Esperienza
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n. 1/2010 Anno 60° - Poste Italiane S.P.A. - spedizione in abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in l. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma1, DCB Roma - € 2,20 - Organo ufficiale dell’Anla, Associazione nazionale Seniores d’Azienda - Contiene IP Tassa pagata COP 1/10 21-12-2009 9:46 Pagina 1 Esperienza Mensile di attualità, cultura e informazione L’INTERVISTA: Giulio Andreotti PREVIDENZA: Tuttopensioni 2010 GIOIELLI D’ITALIA: Castel dell’Ovo UOMINI E AZIENDE: Abitare IN QUESTO NUMERO IL VADEMECUM 2010 crociera II cop 18-12-2009 15:35 Pagina 13 CROCIERA “GRANDI ORIZZONTI” 2010 STATI UNITI E CANADA 13 GIORNI CON “COSTA ATLANTICA” Partenza: da Roma e Milano 21 settembre 2010 L’ itinerario: volo da Roma e Milano per New York – New York – Newport (Rhode Island –USA) – Boston (Massachusetts – USA) – Bar Harbour (Maine – USA) – Halifax (Canada) – Sydney (Canada) – Charlottetown (Canada) – Saguenay (Canada) e navigazione nel Fiordo di Saguenay – Quebec City (Canada) – da Quebec, volo di rientro a Roma e Milano. Crociera lungo la costa atlantica di Stati Uniti e Canada per ammirare il suggestivo fenomeno del “foliage” quando le chiome degli alberi assumono tonalità strabilianti e dipingono veri e propri quadri en plein air … oltre naturalmente alla visita delle grandi metropoli in itinerario. Pensione completa (bevande escluse); cocktail di benvenuto del Comandante; serata di Gala; utilizzo di tutte le attrezzature della nave: animazione di bordo per tutte le età (giochi, concorsi, cacce al tesoro, tornei, feste, karaoke, serate a tema, ecc.); spettacoli musicali o di cabaret nel teatro di bordo, balli e feste in programma tutte le sere durante la crociera; corsi di ginnastica con istruttori qualificati; facchinaggio dei bagagli nei porti; assicurazione medico/bagaglio e contro le penalità di annullamento viaggio; mance e quote di servizio a bordo nave per PREZZI PER PERSONA IN CABINA DOPPIA partenza da MILANO tutto il personale; tasse portuali; ––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––– Cat. I1 Interna Euro 1.890,00 responsabile dell’Organizzatore a ––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––– Cat. I2/I3 Interna bordo nave E1 Documenti: passaporto a lettura ottica rilasciato o rinnovato fino al 26/10/05 o passaporto con foto digitale emesso tra il 26 ottobre 2005 ed il 26/10/06 oppure passaporto elettronico rilasciato a partire dal 26/10/06 PRENOTAZIONI FINO AD ESAURIMENTO POSTI PER Esterna (con finestra senza vista) Euro 1.970,00 ––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––– Cat. E2 Esterna con finestra Euro 2.170,00 ––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––– Cat. B1 Esterna con balcone (vista parzialmente limitata) Euro 2.280,00 ––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––– Cat. B2/B3 Esterna con balcone Euro 2.390,00 ––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––– 3°/4° Letto Adulto Euro 1.560,00 3°/4° Letto Ragazzi fino a 18 anni 1.370,00 Supplemento Cabina Singola su richiesta Tasse Portuali INCLUSE Mance a bordo e quote Servizio (adulti e ragazzi) INCLUSE ––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––– INFORMAZIONI RIVOLGERSI ALLA Supplemento per partenza da ROMA Euro 70,00 SEGRETERIA GENERALE ANLA TEL. 06.86321128 Sommario corretto 1/10 21-12-2009 17:45 DIRETTORE RESPONSABILE Franco Panzolini CONSULENTE EDITORIALE Raffaello Uboldi SERVIZI Martine O. Belhadi (Personaggi del passato), Paola Giovetti, Elena Grazini, Ettore Nuara (Lo sport), Riccardo Tucci jr, Raffaello Uboldi, Nora Villa (Made in Italy). AFFARI SOCIALI Franco Panzolini (Previdenza), Marco Curri (Fisco), Mauro Masini (Giustizia), Lotario Paladini (Noi e gli altri), Igor Uboldi (Economia). OPINIONI Franco Panzolini (Editoriale), Riccardo Tucci (L’angolo del Presidente), Igor Uboldi (Visti da fuori), Maria Venturi (Vizi e virtù). R UBRICHE Fabio Bonacina (Francobolli), Carlo Pieracci (Scienza), Raffaele C. Costa (Monete), Il Cruscante (Non dite ma dite), Wolfi Ferrero (Cultura), Mamma Giovanna (Cucina), Terenzio Grazini (Posta Condominiale), Iolanda Proietti (Civiltà della Tavola), Gianna Vannucchi (Collezionismo), Clemy (Ambiente (e scoperte) - Animali), Carlo D’Onofrio (Piante e non solo), Giuliana Valci (Oroscopo). HANNO COLLABORATO Roberto Antognozzi, Dedy Ferrari Clerici, Alberto U. Rogi, Corrado Sansa, Giorgio Torres, Maria Luisa Urbano. GRAFICA Annalisa Gatti IMPAGINAZIONE Roberta Greco SEGRETERIA DI REDAZIONE Elena Buccini EDITORE A.N.L.A. Associazione Nazionale Seniores d’Azienda Via Monte delle Gioie, 13 - 00199 Roma Tel. 06/86321128 r.a. Fax 06/86322076 e-mail: [email protected] www.anla.it PUBBLICITÀ DIRETTA FOTOLITO G.S.A. s.r.l. - 00040 Ariccia (Rm) STAMPA Punto Web s.r.l. - 00040 Ariccia (Rm) AUTORIZZAZIONE TRIBUNALE ROMA 19/5/1977 n. 16824 RESPONSABILE DELLE ATTIVITÀ EDITORIALI Terenzio Grazini ABBONAMENTI - Annuo euro 20,00 (estero euro 32,00 ). Una copia euro 2,20 (estero euro 3,50). I versamenti vanno effettuati a mezzo di c/c postale n. 77884005 intestato a: Anla, Via Monte delle Gioie, 13 00199 Roma. Iva assolta dall’Editore ai sensi dell’art. 74, 1° comma lett. c) Dpr 633/1972 e successive modificazioni. Tiratura media copie 120.000 Finito di stampare il 07-01-2010 Federazione Italiana Editori Giornali A.N.L.A. Iscritta al n. 22 del registro delle Associazioni di Promozione Sociale Codice Fiscale: 80031930581 PRESIDENTE NAZIONALE Riccardo Tucci COMITATO ESECUTIVO Alberto Urbinati, Lorenzo Cafferati, Vincenzo D’Angelo, Marcello Lamioni, Teresa Spampanato, Gino Toffoli, Terenzio Grazini, Lotario Paladini, Franco Panzolini. Pagina 3 SOMMARIO OPINIONI Editoriale – Non si vive di solo Pil .............................................................................. 5 Vizi e virtù – Il lusso è finito ....................................................................................... 6 Visti da fuori – La Siria paese chiave per la pace in Medio Oriente ........................... 7 Primo piano – Troppi in Italia i morti sull’asfalto ....................................................... 9 AFFARI SOCIALI Dai lettori .............................................................................................................. 10-13 Il fatto • Internet e cellulari favoriscono i rapporti • Non dite… ma dite… • Troppo alti i nostri mutui • L’inquinamento colpisce il cuore Previdenza - Tuttopensioni 2010 .................................................................... 14-15-16 Sanità - Il Patto per la salute ...................................................................................... 15 Fisco - Finanziaria maxiemendata ............................................................................. 17 Legale - E’ l’ora della class action ............................................................................. 18 Economia - Quanto rende il no-profit ........................................................................ 19 VIAGGI Gioielli d’Italia – Castel dell’Ovo ........................................................................ 20-21 I grandi fiumi – Il Reno........................................................................................ 22-23 L’ITALIA CHE LAVORA Uomini e Aziende - Abitare .................................................................................. 24-26 NOTIZIE ANLA................................................................................................. 27-37 Alas-Sarpom, Associazione Seniores Gruppo Finmeccanica (Seniores Alenia Aeronautica-Area Sud, Gruppo Seniores Selex Sistemi Integrati/Mbda Fusaro, Gruppo Seniores Galileo Avionica), Circolo Anziani del Lavoro Electrolux Zanussi, Fincantieri, Gruppo Seniores Alfa Romeo, Gruppo Seniores TelecomItalia, Ina Assitalia, Magneti Marelli. Anla Brescia. Lettere, arte, storia e via via. Rinnovo Cariche e Organizzazione. Made in Italy - La moda ai tempi della crisi.............................................................. 38 STORIE L’intervista - Giulio Andreotti ............................................................................. 39-41 Personaggi del passato - Fausto Coppi ................................................................ 42-43 Il Centenario del Premio Nobel a Guglielmo Marconi ............................................... 44 Italia per bene - Da cinquant’anni marionette d’autore ........................................... 45 ATTUALITÀ Scienza e tecnica - L’Acqua sulla Luna ..................................................................... 47 Sport - Il Giro d’Italia 2010 ................................................................................. 48-49 Dalle stelle alle stalle ............................................................................................ 50-51 Cultura….............................................................................................................. 52-54 “Genio futurista” all’Ara Pacis - Il libro del mese - Le grandi Mostre ESPERIENZA FAMIGLIA Consigli per la casa ................................................................................................... 55 Medicina – Lo scompenso cardiaco ........................................................................... 56 Posta condominiale.................................................................................................... 57 Monete – Anche la numismatica per l’Abruzzo colpito............................................. 58 Francobolli – Programmi incrociati........................................................................... 59 Computer – Facebook cresce e si stila la netiquette degli utenti modello ............................................................................................... 60-61 Collezionismo – Il Bisquit oggi rivalutato .................................................................61 Civiltà della tavola – Attenzione ai cibi crudi...................................................... 62-63 Storia e tradizioni del poliedrico mondo del vino (1) ....................................... 62-63 Cuciniere – Ricette per un anno, di mamma Giovanna ............................................. 64 Animali – Tra i Sassi di Matera prospera il falco “grillino”....................................... 65 Auto – Jaguar, tartufi e cioccolato .............................................................................. 65 Oroscopo ................................................................................................................... 66 RCS 2010 pag4 23-12-2009 8:20 Pagina 4 Associazione Nazionale Seniores d'Azienda READING CLUB Iscritta al n. 22 del registro delle Associazioni di Promozione Sociale gli amici della lettura Validità dell’offerta 2010 RCS RIZZOLI Amica Anna Anna + Amica biennale Bravacasa Abitare Case da abitare Dove Dove Case Dove + Dove Case Il mondo L’Europeo Max Novella 2000 Oggi + ceppo formaggiere Ok la salute prima di tutto Corriere della Sera 6gg Gazzetta dello Sport 6gg € 12,30 . € 17,40 . € 29,70 . € 13,50 . € 45,00 . € 15,00 . € 24,00 . € 13,80 . € 32,10 . € 26,40 . € 43,80 . € 15,00 . € 57,90 . € 39,00 . € 15,60 . € 204,00 . € 204,00 . “ “ “ “ “ “ “ “ “ “ “ “ “ “ “ “ “ € 36,00 € 75,00 € 222,00 € 42,00 € 75,00 € 45,00 € 46,20 € 25,20 € 71,40 € 125,00 € 86,90 € 36,00 € 76,50 € 104,00 € 30,00 € 357,00 € 329,00 HACHETTE RUSCONI Gente Gioia Home Auto e Fuoristrada Gente Motori Elle Elle decor Marie Claire Marie Claire Maison Psychologies pocket Riders Autocar € € € € € € € € € € € € “ “ “ “ “ “ “ “ “ “ “ “ € 104,00 € 93,60 € 19,00 € 40,00 € 34,80 € 36,00 € 45,00 € 36,00 € 35,00 € 19,00 € 31,90 € 42,90 EDIZIONI SAN PAOLO Club 3 + regalo Famiglia Cristiana + regalo G baby + regalo Il giornalino + regalo € € € € 31,20 . 19,90 . 9,00 . 18,00 . 11,00 . 12,60 . 15,80 . 12,60 . 14,00 . 9,90 . 14,30 . 21,50 . 22,00 . 86,00 . 19,00 . 66,00 . “ “ “ “ € € € € Per informazioni e adesioni [email protected] Tel. e fax 059/827337 31,20 99,45 48,00 81,60 GIUNTI EDITORE Archeologia viva Psicologia contemporanea Art e dossier € 23,10 . € 18,90 . € 37,70 . “ “ “ € 33,00 € 27,00 € 53,90 GRUPPO EDITORIALE L’ESPRESSO National Geographic € 34,00 . 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Un modo per augurare Buon soccupazione e Anno a tutti i nostri amici e lettori ricchezza netta delle famiglie. Certo, il Pil non è da scartare, ma non va preso come oro colato. La commissione europea presieduta dal Nobel dell’economia Stiglitz e di cui ha fatto parte il nostro Enrico Giovannini, presidente dell’Istat, ha concluso i lavori dichiarando ormai giunto il tempo di abbandonare il Pil come unico indice del benessere e invitando governi e studiosi a rivedere gli strumenti d’indagine su crescita e società, non limitandosi alla modifica delle tecniche di rilevazione del Pil, ma allargando l’indagine alla qualità della vita, come sanità, istruzione, casa, ambiente. Ha detto Giovannini: «E’fondamentale che il focus si sposti dalla produzione, come accade oggi, al benessere. Va bene l’attenzione alla Borsa, al prezzo del petrolio e ai tassi di cambio, ma la scuola e la sanità non sono meno importanti. Il focus sul benessere riflette la necessità di abbinare rilevazioni sulla condizione soggettiva oltre che oggettiva della popolazione». Superare il Pil non è facile e presuppone un accordo internazionale per la definizione di una serie di nuovi indicatori. Il Pil è troppo dentro ai problemi economici e finanziari: i parametri di Maastricht in Europa e i rapporti deficit e debito in tutti gli Stati si riferiscono al Pil. Le vicende della crisi planetaria hanno tuttavia insegnato che il Pil non rappresenta più il termometro adatto a misurare la ricchezza né il benessere di un Paese. Ci sono altri fattori che rendono la vita più “ricca” di quella garantita dai soldi, come la possibilità di godere liberamente della natura, di abitare nella propria casa, di leggere, di studiare, di curare la propria salute, di partecipare gratuitamente o quasi ad attività culturali, sportive e ricreative. Da simile riforma dell’indice di benessere, la posizione dell’Italia nei confronti degli altri Paesi riceverebbe un enorme vantaggio: basti pensare al suo straordinario patrimonio artistico e culturale e alla sua vasta rete di rapporti associativi e no-profit. C’è un altro indice di benessere, forse quello più importante, ma non commisurabile: vivere in pace con gli altri e soprattutto con la propria famiglia. ta per finire il dominio del Pil, il prodotto interno lordo che, in ogni Paese, misura il valore complessivo dei beni e dei servizi prodotti a livello nazionale in un determinato periodo di tempo, generalmente un anno, vale a dire il reddito e la ricchezza. Infatti, nel pieno di un controverso processo di globalizzazione e di una crisi mondiale, ci si è accorti che una cifra non può da sola rappresentare l’indice di progresso di un Paese. Il primo al mondo a introdurre un nuovo misuratore della ricchezza è stato il Bhutan, piccolo Stato montuoso dell’Asia incastrato tra Cina e India. Il re del Bhutan decise trent’anni fa di sostituire il Pil con il Fil per misurare la “felicità interna lorda” dei propri sudditi: oltre al reddito pro-capite, il Fil considera il tempo libero dei cittadini, le vacanze e la disponibilità dei parchi in cui potersi ristorare a contatto con la natura ed anche la dimensione religiosa. Più recentemente gli esperti di economia hanno messo a punto alcune proposte alternative al Pil: l’Isu, indice di sviluppo umano, che misura le tre cose più importanti nella vita delle persone, quindi di un Paese, ossia la possibilità di avere una vita lunga e sana, di essere istruiti in modo adeguato e di avere risorse sufficienti per vivere serenamente, cioè lavoro, casa, medicine, ospedali. Ci sono poi l’Isew, indice del benessere economico sostenibile e l’Ef, somma delle “impronte sostenibili”, ossia l’impatto che l’uomo esercita sull’ambiente circostante. C’è anche il “superindice Ocse”, che misura l’andamento del ciclo economico di un Paese in termini di produzione di beni e servizi, cioè ricchezza prodotta dalle imprese, con un anticipo di tre trimestri. Forse il concetto di puntare tutto su indici numerici, è sbagliato. Come si può misurare la felicità delle persone? Non è possibile, perché la felicità è uno stato dell’anima, soggettivo, che può variare molto nel corso della vita, e non esiste la felicità collettiva. E’ meglio puntare sul benessere di un popolo, quindi ricercare indici con cui misurare il progresso economico unitamente a quello sociale, utilizzando tecniche psicologiche e sociologiche, non solo statistiche oltre che economiche, come invece è il Pil. Dall’esame dei dati del Pil di questi anni di recessione mondiale, è risultato provato che la gravità della crisi e le sue conseguenze sulle economie nazionali non sono misurabili in termini di caduta del Pil. Per esempio, l’Italia chiude il 2009 con un Pil inferiore a quelli della Spagna e 5 VIZI E VIRTù 6 21-12-2009 8:49 Pagina 6 OPINIONI di Maria Venturi VIZI E VIRTU’ IL LUSSO E’ FINITO R istoranti pieni, famiglie in coda nelle pizzerie in attesa di un tavolo libero, lunghe file (e ingresso numerato) per accedere alle vendite promozionali e ai grandi saldi, paradisi delle vacanze presi d’assalto. Tutto questo avveniva soltanto un anno fa e, benché la recessione economica fosse già iniziata, costituiva l’argomentazione più valida per i “negazionisti”: dov’è, questa crisi? Tutti continuano la vita di sempre! La risposta era evidente: in una città con centomila abitanti, bastano cinquemila benestanti per affollare ristoranti, negozi e agenzie di viaggi. Che oggi il peggio sia stato scongiurato oppure debba ancora arrivare, una cosa è certa: da decenni non si assisteva a uno scenario tanto desolante. Milione in più o in meno, i ricchi esistono sempre e mantengono il loro potere d’acquisto: eppure non bastano più a salvaguardare l’immagine delle città opulente e spendaccione. Chiudono negozi e ristoranti storici, paninerie e tavole calde hanno soppiantato l’alta cucina, il “Made in Italy” è quasi totalmente in mano all’azionariato straniero, i piccoli capolavori del nostro artigianato hanno lasciato il passo ai mercatini etnici e gli unici segnali di vita notturna sono rimasti i centri della “movida” giovanile, con due birre e quattro schiamazzi. I pessimisti vedono in questo scenario la prova conclamata di una crisi in atto e ben lontana dalla fine. E’ indubbio che la disoccupazione, il precariato, le pensioni inadeguate persino ai parametri di sopravvivenza, lasciano poco spazio all’ottimismo (termine che per milioni di nuovi poveri può ad- dirittura risultare offensivo). Tuttavia, se si vuol fare un’analisi che vada oltre le statistiche, le previsioni e le indagini di mercato, da queste desolanti realtà emerge una tendenza positiva: la fine del lusso inteso come ostentazione, sperpero, oltraggio alla miseria. L’improvviso crollo del Dubai, l’emirato con gli alberghi più sfarzosi del Pianeta, simbolo stesso del lusso più sfrenato, ci fa capire che si sta ridimensionando anche una fascia di utenza erroneamente ritenuta inestinguibile: quella dei nuovi ricchi provenienti dalle economie e dalle mafie emergenti, affamata di status symbol da ricercarsi nelle suite da trecentomila euro a notte, nelle aste di Sotheby’s, nel brillante da venti carati, nella rubinetteria d’oro massiccio. Soffermandoci su casa nostra, questo ridimensionamento è già concretamente in atto. Gli abiti e gli accessori griffati hanno ancora il loro zoccolo duro, ma la vera snob è la signora che va a caccia di abiti vintage, sfoggia il gioiellone da cinque euro acquistato nel negozietto dei cinesi, aborrisce le pellicce (anche ecologiche!), si tinge i capelli in casa. Non occorrono prenotazioni di venti giorni (e oltre!) per accedere alle suite dei cinquestelle e sono in crisi i ristoranti “mitici” dove una tavolata di sei persone lasciava mediamente trecentomila euro per una cena (vini esclusi). Rispetto per il danaro? Comune senso della decenza? Voglia di distinguersi dai nuovi ricchi o dai coatti del consumismo? Qualunque sia la motivazione, l’era dello sperpero sta dando gli ultimi colpi e alla fine di questa crisi avremo ritrovato anche un senso dell’etica per■ duto. 6 visti da fuori 7 18-12-2009 9:15 Pagina 7 OPINIONI VISTI DA FUORI LA SIRIA PAESE CHIAVE PER LA PACE IN MEDIO ORIENTE L a Siria paese chiave per la pace in Medio Oriente? In tanti lo pensano, soprattutto a Washington. Fino a ieri in testa nell’elenco dei Paesi canaglia, quelli che George W. Bush avrebbe voluto democratizzare a colpi di bazooka. E bisogna ammettere che la Siria ci aveva messo del suo nel meritarsi una simile collocazione. Per esempio la “porosità” della frontiera con l’Iraq, dalla quale passano non pochi degli attentatori contro l’attuale governo irakeno. O l’uccisione del premier libanese Rafic Hariri, attribuita ai moukhbarat, i servizi segreti siriani. Ma su un altro piatto della bilancia c’è da mettere il ritiro dei siriani dal Libano, dopo quasi vent’anni di occupazione, e la conclamata volontà di Damasco di ritagliarsi in futuro una posizione “degna” sullo scacchiere mondiale. A conferma il respiro di sollievo col quale in Siria è stata accolta la vittoria di Obama. O il dialogo in atto con la Francia. Un dialogo che si è tradotto nel viaggio ufficiale di Bachar-al-Assad a Parigi, accompagnato dalla sua splendida consorte. Paese non privo di contraddizioni, la Siria è dominata, politicamente parlando, dagli alauit, una setta islamica in assoluto minoritaria, il 10 per cento della popolazione contro il 70 sunnita. Non ha mai nascosto il suo appoggio agli Hezbollah libanesi o ai palestinesi di Hamas, ma all’interno