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GIOVANI E LAVORO UNA NUOVA OPPORTUNITÀ Anno XVIII - N. 7 Quadrimestrale d’informazione edito dal Comune di Ala - Distribuzione gratuita - Iscrizione Tribunale di Rovereto n. 181 del 12-2-1993 Spedizione in abbonamento postale - 70% - DCB Trento - Direttore Responsabile Patrizia Belli - Taxe Percue - Poste Italiane Spa - Fotocomposizione, fotolito e stampa La Grafica S.r.l. - Mori (Trento). 2 alanotizie alanotizie anno XVIII - n. 7 Proprietario Comune di Ala Direttore responsabile Patrizia Belli Redazione Giada Vicenzi Tiziano Bianchi Fotografie Le foto di questo numero sono di Marco Simonini. La copertina ritrae Amedeo Cazzanelli, Noemi Pozza e Marco Trainotti durante il tirocinio al cantiere comunale. La foto di copertina e la foto a p. 11 è stata fornita dal Piano Giovani 4 Vicariati. Le foto a pp. 2-3-4 sono state fornite da LeMur Spa. Le foto a pp. 9-36-37 sono di Zeta Foto. Le foto a pp. 10 e 32 sono state fornite dall’Ufficio Attività Culturali. La foto a p. 31 appartiene all’Ufficio Patrimonio e Manutenzioni. Le foto a p. 40 sono state fornite da Giorgio Robol. Le foto a p. 41 sono di Andrea Contrini. Le foto a p. 42 appartengono all’Archivio della Biblioteca Comunale di Ala. Comitato dei garanti Fedele Ferrari Narciso Brusco Giorgio Deimichei Roberto Zendri Stampa la grafica srl - Mori (TN) alanotizie Viene spedito gratuitamente a tutte le famiglie del Comune in abbonamento postale. Chi non lo ricevesse lo potrà richiedere alla segreteria del Comune Tel. 0464 678767 Per informazioni e suggerimenti scrivere a: [email protected] cari lettori Cari lettori, abbiamo voluto dedicare la copertina di questo numero ai giovani, alla loro piccola ma preziosa esperienza di lavoro fatta quest’estate attraverso il progetto: “Giovani all’opera” voluto dalla Comunità della Vallagarina, l’Agenzia del Lavoro e il Piano Giovani, che ha permesso ad alcuni studenti di mettersi alla prova con tirocini estivi. Perché i giovani? Perché sono loro la fascia più vulnerabile tra precariato e intollerabile disuguaglianza. È di questi giorni il titolo sul quotidiano La Stampa “Disoccupazione, è ancora record. Quattro giovani su 10 senza lavoro”. Il tasso di disoccupazione giovanile ha raggiunto in Italia il 41 per cento. A dirlo è l’Istat. La parte più vitale, dinamica e volonterosa della forza lavoro viene abbandonata a un precariato umiliante, a sfruttamenti in termini di compenso, a una mancanza di prospettive che si riflette anche nella loro vita. Ben vengano, dunque, progetti che mettono in contatto i giovani con il mondo del lavoro. Saranno anche piccoli passi, ma sono pur sempre dei passi. Eh già… il mondo del lavoro. Ne parliamo ampiamente in questo numero dove accanto a realtà economiche in crisi come la Martinelli ci sono aziende che invece reggono il mercato. È il caso della LeMur, del “Polo bianco” nato dalle ceneri della vecchia Orlandi e della Cantina Sociale. La rivista racconta anche come è cambiata la vita ad Ala negli ultimi anni. Lo sguardo in questo caso è quello di Ines Fedrizzi che da dietro il bancone del suo bar ha visto trasformarsi usi e costumi della città. Bella anche la storia di Martina Vianello, che sfida i pregiudizi e si dedica a uno sport da sempre riservato agli uomini: la boxe. Poi vi segnaliamo le novità: la trasformazione dello statuto comunale, la nascita di una scuola d’addestramento per cani, il progetto Kmzero, le iniziative del Consorzio Commercianti….lo sport con l’Us Alense e la Lessiniabike, la bella mostra sulla Montecatini e quella storica sull’Abissinia... E non potevano mancare gli appuntamenti culturali e sociali. Infine cari lettori lasciatemi farvi gli auguri per il 2014. Non so voi, ma io vorrei leggere una parola sul diario del nuovo anno: speranza, perché è la speranza il motore del futuro. Buona lettura! Patrizia Belli 2 12 7 9 2 5 7 9 11 12 14 16 17 19 21 23 25 L’innovazione corre sul filo Gaetano Zampieri pioniere dell’industria Martinelli trasporti, la rabbia dei lavoratori Il vescovo Bressan in visita ad Ala “Giovani all’opera”: al lavoro per... imparare! L’identità territoriale della Cantina Sociale Ines Fedrizzi: una vita dietro al bancone. Come è cambiata Ala e la società Per la rassegna zootecnica settantadue mucche in mostra al parco Bastie Storia e trasformazione dell’ospedale di Ala “Ala insieme”, la sfida dei commercianti per far crescere la città Cambia lo statuto, voto agli stranieri Come educare il cane con dolcezza La boxe? Uno sport anche femminile. La storia di Martina Vianello 17 27 Undici milioni per la scuola media di Ala 28 Progetto km zero. Per una comunità competente, autonoma e forte 30 Al comune di Ala la certificazione EMAS 31 L’epoca d’oro del Settecento 32 Si è riaperto il sipario della stagione di prosa 2013-2014 34 Università della terza età e del tempo disponibile 35 Gli alensi durante la guerra d’Abissinia 36 L’Alense si rinnova e cerca volontari 38 Alla Lessinia bike quasi 900 partecipanti 40 Alla nuova croce di cima Perobia una targa per ricordare i lavoratori 41 Il silenzio infranto della Montecatini 42 Foto quiz - Interrogazioni 43Biblioteca ECONOMIA 2 alanotizie L’INNOVAZIONE CORRE SUL FILO Grazie a un progetto di ricerca, LeMur è in grado di produrre un filo dalle proprietà uniche. Nel futuro dell’azienda ci sono assunzioni e ancora ricerca e innovazione. G li ingredienti giusti per sbaragliare la crisi? Innovazione e ricerca, condite con abbondanti dosi di creatività e tenacia. È così che nasce LeMur, realtà alense di primo piano nel settore delle lavorazioni tessili. Aperta nel 1997 come azienda per la spiralatura, in tempi recenti ha ampliato il proprio stabilimento, con nuovi spazi destinati ad accogliere una nuova linea di produzione. Il termine dei lavori è previsto per l’inizio del nuovo anno, con l’assunzione di nuovo personale – una ventina di dipendenti – accanto ai 55 collaboratori attuali. Alla base di tutto questo successo è un filo, bianco e molto sottile, all’apparenza del tutto normale, ma con proprietà e applicazioni sorprendenti. “È un tipo di filo completamente nuovo come idea e concezione, che non ha precedenti sul mercato e che vanta enormi potenzialità in campi alanotizie 3 applicativi strategici e differenti fra di loro”. Spiegano così l’invenzione del nuovo prodotto, brevettato da LeMur con il marchio Muriel, il direttore generale dell’azienda Thomas Klotz e l’amministratore delegato Mario Dorighelli. Muriel è un filo costituito di silicone altamente puro a cui vengono addizionate altre componenti a seconda dei tipi di utilizzo. La sua grande novità è di abbinare all’elasticità una serie di caratteristiche che nessun altro filo al mondo può vantare: la biocompatibilità, la resistenza ad alte Mario Dorighelli e Thomas Klotz e basse temperature, la resistenza ai raggi ultravioletti (x e gamma), la conduttività e la capacità di esercitare un alto attrito se posto a contatto con altre superfici. Un prodotto nato in maniera quasi fortuita, per far fronte a una specifica richiesta del settore medicale. “Era il 2003 – racconta Klotz – quando fummo contattati da un chirurgo che cercava un filamento elastico da usare come filo di sutura per i suoi interventi di chirurgia plastica e correttiva. Naturalmente il filo avrebbe dovuto restare nel corpo umano senza creare allergie e irritazioni”. Dorighelli e Klotz, stuzzicati dalla richiesta, si buttano a capofitto nell’impresa e convincono i soci FeinElast a investire in un progetto di ricerca per l’uso in chirurgia plastica e per nuove applicazioni industriali. Il progetto parte nel 2008 e nell’autunno 2009 viene avviato il primo impianto di filatura di Muriel. I campi applicativi non si limitano però al solo settore medico. Muriel è talmente versatile che riesce a coprire le richieste di settori fra loro anche molto diversi. E in questo sta la sua forza. A seconda del tipo di impiego, la produzione di Muriel si divide in quattro comparti principali: muriel-ts, muriel-ray, muriel-sensor e muriel-med. “Con la linea di prodotti Muriel-ts – spiega Klotz – produciamo un filato elastico che mantiene inalterate le sue proprietà in un intervallo di temperature che va da -50°C fino a +300°C. Le applicazioni, sono quindi, principalmente nel settore tessile per le tute di vigili del fuoco, polizia, esercito, per l’ingegneria aerospaziale e per l’industria siderurgica. Muriel-ray, invece, è un filo resistente ai raggi uv, x e gamma, con cui produciamo tessuti per serre, tende da sole e strutture ospedaliere. Con la linea Muriel-sensor abbiamo un filo elastico conduttivo, che viene impiegato per esempio nel settore della sensoristica: sistemi di allarme e di rilevamento, conduzione di basse correnti elettriche, interruttori di sicurezza. E, infine, con la linea Muriel-med produciamo un filato biocompatibile per uso medi- 4 alanotizie L’azienda ha brevettato un filo costituito di silicone altamente puro, pensato dopo la richiesta da parte di un chirurgo che cercava un filamento elastico da usare come filo di sutura per interventi di chirurgia plastica e correttiva. co: dalla chirurgia estetica alle calze per diabetici, dalle protesi per ernie ai prodotti per ustioni”. Ma le doti di Muriel non si fermano qui: accanto ai “nobili” impieghi sopra descritti, questo filo straordinario è utile anche nella vita di tutti i giorni. Segnature antiestetiche e fastidiosi scivolamenti di biancheria hanno vita breve: Muriel è stato inserito anche nella produzione di calze per uomo e donna con sistema antiscivolo che non comprime la pelle: autoreggenti, collant, gambaletti, intimo, ma anche guanti antiscivolo per ciclisti e abbigliamento per sportivi. L’esempio di LeMur dimostra quanto la componente di ricerca sia importante per la competitività di un’azienda. E proprio in ricerca, progettazione e sviluppo – tutto rigorosamente in house – l’azienda alense ha investito parecchio. Ma non ha certo intenzione di fermarsi qui. “Ora stia- mo lavorando – concludono Dorighelli e Klotz – su nuovi campi applicativi, come il settore alimentare. Di recente abbiamo, inoltre, presentato un progetto che svilupperemo con la Fondazione Bruno Kessler e l’Università di Trento sulla sintesi del silicone, per saperne di più su come è fatto. Fra i nostri obiettivi per il futuro c’è infatti quello di riuscire a produrlo in casa, per non dover più dipendere da acquisti esterni”. Era una fredda sera d’autunno del 1657, quando l’arciprete Alfonso Bonacquisto, accogliendo in Ala due tessitori genovesi fuggiaschi dalla loro patria, gettò le basi per lo sviluppo dell’industria tessile della nostra città. A quasi quattrocento anni di distanza è ancora una volta un filo a caratterizzare l’operosità della “città di velluto”, a riallacciarla con la sua storia e a proiettarla con fiducia e vivacità nel futuro. • alanotizie 5 Gaetano Zampieri GAETANO ZAMPIERI PIONERE DELL’INDUSTRIA Dall’eredità della Orlandi è nato il successo del “polo bianco” dell’arte dolciaria e della panificazione industriale. A veva vent’anni quando arrivò ad Ala e dalla città di velluto non se ne è più andato. Una vita intera dedicata al lavoro. Ad Ala. Allora era un giovane tecnico veronese, a cui era stato affidato il compito di dirigere una delle prime fabbriche che si erano insediate in città. Oggi, alla bellezza di 85 anni, sta ancora seduto dietro la scrivania della sua azienda, a sfogliare progetti, a ripensare al passato ma soprattutto ad immaginare il futuro. È Gaetano Zampieri, titolare insieme ai figli, Massimo e Nicola, della CMI, una delle realtà più dinamiche e più avanzate del tessuto produttivo alense. Produce componenti per l’automazione dell’industria dolciaria, si occupa di robotica e lavora prevalentemente sui mercati mondiali, dall’Arabia Saudita alla Russia, dai paesi del Nord Africa alla Nuova Zelanda. Nei primi anni Sessanta, era arrivato ad Ala come direttore tecnico di un’industria veronese: la Orlandi. Erano i tempi della prima industrializzazione. Il Comune metteva a disposizione terreni e infrastrutture in cambio di occupazione. Il mondo alense, del resto come quel- 6 alanotizie lo lagarino, stava rapidamente trasformandosi da società contadina a società industriale. La Orlandi, nel capoluogo scaligero, era una realtà già ben strutturata: produceva forni industriali per la panificazione e per l’industria dolciaria; Gaetano aveva cominciato a lavorare, e ad accumulare esperienza in questo settore, già dai primi anni del dopoguerra. Ad Ala, era il 1960, nacque la Orlandi Industrie Trentine, produceva elettrodomestici, in particolare frigoriferi, e conservatori per la gelateria industriale. L’industria dolciaria italiana stava nascendo in quegli anni. L’azienda veronese, capì che quella poteva essere la strada giusta e cominciò a lavorare in partnership con Motta, che produceva gelati per i bar e merendine per i bambini. Orlandi realizzava forni per cuocere i dolci, congelatori per distribuire i gelati in tutta Europa e frigoriferi per conservarli in casa. Una filiera perfetta. E infatti, anche il celebre marchio dolciario aprì in quegli anni uno stabilimento alle porte di Ala. Era il tempo delle grandi fabbriche, si lavorava su tre turni. Lavoro per centinaia di operai che abbandonavano il lavoro in campagna e nei boschi in cambio di un posto sicuro e del riscatto sociale. L’avventura della Orlandi Trentino, tuttavia, durò poco. A metà anni Sessanta era già finita. Ma ad Ala lasciava un’eredità importante. Gaetano Zampieri, che aveva vissuto la stagione fortunata dei congelatori industriali, dei forni per la panificazione e della meccanica applicata all’industria, portò le sue competenze in un’altra azienda alense che stava nascendo, la Ora. Una fabbrica meccanica versatile. Si producevano attrezzature per parchi gioco – ad un certo punto vinse un appalto nazionale per fornire scivoli e altalene a tutte le scuole materne d’Italia -, ma anche componenti per impianti di bitumatura – in quel periodo stava per nascere l’A22 –, per impianti sciistici – erano gli anni della nascita del turismo invernale di massa e anche il Trentino si buttava sul business delle stazioni sciistiche – e tanto altro. A metà degli anni Ottanta Zampieri insieme ai figli Massino e Nicola fonda la Cmi, Costruzioni Meccaniche Industriali; azienda di progettazione di sistemi per l’automazione dell’industriale alimentare. Oggi da lavoro a circa 30 dipendenti. Progetta e realizza in loco tutto quanto serve per trasportare la materia prima dolciaria ai forni e le linee di trasporto del prodotto destinato al confezionamento. Insomma un azienda versatile, che applicava le proprie competenze ai settori allora più innovativi. Poi c’era la grande eredità della Orlandi. Ci pensò Gaetano Zampieri a portare in Ora le conoscenze e le competenze dell’azienda veronese. Prima di arrivare ad Ala dove si era occupato soprattutto di frigoriferi domestici, commercializzati con il glorioso marchio “Atlantic”, e di congelatori per i gelati (300 mila pezzi solo per il mercato francese), aveva lavorato 12 anni nella sede di Verona, dove si costruivano forni per l’arte bianca e per il pane. E la Ora di Ala, grazie alle sue competenze, cominciò a espandersi anche in questo settore. E fu un successo. Fra gli anni Settanta e gli anni Ottanta la “città di Velluto” pian piano diventava una sorta di “Polo bianco”, di città industriale legata all’arte dolciaria e a quella della panificazione industriale: dopo Motta arrivò anche Bauli, entrambi insediatisi alle porte della città. Tutto intorno un indotto legato a questo settore, un artigianato specializzato, che forniva impiantistica, manutenzione e tanta competenza. Oggi ad Ala, l’industria dolciaria non c’è più. I due grandi marchi dell’industria alimentare italiana se ne sono andati. Gli stabilimenti dove allora si producevano merendine e pandori, ora sono occupati da un’azienda di packaging e da una azienda serramentistica. Tutta un’altra storia. Ma ad Ala, l’eredità della Orlandi è rimasta. Torniamo a Gaetano Zampieri. A metà anni Ottanta esce da Ora, per godersi la pensione. Ma la pensione non è, e non poteva essere, la sua vita. I figli Massimo e Nicola erano diventati grandi e avevamo completato gli studi. Con loro Gaetano decide di mettere a frutto l’enorme esperienza che aveva accumulato durante la sua vita professionale. Nasce la CMI, Costruzioni Meccaniche Industriali. Dapprima è solo un’azienda di progettazione di sistemi per l’automazione dell’industriale alimentare. Poi arriva anche la produzione e un nuovo capannone alle porte della città. Accanto ad Ora, che nel frattempo ha cambiato nome e dopo alcuni passaggi di proprietà è finita nell’ambito societario di una grande multinazionale olandese - ma continua a costruire forni come aveva insegnato il vecchio Zampieri -, e accanto ai capannoni che un tempo ospitavano Motta. È l’eredità del Polo Bianco. La CMI, non ha mai prodotto forni, né per la panificazione né per l’arte bianca. Ma è sempre rimasta in quell’ambito. Oggi da lavoro a circa 30 dipendenti, un terzo di loro circa si occupa di progettazione e il resto lavora sulla produzione. Progetta e realizza in loco tutto quanto serve per trasportare la