e tutto quanto fa collezionismo. Cartaceo e non. Rimini Comics - 18/21 luglio Piazza F. Fellini - Apertura serale: ore 17,00/24,00 Per chi vuole unire una vacanza estiva alla scoperta delle ultime novità editoriali e/o partecipare a incontri e dibattiti sul fumetto di alto livello. Un modo per passare una bella serata in compagnia con tutta la famiglia. Fumettopoli ROMA - 14/15 settembre Centro Congressi Hotel Ergife - Via Aurelia 619, Roma Mostra di grande interesse con il fumetto trattato a 360 gradi: dai giochi di ruolo, all’antiquariato, alle ultime novità editoriali. Consigliata. 42 te, animalista e mistica nello stesso tempo, di Than Dai, l’indiano bianco. Da leggere con calma, magari vicino a un buon camino e godersi tutti i particolari di una storia davvero coinvolgente. Si tratta di un albo (in rigoroso formato bonelliano), che anticipa la parodia ufficiale di Zagor, che uscirà a ottobre. All’interno le prime tavole a china, ma senza i baloons, per permettere al lettore di immaginarne la storia. Un’ottima prefazione di Moreno Burattini (curatore in Bonelli del personaggio) e un dietro le quinte di Elena Mirulla che ci mostra i primi schizzi a matita della storia. Imperdibile per gli appassionati zagoriani. Da leggere tutto d’un fiato, il divertimento è assicurato. ARTE, SCIENZA E COSTUME recensioni BORDERLINE Artisti tra normalità e follia Da Bosch a Dalí, dall’Art Brut a Basquiat Fino al 16 giugno 2013 La mostra esplora i confini dell’esperienza artistica individuando un’area di creatività dove trovano espressione artisti ufficiali, ma anche quegli autori ritenuti folli od outsider. Ravenna – MAR - Museo d’arte della città di Ravenna Via di Roma 13, 0544-482477 www.museocitta.ra.it LOUISE NEVELSON Fino al 21 luglio 2013 La mostra ripercorre tutte le fasi della carriera di Louise Nevelson (1899-1988) partendo dai disegni e terrecotte degli anni Trenta agli ultimi lavori degli anni Ottanta Roma – Museo fondazione Roma palazzo Sciarra Via Marco Minghetti 22, 06-697645599 www.fondazioneromamuseo.it MOSTRE Evgeny Antufiev Fino al 31 luglio 2013 Prima mostra in Italia per l’artista russo Evgeny Antufiev (1986) celebre per i suoi assemblaggi di ossa, cristalli, stoffa, colla, marmo, legno e capelli. Reggio Emilia Collezione Maramotti Via Fratelli Cervi 66, 0522-382484 www.collezionemaramotti.org La primavera del Rinascimento La scultura e le arti a Firenze 1400-1460 Fino al 18 agosto 2013 Le opere di Ghiberti, Donatello, Agostino di Duccio, Michelozzo e molti altri per raccontare la nascita del Rinascimento nella prima metà del Quattrocento a Firenze. Firenze – Palazzo Strozzi Piazza Strozzi, 055-2645155 www.palazzostrozzi.org Resurrexi Dalla Passione alla Resurrezione Fino al 31 agosto 2013 Preziose miniature su pergamena, affreschi e dipinti su tavola illustrano gli ultimi momenti della vita di Cristo in un suggestivo percorso negli spazi del duomo di Siena. Siena – Museo dell’Opera Piazza Duomo, 0577-286300 www.operaduomo.siena.it Renato Guttuso Il realismo e l’attualità dell’immagine Fino al 22 settembre 2013 Attraverso un’attenta selezione di oltre cinquanta opere la mostra ripercorre la produzione dell’artista sicilano (19111987). Aosta – Museo archeologico regionale Piazza Roncas 12, 0165-274401 www.regione.vda.it giugno 2013 | Plus Magazine 23 | RECENSIONI 43 MUSICA MUSICA estate do lavoro da solista si intitolerà “Moonlander” e sarà ufficialmente pubblicato il 25 giugno. A dodici anni da “Bay Leaf”, il primo lavoro in solitaria, Stone Gossard ha deciso di recuperare molti vecchi demo del periodo 2003-2011 e pezzi mai registrati ufficialmente con la band. Questa spolverata agli archivi ha portato il chitarrista a scegliere le canzoni che lo ispirassero di più tra circa settanta demo di melodie. Elio e le Storie Tese L’ALBUM BIANGO “Complesso del primo maggio” è il singolo che ha anticipato “L’album biango”, il nuovo attesissimo disco di inediti di Elio e le Storie Tese. L’album il cui titolo omaggia “The white album”, il nono album dei Beatles, contiene 15 nuove canzoni che confermano gli EELST come band unica nel panorama musicale italiano con i loro testi geniali e irriverenti e la loro ormai rinomata maestria musicale: un mix che rende ogni loro brano un “pezzo unico”. Nel disco ci sono anche i brani che Elio e le Storie Tese hanno presentato al 63esimo Festival di Sanremo: “Dannati forever” e “La canzone mononota” che si è aggiudicata il Premio della Critica “Mia Martini”, il Premio per il miglior arrangiamento e il Premio della Sala Stampa, Web, Radio e Tv. Daft Punk RANDOM ACCESS MEMORIES Il nuovo e attesissimo album dei Daft Punk “Random Access Memories” (SonyColumbia), è un forziere che trabocca di gioiose memorabilia musicali in ordine sparso. Un tributo ai tesori sonori degli ultimi trent’anni. Oltre a richiami alla musica disco, ci sono le sigle dei telefilm, le colonne sonore cinematografiche, le melodie da musical e il sound dei cartoni animati spaziali. Ma l'album, che suona come una megaproduzione, di “vintage” ha anche il fatto di essere suonato da musicisti in carne ed ossa. Infatti é meno elettronico del solito, se si escludono il sintetizzatore e, ovviamente, il vocoder: vero marchio di fabbrica del duo francese fondato da Thomas Bangalter e GuyManuel nel 1993. Stone Gossard dei Pearl Jam MOONLANDER I Pearl Jam sono in studio a registrare il nuovo disco, che dovrebbe uscire nei prossimi mesi del 2013, ma intanto il chitarrista della band Stone Gossard ha deciso di tenersi occupato: il suo secon- 44 Travis WHERE YOU STAND Sarà pubblicato il prossimo 20 agosto 2013 il nuovo e atteso album dei Travis, intitolato “Where You Stand”. La band, capitanata da Francis Healy, torna alla grande sulla scena musicale internazionale con l’obiettivo di replicare il grande successo del passato. La band infatti si è aggiudicata per ben due volte il premio per il “British album of the year” ai BRIT Awards ed è considerata, insieme a band del calibro degli Oasis e dei Coldplay, uno dei nomi più in vista della musica inglese. All’uscita del disco seguirà un tour mondiale del quale saranno presto rese note tutte le date. TEATRO recensioni TEATRO di Benedetta Breveglieri I primi cento anni I dell’Arena l Festival lirico dell’Arena di Verona compie un secolo. Un compleanno speciale, questo 2013, che celebra la più grande manifestazione di opera lirica attraverso una stagione musicale incentrata su Giuseppe Verdi e con la direzione artistica onoraria del maestro Placido Domingo. Ed ecco L’Aida, il Nabucco, la Traviata, il Rigoletto, la Messa da Requiem e il Trovatore. Sei opere d’autore che saranno messe in scena tra il 4 e l’8 Settembre 2013, fra i 58 appuntamenti e le 4 serate di gala che daranno vita alla 91ma edizione di questo straordinario Festival lirico, celebrato anche in occasione del bicentenario del musicista Giuseppe Verdi al quale Verona dedica il suo compleanno. Compositore da molti considerato meticoloso nell’espressione drammatica della sua musica e con uno spiccato senso critico, Verdi è protagonista della manifestazione lirica dell’Arena che si apre al pubblico e raccoglie, attraverso la storia del suo festival, rappresentazioni uniche della vita musicale mondiale. Cento anni fa, infatti, nell’Agosto del 1913, il palco dell’Arena ospitava un’Aida diretta da Tullio Serafin con ospiti del calibro di Giacomo Puccini, Pietro Mascagni e Frank Kakfa. E quest’anno, con un palcoscenico altrettanto meritevole, l’Arena “suona” il suo grande cavallo di battaglia (l’Aida) con l’attesa regia della Fura dels Baus che verrà proposta, dal prossimo 10 agosto, nella rievocazione del 1913 di Gianfranco Bosio. Al maestro e regista Franco Zeffirelli spetterà invece l’allestimento del Trovatore in scena il 6 luglio, mentre il Rigoletto, sul palcoscenico dal 9 Agosto, sarà diretto da Ivo Guerra. Una folta agenda di appuntamenti, quindi, che non poteva dimenticare l’opera prima protagonista della città di Verona: Romeo e Giulietta, di Charles Gounod. Titolo sempre presente nel repertorio del festival, Romeo e Giulietta sarà messa in scena da Francesco Micheli in tre date e darà lustro, come d’abitudine, a quella romantica ed infelice passione che vive da sempre nel cuore della città. E ancora Verdi con la Messa da Requiem il 13 luglio, diretta dall’Orchestra Myung-Whun Chung e dal Coro dell’Arena di Verona, insieme all’Orchestra e al Coro del Teatro La Fenice di Venezia. Mentre invece i giorni successivi, e cioè il 15 e il 17 Luglio, due Gran Galà saranno organizzati in onore di Verdi e di Richard Wagner, compositore e saggista tedesco, nato nello stesso anno del nostro musicista di Roncole di Busseto, e che ebbe il merito di mescolare la musica con la filosofia, tracciando un percorso totalmente innovativo per la musica di fine Ottocento. I cancelli dell’Arena si chiuderanno il 20 Agosto con Daniel Harding che dirigerà Placido Domingo insieme ai più grandi interpreti wagneriani e verdiani, e i vincitori delle ultime edizioni del concorso Operalia, le Olimpiadi del Canto, come le definisce il suo fondatore, il tenore Placido Domingo, che nel 1983 fondò il più importante concorso operistico del mondo. Racconta Domingo: “Amo moltissimo quello che sto facendo qui. Ricordo bene quanto ho dovuto fare all’inizio e quanto avrebbe potuto aiutarmi un concorso del genere. Ricordo che a 30 anni mentre stavo rilasciando un’intervista ho detto che un giorno se avessi potuto avrei aiutato i giovani, e ora lo sto facendo!”. E questa volta tocca a Verona ospitare i talenti di domani. giugno 2013 | Plus Magazine 23 | RECENSIONI 45 EVENTI Reggia di Venaria Reale fino all’8 settembre 2013 Roberto Capucci. La ricerca della regalità Un maestro senza tempo di BENEDETTA BREVEGLIERI La moda non è ornamento, è architettura. Così si legge all’ingresso della mostra allestita alla Reggia della Venaria per celebrare Roberto Capucci, maestro indiscusso dell’eleganza femminile. 46 6 È un inno alla bellezza questo percorso straordinario che rivisita la regalità che il sarto consegnava alle meravigliose donne che vestiva. Personaggi di grande fascino come le principesse Odescalchi, Borghese e Colonna, la leggendaria Silvana Mangano, le star internazionali Marilyn Monroe ed Ester Williams, e addirittura il premio Nobel Rita Levi Montalcini, si rivolsero tutte allo stilista che costruiva, per ciascuna, vere e proprie sculture, personalissime ed inimitabili. D’altronde, come egli stesso dichiarava: “non basta che un vestito sia bello, deve essere costruito come un palazzo, poiché come un palazzo esso è la materializzazione di un’idea”. E sono le idee di questo artista che attraversano tutta la seconda metà del Novecento, ad ispirare i cinquanta abiti e i trentadue bozzetti e filmati che la Reggia ospita. Opere di assoluta originalità, che ci raccontano la storia di mezzo secolo di moda italiana, grazie ad un uomo che ha prodotto una forma d’arte sia nella moda che al di fuori di essa. Gli abiti in esposizione alla magnifica Reggia di Venaria ci riportano alla Terra Madre e si ispirano all’acqua, al fuoco e all’aria EVENTI nella sezione “rossa”, alle spose regine, nella sala interamente dedicata agli abiti nuziali, fino a giungere alle sale dedicate ai grandi eventi, primo fra tutti, il vestito che fu protagonista del film Teorema, di Pier Paolo Pasolini. Fu proprio uno dei più grandi scrittori e registi del secolo scorso come Pasolini, a volere Capucci per vestire Silvana Mangano nel suo film, e il cui abito originale è oggi in esposizione. Fu l’unica collaborazione con il cinema, ma fu sufficiente ad imporre definitivamente lo stilista nel mondo della cultura. Inventore dell’abito quale sintesi perfetta delle arti visive, la moda si integra, con Roberto Capucci, al mondo delle lettere e della musica e nel 1986, infatti, il sarto sale sul palco dell’Arena di Verona con Norma, in Omaggio a Maria Callas, e veste le dodici sacerdotesse di scena con tessuti preziosi di taffetas bianchi e argento. Ed è sempre nel 1986 che Capucci supera un altro traguardo con l’abito creato appositamente per Rita Levi Montalcini in occasione della sua premiazione a Stoccolma quale Nobel per la Medicina. Nell’estratto audiovisivo allestito alla Venaria, il premio Nobel ci racconta quanto l’eleganza e il talento stupefacente dell’artista l’avessero così colpita, da scegliere proprio lui come creatore dell’abito che avrebbe indossato per la cerimonia. Sono gli anni in cui il sarto decide di abbandonare la Camera della Moda e di presentare le sue creazioni al di fuori delle passerelle, spingendosi, in questo modo, al di la degli schemi tradizionali italiani ed europei del momento. Durante gli anni ottanta, infatti, lo stilista si separa dalle strutture istituzionalizzate della moda, proponendosi di disegnare una sola collezione all’anno e di presentarla ogni volta in una città diversa. “Quella – dice Capucci – che sarà pronta ad accogliermi”. Ogni collezione si trasforma in una vera e propria mostra personale perché l’arista è oramai uno scultore. E la Biennale di Venezia lo