Novembre 2007
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Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art.1 comma 1 - DRCB - Roma Mensile dell’A.N.A.C.T. - Associazione Nazionale Allevatori del Cavallo Trottatore • IDOLE DI POGGIO LA FIGLIA DI VARENNE CON ENRICO BELLEI TRIONFA NELLE OAKS • INFINITIF CONTRO TUTTO E TUTTI VINCE, CON PIETRO GUBELLINI, IL DERBY ELEZIONI ANACT SABATO 1 DICEMBRE 2007 • MASSIMO COMPAGNO SOGNI DI GLORIA CON LESSON MAST 11 anno LV - n. 11- Novembre 2007 • ALLEVAMENTO FANS MUCHACHA MALA CON L’ULTIMO NATO DA VARENNE 11 Mensile dell’A.N.A.C.T. - Associazione Nazionale Allevatori del Cavallo Trottatore anno LV - n. 11 - Novembre 2007 VITA SOCIALE 2 ELEZIONI ANACT 3 LETTERA DI BRISCHETTO 3 SOTTILE PRESIDENTE UNIRE 5 LETTERA CARAVITA MOSCATI 8 RASSEGNA PALERMO 40 LETTERE PRIMO PIANO 6 ASTA ROMA 4 GARIGLIANO: MR MAX GAR 14 CAVALLI E PERSONAGGI (Daniele Franceschi) 21 TURILLI A OPAL VIKING (Luigi Migliaccio) AVVENIMENTI 17 DERBY (Luigi Migliaccio) 62 GRAN PREMI ATTUALITÀ 10 ALLEVAMENTO FANS (Sandro Camerani) • INFINITIF 48 MASSIMO COMPAGNO (Walter Cesaron) CONTRO TUTTO E TUTTI VINCE, CON PIETRO GUBELLINI, IL DERBY p.17 53 CERTIFICAZIONE DI QUALITÁ (Ezio Cipolat) 54 LICINDA (Vieri Berti) ELEZIONI ANACT SABATO 1 DICEMBRE 2007 LA STORIA 34 EBSERO... MORI (Lucio Celletti) 43 CREVALCORE (Danilo Iovenali) p.19 p. 48 p. 10 • IDOLE DI POGGIO • MASSIMO COMPAGNO • ALLEVAMENTO LA FIGLIA DI VARENNE CON ENRICO BELLEI TRIONFA NELLE OAKS SOGNI DI GLORIA CON LESSON MAST MUCHACHA MALA CON L’ULTIMO NATO DA VARENNE IL TROTTO NEL MONDO 58 LORD IN DOPPIO PETTO (Ezio Cipolat) CAVALLI 24 MAGICO RED (Ezio Cipolat) 30 INFINITIF (Ezio Cipolat) 36 FARNESE FONT (Daniele Franceschi) DA NON PERDERE 52 FANS NONSOLOTROTTO (Ezio Cipolat) Pubblicazione mensile dell’A.N.A.C.T. Associazione Nazionale Allevatori del Cavallo Trottatore Iscrizione n.218/2004 nel Registro del Tribunale di Roma in data 27/05/2004 Direttore Responsabile: Roberto Brischetto Comitato di Redazione: Sandro Moscati, Adriano Ioan, Ciro Cesarano, Antonio Torciere Testi e coordinamento: Luigi Sangregorio Segreteria di Redazione: Lucio Celletti, Manuela De Leonardis Foto: Antonio Barzelogna, Vieri Berti, Claudio Caldani, Mauro Castelluccio, Gerard Forni, Piera Grella, Sophie Lanca, Marcello Perucci, Enrico Querci, Società di Corse, Studio Rosellini Redazione e Amministrazione: Viale del Policlinico, 131 - 00161 Roma - Tel. 06.4416421 - Fax 06.44164237 - www.anact.it - [email protected] Progetto Grafico e Impaginazione: Tubiuan Comunicazione / Stampa: Legall Industria Grafica S.r.l. Poste Italiane s.p.a. - La presente rivista è spedita per abbonamento 70% DCB Roma. Finito di stampare nel mese di Novembre 2007 Anno LV. quarta di copertina: 700,00€ +iva 20% Pubblicità e Tariffe: per 12 numeri 6.500,00€ +iva 20% 1 pagina 350,00€ +iva 20% per 12 numeri 3.500,00€ +iva 20% (Impianto Fotolito a parte) mezza pagina: 200,00€ +iva 20% per 12 numeri 2.000,00€ +iva 20% seconda di copertina: 500,00€ +iva 20% per 12 numeri: 5.000,00€ +iva20% terza di copertina: 400,00€ +iva 20% per 12 numeri: 4.000,00€ +iva 20% VITA SOCIALE ELEZIONI ANACT SABATO 1 DICEMBRE Il Collegio Sindacale preso atto delle dimissioni irrevocabili di dieci Consiglieri che hanno determinato la decadenza dell’intero Consiglio ha individuato in sabato 1° dicembre 2007 il primo giorno utile per la tenuta dell’assemblea elettiva Il giorno 18 ottobre 2007 si è tenuta presso la sede dell’ANACT la riunione del Collegio Sindacale, presenti il Dr. Carlo Righini, Presidente, la Dott.ssa Maria Pia Zamparelli e il Dr. Maurizio Soverchia, componenti. Il Collegio prende atto che le dimissioni irrevocabili presentate in data 16/10/2007 da n. 10 Consiglieri hanno determinato la decadenza dell’intero Consiglio ai sensi dell’art. 20 dello statuto sociale. Tale atto rappresenta l’epilogo di una contrapposizione tra Presidente e maggioranza dei Consiglieri che ha comportato la paralisi dell’attività del Consiglio stesso. Peraltro i singoli episodi riguardanti le richieste di convocazione del C.D. non accolte e la richiesta di convocazione di un’assemblea da parte del Presidente, da ritenersi impropria, e comunque non più eseguita, risultano ora Maurizio Soverchia superati dagli eventi. Ai sensi del già citato art. 20 dello statuto e 2386 u.c. C.C. il Collegio Sindacale assume la gestione ordinaria dell’ANACT dando al Segretario le seguenti indicazioni, al fine di non paralizzare l’attività dell’associazione: - L’asta già deliberata dal Consiglio si terrà regolarmente il giorno 22/10/2007 presso l’Ippodromo del Garigliano sulla base del regolamento vigente. Carlo Righini - Verrà data comunicazione alle banche in cui sono allocati i c/c dell’Associazione della decadenza dall’ incarico del Presidente. - Sono autorizzati il pagamento degli stipendi al personale, nonché i pagamenti delle spese correnti ed indispensabili, compresi il versamento agli allevatori dei corrispettivi incassati nelle precedenti aste. - Spese ulteriori dovranno essere espressamente autorizzate dal Presidente del Collegio Sindacale. - Non potranno essere ammesse a rimborso le spese sostenute dal 2 Presidente e dai Consiglieri dopo la data del 16/10/2007. Il Collegio ritiene che le dimissioni presentate dai Consiglieri non comportino automaticamente il venir meno della loro carica di delegati regionali, permanendo così il loro ruolo fino alla sostituzione o conferma, al fine di assicurare il regolare funzionamento a livello locale delle attività associative, con particolare riferimento alla organizzazione delle riunioni assembleari finalizzate anche alle prossime elezioni. A tal riguardo si precisa che resteranno a carico dell’ANACT le sole spese strettamente necessarie alla convocazione e allo svolgimento delle assemblee, con specifica esclusione del rimborso di spese conviviali e di viaggi e trasferimenti. In merito alla pubblicazione della rivista “Il Trottatore”, la stessa dovrà essere attuata con i contenuti fino ad oggi pervenuti, invitando il Comitato di redazione ad assicurare un’equilibrata esposizione delle vicende che hanno caratterizzato la vita dell’associazione, evitando, in particolare, la pubblicazione di articoli che possano danneggiare l’immagine del giornale e dell’associazione, ed a garantire parità di trattamento a tutti i Soci, soprattutto in funzione delle prossime elezioni. Queste indicazioni andranno osservate anche nei contenuti del sito internet e di ogni altra attività di divulgazione. Il Collegio, d’accordo con la struttura operativa dell’Associazione, Maria Pia Zamparelli ha individuato nella data del 1° dicembre 2007 il primo giorno utile per la tenuta dell’assemblea elettiva. Alle ore 18,30, esaurite le operazioni, si dichiara chiusa la riunione. CARI ALLEVATORI, A tutti gli Allevatori un affettuoso saluto, un grazie e l’augurio di un grande futuro, un futuro del quale tutti noi saremo artefici con le nostre scelte. ROBERTO BRISCHETTO dal 16 ottobre 2007 con le dimissioni presentate da 10 Consiglieri, a termini di Statuto, il Consiglio Direttivo è decaduto e si dovrà quindi tornare al voto. Una congiura di palazzo ordita dai soliti poteri forti che non hanno mai smesso di tramare per un ritorno al passato, ha di fatto interrotto il percorso di questo Consiglio, che aveva già raggiunto diversi obiettivi ed aveva, tra l’altro, effettuato tagli di spese dell’Associazione per oltre ¤ 300.000,00 (Trecentomila Euro) annui. Nel momento in cui si stavano per affrontare temi “caldi” come la difesa dell’italianità dell’Allevamento, la riforma dell’Albo allevatori, la revisione dei parametri per l’iscrivibilità delle fattrici estere nel nostro Libro Genealogico, si è preferito far saltare il banco, e non affrontare nell’Assemblea Generale, che avevo convocato a Bologna il 17 novembre 2007, il giudizio sovrano degli Allevatori. Si è di fatto impedito a ciascuno di voi di esprimere liberamente le proprie idee in un’ assemblea democratica, si è impedita quella dialettica assembleare che significa prendere coscienza delle problematiche del settore e cercare insieme soluzioni positive per il futuro dell’ippica. Io, consapevole di aver fatto il possibile per espletare l’incarico che mi era stato affidato, ed aver agito in sintonia con il nuovo corso dell’Unire, con l’obiettivo di un profondo cambiamento di un settore ormai sull’orlo del collasso, passo il testimone ad altri con l’augurio che possa seguirne un percorso più sereno. Voglio rivolgere un ringraziamento a tutto il Consiglio ed in particolare ai Consiglieri Dalla Libera, Ioan, Puggina e Turrini, che hanno lealmente e fattivamente collaborato per raggiungere gli obiettivi che ci eravamo prefissi. GOFFREDO SOTTILE PRESIDENTE UNIRE La Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati ha approvato (17 voti favorevoli e 8 astensioni), intorno alle ore 11 di giovedì 25 ottobre, la nomina del dottor Goffredo Sottile a Presidente dell’Unire. L’attuale Prefetto di Torino, dopo i tempi tecnici relativi al perfezionamento della nomina, dovrebbe prendere in mano il timone dell’Ente entro un mese. Il compito che attende Goffredo Sottile sarà fra i più impegnativi per le gravissime problematiche settoriali. Al dottor Goffredo Sottile l’augurio di buon lavoro da parte nostra, dell’Anact e di tutti i Soci Allevatori. 3 PRIMO PIANO MR MAX GAR L’ULTIMO TOP PRICE AL GARIGLIANO Lunedì 22 ottobre al Garigliano si è svolta l’ultima Asta yearling della stagione. Come quelle che l’hanno preceduta, non si può certo esaltare l’esito della compra-vendita che è stata di 40 acquistati per 229.000 Euro, ma sotto certi aspetti nemmeno parlare di negatività in quanto parecchia gente è stata partecipe anche alle trattative di acquisto di puledri ben presentati. Il top price è risultato Mr Max Gar, un bel sauro, il solito Varenne (mamma Perla Prince), presentato dall’Allevamento Garigliano e strappato da Peppe Maisto alla concorrenza a 27.000 Euro. Buon seguito hanno avuto Megagilltor (Supergill e TNT), presentato dalla Scuderia San Filippo Neri ed acquistato per ¤ 22.000 dalla Scuderia Super Galaxi e My Way Gar (Toss Out e Collier St Kathy) presentata dall’Allevamento Garigliano e passata a Peppe Maisto per ¤ 15.000. TUTTI I VENDUTI IPPODROMO DEL GARIGLIANO – SS COSMA E DAMIANO - LUNEDÌ 22 OTTOBRE 2007 PRODOTTI ACQUSTATI: 40 – PRODOTTI RITIRATI: 50 – PRODOTTI PRESENTATI: 90 – VOLUME VENDITE: ¤ 229.000 – PREZZO MEDIO: ¤ 5.725 PRESENTATORE N. CAT. AZ. AGR. ALLEV. CANF SRL JAUNE AVION DI PATRONE EDOARDO & C. MOROZZI ALFREDO AZ. AGR. PURLARI SRL SCUD. O.M. SRL ALLEV. LUISE SRL ALLEV. LUISE SRL ALLEV. LUISE SRL ALLEV. LE FONTANETTE SRL ALLEV. LUISE SRL ALLEV. LUISE SRL CESARANO CIRO SCUD. O.M. SRL BELVISI RACHELA LA FAVORITA BOWLING MAGALDI RENATO AZ. AGR. IEMMA MARINELLA ALLEV. GARIGLIANO SRL SCUD. DEL PITIN SNC ALLEV. ALISEA ALL. SCUD. SAN FILIPPO NERI SAS BELVISI RACHELA SCUD. DEL PITIN SNC ALLEV. GARIGLIANO SRL RIGLIARI PAOLO AZ. AGR. SAIANO AZ. AGR. IEMMA MARINELLA EREDI ERMINIO LASAGNA SS LETIZIA PASQUALE AZ. AGR. ALLEV. CANF SRL AZ. AGR. ALLEV. CANF SRL AZ. AGR. IEMMA MARINELLA ALLEV. LUISE SRL VASTANO GERARDO PUNZO MICHELE AZ. AGR. PURLARI SRL ALLEV. MARRAZZA S.S. EREDI ERMINIO LASAGNA SS AZ. AGR. SAIANO AZ. AGR. ALLEV. CANF SRL 4 2 4 9 12 18 20 24 25 27 28 31 32 33 34 37 39 40 46 48 49 52 58 61 64 69 71 72 76 79 82 85 86 89 91 92 94 95 96 98 100 NOME MAHDI’ CANF MR TEA JA MARISA MEGAN BREED MAGGIE OM MACARIO LUIS MADAMA LUIS MARCELLINO LUIS MILLEMIGLIA FONT MISTERO LUIS MABEL LUIS MISERERE CANF MENORCA OM MILTON MATT BOSS MAGO MIRO’ LJ MR MAX GAR MR PITIN MYSELF KRIS MEGAGILLTOR MARSILIO MAMBO DEL PITIN MY WAY GAR MALARNESE MEDIUM LOD MEDORO LJ MINU’ LASER MAGIC SHOW LF MASLOW CANF MAN CANF MAYA LJ MARIUS LUIS MANUEL REK MIKE SEA MY HOPE BREED MEDEA ALLMAR MY LADY LASER MOMENTO LOD MOMSETE CANF SESSO m.b. m.b. f.b. f.b. f.bo. m.b. f.bo. m.b. f.b. m.b. f.b. m.bo. f.bo. m.b. m.b. m.b. m.bo. m.s. m.b. m.b. m.bo. m.b. m.s. f.b. m.b. m.b. m.b. f.bo. f.b. m.s. m.b. f.b. m.b. m.b. m.b. f.b. f.b. f.b. m.b. m.bo. PADRE MADRE PREZZO YOURWORSTNIGHTMARE CC’S CHUCKIE T INDRO PARK GENERAL NOVEMBER BRANDY DEI FIORI UBRESSON LUIS UBRESSON LUIS UBRESSON LUIS UMBRO DI GRANA UBRESSON LUIS UBRESSON LUIS POWER TO CHARM ARMBRO GOAL MR VIC CIRKUS KALL MR VIC BRADS PHOTO VARENNE ENJOY LAVEC LEGENDARY LOVER K SUPERGILL BRADS PHOTO WAIKIKI BEACH TOSS OUT BOSS DI JESOLO ATAS FIGHTER L. OLEGGIO PARK YANKEE PACO SUGARCANE HANOVER ZUCCHERO OM INDRO PARK CR TRACK MASTER UBRESSON LUIS LEGENDARY LOVER K KRAMER BOY GENERAL NOVEMBER C R COMMANDO BARTALI OK ROCK DEGLI DEI PARK AVENUE JOE DIMMI DI SI CANF DOMIZIA TOP FABIA EGRAL HELLUVA BREED PAMELA HAWK PRIMADONNA OK SAMOA LUIS TAGGIA LUIS THE BEST DEL PRI TOLOSA LUIS TURANIA SED UCKA OM UCLA OM UDINE PRINCE DIAMOND BOSS EVEN KRIS FARADIBA PERLA PRINCE POULE DE LUXE SANDY EFFE TNT LJ ZEAMAIS AMBARABACICICOCO’ COLLIER ST KATHY UZZION GIANFI VENISE PANT VERBANIA LJ ZANICA LASER ZELEDRIA ZONA BREAK PINK ANWAY DIAMANT APRILIA LJ AURUNCA LUIS BABY CHAMP BLUE BINERA MO BOBISSIMA PARK BOLEGRAF BONITA LASER CARTAGHENA BLUE CHIARO DI LUNA 2.100 3.200 3.300 8.000 3.000 8.500 2.000 3.500 2.500 8.500 2.000 4.500 5.000 5.000 5.000 5.000 5.000 27.000 10.000 6.200 22.000 6.000 7.000 15.000 2.500 4.000 2.000 2.500 3.500 4.500 2.000 1.500 3.000 5.000 5.000 9.000 4.000 3.200 2.500 5.500 ACQUIRENTE TUFANO SCUD. SONNINO ANNUNZIATA FRATELLI SILVESTRO SCUD. ANGELS 2 BARBIERI FRANCESCO ESPOSITO COLANTONIO MOSCHINO ESPOSITO SCUD. LUCIA MOSCHINO SCUD. WAMAS IANNACO NICOLA SCUD. BAFFONE LA PIETRA SOFIA SCUD. TOTO CI DE CRISTOFORO MAISTO GIUSEPPE PALUMBO SCUD. BAFFONE SCUD. SUPER GALAXI SCUD. LUCIA PALUMBO MAISTO MOSCHINO MAURO SCUD. BAFFONE SCUD. FERRILLO SCUD. VOLLA DE CRISTOFORO SCUD. WAMAS CAPPABIANCA FRANCA DE ROSA SCUD. BONAVENTURA MEROLA NICOLA SCUD. GIUSEPPE THE BOY SCUD. GIALESAN MAISTO FERRILLO PIETRO BORRINO CAVAGNUOLO VITA SOCIALE CARI ALLEVATORI, dopo i contatti avuti con Voi nell’espletamento delle nostre funzioni, ci rivolgiamo a Voi per un saluto di fine mandato. Un mandato che ha avuto fine anticipatamente per volontà nostra e di otto delegati regionali. Perché abbiamo ritenuto giusto porre fine al Consiglio nominato Sandro Moscati nelle scorse elezioni? Non come si cerca di far credere perché c’è stata una congiura: le congiure vengono ordite da minoranze, in questo caso chi si è dimesso è la maggioranza dell’intero consiglio e lo ha fatto per far rispettare lo Statuto; uno Statuto in cui si afferma che “il presidente cura la fedele attuazione delle deliberazioni dell’Assemblea, del C.D. e del C.E.”, dettato questo più volte infranto, come rilevabile dalla lettura di parecchi verbali del C.D.. Inoltre le nostre dimissioni sono divenute obbligatorie nel momento in cui l’Unire ci ha privato del 20% sulle corse con dotazione pari o inferiore a ¤ 2.800, senza che il C.D. ne venisse preventivamente informato e vista l’esultanza del presidente dell’Associazione all’annuncio di questa “svolta epocale”. Noi due, e con noi la maggioranza dei Delegati (ben otto su dodici e Alberto Caravita cioè Daniele Franceschi, Antonio Diana, Giovanni Govoni, Ciro Cesarano, Francesco Cioccoloni, Tommaso Marrazza, Gianfranco Fabbri, Natale Lo Cicero), riteniamo quindi di essere stati leali nei confronti di chi rappresentavamo e cioè tutti coloro che ci avevano accordato la loro fiducia nelle scorse elezioni, e, ringraziandoli ancora per tale fiducia, formuliamo a loro e all’Associazione gli auguri per un pronto rilancio, fondato sulla correttezza comportamentale, sulla trasparenza, sul dire la verità e soprattutto sull’unità dell’Associazione, perché solo con questi requisiti potremo in futuro contribuire in modo determinante alla rinascita del nostro settore. ALBERTO CARAVITA SANDRO MOSCATI SPECIALE IL TROTTATORE STALLONI NON PERDETE L’OPPORTUNITÀ! PUBBLICIZZATE IL VOSTRO STALLONE SULLA NOSTRA TESTATA IL VANTAGGIO È DOPPIO! Il vostro STALLONE avrà modo di essere analizzato sul primo numero de’ “IL TROTTATORE” di Gennaio 2008 (verranno distribuite 8.000 copie) e sarà visibile on-line sul sito dell’Associazione www.anact.it per l’intero anno solare. Telefonate, mandate un fax o una mail: ANACT: Telefono 06 4416421 – Fax 06 44164237 - e-mail: [email protected] Oppure contattate direttamente: LUIGI SANGREGORIO: Cell. 339 7829955 e-mail: [email protected] MANUELA DE LEONARDIS: Tel. 06 44164233 e-mail: [email protected] A.N.A.C.T. Associazione Nazionale Allevatori del Cavallo Trottatore Viale del Policlinico, 131 - 00161 ROMA Telefono 06 4416421 - Fax 06 44164237 E-mail: [email protected] - www.anact.it 5 PRIMO PIANO ASTA YEARLING A ROMA MR TIVOLI IL TOP PRICE Reduci da una due giorni di avvenimenti di rilevanza internazionale, diversa gente si è presentata nel tendone appositamente allestito all’Ippodromo di Tor di Valle per l’asta Selezionata e Qualificata. Discreta la compra-vendita che ha prodotto un movimento di affari per ¤ 328.400, a fronte di 50 puledri acquistati sui 106 presentati per una media a capo di ¤ 6.568. Mr Tivoli (Mr Vic e Zerbaglia Om, da Royal Prestige) è risultato il top price della sessione unica, presentato dagli allevatori Maurizio Tocci e Alvaro Pallante e acquistato per ¤ 25.000 dalla Scuderia Tittà. TUTTI I VENDUTI IPPODROMO TOR DI VALLE LUNEDÌ 8 OTTOBRE 2007 PRODOTTI ACQUISTATI: 50 – PRODOTTI RITIRATI: 56 – PRODOTTI PRESENTATI: 106 – VOLUME VENDITE: ¤ 328.400 – PREZZO MEDIO: ¤ 6.568 PRESENTATORE N. CAT. MARSICANO G. E CACCIAPUOTI N. LETIZIA PASQUALE D’AMICO GIUSEPPE A. GI. AGRICOLA GIANFILIPPO SRL MARTELLINI GIOVANNI S.A.F.I. SAS PERCIBALLI GIUSEPPINA PATUELLI SERAFINO PETTINARI NAZZARENO IEMMA ANTONELLA AZ. AGR. LIVERANI PALOMBO S. E MIOLI M. PERCIBALLI GIUSEPPINA ITALIANI YON PERCIBALLI GIUSEPPINA AZ. AGR. ALLEV. CANF SRL AZ. AGR. SANTI FRANCESCO SC. DEL BARONETTO E ALL.FONTANETTE SC. DEL BARONETTO E ALL.FONTANETTE SC. DEL BARONETTO E ALL.FONTANETTE SC. DEL BARONETTO E ALL.FONTANETTE IOVIENO ALFONSO CASTALDO CRESCENZO AVERSA GIOVANNI AZ. AGR. IL POGGETTONE AZ. AGR. SANTI FRANCESCO AZ. AGR. IL POGGETTONE TOCCI M. E PALLANTE A. SC. DEL BARONETTO E TRIPOTI R. SC. DEL BARONETTO E ALL.FONTANETTE A.GI AGR. GIANFILIPPO SC. DEL BARONETTO E TRIPOTI R. IOVINO MICHELE JR. AVERSA GIOVANNI LE QUERCE DEI CHIARI SNC LE QUERCE DEI CHIARI SNC A. GI. AGRICOLA GIANFILIPPO SRL SC. DEL BARONETTO E TODAY WINNER 6 7 14 17 20 24 25 27 28 29 31 32 34 38 42 43 45 49 52 53 56 60 63 66 67 68 73 75 76 77 78 79 84 85 87 88 89 90 93 NOME MELBURY MAGIC SPIRIT LF MERKEL BIO MEFISTO GIANFI MODELLO MULIN ROUGE MICROPER MAIBOY MARTE PETT MALVA ROSA MONSTER CUB MILES RUN MOJTOPER MONTE MARIO MAGICPER MANDRAGATA CANF MATRIX DEI SANTI MIAMI FONT SM MOMBASA FONT SM MUSCADET FONT SM MARIELLA FONT SM MISTERO AI MUSTAFA’ CAS MARSHAL DOC MIMOSA D’ALFA MITO DEI SANTI MALIA D’ALFA MR TIVOLI MACK GRACE SM MIA FONT SM MELISSA GIANFI MARISOL SM MEDINA MISTRAL DOC MATE’ DECHIARI MALIK DECHIARI MARZIA GIANFI MISS YANKEE BSM SESSO m.bo. f.b. m.bo. m.bo. m.b. m.s. m.bo. m.b. m.b. f.bo. m.b. m.bo. m.b. m.b. m.b. f.bo. m.bo. f.b. f.b. m.b. f.b. m.b. m.b. m.b. f.b. m.b. f.b. m.b. m.b. f.b. f.bo. f.b. f.b. m.b. m.b. m.bo. f.b. f.b. PADRE MADRE PREZZO GANYMEDE INDRO PARK AIR FORCE BLUE GENERAL NOVEMBER STALLONE JET DEFI D’AUNOU POWER TO CHARM INDRO PARK INDRO PARK CROWNING CLASSIC SUGARCANE HANOVER JOIE DE VIE ZAMBESI BI BON VIVANT GANYMEDE GIDDE PALEMA PROFUMO OM CC’S CHUCKIE T YANKEE SLIDE YANKEE PACO CC’S CHUCKIE T BARTALI OK TOSS OUT GANYMEDE YANKEE SLIDE MR VIC GANYMEDE MR VIC CC’S CHUCKIE T TOSS OUT GENERAL NOVEMBER CC’S CHUCKIE T PINE CHIP ZATOPEK OK IGLOS DECHIARI PROFUMO OM BARTALI OK YANKEE PACO ELDORA EVIL TIGER LF FIFTY FIFTY BLUE LUNA D’ASSIA NIRVANA OM OMBRA TROTTER PETRA AS PUPA PARK RIANNA MED SCOZIA OR SOFORA PL TATTOO LG TIMBERLAND OM TWIST AND SHOUT ULADORA UPSALIN LUIS DADA DI AZZURRA EFI ROYAL SM EMON VERITA’ SM HOT TIME HALL ROYAL LACE SM SERENA LUIS TAPIOCAZ UNABOMBA VIOLA D’ALFA ZEBRANA TAND ZENA GUASIMO ZERBAGLIA OM AMBRO GRACE SM AMERIQUE TOP BALLERINA GIANFI CANTICA SOL CARMEN BIGI VALTOURNANCHE VANTERIA DECHIARI VAVORNA DECHIARI VEDRETTA RL VESTE PETRAL 6.500 5.500 1.500 10.000 4.000 1.500 3.200 7.500 7.000 4.200 7.500 1.500 4.000 4.500 6.000 2.000 8.000 9.000 11.000 7.500 6.000 11.000 15.000 5.000 8.000 8.000 8.000 25.000 13.000 19.000 6.000 10.000 20.000 1.500 2.000 2.200 1.500 6.000 ACQUIRENTE ALLEV. SCUD. DUPONT STORTI MASSIMILIANO DI PORTO GIANFRANCO CAPASSO SCUD. DEI MASSIMI QUARNETI DANIELE MORRA LUIGI VALLEFUOCO LUIGI PIELMAR PERILLO ALFONSO ANGELETTI MAUTO BATTISTINI GIORDANO SCUD. BOVILLESE MEROLA NICOLA SCUD. BOVILLESE MORRA L. BATTISTINI DARIO MINICHINO MAURIZIO SCUD. UCCI RICCITELLI MONACO