Avv. Alessandro CASSIANI - Ordine degli Avvocati di ROMA

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Avv. Alessandro CASSIANI - Ordine degli Avvocati di ROMA
FO RO
MANO 1-2
R
O
NOTIZIARIO
DEL CONSIGLIO
DELL'ORDINE
DEGLI AVVOCATI
DI ROMA
GENNAIO - APRILE
ANNO 2008
SOMMARIO
EDITORIALE
Inizia un nuovo biennio: riflessioni e programmi
Incipit vita nova
ELEZIONI DEL CONSIGLIO BIENNIO 2008-2009
ATTIVITÀ DEL CONSIGLIO
LE ADUNANZE
CONVEGNI
FORMAZIONE CONTINUA
PARERI DEONTOLOGICI
IL NOSTRO MONDO
Anche in Italia le azioni risarcitorie collettive
Esami di Stato per avvocati anno 2007
Prima riunione del Consiglio Giudiziario
Introduzione esegetica sul fondamento giuridico
della formazione permanente
L'incontro del Consiglio dell'Ordine di Roma con i
Candidati a Sindaco del Comune di Roma
Non solo calcio ...
Il processo di beatificazione dell'Avv. Mario Salciarini
Le cause di canonizzazione
Un caso emblematico di arroganza e insensibilità
NECROLOGI
In ricordo di Giannetto Cavasola
In ricordo di Pierdomenico Iovino
In ricordo di Rosalba Panicelli
COMUNICAZIONI E NOTIZIE
CONSIGLIO NAZIONALE FORENSE
EXTRAVAGANTES
Filosofando sul diritto e le sue origini
PHILOGHELOS
SAGGI E ARTICOLI
SEGNALAZIONI E RECENSIONI
RAPPORTI INTERNAZIONALI
IN PUNTA DI PIEDI
AGGIORNAMENTO ALBO
FORO ROMANO
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Direttore Responsabile
Alessandro Cassiani
Redattore
Giovanni Cipollone
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EDITORIALE
INIZIA UN NUOVO BIENNIO:
RIFLESSIONI E PROGRAMMI
Cari Colleghi,
all’inizio del terzo mandato avverto il peso della responsabilità ma sono
animato da rinnovato entusiasmo per le nuove sfide che mi attendono.
Confido nell’esperienza accumulata negli anni ma, soprattutto, nel prezioso contributo di tutti i Consiglieri.
Mi mancheranno Carlo Testa, ottimo Tesoriere e studioso dei problemi
dell’Avvocatura e Domenico Condello, che voglio ricordare quale Consigliere Segretario impareggiabile.
Avrò nuovi Consiglieri che so dotati di grandi capacità e animati di voglia
di operare nell’interesse degli Iscritti.
Soprattutto a questi ultimi ripeto quanto ho detto nel breve discorso di
insediamento e cioè che, terminata la fase elettorale, bisogna dimenticare il
gruppo di appartenenza e le posizioni ad esso fisiologicamente collegate e,
inoltre, che non devono esistere maggioranze e minoranze. Ciascun Consigliere deve concorrere ai lavori del Consiglio operando scelte dettate dalla
propria coscienza e dal proprio intelletto e dando il meglio di se stesso.
Con il contributo di tutti riuscirò ad affrontare i compiti istituzionali e,
nello stesso tempo, a difendere la categoria e a migliorarne le qualità.
Le prime avvisaglie sono confortanti e mi fanno prevedere un biennio
caratterizzato da sempre minori contrasti e da sempre maggiore operatività.
Lo deduco dal fatto che tutti i Consiglieri, a cominciare dai nuovi, hanno
già formato le Commissioni di studio, hanno già avanzato proposte e
programmi, ogni giovedì dibattono i problemi dell’ordine del giorno con
pacatezza e spirito costruttivo.
Lo ricavo anche dai primi contatti fra i Consiglieri e i Capi degli Uffici
Giudiziari. E, in particolare, da un recente incontro con il Presidente del
Tribunale Paolo de Fiore che si è rivelato costruttivo in quanto caratterizzato
da proposte concrete e dalla comune volontà di prospettare ai politici e ai
rappresentanti amministrativi il disagio dell’Avvocatura e dai Magistrati per
le carenze logistiche, di mezzi, di personale.
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EDITORIALE
In questa ottica, è stato possibile trovare una equa soluzione al gravoso
impegno di procedere all’aggiornamento obbligatorio, individuare nuove
materie da approfondire quale il diritto comunitario, intensificare i rapporti
con le Associazioni Forensi, l’O.U.A., l’Unione distrettuale e, inoltre, dare
impulso alla Camera Arbitrale e a quella di Conciliazione.
L’unità di intenti, che caratterizza l’inizio del biennio, consentirà di
predisporre concrete proposte da sostenere con forza in occasione del
prossimo Congresso Nazionale Forense che si terrà a Bologna a novembre.
In quella occasione Roma sarà degna del suo ruolo e costituirà un punto
di riferimento per tutta l’Avvocatura e per quei politici che vorranno
occuparsi seriamente della crisi della Giustizia e dei problemi della nostra
categoria.
È indilazionabile, infatti, l’approvazione di un Ordinamento professionale che metta fine all’aumento vertiginoso delle iscrizioni e devono essere
revocate le improvvide norme sulle “liberalizzazioni” della concorrenza, sui
minimi tariffari, sul patto di quota lite e sull’antiriciclaggio.
Se i Consigli dell’Ordine si ergeranno sempre più a baluardo contro i
nemici dell’Avvocatura e non si limiteranno ad assolvere soltanto i compiti
istituzionali sono certo che questi obiettivi verranno raggiunti.
Si tratta di restare sugli spalti per continuare quelle battaglie che ci hanno
visto in prima linea nella protesta così come nella proposta.
La buona volontà dei Consiglieri e il prezioso contributo di tutti i
dipendenti consentiranno di dare ai Colleghi quello che si aspettano dall’Istituzione.
Con il rinnovato impegno ad essere degno dell’alto incarico che mi è stato
conferito, Vi abbraccio con l’affetto di sempre.
Vostro
Alessandro Cassiani
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EDITORIALE
INCIPIT VITA NOVA
Siamo certi che il “pathos della renovatio”, animerà il nuovo Consiglio
dell’Ordine degli Avvocati di Roma.
Spinti dall’entusiasmo dei nuovi eletti, i consiglieri di vecchia nomina,
sfogliando il libro della memoria, hanno il compito di valutare le criticabili
innovazioni legislative che riguardano la professione forense.
Tutti noi, insieme, siamo chiamati a dare il nostro contributo sulla interpretazione della normativa concernente il codice deontologico, nella consapevolezza dei valori insopprimibili della funzione forense.
Compito precipuo dovrà essere quello di far eliminare gli squilibri legislativi
che inquinano la normale esplicazione della professione.
Bisogna lottare per dimostrare la insostituibilità della funzione del difensore.
Tale funzione poggia sulle fondamenta di una tradizione liberale, agli antipodi
da una impostazione che, con i suoi “crediti” formativi pseudo-culturali e le
prospettive imprenditoriali e concorrenziali di mercato, possono solo riferirsi
ad una attività commerciale assolutamente estranea ai principi e agli ideali della
nostra professione.
Quest’ultima ha radici ben più profonde; infatti la nostra “vocazione” è
sempre stata lontana da venalità di sorta e dalla logica di mercato, nel senso
ercimonialistico del termine.
E’ sufficiente dare uno sguardo al passato, sia quello più lontano, sia quello
più recente, per comprendere i valori ideali della nostra nobile professione.
Le fonti risalenti ai primordi della civiltà romana ci dicono che era vietato
ricevere denaro e doni “ob causam orandum”, come è segnalato da Tacito.
Il difeso sentiva il valore del debito morale discendente da un sentimento
di gratitudine e riconoscenza.
Solo successivamente, nel 204 a.C., la lex Cincia si occupò del problema
della remunerazione dei “patroni causarum”, nell’ambito dei limiti legali alle
donazioni “inter vivos”.
Poi, su proposta dell’imperatore Claudio, il senato nel 47 d.C. stabilì che era
proibito ricevere alcunché prima della celebrazione del processo; ciò doveva
avvenire alla conclusione della lite.
Ancora Quintiliano nelle sue “Institutiones oratoriae” dichiarava che era
degno di ammirazione il difendere gratis “onde non sminuire il valore di un così
grande prestigio” ma aggiungeva che “nessun guadagno è più apprezzabile di
quello che proviene dalla difesa in giudizio che, a dire il vero, è non solo
legittimo, ma anche necessaria, perché questa attività e tutto il tempo dedicato
agli affari altrui, tolgono la possibilità di guadagnare in modo diverso”.
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EDITORIALE
Con il passar del tempo, si è sempre più affermato il principio della
remunerazione del patrocinio in giudizio ma l’officium difensivo è stato
sempre ritenuto un “honestissumus labor”, ispirato al dovere di probità, dignità
e decoro, come previsto dalla legge 22 gennaio 1934, dalle leggi successive, da
quella dell’aprile 1997 e ribadito, prima delle attuali modifiche, dalla precedente legge del 4 agosto 2006.
Inoltre, in ogni tempo, in due millenni di storia, è stata ritenuta assurda,
perché impensabile, eticamente riprovevole e “contra bonos mores”, qualsiasi
forma di società tra cliente e avvocato per la semplice ragione – a prescindere
da altre considerazioni di carattere etico – che potesse condizionare il professionista nello svolgimento del processo.
Il drastico cambiamento di rotta del legislatore, che con un colpo di spugna
ha consacrato la legittimità del patto di quota lite, il cui divieto ha radici
profonde nei primari principi morali che albergano in ognuno di noi, non può
trovare alcuna valida giustificazione.
Vi sono dei precetti morali la cui caratteristica è costituita dalla convinzione
della collettività che essi rispondano alla approvazione della coscienza sociale.
Già i romani avevano fatto una distinzione tra azioni vietate “civiter et quasi
more civitatis” e azioni che “natura turpia sunt”.
A ben guardare, sotto il profilo etico i precetti morali assumono valore ancor
più pregnante, tanto è vero che, alle volte alcuni fatti non ritenuti eticamente
riprovevoli, costituiscono un illecito, a causa del divieto posto da una norma
giuridica.
Si considerino i delitti politici che, a torto o ragione, possono trovare la più
alta approvazione morale nella coscienza della collettività.
Si deve quindi ammettere che il legislatore abbia dato valore diverso ai
concetti-guida di decoro, dignità e probità, da tempo immemorabile ben
radicati nella coscienza dei professionisti forensi, obliterando arbitrariamente
il valore inestimabile del senso morale che tende alla affermazione di ciò che
è bene e di ciò che è male.
Si tenga presente che il senso morale, nel percepire il contrasto tra vizio e
virtù, nel vastissimo mondo degli accadimenti, è una proiezione della ragione
e del sentimento.
Nel profondo è costituito dai valori interni e spirituali dell’uomo e l’estremo
materialismo porta all’annientamento della spiritualità.
Al di sopra delle nostre aspettative, tali principi etici sono stati espressi da
luminose figure di avvocati e non potranno mai essere cancellati dalla effimera
incertezza delle metamorfosi politiche.
Giovanni Cipollone
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FORO ROMANO 1-2/2008
ELEZIONI
CONSIGLIO DELL'ORDINE DEGLI AVVOCATI
DI ROMA
RISULTATI
delle votazioni di ballottaggio per l'elezione dei quindici Consiglieri dell'Ordine degli Avvocati di Roma
per il biennio 2008 - 2009
ISCRITTI N. 20.186 - VOTANTI N. 7.511
Hanno riportato voti:
VAGLIO MAURO
CONTE Antonio
BUCCI Federico
CASSIANI Alessandro
NESTA Paolo
CIPOLLONE Giovanni
CERE' Donatella
ROSSI Livia
FASCIOTTI Sandro
GIANZI Francesco
DI TOSTO Pietro
BARBANTINI Goffredo Maria
MURRA Rodolfo
ARDITI DI CASTELVETERE Cristiana
IERARDI Rosa
ARIETA Giovanni
VENCESLAI Massimiliano
TESTA Carlo
SCALISE Gaetano Antonio
2.926
2.800
2.750
2.539
2.476
2.338
2.312
2.180
2.162
2.056
2.043
2.032
1.986
1.968
1.941
1.878
1.878
1.872
1.845
NOCITA Pietro
CONDELLO Domenico
BERRUTI Paolo
GALLO Fabrizio
ORESTANO Salvatore
1.743
1.688
1.271
1.188
1.176
CARLETTI Fioravante
MELUCCO Andrea
SCIALLA Mario
PIRISI CAMERLENGO Grazia
GALEANI Stefano
MOBRICI Saveria
CIRESE Vania
BORROMEO Chiara
IANNELLA Antonio
MAMMOLA Domenico
PREZIOSI Stefano
VASSELLI Laura
MANCA GRAZIADEI Antonio J.
GALIANI Fabio Maria
928
872
839
827
784
701
595
549
540
528
471
459
421
100
Seguono altri candidati che hanno riportato un numero inferiore di voti.
Roma, 6 febbraio 2008
FORO ROMANO 1-2/2008
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ELEZIONI
CONSIGLIO DELL’ORDINE DEGLI AVVOCATI DI
ROMA
Biennio 2008 - 2009
Nella prima adunanza del 21 febbraio 2008
il Consiglio ha eletto
Presidente
Avv. Alessandro CASSIANI
Consigliere Segretario
Avv. Antonio CONTE
Consigliere Tesoriere
Avv. Rosa IERARDI
Roma, 21 febbraio 2008
Il Consigliere Segretario
Antonio Conte
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Il Presidente
Alessandro Cassiani
FORO ROMANO 1-2/2008
ATTIVITA' DEL CONSIGLIO
ADUNANZA DEL 10 GENNAIO 2008
DELIBERE
All’adunanza hanno partecipato il Presidente Alessandro Cassiani, il Consigliere Segretario Antonio Conte, il Consigliere Tesoriere Carlo Testa, nonché i Consiglieri Giovanni Cipollone, Goffredo Maria Barbantini,
Sandro Fasciotti, Giulio Prosperetti, Paolo
Nesta, Domenico Condello, Livia Rossi, Donatella Cerè, Francesco Gianzi, Rosa Ierardi.
TENUTA ALBO AVVOCATI
Iscrizioni:
Albo ordinario .............................. n. 161
Variazioni Elenco Speciale ................ n.
1
Passaggi all’El. Speciale ...................... n.
1
Cancellazioni:
per trasferimento .......................... n.
1
per difetto di residenza ................ n.
1
Nulla osta al trasferimento ................ n.
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TENUTA REGISTRO PRATICANTI
Iscrizioni ............................................. n.
Abilitazioni ......................................... n.
Iscrizioni e abilitazioni ...................... n.
Revoche abilitazioni:
per decorrenza termine ................ n.
Cancellazioni:
a domanda .................................... n.
per trasferimento .......................... n.
per difetto di residenza ................ n.
per fine pratica ............................. n.
per decesso ................................... n.
Nulla osta al trasferimento ................ n.
Compiuta pratica ............................... n.
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14
2
2
1
1
1
1
3
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PARERI DI CONGRUITA’ EMESSI
Ordinari .............................................. n.
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SEGRETERIA
Autorizzazioni alle notifiche dirette . n.
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Richieste di Patrocinio s spese dello Stato:
ammissioni ................................... n. 106
Iscr.avv liste patr. a spese dello Stato n. 47
- Il Presidente Cassiani riferisce sull’istanza
pervenuta in data 18 dicembre 2007 dal Signor
(omissis), Amministratore Unico e Legale Rappresentante della (omissis), elettivamente domiciliata, rappresentata e difesa dall’Avv. Giuseppe Lepore, con la quale, ai sensi dell’art. 15
del contratto di Raggruppamento Temporaneo di Imprese, chiede la nomina del Collegio
Arbitrale composto da tre membri, uno dei
quali con funzione di presidente, per dirimere
la controversia insorta con la S.r.l. (omissis).
Il Consiglio nomina quali arbitri gli Avv.ti
Francesco Cefaly, con studio a Roma in Via A.
Bertoloni n. 55, quale Presidente; Aurelio Richichi, con studio a Roma in Via Ceresio n.
85; Alessandra Amoresano, con studio a Roma
in Via della Farnesina n. 355.
- Il Presidente Cassiani riferisce sull’invito,
pervenuto in data 10 gennaio 2008, per partecipare all’inaugurazione dell’anno giudiziario
della Corte Militare di Appello per l’anno 2008
che si terrà il giorno 4 febbraio alle ore 11.00.
Il Consiglio ne prende atto e delega il
Presidente a rappresentare il Consiglio.
Autorizzazioni ad avvalersi delle facoltà
previste dalla legge 21 gennaio 1994 n.53
Il Consiglio
-Vista l’istanza presentata dai seguenti professionisti: Avvocati Marzia Amiconi, Antonella Anglisani, Andrea Basile, Cinzia Cerimonia, Alessandro Costantini, Livia De Benedetti, Francesco De Benedictis, Fulviano De
Mari, Antonio De Nisco, Anna Rita Fera,
Roberto Forlani, Monica Galano, Chiara Gelsumino, Vincenzo Giangiacomo, Sebastiano
Guarnaschelli, Angela Innocente, Virginio
Lapenta, Stefano Mancini, Federica Mazzoni,
Rosa Mercone, Gian Luca Mignogna, Roberto
Nania, Giuseppina (Giusy) Nuzzo, Paolo Nuzzo, Monica Oletto, Federica Paris, Marialuisa
Proietti, Umbertina Proietti, Edward Quimi
Cuyuri, Achille Reali, Riccardo Romano, Maria
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28/05/2008, 01:34
ATTIVITA' DEL CONSIGLIO
Letizia Rosati, Manuela Ruggeri, Alessandra
Sarri, Marco Senesi, Maria Claudina, Sponti,
Diego Stanzione,
autorizza
i professionisti sopraindicati, ai sensi dell’art. 7
della Legge n.53/1994, ad avvalersi delle facoltà di notificazione previste dalla citata legge;
dispone
che gli estremi della presente autorizzazione
siano riportati nel primo foglio del registro
cronologico degli istanti di cui all’art. 8 della
citata legge.
- Il Consigliere Segretario Conte riferisce
sulla nota pervenuta il 27 dicembre 2007 dell’Avv. Giovanni Nardulli con la quale il professionista comunica la costituzione di un’associazione professionale denominata “Legance - Studio Legale Associato”.
Il Consiglio ne prende atto e manda all’Ufficio Iscrizioni per gli ulteriori adempimenti.
- Il Consigliere Segretario Conte riferisce che in data 10 gennaio 2008 è pervenuta la
nota dell’Avv. Gianluigi Lallini con la quale lo
stesso comunica di rinunciare all’espletamento dell’incarico di Componente Supplente
della XVII Sottocommisione per gli Esami di
Avvocato -Sessione 2007- per la sussistenza di
una situazione di incompatibilità.
Il Consiglio ne prende atto e nomina in
sostituzione l’Avv. Michele Cuppone.
- Il Consigliere Segretario Conte riferisce
sulla nota pervenuta il 9 gennaio 2008 dell’Avv. Giovanni Battista Martelli con la quale
il professionista comunica la costituzione di
un’associazione professionale denominata
“Studio Martelli & Partners”.
Il Consiglio ne prende atto e manda all’Ufficio Iscrizioni per gli ulteriori adempimenti.
(formazione professionale continua - v.
rubrica)
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- Il Consiglio, su proposta del Consigliere
Segretario Conte e del Consigliere Nesta, adotta la seguente delibera in merito alla questione
sollevata dall’Avv. (omissis).
“Il Consiglio
PRESO ATTO
della istanza, presentata dall’Avv. (omissis) al
Ministero della Giustizia per l’esercizio dei
poteri ispettivi e disciplinari nei confronti
della Direzione Distrettuale Antimafia operante presso la Procura della Repubblica del
Tribunale di Napoli, notificata anche a questo
Consiglio;
RILEVATO
che l’Avv. (omissis) lamenta che la Procura
della Repubblica presso il Tribunale di Napoli, nel richiedere il rinvio a giudizio del Sig.
(omissis), difeso innanzi al Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio ed alla Camera
di Conciliazione ed Arbitrato dello Sport dallo stesso Avv. (omissis), ha depositato ed utilizzato intercettazioni telefoniche, tratte dall’utenza professionale di quest’ultimo, aventi
ad oggetto i colloqui intercorsi con il suo
assistito, Sig. (omissis);
che secondo quanto riferito dall’Avv. (omissis), il contenuto di tali intercettazioni è stato
reso pubblico, peraltro con grande risalto,
dalla stampa nazionale;
CONSIDERATO
che l’art. 271, secondo comma, c.p.p. sancisce
espressamente il divieto di utilizzazione di intercettazioni relative a conversazioni o comunicazioni delle persone indicate nell’art. 200,
comma primo, c.p.p. e tra esse gli Avvocati;
che a prescindere da ogni valutazione in ordine alla liceità di tale condotta, deve essere
stigmatizzato ogni tentativo finalizzato ad interferire ed a condizionare il diritto di difesa
riconosciuto dall’art. 24 della Costituzione;
ESPRIME
piena solidarietà all’Avv. (omissis);
RIBADISCE
l’assoluta inviolabilità del diritto di difesa;
DEPLORA
ogni condotta, da chiunque posta in essere,
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ATTIVITA' DEL CONSIGLIO
lesiva dei diritti di difesa costituzionalmente
garantiti;
AUSPICA
ogni opportuno intervento dei competenti
organi affinchè siano adottati i dovuti provvedimenti nei confronti di chiunque abbia concorso a porre in essere la suindicata condotta;
DISPONE
che la presente delibera sia trasmessa al Ministero della Giustizia, in persona del Ministro
pro-tempore”.
- Il Consigliere Segretario Conte -per doverosa informazione- comunica al Consiglio,
anche alla luce di quanto il Presidente Cassiani
disse nell’adunanza del 13 settembre 2007, di
aver appreso ufficialmente -dai propri difensori Avvocati Manfredo Rossi e Bruno Ricciottiche con provvedimento del 31 dicembre 2007,
depositato il 2 gennaio 2008, il Giudice per
Indagini Preliminari presso il Tribunale Ordinario di Roma, Dott. Frigenti, ha disposto
l’archiviazione del procedimento R.G. n.
26137/07 r R.G. n. 40063/07, recependo in
toto la richiesta avanzata dal P.M. Dott. Cucchiari del 21 novembre 2007. Il procedimento
era stato avviato a seguito di tre querele depositate dal Consigliere Federico Bucci in data 18
giugno 2007, 21 giugno 2007 e 18 settembre
2007 con le quali lo stesso ipotizzava la commissione di reati da parte del Consigliere Segretario Conte di cui agli artt. 323 e 347 c.p.
(abuso di ufficio e usurpazione di funzione
pubblica).
Il Giudice per le Indagini Preliminari accogliendo le valutazioni del P.M.- ha ritenuto l’assoluta insussistenza, sia sotto il profilo
oggettivo che soggettivo, degli elementi costitutivi delle due cennate ipotesi di reato nonchè di qualsivoglia altra fattispecie penalmente rilevante.
Prosegue il Consigliere Segretario Conte
precisando quanto segue: “sarebbe agevole, per
non dire di estrema facilità, esprimere da parte
mia tutta una serie di considerazioni conseguenti successive alla promulgazione di tale
provvedimento, come, peraltro, molti dei Consiglieri presenti -informati della cosa stamanemi hanno sollecitato a fare, chiedendomi di
sottolineare l’attacco vigliacco che ho dovuto
subire e il conseguente vergognoso degrado che
l’Istituzione ha dovuto patire a causa di questa
triste vicenda. Tuttavia -come vi dissi il giorno
che comunicai al Presidente Cassiani di aver
subito tale ignobile azione e come confermai
subito dopo la comunicazione in Consiglio del
medesimo Presidente- mi sono imposto di non
aprire più bocca sull’argomento e questo continuerò a fare anche oggi.
Scusatemi. Quello che dovrò fare sarà fatto dove opportuno. Non certamente in questa
sede.
Desidero, però, esprimere tutto il mio più
vivo e sincero ringraziamento -di vero cuoreai moltissimi, la quasi totalità, dei Consiglieri
che mi hanno mostrato e offerto la loro affettuosa solidarietà, e soprattutto la loro concreta
stima, durante questi ultimi quattro mesi, così
come ai tantissimi Colleghi, che hanno saputo
della questione, i quali -anch’essi- mi hanno
espresso altrettanto affetto.
Non lo dimenticherò mai. Tanto Vi dovevo per rituale informazione all’Autorevole
consesso di cui mi onoro di fare parte. Grazie
per la Vostra attenzione”.
Prende la parola il Presidente Cassiani il
quale, preliminarmente, esprime tutta la propria soddisfazione e la propria gioia per la
comunicazione odierna del Consigliere Segretario Conte, al quale esprime la più affettuosa
solidarietà. Il Presidente Cassiani comunica di
aver letto i due provvedimenti che hanno
escluso in toto qualsiasi condotta illecita del
Consigliere Segretario e anzi i Magistrati hanno sottolineato come l’opera del Consigliere
Segretario Conte sia stata sempre corretta e
conforme alle procedure consiliari. Il Presidente Cassiani sottolinea, ancora una volta,
tutta la propria disapprovazione e il proprio
sdegno a fronte della sconcertante iniziativa
del Consigliere Bucci i cui scopi “denigratori”,
per palesi fini elettorali, sono noti a tutti.
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ATTIVITA' DEL CONSIGLIO
Il Presidente Cassiani informa il Consiglio
di essere stato sentito dal P.M. e ritiene che la
propria testimonianza sia stata fondamentale
per il Magistrato in modo che lo stesso abbia
perfettamente compreso non solo l’inesistenza di qualsiasi rilievo penale, ma anche abbia
individuato la strumentalità dell’iniziativa.
Il Presidente Cassiani, come già detto nell’adunanza del 13 settembre 2007 quando venne comunicata per la prima volta la notizia,
insiste perchè oggi -a maggior ragione- tutti gli
atti della vicenda vengano rimessi al Consiglio
dell’Ordine degli Avvocati di Perugia perchè
venga valutato il comportamento del Consigliere Bucci che ha denunciato un altro Consigliere per fatti relativi alle modalità di esecuzione dei suoi compiti istituzionali, senza preventiva informazione e senza una necessaria discussione collegiale all’interno del Consiglio su
fatti attinenti alla vita dell’Istituzione.
Prende la parola il Consigliere Barbantini
il quale anch’esso esprime tutta propria massima soddisfazione per quanto oggi comunicato, esprime la più affettuosa solidarietà, ribadendo la più grande stima al Consigliere Segretario Conte, oggetto di questa vera e propria
“vigliaccata” così come il Consigliere Barbantini definì l’azione del Consigliere Bucci nell’adunanza del 13 settembre 2007. Aggiunge il
Consigliere Barbantini che l’esito non poteva
essere che questo e insiste perchè, come proposto dal Presidente, tutto sia rimesso all’Ordine di Perugia per una opportuna valutazione
della condotta del Consigliere Federico Bucci.
Prende la parola il Consigliere Livia Rossi
la quale anch’essa esprime tutta la propria
enorme soddisfazione per l’esito della vicenda
non dimenticando, però, di rimarcare ancora
una volta gli sconcertanti e inquietanti profili
di tutta questa ignobile storia che hanno visto,
suo malgrado, protagonista il Consigliere Segretario Conte per biechi fini elettorali come,
tante volte in passato, è già avvenuto sempre a
causa di chi ha sottoscritto le denunce che
sono state oggi archiviate come palesemente
prive di ogni fondamento. Il Consigliere Rossi
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ritiene che tale comunicazione debba essere,
non solo riportata a verbale, ma anche pubblicata sul sito dell’Ordine perchè tutti i Colleghi
sappiano che cosa ha dovuto subire il Consigliere Segretario Conte.
Il Consigliere Rossi conclude auspicando
che sconsiderate iniziative, come quella che ci
occupa, non abbiano più a ripetersi.
Prende la parola il Consigliere Gianzi il
quale desidera esprimere fortemente, non solo
tutta la propria soddisfazione per l’esito della
vicenda, ma anche la propria vicinanza al
Consigliere Segretario Conte che ha subito un
vergognoso attacco, dal chiaro contenuto calunnioso, da parte del Consigliere Federico
Bucci. Il Consigliere Gianzi sottolinea che in
questi due anni tutto il Consiglio ha dovuto
sopportare un’innumerevole pletora di attacchi, di insulti e di offese da parte del Consigliere Bucci, e anche in questi giorni stanno circolando -in pieno periodo pre-elettorale- tutta
una serie di fax e di mail, sempre a firma del
Consigliere Bucci, con una nuova campagna
denigratoria dello stesso nei confronti di coloro i quali sono candidati in altre liste. Il Consigliere Gianzi si domanda fino a dove la
misura sarà colma, fino a quando saremo
costretti a sopportare le ignobili iniziative di
questo signore e soprattutto -chiede a tutto il
Consiglio- per quale motivo il Consigliere
Bucci debba godere di una immunità o di una
impunità che lo esime e lo esenta dall’assumersi le dovute responsabilità di quanto pone in
essere. Il Consigliere Gianzi tra l’altro rimarca
sdegnato che, anche oggi, il Consigliere Bucci
non è presente in aula -cosa peraltro ormai
frequentissima, considerato che nell’elenco
delle presenze dei Consiglieri pubblicato sul
sito tutti possono vedere che il Consigliere
Bucci è da mesi assente alle adunanze consiliari- sottraendosi, ancora una volta, ad un confronto con tutto il Consiglio.
Il Consigliere Gianzi chiede che tutto sia
pubblicato sul sito, come accennava il Consigliere Rossi, perchè tutti i Colleghi devono
sapere quello che è avvenuto e l’attacco calun-
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ATTIVITA' DEL CONSIGLIO
nioso che ha subito il Consigliere Segretario
Conte.
Prende la parola il Consigliere Condello il
quale esprime solidarietà al Consigliere Segretario Conte, non intendendo, tuttavia, alimentare altre polemiche di alcun genere. Insiste, come detto più volte, che qualsiasi problema o dissidio deve essere sempre discusso
preventivamente all’interno del Consiglio evitando iniziative al di fuori dell’Istituzione.
Prende la parola il Consigliere Fasciotti il
quale, dopo aver espresso tutta la propria
affettuosa solidarietà al Consigliere Segretario
Conte, ricorda che anche lui è stato “vittima”
di attacchi scorretti quanto privi di fondamento nella vicenda in questione, e condivide
appieno quanto dedotto in precedenza dagli
altri Consiglieri e dal Presidente Cassiani.
Il Consigliere Fasciotti si dice certo che i
Colleghi sapranno giudicare molto bene quello che è successo e rimarca che, anche oggi, il
Consigliere Bucci è, guarda caso, assente senza alcun giustificato motivo.
Il Consigliere Ierardi ritiene che la chiarezza ottenuta in merito alla vicenda, rappresenta
un traguardo non solo per il Consigliere Segretario ma per l’intero Consiglio.
Prende la parola il Consigliere Tesoriere
Testa il quale esprime anch’esso tutta la propria soddisfazione per l’esito della sgradevole
vicenda, ribadendo che riteneva scontato l’esito in questione.
Il Consigliere Tesoriere Testa comunque
condivide quanto affermato dal Presidente
Cassiani.
Prende la parola il Consigliere Cerè la
quale non intende entrare nuovamente in
inutili polemiche, ribadisce che ognuno si
assume la responsabilità di ogni propria azione e si dichiara fermamente contraria alla
pubblicazione sul sito delle odierne comunicazioni del Consigliere Segretario Conte.
Il Consigliere Nesta si associa a quanto
affermato dal Consigliere Cerè.
Il Presidente Cassiani, prendendo la parola
in conclusione, rinvia alla prossima adunanza
ogni decisione sulla richiesta di pubblicare sul
sito le odierne comunicazioni, così come sulla
propria proposta di rimettere un fascicolo
relativo alla fattispecie al Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Perugia per una conseguente valutazione in ordine alla condotta del
Consigliere Federico Bucci.
Prende la parola il Consigliere Cipollone il
quale, reso edotto del provvedimento di archiviazione relativo alle denunce del Consigliere
Bucci nei confronti del Consigliere Segretario
Conte, oltre ad esprimere tutta la propria
soddisfazione e gioia per lo scontato esito,
ribadisce integralmente quanto ebbe a dire
nell’adunanza del 13 settembre 2007 a commento della condotta del Consigliere Bucci
che definì “patologica”. Dichiara che ogni
altro commento è superfluo.
(Protocollo d’intesa tra il Consiglio dell’Ordine
degli Avvocati di Roma e la Direzione della
Casa Circondariale di Regina Coeli - v. rubrica
“Comunicazioni e notizie”)
ADUNANZA DEL 17 GENNAIO 2008
All’adunanza hanno partecipato il Presidente Alessandro Cassiani, il Consigliere Segretario Antonio Conte, nonché i Consiglieri
Giovanni Cipollone, Goffredo Maria Barbantini, Sandro Fasciotti, Giulio Prosperetti, Paolo Nesta, Domenico Condello, Livia Rossi,
Donatella Cerè, Rosa Ierardi.
TENUTA ALBO AVVOCATI
Iscrizioni:
Albo ordinario ................................. n. 99
Passaggi all’Albo Ordinario .................. n. 6
Passaggi all’Elenco Speciale n. 2
Passaggi all’El. Speciale ......................... n. 2
Cancellazioni:
a domanda ....................................... n. 16
per trasferimento ............................. n. 4
Nulla osta al trasferimento ................... n. 2
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ATTIVITA' DEL CONSIGLIO
TENUTA REGISTRO PRATICANTI
Iscrizioni ................................................ n. 9
Abilitazioni ............................................ n. 10
Iscrizioni e abilitazioni ......................... n. 16
Revoche abilitazioni:
per decorrenza termine ................... n. 9
Cancellazioni:
a domanda ....................................... n. 4
per trasferimento ............................. n. 2
per fine pratica ................................ n. 2
Compiuta pratica .................................. n. 8
PARERI DI CONGRUITA’ EMESSI
Ordinari ................................................. n. 88
SEGRETERIA
Autorizzazioni alle notifiche dirette .... n. 21
Richieste di Patrocinio s spese dello Stato:
ammissioni ...................................... n. 85
DELIBERE
- Il Presidente Cassiani comunica che non
avendo ricevuto l’invito per la cerimonia di
inaugurazione dell’anno giudiziario 2008 presso la Corte di Cassazione, ne ha sollecitato
l’invio.
Comunica di aver appreso, per tale ragione, una notizia che considera offensiva, non
soltanto per il Consiglio dell’Ordine degli
Avvocati di Roma, ma per l’intera Avvocatura
romana: la Corte di Cassazione ha deciso,
quest’anno, di non invitare il Presidente del
nostro Ordine.
Chiede di essere delegato a reagire in maniera adeguata a quella che considera non solo
una mancanza di rispetto ma una vera e propria provocazione.
Il Consiglio delega il Presidente Cassiani.
- Il Presidente Cassiani riferisce sulla nota
della Presidenza del Tribunale di Roma, pervenuta in data 16 gennaio 2008, con la quale
viene comunicata l’istituzione dell’Ufficio
Stranieri presso il suddetto Tribunale.
Il Consiglio ne prende atto.
14
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- Il Presidente Cassiani riferisce sull’invito
pervenuto in data 16 gennaio 2008 dalla Corte
dei Conti per partecipare all’inaugurazione
dell’anno giudiziario che si svolgerà il 12 febbraio 2008 alle ore 11.00.
Il Consiglio ne prende atto e delega il
Presidente.
- Il Presidente Cassiani riferisce sulla nota
pervenuta in data 16 gennaio 2008 dall’Avv.
Fabrizio Modoni, il quale rappresenta la propria impossibilità ad accettare l’incarico di
Vice Presidente effettivo della XXII Sottocommissione per gli esami di Avvocato, Sessione
2007, per motivi di incompatibilità.
Il Consiglio ne prende atto e nomina in
sostituzione l’Avv. Giulio Vincenzo Mammoliti.
Autorizzazioni ad avvalersi delle facoltà
previste dalla legge 21 gennaio 1994 n.53
Il Consiglio
- Vista l’istanza presentata dai seguenti
professionisti: Avvocati Alessandro Alicanti,
Mauro Apostolico, Giancarlo Ascanio, Andrea Bernardini, Simone Camicia, Gianrocco
Catalano, Claudio Colombo, Andrea De
Amicis, Marcella De Ninno, Michelangelo
Fanfani, Emiliano Fasulo, Marta Fraioli, Niccolo’ Antonino Gallitto, Francesco Grisanti,
Antonio Labate, Gabriele Petrolati, Antonio
Preteroti, Massimo Proietti Lupi, Maurizio
Ramundo, Domenico Reccia, Claudio Russo,
Francesca Russo, Marco Salvati, Antonella
Tassi, Gerardo Tuorto, Gennaro Ziccardi,
autorizza
i professionisti sopraindicati, ai sensi dell’art. 7
della Legge n.53/1994, ad avvalersi delle facoltà di notificazione previste dalla citata legge;
dispone
che gli estremi della presente autorizzazione
siano riportati nel primo foglio del registro
cronologico degli istanti di cui all’art. 8 della
citata legge.
- Il Consigliere Segretario Conte riferisce
sulla nota pervenuta il 9 gennaio 2008 del-
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ATTIVITA' DEL CONSIGLIO
l’Avv. Maria Teresa Napolitano con la quale la
professionista comunica la costituzione di
un’associazione professionale denominata
“Studio legale Napolitano - Associazione Professionale”.
Il Consiglio ne prende atto e manda all’Ufficio Iscrizioni per gli ulteriori adempimenti.
- Il Consigliere Segretario Conte riferisce
sulla nota pervenuta il 9 gennaio 2008 degli
Avv.ti Alberto Eramo e Barbara Carrara con la
quale i professionisti comunicano la costituzione di un’associazione professionale denominata “Studio Legale Eramo-Carrara Avvocati Associati”.
Il Consiglio ne prende atto e manda all’Ufficio Iscrizioni per gli ulteriori adempimenti.
- Il Consigliere Segretario Conte riferisce
sulla nota pervenuta l’8 gennaio 2008 dell’Avv. Gaetano Venditti e del Dott. Ing. Massimo Clemente con la quale i professionisti
comunicano la costituzione di un’associazione professionale denominata “Studio Tecnico
Legale Avv. Gaetano Venditti, Dott. Ing. Massimo Clemente”.
Il Consiglio ne prende atto e manda all’Ufficio Iscrizioni per gli ulteriori adempimenti.
- Il Consigliere Segretario Conte riferisce
sulla nota pervenuta in data 10 gennaio 2008
con la quale il Prof. Avv. Eugenio Picozza e gli
Avv.ti Annalisa Di Giovanni e Maria Vittoria
Ferroni comunicano lo scioglimento anticipato dell’Associazione professionale denominata “Studio Legale Eugenio Picozza e Associati”
a far data dal 31 dicembre 2007.
Il Consiglio ne prende atto e manda all’Ufficio Iscrizioni per gli ulteriori adempimenti.
- Il Consigliere Segretario Conte riferisce
sulla nota pervenuta in data 9 gennaio 2008
dalla Direzione Centrale degli Uffici Locali e
dei Servizi del Tesoro, Dipartimento dell’Amministrazione Generale del Personale e dei
Servizi del Ministero dell’Economia e delle
Finanze, con la quale informa dell’entrata in
vigore dell’art. 1, comma 1224, della legge
finanziaria 2007 in materia di pagamento equa
riparazione a seguito di decreti di condanna,
in caso di violazione del termine ragionevole
di durata dei processi nelle materie già di
competenza della Presidenza del Consiglio
dei Ministri.
Il Consiglio ne prende atto e ne dispone la
pubblicazione sul sito.
(formazione professionale continua – v. rubrica)
ADUNANZA DEL 23 GENNAIO 2008
All’adunanza hanno partecipato il Presidente Alessandro Cassiani, Segretario Rosa
Ierardi, il Consigliere Tesoriere Carlo Testa, i
Consiglieri Goffredo Maria Barbantini, Sandro Fasciotti, Livia Rossi, Donatella Cerè,
Francesco Gianzi.
TENUTA ALBO AVVOCATI
Iscrizioni:
Albo ordinario ................................. n. 72
Passaggi all’Albo Ordinario .................. n. 2
Variazioni Elenco Speciale ................... n. 8
Cancellazioni:
a domanda ....................................... n. 11
per trasferimento ............................. n. 4
per decesso ...................................... n. 3
Nulla osta al trasferimento n. 3
TENUTA REGISTRO PRATICANTI
Iscrizioni ................................................ n. 10
Abilitazioni ............................................ n. 10
Iscrizioni e abilitazioni ......................... n. 6
Cancellazioni:
a domanda ....................................... n. 1
per fine pratica ................................ n. 12
Nulla osta al trasferimento ................... n. 1
Compiuta pratica .................................. n. 4
ASSISTENZA
Fondo Assistenza Consiglio (FAP) ....... n. 1
FORO ROMANO 1-2/2008
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28/05/2008, 01:34
ATTIVITA' DEL CONSIGLIO
PARERI DI CONGRUITA’ EMESSI
Ordinari ................................................. n. 53
SEGRETERIA
Autorizzazioni alle notifiche dirette .... n. 17
Richieste di Patrocinio s spese dello Stato:
ammissioni ...................................... n. 68
rigetti ................................................ n. 2
Iscr.avv liste patr. a spese dello Stato ... n. 35
DELIBERE
- Il Presidente Cassiani riferisce sulla nota
pervenuta in data 2 gennaio 2008 dal Consiglio Nazionale Forense con la quale trasmette
le osservazioni che l’Ufficio Studi ha predisposto sulle disposizioni di recepimento della
cosiddetta Terza direttiva antiriciclaggio, entrata in vigore il 29 dicembre 2007.
Il Consiglio ne prende atto.
Autorizzazioni ad avvalersi delle facoltà
previste dalla legge 21 gennaio 1994 n.53
Il Consiglio
- Vista l’istanza presentata dai seguenti
professionisti: Avvocati Riccardo Antonazzo,
Bruno Bassotti, Luigi Cascone, Veronica Cavatorta, Ilaria Cocco, Fabio Collavini, Francesca Dariol, Marco Gentile, Mauro Guerrisi,
Emilio Mancini, Carlo Marrucci, Francesco
Mingiardi, Maurizia Moretti, Esther Peri, Barbara Pignotti, Pietro Ponzani, Rosalba Valori,
autorizza
i professionisti sopraindicati, ai sensi dell’art. 7
della Legge n.53/1994, ad avvalersi delle facoltà di notificazione previste dalla citata legge;
dispone
che gli estremi della presente autorizzazione
siano riportati nel primo foglio del registro
cronologico degli istanti di cui all’art. 8 della
citata legge.
(pareri deontologici – vedi rubrica)
(formazione professionale continua – v. rubrica)
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ADUNANZA DEL 21 FEBBRAIO 2008
All’adunanza hanno partecipato il Presidente Alessandro Cassiani, il Consigliere Segretario Antonio Conte, il Consigliere Tesoriere Rosa Ierardi, i Consiglieri Giovanni Cipollone, Goffredo Maria Barbantini, Sandro
Fasciotti, Federico Bucci, Paolo Nesta, Mauro
Vaglio, Livia Rossi, Donatella Cerè, Rodolfo
Murra, Francesco Gianzi, Pietro Di Tosto,
Cristiana Arditi di Castelvetere.
Elezione del Presidente
- Il Consigliere Anziano Cassiani rivolge
un saluto a tutti i Consiglieri e, soprattutto, a
quelli di ultima nomina.
A tutti augura buon lavoro: nella certezza
che le divisioni fisiologiche in periodo elettorale cederanno il posto al senso del dovere per
l’appartenenza alla Istituzione demandata, in
quanto tale, a servire l’Avvocatura.
Coglie l’occasione per ringraziare i Consiglieri Carlo Testa e Domenico Condello che
nelle precedenti cariche di Consigliere Tesoriere e Consigliere Segretario quest’ultimo due
bienni fa, i quali hanno dato un indimenticabile e prezioso contributo alla vita del Consiglio. Ringrazia altresì il Prof. Avv. Giulio Prosperetti e il Collega Francesco Storace che
hanno onorato il Consiglio e reso anch’essi un
prezioso servizio all’intera Avvocatura.
Prende la parola il Consigliere Cipollone
che rivolge, a sua volta il saluto, e augura buon
lavoro: intervento che si trascrive integralmente:
“Quale Consigliere anziano ‘bis’ di lunga
militanza (22 anni di ininterrotto servizio),
desidero rivolgere un caloroso saluto di benvenuto ai nuovi Consiglieri e, ovviamente, riabbraccio idealmente i Consiglieri rieletti e non
rieletti.
Spero che nell’affrontare i vari problemi,
portando il nostro personale bagaglio culturale e tenendo presente i nostri ideali, si possa
dare luogo ad un dialogo costruttivo e possa
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ATTIVITA' DEL CONSIGLIO
costituirsi un polo di stabilità che consenta al
Consiglio di lavorare in perfetta armonia, tenendo sempre presente un unico obiettivo: il
bene dell’Avvocatura.
Ho voluto mettere a Vostra disposizione
una copia dell’editoriale che verrà pubblicato
sul primo numero del 2008 del nostro Notiziario. Attendo ora anche i Vostri articoli.
Auguri a tutti.”
A questo punto vengono distribuite le
schede per la votazione relativa alla carica di
Presidente e si procede alla votazione.
I voti vengono espressi come segue:
-Avv. Alessandro Cassiani voti otto;
-Avv. Federico Bucci voti sette.
Risulta eletto quale Presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma per il
biennio 2008/2009 il Consigliere Avv. Alessandro Cassiani, che assume le funzioni.
Elezione del Segretario
- A questo punto vengono distribuite le
schede per la votazione relativa alla carica di
Consigliere Segretario e si procede alla votazione.
I voti vengono espressi come segue:
- Avv. Antonio Conte voti otto;
- schede bianche sette.
Risulta eletto quale Consigliere Segretario
del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di
Roma per il biennio 2008/2009 il Consigliere
Avv. Antonio Conte, che assume le funzioni.
Elezione del Tesoriere
- A questo punto vengono distribuite le
schede per la votazione relativa alla carica di
Consigliere Tesoriere e si procede alla votazione.
I voti vengono espressi come segue:
- Avv. Rosa Ierardi voti otto;
- schede bianche sette.
Risulta eletta quale Consigliere Tesoriere
del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di
Roma per il biennio 2008/2009 il Consigliere
Avv. Rosa Ierardi.
DELIBERE
- Il Presidente Cassiani esprime tutto il
proprio apprezzamento per la riconferma del
Consigliere Conte il quale, come per il passato, continuerà ad essere un ottimo Consigliere
Segretario svolgendo con grande proficuità il
proprio lavoro, il tutto anche in virtù dell’esperienza accumulata nel biennio precedente dove il Consigliere Conte ha dato prova
di grandi capacità.
Il Presidente Cassiani, altresì, manifesta
massima fiducia al Consigliere Ierardi che
giudica pienamente degna di ricoprire un incarico tanto delicato e importante come quello
della Tesoreria. Sottolinea inoltre il Presidente
Cassiani, che il Consigliere Ierardi ha tutte le
capacità e l’esperienza necessaria all’espletamento dei compiti connessi alla carica. Il
Consigliere Anziano Cipollone si associa a
quanto affermato dal Presidente.
Il Presidente Cassiani invita i Consiglieri
Conte e Ierardi ad intervenire subito dopo le
loro nomine.
- Prende la parola il Consigliere Segretario
Conte il quale ringrazia il Consiglio per l’onore che l’Istituzione ha inteso riservargli ancora,
dichiarando, nel contempo, che non si dilungherà troppo in parole di circostanza ma si
impegnerà immediatamente nel lavoro che da
eseguire considerato, peraltro, che il Consiglio
è stato fermo per oltre un mese per la pausa
elettorale e che, quindi, vi è moltissimo arretrato da smaltire, e vi sono già tante richieste di
Colleghi da evadere.
- Il Consigliere Ierardi ringrazia tutti e si
ritiene onorata per il conferimento della carica. Dichiara che, come per il passato, si dedicherà a questo nuovo compito con spirito di
servizio e nell’unico intento di rendere un
servizio per il bene dell’Avvocatura.
Auspica che il Consiglio affronti il biennio
con unità di intenti e collaborazione, indispensabili per il buon funzionamento dell’Isti-
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ATTIVITA' DEL CONSIGLIO
tuzione nella consapevolezza di interpretare il
desiderio di tutti i Colleghi che con il loro
consenso ci hanno delegati a rappresentarli.
Esprime apprezzamento e gratitudine per
il Collega Carlo Testa che nelle precedenti
consiliature ben ha saputo assolvere alla delicata ed importante funzione di Tesoriere.
ADUNANZA DEL 28 FEBBRAIO 2008
All’adunanza hanno partecipato il Presidente Alessandro Cassiani, il Consigliere Antonio Conte, il Consigliere Tesoriere Rosa
Ierardi, i Consiglieri Giovanni Cipollone,
Goffredo Maria Barbantini, Sandro Fasciotti,
Livia Rossi, Francesco Gianzi.
TENUTA ALBO AVVOCATI
Iscrizioni:
Albo ordinario .............................. n. 308
Passaggi all'Albo ordinario ................. n. 31
Passaggi all’Albo Ordinario ............... n.
3
Passaggi all’Elenco Speciale ............... n.
2
Passaggi all’El. Speciale ...................... n.
2
Cancellazioni:
a domanda .................................... n. 15
per trasferimento .......................... n.
7
per decesso ................................... n.
6
Nulla osta al trasferimento ................ n. 10
TENUTA REGISTRO PRATICANTI
Iscrizioni ............................................. n. 42
Abilitazioni ......................................... n. 54
Iscrizioni e abilitazioni ...................... n. 41
Revoche abilitazioni:
per decorrenza termine ................ n. 18
a domanda .................................... n.
1
Cancellazioni:
a domanda .................................... n. 11
per trasferimento .......................... n.
3
Nulla osta al trasferimento ................ n.
3
Compiuta pratica ............................... n.
6
PARERI DI CONGRUITA’ EMESSI
Ordinari .............................................. n. 121
18
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SEGRETERIA
Autorizzazioni alle notifiche dirette . n. 110
DELIBERE
- Prende la parola il Presidente Cassiani -il
quale si scusa per il ritardo- e informa i Consiglieri di essere stato impegnato, in rappresentanza del Consiglio, alla cerimonia di inaugurazione dell’Anno Giudiziario innanzi al Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio
alla quale erano presenti le massime Autorità
di tutte le Istituzioni. A tal proposito, il Presidente Cassiani riferisce che il Presidente del
Tribunale Amministrativo Regionale, Dott.
Pasquale De Lise, ha svolto un’ampia relazione sia sull’attività svolta, che sulle prospettive
future mirate ad una sempre maggiore incisività delle decisioni.
I Consiglieri presenti prendono atto di
quanto dichiarato dal Presidente Cassiani e lo
ringraziano dell’informativa.
A questo punto il Presidente Cassiani stigmatizza la circostanza che i Consiglieri Bucci,
Di Tosto, Murra, Nesta e Vaglio, pur presenti
in Aula prima dell’apertura del verbale, abbiano improvvisamente, quanto ingiustificatamente, abbandonato l’Aula.
Il Presidente Cassiani evidenzia che un
ritardo come quello odierno ha caratterizzato
la maggior parte delle adunanze negli ultimi
decenni; tutti i Consiglieri presenti si associano a quanto dedotto dal Presidente Cassiani.
Incarichi istituzionali ai Consiglieri
- Il Presidente Cassiani, per lo svolgimento
delle attività consiliari per il biennio 2008/
2009, propone di attribuire le seguenti funzioni e compiti:
- Rapporti con le Istituzioni
Presidente Cassiani, Consigliere Segretario Conte e Consigliere Tesoriere Ierardi
- Rapporti con il Distretto, Consiglio Nazionale Forense, Consigli degli Ordini d’Italia,
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ATTIVITA' DEL CONSIGLIO
Unione Distrettuale
Presidente Cassiani, Consigliere Segretario Conte, Consigliere Tesoriere Ierardi, Consiglieri Barbantini e Fasciotti
- Aggiornamento e crediti formativi
Consigliere Rossi
- Deontologia
Consigliere Rossi
- Pari opportunità
Consigliere Tesoriere Ierardi
- Famiglia, minori e immigrazione
Consigliere Segretario Conte e Consigliere Fasciotti
(Coordinatori vicari Avv.ti Marina Marino, Rossella Minio e Francesco Storace)
- Osservatorio sulla Giustizia
Consigliere Segretario Conte, Consiglieri
Di Tosto e Vaglio
- Procedura Penale
Consigliere Gianzi
- Responsabilità Civile
Consiglieri Di Tosto e Fasciotti
(Coordinatori vicari Avv.ti Alessandro
Ciciarelli e Marco De Fazi)
- Grandi studi
Consigliere Segretario Conte
- Diritto Amministrativo
Consiglieri Arditi di Castelvetere e Nesta
- Diritto di proprietà, locazione, immobiliare e urbanistica
Consiglieri Murra e Nesta
- Diritto Fallimentare
Consigliere Segretario Conte e Consigliere Fasciotti
- Diritto Penale
Consigliere Tesoriere Ierardi
- Magistratura Onoraria
Consigliere Tesoriere Ierardi e Consigliere
Nesta
- Diritto del Lavoro
Consigliere Fasciotti
(Coordinatori vicari Avv.ti Giorgio Della
Valle e Luciano Tamburro)
- Diritto e Procedura Civile
Consiglieri Bucci, Di Tosto e Vaglio
- Diritto Societario e Commerciale
Consiglieri Fasciotti e Gianzi
- Elenco speciale
Consiglieri Arditi di Castelvetere e Murra
- Giovani
Consigliere Segretario Conte
(Coordinatore vicario Avv. Filippo Paris)
- Informatica giuridica e nuove tecnologie e
sito
Presidente Cassiani, Consigliere Segretario Conte e Consigliere Tesoriere Ierardi
(Coordinatori vicari Avv.ti Alessandro
Graziani e Francesco Storace)
- Cultura e Sport
Consiglieri Cerè e Murra
- Difensore Civico
Consiglieri Arditi di Castelvetere e Cerè
- Diritto Tributario
Consigliere Barbantini
(Coordinatori vicari Avv.ti Fioravante
Carletti e Gianni Di Matteo)
- Conciliazione stragiudiziale delle controversie e Camera Arbitrale
Consigliere Tesoriere Ierardi, Consiglieri
Fasciotti e Nesta
(Coordinatori vicari Avv.ti Alessandra Civello e Marina Belloni)
- Diritto Internazionale
Consiglieri Barbantini e Gianzi
(Coordinatore vicario Avv. Claudio Coggiatti)
- Foro Romano
Consigliere Cipollone
- Temi Romana
Consigliere Cipollone
(Coordinatori vicari Avv.Prof. Giulio Prosperetti e Avv. Andrea Melucco)
- Scuola Forense
Consigliere Tesoriere Ierardi
- Centro Studi
Consiglieri Cipollone, Fasciotti e Gianzi
- Biblioteca
Consigliere Cipollone
- Iscrizioni e pareri
Consigliere Barbantini
FORO ROMANO 1-2/2008
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ATTIVITA' DEL CONSIGLIO
- Difese d’Ufficio
Consigliere Gianzi
- Dipartimento Disciplina
Consiglieri Fasciotti e Rossi
- Conferenza Giovani Avvocati
Consigliere Rossi
Il Presidente Cassiani precisa che le Commissioni potranno essere composte di un numero di Colleghi non superiore a 30 unità: ciò
allo scopo di ottenere maggiore concretezza e
produttività.
Il Consiglio ne prende atto, approva le
proposte del Presidente Cassiani e delibera
che le Commissioni di Studio non siano composte da più di 30 Colleghi.
- Il Presidente Cassiani riferisce che, in
occasione dell’inaugurazione dell’Anno Giudiziario della Commissione Tributaria tenutasi il 21 febbraio scorso, ha concordato con il
Presidente dell’Ordine dei Commercialisti un
incontro per lo scambio di esperienze riguardanti la formazione permanente continua e,
più precisamente, sulla possibilità per gli Ordini di organizzare e gestire l’aggiornamento e la
formazione per via telematica.
Il Presidente Cassiani osserva che tale soluzione eviterebbe sia il problema delle aule e
delle file sia il problema dell’organizzazione
dei corsi.
Il Consiglio delega il Presidente Cassiani a
contattare il Presidente dell’Ordine dei Commercialisti.
- Il Presidente Cassiani riferisce sulla nota
pervenuta in data 25 gennaio 2008 del Presidente del Tribunale Ordinario di Roma, Dott.
Paolo De Fiore, con la quale comunica di aver
costituito l’Ufficio Stampa della Presidenza
del Tribunale Ordinario di Roma e di aver
nominato il Dott. Giorgio Parnasi quale Capo
Ufficio.
Il Consiglio ne prende atto.
- Il Presidente Cassiani riferisce sulla lettera
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pervenuta in data 25 gennaio 2008 dall’Avv.
Ennio Luponio, con la quale informa di aver
ricevuto l’invito del Presidente della Corte di
Cassazione, Dott. Vincenzo Carbone, per
partecipare all’inaugurazione dell’anno giudiziario 2008: con la predetta missiva comunica
che si asterrà dal presenziare a tale cerimonia
in segno di protesta per non essere stato invitato il Presidente del Consiglio dell’Ordine
degli Avvocati di Roma.
Il Consiglio ne prende atto ed esprime
compiacimento all’Avv. Ennio Luponio.
- Il Presidente Cassiani riferisce sull’istanza
pervenuta in data 14 febbraio 2008 dagli Avvocati Marco Fagiolo e Adriano Aureli, a nome
e per conto delle proprie assistite rispettivamente (omissis) e (omissis), volta a richiedere
la nomina del terzo arbitro, con funzioni di
Presidente, per dirimere la controversia insorta tra le medesime società.
Il Consiglio nomina l’Avv. Mario Contaldi con studio a Roma in Via P.G. da Palestrina
n. 63.
Autorizzazioni ad avvalersi delle facoltà
previste dalla legge 21 gennaio 1994 n.53
Il Consiglio
- Vista l’istanza presentata dai seguenti
professionisti: Avvocati Silvia Addari, Marianna Antenucci, Marina Armelisasso, Andrea Armondi, Francesco Maria Avelli, Francesco Azzarito, Lucio Barletta, Marco Basile,
Chiara Bassotti, Giorgia Battafarano, Valerio
Biondi, Silvio Bozzi, Giovanni Andrea Callea,
Celestino Campioni, Federica Campioni, Raffaele Campioni, Enrico Cantarella, Andrea
Carnesi, Ines Carpino, Giulio Castrogiovanni, Francesco Catricalà, Andrea Cavaliere,
Chiara Cerulli, Antonella Ceschi, Giampaolo
Ciani, Giovanni Cocquio, Anna Maria Collacciani, Graziella Consoli, Ariella Cozzi,
Gianluca D’Aloja, Luigia D’Amico, Maria
Cristina D’Atri, Anselmo De Cataldo, Vladimiro De Gasperis, Nicola De Nisco, Laura
Della Porta, Silvia Denora, Domenico Doda-
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ATTIVITA' DEL CONSIGLIO
ro, Donatella Donatelli, Luigi D’Ottavi, Enrico D’Ovidio, Barbara Empler, Alberto Fantozzi, Fabio Federico, Fabrizio Filippucci,
Nicola Francione, Federico Freni, Maria Stella
Frezza di San Felice, Andrea Gabbani, Andrea
Gagliardi, Natascia Galli, Umberto Garofoli,
Marina Giannini, Daniela Giordano, Simona
Graziosi, Fabio Grimaldi, Iacopo Grisolia, Pierluigi Guerriero, Federica Guglielmi, Fabrizio
Guida Di Guida, Federica Lerro, Domenico
Maduli, Daniele Magris, Fabio Malantuono,
Marco Mancini, Massimo Marra, Francesco
Massini, Rita Mautone, Pietro Mazzei, Erder
Mazzocchi, Matteo Megna, Enrico Michetti,
Luca Mirabelli, Manuela Miraglia, Matteo
Mochi Onori, Alessandro Montanari, Vincenzo Mozzi, Maura Orrù, Fabrizio Pacileo, Luca
Alberto Pagnotta, Manuela Palamara, Alessandra Papa, Patrizia Peliscio, Guerrino Petillo, Mario Pettorino, Antonio Piga, Giovan
Vincenzo Placco, Fabio Podestà, Rodolfo Polchi, Patrizia Proietti Lupi, Gianluca Pronesti,
Leonardo Quaranta, Francesca Racanicchi,
Mario Ranucci, Lucia Ricci, Ubaldo Ricci,
Alessandro Rizzo, Francesca Salucci, Bianca
Scarpelli, Pietro Sciubba, Roberta Suraci, Vincenzo Suraci, Ida Tagliani, Fabrizio Tamburini, Simona Terzulli, Ettore Travarelli, Valerio
Valenti, Marcello Zannini, Marina Zela, Maria Assunta Zucco,
autorizza
i professionisti sopraindicati, ai sensi dell’art. 7
della Legge n.53/1994, ad avvalersi delle facoltà di notificazione previste dalla citata legge;
dispone
che gli estremi della presente autorizzazione
siano riportati nel primo foglio del registro
cronologico degli istanti di cui all’art. 8 della
citata legge.
- Il Consigliere Segretario Conte riferisce
sulla nota pervenuta in data 16 gennaio 2008
dal Ministero della Giustizia -Direzione Generale della Giustizia Civile del Dipartimento
per gli Affari di Giustizia, con la quale chiede
la disponibilità dell’Aula Consiliare per i gior-
ni 16, 18 e 20 giugno 2008 per lo svolgimento
delle prove scritte degli Esami di Avvocato
Cassazionista, sessione 2008.
Il Consiglio approva e concede l’uso dell’Aula.
- Il Consigliere Segretario Conte riferisce
sulla nota pervenuta il 17 gennaio 2008 degli
Avv.ti Claudio Bernasconi, Stefania Papes, Gian
Paolo Tomei e Bruno Bassotti con la quale i
professionisti comunicano la costituzione di
un’associazione professionale denominata “Studio Legale Bernasconi e Associati”.
Il Consiglio ne prende atto e manda all’Ufficio Iscrizioni per gli ulteriori adempimenti.
- Il Consigliere Segretario Conte riferisce
sulla nota pervenuta il 18 gennaio 2008 degli
Avv.ti Grazia Maria Mantelli, Francesca Proietti e Genny Sebastiani con la quale le professioniste comunicano la costituzione di un’associazione professionale denominata “Studio
Legale Associato Mantelli Proietti Sebastiani”.
Il Consiglio ne prende atto e manda all’Ufficio Iscrizioni per gli ulteriori adempimenti.
- Il Consigliere Segretario Conte riferisce
sulla nota pervenuta in data 18 gennaio 2008
dell’Avv. Cristiano Bosin con la quale il professionista comunica lo scioglimento dell’associazione professionale denominata “Studio
Legale e Consulenza Internazionale Bosin &
Partners”.
Il Consiglio ne prende atto e manda all’Ufficio Iscrizioni per gli ulteriori adempimenti.
- Il Consigliere Segretario Conte riferisce
sulla nota pervenuta il 21 gennaio 2008 dell’Avv. Edoardo Adducci e della Dr.ssa Ilaria
Camilletti con la quale i professionisti comunicano la costituzione di un’associazione professionale denominata “Adducci and Associates”.
Il Consiglio ne prende atto e manda all’Ufficio Iscrizioni per gli ulteriori adempimenti.
- Il Consigliere Segretario Conte riferi-
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sce sulla nota pervenuta il 21 gennaio 2008
degli Avv.ti Massimo Frattali Clementi, Marcello Frattali Clementi e Flaminia Frattali Clementi con la quale i professionisti comunicano la costituzione di un’associazione professionale denominata “Studio Legale Frattali
Clementi”.
Il Consiglio ne prende atto e manda all’Ufficio Iscrizioni per gli ulteriori adempimenti.
- Il Consigliere Segretario Conte riferisce
sulla nota pervenuta in data 16 gennaio 2008
dall’Avv. (omissis) il quale, lamentando un
invio eccessivo di e-mail per fini elettorali da
parte dei Colleghi, propone di precludere, con
apposita deliberazione, tale sistema di propaganda.
Il Consiglio si riserva e delega il Consigliere Gianzi per esame e relazione.
- Il Consigliere Segretario Conte riferisce
sulla lettera pervenuta in data 16 gennaio 2008
dal Sig. (omissis), legale rappresentante e amministratore unico della (omissis), il quale,
comunicando di svolgere già attività di rivendita di valori bollati presso il Tribunale Civile
di Roma, chiede l’autorizzazione per attivare
anche il servizio fotocopie ad uso degli Avvocati e del pubblico nonchè di aprire un’agenzia di servizi per le pratiche amministrative.
Il Consiglio esprime parere negativo.
- Il Consigliere Segretario Conte riferisce
sulla richiesta pervenuta il 16 gennaio 2008
dalla S.r.l. (omissis) di un elenco di avvocati
esperti in materia di immigrazione e di diritto
internazionale per fini di assistenza globale
agli stranieri.
Il Consiglio indica gli Avv.ti Fabio Bucci,
Fabio M. Galiani, Mario Lana e Filippo Malara.
- Il Consigliere Segretario Conte riferisce
sulla nota dell’Avv. Emilia Recchi, pervenuta
in data 22 gennaio 2008, con la quale comunica che l’Avv. Luisa Gobbi è entrata a far parte
dell’associazione professionale “Studio Legale
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Associato Bidetti Recchi” che, pertanto, ha
variato la denominazione in “Studio Legale
Associato Bidetti Gobbi Recchi”.
Il Consiglio ne prende atto e manda all’Ufficio Iscrizioni per gli ulteriori adempimenti.
- Il Consigliere Segretario Conte riferisce
sulla nota pervenuta in data 24 gennaio 2008
dal Prof. Avv. Giovanni Arieta, dall’Avv. C.
Alessandro Arieta e dalla Dott.ssa Roberta Arieta con la quale i professionisti comunicano la
costituzione di un’associazione professionale
denominata “Studio legale del Prof. Giovanni
Arieta - Associazione Professionale”.
Il Consiglio ne prende atto e manda all’Ufficio Iscrizioni per gli ulteriori adempimenti.
- Il Consigliere Segretario Conte riferisce
sulla comunicazione, pervenuta in data 22
gennaio 2008, dell’Avv. Pasquale Nardo, con
la quale comunica lo scioglimento dell’associazione professionale “Studio legale associato Sibilio-Nardo”.
Il Consiglio ne prende atto e manda all’Ufficio Iscrizioni per gli ulteriori adempimenti.
- Il Consigliere Segretario Conte riferisce
sulla nota pervenuta in data 22 gennaio 2008
del Prof. Avv. Giuseppe Marini con la quale
comunica che l’Avv. Francesco Saverio Marini è entrato a far parte dell’associazione professionale “Studio Marini e Corea”.
Il Consiglio ne prende atto e manda all’Ufficio Iscrizioni per gli ulteriori adempimenti.
- Il Consigliere Segretario Conte riferisce
sulla comunicazione pervenuta in data 23
gennaio e 14 febbraio 2008 con la quale il
Segretario Generale del Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio richiede il nominativo del membro effettivo e di uno o più
membri supplenti designati a far parte della
Commissione patrocinio a spese dello Stato
per l’anno 2008.
Il Consiglio indica i nominativi degli Avv.ti
Roberto Ciociola, Alessandra Mari e Sergio
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Smedile.
- Il Consigliere Segretario Conte riferisce
sulla nota pervenuta il 23 gennaio 2008 dagli
Avvocati Maria Beatrice Ruggiero e Francesco
Visco con la quale i professionisti comunicano la costituzione di un’associazione professionale denominata “Studio Legale Associato
Ruggiero - Visco”.
Il Consiglio ne prende atto e manda all’Ufficio Iscrizioni per gli ulteriori adempimenti.
- Il Consigliere Segretario Conte riferisce
sulla nota pervenuta il 14 febbraio 2008 degli
Avv.ti Tiziana Stefanelli, Alessia Fusco e Piermatteo Arnone con la quale i professionisti
comunicano la costituzione di un’associazione professionale denominata “Studio Legale
Associato Stefanelli & Partners”.
Il Consiglio ne prende atto e manda all’Ufficio Iscrizioni per gli ulteriori adempimenti.
- Il Consigliere Segretario Conte riferisce
sulla nota pervenuta in data 11 febbraio 2008
con la quale il Giudice della Sezione Fallimentare del Tribunale di S. Maria C.V., in accoglimento della richiesta del Dott. (omissis) Curatore del fallimento “(omissis)” n. (omissis)- chiede al Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma la designazione di un nuovo
legale in sostituzione del precedente, rinunciatario per motivi di salute, per la curatela del
predetto fallimento.
Il Consiglio indica l’Avv. Giovambattista
Sgromo.
- Il Consigliere Segretario Conte riferisce
sulla nota pervenuta l’8 febbraio 2008 dell’Avv. Guido Fiorentino con la quale comunica che gli Avv.ti Giorgio Natoli, Guido Orlando, Roberta Corsi e Guido Fiorentino hanno
costituito un’associazione professionale denominata “Studio Legale Natoli”.
Il Consiglio ne prende atto e manda all’Ufficio Iscrizioni per gli ulteriori adempimenti.
- Il Consigliere Segretario Conte comunica
che l’Avv. (omissis) del Foro di Brescia con
lettere pervenute il 28 gennaio, il 4 febbraio e
il 18 febbraio 2008 chiede l’indicazione dei
nominativi di alcuni avvocati amministrativisti per una domiciliazione urgente per la presentazione di un ricorso innanzi al Tribunale
Amministrativo Regionale per il Lazio.
Il Consiglio indica gli Avv.ti Carlo Contaldi La Grotteria, Matteo Di Raimondo e Livio
Lavitola.
- Il Consigliere Segretario Conte riferisce
sulla nota pervenuta in data 8 febbraio 2008
della Dott.ssa Silvia Sereni, dell’Ufficio III
Reparto Libere Professioni del Dipartimento
per gli Affari di Giustizia del Ministero della
Giustizia, con la quale trasmette le istanze
degli Avv.ti Gianni Pane, Ulisse Corea ed
Elisabetta Ferrini relative alle loro dimissioni
quali componenti della Commissione d’esame di avvocato, sessione 2007.
Il Consiglio nomina: in sostituzione dell’Avv. Gianni Pane, l’Avv. Enrico Baldassari,
del Foro di Civitavecchia, nato a Civitavecchia il 14 febbraio 1956, con studio a Civitavecchia in Viale P. Togliatti n. 13; in sostituzione dell’Avv. Ulisse Corea, l’Avv. Maria
Cerulo, del Foro di Roma, nata a Roma il 10
dicembre 1955, con studio a Roma in Piazza
Adriana n. 15; in sostituzione dell’Avv. Elisabetta Ferrini, l’Avv. Andrea De Petris, nato a
Roma il 28 ottobre 1965, con studio a Roma in
Piazza Martiri di Belfiore n.2.
- Il Consigliere Segretario Conte riferisce
sulla nota pervenuta il 28 gennaio 2008 dell’Avv. Guglielmo Lomanno in proprio e per gli
Avv.ti Marco Frizzini, Pierluigi Poggioli, Corrado Sgroi e Marco Sgroi con la quale comunicano la costituzione di un’associazione professionale denominata “Studio Legale Associato Sgroi Lomanno Poggioli Frazzini” “Lexys”.
Il Consiglio ne prende atto e manda all’Uf-
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ficio Iscrizioni per gli ulteriori adempimenti.
- Il Consigliere Segretario Conte comunica
che in data 29 gennaio 2008 è pervenuta
dall’Avv. (omissis) la segnalazione riguardante
il Tribunale di Roma che “non si è ancora
pronunciato su n.4 ricorsi per decreto ingiuntivo depositati in data 27 luglio 2007”. L’Avv.
(omissis) chiede l’intervento del Consiglio.
Il Consiglio delega il Consigliere Fasciotti
per esame.
- Il Consigliere Segretario Conte riferisce
sulla nota pervenuta il 29 gennaio 2008 degli
Avv.ti Andrea Perillo e Ornella Michenzi con la
quale i professionisti comunicano la costituzione di un’associazione professionale denominata “Perillo & Michenzi Avvocati Associati”.
Il Consiglio ne prende atto e manda all’Ufficio Iscrizioni per gli ulteriori adempimenti.
- Il Consigliere Segretario Conte riferisce
sulla lettera dell’Avv. (omissis), pervenuta in
data 4 febbraio 2008, con la quale il professionista espone una vicenda personale accaduta il
28 gennaio 2008 con la Dott.ssa (omissis),
Giudice della (omissis) Sezione Civile del Tribunale Ordinario di Roma, che lo ha visto
coinvolto in prima persona. L’Avv. (omissis)
chiede l’intervento del Consiglio dell’Ordine
e autorizza la pubblicazione della lettera sul
prossimo numero del Foro Romano.
Il Consiglio delega il Consigliere Fasciotti
per esame e delibera di pubblicare la lettera sul
Foro Romano. (v. rubrica “Il nostro Mondo”)
- Il Consigliere Segretario Conte riferisce
sulla nota pervenuta il 30 gennaio 2008 degli
Avv.ti Giuseppe Rando ed Ernesto Trimarco
con la quale i professionisti comunicano la
costituzione di una Società tra professionisti
denominata “Avvocati Giuseppe Rando &
Ernesto Trimarco - Società tra Professionisti”.
Il Consiglio ne prende atto e manda all’Ufficio Iscrizioni per gli ulteriori adempimenti.
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- Il Consigliere Segretario Conte riferisce
sulla nota pervenuta il 5 febbraio 2008 degli
Avv.ti Gianfranco Torino e Fabio Di Lodovico
con la quale i professionisti comunicano la costituzione di un’associazione professionale denominata “Torino Di Lodovico & Associati”.
Il Consiglio ne prende atto e manda all’Ufficio Iscrizioni per gli ulteriori adempimenti.
- Il Consigliere Segretario Conte riferisce
sulla nota pervenuta il 5 febbraio 2008 degli
Avv.ti Massimo Marzi e Fernando Ascenzo
Umberto De Angelis con la quale i professionisti comunicano la costituzione di un’associazione professionale denominata “Studio Legale Associato Marzi - De Angelis & Partners”.
Il Consiglio ne prende atto e manda all’Ufficio Iscrizioni per gli ulteriori adempimenti.
- Il Consigliere Segretario Conte riferisce
sulla nota pervenuta il 4 febbraio 2008 dall’Avv.
Lara Dentici e il 5 febbraio 2008 dall’Avv.
Massimo Mellaro con la quale i professionisti
comunicano la modifica della compagine e
contestualmente della denominazione dell’associazione professionale da “Associazione Professionale di Massimo Mellaro, Lucilla Lenti e
Lara Dentici” ad “Associazione Professionale di
Massimo Mellaro e Lara Dentici”.
Il Consiglio ne prende atto e manda all’Ufficio Iscrizioni per gli ulteriori adempimenti.
- Il Consigliere Segretario Conte riferisce
sulla nota pervenuta il 4 febbraio 2008 degli
Avv.ti Dover Scalera e Gabriele Di Paolo con la
quale i professionisti comunicano la costituzione di un’associazione professionale denominata “Scalera e Di Paolo - Avvocati Associati”.
Il Consiglio ne prende atto e manda all’Ufficio Iscrizioni per gli ulteriori adempimenti.
- Il Consigliere Segretario Conte riferisce
sulla lettera pervenuta il 4 febbraio 2008 dell’Avv. (omissis) con la quale il professionista
chiede che non gli vengano più inviati, dai
Colleghi, fax per motivi elettorali. Chiede,
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altresì, che il Consiglio stesso non gli “invii
nessun fax se non per motivi di lavoro e studio
e/o comunicazioni ‘serie’ relativamente a seminari o altro” per non dover ricorrere a “denuncia ed esposto alla Procura competente”.
Il Consiglio delega il Consigliere Gianzi.
- Il Consigliere Segretario Conte riferisce
sulla nota pervenuta il 18 febbraio 2008 degli
Avv.ti Rosario Scicchitano e Gabriele Catarinacci con la quale i professionisti comunicano
la costituzione di un’associazione professionale denominata “Studio Legale Associato
Scicchitano & Catarinacci”.
Il Consiglio ne prende atto e manda all’Ufficio Iscrizioni per gli ulteriori adempimenti.
- Il Consigliere Segretario Conte riferisce
sulla nota pervenuta il 19 febbraio 2008 dell’Avv. Claudio Ronchietto con la quale il
professionista comunica la modifica dell’associazione professionale denominata “Studio
Legale Associato Ronchietto - Ranieri” con
l’ammissione del Dr. Massimo Antonazzi.
Il Consiglio ne prende atto e manda all’Ufficio Iscrizioni per gli ulteriori adempimenti.
- Il Consigliere Segretario Conte comunica
che in data 19 febbraio 2008 è pervenuta la
lettera del Dr. Stefano Menicucci, Dirigente
della Direzione Area Operativa dell’Agenzia
del Demanio, relativa alla richiesta di attribuzione del Casale Strozzi -sito nelle vicinanze
degli Uffici giudiziari di Piazzale Clodio- da
parte del Consiglio dell’Ordine per l’insufficienza dei locali attualmente in uso al Palazzo
di Giustizia di Piazza Cavour. Il Dr. Menicucci, vista la normativa che vincola l’assegnazione del predetto immobile alle esigenze istituzionali del Ministero degli Affari Esteri, comunica di non poter accogliere tale richiesta.
Il Consiglio ne prende atto.
- Il Consigliere Segretario Conte comunica
che in data 18 febbraio 2008 è pervenuta dalla
Presidenza del Tribunale Ordinario di Roma
la convocazione per il Comitato dell’Albo dei
Periti per il giorno 11 marzo 2008 alle ore
15.30.
Il Consiglio delega il Consigliere Cipollone ad intervenire.
- Il Consigliere Segretario Conte riferisce
sulla nota pervenuta il 21 febbraio 2008 dell’Avv. Simona Soccorsi con la quale la professionista comunica lo scioglimento dell’associazione professionale denominata “Studio
Legale Associato Soccorsi Ciccopiedi”.
Il Consiglio ne prende atto e manda all’Ufficio Iscrizioni per gli ulteriori adempimenti.
- Il Consigliere Segretario Conte comunica
che in data 21 febbraio 2008 è pervenuta la
lettera dell’Avv. Gianmarco Cesari, Presidente
dell’Osservatorio Vittime della Lega Italiana
dei Diritti dell’Uomo, con la quale chiede il
patrocinio del Consiglio per il convegno sul
tema “Dignità e Diritto nel mondo dei minori:
rischi ed abusi di internet” che si terrà il 12
marzo p.v., l’adesione del Centro Studi e delle
Commissioni Informatica Giuridica e Nuove
Tecnologie, Diritti Umani, Responsabilità Civile, Famiglia e Minori, nonchè l’accreditamento ai fini dell’aggiornamento professionale.
Il Consiglio concede il patrocinio richiesto.
- Il Consigliere Segretario Conte riferisce
sulla nota pervenuta l’8 febbraio 2008 degli
Avv.ti Gaetano Russo e Giuliana Possenti con
la quale i professionisti comunicano la costituzione di un’associazione professionale denominata “Studio Associato Russo-Possenti”.
Il Consiglio ne prende atto e manda all’Ufficio Iscrizioni per gli ulteriori adempimenti.
- Il Presidente Cassiani propone un incontro con i Responsabili degli Uffici Giudiziari.
Il Consiglio delega il Presidente Cassiani
all’organizzazione dell’incontro proposto.
- Alle ore 17.37 il Presidente Cassiani dà
lettura di una mail -appena giunta- a firma dei
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Consiglieri Bucci, Di Tosto, Murra, Nesta e
Vaglio che viene, di seguito, integralmente
trascritta:
“Al Presidente del Consiglio dell’Ordine
degli Avvocati di Roma.
Abbiamo ricevuto la convocazione per
l’adunanza consiliare per le ore 15.30 di oggi.
Quasi tutti noi eravamo presenti nell’aula
consiliare già alle ore 15.15 per esaminare
preventivamente la documentazione relativa
agli argomenti posti all’ordine del giorno; alle
ore 15.30 eravamo comunque tutti presenti,
ma l’adunanza non ha avuto inizio a causa
dell’assenza in aula degli altri Componenti del
Consiglio, a cominciare dal Presidente e dal
Segretario (quest’ultimo solo fugacemente
apparso, come pure, poi, il Consigliere Rossi);
dopo circa mezz’ora dall’orario fissato, così
intorno alle ore 16, è comparso il Consigliere
Barbantini.
Alle ore 16.10 ci siamo allontanati, sbalorditi ed offesi per quanto accaduto, per il che
nessuno ha ritenuto di avvisarci pur trovandosi in altri locali della sede consiliare. Federico
Bucci Paolo Nesta Mauro Vaglio Rodolfo
Murra Pietro Di Tosto.”
Il Presidente Cassiani, alla luce di ciò,
dichiara che tale mail comprova inequivocabilmente che i cinque Consiglieri hanno deliberatamente tratto spunto dal leggero ritardo
per dar luogo ad una iniziativa dettata dalla
volontà di ostacolare, se non di paralizzare,
l’attività del Consiglio.
- Il Consiglio esprime un profondo dolore
per la tragica scomparsa dei due bambini rinvenuti nella cisterna di un Palazzo di Gravina
in Puglia.
- Il Consigliere Segretario Conte riferisce
sulla lettera pervenuta in data 28 febbraio
2008 della Dr.ssa Laura Pellegrini, Direttore
Generale dell’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive “Lazzaro Spallanzani”, con la
quale chiede una rosa di nominativi di avvocati per la Commissione aggiudicatrice -ai sensi
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dell’art. 84, 8° comma, del D.Lgs. 163/2006per la realizzazione, conduzione e gestione
tecnica ed operativa quinquennale del Sistema Informativo Aziendale del predetto Istituto “Lazzaro Spallanzani”.
Il Consiglio nomina l’Avv. Marina Belloni,
con studio a Roma in Via Nicola Ricciotti n. 11;
l’Avv. Marina Binda, con studio a Roma in Via
del Quirinale n. 21; l’Avv. Alessandra Civello,
con studio a Roma in Viale Angelico n. 261;
l’Avv. Romano Impieri, con studio a Roma in
Via Caio Mario n. 7; l’Avv. Leonardo Nubila,
con studio a Roma in Viale Pantelleria n. 35.
ADUNANZA DEL 6 MARZO 2008
All’adunanza hanno partecipato il Presidente Alessandro Cassiani, il Consigliere Segretario Antonio Conte, il Consigliere Tesoriere Rosa Ierardi nonché i Consiglieri Giovanni Cipollone, Goffredo Maria Barbantini, Sandro Fasciotti, Federico Bucci, Mauro Vaglio,
Livia Rossi, Donatella Cerè, Francesco Gianzi, Pietro Di Tosto, Cristiana Arditi di Castelvetere.
TENUTA ALBO AVVOCATI
iscrizioni
Albo ordinario ............................. n.
elenco speciale .............................. n.
passaggi all’Albo ordinario ................ n.
cancellazioni
a domanda .................................... n.
per decesso ................................... n.
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8
1
4
3
TENUTA REGISTRO PRATICANTI
iscrizioni ............................................. n.
9
abilitazioni .......................................... n.
8
iscrizioni e abilitazioni ....................... n. 10
revoche abilitazioni
per decorrenza termine ................ n.
1
compiuta pratica ................................ n.
5
nulla osta al trasferimento ................. n.
2
cancellazioni
per trasferimento .......................... n.
1
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a domanda .................................... n.
per fine pratica ............................. n.
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DISCIPLINA
proced. trattati in dibattimento ......... n.
2
PARERI SU NOTE DI ONORARI
emessi ................................................. n. 102
SEGRETERIA
autorizzazioni alle notifiche dirette .. n. 16
richieste di patr. a spese dello Stato
ammissioni ................................... n. 626
rigetti ............................................. n. 22
iscr. avv. liste patr. a spese dello Stato n. 84
DELIBERE
- In assenza del Presidente Cassiani -che sta
partecipando, in rappresentanza del Consiglio, ai funerali della Collega Augusta Bassi
Lagostena- assume le funzioni di Presidente il
Consigliere Anziano Cipollone. Il Presidente
f.f. Cipollone, stante la momentanea assenza
del Consigliere Segretario Conte- il quale ha
avvertito gli Uffici del suo ritardo dovuto ad
impegni professionali- invita il Consigliere
Arditi di Castelvetere ad assumere le funzioni
di Segretario, quale Consigliere con minore
anzianità di iscrizione.
A questo punto il Consigliere Bucci dichiara che il Consigliere Arditi di Castelvetere non
deve assumere tale funzione e, pertanto, il
Consigliere Arditi di Castelvetere, alla luce di
quanto affermato dal Consigliere Bucci, non
intende assumere le funzioni di Segretario.
Il Presidente f.f. Cipollone, preso atto di
quanto sopra, invita il Consigliere Barbantini
ad assumere le funzioni di Segretario, quale
Consigliere con maggiore anzianità di iscrizione, lamentando l’ostruzionistica condotta dei
Consiglieri Bucci e Arditi di Castelvetere del
tutto, peraltro, priva di legittimo fondamento.
A questo punto, il Consigliere Bucci si
allontana dall’Aula seguito dai Consiglieri Arditi di Castelvetere, Cerè, Di Tosto e Vaglio.
Il Presidente f.f. Cipollone stigmatizza vibratamente l’assurdità di tale atteggiamento,
palesemente ostruzionistico, mettendo in risalto che proprio quando il Consigliere Bucci
era Presidente del Consiglio dell’Ordine -nelle
adunanze nelle quali il Consigliere Segretario
di allora era assente- tale funzione veniva
sempre espletata dal Consigliere con minore
anzianità di iscrizione, come si è sempre fatto
nella storia dell’Ordine di Roma.
Il Presidente f.f. Cipollone rappresenta al
Consiglio che, per la seconda volta, alcuni
Consiglieri abbandonano l’Aula mettendo
seriamente a repentaglio la funzionalità dell’Istituzione con forme di protesta del tutto
prive di ogni fondamento nonchè chiaramente strumentali e tese ad impedire il regolare
lavoro dell’adunanza settimanale. Il Presidente f.f. Cipollone rileva, ancora, che se quanto
affermato dal Consigliere Bucci fosse un’interpretazione valida del regolamento -e tutti sanno perfettamente che non lo è- il Consiglio
sarebbe paralizzato e lo sarebbe stato centinaia di volte negli anni precedenti poichè basterebbe un minimo impedimento del Consigliere Segretario che costringerebbe l’Istituzione a
bloccarsi irrimediabilmente.
- Alle ore 15.45, non essendovi il numero
legale, il Presidente f.f. Cipollone sospende
l’adunanza, riservando ogni provvedimento
considerata l’assurda, offensiva e totalmente
illegittima condotta del Consigliere Bucci e di
tutti i Consiglieri che a lui fanno riferimento.
Precisa, in ogni caso, il Presidente f.f. Cipollone che a suo avviso la condotta suddetta
riscontra profili che possono interpretarsi anche come una “interruzione di pubblico servizio”. Pertanto il Presidente f.f. Cipollone ribadisce che si riserva di richiedere al Consiglio
ogni opportuna determinazione al riguardo.
- Alle ore 15.50 interviene il Presidente
Cassiani che assume le funzioni.
- Il Presidente Cassiani dà atto, a titolo
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ATTIVITA' DEL CONSIGLIO
personale, che l’iniziativa dei Consiglieri che
hanno abbandonato l’Aula rende impossibile
proseguire i lavori e, quel che è più grave,
impedisce la trattazione del procedimento
disciplinare fissato per l’odierna adunanza alle
ore 15.30. Stigmatizza la sconcertante e illegittima condotta dei Consiglieri che hanno lasciato l’Aula senza giustificato motivo. Il Presidente Cassiani afferma che quanto già dedotto dal Consigliere Anziano Cipollone è
assolutamente condivisibile e che l’interpretazione esposta dal Consigliere Bucci, a sostegno del suo comportamento, è del tutto ingiustificata e pretestuosa.
- Alle ore 15.55 interviene il Consigliere
Segretario Conte, che assume le funzioni di
Segretario. Interviene, inoltre, il Consigliere
Gianzi.
Prende nuovamente la parola il Presidente
Cassiani il quale ribadisce in toto quanto
dedotto poc’anzi, stigmatizzando nuovamente la condotta dei Consiglieri che hanno illegittimamente ed immotivatamente abbandonato l’Aula.
Prende la parola il Consigliere Segretario
Conte il quale esprime tutto il proprio sdegno
per quanto posto in essere dal Consigliere
Bucci e dai Consiglieri che ad esso fanno
riferimento, rimarcando che l’assunto affermato dal Consigliere Bucci è del tutto privo di
ogni fondamento: l’art. 42 -R.D. 22 gennaio
1934 n. 37- capo 1 recita testualmente “per
ogni adunanza è redatto apposito verbale che
è firmato dal Presidente e dal Segretario, il
Presidente è sostituito, nei casi di assenza o di
impedimento dal componente più anziano di
età, le funzioni di Segretario sono esercitate
dal componente nominato a termini dell’art.
75 del presente Decreto”.
Pertanto -insiste il Consigliere Segretario
Conte- non vi è chi non veda ictu oculi che
non vi sia cenno alcuno a quanto riferito dal
Consigliere Bucci il quale, vieppiù, forse non
rammenta -o finge di non rammentare- che
durante il periodo della Presidenza del Consi-
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gliere Bucci medesimo, la prassi della sostituzione del Segretario in carica con il Consigliere più giovane si è concretizzata in decine di
adunanze. Ma di ciò, il Consigliere Segretario
Conte si riserva di darne prova ufficiale in
modo da smentire formalmente quanto dedotto dal Consigliere Bucci ed anche per consentire ai Consiglieri neo eletti nella sua compagine di valutare come gli stessi abbiano
seguito, in modo errato, l’indicazione del
Consigliere Bucci. Il Consigliere Segretario
Conte si meraviglia che il Consigliere Bucci presente in Consiglio dal lontano 1982/84non fosse consapevole della disinformazione
che stava compiendo.
I Consiglieri Barbantini, Fasciotti, Gianzi
e Rossi si associano totalmente a quanto dedotto dal Consigliere Segretario Conte.
A questo punto il Consigliere Segretario
Conte coglie l’occasione per chiedere al Consigliere Vaglio chiarimenti in ordine alla pubblicazione sul di lui sito di comunicazioni
consiliari con l’aggiunta di commenti in calce
alle stesse che il Consigliere Segretario Conte
valuta inopportuni, privi di utilità alcuna, non
rispondenti ad un libero esercizio di critica e,
in alcuni passaggi, palesemente ineleganti.
Si associano i Consiglieri Barbantini, Cipollone, Fasciotti, Gianzi e Rossi.
Il Consigliere Vaglio, in risposta alle affermazioni verbali del Consigliere Segretario
Conte ed alla corrispondenza intercorsa con il
Consigliere Barbantini via telefax in ordine
alla comunicazione via email e sul sito
www.maurovaglio.it dell’assegnazione delle
cariche consiliari del 21 febbraio 2008, intende specificare quanto segue:
- “Pur ritenendo che in attesa dell’approvazione del verbale dell’adunanza non vi sia
comunque violazione del segreto sulle deliberazioni definitive come l’elezione alle cariche
non modificabili, precisa di aver comunicato
quanto già pubblicato sul sito dell’Ordine a
cura della Segreteria;
- Nl’aggiunta di proprie considerazioni costituisce una libera espressione del pensiero,
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ATTIVITA' DEL CONSIGLIO
nonchè dati di fatto che non possono essere
smentiti;
- la richiesta di cedere a terzi (non Consiglieri dell’Ordine) del sito internet
www.maurovaglio.it è assolutamente fuori luogo, in quanto attraverso esso mi sono impegnato con i Colleghi iscritti e che ne beneficiano da tempo di mantenere, anzi migliorare
ancora, quel “filo diretto” con il Consiglio che
permette loro di partecipare attivamente alle
scelte dell’Istituzione le quali influiscono direttamente la vita dell’Avvocatura Romana. In
questo modo il Consiglio non sarà più un
organismo astratto, ma attento alle esigenze di
tutti ed al servizio degli Avvocati Romani che
ha espresso, attraverso il voto alle ultime elezioni (voto di cui vado fiero), la propria voglia
di cambiamento e di partecipazione”.
Prende la parola il Consigliere Barbantini
il quale non condivide quanto dedotto dal
Consigliere Vaglio e si permette di suggerire
allo stesso -atteso il suo nuovo ruolo di Consigliere dell’Ordine- di delegare a terzi la gestione del sito per motivi di opportunità.
- Il Consigliere Cerè si rammarica che nella
precedente adunanza, in sua assenza e senza
concertazione con i Consiglieri, si sia deliberato in tempi così brevi, non dettati da alcuna
urgenza e necessità, sugli incarichi istituzionali e, quindi, auspica che si possa concordemente trovare una equa ripartizione degli stessi fra
i singoli Consiglieri.
Il Consigliere Arditi di Castelvetere intende conoscere in modo preciso e attendibile
quale sia stato il criterio di assegnazione elaborato ai fini delle attribuzioni degli incarichi
istituzionali ai Consiglieri e, soprattutto, intende avere conoscenza sulla verifica eseguita
dal Consiglio medesimo, nell’adunanza del 28
febbraio 2008, relativamente alle ritenute specializzazioni e/o qualifiche dei singoli Consiglieri in rapporto con le assegnazioni.
Il Presidente Cassiani, a seguito della dichiarazione del Consigliere Arditi di Castelvetere, fa presente che pur essendo sua esclusiva
prerogativa conferire gli incarichi e/o il coordinamento delle Commissioni di studio ne
avrebbe discusso in Consiglio ma non è stato
possibile per l’ingiustificata assenza di alcuni
interessati determinata da una decisione che
ha già avuto modo di qualificare e sulla quale
preferisce non tornare. Fa presente che ciascun Consigliere è libero di non accettare
quanto a lui conferito nella precedente adunanza e che, quindi, in caso di rinuncia, affiderà l’incarico ad altro Consigliere disponibile.
Il Consigliere Arditi di Castelvetere rappresenta che il suo desiderio -anche per specifica competenza- sarebbe il coordinamento
della Commissione Famiglia, Minori e Immigrazione poichè è campo nel quale esercita e
non il coordinamento della Commissione di
Diritto Amministrativo.
Il Consigliere Di Tosto rileva che il criterio
di assegnazione delle Commissioni non rispecchi le singole professionalità dei Consiglieri. Chiede che vengano nominati quattro
Consiglieri tra i più esperti e più anziani per
riassegnare le Commissioni con criteri ispirati
alla collaborazione e alle capacità dei singoli
componenti del Consiglio.
Il Presidente Cassiani ricorda, ancora una
volta, che l’assenza dei sette Consiglieri alla
precedente adunanza ha impedito ogni discussione sui punti all’ordine del giorno, ivi
compreso quello inerente le Commissioni e
gli incarichi dei Consiglieri medesimi.
Il Presidente Cassiani, in ogni caso, invita
i Consiglieri che intendono formulare istanze
riguardanti le Commissioni di rimettere le
stesse all’Ufficio di Presidenza in modo che il
tutto venga poi posto all’ordine del giorno per
la successiva adunanza.
- Il Consigliere Vaglio, in ordine all’attribuzione delle funzioni e compiti effettuata
nell’adunanza del 28 febbraio 2008 e alle vicende relative a tale adunanza, ribadisce il
contenuto dell’e-mail inviata dai Consiglieri
Bucci, Nesta, Vaglio, Di Tosto e Murra, con
cui venivano spiegate le motivazioni per le
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quali si erano allontanati, offesi dal comportamento dei Consiglieri che si erano riuniti fuori
dall’Aula consiliare e non avevano avvisato
del notevole ritardo rispetto all’orario fissato
per l’inizio dell’adunanza. Infatti, è buona
educazione almeno comunicare il ritardo, soprattutto nell’ipotesi in cui tale ritardo riguarda ben otto Consiglieri, compresi il Presidente
ed il Segretario.
Stante tale atteggiamento dichiara di non
accettare “elemosine” di ben due Commissioni “in condominio”, a fronte di Consiglieri
che, addirittura, hanno la responsabilità di
ben sette Commissioni.
Prende la parola il Presidente Cassiani il
quale non accetta lezioni di educazione da
chicchessia e pur prendendo atto di quanto
affermato dal Consigliere Vaglio non ritiene
appropriato il termine “elemosine” riferito ad
incarichi consiliari.
Il Consigliere Anziano Cipollone si associa, invitando il Presidente a prendere atto di
quanto affermato dal Consigliere Vaglio e
senza ulteriori sterili discussioni a riassegnare
le Commissioni ad altri Consiglieri che certamente mostreranno maggiore disponibilità e
spirito di servizio.
- Il Consigliere Tesoriere Ierardi, quale
coordinatore della Scuola Forense, chiede al
Consiglio di approvare l’inizio del nuovo corso a far data dal 17 marzo p.v.: ciò allo scopo
di consentire il rispetto del calendario programmato.
Si evidenzia che è stabilita una frequenza
trisettimanale di complessive 12 ore ripartite
su tre giornate da 4 ore ciascuna, due da tenersi
presso l’Aula Avvocati di Piazza Cavour e una
presso i locali di Via Valadier (lunedì/mercoledì: Aula Avvocati - martedì: Via Valadier).
Il Consigliere Tesoriere Ierardi fa presente,
altresì, che è stato varato il calendario delle
lezioni sino alla fine del mese di aprile.
Propone di dare la massima divulgazione
all’importante avvenimento di apertura del
corso invitando tutte le Autorità istituzionali.
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Il Consigliere Tesoriere Ierardi evidenzia
al Consiglio la necessità di approfondire la
questione che riguarda i crediti formativi per
gli iscritti alla Scuola Forense e per i docenti
della stessa Scuola.
Il Consiglio prende atto, dispone che il
Consigliere Ierardi provveda all’organizzazione della giornata di apertura del corso della
Scuola Forense del nuovo biennio e si riserva
di far approfondire alla competente Commissione la questione relativa all’assegnazione di
crediti formativi per gli utenti della Scuola.
- Il Consigliere Tesoriere Ierardi comunica
di essere intervenuta, su delega del Presidente,
all’incontro con gli Ordini e i Collegi professionali della provincia di Roma organizzato
dal Coordinamento Cup territoriale Lazio ieri
5 marzo 2008 alle ore 10 presso la Sala Umberto di Via della Mercede.
Ha preso parte al dibattito, tra gli altri,
l’On. Francesco Rutelli al quale ogni rappresentante di Ordine o Collegio o categoria
professionale, ha evidenziato problematiche e
proposto soluzioni.
Il Consigliere Tesoriere Ierardi riferisce di
aver preso la parola, evidenziando la necessità
per l’Avvocatura di un imminente intervento
normativo di modifica della Legge professionale, e auspicando, altresì, in linea con una già
consolidata tradizione di collaborazione (Camera di conciliazione, Porta del diritto) che il
prossimo Consiglio Comunale e il futuro Sindaco si avvalgano dell’esperienza e delle conoscenze professionali degli avvocati affinchè
vengano istituzionalizzati i rapporti produttivi per ambo le parti.
Il Consiglio prende atto.
- Il Consigliere Rossi comunica che il Consiglio Nazionale Forense, in data 21 dicembre
2007, ha sollecitato il Consiglio a trasmettere
quanto prima la predisposizione dell’offerta
formativa per l’anno 2008. E’, quindi, necessario che i Consiglieri coordinatori delle varie
Commissioni predispongano quanto prima
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un programma di eventi (suscettibile, nel tempo, di eventuali integrazioni) e ciò anche al
fine di soddisfare le numerosissime richieste in
tal senso da parte dei Colleghi.
Il Consiglio ne prende atto e delega il
Consigliere Rossi per il coordinamento.
- Il Consigliere Rossi comunica di aver
costituito il coordinamento per l’aggiornamento professionale e la formazione permanente di
cui faranno parte i seguenti Colleghi: Costanza
Acciai, Paolo Berruti, Romano Cerquetti, Stefania Cigna, Vincenzo Comi, Giuseppe Dante,
Gianni Di Matteo, Natale Fusaro, Isabella Giampaoli Pontecorvo, Domenico Giugni, Alessandro Graziani, Paolo Iorio, Massimo Lauro, Giuseppe Lepore, Nicola Madia, Carlo Martuccelli, Andrea Melucco, Rossella Minio, Francesco
Miraglia, Giorgio Olmi, Andrea Ordine, Chiara Ortaggi, Maurizio Paganelli, Carlo Priolo,
Raffaella Rago, Roberto Randazzo, Francesca
Rocchi, Gregorio Salatino, Valentina Seminara, Carlo Silvetti, Chiara Vadalà, Stefano Valenza, Laura Vasselli, Giovanna Vigliotti, Gabriele Zuccheretti.
Il Consiglio ne prende atto e approva.
- Prende la parola il Consigliere Segretario
Conte il quale ripropone all’attenzione del
Consiglio una tematica, già affrontata ma non
risolta nel precedente biennio, riguardo le eventuali costituzioni dell’Ordine innanzi al Consiglio Nazionale Forense a fronte dell’impugnazione sia dell’incolpato che del Pubblico Ministero. Il Consigliere Segretario Conte rileva
che, nell’ultimo biennio, si è evidenziato un
sensibile aumento delle riforme delle decisioni
consiliari e ci sono state sempre più impugnazioni da parte della Procura Generale.
Il Consigliere Segretario Conte chiede se,
considerata la prassi vigente sino ad oggi dove
l’Ordine non compare mai nei giudizi di impugnazione innanzi al Consiglio Nazionale
Forense, non si debba valutare l’eventualità di
modificare tale prassi presenziando a talune,
specifiche, udienze connesse a particolari fat-
tispecie.
Prende la parola il Consigliere Bucci il
quale condivide che vi sia l’esigenza di studiare nuovamente la questione e propone un
metodo -che già era stato utilizzato in passatodove il Consigliere Relatore formuli un parere
preventivo sul ricorso e sull’eventuale costituzione del Consiglio indicando i punti da approfondire.
Il Presidente Cassiani fa presente che bisogna contemperare l’esigenza di evitare scelte
genericamente persecutorie con la necessità di
difendere principi irrinunciabili. Consiglia di
decidere caso per caso dopo aver ascoltato il
relatore della pratica.
Autorizzazioni ad avvalersi delle facoltà previste dalla legge 21 gennaio 1994 n.53
Il Consiglio
- Vista l’istanza presentata dai seguenti
professionisti: Avvocati Maria Rosaria Basilone, Simone Cadeddu, Marco Caliendo, Gianluca Caputo, Marina Cardone, Giulia Chiesa,
Rocco Crincoli, Mauro Danielli, Mario De
Lucia, Cinzia Folli, Simona Fornasari, Virginia Iannuzzi, Monica Nassisi, Giovanni Pieri
Nerli, Maria Elisabetta Rende, Rita Tiberi,
autorizza
i professionisti sopraindicati, ai sensi dell’art. 7
della Legge n.53/1994, ad avvalersi delle facoltà di notificazione previste dalla citata legge;
dispone
che gli estremi della presente autorizzazione
siano riportati nel primo foglio del registro
cronologico degli istanti di cui all’art. 8 della
citata legge.
- Il Consigliere Segretario Conte comunica
che in data 8 febbraio 2008 è pervenuta la
richiesta della “SE.SEL.ITALIA s.r.l.” di Bucarest relativa a una eventuale collaborazione
con uno studio italiano interessato a collaborare con l’Avv. Iilian Cojeanu per problematiche di diritto internazionale.
Il Consiglio segnala il nominativo dell’Avv. Daniela Bertes.
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- Il Consigliere Segretario Conte riferisce
sulla lettera pervenuta in data 13 febbraio 2008
degli Avv.ti Teresa Santulli, Patrizia Giannini e
Andrea Serreti con la quale i professionisti
chiedono -previa eventuale convocazione per
maggiori delucidazioni- che il Consiglio si esprima sulla loro intenzione di promuovere l’iniziativa denominata “Avvocato di strada” a Roma.
Tale iniziativa, già presente a Bologna, si attiverebbe presso una associazione di volontariato
per fornire gratuitamente consulenza e assistenza legale (giudiziale ed extragiudiziale) ai soggetti privi di fissa dimora.
Il Consiglio delega il Consigliere Fasciotti.
- Il Consigliere Segretario Conte comunica
che in data 27 febbraio 2008 è pervenuta la
lettera dell’Avv. Francesco De Propris, indirizzata ad altre Istituzioni oltre al Consiglio dell’Ordine, con la quale il professionista sollecita il Tribunale Civile di Roma al deposito della
sentenza della causa tra “(omissis)” e il “(omissis)”, trascorsi quaranta mesi dall’assunzione
della medesima in decisione.
Il Consiglio ne prende atto e incarica il
Consigliere Fasciotti per esame.
- Il Consigliere Segretario Conte riferisce
sulla nota pervenuta il 28 febbraio 2008 dell’Avv. Massimo Marzi con la quale il professionista comunica lo scioglimento dell’associazione professionale denominata “Studio
Legale Associato Mari - Beccati”.
Il Consiglio ne prende atto e manda all’Ufficio Iscrizioni per gli ulteriori adempimenti.
- Il Consigliere Segretario Conte riferisce
sulla nota pervenuta il 4 marzo 2008 degli
Avv.ti Flavia Ciccopiedi e Simona Soccorsi
con la quale le professioniste comunicano lo
scioglimento dell’associazione professionale
denominata “Studio Legale Associato Soccorsi-Ciccopiedi”.
Il Consiglio ne prende atto e manda all’Ufficio Iscrizioni per gli ulteriori adempimenti.
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- Il Consigliere Bucci fa presente che il
nuovo sistema dei crediti formativi ha aperto
un mercato valutabile in almeno duecentocinquanta milioni di euro a carico della classe
forense e che l’Avvocatura romana è quasi
unanimamente fortemente contraria al Regolamento del Consiglio Nazionale Forense ed
al Regolamento di attuazione del Consiglio
dell’Ordine: sull’argomento esso Consigliere
Bucci anticipa che, con altri Colleghi Consiglieri, chiederà che venga posto urgentemente
all’ordine del giorno l’argomento: “annullamento o revoca della deliberazione consiliare
del 9 novembre 2007 relativa al Regolamento
del Consiglio Nazionale Forense sui crediti
formativi”.
ADUNANZA DEL 13 MARZO 2008
All’adunanza hanno partecipato il Presidente Alessandro Cassiani, il Consigliere Segretario Antonio Conte, il Consigliere Tesoriere Rosa Ierardi nonché i Consiglieri Giovanni Cipollone, Goffredo Maria Barbantini, Sandro Fasciotti, Federico Bucci, Paolo Nesta,
Mauro Vaglio, Livia Rossi, Donatella Cerè,
Rodolfo Murra, Francesco Gianzi, Pietro Di
Tosto, Cristiana Arditi di Castelvetere.
TENUTA ALBO AVVOCATI
iscrizioni
Albo ordinario .............................. n.
elenco speciale .............................. n.
el.spec. “Professori Universitari” . n.
passaggi all’elenco speciale ................ n.
cancellazioni
a domanda .................................... n.
