Filtri a carbone
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Filtri a carbone
Water treatment Plant (WTP) 1 2 I trattamenti di WTP Devono rendere l’acqua idonea per caratteristiche: • Organolettiche • Fisiche (T, conducibilità, pH) • Chimico-biologiche (durezza, organici, batteri, microinquinanti) 3 Schema dei trattamenti WTP Solidi grossolani e solidi sospesi sedimentabili Trattamenti fisici primari Grigliatura e sedimentazione Solidi sospesi non sedimentabili Setacciatura e filtrazione jar test per ottimizzare pH e dose di coagulante trattamenti chimico-fisici semplici o avanzati Aerazione, eliminazione di durezza, Fe, Mn, F, Si, chiariflocculazione affinazione (miglioramento caratteristiche organolettiche) Filtri carboni attivi demineralizzazione disinfezione clorazione ozonizzazione UV 4 Stacciatura Per solidi grossolani non sedimentabili (alghe e plancton) Utilizzata in alternativa alla sedimentazione primaria Microstacciatura Trattamento più efficiente della grigliatura fine (fori da 20-40 µm) Rimuove solidi biologici (alghe multicellulari o filamentose) e minerali dall’acqua superficiale Impiegabile come pretrattamento prima della filtrazione lenta su sabbia e della coagulazione Necessita di manutenzione per la pulizia 5 Sedimentazione e filtrazione Sedimentazione primaria per gravità Filtrazione (da sola o in serie alla chiariflocculazione) Filtri di superficie (teli) Filtri di volume (letti) Filtri a membrana (micro/ultra/nanofiltrazione e osmosi inversa) Filtri lenti (per basse torbidità, sabbie finissime) a gravità azione filtrante> biofilm Filtri rapidi (materiale più grossolano) a gravità o pressione. Letti di sabbia o misti con antracite Sedimentazione secondaria 6 Sedimentazione e filtrazione Sedimentazione primaria per gravità Filtrazione (da sola o in serie alla chiariflocculazione) Filtri di superficie (teli) Filtri di volume (letti) Filtri a membrana (micro/ultra/nanofiltrazione e osmosi inversa) Filtri lenti (per basse torbidità, sabbie finissime) a gravità azione filtrante> biofilm Filtri rapidi (materiale più grossolano) a gravità o pressione. Letti di sabbia o misti con antracite Sedimentazione secondaria 7 Stabilizzazione delle acque Sono considerate stabili acque in equilibrio con la reazione, senza depositi di carbonati CaCO3 + H2CO3 → Ca(HCO3)2 •A pH alti > acqua diventa incrostante •A pH bassi > acqua aggressiva (fenomeni di corrosione, acque blu-verdi da rame) Deacidificazione si effettua con: •Aerazione (eliminazione di anidride carbonica) •Filtrazione su carbonati (marmo e calcare) •Neutralizzazione con calce La neutralizzazione di pH alti si ottiene con acido solforico o cloridrico 8 Trattamenti di affinazione Miglioramento delle caratteristiche organolettiche •Odore e sapore •Riduzione dei minerali Composti rilevanti per odore e gusto possono essere rimossi per: •Aerazione (gas disciolti, sostanze volatili) •Chiariflocculazione (solidi sospesi,microorganismi) •Disinfezione (batteri e alghe che producono odori) •Filtri a carbone attivo per sostanze organiche e inorganiche disciolte (Cloroammine, metalli pesanti, fluoro, trialometani, pesticidi) Il GAC può essere usato su letti filtranti Il PAC può essere aggiunto in fase di chiariflocculazione La demineralizzazione si ottiene con resine scambiatrici 9 Processi di disinfezione Sono sempre necessari per il trattamento di acque superficiali Utilizzati per acque profonde solo se necessario Sono trattamenti finali della potabilizzazione, ma possono essere seguiti da ulteriori processi (p.es. filtri a carboni attivi) Solitamente si divide in una pre- disinfezione o disinfezione iniziale e una post-disinfezione o disinfezione finale Per