MARCO SCUD. SARA FREE FOR ALL AMATO VINCENZO GUARINO SALVATORE CARLISI SILVESTRE D’AMBROGIO WALTER CICOGNANI GLAUCO SCUD. TITTA’ SCUD. DUPONT J.J. STABLE GULLI VINCENZO CASTALDO J.J. STABLE SCUD. DOPPIA G GRECO MARIA ROSARIA PALAZO SERGIO MORRA L. ANGELINI NADIA PRESENTATORE N. CAT. D’AMICO GIUSEPPE AZ. AGR. SANTI FRANCESCO SC. DEL BARONETTO E TODAY WINNER MARSICANO G. E CACCIAPUOTI N. LETIZIA PASQUALE AZ. AGR. IEMMA MARINELLA AZ. AGR. SOTTO IL MONTE FRACASSO GIUSEPPE LE QUERCE DEI CHIARI SNC S.A.F.I. SAS ALLEV. LE FONTANETTE SRL LE QUERCE DEI CHIARI SNC 96 99 104 106 111 112 114 116 117 119 121 122 NOME SESSO MACARIO BIO MORGAN DEI SANTI MA GRIFFE BSM MIXON MAGIC WALK LF MORTIMER LJ MINNIE MONT MANFREDIANO MOON DECHIARI MALVASIA MATISSE FONT MARISOL DECHIARI m.b. m.b. f.b. m.b. f.b. m.b. f.b. m.b. f.s. f.bo. m.b. f.b. PADRE MADRE BARTALI OK MR VIC YANKEE SLIDE GANYMEDE BUVETIER D’AUNOU DULAL INDRO PARK C TOJ FROKJAER DIAMOND WAY BON VIVANT CC’S CHUCKIE T ZAMBESI FLASH VIPERA D’ALMA ZANESVILLE ZUGINA D’HILLY ANDREINA BATIDA BIEFFE BEGONIA LJ BENITA SIB BLUE EYES BRAVA PAL CASTA DIVA CATY DI JESOLO CIBREA DECHIARI PREZZO 3.500 7.500 4.000 3.000 2.200 4.000 3.500 1.500 6.000 1.700 9.200 3.200 ACQUIRENTE MALLOZZI D’AMBROGIO WALTER LANZILLOTTO VINCENZO DUPONT SRL QUARNETI DANIELE RUOCCO GIUSEPPE STORTI ANTONIO VOLPE SALVATORE VITALI DONATO VALENTINI PAOLO PALIO VITO BETTINI LU GLI STALLONI TOP STALLONE MR VIC CC’S CHUCKIE T GANYMEDE TOSS OUT BARTALI OK INDRO PARK POWER TO CHARM SUGARCANE HANOVER PROFUMO OM GENERAL NOVEMBER YANKEE PACO DEFI D’AUNOU BRANDY DEI FIORI BON VIVANT AIR FORCE BLUE STALLONE JET VARENNE DULAL ZAMBESI BI C TOJ FROKJAER SOLAR EFFE IGLOS DECHIARI ZATOPEK OK JOIE DE VIE PINE CHIP YANKEE SLIDE ENJOY LAVEC LEMON DRA URONOMETRO GIDDE PALEMA DIAMOND WAY CROWNING CLASSIC BUVETIER D’AUNOU BIESOLO ATTESTATO BRADS PHOTO ZAMBESI FLASH KEYSER LOBELL ALLISON HOLLOW MASCHI TOTALE MEDIA 3 2 4 1 2 2 3 2 2 1 1 2 1 1 2 1 1 1 1 2 1 1 1 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 40.500 22.200 20.500 15.000 14.500 14.500 13.200 11.000 10.200 10.000 7.500 6.500 5.000 4.500 4.500 4.000 4.000 4.000 4.000 3.000 2.500 2.000 1.500 1.500 13.500 11.100 5.125 15.000 7.250 7.250 4.400 5.500 5.100 10.000 7.500 3.250 5.000 4.500 2.250 4.000 4.000 4.000 4.000 1.500 2.500 2.000 1.500 1.500 FEMMINE 0 3 1 3 1 2 0 0 1 1 2 0 0 1 1 0 0 0 0 2 0 0 0 0 2 4 3 1 2 2 1 2 2 1 1 1 1 1 1 TOTALE MEDIA 25.000 8.000 40.000 1.500 9.000 8.333 8.000 13.333 1.500 4.500 2.000 6.000 9.500 2.000 6.000 4.750 1.700 1.700 1.700 1.700 6.500 3.250 30.000 28.000 12.500 12.000 10.000 7.000 6.000 5.700 5.200 5.000 5.000 5.000 3.200 2.000 1.500 15.000 7.000 4.167 12.000 5.000 3.500 6.000 2.850 2.600 5.000 5.000 5.000 3.200 2.000 1.500 VENDUTI TOTALE MEDIA 3 5 5 4 3 4 3 2 3 2 3 2 1 2 3 1 1 1 1 4 1 1 1 1 2 4 3 1 2 2 1 2 2 1 1 1 1 1 1 40.500 47.200 28.500 55.000 16.000 23.500 13.200 11.000 12.200 16.000 17.000 6.500 5.000 6.200 6.200 4.000 4.000 4.000 4.000 9.500 2.500 2.000 1.500 1.500 30.000 28.000 12.500 12.000 10.000 7.000 6.000 5.700 5.200 5.000 5.000 5.000 3.200 2.000 1.500 13.500 9.440 5.700 13.750 5.333 5.875 4.400 5.500 4.067 8.000 5.667 3.250 5.000 3.100 2.067 4.000 4.000 4.000 4.000 2.375 2.500 2.000 1.500 1.500 15.000 7.000 4.167 12.000 5.000 3.500 6.000 2.850 2.600 5.000 5.000 5.000 3.200 2.000 1.500 7 VITA SOCIALE PULEDRI DI BUONA GENEALOGIA ALLA RASSEGNA DI PALERMO Domenica 14 ottobre la “Rassegna” dei puledri nati nel 2006, lettera “M” è tornata a svolgersi all’Ippodromo La Favorita di Palermo, grazie alla fattiva collaborazione della I.R.E.S. che intende rilanciare il trotto a Palermo facendosi promotrice di una serie di manifestazioni tendenti a promuovere la nascita di nuovi proprietari che possano acquistare i cavalli. Infatti la I.R.E.S. ha già effettuato opere di ristrutturazione dell’Ippodromo creando servizi idonei all’accoglienza confortevole dei frequentatori e ha in programma la realizzazione a breve di un ristorante in tribuna e di un parco giochi. Gli allevatori della Sicilia hanno iscritto alla Rassegna 39 puledri di buona genealogia fra i quali spiccavano diversi fratelli di ottimi cavalli in attività a Palermo e in altri Roberto Brischetto e Natale Lo Cicero premiano i coniugi Melloni, titolari dell’Azienda Agricola Vinzeria ippodromi. La manifestazione prevedeva la Vincenzo Franco, da Gimmy D’Arpa e dal guidatore Antonino premiazione dei primi tre puledri classificati nella sessione Buttitta, che ha valutato assegnando un punteggio a n° 9 indici maschile e femminile, nonché una targa ricordo a tutti gli di valutazione della morfologia e del movimento. Allevatori che hanno iscritto i puledri. Alcuni Allevatori e Guidatori hanno richiesto per il prossimo anno Il punteggio per determinare la classifica finale è stato l’organizzazione di un’Asta con la partecipazione di allevamenti determinato dal giudizio della commissione, composta dal dottor di tutta l’Italia per valorizzare la manifestazione e consentire Tanta gente è stata partecipe all’Ippodromo della Favorita alla presentazione dei puledri 8 Brischetto e Lo Cicero consegnano la targa a Guglielmo Melloni, a sinistra la presentatrice della manifestazione Maria Macchiarella Grazie alla collaborazione di Salvatore Macchiarella della Ires (a destra alle spalle Roberto Brischetto mentre consegna la targa a Larosa, titolare della Scuderia Emmelarosa) la Rassegna ha avuto grande successo ed ai numerosi presenti è stato offerto un buffet (a sinistra) agli acquirenti di Palermo di acquistare in loco i puledri anziché in altre sedi per ridurre i costi dei viaggi degli acquirenti e di trasporto dei puledri. Ai numerosi presenti è stato offerto durante la manifestazione un buffet e la degustazione di prodotti tipici, che sono stati molto graditi. Alla particolare giornata è intervenuto il Presidente dell’Anact Roberto Brischetto, che ha salutato gli intervenuti e ha premiato i vincitori in collaborazione col Delegato Reginale Natale Lo Cicero, che ha organizzato la Rassegna. M.M. CLASSIFICHE FINALI DEI PREMIATI SESSIONE MASCHILE 1° MIRABILIS EST nato nel 2006 da ALLISON HOLLOW e VAZZOLA DRA - Allevatore: Azienda Agricola Vinzeria 2° MUP BEAT MILAR nato nel 2006 da THUNDER KRONOS e UP BEAT - Allevatore: Scuderia Emmelarosa 3° MODUS EST nato nel 2006 da SILVER PINE e DELENDA EST - Allevatore: Azienda Agricola Vinzeria SESSIONE FEMMINILE 1° MINERVA EST nata nel 2006 da C TOJ FROKJAER e VARVARA PL - Allevatore: Azienda Agricola Vinzeria 2° MANAGUA MILAR nata nel 2006 da THUNDER KRONOS e CYRENIX - Allevatore: Scuderia Emmelarosa 3° MARILÙ MILAR nata nel 2006 da THUNDER KRONOS e BIANCANEVE UM - Allevatore: Scuderia Emmelarosa 9 ATTUALITÀ UN ALLEVAMENTO CON TANTI… FANS In primo piano la fattrice Zanica (Indro Park e Nice Star) con accanto l’erede da Mr Vic nel paddock dell’Allevamento ubicato a Padova e crocevia di tante considerevoli collaborazioni 10 Il cosiddetto passaggio generazionale della Victory Fans fra Sonia Perazzolo ed il figlio Nicolò Noventa, che ha accanto la sorella Francesca La passione di Nicolò Noventa, prossimo gentleman ma attuale allevatore, sta facendo velocemente lievitare le azioni dell’Allevamento Victory Fans, ubicato a Padova e crocevia di tante e considerevoli collaborazioni con altre importanti realtà del trotto nostrano. “Il suffisso Fans – spiega Nicolò – viene dalle iniziali di mia sorella Francesca e di mia madre Sonia, oltre al mio. È, come si vede, un affare di famiglia che è iniziato in sordina ma che, nel corso degli anni, si è man mano ingrandito fino ad assorbirci completamente. Io, poi, sto facendo il corso gentlemen perché prima o poi scenderò direttamente in pista: a questo proposito ho acquistato Fuggitiva: una cavallina brava, come si conviene per queste situazioni dove imparare a guidare ed a stare in pista è la prima necessità”. Noventa non può fare il corso con cavalli allevati in proprio perché tutti i puledri hanno grande mercato e partono quindi immediatamente: “Ci sono alcuni cavalli da corsa sotto i nostri colori ma si tratta naturalmente di una grande minoranza rispetto a quelli che alleviamo e poi vendiamo”. FATTRICI E STALLONI DI QUALITÀ Scorrendo l’elenco delle fattrici dell’allevamento veneto sono due i dati che balzano subito agli occhi: l’estrema qualità della selezione ed il fatto che la maggior parte delle mamme targate Fans provengano dagli Stati Uniti: “È una scelta, appunto, che abbiamo fatto per privilegiare in modo assoluto la qualità. Negli Stati Uniti possiamo scegliere tra una varietà eccellente di fattrici e quindi concentrarci sulla qualità. Come ad esempio abbiamo fatto con Muchacha Mala, da Donerail ed Hail Mary, per Nivelle Hanover, da Speedy Crown e Nivea Hanover (Super Bowl) e per tutte le altre fattrici di proprietà della Victory Fans. È invece indigena Antares Gar, che nasce da Supergill e Clarabow Hanover e che si sta dimostrando una vera e propria garanzia in razza. Le genealogie, come si può vedere, nella maggior parte dei casi sono certamente migliori rispetto a quanto si può trovare in Italia, in particolare quando si persegue l’obiettivo della qualità”. Lo stesso discorso va fatto per gli stalloni utilizzati, molti dei quali sono in parte di proprietà… “Abbiamo alcune quote di New York Yank e poi, dopo la cessione al Grifone, abbiamo ottenuto una serie di monte a vita di Mr Vic. Come si vede, qualità assoluta anche da questo punto di vista. Il tutto, come si diceva, favorito anche da una gestione familiare dell’allevamento che ci permette di non trascurare nulla e di sfruttare la grande passione che tutti noi abbiamo nei confronti di questo mestiere”. 11 I PEZZI PREGIATI “Il primo cavallo - seguita Nicolò - in assoluto nato alla Victory Fans è stato Enjoywinner, allevato però assieme al Grifone e quindi senza il suffisso “Fans”. Il figlio di Nivelle Hanover è un combattente nato che offre sempre il meglio di sé in categorie discrete e vanta un record di 1.13.1 colto a Montegiorgio ma pure un 1.13.7 altrettanto probante in quanto fatto segnare a Tordivalle e quindi senza racchetta. Stesso discorso va fatto per Irhon As, che ha appena disputato le batterie del Derby e che è stato allevato in collaborazione con la Serenissima. Il figlio di Cassidy sta progressivamente limando i problemi caratteriali di gioventù e dopo un bel successo in 1.14 a Milano ha appunto provato le batterie del Derby e conta di installarsi saldamente nei quartieri alti della generazione, non disdegnando affatto le occasioni classiche che capiteranno, soprattutto in pista grande. Dopo queste partnership con altri e prestigiosi allevamenti è poi cominciata a pieno regime la dinastia dei “Fans”, che gode di grande stima in tutta Italia e che ha attualmente come fiore all’occhiello Ginlemon Fans, una figlia di Lemon Dra e Nivelle Hanover che si è aggiudicata il Palio dei Comuni del Garigliano, manifestazione davvero sentita a quelle latitudini, provando poi anche il Continentale Filly (fu sesta al Mangelli Filly, in precedenza) ma senza troppa fortuna alla luce del pessimo numero sorteggiato. La cavalla, abitualmente guidata da Minnucci e Wewering, vanta un record di 1.12.3 che ne fa sin da ora una fattrice con i fiocchi, ma farà senz’altro parlare di sé in pista nel prossimo futuro, ora che ha scalato velocemente le categorie. A proposito di record, l’1.13.7 fatto segnare da Gengis Fans a Siracusa rende molto interessante anche il futuro avvio in razza di questa figlia di Kick Tail ed Atlantis Gar”. Scorrendo l’elenco delle fattrici dell’allevamento veneto balza agli occhi la qualità: sopra Allamericanmarilyn (American Winner e Meadow Marilyn) con l’ultimo nato da Lindy Lane 12 Lane ed Allamericanmarilyn, una femmina baia da Kick Tail ed Antares Gar, un maschio baio da Mr Vic e Cassidy, un maschio baio da Varenne e Muchacha Mala, una femmina baia da Mr Vic e Zanica. Per quanto riguarda le attese per il 2008 la situazione vede poi Allamericanmarilyn gravida di Uronometro, Cassidy gravida di New York Yank, Muchacha Mala gravida di New York Yank, Nivelle Hanover gravida di Cantab Hall, Snippy Hanover gravida di Mr Vic, Zanica gravida di Mr Vic. Come si vede, un elenco impressionante a conferma che la qualità da queste parti è sempre di casa. Una gran bella casa, che potete visitare di persona, passando dalle parti di Padova, oppure limitandovi a collegarvi sul web al sito www.allevamentovictoryfans.com. SANDRO CAMERANI Dopo un’ottima carriera in pista Snippy Hanover (Florida Pro e Sissy Spur) si è rivelata anche una buona madre NATI E NASCITURI Alle Aste 2006 l’allevamento veneto ha ceduto l’unico dei 4 puledri prodotti rimasti disponibili, visto che tutti gli altri erano stati venduti direttamente dalla Victory Fans, una realtà che ha già una serie di affezionati clienti. Tra i due anni, poi, si attendono da un momento all’altro i debutti di tre interessanti puledri mentre non è più inedita Lady Victory Fans (Credit Winner e Muchacha Mala), che è di stanza a Divignano dal team Baroncini e che ha colto tre piazzamenti nelle tre corse finora disputate con un record personale di 1.17.3 colto a Torino. Tutto ciò va evidentemente a conferma di una regolarità eccellente e di una crescita graduale che la porterà più prima che poi a cogliere il primo, meritato alloro della carriera. Nel 2007 all’allevamento Victory Fans sono nati un maschio baio da Lindy Muchacha Mala (Donerail e Hail Mary) con a fianco il nato di quest’anno da Varenne 13 PRIMO PIANO NELLA SPLENDIDA CORNICE DI SAN ROSSORE TRE GIORNI PIENI DI CAVALLI E PERSONE Alla manifestazione organizzata dalla Filiera Ippica Toscana con lo scopo di promuovere le attività equestri presenti nella Regione ha aderito anche l’Anact Non ci sono dubbi che la Toscana sia una terra dove il cavallo ha sempre rivestito un’importanza rilevante fin dall’antichità. Si ammirano nei dipinti le splendide cavalcature dei Medici ed i sontuosi attacchi dei Lorena, e fra le nostre razze ricordiamo il Maremmano, il Monterufolino ed il Bardigiano che per secoli ci hanno trasportato ed aiutato nel nostro lavoro. Oggi oltre a queste specie autoctone, vengono allevati in Toscana molti altri tipi di cavalli fra i quali Arabi, Trottatori e Purosangue, ponendo la Regione come leader per le strutture legate al cavallo in quanto ad allevamenti, centri di addestramento, maneggi ed ippodromi. I numeri parlano di 30 mila equini Centinaia i cavalli presentati e migliaia le persone intervenute ad assistere alle prove di lavoro: sopra il gruppo di Butteri maremmani censiti ed oltre il doppio risultano i praticanti iscritti alle varie tare tutte le Associazioni toscane che abbiano interessi nel campo categorie. degli equini, e vi hanno già aderito molte fra le APA, i Circoli, gli Molti di questi si sono trovati dal 14 al 16 settembre alla Rassegna Ippodromi ed anche la nostra ANACT. Centinaia i quadrupedi preorganizzata nella splendida cornice della Tenuta di San Rossore dalsentati e migliaia gli intervenuti ad assistere alle prove di lavoro, ai la Filiera Ippica Toscana, che è un’associazione nata con lo scopo di concorsi di salto e di dressage, ed ad ammirare cavalli di ogni tipo, promuovere le attività equestri presenti nella Regione, ma anche di dai graziosi Pony ai superbi Olandesi, dai nevrili Arabi ai docili Avesalvaguardare la cultura del cavallo sviluppatasi nei secoli. lignesi, impegnati a mostrare il loro grado di addestramento. Da poco costituitasi, la Filiera ha l’obbiettivo di riunire e rappresenL’ippodromo pisano ha aperto i suoi cancelli a tutti e la manifestazione ha assunto anche la connotazione di una sagra, con presentazione e vendita di prodotti tipici locali. L’iniziativa era patrocinata dall’Assessorato Regionale all’Agricoltura ed il nastro inaugurale è stato tagliato da Claudio Del Re, il responsabile del Settore Zootecnico della Toscana. “Un plauso per questa festa - ha esordito Del Re - che rappresenta l’inizio vero e proprio del lavoro di questa Filiera, che ritengo, dopo l’adesione futura di altre associazioni, potrà diventare per la Regione un importante interlocutore, ed in quanto referente unico del mondo del cavallo toscano, verrà a coUn superbo cavallo Olandese ed una bellissima coppia di Bardigiani 14 L’assessore Susanna Cenni ha alla sua destra Andrea Paul Gros e a sinistra Stefano Meli Il gruppo di appassionati improvvisatisi catch driver prima di scendere in pista Seppur sulla pista d’erba di un ippodromo del galoppo non è mancata una corsa dimostrativa di trotto stituire un valido strumento di organizzazione e confronto ma soprattutto di concertazione ed attuazione delle politiche di sviluppo che sottoporremo alla Pubblica Amministrazione”. Grande interesse da parte della Regione. “Ho notato già molto interesse ed attenzione negli Uffici Regionali per questa iniziativa - ha concluso Del Re - ed esprimo la mia soddisfazione per l’ottima organizzazione e credo La sfilata sotto la torre pendente che queste giornate siano destinate ad avere una giusta eco”. Nel vasto programma (anche Tavole Rotonde imperniate su diversi aspetti sia imprenditoriali che funzionali e Convegni di carattere più scientifico) riguardante il benessere e la riproduzione del cavallo, molto seguite le dimostrazioni degli antichi mestieri della mascalcia, fabbricazione dei finimenti e delle selle. Grande ammirazione ha suscitato la presenza di un gruppo di Butteri maremmani che hanno dato vita ad un vero e proprio spettacolo facendo vedere quello che è il loro lavoro quotidiano svolto fra cavalli e mucche. Ed ancora sfilate e gare, ed infine, seppur sulla pista d’erba di un ippodromo di galoppo, non è mancata una corsa dimostrativa di trotto dove cinque agguerriti partecipanti, sospinti dal tifo della tribuna gremita, hanno dato vita ad una retta d’arrivo al fulmicotone. Ad ulteriore riprova dell’attenzione che l’Amministrazione Regionale rivolge al settore dell’ippica, non è mancata nella giornata conclusiva la gradita visita dell’Assessore all’Agricoltura Susanna Cenni, che ha presenziato ai convegni nei quali ha ribadito il suo interesse ed il suo impegno per la valorizzazione del cavallo e del suo utilizzo nel conteso delle imprese agricole, confermando quindi il ruolo dell’Allevatore-Agricoltore come parte integrante di un progetto di più ampio sviluppo agricolo regionale. L’Assessore Cenni è apparsa molto interessata alle esposizioni ed alle sfilate dei cavalli, assicurando di sentirsi molto vicina al nostro mondo ed ha auspicato, anche con la collaborazione della nuova Filiera, di poter meglio individuare e superare i problemi del settore in modo da poterli risolvere il più velocemente possibile. Sono stati tre giorni pieni di cavalli e di persone fra le quali alcune si sono accostate per la prima volta al mondo del cavallo, quindi una manifestazione che dovrebbe essersi garantita un futuro. DANIELE FRANCESCHI 15 16 AVVENIMENTI CONTRO TUTTO E TUTTI… INFINITIF Il Pine Chip di casa Dubois ha vinto da dominatore un Derby poco spettacolare, ma il risultato non è mai stato in discussione. Il peccato originale di Roberto Andreghetti Infinitif e Pietro Gubellini sul traguardo dell’ottantesimo Derby staccando Impeto Grif e Igor Font Quarto successo nel Derby per Pietro Gubellini che riceve da Melzi d’Eril la coppa d’oro successo con conseguente “pass” in 1.14.2 non senza accusare “Non ha mai lavorato… ha problemi ai tendini… se lo attacqualche piccolo problemino nel finale, ma facendo comunque cano non regge…” a girare con un registratore per le scudemeglio di Ilaria Jet che ha dominato il proprio “heat” molto più rie di mezza Italia nei giorni prima del Derby se ne potevano comodamente del suo antagonista, ma con un tempo di un deciveramente raccogliere di tutti i colori sul conto di Infinitif. Il mo superiore 1.14.3. Questo è stato il peccato originale di Roberrisultato finale però non fa una grinza, non ammette repliche to Andreghetti, quello che poi lo avrebbe costretto a una prova anche se per parlare dell’80° Derby del trotto con cognizione di certamente non all’altezza nella finale con tanto di conclusiocausa non si può non pensare a quanto è accaduto quindici giorne polemica del rapporto con ni prima del suo atto conclusivo la scuderia Bivans. Si, perché nelle batterie. Anzi a detta di per come ha vinto la batteria molti, e noi siamo tra questi, la figlia di Pine Chip avrebbe l’esito della corsa si è deciso potuto tranquillamente fare proprio nel suo atto prelimimeglio sul piano cronometrico nare. Che abbia vinto Infinitif del suo antagonista e nell’atto con tutto il suo corollario di conclusivo, a numeri invertiti, polemiche lo sapete ormai tutforse le cose sarebbero potute ti, ma l’analisi di questa corsa