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TENUTA REGISTRO PRATICANTI
iscrizioni ............................................. n.
abilitazioni .......................................... n.
iscrizioni e abilitazioni ....................... n.
revoche abilitazioni
per decorrenza termine ................ n.
compiuta pratica ................................ n.
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cancellazioni
a domanda .................................... n.
per fine pratica ............................. n.
DISCIPLINA
proc. trattati in dibattimento ............. n.
pratiche disciplinari trattate
archiviazioni ................................. n.
aperture proc. disciplinare ........... n.
revoche aperture ........................... n.
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1
PARERI SU NOTE DI ONORARI
emessi ................................................. n. 250
SEGRETERIA
autorizzazioni alle notifiche dirette .. n. 15
richieste di patr. a spese dello Stato
ammissioni ................................... n. 106
DELIBERE
I Consiglieri Murra e Nesta, in riferimento
alla questione sollevata, nell’adunanza del 6
marzo 2008, dai Consiglieri Arditi di Castelvetere, Bucci, Cerè, Di Tosto e Vaglio, concernente la non partecipazione del Consigliere
Gianzi alla trattazione dei procedimenti disciplinari “alla luce dei superiori principi etici alla
base del sistema ordinamentale forense, richiedente per l’iscrizione nell’Albo (e la permanenza della stessa) il requisito legale della
condotta specchiatissima ed illibata” esprimono, a loro volta, piena adesione alla richiesta
avanzata dai suindicati Consiglieri, nella consapevolezza che per poter essere legittimati ad
amministrare la “deontologia della classe forense” e per “giudicare” con piena autonomia
e senza condizionamenti non si possa essere
stati condannati in sede penale.
Il Consigliere Cerè rileva l’inammissibilità
del tentativo del Consigliere Gianzi di minimizzare ed eludere il problema della sua privazione del requisito della “condotta specchiatissima ed illibata” preteso dalla legge per la iscrizione nell’albo forense e la permanenza della
iscrizione stessa, ciò a seguito del passaggio in
giudicato della sentenza applicativa della pena
di mesi sei di reclusione, come pure della diversa sentenza confirmativa della sottoposizione
all’obbligo triennale di firma al commissariato,
aggiungendosi a tali demeriti ostativi all’appartenenza all’Ordine professionale anche la furbizia di nasconderli al Consiglio ed alla massa
degli onorevoli Colleghi, tutti iscritti nell’albo
per avere il requisito di legge della condotta
specchiatissima ed illibata.
Il Consigliere Cerè si dichiara sbalordita
per il tentativo del Consigliere Gianzi, che
pure esercita la professione in campo penalistico, di confondere le due sentenze definitive
che lo riguardano con i proscioglimenti relativi ad accuse infondate sollevate nei confronti
di essa Consigliere Cerè, delle quali è stata
fatta giustizia in sede dibattimentale in un
caso ed in sede di indagini nell’altro caso, così
non avendo essa alcunchè di cui doversi vergognare (ne’ allora, ne’ ora), avendo essa sempre
conservato il requisito della condotta specchiatissima ed illibata. Pertanto il Consigliere
Cerè ribadisce l’improprietà che il Consigliere
Gianzi, indipendentemente dalla pendenza
disciplinare dinanzi al Consiglio dell’Ordine
di Perugia, si consenta di giudicare se la condotta dei colleghi sottoposti a procedimenti
disciplinari sia o meno specchiatissima ed
illibata, avendone egli indiscutibilmente perduto il requisito per legge.
- Il Consigliere Gianzi preliminarmente si
dichiara stupefatto di quanto dichiarato dal
Consigliere Cerè poichè ritiene che l’ultima
persona che possa mai parlare di “condotta
specchiatissima” è proprio il Consigliere Cerè
che dovrebbe avere quantomeno il pudore di
tacere. Il Consigliere Gianzi ricorda, o meglio
forse tutti ricordano che il Consigliere Cerè
venne coinvolta -subendo anche una perquisizione di Polizia Giudiziaria presso il proprio
studio- in una vicenda notissima relativa a
truffe assicurative dove vi fu, addirittura, un
noto Collega della Capitale che si tolse la vita
per la vergogna per il solo fatto di essere stato
indagato nel medesimo procedimento.
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Il Consigliere Gianzi, appunto, in relazione alla “condotta specchiatissima” del Consigliere Cerè ribadisce che la gravità dei fatti
sopra descritti, e che ad essa furono contestati,
risiedeva proprio nel fatto che questi fossero
avvenuti nel corso dell’attività professionale.
Tra l’altro, il Consigliere Gianzi ricorda che
della questione risulta, inoltre, essere investito
per il profilo disciplinare il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Perugia, e della pratica
-tutt’oggi pendende- si è in attesa di conoscerne l’esito.
A questo punto, il Consigliere Gianzi
invita il Consigliere Cerè ad astenersi dalla
trattazione dei procedimenti disciplinari fissati per l’odierna adunanza in quanto il difensore degli incolpati è l’Avv. Carlo Arnulfo, il
quale ha rivestito il ruolo di difensore del
Consigliere Cerè nel procedimento che la
vedeva indagata per truffa ai danni delle assicurazioni.
La stessa è stata inoltre assistita dall’Avv.
Carlo Arnulfo nella relativa pratica istruita
presso il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati
di Roma.
Il Consigliere Gianzi ritiene, quindi, che
per ragioni di opportunità la stessa non debba
partecipare alla trattazione del procedimento
disciplinare.
Il Consigliere Cerè non ritiene di astenersi,
non sussistendo alcun elemento fondante a
tale richiesta -sia riguardo la positiva risoluzione della sua posizione processuale, sia per
l’aver essa stessa Consigliere Cerè chiesto personalmente e preventivamente che ogni decisione sulla sua condotta disciplinare fosse
giudicata dall’Ordine degli Avvocati di Perugia- come è poi avvenuto con trasmissione al
ridetto Ordine.
Prende la parola il Presidente Cassiani il
quale non intende dare ancora corso a tale
spiacevole “diatriba tra Consiglieri”. Riguardo
alla comunicazione dei Consiglieri Murra e
Nesta si richiama integralmente a quanto ha
già affermato nell’adunanza del 6 marzo 2008,
limitandosi solo a sottolineare che, da parte di
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qualcuno, vi è la volontà, incomprensibile ed
ingiustificata, di porre in essere ostruzionismi,
privi di fondamento, alla regolare attività quotidiana, e non, dell’Istituzione. Per questo, il
Presidente Cassiani invita tutti i Consiglieri a
concentrarsi e a porre il massimo impegno per
l’espletamento dell’attività ordinaria evitando
sterili polemiche, residui ormai passati dell’ultima campagna elettorale.
Il Presidente Cassiani chiede che venga
dato corso al procedimento disciplinare che
segue.
- Il Presidente Cassiani riferisce sull’incontro con tutti i Presidenti degli altri Consigli
degli Ordini tenutasi al Consiglio Nazionale
Forense in previsione del Congresso Nazionale di Bologna.
Il Consiglio ne prende atto.
Autorizzazioni ad avvalersi delle facoltà previste dalla legge 21 gennaio 1994 n.53
Il Consiglio
- Vista l’istanza presentata dai seguenti
professionisti: Avvocati Luca Amendola, Federica Bevilacqua, Vincenzo Cancrini, Egisto
Colamedici, Matteo Cornali, Fabiana Corsi,
Luca Di Paolo, Paolo Giachini, Luciano Eligio
Liberatore, Alessandro Lodato, Stefania Migno, Claudia Pelagalli, Eugenio Polito, Giovanni Salemi, Andrea Zazzara,
autorizza
i professionisti sopraindicati, ai sensi dell’art. 7
della Legge n.53/1994, ad avvalersi delle facoltà di notificazione previste dalla citata legge;
dispone
che gli estremi della presente autorizzazione
siano riportati nel primo foglio del registro
cronologico degli istanti di cui all’art. 8 della
citata legge.
- Il Consigliere Segretario Conte comunica
che in data 12 marzo 2008 è pervenuta la nota
dello “Studio Legale Cucci” con la quale si
comunica la cessazione della predetta associazione professionale.
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Il Consiglio ne prende atto e manda all’Ufficio Iscrizioni per gli ulteriori adempimenti.
- Il Consigliere Segretario Conte riferisce
sulla nota pervenuta il 12 marzo 2008 dello
“Studio Legale CMM & Associati” con la
quale comunicano la costituzione della predetta associazione professionale.
Il Consiglio ne prende atto e manda all’Ufficio Iscrizioni per gli ulteriori adempimenti.
- Il Consigliere Segretario Conte comunica
che in data 12 marzo 2008 è pervenuta la nota
dello “Studio Legale Montaretto Marullo” con
la quale si comunica la cessazione della predetta associazione professionale.
Il Consiglio ne prende atto e manda all’Ufficio Iscrizioni per gli ulteriori adempimenti.
- Il Consigliere Segretario Conte riferisce
sulla nota pervenuta in data 13 marzo 2008
dall’Avv. Arianna Agnese con la quale la professionista, autorizzata dal Consiglio unitamente al Consigliere Cipollone a rappresentare l’Ordine nell’Osservatorio Magistrati-Avvocati sui problemi della giustizia penale di
Roma, a seguito della riunione del suddetto
Osservatorio dell’11 febbraio u.s. -e di conversazione informale in cui si chiedeva da parte
dell’Ordine una “formale richiesta di addivenire a criteri uniformi di gestione dell’udienza
dinanzi al Tribunale di Sorveglianza”- chiede
che il Consiglio predisponga tale richiesta
autorizzando l’Avv. Arianna Agnese e i Consiglieri Cipollone e Gianzi a concordare con il
Tribunale di Sorveglianza tali criteri.
Il Consiglio delega i Consiglieri Cipollone
e Gianzi per l’esame della richiesta.
- Il Consigliere Fasciotti comunica che in
data 12 marzo 2008, nell’ambito dei rapporti
istituzionali che fanno capo allo stesso, ha
avuto un chiaro colloquio con il Dott. Carlo
Contino, dirigente dell’Ufficio del Giudice di
Pace di Roma sui problemi attinenti l’iscrizione delle cause a ruolo ed il rilascio delle copie
delle sentenze, al fine di evitare file e lunghe
attese.
Per la soluzione del secondo problema è
stata valutata la possibilità di munire l’Ufficio
copie di un software che consenta la scannerizzazione delle sentenze.
In assenza di fondi da parte dell’Ufficio del
Giudice di Pace, vi è la possibilità di fornire da
parte dell’Ordine il mezzo in comodato d’uso
a tempo indeterminato, previo contatto con la
Soc. “Cesia” che controlla la informatizzazione dell’ufficio.
Per la soluzione del primo problema, premettendo che l’Ufficio è aperto per la ricezione degli atti dalle ore 9 alle ore 12 e che
vengono ritirati comunque dagli impiegati
addetti allo sportello i fascicoli per le cause da
iscrivere a ruolo l’ultimo giorno, consegnati da
coloro che sono in fila alla data di chiusura, il
dirigente contattato ha informato lo scrivente
che attualmente ai primi 30 di coloro che non
iscrivono l’ultimo giorno, vengono consegnati alle ore 11.30 solo 30 tickets per consentire
l’incombenza.
Propone di anticipare il termine di consegna alle ore 10.30 di 60 tickets per consentire
a chi è in fila di attendere sino a tale ora (e non
fino alle ore 11.30) per verificare se potrà
proseguire poi utilmente la fila per la iscrizione a ruolo.
Il Dirigente evidenzia l’assenza di personale in un Ufficio che è passato nel tempo da
30.000 iscrizioni a 130.000 iscrizioni a ruolo
l’anno.
Il Consigliere Fasciotti chiede che venga
approfondito l’esame della risoluzione del
problema, nei limiti della competenza istituzionale.
Il Consiglio rinvia alla prossima adunanza.
Approvazione del verbale n. 6 dell’adunanza del 6 marzo 2008
- Il Consigliere Bucci non approva la bozza
che è stata oggi sottoposta del verbale dell’adunanza del 6 marzo 2008 poichè a pagina
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2 si legge che i lavori hanno avuto inizio alle
ore 15.35 mentre il quorum collegiale si è
composto soltanto con l’arrivo del Segretario
Conte e del Consigliere Gianzi, sicchè quanto
prima risulta proposto nella bozza di verbale
come testo rappresentativo di quanto avvenuto nell’adunanza collegialmente costituita (val
dire con la presenza di almeno otto componenti tra i quali necessariamente il Presidente,
potendolo sostituire il Consigliere Anziano,
soltanto “nei procedimenti”) non può far parte del verbale.
Aggiunge il Consigliere Bucci che, in ogni
caso, non può approvare la dizione usata nel
riferirne il suo pensiero sulla non sostituibilità
del Segretario nella redazione del verbale, non
essendo prevista dalla legge tale sostituibilità:
prima dell’inizio dei lavori della scorsa adunanza egli non disse che il Consigliere Arditi di
Castelvetere “non doveva” assumere la funzione del Segretario, non potendo pensarsi
che alcuno dia ordini a Colleghi, essendosi
trattato di un suggerimento.
Quanto ad errori di precedenti epoche che
vengono opposti per sostenere la “normale
sostituibilità” del Segretario, pur non prevista
dalla legge (“ubi lex voluit dixit, ubi noluit
tacuit”) è normalmente ed universalmente accettato che si possa mutare opinione interpretativa sulle disposizioni legali (“semper in processo temporis crevit notitia veritatis”), mentre
non sarebbe ammissibile la persistenza nell’errore, dopo la evidenziazione dello stesso.
Ancora sul punto all’ordine del giorno
relativo all’approvazione della bozza di verbale dell’adunanza del 6 marzo 2008, il Consigliere Bucci fa rilevare che il Presidente rinviò
la trattazione delle pratiche relative alla richiesta di pareri di congruità, mentre nella detta
bozza oggi sottoposta all’esame dei Consiglieri si legge che sarebbero stati espressi i pareri di
congruità, pur se con omissione dell’elenco
delle pratiche.
Lo stesso Consigliere Bucci chiede pertanto che venga rettificata la bozza di verbale sul
punto, con la veritiera verbalizzazione del
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rinvio della trattazione di quel punto nella
scorsa adunanza.
Il Consigliere Cipollone contesta vibratamente la ricostruzione fatta dal Consigliere
Bucci chiedendo al Presidente che consideri
priva di pregio la richiesta di rettifica del
suddetto verbale che, precisa il Consigliere
Cipollone, è stato redatto dal Consigliere Barbantini riportando fedelmente tutto quanto
avvenuto ivi compresa l’indicazione data dal
Consigliere Bucci al Consigliere Arditi di Castelvetere di non assumere la funzione di Segretario.
Il Consigliere Cipollone a questo punto
dichiara che il collegio dell’adunanza, una
volta formatosi, ha diversi tempi di lavoro, per
cui qualsiasi cosa accada in Consiglio va sempre verbalizzata da un membro dello stesso
Consiglio, a prescindere dalla carica istituzionale che rivesta. Il verbale dell’adunanza consiliare va poi approvato all’adunanza successiva, con le eventuali osservazioni di ogni singolo componente del Consiglio. Insiste il Consigliere Cipollone che così è sempre stato ed il
Consigliere Bucci lo ricorda bene sia perchè è
al Consiglio da oltre venticinque anni, sia
perchè quando egli è stato presidente non si è
mai “sognato” di sollevare questioni su tale
prassi e procedura.
Prende la parola il Consigliere Segretario
Conte, in relazione all’obiezione prospettata
dal Consigliere Bucci nell’adunanza consiliare del 6 marzo 2008, osserva che la contestazione di validità delle adunanze, laddove sia
assente il Consigliere Segretario, si palesa priva
di pregio sostanziale e puramente speculativa.
L’art. 16 del Decreto Lgs. Lgt. n. 382/1944,
nel prescrivere le condizioni di validità delle
sedute del Consiglio, prevede solo la maggioranza dei componenti e, quanto alle “cariche”,
detta esclusivamente le modalità di sostituzione del Presidente, in caso di sua assenza, da
parte del Consigliere Anziano.
Nulla si dice, nell’anzidetta disposizione
legislativa, circa il Segretario, dal che è agevole
desumere che, ai fini del quorum e del funzio-
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namento dell’adunanza, la figura del Segretario corrisponde a quella di qualsiasi altro Consigliere.
D’altro canto, l’art. 42, comma 2 del R.D.
n. 37/1944 si limita a prevedere la redazione
del processo verbale delle sedute del Consiglio
e la sua sottoscrizione da parte del Presidente
e del Segretario, che -in tutta evidenza- possono non coincidere, relativamente alla specifica adunanza, con il Presidente (visto che lo
stesso può essere validamente sostituito dal
Consigliere Anziano) e con il Consigliere Segretario. Il Segretario, cui fa riferimento il
detto art. 42, è semplicemente il Consigliere
che cura la verbalizzazione della seduta; la
norma non si presta ad alcuna altra interpretazione, sol che si consideri che ove la presenza
del Consigliere Segretario dovesse essere stata
ritenuta essenziale dal legislatore:
- la legge avrebbe dovuto esplicitamente
contemplare le modalità di sua sostituzione,
in caso di assenza;
- al Consigliere Segretario non potrebbero
applicarsi gli istituti della ricusazione e dell’astensione.
Ciò, evidentemente, non risiede nella disciplina vigente; la contestazione mossa dal
Consigliere Bucci è, dunque, chiaramente travisante e mira esclusivamente a destabilizzare
in modo strumentale il funzionamento del
Consiglio. Nè può tacersi, a riprova di ciò, che
proprio nel triennio di Presidenza del Consigliere Bucci, in ventiquattro sedute (10 maggio
del 2001 [2 adunanze nel corso della stessa
giornata]; 5 marzo, 18 luglio, 19 settembre, 26
settembre, 1° ottobre, 22 ottobre, 9 novembre,
17 dicembre e 31 dicembre del 2002; 9 gennaio, 28 gennaio, 6 febbraio, 20 febbraio, 20
marzo, 15 maggio, 2 ottobre, 10 novembre, 2
dicembre, 11 dicembre, 16 dicembre, 18 dicembre e 30 dicembre del 2003), mancò il
Consigliere Segretario allora in carica, il quale
fu validamente sostituito senza che alcun tipo
di contestazione ne sia poi sorta.
A sostegno di ciò, il Consigliere Segretario
Conte dà lettura -chiedendo che il tutto venga
pedissequamente riportato a verbale- di rituale
parere-quesito del Consiglio Nazionale Forense in ordine all’argomento, che viene integralmente trascritto:
“Estratto dal verbale del 12 marzo 2008
Quesito n. 66, COA di Roma, rel. cons.
Cardone
L’Ordine di Roma pone il seguente quesito: “se l’assenza del Consigliere Segretario, per
come sostengono alcuni Consiglieri, non consentirebbe lo svolgimento dell’adunanza, non
potendo lo stesso essere sostituito da altro
Consigliere”
La Commissione, dopo ampia discussione, ritiene che nel caso prospettato non possa
ipotizzarsi alcuna invalidità delle sedute del
Consiglio in assenza del Segretario titolare,
ben potendo la funzione di Segretario della
seduta essere espletata da un qualsiasi Consigliere, designato volta per volta dal Presidente
dell’adunanza.
Infatti bisogna distinguere la funzione del
Segretario del Consiglio dell’Ordine degli
Avvocati, e cioè quella istituzionale, collegata
alla formale elezione prevista dall’art. 2 del
D.Lgs.Lgt. 23 novembre 1944 n. 382 -peraltro
senza specifica indicazione di funzioni, al
contrario del Presidente- da quella di Segretario delle adunanze, prevista dall’art. 42 del
R.D. 22 gennaio 1934, n. 37.
Questa ultima funzione viene attribuita,
di volta in volta, dal Presidente della adunanza, ai sensi dell’ultimo comma dello stesso art.
42, che richiama la norma contenuta nell’art.
75 del R.D. n. 37 del 1934.
Mentre la Presidenza delle adunanze appartiene al Presidente eletto, la cui eventuale
sostituzione è disciplinata dal quarto comma
dell’art. 42 R.D. n. 37 del 1934 (così come
sostituito dal secondo comma dell’art. 16 del
D. Lgs. Lgt. n. 382 del 1944), per il Segretario,
appunto perché intercambiabile, non vi è alcuna previsione normativa.
Si aggiunga che la disciplina per la validità
delle sedute, prevista dall’art. 43 del R.D. n. 37
del 1934, così come modificato dal primo
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comma dell’art. 16 del D. Lgs. Lgt. n. 382 del
1944, non statuisce che il Segretario dell’adunanza debba essere quello titolare, prevedendo come unica causa di invalidità della seduta
la non presenza della maggioranza dei componenti.
Del resto, dal contenuto del quesito non si
evince quale sia il fondamento giuridico della
paventata insostituibilità del Consigliere Segretario e dell’invalidità della seduta in sua
assenza, tesi che potrebbe comportare, contro
ogni principio ed irragionevolmente, la paralisi dell’organo.
Conseguenzialmente deve essere ritenuta
la piena validità della seduta alla quale non
partecipi il Consigliere Segretario nominato ai
sensi dell’art. 2 del D. Lgs. Lgt. n. 382 del 1944:
la funzione di Segretario della seduta essendo
rivestita dal componente del Consilio, designato di volta in volta, anche verbalmente, dal
Presidente della seduta medesima.”
Il Consigliere Segretario Conte ritiene che
la lettura del parere sia esaustiva ed esauriente
e non necessiti, peraltro, di commento ulteriore alcuno.
Il Consigliere Segretario Conte si limita con estremo garbo e senza alcun spirito polemico- ad invitare soprattutto i Consiglieri neo
eletti a porre maggiore attenzione a fronte di
talune ipotesi che vengono presentate come
“scienza esatta” e che, viceversa, come dimostratovi, possono celare un intento di voluta
disinformazione, peraltro facilmente smentibile, che poi scaturisce, come ovvio, in una
spiacevole “brutta figura” non solo per l’artefice dell’erronea interpretazione, ma anche
per tutti coloro i quali lo hanno seguito, forse,
con imperdonabile leggerezza.
I Consiglieri Barbantini, Cipollone e Fasciotti esprimono tutto il loro apprezzamento
per quanto dedotto -in modo puntuale, competente ed inequivocabile- da parte del Consigliere Segretario Conte.
Prendono la parola i Consiglieri Gianzi e
Rossi i quali si complimentano per la competente disamina fornita dal Consigliere Segreta-
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rio Conte che ha -tecnicamente- e senza dubbio
smentito la grossolana eccezione sollevata dal
Consigliere Bucci, seguita da altri Consiglieri
ignari, riguardante una inesistente impossibilità
di sostituzione, in adunanza, del Consigliere
Segretario. Sottolinea il Consigliere Gianzi che
il riferimento fatto riguardo le casistiche di
sostituzione del Segretario avvenute in ventiquattro sedute del Consiglio durante la Presidenza Bucci, si commenta da sè.
Il Presidente Cassiani, afferma che il parere
del Consiglio Nazionale Forense dimostra che
l’eccezione del Consigliere Bucci aveva soltanto l’intenzione di individuare presunti vizi
di carattere formale al solo fine di bloccare e
paralizzare l’attività consiliare ed inventare
motivi di contestazione nei confronti di quei
Consiglieri, malgrado le elezioni siano finite
da tempo, che considera avversari da mettere
in difficoltà in ogni occasione, e ciò a prescindere dalla reale funzione che il Consiglio è
chiamato ad assolvere ovvero compiti istituzionali, la difesa dell’Avvocatura e l’esame di
tutte le problematiche che la affliggono alla
quale sono del tutto estranei i rancori e i
contrasti di carattere personale o alla fazione
di appartenenza.
Il Presidente Cassiani, pur esprimendo il
proprio disappunto e la propria amarezza per
il reiterarsi di tali grottesche iniziative invita,
ancora una volta, tutti i Consiglieri ad occuparsi finalmente di quanto rientra nei loro
compiti e di quanto si aspettano gli Iscritti che
li hanno eletti.
- Dato atto che a ciascun Consigliere ne è
stata consegnata copia il Consiglio approva il
verbale n. 6 dell’adunanza del 6 marzo 2008.
- Annullamento o revoca della deliberazione consiliare del 9 novembre 2007 relativa al regolamento del Consiglio Nazionale
Forense sulla formazione e sui c.d. crediti
formativi (a richiesta dei Consiglieri Bucci,
Nesta, Vaglio, Cerè, Murra, Di Tosto, Arditi
di Castelvetere)
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- Prende la parola il Consigliere Vaglio il
quale rivolgendosi al Consigliere Cipollone,
comunica quanto segue: “Onorevole Consigliere anziano Giovanni Cipollone, rimarrà
impresso nella mia memoria il giorno in cui,
poche settimane orsono, entrando in quest’aula con la nuova veste di Consigliere, ho
ascoltato il pensiero di benvenuto che hai
rivolto a tutti noi, ma soprattutto a noi nuovi,
omaggiandoci in anteprima del tuo dotto scritto
“Incipit vita nova”.
Mi ha colpito, in particolare, la forza dei
tuoi ideali, ancora vivi e potenti come possono mantenersi quando albergano in un grande
cuore. Mi sono chiesto, ed era inevitabile, se
noi nuovi Consiglieri sapremo raccogliere, in
un’era così calcolatrice e materialistica come
quella in cui viviamo, questo prezioso testimone e portarlo al cuore delle nostre azioni,
per il bene dell’Avvocatura Romana ma anche
della nostra singola professionalità.
Le tue parole mi hanno dato modo di
riflettere sulle nostre “radici”, in particolare
quando hai scritto testualmente: “infatti la
nostra ‘vocazione’ è sempre stata lontana da
venalità di sorta e dalla logica di mercato, nel
senso mercimonialistico del termine”.
Per questo “bisogna lottare per dimostrare
la insostituibilità della funzione del difensore.
Tale funzione poggia sulle fondamenta di una
tradizione liberale, agli antipodi da una impostazione che, con i suoi ‘crediti’ formativi
pseudo-culturali e le prospettive imprenditoriali e concorrenziali di mercato, possono solo
riferirsi ad una attività commerciale assolutamente estranea ai principi e agli ideali della
nostra professione”.
Proprio queste parole, così nobili ed illuminanti, ho citato non più di un’ora fa in un
Cinema Adriano stracolmo di colleghi che, al
tuo nome, hanno tributato un grande e commosso applauso.
E’ da illuminati professionisti come te,
infatti, che essi attendono quell’ “Incipit vita
nova”, certi che un padre del diritto, custode
dei principi di decoro, dignità e probità, mai si
piegherà a logiche di maggioranza, a convenienze da bottega o a baratti di favori.
Ecco perchè, a loro nome, ti chiedo di dare
l’esempio, come tante altre volte hai fatto,
esprimendo il tuo voto per cancellare, in un
colpo solo, quei “crediti formativi pseudoculturali”, che stanno opprimendo o commercializzando gli ideali etici della nostra professione.
E’ il primo passo del nostro cammino
insieme che “animerà il nuovo Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma” nel “pathos
della renovatio”: annulliamo insieme la delibera del 9 novembre 2007 di recepimento del
Regolamento del C.N.F.
Dopo ci attenderà un impegno certo più
gravoso ma veramente entusiasmante: quello
di incentivare e migliorare il sistema di formazione permanente, liberamente e gratuitamente
fruibile, a cura del Consiglio dell’Ordine, della
Cassa Forense, delle Associazioni Forensi ed
altre istituzioni, grazie alle moderne tecnologie telematiche che consentono un’ottima e
gratuita formazione a distanza.
Caro Giovanni, aiuta con il tuo grande
senso morale e di giustizia l’Avvocatura Romana.
Al Presidente e agli altri Consiglieri, che
non hanno presentato questa mozione all’ordine del giorno, chiedo di esprimere le proprie
dichiarazioni di voto affinchè rimangano a
verbale ed ognuno si possa assumere le relative
responsabilità di fronte agli Avvocati Romani.
Il Consigliere Cerè propone al Consiglio
di approvare la seguente delibera:
“Il Consiglio
su proposta dei Consiglieri Bucci, Nesta, Vaglio, Cerè, Murra, Di Tosto, Arditi di Castelvetere,
esaminata la deliberazione consiliare del 9
novembre 2007 relativa al regolamento del
CNF sulla formazione e sui crediti formativi;
considerato che al CNF, organo giurisdizionale speciale, non è attribuita dalla legge la
potestà di emanazione di regolamenti sulla
formazione dei professionisti forensi italiani,
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nè in particolare la potestà di imposizione di
specifici obblighi formativi a carico degli stessi, così come invece da tale organo articolatamente disposto, restando peraltro rimessa -dal
medesimo regolamento- alla deliberazione dei
singoli Consigli territoriali l’attuazione del
regolamento stesso, così con criteri territoriali
non omogenei per la formazione dell’avvocato, pur abilitato all’esercizio professionale per
tutto il territorio nazionale;
considerato che, se pure -per mera e denegata ipotesi- fosse prevista dalla legge una
potestà del CNF di emanare regolamenti vincolanti per i professionisti forensi italiani, specificamente in tema di formazione obbligatoria (quale il regolamento in argomento), il
Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma
non è dotato di strutture materiali, finanziarie
ed organizzative per lo svolgimento a titolo
gratuito di piani di formazione da offrire alla
scelta delle decine di migliaia di avvocati e
praticanti abilitati, secondo la pretesa quantitativa e qualitativa menzionata nel predetto
regolamento, sicchè tale articolato si risolve
nella potestà -non prevista da alcuna disposizione legale- di sanzionare disciplinarmente
gli iscritti nell’albo, negli elenchi e nel registro
che non abbiano partecipato ad eventi formativi, che nella maggior parte dei casi dovrebbero essere organizzati da terzi, quasi sempre a
pagamento, oltre alla potestà -anche essa non
prevista da alcuna disposizione legale- di accreditare eventi formativi proposti da terzi
(soprattutto con fine di lucro), così pretendendo il Consiglio di porsi quale giudice di teoriche capacità didattiche altrui, a seguito della
relativa investitura inopinatamente attribuitagli dal ridetto CNF;
considerato l’avvenuto riscontro della grave e lungamente durata confusione sempre
finora verificatasi nell’accesso ai pochi eventi
formativi svolti nelle aule delle due sedi consiliari, dopo la detta deliberazione consiliare
del 9 novembre 2007, per l’abnorme numero
dei richiedenti l’iscrizione pericolosamente,
oltre che indecorosamente, affollantisi (in
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masse enormemente superiori numericamente alla massima capienza delle dette aule, rispettivamente di 250 e 100 posti) per l’ottenimento dei c.d. crediti formativi relativi ai detti
eventi;
considerato il diffusissimo disfavore tra i
professionisti forensi romani (anche per la
riscontrata impossibilità organizzativa da parte dell’istituzione forense romana, nella pretesa cogenza regolamentare) per l’innovazione
introdotta dal CNF e deliberata per l’attuazione da alcuni componenti del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma;
ritenuta certamente utile l’offerta di formazione ed aggiornamento professionale, liberamente fruibile, come finora avvenuta nel
Foro di Roma, a cura del Consiglio dell’Ordine, della Cassa Nazionale di Previdenza ed
Assistenza Forense, delle Associazioni Forensi
ed altre istituzioni, oltre che con nuovi sistemi
da introdurre, applicando le moderne tecnologie telematiche per la formazione a distanza;
in ottemperanza al dovere di autotutela
annulla e comunque -occorrendo, ad ogni
buon fine- revoca
la deliberazione consiliare adottata nell’adunanza del 9 novembre 2007 relativa al
Regolamento del CNF sulla formazione e sui
c.d. crediti formativi.
Il Consigliere Nesta, al fine di sgomberare
il campo da ogni equivoco, rileva di essere
favorevole all’aggiornamento professionale,
che certamente contribuisce ad elevare la reputazione degli Avvocati.
Il Consigliere Nesta, però, rileva che il sistema attuale si presta a speculazioni in danno dei
Colleghi, i quali saranno costretti a sostenere
ingiustificati oneri economici, al fine di acquisire quel punteggio (quasi fossimo in presenza
di una patente a punti) che consenta loro di
evitare conseguenze in sede disciplinare.
Rileva, inoltre, che l’attuale sistema, come
concepito, non assolve effettivamente all’obbligo di aggiornamento, atteso che la mera ed
eventuale passiva partecipazione, magari a corsi
su materie che non costituiscono oggetto del
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settore professionale abitualmente seguito dal
Collega, non contribuisce, in alcun modo, alla
qualificazione professionale.
In ogni caso, aggiunge il Consigliere Nesta
che l’aggiornamento professionale può essere
conseguito in forma diversa e più efficace
rispetto alla previsione di partecipazione cogente ad eventuali corsi.
In particolare propone di curare l’aggiornamento professionale nel modo seguente:
- Attribuzione, per ogni iscritto all’albo,
dell’indirizzo di posta elettronica, così da sviluppare la formazione on-line e da consentire,
in particolare, la trasmissione allo studio di
ogni Avvocato, in tempo reale (quotidianamente o settimanalmente) delle novità legislative, rilevanti per gli Avvocati e desumibili
dalla Gazzetta Ufficiale;
- Concludere una convenzione, che potrebbe essere vantaggiosa dal punto di vista
economico tenuto conto del rilevante numero di interessati, che preveda l’abbonamento
(con eventuale onere economico parzialmente a carico del Consiglio) a Guida del Diritto
oppure al Foro Italiano per ciascun iscritto
all’Albo, il quale, in tal modo, sarebbe aggiornato realmente ed efficacemente sulle novità
giurisprudenziali, ed, in tal modo, sarebbe
posto nella condizione di accrescere il proprio
bagaglio culturale.
Chiede, pertanto, che, previa revoca della
delibera consiliare adottata il 9 Novembre
2007, sia emanata una nuova delibera che attui
l’aggiornamento professionale nel modo sopra indicato, senza ingiustificate imposizioni
dirigistiche, peraltro correlate alla prospettiva
alla valutazione in sede disciplinare delle condotte assunte, nei confronti degli Avvocati
che hanno scelto di esercitare la libera professione, senza condizionamenti, imposizioni ed
obblighi di qualsivoglia genere.
Il Consigliere Murra dichiara quanto segue: “Debbo francamente premettere che durante quella che chiamiamo “campagna elettorale” mi è dispiaciuto apprendere che qualcuno, in modo strumentale, abbia equivocato
la nostra “battaglia” contro i crediti formativi,
additandoci per l’effetto come “quelli che
sono contro la formazione”. E’ un’accusa che
nessuno di coloro che siedono in Consiglio
merita. Io personalmente da vent’anni collaboro con l’Università, con le scuole di specializzazione in discipline forensi, con la scuola
Forense di questo Consiglio, normalmente a
titolo gratuito, ed ho fatto istituire, or sono
dodici anni fa, la pratica forense presso l’Avvocatura comunale, dalla quale a fine di ogni
biennio escono 60 praticanti ben formati.
Noi ci battiamo, caso mai, perchè la formazione non si svolga secondo i criteri dettati
dall’illegittimo Regolamento del CNF, replicato supinamente dal Consiglio romano nell’adunanza del novembre 2007.
Io qui non mi soffermo sulla “opportunità”, sul “merito”, sul “se sia bene” che gli
avvocati si aggiornino o si “formino” (chè, sul
punto, ho già risposto), ma soltanto sul “metodo”. Non è quindi, questione di “an”, ma solo
di “quo modo”.
Mi sono infatti stupito del fatto che coloro
i quali hanno strumentalizzato la nostra battaglia abbiano fatto credere che a fondamento
del regolamento del CNF vi sia una fonte
normativa di grado primario o, addirittura, di
livello comunitario.
Ma tutti noi, essendo giuristi e non giornalisti, sappiamo che quando invochiamo -almeno tra di noi- l’esistenza di un provvedimento
legislativo, usiamo quanto meno sinteticamente citarne gli estremi: numero ed anno. Nessuno ha ritenuto di indicare questi due elementari elementi: anno e numero.
Chi invece ha svolto dotte introduzioni
esegetiche sul fondamento giuridico della formazione permanente è caduto in un errore
evidente: da un lato ha osservato che il CNF si
è avvalso dei “principi generali immanenti
nell’ordinamento giuridico”, ma dall’altro contraddittoriamente- ha dovuto ammettere
che in quegli Stati in cui i crediti formativi
costituiscono un obbligo ciò lo si è fatto con
una legge formale (vedi in Francia, dove vige
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l’apposita riforma della professione forense
dal 2004). Se le direttive europee che si occupano del tema della formazione culturale dei
professionisti (e degli avvocati in genere) fossero veramente self executing, e quindi immediatamente cogenti, non vi sarebbe stato motivo, in Francia, di varare un’apposita legge
(che in Italia ancora non c’è!) che obbligasse
gli avvocati alla formazione permanente.
Nè a dire che questa legge in Italia possa
essere rappresentata dal c.d. decreto Bersani
(d.l. n. 223/06 convertito dalla L. 248/06).
L’art. 2 del provvedimento lungi dal citare
anche per una sola volta il termine “formazione”, si occupa di tutt’altro. Infatti così come il
Legislatore è stato chiarissimo, in quel provvedimento, ad eliminare i minimi tariffari, oppure il divieto di pubblicità, avrebbe ben potuto
essere altrettanto limpido ed inequivoco nello
stabilire la cogenza dell’obbligo di formazione
permanente attraverso il sistema dei crediti:
ma di ciò nel “decreto Bersani” non v’è traccia.
Nè a dire che il dettato legislativo idoneo
ad imporre la formazione obbligatoria, secondo gli opinabili criteri dettati dal CNF, possa
essere individuato nell’art. 1176 c.c. che impone in modo generico a qualsiasi professionista
(non solo ai giuristi) di mantenere sempre un
livello di perizia adeguato al caso che si affronta: detta norma infatti introduce solo l’obbligo di diligenza nell’espletamento di una prestazione professionale. Infine neppure l’art. 13
del Codice deontologico -che è una mera
raccolta di massime giurisprudenziali, non lo
si dimentichi- e che è pure stato manipolato in
tempi sospetti (gennaio 2006) con un’operazione di “chirurgia giuridica”, può servire all’intento di chi vuole a tutti i costi legittimare
il regolamento del CNF: tale art. 13, nel richiamare il dovere deontologico dell’avvocato di
rispettare i regolamenti dello stesso CNF, presuppone però pur sempre il principio che detti
regolamenti, in quanto esecutivi ed applicativi
di una norma in grado superiore, possono
essere adottati solo in presenza di tale norma!
Norma che il Parlamento italiano, però, non
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ha ancora mai emanato.
Ma la maggior prova del fatto che in Italia
manchi una legge che attribuisca al CNF, e poi
agli Ordini territoriali, di regolamentare il tema
della formazione in modo obbligatorio, e che
questa legge serva davvero, è data dalla Relazione che lo stesso Presidente del CNF ha
svolto, verosimilmente come prassi dinanzi
all’allora Ministro della giustizia, in occasione
dell’inaugurazione dell’anno forense, un anno
fa. Il passo della relazione è il seguente: ‘Il
CNF mediante la sua commissione deontologica e mediante il gruppo di studio dedicato
alla redazione di un progetto di riforma del
procedimento disciplinare, già dall’inizio dei
lavori della Consiliatura attuale aveva avviato
un processo di riforma delle regole che governano la professione. Coltivando la speranza,
poi rivelatasi purtroppo del tutto infondata,
che i Governi ed i Parlamenti che si sono
succeduti avrebbero approvato un provvedimento legislativo che in via d’urgenza potesse
migliorare il sistema di accesso alla professione, integrare i poteri di vigilanza degli Ordini
sugli avvocati iscritti che non esercitano la
professione e -udite udite- introdurre norme
sull’aggiornamento permanente’.
E’ il presidente del CNF in persona che
parla, che si duole con gli organi elettivi politici e con i Governi, colpevoli a suo modo di
vedere di non aver mai riformato le norme
sulla professione forense ed in particolare di
non aver emanato una norma che legittimasse
il CNF a regolamentare la materia della formazione: e dopo pochi giorni lo stesso CNF,
infischiandosene della mancanza della legge,
che pure il suo stesso Presidente ritiene tanto
necessaria da lamentarsi col Ministro per la sua
assenza, ha approvato il Regolamento sui crediti obbligatori!!
Moltissimi colleghi, in tutta Italia, sono
insorti contro il regolamento del CNF e contro le varie decisioni degli Ordini territoriali di
adeguarsi, passivamente, ad un regolamento
illegittimo.
Vi voglio informare, invece, e con ciò
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concludo, che un gruppo di 99 arditi colleghi
del foro di Macerata ha impugnato davanti al
Tar del Lazio, con un ricorso lungo circa 40
pagine, il regolamento approvato dal CNF.
Leggendo il ricorso ci si avvede che il primo
dei tanti motivi di gravame si fonda proprio
sull’assenza di un provvedimento legislativo
che legittimasse a tanto il CNF.
La mia dichiarazione di voto, allora, è
quella di abrogare o revocare la delibera di
approvazione del Regolamento del nostro
Consiglio, assunta nel novembre 2007. Rappresento che ove la mia decisione dovesse
risultare in minoranza, e quindi il Regolamento dovesse sopravvivere, d’ora in poi voterò
sempre contro la richiesta di accredito di corsi
soggetti a pagamento.”
Il Consigliere Fasciotti si dichiara contrario alla revoca delle delibere 9/22 novembre
2007 con le quali è stato introdotto dal Consiglio il Regolamento attuativo sulla formazione; si dischiara disponibile ad esaminare tutte
le problematiche relative ed evidenziate dal
Presidente e dagli altri Consiglieri.
Il Consigliere Gianzi condivide le belle
parole e gli intenti espressi dai Consiglieri
Murra e Vaglio in relazione alla formazione
obbligatoria.
Al riguardo deve però puntualizzare alcuni
passaggi.
Premesso che la formazione per gli avvocati è sancita dal nostro codice deontologico e
che sono discutibili le modalità con cui il
Consiglio Nazionale Forense ci chiede di attuare il proprio regolamento.
E’ evidente la difficoltà per il Consiglio
dell’Ordine degli Avvocati di Roma di poter
garantire a tutti corsi di formazione che devono essere assolutamente gratuiti ma con l’impegno di tutti potrà essere possibile; lo scrivente in particolare ha organizzato nello scorso
biennio un corso di abilitazione per difensori
d’ufficio ed alcuni convegni dove hanno partecipato totalmente oltre duemila persone.
La formazione dovrà indubbiamente anche essere legata alla specializzazione, doven-
do partecipare ai convegni formativi non per
“rubare i crediti” ma per vero interesse verso la
materia professionale svolta.
Rileva inoltre che tutti i convegni gratuiti
organizzati dal Consiglio sono tenuti volontariamente dai più valorosi avvocati e docenti
del Foro di Roma.
E’ evidente che, comunque, il Consiglio si
dovrà impegnare a rendere meno onerosa possibile la partecipazione ai convegni “accreditati”.
In tal senso propone di verificare la possibilità di poter seguire i convegni via internet,
potendo così i colleghi partecipare gratuitamente e comodamente dai propri studi ai
convegni ai quali saranno maggiormente interessati, come avviene per altre categorie professionali.
Il Consigliere Rossi fa presente che l’aggiornamento professionale permanente rappresenta indubbiamente un problema in considerazione dell’enorme numero degli iscritti
all’Albo.
Stigmatizza come il regolamento del CNF
non abbia minimamente tenuto conto delle
esigenze e delle difficoltà dell’Ordine di Roma
nel rendere attuativo il regolamento stesso. Fa
presente che il regolamento di attuazione,
deliberato il 9 novembre 2007 e del quale ha
personalmente curato la stesura, è da ritenersi
di pura “emergenza” destinato, cioè, a tamponare il vuoto che si sarebbe inevitabilmente
creato fino a quando il Consiglio (in scadenza)
avesse avuto la possibilità di esaminare e valutare compiutamente la problematica.
Peraltro quella della formazione degli avvocati è una necessità inderogabile e non è un
caso che la maggior parte delle categorie professionali abbiano introdotto già da anni il
sistema dei crediti formativi.
Quanto alla legittimazione del CNF ad
emettere il regolamento, la questione può dirsi
ormai superata se è vero, come è vero, che tutti
gli Ordini territoriali si sono adeguati recependolo e, d’altra parte, la stessa “legge Bersani”
sembra aver recepito la direttiva comunitaria
in materia.
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Da ultimo, va altresì detto che appare non
costruttivo sollevare una sterile contrapposizione con il CNF che è comunque la nostra
istituzione di riferimento.
Il Consigliere Rossi, dunque, si dichiara
contraria alla revoca del regolamento deliberato all’adunanza del 9 novembre 2007 e propone invece che lo stesso venga modificato prevedendo maggiori esenzioni dall’obbligo (in
tal senso si potrà chiedere una modifica del
regolamento nazionale) ed un sistema “sanzionatorio” diverso da quello del procedimento disciplinare. A tal proposito fa presente di
aver già convocato la commissione per domani 14 marzo 2008 ore 12.00 presso il Centro
Studi, al fine di cominciare al più presto a
lavorare sul punto.
Tutti i Consiglieri sono invitati a partecipare.
Il Consigliere Cipollone fa presente di
essersi espresso più volte sull’argomento da un
punto di vista ideologico firmando diversi
editoriali e vari articoli, sostenendo le tesi
giuridiche in merito alle funzioni e ai poteri
degli Organi costituzionali e, poi, in seno al
Consiglio di essersi pronunciato, a seguito
delle osservazioni di alcuni Consiglieri, assumendo le relative decisioni mai, però, rinnegando le questioni di principio.
Il Consigliere Tesoriere Ierardi, con riferimento ai crediti formativi, ritiene che la formazione e l’aggiornamento professionale degli avvocati sia un dovere soprattutto deontologico e, come tale, non può essere oggetto di
discussione. A ciò aggiunge che l’Avvocatura
romana da sempre ha voluto formarsi e aggiornarsi, prova ne è la numerosa partecipazione
dei colleghi a tutte le iniziative organizzate dal
Consiglio e dalle associazioni.
Tuttavia non si può non riconoscere che la
formazione obbligatoria non è stata accolta
molto bene dagli avvocati romani che, probabilmente, non ne hanno accettato l’obbligatorietà.
Il Consigliere Tesoriere Ierardi ritiene che
il Consiglio si trova, pertanto, a dover affrontare obiettive difficoltà che possono essere
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attenuate soltanto modificando il regolamento sulla formazione.
Il Consigliere Tesoriere Ierardi evidenzia
ancora che la modifica del regolamento si
rende necessaria soprattutto con riferimento
al numero dei crediti, ai casi di esoneri e
all’utilizzo, per quanto possibile, del sistema
telematico, così come è stato già adottato da
altri Ordini professionali con i quali sarebbe
auspicabile prendere contatto come, ad esempio, con il Dott. Gerardo Longobardi, Presidente dell’Ordine dei Commercialisti di Roma.
Il Consigliere Barbantini rileva che l’importanza dell’argomento non consente uno
scontro “muro a muro” ma che occorre esaminare il problema, e giungere ad una soluzione
pratica, con il contributo di tutti.
Propone che si affidi a due o tre Consiglieri
di predisporre una soluzione del problema, ai
quali tutti gli altri Consiglieri vorranno portare
il loro contributo di idee. Si dichiara favorevole
alle proposte del Presidente e del Consigliere
Murra (ricorso a soluzioni telematiche così
come, da tempo, ha fatto l’Ordine dei Dottori
Commercialisti e Ragionieri -ben 37.000 iscritti-), ma ritiene che, fino a quando non si approveranno nuove soluzioni, non si possa certamente revocare il Regolamento varato da questo Consiglio, che creerebbe un “vuoto legislativo” tale da disorientare i Colleghi.
Il Consigliere Cerè dichiara: “Pur credendo fermamente nella formazione, nell’aggiornamento e nel miglioramento della preparazione della classe forense, sono sempre più
convinta della necessità di abrogare le norme
del Regolamento del CNF sulla formazione.
Sul piano normativo si rileva, in primo
luogo, che il CNF, organo giurisdizionale speciale, non ha alcuna potestà di emanare regolamenti sulla formazione dei professionisti
italiani, nè in particolare la potestà di imporre
specifici obblighi a carico degli stessi.
In secondo luogo, secondo quanto dispone il Regolamento del CNF in questione, resta
rimessa alla deliberazione dei singoli Consigli
territoriali l’attuazione del regolamento stes-
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so, determinandosi in tal modo una evidente
carenza di omogeneità nella formazione dell’avvocato, pur essendo quest’ultimo abilitato
all’esercizio professionale per tutto il territorio
nazionale.
Ancora, quand’anche fosse riconosciuta
dalla legge una potestà del CNF di emanare
regolamenti vincolanti per tutti gli avvocati
italiani, con specifico riferimento alla materia
della formazione obbligatoria, nell’esercizio
di tale potestà non si potrebbe non tener
conto delle innegabili diversità esistenti tra le
varie realtà forensi spiegate su tutto il territorio
nazionale.
Indicativo di quanto affermato è proprio il
caso dell’avvocatura romana, contraddistinta
da caratteri peculiari e tipici rispetto alla più
generale situazione delle altre avvocature italiane.
In particolare, il Consiglio dell’Ordine degli
Avvocati di Roma, non è dotato di strutture e
di mezzi organizzativi e finanziari tali da poter
assicurare ai propri iscritti, decine di migliaia
di avvocati e praticanti abilitati, lo svolgimento a titolo gratuito di piani di formazione ed
aggiornamento professionale adeguati alle esigenze.
Al contrario, può dirsi che, attualmente, il
fondamentale compito della formazione e
dell’aggiornamento professionale della classe
forense romana è affidato ad una molteplice
varietà di corsi, spesso privati e molto costosi,
che limita la scelta formativa e di aggiornamento degli avvocati romani.
Tale scelta, a dire il vero, oltre che limitata,
sembra essere necessariamente condizionata,
più che da reali esigenze di migliaramento
della propria preparazione personale, dalla
necessità di optare per il corso meno costoso,
evitando così di incorrere nelle sanzioni disciplinari previste (dal Regolamento del CNF,
ma non dalla legge) nel caso in cui non si
adempia all’obbligo di formazione previsto.
C’è da chiedersi, poi, con quali poteri e
con quali criteri il Consiglio dell’Ordine di
Roma (come, del resto, qualsiasi altro Consi-
glio dell’Ordine della Penisola) dovrebbe accreditare eventi formativi e di aggiornamento
proposti da terzi (con evidente fine di lucro)
sulla base della sola investitura da parte del
CNF ed, anche in tal caso, in assenza di chiare
e precise norme di legge sul punto.
Non rimane altro, infine, che evidenziare
ancora una volta, da un lato l’indecoroso
spettacolo di tutti coloro che, in massa, ogni
volta sono costretti ad affollarsi in luoghi
angusti e dalla capienza ridotta per l’ottenimento dei relativi crediti formativi e, dall’altro
lato, sottolineare ancora una volta il diffusissimo disfavore tra i professionisti forensi romani per l’innovazione introdotta dal CNF e
deliberata, per l’attuazione, da alcuni componenti del Consiglio.
L’unico rimedio possibile, anche se di non
facile attuazione, alla situazione che si è determinata in seguito all’emanazione, da parte del
CNF, del Regolamento sulla formazione e
l’aggiornamento professionale degli avvocati,
sembra essere, ora più che mai, quello di
assicurare il più possibile un’offerta di formazione ed aggiornamento fruibile liberamente e
senza costi tramite il Consiglio dell’Ordine, la
Cassa Nazionale di Previdenza ed Assistenza
Forense, le Associazioni forensi, ed altre istituzioni, nonchè, eventualmente, anche mediante nuovi sistemi quali, ad esempio, la formazione a distanza tramite le moderne tecnologie telematiche.
Pertanto, se il Consiglio non dimostrerà la
necessaria sensibilità e la doverosa consapevolezza delle gravi problematiche che, per l’avvocatura romana, comporta il recepimento
del Regolamento del CNF sulla formazione
continua, annullando o revocando la relativa
delibera di attuazione del 9 novembre 2007,
ogni qualvolta che si delibererà in materia di
crediti formativi e relative modalità di accreditamento, sarò costretta ad esprimere il mio
dissenso rispetto all’operato del Consiglio,
manifestando il mio voto contrario.
Il Consigliere Di Tosto dichiara che il
regolamento del Consiglio Nazionale Forense
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è stato emanato senza alcun presupposto giuridico. Qualsiasi regolamento viene emanato
con riferimento ad una norma primaria che
conferisce potere all’Istituzione di emettere
un regolamento.
Ritiene che il C.N.F. non ha potere di
regolamentare la materia della formazione
professionale, in quanto la legge del 1933, ha
conferito esclusivamente il potere giurisdizionale di appello per le decisioni dei consigli
territoriali e propositivo delle nuove tariffe
forensi al Ministero di Grazia e Giustizia.
Le direttive comunitarie in materia non
sono state recepite dallo Stato italiano e tanto
meno dalla Francia, Belgio e Olanda. Infatti, la
Francia ha emanato una legge per la formazione professionale nel 2004. Preme sottolineare
che in Italia sono state presentate 65 proposte
di legge per riformare la professione forense,
senza alcun esito.
Il C.N.F. non ha il potere di regolamentare la materia della formazione professionale,
tanto che il Prof. Alpa, attuale presidente del
C.N.F., nel proprio discorso introduttivo all’inaugurazione dell’anno giudiziario del 2007
ha chiesto al Ministero di Grazia e Giustizia di
ricordare di inserire tra le funzioni del C.N.F.
il potere di regolamentare la formazione professionale degli avvocati, nella nuova riforma
delle professioni.
Personalmente dichiara di non essere contrario alla formazione e corsi di aggiornamento, ma quest’ultimi debbono essere gratuiti e
liberi a tutti gli avvocati, senza corsi a pagamento, senza crediti a punti, ma consentendo
ai colleghi la libera frequentazione e permettendo ad ognuno di migliorare le proprie specializzazioni. Con l’elevato numero degli avvocati iscritti la formazione diventa sempre
più difficile, è improponibile tentare di fare
aggiornamenti a 21.600 avvocati avendo a
disposizione l’aula avvocati in Cassazione e
l’aula nella sede secondaria di via Valadier.
Potrà il Consiglio dell’Ordine aprire un
procedimento senza aver indicato la sanzione
per chi non ha frequentato i corsi e per i
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colleghi che avranno presentato più domande
e non avranno trovato posti disponibili?
Pertanto, il Consigliere Di Tosto propone
la revoca del regolamento emanato il 9.11.2007
dal Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di
Roma e la comunicazione al C.N.F. dell’impossibilità di espletare corsi gratuiti per 21.600
avvocati iscritti al Consiglio dell’ordine di
Roma.
Il Consigliere Arditi di Castelvetere dichiara quanto segue: “Con riferimento al punto di
cui all’ordine del giorno, e relativo alla proposta di annullamento di revoca e/o annullamento della delibera consiliare del 9 novembre 2007, premetto di essere favorevole alla
revoca.
Prendo atto, comunque, del fatto che ciascun Consigliere ritiene che il problema relativo ai crediti formativi esiste e che, in ogni caso,
dovrà essere affrontato. Con riferimento a
quanto riferito dal Consigliere Gianzi, relativamente al suo intervento secondo il quale
tutte le altre Professioni prevedono la formazione accreditata -avendo fatto, lo stesso, riferimento soprattutto ai Commercialisti- rispondo che gli iscritti all’Ordine dei Commercialisti sono in numero notevolmente inferiore,
avendo -quindi- maggiore facilità di controllo
e di realizzazione di un tale sistema. Con
riferimento a quanto detto dal Consigliere
Rossi, rispondo -e dibadisco- che la stortura è
proprio nell’aver ideato il ‘sistema crediti’,
non essendo assolutamente contraria alla formazione continua, essendone -anzi- fautrice.
Revoca, o no, dovrà trovarsi una soluzione che
possa sventare il rischio dei corsi a pagamento
e, quindi, l’accreditamenteo di tali corsi da
parte del Consiglio: può essere un rimedio la
proposta del Presidente relativamente alla formazione per via telematica, sempre sull’esempio dei Commercialisti. Tuttavia, non potrà
essere la soluzione perchè, mentre i Commercialisti sono obbligati a conoscere il sistema
telematico, gli Avvocati non lo sono e dobbiamo constatare che esistono migliaia di Colleghi che non sono in grado di utilizzare il
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computer (e mi riferisco ai Colleghi più anziani, anche loro obbligati ai crediti dal regolamento).
Propongo, allora (pur ribadendo la mia
contrarietà al regolamento del C.N.F. e -conseguentemente- alla ratifica dello stesso fatta
dal Consiglio Romano) che il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma si faccia
carico di costituire un fondo patrimoniale,
composto da versamenti effettuati dalle grandi case editrici -specializzate in testi giuridici,
testi sui quali da decenni gli Avvocati ‘si formano permanentemente’, e che sono (tra l’altro) i principali beneficiari dei costi sostenuti
dagli Avvocati per l’aggiornamento, anche in
ragione del regolamento emanato- fondo finalizzato esclusivamente al finanziamento di
eventuali corsi di aggiornamento: ciò per evitare ulteriori costi per gli Avvocati obbligati ad
ottenere il credito, e per permettere che l’eventuale corso organizzato dal Consiglio possa
avere una organizzazione decorosa.
Il Consigliere Bucci deduce due proposizioni:
1.a “Il CNF non ha dominio sulla formazione professionale per l’assenza di una previsione legislativa che a tanto lo autorizzi”.
2.a “In conclusione, senza lasciarsi trascinare in sterili ed inutili polemiche, forse è da
condividere l’osservazione di chi dice che se
queste sono le prospettive, non resta che augurarsi che il Consiglio Nazionale Forense, responsabilmente, riconsideri il deliberato del
18/01 riesaminando la propria proposizione e
quindi sospendendo l’efficacia del Regolamento, almeno sino all’approvazione della
nuova norma-quadro in materia di libere professioni”.
Lo stesso Consigliere Bucci fa presente che
le due soprariportate deduzioni sono leggibili
nel Notiziario Foro Romano, alle pagine 7-10
del numero 1/2007, distribuito negli studi
degli Avvocati romani ai primi del mese di
maggio 2007: l’articolo risulta a firma del
Segretario Antonio Conte.
Il Consigliere Bucci esprime l’urgenza di
approvare la proposta di deliberazione -nel
testo letto testè dal Cons. Cerè- di annullamento o revoca del regolamento di attuazione
del regolamento del CNF, deliberato dal Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma nell’adunanza del 9 novembre 2007.
Prende la parola il Consigliere Segretario
Conte il quale dichiara quanto segue: “Ho
ascoltato con grande attenzione quanto affermato dai precedenti Colleghi, debbo dire che
ho molto apprezzato la disamina tecnica del
Consigliere Murra, mentre ho avuto modo di
apprezzare di meno la scolastica lettura della
proposta delibera presentata dal Consigliere
Cerè (forse anche per la difficoltà della stessa
di leggere quanto redatto da altri e ciò a causa
evidentemente di una incomprensibile calligrafia dell’estensore, scaturendo il risultato
che non si è reso in modo chiaro tutto l’assunto; ma avrò comunque modo di leggerlo a
verbale, come spesso mi accade per gli scritti
del Consigliere Cerè alla quale va tutta la mia
affettuosa solidarietà per il suo forzato obbligo di “portavoce comunicativo”).
Quanto al merito, desidero premettere che
condivido appieno il forte senso critico di molti
che mi hanno preceduto a fronte della prematura promulgazione del noto regolamento del
Consiglio Nazionale Forense che non ha tenuto conto delle differenti capienze numeriche
dei diversi Ordini, equiparando di fatto un Foro
come il nostro di oltre ventimila iscritti a quelli
che ne contano poche centinaia.
Anche io sono estremamente critico -ed è
vero che io fui tra i primi, solo che non lo feci
in campagna elettorale, a disapprovare con
scritti e prese di posizione il regolamento del
Consiglio Nazionale Forense- su come è stato
strutturato questo obbligo formativo che ha il
sapore, non troppo celato, di un voler far
tornare gli avvocati “sui banchi di scuola” in
un momento drammatico per la nostra professione già strangolata da una quotidianità umiliante negli Uffici Giudiziari.
Solo che non ho certezze, ed umilmente,
mi pongo e pongo a chi deduco ne sappia più
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di me -visti gli interventi precedenti e vista la
valanga di mail degli ultimi sei mesi da parte di
alcuni oggi Consiglieri- una serie di interrogativi ai quali vorrei risposte certe e non sillogismi demagogici privi di sostanza.
Mi rendo conto, tuttavia, che c’è qualcuno
che si è impegnato con i Colleghi nella recente
campagna elettorale promettendo -o forse
dovrei dire urlando- “l’abolizione totale dei
crediti formativi”, ed oggi, chi ha promesso
l’inattuabile è in grande imbarazzo! Ho veduto, tuttavia, che qualcuno ha “corretto il tiro in
corsa”: infatti non sento più parlare di abolizione (che era come promettere il classico
“asino che vola” oppure “l’abolizione dell’IVA”) ma ho cominciato a sentir parlare di
revoca del nostro regolamento senza però
spiegare che cosa succederà dopo. Ed è proprio su questo che ho i miei quesiti da porre a
questo autorevole consesso: laddove noi ritenessimo di revocare il nostro regolamento, mi
chiedo, l’obbligo della formazione permanente continuerà ad esistere e rimarrà in vigore il
regolamento del Consiglio Nazionale Forense? Se sì, come credo, il revocare il nostro
regolamento del 9/22 novembre 2007, (che
peraltro poco aggiungeva a quello del Consiglio Nazionale Forense), non rimarrebbero
intatti per tutti gli avvocati romani gli obblighi
deontologici che derivano dal regolamento
del Consiglio Nazionale Forense? Non è vero
che le norme giuridiche promulgate dal Consiglio Nazionale Forense vincolano direttamente tutti gli avvocati che sono iscritti in
qualsiasi Ordine d’Italia? E cosa faremmo poi,
inizieremo un contenzioso con il Consiglio
Nazionale Forense? Non solo, l’Ordine di
Roma, non dando attuazione ad un piano di
formazione ufficiale riconosciuta, non metterà i propri iscritti nell’impossibilità di adempiere al dovere di formarsi così come richiesto
dal regolamento del Consiglio Nazionale Forense? E ancora. Poichè l’obbligo di formazione per l’avvocato è stabilito nel codice deontologico -ed ha rilevanza disciplinare- non correremmo il rischio di lasciare i Colleghi nel caos
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più totale i quali non sapranno come regolarsi
di fronte a tale inversione di tendenza? Invito
tutti a darmi delle risposte concrete. Come
può l’Ordine revocare un obbligo stabilito a
livello regolamentare dal Consiglio Nazionale
Forense? E domando ancora. Come si può
affermare che non vi è una fonte normativa
quando si richiama tecnicamente il D.L. 223/
06, convertito in L. 248/06, il cosiddetto “decreto Bersani” i cui articoli 1, 2 -comma 1 e 3sembrerebbero risultare una precisa base legislativa per la successiva opera del Consiglio
Nazionale Forense che è consistita sia nella
nota modifica al codice deontologico, sia all’emanazione dell’altrettanto “famigerato” regolamento sulla formazione permanente? E
mi chiedo ancora, e soprattutto chiedo a chi
ne sa più di me, come si fa a dire che il
Consiglio Nazionale Forense non aveva per
legge il potere di dettare principi e norme? Il
Consiglio Nazionale Forense, mi sembra sia
un organo giurisdizionale speciale e ciò lo ha
dimostrato quando determinò i precetti della
nostra deontologia: ricordo a me stesso che,
per tanto tempo, il Consiglio Nazionale Forense ha emesso pareri, decisioni senza sentire
l’esigenza di una codificazione scritta dei principi deontologici e, soltanto nell’aprile del
1997, ha ritenuto opportuno promulgare un
codice deontologico passando da un sistema
orale e consuetudinario ad un sistema scritto e
normativo. Nessuno, mi pare, all’epoca contestò mai il potere del Consiglio Nazionale
Forense di emanare e poi promulgare il codice
deontologico. Mi sbaglio? Ed ancora. Come si
fa a dire che la giurisprudenza delle Sezioni
Unite della Corte di Cassazione -che ha considerato le norme deontologiche codificate
come vere e proprie norme giuridiche di carattere regolamentare e tra queste ha inserito
quelle relative all’obbligatorietà della formazione essendo le stesse imposte direttamente
al Consiglio Nazionale Forense da una legge
dello Stato “la Bersani”- non possa essere considerata l’esegesi confermativa, anche non seguendo una consuetudinaria gerarchia delle
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fonti, dell’obbligo di formazione disposto dal
noto regolamento? Pertanto, come possiamo
dire che il legislatore non ha imposto al Consiglio Nazionale Forense non solo di adeguare
i codici deontologici ma soprattutto di adottare misure a garanzia della qualità delle prestazioni professionali come, per tutte, l’obbligo
di formazione?
Orbene, non ho motivi di preclusione
alcuna, di nessun genere, riguardo a quanto
proposto dai Consiglieri Murra e Vaglio ed
anche in ordine a quanto “faticosamente letto” dal Consigliere Cerè, ma pretendo che le
ipotesi che ci vengono prospettate non si
interrompano drasticamente alla sola abrogazione violenta del nostro regolamento, ma
contengano in esse anche soluzioni “per il
dopo” lavorando e realizzando un Consiglio
dell’Ordine che costruisca un futuro di formazione e aggiornamento per i Colleghi disponendo di strumenti operativi che portino risultati e non promesse inattuabili.
Revocare, “sic et simpliciter” il regolamento del novembre 2007 -senza nessuna soluzione operativa e alternativa già pronta- assume la
sgradevole sensazione di un provvedimento
demagogico e strumentale fine a se stesso. Per
me le elezioni sono finite i primi di febbraio,
e da quel momento in poi, non esistono più
schieramenti ma esiste un solo e unico consesso. Quindi sono pronto a condividere ipotesi
da parte di tutti ma non sono certamente
disponibile a rendermi compartecipe del “pagamento di una cambiale elettorale” solo per
evitare a chi ha promesso, sapendo di non
poter mantenere, una pessima e triste figura.
Attendo, con ansia, le risposte ai quesiti che
ho posto e sono pronto a battermi per ogni
soluzione che sia di tutela dei Colleghi romani
perchè so bene -girando quotidianamente per
gli Uffici Giudiziari- quale sia il disagio, per
non dire il dolore, degli Avvocati romani che
hanno sulla loro testa questa ennesima “spada
di Damocle” della formazione. Il nostro dovere è trovare soluzioni che li agevolino e non
fare battaglie inutili senza costrutto alcuno.”
Il Presidente Cassiani dichiara: “Il Consiglio Nazionale Forense ha approvato un Regolamento che costituisce una svolta nella stessa
concezione della Professione, in quanto impegna ciascun Avvocato a migliorare la qualità
della sua competenza e della sua attività.
Gli aspetti problematici di una simile iniziativa non investono le ragioni che l’hanno
determinata in quanto essa allinea l’Avvocatura alle altre Libere Professioni che hanno fatto
la medesima scelta.
Tantomeno investe la legittimazione del
Consiglio Nazionale Forense ad emanare il
citato e ben noto Regolamento.
Quella che è molto discutibile, e deve
essere rimediata, è l’idea che un medesimo
Regolamento sia applicabile a Ordini con
migliaia di Avvocati e ad Ordini che ne hanno
poche centinaia.
Una simile equiparazione è assurda e produce problemi che possono essere superati
soltanto modificando il Regolamento. Ciò
può esser fatto aumentando gli eventi da accreditare e il numero delle cause di esonero
nonchè limitando i crediti da acquisire e prevedendo la possibilità di utilizzare la telematica per partecipare, restando nei propri studi,
alle opportunità di aggiornamento.
Ieri, 12 marzo, in occasione di un incontro
con tutti i Presidente degli altri Consigli degli
Ordini degli Avvocati presso il Consiglio Nazionale Forense, ho preso la parola, ho sostenuto in maniera decisa queste mie obiezioni e
ho preannunciato che il nostro Consiglio
modificherà il proprio Regolamento in maniera da rendere possibile la realizzazione di un
programma formativo altrimenti difficilmente attuabile.
Nella stessa occasione, ho anche accertato
che quasi tutti gli Ordini d’Italia hanno accolto, come fatto positivo, l’iniziativa adottata
dal Consiglio Nazionale Forense e hanno già
avviato corsi nelle più diverse materie.
Venerdì 14 p.v. la Commissione costituita
da Livia Rossi, affronterà il problema allo
scopo di individuare quelle modifiche che
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consentano di realizzare l’obiettivo di rendere
l’aggiornamento compatibile con la difficile
realtà del nostro Ordine.
La disponibilità manifestata da ottimi
Colleghi pronti a svolgere attività didattica e la
convinzione che la stragrande maggioranza
degli Avvocati abbiano sete di conoscenza e
desiderio di approfondire le tante innovazioni
che, di giorno in giorno, di affastellano sia in
sede legislativa che in sede giurisprudenziale,
mi fanno ben sperare.
A chi propone l’abolizione dei crediti formativi sulla base di una presunta, quanto
inesistente, mancanza di legittimazione da
parte del Consiglio Nazionale Forense rispondo rappresentando semplicemente, ma con
decisione, quanto segue:
1. la tendenza all’aggiornamento, prima
che essere imposta da regole deontologiche,
costituisce caratteristica insopprimibile dell’Avvocato;
2. la decisione di abolire i crediti formativi
costituirebbe una violazione deontologica e
porrebbe Roma ai margini di un contesto che
vede allineati, non soltanto tutti i Consigli
degli Ordini degli Avvocati d’Italia, ma anche
la maggior parte delle altre Libere Professioni;
3. lo sbandierato spauracchio di ipotetiche
“speculazioni” è destituito di ogni fondamento: a tutti coloro i quali hanno proposto eventi
culturali ho detto con estrema chiarezza che il
Consiglio privilegerà iniziative gratuite affidate a docenti di altissimo livello;
4. le norme del Codice Deontologico Forense non hanno natura negoziale, ma sono
emanazioni di una Istituzione ordinamentale
con caratteri suoi propri, la cui amministrazione della Giustizia è da sempre qualificata (in
primis dalla Corte di Cassazione) come “giurisdizione speciale”.
A tale proposito richiamo la Vostra attenzione sulla pronuncia resa dalle Sezioni Unite
della Cassazione il 20 dicembre 2007 (n. 26810),
nella quale è stato ribadito: “Le norme del
Codice Disciplinare Forense costituiscono
fonte normativa che attribuisce al Consiglio
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Nazionale Forense il potere disciplinare con
funzioni di giurisdizione speciale appartenente all’Ordinamento generale dello Stato”.
A questo punto il Presidente Cassiani propone, alla luce dell’ampia discussione sopradescritta ed in considerazione della necessità
di meglio approfondire soluzioni migliorative
del problema, al Consiglio di non revocare il
Regolamento attuativo deliberato il 9/22 novembre 2007. Ritiene che il predetto Regolamento potrebbe essere modificato aumentando gli eventi da accreditare, il numero delle
cause di esonero e limitando i crediti da acquisire, e comunque tutti quegli interventi necessari perchè tale regolamento sia in linea con le
esigenze del Colleghi romani.
A questo punto si procede alla votazione
sulla proposta del Presidente Cassiani che dà il
seguente risultato: 7 favorevoli (fra i quali il
voto del Presidente), 7 contrari, 1 astenuto.
Proposta Consigliere Cerè: 7 contrari (fra i
quali il voto del Presidente), 7 favorevoli, 1
astenuto.
A questo punto si considera approvata la
proposta del Presidente Cassiani.
Il Presidente Cassiani comunica al Consiglio che la problematica verrà affrontata in ogni
adunanza, costituendo, se del caso, un’apposita Commissione di Consiglieri che lavorerà in
sinergia con la Commissione deputata alla Formazione coordinata dal Consigliere Rossi.
- Il Consigliere Tesoriere Ierardi riferisce
che il 12 marzo scorso ha partecipato, su
incarico del Presidente, all’incontro del Comitato organizzatore del prossimo Congresso
Nazionale Forense, tenutosi presso la sede del
Consiglio Nazionale Forense di Via Arenula.
Il Consigliere Tesoriere Ierardi comunica
che all’incontro presente, fra gli altri il Presidente Alpa, è stata discussa l’organizzazione
argomentativa e logistica del prossimo XXIX
Congresso Nazionale Forense che si svolgerà a
Bologna dal 13 al 16 novembre 2008.
Il titolo proposto per il Congresso è il
seguente: “Accesso alla Giustizia: garanzie ef-
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ATTIVITA' DEL CONSIGLIO
fettive o utopie?”. Si è infine discusso sul
programma delle giornate congressuali e sugli
argomenti da trattare.
- Il Consigliere Tesoriere Ierardi, con riferimento all’incarico ricevuto dal Consiglio
nell’adunanza del 28 febbraio 2008 sul riscontro di infiltrazioni di acqua piovana nelle
stanze del Centro Studi sottostanti il terrazzo
del settimo piano di Via Valadier informa il
Consiglio che la Cassa Forense (a sua volta
tempestivamente informata) ha incaricato un
ingegnere che ha effettuato un sopralluogo
comunicando successivamente via mail che è
stata completata la procedura per l’affidamento dei lavori di impermeabilizzazione del terrazzo sovrastante le stanze in oggetto e che
l’intervento verrà eseguito quanto prima, compatibilmente con le condizioni atmosferiche.
ADUNANZA DEL 20 MARZO 2008
All’adunanza hanno partecipato il Presidente Alessandro Cassiani, il Consigliere Segretario Antonio Conte, il Consigliere Tesoriere Rosa Ierardi nonché i Consiglieri Giovanni Cipollone, Goffredo Maria Barbantini, Sandro Fasciotti, Federico Bucci, Paolo Nesta,
Mauro Vaglio, Livia Rossi, Donatella Cerè,
Rodolfo Murra, Francesco Gianzi, Pietro Di
Tosto, Cristiana Arditi di Castelvetere.
TENUTA ALBO AVVOCATI
iscrizioni
Albo ordinario .............................. n. 33
passaggi dalla Sez. Spec. D.Lgs. 96/2001
all’Albo ord. ....................................... n.
2
passaggi all’Albo ordinario ................ n.
1
nulla osta al trasferimento ................. n.
1
cancellazioni
a domanda .................................... n.
7
per decesso ................................... n.
3
per trasferimento .......................... n.
2
TENUTA REGISTRO PRATICANTI
iscrizioni ............................................. n. 13
abilitazioni .......................................... n. 10
iscrizioni e abilitazioni ....................... n.
8
revoche abilitazioni
per decorrenza termine ................ n.
3
compiuta pratica ................................ n.
4
nulla osta al trasferimento ................. n.
2
cancellazioni
per trasferimento .......................... n.
2
a domanda .................................... n.
2
per fine pratica ............................. n.
6
DISCIPLINA
proc. trattati in dibattimento ............. n.
PARERI SU NOTE DI ONORARI
emessi ................................................. n. 43
SEGRETERIA
aut. alle notifiche dirette ................... n.
richieste di patr. a spese dello Stato
ammissioni ................................... n.
rigetti ............................................. n.
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DELIBERE
- Il Consigliere Bucci chiede la parola al
Presidente Cassiani per un intervento sull’argomento pur non essendovi pratiche disciplinari da esaminare in data odierna.
Il Consigliere Bucci fa riferimento alla
contestazione sollevata da un incolpato nel
corso della trattazione del procedimento disciplinare trattato a suo carico nella scorsa
adunanza consiliare, conclusasi con l’invito al
Presidente ad astenersi dal partecipare al dibattimento, avendo lo stesso trattato sia la precedente pratica disciplinare, proponendo l’apertura del procedimento disciplinare e di poi
assegnandosi l’istruttoria dello stesso conclusa
con la richiesta di fissazione del dibattimento,
così in violazione dell’art. 2 del regolamento
della pubblica istituzione forense: sollevata
quella questione, è d’uopo chiedere al Presidente perchè egli abbia trattato la pratica disci-
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ATTIVITA' DEL CONSIGLIO
plinare relativa all’Avv. (omissis) della quale
egli ha chiesto l’archiviazione.
Il Presidente Cassiani ribadisce che l’art. 2
del Regolamento denominato “provvedimenti di attuazione della legge 7 agosto 1990 n.
241” non prevede un divieto o una condizione
di incompatibilità tra l’essere Presidente e l’occuparsi anche di singole pratiche disciplinari.
E’, infatti, di tutta evidenza che l’esclusione del Presidente è dettata unicamente dalla
intenzione di affrancarlo, per quanto possibile, da altri oneri in aggiunta ai tanti che già lo
stesso Presidente deve sostenere nell’espletamento della carica.
Da ciò deriva che un Presidente talmente
volenteroso da voler contribuire allo smaltimento delle pratiche disciplinari, può farlo e
anzi meriterebbe il plauso dei Consiglieri.
Aggiunge anche che i Presidenti che lo hanno
preceduto hanno seguito la prassi di occuparsi
dell’istruttoria e della definizione di pratiche
disciplinari: il Presidente Cassiani ricorda, non
a caso, che anche il Consigliere Bucci -oggi
così solerte nel sollevare stranamente il problema- quando era presidente istruì un certo
numero di pratiche ove talune vennero da lui
stesso proposte per l’archiviazione e altra per
l’apertura del procedimento disciplinare -vedi
procedimento disciplinare n. (omissis) nei
confronti dell’Avv. (omissis)-.
Conclude il Presidente Cassiani ritenendo
con ciò di aver esaurientemente risposto al
Consigliere Bucci e quindi dispone procedersi
oltre.
- Prende la parola il Consigliere Bucci che
fa rilevare che nelle ultime adunanze non è
stato trattato l’argomento “pareri” all’ordine
del giorno: ad esempio, nella scorsa adunanza
del 13 marzo 2008 il Consigliere Vaglio ha più
volte chiesto di anticipare la trattazione del
punto all’ordine del giorno relativo alla proposta di annullamento o revoca della deliberazione consiliare del 9 novembre 2007; alla
terza richiesta del Consigliere Vaglio è stato
accontentato, ma così non sono stati affatto
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trattati i punti intermedi all’ordine del giorno,
nemmeno “chiamati per titolo”.
Anche nell’odierna adunanza ogni Consigliere si è trovato dinanzi, al proprio posto
nell’Aula, tra varie carte, l’elenco delle pratiche di pareri esponente il nome del professionista richiedente, il nome del cliente controinteressato, il nome del Consigliere assegnatario
della relazione e l’importo dell’onorario proposto dal professionista richiedente, senza
neppure l’indicazione dell’importo proposto
dal Consigliere relatore, nè alcun altro dato,
nè alcun altro elemento di indicazione e commento.
Tanto segnalato esso Consigliere Bucci si
oppone all’approvazione dei pareri nella descritta situazione, rammentando che già all’inizio dello scorso biennio egli stesso ed altri
vanamente contestarono la pretesa di evitare lo
svolgimento di relazioni sulle richieste di pareri
di congruità nell’adunanza con conseguente
discussione e consapevole deliberazione.
Il Presidente Cassiani -pur credendo di
aver affrontato l’argomento informalmente
già nella precedente adunanza- rammenta al
Consiglio che i pareri esaminati dal singolo
Consigliere, contenenti la proposta di delibera, sono a disposizione di tutti i Consiglieri dal
martedì precedente l’adunanza. Quindi la segnalazione del Consigliere Bucci non appare
attinente e tempestiva.
A questo punto prende la parola il Consigliere Murra che riferisce quanto segue: “Presidente, ho preso nota della Sua decisione di
invitare i vari consiglieri a visionare le pratiche
dei pareri, già evase dai colleghi consiglieri, in
tempo utile sulla successiva adunanza nella
quale approvarne la liquidazione e tuttavia
osservo che una siffatta modalità procedimentale non mi appare nè corretta nè saggia. Il
criterio che sorregge in generale le decisioni
consiliari è quello della collegialità nel senso
che uno dei consiglieri svolge la propria relazione ed il resto dell’organismo ha la possibilità di votare, e quindi di esprimere la propria
opinione, a favore o contro. Il metodo della
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ATTIVITA' DEL CONSIGLIO
‘visione’ preventiva dei fascicoli, che risultano
già lavorati e che sono ‘a disposizione’ qualche
giorno prima dell’adunanza, nonchè il sistema
del ‘silenzio assenso’ (se non vi sono osservazioni si presume espresso il voto favorevole),
non credo garantiscano a sufficienza i membri
del Consiglio i quali, pure, ne sono sicuro,
svolgono l’attività liquidatoria con scrupolo e
dedizione. Il problema è quello di assicurare
collegialità alle decisioni. L’elenco delle pratiche che in queste prime sedute ci è stato
fornito, e che riporta solo il nome dell’istante,
il nome del relatore, e l’importo degli onorari
richiesto, non consente a nessuno di noi, che
non sia lo stesso relatore, di capire se la liquidazione proposta sia stata effettuata in modo
corretto. Faccio rilevare che questa esigenza è
posta a garanzia proprio dei colleghi consiglieri, i quali si possono trovare ad approvare al
buio liquidazioni non perfette, redatte ad esempio proprio da me che, in quanto neofita,
posso ben sbagliare.
Io allora propongo innanzitutto che questo elenco pervenga completo anche di altri
elementi (ad esempio, a fianco dell’importo
richiesto occorre menzionare quello che il
relatore intende liquidare); che si svolgano
due o tre adunanze straordinarie dedicate esclusivamente all’esame delle pratiche dei pareri di
congruità, in modo da dettare (o da rinnovare)
linee generali direttive dei criteri da seguire per
la liquidazione; infine che si abbassi la soglia
delle pratiche co-affidate (ad oggi fissata a
50.000 euro).”
Prende la parola il Consigliere Segretario
Conte il quale mentre ritiene che la risposta
del Presidente Cassiani sia esauriente a fronte
di quanto affermato dal Consigliere Bucci,
viceversa, accoglie e condivide quanto dedotto dal Consigliere Murra. Ricorda il Consigliere Segretario Conte che alcune delle proposte
oggi ribadite dal Consigliere Murra erano già
state ipotizzate dallo stesso Consigliere Segretario Conte nel precedente biennio: soprattutto riguardo l’abbassamento della soglia delle
pratiche da affidarsi a due Consiglieri, così
come quella di svolgere delle adunanze straordinarie dedicate proprio ai pareri di congruità.
Tale ultima proposta appare oggi ancor più
attuale e utile considerato che vi sono ben
quattro Consiglieri neo eletti che sono alla
loro prima esperienza consiliare e che certamente trarrebbero beneficio da tali adunanze
dedicate, così come ne trarrebbero beneficio
anche taluni Consiglieri di lunga data.
Il Consigliere Barbantini condivide quanto detto, aderendo a quanto dichiarato dal
Consigliere Segretario che effettivamente trattò l’argomento anche nello scorso biennio,
propone di dedicare due o tre adunanze straordinarie solo per trattare le questioni relative
ai pareri su note di onorari pareri. Si impegna
a redigere una bozza di delibera sull’argomento da sottoporre al Consiglio nella prossima o
nella successiva adunanza.
Il Consiglio invita il Presidente a fissare
l’argomento all’ordine del giorno della prossima adunanza.
(v. rubrica – necrologi)
- Prende la parola il Consigliere Segretario
Conte il quale pur avendo competenza specifica e funzionale -derivante da precedenti delibere del Consiglio riguardanti la propria funzione di Consigliere Segretario- intende rappresentare al Consiglio tutto l’odierna situazione del personale degli uffici ed eventuali
futuri interventi che verranno effettuati al fine
di migliorare al massimo la funzionalità e
l’operatività dell’Istituzione.
Il Consigliere Segretario Conte pone all’attenzione del Consiglio la questione dell’organizzazione degli Uffici al fine di massimizzarne il livello di efficienza funzionale e di operatività, in considerazione della sempre crescente mole di lavoro connessa al continuo incremento del numero degli iscritti nell’Albo.
Considerata la pianta organica del personale dipendente e la ormai consolidata suddivisione delle competenze nelle quattro aree di
Segreteria e Disciplina, Iscrizioni e Pareri,
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ATTIVITA' DEL CONSIGLIO
Amministrazione e Centro Studi, alla cui direzione sono preposti altrettanti funzionari, il
Consigliere Segretario Conte ravvisa l’esigenza di istituire una funzione di coordinamento
e supervisione in ordine alle attività dei suddetti Uffici, in modo da assicurare una immediata interazione tra gli Uffici stessi e il Consiglio, il Presidente e il Consigliere Segretario
stesso.
In tale prospettiva, la funzione di coordinamento può consentire un utile raccordo tra
l’Ordine e il personale, venendosi a creare un
unico referente ed agevolandosi, di conseguenza, il funzionamento degli Uffici.
Il Consigliere Segretario Conte comunica
pertanto al Consiglio che nei prossimi giorni
creerà delle forme di coordinamento, sia generale che specifico, di alcuni uffici (ad esempio
la creazione di una direzione centrale che
coordini gli altri dipartimenti) con l’istituzione di funzioni che possano meglio gestire
l’immane mole di lavoro.
Il Consigliere Segretario Conte informa,
inoltre, il Consiglio che intende intervenire, in
modo rigoroso per ottimizzare e migliorare la
funzionalità di alcuni uffici, auspicando che vi
sia, altresì, la fattiva ed immediata collaborazione del personale. Ove ciò non dovesse
verificarsi il Consigliere Segretario Conte si
adeguerà di conseguenza. A tal proposito, il
Consigliere Segretario Conte, considerato che
da parte di alcuni Consiglieri si sono verificate
delle doglianze riguardo alcune lacune evidenziatesi in alcuni uffici, invita gli stessi Consiglieri a segnalare siffatte disfunzioni, in tempo
reale, proprio perchè si possa intervenire tempestivamente.
Prende la parola il Consigliere Bucci il
quale condivide quanto assunto dal Consigliere Segretario Conte.
Prende la parola il Consigliere Cerè la
quale suggerisce di assumere un nuovo dirigente che possa assumere le funzioni di direttore generale del Consiglio e domanda che
costi e che oneri ciò possa avere.
Prende la parola il Presidente Cassiani il
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quale condivide completamente quanto rappresentato dal Consigliere Segretario Conte,
apprezza la circostanza che egli abbia riferito
in Consiglio dell’argomento pur trattandosi di
esclusiva competenza dello stesso, e in replica
a quanto proposto dal Consigliere Cerè esclude totalmente la convenienza -soprattutto per
il rilevantissimo onere economico- di assumere un dirigente centrale. Invita il Consigliere
Segretario Conte a proseguire nella sua efficace opera ed invita i Consiglieri a collaborare
con il Consigliere Segretario Conte su eventuali disfunzioni o problematiche degli uffici.
Il Consiglio prende atto di quanto dedotto
dal Consigliere Segretario Conte e ne approva
l’operato.
- Il Consigliere Barbantini riferisce al Consiglio la necessità di eliminare le pratiche di
iscrizione dei Praticanti Avvocati fino al 15
marzo 1998, in quanto non vi è più spazio in
archivio per la conservazione delle stesse.
Il Consiglio approva.
- Il Presidente Cassiani riferisce che il 17
marzo si è svolta la solenne cerimonia inaugurale della Scuola Forense “Vittorio Emanuele
Orlando”. Erano presenti, oltre al Consigliere
Ierardi che la coordina, i Consiglieri Cipollone, Cerè e Arditi di Castelvetere. L’importanza della cerimonia è risultata evidente per la
significativa presenza dei Consiglieri Giorgio
Santacroce, Presidente della Corte di Appello
di Roma, e Paolo de Fiore, Presidente del
Tribunale Ordinario di Roma, nonchè dagli
Avvocati Carlo Martuccelli e Costanza Acciai
per la Fondazione Scuola Forense del Lazio e
numerosi Professori tra cui Roberto Borgogno, Adolfo Di Maio, Grazia Grieco e Roberto
Giovanni Aloisio.
L’Aula era gremita da giovani che costituiranno la nuova Avvocatura ai quali ha indirizzato un caloroso saluto.
Sono seguiti importanti e profondi interventi del Consigliere Ierardi, del Presidente
Giorgio Santacroce, del Presidente Paolo de
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ATTIVITA' DEL CONSIGLIO
Fiore, del Presidente della Fondazione Scuola
Forense del Lazio Avv. Carlo Martuccelli e del
Consigliere Giovanni Cipollone.
Il Consiglio ne prende atto con soddisfazione.
- Il Presidente Cassiani rappresenta che i
certificati di iscrizione all’Albo Speciale dei
Cassazionisti devono essere sempre sottoscritti da lui e corredati da adeguata e completa
documentazione.
L’art. 39 R.D. 22 gennaio 1934 n. 37 impone, infatti, che gli aspiranti debbano unire alla
domanda un certificato rilasciato dal Presidente dell’Ordine dal quale risulti l’esercizio della
professione per il periodo prescritto.
Raccomanda ai Responsabili dei singoli
Dipartimenti di esigere e di controllare il rispetto della norma citata e di ripristinare la
buona abitudine di consegnare gli atti per la
firma al Responsabile del Dipartimento della
Segreteria di Presidenza.
Fa presente che si è indotto a fare questa
comunicazione perchè il Consiglio Nazionale
Forense, con nota del 14 marzo 2008, ha
raccomandato ai Presidenti degli Ordini di
provvedere, come previsto dalla legge, a firmare personalmente detti certificati e a controllare il decorso temporale per l’iscrizione nell’Albo Speciale.
Il Consiglio accoglie la proposta e dispone
che la presente delibera venga trasmessa a tutti
i responsabili dei singoli Dipartimenti.
- Il Presidente Cassiani comunica che l’Avv.
Giovanni Colecchia, Garante del Contribuente per il Lazio dell’Agenzia delle Entrate di
Roma, ha chiesto un incontro, da tenersi anche con la partecipazione della Direttrice Aggiunta Regionale, Dott.ssa Vincenza Ardito,
per proporre l’apertura di un Ufficio dell’Agenzia delle Entrate presso il Consiglio a disposizione degli Avvocati.
Il Consiglio delega il Consigliere Nesta
(che in passato se ne è occupato) a prendere
contatti con la Dott.ssa Vincenza Ardito.
- Il Presidente Cassiani ricorda, ancora una
volta, ai Consiglieri che i pareri di congruità su
note di onorari, che vengono sottoposti all’esame del Consiglio, sono a loro disposizione per l’esame a partire dal martedì precedente
l’adunanza consiliare.
Raccomanda a tutti di esaminare le proposte ed eventualmente esporre le loro considerazioni o rilievi.
Il Consiglio ne prende atto e delibera di
rivedere i criteri per il rilascio dei pareri di
congruità su note di onorari.
- Il Presidente Cassiani ricorda, ancora una
volta, ai Consiglieri che le proposte di provvedimenti disciplinari vengono consegnati a tutti i Consiglieri nell’adunanza precedente alla
loro deliberazione consiliare, ciò per consentire di prenderne visione ed, eventualmente,
proporre modifiche.
Raccomanda a tutti di esaminare le proposte ed eventualmente esporre le loro considerazioni o rilievi.
Il Consiglio ne prende atto.
- Il Presidente Cassiani riferisce sull’esposto pervenuto in data 14 marzo 2008 dall’Avv.
(omissis), relativo alla manifestazione indetta
da alcuni Consiglieri dell’Ordine degli Avvocati di Roma contro il sistema dei crediti
formativi, tenutasi lo scorso 14 marzo presso il
Cinema Adriano.
Il Consiglio ne prende atto e rinvia alla
prossima adunanza.
- Il Presidente Cassiani riferisce sulla nota,
pervenuta in data 7 marzo 2008 e indirizzata ai
Presidenti di tutti gli Ordini e Collegi Professionali della Provincia di Roma, del Coordinamento CUP Territoriali Lazio, volta a comunicare la prosecuzione dell’iter della proposta
presentata alla Regione Lazio per un sostanziale finanziamento dei singoli Ordini e Collegi
Professionali per l’organizzazione di corsi e
seminari di formazione.
Il Consiglio ne prende atto e delega il
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ATTIVITA' DEL CONSIGLIO
Consigliere Rossi.
- Il Presidente Cassiani riferisce sulla nota
del Consigliere Mauro Vaglio pervenuta il 12
marzo 2008 con la quale comunica di aver
ricevuto copia informatizzata dei verbali del
Consiglio.
Il Consiglio ne prende atto e rinvia ad altra
adunanza la discussione sugli eventuali limiti
alla divulgazione dei verbali del Consiglio.
- Il Presidente Cassiani riferisce sulla nota
pervenuta dal Consiglio Nazionale Forense in
data 18 marzo 2008, con la quale richiede la
designazione dei Componenti per i Consigli
Giudiziari distrettuali.
Il Consiglio rinvia alla prossima adunanza.
- Il Presidente Cassiani comunica che in
data 19 marzo 2008 è pervenuta dall’Avv.
Alessandra Monzini, Vice Presidente Supplente
della XXIII Sottocommissione Esame Avvocato Sessione 2007, richiesta di sostituzione dell’Avv. Pierdomenico Iovino. Vice Presidente
Effettivo, stante il suo improvviso decesso.
Il Consiglio designa, in sostituzione dell’Avv. Pierdomenico Jovino, l’Avv. Gianfrancesco Regard con studio in Roma - Via Calderon de la Barca, 87.
- Il Presidente Cassiani riferisce sulla comunicazione pervenuta dal Consiglio Nazionale Forense in data 18 marzo 2008, con la
quale sollecita i Consigli che non hanno ancora provveduto a rispondere al questionario
sulla amministrazione della giustizia in sede
locale, inoltrato con circolari CNF nn. 35 e 39C-2007.
Il Consiglio delega i Consiglieri Cipollone, Fasciotti e Nesta.
Autorizzazioni ad avvalersi delle facoltà
previste dalla legge 21 gennaio 1994 n.53
Il Consiglio
- Vista l’istanza presentata dai seguenti
professionisti: Flaminia Agostinelli, Maria
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Cingari, Fabio Cori, Anna Di Lella, Alessandro Di Napoli, Francesco Maria Faraci, Francesco Figliomeni, Fabrizio Forcinella, Simone
Frabotta, Anna Gennaro, Anna Maria Iachetto, Riccardo Leone, Giorgio Mariella, Stefano
Mariella, Francesco Migliorati, Luciano Militerni, Catherine Nardi, Luca Odoardi, Flavia
Paluzzi, Alessandra Paravani, Alessandro Paris, Massimo Pellacani, Sonia Rusich, Lara
Scarcella, Maria Cristina Schinco, Aurora Spaccatrosi, Elisabetta Tollis, Francesca Frezza,
autorizza
i professionisti sopraindicati, ai sensi dell’art. 7
della Legge n.53/1994, ad avvalersi delle facoltà di notificazione previste dalla citata legge;
dispone
che gli estremi della presente autorizzazione
siano riportati nel primo foglio del registro
cronologico degli istanti di cui all’art. 8 della
citata legge.
- Il Consigliere Segretario Conte riferisce
sulla nota pervenuta in data 13 marzo 2008
dalla Corte di Appello di Roma, con la quale
comunica il periodo feriale dal 22 luglio al 15
settembre 2008 per i magistrati in servizio
presso la Corte, il Tribunale e le Procure della
Repubblica.
Il Consiglio ne prende atto e dispone di
pubblicare la notizia sul sito.
- Il Consigliere Segretario Conte riferisce
sulla nota pervenuta in data 13 marzo 2008 dal
Consiglio Nazionale Forense relativa ad un
parere della Commissione Consultiva circa la
portata delle norme in tema di abilitazione al
patrocinio del praticante e alle questioni relative al sessennio di abilitazione provvisoria
concesso al praticante avvocato.
Il Consiglio delega il Consigliere Barbantini per esame e relazione.
- Il Consigliere Segretario Conte riferisce
che gli Avvocati Maria Chiara Schiavetti, Stefano Greco e Barbara Pignotti hanno comunicato che, a seguito del recesso operato dal-
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ATTIVITA' DEL CONSIGLIO
l’Avv. Antonella Palma, la denominazione
dell’Associazione Professionale “Studio Legale Associato Schiavetti, Greco, Palma, Pignotti” è stata variata in “Studio Legale Associato
Schiavetti Greco Pignotti & Partners”.
Il Consiglio ne prende atto e manda all’Ufficio Iscrizioni per gli ulteriori adempimenti.
- Il Consigliere Segretario Conte informa
sulla nota pervenuta dalla Commissione Tributaria Regionale del Lazio in data 17 marzo
2008, volta a richiedere l’indicazione di nominativi di Avvocati designati a far eventualmente parte della Commissione stessa.
Il Consiglio designa gli Avvocati Fioravante Carletti e Gianni di Matteo.
- Il Consigliere Segretario Conte riferisce
che gli Avvocati Antonio Donnangelo e Luca
Gemelli, con nota pervenuta in data 17 marzo
2008, hanno comunicato la costituzione dell’Associazione Professionale denominata “Studio legale Associato degli Avvocati Antonio
Donnangelo e Luca Gemelli”, per brevità anche “Donnangelo e Associati”.
Il Consiglio ne prende atto e manda all’Ufficio Iscrizioni per gli ulteriori adempimenti.
- Il Consigliere Segretario Conte riferisce
che gli Avvocati Nicoletta Mincato e Andrea
Russo, con nota pervenuta in data 17 marzo
2008, hanno comunicato la costituzione dell’Associazione Professionale denominata
“Mincato&Russo Associati”.
Il Consiglio ne prende atto e manda all’ufficio Iscrizioni per gli ulteriori adempimenti.
- Il Consigliere Segretario Conte riferisce
sulla nota dell’Avv. Mario Sanino, pervenuta
in data 18 marzo 2008, accompagnatoria della
decisione del Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio che ha respinto il ricorso
proposto dal Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Velletri e dall’Avv. Alberto Campegiani nei confronti del Consiglio dell’Ordine
degli Avvocati di Roma, relativo alle elezioni
componenti al Consiglio Nazionale Forense
per il triennio 2004/2006.
Il Consiglio ne prende atto e ringrazia il
Prof. Avv. Mario Sanino per l’opera svolta a
favore del Consiglio.
- Il Consigliere Segretario Conte riferisce
sull’atto di denuncia per il reato d’interruzione di pubblico servizio indirizzato dall’Avv.
(omissis) alla Procura della Repubblica presso
il Tribunale Penale di Roma e pervenuto per
conoscenza al Consiglio in data 18 marzo
2008. Il Professionista lamenta la chiusura
della Cancelleria della 8° Sezione del Tribunale Civile di Roma nella mattinata del 17 marzo
scorso, e la conseguente impossibilità a svolgere l’attività di difesa.
Il Consiglio delega il Consigliere Fasciotti
per esame e relazione.
- Il Consigliere Tesoriere Ierardi comunica
al Consiglio di avere costituito il Comitato
Direttivo della Scuola Forense “Vittorio Emanuele Orlando” di cui faranno parte i seguenti
Colleghi: Costanza Acciai, Roberto Giovanni
Aloisio, Franco Mauro Balata, Daniela Bianchini, Paolo Borghini, Roberto Borgogno,
Carlo Borromeo, Pierfrancesco Bruno, Romano Cerquetti, Francesca Coppi, Giuseppe
Dante, Alessandro Di Majo, Antonio Gargiulo, Gabriella Geatti, Isabella Giampaoli Pontecorvo, Roberto Giuffrida, Domenico Giugni,
Grazia Grieco, Mario Guido, Alessandro Ippoliti, Fabio Lattanzi, Carlo Martuccelli, Francesco Miraglia, Andrea Ordine, Chiara Ortaggi, Francesca Rocchi, Camillo Rossi, Gregorio
Salatino, Pierfrancesco Sica, Alessandro Squarcia, Chiara Vadalà.
Il Consiglio ne prende atto.
- Il Consigliere Tesoriere Ierardi riferisce
che in data 17 marzo 2008, presso l’Aula del
Consiglio a Piazza Cavour, si è svolta la cerimonia inaugurale della Scuola Forense “Vittorio Emanuele Orlando”. La cerimonia ha visto
la partecipazione del Presidente del Tribunale
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Penale di Roma, Dott. Paolo De Fiore, del
Presidente della Corte di Appello Dott. Giorgio Santacroce, e del Direttivo della Scuola.
Dopo il saluto del Presidente Cassiani il
quale ha sottolineato l’importanza della formazione e del continuo aggiornamento professionale per gli Avvocati, il Consigliere Tesoriere Ierardi ha evidenziato il ruolo centrale
della Scuola Forense, che deve essere strumento fondamentale non solo per la preparazione
teorica dell’esame di abilitazione, ma che deve
fornire ai giovani Praticanti quelle competenze pratiche che consentano loro avviarsi appieno nell’esercizio della professione forense.
Il Consigliere Tesoriere Ierardi ha poi coordinato gli interventi dei partecipanti alla
cerimonia, i quali hanno espresso tutti il loro
apprezzamento per una iniziativa che deve
ritenersi fondamentale per la crescita professionale dei giovani, i quali rappresentano il
futuro della nostra Categoria. In particolare il
Presidente della Corte di Appello Dott. Santacroce, a dimostrazione ulteriore della fiducia
nutrita nel progetto della Scuola Forense, ha
espresso il desiderio di far parte del corpo
Docenti della stessa.
L’attività didattica della Scuola è suddivisa
in aree: quella civilistica (comprendente il
diritto civile, la procedura civile, il diritto
internazionale privato, il diritto commerciale,
il diritto del lavoro, il diritto di famiglia e il
diritto fallimentare), quella penalistica (comprendente il diritto e la procedura penale),
quella di diritto pubblico (comprendente il
diritto amministrativo, il processo amministrativo, il diritto costituzionale, il diritto comunitario, il diritto tributario, il diritto sportivo, il diritto dell’uomo), quella tecnica ed
interdisciplinare (comprendente il diritto dell’informatica, l’informatica giuridica e giudiziaria, l’inglese giuridico, la psicologia giuridica), quella professionale (comprendente le tecniche dell’argomentazione e della comunicazione, la metodologia giuridica, le tecniche
della negoziazione, mediazione e conciliazione, le tecniche di redazione degli atti, la deon-
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tologia forense, l’ordinamento giudiziario). Il
corso è biennale, sono previste 408 ore di
insegnamento per il primo anno (ivi comprese
le esercitazioni) così suddivise: area civilistica
150 ore, area penalistica 100 ore, area pubblicistica 100 ore, area tecnica professionale ed
interdisciplinare 58 ore.
Il Consigliere Tesoriere Ierardi evidenzia
che le materie fondamentali (per esempio diritto e procedura civile, diritto e procedura
penale) saranno oggetto di lezioni sia nel primo che nel secondo anno mentre quelle più
specifiche si alterneranno, nel biennio, con
altre della stessa area (per esempio, area tecnica: primo anno diritto dell’informatica, secondo anno informatica giuridica; area pubblicistica: primo anno diritto sportivo, secondo
anno diritto tributario).
Anche quest’anno sono state inserite materie nuove rispetto a quelle classiche che
hanno da sempre costituito oggetto di insegnamento presso la Scuola Forense e ciò al fine
di rispondere alle nuove esigenze della professione sia da un punto di vista tecnico (informatica giuridica, diritto dell’informatica, inglese
giuridico) che di sbocco professionale (diritto
dell’uomo, diritto sportivo). Particolare cura
viene poi riservata all’aspetto tecnico professionale, fondamentale per la formazione di un
buon Avvocato.
Le lezioni, come già comunicato in altra
adunanza, si terranno nei giorni di lunedì e
mercoledì presso l’Aula Avvocati del Consiglio dell’Ordine al Palazzo di Giustizia dalle
ore 12,30 alle ore 16,00 ed il martedì presso la
Sala Conferenze del Centro Studi a Via Valadier, 42 dalle ore 13,00 alle ore 16,30.
Le iscrizioni sono aperte durante tutto
l’anno per dare la possibilità a ogni Praticante
Avvocato di poter accedere alla Scuola Forense. Il calendario delle lezioni, già completato
per quanto riguarda il mese di aprile 2008,
verrà aggiornato nelle prossime settimane,
appena ricevuta la disponibilità dei Docenti.
Il Consiglio ne prende atto.
- Il Consigliere Cipollone riferisce che, a
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seguito dell’incarico ricevuto dal Consiglio in
data 28 febbraio 2008, ha provveduto a comunicare al Presidente della Commissione di
Manutenzione del Palazzo di Giustizia, Dott.
Edoardo Fazzioli, il placet per la effettuazione
dei lavori peraltro sospesi dallo scorso mese di
settembre 2007.
Il Consiglio ne prende atto.
- Il Consigliere Fasciotti comunica che
l’Avv. (omissis) con sua del 18 gennaio 2008 ha
presentato, nell’interesse e per conto del Signor (omissis), al Ministro di Giustizia, al
Consiglio Superiore della Magistratura, al Presidente del Tribunale di Roma - Sezione Lavoro e, per conoscenza, al Consiglio dell’Ordine
degli Avvocati di Roma un esposto nel quale,
riassumendo le vicende della causa di lavoro,
che ha visto il suo rappresentato soccombente
nella decisione finale, evidenzia aspetti di contraddittorietà nella stessa sentenza; vizi sotto il
profilo del fatto e del diritto ed in particolare
dell’art. 2108 cod. civ. e dei principi generali
dell’ordinamento, che avrebbero comportato
la grave erroneità dell’esito al quale sarebbe
pervenuto il giudice; pronunce su domande
non avanzate dal ricorrente.
A parere dell’esponente lo stesso ha ritenuto di dover portare a conoscenza le riferite
circostanze che, in specie nel loro insieme,
potrebbero non escludere la loro idoneità a
riverberarsi negativamente sul prestigio del
Giudice estensore e su quello dell’Ordinamento giudiziario.
Il Consiglio delega il Consigliere Fasciotti.
copie di un software che consenta la scannerizzazione delle sentenze.
In assenza di fondi da parte dell’Ufficio del
Giudice di Pace, v’è la possibilità di fornire da
parte dell’Ordine il mezzo in comodato d’uso
a tempo indeterminato, previo contatto con la
Soc. “Cesia” che controlla la informatizzazione dell’ufficio.
Per la soluzione del primo problema, premettendo che l’Ufficio è aperto per la ricezione degli atti dalle ore 9 alle ore 12 e che
vengono ritirati comunque dagli impiegati
addetti allo sportello i fascicoli per le cause da
iscrivere a ruolo l’ultimo giorno, consegnati da
coloro che sono in fila alla data di chiusura, il
dirigente contattato ha informato lo scrivente
che attualmente ai primi 30 di coloro che non
iscrivono l’ultimo giorno, vengono consegnati alle ore 11.30 solo 30 tickets per consentire
l’incombenza.
Propone di anticipare il termine di consegna alle ore 10.30 di 60 tickets per consentire
a chi è in fila di attendere sino a tale ora (e non
fino alle ore 11.30) per verificare se potrà
proseguire poi utilmente la fila per la iscrizione a ruolo.
Il Dirigente evidenzia l’assenza di personale in un Ufficio che è passato nel tempo da
30.000 iscrizioni a 130.000 iscrizioni a ruolo
l’anno.
Il Consigliere Fasciotti chiede che venga
approfondito l’esame della risoluzione del
problema, nei limiti della competenza istituzionale.
Il Consiglio delega il Consigliere Fasciotti.
- Il Consigliere Fasciotti comunica che in
data 12 marzo 2008, nell’ambito dei rapporti
istituzionali che fanno capo allo stesso, ha
avuto un chiaro colloquio con il Dott. Carlo
Contino, dirigente dell’Ufficio del Giudice di
Pace di Roma sui problemi attinenti l’iscrizione
delle cause a ruolo ed il rilascio delle copie delle
sentenze, al fine di evitare file e lunghe attese.