limitare la formazione di sottoprodotti Ozono o diossido di cloro 1.Clorazione 2.Ozonizzazione 3.UV 10 Clorazione Il meccanismo disinfettante è duplice: 1. Azione ossidante sulla cellula (virus) 2. Inibizione dei processi enzimatici (batteri) • • La torbidità influisce sull’efficienza Alcuni protozoi e spore batteriche sono cloro-resistenti 1.clorazione •Idrolisi del Cl2 HClO Acido debole Ka=2.7 X 10 -8 L’azione disinfettante è espletata dalla forma indissociata. L’efficienza dipende dunque dal pH (pH basso più efficace) Aggiungendo cloro a 1g/L, a pH>3 il Cl2 è trascurabile •Si usa direttamente ClO- perchè più sicuro •Il cloro libero disponibile è costituito da HClO + ClO- 11 Clorazione_2 Quando il cloro reagisce con materia organica contenente azoto si formano le cloroammine, cloro combinato disponibile È utile perchè più persistente, ma se la materia organica è eccessiva, la domanda di cloro (clororichiesta) diventa alta Il rapporto Cl/N determina il breakpoint, oltre il quale la Cloro libero clorazione è efficace (reazioni parassite marginali) proporzionale a cloro aggiunto La clorazione è usata per abbattimento dell’azoto (Cl/Nammoniacale 8:1, 5<pH<8) Possibile formazione di cloroformio 12 Clorazione _3 Diossido di cloro, ClO2 Efficace disinfettante senza formazione di trialometani Gas pericoloso, quindi si genera on-site 5NaClO2 + 4HCl → 5NaCl + 4ClO2 + 2H2O 2NaClO3 + H2SO4 + H2O2 → 2ClO2 + O2+ Na2SO4 + 2H2O Tra i possibili sottoprodotti, cloriti e clorati sono significativi dal punto di vista sanitario (agenti mutageni) Alcuni impianti di trattamento delle acque, Water Treatment Plant (WTP) usano diossido di cloro come pre-disinfezione 13 cloroamminazione Prodotto di clorazione con ammoniaca Creano problemi di odori a conc. <monocloroammina La reazione è controllata per ottenere prevalentemente monoclorammina, unico dei tre con potere disinfettante Efficacia minore di clorazione classica, ma più persistente Altro possibile prodotto NCl3 14 Comparazione Cloro (ipoclorito) Diossido di cloro Dipende dal pH Non dipende dal pH Persistente come cloroammine Pericoloso, generato in situ Reazione con sostanza organica> cloroammine Non genera cloroammine Ossida metalli (ferro, nitriti, solfiti, ammoniaca) Efficace con Mn per formazione di ossidi insolubili Formazione di trialometani Non forma trialometani Con alogeni, forma iodati e bromati Clorati e cloriti come sottoprodotti Con fenoli> clorofenoli modifica dell’odore Ossida i fenoli e i composti umici 15 Clorazione_ quando? Pre-clorazione Superclorazione (e declorazione) Clorazione frazionata Post-clorazione • A monte della filtrazione • Ossidazione di inorganici indesiderati (ferro, ammoniaca, solfuro di idrogeno) • Disinfezione batterica • Eliminazione di alghe • Non c’è cloro residuo • Aggiunta seconda necessità (spesso dopo filtrazione) • Elimina sostanze che interferiscono con proprietà organolettiche • Eccesso di cloro deve essere eliminato (solfiti. Tiosolfato, ammoniaca) • In due momenti distinti • Controllo di alghe e batteri su filtri • Alte concentrazioni per brevi tempi di contatto (più efficace) • A valle della filtrazione • Concentrazione bassa per eliminare batteri e garantire residuo efficace 16 Ozonizzazione 2. Ozono, O3 Azione selettiva come ozono, non selettiva come radicale OH •Elimina problemi di sottoprodotti dellla clorazione (tranne bromati) •Più efficace contro i virus, ioni metallici (As) e molecole complesse •Migliori proprietà organolettiche dell’acqua •Scarsa solubilità in acqua •Decompone ad ossigeno velocemente, quindi si aggiunge comunque cloro •Seguita da filtrazione (spesso a carbone attivo) La generazione di ozono in impianto da aria tempo