Gli animali, la loro aura eg
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Gli animali, la loro aura eg
Sommario Editoriale Medicina Naturale Tradizioni e Avvenimenti Attività Associative LaVia Periodico dell’Associazione Reiki Amore Universale Via A. Chaniac 33/c - 20010 Pogliano M.se Mi c/c postale n. 31921208 Centro: Via Lainate 26 - 20017 Rho (Mi) Tel. 02.931.02.25 - Fax 02.935.00.612 E-mail: [email protected] www.reikirau.com Pag. 3 Storia reale o fantasia 4 Intervista a Giuseppe Zanella 6 Il Reiki e l’attività sportiva 8 Riflessologia Plantare 11 Acua e salute 12 Gli animali, la loro aura e gli effetti del Reiki 12 A lezione di energia 13 La naturale interazione tra cibo e colori 14 La camomilla 17 Alla ricerca dell’Io perduto 18 L’Oriente incontra l’Occidente 20 La Porta dei Cieli 22 Il tamburo dello sciamano 24 Storia dei cavalieri Templari 27 Al via il corso di OBNRR 30 Recensioni 31 Direttore Responsabile: Giuseppe Zanella (Prezz l’Atomo) - Reiki Master iscrizione Ordine dei Giornalisti n. 087162 Iscritto all’ordine europeo dei giornalisti Art Direction: Elena Zanella Hanno collaborato: Gabriella Artioli, Anna M. Baiamonte, Massimo Bartolini, Emiliano Federico Caruso, Riccardo Cecchini, Giuseppe Colombo, Silvana Giorgiani, Rossella Maggio, Elisabetta Porri, Susie Rossi, Maria Antonietta Spaccini, Marilena Zanella, Alberto Zappolli. Periodico registrato presso l’Ufficio di Cancelleria del Tribunale Civile e Penale di Milano (Ufficio Stampa) al n. 540 in data 1510-1994. Iscrizione presso l’uff. del Garante per la Radiodiffusione e l’Editoria al n. posizione 9010 • Roma • Stampa: Segraf Srl, Via Vittorio Veneto, 81 26826 Secugnago (Lo) ISSN 1126-6597 ASSOCIAZIONE CON SISTEMA DI GESTIONE QUALITA' CERTIFICATA UNI EN ISO 9001:2000 di GIUSEPPE ZANELLA 2005: grandi eventi U n altro anno è giunto al termine, un altro ancora è alla porta. L’Associazione, avvalendosi dell’aiuto di tutti voi, ha raggiunto livelli sempre più elevati. Il raggiungimento dell’obiettivo che l’Associazione si è prefissato fin dagli inizi, è sempre più vicino, sempre più realizzabile. L’adesione al COLAP ci ha fatto inserire nell’importante ELENCO del CNEL per le associazioni non regolamentate - settore CURA PSICHICA - e classificati con il Numero d’ordine 140 (unica Associazione di esperti di reiki), a seguito del V° Monitoraggio chiuso al 31 dicembre 2004 e pubblicato nell’Aprile 2005. Sempre nell’Aprile di questo anno, siamo diventati parte attiva del SINAPE-CLACS-CISL entrando a far parte della Commissione Nazionale come esperti reiki e membri del Consiglio Nazionale, abbiamo aderito anche al CONDIB come coordinatori esperti di reiki in diverse regioni d’Italia. L’Associazione ha raggiunto l’obiettivo di far inserire il Reiki nella Legge di Regolamentazione Nazionale delle discipline bio-naturali che è in fase di approvazione alla Camera dei Deputati e che prevede il riconoscimento della figura di Operatore bio-naturale esperto in Reiki. Per il riconoscimento del Metodo Reiki R.A.U. e per l’accreditamento dell’Associazione come Ente di Formazione, è stato attuato il programma formativo per il corso triennale di Operatore bio-naturale Reiki R.A.U.; il nostro sistema formativo ci ha portato alla certificazione del Sistema di Gestione della Qualità secondo la UNI EN ISO 9001:2000. Questo importante riconoscimento ha comportato da parte di tutti noi notevoli sacrifici perché abbiamo dovuto adeguare a questo sistema anche il nostro modo di gestire l’insegnamento del metodo Reiki R.A.U. e i rapporti con l’utenza. Contemporaneamente, l’Associazione, e per essa il Direttivo, ha approvato un Codice Deontologico ed un Regolamento interno per disciplinare i principi generali per lo svolgimento dell’attività delle figure professionali dell’Associazione R.A.U. ai quali gran parte dei Maestri operanti hanno aderito nel rispetto dell’attività propria e di quella associativa. Questo numero del periodico raccoglie varie testimonianze e partecipazioni a vari eventi con reportage scritti e fotografici. Come sempre e più che mai, La Via vuol risultare uno strumento di lavoro e di studio utile e prezioso, un mezzo per far conoscere a tutti gli associati gli avvenimenti, i passi da gigante fatti dall’Associazione per raggiungere l’obiettivo prefisso fin dall’origine ed i traguardi raggiunti. Grazie per la costanza, la fedeltà e la fiducia nell’operato dell’Associazione dimostrata da tutti voi. 3 La Via STORIA REALE O FANTASIA? Può essere una storia vera o frutto di una fantasia, ma nell’ascoltarlo e nel leggerlo, nelle varie sfumature di tutto il racconto, si può capire realmente quella che può essere definita una e unica verità. Un giorno Dio scese in terra, incontrò uno dei tanti suoi figli e, osservandolo, vide che quell’energia luminosa della quale era stato creato tutto il suo essere era nera. Chiese: “Perché sei nero, quando Io, tuo Padre, ti ho creato luminoso e splendente? Cosa ti è successo in tutto questo tempo in cui ti ho lasciato in questo mondo da Me creato? Ti ho dato la possibilità, attraverso gli altri miei figli - il minerale, il vegetale e l’animale -, di essere, di essere continuamente luminoso ed essere nel Tutto, usando quello che è più importante del tuo essere vivo. Tieni presente che tutto di te è importante; ma tu hai avuto, e hai sempre, un punto di partenza dal quale ti manifesti per tua stessa volontà”. Il figlio, nell’ascoltare le parole del Padre, Gli si rivolge, tentando di spiegare, non cosciente, questo suo cambiamento energetico. Le sue risposte vengono generate dalla sua mente. Sono vere e non vere. Sono le risposte che la sua coscienza è in grado di dare: “Ho pensato che meditando su un oggetto o una situazione costantemente riuscivo a essere in contatto con il Tutto e avere la possibilità di essere nel Tutto attraverso la mia mente staccata dal corpo. Ho creato diverse situazioni nelle quali potessimo, io e i miei fratelli, pregare maestri, oppure direttamente Te. Ho creato ritualità di movimento, attraverso le mani, i piedi, tutto il corpo, tralasciando le regole di vita che Tu stesso ci hai insegnato. Ho usato sempre la mente. Attraverso di essa ho abusato dei Regni che Tu ci hai donato. Ne ho abusato senza rispettarne i processi. Facendo ciò, il mio corpo ha subito, e continua a subire, mutamenti e stati di umore squilibrati, ingerisce quelle sostanze del regno vegetale, del regno minerale e del regno animale portandolo a trovare il contatto diretto con Te. Perché Tu dici che tutto il mio corpo è nero? Visto che Tu sei il mio Creatore, Sei la mia vita! Dove ho sbagliato, se ogni cosa che Tu mi hai dato è importante e va usata? Ogni tanto vedo intorno a me e nel mondo in cui abito un manifestarsi di Tuoi figli chiamati maestri, che portano anche loro delle verità, delle leggi che noi, come Tuoi figli, stiamo seguendo. Un maestro dice: “Dovete meditare perché raggiungerete l’illuminazione!”. Un altro maestro ci dice: “Dobbiamo digiunare per manifestarci!”. Un altro maestro ci dice: “Dovete bere il nettare dell’uva per stimolare i vostri sensori!”. Un altro maestro ci dice: “Dovete pregare!”. Un altro maestro ci dice: “Dovete lavarvi tutti i giorni!”. Un altro maestro ci dice: “Dovete fare sesso tutti i giorni!”. Un giorno Dio scese in terra, incontrò uno dei tanti suoi figli e osservandolo vide che quell’energia luminosa della quale era stato creato tutto il suo essere era nero; chiese: “perché sei nero, quando Io, tuo Padre, ti ho creato luminoso e splendente?...” Dr. GIUSEPPE ZANELLA Nell’altra pagina: L’Uomo Nuovo Sotto: Il Guerriero Cosmico. I dipinti sono stati realizzati da Marisa D’Annibale Un altro maestro ci dice: “Dovete correre, dovete fare almeno 10 km al giorno!”. Un altro maestro ci dice: “Dovete alimentarvi!”. Un altro maestro ci dice: “Dovete aiutare i bisognosi ed essere come loro così avrete il regno dei cieli!”. Un altro maestro ci dice: “dovete lavorare, dovete ‘raggirare’ un vostro fratello per elevarvi a livello commerciale!”. Un altro maestro ci dice: “Non dare conoscenza perché così puoi condizionare i tuoi fratelli a tuo piacere!”. Padre, chi di loro ha ragione? Perché io sono diventato così nero visto che ho seguito e seguito a seguire quello che questi miei fratelli e maestri mi insegnano?”. Il Padre risponde: “Figlio mio, quanto devi ancora crescere e capire per ‘essere’. Nella semplicità più viva e profonda di te c’è la verità. Se Io ti dicessi di usare l’acqua come elemento per pulire una parte del tuo corpo, la useresti?”. Il figlio: “Sì. La userei. Ristabiliribbe, però, la luminosità del mio essere?”. Il Padre: “Come elemento, ti ho dato una sostanza che attraverso la sua fluidità e la sua vibrazione purifica ogni cosa che ingerisci. Ogni cosa che vuoi pulire per farla brillare nuovamente. Questo elemento è semplice e indispensabile per ogni essere del Creato. E’ una sostanza riequilibrante e naturale. Non ha bisogno di essere perché lei è così come ho voluto che fosse: un elemento importante per ogni essere vivente. Per ritornare ad essere divino come Io ti ho creato e per ristabilire un’armonia che ti permetta di rivederti luminoso, devi reinserire dentro di te la Mia Vibrazione. Essa gradatamente ti rigenererà. Ti pulirà senza condizionarti o seguire schemi che tu stesso hai creato per condizionarti. Io intervengo nel momento opportuno, quando vedo che un Mio figlio si sta dirigendo verso la parte buia del Mio Essere, senza che possa esserne cosciente. In quei momenti, egli ascolta la parte che in lui è pervasa dalla paura. La paura è un sentimento che fa deviare dal raggiungimento degli obiettivi che ci si è prefissi di raggiungere. Oggi, in un momento particolare per tutto il sistema solare, per tutte le costellazioni e per ogni essere creato, c’è la necessità di ritornare a Me. Sorge una Vibrazione equilibrata. Una vibrazione che, entrando in te, ti trasforma. Una vibrazione naturale che non separa ma unisce ogni essere, ogni filosofia, ogni credo, ogni sistema. Il suo fine è comprendere e raggiungere più velocemente quella che è la sua dimensione divina. Il suo fine è comprendere cio che Io Sono. In Essa, potrai accelerare l’equilibrio dei tre piani insiti in te e che lavorano all’unisono: il ‘Piano del Cuore’ o ‘Amore’; la ‘Volontà’ che lavora nei piani inferiori del tuo Essere; la ‘Conoscenza’ che apprenderai durante le fasi della tua vita e che lavora nei piani superiori del tuo Essere. Dalla loro unione comprenderai ciò che tu sei: il Mio Riflesso Divino: il Reiki. ■ 5 La Via INTERVISTA A GIU PRESIDENTE ASSOCIAZIONE REIKI R.A.U. Ognuno di noi ha un potenziale di energia diverso, oltre il quale non possiamo andare. Ecco la differenza tra pranoterapia e reiki: il pranoterapeuta è colui che trasmette la sua energia personale; il reikista diventa un mezzo per l’energia vibrazionale che entra e trasforma di RICCARDO CECCHINI e ANNA M. BAIAMONTE Il dr. Giuseppe Zanella [a sinistra] e il dr. Riccardo Cecchini durante l’intervista. Foto di Anna Maria Baiamonte. 6 Che cos’è il Reiki? Il Reiki è il nome dato a una vibrazione equilibrata che permette all’individuo di trovare la sua unità di corpo, mente e spirito; «rei» significa energia cosmica, mentre il «ki» è l’energia prodotta dalla materia. Il nome è stato dato dal prof. Mikao Usui Shiki Ryoho, che ha lasciato il corpo nel 1926. Come e quando si è diffuso in Italia? In Italia, per quello che so io, negli anni ’80. Io sono stato uno dei primi sul piano nazionale ad essere iniziato, nell’89 sono diventato Maestro e da quel momento l’ho diffuso. Quali e quanti livelli ci sono nel reiki? Di base ci sono i tre livelli, quelli che Mikao Usui ha creato; ci sono poi quelli creti da altri Maestri, e sono sette. In pratica, quindi, ci sono due linee: il reiki di tre livelli e quello di sette; io, poi, insieme ad alcuni Maestri, ho rielaborato i tre livelli di Mikao Usui creando un reiki di dieci livelli. Ogni livello è una vibrazione, è una crescita necessaria per un cambiamento globale dell’essere vivente. Perché, secondo lei, non è un movimento religioso? Non è un movimento religioso perché è una «vibrazione»: ogni essere vivente può diventare un «canale» [di energia], crederci o non crederci non ha importanza, l’importante è «essere». Poi, attraverso la pratica, può capire realmente quello che ha ricevuto; che poi sia cattolico, protestante, islamico, ateo o buddhista non è importante, questa è una cosa esterna rispetto alla vibrazione equilibrata che permette all’individuo – o alla materia che noi trattiamo attraverso le mani o la mente – di trovare la sua unità di corpomente-spirito. L’appartenenza religiosa è soggettiva, non è «puro reiki»: il «puro reiki» è soltanto un canale. Faccia un identikit del praticante reiki: a quale fascia sociale appartiene? I reikisti appartengono a tutte le fasce sociali; il reiki non fa distinzione tra il mendicante, l’o- USEPPE ZANELLA peraio, l’imprenditore o l’industriale, perché ogni essere vivente, diventando un canale, può trovare qui quell’unità che cerca, all’interno di se stesso. Mente e spirito lavorano in unità, perché il «bambino interiore» - cioè colui che trova questa serenità – si proietta all’esterno usando quello che l’esterno gli può dare, ma non diventandone condizionato. Non esiste, quindi, una fascia privilegiata: l’importante è che tutti diventino canali, e proprio per questo stiamo lavorando in questi giorni affinchè lo Stato italiano riconosca le medicine bio-naturali, di cui fa parte anche il