Per la soluzione del secondo problema è
stata valutata la possibilità di munire l’Ufficio
- Il Consigliere Fasciotti comunica che il
Consiglio ha ricevuto in data 28 febbraio 2008
per e-mail, da parte dello Studio Zambello di
Parma, uno studio sulla valida proposizione
della azione di annullamento della “Cartella
Esattoriale in assenza di sottoscrizione ad opera del responsabile del procedimento”.
Nella relazione dello Studio Zambello vi
sono vari richiami alla giurisprudenza positiva
di CTP e di CTR di varie regioni italiane.
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Propone, pertanto, di ringraziare gli estensori e di disporre l’invio del documento alla
Commissione Tributaria.
Il Consiglio approva e delega il Consigliere
Fasciotti.
- Il Consigliere Fasciotti comunica che il
Consiglio ha ricevuto in data 28 febbraio 2008
dallo Studio del Dott. Giuseppe Zambello di
Parma uno studio sulla valida proposizione
della “procedura per ottenere il rimborso dell’IVA corrisposta e non detratta sugli acquisti
a causa del pro rata di indetraibilità”.
Propone, pertanto, di ringraziare gli estensori e di disporre l’invio del documento alla
Commissione Tributaria.
Il Consiglio approva e delega il Consigliere
Fasciotti.
Incontro con l’Avv. Stefano Maranella Presidente Prima Sottocommissione Esami
Avvocato Sessione 2007
- Viene ammesso in Aula l’Avv. Stefano
Maranella, Presidente della Prima Sottocommissione per gli Esami di Avvocato - Sessione
2007, il quale dichiara quanto segue:
“Innanzitutto, ricordo, di aver inviato a
codesto On.le Consiglio una mia precedente
nota informativa sulle modalità di svolgimento delle prove scritte svoltesi presso i locali
dell’Hotel ERGIFE di Roma nei giorni 11, 12,
e 13 dicembre scorso. Mi richiamo, pertanto,
alla prefata nota per ciò che concerne la descrizione della prima fase dell’Esame.
Per quanto riguarda, invece, la nota campagna stampa denigratoria di alcuni giornali
romani (in particolare del quotidiano il Messaggero di Roma), in riferimento a presunte
irregolarità dell’Esame di abilitazione (conoscenza e diffusione dei temi da svolgere tramite internet ed apprese attraverso i palmari),
comunico di aver presentato in data 4 gennaio
2008 denuncia-querela alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma nei confronti del direttore del giornale “Il Messagge-
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ro”, e verso gli autori degli articoli, per il reato
di cui all’art. 575, comma 3 c.p., al mero scopo
di tutelare l’immagine, la professionalità e la
serietà della Commissione d’Esame di Roma.
Preciso immediatamente che il procedimento penale che ne è scaturito, R.G. N.R.
7966/08, è stato assegnato al P.M. Dott.ssa
Claudia TERRACINI, la quale, dopo aver
espletato accurate indagini preliminari, ha richiesto al G.I.P. in sede, in data 7 marzo 2008,
l’archiviazione del procedimento, notificatami ai sensi dell’art. 408, 2° comma C.p.
Come emerge dall’anzidetta richiesta, negli articoli censurati non vi sarebbe alcuna
diffamazione nei confronti della Commissione d’Esame di Roma: infatti vi si legge che ‘il
primo articolo non fa alcun riferimento alla
situazione di Roma’.
Continua affermando che l’articolo ‘si riferisce, in generale, alle soluzioni delle tracce
che giungevano via internet che i candidati
vedevano sui loro palmari mentre erano in
aula. Dichiarazione molto generica che non
riguarda in alcun modo la situazione romana
o l’operato della Commissione di Roma’. La
richiesta afferma, inoltre, che il secondo articolo ‘contiene qualche riferimento alla situazione di Roma, tuttavia, in alcun modo tale da
poter essere offensivo per la serietà della Commissione’.
‘Infine, la ricezione della soluzione della
traccia all’esterno dell’ERGIFE, traccia già nota
anche per essere stata dettata in Corti d’Appello con minor numero di candidati, anche in
prima mattinata, non è fatto collegato alla
condotta della Commissione, e dunque, non
è idoneo ad offenderne il decoro’.
Pertanto il P.M. conclude affermando che
‘il materiale raccolto da internet dimostra che
-almeno a livello di scambi telematici- il problema dell’attendibilità generale delle prove
per la diffusione delle tracce e soluzioni, esiste,
sebbene a Roma i controlli siao stati severi e
capillari’.
Da quanto sopra, emerge chiaramente il
non coinvolgimento della Commissione d’Esa-
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me di Roma nei fatti rappresentati negli articoli
pubblicati dal giornale “Il Messaggero” di Roma
nei giorni successivi allo svolgimento delle prove scritte. Ditalchè ho deciso di non presentare
alcuna richiesta di opposizione all’archiviazione, non risultando minimamente censurato
l’operato della Commissione romana.
Ciò posto, intendo informare l’On.le Consiglio forense di Roma che la correzione degli
elaborati, da parte delle sottocommissioni è
iniziata nei primi giorni del mese di gennaio e
procede a buon ritmo, malgrado l’elevato
numero di candidati inviatici dalla Corte d’Appello di Napoli (circa 6.000), e l’enorme difficoltà delle sottocommissioni di riunirsi per la
sistematica assenza dei componenti-docenti
universitari. Di tale difficoltà ho più volte
notiziato il Ministero della Giustizia e, in
particolare, la Commissione Ministeriale perchè risolvesse tale problematica al fine di consentire alle sottocommissioni di operare con
continuità. Oltretutto, la latitanza o la fuga dei
Professori ha posto un delicato problema giuridico afferente la regolarità della composizione delle sottocommissioni senza la presenza
(ciò è accaduto spesso) del componente docente, sistematicamente sostituito da un avvocato ovvero da un magistrato. La Commissione Ministeriale ha fatto redigere un parere in
cui - nel richiamare i difformi orientamenti
giurisprudenziali dei Tribunali amministrativi
e del Consiglio di Stato - ha concluso per
l’ammissibilità della fungibilità tra i componenti (effettivi o supplenti) della medesima
sottocommissione. Allineati a questa direttiva, la Commissione di Roma (al pari di tutte le
altre Commissioni territoriali) sta operando in
tal senso.
Ribadisco, quindi, che nonostante le suddette difficoltà, l’attività di correzione prosegue con continuità ed esprimo l’auspicio di
ultimare la stessa entro il mese di giugno
prossimo.
Vi è da fare, infine un’ultima considerazione riguardante il livello di preparazione giuridica dei candidati: l’impressione che ne ricavo
(in tal senso l’unanime parere di tutti i Presidenti delle sottocommissioni) è che la maggior
parte di essi non hanno una formazione pratica sufficiente per affrontare e superare l’Esame
di abilitazione, mostrando altresì una inadeguata preparazione giuridica di base che rappresenta il bagaglio indispensabile per ricoprire, in modo serio ed adeguato, il ruolo che
l’avvocato deve svolgere nelle moderne sfide
del mondo globalizzato.
Sarà mia cura aggiornarVi sul cammino
della Commissione romana, compito prestigioso ma alquanto insidioso.”
- Il Presidente, anche a nome dei Consiglieri, ringrazia il Prof. Avv. Stefano Maranella per
l’opera che sta svolgendo quale Presidente
della Commissione per gli Esami di Avvocato,
Sessione 2007 e lo invita a tenere informato il
Consiglio sulle eventuali problematiche che
dovesse incontrare nello svolgimento del delicatissimo incarico.
Registrazione delle adunanze consiliari
- Il Consiglio manda all’Ufficio Amministrazione per l’acquisizione di n. 3 preventivi per la
registrazione delle adunanze del Consiglio.
ADUNANZA DEL 27 MARZO 2008
All’adunanza hanno partecipato il Presidente Alessandro Cassiani, il Consigliere Segretario Antonio Conte, il Consigliere Tesoriere Rosa Ierardi nonchè i Consiglieri Giovanni Cipolline, Goffredo Maria Barbantini, Sandro Fasciotti, Federico Bucci, Paolo Nesta,
Mauro Vaglio, Livia Rossi, Donatella Cerè,
Rodolfo Murra, Francesco Gianzi, Pietro Di
Tosto, Cristiana Arditi di Castelvetere.
TENUTA ALBO AVVOCATI
iscrizioni
Albo ordinario .............................. n.
elenco speciale .............................. n.
passaggi all’Albo ordinario ................ n.
cancellazioni
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a domanda .................................... n.
per decesso ................................... n.
per trasferimento .......................... n.
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TENUTA REGISTRO PRATICANTI
iscrizioni ............................................. n. 13
abilitazioni .......................................... n.
4
iscrizioni e abilitazioni ....................... n.
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revoche abilitazioni
per decorrenza termine ................ n.
4
compiuta pratica ................................ n.
6
cancellazioni
a domanda .................................... n.
3
per fine pratica ............................. n.
5
PARERI SU NOTE DI ONORARI
emessi ................................................. n. 65
SEGRETERIA
aut. alle notifiche dirette ................... n.
richieste di patr. a spese dello Stato
ammissioni ................................... n.
rigetti ............................................. n.
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DELIBERE
- Il Consigliere Vaglio, in relazione alla
circostanza che il voto del Presidente prevalga
in caso di votazione conclusa in parità, ritiene
che tale prevalenza possa esistere solo in caso
di votazione nella trattazione dei procedimenti disciplinari.
Prende la parola il Presidente Cassiani il
quale, preliminarmente e senza che ciò venga
interpretato come una sterile polemica, invita
i Consiglieri tutti, nuovi e vecchi, a consultare
preventivamente le questioni procedurali. Si
eviterebbero così sterili e improduttive perdite
di tempo come per esempio avvenuto per la
questione della sostituzione del Segretario nelle
adunanze. Tuttavia il Presidente Cassiani ricorda che: il terzo comma dell’art. 43 del
Regio Decreto 22 gennaio 1934, n. 37 (Norme
di attuazione del Regio Decreto 27 novembre
1933, n. 1578, sull’ordinamento delle professioni di avvocato e di procuratore), nel Capo
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primo delle Disposizioni generali, così recita:
“Le deliberazioni sono prese a maggioranza di
voti; in caso di parità prevale il voto del
Presidente.
Tra l’altro, il Presidente Cassiani ricorda
che il punto, o meglio l’argomento, è stato
anche trattato dall’Avv. Edilberto Ricciardi,
già Presidente del Consiglio Nazionale Forense, nella sua opera dal titolo “Lineamenti dell’Ordinamento Professionale Forense” a pag.
41. Il Presidente Cassiani invita il Consigliere
Vaglio a consultare preventivamente testi e
norme evitando così dibattiti inutili.
Il Presidente Cassiani auspica vivamente
che non si debba più perdere tempo su inutili
eccezioni sulla procedura, sulle facoltà dei
Consiglieri, sulle sostituzioni degli stessi e si
pensi definitivamente ad affrontare gli urgenti
punti dell’ordine del giorno.
Il Consigliere Cipollone si associa a quanto affermato dal Presidente Cassiani.
- Il Presidente Cassiani, per quanto attiene
i pareri di congruità di note di onorari, chiede
che ogni Consigliere esprima le proprie valutazioni e/o rilievi sulle richieste di pareri su note
di onorari che, come sempre, sono state messe
a disposizione di tutti sin dal martedì precedente l’adunanza consiliare e, cioè dal 25
marzo scorso.
Il Consigliere Barbantini riferisce sul parere di congruità su note di onorari n. 371/07,
sospeso in quanto è necessaria la convocazione della istante, Avv. (omissis), in quanto la
richiesta è superiore a euro 100.000,00.
Il Consiglio delibera di convocare l’Avv.
(omissis) per il 3 aprile 2008 alle ore 18.30.
- Il Consigliere Bucci ribadisce che non è
possibile che nei provvedimenti liquidatori di
compensi si dia atto dell’avvenuta deliberazione collegiale su ogni richiesta di parere e, per
di più, si dia atto formalmente dello svolgimento della relazione sullo specifico caso da
parte del Consigliere relatore; inoltre, non è
patentemente possibile che ogni Consigliere
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si rechi presso l’Ufficio Pareri nel giorno di
mercoledì per esaminare tutte le pratiche assegnate ed esaminate fino al giorno precedente
(martedì) da ogni singolo Consigliere.
Conclude il Consigliere Bucci che è inammissibile che oggi il Presidente risolva il problema chiedendo se qualche Consigliere abbia rilievi su qualche singola pratica; infine il
Consigliere Bucci fa rilevare che, anche nell’odierna adunanza, l’elenco delle pratiche di
pareri che formalmente risultano sottoposti
con relazione al collegio consiliare, si limita a
riportare i nomi delle parti, del Consigliere
assegnatario della pratica per la relazione e
l’importo proposto dal professionista, ancora
senza che venga neppure indicato l’importo
proponendo dal Relatore per l’opinamento di
congruità.
Il Consigliere Rossi fa presente che, per
quanto sia evidente la volontà da parte di
alcuni di porre in atto condotte ostruzionistiche volte di fatto a paralizzare l’attività istituzionale del Consiglio, per quanto attiene ai
pareri di congruità rileva come nonostante sia
vero che normalmente non si proceda al dettagliato esame di ogni singola pratica, è altrettanto vero, però, che le informazioni che
giungono in Consiglio (richiesta importo e
importo proposto per la liquidazione), unite
alla possibilità per ogni Consigliere di prendere visione delle pratiche nel corso della settimana, garantendo così la conoscenza da parte
di tutti i Consiglieri delle pratiche stesse.
Rileva come tale prassi sia in uso da anni.
La stessa prassi, d’altra parte, è in uso anche per
le pratiche relative alle iscrizioni nonchè alle
pratiche disciplinari (archiviazioni e aperture
di procedimento disciplinare). Nè, d’altra parte, potrebbe essere diversamente, atteso che il
Consiglio è composto da quindici Consiglieri
a fronte di ventunomila avvocati iscritti oltre
ai praticanti.
Il Presidente Cassiani prende la parola
ribadendo quanto già affermato in riscontro al
precedente quesito del Consigliere Vaglio:
quanto detto dal Consigliere Bucci non è
esatto e allo stesso ha già risposto chiaramente
il Consigliere Rossi. La dinamica riguardo la
liquidazione dei pareri è la stessa che è stata in
vigore nell’ultimo quadriennio ed i rilievi del
Consigliere Bucci sono privi di pregio alcuno.
A questo punto il Presidente Cassiani prende atto che non ci sono altri rilievi e/o osservazioni sui pareri di congruità su note di onorari.
Il Consigliere Segretario Conte comunica
al Consiglio che, dando seguito alle numerose
richieste pervenute, e anche alla luce del successo riscontrato negli ultimi quattro anni, è
nuovamente operativo lo Sportello Giovani il
quale -con cadenza settimanale- è a disposizione dei giovani Avvocati per fornire chiarimenti e/o informative in ordine a questioni professionali, formative, deontologiche e previdenziali. L’iniziativa verrà ovviamente pubblicizzata con le stesse modalità degli ultimi due
bienni.
Il Consiglio ne prende atto.
(v. rubrica - formazione continua)
- Il Presidente comunica che ha provveduto a fissare i procedimenti disciplinari per la
trattazione fino al 24 luglio 2008. Ne sono
rimasti da fissare circa sessanta: propone, pertanto, di indire adunanze straordinarie per la
definizione degli stessi.
Il Consiglio approva.
- Il Consigliere Barbantini ricorda l’Avv.
Alberto Arditi di Castelvetere da poco scomparso, soffermandosi sulle notorie qualità del
compianto professionista.
Il Consiglio si associa al cordoglio della
famiglia.
- Il Presidente comunica che l’incontro
con i Presidenti degli Ordini del Distretto
della Corte di Appello di Roma, fissato per il
27 marzo 2008, è stato annullato in quanto
nella stessa giornata è prevista la riunione a
Tivoli.
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ATTIVITA' DEL CONSIGLIO
Il Consiglio delibera di fissare la nuova
data per l’incontro dell’Unione Distrettuale
per l’8 maggio 2008 e delega il Presidente per
l’organizzazione dell’incontro.
- Il Presidente Cassiani propone un incontro tra i Consiglieri e i nuovi Presidenti del
Tribunale Ordinario di Roma e della Corte di
Appello di Roma.
Il Consiglio approva la proposta e delega il
Presidente ad organizzare gli incontri.
- Il Consigliere Gianzi propone di organizzare un incontro con tutti i candidati Sindaco
al Comune di Roma.
- Il Consigliere Murra riferisce sulla proposta pervenuta dall’Avv. Cesali, volta a stimolare il Consiglio ad incontrare i candidati a
sindaco di Roma Rutelli e Alemanno, fermo
restando che tutti i candidati debbono comunque avere diritto ad essere invitati, rileva
che la proposta è accoglibile a condizione che
l’incontro non sia inteso come una riunione
tra politici e Consiglio ma come una iniziativa
meramente promossa dall’organo consiliare,
il quale -equidistante dai vari schieramenti- si
fa portatore dell’esigenza che gli avvocati romani abbiano la possibilità di esporre al futuro
capo dell’amministrazione civica i problemi
che assillano la classe forense quale categoria
professionale che fruisce della città.
Il Consiglio incarica il Consigliere Gianzi
per l’organizzazione dell’incontro e autorizza
la divulgazione dell’evento attraverso manifesti, fax agli iscritti e pubblicazione sul sito.
A richiesta dei Consiglieri Bucci, Cerè, Nesta e Vaglio: incarichi Istituzionali - revoca
della precedente delibera
- Il Presidente Cassiani ritiene che l’istituzione delle Commissioni attiene all’autonomia organizzativa del Consiglio e non trova
alcuna forma di regolamentazione legislativa,
proprio in quanto trattasi di attività a contenuto libero sottratta ai criteri tipici di funziona-
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mento dell’Ente Pubblico.
In assenza di regolamentazione precettiva,
soccorre la prassi in base alla quale anche nelle
precedenti “consiliature” la designazione dei
Consiglieri destinati al coordinamento delle
Commissioni è avvenuta da parte del Presidente e, quindi, presentata al Consiglio per
l’adozione della conseguente deliberazione
approvativa; approvazione, peraltro, che non
ha portata costitutiva (in quanto la designazione presidenziale risulta autonomamente ben
efficace e sufficiente), integrando piuttosto,
col meccanismo del deliberato collegiale, l’assunzione dell’incarico da parte dei Consiglieri
cui lo stesso sia segnatamente conferito.
Il Presidente Cassiani propone di estendere il coordinamento della Commissione Famiglia, Minori e Immigrazione, già assegnata ai
Consiglieri Conte e Fasciotti, al Consigliere
Arditi di Castelvetere.
Il Presidente Cassiani propone, inoltre, di
affidare il Patrocinio a spese dello Stato in
materia civile al Consigliere Cerè e di aggiungere alla Commissione Difensori d’Ufficio,
già coordinata dal Consigliere Gianzi, il Patrocinio a spese dello Stato in materia penale.
Autorizzazioni ad avvalersi delle facoltà
previste dalla legge 21 gennaio 1994 n.53
Il Consiglio
- Vista l’istanza presentata dai seguenti
professionisti: Francesca Aiello, Luigi Chilelli,
Demetrio De Martini, Riccardo Graziano,
Antonio Sansoni, Alessandra Testaguzza, Enrico Zaccaretti,
autorizza
i professionisti sopraindicati, ai sensi dell’art. 7
della Legge n.53/1994, ad avvalersi delle facoltà di notificazione previste dalla citata legge;
dispone
che gli estremi della presente autorizzazione
siano riportati nel primo foglio del registro
cronologico degli istanti di cui all’art. 8 della
citata legge.
Consiglio Giudiziario: nomine
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- Il Presidente Cassiani riferisce sulla comunicazione pervenuta il 18 marzo 2008 dal Consiglio Nazionale Forense con la quale si chiede,
ai sensi dell’art. 9, comma 2, del Decreto Legislativo 27 gennaio 2006, n. 25, come sostituito
dall’art. 4, comma 8, lett. B, della Legge 30
luglio 2007, n. 111, l’indicazione di quattro
componenti per il Consiglio Giudiziario.
Il Consiglio delibera di confermare i Consiglieri attualmente in carica e indica i nominativi dei seguenti Consiglieri Avvocati: Donatella Cerè, Giovanni Cipollone, Rosa Ierardi,
Mauro Vaglio.
ADUNANZA DEL 3 APRILE 2008
All’adunanza hanno partecipato il Presidente f.f. Giovanni Cipollone, il Consigliere
Segretario Antonio Conte, il Consigliere Tesoriere Rosa Ierardi nonchè i Consiglieri Goffredo Maria Barbantini, Sandro Fasciotti, Federico Bucci, Paolo Nesta, Mauro Vaglio, Livia Rossi, Donatella Cerè, Rodolfo Murra,
Francesco Gianzi, Pietro Di Tosto, Cristiana
Arditi di Castelvetere.
TENUTA ALBO AVVOCATI
iscrizioni
Albo ordinario .............................. n. 23
el. spec. “Professori Universitari” n.
1
passaggi dalla Sez. Spec. D.Lgs. 96/2001
all’Albo ord. ....................................... n.
3
passaggi all’Albo ordinario ................ n.
1
passaggi all’el. spec. “Prof. Univer.” .. n.
3
nulla osta al trasferimento ................. n.
3
cancellazioni
a domanda .................................... n.
4
TENUTA REGISTRO PRATICANTI
iscrizioni n. 6
abilitazioni n. 5
iscrizioni e abilitazioni n. 6
compiuta pratica n. 4
nulla osta al trasferimento ................. n.
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cancellazioni
per trasferimento .......................... n.
a domanda .................................... n.
per fine pratica ............................. n.
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8
DISCIPLINA
proc. trattati in dibattimento ............. n.
2
PARERI SU NOTE DI ONORARI
emessi ................................................. n. 138
SEGRETERIA
autorizzazioni alle notifiche dirette .. n. 27
richieste di patr. a spese dello Stato
ammissioni ................................... n. 71
rigetti ............................................. n.
1
iscr. avv. liste patr. a spese dello Stato n. 46
DELIBERE
- Il Consigliere Tesoriere Ierardi comunica
di aver provveduto alla stesura del conto consuntivo dell’anno 2007 e del bilancio preventivo per l’anno 2008, che sono stati distribuiti
a tutti i Consiglieri. Chiede che l’approvazione venga posta all’ordine del giorno della
prossima adunanza e che, eventuali integrazioni, siano depositate entro mercoledì 9 aprile p.v.
- Il Consigliere Tesoriere Ierardi riferisce
sulla nota pervenuta il 10 marzo 2008 del
Dott. Danilo Franzolin, con la quale offre in
locazione un appartamento sito in Viale Angelico 103.
Il Consiglio ne prende atto.
- Il Presidente f.f. Cipollone, con riferimento alla richiesta del Consigliere Vaglio di
copia dei verbali del Consiglio e ai limiti della
loro divulgazione tramite la pubblicazione sul
suo sito internet, chiede ai Consiglieri di esprimersi in merito.
Il Presidente f.f. Cipollone ritiene che tutti
i Consiglieri abbiano diritto di prendere visione e avere copia dei verbali delle adunanze del
Consiglio e per quanto concerne la loro divul-
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ATTIVITA' DEL CONSIGLIO
gazione su un sito internet è necessaria la
fedeltà del testo che si pubblica senza inserire
commenti che vadano a nocumento del Consiglio e senza che il testo possa essere posto a
base di una strumentalizzazione personale.
Il Consigliere Barbantini ribadisce, come
già fatto presente al Consigliere Vaglio, che
esistendo il sito internet del Consiglio, non
sembra possa coesistere altro sito intestato e
gestito da un Consigliere dell’Ordine.
Il Consigliere Barbantini invita il Consigliere Vaglio a dismettere detto suo sito internet e a collaborare, ove lo ritenga, con i Colleghi che si occupano del sito del Consiglio.
Il Consiglio, dopo un ampio dibattito al
quale hanno partecipato tutti i Consiglieri,
delibera di concedere, a richiesta dei Consiglieri, copia dei verbali anche in formato elettronico nel rispetto della probità e della lealtà
che contraddistingue ogni Consigliere nella
prospettiva sopra delineata dal Presidente f.f.
Cipollone.
- Il Consigliere Vaglio riferisce al Consiglio
di avere incontrato l’Avv. (omissis) al fine di
acquisire ulteriori chiarimenti sull’esposto dalla
stessa proposto al Consiglio per denunciare il
comporamento del Dott. (omissis) della (omissis) Sezione Civile del Tribunale Ordinario di
Roma.
E’ emerso che la Collega (omissis), recatasi
in udienza in anticipo rispetto all’orario fissato, aveva chiesto educatamente al Giudice,
unitamente al Collega di controparte, di procedere alla trattazione della causa per propri
successivi impegni professionali. Il Dott. (omissis), invece, la aggrediva verbalmente affermando che la stessa non sarebbe neanche
dovuta entrare in aula ed intimandole di uscire, oltre a pretendere la consegna del fascicolo
per annullare il verbale che non avrebbe potuto nè dovuto redigere. L’Avv. (omissis), evitando di reagire e di innescare un’inutile discussione che sarebbe potuta ulteriormente degenerare, si è allontanata dall’aula, sentendosi
però colpita nella propria dignità di apparte-
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nente alla classe forense romana a causa dell’inqualificabile comportamento del predetto
Giudice.
Il Consigliere Vaglio ricorda al Consiglio,
pur trattandosi di circostanze a conoscenza di
tutti, le difficoltà quotidiane che gli Avvocati
romani incontrano negli Uffici Giudiziari anche per lo svolgimento delle più semplici
attività di cancelleria e la necessità di pretendere che i giudici mantengano un comportamento di rispetto e collaborazione reciproca; in
tale gravissima situazione il Consiglio deve
ergersi a difensore dell’intera Avvocatura romana e non far mancare il proprio appoggio ai
Colleghi che vengono sottoposti a prepotenze
e prevaricazioni.
Nel caso di specie propone che il Consiglio presenti una formale denuncia ai competenti organi di controllo sui magistrati per i
gravi fatti accaduti.
Il Consiglio ne prende atto e, tenuto conto
che altri avvocati hanno presentato esposti per
analoghe vicende, delibera di presentare, per
tutti, a firma del Presidente un unico formale
atto di protesta ai competenti organi di controllo.
Rivista Temi Romana: delibere
conseguenziali
- Il Presidente f.f. Cipollone, per quanto
concerne la stampa della Rivista “Temi Romana”, riferisce che vi sono stati notevoli ritardi
da parte della Tipografia “Supema” che stampa la Rivista. Propone di assegnare la stampa
alla Tipografia “Centro Poligrafico Romano”,
che attualmente stampa il “Foro Romano”.
Ritiene opportuno, inoltre, inviare la “Temi
Romana” a tutti gli avvocati unitamente al
“Foro Romano” per far pervenire a tutti gli
iscritti la “Temi Romana” e poter inoltre risparmiare sulle spese postali.
Il Consigliere Bucci, unitamente ad altri
Consiglieri, ha invece prospettato la necessità
di inviare la rivista solo a quei Colleghi che ne
hanno fatto richiesta.
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ATTIVITA' DEL CONSIGLIO
Il Consiglio, dopo ampia discussione, delibera di inviare la Rivista “Temi Romana” ai
Colleghi che ne hanno fatto richiesta e, su
proposta del Consigliere Di Tosto, di pubblicarla integralmente sul sito del Consiglio.
Per quanto concerne la Tipografia per la
stampa della “Temi Romana”, essendo trascorso un anno dal conferimento degli appalti
per tutte le pubblicazioni del Consiglio, delibera di indire nuove gare e delega il Consigliere Tesoriere Ierardi per l’espletamento delle
relative procedure.
Autorizzazioni ad avvalersi delle facoltà
previste dalla legge 21 gennaio 1994 n.53
Il Consiglio
- Vista l’istanza presentata dai seguenti
professionisti: Giuseppe Agosta, Massimo
Bevere, Mario Bruni, Salvatore Caianiello,
Daniele Ciuffoletti, Claudio D’Angelantonio,
Giuseppe Froio, Andrea Gemma, Francesco
Giordani, Luca Giuliani, Francesca Silvia
Magliocca, Cristiana Magnani, Francesca
Morlino, Luana Nanni, Adriana Nicoletti,
Riccardo Nicosia, Andrea Nori, Giancarlo
Paglietti, Gianpiero Paparelli, Chiara Adele
Pero, Alessandro Petronzi, Concetta Russo,
Silvia Salomè, Stefania Scaramella, Andrea
Vecchione, Domenico Vetere, Deborah Wahl,
autorizza
i professionisti sopraindicati, ai sensi dell’art. 7
della Legge n.53/1994, ad avvalersi delle facoltà di notificazione previste dalla citata legge;
dispone
che gli estremi della presente autorizzazione
siano riportati nel primo foglio del registro
cronologico degli istanti di cui all’art. 8 della
citata legge.
- Il Consigliere Segretario Conte comunica
che il Comitato Scientifico della Camera Arbitrale Nazionale e Internazionale ha dato
parere positivo all’iscrizione degli Avvocati
Alessandro Di Majo e Fabio Lorenzoni nell’elenco degli Arbitri della Camera Arbitrale.
Il Consiglio ne prende atto e ne dispone
l’iscrizione.
- Il Consigliere Segretario Conte comunica
che in data 28 marzo 2008 l’Avv. Carlo Marzioni ha fatto pervenire una nota con la quale
riferisce che nella edizione delle ore 14,00 del
TG3 Lazio del 14 marzo scorso, a margine del
servizio sui processi “Parmalat” e “Cirio” il
giornalista ha concluso invitando chi fosse
interessato a costituirsi parte civile prendendo
contatto con alcune Associazioni di Consumatori. Invita il Consiglio, pertanto, a reagire
con fermezza.
Il Consiglio delega il Consigliere Arditi di
Castelvetere per esame e relazione.
- Il Consigliere Segretario Conte riferisce
che con nota pervenuta in data 27 marzo 2008
l’Avv. Daniela Troilo, ha comunicato che
l’Avv. Germana Cassar è stata inserita tra i
componenti dell’Associazione Professionale
“Grimaldi e Associati”.
Il Consiglio ne prende atto e manda all’Ufficio Iscrizioni per gli ulteriori adempimenti.
- Il Consigliere Segretario Conte riferisce
che è pervenuta in data 28 marzo 2008 l’istanza dell’Avv. Filippo Lepore con la quale il
professionista comunica l’avvenuto suo recesso dall’Associazione professionale “Studio
Avvocati Associati Neri Lepore Grifoni”, con
effetto a decorrere dalla data 26 marzo 2008.
Il Consiglio ne prende atto e manda all’Ufficio Iscrizioni per gli ulteriori adempimenti.
- Il Consigliere Segretario Conte riferisce
sulla lettera pervenuta il 1° aprile 2008 degli
Avv.ti Claudio Coratella e Manuela Mazzucco con la quale i professionisti comunicano la
costituzione di un’associazione professionale
denominata “Coratella Studio Legale”.
Il Consiglio ne prende atto e manda all’Ufficio Iscrizioni.
- Il Consigliere Rossi comunica che sta
ricostituendo la Commissione Deontologica
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ATTIVITA' DEL CONSIGLIO
e che intende modificarne la struttura organizzativa facendo coordinare, a turno, i lavori
delle riunioni settimanali a Colleghi di provate doti di cultura, equilibrio ed esperienza, che
ha individuato negli Avvocati: Roberto Giovanni Aloisio, Paolo Berruti, Piero d’Amelio,
Alessandro De Belvis, Massimo Frattali Clementi, Carlo Martuccelli, Ennio Parrelli, Mario Sanino.
Indica, inoltre, quali Componenti della
Commissione gli Avvocati: Giangiacomo Bausone, Vitaliano Buonfiglio, Rosanna Fratarcangeli, Giorgio Lombardi, Ottaviano Nuzzo,
Maurizio Spinella, Paolo Tombolini.
Il Consiglio ne prende atto.
ADUNANZA DEL 10 APRILE 2008
All’adunanza hanno partecipato il Presidente Alessandro Cassini, il Consigliere Segretario Antonio Conte, il Consigliere Tesoriere
Rosa Ierardi nonchè i Consiglieri Giovanni
Cipollone, Goffredo Maria Barbantini, Sandro Fasciotti, Federico Bucci, Paolo Nesta,
Mauro Vaglio, Livia Rossi, Donatella Cerè,
Rodolfo Murra, Francesco Gianzi, Pietro Di
Tosto, Cristiana Arditi di Castelvetere.
TENUTA ALBO AVVOCATI
iscrizioni
Albo ordinario .............................. n. 37
elenco speciale .............................. n.
1
passaggi all’Albo ordinario ................ n.
1
passaggi all’el. spec. “Prof. Universitari” n. 1
nulla osta al trasferimento ................. n.
3
cancellazioni
a domanda .................................... n.
7
per decesso ................................... n.
2
per trasferimento .......................... n.
1
TENUTA REGISTRO PRATICANTI
iscrizioni ............................................. n.
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abilitazioni .......................................... n.
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iscrizioni e abilitazioni ....................... n.
5
revoche abilitazioni
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per decorrenza termine ................ n.
compiuta pratica ................................ n.
nulla osta al trasferimento ................. n.
cancellazioni
per trasferimento .......................... n.
a domanda .................................... n.
per fine pratica ............................. n.
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emessi ................................................. n. 65
SEGRETERIA
autorizzazioni alle notifiche dirette .. n.
richieste di patr. a spese dello Stato
ammissioni ................................... n.
rigetti ............................................. n.
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DELIBERE
Incontro con gli Avvocati che hanno
partecipato in rappresentanza del
Consiglio alla Regata velica di tutti
gli Ordini professionali
- Vengono ammessi in Aula gli Avv.ti Angiolo Borsò, Antonio Capasso, Marco Franco,
Sergio Frascari Diotallevi, Francesco Mingiardi ed Eugenio Spinelli, i quali relazionano
sulla loro partecipazione alla regata velica degli Ordini Professionali. Consegnano al Presidente Cassiani il trofeo vinto affinchè venga
conservato dal Consiglio.
Il Presidente Cassiani rivolge loro un saluto ed esprime a tutto l’equipaggio i complimenti dell’intero Consiglio, ringraziandoli
sentitamente.
Il Consigliere Cerè, quale Responsabile
della Commissione Sportiva, rivolge ai Colleghi “Velisti” un caloroso saluto e si complimenta con loro per il risultato conseguito.
Informa che l’Ordine di Roma è l’unico in
Italia ad avere voluto e creato, nell’ambito
della Commissione Sportiva, un dipartimento
dedicato alla vela che vede ormai impegnati da
sette anni circa 400 Avvocati romani che, a
rotazione gareggiano con grande spirito spor-
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ATTIVITA' DEL CONSIGLIO
tivo. Ricorda che nel prossimo mese di giugno
nei giorni 21, 22 e 23 nelle magnifiche acque
della Costa Smeralda si terrà la sesta edizione
della Juris Cup, manifestazione creata dal
nostro Consiglio dell’Ordine alla quale attendiamo i Colleghi odierni vincitori per un’altra
entusiasmante competizione.
Il Consigliere Segretario Conte rivolge un
affettuoso saluto ai Colleghi “Velisti”.
Prende la parola il Consigliere Cipollone il
quale si unisce al plauso del Presidente, del
Consigliere Segretario e di tutto il Consiglio
per i lusinghieri risultati sportivi da loro conseguiti e svolge le seguenti considerazioni: “La
Vostra attività sportiva, nell’antica Grecia, era
ritenuta una disciplina nobile.
Gli efobi rematori erano tra gli atleti più
acclamati e le gare erano seguite dagli spettatori con grande partecipazione emotiva poichè il
canottaggio costituiva una delle competizioni
sportive più importanti per l’amalgama del
gioco di squadra che era la caratteristica più
avvincente.
Nell’Odissea è riferito che ‘i migliori con le
navi erano i feaci’.
Stupende erano le regate di Capo Sunio,
quella delle baia di Corinto e quelle che avevano come traguardo Salamina.
L’Amico Eugenio Spinelli mi ha chiesto
come erano composti gli equipaggi delle imbarcazioni. Dalle figurazioni pittoriche e dai
vasi risulta che alcune agili navi avevano otto
rematori più il timoniere. Nella stele di Elvidio
riscontriamo tre rematori e nelle regate più
frequenti le imbarcazioni avevano cinque rematori.
Non mi resta che salutarVi e augurarVi di
essere i prediletti della dea Vittoria”.
(v. rubrica - formazione continua)
- Il Consigliere Murra riferisce di aver preso
contatti in via informale con il Direttore del
Dipartimento che cura i servizi anagrafici del
Comune di Roma per valutare la possibilità di
attivare un servizio di collegamento tra il Con-
siglio dell’Ordine (fruibile, con uso di password dedicata e personale, dagli iscritti) e
l’Anagrafe, al fine di visualizzare i soli registri
pubblici (residenza e stato di famiglia); chiede
al Consiglio di ricevere apposito mandato per
avviare contatti formali al fine di studiare le
procedure tecniche e giuridiche per l’attivazione.
Il Consiglio delega il Consigliere Murra e
l’Avv. Giovanni Quarzo per l’esame delle ipotesi prospettate dal Consigliere Murra.
- Il Consigliere Segretario riferisce sul personale, come già fatto in una precedente adunanza, chiedendo -ove dovesse urgentemente
servire- l’ausilio di altri Consiglieri anche per
delegare iniziative, atti e altro riguardanti il
Personale considerata l’enorme mole di lavoro
che interessa la Segreteria in riferimento a tale
ambito.
Il Consiglio conferma che tale attività compete al solo Segretario il quale potrà avvalersi
della collaborazione, così come richiesta, di
alcuni Consiglieri, ferma restando la competenza esclusiva del Consigliere Segretario.
- Il Presidente Cassiani riferisce sulla istanza per la nomina di terzo arbitro presentata in
data 25 marzo 2008 dal Sig. (omissis), legale
rappresentante dell’Associazione (omissis) di
Roma, per dirimere la controversia insorta con
il Sig. (omissis).
Il Consiglio nomina quale terzo arbitro
per dirimere la controversia insorta tra il Sig.
(omissis) e l’Associazione (omissis) di Roma,
l’Avv. Marina Belloni, con studio a Roma in
Via Nicola Ricciotti n. 11.
- Il Presidente Cassiani riferisce sulla nota
pervenuta in data 28 febbraio 2008 con la
quale il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati
di Brindisi trasmette la delibera di istituzione
dello “Sportello dei Diritti del Cittadino” e
chiede osservazioni in merito.
Il Consiglio delega il Consigliere Barbantini.
- Il Presidente Cassiani riferisce sulla co-
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ATTIVITA' DEL CONSIGLIO
municazione pervenuta in data 18 marzo 2008
dalla Presidenza del Tribunale Ordinario di
Roma, relativa al mancato ritiro da parte degli
avvocati dei fascicoli di parte nei giudizi definiti. Precisa di aver già fatto pubblicare la
notizia sul sito.
Il Consiglio ne prende atto.
- Il Presidente Cassiani riferisce sulla nota
pervenuta il 4 aprile 2008 dal Dott. Lamberto
Gabrielli, amministratore delegato dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S.p.A. con la
quale richiede una rosa di professionisti ai fini
della composizione delle Commissioni giudicatrici per le procedure ad evidenza pubblica
indette dallo stesso Istituto.
Il Consiglio indica i nominativi degli Avvocati: Alessandra Amoresano, Irene Giuseppa Bellavia, Marina Belloni, Chiara Caroli,
Francesco Cefaly, Carlo Contaldi La Grotteria, Samantha Luponio, Alessandra Mari, Maria
Concetta Olivieri, Maria Clara Palermo, Gianfrancesco Regard, Luca Semproni.
- Il Presidente Cassiani riferisce sulla nota
pervenuta il 1° aprile 2008 dal Dott. Paolo De
Fiore, Presidente del Tribunale Ordinario di
Roma, con la quale comunica che è in fase di
realizzazione un programma informatico di
gestione delle nomine dei C.T.U.
Al fine di illustrare il progetto e di verificare la disponibilità degli Ordini professionali a
concorrervi, è indetta una riunione per il giorno 23 aprile 2008 alle ore 16.00.
Il Consiglio delega a partecipare il Presidente Cassiani, il Consigliere Segretario Conte e il Consigliere Tesoriere Ierardi, Coordinatori della Commissione “Rapporti con le Istituzioni”.
Autorizzazioni ad avvalersi delle facoltà
previste dalla legge 21 gennaio 1994 n.53
Il Consiglio
- Vista l’istanza presentata dai seguenti
professionisti: Chiara Agnello, Claudia Angelini, Rossana Capozzi, Massimiliano Cesali,
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Giuseppe Comunale, Severino D’Amore, Alfredo Del Vecchio, Isabella Ferrise, Domenico
Galli, Antonino Garifo, Carlo Ioppoli, Alessandro Lendvai, Maurizio Liberati, Rosamaria
Mariano, Simona Martinelli, Angela Mensitiere, Alessandro Nasti, Maziar Olia, Valerio
Pierangeli, Giorgio Privitera, Luigia Ricco,
Laura Russo Botticelli, Gianfranco Serani, Ida
Sigismondi, Enrico Sordi, Luciana Tralicci,
Augusto Zappulli,
autorizza
i professionisti sopraindicati, ai sensi dell’art. 7
della Legge n.53/1994, ad avvalersi delle facoltà di notificazione previste dalla citata legge;
dispone
che gli estremi della presente autorizzazione
siano riportati nel primo foglio del registro
cronologico degli istanti di cui all’art. 8 della
citata legge.
- Il Consigliere Segretario Conte riferisce
sulla nota pervenuta il 7 aprile 2008 dall’Avv.
(omissis) relativa a doglianze per gravi disservizi riscontrati presso l’Ufficio del Giudice di
Pace di Roma, in particolare presso l’Ufficio
Copie e ruolo generale.
Il Consiglio delega il Consigliere Vaglio
per esame e relazione.
- Il Presidente Cassiani riferisce sulla nota
pervenuta l’8 aprile 2008 dell’Avv. Arianna
Agnese, Presidente dell’Associazione Ius Ac
Bonus, con la quale comunica che ha presentato una proposta per la collaborazione alla
sperimentazione dell’Ufficio per il Processo
presso il Tribunale Ordinario di Roma.
L’Avv. Arianna Agnese ritiene valido il
progetto del Tribunale che ha suscitato l’interesse del Ministero della Giustizia. L’Associazione Ius Ac Bonus ha lo scopo, tra gli altri,
della formazione dei giovani e, nell’ambito del
predetto progetto, è previsto un numero di
dieci praticanti avvocati da impiegare nella
sperimentazione di cui sopra.
L’Avv. Arianna Agnese chiede che venga
vagliata la possibilità di riconoscere ai fini
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ATTIVITA' DEL CONSIGLIO
della pratica forense il periodo di lavoro che i
praticanti avvocati svolgeranno nella Sezione
Sperimentale nella misura di un anno.
L’Avv. Arianna Agnese chiede, inoltre, che
il Consiglio valuti la possibilità di conferire dei
crediti formativi agli avvocati impegnati nell’attività di formazione dei suddetti praticanti
avvocati.
Il Consiglio delega i Consiglieri Fasciotti,
Murra e Vaglio ad approfondire per poi riferire
al Consiglio.
Approvazione conto consuntivo dell’anno
2007 e bilancio preventivo per l’anno 2008
- Il Consigliere Tesoriere Ierardi rileva che
nel corso di questi giorni, dopo aver presentato nella scorsa adunanza del 3 aprile 2008, la
bozza del conto consuntivo per l’anno 2007 e
la bozza del bilancio preventivo per l’anno
2008, oltre la situazione amministrativa e patrimoniale, non è stata fatta alcuna osservazione da parte dei Consiglieri.
Chiede, pertanto, che vengano approvati
sia il conto consuntivo per l’anno 2007, sia il
bilancio preventivo per l’anno 2008, vista anche la necessità di sottoporre i documenti
contabili, al più presto, ai Revisori dei Conti e,
successivamente, all’Assemblea Ordinaria degli Avvocati.
Il Consiglio, astenuti i Consiglieri Arditi di
Castelvetere, Di Tosto e Murra, approva il
conto consuntivo dell’anno 2007 e il bilancio
preventivo per l’anno 2008.
Fissa l’Assemblea Ordinaria degli Avvocati di Roma, in prima convocazione per il
giorno 14 maggio 2008 alle ore 6.00 e, in
seconda convocazione, per il giorno 15 maggio 2008 alle ore 12.00, nell’Aula degli Avvocati al Palazzo di Giustizia di Piazza Cavour Roma, manda all’Ufficio per gli adempimenti
di rito.
- Il Consigliere Arditi di Castelvetere, con
riferimento alla delega ricevuta dal Consiglio
nell’adunanza del 13 marzo 2008 relativa alla
richiesta della laureanda G.A. Gabriele, studentessa della facoltà di psicologia e tesista del
Prof. Marisa Malagoli Togliatti, indica gli Avvocati iscritti nell’Albo di Roma per i quali è
nota la specializzazione in diritto di famiglia e
minorile: Giorgio Vaccaro, Marina Petrolo,
Roberta Boratto, Nicoletta Morandi, Laura
Nissolino, Alessandra Cattel, Maria Pia Sabatini, Cinthya De Conciliis, Manuela Maccaroni, Maria Giovanna Ruo, Pinuccia Calcaterra,
Daniele Stoppello.
L’esperienza di tali Colleghi nella materia
è comprovata, sia per la individuale capacità di
ciascuno, sia per la professionalità degli stessi:
il Consigliere Arditi di Castelvetere ritiene,
pertanto, che tale elenco possa soddisfare le
esigenze della richiedente.
Il Consiglio ne prende atto e approva.
- Il Consigliere Fasciotti comunica che il
Comitato Scientifico della Camera Arbitrale
sottopone all’approvazione del Consiglio lo
svolgimento del corso per l’abilitazione ad
essere iscritti nell’elenco degli Arbitri, in sostituzione del requisito dell’avvenuta partecipazione a procedimenti arbitrali e nella sussistenza del secondo requisito della iscrizione
all’Albo professionale da almeno dieci anni.
Il corso sarà articolato in dodici sessioni
delle quali si indicano le seguenti prime sei
con i relativi argomenti e relatori:
1. “Principi e Natura dell’Arbitrato”, con
l’Avv. Prof. Carmine Punzi e l’Avv. Prof. Gian
Carlo Perone (6 maggio 2008);
2. “L’Arbitrato Societario”, con l’Avv. Prof.
Daniele U. Santosuosso e l’Avv. Giorgio della
Valle (20 maggio 2008);
3. “Validità della clausola Arbitrale”, con
l’Avv. Prof. Guido Alpa e l’Avv. Gianluca
Perone (3 giugno 2008);
4. “L’efficacia della clausola Arbitrale verso Terzi”, con l’Avv. Enrico Moscati e l’Avv.
Luigi Mannucci (17 giugno 2008);
5. “Il Patto Arbitrale”, con l’Avv. Alessandro Fusillo e l’Avv. Alessandro Graziani (1°
luglio 2008);
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6: “L’Avvio del Processo Arbitrale”, con
l’Avv. Prof. Antonio Briguglio e l’Avv. Alessandra Civello (16 settembre 2008).
Delle altre sessioni sarà data comunicazione al Consiglio non appena si avrà la conoscenza della disponibilità dei relatori, impegnati nei giorni 7 ottobre 2008, 21 ottobre
2008, 4 novembre 2008, 18 novembre 2008, 2
dicembre 2008, 16 dicembre 2008.
Per la qualità dei relatori e la validità degli
argomenti, il corso potrà essere inserito nella
Formazione ed essere accreditato a fornire due
crediti formativi per ogni sessione.
Il Consiglio ne prende atto e approva il
corso e la concessione dei crediti formativi.
Autorizza, inoltre, la pubblicità attraverso la
stampa di manifesti.
Relazione del Presidente della Corte di
Appello di Roma in occasione
dell’inaugurazione dell’Anno Giudiziario
- Il Consigliere Cipollone, presa visione
della segnalazione in data 4 febbraio 2008, del
Presidente del Consiglio dell’Ordine degli
Avvocati di Pordenone il quale sostiene che
nella relazione svolta dal Presidente della Corte di Appello di Roma, in occasione dell’inaugurazione dell’Anno Giudiziario, sarebbero
stati espressi giudizi poco lusinghieri nei confronti della classe forense.
Esaminato il testo integrale di tale relazione e, in particolare, valutata la frase cui si fa
espresso riferimento che si ritiene opportuno
qui di seguito trascrivere: “Anche l’abnorme
numero degli avvocati iscritti all’Ordine (a
Roma tanti quanti l’intera Francia) può inconsapevolmente determinare il rischio di un incremento del ricorso dei cittadini alla giurisdizione e quindi, stante la carenza di risorse
strutturali, un allungamento dei tempi processuali. Senza contare che il crescente aumento
dei candidati agli esami di abilitazione alla
professione forense assorbe, per il moltiplicarsi delle sottocommissioni di esame da istituire
(recentemente a Roma ben 23 con l’impiego
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di 92 magistrati), il lavoro di un numero sempre crescente di giudizi, le cui energie vengono
così sottratte all’attività istituzionale, con conseguenze negative nella definizione delle procedure”.
Appare di tutta evidenza che intento dell’oratore è stato quello di dare una spiegazione
plausibile in relazione alla irragionevole durata dei processi, tema che viene ulteriormente
sviluppato nel corso della relazione.
E’, del resto, un dato certo la pletora di
professionisti che ogni anno incrementano in
numero sproporzionato, rispetto al numero
dei cittadini, gli Albi forensi.
Si tratta di giovani leve che, non avendo
altri sbocchi lavorativi, a causa della penuria di
posti di lavoro e dell’insoddisfacente precariato, cullano la speranza di conseguire un avvenire migliore, affermandosi nel mondo forense.
L’oratore, forse con giudizio non del tutto
condivisibile, ha ritenuto di dover dare rilevanza all’”incremento del ricorso dei cittadini
alla giurisdizione”, visto il numero cospicuo di
avvocati, tenuto altresì conto della “carenza di
risorse strutturali” certamente non addebitabile agli avvocati. Ciò darebbe luogo ad un
“allungamento dei tempi processuali”. Ha poi
aggiunto che “il crescente aumento dei candidati agli esami di abilitazione alla professione
forense” richiede la partecipazione di un numero sempre crescente di giudici che vengono
sottratti all’attività istituzionale.
Si tratta di un giudizio, sul piano generale,
della sussistenza di alcune problematiche ancora irrisolte che sono alla base delle disfunzioni della Giustizia.
Non può pertanto ritenersi che intenzione
del Presidente della Corte di Appello fosse
quella di denigrare la classe forense, tenuto
altresì conto delle espressioni di apprezzamento in altri punti della relazione, nei confronti dell’Avvocatura ad esempio lodando in
particolare (pag. 39) “la laboriosità”, il “senso
del dovere” e la “assoluta indipendenza di
giudizio” degli avvocati facenti parte del Consiglio Giudiziario.
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ATTIVITA' DEL CONSIGLIO
Viene anzi auspicata una più fattiva collaborazione, al fine di consentire un migliore
funzionamento della Giustizia.
Il Consiglio approva la relazione del Consigliere Cipollone.
- Il Consigliere Di Tosto riferisce sulla
problematica esistente presso gli Uffici del
Giudice di Pace di Roma relativamente alla
richiesta di copie delle sentenze e dei decreti
ingiuntivi. Riferisce altresì di aver conferito
con la Dott.ssa Di Bartolomeo, Dirigente del
detto Ufficio, per trovare una soluzione al
problema.
Il Consigliere Di Tosto, unitamente ai
Consiglieri Fasciotti e Vaglio, chiede di poter
verificare con la Dott.ssa Di Bartolomeo la
possibile soluzione del problema acquistando
un programma e degli scanner.
Il Consiglio delega i Consiglieri Di Tosto,
Fasciotti e Vaglio ad effettuare uno studio di
fattibilità.
- Il Consigliere Murra riferisce che la Regione Lazio ha recentemente approvato il Piano Territoriale Paesistico Regionale (P.T.P.)
che costituisce un provvedimento di fondamentale importanza nella materia urbanistico-ambientale. Avendo appreso che il Dirigente preposto al competente ufficio regionale, Dott. Iacovone, sta svolgendo seminari
pubblici informativi, ritiene auspicabile che il
Consiglio indica una apposita sessione convegnistica (con un collega che funga da correlatore) sul finire della primavera in corso sul
tema in oggetto, dandone ampia diffusione,
aperta anche ad esperti della materia ed alle
Istituzioni Pubbliche.
Il Consigliere Murra propone di prendere
contatto con i dirigenti della Regione Lazio.
Il Consiglio delega lo stesso Consigliere
Murra.
ADUNANZA DEL 17 APRILE 2008
All’adunanza hanno partecipato il Presidente f.f. Giovanni Cipollone, il Consigliere
Segretario Antonio Conte nonché i Consiglieri Goffredo Maria Barbantini, Sandro Fasciotti, Federico Bucci, Paolo Nesta, Mauro Vaglio,
Livia Rossi, Donatella Cerè, Rodolfo Murra,
Francesco Gianzi, Pietro Di Tosto, Cristiana
Arditi di Castelvetere.
TENUTA ALBO AVVOCATI
iscrizioni
Albo ordinario .............................. n.
nulla osta al trasferimento ................. n.
cancellazioni
a domanda .................................... n.
per trasferimento .......................... n.
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TENUTA REGISTRO PRATICANTI
iscrizioni ............................................. n. 11
abilitazioni .......................................... n.
8
iscrizioni e abilitazioni ....................... n.
6
revoche abilitazioni
per decorrenza termine ................ n.
2
compiuta pratica ................................ n.
7
nulla osta al trasferimento ................. n.
1
cancellazioni
per trasferimento .......................... n.
4
a domanda .................................... n. 26
per fine pratica ............................. n.
4
DISCIPLINA
proc. trattati in dibattimento ............. n.
pratiche disciplinari trattate
archiviazioni ................................. n.
aperture proc. disciplinare ........... n.
1
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6
PARERI SU NOTE DI ONORARI
emessi ................................................. n. 91
SEGRETERIA
aut. alle notifiche dirette ................... n.
richieste di patr. a spese dello Stato
ammissioni ................................... n.
rigetti ............................................. n.
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ATTIVITA' DEL CONSIGLIO
DELIBERE
Pareri su note di onorari: proposte dei
Consiglieri in ordine ad eventuali
modifiche dell’attuale regolamento da
inserire nell’ordine del giorno di una delle
prossime adunanze
- Il Consigliere Barbantini, a ciò delegato
dal Consiglio, sottopone all’attenzione dei
Consiglieri le proposte di modifica relative
all’esame ed emissione dei pareri di congruità
su note di onorari, chiedendo ai Consiglieri le
loro considerazioni e proposte.
1. I pareri con richiesta superiore ad euro
30.000,00 vengono esaminati da due Consiglieri i quali allegheranno la loro relazione;
2. per i pareri con richiesta superiore ad
euro 100.000,00, sempre affidati a due Consiglieri, il richiedente verrà convocato innanzi al
Consiglio per essere sentito e, dopo che i
Consiglieri incaricati avranno svolto la loro
relazione, il Consiglio delibererà il chiesto
parere;
3. le richieste di revisione verranno affidate
ad un Consigliere diverso da quello (o da
quelli) che ha emesso il parere.
E’ bene ricordare che l’eventuale convenzione scritta sugli onorari intercorsa tra avvocato e cliente riveste carattere di priorità e, in
tale caso, non è possibile emettere parere di
congruità (in quanto, nel caso, le Tariffe rivestono carattere di sussidiarietà). Lo stesso dicasi in caso di convenzione oraria.
Così come non può essere emesso parere
di congruità sulle spettanze degli arbitri, esistendo apposito ricorso al Presidente del Tribunale.
Per quanto riguarda, infine, l’approvazione dei pareri, l’elenco conterrà, oltre al numero e data del parere, ai nomi delle parti, del
relatore o dei relatori, alla somma richiesta,
anche l’importo proposto per la liquidazione e ciascun Consigliere relatore apporrà la
sua sigla accanto a detto importo fornendo,
ove richiesto, le relative motivazioni (da ap-
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porre su un elenco che verrà considerato “originale” e che verrà fatto “passare” tra tutti i
Consiglieri che hanno emesso pareri); per evitare di “ingolfare” i lavori del Consiglio, ciascun Consigliere, ove ritenga di voler avere
chiarimenti su uno o più pareri, ne farà espressa richiesta che potrà essere evasa dal Consigliere titolare dell’assegnazione del parere,
immediatamente o nella successiva adunanza.
Il Consiglio approva la proposta di modifica del regolamento presentata dal Consigliere Barbantini, con decorrenza 25 aprile 2008.
Eventuali modifiche del Regolamento ex
lege 241/90 con riferimento al termine per
le deduzioni da parte del privato
- Il Consigliere Murra rileva che nelle pratiche relative alle richieste di parere di congruità su note di onorari per attività stragiudiziale,
la comunicazione del Consiglio diretta alla
parte privata, fa decorrere i termini per le
deduzioni dal momento della spedizione, in
virtù di disposizione prevista dal regolamento
del Consiglio denominato “provvedimenti di
attuazione della legge 7 agosto 1990 n. 241”, al
n. 3 della parte “Pareri su note di onorari”.
Sarebbe opportuna una modifica normativa
che uniformi la procedura di cui sopra ai
principi generali dell’ordinamento giuridico a
mente dei quali il termine concesso al destinatario per formulare le proprie osservazioni e
difese decorre dalla piena conoscenza e, quindi, dalla ricezione della comunicazione, non
potendo a costui esser di pregiudizio i termini
tecnici di spedizione e di recapito. Capita,
infatti, che tra l’invio della lettera consiliare e
la sua ricezione trascorra cospicuo tempo, che
non può andare a detrimento degli interessi
del cittadino, impossibilitato in tal modo a far
sentire la propria voce.
Il Consiglio approva.
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ATTIVITA' DEL CONSIGLIO
Ricorsi al TAR di Avvocati iscritti
nell’Elenco Speciale INAIL avverso
delibera del Consiglio di Amministrazione
dell’Istituto sulle “linee guida del nuovo
ordinamento delle strutture
centrali territoriali”
- Il Consigliere Murra riferisce in ordine ai
quattro ricorsi al Tribunale Amministrativo
Regionale per il Lazio notificati anche al Consiglio dell’Ordine, in data 8 e 10 marzo 2008,
su istanza, rispettivamente, di alcuni avvocati
iscritti nell’Elenco Speciale e dipendenti dell’INAIL nonchè dell’Associazione sindacale
Dirigenti ed Alte professionalità dell’INAIL. I
ricorsi sono stati proposti contro l’INAIL per
l’annullamento, previa sospensione cautelare,
della deliberazione del Consiglio di Amministrazione dell’Istituto, assunta in data 24 dicembre 2007, con la quale sono state approvate le “linee guida del nuovo ordinamento delle
strutture centrali e territoriali dell’Inail” medesimo, e degli atti a questa collegati. In sostanza
con i provvedimenti impugnati l’Inail avrebbe
dato vita, secondo la ricostruzione dei fatti
operata dai ricorrenti, ad un nuovo ordinamento organizzativo delle strutture in cui si
articola amministrativamente l’Inail, che si
pone in netto contrasto non solo con le ultime
decisioni del C.d.A. (quali la deliberazione n.
276 del 10 luglio 2007) ma anche e soprattutto
con l’ordinamento professionale forense. Con
riferimento a quest’ultimo profilo i ricorrenti
hanno dedotto che i provvedimenti gravati
hanno di fatto sostanzialmente determinato
l’inserimento dell’Avvocatura dell’Ente all’interno dell’organizzazione funzionale della
Direzione Generale e delle Direzioni territoriali, con una indubbia contrazione della loro
autonomia decisionale e della loro indipendenza. Invero nel grafico allegato alla determinazione del Direttore Generale, che attua le
predette linee guida approvate con la deliberazione consiliare n. 500/2007 (la quale omette
persino di citare l’Ufficio legale), l’Avvocatura
dell’Istituto si collocherebbe direttamente sotto
la Direzione generale: ciò con evidente disapplicazione dell’assetto organizzativo fuoriuscito dal faticoso iter che ha condotto (di
concerto con le organizzazioni di categoria)
all’approvazione della citata deliberazione n.
276 del 10 luglio 2007, con la quale l’Avvocatura dell’Ente aveva invece visto confermate le
proprie prerogative istituzionali (essendo esplicitamente vista, in quel provvedimento, come
“un’unità organica autonoma”). C’è da segnalare che la prospettazione dei ricorrenti pone
un evidente problema di coerenza tra il nuovo
assetto organizzativo dell’Avvocatura dell’Inail
ed i precetti approvati da questo Consiglio
con il Regolamento del 24 ottobre 2004, tra i
quali spicca il principio secondo il quale i
professionisti appartenenti agli Uffici Legali
degli Enti pubblici “rispondono direttamente
ed unicamente al legale rappresentante dell’ente nell’espletamento del mandato professionale”.
Appare quindi opportuno che l’Ordine
degli Avvocati di Roma intervenga in giudizio
a favore dei ricorrenti per sostenere la posizione di autonomia ed indipendenza che gli
iscritti all’Elenco Speciale debbono rivendicare nei confronti degli ordinamenti interni agli
Enti di appartenenza.
Il Consiglio delibera di affidare all’Avv.
Paolo Berruti la stesura dell’atto di intervento,
secondo quanto riferito dal Consigliere Murra, delegando lo stesso a prendere contatti con
il difensore nominato.
- Il Presidente f.f. Cipollone, relaziona
sulla proposta di delibera predisposta dal Presidente Cassiani il quale, dopo aver esaminato
attentamente le osservazioni e le richieste di
alcuni Consiglieri in merito all’attribuzione
degli incarichi, propone le seguenti integrazioni e modifiche:
Commissione Diritto Civile:
Consiglieri Bucci e Di Tosto;
Commissione Procedura Civile:
Consiglieri Murra e Vaglio;
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ATTIVITA' DEL CONSIGLIO
Commissione Diritto di Proprietà, Locazione, Immobiliare e Urbanistica:
Consigliere Nesta;
Commissione Diritto Amministrativo:
Consigliere Murra;
Commissione Magistratura Onoraria:
Consigliere Tesoriere Ierardi e Consigliere
Arditi di Castelvetere;
Commissione Legislazione Nazionale e
Comunitaria:
Consigliere Nesta;
Commissione Conciliazione Stragiudiziale
delle controversie e Camera Arbitrale;
Consigliere Tesoriere Ierardi e Consigliere
Fasciotti.
Propone, inoltre, di distinguere la Commissione per i Rapporti con le Istituzioni da
una autonoma Commissione relazioni con
gli Uffici Giudiziari: Consiglieri Barbantini e
Vaglio.
Il Consiglio approva.
Il Presidente f.f. Cipollone, riprende la
trattazione dell’argomento relativo all’attribuzione degli incarichi.
Con riferimento alla Commissione Relazioni con gli Uffici Giudiziari, ritenuto che
aspirano a tale incarico i Consiglieri Vaglio, Di
Tosto, Fasciotti, propone la loro nomina.
Per quanto concerne la Commissione Diritto Societario, propone di integrarla inserendo tra i Coordinatori anche il nominativo del
Consigliere Nesta, in aggiunta ai Consiglieri
Fasciotti e Gianzi.
Il Consiglio approva.
Autorizzazioni ad avvalersi delle facoltà
previste dalla legge 21 gennaio 1994 n.53
Il Consiglio
- Vista l’istanza presentata dai seguenti
professionisti: Alessandro Alfieri, Amedeo
Boscaino, Liliana Farronato, Antonella Fellini, Luca Giraldi, Flavia Grosso, Sergio Lauro,
Laura Lombardi, Alberto Magistri, Alessia
Magistri, Daniela Martinelli, Gabriele Masocco, Fabiana Perrotti, Luca Piras, Chiara Reggio
D’Aci, Federico Rende, Giuseppe Santoni,
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Francesca Sbrana, Marco Squicquero, Loredana Ubriaco,
autorizza
i professionisti sopraindicati, ai sensi dell’art. 7
della Legge n.53/1994, ad avvalersi delle facoltà di notificazione previste dalla citata legge;
dispone
che gli estremi della presente autorizzazione
siano riportati nel primo foglio del registro
cronologico degli istanti di cui all’art. 8 della
citata legge.
- Il Consigliere Segretario Conte riferisce
sulla nota pervenuta in data 8 aprile 2008
dell’Avv. Luigi Giuliano con la quale il professionista comunica la costituzione di un’associazione professionale denominata “Studio Legale Associato D’Eramo - Giuliano - Cipollone”.
Il Consiglio ne prende atto e manda all’Ufficio Iscrizioni.
- Il Consigliere Segretario Conte riferisce
sulla nota pervenuta in data 14 aprile 2008
dagli Avvocati Mauro Bianco e Patrizia Amatucci con la quale i professionisti comunicano
la costituzione di un’associazione professionale denominata “Studio Legale Associato
Avv. Mauro Bianco e Avv. Patrizia Amatucci”.
Il Consiglio ne prende atto e manda all’Ufficio Iscrizioni.
- Il Consigliere Segretario Conte riferisce
sulla nota degli Avvocati Alessandra Balata e
Luca Odoardi, pervenuta in data 11 aprile 2008,
con la quale comunicano che quest’ultimo è
entrato a far parte dell’associazione professionale denominata “Studio Legale Balata Odoardi - Associazione fra professionisti”.
Il Consiglio ne prende atto e manda all’Ufficio Iscrizioni per gli ulteriori adempimenti.
- Il Consigliere Segretario Conte comunica
che sta ricostituendo la Commissione Procedure Concorsuali e Diritto Fallimentare e indica quali Componenti della Commissione gli
Avvocati: Marco Antonelli, Chiara Borromeo,
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ATTIVITA' DEL CONSIGLIO
Luigi Amerigo Bottai, Daniela Campus, Ernesto Carpio, Corrado de Martini, Alessandro
Di Majo, Riccardo Di Pasquale, Elisabetta
Ferrini, Luca Giraldi, Fabrizio Gizzi, Vincenzo Greco, Mario Guido, Maria Pia Iannaccone, Marina La Ricca, Antonietta Lazzaruolo,
Alessandro Lendvai, Mario Lupis, Andrea
Melucco, Aldo Mongiello, Maria Virginia Perazzoli, Andrea Ribotta, Emanuele Squarcia,
Luca Valvo, Claudio Vennari, Jacopo Vivaldi,
Roberto Volpi, Paolo Voltaggio, Eleuterio
Zuena.
Il Consiglio ne prende atto e approva.
- Il Consigliere Segretario Conte comunica
che sta ricostituendo la Commissione Grandi
studi internazionali e indica quali Componenti della Commissione gli Avvocati: Francesco Ago, Fabrizio Fabio Arossa, Paolo Berruti,
Salvatore (detto Rino) Caiazzo, Michele Carpinelli, Francesco Cerasi, Luigi Chessa, Giuseppe Massimiliano Danusso, Maurizio Delfino, Valerio Di Gravio, Luciano Di Via, Roberto Donnini, Carlo Ferdinando Emanuele, Livio Esposizione, Domenico Fanuele, Renato
Giallombardo, Francesco Gianni, Raffaele
Giarda, Alfredo Irti, Alessio Lombardo, Alfredo Lucente, Gianfranco Macconi, Giandomenico Magrone, Francesco Marotta, Gian Luca
Marucchi, Achille (detto “Luca”) Mendicini,
Gianmatteo Nunziante, Salvatore Orlando,
Cristoforo Osti, Raffaele Pendibene, Antonio
Perno, Paolo Quattrocchi, Giuseppe Scassellati Sforzolini, Corrado Scivoletto, Francesco
Tedeschini, Alessandro Varrenti, Luciano Vasques, Claudio Visco, Massimo Zaccheo, Gian
Paolo Zanchini di Castiglionchio, Stefano
Maria Zappalà.
Il Consiglio ne prende atto e approva.
- Il Consigliere Segretario Conte e i Consiglieri Fasciotti e Arditi di Castelvetere comunicano che stanno ricostituendo la Commissione Diritto di Famiglia e indicano quali Componenti della Commissione gli Avvocati: Maria
Maddalena Acernese, Giuseppe Arcidiacono,
Michele Arditi di Castelvetere, Federica Ascione, Francesca Romana Baldacci, Giannicola
Barone, Claudia Bellachioma, Roberta Boratto, Romilda Bottiglieri, Paola Bucciarelli, Fabio Caiaffa, Silvia Canali, Alessandra Cattel,
Giorgia Celletti, Daniele Ciuti, Tiziana Cruscumagna, Donatella De Caria, Cynthia De
Conciliis, Maria Giovanna De Toma, Cristina
Fasciotti, Alessandra Gabbani, Silvia Golino,
Marco Grazioli, Marina Imbellone, Barbara
Manganelli, Gigliola Marchi, Marina Marino,
Corinna Marzi, Laura Matteucci, Giuseppina
Menicucci, Rossella Minio, Nicoletta Morandi, Pietro Morganti, Livia Maria Palatiello,
Barbara Pannuti, Francesca Papini, Francesca
Paulucci Baroukh Storace, Marina Petrolo,
Costanza Pomarici, Stefano Prosperi Mangili,
Maria Giovanna Ruo, Giuseppe Russo, Maria
Pia Sabatini, Giulia Sarnari, Carla Scarnati,
Giorgia Scrocca, Giuseppe Squitieri, Daniele
Stoppello, Francesco Storace, Novella Telesca, Mariarita Teofili, Giorgio Vaccaro.
Comunicano, inoltre, che la Commissione sarà suddivisa in quattro dipartimenti.
Il Consiglio ne prende atto e approva.
- Il Consigliere Fasciotti comunica che è
stato informato dall’Avv. (omissis) che alla
data del 22 febbraio 2008 non era stata ancora
pubblicata la decisione in causa dallo stesso
patrocinata presso la Sezione X del Tribunale
Civile di Roma e trattenuta in decisione in
data 8 ottobre 2004.
Sentito in data 10 aprile 2008 l’interessato
ha comunicato che la sentenza era stata depositata il 1° aprile 2008 e che come conseguenza
dell’incredibile ritardo aveva perso il cliente.
L’Avv. (omissis) ha chiesto che il Consiglio
avesse ad attivarsi presso il Presidente del Tribunale di Roma per accertare le cause di tale
ritardo.
Il Consiglio delega il Presidente a prendere
contatti con il Presidente del Tribunale Ordinario di Roma.
- Il Consigliere Fasciotti comunica che in
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data 14 aprile 2008 sono stati ascoltati l’Avv.
(omissis) ed altri Colleghi sui pesanti problemi
dell’organizzazione del lavoro in ordine al
cattivo funzionamento dell’Ufficio Rilascio
Copie dei decreti ingiuntivi e delle sentenze e
dell’Ufficio Iscrizioni a Ruolo delle cause civili presso il Giudice di Pace di Roma.
Hanno avuto contatti con la Dirigente
Dott. Di Bartolomeo e con il Coordinatore
Avv. Mailler.
Sono stati informati che il Consiglio con
delibera del 10 aprile 2008 aveva delegato i
Consiglieri Avv. Pietro Di Tosto, Mauro Vaglio, Sandro Fasciotti ad intrattenere rapporti
istituzionali con il Giudice di Pace di Roma
per riferire sulla possibilità di soluzioni.
Il Consigliere Fasciotti ha chiesto un analitico promemoria sui problemi e sulle soluzioni proposte ed ha sensibilizzato i presenti
per un immediato contatto formale con il
Coordinatore all’atto della ricezione del documento proposto.
Il Consiglio prende atto e conferma l’incarico ai Consiglieri Fasciotti, Vaglio e Di Tosto.
- I Consiglieri Fasciotti, Murra e Vaglio,
dopo aver esaminato a fondo su incarico del
Consiglio la proposta dell’Associazione “Ius
ac bonus” di partecipazione alla sperimentazione collegata al progetto dell’Ufficio per il
processo, sottopongono la seguente proposta
di deliberazione;
Il Consiglio
- preso atto che il Presidente del Tribunale
ha presentato il progetto dell’Ufficio per il
processo, che, dopo un attento studio dei
criteri organizzativi del Tribunale, si articola
nei seguenti punti:
a) struttura dell’Ufficio (profili tabellari e
organici, carico del ruolo e competenze, risorse materiali: edilizie ed hardware, software);
b) suddivisione dei compiti tra magistrati e
ausiliari, magistrati e esperti informatici e statistici, i praticanti o specializzandi, ecc.;
- considerato che in questo progetto si
inserisce quello dell’associazione “ius ac bo-
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nus”, che, di concerto con il Ministero ed i
magistrati, svolgerà la selezione e la formazione per sei mesi di alcuni giovani appena laureati (inizialmente dieci), i quali, trascorso detto
periodo, affiancheranno per un anno i giudici,
con compiti di eseguire ricerche giurisprudenziali e predisporre gli schemi delle sentenze di
minor difficoltà, assistendo al contempo alle
relative udienze;
- ritenuto che l’Associazione de qua ha
richiesto al Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma di partecipare, unitamente ad
essa, ai magistrati, ai dirigenti amministrativi
del Ministero della Giustizia e all’Università,
alla selezione e formazione per sei mesi dei
giovani che affiancheranno i giudici, nonchè
di riconoscere come valido ai fini della pratica
forense per i partecipanti, così selezionati e
formati, il periodo di un anno di affiancamento ai giudici;
- considerato, altresì, che l’attività dell’Associazione, del Consiglio dell’Ordine, dei
magistrati, dei dirigenti ministeriali e dell’Università sarà a titolo gratuito, mentre le strutture
e gli strumenti necessari saranno forniti dal
Ministero e le aule da utilizzare saranno quelle
del Tribunale;
rilevato
- che la proposta dell’Associazione, volta
ad ottenere che il Consiglio dell’Ordine partecipi fattivamente all’iniziativa in narrativa è
condivisibile, atteso che è interesse precipuo
del Consiglio prendere parte attiva a progetti
che riguardano la formazione dei tirocinanti
iscritti al registro dei praticanti;
- che, viceversa, non appare legittimo che
il Consiglio dell’Ordine decida di equiparare
un anno di pratica forense a quello di affiancamento dei giudici, vuoi perchè in assenza di un
dettato legislativo preciso in tal senso, che
abiliti a derogare al disposto dell’art. 18 R.D.L.
27 novembre 1933, n. 1578, non è possibile
introdurre nuove fattispecie di equipollenza
oltre quelle tassativamente previste dalla legge, vuoi perchè il servizio prestato come coadiutore del magistrato non è perfettamente
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sovrapponibile, per caratteristiche, a quello
che svolgono i praticanti avvocati;
- che, tuttavia, è invece consentito tener
conto delle udienze che i partecipanti al progetto in discorso svolgono affiancando i magistrati, il cui numero può essere computato ai
fini del raggiungimento di quello (20 per ogni
semestre) previsto dall’ordinamento svolta;
delibera
1) di partecipare al progetto sperimentale
di selezione e formazione dei giovani laureati
che affiancheranno i giudici;
2) di riconoscere a questi ultimi come
valide ai fini della pratica forense le udienze
alle quali assistono in sede di affiancamento ai
giudici, alla condizione che siano gli stessi
magistrati a certificarne a tal fine la presenza;
3) di indicare i Consiglieri Gianzi e Vaglio
di seguire lo sviluppo e la realizzazione del
progetto.
- Il Consigliere Nesta, nella qualità di Coordinatore della Commissione Proprietà - Locazioni, comunica i nominativi dei Colleghi
che fanno parte della stessa: Avvocati Michele
Baldacci, Pasquale Barricelli, Luca Bastrentaz,
Riccardo Bolognesi, Luca Ceccherini, Carlo
Cecchi, Adalberto Gueli, Daniele Limentani,
Giovanni Loquenzi, Stefania Maggini, Giordana Moscati, Marcello Pasanisi, Francesco
Picerni, Antonio Giuseppe Pititto, Barbara
Pucci, Domenica Claudia Puntoriero, Maurizio Savioli, Annamaria Scrugli, Luciano Spinoso, Vincenzo Squillaci, Barbara Stanchi,
Salvatore Vitale.
Il Consiglio approva.
- Il Consigliere Rossi comunica che con
nota depositata in data 21 marzo 2008, gli
Avvocati (omissis), del Foro di Roma, (omissis) e (omissis), del Foro di Napoli, rappresentano quanto segue:
i predetti sono difensori di alcuni imputati
in un processo in grado d’appello attualmente
in corso innanzi alla Prima Corte d’Assise
d’Appello di Napoli e relativo al delitto di
associazione per delinquere finalizzato alla
realizzazione di più reati di omicidio. Nel
giudizio di primo grado era stata affermata la
penale responsabilità di molti degli imputati e
il relativo giudizio di colpevolezza risultava
per lo più basato sulle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia.
All’udienza del 13 marzo u.s. due degli
imputati -(omissis) e (omissis)- formulavano
istanza di rimessione del processo da altra
autorità giudiziaria, mentre i difensori esponenti chiedevano l’interruzione della discussione e l’acquisizione di nuove prove, in particolare l’acquisizione delle bobine -e relative
trascrizioni- di intercettazioni telefoniche disposte nell’ambito di altro procedimento pendente presso la Procura della Repubblica di
Napoli. Ciò in quanto, da tale materiale, è
dato evincersi che all’epoca della celebrazione
del giudizio di primo grado vi erano reiterati
contatti telefonici, tra i collaboratori escussi in
qualità di testimoni, attraverso i quali gli stessi
concordavano e “aggiustavano” le dichiarazioni che avrebbero dovuto rendere nel corso
delle udienze.
A seguito di tali accadimenti processuali,
gli organi di stampa, nei giorni successivi,
diffondevano notizie del tutto fuorvianti, riferendo di minacce ed intimidazioni avvenute
in udienza ai danni dello scrittore (omissis),
della giornalista (omissis) e dell’ex P.M. della
DDA di Napoli, Dott. (omissis).
Gli avvocati esponenti lamentano, come
tale campagna di stampa basata su un sostanziale stravolgimento di fatti, abbia distolto
l’attenzione dal vero problema che le difese
intendevano sollevare attraverso la richiesta di
acquisizione di nuove prove che avrebbero
dimostrato come si fosse addivenuti all’emissione di una sentenza di primo grado fuorviata
dalla mancanza di dati probatori fondamentali ai fini della verifica dell’attendibilità delle
principali fonti accusatorie dichiarative. Lamentano inoltre l’impossibilità di chiedere
rettifiche o adire le vie legali senza correre il
rischio di essere additati come responsabili di
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ATTIVITA' DEL CONSIGLIO
ulteriori intimidazioni.
Solo il settimanale “Panorama” in data 14
marzo 2008, riportava una parziale verità dell’accaduto pubblicando un articolo “volevano
che accusassi (omissis)” nel quale si segnalava
come, dal materiale probatorio che le difese
hanno richiesto di acquisire, risultasse come
due collaboratori, intercettati mentre parlavano tra di loro, facessero riferimento al fatto che
ad uno dei due fosse stato chiesto, da un alto
funzionario dello Stato, di accusare l’On. (omissis). Si sottolineava inoltre la singolare circostanza che due collaboratori potessero liberamente parlare tra loro durante la sottoposizione a programma di protezione.
Ma, a fronte della parziale informazione
offerta da “Panorama”, i quotidiani “Il Napoli”,
“Il Mattino” e il “Roma” pubblicavano articoli
incentrati esclusivamente sulle presunte, gravi
minacce rivolte in aula alla giornalista, allo
scrittore ed al magistrato. Tali notizie di stampa
comportavano manifestazioni di solidarietà
espresse da Walter Veltroni, dal Presidente del
Senato Fausto Bertinotti e dal Presidente della
Repubblica Giorgio Napolitano.
Sta di fatto che la documentazione entrata
in possesso degli avvocati esponenti attraverso
un collega di difesa impegnato anche in altro
processo ove tale documentazione risulta ritualmente depositata, dimostra come durante
il dibattimento di primo grado vi furono costanti contatti telefonici tra i più accreditati
collaboratori di giustizia intercettati in forza di
decreti autorizzativi richiesti dal P.M. della
DDA di Napoli Dott. (omissis). Tale materiale, incredibilmente, non è mai stato depositato nel processo ed è rimasto ignoto ai difensori
fino al 13 marzo 2008 compromettendo così,
in modo irreparabile, il diritto di difesa degli
imputati e le sorti stesse del processo.
Rappresentano inoltre, i predetti difensori,
il proprio sconcerto dovuto al fatto di avere per
anni profuso impegno nel giudizio di primo
grado tentando di argomentare in punto di
inattendibilità dei collaboratori di giustizia,
mentre la Procura di Napoli ben conosceva gli
indebiti contatti in corso tra gli stessi. Ancor
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maggior sconcerto desta il fatto che l’opinione
pubblica, anzichè dare notizia dell’allarmante
inquinamento delle fonti accusatorie poste a
base della sentenza di primo grado, ha dato
rilievo a pretese minacce formulate nel corso
dell’udienza a personaggi vari con ciò lasciando
spazio a dichiarazioni di solidarietà di politici
vari che non hanno evidentemente compreso
la portata del problema.
Premesso ciò, i difensori esponenti, sottolineando come il mandato difensivo risulti
ormai svuotato di significato posto che la
sentenza che verrà emessa sarà deliberata ignorando prove fondamentali, stigmatizzando la
sensazione di inutilità perchè costretti a svolgere un ruolo processuale del tutto fittizio e
meramente formale, chiedono l’intervento del
Consiglio a tutela della dignità e della libertà
della categoria professionale.
Il Consiglio dà mandato al Consigliere
Rossi di redigere un atto di protesta, stigmatizzando le gravi violazioni del diritto di difesa
rappresentate dagli esponenti.
ADUNANZA DEL 24 APRILE 2008
All’adunanza hanno partecipato il Presidente Alessandro Cassiani, il Consigliere Segretario Antonio Conte nonchè i Consiglieri
Giovanni Cipollone, Goffredo Maria Barbantini, Sandro Fasciotti, Paolo Nesta, Mauro
Vaglio, Livia Rossi, Donatella Cerè, Rodolfo
Murra, Francesco Gianzi, Pietro Di Tosto,
Cristiana Arditi di Castelvetere.
TENUTA ALBO AVVOCATI
iscrizioni
Albo ordinario .............................. n. 27
elenco speciale .............................. n.
1
passaggi all’Albo ordinario ................ n.
4
nulla osta al trasferimento ................. n.
1
cancellazioni
a domanda .................................... n.
3
per decesso ................................... n.
4
TENUTA REGISTRO PRATICANTI
iscrizioni ............................................. n. 11
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ATTIVITA' DEL CONSIGLIO
abilitazioni .......................................... n.
iscrizioni e abilitazioni ....................... n.
revoche abilitazioni
per decorrenza termine ................ n.
compiuta pratica ................................ n.
nulla osta al trasferimento ................. n.
cancellazioni
per decesso ................................... n.
per trasferimento .......................... n.
a domanda .................................... n.
per fine pratica ............................. n.
6
7
1
5
24
2
DISCIPLINA
proc. trattati in dibattimento ............. n.
2
2
8
1
PARERI SU NOTE DI ONORARI
emessi ................................................. n. 107
SEGRETERIA
autorizzazioni alle notifiche dirette .. n.
richieste di patr. a spese dello Stato
ammissioni ................................... n.
rigetti ............................................. n.
23
97
3
DELIBERE
(v. rubrica - Rapporti Internazionali)
- Il Presidente Cassiani propone un incontro tra il Consiglio e il direttivo delle Associazioni Forensi. Rappresenta che si potrebbe
concordare con la Camera Penale che ne ha
fatto espressa richiesta.
Il Presidente Cassiani propone, inoltre, di
organizzare periodicamente incontri al Consiglio con i rappresentanti delle varie Associazioni forensi per discutere, di volta in volta,
delle diverse problematiche connese alla professione.
Il Consiglio delega il Presidente Cassiani
ad organizzare gli incontri.
- Il Presidente Cassiani riferisce sulla nota
pervenuta in data 10 aprile 2008 dal Consorzio Astrea con la quale informa gli utenti della
Giustizia dell’impossibilità di continuare a
prestare il servizio di documentazione degli
atti processuali, a causa dell’esorbitante esposizione creditizia da parte del Ministero della
Giustizia nei confronti del Consorzio.
Il Consiglio delega il Consigliere Fasciotti
per esame e relazione.
- Il Presidente Cassiani riferisce sulla nota
del Consiglio Nazionale Forense pervenuta in
data 7 aprile 2008 relativa alla designazione dei
componenti dei Consigli Giudiziari.
Il Consiglio prende atto e si congratula con
i Consiglieri Cipollone e Cerè per la loro
nomina a Componenti del Consiglio Giudiziario per il Distretto della Corte di Appello di
Roma per il quadriennio 2008/2012.
- Il Presidente Cassiani riferisce sulla nota
pervenuta in data 21 aprile 2008 dall’Ufficio
Esame Avvocato della Corte di Appello di
Roma, con la quale comunica le dimissioni
dell’Avv. Vittorio Signore, Presidente della V
Sottocommissione d’esame - Sessione 2006.
Il Consiglio, considerato che l’Avv. Vittorio Signore è iscritto nell’Albo degli Avvocati
di Latina, resta in attesa della indicazione del
nominativo dal predetto Ordine.
- Il Presidente Cassiani riferisce sulla nota
pervenuta in data 21 aprile 2008 dall’Ufficio
Esame Avvocato della Corte di Appello di
Roma, con la quale comunica le dimissioni
dell’Avv. Nicola Pisani, Vice Presidente della
V Sottocommissione d’esame - Sessione 2006.
Il Consiglio nomina, in sostituzione dell’Avv. Nicola Pisani, l’Avv. Pier Aurelio Compagnoni.
- Il Presidente Cassiani comunica che lunedì 28 aprile alle ore 12,30 avrà un incontro con
il Dott. Longobardi, Presidente dell’Ordine
dei Dottori Commercialisti, finalizzato ad un
utile confronto sui problemi comuni e, in
particolare, su quello della formazione.
Invita a partecipare tutti i Consiglieri e in
particolare il Consigliere Rossi.
Il Consiglio ne prende atto.
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ATTIVITA' DEL CONSIGLIO
nelle questioni riguardanti l’Ordine.
- Il Presidente riferisce sulla riunione di
tutti gli Ordini professionali che si è tenuta il
23 aprile 2008 nella stanza del Presidente del
Tribunale Ordinario di Roma, Dott. Paolo de
Fiore, avente ad oggetto una migliore organizzazione dei consulenti.
Erano presenti gli Ordini degli Architetti,
degli Ingegneri, dei Medici e dei Commercialisti.
Il Presidente de Fiore ha esordito spiegando
che è sua intenzione fare in modo che i consulenti vengano nominati a rotazione e utilizzati
in base alle loro capacità e ha proposto che
coloro i quali hanno interesse ad essere nominati mandino un curruculum dettagliato.
Il Presidente Cassiani, in linea di massima,
ha espresso parere favorevole e ha proposto
che i Consigli contribuiscano alla preparazione e alla selezione degli aspiranti consulenti
preannunciando che ne avrebbe discusso in
Consiglio.
Il Presidente de Fiore si è detto disponibile
ad esaminare tutte le proposte provenienti
dagli Ordini e relative all’argomento.
Il Presidente Cassiani propone di delegare
due Consiglieri ad approfondire l’argomento
e a mantenere i contatti con gli Uffici Giudiziari competenti.
Il Consiglio delega i Consiglieri Cerè e
Gianzi.
(v. rubrica - Formazione Continua)
(v. rubrica - Pareri Deontologici)
- Il Consigliere Segretario Conte intende
esprimere -innanzi al Consiglio- un particolare ringraziamento al Consigliere Murra per la
preziosa e competente collaborazione dallo
stesso offerta per le questioni relative al personale dipendente. Il Consigliere Murra, con i
suoi illuminanti suggerimenti, è sicuramente
un punto di riferimento importantissimo.
Il Consigliere Segretario Conte auspica
che in futuro tutti i Consiglieri collaborino
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Autorizzazioni ad avvalersi delle facoltà
previste dalla legge 21 gennaio 1994 n.53
Il Consiglio
- Vista l’istanza presentata dai seguenti professionisti: Enrico Ajello, Andrea Aletta, Stefano Angelilli, Gabriella Arcuri, Giampiero Barbieri, Belardo Bosco, Serena Cammerata, Alessandro Cancellieri, Paolo Carbone, Giovanni
De Francesco, Giuseppe De Marco, Guido De
Pamphilis, Danilo Di Cesare, Serena Di Nicolantonio, Stefano Donvito, Giuseppe Lo Mastro, Ennio Mazzocco, Giuseppe Natale, Luca
Palmerini, Silvia Radicella, Simona Sainato,
Raffaella Scutieri, Katia Ventura,
autorizza
i professionisti sopraindicati, ai sensi dell’art. 7
della Legge n.53/1994, ad avvalersi delle facoltà di notificazione previste dalla citata legge;
dispone
che gli estremi della presente autorizzazione
siano riportati nel primo foglio del registro
cronologico degli istanti di cui all’art. 8 della
citata legge.
(v. rubrica - Rapporti Internazionali)
ADUNANZA DEL 29 APRILE 2008
(adunanza straordinaria)
All’adunanza hanno partecipato il Presidente Alessandro Cassiani , il Consigliere
Segretario Antonio Conte, il Consigliere Tesoriere Rosa Ierardi nonché i Consiglieri Sandro Fasciotti, Mauro Vaglio, Livia Rossi, Donatella Cerè, Rodolfo Murra, Francesco Gianzi, Pietro Di Tosto, Cristiana Arditi di Castelvetere.
DISCIPLINA
proc. trattati in dibattimento ............. n.
1
a cura di Antonio Conte
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ATTIVITA' DEL CONSIGLIO
CONVEGNI
NUOVI REATI DALLA RIFORMA
DEL REGIME DEGLI APPALTI PUBBLICI
L’adeguamento al diritto Europeo non ha tardato a farsi sentire anche nella
materia pubblicistica degli appalti e sulle cosiddette società di attestazione che
dovrebbero vigilare sui contratti della materia.
Prova ne sia il Convegno di studi sul tema “RIFORMA E CONTRORIFORMA DEL REGIME
DEGLI APPALTI PUBBLICI” che si è tenuto a Frascati, organizzato dal Centro Italiano di
studi amministrativi Ignazio Scotto, il 17 marzo 2008, alle Scuderie Aldobrandini;
dove sono convenuti i migliori studiosi della materia, guidati come moderatori del
Convegno dai Proff. Riccardo Chieppa ed Alberto De Roberto.
Uno dei temi principali, quello del Regolamento attuativo del regime dei
contratti. è stato preliminarmente introdotto dal Presidente del TAR del Lazio
Dott. Pasquale De Lise e dal Pres. Dott. Sabino Luce del Consiglio di Stato
soffermandosi sulla cosiddetta Legge Merloni o Legge quadro (n.109/1994) con cui
si era riusciti a sostituire la precedente disciplina, ben più confacente, del 1865, e
che dopo varie modifiche successive, era stata sostituita dalla cosiddetta Legge
Obiettivo (n.443/2000) con cui introducendosi per tutti gli appalti di lavori dai
principi liberalizzatori, si apriva al criterio dell’offerta più vantaggiosa e si “riformava l’istituto della concessione al fine di maggiormente incentivare l’apporto di capitali privati
nell’esecuzione delle opere pubbliche” cominciandosi a ricorrere all’appalto integrato.
Su altri profili sono intervenuti, con relazioni, il magistrato del TAR del Lazio
Stefano Toschei e i Proff. Felice Ancora ed Andrea di Lieto con riguardo alle
funzioni del responsabile del procedimento, della revisione delle categorie e
dell’accordo bonario, nell’ambito, tuttavia, del Codice dei contratti pubblici, dove
è confluita l’intera normativa della citata legge quadro n.109/94 e di quella
“Obbiettivo”, dopo l’unificazione comunitaria di due Direttive del 2004.
Alcuni relatori hanno fatto notare che è proprio tutta la legislazione del settore,
in regime di riforma e di modifica, in quanto non appena fu varato con il Decreto
Legislativo n.163/2006, il Codice dei contratti pubblici, venne promulgato altro
decreto n.6 e poco più tardi il n.113 del 2007, entrambi modificativi del suddetto
codice, in particolar modo sulla verifica dei certificati dei lavori pubblici dalle SOA
(Società di attestazioni). In buona sostanza è prevista l’applicazione degli artt.476
e 479 c.p. rispettivamente attinenti al falso materiale e a quello ideologico da parte
dei pubblici ufficiali, mentre per le SOA, vi sarebbe il giudizio di responsabilità
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ATTIVITA' DEL CONSIGLIO
dinanzi alla Corte dei Conti.
Un successivo D.M. in data 21 Dicembre 2007, avrebbe previsto la procedura
di una revisione straordinaria delle attestazioni delle SOA sui requisiti accertati,
sotto la direzione del Ministero e della Guardia di Finanza. Per di più sarebbe
previsto che l’Autorità di vigilanza possa annullare le attestazioni SOA viziate, o
sospenderne l’efficacia.
Per quanto riguarda poi la responsabilità penale per i due reati di falso, ci si trova
dinanzi a due nuove fattispecie di reati contro la pubblica amministrazione, che
come tali presuppongono nei soggetti agenti la pubblica funzione,sia pure limitata
all’attività di attestazione dei predetti.
Il Convegno ha trattato poi l’interessante argomento del cosiddetto Impatto
Ambientale, trattato dal Prof.,Paolo Dell’Anno e quello delle Problematiche sulla
competenza sollevate dalla recente sentenza delle SS.UU. della Cassazione Civile
28 dicembre 2007 n.27169.
Avv.Luigi FAVINO
RELAZIONE INTRODUTTIVA TENUTA DAL DOTT. GENNARO CALABRESE PRESIDENTE AGGIUNTO ON. CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE
E PRESIDENTE DEL CENTRO STUDI AZIONE INTERNAZIONALE GIUSTIZIA IL 20/12/2007, ORE 16.00 NELL’AULA MAGNA DELLA CORTE DI
APPELLO DI ROMA, SITA IN VIA ROMEO ROMEI 2 SUL TEMA: “IPOTESI
DI COALIZIONE DELL’UNIONE EUROPEA PER LA DIFESA UNIVERSALE
DEI DIRITTI FONDAMENTALI DEI CITTADINI”
INTRODUZIONE
Preliminarmente mi corre l’obbligo di dare il benvenuto a tutti i partecipanti al
presente Convegno anche a nome del Consiglio Italiano del Movimento Europeo,
della Associazione Ex Parlamentari della Repubblica, dell’Onerpo (Osservatorio
Nazionale ed Europeo per il rispetto delle pari opportunità), del Centro Studi
Azione Internazionale Giustizia, del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di
Roma, dell’U.D.I. Nazionale (Unione donne in Italia), dell’Associazione “Impegno l’Associazione Città della Gente, organismi tutti autorevolmente rappresentati
dai rispettivi Presidenti.
Premetto che la mia relazione sarà breve e mi auguro che altrettanto brevi
saranno i successivi interventi, per consentire a tutti i presenti di poter prendere la
parola ed esprimere le proprie idee sul tema oggetto dell’odierno convegno.
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ATTIVITA' DEL CONSIGLIO
Nel riportarmi alla precedente relazione che non leggo tenuta in questa stessa
aula in data 19 aprile 2007 sul tema: “Dal trattato costituzionale Europeo alla
Federazione degli Stati sotto l’egida dell’Onu”, pubblicata sull’ultimo numero
della Rivista Temi Romana e di prossima pubblicazione su il Mondo giudiziario e
sulla la Magistratura, preciso che la stessa deve considerarsi parte preliminare del
tema oggetto della relazione odierna, cui è specificamente ed intimamente collegata e di cui costituisce parte integrante.
Mi sia inoltre consentito enunciare i principi informatori del Centro Studi
Azione Internazionale Giustizia da me in questa sede rappresentato. Il predetto si
propone di salvaguardare le singole identità nazionali nel rispetto reciproco e nella
tutela dei diritti di ognuno nell’ambito delle varie e specifiche realtà, contraddistinte dai confini di ciascuno Stato.
Soltanto in tal modo la umanità intera potrà vincere le sfide del nuovo millennio
per la pace, la libertà, i diritti umani sul piano internazionale. Il detto Centro si
ripromette inoltre, di assicurare l’armonia, la solidarietà ed il costante dialogo tra
i distinti Ordini Istituzionali, nel quadro delle iniziative culturali che saranno
programmate per il prossimo quinquennio con i rappresentanti di tutti i suindicati
Ordini ed Organismi ed, in particolare, Magistratura, Avvocatura, Amministrazione Giudiziaria e Polizia Giudiziaria, garantendo la piena indipendenza di ognuno
di essi nell’esercizio sovrano delle rispettive competenze.
Il presente Convegno, a mio sommesso avviso, deve innanzitutto creare le
premesse per la costituzione in concreto e la funzionale organizzazione di un
Comitato Territoriale Nazionale (C.T.N.) il quale, unitamente agli altri Comitati
formati dai singoli Paesi dell’Unione Europea dovrà sfociare nella nascita di una
Organica Coalizione ai superiori livelli Internazionali, per la difesa universale dei
diritti fondamentali dei cittadini. Se l’assemblea concorda su tale impostazione e
dinamica procedura, formulo la proposta per l’inserimento nel precitato Comitato
di tutte le persone presenti oggi in questa Aula, le quali, se intendono espressamente
di volerne far parte, sono invitate, seduta stante a sottoscrivere la propria adesione,
rivolgendosi alla dott.ssa Wanda Montanelli che dovrà curare tale adempimento
nel corso ed al termine dell’odierna riunione.
Le finalità programmatiche della coalizione della Unione Europea proposta
possono essere enucleate nel modo che segue:
1. sottrarre i singoli Stati facenti parte dell’O.N.U. a condizionamenti esterni,
riconoscendo ad ognuno di essi il diritto all’autodeterminazione ed a scegliersi per
i rispettivi popoli e cittadini una libera democrazia al proprio interno mediante
consultazioni elettorali regolari da tenersi sotto il controllo di osservatori dell’Onu.
2. concretizzare una producente iniziativa da parte di tutte le Nazioni facenti
parte dell’Unione Europea, intesa alla unificazione dell’intero continente al fine
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ATTIVITA' DEL CONSIGLIO
della conseguente realizzazione, in tempi brevi, degli Stati Uniti d’Europa.
3. proporre una Costituzione sotto l’egida dell’Onu ai fini della difesa universale dei diritti dei cittadini a garanzia della pace, della libertà, dell’ambiente e della
tutela dei diritti umani che i singoli Stati dovranno unitariamente approvare e
rispettare, pena l’esclusione, in caso di violazione, dall’Organizzazione delle
Nazioni Unite.
4. operare nel tempo, al fine di conseguire, per il genere umano, il traguardo,
in un futuro non lontano, di assicurare ad ogni cittadino dell’Onu il minimo
indispensabile al proprio sostentamento grazie anche agli interventi da predisporre
da parte di un’apposita Commissione a livello Internazionale, per un mondo del
domani che responsabilmente tutte le istituzioni a livello mondiale, opportunamente rimodellate in uomini, mezzi e strutture dovranno consegnare alle generazioni che verranno protese alla conquista degli spazi infiniti e non travolte dai
massacri fratricidi che dilaniano l’attuale realtà intercontinentale.
Un nuovo mondo potrà sorgere all’orizzonte della storia soltanto se i responsabili di tutti i governi attuali avranno l’Equilibrio, l’Accortezza, la Pazienza e la
Saggezza di costruire nel Progresso Civile le premesse di una giusta Pace Globale
tra i popoli di tutti i continenti, nel rispetto reciproco, nell’uguaglianza e nella
superiore tutela dei diritti di ognuno. Grazie a tutti voi e buon proseguimento dei
lavori.
Gennaro Calabrese
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FORMAZIONE CONTINUA
Adunanza del 10 gennaio 2008
- Il Consigliere Rossi comunica che occorre procedere all’esame di alcune domande di
accreditamento di eventi formativi.
- In data 6 dicembre 2007 è pervenuta richiesta di accreditamento da parte del ‘Lovells Studio
Legale’ dell’incontro formativo “Diritto della Concorrenza e dell’Unione Europea: come gestire
il rischio antitrust. Vademecum per le imprese e le loro associazioni” che si è svolto il 5 dicembre
2007, della durata di 3 ore.
Il Consiglio
- visto il Regolamento del Consiglio Nazionale Forense;
- visto il Regolamento del Consiglio dell’Ordine;
- ritenuto che sussistono i requisiti per la concessione di n. 2 crediti formativi relativi al
predetto evento;
delibera
di concedere n. 2 crediti formativi per l’incontro formativo “Diritto della Concorrenza e
dell’Unione Europea: come gestire il rischio antitrust. Vademecum per le imprese e le loro
associazioni”.
***
- In data 6 dicembre 2007 è pervenuta richiesta di accreditamento da parte del ‘Lovells Studio
Legale’ dell’incontro formativo “La Corporate Act Reform e profili di diritto societario
comparato” che si è svolto il 17 dicembre 2007, della durata di 2 ore.
Il Consiglio
- visto il Regolamento del Consiglio Nazionale Forense;
- visto il Regolamento del Consiglio dell’Ordine;
- ritenuto che sussistono i requisiti per la concessione di n. 2 crediti formativi relativi al
predetto evento;
delibera
di concedere n. 2 crediti formativi per l’incontro formativo “La Corporate Act Reform e profili
di diritto societario comparato”.
***
- In data 6 dicembre 2007 è pervenuta richiesta di accreditamento da parte del ‘Lovells Studio
Legale’ dell’incontro formativo “La legge finanziaria e l’energia rinnovabile: modifiche legislative ed incentivi” che si è svolto il 7 gennaio 2008, della durata di 2 ore.
Il Consiglio
- visto il Regolamento del Consiglio Nazionale Forense;
- visto il Regolamento del Consiglio dell’Ordine;
- ritenuto che sussistono i requisiti per la concessione di n. 2 crediti formativi relativi al
predetto evento;
delibera
di concedere n. 2 crediti formativi per l’incontro formativo “La legge finanziaria e l’energia
rinnovabile: modifiche legislative ed incentivi”.
***
- In data 6 dicembre 2007 è pervenuta richiesta di accreditamento da parte del ‘Lovells Studio
Legale’ dell’incontro formativo “La legge finanziaria e la class action. Ambito di applicazione e
spunti di riflessione” che si svolgerà il 14 gennaio 2008, della durata di 2 ore.
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FORMAZIONE CONTINUA
Il Consiglio
- visto il Regolamento del Consiglio Nazionale Forense;
- visto il Regolamento del Consiglio dell’Ordine;
- ritenuto che sussistono i requisiti per la concessione di n. 2 crediti formativi relativi al
predetto evento;
delibera
di concedere n. 2 crediti formativi per l’incontro formativo “La legge finanziaria e la class action.
Ambito di applicazione e spunti di riflessione”.
***
- In data 6 dicembre 2007 è pervenuta richiesta di accreditamento da parte del ‘Lovells Studio
Legale’ dell’incontro formativo “Pagamento dei clienti in crisi: tra incudine e martello?” che si
svolgerà il 15 gennaio 2008, della durata di 1,5 ore.
Il Consiglio
- visto il Regolamento del Consiglio Nazionale Forense;
- visto il Regolamento del Consiglio dell’Ordine;
- ritenuto che sussistono i requisiti per la concessione di n. 2 crediti formativi relativi al
predetto evento;
delibera
di concedere n. 2 crediti formativi per l’incontro formativo “Pagamento dei clienti in crisi: tra
incudine e martello?”.
***
- In data 6 dicembre 2007 è pervenuta richiesta di accreditamento da parte del ‘Lovells Studio
Legale’ dell’incontro formativo “La legge finanziaria: modifica delle norme in tema di reddito
di impresa” che si svolgerà il 21 gennaio 2008, della durata di 2 ore.
Il Consiglio
- visto il Regolamento del Consiglio Nazionale Forense;
- visto il Regolamento del Consiglio dell’Ordine;
- ritenuto che sussistono i requisiti per la concessione di n. 2 crediti formativi relativi al
predetto evento;
delibera
di concedere n. 2 crediti formativi per l’incontro formativo “La legge finanziaria: modifica delle
norme in tema di reddito di impresa”.
***
- In data 6 dicembre 2007 è pervenuta richiesta di accreditamento da parte del ‘Lovells Studio
Legale’ dell’incontro formativo “Sicurezza dei prodotti: metodologie per la prevenzione e
gestione dei product recalls” che si svolgerà il 7 febbraio 2008, della durata di 3 ore.
Il Consiglio
- visto il Regolamento del Consiglio Nazionale Forense;
- visto il Regolamento del Consiglio dell’Ordine;
- ritenuto che sussistono i requisiti per la concessione di n. 2 crediti formativi relativi al
predetto evento;
delibera
di concedere n. 2 crediti formativi per l’incontro formativo “Sicurezza dei prodotti: metodologie
per la prevenzione e gestione dei product recalls”.
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FORMAZIONE CONTINUA
- In data 17 dicembre 2007 è pervenuta richiesta di accreditamento da parte dell’Associazione
Euromediterranea del convegno sul tema “Il doping e le conseguenti sanzioni nel diritto sportivo
e ordinario” che si svolgerà in data 25 gennaio 2008, della durata di 2 ore.
Il Consiglio
- visto il Regolamento del Consiglio Nazionale Forense;
- visto il Regolamento del Consiglio dell’Ordine;
- ritenuto che sussistono i requisiti per la concessione di n. 2 crediti formativi relativi al
predetto evento;
delibera
di concedere n. 2 crediti formativi per il convegno sul tema “Il doping e le conseguenti sanzioni
nel diritto sportivo e ordinario”.
***
- In data 2 gennaio 2008 è pervenuta richiesta di accreditamento da parte dell’Unione Piccoli
Proprietari Immobiliari dell’incontro di studio sul tema “La certificazione energetica tra aspetti
tecnici e giuridici” che si svolgerà in data 18 gennaio 2008, della durata di 4 ore.
Il Consiglio
- astenuto il Consigliere Nesta;
- visto il Regolamento del Consiglio Nazionale Forense;
- visto il Regolamento del Consiglio dell’Ordine;
- ritenuto che sussistono i requisiti per la concessione di n. 4 crediti formativi relativi al
predetto evento;
delibera
di concedere n. 4 crediti formativi per l’incontro di studio sul tema “La certificazione energetica
tra aspetti tecnici e giuridici”.
***
- In data 2 gennaio 2008 è pervenuta richiesta di accreditamento da parte della Camera Civile
di Roma del corso di specializzazione su “Lineamenti di Diritto inglese” che si svolgerà in 14
giornate, della durata di 2 ore ciascuna.
Il Consiglio
- visto il Regolamento del Consiglio Nazionale Forense;
- visto il Regolamento del Consiglio dell’Ordine;
- ritenuto che sussistono i requisiti per la concessione di n. 24 crediti formativi complessivi
relativi al predetto evento;
delibera
di concedere n. 24 crediti formativi complessivi per il corso di specializzazione su “Lineamenti
di Diritto inglese”.
***
- In data 28 dicembre 2007 è pervenuta richiesta di accreditamento da parte della Facoltà di
Giurisprudenza dell’Università degli Studi ‘Roma Tre’ del master “I contratti e il Diritto
europeo” che si svolgerà 5 moduli formativi, della durata di 4 giorni ciascuno.
