Il Trottatore Febbraio 2007

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Il Trottatore Febbraio 2007
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VITA SOCIALE
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PRIMO
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VITA SOCIALE
INTERVENTO
NORMATIVO
DI TUTELA DEL MONTEPREMI.
ESTRATTO DEL VERBALE N. 413 DELLA RIUNIONE DI CONSIGLIO ANACT
DEL 16 GENNAIO 2007.
Hanno presenziato alla riunione
il Presidente Brischetto,
i Vice-Presidenti Caravita
e Moscati, i Consiglieri Bisacchi,
Cesarano, Cioccoloni, Dalla Libera,
Diana, Fabbri, Franceschi,
Govoni, Ioan, Lo Cicero, Marrazza,
Puggina, Turrini; i Sindaci Moriconi,
Righini, Zamparelli.
Questa la sintesi di alcuni degli argomenti trattati:
in merito all’incontro tenutosi presso il Ministero delle Politiche Agricole
in data 21/12 il Presidente Brischetto relaziona i presenti sull’incontro,
dapprima illustrando il discorso, tenuto in quella occasione dal Ministro De
Castro, successivamente esponendo e commentando quanto riportato dal
Commissario Unire Melzi d’Eril, soprattutto in materia di possibili interventi
e tagli sul montepremi e sulle provvidenze.
Il Presidente precisa ancora di aver incontrato informalmente il Commissario
dell’Unire anche in data 15 gennaio, per discutere ulteriormente sull’argomento.
I Vice-Presidenti Moscati e Caravita esprimono a loro volta il proprio punto
di vista e le rispettive proposte.
Segue un dibattito nel quale viene analizzato lo stato attuale generale
dell’ippica, anche alla luce di un piano di interventi preannunciato dal
Commissario dell’Unire.
I commenti, le valutazioni e le proposte evidenziate nel corso della discussione
vengono riportate (come da punto n.4 all’Ordine del Giorno ” Iniziative da
intraprendere a seguito del Programma enunciato dal Commissario
dell’UNIRE”) nel susseguente documento approvato dal Consiglio
all’unanimità, direttamente intestato al Commissario dell’Unire.
L’Anact ribadisce anzitutto la necessità di un intervento normativo o
regolamentare di tutela del montepremi svincolandolo dalle evenienze
finanziarie dell’Unire, garantendo così nel tempo la certezza della
programmazione delle aziende di allevamento e delle scuderie di corsa.
Pur concordando sulla necessità di una ristrutturazione del settore esprime
forti preoccupazioni per gli interventi ipotizzati. In particolare:
1) Il taglio dello stanziamento dei Gran Premi, nonché l’incameramento
2
delle relative iscrizioni, contrasta con gli obiettivi di qualità prefissati dal
Commissario e, penalizzando i proprietari, pregiudica, fra l’altro, il mercato
dei puledri. Suggeriamo pertanto di mantenere l’attuale impostazione,
facendo ricorso al reperimento di risorse alternative quali la riduzione del
25% della dotazione delle corse per anziani, a reclamare e categorie F e G,
con conseguente recupero di circa Euro 3.000.000,00.
2) Circa l’annullamento del premio aggiunto ai proprietari, chiediamo che
lo stanziamento segua la riduzione percentuale rispetto a quanto stabilito
per il galoppo: inoltre i fondi per tale voce vanno recuperati dai circa Euro
3.000.000,00 destinati in percentuale all’allevatore per i piazzamenti di
cavalli stranieri, e non assegnati.
3) Vista l’analogia economica fra corse Tris e corse differenziate suggeriamo
un analogo trattamento di imputazione nel bilancio Unire, estrapolando gli
importi dedicati alle corse differenziate dal montepremi.
4) Sollecitiamo la definizione della questione, da troppo tempo irrisolta,
riguardante il rapporto di distribuzione delle risorse fra trotto e galoppo
L’Anact, recependo le indicazioni fornite dall’Unire con lettera del 19
dicembre 2006, sta già provvedendo ad elaborare un piano per il contenimento della produzione: a fronte di ciò ritiene necessario un coincidente
percorso programmato di riduzione delle corse, fatto salvo ovviamente il
mantenimento del montepremi.
Il Consiglio dell’Anact chiede, prima che siano prese decisioni ufficiali,
di essere ricevuto dal Commissario dell’Unire per esporre quanto sopra.
In presenza di ulteriori offerte di monte preferenziali ed agevolate, il
Consiglio ritorna ull’argomento delle monte preferenziali per uniformare la
materia e consentire ad altri gestori di stalloni di poter trasmettere a loro
volta le relative loro proposte.
Il Consiglio Direttivo dell’ANACT stabilisce che:
- per gli stalloni indigeni debuttanti (che non hanno ancora figli in corsa)
le offerte debbano avere quale requisito necessario la concessione di 20
diritti di monta a vita da potersi assegnare a fattrici aventi un requisito
minimo di qualifica di fascia B (con priorità di assegnazione a cavalle di
fascia A).
- per i riproduttori con prodotti nati già in corsa, viste le differenti ed
eterogenee offerte di pervenute presso la Segreteria dell’Associazione,
onde non incorrere in parzialità, viene allargata a tutti i gestori di stalloni
l’opportunità di trasmettere le proprie offerte presso questa Associazione.
PRIMO PIANO
ASTE 2007
FORMATO USA.
Il presidente Roberto Brischetto fa il punto sull’attività svolta
dal nuovo Consiglio dell’Anact dopo i primi mesi di lavoro.
Puledri in paddock: in settembre a Settimo Milanese l’asta si svolgerà in una unica fase
Roberto Brischetto è stato eletto l’11 marzo 2006 presidente dell’Anact.
È subentrato a Tino Cazzaniga, che aveva tenuto il timone dell’associazione
per otto anni, dopo una campagna elettorale vivace, a tratti anche aspra.
Brischetto ha puntato sullo slogan del cambiamento, ed è stato premiato.
Sono trascorsi dieci mesi dalla sua elezione ed è perciò possibile oggi
tracciare un primo bilancio dell’attività svolta dal nuovo Consiglio, in una
fase certamente delicata per l’ippica italiana. Brischetto espone fatti e
programmi in modo diretto, con apprezzabile franchezza, anche quando
si affrontano temi sensibili per gli allevatori, dal nuovo format delle aste
alla riduzione della produzione, dalla difesa dell’italianità al severo piano
proposto dal commissario Melzi per il rilancio dell’ippica italiana.
“L’attività di un Consiglio dell’Anact – esordisce Brischetto - si sviluppa
3
sostanzialmente in due fasi. Una fase è quella che io definisco di gestione
operativa e che va a grandi linee da aprile a ottobre, cioè a conclusione
delle aste. La seconda occupa gli altri mesi ed è di progettualità, cioè serve
per attuare le grandi scelte politiche, le strategie dell’allevamento. È la
fase in cui ci si confronta e magari ci si scontra per preparare in sostanza la
finanziaria del settore. Questo Consiglio, ovviamente, ha vissuto in pieno
il semestre operativo e in parte quello progettuale e in questo periodo abbiamo già assunto decisioni rilevanti come la definizione del regolamento
e del formato delle Aste Anact 2007. Nella fase operativa, ci siamo attenuti
alle linee del precedente Consiglio, pur facendo qualche operazione di
maquillage come gli interventi alla struttura organizzativa delle aste o
come la trasformazione della tradizionale cena delle aste in un buffet che
ha registrato l’apprezzamento dei soci.
“Abbiamo puntato
a una ristrutturazione
del Trottatore
con l’abbattimento dei costi
e la salvaguardia della qualità
del prodotto.
Anche la struttura amministrativa
è stata rinnovata e ci consentirà
di produrre bilanci
a norma CEE”.
A proposito delle Aste, bisogna dire che
il fatturato ci ha lasciato senz’altro soddisfatti, visto che, in un momento di seria incertezza del settore, la selezionata
è cresciuta del 13% e l’asta qualificata
si è mantenuta ai livello del 2005. Noi ce
l’abbiamo messa davvero tutta, ma bisogna anche dire con onestà che siamo
stati senz’altro fortunati”.
Brischetto si concede una pausa, riordina le idee e quindi sottolinea il lavoro
svolto in questi mesi di gestione che assume riflessi anche in prospettiva. “Una
iniziativa che i nostri soci potranno verificare anche dal punto di vista estetico
è il rinnovamento totale del Trottatore
che dal primo numero del 2007 cambia Roberto Brischetto
grafica, dopo essere stato rinnovato nei
contenuti e soprattutto ristrutturato dal
punto di vista dei costi. Abbiamo trasferito la grafica da Roma a Milano e
abbiamo rivisto al ribasso molte altre voci di uscita, pur puntando a mantenere e semmai migliorare lo standard qualitativo della rivista che è uno
4
strumento prezioso e insostituibile per la nostra associazione. Per inciso,
mi piace segnalare che la rivista può essere letta da tutti gli operatori del
settore e dai semplici appassionati, attraverso il sito internet dell’Anact.
Un altro obiettivo al quale il Consiglio ha dedicato molte energie in questi
mesi è la rifondazione della struttura amministrativa dell’Anact. Si tratta di
un impegno che non ha troppa visibilità, ma che alla lunga i soci sapranno
certamente apprezzare. Grazie alla presenza nel nostro Consiglio di esperti
commercialisti come il dottor Flavio Puggina e il dottor Gaetano Turrini,
già dal 2007 avremo un bilancio a norma CEE, accompagnato dalla nota integrativa, che assicura la più assoluta trasparenza: infatti sarà una vera e
propria casa di cristallo. Intendiamoci, non è che nei bilanci precedenti non
ci fosse trasparenza; solo che l’impostazione era un po’ antiquata soprattutto per quanto riguarda l’imputazione dei costi. Ora, dico io, l’Anact avrà
una impostazione amministrativa degna di una qualsiasi società agli onori
del mondo. E a proposito di trasparenza, tengo a sottolineare che tutti i
verbali delle riunioni di Consiglio e le relative delibere vengono puntualmente pubblicate nel sito Anact e possono essere visionati da soci e non
soci dell’associazione. L’Anact ha l’esigenza di creare dei risparmi che non
permetteranno solo di assestare la situazione finanziaria ma anche di favorire progetti ambiziosi, in modo che l’Anact sia sempre di più un motore
propulsore del sistema ippico. Proprio in questi giorni abbiamo presentato
uno studio di Nomisma sull’allevamento del trotto, ma, in una prospettiva
di costante modernizzazione, intendiamo implementare in modo sempre
più consistente i nostri servizi informatici che già sono in fase di costante
adeguamento”.
Il banco di prova senz’altro più impegnativo e significativo per il Consiglio
dell’Anact resta comunque quello della organizzazione delle Aste yearling,
primo punto d’arrivo della entusiasmante ma anche faticosa e rischiosa
attività dell’allevatore. Il presidente affronta di slancio l’argomento che
gli proponiamo e, prima di segnalare le date e le modalità di effettuazione, tiene a fare una premessa. “Come tutti sanno, da qualche anno una
società privata collegata a ITS organizza un’asta yearlings alternativa a
quella dell’Anact. Il clima di questi anni è parso a tratti anche conflittuale
nei confronti di quegli allevatori che hanno deciso di partecipare a questa iniziativa. A noi piacerebbe trasformare la conflittualità in una corretta
convivenza o addirittura in una collaborazione. ITS pone un notevole impegno nel promuovere le aste all’estero
e portare a Milano acquirenti stranieri e
questo impegno può essere coordinato
con il nostro sforzo in Italia di promuovere le aste di Settimo. Credo che alla
fine il beneficio sarebbe comune, perché la mia filosofia economica é che
nei grandi mercati ci guadagnano tutti,
mentre se il mercato si fraziona ci perdono tutti. Nel doveroso rispetto della
concorrenza, stiamo quindi verificando
se il coordinamento delle due aste, che
si svolgono in luoghi diversi ma in date
ravvicinate, possano attirare alternativamente il maggior numero dei potenziali acquirenti, italiani e esteri, nel
comune interesse”.
Ma veniamo ora alle novità delle Aste
Anact 2007 che non sono né poche né
irrilevanti, visto che verrà rilanciata
una sessione superselezionata e le aste qualificate andranno ad affiancarsi alla selezionata di settembre. “Dopo attenti studi sui numeri e dopo
aver verificato la capacità di accoglienza, siamo arrivati alla conclusione
La qualità della produzione, obiettivo di Presidente e Consiglio Anact, si nota dall’immagine in alto
“Giochiamo la carta
della selezionata
e della qualificata
in una unica fase
nella serata
del 9 settembre
e nelle giornate
del 10,11 e 12
settembre,
ispirandoci al modello
americano.
Per gli allevatori
della qualificata,
l’opportunità di
presentarsi
su un palcoscenico
importante”.
– spiega Brischetto - che i puledri che passeranno
nel ring si aggireranno sulle 600/630 unità. In
questa prospettiva, e appunto nella convinzione
che frazionando il mercato i risultati non pagano, abbiamo deciso di unire l’asta selezionata e
l’asta qualificata in una fase unica nelle date di
domenica 9, dopo il pomeriggio di grandi corse a San Siro, lunedì 10, martedì 11 e mercoledì
12 settembre. Anche il catalogo sarà unico con
circa 800 iscritti che statisticamente dovrebbero
scendere a 620/630 unità dopo i ritiri. Con tassa
d’iscrizione differenziata, domenica sera avremo
una sessione diciamo così superselezionata, alla
quale seguiranno nelle altre tre giornate la selezionata e la qualificata. Oltre a quelle di Settimo,
sono state programmate due aste nel centro sud
il l’8 ottobre a Roma e il 22 ottobre al Garigliano.
Le tre giornate di lunedì, martedì e mercoledì
si svolgeranno con orario continuato, dalle 11
in poi, diciamo fin verso le 21: poi tutti liberi.
Quindi niente interruzioni, via e vai dall’albergo,
ritardi, anche discussioni. Insomma tre giornate
di aste sul modello americano, naturalmente con
un servizio di ristoro continuativo e di qualità.
Qual è il messaggio che vogliamo far arrivare agli
allevatori della qualificata? Questa volta a questi allevatori viene aperta una porta importante,
viene offerta cioè la possibilità di portare i loro
puledri su un palcoscenico dove sono presenti
tutti gli acquirenti che contano.
Sta allora anche all’iniziativa dell’allevatore di
proporsi, di presentare il prodotto, di stimolare
il cliente. Noi, come Anact, forniremo naturalmente a questi allevatori il maggior supporto
possibile. Mi pare significativo anche annotare
che stavolta i puledri della qualificata saranno
sottoposti a visita veterinaria come quelli della
selezionata. Con tutti i limiti del caso, mi sembra un passo significativo nella logica di offrire
un prodotto sempre più certificato”.
“L’Unire ci ha chiesto
una riduzione
della produzione
che affronteremo
con l’obiettivo
di valorizzare
il prodotto
dei nostri allevatori.
Noi siamo
chiamati
a fare la nostra parte,
ma dovranno
essere coinvolte
tutte le componenti
ippiche”.
Vediamo ora, aste a parte, su quali problematiche il Consiglio sta lavorando in prospettiva.
Si tratta in realtà di temi consistenti e anche
5
complessi, che richiederanno approfondite valutazioni e decisioni né
semplici né indolori: la riduzione della produzione e la difesa dell’italianità della nostra produzione.
“L’Unire – spiega Brischetto – ha chiesto all’Anact di formulare un piano
per la riduzione dei prodotti nati e noi a quel piano stiamo lavorando con
impegno ma anche con grande scrupolo. Il taglio della produzione non
deve essere visto come una punizione, ma come la chance di produrre
meglio e di rivalutare il nostro prodotto. Infatti se riusciamo a equilibrare
meglio domanda e offerta, il nostro prodotto verrà valorizzato: è una banalissima legge di mercato.
Certo sarà un processo assai oneroso, ma se attuato aprirà anche la strada
a una selezione delle nostre corse che in pochi anni sono passate da 10.000
a 16.800 all’anno. Una situazione devastante che rappresenta una delle
cause del declino dell’ippica. Gli allevatori sono chiamati a fare la loro
parte, ma deve essere ben chiaro che non dovrà essere solo un impegno
e un sacrificio degli allevatori, ma dovrà coinvolgere tutte le componenti dell’ippica, ognuno per quanto di competenza. La difesa dell’italianità
dell’allevamento è una problematica che richiederà altrettanto impegno.
Di cosa si tratta? Molti cavalli vengono allevati all’estero e registrati nello
stud-book italiano e proprio questo va in rotta di collisione con la riduzione della produzione.
“Anche agli allevatori
sono chiesti sacrifici.
Gli allevatori
sono pronti a sostenere
il piano Unire annunciato
dal commissario Melzi.
Sia chiaro però
che il progetto
non deve rimanere sulla carta,
dalle parole bisogna
passare subito ai fatti”.
Da una parte noi stringiamo la cinghia per produrre meno cavalli in Italia, altri li allevano all’estero e poi li portano a correre da noi. Nessuno
nega che questo possa avvenire anche in futuro. Però, compatibilmente
con le norme europee, noi vogliamo che alcune risorse, e segnatamente
le provvidenze, vengano destinate a chi produce in Italia. Insomma, io ti
lascio allevare all’estero e correre in Italia, ma non ti lascio utilizzare le
mie provvidenze.