vuole. Il direttore delle Arti Visive della grande manifestazione europea lo chiama nel 1995, in occasione del centenario, per presentare la sua storia di creativo attraverso gli abiti che più lo rappresentano. E Capucci lo prende in parola, portando a Venezia dodici architetture in tessuto, appoggiate su manichini senza testa, che riflettono la sua massima espressione del rapporto con la Natura, con la Materia, con il Colore. Fluorite, Lapislazzuli, Diaspro. Pietre e colori, con i quali il sarto-scultore sperimenta nuove forme di espressione materiale e visiva. Giovanni Macchi, nell’introduzione alla Biennale dirà di lui: “la patente di artista può essere data a chiunque porti nuovi valori, siano essi espressi con stoffe, con penne d’oca o con marmi”. Amato da tutti e conclamato Maestro della Moda anche dai giornalisti, ammirato per la sua totale indipendenza dagli schemi classici e rigidi che spesso il settore impone, scrive Laura Laurenzi, su Repubblica : “La ribalta che gli spetta è quella del museo, non la passerella volubile assediata dai flash, non la vetrina della boutique per fashion victims”. E non a caso, è del 1991 la nomina a Socio Onorario della “Kunstlerhaus - Società d’Arte Figurativa d’Austria” – dove è insignito dell’onorificenza già conferita a Mirò, Tapies, Mondrian, per la sua opera nel campo del design, e del 1994 la nomina a Accademico di Brera, oltre ad una decina di onorificenze che gli consegnano Europa e Stati Uniti. Una vita trascorsa a superare i confini canonici della moda, quella di Capucci, trasmettendo il desiderio assoluto di non fare moda ma arte: “ se potessi, abolirei il termine moda dal vocabolario. Essere alla moda è già essere fuori moda”. Icona del talento sartoriale, Franco Maria Ricci, popolare editore, ha detto di lui “come per Tiziano, si può parlare al massimo di un Capucci giovane e di un Capucci maturo. Come accade per le tarsie, le pietre dure, le vetrate, le porcellane, i suoi abiti stupiscono e chiedono di essere toccati. Questo per dire che Capucci, grandissimo fra tutti i sarti, non appartiene alla sartoria ma all’Arte”. giugno 2013 | Plus Magazine 23 | EVENTI 47 MAPPAMONDO STORIE DI VIAGGI E VIAGGIATORI BIRMA Bagan è un fantastico miraggio cromatico In un immenso museo all’aperto, disseminati nella valle del fiume Irrawaddy svettano migliaia di edifici, tra santuari, stupa, templi e monasteri. Qui sorgeva fra l’ XI e XIII secolo l’antica fiorente capitale del regno birmano. 48 MAPPAMONDO ANIA Etnie sconosciute, idoli e ori di antiche pagode nel paese della divina armonia Le immagini sono di Carla Milone Monaca in preghiera È l’essenza dell’Asia. Distese coperte di templi e pagode, simbolo dello straordinario fervore religioso di un popolo, lo stesso che persiste nel tempo, oppositore silenzioso di altri cambiamenti, quelli che in un tempo recente hanno mutato i documenti di identità del Paese: Birmania è oggi Myanmar, la capitale Yangon è diventata Naypyidaw. Un salto verso il passato, come se secoli di storia fossero trascorsi senza lasciare tracce del loro passaggio. Rimasta a lungo proibita al turismo straniero la Birmania ha riaperto, da non molti anni, le sue porte dorate: ed è possibile allora leggere le pagine della sua storia antica, pervasa di misticismo ed afflato religioso, nel “libro più grande del mondo”, la pagoda Kuthadow di Mandalay, ricoperta di iscrizioni sacre, tuffarsi nel mondo colorato e vitale della pagoda di Schwedagon a Yangon, la cui cupola raggiunge i 98 metri, o restare senza parole di fronte alla spettacolare configurazione del cosmo della pagoda Hsinbyume a Mingun. giugno 2013 | Plus Magazine 23 | MAPPAMONDO 49 MAPPAMONDO Sono migliaia i templi dedicati a Buddha, che viene celebrato in una infinità di atteggiamenti, in paesaggi fantastici e situazioni talvolta spettacolari, come la Roccia dorata sulla quale troneggia la pagoda di Kyaikiyo. La Birmania è un grande museo all’aria aperta, un mosaico di 67 etnie che parlano 242 diverse lingue e dialetti, sopravvissuta – grazie al suo isolamento culturale – alle aggressioni del tempo e degli uomini. I 5000 templi di Bagan, di laterite rosso scuro o rivestiti di algida calce bianca, sorgono da una pianura come un fantastico miraggio cromatico, e proprio il colore colpisce l’immaginazione, e quasi commuove: i toni del rosso, declinato nelle La questua dei bonzi - foto di Carla Milone. In alto – La Shwedagon Pagoda, uno dei luoghi più sacri del Paese, domina con il suo stupa d’oro il profilo di Yangon - foto di Carla Milone. “Ho nel cuore il sottile tintinnìo dei campanellini di preghiera e la dolcezza degli sguardi della gente, negli occhi le distese di pagode...” 50 sue infinite varianti, giallo zafferano, arancio, porpora, sono i colori della conoscenza e della saggezza. Ed è una dolce malinconia quella che pervade chi contempla il tramonto dalle terrazze più alte dei templi: è un fascino profondo che cattura, mentre la mente corre al passato, alla presenza coloniale inglese ed ai capolavori letterari di Rudyard Kipling. Al mondo britannico si richiama la “Road to Mandalay”, definizione della via fluviale lungo l’Irrawaddy, che conduce all’antica capitale Mandalay. Chi si regala una navigazione lungo questa via d’acqua, che ha origine dalla catena himalayana e muore nel Mare delle Andamane, non si potrà sottrarre all’incantesimo: ori di antiche pagode, aromi di fiori e di tabacco, sguardi vellutati e sorridenti degli abitanti che da questo fiume traggono la vita, villaggi nascosti nelle foreste, canti di monaci-bambini. Se poi si desidera cogliere frammenti ancora più nascosti della realtà birmana, allora si potrà andare verso il Lago Inle, ecosistema lacustre straordinario, dove convivono cormorani, aironi cinerini e folaghe, MAPPAMONDO dove gli uomini hanno perfezionato un ingegnoso sistema di pesca, dove orti galleggianti ancorati ai fondali melmosi, giacinti d’acqua e case di teak si dividono spazi di paradiso. Oppure verso i villaggi dell’est, dove minoranze etniche orgogliose e fiere, custodi di culture dimenticate, conservano rituali a noi incomprensibili, dove le ambiziose donne Padaung, annullando le spalle, inanellano cerchi di ottone attorno al collo, allungandolo a dismisura. Questa è una Birmania: iconografica, dolce, classica o leggermente oltre le rotte più classiche. Ma c’è un’altra Birmania, quella dei luoghi sconosciuti o remoti, che proprio grazie al loro isolamento sono stati come dimenticati dal turismo. È lì che - se avrete la pazienza di leggerci ancora per qualche istante - vi porteremo. Abbiamo lasciato Bagan con il suo mare di templi e di pagode, luogo carico di energia e sommamente sacro che, alle luci dell’alba, abbiamo sorvolato in mongolfiera per cogliere nella nebbia leggera i contorni dei mille monumenti e gli stupendi riflessi dei primi raggi del sole. Dopo quest’emozione immensa siamo ripartiti verso le montagne dell’ovest. Qui le strade sono accidentate, il percorso impervio: il traguardo sarà ancor più una conquista. Villaggi sperduti, regioni remote, ci sentiamo ospiti di un mondo lontano dal mondo. Viaggiatori, diventiamo inconsapevolmente antropologi e naturalisti, poeti ed esploratori: con rispetto e dolcezza osserviamo le genti delle cento etnie che abitano queste vallate, i volti delle donne decorati con tatuaggi complicati e misteriosi, i costumi sono ricchi e colorati, argenti e perline, i fiori di loto diventano fili dei tessuti. Kampalet, Mindat, Kuaukhtu, Pauk, Pakokku sono solo alcuni dei villaggi che si incontrano Ricami dorati nelle architetture ripropongono forme terrene per aspirazioni ultraterrene. Il ponte di U Bein ad Amarapura, nei dintorni di Mandalay (a sinistra). Coltivazioni lungo il fiume Irrawaddy (a destra). prima di giungere a Monywa, dove le effigi dei mille Buddha riportano all’equilibrio e alla contemplazione. Qui giunti, potremmo proseguire il viaggio per scoprire gli Ahu, cacciatori e coltivatori, gli Akha e i Khun, con i villaggi di palafitte aggrappate alla montagna: ma per noi è tempo di capodanno, dobbiamo andare oltre, raggiungere i Kachin e i Naga, ai quali ci uniremo per una grande festa. Da Mandalay, con un piccolo aereo e in fuoristrada, raggiungiamo la Birmania nord-occidentale, dove ci aspetta il Capodanno Naga. È un evento eccezionale, che apre le porte di questa regione, diversamente inaccessibile. Uno stretto sentiero, scosceso, si fa strada sul fianco della giugno 2013 | Plus Magazine 23 | MAPPAMONDO 51 MAPPAMONDO montagna, tra due pareti di fitta foresta; sul fondo, un susseguirsi di colline punteggiate di villaggi in legno e bambù. Ad un tratto compare un gruppo di uomini che indossano copricapi elaborati fatti di foglie, zanne, elmetti di paglia intrecciata, pelli di scimmia, perline, piume: sono i Naga, che scendono a valle per celebrare il loro capodanno. È una vera fortuna avere la possibilità di partecipare a questa festa straordinaria, che suggella con riti ancestrali e antichissimi la nascita del nuovo anno. Qui, nella Birmania più autentica e lontana, le tradizioni religiose prendono forme complesse e bizzarre, che sfuggono ad ogni regola, e sono sopravvissute a quanti – monaci, filosofi, re e imperatori – hanno cercato di sradicarne la potenza. Come molte altre etnie minori della Birmania, i Naga vivono un fragile equilibrio culturale, in cui il cristianesimo e il buddismo hanno affiancato – talvolta sostituendosi, talaltra solo sovrapponendosi – le antiche credenze animiste, che riaffiorano in occasione delle grandi feste e di molti gesti rituali quotidiani: ed è proprio il mondo animista che emerge dall’ombra delle foreste, dove i nat, gli spiriti, dimorano. E gli spiriti vanno guidati, compiaciuti, placati con offerte, danze e sacrifici di animali. Saranno giornate di grandi emozioni, di ore trascorse ad osservare le feste, i costumi, a ritmare con gesti impacciati improbabili armonie che provengono da cimbali, gong e tamburi, mentre le danze dei Naga si susseguono che hanno i volti tatuati con simboli indecifrabili e gli sciamani procedono nei loro sacrifici propiziatori. Sembra preistoria, sembra un altro mondo. Dov’è la quiete del lago Inle, dov’è lo srotolarsi dei panorami sereni lungo le sponde dell’Irrawaddy, i bimbi che giocano, le donne che lavano i panni, i bufali al lavoro? Tutto si fonde e si confonde in questo paese che mostra gli aspetti più delicati e quelli più ancestrali con la stessa grazia, con lo stesso sorriso. Ma è tempo di tornare. Una pista nella foresta ci conduce a Homalin per un volo speciale che ci porterà a Yangon. I giorni di viaggio sono trascorsi come in un attimo, come in un sogno. Il Myanmar è una zattera in equilibrio tra un fragile medioevo ed il terzo millennio: un viaggio nell’antica Birmania, che si scelga un itinerario classico o più avventuroso e inconsueto, è un regalo a se stessi, è quasi un’esigenza dello spirito, per recuperare l’armonia e l’interiorità perdute, per portare nel cuore un’esperienza indimenticabile, prima che sia troppo tardi, prima che le logiche di un occidente invasivo diventino moda e affare, prima che arrivi anche qui quella pericolosa metamorfosi che ha il nome, prosaico, di globalizzazione. 52 MAPPAMONDO A pagina precedente: In alto – Negli occhi di un monaco bambino, tutte le speranze del mondo - foto di Cinzia Bassani. Al centro – Statue colossali di Buddha, simbolo di straordinario fervore religioso - foto di Pietro Tarallo. A fianco – I particolari tatuaggi sul volto di una donna Chin. Il lavoro nei campi di una giovane ragazza (a sinistra). Paesaggi di natura bucolica (a destra). Il Tucano Viaggi Ricerca vi porta a scoprire la Birmania con quattro diverse proposte, ciascuna delle quali offre una selezione di hotel tra i migliori esistenti, con possibilità di scelta tra formula standard e formula superior. Birmania, il paese delle centomila pagode - 12 giorni - Un tour classico e confortevole per chi desidera cogliere le principali attrattive turistiche della Birmania. Birmania, la terra che incantò Kipling - 19 giorni - Consigliato dal MAO (Museo di Arte Orientale), un grande viaggio che offre un bel panorama del Paese: ai siti classici, visitati in modo approfondito, unisce la scoperta della regione di Arakan, luogo fuori dal tempo e dalle tradizionali rotte turistiche. Terre birmane - 15 giorni - Un viaggio geo-etnografico nell’altra Birmania, tra etnie, fiumi, foreste e antichi templi per avvicinare gli aspetti più insoliti e meno noti del Paese. Birmania e Cambogia, oro di pagode e sorrisi di pietra - 14 giorni - Un grande abbinamento tra archeologia Khmer, giardini galleggianti ed espressioni della cultura buddista. L’ESTREMO ORIENTE DEL TUCANO Nel catalogo “Lontano Oriente e Giappone” e sul nostro sito troverete un’ampia scelta di itinerari in Birmania, Cambogia, Laos, Vietnam, Thailandia, Malesia e Indonesia, collegabili ad estensioni e soggiorni mare. Per informazioni e prenotazioni IL TUCANO VIAGGI RICERCA Piazza Solferino 14 G – 10121 Torino Tel. 011 5617061 www.tucanoviaggi.com [email protected] Convenzione FABI sconto 10% Sul sito tutta la programmazione viaggi e l’elenco delle nostre Agenzie partner. giugno 2013 | Plus Magazine 23 | MAPPAMONDO 53 CONVENZIONI Convenzioni nazionali AVIS AUTONOLEGGIO Noleggio veicoli con le migliori tariffe per ogni esigenza di viaggio. Per gli associati FABI: • sconto fino al 10% sulle Tariffe Giornaliera, Weekend, Settimanale Standard Italia e Standard Estero. 