Giornalino3
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Pagina 1 PascoliAmo II Is t i t u t o Comp r e n s i vo “ Ar d i gò ” - Se d e “ G . P a s c o l i ” - vi a G. Ga li l e i , 36 Pa d ova . Anno XIV - Numero 1 Dicembre 2011 La scuola termina venerdì 23 dicembre. Buone vacanze natalizie dal PASCOLIAMO. Pagina 2 PascoliAmo BENVENUTI IN “ ALIPASCOLI” GENTILI GIOVANI NUOVI VIAGGIATORI, VI INFORMIAMO CHE L'AEREO DELLA SCUOLA MEDIA è PARTITO. DESTINAZIONE: DIPLOMA. METTETE DA PARTE I RICORDI DEL LUOGO CHE AVETE LASCIATO, NON ABBIATE NOSTALGIA E GUARDATE CON FIDUCIA ALLA META A CUI SIETE DIRETTI. IL VOLO PRESENTERà ALCUNE TURBOLENZE, MA I NOSTRI ABILI PILOTI LE SUPERERANNO SENZA MOLTI PROBLEMI. IL VIAGGIO SARà PIUTTOSTO LUNGO, PERCIò VI CONSIGLIAMO DI METTERVI COMODI E DI GUSTARE TUTTO QUANTO LA NOSTRA COMPAGNIA POTRà OFFRIRVI. RILASSATEVI (MA NON TROPPO ), SIATE PRONTI A SUPERARE OCEANI DI CONOSCENZE, ABISSI DI SCONFORTO, MONTAGNE DI SUCCESSI, SELVE DI VERIFICHE E PRATERIE DI IMPEGNI, MA TUTTO SARà ILLUMINATO DA UN CIELO AZZURRO E LIMPIDO. VI INFORMIAMO CHE, IN CASO DI PERICOLO, LE USCITE DI SICUREZZA SONO LO STUDIO, LO STUDIO, LO STUDIO. PER QUALUNQUE NECESSITA' RIVOLGETEVI A NOI, ASSISTENTI DI VOLO DI LUNGA ESPERIENZA. ARRIVEDERCI E GRAZIE PER AVER SCELTO “ALIPASCOLI” la 3 C Cari ragazzi di prima, è iniziato l’anno di medie nella scuola che sarà la vostra seconda casa. Godetevelo come se fosse l’ultimo, perché quando suonerà la campanella che segnerà la fine di questa avventura vi renderete conto di come ogni piccolo momento vi avrà fatto crescere… E’ bello assaporare l’aria frizzante della Pascoli sapendo di poterlo fare per tre anni indimenticabili. Non perdete neanche un secondo per non avere un solo rimpianto degli attimi vissuti, condividendo gioie e “dolori” con i vostri compagni di avventura. Le difficoltà che incontrerete non saranno poche, ma sempre superabili con impegno e l’entusiasmo che vi trasmetteranno i professori. Vi divertirete in tante sorprendenti occasioni organizzate dalla scuola insieme a voi come il teatro, la festa di carnevale, la festa dell’accoglienza e vi renderete utili per tante iniziative come la vendita delle piantine o la vendita della lotteria di carnevale. Insomma una scuola per imparare a studiare, ma anche a condividere e a crescere come studenti e come persone. Ma ora basta: tocca a voi. E’ arrivato il vostro momento!!!!! Margherita Peraccin, Maria Vittoria Basile, Ginevra Nicolai, Marianna Neri, Matilde Neri 2B Il mio primo giorno di scuola Il primo giorno di scuola media per me ha rappresentato una data importante. Il perché? Innanzitutto perché è stato l’inizio di un nuovo ciclo scolastico, in secondo luogo perché iniziando a frequentare una nuova scuola ho avuto e avrò l’occasione di conoscere nuovi compagni e, chissà, magari anche qualche amico. Dunque, vorrei raccontare qualche dettaglio di quel primo giorno di medie quale fu il 12 settembre 2011. Quella mattina, mi svegliai con regolarità alle 7, abbastanza teso pensando alla giornata che avrei dovuto affrontare. Ero convinto di dover andare a scuola alle 8, e che l’entrata fosse alle 8.10, ma mi sbagliavo, e pure di grosso. Infatti, dopo essermi informato, constatai che l’ingresso delle prime sarebbe stato alle 9.10; quindi occupai l’ora che mi rimaneva andando in cartoleria a comperare qualche quaderno. Quando rientrai nel cortile della scuola, vidi alcune facce completamente sconosciute, mentre altre erano già note, quindi mi avvicinai ai miei amici per salutarli. Quando il signor Carlo, che non conoscevo ancora, chiamò la 1B, entrammo nella scuola accompagnati dalla professoressa Dell’Oste, che ci guidò nella nostra futura aula. Durante il corso della giornata abbiamo conosciuto molti insegnanti con i quali, però, abbiamo principalmente conversato e ci hanno inoltre illustrato le varie regole d’istituto. Per tutto il giorno, quindi, non abbiamo lavorato quasi per nulla. All’ultima ora, cioè quella dopo la mensa, ci ha fatto lezione, per modo di dire, la professoressa di tecnologia, che al suono della campanella ci ha congedato in mezzo all’euforia generale.Si è concluso così il mio primo giorno di scuola media. Non mi sembrava vero, ma in fondo i professori non sembravano così cattivi e severi come mi avevano predetto le maestre delle elementari; talvolta, però, l’apparenza inganna. Carlo Cignarella 1B Pagina 3 PascoliAmo Intervistiamo... Un ex alunno... La nostra scuola, come tutti sapete prende il nome dal celebre poeta Giovanni Pascoli. La Pascoli ha una storia molto ricca anche se non paragonabile a quella del poeta di cui prende il nome. Se avete fratelli, cugini, amici già grandi che hanno frequentato questa scuola, senza alcun dubbio vi diranno che non si dimenticano facilmente le esperienze di questi tre anni. Se non ci credete leggete quest’ intervista. INTERVISTA - Ciao Federico, tu sei un ex alunno della Pascoli, giusto? - Sì, esattamente. - Se ci dovessi descrivere con una parola la tua esperienza alla Pascoli quale sarebbe? - Beh…sicuramente “festa di Carnevale “ - Ah c’era anche ai tuoi tempi…☺ - Sì certamente! Non sono così vecchio. - Parlando di cose serie, la Pascoli in quei tre anni cosa ti ha regalato di molto speciale? - Beh in tema di amicizie e cotte direi molto, ma penso che voi vi riferiate allo studio in quel senso certamente una preparazione generale ottima, in particolar modo nel metodo di studio. - Ma dicci la verità: eri un po’ secchione? - Io!!!???!? Mmhhh… non direi proprio! Sono uscito dagli esami con sette. - Beh dai non male! Quali erano le tue materie preferite? - Italiano, ginnastica, e infine l’intervallo. - Ma lo sai che l’intervallo non è una materia? Ah… ok ma ai miei tempi lo era! - Invece il celebre collaboratore CARLO D’ADDIO te lo ricordi? - Chi? Il mitico Carlo? Come si può dimenticare il suo megafono alla mattina, i suoi calorosi abbracci e le sue pacche sulla schiena. - Ti invitiamo a tornare a visitare la nostra scuola, sicuramente la troverai sempre bella e accogliente come quando la frequentavi tu . - Non mancherà occasione, vi prendo in parola! Fate conto che io sia già all’entrata. - Ciao, grazie mille per la collaborazione. - Grazie a voi e fidatevi di me: ciò che la Pascoli insegna, oltre che a tante regole, date, fatti, numeri e personaggi è ….. VIVERE . Noi siamo già in terza e con rammarico vediamo passati già due anni e siamo ansiosi per gli esami, pensiamo che sia già finita mentre il percorso non è ancora terminato. Possiamo augurare solo che vi divertiate e che passiate intensamente gli anni che dovete ancora frequentare . Anche se la mattina e durante le lezioni vi vorreste suicidare, non mollate e uscite trionfanti. È molto difficile pensare al futuro perché non si è mai pronti a dire addio a quella che per tre anni è stata la tua seconda casa. Vi ricordiamo che presto uscirà il film “Faccia d’ Angelo” con la partecipazione di CARLO ☺☺ Vittoria Masiero , Lavinia Noto, Eleonora Massaro, Benedetta Barillari 3B Indovinelli - Qual è il colmo per un bassotto?? Non essere all’altezza! - Perché i carabinieri tengono sempre della cioccolata in macchina?? In caso debbano fare un inseguimento a tavoletta! Pagina 4 PascoliAmo La Prof Dell’Oste... Io e le mie due compagne per scrivere un articolo per il giornalino non sapevamo proprio che tema trattare: ogni idea che ci veniva in mente sembrava sempre quella sbagliata. Ma poi, mentre cercavamo di farci venire in mente qualcosa di interessante e avvincente, ci è venuta un’illuminazione: intervistare la professoressa Dell’Oste che è anche la responsabile della scuola “Giovanni Pascoli”. Ecco l’intervista: 1 ) In base a quali criteri lei giudica un tema perfetto? Contenuto, esposizione, ortografia, punteggiatura, lessico, sintassi. 2 ) Le è mai capitato di leggere un tema perfetto? Si, per fortuna. Quasi mai in prima, in seconda capita e in terza è molto frequente perché gli alunni maturano. 3 ) Le piace la sua scelta di insegnare e perché? Sì, perché mi sembra di trasmettere a qualcuno qualcosa che per me è stato importante. Ma alcune volte mi sembra di non riuscirci. 4 ) Come si sente dopo svariati anni di lavoro? Bene, più sicura di come ero all’inizio, penso di sbagliare meno di quando ho iniziato. 5 ) Cosa pensa riguardo alla notizia che si andrà in pensione a 68 anni? Io non sono coinvolta. Ho visto il telegiornale stamattina e dicono che questo provvedimento verrà messo in atto nel 2026. Naturalmente mi dispiace per quelli che verranno dopo di me. Se però venisse messo in atto subito mi sentirei molto arrabbiata. Spero che a voi sia piaciuta questa intervista e vi sia utile per conoscere meglio la professoressa Dell’Oste. Elisabetta, Arianna e Alberta 2 B Le massime 1) Un contadino il primo anno semina il mais, ma non viene un buon raccolto; l’anno dopo semina i cardi e gli viene un buon raccolto. Proverbio: Meglio cardi che mais! 2) Lo zio Pino va al mare con la sua gatta che non sa nuotare. La gatta dopo un po’ si ritrova al largo. Lo zio Pino, spinto dalla voglia di salvarla, la segue, ma dopo qualche metro annega. Proverbio: tanto va la gatta al largo che ci lascia lo zio Pino! Fra pomodori -Ci sono due pomodori in frigo, uno dice all’altro <<Brrrrr che freddo che fa qui!>> E l’altro spaventato <<Aiuto! Un pomodoro che parla!!!