Il palco dei banditori: da sinistra Francesco Ferrari, Salvio Cerbone e Giuseppe Moscuzza, che hanno alle spalle Manuela De Leonardis
6
D’altronde se lei va a allevare, per esempio, in Slovenia, il terreno costa dieci/venti volte meno che in Itala, e così il personale, il foraggio, i veterinari… A questo punto se io non avessi
un aiuto, appunto le provvidenze, perché restare qui e non
allevare in Slovenia o in un paese simile? Con questa logica,
rischiamo, come stiamo rischiando, una forte delocalizzazione
degli allevamenti. Qual è il rischio vero? Se si procede sulla
strada della delocalizzazione, i complessi strutturati possono
benissimo operare all’estero, al contrario il nostro piccolo-medio allevatore, quello che costituisce il tessuto connettivo del
nostro allevamento con i suoi 3-5 prodotti, non è in grado di organizzarsi per andare a produrre all’estero e alla fine rinuncia.
Il problema è questo: ora spetta al Consiglio affrontarlo con la
necessaria decisione, ma anche attraverso una corretta e ampia
consultazione”.
“Un obiettivo
del Consiglio
è la difesa
dell’italianità
dei nostri prodotti.
Va bene produrre
all’estero
e venire a correre
in Italia,
ma non è giusto
che chi alleva
all’estero
utilizzando condizioni
di favore fruisca
delle nostre
provvidenze”.
Addetti ai lavori ed ospiti si rifocillano al buffet di Settimo Milanese
Anche se l’obiettivo di questa intervista era quello di fare il punto dei primi mesi di
attività con il presidente dell’Anact, è apparso inevitabile tuttavia chiedere a Roberto
Brischetto un sintetico giudizio sul piano di ristrutturazione e di rilancio dell’ippica
esposto dal commissario Melzi alle categorie. Gli allevatori, in sostanza, sono pronti
a sostenere il piano Unire? “Assolutamente sì, perché gli allevatori, più di ogni altra
componente del settore, hanno la necessità e l’urgenza di poter contare su un’ippica
fondata su regole precise e su autentiche certezze, che vanno da un servizio antidoping finalmente degno di questo nome a un decente funzionamento delle Commissioni
di Disciplina per arrivare a un ufficio tecnico Unire che ci assicuri almeno i servizi minimi come la capacità di produrre tempestivamente certificati o di fornire informazioni.
L’allevamento é l’inizio della filiera, la spina dorsale di tutto il sistema e gli allevatori
sono veri imprenditori perché per ottenere un prodotto dobbiamo avere la terra, avere
le fattrici, investire per quattro/cinque anni prima di vedere il cavallo in pista. Siamo
imprenditori a tutto tondo, dunque, e anche con un forte grado di rischio connaturato
alla nostra attività. Altrettanto evidenti sono però le difficoltà di bilancio dell’Unire
e da qui la richiesta di sacrifici. Faranno sacrifici i proprietari, e non sarà uno scherzo,
e siamo consapevoli che li dovranno fare anche gli allevatori per la loro quota. Siamo
pronti perciò a sostenere il piano Unire, ma con un chiaro e leale avvertimento: questo
piano non deve rimanere un progetto sulla carta, ma tramutarsi al più presto in realtà.
Bisogna insomma passare, senza troppi indugi, dalle parole ai fatti. Il tempo ormai
stringe: l’ippica non può aspettare”.
DANILO IOVENALI
LA DIRIGENZA DELL’ANACT
• Presidente: Roberto Brischetto
• Vicepresidenti: Alberto Caravita, Sandro Moscati
• Consiglieri delegati: Gaetano Turrini (Lombardia), Flavio Puggina
Brischetto, Ioan e Caravita prima dello svolgimento dell’Asta
(Piemonte-Liguria-Valle d’Aosta), Doriano Dalla Libera (Veneto),
Adriano Ioan (Friuli -Venezia Giulia), Giovanni Govoni (Emilia),
Gianfranco Fabbri (Romagna), Daniele Franceschi (Toscana-Sardegna),
Francesco Cioccoloni (Marche-Umbria-Abruzzo), Ciro Cesarano (Lazio),
Antonio Diana (Campania), Tommaso Marrazza (Puglia-BasilicataCalabria), Natale Lo Cicero (Sicilia), Aimone Bisacchi (Unire)
7
PRIMO PIANO
LA RICERCA
NOMISMA-ANACT.
Presentata a Roma la ricerca Nomisma-Anact: tutto quello che vorreste
sapere sull’allevamento (e non solo) e che nessuno vi ha mai detto.
Il tavolo dei relatori con Mario Pilucchi di Nomisma, Roberto Brischetto Presidente Anact e Guido Melzi D’Eril Commisario Unire
Il settore che è alla base della filiera
ippica passato al setaccio da parte
di uno dei più noti e stimati istituti
di ricerca. Il risultato?
Una fotografia dalla quale
si possono trarre buoni auspici
per il futuro, sempre che…
8
2.000 allevatori capaci di produrre 4.600 cavalli l’anno occupando circa 4.000 dipendenti su 30.000 ettari di terreno e con
un fatturato di 60milioni di euro a fronte di investimenti negli
ultimi 5 anni pari a 80 milioni. Questo, veramente in estrema
sintesi, il quadro del settore allevatorio riguardante il trotto
che emerge dalla ricerca “L’allevamento ed il rilancio dell’ippica” realizzata dal gruppo di lavoro di Nomisma in collaborazione con l’Anact. Lo stesso che, qualche tempo addietro produsse
un’altra corposa e interessante ricerca sull’ippica.
Sala gremita di uditori. Riconoscibili in prima fila Luca D’Angelo, Ciro Cesarano e Salvio Cervone
Questa volta però l’argomento è stato ancora più specifico. Proprio su richiesta dell’Anact, effettuata
circa un anno fa dal precedente Consiglio Direttivo, si è infatti scelto di puntare l’attenzione sulla
realtà allevatoria che costituisce il motore primo, ancorché non certo l’unico, della filiera ippica. Una
realtà che proprio per la particolarità di un settore merceologico che prevede ricavi a lungo termine
(4 anni da quando si decide di partire ingravidando una fattrice a quando ragionevolmente si possono
avere i primi introiti) necessita di programmi certi. Uno degli scopi che la ricerca si prefigge è quindi
quello di esemplificare proprio attraverso i numeri le proporzioni di quella che ormai è sempre più una
realtà imprenditoriale e sempre meno un hobby o lo sfogo di una passione sia pure nobile come quella
per il cavallo.
La ricerca, oltre che da elementi oggettivi, quali bilanci e dati provenienti dalle istituzioni, ha usufruito della banca dati e della consulenza particolareggiata dell’Anact, ma soprattutto dei dati desunti
da un questionario inviato a tutti gli associati. La risposta con circa 400 schede su 1727 è stata buona:
in linea, anzi un filo al di sopra, di quello che dicono in questo senso le statistiche, ma, a dire il vero,
forse ci si attendeva anche qualcosa in più in termini di partecipazione a riguardo di un argomento che,
per ovvi motivi, sta a cuore un po’ a tutti.
Si è partito dall’analisi delle aziende
che operano nel settore:
in primo luogo dalla tipologia
e proprio per poter meglio intepretare
i dati si è scelto di dividere gli operatori
in quattro grandi gruppi:
1 - quelli che contano
un nuovo prodotto all’anno (piccole imprese),
2 - quelli che allevano da 2 a 4 cavalli l’anno
(medio piccole);
3 - quelle in cui
i nuovi nati sono
da 5 a 9
(medio grandi)
4 - e quelle con 10
o più prodotti
che vengono definite
“Grandi”.
La prima annotazione da fare è che le aziende
con un solo prodotto all’anno, quindi piccole,
sono il 45% del totale, mentre quelle con 10 o
più puledri all’anno ammontano al 5%. In mezzo a questa forbice ci sono ovviamente le altre
due categorie. Attraverso tutta una serie di dati
le imprese allevatorie sono state analizzate a
360°. Poi si è provveduto ad analizzare il mercato delle scommesse ippiche comparando il modello angloasassone, sicuramente il più evoluto,
a quello a totalizzatore puro per arrivare a quello
italiano.
Quindi sono stati analizzati i dati strutturali dell’ippica italiana, i bilanci dell’Unire e la situazione relativa al montepremi tornata di questi
tempi, purtroppo, di scottante attualità.
Infine la comparazione tra il trotto italiano e
quello che in Europa è il nostro punto di riferimento ovvero il modello francese.
9
1 - La mancanza di una visione
sistemica del settore, dove ogni
soggetto ha cercato di privilegiare
e far prevalere i suoi interessi,
rispetto a quelli generali.
Un paragone che sconta però già un “peccato originale” estremamente importante laddove si pensi che, come dichiarato dal presidente dell’Anact
Roberto Brischetto nel corso del suo intervento in sede di presentazione
della ricerca, in Francia il costo di un terreno per l’allevamento è di alcune
migliaia di euro l’ettaro, mentre in Italia si parla anche di 100.000 euro.
Ovvio che essere concorrenziali partendo da simili presupposti diventa assai più difficile. Lungo e dettagliato il capitolo delle conclusioni che, però,
a differenza di quanto avviene in lavori analoghi, comprende anche una
larga parte propositiva.
2 - La continua conflittualità
tra le categorie, creata a volte
ad arte da chi doveva garantire
la maggior collegialità possibile.
3 - L’accantonamento del personale
tecnico competente all’interno
dell’Ente, da motivare
e da riutilizzare in base
alle conoscenze maturate.
4 - La maggior trasparenza degli
atti e degli indirizzi di poltica
del settore.
5 - La competenza e
la rappresentatività negli organi
istituzionali dove si discute
di corse e di scommesse.
Prospettiva di alcune presenze al convegno
Problematiche la cui risoluzione implica chiaramente la presenza di un
“Governo” dell’ippica il più forte e autonomo possibile. Nelle conclusioni
è quindi presente un forte richiamo a concetti di coerenza, trasparenza,
concertazione ed equità che, ovviamente, non è tradotto dai numeri, ma
che trova ampio riscontro nella fase propositiva che accompagna la ricerca
e ne costiutisce parte integrante.
In poche parole i numeri – leggi tabelle - costituiscono la fotografia di un
settore che dimostra di avere al proprio interno grandissime potenzialità
di sviluppo che attendono solo di essere messe in moto da un macchinista,
o un gruppo di macchinisti, capace e affidabile sia dal punto di vista tecnico che, soprattutto, etico.
LUIGI MIGLIACCIO
In particolare
sono stati sottolineati
cinque punti che costituiscono
un po’ il “pentalogo”,
passateci il termine,
delle problematiche
che chi è chiamato,
o sarà chiamato in futuro,
a governare il comparto ippico
dovrà risolvere:
10
LE IMPRESE ALLEVATRICI SECONDO IL NUMERO MEDIO DI CAPI
CLASSI DI
AZIENDE
FATTRICI
PULEDRI NATI
NEL 2005
TOTALE CAPI
10 e oltre
5-9
2-4
1
19,7
8,1
3,4
1,2
15,8
6,5
2,6
1
55,7
21,4
8,8
3,2
Totale
3,5
2,8
9,3
Fonte: elaborazione Nomisma su dati indagine allevatori Ottobre 2005
TREND SCOMMESSE 1995-2004 (milioni euro correnti)
1995
1996
1997
1998
1999
2000
2001
2002
2003
2004
FR
5.482
5.664
5.546
5.593
5.678
6.023
6.406
6.653
7.245
7.771
IT
2.559
3.368
3.134
2.702
2.501
2.536
2.770
2.789
2.972
2.911
GER
497
443
441
421
426
382
354
311
261
214
IR
587
619
711
805
1.095
1.381
1.573
1.777
2.158
2.456
SV
991
1.050
1.077
1.032
1.188
1.188
1.143
1.109
1.158
1.185
UK
5.260
6.101
7.486
7.286
7.720
8.098
9.390
12.024
14.547
16.059
Fonte: Elaborazione Nomisma su dati vari.
MONTEPREMI AL TRAGUARDO
MIL. EURO
1995
1996
1997
1998
1999
2000
2001
2002
2003
2004
FR
290
297
305
305
311
318
343
369
377
400
SV
72
78
83
78
91
93
90
93
94
85
UK
69
80
93
92
113
117
117
132
140
146
IR
16
19
19
21
26
31
42
46
50
52
IT
167
211
268
209
186
211
260
270
275
273
Fonte: Elaborazione Nomisma su dati vari.
DATI STRUTTURALI DEL TROTTO
1995
1996
1997
1998
1999
2000
2001
2002
2003
2004
2005
Corse
11.817
12.862
13.834
14.363
13.823
15.267
15.654
15.757
16.427
16.576
15.645
Giornate
di corsa
1.380
1.446
1.559
1.655
1.603
1.764
1.932
1.944
2.038
2.057
2.044
Cavalli che
hanno corso
8.907
9.050
9.173
10.272
10.158
10.304
10.423
10.815
ND
ND
ND
Cavalli alla
partenza
121.968
128.724
137.814
143.208
139.496
148.750
146.855
150.136
156.699
160.064
158.502
Spettatori
1.613.652
1.468.337
1.332.433
1.032.067
764.530
594.455
541.334
447.386
320.050
236.366
211.869
Montepremi
(migliaia ¤)
100.386
124.509
161.129
124.617
110.313
124.856
149.028
155.901
160.685
160.523
151.197
11
4
PRIMO PIANO
IPPICA: RILANCIO
IN QUATTRO
PUNTI.
L’INTERVENTO DI MELZI ALLA PRESENTAZIONE DELLA RICERCA
DI NOMISMA SULL’ALLEVAMENTO.
Riformare statuto e legge 449. In questi cinque anni ci siamo fatti cacciare
via dall’Unire e lo Stato ha avuto le sue responsabilità.
Roberto Brischetto e Mario Pilucchi seguono con attenzione la relazione del Commissario Unire Guido Melzi D’Eril
13
Per tentare, in estrema sintesi, una difesa che agli occhi dei più appare
quantomeno ardua. I più smaliziati in tema di “tattiche politiche” avevano
interpretato la vicenda come un modo “soft”, non traumatico, di abbandonare la scena. Altri hanno visto nella proroga concessa dal Ministro un minimo di scollamento con il Commissario Melzi, ma quest’ultima tesi è stata
immediatamente smentita dai diretti interessati. Quelli vicino al Segretario Generale parlano invece di un Panzironi deciso a giocarsi tutte le carte
a propria disposizione pur di rimanere… in sella e forse sono quelli che
hanno centrato nel segno visto anche il ricorso al Tar presentato da Panzironi che comunque sembrerebbe investire più l’operato della Commissione
Parlamentare e la sua indagine che non nello specifico la Delibera di Melzi
che comunque ne è una diretta conseguenza.
Ci eravamo lasciati alla vigilia di Natale con
Nel giorno della presentazione della ricerca di
l’incontro avuto dal Ministro per le Politiche
Nomisma sul mondo allevatorio, Melzi ha
Agricole e Forestali Paolo De Castro prima con i
dichiarato ufficialmente “Sono in perfetta sintonia
rappresentanti delle categorie ippiche e poi con
col Ministro De Castro e tutte le mie azioni
alcuni giornalisti. In quell’occasione il Ministro
scaturiscono da scelte fatte si in autonomia
manifestò il totale appoggio suo e di tutto il goe secondo le mie competenze, ma frutto di un
verno al Commissario Straordinario Melzi. Paspercorso totalmente condiviso col Ministro”.
sate le feste l’intera vicenda inerente l’Unire e
Il Commissario, insomma, ha voluto fare
il futuro stesso del comparto ippico si è evoluta
chiarezza “La proroga concessa al Segretario
con cadenza quasi quotidiana. Ricapitoliamo e
Generale per presentare le proprie controdefacciamo il punto al giorno in cui la rivista vieduzioni rientra nella prassi burocratica pressone stampata. Pur sapendo perfettamente che al
chè obbligatoria quando si parla di dirigenti
momento in cui leggerete potrebbe essere acdi Enti pubblici”. In effetti la stessa cosa era
Roberto Brischetto e Guido Melzi D’Eril
caduto dell’altro.
stata affermata anche dallo stesso Ministro
Melzi con una Delibera ha puntato il dito contro
nella riunione prenatalizia.
il Segretario Generale Franco Panzironi, muovendo alcuni addebiti precisi
Ma il lungo intervento di Melzi alla presenza di una fetta molto importante
e dettagliati e chiedendone in pratica l’allontanamento anticipato rispetto
del mondo allevatorio del trotto italiano ha toccato molti altri argomenti.
alla scadenza del contratto prorogato dal precedente Commissario FranceQuello del Commissario è stato un vero e proprio piano programmatico
sco Saverio Abate a Giugno 2008. Panzironi ha chiesto e ottenuto tempo in
che parte da un presupposto basilare. La partecipazione degli ippici alla
un’audizione al Ministro per produrre le proprie controdeduzioni.
gestione del comparto.
“CI SIAMO FATTI CACCIARE VIA”
Secondo Melzi D’Eril, quelli appena trascorsi
sono stati cinque anni bui nei quali ha
dominato una sorta di oscurantismo e che ha
provocato l’impoverimento dell’ente. “C’è
stato poco dialogo - ha detto testualmente
Melzi -. La politica non ha rafforzato il
legame con la base, ma ha pensato più
che altro all’occupazione delle poltrone
con conseguente trasferimento dei tecnici
che assolvevano determinate funzioni.