reiki, perchè diventi un mezzo di terapia per autogestirsi e aiutare. A livello internazionale, esiste qualche scuola cui si fa riferimento oppure ciascuno può fondare la sua scuola, magari in base a dei principi comuni, unanimamente riconosciuti? Ognuno può fondare una scuola, come io ho creato la R.A.U., Reiki Amore Universale, l’unica scuola reiki riconosciuta a livello giuridico, sia regionalmente che nazionalmente, e abbiamo fondato un iter da seguire affinchè chi partecipa diventi un canale e per evitare che chiunque si inventi il proprio metodo. Non esistono dei testi? Non è stato lasciato nulla di scritto? No, è stato tutto verbale, e solamente gli allievi hanno riportato quello che è stato detto da Mikao Usui. Io, poi, come Maestro, ho messo a disposizione quello che so e in cui io credo per le persone, non condizionandole, perché se la gente fosse condizionata non comprenderebbe quello che è il «puro reiki». Ciascuno, comunque, può compiere la sua ricerca: si può andare in Giappone e andare a visitare la tomba di Mikao Usui. Chi era Mikao Usui? Era un teologo cattolico. La sua ricerca è iniziata quando un suo allievo gli chiese come mai Gesù, imponendo le mani, riusciva a curare le persone. Allora è andato in Tibet, nelle zone dove vi erano culture che si dedicavano a queste pratiche, ed è venuto a conoscenza che esistono delle simbologie che permettono all’individuo di canalizzare questa potenzialità. Da quel momento ha avuto la cosiddetta illuminazione, o conferma del cosmo; dopo 21 giorni di meditazione l’Universo gli ha mostrato questi simboli e da quel momento li ha usati, notando i cambiamenti delle persone. Per anni ha diffuso il reiki a livello teorico e pratico, non insegnando ma «imponendo», ma le persone non cambiavano; allora ha insegnato, e da quel momento è iniziato lo sviluppo [in forma di dottrina] del reiki. Cos’è la camera Kirlian? La camera Kirlian è stata inventata da Kirlian, un russo, negli anni ’30, da quando hanno scoperto che attraverso delle lastre di piombo che venivano impregnate di energia si creavano degli aloni; da quel momento è stato possibile riscontrare scientificamente quello che, prima, era solo frutto delle visioni di qualcuno, ovvero i campi di energia attorno agli individui. Io porto avanti il discorso della Camera Kirlian da 25 anni, in base a quello che ha detto il dott. Mandel, uno dei diffusori della camera Kirlian e la foto dell’aura, secondo un test diagnostico e un test pranico: con il test diagnostico posso evidenziare quali sono le malattie in corso, o che si verranno a manifestare, con il pranico invece si può vedere quanta energia la persona ha. Secondo un discorso «aurico», si possono vedere gli stati emozionali che l’individuo emette nel momento in cui viene fotografato, ma gli stati emozionali possono variare continuamente. Ognuno di noi ha un potenziale di energia diverso, oltre il quale non possiamo andare. Possiamo, invece, raggiungere un grado minimo, per cui è necessario ricaricarsi. Ecco, allora, la differenza tra pranoterapia e reiki: il pranoterapeuta è colui che trasmette la sua energia personale usando le sue mani e la sua conoscenza, invece il reikista diventa un mezzo per l’energia vibrazionale, una vibrazione equilibrata – né positiva né negativa – che entra e trasforma. Come e quando è nata la sua scuola reiki e quali difficoltà ha riscontrato nella sua iniziativa con particolare riferimento al rapporto con le istituzioni? Io ho fondato la scuola Reiki Amore Universale nell’’89, da quando sono diventato Maestro, anche se già era in progetto dagli anni ’80. Ho trovato difficoltà, soprattutto perché per far riconoscere l’associazione a livello giuridico ho dovuto presentare una grossa quantità di documenti che sono stati sottoposti ad analisi, e il 7 marzo ’94 è stata riconosciuta dalla regione Lombardia. Però non mi bastava, volevo un riconoscimento a livello nazionale. E allora nel 2002 ho ripresentato la documentazione e il 9 luglio 2002 abbiamo ottenuto il riconoscimento giuridico nazionale. R.A.U. è l’unica scuola reiki riconosciuta; molte altre scuole sono onlus, ma è un’altra cosa, perché ci sono onlus che si appoggiano ad altre associazioni riconosciute ma che non hanno niente a che fare con il reiki. Noi, invece, siamo un’associazione senza scopo di lucro in cui le persone entrano per imparare, in seguito a un iter, e diventare dei professionisti. Adesso stiamo lavorando affinchè il reiki venga riconosciuto dallo Stato italiano per legge come medicina bio-naturale. Un salto di qualità non da poco. ■ 7 La Via IL REIKI E L’ATT QUALI RELAZIONI? Il Reiki favorisce, aiuta, migliora, consolida, fa emergere quello che veramente è giusto per noi, e, tramite un percorso e una maggior conoscenza di noi stessi, favorisce la piena consapevolezza del Valore dello Sport; ci aiuta ancor di più ad essere Atleti e a superare, con grande Volontà, i limiti personali, per il raggiungimento e la realizzazione di obiettivi importanti per la nostra crescita. di MASSIMO BARTOLINI, Reiki Master R.A.U. La prestazione sportiva è una delle manifestazioni più spettacolari dell’attività motoria umana; si può anche affermare che essa non è che una delle tante manifestazioni della motricità e della capacità di espressione dell’uomo. Per comprendere meglio quali sono, in generale, i fattori che condizionano una performance sportiva di qualità, possiamo provare a suddividerli nel modo seguente: A) fattori invariabili; B) fattori variabili. I fattori invariabili “A” sono: • di struttura (morfologici organici*, percettivi); • di qualità (organici*, muscolari, percettivo – cinetici). I fattori variabili “B” sono: • flessibili; • sensibili ad un trattamento o ad una manipolazione. I fattori invariabili riguardano, soprattutto, il contributo dell’ereditarietà a livello morfologico, organico, funzionale e percettivo – cinetico; mentre i fattori variabili rivestono un aspetto ancor più interessante nella prospettiva del Reiki. 8 * sistema circolatorio, respiratorio, nervoso, digestivo, endocrino, immunitario; strutture, organi e sistemi che assicurano il funzionamento fisiologico interno intervenendo nel mantenimento dell’omeostasi e nella produzione di energia metabolica. MA QUALI SONO IN REALTA’ I FATTORI VARIABILI: Sono quei fattori che influenzano la prestazione sportiva e che possono essere modificati o trattati nell’ambito della strategia di allenamento; hanno influsso sulla prestazione, non si presentano sempre nello stesso modo e non intervengono sempre con la stessa intensità. Fra questi ci possono interessare particolarmente i seguenti: 1) la condizione fisica generale dell’atleta; 2) il livello di preparazione psicologica dell’atleta di fronte alla prestazione sportiva da realizzare; 3) i fattori complementari che agiscono direttamente sulla prestazione, fra i quali l’alimentazione; 4) l’influenza del riposo, del rilassamento, della ricreazione e del tempo libero sulla disponibilità dell’atleta, di fronte alla prestazione da realizzare. I fattori che abbiamo evidenziato sono, chi più chi meno, influenzati non tanto dalla parte dell’allenamento cosiddetto “visibile” più spettacolare ed evidente ma, soprattutto, da un’altra forma molto meno evidente, ma non meno importante, che possiamo qualificare come allenamento “invisibile”. Una strategia di allenamento completa dovrà tenere di conto di entrambe le parti. Analizziamoli brevemente: LA CONDIZIONE FISICA GENERALE DELL’ATLETA: La condizione fisica generale può essere influenzata da un programma di allenamento appropriato che ne determina il rendimento; deve appoggiarsi principalmente su una buona efficacia del sistema di trasporto di ossigeno, un buon grado di sviluppo muscolare e una scarsa percentuale di grasso nel peso corporeo. Esistono vari metodi di allenamento per incrementare la condizione fisica generale, basati su dominante organica (prevalenza degli apparati cardiocircolatorio e respiratorio), muscolare (con prevalenza dell’incremento della potenza e della massa muscolare), organica e muscolare (misti). IL LIVELLO DI PREPARAZIONE PSICOLOGICA: L’aspetto psicologico è una variabile importante nella determinazione d’una prestazione sportiva. Molte volte si è potuto assistere ad una disfatta inaspettata di un atleta sebbene IVITA’ SPORTIVA BREVE NOTA SU ALCUNI BENEFICI DEL REIKI* MESSI IN RELAZIONE AI FATTORI VARIABILI: In relazione ai fattori organici e alla condizione fisica generale: Il Reiki potenzia e regolarizza la circolazione energetica in tutte le aree del corpo, avvia processi di disintossicazione per l’eliminazione delle tossine, allieva il dolore acuto e cronico, rigenera i tessuti e induce a uno stato di profondo rilassamento; riattiva i sistemi endocrino, linfatico, circolatorio, digerente e urinario, rivitalizza i sistemi nervoso e neurovegetativo, rafforza il sistema immunitario. In relazione alla preparazione psicologica, al riposo e al rilassamento: Ripristinando l’equilibrio energetico generale dell’organismo, contrasta efficacemente gli effetti legati ad errata alimentazione, inquinamento e stress. Smuove le forze di guarigione che sono dentro di noi, il corpo, le emozioni, i pensieri e lo spirito raggiungono una condizione di armonia e di perfetto equilibrio. Il reiki cosmico potenzia e amplifica il piano del cuore (4° chakra), dal quale la vibrazione si espande nei piani inferiori della materia (3°, 2°, 1° chakra) e nei piani superiori dello spirito (5°, 6°, 7° chakra), portando l’individuo ad un equilibrio reale. In relazione all’alimentazione: Il cibo può essere trattato per aumentarne la digeribilità e la gradevolezza. Se esso contiene sostanze nocive, come antiparassitari o conservanti, l’energia le neutralizzerà. Si possono trattare i cibi prima della loro cottura: in tal caso perderanno in misura minore le vitamine e le proteine, rimanendo freschi più a lungo. Trattare i cibi già cotti, invece, serve ad attenuarne la pesantezza e aumentarne la digeribilità. ■ * tratto dal libro Reiki, il vortice della vita di Giuseppe Zanella. favorito: dopo aver analizzato quanto avvenuto, spesso, viene riscontrata una preparazione psicologica non adeguata all’evento sportivo per sovra o sottoeccittamento. Talvolta si verifica il caso inverso: un atleta quasi ignorato nei pronostici riesce a prevalere su altri maggiormente accreditati. In tal caso vengono evidenziate le maggiori qualità mentali, la spinta motivazionale, l’eccezionale determinazione… La preparazione psicologica, quindi, assume un ruolo fun- zionale, per favorire nell’atleta uno stato mentale ottimale di fronte ad una prestazione da realizzare. Secondo R. Desharnais (Dipartimento Educazione Fisica Università Québec), in seguito ad un programma di adeguata preparazione psicologica, l’atleta dovrebbe trovarsi in condizione di: • favorire lo sviluppo massimo del suo potenziale motorio, volto all’acquisizione di un dominio sempre più grande dell’attività cui si dedica; • effettuare un transfert positivo di prestazione da una situazione d’allenamento ad una di competizione. Quello che distingue una situazione di allenamento da una situazione competitiva è la somma delle pressioni psicologiche (interne ed esterne) esercitate sull’atleta; l’ansietà provocata dalla situazione competitiva si manifesta al livello di comportamento sia con uno stato di sovreccitazione o, al contrario, con uno stato di apatia più o meno pronunciata. Anche il rapporto con l’allenatore e la sua influenza sulla personalità dell’atleta costituisce un fattore in grado di provocare effetti positivi o negativi. L’ALIMENTAZIONE: Partendo dal presupposto che “non esistono cibi particolari che migliorano la prestazione, ma solo una sana alimentazione garantisce il rendimento ottimale”, devono essere tenute presenti, per ogni disciplina sportiva, le necessità quantitative e qualitative degli alimenti ed i principi alimentari di base, come: - igiene; - digeribilità; - rispetto delle abitudini e dei gusti personali. E’ necessario quindi: - raggiungere un sufficiente apporto calorico; - assicurare un ottimale apporto di glucidi, protidi, grassi, vitamine, sali minerali e acqua; - condire i cibi in modo da renderli il più possibile appetibili, così da migliorarne la digeribilità e l’assorbimento. A questo concorre anche una sufficiente masticazione. IL RIPOSO E RILASSAMENTO: E’ dimostrato da molto tempo, talvolta attraverso la ricerca e la pratica, che questi fattori possono avere una influenza determinante sia sulla ricettività dell’atleta, davanti ad un programma intensivo d’allenamento, che sulla sua disponibilità nel corso d’una stagione intensiva di competizione. E’ dunque importante assicurarsi che riposo e rilassamento ricevano una sufficiente attenzione nel quadro di una giusta preparazione alla prestazione sportiva. 9 La Via NOTA PERSONALE SUI CHAKRAS NELLO SPORT Vivere lo sport e l’attività sportiva con il Reiki significa anche e soprattutto ricercare costantemente l’equilibrio nei 7 principali centri energetici, che si trovano all’interno di ogni essere vivente, per agire nella loro vibrazione amplificata. Questo può avvenire se l’atleta decide di iniziare un percorso personale, sottoponendosi all’apertura dei suoi canali energetici Reiki, partecipando al corso di 1° livello. Inizialmente potrà essere di aiuto stimolare il soggetto con una serie di trattamenti, che lo porteranno a comprendere meglio la semplicità e la potenzialità di questo straordinario Strumento. 