materia prima dolciaria ai forni e le linee di trasporto del prodotto destinato al confezionamento. Lato produzione, la filiera è di nuovo completa. Si tratta di un prodotto meccanico ad altissimo contenuto tecnologico che oggi si affida in gran parte alla robotica e al controllo elettronico. Tutto viene costruito su misura per i grandi committenti internazionali, che stanno per lo più al di là degli oceani e del mare, perché “in Italia, ormai questo settore è immobile e non da più lavoro ad alcuno”. Buon lavoro, Gaetano. • alanotizie 7 MARTINELLI TRASPORTI LA RABBIA DEI LAVORATORI Dopo la Subaru, la crisi colpisce la Martinelli trasporti: azienda che da cent’anni rappresenta l’economia reale di Ala. E ra un anno fa, quando sulle pagine di Ala Notizie, tutti gli osservatori della società e dell’economia alense scongiuravano la crisi affidandosi a dichiarazioni ottimistiche. Allora le crepe nell’economia reale riguardavano solo alcune piccole aziende artigianali, in affanno per mancanza di liquidità. La crisi devastante, ad Ala, non era ancora arrivata. Se ne sentiva solo lontanamente la suggestione. Ad un anno di distanza tutto è cambiato, il profilo dell’economia cittadina ha subito uno scossone inimmaginabile, fino a poco tempo fa. A dare la sveglia fu in tardo inverno l’annuncio di Subaru Italia di lasciare la città di velluto per trasferirsi a Milano. Anche dal punto di vista simbolico, oltre che occupazionale, fu un fatto dalle conseguenze pesanti: Ala per la prima volta si ritrovava a fare i conti con la grammatica della globalizzazione; con una grande azienda che aveva il cuore altrove, che dall’oggi al domani decideva di lasciare la città e di lasciare a casa 40 lavoratori. Fu l’inizio di una consapevolezza che cominciò a farsi strada. Poi è arrivata la crisi di Martinelli Trasporti. Una crisi altrettanto devastante e forse ancora più significativamente incisiva sulla coscienza alense. Perché Martinelli Trasporti è Ala, è nata ad Ala. È da quasi cento anni un pezzo dell’economia reale della città. Al timone ci sono sempre stati gli uomini di una famiglia alense. Un modo di fare impresa famigliare, ancorato al territorio, ma anche capace di guardare lontano, oltre i confini provinciali e nazionali. La crisi di Martinelli mette in crisi anche questa certezza, la fiducia nelle imprese di territorio. È utile scorrere le info aziendali pubblicate sul sito internet dell’autotrasportatore. È il ritratto preciso e giustamente orgoglioso di un’azienda famigliare, ma moderna e innovativa, con le radici ben piantate in città: “La Martinelli s.a.s. nasce negli anni trenta con mezzi trainati da cavalli per 8 alanotizie volontà del fondatore Lino. Lo sviluppo vero e proprio della società avviene però negli anni 1960/70, con l’inizio dei trasporti internazionali verso la Germania, e con la continuazione dei tre figli, oggi titolari. Nel 1980 nasce l’attuale sede di Ala, cuore dell’azienda. Nel 1982 inizia l’attività del combinato strada-rotaia con l’apertura di una filiale a Busto Arsizio, trasferitasi poi a Cambiago. Nel 1985 apre la filiale di Kiefersfelden successivamente trasferita nel 1992 ed oggi a Raubling per l’importante clientela tedesca. Nel 2000 infine, viene realizzata la strategica filiale di Verona, zona Bussolengo, per l’esecuzione di logistica e stoccaggio”. Durante l’estate, però, si diffondono le prime voci che raccontano di un’azienda che sta sprofondando nella crisi. C’era da aspettarselo, forse. Quello dei trasporti è stato uno dei settori più penalizzati negli anni della globalizzazione. L’ingresso sui mercati internazionali di fortissimi competitori dei nuovi Paesi UE, e non solo, è stato tumultuoso e aggressivo. Non ha fatto prigionieri. È un settore che entra in crisi in tutt’Italia. E in Trentino, dove l’allarme, che pure negli anni era stata reiterato più volte dalla categoria, era stato affrontato con misure a suo tempo molto discusse e poco convincenti, entra in crisi ancora di più. La Bassa Vallagarina, fra Ala e Avio, è storicamente l’area dove il settore dell’autotrasporto è più radicato. La crisi arriva prima ad Avio e nel 2013 arriva prepotentemente anche ad Ala. Ma non era inattesa. Tre L’azienda che impiegava circa 120 lavoratori, per lo più camionisti residenti in città ma di origine straniera, ha tentato il Concordato in continuità ma l’indebitamento si aggira sui 50 milioni di euro e i lavoratori non prendono lo stipendio da luglio.Da ottobre si assiste a scioperi ad oltranza, cancelli picchettati e blocchi stradali. anni fa, l’azienda alense aveva beneficiato di un ingentissima operazione di lease-back pubblico finanziato da Trentino Sviluppo, da circa dieci milioni di euro. Soldi pubblici in cambio della promessa del mantenimento dei livelli occupazionali e della proprietà degli immobili aziendali. Ma a distanza di qualche anno, per Martinelli, azienda che da lavoro a 120 lavoratori, per lo più camionisti residenti in città ma di origine straniera - solo tre anni fa erano poco meno di 200 -, si apre la strada del concordato in continuità. L’azienda resta nelle mani della proprietà che si impegna a strutturare e a dare se- guito ad un piano di rilancio, sotto il controllo e la vigilanza di un uomo di fiducia del tribunale. Le carte sul tavolo parlano di un indebitamento vicino ai 50 milioni di euro. Un disastro quasi annunciato, a cui nemmeno le misure finanziarie messe in campo dalla Provincia pochi anni prima sono servite a fare da tampone. Viene nominato un commissario dal tribunale e si comincia a discutere di un piano di ristrutturazione aziendale, pesante, pesantissimo, che prevede, prima di tutto, il dimezzamento del personale. Intanto i sindacati confederali firmano l’accordo per la cassa integrazione. Ma fra i lavoratori, che non ricevono lo stipendio da luglio, scoppia la rabbia. Sono scene inusitate, e sconosciute, ad Ala quelle che si cominciano a vedere ad ottobre. Scioperi ad oltranza, cancelli picchettati. Blocchi stradali. La rabbia dei lavoratori scoppia. Si è rotto qualcosa fra la città e una delle sue aziende di riferimento. La proprietà dichiara di non sentirsi più al sicuro e chiede l’intervento delle forze dell’ordine. La protesta dei lavoratori divampa per settimane. E sulla scia delle bandiere rosse dei Cobas che gridano la rabbia di lavoratori rimasti senza soldi e ormai anche senza lavoro, si infrange un’altra certezza della città, quella che si affidava alla fiducia nelle imprese famigliari e territoriali. E ad un settore, quello dell’autotrasporto, che in Trentino mostra di non essere più in grado di reggere la concorrenza. • alanotizie 9 IL VESCOVO BRESSAN IN VISITA AD ALA Il Vescovo Bressan incontra i piccoli atleti dell’Alense Più dialogo e moderazione per uscire dalla crisi. Dal volontariato un aiuto fondamentale. È iniziata mercoledì 9 ottobre, con l’incontro con i sacerdoti nella canonica di Ala, e si è poi ufficialmente aperta domenica 13 ottobre con la messa pomeridiana nella parrocchiale di S. Maria Assunta, la visita pastorale dell’arcivescovo Bressan nel decanato di Ala e Avio. La comunità cristiana di Ala aspettava impaziente questa occasione per incontrare l’arcivescovo: l’ultima visita ad Ala risale, infatti, al gennaio del 1995, quando mons. Giovanni Maria Sartori incontrò tutte le realtà sia ecclesiastiche che civili. Un decanato, quello di Ala e Avio, che conta più di 13 mila abitanti, suddivisi in dieci parrocchie, seguite da cinque parroci, un diacono permanente e qualche collaboratore pastorale, e del quale fanno parte integrante anche il convento dei Padri Cappuccini di Ala e la Comunità di preghiera di San Valentino. Nel corso della visita, che si è protratta per alcune settimane, fino al 17 dicembre, l’arcivescovo è passato in ogni comunità, ha ascoltato richieste e consigli, si è incontrato con diversi gruppi. Istituzioni, insegnanti, famiglie, associazioni sportive e di volontariato, in tanti hanno risposto all’appello lanciato dal decano di Ala don Gianpietro Baldo di trovare un momento e uno spazio per un incontro con l’arcivescovo, occasione “di crescita non solo nella fede ma anche nella maturazione umana”. Nell’agenda di Sua Eccellenza, quindi, incontri non solo con le comunità cristiane, ma anche con i rappresentanti dell’amministrazione e della 10 alanotizie Il Vescovo Bressan con alcuni figuranti in costume durante la Giornata Bandiere Arancioni società civile. Perché compito della visita pastorale, ha ricordato Bressan durante l’incontro con amministratori e imprenditori dell’8 novembre scorso, è anche “rendersi conto della situazione e fraternizzare con chi sul territorio amministra e affronta quotidianamente situazioni e problemi, che possono scoraggiare e portare a chiudersi in se stessi”. È stata ovviamente la crisi, l’argomento sollevato dagli amministratori nel corso dell’incontro, crisi economica, ma anche di valori e di identità, che porta ogni giorno qualcuno a bussare in cerca di aiuto alla porta del Municipio: gente che ha perso il lavoro, che non riesce a pagare la casa, giovani che non trovano prospettive, ha raccontato l’assessore alle politiche del lavoro Franca Bellorio. Una crisi che si presenta con abbondanti contraddizioni, ha rilevato Primo Vicentini, presidente della Cassa Rurale Bassa Vallagarina: vanno male trasporti ed edilizia, ma alcuni settori, come l’agricoltura e la zootecnia registrano addirittura miglioramenti. Tante sollecitazioni, a cui l’arcivescovo ha risposto ammettendo la situazione drammatica in cui versano tante famiglie a causa della Un decanato, quello di Ala e Avio, che conta più di 13 mila abitanti, suddivisi in dieci parrocchie, seguite da cinque parroci, un diacono permanente e qualche collaboratore pastorale, e del quale fanno parte integrante anche il convento dei Padri Cappuccini di Ala e la Comunità di preghiera di San Valentino. perdita del lavoro, ma anche ricordando l’impegno dei volontari della Caritas Diocesana, non solo a livello assistenziale, ma soprattutto promozionale, di guida e accompagnamento nelle situazioni di emergenza e bisogno. “È una situazione economica grave – ha detto il vescovo – e un pochino i nostri economisti se la sono preparata: globalizzazione culturale ed economica, una finanza che lascia l’economia reale e viaggia sull’opinione. Fin dall’inizio la Chiesa aveva richiesto che vi fosse una legislazione ferrea a regolare questi scambi, ma la risposta fu che l’economia si regola da sola. Il risultato lo abbiamo davanti agli occhi oggi”. Abbiamo qualche speranza di uscirne? “L’Europa storicamente ha attraversato diverse crisi – ha risposto Bressan –. Ma grazie all’indole dei suoi abitanti e alla componente cristiana della società è sempre riuscita a risollevarsi da disastri enormi. Solo se prendiamo coscienza delle nostre responsabilità personali e collettive possiamo partecipare attivamente alla costruzione di una società migliore. La crisi economica e sociale ha, infatti, radici molto più profonde e ampie, non dovute solo a mancanza di reddito, ma anche a una carenza etica, che sfocia nell’egoismo e nell’individualismo. La politica e l’economia attuali sono caratterizzate dai toni aspri e dalla mancanza di dialogo. Ma solo con il dialogo si possono trovare delle strade per il futuro: bisogna dialogare con rispetto e moderazione e, soprattutto, ascoltare”. • alanotizie 11 “Giovani all’opera”: al lavoro per… imparare! L’esperienza dei tirocini estivi per sedici studenti di Ala, al lavoro nel cantiere comunale, in biblioteca o in Cassa Rurale. H anno messo via libri e cartelle e durante l’estate hanno lavorato a fianco degli operai comunali o in biblioteca, in Cassa Rurale o alla Coop. Il Ponte: sono ragazzi con tanta voglia di rendersi utili e fare esperienza sul lavoro, sono i “giovani all’opera”. Questo il nome del progetto, elaborato dai Piani Giovani di zona (4 Vicariati, Rovereto, Alta Vallagarina e Destra Adige) in collaborazione con l’Agenzia del Lavoro Centro per l’Impiego di Rovereto e la Comunità di Valle, che la scorsa estate ha permesso a 100 ragazzi tra i 16 e i 19 anni residenti in Vallagarina di poter svolgere un tirocinio formativo e avvicinarsi al mondo del lavoro, per conoscerne le dinamiche e i meccanismi: relazionarsi con datore di lavoro e colleghi, affrontare il primo colloquio, ecc. Ad Ala, su un totale di 29 domande pervenute, sono stati in 16 a poter sfruttare questa opportunità, trovando posto in prevalenza nelle attività del Comune, ma anche in cooperative e aziende private, dove hanno svolto due o tre settimane di lavoro, a parttime o tempo pieno, cui si aggiungevano incontri di formazione e un corso sulla sicurezza. I ragazzi – equamente suddivisi per genere, 8 maschi e 8 femmine – hanno ricevuto, come borsa di tirocinio, 80 euro alla settimana. “Io ho svolto il tirocinio nell’Ufficio Tecnico della Cassa Rurale di Ala – racconta Martina, 17 anni –. Frequento la sezione Geometri dell’Istituto Fontana a Rovereto e quindi è stata un’esperienza decisamente attinente con quello che sto studiando a scuola. Ho affiancato il geometra responsabile e con lui mi sono occupata di stime, controlli burocratici, piani di evacuazione delle filiali. Per me era la prima esperienza lavorativa e devo dire che il lavoro mi è piaciuto molto e mi sono trovata molto bene anche con i miei «colleghi». Consiglio a tutti il tirocinio, è un buon modo anche per rendersi conto se la scelta di studio fatta è in linea con le proprie aspirazioni. Io ho avuto una conferma di aver scelto bene la scuola che frequento e in futuro mi piacerebbe forse poter approfondire iscrivendomi ad Architettura”. “Io, invece, - dice Gabriele, 18 anni – frequento Ragioneria e l’anno scorso avevo già avuto un’esperienza di tirocinio in ufficio, ma ho capito che non faceva per me. Quest’anno sono stato contento quando mi hanno proposto di lavorare al cantiere comunale, ho imparato un tipo di lavoro che non conoscevo, che è più di tipo pratico, ma che è soprattutto mol- to vario e sempre diverso, a seconda del periodo e delle necessità. Mi sono occupato della pulizia del cimitero e delle strade, ho svolto operazioni di manutenzione dell’arredo urbano, ho affiancato gli idraulici e soprattutto l’elettricista del comune nei diversi lavori. Sono rimasto davvero soddisfatto di questo tirocinio e lo consiglio a tutti”. “Anch’io – interviene Noemi, 17 anni – ho svolto il tirocinio formativo al cantiere comunale. Frequento il Liceo delle Scienze umane ed ero rivolta a un lavoro un pochino più attinente con quello che studio, magari in biblioteca, dove però i posti erano già esauriti. Mi hanno proposto il cantiere comunale e io non mi sono tirata indietro, anzi. Perché credo che ogni professione possa insegnarti qualcosa. Mi sono occupata delle aree verdi, dei prati e delle aiuole fiorite. È stata una bella esperienza, faticosa ma positiva”. Si parla spesso di gioventù svogliata, ma ci sono anche ragazzi, come quelli che hanno aderito a “Giovani all’opera”, pronti a rimboccarsi le maniche senza paura di mettersi in gioco. E, per fortuna, sono in tanti. Lo testimonia l’alto numero di richieste di adesione al progetto, che conferma l’utilità di questa iniziativa e che sprona gli organizzatori a fare ancora meglio, per diversificare l’offerta e garantire il prossimo anno ulteriori possibilità ai tanti ragazzi che hanno voglia di fare. • PER LE AZIENDE Le aziende del comune di Ala interessate ad ospitare un tirocinante di età compresa tra i 16 e i 19 anni a part-time o tempo pieno durante l’estate 2014 possono rivolgersi direttamente allo sportello del Piano Giovani di Zona 4 Vicariati in via C. Battisti 1 ad Ala, o contattare la referente organizzativa Luisa Armellini al numero 366-3444728 o all’indirizzo [email protected] 12 alanotizie L’IDENTITA’ TERRITORIALE DELLA CANTINA SOCIALE Ala è il secondo comune viticolo del Trentino, solo dopo Trento, con i suoi 750 ettari di campi vitati. Oggi la Cantina Sociale di Ala è un’azienda solida in grado di garantire maggiore reddito ai suoi soci. Ha una capacità di incantinamento medio fra i 70 mila e gli 80 mila quintali di uva, conferiti da poco più di 300 soci, che attualmente lavorano circa 500 ettari di campagna vitata nella zona di Ala. S ino a qualche decennio fa, la Vallagarina viticola a sud di Rovereto veniva chiamata, non senza un certo spregio, “Lambruscolandia”. La terra del Lambrusco. Il Lambrusco era quello a foglia rotonda e quello a foglia frastagliata, la Casetta e il moderno Enantio. Queste erano le varietà di cui la Vallagarina era ricca e sui si fondava la produzione prevalente di reddito. Oggi non è più così: quelle varietà, insieme a tante altre, sono pressoché scomparse. Sostituite dai moderni e redditizi impianti di Pinot Grigio, che ormai dominano incontrastati la valle. Questa varietà rappresenta oggi più del 70% della produzione. Anche la viticoltura alense, dal punto di vista varietale, ha seguito questa evoluzione insieme al resto del mondo lagarino. La sua storia viticola recente, quella dello scorso secolo e anche quella di oggi, però si discosta molto rispetto al contesto circostante, anzi è quasi un unicum. Ala è il secondo comune viticolo del Trentino, solo dopo Trento, con i