di contatto con acqua 15 min •Filtrazione •Raffreddamento •essiccazione •Pressurizzazione •Scarica di 20000 V 17 Ozonizzazione 2. Ozono, O3 Azione selettiva come ozono, non selettiva come radicale OH •Elimina problemi di sottoprodotti dellla clorazione (tranne bromati) •Più efficace contro i virus, ioni metallici (As) e molecole complesse •Migliori proprietà organolettiche dell’acqua •Scarsa solubilità in acqua •Decompone ad ossigeno velocemente, quindi si aggiunge comunque Tecnica costosa •Seguita da filtrazione (spesso a carbone attivo) Adatta ad impianti piccoli cloro La generazione di ozono in impianto da aria tempo di contatto con acqua 15 min •Filtrazione •Raffreddamento •essiccazione •Pressurizzazione •Scarica di 20000 V 18 Ultravioletti 3. UV • Ottenuti da lampada a vapori di mercurio a bassa pressione o media pressione (<180<λ<320, più efficace 250 nm) • L’azione disinfettante nei confronti delle proteine del metabolismo batterico • Efficace su acque sufficientemente limpide •Migliori proprietà organolettiche dell’acqua •Non persistente, quindi si aggiunge altro disinfettante •Per piccole portate 19 Tecniche emergenti Sono stati valutati processi di disinfezione alternativi, soprattutto in piccoli impianti, nelle applicazioni casalinghe e come entrata di WTPs: •Uso di alogeni (iodio e bromo) •Uso di argento Necessità di dati più approfonditi su possibili by-products ed effetti a lungo termine 20 Reazioni correlate a trattamenti di disinfezione (DBPs) Cl2 ClO2 O3 Azione battericida + + +++ Inattivazione virus + ++ +++ Azione sporicida + ++ +++ Stabilità in rete + + - ++ ++ +++ + ++ +++ -,(+) ++ +++ Ox azoto ammoniacale ++ - - Ox bromuri ++ - +++ - ++ ++ Ox acidi fulvici e umici Ox Fe+2; Mn+2; S-2; NO2Ox composti fenolici Eliminazione odori e sapori Disinfection By-Products (DBPs) Composti organoalogenatiTrialometani (THM), acidi aloacetici Tipo di disinfettante (HAAs), clorofenoli Composti organici non alogenatibenzene, aldeidi Composti inorganiciCloriti, clorati, bromati Tempo di contatto DBPs Concentrazione residua Carico organico 22 Reazioni correlate (DBPs) Composti Trialometani Aloacetonitrili Derivati aloacidi Clorofenoli Chetoni clorurati Disinfection By-product Effetti tossicologici Cloroformio Cancerogeno, epatotossico, tossicità renale Diclorobromometano Epatotossico, tossicità renale Dibromoclorometano Epatotossico, tossicità renale Bromoformio Epatotossico, tossicità renale Cloroacetonitrile Genotossico, evolutivo Dicloroacetonitrile Mutageno, genotossico, evolutivo Tricloroacetonitrile Genotossico, evolutivo Bromocloroacetonitrile Mutageno, genotossico, evolutivo Dibromoacetonitrile Genotossico, evolutivo Acido dicloroacetico Disordini metabolici, neurotossico, lesioni oculari Acido tricloroacetico Incremento dei perossisomi epatici 2-Clorofenolo Fetotossico, promotore di tumore 2,4-Diclorofenolo Fetotossico, promotore di tumore 2,4,6-Triclorofenolo Cancerogeno 1,1-Dicloropropanone Mutageno 1,1,1-Tricloropropanone Mutageno 1,1,3,3Tetracloropropanone Mutageno THMs Epatotossici, nefrotossici e possibili cancerogeni per l’uomo (2B IARC) •Cloroformio •Bromoformio •Bromodiclorometano •Dibromocloroetano WHO La loro formazione dipende da •Quantità di acidi umici •pH •Temperatura •Presenza di bromo DL 31/2001 THMs totali 30 µg/L con possibilità di deroghe regionali •Cloroformio principale costituente, in presenza di bromo>composti bromurati •L’apporto di THM in aria è significativo (assorbimento durante doccia) Standard EPA (USA) THMs totali 80 µg/L 24 Composto Sorgente Benzene DBPs Limite WHO, µg/L Livelli di contaminazione abbattimento Reflui industriali,atmosfer a 10 <5 µg/L 10 µg/L con GAC o stripping Bromati