reprime duramente ogni movimento islamista che si riveli anche solamente un po’ ribelle. Con 20 milioni di abitanti vive di agricoltura, industria petrolifera e tessile, turismo, con un reddito per abitante pari a un decimo dei Paesi sviluppati. Ma di recente a smuovere le acque c’è stato l’invito rivolto ad Obama a venire a Damasco, una sorta di seguito logico alla rinnovata politica di intesa. E Washington non ha fatto orecchie da mercante, dapprima annunciando la nomina di un ambasciatore, dopo quattro anni di sede vacante. In seguito spedendo in Siria tutta una serie di emissari incaricati di stendere la bozza di un possibile piano di pace con Israele. Grande oggetto del contendere è il possesso delle alture del Golan, strappate dagli israeliani alla Siria nel corso della guerra cosiddetta dei Sei Giorni, e che Tel Aviv giudica di importanza strategica. Recuperarle, consentirebbe a elAssad di confermare ai suoi che si può ottenere molto di più con la pace che con la guerra. Per altro verso non sarebbero pochi i vantaggi per l’Occidente nell’annoverare fra i Paesi “ragionevoli” una Siria araba capace di avere buoni rapporti sia con l’Iran che con la Turchia che arabi non sono e militano su lati opposti della barricata. Una Siria che non sarebbe più il rifugio privilegiato dei terroristi di ogni genere e specie. La sfida è difficile. Ma mette conto di tentare. I.U. 7 ventidalmondoviaggi-8 18-12-2009 14:25 Pagina 8 PROPOSTE RISERVATE AI SOCI ANLA GRANDI TOUR DA MOSCA A SAN PIETROBURGO LA VOLGA VIA DEGLI ZAR STORIA IN CROCIERA SUL LUNGO LA … GIAPPONE classico e moderno Partenza: 13 aprile 2010 Durata: 12 giorni 11 giorni - partenze 12 luglio e 1 agosto 2010 da Milano, Roma e Venezia Navigazione sui fiumi Volga e Neva da Mosca a San Pietroburgo. La navigazione fluviale rappresenta il modo più bello e rilassante per esplorare un paese come la Russia, dove il sistema di canali ha sempre svolto un’importante ruolo nella vita sociale ed economica. Il sogno dello zar Pietro il Grande, creare una via d’acqua navigabile che collegasse Mosca a San Pietroburgo, poté essere realizzato soltanto a distanza di tre secoli: scavando canali navigabili, creando bacini idrici, costruendo ben 18 chiuse per superare i 162 metri di dislivello lungo i 1400 chilometri che uniscono l’una all’altra le due città. Quote di partecipazione secondo la cabina richiesta Quota di partecipazione con voli diretti da Roma/Milano 25 partecipanti € 3.850,00 Tasse aeroportuali (al 10 settembre 2009) € 120,00. Possibilità di partenze da altre città via Roma o Milano. Pensione completa - Accompagnatore dall’Italia AUSTRALIA EXPLORER Partenza: 15 maggio 2020 - 19 giorni Perth (la città più isolata della Terra); il deserto dei Pinnacoli nel Nambung National Park; Melbourne, città Regina del Sud ordinata ed elegante; gli spettacolari scenari della Great Ocean Road fino ai “12 Apostoli”; Sidney (3 giorni nella più bella città del mondo) con crociera nella splendida baia dove nel 1770 capitan Cook gettò l’ancora della sua nave; Ayers Rock ed il parco nazionale di Uluru per ammirare il famoso “Monolito” all’alba ed al tramonto; Port Douglas e la barriera corallina; Cairns: i segreti della foresta pluviale più antica del mondo, l’esplorazione della barriera corallina con un semi-sommergibile panoramico e, per finire, il “Kuranda Scenic” a bordo di un caratteristico treno attraverso la foresta e le spettacolari cascate fino al parco culturale Aborigeno di Tjapukai per assistere agli spettacoli sulla storia della cultura aborigena. L’arrivo in Australia ... dopo una sosta rilassante con visite a Hong Kong ed il rientro in Italia dopo una altrettanto rilassante sosta a Bangkok Quota di partecipazione da Roma/Milano – 20 partecipanti - € 5.720,00 Tasse aeroportuali - al 30 novembre 2009 - € 560,00 Pensione completa - Accompagnatore dall’Italia MAROCCO, LE CITTA’ IMPERIALI E LA VIA DELLE KASBAH OLTRE IL MEDIO E BASSO Partenza: 12 maggio 2010 - 11 giorni ATLANTE Alla scoperta di un Marocco fuori dai sentieri più battuti: dalle favolose oasi verdeggianti della vallata del Draa alle prime dune scolpite dai venti del Sahara, senza tralasciare le invitanti città di Ouarzazate e di Marrakech. Casablanca con la famosa Corniche ed il monumento più famoso della Moschea Hassan II - Rabat, moderna capitale del Marocco – Meknes con la Bab Mansour, la porta più bella del Marocco – il sito archeologico romano di Volubilis, patrimonio UNESCO - Fes, la più antica e nobile delle città imperiali – attraverso la suggestiva via delle 1000 Kasbahs fino a Ouarzazate, naturale set cinematografico e Marrakech, la millenaria, con la famosa piazza, la Jemaa el Fna … infine le ultime tappe, Essaouria e El Jadida che riportano a Casablanca Quota di partecipazione da Roma– minimo 30 partecipanti - € 1.560,00 Tasse aeroportuali: € 110,00 Partenza da altre città collegate con voli Alitalia via Roma: nessun supplemento. Partenza da Milano Linate via Madrid: nessun supplemento. Pensione completa - Accompagnatore dall’Italia PER INFORMAZIONI RIVOLGERSI ALLA SEGRETERIA GENERALE ANLA TEL. 06.86321128 primo piano 9 18-12-2009 15:49 Pagina 9 di Alberto U. Rogi L e cifre sono impressionanti. Ben 14 morti al giorno per incidenti stradali. Un costo sociale pari al 2 per cento del Pil. E quasi sei incidenti su dieci causati dall’abuso di alcool. Da qui la richiesta di leggi più severe contro i pirati della strada (oltre a degli interventi a monte affidati per esempio all’educazione scolastica). La manifestazione più eclatante si è avuta a Roma con cinquemila “dissuasori” sdraiati sull’asfalto di via dei Cerchi a cinque metri di distanza gli uni dagli altri: cinquemila come le persone che ogni anno muoiono in Italia negli incidenti stradali. E’ la manifestazione organizzata dalla Fondazione Ania; la prima volta, come dice il suo segretario generale, Umberto Guidoni, che in Europa si svolge una coreografia del genere per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema della sicurezza stradale. In Italia, si sa, ne abbiamo più bisogno che altrove: cinquemila morti fanno un bilancio nazionale assai più tragico che in altri Paesi. Perciò i “dissuasori” (giovani volontari dell’Ania e cittadini comuni) si sono adoperati, al suono delle trombe e al rullio dei tamburi, nel “dissuadere” l’opinione pubblica dalla guida pericolosa. Il presidente dell’Ania, Sandro Salvati, è convinto che servano «progetti sistematici a breve, medio e lungo termine, come l’inserimento di un’ora di educazione stradale nelle scuole, più controlli e più risorse alle Forze dell’Ordine», e ovviamente pene più severe contro i killer della strada. Cose che ha anche ripetuto davanti alla Commissione Lavori pubblici del Senato, nel corso della sua audizione. E Mario Calducci, presidente della Commissione Trasporti della Camera, che il disegno di legge ora in discussione al Senato ha “licenziato” nello scorso luglio, ha ribadito OPINIONI OPINIONI PRIMO PRIMO PIANO PIANO TROPPI IN ITALIA I MORTI SULL’ASFALTO Almeno 14 vittime al giorno. Da qui la richiesta di nuove leggi e di altre iniziative correttive nella cornice di via dei Cerchi (era presente anche lui alla manifestazione) alcuni dei capisaldi della nuova legge: tasso alcolemico zero per i neopatentati e i professionisti della guida come i camionisti, un centro unico di raccolta dati presso il ministero dei Trasporti per avere un aggiornamento sul numero di incidenti più periodico di quanto avviene ora e il 50 per cento delle multe da destinare alla sicurezza stradale, alla formazione scolastica, alla manutenzione delle strade e a intensificare i controlli. «Chi guida – ha detto Calducci – deve essere soggetto a più controlli e a maggior severità, ma al contempo non deve essere considerato un bancomat. I Comuni non devono fare dei controlli che a volte sono dei trabocchetti come gli autovelox nascosti: molti Comuni, specie in provincia, ne fanno un uso scriteriato». E’ molto probabile che il testo della legge, così come è stato trasmesso dalla Camera al Senato, non subisca 9 stravolgimenti a Palazzo Madama. I senatori della Commissione Lavori pubblici sono impegnati in questi giorni in un ampio giro di audizioni per sentire tutti i pareri e i suggerimenti delle organizzazioni che ruotano intorno alla sicurezza stradale. Si indovina facilmente che il contenzioso più forte sarà comunque con la Fipe (Federazione dei pubblici esercizi) e con i gestori di discoteche e locali pubblici per quanto concerne l’ora in cui sarà vietato vendere alcolici, oggi fissata alle 2 di notte. Un orario contrastato soprattutto dai gestori delle discoteche. Ma come dice Giuseppe Cassaniti Mastroini, presidente dell’Associazione italiana familiari delle vittime della strada: «Non si può barattare il guadagno dei gestori di discoteche con i troppi ragazzi che muoiono o uccidono perché in preda all’alcool». Fondamentale infine il problema delle pene. Oggi troppo leggere per chi uccide – colpevolmente – al vo■ lante. dai lettori 10-13 18-12-2009 9:17 Pagina 10 AFFARI SOCIALI DAI LETTORI ▼ USURANTI, ANCORA IN ATTESA Premesso che il sottoscritto opera come volontario del Caf e Patronato Ital-Uil, gradirei avere un chiarimento in base alle vostre conoscenze, ad un quesito che nel suo sviluppo mi lascia perplesso. Dunque: nel novembre 2008 abbiamo presentato all’Inps domanda di prepensionamento per un lavoratore chiedendo l’applicazione della legge 247 e Dl 08/2003 n. 66 (lavori usuranti e notturni), la domanda è stata respinta in quanto il soggetto non aveva maturato l’età anagrafica necessaria (57 anni) e questo lo sapevamo. Essendo il lavoratore in procinto di maturare i requisiti necessari, abbiamo contattato l’Inps per eventualmente avviare la pratica. L’istituto risponde che non esiste più l’agevolazione prevista. Chiedo: 1) la legge 247 del 24-122007 e il Dl 08/2003 n. 66 sono state abrogate? 2) come e quando? Ed eventuale alternativa. Giovanni Stanglini Novara La legge 247-2007 aveva previsto una delega legislativa per varare la normativa per il pensionamento anticipato dei soggetti che svolgono lavori usuranti, di riforma del precedente D.lgs n. 347 del 1993, che all’art. 2 prevedeva benefici previdenziali. IL FATTO INTERNET E CELLULARI FAVORISCONO I RAPPORTI Internet e cellulari favoriscono le relazioni sociali. Lo sostiene uno studio del centro di ricerche Pew International, il primo a indagare il collegamento tra uso delle nuove tecnologie e isolamento sociale. Postare, chattare, digitare, chiacchierare al telefono, insomma, farebbero un gran bene alla socialità. Per dirla tutta, sottolinea lo studio, il volume dei rapporti sociali è in media più alto del 12 per cento tra chi usa il cellulare e del 9 per cento tra chi prende parte a photo-sharing e invia e-mail. Tra gli intervistati solo il 45 per cento confessa di affrontare questioni intime o importanti con familiari e amici: lo fa il 55 per cento dei “tecnologici”. Chi scambia foto on-line ha il 61 per cento in più di possibilità rispetto alla media di incontrare interlocutori con interessi politici differenti, i blogger hanno il 95 per cento di opportunità di avere relazioni multietniche. E a chi sostiene che il web confini il cielo dietro un monitor, fate sapere che gli internauti sono per il 42 per cento più numerosi di chi frequenta parchi o bar, rispetto ai casalinghi e pantofolai. C.U. La Finanziaria 2001 (legge n. 288/2000) previde una disciplina transitoria, i cui effetti si sono già esauriti. Peraltro il D.lgs attuativo della 247/2007 non è stato emesso e quindi la norma che agevolava l’uscita anticipata dal lavoro, prevista nella stessa 247 sul Welfare è rimasta lettera morta. Per le agevolazioni previdenziali sui lavori usuranti erano previste nuove regole con il decreto legge n. 112 del 2008, secondo le quali, chi rientrava nella lista degli addetti ad attività usuranti poteva fruire di un anticipo massimo di tre anni sull’età minima prevista per la pensione di anzianità, a condizione di aver compiuto i 57 anni di età, da combinare con almeno 35 anni di contributi; ma poi, in sede di conversione della legge (n. 133/2008) la norma è stata stralciata e sostituita con il “collegato” in materia di lavoro alla Finanziaria 2009, che ha delegato il Governo ad adottare uno o più decreti legislativi di riassetto normativo per il diritto al pensionamento anticipato in conformità dei criteri stabiliti con la legge 247/2007. Il testo del “collegato”, disegno di legge n. 1167 di delega in materia di lavori usuranti, controversie di lavoro e ammortizzatori sociali, dopo un esame durato 13 mesi (fu approvato dalla Camera il 28 ottobre 2008), alla fine dello scorso novembre è stato approvato dal Senato ed è ora all’esame dell’altro ramo del Par10 lamento per il varo definitivo “in terza lettura”, previsto (salvo ulteriori modifiche) ai primi di questo gennaio. Successivamente, ossia entro tre mesi, il Governo dovrà intervenire sulle attività usuranti. Per ora, dunque, per gli addetti ai lavori usuranti, non si parla di pensionamento anticipato, anche se la norma prevede (con decorrenza 1° gennaio 2008, come stabiliva la 247/2007?) la possibilità di conseguire, su domanda, il diritto alla pensione con requisiti inferiori a quelli previsti per la generalità dei lavoratori dipendenti. Nella delega al Governo tuttavia è stato inserito un “meccanismo della priorità nella decorrenza dei trattamenti pensionistici, qualora, dai lettori 10-13 18-12-2009 9:18 Pagina 11 ANTISTANTE E RETROSTANTE nell’ambito della funzione di accertamento del diritto al beneficio, emergano scostamenti tra il numero di domande accolte e la copertura finanziaria a disposizione”. Il che vuol dire verifica dei limiti di bilancio, in particolare nella definizione della platea dei beneficiari e delle aliquote contributive per la copertura dei conseguenti oneri. ▼ INVALIDITA’ PER I PUBBLICI Sono un dipendente pubblico. Un mio collega, più giovane di me, dopo aver fatto diverse analisi ed esami diagnostici e aver superato una visita fiscale presso una Commissione medica militare, è stato collocato in quiescenza anticipata. Premesso che, secondo il mio parere, le mie condizioni di salute a causa del lavoro che svolgo non sono migliori del collega, vorrei sapere come avviare la mia pratica per ottenere il pensionamento anticipato per motivi di salute. Fabrizio Condemi Napoli I dipendenti pubblici devono presentare la domanda di pensionamento per motivi di salute all’amministrazione di appartenenza, depositando la documentazione richiesta e rispondendo alle domande dell’apposito modulo, la cui seconda ▲ segue a pag. 12 Un lettore romano, il signor AdelmoTraccanelli, chiede: “Se antistante, retrostante, sovrastante, sottostante, circostante significano ‘che sta davanti a, che sta dietro a, eccetera’, perché si dice ‘antistante il palazzo, retrostante il palazzo, eccetera, sopprimendo la preposizione a? Lo dicono alla radio, alla televisione, eccetera”. Caro signor Traccanelli, è vero che si sente dire indifferentemente ‘antistante il palazzo’ e ‘antistante al palazzo’, e lo stesso avviene nella scrittura, ma questo dipende dall’uso, perché non c’è una regola certa. Sullo Zingarelli, alla voce antistante, oltre a spiegare che si tratta del participio presente del verbo antistare, si avverte che il termine è anche un aggettivo, e che significa ‘che sta davanti’. Si forniscono infine due esempi d’uso: “il giardino antistante alla villa; il piazzale antistante il municipio”. Se si volesse cercare una spiegazione, si potrebbe osservare che antistante non significa propriamente ‘che sta davanti a’, ma soltanto ‘che sta davanti’, e infatti può essere usato anche senza complementi: ‘il palazzo antistante’. Per i complementi, poi, ognuno può scegliere il complemento di termine oppure il complemento oggetto. NON DITE...MA DITE… LE NOVITÀ DELLO ZINGARELLI Ho citato, per la risposta, lo Zingarelli, e questo mi permette di dare qualche notizia sull’ultima ristampa del più diffuso dizionario della lingua italiana. Si tratta della revisione del 2010 della dodicesima edizione, che presenta alcune novità. Compare per esempio, per la prima volta, un simbolo grafico rappresentante un fiore stilizzato. Questo simbolo è posto davanti a circa duemilaottocento parole, definite parole da salvare. Si sono voluti indicare i termini che appartengono alla lingua italiana con piena legittimità, ma di cui si teme la sopravvivenza, perché insidiati, o addirittura minacciati da sinonimi maggiormente usati da un parlar comune sempre più sciatto e approssimativo. Ma il motivo principale che fa finire ogni anno questo vocabolario sui giornali è costituito dalle parole nuove e dai nuovi significati che hanno acquisito vecchi vocaboli. Quest’anno le novità sono circa milleduecento, e tra loro, come sempre, sono elencate le parole straniere ormai diventate d’uso comune anche nella nostra lingua. Prima di citare qualcuna di queste novità, c’è da osservare preliminarmente che queste parole nuove sono in realtà termini già in uso, che il vocabolario registra certificandone la diffusione nella lingua scritta. Un uso che può essere anche lontano nel tempo. Prendiamo per esempio il termine apocrifia, caratteristica di un libro o di un testo apocrifo, ossia non riconosciuto come canonico (vangeli apocrifi), oppure falsamente attribuito a qualcuno o a una determinata epoca; ebbene, questa voce risale al 1846, ma è entrata solo quest’anno nello Zingarelli: frutto delle recenti polemiche relative all’ormai famoso ‘papiro di Artemidoro’, della cui autenticità sono ormai parecchi a dubitare. Ma se l’apocrifia è di non difficile comprensione, che dire invece di un aggettivo nuovo come elicito, datato addirittura prima del 1498? È un termine di difficile comprensione per i non specialisti, anche con il soccorso dell’etimologia: deriva infatti dal latino elicitu(m), verbo elicere, composto da ex (da oppure fra) e lacere (estrarre oppure strappare). Solo gli studiosi di filosofia adoperano elicito per indicare una manifestazione di volontà ‘che si produce senza alcuna mediazione razionale’. Vorrei adesso scegliere alcune parole, tra le milleduecento, che mi sono parse significative oppure soltanto curiose. A cominciare da acchiappo, sostantivo che indica – nella locuzione da acchiappo – una situazione o una persona seducenti. La bravetta è un carrello a due ruote per il trasporto di piccoli carichi. La elaioteca è un locale per l’esposizione, la degustazione e talora la vendita di oli d’oliva. Il finger food è un cibo che si mangia usando direttamente le mani. Il foliage è quel fenomeno autunnale consistente nel progressivo trascolorare dal giallo al rosso vinaccia delle foglie degli alberi prima della loro caduta. L’urtista è un venditore ambulante di souvenir e oggetti sacri. Le altre parole le lascio alla vostra ricerca sul vocabolario. (il Cruscante) 11 dai lettori 10-13 18-12-2009 9:19 AFFARI SOCIALI DAI LETTORI ▲ parte deve essere compilata dal loro medico di fiducia. Una volta completato il procedimento che accerta e riconosce la invalidità del lavoratore, questi ha diritto ad uno dei seguenti trattamenti previdenziali. Pensione di inabilità permanente alle mansioni svolte: è l’invalidità meno grave, può essere concessa a chi possiede almeno 19 anni, 6 mesi e un giorno di servizio e viene liquidata in base all’anzianità acquisita senza maggiorazioni. Pensione di inabilità a qualsiasi proficuo lavoro: per invalidità di grado inferiore al 100 per cento, per chi possiede almeno 14 anni, 6 mesi e un giorno; anche qui la liquidazione non comporta maggiorazioni. Pensione di inabilità assoluta: spetta a chi non è più in grado di svolgere qualsiasi attività di lavoro, dipendente o autonomo, ed ha almeno 5 anni di contributi, di cui 3 versati nell’ultimo quinquennio, considerando validi anche i periodi ricongiunti o riscattati. Pensione diretta di privilegio: spetta a chi ha subito una inabilità, accertata dall’apposita Commissione medica come dipendente da causa di servizio. Il trattamento è pari alla pensione ordinaria maturata, con la maggiorazione di un decimo; comunque l’importo non può essere inferiore ai due terzi dell’ultima retribuzione percepita. Pagina 12 IL FATTO TROPPO ALTI I NOSTRI MUTUI Per 230 mila famiglie italiane la rata del mutuo per la prima casa ha raggiunto una “soglia critica” per l’equilibrio del bilancio familiare: lo ha detto il capo del servizio Supervisione intermediari specializzati della Banca d’Italia, Roberto Rinaldi, durante un’audizione alla Commissione Finanze alla Camera. Le famiglie “a rischio” sono quelle con basso reddito, che fino al 2006 spendevano il 17 per cento del reddito per pagare il mutuo, e che oggi arrivano a spendere il 32 per cento, un terzo del bilancio familiare. Come dire: su 1.000 euro, 320 se ne vanno solo per il mutuo, e l’equilibrio economico va a farsi benedire. D’altra parte l’indebitamento delle famiglie italiane è cresciuto negli ultimi decenni a ritmi elevati, rileva Bankitalia; a spingere le famiglie a contrarre mutui per l’acquisto della casa è stata anche la discesa dei tassi di interesse. Ma ora sorgono “preoccupazioni, per la capacità delle famiglie, in particolare quelle a basso reddito, di sostenere gli oneri del debito”. I timori, ha spiegato Rinaldi, si sono ovviamente accentuati con la crisi finanziaria. R.T.jr ▼ STRESS TELEFONICO so a vedere quando mi daranno il telefono Telecom e mi dicono che la domanda non serviva perché il mio numero non esisteva più e che me l’avrebbero dato entro il mese, ma di mandare una disdetta alla Società X, e così feci. Passa qualche mese, le fatture della Società X continuo a pagarle, torno dai Carabinieri a fare un’altra denuncia. Poi mi reco a Rivarolo Canavese all’ente consumatori a spiegare