suoi 750 ettari di campi vitati; ma è anche il comune in cui la proprietà fondiaria è meno frammentata, quasi due ettari medi per ogni proprietario. La media trentina è poco più della metà. È in questa struttura della proprietà che ha avuto origine, 54 anni fa, la Cantina Sociale di Ala. Un’esperienza cooperativa che si distingue per la sua storia e per la sua genesi sociale, rispetto a gran parte di quella del resto del Trentino. Andiamo indietro, alla fine degli anni Cinquanta. È in questi anni che nel Basso Trentino nascono le prime esperienze cooperative vitivinicole. Fra Trento e Rovereto, la cooperazione in questo settore ha già una storia cinquantennale. Ma a sud della città della Quercia, a Lambruscolandia, il movimento cooperativo ha sempre fatto fatica a penetrare nel mondo agricolo e vitivinicolo in particolare. È una società agraria strutturata sull’iniziativa privata dei vinificatori, degli imbottigliatori e dei grandi commercianti di uve e di vino. La cooperazione arriva, nella Bassa alanotizie 13 La composizione delle varietà coltivate vede la supremazia del Pinot Grigio (67 %), seguito dalla Chardonnay (11%), Marzemino (8%) e Mueller Thurgau (4%), Moscato giallo, Traminer, Sauvignon e altre varietà minori, rappresentano insieme il 10 % della produzione (numeri relativi al 2012). Lagarina, ad Avio, a Mori, a Serravalle e ad Ala, fra il 1955 e il 1960. È il mondo che cambia, la lezione cooperativa del Trentino settentrionale fa lumeggiare maggiori guadagni per tutti, per molti diventa quasi un miraggio di riscatto sociale. È la storia della cooperazione cattolica e contadina, dei piccoli proprietari, è il racconto di economie familiari e di sussistenza, che si organizzano in forma cooperativa, per lo più all’ombra delle parrocchie, per sfuggire al mercato oligopolistico dei commercianti privati. Anche i viticoltori di Ala, nel 1959, scelgono la strada della cooperazione. A guidare questo percorso, però, a differenza di ciò che capita nei territori vicini è la borghesia agraria della città, sono i notabili della città. Sono le grandi famiglie del latifondo alense. È una differenza sostanziale, dovuta alla struttura della proprietà fondiaria e alla sociologia della società agricola della città, dominata dalla contrattualistica dei mezzadri. Ed è questa, presumibilmente, anche la ragione che spiega il perché, caso quasi unico in Trentino, nello stesso Comune nascano nello stesso momento due Cantine Sociali, una ad Ala, appunto, e una a Serravalle, con un bacino di conferitori che arriva a Chizzola e a Marco di Rovereto. È una composizione sociologica, quella delle due cantine, che non poteva avere punti di vista comuni, perché aveva alle spalle esperienze diverse e davanti obiettivi differenti. Questa genesi in qualche modo spiega anche molto di quanto è accaduto nei decenni successivi, a partire dagli anni Novanta. La Sociale di Ala riesce ad attraversare la crisi del vino degli anni Ottanta e la contrazione delle rendite da conferimento, ma comincia a porsi le prime domande su come riorganizzare il suo futuro, per continuare a garantire un reddito adeguato ai soci. La scelta è drastica e nel 1995 la cantina alense sceglie la strada di Mezzacorona, una grande cantina di primo grado che sta già facendo parlare molto di sé sui mercati internazionali. È una grande realtà cooperativa che ha fame di Pinot Grigio per il mercato estero: Ala è in grado di fornirglielo. Viene firmato un accordo che impegna la coop rotaliana a ritirare tutta la produzione vinicola della sociale di Ala. La fuoriuscita da Cavit, il consorzio di secondo grado della cooperazione vitivinicola trentina, e l’ingresso nell’orbita della coop rotaliana, è un passaggio fondamentale, che ridisegna il profilo della viticoltura trentina. Il resto della Vallagarina resta, invece, nell’orbita del consorzio di secondo grado. Negli stessi anni anche Serravalle compie una scelta strategica, ma ancora una volta è diversa rispetto a quella di Ala: la fusione con la Sociale di Mori. Storie diverse, prospettive differenti. Oggi la Cantina Sociale di Ala, che si presenta come una modernissima cantina di vinificazione, è un’azienda solida. Una fra le aziende vitivinicole trentine in grado di garantire COMPOSIZIONE ORGANI SOCIALI: Presidente: Vito Armani Vicepresidente: Aldo Debiasi Consiglieri: Gianni Cazzanelli, Luca Campostrini, Giuseppe Mutinelli, Massimo Pinter. Comitato di Controllo: Alessandro Simonini, Vito Martinelli, Marco Pavana. maggiore reddito ai suoi soci. Ha una capacità di incantinamento medio fra i 70 mila e gli 80 mila quintali di uva, conferiti da poco piu di 300 soci, che attualmente lavorano circa 500 ettari di campagna vitata nella zona di Ala. La composizione delle varietà coltivate ricalca quello che si è già anticipato: la parte del leone la fa il Pinot Grigio (67 %), seguito dallo Chardonnay (11%), Marzemino (8%) e Mueller Thurgau (4%), Moscato giallo, Traminer, Sauvignon e altre varietà minori, rappresentano insieme il 10 % della produzione (numeri relativi al 2012). Gli ultimi bilanci aziendali hanno assicurato un reddito inimmaginabile per i cooperatori legati al consorzio di secondo grado. Nel 2011 ha distribuito in città 6 milioni e duecento mila euro, circa 20 mila euro a socio, con una resa di 83 euro per ogni quintale di uva conferito. Nel 2012, l’uva è stata pagata 87 euro a quintale e sono stati distribuiti circa 6 milioni e cinquecento mila euro ai soci, che corrisponde ad una resa media ad ettaro di circa 13 mila euro. Nel 2013, mentre scriviamo le carte del bilancio non sono ancora pubbliche, la resa dovrebbe spingersi oltre i 90 euro a quintale. Insomma la storia di un’impresa cooperativa che funziona e che, soprattutto, garantisce reddito ai suoi soci. Il futuro? Il direttore Franco Franchini, conferma la sua fiducia nella scelta di adesione al modello Mezzacorona. E però, insieme, immagina anche una politica di maggior adesione all’identità territoriale: “Nei prossimi anni credo che la cantina, che ora ha consolidato una stabilità imprenditoriale che ci da sicurezza, potrà anche immaginare la produzione di alcune bottiglie con il proprio marchio: penso ad una riserva di Pinot Grigio, ad un Mueller, dei vigneti vocati dei Ronchi, e ad un Marzemino. Intanto, comunque, stiamo rilanciando il nostro punto vendita interno, dove è possibile acquistare a prezzi vantaggiosi tutti i prodotti delle linee Mezzacorona. Nei prossimi mesi inizieranno i lavori di ristrutturazione, di sistemazione funzionale e di abbellimento dell’area. Ci piacerebbe diventasse un wine, e non solo, shop attraente per gli alensi e anche per i turisti”. • PERSONAGGI 14 alanotizie INES FEDRIZZI: UNA VITA DIETRO AL BANCONE COME È CAMBIATA ALA E LA SOCIETÀ Dagli anni Quaranta a oggi come sono cambiati usi e costumi… A llora si giocava a tressette, a briscola e a scopone, sul tavolo girava qualche lira – poche lire -, quanto bastava per pagare da bere a chi vinceva la partita. Oggi si svuotano le tasche piazzati davanti aduna slot machine, che alla fine vince sempre la mano finale. E allora ti chiedi che razza di gioco sia. Così va il mondo: né meglio né peggio. Va così e ba- sta. È cambiato tutto da quell’allora, fatto di tavolate di carte e di piatti di trippa sempre pronti. Un mondo esclusivamente maschile. Impedito alle donne. È il racconto di una vita, dagli anni Quaranta del secolo scorso a oggi; è il racconto di una vita trascorsa per intero dietro il bancone di un bar. È la vita di Ines Fedrizzi, che ancora oggi domina la scena del suo locale, di solito al mattino, in piazza Gene- alanotizie 15 ral Cantore, accanto alla fontana del Mosè. Sulla porta di ingresso, che da sulla piazzetta, una pianta di fico, che ricorda le pergole delle vecchie osterie di una volta, con i campi da bocce e i fiaschi di vino. Davanti a quel fico che in estate è rigogliosissimo di foglie che entrano quasi dentro il bar, ti vengono in mente le fraschetterie dei Colli Romani. Ma oggi il locale di Ines, e dei suoi figli, Anna e Mauro, e di suo nipote, Riccardo, è tutta un’altra cosa. Ines ha cominciato a guardare il mondo dal bancone di un bar quando era ancora ragazzina. Allora non viveva ad Ala, ma a Borghetto, in quel di Avio. Era appena finita la guerra e la sua famiglia gestiva la trattoria all’inizio del paese. Era un mondo semplice, le trippe, i giochi delle carte, il vino sfuso, di tre sole tipologie: bianco, rosso e frizzante. E il mondo enoico finiva lì. E i super alcolici finivano alla grappa. Era il racconto di un mondo di contadino che era rimasto fermo per secoli: le trattorie e le osterie erano luoghi dove scorreva una vita semplice. E senza pretese. Il naturale prolungamento sociale della vita famigliare e della vita dei campi. Ines diventa grande e si fa donna, davanti a quel bancone del caffè e del vino sfuso. Incontra l’uomo della sua vita, Valentino, un ragazzo del paese, impiegato della società agraria. Si sposano e per qualche anno Ines lascia il suo punto di osservazione sul mondo. Si trasferisce con Valentino in Valle di Non, dove nascono Anna e Mauro. Dopo qualche anno il rientro in Vallagarina. Sono gli anni Sessanta. La sua famiglia e i suoi fratelli, intanto, si sono trasferiti ad Ala. Ma sono sempre rimasti attaccati al mestiere che avevano imparato a Borghetto. Per un po’ di tempo gestiscono il “Giardino”, locale a ridosso della salita di San Martino - oggi una pizzeria -, e poi arriva La Locanda, uno dei locali storici di via Nuova, la strada che taglia a metà il centro abitato, a monte la città vecchia, a valle la città nuova. Ines torna dietro il bancone, con la Ines ha cominciato a guardare il mondo dal bancone di un bar quando era ancora ragazzina. Allora non viveva ad Ala, ma a Borghetto, in quel di Avio. Era appena finita la guerra e la sua famiglia gestiva la trattoria all’inizio del paese. Era un mondo semplice, un mondo di contadino che era rimasto fermo per secoli... mamma, il fratello e la sorella. Non è cambiato ancora molto da quando aveva imparato il mestiere a Borghetto. Il vino è sempre quello, bianco, rosso e frizzante. Arrivava dai grossisti dell’Alto Veneto. Della Locanda, è rimasta una memoria indelebile in città. Se ne parla ancora. Quasi sempre aperta, anche di notte: “Quando chiudevamo presto era mezzanotte, ma spesso si facevano le ore piccole, davvero piccole; e poi si riapriva prima delle sei del mattino”. Si dava anche alloggio ai passanti: “Erano stanze arrangiate, ma allora ci si accontentava”. Il mondo che la frequentava era ancora tutto maschile. Il vino faceva compagnia di giorno e di notte agli uomini della città: “Tutti bevevano molto, molto più di oggi; ubriacarsi nelle osterie era un costume di tutti i giorni e che riguardava tutti. Non si può nemmeno raccontare la differenza fra ieri e oggi. Bere e anche esagerare era considerata una cosa pressoché normale”. Altri tempi, appunto. Erano anche i tempi in cui Ala e la Locanda di via Nuova incontravano forse per la prima volta il turismo: è quello di passaggio, in inverno, diretto verso le piste da sci dell’altipiano di Brentonico. “Al rientro, prima di tornare a casa, in pia- nura, gli sciatori si fermavano a bere un bicchiere di vino e a mangiare da noi: carne salada, trippa, formaggi e salumi, erano le nostre specialità. Ora non c’è più nemmeno questo”. La storia della Locanda finisce a metà anni Ottanta del secolo scorso. Il resto della famiglia di Ines si trasferisce nella parte nuova della città, in nuovo albergo. Lei, con Valentino e i figli che intanto si son fatti grandi, resta nel cuore del centro storico, a due passi dalla Locanda, in piazza General Cantore. Rileva il vecchio bar tabacchi ed edicola della famiglia Wagmeister. Ormai il mondo sta cambiando; Ala non è più un paese contadino di boscaioli e mezzadri: è una delle cittadine più industrializzate del Trentino. Anche il mondo femminile comincia ad affacciarsi all’ingresso dei locali pubblici e a frequentare il bar tabacchi di Ines e Valentino. Dietro il bancone lei c’è sempre. Ma il bancone comincia a cambiare faccia: arrivano i primi vini in bottiglia, i vini sfusi e da tavola si vendono sempre meno, i gusti cambiano e diventano più sofisticati e ricercati. Dai tavoli del bar scompaiono le carte e arrivano le slot, le scommesse e i giochi elettronici. E gli avventori non parlano più di politica: “Quando ero in Locanda quello era uno degli argomenti principe; fra un quartino di vino e l’altro si scatenavano grandi discussioni, soprattutto in campagna elettorale; oggi di politica non parla più nessuno, se non per lamentarsi di come stanno andando le cose. Lo sport e il calcio hanno preso il posto delle discussioni ideologiche”. Intanto il tempo passa. Valentino non c’è più, scomparve improvvisamente una quindicina di anni fa, alla fine di una giornata di lavoro dietro il banco. Ma lei, la Ines, è ancora lì, con i suoi figli e con suo nipote, a guardare e ad osservare il mondo che cambia sotto i suoi occhi. E ad intrattenere amabilmente i suoi clienti con il mestiere fra le dita, che aveva imparato da ragazzina a Borghetto. • 16 alanotizie PER LA RASSEGNA ZOOTECNICA SETTANTADUE MUCCHE IN MOSTRA AL PARCO BASTIE Concorso bovino e laboratorio di caseificazione con tante attività per adulti e bambini. U na mostra bovina con giudici e premi, ma soprattutto una festa, a cui la comunità di Ala e dintorni ha partecipato numerosa e incuriosita. Si respiravano, infatti, soprattutto curiosità e interesse alla Rassegna Zootecnica di sabato 19 ottobre, organizzata in occasione della Fiera di S. Luca presso il parco Bastie dall’Unione Allevatori Vallagarina, in collaborazione con la Federazione Provinciale Allevatori e il Comune. Tra il pubblico tanti addetti ai lavori, ma anche tante famiglie, attirate non solo dal concorso che premiava i migliori esemplari bovini, ma soprattutto dagli interessanti eventi collaterali, organizzati per riportare l’attenzione su quel mondo contadino che è parte integrante della tradizione trentina. Per tutta la mattina il pubblico ha potuto osservare gli animali allevati nelle aziende del basso Trentino: bovini, equini, ovini, caprini e animali da cortile. Un’occasione, soprattutto per i piccoli visitatori, di vedere gli animali da vicino e in aggiunta l’emozione di cavalcare un pony. La mostra bovina è stata il momento centrale della giornata: 72 capi delle tre principali razze allevate sul territorio – bruna alpina, frisona rossa e grigia alpina – sono stati protagonisti di un vero e proprio “concorso di bellezza”. Sempre nell’ambito della mostra zootecnica è stato allestito un laboratorio interattivo di caseificazione, organizzato dagli studenti dell’Istituto Agrario-Fondazione Mach di San Michele a.A., dove il pubblico ha potuto cimentarsi nell’arte casearia. La manifestazione, che si è conclusa con un pranzo a base di prodotti nostrani a cura del Gruppo Alpini, è stata per gli alensi e per i tanti cittadini lagarini presenti un’occasione per conoscere il mondo dell’allevamento. Un settore che nel basso trentino rappresenta una realtà importante per numero di imprese, addetti e qualità delle produzioni e che svolge, in zone talvolta impervie e difficili come quelle della Lessinia e del Baldo, un ruolo fondamentale nel preservare la diversità degli habitat naturali. • PROGETTI alanotizie 17 STORIA E TRASFORMAZIONE DELL’OSPEDALE DI ALA Durante questi due ultimi decenni la città si è interrogata a lungo sul futuro del nosocomio. Quella che un tempo era una struttura che andava incontro a bisogni sanitari crescenti, oggi dovrà cercare di soddisfare invece i bisogni assistenziali della popolazione anziana. Ma non sarà una Casa di Riposo. Il disegno prevede la realizzazione di circa 40 posti letto, suddivisi a metà fra quelli destinati agli anziani con problematiche legate all’età e quelli invece riservati a malati lungodegenti. L a storia finisce qui. È la storia dell’ospedale di Ala. Chiuso a metà una ventina di anni fa, dopo una storia secolare che affondava le sue origini nelle opere cittadine di beneficenza. A vent’anni dal primo stop, ma di una chiusura se ne era parlato già all’inizio degli anni Settanta, dunque, l’ospedale ora non c’è più. Quando fu chiuso, era la metà degli anni Novanta, se ne immaginò una riconversione. I punti cardine della trasformazione ruotarono intorno all’idea di un polo della riabilitazione collegato con le istituzioni universitarie, in particolare con quelle di Verona. Si trattò di un passaggio che in qualche modo conteneva in sé una sorta di equivoco: l’ospedale, che però nel frattempo non era più un ospedale, continuò ad essere chiama- to ospedale. Alcuni servizi ospedalieri continuarono ad essere erogati: il punto di primo soccorso, per esempio. Una sorta di Pronto Soccorso dei poveri, un corner per le emergenze lievi aperto dal lunedì al venerdì e solo in orario d’ufficio. L’ospedale, nella percezione popolare, tuttavia continuò ad essere considerato ospedale, anche se tutti i servizi, a parte quello psichiatrico, venivano erogati in regime di day hospital. Durante questi due decenni, la città si è interrogata a lungo sul futuro dell’ex ospedale. Qualche passo avanti e tanti passi indietro. Non sono