Ci siamo fatti espropriare, cacciare fuori
dall’Unire e questo non deve accadere
più. La conseguenza di tutto ciò è stata la
grande confusione che ha regnato nella
gestione. Confusione che si è poi tradotta
in malfunzionamento di interi settori come
quello relativo alla lotta al doping o quello
che riguarda le commissioni di disciplina
che sono i primi sui quali siamo intervenuti.
Per non parlare di altre cose che erano un
punto fermo e sono sparite come l’Annuario
14
dell’Unire o di altre che dovevano essere fatte
e invece sono ancora allo stato embrionale
come l’Anagrafe Equina. L’Unire è la casa
dell’ippica e quindi gli ippici devono tornare
a partecipare a tutto tondo alla gestione
dell’Ente ovviamente in collaborazione con
le istituzioni. C’è chi ci ha preceduti su
questa strada. Il Vice Presidente del Coni è
Manuela Di Centa, un’ex campionessa di sci.
In ogni federazione sortiva ai vertici ci sono
ex atleti. Solo l’ippica va controtendenza.”
Il mondo politico ha avuto buona parte
nel dissesto economico dell’Ente. “Con
noi lo Stato ha fatto una brutta figura”.
Il riferimento è alla questione dei minimi
garantiti che costituisce un po’ il “peccato
originale” sul quale poggiano molte delle
sofferenze di bilancio dell’Unire e che è
stata definita “un episodio di malcostume
nazionale”, ma Melzi ha parlato anche di
quella rete di raccolta delle scommesse che
è nata negli anni 80/90 coi soldi provenienti
proprio dall’ippica quando ancora non c’era
la concorrenza delle scommesse sportive
e di altri giochi o concorsi. “Una parte dei
proventi dell’Unire in quegli anni servì a
pagare proprio la rete di accettazione del
gioco. Al termine della concessione la rete
sarebbe dovuta tornare di proprietà dell’Ente,
invece si decise di utilizzarla anche per una
raccolta totalmente concorrenziale al nostro
settore e se oggi il mercato dei giochi vale 35
miliardi di euro (3 scarsi l’ippica) in buona
parte si deve anche a questo e lo Stato non
può non tenerne conto”.
RILANCIO IN
QUATTRO PUNTI
necessità, ma ancor più il diritto di essere presente nella gestione delle risorse.
Non va dimenticato che il bando di gara di questi giorni con l’assegnazione delle
licenze per i Negozi e i Corner ippici ha garantito all’erario qualcosa come 500
milioni. Possibile che all’ippica non torni nulla di tutto questo?”.
Sono quattro i punti sul quale si basa il progetto di rilancio del
comparto ippico. Punti che vanno dall’istituzionale al pratico, ma
soprattutto che prendano le mosse da due elementi fondamentali,
l’Etica e il ripristino delle Regole.
449 e Statuto
Al primo posto la riforma della legge 449, quella che aveva ristrutturato
l’Unire e che si è dimostrata, all’atto pratico, assolutamente
inadeguata. A questa riforma va accompagnata la totale riforma
dello Statuto dell’Unire che oggi risulta praticamente sconosciuto
agli addetti ai lavori, ma che, secondo Melzi, risulta essere stato
elaborato “ad personam” con l’accentramento di moltissimo potere
nella figura del Segretario Generale. È uno Statuto che di fatto
esclude gli ippici dalla gestione dell’Ente.
Quartè e Quintè
Come fu per la Tris negli anni ‘90 queste scommesse devono tornare ad
essere il fiore all’occhiello dell’offerta di gioco ippico e, soprattutto,
devono consentire un buon ritorno economico all’Ente. Per ottenere
ciò occorre sfruttarle al meglio e quindi riformarle. L’idea è quella
di seguire il modello francese che ha dato ottimi risultati allargando
la possibilità di vincite medio basse atte ad essere reinvestite o
comunque a fungere da salvagente per lo scommettitore. Del resto
una simile logica ha trovato buona applicazione anche da noi in altri
giochi, come ad esempio il SuperEnalotto. Una prospettiva potrebbe
essere quella dell’abolizione della seconda Tris giornaliera sostituita
dai due campi di corse giocabili interamente nei cosiddetti “corner”
ippici e trasmessi in chiaro dalla Tv satellitare all’interno di un
contenitore che ospiti anche rubriche di approfondimento adatto al
grande pubblico.
Riforma tecnica
La qualità delle corse Tris e conseguentemente quartè e quintè deve
essere necessariamente migliorata. Per questo ci vuole una riforma
tecnica e strutturale nell’ambito della creazione delle corse.
Giornalisti (riconoscibili Migliaccio e Moscuzza) e allevatori (visibili Biffi e Pizzaballa)
PENSARE
IN GRANDE
L’errore che l’ippica non deve fare è quello di non pensare in grande. Deve invece
puntare a migliorarsi ad avere un’immagine migliore e più positiva verso l’esterno
e verso le Istituzioni. Anche il recente caso della Lotteria di Agnano, che dopo 51
anni ha perso l’abbinamento con la vendita e l’estrazione dei biglietti da parte di
Aams, costituisce un dato sintomatico della perdita di immagine del nostro sport.
“Ci vorrebbe un grande campione. Auguriamoci di trovarlo presto”.
LUIGI MIGLIACCIO
Riduzione delle spese
Uno dei punti fondamentali per il rilancio dell’ippica risiede nella
riduzione delle spese di gestione che negli ultimi anni si sono
moltiplicate. Una riduzione che però non deve essere fatta a danno
dell’efficienza tecnica che anzi va migliorata. Bisogna abbandonare
gli sprechi. I tagli al montepremi annunciati recentemente non sono
stati dettati da motivazioni “politiche”, ma sono stati una necessità
pura di bilancio.
“Del resto - ha specificato il commissario - se un Ente ha 430 milioni
di euro di entrate e 490 di uscite deve trovare in qualche modo la
via del pareggio. Per questo si è richiesto un aiuto da parte del
Ministero. Forse per il 2007/2008 ci sarà ancora bisogno di un certo
“accompagnamento” da parte delle istituzioni, ma l’obiettivo è che
nel 2009 il comparto sia in grado di marciare con e proprie gambe
senza penalizzare ulteriormente il Montepremi al traguardo, anzi
cercando di restituire qualcosa. Per ottenere tutto ciò l’ippica ha la
L’ippica ha un grande futuro,
ma deve diventare
una vetrina
dentro la quale
tutti possono guardare.
L’amore per il cavallo,
per il campione,
il grande campione non deve
essere patrimonio di pochi,
ma il sogno di tutti.
15
AVVENIMENTI
GRAN
PREMI 2007.
DERBY: quest’anno la classica più attesa dagli allevatori italiani
si disputerà a Roma domenica 7 ottobre, mentre le OAKS
sono state anticipate a sabato 6 ottobre.
DATA
GIORNO
CITTÀ
PREMIO
GR.
DIST.
CAT.
GENNAIO
21
DOM
MILANO
LOCATELLI
3
1600
I/O
01
MAR
PADOVA
ELWOOD MEDIUM
2
1640
T
3
01
MAR
PADOVA
ELWOOD MEDIUM
FILLY
3
1640
T
3f
05
SAB
NAPOLI
MASCHIO ANGIOINO
3
2100
T
3m
05
SAB
NAPOLI
CASTEL DELL’OVO
3
2100
T
3f
06
DOM
NAPOLI
LOTTERIA (Batt. E Finale)
1
1600
O
4+
13
DOM
MONTEGIORGIO
SAN PAOLO
2
1600
E
4
13
DOM
MONTEGIORGIO
SAN PAOLO FILLY
3
1600
T
4f
4+/5+
FEBBRAIO
04
DOM
FIRENZE
FIRENZE
2
1660
T
4
11
DOM
MILANO
ENCAT
2
2100
I
5+
24
SAB
AVERSA
ANDREANI
2
1660
T
4
MARZO
10
SAB
FIRENZE
PONTE VECCHIO
3
1660
I/O
4+/5+
19
SAB
PALERMO
REGIONE SICILIA
2
1600
I/O
5+
11
DOM
FIRENZE
DANTE
3
1660
T
3m
20
DOM
MODENA
CARLO CACCIARI
2
1600
T
3f
11
DOM
FIRENZE
BEATRICE
3
1660
T
3f
20
DOM
MODENA
GIOVANARDI
1
2100
T
3
18
DOM
PADOVA
CITTA’ DI PADOVA
2
1640
T
4
26
SAB
AVERSA
STABILE
2
1660
T
3
25
DOM
PADOVA
PADOVANELLE
2
1640
I/O
5+
26
SAB
AVERSA
STABILE FILLY
3
1660
T
3f
31
SAB.
ROMA
G. BERARDELLI
3
1600
T
3m
31
SAB.
ROMA
G. BERARDELLI
3
1600
T
3f
02
SAB
BOLOGNA
REPUBBLICA
2
1660
I/O
5+/4+
03
DOM
TRIESTE
PRES. DELLA
REPUBBLICA
2
1660
T
4
APRILE
GIUGNO
08
DOM
TORINO
COSTA AZZURRA
2
1600
I/O
5+/4+
09
LUN
TORINO
CITTA’ DI TORINO
2
2060
E
4
09
SAB
NAPOLI
REGIONE CAMPANIA
2
2100
E
4
15
DOM
BOLOGNA
ITALIA
2
1660
T
3
10
DOM
NAPOLI
CITTA’ DI NAPOLI
1
2100
T
3
CITTA’ DI NAPOLI FILLY
15
DOM
BOLOGNA
ITALIA FILLY
3
1660
T
3f
10
DOM
NAPOLI
2
1600
T
3f
GIO
FIRENZE
ETRURIA
2
1660
T
3
22
DOM
MODENA
RENZO ORLANDI
2
1600
I/O
5+/4+
21
25.
MER
MILANO
EUROPA
1
2100
E
4
21
GIO
FIRENZE
ETRURIA FILLY
3
1660
T
3f
25
MER
MILANO
VENETO (Poule)
3
2100
T
3m
21
GIO
FIRENZE
DUOMO
2
1660
I/O
5+/4+
25
MER
MILANO
EMILIA (Poule)
3
2100
T
3f
29
VEN
ROMA
ANTONIO CARENA
2
1600
T
4f
4f
29
VEN
ROMA
TRIOSSI
1
2100
E
4
30
SAB
TREVISO
CITTA’ DI TREVISO
3
1609
I/O
4+/5+
25
16
MAGGIO
ETÀ
MER
MILANO
EUROPA FILLY
2
1600
T
LUGLIO
OTTOBRE
05
GIO
MILANO
NAZIONALE FILLY
2
1600
T
3f
05
GIO
MILANO
NAZIONALE
1
2100
T
3
12
GIO
MILANO
UNIRE
1
1600
O
4+
14
SAB
FOLLONICA
CITTA’ DI FOLLONICA
2
1640
T
4
21
SAB
MONTECATINI
SOCIETA’ TERME
2
2040
T
3
21
SAB
MONTECATINI
SOCIETA’ TERME FILLY
3
1640
T
3f
22
28
DOM
SAB
TRIESTE
CESENA
GIORGIO JEGHER
CITTA’ DI CESENA
2
2
1660
1660
I/O
T
4+/5+
4
04
GIO
BOLOGNA
CRITERIUM
ARCOVEGGIO
3
1660
T
2
06
SAB
ROMA
TOR DI VALLE
3
1600
T
3
06
SAB
ROMA
OAKS
1
1600
T
3f
07
DOM.
ROMA
DERBY
1
2100
T
3
07
DOM
ROMA
CONSOLAZIONE DERBY
3
2100
T
3
07
DOM
ROMA
TURILLI
1
1600
O
4+
13
SAB
TRIESTE
CITTA’ DI TRIESTE
3
1660
I/O
4+
20
SAB
TRIESTE
REGIONE FRIULI
VENEZIA-GIULIA
2
1660
I/O
3
AGOSTO
01
MER
TARANTO
DUE MARI
3
1600
I/O
4+/5+
21
DOM
NAPOLI
FRECCIA D’EUROPA
1
1600
0
4+
04
SAB
CESENA
RICCARDO GRASSI
2
1660
I/O
5+
21
DOM
NAPOLI
CRITERIUM
PARTENOPEO
3
1600
T
2m
12
DOM
TARANTO
CITTA’ DI TARANTO
2
1600
T
4
21
DOM
NAPOLI
1600
T
2f
MER
MONTECATINI
CITTA’ DI MONTECATINI
(batt. e fin.)
1
1640
I/O
5+/4+
CRITERIUM
PARTENOPEO FILLY
3
15
28
DOM
TORINO
CRITERIUM VINOVO
3
1600
T
2m
19
DOM
MONTEGIORGIO
MARCHE
2
1600
T
3
28
DOM
TORINO
CRITERIUM VINOVO
FILLY
3
1600
T
2f
19
DOM
MONTEGIORGIO
MARCHE FILLY
3
1600
T
3f
25
SAB
MONTECATINI
DANTE ALIGHIERI
2
1640
T
4
01
GIO
MILANO
ORSI MANGELLI FILLY
2
1600
0
3f
26
DOM
MONTEGIORGIO
CAMPIONATO
GUIDATORI
3
2060
I/O
4+/5+
01
GIO
MILANO
ORSI MANGELLI
(Batt. e Fin.)
1
1600
0
3
03
SAB
BOLOGNA
VITTORIA
2
2400
I/O
4+
11
DOM
MILANO
NAZIONI
1
2100
0
4+
17
SAB
PALERMO
TRINACRIA
2
1600
T
4
SETTEMBRE
NOVEMBRE
01
SAB
CESENA
CAMPIONATO EUROPEO 1
(Prove ripetute)
1660
I/O
4+/5+
02
DOM
TORINO
MARANGONI
1
2100
T
3
18
DOM
MILANO
GRAN CRITERIUM
1
1600
T
2
02
DOM
TORINO
MARANGONI FILLY
2
1600
T
3f
18
DOM
MILANO
GRAN CRITERIUM FILLY
2
1600
T
2f
15
SAB
MONTECATINI
CRITERIUM
TOSCANO
3
1640
T
2
25
DOM
MONTEGIORGIO
PALIO DIE COMUNI
1
1660
0
3+
16
DOM
TORINO
CAMPO MIRAFIORI
1
1600
I
5+
22
SAB
ROMA
QUALIFICAZIONI DERBY
3
2100
T
3
07
VEN
MILANO
INVERNO
3
2100
I/O
4+
08
SAB
ROMA
ALLEVATORI
1
2100
T
2
08
SAB
ROMA
ALLEVATORI FILLY
2
1600
T
2f
15
SAB
NAPOLI
GOLFO
2
1600
I/O
5+
17
LUN
PALERMO
MEDITERRANEO
2
1600
T
3
22
SAB
AVERSA
CRITERIUM CIRIGLIANO 3
1660
T
2
23
DOM
NAPOLI
ROYAL MARES
2
1600
I/O
4+f
26
MER
ROMA
GALA’ DEL TROTTO
1
2100
O
4+
23
DOM
BOLOGNA
CONTINENTALE FILLY
2
1660
T
4f
23
DOM
BOLOGNA
CONTINENTALE
1
2060
E
4
30
DOM
PADOVA
IVONE GRASSETTO
2
1640
I/O
5+/4+
30
DOM
PADOVA
CRITERIUM VENETO
3
1640
T
2
DICEMBRE
Glen Kronos ed un esultante Roberto Andreghetti sul traguardo del Derby 2006
17
CAVALLI
UN EXPLOIT
DIETRO L’ALTRO.
Il 6 anni allevato da Francesco Boricchi, la cui ava è Corsage Hanover,
a Vincennes ha eguagliato Varenne al record degli indigeni
sulla media distanza.
Exploit Caf e Jean-Michel Bazire in azione sulla pista di Vincennes
Exploit Caf,
ora che ha affiancato
Varenne al record
degli indigeni sulla media
distanza (1.10.8 sui 2100,
misura da entrambi
ottenuta a Vincennes,
il Capitano però vincendo),
s’inserisce a pieno titolo
tra i più forti trottatori
italiani degli ultimi anni.
Italiani, meglio specificarlo, per non cadere nell’errore
abbastanza curioso in cui è incorso il suo attuale driver,
Jean-Michel Bazire. Il quale, preso dall’euforia per l’eccel-
lente prestazione del cavallo da lui guidato,
appena dopo il secondo posto ottenuto nel
Prix de Lille dal figlio di Toss Out alle spalle
di My Love Lady (la nuova primatista femminile del Plateau in 1.10.5), ha affermato
che Exploit è un cavallo eccezionale e che
l’allevamento francese è il migliore del
mondo. D’accordo, Exploit Caf ormai da fine
settembre è in training in Francia, nell’Orne per la precisione, presso l’Haras de Ginai
dove opera Fabrice Souloy, il suo nuovo allenatore, ma tra questo e confonderlo con
un normanno ce ne passa. Tanto più che di
francese nel suo pedigree non c’è neppure
un accenno.
Ed è una linea genealogica, questa del 6
anni allevato da Francesco Boricchi a Bettolle in provincia di Siena, che mette assieme un quadro maschile di gran moda (Toss
Out) ad una sezione femminile apparentemente più di serie, nella quale la qualità
però non manca anche se è un po’ celata.
Celata, perché per trovare un nome di livello superiore nel settore femminile del suo pedigree bisogna andare alla sua quarta madre,
Corsage Hanover, un’americana acquistata nel 1961 dal conte Paolo Orsi Mangelli. Fu la sua
una importazione che meritò ben due pagine sul Trottatore di giugno-luglio di quell’anno:
Corsage, che giunse in Italia a 4 anni, era allora ritenuta la seconda femmina dalla sua
generazione dopo l’eccezionale Elaine Rodney, che poi approdò anch’essa nel nostro Paese
confermando di essere una stella di prima grandezza.