>> Analisi grammaticale Scarpa: nome comune di cosa… Genere: femminile… Numero: secondo chi le porta! Senza tanta fatica Il maestro domanda:-Leo, dimmi due pronomi.Leo:- Chi? Io? Il maestro:- Bene, benissimo! Ora sentiamo un altro. Pagina 5 PascoliAmo La Mara... La sig.ra Mara è la bibliotecaria della scuola Pascoli e in molti la conosceranno per la sua simpatia e le sue incredibili sgommate. Quest’oggi, durante la seconda ricreazione, carta e penna alla mano, l’ho avvicinata per intervistarla. Anche se ci ho messo del tempo a trovarla, sono riuscito a porle le mie domande, accompagnato dalle mie compagne Beatrice e Mariavittoria. - Buongiorno, signora Mara. “Buongiorno” - Le dispiace se la intervisto per il giornalino della scuola? “No, affatto” - Bene, allora cominciamo. Come è stato il suo primo giorno di lavoro qui alla Pascoli? “E’ stato nel ’96. Mi ricordo solo che è stato molto bello”. Subito Beatrice esplode: “Qual è il suo colore preferito?” E Mariavittoria a ruota: “Qual è il suo cibo preferito?” “Il mio colore preferito” risponde la signora Mara “è il turchese” Dopo qualche momento di riflessione afferma “E il mio cibo preferito è il gelato al puffo!” L’intervista continua con: - Ha un ricordo speciale del suo primo anno di servizio come bibliotecaria? “No, sono stati tutti speciali” - E qual è stato il momento più bello della sua carriera? “Quando sono stata in biblioteca” - Per concludere, lei e Carlo siete i collaboratori più amati della scuola. Sente quest’affetto degli alunni per lei? Che cosa ne pensa? “Sento molto questo affetto per me e ne sono molto, molto contenta. Lo ricambio con tutta me stessa”. - Bene, ho finito. La ringrazio. Buona giornata! Enrico Foglia 2B “Anche a te. Buona giornata!” FASI PER PREPARARE UN TESTO LIBERO Preparare un testo libero è più difficile che eseguirne uno con un titolo assegnato. Chi ha poca fantasia passa un'ora a pensare cosa scrivere, si mette a sfogliare libri per cercare un titolo o magari un' idea su un argomento da svolgere; così facendo inizia a pensare a qualcos'altro e va a finire che inizia a giocare con qualcosa che trova sulla scrivania. Alla fine trova l'idea ma non sa come “stenderla” sul foglio; a quel punto inizia la fase in cui scrive una frase e la cancella, questa operazione si ripete per circa dieci volte in tutto il testo, poi quando è riuscito ad arrivare a una lunghezza di testo accettabile inizia la fase “e adesso come faccio per concludere?”. Così chiede a chi gli è vicino se gli può prestare un momento di attenzione e leggere il testo per vedere che conclusione metterebbe; il compagno lo legge poi, o non sa che finale mettere, oppure non ha voglia di pensarci, allora dice che non ha tempo o che non lo sa. A quel punto scrive un finale un po' scontato che alla prof non andrà bene, perché o troppo sbrigativo o appunto, come ho detto prima scontato. In conclusione la composizione di un testo libero è sempre abbastanza complessa, perché non avendo nessun tipo di traccia bisogna costruire l'intero testo con ordine e metodo. Michele Torchio 3 B Pagina 6 PascoliAmo Posso avere una seconda occasione?.. L’arrivo in prima media fa un po’ paura: si cambiano compagni di classe, nel mio caso tutti, si cambiano gli insegnanti, si cambia modo di studiare. I primi giorni dell’anno scolastico ero davvero emozionato, le novità non finivano mai: un sacco di libri in più, il percorso di andata e ritorno verso scuola da solo e anche l’edificio della nuova scuola da conoscere. Ora le cose sono già migliorate. In primo luogo, conosco meglio i miei compagni, si stanno creando le prime amicizie e questo ci aiuta ad affrontare l’impegno in classe. Sul modo di studiare probabilmente ho ancora molto da imparare, ma una cosa è chiara: si studia tanto, tantissimo! Per quanto riguarda i professori, direi che si capisce subito che a loro le prime buone impressioni non bastano: vogliono le seconde, le terze, le quarte e così via, di verifica in verifica in verifica… Ragazzi, in prima media la vita è proprio dura! Ernesto De Nitto 1D CHE CAOS! “Che caos!” Urlò la professoressa! “E’ inaccettabile un comportamento simile, guarda che chiamo la Preside.”In quell’istante ci fu un silenzio di tomba. Nessuno durante quell’ora si azzardò ad aprire bocca. Purtroppo noi alunni siamo fatti così, non riusciamo a stare zitti un secondo. Ormai oggi siamo afflitti dal caos, è dappertutto, non c’è più la calma di una volta. Mi ricorderò sempre quella volta quando a scuola io e i miei compagni ci riunimmo per pranzare; mentre stavamo mangiando tutti silenziosamente, entrarono i ragazzi di terza che continuavano a schiamazzare, ridere e urlare senza mai fermarsi. “Questo sì che è caos “pensai. Quest’ anno sarò in terza, sicuramente diventerò come uno di loro facendo il solito caos dei più grandi che si credono maturi e legittimati ad alzare la voce. Ecco perché per me il caos coincide con il rumore, so che oltre all’inquinamento ambientale esiste anche l’inquinamento acustico, probabilmente chi supera una certa soglia di decibel produce inquinamento. Oltre a questo, il caos crea confusione e disordine. Chissà perché quando la mamma mi rimprovera che in camera mia c’è troppo caos io quasi involontariamente mi meraviglio dato che non attribuisco lo stesso significato alla parola che dà lei. Ecco perché è sempre soggettivo se il significato di una parola è positivo o negativo. Leonardo Zafutta, 3B IL MIO PRIMO GIORNO DI SCUOLA Lunedì 12 settembre ore 7.00; mi sveglio ed ho la sensazione che una tragedia stia per capitare nella mia vita. Mi siedo sul letto e istintivamente penso al mio amico Homer dei Simpson. Mi tocco i capelli temendo di essere diventato calvo come lui ma...sorpresa ho ancora tutti i capelli in testa. Come mai non mi vengono battute come ad Homer? Sarebbe proprio il momento! Allora prendo coraggio e vado a scuola. Perché un orario diverso rispetto a quello degli altri ragazzi? Faccio fatica a credere ai miei genitori che mi spiegano che hanno fatto un’accoglienza esclusiva per noi intrepidi ragazzi. Il discorso della Direttrice De Danieli non mi rassicura per niente, perché mi fido più delle mie sensazioni di tragedia imminente. In classe mi guardo intorno e vedo molti dei miei compagni delle elementari e molti bambini nuovi dall’aspetto tranquillo. Lentamente mi rilasso. Conosco durante la giornata le prof. Dell’Oste, Passadore, Lazzaro. Sembrano i nomi dei giocatori di una squadra di calcio, ma a ben pensarci potrebbe essere la squadra vincente, insieme al giocatore Roberto Coin, nel campionato della Pascoli e mettere le basi per vincere la COPPA dei CAMPIONI che è la vita. E’dura ma dobbiamo tutti insieme provarci. AUGURI ROBERTO! Roberto Coin 1B Pagina 7 PascoliAmo UN GRAZIE IN RITARDO Cara Marta, mi sono dimenticato di ringraziarti in tempo, lo faccio ora con questa lettera. Ti abbiamo avuta soltanto in quarta elementare come insegnante di educazione fisica, ma ti ricordo con grande affetto e riconoscenza perché, anche se può sembrare cosa da poco, mi hai insegnato a saltare la corda. Ricordo che non ne ero capace e, quando mi hai detto che quell’anno avremmo dovuto imparare, ho pensato, prendendo l’argomento sotto gamba: “Non sarà poi così difficile…”. La prima lezione ci hai chiesto di farti vedere come saltavamo la corda e quando mi hai visto ti sei stupita tantissimo, perché ero proprio un incapace! Grazie a un lungo e faticoso anno di “corda”, oggi la so saltare abbastanza bene. Quest’anno ho iniziato la prima media alla Pascoli e come insegnante di Educazione Fisica ho il, noto a tutti, Prof.Angeli e (chi l’avrebbe detto?) fin dalla prima lezione con lui saltiamo la corda, ci insegna anche nuove tecniche, corsa con corda e skip con corda: quasi quasi mi diverto. Prima o poi, forse, verrò interrogato in “corda” e, se non sarà un disastro, sarà anche merito tuo. Capisci perciò il motivo per cui non finirò mai di ringraziarti per i tuoi preziosissimi insegnamenti! Francesco Antonello 1C A NATALE VORREI … A Natale vorrei molte cose : - vorrei dei libri, ma non quelli noiosi che mi ha consigliato la maestra, dei libri tipo “Diario di Gian Burrasca” e “Diario di una Schiappa”; - vorrei dei pupazzi, ma non quei pupazzi dagli occhietti languidi da femminucce, quelli tipo “Crash Boom Bang” e “Dragon Ball Z”; - vorrei dei videogiochi, ma non quelli che insegnano a cucinare o a parlare bene inglese, videogiochi tipo “PES 2011”, “Sly 3” e “Super Mario”; - vorrei tanti soldini, ma non per me, soldini da dare ai bambini poveri, che non hanno niente; - vorrei degli animali domestici, ma non semplici cani o gatti, vorrei delle renne, quelle tue che volano, Babbo Natale; - vorrei un bel viaggio, ma non uno normale a Barcellona solo per una settimana, vorrei un viaggio al Polo Nord, lungo un anno, per poterti conoscere bene come un nonno; - vorrei dei CD di musica, ma non quelli di classica, troppo noiosi per me, vorrei Fabri Fibra o Katy Perry, Jon Bon Jovi o Lady Gaga.. Spero che mi arrivi tutto ciò che ho chiesto, anche se è troppa roba persino per Babbo Natale! (P.S. Per “Spero” intendo “Voglio”!) Guido Rigoni e Damiano Croce 1B Pagina 8 PascoliAmo LE FARFALLE NELLO STOMACO Il sole caldo dell’estate mi accompagna mentre sto per entrare in piscina per il quinto o sesto bagno della giornata. Mi appoggio sul bordo e…. “DRIIIIIINNNN!” Un suono assordante mi fa fare un salto! Ma dove sono? A casa, sul mio letto e sono le sette di mattina. Oh no! È già ora di alzarmi e di andar a scuola. La maestra Gabriella tiene molto alla puntualità e non posso arrivare tardi. Ma, un momento! Il sonno mi sta ancora confondendo le idee. SONO ALLE MEDIE!!! E’ meglio che mi alzi velocemente e che faccia subito colazione. La giornata sarà lunga e impegnativa e senza colazione temo che crollerei a terra senza forze. Bevo velocemente il latte, ingoio 4-5 biscotti senza pensarci e corro in bagno a lavarmi i denti. Intanto faccio l’appello delle materie che dovevo preparare per oggi: grammatica A, antologia B, musica C, inglese D, tecnologia E….mi sembra di dover ristudiare anche l’alfabeto! Comincio ad agitarmi un po’ ….Un momento! Cosa sono queste farfalle che volano nel mio stomaco? Non avevo mangiato biscotti a colazione? Mamma mia, spero che la maestra capisca come mi sento questa mattina! Oh no! Di nuovo lo stesso errore! SONO ALLE MEDIE, non ho la maestra ma professori e professoresse! E sono tanti… Esco di corsa, la mamma mi aspetta in macchina con il motore acceso, brontolando perché è tardi mia sorella di 6 anni piange perché si è dimenticata a casa le figurine…..io ho sempre queste farfalle che ormai si sono sistemate nel mio stomaco. La mamma mi lascia all’inizio di via del Santo e mi fa le ultime raccomandazioni…(sempre quelle!). Io cammino verso la scuola, le farfalle si stanno un po’ calmando. Per strada un pensiero va alla dolce maestra Cristina che se n’è andata da poco ma che sento sempre vicina …sono sicura che dal cielo mi sta guidando per affrontare questa nuova avventura…. Arrivata! Suona la campanella delle 8.05. Ancheoggi inizia una nuova