Il Consiglio
- visto il Regolamento del Consiglio Nazionale Forense;
- visto il Regolamento del Consiglio dell’Ordine;
- ritenuto che sussistono i requisiti per la concessione di n. 24 crediti formativi complessivi
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FORMAZIONE CONTINUA
relativi al modulo formativo “Contratti bancari e finanziari”, compreso nel master come sopra
specificato;
delibera
di concedere n. 24 crediti formativi complessivi per il modulo formativo “Contratti bancari e
finanziari”.
***
- In data 28 dicembre 2007 è pervenuta richiesta di accreditamento da parte della Facoltà di
Giurisprudenza dell’Università degli Studi ‘Roma Tre’ del master “I contratti e il Diritto
europeo” che si svolgerà 5 moduli formativi, della durata di 4 giorni ciascuno.
Il Consiglio
- visto il Regolamento del Consiglio Nazionale Forense;
- visto il Regolamento del Consiglio dell’Ordine;
- ritenuto che sussistono i requisiti per la concessione di n. 24 crediti formativi complessivi
relativi al modulo formativo “I contratti del settore del trasporto”, compreso nel master come
sopra specificato;
delibera
di concedere n. 24 crediti formativi complessivi per il modulo formativo “I contratti del settore
del trasporto”.
***
- In data 28 dicembre 2007 è pervenuta richiesta di accreditamento da parte della Facoltà di
Giurisprudenza dell’Università degli Studi ‘Roma Tre’ del master “I contratti e il Diritto
europeo” che si svolgerà 5 moduli formativi, della durata di 4 giorni ciascuno.
Il Consiglio
- visto il Regolamento del Consiglio Nazionale Forense;
- visto il Regolamento del Consiglio dell’Ordine;
- ritenuto che sussistono i requisiti per la concessione di n. 24 crediti formativi complessivi
relativi al modulo formativo “Il commercio internazionale. I contratti con la Cina”, compreso
nel master come sopra specificato;
delibera
di concedere n. 24 crediti formativi complessivi per il modulo formativo “Il commercio
internazionale. I contratti con la Cina”.
***
- In data 28 dicembre 2007 è pervenuta richiesta di accreditamento da parte della Facoltà
di Giurisprudenza dell’Università degli Studi ‘Roma Tre’ del master “I contratti e il Diritto
europeo” che si svolgerà 5 moduli formativi, della durata di 4 giorni ciascuno.
Il Consiglio
- visto il Regolamento del Consiglio Nazionale Forense;
- visto il Regolamento del Consiglio dell’Ordine;
- ritenuto che sussistono i requisiti per la concessione di n. 24 crediti formativi complessivi
relativi al modulo formativo “I contratti del consumatore nel codice del consumo”, compreso
nel master come sopra specificato;
delibera
di concedere n. 24 crediti formativi complessivi per il modulo formativo “I contratti del
consumatore nel codice del consumo”.
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FORMAZIONE CONTINUA
- In data 28 dicembre 2007 è pervenuta richiesta di accreditamento da parte della Facoltà di
Giurisprudenza dell’Università degli Studi ‘Roma Tre’ del master “I contratti e il Diritto
europeo” che si svolgerà 5 moduli formativi, della durata di 4 giorni ciascuno.
Il Consiglio
- visto il Regolamento del Consiglio Nazionale Forense;
- visto il Regolamento del Consiglio dell’Ordine;
- ritenuto che sussistono i requisiti per la concessione di n. 24 crediti formativi complessivi
relativi al modulo formativo “Tecnica contrattuale e ADR”, compreso nel master come sopra
specificato;
delibera
di concedere n. 24 crediti formativi complessivi per il modulo formativo “Tecnica contrattuale
e ADR”.
Adunanza del 17 gennaio 2008
- Il Consigliere Rossi comunica che occorre procedere all’esame di alcune domande di
accreditamento di eventi formativi.
- In data 28 dicembre 2007 è pervenuta richiesta di accreditamento da parte della ‘RI.P.DI.CO.
- Rivista parlata del Diritto Concorsuale’ del corso di formazione su “Attualità del Diritto
Fallimentare” che si svolgerà in 10 giornate, della durata di 4 ore ciascuna.
Il Consiglio
- visto il Regolamento del Consiglio Nazionale Forense;
- visto il Regolamento del Consiglio dell’Ordine;
- ritenuto che sussistono i requisiti per la concessione di n. 24 crediti formativi complessivi
relativi al predetto evento;
delibera
di concedere n. 24 crediti formativi complessivi per il corso di di formazione su “Attualità del
Diritto Fallimentare”.
***
- In data 28 dicembre 2007 è pervenuta richiesta di accreditamento da parte della ‘Scuola di
formazione IPSOA’ del convegno dal titolo “Le cauzioni nel nuovo diritto sugli appalti” che si
svolgerà in data 22 gennaio 2008, della durata di 4 ore ciascuno.
Il Consiglio
- visto il Regolamento del Consiglio Nazionale Forense;
- visto il Regolamento del Consiglio dell’Ordine;
- ritenuto che sussistono i requisiti per la concessione di n. 4 crediti formativi relativi al
predetto evento;
delibera
di concedere n. 4 crediti formativi complessivi per il convegno dal titolo “Le cauzioni nel nuovo
diritto sugli appalti”.
***
- In data 19 dicembre 2007 è pervenuta richiesta di accreditamento da parte della ‘Accademia
Forense’ del corso di specializzazione su “L’Edilizia” che si svolgerà in 4 giornate, della durata
di 3 ore ciascuna.
Il Consiglio
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FORMAZIONE CONTINUA
- visto il Regolamento del Consiglio Nazionale Forense;
- visto il Regolamento del Consiglio dell’Ordine;
- ritenuto che sussistono i requisiti per la concessione di n. 12 crediti formativi complessivi
relativi al predetto evento;
delibera
di concedere n. 12 crediti formativi complessivi per il corso di specializzazione su “L’Edilizia”.
***
- In data 19 dicembre 2007 è pervenuta richiesta di accreditamento da parte della ‘Accademia
Forense’ del corso di specializzazione su “L’Urbanistica” che si svolgerà in 4 giornate, della
durata di 3 ore ciascuna.
Il Consiglio
- visto il Regolamento del Consiglio Nazionale Forense;
- visto il Regolamento del Consiglio dell’Ordine;
- ritenuto che sussistono i requisiti per la concessione di n. 12 crediti formativi complessivi
relativi al predetto evento;
delibera
di concedere n. 12 crediti formativi complessivi per il corso di specializzazione su “L’Urbanistica”.
***
- In data 7 gennaio 2008 è pervenuta richiesta di accreditamento da parte della ‘Società
Italiana degli Avvocati Amministrativisti’ del corso di orientamento specialistico su “I princìpi
dell’ordinamento giuridico del giuoco calcio” che si svolgerà in 8 giornate, della durata di 4 ore
ciascuna.
Il Consiglio
- visto il Regolamento del Consiglio Nazionale Forense;
- visto il Regolamento del Consiglio dell’Ordine;
- ritenuto che sussistono i requisiti per la concessione di n. 24 crediti formativi complessivi
relativi al predetto evento;
delibera
di concedere n. 24 crediti formativi complessivi per il corso di orientamento specialistico su “I
princìpi dell’ordinamento giuridico del giuoco calcio”.
***
- In data 7 gennaio 2008 è pervenuta richiesta di accreditamento da parte della ‘Società
Italiana degli Avvocati Amministrativisti’ del “Corso di aggiornamento sulla giurisprudenza
amministrativa” che si svolgerà in 8 giornate, della durata di 3 ore ciascuna.
Il Consiglio
- visto il Regolamento del Consiglio Nazionale Forense;
- visto il Regolamento del Consiglio dell’Ordine;
- ritenuto che sussistono i requisiti per la concessione di n. 24 crediti formativi complessivi
relativi al predetto evento;
delibera
di concedere n. 24 crediti formativi complessivi per il “Corso di aggiornamento sulla giurisprudenza amministrativa”.
- In data 4 dicembre 2007 è pervenuta richiesta di accreditamento da parte dell’Associazione
Italiana degli Avvocati per la Famiglia e i Minori del corso su “Interventi legislativi e giurispru-
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FORMAZIONE CONTINUA
denziali in Diritto di Famiglia e Minorile” che si svolgerà in 16 lezioni, della durata di 4 ore
ciascuno.
Il Consiglio
- visto il Regolamento del Consiglio Nazionale Forense;
- visto il Regolamento del Consiglio dell’Ordine;
- ritenuto che sussistono i requisiti per la concessione di n. 24 crediti formativi complessivi
relativi al predetto evento;
delibera
di concedere n. 24 crediti formativi complessivi per il corso su “Interventi legislativi e
giurisprudenziali in Diritto di Famiglia e Minorile”.
***
- In data 4 dicembre 2007 è pervenuta richiesta di accreditamento da parte dell’Associazione
Italiana degli Avvocati per la Famiglia e i Minori della giornata di studio su “Le procedure
cautelari ed esecutive a tutela del coniuge avente diritto all’assegno” che si svolgerà il 21 febbraio
2008, della durata di 4 ore.
Il Consiglio
- visto il Regolamento del Consiglio Nazionale Forense;
- visto il Regolamento del Consiglio dell’Ordine;
- ritenuto che sussistono i requisiti per la concessione di n. 4 crediti formativi relativi al
predetto evento;
delibera
di concedere n. 4 crediti formativi complessivi per la giornata di studio su “Le procedure cautelari
ed esecutive a tutela del coniuge avente diritto all’assegno”.
***
- In data 4 dicembre 2007 è pervenuta richiesta di accreditamento da parte dell’Associazione
Italiana degli Avvocati per la Famiglia e i Minori della giornata di studio su “Il giudizio in
Cassazione. Innovazioni processuali” che si svolgerà il 13 marzo 2008, della durata di 4 ore.
Il Consiglio
- visto il Regolamento del Consiglio Nazionale Forense;
- visto il Regolamento del Consiglio dell’Ordine;
- ritenuto che sussistono i requisiti per la concessione di n. 4 crediti formativi relativi al
predetto evento;
delibera
di concedere n. 4 crediti formativi complessivi per la giornata di studio su “Il giudizio in
Cassazione. Innovazioni processuali”.
***
- In data 4 dicembre 2007 è pervenuta richiesta di accreditamento da parte dell’Associazione
Italiana degli Avvocati per la Famiglia e i Minori della giornata di studio su “La sindrome di
alienazione genitoriale” che si svolgerà il 17 aprile 2008, della durata di 4 ore.
Il Consiglio
- visto il Regolamento del Consiglio Nazionale Forense;
- visto il Regolamento del Consiglio dell’Ordine;
- ritenuto che sussistono i requisiti per la concessione di n. 4 crediti formativi relativi al
predetto evento;
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FORMAZIONE CONTINUA
delibera
di concedere n. 4 crediti formativi complessivi per la giornata di studio su “La sindrome di
alienazione genitoriale”.
***
- In data 4 dicembre 2007 è pervenuta richiesta di accreditamento da parte dell’Associazione
Italiana degli Avvocati per la Famiglia e i Minori del corso su “I profili fiscali nei procedimenti
di separazione e divorzio” che si svolgerà dall’11 al 26 gennaio 2008 della durata di 24 ore totali.
Il Consiglio
- visto il Regolamento del Consiglio Nazionale Forense;
- visto il Regolamento del Consiglio dell’Ordine;
- ritenuto che sussistono i requisiti per la concessione di n. 12 crediti formativi complessivi
relativi al predetto evento;
delibera
di concedere n. 12 crediti formativi complessivi per il corso su “I profili fiscali nei procedimenti
di separazione e divorzio”.
***
- In data 9 gennaio 2008 è pervenuta richiesta di accreditamento da parte del Centro di
Ricerche Economiche e Giuridiche dell’Università Tor Vergata del corso su “Mercati e strumenti
finanziari: aspetti economici e giuridici e profili applicativi” che si svolgerà in 3 moduli formativi.
Il Consiglio
- visto il Regolamento del Consiglio Nazionale Forense;
- visto il Regolamento del Consiglio dell’Ordine;
- ritenuto che sussistono i requisiti per la concessione di n. 24 crediti formativi relativi al
modulo “Mercati e altre sedi di negoziazione”;
delibera
di concedere n. 24 crediti formativi per il modulo “Mercati e altre sedi di negoziazione”.
***
- In data 9 gennaio 2008 è pervenuta richiesta di accreditamento da parte del Centro di
Ricerche Economiche e Giuridiche dell’Università Tor Vergata del corso su “Mercati e strumenti
finanziari: aspetti economici e giuridici e profili applicativi” che si svolgerà in 3 moduli formativi.
Il Consiglio
- visto il Regolamento del Consiglio Nazionale Forense;
- visto il Regolamento del Consiglio dell’Ordine;
- ritenuto che sussistono i requisiti per la concessione di n. 24 crediti formativi relativi al
modulo “Intermediari ed emittenti”;
delibera
di concedere n. 24 crediti formativi per il modulo “Intermediari ed emittenti”.
***
- In data 9 gennaio 2008 è pervenuta richiesta di accreditamento da parte del Centro di
Ricerche Economiche e Giuridiche dell’Università Tor Vergata del corso su “Mercati e strumenti
finanziari: aspetti economici e giuridici e profili applicativi” che si svolgerà in 3 moduli formativi.
Il Consiglio
- visto il Regolamento del Consiglio Nazionale Forense;
- visto il Regolamento del Consiglio dell’Ordine;
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FORMAZIONE CONTINUA
- ritenuto che sussistono i requisiti per la concessione di n. 24 crediti formativi relativi al
modulo “Servizi d’investimento”;
delibera
di concedere n. 24 crediti formativi per il modulo “Servizi d’investimento”.
***
- In data 18 dicembre 2007 è pervenuta richiesta di accreditamento da parte dell’Associazione
Medi@lex Running del corso di specializzazione su “La comunicazione legale” che si è svolto
nei giorni 17, 23, 24 novembre e 3 dicembre 2007, della durata di 3 ore ciascuno.
Il Consiglio
- visto il Regolamento del Consiglio Nazionale Forense;
- visto il Regolamento del Consiglio dell’Ordine;
- ritenuto che sussistono i requisiti per la concessione di n. 12 crediti formativi complessivi
relativi al predetto evento;
delibera
di concedere n. 12 crediti formativi complessivi per il corso di specializzazione su “La
comunicazione legale”.
***
- In data 15 gennaio 2008 è pervenuta richiesta di accreditamento da parte dell’Associazione
Italiana Giuristi Europei del “Corso istituzionale di Diritto Comunitario” che si svolgerà da
aprile a luglio del 2008, per un totale di 46 ore.
Il Consiglio
- visto il Regolamento del Consiglio Nazionale Forense;
- visto il Regolamento del Consiglio dell’Ordine;
- ritenuto che sussistono i requisiti per la concessione di n. 24 crediti formativi complessivi
relativi al predetto evento;
delibera
di concedere n. 24 crediti formativi complessivi per il “Corso istituzionale di Diritto Comunitario”.
***
- In data 17 gennaio 2008 è pervenuta richiesta di accreditamento da parte della ‘Diligo s.r.l.’
del seminario su “Infortuni sul lavoro e responsabilità da reato degli Enti” che si svolgerà il 22
febbraio 2008, della durata di 8 ore.
Il Consiglio
- visto il Regolamento del Consiglio Nazionale Forense;
- visto il Regolamento del Consiglio dell’Ordine;
- ritenuto che sussistono i requisiti per la concessione di n. 7 crediti formativi relativi al
predetto evento;
delibera
di concedere n. 7 crediti formativi per il seminario su “Infortuni sul lavoro e responsabilità da
reato degli Enti”.
***
- In data 9 gennaio 2008 è pervenuta richiesta di accreditamento da parte dello Studio legale
‘Cleary Gottlieb Steen & Hamilton’ del programma di formazione continua il cui calendario del
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FORMAZIONE CONTINUA
2008 prevede i seguenti seminari, della durata di 3 ore ciascuno:
1. Metodi e strumenti di ricerca giuridica.
2. La miniriforma del processo civile: il processo di cognizione.
3. Contratto di compravendita di partecipazioni.
4. Aspetti fiscali delle operazioni di fusione e acquisizione e delle operazioni di capital
markets (equity e debt).
5. Il contenzioso civile in materia antitrust (Private Enforcement).
6. L’emittente quotato e la direttiva Transparency (2004/109/CE).
7. La miniriforma del processo civile: le norme in materia di arbitrato.
8. I sistemi di amministrazione e controllo: sistema dualistico.
9. Il controllo delle concentrazioni nella normativa italiana e comunitaria.
Il Consiglio
- visto il Regolamento del Consiglio Nazionale Forense;
- visto il Regolamento del Consiglio dell’Ordine;
- ritenuto che sussistono i requisiti per la concessione di n. 3 crediti formativi relativi a ciascun
evento;
delibera
di concedere n. 3 crediti formativi relativi a ciascuno dei predetti eventi.
***
- In data 7 gennaio 2008 è pervenuta richiesta di accreditamento da parte della Facoltà di
Giurisprudenza dell’Università ‘RomaTre’ del seminario “Transnational Intellectual Property
Program” che si svolgerà dal 18 al 22 febbraio 2008, della durata di 28 ore complessive.
Il Consiglio
- visto il Regolamento del Consiglio Nazionale Forense;
- visto il Regolamento del Consiglio dell’Ordine;
- ritenuto che sussistono i requisiti per la concessione di n. 24 crediti formativi complessivi
relativi al predetto evento;
delibera
di concedere n. 24 crediti formativi complessivi per il seminario “Transnational Intellectual
Property Program”.
***
- In data 19 giugno 2007 è pervenuta richiesta di accreditamento da parte della ‘Direkta s.r.l.’
del master su “La difesa penale. Disciplina, atti e tecniche.” che si svolgerà in 11 giornate, della
durata di 4 ore ciascuna.
Il Consiglio
- visto il Regolamento del Consiglio Nazionale Forense;
- visto il Regolamento del Consiglio dell’Ordine;
- ritenuto che sussistono i requisiti per la concessione di n. 24 crediti formativi complessivi
relativi al predetto evento;
delibera
di concedere n. 24 crediti formativi complessivi per il master su “La difesa penale. Disciplina, atti
e tecniche.”.
***
- In data 15 novembre 2007 è pervenuta richiesta di accreditamento da parte della
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FORMAZIONE CONTINUA
‘People&Solutions s.r.l.’ del “Corso per conciliatori” che si svolgerà da marzo a novembre 2008,
della durata di 40 ore complessive.
Il Consiglio
- astenuto il Consigliere Condello;
- visto il Regolamento del Consiglio Nazionale Forense;
- visto il Regolamento del Consiglio dell’Ordine;
- ritenuto che sussistono i requisiti per la concessione di n. 24 crediti formativi complessivi
relativi al predetto evento;
delibera
di concedere n. 24 crediti formativi complessivi per il “Corso per conciliatori”.
***
- In data 15 novembre 2007 è pervenuta richiesta di accreditamento da parte della
‘People&Solutions s.r.l.’ del corso “Tecniche di comunicazione nei procedimenti ADR” che si
svolgerà il 17 e il 18 ottobre 2008, della durata di 12 ore complessive.
Il Consiglio
- astenuto il Consigliere Condello;
- visto il Regolamento del Consiglio Nazionale Forense;
- visto il Regolamento del Consiglio dell’Ordine;
- ritenuto che sussistono i requisiti per la concessione di n. 12 crediti formativi complessivi
relativi al predetto evento;
delibera
di concedere n. 12 crediti formativi complessivi per il corso “Tecniche di comunicazione nei
procedimenti ADR”.
***
- In data 15 novembre 2007 è pervenuta richiesta di accreditamento da parte della
‘People&Solutions s.r.l.’ del convegno “Diversità culturale nella risoluzione del conflitto” che
si svolgerà il 15 marzo 2008, della durata di 8 ore complessive.
Il Consiglio
- astenuto il Consigliere Condello;
- visto il Regolamento del Consiglio Nazionale Forense;
- visto il Regolamento del Consiglio dell’Ordine;
- ritenuto che sussistono i requisiti per la concessione di n. 8 crediti formativi complessivi
relativi al predetto evento;
delibera
di concedere n. 8 crediti formativi complessivi per il convegno “Diversità culturale nella
risoluzione del conflitto”.
***
- In data 15 novembre 2007 è pervenuta richiesta di accreditamento da parte della
‘People&Solutions s.r.l.’ del convegno “L’ADR nel mondo del lavoro” che si svolgerà il 14
giugno 2008, della durata di 8 ore complessive.
Il Consiglio
- astenuto il Consigliere Condello;
- visto il Regolamento del Consiglio Nazionale Forense;
- visto il Regolamento del Consiglio dell’Ordine;
- ritenuto che sussistono i requisiti per la concessione di n. 8 crediti formativi complessivi
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FORMAZIONE CONTINUA
relativi al predetto evento;
delibera
di concedere n. 8 crediti formativi complessivi per il convegno “L’ADR nel mondo del lavoro”.
***
- In data 15 novembre 2007 è pervenuta richiesta di accreditamento da parte della
‘People&Solutions s.r.l.’ del convegno “L’ADR e le Istituzioni. Direttiva Europea ed esperienze
internazionali” che si svolgerà il 19 aprile 2008, della durata di 8 ore complessive.
Il Consiglio
- astenuto il Consigliere Condello;
- visto il Regolamento del Consiglio Nazionale Forense;
- visto il Regolamento del Consiglio dell’Ordine;
- ritenuto che sussistono i requisiti per la concessione di n. 8 crediti formativi complessivi
relativi al predetto evento;
delibera
di concedere n. 8 crediti formativi complessivi per il convegno “L’ADR e le Istituzioni. Direttiva
Europea ed esperienze internazionali”.
***
- In data 2 gennaio 2008 è pervenuta richiesta di accreditamento da parte della ‘ITA S.p.A.’
del corso di specializzazione su “Novità in tema di sospensione dei pagamenti, circolazione e
rinegoziazione dei mutui” che si svolgerà il 13 febbraio 2008, della durata di 6,5 ore.
Il Consiglio
- visto il Regolamento del Consiglio Nazionale Forense;
- visto il Regolamento del Consiglio dell’Ordine;
- ritenuto che sussistono i requisiti per la concessione di n. 7 crediti formativi complessivi
relativi al predetto evento;
delibera
di concedere n. 7 crediti formativi complessivi per il corso di specializzazione su “Novità in tema
di sospensione dei pagamenti, circolazione e rinegoziazione dei mutui”.
Adunanza del 23 gennaio 2008
- Il Consigliere Rossi comunica che occorre procedere all’esame di alcune domande di
accreditamento di eventi formativi.
- In data 21 gennaio 2008 è pervenuta richiesta di accreditamento da parte della Paradigma
s.r.l. del Convegno dal titolo “Successioni e Donazioni” che si svolgerà l’11 e il 12 marzo 2008,
della durata di 8 ore ciascuno.
Il Consiglio
- visto il Regolamento del Consiglio Nazionale Forense;
- visto il Regolamento del Consiglio dell’Ordine;
- ritenuto che sussistono i requisiti per la concessione di n. 16 crediti formativi complessivi
relativi al predetto evento;
delibera
di concedere n. 16 crediti formativi complessivi per il Convegno dal titolo “Successioni e
Donazioni”.
***
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FORMAZIONE CONTINUA
- In data 10 gennaio 2008 è pervenuta richiesta di accreditamento da parte della Camera
Minorile ‘in cammino’ del corso formativo dal titolo “La filiazione nel diritto islamico” che si
svolgerà il 23 gennaio 2008, della durata di 2 ore.
Il Consiglio
- visto il Regolamento del Consiglio Nazionale Forense;
- visto il Regolamento del Consiglio dell’Ordine;
- ritenuto che sussistono i requisiti per la concessione di n. 2 crediti formativi relativi al
predetto evento;
delibera
di concedere n. 2 crediti formativi per il corso formativo dal titolo “La filiazione nel diritto
islamico”.
***
- In data 10 gennaio 2008 è pervenuta richiesta di accreditamento da parte della Camera
Minorile ‘in cammino’ del corso formativo dal titolo “Trust e famiglia: l’applicazione nei
procedimenti di separazione” che si svolgerà il 13 febbraio 2008, della durata di 2 ore.
Il Consiglio
- visto il Regolamento del Consiglio Nazionale Forense;
- visto il Regolamento del Consiglio dell’Ordine;
- ritenuto che sussistono i requisiti per la concessione di n. 2 crediti formativi relativi al
predetto evento;
delibera
di concedere n. 2 crediti formativi per il corso formativo dal titolo “Trust e famiglia: l’applicazione nei procedimenti di separazione”.
***
- In data 10 gennaio 2008 è pervenuta richiesta di accreditamento da parte della Camera
Minorile ‘in cammino’ del corso formativo dal titolo “La consulenza tecnica d’ufficio nei
procedimenti di famiglia: CTU patrimoniale e indagini GDF” che si svolgerà il 5 marzo 2008,
della durata di 2 ore.
Il Consiglio
- visto il Regolamento del Consiglio Nazionale Forense;
- visto il Regolamento del Consiglio dell’Ordine;
- ritenuto che sussistono i requisiti per la concessione di n. 2 crediti formativi relativi al
predetto evento;
delibera
di concedere n. 2 crediti formativi per il corso formativo dal titolo “La consulenza tecnica
d’ufficio nei procedimenti di famiglia: CTU patrimoniale e indagini GDF”.
***
- In data 10 gennaio 2008 è pervenuta richiesta di accreditamento da parte della Camera
Minorile ‘in cammino’ del corso formativo dal titolo “La consulenza tecnica d’ufficio nei
procedimenti di famiglia: la consulenza psicologica sull’idoneità genitoriale” che si svolgerà il
3 aprile 2008, della durata di 2 ore.
Il Consiglio
- visto il Regolamento del Consiglio Nazionale Forense;
- visto il Regolamento del Consiglio dell’Ordine;
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FORMAZIONE CONTINUA
- ritenuto che sussistono i requisiti per la concessione di n. 2 crediti formativi relativi al
predetto evento;
delibera
di concedere n. 2 crediti formativi per il corso formativo dal titolo “La consulenza tecnica
d’ufficio nei procedimenti di famiglia: la consulenza psicologica sull’idoneità genitoriale”.
***
- In data 10 gennaio 2008 è pervenuta richiesta di accreditamento da parte della Camera
Minorile ‘in cammino’ del corso formativo dal titolo “Mediazione familiare e affido condiviso”
che si svolgerà il 23 aprile 2008, della durata di 2 ore.
Il Consiglio
- visto il Regolamento del Consiglio Nazionale Forense;
- visto il Regolamento del Consiglio dell’Ordine;
- ritenuto che sussistono i requisiti per la concessione di n. 2 crediti formativi relativi al
predetto evento;
delibera
di concedere n. 2 crediti formativi per il corso formativo dal titolo “Mediazione familiare e affido
condiviso”.
***
- In data 10 gennaio 2008 è pervenuta richiesta di accreditamento da parte della Camera
Minorile ‘in cammino’ del corso formativo dal titolo “La tutela penale degli obblighi di
assistenza familiare” che si svolgerà il 14 maggio 2008, della durata di 2 ore.
Il Consiglio
- visto il Regolamento del Consiglio Nazionale Forense;
- visto il Regolamento del Consiglio dell’Ordine;
- ritenuto che sussistono i requisiti per la concessione di n. 2 crediti formativi relativi al
predetto evento;
delibera
di concedere n. 2 crediti formativi per il corso formativo dal titolo “La tutela penale degli obblighi
di assistenza familiare”.
***
- In data 10 gennaio 2008 è pervenuta richiesta di accreditamento da parte della Camera
Minorile ‘in cammino’ del corso formativo dal titolo “Le garanzie patrimoniali nei procedimenti
separativi della coppia genitoriale” che si svolgerà il 28 maggio 2008, della durata di 2 ore.
Il Consiglio
- visto il Regolamento del Consiglio Nazionale Forense;
- visto il Regolamento del Consiglio dell’Ordine;
- ritenuto che sussistono i requisiti per la concessione di n. 2 crediti formativi relativi al
predetto evento;
delibera
di concedere n. 2 crediti formativi per il corso formativo dal titolo “Le garanzie patrimoniali nei
procedimenti separativi della coppia genitoriale”.
***
- In data 10 gennaio 2008 è pervenuta richiesta di accreditamento da parte della Camera
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FORMAZIONE CONTINUA
Minorile ‘in cammino’ del corso di formazione che si svolgerà in 3 moduli formativi, della durata
di due giorni ciascuno, che sarà strutturato come segue:
I Modulo
1° giorno: “I procedimenti civili minorili in generale: caratteri, competenze, rito protagonisti”
2° giorno: “Il procedimento ex art. 317 bis cod. civ.”
II Modulo
1° giorno: “I procedimenti de potestate”
2° giorno: “Simulazione”
III Modulo
1° giorno: “Il procedimento di adottabilità”
2° giorno: “Simulazione”
Il Consiglio
- visto il Regolamento del Consiglio Nazionale Forense;
- visto il Regolamento del Consiglio dell’Ordine;
- ritenuto che sussistono i requisiti per la concessione di n. 9 crediti formativi relativi a
ciascuno dei predetti Moduli;
delibera
di concedere n. 9 crediti formativi per ciascuno dei predetti Moduli.
***
- In data 9 gennaio 2008 è pervenuta richiesta di accreditamento da parte dell’Associazione
‘Cittadinanzattiva’ del convegno dal titolo “Per la Giustizia? Sempre Diritto. Tempi della
giustizia, centralità delle vittime, revisione dei processi” che si svolgerà il 4 febbraio 2008.
Il Consiglio
- visto il Regolamento del Consiglio Nazionale Forense;
- visto il Regolamento del Consiglio dell’Ordine;
- ritenuto che sussistono i requisiti per la concessione di n. 6 crediti formativi relativi al
predetto evento;
delibera
di concedere n. 6 crediti formativi per il convegno dal titolo “Per la Giustizia? Sempre Diritto.
Tempi della giustizia, centralità delle vittime, revisione dei processi”.
***
- In data 10 gennaio 2008 è pervenuta richiesta di accreditamento da parte della ‘Clarizia
Associati s.r.l.’ del “Corso di formazione specialistico in materia di appalti e concorrenza” che
si svolgerà in 2 Moduli (“Codice dei Contratti Pubblici di Lavori, Forniture” e “Concorrenza,
antritrust e regolazione del mercato”), della durata di 30 ore per ciascun Modulo.
Il Consiglio
- visto il Regolamento del Consiglio Nazionale Forense;
- visto il Regolamento del Consiglio dell’Ordine;
- ritenuto che sussistono i requisiti per la concessione di n. 24 crediti formativi complessivi
relativi a ciascuno dei predetti Moduli;
delibera
di concedere n. 24 crediti formativi complessivi per ciascuno dei 2 Moduli predetti relativi al
“Corso di formazione specialistico in materia di appalti e concorrenza”.
***
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FORMAZIONE CONTINUA
- In data 16 gennaio 2008 è pervenuta richiesta di accreditamento da parte della ‘IFA Società
per lo studio dei problemi fiscali’ degli “Incontri di diritto tributario internazionale 2008” che
si svolgerà in 6 giornate, della durata di 2 ore ciascuno.
Il Consiglio
- visto il Regolamento del Consiglio Nazionale Forense;
- visto il Regolamento del Consiglio dell’Ordine;
- ritenuto che sussistono i requisiti per la concessione di n. 2 crediti formativi relativi a
ciascuno dei predetti eventi;
delibera
di concedere n. 2 crediti formativi a ciascuno dei predetti eventi relativi agli “Incontri di diritto
tributario internazionale 2008”.
***
- In data 8 gennaio 2008 è pervenuta richiesta di accreditamento da parte della ‘Midiform
business school’ del “Master in avvocato d’affari” che si svolgerà in 4 mesi, della durata di 28
giornate per un totale di 140 ore.
Il Consiglio
- visto il Regolamento del Consiglio Nazionale Forense;
- visto il Regolamento del Consiglio dell’Ordine;
- ritenuto che sussistono i requisiti per la concessione di n. 24 crediti formativi complessivi
relativi al predetto evento;
delibera
di concedere n. 24 crediti formativi complessivi per il “Master in avvocato d’affari”.
***
- In data 20 dicembre 2007 è pervenuta richiesta di accreditamento da parte della Facoltà di
Giurisprudenza dell’Università degli Studi ‘RomaTre’ del “Master per giuristi d’impresa” che si
svolgerà in 15 giornate, della durata di 4 ore ciascuno.
Il Consiglio
- visto il Regolamento del Consiglio Nazionale Forense;
- visto il Regolamento del Consiglio dell’Ordine;
- ritenuto che sussistono i requisiti per la concessione di n. 4 crediti formativi relativi a
ciascuno dei predetti eventi;
delibera
di concedere n. 4 crediti formativi per ciascuno dei predetti eventi relativi al “Master per giuristi
d’impresa”.
***
- In data 10 gennaio 2008 è pervenuta richiesta di accreditamento da parte della “Nomos
Appalti Srl.” del corso su “Contratti Pubblici di Lavori, Forniture e Servizi” che si svolgerà in 9
giornate, della durata di 3 ore ciascuna.
Il Consiglio
- visto il Regolamento del Consiglio Nazionale Forense;
- visto il Regolamento del Consiglio dell’Ordine;
- ritenuto che sussistono i requisiti per la concessione di n. 3 crediti formativi relativi a
ciascuno dei predetti eventi;
delibera
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FORMAZIONE CONTINUA
di concedere n. 3 crediti formativi per ciascuno dei predetti eventi relativi al Corso su “Contratti
Pubblici di Lavori, Forniture e Servizi”.
Adunanza del 28 febbraio 2008
- Il Presidente Cassiani riferisce che, in occasione dell’inaugurazione dell’Anno Giudiziario
della Commissione Tributaria tenutasi il 21 febbraio scorso, ha concordato con il Presidente
dell’Ordine dei Commercialisti un incontro per lo scambio di esperienze riguardanti la
formazione permanente continua e, più precisamente, sulla possibilità per gli Ordini di
organizzare e gestire l’aggiornamento e la formazione per via telematica.
Il Presidente Cassiani osserva che tale soluzione eviterebbe sia il problema delle aule e delle
file sia il problema dell’organizzazione dei corsi.
Il Consiglio delega il Presidente Cassiani a contattare il Presidente dell’Ordine dei Commercialisti.
Adunanza del 27 marzo 2008
Il Consigliere Cerè, conformemente a quanto già affermato in passato, si dichiara contraria
al riconoscimento dei crediti formativi fino a quando i criteri adottati per la concessione saranno
quelli previsti dal regolamento attualmente in vigore. Pertanto, se il Consiglio non dimostrerà
la necessaria sensibilità e la doverosa consapevolezza delle gravi problematiche che, per
l’Avvocatura Romana, comporta il recepimento del Regolamento del Consiglio Nazionale
Forense sulla formazione continua, ogni qualvolta si delibererà in materia dei crediti formativi
e relative modalità di accreditamente, sarà costretta ad esprimere il suo dissenso rispetto
all’operato del Consiglio, manifestando il suo voto contrario.
I Consiglieri Arditi di Castelvetere, Bucci, Di Tosto, Murra, Nesta e Vaglio, viceversa,
dichiarano di astenersi per la concessione dei crediti formativi per i corsi gratuiti e si dichiarano
contrari per la concessione dei crediti per i corsi a pagamento.
Il Consigliere Ierardi, con riferimento all’attribuzione del numero dei crediti formativi,
chiede che il Consiglio stabilisca criteri obiettivi di assegnazione degli stessi in ottemperanza a
quanto stabilito dal regolamento del Consiglio Nazionale Forense.
Il Consigliere Ierardi ritiene che tale determinazione proposta preventivamente dalla
apposita Commissione deve essere valutata dal Consiglio.
Il Consigliere Rossi specifica che il criterio generale di accreditamento già esiste e nella
prossima adunanza sarà sua cura fornire in dettaglio le modalità.
Il Consiglio, su proposta del Consigliere Rossi, procede all’esame di alcune domande di
accreditamento di eventi formativi.
* * *
- In data 17 marzo 2008 è pervenuta richiesta di accreditamento da parte dell’Università di
Macerata del convegno sul “Coordinamento dei sistemi di sicurezza sociale in Europa”, che si
svolgerà in una giornata, della durata di 7 ore.
Il Consiglio
- visto il Regolamento del Consiglio Nazionale Forense;
- visto il Regolamento del Consiglio dell’Ordine;
- ritenuto che sussistono i requisiti per la concessione di n.7 crediti formativi complessivi
relativi al predetto evento;
delibera
di concedere n.7 crediti formativi complessivi per l’incontro sul “Il coordinamento dei sistemi
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FORMAZIONE CONTINUA
di sicurezza sociale in Europa”.
* * *
- In data 5 marzo 2008 è pervenuta richiesta di accreditamento da parte dell’Osservatorio
Romano sulla Giustizia Civile dei seminari “La sospensione della efficacia esecutiva del titolo
e la sospensione dell’esecuzione”; e “L’opposizione all’esecuzione”, che si sono svolti in due
giornate, della durata di 4 ore la prima e di 5 ore la seconda;
Il Consiglio
- visto il Regolamento del Consiglio Nazionale Forense;
- visto il Regolamento del Consiglio dell’Ordine;
- ritenuto che sussistono i requisiti per la concessione di n.9 crediti formativi complessivi
relativi ai predetti eventi;
delibera
di concedere n.4 crediti formativi per l’incontro su “La sospensione della efficacia esecutiva del
titolo e la sospensione dell’esecuzione e n.5 crediti formativi per l’incontro su “L’opposizione
all’esecuzione”.
* * *
- In data 18 febbraio 2008 è pervenuta richiesta di accreditamento da parte dell’ADUSBEF
- Associazione degli Utenti dei Servizi Bancari e Finanziari - Roma del seminario “La Tutela dei
Risparmiatori e degli Investitori nel Sistema Bancario e Finanziario”, che si svolgerà in tre
giornate, della durata di 2 ore ciascuna;
Il Consiglio
- visto il Regolamento del Consiglio Nazionale Forense;
- visto il Regolamento del Consiglio dell’Ordine;
- ritenuto che sussistono i requisiti per la concessione di n.6 crediti formativi complessivi
relativi al predetto evento;
delibera
di concedere n.2 crediti formativi ad incontro per il convegno su “La Tutela dei Risparmiatori
e degli Investitori nel Sistema Bancario e Finanziario”.
* * *
- In data 3 marzo 2008 è pervenuta richiesta di accreditamento da parte dell’Associazione
Integrata Europea Psicologi ed Avvocati per la Famiglia - Lucky Family del convegno “Il
difensore del minore nel processo civile”, che si svolgerà in una giornata, della durata di 4 ore;
Il Consiglio
- visto il Regolamento del Consiglio Nazionale Forense;
- visto il Regolamento del Consiglio dell’Ordine;
- ritenuto che sussistono i requisiti per la concessione di n.4 crediti formativi complessivi
relativi al predetto evento;
delibera
di concedere n.4 crediti formativi per il convegno sul “Il Difensore del minore sul processo
civile”.
* * *
- In data 4 febbraio 2008 è pervenuta richiesta di accreditamento da parte della LUISS Facoltà di Giurisprudenza e della Università degli Studi di Salerno del convegno “CittadinoConsumatore e democrazia aperta: modelli per una partecipazione attiva”, che si è svolto in due
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FORMAZIONE CONTINUA
giornate, della durata di 7 ore la prima giornata e di 3 ore la seconda giornata;
Il Consiglio
- visto il Regolamento del Consiglio Nazionale Forense;
- visto il Regolamento del Consiglio dell’Ordine;
- ritenuto che sussistono i requisiti per la concessione di n.6 crediti formativi complessivi
relativi al predetto evento;
delibera
di concedere n.3 crediti formativi ad incontro per il convegno sul “Cittadino-Consumatore e
democrazia aperta: modelli per una partecipazione attiva”.
* * *
- In data 4 febbraio 2008 è pervenuta richiesta di accreditamento da parte dell’Accademia
Forense, del seminario “La mediazione del conflitto con particolare interesse alla mediazione del
conflitto della coppia”, che si svolgerà in quattro giornate, della durata di 3 ore ciascuna;
Il Consiglio
- visto il Regolamento del Consiglio Nazionale Forense;
- visto il Regolamento del Consiglio dell’Ordine;
- ritenuto che sussistono i requisiti per la concessione di n.12 crediti formativi complessivi
relativi al predetto evento;
delibera
di concedere n.3 crediti formativi ad incontro per il convegno su “La mediazione del conflitto
con particolare interesse alla mediazione del conflitto della coppia”.
* * *
- In data 4 febbraio 2008 è pervenuta richiesta di accreditamento da parte dell’Accademia
Forense, del seminario “La responsabilità del Sanitario”, che si svolgerà in quattro giornate, della
durata di 3 ore ciascuna;
Il Consiglio
- visto il Regolamento del Consiglio Nazionale Forense;
- visto il Regolamento del Consiglio dell’Ordine;
- ritenuto che sussistono i requisiti per la concessione di n.12 crediti formativi complessivi
relativi al predetto evento;
delibera
di concedere n.3 crediti formativi ad incontro per il convegno “La responsabilità del Sanitario”.
* * *
- In data 12 febbraio 2008 è pervenuta richiesta di accreditamento da parte della Midiform
s.r.l. del corso di specializzazione “La gestione fiscale dell’azienda”, che si svolgerà in 2 giornate,
della durata di 5 ore la prima giornata e di 4,30 ore la seconda giornata;
Il Consiglio
- visto il Regolamento del Consiglio Nazionale Forense;
- visto il Regolamento del Consiglio dell’Ordine;
- ritenuto che sussistono i requisiti per la concessione di n.10 crediti formativi complessivi
relativi al predetto evento;
delibera
di concedere n.5 crediti formativi ad incontro per il corso di specializzazione “La gestione fiscale
dell’azienda”.
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FORMAZIONE CONTINUA
–––* * *
- In data 12 febbraio 2008 è pervenuta richiesta di accreditamento da parte della Midiform
s.r.l. del corso di specializzazione “La regolamentazione dei nuovi rapporti di lavoro nelle Legge
Biagi con particolare riferimento agli amministratori di società”, che si svolgerà in 2 giornate,
della durata di 5 ore la prima giornata e 4,30 ore la seconda giornata;
Il Consiglio
- visto il Regolamento del Consiglio Nazionale Forense;
- visto il Regolamento del Consiglio dell’Ordine;
- ritenuto che sussistono i requisiti per la concessione di n.10 crediti formativi complessivi
relativi al predetto evento;
delibera
di concedere n.5 crediti formativi ad incontro per il corso di specializzazione “La regolamentazione dei nuovi rapporti di lavoro della Legge Biagi con particolare riferimento agli amministratori di società”.
* * *
- In data 12 febbraio 2008 è pervenuta richiesta di accreditamento da parte della Midiform
s.r.l. del corso di specializzazione “La quotazione in borsa”, che si svolgerà in 2 giornate, della
durata di 5 ore la prima giornata e di 4,30 ore la seconda giornata;
Il Consiglio
- visto il Regolamento del Consiglio Nazionale Forense;
- visto il Regolamento del Consiglio dell’Ordine;
- ritenuto che sussistono i requisiti per la concessione di n.10 crediti formativi complessivi
relativi al predetto evento;
delibera
di concedere n.5 crediti formativi ad incontro per il corso di specializzazione “La quotazione in
borsa”.
* * *
- In data 12 febbraio 2008 è pervenuta richiesta di accreditamento da parte della Midiform
s.r.l. del corso di specializzazione “La redazione e la negoziazione dei contratti di compravendita
di azioni - profili internazionali (shares purchase agreement)”, che si svolgerà in 2 giornate, della
durata di 5 ore la prima giornata e di 4,30 ore la seconda giornata;
Il Consiglio
- visto il Regolamento del Consiglio Nazionale Forense;
- visto il Regolamento del Consiglio dell’Ordine;
- ritenuto che sussistono i requisiti per la concessione di n.10 crediti formativi complessivi
relativi al predetto evento;
delibera
di concedere n.5 crediti formativi ad incontro per il corso di specializzazione “La redazione e la
negoziazione dei contratti di compravendita di azioni - profili internazionali (shares purchase
agreement)”.
* * *
- In data 23 agosto 2007 è pervenuta richiesta di accreditamento da parte della Università
degli Studi di Roma “La Sapienza” - Facoltà di Giurisprudenza e Psicologia 1, del Master sul
“Diritto del Minore” che si svolgerà in 26 giornate;
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FORMAZIONE CONTINUA
Il Consiglio
- visto il Regolamento del Consiglio Nazionale Forense;
- visto il Regolamento del Consiglio dell’Ordine;
- ritenuto che sussistono i requisiti per la concessione di n.24 crediti formativi complessivi
relativi al predetto evento;
delibera
di concedere n.24 crediti formativi complessivi per il Master sul “Diritto del Minore” laddove
sarà dimostrata la frequenza di almeno l’80% delle ore di durata dell’evento.
* * *
- In data 21 gennaio 2008 è pervenuta richiesta di accreditamento da parte del Centro Studi
Bruner del Master sulla “Mediazione familiare”, che si svolgerà in venti giornate, della durata di
10 ore ciascuna;
Il Consiglio
- visto il Regolamento del Consiglio Nazionale Forense;
- visto il Regolamento del Consiglio dell’Ordine;
- ritenuto che sussistono i requisiti per la concessione di n.24 crediti formativi complessivi
relativi al predetto evento;
delibera
di concedere n.24 crediti formativi complessivi per il Master sulla “Mediazione familiare”
laddove sarà dimostrata la frequenza di almeno l’80% delle ore di durata dell’evento.
* * *
- In data 20 marzo 2008 è pervenuta richiesta di accreditamento da parte della Università degli
Studi Roma Tre - Facoltà di Giurisprudenza, del convegno “L’azione collettiva risarcitoria: un
nuovo strumento generale di tutela dei consumatori. Questioni applicative”, che si svolgerà in
una giornata, della durata di 6 ore;
Il Consiglio
- visto il Regolamento del Consiglio Nazionale Forense;
- visto il Regolamento del Consiglio dell’Ordine;
- ritenuto che sussistono i requisiti per la concessione di n.6 crediti formativi complessivi
relativi al predetto evento;
delibera
di concedere n.6 crediti formativi per il convegno “L’azione collettiva risarcitoria: un nuovo
strumento generale di tutela dei consumatori. Questioni applicative”.
* * *
- In data 27 febbraio 2008 è pervenuta richiesta di accreditamento da parte dell’AFOL Associazione Forense Ostia e Litorale, del convegno “Profili di interesse civilistico nelle indagini
difensive. Il reato di abuso edilizio”, che si svolgerà in 2 giornate, della durata di 4 ore ciascuna;
Il Consiglio
- visto il Regolamento del Consiglio Nazionale Forense;
- visto il Regolamento del Consiglio dell’Ordine;
- ritenuto che sussistono i requisiti per la concessione di n.8 crediti formativi complessivi
relativi al predetto evento;
delibera
di concedere n.4 crediti formativi ad incontro per il convegno suindicato.
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FORMAZIONE CONTINUA
* * *
- In data 6 marzo 2008 è pervenuta richiesta di accreditamento da parte dell’Istituto Regionale
di Studi Giuridici del Lazio Arturo Carlo Jemolo del convegno “La gestione e la tutela del
patrimonio di famiglia”, che si svolgerà in 15 giornate, della durata di 4 ore ciascuna;
Il Consiglio
- visto il Regolamento del Consiglio Nazionale Forense;
- visto il Regolamento del Consiglio dell’Ordine;
- ritenuto che sussistono i requisiti per la concessione di n.24 crediti formativi complessivi
relativi al predetto evento;
delibera
di concedere n.24 crediti formativi complessivi per il convegno suindicato, laddove sarà
dimostrata la frequenza di almeno l’80% delle ore di durata dell’evento.
* * *
- In data 6 marzo 2008 è pervenuta richiesta di accreditamento da parte dell’Istituto Regionale
di Studi Giuridici del Lazio Arturo Carlo Jemolo del convegno “Diritto Penale delle società”, che
si svolgerà in 20 giornate, della durata di 3 ore ciascuna;
Il Consiglio
- visto il Regolamento del Consiglio Nazionale Forense;
- visto il Regolamento del Consiglio dell’Ordine;
- ritenuto che sussistono i requisiti per la concessione di n.24 crediti formativi complessivi
relativi al predetto evento;
delibera
di concedere n.24 crediti formativi complessivi per il convegno suindicato, laddove sarà
dimostrata la frequenza di almeno l’80% delle ore di durata dell’evento.
* * *
- In data 12 febbraio 2008 è pervenuta richiesta di accreditamento da parte del CEIDA Scuola Superiore di Studi Giuridici, del convegno “Il diritto processuale Penale dopo l’entrata
in vigore del giusto processo”, che si svolgerà in tre giornate, della durata di 6 ore ciascuna;
Il Consiglio
- visto il Regolamento del Consiglio Nazionale Forense;
- visto il Regolamento del Consiglio dell’Ordine;
- ritenuto che sussistono i requisiti per la concessione di n.12 crediti formativi complessivi
relativi al predetto evento;
delibera
di concedere n.12 crediti formativi complessivi per il convegno suindicato.
* * *
- In data 12 febbraio 2008 è pervenuta richiesta di accreditamento da parte del CEIDA Scuola Superiore di Studi Giuridici, del convegno “Il giudizio di cognizione ordinaria”, che si
svolgerà in 3 giornate, della durata di 6 ore ciascuna;
Il Consiglio
- visto il Regolamento del Consiglio Nazionale Forense;
- visto il Regolamento del Consiglio dell’Ordine;
- ritenuto che sussistono i requisiti per la concessione di n.12 crediti formativi complessivi
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FORMAZIONE CONTINUA
relativi al predetto evento;
delibera
di concedere n.12 crediti formativi complessivi per il convegno suindicato.
* * *
- In data 12 febbraio 2008 è pervenuta richiesta di accreditamento da parte del CEIDA Scuola Superiore di Studi Giuridici, del convegno “Il nuovo diritto societario”, che si svolgerà
in sei giornate, della durata di 5,30 ore ciascuna;
Il Consiglio
- visto il Regolamento del Consiglio Nazionale Forense;
- visto il Regolamento del Consiglio dell’Ordine;
- ritenuto che sussistono i requisiti per la concessione di n.24 crediti formativi complessivi
relativi al predetto evento;
delibera
di concedere n.24 crediti formativi complessivi per il convegno suindicato.
* * *
- In data 12 febbraio 2008 è pervenuta richiesta di accreditamento da parte del CEIDA Scuola Superiore di Studi Giuridici, del convegno “La negoziazione e la regolamentazione del
diritto civile e commerciale nell’U.E. e nei paesi emergenti”, che si svolgerà in due giornate, della
durata di 5,30 ore ciascuna;
Il Consiglio
- visto il Regolamento del Consiglio Nazionale Forense;
- visto il Regolamento del Consiglio dell’Ordine;
- ritenuto che sussistono i requisiti per la concessione di n.8 crediti formativi complessivi
relativi al predetto evento;
delibera
di concedere n.8 crediti formativi complessivi per il convegno suindicato.
* * *
- In data 12 febbraio 2008 è pervenuta richiesta di accreditamento da parte del CEIDA Scuola Superiore di Studi Giuridici, del Master in “Diritto amministrativo”, che si svolgerà in 24
giornate;
Il Consiglio
- visto il Regolamento del Consiglio Nazionale Forense;
- visto il Regolamento del Consiglio dell’Ordine;
- ritenuto che sussistono i requisiti per la concessione di n.24 crediti formativi complessivi
relativi al predetto evento;
delibera
di concedere n.24 crediti formativi complessivi per il Master suindicato.
* * *
- In data 12 febbraio 2008 è pervenuta richiesta di accreditamento da parte del CEIDA Scuola Superiore di Studi Giuridici, del seminario sulla “Tutela dei dati personali secondo il
codice della privacy”, che si svolgerà in tre giornate, della durata di 6 ore ciascuna;
Il Consiglio
- visto il Regolamento del Consiglio Nazionale Forense;
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FORMAZIONE CONTINUA
- visto il Regolamento del Consiglio dell’Ordine;
- ritenuto che sussistono i requisiti per la concessione di n.12 crediti formativi complessivi
relativi al predetto evento;
delibera
di concedere n.12 crediti formativi complessivi per il seminario suindicato.
* * *
- In data 12 febbraio 2008 è pervenuta richiesta di accreditamento da parte del CEIDA Scuola Superiore di Studi Giuridici, del convegno “Come gestire le controversie nelle amministrazioni pubbliche”, che si svolgerà in sei giornate, della durata di 5,30 ore ciascuna;
Il Consiglio
- visto il Regolamento del Consiglio Nazionale Forense;
- visto il Regolamento del Consiglio dell’Ordine;
- ritenuto che sussistono i requisiti per la concessione di n.24 crediti formativi complessivi
relativi al predetto evento;
delibera
di concedere n.24 crediti formativi complessivi per il convegno suindicato.
* * *
- In data 12 febbraio 2008 è pervenuta richiesta di accreditamento da parte del CEIDA Scuola Superiore di Studi Giuridici, del convegno “Appalti di lavori, forniture e servizi di valore
comunitario alla luce del codice dei contratti pubblici e dei decreti correttivi 6/07 e 113/07”, che
si svolgerà in quattro giornate, della durata di 4,30 ore ciascuna;
Il Consiglio
- visto il Regolamento del Consiglio Nazionale Forense;
- visto il Regolamento del Consiglio dell’Ordine;
- ritenuto che sussistono i requisiti per la concessione di n.16 crediti formativi complessivi
relativi al predetto evento;
delibera
di concedere n.16 crediti formativi complessivi per il convegno suindicato.
* * *
- In data 12 febbraio 2008 è pervenuta richiesta di accreditamento da parte della ASL/RMD - Unità operativa di psicologia del lavoro, del convegno “Mobbing e mercato del lavoro: le
relazioni pericolose”, che si è svolto in una giornata, della durata complessiva di 10,30 ore;
Il Consiglio
- visto il Regolamento del Consiglio Nazionale Forense;
- visto il Regolamento del Consiglio dell’Ordine;
- ritenuto che sussistono i requisiti per la concessione di n.2 crediti formativi complessivi
relativi al predetto evento;
delibera
di concedere n.2 crediti formativi complessivi per il convegno suindicato.
* * *
- In data 27 febbraio 2008 è pervenuta richiesta di accreditamento da parte dell’Osservatorio
vittime LIDU del convegno nazionale “Dignità e diritti nel mondo dei minori: rischi e abusi di
internet”, che si è svolto in una giornata, della durata complessiva di 10 ore;
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FORMAZIONE CONTINUA
Il Consiglio
- visto il Regolamento del Consiglio Nazionale Forense;
- visto il Regolamento del Consiglio dell’Ordine;
- ritenuto che sussistono i requisiti per la concessione di n.4 crediti formativi complessivi
relativi al predetto evento;
delibera
di concedere n.4 crediti formativi complessivi per il convegno suindicato.
* * *
- In data 12 febbraio 2008 è pervenuta richiesta di accreditamento da parte della CISL FLAEI
sul convegno “Mobbing: conoscerlo per contrastarlo”, che si è svolto in una giornata, della
durata complessiva di 3,30 ore;
Il Consiglio
- visto il Regolamento del Consiglio Nazionale Forense;
- visto il Regolamento del Consiglio dell’Ordine;
- ritenuto che sussistono i requisiti per la concessione di n.3 crediti formativi complessivi
relativi al predetto evento;
delibera
di concedere n.3 crediti formativi complessivi per il convegno suindicato.
* * *
- In data 12 febbraio 2008 è pervenuta richiesta di accreditamento da parte della Format s.r.l.
sul convegno “La gestione della privacy e della sicurezza dei dati personali e sensibili nello studio
legale”, che si è svolto in una giornata, della durata complessiva di 4 ore;
Il Consiglio
- visto il Regolamento del Consiglio Nazionale Forense;
- visto il Regolamento del Consiglio dell’Ordine;
- ritenuto che sussistono i requisiti per la concessione di n.4 crediti formativi complessivi
relativi al predetto evento;
delibera
di concedere n.4 crediti formativi complessivi per il convegno suindicato.
* * *
- In data 15 novembre 2007 è pervenuta richiesta di accreditamento da parte della
International Arbitration Center For Copyright and Image Rights s.r.l. di Torino del convegno
diviso per moduli sul “Diritto dell’immagine - Diritto d’autore e fotografia - Tutela speciale ai
sensi del DL 196/03 sulla privacy”, che si è svolto in due giornate, della durata complessiva di
12 ore;
Il Consiglio
- visto il Regolamento del Consiglio Nazionale Forense;
- visto il Regolamento del Consiglio dell’Ordine;
- ritenuto che sussistono i requisiti per la concessione di n.12 crediti formativi complessivi
relativi al predetto evento;
delibera
di concedere n.12 crediti formativi complessivi per il convegno suindicato.
* * *
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FORMAZIONE CONTINUA
- In data 12 febbraio 2008 è pervenuta richiesta di accreditamento da parte della Synergia
Formazione s.r.l. sul convegno “Responsabilità per danno erariale nella P.A. e nella società a
partecipazione pubblica”, che si è svolto in due giornate, della durata complessiva di 7,30 ore;
Il Consiglio
- visto il Regolamento del Consiglio Nazionale Forense;
- visto il Regolamento del Consiglio dell’Ordine;
- ritenuto che sussistono i requisiti per la concessione di n.10 crediti formativi complessivi
relativi al predetto evento;
delibera
di concedere n.10 crediti formativi complessivi per il convegno suindicato.
* * *
- In data 15 febbraio 2008 è pervenuta richiesta di accreditamento da parte della Camera
Arbitrale di Roma - Azienda Speciale della Camera di Commercio di Roma per “Seminari
dedicati alle tecniche ed alle strategie di difesa nel procedimento arbitrale”, che si è svolto in tre
giornate, della durata complessiva di 12 ore;
Il Consiglio
- visto il Regolamento del Consiglio Nazionale Forense;
- visto il Regolamento del Consiglio dell’Ordine;
- ritenuto che sussistono i requisiti per la concessione di n.12 crediti formativi complessivi
relativi al predetto evento;
delibera
di concedere n.4 crediti formativi a giornata per il seminario suindicato.
* * *
- In data 15 febbraio 2008 è pervenuta richiesta di accreditamento da parte della Camera
Arbitrale di Roma - Azienda Speciale della Camera di Commercio di Roma del convegno su “La
nuova disciplina dell’arbitrato”, che si è svolto in due giornate, della durata complessiva di 13
ore;
Il Consiglio
- visto il Regolamento del Consiglio Nazionale Forense;
- visto il Regolamento del Consiglio dell’Ordine;
- ritenuto che sussistono i requisiti per la concessione di n.5 crediti formativi complessivi
relativi al predetto evento;
delibera
di concedere n.5 crediti formativi complessivi per il convegno suindicato.
* * *
- In data 15 febbraio 2008 è pervenuta richiesta di accreditamento da parte della Camera
Arbitrale di Roma - Azienda Speciale della Camera di Commercio di Roma del convegno su
“Conferenza con simulazione di conciliazione”, che si è svolto in una giornata, della durata
complessiva di 3,30 ore;
Il Consiglio
- visto il Regolamento del Consiglio Nazionale Forense;
- visto il Regolamento del Consiglio dell’Ordine;
- ritenuto che sussistono i requisiti per la concessione di n.3 crediti formativi complessivi
relativi al predetto evento;
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FORMAZIONE CONTINUA
delibera
di concedere n.3 crediti formativi complessivi per il convegno suindicato.
* * *
- In data 15 febbraio 2008 è pervenuta richiesta di accreditamento da parte della Camera
Arbitrale di Roma - Azienda Speciale della Camera di Commercio di Roma del convegno su “La
risoluzione alternativa delle controversie quale fattore di sviluppo per le imprese locali”, che si
è svolto in una giornata, della durata complessiva di 3,30 ore;
Il Consiglio
- visto il Regolamento del Consiglio Nazionale Forense;
- visto il Regolamento del Consiglio dell’Ordine;
- ritenuto che sussistono i requisiti per la concessione di n.3 crediti formativi complessivi
relativi al predetto evento;
delibera
di concedere n.3 crediti formativi complessivi per il convegno suindicato.
* * *
- In data 26 febbraio 2008 è pervenuta richiesta di accreditamento da parte della Format s.r.l.
- Centro Studi e Ricerche sul convegno “I Contratti pubblici di lavori forniture e servizi: nuovo
assetto”, che si è svolto in tre giornate, della durata complessiva di 13,30 ore;
Il Consiglio
- visto il Regolamento del Consiglio Nazionale Forense;
- visto il Regolamento del Consiglio dell’Ordine;
- ritenuto che sussistono i requisiti per la concessione di n.6 crediti formativi complessivi
relativi al predetto evento;
delibera
di concedere n.6 crediti formativi complessivi per il convegno suindicato.
* * *
- In data 15 novembre 2007 è pervenuta richiesta di accreditamento da parte della
International Arbitration Center For Copyright and Image Rights s.r.l. di Torino del convegno
diviso per moduli su “Il contratto come fonte del diritto - Tutela sostanziale e processuale Internet e nuove tecnologie - Tutela processuale civile”, che si è svolto in due giornate, della
durata complessiva di 12 ore;
Il Consiglio
- visto il Regolamento del Consiglio Nazionale Forense;
- visto il Regolamento del Consiglio dell’Ordine;
- ritenuto che sussistono i requisiti per la concessione di n.12 crediti formativi complessivi
relativi al predetto evento;
delibera
di concedere n.12 crediti formativi complessivi per il convegno suindicato.
* * *
Adunanza del 10 aprile 2008
Il Consiglio, su proposta del Consigliere Rossi, procede all’esame di alcune domande di
accreditamento di eventi formativi, che approva a maggioranza.
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FORMAZIONE CONTINUA
- In data 8 aprile 2008 è pervenuta richiesta di accreditamento da parte della “Camera
Avvocati Tributaristi della Provincia di Roma” del corso di specializzazione su “Accertamento
sintetico e studi di settore”, che si svolgerà in una giornata, della durata complessiva di due ore;
Il Consiglio
- visto il Regolamento del Consiglio Nazionale Forense;
- visto il Regolamento del Consiglio dell’Ordine;
- ritenuto che sussistono i requisiti per la concessione di n. 2 crediti formativi complessivi
relativi al predetto evento;
delibera
di concedere n. 2 crediti formativi complessivi per corso di specializzazione su “Accertamento
sintetico e studi di settore”.
* * *
- In data 9 aprile 2008 è pervenuta richiesta di accreditamento da parte dell’Associazione
Giovanile Forense - AGIFOR del corso di specializzazione su “Perfezionamento di Diritto del
Lavoro”, che si svolgerà in dieci giornate, della durata di tre ore ciascuna;
Il Consiglio
- visto il Regolamento del Consiglio Nazionale Forense;
- visto il Regolamento del Consiglio dell’Ordine;
- ritenuto che sussistono i requisiti per la concessione di n. 24 crediti formativi complessivi
relativi al predetto evento;
delibera
di concedere n. 24 crediti formativi complessivi per corso di specializzazione su “Perfezionamento di Diritto del Lavoro”, laddove sarà dimostrata la frequenza di almeno l’80% delle ore di
durata dell’evento.
* * *
- In data 9 aprile 2008 è pervenuta richiesta di accreditamento da parte dell’Associazione
Giovanile Forense - AGIFOR del corso di specializzazione su “Tematiche di attualità legislativa
e giurisprudenziale”, che si svolgerà in otto giornate, della durata di tre ore ciascuna;
Il Consiglio
- visto il Regolamento del Consiglio Nazionale Forense;
- visto il Regolamento del Consiglio dell’Ordine;
- ritenuto che sussistono i requisiti per la concessione di n. 24 crediti formativi complessivi
relativi al predetto evento;
delibera
di concedere n. 24 crediti formativi complessivi per corso di specializzazione su “Tematiche di
attualità legislativa e giurisprudenziale”, laddove sarà dimostrata la frequenza di almeno l’80%
delle ore di durata dell’evento.
* * *
- Il Consigliere Rossi, Coordinatore della Commissione della formazione permanente, nella
prospettiva di arrecare modifiche al regolamento volte a rendere l’obbligo formativo meno
oneroso per i Colleghi, propone di interpellare il Consiglio Nazionale Forense in ordine ai
seguenti punti:
1) come veda interpretato l’art. 3.4 del Regolamento Nazionale: se, cioè, sia possibile per
l’iscritto chiedere il riconoscimento di crediti per eventi non accreditati dal Consiglio ovvero se
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FORMAZIONE CONTINUA
la norma faccia riferimento alla possibilità di accreditare eventi in epoca successiva alla
presentazione dell’offerta formativa.
2) Se il regolamento di attuazione possa eventualmente prevedere la possibilità di riconoscere crediti per eventi frequentati dal singolo iscritto, di particolare pregio scientifico (es. dottorati
di ricerca) seppur non preventivamente accreditati dal Consiglio.
3) Se il regolamento di attuazione possa eliminare la previsione del silenzio assenso o
comunque portare il termine utile per rispondere a non meno di 45 giorni.
4) Se il regolamento di attuazione possa prevedere cause di esonero dall’obbligo formativo
diverse e ulteriori rispetto a quelle attualmente previste dal Regolamento Nazionale (avvocati
con 40 anni di professione, che abbiano compiuto 70 anni di età, pensionati, giovani che
abbiano appena superato l’esame di avvocato -limitatamente al primo triennio-, docenze, ecc).
5) Se il regolamento di attuazione possa prevedere il riconoscimento di crediti per eventi che
abbiano già avuto luogo.
6) Se il regolamento di attuazione possa prevedere che l’80% dei posti disponibili per ogni
evento organizzato dal Consiglio sia riservato -in via prioritaria- agli avvocati iscritti presso il Foro
di Roma.
7) Se il regolamento di attuazione possa prevedere -in caso di mancato assolvimento
dell’obbligo formativo- sanzioni diverse da quella dell’apertura di procedimento disciplinare.
Qualora il regolamento di attuazione non possa disporre le modifiche e/o integrazioni di cui
ai punti da 2 a 6, il Consigliere Rossi propone di chiedere al Consiglio Nazionale Forense la
modifica in tal senso del Regolamento Nazionale ovvero una deroga in tal senso in favore del
Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma e ciò in considerazione del numero degli iscritti.
All’esito della risposta del Consiglio Nazionale Forense il regolamento verrà aggiornato,
anche con i criteri per l’accreditamento predisposti dalla Commissione e che nel frattempo
verranno comunque adottati previa approvazione degli stessi da parte del Consiglio.
Di seguito si indicano i criteri necessari da verificare, o comunque i dati che devono emergere
analiticamente dalle domande di accreditamento che pervengano al Consiglio.
1) Fonte ovvero Ente Organizzativo e promotore dell’iniziativa.
2) Titolo del seminario o convegno, programma dettagliato (indicazione delle relazioni con
la relativa durata).
3) Nomi dei relatori, titolo, qualifica e specializzazione.
4) Relazione dettagliata sull’evento (in riferimento alle finalità di aggiornamento). Necessaria
una relazione più dettagliata laddove i seminari riguardino argomenti generali anche estranei
all’attività di aggiornamento professionale.
5) Indicazione specifica della previsione di un contributo a carico dei partecipanti ovvero se
si tratta di iniziative gratuite (nel caso di iniziative a pagamento indicazione precisa della quota
di iscrizione).
6) Modalità di verifica della partecipazione degli iscritti (sul punto si propone l’istituzione
di un controllo effettivo per gli iscritti attraverso il meccanismo automatico di rilevamento delle
presenze in corso da effettuarsi mediante l’uso di tesserini magnetici. Già il Consiglio forense di
Milano ha previsto che tutti gli enti che richiederanno l’accreditamento per iniziative formative
dovranno utilizzare appositi tesserini magnetici per il rilevamento delle presenze. Inoltre lo
stesso Ordine lombardo ha predisposto un apposito programma informatico attraverso il quale
sono gestiti tutti gli eventi e le schede personali di ogni iscritto. Ciò consente una verifica precisa,
dettagliata e reale delle presenze e di conseguenza dei crediti ottenuti dagli iscritti).
7) Modalità di iscrizione all’evento. E’ opportuno prevedere modalità di iscrizione che
evitino assembramenti all’inizio dell’iniziativa. Sarebbe opportuno che l’ente organizzatore
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prevedesse una struttura di segreteria destinata a registrare in anticipo le iscrizioni. Il criterio della
priorità di iscrizione dovrebbe essere accompagnato da una eventuale lista di attesa riaperta a
scalare ad ogni rinuncia all’iscrizione.
8) Sede evento, idoneità dei locali, numero di posti disponibili. Si tratta di indicare
specificamente la sede dell’iniziativa e l’idoneità dei locali e specificamente il numero di posti
disponibili.
9) Indicazione precisa delle date di svolgimento dell’iniziativa.
10) Autorizzazione preventiva al Consiglio dell’Ordine ad effettuare controlli a sorpresa
durante lo svolgimento dell’evento ai fini di valutare la corrispondenza tra quanto richiesto e
quanto realmente effettuato. Inoltre sarebbe opportuno ottenere in via preventiva una autorizzazione dall’ente organizzatore che consenta al Consiglio dell’Ordine di sottoporre i partecipanti all’iniziativa ad un questionario sulla qualità dell’evento.
11) previsione di un coordinatore dell’iniziativa indicato dall’ente organizzatore che sia
iscritto nell’albo degli avvocati.
12) La richiesta di accreditamento deve essere tempestiva per consentire una seria e attenta
istruttoria da parte del Consiglio dell’Ordine. Sarebbe opportuno che l’ente organizzatore
inviasse la richiesta almeno 2 mesi prima della data di svolgimento, salvo casi eccezionali.
13) Esclusione dall’accreditamento di iniziative che richiedono crediti in deontologia,
Ordinamento e previdenza.
14) Per i corsi articolati in un programma complesso composto da diverse giornate (non
singoli eventi da accreditare), dovrà essere garantita la presenza almeno all’80% delle ore dei
partecipanti per ottenere i crediti riconosciuti all’intero corso, che comunque nel rispetto del
Regolamento del Consiglio Nazionale Forense non possono superare i 24.
15) I corsi in autoformazione all’interno degli studi legali possono essere accreditati, così
come quelli all’interno degli Enti. Valgono le medesime regole e gli stessi criteri per l’accreditamento degli eventi non organizzati dal Consiglio dell’Ordine.
- Il Consigliere Rossi riferisce inoltre che il funzionario responsabile del Centro Studi ha fatto
presente l’impossibilità di far fronte all’attuale carico di lavoro dell’Ufficio con le risorse umane
attualmente in carico presso l’Ufficio stesso.
E’ stato fatto presente che nell’anno 2007 il Centro Studi ha organizzato 104 incontri di
studio, cui vanno aggiunti la Scuola Forense, le Commissioni Consiliari, la Camera Arbitrale,
la biblioteca, le indagine difensive, le Camere di Conciliazione del Comune di Roma e
dell’Ordine dei Medici, le redazioni di Foro Romano e Temi Romana, l’aggiornamento del sito.
Con l’introduzione della formazione permanente obbligatoria il lavoro è di molto aumentato e l’Ufficio non riesce a farvi fronte. Viene quindi richiesto un aumento del personale di
almeno due o tre unità che possano dedicarsi a tempo pieno agli incombenti richiesti dal
regolamento sulla formazione. A tale proposito, onde non gravare sul bilancio del Consiglio, il
Consigliere Rossi propone due ipotesi aternative:
a) aumentare di 10 euro il contributo annuale, tale somma verrà destinata alle spese relative
alla gestione del settore formazione;
b) costituire, come già molti Consigli hanno fatto, una fondazione, ovvero utilizzare la già
esistente Fondazione della Scuola Forense del Lazio, a cui delegare tutta la gestione della
formazione. In tal caso si potrebbe prevedere un rimborso spese simbolico (3 o 5 euro per evento)
con cui la predetta fondazione potrebbe essere finanziata.
Il Consigliere Rossi, infine, segnala la necessità di adottare soluzioni tecnologiche che
contribuiscano a risolvere i problemi di gestione dell’esigenza formativa. Segnala in proposito
due soluzioni: a) il software gestionale per la formazione professionale continua; b) la soluzione
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e-learning.
a) Il software gestionale per la formazione professionale continua
La prima soluzione serve a coadiuvare il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma
nella gestione del sistema dei crediti formativi, ivi inclusi l’accreditamento degli eventi formativi,
il rilevamento delle presenze e l’attribuzione del credito formativo a ciascun iscritto nell’Albo.
In sostanza, il sistema funziona così:
1. il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma si dota del software (che viene installato
su macchinari di propria pertinenza);
2. con tale software vengono censiti tutti gli eventi formativi accreditati dal Consiglio
dell’Ordine degli Avvocati di Roma e tutti i professionisti iscritti nell’Albo;
3. alcune sezioni del software sono visualizzabili -tramite internet- dagli iscritti nell’Albo;
4. ciascun iscritto viene dotato di una password e di un tesserino (badge o smart card);
5. ciascun iscritto può prenotare i propri eventi formativi (e cancellare la prenotazione)
accedendo da qualsiasi postazione internet -e quindi anche da studio- all’area del software che
visualizza gli eventi formativi accreditati;
6. recandosi all’evento formativo, l’iscritto nell’Albo inserisce -in entrata e in uscita- il
tesserino (badge o smart card) nell’apposito rilevatore di presenza; la risultanza viene annoverata
dal software e acquisita nel sistema di gestione del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma;
7. ciascun iscritto può quindi visualizzare il numero dei propri crediti formativi, accedendo
da qualsiasi postazione internet -e quindi anche da studio- all’area del software che annovera i
crediti formativi cumulati da ciascun iscritto.
Si segnala che il sistema osservato è già utilizzato da altri Ordini professionali (anche forensi)
consente un enorme risparmio in termini di ore/lavoro del personale addetto alla catalogazione
dei corsi, al rilevamento delle presenze e all’attribuzione dei crediti da ciascuno maturati in
occasione della frequenza dei singoli eventi formativi.
b) La soluzione e-learning
L’e-learning è una metodologia didattica che permette l’erogazione e la fruizione di
contenuti formativi attraverso internet.
Con l’espressione e-learning si sintetizza il concetto di “insegnamento a distanza”, tramite
utilizzo di risorse informatiche (personal computer) e telematiche (connessione a banca dati).
Tale sistema può essere sia alternativo che integrativo della tradizionale didattica e formazione “frontale”.
L’e-learning presenta tuttavia particolarità assolutamente interessanti; tra le sue più evidenti
caratteristiche, si nota che l’e-learning:
- prescinde dal limite del “numero chiuso”, solitamente imposto dalla formazione in aula;
- è estremamente fruibile in quanto può essere erogata in date e orari direttamente prescelti
dal solo destinatario (discente o fruitore);
- abbatte notevolmente i costi in termini esponenziali rispetto al numero dei fruitori;
- consente la più agevole conservazione e l’aggiornamento della risorsa didattica.
Resta comunque un fatto: l’e-learning è una modalità di trasferimento della conoscenza, non
la conoscenza (così come le trasmissioni televisive sono un sistema di diffusione delle notizie ma
non sono esse le notizie).
Ciò vuole dire che, dotandosi di un sistema di e-learning, il Consiglio dell’Ordine degli
Avvocati di Roma risolverebbe certamente il problema “tecnico” dell’offerta di formazione per
i propri iscritti, restando poi a carico del Consiglio stesso l’onere di dotarsi dei contenuti
formativi (il problema pare tuttavia agevolmente superabile, stante la diffusa convegnistica
romana e la possibilità di coinvolgere anche altre istituzioni nell’iniziativa).
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Sotto il profilo strettamente tecnico, le nuove tecnologie presenti offrono ormai molteplici
soluzioni di e-learning, tutte buone e fruibili (un ottimo censimento valutativo è stato condotto
da un organismo universitario denominato CITICoRD -Centro Interateneo per le Tecnologie
dell’Informazione e della Comunicazione nella Ricerca e nella Didattica dell’Università La
Sapienza di Roma).
Proprio il CITICoRD sintetizza che le modalità di apprendimento fruibili tramite l’elearning sono praticamente le seguenti:
1. apprendimento asincrono attraverso la fruizione di contenuti preconfezionati disponibili sulla piattaforma di erogazione;
2. apprendimento sincrono attraverso l’utilizzo di chat e videoconferenze;
3. apprendimento collaborativo attraverso le molteplici attività partecipative delle “comunità virtuali”;
4. apprendimento “blended” (misto) come efficace integrazione alle tradizionali attività
didattiche di aula.
Per il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma, attualmente, interessa soltanto la
formazione sub 1.
Per questo fine, possono utilizzarsi le soluzioni proposte da aziende private, sia quelle
utilizzate dal contesto universitario.
Le esperienze avviate nell’Università “La Sapienza” in tema di sperimentazione e utilizzo
delle piattaforme e-learning ha condotto il CITICoRD a selezionare la piattaforma informatica
“Moodle”, ritenuta particolarmente valida per le sue caratteristiche di completezza, affidabilità
e facilità di utilizzo.
Citiamo testualmente quanto riportato dal CITICoRD al riguardo:
“Questa piattaforma, è stata inizialmente realizzata da Martin Dougiamas a partire dal 1999.
Il capofila di questo progetto Open Source che ormai coinvolge diverse migliaia di persone nel
mondo, oltre ad avere una preparazione informatica (è stato il webmaster della Curtin University
di Perth Australia) ha un postgraduate degrees in Computer Science and Education e un PhD
il cui argomento era ‘The use of Open Source software to support a social constructionist
epistemology of teaching and learning within internet-based communities of reflective inquiry’.
Il progetto Moodle, la cui sottostante filosofia è rappresentata dalla teoria dell’apprendimento
collaborativo, vanta oggi innumerevoli installazioni praticamente in tutti gli stati e tutte le lingue
del mondo. La piattaforma è adottata da molte università italiane e straniere tra cui in Italia oltre
all’Università di Roma ‘La Sapienza’, l’Università del Piemonte Orientale, l’Università di
Cagliari, l’Università di Bari, l’Università di Genova, l’Università di Modena e Reggio, l’Università di Padova, l’Università di Perugia, l’Università di Torino, l’Università del Sannio, l’Università di Sassari.
Il CITICoRD ha installato la piattaforma Moodle su un proprio server nel luglio 2004 e da
allora la mette a disposizione di quanti desiderano sperimentare e introdurre nella propria
metodologia didattica la modalità e-learning.
L’iniziativa ha riscosso un notevole successo dimostrato dal costante incremento nel numero
dei docenti che utilizzano la piattaforma, dei corsi realizzati, o in corso di realizzazione, e degli
studenti iscritti che beneficiano di tali corsi.
A inizio marzo 2008 è stato raggiunto il numero di 35.000 studenti iscritti, a fronte di circa
900 tra docenti e coordinatori che stanno gestendo circa 500 corsi in varie fasi di avanzamento
per tutte le facoltà.
Tale piattaforma viene inoltre efficacemente utilizzata per gli esami di inglese, con domande
a quiz e prove di ascolto in cuffia, degli studenti delle Facoltà di Economia e Giurisprudenza
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FORMAZIONE CONTINUA
(oltre 10.000 studenti esaminati in circa 50 sessioni tra febbraio 2005 e febbraio 2008)”.
Per facilitare ulteriormente gli operatori nel primo approccio alla piattaforma, il CITICoRD
mette anche a disposizione qualificate competenze tecniche utilizzabili sia nella fase iniziale di
progettazione dei corsi, sia successivamente per l’assistenza nell’erogazione degli stessi, realizzando anche periodici corsi di formazione per il personale docente che lo richiede.
Il servizio di supporto avviato riguarda tutte le fasi realizzative di un corso di formazione in
modalità e-learning. In particolare:
- assistenza nella fase di progettazione di un corso, evidenziando tutte le funzionalità offerte
dalla piattaforma software utilizzata e suggerendo aspetti organizzativi caratteristici della
modalità e-learning;
- supporto nella fase di produzione del corso, specialmente nella definizione degli strumenti
e delle funzioni più idonee alla produzione dei materiali didattici e alla realizzazione delle
attività di tipo collaborativo. Va infatti tenuto presente che Moodle permette il riutilizzo di tutti
i materiali didattici che i docenti hanno prodotto per la didattica tradizionale. Ma nel contempo
alcuni materiali didattici potrebbero necessitare di piccole trasformazioni per renderli più adatti
all’uso in rete;
- assistenza di un “help desk”, per il supporto nella soluzione di problemi di tipo estemporaneo, che si presentano nella fase di gestione dei corsi;
- realizzazione di corsi formazione nell’utilizzo delle varie funzionalità della piattaforma
Moodle, del personale docente e del personale incaricato delle attività di tutoraggio;
- promozione della piattaforma utilizzata con incontri, seminari, dimostrazioni, confronti e
scambi di esperienze.
- Il Consigliere Cerè, sulla richiesta di delegare alla Fondazione Scuola Forense del Lazio
l’organizzazione della formazione dei crediti formativi, chiede al Consigliere Tesoriere una
esaustiva relazione sulla ridetta Fondazione in particolar modo: Statuto, fondatori, soci
fondatori, finalità, rendiconto anni 2001 - 2007, preventivi di spesa.
Chiede al Presidente Cassiani di porre l’argomento all’ordine del giorno della prossima
adunanza.
Il Presidente Cassiani ringrazia il Consigliere Rossi che, come è sua abitudine, ha affrontato
il problema della formazione con competenza e grande impegno. Condivide le sue proposte con
particolare riferimento:
- alla possibilità di utilizzare l’esperienza e le strutture della Fondazione Scuola Forense del
Lazio;
- all’utilizzo dell’informatica che consentirebbe al Consiglio di gestire il sistema dei crediti
formativi e agli iscritti di partecipare agli eventi senza intasare le aule.
Esprime, inoltre, l’opinione che il nuovo regolamento debba ammettere i casi di esonero, le
occasioni da accreditare e possibilmente ridurre il numero dei crediti da acquisire.
- Il Consigliere Tesoriere Ierardi, ad integrazione dei quesiti da porre al Consiglio Nazionale
Forense per quanto riguarda la formazione permanente, ritiene la necessità di rappresentare la
situazione in cui si trova la Magistratura onoraria. Si riserva di dettagliare l’argomento in maniera
più esaustiva.
Il Consiglio dà mandato al Consigliere Rossi di interpellare il Consiglio Nazionale Forense
sui quesiti proposti e si riserva di deliberare sulle altre questioni all’esito di ulteriore approfondimento.
* * *
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FORMAZIONE CONTINUA
Adunanza del 24 aprile 2008
Il Consiglio, su proposta del Consigliere Rossi, procede all’esame di alcune domande di
accreditamento di eventi formativi, che approva a maggioranza.
- In data 8 aprile 2008 è pervenuta richiesta di accreditamento da parte di “Azione Legale”
per n. 15 incontri che si svolgeranno in altrettante giornate, della durata di due ore ciascuno.
Il Consiglio
- visto il Regolamento del Consiglio Nazionale Forense;
- visto il Regolamento del Consiglio dell’Ordine;
- ritenuto che sussistono i requisiti per la concessione di n. 2 crediti formativi ad incontro
relativi al predetto evento;
delibera
di concedere n. 30 crediti formativi complessivi per gli incontri organizzati da “Azione Legale”.
* * *
- In data 17 aprile 2008 è pervenuta richiesta di accreditamento da parte del “Centro
Nazionale Studi di Diritto del Lavoro Domenico Napoletano” del seminario su “Forme flessibili
di assunzione nella giurisprudenza romana” che si svolgerà in una giornata, della durata di 4 ore.
Il Consiglio
- visto il Regolamento del Consiglio Nazionale Forense;
- visto il Regolamento del Consiglio dell’Ordine;
- ritenuto che sussistono i requisiti per la concessione di n. 4 crediti formativi complessivi
relativi al predetto evento;
delibera
di concedere n. 4 crediti formativi per l’evento suindicato.
* * *
- In data 9 aprile 2008 è pervenuta richiesta di accreditamento da parte del “Centro Studi
Circolo Psicogiuridico” e de “Il Sole 24 Ore” del convegno su “Separazioni difficili: l’attendibilità delle denuncie di abuso sui minori” che si svolgerà in una giornata, della durata di 3,30 ore.
Il Consiglio
- visto il Regolamento del Consiglio Nazionale Forense;
- visto il Regolamento del Consiglio dell’Ordine;
- ritenuto che sussistono i requisiti per la concessione di n. 3 crediti formativi complessivi
relativi al predetto evento;
delibera
di concedere n. 3 crediti formativi per l’evento suindicato.
* * *
- In data 8 aprile 2008 è pervenuta richiesta di accreditamento da parte di “Democrazia nelle
Regole - Associazione di Promozione Sociale” del convegno su “La Class Action: profili
sostanziali e procedimentali” che si svolgerà in una giornata, della durata di 4 ore.
Il Consiglio
- visto il Regolamento del Consiglio Nazionale Forense;
- visto il Regolamento del Consiglio dell’Ordine;
- ritenuto che sussistono i requisiti per la concessione di n. 4 crediti formativi complessivi
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FORMAZIONE CONTINUA
relativi al predetto evento;
delibera
di concedere n. 4 crediti formativi per l’evento suindicato.
* * *
- Il Consigliere Vaglio ritiene di dover esporre i propri dubbi sulla segnalazione effettuata dal
Consigliere Rossi alla scorsa adunanza circa la necessità di intervenire in materia di formazione
permanente attraverso alcune soluzioni tecnologiche, e più precisamente a mezzo di software
gestionale ed e-learning.
Al riguardo, pur restando, in linea di principio, contrario a qualsiasi tipo di iniziativa che
mantenga l’obbligatorietà dei crediti formativi a pagamento, ritiene necessario un migliore
approfondimento dei relativi costi e caratteristiche prima che il Consiglio si impegni a sostenere
ingenti spese che potrebbero rivelarsi non giustificate o addirittura inutili.
In particolare:
- Costo dell’infrastruttura il cui esercizio dovrebbe essere condotto dal Consiglio dell’Ordine, inclusi eventuali costi di connessione a larga banda.
- Dettaglio delle caratteristiche del servizio offerto dal fornitore e da ogni altro soggetto
incluso nel progetto e relativi costi.
- Costi che ciascun avvocato, a qualsiasi titolo (smart card, relativo lettore, costo del corso,
ecc.), andrebbe a sostenere.
- Quali parametri sono offerti dal sistema per testimoniare l’effettiva presenza dell’utente
durante tutto il corso.
- Chi offre, e a quali costi, la necessaria assistenza tecnica a ciascun avvocato che avesse
difficoltà per accedere ai corsi.
- Numero massimo di utenti contemporanei consentiti dal sistema.
- Modalità, dettagli e limiti del funzionamento dell’Help Desk (es. per malfunzionamenti
non risolubili telefonicamente).
- Costi e modalità dell’addestramento all’uso del sistema ed esecuzione tecnica delle riprese,
oltre alla messa in rete dei corsi.
Solo dopo aver ricevuto delle precise risposte a questi interrogativi, sarà possibile affrontare
una discussione sui benefici e le utilità, in relazione ai costi, delle prospettate soluzioni
tecnologiche.
Il Consigliere Rossi ritiene di ripetere in videoconferenza tutti gli eventi nei locali di Via
Valadier. All’uopo sottopone preventivi per la realizzazione.
Il Consiglio si riserva.
I Consiglieri Nesta, Vaglio, Cerè, Murra, Di Tosto e Arditi di Castelvetere, pur ribadendo la
propria contrarietà assoluta ed incondizionata al Regolamento per la formazione permanente
del 9/22 novembre 2007 e facendo un ulteriore appello agli altri Consiglieri affinchè esso venga
annullato o revocato, sottopongono al Consiglio la seguente proposta di deliberazione:
Il Consiglio
su proposta dei Consiglieri Nesta, Vaglio, Cerè, Murra, Di Tosto, Arditi di Castelvetere,
- esaminata la deliberazione consiliare del 9/22 novembre 2007 relativa al Regolamento del
Consiglio Nazionale Forense sulla formazione e sui crediti formativi;
delibera quanto segue:
1) Dopo l’ultimo comma dell’art. 2 viene aggiunto il seguente comma: “Il Consiglio, per
evitare qualsiasi tipo di speculazione nei confronti degli iscritti, si impegna a promuovere eventi
formativi gratuiti in numero sufficiente a garantire formazione gratuita per tutti gli iscritti”.
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FORMAZIONE CONTINUA
2) Nell’art. 4 viene inserito per primo il seguente comma: “Gli iscritti sono completamente
esonerati dall’obbligo della formazione finchè il Consiglio non avrà programmato un numero
sufficiente di eventi formativi gratuiti per permettere la formazione gratuita a tutti gli iscritti”.
Il Consigliere Cipollone, esaminata la proposta posta in discussione, relativa ai crediti
formativi e alle eventuali soluzioni a carico dei Colleghi che non provvederanno a effettuare i
relativi corsi, ritiene opportuno preliminarmente ricordare che è necessario rivendicare il potere
disciplinare spettante ad ogni singolo Consiglio dell’Ordine.
Siamo tutti d’accordo sulla assurda pretesa di agevolare la preparazione delle nostre giovani
leve, imponendo loro una spesa.
Ancor più assurdo appare la pretesa di sanzionare coloro che non riescano a partecipare a
tutti i corsi formativi certamente per fatti e contingenze non a loro addebitabili.
Pertanto si dichiara favorevole alla proposta.
Il Consiglio, dopo ampia discussione, alla quale hanno partecipato tutti i Consiglieri
presenti,
delibera,
con il voto contrario del Presidente Cassiani, di modificare il Regolamento attuativo della
formazione permanente continua del 9/22 novembre 2007, come segue:
- esaminata la deliberazione consiliare del 9/22 novembre 2007 relativa al Regolamento del
Consiglio Nazionale Forense sulla formazione e sui crediti formativi;
1) Dopo l’ultimo comma dell’art. 2 viene aggiunto il seguente comma: “Il Consiglio, per
evitare qualsiasi onere economico nei confronti degli iscritti, si impegna a promuovere eventi
formativi gratuiti in numero tale da permettere la formazione gratuita per tutti gli iscritti”.
2) Nell’art. 4 viene inserito il seguente primo comma: “La programmazione di un numero
di eventi formativi che non consenta la formazione gratuita a tutti gli iscritti costituisce motivo
di improcedibilità dell’azione disciplinare nei confronti dell’iscritto che pur avendone fatto
richiesta periodicamente e per almeno 8 volte nel corso di ciascun anno, non abbia potuto
partecipare gratuitamente ai corsi di formazione”.
L’impossibilità della partecipazione ai corsi gratuiti deve risultare attraverso la produzione
della domanda di iscrizione ai corsi stessi e del diniego di ammissione.
a cura di Livia Rossi
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PARERI DEONTOLOGICI
Adunanza del 17 gennaio 2008
- L’Avv. (omissis), con istanza del 14 novembre 2007, chiedeva quale dovrebbe essere il
proprio corretto comportamento a fronte del mandato conferito da un amministratore di
società con firma disgiunta, successivamente alla revoca del mandato conferito da parte di
uno dei due amministratori.
Il Consiglio
-Udita il Consigliere Rossi anche a nome del Consigliere Testa, oggi assente, quali
coordinatori della Commissione Deontologica;
ritiene
che la questione rappresentata possa richiamare l’art. 37 del Codice Deontologico forense
circa il conflitto di interessi che obbliga l’avvocato ad astenersi dal prestare attività
professionale, come nel caso di specie, per cui la mancata astensione potrebbe determinare
effetti negativi sulla stessa difesa.
***
- L’Avv. (omissis), con istanza pervenuta il 19 novembre 2007, ha chiesto parere
deontologico in merito alla applicabilità, nella emissione delle sue fatture, del rimborso
forfettario delle spese generali.
Il Consiglio
-Udita il Consigliere Rossi anche a nome del Consigliere Testa, oggi assente, quali
coordinatori della Commissione Deontologica;
Considerato
-che il D.M. Giustizia 8 aprile 2004, n. 217 -Regolamento recante determinazioni degli
onorari, dei diritti e delle indennità spettanti agli avvocati per prestazioni giudiziali, in
materia civile, amministrativa, tributaria, penale e stragiudiziale- ha accolto quanto riportato
nella relativa relazione circa l’opportunità di operare un adeguamento in ordine al rimborso
forfettario delle spese generali (art. 14 tariffa civile; art. 8 tariffa penale e art. 12 tariffa
stragiudiziale), attestatosi pertanto nell’aumento dal dieci al dodici virgola cinque per cento);
-che, nel caso di specie, l’art. 14 del capitolo “Tariffa degli onorari, dei diritti e delle
indennità spettanti agli avvocati per le prestazioni giudiziali in materia civile, amministrativa
e giudiziaria” così recita: “Rimborso spese generali - 1. All’avvocato e al praticante
autorizzato al patrocinio è dovuto un rimborso forfettario delle spese generali in ragione del
12,5% sull’importo degli onorari e dei diritti ripetibili al soccombente”;
-che la lealtà e la probità, sotto il profilo deontologico, impongono all’avvocato di
adoperarsi per far corrispondere dal proprio assistito le spese e gli onorari liquidati in
sentenza a favore del collega avversario;
rileva
che è giurisprudenza costante considerare applicato il rimborso forfettario delle spese
generali, ritenuto di spettanza automatica al professionista anche in assenza di allegazione
specifica o di espressa richiesta, dovendosi quest’ultima stimare implicita nella domanda di
condanna al pagamento degli onorari giudiziali (Cass. Civ., 22 maggio 2000, n. 6637; Cass.
Civ., 23 maggio 2002, n. 7527; Cass. Civ., 17 gennaio 2003, n. 603; Cass. Civ., 18 marzo
2003, n. 4002; Cass. Civ., 9 aprile 2003, n. 5581; Cass. Civ., 19 giugno 2003, n. 9700; Cass.
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PARERI DEONTOLOGICI
Civ., 27 giugno 2003, n. 10249; Cass. Civ., 2 luglio 2003, n. 10416; Cass. Civ., 20 ottobre
2005, n. 2032; Cass. Civ., 10 gennaio 2006, n. 146).
Adunanza del 23 gennaio 2008
- L’Avv. (omissis) ha formulato richiesta di parere deontologico, pervenuta il 29
novembre 2007, in merito alla possibilità di testimoniare, ex art. 58 Codice Deontologico
forense, da parte di un avvocato nell’ambito di un giudizio promosso da un lavoratore
contro un istituto di credito, del quale egli era, all’epoca dei fatti, direttore generale e del
quale, attualmente, riveste la qualità di legale esterno della banca.
Il Consiglio
- Uditi i Consiglieri Rossi e Testa, quali coordinatori della Commissione Deontologica;
premesso
- che, come recita il cpv. dell’art. 58 Codice Deontologico forense “per quanto possibile,
l’avvocato deve astenersi dal deporre come testimone su circostanze apprese nell’esercizio
della propria attività professionale e inerenti al mandato ricevuto”;
- che, pertanto, l’avvocato non può essere obbligato a deporre su quanto ha conosciuto
per ragioni della sua professione, e ciò sia nei processi penali (art. 200 c.p.p. 1° comma sub
B), sia nei processi civili (art. 249 c.p.c., che richiama le disposizioni processuali penali), sia
più genericamente “nei giudizi di qualunque specie” (art. 13 R.D.L. 27 novembre 1933 n.
1578), salvo quanto disposto dagli attuali articoli 200 c.p.p. (segreto professionale) e 201
c.p.p. (segreto d’ufficio);
- che il fondamento della facoltà di astensione ricada, sotto l’aspetto sostanziale, nella
disposizione dell’art. 622, 1° comma c.p. (rivelazione di segreto professionale) “chiunque,
avendo notizia, per ragioni del proprio stato o ufficio, o della propria professione o arte, di
un segreto, lo rivela senza giusta causa, ovvero, lo impiega a proprio o altrui profitto ...”;
ritiene
che la richiesta dell’Avv. (omissis) possa trovare adeguata satisfattiva risposta in ordine a
quanto sopra rappresentato.
***
- L’Avv. (omissis) ha formulato richiesta di parere deontologico, pervenuta in data 3
dicembre 2007, in ordine al “comportamento da tenere, in aderenza alle regole di
deontologia professionale e nel rispetto del mandato” conferitole, riguardante una vicenda
che si riassume in sintesi come segue:
- ella cura, da circa otto anni, gli interessi di una società convenzionalmente chiamata
Alfa, che si occupa di pubblicità e possiede impianti pubblicitari che noleggia a terzi;
- in data 21 luglio 2005 la società Alfa ha ceduto il ramo di azienda, parco impianti, alla
società Beta, con decorrenza degli effetti giuridici ed economici secondo legge;
- con atto del dicembre 2005 la società Alfa è stata fusa, mediante incorporazione, nella
società Gamma;
- ultimamente la società Beta si è rivolta al citato avvocato chiedendo la consegna di tutti
i fascicoli relativi al contenzioso precedente, promosso dalle società Alfa e Gamma per
procedimenti vecchi, revocando nel contempo il mandato all’Avv. (omissis), ma trovando
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PARERI DEONTOLOGICI
opposizione da parte di questi;
Il Consiglio
- Uditi i Consiglieri Rossi e Testa, quali coordinatori della Commissione Deontologica;
- Ritenuto che il parere è di natura preventiva, in quanto la questione potrebbe formare
oggetto di valutazione del Consiglio in altra sede;
dichiara
inammissibile la richiesta di parere deontologico.
***
- L’Avv. (omissis) ha formulato richiesta di parere deontologico, pervenuta il 5 dicembre
2007, in merito alla possibilità di rinunciare al mandato conferitogli da una cliente “ammessa
al patrocinio per i non abbienti, essendo venuto meno il rapporto di fiducia”.
Il Consiglio
- Uditi i Consiglieri Rossi e Testa, quali coordinatori della Commissione Deontologica;
osserva
- ai sensi dell’art. 47 Codice Deontologico forense l’avvocato ha il diritto di rinunciare
al mandato, salvaguardando i diritti della parte assistita, la quale deve essere tenuta indenne
da eventuali conseguenze dannose derivanti da tale iniziativa.
L’art. 2237, III comma c.c., contempla detto principio e prevede altresì, nel II comma,
la possibilità di recesso per giusta causa, mentre l’art. 85 c.p.c. stabilisce che la rinuncia non
ha effetto nei confronti dell’altra parte finchè non sia avvenuta la sostituzione del difensore,
e analoga disposizione è contenuta nell’art. 107 c.p.p.; inoltre l’art. 11 del Codice
Deontologico forense ritiene costituire infrazione disciplinare il rifiuto ingiustificato di
prestare attività di gratuito patrocinio. E’ evidente, quindi, l’esigenza di evitare la vacatio
dello jus postulandi, pregiudizievole per le parti e per la stessa regolarità del processo.
L’avvocato dovrà, dunque, dare alla parte un preavviso adeguato, garantendo l’adempimento di eventuali atti urgenti in scadenza nella cura della designazione del nuovo difensore,
che deve peraltro avvenire in tempi ragionevoli, decorsi i quali l’avvocato medesimo non è
più responsabile per la mancata successiva assistenza, pur essendo tenuto ad informare la
parte, per il dovere di diligenza ex art. 8 del Codice Deontologico forense, delle comunicazioni che dovessero pervenirgli dopo la cessazione dell’incarico e, in caso di irreperibilità
della parte stessa, applicare le disposizioni previste sub III comma di detto codice.
Tutto quanto sopra esposto
ritiene
sussistere la possibilità di rinuncia al mandato conferito al professionista, scevro da ogni
condizionamento di fronte alla giusta causa (elemento oggettivo) costituita dal venir meno
della fiducia, fondamento primario del rapporto, o giusto motivo (elemento soggettivo),
fattispecie configurabili nel giudizio insindacabile dell’avvocato stesso, il quale non dovrà
mancare, peraltro, al rispetto di applicazione delle ulteriori specifiche disposizioni sub III
comma, se del caso.
***
- L’Avv. (omissis) ha formulato, in data 17 dicembre 2007, richiesta di “parere in merito
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PARERI DEONTOLOGICI
alla possibilità di eseguire notifiche di contratti -conclusi da intermediari finanziari e
riguardanti operazioni di prestito con cessione del quinto dello stipendio/pensione e
operazioni assimilate- alle amministrazioni datrici di lavoro dei cedenti, ai sensi del D.P.R.
180/1950” (Approvazione del testo unico delle leggi concernenti il sequestro, il pignoramento e la cessione degli stipendi, salari e pensioni dei dipendenti delle pubbliche
amministrazioni).
Chiede, altresì, “se sia necessario che l’intermediario finanziario provveda a nominarla
sua procuratrice generale”.
Il Consiglio
- Uditi i Consiglieri Rossi e Testa, quali coordinatori della Commissione Deontologica;
ritiene
la richiesta di parere in questione non pertinente alla materia deontologica e pertanto la
dichiara inammissibile.
***
- L’Avv. (omissis) ha formulato richiesta di parere deontologico, pervenuta il 19 dicembre
2007, in merito alla possibilità di presentazione di una pagina di informazioni (allegata)
riguardante l’attività professionale dello studio legale (con annesse foto), da inserirsi in una
rivista di coinseling e mediazione familiare “(omissis)” – (omissis), della quale egli riveste la
carica di vice-presidente.
Tale associazione -”che si occupa di problemi e questioni inerenti programmi di
intervento specifico basati sull’espletamento scientifico della funzione di mediazione, la
quale può consentire la ripresa di rapporti civili tra gli ex coniugi o tra membri di una stessa
famiglia che, per diversi motivi, giungono ad allontanarsi ed escludersi a vicenda”- redige,
con scadenza trimestrale, una rivista (allegato ultimo numero) nella quale l’Avv. (omissis)
inserisce un proprio parere in risposta ad un quesito proposto da un lettore.
Il Consiglio
- Uditi i Consiglieri Rossi e Testa, quali coordinatori della Commissione Deontologica;
Premesso
- che le disposizioni del D.L. 4 luglio 2006, n. 223 (decreto Bersani), convertito con
modificazioni nella Legge 4 agosto 2006, n. 248, afferenti la disciplina della professione
forense, si debbono leggere nell’ambito del codice deontologico con particolare riferimento
agli articoli “5 -Dovere di probità, dignità e decoro”; “6 -Doveri di lealtà e correttezza”; “9
-Dovere di segretezza e riservatezza”; “12 -Dovere di competenza”; “17 -Informazioni
sull’attività professionale”; “17/bis -Mezzi di informazione consentiti”; “18 -Rapporti con
la stampa”; “19 -Divieto di accaparramento di clientela”; “20 -Divieto di uso di espressioni
sconvenienti od offensive”;
- che, nel caso di specie, con l’art. 2, comma 1, sono state abrogate le disposizioni
legislative e regolamentari che prevedono sub lettera b) “il divieto, anche parziale, di svolgere
pubblicità informativa circa i titoli e le specializzazioni professionali, le caratteristiche del
servizio offerto, nonchè il prezzo e i costi complessivi delle prestazioni secondo criteri di
trasparenza e veridicità del messaggio il cui rispetto è verificato dall’Ordine”;
- che, quanto alle “caratteristiche del servizio offerto”, è difficile pensare a messaggi
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informativi che non facciano riferimento ai criteri di trasparenza e veridicità, nonchè alla
diligenza professionale;
- che è lo stesso legislatore che sollecita gli Ordini alla verifica del rispetto di tali attributi,
coerenti con le finalità della tutela dell’affidamento della collettività;
- che, quanto ai mezzi di informazione consentiti, essi sono indicati dall’art. 17/bis che
nella nuova formulazione ha eliminato le limitazioni concernenti i mezzi e gli strumenti
utilizzabili, fermo restando, ovviamente, l’adeguamento degli stessi al decoro e alla dignità
della professione;
esprime parere
nel senso di ritenere consentita l’informazione concernente la propria attività professionale,
come redatta nella pagina di presentazione, che si vuole inserire, unitamente alla brochure
fotografica dello studio legale, risultando la prima in adesione al contenuto delle norme sub
art. 17 Codice Deontologico forense, e la seconda nel rispetto dello specifico mezzo di
informazione, come richiesto dall’art. 17/bis, sub 3 dello stesso codice, quale la rivista della
“(omissis)” di indubbio contenuto di materie giuridiche.
***
- Gli Avvocati (omissis) e (omissis) hanno formulato richiesta di parere deontologico,
pervenuta il 20 dicembre 2007, “in merito alla possibilità, per una associazione professionale
costituita da soli avvocati, di entrare a far parte di una associazione interprofessionale
composta da dottori commercialisti e consulenti finanziari per lo svolgimento della sola
consulenza legale stragiudiziale”.
All’uopo, detti Avvocati hanno allegato il parere n. 10 del 9 maggio 2007 con cui il
Consiglio Nazionale Forense si è espresso favorevolmente sul quesito del Consiglio
dell’Ordine degli Avvocati di Sassari in merito alla “possibilità per un avvocato, alla luce della
nuova normativa introdotta con il cosiddetto ‘decreto Bersani’, di far parte di una
associazione professionale tra avvocati e, al contempo, altresì di una ulteriore associazione,
con altri professionisti quali commercialisti o consulenti del lavoro”.
Il Consiglio
- Uditi i Consiglieri Rossi e Testa, quali coordinatori della Commissione Deontologica;
premesso
- che ritiene opportuno, cogliendo l’occasione, richiamare gli elementi distintivi della
società tra avvocati e dello studio professionale associato, che in sintesi possono riassumersi
come di seguito:
- l’esercizio della professione di avvocato in forma societaria è regolato dal Titolo II Capo I del D. Lgs. 2 febbraio 2001 nei suoi 11 articoli (Attuazione della direttiva 98/5/CE);
- “l’esercizio in forma associata delle cosiddette professioni protette e, in particolare, di
quella legale deve avvenire senza compromissione del principio della personalità della
prestazione professionale nei rapporti con la clientela e con i terzi in genere, con la
conseguenza che nella denominazione dell’associazione, come in tali rapporti, possono
essere indicati soltanto i nomi e i cognomi di associati che abbiano effettivamente la relativa
qualità e non anche di quanti non facciano più parte dell’associazione stessa perchè
deceduti, anche se di essa siano stati fondatori, senza che ciò violi il principio costituzionale
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PARERI DEONTOLOGICI
della libertà della iniziativa economica e, per l’effetto, quelli di uguaglianza, di libertà di
associazione e di esplicazione della personalità, nè la disciplina comunitaria (Direttiva CEE
del 22 marzo 1977, attuata con legge n. 31 del 1982; Regolamento CEE n. 2137 del 1985),
che fa salve le disposizioni nazionali relative alle condizioni di esercizio di una attività
professionale di ‘gruppo’ (Cass. Civ., Sez. Un., 3 marzo 1994, n. 2077)”.