PROGRESSIONE DEI RECORD SULLA MEDIA DISTANZA DEGLI INDIGENI
ESOTICO PRAD
1.14
Milano 1987
METELLO OM
1.13.3
Milano 1994
SEC MO
1.13.1
Milano 1996
VARENNE
1.11.9
Stoccolma 2000
VARENNE
1.10.8 (V)
Vincennes 2002
EXPLOIT CAF
1.10.8
Vincennes 2007
19
Anche l’approccio sulle nostre piste di Corsage Hanover fu ottimo con la
cavalla a segno a Tor di Valle la sera del 23 luglio nel Premio Australia (batMy Love Lady avanti a Exploit Caf nel Prix de Lille
tendo Crevalcore) nelle mani di William Casoli. Poi la figlia di Dean Hanover, sempre nel secondo semestre del 1961, mise assieme tutta una bella
serie di piazzamenti: quinta nel Città di Montecatini, terza nel Campionato
categoria e che nel novembre dello scorso anno ha toccato a San Siro un
Europeo, quarta nell’Azienda Autonoma di Cura, seconda nel Società Campo
record di 1.12.1 ( primato delle femmine della sua generazione) seguendo
di Mirafiori (dietro Tornese), quarta nel Freccia d’Europa e terza nel Gran
al traguardo Fernandez Bi.
Premio delle Nazioni vinto da Quick Song. Corsage Hanover, nella presenVaiolet Caf è l’ultimo dei sei prodotti di Calibra, che per l’Azienda Agricola
tazione che ne fece il Trottatore, risultava essere “una cavalla di buona
Castelluccio ha dato anche Oslavia Caf 1.16.7 con oltre 65 mila euro di vintaglia, sopra l’1.60, un po’ sulle gambe molto ben conformata specie nel
cite, Platon Caf 1.17.5, Risoluta Caf 1.20.3 (madre di Erio di Piaggia 1.14.3)
treno posteriore, bella spalla, collo bene attaccato con nell’insieme una
e di Simon Caf 1.15.7.
espressione di finezza e di agilità, più che di forza”.
Figlia del caporazza Dean Hanover (scomparso l’inverno precedente all’imEZIO CIPOLAT
portazione della portacolori degli Orsi Mangelli), Corsage Hanover nasceva
dalla fattrice Coquette Hanover, una figlia di Mr McElwyn (all’ora capolista dei
padri di fattrici) e dalla prolifica Calumet
Aristocrat, madre tra gli altri di Bill Gallon, razzatore di ottimo livello. Corsage
EXPLOIT CAF 6, 1.10.8 sui 2100
più in generale veniva dalla famiglia di
Maschio baio nato in Italia il 30 aprile 2001
Ethelwyn, dalla quale derivano altri razAllevatore: Az. Agr. Castelluccio - Proprietario: Scud. SA.FOR
zatori di peso, come Spencer e Mighty
Ned. Corsage Hanover in razza, in linea
STAR’S PRIDE 5, 1.57.1
diretta, ha reso molto meno di quanto ci
SUPER BOWL
si poteva attendere dal suo alto lignag3, 1.56.2
SUPERGILL
PILLOW TALK 3, 2.11.1
gio: solo quattro dei suoi sette prodotti
3, 1.53.3
hanno corso, i migliori dei quali si sono
BONEFISH 3, 1.58.1
WINKY’S GILL
dimostrati Sacerno e Urso. Tre sue figlie
3, 1.55.2
hanno comunque portato avanti la sua
TOSS OUT
LASSIE BLUE CHIP 3, 2.03.4
linea: Tufara e Albione (entrambe da
3, 1.54.1
Marco Hanover) e la franco-americana
SPEEDY CROWN 3, 1.57.1
B. USA 1990
HOMESICK
Braganza (da Upsalin).
2, 1.58.3
Da Tufara deriva la più che valida Olemar
KEYSTONE BARB 2.10.2
1.16.4 (a sua volta madre di Edy 1.15.8 e
FOREIGN WATERS
BONEFISH 3, 1.58.1
di Conte 1.16.1), Albione (da Marco HaREEL FISH
nover) è la terza madre di Exploit, men3, 2.00.1
TARPORT LADY ANN 3, 2.03
tre Braganza è la seconda madre di Olga
As 1.17.1, fattrice d’ottimo livello che
SPEEDY CROWN 3, 1.57.1
ha dato alle piste Esperanto Gif 1.12.8,
SPEEDY SOMOLLI
Astrea Gif 1.13.9, Zenone Gif 1.14.8, Bo3, 1.55
SOMOLLI
lide Gif 1.15.6 e Chance Gif 1.16.8.
FRIENDLY FACE
Merita un discorso un po’ più particola3, 1.54
ABOUT FACE
SPEEDSTER 4, 1.59.4
reggiato Albione che s’aggancia a Exploit
3, 2.04.1
Caf attraverso i passaggi di Calibra (caFROSTY FACE 2, TT 2.09
VAIOLET CAF
valla da buoni centrali milanesi, per i coB. Italia 1995
lori della Scuderia Simon) e della figlia
SPEEDSTER 4, 1.59.4
SHORT STOP
di questa Vaiolet Caf, rimasta inespressa
3, 2.01
in corsa, ma in grado di farsi valere come
CAPRICE
CALIBRA
mamma: oltre ad Exploit ha infatti pro5, 1.17.4
dotto, sempre con Toss Out, Fedora Caf,
MARCO HANOVER TT 1.59.4
ALBIONE
che a 3 anni ha frequentato la migliore
1.19.4
CORSAGE HANOVER 3, 2.02.4
20
CALUMET ARISTOCRAT
CALUMET ARISTOCRAT
F. 1926,
Belwin
1926, Belwin
BILL GALLON
M. 1938, Sandy Flash
COQUETTE HANOVER
F. 1944, Mr Mc Elwyn
CORSAGE HANOVER *
F. 1957, Dean Hanover
* Corsage Hanover
TUFARA
F. 1967, Marco Hanover
ALBIONE
F. 1971, Marco Hanover
BRAGANZA
F. 1972, Upsalin
OLEMAR
F. 1989, Super Crown
CALIBRA
F. 1980, Short Stop
CARTAGENA AS
F. 1980, Daring Pride
VAIOLET CAF
F. 1995, Friendly Face
OLGA AS
F. 1985, Super Crown
FEDORA CAF
F. 2002, Toss Out
ESPERANTO GIF
M. 2001, Lemon Dra
EXPLOIT CAF
M. 2001, Toss Out
21
CAVALLI
KEMP,
TRA PASSIONE E FASCINO.
La finlandese, protagonista di un eccezionale fine 2006 sulle piste italiane,
viene da una linea molto poco battuta dall’allevamento italiano.
A pochi metri dal palo del Turilli Passionate Kemp e Jorma Kontio sono padroni con Malabar Circle As, che all’esterno di Pegasus Boko, fa suo il secondo posto
Passionate Kemp,
se non ci fosse in circolazione
Mara Bourbon, sarebbe la femmina
più ricca tra quelle
attualmente in attività
sulle piste europee.
22
Circa 300 mila euro dividono le due campionesse che in carriera non si sono
mai incrociate; una bella sommetta di differenza, un gap, però, che la figlia
di Lindy Lane, più giovane di un anno rispetto alla francese che sembra
(almeno per quanto fatto sinora vedese nel meeting) in parabola discendente, potrebbe colmare nei prossimi mesi, quando quasi sicuramente si
proporrà come una possibile protagonista dei Free For All primaverili sulle
piste italiane, Lotteria compresa.
GAY SONATA
SONATA
GAY
1947, Phonograph
F. 1947, Phonograph
* Fashion Hill
STARLETTE HILL
F. 1961, Star’s Pride
GAY HILL
F. 1951, Scotland
MODEL
F. 1956, Darnley
FASHION HILL *
M. 1965,Star’s Pride
ROAMER
M. 1967, Matastar
SONATA HILL
F. 1968, B.F. Coaltown
SELENA LOBELL
F. 1981, Speedy Crown
PASSIONATE KEMP
F. 2001, Lindy Lane
SONATA LOBELL
F. 1985, Mystic Park
SUNDAY HILL
F. 1974, B.F. Coaltown
SONNET LOBELL
F. 1986, Speedy Crown
SUNKISS BELL
F. 1979, Noble Victory
SPELLBOUND HANOVER
F. 1998, Donerail
SIERRA KOSMOS
M. 1989, Nearly Perfect
23
L’ultimo successo di Passionate Kemp in Italia al Galà del Trotto sulla pista di Tor di Valle
Piste italiane che Passionate sembra gradire in modo particolare, vista la
precisione quasi chirurgica con la quale ha sempre lasciato il segno quando
si è cimentata da noi: in undici uscite in Italia ha infatti ottenuto nove vittorie e un quarto posto (Nazioni), più un errepì (a Montegiorgio nella finale
del Palio), l’unico in carriera.
Successi che le hanno permesso di aggiungere al suo già notevole palmares
(che comprende anche un Derby finlandese colto a 4 anni, a media di 1.14.7
sui 2600 metri) i traguardi nell’Orsi Mangelli, Triossi, Continentale, Turilli,
Freccia d’Europa, Royal Mares e Galà Internazionale del Trotto, con il quale
ha chiuso un 2006 per lei trionfale negli ultimi tre mesi.
Tradotto in soldoni,
Passionate in Italia
ha guadagnato
697.640 dei
1.294.355 euro
vinti sinora
in carriera,
con un “parziale”
micidiale di
327.340 euro
per l’ultimo
trimestre tutto
italiano, trascorso
a Tor San Lorenzo,
nel centro
di allenamento
di Jori Turja.
Ora la cavalla è tornata in Patria, vale
a dire in Finlandia, per un po’ di meritato riposo nel centro del suo trainer
Markku Nieminen vicino a Tampere.
Passionate Kemp nasce dall’inedita
americana Sonata Lobell, da Mystyc
Park, coperta a soli 2 anni e presto emigrata in Svezia, per il cui allevamento
ha dato otto figli viventi, sei dei quali
in corsa, tra cui Beaver River Pass 1.14.8
(del 1989, scomparso), C’Mon Pass
1.15.7 e Ain’t It Pass 1.16.8, una femmina del 1988 che è il suo primo prodotto
in assoluto.
24
Nel 1997, anno della nascita del mediocre Rascal 1.18 di record, Sonata Lobell è stata acquistata per l’equivamente di soli 3000 euro dal Kemppitalli,
uno degli allevamenti finlandesi più famosi e importanti, creato nel 1988
dalla famiglia Kemppi, i titolari di una delle più grosse industrie di saldatrici in Europa, e dislocato ad una cinquantina di chilometri a nord di Lathi.
L’approccio di Sonata Lobell con il nuovo ambiente non è però stato dei migliori, restando vuota per i primi due anni. Poi nel 2000 ha dato alla luce
Oliver Kemp, dimostratosi solo mediocre in corsa, ma l’anno successivo la
fattrice, finalmente accoppiata ad uno stallone allora giovane ma di grande
qualità come Lindy Lane, è uscita dal mucchio con la femmina (la seconda
PASSIONATE KEMP 5, 1.10.4
Femmina baio nata in Finlandia il 30 marzo 2001
Allevatore: Ravitalli Kemppi - Proprietario: Talli Hietsut
VALLEY VICTORY
3, 1.53.3
BALTIC SPEED
3, 1.56
VALLEY VICTORIA
3, 2.00.3
LINDY LANE
3, 1.53
B. USA 1993
SPEEDY CROWN
3, 1.57
LINDILIANA
3, Q 2.00.3
PETROLIANNA
3, 1.56.2
NOBLE GESTURE
2, 1.59.1
MYSTIC PARK
3, 1.57
SPEEDY SOMOLLI 3, 1.55
SUGAR FROSTING 2, 2.13
BONEFISH 3, 1.58.1
VICTORIOUS LOU 3, TT 1.59
SPEEDY SCOT 3, 1.56.4
MISSILE TOE 3, 2.05.2
TEXAS 3, 1.57.3
VICTORIA REGINA 3, TT 2.02.4
NOBLE VICTORY 4, 1.55.3
IMPORTANT
SPEEDSTER 4, 1.59.4
MYSTIC SIGN
MYSTICAL
SONATA LOBELL
B. USA 1983
B.F. COALTOWN
3, TT 2.01.1
SONATA HILL
2, 2.01.1
STARLETTE HILL
2, 2.01.1
GALOPHONE 4, 1.58.1
SIS RODNEY 3, 2.05.3
STAR’S PRIDE 5, 1.57.1
GAY HILL 4, 2.02.2
Gli ultimi istanti del Turilli con Passionate Kemp e Jorma Kontio in totale controllo
della sua produzione) Passionate Kemp, destinata a diventare uno dei migliori prodotti in
assoluto dell’allevamento finlandese.
Un risultato
che però
non ha risparmiato
Sonata Lobell
che è stata
poi venduta
ad un altro
allevamento
per la politica
di svecchiamento
del suo parco fattrici
della Kemppitalli.
La madre di Sonata Lobell è l’ottima Sonata Hill,
una B.F. Coaltown che nel 1974 prese parte con
colori americani ma guidata da Odoardo Baldi
alla Lotteria di Agnano, giungendo quarta nella
batteria vinta da Sharif di Iesolo.
Tra gli altri figli di Sonata Hill figurano Selena
Lobell 1.57 a 4 anni con oltre 400 mila dollari di
somme vinte e Sonnet Lobell, che prima di essere anch’essa esportata in Finlandia ha generato
Spellbound Hanover, 1.54.3 di record, a 2 anni
leader femminile della generazione americana
1998, raccogliendo in quella stagione 748.000
dei 962.000 dollari vinti in carriera. Va messo in
rilievo che Sonata Hill è sorella piena di Sunday Hill, che è la terza madre di Sierra Kosmos,
stallone da anni ai primi posti delle classifiche
americane.
La linea femminile di Passionate Kemp, che si
può fare derivare senza andare troppo lontano
nel tempo dall’ava Gay Sonata (e più in generale dalla madre base Maggie H), è una corrente
che l’allevamento italiano ha sfruttato molto
poco e quel poco lo ha pescato oltre trent’anni fa. Si possono ricordare la fattrice Model e il
figlio Roamer importati dalla Razza del Mocajo
nel 1969, anno in cui Giorgio Zocca ha acquistato Fashion Hill, altro della “famiglia”, che l’anno successivo è stato ritirato in razza.
Lindy Lane, il padre di Passionate Kemp, è stal-
lone ormai consolidato: tra i suoi figli vanno
ricordati Hellawa Hush 5, 1.51, Like A Prayer 3,
1.52.2, Windylane Hanover 3, 1.53, Syrinx Hanover (che è al vertice monetario della sua produzione americana con quasi un milione e 700
dollari di somme vinte) 3, 1.53.2, Coulantine 3,
1.53.3 e Macaria Hanover ex primatista mondiale
dei 2 anni con 1.55.
EZIO CIPOLAT
25
IL TROTTO NEL MONDO
FRANCIA
IL MEETING
DELLA GIOVENTÙ.
I 5 anni One du Rib (Cornulier) e Offshore Dream (Amérique) alla ribalta nei
confronti più importanti.
Suggestiva immagine della tribuna di Vincennes stracolma di gente (oltre 35.000 i presenti) e della retta d’arrivo dell’Amérique con Offshore Dream netto avanti a Kool du Caux
Che a Vincennes sia venuto
il momento del ricambio?
I risultati del Cornulier
e dell’Amérique, con i successi
dei 5 anni One du Rib
e Offshore Dream
(che ha abbassato il record
della corsa di tre decimi,
portandolo a 1.12 sui 2700,
lasciando a distacco
Kool du Caux)
sembrerebbero confermarlo.
26
VINCENNES • DOMENICA 28 GENNAIO
PRIX D’AMÉRIQUE • € 1.000.000, metri 2700
1.OFFSHORE DREAM m.b. 5 Reve d’Udon e Enfilade (Tarass Boul
ba). Allev.: Ecurie de Rougemont. Prop.: Ecurie de Rougemont
(2700 P. Levesque) 1.12;
2. Kool du Caux (2700 F. Nivard) 1.12.3;
3. Kazire de Guez (2700 J.M. Bazire) 1.12.7;
4. Kesaco Phedo (2700 M. Lenoir) 1.12.8;
5. Jardy (2700 Ch. Bigeon) 1.12.9.
Ma è forse prematuro liquidare i senatori che hanno formato la spina
dorsale del trotto francese negli ultimi anni: Késaco Phédo, capace nel
Bourgogne di un colpo d’alta classe al record della corsa di 1.10.8 sui
2100, può ancora incidere, come non si può dare per definitivamente
Il nuovo astro francese Offshore Dream (in sulky Pierre Levesque, al suo primo Amérique) fa pure il record della corsa faro transalpina
spacciato un cavallo coriaceo come Kazire de Guez che, mettendo da
parte tutti i problemi fisici che evidentemente lo assillano, è riuscito
ugualmente a ritagliarsi un Amérique da protagonista, giungendo terzo, come due anni fa. Con Jag de
Bellout, il fuoriclasse che ha segnato i precedenti
tre ultimi meeting d’hiver parigini, il discorso si fa
più complicato: il risultato del Cornulier (quinto, al
rientro dopo cinque mesi di assenza) era stato confortante, quello dell’Amèrique completamente negativo, perché il cavallo già nelle sgambature è apparso frastornato. Si è saputo poi il cavallo aveva un
ascesso ad un dente, problema che spiegherebbe la
sua eccessiva insofferenza.