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La password identificativa della convenzione è visibile sulla newsletter presente sul sito www.associatiallafabi.it IL TUCANO VIAGGI Tour operator che da oltre trent’anni organizza viaggi d’autore culturali, naturalistici ed etnografici, su misura per piccoli gruppi o individuali Per gli associati FABI: • sconto del 10% su pacchetto da catalogo “tutto compreso”; • sconto del 10% su preventivi per viaggi individuali su misura; • sconto del 12% su base familiare o amici (gruppo minimo 4 persone) Sulle pratiche non vengono applicati i diritti di iscrizione. I cataloghi oggetto della convenzione sono quelli pubblicati in forma cartacea e on-line, integrati e aggiornati sul sito www.tucanoviaggi.com Per informazioni e prenotazioni: tel. 011 5617061 fax 011 515805 [email protected] IMPERATORE TRAVEL Tour Operator, con esperienza ventennale, in grado di proporre ogni formula di viaggio. 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La sua carriera nella moda inizia a soli 20 anni, quando iniziò a disegnare alcuni capi che ottennero subito un grande successo. Dal 1989 ha aperto una serie di negozi monomarca in Italia e all’estero, che hanno permesso alla griffe di essere oggi presente nelle città più importanti del panorama della moda. La convenzione con Virginia Srl, industria di confezioni della linea abbigliamento e accessori del gruppo Massimo Rebecchi, prevede le sconto nei punti vendita Massimo Rebecchi. Per gli associati FABI: • sconto del 10% presso tutti i punti vendita (negozi e outlet). L’elenco dei punti vendita è visibile su www.massimorebecchi.it MONDADORI ABBONAMENTI RIVISTE Una delle principali società europee nel settore editoriale, la sua mission è di favorire la diffusione della cultura e delle idee con una produzione che tocca ogni genere e raggiunge tutti i lettori Per gli associati FABI: • sconti fino al 78% su abbonamenti settimanali, mensili e periodici. Per informazioni: telefonare al Servizio Clienti 199 111999, oppure inviare una mail a [email protected] Per sottoscrivere gli abbonamenti scaricare l’apposito coupon di adesione dal sito www.associatiallafabi.it giugno 2013 | Plus Magazine 23 | CONVENZIONI 55 CONVENZIONI NH HOTELS È una delle 25 maggiori catene alberghiere al mondo e una delle principali in Europa. Gestisce circa 400 alberghi (di cui 53 in Italia). La convezione per gli associati FABI riguarda gli alberghi in Italia e prevede: • tariffe specifiche per l’NH Machiavelli, Touring e President di Milano, per l’NH Leonardo da Vinci e Vittorio Veneto di Roma e per l’NH Excelsior di Siena, mentre per gli altri alberghi NH in Italia è previsto uno sconto del 15% sulla miglior tariffa disponibile al momento della prenotazione. Il codice identificativo della convenzione è visibile sulla news letter presente sul sito www.associatiallafabi.it Per prenotazioni individuali: Centro Prenotazioni: 848 390 398 [email protected] Per prenotazioni gruppi: Ufficio Gruppi: 800 160 199 [email protected] POLIZZA AUTO Per il tramite della Biverbroker condizioni agevolate sulle tariffe relative alle coperture assicurative riguardanti autovetture, camper e moto. Per gli associati FABI: • RC Autovettura: sconto fino al 62%; • ARD (incendio, furto, kasko, ecc.): sconto fino al 40%; • eventi naturali e atti vandalici: sconto fino al 40%. Per richiedere il preventivo accedere al sito www.fabi.polizze.it “area preventivi auto e camper” e seguire le indicazioni. Per informazioni scrivere a: [email protected] POLIZZA CASA Per il tramite della Biverbroker condizioni agevolate sulle tariffe relative alle coperture assicurative riguardanti la casa/abitazione (dimora abituale o saltuaria) e precisamente: • RC capo famiglia; • incendio; • furto. 56 Per richiedere un preventivo compilare la modulistica allegate alla newsletter sul sito www.associatiallafabi.it SALMOIRAGHI & VIGANO’ Salmoiraghi & Viganò marchio leader nel panorama dell’ottica al dettaglio con 500 punti vendita in Italia. Per gli associati FABI: • Sconto del 20% su occhiali da vista completi di lenti • Sconto del 15% su occhiali da sole • Sconto del 10% su lenti a contatto • Sconto del 5% su strumentazione ottica non elettronica (telescopi, binocoli, bussole, e oltre 200 strumenti per hobby, sport e tempo libero) Sul sito www.salmoiraghievigano.it potrete visualizzare le ultime promozioni e l’elenco dei punti vendita. SIMPLY GROUP SRL Simply Group srl rappresenta la Diamond Resorts International che è specializzata in località e proprietà di vacanza con un programma basato su punti di scambio. Per gli associati FABI: Simply Group Srl mette a disposizione gratuitamente, per ogni iscritto che ne faccia richiesta, un Voucher Resort per una settimana di soggiorno dal valore di € 750,00 a Tenerife o Costa del Sol per un minimo di due persone pagando solo le Spese Amministrative, comprensive di Assicurazione Mondial Assistance, di € 48,00 a persona. Per ogni dettaglio scaricare la newsletter dal sito www.associatiallafabi.it Per Informazioni e prenotazioni: Centro informazioni - 02 99775000 oppure scrivere all’indirizzo [email protected] STARPROMO OGGETTISTICA ON LINE Propone oggetti promozionali e idee regalo sia per aziende che per i singoli con un ricco catalogo di prodotti di ab- bigliamento, oggettistica, accessori da ufficio e casa personalizzabili. Per gli associati FABI: • sconto da un minimo dell’8% secondo il prodotto scelto. Per utilizzare la convenzione è necessario registrarsi nell’area riservata del portale www.starpromo.it La password identificativa della convenzione è visibile sulla newsletter presente su www.associatiallafabi.it TOP SARDINIA Tour Operator nato nel 1983, si colloca, per numero di passeggeri e per volume di traffico, tra i leader nazionali sulla destinazione Sardegna. Per gli associati FABI: • sconto fino al 13% sulle quote da catalogo e del 18% sulle quote delle strutture speciali. I cataloghi sono disponibili in tutte le agenzie di viaggio nazionali, oltre che sul sito www.topsardinia.it Prenotazioni: direttamente dall’associato telefonando al n° 06 512991 o via e-mail [email protected] UNITELMA SAPIENZA UNIVERSITA’ TELEMATICA “Braccio” telematico della prestigiosa Università romana La Sapienza, con sede a Roma, Viale Regina Elena 295, è un’Università pubblica non statale istituita con decreto del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca in data 7 maggio 2004, con peculiarità di formazione universitaria tramite internet. Unitelma Sapienza è autorizzata a rilasciare i seguenti titoli di studio: Laurea, Laurea Magistrale, Diploma di specializzazione, Dottorato di Ricerca e Master Universitari di I e II livello, validi a tutti gli effetti di legge. Per gli associati FABI riduzione sulla retta annuale di iscrizione. Esempio: • Corso di laurea € 1.500,00; • Corso di laurea magistrale e laurea magistrale a ciclo unico € 1.700,00; Troverete le informazioni su iscrizioni, immatricolazioni, valutazioni pre-immatricolazioni ed elenco corsi su www. unitelma.it TORINO vivere la città PROTAGONISTI: ENRICO PANDIANI:IL PRINCIPE DEL NOIR TORINESE ○ EVENTI: WORD MASTER GAMES 2013: 50.000 ATLETI A TORINO ○ ITINERARI: TORINO SECONDO NOI ○ RUBRICHE: SALUTE E BENESSERE, IDEE E SERVIZI, COMUNICAZIONE E IMMAGINE, GLI ESPERTI RISPONDONO, LA PAROLA AI LETTORI ○ PROPOSTE: CONVENZIONI, GITE E SPETTACOLI. PROTAGONISTI ENRICO PANDIANI Il principe del noir TORINESE di DARIO MIGLIARDI e nrico Pandiani ha un aspetto aristocratico, da uomo del passato. Sempre elegantissimo con la sua pipa che gesticola con le mani e con la schiena dritta, anche quando va in bicicletta. Se lo si incontra d’inverno indossa i guanti e quando se li toglie è come se avesse deciso di scendere dalla sua nobiltà. Non è snob, tutt’altro, solo che è la sua natura a renderlo un dandy. Da sempre ha avuto la passione per la scrittura, ha scritto decine di romanzi, ma non ne aveva concluso nessuno. Ha continuato il suo lavoro di Infografico a La Stampa e gli viene riconosciuto di essere entrato nella storia del quotidiano per la ricercatezza e la cura delle impaginazioni. Poi un giorno ha abbandonato quel lavoro, e ha ricominciato a scrivere e soprattutto a concludere i suoi romanzi. Ne ha scritto uno dietro l’altro, senza tregua. Il primo è Les Italiens, per Instar Edizioni. È la storia della Brigata Criminale di Parigi guidata dal commissario Mordenti, (da leggere con l’accento sull’ultima vocale alla francese), un poliziotto disilluso e un po’ pigro, che comanda i suoi flic di origine italiana e che si ritrova implicato in una spietata caccia all’uomo. È stato un successo. In seguito ha pubblicato Troppo piombo e Lezioni di Tenebra. Poi il passaggio alla Rizzoli con Pessime scuse per un massacro, anche in questo caso un bestseller. Pandiani riesce a descrivere i suoi personaggi con una cura maniacale, dove le curiosità sono tutte appagate e mai banali. Ha una conoscenza del mezzo espressivo e di ciò che racconta che derivano dalla passione per il tema trattato. 58 PROTAGONISTI Tutti i precedenti romanzi erano ambientati in Francia. Con “La donna di troppo” siamo passati dalla Francia a Torino, com’è stato il cambiamento? È stato naturale? Sì, perché ho trovato tantissime analogie, sono due città che si assomigliano, anche architettonicamente, c’è il fiume che è vissuto da gran parte dei cittadini. Torino è diventata una città viva, piena di gente, di turisti. Quando sono andato in giro per le ricerche ho trovato dei luoghi pazzeschi. E per me è stato un modo per riscoprirla. Diciamo che Parigi non mi è mancata. C’è la collina, c’è il verde. Mi sono accorto che un sacco di gente che ha scritto romanzi su Torino, non ha mai preso in considerazione certi luoghi che per me sono importanti. Non mi ricordo romanzi in cui il fiume sia protagonista o che venga citato il Gelato di Pepino che per me è un caposaldo della città, ne avrò mangiati milioni (ride). Ho cercato di renderla mia e di vederla come la vedo io, senza esoterismi, senza madamine e senza portinaie. Una Torino meno provinciale. Ho narrato una grande città, piena di storie, di casini, di intrecci e ho cercato di far percepire ai lettori una città europea. Il commissario Mordenti lo abbiamo abbandonato in cambio di che cosa? Lo abbiamo momentaneamente abbandonato – ci tiene a precisare – in cambio di questa nuova protagonista: Zara Bosdaves. Una donna trentottenne, bella ma un po’ sciupata, che ha alle spalle una storia di fallimenti. È una madre, la cui figlia vive a Londra e le manca molto. Ha un padre vecchio con il quale non va d’accordo, ha una storia d’amore con un uomo di colore e insieme hanno un locale nella movida della città, in un vecchio capannone industriale dismesso, ed è golosa dei pinguini di Pepino. Si muove in questa città cercando di conoscerla meglio. Perché, lei non è di Torino? Lei arriva dal Veneto, da Vicenza ed era in polizia. Il romanzo inizia un anno dopo da quando giugno 2013 | Plus Magazine 23 | PROTAGONISTI 59 PROTAGONISTI Qual è il luogo di Torino che ti ha affascinato di più? Sono tanti, ho trovato come analogia con Parigi le aperture che si presentano alla fine dei lunghi viali porticati e poi d’improvviso si aprono le piazze pulite ed enormi. Questo mi piace molto. Sembrano delle quinte teatrali che si allargano su dei palcoscenici. Pensi per esempio a Piazza Vittorio con la Gran Madre o Via Roma con il Palazzo Reale. Poi mi piacciono le ville abbandonate sulla collina. Ne ho trovata una ormai assediata dalla vegetazione, ed è lì che ho ambientato una parte importante del racconto. Chi è Zara Bosdaves? è in città. Ha aperto un’agenzia di investigazioni ed è un po’ scontenta del suo lavoro. Si sente un verme quando va in giro a pedinare i coniugi fedifraghi e il suo malumore cresce quando porta le prove dell’adulterio. Ha trascorso un anno in una città, Torino, che la affascina per come ha saputo cambiarsi e trasformarsi. Non è più la città grigia e industriale che disegnavano. E in questo anno è successo qualcosa di poco soddisfacente. E quando le chiedono di seguire una nuova indagine, che sembra molto semplice, invece diventa una cosa pazzesca. Visto che è un “noir”, non raccontiamo, non andare oltre. È una trama piena di colpi di scena, di travolgimenti e di rivoltamenti, di cose che sembrano ma non sono e di personaggi che ci spiazzano e ci disorientano. Il libro inizia proprio in Piazza Vittorio e tu hai scoperto qualcosa? Sono andato a curiosare nella storia della piazza, di quando e come è stata costruita e ho scoperto che ha un dislivello di sette metri. È come un palazzo di due piani. E poi l’ho descritta come una piazza sfigata. Non è mai libera! Ci inseriscono sempre dei tendoni pubblicitari, sembra una piazza per le fiere e non un luogo di ritrovo storico. Se pensi che una volta c’erano le giostre con addirittura gli ottovolanti e poi è stata per molti anni un grande autoparco dove si vendevano e compravano le macchine. 