giornata! E io sto diventando grande!!! oggi inizia una nuova giornata! E io sto diventando grande!!! Giulia Munari 1B L’ESTINZIONE DELLA PERSONALITA’ INDIVI DUALE In una scuola dove tutti sono uguali e non ci si ricorda dell’esistenza della personalità, chiedetevi che effetto farebbe l’apparizione di una persona diversa che si veste o si comporta per piacere a sé e non, come facciamo solitamente, per piacere agli altri. Fateci caso, anche se solo alla Pascoli non c’è nessuno che si differenzia veramente:tutti seguono la moda. I propri gusti sono soffocati dalle firme dei vestiti, scarpe, accessori. Il carattere sempre più simile agli idoli giovanili, il taglio di capelli ispirato alle foto delle star di Hollywood. Ormai anche solo una marca può fare la differenza: a noi non interessa la qualità di un oggetto, ma quanto è più o meno popolare. Facciamo l’esempio di un nome adorato da tutti gli adolescenti del mondo: “ABERCROMBIE”. Pensateci un attimo; quei meravigliosi vestiti che tanto desideriamo, non sono altro che semplici magliette, felpe, pantaloni con la scritta”A&F”sopra. Ora immaginate che, davanti a voi, si presenti una persona originale che si senta a suo agio: non la considerereste minimamente una persona normale, questo è il nostro sbaglio, perché pur di sentirsi sé stessa, sopporta i giudizi superficiali di chi una personalità non ha più. “Meglio essere assolutamente ridicoli, che assolutamente noiosi”. (Marylin Monroe) A. Paglianti, A. De Stefani e E. Pavan 2A Pagina 9 PascoliAmo Non lasciare mai (riflessione) Se non puoi correre, cammina, se non puoi camminare, striscia per terra, se non puoi strisciare per terra, non importa, perché qualunque cosa farai, dovrai sempre andare avanti. Queste parole per me significano molto perché sono uno sprone a non mollare mai. Nei momenti difficili, spesso si tende a rinunciare anche alle cose a cui si tiene di più e invece non bisogna arrendersi mai e andare sempre avanti. Per me sono importanti perché io ci sono passata e mia mamma me le ha ripetute più volte, aiutandomi a superare delle difficoltà. Camilla Congedo 1C Monaco di Baviera: consigli per l’uso Sono stato a Monaco di Baviera, in Germania, per una settimana. E’ stato un bel periodo, e ho alcuni consigli e “sconsigli” da dare, nel caso qualcuno di voi volesse visitare la città. 1. Alle 17.00 andate a vedere il Carosello, un antico, gigantesco Carillon nella piazza centrale di Monaco, Marienplatz. 2. I musei d’arte sono spesso noiosi: andate a vedere piuttosto il Museo di Scienze Naturali Mensch und Natur o il Museo della caccia e della pesca, pensati per bambini e ragazzi. 3. Ma se non vi piacciono i musei, a Monaco ci sono molti negozi o ristoranti e birrerie di cucina bavarese. Tra queste, la birreria da cui Hitler partì per tentare il colpo di stato del 1923! 4. Gli sportivi possono persino fare surf: ci sono molti surfisti d’acqua dolce sulle cascatelle del fiume Isar, vicino al Giardino Inglese. 5. Ecco due “sconsigli”: mai, dico mai aggirarsi di sera o di notte per l’Oktober Fest: è piena di ubriachi! Infine, mai attardarsi sulle piste ciclabili: rischiereste di essere falciati in un secondo da ciclisti a grandissima velocità. Monaco è la città con la più fitta rete ciclabile della Germania, e con i ciclisti più scatenati! Carlo Carraro Aventi 1C RIDI ANCHE TU Sapete come mio padre ha tenuto in piedi la famiglia? Semplice, ha venduto le sedie. La carne di cavallo fa bene perché contiene ferro, specialmente se mangi lo zoccolo. Pagina 10 PascoliAmo GRAZIE STEVE JOBS, NON SOLO PER LE TUE BELLISSIME INVENZIONI! Steve Jobs, sono uno dei tuoi tanti fan e, anche se non ti trovi più nei dintorni, vorrei scriverti questa mia dichiarazione di stima e di riconoscenza. Prima che tu ci lasciassi, non sapevo precisamente chi fossi, ma comunque sapevo che qualcuno doveva essere l’inventore del mio amato iPod, con cui ascolto la musica che più mi piace. Da quando ti “ho conosciuto”, leggendo in particolare il tuo discorso agli studenti di Stanford, mi si è aperta la mente, ho cominciato a capire, almeno in parte, cosa fare della mia vita. Fino a poco tempo fa ero sicuro che la mia vita fosse un percorso stabilito, una strada con un unico binario; adesso invece vedo questa strada in modo diverso, ha più binari da scoprire e da percorrere, e se uno dei tanti è quello sbagliato, non mi resta che retrocedere di un po’ per dopo prenderne un altro di sicuro migliore. Steve Jobs, devi andare fiero della speranza e della fiducia che hai acceso nei giovani con quel tuo bellissimo discorso del 2005, quando hai raccontato della tua vita suddividendola in tre storie che mi hanno colpito moltissimo. La prima parlava del saper “unire i puntini”, di come cioè, solo guardandoci indietro, riusciamo a dare un senso e una logica a tutte le nostre esperienze che, nel momento in cui le viviamo, sembrano scollegate e senza significato. Nella seconda hai parlato dell’amore e della perdita: sei riuscito a fondare un’azienda come la Apple e in seguito sei stato licenziato dalla stessa azienda che avevi creato! È incredibile! Però, come hai detto tu, è stata la cosa più bella che ti potesse capitare: hai trovato l’amore e hai fondato la Pixar (lo studio di cinema di animazione digitale più famoso al mondo) e la NeXT, la quale tuttora è “il cuore” della Apple. Nella terza storia parli della morte: in quel periodo ti avevano diagnosticato un cancro e ti avevano dato sì e no tre mesi di vita e hai vissuto con questa “spada di Damocle” con grande coraggio, traendo anche da questa terribile esperienza degli insegnamenti positivi che possono riassumersi nel tuo motto ”Stay hungry, stay foolish”, che ci invita ad essere affamati di esperienze e di conoscenze e folli nell’avere il coraggio di provare nuove strade. Questo discorso è stato per me il primo passo per fare la tua conoscenza e ne sono rimasto davvero affascinato. Addio Steve, ti ricorderemo per sempre. Leonardo Zaggia Classe III D Altre risate... Attila era terribile. Il suo motto era: “Unno per tutti e tutti per Unno”! Due carabinieri hanno deciso di fare un viaggio sul Sole. Uno gli domanda: “Come fate per il caldo?” “Semplice, partiamo di notte”. Se uno che si chiama Massimiliano lo chiamate Max, perché allora uno che si chiama Fabrizio non lo chiamate Fax? Pagina 11 PascoliAmo Note a margine di una vita speciale Carissimi lettori, vorrei parlarvi di un personaggio che sicuramente conoscete, avendone sentito parlare alla TV o leggendo i giornali. Vorrei dire la mia sul noto fondatore della Apple, marca di molti computer e iPod. Ecco, in sintesi, la sua vita e la sua carriera a dir poco grandiosa. La sua vita Steven Paul Jobs, noto semplicemente come Steve Jobs, è nato a San Francisco, il 24 febbraio 1955; è stato un imprenditore, informatico e inventore statunitense. Cofondatore di Apple Inc., ne è stato amministratore delegato fino al 24 agosto 2011, quando si è dimesso per motivi di salute (però assumendo la carica di Presidente del consiglio di amministrazione). È famoso per aver introdotto al grande pubblico il primo personal computer con il mouse e prodotti di successo come iPod, iPhone e iPad. È stato tra i primi a intuire la potenzialità del mouse e dell'interfaccia a icone, Macintosh. La sua ‘storia lavorativa’ inizia nel 1974; era alla Atari con il suo amico Steve Wozniak, dove lavorarono su una prima versione della circuiteria del videogioco Breakout. Successivamente i due decisero di mettersi in proprio, fondando la Apple Computer il 1º aprile del 1976. Per finanziarsi, Jobs vendette il suo pulmino Volkswagen e Wozniak la propria calcolatrice. Apple fu fondata insieme a Ronald Wayne, che Jobs aveva conosciuto presso Atari: Wayne lasciò però quasi subito la società, non appena Apple ricevette la prima commessa Dopo aver scoperto, nel 2004, di avere una rara forma di tumore maligno al pancreas, venne sottoposto a intervento chirurgico. Il 9 settembre 2009 Steve Jobs tornò sul palco a presentare il rinnovo dell'intera gamma di iPod, così come il 2 marzo 2011, in occasione dell'evento di presentazione dell’iPad 2 comparve sul palco a sorpresa. Il 24 agosto 2011 si dimise da amministratore delegato della Apple annunciando di volere chiedere al Consiglio di Amministrazione la conferma di Tim Cook come suo successore e nuovo CEO di Apple. È morto il 5 ottobre scorso, a 56 anni; la Apple lo ha ricordato ricordandolo come brillante innovatore. Oltre ad essere stato un grande inventore e, come dicevo prima, avere avuto una carriera notevole, Steve Jobs, ha molto colpito per un suo discorso, tenuto nell’ anno 2005 e molto diffuso in rete. Dietro al microfono, il fondatore della Apple, si rivolge agli studenti della scuola Stanford in un discorso da ricordare e fare proprio come “parabola di insegnamento della vita”. Un discorso da salvare non in doc., ma nella memoria… Steve, racconta la sua vita in “tre episodi”, ovvero come disse lui: “Il mio discorso è formato da tre storie”. Tre storie La prima racconta di come la vita ci possa sorprendere, come se, in un mosaico, le tessere si uniscono, da sole, magicamente. Ecco ciò che disse in proposito. “Il modo in cui si dispongono le tessere dando forma al mosaico della nostra esistenza non si può prevedere, si può capire solo a posteriori. Bisogna avere fiducia, credere che in futuro ogni tessera andrà al suo posto. Bisogna credere in qualcosa - il proprio coraggio, il destino, la vita, il karma, qualunque cosa. È un atteggiamento che mi ha sempre accompagnato e che è stato decisivo nella mia vita”. Nella seconda storia spiegò i problemi avuti con l’azienda che aveva creato. Oltre tutto (non sto inventando niente) venne licenziato proprio da ciò che lui aveva realizzato! Infatti, questa storia riguarda l’amore e la perdita. “Ma lentamente un pensiero cominciò a farsi strada dentro di me - amavo ancora il mio lavoro. Quello che era successo alla Apple non aveva modificato questa realtà. Ero stato respinto, ma ero ancora innamorato. E così decisi di ricominciare. Allora non ero in grado di capirlo, ma essere stato licenziato dalla Apple fu la cosa migliore che potesse capitarmi. Alla pesantezza del successo subentrò la leggerezza di essere nuovamente un principiante, uno che non ha certezze. Grazie a questo iniziò per me uno dei periodi più creativi della mia vita”. Pagina 12 PascoliAmo La terza e ultima storia riguarda la morte. Non fatevi spaventare da questo argomento, perché è proprio in questa frase che è raccolto il significato della sua vita, ma può servire anche a noi. “A 17 anni mi capitò di leggere una frase che diceva più o meno: ‘Se vivrete ogni giorno come se fosse l'ultimo, un giorno sicuramente avrete avuto ragione’. Questa frase mi colpì e da allora, negli ultimi 33 anni, ogni mattina mi sono guardato allo specchio e mi sono chiesto: ‘Se oggi fosse l'ultimo giorno della mia vita, vorrei fare quello che mi accingo a fare?’