Certo è che Jag de Bellouet per raggiunti limiti di età
il suo discorso con l’Amérique lo ha definitivamente
chiuso: il prossimo anno non potrà più esserci (e con
lui Jardy) e la sua assenza comunque graverà come un
macigno, perché nel bene (la vittoria nel 2005, il terzo posto l’anno precedente) e nel male (il distanziamento per doping dal primo posto dello scorso anno)
Jag si è completamente identificato con l’Amèrique.
Aria di nuovo al Plateau con questi neo 5 anni che
hanno prepotentemente preso il posto dei vecchi
Pierre Levesque
campioni mettendo sul campo freschezza atletica,
classe e buona preparazione. Solo nei prossimi mesi,
quando giungeranno le auspicate conferme si potrà però giudicare se questi successi sono stati il frutto di un coerente ricambio o piuttosto del caso.
Sia One sia, soprattutto, Offshore sembrano comunque soggetti molto più
concreti di Voici du Niel e di Verdict Gédé, i quali esattamente quindici anni
fa, a distanza di una settimana l’uno dall’altro, andarono a segno a 5 anni nel Cornulier e nella corsa faro.
Voici e Verdict furono campioni per un giorno, delle meteore, o poco più. La freschezza di Offshore Dream (da
Rêve d’Udon, con linea femminile con doppio ritorno su
Speedy Somolli) e One du Rib (da First de Retz e quadro femminile di tradizionale stampo normanno) deriva
dal fatto che da giovani hanno frequentato solo in parte
l’elite della loro generazione. Il vincitore dell’Amérique
per guarire da una zoppia ha saltato quasi tutta la carriera dei 4 anni, facendosi rivedere in azione solo verso
il termine della stagione in preparazione al Critérium
Continental, poi vinto; One du Rib, che ad inizio primavera era andato a segno nel Président de la Republique,
altro basilare confronto riservato agli specialisti della
sella, è stato invece fermato per scelta tecnica da parte
del suo trainer. Scelte forzate o volute che comunque
hanno dato i loro frutti. Bisogna comunque mettere in
evidenza che questi due 5 anni sono allenati da trainer
(Pierre Levesque e Joël Hallais) della vecchia scuola,
una scuola che con i cavalli, soprattutto quelli considerati buoni, pratica la virtù della pazienza. Ma ormai
di preparatori con questa mentalità anche in Francia,
soprattutto tra quelli che operano nell’ambito parigino, ce ne sono ormai
pochi. Le ultime leve, pur formate da professionisti molto capaci, tendono
27
IL MEETING
DELLA GIOVENTÙ.
Exploit Caf (Jean-Michel Bazire) domina il Prix de Luxembourg
One du Rib sul traguardo del Cornulier con un esultante Jean Loic Claude Dersoir
ad un impiego precoce del materiale. Un esempio calzante è quello di Thierry
Duvaldestin che non si è fatto scrupolo nell’impiegare senza riserve la sua Pearl
Queen, la quale, dopo aver spopolato lo scorso anno, in questo primo scorcio
del 2007 ha conosciuto già due sconfitte, nel Tonnac-Villeneuve (andato al suo
rivale “storico” Prince d’Espace al mondiale di 1.11.7 sui 2175 metri) e nel Charles Tiercelin (disputatosi il giorno dell’Amérique e vinto dalla sua compagna di
allenamento Popinée de Timbia).
Il nuovo che avanza, comunque, non è rappresentato dai soli Offshore Dream
e One du Rib, ma in questa nouvelle vague del trotto in Francia bisogna anche
inserire soggetti come Niky, Ladakh Jiel e My Love Lady, che non sono più giovani, ma che rappresentano comunque degli elementi di rottura rispetto agli
schemi ormai consolidati.
Il 6 anni Niky, vincitore allo speed del Belgique, è un campione di ritorno, nel
senso che è stato da puledro il primo leader della generazione, poi ha conosciuto una lunga fase di stasi, per tornare a proporsi ai massimi livelli nel corso
di questo meeting d’hiver.
Ladakh Jiel (che tra i protagonisti del meeting è l’unico con genealogia totalmente normanna) in precedenza solo ottimo soggetto da Quinté, è salito di
tono, sfruttando la sua notevole carica agonistica, carica che non difetta neppure a My Love Lady, che battendo Exploit Caf nel Prix de Lille a media di 1.10.5
è diventata la nuova primatista femminile della pista di Vincennes.
In questa nuova
ondata di protagonisti
bisogna doverosamente inserire
anche l’italiano Exploit Caf,
che pur agendo in un ambito
leggermente inferiore alla
prima categoria si è conquistato
uno spazio cospicuo diventando
uno degli assoluti
protagonisti del meeting.
Giuseppe Lenzi in premiazione con il trainer Fabrice Souloy
VINCENNES • SABATO 27 GENNAIO
PRIX DU LUXEMBOURG • € 100.000, metri 2100
1. EXPLOIT CAF m.b. 5 Toss Out e Vaiolet Caf (Friendly Face).
Allev.: az.agr. Castelluccio. Prop.: sc. Sa.For (2100 J.M. Bazire) 1.11;
2. My Love Lady (2100 F. Nivard) 1.11.3;
3. Morydiem (2100 B. Marie) 1.11.3;
4. Lass Drop (2100 D. Loqueneux) 1.11.6;
5. Nuage de Lait (2100 J.Et. Dubois) 1.11.7.
28
Il portacolori di Giuseppe e Raffaele Lenzi, dopo aver concluso il 2006
con la bella vittoria nel Constant Hervieu (1.13.4 sui 2850 metri) ed
aperto l’anno nuovo con il secondo posto nel citato Prix de Lille eguagliando in 1.10.8 il record sulla media distanza dei nostri indigeni di
Varenne (sempre a Vincennes nel 2002), ha trovato una definitiva consacrazione nel Prix du Luxembourg, la vigilia dell’Amérique, risolto con
irrisoria facilità al record della corsa di 1.11. Jean-Michel Bazire, che lo
guida, stravede per il figlio di Toss Out, Fabrice Souloy, che lo allena in
VINCENNES • SABATO 27 GENNAIO
PRIX DE BELLEY • € 33.000, metri 2850
Gwynet Ans e Minnucci a segno in una giornata da ricordare per gli italiani
1. GWYNET ANS m.b. 4 Angus Hall e Valganna Ok (Lemon
Dra). Allev.: allev. La Nuova Sbarra. Prop.: allev. La Nuova
Sbarra (2850 Gp. Minnucci) 1.16;
2. Princesse Baraka (2850 B. Robin) 1.16.3;
3. Prima Maris (2850 M. Tourteau) 1.16.3;
4. Pretty Sensation (2850 P. Vercruysse) 1.16.4;
5. Phania Griff (2850 F. Nivard) 1.16.9 ;
6. Vina Boko (2850 H. Langeweg jr) 1.17.2 ;
7. Gazelle Font (2850 J. Verbeeck) 1.17.4.
Normandia, lo considera un vero crack. Exploit Caf è la punta del vasto schieramento
italiano che in questi ultimi mesi è andato a cercare fortuna a Vincennes, con risultati
altalenanti, ma da considerare nel complesso ancora positivi.
Nella settimana internazionale che sfocia nella grande giornata della corsafaro, l’ultima domenica di gennaio, oltre al 6 anni allevato da Francesco Boricchi sono andati
a segno Gwyneth Ans, sempre sabato nel Prix de Belley, con in sulky Giampaolo Minnucci, e il 3 anni Ivori Lb, che domenica nel Prix Leopold Verroken, guidato da Enrico
Bellei, ha preso la meglio di forza sull’altro italiano In Dix Huit, allievo di Jean-Pierre
Dubois.
Coppia indigena sul traguardo: Iveri Lb (Bellei) avanti a In Dix Huit
VINCENNES • DOMENICA 28 GENNAIO
PRIX LEOPOLD VERREKEN • € 60.000, metri 2100
1. IVERI Lb m.b. 3 Supergill e Rasia Lb (Nevele Pride). Allev.: allev.
La Bambolaccia. Prop.: sc. Mysty Trotting (2100 E. Bellei) 1.15.7;
2. In Dix Huit (2100 J.P. Dubois) 1.15.7;
3. Wyard Beuckenswyk (2100 H. Langeweg jr) 1.15.9;
4. Quinella Aimef (2100 J.Ph. Dubois) 1.15.9;
5. Querido de Blary (2100 F. Anne) 1.16.1.
Sempre nella settimana internazionale hanno trovato modo di piazzarsi Glamour
Grif (quarto), Gibartur (quinto), Guendalina Bigi (quinta), Eva Kant Gianfi (sesta),
Dordogne (settima) e Fabiolupo Fi (settimo). Il giorno successivo all’Amérique,
Andrea Guzzinati ha condotto Dodo ad un bel secondo posto e Frenkmar ad un terzo. Martedì 30, invece, ha raccolto un settimo posto Fobia Font. Un bilancio, per
Spettacolare parata di presentazione all’Amèrique
i nostri, tutt’altro che negativo, ma che forse nelle attese si
poteva pensare migliore: il meeting ha però proposto tutta una
gamma di ottimi elementi. Semplice e immediato il commento
dei “nostri”: «Quest’anno a Vincennes vanno troppo forte!».
EZIO CIPOLAT
29
ATTUALITÀ
TIBERIO
CECERE
MAGIC MOMENT.
Tiberio Cecere, mano alla briglia di Ilaria Jet, la porta in pista, seguiti dal proprietario Antonio Somma e dal driver Roberto Andreghetti
30
Tiberio Cecere con Ilaria Jet, la puledra che gli ha regalato la prima corsa di gruppo uno
Tiberio Cecere, l’uomo del momento. Finita la lunga collaborazione con
Mauro Baroncini dopo quindici anni (che diventano almeno venticinque se
si considera il loro primo rapporto, negli anni ottanta), nel giro di due mesi
ha già vinto il suo primo gruppo uno nel nuovo progretto Bivans, la scuderia
di Antonio Somma per la quale è diventato trainer il primo di settembre.
Tiberio, O’Poeta per gli amici ippici, quarantanove anni, ha iniziato la sua
carriera da ragazzino ad Aversa e Napoli, nelle scuderie di Gabriele Di Rienzo come artiere (“devo ringraziare mio padre, che fin da subito,capendo la
mia passione, mi ha detto di iniziare a lavorare sodo come uomo di scuderia, senza pensare subito in grande, un consiglio che è stato preziosissimo”), poi si è trasferito, verso la fine degli anni settanta, per breve tempo
a Bologna, da Tiziano Trivellato (“un’esperienza importante, anche se i cavalli erano pochi e non c’era quindi molto spazio per fare carriera”).
La vita è fatta di incontri, e in quegli anni a Modena Tiberio conosce Walter
Baroncini: incontro decisivo per la sua carriera, il Mago ne apprezza subito
le doti ippiche e umane e lo porta nella sua scuderia.
“Per me Walter è stato come un secondo padre – non nasconde Tiberio con
la solita gentilezza - , o meglio ha rappresentato una seconda famiglia.
Walter mi ha insegnato buona parte di quello che oggi so mettere in pratica, ma al di là dell’ippica mi ha permesso di vivere al meglio in una zona
che allora conoscevo poco. Mi aiutava nella vita quotidiana, era sempre
prodigo di consigli importanti, insomma per me averlo incontrato è stato
un po’ come vincere al Totocalcio”.
In quel periodo Tiberio vince la sua prima corsa (“la ricordo benissimo,
ho vinto al primo tentativo in sulky da allievo, con Alberjan, un cavallo di
Maurizio Milani”) e mette le basi per diventare il professionista stimato e
di primo livello che è oggi. In quegli anni conosce ovviamente Mauro Baroncini, diventano amici, iniziano a lavorare insieme a Torino e poco a poco
iniziano a formare un binomio quasi indissolubile. Poi...
Il trainer della Bivans davanti alla scuderia
31
momento più difficile della mia carriera ippica”.
E proprio nel momento peggiore gli amici, quelli veri, si fanno vivi...
“Esatto, Mauro Baroncini mi ha chiamato e mi ha detto che
per me un posto nella sua scuderia c’era sempre, anche se
ero inattivo per l’infortunio. Ricordo perfettamente le sue
parole “Per me tu da zoppo sei meglio che chiunque altro da
sano”. Non potevo certo rinunciare a una proposta simile,
e così, d’accordo con mia moglie, sono tornato al Nord, da
Mauro, e per 15 anni siamo stati un binomio direi indissolubile. Divignano è un centro di allenamento eccezionale,
io lo sentivo quasi mio, non mi sentivo solamente uno che
ci lavorava. Ho imparato molto, ho avuto il piacere di allenare e guidare cavalli importanti, mi sono tolto tantissime
soddisfazioni.”
La scorsa estate però il rapporto Baroncini-Cecere si è di
colpo interrotto e per Tiberio, dopo qualche paura e qualche
indecisione, è cominciata una seconda carriera, affascinante
tanto quanto la prima...
“Probabilmente dopo quindici anni anche i migliori rapporti possono interrompersi, forse il tempo aveva deciso
che ormai dovevo cambiare aria, fatto sta che dopo qualche incomprensione Mauro ha deciso di sciogliere il nostro
rapporto, di fatto mi sono trovato senza lavoro quasi da un
giorno all’altro.
All’inizio mi sono spaventato, come diciamo noi a Napoli
“tengo famiglia” e ho avuto paura di restare magari troppo
a lungo disoccupato. In realtà ho ricevuto molte proposte, e
lì è sorto un altro problema, quello di decidere la cosa giusta. Ero incerto sul da farsi, sapevo di dover cambiare casa e
abitudini, e in questo obbligavo al cambiamento anche mia
moglie, insomma non ero tranquillo.
Poi però il signor Somma mi ha convinto, e per fortuna ho
preso la decisione giusta, quella di accettare il progetto
Bivans”.
Come sei stato convinto?
“Io adoro allenare i puledri e Antonio Somma ha deciso di
investire proprio sui puledri. In questo modo riesco a mettere in pratica tutto ciò che ho appreso in quindici anni a
Divignano.
Tiberio Cecere e Antonio Somma, il titolare della Bivans che ha convinto il trainer napoletano nel progetto
Ho trovato una scuderia piena di entusiasmo, un progetto
serio, al momento abbiamo quindici cavalli da corsa, e tanti
“Poi, per amore - spiega Tiberio - ho deciso di tornare al sud, a casa mia,
puledri di un anno che a mio avviso rappresentano un lotto
avevo conosciuto una ragazza della quale ero follemente innamorato e che
molto interessante, che l’anno prossimo dovrebbe permetterci di toglierci
infatti diventerà mia moglie. Ho aperto scuderia ad Aversa, le cose andatante soddisfazioni”.
vano discretamente, anche se un giorno mi sono seriamente infortunato,
Per adesso le soddisfazioni sono già arrivate, le vittorie di Ilaria Jet nel Gran
per un anno e mezzo sono dovuto rimanere fermo. Quello è stato forse il
Criterium e Allevatori, la ciliegina sulla torta…
32
Tiberio Cecere, la modestia fatta persona, è l’allenatore della primatista europea Ilaria Jet
La modestia fatta
persona.
Tanto lavoro,
poche parole,
una filosofia semplice.
La ragione per la quale
O’Poeta è davvero
un numero uno.
Stimato da tutti.
“Una ciliegiona direi, non mi aspettavo certo di vincere un gruppo uno
nel giro di due mesi. Però devo ammettere che sto lavorando bene, il
signor Somma è un proprietario eccezionale, mi lascia libero di lavorare
senza mai dirmi nulla, diciamo che è il proprietario che tutti i trainer vorrebbero avere. Ilaria è una cavalla fantastica, ha classe e motore, sono
sicuro che sarà una protagonista anche a tre anni ad alto livello. In scuderia con me lavorano Silvia Talpo e Gaetano Somma, Edoardo Baldi è il
nostro driver ufficiale, con tanto di contratto, e quando capita, se troviamo libero qualche catch driver importante lo ingaggiamo. È successo così
con Roberto Andreghetti che sta guidando regolarmente Ilaria Jet”.
Tiberio Cecere è sempre stato una persona schiva e modesta, ha sempre
basato la sua carriera sul lavoro e non sulle parole, e se gli dici che è il
trainer del momento, che è uno dei pochi trainer italiani che sa portare
ad alto livello un puledro quasi arrossisce e scuote la testa. Una pacatezza di carattere che diventa quasi timidezza, tanto che nelle vittorie di
“Una ciliegiona direi,
non mi aspettavo
certo di vincere un gruppo
uno nel giro
di due mesi.
Però devo
ammettere che sto
lavorando bene,
il signor Somma
è un proprietario
eccezionale, mi lascia
libero di lavorare
senza mai dirmi nulla,
diciamo che è il
proprietario che
tutti i trainer
vorrebbero avere.
Ilaria è una cavalla
fantastica,
ha classe e motore,
sono sicuro che sarà
una protagonista
anche a tre anni
ad alto livello”.
Ilaria Jet non è mai andato in premiazione. “Ma quello è un voto che ho fatto. A Divignano, come capita in tutte le scuderie, un paio d’anni fa abbiamo
avuto un momento sfortunato, non si riusciva più a vincere un gran premio.