andare diversamente. prende necessariamente le sue Il secondo evento che ha reso mosse da lontano e precisaInfinitif imbattibile è stata la mente dall’assegnazione dei rottura di Ismos Fp nella finale numeri della finale. In batteria allo stacco della macchina. Per il cavallo della “connection” guidare il portacolori di casa Dubois-Grosso ha ottenuto il Pietro Gubellini festeggia con i figli Edoardo e Gaia ed il padre Edoardo il successo nel Nastro Azzurro 17 ROMA – Domenica 7 ottobre 80° DERBY DEL TROTTO Gr. I gnori, è un elemento assolutamente da non sottovalutare e che dal punto di vista dell’at¤ 770.000, metri 2100 tività futura gratifica non poco il figlio di Pine 1. INFINITIF m.b. 3 Pine Chip e Island Dream (Coktail Jet). Allev.: sc. Bolgheri. Prop.: Chip. Bisogna poi dare la giusta gloria al sesc. Bolgheri (2100 P. Gubellini) 1.15 condo arrivato, ovvero Impeto Grif nonché a 2. Impeto Grif (2100 M. Smorgon) 1.15.2; 3. Igor Font (2100 A. Guzzinati) 1.15.3; Marco Smorgon. Anche lui ha costruito il suo 4. Ilaria Jet (2100 R. Andreghetti) 1.15.3; 5. In Dix Huit (2100 J.P. Dubois) 1.15.4 brillante risultato da lontano. Prima in batteria con una chiusa da 40 e pochi spicci, come direbbe Salvio Cervone, che gli ha consentito di piazzarsi al secondo posto dietro Ilaria Jet e poi con la sapiente scelta del numero nove in finale e la capacità del suo driver di rimanere saldamente incollato alla schiena di Infinitif. Un gran piazzamento quello di Impeto specie se si rammenta che si tratta dello stesso cavallo che a luglio del 2006 è stato portato negli States per un’avventura molto importante dal punto di vista dell’immagine, ma massacrante sul piano fisico. Ebbene quattordici mesi dopo Impeto è ancora li. Complimenti. Infine il driver, quarto Derby per Pietro Gubellini che da quando il Nastro Azzurro si disputa con la formula delle qualificazioni e Pastore era stato ingaggiato, c’è chi dice anche con qualche della finale ne ha vinti il 50%. E secondo anno consecutivo che smorfia di disappunto, nientemeno che Jos Verbeeck. Fatto sta la corsa vede vincere un catch driver ingaggiato appositamente che il momento del “diavolo belga” sulle nostre piste è davvero per la finale. negativo e anche in quest’occasione la sfortuna ci ha messo lo Lo scorso anno toccò a Roberto Andreghetti con Glen Kronos, zampino. Ismos allo stacco è andato giù con il posteriore finendo proprio il grande sconfitto di quest’anno. La vita,anche quella con lo sbagliare “Cosa mai accaduta sinora” avrebbe confessato ippica, è fatta a scale… sconsolato Claus Hollmann nel dopo corsa. Venuto a mancare, però, l’unico in grado di cercare di contendere la leadership a Infinitif, la corsa è filata via su un binario soporifero. Né si poteVARENNE C’È va chiedere a Pietro Gubellini, di ravvivare lui, dal comodo posto di comando, la contesa. Lo spettacolo che non ha dato il Derby è arrivato sicuramente Il resto è noto: marcia di trasferimento nel primo chilometro da dalle Oaks, antipasto del sabato nella due giorni di Tor di Valle, 1.19 o giù di li e poi fuoco alle polveri nell’ultima parte della gara. Chi ha avuto ha avuto e così via. La domanda che per giorni ha ronzato nelle orecchie di tutti è facilmente immaginabile. Si poteva fare di più? ROMA – Sabato 6 ottobre Si poteva evitare una corsa poco spettacolare, ci poteva OAKS DEL TROTTO Gr. I essere un kamikaze votato al sacrificio. In quest’ultima ¤ 200.200, metri 1600 frase c’è anche la risposta. Ci sarebbe voluto davvero un 1. IDOLE DI POGGIO f.b. 3 Varenne e Lotus Dragon (Tarport Devlin). Allev.: kamikaze perché con Inifinitif al comando e il compagno Lotus. Prop.: sc. Lotus (1600 E. Bellei) 1.13.3 di scuderia In Dix Huit di fuori non c’era in effetti alcuna 2. Iuma Ek (1600 P. Gubellini) 1.13.4; 3. Immensite (1600 J. Verbeeck) 1.13.5; chance di poter attaccare e poi sperare minimamente 4. Ieanine Cam (1600 Mass. Castaldo) 1.13.7; 5. Ioss Court Sm (1600 H. Wewering) 1.13.7 di venire a casa e allora quello non sarebbe più stato sport. Bisognava forse cercare di fare qualcosa prima, anticipare In Dix Huit e porsi di fianco al battistrada. Mossa probabilmente nelle corde solo di Ilaria Jet, ma anche in quel caso siamo sicuri che l’esito sarebbe stato diverso? Meglio archiviare il Derby con alcune annotazioni che tutto sommato ne nobilitano l’essenza anche se all’atto pratico non è stata certamente una gran corsa. Anzitutto ha vinto un cavallo imbattuto e questo, si- 18 La premiazione delle Oaks vinte da Idole di Poggio con Enrico Bellei che festeggia dalla vincitrice con una prestazione che vale a dir poco un 1.55. Seconda sul tabellone è invece giunta Iuma Ek, un’altra alla quale la sfortuna ha sicuramente tolto qualcosa, prima con l’assegnazione di un numero otto assai scomodo per lei che è notoriamente una gran partitrice e poi in arrivo quando, all’atto di chiudere la briglia, il paraocchi di destra non è sceso disorientandola quel tanto che basta per farle perdere qualche metro risultato poi fatale. Onore comunque alla varennina del Poggio perché la sua prova è stata comunque superlativa e perché in ogni caso anche senza contrattempi le altre avrebbero dovuto penare non poco per averne ragione. Rimandata In Wise As, ma non dite che ha corso male. Non succede davvero tutti i giorni di fare un miglio in testa da 1.58 e finire NP. Verrà il tempo delle rivincite! L’ISLE FELICE… O QUASI La retta d’arrivo delle Oaks con Idole di Poggio all’esterno di In Wise As Il sabato del Derby ci ha regalato anche un’altra impresa, quella di Isle Of Tino nello sfollamento. Una grande prestazione quel- idea ottima se programmata e promozionata in maniera diversa. Il Derby al femminile ha proposto una corsa bella vivace e ricca di colpi di scena con una vincitrice sul campo e una reginetta morale che non può essere ignorata. Il traguardo ha visto giungere per prima la testa di Idole di Poggio che ha regalato L’affondo di Isle of Tino ed Andrea Lombardo al battistrada I Love Again ed il driver toscano, festeggiato dal team dei “Poeti” a papà Varenne il primo gruppo 1 della sua carriera da stallone ROMA – Sabato 6 ottobre (primo nelle Oaks, secondo nel Derby, il Capitano alla fine qualcosa ha dato), e a Enrico SFOLLAMENTO-DERBY Gr. III Bellei il 27° Gran Premio del 2007, ma la prova ¤ 44.000, metri 1600 di Island Effe, finita sul tabellone degli squa1. ISLE OF TINO c.s. 3 Uronometro e Tea Simon (Host Of Waverly). lificati a corsa arrivata, ha quasi dell’incrediAllev.: Pasquale Tommaseo. Prop.: sc. Golfo dei Poeti (1600 A. Lombardo) 1.13.3 bile e ha strappato parole di ammirazione allo 2. Idolo del Nord (1600 E. Bellei) 1.13.4; 3. Ilyasmar (1600 A. Guzzinati) 1.13.9; 4. Iago d’Asolo (1600 P. Carta) stesso driver della vincitrice reale. 1.14.1; 5. Ice Tea (1600 F. Ciulla) 1.14.2. Basti pensare che se Idole di Poggio ha portato a casa il “Nastro Rosa” al termine di una gara che l’ha vista costantemente in seconda corsia allo scoperto e capace comunque di andare da 1.57.3 (1.13.3 al Km) a Tor di Valle, pista che notoriamente regala poco al cronometro, la femmina di casa Baroncini ha rotto allo stacco perdendo ben oltre trenta metri; è risalita in terza ruota fino ad appaiare quasi Idole di Poggio che a sua volta gravitava ai fianchi della battistrada In Wise As; ha accusato un nuovo errore, forse per via di un inciampone, e ha chiuso in piena spinta nel finale giungendo seconda a mezza lunghezza 19 la del castrone sauro da UronoROMA – Domenica 7 ottobre metro che ha confermato la sua CONSOLAZIONE-DERBY Gr. III grande caratura. Del resto molti ¤ 44.000, metri 2100 dei protagonisti del Derby e delle 1. IULIUS DEL RONCO m.b. 3 Viking Kronos e Cynthia del Ronco (Sugarcane Hanover). Allev.: allev. Oaks lui li aveva battuti nel corso Del Ronco. Prop.: sc. Breva e Tivan (2100 P. Gubellini) 1.14.1 della stagione classica. Isle Of 2. Iceman By Pass (2100 Gp. Maisto) 1.14.4; 3. Infatti November (2100 E. Adielsson) 1.14.5; Tino ha vinto una corsa capola4. Idalgo Jet (2100 P. Esposito jr) 1.14.6; 5. Irhon As (2100 R. Andreghetti) 1.14.6 voro, partendo con un micidiale numero 15, dopo aver fatto il giro non della pista, ma dell’intero raccordo anulare che circonda la capitale. Seconde e terze ruote per superare gli avversari che mano a mano calavano per via del ritmo infernale imposto dai battistrada Iambe prima e I Love Again dopo. Un 44 scarso per gli ultimi 600 metri e giù a giustiziare Idolo del Nord con un Andrea Lombardo che concedeva, giustamente, anche qualcosa alla platea per la gioia del popolo della community internettiana di Macks presente in massa ancora una volta sulle tribune come sempre, del resto, quando scende in pista il suo beniamino. Rammarico per la mancata partecipazione al Derby, ma i regolamenti ci sono, vanno rispettati e vietano ai castroni di gareggiare per il Nastro Azzurro. Peccato perché questo sarebbe stato un sicuro protagonista. …E PIPPO SI È PURE CONSOLATO In batteria Pietro Gubellini si era lamentato parecchio del danGruppo schierato a ventaglio a metà retta d’arrivo della Consolazione neggiamento subito da Iulius del Ronco ad opera di Eric Adielsson con Infatti November e a conti fatti forse qualche ragione ce l’aveva visto come ha corso il Viking Kronos del Ronco nella Consolazione. Partenza prudente, frazione da prima serie per i secondi 400 metri (28.1) per sfondare e imporre il proprio ritmo con arrivo isolato grazie anche a un 57.9 per gli ultimi 800 metri che non ha ammesso alcuna replica. Una bella consolazione, specie considerando quello che sarebbe accaduto un paio d’ore più tardi… LUIGI MIGLIACCIO Pippo Gubellini ed i proprietari di Iulius del Ronco ricevono il premio sotto lo sguardo del gran cerimoniere della manifestazione Salvio Cervone, della madrina Barbara Bouchet e degli allevatori del vincitore della Consolazione Vincenzo e Rino Marelli 20 PRIMO PIANO EL NINO SI ARRENDE CON ONORE A OPAL VIKING E AL FRANCESE OISEAU DE FEUX TURILLI DA RECORD Vittoria in 1.12.5 sui 2100 metri di Tor di Valle per Jorma Kontio, ma gran finale di Ghibellino partiti e alla stessa maniera sono arrivati. Vero, ma solo dal punto di vista delle posizioni. L’intera corsa è stata una lunga interminabile battaglia vissuta sul piano delle frazioni. Al traguardo sono arrivati i tre cavalli più attesi. El Nino partendo dall’uno non è riuscito a mantenere la testa su Opal Viking. Kontio, come già a Napoli nel Lotteria, si è confermato un po’ la bestia nera del nostro top driver. È schizzato via al comando come una molla lasciando di fuori Jean Michel Bazire con Oiseau de Feux che non si è limitato ad accompagnare, ma fidando sulla stamina tipicaLa fase finale del Turilli con Opal Viking e Jorma Kontio che staccano Oiseau de Feux ed El Nino Sulla carta era la corsa più bella e più riuscita di tutta la due giorni di Tor di Valle e all’atto pratico il Gran Premio Gaetano Turilli non ha deluso le aspettative. Due svedesi dall’estero Opal Viking e Hovding Lavec e una di casa nostra Alexia As; un francese, Oiseau de Feux; la finlandese terribile, Passionate Kemp; un tedesco di ferro come Unforgettable; l’ultimo grido americano Algiers Hall e il meglio dei nostri free for all da El Nino a Ghibellino passando per Frullino Jet con la sola eccezione di Equinox Bi. E di guide vogliamo parlarne? Da Jorma Kontio a Enrico Bellei, passando per JM Bazire, Andreghetti,Verbeeck, Gubellini, Kolgjini e Andrea Guzzinati senza far torto agli altri. Il menù era assolutamente di prim’ordine e alla resa dei conti la corsa non ha affatto deluso. Ne volete una prova? Il tempo del vincitore di 1.12.5 al chilometro equivale non solo al record della corsa, ma anche a quello della pista di Tor di Valle sui 2.100 metri. Cancellato un mostro sacro del trotto mondiale come Victory Tilly. Qualcuno potrebbe obiettare che in fondo è andata come nel soporifero Derby di Infinitif: così sono ROMA – Domenica 7 ottobre PREMIO GAETANO TURILLI Gr. I ¤ 330.000, metri 2100 1. OPAL VIKING m.b. 7 Tumpike Taylor e Zippelina Coeur (Lord off All). Allev.: in Svezia. Prop.: Golden Viking Ab (2100 J. Kontio) 1.12.5; 2. Oiseau de Feux (2100 J.M. Bazire) 1.12.6; 3. El Nino (2100 E. Bellei) 1.12.9; 4. Ghibellino (2100 R. Andreghetti) 1.13; 5. Frullino Jet (2100 A. Guzzinati) 1.13.1. 21 Gaetano Papalia e Maurizio Soverchia premiano Jorma Kontio e Nils Enqvist mente francese del suo allievo, ha pungolato costantemente il battistrada che negli ultimi 800 metri, dopo quasi un chilometro e mezzo percorso già a buona lena, per rimanere davanti ha dovuto sfoderare un 55.6 da brivido ottenendo così un successo veramente importante che lo consacra ai vertici del trotto continentale. Il ragionier Bellei ha capito presto che con quei due la davanti c’era poco da fare e ha corso per il terzo, mentre dalle retrovie nel finale è spuntato un razzo dal nome di Ghibellino. Se davanti hanno fatto 55.6, quello di cui è stato capace il Pine Chip di Erik Bondo merita assolutamente considerazione. Quarto con onore e la convinzione che se riuscirà a fornire di nuovo prestazioni in linea con questa, le soddisfazioni non tarderanno ad arrivare. Male Passionate Kemp, ma non era la sua corsa e un po’ lo si sapeva vista la condizione precaria e l’otto di partenza. Rimandato Algiers Hall anche se l’impressione è che i 2.100 metri, specie in pista grande e ad inseguire non siano proprio il suo pane. Benino Frullino Jet al quale manca sempre qualcosa per la grande impresa, da rivedere in un altro contesto Hovding Lavec. Un 10 e lode allo spettacolo e a chi ha allestito la corsa. L.M. MONDANITÀ A BRACCETTO CON LA SOLIDARIETÀ E TRA I MINI DRIVERS SPUNTA UN FIGLIO D’ARTE Come sempre l’appuntamento del Derby di trotto ha fatto si che una volta tanto alle corse si siano accompagnatre alcune maniAndrea Ferrara (alle spalle il padre Mario) riceve il premio dei vincitori da Luigi Filabozzi festazioni collaterali. Importanti quelle legate alla solidarietà con Proprio i bambini sono stati poi la Onlus Trame Africane per la coprotagonisti in pista grazie al struzione di un ospedale in Kenia. Gran Premio dei Pony che si è Testimonial d’eccezione il giornadisputato nell’immediata vigilia lista, inviato Rai, Franco Di Mare, del Derby. A vincere quest’anno madrina Barbara Bouchet e poi è stato un figlio d’arte, ovvero tutta una serie di manifestazioni Andrea Ferrara che ha portato con collaterali, dalla sfilata delle auto successo al traguardo un outsider, d’epoca alla fanfara del reggimenTrono Svarten che ha preceduto i to dei carabinieri a Cavallo, alla più “famosi” e attesi Billy the Kid mostra di arte contemporanea a e Smedens Fanfar. Per papà Masfondo ippico denominata “Equus rio un motivo d’orgoglio in più, o Semper” e allo spazio riservati ai una… minaccia per il futuro? bambini che hanno anche parteci- Andrea Ferrara porta al successo Trono Svarten nel Gran Premio dei Pony pato a una gara di pittura. L.M. 22 ELECTROLYTE GOLD I cavalli riescono ad abbassare la loro temperatura corporea sudando. Questo però comporta non solo la perdita di grosse quantità di acqua, ma anche di elettroliti essenziali. E’ molto importante che sia l’acqua che gli elettroliti vengano immediatamente re-integrati per prevenire la disidratazione e alcuni problemi muscolari come acido lattico e crampi. Il caldo e l’esercizio aumentano questi problemi, e quindi la somministrazione regolare di elettroliti diventa fondamentale. Electrolyte Gold di TRM è un prodotto scientificamente studiato per garantire il massimo assorbimento degli elettroliti da parte dei cavalli. Questo grazie al suo contenuto di elettroliti essenziali, vitamine a base di glucosio e all’aminoacido Glicina, Nel prodotto si trovano anche alte concentrazioni di vi- tamine antiossidanti come la vitamina E e C. Entrambe proteggono il tessuto muscolare riducendo i radicali liberi, una sostanza nociva prodotta dal troppo esercizio. By replenishing essential electrolytes lost through sweating, premium quality Electrolyte Gold delivers potency, palatability and high absorption, ‘refreshing’ horses in training and aiding consistent top performance as a result. Re-integrando gli elettroliti persi durante l’allenamento, Electrolyte Gold fornisce quei supporti fondamentali come palatabilità, aumento della forza e alto livello di assorbimento che, rinfrescando i cavalli durante l’allenamento, aiutano a mantenerli costanti nelle loro performance. TRM raccomanda che l’Electrolyte Gold non venga semplicemente diluito in acqua, ma sia aggiunto al mangime prima di ogni competizione Questo assicura il miglior rendimento. ELECTROLYTE GOLD È DISPONIBILE IN SCATOLE DA 30 O 200 SACCHETTI DA 50G CIASCUNO. 23 CAVALLI MAGICO RED MILE SNOW WHITE, DONATO HANOVER E GIANT DIABLO NUOVI RECORDER A LEXINGTON Quest’anno il meeting proposto dal Red Mile di Lexington ha regalato una serie di prestazioni fuori dalle righe, complice anche un inizio autunno mite per il Kentucky. Nello spazio di meno di una settimana sono infatti caduti tre vertici “assoluti”, ad opera della 2 anni Snow White, espressasi in 1.52.4, e della 7 anni Giant Diablo e del 3 anni Donato Hanover, scesi entrambi ad uno staordinario 1.50.1. La femmina Snow White, martedì 2 ottobre, ha cancellato Muscle Mass (1.53.4 lo scorso agosto a Springfield) dal vertice dei 2 anni, vincendo a media di 1.10.1 una delle tre divisioni dell’International Stallion Stakes. Le altre serie sono andate a Na Pain Non Gain (da Muscles Yankee) in 1.56 e a Timeless Winner (da Broadway Hall) in 1.55, questa precedendo di tre lunghezze l’”italiana” Muscovite, che in agosto a The Meadowlands aveva vinto la finale delle Marrie Annabelle. Gli altri due exploit sono stati realizzati sabato 6 ottobre. Ha aperto nella prova open per gli anziani la 7 anni svedese Giant Diablo che ha tallonato lo scatenato Vivid Photo, il quale ha dovuto subire l’attacco del favorito Corleone Kosmos. La svedese, rimasta in terza posizione, quando ha operato lo scatto ha trovato campo libero, fermando il cronometro sull’1.50.1, che ha migliorato il precedente assoluto di 1.50.2 detenuto in coabitazione dal 3 anni Tom Ridge (nel 2004 a Du Quoin) e da Vivid Photo (nel 2006 a Colonial Downs). Spettatori e operatori non hanno fatto a tempo ad assimilare la stravolgente prestazione della svedese che l’attesissimo Donato Hanover, annunciata star del Kentucky Futurity, nel secondo heat (aveva già vinto il primo in 1.51.1) ha spaziato in quello che è diventato l’atto decisivo DONATO HANOVER 3, 1.50.1 Maschio Baio nato in USA il 3 maggio 2004 Allevatore: Hanover Shoe Farms - Proprietario: D. Scharf, Golden Touch Stable, S. Arnold GARLAND LOBELL 3, 1.55.3 ANDOVER HALL 3, 1.51.3 Maschio Baio nato in USA nel 1999 ABC FREIGHT 3, 1.56.3 NOBLE VICTORY 4, 1.55.3 GAMIN LOBELL 3, TT2.05 SPEEDY CROWN 3, 1.57.1 MAGNA FORCE AMOUR ANGUS 3, 2.03.1 KENWOOD SCAMPER DONERAIL 2, 1.55.4 D TRAIN Femmina Baio nata in USA nel 1998 ALDYTH HANOVER 2, Q2.00.4 24 VALLEY VICTORY 3, 1.55.3 AC’S PRINCESS 3, 2.04.3 GENYA HANOVER FLORIDA PRO 3, 1.55 ROSEMARY 3, 1.57.2 TEXAS 3, 1.57.3 LINDY’S SPEEDY LADY BALTIC SPEED 3, 1.56 VALLEY VICTORIA 3, 2.00.3 BEDELL 3, Q2.06.2 SPEEDY CROWN 3, 1.57.1 GIANT VICTORY 3, 1.54.4 SUPER BOWL 3, 1.56.2 ANOTHER GEISHA 3, Q2.00.1 SO BLESSED PINK CHEEKS 2, TT2.05 PRAKAS 3, 1.53.2 GEISHA LOBELL La volata mozzafiato di Donato Hanover (Ron Pierce) a Lexington nel Kentucky Futurity al vertice mondiale di 1.50.1 (1.08.5) (la corsa prevedeva la formula di vincere due prove) eguagliando Giant Diablo. Donato, dopo 800 percorsi da Flirtin Man in 54.3, ha affiancato il battistrada per scivolare in avanti in breve con terzo quarto in 28, cui ha fatto seguire altri 400 metri in 27.3. Dietro il vincitore, ma ben intervallati, sono giunti i castroni Arch Madness e Green Day (la madre di quest’ultimo è ora fattrice in Italia). Con questa volata mozzafiato Donato Hanover, oltre ad eguagliare Giant Diablo all’assoluto della velocità, ha tolto a Tom Ridge il mondiale dei 3 anni e lo ha affiancato al record sui due heat con 3.41.2. Inoltre il figlio di Andover Hall, rimasto inbattuto quest’anno in 11 uscite, ha così portato a 19 le vittorie in carriera in 20 tentativi (ha fallito solo l’esordio, in cui fu terzo). Infine, l’allievo di Steve Elliott ha sostituito Glidemaster, il vincitore della Triple Crown dello scorso anno, al record di somme vinte in una singola stagione arrivando a 2.256.740 dollari; vincite destinate a crescere visto che Donato Hanover ha ora in programma, in novembre, la Breeders Crown. Nello stesso super convegno di sabato 6 ottobre a Lexington, in un confronto riservato alle femmine anziane, la 6 anni Mystical Sunshine (da Yankee Glide) si è espressa in 1.50.3, misura che, senza l’exploit di