“Continua, pertanto, ad applicarsi l’art. 1 della Legge 23 novembre 1939 n. 1815 in favore
dei professionisti che non intendono adottare la forma societaria, preferendo la forma
intermedia di cooperazione” (Consiglio di Stato - Atti norm., 11 maggio 1998, n. 72), “nella
quale non sussiste alcun vincolo di solidarietà con i professionisti dello stesso studio nè per
l’adempimento della prestazione, nè per la responsabilità nell’esecuzione della medesima”
(Cass. Civ., Sez. II, 29 novembre 2004, n. 22404);
- che il D.L. 4 luglio 2006, n. 223 (“decreto Bersani”), convertito con modificazioni nella
Legge 4 agosto 2006, n. 248, ha abrogato, sub art. 2-lettera c, “il divieto di fornire all’utenza
servizi professionali di tipo interdisciplinare da parte di società di persone o associazioni tra
professionisti, fermo restando che l’oggetto sociale relativo all’attività libero-professionale
deve essere esclusivo, che il medesimo professionista non può partecipare a più di una società
e che la specifica prestazione deve essere resa da uno o più soci professionisti previamente
indicati, sotto la propria personale responsabilità”;
- che tale responsabilità non può non riferirsi esclusivamente alla forma di associazione
tra avvocati, atteso che la responsabilità professionale nella forma di società tra avvocati è
soggetta alle disposizioni dell’art. 26, I comma, del D. Lgs. 2 febbraio 2001, n. 96 (“Il socio
o i soci incaricati sono personalmente e illimitatamente responsabili per l’attività professionale svolta in esecuzione dell’incarico. La società risponde con il suo patrimonio”);
- che il parere n. 10 del 9 maggio 2007 del Consiglio Nazionale Forense, allegato alla
richiesta di parere deontologico dei sopra citati Avvocati, si riferisce al caso della “possibilità
per un avvocato, alla luce della nuova normativa introdotta con il cosiddetto ‘decreto
Bersani’, di far parte di un’associazione professionale tra avvocati e, al contempo, altresì di
un’ulteriore associazione, con altri professionisti quali commercialisti o consulenti del
lavoro”;
- che il predetto Consiglio si è espresso favorevolmente distinguendo le “attività riservate
in ambito giudiziale solo ed esclusivamente nell’ambito dell’associazione tra avvocati e non
anche nell’associazione interprofessionale, residuando per quest’ultima tutto l’ambito di
attività afferente alla consulenza legale nelle sue diverse forme”;
- che la richiesta di parere deontologico degli Avvocati (omissis) e (omissis) fa riferimento
soltanto alla “possibilità per una associazione professionale tra avvocati di entrare a far parte
di un’associazione interprofessionale ‘per lo svolgimento della sola consulenza legale
stragiudiziale’, differenziandosi in tal modo per la sua unicità rispetto al quesito rappresentato dal Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Sassari,
osserva
che tale possibilità sia naturalmente plausibile, in quanto già contenente, alla luce delle
argomentazioni rappresentate nel parere del Consiglio Nazionale Forense e, in forza della
normativa esposta in premessa, gli elementi non ostativi.
***
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PARERI DEONTOLOGICI
- L’Avv. (omissis) ha formulato richiesta, pervenuta il 14 dicembre 2007, di “conoscere
le modalità di comunicazione della pubblicazione on line del sito internet dello studio legale
associato (omissis)” del quale egli fa parte.
All’uopo, detto professionista ha trasmesso le pagine di presentazione (non ancora on
line) per consentire la verifica di congruità al Codice Deontologico forense al fine della
relativa approvazione del Consiglio dell’Ordine.
Il Consiglio
- Uditi i Consiglieri Rossi e Testa, quali coordinatori della Commissione Deontologica;
- Esaminate le pagine di presentazione dello studio legale associato;
ritiene
- per quanto si riferisce alle informazioni sull’attività professionale, dette pagine
conformi alle disposizioni indicate sub art. 17 Codice Deontologico forense;
rileva
- circa i mezzi di informazione consentiti dall’art. 17/bis del predetto codice, che le citate
pagine devono indicare i nominativi dei professionisti che compongono lo studio, risultando l’esercizio della professione svolto in forma associata o societaria; possono essere indicati
soltanto i settori di esercizio dell’attività professionale (civile, penale, amministrativo,
tributario) e, nell’ambito di questi, eventuali materie di attività prevalente, con il limite di
non più di tre materie; l’eventuale certificazione di qualità dello studio (l’avvocato che
intenda di fare menzione di una certificazione di qualità deve depositare presso il Consiglio
dell’Ordine il giustificativo della certificazione in corso di validità e l’indicazione completa
del certificatore e del campo di applicazione della certificazione ufficialmente riconosciuta
dallo Stato);
approva
infine i mezzi di informazione da rivedere, naturalmente, alla luce delle disposizioni
indicate.
***
- L’Avv. (omissis) ha formulato richiesta di parere deontologico, pervenuta il 7 gennaio
2008, in merito alla possibilità di trattenere l’anticipo ricevuto per il giudizio di impugnazione proposto dal suo assistito, conclusosi parzialmente in favore del medesimo con la
condanna di controparte al pagamento della rivalutazione monetaria della somma dovuta,
oltre gli interessi legali, nonchè alla refusione del 50% delle spese processuali sostenute
dall’appellante, liquidate in sentenza, come da dispositivo allegato.
Il Consiglio
- Uditi i Consiglieri Rossi e Testa, quali coordinatori della Commissione Deontologica;
Considerato
che l’avvocato ha il diritto ex art. 44 Codice Deontologico forense di trattenere le somme
pervenute dalla parte assistita o da terzi in quattro tassative situazioni:
1) a rimborso delle spese sostenute, dandone avviso al cliente;
2) a titolo di pagamento dei propri onorari, quando vi sia il consenso della parte assistita;
3) quando si tratti di somme liquidate in sentenza a carico della controparte a titolo di
diritti ed onorari ed egli non le abbia ricevute dalla parte assistita;
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PARERI DEONTOLOGICI
4) quando abbia già formulato richiesta di pagamento espressamente accettata dalla parte
assistita;
esprime
parere nel senso che, essendo ammessa soltanto nei predetti casi la compensazione tra le
somme riscosse e il corrispettivo per le prestazioni svolte, e rientrando il caso rappresentato
dall’Avv. (omissis) sub punto 3), peraltro in misura inferiore a quella dovutagli, nulla osta
a che la somma anticipata dal predetto professionista, ricevuta con specifica destinazione,
sia portata in compensazione a fronte del suo maggiore credito, in applicazione anche
dell’art. 1243 c.c.
***
Adunanza del 24 aprile 2008
- L’Avv. (omissis), con istanza del 12 novembre 2007, proponeva parere deontologico
con il quale richiedeva se il mancato pagamento degli onorari per la sostituzione di un
Collega del Foro di Foggia costituisse, nel caso di specie, un comportamento deontologicamente rilevante.
Il Consiglio
Udita il Consigliere Avv. Livia Rossi, quale Coordinatore della Commissione Deontologica;
Considerato che trattasi di vicenda che potrebbe essere sottoposta all’attenzione del
Consiglio in sede di valutazione disciplinare;
Atteso dunque che trattasi di richiesta di parere preventivo
dichiara
inammissibile la domanda.
***
- L’Avv. (omissis) ha formulato richiesta di parere preventivo in data 4 gennaio 2008,
relativa alla capacità di testimoniare in giudizio degli Avvocati (omissis) e (omissis), iscritti
all’Ordine degli Avvocati di Roma, ex art. 58 Codice Deontologico Forense, in una causa
complessa, promossa da una società a responsabilità limitata rappresentata, difesa e
domiciliata presso il suo studio, contro persone fisiche, per risarcimento danni ex art. 2043
c.c., nella quale sono stati articolati numerosi capitoli di prova.
Il Consiglio
Udita il Consigliere Avv. Livia Rossi, quale Coordinatore della Commissione Deontologica;
Ritenuto che il parere è di natura preventiva, in quanto la questione potrebbe formare
oggetto di valutazione del Consiglio in altra sede,
dichiara
inammissibile la richiesta in argomento.
a cura di Livia Rossi
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IL NOSTRO MONDO
ANCHE IN ITALIA LE AZIONI RISARCITORIE COLLETTIVE
Con la legge finanziaria per il 2008 (L. 24 dicembre 2007 n. 244, artt. da 446 a
449) l’azione civile collettiva è stata introdotta anche nel nostro ordinamento
giuridico. A partire dal 29 giugno 2008 (tanto è esteso il periodo di vacatio legis),
grazie alle nuove disposizioni che la legge citata ha inserito nel Codice del consumo
(art. 140 bis), sarà dunque invocabile un inedito strumento generale di tutela a
disposizione degli utenti di servizi o di consumatori di prodotti che, in altri Paesi
del mondo, viene altrimenti chiamato “class action”. E’ preferibile, tuttavia, non
parlare di “azioni di classe” in Italia, sia perché l’espressione nel nostro idioma ha
un significato diverso rispetto a quello che assume in altri linguaggi, sia perché il
neo-istituto presenta significative differenze in rapporto a quello vigente da anni,
ad esempio, negli Stati uniti d’America. Negli U.S.A. la class action è il vero e proprio
terrore della grande industria perché è sufficiente la messa in commercio di un
prodotto difettoso, una pratica commerciale scorretta, una pubblicità ingannevole,
un danno alla salute agli utenti, che le sanzioni economiche che si abbattono sul
produttore (sia esso una fabbrica di automobili piuttosto che un’industria farmaceutica) sono così pesanti da minarne alle fondamenta la stabilità finanziaria e di
rischiare di portarlo al fallimento.
In breve l’azione risarcitoria collettiva è sostanzialmente un istituto di carattere
processuale (fondato non solo sulle norme costituzionali dettate in tema di diritto
di difesa, ma soprattutto sull’art. 2 della Carta, che riconosce i diritti inviolabili del
cittadino, sia come singolo sia come componente delle formazioni sociali) che
permette ad una pluralità di soggetti (appunto, consumatori di beni od utenti di
servizi) di far valere un diritto presso l’A.G.O. con un “unico” giudizio, il cui esito
produrrà un effetto “generalizzato”. La legge prevede che i soggetti legittimati ad
adire l’Autorità giurisdizionale non siano esclusivamente le 16 associazioni che
compongono attualmente il Consiglio nazionale consumatori ed utenti, ma la
legittimazione è estesa anche ad associazioni e comitati che sono adeguatamente
rappresentativi degli interessi collettivi fatti valere. Quei consumatori od utenti che
intendono avvalersi della tutela risarcitoria collettiva debbono comunicare per
iscritto, al soggetto proponente, la propria adesione all’azione intentata. La
particolarità è che l’adesione può avvenire anche in grado di appello (quando
invece l’intervento adesivo autonomo è generalmente ritenuto inammissibile in
sede di gravame nel processo di cognizione ordinario) sino all’udienza di precisazione delle conclusioni. Del pari anche l’intervento diretto nel processo (e non
la semplice “adesione”) è sempre ammesso da parte dei singoli consumatori od
utenti. Sia l’esercizio dell’azione sia la semplice adesione producono l’effetto di
interrompere la prescrizione del diritto fatto valere.
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IL NOSTRO MONDO
La competenza è del Tribunale in composizione collegiale. Il giudizio è
articolato, in buona sostanza, in due fasi. La prima di queste è destinata alla verifica
dell’ammissibilità della domanda, si svolge in camera di consiglio e viene conclusa
con un’ordinanza reclamabile dinanzi alla Corte d’appello. La domanda è dichiarata inammissibile in tre ipotesi: quando è manifestamente infondata (e qui la
declaratoria di “inammissibilità” non appare formalmente corretta), quando si
ravvisa un conflitto di interessi, o infine quando il giudice non ravvisa l’esistenza
di un interesse collettivo suscettibile di adeguata tutela. Se invece la domanda
supera il vaglio del giudizio di ammissibilità, il giudice dispone che venga data
idonea pubblicità dei contenuti dell’azione proposta, al chiaro scopo di stimolare
eventuali adesioni, e rilascia i provvedimenti idonei perché il giudizio possa
proseguire.
Se, alla fine del processo, il giudice ritiene la domanda meritevole di accoglimento, determina i criteri in base ai quali liquidare la somma stabilita a fini risarcitori
in favore di chi ha aderito all’azione: solo se è possibile il Tribunale determina con
la sentenza l’importo minimo da corrispondere a ciascun consumatore od utente.
La decisione fa stato non solo nei confronti delle parti processuali ma anche (ed in
ciò sta la caratteristica dell’azione collettiva) nei riguardi di chi ha semplicemente
aderito alla causa con la comunicazione di cui sopra s’è detto. Dunque il rischio che
si corre in concreto è che il giudice si limiti solo a dettare le “coordinate risarcitorie”
all’impresa condannata, affinché questa, nei sessanta giorni successivi alla ricezione
della notificazione della sentenza, possa proporre (ad ogni aderente all’azione) il
pagamento della somma a ristoro del danno inferto. Se la proposta è accettata dal
consumatore o dall’utente l’accordo costituisce titolo esecutivo.
Se l’impresa condannata non comunica la propria proposta oppure non è
intervenuta l’accettazione della stessa, il presidente del Tribunale costituisce
un’apposita camera di conciliazione (composta da 3 membri), la quale quantifica
le somme da corrispondere ai singoli aventi diritto, e determina le modalità ed i
termini di pagamento. In alternativa, su concorde richiesta del promotore l’azione
e del convenuto, la composizione non contenziosa della lite può essere affidata ad
uno degli organismi di conciliazione previsti dalla legge sul processo societario.
E’ evidente che le modalità con le quali l’azione risarcitoria collettiva si
conclude sono ben distanti da quelle che caratterizzano le grandi class actions dei
sistemi anglo-americani. Il sistema dei rimborsi individuali, fondato sull’intervento
di una camera di conciliazione che si costituisce a valle della emessa sentenza di
condanna, tradisce infatti il senso profondo dell’istituto conciliativo, che trae la
propria essenza sull’esigenza di prevenzione della lite, non avendo certo la natura
di “transazione postuma”.
Critiche severe, poi, sono già state dirette contro un provvedimento che non
riesce a distinguere le piccole questioni (c.d. “small claims”) dalle grande battaglie
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IL NOSTRO MONDO
giudiziarie che coinvolgono potenzialmente milioni di cittadini, accomunando le
une e le altre in una logica di processo unitario come se queste fossero sovrapponibili.
E’ piuttosto chiaro che l’azione collettiva ha il merito di determinare nel
sistema un effetto per così dire perequativo, riequilibrando i rapporti di forza tra
singoli consumatori, incapaci sovente di affrontare un processo civile contro
potentati economici, e colossi dell’industria o del mondo dei servizi (banche,
assicurazioni, ecc.). Ma è parimenti innegabile, per le citate peculiarità dell’azione
risarcitoria collettiva così come disegnata dal Codice del consumo, che difficilmente in Italia si assisterà a fenomeni simili a quelli che gli U.S.A. sono abituati a vedere,
caratterizzati da condanne a risarcimenti stratosferici a carico di grandi industrie
nazionali (senza scomodare le condanne a carico dei produttori di tabacco, sia
sufficiente pensare che nel 2001 una sola fabbrica di pneumatici ha perso, a seguito
di una class action, dieci miliardi di dollari per aver immesso sul mercato un prodotto
risultato difettoso). E’ appena il caso di aggiungere che, nel nostro ordinamento,
non è stato recepito l’istituto del “punitive damage” (indennità punitiva), che negli
Stati Uniti ha la funzione di scoraggiare la prosecuzione di ulteriori atteggiamenti
scorretti da parte dei quell’impresa già fortemente condannata sul piano economico a risarcire ai clienti il danno cagionato.
Rodolfo Murra
ESAME DI STATO PER AVVOCATI ANNO 2007
Sento innanzitutto il dovere di esprimere all’On.le Consiglio dell’Ordine degli
Avvocati di Roma la mia profonda gratitudine per avermi conferito la prestigiosa
carica di presidente dell’Esame di Avvocato di Roma dell’anno 2007.
E’ altresì mio dovere ringraziare e complimentarmi con il Consiglio per la scelta
dei colleghi Commissari, i quali si sono segnalati (tutti) per dedizione, professionalità, abnegazione e competenza assoluta nel coadiuvarmi nella difficile conduzione organizzativa ed esecutiva dell’esame.
A tutti i colleghi, pertanto, (indistintamente e senza classifiche di merito) va il
mio apprezzamento e ringraziamento per aver onorato e soddisfatto il desiderio di
svolgere la nostra attività con grande serietà e spirito di servizio .
Ma non posso esimermi dal segnalare che anche le altre componenti della
Commissione hanno dimostrato serietà e profonda competenza.
Innanzitutto i signori Magistrati nominati dai vari Uffici Giudiziari del Lazio,
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hanno assicurato con continuità e spirito collaborativo la loro presenza sia nella
fase organizzativa che durante lo svolgimento delle prove scritte.
A loro va il mio ringraziamento per l’impegno profuso e soprattutto per
l’approccio collaborativo.
Analogo discorso vale per i commissari docenti che (tranne i dimissionari per
gravi motivi di salute e d’incompatibilità) hanno fornito il loro prezioso contributo
affinché la complessa macchina dell’esame operasse a pieno regime e senza
significative sfasature.
Last but not least, un sentito ringraziamento va alla Polizia Penitenziaria che
ha messo a disposizione la propria insostituibile capacità professionale nel garantire
un efficace controllo dei candidati nel rispetto della legge, durante lo svolgimento
delle prove scritte.
Particolare apprezzamento va riconosciuto a tutto il Personale della Corte
d’Appello di Roma che si è distinto quale nicchia di elevata eccellenza nello
svolgimento dei compiti istituzionali.
Ciò posto, mi corre l’obbligo di fornire alcuni dati statistici.
I candidati che hanno presentato domanda di partecipazione a sostenere le
prove scritte ai sensi delle vigenti (che non richiamo per essere già note all’On.le
Consiglio) disposizioni di legge sono stati 5.379.
Tuttavia, tra esclusi per insufficienza della documentazione richiesta nella
predisposizione della domanda di partecipazione e quelli esclusi per violazione
degli artt. 20 e 21 del RD 22 gennaio 1934, n° 37, hanno terminato le prove scritte
circa 4.300 candidati.
Lo svolgimento delle prove è avvenuto nel più rigoroso rispetto della norme
giuridiche previste dal citato Regio Decreto, e in ossequio alla circolare ministeriale
del 27 novembre 2007, pervenutami il 10/12/2007, la quale raccomandava “all’Ispettore Ministeriale , Avv. Francesco Resticcia del foro di Messina unitamente
ai componenti della Commissione, la puntuale osservanza di quanto stabilito dagli
artt. 20 e 21 precitati, con particolare riguardo:
a) al divieto di comunicazione tra i candidati e tra questi ed estranei, con
accurata attenzione alle misure idonee ad evitare l’utilizzo dei telefoni cellulari.
b) al rispetto dell’obbligo di esclusione di cui ai citati art. 20, secondo comma
e art. 21, secondo comma.”
In questa ottica, con l’ausilio della Polizia Penitenziaria e del personale della
Corte d’Appello e dei Commissari, è stata realizzata un’efficace attività di
prevenzione e di contrasto, che ha portato all’accertamento di specifiche violazioni
tra cui l’utilizzo (in modo furtivo), da parte di numerosi condidati, di materiale
cartaceo non consentito.
Gli stessi candidati, in applicazione delle sanzioni previste dalle citate norme,
sono stati prontamente espulsi.
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Non è stato consentito l’uso di cellulari portatili o di altri strumenti elettronici.
La presenza del personale del Ministero delle Telecomunicazioni, con l’utilizzo
delle apparecchiature di rilevamento, ha impedito la captazione di notizie dall’esterno.
Tutti i telefoni cellulari in possesso dei candidati venivano disattivati e fatti
poggiare, in vista, sui rispettivi banchi.
Pertanto, quanto previsto dalle disposizioni di legge è stato correttamente
realizzato e garantito senza alcun abuso e nel totale rispetto dei diritti fondamentali
di ciascun candidato.
Nel corso dei controlli sui testi da utilizzare durante le prove scritte è stato
sequestrato molto materiale cartaceo non consentito, mentre, durante la prova del
12, è stata rinvenuta in un bagno “una sentenza della Suprema Corte di Cassazione
assolutamente pertinente al caso di specie.”
Questi sono alcuni tra i dati significativi dell’esperienza vissuta nei quattro
giorni d’esame, ivi compreso il giorno 10 dedicato alla consegna dei testi consentiti.
Al riguardo ritengo doveroso evidenziare che la scelta della preventiva consegna
del materiale per la consultazione, ha portato un oggettivo vantaggio ai candidati,
i quali hanno avuto la lettura (o dettatura) dei compiti ciascun giorno intorno alle
ore 10,50, ed inoltre ha consentito la dettatura quasi simultanea alle altre Corti
d’Appello, oggettivamente impegnate con un numero di candidati certamente
inferiore a quella di Roma.
Il modo rigoroso di gestire la complessa macchina dell’esame di Abilitazione ha
alimentato il desiderio di rivincita degli esclusi facendo confezionare al Messaggero
(13 e 14 dicembre ) due articoli in cui si affermava (nel primo) che i temi sarebbero
stati conosciuti prima della dettatura, via internet, e successivamente veicolati ai
candidati per mezzo dei palmari.
Tali accuse sono prive di qualsivoglia fondamento e originano da un sentimento
di rivalsa da parte degli esclusi.
In sintesi:
- E’ stato sequestrato solo materiale cartaceo mentre i telefonini cellulari
risultavano disattivati;
- I controlli sono stati effettuati in modo sinergico dalle varie componenti
addette alla vigilanza (Polizia Penitenziaria, personale Corte d’Appello e Commissari );
- L’unico dato significativo emerso concerne il sequestro (del 12/12/2007) di
una sentenza della Corte Suprema in materia penale attinente alla traccia del tema
dettato, rinvenuto celato in un bagno di un’aula.
Alla luce delle considerazioni che precedono, chiedo all’On.le Consiglio di
volermi indicare le direttive da seguire in riferimento alle ingiuste e pregiudizievoli
insinuazioni dell’inchiesta del Messaggero che portano discredito all’Avvocatura e,
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IL NOSTRO MONDO
nel contempo, ledono l’onore e il decoro di tutti i membri della Commissione di
Roma, e delle altre componenti che hanno cooperato per la riuscita dell’Esame.
Informo, peraltro, che è mia intenzione presentare, nei prossimi giorni, atto di
querela-denuncia contro ignoti in relazione alla discovery della sentenza presso la
Procura di Roma e per le diffamatorie insinuazioni del Messaggero.
Rimango a disposizione per ogni e qualsivoglia chiarimento e resto in attesa di
determinazioni dell’On.le Consiglio.
Con alta deferenza.
Roma lì, 17.12.2007
Avv. Stefano Maranella
PRIMA RIUNIONE DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO
Il Consigliere Ceré riferisce sulla prima riunione del Consiglio Giudiziario
presso la Corte di Appello di Roma, che si è tenuta il 6 Maggio 2008 nell’ambito
della quale, a seguito della nomina del Cons. Avv. Donatella Ceré e del Cons. Avv.
Giovanni Cipollone a componenti del surriferito Consiglio Giudiziario, in presenza del Presidente della Corte d’Appello di Roma, dott. Giorgio Santacroce e del
Procuratore Generale della Repubblica presso il Tribunale di Roma, dott. Salvatore
Vecchione, è stato approvato il Regolamento del Consiglio Giudiziario, in
applicazione del quale si è istituita una Sezione Autonoma per i Giudici di Pace,
orientata ad una migliore ed efficiente organizzazione degli uffici giudiziari
nell’area romana, nonché in materia di tirocinio, nomina, durata dell’ufficio e
giudizio di idoneità sulla prosecuzione dell’esercizio delle funzioni di Giudice di
Pace, in ossequio alle disposizioni previste dalla L. 374/1991 e dalla riforma
dell’Ordinamento Giudiziario.
Si è proceduto, quindi, a votazione dei membri effettivi del sullodato Consesso
per la magistratura requirente, per quella giudicante ed i Giudici di Pace, che quindi
si compone dei seguenti membri, come sinteticamente sottoindicati
Componenti di diritto
Dott. Giorgio Santacroce
Dott. Salvatore Vecchione
Presidente della Corte d’Appello di Roma
Procuratore Generale della Repubblica presso
il Tribunale di Roma
Avvocati designati dal Consiglio Nazionale Forense
Cons. Avv. Donatella Ceré
Consigliere dell’Ordine degli Avvocati di Roma
Cons. Avv. Giovanni Cipollone
Consigliere dell’Ordine degli Avvocati di Roma
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Avv. Davide Calabrò
Avv. Riccardo Micci
Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Frosinone
Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Viterbo
Professori universitari designati dal Consiglio Universitario Nazionale
Prof. Avv. Carmine Punzi
Ordinario dell’Università degli Studi di Roma
“La Sapienza”
Prof. Avv. Marcello Foschini
Ordinario della Libera Università Internazionale degli Studi Sociali di Roma
Magistrati Giudicanti
Dott. Fabio Massimo Gallo
Dott. Orlando Villoni
Dott.ssa Patrizia Campolo
Magistrati Requirenti
Dott. Giovanni Bombarbieri
Giudici di Pace
Dott. Alberto Rossi
Dott.ssa Carla Rufini
Dott. Aldo Zamparelli
Dott. Antonio Devoto
Presidente di Sezione del Tribunale di Roma
Giudice del Tribunale di Roma
Giudice del Tribunale di Roma
Sostituto Procuratore della Repubblica presso il
Tribunale di Roma
Giudice di Pace di Roma
Giudice di Pace di Roma
Giudice di Pace di Fiumicino
Giudice di Pace di Roma
Il Consigliere Ceré riferisce, inoltre, che il giorno 13 Maggio 2008 il Presidente
del Consiglio Nazionale Forense, prof. Avv. Guido Alpa rappresentando all’odierno relatore, nella sua funzione di membro elettivo del Consiglio Giudiziario presso
la Corte d’Appello di Roma, come sopra indicato, che – nell’ambito dell’incontro
con i componenti avvocati dei Consigli Giudiziari, tenutosi lo scorso 8 Maggio
2008 – è stato istituito un gruppo di lavoro per lo studio del regolamento per il
funzionamento dei medesimi Consigli, ha contestualmente rivolto allo stesso
relatore l’invito a partecipare alla prima riunione del surriferito gruppo di lavoro
ristretto, che si terrà il 21 Maggio p.v. alle ore 15.00 presso la sede amministrativa
del Consiglio Nazionale Forense in Roma, Via del Governo Vecchio, 3.
Il Consigliere Ceré relazionerà costantemente avanti al Consiglio in merito al
proprio duplice incarico istituzionale, sia in qualità di membro elettivo del
Consiglio Giudiziario presso la Corte di Appello di Roma, sia in qualità di
componente del gruppo ristretto di lavoro presso il Consiglio Nazionale Forense,
chiedendo al contempo – in virtù delle funzioni ricoperte ex lege – ai responsabili
della Commissione Relazione Uffici Giudiziari e della Commissione Magistratura
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IL NOSTRO MONDO
Onoraria di Codesto Consiglio dell’Ordine di interagire in chiave proficuamente
collaborativa, segnalando ad essa Consigliere Ceré tutte le problematiche pertinenti l’ambito materiale della magistratura onoraria, nonché le eventuali disfunzioni
degli uffici giudiziari loro attribuiti.
Il Consiglio ne prende atto, ringraziando il Consigliere relatore ed augura buon
lavoro.
INTRODUZIONE ESEGETICA SUL FONDAMENTO GIURIDICO
DELLA FORMAZIONE PERMANENTE
Avv. Giorgio Olmi
Con queste brevi note intendo fare un po’ di chiarezza a proposito della
formazione continua degli Avvocati e della sua obbligatorietà, soprattutto in
risposta all’articolo del Consigliere e Collega Avv. Rodolfo Murra intitolato
“Obblighi di formazione permanente o … permanente formazione di obblighi?” pubblicato
sia sul sito www.patronatoforense.com diretto dal Consigliere Avv. Federico Bucci,
sia sul sito www.maurovaglio.it diretto dal Consigliere Avv. Mauro Vaglio.
Nell’articolo dell’Avv. Murra si dice chiaramente che manca una legge a
sostegno della formazione permanente e continua, e ciò non è vero: non solo esiste
la legge, ma essa è sostenuta e sorretta da principi che vanno ben al di là
dell’ordinamento giuridico italiano.
Premetto che la Comunità Europea si è da tempo occupata del problema della
formazione culturale in genere già a partire dal Regolamento n. 337/75 del
Consiglio, del 10 febbraio 1975, relativo all’istituzione di un Centro europeo per
lo sviluppo della formazione professionale (CEDEFOP), poi con la Decisione n.
95/2493/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 ottobre 1995, che
proclamava il 1996 “Anno europeo dell’istruzione e della formazione durante
l’intero arco della vita”, ed in seguito con la Decisione n. 1720/2006/CE del
Parlamento europeo e del Consiglio, del 15 novembre 2006, che istituisce un
programma d’azione nel campo dell’apprendimento permanente. Basterebbero
questi cenni per comprendere che lo stesso concetto di formazione culturale
permanente e continuo fa ormai parte integrante delle materie di interesse
comunitario.
Per restare nell’ambito dei Paesi comunitari, e specificamente nell’ambito della
professione forense, la Francia, ma prima ancora il Belgio e l’Olanda, si sono dotati
di strutture formative e di strumenti di controllo della professionalità degli
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Avvocati.
In Francia con la Legge di riforma del 2004 la formazione continua degli
Avvocati è divenuta obbligatoria ed ha lo scopo, esplicitamente dichiarato, di
garantire la qualità dell’attività degli Avvocati e di rendere attuali e costantemente
aggiornate le sue conoscenze. La legge ne afferma la natura di vera e propria
obbligazione di carattere deontologico affidando al Conseil d’Etat il compito di
determinare la natura e la durata delle attività necessarie per assolvere l’obbligo
della formazione continua ed assegnando al Conseil national des Barreaux il compito
di determinare le modalità di assolvimento di tale dovere.
Nel frattempo, per rimanere nell’ambito di ordinamenti giuridici non nazionali,
bisogna ricordare che la professione dell’Avvocato riceve una particolarissima
disciplina anche dal diritto internazionale pubblico, tanto che esiste una apposita
Commissione dei Diritti Umani dell’ONU sull’indipendenza dei Giudici e
degli Avvocati, incaricata appunto di vigilare affinché nel mondo sia rispettata, per
ciò che riguarda gli Avvocati, l’indipendenza, sia dei singoli professionisti sia della
professione forense in generale, dall’ingerenza governativa che ne possa limitare
l’altissima missione consistente anche, non lo si dimentichi, di vigilare nelle aule
di giustizia affinché i Magistrati rispettino le leggi.
Fatte queste debite premesse per sottolineare l’importanza della formazione
permanente in ambito comunitario, e dell’Avvocatura in sede addirittura mondiale, passiamo alla rassegna del testo legislativo italiano che è alla base della
formazione permanente, testo legislativo che è stato sollecitato dalla normativa
comunitaria.
Infatti con la Comunicazione n. 2004/83 intitolata «Relazione sulla concorrenza
nei servizi professionali» la Commissione europea ha formalmente richiesto ai
governi nazionali, alle autorità di concorrenza, agli ordini professionali e ai
tribunali nazionali di intervenire per eliminare quelle restrizioni che impediscono al sistema economico e agli utenti in particolare di beneficiare dei vantaggi
della concorrenza. La Commissione ha sostanzialmente chiesto di valutare quali
regole esistenti (a livello sia di norme di legge che di codici di autoregolamentazione
adottati dagli organismi professionali) siano ancora oggi necessarie per l’interesse
generale e quali siano proporzionate e giustificate. La Comunicazione ha assunto
una valenza generale di politica comunitaria rivolta a tutto il settore dei servizi
professionali.
L’Italia si è adeguata con il cosiddetto “decreto Bersani”, tecnicamente il
D.L. n. 223/2006 convertito in L. 248/2006 che all’art. 1 recita: “Le norme del
presente titolo, adottate ai sensi degli articoli 3, 11, 41 e 117, commi primo e secondo, della
Costituzione, con particolare riferimento alle materie di competenza statale della tutela della
concorrenza, dell’ordinamento civile e della determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio
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nazionale, recano misure necessarie ed urgenti per garantire il rispetto degli articoli 43, 49,
81, 82 e 86 del Trattato istitutivo della Comunità europea ed assicurare l’osservanza delle
raccomandazioni e dei pareri della Commissione europea, dell’Autorità garante della
concorrenza e del mercato e delle Autorità di regolazione e vigilanza di settore, in relazione
all’improcrastinabile esigenza di rafforzare la libertà di scelta del cittadino consumatore e la
promozione di assetti di mercato maggiormente concorrenziali, anche al fine di favorire il
rilancio dell’economia e dell’occupazione, attraverso la liberalizzazione di attività imprenditoriali e la creazione di nuovi posti di lavoro”.
Già si vede nel primo articolo con quanta precisione il legislatore si sia
preoccupato di mettere ben in chiaro che il Decreto Legge è stato emanato in
ottemperanza sia ai Trattati istitutivi della CE (fonte, per gli Stati membri, di diritto
internazionale pubblico) sia alle raccomandazioni e pareri comunitari (fonti,
queste ultime, comunitarie alle quali l’Italia non può certo sottrarsi se non uscendo
dalla Comunità).
Il testo legislativo prosegue, e così dispone al comma 1 dell’art. 2: “In conformità
al principio comunitario di libera concorrenza ed a quello di libertà di circolazione delle
persone e dei servizi, nonché al fine di assicurare agli utenti un’effettiva facoltà di scelta
nell’esercizio dei propri diritti e di comparazione delle prestazioni offerte sul mercato, dalla
data di entrata in vigore del presente decreto sono abrogate le disposizioni legislative e
regolamentari che prevedono con riferimento alle attività libero professionali e intellettuali:
a) l’obbligatorietà di tariffe fisse o minime ovvero il divieto di pattuire compensi parametrati
al raggiungimento degli obiettivi perseguiti; b) il divieto, anche parziale, di svolgere pubblicità
informativa circa i titoli e le specializzazioni professionali, le caratteristiche del servizio
offerto, nonché il prezzo e i costi complessivi delle prestazioni secondo criteri di trasparenza
e veridicità del messaggio il cui rispetto è verificato dall’ordine; c) il divieto di fornire
all’utenza servizi professionali di tipo interdisciplinare da parte di società di persone o
associazioni tra professionisti, fermo restando che l’oggetto sociale relativo all’attività liberoprofessionale deve essere esclusivo, che il medesimo professionista non può partecipare a più
di una società e che la specifica prestazione deve essere resa da uno o più soci professionisti
previamente indicati, sotto la propria personale responsabilità”.
Il comma 3 prosegue dicendo testualmente che “le disposizioni deontologiche e
pattizie e i codici di autodisciplina che contengono le prescrizioni di cui al comma 1 sono
adeguate, anche con l’adozione di misure a garanzia della qualità delle prestazioni
professionali, entro il 1° gennaio 2007. In caso di mancato adeguamento, a decorrere
dalla medesima data le norme in contrasto con quanto previsto dal comma 1 sono in
ogni caso nulle”.
Esiste quindi una precisa base legislativa per la successiva opera del Consiglio
Nazionale Forense di cui si discuterà tra poco, consistente sia nella modifica al
Codice deontologico sia all’emanazione del Regolamento sulla formazione permanente.
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Del resto bisogna dire che in Italia l’Avvocatura è arrivata per ultima rispetto a
tutte le altre categorie professionali, le quali hanno costruito già da tempo sistemi
di formazione continua ed obbligatoria, approvando regolamenti per dare esecuzione all’obbligo formativo e al suo controllo.
Il Consiglio Nazionale Forense, al quale nessuno ha mai contestato la funzione
di avere emanato prima ed emendato poi il Codice deontologico, ha del resto
stabilito, prima dell’entrata in vigore del Decreto legge citato, all’art. 13 del Codice
deontologico stesso, come modificato nella seduta del 27 gennaio 2006, che “è
dovere dell’avvocato curare costantemente la propria preparazione professionale, conservando e accrescendo le conoscenze con particolare riferimento ai settori nei quali svolga l’attività.
L’avvocato realizza la propria formazione permanente con lo studio individuale e la
partecipazione a iniziative culturali in campo giuridico e forense. E’ dovere deontologico
dell’avvocato quello di rispettare i regolamenti del Consiglio Nazionale Forense e del
Consiglio dell’Ordine di appartenenza concernenti gli obblighi e i programmi formativi”.
Sempre il Codice deontologico forense all’art.12, impone all’Avvocato il dovere
di competenza prevedendo, fra l’altro, che “l’avvocato non deve accettare incarichi che
sappia di non potere svolgere con adeguata competenza” e che “l’accettazione di un determinato incarico professionale fa presumere Ia competenza a svolgere quell’incarico”.
Dal canto suo il Codice deontologico degli Avvocati europei al punto 5.8
ribadisce senza alcun dubbio testualmente: “Lawyers should maintain and develop
their professional knowledge and skills taking proper account of the European dimension
of their profession”.
Il Consiglio Nazionale Forense, in quanto organo giurisdizionale speciale, ha
per legge il potere di determinare i principi ed i precetti della deontologia
professionale: per lungo tempo lo ha fatto con pareri e sentenze senza sentire
l’esigenza di una codificazione scritta dei principi deontologici, e poi nella seduta
del 17 aprile 1997 ha ritenuto opportuno varare il Codice deontologico passando
così da un sistema deontologico orale e consuetudinario ad un sistema deontologico scritto e codificato. Nessuno, egregi Colleghi, ha mai contestato il potere del
CNF di emanare e poi modificare il Codice deontologico.
La giurisprudenza delle Sezioni Unite della Corte di cassazione (Cass. civ.
Sez. Unite, 23 marzo 2004 n. 5776) considera le norme deontologiche
codificate come vere e proprie norme giuridiche di carattere regolamentare: “
Nell’ambito della violazione di legge - in relazione alla quale (oltre che per incompetenza ed
eccesso di potere) le decisioni del Consiglio nazionale forense sono ricorribili per cassazione
(art. 56 del regio decreto - legge 27 novembre 1933, n. 1578 e art. 111 Cost.) - va compresa
anche la violazione delle norme del codice deontologico dell’Ordine professionale, trattandosi
di norme giuridiche obbligatorie valevoli per gli iscritti all’albo degli avvocati che
integrano il diritto oggettivo ai fini della configurazione dell’illecito disciplinare”.
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Le norme deontologiche sono quindi, per l’esegesi della Suprema Corte ed
anche per quella di chi scrive, norme giuridiche che, escluso il loro valore
legislativo, per forza vanno considerate di carattere regolamentare, secondo la
gerarchia delle fonti disciplinata all’art. 1 delle Disposizioni preliminari al c.c., al
n. 2). L’art. Art. 3 recita testualmente “Il potere regolamentare del Governo è
disciplinato da leggi di carattere costituzionale. Il potere regolamentare di altre autorità
è esercitato nei limiti delle rispettive competenze, in conformità delle leggi particolari”.
A questo punto tutto torna: sia la Comunicazione n. 2004/83 della Commissione Europea sia il D.L. n. 223/2006 convertito in L. 248/2006, in quanto atti
diretti entrambi agli Ordinamenti professionali, hanno non solo implicitamente
riconosciuto a questi ultimi il potere di emanare norme giuridiche, ma il D.L. citato
ha addirittura obbligato gli Ordinamenti stessi ad una modifica dei codici deontologici entro una data ben precisa, in quanto l’art. 2 comma 3 dice testualmente “le
disposizioni deontologiche e pattizie e i codici di autodisciplina… sono adeguate, anche
con l’adozione di misure a garanzia della qualità delle prestazioni professionali, entro
il 1° gennaio 2007. In caso di mancato adeguamento, a decorrere dalla medesima data le
norme in contrasto con quanto previsto dal comma 1 sono in ogni caso nulle”. Il legislatore,
tanto per chiarirci le idee una volta per tutte, ha imposto a tutti i Collegi
professionali ( con eccezione parziale per i Medici di cui al comma 2 dell’art. 2) non
solo di adeguare i Codici deontologici di autoregolamentazione a quanto stabilito
dalla legge, ed a farlo sotto pena di nullità, ma ha imposto ai Collegi stessi di
adottare “misure a garanzia della qualità delle prestazioni professionali” che altro non
significa l’imposizione ai Collegi stessi di adottare norme regolamentari in attuazione della legge che impongano un sistema di formazione professionale obbligatoria, non certo facoltativa. Tutto ciò è stato fatto nel rispetto dell’autonomia
regolamentare degli Ordinamenti stessi di disciplinare, nei limiti della legge, le
modalità concrete di attuazione.
E ciò è valido soprattutto per l’Avvocatura, la cui autonomia ed il cui altissimo
Magistero sono riconosciuti e tutelati, come abbiamo visto, addirittura in sede
ONU in quanto l’Avvocatura è un Corpo di professionisti che devono vigilare sul
rispetto delle norme da parte delle Autorità, di qualsiasi natura esse siano.
Il Consiglio Nazionale Forense ha quindi legittimamente provveduto nella seduta
del 13 luglio 2007 alla emanazione del Regolamento per la formazione permanente
in ottemperanza al terzo comma dell’art. 2 del D.L. n. 223/2006 convertito in L. 248/
2006: tale Regolamento, come fonte, ha la stessa natura regolamentare di secondo
grado del Codice deontologico, anzi è lo stesso Codice deontologico che all’art. 13
ci ribadisce l’obbligatorietà del rispetto sia dei Regolamenti del CNF sia dei Consigli
dell’Ordine dicendo testualmente “é dovere deontologico dell’avvocato quello di rispettare
i regolamenti del Consiglio Nazionale Forense e del Consiglio dell’Ordine di appartenenza
concernenti gli obblighi e i programmi formativi”.
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Pertanto il potere del CNF di emanare norme giuridiche di carattere deontologico è stato stabilito dalle Sezioni Unite della Cassazione, e tra queste norme
giuridiche alcune, quelle relative all’obbligatorietà della formazione, sono state
imposte direttamente al CNF da una legge dello Stato, e precisamente dal comma
3 dell’art. 2 del D.L. n. 223/2006 convertito in L. 248/2006. Il legislatore ha lasciato
ai singoli Collegi professionali (tra cui quello forense, al quale appartengono
professionisti riconosciuti e tutelati da una Commissione dell’ONU) di scegliere
come attuare le “misure a garanzia della qualità delle prestazioni professionali” e
l’Ordinamento forense lo ha fatto attraverso il suo maggiore organo di autogoverno, il CNF, il quale è l’unico che può introdurre norme giuridiche di carattere
deontologico: possiamo dire che il Regolamento CNF sulla formazione costituisce
una estensione dell’art. 13 del Codice deontologico e che le norme del Codice e del
Regolamento sono, nell’ordinamento italiano, sullo stesso piano, ovvero norme
regolamentari di secondo grado emanate da una Autorità non governativa, quale
è il CNF (disposizioni preliminari al c.c. artt. 1 e 3).
Venendo ai punti più importanti del Regolamento citato, l’art. 2 recita testualmente: “…il periodo di valutazione della formazione continua ha durata triennale.
L’unità di misura della formazione continua è il credito formativo. Ogni iscritto deve
conseguire nel triennio almeno n. 90 crediti formativi, che sono attribuiti secondo i criteri
indicati nei successivi artt. 3 e 4, di cui almeno n. 20 crediti formativi debbono essere
conseguiti in ogni singolo anno formativo. Ogni iscritto sceglie liberamente gli eventi e le
attività formative da svolgere, in relazione ai settori di attività professionale esercitata,
nell’ambito di quelle indicate ai successivi articoli 3 e 4…”
L’art. 3 prosegue dicendo: “integra assolvimento degli obblighi di formazione professionale continua la partecipazione effettiva e adeguatamente documentata agli eventi di
seguito indicati: a) corsi di aggiornamento e masters, seminari, convegni, giornate di studio
e tavole rotonde, anche se eseguiti con modalità telematiche, purché sia possibile il controllo
della partecipazione; b) commissioni di studio, gruppi di lavoro o commissioni consiliari,
istituiti dal Consiglio Nazionale Forense e dai Consigli dell’Ordine, o da organismi
nazionali ed internazionali della categoria professionale; c) altri eventi specificamente
individuati dal Consiglio nazionale forense e dai Consigli dell’ordine”.
L’art. 4 prosegue dicendo “integra l’assolvimento di formazione professionale
continua anche lo svolgimento delle attività di seguito indicate: a) relazioni o lezioni
negli eventi formativi di cui alle lettere a) e b) dell’art. 3, ovvero nelle scuole forensi o nelle
scuole di specializzazione per le professioni legali; b) pubblicazioni in materia giuridica su
riviste specializzate a diffusione o di rilevanza nazionale, anche on line, ovvero pubblicazioni di libri, saggi, monografie o trattati, anche come opere collettanee su argomenti
giuridici; c) contratti di insegnamento in materie giuridiche stipulati con istituti universitari ed enti equiparati; d) partecipazione alle commissioni per gli esami di Stato di
avvocato, per tutta la durata dell’esame; e) il compimento di altre attività di studio ed
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aggiornamento svolte in autonomia nell’ambito della propria organizzazione professionale, che siano state preventivamente autorizzate e riconosciute come tali dal Consiglio
nazionale forense o dai Consigli dell’ordine competenti. Il Consiglio dell’ordine attribuisce i
crediti formativi per le attività sopra indicate, tenuto conto della natura della attività svolta
e dell’impegno dalla stessa richiesto, con il limite massimo di n. 72 crediti per le attività di cui
alla lettera a), di n. 12 crediti per le attività di cui alla lettera b), di n. 24 crediti per le attività
di cui alla lettera c), di n. 24 crediti per le attività di cui alla lettera d) e di n. 12 crediti annuali
per le attività di cui alla lettera e)”.
Come si può vedere, sono molte le forme in cui si può realizzare l’obbligo
formativo, ed a pensarci bene è entusiasmante pensare che la scienza giuridica italiana
abbia una possibilità tanto grande di illustrarsi ulteriormente, e l’Avvocatura, che io
considero la Regina di tutte le professioni giuridiche, riceva questo stimolo.
L’art. 7 prosegue dicendo “ciascun Consiglio dell’Ordine dà attuazione alle
attività di formazione professionale e vigila sull’effettivo adempimento dell’obbligo
formativo da parte degli iscritti nei modi e con i mezzi ritenuti più opportuni, regolando
le modalità del rilascio degli attestati di partecipazione agli eventi formativi organizzati
dallo stesso Consiglio. In particolare, i Consigli dell’ordine, entro il 31 ottobre di ogni anno,
predispongono, anche di concerto tra loro, un piano dell’offerta formativa che intendono
proporre nel corso dell’anno successivo, indicando i crediti formativi attribuiti per la
partecipazione a ciascun evento. Nel programma annuale devono essere previsti eventi
formativi aventi ad oggetto la materia deontologica, previdenziale e l’ordinamento professionale. I Consigli dell’ordine realizzano il programma, anche di concerto con altri
Consigli dell’ordine o nell’ambito delle Unioni distrettuali, ove costituite. Possono
realizzarlo anche in collaborazione con Associazioni forensi, o con altri enti che non
abbiano fini di lucro, avvalendosi, se lo ritengano opportuno, di apposito ente da essi
costituito, partecipato e comunque controllato. Essi favoriscono la formazione gratuita
in misura tale da consentire a ciascun iscritto l’adempimento dell’obbligo formativo,
realizzando eventi formativi non onerosi, allo scopo determinando la contribuzione
richiesta ai partecipanti col limite massimo del solo recupero delle spese vive sostenute.
A tal fine utilizzeranno risorse proprie o quelle ottenibili da sovvenzioni o contribuzioni erogate da enti finanziatori pubblici o privati. I Consigli potranno inoltre
organizzare attività formative, unitamente a soggetti, anche se operanti con finalità di
lucro, sempre che nessuna utilità, diretta o indiretta, ad essi ne derivi, ulteriore rispetto
a quella consistente nell’esonero dalle spese di organizzazione degli eventi”.
Il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma, in ottemperanza del
dettato del Regolamento del CNF, ha emanato in data 9 novembre 2007 il
Regolamento di attuazione, che peraltro poco aggiunge a quello del CNF, tanto
che ritengo che la sua eventuale proposta di abrogazione, da alcuni formulata
e caldeggiata, manterrebbe intatti, per gli Avvocati ed i praticanti abilitati, tutti
gli obblighi deontologici che derivano dal Regolamento del CNF, le cui norme
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giuridiche vincolano direttamente tutti gli Avvocati che sono iscritti in un qualsiasi
Ordine in Italia.
Se poi il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma si rifiutasse, dopo avere
annullato il proprio regolamento, di ottemperare alle disposizioni del Regolamento del CNF previsto dal D.L. n. 223/2006 convertito in L. 248/2006, il quale a sua
volta è stato emanato sulla base delle raccomandazioni e dei pareri della Commissione europea, si renderebbe nello stesso tempo responsabile sia della palese
violazione della deontologia forense sia della legge sia della normativa comunitaria.
Quanto alle preoccupazioni espresse da molti circa il rischio di speculazione sui
corsi, è importante considerare l’art. 7 del Regolamento del CNF: le modalità
concrete di attuazione del programma formativo sono molteplici e viene
comunque favorita la formazione gratuita o comunque non onerosa. Il Regolamento poi offre tanti strumenti operativi con cui gli Ordini possono coordinarsi
e lavorare insieme per il bene comune.
Il Consigliere e già Presidente del Consiglio dell’Ordine di Roma Avv. Federico
Bucci ha un bellissimo motto “chi non prova a crearsi il futuro che desidera deve
accontentarsi del futuro che gli capita”: io auspico veramente che questo bellissimo
motto si realizzi con un Consiglio dell’Ordine unito che costruisca uno splendido
futuro di formazione (per i giovani Avvocati e praticanti abilitati) e di aggiornamento (per gli Avvocati con esperienza).
E tutto questo lo si può realizzare soltanto con un Consiglio dell’Ordine unito
in cui ogni componente sia pienamente valorizzato ed in piena sintonia con tutte
le associazioni forensi che da tempo ormai si prendono cura dell’aggiornamento
culturale dell’Avvocatura.
Del resto chi parla di formazione e di cultura lo fa a ragion veduta, dal momento
che ha avuto l’onore di svolgere per il Consiglio dell’Ordine di Roma importanti
servizi di carattere culturale, ed il 18 maggio dello scorso anno nell’Aula Avvocati
della Cassazione si è verificato un fatto bellissimo, che raramente si era verificato:
alla cerimonia solenne della conclusione del Corso di metodologie avanzate di
apprendimento rapido, dopo la dimostrazione ed esame finale dei corsisti, erano
presenti la gentilissima Consigliera Avv. Livia Rossi insieme ai Consiglieri Avv.ti
Conte, Nesta e Testa ed al Vicario Carletti. A ripensarci, la cosa più bella forse non
è stata soltanto la somministrazione di metodologie cognitive che hanno già
permesso ad alcuni corsisti di superare l’esame di Avvocato, ma il fatto che erano
presenti i rappresentanti di tutte le tradizionali liste forensi, in un clima di armonia
che deve essere sempre cercato intensamente per costruire il grandioso progetto
della formazione.
Per quanto riguarda la parte tecnica del diritto ho finito, ed a questo punto
permettetemi, cortesi lettori, di… integrare il contraddittorio e di renderlo assai
prezioso.
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E lo integro a modo mio, rivolgendomi in modo particolare alle gentilissime
Consigliere Avv. Cristiana Arditi di Castelvetere, Avv. Donatella Cerè, Avv. Rosa
Ierardi ed Avv. Livia Rossi, ed insieme a loro a tutte le gentilissime Colleghe e
praticanti abilitate del Foro di Roma, non dimenticando certo che la formazione
deve costituire un ulteriore strumento di emancipazione della donna nell’ambito
della professione, il cui Magistero forense appare con il passare del tempo sempre
più in luce meridiana come se fosse mezzogiorno, come mi ha sempre insegnato
la compianta Tina Lagostena Bassi, che non mai conosciuto di persona, nelle
decine di telefonate in cui avevo ovviamente tutto da imparare.
L’INCONTRO DEL CONSIGLIO DELL’ORDINE DEGLI AVVOCATI DI ROMA
CON I CANDIDATI A SINDACO DEL COMUNE DI ROMA
Il 3 aprile 2008 presso l’aula delle adunanze del nostro Consiglio si è avuto
l’atteso incontro con i candidati a Sindaco del Comune di Roma.
Ha presieduto la seduta il Consigliere Anziano Avv. Giovanni Cipollone che
rivolto agli ospiti ha così esordito:
“Gentili Signore e Signori,
quale Consigliere Anziano, in assenza del Presidente Avv. Alessandro
Cassiani, fuori Roma per impegni professionali, tocca a me il privilegio di rivolgere
il più caloroso saluto a nome del Presidente e di tutto il Consiglio, qui riunito in
seduta straordinaria.
Desidero ringraziare l’”Associazione per la Dignità Forense” che ha proposto
questo incontro e, inoltre tutti i presenti.
Noi rappresentiamo i circa 21.700 iscritti all’Albo degli Avvocati di Roma. A tale
cifra bisogna aggiungere 8.000 tra praticanti abilitati e non abilitati.
Abbiamo voluto far rivivere, nella imminenza delle elezioni, una tradizione
nata anni fa e cioè l’incontro con i candidati delle varie liste, al fine di dar vita a un
utile e produttivo scambio di idee tra il nostro mondo, il mondo della Giustizia e
quella di coloro che governeranno la nostra città.
I problemi da affrontare sono tanti. Ecco quelli prioritari:
- Il problema del dislocamento degli Uffici Giudiziari;
- Il problema dei parcheggi nei poli giudiziari;
- L’annosa questione dell’Ufficio Notifiche;
- La possibilità di avere nuove sedi giudiziarie al posto delle caserme in disuso;
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- La posizione dei candidati in relazione alla nostra storica sede di Piazza Cavour.
E’ il tempo delle promesse che, purtroppo, alle volte non vengono mantenute.
Noi confidiamo nel Vostro impegno, nella Vostra preparazione e nella Vostra
capacità, per risolvere i tanti problemi da noi prospettati, per il bene della nostra
bella città, per il bene dei cittadini, per conseguire l’”eutachìa”, il buon governo degli
antichi greci.
Demostene, “il principe degli oratori” secondo Cicerone, al cospetto di Filippo
rimase senza parola perché gli apparve come “l’uomo più grande sotto il sole”.
Sappiamo però con quanta vigoria Demostene lottò contro Filippo, pronunciando
le famose “filippiche”.
Ai tempi odierni, nella nostra pura aspirazione democratica, abbiamo bisogno
di piccoli grandi uomini perché, con umiltà e disinteresse, possano operare
nell’interesse di tutti, tenendo presente che non vi può essere Giustizia se non vi
è felicità sociale.
Tra i numerosi politici in un’aula gremita di avvocati, erano presenti l’Avv.
Massimo Pineschi, già Presidente del Consiglio Regionale, l’Avv. Camillo Mezzacapo dell’UDC, candidato al Consiglio Comunale, l’Avv. Luca Petrucci, candidato
alla Camera per il Partito Democratico, l’Avv. Antonio Voltaggio, candidato al
Consiglio Comunale e il Consigliere dell’ordine Rosa Ierardi, candidata alla
Camera per l’Italia dei valori. Hanno quindi preso la parola l’On.le Mario Baccini,
l’On.le Gianni Alemanno, il Senatore Massimo Brutti in rappresentanza dell’On.le
Francesco Rutelli, assente per improrogabili impegni politici, l’On.le Luciano
Ciocchetti, l’Avv. Roberto Cafieri in rappresentanza del candidato dott. Michele
Baldi.
Tutti i predetti candidati hanno approfonditamente sviluppato i loro temi
programmatici, con particolare riferimento alla soluzione dei problemi dell’Avvocatura e della Giustizia.
In una atmosfera di viva cordialità e amicizia, gli interventi dei candidati sono
stati molto applauditi.
Alla fine, il Cons. Cipollone, nel ringraziare tutti gli intervenuti, ha manifestato
soddisfazione e apprezzamento, avendo constatato una promettente sintonia tra i
progetti dell’Avvocatura e le opinioni espresse dagli intervenuti.
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NON SOLO CALCIO …
DA ROMA E LERICI AL MAROCCO. CONTROCORRENTE. A NUOTO.
Un avvocato romano – Andrea Zanello – alle Colonne d’Ercole
Tra l’8 e l’11 agosto del 2007 cinque nuotatori italiani master (atleti amatori di età
tra i 35 ed i 63 anni) sono riusciti nell’impresa di attraversare a nuoto lo Stretto di
Gibilterra, da Tarifa (Spagna) a Punta Cires (Marocco) in meno di 4 ore e mezza (per
la precisione: 4h e 20’ i tre più veloci il giorno 8; 4h e 27’ gli altri due il giorno 11).
Sono stati assistiti da una organizzazione locale specializzata (AC-NEG –
Asociatiòn Cruce a Nado de El Estrecho de Gibraltar), che da quasi un secolo segue
(con barca, gommoni, GPS, assistenza sanitaria, pratiche burocratiche presso le
capitanerie e le guardie di confine etc.) nuotatori (circa 350 dal 1930 ad oggi) di varia
nazionalità (dagli USA al Giappone, dall’India al Sudafrica e così via), età e capacità,
che hanno concluso con successo la traversata.
Prima di loro, solo 3 italiani erano iscritti in questo speciale Albo d’Oro.
Ideatore, organizzatore(con il concreto entusiasmo degli altri partecipanti e
della Chemoil Monde Export s.a. di Montecarlo), nonché protagonista in acqua
(con il tempo di 4h e 27’) della “spedizione” è stato l’avv. Andrea Zanello, del Foro
di Roma, ma lericino di nascita, insieme ad altri quattro compaesani (un medico,
un capitano di lungo corso, un appassionato di jazz ed un tecnico/allenatore), tutti
provetti nuotatori e glorie locali delle gare in acque libere.
Le suggestioni sono state enormi: il mare soprattutto; le Colonne d’Ercole,
Omero, Calipso, Cadice, Capo Trafalgar, Palos (di Colombo), Cro-magnon che
ritorna a casa (proveniva dall’Africa), Andalusia, Arabia felix (moschea di Cordoba,
minareto di Siviglia, aritmetica, matematica e geometria), Fenici, guerre di religione, pirati, Roncisvalle, il Golfo dei Poeti, Lerici e Inghilterra, deserto e Mare
Nostrum, balene, la libertà, l’infinito, gli abissi, i continenti, il gesto epico e
primordiale … tutto bevuto in una tirata unica, combattendo con le onde, le maree,
le correnti, il freddo, la nebbia, il traffico delle superpetroliere (e non solo …), in
compagnia di delfini, balene, orche e pesci luna.
Una contaminazione fisica, una confusione di umori, un gesto mitico e un po’
folle, su un terreno quale quello del sogno, del mito e dell’epos, che, perlomeno
negli ultimi quarantamila anni di storia, ha rappresentato un linguaggio comune
di tutta l’umanità, in Europa come in Africa, in Asia come in America.
E un gesto che, nello stesso tempo, ha cercato di essere un piccolo, ma nettissimo
segnale di partecipe solidarietà con la inversa migrazione epocale.
Andrea Zanello
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Roma li 21/03/2008
Chiar.mo Avv. Alessandro Cassiani
Presidente del Consiglio dell’Ordine
degli Avvocati di Roma
Oggetto: prime riflessioni intorno a una figura inedita di Avvocato Difensore della
Società civile
Gentile Presidente,
Desidero farle giungere i più vivi rallegramenti per il brillante successo Suo e
della Sua lista alle recenti elezioni.
Premetto che, a mio modo di vedere, il ruolo che la legge professionale assegna
ai Consigli dell’Ordine sembra superato e -ormai controproducente: ai compiti di
disciplina dovrebbero accompagnarsi, infatti, azioni promozionali mirate a una
nuova figura di Avvocato quale difensore della Società civile e non solo incaricato
di pubblico servizio e collaboratore del Giudice.
Un esempio concreto può valere più di tante argomentazioni, più o meno
estemporanee.
L’operato (conosciuto solo attraverso i giornali e le televisioni) del Procuratore
della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere: costui prima di andarsene per limiti
di età, nel merito delle imputazioni, ha disposto l’arresto della moglie del Ministro
della Giustizia: un atto giudiziario così eclatante da provocare la caduta del
Governo della Repubblica Italiana.
In un siffatto contesto sembra insano l’impossibile ascolto di una voce degli
Avvocati; che non c’é.
Di fronte a un episodio che svela dei motivi non sublimi di un’Amministrazione
della Giustizia separata da qualsiasi considerazione delle circostanze e dell’impatto
sociale e politico degli atti giudiziari, sembra inconcepibile il “non esserci” nel
sociale degli Avvocati.
Lo stereotipo in vigore dell’Avvocato che guarda solo all’ombelico dei propri
interessi di parte, sembra fuori dal mondo e destinato a prendere calci; dentro e
fuori le Aule di Giustizia.
E’ ancora così difficile accorgersi che la missione dell’Avvocato riguarda più la
Società civile che le Istituzioni e, forse, le stesse parti rappresentate. Nello stesso
filone di idee si inserisce l’ulteriore riflessione, fatta pervenire ai massimi esponenti
della Società Italiana Avvocati Amministrativisti cui sono iscritto, secondo cui non
dovrebbe essere taciuto alla Società Civile che il principio-dogma della regolarità
formale degli atti amministrativi delle Pubbliche Amministrazioni, si è rivelato un
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ottimo alimento per i costi abnormi della Politica; documentati con le cifre del
libro di Rizzo e Stella “La Casta”.
Ho interpellato al riguardo il Centro Nazionale di Informazione e Documentazione Europea che, nell’afferrare subito lo spirito della mia lettera, ha voluto
inviarmi un Programma di oltre 100 pagine “L’Europa per i Cittadini” facente parte
del Progetto Cultura della Comunità Europea per il periodo 2007-2013.
In positivo sarebbe importante una forte e inedita iniziativa culturale da parte
degli Avvocati presso l’opinione pubblica richiamando lo spirito e la normativa del
Programma. Un’iniziativa cui potrebbe forse associarsi addirittura anche la stessa
Corte dei Conti. Perché anch’essa in possesso di cifre precise sui costi folli del
settore pubblico. La Corte dei Conti dovrebbe però poter dismettere, almeno in
parte, l’aplomb un po’ tetro e troppo burocratico che usa nelle sue uscite sui conti
pubblici. Credo che sarebbe sufficiente al riguardo istituire un Ufficio Stampa e/
o Cultura. Anche il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati potrebbe fare altrettanto.
Mi auguro di non aver abusato della Sua attenzione per illustrarLe la necessità di
una decisa e significativa iniziativa culturale che sappia avvalersi dei fondi europei
stanziati e previsti dal suddetto Programma Culturale “L’Europa per i Cittadini”
che mi riservo di fargliene avere copia.
In attesa di gentile riscontro voglia gradire, caro Presidente, i sensi della mia
considerazione insieme ai più cordiali saluti
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ESTRATTO DAL VERBALE DELL’ADUNANZA DEL 17 GENNAIO 2008
(OMISSIS)
- Il Consigliere Cipollone riferisce che è in corso in Vaticano, presso le
competenti Autorità ecclesiastiche, il processo di beatificazione dell’Avv. Mario
Salciarini nato nel 1934 e deceduto nel 1974, iscritto nell’Albo del Foro di Perugia.
L’Avv. Salciarini, un Uomo pio, ha lasciato di sè un ricordo indelebile in
Perugia, per la sua grande umanità, per la sua dolcezza e la purezza d’animo.
Egli scrisse la “Preghiera dell’Avvocato” che così recita: “Signore Iddio, che
conoscesti nel Cristo le miserie dell’uomo, le sue debolezze, i suoi dolori, vigila
sulla mia opera. Fa che la Tua luce mi tenga lontano dall’errore, rendendomi utile
strumento per chi soffre, per chi ha sete di giustizia. Fa che la Tua sapienza si rifletta
nel mio lavoro, indicandomi la rotta da seguire ed evitandomi scelte fallaci e
dannose. Fa che la Tua bontà, che Ti fece morire sul legno della croce, mi renda
paziente nella sconfitta e comprensivo davanti agli errori dei giudici, anche essi,
come me, strumenti imperfetti della giustizia terrena. Fa che la vittoria non mi porti
mai ad essere orgoglioso e superbo. Donami la forza di affrontare tutte le battaglie
piccole e grandi, per poter dare il meglio di me stesso agli altri. Fammi amare il
prossimo, anche quando non comprende il mio lavoro ed i miei sacrifici. Abbi pietà
di me quando Ti avrò come Giudice nel processo che attua l’unica e vera Giustizia.
Amen”.
Chiede che tale notizia venga pubblicata sul Foro Romano.
Il Consiglio approva.
E’ estratto conforme all’originale. Roma, 31 gennaio 2008
Avv. Antonio Conte
IL PROCESSO DI BEATIFICAZIONE DELL’AVV. MARIO SALCIARINI
Ci giunge notizia che è in corso in Vaticano presso le competenti Autorità
ecclesiastiche il processo di beatificazione dell’Avv. Mario Salciarini nato nel 1934
e deceduto nel 1974, iscritto nell’Albo del Foro di Perugia.
L’Avv. Salciarini, un uomo pio, ha lasciato di sé un ricordo indelebile in Perugia,
per la sua grande umanità, per la sua dolcezza e la purezza d’animo.
Egli scrisse la “Preghiera dell’Avvocato” che così recita:
Signore Iddio, che conoscesti nel Cristo le miserie dell’uomo, le sue
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debolezze, i suoi dolori, vigila sulla mia opera.
Fa che la Tua luce mi tenga lontano dall’errore, rendendomi utile
strumento per chi soffre, per chi ha sete di giustizia.
Fa che la Tua sapienza si rifletta nel mio lavoro, indicandomi la rotta da
seguire ed evitandomi scelte fallaci e dannose.
Fa che la Tua bontà, che Ti fece morire sul legno della croce, mi renda
paziente nella sconfitta e comprensivo davanti agli errori dei giudici, anche essi,
come me, strumenti imperfetti della giustizia terrena.
Fa che la vittoria non mi porti mai ad essere orgoglioso e superbo.
Donami la forza di affrontare tutte le battaglie piccole e grandi, per poter dare
il meglio di me stesso agli altri.
Fammi amare il prossimo, anche quando non comprende il mio lavoro ed i
miei sacrifici.
Abbi pietà di me quando Ti avrò come Giudice nel processo che attua
l’unica e vera Giustizia.
Amen
(Preghiera scritta nel 1969)
Nell’apprendere alcune vicende della sua vita, affrontate con spirito di sacrificio
e con profondo amore verso il prossimo, mi sovvengono le parole di Carnelutti il
quale nel suo noto libro “Vita di Avvocato” sosteneva che “senza l’ingiustizia degli
uomini non potremmo anelare la giustizia di Dio”.
Giovanni Cipollone
LE CAUSE DI CANONIZZAZIONE
I ) ELEMENTI STORICI; II ) PROCEDURA.
Avv. Domenico Giustiniani
I - La canonizzazione è una procedura complessa che interessa sia gli aspetti
giuridici, di diritto processuale e di diritto sostanziale, che teologici. Si è evoluta
nei secoli, passando dall’acclamazione popolare e diretta dei tempi della Chiesa
antica alla dichiarazione di legittimità del culto pubblico attraverso un’articolata
normativa odierna.
Ai nostri fini è fondamentale il concetto di “santità”, che di per sè non è
prettamente canonico, bensì appartiene alla tradizione greco-romana, la quale
attribuiva il titolo di “santo” dapprima agli dei e successivamente agli uomini,
onorati come eroi e divinizzati ( “apoteosi “ ), di cui abbiamo gli esempi di Romolo
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e degli imperatori Augusto e Tiberio.
Tuttavia il termine “santo” era riferito anche a cose, tant’è che i Romani
distinguevano le res sacrae ( oggetti consacrati ritualmente agli dei ), dalle res
religiosae ( oggetti dedicati agli dei, come i cimiteri ), dalle res sanctae ( oggetti sacri,
come le porte e le mura della città ).
In tutti questi termini è sottinteso il concetto di dignità e autorità, senza alcuna
relazione dell’uomo con Dio. Una cosa ben diversa dal concetto teologico che parte
invece dalla definizione di “ perfezione “, dal latino “ perfectio”, con cui si indica in
senso lato il raggiungimento più alto delle virtù ovvero la mancanza di difetti o il
comportamento ideale o esemplare. E “perfectus” è Dio in quanto Egli solo è
totalmente immune da difetti. Se riferito all’uomo tale termine ha invece il
significato di irreprensibile, migliore, ottimo o eccellente.
Per canonizzazione o beatificazione, benchè i termini non siano sinonimi,
s’intende quel particolare procedimento, da parte dell’autorità ecclesiastica, per
stabilire la “santità” di una persona,ovvero se essa è degna di culto pubblico
ecclesiastico, attraverso un atto formale e solenne costituito dal decreto pontificio.
Ma mentre la Beatificazione è il riconoscimento di un culto pubblico, la Canonizzazione è un quid pluris che implica l’infallibilità pontificia.
Nel corso dei secoli, la santità veniva definita in base alle prove acquisite durante
la procedura di canonizzazione in relazione al martirio o alla pratica delle virtù
eroiche (teologali - fede, speranza e carità - e cardinali - giustizia, fortezza, prudenza
e temperanza) o ai miracoli o alle grazie particolari. Da notare che il termine
martirio è antecedente a santo e significa, dal greco “ martyr”, testimone della
resurrezione di Cristo.
Le prime forme di canonizzazione dei cristiani seguivano le usanze del tempo
e riguardavano il culto dei “ martiri “; e il primo martire, il più famoso dei primi
sette Diaconi istituiti dagli Apostoli, fu S. Stefano ( in Atti Apostoli, 6, 8 – 10; 7,
54 – 60 ), la cui cerimonia della sepoltura, da affare privato e familiare, divenne di
interesse della comunità dei fedeli.
Il culto dei martiri della Chiesa primitiva passava per le seguenti fasi : 1 ) il
sepolcro del martire quale punto centrale di devozione; 2 ) l’ adunanza della
comunità intorno allo stesso ; 3 ) la partecipazione al funerale da parte del Vescovo,
capo della comunità e testimone ufficiale del culto; 4 ) la commemorazione
solenne.
Successivamente, al culto del martire – cioè chi aveva dato la vita per Cristo , e
perciò detto martirio di sangue – , seguì il culto dei “confessori” ( vescovi, asceti,
monaci ) che, per causa di Cristo, avevano subito il cd. martirio fisico ( o di vita
secondo il Vangelo ) con le torture e le condanne nei Tribunali pagani, pur sine
effusione sanguinis.
In ottemperanza a queste forme di canonizzazione se ne introdussero altre in
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cui diventa decisivo il decreto del Vescovo e la forma liturgica, la quale, fino alla
promulgazione del Decreto di Alessandro III ( anno 1181 ) nelle decretali di
Gregorio IX ( anno 1234 ), consisteva nella : 1 ) “ traslatio “ delle reliquie mediante
: a ) l’ apertura della tomba; b ) il rito solenne, da compiersi, per quanto possibile,
nell’anniversario della morte e con la partecipazione di tutti i Vescovi dei luoghi
viciniori, del clero e del popolo;
2 ) “elevatio “ : il corpo estratto veniva collocato in un luogo adatto alla
venerazione dei fedeli, anche in altra Chiesa o cattedrale, ed elevato da terra, dal
pavimento. Il Papa veniva invitato soltanto per dare maggior lustro alla cerimonia,
ma era un avvenimento occasionale o eccezionale. Si dovrà infatti attendere il 978
per la prima traslatio auctoritate apostolica con le reliquie di S. Celso sotto papa
Benedetto VII ( 974 – 983 ); comunque fino al XII secolo non si esigeva il permesso
del Papa e, almeno fino al VI secolo, non era previsto alcun processo probatorio,
sebbene sul punto non tutti siano d’accordo; successivamente si richiese la
biografia con il libellus vitae ac miraculorum da inoltrare al Vescovo o al sinodo che,
se favorevole, autorizzava la traslatio. Entrambe le canonizzazioni, dei vescovi coi
decreti dei Pontefici, coesistettero da e fino a data imprecisata; e partendo dai
Bollandisti se ne enumerano 750 nei secc. VI – X ; 600, dal 1000 al 1234, ed
altrettante, dal 1234 al 1588, da parte dei vescovi contro le 73 della Sede Apostolica.
La prima riserva pontificia risale alla Decretale Audivimus con la quale papa
Alessandro III ( 1159 – 1181 ), rispondendo al re di Svezia, che gli riferiva la
venerazione del popolo per un monaco ucciso in un diverbio, riservò alla S. Sede
il diritto di concedere il permesso di attribuire il culto pubblico ecclesiastico: “ Non
licet vobis pro sancto absque auctoritate Romanae Ecclesiae, eum publice venerari”.
Nel XIV sec. la procedura è descritta nell’ Ordo Romanus : 1 ) invio lettere
postulatorie al Papa; 2 ) decisione del Papa in un concistoro segreto di delegare i
Vescovi vicini del luogo della morte del Servo di Dio – che con termine improprio
s’intende il
“ candidato” - , ove fare le inchieste sulla santità, virtù e miracoli,
da relazionare per iscritto; 3 ) richiesta di consultazione in un concistoro segreto
per l’inizio del processo; 4 ) designazione del Tribunale per il processo secondo le
istruzioni pontificie; 5 ) esami degli atti del processo condotto da esperti designati
dal Papa; 6 ) proclamazione della decisione in un concistoro segreto; 7 ) conclusione del procedimento con la lettura degli atti del processo in un concistoro non
segreto e la proclamazione della decisione pontificia.
Da papa Sisto V, con la Cost. Ap. Immensa Aeterni Dei del 22.1.1588, la
trattazione delle cause di canonizzazione fu affidata alla Sacra Congregazione dei
Riti, da lui costituita, e da papa Urbano VIII la procedura fu rielaborata con la
Lett.Ap. Coelestis Hierusalem cives del 5.7.1634 che, unitamente alla precedente
normativa raccolta nell’opera De servorum Dei beatificatione et de Beatorum canonizatione di papa Benedetto XIV, rimase in vigore per secoli e con alcune modifiche e
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miglioramenti inserite nel Codex Juris Canonici del 1917. La materia fu ancora
riformata da Paolo VI col motu proprio
“ Sanctitas clarior “ del 19.3.1969,
il quale ne sancì l’osservanza da parte di tutti i Vescovi, mentre con la Cost. Ap.
Sacra Rituum Congregatio dell’8.5.1969 soppresse la Congregazione dei Riti, creando la Sacra Congregatio pro Cultu Divino e la “ Congregatio pro Causis Sanctorum “
competente per la canonizzazione. Le Normae peculiares di tali cause sono invece
del 1971; mentre precedentemente Pio XI il 6.2.1930 con la Lett. Ap. Già da qualche
tempo aveva istituito presso la Congregazione dei Riti la sezione “storica” , cui
seguirono in data 4.1.1939 le Norme servandae in processibus ordinariis super causis
historicis, rendendo superfluo il processo apostolico, in quanto le cause “ storiche
“ ebbero un unico processo diocesano.
Arriviamo pertanto alla riforma del 1983 ad opera di papa Giovanni Paolo II, il
quale: a ) abrogò la legislazione precedente, dispersa nel Codex Juris Canonici e in
diversi documenti pontifici, con la Cost. Ap. Divinus Perfectionis Magister promulgata il 25.01.1983 nello stesso giorno del nuovo Codice di Diritto Canonico (
C.J.C. ); b ) dispose col can. 1403 del C.J.C. del 1983 ( e C.I.C.O. del 18.10.1990,
can. 1057 ) che le cause di canonizzazione fossero regolate da una legge pontificia
peculiare. Successivamente, in data 7.2.1983, la Congregazione delle Cause per i
Santi pubblicò le Norme da seguire nelle inchieste canoniche diocesane e il decreto
generale sulle norme provvisorie per le cause precedentemente iniziate. Di fondamentale importanza sono anche gli artt. 71 – 74 della Cost. Ap. Pastor Bonus del
28.6.1988, che ha delineato le competenze della Congregazione , sostituendole alle
Norme della Cost. Ap. Regimini Ecclesiae Universae di papa Paolo VI. Sono stati
inoltre elaborati il Regolamento Generale della Curia Romana del 15.4.1999; il
Regolamento della Sacra Congregazione delle Cause dei Santi, pubblicato il 25.3.1983 (
poi modificato nel 2000 ); le Normae servandae de bonis causarum canonizationis
servorum Dei administrandis, pubblicate dalla Congregazione il 20.8.1983; infine,
il Decr. Congr. Cause dei Santi del 2.6.1984, che ha eretto lo “ Studium “ presso la
medesima Congregazione per la formazione dei postulatori e degli officiali che
partecipano alle cause.
II – Procedura vigente.
La causa di canonizzazione si articola in due fasi : diocesana, presso il Vescovo,
e pontificia, detta anche romana, presso la Congregatio pro Causis Sanctorum. E due
sono anche i tipi di cause: “ recenti “ e “ antiche “, a seconda rispettivamente che vi
sia la possibilità della deposizione dei testimoni oculari oppure soltanto per
documenti.
La procedura, in sintesi, è la seguente : a ) In diocesi, l’inchiesta inizia con la
raccolta del materiale probatorio sulla vita, attività e morte; sulla fama di santità del
candidato, qui impropriamente detto Servo di Dio; sul martirio e il culto pubblico;
sul fondamento di tale fama, cioè l’eroicità delle virtù e il martirio; sulle prove di
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eventuali miracoli; b ) In Congregazione, viene dapprima riesaminato e studiato
tutto il materiale documentario, e quindi preparata, sotto la guida di persone
qualificate ( Relatori ), una esauriente “ positio “ su tutti gli elementi predetti; a parte,
invece, sarà valutata l’eventuale “ positio “ sul miracolo; c ) Infine, la promulgazione
del decreto pontificio.
Nello specifico : A ) La fase diocesana si svolge nel Tribunale diocesano
territorialmente competente, con la partecipazione del Vescovo, o suo delegato,
del Promotore di Giustizia, che difende il bene pubblico della Chiesa, del Notaio.
L’actor, che può essere una persona fisica o giuridica, promuove la causa e ne
sostiene gli oneri, in forza di un mandato, è rappresentato dal Postulator, scelto
liberamente dallo stesso ed accettato dal Vescovo ed approvato dalla Congregazione delle cause dei Santi.; deve avere una adeguata preparazione teologica, storicocanonica e conoscere la procedura; inoltre, essere maggiorenne e di buona fama,
indifferentemente laico o religioso o sacerdote. E’ unico, ma è possibile nominare
più vice postulatori. Non può essere teste. Tra i suoi compiti, l’indagine preliminare sugli scritti, pubblicati e non, nonchè la biografia, l’indicazione dei testi ed
in pratica tutto ciò che riguarda lo stesso Servo di Dio, in base ai quali redige e
presenta al Vescovo il “ Supplex Libellus “ .
Il Tribunale competente è quello del Vescovo ( e con tale termine si intende non
solo l’” Ordinarius Loci “ ma anche gli equiparati, differentemente dal precedente
codice del 1917 ) del luogo in cui è morto il Servo di Dio oppure ha vissuto o svolto
l’attività. Ma in tali ultimi casi, la Congregazione deve autorizzare il trasferimento
della competenza; mentre in caso di miracolo è competente il Vescovo del luogo
in cui si è manifestato.
Il Vescovo, direttamente o per un sacerdote da lui preposto, valuta con prudenza
e moderazione la relazione introduttiva del Postulatore della causa e, se positiva,
ne informa la Congregazione per le eventuali istruzioni e consigli. Si applicano le
norme sull’astensione e sulla ricusazione.
Il Promotore di Giustizia, ex Promotore di Fede, è un sacerdote preposto e
competente alla tutela del bene pubblico della Chiesa che esprime il voto pro rei
veritate; pone domande ai testi e ai periti e specialisti nelle varie materie, che sono
stati nominati dal Giudice.
I Teologi censori studiano invece gli scritti del Servo di Dio, dando un parere
al Vescovo; così gli esperti delle varie scienze, ad es. medicina, in caso di presunto
miracolo riguardanti malattie e guarigioni.
Quindi, il Postulatore, previo esame sulla fama di santità, la relazione e la
biografia, chiede l’introduzione della causa al Vescovo, il quale informa la
Conferenza Episcopale per il parere sull’opportunità o meno di iniziare la causa e,
se favorevole, acquisito anche il parere di due teologi censori sugli scritti del Servo
di Dio, annuncia la sua intenzione di iniziare la causa; il medesimo informa la Santa
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Sede e invia al Promotore di Giustizia una nota informativa sulla vita e sulle cause
con il nihil obstat; quindi informa la Congregazione delle Cause dei Santi, la quale
a sua volta si rivolge alla Congregazione della Dottrina della Fede e/ o alle altre
eventuali Congregazioni interessate ( ad es. Religiosi o Clero ) per eventuali motivi
concernenti la dottrina e la morale.
Segue lo svolgimento della causa : 1 °) fase introduttiva da parte del Postulatore
in pubblica sessione; 2°) fase istruttoria da parte del Promotore di Giustizia che
interroga personalmente i testi o provvede per rogatoria; 3° ) pubblicazione degli
atti, dopo l’ esame da parte del P.G. e del Postulator e la eventuale inchiesta
suppletiva per nuove prove; 4° ) una copia autentica degli stessi costituenti il cd.”
transunto “ ( previa collazione con gli originali che in ogni caso restano in diocesi
) viene inviata a Roma alla Congregatio pro causis Sanctorum competente per la
canonizzazione del Servo di Dio.
B ) - Tale dicastero della Congregatio pro Causis Sanctorum si compone di organi,
individuali e collegiali, ciascuno con proprie competenze delineate dal diritto. A
capo della stessa, tra i Cardinali e i Vescovi componenti di diritto, è il Cardinal
Prefetto, coadiuvato dal Segretario e dal Sottosegretario. Ne fanno parte il Promotore della Fede, che difende il bene pubblico; il Relatore Generale e gli aiutanti,
come il Notaio, i quali tutti formano il Congresso Ordinario, cui partecipano i
Consultori storici, i Consultori teologici e gli esperti (ad es. i Consultori medici).
La causa passa attraverso tre fasi : 1 ) preliminare o iniziale con la ricognizione
degli atti del processo diocesano e la verifica della loro validità formale ; 2 ) esame
e studio del materiale raccolto e la preparazione della “ positio “ sulle virtù, il martirio
o il miracolo; 3 ) discussione di merito e promulgazione del decreto.
In pratica, questo è l’iter : pervenuta la richiesta di nihil obstat da parte del
Vescovo, il Segretario della Congregazione chiede a sua volta il nulla osta anche alla
Congregatio pro Doctrina Fidei e/o ad altre Congregazioni interessate ( ad es. per il
Clero, Religiosi etc... ). Alla richiesta sono allegati i documenti ed un breve
prospetto biografico del Servo di Dio con la documentazione sulla fama di santità
o del martirio o sui miracoli, i quali vengono esaminati dal Congresso Ordinario.
Una volta ricevuti i nulla osta da parte delle autorità interessate, si valuta la
sussistenza degli elementi anche per il nulla osta da parte della S. Sede.
Preliminarmente viene accettato il Postulator romano ( cd. perchè deve risiedere
a Roma ), proposto dall’Attore, e a sua richiesta, la Congregazione emana il decreto
di apertura della copia autentica degli atti dell’inchiesta diocesana. Il Sottosegretario controlla quindi la regolarità della fase diocesana nel senso formale – giuridico,
redigendo un suo voto per iscritto, informandone il Congresso. Una copia del cd.
“ transunto “ rimane in archivio della Congregazione; un’altra viene consegnata al
Postulatore. Se si tratta di causa antica, si deve anche indicare che la futura “ positio
“ sarà esaminata dal Congresso degli Storici, che si pronunceranno con un voto.
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L’iter si ripete nel caso di presentazione di nuovi documenti.
A richiesta del Postulatore e su proposta al Congresso da parte del Relatore
Generale viene designato e nominato il Relatore della causa per redigere la positio
, allegando : 1 ) la presentazione della figura del Servo di Dio ; 2 ) il curricolo della
persona che sarà collaboratore esterno del Relatore ( coi titoli e i gradi accademici
con l’impegno a collaborare e a incontrarsi periodicamente col Relatore ). Egli, oltre
a redigere una relazione sulle eventuali difficoltà della causa, prepara la posizione
sulle eroicità delle virtù ( teologali – fides , spes et caritas - e cardinali – justitia,
prudentia, fortitudo et temperantia ) nel caso si tratti di “ confessore”, oppure sul
martirio, se “ martire “; nonchè la preparazione dei mezzi probatori, chiedendo al
Congresso la consultazione di un perito, ove ne ravvisi la necessità.
Infine il Relatore Generale dispone la stampa, nelle lingue consentite ( latino,
spagnolo, francese, inglese ), dell’intera posizione,completata dal summarium e dei
mezzi di prova , del voto dei Censori teologi, delle perizie degli altri esperti; e
quindi dell’indice.
La prova sui miracoli è sempre istruita separatamente dalle altre.
La terza fase riguarda l’esame di merito e la discussione. Si inizia con il congresso
dei Consultori storici, che devono rispondere con un parere scritto a tre domande
riguardanti : a ) la completezza delle ricerche archivistiche; b ) l’autenticità e
credibilità dei documenti esaminati; c ) la sufficienza del materiale raccolto per
provare la “ positio”; dando un parere conclusivo affirmative, negative aut suspensive.
Il tutto poi viene consegnato al Promotore della Fede, che unitamente al congresso
dei Teologi, nominati dal Segretario, esprimono il proprio voto scritto sul grado di
certezza morale sulle virtù o sul martirio, rispondendo al dubium, cui seguono le
delucidationes e le eventuali questioni sollevate dagli stessi Consultori, concludendo in senso affirmative o negative o suspensive. Il tutto viene stampato e quindi,
tramite il Cardinal Prefetto, consegnato al Papa, cui spetta comunque la decisione
ultima per giungere al decreto, a seconda del caso, de heroicitate virtutum o super
martyrio o super miraculo. Il decreto viene infine pubblicato.
Infine, per la beatificazione dei “ Confessori “ rimane l’altro requisito: la prova
di un miracolo, che può essere semplicemente definito come un fatto compiuto da
Dio, percettibile ai sensi, che supera le forze della natura, e dovuto all’intercessione
del Servo di Dio. Esso può essere di 1° grado, quando supera la forza della natura
in senso stretto, “ quoad substantiam “; di 2° grado, quando riguarda il soggetto, “
quoad subiectum “; e di 3 ° grado, se si riferisce alle modalità del fatto miracoloso, “
quoad modum “.Vi è da dire che la legislazione del 1983 richiede un miracolo per la
beatificazione e uno di conferma per la canonizzazione, sebbene il Regolamento
della Congregazione non faccia riferimento al numero di essi, superando la
disposizione del CJC del 1917 che invece ne richiedeva due ( e talvolta persino tre
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o quattro ) per la beatificazione, ed altri due per la canonizzazione. Per la
canonizzazione dei Martiri occorre invece un solo miracolo. Segue quindi l’ iter
descritto, con l ‘aggiunta dell’esame di tutta la documentazione medica
(
diagnosi, prognosi, cure, cartelle cliniche etc...), in caso di malattie e guarigioni da
parte degli esperti costituiti nella Consulta dei Periti detta anche Consulta medica.
Roma, 17 Gennaio 2007
UN CASO EMBLEMATICO DI ARROGANZA E INSENSIBILITA’
L’incapacità di alcuni giudici di avere un rapporto franco con l’avvocato, di
instaurare un dialogo sereno e schietto nella consapevolezza dei rispettivi ruoli o,
peggio ancora, il comportarsi in maniera insolente o arrogante, sono questi gli
atteggiamenti che spesso tradiscono uno stato d’animo di insicurezza e di debolezza.
L’episodio descritto dal Collega ci lascia l’amaro in bocca ma ci conforta la
certezza che il nostro giudizio, su chi pone in essere tali biasimevoli comportamenti, ci fa sentire più forti e certamente ci pone su un livello superiore.
Il nostro Consiglio compirà i necessari passi perché tale Magistrato venga
richiamato all’ordine.
Giovanni Cipollone
Di seguito pubblichiamo la lettera del Collega.
* * *
Roma, 30 gennaio 2008
Al Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura
Al Presidente del Tribunale Ordinario di Roma - Dott. Paolo De Fiore
Al Presidente della (omissis) Sezione Civile del Tribunale di Roma - Dott.
(omissis)
e per conoscenza, al Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma
“Io sottoscritto (omissis) espongo quanto di seguito.
In seguito a 4 epatocarcinomi inoperabili, in data 6.8.07 sono stato inserito nella
lista d’attesa per il trapianto del fegato presso il Dipartimento di Trapiantologia
dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Pisa, Ospedale S. Chiara-Cisanello.
In data 4.11.07 ore 16, informato della disponibilità di un organo compatibile,
con la scorta della Polizia di Stato, ho raggiunto l’Ospedale Cisanello di Pisa, dove,
esperita la preparazione d’urgenza prevista dal protocollo, alle ore 24 sono entrato
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in sala operatoria e sottoposto al relativo trapianto, con un intervento che è
terminato alle ore 8.15 del giorno 5.11.07.
All’intervento è seguito un periodo, prima di rianimazione, poi di terapia
intensiva e sono stato quindi dimesso con l’obbligo di effettuare le analisi ogni 35-7 giorni presso un Ospedale del luogo di residenza, per verificare il livello di
immunosoppressione onde prevenire il fenomeno del rigetto dell’organo trapiantato.
La struttura Pisana mi tiene costantemente sotto controllo, anche a distanza, ed
all’esito delle analisi, che eseguo a Roma presso l’Ospedale Policlinico Gemelli,
talvolta, mi richiede di sottopormi ad ulteriori analisi di verifica, anche anticipando
i tempi ordinariamente previsti, perché in funzione dei valori via via accertati deve
essere adeguato anche ad horas il dosaggio dei farmaci (ne assumo 9 diversi al
giorno).
Sabato 26.1.08, alle ore 10.09 ho ricevuto una telefonata dalla Dott.ssa (omissis)
del Dipartimento di Trapiantologia Epatica che mi ha invitato ad effettuare con la
massima urgenza particolari analisi per testare gli anticorpi, ipotizzando la necessità
di sottopormi ad un urgente trattamento di flebo anticorpale, per cui, lunedì
28.1.08, alle ore 7 del mattino, mi sono recato presso il Policlinico Gemelli per
sottopormi a quanto richiesto, accompagnato da mia moglie, Avv. (omissis).
Le operazioni di prelievo ed analisi si sono prolungate per cui, poiché alle ore
9.30 avevo udienza presso il Tribunale Civile di Roma, (omissis) Sezione, G.I.
(omissis) (N.R.G. - omissis), alle ore 9.15 ho telefonato dall’Ospedale alla mia
collaboratrice dott.ssa (omissis) invitandola a precedermi in Tribunale (il mio
studio è ubicato a meno di 100 metri) per pregare il Difensore avversario di
rappresentare a (omissis) la necessità, a fronte del mio temporaneo giustificato
impedimento, di differire la trattazione dell’indicata causa al mio arrivo, previsto
per le ore 10.00.
Sono in effetti giunto in Tribunale alle ore 9.50 ed il Difensore di Controparte,
che ha ritenuto comunque cortesemente di attendermi, mortificatissimo, mi ha
riferito che (omissis), nonostante fosse stato fatto presente il mio temporaneo
impedimento e la necessità di attendere il mio arrivo ormai imminente, dopo una
prima momentanea adesione, aveva voluto irremovibilmente trattare la causa,
chiamata per la precisazione delle conclusioni, disponendo rinvio per il medesimo
incombente all’udienza del giorno 18.11.08.
Nella discussione tra il Collega avversario ed il Giudice è anche intervenuta la
dott.ssa (omissis) per rappresentare che il mio momentaneo impedimento era
dovuto alla gravità di un recentissimo trapianto epatico, ma la stessa, in termini
perentori è stata invitata a tacere e ad uscire immediatamente dall’aula!!
Preso atto di quanto sopra, ho tentato dapprima di segnalare il mio arrivo a
(omissis) che con maniere brusche e sgarbate mi ha immediatamente allontanato,
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intimandomi di attendere la fine della trattazione della causa in corso. Quando
finalmente ho potuto parlare ed ho rappresentato il grave motivo del mio
impedimento che mi aveva portato a richiedere, tramite la dott.ssa (omissis), un
breve differimento d’udienza, mi ha detto in termini perentori che un eventuale
impedimento si deduce il giorno precedente con istanza da depositare in Cancelleria, ma quando ho replicato che il giorno precedente cadeva di domenica, che il
motivo dell’impedimento nasceva da una richiesta sorta il sabato precedente
ancora, che in detto giorno le Cancellerie sono chiuse e che comunque non avrei
potuto immaginare il ritardo del giorno 28.1.08 nell’effettuare il prelievo, mi ha
replicato in maniera agghiacciante che non avevo alcuna prova per dimostrare di
aver subito un trapianto di fegato.
Per me sarebbe stato fin troppo facile dare immediatamente quella prova,
semplicemente sbottonandomi la camicia e mostrando il deturpamento fisico
residuato dall’operazione (oltre 180 punti di sutura esterni che vanno da un fianco
all’altro e dall’addome allo sterno), nonché il drenaggio esterno che purtroppo
debbo ancora portare (un tubo di scarico della bile, che esce direttamente dalle vie
biliari e che viene tenuto sotto una stretta fasciatura addominale), ma mi sono
astenuto, perché in pubblica udienza ho trovato aberrante che non venisse creduta
la mia parola e dovessi essere sottoposto a simile violazione della mia dignità, per
cui, ho semplicemente riferito al Giudice che se non aveva la sensibilità di
comprendere il mio personale dramma, ogni discussione ulteriore poteva ritenersi
inutile e mi sono allontanato dall’udienza.
Giunto a studio dopo i detti fatti, sono stato immediatamente accompagnato
a casa da mia moglie perché ho avuto un malore quale conseguenza dell’episodio
veramente grave, increscioso, mortificante ed offensivo che ho dovuto subire.
Ritengo di dover esporre i fatti di cui sopra alle Autorità in indirizzo perché
valutino in primo luogo se vi siano profili in qualsivoglia maniera censurabili ed
in subordine, perché quantomeno, spieghino alla Persona resasi responsabile di
quanto descritto, che prima di un bagaglio tecnico necessario per fare il Giudice,
credo che debba essere presente un bagaglio umano fatto di comprensione,
sensibilità e compenetrazione negli altrui gravi drammi personali.
Se si è sprovvisti di detti requisiti, è inutile conoscere tutti i codici, le pandette
ed anche l’intero corpus iuris, perché prima di essere operatori del diritto, siamo
uomini, con tutti i nostri problemi, talvolta gravissimi che ci assillano nel
quotidiano.
Ho trovato veramente offensivo sentirmi dire che a fronte del rappresentato
trapianto di fegato non avevo le relative prove. Voglio sottolineare che il principio
dell’onere probatorio lo studiamo a tutt’altro riguardo e, certamente, sono felice di
aver avuto maggiore sensibilità preferendo interrompere la discussione, piuttosto
che dare quella prova che avrebbe umiliato, più della persona onerata, (omissis) che
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ne aveva fatto richiesta.
Auguro di tutto cuore a (omissis) di non dover mai provare, (omissis) o alcuno
dei suoi familiari il mio dramma personale e (omissis) invito a riflettere sul fatto che
la Giustizia è raffigurata da una spada, ma prim’ancora, da una bilancia, che
dovrebbe rappresentare il senso dell’equilibrio. Nella descritta udienza, di equilibrio ne è mancato molto, ed io ho subito tutta l’umiliazione ed il malessere di detta
situazione, che non può provenire da un Magistrato.
Chiedo di essere informato degli sviluppi e, re melius perpensa, quantomeno
delle personali scuse, che potrebbero comunque solo alleviare, ma non eliminare
il dolore e l’umiliazione subiti.
Il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma, a cui la presente è indirizzata
per conoscenza, è autorizzato, con il mio espresso esonero da ogni responsabilità,
a pubblicare la presente lettera sul prossimo notiziario per dare conto a tutti i
Colleghi dell’accaduto e mi auguro che voglia prendere ogni conseguente iniziativa
affinchè possiamo riappropriarci della nostra dignità che quotidianamente ci viene
tolta.
In fede. Avv. (omissis)”
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IL NOSTRO MONDO
NECROLOGI
IN RICORDO DI GIANNETTO CAVASOLA
Giannetto Cavasola, nato il 2 gennaio 1919, Avvocato Cassazionista del Foro di Roma
e Tenente degli Alpini specialista del SIM (Servizio Informazioni Militari) avanzato; il 23
gennaio scorso è mancato all’affetto dei suoi cari e alla stima di quanti hanno avuto la fortuna
di conoscerlo e di lavorare con lui.
La sua profonda conoscenza del diritto e la cultura umanistica di rara ampiezza facevano
di lui uno dei più insigni giuristi, idoneo a risolvere le complesse tematiche, particolarmente
nel campo del diritto delle acque e della salvaguardia dell’ambiente.
Aveva innato il sentimento della giustizia e del bene comune: ereditati dal nonno di cui
portava il nome: nato a Torino nel 1840, che nel 1887 era stato nominato Prefetto
diventando famoso per privilegiare gli interessi dello Stato rispetto a quelli del Governo, e
per la sua integrità morale. Il giorno 11.11.1900 venne nominato Senatore. Nel 1907 avviò
lo Studio Legale ove è ancora sito, in via Depretis.
Lo scrivente ha avuto la ventura di apprezzare il compianto Amico quale valoroso
ufficiale degli Alpini già nel 1940, sul Fronte Occidentale, con il 4° Rgt. Alpini, e poi nella
Guerra di Liberazione, con il Battaglione Alpini “L’Aquila”, nel Gruppo di Combattimento
“Legnano”. Emblematica la sua presentazione al Comando di Rgt. (Col. Alp. G. Scarpa) e
la sua assegnazione al Comando del Btg. Alpini “L’Aquila” in fase di costituzione,
contemporaneamente al Gruppo di Combattimento “Legnano”: ottobre 1944. L’addestramento, con armamento inglese, procedeva a ritmo serrato dovendo entrare in “linea”, sul
Fronte di Bologna, ai primi di marzo. Il terreno bagnato-fangoso e la pioggia incessante in
quell’autunno 1944 rendevano quanto mai disagevole l’attività addestrativa: il maneggio a
armi e tiro, le “tattiche” operative nelle varie fasi: attacco, assalto all’arma bianca ... nel
terreno fangoso di Piedimonte d’Alife, poi a Bracciano a metà gennaio e l’ultimo periodo,
gennaio-febbraio, a Castellina in Chianti. Di qui il balzo finale per il Passo della Futa a Ca’
di Razzone sul fronte di Bologna, in Val Idice.
Al Comando del suo Reparto ebbe inizio la sua partecipazione all’intensa attività di
pattuglie, e quindi all’attacco e sfondamento delle linee tedesche su tale Fronte di guerra: da
Casa Merla e Monterenzio in Val Idice sino a S. Ruffillo; esse portarono alla cattura delle
retroguardie tedesche attestandosi nei sobborghi settentrionali di Castelmaso e S. Vitale,
proseguendo poi all’inseguimento a stretto contatto sino a Bergamo, e di lì per la Valtellina
sino a Tirano e all’occupazione dei valichi verso la Svizzera, ad impedire un attestamento
sulla “ridotta alpina” delle residue resistenze tedesche.
Mi piace ricordare di lui il suo attivo e valoroso impegno sulle posizioni tra Monterenzio
e Ca’ Zanarello nella individuazione delle posizioni avversarie: varie notti trascorse insieme
sotto un fuoco tambureggiante delle batterie tedesche: decine di granate a grappolo,
tambureggianti, che illuminavano gli erti pendii collinari, squassando gli alberi scheletriti
dagli scoppi oltre che per il gelo invernale.
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Pochissimi giorni prima di mancare al nostro affetto, Egli ricordava il nostro irrompere
alla liberazione di Bologna nel sobborgo di S. Ruffillo, già la sera del 20 aprile 1945, dopo
la impegnativa avanzata tesa a travolgere e superare, per aggiramento, le residue resistenze
tedesche, per attestarci, a impedire la prevedibile violenta reazione, sui sobborghi settentrionali di San Vitale, Trebbo e Castelmaso, fatti oggetto, di primo mattino, ai festeggiamenti
della popolazione. Mi commuove il ricordo del suo recente desiderio, insistente, di un
incontro con l’altro valoroso ufficiale degli Alpini, romano, Ten. Ing. Franco Vicentini, a
“rivivere l’impegno totale, assolto da volontari in comune, nell’ansia di ricordare quelle entusiastiche
vicende in questo periodo così inquieto del nostro Paese”.
Questi stessi sentimenti ci avevano portato a celebrare il cinquantennale, nell’aprile
1995, su quegli stessi impervi crinali di Casa Zanarello in Val Idice, a risalirli in direttissima
da Casa Merla e Monterenzio, assieme a un gruppo di “Vecchi Alpini” del Battaglione
“L’Aquila”, sorretti dalla fierezza dell’assolvimento del proprio dovere, per onorare la
memoria dei valorosi commilitoni eroicamente caduti - dieci valorosi Alpini (oltre a una
trentina di feriti) sull’esempio del proprio Comandante, Magg. Augusto De Corbelli,
M.O.V.M. “alla memoria”. Il sottoscritto lo ricorda in queste note con particolare commozione, oltre alla sincera riconoscenza per la apprezzata guida e collaborazione giuridica, da
Lui profuse nella trattazione di tematiche quanto mai complesse in materia di acque
pubbliche. Onore a Lui e ai suoi Familiari, inchinandomi al Suo ricordo così vivo nel mio
cuore.
Enzio Campanella
IN RICORDO DI PIERDOMENICO IOVINO
Adunanza del 20 marzo 2008
- Il Consigliere Barbantini ricorda l’Avv. Pierdomenico Iovino e dà lettura di un breve
ritratto del compianto Collega e chiede che l’intervento venga pubblicato sul “Foro
Romano”: “Ho conosciuto Pierdomenico circa venti anni fa e ne sono divenuto subito
Amico: la Sua spontaneità, la Sua disponibilità, il Suo senso dell’humor (prendeva in giro
prima di tutti se stesso!), le Sue indubbie doti professionali, ne facevano un caro, prezioso
Amico.
Ma ciò che mi ha sempre colpito di Lui è stata la grande Signorilità che manifestava in
ogni Sua azione: era una vera Persona perbene.
Professionalmente assai preparato, era sempre prodigo di consigli a chi si rivolgeva a Lui,
senza mai dare peso alle soluzioni che, sempre, Ti forniva.
Era semplice e, tale dote, l’hanno solo quelli che sono veramente Grandi: e Lui lo era.
Nei confronti del Consiglio si è sempre dimostrato disponibile, sia ricoprendo, più volte,
il ruolo di Presidente di seggio nelle nostre elezioni, sia partecipando attivamente a varie
Commissioni, sia quale Commissario per gli Esami di Avvocato; una settimana prima di
lasciarci, aveva partecipato all’adunanza per la correzione degli elaborati scritti dell’ultima
sessione: e pure il male, che lo aveva attaccato ai primi di settembre del 2007, avanzava
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inesorabile e lo aveva debilitato, insieme alle terapie cui si era dovuto sottoporre.
Ma ha affrontato questa tremenda prova con il Suo consueto sorriso, senza mai
lamentarsi e con una “grinta” che Gli permetteva di proseguire nella Sua frenetica attività
professionale.
Ha lasciato in noi un grande vuoto ma, al contempo, ci ha lasciato un grande
insegnamento di vita, di professione e di grande signorilità.
Grazie, Pierdomenico, per quanto ci hai voluto dare: ne faremo tesoro e Ti ricorderemo
sempre con grande, vero, sincero affetto. Goffredo Barbantini.”
Il Consigliere Tesoriere Ierardi riferisce di aver partecipato in data 18 marzo u.s. ai
funerali dell’Avv. Pierdomenico Iovino, scomparso prematuramente all’età di 57 anni.
Il Consigliere Tesoriere Ierardi ricorda le grandi qualità umane e professionali del Collega
Iovino che per anni ha collaborato con il Consiglio assicurando ampia disponibilità non
ultima la partecipazione come Presidente di Seggio alle scorse elezioni del Consiglio dove
ha contribuito con tutte le sue forze nonostante già provato dalla grave malattia.
Il Consigliere Ierardi manifesta cordoglio alla famiglia.
Il Consigliere Segretario Conte ricorda anche lui il compianto Collega Iovino narrando
una circostanza avvenuta poco tempo fa che manifesta tutta la signorilità, l’eleganza e l’alto
senso di responsabilità che l’Avvocato Iovino sapeva mostrare.
Il Consiglio si associa alle comunicazioni dei Consiglieri Barbantini, Conte e Ierardi
esprimendo cordoglio e partecipazione al dolore della famiglia.
IL RICORDO DELL’AVV. ROSALBA PANICELLI
Il ricordo dell’Avv. Rosalba Panicelli per noi che abbiamo convissuto le ansie, le vittorie
e le sconfitte nella quotidianità dell’impegno professionale è come reincontrare la figura
della collega, sempre disponibile al sorriso o all’amorevole richiamo, alleviante la pesantezza
che spesso contraddistingue la vita dei professionisti.
In Rosalba vi era la sussistenza più nascosta di vitalità che propagava nell’impegno suo
professionale, sempre puntuale, approfondito da una preparazione complessa ma non
leziosa che dava a noi tutti, compagni di viaggio, forza e determinatezza.
È con certezza che si può collocare la figura della nostra collega tra quelle che configurano
la professione come una proiezione profonda di servizio, come una partecipazione vitale alla
socialità, intesa come incontro di uomini e donne, che insieme reggono un sistema.
E questo è stato possibile per la continua disponibilità verso gli altri che hanno
contraddistinto anche la sua vita di persona infastidendo spesso i nostri egoismi e le nostre
vanità.
La ricorderemo con rimpianto.
Avv. Gaetano Buscemi
Avv. Giovanni Marrone
Avv. Alberto Nachira
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COMUNICAZIONI E NOTIZIE
PROTOCOLLO D’INTESA
TRA IL CONSIGLIO DELL’ORDINE DEGLI AVVOCATI DI ROMA
E LA DIREZIONE DELLA CASA CIRCONDARIALE REGINA COELI
- Il Consigliere Gianzi comunica di essersi occupato, su incarico del Consiglio, della
possibilità di preparare un protocollo di intesa con la Direzione della Casa Circondariale di
Regina Coeli per poter effettuare i colloqui con i detenuti previo appuntamento con
l’amministrazione della Casa Circondariale.
Ai numerosi incontri per definire il protocollo di intesa hanno partecipato, oltre al
Consigliere Gianzi, l’Avv. Domenico Naccari, l’Avv. Stefano Valenza, il Sovrintendente
della Polizia Penitenziaria Giuseppe Vaselli e il Direttore della Casa Circondariale Dott.
Mauro Mariani.
Il Consigliere Gianzi riferisce, inoltre, che in data odierna è stato redatto il protocollo,
che di seguito integralmente si trascrive, che prevede la possibilità di concordare, previo
appuntamento, le visite con i detenuti, un numero dedicato per comunicare la necessità della
visita e il prolungamento dell’orario di visita nel pomeriggio per un giorno a settimana.
Il Consigliere Gianzi chiede, infine, la pubblicazione sul sito e l’affissione del protocollo
di intesa tramite manifesti negli Uffici giudiziari.
Il Consiglio ne prende atto e autorizza.
“L’Ordine degli Avvocati di Roma comunica che il Consigliere Francesco Gianzi, su delega del
Consiglio, in data 11 gennaio 2008 ha redatto, con il Direttore della Casa Circondariale Regina Coeli
dott. Mauro Mariani, un protocollo d’intesa per l’organizzazione dei colloqui tra gli avvocati e i
detenuti, che di seguito si trascrive integralmente.