60 Il romanzo inizia con lei che si sente uno schifo perché ha appena consegnato la prova del tradimento ad una avvocatessa stronza che inchioderà suo marito e si sente disgustata da questa cosa. E mentre ritorna in ufficio assiste a un incidente in Piazza Vittorio. Un auto, forse speronata da un’altra vettura cade nel fiume. Il giorno dopo scopre che la vittima è un importante industriale del campo farmaceutico. Successivamente si presenta in ufficio la moglie dell’industriale che invece di chiedere di indagare sulle cause dell’incidente del marito, le chiede di ritrovare il figlio, perché dalla data dell’incidente è sparito. Da questo momento inizia un vortice di emozioni che ti appassionano. Che fine ha fatto il ragazzo? Rapito o scomparso volontariamente? Chi erediterà il grande patrimonio familiare? Ha una storia d’amore segreta? Chi potrebbe essere Zara Bosdaves? A chi ti sei ispirato per descriverla? Me la immagino con il volto e la sensualità della cantante e chitarrista Aimee Mann, l’autrice delle musiche di Magnolia di Paul Thomas Anderson. Perché la protagonista ha un nome così strano? Si chiama Zara Bosdaves, perché è di origine friulana. È un personaggio che è nato da un piccolo romanzo “La testa e la coda”, che avevo scritto per festeggiare la più antica distilleria di grappa artigiana in Italia, la Fratelli Brunello. In quel romanzo si spiega perché si chiama così, è stata concepita in un negozio di Zara a La Coruña, pensa se fosse stata concepita all’Ipercoop. Quali sono i noir che ti piacciono di più? Tutti i romanzi di Philippe Marlowe di Raymond Chandler: mi hanno accompagnato in molti momenti della vita. Poi c’è Jean-Patrick Manchette, che oltre a essere uno scrittore è stato anche un musicista jazz e uno sceneggiatore. Un film su tutti è Nada per la regia di Claude Chabrol e con Mariangela Melato. Le sue erano storie violente ma che raccontavano la società francese e la condizione umana. Sapeva raccontare un’epoca con spirito critico e brutale. Purtroppo è morto giovane, mentre scriveva “Principessa di sangue”, un libro strabiliante, da sballo, ogni pagina ti appassiona, ma poi verso la fine c’è la nota dell’editore che dice che l’autore non ha potuto terminarlo in quanto è morto e che dagli appunti si può intuire che il finale sia … e dà un’interpretazione di cosa poteva volere l’autore. E poi anche Dashiell Hammett che possiamo considerare un po’ il maestro di Chandler. Abbiamo iniziato parlando del commissario Mordenti, lo hai abbandonato? No, tutt’altro. Ho in programma un nuovo romanzo sempre con Rizzoli che inizierà proprio dalla brigata de “Les Italiens”. Sarà una nuova serie dove casomai cercherò di inserire anche Zara Bosdaves che incontra Mordenti, i colpi di scena saranno esplosivi, (ride). Ora Scavolini non è più solo sinonimo di cucina. Da oggi la nuova collezione Blu Scavolini si prende cura anche del tuo bagno. Vieni in negozio e scopri i vantaggi della CONVENZIONE FABI sull’intera gamma SCAVOLINI! La Passione per la Casa. Esposizione di 1.500 mq a TROFARELLO in VIA TORINO 137 tel 011 6498982 - 011 6499248 Visita il sito www.euromarredamenti.it e seguici su Facebook www.facebook.com/Euromarredamenti COMUNICAZIONE E IMMAGINE di Barbara Odetto (foto A. Lercara) Fondazione Università Popolare di Torino C entocinque corsi – dei quali diciotto di lingua e i restanti di cultura generale – ottantanove docenti, oltre quattromila quattrocento iscritti: queste cifre riassumono il successo che la Fondazione Università Popolare di Torino ha riscosso nell’anno accademico appena concluso e sono la conferma del prestigio e della serietà che questa istituzione ha saputo crearsi nel corso del tempo. Grazie ad essa, dunque, il sapere è diventato “pop” ovvero popolare, accessibile a tutti e fruibile da ognuno in maniera indistinta. Per capire come mai una simile istituzione sia no profit e il suo organico, dal Presidente Dottor Eugenio Boccardo al Segretario Gene- Quando il sapere è ... pop 62 rale Dottor Attilio Panattoni non venga retribuito, occorre andare a ritroso nel tempo. Fondata nel 1900 per merito di un gruppo di mecenati con il nome di “Società di Cultura,” il suo scopo era supportare coloro che non potevano terminare i propri studi per motivi economici o per altri impedimenti. Chiusa per mancanza di fondi, venne successivamente riaperta con il nome di Uni- COMUNICAZIONE E IMMAGINE versità Popolare e con la stessa finalità. Nel 1930 Benito Mussolini la volle trasformare in Istituto di cultura fascista; poiché però i suoi fondatori ritenevano che il sapere si dovesse basare su principi apolitici e apartitici, decisero di sospendere le lezioni e di chiuderla. Venne nuovamente riaperta all’indomani della seconda guerra mondiale quando il Magnifico Rettore dell’Università di Torino diede in concessione alcune aule della Facoltà di Scienze Matematiche Fisiche e Naturali, in via Carlo Alberto 8, nelle quali ancora oggi si tengono i corsi. Nel 2006 l’Associazione Università Popolare di Torino venne trasformata in Fondazione Università Popolare di Torino Onlus che, proprio come un tempo, è no profit e persegue gli stessi obiettivi di quando venne fondata grazie all’impegno di tutti i suoi protagonisti. Tornando al presente, l’anno accademico 2013-2014 avrà i medesimi corsi del precedente che si terranno come sempre in orario pre-serale (19.3021.00) e serale (21.00-22.30) dalla seconda metà di ottobre sino alla fine di maggio. La quota d’iscrizione sarà di centotrenta euro ed offrirà, come d’abitudine, la possibilità di frequentare dieci corsi alla settimana. La scelta è vasta perché le discipline sono eterogenee e spaziano da quelle di carattere umanistico e scientifico allo studio delle lingue straniere europee e orientali passando per archeologia, astronomia, feng shui, bridge, scacchi, capire la musica, scuola di teatro, grafologia, alfabetizzazione informatica e investigazione per citarne solo alcune. Per iscriversi è possibile recarsi presso la nuova sede della segreteria, inaugurata nel marzo di quest’anno e ubicata nell’interno cortile di via Principe Amedeo 12 in quelle che un tempo erano delle stalle. Le lezioni si terranno come sempre sia alla Facoltà di Scienze Matematiche Fisiche e Naturali sia all’Istituto Tecnico Industriale Amedeo Avogadro in cui si studierà storia dell’integrazione europea, fotografia, curar mangiando e storia delle religioni e del libero pen- Il dott. Attilio Panattoni, Segretario Generale della Fondazione. siero, sia presso il Giardino Botanico dove si terrà il corso di giardinaggio. Proprio per agevolare tutti ed essere in linea con i principi pop che da sempre caratterizzano questa onlus, la frequenza non è obbligatoria ed è anche possibile registrare le lezioni; gli studenti possono inoltre avvalersi della Collana Quaderni realizzata dai docenti che rappresenta il summit dei loro corsi. Accanto ad essa vi è infine la Collana Libri della Fondazione Università Popolare di Torino, uno strumento fondamentale di approfondimento. Perché il sapere non deve avere limi- ti di età, sesso, ceto sociale, religione, ma deve essere “pop” nel senso più puro del termine. Non stupisce quindi che il claim di questa istituzione torinese no profit sia: “una mole di cultura”. FONDAZIONE UNIVERSITÀ POPOLARE DI TORINO Via Principe Amedeo 12Torino Tel. 011 8127879 www.unipoptorino.it [email protected] giugno 2013 | Plus Magazine 23 | COMUNICAZIONE E IMMAGINE 63 COMUNICAZIONE E IMMAGINE foto R. Morzone Cibo per la mente Per invogliare alla lettura troviamo proposte economiche nei supermercati, così nel carrello della spesa riesce a inserirsi anche un buon libro. La scorsa settimana ho acquistato “L’arte di essere felici” di Seneca a meno di un euro. Incredibile! Emanuela Truzzi U na delle poche cose che qualsiasi persona può permettersi è il bene più prezioso per la nostra mente: leggere. Ci sono infinite proposte e generi differenti nei romanzi, nei saggi, nei testi di storia, letteratura, astronomia, filosofia, psicologia, biologia, sociologia, diritto, medicina, pedagogia, insomma in tutto lo scibile umano troviamo delle risposte, degli approfondimenti, delle critiche e soprattutto, della conoscenza. Possiamo acquistarli o prenderli in prestito nelle tante biblioteche della nostra città, farceli prestare o regalare e tanti titoli si trovano anche negli e-Books, per essere al passo con i tempi. Le nuove generazioni sono abituate a usare internet e leggono i libri con eReader o tablet, anche se il cartaceo ha sempre il suo fascino… Sono fra gli autori dell’e-Book “Manager e imprese di fronte al cambiamento” e ho voluto comunque averne una copia stampata, proprio per quel piacere di sfogliare manualmente le pagine. Ciò nonostante divoro notizie e approfondimenti grazie al web e passo ore a leggere dal pc. Non è un futuro così lontano quello che sostituirà i libri di testo nelle scuole con gli e-Books. 64 Leggere, leggere e ancora leggere per quella fame di conoscenza che ci permette di avere maggiore capacità di discernimento, di acquisire nuovi termini e saperli usare in modo appropriato, di difenderci dal massiccio tentativo dei mass media di manipolare le coscienze e presentare qualsiasi notizia come una verità assoluta. Internet apre le frontiere del sapere e dà la possibilità di scandagliare qualsiasi notizia che susciti il nostro interesse per cercare non la verità assoluta, ma la possibilità di una valutazione cognitiva indipendente e personale, scevra da condizionamenti psicologici a volte inquietanti. Cibo per la mente, ecco come definire la lettura, il desiderio continuo di apprendere senza essere mai sazi. Usando questa metafora ci sono tanti sapori e ognuno ha le sue preferenze anche se, ogni tanto, provare un piatto diverso può riservare piacevoli sorprese! Dedichiamo cura e attenzione alla nostra immagine, al fisico e ben venga la pratica di uno sport, qualunque esso sia, per eliminare le tossine e rigenerarci. E cosa possiamo fare per non impigrire la nostra mente, per rallentare l’inevitabile processo di invecchiamento dei neuroni e mantenerci bene intellettualmente? Leggere e confrontare! Sì, perché la conoscenza non deve rimanere dentro di noi: va condivisa. Da pochi mesi ho un profilo su Facebook e mi diverte inserire ogni tanto la citazione di un filosofo o di un grande pensatore degno di quella gloria eterna che ricordava Foscolo nel carme “Dei sepolcri”, come spunto di riflessione per i tanti amici così eterogenei che ho, auspicando dia adito ad approfondimenti per carpire il significato profondo di queste massime. Alfieri sostiene che “Leggere, come io lo intendo, vuol dire profondamente pensare” e i libri sono nutrimento per il miglioramento personale e professionale. Come mental trainer e coach suggerisco sempre alle persone che seguo, oltre a esercizi pratici per raggiungere l’obiettivo, dei testi specifici utili come cibo per la mente e per una migliore conoscenza di sé. Dr.ssa Emanuela Truzzi docente in comunicazione e coach motivazionale MODERNACOMUNICAZIONE Torino – Via Baltimora 21 www.modernacomunicazione.it [email protected] Convenzione associati FABI Plus: sconto 10% Optovision: ottica, lenti a contatto, occhialii Ottica Centro specializzato in lenti progressive, con possibilità di prova anticipata gratuita Lenti a contatto Specialisti in lenti idrofile e gas-permeabili Ortocheratologia Speciali lenti a contatto per la riduzione della miopia e dell’astigmatismo senza chirurgia Ipovisione Centro convenzionato ASL ausili meccanici ed informatici Videoingranditori per gravi deficit visivi la professionalità nell’ottica al tuo servizio via Tunisi, 118 Torino CONVENZIONE ASSOCIATI FABI PLUS SCONTO DEL 20% tel. 011 3190228 www.optovisionottica.com – [email protected] SALUTE E BENESSERE di Barbara Odetto (foto A. Lercara) TENNIS LODGE molto più di un circolo di tennis ... sa in più sulle iniziative in programma. Riccardo Rostagno R iccardo Rostagno, Professional PTR, ha una concezione del tennis innovativa. Perfettamente calato nel suo tempo, sa che oggi sono le connessioni che determinano il successo di un progetto e per questa ragione organizza stage di tennis nei quali riunisce esperti in campo sportivo, medico e psicologico in modo che ogni iscritto possa migliorare la tecnica e scoprire quali sono i metodi per mantenere l’attenzione necessaria per vincere. Potremmo affermare che il suo è un tennis in versione 2.0, uno sport che parte dal web – o meglio dal sito www.tennislodge.it – e che mette in connessione atleti, professionisti e quanti vogliano imparare o raggiungere performance superiori. Naturalmente gli stage proposti non sono virtuali ma reali e si basano sugli stessi valori che hanno visto nascere ufficialmente questo sport in Gran Bretagna. Abbiamo incontrato il