. E quando la risposta è stata ‘no’ per troppi giorni di seguito, ho sempre capito che dovevo cambiare qualcosa”. E con queste parole, un po’ commoventi, vi lascio con una mia osservazione, dopo aver letto questo discorso: la vita non sempre è facile e non bisogna arrendersi di fronte alle difficoltà. Per questo le tesserine del mosaico della vita non si fermeranno mai, né di fronte alle perdite, né di fronte agli amori, per comporre, alla fine, il grande mosaico dell’esistenza. Alice Daniele 1B Addio Sic, ci mancherai. Domenica 23 ottobre era una splendida giornata di sole, ma non lo era per lui, Marco Simoncelli. Poteva essere una bella giornata anche per lui, ma Simoncelli non lasciò andare quella moto che lo portò alla morte; lo fece perché lui era fatto così, non mollava mai, come gli avevano insegnato i suoi genitori. I suoi genitori erano felici, perché il loro Marco era un ragazzo semplice, che inseguiva il suo sogno; erano felici perché lui era contento di quel che faceva e loro sanno che il loro ragazzo non avrà mai rimpianti perché ha vissuto la sua vita al massimo, fino alla fine. Paolo Simoncelli, suo padre, lo ha sempre fatto gareggiare in moto perché era sempre stato il suo sogno e ognuno deve inseguire il suo sogno per passare una vita serena e senza rimpianti. Marco Simoncelli è morto con dignità e sarà sempre ricordato per la sua allegria, per la sua simpatia, per la sua cascata di riccioli, ma soprattutto per la sua semplicità. Come lui molti ragazzi muoiono sulle nostre strade con le loro moto e con le loro auto, ma a differenza di Marco muoiono per colpa dell’alcol o della droga. Io penso che quei ragazzi non abbiano ancora capito il senso della vita e penso che non abbiano mai avuto una passione, perché un ragazzo non butta via la sua vita così, se ha qualcosa per cui vivere. Quei ragazzi forse non hanno persone da amare; Marco invece aveva dei genitori e una sorella che gli volevano molto bene, una fidanzata che lo amava e lo seguiva in tutte le sue corse e tanti, tanti amici e fan che gli volevano bene. Forse quei ragazzi vogliono buttare via la loro vita perché non hanno capito che la vita è un dono prezioso che ci è stato donato e non va gettato via come fosse spazzatura. Questo Marco l’aveva capito, per questo viveva ogni giorno come se fosse l’ultimo così che ogni giorno fosse un giorno stupendo. “Sic” come molti ti chiamavano , niente o nessuno potrà mai colmare il vuoto che ha lasciato la tua morte, perché tu eri un grande, una di quelle persone la cui morte è difficile da accettare e comprendere. Penso che, come me, molti altri ragazzi e fan non riescano ancora a realizzare che tu te ne sia andato per sempre. Il 23 ottobre 2011 si è spenta una stella, una stella che brillava molto più delle altre. Grazie “Sic”, ti ricorderemo sempre per come sei, un ragazzo d’oro. Sara Carraro 3D Pagina 13 PascoliAmo Marco: un ragazzo come noi La morte di questo ragazzo ha sconvolto un po’ tutti in Italia e non solo. Era una domenica come tante, una gara come tante, il tempo mite e Marco era lì con i suoi ‘colleghi’ a fare quello che amava: andare in moto. Quando, all’ improvviso, una caduta normale, una caduta come le altre o almeno così doveva essere: invece la moto è tornata verso il centro della pista portandosi con sé Marco. Quello che è successo dopo sono solo dei flash: Rossi e Spice che gli passano sopra, impotenti e inconsapevoli di quello che da lì a poco avrebbe cambiato la vita dei famigliari, degli amici e un po’di tutti noi. Pensate a come la vita di un ragazzo di 23 anni può essere stroncata così facilmente, pensate a come il tuo migliore amico, il tuo fidanzato, tuo figlio possono andarsene così velocemente facendo la cosa a cui hanno dedicato gran parte della loro breve vita. Lascia sbalorditi: un attimo prima ci sei e un attimo dopo no. Noi siamo stati colpiti perché faceva le stesse cose che facciamo noi: uscire con gli amici, ascoltare la musica, adorare tutti gli sport; era così simile a noi che lo consideriamo quasi un nostro coetaneo perché SUPER SIC è uno di noi!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Ciao Marco Gioi, Pavan, Riparelli 3A LA MORTE DI HICKSTEAD: LA TRISTE FINE DI UN EROE Lo stallone quindicenne è collassato ed è morto dopo aver vinto il percorso con solo quattro penalità. La morte è stata causata dalla rottura del più grande vaso sanguigno: l'aorta. La perdita di ogni cavallo, ma specialmente di uno con il carattere e la storia di Hickstead, è sempre uno choc per tutti, ma il nostro pensiero va al difficile momento di Eric Lamanze.Dopo un'intervista il proprietario di Hickstead dichiara:” Il cavallo ha saltato molto bene a Verona sia nel primo che nel secondo giro. Poi è letteralmente collassato, nulla è stato inusuale durante il percorso. E' difficile per me ricordare come sia avvenuto il tutto. Ero un po' distante da lui: il cavallo si è assicurato di non farmi male mentre succedeva". Lamanze faceva controllare due o tre volte a settimana dal veterinario il cavallo; dice che non l'avrebbe mai impiegato se non fosse stato in perfetta forma. Era certamente il più forte e sano tra i presenti in scuderia". "C'erano momenti in cui il cavallo era veramente imbattibile e altre volte semplicemente il più forte". Ci dispiace per questo bellissimo cavallo ma se era "il più forte e sano tra tutti i presenti in scuderia" non sarebbe bene controllare anche tutti gli altri? Se era così forte e sano come mai ha fatto un collasso? Vuol dire che non stava così bene e questo va contro le cose che ha detto il cavaliere Lamanze con sicurezza e certezza. Sta a voi credere che sia stato un incidente o no. Un cavallo da corsa sottoposto per quindici anni a sforzi notevoli avrebbe dovuto andare in "pensione".....povero animale.... ha cercato di dare il meglio di sé fino all'ultimo. Poteva continuare a vivere se solo gli avessero impedito di gareggiare ancora. Fermiamoci un attimo a pensare quanto sia stato intelligente il cavallo, perché vi ricordiamo che Lamanze ha detto che il cavallo ha cercato di non fargli male, in ciò si vede l'intelligenza e l'amore di questo animale per il cavaliere. Che animale fantastico il cavallo. Era il cavallo più forte, che ha vinto tutto nel mondo. Era un cavallo molto particolare, piccolo, saltava di nervi e di grinta, ma anche di cuore. Dava sempre di più di quello che potevano dare il suo fisico e le sue gambe. Era diverso da molti cavalli che magari hanno più capacità, ma le usano meno. Lui era il GLADIATORE. A certi livelli molte volte i cavalieri montano più di un cavallo e non creano un rapporto con l'animale come quello che Lamanze era riuscito a creare. Non erano cavaliere e cavallo ma un binomio: cavaliere e cavallo erano riusciti a vincere le olimpiadi e avrebbero provato a vincere anche le prossime. Purtroppo questo evento improvviso ha lasciato tutti a bocca aperta per l'impossibilità di vedere questo binomio alle olimpiadi di Londra, prossima tappa per la quale si stavano preparando. Sappiamo e possiamo immaginare lo strazio del cavaliere...perché è stato un lungo viaggio insieme che ha visto gioia,amarezza,felicità e tante soddisfazioni. Un viaggio che si poteva solo fare insieme...l'uno aveva bisogno dell'altro e non altrimenti. Ilaria Testa e Bianca Tajarollo 3A Pagina 14 PascoliAmo ANNO 2097: IL PIANETA TERRA IN UN FUTURO NON TROPPO LONTANO “Una crisi così non si era mai vista”: questo era il titolo dei giornali nel 2097 e man mano che siamo andati avanti con gli anni, il tenore di vita degli abitanti di tutto il mondo è diminuito sempre di più. Anche l'aspetto fisico esteriore di noi tutti è ormai compromesso: ognuno ha almeno venti chili di troppo; il problema non è quanto mangiamo, ma quello che mangiamo. L'agricoltura biologica non esiste quasi più, i mercati ortofrutticoli non lavorano, l'inquinamento del suolo è aumentato, tanto da impedire sia l'allevamento che le coltivazioni. Non possiamo fidarci neanche di quello che c'è nel pane: i prodotti chimici hanno preso il sopravvento procurandoci malattie gravissime, come tumori, obesità, dolori articolari e problemi cardiaci. Numerose sono le incomprensioni tra i Paesi per decidere che fonti di energia utilizzare: l'occidente è favorevole a quelle rinnovabili, mentre l'oriente è dell'idea di prendere in considerazione solamente le fonti non rinnovabili; ad aggravare questa tensione c'è anche la scarsità d'acqua. Ognuno di noi è obbligato a portare un idrometro tascabile che segna un limite: se superato, bisogna rimborsare lo stato pagando una multa salata o fare a meno di alcuni privilegi superflui che ormai pochi possono permettersi. I conflitti tra stati per questo importantissimo “oro blu” sono aumentati a dismisura. Negli ultimi anni la biosociologia è riuscita a ricavare dati importantissimi e complicate relazioni tra fenomeni naturali e fenomeni sociali. Una grandissima e terribile scoperta è stata quella di sapere di avere un'impronta ecologica superiore del 99% delle risorse presenti sulla Terra. Lo smaltimento incontrollato dei rifiuti ha provocato un vertiginoso aumento dell'inquinamento del suolo, delle falde acquifere e dell’ atmosfera e il “buco nell'ozono” si è ingrandito a causa di un’eccessiva emissione di clorofluorocarburi da parte dei frigoriferi che ora sono diffusi in tutto il mondo. L'aumento di anidride carbonica, che nel passato era regolato dal protocollo di Kyoto, da tempo ormai non più in vigore, ha innalzato la temperatura e ha causato lo