il mio caso e mi fanno fare un’altra disdetta perché non andava bene la prima. Allora spedisco la disdetta per via fax e qui siamo ai primi di luglio, ad agosto 2009 telefono alla Società X che non mi mandassero più le fatture perché avevo spedito la disdetta: mi risposero che non accettavano il fax ma solo la raccomandata e così la feci. Oggi, 8 ottobre 2009, non sono ancora riuscito a liberarmi di questa situazione. Chiedo a voi se potete aiutarmi ad uscirne e Nel marzo 2008 mi telefona la Società X per informarmi della convenienza di non pagare il canone Telecom, io subito non accettai, ma poi mi stressarono di telefonate e un bel giorno accettai. Non l’avessi mai fatto!, il 29 marzo mi levarono la linea e per me il telefono finisce. Comunque passano i mesi, continuo a pagare le bollette della Società X che arrivano ogni bimestre, telefonando per chiedere quando mi daranno la linea e niente è successo. Arrivo al mese di ottobre, mi faccio sentire con una raccomandata r.r., spiegando che era da molto tempo che ero senza telefono, e niente accade. Nel gennaio 2009 faccio denuncia ai Carabinieri e nello stesso mese vado al punto 187 di Telecom a fare la domanda per avere il telefono, ma anche loro se la presero comoda. A marzo pas12 cosa posso fare per non continuare a pagare. Giovanni Buffo Front (To) Nella giungla delle offerte nel settore delle telecomunicazioni, il cittadino deve essere sempre più accorto per non incappare nei guai come il nostro socio. Intanto bisognerebbe liberarsi dal credere alla favoletta del “No canone Telecom”, quando poi ci si accorge di pagare un altro canone, che alla fine dei conti non è meno di quello della Telecom. Il nostro suggerimento è che, per liberarsi da un contratto telefonico non voluto, quando il nuovo gestore non rispetta la disdetta data o spedisce bollette con addebito di servizi non fruiti, ci sono due vie: la denuncia alla Autorità per le Comunicazioni, il ricorso al giudice di pace. Per il nostro lettore la prima via è di inviare una denuncia per raccomandata alla sede regionale della Autorità (Corecom Piemonte, via Lascaris 10, 10121 Tori- dai lettori 10-13 18-12-2009 9:19 no), l’altra è rivolgersi all’Ufficio del giudice di pace di Rivarolo Canavese, competente per territorio, e prendere appuntamento con il magistrato “di turno”, al quale si può proporre la domanda ed ottenere assistenza gratuita ai sensi dell’art. 316 del Cod. proc. civile. ▼ IN LABORE FIDELITAS Da tempo immemorabile sono iscritto all’Anla (da ben più di trent’anni) e, quindi, sono affezionato lettore di Esperienza. Invero, più volte la “nostra” rivista ha dato spazio anche a qualche mio scritto o poesia. Ho raccolto tutte queste testimonianze nella memoria del computer. Riordinando l’archivio del pc ho ritrovato il file dedicato ad Anla. Ebbene, riguardando il logo della nostra associazione, ho sentito il desiderio di fare una riflessione sulla “fedeltà” che è, sicuramente, un valore molto caro ad Anla. Mi permetto di allegare lo scritto, non so se è meritevole di essere pubblicato. “La fedeltà, nelle sue molteplici espressioni, è ancora considerata un valore, oggi? Nella vita di ogni giorno, purtroppo, sembra abbia perso parte della sua caratura. Il provvisorio, il precario, si sta sempre più imponendo come “moderna” filosofia da anteporre ai nuovi e vecchi problemi dell’esistere. La famiglia, il Pagina 13 IL FATTO L’INQUINAMENTO COLPISCE IL CUORE Troppo freddo, troppo caldo e troppo smog spaccano il cuore. A dirlo è uno studio pubblicato sulla rivista Eart. Insomma. Nei centri urbani dove si registrano almeno dieci casi di infarto pro die, se ne aggiungono, nei giorni più caldi e in quelli più freddi, da uno a quattro in più. Anche l’inquinamento atmosferico fa la sua parte sebbene, precisa lo studio, non sembri esserci una “soglia di sicurezza” al di sotto della quale il cuore non ne risente. Smog sotto accusa anche per i ricercatori dell’Università di San Paolo, Brasile. In uno studio presentato alla conferenza annuale dell’American Society of Reproductive Medicine ad Atlanta, negli Usa, sostengono che “l’inquinamento atmosferico influenza negativamente lo sviluppo embrionale, rendendo l’aborto più probabile di due volte e mezzo rispetto al normale”. Attenzione: “anche quei livelli di inquinamento contrassegnati come sicuri dall’Oms potrebbero essere sufficienti ad aumentare il rischio di aborto”. Al capoluogo lombardo spetta il primato in Europa di concentrazione di Pm10: 51 microgrammi/metro cubo. La media giornaliera stabilita dalla legislazione europea per la protezione della salute umana è di 50microgrammi/mc e non può essere superata più di 35 volte l’anno. E.G. lavoro, le relazioni umane, risentono di un clima che sta sempre più mutando (non in meglio), quasi che l’inquinamento stia contaminando non soltanto l’atmosfera ma anche l’uomo. Come anziano, posso fare un confronto tra presente e passato. Mi limiterò a restringerlo al mondo del lavoro, alla mia vicenda personale condivisibile con quella di tanti altri anziani da tempo in pensione. Si dirà che l’anziano spesso si fa trascinare dalla nostalgia dei ricordi e, quindi, rimpiange il passato più di come andrebbe rimpianto. Sì, forse è vero. Tuttavia, per cercare di capire mi sono fatto una domanda: se oggi fossi giovane e non avessi un lavoro, oppure fossi un “precario” a vita, riuscirei a fare il percorso che ho fatto?”. Paolo Bassani La Spezia Lo scritto del nostro affezionato lettore (e socio) è ben meritevole di essere pubblicato. Ma, come sempre dobbiamo precisare, non abbiamo lo spazio sufficiente. Perciò ci siamo volutamente fermati al punto interrogativo: siamo convinti possa essere il motivo perché ciascuno di noi ci rifletta sopra e, alla fine, darsi una risposta che lo tranquillizzi di fronte alla propria coscienza. ▼ SE CERCATE UN DINOSAURO... Ricevo sempre la bella rivista della vostra associazione a cui mia moglie è iscritta. Vi scrivo in merito all’articolo “Dinosauri al supermercato” apparso sul n. 9/2009 per segnalarvi che qui vicino a noi, a Desio, c’è una sorta di negozio, anche se il termine “negozio” è molto riduttivo visto che l’attività è situata all’interno di quella che una 13 volta era una chiesa, in cui è possibile acquistare minerali e fossili a prezzi, a parer mio, veramente modici. Un’idea molto approssimativa, nonché riduttiva (e non so spiegarmene il motivo) di quanto vi si può trovare, la si può avere visitando il loro sito www.la-miniera.it. Vi assicuro però che ciò che si trova in vendita online è nulla rispetto a quello che è possibile acquistare sul posto, specialmente riguardo ai fossili di trilobiti, piante e pesci. Nel piccolo museo adiacente si trovano parecchi fossili di piante, rettili e minerali anche di una certa dimensione. Vittorio Gorini Carate Brianza (Mb) Abbiamo pubblicato questo amichevole invito a beneficio degli amanti della preistoria “naturale”, che volessero rifornirsi di fossili a buon ■ mercato. affari sociali 14-19 18-12-2009 14:45 Pagina 14 AFFARI SOCIALI di Franco Panzolini PENSIONE DI VECCHIAIA L’età pensionabile, per i dipendenti del settore privato, rimane la solita, se ne riparlerà nel 2015: 65 anni per gli uomini e 60 per le donne, con un minimo di 20 anni di contribuzione (15 se maturati entro il 1992). Per la decorrenza restano in vigore le quattro finestre di uscita: 1° luglio 2010 per coloro che possiedono i requisiti entro il 31 marzo 2010; 1° ottobre 2010 per chi ha i requisiti entro il 30 giugno 2010; 1° gennaio 2011 per chi avrà maturato i requisiti entro il 3° trimestre 2009; 1° aprile 2011 per coloro che avranno raggiunto i requisiti entro il 31 dicembre 2010. Per i dipendenti del settore pubblico, sia uomini che donne, valgono gli stessi limiti dei privati, ma per le donne è previsto l’allungamento dell’età pensionabile a 65 anni, gradualmente, a partire dal 1° gennaio di quest’anno, per il quale occorrono 61 anni per andare in pensione; inoltre per tutti i dipendenti pubblici è obbligatorio andare in pensione al compimento di 40 anni di contributi, compresi i figurativi e quelli legati al riscatto della laurea, salvi solo i professori universitari, i primari e i magistrati. PENSIONE DI ANZIANITÀ Per il periodo dal 1° luglio 2009 al 31 dicembre 2010 la pensione di anzianità spetta a chi ha raggiunto la quota 95, che cioè può far valere 59 anni di età e 36 anni di contribuzione oppure 60 anni di età e 35 di contributi. Nel conteggio dei contributi non sono considerati i contributi figurativi per malattia e disoccupazione, tranne pochi casi. Se il lavoratore ha maturato almeno 40 anni di contribuzione (purché 35 di contribuzione effettiva) può ottenere la pensione anticipata indipendentemente dall’età anagrafica. Finestre di uscita Con meno di 40 anni di contributi, sono due: PREVIDENZA TUTTOPENSIONI 2010 La normativa è cambiata solo per le donne del pubblico impiego. Per il resto, si vedrà nel 2015 - 1° gennaio 2010, per coloro che, alla data del 30 giugno 2009, possono far valere quota 95; - 1° luglio 2010, per coloro che, alla data del 31 dicembre 2009, sono a quota 95, ma di età pari o superiore a 57 anni. Con almeno 40 anni di contributi, sono quattro: - 1° luglio 2010, per coloro che hanno maturato 40 anni di contributi entro il 31 marzo 2010, ma con almeno 57 anni di età entro il 30 giugno; - 1° ottobre 2010, per coloro che hanno 40 anni di contributi entro il 30 giugno 2010, ma con almeno 57 anni compiuti entro il 3 settembre; - 1° gennaio 2011, per coloro che hanno 40 anni di contributi entro il 30 settembre 2010; - 1° aprile 2011, per coloro che i 40 anni di contributi li hanno maturati entro il 31 dicembre 2010. LA PENSIONE CONTRIBUTIVA Com’è noto, qui non esiste la pensione di anzianità, ma solo di vecchiaia, che viene liquidata elusivamente secondo il sistema contributivo. I requisiti per l’accesso sono di almeno 5 anni di anzianità contributiva e anagrafici di 60 anni per le donne e 65 per gli uomini. 14 Anche per la contributiva valgono le regole dei requisiti stabiliti per l’anzianità con il sistema retributivo: per il periodo dal 1° luglio 2009 al 31 dicembre 2010 la pensione spetta a chi ha raggiunto la quota 95, che cioè può far valere 59 anni di età e 36 anni di contribuzione oppure 60 anni di età e 35 di contributi; si prescinde dall’età se il lavoratore ha acquisito 40 anni di contribuzione. In ogni caso l’accesso al pensionamento è subordinato alla condizione che l’importo della pensione non sia inferiore a 1,2 volte l’importo dell’assegno sociale (ossia maggiore del 20 per cento). PENSIONI CON CLAUSOLA DI SALVAGUARDIA Anzianità Per coloro che hanno maturato i requisiti entro il 31 dicembre 2007 resta confermato quanto previsto dalla legge n. 243-2004 (cosiddetta “certezza dei diritti”), vale a dire la possibilità di accesso al pensionamento anticipato sulla base dei requisiti vigenti prima dell’entrata in vigore delle legge medesima. La legge 247-2007 consente il pensionamento anticipato all’età di 57 anni e 35 anni di contribuzione a chi, entro il 20 luglio 2007, è stato autorizzato al versamento dei contributi volontari. Vecchiaia L’età minima resta ferma a 57 anni, sia uomini che donne, se è stata raggiunta entro il 31 dicembre 2007 per affari sociali 14-19 18-12-2009 14:45 Pagina 15 AFFARI SOCIALI SANITA’ IL PATTO PER LA SALUTE F orse in passato non c’è stato un confronto così serrato e travagliato tra governatori e Governo sul nuovo Patto della salute, che i primi vogliono triennale e il secondo biennale, come in quello in vigore da quest’anno. I governatori, pur di diverse linee politiche, hanno fatto quadrato e, con una sola voce (quella del loro presidente Vaco Errani) hanno chiesto un consistente aumento degli stanziamenti, dichiarati disponibili dal ministro dell’Economia, e ruoli più forti all’insegna del federalismo fiscale. Dopo infinite riunioni tecniche, superate le differenziazioni tra Nord e Sud e tra virtuosi e spreconi, il documento regionale è stato presentato al Governo, accompagnato dalla pretesa che la trattativa si sposti dal tavolo con il Welfare e l’Economia a quello della Conferenza StatoRegioni. In sintesi le richieste delle Regioni sono: aumento di 3,5 miliardi nel finanziamento del Fondo sanitario per il 2010, considerato che il 2,5 per cento in più è dovuto per il recupero dell’inflazione e l’aumento della popolazione, mentre il 3,5 per cento rappresenta l’incremento medio dello scorso triennio; garanzia di copertura agli investimenti in edilizia sanitaria, già ripartiti nel precedente Patto (mancano 6 miliardi di euro); finanziamento a fronte delle esigenze di riorganizzazione delle strutture sanitarie, con una quota extra per programmi aggiuntivi per la sicurezza sismica; per le Regioni inadempienti, le procedure di accompagnamento e sostegno devono essere attivate dalla Conferenza delle Regioni, ferma restando l’applicazione della disciplina di diffida e commissariamento, comunque il commissario può essere esclusivamente il presidente della Regione; abolizione della ritenuta del 3 per cento del Fondo sanitario al momento del riparto in attesa delle verifiche di spesa, l’importo va ripartito tutto, salvo poi recuperare l’1 per cento l’anno successivo in caso di disavanzo. cento della retribuzione). Chi perciò è rimasto al lavoro, può andare in pensione fin dal mese successivo alla presentazione della domanda. Lavoratori in mobilità ordinaria A norma dell’art. 18 comma 1 della legge n. 243-2004, per 10.000 lavoratori collocati in mobilità da aziende ubicate nelle aree del Mezzogiorno viene applicata la previgente normativa di favore, a condizione che siano in mobilità sulla ▲ coloro che hanno maturato il diritto alla pensione di vecchiaia nel sistema contributivo con i requisiti fissati con la riforma di cui alla legge n. 335-1995. Lavoratori del superbonus L’uscita dal lavoro con il sistema delle finestre non si applica ai lavoratori dipendenti che, nel periodo 2004-2007, hanno rinviato il pensionamento di anzianità in cambio del pagamento in busta paga dell’equivalente dei contributi dovuti (33 per In attesa del rinnovo del contratto di lavoro, ci sono poi da risolvere le questioni dei medici, ossia della cosiddetta “rottamazione” dei camici bianchi (risoluzione automatica del rapporto di lavoro con 40 anni di contributi, v. Esperienza n. 10/09 pag. 14) e della governance sanitaria, per la quale c’è un disegno di legge all’esame della Camera, che tra l’altro prevede l’innalzamento dell’età pensionabile dei medici a 70 anni, la liberalizzazione della professione anche all’interno delle strutture sanitarie e la permette anche agli infermieri. Argomenti questi che, prima delle decisioni del Parlamento, secondo i governatori che vi individuano gravi lesioni delle competenze regionali in punto di federalismo, devono essere portati alla discussione in seno alla Conferenza Stato-Regioni. Nell’incontro di metà novembre tra governatori e ministri del Welfare e dell’Economia è stata trovata un’intesa sul nuovo Patto, ma la versione finale dell’accordo c’è stata solo dopo l’inclusione dei nuovi stanziamenti nella Finanziaria 2010, nella quale sono confluiti i costi sanitari. La spesa sanitaria del triennio è dunque fissata in 332 miliardi di euro, con previsione di aumenti di 1,6 miliardi per il 2010, 1,7 per il 2011 e 2,8 per il 2012. La Finanziaria ha però fissato al 5 per cento il disavanzo standard sanitario strutturale, superato il quale scatta l’obbligo del “piano di rientro”, e prevista una serie di provvedimenti “anti-disavanzo” per le Regioni che sono o passano al deficit nel bilancio sanitario: blocco del turn-over del personale e delle spese non obbligatorie, scatto automatico delle addizionali Irpef nella misura dello 0,3 per cento oltre il tetto massimo se il piano di rientro del debito è insufficiente o se addirittura non è stato presentato, taglio di posti letto negli ospedali, diminuzione del personale, riduzione delle cure in ospedale previo trasferimento al day hospital o all’ambulatorio. F.P. segue a pag. 16 15 affari sociali 14-19 23-12-2009 8:10 Pagina 16 AFFARI SOCIALI PREVIDENZA ▲ base di accordi stipulati anteriormente al 1° marzo 2004 e che maturino i requisiti per la pensione di anzianità entro il termine di fruizione dell’indennità di mobilità. La legge n. 247 ha confermato l’aggiunta di altri 5.000 lavoratori, a condizione che gli accordi siano stati stipulati anteriormente al 15 luglio 2007 e che i requisiti siano maturati successivamente al 31 dicembre 2007 ed entro il periodo di fruizione dell’indennità di mobilità. Al riguardo l’Inps ha provveduto a redigere la graduatoria nazionale dei soggetti potenzialmente beneficiari sulla base della data di cessazione del rapporto di lavoro, dalla quale ha avuto origine la mobilità. Al lavoratore interessato, collocatosi in posizione utile, è stata inviata una certificazione del diritto acquisito per consentirgli di presentare la domanda di pensione; in mancanza della certificazione, non si procede alla liquidazione della pensione in deroga. Lavoratori addetti ad attività usuranti e lavoratori notturni Entro il limite delle risorse finanziarie di apposito Fondo e per un numero complessivo non superiore a 5.000 unità, i lavoratori che svolgono attività particolarmente usuranti (previste dal decreto ministeriale del 19 maggio 1999), i lavoratori notturni (come definiti dall’art. 1 del D.lgs n. 66-2003), i lavoratori addetti alla catena di montaggio e i conducenti di mezzi pubblici pesanti per trasporto persone, possono accedere al pensionamento anticipato con un requisito anagrafico minimo ridotto rispetto a quello previsto per la generalità dei lavoratori dipendenti, comunque con almeno 57 anni di età e fermo restando il requisito minimo di anzianità contributiva di 35 anni; anche per costoro valgono le finestre di uscita. Peraltro, per avere la certezza dei termini e della modalità per ottenere la pensione di anzianità con requisiti inferiori a quelli previsti per gli altri dipendenti, occorrerà attendere l’approvazione del disegno di legge n. 1167 “collegato alla Finanziaria 2009”, ancora all’esame del Parlamento. PEREQUAZIONE AUTOMATICA La percentuale di variazione per il calcolo della “scala mobile” delle pensioni per l’anno 2010, con effetto dal 1° gennaio di quest’anno, è risultata pari ad un incremento dello 0,7 per cento, determinato in via provvisoria dal decreto ministeriale del 19 novembre 2009, salvo conguaglio da effettuarsi, in via definitiva, al momento che scatterà la perequazione per l’anno successivo. Pertanto, per la prima volta dall’entrata in vigore della perequazione automatica, l’aumento del 3,3 per cento delle pensioni, assegnato in via provvisoria per il 2009, è risultato maggiore di quello dovuto in via definitiva, pari al 3,2 per cento, per cui l’applicazione della normativa in vigore comporta che: - l’incremento per il 2010 è calcolato su un importo inferiore, ricalcolato con il valore del 3,2 per cento e non su quello della pensione oggi in pagamento; - sulla pensione di gennaio 2010 grava il conguaglio negativo dello 0,1 per cento, corrisposto in più nel corso del 2009; vale a dire che la rata della pensione in pagamento a gennaio 2010 avrà, ma solo per questo mese, un importo leggermente inferiore a quella di dicembre 2009, salvo un intervento in extremis del Governo. Conseguentemente, tutte le pensioni Inps e quelle a carico di un fondo esclusivo o sostitutivo dell’assicurazione generale obbligatoria (compresi Stato e Inpdap), verranno perequate sulla base della percentuale di aumento per la variazione Istat del costo della vita nelle seguenti misure: - 0,7 per cento sulla fascia di pensione mensile fino a 2.291,00 euro, pari a cinque volte il trattamento minimo di dicembre 2009; 16 - 0,53 per cento (75 per cento di 0,7) sulla quota mensile eccedente l’importo di 2.291,00 euro. MINIMI DELLE PENSIONI Dal 1° gennaio 2010 è di 461,40 euro l’importo mensile per tredici mensilità (5.998,20 euro) del trattamento minimo a carico dell’assicurazione generale obbligatoria dei lavoratori dipendenti (privati e pubblici). L’assegno sociale è dal 1° gennaio di 411,91 euro mensili, per tredici mensilità (5.354,83 euro), mentre la pensione sociale è di 339,47 euro (annui 4.413,43 euro). MAGGIORAZIONE PER I PENSIONATI A BASSO REDDITO La legge 3 agosto 2007, n. 127, con l’art. 5 ha stabilito una maggiorazione della pensione in favore dei soggetti con età pari o superiore a 64 anni, che siano titolari di uno o più trattamenti previdenziali, il cui reddito annuo complessivo individuale (non familiare) non superi una volta e mezza il minimo Inps. Tale importo è al lordo delle ritenute di legge e comprende lo stesso reddito della pensione e gli altri redditi personali di qualsiasi natura (da lavoro, da pensioni estere, da capitale, interessi, ecc.), sempre al lordo, con le sole eccezioni della casa di abitazione, della eventuale indennità di accompagnamento e degli assegni familiari. Per l’anno 2010, l’importo del minimo più la maggiorazione è, per i pensionati da lavoro dipendente, di 586,04 euro ai sensi dell’art. 38 della legge 448/01 e di 598,80 euro ai sensi dell’art. 5 della 127-07. La legge n. 127-07 ha previsto anche un aumento sotto forma di maggiorazione per coloro che percepiscono assegni sociali o trattamenti assistenziali perché invalidi civili, ciechi o sordomuti. Potranno beneficiarne i soggetti con almeno 70 anni di età, ridotta a 60 per invalidi civili totali, ■ sordomuti e ciechi assoluti. affari sociali 14-19 18-12-2009 14:49 Pagina 17 AFFARI SOCIALI di Marco Curri FISCO FINANZIARIA MAXIEMENDATA E ra partita “leggera” come la precedente, poi nel percorso ad ostacoli del Parlamento si è irrobustita, crescendo fino a quasi 9 miliardi di euro in termini di saldo netto