Ai lavori hanno partecipato, inoltre, l’Avvocato Domenico Naccari, l’Avvocato Stefano
Valenza, il Sovrintendente della Polizia Penitenziaria Giuseppe Vaselli.
Con il protocollo d’intesa è stata finalmente stabilita la possibilità di effettuare le visite
con i clienti detenuti previo appuntamento, è stato ottenuto un numero telefonico dedicato
agli avvocati per comunicare l’orario delle visite con i clienti e la possibilità di prolungare
l’orario di visita nel pomeriggio del giovedì.
1. La prenotazione potrà essere fatta dalle ore 8,00 alle ore 9,30 dello stesso giorno
indicando l’orario, il numero e i nominativi dei clienti con i quali si intende conferire;
2. il numero di detenuti “prenotabili” telefonicamente non deve essere superiore a sei;
3. il tempo di permanenza massimo nella stanza non potrà essere superiore a sessanta
minuti;
4. la prenotazione potrà avvenire per un tempo minimo di venti minuti da comunicare
durante la prenotazione;
5. gli avvocati dovranno impegnarsi a rispettare gli orari e sarà tollerato un ritardo
massimo di dieci minuti, rispetto alla prenotazione, al termine dei quali i detenuti verranno riaccompagnati nelle rispettive sezioni;
6. al verificarsi, nell’anno solare, di due ritardi nelle prenotazioni, non sarà consentito
all’avvocato, per sei mesi, di prenotare;
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COMUNICAZIONI E NOTIZIE
7. le stanze adibite alla prenotazione saranno TRE, indicate dalla Direzione;
8. qualora il detenuto prenotato si trovi fuori sezione per qualsiasi motivo, sarà
condotto per il colloquio con il difensore non appena possibile;
9. la doppia scelta, prenotazione e accettazione normale, NON E’ CONSENTITA;
10. qualora, in qualsiasi modo, alla Direzione dell’Istituto non risultasse la nomina
dell’avvocato, non sarà possibile effettuare la prenotazione.
La suddetta organizzazione del servizio inizierà a decorrere dalla data del 4 febbraio 2008,
con svolgimento giornaliero nell’orario 8,30/13,30, fermo restando l’orario di accettazione
telefonica al n.ro 06.68029345 (8,00/9,30).
A far data dal 7 aprile 2008, l’orario di svolgimento dei colloqui (14,40/15,40) sarà
prolungato di un’ora nella giornata di giovedì di ogni settimana.
Il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma
f.to Avv. Francesco Gianzi
La Direzione
f.to Dott. Mauro Mariani”
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CONSIGLIO NAZIONALE FORENSE
GUIDO ALPA
Presidente del Consiglio Nazionale Forense
Relazione sull’attività del Consiglio Nazionale Forense
svolta nell’anno 2007
Roma, 12 marzo 2008
“l’avvocatura è una professione di comprensione, di dedizione , di carità. Nel suo cuore
l’avvocato deve mettere da parte i suoi dolori, per far entrare i dolori degli altri. Un imputato alla
vigilia della sentenza può avere rimesso il suo destino nelle mani del suo difensore; ma l’avvocato
in quella vigilia non può essere tranquillo: la tragedia dell’imputato si è trasfusa in lui, lo logora,
lo agita, lo lacera”
Piero Calamandrei
Autorità, care Colleghe e cari Colleghi,
l’odierna relazione riguarda l’attività svolta nell’arco di soli sei mesi, atteso che il Consiglio
, nella sua nuova composizione, si è insediato il 27 luglio 2007 ma , tenuto conto delle ferie
giudiziarie, ha cominciato a riunirsi all’inizio di settembre; in più, cadendo all’inizio del 2008
la tornata elettorale per il rinnovo dei Consigli degli Ordini forensi, le commissioni alle quali
sono delegati i compiti di studio e proposta per i diversi settori di competenza del nostro
consesso (ad eccezione della commissione pareri, che è espressa soltanto dai membri del
Consiglio) hanno potuto contare solo sull’apporto dei singoli componenti del Consiglio, e
debbono ora essere completate con la nomina dei componenti esterni. Ciononostante, anche
in questo periodo dimidiato rispetto a quello ordinario, l’attività del Consiglio è stata intensa e
fertile, grazie al rinnovato impegno dei Consiglieri confermati e all’entusiasmo subito manifestato dai Consiglieri di nuova nomina, e grazie altresì all’apporto dei Colleghi che dall’esterno
, formando gruppi di studio , hanno già fornito un notevole apporto alle iniziative del Consiglio.
Ringrazio anche tutto il personale che, con dedizione e competenza, ci segue nell’attività
ordinaria e nelle molte iniziative assunte in via sistematica oppure occasionale, nel settore della
deontologia professionale, delle riforme delle professioni, della amministrazione della giustizia,
della qualificazione degli avvocati, nel contributo italiano ai programmi dell’ Avvocatura
europea. Dalla scorsa consiliatura il ruolo della rappresentanza italiana in seno al Conseil des
Barreaux Européens si è di molto rafforzata, sia per la presenza alle numerose iniziative e riunioni
delle sedute plenarie con l’apporto di approfondite relazioni, sia per la collaborazione ai venti
gruppi di lavoro in cui è ripartita l’attività del CBBE: in particolare stiamo co-coordinando i
settori relativi al codice deontologico europeo, alla tutela dei diritti fondamentali, alla concorrenza, al diritto contrattuale europeo.
I principi fondanti della professione forense e i punti salienti del nuovo programma
Nella Relazione per l’anno 2006 avevo ripreso i principi fondanti della professione forense,
come esposti sinteticamente nelle due ultime occasioni congressuali in cui si è articolata l’assise
dell’ avvocatura italiana. Si tratta di principi coessenziali alla natura e allo sviluppo della
professione forense, che intendiamo riproporre anche questa volta come base del programma
della consiliatura:
<riaffermazione della libertà e dell’autonomia dell’avvocato, professionista essenziale
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CONSIGLIO NAZIONALE FORENSE
all’esercizio della giurisdizione, per la conoscenza e l’attuazione della legge, e per la tutela dei
diritti e degli interessi individuali e collettivi; affermazione della centralità del sistema ordinistico
e della sua natura pubblicistica, a garanzia dell’autonomia regolamentare in campo deontologico e della conseguente autonomia disciplinare, a tutela esclusiva dell’interesse dei cittadini e
della collettività, nel contesto di una riforma della funzione disciplinare che garantisca la piena
tutela del cittadino utente; adozione di una nuova disciplina che assicuri, insieme alla libertà di
accesso, la imprescindibile verifica della qualità della formazione dell’avvocato, con criteri di
selezione rigorosi, efficaci e obiettivi; introduzione di meccanismi idonei ad assicurare una
costante ed elevata qualità professionale, anche mediante un sistema di formazione permanente
obbligatoria, sotto il controllo degli organi istituzionali dell’avvocatura; armonizzazione dei
criteri per il mantenimento dell’iscrizione agli albi professionali con quelli dettati per l’iscrizione
alla Cassa di previdenza, secondo i principi di effettività, continuità e prevalenza dell’esercizio
dell’attività professionale, ribadendo la radicale incompatibilità con altre attività lavorative, ed
in particolare con l’impiego pubblico anche a tempo parziale; affermazione dell’esigenza di un
sistema tariffario che, salvaguardando la dignità del lavoro e la qualità della prestazione, escluda
radicalmente ogni ipotesi di commistione tra gli interessi dell’assistito e quelli dell’avvocato, a
garanzia dell’integrità dei diritti dei cittadini, nonché della libertà e dell’indipendenza dell’avvocato; riaffermazione dell’assoluta necessità che l’eventuale riconoscimento delle associazioni
delle “nuove professioni” riguardi attività nuove, e non spezzoni di attività già proprie di
professionisti iscritti in albi, senza sovrapposizioni che non potrebbero che danneggiare la
trasparenza del mercato>
L’ urgenza della riforma della professione forense
Le vicende politiche e istituzionali che hanno contrassegnato gli ultimi mesi hanno impedito
ad ogni progetto di legge, in particolare al progetto unificato sulla riforma delle professioni
presentato alla Camera e al progetto di riforma della professione forense presentato al Senato di
concludere il loro corso. La nostra professione è rimasta così in mezzo al guado. Sia l’una sia
l’altra proposta hanno ricevuto ampia considerazione da parte dei Consiglieri, sono state fatte
note, audizioni, discussioni e seminari, che hanno avviato un colloquio molto proficuo con il
Parlamento , anche se rimasto incompleto. Confidiamo che il nuovo Parlamento mostri
altrettanto interesse e rinnovate cure per la disciplina delle professioni e per la nostra in
particolare, per la quale occorre una considerazione speciale : voglio sottolineare questo punto
in tutto il corso della relazione perché coloro che reggeranno le sorti del nostro Paese possano
segnare sulla loro agenda non solo l’urgenza dell’intervento legislativo in questo settore, ma
anche l’esigenza di restituire all’ Avvocatura la dignità che la stessa Costituzione le riconosce e
il ruolo che le compete, sia nell’amministrazione della giustizia sia nell’amministrazione dello
sviluppo dei rapporti familiari, delle imprese e dei rapporti sociali in senso onnicomprensivo.
Perché là dove vi sono diritti vi è necessità della loro difesa, e solo l’avvocato – un avvocato libero
e indipendente, competente e corretto – può dare garanzie di difesa; il cittadino che voglia
conoscere e difendere i suoi diritti non può che scegliere l’avvocato come suo primo interlocutore, per ogni evenienza e per ogni scelta, di carattere familiare, patrimoniale, lavorativa,
finanziaria , di consumo e nei rapporti con la pubblica Amministrazione.
Ecco perché insistiamo sulla specialità della professione forense, certe volte scambiata come
la richiesta di privilegi e di trattamenti preferenziali, e perciò malintesa o fraintesa ( e ci si chiede,
quando ciò accade da parte di giuristi ed autorevoli esponenti della politica, se questo
atteggiamento sia dovuto a semplice incuria o a consapevole dispregio della nostra categoria).
D’altra parte, senza sottrarre la disciplina della professione forense ai principi generali che si
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CONSIGLIO NAZIONALE FORENSE
vogliono introdurre per tutte le professioni intellettuali, è necessario che l’agenda governativa
e parlamentare tengano conto di urgenze che non possono attendere il percorso lungo,
accidentato, incerto, delle grandi riforme. Tante volte abbiamo richiesto un intervento limitato
ad apportare alcune modifiche essenziali, rimettendo poi la soluzione dei grandi temi a
interventi più sistematici. Ma abbiamo trovato una comprensione di facciata oppure una
trasparente indifferenza. Mi riferisco in particolare: alla riforma degli esami di abilitazione
all’esercizio della professione, alla istituzione di un albo nazionale ufficiale degli avvocati, alla
riforma del procedimento disciplinare, alla introduzione dell’obbligo della assicurazione
obbligatoria per la responsabilità professionale, alla riforma delle sistema tariffario. Tutti aspetti
che non toccano le altre professioni, non intaccano il principio di libera concorrenza, non
costituiscono un costo per l’erario, non producono ricadute negative od effetti distorsivi per il
mercato, non sono dannose per i cittadini. Anzi, non avrebbero che effetti positivi nel segno
della trasparenza, della qualificazione professionale, della efficienza dell’assistenza legale.
In sintesi:
(1) L’ accesso. Gli avvocati in Italia sono ormai duecentomila; anche se non si possono fare
raffronti numerici meccanici con i dati provenienti dagli altri Paesi dell’ Unione europea, attese
le diverse tradizioni professionali, le diverse categorie di esercenti attività legali interne o esterne
alle imprese, o alla pubblica Amministrazione, il numero è diventato esorbitante in considerazione del numero degli abitanti e della scarsa opportunità di svolgere l’attività all’esterno dei
confini patrii, perché la lingua italiana e il diritto italiano non hanno avuto quella fortuna che
ha contraddistinto almeno per due secoli il common law , il diritto di matrice napoleonica o il
successo della dottrina pandettistica. Dobbiamo misurarci con i colleghi degli altri Paesi
dell’Unione con armi impari, e per questo il CNF sta lavorando in modo indefesso per
conquistare terreno e autorevolezza per l’ Avvocatura italiana, in modo che il suo ruolo all’estero
non sia confinato solo al commercio internazionale o agli arbitrati internazionali .
I grandi numeri implicano grandi risorse, una grande frammentazione, uno spiccato
individualismo, una scarsa propensione all’aggregazione , una fievole percezione di appartenenza ad una categoria professionale. Implicano anche difficoltà di gestione burocratica dell’accesso
e delle fasi di evoluzione dell’attività professionale, di controllo della deontologia e della
formazione culturale permanente. Non intendiamo affatto – come qualche volta ci viene
rimproverato dalle associazioni dei praticanti – introdurre sbarramenti all’accesso; intendiamo
correggere un sistema che è stato malamente riformato, con un provvedimento temporaneo che
è diventato permanente, come accade puntualmente nel nostro Paese; ed intendiamo, correlativamente, rafforzare i poteri degli Ordini e del CNF in materia di registrazione e controllo, in
modo che i giovani che si avviano alla professione forense possano entrare non in una giungla,
ma in un settore di lavoro efficiente, ancorché complesso.
Non posso indugiare sulle nostre proposte, che sono peraltro accluse alla presente relazione,
anche se , con le innumerevoli occasioni di incontri – e di scontri – che si sono succeduti negli
ultimi anni, esse sono note ormai a tutti.
(2) L’Albo nazionale. L’attuale sistema di iscrizione agli albi affida agli Ordini forensi
territoriali il compito di formare l’elenco degli avvocati ammessi all’esercizio della professione.
Tuttavia, le molteplici variazioni dovute alla mobilità dei colleghi, alle nuove iscrizioni, alle
cancellazioni e così via implica una situazione di modificazione permanente il cui aggiornamento non collima spesso con la realtà delle cose. Gli Ordini si stanno adoperando per migliorare
la tenuta degli albi; ma occorre anche consentire al pubblico, diffuso su tutto il territorio
nazionale, di poter accedere ad un albo unico, che, correlato con gli albi locali, possa riflettere
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CONSIGLIO NAZIONALE FORENSE
in modo trasparente e con dati certi e aggiornati la situazione in atto. Contiamo sull’intervento
legislativo perché l’ albo oggi tenuto dal CNF per gli avvocati patrocinanti presso le corti
superiori possa essere integrato con i dati forniti dagli Ordini locali. Occorre inoltre verificare
l’effettivo esercizio dell’attività professionale, anche con riguardo ai dati derivanti dalla banca
di dati custodita dalla Cassa di Previdenza e Assistenza Forense, ed occorre attribuire agli Ordini
il potere di cancellare dagli albi gli avvocati che non svolgono la professione.
(3) La riforma del procedimento disciplinare. Il Consiglio ha messo in atto un progetto di
riforma del processo disciplinare, in modo da migliorare il rapporto con il cliente, consentire il
ricorso avverso le archiviazioni, chiarire meglio le regole applicabili e valutare le proposte
tendenti alla dissociazione dell’organo amministrativo dal collegio giudicante, eventualmente
elevato al livello distrettuale.
(4) L’ assicurazione obbligatoria.L’assicurazione obbligatoria non è prevista come obbligatoria nella Direttiva comunitaria sui servizi , anche se la medesima direttiva auspica che gli
erogatori di servizi provvedano nel modo più esteso a coprire i rischi professionali mediante il
ricorso alla assicurazione. La copertura assicurativa è un fattore ulteriore di qualità che si
aggiunge, oltre alla competenza e alla correttezza del comportamento nel rapporto con il cliente,
alle caratteristiche della prestazione . Lungi dall’ indurre il professionista ad eseguire negligentemente la prestazione confidando che gli eventuali danni potranno essere ribaltati sulla società
assicuratrice ( calcolo che risulterebbe comunque pregiudizievole per il professionista, perché
giocherebbe in modo negativo sulla sua immagine, senza contare gli effetti conseguenti sulla sua
responsabilità deontologica), la copertura assicurativa consente al cliente di non temere gli esiti
sfavorevoli del giudizio collegati causalmente con gli errori commessi dal professionista , idonei
a fondare la su responsabilità ex art. 1176, 1218, 2236 cod.civ. . Per questi motivi il CNF sta
esaminando l’opportunità di individuare i più appropriati modelli assicurativi della responsabilità professionale e le modalità praticabili per assicurare per l’intera categoria degli avvocati a
condizioni di favore determinate dal numero degli aderenti. Ciò in attesa dell’intervento
legislativo che dovrebbe, secondo i progetti fino ad oggi presentati, da un lato, introdurre
l’assicurazione in forma obbligatoria, e dall’altro definire i confini delle categorie interessate.
(5) Il sistema tariffario.Anche la disciplina delle tariffe richiede un ulteriore – e meditato –
intervento del legislatore. Come è noto il d.l. 4 luglio 2006 n. 223, convertito nella l, 4 agosto
2006, ha abolito la obbligatorietà delle tariffe fisse o minime per il calcolo dei compensi delle
attività libero-professionali e intellettuali e soppresso il divieto di pattuire compensi parametrati
al raggiungimento degli obiettivi perseguiti. Sono rimaste in vigore le tariffe massime e- secondo
l’interpretazione del Consiglio Nazionale Forense – il divieto del pactum de quota litis, quando
non sia equiparabile al <palmario>, cioè al premio concordato con il cliente per la vittoria della
lite; ciò in quanto il pactum inserirebbe un’alea tale da far venire meno la causa del contratto
concluso con il cliente, oltre che violare il precetto costituzionale che impone la giusta
retribuzione a chi effettua una attività lavorativa (art. 36 Cost.) . In ogni caso, il codice
deontologico forense è stato modificato, in osservanza della legge, e consente ora all’avvocato
di <pattuire con il cliente compensi parametrati al raggiungimento degli obiettivi perseguiti,
fermo il divieto dell’art. 1261 cod. civ. e sempre che i compensi siano proporzionati all’attività
svolta>.
La vicenda normativa non è finita qui. Ignorando la sentenza della Corte di Giustizia resa
il 5 dicembre 2006 nei procedimenti riuniti C-94/04 e C-202/04 (c.d. casi Cipolla e Macrino) ,
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che ha nuovamente confermato la conformità della disciplina delle tariffe originariamente
fissata dal legislatore con la legge forense, inopinatamente modificata dal legislatore italiano (in
contrasto con i principi di dignità e indipendenza dell’ Avvocatura e in spregio all’art. 36 Cost.)
, la Commissione europea è ritornata sul tema, invitando il Governo a motivare le ragioni della
conservazione delle tariffe massime. Ignoriamo la risposta formulata dal Governo e trasmessa
alla Commissione.
Peraltro la Corte di Cassazione a Sezioni unite, con la sentenza dell’ 11 settembre 2007 n.
19014, ha confermato la legittimità della disciplina delle tariffe come prevista dalla legge
professionale, sottolineando che la disciplina consente al giudice una valutazione sufficientemente discrezionale per la determinazione in giudizio delle spese di lite e quindi anche dei
compensi professionali dei difensori, ed ha riaffermato i principi di adeguatezza e di proporzionalità a cui la disciplina si ispira.
Sulla questione è tornata tuttavia la quinta Sezione del Consiglio di Stato che, con ordinanza
del 31 maggio 2007 n. 2814, ha sottoposto alla Corte di Giustizia i seguenti quesiti: (i) se
l’inderogabilità degli onorari minimi e dei diritti stabiliti per le prestazioni dell’ avvocato
costituisca una misura di favore per gli appartenenti all’ordine professionale interessato, in
difformità dagli artt. 81 e 10 (ex 85 e 5) del Trattato; (ii) se il divieto del giudice a non diminuire,
nella liquidazione delle spese di causa, i limiti previsti dalle singole voci della tabella (…) si risolva
o meno in una misura di favore; (iii) se l’obbligo di motivazione comunque previsto per la
diminuzione degli onorari in misura inferiore al minimo , contraddetto dalla prassi del giudice
amministrativo di procedere alla liquidazione delle spese di causa sulla base di elementi
eterogenei tratti dalle risultanze processuali e non dall’effettivo valore economico della controversia, non rappresenti una restrizione all’esercizio permanente della professione di avvocato in
uno Stato membro diverso da quello in cui è stata acquistata la qualifica, garantito dal 7°
considerando della direttiva 16 febbraio 1998,n. 98/5/CE.
Le premesse sulle quali si fonda l’ordinanza appaiono errate: non dovendosi qui svolgere la
causa, e d’altra parte confidando che la Corte di Giustizia confermi – per la terza volta – la
legittimità comunitaria della disciplina delle tariffe forensi, conviene solo rammentare che
l’equiparazione dell’attività professionale forense all’attività d’impresa (pure sostenuta in
materia di disciplina della concorrenza) non è conforme né al testo della Carta dei diritti
fondamentali adottata dall’ Unione europea a Nizza nel 2000, ed ora giuridicamente vincolante,
né ai principi della nostra Costituzione, oltre che alla disciplina interna; che gli interessi tutelati
dalla legge forense non sono , come maliziosamente si dice nell’ordinanza, rivolti alla protezione
di interessi di categoria, poiché sono rivolti alla tutela dell’interesse pubblico e, se si vuole, degli
interessi degli stessi clienti (imprese o consumatori che siano), come tante volte i giudici ordinari
e lo stesso Consiglio di Stato nella emissione dei pari obbligatoriamente richiesti per l’approvazione delle tariffe forensi hanno potuto riconoscere; che i principi di adeguatezza e di
proporzionalità sono rispecchiati dalle tabelle tariffarie vigenti. Né tale disciplina contrasta con
la libertà di svolgimento dell’attività professionale degli avvocati stranieri in Italia, atteso che ad
essi è assicurato il medesimo trattamento degli avvocati italiani.
Piuttosto, richiamo l’attenzione sul fatto che la legge professionale impegna il Governo ad
aggiornare ogni biennio i valori delle tariffe, e ricordo che l’ultimo aggiornamento è intervenuto
nel 2004, dopo un decennio di inerzia. Sono quindi maturi i tempi per provvedere alla modifica
delle tariffe, tenendo conto dell’aumento vertiginoso dei prezzi e del diminuito valore di
acquisto dell’ euro.
Il tema delle tariffe è sempre sotto il mirino dei detrattori della nostra professione. Se ne è
a lungo discusso nell’ambito di un seminario – che si è trasformato poi in un osservatorio
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permanente – sul costo dei servizi legali; in quella occasione si è posto in luce come i calcoli dei
costi, così come diffusi degli Istituti interpellati dalla Commissione europea, siano metodologicamente scorretti, in quanto non tengono conto delle peculiarità ontologiche delle professioni
considerate e delle peculiarità degli ordinamenti giuridici interessati ( incluso tra l’altro il costo
delle spese di giustizia che varia da Paese a Paese, come dei tempi della giustizia).
Vorrei sottolineare che non abbiamo ancora registrato un feed back sugli effetti della c.d.
disciplina di liberalizzazione. Il sospetto, non documentabile allo stato, è che essa abbia
peggiorato la situazione dei consumatori; la certezza è che abbia migliorato la posizione
economica delle imprese; il dubbio è che non abbia migliorato la qualità del risultato
professionale. I consumatori trovavano nelle tariffe un mezzo certo di calcolo preventivo dei
costi della prestazione, la garanzia di parità di trattamento, il contingentamento dei compensi
dell’avvocato; oggi questi punti di riferimento sono stati soppressi ( quanto meno per le tariffe
minime e medie, essendo stati conservati per le tariffe massime). L’applicazione delle regole
negoziali concernenti il patto di quota lite non ci è nota ( gli studiosi di etica a questo riguardo
dicevano: “ peccat advocatus , qui cum cliente de quota litis paciscitur”: il codice deontologico
in ogni caso considera violazione delle regole etiche della professione forense l’approfittamento
delle condizioni economiche del cliente e l’imposizione di compensi sproporzionati rispetto al
lavoro svolto. E’ anche questa una regola antica che l’etica forense ha perpetuato fino ad oggi:
“peccat advocatus qui a cliente majus honorarium petit quam meritus est”.
Come si è denunciato in tante occasioni, il patto di quota lite trasforma il rapporto di
assistenza al cliente in un rapporto associativo, mina alle basi l’indipendenza dell’ avvocato,
favorisce l’accaparramento di clientela. Insomma, è un cancro che corrode l’etica professionale.
Ci auguriamo che il legislatore ripensi alla disciplina delle tariffe e alla liberalizzazione dei
patti di quota lite. Siamo grati ai parlamentari che hanno voluto prendere a cuore queste nostre
istanze e le hanno concretate in altrettante regole destinate a disciplinare ex novo, in modo
compiuto e sistematico, la professione forense.
Nel frattempo il CNF, consapevole che i detrattori della nostra professione imputano agli
avvocati di far durare le cause al di là del necessario per mere ragioni parcellari – la storia delle
professioni, e quella dell’avvocatura, come sappiamo, annovera questo come un pervicace
sospetto (come si apprende già dalle pagine di Tomaso Garzoni dell’inizio dei Seicento) – ha
avviato la redazione di un progetto di riforma dei criteri di calcolo delle tariffe che, essendo
riferito alle fasi processuali e non ai tempi processuali, supererebbe automaticamente la
questione. Sappiamo che vi sono iniziative analoghe proposte da altri osservatori, anche sotto
forma di incentivi alla conclusione rapida del processo. Se i tempi della politica- che non sempre
collimano con le necessità del Paese – ci avessero consentito di accelerare i lavori, insieme con
l’ Ufficio delle Professioni civili del Ministero della Giustizia, saremmo già pronti per sottoporre
al legislatore un progetto tale da soddisfare adeguatamente i clienti , consumatori o imprese che
siano. Ci impegniamo comunque a proseguire il lavoro, per il momento affidato alla Commissione competente.
Le pari opportunità
Nel corso della passata Consiliatura si sono sottoscritti un protocollo d’intesa con il
Ministero della Giustizia ( che fa seguito ad altro protocollo sottoscritto precedentemente con
il Ministero delle Pari opportunità) e un atto di collaborazione con il Consiglio Superiore della
Magistratura per promuovere le pari opportunità nell’accesso e nell’esercizio della professione
forense, oltre che nei suoi organi rappresentativi . Il CNF ha organizzato seminari al riguardo,
e sollecitatogli Ordini ad occuparsi attivamente del problema. Non sembra vi siano particolari
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ostacoli all’accesso, attesi i dati provenienti dalle iscrizioni alle Facoltà di Giurisprudenza, nelle
quali ormai le allieve sono in maggioranza rispetto agli allievi, mentre per quanto riguarda
l’esame di abilitazione professionale la parità numerica è ormai raggiunta. Per l’esercizio della
professione si registrano invece le difficoltà che la situazione complessiva italiana nel settore
lavorativo indipendente presenta con una certa uniformità.
La difesa dei diritti
Nel corso della attuale Consiliatura abbiamo promosso iniziative per la difesa dei diritti
fondamentali, sia a livello internazionale – mi riferisco al programma di manifestazioni che
riguarderanno la celebrazione dei sessanta anni della Dichiarazione dei diritti dell’ uomo e, di
lì a pochi mesi, dei sessanta anni della Carta europea dei diritti dell’uomo; e pure alle iniziative
assunte con l’ Osservatorio per i diritti fondamentali che si occupa soprattutto della comparazione degli ordinamenti dell’ Europa mediterranea con i Paesi arabi del medesimo bacino – sia
a livello nazionale. In particolare si offriranno agli avvocati informazioni e direttive sulla difesa
dinanzi alle Corti di Strasburgo e di Lussemburgo – per la tutela dei soggetti deboli, discriminati,
e in genere per coloro che sono vittime di violazioni di diritti fondamentali.
I nuovi obblighi per l’esercizio della professione forense. La disciplina antiriciclaggio
La disciplina dell’antiriciclaggio, con l’emanazione del regolamento di attuazione, ha
trovato il suo compimento. Nel corso delle riunioni del gruppo di lavoro a cui ha partecipato
il CNF erano state proposte osservazioni dirette a salvaguardare l’ indipendenza della professione forense, in quanto partecipe della amministrazione della giustizia, e l’esigenza della protezione - che ha i contorni di una garanzia costituzionale - del segreto d’ufficio, quel
“lawyers
privilege” che nei Paesi di common law è considerato parte della “rule of law”, in quanto
elemento essenziale del diritto di difesa. Tuttavia il testo che ne è scaturito appare , se possibile,
ancor più restrittivo della stessa disciplina della terza direttiva in materia.
Riservandosi di sollevare le questioni di costituzionalità quando gliene sarà offerta
l’
occasione, il CNF ha inviato agli Ordini forensi una lettera circolare con le sintetiche istruzioni
dirette a far applicare la disciplina, che è entrata in vigore il 29 dicembre 2007. Nel contempo
ha proseguito ad approfondire l’analisi del testo, che viene ad integrare e a modificare la
disciplina previgente, fondata sulla seconda direttiva in materia, seguita con estrema attenzione
sia dal CNF sia dal CCBE, l’organo di rappresentanza istituzionale europea dell’ Avvocatura.
Ed ha fatto proprie le conclusioni della Cour d’Arbitrage belga – l’ organo equiparato alla nostra
Corte costituzionale – la quale ha dapprima sollevato questione pregiudiziale dinanzi alla Corte
di Giustizia delle Comunità europee, sostenendo che la direttiva antiriciclaggio viola i diritti
fondamentali e mina alle basi l’indipendenza dell’ avvocato, in quanto gli impone di violare il
segreto professionale e denunciare all’autorità il proprio cliente sospetto di aver concluso una
operazione volta al riciclaggio di danaro illecito; e poi, preso atto della decisione della Corte che
escludeva la contrarietà della direttiva all’art. 6 della Convenzione europea dei diritti fondamentali, ha comunque dichiarato illegittime, ai sensi della Costituzione vigente in Belgio, le
disposizioni di attuazione della direttiva .
Con decisione resa il 26 giugno 2007 nella causa C-305/05, la Corte di giustizia delle
Comunità europee ha risposto alla questione posta dalla Corte che:
“Gli obblighi di informazione e di cooperazione con le autorità responsabili per la lotta
contro il riciclaggio del denaro, previsti all’articolo 6, § 1, della direttiva 91/308/CEE del
Consiglio del 10 giungo 1991, relativa alla prevenzione dell’uso del sistema finanziario a scopo
di riciclaggio del denaro, come modificata dalla direttiva 2001/97/CE del Parlamento europeo
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e del Consiglio, del 4 dicembre 2001, e posti a carico degli avvocati dall’articolo 2bis, punto 5,
di tale direttiva, tenuto conto dell’articolo 6, § 3, secondo capoverso, di quest’ultima, non
violano il diritto ad un giusto processo, quale è garantito dagli articoli 6 della CEDU e 6, § 2, UE”.
Ma la Cour d’Arbitrage belga, con un atteggiamento che si contraddistingue per la sua
indipendenza e il suo coraggio, non si è arresa. Ed ha ritenuto che < le informazioni di cui
l’avvocato venga a conoscenza durante l’esercizio delle attività fondamentali della sua professione, ivi compreso nelle materie elencate [dalla disciplina di attuazione della terza direttiva ],
vale a dire la difesa o la rappresentanza in giudizio del cliente e la consulenza giuridica, pur al
di là di ogni procedimento giudiziario, restano coperte dal segreto professionale e non possono
dunque esser rese note alle Autorità e che quando l’avvocato eserciti un’attività, in una delle
materie elencate(…), la quale vada al di là della propria missione specifica di difesa o di
rappresentanza in giudizio e di consulenza giuridica, allora egli può essere sottoposto all’obbligo
di comunicare alle Autorità le informazioni delle quali sia a conoscenza>.
La decisione, pronunciata il 23 gennaio 2008, n. 10, a seguito della proposizione della
questione di costituzionalità della legge di attuazione da parte degli Ordini Forensi del Belgio
e da alcuni avvocati, è esemplare per il suo rigore logico e per l’accuratezza della motivazione.
Poiché è perfettamente sovrapponibile alla situazione normativa italiana, essa costituisce un
vero e proprio modello a cui potrebbero ispirarsi i giudici costituzionali dei Paesi Membri dell’
Unione, grazie anche a quella cultura ormai non più domestica che consente al giudice nazionale
di utilizzare per il proprio convincimento e per le proprie motivazioni le pronunce emanate da
giudici stranieri (tema sul quale il CNF, in collaborazione con la Corte Costituzionale, ha
organizzato un seminario per celebrare il cinquantesimo anniversario dell’ insediamento della
Corte costituzionale.
Val la pena di riprenderne alcuni passi . Vi si sottolinea infatti che:
< gli avvocati occupano una posizione rilevante (…) nell’amministrazione della giustizia, ciò
che spiega perché le condizioni di accesso a questa professione e di esercizio della stessa
rispondano a regole proprie, le quali si differenziano da quelle relative ad altre libere professioni.
(…). Gli avvocati sono sottoposti a delle regole deontologiche rigorose, sul rispetto delle quali
vigila in prima istanzail consiglio disciplinare dell’Ordine. Quest’ultimo, a seconda del caso, può
ammonire, riprendere, sospendere per un periodo di tempo non superiore ad un anno, radiare
dall’albo, dall’albo degli avvocati che esercitano la loro professione sulla base di titolo
professionale rilasciato in altro Stato membro o dall’albo dei praticanti>. Lo statuto particolare
degli avvocati rende peculiare la professione d’avvocato , che si distingue perciò dalle altre
professioni giuridiche indipendenti.
Ciò perché la professione forense è correlata al diritto di difesa. < L’effettività dei diritti di
difesa di ogni imputato – prosegue la Corte costituzionale belga -presuppone necessariamente
che tra questi e l’avvocato che lo segue e difende possa instaurarsi una relazione di fiducia.
Questa necessaria relazione di fiducia non può, tuttavia, essere instaurata e mantenuta se
l’imputato stesso non ha la garanzia che tutto ciò che rivelerà al proprio avvocato non sarà da
questi reso noto. Ne consegue che la regola del segreto professionale, la cui violazione è
sanzionata [dal codice penale] costituisce un elemento fondamentale dei diritti di difesa. È vero
che la regoladel segreto professionale deve cedere quando una necessità lo richieda o quando un
valore ritenuto più alto entri in conflitto con essa. Affinché la cedevolezzadi tale regola possa
risultare compatibile con i principi fondamentali dell’ordinamento giuridico belga essa deve,
tuttavia, essere giustificata da un motivo imperioso, ed essere rigorosamente proporzionata.
Per meglio argomentare le proprie conclusioni i giudici belgi richiamano la decisione del 26
giugno 2007 della Corte di Giustizia che ricorda la ratio dell’articolo 6 della Convenzione
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europea dei diritti dell’uomo e il principio del segreto professionale degli avvocati quale si
ricollega alle esigenze sottese al diritto ad un giusto processo. Già nella sua decisione AM&S del
18 maggio 1982 (Rec., 1982, p. 1575), la Corte di giustizia aveva sottolineato che il carattere
confidenziale delle comunicazioni tra gli avvocati e i loro clienti risponde all’obiettivo,
“l’importanza del quale è riconosciuta da tutti gli Stati membri, di far sì che ogni imputato abbia
la possibilità di rivolgersi in tutta libertà al proprio avvocato, la cui stessa professione implica il
compito di fornire, in modo indipendente, dei pareri giuridici a tutti coloro i quali ne abbiano
bisogno” (punto 18). La Corte di Giustizia ha sottolineato altresì, nella sua decisione Wouters
et autres del 19 febbraio 2002 (Rec., 2002, I, p. 1577), che in assenza di norme comunitarie
specifiche, ogni Stato membro resta, in linea di principio, libero di regolare l’esercizio della
professione d’avvocato sul proprio territorio; che le regole possono, di fatto, differire in modo
sostanziale da uno Stato membro all’altro e che, in un Paese in cui l’avvocato sia posto in una
condizione di indipendenza dai pubblici poteri, dagli altri operatori e da terzi, questi deve offrire
“la garanzia che ogni iniziativa da lui presa in relazione ad una causa avvenga in considerazione
dell’interesse esclusivo del cliente” (punto 102) e che uno Stato membro può “disporreche
l’avvocato (deve) difendere il proprio cliente in modo indipendente e nel rispetto di un rigoroso
segreto professionale” (punto 105).
Gli stessi principi sono riconosciuti dal Tribunale di prima istanza delle Comunità europee,
secondo il quale l’obiettivo del carattere confidenziale delle comunicazioni che avvengono tra
avvocati e clienti “risiede tanto nel salvaguardare il pieno esercizio dei diritti di difesa degli
imputatiquanto nel tutelare l’esigenza a che ciascun imputatoabbia la possibilità di rivolgersi in
tutta libertà al proprio avvocato”, mirando, in primo luogo, tale tutela del carattere confidenziale
delle comunicazioni, “a garantire l’interesse pubblico ad una buona amministrazione della
giustizia che consiste nell’assicurare che ogni cliente abbia la libertà di rivolgersi al proprio
avvocato senza il timore che le informazioni che egli riveli possano essere ulteriormente diffuse”
(Decisione Akzo Nobel Chemicals Ltd del 17 settembre 2007, punti 86 e 87).
La Corte belga sottolinea altresì che il segreto professionale dell’avvocato è un principio
generale il quale partecipa del rispetto dei diritti fondamentali, che per tale ragione e in
applicazione del principio di prevedibilità delle incriminazioni le regole adottate in deroga a tale
segreto non possono che attenersi ad una interpretazione rigorosae che occorre guardare al modo
in cui è organizzata la professione d’avvocato nell’ordinamento giuridico interno.
Ed è altresì rilevante il fatto che, sviluppando argomentazioni a suo tempo svolte anche dallo
stesso CNF, la Corte belga estende il segreto alla fase pregiudiziale, di semplice consulenza,
sottraendo pertanto questa fase alla applicazione della Direttiva. Sostiene la Corte che <la
locuzione “all’atto dell’esame della posizionegiuridica del cliente”, utilizzata dalla legge [di
attuazione belga, ritenuta costituzionalmente illegittima] viene ripresa in extenso dall’articolo
6, paragrafo 3, introdotto nella direttiva 91/308/CEE dalla direttiva 2001/97/CE del Parlamento
europeo e del Consiglio del 4 dicembre 2001 prima menzionata e deve conseguentemente essere
interpretata alla luce dell’interpretazione della direttiva. A questo proposito, la motivazione n.
17 della direttiva afferma:
“Vi è motivo di esonerare da ogni obbligo di segnalazione le informazioni ottenute prima,
durante o dopo un procedimento giudiziario oall’atto dell’esame della posizionegiuridica di un
cliente. Conseguentemente, la consulenza giuridica rimane soggetta all’obbligo del segreto
professionale, salvo che il consulente giuridico partecipi a delle attività di riciclaggio del denaro,
che la consulenza giuridica sia fornita a scopo di riciclaggio del denaro, o che l’avvocato sia a
conoscenza del fatto che il proprio cliente desideri avere dei pareri giuridici a scopo di riciclaggio
del denaro”.
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Basandosi su tale motivazione, l’Avvocato generale, nelle conclusioni che hanno preceduto
la decisione del 26 giugno 2007 della Corte di giustizia delle Comunità europee, ha osservato:
“Nella specie, mi sembra che la nozione di ‘esame della posizionegiuridica del cliente’
riportata dalla direttiva può essere facilmente intesa come includente quella di consulenza
giuridica. Una simile lettura è conforme al rispetto dei diritti fondamentali e dei principi dello
Stato di diritto tutelati dall’ordinamento giuridico comunitario. Essa è del resto conforme alla
lettera della 17° motivazionedella direttiva la quale prevede che, in via di principio, ‘la
consulenza giuridica resti soggetta all’obbligo del segreto professionale’. Propongo, perciò, di
interpretare l’articolo 6, paragrafo 3, secondo capoverso, della direttiva nel senso che essa
esonera da ogni obbligo di informazione gli avvocati che esercitino un’attività di consulenza
giuridica” (CGCE, causa C-305/05, conclusioni dell’Avvocato generale presentate il 14 dicembre 2006).
Insomma, nell’esercizio della professione d’avvocato l’attività di consulenza giuridicariguardo una transazione in una delle materie enunciate dalla Direttiva, pur al di là di ogni
procedimento, ha come scopo di informare il cliente circa lo stato della legislazione applicabile
alla propria personale situazione o all’operazione che egli stesso intenda effettuare o a
consigliarlo circa il modo di compiere tale operazione in maniera legale. Essa si propone dunque
di far sì che il cliente possa evitare un procedimento giudiziario relativo a questa operazione. Le
informazioni ottenute o ricevute al momento dell’attività di consulenza dell’avvocato nelle
materie elencate sono dunque sottratte all’obbligo di comunicazione alle autorità. <Consegue
da quanto precede che le informazioni delle quali l’avvocato venga a conoscenza nell’esercizio
delle attività fondamentali della propria professione, vale a dire l’assistenza e la difesa in giudizio
del cliente, e la consulenza giuridica, pur al di là di ogni procedimento giudiziario, restano
coperte dal segreto professionale, e non possono essere rese note alle autorità. Solo quando
eserciti un’attività, nelle materie elencate , al di fuori della propria missione specifica di difesa
e di rappresentanza in giudizio e di quella di consulenza giuridica, l’avvocato può essere soggetto
all’obbligo di comunicare alle autorità le informazioni delle quali venga a conoscenza.>
Il trattamento fiscale
Registriamo con preoccupazione il livello, sempre elevato, della pressione tributaria sulle
attività produttive e ci attendiamo una positiva evoluzione, nella legislazione e nella prassi
amministrativa, sui temi di maggior rilievo per il trattamento tributario del lavoro autonomo,
come -in particolare- gli “studi di settore” (alla cui osservazione e definizione il Consiglio
partecipa attivamente in vista di maggiori trasparenza ed aderenza di tali strumenti alle specificità
della professione e corrispondenza con le nuove dinamiche delle relative tariffe). Auspichiamo
la stabile definizione dei criteri di riconoscimento dell’ “autonoma organizzazione” per
l’imposizione irap, nonché l’eliminazione dell’incoerente estensione ai professionisti della
presunzione ritraibile dai prelevamenti rilevati nel corso d’indagini finanziarie. Segnaliamo la
necessità di una sempre più elevata professionalità e specializzazione così della Giustizia
tributaria come della difesa tecnica avanti tutti tali organi ed attendiamo la stabilizzazione,
anche normativa, della Sezione Tributaria della Suprema Corte, destinataria di un elevatissimo
flusso di delicati affari.
Esprimiamo turbamento per la compressione delle garanzie dei contribuenti nella fase
coattiva della riscossione tributaria, indotta da recenti modificazioni normative e dall’accelerazione di fatto delle procedure. Denunciamo violazioni del segreto professionale verificatesi nella
prassi, finalizzate al controllo di soggetti estranei rispetto a quelli per i quali le autorizzazioni
sono concesse. Ci attendiamo estremo rigore nell’utilizzo a scopi tributari delle deroghe al
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segreto professionale, impropriamente consentite nel recepimento della “III direttiva antiriciclaggio” .
La qualificazione professionale
Il Consiglio considera la qualificazione professionale come uno dei fondamenti della
deontologia professionale, ma anche come uno dei fattori di sviluppo delle prestazioni
professionali e quindi di vitalità dell’Avvocatura. Per questa ragione è stato approvato il
regolamento di aggiornamento professionale, al quale tutti gli Ordini hanno risposto con
entusiasmo e collaborazione efficiente; il programma è stato accolto con largo favore anche dalle
Associazioni, il cui apporto è determinante perché gli obiettivi che ci siamo posti, nell’interesse
dell’ intera Avvocatura e del Paese, possano essere raggiunti senza traumi, in modo graduale ma
sicuro. Una breve scorsa ai dati raccolti dagli Ordini e dai programmi predisposti dalle
Associazioni ci conferma della bontà del nostro proposito e della utilità dell’iniziativa: tutti gli
Ordini – ben 165 – hanno presentato i loro programmi; anche le Associazioni più rappresentative a livello nazionale hanno predisposto eccellenti programmi; ma anche associazioni di minor
rilevanza numerica hanno proposto la organizzazione di seminari in sede locale, così agevolando
i compiti complessi e gravosi che gli Ordini si sono accollati. Debbo qui ringraziare tutti coloro
che si sono adoperati per favorire il successo dell’iniziativa, e quanti prestano già e presteranno
la loro opera, provenendo anche dalle file dell’ Università e della Magistratura, per realizzare gli
scopi perseguiti.
Non sono mancate polemiche e neppure ricorsi al giudice amministrativo, da parte di quanti,
o per ragioni elettorali, o per ragioni asseritamente giuridiche, hanno contrastato questa
iniziativa. Credo che essa sia non solo istituzionalmente doverosa, ma anche economicamente
utile: perché agevola la concorrenza – se di questa dimensione si deve parlare – molto di più dei
messaggi pubblicitari.
La concorrenza
E’ tornata a proporsi la questione delle liberalizzazioni connessa con la concorrenza in
ambito professionale. E’ una questione che, se si vuole elevare alla dimensione scientifica, non
tollera né slogan né facili generalizzazioni: non è possibile, se si vuol analizzare con cura le regole
comunitarie, ritenere che la disciplina del Trattato, dei regolamenti e delle direttive , obblighi
gli Stati a modificare la disciplina delle professioni, e in particolare quella speciale dell’Avvocatura, nel senso di sopprimere ogni filtro all’accesso, ogni regola deontologica che apponga
restrizioni alla pubblicità, ogni forma di controllo sulla adeguatezza della retribuzione della
prestazione. L’equiparazione tra attività professionale e attività d’impresa non significa uniformità di disciplina, pena la scomparsa dell’attività professionale in sé e per sé considerata.
Né si può parlare di “aggiramento” della disciplina delle liberalizzazioni mediante l’impiego
di regole deontologiche: le regole deontologiche, per loro natura, sono più restrittive delle regole
giuridiche, perché si pongono sul piano etico; se assimilate alle regole giuridiche, esse sono
l’espressione dell’autonomia contrattuale, e la garanzia di sopravvivenza delle comunità
intermedie.
Perché non rovesciare allora il punto di partenza e chiedersi, non in astratto ma in concreto,
come si può tutelare il cliente e migliorare il mercato dei servizi muovendo dalla qualificazione?
E poi la presenza sul mercato di ormai quasi 200.000 avvocati può far solo presumere
condizioni di limitazione alla concorrenza professionale?
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La natura delle norme deontologiche
Chi si riferisce ali codici deontologici utilizzando questa espressione quale indice di una fonte di
regole provenienti dalla autonomia privata tende ad assimilare tutte le regole governanti le singole
professioni in una unica categoria concettuale, tale da assegnare a quelle regole una natura negoziale.
Ed infatti è così per le regole statutarie di una associazione, per i c.d. codici di etica dell’impresa,
persino per i codici etici osservati dalle società quotate in borsa.
Si dimentica, spesso per inconsapevolezza, altre volte per intenzionale semplificazione volta
a soffocare o a cancellare i caratteri connotanti la professione forense, che il codice deontologico
forense non ha natura negoziale, non è emanazione di una associazione, ma è emanazione di
una istituzione ordinamentale con caratteri suoi propri, la cui amministrazione della giustizia
professionale è da sempre qualificata (in primis dalla Corte di Cassazione) come “giurisdizione
speciale”.
La Corte di Cassazione più volte ha preso posizione sul punto , e, proprio di recente, con
la pronuncia resa a Sezioni Unite il 20.12.2007,n. 26810, ha precisato che:
(I) quale principio di diritto – cioè quale cardine dell’intero ordinamento giuridico – in
applicazione dell’art. 384 cod.proc.civ., sostituito dall’art. 12 del d.lgs. 2 febbraio 2006 n. 40 <
le norme del codice disciplinare forense costituiscono fonti normative integrative di precetto
legislativo, che attribuisce al Consiglio nazionale forense il potere disciplinare, con funzione di
giurisdizione speciale appartenente all’ordinamento generale dello Stato, come tali interpretabili direttamente dalla corte di legittimità>;
(II) le norme deontologiche forensi sono dunque vere e proprie norme giuridiche , da
intendersi non quali dettaglio della clausola generale prevista dalla legge forense (art. 12 RDL
1578/1933), ma quale esito della “delega (...) effettuata dalla legge statale (...)” per cui trattasi di
un fenomeno di formazione legislativa attraverso il rinvio alle determinazioni dell’autonomia
collettiva (qui ordinamentale) che assumono, per volontà del legislatore, una funzione integrativa della norma legislativa in bianco;
(III) le regole deontologiche escono perciò dal recinto corporativo ed autoreferenziale e si
pongono come parametri dell’affidamento che la collettività può riporre sull’agire dell’avvocato
(con le intuibili conseguenze in punto tutelabilità della pretesa da parte della collettività ad un
agire conforme a quei comportamenti).
La deontologia diviene mezzo di conformazione dell’agire professionale e modello per il
cambiamento.
La direttiva sulle qualifiche professionali
Pochi giorni fa abbiamo appreso dagli organi di stampa che è stato completato il
procedimento di attuazione della direttiva comunitaria sulle qualifiche professionali mediante
un decreto interministeriale che stabilisce il procedimento per il riconoscimento delle “associazioni rappresentative a livello nazionale delle professioni regolamentate per le quali non esistono
ordini, albi, o collegi, nonché dei servizi non intellettuali e delle professioni non regolamentate”,
ai sensi dell’art. 26 del D. lgs. n. 206/2007.
Non è questa la sede per indulgere sulla confusione del legislatore, che sovrappone
riferimenti soggettivi (ordini e collegi) ad oggettivi (albi), e parla di “servizi non intellettuali”
senza fornire alcuna definizione.
Il punto è che, aggirando surrettiziamente tutto il dibattito sulla riforma delle professioni,
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è stato di fatto previsto un riconoscimento pubblico delle associazioni delle professioni non
regolamentate, addicendo a giustificazione la necessità di elaborare regole uniformi in sede
europea. Il testo tuttavia esorbita i confini di disciplina e principi posti dalla Direttiva; del resto
la politica delle associazioni di queste professioni negli ultimi anni si è indirizzata a conquistare
spazi e posizioni magari anche limitate (si pensi alla richiesta di essere incluse nell’ ambito di
applicazione della normativa antiriciclaggio) al fine di predicare la valenza generale e sistemica
di tali riconoscimenti.
Il CNF, a suo tempo interpellato per una valutazione sugli aspetti giuridici, oltre che sugli
aspetti istituzionali, dell’attuazione della Direttiva, aveva posto in evidenza il rischio che una
attuazione non accurata potesse incorrere in un eccesso di delega rispetto alla legge 25 gennaio
2006, n. 29, che prevede il recepimento della direttiva 2005/36 senza alcuna integrazione del suo
contenuto. Ed in effetti sembra che il risultato or ora ottenuto si esponga a queste censure. Il testo
ministeriale, infatti, ponendosi in contrasto con il parere della Commissione Giustizia del
Senato reso il data 17 ottobre 2007, sottrae alla sede naturale della riforma generale del sistema
professionale una delle sue parti fondamentali, per l’appunto il trattamento normativo delle cd.
“nuove professioni”, e di fatto la anticipa in questa sede, che è del tutto inappropriata perché ,
se si vuol seguire la logica, oltre che il corretto esercizio del potere normativo, la disciplina delle
professioni non ordinistiche deve essere coordinata con la riforma delle professioni regolamentate; di più, il testo prevede il riconoscimento delle associazioni di professioni non regolamentate, senza prima aver individuato queste professioni.
Al contrario, se il riconoscimento delle nuove professioni fosse avvenuto nell’ambito della
riforma generale delle professioni, il legislatore si sarebbe dovuto fare carico del problema di
distinguere l’area di attività di queste nuove realtà rispetto a quella delle professioni ordinistiche,
al fine di evitare sovrapposizioni e confusioni che non farebbero che minare il principio della
necessaria tutela dell’affidamento della clientela.
I rapporti con i clienti
Lo svolgimento dell’attività professionale implica la conclusione di un contratto d’opera
intellettuale con il cliente. Sugli aspetti giuridici di questo tipo contrattuale non mi soffermo,
potendo rinviare per relationem agli scritti predisposti dal CNF e alle relazioni degli anni passati.
In questo semestre, tuttavia, il CNF ha approfondito ulteriormente il tema, muovendo dalla
prospettiva, già innovata dalla Avvocatura inglese, che il primo obiettivo della disciplina
deontologica è dato dalla tutela degli interessi del cliente, ovviamente nel rispetto della legge.
“Cliente” è espressione usuale, che però non riflette, oggi, la realtà delle cose, perché la rinnovata
disciplina degli status ( mi riferisco agli status di protezione e la rinnovata disciplina dei rapporti
contrattuali con soggetti di volta in volta classificati come consumatori o come professionisti
impone di qualificare ulteriormente l’espressione. Il rapporto contrattuale con il consumatore
è regolato sia dal codice civile (agli artt. 2229 ss.) sia dal codice del consumo ( agli artt. 33 ss.) ;
ma è integrato ex lege dalla normativa concernente l’antiriciclaggio e le altre leggi speciali, come
ad es., la disciplina dei dati personali, riguardanti il comportamento del professionista (
accezione nella quale sono compresi, come si sa, per un vocabolario comunitario assai
approssimativo, sia i prestatori d’opera intellettuale sia gli imprenditori).
Stiamo considerando l’opportunità di istituire, insieme con gli Ordini, un call center per
soddisfare le prime richieste di informazione dei clienti e uno sportello del cittadino per le
persone disagiate. Abbiamo avviato incontri con i rappresentanti delle associazioni dei consumatori per verificare le esigenze registrate dalle associazioni al fine di migliorare ulteriormente
il rapporto con il cliente.
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La Scuola superiore dell’ Avvocatura e le Scuole forensi
Il CNF, tramite la Scuola superiore dell’ Avvocatura , costituita in fondazione con
riconoscimento della personalità giuridica, segue l’attività delle Scuole forensi attivate presso gli
Ordini. Anche in questo caso i dati parlano da sé. Ogni Ordine, direttamente, in collaborazione
con altri ordini, con Università e Istituti superiori, ha allestito pregevoli scuole per la formazione
degli aspiranti avvocati. Il CNF , che coordina e vigila i programmi delle Scuole, si è occupato
primieramente dei formatori , allestendo seminari, a Roma e in molte sedi di Scuole forensi, al
fine di coordinare i programmi, di apportare un contributo sostanziale e fattivo alla realizzazione
di questo progetto culturale che impegna colleghi, docenti universitari, esperti di informatica.
Infatti, le lezioni non sono solo frontali. In molte sedi ormai la tecnologia consente di affiancare
alle attività svolte secondo le tecniche tradizionali, anche molte iniziative effettuate on-line. In
appendice sono riportati dati più dettagliati su questa attività della Fondazione.
La Scuola superiore ha programmi ambiziosi. Ha avviato insieme con la Facoltà di
Giurisprudenza dell’ Università di Roma La Sapienza un master di II livello per gli avvocati,
italiani e stranieri, che vogliano approfondire i temi riguardi la disciplina della professione
forense, le tecniche di esercizio della professione, giudiziali e stragiudiziali, e le regole della
deontologia. In tal modo la Scuola potrà offrire agli avvocati sia moduli settoriali , utilizzabili
ai fini dell’aggiornamento professionale, sia un corso completo che consente agli avvocati di
conseguire un diploma di specializzazione , per l’appunto il “master”, che è titolo avente valore
legale.
L’attività culturale. I congressi di aggiornamento, i seminari , le riviste, le collane editoriali
Intensa è già stata, in questo semestre, l’attività culturale del CNF e delle fondazioni di cui
si avvale. La preparazione del III congresso di aggiornamento professionale, che si terrà a Roma
nei giorni 3, 4, 5 aprile prossimi, vede in campo alcuni tra i più prestigiosi avvocati italiani per
la discussione dei temi nuovi e controversi, afferenti l’esercizio della professione, dal diritto
sostanziale, civile, penale, costituzionale, amministrativo, al diritto processuale, al diritto
tributario; oltre, naturalmente, alle problematiche inerenti la deontologia professionale. Ma
abbiamo anche rilanciato un programma di seminari tematici, la cui registrazione videofonica
consente di diffonderne i risultati a tutti gli Ordini che se ne vorranno avvalere per i corsi di
aggiornamento professionale.
Le riviste del CNF – Rassegna forense e Attualità forensi – a cui si accompagna la rivista della
Scuola superiore dell’ Avvocatura, Diritto & Formazione, costituiscono il crogiuolo delle idee
che sorreggono l’attività culturale, formativa e istituzionale del Consiglio. E pure il sito web è
uno strumento utile per l’informazione degli avvocati e dei cittadini, specialmente ora che si è
arricchito di una banca dati coordinata e sistematica sulla normativa legislativa della professione
e sulla giurisprudenza deontologica.
Nel contempo è in preparazione il terzo corso di approfondimento delle tematiche del
commercio internazionale, quest’anno vertente sulla negoziazione e la redazione dei contratti,
che si terrà a Londra, in collaborazione con la Law Society e il General Council e con l’ Università
di Londra; stiamo altresì definendo gli accordi per la realizzazione di un corso di inglese
giuridico, sempre a Londra.
Nelle collane editoriali del CNF sono comparsi gli atti dei seminari svolti nel corso degli
ultimi anni.
Tutte le iniziative riguardano i problemi attuali della professione, il diritto sostanziale e
processuale, le tecniche di difesa, insomma ogni aspetto di modernità e di aggiornamento che
possa aiutare l’avvocato a seguire il passo dei tempi con i ritmi vertiginosi che i cambiamenti
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hanno imposto alla vita professionale.
Teniamo in particolare ai volumi della Storia dell’ Avvocatura italiana, che colmano una
lacuna nella storia istituzionale, politica, economica del Paese, ma anche costituiscono il vanto
della nostra augusta tradizione. Sono in corso di edizione gli Atti del primo congresso dell’ Italia
liberata, celebrato a Firenze nel 1947, quando presidente del CNF era Piero Calamandrei, la
biografia di Luigi Corvetto, avvocato genovese, estensore del Codice di commercio napoleonico, Consigliere di Stato e poi ministro restauratore delle finanze di Francia, le memorie di Carlo
Goldoni quando, giovane avvocato, esercitava la sua attività a Pisa, e il libro di Piero
Calamandrei Troppi avvocati, pubblicato nel lontano 1921 (la tematica che affronta riflette la
preoccupante situazione attuale).
L’informatica
Per l’attività informatica abbiamo già ottenuto i seguenti risultati:
(i) abbiamo già stipulato con IPSOA un contratto per la realizzazione di una completa ed
aggiornatissima banca dati, consultabile on line, sulle materia e gli argomenti forensi;
(ii) abbiamo attivato la procedura per la creazione di una rete intranet tra il Consiglio
Nazionale Forense, i Consiglieri Forensi e gli Ordini;
(iii) abbiamo concordato, la attivazione del programma informatico per la gestione del
processo disciplinare e la estensione del sistema a tutti gli Ordini, onde realizzare, in tempi
possibilmente brevi il cosiddetto ”Processo disciplinare telematico”;
(iv) il collegamento gratuito per tutti gli avvocati con il CED della Cassazione è oggetto di
trattative con il Ministero della Giustizia.
E’ inoltre prevista la realizzazione di un programma sperimentale di lezioni per un corso di
deontologia forense a distanza e corsi di aggiornamento professionale.
Occorrerà verificare in quale modo rendere riconoscibile il destinatario del procedimento
informatico, atteso che il Garante per la protezione dei dati personali ha ritenuto impraticabile
l’uso di tecnologie biometriche.
Mezzi per risolvere i problemi della amministrazione della giustizia
Nelle due cerimonie di apertura dell’anno giudiziario in cui, secondo le nuove disposizioni,
l’Avvocatura può portare istituzionalmente la sua voce, e cioè presso la Corte Suprema di
Cassazione e presso la Corte dei Conti , ho avuto modo di riassumere sinteticamente le ragioni
di apprensione della categoria forense per la crisi della giustizia, ho accennato alle diagnosi dei
fattori della crisi ( la scarsità delle risorse finanziarie, la incompletezza della pianta organica o
comunque la sua insufficienza, la dualità della giustizia – togata ed onoraria – insieme con la
fatiscenza delle strutture e la insufficienza numerica del personale amministrativo; oltre che,
ovviamente, alla eccessiva moltiplicazione dei riti, alla eccessiva durata dei tempi processuali, e
così via). Ho detto anche dei rimedi, per i quali desideriamo rinnovare, anche in questa sede,
l’impegno del CNF, degli Ordini e dell’ Avvocatura nel suo insieme: l’impulso al processo
telematico, la prosecuzione nella collaborazione in sede di udienza, la disponibilità alla
sperimentazione di iniziative di pratica forense applicata agli uffici giudiziari, la creazione di
organi conciliativi e di mediazione per il radicamento delle ADR, le tecniche di risoluzione
stragiudiziale delle controversie.
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Vi sono tribunali che versano in situazione di emergenza grave: è il caso del Tribunale di
Napoli, come è stato posto in evidenza dall’ Ordine locale che ha esposto le sue doglianze, oltre
che le sue proposte, in una seduta alternativa alla cerimonia di apertura dell’anno giudiziario
presso la Corte d’ Appello. Ma quasi tutti i tribunali sono prossimi al collasso. E’ una realtà che
non possiamo più passare sotto silenzio. Occorrono provvedimenti immediati, urgenti, sostanziali e risolutivi.
Quanto al primo aspetto, il CNF sta esaminando il progetto S.I.G.I. , Sistema integrato
giudiziario informatizzato, elaborato dal Ministero della Giustizia, con il quale finalmente si dà
avvio non alla fase sperimentale ma alla fase di messa in atto del sistema processuale telematico
presso tutto gli uffici giudiziari. Debbo riconoscere che là dove il sistema ha già mostrato la sua
funzionalità – ad es. nel settore del recupero dei crediti – gli avvocati hanno reagito favorevolmente sia alla applicazione delle nuove regole e agli adempimenti richiesti, che implicano anche
una certa conoscenza ed una pratica delle tecnologie informatiche, sia agli effetti che esse
producono, nella convinzione che la tutela dell’interesse del cliente non sia soltanto un precetto
deontologico da osservare per dovere, ma anche la linea guida di ogni azione che l’avvocato deve
porre in essere nello svolgimento del suo ministero.
Quanto al secondo aspetto – la dualità della giustizia – il CNF da tempo ha preso posizione
contraria alla stabilizzazione dei c.d. giudici onorari. Ciò perché la giustizia onoraria è sorta per
ragioni di urgenza e quindi per apporre rimedi di natura straordinaria, limitati nel tempo,
all’enorme carico di processi che si era accumulato nel tempo: ed ora invece si intenderebbe
renderla permanente, con una articolazione di status a cui non corrisponde una articolazione di
funzioni.
Quanto al terzo aspetto , il CNF ha promosso l’istituzione di camere di conciliazione e
mediazione presso gli Ordini, ha istituito corsi di formazione per conciliatori, ha partecipato alla
costituzione dell’associazione degli organismi che promuovono la conciliazione, ha sempre
sostenuto le ADR come strumento di composizione degli interessi: non alternativo ma
collaterale e complementare alla giustizia togata, che è e deve rimanere una delle funzione
essenziali dello Stato.
A questo proposito desidero anche esplicitare la posizione del CNF in ordine alla riformulazione della “topografia giudiziaria”. Ad un primo acchito, la soppressione degli uffici giudiziari
nei centri minori, da più parti rappresentati come un ostacolo alla efficiente amministrazione
della giustizia, che si vorrebbe realizzare mediante l’accorpamento di sedi secondarie, la
concentrazione della magistratura giudicante e inquirente e del personale, così come delle
strutture amministrative, potrebbe apparire la soluzione migliore, perché parrebbe consentire di
ridurre le spese, di distribuire in modo ottimale le risorse, di impiegare al meglio l’elemento
umano. E tuttavia noi crediamo che nell’amministrazione della giustizia non si debbano
considerare solo i costi economici apparenti, ma anche i benefici globali . In una analisi di costi
e benefici occorre considerare non solo che tra gli uffici giudiziari c.d. “minori” si contano in alta
percentuale quelli più efficienti; che la loro eliminazione inevitabilmente allontanerebbe la
giurisdizione dai cittadini; ma anche che gli uffici giudiziari sono presidi di legalità, e che i
cittadini hanno il diritto , costituzionalmente garantito, ad un accesso alla giustizia che sia
effettivo, non solo disegnato secondo i canoni del risparmio. Riteniamo che vi possono essere
sistemi alternativi alla soppressione degli uffici giudiziari, che si possono studiare senza
preconcetti e con la disponibilità di tutti gli operatori della giustizia. E ancora che non sia
possibile accollare ai Comuni, là dove si intendessero salvare questi presidi, le spese di
funzionamento degli uffici: questo perché, torno a sottolinearlo, la funzione di amministrazione
della giustizia è compito insopprimibile dello Stato, il quale non può abdicare al suo ruolo, né
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consentire che l’amministrazione della giustizia sia affidata alla maggiore o minore capacità di
sostegno economico dei Comuni, creando così ulteriori squilibri in un Paese che si è definito
“sfilacciato”.
La collaborazione tra Avvocatura e Magistratura passa anche attraverso il controllo delle
incompatibilità – di qui gli incontri con il CSM per migliorare il circuito di informazioni relativo
alla corretta amministrazione della giustizia nelle sedi giudiziarie – e il controllo della qualità e
meritevolezza di chi assolve questa alta funzione, anzi questa autentica missione. Ecco perché
non abbiamo disapprovato quegli Ordini che, in segno di protesta per la mancata approvazione
dell’emendamento legislativo del progetto di riforma dell’ ordinamento giudiziario, in cui si
prevedeva che anche gli avvocati componenti degli uffici giudiziari si potessero esprimere sugli
avanzamenti in carriera dei magistrati, hanno deciso di rinunciare alla loro rappresentanza in tali
uffici. Protesta poi rientrata, perché gli uffici giudiziari debbono comunque funzionare. E
tuttavia le proposte per attribuire agli avvocati questa opportunità di collaborazione sono
all’ordine del giorno. Come dimostra il campione di rilevazione statistica che stiamo ricomponendo, l’avvocato che nella sua diuturna attività viene a contatto con il giudice ne valuta
l’attenzione, la competenza, la correttezza e quindi ben può esprimere, in coscienza e
responsabilmente, la sua opinione al riguardo.
Stiamo anche esaminando i progetti – in alcune sedi già attuati – di cooperazione con
l’amministrazione della giustizia mediane l’effettuazione della pratica forense da parte di giovani
meritevoli nell’ “ufficio del giudice”. La ricerca della giurisprudenza, la lettura degli atti difensivi,
la partecipazione alle udienze costituisce già una parte dell’attività svolta dagli aspiranti avvocati
nel sistema attuale; la diversa impostazione del giudice, che ricerca la verità nella mediazione di
interessi, rispetto a quella dell’avvocato che ricerca nella giustizia la difesa degli interessi del
cliente, non dovrebbe essere dirompente né fuorviante. E tuttavia qualche perplessità è stata
sollevata soprattutto dagli Ordini dei centri minori, attesa la contiguità dell’aspirante avvocato
con il magistrato, e da quanti ritengono che le modalità di formazione professionale dell’
avvocato ( certo non quelle relative alla formazione culturale) dovrebbero coinvolgere esclusivamente la pratica dello studio legale, piuttosto che non quella delle aule giudiziarie, salva la
frequenza minima richiesta obbligatoriamente.
Il questionario sullo stato della giustizia nei distretti
Il CNF ha proposto un questionario agli Ordini sui temi riguardanti l’amministrazione della
giustizia in sede locale. Sarebbe importante modificare anche la disciplina del cerimoniale delle
inaugurazioni dell’anno giudiziario in sede locale per far sentire la voce dell’ Avvocatura sia di
seguito alla Relazione del Presidente della Corte d’Appello e del Procuratore generale, sia la voce
del componente del Consiglio Nazionale Forense. Dai primi dati emersi dal campionario
raccolto per il momento possiamo purtroppo confermare ( se non peggiorare) le valutazioni che
abbiamo sentito dal Primo Presidente della Corte di Cassazione .
L’indagine condotta, per quanto sviluppata su di un campione parziale, segnala inequivocabilmente la situazione di gravissima difficoltà dell’amministrazione della giustizia civile e penale.
La carenza di organico è dato praticamente strutturale, aggravato inoltre dalla frequenza di
trasferimenti disposti senza la previa garanzia della copertura del posto lasciato vacante.
I carichi di lavoro vedono una eccessiva esposizione della magistratura onoraria, ed i
frequenti trasferimenti dei magistrati, oltre a distacchi, congedi, malattie, periodi di studio
contribuiscono spesso ad aggravare i tempi della giustizia. Le migliori prassi sono spesso il frutto
di iniziative meritorie individuali o di alcuni capi degli uffici, mentre scarse sono le possibilità
di promuovere in via generale e sistematica moduli organizzativi di maggiore efficienza e
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produttività.
Aggravano il quadro la sostanziale assenza di prassi conciliative, la riduzione delle dotazioni
finanziarie e la loro sottrazione a logiche di programmazione, lo scarso utilizzo delle strutture
telematiche.
In taluni casi gli ordini svolgono una funzione surrogatoria, anche prestando personale
amministrativo agli uffici giudiziari.
Appare senz’altro opportuno proseguire nell’opera di sensibilizzazione degli ordini forensi,
per continuare a monitorare in via permanente lo stato dell’amministrazione della giustizia, con
l’auspicio che le future elaborazioni ed analisi possano avvalersi di dati più completi, sia per
distribuzione geografica che per contenuto delle informazioni rese, con particolare riguardo alla
necessità che, almeno per taluni ambiti, le rilevazioni siano condotte autonomamente dall’Avvocatura, anche senza pretesa di scientificità.
Le azioni collettive. Il Congresso di Lisbona e il ruolo della conciliazione
Più interrogativi che soluzioni: dopo tre sedute di dense relazioni e intenso dibattito, il
congresso organizzato a Lisbona tra il 9 e il 10 novembre 2007 - nell’ambito delle manifestazioni
del “semestre della presidenza portoghese”- dalla DGSanco e dal Ministero dell’ economia e
della innovazione sulle esperienze di azioni collettive in Europa e sulle iniziative che dovrebbero
essere assunte dalla Comunità al riguardo ha optato per un processo cauto destinato tuttavia ad
approdare a soluzioni concrete e positive. Nelle parole del Commissario Meglena Kuneva si
legge il necessario compromesso tra l’esigenza di assicurare l’accesso alla giustizia ai cittadini che
abbiamo subito danni di modesta entità ma siano scoraggiati a chiederne il risarcimento per il
costo delle procedure (c.d. small claims) e l’esigenza di porre le imprese al riparo da iniziative
futili, promosse a scopo ricattatorio,o gestite in modo poco trasparente. Il percorso della “class
action all’europea”, cioè del collective redress, delle azioni collettive o di gruppo, sarà perciò
scandito da una comunicazione, che dovrebbe essere predisposta e varata entro l’anno, a cui
seguirà la consultazione degli stakeholders,e finalmente dall’adozione di un provvedimento,
sulla cui natura giuridica (regolamento, direttiva o raccomandazione ?) non si hanno per il
momento indicazioni sicure.
La scansione del congresso in tre segmenti era connessa con le tre dimensioni del problema:
la dimensione economica, sulla quale si è diffusa il Commissario Neelie Kroes, indicando come
il mercato concorrenziale abbia, da un lato, interesse alla soddisfazione dei clienti e a reprimere
pratiche sleali, ma dall’altro avverta anche l’esigenza di non frenare lo sviluppo economico con
iniziative aggressive e giuridicamente infondate di consumatori e loro organismi associativi; la
dimensione giuridica, che ha assorbito l’attenzione maggiore, attesa la complessità tecnica del
tema, e la dimensione politica,le cui sfaccettature sono emerse nell’intervento della VicePresidente del Parlamento europeo Diana Wallis.
La dimensione giuridica è interessante ma difficile da dipanare: in alcuni Stati Membri già
esistono e si sperimentano sistemi che consentono ai danneggiati dalla circolazione di beni,
servizi, pratiche commerciali di far valere le loro ragioni non individualmente ma come
appartenenti ad una “categoria” con caratteristiche definite, e di farle valere dinanzi al giudice
ordinario, o dinanzi a giudici speciali, o dinanzi ad Autorità amministrative; si tratta di sistemi
che consentono anche l’irrogazione di sanzioni e danni punitivi; alcuni di essi prevedono la
distribuzione dei vantaggi tra tutti i promotori dell’iniziativa (modello opt-in), altri tra tutti
coloro che si sono trovati nella situazione censurata e che intendono proseguire nella iniziativa
ovvero chiedere di esserne esclusi (modello opt-out). Oltre alle esperienze in atto in Austria,
Danimarca, Portogallo,Svezia,Paesi Bassi, Portogallo , vi sono i modelli in fieri ,come in Francia,
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modelli assimilabili al collective redress, come nel Regno Unito, e modelli alternativi inglobati
nel sistema giudiziario con “cause pilota e leading” , come in Germania.
Il panorama è vario e quindi alla Commissione si pongono tre problemi capitali: se assistere
ad un florilegio di modelli tra loro variegati anche se tutti convergenti nell’assicurare ai
consumatori questo rimedio processuale e non assumere iniziativa alcuna ( opzione, questa ,
affacciatasi nella seduta dedicata ai temi economici, ma poi sostanzialmente caduta nel corso dei
lavori congressuali); se proporre un modello unificato circoscritto alle azioni collettive transfrontaliere, oppure predisporre una base comune di regole per tutte le azioni collettive, come
già si è fatto con la direttiva sulle azioni inibitorie, promuovendo questo strumento processuale
nei Paesi che ne sono ancora privi e sollecitandone l’armonizzazione. Accanto al rimedio
giudiziale o amministrativo, sarebbe sempre praticabile il ricorso alle ADR, in particolare alla
conciliazione e alla mediazione. Per inciso, quest’ultimo percorso, sperimentato in Italia con
soddisfazione di imprese e associazioni di consumatori, ha dato eccellenti risultati e potrebbe
essere la soluzione meno invasiva, o comunque quella praticamente più sicura, in attesa delle
scelte nazionali e comunitarie. Nel settore finanziario il Conciliatore bancario, oltre all’
Ombudsman, hanno dato buoni frutti e l’attuale previsione legislativa contenuta nella legge di
riforma del risparmio che inaugura formule conciliative gestite dalla Consob potrebbe già
costituire una risposta satisfattiva.
L’introduzione di strumenti processuali ad hoc richiede invece una attenta meditazione.
Le scelte tecniche sono infatti le più difficili. Conviene introdurre questo strumento processuale solo per le small claims o anche per i casi di più rilevante entità? Nel corso del congresso molti
relatori hanno fatto riferimento alla vicenda Parmalat, ma è evidente che in quel caso non si trattava
di small claims, e i consumatori che hanno agito in giudizio hanno visto accolte le loro buone
ragioni. Occorrerebbe allora dividere le sorti delle questioni rilevanti dal punto di vista sociale, ma
modeste nel loro valore economico – settore dove si avverte davvero l’esigenza di un “accesso alla
giustizia” – e le sorti del meccanismo processuale riservato ai casi assimilabili alla vicenda Parmalat.
Per far valere le small claims , come insegnano alcuni modelli europei, non è strettamente
necessario far intervenire il giudice ordinario, quantomeno per il primo grado del procedimento;
e si può anche pensare ad un fondo complessivo con un monte globale e insuperabile da cui
attingere i risarcimenti; in questo caso è da tutti riconosciuta l’esigenza di introdurre filtri
all’iniziativa collettiva, per prevenire o bloccare domande ricattatorie o fraudolente, problema che
non sorge nell’altro settore; per le small claims si può pensare a procedure semplificate, a spese
processuali e di assistenza contenute, mentre per il settore dei casi assimilabili alla vicenda Parmalat
le questioni sono complesse, le responsabilità gravi, e solo il giudice ordinario potrebbe provvedervi, salvi espedienti processuali per radicare le iniziative in determinate sedi e per uniformare le
decisioni. Per le small claims rimangono aperti però i problemi più difficili: il finanziamento, la
legittimazione (ovviamente non solo le associazioni dei consumatori dovrebbero essere legittimate, altrimenti si contravverrebbe a due principi costituzionali, di libera associazione e di accesso
diretto alla giustizia), la delibazione preliminare della fondatezza della domanda, la scelta tra
modello opt-in, opt-out , la definizione degli effetti della pronuncia o del provvedimento
amministrativo finali, le modalità di ripartizione del risarcimento.
Al congresso si è parlato anche molto dell’assistenza legale e delle spese , di procedura e di
assistenza: escluso da tutti , in modo corale e fermo, il modello di class action americano , ci si è
chiesti se si debbano includere nel sistema europeo i patti di quota lite ovvero sistemi tariffari ad
hoc. Il ruolo dell’assistenza legale, per promuovere le iniziative, per definirne il fondamento
giuridico, per seguire i procedimenti, insomma per difendere i diritti non è stato posto in dubbio
da nessuno.
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Le azioni collettive. La riforma del Codice del consumo
Se la collocazione di una disposizione in un contesto normativo ha un significato ermeneutico - e non potrebbe non averlo secondo quanto ritenuto dalla dottrina e dalla giurisprudenza,
sia con riguardo alla interpretazione restrittiva delle leggi speciali, sia con riguardo alla
intitolazione del provvedimento che contiene la disposizione, sia con riguardo alle finalità che
essa persegue – la collocazione dell’ art. 140 bis sulla “azione collettiva risarcitoria” non può
considerarsi casuale ed ha quindi una sua incidenza che non può essere sottaciuta né esser
considerata marginale.
Innanzitutto l’art. 140 bis è aggiunto alle altre disposizioni che, in quel codice, riguardano
l’ “accesso alla giustizia”. Così recita la nuova rubrica del titolo II della parte V, precedentemente
essendo invece la rubrica formulata in termini di “associazioni dei consumatori e accesso alla
giustizia”. La caduta dei termini “associazioni dei consumatori” è dovuta al fatto che non solo
a questi soggetti si assicura l’accesso alla giustizia,ma , secondo quanto prevede ora l’art. 140 bis
c.2, anche associazioni e comitati diversi dai soggetti già legittimati a promuovere le iniziative
di cui all’art. 140 (inibitorie di atti e comportamenti lesivi degli interessi dei consumatori e degli
utenti, misure idonee a correggere o eliminare gli effetti dannosi delle violazioni accertate,
pubblicazione dei provvedimenti ottenuti).
La c.d. azione collettiva risarcitoria di cui alla disposizione commentata è dunque inserita in
un contesto normativo in cui si prevedono, per il titolo II, regole concernenti la legittimazione ad
agire (art.139) e regole di “procedura”, ma si tratta di una inibitoria di carattere generale,mentre
regole speciali riguardano sia la legittimazione ad agire sia il procedimento per la promozione
dell’azione inibitoria in materia di clausole vessatorie (art. 37).
Non si è dunque in presenza di uno strumento processuale onnipervasivo ma di regole
speciali all’interno di un contesto normativo che ha natura particolare (anche se strettamente
collegata con il codice civile), cioè la tutela dei consumatori. Queste regole, secondo i principi
di ermeneutica legislativa, debbono quindi ricevere una interpretazione restrittiva.
L’ambito di applicazione è indicato nel primo comma: “accertamento del diritto al
risarcimento del danno e alla restituzione delle somme spettanti ai singoli consumatori e utenti
nell’ambito di rapporti giuridici relativi a contratti stipulati ai sensi dell’art. 1342 del codice
civile, ovvero in conseguenza di atti illeciti extracontrattuali , di pratiche commerciali scorrette
o di comportamenti anticoncorrenziali“.
Gli interessi tutelati non appartengono ai soggetti a cui è riconosciuta la legittimazione ad
agire,ma ai consumatori e agli utenti. Tuttavia la formulazione della disposizione è equivoca .
Da un lato sembra che i soggetti legittimati possano agire “a tutela degli interessi collettivi dei
consumatori e degli utenti”; dall’altro lato, la finalità della disposizione è nel senso che a questi
soggetti si consente di chiedere al tribunale “l’accertamento del diritto al risarcimento del danno
e alla restituzione delle somme spettanti ai singoli consumatori e utenti”. Dall’altro lato ancora
il comma si conclude con la previsione di un requisito ulteriore, “ quando sono lesi i diritti di
una pluralità di consumatori o utenti”. In senso sostanziale, diritti e interessi non alludono alla
medesima situazione soggettiva. Diritti individuali sono posizioni soggettive tutelate in capo al
singolo; gli interessi protetti possono riguardare sia diritti soggettivi ( assoluti o relativi) sia
interessi legittimi. Se si trascende alla dimensione superindividuale, gli interessi collettivi
appartengono ad una collettività, ad un gruppo predeterminato, ad una categoria. Ma la lettera
della disposizione è chiara almeno su di un punto: in questo caso si fanno valere,da un soggetto
diverso dal titolare, solo (i) diritti (ii) individuali (iii)tali però da appartenere aduna”pluralità di
consumatori e utenti”.
Siamo dunque in presenza di uno strumento processuale che obbedisce a regole speciali o
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anche in presenza di una normativa che istituisce una nuova categoria di interessi tutelati, aventi
natura collettiva, insieme con i diritti individuali?
Tutto questo caos interpretativo sarebbe stato evitato se la disposizione fosse stata scritta in
modo ragionevole, e cioè indicando che <le associazioni (…) e gli altri soggetti di cui al comma
2 del presente articolo [che] sono legittimati ad agire a tutela degli interessi collettivi dei
consumatori e degli utenti [possono] richied [ere,anziche “endo”] al tribunale del luogo …
etc.>. Ma così non è stato. Possiamo effettuare questa operazione di ortopedia ermeneutica per
dare un significato plausibile alla disposizione? Inoltre, se si tratta di uno strumento processuale,
esso può esser utilizzato anche retroattivamente. Ma la questione è discussa.
Molte altre sarebbero le considerazioni da fare sugli aspetti processuali, ma la Commissione
sulle riforme legislative e la Commissione sulla riforma della disciplina processuale insieme con
il gruppo di lavoro sulle “class actions” apporteranno , entro il periodo di vacatio (per il fissato
al 30 giugno 2008 ) un sostanzioso contributo alla lettura del teto e alle proposte di taluni
modifiche perché esso divenga fruibile da parte di magistrati, avvocati e ovviamente soggetti
legittimati attivi e passivi.
Dobbiamo in ogni caso esprimere il favor dell’ Avvocatura per la previsione – nella fase
posteriore alla delibazione della sussistenza dei requisiti di legittimazione attiva e passiva, e dopo
l’accertamento del diritto al risarcimento del danno da parte dei titolari degli interessi incisi –
di un procedimento di conciliazione che importa la necessaria partecipazione degli avvocati in
qualità di conciliatori .
Non dobbiamo pretermettere gli aspetti deontologici dei nuovi mezzi processuali : occorrerà
infatti integrare la normativa del codice con disposizioni specificamente rivolte a disciplinare il
divieto di accaparramento di clientela, il divieto di strumentalizzazione di associazioni e
comitati ( mi riferisco ovviamente a quelle non registrate presso il Ministero dello Sviluppo
economico) , il divieto di abuso del processo, il divieto di approfittamento della clientela per
ragioni parcellari. Abbiamo apprezzato la soppressione della percentuale prevista nel testo
approvato dal Senato in primo esame che avrebbe consentito al professionista di pretendere una
retribuzione pari al massimo della misura, senza alcun riguardo alla natura dell’attività prestata,
alla sua complessità, alle spese sostenute e quindi alla proporzionalità tra il lavoro effettuato e
il compenso ricevuto . E non tenendo conto - come i fautori della concorrenza auspicherebbero
- del risultato ottenuto, dal momento che in questo caso si trasformerebbe il rapporto di mandato
professionale in un contratto associativo, in una operazione economica “spartitoria”, facendo
così evaporare ogni presidio della indipendenza dell’ avvocato rispetto al cliente .
Una nota conclusiva
La sorte della professione forense , nonostante le sue specificità, sembra segnata dalla
comune vicenda che investe i cambiamenti della società italiana, fortemente incisi dalla
globalizzazione dei mercati, dall’indebolimento dei sistemi economici, dalla congiuntura
attuale contrassegnata, più che dalla recessione, da quella particolare crisi denominata dagli
economisti “stagflazione”, nella quale il ristagno dello sviluppo si accompagna ad una inflazione
strisciante. L’alto numero degli iscritti agli albi e la progressiva riduzione degli ambiti di esercizio
dell’attività professionale forense – mi riferisco in particolare, e tra l’altro, alle recenti
disposizioni che fanno divieto alle pubbliche Amministrazioni si inserire nei loro contratti
clausole arbitrali e ai provvedimenti anche di livello regionale che fanno obbligo alle Amministrazioni di avvalersi soltanto dell’ Avvocatura dello Stato, evitando quindi di affidarsi al libero
foro - sono fattori che trasformano le caratteristiche della Avvocatura tradizionale: ora molti
avvocati sono più di prima disposti a negoziare i compensi, anziché ad applicare contrattualmen-
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te le tariffe, a rinunciare all’ alta qualità della prestazione per poter soddisfare le aspettative di
natura economica dei loro assistiti, ad esercitare la loro attività ai limiti del codice deontologico
pur di acquisire o conservare la propria clientela.
Anche questo è un segno del declino della classe media, in una società composta da
produttori e consumatori, produttori di beni ma soprattutto di servizi, e consumatori che vivono
in una dimensione reale condivisa con quella virtuale; il modello europeo riesce a mantenere un
argine alla <liquidità> della società, e la fissazione in principi giuridicamente vincolanti dei
diritti fondamentali della persona costituisce una adeguata garanzia ( quanto meno sulla carta)
che la classe media composta dai professionisti dell’intelletto non scomparirà così facilmente,
né si lascerà sopraffare da un mercato selvaggio o da un mondo ancorato soltanto allo scambio.
E’ per questo che chi teorizza la fine della classe media non porta il suo ragionamento fino alle
estreme conseguenze, perché intravede in questo processo disgregativo anche i barlumi di una
sopravvivenza tenace di valori e di competenze, confermata dalle indagini di opinioni svolte dal
Censis per conto dell’ Associazione Italiana Giovani Avvocati e dal Rapporto Censis per il 2007.
Ma le categorie professionali non posso essere lasciate a se stesse, occorre il sostegno del
sistema politico. Sono da meditare le pagine di chi, prendendo lo spunto dalle idee oggetto del
certame elettorale in corso, ha avuto la perspicacia e la sensibilità di sottolineare come sarebbe
un grave errore da parte di quelli che un tempo si denominavano i “reggitori dello Stato” ignorare
il contributo sia in termini economici, sia in termini sociali delle categorie professionali ( accanto
a quelle imprenditoriali, cioè del settore pro-pro), e la rilevanza di un intervento volto a
migliorare la loro condizione perché possano continuare a dispiegare il loro ruolo indefettibile
nel Paese.
Tra i fattori di crescita dobbiamo quindi inserire la sistematica e appropriata qualificazione
culturale e professionale, di cui il CNF si è occupato nell’introdurre il regolamento sull’aggiornamento obbligatorio, a cui si accompagna la accurata selezione , che richiede la collaborazione
del Ministero della Giustizia per riformare delle regole di accesso alla professione. La proposta
redatta dal Ministero in dieci punti è stata discussa e approvata dal CNF. Ci auguriamo che essa
possa proseguire il suo cammino.
Resta fermo il vigile controllo deontologico, di cui il CNF si fa garante nei procedimenti
celebrati dinanzi a sé e di cui gli Ordini territoriali si fanno carico.
Debbo tuttavia esprimere un’ultima preoccupazione. Agli avvocati si richiede – e lo prevede
anche il codice deontologico – l’osservanza della legge che, insieme con la tutela dell’interesse
del cliente, costituisce il fondamento della professione forense. Ma l’avvocato svolge una attività
di natura intellettuale e si occupa oltre che della difesa dei diritti in giudizio, anche dell’
accertamento e della difesa dei diritti nell’ambito stragiudiziale, nello svolgere la consulenza,
nella redazione di pareri, nella conciliazione, e così via. L’analisi della posizione giuridica del
cliente, la predisposizione di atti preparatori all’attività giudiziale ( che può essere meramente
eventuale) non può certo considerarsi fautrice della perpetrazione di reati. Un conto è l’esame
e la predisposizione di pareri e di atti, altro conto è la partecipazione criminosa, cosciente,
volontaria, profittevole, alla commissione di un atto contrario alla legge. In questi ultimi tempi
sembra che la magistratura inquirente non intenda tracciare una linea di demarcazione tra le due
aree, coinvolgendo l’avvocato che ha redatto un parere o un atto stragiudiziale nell’inchiesta
preliminare e nel procedimento penale conseguente, là dove si siano poi riscontrati reati
compiuti da privati o pubbliche Amministrazioni. Tra il parere o l’atto stragiudiziale e il reato
non vi è, né vi può essere, un nesso causale diretto: l’avviso dell’avvocato rimane nell’ambito
dell’esercizio della sua attività intellettuale; la determinazione del privato o della pubblica
Amministrazione è autonoma rispetto all’avviso dell’ avvocato e non può esplicare una ricaduta
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negativa sulla sua immagine, sulla sua attività, sulla sua competenza. L’avvocato risponde,
civilisticamente, per gli errori compiuti, ma non può essere chiamato a titolo di correità se non
vi è prova della sua dolosa compartecipazione.
Su questa problematica il CNF si adopererà per offrire tutti gli approfondimenti utili, al fine
di tutelare l’onorabilità e la competenza degli avvocati ma anche per sostenerne la responsabilità
nei casi ( fino ad ora assai rari) di deviazione dalla normativa legislativa e deontologica.
***
In conclusione, a suggello del programma che abbiamo deliberato e per il quale ci
impegneremo all’unisono, desidero rinnovare la gratitudine ai Colleghi che hanno voluto
confermarmi alla presidenza del Consiglio: cercherò di non deluderli, assicurandolo loro la
conservazione del metodo collegiale nella definizione della linea di questa Istituzione, una
Istituzione alla quale tutti siamo legati perché rappresenta, nel panorama delle professioni e
ormai anche nella diffusa opinione dei cittadini un punto di riferimento per la difesa dei diritti
e per la vigilanza sulla condotta degli avvocati che sono chiamati a difenderli; tutti insieme
cercheremo di rafforzarla e renderla meritevole degli affidamenti in essa riposti.
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FILOSOFANDO SUL DIRITTO E LE SUE ORIGINI
Avv. Domenico Giustiniani
Varie sono le etimologie della parola diritto – Ius: dal latino iussum ( sum ius – sono diritto
), participio del verbo iubere ( ordinare, comandare ) oppure da iustitia, come afferma Ulpiano
( Inst. I,1 ) : nomen ius est a iustitia derivatum ; dal sanscrito yu, iugum ( peso, gioco o, meglio,
legare ) o da yous – yaus, cioè buono, santo o celeste; o secondo altri è termine primigenio.
Nella etimologia greca al fas latino corrisponde Temis; mentre al diritto inteso come legge
umana Nòmos e nel significato di giusto Dike, agire secondo le regole.
Anche le definizioni sono varie: per Aristotele il diritto giustizia è qualcosa di mezzo tra
il più e il meno ( cfr. Eth. Nic., V,4,25- 30,1132 a ), cioè dikaion: divisione in due; per Tommaso
D’Aquino, il Doctor Angelicus, il diritto è la cosa giusta in sè – ipsam rem iustam - ( cfr. Sum.
Theol. II –II,q.57,a.1,ad 1 ) - cd. realismo giuridico tomistico -, che corrisponde ad un
quoddam aequale ovvero ad un certo mezzo, indi al quoddam medium.
I giuristi moderni, però, ne cercano ancora la definizione, considerato che omnis definitio
in iure periculosa est, proprio perchè da essa si denota l’orientamento filosofico e politico
dell’autore. E ciò è reso ancor più difficile perchè, oltre che fenomeno storico, il diritto è una
esigenza razionale, quindi è fatto e valore. La legge giuridica, infatti, esprime ciò che deve
essere, anche quando è violata, a differenza della legge fisica che, a certe condizioni, comunque
si verifica.
La parola diritto può essere usata sia in senso soggettivo che oggettivo. L’uno è l’insieme
delle norme scritte vigenti in una società; l’altro è il complesso delle facoltà morali dell’uomo
di pretendere, esigere, fare o possedere qualche cosa senza essere impedito da altri, non
ricorrendo all’uso della forza fisica, se non alla coercitio dell’autorità, ...jus quia iustum et non
jus quia iussum. Sia per lo Stagirita che per l’Aquinate il diritto oggettivo è la cosa giusta in sè,
regolata dalla virtù della giustizia, non la legge nè la facoltà ma la cosa giusta dovuta ad alterum
sotto il criterio del debito e secondo una legge di uguaglianza e di relazione. Gli antichi nel
senso oggettivo includevano non solo la cosa giusta, espressa coi tria precepta Ulpiani –
honeste vivere – neminem laedere – unicuique suum tribuere – ( D. I,I,10, 1 ), ma anche la
sentenza del giudice oppure la sede ove si amministrava la giustizia o la norma legislativa.
E quanto al suo campo di applicazione, il diritto esprime un’attività pratica e sociale a
carattere coercibile e imperativo, poichè attribuendo ad una parte un potere, impone
contestualmente all’altra un’obbligazione. Esso è ordinatore, secondo un criterio di giustizia,
sia della società che dell’actio hominis, finalizzata al Bene attraverso i principi intrinseci delle
potenze che sovrintendono l’agire dell’uomo: due spirituali, cioè l’intelletto e la volontà, e due
sensitive, cioè l’appetito irascibile e l’appetito concupiscibile ( cfr. Sum. Theol. I-II,q.23,a.1 e
q.56,a.4 ad 1 ), che altro sono le quattro virtù cardinali, quali la prudentia per l’intelletto, la
iustitia per la volontà, la fortitudo per l’appetito irascibile e la temperantia per l’appetito
concupiscibile ( cfr. Sum. Theol. I-II, q.61,a.2 ). Infatti per bene agire, l’uomo deve scegliere
i mezzi adatti usando la prudentia, osservando i diritti altrui con la iustitia, difendendo la
propria persona e i propri beni contro i pericoli con la fortitudo, moderando l’uso dei beni
esteriori nella giusta misura con la temperantia (cfr. Sum. Theol. I-II,q.61,a.3 ).
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EXTRAVAGANTES
Le fonti di produzione da cui promana possono ridursi a due : la legge positiva, posta da
convenzioni e consuetudini, e la legge naturale che, a seconda delle concezioni filosofiche,
è fondata sulla natura delle cose (giusnaturalismo) o sulla ragione dell’uomo ( giusnaturalismo ateo e concezione antropocentrica : razionalismo ed empirismo, illuminismo, positivismo, idealismo liberalismo, marxismo ... - , Kant,Grozio,Fichte, Hegel, Croce, Nietzche
... ) o in un essere assoluto e trascendente ( il giurisdizionalismo teistico ... omnis auctoritas
a Deo di paolina definizione ).
Ma il diritto può essere inteso anche come giustizia, la quale da Ulpiano è definita come
la volontà costante e perpetua di dare a ciascuno il suo: Uniquique suum tribuere ( D., I,I,10:
iustitia est constans et perpetua voluntas ius suum unicuique suum ), un principio valido
anche per i malvagi - come diceva Platone – che non possono farne a meno, anche nella
spartizione del bottino. A sua volta si distingue in generale e in particolare a seconda che
regoli il comportamento dei singoli nella comunità o tra loro ; quest’ultima, inoltre, può
essere o distributiva o commutativa. L’una regola i rapporti tra i privati, nei commerci e negli
scambi, attribuendo alle cose un certo valore e perciò anche detta di proporzione aritmetica,
rei ad rem. Le infrazioni a questa giustizia sono ad esempio la frode e il furto, in cui manca
del tutto il synallagma.
La giustizia distributiva regola, invece, i rapporti tra i membri della società, le autorità e
i cittadini, applicando la ripartizione degli onori e dei beni, nonchè degli oneri, secondo il
principio di proporzione geometrica, in base al merito, come le tasse.
In conclusione possiamo dire con G. Del Vecchio ( cfr. Lezioni di filosofia del diritto,
Mi, 1965, p. 230 ) che il diritto può definirsi coordinamento obiettivo delle azioni possibili
tra più soggetti, secondo un principio etico che le determina, escludendone l’impedimento;
e che la giustizia per Cicerone ( De Off., I,20 ) virtutis splendor est maximus, ex qua viri boni
nominantur, et huic coniuncta beneficentia, quam eandem vel benignitatem vel liberalitatem appellari licet.
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PHILOGELOS
Una risposta eloquente
La città di Abdera inviò un suo ambasciatore a Sparta per sottoporre ad Agide, re spartano,
alcune proposte politiche.
Alla fine, dopo aver profferito un lungo discorso, l’ambasciatore chiese al re Agide quale
fosse la sua risposta.
“Dirai ai tuoi concittadini -rispose il re- che io ti ho lasciato dire tutto ciò che hai voluto
e finché hai voluto, senza mai pronunciare una parola.”
Appello inammissibile
Una donna, che aveva patito una grave ingiustizia, attese che re Filippo di Macedonia
abbandonasse la sala conviviale, dove si era allegramente intrattenuto, per esporre al sovrano
le sue doglianze. Re Filippo non la degnò nemmeno di uno sguardo e, mentre si allontanava
con il suo seguito, la donna gli gridò: “Non vuoi sentirmmi, ebbene mi appellerò!”.
A questo punto, re Filippo si fermò e, girandosi verso la donna, le domandò: “A chi mai
ti appellerai?”. Rispose la donna: “Mi appellerò a re Filippo, quando non sarà più ubriaco”.
Tale arguta e pronta risposta fece riflettere il re che ascoltò attentamente la donna ed
eliminò l’ingiustizia che essa aveva subito.
Equivalenza di merito
Com’è risaputo Fabio Massimo, detto il Temporeggiatore, salvò Roma adottando una
tattica di attesa, stancando l’esercito di Annibale con marce e contromarce, senza mai
affrontarlo in campo aperto.
Con altri sotterfugi riuscì anche a riconquistare la città di Taranto, togliendola ai nemici.
Annibale, venuto a sapere tale notizia, esclamò: “Non lo avevo previsto, ma vedo che anche
i Romani hanno il loro Annibale!”.
La vera solitudine
Esopo amava estraniarsi per dedicarsi allo studio o a gradevoli letture. Un giorno entrò
nella sua abitazione un contadino che trovandolo intento a leggere, lo distolse dicendogli:
“Come fai a vivere così, solo solo?”.
Ed Esopo di rimando: “In verità ho ricominciato a sentirmi solo dal momento in cui sei
entrato tu!”.
a cura di Giovanni Cipollone
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SAGGI E ARTICOLI
DIRITTI UMANI E DIRITTO NATURALE
Sempre più frequente è il richiamo ai diritti umani in ogni dibattito che si apre sulle
tematiche più difficili e importanti del nostro tempo, grazie alla diffusione di alcuni concetti
generali da parte dei media e al crescente interesse in chiave anche politica che si riscontra
oggettivamente sull’argomento.
I diritti umani come categoria di diritti intangibili e inviolabili, spettanti ad ogni individuo
in quanto tale, vengono spesso sbandierati come un vessillo immacolato nel cui segno ogni
battaglia, anche la più insignificante, assume connotati e aura di sacralità, ma spesso, con
riguardo soprattutto all’essenza stessa dei diritti umani, senza alcun titolo e senza alcun
collegamento intrinseco. E’ proprio il carattere universale del concetto che non si presta per
natura ad essere utilizzato in nome di qualsiasi personalismo, né di alcun tipo di strumentalizzazione; in effetti nessuno può appropriarsi dei diritti umani per il semplice fatto che essi
sono connaturati alla persona umana e che il rispetto degli stessi è presupposto di civiltà sociale
e politica oltre che giuridica.
Del resto è proprio su alcuni principi cardine che rientrano nel novero dei diritti in oggetto
che si orienta la produzione legislativa a livello costituzionale della maggior parte degli stati del
pianeta, basti pensare al diritto alla vita o al principio di non discriminazione, due concetti
apparentemente semplici eppure così profondi per la insopprimibile forza che possiedono e
che si riverbera nelle varie sfaccettature e ramificazioni in cui si espandono.
Per meglio comprendere l’importanza dei diritti umani oggi va sempre tenuto a mente che
la loro affermazione e il loro rispetto esige il rispetto della persona umana, che si configura
come elemento centrale, il cui valore assoluto e inquantificabile la rende destinataria esclusiva
ed in proprio di queste garanzie.
Il richiamo costante del valore della persona umana e la condanna ferma e puntuale di ogni
violazione dei diritti umani è stato l’impegno di una vita del pontefice Giovanni Paolo II. E’
pacifico che i diritti dell’uomo rispondono ai bisogni più profondi dell’umanità, come pure
che la dignità umana e i diritti corrispondenti è nata, quanto meno in Europa, sotto l’influsso
del Cristianesimo.
Nei tempi più recenti questa concezione risulta rinverdita e potenziata soprattutto in virtù
di alcune significative Encicliche, quali la “Rerum Novarum” e la “Mater et Magistra”,
manifestamente ispirate al fondamento centrale della dottrina sociale della Chiesa in ordine
alla condizione di “persona” caratteristica e propria dell’uomo. E’chiaro che di tali concezioni
anche se non di tutte ha tenuto conto l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite allorquando
venne proclamata nel dicembre del 1948 la “Dichiarazione Universale” dalla quale ebbe
origine la Convenzione Europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà
fondamentali (Roma 4 novembre 1950).
Altrettanto evidente appare che il contenuto della Dichiarazione stessa va interpretato in
relazione ai rapporti tra Stato e persona secondo quanto specificamente sancito dall’ars. 29:
“Ciascuno ha doveri verso la Comunità nella quale soltanto è possibile il pieno sviluppo della
propria personalità”.
Per evitare che la Dichiarazione restasse una semplice affermazione di principio si rese
necessario organizzare la salvaguardia dei diritti dell’uomo con appositi organi giurisdizionali
di cui tutti noi avvocati conosciamo l’esistenza e la normativa che ne disciplina il funzionamento.
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SAGGI E ARTICOLI
Tuttavia in diversi paesi anche europei, di quando in quando, sono avvenute deroghe nei
confronti di determinate garanzie poste a tutela dei diritti umani e della persona, che per
l’effetto sono stati violati o nei casi più lievi hanno subito una compressione ingiustificata.
Pur dovendosi presumere e sostenere che non esistono sistemi perfetti, bisogna comunque
dire che anche in Italia, nonostante la volontà di promuovere e tutelare strenuamente i diritti
fondamentali, si è potuta riscontrare una mancanza di armonia tra la legge dello Stato e i diritti
umani. Basti pensare alla giustizia penale che, proprio perché è giustizia deve poter operare nei
limiti che sono connessi al rispetto dei diritti umani, e alla presunzione di non colpevolezza
fino alla condanna definitiva (che non è certo innocenza), o a quello che il Nuvolone anni
orsono definì il “revival” inquisitorio, incompatibile con l’art. 2 della Convenzione Europea,
ancora vivo e vegeto ai nostri giorni come accanimento o tortura giudiziaria (v. Vassalli Nuvolone, “La nostra giustizia sotto accusa”, Delta 1984, pag. 4 e ss.). In effetti ci sono voluti
decenni perché il nostro sistema processuale penale potesse adeguarsi un po’ di più allo spirito
innovativo delle Convenzioni Internazionali, dapprima con la timida riforma della novella del
1955, e poi dopo altri decenni con la riforma dell’art. 513 c.p.p. che pone l’accusato di fronte
al suo accusatore, reso possibile grazie alla riforma dell’art. 111 della Costituzione, avvenuta
nel 2000, nell’ottica di rendere possibile il tanto decantato “giusto processo”. Anche se
inevitabilmente ci vorranno ancora anni per giungere ad un modello di processo che sia giusto
non soltanto nel nome, ma soprattutto nella sostanza, bisogna tuttavia guardarsi dal prendere
posizioni estremistiche e catastrofiche, provando a pensare che alla moderna moltiplicazione
dei diritti di ogni cittadino, corrisponde la moltiplicazione dei suoi doveri, e che il rispetto dei
diritti umani, d’altra parte, va preteso e invocato sempre, e che ogni violazione degli stessi diritti
deve essere denunciata e perseguita.
E’ questo il punto in cui normalmente si spezza l’equilibrio del discorso, quando cioè di
fronte alla violazione dei diritti umani i normali strumenti sono inefficaci per risollevare la
bilancia della giustizia, ed il senso di impotenza di fronte alle situazioni più gravi denuncia il
peso schiacciante dei limiti umani. Di fronte ai crimini più gravi come la pulizia etnica o il
genocidio, che offendono tutta l’umanità, o nei casi di emergenza internazionale come la crisi
del Darfur o la violenta repressione della protesta civile dei monaci del Burma, ed anche nelle
condanne a morte che si eseguono ogni ora e cui ormai non si fa più caso perché mutuate nella
quotidianità, l’inefficacia delle strutture preposte alla tutela dei diritti umani si manifesta in
tutta la sua grandezza.
Per colpa di uno Statuto da rimodernare l’ONU non riesce a fare molto di più che
“deplorare” le violazioni dei diritti umani, ed il Consiglio di Sicurezza non riesce ad avere presa
(forse anche per evidenti ragioni politiche e di interesse) sui cosiddetti Stati canaglia.
Il confine tra democrazia e tirannia si assottiglia fino a rendersi incerto quando gli stessi Stati
che sono pronti a denunciare violazioni dei diritti umani da parte di altri Stati, in contesti avulsi
dal proprio, ed anche a partire per la difesa dei medesimi a spada tratta, si rendono responsabili
loro stessi di gravissime violazioni dei diritti umani, o non ritengono di dover firmare per la
ratifica di importanti Protocolli. In sostanza nessuno può definirsi “garante” per il rispetto dei
diritti umani, sempre per il carattere universale e non particolare degli stessi, senza violare
comunque i principi che intenderebbe affermare.
Da questa angolazione la questione trova uno sbocco inevitabile, quello di ricondurre
nell’alveo del diritto naturale il rispetto e la tutela dei diritti umani.
Non si tratta, in effetti, di creare una nuova categoria di diritti della personalità, ma di
riconoscere come da sempre esistenti nel patrimonio individuale di ogni essere umano tali
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SAGGI E ARTICOLI
prerogative e diritti, in ragione di una forza superiore che non è soltanto il dono della ragione,
ma risiede nell’anima di ognuno.
Questo aspetto dell’animo umano si è evoluto da forme primordiali nel fenomeno
religioso, rappresentato dalla ricerca dell’assoluto, per cui il rendere onore a Dio non ha
soltanto rilevanza privata, ma rappresenta un valore civile, un bene pubblico in quanto
universale ed assoluto, le cui manifestazioni pubbliche sono garantite e promosse come
necessarie allo sviluppo della personalità in tutti gli ordinamenti giuridici. L’allora Cardinale
J. Ratzinger in un famoso scritto ebbe a pronunciarsi in questo senso: “Rendendo onore a Dio
l’uomo ha onorato se stesso” (Ratzinger, Christlicher Glaube und Europa), con ciò volendo
sottolineare la forza dell’umanesimo cristiano tale da permeare l’Europa dei secoli scorsi, come
fenomeno di coesione e non mai di divisione.