scioglimento quasi totale dei ghiacci polari: tante zone costiere sono state sommerse dalle acque e si è attenuato l’ effetto mitigatore della Corrente del Golfo, provocando la morte di numerose specie viventi. La biodiversità mondiale è diminuita vertiginosamente e il lavoro dei biopirati è raddoppiato. Questa era la situazione nel 2097 e i nostri governanti non si preoccupavano neanche di pensare a come poter migliorare la nostra vita e la loro. E le cose non sono cambiate... Ultimamente ho passato delle pessime giornate: la mia città è quasi deserta e le scuole sono chiuse. Non so se riusciremo ad andare avanti così ancora per molto. Mi dispiace Terra e terrestri, ma se non farete qualcosa al più presto per migliorare la situazione, saremo destinati ad una vita infame, in cui il nostro progresso sarà il nostro regresso, tanto grande da portarci ad un nuovo Big Bang. Vittoria Boschiero 3D Pagina 15 PascoliAmo LA SCRITTURA AMATORIALE I siti di scrittura amatoriale sono quei siti in cui, registrandosi, si possono pubblicare scritti d’ogni genere, in particolare fanfictions. Che cosa sono le fanfictions? Sono racconti, molto brevi –da un minimo di novanta parole– oppure anche a capitoli, ispirati ad anime, manga, serie TV, film, fumetti d’ogni tipo, libri e anche videogiochi. Storie che prendono spunto dalla trama di queste opere, magari inserendo nuovi personaggi, modificando un avvenimento fondamentale, provando a descrivere momenti che gli autori hanno lasciato alla nostra fantasia. Insomma, tutto è concesso, anche descrivere semplicemente i sentimenti di un determinato personaggio in un determinato momento. Ovviamente in questi siti è concessa la pubblicazione anche di scritti completamente originali, frutto solo dell’immaginazione dell’utente. Cos’ha la scrittura amatoriale di così eccezionale? Tutto. Io sono iscritta ad un paio di questi siti, ma il primo in Italia è sicuramente Efp Fanfiction. E posso dire che è un universo del tutto differente da come lo si possa immaginare. Chiaramente per poterne entrare a far parte si deve avere una certa passione anche solo per la lettura; si può infatti decidere di leggere senza pubblicare nulla. Ma anche così facendo, posso dire che si entra lo stesso in una dimensione nuova. Le storie possono essere commentate da tutti, e molto spesso tra lettori e autori si instaura un legame speciale. L’autore risponde alla recensioni, il lettore risponde di nuovo, e così via. Da un semplice commento può nascere un’amicizia, ed è un’amicizia sincera, qualsiasi cosa si possa pensare. Perché incontri persone che hanno le tue stesse passioni, che ti danno consigli preziosi su cui migliorarti o che magari necessitano del tuo aiuto. Per la maggior parte sono ragazze, ma qualche maschio ogni tanto lo si trova, frugando fra le migliaia e migliaia di storie. Tutti hanno una passione comune, il leggere e lo scrivere, e io sono spesso arrivata a scambiarmi l’amicizia su Facebook con molte di queste ragazze. No, non è pericoloso, per quanto lo possa sembrare: detto così dà l’impressione che questi utenti – spesso provenienti da ogni angolo d’Italia – possano essere brutte persone, che si fingano amichevoli mentre vogliono ingannarti. Ma se si entra a far parte di questo ambiente, non si può non capire che in realtà quelle non sono persone false, sono ragazzi e ragazze esattamente come noi, non pedofili o che altro. Lo si intuisce dal fatto che scrivono, da come parlano, da cosa ti dicono. Io una di queste ragazze l’ho perfino incontrata: abita qui a Padova e siamo uscite un paio di volte a prendere il gelato insieme. Come vedete, ripeto che le amicizie vere possono nascere sul serio in un modo simile. La scrittura amatoriale è un mondo che in un certo senso ti assorbe. Non riesco più ad immaginare la mia vita senza l’ansia per le recensioni, senza le lunghe chiacchierate con le mie amiche, senza la gioia di partecipare ad iniziative e concorsi, senza la possibilità di poter parlare di ciò che più mi piace. Scrivere fanfiction e commentarle è diventato quasi un bisogno fisico, qualcosa che mi riempie di gioia. Per provare una cosa simile basta andare su Google, scrivere “Efp” e dare un’occhiata al primo risultato. Semplice, no? Ci si deve ambientare, si deve prendere la mano con le procedure, leggere il regolamento e comportarsi in modo educato, ma a poco a poco ci si immette in questa strana “società”, imparandone il linguaggio, scoprendone ogni lato. Ma il senso di smarrimento iniziale è ampiamente ripagato, e ciò è quasi sicuro. Virginia Scapolo 3C Pagina 16 PascoliAmo Mode giovanili: CELLULARE, CELLULARE… Il cellulare tra i ragazzi è ormai sempre più diffuso, sempre più usato non solo da quelli delle medie, ma anche dai bambini delle elementari. L'altro ieri, chiedendo più o meno a venti degli alunni della Pascoli se avevano il cellulare, tutti hanno risposto di sì. Dopo aver fatto alcune ricerche sono riuscito a verificare che il tasso di ragazzi che comprano o si fanno prendere un telefonino è aumentato di un numero spropositato in un solo anno. MA QUESTO OGGETTO CI RENDERA' DIPENDENTI O E' SOLO UNA MODA? Per avere la risposta a questa domanda ho dovuto visitare vari siti di attualità, ma alla fine non ho trovato una vera risposta. Alcuni ricercatori stanno studiando il fenomeno e non hanno ancora tratto delle conclusioni; quindi si possono fare solo delle ipotesi. Certo, da quello che ho visto di persona, il cellulare è una specie di droga giovanile. Per fare un esempio, si potrebbe pensare alla sorella di un mio amico che, in un certo periodo della sua vita, era diventata schiava del cellulare. Quando uscivamo fuori a cena lei si portava il suo telefonino e spediva continuamente messaggi alle sue amiche. Per fortuna, adesso ha superato questa fase ed il cellulare lo usa sempre più di rado. Io vi do un consiglio, ragazzi: per non ridurvi come questa mia amica, per conoscere la gente uscite fuori di casa e, che ne so, fatevi una bella passeggiata con gli amici, ma non barricatevi in stanza per messaggiare! Luca Piccolella 2C Un artista contemporaneo Il 10 novembre noi di IIIC, assieme ai compagni di IIIA e di IIID, siamo andati a visitare la Biennale di Venezia. Fra le opere che abbiamo visto, mi hanno colpito moltissimo i piccioni di Maurizio Cattelan, un artista padovano, oggi tra i più famosi in Italia. Quest’opera è composta da ben 2000 piccioni imbalsamati, sparsi in giro per tutta la mostra, che guardano minacciosamente i visitatori dall’alto del soffitto. Come ci ha detto la nostra guida, Cattelan ha voluto rappresentare una specie animale odiata da tutti perché sporca le strade e le piazze, per far capire che in realtà questi uccelli sono un simbolo delle nostre città e che senza di loro esse sarebbero più vuote. Inoltre, l’ artista sembra chiedersi chi siano i “veri” abitanti: sono i piccioni che hanno invaso il nostro territorio oppure siamo noi ad aver occupato il loro? Io conoscevo già un poco questo artista, perché avevo visto qualche sua altra opera alla Galleria Pinot sulla Punta della Dogana, sempre a Venezia. Una di queste mi aveva inquietato, perché era composta da nove blocchi di marmo stesi per terra e scolpiti come se fossero coperti da lenzuola bianche in modo da sembrare una fila di cadaveri. Un’altra mi aveva stupito e divertito: un cavallo senza testa, appeso al muro per il collo, che sembrava aver spiccato un salto ed essersi ficcato proprio là sopra! Insomma Cattelan è uno a cui piace sconvolgere, colpire le persone che guardano le sue installazioni, provocarle, ma anche allo stesso tempo divertirle e far pensare loro: “guarda che matto questo qui!”. Pensate che una volta si è inventato una sesta biennale ai Caraibi (anche se non ce n’era mai stata una prima né ce ne furono dopo) che consisteva in due settimane di vacanza per gli artisti senza che ci fossero opere esposte, così da lasciare di stucco i critici che erano accorsi per l’occasione! Oppure a Milano ha appeso a un albero dei bambini finti di cera, ma che sembravano veri e vestiti di tutto punto, in modo che tutte le persone che passavano pensavano che fossero impiccati e prendevano un colpo al cuore. Se siete interessati all’arte contemporanea, andate a guardare sul suo sito http://mauriziocattelan.altervista. org/ e rispondete a questa domanda, mettendo una crocetta al posto giusto: Cattelan è: un vero artista un burlone provocatore Agnese Sartor 3C Pagina 17 PascoliAmo Sport! CHE SPORTIVA LA 1A ! PASSIONE CALCIO! Tre minuti alla fine, io solo con davanti il portiere e la palla ai miei piedi, inizio a correre e allo scadere del tempo segno un gol spettacolare che fa urlare tutta la platea, i miei compagni mi sollevano....ma piano piano tutto diventa opaco e sento la sveglia suonare, si torna alla vita reale : questo è il mio sogno continuo. Tutto è iniziato quando, a cinque anni ho visto mio zio palleggiare quell’oggetto rotondo, sembrava che non facesse fatica e che lui e la palla fossero una cosa unica e forse era vero, rimasi fermo e a bocca aperta per lo stupore fino a quando lui mi disse:- Matti,vuoi provare anche tu?