mancate le mobilitazioni popolari, le raccolte di firme, le commissioni, le proteste i progetti. Il dibattito ha cominciato a prendere la forma di un’emergenza, quando a metà anni Duemila, un 18 alanotizie sabato mattina, un bimbo straniero morì sulla porta del Pronto Soccorso. Era sabato e il servizio di pronto intervento era chiuso. Quell’episodio, in qualche maniera cambiò le cose. Cambiò la percezione delle cose: la città capì che l’ospedale non c’era più. Si rese conto che qualcosa si sarebbe dovuto fare. Le pressioni sull’Azienda Sanitaria e sulla politica, si fecero più pesanti. La mobilitazione più intensa. Alcuni partiti, sia a livello locale che provinciale, fecero dell’ospedale di Ala una bandiera su cui investire in campagne elettorali e in campagne politiche. I progetti, dalla base ai vertici, si moltiplicarono. L’ultimo, e il più qualificato, quello elaborato da un team di psichiatri. Che vedeva nell’ex nosocomio di Ala, la struttura adatta per una moderna clinica di riabilitazione psichiatrica. Un modo per fermare l’esodo dei malati trentini verso altre province: circa 500 ogni anno. Ma questo è stato solo uno dei tanti progetti che sono circolati in questi anni. Lo scorso autunno, finalmente, sull’ (ex) ospedale di Ala è calato il sipario. Provincia e Azienda Sanitaria hanno deciso per tutti. Con il via libera della Comunità della Vallagarina e delle amministrazioni comunali di Ala e di Avio. Che sul nuovo assetto (ex) ospedaliero stavano lavorando già da alcuni anni nell’ambito di una Avrà una soluzione ibrida e innovativa, è stata detto da parte delle istituzioni sanitarie, che dovrebbe essere in grado di dare una risposta complessa a bisogni complessi. Avrà servizi medici, specialisti e riabilitativi. commissione intercomunale. L’idea di fondo che regge l’impalcatura messa in cantiere dall’Azienda Sanitaria, ruota attorno al concetto di “bisogno della popolazione” residente in Bassa Vallagarina. Il bisogno, secondo le analisi dell’assessorato alla Salute, si interseca con il trend di invecchiamento della popolazione. Ecco, dunque, la risposta. Quella che un tempo era una struttura che doveva andare incontro a bisogni sanitari crescenti, oggi dovrà cercare di soddisfare invece bisogni marcatamente assistenziali, espressi prevalentemente dalla popolazione anziana. L’ex ospedale di Ala non diventerà però una Casa di Riposo. Il disegno prevede la realizzazione di circa 40 posti letto, suddivisi a metà fra quelli destinati agli anziani con problematiche legate all’età e quelli invece riservati a malati lungodegenti. Insomma una soluzione ibrida, e innovativa è stata detto da parte delle istituzioni sanitarie, che dovrebbe essere in grado di dare una risposta complessa a bisogni complessi. Il progetto di riordino, quindi, ruota attorno a questa idea: quella di offrire risposte alle problematiche dell’invecchiamento crescente della città, che, fra l’altro, non dispone di una Casa di Riposo. Sempre in quest’ottica è stato previsto il trasferimento negli spazi dell’ex ospedale del Centro diurno per Anziani, il servizio oggi attivo proprio sull’altro lato di piazza Giovanni XXIII°. Un trasloco che libererà spazi per il centro di riabilitazione psichiatrica, che quindi uscirà dall’area ospedaliera dove oggi è inserito. Dentro la cornice del protocollo firmato lo scorso settembre fra istituzioni sanitarie trentine e le amministrazioni locali, sono comunque confermati una serie di servizi medici, specialistici e riabilitativi. È previsto, poi, un polo socio-assistenziale, oggi in gestione alla Comunità di Valle e un polo unico della medicina di base. Nel 2015, quindi, la fisionomia complessiva dei servizi medici e assistenziali erogati ad Ala è destinata a cambiare radicalmente. • alanotizie 19 Il direttivo del consorzio “Ala Insieme” “ALA INSIEME”, LA SFIDA DEI COMMERCIANTI PER FAR CRESCERE LA CITTÀ Una rete fra gli operatori economici, per migliorare insieme. U nire commercianti, artigiani e imprese e ravvivare il centro storico attraverso il coinvolgimento attivo di tutti gli alensi. Obiettivi importanti e ambiziosi, che il consorzio “Ala Insieme” porta avanti da circa due anni con costanza e lavorando su più fronti. Più che un progetto, quasi una sfida, in una realtà, come quella di Ala, che in tempi recenti ha visto uno dopo l’altro numerosi negozi del centro chiudere i battenti o trasferirsi. È in questo contesto che, a partire dal gennaio del 2012, commercianti, ar- tigiani e imprenditori di Ala si sono organizzati, avviando attività comuni. Con quaranta associati sin dal primo anno, il consorzio “Ala Insieme” si è da subito rimboccato le maniche, promuovendo un sito internet comune (www.alainsieme.it), una pagina Facebook e un ricco calendario di attività. “Il nostro obiettivo – ha spiegato la presidente del consorzio Francesca Trainotti – era ed è tuttora quello di rendere Ala più bella e più vivibile per chi vi risiede e per chi la frequenta, sotto tutti gli aspetti. Il tutto, naturalmente, con un occhio di riguardo a valorizzare l’attività dei nostri consorziati. Come consorzio siamo partiti dalle concrete necessità e carenze, per progettare una serie di interventi ad hoc utili a una rivalutazione del centro storico”. L’attività del 2012 si è, quindi, aperta con le “Pulizie di Primavera”, cercando di coinvolgere i cittadini in quello che è prima di tutto un atto di responsabilità e di amore per il proprio luogo di residenza, e con l’esposizione di fotografie nelle vetrine dei negozi ora chiusi, è proseguita con “Notte di velluto”, una serata di fine estate dedicata agli alensi, e si è conclusa con le bancarelle natalizie di “Ala insie- 20 alanotizie NATURALA TEATRO Tre serate dedicate al teatro, tre reinterpretazioni della storia di Ala e del suo territorio. Da ottobre a dicembre al Teatro Sartori sono andati in scena gli spettacoli organizzati dal Consorzio “Ala Insieme” nell’ambito della rassegna “NaturAla Teatro”. Si tratta di un laboratorio teatrale, avviato dal Consorzio commercianti in collaborazione con il Comune di Ala, per far conoscere le sue aziende e operatori economici, nella convinzione che la partecipazione alla vita sociale ed economica di una comunità passi anche da momenti di aggregazione e di divertimento. Un divertimento che, in questo caso, ha messo in rilievo le capacità e le potenzialità dei giovani alensi, amanti della scena e desiderosi di mettersi in gioco. Tutti gli spettacoli hanno, infatti, coinvolto in qualità di attori, ballerini e musicisti un gruppo di ragazzi e adolescenti di Ala, che, sotto la paziente guida di Danilo Faravelli, con tanto entusiasmo e voglia di fare in pochi incontri sono riusciti a mettere in scena le tre diverse rappresentazioni. Fondamentale alla loro preparazione il contributo delle Dance Rumors, le giovani ballerine che da Trento sono venute tutti i sabati fin dai primi di settembre e che con serietà da professioniste hanno lavorato sodo sulle coreografie con le giovani aspiranti ballerine di casa nostra. me per Natale”. Nel 2013, forti oltre che dell’esperienza maturata anche della presenza della consulente Ketty Tomio, le attività del Consorzio “Ala Insieme” si sono raccolte sotto il cappello tematico di NaturAla. La natura e i fiori sono stati i protagonisti delle due manifestazioni organizzate durante l’anno: “Ala e i colori della primavera” (18-19 maggio), “Ala e i fiori in cucina” (14-15 settembre). Le iniziative sono proseguite poi in autunno con i tre spettacoli “NaturAla Teatro”, risultato finale di un laboratorio creativo messo in piedi con un gruppo di ragazze e ragazzi a partire da una rilettura di alcuni aspetti salienti della storia di Ala e del suo territorio, con testi creati appositamente da Danilo Faravelli: Piccola ballata atesina (19 ottobre), Volfango tuttorecchi (16 novembre) e Sabba Lucia (13 dicembre). Spettacolo, quest’ultimo, che è stato il momento forte del Natale 2013, accanto a luminarie, decorazioni e addobbi che hanno riscaldato le vie del centro nel mese di dicembre. “Il motivo del nostro impegno – ha detto ancora Francesca Trainotti – è quello di costruire. E per riuscire in questo intento, riteniamo importante attualizzare gli elementi tradizionali e valorizzare quello che già c’è. In questo modo il cittadino residente, il visitatore, il cliente del singolo esercizio sarà spinto a visitare anche le altre aziende del consorzio, instaurando un circolo virtuoso, che porterà a una riscoperta delle potenzialità del centro di Ala”. Gli obiettivi per il 2014 sono ambiziosi: accanto alle attività per la valorizzazione del centro, ci sono iniziative pensate per rendere il consorzio ancora più compatto e incontri formativi per tenere i consorziati informati su ciò che avviene sul territorio, promuovendo il dialogo tra le anime eterogenee che compongono il consorzio. “Sono obiettivi a lungo termine – sottolinea ancora Francesca Trainotti – che bisogna costruire con costanza e soprattutto condivisione con chiunque operi sul territorio. Oltre ad accogliere con piacere eventuali nuovi consorziati, guardiamo quindi con fiducia a eventuali proposte di collaborazione che possano servire a migliorare i vari eventi che abbiamo in programma”. • IL DIRETTIVO Presidente Francesca Trainotti Vicepresidente Gianluca Speziosi Consiglieri Elena Cipriani, Alessia Soini, Beppe Sartorazzi Revisore dei conti Omar Grigoli Segretaria Paola Clerico Consulente Ketty Tomio alanotizie 21 CAMBIA LO STATUTO VOTO AGLI STRANIERI La carta fondamentale del Comune, si appresta a disegnare il futuro della città. Voto agli stranieri, attenzione all’ambiente e all’agricoltura sostenibile, valorizzazione della famiglia e rafforzamento del ruolo del Consiglio Comunale. Il nuovo Statuto di Ala si muove dentro queste direttrici. V oto agli stranieri, attenzione all’ambiente e all’agricoltura sostenibile, valorizzazione della famiglia e rafforzamento del ruolo del Consiglio Comunale. Il nuovo Statuto di Ala si muove dentro queste direttrici. Approvata dal Consiglio Comunale a larghissima maggioranza, con un solo voto di astensione, quello del civico Massimo Ambrosi, lo scorso mese di ottobre, dopo un lungo lavoro di studio e di preparazione in Commissione durato quasi due anni, la carta fondamentale del Comune, si appresta a disegnare il futuro della città. Ne abbiamo parlato con la presidente Fedele Ferrari, figura di garanzia del Consiglio Comunale. Partiamo dal voto agli stranieri, in una città dove la presenza di cittadini non italiani da anni sfiora il 15 %. Cosa prevede il nuovo statuto? “Si è deciso di ampliare il diritto di partecipazione anche ai cittadini residenti, quindi non solo agli iscritti alle liste elettorali, così come richiesto dal dettato legislativo del marzo 1994, che ratifica la convenzione di Strasburgo del 1992 sulla partecipazione degli stranieri alla vita pubblica a livello locale. In base a questo articolo potranno votare ed essere votati nelle Consulte e per il referendum tutte le persone residenti ad Ala con più di 16 anni, anche straniere”. Passiamo ad un argomento altrettanto sensibile, quello dell’acqua. Cosa 22 alanotizie prevede il nuovo Statuto? “ Si riconosce e si afferma che l’accesso all’acqua è un diritto umano universale, inalienabile e che l’acqua è un bene comune pubblico, privo di rilevanza economica e quindi non soggetto alle leggi di mercato”. Ambiente, paesaggio e agricoltura sostenibile, anche qui la Carta fondamentale del municipio stabilisce alcuni impegni, a cui bisognerà dare seguito con atti concreti. Cosa avete previsto? “A questo proposito abbiamo introdotto alcune indicazioni normative per valorizzare l’ambiente e il territorio. Il testo che abbiamo approvato recita così: <<Il Comune promuove e attua un organico assetto del territorio, nel quadro di uno sviluppo equilibrato degli insediamenti umani e delle infrastrutture sociali, privilegiando il recupero del patrimonio edilizio esistente. Favorisce la tutela e lo sviluppo delle risorse naturali ed ambientali del proprio territorio, in relazione al particolare valore paesaggistico sia della zona di pianura che della fascia pedemontana e della zona di montagna, valorizzando la presenza agricola. Salvaguarda l’ambiente, la qualità della vita e la salute pubblica con attività rivolte a prevenire, reprimere ed eliminare ogni forma di inquinamento; privilegia investimenti che favoriscano il risparmio energetico e l’edilizia sostenibile; favorisce la diffusione nella cittadinanza, del concetto di centralità ambientale, che deve trasformarsi in responsabilità collettiva. Promuove l’incremento e la diffusione di produzioni alimentari biologiche e di una agricoltura sostenibile anche attraverso la valorizzazione delle produzioni locali pregiate e tradizionali>>”. Famiglia e tradizioni locali, anche in questo caso sono stati individuati alcuni punti fermi: “Sì, per quanto riguarda il secondo argomento ci si è presi l’impegno di politiche volte a valorizzare le tradizioni culturali, la toponomastica e le consuetudini locali, stimolando la ricerca e favorendo le iniziative che fanno riferimento alle tradizioni storiche locali”. E la famiglia? “Nell’articolo 4 si è introdotto un chiaro richiamo alla valoriz- zazione della famiglia. Si è preferito, tuttavia, non ampliare la definizione di famiglia, facendo riferimento alla famiglia come è definita dalla legge”. Il nuovo Statuto, prevede anche delle novità sostanziali per quanto riguarda il ruolo del Consiglio Comunale. Pare di capire che si sia puntato su un rafforzamento di quest’organo. È giusto? “Sì è giusto. Dopo l’approvazione del nuovo Statuto, il Consiglio Comunale esce rafforzato. In particolare è stato attribuito al Consiglio il potere di conferimento della cittadinanza onoraria, quello di adottare delibere riguardanti la toponomastica, nei limiti e nelle forme rientranti nella competenza comunale; il potere di approvazione di protocolli di intenti da stipulare tra il Comune ed Enti o Istituzioni; quello di approvazione dei gemellaggi. Spetta inoltre al Consiglio l’approvazione dei progetti preliminari di opere pubbliche, qualora il quadro economico di spesa complessiva sia superiore a un milione di euro, gli spetta altresì l’approvazione dei progetti definitivi ed esecutivi di opere pubbliche di importo superiore al milione, quando il progetto preliminare o definitivo non sia già stato approvato dal Consiglio comunale. Naturalmente sto andando per som- mi capi, descrivendo il quadro generale. Il nuovo statuto prevede anche molto altro”. E i costi della politica, avete fatto dei passi avanti? “Innanzitutto, è stato stabilito che il presidente del Consiglio non percepisca più un’indennità, ma solo un gettone di presenza del valore di tre volte superiore a quello dei consiglieri comunali. Poi, ma queste norme entreranno in vigore dopo il 2015, si è prevista una riduzione degli assessori che non potranno essere più di 4 e la riduzione a 18, oggi sono 20, dei consiglieri comunali” E in materia di semplificazione burocratica? “Abbiamo previsto un percorso di dematerializzazione. Alcuni documenti saranno disponibili solo in formato elettronico. L’accesso sarà comunque garantito a tutti i cittadini sia attraverso l’ufficio Segreteria generale che attraverso il punto di Servizio al Cittadino, che potranno rilasciare copia di un atto. Inoltre anche la Biblioteca comunale metterà a disposizione gratuitamente terminali per la consultazione e la stampa dei documenti. Vengono aggiunte ai documenti consultabili on-line anche le determine degli uffici. Infine la pubblicazione degli atti all’Albo comunale, sarà sostituita dall’Albo Telematico”. • alanotizie 23 COME EDUCARE IL CANE CON DOLCEZZA Nata ad Ala l’associazione di addestramento cinofilo: “Asd - Do ut des”. C ani, che passione. Ma non solo. Chi li possiede sa bene quanto possano dare e quanto affetto possano esprimere. Ma sa anche che spesso è difficile gestire un cane. Avere con lui un rapporto equilibrato e fare in modo che, e capita spesso, non diventi un problema. E un peso. Ad Ala da qualche tempo è nata un’associazione, si chiama “ASD -Do ut Des”; facile capire il significato: allude a quanto si possa ricevere, da un cane, quando gli si da la giusta attenzione. Il sodalizio è nato dall’idea e dall’entusiasmo di Mirko Eccher, un alense di adozione, arrivato in città per amore di una donna. Ma Mirko di amore ne ha sempre coltivato anche un altro, quello per i suoi amici cani. Oggi possiede due cagnoline, Halle e Baty di razza Jack Russel, che hanno guadagnato gli spalti italiani più alti nella disciplina sportiva dell’Agility Dog. Ma il suo amore per i cani è cominciato tanti anni fa. Si chiamava Otto, allora il suo cane: “Con lui cominciai a frequentare una scuola di obbedienza, non ero ancora ad Ala. E da lì è cominciato tutto. Il rapporto con il mio cane è cambiato. È migliorato. Era una passione ed è diventato un amore”, racconta Mirko. Tutto è cominciato così. Ma fu solo l’inizio. L’inizio dell’impegno sportivo, nell’ambito dell’Agility Dog, i primi successi in Italia e all’estero e poi lo studio per conseguire il patentino Enci, l’ente nazionale della cinofilia italiana, che lo abilita all’addestramento professionale. Anche