1° Chakra: Accettazione Accettare la sconfitta, accettare le decisioni arbitrali, accettare gli errori personali e di eventuali compagni di squadra, accettare le decisioni dell’allenatore, accettare le difficoltà nell’allenamento e in gara, accettare le reazioni agonistiche di compagni e avversari… 2° Chakra: Comprensione Comprendere i motivi di una sconfitta o di un risultato imprevisto, comprendere le decisioni dell’allenatore o di chi è responsabile del gruppo, comprendere le diversità fra i vari componenti della squadra, comprendere i motivi di difficoltà nell’allenamento o in gara, comprendere i motivi di una vittoria o un risultato positivo senza eccessiva esaltazione… 3° Chakra: Volontà Lavorare con volontà su tutti gli aspetti riferiti ai chakra precedenti, lavorare con volontà in relazione ad obiettivi di allenamento e di gara, lavorare con volontà per migliorare gli aspetti tecnici o di condizione fisica, lavorare con volontà in situazione di affaticamento psico-fisico, per mantenere costante la motivazione che spinge l’atleta a voler raggiungere il risultato prefissato… 4° Chakra: Armonia e Amore Cosmico Ricercare l’armonia e l’equilibrio con i compagni e con l’allenatore, ricercare l’armonia e l’equilibrio nei propri gesti e nell’approccio alle varie situazioni agonistiche, per dare la giusta rilevanza alle situazioni difficili in allenamento e in gara; Amare il proprio corpo, Amare lo sport, Amare tutto ciò che fa parte della Vita… 5° Chakra: Comunicazione Comunicare in modo equilibrato con compagni, allenatore e avversari; saper ascoltare i consigli di chi ha più esperienza, saper ascoltare le parole di chiunque partecipi all’attività sportiva, saper comunicare le proprie impressioni in allenamento e in gara; comunicare con chiarezza e senza ansia… 6° Chakra: Intuizione Valutare in modo approfondito e con obiettività i risultati negativi o positivi, senza fermarsi alla prima impressione; trovare eventuali soluzioni per migliorare la propria condizione fisica o tecnica ed intuire, in una gara, le migliori scelte tattiche (a livello individuale o di gruppo); vedere gli obiettivi da perseguire in modo chiaro e senza fermarsi alla prima difficoltà… 7° Chakra: Realizzazione Riuscire a concludere in modo desiderato un programma di allenamento o di gare, per raggiungere gli obiettivi prefissati; sentirsi bene e in piena forma tecnica e fisica nei momenti importanti di una stagione sportiva; sentirsi bene con compagni di squadra e allenatori, anche nei momenti più difficili della stagione; sentirsi pronto e motivato ad intraprendere una nuova stagione sportiva… Quanto è stato finora detto può essere, per alcuni atleti e persone di sport, un qualcosa che caratterizza almeno in parte ciò che loro stessi pensano sia giusto. Non sempre però riusciamo a tradurre quotidianamente le nostre idee e intenzioni, pur idealizzando questo o quel comportamento. Spesso rimangono soltanto intenzioni, che, sollecitate da situazioni esterne imprevedibili, non abbiamo la capacità di mettere sul “campo”. ■ Bibliografia: C. Bouchard -J. Brunelle – P. Godbout “La preparazione di un campione” Soc. Stampa Sportiva; AtleticaStudi “Attività giovanile: manuale per l’allenatore” FIDAL Centro Studi & Ricerche; Giuseppe Zanella “Il Vortice della Vita” Ed. Atlantide. Prodotti editoriali CD: Logos10® propone una selezione di musica strumentale, miscelata con suoni naturali, per rendere più rilassanti e intensi gli attimi del tuo cammino meditativo, favorendo l’armonia individuale. VIDEO REIKI R.A.U.: tutte le tecniche e le varianti del 1° Livello, l’utilizzo ottimale del 2° Livello e il percorso del terapeuta Reiki attraverso la materia e lo spirito per ritrovare il giusto equilibrio, per sé e per gli altri. 10 Distribuiti da LOGOS 10® Benessere dei piedi, benessere del corpo Riflessologia Plantare La riflessologia è una tecnica vecchia di millenni, documentata con dei dipinti scoperti in tombe egizie già nel lontano 2300 a.C. che riproducevano l’applicazione del massaggio riflessogeno alle mani e ai piedi. Solo all’inizio del secolo scorso, introdotta in Europa da William Fitzgerald, la riflessologia è perfezionata con delle mappe tanto precise che oggi chiunque si impegni seriamente può ottenere risultati fantastici e aiutare come minimo i suoi cari con una terapia che ha pochissime controindicazioni e tanti vantaggi. Come tutte le terapie, esistono delle particolari situazioni in cui la manipolazione è sconsigliabile: nelle donne nei primi giorni del ciclo mestruale, nei primi tre mesi di gravidanza, in presenza di rilevanti gonfiori ai piedi o di varici nella zona dorsale dei piedi, nelle affezioni cardio-vascolari, in presenza di pace-maker, in caso di stati febbrili. Tenendo in considerazione quanto sopra citato, si possono ottenere risultati a livello di tutti gli apparati del corpo umano, riequilibrando tutti i sistemi, così ottenendo dei benefici reali. La tecnica di base della riflessologia consiste nell’esercitare, con l’ausilio del polpastrello del pollice, delle pressioni sull’epidermide dei piedi, avanzando in modo continuo senza mai retrocedere (il movimento ricorda l’an- Con la riflessologia si possono ottenere risultati a livello di tutti gli apparati del corpo umano, riequilibrando tutti i sistemi e ottenendo dei benefici reali di GIUSEPPE COLOMBO datura di un lombrico) e nello stimolare punti di riflesso molto piccoli con delle compressioni rotatorie, il tutto per circa 15 minuti su bambini o persone molto anziane, ad un massimo di 45 per un adulto. Sapendo che un organo ammalato si evidenzia sul piede con una risposta più o meno acuta a seconda della gravità, in proporzione al dolore stesso, si procede alla stimolazione sino alla scomparsa del sintomo, avendo così aiutato la parte corrispondente del corpo. Su come eseguire il massaggio riflessogeno si possono dare dei consigli di carattere generale, specialmente se il massaggio è eseguito in famiglia o tra amici, con lo scopo di eliminare piccoli problemi o solamente per rilassamento. Lasciatevi guidare dall’istinto, cercate di trasmettere cosa gradita a chi riceve il vostro tocco, con una pressione sempre bilanciata, tanto da non provocare dolori eccessivi, che sarebbe contrario al carattere di questo trattamento che è senz’altro non violento. E’ probabile che ci si senta stanchi dopo il primo trattamento, ma è una reazione normale conseguente all’eliminazione di tossine; per ottenere il completo benessere bisogna tenere conto di vari fattori: i disturbi di recente origine svaniranno in tempi sicuramente più brevi di quelli cronici, che si attenueranno fino alla scomparsa con la fiducia e la costanza nel massaggio. ■ 11 La Via ACQUA E SALUTE Gli animali, la loro aura e g di GABRIELLA ARTIOLI 12 L’acqua è fondamentale per l’uomo e per il pianeta; come elemento può essere considerata seconda per importanza solo all’Ossigeno. Il 55/75% del corpo di un adulto è composto d’acqua e questa inevitabilmente è determinante nel regolarne le funzioni. Cervello e cuore, considerando i singoli organi ed apparati, sono composti d’acqua per il 75%, mentre sangue e polmoni per l’85% circa. La maggioranza delle persone, pur vivendo con standard igienico-sanitari di elevata qualità, non è consapevole appieno di ciò che l’acqua significhi e di quali straordinari effetti possa avere sul benessere fisico. Una corretta idratazione rappresenta la condizione essenziale per mantenersi in buona salute. L’acqua trasporta i nutrienti, gli ormoni, gli oligoelementi col sangue alle cellule e negli spazi intercellulari, aiuta la digestione degli alimenti, regola la temperatura corporea attraverso la respirazione e la sudorazione. Mantiene e regola i sistemi del corpo, tonifica i muscoli, mantiene la pelle elastica, lubrifica le articolazioni e mantiene vigile la mente. Un orologio di alta precisione fatto di cellule in sincronia che vivono ed interagiscono in un mare di acqua: è così che funziona la vita. Il Centro Studi & Ricerche Cosmòs di Milano di cui faccio parte, da ormai 18 anni raccoglie e studia le acque vibrazionali provenienti da siti particolarmente energetici o legate a particolari momenti cosmici. Infatti, in determinati momenti quali il Plenilunio e il Novilunio, è più facile percepire le energie che arrivano dal cosmo e l’acqua è in grado di ‘registrarle’. Possiamo esporre una ciotola di acqua alle energie del cosmo affinché possa ‘caricarsi’, memorizzando e trattenendo le vibrazioni in sé per sempre. Potremo poi utilizzarne le possibilità terapeutiche, fisiche e spirituali, per portare aiuto a noi stessi e agli altri. L'acqua proveniente dai santuari o resa sacra con l’esposizione al cosmo, assunta in ragione di tre gocce alla volta, andrà a colloquiare con quella contenuta nel nostro corpo, innescando il processo di guarigione. Rispetto alle altre acque, le vibrazionali hanno qualcosa di diverso, sia quelle che sgorgano nei luoghi ove si sono verificate apparizioni mariane - come Lourdes o Medjugorjie -, sia quelle che fotografano l'energia quando vengono esposte ai raggi della luna e degli astri in occasione di pleniluni ed altri momenti cosmici ben definiti. Questo ‘indefinito qualcosa’ chimicamente non è rilevabile (si tratta sempre di H20), ma fisicamente presenta la vibrazione tipica della luce, ovvero le 7 frequenze dello spettro luminoso. Quando la cellula malata ascolta il sug- la Redazione Anche gli animali, come tutti gli altri esseri viventi, sono energia, hanno bisogno di energia ed emettono un proprio campo aurico. L'aura è rappresentata da un sistema energetico complesso, con differenti frequenze vibratorie e di colori e questo è visibile grazie al russo Kirlian, che costruì un apparecchio in grado di fotografare su carta le emissioni di fluido da parte dei corpi. Questa scoperta avvenne grazie a un fortunato caso che vide l'inventore stesso vittima di un incidente di laboratorio, investito da una potente scarica elettrica ad alta tensione ma a basso amperaggio, sufficiente però a dar luogo a un fenomeno di luce che si impressionò sulla carta fotografica e dimostrò la presenza dell'energia vitale. Da quel momento la scienza era in grado di dimostrare ciò che alcune persone, a occhio nudo, riuscivano a vedere intorno a ogni essere vivente e non. Tutto ciò fece sì che vari autori eseguissero studi più approfonditi sull'aura e classificassero i vari strati da cui è composta. Negli animali si è constatato un maggiore sviluppo del corpo eterico e del corpo emotivo, mentre meno sviluppato risulta il corpo astrale. Non bisogna confondere l'aura con il corpo eterico: La prima è rappresentata da un alone azzurrognolo che circonda gerimento di salute che le viene dall'acqua sacra, comincia a risuonare a quella stessa frequenza e lentamente si riporta al suo primitivo stadio di salute. Durante il ‘riequilibrio dell’uomo’ con le acque vibrazionali, poniamo una specifica acqua su un determinato punto o chakra ed attendiamo che essa porti il suo contributo. Sarà l’energia vitale, intelligente per natura, a portare l’informazione suggerita dall’acqua laddove vi è il centro della Volontà che condurrà l’uomo alla scelta di voler migliorare, di voler “guarire”. Il trattamento di base viene fatto con le 7 acque di Luce: Lourdes, Montichiari, Asbesto, Prima, San Damiano, Medjugorije e Luce. Le acque variano in base alle diverse patologie: - Lourdes è adatta alla purificazione e alla protezione, molto utile nelle patologie della pelle, è calmante del sistema nervoso centrale; - Medjugorije è utile al miglioramento fisico e spirituale, permette l’elevazione dell’uomo ed è legata al VI chakra o “terzo occhio”; - Montichiari è utile per la nutrizione e l’assimilazione degli alimenti e dell’ossigeno. Questi sono solo alcuni esempi di come può operare l’acqua che e stata informata mediante grandi eventi spirituali. Io utilizzo e suggerisco di utilizzare queste acque nella pratica quotidiana. ■ gli effetti del Reiki il corpo fisico; il secondo rappresenta invece la matrice energetica, lo stampo su cui si trasforma il corpo fisico. Così, nel gatto e nel cane, lo spessore aurico misura circa 2 cm, mentre il corpo emotivo si estende per circa 30/40 cm e può presentare i più svariati colori, a seconda dello stato emozionale e di salute dell'animale. Se i toni del rosso sono particolarmente accesi in un animale aggressivo, il grigio risulta predominante in uno con forti carenze energetiche, mentre un bel colore rosa-verde accompagnerà un animale che allatta i suoi cuccioli e si trova, per tanto, in uno stato di benessere. L'animale emette i suoi stati emozionali più sul campo aurico che sul suo aspetto fisico. L'aura è un'emanazione dei processi metabolici che viene influenzata dai pensieri, dalle emozioni, dall'ambiente, dalle abitudini alimentari. Esistono particolari situazioni in cui le auree di uno o più animali, entrano in uno stato di profondo e intimo contatto, per cui i soggetti si muovono, respirano, interagiscono e vivono situazioni in una condizione di esperienza collettiva. Ecco che il Reiki, essendo amore, ci unisce e ci fa comprendere quello che, se per noi è separato, per l'universo è unione, perchè il tutto è vita. Il libro "Reiki applicato agli animali", aiuta a comprendere e apprezzare maggiormente quella che è la vita energetica dei nostri più fedeli amici: gli animali. ■ PetTherapyOil ® Patologia: 1) Adattamento 2) Allergie 3) Antisettico 4) Apparato respiratorio 5) Carminativo 6) Depressione 7) Eczemi 8) Ferite 9) Irrequietezza 