Finalmente un pomeriggio Entella Jet vinse l’Europa Filly, io sono andato in
premiazione ma ho giurato a me stesso che sarebbe stata l’ultima volta, e
non voglio certo diventare uno che “spergiura”.
D’accordo, niente più Winner Circle, ma almeno riconosci di essere il trainer
del momento?
“Ma va, che dici, sto solo lavorando bene e ho avuto la fortuna di trovare
una scuderia importante che mi ha dato fiducia, fiducia che spero di ripagare
con i risultati”.
Appunto, la modestia fatta persona. Tanto lavoro, poche parole, una filosofia
semplice. La ragione per la quale O’Poeta è davvero un numero uno.
Stimato da tutti.
ANDREA NEGRI
33
4
ATTUALITÀ
CONCORD JET
STALLONE NELLA
TENUTA DI SAN ROSSORE.
All’Istituto Incremento Ippico di Pisa impegno e dedizione nella ricerca della
selezione per il miglioramento della razza
Questi risultati sono possibili perchè condotti e supportati oltre che da una
L’Istituto Incremento Ippico ha la sua sede a Pisa dal 1867, e per oltre cento
dirigenza attenta e competente e dal personale altamente qualificato delanni ha occupato quello che fu l’antico Arsenale delle Galee dei Cavalieri
l’Istituto, anche da una costante ed attiva collaborazione con l’Università
dell’Ordine di Santo Stefano. L’antica cinquecentesca struttura, voluta ed
di Pisa, che utilizza il modernissimo e funzionale laboratorio della Steredificata dai Medici come cantiere per la costruzione ed il mantenimento
paia per il prelievo e la produzione di seme equino refrigerato e congelato.
dei gloriosi Galeoni pisani, fu infatti trasformata in una splendida scuderia
Sotto la responsabilità del professor
adatta ad accogliere gli stalloni
Francesco Camillo, direttore della
destinati al miglioramento delle
Clinica di Veterinaria dell’Ateneo
razze toscane. Questa funzione
di Pisa, gli studenti fanno pratica e
è stata svolta ininterrottamente
svolgono corsi di tirocinio preparanpassando dal Regno d’Italia alla
dosi al conseguimento della laurea
Repubblica, ed è poi continuata
in Veterinaria e Scienze di Produziodall’inizio degli anni ’80 sotto
ne Animale.
l’egida della Regione Toscana.
Per l’anno 2007 si è presentata l’opDa alcuni anni la sede è camportunità per la nostra Associazione
biata e l’Istituto occupa ora la
di poter utilizzare lo stallone Concord
Scuderia della Sterpaia, posta
Jet da offrire agli Allevatori italiani, e
nel cuore della splendida Tenuta
si è pensato di usufruire della strutdi San Rossore che è costituita
tura pisana per il servizio di prelievo
da oltre cinquemila ettari di pie preparazione del seme. Immediata
nete e pascoli e che comprende
e positiva la risposta del direttore
anche l’omonimo Ippodromo di
dell’Istituto Riccardo Impeduglia,
galoppo. Un tempo i Re d’Italia Concord Jet (Andreghetti in sulky) oggi stallone di punta all’Istituto di Incremento Ippico
competente appassionato, conosciarrivavano per cacciare fagiani e
tore di cavalli e sempre disponibile
lepri, ma anche daini e cinghiacon gli Allevatori, che ha acconsenli, e le Regine si concedevano
bagni di mare sulla splendida e lunghissima spiaggia che costeggia il lato
tito ad accogliere il figlio di Supergill e Linfa Trotter in quelle scuderie che
ovest del territorio, trascorrendo i periodi estivi nella villa che purtroppo fu
un tempo hanno ospitato i cavalli dei Re d’Italia.
distrutta con l’ultima guerra.
Il vincitore del Derby 2002 è stato importante protagonista in pista e le
Scomparve anche quella razza di cavalli che Casa Savoia selezionava ed alpremesse ci sono tutte perché lo possa essere anche come razzatore.
levava e che serviva per il traino delle carrozze dei Reali; negli archivi della
Tenuta sono frequenti le note di importazione ed immissione di stalloni e
DANIELE FRANCESCHI
fattrici Lusitani ed Andalusi e da questo si può intuire che si trattava di una
razza di cavalli molto belli ed eleganti.
Come detto nel 2000 l’Istituto si è trasferito nella Tenuta di San Rossore ed
immutato è rimasto l’impegno e la dedizione nella ricerca della selezione di
stalloni destinati al miglioramento. Si possono ammirare sia gli splendidi
e possenti Maremmani da sella, ma anche i graziosi aveglinesi ed i simpaticissimi asini amiatini, ed è stata ritrovata e rifissata la razza del cavallo
Monterufolino, un delizioso e brillante cavallino tipico delle province toscane, che da anni si era creduto estinto.
Laboratorio di ricerca e analisi
34
ATTUALITÀ
LO STARLIGHT
BREEDING
CENTRE.
Ad una decina di chilometri a nord di Udine, la pianura friulana lascia
spazio alle colline dell’anfiteatro morenico, che si estende dal monte
Ragogna alla valle del Torre.
Il paesaggio, che presenta un notevole fascino, è estremamente vario,
verde, ondulato e ricco di boschetti. Il clima è secco, ventilato dalle
brezze che provengono dai monti vicini.
Storicamente è una zona di passaggio, attraverso la quale sono affluite,
a partire dal quarto secolo dopo Cristo, le orde barbariche che voleva
35
LO STARLIGHT
BREEDING
CENTRE.
LUCIANO
PERSELLO
DAI QUARTER
HORSE
AI TROTTATORI.
Luciano Persello
no conquistare l’Italia. Del resto non è un caso che pochi chilometri ad
ovest, nella vicina Cividale, si siano fermati i Longobardi, di cui sono
presenti ancora i resti raccolti nel museo ad essi dedicato, nel Tempietto
e nell’Ipogeo Celtico. Per questi motivi la zona è ricca di castelli, eretti
nel medioevo a protezione della pianura sottostante.
I comuni della fascia morenica sono riuniti nella Comunità Collinare
del Friuli e ne fanno parte, tra gli altri, San Daniele (famoso per il prosciutto), Moruzzo, Fagagna e Colloredo di Monte Albano. Gli ultimi due,
che si riconoscono da lontano per i castelli, sono sede dell’allevamento
Starlight di Luciano Persello. Il più noto è quello di Colloredo, che fu donato alla fine del decimo secolo dall’imperatore Ottone II al patriarca di
Aquileia Rodoaldo; successivamente sotto la dominazione della Repubblica Veneta passò ai Nievo e fu proprio lì che lo scrittore Ippolito trovò
l’ispirazione e portò a termine il suo romanzo più famoso: le Confessioni
di un Italiano. La zona, i cui prati possono essere praticamente definiti
“sempreverdi”, si presta particolarmente all’allevamento dei cavalli. Il
primo a scoprire ciò e ad insediarsi una quarantina d’anni fa, fu Giorgio Jegher, che portò le sue fattrici a Moruzzo, sede anche del Centro
Regionale d’Inseminazione Equina. In epoca più recente sono arrivati a
Colloredo i Toniatti ed i Biasuzzi
36
Luciano Persello ha iniziato con l’allevamento dei quarter horses. Per impegni lavorativi è stato molto all’estero: Stati Uniti,
Inghilterra, Norvegia, Austria ed altri paesi ancora. È titolare
di un’azienda che progetta ed installa impianti elettrici per acciaierie ed altiforni: in collaborazione con la Danieli di Buttrio
(leader del settore) ha esportato un po’ dappertutto.
Luciano ha avuto cavalli sin da piccolo, avelignesi e maremmani, ma quando è andato negli States, alla fine degli anni settanta, si è innamorato dei quarter horses, ha importato alcune
fattrici ed ha iniziato ad allevare. Il periodo tra l’ottantacinque ed il novanta è stato quello che gli ha dato le maggiori
soddisfazioni, ma quando il quarto di miglio è diventato uno
sport d’elite, si è fatto convincere da un amico ed è passato
ai trottatori.
Interno delle scuderie
ALLEVAMENTO DI
VENTI ETTARI
TRA FAGAGNA
E COLLOREDO.
Persello possiede una ventina di ettari suddivisi tra Fagagna e Colloredo con delle strutture sovrabbondanti alle sue reali necessità, così, tenendo fede alla sua fama di personaggio emergente dell’ippica friulana, ha deciso di utilizzarle per mettere in piedi un centro d’inseminazione per cavalli trottatori. L’occasione gliel’ha fornita il dottor Massimo Rubei che, allontanatosi dai Toniatti, ha deciso di
mettersi in proprio ed ha trovato in Luciano il partner ideale.
Massimo è figlio d’arte e assieme al professor Degli Innocenti dell’università di Perugia è stato il
primo in Italia, nel 1996, a certificare l’inseminazione di una trottatrice con il seme congelato. Pur
essendo ancora giovane, ha fatto molta esperienza: ha iniziato alla Spineta Trotto, poi è stato presso
l’allevamento Castelluccio, l’Allevamento due Rami ed infine da Toniatti. Qui si è fermato per cinque
anni, ottenendo ottimi risultati: ha raggiunto una percentuale di gravidanze superiore all’80% ed è
riuscito a produrre oltre 1.500 dosi all’anno di seme tra refrigerato e congelato, con poco più di 400
salti.
Torre del castello di Colloredo
Gruppo di puledre
37
LO STARLIGHT
BREEDING
CENTRE.
STARLIGHT
BREEDING CENTRE
STAZIONE DI
INSEMINAZIONE.
Lo scorso 6 gennaio si è inaugurato lo Starlight Breeding Centre, che in pratica
funge da stazione d’inseminazione artificiale, da centro di produzione seme e
recapito seminale per l’import export e gruppo di raccolta embrioni.
La struttura, tecnicamente all’avanguardia, si pone al servizio di tutti gli allevatori che intendessero coprire in loco le loro fattrici (sia con seme fresco che
conservato), fare l’embryo transfer o congelare del seme. C’è anche una sala
operatoria attrezzata per gli interventi di chirurgia ostetrica all’utero per via
endoscopica.
Il centro in pratica è dotato di due laboratori: uno per la raccolta e manipolazione del seme refrigerato ed uno per la produzione del seme congelato.
Il primo è dotato di un microscopio con monitor esterno, spettrofotometro,
Gruppo di puledri maschi
38
Adriano Ioan, Doriano Dalla Libera e Loris Tieppo in visita al centro
termostato e bagnomaria. Il secondo invece, di una impaillettatrice–sigillatrice, centrifuga, criocongelatore
programmabile e di un apparecchio denominato C.A.S.A.
per l’esame computerizzato della motilità degli spermatozoi. Quest’ultimo è messo a disposizione dall’università di Perugia e di conseguenza sarà utilizzato anche per
la ricerca.
Infine, a breve sarà pronto anche il primo laboratorio mobile certificato in Italia, per la raccolta e la conservazione
degli embrioni e per il fertility test, che eviterà di dover
TRADE BALANCE,
GIANT VICTORY
E DONADONI OK
GLI STALLONI.
Persello con Donadoni Ok ed i proprietari dello stallone Francesco e Paolo Ruscino
Alla fine delle conferenze è stato offerto un rinfresco all’aperto con un
ottimo servizio di catering. Erano presenti molti allevatori friulani con
Adriano Ioan in testa, parecchi veneti assieme al loro delegato Doriano
Dalla Libera e perfino esponenti di altre razze equine interessati dalla novità.
Tra le autorità erano presenti il consigliere regionale Roberto Molinaro ed
il sindaco di Colloredo di Montalbano Ennio Benedetti.
La giornata si è conclusa con la presentazione degli stalloni disponibili
presso il centro, vale a dire: Trade Balance, Giant Victory e Donadoni Ok.
LUCIO DEGRASSI
spostare fattrici e stalloni. L’obiettivo per il primo anno è quello
di coprire una settantina di fattrici; una quindicina di fattrici
rimaste vuote lo scorso anno sono già presenti, in attesa dell’inizio ufficiale della stagione di monta.
La mattinata è iniziata con la presentazione del centro, cui sono
seguite le conferenze del dottor Rubei sull’inseminazione artificiale, quella del dottor Morini sull’embryo transfer e quella del
professor Stefanon sull’alimentazione equina.
In particolare il dottor Morini, ricercatore dell’università di Parma, ha illustrato la sperimentazione, condotta recentemente a
buon fine, su vitrificazione e congelamento degli embrioni. Per
questioni normative, però, è possibile effettuarla solo su razze
diverse dalla trottatrice.
Trade Balance presentato dal caporazza Stefano Giacomini durante l’inaugurazione del centro
Dai quarter ai trottatori,
sempre cavalli.
Passione e amore
di tutta una vita
per Luciano Persello.
Luciano Persello e il dottor Massimo Rubei
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LO STARLIGHT
BREEDING
CENTRE.
LUCIANO
PERSELLO
DAI QUARTER
HORSE
AI TROTTATORI.
Luciano Persello
no conquistare l’Italia. Del resto non è un caso che pochi chilometri ad
ovest, nella vicina Cividale, si siano fermati i Longobardi, di cui sono
presenti ancora i resti raccolti nel museo ad essi dedicato, nel Tempietto
e nell’Ipogeo Celtico. Per questi motivi la zona è ricca di castelli, eretti
nel medioevo a protezione della pianura sottostante.
I comuni della fascia morenica sono riuniti nella Comunità Collinare
del Friuli e ne fanno parte, tra gli altri, San Daniele (famoso per il prosciutto), Moruzzo, Fagagna e Colloredo di Monte Albano. Gli ultimi due,
che si riconoscono da lontano per i castelli, sono sede dell’allevamento
Starlight di Luciano Persello. Il più noto è quello di Colloredo, che fu donato alla fine del decimo secolo dall’imperatore Ottone II al patriarca di
Aquileia Rodoaldo; successivamente sotto la dominazione della Repubblica Veneta passò ai Nievo e fu proprio lì che lo scrittore Ippolito trovò
l’ispirazione e portò a termine il suo romanzo più famoso: le Confessioni
di un Italiano. La zona, i cui prati possono essere praticamente definiti
“sempreverdi”, si presta particolarmente all’allevamento dei cavalli. Il
primo a scoprire ciò e ad insediarsi una quarantina d’anni fa, fu Giorgio Jegher, che portò le sue fattrici a Moruzzo, sede anche del Centro
Regionale d’Inseminazione Equina. In epoca più recente sono arrivati a
Colloredo i Toniatti ed i Biasuzzi
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Luciano Persello ha iniziato con l’allevamento dei quarter horses. Per impegni lavorativi è stato molto all’estero: Stati Uniti,
Inghilterra, Norvegia, Austria ed altri paesi ancora. È titolare
di un’azienda che progetta ed installa impianti elettrici per acciaierie ed altiforni: in collaborazione con la Danieli di Buttrio
(leader del settore) ha esportato un po’ dappertutto.
Luciano ha avuto cavalli sin da piccolo, avelignesi e maremmani, ma quando è andato negli States, alla fine degli anni settanta, si è innamorato dei quarter horses, ha importato alcune
fattrici ed ha iniziato ad allevare. Il periodo tra l’ottantacinque ed il novanta è stato quello che gli ha dato le maggiori
soddisfazioni, ma quando il quarto di miglio è diventato uno
sport d’elite, si è fatto convincere da un amico ed è passato
ai trottatori.
Interno delle scuderie
ALLEVAMENTO DI
VENTI ETTARI
TRA FAGAGNA
E COLLOREDO.
Persello possiede una ventina di ettari suddivisi tra Fagagna e Colloredo con delle strutture sovrabbondanti alle sue reali necessità, così, tenendo fede alla sua fama di personaggio emergente dell’ippica friulana, ha deciso di utilizzarle per mettere in piedi un centro d’inseminazione per cavalli trottatori. L’occasione gliel’ha fornita il dottor Massimo Rubei che, allontanatosi dai Toniatti, ha deciso di
mettersi in proprio ed ha trovato in Luciano il partner ideale.
Massimo è figlio d’arte e assieme al professor Degli Innocenti dell’università di Perugia è stato il
primo in Italia, nel 1996, a certificare l’inseminazione di una trottatrice con il seme congelato. Pur
essendo ancora giovane, ha fatto molta esperienza: ha iniziato alla Spineta Trotto, poi è stato presso
l’allevamento Castelluccio, l’Allevamento due Rami ed infine da Toniatti. Qui si è fermato per cinque
anni, ottenendo ottimi risultati: ha raggiunto una percentuale di gravidanze superiore all’80% ed è
riuscito a produrre oltre 1.500 dosi all’anno di seme tra refrigerato e congelato, con poco più di 400
salti.
Torre del castello di Colloredo
Gruppo di puledre
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LO STARLIGHT
BREEDING
CENTRE.
STARLIGHT
BREEDING CENTRE
STAZIONE DI
INSEMINAZIONE.
Lo scorso 6 gennaio si è inaugurato lo Starlight Breeding Centre, che in pratica
funge da stazione d’inseminazione artificiale, da centro di produzione seme e
recapito seminale per l’import export e gruppo di raccolta embrioni.
La struttura, tecnicamente all’avanguardia, si pone al servizio di tutti gli allevatori che intendessero coprire in loco le loro fattrici (sia con seme fresco che
conservato), fare l’embryo transfer o congelare del seme. C’è anche una sala
operatoria attrezzata per gli interventi di chirurgia ostetrica all’utero per via
endoscopica.
Il centro in pratica è dotato di due laboratori: uno per la raccolta e manipolazione del seme refrigerato ed uno per la produzione del seme congelato.