da finanziare. Le coperture sono assicurate per 3,7 miliardi dal gettito dello “scudo fiscale”, per 3,7 miliardi dal trasferimento del Tfr nella disponibilità del Tesoro e per il resto a carico del bilancio statale. Con riserva di approfondimento di alcuni punti della Finanziaria di interesse per i nostri lettori, di seguito gli interventi più significativi già approvati. Banca del Mezzogiorno: è il nuovo istituto destinato, con le speciali obbligazioni bancarie fiscalmente agevolate, a canalizzare il risparmio degli italiani per migliorare l’erogazione del credito e l’occupazione nel Sud. La nuova banca opererà nei primi cinque anni di attività come istituzione finanziaria di secondo livello (cioè non abilitata a raccogliere direttamente depositi e ad aprire conti correnti con i privati). Gli speciali “bond”, emessi dalla nuova Banca o da parte di qualsiasi altra banca, sono garantiti dallo Stato e godono di un regime fiscale di favore, con ritenuta del 5 per cento invece del 12,50 per cento per i sottoscrittori privati, che però non ne possono acquistare per un importo superiore a 100 mila euro e dovranno tenerli in portafoglio per almeno un anno. Enti locali: per effetto del taglio di 229 milioni di euro in tre anni dei trasferimenti erariali, Comuni e Province dovranno ridurre il numero degli assessori e dei consiglieri, nonché cancellare una serie di istituti, quali i consorzi di funzioni e i difensori civici. A regime è prevista l’abolizione di 35.127 politici; saranno inoltre aboliti i consigli di quartiere, cioè i consiglieri circoscrizionali. Risparmi sugli immobili dello Stato: sono accentrate all’Agenzia del Demanio l’accertamento dell’esistenza di immobili di proprietà dello Stato idonei ad essere dati in affitto a ministeri ed enti pubblici, la congruità dei canoni delle locazioni passive già pagate dalle amministrazioni e la stipula dei nuovi contratti di locazione con oneri a carico dello Stato. E’ prevista la nullità dei contratti sottoscritti direttamente dalle amministrazioni. Grandi opere: le opere per le infrastrutture nazionali saranno approvate dal Cipe solo per lotti, con la conseguenza che si perderà l’unitarietà tipica della “legge obiettivo”. Il fondo infrastrutture viene ridotto di 600 milioni, ma il progetto del ponte sullo Stretto procederà come già previsto. Occupazione e controlli: i provvedimenti del Welfare adottati prima della crisi e quelli antirecessione sono confermati: detassazione salario di produttività con aliquota secca del 10 per cento; proroga ammortizzatori in deroga e portabilità dell’indennità di disoccupazione (per i nuovi assunti); aiuti ai co.co.pro., in caso di mancato rinnovo del contratto; sconti alle imprese che assumono lavoratori in cassa integrazione; premi alle agenzie che collocano lavoratori in cassa integrazione o in mobilità; 17 controllo falsi invalidi (100 mila nuove verifiche Inps). Costi della giustizia: aumenta il “contributo unificato” per l’iscrizione delle cause a ruolo, salvo per le controversie di lavoro in Cassazione; è invece richiesto il contributo unificato per i ricorsi contro le multe stradali. Il ministero della Giustizia dovrà stipulare una o più convenzioni per la gestione e la riscossione dei crediti derivanti a spese di giustizia. Sono stanziati 500 milioni di euro per l’edilizia penitenziaria, cioè nuovi edifici carcerari o ampliamento degli esistenti. I risparmi e le maggiori entrate realizzati sono destinati a finanziare un piano straordinario per lo smaltimento dei processi civili e di potenziare i servizi istituzionali dell’amministrazione giudiziaria. Incentivi alla ricerca: 400 milioni di euro sono stanziati per il biennio 2010-2011 in aumento del Fondo di finanziamento del credito di imposta per gli investimenti nella ricerca e sviluppo. Viene inoltre rifinanziato il Fondo di solidarietà nazionale per gli interventi di gestione dei rischi in agricoltura e vengono prorogate al 31 luglio 2010 le agevolazioni contributive per i datori di lavoro agricolo di zone svantaggiate. - Sanità: finanziato il Patto per la salute 2010-2012, ne parliamo nella ■ rubrica riservata alla “Sanità”. affari sociali 14-19 18-12-2009 14:49 Pagina 18 AFFARI SOCIALI di Mauro Masini LEGALE E’ l’ORA DELLA CLASS ACTION Solo contro le imprese, in attesa di quella “pubblica” C on l’art. 49 della legge “sviluppo” n. 99 del 23 luglio 2009, è stata finalmente data attuazione all’azione di classe o collettiva, che potrà essere proposta a partire dal 1° gennaio 2010, ma gli illeciti cui si riferirà potranno essere anche quelli commessi a partire dal 15 agosto 2007, data di entrata in vigore della nuova legge. L’art. 140 bis del Codice del consumo, che era stato introdotto dalla Finanziaria 2008 per la nuova forma di tutela dei diritti dei consumatori è ora definitivamente operante. La definizione di “classe”, tratta dalla legge, è quella di una pluralità di consumatori o utenti che si trovano in una medesima situazione nei confronti di una impresa produttiva di beni o servizi, accusata di provocare loro danni identici. I comportamenti illeciti potranno riguardare i diritti contrattuali, compresi quelli relativi a contratti conclusi attraverso moduli e formulari, i diritti spettanti ai consumatori finali di un determinato prodotto, anche a prescindere da un diretto rapporto contrattuale, e i diritti che nascono da pratiche commerciali scorrette o da atti anticoncorrenziali. Coloro che intendono avvalersi della class action possono aderire all’azione collettiva senza l’obbligo di essere assistiti da un proprio difensore. L’adesione comporta rinuncia a ogni azione restitutoria o risarcitoria individuale fondata sul medesimo titolo. L’azione collettiva si svolge in tre fasi: a) proposizione della domanda. E’ depositata alla cancelleria del tribunale ordinario compente per territo- rio (non tutti, ne sono indicati undici) ove ha la sede legale l’impresa. All’esito della prima udienza, il tribunale decide con ordinanza sulla ammissibilità della domanda; può sospendere il giudizio se su fatti rilevanti ai fini della decisione è in corso un’istruttoria davanti a un’autorità indipendente oppure un giudizio davanti al giudice amministrativo. La domanda è inammissibile quando: è manifestamente infondata, sussiste un conflitto di interessi, non si ravvisa l’identità dei diritti individuali tutelabili, il proponente non appare in grado di curare adeguatamente l’interesse della classe. Con l’ordinanza di inammissibilità il giudice decide sulle spese e dispone che alla decisione sia data ampia pubblicità; il proponente che ha agito in mala fede o colpa grave può essere condannato al risarcimento dei danni, oltre che alle spese. Contro l’ordinanza è possibile presentare reclamo presso la Corte d’appello; b) adesione degli appartenenti alla classe. Nell’ordinanza con la quale ammette l’azione di classe, il tribunale fissa modalità e termini della pubblicità per consentire la tempestiva adesione degli appartenenti al18 la classe. Con la stessa ordinanza il giudice: definisce i caratteri dei diritti individuali oggetto del giudizio in base ai quali gli aderenti sono inclusi o esclusi; fissa un termine perentorio (non più di 120 giorni successivi alla pubblicità) entro il quale gli atti di adesione sono depositati in cancelleria; trasmette copia dell’ordinanza al ministero dello Sviluppo per ulteriore pubblicità, anche sul relativo sito Internet; c) lo svolgimento del giudizio e la sentenza. Con la stessa ordinanza di ammissione, il tribunale determina il corso della procedura assicurando, nel rispetto del contraddittorio, l’equa, efficace e sollecita gestione del processo, regola l’istruzione probatoria e ogni altra questione di rito. Se accoglie la domanda, il tribunale pronuncia sentenza di condanna dell’impresa: liquida le somme dovute a chi ha aderito all’azione o stabilisce il criterio di calcolo per la liquidazione; la sentenza diviene esecutiva decorsi 180 giorni dalla sua pubblicazione. Non sono proponibili ulteriori azioni di classe per i medesimi fatti e nei confronti della stessa impresa dopo la scadenza del termine per l’adesione; le rinunce e le transazioni intervenute tra le parti non pregiudicano i diritti degli aderenti che non vi hanno espressamente consentito. Per la class action nella pubblica amministrazione sarà necessaria una regolamentazione apposita che disciplini l’esercizio dell’azione collettiva di tipo inibitorio contro le inefficienze della P.a. e dei concessionari di servizi pubblici. Ne parleremo non appena approvata la nuova legge, tuttavia già si prevede non ci sa■ ranno “condanne” per lo Stato. affari sociali 14-19 18-12-2009 14:50 Pagina 19 AFFARI SOCIALI di Igor Uboldi ECONOMIA QUANTO RENDE IL NO-PROFIT Si intende all’insieme del mondo italiano della produzione N o-profit. Un termine che fin troppo spesso è inteso quasi come sinonimo di povertà, o quantomeno di gente che rinuncia ad una carriera a favore di uno stile di vita fatto di scarsezza di mezzi e materiali, di grandi sacrifici, e di piccoli miracoli quotidiani. Un mondo, insomma, fatto di volontariato e di tanto coraggio perché, come dice appunto il termine inglese, i “profit”, ovvero gli utili, la grande dinamo del capitalismo, qui non ci sono. Niente di più sbagliato. L’economia no-profit, anche definita come altra economia, è ben più solida di quanto si possa immaginare, ed è in crescita a ritmi quasi vertiginosi. Commercio equo, energie rinnovabili, turismo responsabile: parole che evocano piccoli settori di nicchia, per sporadici idealisti. Ed ecco la sorpresa: se mettiamo tutte in fila le imprese e le associazioni no-profit italiane arriviamo a costituire il 3,82 per cento del pil (prodotto interno lordo) nostrano, con il 6 per cento di tutti gli occupati del Paese per un valore aggiunto alla nostra economia da centosessantasettemila aziende pari a 60 miliardi di euro. Insomma, nelle aziende che operano senza fini di lucro ci sono i volontari, ovvio, e sono poco più di 660.000, ma ci sono anche persone regolarmente remunerate: quasi un milione e mezzo. Molti sono i tratti caratterizzanti di queste aziende che crescono a creano ricchezza nel nostro Paese. I valori fondanti sono l’assenza di scopo di lucro (nel senso che il surplus, il guadagno, viene reinvestito nell’impresa stessa, dal miglioramento delle condizioni di lavoro, alla riduzione dell’impatto ambientale), e poi efficienza, trasparenza, partecipazione, responsabilità sociale e ambientale. Insomma, un universo variegato di aziende e cooperative, reti e comitati, per i quali il profitto non è l’unico fine, ma che producono, in maniera consistente, utili e occupazione. Un quadro in cui c’è spazio per l’agricoltura biologica, il commercio equo e solidale, e ancora finanza equa e credito cooperativo, energie rinnovabili, riuso e riciclo, software libero, cioè accessibile a tutti, a differenza dei programmi cosiddetti “proprietari”, che bisogna pagare. Il mondo no-profit, insomma, comincia a invadere sempre più la nostra vita quotidiana, basti pensare ai ridotti “fair trade” (commercio equo e solidale) che entrano nelle mense scolastiche: la percentuale, nel 2008, è aumentata del 158 per cento. Ma insieme ai soliti “noti”, sia pure visti in chiave innovativa, nel ritratto di famiglia dell’altra economia ci sono anche protagonisti sorprendenti, come per esempio le quasi 6 mila aziende che lavorano 19 con il software libero, un settore che i non addetti ai lavori faticano a ricollegare a un’idea di ritorno economico. E invece, stando ai dati Istat, il 12,9 per cento delle nostre imprese usa già sistemi operativi liberi, e dove ci sono più di 250 dipendenti si sfonda il 42 per cento. La ragione è semplice, la licenza per l’utilizzo di un sistema per computer proprietario scade dopo un numero di anni, mentre un software libero si può adattare, farlo durare molto di più. Con l’avvento della crisi economica, questo si traduce in un risparmio molto importante per le aziende, e gli operatori di settore sono letteralmente subissati dalle richieste. Mancano tuttavia, come spesso accade in Italia, norme specifiche per la regolamentazione e il riconoscimento del settore. Con una sola eccezione, perlomeno a livello regionale, il Lazio, che l’estate scorsa ha approvato la prima legge-quadro sull’altra economia in Italia. Tra i punti centrali, la nascita di un distretto dell’altra economia in ogni provincia, l’introduzione di incenti■ vi e di un marchio. gioielli.d'italia 20-21 18-12-2009 9:36 Pagina 20 VIAGGI di Giorgio Torres GIOIELLI D’ITALIA CASTEL DELL’OVO • Uno degli aspetti più tipici, e più affascinanti, del Golfo partenopeo • Una antica leggenda lo lega al nome di Virgilio • Nelle sue sale delle vivacissime attività culturali I n latino si chiama Castrum Ovi, dopo il Castel Capuano è il più antico di Napoli, ed è uno degli aspetti che maggiormente spiccano nel panorama del golfo partenopeo. Il nome di Castel dell’Ovo deriva da una antica leggenda, secondo la quale il poeta Virgilio – che nel Medioevo era considerato anche un mago - avrebbe nascosto nelle più segrete parti del castello un uovo capace di mantenere in piedi l’intera fortezza. La sua rottura poteva provocare non solamente il crollo del castello, ma addirittura una serie di rovinose sciagure alla città di Napoli. Tenendoci alla realtà, Castel dell’Ovo sorge sull’isolotto di tufo di Megaride, propaggine naturale del monte Echia. Si ritiene che sia stato quello il punto d’approdo dei cumani che giunti nel VII secolo a.C. avrebbero fondato il primo nucleo di Paleopoli, la futura Napoli. Nel I secolo a.C. il poeta Lucullo acquisì nella zona un fondo assai vasto per costruirvi una splendida villa. Basti dire che c’era una ricchissima biblioteca, un allevamento di murene, piante di peschi importati dalla Persia, e di ciliegi fatti arrivare da Cerasunto. In tempi più recenti venne fortificata dall’imperatore Valentiniano III, e le toccò in sorte di ospitare l’ultimo, deposto imperatore romano, Romolo Augusto. Sul finire del V secolo vi si insediò una comunità di monaci giunti dalla Pannonia con le reliquie dell’abate Severino, adottando più avanti la regola benedettina. Il complesso venne però raso al suolo nel X secolo dai duchi di Napoli per evitare che i 20 pirati saraceni ne facessero una base per il saccheggio della città. Ruggero il Normanno al contrario, conquistata Napoli nel 1140, fece dell’isolotto la propria sede, iniziando un programma di sistematica fortificazione che ebbe nella torre Normanna il primo baluardo, quello sul quale sventolavano le bandiere. Con gli svevi la costruzione venne ulteriormente fortificata. Federico II ne fece (1222) la sede del tesoro reale, costruendovi le torri di Culeville, Torre Maestra e Torre di Mezzo. Carlo I d’Angiò sposta altrove la Corte, pur mantenendovi i beni della Corona e la residenza della famiglia, e apportandovi non poche modifiche. Fu in questo periodo che gli venne definitivamente attribuito il nome di Castel dell’Ovo. In questo gioielli.d'italia 20-21 18-12-2009 9:38 Pagina 21 Accanto, l’isolotto di tufo di Megaride propaggine naturale del monte Echia su cui sorge il castello. In basso e in apertura, due immagini panoramiche tempo diventò anche prigione: vi furono rinchiusi Corradino di Svevia prima d’essere decapitato sulla piazza del Mercato, e i figli di Manfredi e della regina Elena Ducas. Un evento sismico nel 1370 fece crollare parte dell’istmo che lo collega alla terraferma. La regina Giovanna lo fece ricostruire in muratura, restaurando anche gli edifici normanni. Più avanti le toccò di venire imprigionata dal nipote Carlo di Durazzo, prima di finire in esilio a Muro Lucano. Alfonso V d’Aragona, iniziatore della dominazione aragonese a Napoli apportò al Castello ulteriori ristrutturazioni, arricchendo il palazzo reale, ripristinando il molo, e potenziando le strutture difensive. Nel 1503 tuttavia Ferdinando il Cattolico pose l’assedio a Castel dell’Ovo, demolendo gran parte delle torri e ristrutturando nuovamente e massicciamente l’insieme quale lo vediamo oggi. Dalle armi da lancio e da getto si passò alle bombarde, furono ispessite le mura, e le strutture difensive vennero orientate non più verso il mare, ma verso terra. Si apre più avanti il periodo dei vicerè spagnoli, il castello perde la funzione di residenza reale, e viene adibito ad avamposto militare e a prigione. E’ da Castel dell’Ovo che gli spagnoli bombardano Napoli durante i moti di Masaniello. E’ qui che vengono rinchiusi Tommaso Campanella prima della condanna a morte, e più avanti i carbonari Poerio e Settembrini. Nel 1826 G.B. De Ferrari e Mariano Vasi nella loro “Guida di Napoli, e dei contorni di Procida, Ischia e Capri” parlano così di Castel dell’Ovo: “In un’isoletta di forma ovale, della lunghezza di 250 tese, è stato costruito questo castello, al quale si va per mezzo di un gran ponte. Siccome… quest’isola si distaccò dalla collina di Pizzofalcone per causa d’un terremoto, essa è chiamata Megaris da Plinio, e Megalia da Stazio, e, secondo i nostri antiquari, si crede 21 che Lucullo… vi avesse una deliziosa villa, e che perciò il medesimo castello abbia portato a lungo il nome di Castrum Lucullanum”. Quanto all’esilio di Romolo Augustolo è descritto così da un ignoto autore medioevale: “Augustolo venne dal padre Oreste ordinato imperatore a Ravenna, in seguito avendo il barbaro Odoacre occupato l’Italia venne cacciato dal regno ed esiliato in un castello campano”. Il peggio viene comunque con l’unità d’Italia, nel periodo del cosiddetto “risanamento” che cambia il volto di Napoli. Un progetto elaborato nel 1871 dall’Associazione degli Scienziati, Letterati e Artisti prevedeva nientemeno che l’abbattimento di Castel dell’Ovo per far posto a un nuovo rione. Per fortuna il progetto fu abbandonato e il castello rimase in possesso del demanio seppure in stato di abbandono fino all’inizio dei restauri nel 1975. Oggi fa parte dello storico rione di Santa Lucia, ed è visitabile. Nelle sue ampie sale si svolgono mostre, convegni e manifestazioni. Alla sua base sorge il porticciolo turistico di Borgo Marinari, animato da ristoranti e bar, sede storica di alcuni tra i più prestigiosi circoli nautici napoletani. All’ombra protettiva di un castello che fa parte integrante, e ineguagliabile, di un golfo fra i più bel■ li del mondo. I Grandi Fiumi 22-23 18-12-2009 9:49 Pagina 22 VIAGGI Con il numero di novembredicembre di Esperienza abbiamo concluso la storia, molto apprezzata dai nostri lettori, dei grandi caffé letterari. Parliamo da oggi in avanti dei maggiori fiumi del mondo, augurandoci che anche questo argomento appassioni gli amici della nostra rivista P ochi altri fiumi come il Reno hanno alimentato altrettante vicende storiche e leggende, si rammenti tra l’altro l’opera di Wagner che si intitola: “L’oro del Reno”. Segna i confini di molti Paesi, per esempio quello meridionale tra la Germania e la Francia. Sulle sue rive, e comunque nel bacino del Reno, sorgono alcuni dei maggiori complessi produttivi dell’Europa comunitaria. E quando alla fine si getta nel Mare del Nord può dire a giusto titolo di aver segnato, con lo scorrere maestoso delle sue acque, una parte determinante del vecchio Continente. Il Reno, con 1.326 chilometri di percorso, è in effetti uno dei fiumi più lunghi d’Europa. Ha un nome che deriva da una radice celtica che significa, non a caso, “scorrere”. E col Danubio più ad est segnava la maggior parte del confine a Settentrione dell’impero romano. Un confine liquido che in una certa misura è stato da sempre il più vitale dei corsi d’acqua. Un fiume largamente navigabile, usato per il commercio e il trasporto delle merci nel cuore pulsante del nostro Continente. Nasce nelle Alpi svizzere, nel Canton dei Grigioni, dove i suoi principali tributari iniziali vengono chiamati Vorderrhein e Hinterrhein, cioè Reno Anteriore e Reno Posteriore, col primo che sgorga dal lago Tuna e il secondo dai ghiacciai del gruppo dell’Adula, finché non si incontrano vicino a Reichenau. Uno dei suoi rami secondari è poi costituito dal torrente Reno che nasce in Italia dal Pizzo Stella, e scorre in territorio italiano per circa quindici chilometri per confluire infine nel Reno Posteriore. Da qui il Reno, chiamato adesso Alpenrhein (Reno Alpino) scorre verso nord fino a costituire la frontiera orientale con il Liechtenstein e l’Austria prima di gettarsi nel lago di Costanza. All’uscita dal grande lago si dirige ad ovest. I GRANDI FIUMI di Alberto U. Rogi IL RENO • Segna i confini di molti Paesi d’Europa • Sulle sue rive alcuni dei maggiori concentramenti industriali • E tante le leggende legate al suo nome 22 I Grandi Fiumi 22-23 18-12-2009 9:50 Pagina 23 A des. e in basso, due scorci della Valle Renana. In apertura, il fiume all’inizio del suo corso nel Canton dei Grigioni. In basso, le celebri cascate Ed è qui che dopo il salto delle cascate – chiamate appunto del Reno - riceve le acque del fiume Aar che ne aumentano la portata di oltre la metà, con una media di mille metri cubi al secondo. Segna adesso il confine tra la Svizzera e la Germania prima di svoltare a nord presso Basilea e costituire, una volta superata questa città, la parte meridionale del confine tra Germania e Francia, scorrendo in una maestosa vallata fintanto che non entra interamente in territorio tedesco nei pressi di Karlsruhe, per confluire con il Meno a Magonza. Viene di seguito la parte fra Bingen e Coblenza, dove il fiume entra in una valle più stretta nota anche come Gola del Reno, una formazione geologica creata dall’erosione delle acque e da un sollevamento tettonico. E’ in questa valle che si levano, lungo le sue rive, o poco lontano, degli straordinari castelli medioevali, e non pochi vigneti sulle alture circostanti. Un