ozonizzazione 10 2-293 µg/L Controllo di processo Acidi acetici bromurati Disinfezione di acque bromurate - <5 µg/L Acido dicloroacetico clorazione 50 20 µg/L Coagulazione e Controllo di pH in clorazione Cloroammine (mono) clorazione( cloro e ipoclorito) 3000 500-2000 µg/L Per riduzione (concentrazioni utili ca 10 mg/L) Cloriti e clorati clorazione (diossido di cloro o uso di ipoclorito ad alte temperature) 700 - Da uso di ipoclorito (0.1mg/L) Controllo di processo per diossido (<0.2 mg/L Clorofenoli clorazione (ipoclorito) 200 <1 µg/L GAC Acetonitrile alogenati (dicloroacetonitrile) Clorazione e cloroamminazione 20 Controllare precursori 25 Efficacia di rimozione di composti parametrati WHO 26 Efficacia di rimozione di composti parametrati WHO_2 27 Efficacia di rimozione di composti parametrati WHO_3 28 Efficacia di rimozione di composti parametrati WHO_4 29 Efficacia di rimozione di composti parametrati WHO_5 30 Efficacia di rimozione di composti parametrati WHO_6 31 Trattamento per acque profonde Qualità superiore. Possono essere contaminate da ferro, Mn, H2S, solfati e As come fonti naturali Pesticidi e nitrati per infiltrazione Filtri a carbone attivo Aggiunta di calce (CaO2 o Ca(OH)2) Per precipitazione di Ca2+ e Mg2+ Eliminazione di composti volatili (H2S, CO2, CH4, CH3SH, metaboliti di batteri) Ossidazione Fe(II) a Fe (III) insolubile Coagulante (solfati di Fe (III) e Al) aggiunta di elettroliti 32 Trattamenti per acque superficiali DL 152/2006_allegato 1A Disciplina i trattamenti da effettuare in base alle categorie di “acque dolci superficiali destinate alla produzione di acqua potabile” A1 trattamento fisico semplice e disinfezione A2 trattamento fisico e chimico normale e disinfezione Pretrattamenti Pretrattamenti Filtrazione Pre-disinfezione trattamento fisico e chimico spinto, trattamento di affinamento e disinfezione Pretrattamenti Pre-disinfezione Chiariflocculazione disinfezione Chiariflocculazione Sedimentazione Sedimentazione Filtrazione Filtrazione Rimozioni microinquinanti disinfezione disinfezione 33 A3 Acque superficiali venete Fonte: arpav 34 Acque superficiali venete Fonte: arpav 35 Origine di contaminazione per composti parametrati WHO 36 Origine di diverse sostanze chimiche nell’acqua al consumo (Dir 98/83/EC) 35 30 25 20 15 Public & domestic systems Disinfection 10 Physico-chemical treatments Anthropic Natural 5 0 Catchment Production Distribution 37 Alcune tipologie di apparecchiature ad uso domestico per il trattamento delle acque potabili Addolcitori a scambio ionico Dosatori di reagenti chimici Apparecchi ad osmosi inversa Filtri meccanici Sistemi fisici Filtri a carbone attivo Filtri a struttura composita Trattamento domestico delle acque potabili (riferimenti legislativi in Italia) l’acqua trattata deve mantenere le caratteristiche di potabilità previste dalla normativa (D.Lgs.31/2001) apparecchi rispondenti a specifiche tecniche (Decreto del Ministero della Sanità 443/1990) rispondenza dei materiali a normativa su CPDW ( D.M. 174/2004) rispetto normativa su etichettatura e presentazione dei prodotti alimentari, e relativa pubblicità (D.lgs. 181/2003, dir 2000/13/CE ) Alcune indicazioni normative su apparecchiature ad uso domestico per il trattamento delle acque potabili denominazione: no “depuratore d’acqua”, ma solo con la precisa indicazione della specifica azione svolta (es. addolcitore) • non applicabili a impianti tecnologici ed elettrodomestici o rete indipendente da quella potabile • fogli illustrativi • includono «Norme per la sicurezza degli impianti». Alcune problematiche Addolcitori a scambio ionico Eccessivo addolcimento, sotto i 10-15°F* Apparecchi ad osmosi inversa Eccessiva