se, in verità, Mirko fa un altro lavoro e quello dei cani è rimasta, e resta, la passione della sua vita. Arrivato a vivere ad Ala, ha cercato 24 alanotizie di realizzare il suo sogno: aprire un centro di addestramento cinofilo. E ci è riuscito. Prima la costituzione di un’associazione insieme ad alcuni amici roveretani che condividono la stessa passione, poi la ricerca di uno spazio aperto dove concretizzare il suo progetto. Dopo due anni ce l’ha fatta. L’associazione ora conta una quarantina di iscritti, fra cui una decina di alensi. E il campo – scuola è stato aperto alla periferia della città, appena all’inizio della zona industriale, su un terreno preso in affitto. Circa 2000 metri all’aperto, ancora non illuminati. Ma forse anche questo problema presto sarà risolto. Le attività dell’associazione spaziano dalla classica educazione all’obbedienza e alla socializzazione. Ma gli istruttori, a Mirko si affianca anche la veronese Lorena Sabbatini, si occupano anche di correzione degli atteggiamenti difficili e a volte aggressivi di cani problematici: “Sono questi i casi di cui ci occupiamo più spesso e che hanno bisogno di un intervento competente e di un atteggiamento responsabile anche dai parte dei proprietari”. Poi c’è anche l’attività di addestramento Le attività spaziano dalla classica educazione all’obbedienza e alla socializzazione. Ma gli istruttori si occupano anche di correzione degli atteggiamenti difficili e a volte aggressivi di cani problematici. all’Agility Dog, una fra le discipline più spettacolari e che misurano la straordinaria capacità di confidenza e di complicità che si può instaurare fra un cane e il suo padrone. Il metodo di insegnamento applicato non prevede l’uso del guinzaglio e quindi è mirato a costruire con il cane un rapporto di assoluta fiducia reciproca. Le lezioni, che possono essere, a seconda delle necessità del cane, individuali o collettive, si svolgono tre volte a settimana, il mercoledì, il venerdì, il sabato e anche su appuntamento. ISTRUTTORI ENCI DEL CENTRO DO UT DES Mirko Eccher cell 3480882095 mail [email protected] Lorena Sabbadini cell 3493769491 mail [email protected] La risposta della città a questa iniziativa? Mirko è ottimista: “Ora stanno vendendo da noi anche gli alensi, forse sino ad oggi c’è stata poca informazione e le notizie sono girate solo in ambiti ristretti. Ma l’attenzione continua a crescere, ora siamo in quaranta soci, anche perché per accedere all’addestramento è necessario associarsi. Il fatto che piano piano stiano arrivano anche alensi è una buona cosa”. Fra l’altro, fra i progetti futuri di “Do ut Des”, c’è anche quello di avviare dei corsi specifici per l’ottenimento del cosiddetto “patentino” di buona educazione per i possessori di cani, uno strumento previsto da una norma di qualche anno, per altro raramente messa in pratica: “Questa potrebbe essere un’idea su cui lavorare con l’amministrazione comunale, magari prevedendo, con degli incentivi all’associazione, dei percorsi gratuiti per i residenti”. Intanto, comunque, “Do ut Des”, il suo lavoro educativo lo fa, insegnando che dai cani si può avere moltissimo, in cambio di tanta, tanta attenzione e premura. E questo insegnamento è già molto. • PERSONAGGI alanotizie 25 Martina Vianello sul ring LA BOXE? UNO SPORT ANCHE FEMMINILE LA STORIA DI MARTINA VIANELLO Viso dolce e indole da perfezionista, ma quando sale sul ring tira fuori una grinta da vero picchiatore. S i chiama Martina Vianello, ha 35 anni ed è cresciuta ad Ala, ha il viso dolce e un’indole da perfezionista. Ma quando sale sul ring tira fuori una grinta da vero picchiatore. In nove anni di pugilato dilettantistico, di cui quattro di gara nei pesi mosca, con 22 match disputati, ai cazzotti Martina ci si è abituata, anche se per fortuna ne prende pochi e ne mette a segno parecchi. E ne metterà a segno molti altri ancora, perché la boxe per Martina è molto più di un passatempo. È diventata uno stile di vita. Cosa inso- lita per una donna e, infatti, Martina Vianello è stata l’unica atleta nella nostra provincia, assieme a Valentina Cari di Trento, in grado di qualificarsi ai campionati italiani di Padova (27-28-29 settembre), che hanno radunato le otto migliori pugili d’Italia per ogni categoria. Sul ring padovano Martina Vianello, nella categoria 51 kg e tesserata per la Rovereto Boxe, si è guadagnata i complimenti degli addetti ai lavori e una meritatissima medaglia di bronzo. “Una passione – racconta – sbocciata in maniera casuale. Dopo anni di nuoto e di pallavolo, cercavo uno 26 alanotizie Martina è l’unica atleta nella nostra provincia, assieme a Valentina Cari di Trento, che si è qualificata ai campionati italiani di Padova. Sul ring padovano, nella categoria 51 kg e tesserata per la Rovereto Boxe, si è guadagnata i complimenti degli addetti ai lavori e una meritatissima medaglia di bronzo. sport che mettesse assieme forza e concentrazione. Praticavo kick boxing alla Palestra New Athletic Team di Rovereto. A giorni alterni c’erano gli allenamenti di boxe. Sono rimasta affascinata dalle componenti di coordinazione e lucidità, ho provato e non ho più mollato”. E così l’incontro con la “nobile arte” del pugilato. Uno sport che serve anche molto nella vita quotidiana, dice Martina, e che insegna a conoscere i propri limiti e le proprie paure. In che modo tirare pugni aiuta a conoscere se stesse? “Perché ti devi mettere nell’ordine di idee che li puoi tirare ma li puoi anche ricevere. La boxe è un allenamento a confrontarti con i tuoi limiti, le tue paure, il modo in cui vivi te stessa. Il ring è una metafora di vita. Ti mette di fronte a paure che devi affrontare. E io credo che questo mi abbia aiutato a sentirmi più sicura, meno impulsiva e irascibile anche nella vita di tutti i giorni”. Ora si allena per due ore tre volte la settimana, più gli eventuali test match del sabato. Ma se è periodo di gara, cambia tutto: la preparazione prevede allenamenti quotidiani, alimentazione curata e tanta concentrazione. E come la mettiamo con l’immaginario comune, che considera ancora la boxe come uno sport da uomini e violento? “Pregiudizi e stereotipi ci sono. In generale i pugili maschi reagiscono in due modi: o sono arroganti e aggressivi, oppure ti sottovalutano. Ma per fortuna c’è anche chi supera questi cliché, come il mio allenatore Giuseppe Pavan. In tema di sicurezza, posso invece dire che la boxe è considerata a torto uno sport pericoloso e violento. Dietro c’è tanta tecnica e coordinazione e la piena consapevolezza di ogni parte del tuo corpo. E poi il pugile dilettante combatte con un abbigliamento specifico: è obbligatorio il casco protettivo, guanti particolari, paradenti”. Nella palestra dove si allena Martina, sono solo due le donne che praticano la boxe. “Ultimamente stanno arrivando diverse ragazze, spinte dalla curiosità e dell’idea di fare qualcosa di trasgressivo. Tante vengono per sfogarsi: scarico i nervi, esco e lascio tutte le tensioni attaccate al sacco. Questo è il pensiero con cui si avvicinano. Ma per proseguire non basta”. Diamogli tempo: la storia della boxe femminile è appena cominciata. Come ci ha raccontato Martina Vianello, in Italia è stata legalizzata solo nel 2001. Fino ad allora si discuteva se le donne potessero anche solo entrare in una palestra di pugilato. “Il giorno che smetterò, mi piacerebbe allenare ragazze: perché so cosa si prova ad essere lì, avere a che fare con gli atleti maschi, di quali motivazioni si ha bisogno. Ma per ora i miei obiettivi sono personali: vorrei arrivare in prima serie, fare più gare possibili, migliorarmi. Poter essere fiera di me e sapere che ce l’ho messa tutta”. Determinazione, coscienza di sè, capacità di affrontare le proprie paure, tanta passione: l’esperienza di Martina Vianello ci insegna che l’essenza del pugilato non viene snaturata dalla sua declinazione al femminile, che anzi la fa brillare con maggiore intensità. • PROGETTI alanotizie 27 UNDICI MILIONI PER LA SCUOLA MEDIA DI ALA Anche l’ex Silvietto, liberato dall’opzione inizialmente espressa dalle istituzioni sanitarie, è diventato disponibile per una nuova destinazione scolastica. C ambia ancora il progetto del polo scolastico alense e diventa il polo delle Scuole e delle Associazioni. A metà ottobre la giunta provinciale ha dato il via libera a un finanziamento da 11 milioni di euro, che saranno attinti dal Fondo Unico Territoriale (Fut) della Comunità della Vallagarina, destinato alla riqualificazione del centro scolastico alense. La spesa complessiva si aggira attorno ai venti milioni di euro. La differenza, quindi, sarà a carico delle casse comunali. Si tratta di un finanziamento che arriva dopo quello concesso per l’acquisto di Parco Righi e del suo compendio immobiliare. Considerato dall’amministrazione alense come “tassello essenziale per dare l’avvio al processo di revisione dell’intera edilizia scolastica dell’Istituto Comprensivo cittadino”. Una serie di atti amministrativi, quindi, che consentiranno al Comune di avviare una fase che cambierà radicalmente le strutture scolastiche del capoluogo, regalando agli studenti e alla città un nuovo polo scolastico. Ma la notizia, è anche un’altra. Parallelamente all’erogazione di questi due finanziamenti, infatti, la Provincia ha preso atto del disimpegno dell’Azienda Sanitaria su Palazzo Pandolfi, l’ex Silvietto. Lo storico immobile, quindi, liberato dall’opzione inizialmente espressa dalle istituzioni sanitarie, è diventato disponibile per una nuova destinazione scolastica e per rimpolpare gli spazi a disposizione degli studenti. Da qui la revisione, complessiva, del progetto iniziale delle scuole. L’ex convitto Silvio Pellico, nella nuova visione progettuale, infatti ospiterà le aule e i servizi complementare delle scuole primarie. Non cambia, comunque, l’impianto green che sta alla base del progetto originario. E di cui si è parlato a lungo anche sui numeri precedenti di questa rivista. Un’area completamente autosufficiente dal punto di vista energetico, fra geotermia ed energie solari che consentirà di creare il primo pezzo di città completamente verde. Ma torniamo alla notizia che in qualche modo ha cambiato le carte in tavola per il progetto del nuovo assetto scolastico, il disimpegno dell’azienda sanitaria sul Silvietto. Originariamente, e se ne parla dalla metà degli anni Duemila, il vecchio convitto avrebbe dovuto diventare un prolungamento essenziale dei servizi universitari presenti in città. Avrebbe dovuto ospitare aule, mensa e spazi residenziali per gli studenti delle facoltà tecnico-mediche legate all’ateneo veronese. I tempi, però, si sono allungati, la realtà è cambiata. Ma soprattutto i flussi universitari si sono drasticamente ridotti. Tanto da spingere l’azienda sanitaria a ri- nunciare alla sua opzione sul palazzo Pandolfi. I lavori di ristrutturazione, già iniziati, resteranno comunque in capo al vecchio committente che sta lavorando su delega. A lavori terminati, invece, l’immobile sarà riconsegnato in toto all’amministrazione comunale. E diventerà la sede delle nuove scuole primarie. Il polo scolastico di Ala, quindi, comincerà a riprendere forma da qui. Gli ampi spazi che si renderanno disponibili nell’attuale sede delle scuole elementari, saranno riprogettati per ospitare le associazioni cittadine. Accanto alle scuole, quindi, sorgerà il polo delle associazioni. Con una destinazione, almeno questa è l’orientamento della giunta, prevalentemente ma non esclusivamente rivolta all’educazione musicale. Banda, Coro, Scuola musicale troveranno finalmente una casa adeguata. E accanto, sarà possibile immaginare anche uno spazio autogestito riservato ai giovani e alle band cittadine, per prove e concerti. • 28 alanotizie Progetto Km Zero. Per una comunità competente, autonoma e forte Dalla consapevolezza delle proprie risorse, un’opportunità per cambiare. Perché le idee a chilometri zero sono quelle che crescono meglio. S pesso, per far fronte ai problemi o alle necessità di natura sociale che periodicamente si manifestano in una comunità, non occorre andare a ricercare soluzioni esterne, ma è sufficiente esaminare bene le risorse già presenti sul territorio e utilizzarle al meglio. È con questo scopo che è nato il progetto “Km Zero”, cioè dalla volontà di trovare soluzioni concrete e “locali” a bisogni di natura educativa e sociale e dalla necessità di favorire la collaborazione tra i diversi soggetti che sul territorio svolgono attività nel campo dell’educazione e della cura della persona. “Km Zero” è il nome di un progetto messo a punto da APPM (Associazione Provinciale Per i Minori Onlus) in collaborazione con la Cooperativa Villa S. Ignazio, a partire da una richiesta della Comunità della Vallagarina di approfondire quali siano le esigenze e i bisogni più sentiti nelle comunità di Ala e di Avio e gli strumenti a disposizione per affrontarli. Al centro dell’iniziativa, il mondo della famiglia e dei giovani: i destinatari sono, infatti, le famiglie con figli minori (0-18 anni), i giovani (18-25 anni) e gli educatori (operatori, volontari, persone attive sul territorio). Il tutto, con un’attenzione particolare al contesto e al tessuto sociale dei due comuni lagarini, ciascuno con le sue caratteristiche, necessità e risorse specifiche: la frammentarietà del territorio, l’aumento della popolazione giovanile e la presenza, specialmente ad Ala, di un’alta percentuale di residenti stranieri. Partito a maggio 2013 e tuttora in corso, il progetto si divide in cinque diverse fasi di lavoro, che si svolgono Serena Bezzi operatrice di “Progetto Km zero” con il supporto di un’equipe, composta, per APPM, dalla dott.ssa Nicoletta Tomasi, responsabile del progetto, dal dott. Claudio Gramaglia, psicologo, consulente e formatore esperto di “Lavoro di Comunità”, dalla dott.ssa Serena Bezzi, operatrice sul territorio, e per la Coop. Villa Sant’Ignazio da Gianmario Gazzi, assistente sociale. Prima fase: ricognizione sociale – maggio/ottobre 2013 È stato realizzato un “censimento” dei servizi educativi e sociali, di iniziative e attività a favore di famiglie e giovani, sia contattando i referenti dei vari servizi, sia attraverso interviste individuali e a gruppi, per conoscere le attività già in atto e mappare il territorio in modo attendibile. Seconda fase: restituzione – novembre/dicembre 2013 I dati raccolti, rielaborati e inseriti in un rapporto di ricerca, sono stati pre- sentati ai soggetti coinvolti. Il materiale raccolto è, quindi, stato “riconsegnato” alle due comunità. Terza fase: attivazione di gruppi e risorse locali – gennaio/febbraio 2014 I dati emersi dalla ricognizione saranno discussi e interpretati in incontri di gruppo con i rappresentanti delle varie realtà associative ed educative, allo scopo di attivare forme di collaborazione e di rete fra gruppi che svolgono attività similari. Quarta fase: formazione – marzo/ maggio 2014 Saranno attivati percorsi formativi, per i soggetti interessati a processi di cambiamento e di crescita nel proprio ambito operativo; sarà promosso il lavoro di rete tra i diversi soggetti operanti nei due comuni, per condividere obiettivi e finalità. Quinta fase: interventi e operatività – estate/autunno 2014 alanotizie 29 Si cercheranno risposte e soluzioni ai bisogni che le due comunità hanno rilevato sul proprio territorio nelle precedenti fasi. Si potranno ipotizzare interventi a basso costo ma ad alto coinvolgimento sociale e territoriale. Durante la fase di restituzione, presentata il 2 dicembre scorso, è emerso che le aree di maggiore interesse e attenzione e che più di altre necessitano di interventi, sono quella dell’adolescenza (carenza di attività, spazi di aggregazione pomeridiana e serale, assenza di un’associazione dei giovani) e quella della messa in rete delle realtà presenti sul territorio, intese sia come associazioni che come altre realtà/istituzioni. A seguire, le tematiche dell’integrazione degli stranieri e del sostegno alle famiglie. In questo momento, concluse le due prime fasi di mappatura sociale e restituzione, il progetto sta per entrare nel cuore operativo: quello in cui le realtà educative e associative, ma anche gli stessi cittadini, resi consapevoli delle proprie risorse e competenze, hanno l’opportunità di diventare soggetti attivi e soprattutto di creare occasioni di aggregazione e collaborazione all’insegna della reci- l’ingresso all’ufficio sede di “Progetto Km zero” in Piazza Papa Giovanni XXIII procità. Un punto di partenza da cui si spera scaturiscano a breve attività specifiche e mirate per rispondere ai bisogni dei ragazzi, delle famiglie e, in generale, a quel bisogno diffuso di condivisione e di “fare rete” sia in ambito socio-assistenziale che ricreativo che è emerso con forza da questa indagine. • PER CONTATTI E INFORMAZIONI: dott.ssa Serena Bezzi P.zza Papa Giovanni XXIII, 2 – Ala [email protected] cell.: 342-0788927 Facebook: Progettokmzero VIDEOSORVEGLIANZA E WIFI L’amministrazione pubblica al servizio dei cittadini. Con questo obiettivo il comune di Ala si è impegnato, assieme a Trentino Network, alla realizzazione di un impianto di videosorveglianza all’avanguardia e alla predisposizione di aree pubbliche coperte da WiFi con accesso