10) Micosi 11) Pelo opaco 12) Sfera femminile Per i vostri animali Dall’esperienza e dall’applicazione delle terapie naturali, nasce PetTherapy Oil®, rimedio a base di oli essenziali studiato peri nostri amici a quattro zampe 13) Sfera maschile 14) Stress 15) Tonico 16) Profumo Prodotto e distribuito da LOGOS 10® A lezione di energia Scopriamo il Reiki, disciplina per imparare ad utilizzare l’energia in maniera appropriata, in una serie di seminari alla Uildm. Il Reiki, è uno dei sistemi terapeutici più semplici che l’uomo possa conoscere e può integrarsi straordinariamente con le altre terapie. Questo metodo serve ad alleviare e trasformare gli squilibri energetici a cui il nostro corpo è soggetto. Attraverso il Reiki l’uomo può ricevere e imparare a usare l’energia sia a livello manuale che mentale, stimolando l’autoguarigione. A differenza di altre discipline, permette di non assorbire le disarmonie delle persone trattate. Non servono particolari qualità tecniche o infarinature di medicina poiché si tratta energia universale. Il Reiki è una metodologia bioenergetica di cui si fa menzione fin nelle più antiche civiltà; riscoperta dal giapponese Mikao Usui Shiki Ryoho alla fine del 1800 e diffusa in Occidente ai primi del Novecento e oggi rielaborata dal dott. Giuseppe Zanella. La parola Reiki si compone di due sillabe: ‘Rei’ è l’energia universale, mentre il ‘Ki’ è l’energia emanata dalla materia; l’unione di queste due energie permette all’individuo di risalire all’origine dei propri squilibri energetici, riequilibrandoli con il riscontro di un beneficio fisico, in quanto materia e spirito fanno parte della stessa sostanza. Nell’Universo tutto è uno, tutto è vibrazione, tutto è movimento. A volte, per noi esseri umani abituati a seguire le ideologie e gli schemi di vita che la società offre, può essere molto difficile percepire la sottile vibrazione che a tutto ci ricollega. Tanto più siamo lontani da questa vibrazione, tanto più le difficoltà e i dolori si manifestano nel nostro essere. Il Reiki Cosmico ci porta in sintonia con questa vibrazione ed è aiuto concreto e pratico nella strada che ogni persona può percorrere per ottenere benessere fisico e psicologico. L’energia utilizzata, durante il trattamento, è in grado di operare su tutti i tipi di patologie alleviando sia il dolore acuto che quello cronico. L’Associazione Rau (Reiki amore universale) ha qualificato persone operanti nel settore del benessere. L’opera di questi professionisti, affiancabile, in caso di malattie, a un lavoro medico-terapeutico, non è mai sostitutivo di questo e deve essere considerata in modo distinto e autonomo. Nei giorni 27 e 28 novembre passati, il Reiki Master Giuseppe Zanella e altri tre maestri Rau, ospitati dalla Uildm nella sala convegni hanno tenuto il corso di primo livello. Buona è stata l’adesione e ottima la partecipazione: sono state registrate cinquanta presenze. A conclusione del corso è stato consegnato a tutti i convenuti un attestato di primo livello. Susie Rossi, FinestrAperta 13 La Via Cibi e frequenza vibratoria; la naturale interazione tra cib Mangiamo sano, mangia L’uomo è un composto di materia ed essenza; in sé è racchiuso il regno minerale, vegetale e animale. Nel medesimo istante della fecondazione dell’ovulo, vi è un’altra fecondazione, quella energetica. Mentre si sta manifestando come materia, si allineano i centri di forza; i maggiori si suddividono in : 1 – Accettazione: rosso 2 – Comprensione: arancione 3 – Volontà: giallo 4 – Piano del cuore/Amore: verde 5 – Comunicazione: blu 6 – Intuizione: indaco/viola 7 – Realizzazione: viola/bianco oro La materia è un concentrato di energia ed un composto di codici. Questi codici sono: linee, punti e forme geometriche, inerenti a un Sistema Binario Ondulatorio, che origina il movimento. Dal momento della nascita l’uomo ha bisogno di due apporti energetici fondamentali: • la Respirazione: mondo della forma • l’ Alimentazione: mondo dell’essenza L’alimentazione non consiste solo nei carboidrati, grassi e proteine, ma nell’apporto di energie elettromagnetiche anche attraverso le frequenze vibratorie della luce visibile e dei suoi colori. La luce è vita ed il colore è una vibrazione polare tra luce ed oscurità. Tutti gli studi hanno evidenziato che la Frequenza della radiazione e la sua energia viaggiano di pari passo. La Frequenza è inversamente proporzionata alla lunghezza d’onda, quindi: < Minore è la lunghezza d’onda > Maggiore è l’energia. RICONOSCIMENTO NAZIONALE: L’Associazione Reiki Amore Universale ha acquisito personalità giuridica mediante la concessione del riconoscimento (ex art. 11 comma 1 lett. A, D.P.R. 10 febbraio 2000 n. 361) e iscrizione, in data 9 luglio 2002, nell’apposito registro dell'ufficio territoriale del Governo di Milano, (al numero d’ordine 269, pag. SEDE OPERATIVA 524, volume 2°) Via Lainate, 26 20017 Rho (Milano) - I Tel. 02.931.05.25 Fax 02.935.00.612 14 RICONOSCIMENTO REGIONALE: Con delibera della Giunta della Regione Lombardia n.48836 del 7 marzo 1994. [email protected] bo e colori amo colorato di MARILENA ZANELLA, Reiki Master R.A.U. Nel campo della fisiologia umana ed animale c’è “LA LEGGE DELLA RISONANZA “ in base alla quale se l’onda energetica che investe una sostanza biologica è uguale a quella della sostanza ricevente, quest’onda incrementa lo stato vibrazionale della ricevente e quindi il suo potere energetico. Esempio: il colore rosso vitalizza le ossa e quindi queste sono in risonanza con tale colore. Colore Rosso: vitalità, dinamismo, forza. Zona anatomica: genitali, gambe, piedi, scheletro Malattie: cattiva circolazione, gonfiore agli arti, stitichezza, varici, emorroidi, sciatalgia, obesità Cibi: Carni e Proteine; per ritrovare le basi, ritornare con i piedi per terra. Sono le proteine ad essere più importanti per il tessuto strutturale associato a questo zona. La mancanza può farci sentire incostanti, distratti. La carne richiede una digestione lunga, perché resta più a lungo nel tratto digestivo. Gli alimenti ricchi di proteine sono: i legumi, le uova e i prodotti caseari. I frutti rossi servono per eliminare le carenze di ferro a livello degli eritrociti (globuli rossi) e possono contrastare le secrezioni mucose dell’albero respiratorio. I Legumi non contengono tutti gli amminoacidi essenziali e per questo è consigliato assumerli con cereali (pasta-fagioli, riso-lenticchie, pasta-ceci). Il peperoncino rosso regola la funzionalità intestinale, controlla i processi di fermentazione dell’intestino, attiva la circolazione del sangue e in estate fa sopportare meglio il caldo. Alcuni esempi alimentari: uva, crostacei, peperone rosso, fragole, rosa canina, susine rosse, ribes nero, azuki rossi. Colore Arancione: ha un effetto tonificante sul sistema immunitario. La sua energia elettromagnetica si trova sulla stessa frequenza vibratoria della doppia spirale del DNA. Può, quindi, risultare utile per favorire il concepimento. Zona anatomica: intestino crasso, reni milza, gonadi Cibi: liquidi Malattie: problemi uterini, vescicali, prostatiti, pelle, capelli, problemi renali, sistema circolatorio, squilibri mestruali, impotenza, frigidità e sterilità. I liquidi passano, attraverso il corpo, più rapidamente dei solidi e aiutano a pulire i reni, impedendo loro il sovraccarico di tossine. Acqua, succhi e tisane favoriscono questo processo. Alcuni alimenti: carote (carotene, che l’organismo trasforma in vitamina A, è essenziale per la crescita, la pelle, la vista); albicocche, arance, mandarini, cachi, lenticchie rosa-arancioni, nespole, tuorlo d’uovo, zucca. Colore Giallo: tonificante intestinale Zona anatomica: plesso solare, fegato,cistifellea, stomaco, colon, duodeno. Malattie: diabete, ipoglicemia, ulcera, gastrite, calcoli alla cistifellea, emorragie, coliti, problemi al fegato, difficoltà digestive, indigestione. Cibi: gli amidi sono elementi energetici facilmente convertibili (cereali, pasta, patate,castagne). Alcuni alimenti. Il limone favorisce la digestione, è un dissetante per eccellenza, l’elevato contenuto di vitamina C lo rende utile per assimilare il ferro e per rinforzare le difese del sistema immunitario. Ha proprietà depurativa e antisettica. La zucca gialla, frutto invernale dalla polpa solare. Ananas, camomilla banane, birra, burro, limone, mais, pesca, pere gialle, pompelmo, cedro, miele, olio, patata, melone, cereali, grano. Colore Verde: Equilibrio. Zona anatomica: cuore, polmoni, bronchi. Cibo: Verdure 15 La Via Malattie: asma, malattie polmonari, cardiache e sanguigne, angina pectoris, infarto, miocardia, allergia, ansia, tachicardia, carenza di difese immunitarie. I vegetali sono un prodotto della fotosintesi, qualcosa che il nostro corpo è incapace di produrre. Essi racchiudono l’energia vitale della luce solare, oltre ad un buon equilibrio da terra, aria, sole e acqua. Alcuni alimenti. Asparagi (vitamina A e C), azuki verdi, zucchine, spinaci, olive verdi, cavolo cappuccio, basilico, cetriolo, prezzemolo, broccoli, carciofo, sedano. Colore Blu: Calma. Zona anatomica: gola, laringe, orecchio. Cibo: Frutta. Malattie: ipo e ipertiroidismo, obesità, magrezza, laringite, otite, faringite, sbalzi d’umore, mal distribuzione di calcio e fosforo. La frutta rappresenta uno dei gruppi alimentari più ricchi di vitamine, acqua, sali minerali, zuccheri di rapida assimilazione e grassi, nella frutta secca o oleosa. Gli zuccheri passano attraverso il sistema più rapidamente e sono particolarmente benefici nello stimolare la regione della gola. La frutta viene usata anche per uso esterno (maschere di bellezza) e prodotti cosmetici. Alcuni alimenti: alghe mirtilli, more, prugne, pesce azzurro. 16 Colore Indaco/Viola: Sedativo. Zona anatomica: occhi, terzo occhio, fronte. Malattie: mal di testa, cecità, vista sfuocata, incubi, disfunzioni ghiandolari, fragilità immunitaria. Cibo: digiuno. Alcuni alimenti: il mirtillo contiene vitamina A per la vista e vitamina C per la fragilità capillare. Adatto a persone che viaggiano di notte. Ribes nero, fagioli neri, fichi neri tartufo nero, pepe. La liquirizia è sedativa, espettorante, mucolitica, antinfiammatoria. Il Tè nero è utile se l’intestino lavora male e troppo in fretta, se lo stomaco è teso e dolorante per un colpo di freddo, se la digestione è abitualmente lunga e difficile, se si devono sostenere fatiche fisiche e intellettuali, se si ha un senso di stanchezza generale e se è necessario che i reni lavorino di più. Fonte delle foto in queste pagine: www.5aday.gov/tools/assets/photos_fv.html Colore Viola/Bianco: Pacatezza. Zona anatomica: sommità del capo. Malattie: alienazione, tedio, mal di testa, incapacità di apprendere e comprendere, depressione, insonnia. Cibi: digiuno. Alcuni alimenti. L’aglio concorre ad abbassare la pressione, favorendo la diuresi, calma la tosse, agendo come antinfiammatorio ed espettorante, combatte la flora batterica intestinale cattiva, favorisce l’espulsione dei vermi intestinali; aiuta ad abbassare la temperatura corporea e stimola la funzione renale. Inoltre: melanzana, carciofo viola, cipolla bianca, fiocchi di cereali. Elementi e colori, insieme, aiutano il nostro organismo a vivere meglio e a regolarsi in modo efficace. Assumere diverse tipologie di prodotti significa salute, bellezza, armonia, e, perché no, efficienza. ■ Fonte: www.vdaoutdoor.it Il più antico dei medicamenti LA CAMOMILLA di SILVANA GIORGIANI, Reiki Master R.A.U. E’ indubbiamente il più popolare medicamento, lodato fin dall’antichità per le sue proprietà antispasmodiche . La storia della camomilla risale ai tempi più remoti, dagli antichi Egizi dove troviamo scritto nel celebre “Papiro di Erbes” consacrarono la camomilla al Dio Sole in segno di riconoscenza per la sua efficacia . La troviamo poi inserita nella collezione di medicamenti di Ippocrate, Galeno la usò come febbrifugo, mentre Alberto Magno cercò di dare alla camomilla la sua informazione: “conforta lo stomaco perché il suo calore è uguale al calore del corpo umano”. Chi più decantò la camomilla fu un medico romano Astore Durante che descrisse gli innumerevoli impieghi di quel momento e ne elencò le proprietà:” riscalda, dissecca nel primo grado, ha il principio di giovare nelle lassitudini più che ogni altra cosa... risolve, digerisce, mollifica, mitiga i dolori, è antispasmodica nei dolori della vescica e dell’utero, dei reni e del ventre, è antiepilettica, vulneraria e febbrifuga”. Nella nostra epoca, la camomilla purtroppo è stata largamente sostituita da farmaci più veloci e viene usata come sedativo per bambini irrequieti, ma sicuramente questo è l’ultimo delle sue innumerevoli proprietà, anche perché l’effetto tonificante di questa pianta porta spesso ad allontanare il sonno, tanto è vero che dare la camomilla a bambini come sonnifero si rischia che questi facciano la notte completamente svegli. La pianta camomilla è governata dall’Astro Solare e come tale risiede nel cuore, e presiede, al centro del sistema endocrino, tutte le funzioni ormonali. Il cuore, ovvero il nostro centro spirituale, distribuisce forze vitali, calore, ossigeno, consapevolezza, i messaggi ormonali in ogni parte del corpo. Infatti sono state riconosciute nel fitocomplesso di camomilla proprietà ormono-simili, per l’attivazione del sistema ipofiso-surrenalico con sprigionamento di ACTH. Da ciò deriva una spinta corticotropa che in taluni casi porta all’aumento di produzione di cortisone endogeno, perciò questo riconoscimento scientifico conferma le