demineralizzazione Sistemi fisici Efficacia dubbia Filtri a carbone Rischio di esaurimento, con saturazione e rilascio dei microinquinanti adsorbiti Per tutte le tipologie Aspetti microbiologici (possibile proliferazione batterica) Aspetti da sottolineare nelle azioni di regolamentazione e vigilanza corretta informazione commerciale: si tratta di apparecchiature per il trattamento domestico di acque già potabili distinzione tra esigenze sanitarie, esigenze organolettiche, esigenze tecnologiche scelta della apparecchiatura sulla base delle proprie esigenze, identificando lo strumento adatto • manutenzione: ruolo fondamentale al fine del buon funzionamento dell’apparecchio e della prevenzione dei rischi • sostituzione periodica di componenti soggetti a saturazione od esaurimento. • impianti provvisti di serbatoi di accumulo: devono essere previsti interventi periodici di sanatizzazione. Classificazione delle acque in base alla durezza Storicamente definisce la capacità dell’acqua di precipitare i saponi , dovuta a calcio e magnesio ma anche bario, ferro, manganese, stronzio, zinco mg/L (CaCO3) °f 0 -17,1 0-4 Mediamente dura 17,1 - 60 4 - 15 Discretamente dura 60 - 120 15 - 30 120 - 180 30 - 45 > 180 > 45 Dolce Dura Molto dura 0.1 mmol/L CaCO3 mg/L (CaCO3) Dolce Moderatamente dura Dura °f < 100 < 25 100 - 200 25 - 50 > 200 > 50 Regolamentazione della durezza Dir 98/83 CE: parametro Durezza non considerato in Italia (D.Lgs. 31/01) la Durezza è inserita nella parte C dell’Allegato I (Parametri indicatori) è riportato un valore consigliato (15-50°f): limite inferiore vale per le acque sottoposte a trattamento di addolcimento o di dissalazione soglia di percezione del sapore per lo ione calcio 100-300 mg/L, concentrazioni più alte sono accettabili. livelli di durezza superiori ai 500 mg/L generalmente considerati inaccettabili visivamente (acqua opalescente o torbida) ISS: La durezza dell'acqua destinata al consumo umano: riflessi sulla salute umana http://www.iss.it/binary/itti/cont/No tiziario%20ISS%20durezza%20acqu a.1179820668.pdf Significato sanitario di Ca e Mg • fine degli anni ’50: studi epidemiologici che riscontravano una correlazione inversa tra Cardiovascular deseas (CVDs) e durezza delle acque potabili • ventennio successivo: centinaio di studi condotti a livello mondiale: significativa incidenza di CVDs in popolazioni servite da acque con ridotti contenuti di calcio e magnesio • “Nutrients in Drinking Water” - Protection of the Human Environment Water sanitation and Health. WHO, Geneva, 2005 • Monarca et al.*: analisi di studi epidemiologici riportati nel periodo 1979-2004 e studi in-vitro, su animali e uomo: importante ruolo sanitario alla presenza del magnesio nell’acqua • necessità di approfondire studi • ruolo essenziale dell’acqua potabile nell’apporto di nutrienti • acque dure per la prevenzione di CVDs, soprattutto per la presenza di Mg • raccomandata la reintroduzione del parametro durezza • corretta informazione * Monarca, S., Zerbini, I. and F. Donato, Drinking Water Hardness and Cardiovascular Diseases: A Review of Epidemiological Studies 1979-2004 Correlazione tra durezza dell’acqua e CVDs in diverse aree geografiche della Gran Bretagna Distribuzione geografica della mortalità maschile (a) e femminile (b) per CVDs Durezza dell’acqua destinata al consumo umano in mg/l in diversi distretti della Gran Bretagna University of East Anglia and Drinking Water Inspectorate. Review of evidence for relationship between incidence of cardiovascular disease an water hardness. Final report for contract DWI/70/2/176, 2005 Orientamenti attuali Revisione della dir 98/83/CE: largamente condivisa l’importanza di reintrodurre