a internet gratuito. “Desideriamo garantire – ha spiegato l’assessore Franca Bellorio – una sicurezza sempre maggiore ai cittadini e oggi, con l’aiuto di Trentino Network, possiamo farlo”. Installate in accordo con il corpo di polizia e dei carabinieri di Ala, le videocamere sono in funzione dal 15 ottobre e servono per monitorare in tempo reale la situazione del traffico, conteggiare il numero di veicoli in transito e prevenire episodi di illegalità come furti o risse. Le immagini sono utilizzate anche in caso di incidenti stradali, per verificare in maniera precisa la dinamica o per documentare eventuali reati. In totale le telecamere che osservano il comune sono sette, collocate in sette punti nodali: il parco Bastie, il parco Perlè, il parcheggio e il parco della piscina comunale, il parcheggio del municipio, l’isola ecologica di Chizzola e l’isola ecologica di Santa Margherita. A breve saranno attivate anche le due agorà internet, una presso il parco Bastie e un’altra presso il parco Perlé. Le agorà WiFi sono gestite dalla rete provinciale WiNet, che si snoda in tutto il territorio provinciale attraverso un sistema di antenne che copre le zone non raggiunte da un servizio di collegamento internet veloce. In tutto i comuni trentini che hanno aderito al progetto WiNet sono 215, tra i quali il comune di Ala è sicuramente uno dei principali. “La comunicazione deve stare al passo con i tempi – ha detto ancora Franca Bellorio –. Oggi molte notizie passano dal web, così diventa fondamentale avere la possibilità di navigare in internet per avere lo stesso potere decisionale degli altri”. AMBIENTE 30 alanotizie AL COMUNE DI ALA LA CERTIFICAZIONE EMAS Con circa 150 organizzazioni attualmente registrate, pari al 13% nazionale, il Trentino-Alto Adige si conferma al terzo posto fra le regioni italiane con il più alto numero di registrazioni Emas. E MAS è l’acronimo di Eco Management and Audit Scheme e indica un sistema di certificazione ambientale volontario, istituito dalla comunità europea e adottato da aziende, enti e organizzazioni, fondato sull’autocontrollo e il continuo miglioramento delle prestazioni ambientali. Un riconoscimento conferito a quei soggetti che non solo rispettano gli obblighi di legge, ma utilizzano le risorse in maniera efficiente, riducendo progressivamente i volumi di acqua, energia, materie prime, rifiuti ed emissioni. Anche il Comune di Ala, consapevole del ruolo fondamentale che le amministrazioni locali hanno nella tutela dell’ambiente e nella promozione di uno sviluppo sostenibile, qualche anno fa ha deciso volontariamente di intraprendere il cammino verso la registrazione Emas. Il percorso, finanziato dalla Provincia, era stato avviato nel 2007 dalla passata amministrazione e nella primavera del 2013 si è concluso positivamente. Dopo le fasi di raccolta dati, valutazione e monitoraggio, con la recente convalida della Dichiarazione Ambientale il nostro comune è stato a tutti gli effetti inserito nel Registro Emas dell’Unione Europea. Vivere in un comune registrato Emas significa avere la sicurezza che i servizi erogati (acqua potabile, raccolta e smaltimento dei rifiuti, depurazione delle acque, controllo dell’inquinamento…) sono costantemente monitorati, per offrire ai cittadini una migliore qualità della vita. Una meta importante, ma non l’unica: tra gli obiettivi di EMAS c’è anche quello di ricucire il rapporto fra il cittadino e il suo territorio. Si tratta di un impegno ancora più grande e tuttora in divenire, che coinvolge amministratori, cit- tadini e operatori di Ala: tutti insieme e in diverso modo sono chiamati a collaborare per raggiungere e mantenere saldo questo fondamentale traguardo. “Green game - Un torneo per non giocarsi il Pianeta” Il progetto di registrazione Emas prevedeva anche attività di educazione ambientale per gli alunni dell’Istituto Comprensivo di Ala. Attraverso giochi e lezioni interattive, bambini e ragazzi sono stati guidati nella conoscenza delle principali tematiche ambientali: trasporti, acqua, rifiuti, energia, consumi, cercando di individuare i comportamenti corretti da mettere in atto per ridurre il proprio impatto sull’ambiente. Fra le attività proposte ai ragazzi vi era anche il “Green Game - Un torneo per non giocarsi il Pianeta”, promosso dalla Rete Trentina di educazione ambientale dell’Agenzia provinciale per la protezione dell’ambiente (APPA). Si trattava di un gioco a quiz per le classi prime e seconde della scuola secondaria di primo grado, chiamate a sfidarsi rispondendo a domande e giochi enigmistici sulla sostenibilità ambientale e in particolare sulla gestione e sulle buone pratiche ambientali attuate dalle Comunità di Valle e dai comuni trentini certificati EMAS. Le fasi finali del torneo si sono svolte il 7 maggio 2013 a Trento, dove la classe 2a C di Ala si è guadagnata il secondo posto sul podio fra le classi della provincia che hanno aderito all’iniziativa. L’ultimo giorno di scuola il Sindaco e l’assessore Zomer hanno incontrato gli studenti per complimentarsi per il buon risultato e hanno consegnato ad ogni alunno un gradito ricordo del torneo. • IMPIANTO FOTOVOLTAICO PRESSO LA PISCINA COMUNALE Ecco in sintesi i dati dell’impianto fotovoltaico installato presso la Piscina Comunale e in funzione dalla fine di marzo 2013. Ad oggi, il risparmio in euro è di circa 35.000, cui si aggiunge il rimborso del GSE che è di circa 12.000 euro. I dati di monitoraggio in tempo reale saranno presto disponibili anche online sul sito internet del Comune. Energia totale cumulata (04/12/2013)..............................................1,88 KWh Energia totale cumulata (valore totale)...................................43.161,63 KWh CO2 evitato (valore totale)..........................................................28.055,06 Kg Barili di petrolio (valore totale).................................................................... 25 Potenza istantanea (picco giornaliero)................................................. 1,02 KW Inverter collegati:....................................................................................... 3 Stringhe collegate:...................................................................................... 6 Sensori collegati:........................................................................................ 1 Numero SMS disponibili:....................................................................... 250 Numero SMS inviati:.................................................................................. 0 Data ultimo aggiornamento:..........................................10:50 - 04/12/2013 CULTURA alanotizie 31 L’EPOCA D’ORO DEL SETTECENTO La Giornata delle Bandiere Arancioni per riscoprire bellezza e storia della città D omenica 13 ottobre in 100 località italiane è stata la Giornata delle Bandiere Arancioni, organizzata dal Touring Club Italiano per promuovere borghi, paesi e città particolarmente interessanti dal punto di vista storico, artistico e culturale. Un appuntamento importante per riscoprire e valorizzare i luoghi meno conosciuti del nostro variegato entroterra. Anche Ala, Bandiera arancione dal 2007, per l’occasione è tornata a vestirsi a festa, offrendo a residenti e visitatori vecchi e nuovi un ricco programma di iniziative, alla scoperta del centro cittadino e dei dintorni. Dopo le notti estive dei Velluti, la giornata è stata per Ala un’occasione per rivivere l’epoca d’oro del suo grande Settecento, la stagione della seta, della bachicoltura e dei pregiati velluti. Disponibili una serie di visite guidate per le vie e i palazzi, con l’accompagnamento di figuranti in costume, e alla chiesetta romanica di S. Pietro in Bosco (con bus navetta), tra i più antichi edifici di Ala, vero gioiello architettonico e archeologico. Non poteva mancare all’appello il Museo del Pianoforte Antico, con visite condotte dalla pianista Temenuschka Vesselinova, proprietaria della straordinaria collezione. L’esposizione Vellutum è stata un viaggio nel tempo alla scoperta del variegato universo del velluto: dalla coltivazione del baco alla successiva produzione del prezioso manufatto, dal velluto liscio allo jacquard. I più sportivi al mattino hanno potuto partecipare a un’escursione nei dintorni di Ala con la tecnica del Nordic Walking, scoprendo scorci insoliti e nascosti: 3 ore di passeggiata in cui la maestra Valentina Lanz di Nordic Walking Arcobaleno ha insegnato i fondamentali per praticare questa disciplina. Non poteva mancare una proposta per i “golosi”: oltre che nei vari ristoranti, pizzerie e bar, si poteva gustare un tipico pranzo trenti- GLI ORTI COMUNALI La crisi ci ha insegnato che è tempo di rimboccarsi le maniche. Nel vero senso della parola. Rimboccarsi le maniche e magari prendere in mano zappa e rastrello e via. Così hanno fatto una quindicina di alensi, che da un anno coltivano gli orti comunali, a margine del nuovo tratto ciclo-pedonale che costeggia il torrente Ala e collega alla Passerella. Con ottimi risultati, a giudicare dalle fotografie. Gli appezzamenti – 16 in totale – sono stati progettati e realizzati dall’Ufficio Patrimonio e Manutenzioni del Comune e assegnati nel 2013: uno, il più grande, lo coltivano gli alunni della scuola media, mentre gli altri quindici li stanno coltivando i cittadini. Si prevedono cicli triennali e nel 2016 vi saranno, pertanto, le nuove assegnazioni. no presso la tensostruttura nel parco in via Gattioli a cura del Comitato Locande Città di Velluto. E, ancora, mostre, spettacoli e intrattenimento tutto gratuito per grandi e piccoli, che hanno affollato le vie e i palazzi un tempo dimora principi e regnanti, artisti e musicisti di fama internazionale. Particolarmente apprezzate le attività per bambini: per i piccoli visitatori erano state, infatti, preparate una visita-quiz al centro storico di Ala, che li ha tenuti attenti e impegnati nella ricerca dei particolari, e una divertente caccia al tesoro fotografica, che abbiamo deciso di riproporre anche ai lettori di Ala Notizie! Grande successo per il classico truccabimbi, con una lunga fila di bambini in attesa, e per la proposta del Touring di disegnare la propria mano e decorarla in modo creativo: le manine disegnate ad Ala si trovano a questo link di Facebook https://apps.facebook.com/ bandierearancioni/. • 32 alanotizie SI È RIAPERTO IL SIPARIO DELLA STAGIONE DI PROSA 2013-2014 Aumentano degli abbonati di oltre il 10% rispetto allo scorso anno Prossimi appuntamenti con La Giornata della Memoria, Diego Abatantuono e l’inquietudine trentina di Sacrificio. D Comune di Ala Assessorato alla Cultura CIRCUITO TEATRALE TRENTINO LA RETE PROVINCIALE DELLO SPETTACOLO STAGIONE DI PROSA 2013 2014 Iniziativa realizzata con il sostegno di Provincia Autonoma di Trento Ministero per i Beni e le Attività Culturali Direzione Generale per lo spettacolo dal vivo ALA al mese di novembre, il Teatro Sartori ha alzato il sipario sulla nuova Stagione di Prosa 2013-2014. Nonostante il contrarsi delle risorse economiche, il cartellone è stato costruito cercando di garantire qualità ma anche un mix di differenti modi e cifre stilistiche, per coinvolgere in modo trasversale un pubblico di età e gusti diversi. “L’offerta che abbiamo cercato di costruire – ha spiegato l’Assessore alla Cultura Paolo Mondini – non si limita agli spettacoli facilmente “graditi”, ma punta a mantenere viva quella partecipazione attiva che è la vera anima del teatro. Nella convinzione che lo spettatore abbia il diritto di essere motivato ad andare a teatro per migliorare l’input-output della propria quotidianità, per provare un coinvolgimento, o un rifiuto, ma che sia sempre un moto interiore, un arricchimento della propria cultura e personalità”. La stagione si è aperta venerdì 8 novembre con lo spettacolo “Gaber se fosse Gaber”: un incontro-spettacolo, scritto e interpretato dal giornalista Andrea Scanzi, ricco di molti contributi filmati che amplificano l’emozione di una scoperta – o riscoperta – di un artista unico. A seguire, Cirano di Bergerac con Corrado D’Elia (sabato 30 novembre), un classico interpretato da un grande attore e ormai uno spettacolo “cult”, considerati i tredici anni di successi, i più di centocinquantamila spettatori, le oltre mille repliche in tutta Italia. Effervescente e ironica è stata Sinceramente bugiardi (venerdì 6 dicembre), una commedia brillante e intelligente, ma anche un esempio di quel teatro contemporaneo che con apparente leggerezza invita a riflettere sulla nostra società e sul nostro modo di rapportarci ad essa. E veniamo ai prossimi appuntamenti. Per il Giorno della memoria alanotizie 33 (lunedì 27 gennaio) il Teatro dell’Aleph metterà in scena Le foglie della rosa bianca, la triste storia di Sophie Scholl e dei suoi compagni, tre giovani studenti tedeschi, accusati di tradimento per aver distribuito volanti antinazisti, arrestati e giustiziati il 22 febbraio 1943. Ritorna il ricordo di Gaber nel titolo del lavoro che segna il debutto di Diego Abatantuono alla regia teatrale: Vengo a prenderti stasera (sabato 15 febbraio) è la storia di un comico di scarso successo, che deve ormai fare i conti con la Morte, anche se si tratta della speciale “Morte dei comici”. Uno spettacolo tutto particolare fin dall’impostazione scenica, che fa ridere ma anche pensare, che termina in un languore di malinconia mista a ilarità. A chiudere la Stagione il 28 marzo, sarà una drammaturgia inedita e tutta trentina. Sacrificio è l’adattamento teatrale dell’omonimo romanzo di Giacomo Sartori. Accanto ad attori di fama come Valeria Ciangottini e Pietro Biondi, sette giovani trentini non professionisti, scelti dopo una lunga Il cartellone è stato pensato per garantire qualità ma anche per proporre un mix di differenti modi e cifre stilistiche e coinvolgere in modo trasversale un pubblico di età e gusti diversi. selezione e un impegnativo percorso di formazione. Trentina la storia, ispirata ad un fatto di cronaca vera; una storia dura, uno spaccato del disagio giovanile e del vuoto di valori che a volte si cela dietro l’immagine da cartolina delle nostre pittoresche vallate. Uno spettacolo che farà discutere e che probabilmente dividerà il pubblico. L’ormai collaudato accordo col Comune di Rovereto ha consentito, infine, di riservare agli abbonati che lo desiderano due spettacoli di grande qualità e interesse presso l’Auditorium Melotti: il capolavoro di Cechov Zio Vania (martedì 19 novembre), con Sergio Rubini e Michele Placido e la regia di Marco Bellocchio, e Tres (domenica 12 gennaio), un comico intreccio di situazioni esilaranti e irresistibili, condotte da Anna Galiena, Marina Massironi, Sergio Muniz e Chiara Noschese, che firma anche la regia. Fuori abbonamento Il sogno di tartaruga – Una fiaba africana (domenica 5 gennaio), lo spettacolo per i più piccini, con musiche eseguite dal vivo su strumenti africani, che vuole anche essere un anticipo della stagione di Teatro Ragazzi in programma nei primi mesi del 2014. Gli appuntamenti a teatro proseguiranno poi dalla prossima primavera con il Sipario d’Oro, che si svolgerà nel mese di marzo nei teatri di Ala e Serravalle. Per informazioni contattare l’Ufficio Attività Culturali, Turistiche e Sportive del Comune di Ala (0464674068), oppure consultare il sito www.comune.ala.tn.it (sezione “Vita in città”). • NOVITÀ IN ARRIVO AL CINEMA-TEATRO G. SARTORI! Con l’arrivo dei primi freddi è tornata e si è conclusa la rassegna autunnale Il Piacere del Cinema, che il Comune di Ala e il Coordinamento Teatrale Trentino da anni propongono. Un’occasione per portare il grande cinema della stagione direttamente nella nostra città, quasi in contemporanea con l’uscita nelle grandi sale. Pellicole di recente uscita, quindi, o addirittura in prima visione, di tutti i generi e per tutte le età, ma a un prezzo più contenuto e con la comodità di essere vicini a casa. Quest’anno la scelta del giorno (mercoledì) si è rivelata particolarmente azzeccata: coincideva, infatti, con il turno di chiusura di alcuni locali solitamente frequentati dai giovani e il pubblico è stato sempre numeroso e ben rappresentato, arrivando in alcuni casi, anche grazie alla qualità e alla fama del film (La prima neve, Cattivissimo me 2), ad affollare la sala. La media degli spettatori è stata di 145 persone a film, quasi il doppio rispetto alle precedenti rassegne, un dato che testimonia il grande lavoro fatto in tutti questi anni per garantire anche nel nostro comune un’offerta cinematografica interessante e variata. Come nella precedente stagione di primavera, anche per il cinema d’autunno è proseguita la collaborazione con il Circolo Arci Avio-Ala, che all’interno della rassegna ha curato uno spazio cineforum con tre film, ai quali seguiva un momento di aggregazione, ricco di discussioni e dibattiti coinvolgenti e a volte anche toccanti, come nel caso della proiezione de La prima neve di Andrea Segre, che ha visto ospiti ad Ala alcuni degli attori del film. Ma a parte le presenze numerose e la ricchezza di contenuti, la vera novità è che con il nuovo anno il cinema teatro “G. Sartori” cambierà metodo di proiezione, passando dalla pellicola al digitale, per adeguarsi al cambiamento tecnologico e agli attuali sistemi di riproduzione. Un passo ormai necessario quello dell’adeguamento delle sale, non solo ad Ala, ma in tanti comuni del Trentino, e per il quale la Provincia interverrà con un contributo pari al 55% della spesa. In concomitanza con la sostituzione del sistema di proiezione, il Comune di Ala intende rinnovare anche l’impianto audio, ormai obsoleto, e lo schermo. I lavori inizieranno nella prossima primavera/estate e per la stagione cinematografica del prossimo autunno sarà, quindi, pronta la proiezione digitale, con audio dolby surround, che garantirà un’ottima qualità di visione e di ascolto. La digitalizzazione del sistema di proiezione consentirà di poter fruire, oltre che di film con una qualità migliore dell’immagine, anche di extra non cinematografici (concerti, opere liriche, documentari, ecc.), diversificando ed arricchendo l’offerta culturale. 