La violazione dei diritti assoluti appartenenti alla sfera di ogni uomo, infatti, costituisce una
violazione del diritto naturale che potremmo definire, con un’espressione dell’attuale pontefice, come una grande memoria collettiva dell’umanità. Un patrimonio morale comune di cui
tutti dovremmo essere gelosi custodi per noi e per gli altri, ognuno nel proprio ambito ed in
quello degli altri, non certo a livelli inarrivabili come quello su scala internazionale dei delicati
rapporti politici, ma in quello più ristretto e vitale del sociale, attraverso le varie forme di
volontariato di colui che si accorge dell’altro e per primo lo ama. La miseria e la povertà sono
le più visibili e cruciali sfide del nostro tempo, e sono spesso alla base dei problemi più ricorrenti
e pressanti della nostra attualità. La prima deve essere combattuta perché antistorica ed
anticristiana, sosteneva Giorgio La Pira precisando “Io vedo nella lotta contro la miseria e
l’ingiustizia una manifestazione dello spirito santo nella storia” ( Scritti Vincenziani a cura di
G. Gallici, Città Nuova, 2007, pag. 39). La seconda, meno evidente della prima, è spesso celata
dietro forme di povertà nascosta, in famiglie distrutte, che non denunciano la sofferenza ma
la sopportano con dignità e decoro, situazioni in cui l’aiuto e l’assistenza risultano difficili e
maggiormente quando la povertà e l’assistenza non sono volute né cercate cori accettazione
cristiana.
Pietro Scoppola, da quel grande studioso che è stato, ebbe ad illustrare in un convegno
tenutosi a Viterbo per iniziativa della Fondazione San Vincenzo de’ Paolila figura di un giovane
avvocato, Federico Ozanam, che bruciò la sua breve vita amando il prossimo più di se stesso
nella Parigi del 1848, che lo vedeva docente universitario alla Sorbona, e candidato all’Assemblea Costituente. Si era impegnato a fondare una forma di assistenza ai poveri della capitale
francese con visite settimanali, chiamate Conferenze di San Vincenzo.
Scoppola illustrando la fulgida e brillante esistenza di Federico Ozanam sottolineava “la
tendenza rischiosa ad immaginare che il volontariato possa sostituire la politica e l’impegno
sociale ... E’ sempre difficile fare la politica - concludeva - ma non si può non fare la politica,
se si vogliono affrontare certi problemi, come non sì può fare a meno del volontariato e non
si può fare a meno dell’impegno sociale. Ozanam è l’esempio di questa sintesi”.
Soltanto accogliendo una visione soprannaturale dei diritti umani, che sono sovraordinati
ad ogni altro diritto, la tutela ed il rispetto degli stessi saranno garantiti effettivamente, quando
svincolati da ogni personalismo ed interesse di parte o classe saranno riconosciuti universalmente attraverso la piena comprensione e l’impegno di tutti nella loro promozione, al livello
che è possibile ad ogni individuo, in ragione della propria capacità e della propria possibilità.
Avv. Luigi Favino
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Giuseppe CARRIERO "Autonomia privata e disciplina del mercato:
il credito al consumo”
II^ Ed., Giappichelli Editore, Torino, 2007
Il credito al consumo, noto canale di finanziamento teso a soddisfare - attraverso il
differimento temporale dei pagamenti - la domanda di beni durevoli oltre il limite di reddito
del richiedente, fa registrare negli ultimi anni anche in Italia crescenti ammontari, corrispondenti a diverse percentuali di PIL.
In ragione della sua ormai radicata e irreversibile dimensione di massa, l’operazione
economica genera l’emersione di una serie di importanti e controverse questioni aventi
ricadute di rilievo sotto versanti culturali, politici, sociali, di mercato. Concorrenza tra gli
operatori finanziari, costo totale del credito, sovrindebitamento delle famiglie, necessità di
far ricorso a forme di prestiti consapevoli e soprattutto “rimborsabili”, procedimenti idonei
a consentire l’esdebitazione del consumatore sono solo alcune tra le più rilevanti questioni
poste. Ed è prevalentemente in questa chiave che il fenomeno credito al consumo viene
affrontato, imponendosi all’attenzione della società civile per il tramite dei principali canali
di informazione. L’assetto degli interessi e la ripartizione del rischio regolati dalla norma
giuridica restano, quasi in un cono d’ombra, sullo sfondo. In parte per il naturale, fisiologico
tecnicismo che connota la materia, molto per il pregiudizio che al diritto competa l’esclusivo
statico ruolo di cristallizzare scelte e politiche compiute in altre sedi. Eppure, la rilevanza
dell’ordinamento giuridico, di buone leggi non solo per l’ordinato assetto della società ma
anche per la stessa crescita economica è sempre più diffusamente riconosciuta in ambito
accademico e soprattutto istituzionale. Lo testimonia, a tacer d’altro, la crescente attenzione
rivolta a questa variabile da parte di diverse organizzazioni internazionali (es.: Banca
mondiale, FMI, OCSE) che considerano la cornice normativa un importante strumento di
politica economica, oggi più che nel passato.
Alla ricostruzione delle regole che governano l’operazione economica è dedicata la
monografia Autonomia privata e disciplina del mercato: il credito al consumo (G. GIAPPICHELLI ed., Torino, 2007), giunta alla sua seconda edizione. Lo studio di Giuseppe
Carriero, avvocato cassazionista responsabile della funzione di coordinamento giuridico
dell’Isvap e apprezzato autore di altre opere monografiche e di saggi di diritto civile e
finanziario, indaga in chiave interdisciplinare le principali questioni sottese al quadro
giuridico di riferimento, provando a fornire una lettura unitaria e sistematica delle discipline
che accompagnano e integrano il testo unico bancario (dal decreto sul commercio elettronico a quello sulla commercializzazione a distanza dei servizi finanziari; dal codice del
consumo alla legge sulla tutela del risparmio; dal “decreto Bersani” alle regole di trasparenza)
nonché delle diverse fonti (europee, domestiche, regolamentari, autodisciplinari) che
presidiano i contratti di credito al consumo. Disciplina dell’assetto degli interessi in gioco,
dell’allocazione del rischio contrattuale e rapporti con la norma di diritto pubblico che
stabilisce le finalità della vigilanza bancaria; tipicità o atipicità dello schema negoziale
adoperato per concludere operazioni di credito al consumo; adeguatezza o inadeguatezza
della legge in ipotesi di scomposizione del rapporto di vendita (o fornitura) rispetto al
finanziamento; effettività o ineffettività delle tecniche giuridiche di tutela; limiti all’autonomia privata ed effetti economici sono alcune tra le principali questioni sottese al quadro
regolamentare che l’A. affronta in questa importante (e metodologicamente innovativa)
monografia. L’analisi si lascia particolarmente apprezzare per la completezza sistematica
relativa ai nessi tra le diverse fonti (di diritto europeo e di diritto interno; primarie e
secondarie; di soft law e autopoietiche) che governano la materia nonché per i costanti
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SEGNALAZIONI E RECENSIONI
riferimenti al “diritto vivente” che, nell’ordinamento interno, connota - segnatamente per
il tramite della giurisprudenza - la disciplina giuridica del fenomeno. Vengono perciò in
considerazione le diverse tecniche giuridiche di tutela del consumatore (dall’informazione
minima obbligatoria all’integrazione eteronoma del contratto; dalle prescrizioni di forma
alle nullità di protezione) tese alla formazione di una volontà consapevole in sede di
trattativa e di conclusione dell’accordo nonché di effettività dell’enforcement anche per il
tramite di strumenti di alternative dispute resolution tanto nelle negoziazioni tra presenti
quanto in quelle a distanza (on line).
Strutturato in sette capitoli, il volume affronta - nello specifico - la disamina comparata
delle discipline in essere nei principali paesi europei; l’evoluzione del diritto comunitario;
le tecniche di tutela del consumatore approntate dal legislatore italiano; l’impatto della
giurisprudenza (dal divieto dell’anatocismo al collegamento negoziale; dalle nullità ai profili
di risarcimento del danno). Ampio spazio è dedicato ai futuri scenari tanto nazionali quanto
di diritto dell’Unione europea nel delicato bilanciamento degli interessi di conformazione
e sviluppo dei mercati, da un lato, di protezione del consumatore dall’altro. Informazione
obbligatoria e solidarietà contrattuale rappresentano, ad avviso dell’Autore, i principali (e
più moderni) strumenti giuridici idonei a conciliare tali interessi nella società della
conoscenza. Si tratta, in conclusione, di un lavoro davvero prezioso sia sul piano scientifico
che su quello dell’ausilio alla soluzione di problemi della pratica relativi a tale importante
figura giuridica.
Alessandro Cassiani
Domenico GIUSTINIANI “La Legge delle XII Tavole”
Tipografia Todde Roma – Finito di stampare 7 luglio 2006 pagg. – 40
L’A. di questa interessante pubblicazione è un nostro collega il quale si è avvicinato allo
Studio del Diritto Romano, tramite il Diritto Canonico appreso nelle facoltà ecclesiastiche
Utrisque Juris, ove ha conseguito prima la laurea e poi il dottorato. Egli è tuttora iscritto
anche nell’Albo degli Avvocati e Procuratori Rotali.
Sono intuibili le difficoltà affrontate nello studio di un argomento in parte storicamente
poco conosciuto che ci conduce ai primordi della origine di Roma.
Spesso per calmare le lacune, è stato necessario ricorrere ad opere posteriori di grammatici
e giureconsulti.
Importante e significativa è la disamina dell’A. sulle varie ipotesi formulate dagli studiosi,
tra cui il Lambert e il Pais, in relazione alla questione della autenticità della legislazione
decemvirale e sulla evoluzione dell’intero ordinamento giuridico romano.
Il passaggio dai “mores” alle “leges” è rivisitato dall’A. con efficace approfondimento che
inquadra gli aspetti del passaggio dal “ius incertum” consuetudinario al “ius certum”
legislativo.
La ricostruzione dei frammenti e la prospettazione delle XII Tavole consentono di
formulare, in un periodo arcaico, una esatta distinzione delle norme sostanziali e procedurali
in materia pubblica e privata e contribuiscono a gettare una nuova luce sugli aspetti religiosi
degli antichi romani.
Giovanni Cipollone
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DIRITTI UMANI E DIRITTO NATURALE
Sempre più frequente è il richiamo ai diritti umani in ogni dibattito che si apre sulle
tematiche più difficili e importanti del nostro tempo, grazie alla diffusione di alcuni concetti
generali da parte dei media e al crescente interesse in chiave anche politica che si riscontra
oggettivamente sull’argomento.
I diritti umani come categoria di diritti intangibili e inviolabili, spettanti ad ogni
individuo in quanto tale, vengono spesso sbandierati come un vessillo immacolato nel cui
segno ogni battaglia, anche la più insignificante, assume connotati e aura di sacralità, ma
spesso, con riguardo soprattutto all’essenza stessa dei diritti umani, senza alcun titolo e senza
alcun collegamento intrinseco. E’ proprio il carattere universale del concetto che non si
presta per natura ad essere utilizzato in nome di qualsiasi personalismo, né di alcun tipo di
strumentalizzazione; in effetti nessuno può appropriarsi dei diritti umani per il semplice
fatto che essi sono connaturati alla persona umana e che il rispetto degli stessi è presupposto
di civiltà sociale e politica oltre che giuridica.
Del resto è proprio su alcuni principi cardine che rientrano nel novero dei diritti in
oggetto che si orienta la produzione legislativa a livello costituzionale della maggior parte
degli stati del pianeta, basti pensare al diritto alla vita o al principio di non discriminazione,
due concetti apparentemente semplici eppure così profondi per la insopprimibile forza che
possiedono e che si riverbera nelle varie sfaccettature e ramificazioni in cui si espandono.
Per meglio comprendere l’importanza dei diritti umani oggi va sempre tenuto a mente
che la loro affermazione e il loro rispetto esige il rispetto della persona umana, che si
configura come elemento centrale, il cui valore assoluto e inquantificabile la rende
destinataria esclusiva ed in proprio di queste garanzie.
Il richiamo costante del valore della persona umana e la condanna ferma e puntuale di
ogni violazione dei diritti umani è stato l’impegno di una vita del pontefice Giovanni Paolo
II. E’ pacifico che i diritti dell’uomo rispondono ai bisogni più profondi dell’umanità, come
pure che la dignità umana e i diritti corrispondenti è nata, quanto meno in Europa, sotto
l’influsso del Cristianesimo.
Nei tempi più recenti questa concezione risulta rinverdita e potenziata soprattutto in
virtù di alcune significative Encicliche, quali la “Rerum Novarum” e la “Mater et Magistra”,
manifestamente ispirate al fondamento centrale della dottrina sociale della Chiesa in ordine
alla condizione di “persona” caratteristica e propria dell’uomo. E’chiaro che di tali
concezioni anche se non di tutte ha tenuto conto l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite
allorquando venne proclamata nel dicembre del 1948 la “Dichiarazione Universale” dalla
quale ebbe origine la Convenzione Europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle
libertà fondamentali (Roma 4 novembre 1950).
Altrettanto evidente appare che il contenuto della Dichiarazione stessa va interpretato
in relazione ai rapporti tra Stato e persona secondo quanto specificamente sancito dall’ars.
29: “Ciascuno ha doveri verso la Comunità nella quale soltanto è possibile il pieno sviluppo
della propria personalità”.
Per evitare che la Dichiarazione restasse una semplice affermazione di principio si rese
necessario organizzare la salvaguardia dei diritti dell’uomo con appositi organi giurisdizionali di cui tutti noi avvocati conosciamo l’esistenza e la normativa che ne disciplina il
funzionamento.
Tuttavia in diversi paesi anche europei, di quando in quando, sono avvenute deroghe nei
confronti di determinate garanzie poste a tutela dei diritti umani e della persona, che per
l’effetto sono stati violati o nei casi più lievi hanno subito una compressione ingiustificata.
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SEGNALAZIONI E RECENSIONI
Pur dovendosi presumere e sostenere che non esistono sistemi perfetti, bisogna comunque dire che anche in Italia, nonostante la volontà di promuovere e tutelare strenuamente
i diritti fondamentali, si è potuta riscontrare una mancanza di armonia tra la legge dello Stato
e i diritti umani. Basti pensare alla giustizia penale che, proprio perché è giustizia deve poter
operare nei limiti che sono connessi al rispetto dei diritti umani, e alla presunzione di non
colpevolezza fino alla condanna definitiva (che non è certo innocenza), o a quello che il
Nuvolone anni orsono definì il “revival” inquisitorio, incompatibile con l’art. 2 della
Convenzione Europea, ancora vivo e vegeto ai nostri giorni come accanimento o tortura
giudiziaria (v. Vassalli - Nuvolone, “La nostra giustizia sotto accusa”, Delta 1984, pag. 4 e
ss.). In effetti ci sono voluti decenni perché il nostro sistema processuale penale potesse
adeguarsi un po’ di più allo spirito innovativo delle Convenzioni Internazionali, dapprima
con la timida riforma della novella del 1955, e poi dopo altri decenni con la riforma dell’art.
513 c.p.p. che pone l’accusato di fronte al suo accusatore, reso possibile grazie alla riforma
dell’art. 111 della Costituzione, avvenuta nel 2000, nell’ottica di rendere possibile il tanto
decantato “giusto processo”. Anche se inevitabilmente ci vorranno ancora anni per giungere
ad un modello di processo che sia giusto non soltanto nel nome, ma soprattutto nella
sostanza, bisogna tuttavia guardarsi dal prendere posizioni estremistiche e catastrofiche,
provando a pensare che alla moderna moltiplicazione dei diritti di ogni cittadino, corrisponde la moltiplicazione dei suoi doveri, e che il rispetto dei diritti umani, d’altra parte, va
preteso e invocato sempre, e che ogni violazione degli stessi diritti deve essere denunciata
e perseguita.
E’ questo il punto in cui normalmente si spezza l’equilibrio del discorso, quando cioè
di fronte alla violazione dei diritti umani i normali strumenti sono inefficaci per risollevare
la bilancia della giustizia, ed il senso di impotenza di fronte alle situazioni più gravi denuncia
il peso schiacciante dei limiti umani. Di fronte ai crimini più gravi come la pulizia etnica o
il genocidio, che offendono tutta l’umanità, o nei casi di emergenza internazionale come la
crisi del Darfur o la violenta repressione della protesta civile dei monaci del Burma, ed anche
nelle condanne a morte che si eseguono ogni ora e cui ormai non si fa più caso perché
mutuate nella quotidianità, l’inefficacia delle strutture preposte alla tutela dei diritti umani
si manifesta in tutta la sua grandezza.
Per colpa di uno Statuto da rimodernare l’ONU non riesce a fare molto di più che
“deplorare” le violazioni dei diritti umani, ed il Consiglio di Sicurezza non riesce ad avere
presa (forse anche per evidenti ragioni politiche e di interesse) sui cosiddetti Stati canaglia.
Il confine tra democrazia e tirannia si assottiglia fino a rendersi incerto quando gli stessi
Stati che sono pronti a denunciare violazioni dei diritti umani da parte di altri Stati, in
contesti avulsi dal proprio, ed anche a partire per la difesa dei medesimi a spada tratta, si
rendono responsabili loro stessi di gravissime violazioni dei diritti umani, o non ritengono
di dover firmare per la ratifica di importanti Protocolli. In sostanza nessuno può definirsi
“garante” per il rispetto dei diritti umani, sempre per il carattere universale e non particolare
degli stessi, senza violare comunque i principi che intenderebbe affermare.
Da questa angolazione la questione trova uno sbocco inevitabile, quello di ricondurre
nell’alveo del diritto naturale il rispetto e la tutela dei diritti umani.
Non si tratta, in effetti, di creare una nuova categoria di diritti della personalità, ma di
riconoscere come da sempre esistenti nel patrimonio individuale di ogni essere umano tali
prerogative e diritti, in ragione di una forza superiore che non è soltanto il dono della
ragione, ma risiede nell’anima di ognuno.
Questo aspetto dell’animo umano si è evoluto da forme primordiali nel fenomeno
religioso, rappresentato dalla ricerca dell’assoluto, per cui il rendere onore a Dio non ha
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soltanto rilevanza privata, ma rappresenta un valore civile, un bene pubblico in quanto
universale ed assoluto, le cui manifestazioni pubbliche sono garantite e promosse come
necessarie allo sviluppo della personalità in tutti gli ordinamenti giuridici. L’allora Cardinale
J. Ratzinger in un famoso scritto ebbe a pronunciarsi in questo senso: “Rendendo onore a
Dio l’uomo ha onorato se stesso” (Ratzinger, Christlicher Glaube und Europa), con ciò
volendo sottolineare la forza dell’umanesimo cristiano tale da permeare l’Europa dei secoli
scorsi, come fenomeno di coesione e non mai di divisione.
La violazione dei diritti assoluti appartenenti alla sfera di ogni uomo, infatti, costituisce
una violazione del diritto naturale che potremmo definire, con un’espressione dell’attuale
pontefice, come una grande memoria collettiva dell’umanità. Un patrimonio morale
comune di cui tutti dovremmo essere gelosi custodi per noi e per gli altri, ognuno nel proprio
ambito ed in quello degli altri, non certo a livelli inarrivabili come quello su scala
internazionale dei delicati rapporti politici, ma in quello più ristretto e vitale del sociale,
attraverso le varie forme di volontariato di colui che si accorge dell’altro e per primo lo ama.
La miseria e la povertà sono le più visibili e cruciali sfide del nostro tempo, e sono spesso alla
base dei problemi più ricorrenti e pressanti della nostra attualità. La prima deve essere
combattuta perché antistorica ed anticristiana, sosteneva Giorgio La Pira precisando “Io
vedo nella lotta contro la miseria e l’ingiustizia una manifestazione dello spirito santo nella
storia” ( Scritti Vincenziani a cura di G. Gallici, Città Nuova, 2007, pag. 39). La seconda,
meno evidente della prima, è spesso celata dietro forme di povertà nascosta, in famiglie
distrutte, che non denunciano la sofferenza ma la sopportano con dignità e decoro,
situazioni in cui l’aiuto e l’assistenza risultano difficili e maggiormente quando la povertà
e l’assistenza non sono volute né cercate cori accettazione cristiana.
Pietro Scoppola, da quel grande studioso che è stato, ebbe ad illustrare in un convegno
tenutosi a Viterbo per iniziativa della Fondazione San Vincenzo de’ Paolila figura di un
giovane avvocato, Federico Ozanam, che bruciò la sua breve vita amando il prossimo più
di se stesso nella Parigi del 1848, che lo vedeva docente universitario alla Sorbona, e
candidato all’Assemblea Costituente. Si era impegnato a fondare una forma di assistenza ai
poveri della capitale francese con visite settimanali, chiamate Conferenze di San Vincenzo.
Scoppola illustrando la fulgida e brillante esistenza di Federico Ozanam sottolineava “la
tendenza rischiosa ad immaginare che il volontariato possa sostituire la politica e l’impegno
sociale ... E’ sempre difficile fare la politica - concludeva - ma non si può non fare la politica,
se si vogliono affrontare certi problemi, come non sì può fare a meno del volontariato e non
si può fare a meno dell’impegno sociale. Ozanam è l’esempio di questa sintesi”.
Soltanto accogliendo una visione soprannaturale dei diritti umani, che sono sovraordinati ad ogni altro diritto, la tutela ed il rispetto degli stessi saranno garantiti effettivamente,
quando svincolati da ogni personalismo ed interesse di parte o classe saranno riconosciuti
universalmente attraverso la piena comprensione e l’impegno di tutti nella loro promozione,
al livello che è possibile ad ogni individuo, in ragione della propria capacità e della propria
possibilità.
Avv. Luigi Favino
Francesca ZIGNANI - “Il risarcimento del danno nel nuovo
Codice delle assicurazioni”
La Tribuna 2008 editore.
Dopo lunghi ed accesi dibattiti in ordine alle nuove procedure risarcitorie in materia
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assicurativa ho il piacere di presentarvi con viva ammirazione il recentissimo volume di
Francesca Zignani titolato “Il risarcimento del danno nel nuovo Codice delle assicurazioni”.
Ad esso va il merito di essere tra i primissimi, se non il primo in assoluto, a tracciare un
panorama complessivo della disciplina quale essa appare dopo la riforma. Della riforma non
è agevole, anche a causa della sua difficile e tormentata gestazione, dare oggi un giudizio
complessivo. Ciononostante l’autrice riesce ad offrire ad un pubblico colto con coraggio ed
indomito spirito di studiosa un elaborato che si caratterizza per chiarezza, sobrietà
espositiva, analitico approfondimento e, soprattutto, costante attenzione ai problemi
applicativi. Viene fornita al lettore, infatti, una sapiente e ragionata analisi della nuova
normativa dell’assicurazione della responsabilità per la circolazione dei veicoli. Il testo,
strutturato sistematicamente alla stregua di un vero e proprio manuale, costituisce al tempo
stesso utile strumento di lavoro anche per l’attività professionale grazie alla presenza di
continui riferimenti alla più recente giurisprudenza e alla dottrina maggiormente autorevole.
Ciò che colpisce è il metodo, il brillante esercizio di logica giuridica, la capacità di
ragionamento che permette di orientarsi correttamente sulle nuove questioni e di ricavare
dai principi generali gli elementi appropriati al caso particolare sul quale non si è ancora
formata un’opinione consolidata. Non sarà difficile reprimere un moto di sorpresa a chi,
come il sottoscritto, conosca l’excursus scientifico dell’autrice e constati come l’intervento
del legislatore assicurativo abbia inciso specificamente e principalmente sui temi toccati dalle
sue ricerche. La nostra studiosa potrebbe legittimamente menare vanto di aver individuato
in anticipo uno dei Leitmotive della riforma: lo stretto ed ineludibile legame esistente tra la
regolamentazione negoziale dei contratti e dei prodotti assicurativi e le procedure risarcitorie
e di liquidazione dei danni. Invero, dopo puntuale descrizione del nuovo contratto rca,
come emergente alla luce del disposto del nuovo Codice delle Assicurazioni, vengono
affrontati con esemplare eloquio espositivo gli aspetti collegati alle procedure di risarcimento
del danno, con specifica attenzione riservata alla procedura di risarcimento diretto, alla tutela
dei terzi, alle azioni nei confronti del Fondo di garanzia per le vittime della strada, alla
prescrizione del diritto al risarcimento del danno. Non solo. Significativa rilevanza viene
attribuita all’esame delle varie fasi del rito: dalle questioni concernenti la competenza ed i
poteri del giudice a quelle attinenti all’attività istruttoria e all’assunzione dei singoli mezzi di
prova. L’Opera, aggiornata alle modifiche apportate al Codice delle Assicurazioni dal Decreto
legislativo 6 novembre 2007, n. 198, si pone, dunque, per le caratteristiche descritte come uno
strumento di pronta consultazione idoneo a soddisfare le esigenze di quanti, per ragioni di
lavoro o per curiosità intellettuale, siano chiamati a confrontarsi con la disciplina in oggetto.
Plaudo, dunque, alla realizzazione di un progetto di grande pregio giuridico per l’Avvocatura
e per l’intero mondo scientifico.
Alessandro Cassiani
“LA RIFORMA DEL DIRITTO SOCIETARIO:
DIREZIONE E COORDINAMENTO DI SOCIETÀ”
Finalmente in libreria la prima monografia in materia di attività di direzione e
coordinamento di società, il più importante istituto introdotto dalla riforma del diritto
societario in tema di “Gruppi”.
E’ il secondo volume di una collana giuridica, a cura dello Studio D’Innella Dottori
Commercialisti, edita dal Progresso Giuridico, interamente dedicata alle principali modifi-
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che del Codice Civile che hanno determinato una completa rivisitazione della struttura e
delle funzioni degli organi di amministrazione e di controllo nelle società di capitali,
l’introduzione di nuovi istituti nell’ambito della sempre più complessa disciplina dei gruppi
e della struttura finanziaria – patrimoniale delle imprese.
La trattazione offre un ampio e circostanziato resoconto della materia, affrontata con
un rigore metodologico che tradisce la pluriennale esperienza maturata dagli autori
Emanuele D’Innella, Stefano Saponaro e Francesco Tripodi nello specifico campo del
diritto societario.
Si riconosce al legislatore il coraggio di aver affrontato, per la prima volta ed in modo
certamente più organico, il tema dei “gruppi di imprese”, visti fino a ieri solo come soggetti
economici e non anche giuridici, e se ne condividono pienamente le finalità: aumentare il
grado di trasparenza degli assetti proprietari; garantire specifiche tutele ai soci ed ai creditori
delle società controllate; far prevalere l’interesse del gruppo su quello della singola società,
di modo che una decisione svantaggiosa per quest’ultima possa essere comunque legittimamente motivata da un vantaggio più generale per la stessa e per l’intero gruppo e così, in una
qualche maniera, giustificata.
Si parte, pertanto da una disamina generale di questa nuova responsabilità della
società che esercita l’attività di direzione e coordinamento nei confronti del socio o anche
del creditore della società controllata, passando per specifici obblighi di pubblicità e di
motivazione delle decisioni sociali, per giungere poi alla individuazione delle maggiori
criticità giuridiche ed economiche, a cui gli autori forniscono chiavi di lettura diverse e
soluzioni pratiche.
L’impostazione sistematica del lavoro e lo stile chiaro ed immediato rendono l’opera
di facile lettura e di pronta consultazione, adatta sia a chi desideri approfondire i temi trattati,
sia a chi abbia bisogno di uno strumento pratico e di veloce utilizzo.
Alessandro Cassiani
“IO FACCIO SPORT”
La prima rivista delle Associazioni Sportive della Capitale, (il cui primo numero è già in
edicola) costituisce un utile mezzo di informazione, attraverso il quale son prese in esame
tutte le realtà dello sport dilettantistico della nostra città.
Un plauso va a Riccardo Marzi, direttore editoriale di questa lodevole iniziativa che
colma un vuoto di informazione non più tollerabile, tenuto conto delle molteplici attività
sportive che si svolgono quotidianamente a Roma.
Chiunque potrà pubblicizzare le proprie iniziative e trovare nuovi adepti nello sviluppo
delle varie discipline sportive.
Una delle più importanti rubriche è quella affidata all’Avv. Massimo Marzi il quale
gratuitamente ha il compito di rispondere alle domande poste dai lettori, in relazione agli
aspetti legislativi e giudiziari attinenti alla esplicazione della attività sportiva svolta.
Altra importante rubrica è quella dedicata alla medicina, nell’ambito della traumatologia
e della diagnostica, affidata a valenti professionisti esperti nel campo medico e clinico.
Giovanni Cipollone
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Michele NAVARRA – “L’ultima occasione” – Editore “Il Filo” s.r.l.,
Roma novembre 2007, pagg. 368
Il questo primo romanzo Michele Navarra, giovane collega, affronta con acuta introspezione una vicenda giudiziaria che sapientemente si snoda attraverso complesse vicende,
testimonianze e imprevedibili colpi di scena.
La prosa è agile e sobria.
Forse ciò che più colpisce il lettore è la prima parte del romanzo in cui è descritto e
sofferto l’evidente disagio dei giovani che si affacciano alla professione e che avvertono le
difficoltà di inserirsi in un valido contesto sociale, di fronte a tante ingiustizie e, pertanto,
tendono a chiudersi in se stessi.
Il protagonista avverte che “la legge è solo l’ombra della giustizia” e, insofferente verso
le pressioni di un mondo giudiziario che appare inaccettabile, lascia la grande città, il suo
studio avviato con tanta fatica, gli affetti più cari, per trasferirsi in un lontano paesino dove
è possibile vivere semplicemente e naturalmente, secondo la propria inclinazione.
Ed è in tale remoto luogo che, quasi per un segreto disegno del destino, è costretto a
indossare nuovamente la toga, riuscendo forse a ritrovare sé stesso.
Giovanni Cipollone
Teodorico IANIRI “L’indifferenza del tempo”
Edizioni Il Calamaio, Roma, marzo 2008, pagg. 110
Vivere la città con amore e viva partecipazione, scandendo i ritmi ella quotidianità, è
quanto si è prefisso l’Autore analizzando i personaggi di un remoto paese del nostro
meridione.
L’ambiente in cui si svolge la vicenda, in un clima di incertezza e disorientamento, è
quello che ha visto svanire i grandi ideali, alla fine della seconda guerra mondiale.
Dopo tanti lutti e sventure, si fa faticosamente strada una nuova realtà in un contesto
sociale in cui, malgrado il tempo trascorso, gli uomini continuano a vivere in un turbinio
di passioni e di sentimenti contrastanti.
Giovanni Cipollone
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RAPPORTI INTERNAZIONALI
Adunanza del 24 aprile 2008
Incontro con gli Avvocati Andrea Ordine, Francesca Rocchi e Chiara Vadalà
per relazione sul convegno di New York
- Vengono accolti in Aula gli Avvocati Andrea Ordine, Francesca Rocchi e Chiara Vadalà.
Il Presidente Cassiani dà loro il benvenu to e li ringrazia per aver rappresentato il Consiglio
dell’Ordine di Roma. I giovani Colleghi illustrano la relazione che, integral mente, si trascrive:
“Undicesima giornata dell’Arbitrato Internazio nale: i cinquanta anni della convenzione di
New York. Il 31 genna io/1° febbraio 2008 si è svolta a New York l’undicesima giornata
dell’Arbitrato Internazionale, in occasione dei festeggiamenti per il cinquantesimo anniversario della convenzione di New York del 1958.
Nella cornice del Waldorf Astoria e del Palazzo dell’O.N.U. si sono svolte le quattro
sessioni della conferenza, che hanno visto impegnati oltre 500 Avvocati, in rappresentanza
delle Associazioni degli Avvocati e degli studi legali internazionali di tutto il mon do, nonchè
di diverse Camere Arbitrali Commerciali.
Dopo una prima parte introduttiva, in cui sono state analizzate la storia della Convenzione
e la sua applicazione ed influenza sui mercati mondiali -in specie quello cinese, sud americano
ed euro peo- la prima sessione ha approfondito le problematiche legate agli obblighi di forma
scritta dell’accordo arbitrale, al valore delle comunicazioni e-mail e agli effetti dell’accordo sui
terzi estranei alla stipulazione compromissoria.
La seconda sessione, apertasi con la testimonianza di uno dei padri della Convenzione di
New York -il Prof. Pieter Sanders- si è invece concentrata sui problemi connessi a giurisdizione,
competen za ed efficacia del lodo arbitrale internazionale, nonchè sull’in terpretazione del
modello UNICITRAL.
Infine, l’attenzione si è posata sulle prospettive future, sulla necessità di miglioramento del
testo della Convenzione e sulle pro poste in tal senso, attualmente all’esame della Commissione O.N.U. per l’arbitrato internazionale.
L’ultima parte della conferenza ha avuto luogo presso il Palazzo delle Nazioni Unite, dove
l’attuale Under-Secretary General for Le gal Affairs and United Nation Legal Counsel -Nicolas
Michel- ha te nuto una prolusione sul ruolo delle Nazioni Unite, l’importanza del diritto
internazionale e il compito dell’Avvocatura Mondiale nella costruzione di un modello sociale
improntato allo sviluppo socio-economico e alla pace sostenibile.
In chiusura della Conferenza è quindi intervenuto il Presidente del Panel ‘C’ della
Commissione di Compensazione O.N.U., Yves For tier, che ha approfondito la tematica dei
trattati internazionali di diritto privato, del ruolo nello sviluppo nel commercio mondia le, e
del ruolo primario che, in questo processo, ha avuto ed ha la Convenzione di New York.
Le singole sessioni sono state alternate da momenti di confronto tra i vari Delegati, in cui
ciascuno ha potuto scambiare esperienze e riflessioni con gli altri Colleghi.
In tale ambito i Delegati della Conferenza dei Giovani Avvocati hanno potuto, innanzitutto, incontrare gli altri rappresentanti dell’Italia -Colleghi del Foro di Milano- presso cui
hanno portato l’esperienza della Conferenza dei Giovani Avvocati, suscitandone il vivo
interesse e l’ammirazione per questa iniziativa di promozione dei giovani.
Inoltre, hanno avuto modo di prendere contatti con il Presidente della ‘Sezione Arbitrato’
dell’I.B.A. -Mr. Rivkin- già ospite rela tore in Roma, in occasione dell’A.G.M. del maggio 2007,
da cui han no ricevuto l’invito alle prossime conferenze tematiche dell’I.B.A., che si terranno
in primavera, tra cui la sesta Annual Anti-Corruption Conferenze di Parigi del 23-25 aprile e,
in partico lare, alla Conferenza Annuale 2008, che verrà svolta dal 12 al 17 ottobre a Buenos
Aires, in Argentina.
Interesse per la Conferenza dei Giovani AVvocati è stata poi ma nifestata dal Delegato dei
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RAPPORTI INTERNAZIONALI
Giovani Avvocati di New York, Mr. Dan Tan, dello Studio Latham & Watkins LLP, e della
Direttrice della International Chamber of Commerce di New York, Mrs. Nancy M. Theve nin,
che hanno entrambi manifestato il desiderio di mantenere i con tatti con il gruppo dei Delegati
dei giovani avvocati di Roma, an che per un’eventuale organizzazione di convegni.
Di particolare rilievo, poi, sono state le iniziative proposte:
- innanzitutto la partecipazione alla formazione del Clout Sistem: una banca dati mondiale
on-line di tutti i casi di arbitrato, cata logati per nazione e materia, oltre che per anno e parti,
a cui tut ti hanno ricevuto l’invito a contribuire, attraverso l’invio di ab stract dei casi più
interessanti direttamente alla Segreteria dell’UNICITRAL.
La fruizione e l’eventuale contribuzione a codesto sistema susci ta tanto più attenzione, per
l’Avvocatura Romana, all’indomani dell’inizio dei lavori della Camera Arbitrale dell’Ordine
degli Av vocati di Roma.
- in secondo luogo, l’iscrizione, rivolta in modo peculiare ai gio vani delegati, all’International Practice Diploma Programme 2008, un corso istituito dall’I.B.A., in cooperazione con
il College of Law of England and Wales, per la formazione e specializzazione di avvocati
internazionalisti, attraverso la frequenza a distanza di almeno 5 dei dieci moduli formativi
proposti o attraverso il conse guimento di un LLM in Internatinal Legal Practise.
I giovani delegati hanno poi avuto modo di incontrare i rappre sentanti delle grandi law
firms sponsors dell’evento: KPMG, LEGC, Omni Bridgeway.
Il Convegno si è poi concluso con un momento conviviale, presso la Terrazza del Palazzo
O.N.U., in cui ciascun delegato ha potuto prendere contatti con i colleghi delle altre
Associazioni e degli studi legali presenti, con il proposito di poter scambiare informa zioni ed
esperienze e di potersi poi incontrare di nuovo all’Annual Conference of Buenos Aires.
Francesca Rocchi, Andrea Ordine, Chiara Vadalà.”
La relazione, testè illustrata, su indicazione del Presidente Cassiani, verrà pubblicata sul
prossimo numero del Foro Romano.
I Giovani Colleghi ringraziano a loro volta il Consiglio, con particolare riferimento al
Consigliere Rossi.
* * *
- Il Consigliere Barbantini, con riferimento alla richiesta del Consiglio Nazionale Forense
relativa all’indicazione di due avvoca ti del Distretto del Lazio quali candidati alla nomina di
un compo nente della delegazione al CCBE per il triennio 2007/2010.
Il Consiglio
Vista la precedente delibera adottata da questo Consiglio nel settembre 2007;
Udita la relazione del Consigliere Goffredo Maria Barbantini;
indica
i nominativi dei Colleghi Avv.ti Corrado De Martini e Nicola Mon ticelli.
Adunanza del 28 febbraio 2008
- Il Consigliere Barbantini fa presente che l’Avv. Saly Valobra, rappresentante del Consiglio
dell’Ordine per l’I.B.A. -Internatio nal Bar Association- risulta cancellato dall’Albo degli
Avvocati in data 21 dicembre 2006.
Il Consiglio nomina quale rappresentante del Consiglio per l’I.B.A., in sostituzione
dell’Avv. Saly Valobra, l’Avv. Claudio Visco.
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IN PUNTA DI PIEDI
L’EVOLUZIONE GIURISPRUDENZIALE IN TEMA DI NESSO
DI CAUSALITA’ E DI RESPONSABILITA’ MEDICA
Evoluzione giurisprudenziale nella ricostruzione del nesso
di causalità omissiva
Nella ricostruzione del nesso di causalità omissiva, in fatto di responsabilità del medico
per l’intervento terapeutico lesivo o caratterizzato da esito infausto, venne adottato il
cosiddetto modello nomologico-deduttivo, integrato dalle legai scientifiche di copertura,
fino ai primi anni novanta.
Infatti, è stata una sentenza del 6 dicembre 199045 ad attivare, motivandone la necessità,
una nuova impostazione giurisprudenziale basata su una ricostruzione della causalità
ancorata a fattori di tipo prognostico probabilistico.
Si tratta della prima decisione dei giudici di legittimità che chiarisce come “le leggi generali
di copertura accessibili ai giudici sono sia le leggi “universali “, che sono in grado di affèrmare che la
1a verifìcazione di un evento è invariabilmente accompagnata dalla verifìcazione di un altro evento,
sia le leggi “statistiche “, che si limitano, invece, ad affermare che il verificarsi di un altro evento in una
certa percentuale di casi, con la conseguenza che questa ultime sono tanto più dotate di validità
scientifica quanto più possono trovare applicazione in un numero su scientemente alto di casi e sono
suscettive di ricevere conferma mediante il ricorso a metodi di prova razionali e controllabili “.
E’ nei primi anni novanta, quindi, che si comincia ad affermare o, per meglio dire, si
determina il passaggio da un “metodo generalizzante ancorato a leggi generali che individuano rapporti di successione regolare tra l’azione delittuosa e l’evento, considerati come
“accadimenti ripetibili”, ad un metodo definito “individualizzante”, dove l’accertamento
del rapporto di causalità si basa su accadimenti concreti, riproducibili in futuro, senza
escludere che possa anche trattarsi di un accadimento “unico”.
Per ritenere la sussistenza del rapporto di causalità, secondo il nuovo metodo di
accertamento, diventa solo necessario che l’effetto, o evento, consegua dalla causa in termini
di “alta probabilità”.
Il cuore della sentenza in discorso che ha aperto la nuova prospettiva può considerarsi
la statuizione che segue: “Il ricorso a leggi statistiche da parte del giudice è più che legittimo, perché
il modello della sussunzione sotto leggi utilizzabile in campo penale, sottintende, il più delle volte,
necessariamente, il distacco da una spiegazione causale deduttiva, che implicherebbe una impossibile
conoscenza di tutti i fatti e di tutte le leggi pertinenti “.
Viene pure chiarito che “il giudice non può conoscere tutte le fasi intermedie attraverso le quali
la causa produce il suo effetto, né procedere quindi ad una spiegazione fondata su una serie continua
di eventi, nella spiegazione causale si dovrà ricorrere ad una serie di assunzioni nomologiche tacite e
dare per presenti condizioni iniziali non conosciute o soltanto azzardate”.
Invero, la sentenza non esclude il fatto che il giudice possa disporre di leggi universali da
utilizzare per l’accertamento del nesso di causalità ma - ove non disponga di leggi universali dirà che è “probabile “ che la condotta dell’agente costituisca, coeteris paribus, una condizione
necessaria dell’evento; probabilità che altro non significa se non probabilità logica o credibilità
razionale”, la quale deve essere di alto grado, nel senso che il giudice dovrà accertare che, senza il
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IN PUNTA DI PIEDI
comportamento dell’agente, l’evento non si sarebbe verificato, appunto, con alto grado di probabilità
“. Nella nuova prospettiva, l’affermazione di responsabilità dell’imputato sotto il profilo del
nesso di causalità, si ricollega a quello che diventa il punto focale, rappresentato dalla
individuazione del “grado di probabilità” che la condotta omessa, ove attuata, avrebbe
potuto avere nell’impedire l’evento.
La collocazione del caso specifico nelle leggi scientifiche universali o meramente
statistiche, definita nel linguaggio giuridico “sussunzione”, che vuol dire riconduzione
della 45Cass., pen., Sez. IV del 1991, n. 12577 fattispecie concreta nell’ipotesi normativa,
avviene attraverso il cosiddetto giudizio controfattuale (contro i fatti).
Contro i fatti per rispondere ad una semplice domanda: se l’intervento omesso fosse stato
adottato si sarebbe evitato l’evento?.
Accertamento del nesso di causalità attraversò il giudizio contro fattuale
Il giudice chiamato ad accertare il nesso di causalità di un reato omissivo improprio,
attraverso il giudizio controfattuale deve in pratica stabilire se l’azione doverosa omessa può
essere stata la causa dell’evento dannoso, ma deve valutare anche l’efficacia che avrebbe
potuto avere, cioè che probabilità ci sarebbero state che il danno sarebbe stato evitato.
Volendone dare una definizione giurisprudenziale, stando alla Cassazione 10 gennaio
2002, n. 16001, il giudizio controfattuale “è l’operazione logica della quale il giudice si avvale,
fondandosi su leggi universali scientifiche o su leggi statistiche, per accertare se un certo evento sia o non
sia riconducibile all’uomo e consiste nell’eliminare mentalmente, contra factum, la condotta - azione
od omissione - e constatare se dalla eliminazione scaturisca o non scaturisca, sulla base di quelle leggi,
anche l’eliminazione dell’evento, donde, nel primo caso, la esistenza e, quindi, la ravvisabilità e, nel
secondo caso, la inesistenza e, pertanto, la non ravvisabilità del rapporto di causalità “.
Con particolare riguardo alla categoria dei reati omissivi impropri dello specifico settore
dell’attività medico-chirurgica, prima di riportare i principi fissati dalla fondamentale
decisione delle Sezioni Unite del 10 luglio 2002, un breve escursus, sull’orientamento
giurisprudenziale dì legittimità antecedente alla importante pronuncia, consente di cogliere
alcuni elementi di differenziane o diversità in relazione ai “coefficienti di probabilità” ed
anche in merito all’attività che il giudice deve svolgere nell’accertare il rapporto casuale
attraverso il giudizio controfattuale. Un elemento ricorrente è quello secondo cui il giudice
“deve avvalersi di una legge di copertura che gli consenta di ritenere come una certa condotta omissiva
sia stata causa di un determinato evento con una probabilità vicina alla certezza, vicina a cento”.46
Il nesso causale può essere riconosciuto quando “l’azione doverosa omessa avrebbe
impedito l’evento con alto grado di probabilità logica ovvero con elevata credibilità
razionale, cioè con una probabilità vicina alla certezza che può ritenersi raggiunta
quando, sulla base di una legge universale o di una legge di statistica, sia possibile
effettuare il giudizio controfattuale (supponendo realizzata l’azione doverosa omessa e
chiedendosi se in tal caso l’evento sarebbe venuto meno) con una percentuale vicino a
cento47".
Per un’altra decisione dello stesso periodo: “l’affermazione di responsabilità, per un verso,
non può basarsi su un mero giudizio di possibilità; per altro verso può invece fondarsi sulla
riconosciuta esistenza di quelle che, tradizionalmente, vengono definite come serie ed apprezzabili
probabilità che la condotta omessa avrebbe evitato il prodursi dell’evento”.48
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Una sentenza del 200149, nel precisare in motivazione che “il giudice può affermare il nesso
di condizionamento soltanto quando abbia accertato che, in quella determinata fattispecie, la
condotta, azione od omissione, è stata causa dell’evento con alto grado di probabilità o con alto grado
di credibilità razionale, cioè con probabilità vicina alla certezza, vicina a cento “, prende atto che
nelle sentenze più recenti “l’alto grado di probabilità si era risolto spesso “in semplice probabilità”,
“in possibilità” e “in serie ed apprezzabili possibilità di successo”-”.
In definitiva viene a delinearsi un quadro della situazione in cui, mentre la giurisprudenza prevalente ritiene che per ravvisare il nesso causale bisogna essere quasi sicuri (probabilità
vicino alla certezza con percentuale vicino a cento) che l’azione doverosa omessa avrebbe
impedito l’evento, molte altre decisioni (dell’allora recente passato e anche di quel periodo)
facevano riferimento ad una “seria ed apprezzabile probabilità di successo”50; quando non ad
“una limitata, purché apprezzabile, probabilità di successo, indipendentemente da una determinazione matematica percentuale di questa “51
All’inizio del 2002, la stessa Cassazione52, con una sentenza molto commentata, aveva
stabilito che il giudizio d’accertamento della, responsabilità omissiva del medico “deve essere
ancorato a giudizi di carattere probabilistico non più e soltanto “statistici” ma anche “logici””.
Giudizio di probabilità logica che, come chiarito: “è caratterizzato da una verifica
aggiuntiva della credibilità dell’impiego della legge statistica al caso concreto, che si risolve in
un’affermazione d’elevata credibilità razionale del risultato dell’operazione logica compiuta dal
giudice, della quale la probabilità statistica è solo una componente “.
Il giudice, infatti, prosegue la stessa decisione, “dopo il giudizio controfattuale compiuto in
base alle leggi scientifiche di copertura, deve eseguire anche una valutazione di tipo probabilisticologico”.
Per poter effettuare tale valutazione “deve necessariamente abbandonare il metodo deduttivo
che riproduce la sua ipotesi di ricostruzione dell’evento e fare ricorso alla ricerca induttiva, verificando
l’applicazione delle leggi scientifiche esistenti alle caratteristiche del caso concreto portato al suo esame,
per arrivare ad affermare l’esistenza del nesso di condizionamento non solo in caso di certezza vera o
presunta, ma altresì in tutti i casi in cui questa conclusione sia assistita da un elevato grado di
credibilità razionale “.
Soltanto qualche giorno prima della pronuncia delle Sezioni Unite, fa un importante
passo la teoria individuata dalla locuzione “probabilità logica”, in una decisione53 dove si
stabilisce che la pur necessaria ricerca delle cosiddette “leggi di copertura”, universali o
statistiche, non può da sola “condurre ad affermare la sussistenza del nesso di causalità sulla base
di un giudizio di probabilità statistica, essendo invece necessaria la formulazione di un giudizio di
probabilità logica, inteso come quello che sia caratterizzato da elevata credibilità razionale “.
La più recente giurisprudenza di legittimità sulla ricostruzione del nesso casuale
Appare del tutto ovvio come alla decisione delle Sezioni Unite della quale si è discusso
si sia ispirata la giurisprudenza successiva (sia di merito che di legittimità).
In una fattispecie di colpa professionale medica per omessa, precoce, diagnosi di
neoplasia polmonare determinata da superficiale o errata lettura del referto radiologico, la
Corte ha ritenuto sussistente il nesso di causalità pure in mancanza di indagine autopica
stabilendo che “il nesso di causalità deve essere accertato non sulla base dei soli coefficienti di
probabilità statistica, bensì mediante l’utilizzo degli strumenti di cui il giudice penale ordinariamente
dispone per le valutazioni probatorie, e può ritenersi sussistente quando, considerate tutte le circostanze
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del caso concreto, possano escludersi processi causali alternativi e si possa a affermare in termini di
“certezza processuale”, ossia di alta credibilità razionale o probabilità logica, che sia stata proprio
quella condotta omissiva a determinare l’evento lesivo”.54 Sempre a proposito di una malattia
tumorale, la Cassazione ha stabilito che “non può escludersi la responsabilità del medico il quale non
si attivi e non porti il paziente a conoscenza della recidiva di una malattia tumorale, anche a fronte
di una prospettazione della morte ritenuta inevitabile, laddove, nel giudizio controfattuale, vi è
l’altissima probabilità che il ricorso ad altri rimedi-terapeutici (oltre a quello, radioterapico, già
praticato all’esordio della malattia) avrebbe determinato un allungamento della vita, che è un bene
giuridicamente rilevante anche se temporalmente non molto esteso “.55
Ancora nel 2003 la Cassazione56 è tornata sul fatto della differenza della causalità riferibile
a una condotta commissiva, dal caso della causalità omissiva dove il decorso degli
avvenimenti non è, nella realtà fenomenica, influenzato dall’azione (che non esiste) di un
soggetto.
Torna a ribadire la Corte che la causalità omissiva, in quanto giustificata in base a una
ricostruzione logica e non in base a una concatenazione di fatti materiali esistenti nella realtà,
ed empiricamente verificabili, costituisce, una causalità costruita su ipotesi e non su certezze.
Si tratta, quindi, di una causalità ipotetica, che necessariamente deve fondarsi su un
giudizio controfattuale in grado di stabilire se fosse stato possibile evitare l’evento nel caso
di attuazione dell’intervento omesso.
La stessa decisione, dopo aver focalizzato le differenze tra causalità commissiva e
omissiva, in linea con quanto puntualizzato dalle Sezioni Unite57 ribadisce che “per
individuare, o escludere, il nesso causale, non ci si può basare esclusivamente sui meri dati statistici
ovvero su criteri valutativi a struttura probabilistica, nel senso che non è consentito dedurre
“automaticamente” dal coefficiente di probabilità espresso dalla legge statistica la conferiva, o meno,
dell’ipotesi accusatoria sull’esistenza del nesso causale, essendo invece imposto al giudice il dovere di
verificarne la validità nel caso concreto, sulla base delle circostanze del fatto e dell’evidenza disponibile
“. “Cosicché “, aggiunge, potrà pervenirsi al giudizio di responsabilità, in termini di “certezza
processuale”, solo, quando, (...), risulti giustificata e ‘processualmente certa” la conclusione che la
condotta omissiva è stata la condizione “necessaria” dell’evento lesivo con “alto o elevato grado di
credibilità razionale”. Per contro, “la contraddittorietà e “incertezza del riscontro probatorio, e
quindi il ragionevole dubbio sulla reale efficacia condizionante della condotta omissiva, non possono
che condurre alla negazione dell’esistenza del nesso di condizionamento”.
In linea con quanto puntualizzato in teina di causalità omissiva dalle Sezioni Unite con
la decisione commentata, la Cassazione58, dopo aver confermato che per individuare, o
escludere, il nesso causale, non ci si può basare esclusivamente sui meri dati statistici ovvero
su criteri valutativi a struttura probabilistica, ha dedotto che la causalità può essere sostenuta
come sussistente non solo in presenza di leggi scientifiche universali o di leggi statistiche che
esprimono un coefficiente prossimo alla certezza, “ma può esserlo altresì quando ricorrano criteri
medio bassi di probabilità cosiddetta frequentista, nulla escludendo che anche essi, se corroborati dal
positivo riscontro probatorio circa la sicura non incidenza nel caso di specie di altri fattori interagenti
in via alternativa, possano essere utilizzati per il riconoscimento giudiziale del necessario nesso di
condizionamento “.
“In definitiva”, hanno concluso i giudici, “più che la mera probabilità statistica, ciò che rileva
è la probabilità logica, in forza della quale il nesso di causalità deve essere ritenuto allorquando, in
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termini di certezza processuale, all’esito del ragionamento probatorio, il giudice sia in grado di
giustificare la logica conclusione che, tenendosi l’azione doverosa omessa, il singolo evento
lesivo non si sarebbe verificato o si sarebbe inevitabilmente verificato, ma (nel quando) in
epoca significativamente posteriore o (per come) con minore intensità lesiva (affermazione
resa in una fattispecie di responsabilità omissiva per colpa medica) “
Applicazione nell’ambito civile dei principi fissati in sede penale riguardo al nesso di casualità.
L’illecito più rilevante cui potrebbe andare incontro -in medico nell’esercizio della sua
professione è ovviamente quello di omicidio colposo, seguito da ogni menomazione
dell’integrità psicofisica che può essere ricondotta ad un comportamento colposo del
medico.
Per fare solo un cenno alle cosiddette “conseguenze civili del reato” si può dire che, oltre
alle pene, alle misure di sicurezza e sanzioni penali, ogni reato comporta obbligazioni civili
verso lo Stato e verso le vittime del reato, alle quali viene riconosciuto il diritto alle
restituzioni ed al risarcimento del danno. Infatti, ai sensi dell’articolo 185 del Codice penale
“ogni reato obbliga alle restituzioni a norma delle leggi civili” (primo comma) e quando
“abbia cagionato un danno patrimoniale o non patrimoniale, obbliga al risarcimento il colpevole
e le persone che, a norma delle leggi civili, debbono rispondere per il fatto di lui “ (secondo comma).
Si tratta del cosiddetto danno “civile” o “risarcibile” che deve essere nettamente distinto
dal “danno immediato’ (ad es. soppressione del bene della vita nell’omicidio) definito, nel
diritto penale, con l’espressione “danno criminale” che costituisce il contenuto stesso del
reato, non la conseguenza.
Anche il Codice civile, ove non bastasse, oltre ad una responsabilità contrattuale del
prestatore d’opera (art. 2236), cui anche il medico può incorrere, contempla all’articolo 2043
una responsabilità extra contrattuale dove è previsto che “qualunque
fatto doloso o colposo che cagiona ad altri un danno ingiusto, obbliga colui che ha
commesso il fatto a risarcire il danno “.
La conferma sulla applicabilità nell’ambito civile degli stessi principi sul nesso dicasualità
fissati in sede penale, viene da una recente sentenza 59che ha suscitato entusiastici commenti
per aver stabilito che “il danno derivato dall’errata o intempestiva diagnosi medica può essere
determinato anche in termini di perdita di chance di sopravvivenza o guarigione “.
L’argomento relativo al risarcimento ed al danno da perdita di chance, che come hanno
spiegato i giudici “è ontologicamente diverso rispetto a quello da mancato raggiungimento del
risultato sperato”. considerata l’importanza che riveste, merita una trattazione autonoma e
non può essere sacrificato n appendice al discorso sul nesso di causalità.
Con riguardo al nesso di causalità tra l’evento dannoso e la condotta colpevole (omissiva
o commissiva) del medico, nella motivazione si legge che “applicando anche in questa sede civile
risarcitoria. i principi già espressi in sede penale60, tenuto conto che il nesso di causalità materiale va
determinato a norma degli artt. 40 e 41 c.p. “ ne consegue che “non è consentito dedurre
automaticamente dal coefficiente di probabilità espresso dalla legge statistica la conferma, o meno,
dell’ipotesi dell’esistenza del nesso causale, poiché il giudice deve verificarne la validità nel caso
concreto, sulla base delle circostanze del fatto e dell’evidenza disponibile “. La conclusione è che la
condotta colpevole del medico deve essere stata condizione necessaria dell’evento lesivo,
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“con elevato grado di credibilità razionale o probabilità
ragionamento probatorio che abbia altresì escluso l’esistenza di fattori alternativi. Si può
concludere questa indagine sul nesso di casualità dicendo che, quando si è in presenza di un
danno all’integrità fisica o alla salute per presunta responsabilità medica, tutte le problematiche e le complicazioni prospettate e connesse all’indagine in sede penale sulla sussistenza
del nesso di causalità, soprattutto omissiva, si presentano anche in sede civile.
In molti casi, per aggiungere un’ultima notazione sulle difficoltà, al giudice è riservato
il non facile compito di decidere sul -:esso di casualità dovendo anche ponderare nella
valutazione, l’obbligo del medico di fare il possibile per evitare l’evento dannoso con il suo
dovere d’intervenire (ed a volte l’urgenza neppure consente di aspettare, meditare e valutare!)
per tentare di salvare il malato,anche quando le probabilità di guarigione sono minime.
Dott. Andrea Busà
NOTE
46
Cass. pen. Sez.IV 28-11-2000, n. 2123
Cass. pen. Sez.IV 28-09-2000, n. 9780
48
Cass. pen. se:. IV 05-10-2000, n. 13212
49
Cassazione 14334/2001
50
Cass. pen. sez. IV sent. n. 5716 del 13-02-2002; Sez. IV, sent. n. 6511 del 02-06-2000 Sez.
IV, del 07--07-1993, n. 6683
51
Cass. pen. sez. IV, del 18-01-1995, n. 360
52
Cass. pen. sez. IV del 23-01-2002, n. 106
53
Cass. pen. sez. IV 23-06-2002, n. 22.568
54
Cass. Pen. del 03-10-2002, n. 38334
55
Cass. pen. del 21-01-2003, n. 17379
56
Cass. pen. del 15-05-2003, n. 27975
57
sentenza 11 settembre 2002, Franzese
58
Cass. pen. sez. IV del 05-07-2004, n. 36805
59
Cass. civ. sez. III del 04-03-2004, n. 4400
60
Cass. Pen. S.U. del 11.9.2002, n. 30328. Franzese
47
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AGGIORNAMENTO ALBO
NUOVE ISCRIZIONI – GENNAIO E FEBBRAIO 2008
ALBO ORDINARIO
ABBATE Aniello
(Nola 28.07.1981)
Via Bellotti Bon, 10
tel. 06.80693096
28.02.2008
ALIVERNINI Sara
(Roma 07.02.1978)
Via Cesare Massini, 20
tel. 06.45444430
10.01.2008
ALLEGRA Alberto
(Roma 05.01.1979)
Via Barberini, 47
tel. 06.42741613
10.01.2008
AMERIGHI PATRIZIO DI SIENA Niccolo’ Via Ciro Menotti, 4
(Roma 01.04.1978)
tel. 06.3220194
28.02.2008
AMITRANO Mauro
(Napoli 14.11.1974)
Via Archimede, 122
tel. 06.8070648
17.01.2008
AMORETTI Luisa
(Imperia 22.09.1971)
Via Nicola Fabrizi, 11/a
tel. 06.5814007
28.02.2008
AMORUSO Alessandro
(Catanzaro 30.09.1974)
Via P. Barison, 42/a
tel. 06.5191502
10.01.2008
ANDREOLI Giancarlo
(Roma 08.11.1970)
Via Tuscolana, 701
tel. 3284758971
10.01.2008
ANDRIOLA Gabriella
(Mesagne 13.03.1975)
Via Sardegna, 50
tel. 06.85358720
17.01.2008
ANTENUCCI Marianna
(Roma 10.06.1976)
Via Casale Lumbroso, 28
tel. 06.66182331
17.01.2008
ANTICO Lucia
(Roma 14.01.1972)
Via Cavalese, 14
tel. 06.3052446
28.02.2008
ANTONAZZO Ivan
(Taranto 13.03.1973)
Via Filippo Nicolai, 70
tel. 06.35341711
10.01.2008
ANTONAZZO Sergio
(Taranto 13.03.1973)
Via Filippo Nicolai, 70
tel. 06.35341711
10.01.2008
ANTONUCCI Arianna
(Roma 25.05.1971)
Viale delle Milizie, 19
tel. 06.39743173
10.01.2008
ANZELONI Guido
(Roma 30.08.1976)
Via Tuscolana, 1062
tel. 3407782725
28.02.2008
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AGGIORNAMENTO ALBO
AQUILANTI Riccardo
(Roma 03.01.1980)
Via Crescenzio, 76
tel. 06.68892611
10.01.2008
ARESE Alessandro
(Roma 20.03.1972)
Viale G. Mazzini, 134
tel. 06.3722219
17.01.2008
AREZZINI Vittoria
(Orbetello 17.09.1979)
Via G. Gentile, 8
tel. 06.39745453
17.01.2008
ARIENZO Francesco
(Roma 10.05.1980)
Via Catania, 1
tel. 06.44248239
10.01.2008
ARMONDI Andrea
(Roma 03.03.1975)
Via G.P. Pannini, 11
tel. 06.36004144
17.01.2008
ARPAIA Alessandra
(Roma 29.07.1974)
Via Tuscolana, 1426
tel. 06.71586981
28.02.2008
ASCOLILLO Lorena
(Napoli 23.01.1979)
Via Vincenzo Picardi, 4/b
tel. 06.8083449
10.01.2008
ASSUMMA Domenico
(Vibo Valentia 01.01.1979)
Via Filippo Meda, 169
tel. 3209730697
10.01.2008
ATTISANI Alessia
(Roma 01.12.1980)
Via Piero Aloisi, 4
tel. 06.4500542
10.01.2008
ATTISANO Katia
(Locri 13.10.1978)
Via Bernardino Lotti, 7/a
tel. 3937878309
10.01.2008
AUTILIO Beatrice
(Roma 07.11.1975)
Via degli Scipioni, 132
tel. 06.3725990
17.01.2008
AVANCINI Elena
(Roma 09.10.1976)
Via F. Scarpellini, 15
tel. 06.32111147
17.01.2008
AVANZOLINI Anita
(Nettuno 18.03.1978)
Via A. Aubry, 1
tel. 06.39744659
28.02.2008
AVELLI Francesco Maria
(Roma 16.10.1967)
Via Feronia, 146
tel. 3395769148
23.01.2008
AVENIA Giovanna
(Torre del Greco 26.03.1975)
Via della Pineta Sacchetti, 404
tel. 06.35507204
23.01.2008
AVERSA Francesca
(Roma 18.11.1975)
Via degli Scipioni, 110
tel. 06.36003538
28.02.2008
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AGGIORNAMENTO ALBO
BACCHETTI Francesca
(Roma 08.03.1976)
Via delle Milizie, 138
tel. 06.37514654
23.01.2008
BAFFETTI Lucia
(Bollate 11.12.1979)
Via Cesare Beccaria, 18
tel. 06.36003330
28.02.2008
BAFFIONI Rita Claudia
(Roma 30.07.1975)
Via Marcantonio Colonna, 44
tel. 06.3201931
28.02.2008
BAGLIO Elvira
(Roma 08.02.1979)
Largo Messico, 3
tel. 06.8551827
28.02.2008
BAGNATO Isabella
(Roma 05.01.1971)
Via Giuseppe Mezzofanti, 42/a
tel. 06.297596
28.02.2008
BALDASSARI Lidia
(Roma 29.02.1972)
Via Nomentana, 257
tel. 06.44248504
28.02.2008
BALICE Francesca
(Roma 29.05.1976)
Via Cluniacensi, 36
tel. 3392958168
28.02.2008
BARATTA Francesca Romana
(Roma 22.02.1980)
Viale di Villa Massimo, 57
tel. 06.440631
28.02.2008
BARBATI Marco
(Roma 13.11.1974)
Via G. Zanardelli, 20
tel. 06.6869508
28.02.2008
BARDINI Alessandro
(Roma 21.03.1977)
Via E. Gianturco, 11
tel. 3355690396
28.02.2008
BARDUANI PROIETTI Maurizio
(Civita Castellana 14.05.1977)
Via Accinni, 68
tel. 06.45474757
28.02.2008
BARONE Andrea
(Roma 22.04.1979)
Via V. Veneto, 108
tel. 06.42014545
28.02.2008
BARONTINI Paola
(Roma 21.06.1979)
Via Archimede, 98
tel. 06.8073825
10.01.2008
BARTIMMO Francesco Maria
(Roma 06.03.1979)
Via Panaro, 11 Sc. Ii
tel. 06.86217331
28.02.2008
BASTONI Simona
(Roma 20.08.1973)
Viale Giulio Cesare, 71
tel. 06.32652886
10.01.2008
BATTAGLIA Francesco
(Catania 18.03.1980)
Via G. Ferrari, 2
tel. 06.32609887
23.01.2008
215
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AGGIORNAMENTO ALBO
BELLISTRI Silvia
(Roma 10.05.1957)
Via Annibale De Gasparis, 29
tel. 06.5192213
10.01.2008
BELLO Eleonora
(Roma 18.09.1975)
Via Antonio Dionisi, 73
tel. 06.55269877
10.01.2008
BELLUCCI Roberta
(Roma 30.12.1977)
Viale Cesco Baseggio, 126
tel. 06.87235215
17.01.2008
BENEDETTI Adriano
(Roma 22.08.1977)
Via Gorgia Di Leontini, 260
tel. 3492256645
28.02.2008
BENEDETTI Rossella
(Roma 27.07.1973)
Via G. Palumbo, 3
tel. 06.64561365
17.01.2008
BERNARDINI Eliana
(Roma 22.12.1979)
Via Gerolamo Cardano, 5
tel. 06.93937708
28.02.2008
BEVILACQUA Federica
(Roma 18.04.1977)
Via C. Morin, 12
tel. 06.37519538
10.01.2008
BEVILACQUA Valentina
(Roma 18.02.1981)
Via Cicerone, 28
tel. 06.3231846
23.01.2008
BIANCONI Claudia
(Roma 11.02.1980)
Via degli Scipioni, 157
tel. 06.3211983
28.02.2008
BIGETTI Filippo
(Roma 05.09.1975)
Piazza di Spagna, 35
tel. 06.6791838
28.02.2008
BILLO’ Laura
(Roma 21.11.1977)
Via Tersicore, 7
tel. 06.20977446
28.02.2008
BISCETTI Francesca
(Roma 27.01.1977)
Via C.A. Racchia, 2
tel. 06.3728389
28.02.2008
BISCOTTI Mariateresa
(Polla 13.09.1971)
Via della F. In Laterano, 41
tel. 06.77590217
10.01.2008
BISEGNA Silvia
(Roma 01.04.1977)
Via Gregorio VII, 133
tel. 34719386904
28.02.2008
BITTARELLI Daniela
(Roma 18.10.1973)
Piazzale Clodio, 14
tel. 06.39751240
28.02.2008
BLANDINO Leonardo
(Roma 23.03.1979)
Circonvallazione Clodia, 29
tel. 06.39725113
28.02.2008
216
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AGGIORNAMENTO ALBO
BRASCA Vincenzo
(Vibo Valentia 16.09.1975)
Via Appia Nuova, 470
tel.
28.02.2008
BRAVACCINI Marco
(Roma 01.12.1975)
Via Ipponio, 8
tel. 06.77071005
28.02.2008
BRUNET Carla
(Roma 10.06.1980)
Via Ferdinando Cento, 50
tel. 06.5210770
23.01.2008
BUCCI Sabrina
(Taranto 03.11.1977)
Via Ventiquattro Maggio, 43
tel. 06.47825044
10.01.2008
BUCOLO Rita
(Roma 16.06.1974)
Circ.ne Clodia, 82
tel. 06.37517925
28.02.2008
BUSATO Serena
(Cava dei Tirreni 22.09.1976)
Via Flaminia, 197
tel. 06.4814370
9.11.2004
CALABRESE Giancarlo
(Putignano 09.08.1979)
Viale di Trastevere, 259
tel. 06.5882401
17.01.2008
CALAFIORE Viviana
(Siracusa 07.03.1979)
Viale Val Padana, 109
17.01.2008
CALTAGIRONE Elisa Maria
(Roma 23.05.1981)
Via R. Rodriguez Pereira, 188
tel. 06.35343203
10.01.2008
CALZOLAI Fabrizio
(Roma 20.11.1975)
P.le Clodio, 13
tel. 06.39731352
17.01.2008
CAMA Francesca
(Reggio Calabria 21.04.1978)
Via G. Palumbo, 12
10.01.2008
CAMPAGNALE Marina
(Roma 08.12.1977)
Via Aieta, 77
tel. 06.5061791
10.01.2008
CANCELLIERI Alessandro
(Roma 15.11.1969)
Via S.Croce in Gerusalemme,13/9
tel. 06.7028132
17.01.2008
CANDIDO Micol
(Roma 14.01.1977)
Via Angelo Emo, 106
tel. 06.39742345
23.01.2008
CANNAVO’ Serena
(Roma 17.01.1977)
Via Elettra, 53
tel. 06.2011365
28.02.2008
CANTAFORA Maria Teresa
(Roma 16.09.1971)
Via Mario Fani, 20
tel. 06.44252989
28.02.2008
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AGGIORNAMENTO ALBO
CANTARELLA Enrico
(Latina 06.08.1972)
Via Rialto, 6
tel. 06.39754642
23.01.2008
CANTORE Paolo
(Roma 16.08.1979)
Via G. Valmarana, 41
tel. 06.88640104
28.02.2008
CAPEZZUTO Lucia
(Roma 16.01.1980)
Via Caio Mario, 13
tel. 06.3202821
28.02.2008
CAPOGROSSI GUARNA Luciano
(Roma 28.06.1974)
Via Enrico Fermi, 15
tel. 06.55301220
28.02.2008
CAPOLUPO Antonio
(Avellino 07.04.1980)
V.le delle Quattro Fontane, 149
tel. 06.4741909
17.01.2008
CAPONETTI Barbara
(Roma 05.06.1980)
Via Ciro Menotti, 24
tel. 06.36004047
23.01.2008
CAPONETTI Simone
(Roma 03.07.1976)
Via Ciro Menotti, 24
tel. 06.36004047
23.01.2008
CAPORALE Saveria Francesca
(Barletta 28.06.1980)
Viale G. Mazzini, 11
tel. 06.3202351
28.02.2008
CAPOROSSI Alfredo
(Roma 05.07.1977)
Viale degli Astri, 57
tel. 06.45449649
28.02.2008
CAPPARELLA Carla
(Roma 18.07.1979)
Via Pompeo Magno, 1
tel. 06.3225844
28.02.2008
CAPPELLI Barbara
(Roma 15.03.1974)
Via Corfinio, 23
17.01.2008
CAPUZZI Gianni
(Guardiagrele 24.04.1980)
Via Enea, 12
tel. 06.7848598
28.02.2008
CARBONELLI Valentina
(Roma 19.04.1975)
Via Cairoli, 125
tel. 06.4453775
28.02.2008
CAREDDA Danilo
(Roma 28.09.1974)
Piazzale degli Eroi, 8
tel. 06.39916347
28.02.2008
CARNEVALE Giuseppe
(Guardavalle 03.10.1971)
Via Tangorra, 12
tel. 06.36298126
17.01.2008
CASSANO Angela
(Bari 09.04.1978)
Via Salvo Randone, 20
tel. 06.87136521
28.02.2008
218
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AGGIORNAMENTO ALBO
CASTRIOTA Giorgia
(Cosenza 08.03.1978)
Via Benaco, 5
tel. 06.85351180
28.02.2008
CATI Alessandro
(Civita Castellana 23.01.1978)
Piazza Sallustio, 3
tel. 06.4820627
28.02.2008
CATONI Anna
(Roma 10.03.1976)
Piazza del Fante, 2
tel. 06.3222789
23.01.2008
CAUTILLI Federica
(Sora 24.05.1977)
Via Orazio, 31
tel. 06.68301096
23.01.2008
CAVALLO Pierluigi
(Grottaglie 26.11.1980)
Via Castel Gandolfo, 71
tel. 3391959013
17.01.2008
CAVICCHI Gabriele
(Roma 24.04.1977)
Via della Pineta Sacchetti,484
tel. 3287164477
28.02.2008
CECCARELLI Clara Isabel
(Roma 26.11.1975)
Largo Angelo Fochetti, 29
tel. 06.5717851
10.01.2008
CECI Francesca
(Napoli 25.12.1979)
Via Barberini, 3
tel. 06.4819595
28.02.2008
CELOTTO Giorgia
(Roma 13.07.1976)
Via del Caucaso, 21
tel. 06.5925942
28.02.2008
CERCIELLO Mario
(Roma 22.10.1976)
Via Ruggero Fauro, 43
tel. 06.8083376
28.02.2008
CERIMELE Luca
(Roma 09.07.1979)
Via Isonzo, 34
tel. 06.84242582
28.02.2008
CHIARELLI Matteo Tommaso
(Roma 27.11.1973)
Via Stamira, 26
tel. 06.44235192
28.02.2008
CHIARELLI Teresa
(Cariati 31.10.1978)
Circ.ne Clodia, 80
tel. 06.97279885
17.01.200
CIARLETTA Lanfranco
(L’aquila 13.08.1942)
Via Francesco Sivori, 8
tel. 06.39754344
4.03.1970
CICERCHIA Simone
(Roma 06.03.1976)
Viale delle Milizie, 76
tel. 06.37512600
28.02.2008
CICORIA Francesca
(Mesagne 06.05.1978)
Via Muzio Clementi, 48
tel. 06.3222777
28.02.2008
219
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AGGIORNAMENTO ALBO
CIMINO Teodoro
(Crotone 10.05.1974)
Via Franco Storelli, 4
tel. 3494467317
28.02.2008
CINGARI Maria
(Taormina 19.08.1971)
Viale Vasco De Gama, 73
tel. 06.56338192
17.01.2008
CIPOLLONI Maria Chiara
(Roma 20.06.1976)
Viale delle Milizie, 15
tel. 06.37513767
28.02.2008
CISTILLINI Francesca
(Roma 03.09.1975)
Via Ottorino Lazzarini, 5
tel. 06.39723860
10.01.2008
COCCA Roberto
(Kassel 28.10.1977)
Via Nomentana, 935
tel. 06.82003686
10.01.2008
COCO Federica
(Roma 14.08.1978)
Via Nesazio, 33
tel. 06.5133290
17.01.2008
COLAFATI Isabella
(Lamezia Terme 16.06.1976)
Via G. Di Bartolo, 22
tel. 06.39751231
28.02.2008
COLAMEDICI Silvia
(Roma 18.03.1974)
Via Carlo Alberto Racchia, 2
tel. 06.37512472
17.01.2008
COLANTONIO Concettina
(Pescara 14.04.1963)
Via G. Albanese Ruffo, 16
tel. 06.7221126
28.02.2008
COLAZZO Melania
(Bologna 14.08.1978)
Via Flaminia, 380
tel. 06.3610837
10.01.2008
COLETTA Francesca
(Roma 20.01.1976)
Via di Grottarossa, 94
tel. 06.33266522
10.01.2008
COLETTI Chiara
(Roma 19.03.1979)
P.zza dei Martiri di Belfiore 2
tel. 06.3213865
10.01.2008
COLIZZI Lorenzo
(Roma 03.02.1980)
Via C. Monteverdi, 20
tel. 06.8412508
10.01.2008
COLLICA Andrea
(Roma 09.03.1977)
Via della Giuliana, 80
tel. 06.39734035
10.01.2008
COMPAGNONE Angela
(Sora 04.05.1977)
Viale Giulio Cesare, 6
tel. 06.3221134
28.02.2008
CONCETTI Germana
(Roma 09.08.1971)
P.zza Martiri Di Belfiore, 2
tel. 06.3235472
17.01.2008
220
14_albi_fatto.pmd
FORO ROMANO 1-2/2008
220
28/05/2008, 01:56
AGGIORNAMENTO ALBO
CONCOLINO Barbara
(Roma 03.01.1981)
Via A. De Gasparis, 95
tel. 06.5043149
17.01.2008
CONFORTI Bruna
(Roma 08.12.1975)
Via A. Aubry, 3
tel. 06.39730257
28.02.2008
CONFORTINI Isabella
(Roma 20.01.1981)
Via Barnaba Oriani, 32
tel. 06.8081853
17.01.2008
CONSONI Shalini
(Bombay 06.07.1971)
Via Livio Pentimalli, 57
tel. 06.35420373
28.02.2008
CONTE Mariaserena
(Roma 24.01.1974)
Via A. Baiamonti, 10
tel. 06.37514695
23.01.2008
CONTI Claudio
(Roma 25.04.1973)
Via G. Cardano, 152
tel. 06.5581737
28.02.2008
COPPOLA Annafranca
(Torremaggiore 10.01.1973)
Viale Sirtori, 56 Sc.b
tel. 06.55271046
28.02.2008
CORAGGIO Giulio
(Roma 11.07.1976)
Via Benaglia, 10
tel. 3383468683
28.09.2004
CORNALI Matteo
(Roma 13.09.1976)
Via degli Urali, 13
tel. 06.97601710
28.02.2008
COSTA Marcella
(Napoli 15.08.1974)
Via Luca Ghini, 59
tel. 06.23232200
17.01.2006
COSTANZO Carmela
(Vibo Valentia 07.01.1975)
Circ.ne Clodia, 36/b
tel. 06.39739431
28.02.2008
CRISCUOLO Massimo
(Piano di Sorrento 04.04.1977)
Via dell’ Acqua Bullicante, 221
tel. 06.32111123
31.10.2006
CUTRUZZULA’ Guido
(Roma 26.11.1977)
Via V. Tangorra, 9
tel. 06.36301975
28.02.2008
D’AGOSTINO Caterina, Anna
(Vibo Valentia 24.09.1975)
Via G. Combi, 42
tel. 06.37516001
10.01.2008
D’ALESSIO Laura
(Caserta 10.09.1977)
Via Alessandro III, 6
tel. 06.6385382
28.02.2008
D’AMICO Teresa
(Termoli 04.07.1977)
Viale Tito Labieno, 24
tel. 06.71546409
28.02.2008
221
FORO ROMANO 1-2/2008
14_albi_fatto.pmd
221
28/05/2008, 01:56
AGGIORNAMENTO ALBO
D’ANDREA Sergio
(Roma 27.09.1968)
Via Cola di Rienzo, 149
tel. 06.3214992
28.02.2008
D’ANGELIS Luigi
(Roma 05.07.1980)
Via Amedeo Sommovigo, 5
tel. 06.4062406
28.02.2008
D’ANGELO Elisabetta
(Roma 24.03.1979)
Via della Mendola, 89
tel. 06.3314858
28.02.2008
D’AURIA Jacopo
(Roma 01.12.1978)
Via P.G. da Palestrina, 47
tel. 06.3232099
28.02.2008
D’ONOFRIO Giuseppe Alessio
(Gioia del Colle 27.07.1979)
Via Lazio, 20/c
tel. 06.4888081
28.02.2008
D’UGO Angiolamaria
(Roma 11.08.1973)
Via Tarquinio Prisco, 60
tel. 3393937165
10.01.2008
DADMAN Saman
(Roma 27.12.1977)
Via Giuseppe Ferrari, 35
tel. 06.3725653
17.01.2008
DE ANGELIS Cristiano
(Roma 13.01.1975)
Via Valdarno, 3
tel. 06.97276687
10.01.2008
DE CAPRIO Chiara
(Roma 24.05.1973)
Via Pinciana, 25
tel. 06.844651
10.01.2008
DE FAZIO Antonella
(Roma 26.04.1977)
Via Ivrea, 28
10.01.2008
DE FELICI Emanuela Maria
(Roma 11.12.1976)
Via B.V. del Carmelo, 20
tel. 3396294884
10.01.2008
DE GREGORIO Marzia
(Roma 19.02.1973)
Via Carlo Alberto Racchia, 2
tel. 06.37512472
17.01.2008
DE LICIO Francesca
(Roma 02.08.1976)
Viale C. Tommaso Odescalchi, 10
tel. 06.51607325
10.01.2008
DE LUCA Alessandro
(Roma 02.04.1974)
Piazza Digione, 2
tel. 06.87450070
10.01.2008
DE LUCA Katia
(Roma 21.09.1972)
Lungotevere Flaminio, 76
tel. 06.3232911
23.01.2008
DE LUCA Valerio
(Roma 03.03.1981)
Corso d’Italia, 97
tel. 06.85303423
17.01.2008
222
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FORO ROMANO 1-2/2008
222
28/05/2008, 01:56
AGGIORNAMENTO ALBO
DE LUCIA Mario
(Roma 30.09.1978)
Via G. Palumbo, 3
tel. 3493834085
10.01.2008
DE MARCO Maria Chiara
(Napoli 18.02.1975)
P.le Clodio, 12 Int.39
tel. 06.64521638
28.02.2008
DE MARIA Sara
(Milano 04.09.1975)
Via Modica, 1
tel. 06.70613259
20.03.2003
DE MARTINIS Sandro
(Roma 02.08.1972)
Via dei Lauri, 99
tel. 06.24302403
17.01.2008
DE MATTEI Niccolo’ Maria
(Roma 07.02.1978)
Via Monticelli, 5
tel. 06.3265700
17.01.2008
DE RIENZO Antonietta
(Ariano Irpino 06.05.1976)
Via Savoia, 72
tel. 06.8541249
10.01.2008
DE ROSSI Andrea
(Roma 12.01.1974)
Via Alberto Ascari, 60
tel. 06.5033392
10.01.2008
DE ROSSI Francesca
(Avezzano 30.08.1978)
Viale delle Milizie, 38
tel. 06.37511951
10.01.2008
DE SANTIS Daniele
(Roma 27.02.1977)
Viale Giulio Cesare, 113/a
tel. 06.3218835
17.01.2008
DE SIMONE Lino
(Lanciano 12.08.1972)
Via Alba, 21
tel. 3388558136
28.02.2008
DE STEFANO Stefania
(Roma 20.02.1961)
Via Venti Settembre, 4
tel. 06.4815590
17.01.2008
DE VICO Raffaella
(Roma 03.11.1978)
Via Flaminia, 466
tel. 06.39746908
28.02.2008
DE VINCENTI Vincenzo
(Mirto Crosia 24.12.1976)
Via S. Maria Ausiliatrice, 63
tel. 06.78393689
23.01.2008
DE VINCENTIS Ivan
(Roma 05.10.1971)
Via dei Gracchi, 209
tel. 06.3200435
28.02.2008
DE VITA Chiara
(Roma 29.06.1974)
Via Civitavecchia, 7
tel. 06.8417434
23.01.2008
DE VITO Enrico
(Roma 03.02.1979)
Via Adolfo Gandiglio, 120
tel. 3471967880
28.02.2008
223
FORO ROMANO 1-2/2008
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AGGIORNAMENTO ALBO
DE VITO Marco
(Roma 10.10.1970)
Via Gallia, 122
tel. 06.70497590
28.02.2008
DECROIX Jean Paul
(Roma 07.10.1977)
Via L. Signorelli, 8
tel. 06.36005473
28.02.2008
DEFRANCESCO Chiara
(Trento 22.06.1977)
Via dei Gracchi, 283
tel. 06.3223893
28.02.2008
DEL CHIARO Giulia
(Roma 31.05.1980)
Via Quinto Aurelio Simmaco, 7
tel. 06.5600697
23.01.2008
DEL GRANDE Maria Lisa
(Roma 31.03.1973)
Via Mattia Battistini, 491
tel. 06.3070518
28.02.2008
DEL GROSSO Reparata
(Benevento 12.03.1971)
Via Mario Angeloni, 3
tel. 06.7234569
23.01.2008
DEL MASTRO Valeria
(Roma 10.11.1980)
Via Verolengo, 24
tel. 06.6632745
23.01.2008
DEL MONTE Viola
(Roma 15.04.1979)
Via di Monserrato, 25
tel. 06.68100754
28.02.2008
DEL VESCOVO Valerio
(Roma 26.12.1980)
Via Val Maggia, 60
tel. 06.88641659
28.02.2008
DELLA RAGIONE Alessandro
(Roma 23.05.1975)
Via L. Settembrini, 30
tel. 06.3217260
28.02.2008
DELLA ROCCA Vittorio
(Roma 19.08.1972)
Via A. Poliziano, 27
tel. 06.70453901
28.02.2008
DI ADAMO Katia
(Roma 16.05.1978)
Via Cipro, 12
tel. 06.39720228
17.01.2008
DI BITONTO Andreina
(Bisceglie 10.06.1978)
Via Boncompagni, 61
tel. 06.42743104
17.01.2008
DI CESARE Massimiliano
(Roma 12.01.1980)
Via Clemente X,14
28.02.2008
DI CESARE Nicola
(Vasto 21.07.1974)
Via A. Pollaiolo, 5
tel. 06.36010280
17.01.2008
DI CIACCIO Michele
(Formia 07.02.1978)
V.le Regina Margherita, 294
tel. 06.44251509
17.01.2008
224
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FORO ROMANO 1-2/2008
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AGGIORNAMENTO ALBO
DI COLA Donatella
(Guardiagrele 05.12.1974)
Via Reno, 21
10.01.2008
DI COLA Federica
(Roma 02.08.1969)
Via Raffaele Paolucci, 50
tel. 06.5376885
10.01.2008
DI FERRANTE Sara
(Napoli 10.02.1973)
Via Montasio, 31
tel. 06.8174038
10.01.2008
DI GENNARO Francesca
(Napoli 04.10.1974)
Via V. Tizzani, 94b
tel. 06.58200831
17.05.2005
DI GIANNATALE Fabrizio
(Roma 30.05.1977)
Via G. Bettolo, 54
tel. 06.3725160
10.01.2008
DI GREGORIO Letizia
(L’aquila 27.05.1976)
Via D. Lupatelli, 10
17.01.2008
DI MAGGIO Alessandro
(Roma 19.12.1970)
Viale Palmiro Togliatti, 907
tel. 3284368129
28.02.2008
DI MARINO Emanuela
(Roma 30.12.1977)
Via Andrea Angiulli, 13
tel. 06.3387225
10.01.2008
DI MEO Simona
(Napoli 28.03.1975)
Via di S.C. in Gerusalemme, 87
tel. 06.77204256
10.01.2008
DI NUNZIO Paola
(Roma 20.05.1980)
Viale G. Mazzini, 140
tel. 06.85350131
17.01.2008
DI PACE Mauro
(Brescia 08.04.1977)
Viale delle Milizie, 114
tel. 06.3720108
28.02.2008
DI PAOLO Mauro
(Torino 26.12.1975)
Viale del Vignola, 11
tel. 06.36002252
28.02.2008
DI POLITO Roberta
(Roma 28.06.1979)
Via G. Pisanelli, 40
tel. 06.36000635
28.02.2008
DI PORTO Joseph
(Roma 30.07.1974)
Via Germanico, 172
tel. 06.3222989
10.01.2008
DI PROSPERO Jessica
(Terracina 26.05.1976)
Via Ridolfino Venuti, 42
tel. 06.86320919
DI RAIMO Annarita
(Formia 16.02.1976)
P.zza SS. Apostoli, 81
tel. 06.69941508
28.02.2008
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FORO ROMANO 1-2/2008
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225
28.02.2008ù
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AGGIORNAMENTO ALBO
DI RIENZO Tiziana
(Roma 19.09.1973)
Via Selva Candida, 119
tel. 06.61550493
10.01.2008
DI ROCCO Vincenzo
(Formia 07.02.1976)
Via Otranto, 47
tel. 06.37512328
28.02.2008
DI VECCHIO Lorenzo Maria
(Roma 02.09.1979)
Via Lima, 48
tel. 06.858221
17.01.2008
DIMA Sara
(Roma 15.12.1973)
Piazza Antonio Mancini, 4/b
tel. 06.3233169
23.01.2008
DIMITA Gaetano
(Napoli 10.04.1978)
Via Nomentana, 859/a
10.01.2008
DIOFEBBO Massimiliano
(Roma 23.09.1972)
Via dei Gracchi, 189
tel. 06.3701426
17.01.2008
DIVISI Marco
(Roma 25.08.1976)
Via Taro, 25
tel. 06.85350327
28.02.2008
EMANUELE Alessandro
(Roma 16.11.1977)
Piazza G. Mazzini, 8 Sc.e
tel. 06.3217974
28.02.2008
FABIANI Paola
(Roma 17.08.1971)
Piazzale Clodio, 18
tel. 06.39733771
28.02.2008
FALATO Domenico
(Benevento 12.09.1980)
Viale Camillo Sabatini, 150
tel. 06.5203239
10.01.2008
FALORIO Alessandro
(Vasto 24.02.1979)
Corso d’Italia, 106
tel. 06.44230962
28.02.2008
FALOTICO Michela
(Roma 07.09.1980)
Viale Giulio Cesare, 78
tel. 06.68803582
10.01.2008
FANELLA Alessandro
(Roma 01.04.1977)
Corso Regina Maria Pia, 18
tel. 3386268518
10.01.2008
FARINACCI Roberto
(Roma 04.03.1974)
Via del Mascherino, 72
tel. 06.6861981
10.01.2008
FAVRETTO Ester
(Roma 25.09.1976)
Via Mar Rosso, 61
tel. 06.5666092
10.01.2008
FAVRETTO Valerio
(Roma 05.08.1978)
Via Papiniano, 10
tel. 06.35344273
10.01.2008
226
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FORO ROMANO 1-2/2008
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AGGIORNAMENTO ALBO
FEBBRARO Veronica
(Roma 09.05.1977)
P.le delle Nazioni Unite, 16
tel. 0774/334620
10.01.2008
FEDELI Monica
(Roma 17.03.1972)
Via Nicola Ricciotti, 11
tel. 06.3233441
10.01.2008
FEDERICO Loredana
(Polla 13.09.1978)
Via Candia, 101
tel. 3497170631
10.01.2008
FELEPPA Francesca Romana
(Roma 08.01.1978)
Via di Monte Fiore, 22
tel. 06.58333138
17.01.2008
FERRARI Fabio
(Roma 07.08.1978)
Via Marcantonio Colonna, 44
tel. 06.3201931
23.01.2008
FERRARO Alessandro
(Roma 27.09.1972)
Via G.B. Gisleni, 23
tel. 06.66482202
17.01.2008
FERRARO Ciro
(Roma 28.11.1977)
Piazzale della Radio, 37
tel. 06.5565907
28.02.2008
FERRETTI Marta
(Roma 23.02.1979)
Via Pompeo Magno, 1
tel. 06.3212506
28.02.2008
FERRI Giuseppe
(Roma 03.03.1967)
P.zza dell’Emporio, 16/a
tel. 06.5745355
28.02.2008
FERRI Maria Gabriella
(Roma 26.07.1979)
Via Fontanile Arenato, 66
tel. 06.6625483
10.01.2008
FETONTI Nicoletta
(Roma 30.07.1980)
Via Muzio Clementi, 51
tel. 06.3210651
10.01.2008
FIASCONARO Luca
(Roma 05.08.1978)
Viale Regina Margherita, 46
tel. 06.85354243
17.01.2008
FICARRA Elisabetta
(Roma 16.04.1968)
Via Toscana, 1
tel. 06.42016300
23.01.2008
FIENGO Francesco
(Roma 08.07.1977)
Via Lutezia, 8
tel. 06.85355142
17.01.2008
FIGLIOLINI Luca
(Roma 16.04.1975)
Via Nomentana, 231
tel. 06.44250863
10.01.2008
FILARDI Antonio
(Cassano allo Ionio 12.01.1977)
Circonvallazione Trionfale, 123
tel. 06.39742621
23.01.2008
227
FORO ROMANO 1-2/2008
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227
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AGGIORNAMENTO ALBO
FILAURO Luca
(Palermo 04.03.1975)
Via G. Bettolo, 6
tel. 06.3720904
28.02.2008
FINAMORE Nicola
(Perugia 30.10.1973)
Viale G. Mazzini, 114/a
tel. 06.3725422
17.01.2008
FINAZZI AGRO’ Eleonora
(Roma 08.09.1980)
Via Monte delle Gioie, 13
tel. 06.86207826
28.02.2008
FIORENTINI Silvia
(Roma 01.03.1975)
Via Filippo Fiorentini, 106
tel. 3289447869
28.02.2008
FLAMMINI Valeria Nicoletta
(Roma 24.05.1981)
Via Siria, 20
tel. 3391064488
28.02.2008
FLORE Raffaella
(Roma 16.10.1976)
Via Otranto, 47
tel. 06.37500200
28.02.2008
FLUMERI Vittorio Davide
(Roma 05.03.1972)
Via Giuseppe Sisco, 8
tel. 06.44242395
28.02.2008
FODDAI Costanzo
(Sassari 15.07.1978)
Via Francesco Crispi, 36
tel. 06.484584
28.02.2008
FOGLI Francesca
(Roma 09.12.1977)
Via del Giordano, 30
tel. 06.5401806
28.02.2008
FONDI Federica
(Roma 26.12.1977)
Viale G. Mazzini, 113
tel. 06.3217434
28.02.2008
FONTANIN COLETTI Gianmaria
(Genova 26.04.1976)
Via Monte Cristallo, 1
tel. 3409356099
28.02.2008
FONTI Maria
(Roma 09.09.1979)
Viale dell’Oceano Atlantico, 4
tel. 06.5919749
10.01.2008
FORCELLA Virginia
(Roma 26.10.1979)
Via Valadier, 53
tel. 06.3218809
10.01.2008
FRABONI Valeria
(Roma 10.10.1980)
Via Giovanni Senzaterra, 41
tel. 06.6140212
10.01.2008
FRABOTTA Simone
(Roma 31.10.1975)
Via della Giuliana, 58
tel. 06.35299416
12.01.2004
FRAMALICCO Pietro
(Roma 04.12.1975)
Via Palombarese, 221
tel. 06.90530031
17.01.2008
228
14_albi_fatto.pmd
FORO ROMANO 1-2/2008
228
28/05/2008, 01:56
AGGIORNAMENTO ALBO
FRASSOLDATI Chiara
(Bergamo 23.02.1975)
Viale dei Parioli, 50
tel. 06.8073351
28.02.2008
FUCILE Paolo
(Roma 03.05.1978)
Via Campania, 48
10.01.2008
FULIO BRAGONI Andrea
(Roma 04.06.1979)
Via S. Tommaso d’Aquino, 116
28.02.2008
FULLONI Marco
(Roma 12.01.1974)
Via Monte Calcaro, 2
tel. 06.9039068
23.01.2008
FUSCO Anna
(Formia 22.09.1977)
Via Andrea Solario, 100
tel. 06.5415799
10.01.2008
FUSCO Antonella
(Roma 17.03.1974)
Via Pineta Sacchetti, 422
tel. 06.3055655
23.01.2008
FYRIGOS Alessandro
(Roma 27.08.1973)
Via Oslo, 5
tel. 06.5200583
17.01.2008
GABBANI Andrea
(Roma 02.06.1976)
Via Appia Nuova, 96
tel. 06.77250815
10.01.2008
GAGGIOLI Mirco
(Roma 10.09.1978)
Via A. Chinotto, 1
tel. 06.45493126
10.01.2008
GAGLIARDI Andrea
(Roma 18.08.1978)
Viale delle Milizie, 140
tel. 06.3721932
10.01.2008
GALIANI Samantha Annette
(Roma 21.08.1978)
Via Monterosi, 90
tel. 3296318737
10.01.2008
GALLITELLI Danilo
(Aosta 03.05.1978)
Via Monte Asolone, 8
tel. 06.37500195
23.01.2008
GALLO Chiara
(Velletri 09.07.1975)
Viale dell’Aeronautica, 11
tel. 06.5924828
28.02.2008
GALLO Daniele
(Roma 27.05.1978)
Viale G. Mazzini, 11
tel. 06.36001069
28.02.2008
GALLO Luciano
(Cosenza 22.05.1973)
Via Barberini, 3
tel. 06.4746042
20.02.2002
GALLO Tiziano
(S.Bartolomeo in G. 12.08.1972)
Via Lago Tana, 16
tel. 06.86217288
28.02.2008
229
FORO ROMANO 1-2/2008
14_albi_fatto.pmd
229
28/05/2008, 01:56
AGGIORNAMENTO ALBO
GALLUZZO Fabrizio
(Roma 19.05.1981)
Via Prisciano, 42
tel. 06.35450110
28.02.2008
GARIFO Antonino
(Roma 11.12.1969)
Via Augusto Dulceri, 72
tel. 06.21703522
28.02.2008
GATTA Romina
(Roma 12.10.1977)
Via Tor de’ Schiavi, 380
tel. 06.21802715
28.02.2008
GENCARELLI Delia
(Cosenza 29.03.1977)
Via C. Facchinetti, 64
tel. 06.43533553
28.02.2008
GENTILE Natascia
(Roma 02.10.1971)
Via Augusto Valenziani, 5
tel. 06.42013022
28.02.2008
GIOIOSI Cristina
(Roma 13.03.1969)
Via Suvereto, 332
tel. 06.88641871
17.01.2008
GIORDANO Daniela
(Catanzaro 28.03.1973)
Via F. Nardini, 29
tel. 3335824399
23.01.2008
GIRONE Roberta
(Villa Santa Maria 30.09.1973)
Via Marche, 54
tel. 06.42010837
10.01.2008
GIULIANO Angelo
(Roma 06.04.1972)
Via Germanico, 184
tel. 06.3244322
28.02.2008
GIULIANO Luigi
(Benevento 08.09.1966)
Via Paolo Emilio, 7
tel. 06.45421881
28.02.2008
GONZALEZ Francesca
(Fondi 29.07.1973)
P.zza Buenos Aires, 5
tel. 06.8840160
28.02.2008
GRAFFI Leonardo
(Bologna 03.05.1976)
P.zza di Monte Citorio, 115
tel. 06.695331
10.01.2008
GRASSI Filippo
(Roma 10.08.1977)
Via Vito Artale, 7
tel. 06.39732045
10.01.2008
GRAZIANI Francesca Romana
(Roma 15.03.1981)
P.le Clodio, 14
tel. 06.39730758
17.01.2008
GRIMALDI Chiara
(Roma 26.01.1979)
Via Licopoli, 45
tel. 3477221147
17.01.2008
GROSSI Federica
(Roma 16.07.1974)
Via Taranto, 58
tel. 06.70497391
17.01.2008
230
14_albi_fatto.pmd
FORO ROMANO 1-2/2008
230
28/05/2008, 01:56
AGGIORNAMENTO ALBO
GROSSO Ciriaco
(Torino 01.02.1977)
P.zza S.Andrea della Valle,3
tel. 06.6879257
28.02.2008
GUARNIERI Silvio
(Roma 10.01.1977)
Viale Tirreno, 246
tel. 06.87195358
17.01.2008
GUASTADISEGNI Elisa
(Novara 07.04.1976)
Via G. Romagnosi, 1/b
tel. 06.3217022
17.01.2008
GUAZZELLI Barbara
(Roma 29.12.1975)
Via Leone XIII, 464
tel. 06.6382316
17.01.2008
GUCCIONE Valentina
(Borgomanero 12.03.1980)
Via Etruria, 65
tel. 06.77590577
10.01.2008
GUELI Valeria
(Roma 25.05.1978)
Via Luigi Rizzo, 18
tel. 06.35400159
23.01.2008
GUERRA Gabriele
(Roma 05.07.1973)
Via Prenestina, 390
tel. 06.2596439
28.02.2008
GUERRIERI Cecilia
(Matera 20.10.1974)
Via Claudio Monteverdi, 16
tel. 06.85303056
28.02.2008
GUERRIERO Luciano
(Roma 14.02.1958)
Via delle Robinie, 84
tel. 06.2304354
3.03.2004
GUERRIERO Maria Giuseppina
(Roma 03.08.1978)
Via dei Campani, 83
tel. 3930720909
17.01.2008
GUERRISI Mauro
(Roma 22.05.1978)
Via Guido d’Arezzo, 2
tel. 06.85301227
10.01.2008
GUERRITORE Eriprando
(Roma 02.06.1979)
Via Bruxelles, 55
tel. 06.8841411
17.01.2008
GUIDA Antonino
(Palermo 07.03.1974)
Via Giuseppe Ferrari, 11
tel. 06.5135394
GUIDA DI GUIDA Alessio
(Roma 21.06.1978)
Via della Giuliana, 66
tel. 06.39733633
23.01.2008
GUZZANTI Valentina
(Roma 08.09.1976)
Via Sicilia, 66
tel. 06.4200611
28.02.2008
IANNETTONE Daniela
(Cagliari 21.03.1977)
Via Aniene, 14
tel. 06.8537481
28.02.2008
231
FORO ROMANO 1-2/2008
14_albi_fatto.pmd
231
9.11.2006
28/05/2008, 01:56
AGGIORNAMENTO ALBO
IANNO’ Marco
(Salerno 13.12.1980)
Via Venti Settembre, 1
tel. 06.478751
23.01.2008
IANNOTTA Rosaria
(Roma 22.02.1978)
Via L. Mancinelli, 65
tel. 06.85301719
10.01.2008
IERARDI Francesco
(Catanzaro 27.05.1972)
Lungotevere della Vittoria, 15
tel. 06.3720039
IMPERATO Imma
(Torre del Greco 21.12.1976)
Via A. Caroncini, 29
tel. 06.8070707
23.01.2008
INFANTE Luigi
(San Severo 28.03.1977)
Via Renato Cesarini, 106
tel. 06.51985364
28.02.2008
ITRI Giuseppe
(Ogliastro Cilento 12.12.1961)
Via dei Conciatori, 7
tel. 06.97617147
LACIRIGNOLA Roberta
(San Pietro Vernotico 18.04.1979)
Via Gallonio, 18
tel. 3209720505
10.01.2008
LEGGIO Valeria
(Roma 16.07.1975)
Via Alessandro Cialdi, 5/b
tel. 06.51604378
17.01.2008
LEONE Giuseppe
(Roma 26.07.1978)
Via Antonino Pio, 65
tel. 06.5430243
28.02.2008
LIBUTTI Francesco
(S. Giovanni Rotondo 24.10.1973)
Via Tibullo, 10
tel. 06.64760280
17.01.2008
LICARI Maria Loredana
(Mazzarino 10.06.1978)
Via del Podere Trieste, 19
tel. 06.90080018
17.01.2008
LO CONTE Valentina
(Roma 22.05.1977)
Via Alberto Caroncini, 23
tel. 06.8076857
17.01.2008
LOCHE Silvia
(Roma 21.05.1979)
Via Otranto, 47
tel. 06.3722607
17.01.2008
LODOLI Lorenzo
(Roma 21.11.1978)
Via Paolo Emilio, 7
tel. 06.3243124
28.02.2008
LOFARO Francesco
(Roma 01.09.1972)
Via Arno, 38
tel. 06.8547102
28.02.2008
LOI Giovanni
(Roma 17.06.1979)
Viale di Villa Massimo, 57
tel. 06.440631
10.01.2008
232
14_albi_fatto.pmd
9.01.2001
2.04.1998
FORO ROMANO 1-2/2008
232
28/05/2008, 01:56
AGGIORNAMENTO ALBO
LOIACONO Chiara
(Roma 15.06.1978)
Via L. Vignoli, 41
tel. 3382575466
23.01.2008
LOMBARDI Fabio
(Roma 02.11.1979)
Largo Lucio Apuleio, 11
tel. 06.39728903
10.01.2008
LORENZETTI Federica
(Roma 01.01.1978)
Viale dei Misenati, 20
tel. 06.56305241
10.01.2008
LORENZETTI Luca
(Roma 13.04.1977)
Via Marco Aurelio, 32
28.02.2008
LORUSSO Maria Antonia
(Martina Franca 06.04.1977)
Via Flaminia, 213
tel. 06.36006191
17.01.2008
LORUSSO Martino
(Roma 11.06.1977)
Via Civitavecchia, 7
tel. 06.8417434
28.02.2008
LUCARINI Andrea
(Roma 02.04.1973)
Via Giovanni Nicotera, 29
tel. 06.97606750
28.02.2008
LUCHETTI Luca
(Citta’ di Castello 23.01.1981)
Via Collalto Sabino, 52
tel. 06.8605917
10.01.2008
LUNA Chiara
(Roma 24.01.1975)
Via del Pianeta Venere, 36
tel. 06.5290020
17.01.2008
MACAIONE Massimiliano
(Parma 23.07.1975)
Via Leoncavallo, 3
tel. 06.478751
26.09.2002
MACCIO’ Maria Cristina
(Roma 23.06.1971)
Viale G. Mazzini, 140
tel. 06.3722036
28.02.2008
MACRI’ Marco
(Roma 05.08.1975)
Via Giuseppe Ferrari, 2
tel. 06.3216720
28.02.2008
MACRI’ Marco
(Roma 25.10.1975)
Viale della Piramide Cestia,1/C
tel. 06.5758551
28.02.2008
MADAMA Sara
(Roma 17.10.1980)
Via Ennio Quirino Visconti, 55
tel. 06.3242028
23.01.2008
MADDALONI Micaela
(Roma 30.04.1975)
Via Barnaba Oriani, 32
tel. 06.8081853
28.02.2008
MAGGI Mariano
(Roma 27.10.1976)
Via Savoia, 23
tel. 06.85355181
28.02.2008
233
FORO ROMANO 1-2/2008
14_albi_fatto.pmd
233
28/05/2008, 01:56
AGGIORNAMENTO ALBO
MAGLIOCCA Francesca Silvia
(Sarzana 19.04.1968)
Viale degli Ammiragli, 67
tel. 06.97746307
12.04.2002
MAGNARELLI Lorenzo
(Latina 17.06.1977)
Via Lago di Lesina, 35
tel. 06.86328700
28.02.2008
MAGNO Maria Letizia
(Roma 18.05.1979)
Via G. Nicotera, 29
tel. 06.32111063
28.02.2008
MALAGESI Federica
(Roma 16.06.1979)
Piazza del Fante, 2
tel. 06.3611633
28.02.2008
MALAGOLI Andrea
(Roma 28.02.1977)
Via Paolo Emilio, 34
tel. 06.32120176
28.02.2008
MANCINI Francesco
(Milano 17.07.1974)
Via Montecompatri, 13
tel. 3393271864
10.01.2008
MANCINI Giordano
(Roma 19.09.1971)
Via Oderzo, 29
tel. 06.70306632
17.01.2008
MANDOLESI Roberto
(Fermo 20.09.1964)
Via Paolo Emilio, 34
tel. 06.32111806
MANTINEO Rosaria
(Vibo Valentia 11.09.1974)
Corso Regina Mariapia, 3
tel. 06.56305538
23.01.2008
MARANO Stefano
(Roma 03.12.1972)
Viale G. Mazzini, 6
tel. 06.3223388
28.02.2008
MARCHETTA Davide
(Grottaglie 27.02.1979)
Piazza Augusto Imperatore, 3-4
tel. 06.68308997
10.01.2008
MARCHIAFAVA Paolo
(Roma 13.12.1933)
Via del Babuino, 135
tel. 06.36001717
31.03.1960
MARINACCI Cristina Carolina
(Novara 20.04.1979)
Via Alfredo Fusco, 3
tel. 06.35343624
28.02.2008
MARINO Mena
(Cosenza 26.09.1977)
Via Sulpicio Rufo, 15
tel. 3485551018
28.02.2008
MARIONI Alessia
(Sesto San Giovanni 22.12.1978)
Piazza Anco Marzio, 25
tel. 06.5622343
10.01.2008
MARTONE Stefano
(Roma 22.04.1979)
Via Benozzo Gozzoli, 60
tel. 06.5041502
10.01.2008
234
14_albi_fatto.pmd
8.11.1995
FORO ROMANO 1-2/2008
234
28/05/2008, 01:56
AGGIORNAMENTO ALBO
MARTORANA Tiziana
(Roma 10.08.1977)
Via Lima, 31
tel. 06.85351290
10.01.2008
MASCAGNI Mirko
(Roma 28.07.1973)
Via della Magnetite, 33
tel. 3394845804
10.01.2008
MASCI Giulia
(Torino 27.09.1979)
Via Attilio Spaccarelli, 76
tel. 06.66417123
10.01.2008
MASCIA Mariasole
(Vimercate 24.01.1981)
Via della Consulta, 50
tel. 06.48904143
10.01.2008
MASI Damiana
(Agrigento 21.08.1980)
Via delle Quattro Fontane, 15
tel. 06.42013332
10.01.2008
MASI Giulia
(Roma 05.12.1977)
Viale Bruno Buozzi, 3
tel. 06.8085758
17.01.2008
MASI Pietro
(Roma 04.11.1978)
Via Santa Maria In Via, 12
tel.