panorama di rara bellezza, tale da meritargli d’essere nominato dall’Unesco “patrimonio dell’umanità”. Il fiume si allarga nuovamente a sud di Colonia, e se anche parecchie industrie si trovano lungo il Reno fin dal suo corso svizzero, è attraversando la Rhur, da Colonia fino a Dusseldorf e Duisburg, che la concentrazione produttiva si fa più densa. Non è un caso se a Duisburg si trova il più grande porto fluviale di tutta Europa. Ovvio che il tasso d’inquinamento sia notevole, anche se molte industrie hanno chiuso o ridotto l’emissione di scarichi nocivi, specialmente alla confluenza con l’Emscher utilizzato in passato come un vero e proprio canale di scolo delle fabbriche. Da qui il Reno gira ad ovest, nei Paesi Bassi, dove insieme alla Mosa forma una sorta di enorme delta. E’ a questo punto che, oltrepassato il confine olandese, raggiunge la sua massima ampiezza. Ma è proprio nel momento della sua gloria maggiore, come se si pentisse di avere osato tanto, che il fiume si divide in tre rami principali, ovvero il Ijssel, il Waal, e il Basso Reno, per una condizione quanto mai complicata nella misura in cui il nome “Reno” non coincide più con il suo corso principale. Gran parte delle acque scorre infatti da questo momento in avanti attraverso il Waal, unendosi con l’Holland Diep e l’Haringvliet, fino a sfociare nel mare del Nord. Il ramo dell’Ijssel porta dal canto suo l’acqua a nord fino a confluire nell’Ijsselmeer. Laddove il Basso Reno scorre ad ovest, parallelo al Waal. Tra l’altro più avanti quest’ultimo corso d’acqua cambia nome per diventare il Lek, finché non si riunisce al ramo principale. Il che non significa che il nome “Reno” venga del tutto abbandonato. Viene usato per fiumi più piccoli che scorrono verso nord. Dei corsi d’acqua che un tempo, in epoca romana, denominavano l’ultimo tratto del fiume, e che oggigiorno vengono utilizzati per drenare le terre circostanti. Sono il Kromme Rijn (“Reno storto”), e dopo la storica città di Utrecht il Oude 23 Rijn (“Vecchio Reno”) che scorre attraverso Leida in un complesso di chiuse finché le sue acque non si scaricano, esse pure, nel mare del Nord. Enorme il contributo che un tale fiume ha reso alla civiltà del mondo, talvolta segnando i confini di un Paese con l’altro, altre volte consentendo a popoli e nazioni di moltiplicarsi e di unirsi lungo le sue rive. Non è sbagliato affermare che senza il Reno la storia del nostro Continente sarebbe stata sicuramente diversa. Si capisce perché in molti guardino al Reno come a un dio benevolo, che tanto ha fatto nel passato, e continua oggigiorno a fare per noi. ■ uomini e aziende 24-26 18-12-2009 14:53 di Raffaello Uboldi Pagina 24 L’ITALIA CHE LAVORA UOMINI E AZIENDE • Per case costruite all’insegna del nuovo • In collaborazione con la vicina Slovenia • Ne parlano i titolari, Andrea Franceschini e Osvaldo Viaggi U n’azienda con un nome che sa di programma, “Abitare”. Come e perché nasce? Andrea Franceschini: «Nasce in rapporto al mondo delle case prefabbricate». E come mai vi siete avvicinati a questo mondo? «Inizialmente per i loro tempi di montaggio molto bassi, e per il costo, che è fuor di dubbio conveniente. Su questa base è nato un interesse ancora più approfondito, soprattutto dopo l’incontro con l’amico e architetto Osvaldo Viaggi. Abbiamo avuto in seguito un primo incarico per la costruzione di dieci case di questo tipo, e non è stato difficile reperire il terreno. Dopodiché si trattava di trovare le migliori soluzioni possibili, e di individuare chi queste case poteva costruirle. Così, guardandoci attorno, siamo arrivati in Slovenia, alla impresa Lumar, che da parecchi anni è in commercio, e che ci sembrava potesse fare al nostro caso». ABITARE Osvaldo Viaggi: «Debbo aggiungere che dapprima abbiamo girato non poche Fiere, al fine di essere certi di compiere la scelta ottimale, osservando, e nel caso criticando il loro approccio a quella che io chiamo, e non sono il solo, la bioarchitettura, per intenderci coloro che utilizzano in assoluto dei materiali naturali». Quindi non solo il prefabbricato, ma anche il prefabbricato di un certo tipo… Osvaldo Viaggi e Andrea Franceschini 24 «Assolutamente sì. In questo sta la forza di questo tipo di casa, la capacità di abbinare un insieme di fattori quali l’utilizzo di materiali ecocompatibili, il che significa per esempio abbandonare il cemento a favore del legno, poi garantire forme di vita all’interno che siano le più confortevoli, abbinando alla nostra casa clima sistemi alternativi di energia quali pannelli solari, geotermia, ecc. ». uomini e aziende 24-26 18-12-2009 14:53 Case standard o case secondo il desiderio del committente? Andrea Franceschini: «Case realizzate secondo un progetto che ovviamente tiene conto desideri del committente, in seguito la casa prende vita, pezzo per pezzo, se si preferisce segmento per segmento». Se ho ben capito sommate le richieste individuali, diciamo i desideri del committente, con la realizzazione di un nuovo tipo di unità abitativa… «Oltretutto garantendo tempi rapidi di costruzione, costi certi, che è un aspetto sicuramente importante, l’utilizzo di materiali naturali, e non ultimo aspetto la certificazione, a termini di legge, in classe A». Torniamo ai materiali che compongono questo tipo di casa… Osvaldo Viaggi: «Sono materiali naturali in grado di garantire una tutela della salute al massimo grado». Per esempio? «Il fatto che la costruzione portante ▲ segue a pag. 26 Pagina 25 C’ erano, e ci sono, un geometra, di nome Andrea Franceschini, e un architetto, Osvaldo Viaggi, entusiasti del proprio lavoro, vogliosi di realizzare qualcosa di nuovo, stanchi di progettare quel genere di casermone abitativo che deturpa le nostre città. Desiderosi inoltre di costruire le case del domani, ecocompatibili, con materiali naturali, in primo luogo il legno, una casa dove l’uomo, dei figli, una famiglia si sentano più che mai a loro agio. Da qui la nascita di “Abitare” (Piazza Cavour 11, Aulla, tel.-fax 0187-421527, [email protected]), e la ricerca di un partner esecutivo, scoperto nella vicina Slovenia, dove c’è una impresa, la Lumar, capace di realizzare, su progetto, case prefabbricate, come è detto in un depliant pubblicitario: “Case speciali per persone speciali”. Case in grado di offrire tutto un insieme di garanzie che così vengono riassunte: 1) Ci rendiamo conto che per la maggior parte dei clienti la strada da percorrere dall’acquisto del terreno alla costruzione è piena di incognite e di insidie. Ma con la nostra esperienza e la nostra professionalità il vostro investimento sarà sicuro; Forniamo dei materiali di qualità, e una esecuzione scrupolosa, con ben 35 anni di garanzia per la costruzione; Assecondare le richieste dei clienti per noi è una sfida. Qualcuno può pensare che le case prefabbricate non abbiano vita. Ma questo non vale per noi; Ci rendiamo ben conto di come sia importante l’istallazione di materiali di qualità, perché l’acquisto di una casa rappresenta un investimento a lungo termine, dove i possibili errori e riparazioni sono molto costosi. Anche per questo abbiamo previsto uno speciale rapporto qualità-prezzo, dove l’una non va a detrimento dell’altro; La professionalità dei nostri dipendenti assicura una esecuzione di qualità, e delle costruzioni orientate al futuro. Quello che per altri è ancora di là da venire, per noi è già una realtà: Garantiamo la qualità e il prezzo concordato. Il tempo di costruzione breve, il prezzo concordato e la qualità sono aspetti che vengono rispettati soprattutto da chi sa che cosa significhi costruire case; Costruiamo case per voi, per la vostra famiglia, per la vostra felicità di viverci. E così intendiamo continuare a fare, come abbiamo fatto ieri, e come facciamo oggi, e faremo domani. Stando così le cose non c’è da stupirsi del successo in crescendo che incontra sulla propria strada il binomio Abitare e Lumar. 25 uomini e aziende 24-26 18-12-2009 14:54 Pagina 26 L’ITALIA CHE LAVORA UOMINI E AZIENDE ▲ in legno viene isolata termicamente ed acusticamente mediante l’utilizzo di cellulosa, così come la facciata viene composta di pannelli in fibra legno. E’ una casa dove il consumo energetico è molto basso, dato che l’eccellente protezione termica dell’involucro garantisce perdite di calore davvero minime. Dove viene garantito un flusso continuo di aria fresca. Dove ogni dettaglio viene progettato nel modo più attento, sia in fase di studio che di esecuzione. Una casa giovane, caratterizzata e personalizzata secondo il progetto ed esigenze del committente». So che la chiamate anche casa “prestige”… Andrea Franceschini: «Perché ognuna ha una ispirazione individuale. Perché ognuna di esse ha locali grandi, luminosi, balconi e terrazze, e materiali di qualità superiori alla media. Le piante sono aperte, i passaggi da un locale al- l’altro sono liberi, i raggi del sole illuminano ogni angolo». Insomma, una casa dell’avvenire? «In un certo senso, sì. Direi ancora una casa che sia davvero il tuo rifugio, la casa di una vita, la casa della tua famiglia, il riflesso di quello che sei. Una casa attraente, razionale, flessibile». I costi? Osvaldo Viaggi: «Inferiori ai costi delle costruzioni tradizionali che conosciamo, tenendo anche presente che per costruirla non occorre il tempo che di solito richiede un cantiere, che può anche risultare molto lungo». Il tempo di istallazione? «Diciamo che la casa, segmento per segmento, vi arrivi di venerdì. Per il martedì successivo può essere già montata». Si potrebbero costruire in questo modo anche dei grattacieli? Andrea Franceschini: «La nostra è una tipologia di case fino a tre pia- 26 ni fuori terra ed è il mercato a cui ci rivolgiamo». Diciamo una casa di tipo inglese… «In un certo qual modo è così». E c’è lo spazio in Italia per dei quartieri fatti di case di questo genere, oppure debbono essere limitate a villette di campagna, intendo di vacanze? Osvaldo Viaggi: «Certamente, è possibile pensare a degli interi quartieri. Si tratta poi dalla parte del cittadino/committente di scegliere o richiedere questo tipo di prodotto e di sensibilizzare le varie amministrazioni verso case di qualità certificate». Avete molte richieste delle vostre case? «E’ un mercato in espansione che risponde ottimamente al nostro prodotto con persone sempre più interessate ad investire in questo ti■ po di casa». notizieanla 28-39 18-12-2009 15:10 Pagina 27 ANLA NOTIZIE ASSOCIAZIONE SENIORES GRUPPO FINMECCANICA 1 2 3 rappresentata dai colleghi di Alenia Aeronautica. Il Gruppo Seniores Napoli ha regalato una statua di Pulcinella con la chitarra (opera di un’artista napoletana) al manager della squadra, Pasquale Corbisiero. Sono poi saliti sul palco i giovani neoassunti provenienti dai vari stabilimenti Alenia Aeronautica Area Sud. A seguire sono stati premiati i Maestri del Lavoro e sei giovani neolaureati con il Premio Laurea, istituito dal Gruppo Seniores Napoli di Alenia Aeronautica. Tra i giovani laureatisi con 110 e lode si cita la dr.ssa Bianca Pignatiello che alla lode ha aggiunto anche la menzione. Si è infine proceduto alla premiazione vera e propria per i dipendenti con 20, 25 e 30 anni di servizio aziendale. I maestri del lavoro 2009 hanno ricevuto dal presidente, Dario Cicatiello, il distintivo d’oro offerto dal Gruppo Seniores. Nelle foto: 1, il tavolo di Presidenza composto da: Ferdinando De Falco, Marotta, Rondine, Bertolone, Romiti, Vincenzo De Falco, Cicatiello; 2, al microfono Cicatiello che consegna la statuina di Pulcinella al dr. Pasquale Corbisiero, responsabile Personale Area Sud Alenia Aeronautica; 3, Vincenzo De Falco consegna il distintivo di socio onorario all’ing. Daniele Romiti; (nelle pagine seguenti) 4 i neolaureati; 5, i neoassunti; 6, una rappresentanza dei dipendenti con 20 anni di servizio; 7, i maestri del lavoro. Questi i premiati: 25 anni Giuseppe Ambrosanio, Michele Anastasio, Stefania Ave27 na, Francesco Bosco, Giovanni Luigi Calabrese, Giovanni Calalaluna, Aldo Caputo, Filippo Augusto Caronia, Pasquale Carotenuto, Roberto Cefariello, Rosario Chinnici, Alfredo Cianciulli, Daniele Ciardiello, Bruno Coppola, Alfredo Cornelio, Nicola Costagliola, Domenico Cozzolino, Giovanni Cusano, Alberto Carlo Datena, Aldo De Fino, Mariano De Martino, Luigi De Santis, Umberto Di Maro, Giovanni Falconi, Daniela Fantoni, Antonio Ferrari, Stefano Ferranti, Mario Formica, Pasquale Frallicciardi, Domenico Intilla, Felice Leone, Ciro Marchetti, Silvia Marchi, Michele Marotta, Giuseppe Mazzella, Nicola Miani, Car- ▲ SENIORES ALENIA AERONAUTICA – AREA SUD A Pomigliano, cerimonia di premiazione dei “Seniores 2009”, giunta alla sua trentaquattresima edizione. Anche quest’anno l’azienda ha voluto dare un forte segnale di continuità attraverso la partecipazione di una rappresentanza di 17 neoassunti. Presenti inoltre dieci “Maestri del Lavoro”, dipendenti di Alenia Aeronautica della Campania e del Lazio insigniti della Stella al Merito del Lavoro. I partecipanti alla premiazione sono arrivati a Pomigliano d’Arco accompagnati dai loro familiari; prima di entrare nel capannone 29, dove si è svolta la cerimonia, hanno potuto visitare una mostra statica dei nostri prodotti principali tra i quali facevano bella mostra di sé le fusoliere del C27J e dell’ATR 72. Dopo l’incontro fra i diciassette neoassunti e il vertice aziendale è iniziata la cerimonia di premiazione introdotta dagli interventi del presidente del Gruppo Seniores Napoli di Alenia Aeronautica, Dario Cicatiello, di Ferdinando De Falco, presidente regionale Anla, di Salvatore Marotta, console regionale della Federmaestri della Campania, di Vincenzo De Falco, vicepresidente Associazione Seniores Gruppo Finmeccanica, del direttore delle Risorse Umane, Carlo Rondine, del direttore generale, Daniele Romiti, e infine dell’amministratore delegato, Giovanni Bertolone. Molto apprezzato il filmato che ha raccontato la storia dei 40 anni di Aeritalia e Alenia, di cui quest’anno ricorre l’anniversario. La premiazione è iniziata con la presentazione dei calciatori vincitori del torneo di calcio Finmeccanica 2009, la squadra della Regione Campania segue a pag. 28 notizieanla 28-39 18-12-2009 15:11 Pagina 28 4 5 ▲ mine Orsi, Salvatore Panico, Vincenzo Panico, Adolfo Papoff, Vito Perrupato, Enrico Piedimonte, Salvatore Rusciano, Bruno Sabatelli, Claudio Sabatino, Pasquale Saladino, Maurice Salamè, Salvatore Scafaro, Mario Scandone, Ciro Tammaro, Domenico Tanzillo, Pietro Tartigro, Ciro Vigorito. 30 anni Romeo Abbate, Vincenzo Afeltra, Alfredo Affatato, Giuseppe Albachiara, Vincenzo Alicastro, Vincenzo Aliperti Salardo, Gabriele Allocca, Giuseppe Allocca, Giovanni Altea, Salvatore Amodio, Arcangelo Raffaele Angelillo, Antonio Antignani, Vincenzo Antignani, Salvatore Ardolino, Amalia Arfuso, Aniello Auriemma, Alberto Balestrieri, Raffaele Barone, Carmine Basile, Luciano Bellocchio, Ernesto Benetti, Felice Biricchini, Angelo Boschetti, Alberto Brugo, Michele Bruno, Pasquale Chaiazzo, Salvatore Calabrese, Giuseppe Caldarelli, Domenico Calise, Gabriele Nunzio Capasso, Salvatore Capo- mine Del Prete, Guglielmo Del Vecchio, Ciro Della Torre, Oscar Di Leo, Salvatore Di Lorenzo, Antonio Di Marzo, Salvatore Di Napoli, Luigi Di Nota, Francesco Di Santo, Domenico Esposito, Luigi Esposito, Luigi Esposito, Matteo Esposito, Vincenzo Esposito, Cesare Falanga, Enrico Falcone, Ciro Fernandes, Antonio Fico, Giuseppe Fico, Francesca Fiore, Andrea Foglia, Domenico Forino, Alfonso Galeotalanza, Aniello Gallucci, Aniello Gammella, Antonietta Gammella, Aldo Gastaldon, Espedito Gentile, Ferdinando Gentile, Ciro Gesuele, Pasquale Giansante, Ciro Giglio, Rinaldo Giuditta, Vincenzo Giuliani, Angelo Giuliano, Biagio Giustezza, Giuseppe Gragnano, Luciano Grasso, Giovanni Grimaldi, Ciro Guadagni, Ciro Guadagni, Raffaele Guadagni, Tommaso Guarino, Gennaro Iaquino, Carmine Iasevoli, Giovanni Iasevoli, Salvatore Iasevoli, Tommaso Iasevoli, Antonio Iengo, Domenico Ilardi, Giacomo Ilardi, Felice Intoccia, bianco, Giuseppe Caprioli, Carmine Caputo, Virginio Caputo, Antonio Carfora, Anna Maria Castaldo, Ciro Castaldo, Ferdinando Castiello, Pasquale Cerciello, Gianfranco Chevalley De Rivaz, Angelo Antonio Chiuchiolo, Carmine Antonio Ciccarelli, Carmine Colella, Salvatore Contini, Francesco Coppola, Nunzio Coppola, Salvatore Corbi, Angelo Coretti, Giovanni Corrado, Gennaro Correale Aliperta, Francesco Corsuto, Gennaro Cristiano, Luigi Cristofaro, Luigi Cuorvo, Giovanni D’Ambrosio, Armando D’Andrea Esposito, Massimo D’Aquino, Catello D’Arco, Antonio D’Auria, Domenico Gennaro D’Auria, Caterina D’Avanzo, Raffaele D’Onofrio, Salvatore D’Onofrio, Rocco Daniele, Marcello Davide, Giuseppina De Angelis, Aniello De Cicco, Angelo De Falco, Ciro De Falco, Raffaele De Falco, Rodolfo De Falco, Manrico De Leo, Antonio De Luca, Raffaele De Maria, Giovanni De Mase, Pasquale De Silva, Giulio De Stefano, Car28 Marco Patrizio Iorio, Pietro Iorio, Raffaele Iossa, Biagio La Gatta, Pasquale La Gatta, Raffaele La Gatta, Nicola La Manna, Felice La Montagna, Nilla La Montagna, Antonio La Penna, Carlo La Vecchia, Giuseppe Laperuta, Vincenzo Leone, Camillo Lettieri, Nicola Liguori, Michele Lo Regio, Giorgio Lombardi, Adolfo Longano, Antonio Maiello, Mauro Maietta, Salvatore Maietta, Ciro Manenti, Antonio Manna, Pasquale Manna, Vincenzo Manna, Carmine Manzone, Angelo Marinelli, Felice Marinelli, Carmine Maro, Paolo Marsiglia, Benedetto Martiniello, Eugenio Maturo, Giulio Mauro, Raffaele Mele, Alfredo Melillo, Umberto Mercogliano, Giuseppe Merolla, Domenico Migliaccio, Pasquale Minichino, Bernardino Molaro, Giovanni Mollo, Raffaele Mollo, Nicola Monda, Giovanni Montagna, Salvatore Montanino, Carmine Moscatiello, Pietro Mustacchia, Salvatore Napoletano, Antonio Napolillo, Ferdinando Napolitano, Salvatore Napolitano, Vincenzo Nappa, Pasquale Nappo, Fortunato Nardone, Ciro Nocerino, Giovanni Nocerino, Francesco Pacchiano, Francesco Palumbo, Giovanni Panico, Mario Panico, Santolo Paparo, Giuseppe Pappacena, Eduardo Parente, Rosario Peluso, Saverio Perna, Cosimo Perrone, Andrea Petrella, Nunziata Pirozzi, Aniello Piscitelli, Giovanna Polito, Antonio Ferdinando Pugliese, Raffaele Pugliese, Antonio Quercia, Gennaro Radice, Angelo Ragosta, Giovanni Rao, Rosa Rea, Santo Rea, Vincenzo V. Rea, Giovanni Rega, Vincenzo Restaino, Corrado Ricciardi, Giacomo Riccio, Lorenzo Rinaldi, Antonio Romano, Felice Romano, Michele Romano, Salvatore Romano, Saverio Romano, Riccardo Rovere, Paolo Ruggiero, Ciro Russo, Giovanni Russo, Ortensio Saccone, Cataldo Salvatore, notizieanla 28-39 18-12-2009 15:12 ANLA NOTIZIE Pagina 29 6 Giovanni Salzano, Procolo Sannino, Francesco Sansone, Gaetano Sapio, Sebastiano Sasso, Claudio Ronaldo Savarese, Gennaro Scialò, Eugenio Selvaggi, Carmine Sepe, Domenico Sepe, Giovanni Sepe, Raffaele Sepe, Vitaliano Serpico, Giuseppe Sica, Andrea Siniscalchi, Carmine Sodano, Carmine Sodano, Ciro Sodano, Felice Sodano, Giuseppe Sodano, Roberto Sodano, Luigi Sorrentino, Armando Staffa, Roberto Tamburis, Gennaro Tarallo, Vincenzo Tardi, Ferdinando Terracciano, Michele Terracciano, Luigi Tizzano, Giuseppe Toscano, Raffaela Toscano, Giovanni Tufano, Luca Vaia, Francesco A. Verdicchio, Domenico Vigliotti, Luigi Viola, Antonio Vitalone, Santolo Zarobbi, Francesco Biagio Zero, Luciano Zizolfi, Antonio Giovanni Zotti. 7 GRUPPO SENIORES SELEX SISTEMI INTEGRATI/MBDA FUSARO Premiazione dei soci di Fusaro e di Giugliano con 20, 25 e 30 anni di anzianità aziendale e consegna delle Borse di Studio per i figli dei dipendenti per l’anno 2009. Nelle foto: 8, il tavolo della Presidenza, partendo da destra, Eduardo Merone, presidente Gruppo Seniores SelexSI/Mbda Fusaro, ing. Paolo De Lucia, direttore Operazioni Selex Sistemi Integrati, dr. 8 9 Maurizio Corselli, direttore Risorse Umane e Organizzazione Selex Sistemi Integrati SpA, c.te Aldo Calvello, direttore generale Selex Sistemi Integrati SpA, dr. Antonio Perfetti, amministratore delegato Mbda Italia, Anna Illiano, responsabile Risorse Umane e Organizzazione Mbda Italia, Vincenzo De Falco, presidente Raggruppamento Seniores Alenia Finmeccanica, ing. ▲ segue a pag. 30 29 notizieanla 28-39 21-12-2009 9:04 ANLA NOTIZIE Pagina 30 10 ▲ Lanfranco Pambuffetti, responsabile Operazioni Mbda Italia; 9 (vedi p. precedente), la premiazione con Borse di Studio ai figli dei dipendenti; 10, i giovani neoassunti. Questi i premiati: 20 anni Gaetano Bibita, Sabatino Borrelli, Settimio Caprini, Carlo Capuano, Salvatore Capuano, Tommaso Cerrato, Ivanpaolo Chegai, Angelo Costagliola, Giovanni Cristiano, Giuseppe Della Ragione, Giuseppe Della Ragione, Maurizio Fucito, Tommaso A. Greco, Biagio A. Guardascione, Gerardo Imperatore, Nicola Lubrano, Giuseppe Maresca, Antonio Mecca, Giacomo Perreca, Alessandro Persico, Paolo F. Rucher, Giuseppe Vastarella, Rosario Vivenzio. 25 anni Pasquale Alicante, Salvatore Bove, Ernesto Capuano, Umberto Concilio, Ciro Gherardelli, Nicola Iacolare, Salvatore Lavino, Bianca Liccardo, Giuseppe Lucci, Salvatore Luce, Michele Maggiulli, Nicola Penna, Salvatore Perreca, Paolo Perrone, Raffaele Rito, Rosario Russo, Giacomo Sabino, Francesco Salvati, Tommaso Scotto Di Minico, Sabatino Scotto Di Santolo, Andrea Tornincasa, Carmine Travaglione, Roberto Ulisse, Arcangelo Vacca. 