il parametro durezza sulla base di considerazioni sanitarie legate in particolare ai numerosi studi epidemiologici che associano il consumo di acque a ridotto tenore di calcio e, soprattutto, di magnesio all’incremento di CVDs European Network of Drinking Water Regulators (ENDWARE) (inchiesta informale): su 16 paesi che hanno fornito informazioni: • 9 paesi: parametro durezza nella propria legislazione (limite minimo per acque sottoposte a trattamenti di addolcimento) 3 paesi : limite minimo di durezza in norme tecniche nazionali • opinione generalmente favorevole alla reintroduzione del parametro durezza nella normativa europea Parametri dell’acqua dopo osmosi inversa Parametro Valore Valore medio acquedotto Unità pH 6,5 7,35 µS/cm 167 1034 Cloruri mg/L 25 119,3 Nitrati mg/L 4 7,6 Solfati mg/L 9 180,5 Ferro totale µg/L <10 59 UFC/100ml >300 7 Magnesio mg/L 1 23,2 Calcio mg/L 11 134,6 °f 3 43,1 UFC/100ml >300 4 pH Conducibilità a 20°C Colonie su agar 36°C Durezza Colonie su agar 22°C U.M. CARATTERIZZAZIONE DELLA MINERALIZZAZIONE DELL’ACQUA DESTINATA AL CONSUMO UMANO RESIDUO FISSO GRANDEZZE USATE DUREZZA TEMPORANEA DUREZZA DUREZZA PERMANENTE DUREZZA TOTALE RESIDUO FISSO TEMPORANEA DUREZZA PERMANENTE Rappresenta l’insieme delle sostanze inorganiche (in prevalenza) ed organiche che restano dopo evaporazione dell’acqua a 180°C CONTENUTO DI Ca(HCO3)2 e Mg(HCO3)2 ;sono presenti gli equilibri simultanei HCO3- + H2O H2CO3 + OH- e HCO3- H+ + CO32- che, sommati, danno 2HCO3 ⇋ CO2 + H2O + CO32- da cui si deduce che, portando l’acqua ad ebollizione, viene eliminata l’anidride carbonica CO2 , e gli ioni carbonato prodotti in eccesso si trasformano (da cui il termine”temporanea”) in carbonati CaCO3 e MgCO3 (sali neutri) che, essendo poco solubili, precipitano provocando incrostazioni; dalle reazioni Ca(HCO3)2 CaCO3 + CO2 + H2O Mg(HCO3)2 MgCO3 + CO2 + H2O nota la quantità dei carbonati si risale alla quantità di monoidrogeno carbonati CONTENUTO DEI SALI DI CALCIO E MAGNESIO (cloruri, nitrati, solfati,etc.) che, portati ad ebollizione non subiscono trasformazioni e rimangono quindi in soluzione, TOTALE CORRISPONDE ALLA SOMMA DELLA DUREZZA PERMANENTE E DELLA DUREZZA TEMPORANEA. E’ il contenuto in ioni calcio e magnesio espresso come carbonato di calcio (CaCO3) e viene determinata sull’acqua prima di essere sottoposta a trattamento termico. ESPRESSIONEDELLA DUREZZA (totale) In gradi Francesi (in Italia);1 grado 10 mg/l CaCO3 . Un’acqua contenente pochi sali è MOLLE o DOLCE, molti sali è DURA. La DUREZZA TOTALE è definita come la somma delle concentrazioni di ioni calcio e magnesio ed è espressa in mg/L di CaCO3. Sono in progressivo disuso i risultati espressi in gradi francesi (°F) 1°F = 10 mg/L come CaCO3 cioè 1°F è la concentrazione di (Sali di) calcio e magnesio molecolarmente uguale a 10 mg/L di CaCO3, 1°F = 5,6 mg/L come CaO) gradi tedeschi (°T) 1°T = 17,9 mg/L come CaCO3 1°T = 10 mg/L come CaO gradi inglesi (°I) (1°I = 14,3 mg/L come CaCO3 1°I= 8 mg/L come CaO La durezza totale di un’acqua, cioè il suo contenuto di ioni calcio e magnesio si determina mediante una titolazione complessometrica con il sale bisodico dell’acido EDTA usando NET (nero eriocromoT) come indicatore; dalla reazione si formano i due complessi del Ca e del Mg. ESECUZIONE: acqua tamponata a pH 10 con tampone ammoniacale, per evitare a pH superiore la precipitazione di carbonato di calcio e di idrossido di magnesio, Na2H2Y-Sale bisodico dell’acido etilendiamminotetracetico (EDTA)- usando NET (nero eriocromo T) come indicatore che forma un complesso di colore rosso vino con gli ioni di calcio e magnesio. Quando tutto il calcio ed il magnesio sono stati a loro