34 alanotizie UNIVERSITÀ DELLA TERZA ETÀ E DEL TEMPO DISPONIBILE I corsi si dividono in attività culturale e motoria, con un calendario fitto di incontri settimanali da novembre a maggio. S ono ripartite lo scorso autunno le lezioni dell’Università della Terza Età di Ala, che quest’anno festeggia il trentesimo anniversario. Un traguardo importante che è stato ricordato all’apertura dell’anno accademico e che nella primavera del 2014 verrà festeggiato con qualche bella iniziativa, com’era stato fatto per il ventennale. Nel frattempo, sono iniziati i corsi, che si dividono, come sempre, in attività culturale e motoria, con un calendario fitto di incontri settimanali da novembre a maggio. Dal diritto alla filosofia, dalla letteratura alla storia contemporanea, dalla religione alla psicologia. E ancora conferenze, approfondimenti e visite sul territorio. La referente del corso, Maria Pia Marasca, affiancata dalla segreteria composta da Rina Zomer, Giovanna Trainotti e Giuseppe D’Alessandro, ha presentato un programma che, oltre a riconfermare le materie degli anni scorsi, si è arricchito di nuove interessanti discipline. A parte l’attività motoria, che si svolge in palestra, i corsi si tengono ogni mercoledì presso l’Auditorium della Cassa Rurale Bassa Vallagarina e contano 89 iscritti. Un numero che negli anni si è sempre mantenuto costante e che conferma l’interesse per le discipline proposte. Ad iscriversi sono soprattutto le donne, che rappresentano l’85% dei partecipanti. È donna anche la “studentessa” più longeva: la signora Donati ha 92 anni e anche quest’anno non ha voluto rinunciare ai corsi culturali e nemmeno all’attività motoria. Come lei, sono tante le persone di Ala affezionate all’Università della Terza Età, che si riconferma come una realtà culturale ed educativa in continuo divenire, un importante centro di aggregazione e di cammino nel variegato panorama culturale della comunità alense. Accanto alle lezioni teoriche e di educazione motoria, nel corso dell’anno vengono organizzati anche momenti conviviali e uscite in località del Trentino. L’Università della Terza Età non rappresenta, quindi, solo un’opportunità per arricchire le proprie conoscenze, ma anche la possibilità di socializzare, confrontarsi ed esprimersi, per sentirsi integrati nel tempo presente ed essere protagonisti della propria vita. • I PERCORSI PROPOSTI PER L’A.A. 2013-2014 ATTIVITÀ CULTURALE CONFERENZE Psicologia della salute: il benessere psicologico Le religioni ed il pluralismo religioso Letteratura: La Divina Commedia Storia del Trentino contemporaneo: la Grande Guerra Il Cittadino e le istituzioni Il Tribunale dei diritti del malato Temi della filosofia Educazione motoria Diritto di famiglia Ginnastica formativa STORIA alanotizie 35 GLI ALENSI DURANTE LA GUERRA D’ABISSINIA “Ti saluto e vado in Abissinia”, il titolo della mostra rievocativa allestita ad Ala dall’associazione di studi storici Memores. D urò sei mesi, fra l’ottobre del 1935 e l’aprile del 1936. Si concluse con la proclamazione dal balcone di Palazzo Venezia della rinascita dell’Impero Italiano. Fu il momento di maggiore popolarità interna del regime fascista Sul campo della guerra di Etiopia rimasero 5000 italiani, fra soldati e civili. Un numero incomparabilmente superiore fu quello dei morti abissini. Fonti etiopi parlano di 750 mila morti provocati dall’aggressione italiana, fra i morti in guerra e quelli provocati dalla durissima e crudele occupazione italiana che durò sino al 1941. Una strage dell’altro secolo. Una strage sulla scia del miraggio imperialista dell’Italia fascista che cercava “il suo posto al sole”. Anche Ala perse i suoi figli, durante quella sciagurata guerra che stava preparando il terreno inquinato per il secondo conflitto mondiale, che sarebbe scoppiato di lì a poco. “Ti saluto e vado in Abissinia”, è questo il titolo della mostra rievocativa allestita a metà ottobre ad Ala in via Carrera, negli spazi del ristorante La Luna Piena. Un titolo che rinvia a quello di una delle più celebri canzoni di propaganda con le quali il Fascismo cercò di indottrinare gli Italiani e di creare consenso attorno alla barbarie che si andava compiendo. Ed è stata una scelta intelligente, quella compiuta dall’associazione di studi storici Memores che ha ideato la mostra e ne ha curato gli allestimenti; la scelta di affidare al testo di quella musichetta propagandistica, il ricordo di una tragedia, che il regime avrebbe invece voluto far passare per una felice scampagnata in terra d’Africa. E invece fu altro. Fu tutt’altro. Lo testimoniano le centinaia di immagini cruente esposte in via Carrera: fotocronaca fedele – le didascalie riportano i pensieri originali degli autori – di una guerra crudele e di un’aggressione senza pietà. Immagini che documentano la vita di guerra e le rappresaglie compiute nei confronti degli abissini. Le immagini sono state raccolte fra i famigliari dei soldati alensi che parteciparono a quella guerra. Insieme alle immagini anche numerosi reperti e cimeli storici risalenti alla campagna d’Africa messi a disposizione da collezionisti locali. Ma il fulcro della mostra, restano le immagini. In tutta la loro fredda crudeltà: il racconto quotidiano di una guerra condotta con armi chimiche e con inusitata ferocia. Tutto lì in quelle foto esposte e nelle didascalie che le accompagnano. E stato un lavoro importante, quello condotto dall’associazione Memores, per ricostruire un pezzo di storia vissuto dagli alensi dentro un pezzo di storia molto più grande. L’idea di questa mostra, che ad ottobre ha avuto oltre un migliaio di visitatori, è nata per caso. Alcuni anni fa Memores era impegnata nel lavoro di documentazione preparatoria per il film “La battaglia del Brennero” di Mauro Quattrina. Dai cassetti di un’alense illustre saltarono fuori centinaia e centina di fotografie sulla guerra d’Africa. Quell’alense illustre era la maestra Lelia Boldrin Martinelli, la maestra elementare di tante generazioni di giovani della città. Le foto appartenevano a suo marito Vittorio, le aveva riportate dall’Etiopia a guerra finita. Un patrimonio documentaristico di grande valore, per tutto ciò che abbiamo detto prima. Per l’associazione Memores, il ritrovamento di quel fondo fotografico fu l’inizio di una promessa. L’idea della mostra dedicata all’Abissinia è nata così. Poi altre foto, altre immagini, altri reperti, recuperati fra i “tesori” custoditi da altre famiglie alensi. E infine la mostra dello scorso ottobre. “Non si tratta di una mostra storico – tecnica, aspetto troppo ambizioso per la nostra associazione – spiega il presidente di Memores Massimiliano Baroni -. Abbiamo invece voluto costruire un momento di riflessione e di ricordo per una guerra che ebbe risvolti e ripercussioni sia a livello nazionale che internazionale. Anche ad Ala, che ha pianto e piange ancora i suoi figli morti laggiù. Il regime fascista, allora, la fece apparire come un’eroica scampagnata, ma la guerra si rivelò, come sempre, crudele e drammatica”. • SPORT 36 alanotizie L’ALENSE SI RINNOVA E CERCA VOLONTARI Cambio ai vertici per il sodalizio biancoceleste. Più spazio per giovani e donne nei progetti del nuovo direttivo. G randi novità in casa biancoceleste, che la scorsa primavera ha eletto un nuovo consiglio direttivo, registrando uno storico passaggio di testimone dopo più di quindici anni di presidenza Candio. I primi mesi sono stati impiegati per gestire il cambio di testimone e per regolarizzare la posizione finanziaria e ora la società, guidata da Matteo Mattei, è pronta per buttarsi a capofitto in un futuro ricco di progetti e di nuove attività. Tante novità in vista, quindi, ma a partire da una solida certezza: mantenere ed, anzi, accrescere quel ruolo di insostituibile punto di riferimento che la società sportiva si è negli anni conquistata all’interno della comunità e nel cuore degli oltre duecento tesserati. Ed è proprio coinvolgendo la cittadinanza intera che il nuovo direttivo ha voluto festeggiare l’avvio di questa nuova fase, con una grande castagnata, aperta a tutti gli amici e sostenitori dell’Alense, che sabato 9 novembre ha animato il campo sportivo Mutinelli, e alla quale non è mancata la visita del Vescovo. Ma la festa al Ger è stata soprattutto Il nuovo direttivo dell’Alense IL NUOVO DIRETTIVO Matteo Mattei (presidente) Sabrina Cristoforetti (vicepresidente) Alessandro Mellarini (direttore sportivo) Gianni Debiasi (direttore generale) Davide Fasoli (responsabile amministrazione) Michele Zomer (addetto stampa) Marcello Piamarta, presenza “storica” e consigliere alanotizie 37 l’occasione per presentare il risultato dell’importante iniziativa lanciata dal direttivo la scorsa primavera, per favorire l’aggregazione e anche la ripresa economica della società. Si tratta della tessera “soci gold”, consegnata a chi abbia versato – oltre alla quota ordinaria di 10 euro – un contributo che va dai 40 euro in su. Sono stati 154 ad aderire all’appello, per un totale di 11.150 euro. Un successo che è stato messo nero su bianco sul tabellone che riporta i nomi dei sostenitori e che rimarrà affisso per dieci anni all’interno del bar del campo sportivo di Ala. Il segno tangibile dell’attaccamento e dell’affetto di tante persone, di Ala e dintorni. Forte di queste ulteriori conferme e con più di novant’anni di esperienza alle spalle, la nuova Alense guarda al futuro con fiducia e con tante iniziative in cantiere. Oltre a lavorare sodo per il mantenimento delle categorie e a proseguire con la riorganizzazione del settore giovanile, il gruppo dei dirigenti sta investendo molto sui ragazzi della prima squadra, che sono il traino di tutto il settore giovanile. E non solo in modo simbolico. Alcuni di questi giocatori sono, infatti, stati scelti come tutor per le squadre Tante le novità in vista, ma a partire da una solida certezza: mantenere e anzi accrescere quel ruolo di insostituibile punto di riferimento che la società sportiva si è negli anni conquistata all’interno della comunità e nel cuore degli oltre duecento tesserati. giovanili, che seguiranno assieme al mister negli allenamenti e in partita. Altro obiettivo primario della società, quello di tornare a far vestire i colori biancocelesti a una squadra juniores per la stagione 2014-2015. Proseguirà, invece, senza interruzioni la collaborazione con l’F.C. Südtirol. Ora la società è impegnata quotidianamente anche in vista dell’estate, periodo in cui sono in programma nuove attività per i ragazzi. Ma le forze a disposizione tra allenatori, di- rigenti e accompagnatori non sempre bastano a gestire gli oltre 150 atleti che si allenano al pallone. Anche perché il compito non si limita alle ore di allenamento: serve un’attenzione particolare per fornire ai ragazzi un’educazione sportiva completa. Per migliorare il servizio l’Alense cerca, quindi, nuovi volontari. E per il prossimo futuro sta pensando alla figura di un custode fisso, per permettere ai giovani di trovare al campo sportivo un punto di riferimento stabile. I sogni, però, non si fermano qui e, infatti, fra gli obiettivi che Matteo Mattei ha elencato per la fine del suo mandato, fra quattro anni, c’è quello di portare tutte le diverse categorie a livelli di qualità assoluta, con la prima squadra stabilmente in Eccellenza. Magari aggiungendo, dalla prossima stagione, anche una squadra femminile. Il resto sono progetti a lungo termine, che il direttivo sta cominciando a studiare fin da ora, in vista del centenario della società, che cade nel 2021. Il sogno, per allora, è quello di trasformare il campo sportivo al Ger in una struttura nuova, che diventi una vera e propria “casa dello sport”, dove possano trovare spazi adeguati anche altre associazioni di casa nostra. • 38 alanotizie ALLA LESSINIA BIKE QUASI 900 PARTECIPANTI Impeccabile il lavoro della S.C. Ala e dei tanti volontari sul campo che hanno contribuito al successo dell’evento. Vario ma anche impegnativo il percorso che si è snodato tra i prati e i pascoli dell’altipiano dei Lessini: 46 km e un dislivello complessivo di 1.600 metri per un circuito fuoristrada che è entrato nel cuore di appassionati e professionisti. Fissata la data per la prossima edizione: 27 luglio 2014. I n queste fredde giornate d’inverno non fa certo male ricordare il sole, il caldo e l’energia che hanno brillato sulla 16esima edizione della Lessinia Bike, svoltasi il 28 luglio scorso e vinta da due altoatesini, Johannes Schweiggl e Lisa Rabensteiner. Oltre a loro, la Lessinia Bike 2013 ha accolto in gara quasi 900 partecipanti, in gran parte provenienti dal Veneto. Grazie alla giornata calda e soleggiata e al lavoro impeccabile della S.C. Ala e dei tanti volontari sul campo, l’evento è stato un successo sia per gli atleti che per il pubblico numeroso sparpagliato in zona arrivo e lungo tutto il tracciato. Terza tappa del circuito Trentino MTB, la Lessinia Bike offriva un percorso vario ma anche impegnativo tra i prati e i pascoli dell’altipiano dei Lessini: 46 km e un dislivello complessivo di 1.600 metri, per un circuito fuoristrada che ormai è entrato nel cuore di appassionati e professionisti anche di un certo calibro. Accanto ai vincitori Schweiggl e Rabensteiner si sono, infatti, dati battaglia atleti come Lorenza Menapace, Claudia Paolazzi, Johann Pallhuber e Martino Fruet. Il percorso partiva come di consueto dal grande prato nei pressi di Malga Fratte e attraversava in successione Monte Corno, Passo Fittanze, Monte Cornetto, ancora Monte Corno, località Busoni e Monte Castelberto, ultimo ostacolo prima del traguardo. Come lo scorso anno, il percorso ha avuto un doppio passaggio sul Monte Corno, con tratto cronometrato valido per la classifica generale scalatori del circuito Trentino MTB. alanotizie 39 Il giorno precedente, sabato 27 luglio, si è svolta la Mini Lessinia Bike, ideata nel 2012 e dedicata ai piccoli appassionati delle due ruote, in collaborazione con il gruppo sportivo Vigili del Fuoco del Trentino, guidati dal maestro Fabio Toniatti. Già fissata la data per la prossima edizione: 27 luglio 2014. La S.C. Ala ringrazia tutti coloro che hanno aiutato e contribuito alla buona riuscita dell’iniziativa (Stefano Zomer e la Forestale che ha sistemato il tracciato, gli allevatori che hanno permesso di transitare per le malghe), oltre, naturalmente, agli sponsor istituzionali e privati. In sinergia con il team della S.C. Ala hanno collaborato il Gruppo Sportivo Vigili del Fuoco Trentino, la Protezione Civile Bassa Vallagarina (gruppo Nu.Vol.A.), il Soccorso Alpino e la Stella d’Oro Bassa Vallagarina, cui si aggiungono i patrocini della Provincia Autonoma di Trento, del Comune di Ala, della Comunità della Vallagarina, dell’Apt Rovereto e Vallagarina e del Consorzio dei Comuni Bim Adige-Trento. • RINNOVO DEL DIRETTIVO La S.C. Ala ricorda ai lettori che a metà gennaio ci saranno le elezioni per il rinnovo del direttivo. Chi è interessato a impegnarsi attivamente, si faccia avanti! Per saperne di più, la S.C. Ala vi aspetta ogni martedì dopo le 20.45 in sede, in via M. Soini 2. ALTRE TRE MARATONE PER MAURO TOMASI! Non sono passati neanche sei mesi da quando avevamo scritto su queste pagine delle straordinarie imprese di Mauro Tomasi, che lui è già tornato a stupirci, inanellando, una dietro l’altra, una tripletta di maratone da farci restare a bocca aperta. Carpi (13 ottobre), Firenze (24 novembre) e Reggio Emilia (8 dicembre): per ciascun percorso, 42 km di asfalto, saliscendi, buche, sudore e fatica, che Mauro ha affrontato sulla sua carrozzina monoguida, spinta con un braccio solo, con la sua solita grinta e forza di volontà, concludendo sempre con ottimi tempi (rispettivamente 5:20:22, 5:49:23 e 5:18:26). “Vorrei che tutte queste mie “imprese” servissero da esempio che se si vuole si può arrivare a fare cose che a molti sembrano impensabili – dice –. I limiti sono solo nella nostra testa e a volte sono limiti fatti da altri”. Spesso ce ne dimentichiamo, ma anche questa volta Mauro ce lo ha ricordato, riscaldandoci il cuore non con una, ma con tre grandi emozioni. Grazie Mauro! AUGURI A LUIGI TOMASI DIVENTATO TRISNONNO La vita media degli italiani continua ad aumentare, ma 105 anni restano sempre un traguardo straordinario. 