- io acconsentii subito pieno di speranza ma appena cercai di colpire la palla persi l’equilibrio e caddi a terra, tutti si misero a ridere e dopo un attimo di spavento anch’io mi unii a loro nella risata. Da quel giorno continuai ad allenarmi con i miei amici, fino a quattro anni fa quando ho deciso di iscrivermi ad una vera scuola di calcio, la società della Sacra Famiglia. All’inizio non conoscevo nessuno e non ero molto bravo ma grazie all’aiuto dei miei fantastici compagni di squadra e del mio allenatore che mi hanno accolto, sono migliorato e ora sono io a incoraggiare quelli nuovi. Quando sto per iniziare una partita tutti i miei pensieri si fermano all’ingresso dello spogliatoio, non penso più alla scuola, ai compiti, ai miei amici... penso solo a correre verso la palla, a fare gioco di squadra e ogni tanto a fare gol. I miei genitori vengono ad ogni mia partita per incoraggiarmi come hanno sempre fatto sin dall’inizio, non mi hanno mai obbligato, né fatto pressioni, non mi hanno mai detto di smettere perché non prendevo la palla o perché non mi facevano giocare, mi hanno sempre sostenuto ed è grazie a loro che non ho mai smesso di provare e riprovare in tutto ciò che non mi riesce. E ora inizia la partita !!! Mattia Mazzucato 1A COMPLIMENTI AI NOSTRI CAMPIONI!! I classificato alle gare nazionali di scherma a Verona cat. Maschietti Sciabola: ALBERTO NIGRI I classificata alle gare nazionali di Scherma e Verona cat. Giovanissime Sciabola: CAMILLA ROCCI Pagina 18 PascoliAmo PASSIONE PALLAVOLO La pallavolo è un bellissimo gioco di squadra. Ti dà la possibilità di conoscere molte persone. Ragazze con le quali passi momenti difficili, ma altri indimenticabili. Quando diventi bravo, inizi a fare le partite, senti tensione ed incertezza. Alla fine però non conta se vinci o se perdi, ma come hai giocato e se ti sei divertito. Durante queste partite ogni membro della squadra è lì per darti sostegno, per consigliarti ed aiutarti. La squadra è come una seconda famiglia: c’è sempre per te. Ecco le cose belle della pallavolo, uno sport per la quale vale la pena fare dei sacrifici. Carlotta De Stefani 1A Rugby: sport per gentiluomini Tutti immaginano che il rugby sia uno sport in cui i giocatori siano ammassati uno sopra l'altro, ma non è cosi. Il rugby è uno sport in cui ci vuole coraggio, forza fisica e gioco di squadra. Per farvi capire meglio, vi spiegherò tutto dal principio. La leggenda attribuisce a William Webb Elis, uno studente della scuola Rugby (nome della scuola) l'invenzione dell'omonimo gioco: nel 1823, in occasione di una partita di football giocato con regole ancora non standardizzate, Ellis raccolse la palla con le mani ed iniziò a correre verso la linea di fondo campo avversaria. In realtà, tale gesto non era affatto innovativo, ma assolutamente usuale al tempo: i regolamenti erano ufficiosi, cambiavano da scuola a scuola, addirittura di anno in anno all'interno dello stesso istituto e molti modi di giocare a football prevedevano il poter correre con il pallone fra le mani. In ogni caso, più di vent'anni dopo (nel 1845), le regole furono fissate all'interno della Rugby School, per questo il gioco prese il nome ufficiale di Rugby Football. Oramai le partite di rugby internazionali non sono più tanto belle, perché vince sempre la Nuova Zelanda e secondo i miei compagni di squadra dovrebbe essere eliminata dai tornei!!!!! Comunque io consiglio fortemente di praticare questo sport, perché mi ha cambiato molto. Post scriptum: io consiglio questo sport ai calciatori per rinvigorirli un po' perché sono troppo femminucce (spero che dopo aver detto questo nessuno mi urli dietro parolacce!!!!!!) Marco La Raja 2A Pagina 19 PascoliAmo UNO SPORT DA PROVARE: IL CALCIO Sono già sette anni che pratico il calcio, uno sport molto bello ed entusiasmante. E’ uno sport che ti dà lezioni di vita, perché ti insegna a stare in gruppo, dove nessuno è più forte degli altri e dove conta appunto il collettivo. Gioco da alcuni anni con la “Nativitas”, squadra della categoria “esordienti” della parrocchia omonima e sono un forte centrocampista destro. Sono il più veloce della squadra e mi piace molto correre lungo le fasce laterali del campo. In questo nuovo campionato, su due partite disputate, ho già segnato un gol. Quando riesci a tirare la palla in rete, dentro di te, “si apre” una gioia immensa. E’ una attività per la quale necessita un notevole sforzo fisico da parte dell’atleta. Gli allenamenti sono molto difficili perché durano due ore e mezzo e si deve correre per riscaldamento per oltre trenta minuti prima di poter toccare la palla. I miei compagni sono simpatici e scherzosi. Io amo questo sport e spero di poter continuare così, impegnandomi e continuando a vivere questa esperienza di gruppo formativa ed al tempo stesso divertente. Giorgio Belloni 1B Il Calcio Italiano Cari lettori del Pascoliamo, oggi voglio parlarvi di un argomento che mi sta particolarmente a cuore: il calcio. Il campionato italiano è iniziato da poco, ma ogni tifoso si fa una domanda: chi vincerà?. Naturalmente anch'io mi sono posto questa domanda premettendo che le principali candidate allo scudetto sono: l'Inter, che negli ultimi anni ha giocato benissimo vincendo tanti titoli; la Juventus, che dopo tre anni di crisi ha voglia di riscattarsi, ha costruito un nuovo impianto e il suo mercato estivo è stato il più fruttuoso; la Lazio che si è rafforzata molto, comprando un bomber che faceva al caso suo e che sta già strabiliando tutti: Miroslav Klose; il Milan, campione in carica è alla ricerca del secondo scudetto consecutivo; il Napoli, che già l'anno scorso aveva giocato bene e si è potenziato ulteriormente; la Roma che ha preso dei buoni giocatori e un bravo allenatore; infine c'è l'Udinese che avendo venduto uno dei suoi attaccanti migliori si è leggermente indebolita. Tra le squadre che ho nominato io vedo molto come vincitrici due squadre che mi convincono più delle altre: la Juventus e il Napoli. E non perché hanno i giocatori migliori, ma convincono nel loro gioco e se uno le osserva giocare nota cos'è cambiato in quelle squadre. Inoltre le altre candidate non mi convincono per vari motivi: il Milan punterà di più alla Champions League e inoltre ha avuto la sfortuna di essersi ritrovato senza un punto di riferimento molto grande e che ultimamente stava dando il massimo per la squadra: Antonio Cassano. L'Inter non sembra forte come gli altri anni e giocatori fortissimi stanno deludendo. La Lazio se ha tutti i giocatori in giornata buona vince se no non riesce a fare il suo gioco. Per la Roma vale lo stesso motivo dell'Inter e l'Udinese è meno forte fisicamente e tatticamente rispetto alle squadre già elencate. Juventus e Napoli hanno giocatori forti, producono un buon gioco, ha degli allenatori ideali per la loro situazione e quando hanno le occasioni per segnare o vincere le sfruttano meglio di altre squadre. Questi ragionamenti potrebbero essere compresi e approvati, ma anche contestati e criticati; io ci ho riflettuto e mi sembrano giusti. Pietro Maccarini 2 B Pagina 20 PascoliAmo Come si frequenta la scuola Bryant Arida e Jacopo Rubin 1A Pagina 21 PascoliAmo Gita alla Biennale di Venezia Descrizione opera : “The Black Arch” L’opera “The Black Arch” è situata nel padiglione dell’Arabia Saudita, precisamente in una delle due sale . L’opera si trova al centro della sala ed è rappresentata da una conchiglia, formata da due ovali. L’ovale messo verticalmente è riflettente (l’interno contiene uno specchio) mentre l’altro orizzontale è pieno di sfere cromate iridescenti; al centro della conchiglia emerge un grande cubo ( di cui un vertice poggiante sull’ovale orizzontale) con tre facce oscurate e una che riflette le proiezioni che cambiano continuamente sul pavimento rappresentanti immagini caratteristiche della città di Venezia e La Mecca ( città natale delle due artiste) . L’opera propone due visioni del mondo: un confronto tra il buio, il passato e la luce, il presente. Le due artiste, Raja e Shadia Alem, collegano le due città cosmopolite mettendone in evidenza gli aspetti che hanno in comune suggerendone dei collegamenti (ad esempio: le donne arabe sono poi così diverse da quelle occidentali?) Ho scelto quest’opera perché è stata quella più particolare ed interessante della mostra; il gioco dei riflessi che le due artiste hanno creato mi hanno incuriosito ed affascinato. Inoltre finalmente troviamo delle artiste arabe, in un momento in cui nel loro paese le donne non sono protagoniste. Gemma Ferriero 3 B Aiuto, il fantasma birichino Aiuto è il fantasma di un vecchissimo bidello che si chiamava Carlo, adesso però viene chiamato così perché fa sempre prendere paura alla gente e soprattutto ai nuovi bambini di prima, che non sanno ancora della sua esistenza. Aiuto si fa vedere solo ogni tanto e di solito quando è molto felice e divertito. È alto, magro e quando parla ci fa sempre ridere raccontando di scherzi che ha fatto o di come era la scuola ai suoi tempi. Un giorno abbiamo trovato le porte delle aule chiuse con del nastro adesivo, oppure, quando andiamo in aula di scienze, prende lo scheletro Giovanni e fa prendere paura alla prof. che se lo ritrova di colpo dietro di lei; ma secondo me il più “crudele” dei suoi scherzi è stato quando ha preso le bici e le ha messe in corridoio prima della prova d'evacuazione antincendio. La prima volta che l’ho sentito era in corridoio che parlava con dei ragazzi di terza; all’inizio però non capivo perché vedevo solo i ragazzi che ridevano e che giravano la testa come per seguire qualcosa, ma lui quel giorno non si fece vedere. Solo due giorni dopo, mentre io e la mia classe eravamo in palestra e il prof spiegava, Aiuto entrò facendosi vedere da tutti noi, stringendoci la mano e facendoci varie battute. Ho scoperto solo poco tempo fa che Aiuto viene chiamato così non solo perché fa prendere paura a tutti, ma anche perché, all’oscuro delle prof., durante i compiti, se vai in bagno e lo vedi, puoi chiedergli aiuto. Io un giorno mi sono fatto aiutare, ma solo per una domanda perché non mi piace tanto imbrogliare. Così Aiuto rimarrà per svariati secoli la mascotte della scuola e verrà ricordato come Aiuto, il fantasma birichino. Andrea Benvenuti 2D Pagina 22 PascoliAmo Il fantasma degli scherzi Un tempo la scuola “Pascoli” era visitata da molte persone. Un uomo in particolare ci andava tutti i sabati, perché non si stancava mai di ammirare gli affreschi sulle pareti del chiostro o i suoi fiori di colori e profumi diversi. Da come osservava questa scuola, sembrava quasi che la volesse comprare per averla tutta per sé, ma quest’uomo era vecchio e abitava lontano, quindi dopo tutti quei viaggi avanti e indietro si stancò molto e un giorno morì. Il suo fantasma si aggira ancora per il chiostro, ma ha preso confidenza con gli alunni. Non è un fantasma cattivo , anzi, è molto simpatico; gli piace fare scherzi nelle varie classi durante le lezioni, tanto per tirare su il morale, e quando passa lascia un lieve profumo di rose. I suoi giochetti preferiti sono, per esempio, far scomparire i libri dalle cartelle degli alunni o anche portarsi via i gessetti dalla lavagna . Durante l’intervallo invece apre i lucchetti delle bici, quindi si infila una felpa e si tira su il cappuccio, così durante