Giant Diablo di qualche minuto prima, le avrebbe valso l’assoluto delle femmine e degli “aged” in pista da miglio. Tra tanti straordinari protagonisti del meeting di Lexington ha trovato modo di ritagliarsi un suo spazio anche la 3 anni Falls For You, di cui sono comproprietari i fratelli Farina. La figlia di Yankee Glide venerdì 5 ottobre è andata a segno alla race-off nel Kentucky Futurity Filly, dopo che Vulcanize e Flash Lightning avevano vinto le due eliminatorie e Falls For You il secondo heat. All’atto decisivo non ha però parte Vulcanize, apparsa stremata dopo il secondo heat, mentre Flash Lightning, evidentemente anch’essa molto stanca, ha sbagliato in partenza lasciando così campo libero alla nostra portacolori che ha onorato il suo solitario percorso, con in sulky Brian Sears, esprimendosi in 1.58. Vulcanize Donato Hanover in passerella con la coperta quale vincitore dell’Hambletonian (da Muscles Yankee) aveva vinto da favorita la prima eliminatoria in 1.54. Nella seconda, anch’essa da favorita, Flash Lightning (da Dream Vacation) aveva prevalso in percorso di testa in 1.53.4 davanti a Southvind Serena e a Falls For You. La quale ha poi risolto il secondo heat in 1.53.2 agendo in progressione, mentre Flash Lightning ha rotto al via e Vulcanize, leader, è crollata alla distanza. Dopo aver descritto quanto siano stati capaci di mettere in campo questi davvero eccellenti protagonisti del meeting di Lexington (che, tra l’altro, ha ospitato anche una sessione d’asta particolarmente frizzante, con gli operatori del nord Europa scatenati su tutti i fronti) merita di approfondire l’aspetto genealogico di questi campioni, anche perché tutti hanno degli agganci con il nostro trotto. Donato Hanover, ennesimo soggetto di vertice del giovane ma ormai imprescindibile Andover Hall, è il secondo prodotto di D Train, da Donerail, inespressa in pista, ma già capace 25 GIANT DIABLO 7, 1.50.1 Femmina Baio nata in Svezia il 20 febbraio 2000 Allevatore: Stal Spediablo AB - Proprietario: Stall Zenith HB SUPER BOWL 3, 1.56.2 SUPERGILL 3, 1.53.3 Maschio Baio nato in USA nel 1985 WINKY’S GIRL 3, 1.55.2 VALLEY VICTORY 3, 1.55.3 GIANT RHYTM 3, 2.00.1 Femmina Baio nata in USA nel 1992 SERENADE HANOVER 2, 2.04 STAR’S PRIDE 5, 1.57.1 WORTHY BOY 3, 2.02.5 PILLOW TALK 3, 2.11.1 RODNEY 5, TT1.57.2 BONEFISH 3, 1.58.1 STARDRIFT 3, 2.03 BEWITCH 4, TT2.03.4 NEVELE PRIDE 4, TT1.54.4 EXCITING SPEED 3, 2.04.2 LASSIE BLUE CHIP 3, 1.58.1 SPEEDY SCOT 3, 1.56.4 BALTIC SPEED 3, 1.56 SPEEDY SOMOLLI 3, 1.55 VALLEY VICTORIA 3, 2.00.3 LADY JAMIE 3, 2.04 SUGAR FROSTING 2, 2.13 BONEFISH 3, 1.58.1 VICTORIOUS LOU 3, TT1.59 BRISCO HANOVER 2, 1.57 SUPER BOWL 3, 1.56.2 SCOTCH MUSIC SPEEDSTER 4, 1.59.4 BRIEF ROMANCE SCOTCH LOVE 2, TT2.04.3 Frusta alzata da parte di Johan Untersteiner in sulky a Giant Diablo in vista del traguardo che tagliano al primato mondiale di 1.50.1 (1.08.5) 26 di partire con il piede giusto sin dall’esordio in razza. Il suo primo figlio, da Credit Winner, è Here Comes Herbie, che è stato tra gli assoluti protagonisti del Grand Circuit dello scorso anno, vincitore di un heat dell’Hambletonian, nella cui finale è giunto sesto. D Train, a sua volta, è sorella dei validi Aldo Hanover, Arctic Hanover e Adriatic Hanover (quest’ultima esportata in Svezia). D Train rappresenta una linea femminile di antica data, quella che viene da Glory Lobell, assai ramificata anche in Italia, in quanto questa fattrice ha concluso madre di Gigin Hanover e Gironde Hanover) e Gambit Lobell che è stato anch’esso importato in Italia. Una sorella di Glory Lobell, Gutsy Lobell, è la madre del castrone primaserie Supergrit (per lui quasi un milione e mezzo di dollari di vincite) nonché di Pan Fare approdato in Italia, ma appartengono a Falls For You (Brian Sears), portacolori dei fratelli Farina, è andata a segno alla race-off nel Kentucky Futurity Filly questa linea anche Garland Lobell, Chief Litigator e il nostro la propria carriera di mamma entrando nel parco fattrici della ScuDerbywinner Profumo Om la cui madre (Gamin Lobell) nasce da deria Biasuzzi, per la quale ha prodotto cinque figli, tra i quali Real una sorella di Glee Hanover, che è la mamma di Glory Lobell. Glory Bi (da cui Eiffel Bi) e Topkapi Bi. In America, Glory Lobell aveva Lobell è anche la terza madre di Snow White. La neo primatista prodotto, in precedenza, la campionessa Ginger Belle (a sua volta FALLS FOR YOU 3, 1.53.4 Femmina Baio nata in USA nel 2004 Allevatore: Kentuckiana Farm - Proprietario: Allevamento Farina, Fairwinds Farm, T. Gewertz, W. Pond LLC VALLEY VICTORY 3, 1.55.3 YANKEE GLIDE 3, 1.55.1 Maschio Baio nato in USA nel 1994 GRAMS YANKEE 2, 2.03 BALANCED IMAGE 3, 1.58.4 BALTIC SPEED 3, 1.56 VALLEY VICTORIA 3, 2.00.3 SUGAR FROSTING 2, 2.13 BONEFISH 3, 1.58.1 VICTORIOUS LOU 3, TT1.59 SPEEDY CROWN 3, 1.57.1 SPEEDY SCOT 3, 1.56.4 YANKEE FLIGHT 2, 2.05.3 HICKORY PRIDE 5, TT1.59.2 NOBLE GESTURE 2, 1.59.1 NOBLE VICTORY 4, 1.55.3 WELL MOLDED ARMBRO NIAGARA Femmina Baio nata in USA nel 1992 SPEEDY SOMOLLI 3, 1.55 SPEEDY CROWN 3, 1.57.1 ARMBRO FLORI ARMBRO WHIRL MISSILE TOE 3, 2.05.2 YANKEE DUCHESS IMPORTANT SPEEDSTER 4, 1.59.4 TARPORT FARR 2, TT2.04 SPEEDY SCOT 3, 1.56.4 MISSILE TOE 3, 2.05.2 SUPER BOWL 3, 1.56.2 CATHERINE LOBELL 27 SNOW WHITE 2, 1.52.4 Femmina Baio nata in USA nel 2005 Allevatore: Moni Market Breeders - Proprietario: Nort State Street Stable e Harness the Power VICTORY DREAM 3, 1.53.2 SELF POSSESSED 3, 1.51.3 Maschio Baio nato in USA nel 1996 FEELING GREAT 3, 1.57.3 PINE CHIP 4, TT1.51 MOM’S MILLIONAIRE Femmina Baio nata in USA nel 2000 VALLEY VICTORY 3, 1.53.3 VALLEY VICTORIA 3, 2.00.3 CROWN DREAM 3, 2.02 SPEEDY CROWN 3, 1.57.1 MYSTIC PARK 3, 1.57 NOBLE GESTURE 2, 1.59.1 KATIE ALMAHURST 3, 1.59.1 SPEEDY SOMOLLI 3, 1.55 ARNDON 3, TT1.54 ARNIE ALMAHURST 3, TT1.57.2 PINE SPEED 3, 2.08.1 SPEEDY SOMOLLI 3, 1.55 SPEEDY CROWN 3, 1.57.1 GRACIOUS LOBELL GLORY LOBELL mondiale dei 2 anni si aggancia a questa madre-base passando per Mon’s Millionaire e Gracious Lobell. Valley Victory fa da denominatore comune tra Donato Hanover (e la stessa Snow White, quale figlia di Self Possessed) e l’altra primatista Giant Diablo. Il grande sire, che negli Anni Novanta ha dato una svolta al trotto americano, è presente nella linea femminile di entrambi: nel 3 anni come padre di Donerail, da cui D Train, in quello della svedese direttamente come papà di Gyant Rhythm, la mamma di Giant Diablo. Inoltre, Steve Elliott, il trainer del vincitore dell’Hambletonian e del Kentucky Futurity, ha anche allenato Valley Victory. Giant Diablo è il primo prodotto di Gyant Rhytm, che ha svolto una breve carriera di corse in Europa (1.13.2 di record, 7 successi in 26 uscite). Dopo la campionessa allenata da Roger Walmann, la fattrice americana ha generato altri 5 figli, 2 dei quali, entrambe femmine da Pine Chp,hanno corso: Vicky Diablo (esportata in Norvegia) 1.14.8 e Scarlet Diablo 1.15.4. La madre di Gyant Rhytm, Serenade Hanover, nasce da Scotch Music che è una sorella di Speedy Scot, grande sia in corsa (cavallo dell’anno a 2 e 3 anni e vincitore della Triplice Corona) sia in razza (è il padre di Speedy Crown). Ed è questo il punto di forza della linea femminile di Giant Diablo, una linea che ha anche degli agganci in Italia. Due figlie di Scotch Music sono state infatti in- 28 BALTIC SPEED 3, 1.56 VIVA HILL 2, 2.12.1 MYSTIC SIGN GISELA ALMAHURST ROYDON GAL PINEY HANOVER 6, 2.05.4 SPEEDY SCOT 3, 1.56.4 MISSILE TOE 3, 2.05.2 NOBLE VICTORY 4, 1.55.3 GUEE HANOVER 3, 2.05.1 serite nel nostro parco fattrici: Barrows (da Super Bowl) e Scamp Hanover (da Super Bowl). La prima ha dato quattro femmine (Regina di Mar, Sovrana di Mar, Venice di Mar e Zidien di Mar), l’altra 11 prodotti, i migliori dei quali sono Fujo Ans 1.15.7, Daytona Ans 1.16.3, Balilla Ans 1.16.3 e Amleto Ans 1.16.9. Anche Falls For You presenta nel pedigree Valley Victory, che è il padre di Yankee Glide, lo stallone che ha prodotto questa buonissima 3 anni, che già nel 2006 quando era in training a Mario Zuanetti si era messa in rilievo in primissima categoria. Molto forte il quadro femminile di Falls, la cui madre Armbro Niagara ha prodotto anche il buon Vie Agra 1.58.1. Armbro Niagara nasce dalla campionessa Armbro Flori 1.57 e oltre mezzo milione di dollari di somme vinte e madre anche dello stallone Armbro Laser, ora in Italia, Armbro Monarch 1.54.3 e Armbro Officier 1.55, soggetti con oltre 600 mila dollari di somme vinte. La quarta madre di Falls For You è Catherine Lobell che nasce da Canny Imp ed è pertanto consanguinea della basilare Impish (la mamma di Pay Dirt) e per linea derivata con Balanced Image. È la linea di Crown’s Invitation, nonché di Regent Lb, Santra Lb e della primaserie giovanile Gilly Lb. EZIO CIPOLAT 29 CAVALLI INFINITIF LINEA MONTESSON L’analisi genealogica dell’imbattuto figlio di Pine Chip e Island Dream e Rebelle (2005, da Défi d’Aunou), è stata la prima leader della leva francese 1996, come vincitrice dei classici Capucine e Prix de Vincennes (al montato) e di altre sei prove di selezione (Ozo, Gélinotte, Roquépine, Masina, Guy Deloison a Vincennes e Henri Cravoisier ad Enghien), nonché terza nel Critérium des Jeunes e quarta nel Critérium des 3 Ans. A 4 anni Island Dream ha tentato per due volte la fortuna fuori dalla Francia, sbagliando a San Siro nel Gran Premio d’Europa (di cui era la favorita) e giungendo seconda della connazionale Ivory Pearl a Solvalla nell’Elite delle femmine di Infinitif e Pietro Gubellini nella fase di riscaldamento sulla pista di Tor di Valle Infinitif, oltre ad essere il primo vincitore di Derby (se sarà confermato tale in quanto pende su di lui l’”accusa” di una non esatta registrazione della madre allo Stud Book italiano) uscito dalla classicissima romana ancora imbattuto (8 i suoi successi, dall’esordio), è il quinto laureato, negli ottant’anni di storia della nostra massima prova per i 3 anni, ad essere stato concepito da una fattrice francese di nascita, dopo Navazzo (Foreign Office), Sharif di Iesolo (Odile de Sassy), Nevaio (Quelle Belle Brune) e Daguet Rapide (Hangone, anch’essa accoppiata a Pine Chip). Il pedigree di Infinitif è però impostato per larga parte sul sangue americano e non solo per il fatto di avere come padre Pine Chip. Anche la madre Island Dream dà il suo contributo all’americanizzazione del quadro genealogico del cavallo allevato dalla Scuderia Bolgheri. È infatti una figlia di Coktail Jet, la cui madre è la canadese Armbro Glamour, che nasce da Super Bowl e Speedy Sug (da Speedy Count). La linea femminile, di contro, è normanna, di puro stampo Montesson risalente alla madre base Orgueilleuse, del 1985, dalla quale derivano due vincitori di Amérique, Venutar (nel 1943) e Ténor de Baune (nel 1985), nonché l’altro fuoriclasse Jardy, a segno per tre volte nel Prix de Paris. Island Dream, che per l’allevamento francese ha prodotto Not Dot Disturb (2001, da Défi d’Aunou), On My Heart (2002, da Ganymede), Petit Jean (2003, da Kaisy Dream) 30 La stupenda testa di Infinitif con il Nastro Azzurro, l’emblema del successo Infinitif (Jean-Pierre Dubois) è uscito dalla classicissima romana ancora imbattuto: otto i suoi successi, dall’esordio 4 anni attingendo il proprio record di 1.13.2. Prestazioni che le hanno permesso di guadagnare oltre 550 mila euro. Infinitif è da considerare il miglior figlio di Island Dream, anche se gode di molta reputazione il suo primo prodotto, Not Disturb (soprattutto ora come stallone assai richiesto e piuttosto caro, 10 mila euro il tasso di monta 2007), vincitore e pluripiazzato semiclassico a Vincennes dai 3 ai 5 anni. Nel 2004 Not Disturb ha preso parte a San Siro al Gran Premio Paolo e Orsino Orsi Mangelli, ottenendo un secondo posto in batteria e il quinto in Finale, esprimendosi entrambe le volte a media di 1.12.6, che allora rappresentava il vertice sulla breve per un 3 anni nato in Francia. È anche molto promettente l’attuale 2 INFINITIF 3, 1.12.3 Maschio Baio Oscuro nato il 9 maggio 2004 Allevatore e Proprietario: Scuderia Bolgheri ARNDON 3, TT1.54 ARNIE ALMAHURST 3, TT1.57.2 ROYDON GAL PINE CHIP 4, TT 1.51, Maschio Baio nato in USA nel 1990 PINE SPEED 3, 2.08.1 COKTAIL JET 5, 1.11.2 BAMBINA 1.16.8 AMBITIOUS BLAZE SUPER BOWL 3, 1.56.2 BLYTHESOME SPEEDY SOMOLLI 3, 1.55 SPEEDY CROWN 3, 1.57.1 PINEY HANOVER 6, 2.05.4 HARLAN DEAN 3, 1.58.2 QUOUCKY WILLIAMS 1.14.2 ARMBRO GLAMOUR ISLAND DREAM 4, 1.13.2 Femmina Baio nata in Francia nel 1996 SPEEDY SCOT 3, 1.56.4 QUIOCO 1.16 QUOUETTE 1.24 SOMOLLI POSEY HANOVER 4, 2.11.1 FAKIR DU VIVIER 1.14 DOLLY WILLIAMS 1.19 SUPER BOWL 3, 1.56.2 SPEEDY SUG 1.17 VERMONT 1.25 BEATRIX II 1.26 BEAU LUDOIS L. 1.17 MADRAGUE 31 Il momento della passerella d’onore di Infinitif con il suo lad a raccogliere l’applauso della Tribuna di Tor di Valle anni Rebelle, imbattuta in tre uscite, una all’esordio - in provincia, le altre a Vincennes. Island Dream ha come madre Bambina 1.16, quasi un milione di franchi all’attivo, solida figlia di Quioco che ha battagliato al massimo livello in entrambe le specialità, vincendo al sulky Roquépine e d’Ambert e al montato il Prix René Palyart. A questi successi Bambina aggiunge il terzo posto nel Critérium Continental e il quarto nel Triossi, oltre ai terzi alla sella nei Prix des Centaures, de Vincennes e Louis Tillaye. Bambina, una volta in razza, ha però saputo illustrarsi con la sola Island Dream. La terza madre di Infinitif è Quouette, che può vantare una sola vittoria in carriera (però a Vincennes), ma che ha comunque saputo farsi valere in razza, quale mamma di Vermouth, 1.15 di record, ottimo performer sulle piste di provincia e poi esportato in Germania, Bambina appunto, e di Kouette Bleu 1.18 e Le First Blue 1.19, soggetti di buon livello. Meno rimarchevole la madre di Quouette, Madrague, che ha prodotto inoltre la sola Romalyne, da cui il buon Flipper Jiel 1.16, vincitore del Prix de Picardie. È da considerare di consistente livello, invece, Violette VI, vale a dire la quinta madre di Infinitif. Oltre ad essere stata una buonissima cavalla da corsa, questa Violette VI può vantare una vasta e valida produzione. Sono suoi figli Iena 1.16 (ha vinto i Prix Constant Hervieu e des Volges e si è piazzata nel Marne e nel Bois de Vincennes ed è la madre dello stallone Génois de Pouline 1.14, terzo nel Centaures), Ninon Rose (da cui Texanita che è la madre di Galopin du Ravary 1.13, secondo nell’Amérique e primo nel Paris, e di Magot du Ravary 1.11, vincitore di tre corse di Gruppo, nonchè mamma di quella dell’eccellente castrone Eclat du Marzy 1.14). Nascono poi da Violette VI le altre femmine Vera (da cui il pluripiazzato classico e ora stallone Iossef 1.16) e Courtisane (mamma del primaserie Jardy, vincitore di 20 prove di vertice, tra cui tre Paris e Ballière e al montato i classici Président de la Republique, Saint-Léger des Trotteurs e Vincennes, secondo nell’Amérique) e del razzatore Drag 1.15, unico continuatore in razza del poco prolifico Potin d’Amour. Scambio di impressioni fra Jean-Pierre Dubois e Maurizio Grosso prima del Derby A pochi metri dal traguardo del Prix de Faulquemon Infinitif e Jean-Pierre Dubois sono ormai padroni della situazione e chiudono in totale controllo su Inaco Dei 32 EZIO CIPOLAT 33 [email protected] LA STORIA - MEMORIE DEL TROTTATORE EBSERO… MORI Questa volta vogliamo ricordare Ebsero Mo, il figlio di Beret e Serale che nel 1985 stupì l’Europa con un volo nel gelo novembrino di Monaco di Baviera, imponendosi nel Campionato Europeo dei tre anni. Un’affermazione per certi versi inattesa, ma il potenziale di Ebsero Mo non era stato ancora espresso pienamente, salvo un brillante secondo posto nel prenatalizio Premio Allevatori 1984, appena dietro a Window W. In realtà la vittoria bavarese nasce alcuni giorni prima alla… Fiera di Verona. È un mercoledì, la Fiera è appena cominciata (quell’anno durava cinque giorni) ma i padiglioni sono deserti, il Verona sta giocando un famoso ottavo di Coppa dei Campioni, a porte chiuse contro la Juventus al Comunale di Torino. Logico quindi che l’attenzione, sempre desta degli scaligeri per l’appuntamento della Fiera, è rinviata ormai ai giorni successivi. Solo nel padiglione dell’Anact, situato di fronte a quello dell’Unire, c’è Ermanno Mori, curatore dello stand Anact, ma in quel frangente soprattutto allevatore di Ebsero Mo, che discute animatamente al telefono con alti responsabili dell’Encat, non troppo orientati a “convocare” Ebsero Mo in Germania Ovest, in rappresentanza del trotto italiano. “Guardate – insiste Mori – con il suo modo di urlare squillante, senza mai peraltro arrivare alle invettive – che a Monaco deve andarci Ebserooooooo!”. Come leggeremo più avanti, il Capitano Mori ed Ebsero vanno a Monaco. Mori arricchisce il suo già ricco bagaglio culturale nei non pochi musei monacensi, Ebsero stravince nell’Europeo, che si svolge esattamente dieci giorni dopo quel lungo conciliabolo fra la Fiera di Verona e gli uffici Encat di Via Catania, le corsie paralleli alla pista sono completamente piene di neve. Non era ancora nato lo sprint dello sci di fondo ma quel giorno una batteria composta da Gunde Svan, Vladimir Smirnov e Maurilio De Zolt sarebbe stato uno spettacolo alternativo di grande interesse. Il successo di Ebsero Mo è tanto importante al punto che il Tg1 nella consueta retrospettiva sportiva di fine anno destinata a tutti gli sport, dedica un minuto esatto all’affermazione del portacolori dell’Allevamento San Marone, al ritmo delle suadenti note di una famosa ballata al piano di Richard Clayderman intitolata “Dolannes Melody”, interrotte dal sottofondo finale dello speaker tedesco “Ebsero sieger!”. Di quella trasferta rievochiamo il ricordo della corsa di Ermanno Mori nel duplice ruolo di allevatore del fuoriclasse e di direttore della nostra rivista, incarico che ha ricoperto per 20 anni (dal 1983 al 2003) con immutato slancio, contribuendo ad ampliare le conoscenze delle origini della nostra disciplina. Un benemerito della cultura sportiva (proprio in quegli anni nasce il Museo Storico del Trotto a Civitanova Marche Alta), ma anche un grande allevatore (Atod Mo, Sec Mo, Tinak Mo, due derby consecutivi con questi ultimi due a cavallo degli Anni Novanta) nonchè un avveduto dirigente. Approfittiamo pertanto della nostra rubrica, anche ispirata dai suoi scritti storici, per mandare un caro saluto ad Ermanno Mori ed alla sua famiglia, non senza tralasciare un commosso pensiero alla compianta consorte, signora Luisa Bulfon, che per tanti anni ha sofferto e gioito per le imprese dell’Allevamento San Marone. LUCIO CELLETTI [email protected] EBBY È UN PERSONAGGIO PARTICOLARE (Dal Trottatore n. 11-12 - Dicembre 1985) Permettetemi, quale allevatore e proprietario di EBSERO MO, di poter dire anch’io qualcosa di EBBY. Così infatti ha battezzato EBSERO, mio figlio Paolo di 6 anni, che quando torna da scuola, va a trovarlo in paddock e gli porta le carote. Undici mesi prima della grande affermazione tedesca, il secondo posto per Ebsero Mo (Paolo Carta) nel Premio Allevatori al seguito di Window W 34 EBBY è un personaggio particolare: sempre allegro, affettuoso, quasi viziato dalla lad svedese, Elisa, che lo coccola di continuo e quando mi inquieto dicendo che esagera, mi afferma che la dolcezza cura la psiche del cavallo. EBBY da piccolo fu operato di ernia ombelicale e stava per morire, anche da ciò la particolare premura che si è avuta sempre nei suoi riguardi. È cresciuto su fino a 18 mesi con avena, mangimi bilanciati, fieno e pascolo, per un complessivo del 20% di proteine digeribili. Il suo allenamento è cominciato con un po’ di ritardo, ma il cavallo si è dimostrato subito ottimo perché nel Premio Allevatori del 23 dicembre 1984, a Roma, se riusciva a sgabbiarsi forse poteva vincere. Un adolescente Paolo Mori, figlio di Ermanno, fa compagnia ad Ebby con indosso la gualdrappa dell’Europeo Arrivò infatti secondo, a un corto muso ma venendo con progressione molto so in 1.15.2 giunse in gruppo con i primi. forte e dopo il palo, stava mezzo metro davanti al vincitore, WINE poi per la verità andare a Monaco, attraverso la foresta bavarese DOW W. con la neve, poter far visita ad un amico che dirige il museo di arte La trasferta tedesca fu contrastata quanto mai. Poiché il Campiopopolare a Monaco, mi attirava particolarmente. nato dei tre anni prevedeva la partecipazione dei due migliori per Il cavallo stava benissimo: certo il numero 8 avuto in assegnazione ogni nazione. mi aveva tolto l’illusione di vincere, contavo però su di una bella L’ENCAT aveva segnato ERCOLE AC ed ESOTICO PRAD. Avendo io letto prova e su di un piazzamento. che Mazzarini aveva delle perplessità sulla trasferta in Germania Poi andò come andò: un frullo leggero dietro le ali dello start ed di ERCOLE AC feci includere quasi di prepotenza EBSERO, come riEBSERO piombò come un falchetto su tutti i concorrenti della prima serva. fila per volare in testa all’inizio della prima curva. All’ultimo momento, sorse la candidatura del cavallo ESIODO LB Dopo non ho visto la corsa, me ne ha fatto la cronaca Pirovano, che in America, contro il tempo, aveva raggiunto un record ecceproprietario di ODERISI che era venuto con il clan dei Guzzinatizionale, 1.13.7, ma che in Italia non aveva mai corso. Cazzaniga. Gli amici con i quali ero in maggior confidenza mi dicevano bello e In retta d’arrivo Pirovano mi ha urlato: “EBSERO è ancora in testa, chiaro che mandare EBSERO a Monaco era una pazzia, quelli con i ha allungato, vince di sicuro!”