105 sono gli anni che si porta sulle spalle Luigi Tomasi, classe 1908, un alense tenace ed energico che il 17 ottobre scorso ha soffiato per l’ennesima volta sulle candeline della sua torta di compleanno. A festeggiarlo, accanto ai figli e ai numerosi nipoti e pronipoti, quest’anno c’era un invitato in più: era la piccola Elin, venuta alla luce il 19 agosto 2013, figlia di Lisa Tomasi, che di Luigi Tomasi è la bisnipote. E così, poco prima del suo 105esimo compleanno, Luigi Tomasi è diventato trisnonno; e la piccola Elin, ha la fortuna di avere ben 12 nonni! La foto ritrae tutte assieme le cinque generazioni della famiglia Tomasi. Da sinistra: Luigi, Bruno, Lisa, la piccola Elin e, infine, seduto, il capostipite, Luigi Tomasi. 40 alanotizie ALLA NUOVA CROCE DI CIMA PEROBIA UNA TARGA PER RICORDARE I LAVORATORI La tradizione racconta che la croce lignea veniva eretta dai boscaioli e sostituita ogni 4-5 anni. È stata inaugurata domenica 22 settembre la targa-ricordo collocata alla base della “nuova” croce di Cima Perobia, a quota 1.358 mt. s.l.m. L’idea della ricostruzione della croce è nata in seno al Gruppo di ricerca storica della Valle di Ronchi, che dal 2007 si dà da fare per raccogliere testimonianze e documentazioni sulla storia e le tradizioni di questa valle. Già nel marzo scorso, il gruppo aveva annunciato il progetto di ripristino della croce lignea che, dalle testimonianze raccolte, per tradizione veniva eretta dai boscaioli e sostituita ogni 4-5 anni. La croce rappresentava anzitutto un simbolo di fede e di protezione divina per le persone che durante i mesi estivi lavoravano su quei prati ed in quei boschi di media montagna, ma era anche un punto di riferimento e di raduno nei momenti di pausa e di riposo. La proposta ha raccolto il favore dall’amministrazione comunale e così, con l’aiuto fondamentale della Sat di Ala, del Soccorso Alpino, della Guardia Forestale, dei Vigili del Fuoco e di alcuni giovani e volontari (Alessandro Azzolini, Massimo Costa, Marianna Eccheli, Augusto Laghi, Mirco Pomari, Nicola Tita, Paolo Trainotti e Matteo Zomer), all’inizio di settembre è stata posizionata la nuova croce, non più in legno, ma in acciaio brunito. Ai suoi piedi, una targa commemorativa ricorda gli uomini e le donne che sui versanti di cima Perobia trascorrevano il periodo estivo per la fienagione e che con il loro lavoro hanno contributo a preservare nel tempo il territorio montano della Valle di Ronchi: sentieri, sorgenti, prati e boschi. Un patrimonio di ri- sorse che ci è stato restituito e che ora il Gruppo di ricerca storica della Valle di Ronchi intende divulgare e valorizzare. Il “Sentiero delle Stelle”, ripristinato dal gruppo per raggiungere la croce posta in vetta a cima Perobia, corre per un lungo tratto sul versante della trincea che costituiva la seconda linea difensiva italiana, proprio a ricordare l’imminenza del Centenario della Grande Guerra. La proposta del Gruppo di ricerca storica della valle di Ronchi, è che l’inaugurazione di quest’anno possa costituire anche per il futuro un appuntamento fisso. Una ricorrenza da festeggiare la prima domenica d’autunno, in maniera da ricordare, anche con un gesto simbolico, quello che un tempo per tanta gente corrispondeva al momento di chiusura della stagione dei lavori e del rientro in paese. • alanotizie 41 IL SILENZIO INFRANTO DELLA MONTECATINI Un lento lavoro di ricerca in bilico tra il passato e il presente quello dell’artista-fotografo Andrea Contrini. L a fabbrica che per più di cinquant’anni ha segnato la storia della Vallagarina è tornata a vivere negli scatti di Andrea Contrini, esposti in mostra al Centro culturale “A. Martinelli” di Chizzola dal 31 ottobre al 10 novembre 2013, con il patrocinio dei comuni di Ala e Mori e della Comunità della Vallagarina, in collaborazione con il Gruppo Culturale di Chizzola. A distanza di trent’anni dalla chiusura, il giovane reporter si è spinto fin dentro alle viscere della fabbrica, immortalando quanto rimasto di quello che un tempo era uno stabilimento fiorente e moderno, che negli anni ha dato lavoro a più di sessantamila trentini. E di cui oggi non rimane che lo scheletro. La mostra, un lento lavoro di ricerca in bilico tra il passato e il presente della Montecatini, era divisa in due parti: in “Un Silenzio Infranto” tre ex lavoratori – Federico Setti, Giorgio Andreatta e Luigi Lasta – sono tornati nella fabbrica, percorrendo un viaggio nei ricordi di una vita intera, in un riaffiorare di sentimenti ed emozioni, mentre “I Due Volti della Fabbrica” metteva a confronto passato e presente: testimonianze fotografiche, tra operai al lavoro e forni fumanti, fornite dal laboratorio di storia di Rovereto e dall’archivio Edison di Milano, inserite in un confronto serrato e impietoso con l’opera di Contrini, che ritraeva un presente di desolazione e silenzio. “Più che dare risposte – ha detto Andrea Contrini durante l’inaugurazione - queste immagini vorrebbero contribuire ad una riflessione collettiva sullo stato attuale e sul destino della ex Montecatini. Una riflessione che ritengo dovrebbe tener conto anche del suo passato. Vorrebbero essere anche un omaggio a tutte quelle persone le cui vite furono coinvolte dalle vicende della fabbrica: vicende entrate nella memoria della Vallagarina e di tutto il basso Trentino”. Una mostra e un viaggio nel passato, da cui si usciva carichi di riflessioni e con un po’ di amaro in bocca nel constare la fine, anche materiale, di quella che per tanti lavoratori fu più di una fabbrica. Nonostante i danni alla salute umana e all’ambiente, nonostante la conflittualità, il rifiuto, la rabbia e la paura, la Montecatini rappresentava, infatti, per molti la possibilità di lavoro e, quindi, in ultima istanza la dignità e il poter aspirare, per sé e per le proprie famiglie, a un futuro migliore. • 42 alanotizie LA SOLUZIONE DEL QUIZ FOTOGRAFICO DEL NUMERO SCORSO La foto pubblicata sul numero precedente ritrae Maria Abriani, che, secondo la tradizione, il 27 maggio 1915 si fece incontro alla compagnia italiana appena giunta ad Ala guidata dal generale Cantore e la condusse nella parte alta della città, in una posizione dalla quale gli Italiani potevano dominare gli Austroungarici, appostati a Villa Brasil (ora Villa Italia) e nella zona di San Martino, e impegnare vantaggiosamente il combattimento. Maria Abriani fu decorata con medaglia d’argento al valore, che le fu solennemente consegnata il 25 luglio 1915 dal generale Cadorna in persona. Il primo a dare l’esatta soluzione è stato il signor Pierluigi Tomasoni, che invitiamo a recarsi in biblioteca per ritirare il suo premio, uno dei volumi pubblicati con il patrocinio del Comune di Ala. Complimenti anche alla signora Lucia Mescalchin. Purtroppo la sua risposta è arrivata per seconda, ciononostante la signora Lucia si riconferma una delle nostre più attente e appassionate lettrici! …e la nuova foto… Ed ecco a voi il nuovo indovinello… cosa rappresenta la foto qui pubblicata? Aspettiamo le vostre risposte all’indirizzo [email protected]! INTERROGAZIONI PROPONENTI DATA OGGETTO Vanessa Cattoi 10/07/2013 Interrogazione presentata dal consigliere Cattoi Vanessa in merito alla chiusura del servizio di riabilitazione cardiologica di Ala Alberto Pinter 06/08/2013 Interrogazione presentata dal consigliere Pinter Alberto, in merito alla sistemazione della viabilità lungo la proprietà comunale individuata dalla P.F. 940 C.C. Ronchi in loc. Ponzolotti Alberto Pinter 06/08/2013 Interrogazione presentata dal consigliere Pinter Alberto, in merito alla recente installazione di videocamere pubbliche sul territorio comunale Alberto Pinter 06/08/2013 Interrogazione presentata dal consigliere Pinter Alberto, in merito alla messa a dimora di alberi lungo viale G. F. Malfatti Vanessa Cattoi 07/11/2013 Interrogazione presentata dal consigliere Cattoi Vanessa in merito alla “sicurezza e maggiori controlli a Santa Margherita” 19/11/2013 Interrogazione presentata dai consiglieri Pinter Alberto, Brusco Narciso, Zomer Michele, Lorenzini Luigino, Zendri Roberto, in merito ad una constatazione di abuso presumibilmente riconducibile alla proprietà di un consigliere comunale Alberto Pinter, Narciso Brusco, Michele Zomer, Luigino Lorenzini, Roberto Zendri alanotizie 43 BIBLIOTECA ORARIO DI APERTURA INVERNALE (da metà settembre a metà giugno) LUNEDÌ - 14.00-18.00 - MARTEDI 9.30-12.00 14.00-18.00 - MERCOLEDÌ 9.30-12.00 14.00-18.00 - GIOVEDÌ 9.30-12.00 14.00-18.00 20.00-21.00 VENERDÌ 9.30-12.00 14.00-18.00 - SABATO 9.30-12.00 - - COME RESTARE AGGIORNATI SULLE ATTIVITÀ DELLA BIBLIOTECA La biblioteca ha una pagina web sul sito del comune di Ala: http://www.comune.ala.tn.it/biblioteca.htm. Da questa pagina, si possono visualizzare orari e modulistica, cliccare sul link che porta al sito del Catalogo Bibliografico Trentino per cercare i titoli desiderati, oppure collegarsi alla pagina Facebook dove poter vedere tutte le attività in corso. Un altro link conduce invece alle bibliografie create dalla biblioteca e caricate sul sito ISSUU. In alternativa, si può chiedere di essere iscritti al servizio di messaggistica via sms, compilando l’apposito modulo che trovate in biblioteca, o presso l’ufficio per i servizi al cittadino. UNA BIBLIOTECA SEMPRE PIÙ VIRTUALE CON MLOL, MEDIALIBRARYONLINE La biblioteca di Ala è in continua evoluzione e accanto alle attività ordinarie l’impegno degli addetti è rivolto anche al patrimonio digitale disponibile sulla piattaforma MLOL - MediaLibraryOnLine, attiva già dal novembre 2012. Secondo le statistiche, alla biblioteca digitale MLOL aderiscono attualmente circa 50 biblioteche trentine e oltre 8000 utenti, fra residenti, turisti e stranieri. Ad Ala se ne sono già iscritti oltre 150 di varie fasce d’età. Sono più di 130 gli ebook acquistati finora dalla biblioteca di Ala e più del 90% è già andato in prestito. Come fare per visionarli? Dal nuovo sito del Catalogo Bibliografico Trentino http://www.cbt.biblioteche.provincia.tn.it/ oseegenius/ selezionare nella categoria “Ebooks e Audiolibri” il link “Vedi tutti”, attendere che la pagina si carichi e successivamente, nella colonna di sinistra, selezionare “Biblioteca di Ala”. A questo punto basta essere abilitati per l’accesso a MLOL e scaricare sul proprio pc, tablet o smartphone il libro desiderato. Per abilitarsi è sufficiente telefonare in biblioteca (0464-671120) e chiedere al personale. I 4 ebook acquistati dalla biblioteca di Ala più letti dagli utenti di MLOL Titolo Autore Editore Storia di un corpo Daniel Pennac Feltrinelli Download 36 Scientology Miscavige Hill Jenna, Pulitzer Lisa Rizzoli 24 Pulizie lampo Lush Shannon, Fleming Jennifer Vallardi 19 Ricette con 4 ingredienti Abbondanza Artemisia Vallardi 17 NUOVO ACCESSO E NUOVI ORARI PER GLI UFFICI COMUNALI Aria di cambiamenti in municipio. Dal 7 gennaio per accedere al comune non si dovrà più utilizzare l’ingresso di piazza S. Giovanni, ma quello che si affaccia su via Roma. Ad accogliere gli utenti saranno perciò gli impiegati dell’Ufficio al Servizio del Cittadino, a cui i cittadini potranno affidare non solo la documentazione da protocollare, ma a cui potranno rivolgersi per sbrigare tutta una serie di pratiche amministrative. A seconda poi delle particolari richieste, gli addetti al front-office avranno anche il compito di filtrare l’accesso agli uffici dei piani superiori, secondo gli orari di apertura al pubblico. 44 alanotizie Municipio di Ala Orario uffici comunali Piazza San Giovanni, 1 38061 – ALA (TN) Tel. 0464 678767 Fax 0464 672495 www.comune.ala.trento.it [email protected] Nuovi orari dal 7 gennaio 2014 UFFICIO SERVIZI AL CITTADINO Lunedì 8.30–12.2015–17.00 Martedì8.30–12.20 Mercoledì8.30–12.20 Giovedì 8.30–12.2015–17.00 Venerdì8.30–12.20 Numeri utili Servizio Amministrazione generale Ufficio Segreteria Generale Ufficio Affari Demografici Elettorali e Statistici Ufficio Attività Economiche Sociali 0464 678716 0464 678703 0464 678727 Ufficio Organizzazione e Personale 0464 678715 Servizi Affari finanziari Ufficio Ragioneria-Patrimonio Ufficio Bilancio Ufficio Tributi Ufficio Polizia municipale 0464 678720 0464 678721 0464 678722 0464 678702 Servizio tecnico urbanistico Ufficio Tecnico Fax 0464 678741 Ufficio Segreteria Affari Amministrativi 0464 678725 Ufficio Urbanistica ed Edilizia Privata 0464 678724 Ufficio OO.PP. Patrimonio e Manutenzione 0464 678729 Cantiere Comunale 0464 672115 Servizio Attività culturali e turistiche Ufficio Biblioteca Comunale Ufficio Attività Culturali, Turistiche e Sportive 0464 671120 0464 674068 Reperibilità Servizio Viabilità e Patrimonio 336 694578 Altri servizi Servizio Energia Elettrica, Fognatura, Acquedotto (Soc. Trenta – Numero Verde) Piscina Comunale Teatro “G. Sartori” Campo Sportivo “Mutinelli” Asilo Nido 800 289423 0464 672682 0464 671633 0464 670100 0464 670177 L’ufficio Affari Demografici Elettorali e Statistici è aperto al pubblico nello stesso orario dell’ufficio Servizi al Cittadino, tranne il lunedì pomeriggio, nel quale effettua orario 16:30-17:30. L’ufficio Tributi è aperto al pubblico nello stesso orario dell’Ufficio Servizi al Cittadino, tranne il lunedì pomeriggio, nel quale è chiuso. ORARIO UFFICI INTERNI Servizio Tecnico Urbanistico - Ufficio Bilancio e Programmazione - Ufficio Entrate e Patrimonio Ufficio Segreteria Generale - Ufficio Attività Economiche Ufficio Organizzazione Personale - Ufficio Attività Culturali Turistiche e Sportive Lunedì Martedì9.00–12.20 Mercoledì Giovedì 9.00–12.2015–17.30 Venerdì Orario UDIENZE Claudio Soini, Assessorato della Comunità di Valle della Vallagarina all’Edilizia Pubblica e Agevolata – Lavori Pubblici – Patrimonio industria, commercio e artigianato – Edilizia scolastica Venerdì, ore 11 - 12 Tiziano Mellarini, Assessorato della Provincia Autonoma di Trento al Turismo – Agricoltura Foreste Lunedì ore 15,30 – 16,30 Alessandro Olivi Assessorato della Provincia Autonoma di Trento alle Attività Economiche Ogni ultimo mercoledì del mese, ore 10 – 11 su appuntamento Tutte le udienze si tengono in Sala Assessori, al primo piano del palazzo Municipale Per eventuali informazioni e appuntamenti: Ufficio Segreteria Generale 0464/678716 Il venerdì pomeriggio tutti gli uffici comunali sono chiusi alanotizie 45 il consiglio comunale Luigino Peroni - Sindaco Civica Peroni Sindaco Tel. 0464 678721 [email protected] Giorgio Deimichei - Consigliere PD – Partito Democratico Tel. 339 5658524 [email protected] Alberto Pinter - Consigliere Unione per Ala Tel. 340 2915737 [email protected] Massimo Ambrosi - Consigliere Persone Territorio Comunità Tel. 348 3103634 [email protected] Fedele Ferrari - Presidente PD – Partito Democratico Tel. 348 8509544 [email protected] Antonella Tomasi - Consigliere PD – Partito Democratico Tel. 0464 671366 [email protected] Franca Bellorio - Assessore PD – Partito Democratico Tel. 335 7634727 [email protected] Andrea Fracchetti - Assessore La Bussola di Ala Tel. 0464 678716 [email protected] Ornella Zenatti - Vicepresidente Civica Peroni Sindaco Tel. 329 7203190 [email protected] Enrico Brusco - Assessore Civica Peroni Sindaco Tel. 348 3423931 [email protected] Omar Grigoli - Consigliere La Bussola di Ala Tel. 348 8856722 [email protected] Roberto Zendri - Consigliere PATT Tel. 347 8417858 [email protected] Narciso Brusco - Consigliere Unione per Ala Tel. 335 8497840 [email protected] Luigino Lorenzini - Consigliere Unione per Ala Tel. 336 501111 [email protected] Luca Zomer - Assessore La Bussola di Ala Tel. 0464 678716 [email protected] Alberto Campostrini - Consigliere Civica Peroni Sindaco Tel. 335 8201689 [email protected] Silvano Marchiori - Consigliere La Bussola di Ala Tel. 349 7123343 [email protected] Michele Zomer - Consigliere L’Opportunità Tel. 340 5266537 michele.zomer@virgilio Vanessa Cattoi - Consigliere Lega Nord Trentino Tel. 349 8012352 [email protected] Paolo Mondini - Vicesindaco PD – Partito Democratico Tel. 339 8677853 [email protected] orario di ricevimento sindaco e assessori Luigino Peroni – Sindaco Rapporti con gli Enti istituzionali, Urbanistica ed Edilizia abitativa, Lavori Pubblici su appuntamento mercoledì dalle ore 10 alle ore 12 Paolo Mondini – Vicesindaco Assessore Politiche Sociali e Culturali e giovedì dalle ore 18 alle ore 19 Attività culturali Istruzione Turismo Politiche Sociali Sanità Franca Bellorio – Assessore Politiche del Lavoro martedì dalle ore 18 alle ore 19 Industria Artigianato Commercio Politiche del lavoro Informatizzazione uffici Enrico Brusco – Assessore Attività Sportive e Ricreative mercoledì dalle ore 14 alle ore 15 venerdì dalle ore 12 alle ore 13 Attività Sportive Protezione Civile Vigili del Fuoco Nel sito internet del Comune di Ala http://www.comune.ala.tn.it si può visionare l’Albo dei beneficiari di provvidenze di natura economica. Andrea Fracchetti – Assessore Attività Economiche, Finanziarie e Personale martedì dalle ore 17 alle ore 18 Bilancio Patrimonio Cooperazione Servizi Personale Corpo Polizia Municipale Luca Zomer – Assessore Attività Ambientali lunedì dalle ore 18.30 alle ore 19.30 Agricoltura Tutela dell’Ambiente Patrimonio Silvo-Pastorale Fedele Ferrari – Presidente Consiglio Comunale Riceve su appuntamento sia i consiglieri comunali che i cittadini Ufficio Segreteria Tel. 0464 678716 Buon 2014 dalla redazione di Ala Notizie