Il primo è dotato di un microscopio con monitor esterno, spettrofotometro,
Gruppo di puledri maschi
38
Adriano Ioan, Doriano Dalla Libera e Loris Tieppo in visita al centro
termostato e bagnomaria. Il secondo invece, di una impaillettatrice–sigillatrice, centrifuga, criocongelatore
programmabile e di un apparecchio denominato C.A.S.A.
per l’esame computerizzato della motilità degli spermatozoi. Quest’ultimo è messo a disposizione dall’università di Perugia e di conseguenza sarà utilizzato anche per
la ricerca.
Infine, a breve sarà pronto anche il primo laboratorio mobile certificato in Italia, per la raccolta e la conservazione
degli embrioni e per il fertility test, che eviterà di dover
TRADE BALANCE,
GIANT VICTORY
E DONADONI OK
GLI STALLONI.
Persello con Donadoni Ok ed i proprietari dello stallone Francesco e Paolo Ruscino
Alla fine delle conferenze è stato offerto un rinfresco all’aperto con un
ottimo servizio di catering. Erano presenti molti allevatori friulani con
Adriano Ioan in testa, parecchi veneti assieme al loro delegato Doriano
Dalla Libera e perfino esponenti di altre razze equine interessati dalla novità.
Tra le autorità erano presenti il consigliere regionale Roberto Molinaro ed
il sindaco di Colloredo di Montalbano Ennio Benedetti.
La giornata si è conclusa con la presentazione degli stalloni disponibili
presso il centro, vale a dire: Trade Balance, Giant Victory e Donadoni Ok.
LUCIO DEGRASSI
spostare fattrici e stalloni. L’obiettivo per il primo anno è quello
di coprire una settantina di fattrici; una quindicina di fattrici
rimaste vuote lo scorso anno sono già presenti, in attesa dell’inizio ufficiale della stagione di monta.
La mattinata è iniziata con la presentazione del centro, cui sono
seguite le conferenze del dottor Rubei sull’inseminazione artificiale, quella del dottor Morini sull’embryo transfer e quella del
professor Stefanon sull’alimentazione equina.
In particolare il dottor Morini, ricercatore dell’università di Parma, ha illustrato la sperimentazione, condotta recentemente a
buon fine, su vitrificazione e congelamento degli embrioni. Per
questioni normative, però, è possibile effettuarla solo su razze
diverse dalla trottatrice.
Trade Balance presentato dal caporazza Stefano Giacomini durante l’inaugurazione del centro
Dai quarter ai trottatori,
sempre cavalli.
Passione e amore
di tutta una vita
per Luciano Persello.
Luciano Persello e il dottor Massimo Rubei
39
DA NON PERDERE
NONSOLO
TROTTO.
Solo tre gli appuntamenti di rilievo sulle piste italiane nel mese di
febbraio, due riservate ai 4 anni
(apre il Premio Firenze alle Mulina, poi l’Andreani ad Aversa), il
restante per gli indigeni a 5 anni
ed oltre, a Milano, il
tradizionale Premio Encat. L’inizio è soft, come
è giusto che sia, e in linea con quanto avveniva negli anni passati, in
attesa di “collaudare”
nei prossimi mesi le
novità introdotte dalla nuova gestione Unire, con i mini-meeting,
il ricollocamento delle Poule,
l’eliminazione delle batterie per
Giovanardi e Nazionale
(l’esperimento è durato un solo anno) e lo
spostamento delle Oaks
dalla domenica del Derby al giorno precedente. Intanto, come ormai
di consueto, cerchiamo
di collegare attività di vertice di
trotto con avvenimenti culturali
per abbinare, in un certo senso, l’... utile al dilettevole. Per il
primo appuntamento di
Firenze proponiamo un
classico, che più classico non si può, Michelangelo: una quarantina
di suoi disegni, tutti
progetti architettonici, sono esposti sino al
19 marzo a Casa Buonarroti di via
Ghibellina 70. Tre le idee, per
Milano, diverse nella sostanza,
ma tutte stimolanti. Dal primo al
15 febbraio gli spazi dell’Hangar
Bicocca (via Chiese angolo viale
40
Sarca) ospitano Collateral, una
mostra che fa il punto sulle corrispondenze tra arte e cinema attraverso il lavoro di quindici autori e
prevede oltre a degli allestimenti
anche la proiezione di filmati.
Sino al 29 aprile, invece, la Fondazione
Mazzotta (Foro Buonaparte) propone un
centinaio di opere, tra
acqueforti, acquarelli,
litografie e disegni a
penna e a olio, di Paul
Klee, il notissimo pittore svizzero, scomparso nel 1940, legato al
gruppo del Blaue Reiter. L’ultimo
“consiglio” milanese riguarda la
rassegna intitolata ad
Henri Cartier-Bresson,
il grande fotografo che
ha segnato un epoca:
la mostra, che raccoglie oltre 200 fotografie, disegni e dipinti,
è in programma allo
spazio Forma Centro internazionale di fotografia (piazza Tito
Lucrezio Caro) sino al 25 marzo.
Per chi avesse intenzione di una
puntata a Vincennes
un po’ fuori stagione
(ma il France o il Paris
potrebbero meritare
una gita) si consiglia la
mostra del duo americano David Mc Dermott
e Peter McGough presso la galleria Jerôme de Noirmont
(avenue Matignon) con opere di
ispirazione fumettistica.
EZIO CIPOLAT
GLI APPUNTAMENTI DI FEBBRAIO
SULLE PISTE ITALIANE:
4 febbraio • FIRENZE: Firenze Gr. II
(metri 1660, indigeni di 4 anni)
11 febbraio • MILANO: Encat Gr. II
(metri 2100, indigeni di 5 anni ed oltre)
24 febbraio • AVERSA: Andreani Gr. II
(metri 1660, indigeni di 4 anni)
GLI APPUNTAMENTI
A VINCENNES
4 febbraio • VINCENNES: Marne Gr. II
(Euro 100.000, metri 2700, internazionali dai 4 ai 10 anni)
4 febbraio • VINCENNES: Calvados Gr. II
(Euro 140.000, metri 2175, montato, internazionali dai 4 ai 10 anni)
11 febbraio • VINCENNES: France Gr. I
(Euro 400.000, metri 2100, autostart, internazionali dai 4 ai 10 anni.
Castroni esclusi). Prima prova del Circuito Internazionale 2007
11 febbraio • VINCENNES: Centaures Gr. I
(Euro 240.000, metri 2200, montato, per francesi di 4, 5 e 6 anni)
18 febbraio • VINCENNES: Paris Gr. I
(Euro 350.000, metri 4125, internazionali dai 4 ai 10 anni,
castroni esclusi)
22 febbraio • VINCENNES: Plateau de Gravelle Gr. II
(Euro 100.000, metri 2100, autostart, internazionali dai 4 ai 10 anni)
25 febbraio • VINCENNES: Union Européenne Gr. II
(Euro 160.000, metri 3000, internazionali dai 4 ai 10 anni)
25 febbraio • VINCENNES: CRITERIUM DES JEUNES Gr. I
(Euro 160.000, metri 2700, francesi di 3 anni, castroni esclusi)
LA STORIA
AGNANO RESTA
SENZA LOTTERIA.
DECRETO MINISTERIALE ESCLUDE LA PRESTIGIOSA CORSA DI NAPOLI.
La decisione del Governo contestata non solo dal mondo ippico
ma anche da quello politico con in testa Rosa Russo Iervolino.
L’ippodromo di Agnano gremito di gente il pomeriggio del Lotteria
Il prossimo 6 maggio lo spettacolare carosello napoletano ci sarà, ma il D.M. del 20
dicembre 2006 firmato dal sottosegretario per l’economia e le finanze Alfiero Grandi,
concernente l’individuazione delle manifestazioni da abbinare alle lotterie nazionali
dell’anno 2007, esclude l’internazionale prova di Agnano, che dal 1951 era stata abbinata alla Lotteria Nazionale perché considerata “storica” e quindi particolarmente rilevante per la promozione artistica e culturale del nostro Paese. “Non riusciamo a spiegarci perché una manifestazione di
grande storia e tradizione come il
Gran Premio Lotteria di Agnano, la
cui immagine è tradizionalmente
collegata alla Lotteria Nazionale
sin dagli anni ’50 perché ritenuta di
grande richiamo e di assoluto prestigio, sia stata esclusa dall’elenco
delle manifestazioni abbinate alle
lotterie nazionali per l’anno 2007”
ha dichiarato Gaetano Papalia, presidente di Ippodromi & Città, non
nascondendo la sua grande amarezza, sottolineando: “Il Gran Premio Lotteria di Agnano è un evento
apprezzato a livello internazionale.
Una manifestazione organizzata con
il Comune di Napoli, per il quale Gaetano Papalia
esso rappresenta un appuntamento di spicco della rassegna “Il
Maggio dei Monumenti” e sponsorizzato negli ultimi anni, fra
l’altro dal Consorzio Lotterie Nazionali e dalla stessa Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato”. Papalia si è detto
inoltre molto sorpreso di questo imprevisto ripensamento
dell’Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato:
“Nel 2006, AAMS aveva scelto
di far stampare l’immagine del
biglietto della Lotteria Nazionale sui materiali pubblicitari
del Gran Premio Lotteria di
Agnano, per iniziare un’azione di rilancio dell’immagine
dell’omonima Lotteria partendo proprio dalle valenze
promozionali di questo storico Rosa Russo Iervolino
evento sportivo. Tale inatteso
disimpegno avviene oltretutto
in un momento in cui l’intervento di AAMS nel settore dell’ippica si è fatto ancora più rilevante”.
La decisione del Governo contestata dal Commissario Unire
Guido Melzi d’Eril, che promette battaglia: “Cancellato un pezzo di storia dell’ippica e del paese. Rompere questo binomio
una cosa grave, come togliere il Giro d’Italia con la scusa che
ci sono tante altre manifestazioni sportive. Ne ho già parlato
con il Ministro De Castro e stiamo lavorando affinché la corsa di
Napoli ritrovi la sua collocazione nella Lotteria”.
Anche il mondo politico si è mosso con in testa Rosa Russo Iervolino: “Sono rimasta dispiaciuta – ha detto – ed ho protestato
con il Ministro Visco per l’esclusione del Gran Premio di Agnano
dalle Lotterie storiche”.
Tutti d’accordo sul prestigio della Lotteria di Agnano, che per
biglietti venduti era seconda solo a quella di Capodanno.
LUIGI SANGREGORIO
41
LA STORIA
MEMORIE DEL
TROTTATORE.
AMERIQUE 1982: HYMOUR, IL FENOMENO!
Lo spunto vittorioso di Hymour (m., 1973 da Nonant Le Pin e Samara) nel Prix d’Amérique 1982
Pubblichiamo una sintesi dell’articolo di Luigi Miari, cogliendo l’occasione di ricordare una delle più prestigiose firme dell’ippica, a ventidue anni
dalla sua prematura scomparsa.
Abbiamo sottolineato la data di questo Amérique per informarvi circa un
raffinato modo di seguire il servizio sulla corsa attraverso il sito dell’Ina
(Institut National de l’audiovisuel) (http://www.ina.fr/archivespourtous): lo scorso anno questo Ente transalpino ha messo on-line una moltitudine di telegiornali francesi, soprattutto della sera, con la possibilità
di scaricarne ciascuno a schermo intero ad un prezzo molto basso (con
metodologia Quick-Time). Insieme ai viaggi del Papa, ai grandi eventi
internazionali spesso anche non lieti, ai Gran Premi di Formula Uno, alle
vittorie delle nazionali di Platini e di Zidane si possono generalmente rivedere alcuni di questi servizi anno per anno, purché siano presenti nella
data in questione.
42
Basta solo conoscere la data esatta (inevitabilmente per l’Amérique l’ultima
domenica di gennaio) onde poi inserirla (ovviamente scrivendo nel “rechercher” il mese in lingua transalpina, janvier nel nostro specifico caso).
A tal proposito ci può essere utile un calendario perpetuo per agevolare la
ricerca, senza dover ricorrere ad estemporanei calcoli temporali (fra i tanti
ad esempio http://xoomer.alice.it/esongi/calcoloperpetuo.htm).
Per la cronaca il primo Amérique da poter seguire è quello del 29 gennaio
1978 (vincitore Grandpre) cui il Telegiornale della sera di Antenne 2 dedica
addirittura lo spazio d’apertura.
Si sottolinea altresì che i telegiornali delle 20 del secondo canale transalpino dedicavano all’ippica spazi quotidiani che ponevano l’ippica al centro
dell’attenzione in orario di massimo ascolto, anticipando gli eventi di trotto
e di galoppo (o anche semplici tierce) con ampi reportage curati dalla gradevolissima giornalista Pierrette Bres. Un esempio di cultura evoluta che la
Hymour trionfa nel Prix de France
Rai purtroppo non ha mai seguito. Quanto a Ideal du Gazeau, il battuto di
giornata, avrà modo di rifarsi nel maggio svedese dell’Elitlopp (vedere a tal
proposito www.youtube.com, utilizzando quale chiave di ricerca “Ideal du
Gazeau 1982”, filmato che al momento di andare in stampa è presente nella
rete e che ci auguriamo permanga fino al momento della vostra lettura).
LUCIO CELLETTI
(estratto dall’articolo di Luigi Miari del Trottatore n.1-gennaio 1982 )
Adesso i francesi si mettono a fare anche i miracoli: non si può che chiamar
così l’avvento del 9 anni Hymour ai fasti del Prix d’Amérique, con tanto di
coda per il Prix de France. Va bene lo spessore della materia prima; van
bene i verdissimi e morbidi pascoli di Normandia o la potenza atletica di
una razza che ha per rude palestra Vincennes. Ma questa di Hymour (con
a fianco Jiosco) proprio non ce la aspettavamo; e non se l’aspettavano
neppure i parigini. Alla vigilia, se qualcuno avesse giurato che Idèal du
Gazeau, sui fatidici 2600 metri del “plateau”, era più che pronto per far un
netto 1.17, tutti sarebbero stati concordi nello stimare in una botte di ferro
il popolare morello volante. Idèal du Gazeau, se pur un po’ troppo sperperando sul percorso, ha fatto davvero un secco 1.17; ma Hymour e Jiosco con
un identico 1.16.9 l’hanno travolto. E chi poteva mettere in guardia Ideal
e la gran folla di Vincennes dicendo loro: “Attenti a quei due…”? Forse
non ci pensavano neppure i diretti interessati: Jean Pierre Dobois e Jean
René Gougeon. Difatti, nel solito robusto “mazzo” di contendenti francesi,
Hymour figurava genericamente, con un’ottima forma recuperata ma sul
timbro di un 1.18.5 ben lontano dalle esigenze dell’Amérique. E con Jiosco,
che non si vedeva in pista da settembre, si è stati incerti fino al giovedì se
partecipare o meno. É stato come il babau di una “boite à surprise” Hymour; e in fondo, anche se la pista nera larga come una piazza d’armi premia di massima i più forti, non di rado è anche una beffarda, amara “boite
à surprise” dalla quale il 31 gennaio scorso è saltato fuori il nostro Gator
Bowl. Questo è stato il risvolto della corsa che ci ha lasciati di stucco. Lo
si sa bene che Vincennes è trappola insidiosa. Però, da vent’anni a questa
parte, vale a dire dai tempi di Tornese, mai eravamo andati a Parigi con
una chance sì legittimamente giustificata. Anche la moltitudine francese
che aspettava Idèal di Gazeau è rimasta di sasso. Fino all’ultima piegata,
perfino per Jean Pierre Dubois, Hymour era un che di vago nell’aria, fuori
dal gruppone. Poi, di colpo la possente, precipitosa dirittura per acciuffare
Idèal du Gazeau e far fuori negli estremi istanti Jiosco. Quell’epilogo prepotente di Hymour (che veniva a eguagliare il record della corsa stabilito
da Grandpre in 1.16.9 nel 1978) era proprio impensabile. Ma il trotto francese ha sette spiriti, e anche più; e dal suo inteso magma sa anche cavare
il miracolo Hymour, cavallo rigenerato alla soglia dei 9 anni, e con una
prodigiosa impuntatura tecnica. Siamo abituati alla “longevità” dei trottatori normanni, eminenti in pista anche quando stanno per congedarsi:
Une de Mai, Tidalium Pèlo, Bellino II, Elèazar. Ma un caso come quello di
Hymour, ormai dedito alla razza perché con le gambe tutte acciaccate, non
era mai capitato.E lo abbiamo accettato con un certo stupore: un Hymour
recuperato lo si può spiegare vincitore a Nizza o in episodi marginali a
Vincennes, ma non all’apice dell’Amérique. Eppure la realtà 1982 di Parigi
è questa; ed è inequivocabile.
PER APPROFONDIRE
• ANACT
Viale del Policlinico 131
00161 Roma
Lucio Celletti
Tel. 06 44164222
E-mail: [email protected]
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DA NON PERDERE
NONSOLO
TROTTO.