. quali il rapporto era più formale, mi guardavano con compatimenSolo allora mi sono voltato trattenendo il fiato, senza preoccuparto. Ma io sono un po’ testardo ed avevo ricontrollato in replay la mi delle vergate che Berggreen rifilava al povero EBBY temendo batteria finale del Mangelli insieme a Giovanni Zacconi e a Luciasolo la fiondata poderosa di ESOTICO PRAD, che partito ultimo, stano Romagnoli, constatando che EBSERO dopo aver perso 60 metri, va progredendo in modo impressionante, finendo terzo. dico 60 perché li ho controllati sugli avversari che avevano concluLa neve, le luci che inondavano la pista facendo brillare i ghiaccioli tra gli abeti rendevano un clima natalizio particolarmente festoso, e l’inno di Mameli faceva venire le lacrime agli occhi. EBBY che aveva avuto carezze, aveva ricompensato me, ma soprattutto il trotto italiano che non vinceva all’estero dal 1977, con un grossissimo regalo di Natale. Da tipo spiritoso e prammatico, avendo una gran fame, mentre si svolgevano le calorose cerimonie della premiazione, non trovò di meglio che divorare completamente la corona, l’alloro che gli avevano messo al collo! Il trionfale Europeo di Ebsero Mo e Leif Berggreen che resistono al serrate di Julius Royal Canin e Esotico Prad ERMANNO MORI 35 CAVALLI FARNESE FONT IL CARNEADE Il cinque anni nato a Le Fontanette è passato dalle corse dei brocchi al successo nel Gran Premio di Taranto e in Francia: il capolavoro del driver Manuele Matteini e del proprietario Alessio Di Basco, velocista, ventitre vittorie da professionista fra le quali una tappa del Giro d’Italia l’acquisto di Farnese Font mi aveva accompagnato Roberto Moretti, un mio amico, che per la prima volta vedeva un cavallo da vicino, restandone anche lui affascinato, consigliandomi di acquistarlo, non sapendomi dare precise spiegazioni, ma lo riteneva un cavallo simpatico. Ero poco convinto, ma solo per non contraddire i miei amici quel giorno diventai il proprietario di Farnese Font. In ogni caso mi consolai, pensando di poterlo guidare in qualche corsa gentlemen”. Farnese Font (Manuele Matteini) piega Muscle Bound sul traguardo del Due Mari di Taranto al record della pista di 1.11.8 “Carneade, chi era costui?”. Così inizia un capitolo dei Promessi Sposi con don Abbondio che si spreme le meningi per cercare di ricordare a quale filosofo minore dell’antica Grecia potesse appartenere questo nome che a lui non faceva venire in mente proprio nessuno. Così in molti vedendo il vincitore del tarantino Premio Due Mari, si sono domandati chi fosse Farnese Font, che ai più risultava un illustre sconosciuto. In effetti stiamo parlando di un cavallo che fino all’anno scorso si divideva fra matinee e reclamare fino al giorno in cui ha legato la sua sorte ad Alessio Di Basco. “Una mattina – ci racconta Di Basco mi chiamò Bjorn Lindblom e mi disse che aveva visto un cavallo che avrei dovuto comprare. Andai a vederlo ed il proprietario mi chiese un prezzo che giudicai esageratamente alto. A Lindblom piaceva molto Farnese Font, insistette per farmelo acquistare sostenendo che non sarebbe diventato un cavallo solo da corse centrali, ma con le potenzialità per un inserimento nel circuito classico. A trattare 36 Alessio Di Basco, toscano, da velocista professionista a proprietario e gentleman Alessio ha iniziato a correre ad otto anni come ciclista. “A quel tempo – spiega Di Basco - nel paese dove sono nato, Migliarino Pisano, tutti i miei coetanei giocavano a calcio ed io decisi di fare qualcosa di diverso ed iniziai a correre in bicicletta. Dapprima solo per la voglia di non seguire la massa e di distinguermi, in seguito, essendosi rivelata una mia attitudine per il pedale, ho scalato tutte le categorie fino a diventare professionista. Nella carriera maggiore ho vinto 23 corse importanti fra cui tappe al Giro d’Italia e della Svizzera, alla Vuelta in Spagna, in Portogallo e persino in Australia e Stati Uniti. Ricordo che proprio mentre ero impegnato nel Giro del Portogallo mi telefonò un mio carissimo amico e mi annunciò che quel giorno aveva comprato un cavallo con l’intenzione di cedermene la metà. Al momento rimasi sorpreso: a quel tempo non avevo neanche un’idea precisa di come fossero fatti i cavalli, ma subito dopo mi stimolò l’opportunità di poter fare qualche cosa di nuovo ed acconsentii. Fu così che entrai nel mondo del trotto”. Vantage di Già, quel suo primo cavallo (non era certo un fenome- Manuele Matteini e la lad di Farnese Font Linda Grew festeggiano sulla pista di Cagnes sur Mer in attesa di ricevere la coppa dei vincitori no), Di Basco non riuscì a seguirlo molto perchè ancora impegnato nella sua professione di ciclista, ma quando decise di chiudere la carriera agonistica, non impiegò molto tempo per diventare proprietario e poi gentleman. “La sorte - precisa Alessio - mi ha portato a legarmi fin quasi dall’inizio con quello che io chiamo “l’uomo che sussurra ai cavalli”. Parlo di Bjorn Lindblom, che conobbi al tempo in cui allenava qui a Migliarino, un professionista speciale nel suo lavoro, un vero amico che mi è stato sempre vicino e mi ha guidato negli esordi della mia avventura di ippico. Bjorn mi propose l’acquisto di Circe di Piaggia, una cavallina dal carattere d’oro che è stata una delle mie prime grosse soddisfazioni nel trotto. Poi un giorno Lindblom decise di trasferirsi per un periodo a Bologna per seguire il materiale della scuderia Trio e per me era troppo distante, per cui decisi di allenare personalmente i miei cavalli”. - ricorda Di Basco - mi sono trovato per combinazione a fare footing con Manuele Matteini, che da poco si era trasferito nel centro di allenamento vicino a casa mia. Ci conoscevamo solo di vista, ma parlando mentre correvamo, gli dissi che avevo acquistato Farnese Font da pochi giorni e che l’indomani sarei passato dalla sua scuderia per farglielo vedere. Da quel giorno, fra alti e bassi, è incominciata la bella favola che ci ha portato al traguardo del Gran Premio di Taranto ed al successo in Francia”. Manuele Matteini, da maniscalco sulle orme del padre, nonno e bisnonno al primo Gran Premio con Farnese Font Manuele Matteini, 36 anni, driver dal 1992, intraprese da ragazzo la professione di maniscalco seguendo le orme del padre, del nonno e del bisnonno. “Già a quel tempo – il racconto di Manuele - sentivo di essere più attratto dall’allenamento dei cavalli, ma avevo l’impressione che la maggior parte dei guidatori non navigasse nell’oro, mentre i maniscalchi perlomeno La voglia di uscire riuscivano a mangiare. Non perdevo mai dal convenzionale, l’occasione di salire su un cavallo, magari dagli schemi con la scusa di vedere se era ferrato bene, ed ho frequentato anche qualche pista del luogo comune privata per correre con i dilettanti. Poi un e l’incontro giorno la decisione di cambiare ed andai a con Manuele lavorare in scuderia con Renato Ciano, che in quel periodo si era trasferito in Toscana. Matteini Quando Ciano terminò il suo rapporto con Linda Grew e Farnese Font nel Centro di allenamento la scuderia Finauto continuai da solo e mi Una scelta di vita quella di Alessio Di misi in proprio. Ho sempre ritenuto che il Basco che sembra delinearsi come gosegreto per riuscire in questo mestiere sia lavorare sempre e convernata dalla voglia di uscire dal convenzionale e dagli schemi del tinuamente, quindi anche le poche vacanze che mi sono concesso luogo comune, intraprendente, attivo, soprattutto determinato, in questi anni le ho utilizzate per andare all’estero a vedere come i tenace, quando si pone un obiettivo non si preoccupa se per raggrandi allenatori curano i cavalli”. giungerlo dovrà fare qualche sacrificio. Da come ci narra il suo Un caso l’incontro con Alessio Di Basco? passato potrebbe sembrare che tutto quanto gli è accaduto sia “Confermo. Ci siamo conosciuti un pomeriggio lungo l’argine del solo frutto del destino e che i cambiamenti nella sua vita siano fiume che scorre quì vicino mentre facevamo footing e l’indomani solo una serie di avvenimenti fortuiti, derivati da situazioni ocAlessio si è presentato in scuderia con Farnese Font. “Questo cavalcasionali di incontri con persone conosciute per caso. “Una volta 37 chi anche su di noi, ed a Taranto finalmente la corsa è venuta come piace a Farnese Font con chilometro della testa in 1.11 e facendo la chiusa in 58, ci siamo presi una bella soddisfazione vincendo con record di 1.11.8. Sull’onda della buona forma trovata, abbiamo portato Farnese Font a Cagnes sur Mer dove ha vinto in 1.13.2 sui 2100 metri, senza stapparlo, con del buono ancora in mano”. Come avete maturato la decisione di questa trasferta oltre confine? “L’idea venne a me – interviene Di Basco – ma non sapevo come dirlo a Manuele, perchè le decisioni, come detto, le prende solo lui. Una mattina in scuderia iniAmedeo Menale per la Società SIFJ di Taranto premia Manuele Matteini dopo il successo di Farnese Font ziai a parlargli delle corse in Francia, sottolineandogli che le dotazioni delle corse sono cospicue e che un lo si guida come una bicicletta”, asserì Di Basco. Può darsi, gli rispocavallo si può valorizzare molto con una vittoria in una corsa estera. si, ma se è una bicicletta gli mancano le ruote. Infatti ad una prima Lui mi ascoltò, poi guardandomi negli occhi comprese il mio desiderio occhiata mi sembrò che il cavallo avesse dei problemi agli arti. Di ed ora possiamo dire di essere soddisfatti e felici entrambi”. Basco a quel punto mi chiese se volevo prendere in custodia il cavallo lasciandomi piena autonomia per quanto riguardava l’allenamento ed accettai. Ci volle un po’ di tempo, ma con ferrature particolari ed un metodo di lavoro adatto a Farnese Font, siamo riusciti a risolvergli i problemi fisici e così dalle corse a reclamare siamo arrivati a poter correre i Gran Premi. Il primo tentativo a Firenze nel Ponte Vecchio, dove siamo terzi, con una retta d’arrivo a velocità doppia, poi un errore in partenza nel Padovanelle ed una brutta corsa a Torino che ci ha lasciato con l’amaro in bocca. Infine la fortuna ha posato gli oc- “Collaboriamo con la Squadra Nazionale Ciclistica Italiana e con Bettini abbiamo vinto i due Campionati Mondiali” Alessio Di Basco con in mano uno dei trofei del Gran Premio di Taranto ha alla sua sinistra Raimondo Runsas (vincitore del giro di Lombardia e terzo classificato al Tour) e Manuele Matteini 38 Cagnese sur Mer 24 agosto 2007: Farnese Font e Manuele Matteini in totale controllo a pochi metri dal traguardo del Prix Crevalcore abbiamo partecipato. Abbiamo un contratto Tornando alla tua carriera di ciclista, come è di collaborazione anche per il Mondiale e avvenuto il distacco da una disciplina che pur per le Olimpiadi dell’anno prossimo e ci auti aveva dato dalle soddisfazioni? guriamo di proseguire su questo livello”. “Non mi sono mai distaccato – spiega Di La tua esperienza nel ciclismo ti è di aiuto con Basco -, ho solo abbandonato l’agonismo i cavalli? quando mi accorsi di non avere più stimoli. “Certamente. Il cavallo è un atleta come lo Avevo 33 anni e correvo per la Saeco che era è l’uomo, l’unica differenza è che non paruna squadra molto importante, ma cominciai la e non può dirti dove ha un dolore, ma le ad avere l’impressione che il ciclismo stesse cambiando e non in meglio. Quelli che io reputavo i migliori, parlo di Moser, Saronni e Panizza, avevano concluso la loro carriera e soprattutto mancava chi potesse continuare a rivestire il loro ruolo, cioè non c’era il personaggio trainante, di quelli che riempiono il video e le pagine dei giornali ed animano le discussioni degli appassionati. Oggi continuo ad occuparmi di ciclismo come responsabile dell’immagine della Gensan, un’azienda pisana produttrice di integratori alimentari, che si rivolse a me perchè intenzionata a sponsorizzare una formazione ciclistica a scopo pubblicitario. Ritenni di Alessio Di Basco si coccola la figlia Dea dover puntare subito al massimo e da due anni collaboriamo con la nozioni e le tecniche che ho sperimentato Squadra Nazionale Ciclistica Italiana e siamo nel ciclismo le ho trasferite ed applicate ai molto soddisfatti perchè con Bettini abbiacavalli. Lavoriamo abitualmente usando il mo vinto i due Campionati Mondiali a cui cardiofrequenzimetro e ci preoccupiamo di scoprire subito quale sia la cosiddetta Soglia Aerobica del cavallo, cioè quel limite oltre il quale un lavoro troppo pesante procura l’iperproduzione di acido lattico che poi porta alla distruzione della massa muscolare anzichè aumentarla. Dobbiamo sempre lavorare sotto tale soglia e teniamo presente che per costruire un atleta tre sono le cose essenziali: un allenamento appropriato, una corretta alimentazione ed un giusto riposo”. Ma oltre a questo: hai un segreto particolare? “Ho trovato una coperta giapponese veramente portentosa. Ha all’interno dei minerali che hanno la capacità di agevolare la circolazione del sangue, la respirazione ed inoltre scompaiono le infiammazioni e si leniscono i dolori. Basta tenerla mezz’ora al giorno sulla schiena ed i cavalli sembrano rinascere”. Vogliamo crederci? Alessio Di Basco, un personaggio un po’ fuori dalle righe, certamente eclettico, ha vissuto la vita seguendo passioni ed istinto. Noi Pisani, cresciuti all’ombra di una Torre che pende da oltre otto secoli siamo fatti così, la cosiddetta normalità la consideriamo un optional non di serie. DANIELE FRANCESCHI 39 VITA SOCIALE - LETTERE RIFLESSIONI SULLA CRISI DELL’IPPICA Sono un piccolo allevatore e saltuariamente un piccolo proprietario. Sono Socio ANACT, premiato per trent’anni di attività. In quanto tale, scrivo queste riflessioni, perché penso di avere non tanto il diritto, quanto il dovere, di esprimere il mio pensiero. Provate a pensare, per un attimo, cosa sarebbe l’ippica senza i piccoli proprietari e i piccoli allevatori: un mondo surreale, nel quale una decina di persone si sfiderebbero la domenica, per vedere chi ha il cavallo più veloce. Niente più mercato, niente più soldi che girano, niente più allenatori e guidatori. Resterebbero soltanto le scommesse, ma se le farebbero tra loro, giusto per dare un po’ di sapore a tutta la faccenda. Immaginate lo squallore di una situazione del genere, acuito dal fatto che qualcuno di loro incontrerebbe grosse difficoltà ad attaccare un cavallo al sulky (e meno male che hanno inventato i ganci). Penso che uno scenario del genere non farebbe piacere a nessuno, a meno che, ai vertici delle Associazioni, non ci siano persone che pensano soltanto a spremere la mucca quanto più è possibile e finché è possibile e poi, quando non darà più latte, investiranno altrove i loro soldi. E al diavolo passione, allevamento, selezione, ecc. ecc.! Ma, poiché ad una ipotesi del genere io non posso e non voglio credere, mi limito ad offrire qualche spunto di riflessione alle persone di buona volontà, se ce ne sono. Prima di entrare in argomento, ritengo giusto e doveroso condannare fermamente l’inqualificabile aggressione subita dal Presidente Brischetto, che non trova giustificazione alcuna. Le persone civili possono essere in disaccordo, discutere, contestare, accalorarsi nel discorso, alzare anche il tono della voce, ma non debbono mai offendere la dignità altrui, né con le parole né con le azioni. E veniamo in medias res. Immissione in razza all’età di 6 anni (sic!) delle cavalle che non raggiungano determinati parametri, allo scopo di far diminuire il numero delle nascite Si tratta di una soluzione tecnicamente assurda. E mi spiego: un elevato numero di nascite non è un handicap, ma un fattore positivo, in quanto fa aumentare la probabilità che vengano fuori buoni cavalli. Se gli Stati Uniti fanno incetta di medaglie alle Olimpiadi è proprio perché possono pescare in un numero di praticanti cento volte superiore a quello dell’Italia. La conferma viene dall’Unione Sovietica, il cui palmares è diventato vicino al nostro da quando si è ridotta alla sola Russia. Nessuno al mondo è in grado di stabilire, prima ancora di farla accoppiare, se una cavalla è in grado o meno di trasmettere velocità. Soltanto la pista lo può stabilire e nemmeno in tempi brevi. Altrimenti, vi pare che un uomo di cavalli come Dubois avrebbe venduto Varenne? Su questo tema vogliamo fare qualche riflessione. Non saremmo qui a dire che l’allevamento italiano è fra i migliori al mondo, se in pas- 40 sato qualcuno, in Italia o all’estero, avesse avuto la medesima idea di selezione dell’attuale Consiglio direttivo dell’ANACT. Mi limito a qualche esempio: • Oriolo, Tornese e Delfo sono nati da fattrici immesse in razza giovanissime, senza alcun parametro oggettivo di qualità. • Speedy Somolli è figlio di Somolli, fattrice che non ha mai corso; con i parametri indicati dal Consiglio direttivo non sarebbe mai nato lui e, di conseguenza, non sarebbe mai nato Varenne. • Tra gli stalloni, i cui prodotti vengono maggiormente richiesti alle aste e che hanno un tasso di monta elevato ci sono Toss Out e Daguet Rapide, le cui madri non hanno corso e sono entrate in razza giovani. • Il 90% dei cavalli che attualmente calcano le piste discende da Peter The Great, figlio di Pilot Medium, stallone che non era stato neanche domato, perché sciancato. Abolizione della percentuale all’allevatore nelle matinee per trasferire le somme sul monte premi Non credo che un cavallo sia un asino di Pantelleria se corre al mattino e divenga improvvisamente un prodotto di selezione mirata se corre di pomeriggio. Le corse, fatta salva la differenza di dotazione, sono tutte uguali. Non solo, ma sarebbe stato opportuno far parlare i numeri e rendere noto l’importo dei premi all’allevatore nelle matinee e verificare quante corse con quella somma si possono finanziare. Con i premi all’allevatore di una intera giornata di corse al mattino non si riesce a finanziare una sola corsa di categoria G. Cito da Sportsman di oggi: - importo totale dei premi all’allevatore dell’intera giornata di matinee del 25 settembre a Trieste: ¤ 3.720; montepremi della Prima Corsa di mercoledì 26 settembre a Torino (cat. G) ¤ 4.620. Stando così le cose, non mi pare che abbiamo fatto felici i proprietari, penso piuttosto che abbiamo soltanto tentato di prenderli per il fondo delle braghe, cosa che non mi sembra molto corretta. Scommesse L’ippica trae i suoi proventi dalle scommesse, che però sono costantemente in calo. Avrò un’intelligenza limitata, ma non riesco a capire come si possa parlare di Montepremi stabile, se le entrate non ci sono. Soluzioni del tipo di quelle che ho precedentemente analizzato non sono risolutive, somigliano al gioco delle tre carte e scatenano soltanto una guerra tra poveri. È opportuno perseguire altre strade, partendo da un’analisi oggettiva. Lo scommettitore è una persona psicologicamente diversa dal giocatore: mentre quest’ultimo rischia somme relativamente piccole con il miraggio di vincere miliardi, il giocatore associa al piacere della vincita la soddisfazione di aver fatto un ragionamento giusto, valutando elementi diversi come guida, distanza, numero, categoria, ecc. L’ampliamento della rete di raccolta delle scommesse fa aumentare gli introiti solo in minima parte, perché chi scommette è la stessa persona che gioca e, sia che faccia l’uno o l’altro, non sfonda il tetto del suo budget. È indifferibile quindi inventare altri tipi di scommesse, che diano vincite molto alte, anche se meno probabili. Soprattutto è necessario incrementare il numero degli appassionati di ippica. Promozione E qui veniamo al punto più importante. Oggi si parla tanto di concertazione, parola bellissima che significa “ottenere, con il contributo di tutte le parti interessate, un risultato di buon livello e che valorizzi ciascuna componente”. Ben venga quindi un tavolo intorno al quale far sedere tutte le componenti dell’ippica, ma con la consapevolezza generale che ciascuna di esse non esiste senza l’altra. La strategia consiste in pochi punti fermi: rispettare l’allevatore, perché produce la materia prima (il cavallo); rispettare il proprietario, perché compra quella materia prima; rispettare l’allenatore, perché trasforma la materia grezza in un soggetto da competizione; rispettare il guidatore, perché sa come impiegare il soggetto; rispettare le Società di Corse, perché offrono le strutture senza le quali non si potrebbero disputare le gare; rispettare i punti vendita delle scommesse, perché raccolgono i fondi necessari al sostentamento di tutto l’apparato. Sono strategie già perseguite con alterno successo e che non vanno abbandonate, nonostante le difficoltà. Tutti i tentativi risulteranno però sterili, fino a quando i politici non si decideranno anche loro a perseguire la strada della concertazione. L’ippica ha bisogno di visibilità: su 57 milioni di italiani, 56 soltanto sanno chi sono El Nino, Equinox Bi o Ilaria Jet; la stessa percentuale è applicabile a chi conosce Bellei, Baldi, Minnucci, ecc. Se si vuole incrementare il gettito delle scommesse, bisogna incrementare il numero degli appassionati. L’ippica, da quando Varenne ha smesso di correre, è completamente scomparsa dagli schermi televisivi, eppure la RAI ha nel suo or- Spett. le ASSEMBLEA SOCI EMILIA ROMAGNA di Lunedì 15/10/2007 ore 20.00 c/o Mulino Rosso-Imola e.p.c. Dott. Roberto Brischetto Presidente e.p.c. Sig. Alberto Caravita Vice Presidente e.p.c. Sig. Sandro Moscati Vice Presidente e.p.c. Sig. Sig. Giovanni Govoni Delegato Regionale e.p.c. a tutti i Sigg. Soci intervenuti e presenti all’Assemblea e.p.c. alla Rivista Il Trottatore LETTERA APERTA La presente unicamente per informarVi che non sarò presente all’Assemblea di cui sopra, in quanto dopo 35 anni (dico trentacinque ganico un cronista bravo e competente come Claudio Icardi. È mai possibile che il “nostro” Ministro De Castro non incontri mai il suo collega delle Comunicazioni e, se lo incontra, non gli sia mai venuto in mente di concertare insieme a lui un progetto e un programma di visibilità dell’ippica? Si potrebbero fare trasmissioni stupende sul mondo dei cavalli e delle corse. Ho sessant’anni e quindi i miei ricordi cominciano ad essere numerosi: penso che negli archivi RAI dovrebbe esserci ancora un film bellissimo realizzato dall’indimenticato (almeno per me) Alberto Giubilo, intitolato “Poesia del trotto”. Mandiamolo in onda in un orario decente. Realizziamo programmi, fatti bene, nei quali il pubblico possa vedere cosa succede dal momento in cui un puledro muove i suoi primi traballanti passi a quello in cui va verso il traguardo con la criniera al vento, le froge dilatate e gli occhi iniettati di sangue. Ho volutamente usato un linguaggio un po’ retorico in quest’ultima frase, perché, a mio giudizio, se vogliamo salvare l’ippica, dobbiamo portare quanta più gente è possibile negli ippodromi, a vivere un’emozione, a nutrire una passione, perché, senza emozioni e passione, non c’è sport, ma solo affarismo e l’affarismo non ha interessi se non per se stesso. Chiedo scusa per la lunghezza dello scritto, ma penso ugualmente che possa trovare spazio nella nostra rivista. Spero di essere riuscito a non offendere la sensibilità di nessuno, ma di aver soltanto contribuito ad aprire una discussione serena, perché se è vero che il momento è grave, è anche vero che non possiamo prendere decisioni che non colpiscono il bersaglio o, peggio ancora, starcene a rigirare i pollici come si è fatto con la promozione, che non è mai partita. Le trasmissioni su SKY al riguardo lasciano il tempo che trovano, perché vengono viste soltanto da chi è già impegnato nell’ippica. Cordialmente. FRANCESCO NAPPI (Azienda Agricola Silvana) Lauro, 25 settembre 2007 anni) di ininterrotta iscrizione all’Anact, non ho creduto opportuno intervenire, onde evitare spiacevoli e sterili discussioni. Sono semplicemente deluso ed amareggiato, non avrei mai creduto che il nostro “vertice” arrivasse a tanto, siamo caduti molto in basso, e sono convinto di interpretare il pensiero di tanti piccoli ed onesti allevatori lasciati in questo momento allo sbaraglio. Mi viene spontaneo dire “andava meglio, ma molto meglio quando andava peggio”. Abbiate il coraggio di dire ai piccoli allevatori che è giunta l’ora di smettere e di andare a casa, pertanto con questa politica i “grossi” sempre più grossi ed i piccoli sempre più piccoli. Tanto Vi dovevo, fate Voi!!! Carpi, 15 ottobre 2007 GIOVANNI PALMIERI (Socio Anact dal 1972) 41 42 LA STORIA CREVALCORE E QUEL NAZIONI CAPOLAVORO Mezzo secolo fa William Casoli imponeva l’alt a Tornese e Gélinotte con una partenza volante e con un perfetto percorso all’avanguardia La potente azione di Crevalcore ripreso in sgambatura con in sulky William Casoli 30 novembre 1952. L’Italia é uscita da pochi anni da un terribile conflitto, ci sono ancora da ricostruire case, strade, fabbriche e soprattutto un futuro. C’é però tanta voglia di ripartire, e tutto il paese lavora sodo. Il nostro trotto non perde tempo. Il movimento e le strutture sono da rifondare, ma le basi sono rimaste solide. Mistero, attraverso mille peripezie, arriva a Enghien ed è il primo indigeno a conquistare l’Amérique (1947) nelle mani di Romolo Ossani. L’americano Mighty Ned regala altri due Amérique a Orsi 43 Mangelli con Vincenzo Antonellini (1948) e Alessandro Finn (1951). Anche le società di corse, gli ippodromi sono in prima linea. Nel 1951 Agnano lancia la prima edizione della sua fortunatissima Lotteria che vede emergere Bayard, figlio di Mistero. San Siro non vuol essere da meno. Milano significa grandi industrie, fiera, borsa, commercio, denaro. Gli illuminati dirigenti della Sire pensano a una corsa “free for all” di respiro europeo. Nel 1952 nasce così il Gran Premio delle Nazioni, 2100 metri, esteri e indigeni alla pari. Il Nazioni é una sfida lanciata alle nostre scuderie, al nostro allevamento. Il progresso nasce dal confronto e il Nazioni deve essere, e sarà, la corsa che misura la forza del trotto italiano. La prima edizione sembra segnata: da Parigi arriva Cancanniére, la campionessa di Jonel Chyriacos che ha già impresso il suo marchio al Gran Premio della Fiera davanti a Mar Jonio e Birbone. Arriva anche Frances Bulwark, messaggera di un trotto svedese che in qualche anno farà passi da gigante. Orsi Mangelli, invece, spunto micidiale e volevo giocarmelo proprio all’ultimo. Cancannière ha macinato Mighty Fine e in retta è passata. Con Hit Song, dopo aver aggirato tre o quattro avversari sull’ultima curva, sono piombato allora sulla francese che ha tentato di difendersi, ma a una trentina di metri dal traguardo é saltata via. Hit Song l’ha imitata, ma dopo aver toccato il palo. Io sono matematicamente sicuro che il muso di Hit Song aveva superato il filo del traguardo prima di rompere. Il giudice d’arrivo, il colonnello Antonini, ha deciso invece che era rottura traguardo e ci ha negato una vittoria che sarebbe rimasta negli annali. Un mio caro amico, il dottor Gatto, riuscì a procurarsi il filmato della corsa che confermava la mia sensazione: Hit Song non doveva essere squalificato”. Passa un anno (1953) e Cancannière, a sette anni, si prende la rivincita e anticipa il successo di un’altra francese di rango: la 4 anni Gélinotte (1954) che Charlie Mills porta a prevalere sugli importati Hit Song e Morse Hanover. La prima vittoria per i colori italiani arriva nel 1955: é un americano di Orsi Mangelli, Scotch Gran Premio della Fiera 1957: Crevalcore conquista a San Siro il suo primo successo di prestigio davanti a Tornese e all’americano Home Free decide di buttare nella mischia l’ultima importazione dagli Usa, il tre anni Hit Song. Il giovane americano ha un’origine superba (Darnley e Evensong, quindi fratellastro di Victory Song e Gay Song), è stato secondo nell’Hambletonian, ma è da poco in Italia e ancora in fase di ambientamento. “Hit Song era apparso brillate in lavoro – racconta William Casoli – e perciò abbiamo deciso di correre. D’altronde la giubba di Orsi Mangelli non poteva mancare nella prima edizione del Nazioni. Affrontare con un tre anni un mostro come Cancannière poteva sembrare un azzardo, eppure solo per una fatalità non siamo riusciti a conquistare una vittoria storica. Me lo sogno ancora quel finale. Ho fatto partenza, poi mi sono tirato fuori e in testa é andato Mighty Fine. Come tutti si aspettavano, in breve é venuta avanti la francese. Io sono rimasto lì, a metà gruppo. Sapevo che il mio americano aveva uno 44 Harbor, a prevalere con Hans Frömming davanti ai kyriani Oriolo e Assisi. Tornese conquista la prima vittoria per gli indigeni nelle mani di Mario Santi Gli indigeni sono forti e all’orizzonte sta per spuntare il campione che segnerà per molti anni la storia del nostro trotto: Tornese. Passaggio del Nazioni 1957: Crevalcore é al comando e controlla l’avanzata della francese Gélinotte. Secondo in corda Tornese Luigi Gianoli, con la sua penna magica, ha scritto: “Quando si giunse al Nazioni 1956 e Oriolo, che aveva già sfiorato nel 1955 l’ambito premio, partì favorito anche di fronte ai francesi Gi e Idéaliste, agli americani Scotch Harbor e Home Free e alla svedese Smaragd, dal gruppo, che tentava di riprendersi dopo la battaglia prematura scatenata dai francesi, si vide spuntare un cavallo nuovo, preparato in silenzio, Tornese, una gran criniera bionda, un trotto facile, che se ne filò via tutto solo per vincere tra lo stupore e la commozione della folla di fronte a Smaragd e Oriolo. Fu un vero delirio e Mario Santi, che aveva portato il sauro a quel vertice, ritenne di aver toccato il cielo”. “Era un cavallone tutto da costruire e aveva anche un problema a un garretto...” Il proprietario, Sebastiano Manzoni, di lì a poco affida invece il cavallo a Sergio Brighenti. Ed é proprio con il Pilota che il nuovo asso del nostro trotto si presenta nel 1957 per puntare a un’immediata replica nel Nazioni. Mezzo secolo fa - 1957-2007 - la corsa decreta ancora il successo di un made in Italy. Ma non è Tornese, ormai diventato un beniamino della gente, non è biondo ma nero come il carbone: Crevalcore. William Casoli, che ha vinto migliaia di corse e oltre 140 gran premi, conserva quel successo fra i ricor- di più preziosi e lo considera, a giusta ragione, un capolavoro. Prima di arrivare a quel Nazioni, bisogna tornare un pò indietro, quando Frömming lascia Orsi Mangelli per la Catselverde e William torna a casa. “Frömming era un grande – ricorda Casoli – ma quel cavallone un po’ scucito forse non l’aveva capito. Io me lo sono studiato bene e mi sono reso conto che aveva problemi a un garretto. Nella mia vita ho avuto la fortuna di fare una grossa esperienza con Finn e il mister mi ha rivelato delle cure e degli accorgimenti che a quel tempo conoscevano in pochi. Ho convinto perciò Antonellini a curare Crevalcore in una certa maniera. Gli sistemo il garretto, comincio a attaccarlo e il cavallo mi cresce in mano, viene bellissimo. Inizio a correre e devo far fronte a un’altra difficoltà: la partenza, perché il cavallo non riesce a mettersi subito sulle gambe. Al conte Paolo questa cosa non andava giù, tanto che lo voleva dar via a tutti i costi. Io però dicevo al conte Orsino: guardi che ha mezzi eccezionali, bisogna almeno provarci. L’ho convinto e il cavallo si é messo a andare. Era un Mighty Ned di ottimo carattere, un bonaccione, ma quando era lanciato esprimeva una potenza esplosiva”. Crevalcore non prende parte alle classiche, nelle quali Orsi Mangelli si affida a Cellini che si afferma nel Nazionale. Crevalcore entra però in scena in autunno e sui 3000 del Premio San Siro non c’è storia. La generazione 1953 scopre così il suo autentico alfiere. A 4 anni Crevalcore esce a testa alta dall’Europa ma deve arrendersi al francese Jariolain che Orlando Zamboni porta a prevalere al nuovo record della corsa. Poche settimane e Crevalcore offre una dimostrazione della sua maturità agonistica con il trionfo in una meravigliosa edizione del Gran Premio della Fiera davanti a Tornese e all’importato Home Free. Crevalcore sigla 45 anche il Triossi, deve cedere invece a Jamin nel Continentale dopo aver perso una ventina di metri in avvio e dopo un formidabile recupero con un km finale da 1.14 che costringe Riaud a alzare la frusta per salvare il successo. Intascato il triestino Presidente della Repubblica, arriva per Crevalcore l’esame di laurea: il Gran Premio delle Nazioni 1957. “Il conte Paolo ci ha telefonato che eravamo matti a darlo partente nel Nazioni...” La parola torna a William Casoli che rivive la vigilia e la corsa come fossero ieri e non cinquant’anni fa. “Come faccio a dimenticare quel Nazioni? Crevalcore non doveva nemmeno correrlo e meno che mai sembrava poterlo vincere. Quando il conte Paolo a Sanremo ha saputo che avevamo dato partente Crevalcore, ha telefonato al figlio Orsino e gli ha chiesto se eravamo diventati tutti matti. Il conte Orsino – sorride William – non ha avuto neppure il coraggio di dirgli che Crevalcore aveva il numero al largo di tutti contro avversari che si chiamavano Gélinotte, Tornese e Icare IV... ogni fase della corsa, ho ragionato dal primo all’ultimo metro e non ho sbagliato una mossa”. “Sergio mi urlava di andar via ma io non potevo liberare Tornese dalla corda...” Una pausa, e William prosegue: “Gélinotte, che aveva già vinto un Amèrique, era favoritissima e si é presentata al largo con l’aria di chi vuol risolvere subito la partita. Io però non ho fermato, ho tenuto andatura ma lei era sempre lì, a mezza lunghezza, una incollatura. Quando siamo arrivati alla Coca Cola, come si chiamava allora l’ultima curva, sento che Charlie Mills comincia a sollecitare la cavalla. Con la coda dell’occhio mi accorgo che Gélinotte rimane lì, ma non viene più avanti. Allora Sergio, che era su Tornese, comincia a urlarmi di andare. Vai, vai continuava a gridarmi, ma io non lo ascolto, anzi rallento, lo tengo bloccato. Sai allora cosa ha fatto Sergio? Ha iniziato a darmi delle ginocchiate nella schiena. È stata una scena incredibile, quasi comica, perché io per evitare le botte sono andato tutto avanti sul sulky. A 150 metri dal palo Una foto rovinata dal tempo dell’Arrivo del Nazioni 1957: Tornese si é liberato troppo tardi e non riesce a rimontare Crevalcore che mantiene (fotonish) un vantaggio decisivo Quell’ultimo numero in prima fila, in realtà è stata la mia fortuna. Quando la macchina si é messa in moto, mi accorgo di avere Crevalcore perfetto sulle gambe e allora decido all’istante di giocarmi la grande carta. La macchina va via liscia, più veloce del solito, e Crevalcore parte lanciatissimo, li ho presi tutti in contropiede e sono volato in testa davanti a Tornese. Oggi posso rivelare un piccolo segreto: quando c’erano i gran premi io diventavo freddissimo. Non per nulla il mister, Finn, mi aveva battezzato testa di ghiaccio. Anche in quel Nazioni sono stato lucidissimo in 46 ho visto che Gélinotte non aveva più nulla da spendere e allora sono scappato, Tornese si è liberato, mi è finito addosso ma non ha potuto battermi. Sergio dopo la corsa me ne ha dette di tutti i colori, non tanto perchè aveva perso ma perché l’avevo messo in trappola. Il pubblico di San Siro qualche volta mi ha anche contestato, ma era il mio pubblico e mi ha voluto bene. Anche se avevo battuto Tornese, quel giorno ha capito che mi ero inventato quella vittoria e mi ha ripagato con un applauso che mi è rimasto nel cuore”. Tornese tenta l’estremo attacco a Crevalcore che mantiene però una incollatura di vantaggio e conquista il Nazioni 1957 Crevalcore l’anno dopo, a inizio 1958, sui 3000 di San Siro, sbaglia, perde quasi 100 metri, insegue avversari di rango come Assisi e implacabile riesce ancora a batterli di fronte a una tribuna che esplode d’entusiasmo e con i driver che nella tribunetta delle scuderie non credono ai loro cronometri. In marzo Crevalcore affronta il Criterium de Vitesse a Nizza e sfiora un’altra impresa. “Non me ne parlare – esclama William – perché in quella occasione sono stati i francesi a giocare me. Mi sono trovato bloccato alla corda a centro gruppo e non ho mai avuto la destra scoperta. Quando in retta finalmente mi si è aperto un varco, Crevalcore volava ma Jariolain era ormai scappato e ho potuto fare solo il secondo. Non dico che l’avrei battuto di sicuro, però ci avrei potuto provare”. Orsi Mangelli vende Crevalcore alla “Val Serchio” e inizia così un’altra storia... Crevalcore attraversa quindi un periodo di alti e bassi, anche perché sulla sua strada trova sempre più spesso un Tornese nel pieno del suo fulgore agonistico. A Firenze, sui 1600 metri del Duomo, torna a sbagliare, insegue, ma non va oltre il quarto posto e Torne- se fila al traguardo in 1.15.7, primato assoluto delle piste italiane. Fu proprio quel 18 maggio 1958 che Vivaldo Baldi si innamora di Crevalcore e Nereo Lugli in un suo bel libro definisce “d’una regale fierezza nel suo lucido mantello nero, la grande criniera al vento, la coda fluente solllevata a campana, il più bel cavallo uscito dalla fucina mangelliana...”. Il conte Paolo insiste per vendere Crevalcore, non sopporta più quelle rotture e quelle sconfitte. “Era fatto così – spiega Casoli – se si metteva in testa una cosa alla fine la spuntava sempre lui. D’altronde era difficile dargli torto visto quanto aveva saputo realizzare nella sua vita e con le sue idee. Io e il conte Orsino avremmo voluto tenerlo. E a me sarebbe piaciuto provare Crevalcore come stallone proprio per il fuoco che aveva dentro, in realtà ho dovuto ricredermi, perché in razza non é riuscito gran che. Vivaldo ha mandato sotto la signorina Licia Giusti e batti e ribatti anche il conte Orsino ha accettato di venderlo. La mia splendida avventura con Crevalcore é finita lì”. Crevalcore indossa la giubba della “Val Serchio” e passa nelle mani di Vivaldo, diventa il rivale giurato di Tornese. I due campioni hanno in sulky due driver geniali e orgogliosi e danno vita a duelli infuocati, talora autodistruttivi, come nel Nazioni 1960, quando si staccano in lotta con cinquanta metri sul gruppo, Tornese schianta la resistenza di Crevalcore, ma alla fine deve cedere il passo a Nievo e Erro. Ma quella di Crevalcore e di Vivaldo è un’altra bella storia del nostro trotto. DANILO IOVENALI 47 ATTUALITÀ MASSIMO COMPAGNO SOGNI DI GLORIA CON LESSON MAST Massimo Compagno e Lesson Mast dopo il secondo (al debutto il due anni ha fornito una prestazione da 1.14.5 ponendosi ai vertici europei della generazione 2005) successo a San Siro La campagna veste i classici colori dell’estate polesana, quest’anno invero precoce nei raccolti, con il giallo del frumento ormai mietuto che lascia il passo al granoturco, mentre il caldo umido che contraddistingue la zona risente della favorevole vicinanza con le rive maestose del fiume Po, giunto quasi alla fine del suo lungo viaggio. Siamo a Papozze, nel buen retiro di Massimo Compagno e dei suoi numerosi e qualitativi Mast, acronimo che riunisce la grande passione e competenza del professionista di 48 scuola padovana, all’amore per i trottatori di un veneziano dalla vista lunga e dal grande coraggio negli investimenti, il dottor Stefano Manzolli. Sullo sfondo, una bella casa padronale di un bellissimo colore rosso veneziano, restaurata con tutti i crismi, intorno 20 ettari di paddock (in predicato di arrivare a 35) perfettamente irrigati. Due sono le piste, una tonda da chilometro e un rettilineo di seicento metri dal fondo morbido nel quale stanno rifinendo la stalloni dal nome altisonante, Freddy e Nevele Major e osservavo Remigio e Lorenzo Talpo allenare i primi prodotti acquistati dall’allevamento Toniatti, tra gli altri il promettente Cavrato, o soggetti dalle mire classiche da sempre ai loro ordini come Vivaz di Jesolo”. Apprendistato da Remigio Talpo e la collaborazione con Roberto Iuliano E poi? “E poi, finite le scuole dell’obbligo, il lungo e appagante apprendistato presso Remigio Talpo e l’Allevamento La Perla, con i box della Gardesana ad Massimo Compagno porta Lesson Mas ad un facile assunto mentre alle loro spalle Lovely Kronos sopravanza Leopardia per il secondo posto ospitare soggetti come Super Freddie, Issandro, Nevele Olimpian e Jermyn preparazione un paio di portacolori del team che nella notte del Street, il corso allievi e le prime vittorie. 