30 anni Raimondo Agus, Ciro Baiano, Salvatore Bosco, Mario Camminatiello, Biagio Antonio Capuano, Ciro Ciccarelli, Giovanni Colonna, Luigi Concilio, Giovanni Coppola, Vincenzo Corini, Antonio Costagliola, Salvatore Costagliola, Ernesto Costigliola, Ciro Antonio D’Angelo, Antonio De Alteriis, Giovanni De Alteriis, Antonio Di Girolamo, Vincenzo D’Onofrio, Luigi D’Oriano, Ciro Esposito, Antonio Faro, Pasquale Iacuaniello, Nunzia Ippolito, Giosuè Liccardo, Tullio Lubreto, Luigi Mallardo, Bruno Massa, Elio Melillo, Luigi Miele, Adriano Montesano, Raffaele Mormile, Luigi Ortino, Antonio Palma, Antonio Palumbo, Antonio Paragliola, Patrizia Peluso, Carmine Pennacchio, Domenico Pennacchio, Vincenzo Petito, Aristide Petringa, Pasquale Pirozzi, Salvatore Pirozzi, Pasquale Princi- pe, Ciro Ramazio, Maria Rega, Nicola Riccardo, Antonio Riccardo, Giuseppe Risi, Pasqualino Ronga, Lucio Savino, Gennaro Schiano Di Cola, Fortunato Zampini. Borse di studio Media inferiore Mariateresa Cantone, Andrea Costagliola, Ilaria Longobardi, Sara Schiano Di Cola, Lorenza Veca. Media superiore Laura Alessio, Francesco Alessio, Gioacchino Ambrosino Di Miccio, Laura Arpino, Anna Gaia Attardi, Martina Bellizzi, Angelo Bibita, Francesca Biondi, Martina Boccola, Jolanda Brando, Claudia Cantarelli, Antonella Capuano, Maria Rita Capuano, Giuseppe Carannante, Giuseppina Carannante, Paola Carrozza, Federica Caruso, Teresa Chiappetta, Biagio Coppola, Miriam Costa, Teresa Costagliola, Raffaele Costagliola, Filomena Costanzo, Maria Costigliola, Damiano D’Espo- sito, Debora D’Esposito, Roberta De Viti, Francesca De Viti, Francesca Di Biase, Roberta Di Donna, Angelina Di Girolamo, Francesca Di Meo, Enzo Di Meo, Gennaro Di Meo, Leonardo Di Razza, Antonio D’Onofrio, Cristiana Esposito, Gianluca Esposito, Giuseppina Esposito, Rosario Ferrigno, Lorenzo Giannini, Anna Guardascione, Antonio Guarino, Emanuele Illiano, Valeria Illiano, Salvatore La Montagna, Antonietta La Montagna, Domenico Lucci, Sarah Maresca, Marika Mecca, Federica Mosca, Alberto Paone, Italia Pastore, Danilo Perretta, Francesca Ramazio, Melania Ricci, Giuseppe Salemme, Cristina Santopaolo, Roberta Schiano Di Cola, Luigi Scotto Di Vetta, Marianna Scotto Rosato, Francesca Vacca, Carmine Vicedomini, Fabiola Vitiello, Alessia Vitiello, Alessandra Zaza. Maturità con 100/100 Giuseppe Schiano Di Cola, Ernesto Erra, Luca Giugliano, Valentina Panico. Laurea con 110 e lode Stefania Brancaccio, Valerio Carandente, Chiara Cella, Roberto Cielo, Raffaele Coppola, Genoveffa Mazzarella, Vincenza Orabona, Roberta Pinelli, Davide Porzio, Angelo Rizzo, Vincenzo Sciorio, Daniela Scotto Di Luzio. GRUPPO SENIORES GALILEO AVIONICA SEZIONI DI FIRENZE, TORINO E NERVIANO Un autunno sul Mar Rosso – al villaggio El Quseir di Marsa Alam - per un gruppo di soci seniores della Galileo Avionica di Firenze e Nerviano. Tanta la varietà di pesci nella barriera corallina, indimenticabili le escursioni nel villaggio e nella Tobia’s island. Non poteva mancare una foto di gruppo (11). SEZIONI DI FIRENZE, TORINO RONCHI DEI LEGIONARI Infine un gruppo Seniores Galileo Avionica di Firenze, Torino e Ronchi dei Legionari per un tour in Irlanda. Il tour è iniziato con la visita di Dublino con il Trinity College, il parco con i cervi, la fabbrica della birra Guinness e il Molly Malone; è proseguito verso Sligo, Connemara con i suoi muretti di pietra, poi verso la baia di Galway con le sue splendide vedute sui laghi, e Kyle- E 11 30 notizieanla 28-39 18-12-2009 15:27 Pagina 31 1 MAGNETI MARELLI Raduno annuale e cerimonia di premiazione dei dipendenti con 20, 30 e 40 anni di servizio della Magneti Marelli, alla presenza del dr. Livio Milano, responsabile delle Risorse Umane, di molti altri dirigenti d’azienda, dell’assessore di Varzi, Massimo Tamburelli, dei consiglieri-fiduciari del Gruppo Seniores Anla. Erano al tavolo della Presidenza: Massimo Tamburelli, Livio Milano, Gennaro Casadei presidente del Gruppo seniores, Salvatore Di Mauro e Antonio Messina, vicepresidenti, Nino Calenzani segretario, Maurizio Pontiggia (consigliere e coordinatore dei soci anziani dello stabilimento di Corbetta e dintorni), Giovanni Taini (consigliere e coordinatore delle manifestazioni e raduni), i consiglieri e i fiduciari delle varie sezioni del Gruppo anziani. Il presidente Casadei ha aperto la manifestazione. Ha fatto seguito il dr. Livio Milano illustrando i risultati conseguiti dall’azienda nel corso dell’ultimo anno, e i problemi che si sono dovuti affrontare. Nelle foto: 1, il tavolo della Presidenza; 2, una panoramica della sala. Questi i premiati: 2 20 anni Laura Boerci, Salvatore Giuffrè, Roberto Terzi. 30 anni Giuseppe Airaghi, Ornella Airaghi, Francesca Alletto, Rosa Maria Antonini, Rita Anzalone, Ezio Barbaglia, Mirella Bardella, Daniela Baroni, Milena Bertani, Alberto Bestetti, Pietro Boiocchi, Tiziana Bollini, Carlo Bonacina, Maria Teresa Borghetti, Caterina Brizzi, Francesca Bruno, Ninfa Bucceri, Carmen Cardani, Luciana Castiglioni, Neva Chiodi, Anna Cirillo, Agnese Cislaghi, Mara Cislaghi, Maurizio Colombo, Bruno Contente, Isa Cornacchini, Pasquali- na D’Acunto, Giorgio D’Avanzo, Francesca De Maria, Giovanna De Min, Rossella Enrica De Vecchi, Antonio Delmonte, Giulia Di Dio, Francesca Dimonte, Maria Grazia Duro, Giuseppe Esposito, Claudio Farinazzo, Liliana M. Fenini, Vincenza Fierro, Carla Fileni, Maria Fruci, Maria Rosa Gambirasio, Ombretta Gessi, Girolama Giofrè, Emilia Gramaglia, Enrica Atonia Grassi, Giuseppe Grassi, Gesualda Iatrino, Claretta Introini, Erika Knollseisen, Oriana La Mattina, Rita Lo Biondo, Gisella Lorenzelli, Vittorina Magistroni, Nadia Magnaghi, Giuseppe Maiorino, Car- verso the Burren. E ancora le scogliere di Moher. Poi la visita al Castello Bunratty, verso il Ring of Ker- ry, attraversando i villaggi di Killorglin e Waterville. Anche qui era d’obbligo una foto (12) di gruppo. 12 more Abbey dimora dell’800. Il viaggio è proseguito con il battello verso le suggestive Isole Aran e poi 31 lo Maldifassi, Livio Marinoni, Pierluigi Martellozzo, Francesca Massera Artini, Doloretta Massidda, Dalmazio Meda, Claudio Mereghetti, Adele Iride Moiraghi, Lucia Antonietta Mongelluzzi, Vincenza Montalbano, Antonina Nurra, Silvana Palmisano, Rita Panizza, Mafaldina Penna, Giulia Petruzzelli, Angela Piccioli, Giuseppina Pinciroli, Lorenzina Pinciroli, Claudia Pirocco, Leonardo Pistillo, Gloria Pobbiati, Giacomo Popolizio, Franca Porta, Vito Rapolla, Rosanna Ravanelli, Tiziana Re, Laura Resentera, Marisa Restelli, Franca Riccò, Anna Chiara Riggi, Pierangelo Rolfi, Patrizia Rondena, Alberta Rovelli, Giancarlo Rovera, Patrizia Rovini, Giuseppina Rullo, Giuseppina Sala, Anna Santillo, Maria Saporito, Giovanna Scalia, Mariangela Scurati, Giuliana Selis, Irena Sicilia, Ernestina Sormani, Antonietta Spadea, Antonina Spatola, Rosina Spilotro, Enrica Stampini, Rosa Stasolla, Enrico Strada, Rosa Surace, Lucia Tomasin, Antonella Trevisan, Maria Grazia Virga, Anna Zambetti. 40 anni Romualdo Arcodia, Cosimo Convertini, Luigi Lamanuzzi, Carlo Paroni, Giorgio Rigamonti, Rodolfo Zaffaroni. Sono stati anche premiati i seguenti studenti, figli dei dipendenti, per la migliore votazione scolastica: Diploma Alessandro Bona, Nicolò Composto, Silvia Delmonte, Dania Lo Cascio, Silvia Mazzucchel, Andrea Rocca, Stefano Vergani, Ilenia Vitale. Licenza scuola media Federico Luigi Giannotta. notizieanla 28-39 21-12-2009 9:07 ANLA NOTIZIE Pagina 32 1 CIRCOLO ANZIANI DEL LAVORO ELECTROLUX ZANUSSI Visita alla Grandi Motori (ora Wartsila Italia SpA), società finlandese con sede a Bagnoli della Rosandra-Trieste. Lo stabilimento produce motori per navi e per impianti energetici. In seguito tappe in Slovenia e visita alla tenuta di Angoris a Cormons. Il gruppo dei soci era accompagnato dal presidente della sezione Centrale di Sede, Livio Della Flora. Nelle foto: 1, il gruppo allo stabilimento Wartsila; 2, presso la villa di Angoris. 2 3 il presidente Carla Barazza. Il vicepresidente Bruno Carrer, e i consiglieri Ermanno Pavan e Roberto Pompeo. SEZIONE FREDDO SUSEGANA • Gara di pesca nel laghetto “Da Domen Ico” a Lovadina. Sono stati premiati: 1° Maurizio Spagnol, 2° Carlo Poser, 3° Gianfranco Roveda. Nella foto 3, oltre ai premiati, • Ancora, gara di bocce nel bocciodromo di Cordignano. La classifica delle premiazioni per gli uomini ha visto: 1° Domenico Saccon-Enzo Pertossi; 2° Angelo FornasierLuigino Collodel; 3° Leone Longo-Silvio Cao. Nella foto 4, insieme ai premiati, Carla Barazza, il socio onorario Gino Toffoli, ed i consiglieri Roberto Pompeo, Luciano Corsini, Ermanno Pavan. Questa la classifica per le premiazioni donne: 1ª Lia Giust-Bruna Corrocher, 2ª Gabriella Lovisotto-Domenica Privitera, 3ª Anny Da DaltTeresa Onagro. Nella foto 5, oltre alle premiate, Carla Barazza, il socio onorario Gino Toffoli, ed i consiglieri Silvio Cao, Roberto Pompeo, Luciano Corsini, Ermanno Pavan. 4 5 • Gita a Cremona di un folto gruppo di nostri soci (una foto-ricordo, 6, della visita al Duomo era d’obbligo). • E ancora… gita a Perugia in occasione dell’Eurochocolat, con tappa ad Assisi e visita al Duomo (v. foto 7). 32 notizieanla 28-39 21-12-2009 9:07 Pagina 33 6 7 8 GRUPPO ANZIANI ZML INDUSTRIES SPA - MANIAGO • I soci del G.A. ZML di Maniago hanno trascorso tre giorni in Piemonte e in Valle d’Aosta, visitando la reggia sabauda di Venaria Reale, i castelli di Issogne e di Fenis e percorrendo la Valtournenche e poi in funivia fino a Chamois, per ammirare la vetta del Cervino (v. foto 8 e 9). • E ancora, visita ad Aquileia e a Grado con tappe alla Basilica di S. Eufemia, al Battistero, e alla Basilica di Santa Maria delle Grazie (v. foto 10). Non è mancata una puntata all’interno della cittadina fortificata di Palmanova per raggiungere poi la SS. Napoleonica. 9 ▲ segue a pag. 34 10 33 notizieanla 28-39 18-12-2009 15:23 Pagina 34 LETTERE, ARTE, STORIA E VIA VIA tra i fiumi e le esalazioni di zolfo, che copre la terra arsa e vulcanica, il mito delle divinità infernali e, infine, la leggenda Virgiliana e il culto della Sibilla Cumana. Pozzuoli è il centro più importante, le sue origini risalirebbero alla colonia greca nota come Dikearchia, fondata col beneplacito dei potenti Cumani da fuggiaschi provenienti dalla cittadina greca di Samo (530 a.C.), che contribuirono negli anni alla crescita economica e urbanistica dell’abitato. Poco distante da Pozzuoli, alle spalle del lago di Lucrino e del Monte Nuovo, si trova il lago d’Averno, anch’esso una caldera vulcanica, splendida area protetta considerata dagli antichi l’ingresso dell’Oltretomba. Più oltre, Baia, rappresentava il luogo di soggiorno prediletto dell’aristocrazia romana e di diversi impe- La nostra socia Rosa Coppeto continua, con bella assiduità, a organizzare le manifestazioni dell’associazione culturale NapoliInternos. Ci manda oggi a questo proposito un bell’articolo sui Campi Flegrei che saranno oggetto di una prossima visita di questa associazione. Lo spazio, tiranno, ci obbliga purtroppo a pubblicare solo parte di questo articolo, augurandoci di non aver troppo tradito il pensiero dell’autrice. “Benvenuti nei Campi Flegrei terra della natura e del mito” Siamo nel regno del mito e della leggenda. Una terra suggestiva e incantevole: i Campi Flegrei, definiti “la diletta patria” della civiltà ellenolatina, che fecero dire a Goethe: “E’ qui che si resta sbalorditi fra gli avvenimenti della storia e della natura”. I Campi Flegrei sono un vasto e complesso insieme di circa 24 crateri, alcuni dei quali presentano manifestazioni gassose effusive (area Solfatara) o idrotermale (Agnano, Pozzuoli, Lucrino), nonché causa del fenomeno del bradisismo, riconoscibile per la sua entità nel passato nel “Tempio di Serapide” a Pozzuoli. Di derivazione greca “flegreo” vuol dire ardente, di fuoco, bruciato. È la regione vulcanica ad occidente di Napoli, delimitata dalla collina di Posillipo, da Miseno e Cuma, che comprende i territori di Pozzuoli, Bacoli, Monte di Procida e Quarto, le isole di Ischia e Procida e gli isolotti di Vivara e Nisida. Qui nascono il mito di Ulisse, il culto di Kalypso, il mito di Tifeo e di Encelado, il culto di Ercole che “giunge con i buoi rapiti a Gerione” e innalza la grande diga per separare il Lucrino dal mare, l’oracolo avernale dei morti 11 ▲ segue a pag. 33 12 SEZIONE COTTURA FORLÌ Un gruppo di seniores Electrolux Zanussi di Forlì ha visitato Torino con tappe al Museo Egizio e alla Basilica di Superga. Nella foto 11, i partecipanti alla gita. SEZIONE DI SOLARO Gita alla Reggia di Venaria e Superga. Nella foto 12 i nostri soci davanti alla Basilica di Superga 34 ratori che qui venivano a dilettarsi tra mare e otium. Ed eccoci a Miseum, villaggio sorto in epoca romana, sede dell’importante flotta pretoria dell’imperatore. La vicina spiaggia di Miliscola a tutt’oggi conserva nel suo nome il ricordo degli allenamenti che vi svolgevano i marinai romani (militum schola). Proseguendo, vi è l’antica città di Cuma che è la colonia più antica della Magna Grecia, famosa sin dalle origini in quanto sede dell’oracolo, la famosa Sibilla Cumana. Ma sono ancora tanti i siti da scoprire disseminati nel territorio dei Campi Flegrei (basti pensare alla Piscina Mirabilis e alle antiche Terme di Baia), ove la fertilità del territorio e le complesse vicende geomorfologiche hanno determinato uno strano connubio tra insediamento urbano e natura... notizieanla 28-39 21-12-2009 9:11 Pagina 35 ANLA NOTIZIE 1 GRUPPO SENIORES ALFA ROMEO • Tour della Croazia organizzato dal Gruppo Seniores Alfa Romeo, con tappe a Opatia, nell’isola di Krm e a Dubrovnick, alle cascate di Plitvice e per finire la visita alla Madonna di Mandugoje (v. foto 1). 2 • Inoltre, soggiorno di un gruppo di soci nel caldo sole di Sharm el Sheikh. Non sono mancate alcune escursioni al Monastero del Monte Sinai, al parco marino e alle barriere cristalline (v. foto 2). ALAS – SARPOM 2 L’Alas, Associazione Lavoratori Anziani Sarpom, ha tenuto l’annuale pranzo sociale. Erano presenti l’ing. Gianni Murano, direttore della raffineria, e altri dirigenti della stessa. Nelle foto: 1, l’ing. G. Murano che ha portato i saluti dell’ing. G.B. Merlo, presidente della Exxon Mobil Mediterranea e della Esso Italiana, illustrando inoltre ai presenti le attività della raffineria nell’anno in corso; 2, i consiglieri Alas con al centro l’ing. G. Murano. 1 RINNOVO CARICHE E ORGANIZZAZIONE CONSIGLI REGIONALI CONSIGLIO REGIONALE ANLA SICILIA E' stato creato il sito ufficiale dell'Anla Sicilia sul quale saranno pubblicate tutte le notizie ed informazioni per i soci che vorranno collegarsi. Per accedere a tale sito basta digitare: www.anlasicilia.it. VARIAZIONI • Il Gruppo Interaziendale ex Dipendenti Italimpianti ha trasferito la propria sede presso il Consiglio Regionale Anla Liguria: Piazza della Vittoria 14-33; 16121 Genova; tel. 010-593595; fax 010-542159. Presidio: tutti i giovedì dalle ore 15,00 alle ore 17.30. Presidente, Cesare Calzolari. 35 notizieanla 28-39 18-12-2009 15:24 Pagina 36 ANLA NOTIZIE 1 GRUPPO SENIORES TELECOM-ITALIA SEZIONE ALATEL LIGURIA • Viaggio di un folto gruppo di soci Alatel di Genova a Mosca e San Pietroburgo. Immancabile una foto di gruppo a San Pietroburgo, davanti ad una delle tante residenze degli zar (v. foto 1). 2 • Numerosi i soci Alatel giunti in Sicilia in occasione del 37° Convegno Anla (v. foto 2); nella foto 3, il gruppo dei partecipanti davanti alla cattedrale di Cefalù. 3 4 Museo Stradivari (v. foto 4, 5). Al termine, la visita presso il Caseificio “Ca De Stefani”, dove si è potuto conoscere la lavorazione del Grana Padano e del Provolone Val Padana . 5 SEZIONE ALATEL BIELLA-VERCELLI Tradizionale pranzo sociale, con meta a Cremona. Accompagnati dalla guida, Anna Adami, la comitiva ha visitato il centro storico della città, col Battistero, il Torrazzo, la Loggia dei Militi, la Cattedrale e la Piazza del Comune; inoltre con l’audizione di violini e la visita al 36 notizieanla 28-39 18-12-2009 15:25 Pagina 37 1 INA ASSITALIA Visita di un gruppo di soci seniores della Ina Assitalia alla Caserma di Coppito della Guardia di Finanza (v. foto 1); nella foto 2, una esibizione dei cani antidroga. 2 ANLA BRESCIA Il Comitato Provinciale Anla, in collaborazione con il gruppo Seniores Alatel di Brescia, ha organizzato un soggiorno di due settimane a Djerba, isola turistica per eccellenza, la località di vacanza numero uno della Tunisia. Nella foto a des., il presidente Bruno Iukich (in basso a sinistra) con alcuni partecipanti al soggiorno. FINCANTIERI Alla presenza del direttore dello stabilimento di Monfalcone, ing. Paolo Capobianco, e del direttivo Anla, cerimonia della consegna delle “Prore d’oro” ai dipendenti con 30 anni di servizio nel cantiere. Questi i premiati: Alessandra Giollo, Elisabetta Visintin, Sergio Bozza, Marino Zanetti, Franco Apostoli, Sergio Viezzoli, Adriano Grauner, Ezio Ermacora, Sergio Penko, Umberto Giollo, Angelo Butera, Franco Patrono, Sergio Ugrin, Maurizio German. Nella foto accanto, i presenti alla cerimonia. 37 Made in italy 38 18-12-2009 9:52 Pagina 38 L’ITALIA CHE LAVORA di Nora Villa MADE IN ITALY LA MODA AI TEMPI DELLA CRISI Tanti i progetti per uscire dal tunnel. E per esempio le vendite su Internet L a moda al tempo della crisi. Un rilevante settore della nostra economia, quello del tessile, abbigliamento, accessori, che si riconosce nello slogan: “Bello, Ben fatto, Italiano”, è in difficoltà, ma per aiutare l’intera filiera ha adottato delle misure a contrasto. «La situazione attuale è caratterizzata da una ripresa debole e lenta», ha commentato di recente Mario Boselli, presidente di Cnmi, Camera Nazionale Moda italiana. «E’ quindi importante fare ogni sforzo per irrobustirci e accelerare l’uscita dalla crisi». Parole d’ordine: movimentare il mercato e creare nuove strategie, al di là delle prime, inevitabili misure, prese dalle Case di Moda per ridurre i costi, e lo si è visto alle ultime sfilate. Niente più top model dai cachet esorbitanti, ma ragazze giovani, belle, sconosciute, che costano molto meno. Tutto ridimensionato, budget dimezzati anche ai fotografi e alle truccatrici. Allineato pure il Milano Fashion Center, che gestisce le locations per le sfilate, e che da due anni non ritocca il listino prezzi degli spazi espositivi per non aggravare il bilancio delle Case di Moda. Ma un settore come questo non può sopravvivere pensando solo a ridurre i costi, ha la necessità di rilanciare la propria forza propulsiva tenacemente radicata nella tradizione, essenziale per il sistema manifatturiero. Per movimentare il mercato è nata dunque l’iniziativa “Pre-Collezioni” che si svolge due volte all’anno. Nell’occasione le Case di Moda aprono i loro show room tra novembre e dicembre e tra maggio e giu- Mario Boselli, presidente di Cnmi, Camera Nazionale Moda italiana gno, per un mese, alla stampa e ai compratori, titolari di boutique, direttori di grandi magazzini, in modo che possano approvvigionarsi e attualizzare il campionario, senza attendere le sfilate ufficiali che si svolgono nei mesi successivi. Lo scopo è quello di favorire una maggiore visibilità delle Case e incentivare gli acquisti, gli ordini da parte dei clienti. All’iniziativa partecipano nomi di punta del Made in Italy, come Armani, Versace, Loro Piana, Roberto Cavalli, Moschino e via declinando. Altro meccanismo atto a dinamicizzare il mercato si sta rivelando il commercio elettronico, l’e-commerce. Vendere via Internet comincia a dare risultati soddisfacenti e prospetta un futuro ricco di sviluppi positivi anche per il settore moda. Il bilancio globale delle vendite via web, che include numerose merceologie, e riguardante l’anno appena concluso, presenta la ragguardevole cifra di circa 6 miliardi di 38 euro, con una crescita costante rispetto all’anno precedente. In un momento come questo è apprezzabile e va aggiunto che in particolare il segmento abbigliamento ha totalizzato un incremento del 40 per cento. Sicuramente una via da seguire (sono dati rilevati da un’indagine svolta dal Politecnico di Milano). Sta inoltre arrivando in porto l’iniziativa voluta dal ministro delle Politiche Comunitarie, Andrea Ronchi, nata per proteggere le merci prodotte nel nostro Paese, che concernono molto da vicino la moda. A breve cambierà il noto logo “Made in Italy”, al quale verrà aggiunta la dicitura “100 per cento italiano”, oppure “interamente italiano”. Sarà riservato alle imprese dove il disegno, la progettazione, la lavorazione e la confezione vengono eseguite completamente sul territorio italiano. La rispondenza a queste regole sarà disciplinata da precisi criteri legali e non più rimessa alla personale valutazione del produttore. Una garanzia per l’acquirente che si porterà a casa un vero prodotto Made in Italy, frutto di un patrimonio artigianale e di uno scenario culturale come pochi altri al mondo. ■ Intervista 39-41 18-12-2009 10:01 Pagina 39 STORIE di Raffaello Uboldi L’INTERVISTA GIULIO ANDREOTTI • Qualche giudizio, e qualche ricordo sui tanti personaggi che ha conosciuto • De Gasperi, Moro, Togliatti e altri ancora • E la conferma che “il potere logora chi non ce l’ha” O della sua formazione il Trentino e Vienna erano un po’ diversi da quelli di molti di noi, però credeva in quello che diceva, non aveva due vite, quella dell’uomo pubblico e quella dell’uomo privato. Lei ha imparato molto da De Gasperi? In effetti De Gasperi era un uomo veramente eccezionale. Non è solo l’affetto che gli porto a dire questo, ma è anche che aveva avuto il vantaggio di una preparazione in posti diversi, in comparazioni antitetiche. Se mi guardo in giro di De Gasperi non ne vedo. Lei mi disse un giorno che al Referendum del 2 giugno del ’46 lei votò per la monarchia e si è sempre detto convinto che invece De Gasperi abbia votato Repubblica, perché queste due scelte diverse? 