Solo tre gli appuntamenti di rilievo sulle piste italiane nel mese di
febbraio, due riservate ai 4 anni
(apre il Premio Firenze alle Mulina, poi l’Andreani ad Aversa), il
restante per gli indigeni a 5 anni
ed oltre, a Milano, il
tradizionale Premio Encat. L’inizio è soft, come
è giusto che sia, e in linea con quanto avveniva negli anni passati, in
attesa di “collaudare”
nei prossimi mesi le
novità introdotte dalla nuova gestione Unire, con i mini-meeting,
il ricollocamento delle Poule,
l’eliminazione delle batterie per
Giovanardi e Nazionale
(l’esperimento è durato un solo anno) e lo
spostamento delle Oaks
dalla domenica del Derby al giorno precedente. Intanto, come ormai
di consueto, cerchiamo
di collegare attività di vertice di
trotto con avvenimenti culturali
per abbinare, in un certo senso, l’... utile al dilettevole. Per il
primo appuntamento di
Firenze proponiamo un
classico, che più classico non si può, Michelangelo: una quarantina
di suoi disegni, tutti
progetti architettonici, sono esposti sino al
19 marzo a Casa Buonarroti di via
Ghibellina 70. Tre le idee, per
Milano, diverse nella sostanza,
ma tutte stimolanti. Dal primo al
15 febbraio gli spazi dell’Hangar
Bicocca (via Chiese angolo viale
40
Sarca) ospitano Collateral, una
mostra che fa il punto sulle corrispondenze tra arte e cinema attraverso il lavoro di quindici autori e
prevede oltre a degli allestimenti
anche la proiezione di filmati.
Sino al 29 aprile, invece, la Fondazione
Mazzotta (Foro Buonaparte) propone un
centinaio di opere, tra
acqueforti, acquarelli,
litografie e disegni a
penna e a olio, di Paul
Klee, il notissimo pittore svizzero, scomparso nel 1940, legato al
gruppo del Blaue Reiter. L’ultimo
“consiglio” milanese riguarda la
rassegna intitolata ad
Henri Cartier-Bresson,
il grande fotografo che
ha segnato un epoca:
la mostra, che raccoglie oltre 200 fotografie, disegni e dipinti,
è in programma allo
spazio Forma Centro internazionale di fotografia (piazza Tito
Lucrezio Caro) sino al 25 marzo.
Per chi avesse intenzione di una
puntata a Vincennes
un po’ fuori stagione
(ma il France o il Paris
potrebbero meritare
una gita) si consiglia la
mostra del duo americano David Mc Dermott
e Peter McGough presso la galleria Jerôme de Noirmont
(avenue Matignon) con opere di
ispirazione fumettistica.
EZIO CIPOLAT
GLI APPUNTAMENTI DI FEBBRAIO
SULLE PISTE ITALIANE:
4 febbraio • FIRENZE: Firenze Gr. II
(metri 1660, indigeni di 4 anni)
11 febbraio • MILANO: Encat Gr. II
(metri 2100, indigeni di 5 anni ed oltre)
24 febbraio • AVERSA: Andreani Gr. II
(metri 1660, indigeni di 4 anni)
GLI APPUNTAMENTI
A VINCENNES
4 febbraio • VINCENNES: Marne Gr. II
(Euro 100.000, metri 2700, internazionali dai 4 ai 10 anni)
4 febbraio • VINCENNES: Calvados Gr. II
(Euro 140.000, metri 2175, montato, internazionali dai 4 ai 10 anni)
11 febbraio • VINCENNES: France Gr. I
(Euro 400.000, metri 2100, autostart, internazionali dai 4 ai 10 anni.
Castroni esclusi). Prima prova del Circuito Internazionale 2007
11 febbraio • VINCENNES: Centaures Gr. I
(Euro 240.000, metri 2200, montato, per francesi di 4, 5 e 6 anni)
18 febbraio • VINCENNES: Paris Gr. I
(Euro 350.000, metri 4125, internazionali dai 4 ai 10 anni,
castroni esclusi)
22 febbraio • VINCENNES: Plateau de Gravelle Gr. II
(Euro 100.000, metri 2100, autostart, internazionali dai 4 ai 10 anni)
25 febbraio • VINCENNES: Union Européenne Gr. II
(Euro 160.000, metri 3000, internazionali dai 4 ai 10 anni)
25 febbraio • VINCENNES: CRITERIUM DES JEUNES Gr. I
(Euro 160.000, metri 2700, francesi di 3 anni, castroni esclusi)
LA STORIA
AGNANO RESTA
SENZA LOTTERIA.
DECRETO MINISTERIALE ESCLUDE LA PRESTIGIOSA CORSA DI NAPOLI.
La decisione del Governo contestata non solo dal mondo ippico
ma anche da quello politico con in testa Rosa Russo Iervolino.
L’ippodromo di Agnano gremito di gente il pomeriggio del Lotteria
Il prossimo 6 maggio lo spettacolare carosello napoletano ci sarà, ma il D.M. del 20
dicembre 2006 firmato dal sottosegretario per l’economia e le finanze Alfiero Grandi,
concernente l’individuazione delle manifestazioni da abbinare alle lotterie nazionali
dell’anno 2007, esclude l’internazionale prova di Agnano, che dal 1951 era stata abbinata alla Lotteria Nazionale perché considerata “storica” e quindi particolarmente rilevante per la promozione artistica e culturale del nostro Paese. “Non riusciamo a spiegarci perché una manifestazione di
grande storia e tradizione come il
Gran Premio Lotteria di Agnano, la
cui immagine è tradizionalmente
collegata alla Lotteria Nazionale
sin dagli anni ’50 perché ritenuta di
grande richiamo e di assoluto prestigio, sia stata esclusa dall’elenco
delle manifestazioni abbinate alle
lotterie nazionali per l’anno 2007”
ha dichiarato Gaetano Papalia, presidente di Ippodromi & Città, non
nascondendo la sua grande amarezza, sottolineando: “Il Gran Premio Lotteria di Agnano è un evento
apprezzato a livello internazionale.
Una manifestazione organizzata con
il Comune di Napoli, per il quale Gaetano Papalia
esso rappresenta un appuntamento di spicco della rassegna “Il
Maggio dei Monumenti” e sponsorizzato negli ultimi anni, fra
l’altro dal Consorzio Lotterie Nazionali e dalla stessa Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato”. Papalia si è detto
inoltre molto sorpreso di questo imprevisto ripensamento
dell’Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato:
“Nel 2006, AAMS aveva scelto
di far stampare l’immagine del
biglietto della Lotteria Nazionale sui materiali pubblicitari
del Gran Premio Lotteria di
Agnano, per iniziare un’azione di rilancio dell’immagine
dell’omonima Lotteria partendo proprio dalle valenze
promozionali di questo storico Rosa Russo Iervolino
evento sportivo. Tale inatteso
disimpegno avviene oltretutto
in un momento in cui l’intervento di AAMS nel settore dell’ippica si è fatto ancora più rilevante”.
La decisione del Governo contestata dal Commissario Unire
Guido Melzi d’Eril, che promette battaglia: “Cancellato un pezzo di storia dell’ippica e del paese. Rompere questo binomio
una cosa grave, come togliere il Giro d’Italia con la scusa che
ci sono tante altre manifestazioni sportive. Ne ho già parlato
con il Ministro De Castro e stiamo lavorando affinché la corsa di
Napoli ritrovi la sua collocazione nella Lotteria”.
Anche il mondo politico si è mosso con in testa Rosa Russo Iervolino: “Sono rimasta dispiaciuta – ha detto – ed ho protestato
con il Ministro Visco per l’esclusione del Gran Premio di Agnano
dalle Lotterie storiche”.
Tutti d’accordo sul prestigio della Lotteria di Agnano, che per
biglietti venduti era seconda solo a quella di Capodanno.
LUIGI SANGREGORIO
41
LA STORIA
MEMORIE DEL
TROTTATORE.
AMERIQUE 1982: HYMOUR, IL FENOMENO!
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PER APPROFONDIRE
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54
ATTUALITÀ
UN...
BABA
DI ALLEVAMENTO.
Panoramica di parte dei settanta ettari (venti destinati all’allevamento) dell’Azienda Agricola San Barnaba con puledra
Nell’hinterland di Pavia, sinonimo di pace, verde e tranquillità, ci sono i 70
ettari dell’Azienda Agricola Bertolina, dal 2004 Azienda Agricola San Barnaba. Di questi 70 ettari, 20 sono da sempre riservati all’allevamento di
cavalli da corsa. Trotto e galoppo, fino a qualche anno fa in modo paritetico.
44
Adesso, però, il trotto ha soppiantato decisamente il galoppo, ed i risultati
sono lì a spiegare eloquentemente la scelta operata. Da Marco Zafferoni,
il nostro interlocutore, ma anche dagli altri due soci, Aurelio Fontani e Virginio Guastoni.
Losa Jet, la capostipite dell’allevamento e madre del campione Cirdan, con al fianco l’ultimo nato da Kick Tail
“Io stesso – spiega Zafferoni – ho avuto scuderia al galoppo per diverso tempo, poi ho svoltato al trotto sia come cavalli da corsa che a
livello di allevamento. I costi del galoppo, per
monte di alto livello, sono un po’ troppo alti.
Ad ogni modo ci sono ancora in allevamento
tre fattrici di galoppo, all’interno di una conduzione che tuttavia è decisamente indirizzata
verso il mondo del trotto”.
Un mondo che sta riservando davvero tante
soddisfazioni alla Bertolina/San Barnaba, i
cui prodotti sono riconoscibili dal suffisso
Baba. Cominciò tutto, comunque, nel 1989.
“Acquistai l’allevamento dall’apprezzatissimo
Ernesto Colombo, ora purtroppo scomparso.
Mi convinse ad entrare in società con lui iniziando da Losa Jet. All’inizio sembrò tutto negativo, perché la cavalla si infortunò dopo la
prova di qualifica e non arrivò mai a correre. In
razza, però, coperta da Toss Out diede un certo
Cirdan. E tutto cambiò, ovviamente.
Cirdan è stato qualcosa di eccezionale per
me, un cavallo fantastico che tuttavia ha
terminato la sua carriera (Inverno 2005, ndr)
in credito con la fortuna. Molti ricorderanno
infatti il Lotteria del 2004 e la jella che impedì al cavallo di vincere la finalissima dopo
essersi imposto alla grande nella sua batteria in 1.12.9. Vorrà dire che auguro a Cirdan di
riscuotere in razza quel credito, visto che pro-
prio ora sta iniziando la sua nuova carriera.
Alla Canf, naturalmente”.
Nel frattempo le soddisfazioni non sono
comunque mancate, per Zafferoni:
“Vado alle corse da quando avevo cinque anni,
mi sento quindi completamente assorbito da
questo mondo anche se faccio in modo di non
perdere del tutto altre abitudini (come quella,
ottima, di andare a vedere l’Inter, ndr). Tra gli
acquisti che ricordo con più piacere c’è stato
quello di Lavandiere, mamma di Vardamir, che
a sua volta ha dato tre anni fa Galadriel Baba,
primatista delle tre anni e vincitrice in estate
del Nazionale Filly e del Campionato Femminile.
A proposito, Vardamir è destinata a Cirdan,
per un accoppiamento tutto fatto in casa che
Uno degli ampi paddock nell’hinterland di Pavia, sinonimo di pace, verde e tranquillità
45
Il caporazza Andrea con il figlio di Daguet Rapide e Brilthor
L’interno della scuderia con fattrici e puledri a curiosare verso l’obiettivo
della Bertolina/San Barnaba: “Non decidiamo
promette davvero grandi cose.
mai a priori se vendere un puledro o tenerlo per
Da una cosa nasce l’altra e così, nel 2004, decisi
noi. Dipende tutto dall’offerta. Ultimamente,
di mettere su scuderia. Al momento attuale ho
comunque, si è creato un
una decina di cavalli, divisi
solidissimo rapporto di fitra Gubellini e Lindblom. La
ducia con i Gubellini, che
punta è senza dubbio Frisky
hanno acquistato ad esemBieffe, recentissimo terzo
pio un fratello di Cirdan.
nel Nazioni, ma la stessa
In allevamento ci sono
Galadriel Baba e Gwaihir
una decina di fattrici:
Baba sono cavalli che mi
oltre a Lavandiere e Vardastanno dando tante soddimir, abbiamo altre ottime
sfazioni. Ake Kristoffersson,
cavalle come la vecchia e
uno che se ne intende, mi
glorosissima Losa Jet, che
ha detto che sono l’unico
ha dato la bellezza di 15
allevatore in Europa che
cavalli da corsa in 15 anni!
ogni tre cavalli ne dà uno
vincitore classico. Mi auguPoi segnalo Brilthor, madre
ro, naturalmente, di andare
di Gwaihir, Elendil, in razza
avanti così, ma in questo
con 1.12.8 di record e gravicampo serve parecchia
da di Pine Chip, poi ancora
fortuna, prima di tutto”.
Espera Dei, Firiel, Zucca
Il fatto di avere scuderia,
di Casei e Begoldrubyredcomunque, non ha modifidresses”.
Puledro da Daguet Rapide e Brilthor
cato i parametri di vendita
La qualità, come si vede,
46
non difetta certo all’Azienda pavese, che tiene
gli occhi apertissimi sul mercato ed ha fatto
un bel colpo alla recente Asta fattrici a Crema:
“Mi piaceva molto Elizbeth Bi, che nasce alla
grandissima ed è stata ottima in corsa prima di
essere frenata da un infortunio.
Alla fine sono riuscito a prenderla per soli 3000
euro, cosa che mi ha lasciato davvero incredulo
e molto soddisfatto.
Spero possa essere la nuova Losa Jet.
Ma, ripeto, in questo campo la fortuna è una
componente molto importante.
Che noi, comunque, proviamo ad ingraziarci
lavorando sodo…”.
SANDRO CAMERANI
Il grande campione,
sogno di ogni
allevatore...
il campione
che sa darti
le forti emozioni
e che ti fa dire:
“l’ho allevato io!”.
ATTUALITÀ
STRONG
YANKEE.
RISARCIMENTO RECORD
Sandro Baroncini consegna l’assegno del risarcimento a Gino Balzarini con alla destra Ferruccio Savio e Bruno Prestia e a sinistra Luigi Farina, Renato Bruni e Sandro Moscati
Strong Yankee (da Muscles Yankee e So So
Chic) 3, 1.50.3 (1.08.7) e vincite per 1.434.351
$, soggetto di punta della generazione 2002,
acquistato come stallone da un pool di proprietari italiani formato da Gino Balzarini
(Azienda Agricola Mariano), Sandro Moscati
(Scuderia del Baronetto), Luigi Farina, Ferruccio Savio e dalla Far Stalloni, è morto.
Atteso all’Azienda Agricola Mariano, dove
avrebbe funzionato come razzatore, Strong
Yankee s’infortunava in paddock, trasportato presso la clinica universitaria Guelph, in
Ontario, il 18 dicembre in Canada, a seguito
dei traumi riportati, è stato abbattuto. Una
Renato Bruni, Gino Balzarini, Sandro Baroncini
vicenda triste per i proprietari, che hanno deciso di rendere pubblica la notizia in quanto è la prima volta che in
Italia viene liquidato un danno ippico-assicurativo (il cavallo era assicurato per un milione di euro) in tempi così
ristretti. Il 10 gennaio, presso l’Azienda Agricola Mariano di Noceto, Sandro Baroncini, titolare della Baroncini
Brookers e Lloyd’s corrispondente, e Renato Bruni della
London con Brit Lloyd’s Syndicate hanno consegnato il
risarcimento per la morte del campionissimo americano
al pool di proprietari italiani. Sandro Baroncini ha voluto
sottolineare l’importanza della garanzia, ma anche: “Un
ulteriore tranquillità per coloro che intendono investire ad
alto livello nell’ippica”.
L.S.
47
AVVENIMENTI
GRAN
PREMI.
MILANO • DOMENICA 21 GENNAIO
SERIAL LOCATELLI/FINALE Gr. III
€ 44.000, metri 1600
Premiazione
Finale
1. OPAL VIKING m.b. 7 Tumpike Taylor e Zippelina Coeur (Lord off All). Allev.: in Svezia.
Prop.: Golden Viking Ab (1600 F. Ciulla) 1.11.6;
2. Tschagga (1600 R. Andreghetti) 1.11.9;
3. Istanbul (1600 P. Gubellini) 1.12;
4. Ferox Grif (1600 P. Leoni) 1.12.4;
5. Straightup (1600 A. Guzzinati) 1.12.6.
MILANO • SABATO 13 GENNAIO
SERIAL LOCATELLI/PRIMA PROVA
Locatelli
Finale
€ 18.700, metri 1600
1. OPAL VIKING m.b. 7 Tumpike Taylor e Zippelina Coeur (Lord off All). Allev.: in Svezia.
Prop.: Golden Viking Ab (1600 F. Ciulla) 1.12.1;
2. Istanbul (1600 P. Gubellini) 1.12.4;
3. Finett Pride (1600 R. Palomba) 1.12.8;
4. Dart Boss (1600 T. Di Lorenzo) 1.12.9;
5. Eva Kant Gianfi (1600 G. Minnucci) 1.13.
Locatelli
Prima
Prova
MILANO • SABATO 13 GENNAIO
SERIAL LOCATELLI/SECONDA PROVA
€ 18.700, metri 1600
1. STRAIGHTUP m.b. 9 Lindy’s Crown e Royal Magic (Royal Prestige). Allev.: in Svezia.
Prop.: sc. Tre Elle (1600 P. Gubellini) 1.12.3;
2. Tschagga (1600 R. Andreghetti) 1.12.6;
3. Meadowbranch Quoin (1600 L. Baldi) 1.12.8;
4. Ferox Grif (1600 P. Leoni) 1.12.9;
5. Filipp Roc (1600 G. Carini) 1.13.
48
Locatelli
Seconda
Prova

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