la quarta ora, prende una delle biciclette più belle e se le porta via senza essere riconosciuto. Alle ore 13.10 non vede l’ora di vedere i sorrisi stampati in faccia ai ragazzi delle varie sezioni, tranne quelli della B , che guardano con invidia tutti quelli che escono due ore prima di loro . Ovviamente, pur non essendoci ragazzi, la domenica è comunque un divertimento per lui! Gli piace appropriarsi degli oggetti dimenticati , per poi “fare shopping” in palestra. Ci trova di tutto! Da sciarpe a calzini , da giacche a scarpe, da tshirt a pantaloncini corti … E tutto gratis ! Dopo le spese , si reca in sala professori e combina un po’ di guai … Sposta registri e registratori , e controlla i voti delle verifiche nelle cartelline. A volte, raramente, sposta i banchi , così quando gli alunni tornano a scuola, si confondono e almeno perdono un po’ di tempo alla prima ora per rimetterli a posto. E così ricomincia la routine di alunni, professori, bidelli, preside e fantasma! Alessandra Canova 2D Una scuola...infestata!!! Dal primo giorno in cui si entra in questa scuola si notano subito i particolari che testimoniano che si tratta di un edificio antico: affreschi, volte a crociera, antiche strutture architettoniche ; l’intonaco sbriciolato delle pareti, alcune più cupe e altre più chiare; enormi crepe e un soffitto che dà un senso di instabilità. I rivestimenti di legno sono graffiati e deturpati dal tempo e dagli alunni. Perché non ci potrebbe essere un custode? Magari un fantasma. Un fantasma che si aggira qui da qualche parte, sopra e sotto di noi, che si confonde dietro le vecchie carte appese ai muri o tra i nostri armadi. Forse uno spettro, come quelli dei libri, o forse un semplice essere invisibile come il vento, che resta a guardare i cambiamenti della sua vecchia dimora. Magari se ne compiace o magari no. Potrebbe insinuarsi tra le tende, le bacheche e abbandonarsi a guardare il chiostro sotto la pioggia, che si intride d’acqua, di gocce fredde, che si schiantano a terra e scivolano tra le foglie robuste e penetrano nelle radici, ormai grandi e profonde. Poi ancora pioggia, che ristagna nei muri e sotto le fessure delle porte. Potrebbe vagare per laboratori, aule, per tutte le stanze a vedere come vanno le cose, rimanendo magari alle spalle dei bidelli, aspettando, lasciando scorrere il tempo. Forse passa le sue notti in fondo al pozzo, che brilla e luccica sotto le stelle, giù vicino all’acqua ghiacciata. Forse le passa a far compagnia a Giovanni, il nostro modello di scheletro nel laboratorio di scienze, forse si diverte a fare i nostri esperimenti. Oppure le passa tra i palloni nelle ceste in palestra. E ricomincia ogni giorno, ogni mattina, ogni ora a fare le stesse cose da tempi immemorabili. Edoardo Haymar 2D Pagina 23 PascoliAmo Una macabra storia.. l conte Luca Da Romano era un uomo molto rispettato a Roma. Viveva felice con sua moglie, la contessa Elizabeth Da Romano, in una bella villa famosissima e grandissima vicino al Colosseo. Elizabeth era una donna molto bella, con i capelli biondi, con molti boccoli e gli occhi azzurro chiaro. Era amata da tutti per la sua bontà, ed era molto gentile. La coppia aveva una camera con un letto a baldacchino di velluto rosso ricamato a fili d’oro. Davanti al loro letto, sopra la porta, troneggiava un ritratto del conte Marcus Rehis , padre di Elizabeth. Di fianco al letto c’era una cassettiera con i pomelli di un materiale rarissimo e semi-sconosciuto: il platino dorato. La famiglia Da Romano era una delle più ricche, a Roma. Una notte la contessa si svegliò : c’era uno strano rumore. Si mise la vestaglia ed uscì dalla stanza. Il rumore la guidò per una strada sicura e precisa attraverso le stanze della villa. Essa scoprì un passaggio segreto che la portò alla cripta dove erano sepolte e custodite le ceneri dei suoi antenati. In mezzo alla stanza c’era un fantasma che le disse :”Tu morirai per mano del conte Luca, questo è il tuo destino”. Terrorizzata, Elizabeth tornò nella sua stanza. Per molte notti ebbe incubi tremendi durante i quali veniva uccisa dal conte in mille modi diversi, finché una notte, presa dal panico, decise di affrontare la questione. Elizabeth andò in cucina, afferrò un coltello e rientrò nella camera da letto con aria omicida. Ammazzò il suo ignaro marito nel sonno. Quando capì cosa aveva fatto, decise di suicidarsi : aprì la finestra (del quarto piano) e si buttò giù. Il fantasma osservò la scena e pensò : “hihihi !…tutti i conti e la contesse sono così creduloni!!! Ma è divertente , d’altro canto, il Gran Consiglio dei Fantasmi non mi può condannare per omicidio, perché io mica li uccido!!!Sono loro a essere così cretini che riescono ad ammazzarsi da soli rovinando l’idillio di “per sempre felici e contenti”... Arianna e Elisabetta II B COLMI Qual è il colmo per una professoressa? Non aver classe. Pierino: “Papà... Papà... cosa sono i vampiri?” Papà: “Pierino finiscila di fare domande e mangia, altrimenti la minestra... si coagula! Pagina 24 PascoliAmo PAESAJES MERAVILLOSOS Este año estoy de vacaciones en la montaña, en Val di Fassa. El paisaje es muy bonito y la ciudad es caracteristico del lugar. De hecho, hay muchas casas de madera y muchas iglesias muy hermosas. Alrededor del pueblo hay un sistema de montañas muy alto y son muy bonitas. Yo camino con mi familia por las montañas. Estos paseos son bastante faciles pero a veces son muy dificiles y fatigosos. En estos paseos encuentro tres hongos, entonces mi mamă los cocina. ¡Estas vacaciones son muy bonitas! ¡Venid a Val di Fassa! Francesco Sabbadin 2A Este julio visito Numana Blu cerca del pueblo de Marcelli en la regiòn Marche. Un dià mi familia y yo cogemos una embarcaciòn. Esta embarcaciòn nos lleva a una pequeña bahìa desierta con una pequeña playa cerca de dos grandes y semejantes escollos llamados “Las dos hermanas” porque se parecen a dos monjas en peticiòn. La playa està llena de piedras y es muy bonita. El agua està trasparente y yo veo todas las piedras en el fondo marino. El agua està helada también. Cuando entro en el agua estremezco por el frìo. Cuando empiezo a nadar veo peces de todos los colores: amarillos y azules, negros, grises, rojos y naranjas. Es un mundo muy bonito aquel marino. Entre las paredes rocosas a mi derecha hay grutas oscuras y misteriosas, fascinantes. En el horizonte entreveo barcas a vela o a motor. La vista està meravillosa: delante de ti ves el mar azul, detràs de ti ves las rocas del Conero, que es una montaña y un parque protegido.¡Es realmente un lugar meravilloso! Federico Bortolato 2A Pagina 25 PascoliAmo Vi consigliamo... "This must be the place" Questo film, uscito nelle sale italiane ad ottobre, parla di una ex rock star depressa, di nome Cheanny, che trascorre una vita monotona in una villetta nei pressi di Dublino. Lui non lavora, ma si veste e si trucca come se dovesse salire sul palco per fare un concerto. Ha pochi amici, i suoi vecchi compagni rockettari o sono morti o non li vede da anni, gli rimane solo una giovane fan che lo segue e lo stima. Un giorno riceve la notizia che il padre, che non vedeva da trent'anni, è morto. Decide di andare al funerale a New York e dopo la cerimonia scopre, leggendo un suo diario, che il padre aveva ricevuto un'offesa ad Auschwitz, dove era tenuto prigioniero, da un ufficiale nazista. Questa offesa non l'aveva mai dimenticata. Cheanny decide quindi di partire per cercare il criminale tedesco e restituirgli l'offesa subita. Durante il viaggio gira tutta l'America ed incontra tante persone nuove e simpatiche, finché non trova il criminale che confessa le sue colpe. Una volta restituita l'offesa, il nostro protagonista si rende conto di essere cresciuto, smette quindi di truccarsi e diventa normale. L'attore protagonista è Sean Penn, noto attore cinematografico. La grafica è ottima e certi paesaggi sono spettacolari. Il film è molto bello anche se ha una trama lenta. Guardatevelo! Spero che vi piacerà. Luca Piccolella 2C “Numero 9”: un film da vedere In un futuro lontano, grigio, cupo, le macchine si sono rivoltate contro l’uomo, distruggendone ogni traccia. Il mondo è un luogo buio, dove il silenzio è rotto solo da lontane esplosioni. Poco prima della morte, lo scienziato che aveva creato la prima Macchina (quella che poi avrebbe ucciso l’umanità) riesce a creare 9 bambole e a mettere dentro ognuna di loro una parte della sua personalità. In questa realtà, si sveglia 9, la bambola di pezza in cui lo scienziato ha rinchiuso l’ultima piccola parte della sua “anima”. 9 incontra 2, un bambolotto avventuroso che racchiude in sé la parte scientifica della mente del creatore e che aiuta 9 a capire dove si trovi. Purtroppo, 2 viene catturato dalla Macchina “cattiva”. 