proprietà, antidolorifiche, antinfiammatorie, antiallergiche, riparatrici tissutali, emmenagoghe della camomilla. Inoltre ha proprietà , analgesiche, antinevralgiche, antisettiche. Impiegata con successo nei disturbi dell’apparato uro-genitale(endometriosi, cisti-ovariche, cistite purulenta, ecc.) oltre a sedare i dolori da nevralgie del trigemino, odontalgie, sciatalgie, reumatismi, cefalee premestruali e mialgie in generale. E’ anche efficace come antispasmodico, antiputrido gastro-intestinale, amaro-toniche-digestive, blando diuretico, e sedativo nervoso. Esaminando l’habitat di camomilla vediamo che ama riunirsi in folte confraternite, sentirsi protetta da un ordine definito per spiegare le ali alle tracce del mistero, la camomilla è l’espansione del sentimento d’amore, l’occhio aperto sulla finestra del cuore, la sua forma o immagine archetipa è nel ricordo del singolo e, in diversa misura, nel presente di tutti. Se esaminiamo il dettaglio psicologico del “tipo camomilla” emergono sentimenti di ipersensibilità, insofferenza legata a stati emotivi dal bisogno di emergere, di essere protetto dalla collettività ma al tempo stesso di esprimere la sia individualità, è l’espressione del cuore in espansione verso se stesso e verso l’universo, nel suo composito fiore di uno splendido giallo solare e ligule di petali candidi come raggi che si prostrano all’insegna della purezza. ■ USI DELLA CAMOMILLA Uso interno: tisane, macerati, alcoolito, enolito. Uso esterno: olio essenziale, oleolito, decotti ecc. 17 La Via Entrare in contatto con se stessi per raggiungere la consapevolezza Alla ricerca dell’Io perduto 18 La vita della maggior parte degli esseri umani è regolata da strategie per affrontare il cosiddetto “mondo esterno”, apprese fino dai primi anni di vita. Si tratta di difese,trasformatesi in abitudini, che da un lato continuano a produrre e a sostenere uno stile di vita patologico, comune da millenni all’intero genere umano, dall’altro generano quello che Reich ha definito “corazza caratteriale”,un baluardo e un filtro che censura, deforma, altera le esperienze, finendo per determinare il modo in cui percepiamo il mondo e ad esso reagiamo, ed impedendo ogni possibilità di risposta reale, come pure qualsiasi esperienza diretta dell’esistenza, della realtà delle cose. Questo filtro, detto anche “mente”, porta col tempo a credere che si esista in quanto separati dalla totalità dell’esistenza, e ad agire di conseguenza. Il profondo senso di separazione, così generato, può arrivare ad essere insopportabile, anche perché impone una vita regolata da automatismi, da schemi e modelli che tolgono all’ esistenza ogni sapore, ogni sorpresa, ogni meraviglia. In un simile contesto, non si potrà mai giungere ad una vera realizzazione e si continuerà a fantasticare, a sognare, a desiderare, creando così un futuro di speranza che non arriverà mai, mentre il presente si riduce ad un semplice consolidamento del passato. In questa dimensione “temporale”, prodottasi artificialmente, solo a volte, e solo raramente, qualcuno riesce ad entrare in contatto con la realtà della vita, la cui natura intima resta un’ assoluta assenza di tempo, un’eterna vibrazione estatica che é di per sé pienezza e realizzazione. Accade, nostro malgrado, in alcuni brevi attimi: l’incontro improvviso con la persona amata, un istante di stupore davanti alla travolgente presenza della natura, un minuto di quiete nell’assoluto silenzio della notte… Sono esistiti, però, in ogni tempo, esseri umani che con la loro vita hanno testimoniato come questo processo esistenziale limitante non sia l’inesorabile destino dell’uomo e come sia possibile vivere pienamente, immersi nel semplice fluire della realtà. Alcuni di loro hanno poi tentato di condividere questa loro esperienza con altri uomini, venendo spesso considerati pazzi, o quantomeno eccentrici, mentre in realtà ci indicano un sentiero di reintegrazione che permette di uscire dalla caverna psicologica in cui siamo costretti a vivere in un’eterna “età della pietra”. Su un tempio di Venere si trova la seguente iscrizione: “Possiedi te stesso, spogliato di tutti gli irrigidimenti, e in più ti verrà dato il cosmo.” di ELISABETTA PORRI Nella dimensione cui tutti, consciamente o inconsciamente, aspiriamo, si ha la certezza di aver adempiuto il proprio destino; in essa ogni agitazione del mondo che siamo e creiamo, della nostra mente, delle emozioni e delle sensazioni, si acquieta in uno spazio di silenzio, puro ed essenziale. In quel silenzio è possibile sperimentare la vita nella sua realtà, il proprio essere nella sua intima verità, in quel silenzio si vede affiorare la propria qualità più essenziale: la consapevolezza, solo raggiungendo la quale si entra nuovamente in contatto con uno stile di vita nuovo e diverso, non più fondato sulla lotta per la sopravvivenza e sulla sensazione di essere un io separato, in costante conflitto con l’ ambiente e, in ultima analisi, con le proprie radici interiori. Si acquista così la certezza che, al di là di ogni possibile e facile integrazione, esiste in ogni individuo un’aspirazione segreta che accompagna l’umanità dalla notte dei tempi e che certamente finirà solo con l’ultimo uomo, o quando l’ultimo uomo giungerà alla realizzazione del proprio essere, del suo reale destino di essere umano. ■ Fonte: www.lavanchy-corner.com Comunicare senza conflitti, Comunicare senza confini di ROSSELLA MAGGIO Fonte: www.satyacenter.com/health/meditation Esiste un modo di comunicare che mette d’accordo, che crea unione? Il conflitto, il disaccordo in generale, le lunghe discussioni che non portano ad un risultato creativo e, in maniera più estesa, il razzismo, i pregiudizi, le lotte, il disaccordo fra le varie religioni, sono prodotto della mente, e dell’ego che cerca con- tinuamente di affermare se stesso, cioè la propria volontà, in rapporto alle programmazioni che ha ricevuto nella vita e nel corso dei secoli. Esiste un modo di comunicare che non è dell’ego: è attraverso l’energia del cuore e si applica nella vita secondo i principi delle leggi di Dio. Questo modo di comunicare va bene per tutte le forme dell’universo, perché va alla sostanza ed essa è tale e uguale in tutti e in tutto l’universo.Tutto è amore quando si conoscono e si mettono in atto le leggi di Dio , che non è in cielo, ma permea e plasma tutto sulla terra, se l’uomo gli dà questa possibilità. Tale possibilità esiste in un atto di volontà da parte di una mente cosciente ed esso viene formulato proprio lì come pensiero. Dall’uomo e fra gli uomini queste leggi possono estendersi a tutto l’universo perché l’amore è in tutto ed è così perché Dio è in tutto il creato. Posto l’asserto della volontà, le esperienze conseguenti porteranno ad unire scienza e conoscenza e queste diventeranno in noi, nel nostro mondo interiore, sapienza, e non potremo dare ciò agli altri, se anche essi non formuleranno in sé tale atto di volontà. E ciò che si dice: quando il discepolo è pronto, il maestro appare. ■ 19 La Via L’ORIENTE INCONT INSIEME PER COSTRUIRE di MARIA ANTONIETTA SPACCINI, Reiki Master R.A.U. 20 Da Assisi a Rishikesh, da San Francesco a Gandhi! Proseguendo il processo evolutivo per la costruzione di una civiltà di Pace, nella sempre più crescente necessità di sviluppare tematiche per la diffusione di solidarietà, di rispetto di diritti umani e per una cooperazione tra popoli d’Oriente ed Occidente di ogni credo e razze. Il Mandir della pace, in persona della sua fondatrice Gabriella Lavorgna, annualmente promuove il meeting “L’Oriente incontra l’Occidente” e anche quest’anno dall’8 all’11 settembre 2005 ha realizzato l’ottava edizione in Assisi (Italia), patria di San Francesco, universalmente conosciuto come simbolo di ecumenismo e di Pace, ha proposto il 1° Meeting Internazionale in gemellaggio con l’India, patria di Gandhi, che si è svolto a Rishikesh (Himalaya) dal 25 ottobre al 7 novembre 2005, in collaborazione con l’Università di Uttaranchal ed il Ministero della Cultura indiano, avvalendosi del Patrocinio del Comune di Assisi, della Provincia di Perugia e dell’Associazione Assisi for Peace TV per i servizi di comunicazione. L’iniziativa è nata con lo scopo di avviare un dialogo costruttivo tra paesi culturalmente diversi e per alcuni aspetti apparentemente antitetici, per giungere ad una integrazione propositiva attraverso i molteplici canali dell’arte, della cultura e della comunicazione, espressioni che contribuiscono allo sviluppo di un processo di Pace. Il Convegno è stato inaugurato lungo la riva del fiume Gange, all’imbrunire, alla presenza di varie autorità locali, di un Ministro e di varie autorità religiose che presenzia- vano la cerimonia serale, alla luce di torce e lumini e fiori affidati alla corrente del fiume insieme ai propri desideri. Durante le varie giornate in cui si è svolto il Convegno, varie tavole rotonde hanno animato il convegno stesso e si sono alternate a rassegne di arti visive, danze, canti. Si sono susseguiti vari relatori italiani e indiani con argomenti che coprivano il campo Etico – Spirituale – Scientifico – Culturale – della Comunicazione per dare una identità a nuovi modelli di cooperazione mondiale. La partecipazione del pubblico ha manifestato la voglia di fratellanza e unità. In India erano presenti una delegazione di 41 persone in rappresentanza di vari Enti e di varie Associazioni culturali. L’Associazione R.A.U. era rappresentata dal Presidente, dr. Giuseppe Zanella, dai Maestri Pasquale Iannone, Maria Antonietta Spaccini, Fiorella Mirabassi, Brunella Manetti e dall’Istruttore R.A.U. Adele Giuntini. Al Convegno, il Presidente dr. Giuseppe Zanella ha partecipato alla tavola rotonda sul tema “L’Unità nella diversità: un percorso verso l’Uno” con la relazione “Il risveglio della coscienza dell’uomo nuovo” ampliando quanto già esposto nella propria relazione “I figli della luce – Preghiera, miracoli, connessione col divino, “exursus” tra fedi e culture da Oriente a Occidente”, con la quale aveva partecipato alla tavola rotonda TRA L’OCCIDENTE E UNA CIVILTA’ DI PACE “Il sentiero unico delle religioni: Dalla Mente al Cuore” del Meeting di Assisi edizione 2005. Nell’ottica di apportare nuovi modelli di cooperazione mondiale, nel principio della non violenza da Francesco d’Assisi a Gandhi, nel Settore Etica/Valori Umani/Scuole di educazione, ha portato un suo contributo anche il Maestro R.A.U. Maria Antonietta Spaccini relazionando su “Scuola di Pace: Educazione e informazione”. Il Meeting si è concluso con la cerimonia di consegna del premio “Mandir della Pace” già assegnato a Sonja Gandhi in occasione del Mandir della Pace di Assisi, con la consegna di vari premi ai partecipanti al Convegno sia italiani che indiani, e con la promessa di rivedersi tutti alla prossima edizione dell’Anno 2006. Un ringraziamento particolare alla fondatrice e presidente del Mandir, dott.ssa Gabriella Lavorgna, per l’organizzazione e l’importante lavoro svolto per la diffusione di una cultura di pace, di solidarietà per i diritti umani e per una cooperazione tra popoli d’Oriente ed Occidente al di sopra del credo e delle razze. Il Tour ha proseguito in pulman toccando varie località dell’Uttaranchal per poter ammirare la maestosità della catena Himalayana con le sue nevi che prendevano i caldi colori del tramonto, con le albe gelide ma piene di fascino. Dalle rive del Gange al percorso himalayano, sei “ponti di luce” sono stati fatti con la partecipazione di varie persone, alcune delle quali hanno anche ricevuto il 1° livello Reiki R.A.U. Il Maestro Prezz L’Atomo ha ricevuto due messaggi, molto significativi, il 1° dal Mahatma Gandhi in occasione della visita al suo ashram a Kausani, il 2° da San Francesco nella Chiesa a lui dedicata al Lago di Nainital, a riprova e sostegno del lavoro da lui svolto in tutti questi anni. ■ Nelle prime tre colonne, alcuni momenti durante il viaggio in India. In questa colonna. Sopra: Padre Anthony con il dottor Giuseppe Zanella. Sotto: Padre Anthony durante il suo intervento al Congresso di Assisi. 