fondatore, Riccardo Rostagno, per scoprire qualco- Tennis Lodge è un circolo di tennis tradizionale? No, è un concetto che ha anche una forma. Noi organizziamo corsi di alto livello a Torino, in Piemonte, ma anche in Italia e all’estero e ci appoggiamo a strutture sportive e ricettive accuratamente selezionate. Gli stage possono durare un week end, tre o quattro giorni oppure una settimana; le località nelle quali li proponiamo sono mete turistiche e i centri che ci accolgono sono dotati dei principali confort per garantire un soggiorno rilassante e divertente dentro e fuori dal campo. Non solo tennis dunque… In effetti no, anche se rimane il protagonista. Tra un corso e l’altro gli iscritti possono praticare le diverse attività sportive della struttura ricettiva, rilassarsi nel centro benessere o fare delle escursioni. In pratica, oltre allo stage ognuno può vivere una vacanza su misura. A chi si rivolgono questi appuntamenti? A chiunque ami il tennis: dai bambini alle famiglie ad una cerchia di amici. Si tratta di stage di gruppo, più o meno intensivi a seconda dell’obbiettivo. Chi lo desidera, può prendere lezioni private al di fuori delle ore di corso. Suddividiamo i partecipanti in base al livello di gioco (principianti, intermedi e avanzati). Talvolta prepariamo dei corsi specifici (più tecnici), rivolti a tennisti con maggiori conoscenze e abilità (adulti o ragazzi). Come si strutturano i corsi? Gli istruttori, tutti altamente preparati, offrono una consulenza che va al di là della sola tecnica, cercando di trasmettere elementi meno comuni affinché i partecipanti possano utilizzare quanto appreso per migliorare la propria educazione tennistica e sportiva. Tra i temi trattati ci sono la conoscenza delle abilità oculo-manuali, la gestione delle traiettorie e delle giocate durante il 66 match, la copertura del campo orizzontale e verticale dopo le singole giocate, l’importanza della copertura di rete durante la fase d’attacco, l’uso dell’incrociato e del lungolinea e ancora difesa, manovra ed accelerazioni, strategia di gioco e molto altro. Oltre ai maestri di tennis, durante i corsi ci sono altre figure chiave? Dipende dall’argomento e dalla modalità dello stage. A marzo, ad esempio, abbiamo organizzato a Torino un week end sul tema ‘Occhio dominante ed influenza sul gioco’. In questo caso ci siamo avvalsi della consulenza di un fisioterapista, che ha effettuato dei test propriocettivi e di capacità aerobica con moderne apparecchiature elettroniche (i risultati sono stati consegnati ai partecipanti); c’erano poi due Master in Neuro Linguistic Programming (PNL) che hanno condotto un’interessante seduta sull’allenamento mentale in campo, ponendo l’attenzione su dialogo interno, ritmo e attenzione visiva, gestione dei tempi morti, centratura ed hanno fatto fare degli esercizi di visualizzazione e di consapevolezza. Ognuno dei partecipanti ha poi ricevuto la valutazione del proprio profilo. Qual è l’obiettivo di Tennis Lodge? Far vivere il tennis in maniera nuova unendo teoria, pratica e vacanza. TENNIS LODGE Via Bogino 17 – 10123 Torino Tel. +39 3357424540 www.tennislodge.it [email protected] Convenzione associati FABI Plus: sconto del 10-15% su quota stage SALUTE E BENESSERE di Emanuela Truzzi (foto A. Lercara) Karm Estetica si trova in zona Crocetta e la titolare Katia propone orari diversificati per andare incontro alle esigenze dei Clienti, che sicuramente troveranno dal lunedì al sabato l’ora ideale da dedicare al benessere e alla cura del corpo. KARM ESTETICA Carmen Cichiello e Katia Andrizzi benessere e motivazione per il tuo corpo Qual è la particolarità che la contraddistingue, sig.ra Katia? Oltre ad essere un’estetista professionista sono stata formata dal dott. Lucio Lo Russo, nutrizionista con il quale collaboro per la metodologia Slim Point. I Clienti che desiderano migliorare la propria forma fisica ricevono dal dott. Lo Russo la dieta appropriata e poi sono seguiti da me come PNT (Personal Nutritional Trainer) per motivarli a raggiungere l’obiettivo e spronarli a superare le difficoltà durante il regime dietetico. Naturalmente la dieta si completa con trattamenti specifici a seconda delle esigenze: con l’apparecchiatura LPG modelliamo e sciogliamo i grassi in eccesso lavorando sull’adipe, con lo Slim Up rassodiamo la muscolatura e siamo d’ausilio per le persone che non amano praticare sport e possono effettuare una ginnastica passiva con un programma di drenaggio a infrarossi per accelerare il metabolismo e sciogliere i grassi. Sono tante le apparecchiature a disposizione e le proponiamo a seconda della figura fisica su cui lavorare per ottenere i risultati desiderati. Le nostre apparecchiature, pur avendo caratteristiche diverse, sono tutte utili per favorire il dimagrimento e rassodamento e per raggiungere in tempi rapidi la fatidica “prova costume”, preoccupazione non più riservata solo alle donne… anzi, gli uomini sono sempre più sensibili e attenti alla propria immagine! sulla persona per generare un benessere che dia benefici ben oltre il tempo dedicato al trattamento. Abbiamo 8 cabine, di cui 4 per la cura del viso e del corpo posizionate al piano superiore, con una particolare attenzione al relax. Da voi non si viene solo per dimagrire… La nostra filosofia è il benessere del corpo e come sosteneva il grande medico Edmund Jacobson “una mente ansiosa non può esistere in un corpo rilassato”. Ecco perché ci siamo specializzati in tecniche di massaggio che conducono realmente ad una condizione di benessere psicofisico come il massaggio KARM, che racchiude in sé molte tecniche manuali: migliora la circolazione, migliora la peristalsi intestinale, decontrae la muscolatura e riporta la persona al corretto ritmo respiratorio. Sono 60 minuti di vero relax che consigliamo sia agli uomini sia alle donne, anche come idea regalo. E per i nuovi Clienti lo proponiamo nel mese di giugno come benvenuto a metà prezzo a € 30,00. Il massaggio Karm, nostra esclusiva, si accompagna ad altri come il linfodrenaggio Vooder, il massaggio connettivale, il massaggio con le candele che è un rituale altamente scenografico. Tutti i massaggi manuali vengono calibrati A proposito di idea regalo, Katia, offrite un cofanetto contenente il voucher bellezza che è veramente originale! Sì, ho voluto esaltarne l’importanza sostituendo la classica busta con un cofanetto che rende più prezioso il contenuto e crea la giusta aspettativa in chi lo riceve, e poi sta a me e alle mie collaboratrici confermare tutto questo e ad oggi sono veramente soddisfatta per la fidelizzazione dei Clienti! KARM ESTETICA Via Torricelli 48 Torino Tel. 011 5817666 cell. 347 1566282 www.karmestetica.it [email protected] lunedì martedì mercoledì giovedì venerdì sabato dalle 13.00 alle 19.00 dalle 9.30 alle 18.30 dalle 13.00 alle 20.00 dalle 9.30 alle 18.30 dalle 9.30 alle 18.30 dalle 10.00 alle 16.00 Convenzione associati FABI Plus: sconto del 15% su tutti i trattamenti giugno 2013 | Plus Magazine 23 | SALUTE E BENESSERE 67 SALUTE E BENESSERE di Barbara Odetto (foto A. Lercara) ti graduate di alto livello quali Zeiss ed Essilor per citarne solo alcune. IL TALPINO l’ottico per tutta la famiglia I l talpino: un nome simpatico che infonde un sorriso e che abbatte ogni barriera tra l’ottico e la sua clientela. Il talpino, però, non si riferisce alla famosa espressione idiomatica “cieco come una talpa”, ma al soprannome con cui il titolare è conosciuto nel quartiere: Pino. Giuseppe Laganà, che lavora nel settore dagli anni Novanta, ha inaugurato lo show room di Largo Vincenzo Lancia 58/B nel luglio del 2012 e da allora è diventato un punto di riferimento per chi non cerca semplicemente un ottico, ma un esperto preparato, competente, capace di soddisfare le esigenze di ogni cliente e di creare un rapporto di fiducia con i propri interlocutori. I sessanta metri quadri del negozio sono articolati in più spazi, tra i quali un corner per il check up così da fornire una diagnosi dettagliata delle capacità visive di ognuno, ed hanno un design minimale e raffinato che gioca sul colore non colore e nel quale il bianco e il grigio sono protagonisti. Il risultato è uno show room accogliente e moderno nel quale ogni particolare è studiato con attenzione. Perché la cura nei confronti del cliente si compone di più aspetti e la struttura degli ambienti è uno di questi. Proprio per questa ragione Il talpino dispone di una pedana per consentire un facile accesso a passeggini, carrozzine o a coloro che hanno difficoltà motorie. 68 Tra i brand più interessanti per proteggere gli occhi dai raggi UV nelle giornate estive non mancano gli intramontabili Ray-Ban ai quali si affiancano firme prestigiose e note agli esperti del settore quali Serengeti, occhiali graduabili nei quali la lente fotocromatica è costruita sui parametri del cliente. Ad uso sportivo, specchiate o polarizzate, qualunque sia la lente scelta da ognuno, il Signor Laganà la monta con cura sui sunglasses prescelti. Per correggere i difetti visivi con stile, senza naturalmente trascurare la tecnologia, l’ottica Il talpino propone una rosa di montature del calibro di ZeroRh+, William Morris, Etnia Barcellona e Alain Mikli. Occhiali dal design innovativo che ben si sposano con il viso e che regalano personalità al look. Oltre alla qualità indiscussa dei prodotti esposti, il titolare punta su un altro aspetto per nulla banale: il rapporto umano. La clientela è infatti accolta con cortesia e dedizione e tutti, dai bambini agli anziani, possono contare su preziosi consigli dettati da anni di esperienza e da un’elevata professionalità. Giuseppe Laganà Non solo la suddivisione dello spazio, studiato per consentire alle persone diversamente abili di muoversi facilmente, ma anche gli elementi decorativi sono frutto di un progetto famigliare concepito in concerto con il fratello del titolare. In questo bel negozio è possibile trovare una proposta varia e articolata di lenti a contatto così da risolvere ogni tipo di difetto visivo, occhiali da vista e da sole delle migliori marche oltre a len- La filosofia di Giuseppe Laganà si basa su un principio fondamentale: “la soddisfazione del cliente è la nostra soddisfazione” e a dimostrazione che alle parole fa seguire i fatti, Il talpino ha un efficiente servizio post vendita che va dall’assistenza al controllo periodico della vista e che passa attraverso la stipula di una convenzione grazie alla quale il titolare può concedere dei finanziamenti anche a tasso zero. Perché, come sostiene l’ottico, la vista è un bene prezioso e non va certo trascurata. OTTICA IL TALPINO Largo V. Lancia 58/B – Torino Tel. 011 0363021 [email protected] Convenzione associati FABI Plus: sconto dal 10 al 15% EVENTI 15.000 atleti a Torino per i World Masters Games Ad agosto i giochi mondiali estivi per sportivi e appassionati fino a 100 anni. Dieci giorni tra gare di atletica, sfide di nuoto e all’ultimo green. Speciali i protagonisti: dalla bimba canadese di due anni al campione nel sollevamento pesi che ha già spento 82 candeline. di MARIANGELA SALVALAGGIO immagini archivio ufficiale WMG 70 48 P assion live here, again. Il claim dei Giochi Olimpici di Torino sarebbe ancora attuale per promuovere l’evento sportivo estivo che quest’anno il capoluogo piemontese ospiterà dal 2 all’11 agosto. Sono in arrivo atleti che affrontano viaggi non facili, da Paesi davvero lontani ma spinti dalla passione per lo sport. Questi sono i World Masters Games, i mondiali estivi per appassionati e sportivi di tutto il globo, da 35 a 100 anni. Chissà cosa racconteranno un giorno a Chloe, bimbetta canadese di due anni, che a migliaia di chilometri da casa sua, si troverà, con molta probabilità, a ‘indossare’ la maglia di partecipante più giovane ai World Masters Games 2013? Certo lei arriverà a Torino in qualità di accompagnatrice. Per riuscire a essere atleti master, definizione usata per descrivere chi si mette ‘in discussione’ partecipando a competizioni di livello internazionale, bisogna essere speciali. Come Charlotte Jean Ewer Sanddal che il 15 agosto prossimo spegnerà 91 candeline. Vive negli Stati Uniti, a Helena, nel Montana, ed è iscritta ai prossimi World Masters nelle gare di nuoto. Al torneo di calcio si è iscritto un atleta proveniente da Capo Verde. Dal Qatar, unico rappresentante per ora di questo emirato, un atleta che si cimenterà sia nel nuoto, sia nel golf. Nel panorama internazionale sui tanti ‘highlanders’ dello sport master, c’è anche Vaclav Popilka, classe 1929, nato a Praga. Popilka per oltre 20 anni ha gareggiato sfidando i migliori sollevatori al mondo, ottenendo ottimi risultati. Da piccolo gli fu diagnosticata una grave forma di asma. Decise di praticare sport per cercare di rafforzare un fisico sempre più indebolito dalla malattia. A 75 anni è stato convinto, anche dai figli, a ricominciare ad allenarsi con continuità e dal 2007 il suo EVENTI nome compare in vetta a tutte le classifiche delle gare dedicate agli atleti master. Correre e vincere i 200 metri in 28.27 a 74 anni. Questo è Guido Müller, icona dello