volta complessati dall’EDTA la soluzione passa al blu chiaro che è il colore di una forma del NET non complessato e cioè libero; a questo punto l’operatore arresta la titolazione. N a N a Acido etilendiamminotetracetico (EDTA) Sale bisodico dell’acido etilendiamminotetracetico (EDTA) Na2H2Y H 4Y Nel complesso formato dallo ione del metallo “M”con una molecola di EDTA due atomi di azoto e quattro atomi di ossigeno coordinano lo ione M in modo da ottenere una disposizione a forma di bipiramide a base quadrata con M al centro Mg Complesso Ca-EDTA Complesso Mg-EDTA EDTA 0,0165 M 12,7 mL ESEMPIO DI CALCOLO Le moli utilizzate di EDTA per titolare le x moli di calcio e le y moli di magnesio sono 0,0127.0,0165=0,00021moli = x+y Dato che la durezza in gradi francesi si esprime in mg/L di CaCO3 e i mg di CaCO3 e quindi le moli di CaCO3 sono per CONVENZIONE uguali alle moli di calcio (x) +le moli di magnesio(y) imponiamo che 0,00021(moli di CaCO3 ) = x+y Dividendo ambo i membri per 0,1 (100 mL di acqua trasf.in L) otteniamo che la concentrazione in moli/L del CaCO3 è uguale alla concentrazione totale in moli/L dei due ioni. Allora la concentrazione in moli/L del CaCO3 è 0,00021/0,1=0,0021 moli/L e, trasformata in mg, è (x PM CaCO3=100) 0,21g/L cioè 210 mg/L di CaCO3. Dato che 1°F = 10 mg/L come CaCO3, dalla proporzione 1:10= z:210 otteniamo che z= 21°F nero eriocromoT Alla stessa conclusione si perviene con l’espressione Acqua (100 mL) contenente x moli Ca2+ e y moli Mg2+ (A*CEDTA*1000·*PMCaCO3)/V dove: A = volume (mL) di EDTA in concentrazione C (Molare); V = volume (mL) di campione prelevato REAZIONI INTERESSATE Il nero di eriocromo T (NET) è un indicatore usato nelle titolazioni con EDTA ed è un acido triprotico (H3D) che si comporta come acido forte nel 1° atto dissociativo in quanto il protone deriva al gruppo solfonico -SO3H, e debole nel 2° e 3° atto dissociativo in quanto i due protoni derivano dai due gruppi -OH, cioè H3 D H2 D- + H+ H2D- HD2- + H+ (Ka,2=5.10-7) rosso blu a pH acido (6-7) prevale la forma colorata in rosso e a pH basico (11-12) prevale quella colorata in blu HD2- D3- + H+ (Ka,3=2,5.10-11) blu arancione Prima della titolazione quando si aggiunge il NET si forma per primo il complesso rosso Mg-NET (perché possiede una Kf maggiore rispetto a quella del calcio), il Ca2+ rimane libero e avviene la reazione Mg2+ + 2 H2D- Mg(H2D)2 Quando di aggiunge EDTA (sale bisodico) si forma, con il Ca2+, il complesso rosso Ca-EDTA (perché possiede una Kf maggiore rispetto a quella del magnesio,secondo la Ca2+ + EDTA2- Ca-EDTA (1° punto di equivalenza) Per ulteriore aggiunta di EDTA il Mg viene sottratto al complesso Mg(H2D)2 (perché la Kf di tale complesso è minore di quella del complesso con EDTA) secondo la Mg(H2D)2 + EDTA2- Mg-EDTA + 2 (H2D)(2° punto di equivalenza) L’(H2D)- liberato a pH basico si trasforma in HD2- di colore blu e, quando ciò avviene, SI ARRESTA LA TITOLAZIONE. Campione di acqua Tampone da aggiungere all’ acqua Aggiunta di indicatore (nero eriocromo T) Titolazione con EDTA Punto di fine=arresto della titolazione Fundamental water Legislation Decree (Italian kingdom) 1265/1934 Responsability of mayor for DW DPR 236/88 Transposition of dir 80/778/EEC DM 443/1990 Devices used in DW treatment in household DM 26/3/1991 Building and protection of aqueducts L 36/1994 Assett of water suppliers (ATO) Decree 152/99 Asset of inland water, some principles of dir 2000/60/EC Decree 31/2001 & 27/2002 (revoked DPR 236/88) Transposition of dir 98/83/EC Decree 174/2004 Construction products in contact with DW Decree 152/06 (revoked decree 152/99) Formal transposition of dir 2000/60/EC Dir 80/778/EEC Dir 98/83/EC Dir 2000/60/EC