21 La Via Un’antica e misteriosa costruzione nel cuore di Roma LA PORTA DEI CIELI di EMILIANO FEDERICO CARUSO A Roma, forse più che in ogni altra città italiana, la storia ama fondersi con il mistero, l'alchimia con la medicina, e il passato affonda spesso le radici nella leggenda, creando un insieme affascinante e curioso che non manca di tenere vivo l'interesse di chiunque abbia la curiosità e quel pizzico di perseveranza necessaria a scoprire molti segreti della capitale. Uno dei luoghi in cui si manifesta in modo apparentemente contraddittorio un tale insieme di curiosità è senza dubbio la conosciutissima Piazza Vittorio Emanuele II, a un colpo d'occhio dall'ancor più famosa stazione Termini. Qui, quasi scomparsa tra bancarelle, discutibili restauri ed economici negozietti indiani e cinesi, fagocitata dal traffico e dal verde del parco, si trova una delle più emblematiche, e purtroppo sconosciute, testimonianze di quel passato dal sapore magico di cui si parlava prima. Sorvegliata, per così dire, da marmoree rappresentazioni dell'egizio dio Bes, quasi fosse stato elevato al rango di eterno custode delle magica soglia, sorge la curiosa Porta magica, o dei cieli. Circondato da simboli astronomici, religiosi ed epitaffi latini, di cui vedremo più avanti la traduzione, l'insolito uscio rappresenta ormai da anni un rebus non inferiore al quadrato magico del Sator, agli enigmi di Rennes le Chateau o, per restare in territorio nostrano, all'enigmatica Lapide di Nostradamus, a Torino. Ma dove sarebbe il fascino della Porta se non fosse essa impreziosita da una storia altrettanto curiosa? Intorno alla seconda metà del '600, viveva a Roma un certo marchese Massimiliano Palombara, colto, dedito a studi di alchimia e proprietario, essendo di condizione agiatissima come si addiceva ai marchesi dell'epoca, di una villa dotata di un vasto giardino, situata nell'area dove oggi sorge la famosa piazza. A quei tempi si trovava nella capitale anche tal Francesco Giuseppe Borri, milanese di nascita (1627) ma romano d'adozione, avendo studiato e vissuto a Particolare della "porta magica di Roma". Fonte http://www.edicolaweb.net Roma. Classica figura rocambolesca del tempo, il Borri condusse un'esistenza degna del migliore dei romanzi d'azione. Espulso per comportamenti indisciplinati dal convento dei gesuiti che, seppur con profitto, frequentava da ragazzo, si dedicò con successo a studi di medicina e chimica, lasciando nel 1654 la mondanità e la vita di enfant terrible per dedicarsi a studi di teologia ed ermetismo. Ma il secolo dei lumi era ancora lontano per il nostro avventuroso studioso, e l'inquisizione allungava ancora i suoi artigli rapaci e intolleranti verso ogni esponente di quella libertà di pensiero scientifico che avrebbe trionfato nel secolo successivo. Condannato nel 1661 per la sua linea di pensiero e per i suoi studi, Borri si vide costretto a fuggire all'estero, solo per essere di nuovo catturato e ricondotto a forza a Roma. Vivendo quindi con lo spettro dell'inquisizione che gli incombeva sopra la testa, pensò bene ReikiFlu ® Poche gocce di essenza sul Chakra corrispondente,oppure steso sul palmo delle mani come amplificatore dell’energia radiante. Aggiunto a un bagno caldo si ottiene un effetto rilassante, tonificante, stimolante, energetico, antistress, risolutivo secondo la boccettina utilizzata. 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Dopo aver operato, sembra con successo, complessi procedimenti alchemici, arrivando anche a quella Grande Opera Alchemica che ha aspetti sia materiali che metafisici, Francesco Giuseppe Borri, fedele alla sua fama di avventuriero, sparì lasciando al costernato marchese Palombara una quantità di criptici manoscritti.Il marchese, nonostante la sua pur vasta ed eclettica cultura, non seppe raccapezzarsi del significato degli appunti lasciati da Borri. Decise infine, con notevole buon senso (e modestia, nella speranza che studiosi più dotati di lui potessero venire a capo dell'enigma), di farli incidere in parte sulla porta di casa e in parte su stipiti e architrave della porticina della chiesa di sant 'Eusebio, situata lungo il muro che chiudeva la via dell'arco di Gallieno all'Esquilino, verso s. Giovanni in Laterano. E' proprio quest'ultima la porta che oggi si trova all'interno del parco di piazza Vittorio Emanuele II, dove venne sistemata nel 1888 a scopo ornamentale, a quest'epoca risale anche la sistemazione delle statue di Bes, provenienti dagli scavi del Quirinale. Ma i simulacri della divinità egizia e la forma stessa della porta, pur curiosa, attraggono l'attenzione meno delle epigrafi e dei simboli che vi sono incisi, e che da tre secoili ormai sfidano ogni tentativo d'interpretazione. Sul frontone troviamo un cerchio con la prima delle iscrizioni:Tria sunt mirabilia, deus et homo, mater et virgo, trinus et unus (Tre sono le meraviglie, Dio e l'uomo, madre e vergine, uno e trino). All'interno del cerchio è incisa una stella a sei punte, formata da due triangoli sovrapposti, con sopra il simbolo della terra, sul quale infine troviamo l'incisione Centrum in trigono centri, ovvero "Il centro è nel triangolo del centro", all'interno della frase vi è il simbolo della terra. Passiamo alla porta vera e propria dove, dopo l'iniziale epigrafe, il cui riferimento all'uno e trino di biblica memoria ne tradisce il significato religioso, iniziamo a trovare frasi decisamente più criptiche. Al centro esatto dell'architrave troviamo l'ebraico Ruach Elohim (spirito di Dio), al di sotto del quale, tra i simboli di giove a destra, che alchemicamente parlando rappresenta lo stagno), e saturno a sinistra, (il piombo), si legge Horti magici ingressum hesperius custodit draco et sine Alcide Colchicas delicias non gustasset Jason (L'ingresso del giardino magico delle esperidi è custodito dal drago, e Giasone non può, senza Ercole, gustare le delizie della Colchide).In alto a destra troviamo incisa la frase Diameter sphaerae, thau circuli, crux orbis, non orbis prosunt (Il diametro della sfera, il tao del cerchio, la croce del globo non sono d'aiuto ai ciechi). Al di sotto ancora troviamo il simbolo di Venere (rame) con inciso Si feceris volare terram super caput tuum eius pennis acquas torrentum convertes in petram, che tradotto suona come "Se farai volare la terra al di sopra della tua testa, con le sue penne tramuterai le acque dei torrenti in pietra".Infine in basso a destra, sotto il segno rovesciato di Mercurio (antimonio) si vede Filius noster mortuus vivit rex ab igne redit et coniugio gaudet occulto (Il nostro figlio defunto vive, dal fuoco ritorna come re e si compiace di un'unione nascosta). Passiamo ora allo stipite sinistro. In alto si legge “Quando in tua domo nigri corvi parturient albas columbas tunc vocaverit sapiens” (Quando nella tua dimora dei neri corvi genereranno delle colombe banche, allora sarai chiamato sapiente). Al di sotto troviamo subito il segno di Marte (ferro) con l'ennesima scritta “Qui scit comburere aqua et lavare igne facit de terra coelum et de coelo terram pretiosam”, ovvero “Chi sa bruciare con l'acqua e lavare con il fuoco fa della terra il cielo, e del cielo terra preziosa”. In basso a sinistra il simbolo di Mercurio (mercurio anche come elemento) precede l'incisione “Azot et ignis dealbando Latonam veniet sine veste Diana” (Quando Latona viene imbiancata da azoto e fuoco, Diana viene svestita). Sullo scalino della porta, infine, ai lati del cosiddetto vetriolo (un elaborato simbolo che ne riassume altri) si legge una sorta di epitaffio: “Est opus occultum veri sophi aperire terram ut germinet salutem pro populo”, tradotta come “E' opera nascosta del vero saggio aprire la terra affinché germini la salute per il popolo”. Quest'ultima, più che un sibillino messaggio alchemico, sembra una lode alla figura del contadino, il cui ‘aprire la terra’ può essere interpretato come un coltivarla allo scopo di trarne cibo, ovvero ‘salute per il popolo’. Al di là di interpretazioni e teorie senza fine, e del suo innegabile fascino, la nostrana Porta magica (della quale ne troviamo una copia a grandezza naturale nell' altrettanto semisconosciuto Museo storico nazionale dell'arte sanitaria, situato nell'ala secentesca dell'Ospedale di s. Spirito in Sassia) è e rimarrà uno dei misteri più affascinanti della nostra città, memento di un'epoca in cui era ancor labile il confine tra magia e scienza. ■ Altra veduta della Porta. Fonte http://www.edicolaweb.net 23 La Via ARTEM MUSICAM Dal latino artem musicam, cioè arte delle muse, la musica è una delle espressioni artistiche e culturali per eccellenza il cui scopo principale è, ed è sempre stato, la comunicazione. I suoni vibrano, trasmettono stati d’animo, hanno capacità curative e possono indurre a stati alterati di coscienza. In molte culture la musica è stata parte integrante dell’apparato ‘religioso’, mitico e rituale. In Grecia i miti venivano cantati accompagnati da uno strumento musicale, canti e danze sono parte fondamentale della tradizione folklorica giapponese, le ‘tarantelle’ del nostro Sud venivano suonate per esorcizzare il male e il disagio. A partire da questo numero si inizierà un viaggio, le cui tappe si snoderanno in tempi e luoghi diversi, attraverso la musica e il ruolo da essa assolto in particolari contesti culturali, folklorici, religiosi. di ANNA M. BAIAMONTE 24 Veduta delle montagne della regione altaica, a nord di Cina, Mongolia e Kazakistan. qui, tra l'età del bronzo e quella del ferro, si sono sviluppate brillanti civiltà che hanno intrattenuto rapporti con l'Iran [Persia] e la Cina. A livello linguistico, il ceppo altaico comprende popolazioni turche della Siberia occidentale e sud-occidentale, gruppi mongoli e popolazioni, come gli Yacuti, che si sono spinti fino all'estremo nord della regione siberiana. IL TAMBUR Con l’editto reale del 1685 il Regno di Svezia diede inizio a un lungo periodo di persecuzione nei confronti degli sciamani delle popolazioni del nord Europa che rientravano sotto il suo dominio – come i Lapponi, o Sami – e di conversioni forzate al cristianesimo. Le testimonianze ci parlano di roghi in cui venivano arsi i tamburi magici; e ad Arjieplog, in Svezia, un Same fu bruciato vivo insieme al suo tamburo, riporta lo studioso Pierre Marc in Nomades et rennes de Laponie, a titolo di esempio. I tamburi del popolo lappone, scrive Karsten, sono stati considerati una sorta di incarnazione della loro ‘idolatria’ e ‘superstizione’. Tra ‘600 e ‘700 sono stati i principali oggetti che hanno subito la mania di distruzione dei missionari danesi e norvegesi. E se, anticamente, non c’era una casa dove non fosse presente questo strumento sacro, già all’inizio dell’‘800 era difficile trovare un tamburo in tutta la Lapponia [cfr. G. Mazzoleni, Same II, la diversità relativa, Bulzoni, Roma 1982]. Instancabili, gli evangelizzatori cristiani tentarono di estirpare quella che, ai loro occhi, era opera ‘demoniaca’ e ‘pagana’, ovvero l’istituzione sciamanica il cui strumento rituale privilegiato era il tamburo. Ma tentiamo di capire, se non tutta la storia delle persecuzioni che gli sciamani delle più svariate culture hanno subito, almeno cosa era uno sciamano, come operava, qual era la sua funzione all’interno della comunità, gli strumenti e le tecniche usate per assolvere ai suoi compiti. Derivante da un lemma usato dal popolo dei Tungusi, in Siberia, il termine _aman [xaman] sta a indicare un mediatore rituale tra l’umano e l’extra-umano la cui caratteristica principale è la capacità di andare in stato di trance. Lo sciamano opera in favore della comunità – una delle caratteristiche principali, infatti, è il suo essere ‘positivo’ per il proprio gruppo -, ricopre uno status diverso dal resto della popolazione, raggiunto in seguito a una ‘chiamata’, una visione, un sogno in cui gli spiriti ausiliari gli rivelano il suo destino. Alla voce «Shamanism, techniques of ecstasy» della Encyclopedia of Religion - curata da Mircea Eliade -, leggiamo che l’estasi sciamanica rappresenta il ‘volo’ dell’anima nel mondo sotterraneo dei morti, il suo vagare incorporeo nel mondo materiale o, infine, nella sfera extra-umana dei ‘cieli’ [concetto che, in inglese, è espresso con la parola heaven, ma che non ha nulla a che fare con la nostra idea di paradiso cristiano]. Le ragioni per cui lo sciamano decide - o gli viene chiesto - di intraprendere il periglioso viaggio possono essere essenzialmente quattro: incontrare la ‘divinità celeste’ RO DELLO SCIAMANO [celestial god, anche in questo caso senza implicazioni con il nostro più familiare Dio] per convincerlo ad aiutare la comunità o parte di essa che, in quel momento, sta evidentemente attraversando un momento di crisi; per cercare l’anima di un malato che si crede vaghi lontano dal corpo, trattenuta da spiriti malvagi contro cui lo sciamano dovrà ingaggiare una vera e propria lotta; per guidare l’anima di un defunto presso la sua nuova dimora, come una sorta di traghettatore al pari di Caronte; per ampliare, infine, la sua conoscenza e la sua saggezza. Spesso la ‘chiamata’ degli spiriti, ovvero la vocazione di uno sciamano, si trasmette, scrive Eveline LotFalck ne Il tamburo dello sciamano, miti e racconti eschimesi [1989], di generazione in generazione, sia in linea paterna che materna, in età anche molto giovane; le donne sciamano non sono numerose come gli uomini, ma considerate altrettanto potenti. La parentela, tuttavia, non costituisce un obbligo, e la scelta può ricadere anche su un estraneo che posssieda le qualità richieste dagli spiriti. Attraverso l’iniziazione, lo sciamano impara cosa deve fare quando abbandona il corpo: prima di tutto, è fondamentale imparare a orientarsi nelle sconosciute regioni la cui soglia è varcata con il sopraggiungere dell’estasi, imparare a esplorare nuovi piani di esistenza e il modo in cui raggiungerli; acquisire, cioè, caratteristiche proprie degli stessi spiriti come l’invisibilità, la capacità di volare, la percezione di fatti, pensieri e persone anche a distanza. Presso le popolazioni siberiane e dell’Asia centrale, i nomi dei tamburi sono direttamente connessi con l’idea del viaggio; presso i Transbaikala Evelki, come scrive AnnaLeena Siikala, il tamburo viene chiamato ‘nave’, mentre gli Yakuti, i Buriati e i Soyoti lo chiamano ‘cavallo’. In questo caso, quindi, il tamburo è chiaramente un mezzo attraverso cui lo sciamano ‘cavalca’, ‘vola’ o, comunque, intraprende un cammino: in altre parole, raggiunge uno stato alterato di coscienza. La cassa del tamburo, presso i popoli di quest’area, è costruita con uno speciale albero - rappresentante dell’‘albero cosmico’ - indicato da uno spirito, mentre la membrana è costituita dalla pelle di un animale anch’esso scelto dallo spirito. Nelle regioni altaiche, l’animale da cui viene ricavata la pelle del tamburo diviene spirito a sua volta, e durante le cerimonie si ritiene che ‘torni in vita’ rivelandosi