sport master mondiale. Questo ‘giovanotto’ di Stoccarda ancora una volta è salito sul gradino più alto del podio ai recenti Europei Master di atletica di San Sebastian. Luoghi incantevoli di Torino e del Piemonte si ripopoleranno, in giorni in cui tradizionalmente nessuno fatica a trovare un parcheggio, per ospitare tornei, gare individuali e a squadre. Sarà un’occasione unica per ammirare angoli all’aperto e per trascorrere il tempo libero emozionandosi davanti alle imprese sportive di persone comuni, accumunate dalla passione sportiva. Il Parco del Valentino di Torino, ad esempio, sarà la sede delle gare di triathlon, duathlon e di alcune specialità ciclistiche. Specchi d’acqua immersi nel verde saranno le cornici delle sfide di canoa e di canottaggio come l’immancabile Po ai Murazzi, la Dora Baltea a Ivrea, il lago di Candia, il laghetto artificiale di Italia 61 e il Circolo Vela a Orta San Giulio, nel Novarese. Grugliasco, alle porte di Torino diventerà la patria del rugby. Judo e karate troveranno dimora ad Alba, tra un sublime calice di vino e deliziosi cibi aromatizzati al tartufo. L’hockey prato si dividerà tra il torinese Palatazzoli e la casa del club di Bra, nel Cuneese. Il golf, inutile a dirsi, sarà al parco I Roveri di Fiano torinese e sulle immense distese verdi de La Mandria. Per calcio, pallavolo, beach volley e pallacanestro si sfrutteranno le strutture eccelse di cui Torino dispone, a partire dallo Stadio Olimpico, così come saranno impiegati gli stadi di baseball e gli innumerevoli campi da tennis. Il Poligono di Racconigi accoglierà gli atleti del tiro al volo. Le gare di velocità in bicicletta saranno al motovelodromo Fausto Coppi di Torino. Associazioni torinesi di quartiere ospiteranno gli appassionati di bocce. Le vere ‘regine’ di tutte le competizioni estive, le sfide di atletica, saranno disputate allo stadio Primo Nebiolo e in altri siti. Come in occasione di Torino 2006, potremmo scoprire anche discipline meno note come il badminton che è diventato sport olimpico solo Annette Fredskov, signora danese malata di sclerosi multipla, protagonista di una sfida incredibile: correre 366 maratone in 365 giorni. dall’edizione del ’92 di Barcellona. Tra i più veloci sport di racchetta, consiste nel colpire un volano usando una racchetta e in modo che l’avversario non riesca a rispedirlo indietro prima che tocchi terra. A Sestriere potrete stupirvi con le gare di orienteering, disciplina nata più di un secolo fa nei Paesi scandinavi. È uno sport anche sapersi orientare nei boschi. Questi sono i World Masters Games. giugno 2013 | Plus Magazine 23 | EVENTI 71 IDEE E SERVIZI di Emanuela Truzzi (foto A. Lercara) CARROZZERIA CESA auto moderne e antiche sempre perfette C i troviamo presso la CESA, la prima carrozzeria nata a Moncalieri nel 1951. Qui nel ’62 ha iniziato la sua attività Mauro Masini, nel ‘88 diventa il titolare e oggi con lui collaborano i figli Stefania per la parte amministrativa e Alberto, che segue le orme paterne come battilastra coadiuvato da uno staff di 4 dipendenti con specifiche competenze: un montatore, un lucidatore, un preparatore e un verniciatore. Sig. Masini, qual è la filosofia della carrozzeria CESA? Il nostro fiore all’occhiello è rappresentato dalla ristrutturazione di macchine d’epoca, ne trattiamo parecchie e anche di un certo valore. E’ un lavoro d’equipe molto sofisticato e gratificante, il nostro compito è quello di riportare le vetture alla loro originalità sia nel colore che nella forma, per il ripristino della meccanica e degli interni collaboriamo con ditte specializzate nel settore. Più che lavoro è un hobby, abbiamo Clienti un po’ particolari… Con orgoglio Mauro ed Alberto mi mostrano le foto di tante auto d’epoca che hanno ristrutturato come l’Aurelia B24 del 1955, la Lancia Aprilia del 1948, la Porsche Monogriglia del 1956 e la Fiat 519 Torpedo Sport che si trova al Museo dell’Automobile di Torino. 72 E per le riparazioni delle auto moderne in cosa vi distinguete? In primo luogo per la puntualità e la perfezione sui lavori. La storicità e il know-how acquisito in tanti anni dalla carrozzeria CESA si esprimono nei metodi implementati per la riparazione delle carrozzerie, alcuni considerati “antichi”, come ad esempio l’applicazione dello stagno sulle saldature dei lamierati sostituiti, senza usare stucco. È una tecnica derivata dalla ristrutturazione delle macchine d’epoca che pochi sanno applicare, una chicca che possiamo offrire ai nostri Clienti anche sui modelli di oggi. Uno specialista del settore è in grado di riconoscere una riparazione effettuata a stucco anche attraverso la vernice, mentre se si utilizza lo stagno è impossibile. Inoltre, nel caso di un secondo incidente lo stucco salta via, con lo stagno questo invece non accade. Per la verniciatura siamo stati fra i primi a usare le vernici ad acqua Glasulit a basso impatto ambientale e le lampade Symach per un processo di essicazione particolare che, insieme allo spettrofotometro per la rilevazione dei pigmenti del colore, ci consentono di ottenere un risultato perfetto come nella verniciatura di primo impianto. Offrite servizi e convenzioni particolari agli assicurati? Siamo fiduciari dei gruppi Genialloyd, Allianz-Ras, Sai-Unipol, Reale Mutua e tanti altri. Per gli assicurati che incorrono in un incidente questo significa che pensiamo a tutto noi d’ufficio, dalla denuncia del sinistro fino alla consegna del veicolo riparato a regola d’arte. Disponiamo anche dell’assistenza legale, qualora sia necessaria. Naturalmente non manca l’auto sostitutiva gratuita. Il nostro Cliente viene liberato da qualsiasi grattacapo con la massima efficienza e cortesia, inoltre al cliente viene offerta una perfetta pulizia interna della vettura. Da non dimenticare che siamo attrezzati per la sostituzione dei cristalli e l’oscuramento per tutti i modelli di vetture sia nazionali che esteri. E per coloro che desiderano rivolgersi a voi soltanto per una piccola riparazione? Noi affrontiamo qualsiasi riparazione, anche la più piccola, con la stessa attenzione che nasce da un’autentica passione per l’auto maturata in oltre mezzo secolo di tradizione. A tutti gli associati FABI Plus offriamo uno sconto del 10% su qualsiasi intervento, anche sulla ricarica dei condizionatori che proponiamo già a soli e 45,00 senza convenzione! CARROZZERIA CESA Strada Tiro a Segno, 2 – Moncalieri Tel. 011 642479 - Fax 011 6828845 [email protected] Convenzione associati FABI Plus: sconto 10% Una nuova concezione dell’abitare Via Gorizia 106 - 10137 Torino Tel. 011 19.71.11.33 www.formetorino.it ITINERARI TORINO, Barbara Odetto & AlessanDro Lercara secondo noi Una giornalista e un fotografo alla scoperta della città ARTE, CULTURA, STORIA E DESIGN, MA ANCHE BUSINESS, MODA E APPUNTAMENTI GLAM. AREE VERDI, ZONE INDUSTRIALI, PUNTI IN CUI CONVIVONO ETNIE E TRADIZIONI DIVERSE: TORINO HA MILLE ANIME AFFASCINANTI E NOI VE LE FAREMO SCOPRIRE. QUARTIERE DOPO QUARTIERE. I l secondo appuntamento alla scoperta della città è in Cit Turin, quartiere ricco di storia e di splendidi palazzi in stile liberty e neogotico. Il suo nome, che in piemontese significa Piccola Torino, ha origini controverse, ma la più accreditata pare risalire all’epoca medioevale quando la zona era un’unità amministrativa indipendente ubicata subito fuori dalle mura della città, lungo la via Francigena. Il quartiere ebbe il massimo sviluppo alla fine del XVIII secolo, ma le sue origini sono molto più antiche, come testimoniano i reperti di una necropoli di età preromana ritrovati nella zona. Oggi nel quartiere convivono tre anime: quella residenziale, caratterizzata da uno stile di vita rilassato e a misura d’uomo in cui tutti si conoscono, quella dello shopping che si snoda tra via Principi d’Acaja e via Duchessa Jolanda e che ha come epicentro i Giardini Martini, meglio conosciuti come Piazza Benefica in ricordo dell’istituto di carità che sino a metà del secolo scorso aveva sede qui e si occupava di orfani e che oggi è il mercato più chic del capoluogo piemontese, e quella più istituzionale che trova la sua massima espressione nei numerosi studi di notai e avvocati che sorgono all’ombra del Palazzo di Giustizia. 74 ITINERARI Considerato a pieno titolo un borgo raffinato e ricco di charme, Cit Turin è un bell’esempio di stili architettonici diversi che coesistono in armonia, regalando personalità e fascino alle sue vie. Tra i più interessanti esempi di liberty, conosciuto anche come art noveau, ci sono Casa la Fleur in corso che diverse strutture ricettive tra le quali il Bed & Breakfast Radaelli, il primo sorto in Cit Turin. Il nostro giro turistico termina da Flaura, un piccolo atelier floreale incastonato tra due palazzi. La titolare ha una vera passione per il suo lavoro. Scritta a mano su uno specchio è infatti riassunta la sua filosofia: “Felicità è avere le mani piene di fiori”. Come darle torto? Francia angolo via Principi d’Acaia e Casa della Vittoria in corso Francia 23, mentre in via Piffetti 7 sorge un bell’edifico in stile neogotico. Il quartiere, che nel corso degli ultimi anni ha subito diversi interventi urbanistici che lo hanno reso ancora più affascinante, è anche ricco di esercizi commerciali e di alberghi, per coccolare sia i torinesi sia i turisti. Gli amanti della pizza e della farinata, ad esempio, non possono non assaggiare le specialità de La Sueva: un mix di sapori italiani da gustare in un locale conosciuto da quasi trent’anni. Per la sera, invece, c’è L’oca fola che propone cucina tipica piemontese preparata rigorosamente con ingredienti del territorio. Grazie alla sua vicinanza al centro e al Politecnico, il quartiere ospita an- giugno 2013 | Plus Magazine 23 | ITINERARI 75 CONVENZIONI Convenzioni ne di imprese edili qualificate. Per gli associati FABI Plus prima consulenza gratuita Via Guarini 4 – Torino Tel. 011 544566 [email protected] AB+COMUNICAZIONE Agenzia di comunicazione costituita da un pool di professionisti. Offre i seguenti servizi: pubblicità, grafica, studio del naming, del claim e testi, foto e/o video per cerimonie ed eventi, foto in studio, corsi fotografici e affitto sala posa, siti web, social media marketing, ufficio stampa. 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GIOVANNA FURBATTO Progettazione architettonica e ristrutturazione di residenze private, uffici, negozi, realizzazione di nuove costruzioni, direzione lavori, pareri alla Sovrintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici, classificazione energetica, accatastamenti, pratiche edilizie, stesura di capitolati d’appalto, selezio- 76 AVIS Autonoleggio Si può accedere alla convenzione collegandosi al sito www.avisautonoleggio.it oppure contattando il Centro Prenotazione Avis al numero 199 100133 oppure recandosi presso gli uffici di noleggio Avis. Per gli associati FABI Plus sconto fino al 10% sulla tariffa giornaliera, week end, settimanale standard Italia e standard Estero. Per richiedere il codice identificativo della convenzione rivolgersi a FABI Plus tel. 011 5611153 - [email protected] BIVERBROKER srl Società specializzata sul mercato nazionale per la gestione dei servizi assicurativi e di risk management. Per gli associati FABI Plus polizza RC Auto in convenzione. 