17.01.2008
MASINOVSKA’ Olga
(Praga 16.12.1976)
Via A. Bertoloni, 29
tel. 06.809132265
28.02.2008
MASSAIU Giuseppina
(Nuoro 05.08.1976)
Via Trionfale, 9086
tel. 06.30683030
28.02.2008
MASSARO Antonella
(Roma 23.05.1981)
V.le dei Quattro Venti, 150
tel. 06.5898224
28.02.2008
MASSARO Cristiana
(Roma 08.02.1979)
Via Aureliana, 63
tel. 06.4873941
28.02.2008
MASSARO Giuseppe
(Cassino 22.12.1980)
Via L. Bissolati, 76
tel. 06.6784977
28.02.2008
MASSIMIANI Paola
(Roma 06.06.1974)
Via Simone de Saint Bon, 61
tel. 06.37513632
28.02.2008
MATTIOLI Andrea
(Roma 12.02.1964)
Via Dardanelli, 13
tel. 06.36003532
17.01.2008
MEHILLI Ilenja
(Tirana 24.10.1972)
Viale Bruno Buozzi, 59
tel. 06.80691212
10.01.2008
MELI Vincenzo
(Catania 07.05.1958)
Via Carlo B. Piazza, 30
tel. 06.64465275
8.04.1986
235
FORO ROMANO 1-2/2008
14_albi_fatto.pmd
235
28/05/2008, 01:56
AGGIORNAMENTO ALBO
MEUTI Antonello
(Tivoli 29.12.1978)
Via Igino Giordani, 80
tel. 06.4070909
10.01.2008
MEZZANOTTE Paolo
(Roma 26.05.1977)
Via Firenze, 25
tel. 06.47825619
17.01.2008
MEZZOPRETE Viviana
(Roma 18.02.1979)
Viale degli Ammiragli, 71
tel. 06.64520650
10.01.2008
MICARELLI Giovanni Maria
(Roma 26.01.1972)
Via Elvia Recina, 6
tel. 06.70453747
28.02.2008
MIELI Andrea
(Orvieto 12.06.1979)
Via Trionfale, 5697
tel. 06.3207013
17.01.2008
MILANESE Michele
(Terni 18.10.1978)
C.so Vittorio Emanuele Ii,322/A
tel. 06.68427573
28.02.2008
MILARDI Carlo
(Sorrento 25.09.1949)
Via S. Tommaso d’Aquino, 116
tel.
10.01.2008
MIRAKAJ Ledia
(Lushnje 19.08.1972)
Via S.Antonio all’esquilino 4/A
tel. 06.20369560
28.02.2008
MITTICA Francesca Romana
(Messina 18.01.1978)
Piazza Farnese, 101
tel. 06.68809040
10.01.2008
MOLLO Gabriele
(Roma 05.11.1980)
Via R. Fauro, 62
tel. 06.8084311
10.01.2008
MONCERI Francesco
(Pisa 17.08.1971)
Via Lilio, 95
tel. 3477569822
28.02.2008
MONGIELLO Francesca
(Roma 21.05.1976)
Piazza G.l. Bernini, 13
tel. 06.5750815
28.02.2008
MONTANARI Vincenzo
(Taranto 22.06.1976)
Via Principessa Clotilde, 2
tel. 06.3230114
17.01.2008
MORABITO Enzo
(Messina 13.04.1973)
Via Terenzio, 21
tel. 06.87420508
28.02.2008
MORISANI Sandro
(Reggio Calabria 01.11.1949)
Via Valnerina, 68
tel. 06.86203897
18.06.1984
MORMINO Antonella
(Tortona 13.06.1975)
Via Buccari, 3
tel. 06.39030049
28.02.2008
236
14_albi_fatto.pmd
FORO ROMANO 1-2/2008
236
28/05/2008, 01:56
AGGIORNAMENTO ALBO
NACCARATO Maria Antonietta
(Cosenza 01.07.1972)
Via Po, 2/4
tel. 06.64781941
23.01.2008
NANCI Debora
(Catanzaro 10.01.1975)
Via Andrea d’Oria, 67
tel. 06.39721746
28.02.2008
NAPPI Tullia
(Roma 30.06.1980)
Via Luigi Capuana, 207
tel. 06.86802392
10.01.2008
NARDACCHIONE Francesco
(Bologna 06.08.1980)
Via di Parione, 12
tel. 3280024955
28.02.2008
NATILI Aldo
(Roma 18.07.1970)
Lungotevere della Vittoria, 1
tel. 06.36088635
28.02.2008
NEMEC Gianluca
(Roma 26.08.1979)
Piazza Verbano, 26
tel. 06.8557065
28.02.2008
NICITA Stefano
(Roma 23.02.1972)
Via Duccio di Buoninsegna, 74
tel. 06.5034613
28.02.2008
NICODEMO Paolo
(Roma 19.03.1977)
Via della Giuliana, 32
tel. 06.37500620
28.02.2008
NICOLINI Alessandro
(Roma 27.04.1976)
Via Cicerone, 28
tel. 06.37511025
28.02.2008
NICOLO’ Saverio
(Reggio di Calabria 24.04.1975)
V.le Giulio Cesare, 47
tel. 06.45449471
25.02.2003
NICOLOSI Flavio
(Roma 10.01.1973)
Via Federico Cesi, 30
tel. 06.36006653
28.02.2008
NICOSIA Riccardo
(Carbonia 25.11.1980)
Via F. Paulucci De’ Calboli, 1
tel. 06.3720125
28.02.2008
NIGRO Paola
(Napoli 07.06.1967)
Corso d’Italia, 97
tel. 06.85303423
28.02.2008
NOCERA Gabriella
(Roma 22.11.1944)
Via G.G. Belli, 79
tel. 06.3222934
28.02.2008
NUGNES Gilemma
(Mugnano 04.08.1980)
Via S. Maria alla Porta, 1
tel. 3356554999
10.01.2008
OLIVA Anna Maria
(Vibo Valentia 25.01.1967)
Via Vincenzo Cardarelli, 9
tel. 06.59603279
23.01.2008
237
FORO ROMANO 1-2/2008
14_albi_fatto.pmd
237
28/05/2008, 01:56
AGGIORNAMENTO ALBO
ORAZI Veronica
(Roma 21.05.1976)
Via Belsiana, 71
tel. 06.69941662
17.01.2008
ORIOLO Domenico
(Cosenza 25.05.1975)
Via Lucrino, 41
tel. 06.86321242
23.01.2008
ORTENZI Olivia
(Roma 22.07.1976)
Via Antonio Baiamonti, 2
tel. 3495231210
28.02.2008
OTTAIANO Marco
(New York 01.05.1975)
Via Crescenzio, 91
tel. 06.6878241
28.02.2008
PADRINI Laura
(Sinalunga 23.12.1974)
Via Bruxelles, 59
tel. 06.8070552
23.01.2008
PAGANI Cinzia
(Roma 07.10.1976)
Via Giovanni Gentile, 8
tel. 06.39745453
28.02.2008
PAGANO Adele Cristina
(Bari 15.05.1975)
Via S. Marcello Pistolese, 73
tel. 06.6550265
10.01.2008
PAGLIARULO Michelina
(Monopoli 04.11.1971)
Via Piave, 24
tel. 06.87420583
PALMERINI Luca
(Roma 21.03.1975)
Via di S. Costanza, 24
tel. 06.8559455
10.01.2008
PALUMBO Maria Cristina
(Roma 19.04.1974)
Via Lazzaro Spallanzani, 36
tel. 06.44240250
28.02.2008
PALUZZI Flavia
(Roma 06.02.1974)
Piazzale Clodio, 14
tel. 06.39742425
10.01.2008
PANDOLFINO Alessandra
(Roma 31.01.1978)
Via S. Nicola da Tolentino, 21
tel. 06.48904153
10.01.2008
PANIO Nico
(Matera 15.07.1974)
Via Attilio Regolo, 19
tel. 06.32803320
16.03.2002
PANNO Annalisa
(Cosenza 05.06.1977)
Via Tomacelli, 103
tel. 06.68300736
17.01.2008
PANNUNZI Anna
(Roma 15.07.1974)
Piazza Crati, 20
tel. 06.86211181
10.01.2008
PAOLETTI Luca
(Roma 23.02.1977)
Via Andrea Fulvio, 10
tel. 06.86215384
10.01.2008
238
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4.03.2004
FORO ROMANO 1-2/2008
238
28/05/2008, 01:56
AGGIORNAMENTO ALBO
PAOLINI Simone
(Roma 09.04.1971)
Via Collazia, 4
tel. 3921345818
10.01.2008
PAPA Alessandra
(Roma 04.01.1975)
Circ.ne Cornelia, 120
tel. 06.45443935
23.01.2008
PAPA Clara
(Messina 31.08.1977)
Via Muzio Clementi, 51
tel. 06.3210651
10.01.2008
PAPARO Roberta
(Roma 12.12.1980)
P.zza Adriana, 5
tel. 06.6876514
17.01.2008
PARIS Valentina
(Roma 20.04.1979)
Via Giuseppe di Bartolo, 22
tel. 06.39749351
28.02.2008
PASCUZZI Michela
(Soveria Mannelli 23.09.1977)
Via Tracia, 4
tel. 06.70450478
17.01.2008
PASQUALI Corrado
(Roma 08.05.1974)
Via Cardinale Caprara, 11
tel.
28.02.2008
PASQUALI Paola
(Marino 07.07.1972)
Via Monti Tiburtini, 621
tel. 06.4500113
28.02.2008
PASSA Francesca Maria
(Salerno 02.01.1977)
Via Reno, 27
tel. 3388555790
28.02.2008
PASSINI Anna Maria
(Roma 10.10.1975)
Via Emilio de’ Cavalieri, 11
tel. 06.85301786
28.02.2008
PATTI Giovanni
(Roma 22.03.1979)
Via Alberico Ii, 4
tel. 06.3269501
28.02.2008
PATUCCHI Ginevra
(Roma 26.03.1972)
Via Giuseppe Avezzana, 6
tel. 06.3202218
28.02.2008
PEDICONI Carmen
(Cassino 25.09.1975)
P.zza dei Navigatori, 7/l
tel. 06.5135063
28.02.2008
PELLEGRINI Fabiana
(Roma 23.05.1977)
Viale delle Milizie, 38
tel. 06.37513923
10.01.2008
PEPE Annalisa
(Matera 24.07.1978)
Via Nizza, 92
tel. 06.84240405
28.02.2008
PERROTTI Fabiana
(Roma 29.10.1975)
Viale Palmiro Togliatti, 284
tel. 06.7210938
28.02.2008
239
FORO ROMANO 1-2/2008
14_albi_fatto.pmd
239
28/05/2008, 01:56
AGGIORNAMENTO ALBO
PERULLI Maria Grazia
(Lecce 05.11.1975)
Corso Rinascimento, 11
tel. 06.68134939
28.02.2008
PETRALIA Fabio
(Roma 29.10.1976)
Viale Giuseppe Mazzini, 142
tel. 06.37512559
10.01.2008
PETRILLI Valerio
(Roma 18.03.1976)
Via D. Chelini, 33
tel. 06.80692987
17.01.2008
PETRILLO Silvia
(Roma 01.04.1975)
Viale Aventino, 98
tel. 06.57301794
28.02.2008
PETRONE Daniela
(Nocera Inferiore 23.09.1980)
Viale Giulio Cesare, 6
tel. 06.3235418
28.02.2008
PETRONZI Alessandro
(Roma 12.09.1980)
Via T. Gulli, 11
tel. 06.37513681
23.01.2008
PETTINARI Valeria
(Roma 26.09.1978)
Via Barberini, 47
tel. 06.42741613
10.01.2008
PEZZINI Massimo
(Rimini 09.08.1967)
Via Monte Primaggiore, 16
28.02.2008
PIANURA Silvia
(Roma 10.12.1980)
Viale delle Milizie, 114
tel. 06.3720108
17.01.2008
PICCIARIELLO Angela
(Bari 17.03.1966)
Via Cola di Rienzo, 111
tel. 06.3210444
21.07.1994
PIETRONIRO Raffaella
(Roma 02.10.1975)
Via Sabotino, 46
tel. 06.39738047
28.02.2008
PIETROSANTI Aurora
(Roma 05.07.1978)
P.le Ss Pietro E Paolo, 4
tel. 3381378533
10.01.2008
PIETROSTEFANI Anna
(Roma 27.06.1978)
Via dei Villini, 13
tel. 06.440641
28.02.2008
PIGNATELLI Salvatore
(Chiusi della Verna 14.04.1944)
Via Carlo Emanuele I, 8
tel. 06.77204442
17.01.2008
PILARSKI Alessandro Fidel
(Detroit 24.06.1978)
Corso Vittorio Emanuele Ii, 284
tel. 06.684271
28.02.2008
PINTO Cristina
(Roma 24.04.1979)
Via Rialto, 6
tel. 06.39754642
17.01.2008
240
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FORO ROMANO 1-2/2008
240
28/05/2008, 01:56
AGGIORNAMENTO ALBO
PIRAINO Valentina
(Roma 01.06.1980)
Via Cosseria, 2
tel. 06.32600261
28.02.2008
PIRAS Luca
(Roma 23.08.1976)
Via Antonio Bertoloni, 44
10.01.2008
PISANI Biancamaria
(Sora 19.05.1964)
Via Nicola Ricciotti, 11
18.01.1996
PISTACCHI Stefania
(Roma 20.08.1973)
Via Pompeo Neri, 32
tel. 06.36300363
28.02.2008
PITTALUGA Lorenzo
(Torino 16.09.1974)
Via Carlo Denina, 72
tel. 06.43988315
8.11.2004
PITZURRA Lucia
(Taranto 22.04.1969)
Via Filippo Civinini, 85
tel. 06.8085120
26.09.1996
PIUNNO Giuseppe
(Campobasso 09.11.1973)
Via Ugo de’ Carolis, 100
tel. 06.35343359
10.01.2008
PLACIDI Fernando Maria
(Roma 24.09.1975)
Piazza Cavour, 3
tel. 06.6832676
17.01.2008
POGGI Chiara
(Roma 29.09.1976)
Via dei Prati Fiscali, 258
tel. 06.8125549
28.02.2008
POLI Gianmarco
(Napoli 12.04.1978)
Via F. Serafini, 33
tel. 3498072284
28.02.2008
POLIAKINE Mila
(Roma 20.09.1977)
Via A. Bertoloni, 27
tel. 06.80691278
28.02.2008
POLITO Pompeo
(Siena 03.05.1978)
Via Lago di Lesina, 15
tel. 06.86213504
28.02.2008
POLVERISI Alessia
(Roma 27.10.1978)
Via Margutta, 94
tel. 06.64520060
28.02.2008
PONE Alessandro
(Torino 25.06.1977)
Via G. Mercalli, 13
tel. 06.8091811
28.02.2008
PONTE Raffaele Luca
(Bergamo 11.05.1971)
Via Paraguay, 5
tel. 3336033400
28.02.2008
PROSPERI Sara
(Roma 21.12.1974)
Viale Roma, 11
tel. 06.7911117
28.02.2008
241
FORO ROMANO 1-2/2008
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241
28/05/2008, 01:56
AGGIORNAMENTO ALBO
PUCCI Emiliano
(Roma 12.03.1979)
Via Collatina, 76
tel. 06.69308559
10.01.2008
PUGLIESE Francesco
(Noci 20.10.1976)
Piazzale di Porta Pia, 121
tel. 06.99698053
17.01.2008
RAIANO Ruben
(Roma 27.02.1978)
Via Pilo Albertelli, 1
tel. 06.37512596
28.02.2008
RANUCCI Mario
(Roma 19.07.1975)
Via Vincenzo Ambrosio, 4
tel. 06.35450564
10.01.2008
RANUCCI Valentina
(Roma 14.02.1979)
Viale Giulio Cesare, 95
tel. 06.32111946
28.02.2008
RANUCCI Valeria
(Napoli 22.03.1979)
Piazza Filattiera, 48
tel. 06.8124089
10.01.2008
RAPARELLI Daniela
(L’aquila 23.04.1979)
Via Antonio Bertoloni, 1/e
tel. 06.45439194
10.01.2008
RAPONI Romina
(Velletri 04.09.1971)
Piazza di Spagna, 35
tel. 06.69190496
10.01.2008
REALI Chiara
(Roma 20.12.1979)
Viale Ventuno Aprile, 61
tel. 06.44233976
10.01.2008
RECCHIA Andrea
(Putignano 31.01.1974)
Via Sardegna, 38
tel. 06.42014950
6.12.2000
RENDE Federico
(Cosenza 04.04.1979)
Via Ricasoli, 7
tel. 3921424560
28.02.2008
RENDE Maria Elisabetta
(Preston Melbourne 03.12.1965)
Via Panaro, 11
tel. 06.86202334
17.04.1997
REZZI Ilaria
(Roma 19.05.1977)
Via Crescenzio, 19
tel. 06.68809674
28.02.2008
RIBIS Eleonora
(Roma 01.01.1979)
Via G. Maranini, 37
tel. 3493788763
28.02.2008
RICCI Stefano
(Atene 12.06.1977)
Via Isacco Newton, 62
tel. 06.65759500
28.02.2008
RICCI Valentina
(Roma 11.03.1977)
Via G. Nicotera, 29
tel. 06.3204655
10.01.2008
242
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FORO ROMANO 1-2/2008
242
28/05/2008, 01:56
AGGIORNAMENTO ALBO
RICCIO Simona
(Roma 19.08.1974)
Via Carlo Poma, 4
tel. 06.3720069
17.01.2008
RICUPERO Giorgia
(Roma 16.12.1974)
Via Bosco degli Arvali, 32
tel. 06.6572162
28.02.2008
RINALDI Daniela
(Bari 27.09.1977)
Via Ugo de Carolis, 101
tel. 06.35403403
23.01.2008
RIZZELLI Andrea
(Roma 25.02.1980)
Piazza Verbano, 22
tel. 06.8416395
10.01.2008
RIZZUTO Andrea
(Crotone 18.03.1979)
Via Fucino, 6
tel. 06.85305584
28.02.2008
ROCCADORO Francesca
(Roma 03.08.1977)
Via Cerenzia, 15
tel. 06.7186824
10.01.2008
ROCHIRA Raffaele
(Grottaglie 04.06.1976)
Circ.ne Trionfale, 123
tel. 06.39742621
10.01.2008
RODI Salvatore
(Messina 20.10.1944)
Via A. de Berti, 34
tel. 3357252964
17.01.1974
ROFENA Laura
(Roma 07.07.1978)
Via Ovidio, 20
tel. 06.6879824
23.01.2008
ROMANI Silvia
(Roma 25.06.1973)
Via Clauzetto, 47
tel. 06.3320827
23.01.2008
ROMANO Federica
(Roma 03.05.1973)
Piazza Adriana, 15
tel. 06.6879750
28.02.2008
ROMEO Francesco
(Roma 07.03.1970)
Via Nomentana, 222
tel. 06.64811145
28.02.2008
RONCHETTI Simona
(Tagliacozzo 20.09.1973)
Via di S. Costanza, 24
tel. 06.8553992
10.01.2008
RONGA Matteo
(Roma 18.06.1979)
Via Emilia, 47
tel. 06.42010452
17.01.2008
ROSCI Annalisa
(Giulianova 04.09.1978)
Via dei Gracchi, 189
tel. 3405434338
28.02.2008
ROSELLI Federica Maria
(Bari 12.10.1979)
Via Teodolfo Mertel, 7
tel. 06.66030244
28.02.2008
243
FORO ROMANO 1-2/2008
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243
28/05/2008, 01:56
AGGIORNAMENTO ALBO
ROSELLI Michele
(Roma 20.07.1973)
Circ.ne Trionfale, 123
tel. 06.39722406
28.02.2008
ROSICA Angela
(Napoli 12.10.1975)
Via dei Della Bitta, 41
tel. 06.6555650
28.02.2008
ROSSETTI Cristina
(Roma 13.08.1973)
Via Ardea, 27
tel. 06.5081119
28.02.2008
ROSSETTON Fabrizio
(Roma 07.08.1960)
Via Casimiro Teja, 15
tel. 3388658289
17.01.2008
ROSSI Daniele
(Roma 17.02.1977)
Via Baldo degli Ubaldi, 59
tel. 3384206466
28.02.2008
ROSSI Ettore
(Roma 30.08.1963)
Piazza Adriana, 11
tel. 06.6868785
28.02.2008
ROSSI Francesca
(Roma 29.07.1977)
Via Filippo Corridoni, 15
tel. 06.3729936
10.01.2008
ROSSI Francesca Romana
(Roma 17.07.1979)
Piazza Lorenzo Lotto, 11
tel. 06.5135234
28.02.2008
ROSSI Giuliano
(Roma 27.09.1973)
Via Gregorio Vii, 108
tel. 06.634725
28.02.2008
ROSSI Paolo Ermete
(Roma 03.01.1977)
Via Antonio Chinotto, 1
tel. 06.45493126
28.02.2008
ROTOLI Elena
(Atri 30.03.1977)
Via Trionfale, 76
tel. 3355995307
28.02.2008
RUBERTI Francesca
(Roma 29.05.1973)
Viale Trastevere, 209
tel. 06.5814320
17.01.2008
RUELLO Marzia
(Roma 07.06.1975)
Via Emilio Lepido, 46
tel. 3476661668
12.12.2005
RUGGIERI Salvatore
(Formia 08.03.1979)
Via delle Quattro Fontane, 20
tel. 06.47824460
23.01.2008
RUMBOLDT Caterina
(Roma 06.01.1972)
Via Berna, 20
tel. 06.5200694
28.02.2008
RUNCI Fabiana
(Roma 23.03.1979)
Via Lanzone da Corte, 7
10.01.2008
244
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FORO ROMANO 1-2/2008
244
28/05/2008, 01:56
AGGIORNAMENTO ALBO
RUSSO Alice
(Roma 19.06.1980)
Via di Ripetta, 22
tel. 06.3242308
10.01.2008
RUSSO Antonietta
(Crotone 13.10.1975)
Via Tiburtina, 68
tel. 06.4463700
28.02.2008
RUSSO Daniele
(Locri 24.12.1974)
Via Pittaluga, 28
tel. 3475772922
28.02.2008
RUSSO Luigi
(Napoli 21.03.1979)
Via Pandosia, 21
tel. 06.77200877
17.01.2008
RUSSO WALTI Giacomantonio
(Roma 16.06.1962)
P.zza Giuseppe Mazzini, 27
tel. 06.3723603
11.02.1993
SABBATINI Maria Silvia
(Roma 15.09.1965)
Via Angelo Brofferio, 7
tel. 06.3701929
23.01.2008
SACCO Antonio
(Lagonegro 28.03.1972)
Via Prenestina, 369/d
tel. 06.44362081
10.01.2008
SALONNA Ana
(Fiume 03.06.1975)
Via Pasubio, 15
tel. 06.3243060
10.01.2008
SALVAGGIULO Vitamaria
(Altamura 02.10.1980)
Via Gregoriana, 54
tel. 06.69190200
10.01.2008
SALVATELLI Emanuela
(Todi 12.08.1967)
Via Romeo Romei, 27
tel. 06.39728423
28.02.2008
SANGIORGI Sara
(Viterbo 26.08.1975)
Via Crescenzio, 58
tel. 06.68300201
10.01.2008
SANSONI Barbara
(Roma 06.05.1978)
Via Leonida Bissolati, 76
tel. 06.42006931
10.01.2008
SANTI Chiara
(Roma 18.02.1980)
Viale Giuseppe Mazzini, 140
tel. 06.64561829
10.01.2008
SANTILLI Dante
(Cautano 12.05.1950)
Via Sebino, 32
tel. 06.8547626
22.11.2001
SANTOMAURO Fabio
(Formia 24.03.1978)
Via Tommaso Campanella, 19
tel. 06.97603254
17.01.2008
SANTORO Gennaro
(Avellino 05.07.1979)
Viale Carso, 23
tel. 06.3722328
28.02.2008
245
FORO ROMANO 1-2/2008
14_albi_fatto.pmd
245
28/05/2008, 01:56
AGGIORNAMENTO ALBO
SANTUCCI Clara
(L’aquila 26.05.1978)
Via Ennio Quirino Visconti, 20
tel. 06.36002365
17.01.2008
SANZARELLO Gaia
(Mistretta 03.10.1980)
Via Villini, 13
tel. 06.44064927
23.01.2008
SAPONARA Fabio
(Bari 02.10.1979)
Via Tibullo, 10
tel. 06.97996050
23.01.2008
SAPORITO Livia
(Cosenza 05.12.1977)
Viale Eritrea, 43
tel. 06.86209247
23.01.2008
SARGENI Alessandro
(Roma 20.03.1971)
Piazza delle Primule, 8
tel. 06.2414889
28.02.2008
SARNATARO Silvia
(Roma 25.03.1980)
Via dei Colli Albani, 170
tel. 06.7801016
28.02.2008
SARNO Tranquillino
(Avellino 12.02.1978)
Via Tacito, 23
tel. 06.3244770
23.01.2008
SARROCCO Valentina
(Roma 03.04.1980)
Via Livorno, 89
tel.
23.01.2008
SASSI Maria Letizia
(Roma 15.09.1980)
Via Flaminia, 448
tel. 06.3338544
28.02.2008
SATERIANO Mariafilomena
(Polla 18.07.1979)
Via Rialto, 13
tel. 06.39744761
28.02.2008
SAVATTERI Cristiano
(Ain Saade 13.09.1979)
Via Achille Papa, 21
tel. 06.3729015
28.02.2008
SAVIANTONI Katiuscia
(Roma 09.07.1975)
Via Costantino Morin, 27
tel. 06.37511366
28.02.2008
SAVINI NICCI Filippo
(Roma 19.01.1979)
Via G. Alfani, 29
tel. 06.3053718
28.02.2008
SCAFETTI Alessia
(Roma 22.01.1974)
Via Canton, 49
tel. 06.5088286
28.02.2008
SCARMOZZINO Tiziana
(Catanzaro 07.08.1976)
Via Cola di Rienzo, 133
tel. 06.3244287
28.02.2008
SCATTONE Nicoletta
(Roma 27.12.1976)
Via Deruta, 90
tel. 06.7857397
28.02.2008
246
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FORO ROMANO 1-2/2008
246
28/05/2008, 01:56
AGGIORNAMENTO ALBO
SCAZZUSO Sarah
(Roma 20.06.1980)
Via Federico Confalonieri, 5
tel. 06.83087096
28.02.2008
SCRIVANO Francesca
(Belvedere Marittimo 11.09.1962)
Via Pompeo Ugonio, 3
tel. 06.86208188
19.02.2000
SCUDERI Vincenzo
(Palermo 31.08.1971)
Via di San Valentino, 34
tel. 06.36006106
19.09.2002
SENA Donato
(Taranto 07.02.1972)
Via Alessandro Manzoni, 81
tel. 06.45472837
SENSIDONI Valentina
(Narni 11.06.1980)
Via Po, 9
tel. 06.858231
10.01.2008
SIMEONE Elda Maria
(Benevento 16.05.1978)
Via Lazio, 6
tel. 06.42011978
28.02.2008
SQUILLACE Elvira
(Catanzaro 16.10.1977)
Via Valle Viola, 13
tel. 06.8180869
28.02.2008
STAGLIANO’ Debora
(Roma 21.12.1976)
Via della Giuliana, 44
tel. 06.39031394
28.02.2008
STOPPONI Saverio
(Roma 09.04.1969)
Via San Tommaso d’Aquino, 47
tel. 06.39754154
10.01.2008
STRANGI Carmelo
(Taurianova 12.12.1979)
Via Piemonte, 26
tel. 06.421771
10.01.2008
STUCCHI Mauro
(Roma 09.07.1976)
Via G. Perego, 58
tel. 06.52200649
10.01.2008
SURACI Rossella
(Reggio Calabria 15.08.1978)
Via Principe Eugenio, 90
tel. 06.7000985
28.02.2008
TADDEI Serena
(Roma 26.10.1973)
Via Monte Nevoso, 34
tel. 3394585218
10.01.2008
TAGLIARENI Mario
(Arezzo 06.06.1954)
Via Rimini, 14
tel. 06.7008022
17.01.2008
TAGLIONI Chiara
(Roma 08.04.1975)
P.le Clodio, 8
tel. 06.37352555
10.01.2008
TAMBURINI Fabrizio
(Roma 27.06.1974)
Via Gregorio Vii, 407
tel. 06.636688
17.01.2008
247
FORO ROMANO 1-2/2008
14_albi_fatto.pmd
247
8.11.2002
28/05/2008, 01:56
AGGIORNAMENTO ALBO
TANGARI Giusi
(Crotone 09.05.1976)
P.zza S. Maria Ausiliatrice, 44
tel. 06.87904110
10.01.2008
TARANTELLI Pietro
(Roma 08.11.1977)
Foro Traiano, 1/a
tel. 06.67161
28.02.2008
TARQUINI Barbara
(Roma 01.03.1978)
Via Seismt Doda, 42
tel. 3384717068
28.02.2008
TASCO Nicola
(Roma 16.02.1980)
Via Antonio Gramsci, 54
tel. 06.3269831
23.01.2008
TASSISTRO Barbara
(Genova 08.12.1970)
Via Don Carlo Gnocchi, 36
tel. 3472903206
10.01.2008
TEDESCHI Luca
(Roma 30.01.1978)
Via Emilia, 47
tel. 06.42010452
23.01.2008
TEOFILATTO Teodora
(Roma 27.07.1972)
Via Domenico Jachino, 87
tel. 06.5204348
28.02.2008
TERRINONI Alessia
(Roma 13.09.1980)
P.za S.giovanni In Laterano,18B
tel. 06.77250512
28.02.2008
TESORI Alessio
(Roma 06.09.1972)
Via Cassiodoro, 1/a
tel. 06.68192427
28.02.2008
TESTA Romana
(Tagliacozzo 05.07.1976)
Via degli Scipioni, 268/a
tel. 06.3210954
28.02.2008
TESTAGUZZA Alessandra
(Roma 20.01.1964)
Via delle Antille, 60
tel. 06.56338475
28.02.2008
THOMAS Alessandro
(Roma 09.12.1980)
Via G. Antonelli, 15
tel. 06.8082219
28.02.2008
TIMPANI Domenico
(S. C. d’Aspromonte 20.06.1961)
Via Gregorio Xi, 10
tel. 06.6627962
9.11.1991
TINARELLI Gianpaolo
(Frascati 23.06.1973)
Via Principessa Clotilde, 7
tel. 06.362271
28.02.2008
TINTISONA Alessandra
(Roma 16.10.1979)
Corso d’Italia, 106
tel. 06.44254328
28.02.2008
TIPALDI Adriana
(Roma 06.12.1980)
Via Marianna Dionigi, 57
tel. 06.3204855
28.02.2008
248
14_albi_fatto.pmd
FORO ROMANO 1-2/2008
248
28/05/2008, 01:56
AGGIORNAMENTO ALBO
TIRONE Vittoria
(Roma 23.09.1977)
Via Giuseppe Ferrari, 11
tel. 06.37353394
28.02.2008
TOCCI Francesca Romana
(Roma 21.01.1979)
Via di Campo Marzio, 69
tel. 06.6795808
28.02.2008
TOMMARELLO Fabio
(Napoli 02.06.1977)
Via della Giuliana, 32
tel. 06.37501129
28.02.2008
TONETTI Monica Alessandra
(Pietrasanta 20.02.1972)
Viale Europa, 98
tel. 06.50796540
28.02.2008
TORCICOLLO Giuseppe Pio
(Castrovillari 24.09.1970)
Via Carlo Mirabello, 11
tel. 06.97277637
28.02.2008
TORRE Marilena
(Barcellona P.G. 10.02.1980)
Via Gaio Meno, 41
tel. 06.7009878
10.01.2008
TORRISI Andrea
(Napoli 14.09.1977)
Via di Monserrato, 25
tel. 06.6810071
28.02.2008
TORRONI Antonio
(S. Michele Salentino 01.01.1931)
Circ.ne Gianicolense, 302
tel. 360239880
22.02.1962
TRAPPOLINI Gianluca
(Ronciglione 17.11.1979)
Via Venti Settembre, 1
tel. 06.489901
23.01.2008
TROMBETTA Myriam
(Roma 12.11.1979)
Via dei Colli Albani, 15
tel. 06.7807631
23.01.2008
TRONCHET Raffaella
(Roma 05.03.1973)
Largo Trionfale, 7
tel. 06.6868001
28.02.2008
TUOSTO Immacolata
(Benevento 15.05.1976)
Via Carlo Mirabello, 23
tel. 06.37512556
23.01.2008
TURCO Bina
(Cosenza 05.04.1978)
Via Durazzo, 9
tel. 06.3724111
28.02.2008
VACCA Giuseppe
(Roma 13.08.1978)
Via Antonio Chinotto, 1
tel. 06.45493126
10.01.2008
VALERI Federico
(Roma 04.12.1976)
Via Properzio, 32
tel. 06.68803998
17.01.2008
VENDITTELLI Sabrina
(Roma 28.08.1972)
Via Cerveteri, 21
tel. 06.7096050
17.01.2008
249
FORO ROMANO 1-2/2008
14_albi_fatto.pmd
249
28/05/2008, 01:56
AGGIORNAMENTO ALBO
VENEZIA Manuela
(Genova 16.07.1976)
Via Nomentana, 257
tel. 06.44248504
26.02.2004
VENTURA Flavia
(Roma 03.03.1975)
Via G. Gatteschi, 1
tel. 06.86219259
10.01.2008
VIGIANI Mario
(Roma 30.04.1980)
Via dei Prati di Papa, 48
tel. 06.5577886
23.01.2008
VILLANI Enrica
(Avellino 29.09.1981)
Via di Grottaperfetta, 592
tel. 06.5030130
10.01.2008
VILLANI Maria Silvia
(Pescara 13.04.1978)
Via Eurialo, 36
tel. 3405321469
10.01.2008
VIOLA Angela
(Gaeta 11.12.1966)
Viale F. Santi, 32
tel. 06.40501648
11.12.1997
VISCIOTTI Vanessa
(Alessandria 05.03.1972)
Via Faleria, 17
tel. 06.77076881
23.01.2008
VITALI Laura
(Roma 06.12.1973)
Via Giuseppe Lorenzoni, 8
tel. 06.54221935
28.02.2008
VITTOZZI Francesco
(Albano Laziale 26.04.1979)
Piazza Bainsizza, 1
tel. 06.3728142
28.02.2008
VITUCCI Marzia
(Roma 07.05.1976)
Via P. Mascagni, 124
tel. 06.8606894
16.10.2003
VIVOLO Loredana
(Benevento 04.08.1975)
Via Eleonora d’Arborea, 30
tel. 06.44232326
28.02.2008
VIZZACCARO Valentina
(Roma 17.05.1978)
Via Luigi Pulci, 52
tel. 3284180534
28.02.2008
VOLPE Maria Grazia
(Corigliano Calabro 01.05.1969)
Via Alfredo Catalani, 31
12.09.2002
WAHL Deborah
(Roma 03.10.1974)
P.zza San Lorenzo In Lucina, 4
tel. 06.6878600
28.02.2008
ZACCARETTI Enrico
(Ortona 14.08.1976)
Via Renato Cesarini, 106
tel. 06.51985364
23.01.2008
ZAGARIA Mirella
(Matera 20.09.1972)
Via Fasana, 21
28.02.2008
250
14_albi_fatto.pmd
FORO ROMANO 1-2/2008
250
28/05/2008, 01:56
AGGIORNAMENTO ALBO
ZAOTTINI Alessandro
(Roma 02.06.1968)
Via P. Leonardi Cattolica, 6
tel. 06.37352071
23.01.2008
ZAPPAVIGNA Andrea
(Frosinone 07.05.1977)
Via G. Villani, 8
tel. 06.78344213
23.01.2008
ZAPPI Paola
(Viterbo 14.04.1979)
Via Monte de’ Cenci, 21
tel. 06.3210964
28.02.2008
ZUCCARO Vanessa
(Roma 30.08.1972)
Via Guilmi, 43
tel. 3475076403
28.02.2008
ELENCO SPECIALE
ALIMONTI Azzurra
(Roma 15.12.1977)
Enav S.p.a.
Via Salaria, 716 - tel. 06.8166806
17.01.2008
BONIELLO Gerarda
(Caserta 31.03.1972)
Eni S.p.a.
P.le E. Mattei, 1 - tel. 06.59825570
23.01.2008
CARLI Carlo
(Roma 14.02.1956)
Eni S.p.a.
P.le E. Mattei, 1 - tel. 06.59885983
17.01.2008
CASSAVIA Francesco
(Roma 10.07.1973)
Anas S.p.a.
26.05.2005
Via Monzambano, 10 - tel. 06.44464856
CIPOLLONE Annalisa
(Roma 10.09.1975)
Camera Dei Deputati
20.01.2003
Piazza Campo Marzio, 42 - tel. 06.67602207
COMELLI Alberto
(Bologna 17.12.1961)
Professori Universitari
28.02.2008
Via Quintino Sella, 23 - tel. 06.42010922
DIONISI Danilo
(Roma 04.03.1972)
Eni S.p.a
P.le E. Mattei, 1 - tel. 06.59825570
23.01.2008
GUERRINI Andrea
(Roma 28.01.1967)
Eni S.p.a.
Via Laurentina, 449 - tel. 06.59888381
21.07.1994
LUZZATI Leone
(Roma 29.01.1977)
Eni S.p.a.
Via Laurentina, 449 - tel. 06.59881
28.10.2004
MARTONE Nella
(Avezzano 05.05.1967)
Rai Spa
V.le G. Mazzini, 14
28.02.2008
MELIS Giuseppe
(Avellino 04.06.1971)
Professori Universitari
Via Dora, 1 - tel. 06.8551722
251
FORO ROMANO 1-2/2008
14_albi_fatto.pmd
251
9.01.2001
28/05/2008, 01:56
AGGIORNAMENTO ALBO
MILANESE Luigi
(Roma 02.07.1971)
Universita’ Roma “la Sapienza”
P.le Aldo Moro, 5 - tel. 06.49690338
26.10.2000
PICCOTTI Laura
(Roma 20.02.1960)
Monti dei Paschi di Siena
28.10.1997
Via S.Giovanni in Laterano, 7 - tel. 06.67346846
PIPPIA Nicola
(Oristano 02.02.1976)
So.g.i.n. S.p.a.
Via Torino, 6 - tel. 06.83040914
17.01.2008
PUOTI Paola
(Roma 10.10.1960)
Professori Universitari
Via T. Monticelli, 12 - tel. 06.8083290
28.02.2008
ROMANO Paola
(Reggio Calabria 09.12.1968)
Eni S.p.a.
P.le E. Mattei, 1 - tel. 06.59825570
TAGLIAMONTE Bruno
(Roma 22.05.1965)
Eni S.p.a.
Via Laurentina, 449 - tel. 06.59886068
7.11.1996
23.01.2008
ELENCO SPECIALE AVVOCATI STABILITI
ai sensi dell’art. 96 D.Lgs 2.2.2001
BALDACCHINO Annabelle
(St. Julians 21.12.1980)
Via A. Bertoloni, 35
tel. 06.8081880
23.01.2008
BARBIERA Mara
(Udine 16.01.1973)
Via del Corso, 117
tel. 06.64770053
28.02.2008
BELLEZZA Laura
(Roma 10.06.1981)
Via A. Torlonia, 33
tel. 06.44236332
28.02.2008
CARPAGNANO Michele
(Barletta 03.08.1979)
Via delle Quattro Fontane, 20
tel. 06.478751
28.02.2008
D’URSO Gabriele
(Roma 02.07.1975)
Corso Trieste, 155
tel. 06.8602505
28.02.2008
FELLER Sabine
(Neuss 20.03.1965)
Via Cicerone, 44
tel. 06.9028260
10.01.2008
GAGLIARDI Maria Sole
(Roma 25.11.1981)
Via Ferdinando di Savoia, 3
tel. 06.3610830
28.02.2008
PANETTA Gianmarco
(Roma 24.07.1978)
Via Guido Alfani, 29
tel. 06.64563251
28.02.2008
PETROSINI Pietro
(Roma 05.07.1971)
Via Cimabue, 2
tel. 06.3200520
28.02.2008
252
14_albi_fatto.pmd
FORO ROMANO 1-2/2008
252
28/05/2008, 01:56
AGGIORNAMENTO ALBO
PIERINI Claudia
(Roma 17.01.1979)
Via Benedetto Croce, 27
tel. 06.5402848
28.02.2008
POLIDIS Konstantinos
(Kavala (grecia) 10.03.1975)
Via Tuscolana, 1270
tel. 06.622824
10.01.2008
SEBASTIANUTTI Paolo
(Roma 05.10.1956)
Via A. Bustini, 37
tel. 06.50917930
10.01.2008
ZANELLA Angela Maria
(Cotipora 05.01.1973)
Via Candia, 50
tel. 06.39725397
28.02.2008
PASSAGGI DALL’ELENCO SPECIALE ALL’ALBO ORDINARIO
BADIOLA BERGARA Jabier (Ondarroa 29.05.1977) da Sez.Spec. D.Lgs n. 96/2001
BELLOMO Stefano (Roma 06.04.1967) da El.Spec. Professori Universitari
BOURGEOIS Anne-Sophie (Boulogne 17.09.1963) da Sez.Spec. D.Lgs n. 96/2001
BRIGATO Marco (Roma 25.07.1941) da El.Spec. Comune di Roma
BUHR IURATO Julia Dorothee (Krefeld 09.07.1963) da Sez.Spec. D.Lgs n. 96/2001
CARNEVALI Alessandro (Roma 23.02.1977) da Sez.Spec. D.Lgs n. 96/2001
CASSATA Tommaso (Palermo 11.06.1975) da El.Spec. GSE S.p.A.
CASTELL NUNEZ Magdalena (Palma de Mal.19.09.1975) da Sez.Spec. D.Lgs n. 96/2001
CIPER Dirk Christoph (Krefeld 22.11.1962) da Sez.Spec. D.Lgs n. 96/2001
CONDEMI Marcello (Cosenza 09.04.1954) dal EL.Spec. Banca d’Italia
COSCIA Giovanna (Atripalda 23.05.1977) da Sez.Spec. D.Lgs n. 96/2001
DEL OLMO GUARIDO Natalia (Salamanca 09.07.1971) da Sez.Spec. D.Lgs n. 96/2001
DESIDERIO Luigi (Salerno 14.12.1938) da El. Spec. I.S.V.A.P.
DEVOS Christophe (Mortsel 30.06.1966) da Sez.Spec. D.Lgs n. 96/2001
DUNLOP Leah Rosamond (Kingston U. T. 02.11.1959) da Sez.Spec. D.Lgs n. 96/2001
ESCUDERO DE ZULOAGA Maria A. (Barcel. 15.12.1972) da Sez.Spec. D.Lgs n. 96/2001
FERNANDEZ SANTOS Alberto Cecilio (Pasaia 03.12.1968) da Sez.Spec. D.Lgs n. 96/2001
FERRARA Alfredo (Messina 16.12.1940) da El. Spec. I.N.P.S.
FOSSELARD Denis Michel (Charleroi 05.07.1968) da Sez.Spec. D.Lgs n. 96/2001
FRANCO RIVAS Laura (Madrid 28.12.1978) da Sez.Spec. D.Lgs n. 96/2001
GAZZONI Francesco Maria (Roma 02.05.1970) da Sez.Spec. D.Lgs n. 96/2001
LAUSI Luigi (Terni 19.08.1967) da Sez.Spec. D.Lgs n. 96/2001
LUNEDEI Federica (Roma 25.12.1974) da Sez.Spec. D.Lgs n. 96/2001
MARTIS Mauro (Roma 15.01.1942) da El.Spec. Comune di Roma
MAURO Giuseppe (Cassano allo Jonio 21.02.1976) da Sez.Spec. D.Lgs n. 96/2001
METAXOTOU Emmanouela (Atene 06.10.1965) da Sez.Spec. D.Lgs n. 96/2001
MIDIRI Mario (Palermo 25.09.1957) da El.Spec. Senato della Repubblica
PACOTTI Renato (Aosta 08.01.1963) da Sez.Spec. D.Lgs n. 96/2001
PANNELLA Anna Maria (Roma 12.05.1967) da Sez.Spec. D.Lgs n. 96/2001
PEE Annett (Leipzig 05.04.1972) da Sez.Spec. D.Lgs n. 96/2001
PERGHEM Roberto (Tione di Trento 15.07.1970) da Sez.Spec. D.Lgs n. 96/2001
PIRRI Alberto (Roma 09.01.1961) da Sez.Spec. D.Lgs n. 96/2001
253
FORO ROMANO 1-2/2008
14_albi_fatto.pmd
253
6.02.2003
14.01.1999
3.04.2003
5.10.1972
4.04.2002
28.10.2004
1.02.2007
6.08.2003
2.10.2003
18.04.1985
28.12.2004
4.11.2004
16.07.1970
30.05.2002
24.06.2004
23.10.2003
7.06.2001
12.07.1969
9.09.2004
23.01.2003
25.10.2001
6.02.2003
11.12.2003
8.04.1971
16.02.2006
17.11.2003
19.06.2003
15.04.2004
3.07.2003
20.06.2002
15.07.2004
24.04.2003
28/05/2008, 01:56
AGGIORNAMENTO ALBO
PROVO Katrien (Merksem 14.09.1974) da Sez.Spec. D.Lgs n. 96/2001
ROERIG Maria Theresia (Bonn 10.10.1969) da Sez.Spec. D.Lgs n. 96/2001
SABATINI Patrizia (Roma 21.02.1967) da Sez.Spec. D.Lgs n. 96/2001
SANCHEZ DE LAS HERAS Emilio (Madrid 21.11.1966) da Sez.Spec. D.Lgs n. 96/2001
STARCK Heike (Essen 07.09.1957) da Sez.Spec. D.Lgs n. 96/2001
STEINHAUER Carsten (Rheydt 13.06.1971) da Sez.Spec. D.Lgs n. 96/2001
SUCCI Alberto (Roma 10.08.1946) da El.Spec. Banca Naz. Lavoro
TRUPKE Isabella (Roma 17.07.1975) da Sez.Spec. D.Lgs n. 96/2001
VICARI Donatella (Collegiove 11.05.1964) da Sez.Spec. D.Lgs n. 96/2001
VON DER LIPPE Sabine (Francoforte S. Meno 11.01.1963) da Sez.Spec. D.Lgs n. 96/2001
25.03.2004
26.07.2001
22.07.2004
11.10.2001
14.03.2002
20.09.2001
30.05.1991
27.11.2003
15.10.2004
11.04.2002
PASSAGGI DALL’ALBO ORDINARIO ALL’ELENCO SPECIALE
AMMIRATI Luigi (Milano 31.01.1974) El.Spec. Professori Universitari
CICALA Carlo (Torino 28.03.1974) El.Spec. Professori Universitari
CORAPI Elisabetta (Roma 28.07.1970) El.Spec. Professori Universitari
LOMBARDI Stefania (Roma 01.02.1975) El.Spec. Terna S.p.a.
MICELI Rossella (Palermo 30.04.1975) El.Spec. Professori Universitari
PERA Aureliana (Roma 24.06.1969) El.Spec. Automobile Club D’italia
POMPEI Luca (Roma 19.10.1974) El.Spec. Eni S.p.a.
ROJAS ELGUETA Giacomo (Roma 23.02.1978) El.Spec. Professori Universitari
TORZILLI Paola (Roma 27.03.1968) El.Spec. Rai S.p.a.
26.02.2004
8.11.2001
21.01.1999
23.10.2003
20.11.2003
8.10.1999
6.11.2003
18.11.2004
22.04.2004
VARIAZIONI ELENCO SPECIALE
BALDASSARRE Antonio (Bari 20.05.1971) da Uff. Italiano Cambi a Banca d’Italia
CARRIERO Giuseppe Leonardo (Montescaglioso 03.12.1953) da B. d’Italia a I.s.v.a.p.
DE CAROLIS Bruno (Segni 12.11.1947) da Uff. Italiano Cambi a Banca d’Italia
DE PASQUALE Francesco (Nola 06.04.1949) da Uff. Italiano Cambi a Banca d’Italia
DIPACE Giovina (Bari 05.08.1967) da Uff. Italiano Cambi a Banca d’Italia
GUISO Paolo Giovanni (Roma 05.05.1949) da Uff. Italiano Cambi a Banca d’Italia
LUPI Giovanni (Roma 12.04.1969) da Uff. Italiano Cambi a Banca d’Italia
NICOLAI Andrea (Roma 27.08.1968) da Uff. Italiano Cambi a Banca d’Italia
PAVESI Adriana (Roma 15.05.1969) da Uff. Italiano Cambi a Banca d’Italia
26.06.1996
28.02.1985
19.03.1977
12.06.1975
27.02.1997
4.01.1979
31.05.2001
15.10.1998
5.03.1998
CANCELLAZIONI PER DECESSO
CAPONI Clelia (Roma 24.01.1965) dec. 31.12.2007
CAVASOLA Giannetto (Roma 02.01.1919) dec. 23,01,2008
D’ANIELLO Andrea (Roma 23.11.1968) dec. 06.01.2008
GARUTI Gian Franco (Mirandola 27.04.1923) dec. 17.09.2007
IACONO Salvatore (Vittoria 28.07.1929) dec. 26.11.2007
MARINO Andrea (Roma 10.11.1970) dec. 20.02.2003
MILLOZZA Antonio (Sezze 02.02.1929) dec. 20.01.2008
PAZZAGLIA Ludovico (Roma 31.07.1923) dec. 29.01.2008
RICCARDI Giulio (Olevano Romano 01.11.1917) dec. 02.01.2008
254
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23.01.2008
28.02.2008
23.01.2008
28.02.2008
23.01.2008
28.02.2008
28.02.2008
28.02.2008
28.02.2008
FORO ROMANO 1-2/2008
254
28/05/2008, 01:56
AGGIORNAMENTO ALBO
CANCELLAZIONI A DOMANDA
AMMATUNA Giuseppe (Modica 14.03.1944)
ANTONELLI Giacomo (Roma 14.08.1925)
BARZANTI Tiziana (Roma 14.05.1973)
BATOCCHI Francesco (Roma 26.12.1974)
CALDERARA Sergio (Roma 14.10.1969)
CANTILLO Michele (Melfi 30.01.1930)
CAROZZI Angela Maria (Bellevue (usa) 03.10.1972)
CASSATA Tommaso (Palermo 11.06.1975)
CAVALLI Francesco (Bari 15.09.1944)
CHERSI Elena (Roma 12.01.1953)
CONTI Marina (Roma 29.01.1966)
COSSU Benedetta (Roma 13.07.1971)
DE ROCCHI Alessandro (Roma 07.04.1975)
DE RUGGIERI GATTI Chiara (S. Arcangelo 25.07.1947)
DI ZILLO Alessandro (Sulmona 10.06.1972)
FERRAGUTO Fabio (Torino 17.07.1972)
FRATTA Pietro (S. Maria C. Vetere 05.06.1946)
FROLLINI Luciano (Roma 25.11.1931)
GAETA Rosaria (Milazzo 18.09.1968)
KRASNA Tiziana (Trieste 22.10.1966)
LAZZARI Matilde Francesca (Roma 18.03.1973)
LELLI Giovanni (Roma 13.10.1980)
LODI Marco Umberto (Genova 15.08.1976)
LORIA Mario (Roma 02.05.1934)
MANNI Antonella (Roma 24.03.1973)
MORICHELLI Michelangelo (Spoleto 24.11.1920)
MUOLO Silvana (Altamura 25.05.1976)
ORFINO Rocco Roberto (Gioia Del Colle 14.11.1919)
PAOLINI Vittorio (Gioia Dei Marsi 19.03.1929)
PENSATO Massimiliano (Roma 24.11.1972)
PINCHERA Renato (Cassino 07.09.1923)
PINOTTI Benvenuto Franco (Gualdo Cattaneo 12.04.1935)
PISTORIO Carmen (Roma 11.10.1975)
PROVVIDERA Dario (Roma 25.09.1967)
RESTA Federica (Bari 12.03.1980)
RINALDI Mauro (Roma 15.08.1943)
ROMAGNOLI Francesca (Roma 23.11.1973)
SALIOLA Emily Jane (Roma 09.02.1978)
SALOMONE Luca (Roma 18.10.1973)
SANTOLOCI Francesca (Roma 21.11.1977)
SEMINARA Antonella Maria Rosaria (Napoli 16.12.1979)
SESSO SARTI Olga (Cosenza 12.03.1965)
VISCA Isadora (Roma 26.12.1971)
ZUPPICCHIATTI Francesco (Roma 18.03.1973)
10.01.2008
28.02.2008
23.01.2008
28.02.2008
17.01.2008
28.02.2008
17.01.2008
23.01.2008
17.01.2008
23.01.2008
17.01.2008
28.02.2008
17.01.2008
23.01.2008
28.02.2008
17.01.2008
23.01.2008
17.01.2008
28.02.2008
17.01.2008
28.02.2008
28.02.2008
17.01.2008
17.01.2008
17.01.2008
23.01.2008
17.01.2008
23.01.2008
17.01.2008
28.02.2008
23.01.2008
28.02.2008
17.01.2008
23.01.2008
23.01.2008
28.02.2008
17.01.2008
28.02.2008
28.02.2008
23.01.2008
28.02.2008
17.01.2008
10.01.2008
10.01.2008
255
FORO ROMANO 1-2/2008
14_albi_fatto.pmd
255
28/05/2008, 01:56
AGGIORNAMENTO ALBO
CANCELLAZIONI PER TRASFERIMENTO
ANTONIOLI Alessandro (Milano 11.06.1976) trasf. Milano
BELCAMINO Livia (Catanzaro 10.01.1976) trasf. Catanzaro
BELLE’ Cecilia (Roma 23.10.1971) trasf. Massa Carrara
BOGNANNI Loredana (Noto 20.06.1974) trasf. Catania
CAPOSSELA Emilio (Roma 04.01.1958) trasf. Velletri
CASTORI Giovanni (Bracciano 01.10.1952) trasf. Civitavecchia
DI GIACOMO Margherita (Teramo 05.06.1969) trasf. Milano
DIONESALVI Raffaele (Petilia Policastro 13.09.1966) trasf. Cagliari
LUBERTI Bruno (Roma 19.12.1969) trasf. Latina
MALFATTI Carla (Aprilia 28.11.1956) trasf. Velletri
MECONCELLI Michele (Siena 22.10.1947) trasf. Montepulciano
MESIANO Andrea (Bracciano 25.07.1954) trasf. Civitavecchia
MIGLIACCIO Claudio (Galatone 02.08.1952) trasf. Lecce
PALMA Antonio (Marigliano 18.11.1951) trasf. Napoli
TRAVAGLINI Vincenzo (Ortona 13.12.1977) trasf. Pescara
URAS Antonella (Napoli 21.05.1971) trasf. Nola
VISCONTI Luigi (Pescara 06.08.1963) trasf. L’Aquila
23.01.2008
28.02.2008
28.02.2008
28.02.2008
28.02.2008
28.02.2008
23.01.2008
17.01.2008
17.01.2008
23.01.2008
17.01.2008
28.02.2008
23.01.2008
17.01.2008
28.02.2008
28.02.2008
10.01.2008
CANCELLAZIONI PER SANZIONE DISCIPLINARE
FLORIO Salvatore (Cosenza 30.07.1945) difetto di residenza
10.01.2008
NUOVE ISCRIZIONI – MARZO E APRILE 2008
ALBO ORDINARIO
ADAMO Andrea
(Roma 23.06.1971)
Via dei Campi Flegrei, 65
tel. 06.8603204
ADANTI Emiliano
(Roma 13.06.1971)
Via della Giuliana, 101
tel. 06.39917437
AFFINITO Carlo
(Valmontone 10.05.1970)
Via Eugenio Cisterna, 44
tel. 06.52361730
13.03.2008
AFFINITO Francesco
(Roma 14.02.1980)
Via G.G. Belli, 39
tel. 06.3224248
27.03.2008
AGROFOGLIO Simone
(Imperia 19.04.1976)
Via Crescenzio, 25
tel. 06.6868177
20.03.2008
ALVITO Maria Pia
(Taranto 01.08.1973)
Via Pietro da Cortona, 5 Int.1
tel. 06.32111635
17.04.2008
256
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10.04.2008
6.03.2008
FORO ROMANO 1-2/2008
256
28/05/2008, 01:56
AGGIORNAMENTO ALBO
AMATUCCI Francesca Romana
(Roma 18.01.1976)
Corso Trieste, 61
tel. 06.85352883
10.04.2008
AMEDURI Simona
(Locri 04.12.1974)
Via Altavilla Irpina, 31
tel. 06.98188033
10.04.2008
ANDRACCHIO Francesca
(Roma 24.09.1973)
Viale dei Colli Portuensi, 167
tel. 06.5346788
ANGELUCCI Valentina
(Orbetello 15.02.1980)
Via Innocenzo Xi, 8
tel. 06.39638318
ANTONINI Pompea
(Mesagne 15.01.1981)
Via del Velodromo, 71
tel. 3391050708
AQUINO Marco
(Cuneo 27.12.1979)
Via Pietro Cossa, 13
tel. 06.3611732
27.03.2008
BARBALISCIA Simona
(Bologna 05.01.1970)
Via Vittoria Colonna, 32
tel. 06.6838908
24.04.2008
BARBUSCIA Daniela
(Mirabella Imbaccari 15.03.1968)
Via A. Baiamonti, 2 Int.2
tel. 06.37519962
17.04.2008
BARONCELLI Maria Priscilla
(Roma 18.12.1980)
Via Umberto Boccioni, 4
13.03.2008
BARONCINI Simona
(Marino 04.03.1975)
Via Virgilio, 38
tel. 06.6893302
27.03.2008
BELOTTI Gianluca
(Bergamo 03.01.1963)
Piazza Venezia, 11
tel. 06.6758231
18.01.2000
BIANCHI Alessia
(Roma 22.06.1970)
Via Antagora, 25
tel. 06.50914581
13.03.2008
BINETTI Marco
(Roma 20.04.1978)
Via Giacomo Trevis, 76
tel. 06.5138452
BISCEGLIE Vito
(Roma 26.01.1978)
Viale Tintoretto, 395
tel. 0863/441717
27.03.2008
BISCOTTINI Valeria
(Roma 13.07.1979)
Lungotevere Michelangelo, 9
tel. 06.36002950
17.04.2008
BOCCACCI Fabrizio
(Roma 15.11.1978)
Via Bocca di Leone, 78
tel. 06.6976341
10.04.2008
27.03.2008
257
6.03.2008
6.03.2008
257
FORO ROMANO 1-2/2008
14_albi_fatto.pmd
6.03.2008
28/05/2008, 01:56
AGGIORNAMENTO ALBO
BOCCONETTI Cristiano
(Roma 09.11.1978)
Viale Villa Grazioli, 5
tel. 06.8558555
6.03.2008
BOLOGNA Nicoletta
(Roma 13.09.1977)
Viale Parioli, 54
tel. 06.8085399
3.04.2008
BONACCI Veronica
(Roma 15.04.1978)
Viale G. Sirtori, 56
tel. 3288995379
13.03.2008
BONANNI Alessandro
(Roma 08.08.1976)
Via Monte Croce, 9
tel. 06.87195811
13.03.2008
BONANNO Mauro
(Palermo 14.11.1979)
Via Gino Nais, 16
tel. 06.39950509
13.03.2008
BONATO Fabrizio
(Milano 10.05.1977)
Via Montezebio, 40
tel. 06.3223713
27.03.2008
BONGHI Fabiola
(Roma 21.04.1976)
Via Mario Musco, 73
tel. 06.5414186
17.04.2008
BONGIOVANNI Luciana
(Mantova 28.03.1975)
Via Federico Cesi, 72
tel. 06.3215746
17.04.2008
BONGIOVANNI Valentina
(Roma 25.02.1978)
Via Premuda, 14
tel. 06.39745163
10.04.2008
BORDI Maria
(Roma 27.07.1978)
Via Ennio Quirino Visconti, 55
tel. 06.3612454
17.04.2008
BOSCHETTI Francesco
(Roma 21.10.1977)
Via Dei Gracchi, 278
tel. 06.3216474
24.04.2008
BOVE Lucia
(Salerno 23.11.1946)
Via Benedetto XIV, 21 Sc.d
tel. 06.39377458
20.02.1974
BRUGNOLI Emanuela
(Roma 06.06.1977)
Via Lazio, 9
tel. 06.42016151
27.03.2008
BRUNI Alessandro
(Roma 24.03.1978)
Via Teodoro Monticelli, 5
tel. 06.32540516
10.04.2008
BULGARINI NOMI Federica
(Roma 10.11.1978)
Via Carlo Alberto Racchia, 2
tel. 06.45479660
20.03.2008
CAGLI Leonida
(Roma 29.09.1973)
Via Pinciana, 25
tel. 06.844651
17.04.2008
258
14_albi_fatto.pmd
FORO ROMANO 1-2/2008
258
28/05/2008, 01:56
AGGIORNAMENTO ALBO
CAIANIELLO Gianfranco
(Monterotondo 21.08.1961)
Via delle Alpi, 30
tel. 06.8416661
17.04.2008
CAIAZZO Salvatore
(Napoli 18.11.1971)
Via del Babuino, 107
tel. 3205598870
13.01.2003
CALANNA Sara
(Roma 12.11.1967)
Viale del Lido, 37
tel. 06.56320610
3.04.2008
CAPARELLI Maria Francesca
(Cosenza 09.08.1978)
Via Flaminia, 109
tel. 06.3611765
3.04.2008
CAPOSTAGNO Mirko
(Roma 14.03.1976)
Via Dardanelli, 37
tel. 06.97603021
20.03.2008
CAPOTORTO Dario
(Taranto 10.01.1980)
Via Emilia, 88
tel. 06.4200741
20.03.2008
CAPOZZI Rodolfo
(Napoli 04.08.1973)
Via Asiago, 2
tel. 06.99700164
20.03.2008
CAPPONI Patrizia
(Roma 22.12.1973)
Via P. Falconieri, 100
tel. 05.58203695
20.03.2008
CAPRIOTTI Luana
(Roma 18.09.1975)
Viale Ventuno Aprile, 34
tel. 06.86322594
27.03.2008
CARBONE Salvatore
(San Cataldo 12.04.1979)
P.le delle Belle Arti, 8
tel. 06.3200595
13.03.2008
CARONE Alfredo
(Roma 10.03.1966)
Via San Giuseppe Cafasso, 9
tel. 06.4102468
20.03.2008
CARPENTIERI Adalberto
(Roma 21.09.1979)
Via Tibullo, 10
tel. 3296066460
20.03.2008
CARRA Alessandra
(Roma 28.12.1978)
Via Monte Santo, 16
tel. 06.37511482
17.04.2008
CARRETTA Genny Teresa
(Bologna 10.07.1977)
Via della Meloria, 52
tel. 06.39744706
13.03.2008
CARROZZINI Carla
(Galatina 31.10.1973)
Via Chiusi, 68
tel. 3334162390
20.03.2008
CARTELLA’ Emanuela
(Roma 05.01.1979)
Via Faleria, 17
tel. 06.77076881
10.04.2008
259
FORO ROMANO 1-2/2008
14_albi_fatto.pmd
259
28/05/2008, 01:56
AGGIORNAMENTO ALBO
CARUCCI Alessandra
(Faido 03.08.1970)
Via Velletri, 35
tel. 06.85350829
17.04.2008
CETRONE Sara
(Popoli 19.11.1978)
Largo Messico, 16
tel. 06.85355841
20.03.2008
CHIANESE Enrico
(Roma 20.07.1978)
Via G.B. De Rossi, 32
tel. 06.44238091
6.03.2008
CHIERICHINI Cristiano
(Roma 22.12.1976)
Viale delle Milizie, 15
tel. 06.37514751
27.03.2008
CHILELLI Luigi
(Roma 20.06.1976)
Piazzale Clodio, 18
tel. 3392774513
13.03.2008
CHIRIACO Roberta Carla
(Roma 20.03.1976)
Via Flaminia, 141
tel. 06.3201895
27.03.2008
CIAFFI Federico
(Roma 20.03.1978)
Via Galileo Galilei, 45
tel. 06.70475874
10.04.2008
CIAFFI Francesca
(Roma 22.04.1974)
Via Galileo Galilei, 45
tel. 06.77208437
10.04.2008
CIALONE Maria
(Roma 05.06.1966)
Piazzale Clodio, 22
tel. 06.39741310
10.04.2008
CIAMEI Valeria
(Roma 10.05.1977)
Via Fonte Buono, 104
tel. 3495635504
CIARALLI Mario
(Roma 23.05.1976)
Via Germanico, 170
tel. 06.369981
24.04.2008
CIARDI Giuseppe
(Roma 10.02.1972)
V.le delle Medaglie D’oro,419/G
tel. 06.35343633
17.04.2008
CIARONI Lorenzo
(Roma 18.01.1975)
Via del Casale Giuliani, 27
tel. 3404140350
24.04.2008
CIPOLLA Roberto
(Roma 02.05.1976)
Via del Corso, 117
tel. 3205674238
CIVELLO Maria Lucia
(Roma 22.03.1980)
Via A. Gandiglio, 13
tel. 06.58202774
27.03.2008
CLEMENTE Giuseppe
(Castellaneta 20.09.1979)
Via Po, 24
tel. 06.8416753
10.04.2008
260
14_albi_fatto.pmd
3.04.2008
6.03.2008
FORO ROMANO 1-2/2008
260
28/05/2008, 01:56
AGGIORNAMENTO ALBO
COLONNELLO Roberto
(Roma 21.10.1979)
Via Rocca Sinibalda, 14
tel. 06.85305596
COLOSIMO Silvia Francesca
(Frosinone 05.06.1977)
Via Po, 10
tel. 06.8554343
CONTI Susanna
(Roma 05.08.1977)
Viale delle Milizie, 22
tel. 06.87451638
CORONATI Nicola
(Roma 16.12.1979)
Via Tacito, 7
tel. 06.3235365
13.03.2008
CORRIERI Federica
(Roma 07.08.1978)
Piazza Remuria, 2
tel. 06.5745798
27.03.2008
CORTI Caterina
(Roma 27.10.1980)
Circ.ne Clodia, 80
tel. 06.37516783
27.03.2008
COSCIA Monica
(Roma 10.02.1972)
Via di Villa Bonelli, 54
tel. 06.55280015
27.03.2008
COSTA Maria Rosaria
(Stigliano 12.10.1974)
Circ.ne Clodia, 29
tel. 06.39738575
20.03.2008
COSTANTINI Fabrizio
(Roma 28.04.1976)
Via G. Spontini, 7
tel. 06.8552939
27.03.2008
COSTANTINI Francesca
(Teramo 16.01.1981)
Via Venti Settembre, 1
tel. 06.474831
27.03.2008
COVINO Emiliano
(Roma 27.08.1977)
Via Flaminia, 213
tel. 06.32506567
17.04.2008
COVINO Simone
(Roma 19.07.1979)
Via Boezio, 16
tel. 06.68192332
17.04.2008
CRISTIANO Daniela
(Roma 28.03.1981)
Via Vittorio Fantini, 55
tel. 06.5088183
13.03.2008
D’AGOSTINIS Rosa
(Maratea 09.09.1969)
Via di Monte del Gallo, 62
tel. 3496610280
27.03.2008
D’ANDREA Valentina
(Catania 30.07.1975)
Via San Nicola De Cesarini, 3
tel. 06.45438645
DE ANGELIS Alessandro
(Roma 08.08.1974)
Via Romeo Romei, 45
tel. 06.39728211
27.03.2008
6.03.2008
261
3.04.2008
13.03.2008
261
FORO ROMANO 1-2/2008
14_albi_fatto.pmd
6.03.2008
28/05/2008, 01:56
AGGIORNAMENTO ALBO
DE BIASE Tiziana
(Roma 30.08.1973)
Via Fogliano, 28
tel. 06.8601523
3.04.2008
DE FACHINETTI Giovanni
(Roma 14.04.1979)
Via Firenze, 25
tel. 3471898567
13.03.2008
DE GREGORIO Fabio
(Roma 23.07.1974)
Via A. Gandiglio, 119
tel. 06.5884384
17.04.2008
DE MARTINO Pierluigi
(Roma 20.04.1977)
Via R. Fucini, 63
tel. 06.87138140
6.03.2008
DEL CAPRARO Letizia
(Avezzano 01.07.1970)
Via Anapo, 46
tel. 06.84240822
4.03.2000
DI BELLA Daniele
(Roma 25.02.1979)
Via Prestinari, 9
tel. 06.32542170
24.04.2008
DI CARLO Laura
(Roma 23.01.1975)
Via di Monserrato, 25
tel. 06.6810071
DI DONATO Stefania
(Roma 30.01.1976)
Via Dardanelli, 21
tel. 06.3728002
10.04.2008
DI GIOVANNI Francesco
(Roma 03.03.1966)
Via Sacconi, 19
tel. 06.32652431
13.03.2008
DI MAJO Francesco Maria
(Roma 25.10.1966)
Via G. Avezzana, 6
tel. 06.3201167
21.10.1993
DI MARIO Pierina
(Roma 01.09.1960)
Via Pavia, 3
tel. 06.44231810
10.04.2008
DI MARTINO Iolanda
(Roma 18.04.1968)
Via Bernardo Minozzi, 38
tel. 3471596468
3.04.2008
DI NICOLANTONIO Serena
(Roma 25.03.1968)
Via F. Paulucci de’ Calboli, 9
tel. 06.3728087
6.03.2008
DI PIETRA Andrea
(Viterbo 29.11.1977)
Via Flaminia, 141
tel. 06.3612035
13.03.2008
DI SALVATORE Oscar
(Roma 03.12.1970)
Via Trionfale, 21
tel. 06.39749137
13.03.2008
DI SANTO Stefano
(Roma 23.09.1974)
Via Savoia, 72
tel. 06.8541249
20.03.2008
262
14_albi_fatto.pmd
6.03.2008
FORO ROMANO 1-2/2008
262
28/05/2008, 01:56
AGGIORNAMENTO ALBO
DI SARRO Stefania
(Roma 26.12.1972)
Via Costantino Morin, 45
tel. 06.3724809
24.04.2008
DI TODARO Andrea Aurelio
(Roma 14.10.1978)
Piazza delle Muse, 8
tel. 06.8082992
27.03.2008
DI TOMMASO Raffaella
(Roma 28.05.1977)
Via Siria, 20
tel. 06.78147610
10.04.2008
DIANA Fabio
(Bari 30.09.1973)
Via Umbria, 7
tel. 06.4818321
20.09.2001
DISABATO Giuseppe
(Bari 21.03.1978)
Circonvallazione Clodia, 173
tel. 06.3721123
DONG Lifang
(Zhejang 28.10.1977)
Via Felice Govean, 9
tel. 06.4392759
24.04.2008
D’OVIDIO Emanuela
(Roma 18.09.1976)
Via Tacito, 41
tel. 06.6832791
24.04.2008
DUCA Massimo
(Roma 23.05.1974)
Via Alessandro Torlonia, 16
tel. 06.89928790
13.03.2008
D’URBANO Annalisa
(Pescara 12.07.1978)
Via di Porta Pinciana, 6
tel. 3392184940
27.03.2008
FEDELE Fanja
(Roma 29.01.1972)
Via del Casaletto, 673
tel. 06.97277314
10.04.2008
FILOSA Giampiero
(Roma 07.06.1977)
Via Giovanni Mingazzini, 22
tel. 06.4452265
27.03.2008
FIORAVANTI Sara
(Roma 13.02.1980)
Via Saluggia, 11
tel. 06.61597244
20.03.2008
FIORI Arianna
(Roma 06.07.1973)
Via B. Bernardini, 50
tel. 3407389549
27.03.2008
FOLLIERO Adolfina
(Roma 06.09.1979)
Via Gavinana, 1
tel. 06.36003982
13.03.2008
FRUSCIONE Luigi
(Salerno 11.01.1972)
Via G.B. Vico, 22
tel. 06.32111394
28.02.2001
GALVANIO Giorgio
(Roma 03.07.1975)
Via Pompeo Magno, 3
tel. 06.326999
17.04.2008
263
FORO ROMANO 1-2/2008
14_albi_fatto.pmd
263
6.03.2008
28/05/2008, 01:56
AGGIORNAMENTO ALBO
GAMBARDELLA Carolina
(Roma 12.10.1976)
Viale Carso, 23
tel. 06.37353450
GAROFALO Piero
(Cosenza 15.08.1976)
Via L. Cochetti, 15
tel. 06.52360142
6.03.2008
GAROPPO Marianna
(Cassano Jonio 27.07.1972)
Via Paolo Emilio, 7
tel. 06.3213236
24.04.2008
GARUFI Laura
(Taormina 23.11.1979)
Via Luigi Zambarelli, 23
tel. 06.58230168
6.03.2008
GARZIA Francesca
(Roma 23.08.1974)
Via Carlo Poma, 2
tel. 06.3701197
6.03.2008
GASSANI Gian Ettore
(Sessa Aurunca 07.02.1963)
Piazza del Risorgimento, 36
tel. 06.39754968
GATTA Claudio
(Roma 28.08.1978)
Via Lucrezio Caro, 62
tel. 3475244642
GATTUSO Barbara
(Roma 29.10.1972)
Via Tuscolana, 791
tel. 06.76901540
20.03.2008
GAZZELLI Mario
(Roma 31.10.1973)
Via Valadier, 52
tel. 06.3235413
13.03.2008
GELLER Nathan Simone
(Roma 07.04.1975)
Via Umberto Biancamano, 25
tel. 06.77203714
13.03.2008
GEMINI Emanuela
(Roma 06.11.1980)
Via Orazio, 3
tel. 06.3244684
13.03.2008
GENOVESI Massimo
(Siracusa 26.10.1972)
Via Taranto, 44
tel. 06.7003615
20.03.2008
GENTILE Isabella
(Praia a Mare 05.11.1975)
Via dei Glicini, 140
tel. 3494629512
GENTILI Elena
(Roma 04.08.1975)
Piazzale A. Bergamini, 12
tel. 06.39722442
27.03.2008
GENTILI Paolo
(Roma 12.10.1967)
Via Ivrea, 34
tel. 06.70307200
27.03.2008
GIACCHERO Stefania
(Torino 19.07.1978)
Via di Donna Olimpia, 186
tel. 06.5346448
27.03.2008
264
14_albi_fatto.pmd
17.04.2008
18.07.1994
6.03.2008
6.03.2008
FORO ROMANO 1-2/2008
264
28/05/2008, 01:56
AGGIORNAMENTO ALBO
GIAMMARIOLI Silvia
(Roma 05.09.1979)
Piazzale Clodio, 12
tel. 06.39730814
24.04.2008
GIANNELLI SAVASTANO Maura
(Roma 27.07.1978)
Via Latina, 94
tel. 06.7858528
10.04.2008
GIANNINI Roberta
(Roma 15.09.1979)
Via Cola di Rienzo, 28
tel. 06.3230206
10.04.2008
GIANNINI Tiziana
(Roma 09.05.1970)
Via Stazione Tuscolana, 31
tel. 06.70399211
17.04.2008
GIARDINA Andrea
(Roma 12.05.1978)
Via Spoleto, 16
tel. 06.7029393
24.04.2008
GIOFFRE’ Francesco Saverio
(Catanzaro 29.08.1981)
Via Don Rua, 37
tel. 06.787406
13.03.2008
GIOVAGNOLA Simona
(Sarteano 08.12.1976)
Via Flaminia, 19
tel. 06.32652459
4.11.2005
GIUDICE Vincenzo
(Roma 23.02.1939)
Via Tullio Passarelli, 39
tel. 06.5073519
20.03.2008
GIULIANI Roberto
(Roma 11.12.1979)
Via G.P.da Palestrina, 63
tel. 06.3230595
17.04.2008
GIUSTI Sandra
(Udine 07.11.1970)
Via A.dionisi, 56
tel. 06.65745676
24.04.2008
GURLIACCIO Roberto
(Roma 11.10.1972)
Via della Giuliana, 63
tel. 06.39733191
16.01.2003
HAKIM Viviana
(Roma 04.01.1978)
Via Manlio di Veroli, 3
tel. 06.86381203
20.03.2008
IACUTONE Pia
(Celano 24.11.1979)
Via Premuda, 1/a
tel. 06.39749407
20.03.2008
INCHINGOLO Gianni
(Roma 05.12.1979)
Viale Giulio Cesare, 71
tel. 06.3243546
13.03.2008
INGRASSIA David Giuseppe
(New York 24.07.1978)
Via Borgognona, 47
tel. 3385616922
INGRATTA Paolo
(Roma 15.05.1978)
Via Ulpiano, 29
tel. 06.68136700
3.04.2008
13.03.2008
265
FORO ROMANO 1-2/2008
14_albi_fatto.pmd
265
28/05/2008, 01:56
AGGIORNAMENTO ALBO
INTORCIA Mara
(Marino Laziale 16.03.1978)
Via della Giuliana, 82
tel. 06.39754124
27.03.2008
IOBBI Luca
(San B. del Tronto 16.10.1979)
Via Civitavecchia, 7
tel. 06.8417434
24.04.2008
IZZO Adriano
(Roma 24.03.1978)
V.le Bruno Buozzi, 47
tel. 06.8076696
10.04.2008
JACOROSSI Chiara
(Roma 04.03.1979)
Via Ventiquattro Maggio, 43
tel. 06.47825044
17.04.2008
LA MENDOLA Irene
(Roma 07.05.1978)
Via Prenestina, 390
tel. 06.2596439
24.04.2008
LAUDADIO Luca
(Roma 15.05.1969)
Via G.G. Belli, 36
tel. 06.36006794
28.01.1998
LETI Fabio
(Roma 24.11.1976)
Via L.g. Faravelli, 22
24.04.2008
LI DONNI Laura
(Messina 28.03.1982)
Via dei Prati Fiscali, 237
tel. 3336653258
10.04.2008
LO BIANCO Letterina
(Briatico 24.09.1968)
Via Costantino Maes, 68
tel. 06.86214150
27.03.2008
LUCIBELLO Federica
(Roma 22.01.1982)
Via Luigi Pulci, 4
tel. 06.44254494
MACALUSO Piero Luca
(Roma 30.03.1979)
Via Alessandro Farnese, 26
tel. 06.20398308
13.03.2008
MAGRI’ Chiara
(Roma 23.03.1978)
Via del Caucaso, 49
tel. 3477780435
10.04.2008
MAIONE Marta
(Roma 09.12.1977)
Piazza Cola Di Rienzo, 86
tel. 06.3232025
13.03.2008
MAJO Stefania
(Vallo della Lucania 01.03.1978)
Viale Bruno Buozzi, 107
tel. 06.3231100
10.04.2008
MALAGOLI Scilla
(Roma 11.04.1981)
Via Silvio Pellico, 44
tel. 06.37350915
6.03.2008
MALVA Alessandra
(Roma 24.04.1977)
Via dei Gracchi, 128
tel. 06.3218528
6.03.2008
266
14_albi_fatto.pmd
6.03.2008
FORO ROMANO 1-2/2008
266
28/05/2008, 01:56
AGGIORNAMENTO ALBO
MANCA Claudio
(Sassari 19.11.1981)
Via delle Milizie, 58
tel. 3934790684
17.04.2008
MANCA Maria Carla
(Pula 18.12.1972)
Via Cardinal Ginnasi, 8
tel. 06.5601742
13.03.2008
MANCINI Maura
(Roma 12.02.1978)
Via Sambucuccio D’Alando, 8
tel. 3209311784
MANFRONI Irene
(Roma 04.08.1980)
Via Natale del Grande, 45
tel. 3497891617
MANGIALETTO Anita
(Ariano Irpino 23.10.1978)
Via di Val Fiorita, 90
tel. 06.45556850
MANGONE Sara
(Roma 07.02.1980)
Via Penne, 30
tel. 06.4073664
24.04.2008
MANNINO Rosario
(Roma 13.09.1978)
Via Arno, 6
tel. 06.8844896
27.03.2008
MANSI Maria
(Napoli 12.01.1977)
Via della Maratona, 54
tel. 06.83503107
17.04.2008
MANULI Marco
(Roma 04.06.1979)
Piazza Filippo Meda, 3
tel. 02.76231
10.04.2008
MANZETTI Diego
(Roma 25.01.1979)
Piazza Diaz, 1
tel. 02.8635941
24.04.2008
MANZIA Glauco
(Roma 27.04.1974)
Via Francesco De Sanctis, 4
tel. 06.37500286
17.04.2008
MARAZZITI Stefano
(Roma 16.12.1976)
Via Sardegna, 50
tel. 3383106133
24.04.2008
MARCHESIANI Carola
(Roma 14.05.1976)
Via G.M. Bonzanigo, 28
tel. 06.2011168
24.04.2008
MARIANTONI Marco
(Roma 17.05.1970)
Via Calcutta, 25
tel. 06.5296902
26.02.2003
MARINELLI Salvatore
(Ciro’ Marina 28.11.1962)
Via Piave, 24
tel. 06.4744205
10.11.1994
MARINO Lara Patrizia
(Rochester 16.02.1978
Largo Bastia, 11
tel. 3336816740
6.03.2008
267
10.04.2008
3.04.2008
267
FORO ROMANO 1-2/2008
14_albi_fatto.pmd
3.04.2008
28/05/2008, 01:56
AGGIORNAMENTO ALBO
MASSI Silvia
(Civitavecchia 05.01.1979)
Via P.G. da Palestrina, 19
tel. 06.3232205
MASSIMI Matteo
(Roma 15.04.1979)
Via Gioacchino Gesmundo, 4
tel. 06.37512106
MASTROGIOVANNI Vincenza
(Formia 24.03.1979)
Viale Paolo Orlando, 64
tel. 3489143822
MATTIA Maria Laura
(Potenza 02.03.1979)
Viale Eritrea, 72
tel. 06.86398817
MATTIANGELI Daniele
(Roma 07.10.1979)
Via A.G. Barrili, 68
tel. 06.5818424
MAURIZI Eva
(Latina 08.12.1975)
Via Eleonora d’Arborea, 26 Sc.A
tel. 06.44241180
MAZZUCATO Monica
(Roma 19.01.1976)
Lungotevere Flaminio, 22
tel. 06.3202815
MILELLA Rosanna
(Roma 03.01.1978)
P.le delle Medaglie d’Oro, 7
tel. 06.35450460
MORANDIN Ferdinando
(Roma 04.10.1945)
Via Merulana, 48
tel. 06.4821420
MORRA Francesca
(Mugnano 02.06.1981)
Corso Vittorio Emanuele II,284
tel. 06.684271
MUGGIA Gioia Alison
(Roma 27.08.1976)
Via della Mercede, 11
tel. 06.6920491
13.03.2008
NASINI Cristina
(Roma 09.04.1972)
Via Raffaele Battistini, 15
tel. 06.5344790
10.04.2008
NERI Ermelinda
(Termoli 21.12.1970)
Via Giuseppe Ferrari, 2
tel. 06.3215807
4.01.2002
NORI Andrea
(Roma 22.08.1976)
Via Labicana, 92
tel. 06.7009179
6.03.2008
NUCCITELLI Claudia
(Roma 14.07.1974)
Via B. Barilli, 62
tel. 06.8274751
27.03.2008
OLIA Maziar
(Teheran 31.08.1970)
Viale Capitan Casella, 42
tel. 06.56320765
13.03.2008
268
14_albi_fatto.pmd
20.03.2008
6.03.2008
24.04.2008
3.04.2008
10.04.2008
3.04.2008
17.04.2008
6.03.2008
24.04.2008
6.03.2008
FORO ROMANO 1-2/2008
268
28/05/2008, 01:56
AGGIORNAMENTO ALBO
ORI Arianna
(Roma 31.07.1977)
Piazza Verbano, 16
tel. 06.8841427
10.04.2008
PADULA Roberta
(Crotone 27.06.1980)
Via Lisbona, 11
tel. 06.8841535
13.03.2008
PAGANO Alfio
(Catania 21.08.1977)
Via Ennio Quirino Visconti, 20
tel. 06.3210555
13.03.2008
PALESSE Clara
(Sulmona 09.03.1975)
Via Panaro, 17
tel. 06.98876732
20.03.2008
PANUZZO Antonella
(Locri 23.10.1976)
Viale Libia, 174
tel. 06.86391672
3.04.2008
PARRUCCINI Roberto
(Roma 28.04.1977)
Via A. Bertoloni, 29
tel. 06.8077547
6.03.2008
PARTINI Giuseppe
(Roma 07.03.1974)
Via A. Brofferio, 6
tel. 06.3701602
10.04.2008
PASCALE Simone
(Roma 11.10.1979)
Via Panaro, 17
tel. 06.86391751
20.03.2008
PASCIUTO Alessia
(Roma 08.01.1976)
Via Gavinana, 2
tel. 3382056020
27.03.2008
PASSARO Liliana
(Mesagne 06.11.1976)
Via Claudio Monteverdi, 20
tel. 06.8542940
10.04.2008
PECORARO Andrea
(Cosenza 13.04.1979)
Corso d’Italia, 97
tel. 06.85303423
13.03.2008
PECORARO Yan
(Roma 30.03.1978)
Via Santa Maria in Via, 12
tel. 06.6976541
20.03.2008
PELLEGRINO Valentina
(Galatina 03.02.1976)
Via Luigi Capuana, 207
tel. 06.86802392
27.03.2008
PETRONE Ada
(Bari 03.10.1974)
Via Po, 25/b
tel. 06.85231353
15.10.2001
PETTINATO Luca
(Catania 16.09.1976)
Piazza delle Muse, 8
tel. 06.809631
27.03.2008
PIQUE’ Andrea
(Roma 01.06.1948)
Via di Sant’Erasmo, 23
tel. 06.5038250
17.04.2008
269
FORO ROMANO 1-2/2008
14_albi_fatto.pmd
269
28/05/2008, 01:56
AGGIORNAMENTO ALBO
PIROZZI Roberto
(Roma 20.02.1977)
Via Venti Settembre, 5
tel. 3339143794
PIRRO Donatomarco
(Taranto 28.02.1981)
Via F. Paulucci de’ Calboli, 5
tel. 06.3723025
PISANI Regina Rosanna
(Stigliano 09.08.1978)
Via della Giuliana, 66
tel. 06.45423548
27.03.2008
PISTONE Mauro
(Roma 22.02.1971)
Via Silla, 2/a
tel. 06.3223833
13.03.2008
PIZZIMENTI Domenico Antonio
(Reggio Calabria 15.09.1954)
Via Matteo Boiardo, 19
tel. 06.70453711
30.07.1999
PODUTI Monica
(Roma 10.04.1979)
Via Tiberina, 242
tel. 3392326591
POLETTI Valerio
(Roma 14.11.1978)
Viale Umberto Tupini, 103
tel. 06.54218049
POMETTI Francesca
(Napoli 03.05.1975)
Corso Trieste, 87
tel. 06.8559730
PONGELLI Giacomo
(Terni 23.09.1980)
Via Antonio Bosio, 2
tel. 3357720633
17.04.2008
PORCELLI Evelina
(Venafro 12.07.1976)
Via Cipro, 4
tel. 3334224147
20.03.2008
PORRETTA Paola
(Roma 02.01.1978)
Via Comano, 2
tel. 06.8109672
27.03.2008
PROIETTI Regina
(Roma 19.09.1979)
Via Feronia, 146
tel. 06.4504828
10.04.2008
PUCCI Lucia
(Roma 12.08.1954)
Via Appia Nuova, 185
tel. 06.70307102
13.03.2008
PULIATTI Alessandra
(Roma 03.03.1977)
Via Anagni, 83
tel. 06.98188354
27.03.2008
RIONDINO Raffaella
(Roma 02.07.1975)
Via Fiume Giallo, 200
tel. 06.5201527
ROMITI Francesca
(Viterbo 17.06.1972)
Viale Gorizia, 52
tel. 06.8553572
270
14_albi_fatto.pmd
10.04.2008
6.03.2008
6.03.2008
13.03.2008
6.03.2008
6.03.2008
13.03.2008
FORO ROMANO 1-2/2008
270
28/05/2008, 01:56
AGGIORNAMENTO ALBO
ROSELLA Alessandra
(Viterbo 19.12.1980)
Via Pilo Albertelli, 1
tel. 06.37352657
6.03.2008
ROSSI Gianluca
(Roma 20.08.1978)
Via Giovanni Nicotera, 29
tel. 06.3240764
27.03.2008
ROTASSO Simona
(Formia 25.09.1980)
Piazzale Prenestino, 23
tel. 06.70614134
27.03.2008
RUFINI Alberto
(Roma 03.05.1972)
Viale Marx, 315
tel. 06.86890892
24.04.2008
SACCHETTI Daniele
(Vasto 07.03.1976)
Via Cavour, 221
tel. 06.4827678
6.03.2008
SAINATO Simona
(Lecce 25.08.1968)
Via A. Caroncini, 2
tel. 3204354746
10.09.1996
SALAMONE Rosaria
(Aragona 24.01.1971)
Via Timavo, 3
tel. 06.37516546
17.04.2008
SANTINI Emanuela
(Roma 20.04.1974)
Via Monti di Creta, 44
tel. 06.6622884
10.04.2008
SANTOBONI Claudio
(Roma 27.12.1936)
Via Val di Lanzo, 47
tel. 06.8120739
10.04.2008
SASO Patrizia Romana
(Roma 10.03.1958)
Via Giacomo Folchi, 8
tel. 06.5372612
10.04.2008
SCARINGIA Manuela
(Roma 28.04.1976)
Via Alessandro Volta, 62/c
tel. 06.57289987
10.04.2008
SCARPITTI Matteo
(Roma 07.12.1973)
Via F. Corridoni, 23
tel. 06.375917
13.03.2008
SCHETTINI Andrea
(Roma 09.07.1978)
Via Dei Giordani, 29
tel. 06.86324440
24.04.2008
SCHIAVO Riccardo
(Roma 21.09.1967)
Via Germanico, 12
tel. 06.39736272
13.03.2008
SCHIAVONE Daniela
(Aosta 18.01.1969)
Via Bassano Del Grappa, 24
tel. 06.37517324
6.03.2008
SCIACCA Innocenza
(Catania 07.05.1972)
Via Piero Gherardi, 46
tel. 3386715746
6.03.2008
271
FORO ROMANO 1-2/2008
14_albi_fatto.pmd
271
28/05/2008, 01:56
AGGIORNAMENTO ALBO
SCIUTO Gianluca
(Roma 19.10.1976)
Via Carlo Mirabello, 6
tel. 06.3720112
13.03.2008
SCIVOLETTO Giovanna
(Roma 15.06.1975)
Via F. Paulucci de’ Calboli, 5
17.04.2008
SCOGNAMIGLIO Silvia
(Roma 17.05.1978)
Via Lisbona, 18
tel. 06.85834450
10.04.2008
SCORCUCCHI Laura
(Roma 09.03.1969)
Via di San Saba, 12
tel. 3286228438
SCORRETTI Arianna
(Roma 07.11.1973)
Via Teulada, 52
tel. 06.37500187
27.03.2008
SCORSONE Cristina
(Torino 22.04.1976)
Via Acherusio, 30
tel. 06.64940098
3.04.2008
SCORSONE Mauro
(Torino 15.03.1978)
Via Acherusio, 30
tel. 06.64940098
3.04.2008
SEMPLICINO Franca
(Roma 08.08.1961)
Via G. Venticinque, 23
tel. 06.64520564
27.03.2008
SEPIACCI Maria Chiara
(Roma 09.09.1977)
Via San Tommaso d’Aquino, 80
tel. 06.39734893
17.04.2008
SESSO SARTI Olga
(Cosenza 12.03.1965)
Via Emilio de’ Cavalieri, 11
tel. 06.85300769
12.11.1992
SGROMO Natalia Mariarosaria
(Roma 12.04.1979)
Via Ferdinando di Savoia, 3
tel. 06.3220420
24.04.2008
STURA Lorenzo
(Roma 22.12.1977)
Viale America, 11
13.03.2008
TARTAGLIA Michela
(Terni 15.05.1974)
Via Girolamo da Carpi, 6
tel. 06.3227886
20.03.2008
TEL Antonella
(Roma 03.11.1978)
Via dei Gracchi, 126
tel. 06.3701589
27.03.2008
TERRINONI Vanessa
(Alatri 02.12.1974)
Via Ottaviano, 118
tel. 3397705174
3.04.2008
TESTA Teodolinda
(Formia 13.01.1980)
Piazza Cavour, 19
tel. 06.996982
13.03.2008
272
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3.04.2008
FORO ROMANO 1-2/2008
272
28/05/2008, 01:56
AGGIORNAMENTO ALBO
TODINI Marta
(Roma 19.01.1981)
Via San Sebastianello, 9
tel. 06.69667000
20.03.2008
TOMASELLI Francesca
(Roma 27.04.1977)
Via Piemonte, 39/a
tel. 06.4741250
13.03.2008
TOMASSETTI Stefania
(Roma 08.02.1972)
Via Innocenzo XI, 8
tel. 06.634844
17.04.2008
TOMASSI Andrea
(Roma 22.05.1973)
Via Leonardo Bufalini, 8
tel. 06.2417715
20.03.2008
TOMMASI Paolo
(Roma 01.04.1980)
Via A. Bertoloni, 30
tel. 3396246059
13.03.2008
TONINI Valeria
(Roma 10.04.1980)
Via di S. Costanza, 27
tel. 06.86215861
20.03.2008
TORNILLO Franca
(Calitri 07.11.1976)
Via Teulada, 38/a
tel. 06.37517155
TORRE Alessandro
(Roma 06.04.1975)
Via Vincenzo Ambrosio, 4
tel. 06.35450564
TORREGROSSA Carla
(San Cataldo 14.12.1978)
Corso Vittorio Emanuele II,294
tel. 06.68135603
TOSATTI Caterina
(Mirandola 08.05.1979)
Via Prenestina, 325
tel. 06.2753905
13.03.2008
TRINA Daniele
(Roma 24.01.1976)
Via Sabotino, 2/a
tel. 06.3722367
10.04.2008
VALCHERA Pierandrea
(Roma 15.07.1978)
Via del Pozzetto, 117
tel. 06.6786425
20.03.2008
VERGARI Valentina
(Maglie 30.09.1978)
Via Alberico Ii, 33
tel. 06.68802862
13.03.2008
VOCCIA Christian
(Roma 19.08.1978)
Via Nicastro, 3
tel. 06.70302745
27.03.2008
YOVANIDIS Emanuela
(Atene 15.06.1971)
Via Emilio Faa’ di Bruno, 10
tel. 06.3701232
27.03.2008
ZACCAGNINI Livio
(Roma 10.06.1978)
Via L.G. Faravelli, 22
tel. 06.3759151
24.04.2008
3.04.2008
273
6.03.2008
273
FORO ROMANO 1-2/2008
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20.03.2008
28/05/2008, 01:56
AGGIORNAMENTO ALBO
ZANGARO Giuseppe
(Schorndorf 13.09.1972)
Viale Appio Claudio, 289
tel. 06.71543422
20.03.2008
ZECHINI Eva
(Roma 03.09.1972)
Via Pomponio Leto, 2
tel. 06.68804623
20.03.2008
ZULIANI Chiara
(Roma 23.07.1976)
Via G.A. Cesareo, 25
tel. 06.8271212
13.03.2008
ELENCO SPECIALE
ALIBERTI Cristiano
(Salerno 28.10.1967)
Professori Universitari
3.04.2008
Piazzale della Radio, 43 - tel. 3395474204
APREDA Adriana
(Piano di Sorrento 28.11.1975)
Rai S.p.a.
Viale G. Mazzini, 14
CHERTI Stefano
(Marino 05.03.1976)
Professori Universitari
Via Prassitele, 34 - tel. 06.52360767
DE VECCHIS Daniela
(Roma 28.08.1957)
E.n.a.c.
24.04.2008
Viale Castro Pretorio, 118 - tel. 06.44596325
DUBOLINO Chiara
(Belgioioso 24.08.1973)
Universita’ Roma “La Sapienza”
13.03.2008
Piazzale Aldo Moro, 5 - tel. 06.49910326
FEDELE Alessandro
(Roma 29.05.1960)
Fintecna S.p.a.
Via Versilia, 2 - tel. 06.42126518
6.03.2008
FRANCOLINI Giorgio
(Montefiascone 06.04.1947)
Professori Universitari
Via Arezzo, 49
6.03.2008
GALANTINO Paola
(Roma 08.04.1976)
Anav S.p.a.
Piazza Esquilino, 29 - tel. 06.4879301
27.03.2008
GRANCINI Elena
(Orvieto 16.01.1972)
Anas S.p.a.
Via Monzambano, 10 - tel. 06.44461
7.06.2007
GROTTOLA Emidio
(Taranto 17.04.1973)
Rai S.p.a.
Viale G. Mazzini, 14
6.03.2008
MORELLI Antonio
(Potenza 02.09.1959)
Fintecna S.p.a.
Via Versilia, 2 - tel. 06.42126532
6.03.2008
PANFILI Sabrina
(Perugia 13.02.1967)
Enel Distribuzione S.p.a.
6.03.2008
Viale Tor di Quinto, 47 - tel. 06.83055770
274
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6.03.2008
13.03.2008
FORO ROMANO 1-2/2008
274
28/05/2008, 01:56
AGGIORNAMENTO ALBO
PORCELLANA Federica
(Sassari 01.06.1972)
E.n.e.a.
23.11.2003
Lungotevere Thaon di Revel,76 - tel. 06.36272305
RINALDI Mariangela
(Noepoli 05.01.1969)
Azienda Policlinico Umberto I
23.02.1999
Viale del Policlinico, 155 - tel. 06.49979448
SERAFINI Carla
(Modena 09.10.1962)
Ente Poste Italiane S.p.a.
Viale Europa, 175 - tel. 06.59584405
VOLPE Franco
(Palma di Montechiaro 12.07.1950)
Fintecna S.p.a.
Via Versilia, 2 - tel. 06.42126744
6.03.2008
13.03.2008
ELENCO SPECIALE AVVOCATI STABILITI
ai sensi dell’art. 96 D.Lgs 2.2.2001
FACCIORUSSO Sabrina
(San Giovanni Rotondo 14.12.1981)
Via Ventiquattro Maggio, 43
tel. 06.46622270
13.03.2008
FLORIO Francesco
(Bari 16.11.1980)
Via Salaria, 259
tel. 06.845511
13.03.2008
HAMITAJ Lulzim
(Valona 24.03.1971)
Via Lucrezio Caro, 50
tel. 06.3225895
27.03.2008
MANCIA Roberta
(Roma 04.04.1978)
Piazza Bainsizza, 10
tel. 06.3203756
6.03.2008
PALOMBA Piergiorgio
(Civitavecchia 05.10.1965)
Viale Giulio Cesare, 71
tel. 3472285358
13.03.200
PATICCHIA Luciana Kismet
(Carmiano 18.09.1961)
Viale Giulio Cesare, 61
tel. 06.45435469
13.03.2008
PASSAGGI DALL’ELENCO SPECIALE ALL’ALBO ORDINARIO
CALTABIANO Stefania (Rimini 04.10.1964) da Banca Europea Investimenti
CAPILUPI Luca (Roma 14.02.1964) da ASL RM/E
CATTANI Franco (Roma 16.09.1946) da ENAV S.p.A.
CHIODETTI Guido (Roma 22.08.1970) da ANAS
DE FERRA’ Giuseppe (Tivoli 01.02.1941) da I.N.A.I.L.
DEL VARO Alessandra (Latina 19.01.1980) da Sez.Spec. D.Lgs n. 96/2001
DENTI Arnaldo (Roma 13.01.1959) da AGECONTROL. S.p.A.
FERRARI Carl’Antonio (Istrana 28.12.1944) da Intesa Sanpaolo S.p.A.
FRANCO Luigi (Roma 19.06.1955) da E.N.I. S.p.A.
HOSSE Kai Uwe (Kassel 18.01.1975) da Sez.Spec. D.Lgs n. 96/2001
KALTSIKI Fotini (Atene (grecia) 19.02.1974) da Sez.Spec. D.Lgs n. 96/2001
LAPARRA FER. Margarita (Valencia 21.08.1969) da Sez.Spec. D.Lgs n. 96/2001
275
FORO ROMANO 1-2/2008
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275
25.07.1991
10.12.1998
4.04.1991
8.07.1999
26.03.1975
3.03.2005
19.12.2002
20.05.1982
31.05.1984
31.03.2005
31.03.2005
10.03.2005
28/05/2008, 01:56
AGGIORNAMENTO ALBO
MARRUZZO Bruno (Gesualdo 05.02.1943) da Sez.Spec. D.Lgs n. 96/2001
PRESSI Alessio (Terni 01.01.1969) da Sez.Spec. D.Lgs n. 96/2001
28.06.1979
24.03.2005
PASSAGGI DALL’ALBO ORDINARIO ALL’ELENCO SPECIALE
BARELA Maria (Roma 15.06.1967) El.Spec.Professori Unviersitari
COLAVITTI Giuseppe (Cagliari 27.07.1970) El.Spec.Professori Universitari
GIMELLI Nadia (Roma 06.11.1976) El.Spec.Professori Universitari
VALERI Raffaella (Roma 25.07.1969) El.Spec.Comitato Italiano Paralimpico
VALVO Lucia Anna (Canicattini Bagni 13.04.1967) El.Spec.Professori Universitari
13.02.2001
2.12.1999
10.02.2005
26.07.2001
16.01.1997
CANCELLAZIONI PER DECESSO
CANTUCCI Francesca (Roma 11.03.1973) dec. 24.03.2008
CAPPELLI Antonio (Napoli 26.03.1941) dec. 27.02.2008
CARBONE Raffaele (Casavatore 01.06.1929) dec. 15.04.2007
D’AMICO Marco (Roma 28.03.1952) dec. 11.01.2007
DE BELLIS Camilla (Genazzano 14.07.1932) dec. 23.08.2007
DI NUNZIO Luigia (Palestrina 06.07.1951) dec. 19.02.2008
GRAZIANI Flavio (Roma 16.12.1964) dec. 20.07.2007
GRAZIANI Giovanni (Isernia 15.10.1931) dec. 05.11.2007
IOVINO Pierdomenico (Roma 06.09.1950) dec. 17.03.2008
MASCI Giorgio (Castiglione Teverina 06.02.1951) dec. 19.06.2007
PETRINI Guido (Roma 17.01.1929) dec. 28.02.2008
PODESTA’ Vittorio (Arcola 28.03.1928) dec. 29.10.2006
QUATTROCCHI Raniero (Roma 09.02.1923) dec. 13.02.2008
10.04.2008
24.04.2008
24.04.2008
06.03.2008
20.03.2008
10.04.2008
24.04.2008
24.04.2008
20.03.2008
06.03.2008
20.03.2008
27.03.2008
06.03.2008
CANCELLAZIONI A DOMANDA
ALLEGRA Andrea (Roma 31.07.1980)
ANNICCHIARICO Marianna (Avellino 15.03.1978)
ARIAGNO Paola (Vercelli 08.12.1967)
ASTORRI Francesca (Roma 15.04.1978)
BALLARDIN Fernanda (Porto Alegre 21.01.1977)
BARONE Flavia (Roma 24.12.1974)
BELLUSCIO Marisa (Chiaromonte 08.12.1971)
BENDIA Valentina (Roma 06.01.1970)
BERTUZZI Miguel (Milano 21.10.1977)
BIONDI Elisabetta (Torino 06.01.1977)
BRANDILEONE Francesco (Sapri 25.10.1945)
CASINI Adriano (Roma 07.11.1948)
COSCIA Giovanna (Atripalda 23.05.1977)
D’AIUTO Federico (Napoli 11.04.1973)
DIONISI Donatella (Roma 26.02.1964)
FALCIONI Luigi (Fabriano 27.02.1977)
FELICINI Francesca (Roma 01.02.1973)
GRISMONDI Roberta (Roma 28.11.1973)
276
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03.04.2008
13.03.2008
27.03.2008
20.03.2008
17.04.2008
10.04.2008
10.04.2008
10.04.2008
03.04.2008
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10.04.2008
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20.03.2008
27.03.2008
27.03.2008
17.04.2008
FORO ROMANO 1-2/2008
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AGGIORNAMENTO ALBO
IENZI Maurizio (Roma 13.08.1958)
LIPPI Gennaro (Napoli 24.08.1951)
LUCIOLI Paola (Roma 22.02.1967)
MARCHEGIANI Giannangelo (Pescara 22.09.1936)
MASCIULLI Tiziana (Roma 30.04.1973)
MORSELLI Laura (Roma 20.10.1977)
NATOLA Laura (Roma 21.10.1970)
PACITTI Eleonora (Roma 08.05.1976)
PAPA Federica (Roma 11.03.1977)
PAPAROZZI Fabio (Roma 12.09.1918)
PARIS Elise (Roma 06.06.1975)
PENNINI Maria Cristina (Roma 25.07.1946)
PISCHEDDA Gisella (Bracciano 04.03.1952)
REGINELLA Franco (Roma 04.07.1932)
RICCI Gianluca (Roma 17.03.1975)
ROBERTAZZI Eric (Napoli 22.12.1976)
STADERINI Flaminia (Roma 06.08.1978)
TROMBETTA Barbara (Roma 31.07.1969)
VIGNATO Lorenza (Roma 31.03.1977)
20.03.2008
06.03.2008
17.04.2008
24.04.2008
17.04.2008
03.04.2008
03.04.2008
27.03.2008
06.03.2008
06.03.2008
13.03.2008
10.04.2008
10.04.2008
20.03.2008
24.04.2008
06.03.2008
20.03.2008
20.03.2008
17.04.2008
CANCELLAZIONI PER TRASFERIMENTO
MUCCI Simona (Roma 20.02.1969) trasf. Ancona
TUCCI Vincenza (Ginosa 07.06.1968) trasf. Bergamo
GALDIERI Ermanno (Crotone 24.08.1950) trasf. Crotone
CANZIANI Corrado (Roma 05.12.1971) trasf. Milano
GERACI Angela (Milano 30.07.1971) trasf. Milano
RENDINELLA Pasquale (Foggia 08.04.1968) trasf. Milano
RUGGERI LADERCHI Francesco Paolo A (San Donato M. 19.04.1970) trasf. Tivoli
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FORO ROMANO 1-2/2008
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27.03.2008
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