17 luglio ha fatto tanto parlare di sé per la prestazione monstre di A seguire, la collaborazione come trainer e driver per l’appassionato Lesson Mast, il quale, nel tapis roulant di San Siro, ha fornito un proprietario triestino, Roberto Iuliano, i successi di Oriele d’Este, debutto di eccezionale portata, ascrivendosi un facile successo a per passare all’Allevamento d’Orient e ai sogni di gloria cullati con media di 1.14.5 e ponendosi ai vertici europei della generazione l’incompiuto Scudo d’Orient, le vittorie di Nerinda As, e soprattutto 2005. la fondamentale amicizia nata con Stefano Manzolli. I progetti con lui erano ancora in embrione, lasciai il Veneto per collaborare con un altro personaggio emblematico per la mia carriera, Giulio La passione Scrocca, trainer di talento con il quale ho a tutt’oggi un rapporto di per i cavalli stima e amicizia, senza dimenticare il periodo con Antonio Merola, nata a Calcroci ultima tappa prima del ritorno a casa”. di Camponogara Incontriamo il deus ex machina della compagine rodigina, Massimo Compagno, classe 1970, e tanta esperienza maturata in un lungo e produttivo girovagare tra le varie realtà del mondo del trotto. “Vero, la passione per i cavalli – spiega Massimo Compagno - e più nel dettaglio per i trottatori, sembra nata con me a Calcroci di Camponogara, nelle cui vicinanze, Cesare Favaro e Danilo Boscaro crearono un centro di allenamento all’avanguardia già nella seconda metà degli anni settanta. Era un periodo di grande fulgore per il trotto veneto, in cui bambino ai primi anni delle elementari, ammiravo Primo piano di Massimo Compagno Il driver veneto fa scaldare i muscoli a Lesson Mast sul tapis roulant di San Siro 49 MASSIMO COMPAGNO SOGNI DI GLORIA CON LESSON MAST Si scioglie l’Orient Express e nasce la Mast Sull’argine del Po nasce l’allevamento con il suffisso Mast… “Si scioglie l’Orient Express e ritrovo Stefano Manzolli, il quale, alla luce di una vecchia promessa che ci lega, mi propone una società ad ampio raggio, con la gestione delle fattrici, la scelta delle monte, la doma dei puledri e l’attività agonistica, tutto sotto la mia responsabilità in un rapporto di assoluta fiducia da realizzarsi nei pressi di questo imponente argine del Po che caratterizza la Tenuta di Papozze. Attualmente sono sette le fattrici, un numero ottimale”. Arrivano i risultati con i nati 2002 e il grande exploit di Lesson Mast Scorcio di Papozze, il buen retiro di Massimo Compagno, con sullo sfondo la bella casa padronale lo fanno sognare… “Per Lesson Mast i progetti prevedono un’altra corsa e poi, se sarà possibile, uno sguardo interessato al panorama classico, che per un puledro precoce come lui pare foriero di soddisfazioni, toccando ferro naturalmente. Ma non sarà un’annata solo nel nome di Lesson Mast, perché alle sue spalle spingono speranze che portano il nome di Lethal Mast (Supergill e Upsala d’Orient), Locomotive Mast (Sierra Kosmos e Reina Nilema) e Legend I risultati in pista dei nati a Papozze non si fanno attendere… “Bellissima l’annata 2002, con soggetti come Firepower (1.13.9), Forziere (1.13.1), Firelight (1.13.6.) e Firefly (1.13), veloci e ai quali è mancato solo un risalto di spessore classico, e perché no, quella successiva, con Gran e Gigant. Le nostre scelte allevatorie sono votate alla precocità e premiate anche con i nati nel 2004, la lettera I per intenderci, tra i quali si segnalano Impossing Mast, caratteriale figlia di Viking Kronos dai mezzi ancora inesplorati, Imperial Mast e l’amletico Imperatore Sco e poi, con il grande exploit di Lesson Mast, il migliore sino ad ora tra i nati nel 2005, siamo alla notorietà”. Sogni e progetti classici per il primatista dei 2 anni Non solo Lesson Mast nei progetti classici di Massimo Compagno, altri sono i 2 anni che 50 Massimo Compagno chiede l’allungo a Locomotive Mast, in azione sulla pista del Savio di Cesena Mast (Pine Chip e Bora d’Asolo), ottimi in qualifica e da verificare dietro le ali della macchina”. Sfruttare al meglio le linee allevatorie intraprese, ricche di classe e precocità I tuoi metodi di lavoro? “Ho cercato, nel corso della mia carriera, di apprendere il meglio in tutte le realtà nelle quali mi sono trovato ad operare, arrivando alla convinzione che nulla più di una prestazione cronometrica di gran livello appaga il lavoro, certo la cassetta è importante, le vittorie anche, ma lo scopo è sfruttare al meglio le linee allevatorie intraprese, ricche di classe e precocità nonché di sangue americano”. Lesson Mast ed il suo lad passeggiano nelle scuderie di San Siro dopo l’esibizione vittoriosa Il tuo trotto è fatto di lavoro, sacrifici ma anche di rapporti: con chi trovi particolare sintonia? “Vado d’accordo con tutti, guardo e cerco di mettere a frutto, ma una particolare stima c’è per trainer stranieri poco avvezzi alle chiacchiere e molto al lavoro, quello di qualità, nel quale i risultati arrivano copiosi perché c’è impegno quotidiano e metodo. Mi riferisco a Bondo, Heikki Korpi e Holger Ehlert, che comunque non hanno bisogno di sponsor, le vittorie parlano in vece loro”. WALTER CESARON FATTRICI Mack Mast (da Supergill e Reina Nilema) uno dei quattro nati nel 2006 a Papozze RIKA NILEMA (Mack Lobell e Jambo Lisa ) gravida di Pine Chip con redo da Sugarcane Hanover REINA NILEMA (Mack Lobell e Elsa ) gravida di Pine Chip con redo da Lindy Lane BORA D’ASOLO (Downtown Man e Ilene’s Best) vuota ELITE LUNG (Sugarcane Hanover e Usually Ok ) gravida di Cobol con redo da Stallone Jet FIREFLY (Profumo Om e Urui Costa Luis) vuota FIREPOWER (Profumo Om e Reina Nilema) gravida di Love You URUI COSTA LUIS (Bon Vivant e Garadona) vuota con redo da Muscles Yankee Sono venti gli ettari di paddock (nell’immagine sopra alcuni puledri) a Papozze 51 DA NON PERDERE NONSOLOTROTTO L’ultimo mese dell’anno offre opportunità che non sono però da saldo di fine stagione, perché il calendario propone ancora due corse di Gruppo I (Allevatori e Gala del Trotto) e un confronto per i migliori tre anni (Mediterraneo alla Favorita), oltre ad altri appuntamenti di buon richiamo. L’asse dell’attività, in questo mese, si sposta comunque verso il Centro Sud. Tra gli impianti del Nord è interessato soltanto quello di San Siro, con il Premio d’Inverno programmato nel giorno di Sant’Ambrogio, il santo protettore di Milano. Poi l’attenzione è catalizzata, in particolare, da Tor di Valle ed Agnano, entrambe con un doppio turno. Sull’asse Milano-Roma-Napoli ruota anche gran parte dell’attività culturale che il nostro Paese propone nel periodo: ad ottobre si è infatti aperta la stagione delle grandi mostre, una stagione che prosegue a ritmo incalzante. Milano propone Vasarely e David Linch, Roma risponde con Rothko, Gauguin e Emilio Vedova, mentre Napoli fa l’ago della bilancia con l’omaggio a Capodimonte e la Femmes Tahiti di Gauguin rassegna su Alma-Tadema. Victor Vasarely è stato uno dei pionieri dell’arte ottica (la Op Art), sorta assieme alla Pop Art negli Anni Sessanta e basata sull’ipotesi che il pittore, creando effetti ottici, possa indurre chi guarda a scorgere immagini illusorie. La Triennale Bovisa (via Lambruschini 31 a Milano) sino al 27 febbraio ospita “Victor Vasarely. L’artista non ha che una scelta giusta: annullarsi come persona in favore della sua opera e offrirla con amore all’umanità astratta”. Dietro questo titolo che sembra coniato da Lina Wertmüller un’antologia dedicata al grande artista di origine ungherese trasferitosi a Parigi nella Anni Trenta, dove è scomparso proprio dieci anni fa. La mostra, composta da 108 tele, 5 arazzi, nunerose tempere, disegni e immagini, documenta la carriera, il rigore e la personale sulla luce, il dinamismo e i materiali di un artista che quarant’anni fa era una star. Di tutt’altro genere, ma egualmente molto interessante, la rassegna di cui abbiamo già parlato in una delle precedenti “puntate” di Nonsolotrotto, che alla Triennale di Milano (via Alemagna) dedica a David Lynch, il quale prima di essere un grande cineasta (Eraserhead, The Elephant Man, Velluto Blu, Mulholland Drive) è un artista di grande talento, an- che se la sua tematica (uccisioni, corpi che esplodono, toni cupi) può apparire un po’ eccessiva. Paul Gauguin è artista di fama universale. La mostra che gli riserva la città di Roma, presentandola nelle sale del Vittoriano (via San Pietro in Carcere) sino al 6 febbraio è divulgativa e di facile comprensione. Sono esposte 150 opere (tra disegni, sculture e ceramiche) dagli esordi impressionisti agli ultimi capolavori dipinti a Tahiti e alle Isole Marchesi. Gauguin, con le sue forme semplici e i colori violenti che vogliono creare un’emozione, personificò l’aspirazione diffusa alla fine dell’Ottocento del ritorno ad un’idea romantica della vita. Se la grande retrospettiva su Mark Rothko (l’artista recorder: un suo quadro è stato venduto all’asta per 72,8 milioni di dollari) vi è sfuggita, un viaggio a Roma per l’Allevatori o per il Gala del Trotto può colmare la lacuna: le sale del Palazzo delle Esposizioni ospitano una settantina di opere del celebre protagonista della stagione dell’espressionismo astratto. Ad un anno dalla scomparsa del pittore veneziano la Gam di Roma, sino al 6 gennaio, propone in mostra 150 opere di Emilio Vedova. Sono esposti i disegni giovanili di architetture veneziane, i dipinti del periodo geometrico della fine degli Anni Quaranta, i Plurimi Binari che sono delle tele dipinte su entrambi i lati e montate su basi in acciaio, sino ai successivi Carnevali e Dischi. Passiamo a Napoli per la bella mostra che il Museo Archeologico ha allestito per presentare l’opera di Alma-Tadema, un’artista olandese ma inglese d’adozione vissuta a cavallo tra l’Ottocento e il Novecento, che è considerata il massimo esponente della pittura neopompeiana. Ai dipinti sono accostati alcuni reperti archeologici raffigurati nelle opere. Continua intanto al Museo di Capodimonte la mostra con la quale si festeggia il cinquantesimo anniversario della sua inaugurazione. Sono esposte una cinquantina di opere di artisti come Caravaggio, Rubens, Cézanne, Van Gogh, Picasso, Francis Bacon e Basquiat. EZIO CIPOLAT GLI APPUNTAMENTI DI DICEMBRE SULLE PISTE ITALIANE 52 7 dicembre - MILANO Inverno Gr. III (indigeni e internazionali di 4 anni ed oltre, metri 2100) 17 dicembre - PALERMO Mediterraneo Gr. II (indigeni di 3 anni, metri 1600) 8 dicembre - ROMA Allevatori Gr. I (indigeni di 2 anni, castroni esclusi, metri 2100) 22 dicembre - AVERSA Criterum Cirigliano Gr. III (indigeni di 2 anni, metri 1660) 8 dicembre - ROMA Allevatori Filly Gr. II (femmine indigene di 2 anni, metri 1600) 23 dicembre - NAPOLI Royal Mares Gr. II (femmine indigene e internazionali di 4 anni ed oltre, metri 1600) 15 dicembre - NAPOLI Golfo Gr. II (indigeni e internazionali di 5 anni ed oltre, metri 1600) 26 dicembre - ROMA Gala del Trotto Gr. I (internazionali di 4 anni ed oltre, metri 2100) ATTUALITÀ CERTIFICAZIONE DI QUALITÀ L’allevamento del cavallo trottatore ha come fine il produrre cavalli sempre più veloci, sani e ben strutturati. Ma la strada del miglioramento della razza, oltre che affidarsi alla selezione genetica, passa anche attraverso la “qualità” del modo in cui si alleva. La filiera, che va dal concepimento al momento in cui il soggetto lascia l’allevamento per iniziare quel cammino che lo porterà ad intraprendere la carriera di atleta, dovrebbe essere curata nei minimi particolari, non lasciando nulla al caso. Sicché, mediando un procedimento ormai collaudato da anni in tutti i settori dell’economia, la delegazione dell’Anact Friuli-Venezia Giulia ha lanciato, in collaborazione con il professor Bruno Stefanon, docente presso la facoltà di medicina veterinaria dell’università di Udine, un progetto pilota, che può accedere a fondi comunitari e regionali. L’idea è quella di stabilire un percorso certificativo in grado di attestare la correttezza del processo di allevamento. Per mettere in pratica questa idea Adriano Ioan, consigliere regionale, e il professor Stefanon si sono affidati all’esperienza di SiCura, una società con sede a Udine, operante nel settore della consulenza aziendale. L’amministratore delegato di SiCura, il dottor Carmine Iannece, basandosi su norme UNI EN ISO già esistenti e definite, in particolare facendo riferimento alla ISO 22.000 che è quella di riferimento per la produzione animale, ha predisposto un protocollo ad hoc, che se seguito correttamente, porterà poi ad una certificazione del prodotto. Il professor Bruno Stefanon, che ha anche fatto parte della commissione antidoping dell’Unire, ci ha spiegato quali sono i punti cardine del protocollo. «Riguardano soprattutto il benessere dell’animale, con cure specifiche in caso di malattie, misurazioni, corredate da fotografie, per attestare le fasi di crescita e il piano vaccinazioni, con ogni intervento realizzato nei modi e nei tempi giusti e puntualmente registrato. Al termine di questo percorso, quando il puledro è yearling e pros- simo alle aste o comunque prossimo a lasciare l’allevamento, tutta la documentazione relativa al cavallo sarà data in visione ad un ente terzo, cioè all’organo certificatore. Un altro cardine del protocollo è quello che entra nel merito della struttura stessa in cui si alleva. Una struttura che deve avere determinate caratteristiche e specifiche attrezzature, con particolare cura alla bontà della terra, all’ampiezza dei paddock dove i puledri vivono assieme alla madre per gran parte dei loro primi mesi». «L’ente terzo - spiega il dottor Iannece - che ci seguirà in questo nostro progetto è la SGS Italia, che è la branca italiana di una Società svizzera che è la leader mondiale del settore certificazioni. SGS è una Società di assoluto prestigio e della massima serietà. Sino ad un paio di anni fa l’amministrava Sergio Marchionne, le cui capacità manageriali si sono evidenziate in questi ultimi mesi a capo della Fiat». Il progetto, che è stato anche presentato alle aste di Settimo Milanese, sta incontrando l’interesse di altri delegati e anche dell’associazione allevatori del galoppo. Per poter aderire all’iniziativa, però, c’è un vincolo. «Bisogna che gli allevamenti interessati siano delle aziende agricole, e questo perché i fondi eventualmente a disposizione vengono dal settore dell’agricoltura - spiega Adriano Ioan -. Potrebbero sussistere delle differenze di erogazione da una regione all’altra, ma il protocollo è “esportabile” in qualsiasi realtà. L’iniziativa agli allevatori friulani è piaciuta e già una decina di loro fanno parte del progetto. Io, per quanto mi compete, il professor Stefanon e Carmine Iannece in maniera più specifica, siamo coinvolti in prima persona, perché ci siamo impegnati, almeno in queste prime fasi, a seguire gli allevatori, consigliandoli, in modo che siano rispettati tutti i punti previsti dal protocollo». Gli allevatori interessati al progetto possono contattare Adriano Ioan. EZIO CIPOLAT 53 ATTUALITÀ “LO SGHERRI” E LICINDA IL RE E LA REGINA DI BUTI L’incontro con Majer Art determinante nella storia della saura, ma anche il grande e prezioso lavoro di un uomo che vive per i suoi cavalli negli anni che vanno dal ’79 al ’96. E scorrendo l’albo d’Oro della Sulle pendici orientali dei Monti Pisani c’è un paesino di cinquemila manifestazione si trova un altro nome legato al trotto toscano, quello anime la cui esistenza pare risalga ai tempi dei romani ma sulle cui di Eugenio Rosaspina, altro “butese” doc, papà di Ulderigo, Giacomo origini le prime testimonianze certe partono dall’anno mille. Su queste e Rolando e nonno di Alessandro. Eugenio vinse il Palio nel 1922. Ma colline, situate immediatamente sotto al Monte Serra che, con i suoi questa è un’altra storia… E un’altra storia ancora, ma legatissima alla 917 metri, è la vetta più alta della provincia pisana, Vasco Sgherri, camionista in pensione ma, da sempre, come tutti i “butesi”, con la passione per i cavalli nel sangue, svolge la sua attività di allevatore. Nella famiglia Sgherri il cavallo è sempre stato protagonista sin da quando nonno Giovacchino, di Pontedera, aveva un servizio di posta e, con la sua scuderia, svolgeva attività di trasporto a cavallo, per intendersi quello che corrisponde agli attuali corrieri e taxisti; ma era molto richiesta la sua presenza e quella dei suoi amici a quattro zampe anche per gli sposalizi. Il figlio Renzo lavorò con lui finché, sposatosi con una ragazza della vicina Buti, si trasferì in questo piccolo comune della provincia pisana dove, manco a dirlo, aprì un’attività analoga a quella del padre. Ma Renzo, che nel 1925, a 21 anni, era diventato campione nazionale vincendo a Roma le “Gare Militari Vasco Sgherri mostra fiero all’obiettivo del fotografo i suoi due gioielli, Licinda e il suo ultimo prodotto, Nonno Vasco di Addestramento Ippico”, con i famiglia Sgherri, era la grande amicizia che correva tra Renzo Sgherri cavalli non ha soltanto lavorato, ma ci si è divertito, eccome… L’albo e Rinaldo Bacci, babbo di Elda Bacci Bellei e nonno di Enrico Bellei. d’Oro del Palio di Buti, uno dei più importanti in Italia dopo quello Rinaldo Bacci, infatti, era un commerciante di bestiame e, quando di Siena, porta per nove volte il suo nome nel periodo che va dal andava ai mercati a Pontedera, “staccava” a Buti da Renzo per far 1923 al 1950, un record eguagliato dal solo Vincenzo Foglia, vincitore 54 famiglia, ma subito dopo la bicicletta e i cavalli. Vasco, infatti, è sposato con la signora Lorita e ha due figli, Erika e Mirko, entrambi “contagiati” dall’amore per i cavalli, tanto che Erika ha sposato uno dei figli di Salvatore Matarazzo jr., Paolo, che fa il maniscalco, ha avuto due splendidi ragazzini, Eleonora e Gabriele, ed è sempre all’ippodromo. Per quanto riguarda, invece, lo sport a due ruote, al quale è rimasto molto legato, tanto da dare a tutti i suoi puledri nomi che ricordano grandi ciclisti, Vasco è stato campione italiano allievi mezzofondo nel 1959, ma un vero campione “lo Sgherri” si è rivelato con i cavalli, in particolare per la sua attività di allevatore. Uno, massimo due prodotti all’anno escono dalla “fucina” del vulcanico Vasco che, da buon artigiano toscano, preferisce Un’immagine del grande Alberto Giubilo, al centro del gruppo, presente nelle vesti di speaker al Palio di Buti del 1983 una “bottega” piccola, ma dove le cose vengano fatte come si deve. <Io se bevo il vino, lo bevo schietto! – riposare i cavalli e si fermava a pranzo, ospite fisso della famiglia attacca Vasco – Le mezze misure non mi piacciono e se una cosa la si fa, Sgherri. la va fatta bene, sennò è meglio lasciar perdere! L’ho sempre pensata E Vasco? Verso la fine degli anni cinquanta papà Renzo dovette smettere con l’attività di trasporto a cavallo perché ormai incombeva la presenza di altri mezzi decisamente più moderni e Vasco, classe 1941, appena diventato giovanotto, proseguì l’attività del genitore, ma con i camion. Ma intanto c’erano da coltivare altre passioni, prima fra tutte la Licinda, serena vicino a Nonno Vasco e a… nonno Vasco Il piccolo Nonno Vasco combattuto fra curiosità e circospezione esita un po’ prima di avvicinarsi così e inevitabilmente ragiono così anche per i cavalli: voglio che abbiano tutti i giorni la loro avena con il calcio lattato, e poi a questo aggiungo sempre dalle 10 alle 12 mele e un chilo di pane. Tutto ciò va fatto due volte al giorno. E da novembre gli do anche il miele scaldato e battuto nell’avena. E poi con i puledri bisogna starci, maneggiarli, dargli sicurezza e tranquillità. Sennò come farebbe un puledro di dieci mesi come questo (di fronte a noi c’è Nonno Vasco) a stare in libertà senza darti alcun problema? Insomma, ci vuole passione e pazienza, io sono solo e non voglio che diventi un pensiero, ma neanche che finiscano per essere trascurati. E poi, parliamoci chiaro,con una 55 Una veduta panoramica delle colline sulle quali trascorre le sue giornate Licinda con la sua prole fattrice così, che vo a cercare?