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Piazza Solferino 20 – Torino Tel. 011 5617061 - Fax 011 5158105 [email protected] www.tucanoviaggi.com GITE gite Sabato 31 agosto e domenica 1 settembre 2013 VENEZIA Regata Storica Week-end dedicato alla visita della città e delle isole lagunari in occasione della famosa Regata Storica, una spettacolare sfilata di antiche imbarcazioni cinquecentesche e personaggi in costume. In occasione della manifestazione il Bacino di San Marco pullula di circa 1500 gondole di ogni tipo provenienti da tutta Europa, che si radunano fin dal mattino ed attendono il via per iniziare un percorso di circa 30 km lungo il Canal Grande. Una fedele ricostruzione del passato glorioso di una delle Repubbliche Marinare più potenti e influenti del Mediterraneo. Domenica 17 novembre 2013 PARMA November Porc - VIII edizione Tutti i fine settimana del mese di novembre la “Bassa Parmense” si vestirà a festa per l’edizione 2013 della staffetta più golosa d’Italia, il November Porc...speriamo ci sia la nebbia! Un mese all’insegna del divertimento e della buona tavola con mercati di prodotti tipici, attrazioni musicali, artisti di strada, stand gastronomici e concerti live! Si potranno assaporare le delizie della zona: Culatello di Zibello, Spalla Cruda di Palasone, Spalla di San Secondo, Parmigiano Reggiano, Fortana del Taro e tante altre bontà gastronomiche. Sabato e domenica 7/8 dicembre 2013 ALTO ADIGE Mercatini di Natale Week-end in Trentino per visitare i famosi mercatini di Natale nelle città di Bressanone e Bolzano, dove ha avuto origine questa allegra tradizione diffusasi poi in vari luoghi d’Europa. Le eleganti bancarelle in legno adornate secondo lo stile tipico tirolese offrono ai visitatori i più svariati prodotti tradizionali sudtirolesi come presepi, stoffe, ceramiche fatte a mano, sculture in legno, ma anche gustose leccornie che stupiranno ogni palato. Rappresentazioni del presepe vivente, spettacoli di marionette e giostre musicali regalano ai bambini, e non solo, momenti di magica felicità. Al calar della sera le magiche note natalizie e la romantica luce delle candele invadono i vicoli con toni caldi e suggestivi. Pernottamento in un tipico albergo Tirolese e nella mattinata di domenica, visita alla famosa fabbrica di ceramiche Thun. 80 Per prenotazioni rivolgersi a FABI Plus Tel. 011 5611153 [email protected] SPETTACOLI Tramite il circuito ticket.it vendita di biglietti per gli spettacoli: ZUCCHERO TORINO Palaolimpico ex Isozaki 25 giugno 2013 ore 21.00 JAMIROQUAI BAROLO Piazza Colbert 5 luglio 2013 ore 21.30 1° anello numerato € 46,00 2° anello num. frontale € 40,25 2° anello num. laterale € 34,50 1° platea numerata € 69,00 2° platea numerata € 57,50 ELTON JOHN BAROLO Piazza Colbert 9 luglio 2013 ore 21.00 Posto unico € 39,90 JOVANOTTI - Lorenzo negli stadi 2013 TORINO – Stadio Olimpico 16 luglio 2013 ore 21.00 Tribuna ovest 1°- 2° livello € 69,00 Curva nord non numerata 1° - 2° livello € 34,50 Distinti est 1° - 2° – 3° livello € 57,50 Prato € 46,00 Posto unico € 69,00 SKUNK ANANSIE ASAF AVIDAN TORINO Gru Village ‘Shopville Le Gru” 23 luglio 2013 ore 22.00 TORINO Gru Village ‘Shopville Le Gru” 2 settembre 2013 ore 22.00 Posto unico € 36,80 Posto unico € 28,75 MODÀ - Gioia Tour 2013 TORINO Palaolimpico ex Isozaki 5 ottobre 2013 ore 21.00 Tribuna Gold numerata € 57,50 1° anello numerato € 46,00 2° anello num. frontale € 40,25 2° anello num. laterale € 31,05 Parterre in piedi € 34,50 CIRQUE DU SOLEIL - DRALION TORINO Palaolimpico ex Isozaki 21-22-23/11/2013 ore 20.00 24/11/2013 ore 17.00 1° settore numerato € 80,50 2° settore numerato € 69,00 3° settore numerato € 51,75 4° settore numerato € 40,25 Per prenotazioni e ritiro biglietti rivolgersi a FABI Plus – Tel. 011 5611153 – [email protected] giugno 2013 | Plus Magazine 23 | SPETTACOLI 81 L’ARCHITETTO RISPONDE L’architetto Giovanna Furbatto collabora con Plus Magazine per offrire ai lettori il suo parere e i suoi consigli relativi a ristrutturazione di residenze private, uffici e negozi, realizzazione di nuove costruzioni, classificazione energetica, accatastamenti, pratiche edilizie. Potete inviare le vostre domande a [email protected]. Ho un ufficio al primo piano in centro a Torino, e vorrei trasformarlo in abitazione. Cosa devo fare? Ludovica Se l’ufficio è più piccolo di 700 mq, e non occorre operare alcuna modifica interna, è sufficiente richiedere la variazione catastale. Se invece è maggiore di 700 mq e/o si vuole modificare internamente l’unità, è necessario chiedere un permesso all’Ufficio Tecnico di Torino, prima di iniziare i lavori. Si ricordi che il cambio d’uso, il più delle volte, è oneroso. ◆◆◆ Ho un alloggio grande in un condominio, zona Crocetta, e vorrei frazionarlo. Mi può dare qualche consiglio? Francesco il bagno è direttamente comunicante con la camera, non deve avere l’antibagno. Resta obbligatorio, invece, nel caso in cui si affacci su un soggiorno. Per prima cosa occorre controllare se il regolamento di condominio consente il frazionamento. In un secondo tempo, dopo aver richiesto un regolare permesso presso l’Ufficio Tecnico di Torino, si ricordi di far installare nuovi contatori per gas e luce, di controllare se c’è un posto in più sul citofono e sulla buca delle lettere e altri dettagli come questi e infine tenga presente che occorre modificare la tabella millesimale. ◆◆◆ Ho alcune incertezze circa le agevolazioni fiscali. Desidererei alcuni chiarimenti. Andrea Le detrazioni fiscali previste per le ristrutturazioni edilizie sono passate al 50 % e per gli interventi di messa a norma energetica al 55%, in seguito al Decreto Legge Sviluppo n° 83 del 22/6/2012. L’importo massimo di spesa è conte- ◆◆◆ Ho sentito parlare di procedure edilizie denominate “Attività di Iniziativa Libera” e “C.I.L.”, mi può dare qualche chiarimento? Patrizia stualmente salito a 96.000.000 per spese documentate e sostenute tra il 26 giugno 2012 e il 30 giugno 2013. Dopo tale data la detrazione tornerà al 36%. ◆◆◆ È vero che se voglio fare un bagno in camera devo avere l’anti-bagno? Daniela No, da qualche tempo esiste una nuova disposizione secondo cui, se La legge 73/2005 ha introdotto due interessanti novità: l’Attività di Iniziativa Libera e la C.I.L. (Comunicazione di Iniziativa Libera). La prima prevede che gli interventi di manutenzione ordinaria e quelli per l’eliminazione delle barriere architettoniche possano eseguirsi senza alcun titolo abilitativo. La C.I.L. prevede che, previa comunicazione per via telematica della data di inizio lavori da parte di un professionista, si possa procedere subito a interventi di manutenzione straordinaria, ivi compresi lo spostamento di pareti interne, la posa di pannelli solari, fotovoltaici, termici e altro ancora. giugno 2013 | Plus Magazine 23 | GLI ESPERTI RISPONDONO 83 IL NOTAIO RISPONDE Il notaio Remo Bassetti, titolare dell’omonimo studio torinese, collabora con la nostra rivista, per fornire ai lettori chiarimenti su problematiche e pratiche inerenti per esempio a successioni, donazioni, compravendita di immobili, costituzione di associazioni e fondazioni, convenzioni matrimoniali e costituzione di fondi patrimoniali, mutui e altri tipi di finanziamento. Per le vostre domande scrivete a [email protected]. Gentile notaio Bassetti, volevo dei chiarimenti riguardo all’acquisto di un appartamento ancora in fase di costruzione, il costruttore chiede il 30% dell’importo complessivo, dichiarando che, sottoscrivendomi una polizza di fidejussione, in caso di fallimento o altro non perderei l’anticipo versato. Vi sarei grato avere informazioni più dettagliate, grazie mille. Piero - Unicredit In effetti esiste dal 2005 una legge che tutela maggiormente gli acquirenti di immobili in costruzione e il cui fiore all’occhiello consiste in una polizza fideiussoria obbligatoria: l’acquirente grazie ad essa viene garantito per tutte le somme corrisposte prima dell’atto definitivo. Si tratta delle somme versate a titolo di caparra o di acconto. Il costruttore richiedendole il 30% si è tenuto nella media e si presenta bene evidenziandole la fideiussione. Purtroppo, benché la stipula di un preliminare senza fideiussione sia sanzionata con la nullità, capita che qualche costruttore se ne “dimentichi” oppure ricorra a stratagemmi per escludere il bene che vende dalla categoria di “immobile in costruzione”. Ovviamente l’esistenza di questa tutela è una ragione di più per non farsi tentare dall’effettuare versamenti in nero! È chiaro che se manca la prova dei pagamenti la fideiussione non potrà operare. ◆◆◆ Gentile notaio, mia zia nubile ha fatto testamento dal notaio ed ha lasciato tutta l’eredità soltanto a 3 nipoti su 7, escludendomi. Posso impugnare il testamento per violazione di legittima? Lorella Assolutamente no. La violazione di legittima sussiste solo nei confronti di 84 coniuge e figli o, se mancano questi ultimi, dei genitori. Questi soggetti si chiamano appunto “eredi legittimari” e sono coloro ai quali è riservata una parte dell’eredità, nel senso che hanno diritto di impugnare il testamento che li escluda o gli attribuisca una quota inferiore a quella prevista dalla legge. La zia nubile può felicemente compensare l’eventuale rammarico di non essersi accasata con la libertà di lasciare i suoi beni come meglio crede. ◆◆◆ Buongiorno, vorrei chiedere un parere a proposito di questo quesito: a breve io e il mio fidanzato ci sposeremo con separazione dei beni. Lui è proprietario di un appartamento e suo padre ha debiti. Per evitare che in futuro possano pignorare la sua casa cosa possiamo fare? Susanna - Toro Mi scusi, se è debitore il padre perché dovrebbero pignorare la casa del suo fidanzato? Il problema si potrebbe porre solo in caso di decesso del suo futuro suocero. In quel caso, in effetti, il suo fidanzato sarebbe chiamato come erede e si attuerebbe la cosiddetta confusione dei patrimoni: i debiti del padre diventerebbero debiti suoi, senza che si possa distinguere tra quello che già era suo e quello che ha ricevuto per eredità. Non si tratta però di una questione irrimediabile: il figlio potrà rinunciare all’eredità del padre oppure, se nell’eredità ci sono dei beni e non è sicuro che siano inferiori alle passività, potrà accettare l’eredità con il beneficio d’inventario: in pratica potrà evitare la confusione dei patrimoni. Finchè il padre è in vita comunque, a meno che il figlio non firmi come garante per i suoi debiti, non c’è nulla da temere. L’ESPERTO FISCALE RISPONDE Paolo Quaglia, responsabile della sezione fiscale della Nova Labor Servizi /Caaf Fabi srl, collabora con la nostra rivista per rispondere ai quesiti posti dai lettori relativi a redditi, detrazioni e deduzioni inerenti alla compilazione del Modello 730. Potete inviare le vostre domande a [email protected]. limite di 2.840,51 euro per essere considerata a mio carico. Le chiedo se è cambiato qualche cosa, visto che nel 2012 è stata introdotta l’IMU? Sono un dipendente di Unicredit; al punto 131 del mio Cud è indicato l’importo di 1.024,10 euro: mi può chiarire l’aspetto della detraibilità delle spese mediche rimborsate da Unica, la mia Cassa di assistenza aziendale? Nel punto 131 del Cud 2013 il sostituto d’imposta indica i contributi per assistenza sanitaria versati a enti o casse aventi esclusivamente fine assistenziale, in conformità a disposizioni di contratto o di accordo o di regolamento aziendale. Tali somme non concorrono a formare il reddito di lavoro dipendente per un importo non superiore a 3.615,20 euro (articolo 51, comma 2, del Tuir). Pertanto, se l’ammontare dei contributi versati è al di sotto di quel tetto, non si ha diritto a detrarre nella dichiarazione dei redditi le spese mediche integralmente rimborsate o quelle per le quali, anche in presenza di fattura o ricevuta non si è pagato il corrispettivo, liquidato direttamente e interamente all’Ente o al professionista da Unica. Nel caso di rimborso parziale o del pagamento, per la prestazione, di una franchigia dette somme possono essere messe in detrazione nella sua denuncia dei redditi. Sono un pensionato di Intesa Sanpaolo e, per mia scelta, non ho proseguito l’iscrizione alla Cassa di malattia aziendale al momento del mio passaggio da dipendente a pensionato; ho preferito stipulare un’assicurazione privata che mi copre in parte le spese mediche: ho sentito dire che posso detrarre per intero le fatture per spese mediche che mi sono state rimborsate integralmente dalla compagnia di assicurazione. È vero? Si, quello che ha sentito dire corrisponde al vero. Possono fruire per intero della detrazione Irpef del 19% tutte le spese sanitarie rimborsate, anche integralmente, per effetto di premi di assicurazioni private versati dal contribuente che, per legge, non sono deducibili dal reddito complessivo (articolo 15, lettera c, del Tuir): e questo è proprio il suo caso. ◆◆◆ Mia moglie, è sempre stata titolare unicamente di redditi da fabbricati, composti da due abitazioni tenute a disposizione e dalla prima casa di abitazione con la relativa pertinenza; purtroppo la somma dei redditi di questi fabbricati era pari a 2.950 euro. Superava quindi, seppur di poco, il Certamente, l’introduzione dell’IMU ha cambiato le carte in tavola! Nel ricordare che le detrazioni per carichi di famiglia spettano se le persone alle quali si riferiscono hanno un reddito complessivo non superiore a 2.840,51 euro annui, al lordo degli oneri deducibili (articolo 12 del Tuir), non posso che confermare che con decorrenza 1/1/2012 dalla verifica della soglia restano fuori, nel suo caso, i redditi fondiari considerati non imponibili, ossia quelli relativi all’abitazione principale e ai fabbricati non locati, in quanto già oggetto di imposizione dell’IMU. ◆◆◆ Sono un dipendente della B.N.L; per “coltivare” un mio passatempo, nel 2003 avevo acquistato un piccolo terreno agricolo che era stato pagato, all’epoca, 2.500 euro e che oggi ho intenzione di vendere: mi sono accordato con il compratore per un prezzo di circa 6.000 euro. Il ricavo fa cumulo con gli altri redditi oppure come viene tassato? Le cessioni a titolo oneroso di terreni agricoli posseduti al di fuori dell’ambito dell’attività d’impresa, di arti o professioni, generano plusvalenze imponibili se acquistati da non più di cinque anni, e per completezza, fanno eccezione le plusvalenze derivanti dalla cessione di terreni non edificabili acquisiti per successione, che sono escluse dalla tassazione indipendentemente dalla data di acquisizione. Nel suo caso, essendo passati più di cinque anni dall’acquisto, la plusvalenza non è tassabile. giugno 2013 | Plus Magazine 23 | GLI ESPERTI RISPONDONO 85 L’ESPERTO IMMOBILIARE RISPONDE Il Dottor Cesare Furbatto, titolare dell’omonimo studio immobiliare torinese, collabora con la nostra rivista per dare la possibilità ai lettori di avere risposte esaustive alle domande inerenti