9 viene ferito, ma scappa e incontra gli altri bambolotti. Ognuno di loro rappresenta un aspetto del carattere umano: c’è il despota, che, vuole proteggere gli altri, ma, in realtà li opprime; l’avventurosa, che sfida la Macchina con tutto il suo coraggio; il poeta, con un animo sensibile che la Macchina ha portato alla pazzia… Con il loro aiuto, 9 – che contiene il lato “umano” dello scienziato, quello generoso e altruista -, riesce a sconfiggere la Macchina, a liberare l’animo dei bambolotti uccisi e a riportare il mondo nelle condizioni di essere abitato da esseri umani. Il film “Numero 9” (il titolo originale, invece, è “9”) nasce come cortometraggio: era la tesi di laurea di un giovane regista, Shane Acker, che ha creato un mondo fantastico, che ricorda quelli di Tim Burton (che, infatti, è tra i produttori del film). I colori usati sono pochi – solo le sfumature del grigio, del rosso e del marrone -, ma rendono lo scenario davvero credibile e affascinante. È un mondo cupo, da incubo, anzi, da sogno, di quelli dai quali, alla fine, ti svegli con una bella sensazione. È un film poetico, coinvolgente, di quelli assolutamente da vedere. Ludovico Mattavelli e Octavian Stegarescu, 2C Pagina 26 PascoliAmo Bianca Pitzorno “Speciale Violante” Barbara, la protagonista del libro, è pronta a trascorrere l’intera estate con Valentina e Vittoria, le sue migliori amiche, a Dorgo, un remoto paesino in montagna. Si preannuncia come un’ottima occasione per ritrovarsi, divertirsi e scambiarsi innumerevoli confidenze, dopo un anno di impegni e fatiche. Ma la loro vacanza, tanto sognata, viene sconvolta dall’arrivo di una troupe televisiva e di una vera e propria diva della TV: Scintilla Luz! In realtà si tratta di una loro coetanea sedicenne, che sullo schermo impersona la nobile Violante, nella telenovela “L’orfana di Merignac”, programma seguito ed amato dalle tre amiche. Vista da vicino, però, Violante non è davvero come la pensavano: scorbutica, abituata ad essere servita e sempre accontentata, risulta più che mai antipatica. Quando vuole essere al centro dell’attenzione, sbatte gli occhi da civetta, ed ecco che tutti cadono ai suoi piedi! Le tre amiche finiranno per viverla come una rivale, saranno in competizione, e…. meglio che non vi sveli cosa succederà, perché spero vi sia venuta voglia di leggere questo libro stupefacente, che vi farà restare con il fiato sospeso. Ve lo consiglio di tutto cuore, perché a me è piaciuto tantissimo e lo considero un libro strepitoso! (Per vostra informazione, vi dirò che c’è anche un seguito intitolato “Principessa Laurentina”, ma una cosa per volta. Leggete il primo e fatemi sapere…) BUONA LETTURA A VOI! Anna Zuin 2A Recensione di “Eragon”, “Eldest” e “Brisingr”. Libri scritti da Cristopher Paolini. Mi sono piaciuti molti i libri di Cristopher Paolini e per questo voglio consigliarveli. I libri sono: Eragon, Eldest e Brisingr. Sono testi molto grossi ma con una storia appassionante, triste, avventurosa e qualche volta anche un po’ impressionante. Questi volumi narrano la storia fantasy di un ragazzo di nome Eragon (da cui prende nome il primo libro) che vive con suo cugino Roran e suo zio nei pressi del villaggio di Carvahal, nel regno di Alaghesia. Questo luogo è abitato da umani, elfi, gnomi e da alcuni mostri chiamati Urgali. Il tiranno Galbatorix soggioga questo mondo con le sue smisurate arti magiche e con il suo enorme esercito. Ma una forzata resistenza è compiuta dai Varden, gruppi di ogni razza, che combattono il tiranno. Ma Eragon trova una misteriosa pietra che darà inizio alla sua avventura e si rivelerà essere un uovo di drago. Sono libri che consiglio fortemente agli appassionati di fantasy ma anche a chiunque abbia voglia di aprire un bel libro e leggere. Matteo Pilotto1 A Pagina 27 PascoliAmo Poesie... BUON NATALE Dice un libro di leggende, che nel mese di Dicembre tutti diventan gentili e carini... anche gli adulti ritornan bambini. Piccoli e grandi aspettan Babbo Natale, un signore panciuto col viso barbuto, veste di rosso,ha tondi occhiali, cintura,fibbia e neri stivali. Così comincia il girotondo di Natale... …e nel silenzio si compie il mistero di un bimbo avvolto in un misero panno... ecco una grande cometa che arriva, nato è Gesù mentre il mondo dormiva... Joyeux Noel dirai a Parigi, Merry Christmas sul Tamigi, Buon Natale qui da noi... perciò ricorda ovunqueandrai, tanta pace in dono avrai. BUON NATALE da Rocci Camilla e Irene Gallina 1A Acrostico Scolari vivaci Classi affollate Unione di menti Orgogliose Limpide Aperte a ogni stimolo Pronti tutti A Svolgere Con Orgoglio Lavori Importanti Giovanni Meneghetti 1D La sera Arriva silenziosa e inosservata la sera, misteriosa fata. Distende il suo nero velo sopra il limpido azzurro cielo. Lo decora con stelle scintillanti, tanto splendenti da sembrar diamanti. E la luna, colpo di scena, brilla, brilla come un diadema. A volte fa la dispettosa e mette le nuvole tutte in posa, poi piange come una bambina e manda giù una pioggerellina. Mentre il mondo sogna la gloria lei si mette a fare baldoria. Al mattino se ne va a dormire quando il giorno inizia ad apparire. Alice Sanguin 1D Le barzellette più spiritose -E DIO creò l’asino: Nei giorni della creazione, Dio diede il nome agli animali: “Tu ti chiamerai gallina. Tu ti chiamerai giraffa. Tu ti chiamerai asino…” e avanti così . Dopo tre minuti l’asino chiede a Dio: “Come mi chiamavo io?” “Asino” risponde Dio. E così per altre 10 volte. “Come mi chiamavo io?” E allora Dio esclama Asino idiota!”, e l’asino dice “Proprio adesso che mi aveva detto il nome, mi dice anche il cognome!” -La prima volta che ho visto un piatto di spaghetti pensavo che fosse una versione impegnativa dello shangai . Pagina 28 PascoliAmo BUGIARDO La dieta vitaminica è … vitale ...! Un sorriso Se delle vitamine vuoi beneficiare frutta e verdura dovrai mangiare. solo un istante di luce talvolta ricordo eterno. Un lampo che illumina gli occhi testimone della libertà della tua mente della leggerezza del tuo cuore. Per la vitamina A a tutti dillo devi far uso di carote e mirtillo. La vista acuta così manterrai e al buio almeno non inciamperai. Al sole devi stare tutto il dì se vuoi che si attivi la vitamina D. Abbronzato così diventerai e le ossa cadendo non ti romperai. Un saluto silenzioso scioglie ogni nodo spegne ogni parola sovrasta la malinconia. Ridà valore ad un giorno ormai perso tra le futilità del quotidiano. Ma a volte Bugiardo. Squarcia la maschera. Gli occhi in fondo a due laghi di lacrime Bugiardo. Per le vitamine del complesso B a lattuga e spinaci devi dire sì. Roseo così il colorito farai e in buona salute apparirai. A olio e mandorle né “ma” né “se” se vuoi fare scorta di vitamina E. Non solo il palato accontenterai, ma sempre giovane ti manterrai. Arance e limoni dovrai consumare se di scorbuto non ti vorrai ammalare. Della medicina è l'a, b, c stiamo parlando della vitamina C. Delle altre vitamine parlerò prossimamente perchè ora null'altro mi viene in mente. Giovanni Battista Poci 2A CIAO SIC Un brivido ci ha scosso, Vittoria Gastaldi e Marchi 3B osservando quell’ impatto, pensando che tutti si sarebbero rialzati, ma Marco rimane a terra, i riccioli liberi dal casco, come l’anima libera dal corpo. I minuti seguenti ansie, angosce, speranze e infine la morte, il decesso, il silenzio. In Malesya non abbiamo perso il futuro campione del mondo, abbiamo perso un ragazzo semplice, come tanti altri, 24 anni spezzati da una ruota sul collo, anzi da una ruota sul collo e dal destino. Non era un pilota: Marco Simoncelli, era un amico: SIC Veronica Camaioni 3B Pagina 29 PascoliAmo UNA MAGNIFICA SCUOLA AUTUNNO Autunno, con le tue foglie e i tuoi colori vivaci viaggi per il mondo e, pian piano, li porti in ogni giardino, in ogni strada, fino a rimanerne senza. Dopo, seguito dall’Inverno, corri a riprendere i tuoi tesori e li nascondi nei nostri cuori, nei nostri ricordi, che, per sempre, con cura, custodiremo. LA SCUOLA PASCOLI A scuola si viene per studiare e le materie bisogna imparare. Compiti e compiti occorre fare se una nota non si vuole beccare. Quando di queste se ne ricevono tante andare a scuola diventa pesante. Se davanti agli insegnanti bella figura vuoi fare sappi che al meglio ti devi impegnare. Per le verifiche devi esser preparato così un bel dieci ti sarai conquistato. Tutte le regole bisogna seguire o il voto in comportamento tenderà a diminuire. Una nuova realtà con nuovi amici, tre anni impegnativi ma speriamo felici! Margherita Boatto 1C La scuola è ormai iniziata e qualche settimana è già passata. Che dire degli insegnanti, sono tanti!!! Con le materie nuove tutti attenti, nessuno si muove. Epica, Spagnolo, Fisica, Antologia tutti pronti… via! C’è da impegnarsi o brutti voti da meritarsi. Verifiche grosse speriamo non farle mai sennò un brutto voto ci porterà seri guai. In pagella speriamo tutto rose e fiori, poiché un cinque in condotta fa arrabbiare i genitori. Al suono della campana dell’intervallo comincia lo sballo: la merenda ogni volta ci scambiamo e in un sol boccone tutto quanto mangiamo Con gli amici ci incontriamo e un “CIAO” ci diciamo. Ci fermiamo a chiacchierare e la musica ad ascoltare. Tanti compagni in questo istituto Sono gli amici che non ho mai avuto! Valentina Manfrin e Sveva Bertuzzi 1C Per ridere... -Due pulci all’uscita del cinema: “Torniamo a piedi o prendiamo il cane?” -Cosa fa un cammello su un budino? Attraversa il dessert! -Cosa fa un polipo su una formula 1? La Polpo-sition! -Il cliente furibondo al cameriere: “Nel servirmela ha versato metà della zuppa sulla tovaglia” “E’ vero signore” risponde il cameriere “ma quando l’avrà assaggiata mi ringrazierà”! Pagina 30 PascoliAmo GIOCHI… LE DIFFERENZE Trova le 8 differenze delle due vignette: -Qual è il colmo per un tennista? Rispondere a tutte le battute. -Qual è il colmo per la limousine di zio Paperone? Investire un..... capitale! Pagina 31 PascoliAmo IL LABIRINTO Trova il percorso per uscire dal labirinto più veloce possibile: Alvise Sturaro 2B Che ridere!!! -Un signore sta mangiando. A un certo punto arriva un'ape che gli dice: - Ciao , io sono Tito! Dopo 5 minuti arriva nuovamente l'ape che dice: -Ciao io sono Tito! Morale: l'ape Tito vien mangiando! -La maestra chiede a Pierino: “ Io dormo, tu dormi , egli dorme, noi dormiamo, voi dormite, essi dormono; che tempo è?” “ È tempo di svegliarsi signora maestra!” -Chi è più importante degli ele-fanti? Gli ele-re e le ele-regine! Ci sono due coniglietti che si stanno per sposare, il coniglietto regala alla sua futura moglie un anello dicendole: -Tesoro questo è un anello a 24 carote !!!!!! Feliz Navidad! Merry Christmas! Informazioni sul Pascoliamo Gli articoli firmati con nome cognome e classe vanno presentati come documento WORD compatibile con office 2000, già corretti al professore di riferimento.Il lavoro, salvato su CD o chiavetta USB e stampato in formato A4, va consegnato in busta singola al redattore, che avrà cura i controlla re la consegna. Direttore Responsabile Prof.ssa Annamaria Astolfi Responsabili Federico Bortolato Allegra De Stefani La redazione degli alunni 1A Mazzucato Mattia 2A Zuin Anna 3A Giacomelli P. Martella A. 1B Bertazzola A. Mazzo C. 2B Maccarini Pietro 3B Noto L. Ferriero G. RINGRAZIAMENTI 1C Boatto Margherita 2C Rondinone Francesca 3C Roman Anna Laura Si ringrazia il personale della scuola per la gentile collaborazione alla realizzazione del giornalino 1D Cena Aurora 2D Ceccaroni Vittoria 3D Boschiero Vittoria Regia Informatica Prof.ssa Francesca Rosati Comitato di redazione Tutte le colleghe di lettere
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