>. Già, una fattrice così… È ovvio che il “nostro” si sta riferendo a Licinda, la mamma di Cipollini Mario, ma anche di altri cinque soggetti mica da poco… <A tre anni era da Alessandro Rosaspina e mi piaceva, per cui mi presentai per acquistarla con l’idea di metterla subito in razza. Alessandro fece un po’ di resistenza, poi alla fine riuscii a prenderla, con l’accordo, però, di lavorarci un po’ per vedere se si Il Diploma, con un refuso nel nome, che fu consegnato a Vasco riusciva a risolverle Sgherri per la sua vittoria nel Campionato Toscano Allievi del 1959 i problemi di passaggi che aveva e quindi a riprovarla in corsa. La mattina mi alzavo prestissimo e tutti i santi giorni la lavoravo con la sella sulle colline qui a Buti. L’ho fatto per quattro mesi, poi l’ho riportata da Alessandro e la cavalla lavorò 2.05. Sembrava che fosse a posto e, invece, poi, i problemi si ripresentarono tanto che decidemmo di destinarla alla razza>. Licinda… posa per il fotografo vicino al suo box 56 Mai scelta fu più azzeccata… Due volte Our Dream of Mite, poi Gil del Lupo, Mammolo e, alla fine, l’incontro magico con Majer Art… <Una storia incredibile. Con il campione dei Matarazzo “Cinda” non ha sbagliato un colpo. Sei prodotti e tutti ottimi cavalli da corsa, con la ciliegina di Cipollini Mario, che non ha certo bisogno di presentazioni. E ti dirò di più! Cipollini Mario è stato davvero un cavallo buonissimo, ma Gastone Nencini io ero convinto che fosse ancora meglio. Da puledro aveva addosso una cattiveria… Era difficile da gestire, ma aveva una grinta da far paura, e infatti ha combinato anche qualche guaio…>. Cioè? <Una volta si fece male da puledro qui da me. Ci volle un bel po’ per rimetterlo… Poi è risuccesso dai suoi attuali proprietari: saltò una recinzione ed entrò in un paddock di fattrici: quante ne ha prese da quelle cavalle... Insomma, è incontenibile, anche un po’ cattivo, ma io quando ne parlo mi esalto, perché a me i cavalli piacciono così, quando dimostrano forza, energia, voglia di vivere e, perché no, anche un po’ di cattiveria…>. Le colline alle pendici del Monte Serra dove crescono i puledri di Vasco Sgherri Come Occhiobello? <Grande cavallino è stato quello! Era un pony, ma di taglia abbastanza grande. Era cattivello, ma aveva una forza da far paura e con lui, un giorno, nei primi anni Settanta, vinsi una corsa a Montecatini>. Al Sesana? <Nooo! Figuriamoci! Si corse in città! Si partiva dalla rotonda che c’è in fondo a via Marruota e si arrivava al Bar Ilio, mèta a quei tempi di tutti gli appassionati del Sesana che, dopo le corse, si ritrovavano lì a discutere della serata appena passata. Quella che vinsi era la terza edizione del Trofeo Napoleone Cecchi, una manifestazione che si articolava in batterie e finale. Ricordo che fui premiato con un cavallo di bronzo e me lo consegnò il sindaco Enrico Del Rosso>. E poi c’è stata anche una sfida con un cavallo di Salvatore Matarazzo… <Non ci voleva credere che avrei potuto rendergli 50 metri e batterlo. Lui aveva Tre Non, un cavallo nero e molto grande, che a quei tempi andava regolarmente da 1.18. Gli dissi che Occhiobello, che ovviamente viaggiava di galoppo, lo avrebbe battuto facile rendendogli la penalità. Non ci credeva e dovetti dimostrarglielo. Alla fine si convinse…>. Ma “lo Sgherri” è stato anche un precursore degli “AP”… <Un giorno, nell’aprile del 1978, con Occhiobello feci una sfida con un pony di un facoltoso industriale di Buti, Eunisio Tognarini. Per battermi richiamarono anche Baldino, uno che aveva molto mestiere e la cosa divenne un vero e proprio avvenimento. C’era tantissima gente, io ci tenevo tantissimo a vincere ed ero sicuro che, togliendogli i ferri, sarebbe partito più forte. Così lo feci correre scalzo, andai davanti e vinsi facile>. Ok, ma ora torniamo a Licinda… <È diciotto anni che è qui da me e ormai è la regina di Buti! Vive allo stato brado in un podere nel quale ci sono tremila olivi. Attualmente è gravida di Calypso Capar e con lei per il momento c’è anche Nonno Vasco… No, non mi riferisco a me… Nonno Vasco è il puledro da Brandy dei Fiori nato quest’anno e che ha già trovato un acquirente in Edoardo Baldi>. E da Edoardo ci sono altri due “bimbi” di Licinda, uno dei quali ancora figlio di Majer Art, il “grande amore” di Licinda… <Sì, è Ivan Basso: sta andando molto bene e da lui Edoardo si aspetta molto. E poi c’è Maspes, che ha una struttura stupenda e nasce da Allison Hollow: speriamo che tutto proceda per il meglio e non ci siano intoppi, perché in quel puledro io ci credo incondizionatamente>. La visita è finita, è ora di andare per Vasco Sgherri prodotto uscito dalla “bottega” dello “Sgherri”. E se questa non è passione con la “P” maiuscola, cosa mai può essere? VIERI BERTI Buti non è solo una località fatta di gente industriosa ed ingegnosa, ma da sempre esiste anche la passione per la poesia. Questo che riportiamo è un componimento che un anonimo butese ha dedicato a Vasco Sgherri in occasione della sua vittoria con Occhiobello nell’aprile del 1978, quando “alla Croce”, un paesino immediatamente a fianco di Buti, battè la stimatissima baia presentata da Eunisio Tognarini. POESIA SULLE CORSE DEI CAVALLI ALLA “CROCE” Fu organizzata una festa, il due di Aprile nella borgata “case popolari” con quel brusio che ancora ronza in testa che in fatto tradizione non ha uguali. Mi riferisco, è chiaro, a Sant’Antonio quest’anno assurta a mitici splendori che gli amici alla “Croce” in pinzimonio hanno cercato di copiar gli arbori. Sono stati chiamati a cimentarsi in una gara quanto mai sentita i “pony” del paese! e con da farsi sono riusciti a combinar partita. Perché altri cavalli hanno portato capaci sì di completar programma ma per due soli, il resto era scontato d’essere in grado accendere la fiamma. L’uno “roano” di Vaschino Sgherri recato in corsa all’apice di forma, l’altra di Nisio “baia”, seppur coi ferri con Baldino alla guida che ritorna. Un bel primo piano della ventunenne Licinda. Lo direste che ha superato i vent’anni? E con la lettera “L”? <Luois Bobet. Anzi, a dire il vero avevo richiesto il nome di Louison Bobet, il vincitore del Tour de France degli anni 1953, 1954 e 1955, ma quando a Roma lo hanno registrato lo hanno modificato. Lui nasce da Tome de Sousa, è in scuderia da Sari Del Rosso e siamo in attesa che faccia la prova di qualifica>. E nell’attesa che anche Luois Bobet inizi la sua carriera, Vasco e la signora Lorita vanno in giro per gli ippodromi a vedere le loro creature. Già, perché anche questo è uno dei motivi che ha spinto il “nostro” a tenere una sola fattrice: vuole essere libero di andare in giro per l’Italia a seguire le imprese, piccole o grandi che siano, dei suoi prodotti. Il giorno del Derby era a Roma, ma mica per il Derby… All’ultima, infatti, correva Gastone Nencini. Fu una delusione, perché il cavallo sbagliò quasi subito… Niente di male, pernottamento nella capitale e poi, il lunedì, a Pontecagnano a vedere Italo Zilioli, un altro Son volate scommesse consistenti tra Succhio, Vasco ed altri sconosciuti che in breve anche i più aspri reticenti si son trovati coinvolti, in quel di Buti. Giunti così al giorno della festa davvero molto bene organizzata tanta gente è venuta, perché in testa aveva di passar bella giornata. Presto siamo arrivati alla finale tra una cornice di plaudente folla e chi taglia il traguardo? sempre uguale, la razza degli Sgherri non ti molla. Immaginate l’ira di Baldino con Nisio, Succhio e molti altri amici che oltre aver messo mano al borsellino non han dormito! altro che felici. È desolante davvero, e dico poco preparare una festa in tal maniera, aver cavallo miglior e rivar dopo pur pettinando a festa la criniera. Ora in paese si è diffusa voce, lo dicono Parigi e Raffaello è la guida che conta, e suona atroce: Vasco vinceva guidando questa o quello! Un anonimo Butese Buti, 2 aprile 1978 57 TROTTO NEL MONDO - FRANCIA E DINTORNI UN LORD IN DOPPIO PETTO Tra i sei successi italiani nel mese di ottobre sulle piste europee due ottenuti dal fratello di Calypso Capar Lord Capar, da Varenne e Foxy’n Rowdy, allevato da Silvano Caparrini, merita la “copertina” per il mese d’ottobre tra gli italiani che si sono espressi sulle piste europee. Il fratello uterino di Calypso Capar, allenato da Sven Andersson e guidato da Örjan Kihlström, nel periodo ha vinto due volte, il giorno 7 a Farjestad a media di 1.15.9 sui 1640 metri con i nastri in una qualificazione della E3, e il 18 a Bergsaker in 1.17.9 sui 2140 lasciando a otto lunghezze il primo degli avversari. Lord Capar a Farjestad ha attaccato sull’ultima curva per fare il vuoto, la volta succes- Una delle cinque vittorie consecutive di Lord Capar (al centro della pista), allenato da Sven Andersson e guidato da Örjan Kihlström siva ha invece agito all’avanpiù prestigioso di Vincennes, la sera del 19 ottobre la 5 anni Fitzgeguardia. Il puledro, che detiene a media di 1.14.6 sui 1640 (misura rald Bigi ha centrato il successo nel Prix Klyméne, dotato di 65 mila realizzata a Solvalla il 7 settembre) il vertice delle piste svedesi per franchi sui 2100 metri, autostart. La figlia di S J’s Photo, con in sulky un due anni, ha allungato la striscia di successi, sono ora cinque le Andrea Guzzinati, dopo un avvio cauto di fronte ha iniziato la provittorie sulle quali resta, nelle sette corse disputate in carriera. Lord gressione e sulla curva finale si è portata a ridosso della terziglia di Capar è ora atteso in Italia, per Gran Criterium e Allevatori, corsa che testa, composta da Pin Up de la Loge, dalla favorita Premiere Steed ha già vinto il fratello maggiore Calypso, anch’esso allievo di Sven e da Passion de Loisir. All’ingresso Andersson. della retta d’arrivo Premiere Steed Sono quattro gli altri traguardi ha preso la meglio ma la nostra italiani in ottobre sulle piste del portacolori dell’Allevamento Cristal vecchio continente. Il primo giorl’ha folgorata a fil di palo, 1.12.7 la no del mese Eusebio Car ha rotto media molto indicativa della vinciil ghiaccio in Francia, dove è statrice, un decimo in più per la sconto dirottato dalla Scuderia Niro. Il fitta. neo allievo di Jean Uroz è andato Andrea Guzzinati ha approfittato a segno sul tracciato di 1200 medell’occasione per fare effettuare tri di Hyeres, nel dipartimento sud un lavoro pubblico a Express Road, orientale del Var, segnando la meassente dalla batteria del Lotteria, dia di 1.16.6 sui 2750. Sempre in per una serie di problemi fisici. Il Francia, ma sul palcoscenico ben Festa in pista per Örjan Kihlström e Lord Capar dopo aver segnato il record dei 2 anni in Svezia figlio di Passionnant, che nei mesi 58 La quinta vittoria “made in Italy” del mese è venuta da Garland Kronos (sopra con in sulky Lutfi Kolgjini) impegnato ad Oslo nell’Axel Jensen Minnelop notturna, Forbante Dei, pur correndo benissimo, non è riuscito ad scorsi era tornato in Francia dal proprietario-allevatore Alain Rousandare più in là del terzo posto nel Prix Bohemia, 2100 autostart. sel, ha coperto l’ultimo chilometro sul ritmo dell’1.13 lasciando pieL’allievo di Mauro Baroncini, condotto da Giuseppe Lombardo jr, è namente soddisfatto il sui guidatore. rimasto costantemente nelle posizioni d’avanguardia, ma senza però La quinta vittoria “made in Italy” del mese è venuta dal 4 anni Garland poter impensierire il 4 anni tedesco Sir Karan (da Pink Diamond) che Kronos, impegnato ad Oslo il 25 ottobre nell’Axel Jensen Minnelop è andato a segno a media di 1.13.5. Forbante, 1.13.6 la sua misura, sui 1609 metri, corsa di Gruppo III proposta nel convegno incentrato ha dovuto cedere il secondo a Paradis Cordière. Nel mese, sempre sulla finale del Grand Prix de l’Uet. Il figlio di Viking Kronos, alliein Francia, hanno poi tentato, ma senza fortuna, Edif del Ronco, vo di Lutfi Kolgjini che lo ha guidato nell’occasione, ha graduato al comando per allungare nel secondo giro, 1.13.2 la media per precedere abbastanza nettamente la favorita canadese Pure Ivory. È stata poi la volta di Gift Kronos (da Viking Kronos) ad andare a segno, sempre per Lutfi Kolgjini, sabato 27 a Jägersro in un confronto di Gruppo II riservato ai 4 anni. Il figlio di Zamia Fc ha potuto graduare al comando per imporsi facilmente a media di 1.14.1 su Foretta e Nisse Lenson. Per Gift Kronos quinto successo nel 2007 in tredici uscite. Farifant, impegnato a Tolosa il 14 ottobre, ha perso di misura in un ben dotato confronto sui 2950 metri. Richard Denéchère, che ha improvvisato il 5 anni di Maurizio Grosso/Dubois, ha allungato in retta d’arrivo, ma il favorito Orateur lo ha stampato a fil di palo. Due giorni prima, a Vincennes in Fitzgerald Bigi e Andrea Guzzinati centrano il successo nel Prix Klyméne sul palcoscenico di Vincennes superando Premiere Steed 59 Simb Chaplin (nell’immagine a centro pista con in sulky Markku Nieminem), ha vinto una delle tre batterie del Uet non piazzato il giorno 11 in “semiserale” ad Enghien nel Prix des Gobelins sui 2875 vinto da Makoum Makoum, Dishmar (quarto a traguardo) e Eclisse Domar (settimo) a Saint Galmier il 23 e soprattutto Exploit Caf, che - assente dal successo nel Lotteria di Agnano di inizio maggio - il 20 sulla pista di 1954 metri di Caen ha effettuato la prova di rientro. Il 6 anni allenato da Fabrice Souloy, che nell’occasione lo ha anche interpretato, si è limitato a seguire in coda e ad allungare solo in retta d’arrivo concludendo al decimo posto; poco più avanti di lui, all’ottavo, ha concluso l’altro rientrante Késaco Phédo; molto prudente anche Oiseau de Feux. Questo Prix de la Ville de Caen (sui 4400 metri) è andato al penalizzato castrone Kito du Vivier che Franck Nivard ha condotto a media di 1.15.6 per precedere My Love Lady e New des Landes. Infine, in queste note europee con agganci italiani, può trovare posto anche il 2 anni tedesco Bagley, che l’8 ottobre a Daglfing, la pista di Monaco, ha vinto una buona prova sui 1609 metri esprimendosi a media di 1.16.1. Bagley, allievo di Arnold Mollema, nasce dal nostro Bartali Ok. Il principale appuntamento di ottobre sulle piste europee era il Grand Prix de l’Uet, riservato ai 4 anni, con formula in batterie e finale. La fase eliminatoria si è sdoppiata, come da regolamento della manifestazione: a Vincennes, la sera di martedì 9, si sono affrontati i cavalli in allenamento nell’Europa continentale, il giorno dopo a Bjerke è stata la volta di quelli in training nei Paesi del Nord. Una sola eliminatoria sui 2100 metri sulla pista parigina per quattro posti nella 60 fase finale. Il netto favorito Prince d’Espace ha deluso (settimo a traguardo) con chiara evidenza per l’olandese Virgill Boko (da Express Ride e Ine P Boko, da Ride The Wawe), Derbywinner fratello di altri due vincitori del Derby olandese. L’allievo dei Langeweg, con in sulky Hugo jr, nonostante un pessimo avvio che lo ha relegato nelle posizioni di coda, in arrivo ha preso la meglio di giustezza (1.12.9 la media) su Private Love (da Goetmal Wood), agli altri posti Princess Foot (da Arnaqueur) e Power Jet (da Ganyméde). Le tre le batterie dell’Uet a Bjerke sono state risolte dai favoriti. Ha aperto Simb Chaplin (da Pearsall Hanover), svedese in training in Finlandia, 1.14 sull’italiano Glen Kronos che in arrivo lo ha impegnato duramente. Poi è stata la volta di Megamen Meo (da Super Anie), svedese allenato in Norvegia. Il fratello pieno di Gigant Neo ha speso frazione velocissima per assumere l’iniziativa, ma poi non ha avuto più problemi, 1.13.8, sul connazionale Beanie M.M (anch’esso da Super Arnie). Infine lo svedese Express Merett (da Express It, con mamma italiana da Indro Park) ha piegato di forza in 1.15 Loy Lavec. L’atto conclusivo del Grand Prix de l’Uet è andato in scena sempre a Bjerke, l’ippodromo di Oslo, la sera del 24 ottobre, sui 2100 metri e con una dotazione di 460 mila euro. Non ha fallito l’obiettivo il favorito Virgill Boko, agevolato anche da sbagliate scelte tattiche di alcuni dei più forti rivali e alle precarie condizione di salute di Simb Chaplin e Megaman Meo, due dei vincitori delle eliminatorie nordiche, eliminatisi in rottura sin dalla prima curva. Hugo Langeweg jr ha subito portato Virgill in seconda ruota, dietro la francese Private Love. Poi al passaggio davanti alle tribune Kolgjini ha mosso Glen Kronos che ha scavalcato i rivali all’esterno per portarsi direttamente sul battistrada Loy Lavec. Virgill ha atteso l’ultima curva per attaccare in terza ruota e prendere la meglio in arrivo, dove ha controllato, a media di 1.14, gli estremi outsider Staro Almab e Simb Luke, poi Private Love, quinto Express Merett, rimasto bloccato dietro Loy Lavec, ottavo Glen Kronos. Tante le altre proposte nel mese, tra le quali bisogna fare necessariamente una cernita. In Francia va segnalato il successo di Olimede (da Ganymede), la sera del 19 Prix Reynolds: Olimede, con in sella Nathalie Henry, conclude al nuovo record della corsa di 1.12.7 precedendo Mage du Martellier Esulta Hugo Langeweg jr in sulky a Virgil Boko sul traguardo del Gran Prix de l’Uet: successo agevolato anche da sbagliate scelte tattiche di alcuni dei più forti rivali Viking Kronos) nel Kriterium danese (il 7 a Charlottenlud) 1.17.6 sui 2500, i due successi del “Juliano Star” Commander Crowe (il 7 a Farjestad e il 22 ad Halmstad) rimasto così imbattuto in 13 uscite e le belle affermazioni il 13 a Göteborg di Camilla Highness (da Super Arnie) e di Torvald Palema (da Alf Palema), la femmina in 1.12.5 sui 2140 nello Sto SM (il campionato nordico delle femmine), il maschio nello Svensk Masterskap in 1.14.1 sui 2640. EZIO CIPOLAT Hugo Langeweg jr ancora visibilmente emozionato in premiazione dopo il successo con Virgil Boko a Vincennes nel Prix Reynolds al montato, con in sella Nathalie Henry: 1.12.7 la media dell’allievo di Lutfi Kolgjini, nuovo record della corsa migliorando l’1.13.2 di Mage du Martellier, secondo quest’anno. Bella poi, sempre al Plateau de Gravelle, la vittoria del portacolori italiano Otello Pierji (da Buvetier d’Aunou) nel Prix Pierre van Troyen sui 2850 (il 23 ottobre), impostosi con buon margine a media di 1.14.9 guidato dal trainer Michel Lenoir. Il 5 anni portacolori di Alessandro Amorena potrebbe venire a Milano per il Gran Premio delle Nazioni. Infine, domenica 20 a Laval nel Prix de Saint Germain sui 2875 sono rientrati L’Amiral Mauzun e Pearl Queen: il vincitore dell’Elitlopp, dal quale ricompariva, è giunto quarto, la campionessa di Duvaldestin quinta in un confronto vinto dalla 6 anni Nazia Valière (da Balou Boy) a media di 1.15.8 sui 2900. Per il trotto nordico vanno segnalate le vittorie del 3 anni Mega Viking (da Giro d’onore per Hugo Langeweg jr e Virgil Boko 61 AVVENIMENTI GRAN PREMI BOLOGNA – Giovedì 4 ottobre CRITERIUM ARCOVEGGIO Gr. III ¤ 29.700, metri 1660 1. LEGIER MB m.b. 2 Lemon Dra e Speed Dance (Speedy Somolli). Allev.: sc. Emmebi. Prop.: sc. Gina Biasuzzi (1660 J. Nordin) 1.15.2 2. Laurel America (1660 A. Guzzinati) 1.15.6; 3. Le Touquet (1660 A. Farolfi) 1.16; 4. Lyndemar Trio (1660 R. Andreghetti) 1.16.2; 5. Lampo Bybo (1660 P. Esposito sn) 1.16.2 TRIESTE – Sabato 20 ottobre PREMIO REGIONE FRIULI VENEZIA GIULIA Gr. II ¤ 55.000, metri 1660 1. ISMOS FP m.b. 3 Uronometro e Udometre (Solomon Hanover). Allev.: allev. Rio Grande. Prop.: sc. Tecnica Nella Luce (1660 E. Bellei) 1.15.2 2. In Wise As (1660 G. Lombardo jr) 1.15.3; 3. Impetuoso Trio (1660 R. Andreghetti) 1.15.6; 4. Illinois Bi (1660 M. Biasuzzi) 1.16; 5. Insole Bi (1660 F. Ciulla) 1.16 TRIESTE – Sabato 20 ottobre PREMIO CITTÀ DI TRIESTE Gr. III ¤ 39.600.000, metri 1660 1. GHIACCIO DEL NORD m.b.o. 4 Bon Vivant e Toga del Nord (Ghenderò). Allev.: allev. Brianteo-Luisa Tagliabue. Prop.: sc. Royal Sport (1660 E. Bellei) 1.15.5; 2. Filipp Roc (1660 D. Nuti) 1.15.8; 3. Guendalina Bar (1660 M. Smorgon) 1.16.3; 4. Expo Bi (1660 R. Andreghetti) 1.16.4; 5. Giuseppe Bi (1660 M. Biasuzzi) 1.16.4 62 NAPOLI – Domenica 21 ottobre CRITERIUM PARTENOPEO/MASCHI Gr. III ¤ 44.000, metri 1600 1. LENDEMAIN m.b.o. 2 Daguet Rapide e Jolie Reve (Lindy Lane). Allev.: sc. Bolgheri. Prop.: Atos Lombardini & C. (1600 A. Farolfi) 1.16.9 2. Laird (1600 R. Andreghetti) 1.16.6; 3. Look Mp (1600 L. Panico) 1.17.1; 4. Lorenz del Ronco (1600 Gior. D’Alessandro) 1.18.3; 5. Laurito (1600 R. Ossani) 1.19.8 NAPOLI – Domenica 21 ottobre CRITERIUM PARTENOPEO/FEMMINE Gr. III ¤ 44.000, metri 1600 1. LENA DI AZZURRA f.b. 2 Lemon Dra e Cometa di Azzurra (Baltic Speed). Allev.: Az.Agr. Valle Azzurra. Prop.: sc. San Giuliano (1600 E. Bellei) 1.16.9 2. Lolly Kronos (1600 G. Pistone) 1.17.3; 3. Laurel America (1600 A. Guzzinati) 1.17.4; 4. Liù La Sol (1600 C. Belluomo) 1.17.4; 5. La Rochelle (1600 V.P. Dell’Annunziata) 1.18 NAPOLI – Domenica 21 ottobre GRAN PREMIO FRECCIA D’EUROPA Gr. I ¤ 165.000, metri 1600 1. OPAL VIKING m.b. 7 Tumpike Taylor e Zippelina Coeur (Lord off All). Allev.: in Svezia. Prop.: Golden Viking Ab (1600 J. Kontio) 1.14.1 2. Algiers Hall (1600 E. Bellei) 1.14.5; 3. Gruccione Jet (1600 L. Baldi) 1.14.6; 4. Farnese Font (1600 Man. Matteini) 1.14.9; 5. Hovding Laveec (1600 L. Kolgjini) 1.15 63 TORINO – Domenica 28 ottobre CRITERIUM VINOVO Gr. III ¤ 44.000, metri 1600 1. LEONARDO GRIF m.b. 2 Varenne e Ciliegia Caf (Supergill). Allev.: allev. il Grifone. Prop.: sc. Vitenzo (1600 L. Baldi) 1.14.4 2. Lesson Mast (1600 M. Compagno) 1.14.6; 3. Leroy Bar (1600 E. Bellei) 1.14.6; 4. Leoner Of Brown (1600 A. Guzzinati) 1.14.7; 5. Lancaster Sas (1600 P. Romanelli) 1.14.7 TORINO – Domenica 28 ottobre CRITERIUM VINOVO-FILLY Gr. III ¤ 44.000, metri 1600 1. LOVELY BI f.b. 2 Pine Chip e Meadowbranch Emily (Prakas). Allev.: az.agr. Biasuzzi. Prop.: sc. Gina Biasuzzi (1600 A. Guzzinati) 1.16.1 2. Lelia del Ronco (1600 L. Becchetti) 1.16.6; 3. Lollypop Wise (1600 M. Baroncini) 1.16.7; 4. Leticia Bi (1600 E. Moni) 1.16.9; 5. Lady Men (1600 R. Mazzarini) 1.17 64
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