il settore casa. Potete inviare le vostre richieste a [email protected]. Ho deciso di vendere un mio immobile. Quali verifiche mi consiglia di fare prima di metterlo sul mercato? Ludovico - Unicredit In tanti anni di lavoro abbiamo realizzato una specie di “check-list” ossia un elenco di tutti i controlli che facciamo prima di procedere alla vendita di un immobile. Questa lista è composta da 55 verifiche. Le più importanti sono: 1) Verificare il titolo di proprietà (e in particolare se chi vende è un privato o una società) 2) Se ci sono delle agevolazioni fiscali per lavori eseguiti e se queste agevolazioni vengono trasferite o no all’acquirente 3) Conformità degli impianti 4) Se sono previsti interventi di carattere straordinario nelle parti comuni 5) Conformità urbanistica 6) Conformità catastale 7) Plusvalenze da pagare 8) Regime fiscale di vendita 9) Prelazioni 10) Se l’immobile è stato costruito prima o dopo il 01/09/1967. Sono proprietario di un alloggio in Via Torricelli che vorrei vendere. Ho fatto fare un paio di valutazioni che tuttavia non mi hanno convinto. L’appartamento, ristrutturato 10 anni fa, si trova al 4° piano di uno stabile signorile anni 70 con portineria e ascensore. La misurazione commerciale (fatta dal mio geometra) è di 128 mq ed è composto da ingresso, grande soggiorno angolare, 2 camere, cucina, doppi servizi, cantina oltre due balconi (sulla via e sul cortile). Secondo lei quanto potrebbe valere? Piera Il suo immobile è sicuramente molto commerciale e per una prima stima di massima la invito a consultare il nostro “Borsino Immobiliare 2013“ su www. furbatto.it. Per una valutazione più accurata e precisa sono a sua disposizione per un appuntamento sul posto senza impegno da parte sua. ◆◆◆ Ho ereditato un alloggio con mia sorella che vorremmo vendere. Non abbiamo il tempo e la capacità di gestire la cosa privatamente e quindi vorremmo affidarci ad un’agenzia. Quali sono normalmente i costi provvigionali? Maria Antonia La provvigione normalmente applicata dalle agenzie immobiliari è il 3%. Con l’occasione ricordo che le provvigioni applicate dallo Studio Furbatto per tutti i soci FABI Plus è del 2%. ◆◆◆ È vero che è stato rinviato l’obbligo di installare le valvole termostatiche? Luigina - Reale Mutua Si è vero, l’installazione delle valvole termostatiche sui singoli radiatori, come prevista dal “Piano Regionale per la qualità dell’aria” (http://www.regione.piemonte.it/ambiente/aria/home.htm) è stata prorogata al 1° settembre 2014. Entro tale data pertanto tutte le unità abitative dovranno dotarsi dei sistemi di contabilizzazione e regolazione del calore. Su questo tipo di intervento la legge prevede la detrazione fiscale del 36%. ◆◆◆ Tra un compromesso e l’atto, il venditore di un immobile potrebbe rivendere l’appartamento ad altre persone. Come ci si può tutelare? Franco In effetti, tra il compromesso e l’atto un venditore in malafede potrebbe vendere l’appartamento ad altri soggetti o subire delle azioni sull’immobile (pignoramenti, atti di citazione, ipoteche giudiziali). È possibile tutelarsi con la “trascrizione del preliminare” che produce effetti “prenotativi” e neutralizza eventuali trascrizioni o iscrizioni pregiudizievoli successive alla trascrizione. 86 L’AVVOCATO RISPONDE Pubblichiamo alcuni dei quesiti posti dai nostri lettori all’avvocato Giuseppina Verduci alla quale abbiamo chiesto, per ciascuno di essi, di esprimere il suo parere. Come al solito tra le richieste pervenute in redazione si è cercato di scegliere quelle con una valenza di interesse generale. Potete inviare le vostre domande per l’avvocato Verduci direttamente a [email protected]. Gentile avvocato sono la sig.ra Maria, proprietaria di un appartamento sito in uno stabile antico, senza ascensore. La domanda che vorrei sottoporle credo sia di grande attualità: alcuni condomini hanno richiesto di poter installare un ascensore condominiale. Tale innovazione a me non è gradita, in quanto, stante la ristrettezza del vano scale, comporterebbe la chiusura parziale delle finestre che affacciano sulle scale, nonché della porta di accesso al cortile. Posso oppormi? Gentile Sig.ra Maria, il suo problema è sicuramente delicato, la installazione in esame costituisce, ai sensi dell’art. 1120 primo comma c.c., certamente un’innovazione. Per tale ragione il primo aspetto da sottolineare è che la relativa deliberazione sia presa con la maggioranza qualificata prevista dal quinto comma dell’art. 1136 c.c., che prevede la maggioranza dei partecipanti al condominio e i due terzi del valore dell’edificio. Superato questo primo ostacolo, nel caso di specie, si individuano due interessi contrapposti: da un lato la miglioria dell’edificio prevista con l’installazione dell’ascensore, dall’altro la contemporanea perdita di luce e la riduzione di passaggio. Secondo l’orientamento giurisprudenziale prevalente, deve ritenersi tollerabile una modesta compressione del diritto di cui all’art. 1102 c.c., allorquando essa sia giustificata dall’interesse al più proficuo uso della cosa comune e non rechi in concreto alcun serio pregiudizio o grave sacrificio. Ritengo, pertanto, che l’installazione dell’ascensore condominiale sia per tutti gli appartamenti una miglioria tale da comportare un aumento di valore per ciascuno di essi (anche per quelli dei piani inferiori), e che la compressione dei diritti da Lei rappresentati sia piuttosto limitata, se paragonata alla miglioria stessa e, pertanto, una sua opposizione non sortirebbe alcun effetto nell’impedire tale opera, sempre che vi sia la maggioranza qualificata di cui sopra. ◆◆◆ Mi scrive Patrizia sottoponendomi il seguente quesito: “ Sono ormai più di tre anni che abito in un condominio. Sul mio stesso pianerottolo, nell’appartamento confinante al mio, vive una signora anziana in compagnia di tre cani di grossa taglia. La signora ha ovvie difficoltà legate all’età nella gestione dei suddetti animali. Mi trovo pertanto in condizioni di notevole disagio, poiché devo sopportare odori sgradevoli e continui latrati che provengono dall’appartamento contiguo. Cosa posso fare? Gentile Sig.ra Patrizia in relazione agli odori, come ai rumori, provocati da animali domestici ospitati all’interno di un appartamento condominiale bisogna fare di fatto riferimento all’art. 844 del codice civile, che sanziona le immissioni intorrelabili. L’anzidetta norma Le consente di rivolgersi all’Autorità giudiziaria competente esponendo il fatto e chiedendo l’adozione dei provvedimenti ritenuti più opportuni. Attenzione però, poiché la valutazione circa la tollerabilità delle immissioni, soggiace ad un criterio di merito strettamente discrezionale ed opinabile, pertanto, non sarà semplice valutare, se ci si trovi o meno in un caso che potrebbe trovare fondamento giuridico. L’accoglimento della domanda, in casi come questo, è più che mai sottoposta alla specifica sensibilità del Giudice. Il mio consiglio è, pertanto, prima di procedere, di consultarsi con gli altri condomini, al fine di eventualmente proporre una domanda collettiva, se anch’essi avvertono il suo stesso disagio. Sotto altro profilo sarebbe anche utile denunciare tale situazione all’ASL di zona, ovvero ai competenti enti per la protezione degli animali, per i controlli del caso, anche a favore delle povere bestiole. giugno 2013 | Plus Magazine 23 | GLI ESPERTI RISPONDONO 87 La parola ai lettori 9 Ho partecipato ad una serata dedicate al Bon Ton – L’arte del ricevere e l’ho trovata interessante e piena di spunti da mettere in atto. In un mondo dove la mancanza di buone maniere è dilagante, sarei felice se si potessero effettuare ulteriori incontri su altri temi. Cristina Gentile Cristina, in effetti quei corsi sono piaciuti a tutti e abbiamo già chiesto disponibilità e programmi per organizzarne altri in autunno. 9 Spettabile FABI Plus Da molti anni promuovete la vendita dei biglietti per il Parco Divertimenti di Gardaland, dove io e mia moglie insieme ai bambini facciamo una puntatina ogni estate. Ci piacerebbe che questa fosse allargata anche ad altri Parchi in Italia. Antonio 9 Buongiorno, Si può pensare di programmare per l’anno prossimo delle visite guidate con tema più “scientifico”, intendo meno arte/architettura, più scienza/tecnologia? Cordiali saluti Piero Gentile Piero, certamente che possono essere programmate. Se ha qualche meta da proporci noi siamo aperti a suggerimenti! Butto li le prime due che mi vengono in mente: – visita alla “cittadella torinese del sapere scientifico”: il Politecnico – visita ad un’industria tecnologicamente avanzata (Comau?) Un’altra alternativa e poi la smetto. La sede del CNR a Torino. L’Area della ricerca è localizzata nella zona sud di Torino e sorge su un terreno di 10 ettari di proprietà della Città in cui trovano attualmente sede 4 Istituti del CNR, parte dell’Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica (I.N.RI.M) e una stazione del Laboratorio di Fisica dell’Ambiente Urbano del Dipartimento di Fisica dell’Università di Torino. L’Area è stata istituita nel 1978, poi riorganizzata nel 1991 e nel 2000, giungendo all’emanazione dell’attuale Statuto, che ne fissa struttura e funzioni. Abbiamo inoltrato le sue richieste alla professoressa Rebaudo che ne curerà l’attuazione. 88 Gentile Antonio, al momento abbiamo disponibilità di biglietti scontati per il Parco Divertimenti di Mirabilandia e per il Magic Rainbow di Roma, forse un po’ più lontano. Abbiamo proposte anche da Parchi di dimensioni più piccole con i quali collaboreremo sicuramente dal prossimo anno. 3 2 PLUS MAGAZINE Periodico quadrimestrale dell’Associazione Fabi Plus per la cultura e il tempo libero Numero 23 - giugno 2013 Reg. presso il tribunale di Torino n. 5919 dell’8/11/2005 Redazione e Amministrazione Via Guarini, 4 – 10123 Torino Tel. 011 5611153 Fax 011 540096 www.fabiplus.org/magazine.html [email protected] Direttore editoriale Paola Gomiero Direttore responsabile Mauro Bossola Caporedattore Pietro Gentile Segreteria di redazione Milena Lagnese Photo editor Alessandro Lercara, Cosimo Torraco Hanno collaborato a questo numero: Benedetta Breveglieri, Dario Migliardi, Barbara Odetto, Mariangela Salvalaggio, Giuliana Rebaudo, Salvatore Taormina, Emanuela Truzzi Fotografie Carla Milone, Roberto Morzone, Archivio Il Tucano, Archivio Stilisti, Archivio Teatro Regio, Archivio Comune di Torino. 2 Copertina 6 Protagonisti 10 Approfondimenti 14 Protagonisti 18 Tecnofuturo 22 Protagonisti 26 Medicina e Salute 28 30 34 Moda 40 Recensioni 46 Eventi 48 Mappamondo 54 Iniziative associati Pubblicità Nova Labor Servizi srl Via Guarini, 4 10123 Torino Tel. 011 5611153 Fax 011 540096 LUS IP FAB In questo numero: Geppi Cucciari: mi piace anestetizzare il pubblico Gianfranco Svidercoschi: un Papa del Sud Smart City: dalle idee ai fatti per una città intelligente Serena Dandini: una donna forte, determinata e allegra Italiani fra il vecchio e il nuovo Luca Barbarossa: tra pallone e musica per i bambini Dr. Emilio Lavezzari: trent’anni di esperienza nel trapianto dei capelli Dr. Enrico Rolla: la terapia on line: un modo nuovo per offrire sostegno Dr.ssa Elisabetta Zecchin: biologa nutrizionista Glamourissimamente Film, libri, fumetti, mostre, musica, teatri Roberto Capucci. La ricerca della regalità Birmania: l’essenza dell’Asia Convenzioni nazionali SU Grafica e impaginazione Fantinel Graphic Designers – Torino Stampa Garabello Artegrafica – San Mauro Torinese La redazione non si assume alcuna responsabilità per notizie, foto, marchi, slogan utilizzati dagli inserzionisti. Il materiale inviato non viene restituito. È vietata e perseguibile civilmente e penalmente ai sensi della legge sul diritto d’autore ogni forma di riproduzione dei contenuti di questa rivista, compresi gli spazi pubblicitari, senza autorizzazione scritta dell’editore. In copertina Geppi Cucciari Torino: vivere la città 58 Protagonisti Enrico Pandiani: il principe del noir torinese 62 Comunicazione e immagine 66 70 Eventi 72 Salute e benessere World Masters Games: 15.000 atleti a Torino Idee e servizi 74 Itinerari Torino, secondo noi ... 76 Le proposte Convenzioni territoriali 80 Gite 81 Biglietteria 83 Gli esperti rispondono 88 La parola ai lettori GEPPI CUCCIARI: MI PIACE ANESTETIZZARE IL PUBBLICO ○ GIANFRANCO SVIDERCOSCHI: UN PAPA DEL SUD ○ SMART CITY: DALLE IDEE AI FATTI PER UNA CITTÀ INTELLIGENTE ○ SERENA DANDINI: UNA DONNA FORTE, DETERMINATA E ALLEGRA ○ TECNOFUTURO: GLI ITALIANI FRA IL VECCHIO E IL NUOVO ○ LUCA BARBAROSSA: TRA PALLONE E MUSICA PER I BAMBINI MODA: GLAMOURISSIMAMENTE ○ ROBERTO CAPUCCI: LA RICERCA DELLA REGALITÀ ○ MAPPAMONDO: BIRMANIA, L’ESSENZA DELL’ASIA PLUS MAGAZINE IN QUESTO NUMERO: RUBRICHE: MEDICINA E SALUTE MODA RECENSIONI FILM, LIBRI, FUMETTI, MOSTRE, MUSICA, TEATRI COMUNICAZIONE E IMMAGINE SALUTE E BENESSERE IDEE E SERVIZI GLI ESPERTI RISPONDONO LA PAROLA AI LETTORI PROPOSTE: CONVENZIONI PER GLI ASSOCIATI GITE – SPETTACOLI 23 Geppi Cucciari Periodico dell’Associazione FABI Plus per la cultura e il tempo libero Pubblicazione quadrimestrale Numero XXIII- giugno 2013