alla comunità per mezzo dello sciamano e promettendo ai suoi membri l’aiuto di cui necessitano. L’induzione alla trance, spiega ancora la Siikala, è direttamente connessa con la chiamata degli spiriti ausiliari; il ritmico tambureggiare, il danzare e il cantare si fanno gradual- mente più sommessi e lo sciamano, concentrato sul mondo degli spiriti, raggiunge uno stato alterato. Gli effetti della stimolazione ritmica possono essere raggiunti anche in altri modi: presso altri gruppi tribali siberiani come gli ObUgriani, ad esempio, le fonti etnografiche attestano l’utilizzo del fungo amanita; altri metodi contemplano l’uso di erbe particolari il cui fumo produce una lieve intossicazione o ancora – ma più recentemente – attraverso il tabacco e l’assunzione di bevande alcoliche. L’alcool ci riporta indietro, nel filo che abbiamo virtalmente seguito fin qui, ai Sami, abitanti della Lapponia, e si interseca di nuovo con il tema della musica, delle tecniche estatiche e delle progessive proibizioni che la cultura sciamanica ha dovuto subire in seguito a quella che gli storici delle religioni chiamano una ‘acculturazione’ – o ‘de-culturazione’ – forzata. Vediamo come. Ufficialmente sconfitto, il tamburo come principale strumento rituale di induzione alla trance esce di scena, abbiamo visto, a partire almeno dalla seconda metà del ‘600. Ma di lì a poco più di un secolo – inizi ‘800 -, la cultura tradizionale Ricostruzione di una decorazione su un tamburo dell'area lappone, realizzata nel 1979. La raffigurazione mostra i tre mondi [celeste, terreno e infero] e l'axis mundi che li attraversa. Foto fonte www.diagnosis2012.co.uk/ast.htm 25 La Via Uno sciamano siberiano fotografato con il suo tamburo, 1882. nel ruolo di intermediario tra mondo umano ed extraumano, lo sciamano deve essere in grado di attraversare le soglie del mondo materiale attraverso il raggiungimento di uno stato alterato di coscienza. tra le culture che ne fanno uso, il tamburo diviene quindi strumento rituale fondamentale su cui ruota l'intera tradizione sciamanica. Foto fonte: http://www.exoticindiaart.com/article/music same e, in particolare, l’istituzione sciamanica subirà un’altra dura prova, da cui uscirà, se non del tutto sconfitta, decisamente indebolita. Lars Levi Laestadius nacque nel 1800 in Svezia, in una zona in cui risiedeva un gran numero di Sami. Divenuto pastore luterano presso un villaggio same, la sua ansia moralizzatrice nei confronti dei ‘dissoluti’ usi e costumi tradizionali si fece sempre più energica, arrivando all’idea di voler ‘salvare’ le anime dei suoi parrocchiani attraverso un ‘risveglio spirituale’ che prevedesse, prima di tutto, la rinuncia alle proprie tradizioni. I ‘peccati’ di cui si macchiavano, secondo Laestadius, i Sami erano l’uso di alcool, il concubinato e il furto di renne. Ora, posto che le fonti dell’epoca – redatte dagli uomini del pastore – risultano esagerate ad arte, è vero che la popolazione faceva uso di bevande alcoliche, e vedremo come, in realtà, l’intenzione ‘moralizzatrice’ di vietare l’ubriachezza fosse solo una copertura per sradicare quanto di più pericoloso ci fosse per un fervido evangelizzatore luterano: lo sciamanesimo. Assieme al ritmico battere sul tamburo e all’uso di canti tradizionali chiamati joik [composti da melodia, vuolle, e testo, luotte], infatti, lo sciamano perveniva a quello stato estatico che è alla base del suo operato per la comunità, cioè il raggiungimento del mondo ‘altro’, degli spiriti, in cui sarebbe riuscito a ottenere quanto richiestogli. Johan Turi – scrittore same vissuto tra Otto e Novecento che riportò la realtà della sua gente – scrive, come riporta Mazzoleni in Same III, che «l’ultimo grande noaide [termine lappone per sciamano, ndr] fu Dopar. Poteva vedere tutto ciò che desiderava in una coppa di bränwin [acquavite]». Il ricorso agli alcolici non è stato impedito, dopotutto, dallo zelante Laestadius; ancora oggi i giovani sami, disertando le cerimonie cristiane, sono soliti cantare i tradizionali joik accompagnandosi con qualche bicchiere di alcolico, per lo più bevande distillate direttamente in casa data la proibizione di vendita e mescita che ancora vige nella regione. L’offerta e l’assunzione di alcolici, un tempo rituale, diviene ora il segno dell’insofferenza verso una cultura – quella luterana – che in pochi secoli ha sradicato le tradizioni locali, colpendo gli strumenti e le istituzioni su cui maggiormente si reggevano. La cultura tradizionale sembra quindi aver trovato nuove vie di affermazione, e non possiamo che esserne felici. ■ MOTO - ACCESSORI - RICAMBI PERSONALIZZAZIONE MOTO GUZZI RICAMBI ORIGINALI SPEDIZIONE OVUNQUE 26 MOTO GIOVANE SRL VIA DELLA CONCORDIA - 98040 MILAZZO ME ITALY TELEFONO E FAX 090 930 310 WWW.MOTOGIOVANE.IT - [email protected] Poveri Cavalieri di Cristo e del Tempio di Salomone 1103-1314 Storia dei Cavalieri Templari Alla fine della prima Crociata conclusasi con la conquista di Gerusalemme il 15 Luglio 1099, molti crociati considerarono esaurito il proprio compito e quindi ritornarono in patria, lasciando però la difesa delle precarie conquiste ad un esiguo contingente militare, letteralmente circondato dai mussulmani. Fu così che nel 1103, durante il regno di Baldovino I di Gerusalemme, un cavaliere di Pagani, nella regione Italiana di Nocera, allora Basilicata, Ugo di Pagani (m. 1136) e nove suoi compagni, andati a condolersi per la mostre di Goffredo di Buglione, fecero voto di difendere i viaggi dei pellegrini nel pericoloso tratto tra il porto di Jaffa e la città di Gerusalemme. A causa della morte di uno di loro, Alessandro Amarelli, rimasero in Nove. Si potrebbe obbiettare che nove cavalieri erano un po’ pochi per difendere il percorso tra Jaffa e Gerusalemme, ma bisogna considerare che ciascun cavaliere aveva comunque un discreto seguito di “fratelli attendenti” o “sergenti”, ossia di cavalleria leggera. Furono immediatamente e con gratitudine accettati da re Baldovino I e dopo alcuni anni anche da Baldovino II e dal Capitolo Aperto di Investitura nella nobile Terra Laziali* Terre d'Italia, 12 Novembre 2005 a.D. - 887 a.O. Si è tenuto nel Castello di Santa Severa (Roma), il Capitolo Aperto di Investitura dell'Ordre Souverain et Militaire du Temple de Jérusalem O.S.M.T.J. con presentazione Ufficiale del Gruppo di Protezione Civile C.I.V.A.C. La Cerimonia di Investitura dei nuovi Chevaliers de l'Ordre è stata perfettamente organizzata dalla Commenda Roma, nel Castello di Santa Severa alla presenza di S.E. il LtGM fr. Alberto Zampolli, il Cancelliere Internazionale sr. Floriana Torelli, i Precettori Nazionali fr. Giuseppe Perna e fr. Piero Martini. Fonte: http://www.cavalieritemplari.it/italiano_main.html di ALBERTO ZAMPOLLI Patriarca Stefano de la Feré. Furono alloggiati presso la moschea di al-Aqsa, dove una volta sorgeva il tempio di re Salomone, e per i loro voti pronunciati e questa ubicazione furono denominati Poveri cavalieri di Cristo e del Tempio di Salomone o più semplicemente Templari. Nacquero così i Monaci Guerrieri. Nel 1128, al concilio di Troyes, voluto da Papa Onorio II (1124-1130), i Templari furono riconosciuti come ordine e San Bernardo di Chiaravalle (1090-1153) ne giustificò l’uso delle armi e ne compilò la Regola, come quella dei Benedettini, riformata dai Cistercensi. Similmente a questi ultimi, i Templari portarono un mantello bianco, al quale nel 1147 fu autorizzata da Papa Eugenio III (1145-1153) l’aggiunta di una croce rossa Patente. I Templari incontrarono immediatamente i favori sia dei Papi, ai quali giurarono eterna obbedienza, che dei regnanti dell’epoca e, grazie alla concessione di privilegi, lasciti e donazioni, il tutto esentasse, diventarono ben presto potentissimi e influenti. Essi svilupparono un’organizzazione ben strutturata, comandata da un Maestro dell’Ordine e divisa in province territoriali e molti valenti cavalieri dell’aristocrazia europea fecero a gara per entrare nei loro ranghi. Svilupparono infine il primo sistema bancario del Medioevo e garantirono per l’emissione delle prime lettere di credito criptate con una chiave di forma triangolare. La difesa della Terrasanta I Templari si distinsero nelle varie battaglie che vennero combattute contro i mussulmani negli anni successivi alla fondazione del loro ordine e spesso i Maestri dell’Ordine cadevano combattendo, come Bernardo di Tremelay all’assedio di Ascalona nel 1153. Il formidabile avversario, che essi si trovarono a fronteggiare, era il famoso sultano d’Egitto Salah Al-Din (Saladino) (sultano:1176-1193), il quale in pochi anni riuscì a mettere in ginocchio i regni cristiani in Terrasanta, approfittando anche degli intrighi e congiure tra le file degli occidentali, dai quali non erano esenti neanche i Templari stessi e gli Ospitalieri. Questi vanificarono gli sforzi di Raimondo III, conte di Tripoli, di ottenere un patto di convivenza con gli arabi. L’esito fu disastroso: nella battaglia del Monte Hattin del 1187 (seguita dalla caduta di Gerusalemme), l’esercito cris- 27 La Via 28 tiano fu pesantemente sconfitto e tutti i Templari presenti furono massacrati, eccetto Gerard de Riderford. I Templari allora cambiarono tattica: presidiarono i punti nevralgici asserragliandosi nelle loro grandiose fortezze, come il Krak dei Cavalieri e uscendone per compiere veloci sortite, ma purtroppo anche azioni di vero e proprio taglieggiamento delle carovane di passaggio. Negli anni successivi, dal 1189 al 1228, furono organizzate altre 3 crociate (III, IV, V), ma, nonostante tutti gli sforzi, nel 1244 il regno di Gerusalemme diventò definitivamente mussulmano. Nello stesso 1244, i Templari, con il Maestro Armand di Périgord, pur alleandosi momentaneamente con gli odiati rivali dell’Ordine degli Ospitalieri e perfino con il sultano di Damasco, non riuscirono ad evitare la sconfitta ad opera dei Mongoli nella battaglia di Gaza , dove lasciarono sul campo 312 cavalieri, compreso il Maestro stesso. Le due ultime disastrose Crociate (VI e VII), organizzate dal re (San) Luigi IX di Francia (1226-1270) accelerarono la caduta dell’ultimo baluardo cristiano in Terrasanta di San Giovanni d’Acri nel 1291. Molti Templari furono uccisi durante l’assedio, compreso il Maestro Guglielmo di Beaujeu, e i superstiti riuscirono a fuggire a Cipro. Il declino Persa la Terrasanta, contrariamente agli altri ordini cavallereschi, i quali si posero un altro obiettivo geografico per la difesa della Cristianità (i Teutonici a Nord-Est e gli Ospitalieri di San Giovanni a Rodi), i Templari superstiti rimasero militarmente “disoccupati”, se si esclude la Spagna dove combatterono contro i Saraceni. E sì vero che i Templari difesero Cipro, ma il processo in Francia fece sì che a questa difesa venne data bassa priorità, ed infatti già nel 1310 essi abbandonarono l’isola in seguito alla riconquista del potere da parte del re Enrico II di Cipro e Gerusalemme, spalleggiato dagli Ospitalieri. In Francia incominciò a diffondersi l’idea che era stata colpa dei Templari la perdita della Terrasanta e quindi che era inutile mantenere in vita l’Ordine, idea corroborata oltretutto dal fatto che la potenza dei Templari, veri e propri banchieri mercantili, nella finanza e nella diplomazia incominciava a dare fastidio a molti, soprattutto al re di Francia Filippo IV detto il Bello. Inoltre la fedeltà esclusivamente verso il Papa fu invisa dal clero secolare, particolarmente dai vescovi, che mal sopportavano la loro totale autonomia di azione sul territorio. Comunque il destino dei Templari fu segnato dalle lotte tra il Papa Bonifacio VIII (1294-1303) ed il re di Francia Filippo IV, detto il Bello (1285-1314), scomunicato da Bonifacio nel 1302 per una diatriba sui limiti dei poteri della Chiesa e dello Stato. Era un momento negativo per Filippo, che, oltretutto, era stato sconfitto dai Fiamminghi a Courtrai nel 1302 ed era sull’orlo della bancarotta, dal quale si poté risollevare solo attingendo a pesanti prestiti da parte dei Templari e fu proprio allora che Filippo concepì il suo piano: indebolire il A dx.: LTGM. Fr. Alberto Zampolli A sx.: Chevalier Giuseppe Zanella papato ed incamerare i beni dei Templari. Per la prima parte del suo piano, fece sequestrare e maltrattare Bonifacio nel suo palazzo di Anagni (il cosiddetto “schiaffo di Anagni”) da parte della sua anima nera, Guglielmo di Nogaret. Benché Bonifacio venisse liberato dal popolo indignato, morì per lo choc riportato qualche settimana dopo. Il nuovo Papa, Benedetto XI (1303-1304) non durò molto: morì infatti il 7 Luglio 1304 per una indigestione di fichi... avvelenati con polvere di diamante da Guglielmo di Nogaret. Della morte fu ingiustamente incolpato il francescano Bernard Délicieux, che aveva incautamente scritto al medico del Papa, Arnaldo di Villanova, che dalle profezie di Gioacchino da Fiore si poteva desumere la morte del papa per il 1304. In realtà il regista dell’assassinio fu il solito Filippo il Bello, a cui era rimasta “indigesta” una bolla papale con una sua condanna come mandante per il famoso episodio dello “schiaffo di Anagni”. Finalmente un anno dopo Filippo riuscì a far eleggere il “suo” Papa, Clemente V (1305-1314), un uomo debole e influenzabile, e a far trasferire la sede papale sotto la sua “protezione” ad Avignone. Con Clemente, Filippo giocò pesante minacciando di allestire un processo per giudicare postumo Bonifacio, accusato di eresia e magia nera. Pare che, pur di salvare l’onore della Chiesa, Clemente acconsentì a procedere