39 Io, probabilmente anche per la mia impreparazione, ero un po’ frastornato da alcuni accenti e toni della propaganda repubblicana. Nenni: o la Repubblica o il caos, sicché dava la sensazione che con lui le avremmo avute tutte e due, sia la Repubblica che il caos. De Gasperi sapeva guardare lontano, io non sapevo né tuttora so guardare lontano, veramente aveva ragione lui nella posizione che prese e che aiutò anche ad orientarsi coloro che erano dubbiosi e non vedevano con molta chiarezza la situazione. C’era forse anche il fatto che De Gasperi aveva conosciuto un altro tipo di monarchia, quella austroungarica? Certo c’è un dato di fatto, ormai è passato parecchio tempo, ma le im- ▲ ltre 90 anni di età, ma la mente sempre vigile, i giudizi precisi. E oltretutto un bello scrittore (per questo ha ottenuto a Santa Margherita Ligure il Premio Tigulliana). In questa intervista esclusiva ricorda molti dei personaggi della Prima Repubblica, dove egli pure ebbe incarichi di grande rilievo. Lei ha alle spalle una lunga carriera politica, ed è anche uno scrittore, ricordo alcuni suoi libri molto belli: “Ore 13, il ministro deve morire”, “Operazione via Appia” ecc. ecc. E una galleria di personaggi che ovviamente ha incontrato, partendo da De Gasperi. Ricordo una frase di un suo libro: “Ogni tanto vado a trovare il presidente” nella chiesa Della Minerva dove è sepolto. Ecco, De Gasperi come uomo com’era? Era attraente, nel senso che era un uomo sempre lo stesso, molti di noi, anche la generalità degli uomini, sono fatti un po’ a compartimenti stagni, c’è l’uomo al lavoro, l’uomo di famiglia, l’uomo sportivo, l’uomo delle amicizie. De Gasperi aveva questa sua ricca personalità, una serietà che fra l’altro, proprio perché si imponeva culturalmente non era noiosa, perché se non avesse avuto la compiutezza di doti che aveva sarebbe stato forse meno facile essere attratti da lui; perché anche i luoghi segue a pag. 40 Intervista 39-41 18-12-2009 10:02 Pagina 40 STORIE L’INTERVISTA ▲ magini di quell’epoca sono ancora vive dentro di me, il che vuol dire che erano portatori di qualche cosa di superiore con De Gasperi in prima fila Parliamo degli uomini politici che lei ha conosciuto. Pietro Nenni: che giudizio ne dà? La dote maggiore che aveva era l’oratoria, era affascinante come venditore di idee, di programmi, però a me scandalizzava un poco la sua duttilità, sentendo due discorsi fatti da Nenni, erano due discorsi completamente diversi, delle volte anche contrapposti, quindi era un uomo senza dubbio affascinante, un uomo che come vita personale aveva pagato di persona, quindi aveva anche questa attrazione di carattere morale, però io lo consideravo un po’ troppo duttile come realtà programmatica. Palmiro Togliatti? Era una persona molto chiusa, indubbiamente meritava il rispetto che si doveva ad uno che aveva pagato di persona, era stato in esilio, aveva sofferto, certamente aveva una comunicativa forte per i suoi, ma verso gli altri direi un po’ meno. Indubbiamente era rispettato per quello che era stata la sua vita, era ammirato anche per le sue doti oratorie, ma direi per esempio che una vacanza insieme non ce l’avrei passata volentieri. Lo incontrava spesso? Bè, lo incontravo nel senso che si faceva vita comune, sia a Montecitorio, sia nelle riunioni dei partiti, sia nel Transatlantico. Sicuramente era un uomo molto superiore alla media, però di non facile comprensione. Berlinguer? Berlinguer aveva alcune doti di simpatia, esprimeva un po’ un senso giovanile delle cose ed era anche molto simpatico nel privato. Poi direi che ci sono persone che sono simpatiche in Aula ma non nel Transatlantico. Berlinguer lo era, io ne conservo un’immagine molto buona, positiva. Parliamo dei cosiddetti due cavalli di razza della DC. Fanfani com’era? Fanfani era una persona molto preparata, tra l’altro anche nel campo economico, cosa che molti di noi non lo erano, però dava l’idea, forse per quello spirito un po’ aggressivo dell’aretino, di voler imporre quello che lui credeva e che quello che lui credeva fosse necessariamente giusto, mentre quello che credevi tu non lo era. Quindi, essere fanfaniano in effetti significava militare in una parte dell’azione politica. E’ un’altra delle persone, ripeto, con cui non avrei passato volentieri le vacanze. Moro? Moro io l’avevo conosciuto bene alla Fuci, anzi fu lui quando lasciò la Presidenza che suggerì a mons. Montini di caldeggiare la mia candidatura. Una persona di grandissima intelligenza e di grandissima comunicativa, anche se era eccezionale proprio per le sue doti di cultura. I suoi scritti per esempio avevano dei periodi di 25 righe, 30 righe, si faceva una certa fatica a collegare la prima parte alla seconda, però indubbiamente era persona di un fascino facilmente acquisibile. Lei resse il Governo della non sfiducia. Ovvero il Governo di Unità Nazionale. Ricordo una sua frase al Senato, cito a memoria: “Vi ringrazio della fiducia o della non sfiducia che vorrete accordarmi”. Pensò che Moro potesse essere salvato? Ritengo che in quel momento erava40 mo umiliati da uno stato di necessità che poteva piacere o no nei suoi particolari, ma che non era facilmente alternativo. Si fece di tutto per salvarlo? Io direi assolutamente di sì, nel senso che purtroppo le nostre risorse erano limitate e la forza opposta era di una tenacia e di una volontà micidiale. Lo uccisero nel momento in cui si cominciava a trattare la liberazione di un brigatista. Come mai una tale determinazione ad uccidere Moro? Questo è difficile dirlo, perché anche i suoi assassini - alcuni hanno parlato, ma anche quelli che sono vivi non parlano molto volentieri - certamente pensavano che rimosso Moro non ci sarebbero stati più ostacoli e che noi avremmo contato assolutamente poco. Dei papi che lei ha conosciuto, Pio XII, Paolo VI cosa mi dice? Ogni papa è diverso dagli altri, nel senso che alcuni si impongono per la loro autorevolezza. Come comunicativa umana, almeno nell’immediato, non ne hanno molta, sono più in tro- Intervista 39-41 23-12-2009 8:21 Pagina 41 A sin., Aldo Moro; sotto, Palmiro Togliatti. Nella pagina accanto Andreotti con De Gasperi no che alla scrivania con te di fronte. Però nonostante che la simpatia umana di Giovanni XXIII fosse ben nota, fosse quasi illimitata, devo dire che rimane sempre Pio XII al centro della autorevolezza, quando dici il papa, il papa è Pio XII. Passando agli uomini politici stranieri, lei incontrò Kennedy? Kennedy sì, ho avuto occasione di incontrarlo quando fece la sua visita a Roma, però in modo superficiale. Si sentiva tuttavia la grande attrazione del personaggio. Krusciov? Krusciov era veramente un tipo singolare. Apparteneva ad un mondo opposto al nostro, però aveva qualche lato di vantaggio, non era antipatico sul piano personale. Anche se uno si scordava novantanove cose su cento di quelle che lui diceva. Gheddafi? Bisogna tener conto che è libico, noi diciamo alle volte un po’ levantino, nel senso non buono. Ma levantino vuol dire anche che ha un suo modo di ragionare, che è un po’ diverso, che dà forse più importanza agli aggettivi che al sostantivo. Lei è sempre stato contrario all’uso della forza nei suoi confronti, favorevole al negoziato… Forse c’è una certa diffidenza istintiva, anche un po’ di superbia romana che distingue la mia preparazione, e che ci fa essere, nell’ipotesi migliore, cauti. Nella sua lunga carriera politica qual è stato il momento migliore secondo lei? La politica dà soddisfazioni, qualche volta può dare anche gloria, questo termine usiamolo tra virgolette, però è sempre vivo il senso che è più quello che non riesci a fare che quello che riesci a fare, quello che vorresti fare, hai sempre delle limitazioni 41 obiettive. Una cosa è scrivere un trattato politico altra cosa è dover assolvere ad un mandato politico. Il momento che lei giudica peggiore di questa sua carriera, il momento di cui lei si rimprovera qualcosa. Ho avuto momenti buoni e momenti difficili. Il momento peggiore secondo me fu quello della morte di De Gasperi, io ho sentito la morte di De Gasperi più della morte di mia madre. Si spegneva qualcosa che ti portava via con sé. Presidente, lei guarda questo Paese da tanti anni, come giudica l’Italia e gli italiani? Abbiamo delle doti costanti, tra l’altro l’attitudine a non drammatizzare che qualche volta, vista dall’esterno, può sembrare scetticismo. Io poi sono romano e a mio avviso è una grande risorsa, perché le cose in sé camminano delle volte nel senso giusto, secondo quello che tu vorresti, molte volte, anzi il più delle volte no. Così ti porta ad avere questo vantaggio, il non vedere mai un dramma irreversibile, sapere che le cose possono essere migliori. C’è una sua frase famosa: il potere logora chi non ce l’ha… Lo confermo, perché senza dubbio in una posizione esclusivamente culturale uno può conoscere i precedenti, la storia, la geografia, ma se non hai gli strumenti in mano tu conti poco, magari conterai fra dieci anni, quando si ricorderanno di te, ma per il momento no. Sta scrivendo qualcosa adesso? No, di importante no, faccio sempre il mio diario, ma ci sono settimane intere che non c’è nulla da annotare di rilievo. Non si annoia? No, questo no, perché nella vita, anche quando ero ragazzo, non è che non mi piacesse giocare, ma per esempio leggere mi piaceva più che fare una attività fisica o scalare una montagna o fare una traversata atlan■ tica. personaggi 42-43 18-12-2009 10:08 Pagina 42 STORIE di Martine O. Belhadi “ Un uomo solo al comando, la sua maglia è bianco-celeste, il suo nome è Fausto Coppi”. Così il radiocronista Mario Ferretti dava il via alla leggenda di un imbattibile campione, parlando del concludersi della terzultima tappa del Giro d’Italia del 1949. Eccellente passista e scalatore, era molto forte anche in volata, risultando un corridore completo, adatto ad ogni tipo di strada. Tolto il suo amiconemico Gino Bartali, che si avvantaggiava sugli altri delle sue qualità di scalatore, Coppi non ebbe mai, o quasi mai, degli avversari degni di lui. Vinse cinque volte il Giro d’Italia, due volte il Tour de France, fu campione del mondo, e per due volte fu campione del mondo nell’inseguimento, oltre che primatista dell’ora dal 1942 al 1956. Ma si impose anche nelle maggiori competizioni di un solo giorno, quali il Giro di Lombardia, la Milano San Remo, la Parigi-Roubaix o la Freccia Vallone. In altre parole uno dei più grandi e popolari atleti, nell’epoca d’oro del ciclismo. E tuttavia a guardarlo il suo fisico poteva sembrare poco atletico. In realtà era dotato di una notevole agilità muscolare e di un sistema cardiorespiratorio fuori dal comune (una capacità polmonare di 6,5 litri e 44 pulsazioni cardiache al minuto a riposo). Tutte qualità che ne esaltavano la resistenza sotto sforzo. La struttura ossea molto fragile, e le ripetute fratture, lo costrinsero tuttavia a delle pause forzate durante l’intero arco della sua attività sportiva. Allo stesso modo la seconda guerra mondiale ne condizionò la carriera. La sospensione delle competizioni a causa del conflitto giunse infatti dopo le sue prime, importanti vittorie. Leggendaria la sua rivalità con Bartali. Celebre nell’immortalare una intera epoca sportiva, tanto da entrare nell’immaginario collettivo degli italiani, è la foto PERSONAGGI DEL PASSATO FAUSTO COPPI • Chiamato il Campionissimo, o anche l’Airone • Capace di vincere nel ciclismo tutto quello che si poteva vincere • Morto per una forma di malaria, non riconosciuta dai medici come tale che ritrae i due campioni mentre si passano una bottiglietta d’acqua durante una dura salita al Tour de France del 1952. Un avvenimento che parve ricordare lo spirito di fratellanza dei paladini di Francia. Seppure non venisse mai chiarito chi abbia davvero passato la bottiglietta, col suo prezioso liquido, all’altro, anche perché gli stessi protagonisti contribuirono a preservare il mistero (nel film realizzato dalla 42 Rai nel 2006 e dedicato alla figura di Bartali si dice tuttavia che fu questi a passare la borraccia a Coppi). Era nato – Coppi - il 15 settembre 1919 a Novi Ligure, cominciando a lavorare come garzone in una salumeria. Ma l’incontro con un famoso massaggiatore cieco, e “santone” del ciclismo italiano, Biagio Cavanna, ne cambia il destino. E’ Cavanna, dopo averlo visto correre in gare di poco conto, che personaggi 42-43 18-12-2009 10:08 Pagina 43 Accanto, la famosa foto dello scambio di borraccia tra Coppi e Bartali durante una tappa del Tour de France del 1952. Sotto, il ciclista con Giulia Occhini nel 1956 lo raccomanda a Giovanni Rossignoli della Bianchi. Coppi come previsto vince alcune gare, per poi passare al professionismo come gregario di Bartali nella squadra della Legnano. Una caduta di Bartali che lo mette quasi subito fuori gioco per la vittoria finale, lascia Coppi libero di fare ciò che vuole. E lui si impone di forza nella tappa Firenze Modena, con una fuga incredibile iniziata sull’Abetone. E conquistando la maglia rosa, che terrà fino al termine del Giro. La guerra gli tarpa al momento le ali. Spedito in Africa con la divisione Ravenna viene fatto prigioniero dagli inglesi, rientrando in Italia nel 1945 come attendente di un capitano britannico. Passa alla Bianchi, dove subito conferma di quale stoffa sia fatto, vincendo la Milano–San Remo con una incredibile fuga e ben 14 minuti di vantaggio, tanto da far dire a un radiocronista: “Primo classificato Coppi Fausto, in attesa del secondo classificato trasmettiamo musica da ballo”. Da quel momento in avanti passa di vittoria in vittoria, avendo quale avversario soltanto Gino Bartali. Lo acclamano dovunque. A Parigi, dopo l’arrivo trionfale a un Tour de France, nasce il mito di “Fostò”. La sorte si accanisce contro di lui nel 1950 quando cade durante la nona tappa del Giro d’Italia, riportando una frattura tripla del bacino che lo costringe al riposo per il resto della stagione. E nel 1951 allorché in seguito ad una caduta muore il fratello Serse. Egli pure un corridore di talento. E c’è uno scandalo alle porte, per la relazione extraconiugale di Coppi con Giulia Occhini, chiamata la “dama bianca” per il colore del montgomery che è solita indossare. Ambedue sposati, la relazione viene fortemente osteggiata dall’opinione pubblica, persino il pontefice Pio XII giunge a condannarla apertamente. Denunciata dal marito per adulterio, la Occhini passa quattro giorni in carcere, costretta in seguito a recarsi in domicilio coatto ad Ancona, mentre a Coppi viene ritirato il passaporto. Al processo del 1955 lui viene condannato a due mesi di carcere e lei a tre, pur usufruendo ambedue della sospensione condizionale. Altri tempi, altra Italia. I due si sposeranno in Messico – un matrimonio non riconosciuto in Italia - mettendo alla luce un figlio, Angelo, Fausto, Maurizio, detto Faustino, e ci vorranno parecchi anni di attesa prima che Coppi 43 possa riconoscerlo come suo. Nel dicembre del 1959, subito dopo essere stato ingaggiato nella squadra costituita dall’amico ed ex rivale Bartali, Fausto Coppi con alcuni ciclisti francesi – Raphael Geminiani e Jacques Anquetil – prende parte ad una corsa nell’Alto Volta in occasione dei festeggiamenti per l’indipendenza di questo Paese africano. Nei giorni seguenti partecipa ad una battuta di caccia contraendo la malaria. Al ritorno in Italia poco prima del Natale è febbricitante. Il 29 è assalito da febbre altissima e brividi. Nel pomeriggio del 1° gennaio le sue condizioni si aggravano ulteriormente. Lo curano con dosi intense di antibiotici e cortisone, ma Coppi non reagisce, entra in coma. Non riprende più conoscenza, e muore il 2 gennaio 1960 alle 2.45, a poco più di quarant’anni. Il fatto è che i medici hanno sbagliato diagnosi, ritenendo Coppi affetto da una influenza più grave del consueto, e non dalla malaria che poteva essere curata col chinino. Così se ne va un grande ■ campione, mai dimenticato. storie di 44 18-12-2009 10:09 Pagina 44 STORIE VISTI DA FUORI di Igor Uboldi IL CENTENARIO DEL PREMIO NOBEL A GUGLIELMO MARCONI I n occasione dei 100 anni dall’assegnazione del Premio Nobel per la fisica a Guglielmo Marconi sono state indette, a cura della Fondazione Ugo Bordoni e sotto l’alto Patronato del Presidente della Repubblica, le Giornate di Studio Marconiane sul tema “La Radio, il Nobel e i 100 anni che hanno sconvolto il mondo”. La prima giornata si è tenuta il 9 novembre scorso nella Biblioteca del Senato il cui presidente, sen. Schifani, ha aperto i lavori. Il primo intervento è stato del presidente della Fondazione Bordoni, Enrico Manca, che ha richiamato il tema assegnato a questa prima giornata su “Le sfide del futuro delle telecomunicazioni”, anche paragonando il piccolo laboratorio personale di Marconi nella casa paterna ai garage ed ai laboratori dei più giovani Bill Gates, Steve Jobs, Larry Page e Sergey Brin, i creatori dell’era informatica e di Internet; da Marconi, comunque, è iniziata la fine della distanza. Poi il sen. Gasparri ha constatato che queste celebrazioni marconiane si possono anche sposare con le prossime celebrazioni per il 150° dell’Unità d’Italia considerato l’enorme contributo fornito da Marconi all’immagine del nostro Paese che appoggia tuttora la propria identificazione a quella del genio dello scienziato, ai primi posti tra i più illustri tra i grandi italiani. L’on. Gentiloni ha richiamato il principio di diritto universale per l’accesso all’informazione per assicurare il quale il nostro Paese deve con urgenza stabilire gli opportuni investimenti indicando anche la strada da seguire per l’utilizzazione della banda larga secondo lo studio in corso del quale si attendono risultati certi. Dopo la presentazione di dati riguardanti la Società dell’Informazione e lo sviluppo economico da parte del prof. Sandro Frova dell’Università Bocconi, particolare interesse ha destato l’intervento del prof. Angelo Maria Petroni nel contestualizzare l’operato e la figura di Marconi, anche sottolineando con particolare verve le difficoltà che avrebbe incontrato il giovane inventore qualora i suoi studi ed esperimenti fossero stati portati avanti al giorno d’oggi: il suo laboratorio attrezzato in una soffitta del casolare di campagna avrebbe potuto incontrare ostacoli nella necessità di denunciare il cambio di destinazione d’uso al Comune, da agricolo ad artigianale o commerciale – e magari pagare anche l’Irap, ha suggerito l’on. Gentiloni. Il contadino che l’aiutò ad accertare l’arrivo del segnale al di là della collina nella proprietà paterna avrebbe potuto avanzare richiesta di un diverso inquadramento sindacale; la circostanza che Marconi non ritenne mai necessario arrivare ad un diploma scolastico – non gli parvero adatti né l’Istituto tecnico né i Licei poteva farlo incorrere in una denuncia per l’uso abusivo di una professione non certificata; ed altre contestuali ipotesi che avrebbero comportato una giusta osservanza di regolamenti e disposizioni, ma magari un Marconi di meno per tutta l’umanità. Le Giornate Marconiane hanno avuto e avranno seguito in altre date, l’11 dicembre al Campidoglio, con intervento del Capo dello Stato, di ministri e personalità tecniche e politiche e il 28 gennaio presso la Camera dei Deputati il cui presidente, Gianfranco Fini, aprirà i relativi lavori. Guglielmo Carretti 44 storie di un'italia 45 18-12-2009 10:15 Pagina 45 STORIE ITALIA PERFUORI BENE VISTI DA di Igor Uboldi di Elena Grazini DA CINQUANT’ANNI MARIONETTE D’AUTORE Così lavora la Compagnia dei pupari Teatroarte Cuticchio di Palermo S embrano persone vere, in carne e ossa, con tutte le emozioni e i sentimenti umani, eppure sono solo marionette. Ma come si fa a definirle solo marionette? Impossibile. Impossibile soprattutto dopo aver visto lo spettacolo della Premiata Compagnia dei pupari Teatroarte Cuticchio di Palermo, fondata nel 1971, diretta dal maestro Girolamo Cuticchio e che vanta un’attività artistica più che cinquantenaria. Si tratta di uno dei pochi operanti girovaghi viventi che hanno fatto la storia del teatro dei pupi siciliani. «Ha iniziato mio nonno», racconta Franco Cuticchio, 45 anni. «Il fratello maggiore di mio padre, Giacomo Cuticchio, aveva un teatrino ed una sera mio padre, all’età di 12 anni, sostituì lo zio che ebbe un malore durante lo spettacolo. Bisogna considerare che prima gli spettacoli duravano 365 giorni l’anno e rappresentavano, due ore ogni sera, le storie del ciclo cavalleresco carolingio, che erano e sono lo zoccolo duro del repertorio dei pupi. Da lì iniziò l’avventura della nostra famiglia». Oggi a portare avanti questa tradizione di famiglia, dichiarata dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità, ci sono, insieme a Franco, i fratelli Giacomo, Teresa e Mimmo e anche il figlio di Franco, Girolamo (per informazioni www.teatroartecuticchio.com/flash/italia/ingresso.htm e tel. 091-8146919). «Mio padre attualmente si occupa di costruire i pupi», spiega Franco Cuticchio. «Una volta c’era invece una suddivisione nelle mansioni dei pupari. C’era chi costruiva l’armatura, chi la testa, chi faceva solo lo spettacolo. Oggi le cose sono molto cambiate, anche perché con l’avvento della televisione il teatro dei pupi cominciò a morire. L’unica famiglia che ha mantenuto nel tempo la tradizione, non vendendo nulla e portando avanti la storia senza perdere le radici, siamo stati noi». Pupari si nasce. Non si tratta solo di abilità nella manovra, ma bisogna anche saper recitare e nella recita il timbro della voce è importante, così come la cadenza. Lo spettacolo dei pupari, che può essere realizzato da un minino di 4 persone ad un massimo di 10, ha i suoi segreti. Ad esempio si pensa che siano i fili a condurre il gioco, in realtà muovendo la testa si muovono anche i piedi. Sta alla bravura dei pupari non far accorgere il pubblico di questo “trucco”. Tra gli spettacoli che si possono annoverare nella storia di questa famiglia la performance di fronte al presidente della Repubblica, Sandro Pertini, che li esortò a proseguire nella tradizione. Molte soddisfazioni vengono inoltre dall’estero dove la Premiata Compagnia Teatroarte Cuticchio si reca regolarmente. Allo stato attuale in cantiere ci sono la Colombia e la Cina. «Il tipo di lavoro ce l’ho nell’anima», conclude Franco Cuticchio. «La mia famiglia è il pubblico. Quando recito non guardo il pupo, ma il pubblico, e sono contento perché le persone percepiscono i pupi ■ come essere umani». 