contro i Templari, l’altra spina nel fianco di Filippo. La fine. Il 13 Ottobre 1307, un venerdì 13, tutti i Templari sul territorio francese, compreso il Maestro Giacomo di Molay (1243-1314), furono arrestati su ordine di Filippo. L’accusa fu di eresia, basata sulle farneticanti dichiarazioni di un tale Esquieu de Floryan, testimone diretto di una “confessione” di un Templari espulso dall’ordine e suo compagno di cella nel carcere di Béziers. Breve descrizione dell’Ordre du Temple O.S.M.T.J. L’O.S.M.T.J. è attualmente la continuazione dell’Ordre du Temple rifondato nel 1805 e si richiama alla registrazione O.S.M.T.J. di Covias nel 1932 ed alla regolare registrazione in Svizzera del 1976 . E’ configurato in Associazione ONLUS regolarmente registrata presso lo Stato Italiano e Svizzero. L’Ordine è all’interno dell’Associazione come anche il Corpo Volontari Assistenza Civile C.I.V.A.C. L’Associazione ONLUS si occupa, principalmente, di Beneficenza Nazionale ed Internazionale con interventi rivolti sia alle singole Persone che ai Beni Culturali di un certo rilievo. Pratica opere di Carità Cristiana nei confronti dei meno abbienti e dei meno fortunati giungendo anche alla distribuzione dei pasti e medicinali ai Poveri ed ai Derelitti. Mantiene un Biblioteca di buon livello con tomi anche rarissimi che sono serviti, recentemente, a scrittori e ricercatori. Tutto questo senza alcun intervento Statale ma soltanto con i propri mezzi. Anche la promozione di Studi rivolti al periodo Medievale sono parte integrante dei propri statuti. L’Associazione è disponibile per la valutazione di ulteriore possibile cooperazione con Istituzioni sia statali che parastatali che private, purché si parli a livello paritetico. L’orientamento attuale dell’Associazione ONLUS è maggiormente rivolto verso gli interventi sui territori Nazionali. Sia l’Associazione che l’Ordine che il Corpo Volontario non hanno finalità politiche né orientamenti in tal senso. L’Associazione, l’Ordine ed il C.I.V.A.C. sono di ispirazione decisamente Cristiana Cattolica e, come all’origine, il Santo Padre è considerato, in ogni caso, come Unico Referente. L’O.S.M.T.J. non è un Ordine iniziatico e tantomeno massonico, da cui prende, sempre ed in ogni occasione, le distanze. Accedendo ad alcune pagine del nostro Sito ufficiale www.cavalieritemplari.it si potrà capire molto da varie pagine del sito stesso da cui si evince sicuramente quanto sopra accennato. ■ Questo ultimo aveva narrato di un cerimoniale basato sul rinnegamento di Cristo, di sputi sulla Croce, di sodomia e baci osceni, di riti magici e tanto bastò a Guglielmo di Nogaret per imbastire un clamoroso processo a carico del più potente Ordine religioso dell’epoca. Iniziarono i primi interrogatori con ampio utilizzo della tortura, nonostante i deboli tentativi di protesta da parte di Clemente V: tuttavia Giacomo di Molay si rivelò un osso molto più duro del previsto, fermo nella difesa dell’ortodossia dell’Ordine. Nel 1310 le prime vittime: 54 Templari ritrattarono le confessioni estorte con la tortura, vennero quindi considerati relapsi e immediatamente bruciati sul rogo. Nel 1311 venne indetto il Concilio di Vienne (nel Delfinato) per dirimere la questione, ma durante il suo svolgimento, Clemente, che non si decideva mai a prendere posizione tra il parere dei vescovi favorevoli a mantenere l’Ordine e quello del re favorevole ad una pesante condanna dell’Ordine, dopo aver provveduto alla completa assoluzione di Jacques de Molay e degli altri nel carcere di Cluny, decise nel 1312 per una sentenza (bolla Vox in excelso) degna di Ponzio Pilato. Fu infatti ratificata la soppressione (ma non la condanna) dell’Ordine con passaggio dei beni dei Templari agli Ospitalieri, che dovettero sganciare ben 1 milione di lire tornesi a Filippo per venirne in possesso. Tuttavia, a carico dei principali responsabili, la commissione cardinalizia (tutti fidati alleati di Filippo) emise il 18 Marzo 1314 un verdetto di condanna al carcere a vita, previa confessione pubblica. La sentenza fu letta a Giacomo di Molay e al gran precettore di Normandia, Geoffroy di Charnay, oltre ad altri due Templari di prestigio, ma, a sorpresa, sia Giacomo che Geoffroy presero la parola per ritrattare le loro confessioni ottenute con le solite torture. Filippo allora, senza consultare il Papa, convocò quel giorno stesso il consiglio di stato, dove venne pronunciata l’immediata sentenza di morte per i due capi Templari: essi morirono sul rogo la sera del 18 su una isoletta sulla Senna, alle spalle di Notre Dame. Una leggenda vuole che Giacomo predisse la morte sia di Clemente che di Filippo prima della fine dell’anno ed effettivamente i due morirono rispettivamente nell’Aprile e nel Novembre del 1314. Negli altri paesi europei non si procedette con lo zelo dei francesi, e spesso i re (per esempio Eduardo II d’Inghilterra), solo dopo richiami ripetuti del Papa ai loro doveri, imbastirono dei processi molto formali contro i Templari, che furono di sovente assolti. In Spagna e in Portogallo, per esempio, essi confluirono in due ordini religiosi: l’Ordine dei Cavalieri di Santiago (San Giacomo) e l’Ordine dei Cavalieri di Cristo. Le leggende. Mai come nel caso dei Templari, dopo la loro scomparsa, si poté dare libero sfogo a tutta una serie di leggende, fatti curiosi o speculazioni più o meno fantasiose. ■ 29 La Via - ATTIVITA’ ASSOCIATIVE I corsi sono attivi nelle sedi di: RHO (MI), BOLOGNA, PERUGIA, ROMA, POTENZA, MESSINA, OLBIA(SS). Al via il Corso di Operatore BioNaturale Reiki R.A.U. FIGURA PROFESSIONALE L’Operatore Bio-Naturale Reiki R.A.U. svolge, con autonomia professionale nell’ambito delle proprie competenze, l’attività diretta alla prevenzione primaria e alla salvaguardia della salute individuale e collettiva. Utilizza le tecniche acquisite in una visione rigorosamente olistica e, agendo contemporaneamente a livello energetico, spirituale e psicofisico, stimola l’armonizzazione dell’energia vitale della persona trattata migliorandone lo stato di salute globale. La persona trattata si rende parte attiva del percorso terapeutico e consapevole delle capacità di autoguarigione e di recupero del proprio stato di salute. L'Operatore Bio-Naturale Reiki R.A.U., oltre alle tematiche della disciplina professionalizzante, acquisisce la conoscenza di altre tecniche o metodi di trattamento di altre discipline bio-naturali, ciò al fine di saper meglio intervenire con il trattamento più appropriato per quella persona in quel preciso momento. STRUTTURA DEL CORSO - ED. 2006 Durata. Corso triennale • Inizio: gennaio 2006; • Esame finale: dicembre 2008. Il corso è articolato in week-end di teoria e pratica, stage e tirocinio per un totale di 1200 ore all’anno. Il piano di studi prevede un modulo base di 300 ore di formazione teorica generale e di base comprendente i modelli culturali e scientifici convenzionali (anatomia, fisiologia e patologia, scienze dietetiche, comunicazione efficace, elementi di chimica e biochimica, citologia e istologia, microbiologia, igiene e profilassi, diritto ed economia) e un modulo specializzante di 900 ore di formazione teorica specifica, esercitazioni teoricopratiche, stage formativi e tirocinio (insegnamenti del metodo Reiki R.A.U., tecniche dolci: uso di aromi, oli essenziali, cristalli, massaggio olistico e antistress, cromoterapia e cromopuntura, reflessologia plantare e auricolare). L’insegnamento è curato da medici e professionisti esperti in discipline bio-naturali tra i migliori a livello nazionale. REQUISITI DI AMMISSIONE • Diploma di scuola media superiore o attitudini particolari per la disciplina prescelta; • Test d’ingresso e colloquio. ISCRIZIONE AL CORSO Numero chiuso (si consiglia di compilare il modulo di preiscrizione). Obbligo della frequenza: al fine di sostenere gli esami di profitto, è necessaria la frequenza di almeno l'80% delle ore di lezione per quell'insegnamento. L'assenza dalle lezioni deve essere motivata. ESAMI Alla fine del 1° e del 2° anno è prevista una verifica di apprendimento delle materie acquisite; l’esame finale avverrà alla conclusione del 3° anno. DIPLOMA Il corso formativo si conclude con la certificazione dell’avvenuta frequenza e partecipazione agli esami di idoneità il cui esito positivo consente il rilascio del Diploma di operatore bio-naturale Reiki R.A.U. utile ai fini professionali. RETTA La retta annua è di € 1.550 i.i. così ripartita: • € 465 all’atto dell’iscrizione; • € 385 entro il 30/04; • € 385 entro il 30/07; • € 315 entro il 31/10. MODALITA’ DI PAGAMENTO • POSTA: C/C PT N. 31921208 intestato a ASSOCIAZIONE R.A.U. Via Lainate 26, 20017 Rho (Mi) • BANCA: C/C Bancario N. 209271/20 intestato a ASSOCIAZIONE R.A.U. Banca Intesa Ag. 2685 Pogliano M.se (Mi) ABI 03069 - CAB 33600 SCHEDA DI PREISCRIZIONE CORSO O.B.N.R.R. OPERATORE BIO-NATURALE REIKI R.A.U. Cognome…………………………………..................... Nome……………………………………............. Indirizzo…………………………………...................... Località…………………………………............. Cap……………Prov……………………...................... Tel………………….........Fax………………….. E-mail………………………………….......................... Titolo di studio…………………………........ Anno di conseguimento………………….................... 30 Data........................ Firma................................................ D.lgs196/2003 - Tutela della privacy. I suoi dati sono trattati in forma automatizzata al fine di prestare il servizio in oggetto. I suoi dati non saranno divulgati. INFORMAZIONI E ISCRIZIONI: • telefonicamente allo 02.931.05.25 o 336.395.762 facendo seguire l’invio della scheda di pre-iscrizione compilata. • sito www.reikirau.com la domanda di iscrizione e inviandola via e-mail o via fax. Recensioni Foto dell’aura di una rosa AURA Un passo avanti nella conoscenza scientifica Dr. Konstantin Korotkov Il Dott. Konstantin Korotkov è un noto scienziato di fama internazionale. Il suo metodo, chiamato Visualizzazione a Scarica di Gas (GDV), sfrutta computer, tecnologie elettroniche e ottiche all’avanguardia per l’analisi delle cosiddette “caratteristiche di emissione” degli organismi viventi, compresi vegetali, semi, campioni di sangue e culture microbiologiche. La tecnologia della Visualizzazione a Scarica di Gas Computerizzata è basata sul cosiddetto effetto Kirlian. Secondo Korotkov con uno speciale sistema di elettrodi si può creare un campo elettrico ad alta intensità attorno a un oggetto (compresi sassi, piante e metalli), il quale produce una scarica di gas la cui luminescenza può essere vista e misurata. Ogni essere biologico aggiunge a questo bagliore la sua caratteristica peculiare, cambiandone lucentezza, dimensione e colore. In questo testo è presente una descrizione della tecnologia GDV che in questi ultimi anni si è diffusa in tutto il mondo. Dall’università tecnologica di Stato di S. Pietroburgo SPIFMO, il Prof. Korotkov ha creato uno strumento per osservare in tempo reale i cambiamenti dell’Aura (il campo energetico umano). Secondo lo scienziato russo,< questo strumento ha straordinarie implicazioni per la Medicina, la Biofisica, le Scienze forensi, l’Agricoltura e l’Ecologia. Korotkov spiega, inoltre, che cosa è l’Aura, come si può misurare e come la tecnica del GDV si relaziona alla fotografia dell’Aura. La maggior parte dei concetti espressi nel testo sono ben lungi dall’essere accettati (o persino conosciuti) dalla maggior parte degli scienziati e dei medici, ma molti di essi in questi ultimi anni stanno ricevendo un’attenzione sempre maggiore da parte della cosiddetta “Scienza ufficiale”. Riccardo Cecchini Note sull’autore: Il Dott. Konstantin Korotkov è laureato in fisica e insegna fisica e biofisica a livello internazionale. Ha collaborato come Scienziato Ricercatore Senior con molti Istituti e Centri di Ricerca, con più di 70 pubblicazioni nelle principali riviste russe e del CSI di fisica e biologia, ha conseguito 12 brevetti nel campo della biofisica ed è autore di quattro libri, tra cui: “La Luce dopo la Vita. Esperimenti e idee sui cambiamenti delle immagini Kirlian dopo la morte”. Il Prof. Korotkov ha portato avanti una carriera eccellente per oltre 20 anni, combinando il rigoroso metodo scientifico con un’insaziabile curiosità per le cose dello spirito, dell’anima e con profondo rispetto per ogni forma di vita. È anche studente di filosofia. Ha tenuto consulti privati, lezioni, seminari e sessioni pratiche in Australia, Regno Unito, Germania, Messico, Svezia, Finlandia, Perù, Sri-Lanka. Contatti: Il testo si può richiedere presso la Casa Editrice Logos 10, Via Lainate 11 – 20017 RHO (MI), Tel. 02.93502088, Fax 02.93504166, wwwlogos10.com – [email protected]. Il dott. Giuseppe Zanella con il prof. Konstantin Korotkov Camera GDV per fotografare l’Aura 31 Se tu potessi visualizzare il futuro di ciò che può essere la tua esistenza, saresti invaso dalla paura... Un timore legato alla non conoscenza del Mio Disegno Divino. Ti fermeresti per cercare di modificare ciò che Io Stesso ho voluto per Mia Volontà. I vari cambiamenti che tu vedi, altro non sono che modificazioni di onde dovute al passaggio manifesto e che influirà sull’umanità intera; su ogni creatura vivente in questo Mio mondo d’Amore. Vivi, Accetta e Comprendi con la Volontà e l’Amore questo Cambiamento e valorizzerai in te l’Uomo Nuovo. Egli si manifesterà unificando, in una sola realtà, il suo percorso di essere umano e, al contempo, Cosmico. Che l’anno 2006 d.C. sia per tutti l’anno del Risveglio. Io Sono e Vi Amo Intensamente. Il Padre