45 alberghi 46 21-12-2009 9:28 Pagina 46 Hotel La Caravella –––––––––––––––––––––––––––––– Via Aurelia, 315 - 17025 Loano (SV) Tel. 019/675777 ––––––––––––– RESIDENCE LUNGOMARE A. DIAZ, 117 - 17023 CERIALE (SV) TEL. 0182-930020 - FAX 0182-990175 www.casavacanzemoresco.com [email protected] nel clima mite della RIVIERA LIGURE Affittasi appartamenti arredati, corredati, tutti comforts. Solarium Panoramico. Portierato di notte e di giorno. 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Non si tratta ovviamente di oceani o corsi d’acqua, ma di molecole d’acqua e di idrossile (una molecola di acqua priva di uno ione di idrogeno) presenti nelle rocce. L’acqua lunare sembra concentrata specialmente ai Poli e sarebbe sia di origine esogena, ossia portata dalle comete, sia endogena, proveniente dall’interno. Già la sonda statunitense Deep Impact in viaggio verso una cometa, dopo avere sfiorato la Luna lo scorso giugno, e la Cassini-Huygens (missione congiunta italiana, europea e statunitense), che le passò vicino nel 1999, avevano “fiutato” l’acqua grazie a strumenti simili al Moon Mineralogic Mapper. L’acqua, secondo alcuni scienziati, non si troverebbe soltanto a due-tre centimetri sotto la superficie lunare, poiché recenti dati lasciano pensare che possa essercene ancora a maggiore profondità. Si è infatti calcolato che ogni tonnellata di rocce lunari potrebbe contenere fino al 25 per cento di acqua. Alla Cassini si deve inoltre la scoperta di acqua lunare anche a latitudini più basse dei Poli, grazie al Vims, spettroscopio ad immagini costruito dall’Agenzia spaziale italiana e dalla Nasa. La presenza di acqua ad altre latitu- L’ACQUA SULLA LUNA Esiste. A conferma le sonde indiane, Usa e italiane dini, sebbene più scarsa, è stata di recente confermata dalla Epoxi, una sonda della Nasa. Sembra inoltre che l’acqua lunare sia rinnovata ciclicamente grazie all’azione del vento solare che deposita continuamente atomi di idrogeno sulla superficie; atomi che, combinati con l’ossigeno formano molecole d’acqua, oppure l’idrossile se combinati con minerali ricchi di ossigeno. L’ulteriore conferma della presenza di acqua sulla Luna potrebbe mettere fine alla disputa, incominciata fin dalle missioni Apollo, allorché l’equipaggio di Apollo 14 fece ritorno con 43 chili di rocce contenenti anche qualche minerale considerato raro sulla Terra. Analizzando i campioni lunari, gli scienziati ipotizzarono la presenza di acqua, che tuttavia non fu mai completamente confermata, poiché i reperti vennero contaminati dall’atmosfera terrestre nonostante fossero stati posti in contenitori stagni. Lo scorso 9 ottobre, proprio allo scopo di trovare l’acqua, la sonda della Nasa Lcross ha lanciato un missile all’interno del cratere Cabeus, situato al Polo sud. L’impatto ha originato una nube alta circa 50 chilometri poi analizzata dagli strumenti di Lcross che, a sua volta, è stata fatta precipitare sulla Luna. I dati raccolti dalla sonda hanno ulteriormente confermato la presenza di acqua ghiacciata in quantità maggiori rispetto a quanto visto finora. Per il futuro, dunque, si potrebbe riaprire la partita per la colonizzazione umana del satellite mediante la costruzione di basi permanenti, impiegando l’ossigeno ottenuto dall’acqua lunare. Di ciò parlò nel gennaio del 2004 l’allora presidente George Bush: il progetto “Moon Base” consisteva nell’installazione di basi vicino alle 47 zone polari più ricche di acqua, ossigeno e idrogeno, ottenuti dall’acqua lunare, sarebbero serviti per la respirazione, oppure come propellente per i razzi impiegati per il collegamento dal satellite alla Terra. Le cupole ricoperte di regolite, ossia il terriccio lunare da impiegare come difesa dai raggi cosmici, avrebbero anche consentito le coltivazioni in serra. Le basi lunari non solo sarebbero servite come trampolino di lancio per le missioni marziane, ma anche come base di estrazione di nuove fonti di energia da esportare sulla Terra come l’elio-3 (un isotopo dell’elio), considerato raro sul nostro pianeta. Infatti alcuni ricercatori ritengono che questo isotopo possa essere usato come fonte di energia per le centrali elettriche a fusione di seconda generazione. Ora, però, i fondi scarseggiano e la nuova amministrazione guidata da Barack Obama, ha chiesto di rivedere il programma della Nasa proprio nell’anno di celebrazioni del quarantesimo anniversario dello sbarco dell’uomo sulla Luna. Così rimane come un punto interrogativo il programma Constellation che prevedeva la costruzione di nuovi vettori della serie Ares e di navicelle Orion per riportare l’uomo sulla luna e poi portarlo su Marte. Ciononostante gli studi continuano nei laboratori sparsi qua e là per il mondo. Ricercatori britannici dell’Università di Cambridge hanno annunciato di aver messo a punto un metodo per ottenere ossigeno dalle rocce lunari, tramite un processo elettrochimico impiegato qualche anno fa dal professor Derek Fray per ottenere metalli puri da ossidi metallici (minerali composti da ossigeno e metallo) presenti anche sulla Luna. ■ sport nuara 48-49 18-12-2009 10:19 Pagina 48 ATTUALITA’ SPORT di Ettore Nuara IL GIRO D’ITALIA 2010 Dall’8 al 30 maggio partendo dall’Olanda S i parte da Amsterdam e si arriva all’Arena di Verona, dopo aver percorso 3.418,10 chilometri: è la cavalcata che dovranno compiere i corridori del 93° Giro ciclistico d’Italia 2010 in calendario dall’8 al 30 maggio. Un Giro d’Italia adatto agli scalatori, uomini dai garretti forti, dai nervi saldi, spericolati acrobati con lo sguardo rivolto alle nuvole che corteggiano montagne maestose, una delle quali, il Terminillo, si presenta all’ottava tappa, troppo presto per saggiare le possibilità agonistiche dei partecipanti. E vi è il finale che è da brivido, con un percorso che riserva all’ultima settimana le tappe che determineranno la classifica finale, scalando in un paio di giorni cime leggendarie come il Monte Grappa (m. 1.676), lo Zoncolan (m. 1.703), Plan de Corones (m. 2.273), il Mortirolo (m. 1.854), Forcola di Livigno (m. 2.315), Passo di Eira (m. 2.211), Foscagno (m. 2.291), e Gavia (m. 2.618). Tre le tappe a cronometro e una cronosquadre per 69,1 km in tutto, delizioso impegno per gli specialisti. Sette tappe per i velocisti: Utrecht, Middleburg, Novi Ligure, Cava dei Tirreni, Bitonto, Porto Recanati, e Brescia. Cinque le frazioni di media montagna con arrivi a Carrara, Montalcino, l’Aquila (tappa voluta dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, per affetto e solidarietà alla popolazione abruzzese colpita dal terremoto), Cesenatico e Pejo. Quattro gli approdi in salita: Zoncolan, Pejo Terme, Aprica e Tonale. Il tappone dolomitico (178 km) prevede la Forcola di Livigno, Eira, Foscagno, Gavia e Tonale. E infine la gara a cronometro di Verona, solo 15,3 km sull’impegnativo e duro percorso delle Torricelle. Il Giro celebra l’Europa partendo dall’Olanda con tre tappe, una delle quali a cronometro con base ad Amsterdam, la città delle biciclette. L’Ultima tappa olandese a detta degli esperti come Tony Lo Schiavo, può essere insidiosa perché si percorre addirittura sotto il livello del mare, lungo la costa oceanica e quindi fortemente battuta dal vento. Si ritorna in territorio italiano a Savigliano, da dove si raggiunge Cuneo con la cronosquadre di 32,5 km: tappa per specialisti, senza tanti sconvolgimenti. Si approda in Toscana (sesta tappa) dopo aver ricordato, a Novi Ligure, Fausto Coppi nel cinquantenario della morte, e raggiunta Fidenza si toccano Carrara e le strade sterrate che portano a Montalcino. E’ l’occasione per studiare le strategie di coloro che possono essere i protagonisti della corsa, che dovrebbero rivelarsi il 16 maggio con l’ascesa verso il Terminillo, 16 chilometri con una punta massima del 12 per cento e qui si attende spettacolo e un accentua- to fervore agonistico. Via via il Giro passando per Cava dei Tirreni, Avellino, Bitonto e Lucera, si ferma all’Aquila l’11 maggio dopo una tappa lunga (256 km) per cogliere in un clima, si spera festoso, l’abbraccio degli aquilani, in modo da far dimenticare loro almeno per un giorno i tormenti del vivere quotidiano. E’ una tappa, la Lucera-Aquila, che presenta alcune difficoltà nell’affrontare le cime appenniniche di Rionero, Roccaraso e Capo di Valle, e guai a distrarsi e a prendere queste salite con noncuranza e superficialità. Ora, dopo l’Aquila, si va verso l’Adriatico, puntando su Porto Recanati e Cesenatico, ove nella tratta romagnola vi sono due insidie da superare: Perticara e Barbotto, due strappi non indifferenti, che costringeranno i corridori a tenere i nervi saldi. La tappa di Asolo con la scalata di Monte Grappa pari a 19 km e quella dello Zoncolan, a conclusione di una cavalcata di 218 chilometri, propone negli ultimi 90 km il Sella Chianzulan (955 metri), il Passo Duron (1.069) e il Sella Valcada (958). Dopo il riposo del 24 maggio ecco le ultime sei giornate nel corso delle quali dovranno spendersi tutte le energie. Il 25 maggio la cronoscalata di Plan de Corones porterà allo scoperto chi ha saputo gestire al meglio la sua condizione atletica e il suo impegno agonistico, e chi ha messo in pratica una strategia di corsa più convincente. Lo si vedrà all’arrivo di Pejo Terme (quota 1.393), nella volata di Brescia, nel grande finale (la tappa di Mortirolo con la conclusione ad Aprica), e nella terribile arrampicata sul Gavia (la cima più alta del Giro) dopo aver spezzato le reni e assorbito la fatica nel salire le tre cime sopra i duemila metri: Forcola di Livigno, Passo di Eira e Foscagno. Chi indosserà in quel momento la maglia rosa dovrà essere molto attento e concentrato, farsi tutelare e proteggere dai suoi compagni di squadra soprattutto nell’affrontare il Tonale e l’ultima tappa della cronometro che concluderà il Giro all’Arena di Verona. E’ un Giro d’Italia studiato guardando alla tradizione: di media difficoltà nella prima parte, con lo scoglio del Terminillo appannaggio dei velocisti; di grande rilievo tecnico per il finale duro e impegnativo, ove gli scalatori saranno sempre alla ribalta per contendersi le prime posizioni e dare battaglia alla maglia rosa del momento. Da qui a maggio c’è il tempo di formare le squadre e conoscere i ciclisti che parteciperanno a questa 93a edizione. Molto probabilmente non ci saranno Armstrong, Andy Schleek, Carlos Sastre, Leipheimer, Kloeden, e Cadel Evans, ma l’organizzatore Zomegnan farà di tutto per por48 sport nuara 48-49 18-12-2009 10:19 Pagina 49 LE TAPPE ––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––– 8 maggio 9 “ 10 “ 11 “ 12 “ 13 “ 14 “ 15 “ 16 “ 17 “ 18 “ 19 “ 20 “ 21 “ 22 “ 23 “ 24 “ 25 “ 26 “ 27 “ 28 “ 29 “ 39 “ 1a tappa 2a “ 3a “ Amsterdam-Amsterdam / cronometro ind. Amsterdam-Utrecht Amsterdam-Middelburg riposo Savigliano-Cuneo / cronom. a squadre Novara-Novi Ligure Fidenza-Carrara Carrara-Montalcino Chianciano Terme-Terminillo Frosinone-Cava dei Tirreni Avellino-Bitonto Lucera-L’Aquila Città Sant’Angelo-Porto Recanati Porto Recanati-Cesenatico Ferrara-Asolo Mestre-Monte Zoncolan riposo San Vigilio-Plan de Corones / cronometro Brunico-Pejo Terme Levico Terme-Brescia Brescia-Aprica Bormio-Ponte di Legno Tonale Verona-Verona / cronometro ind. Km 8,4 “ 209 “ 209 tarli al Giro. Alberto Contador, cui il Giro piace molto, vuole pensarci, ma “ 32,5 4a “ oltre al Tour non vuole lasciarsi sfuga “ 5 “ 168 gire la suggestione e il carisma di que6a “ “ 166 sta corsa italiana. Il russo Menchov, a “ 7 “ 215 vincitore dello scorso anno, prima di 8a “ “ 189 aderire intende consultarsi con i suoi 9a “ “ 188 sponsor per stilare un programma, ma 10a “ “ 220 certo è suo desiderio riproporsi per le 11a “ “ 256 strade d’Italia per bissare il successo 12a “ “ 191 del 2009. 13a “ “ 222 Ed ecco alcuni pareri di corridori sul 14a “ “ 201 Giro rilasciati all’Ansa e alla Gazzetta 15a “ “ 218 dello Sport. Ivan Basso: «E’strutturato con criterio 16a “ “ 12,9 17a “ “ 173 e ha tutte le componenti perché vinca 18a “ “ 151 il più forte. Mi ricorda quello del 2006 a 19 “ “ 195 che ho vinto. Alla Liquigas oltre al a “ 20 “ 178 sottoscritto ci sono altri corridori in a “ 21 “ 15,3 grado di vincerlo, come Pellizzotti, ––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––– Nibal e Kreuziger». Per un totale di km 3.418,10 Damiano Cunego: «Dopo il Centenario siamo tornati alla tradizione, con grandi salite nel finale. Mi piace molto». Vincenzo Nibali: «Sono convinto di essere competitivo. Pensavo più al Tour, ma dopo aver visto il tracciato di questo Giro, vale la pena parteciparvi». Stefano Garzelli: «E’ un Giro che vincerà uno scalatore con tutte quelle montagne nella parte finale». Alessandro Ballan: «In sette anni da professionista non ho mai fatto parte della carovana del Giro d’Italia. Questa volta voglio esserci e penso che la tappa di Montalcino e la tappa di Asolo sono gli obiettivi cui punto maggiormente». Filippo Pozzato: «E’ bello questo Giro e ha il sapore della Roubaix. Anch’io intendo essere protagonista». Alessandro Petacchi: «Sì, sulla carta sette volate ci sono, ma se sarò bravo, troverò anche l’ottava occasione. Indossare di nuovo la maglia rosa sarebbe stupendo, ma credo che sarà molto difficile per via della cronometro iniziale: per me sarebbe stato meglio una cronosquadre. Comunque l’importante sarà vincere una tappa prima possibile, perché ti sblocca. L’ideale già a Utrecht, il secondo giorno». Riccardo Riccò torna all’attività il 18 marzo di quest’anno dopo la squalifica di due anni per doping al Tour. Dice: «Ho bisogno di ristabilirmi. Spero d’essere invitato insieme alla mia squadra. Ci tengo ad essere protagonista di questo magnifico Giro d’Italia dove le difficoltà sono alla penultima tappa con 5 mila metri di dislivello e cinque gran premi della montagna, tra cui Forcola di Livigno, Gavia e l’arrivo al Tonale. E’ una tappa da brivido, ma anche la 15a non scherza. E’ dura, con il traguardo sullo Zonco■ lan, dopo altre tre salite. Un Giro super». 49 sport tucci 50-51 21-12-2009 9:44 Pagina 50 ATTUALITA’ Albergo Patrizia SPORT Via A. Volta, 170 Tel. 0735-81762 fax 0735-786318 63039 San Benedetto del Tronto (AP) di Riccardo Tucci jr 60 metri dal mare, camere con servizi privati, balcone, sala ristorante climatizzata, menù a scelta, pesce tutti i giorni. Gestione familiare. Aperto da giugno a settembre. 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Ora ho solamente bisogno di concentrare tutte le mie attenzioni sull’essere un miglior marito, un miglior padre ed una persona migliore», queste le sofferte parole della “Tigre” che chiede scusa anche a tifosi e avversari e spiega inoltre che la decisione di lasciare il golf non è stata assolutamente semplice, ma figlia di una lunga e tormentata lotta interiore. E così lo sportivo più pagato in assoluto (basti pensare che nel 2009 tra premi, pubblicità e videogiochi a lui ispirati ha guadagnato la bellezza di 67 mln di euro!) assiste inerme allo spegnersi della sua popolarità come un osservatore davanti a un disastro naturale, come un uomo incapace di svegliarsi da un incubo senza fine. Un incubo che comincia il 27 novembre, in una giornata come tante, 50 quando Tiger si trova ad Isleworth, in Florida, al volante del suo Suv Cadillac nero. Sono passate da poco le 2.00 di notte quando il campione esce di strada e colpisce un idrante su un marciapiede per poi schiantarsi contro l’albero del suo vicino di casa. La moglie Elin, sentito il botto, esce di corsa di casa e tira fuori il marito, spaccando il finestrino posteriore con una mazza da golf: un oggetto che in casa Woods non si fa fatica a trovare, ovviamente. Tiger viene ricoverato d’urgenza all’Health Central Hospital di Orlando per essere poi dimesso subito dopo senza lesioni gravi. Questa almeno è la versione dei fatti che i coniugi Woods raccontano inizialmente alla polizia stradale. Ma in realtà questo racconto attira subito molti dubbi che spingono la polizia stradale ad indagare più a fondo. Innanzitutto l’incidente sembra abbastanza immotivato visto che Woods non guidava in stato d’ebbrezza e non procedeva a forte velocità perché l’airbag non si è attivato e il dispositivo si innesca solamente sopra i 48 chilometri orari. Appare strano inoltre che la moglie abbia dovuto spaccare un finestrino per tirare fuori il marito, sport tucci 50-51 21-12-2009 17:47 Pagina 51 A sin., il campione in compagnia della moglie Elin Nordegren. Sotto, Rachel Uchitel, una delle donne coinvolte nello scandalo dal momento che l’automobile non era così distrutta da impedire l’apertura di una delle portiere. Ecco allora spuntare l’ipotesi che si rivelerà poi quella veritiera: una lite domestica per gelosia. L’incidente è stato procurato da Elin Nordegren, la consorte, che avrebbe inseguito e picchiato il marito con una mazza da golf. Una reazione violenta agli articoli dei tabloid che raccontavano delle notti d’amore tra Tiger e Rachel Uchitel, una vistosa Pr di night club. Costretto alla fuga, il campione di golf è salito sul suo Suv Cadillac, ma dopo neppure cento metri ha preso in pieno un idrante. Erano le 2.25 della notte tra giovedì e venerdì. Tre minuti dopo un vicino, udito il frastuono, chiama la polizia. Quindi esce in strada e scorge Tiger a terra ferito. Alle 2.33 arriva la prima pattuglia alla quale i coniugi Woods raccontano la storiella prima enunciata. Ecco dunque svelato l’arcano. Ed ecco che, da questo momento in poi, inizia l’inevitabile declino di Tiger Woods. A cominciare dagli sponsor e dalle istituzioni che progressivamente lo abbandonano. Joe Baca, un deputato del Congresso che aveva presentato una proposta di legge per conferire al campione la massima onorificenza civile, ha ritirato l’iniziativa perché giudicata inopportuna alla luce dei fatti; gli spot televisivi in cui appare Woods improvvisamente scompaiono; la Gatorade annuncia il ritiro dal mercato della bevanda a lui intitolata, la Tiger Focus. Danni questi, economici e morali, di notevole entità. Intanto la vicenda si arricchisce di un ulteriore colpo di scena. E’ l’8 dicembre e l’ambulanza torna nei pressi di casa Woods. Ma questa volta non è il golfista a finirci dentro, bensì la suocera, la politica svedese Barbro Holmberg, corsa in America per stare vicina alla figlia. I bollettini medici parlano di non meglio definiti “dolori di stomaco’’. La donna viene comunque dimessa qualche ora più tardi. Nel frattempo, negli States la stampa scandalistica è un fiume in piena. Il New York Post rivela che Tiger avrebbe vuotato il sacco alla moglie raccontando ogni piccolo dettaglio, pur di riconquistare la sua fiducia. E 51 mentre sale almeno a dieci il conto delle sue amanti, comprese un paio di escort e una pornostar, emergono nuovi particolari piccanti sulla sua intensa vita sessuale. Una famosa maitresse di Hollywood, Michelle Brown, ha raccontato al Daily News che raramente Woods chiedeva di far sesso con una sola ragazza alla volta. Tra le sue favorite nei giochi a tre ci sarebbe stata Loredana Jolie, probabilmente il nome d’arte di una ragazza siciliana, modella di playboy trasferitasi in America dall’età di 14 anni. Per la moglie di Tiger la misura è colma: si parla ormai di un divorzio milionario. Alla vigilia delle nozze i due promessi sposi avevano firmato un contratto nel quale Tiger si impegnava a dare alla moglie 20 milioni di dollari dopo dieci anni di matrimonio. Carta straccia, sembra, perché ora le indiscrezioni indicano altre quote: 75 milioni in cambio dell’impegno a non rivelare mai la sua versione dei fatti. Un’ingenuità, perché a raccontare i dettagli intimi ci stanno pensando le altre: gli sms sconci che Woods inviava a tutte le amanti sono finiti (al costo di un migliaio di dollari l’uno) in mano ai giornalisti, che subito li hanno pubblicati. Per ora comunque l’unica cosa certa è che Elin Woods ha fatto le valigie e le ha fatte fare anche ai due figli: destinazione Svezia, la sua patria natia. Ora Tiger sta provando, tramite questo disperato ritiro, a salvare il salvabile. Il golf, e lo sport intero, perdono così un grandissimo campione capace di vincere nel 1997 il torneo Masters in Georgia (il più giovane a riuscirci, forte di 21 anni e 3 mesi) e di trionfare in tutti i quattro grandi tornei consecutivamente, oltre a portare a casa ben undici campionati. Non ce ne vogliano i giornali scandalistici, ma noi amanti dello sport preferiamo ricordarlo soprattutto per i suoi meriti in campo piuttosto che per le sue scappatelle extraco■ niugali. cultura 52-54 18-12-2009 15:31 Pagina 52 ATTUALITA’ di Dedy Ferrari Clerici CULTURA L’ anno del Centenario del Manifesto Futurista si chiude con l’eccezionale incontro di due opere simbolo, di epoche diverse, da cui scaturiscono significati inediti che annullano, quasi, il tempo che le separa. “Genius”, “Genio Futurista” e l’Ara Pacis: duemila anni separano l’Ara Pacis dal Genio Futurista, ma possono essere nulla se letti con gli occhi di un artista, quale Balla, che vuole “dare corpo all’invisibile”: oltre l’apparenza, l’altare romano rende visibile l’essenza del “genius” augusteo, la pienezza dei tempi augustei, “GENIO FUTURISTA” ALL’ARA PACIS l’età dell’oro, così come Balla vuole catturare l’immagine dinamica del “genio” italiano incarnato dal futurismo. Nei personaggi ritratti in processione sull’Ara Pacis è raffigurata la gens Julia, la stirpe di Cesare e Augusto destinata a traghettare Roma dalla Repubblica all’Impero ed assicurarle il dominio del mondo. Lo spirito di quest’opera d’arte celebrativa è l’ottimismo del potere, la certezza della supremazia nel mondo che si esprime nel tempo ciclico, reso visibile dai tralci di acanto alla base dell’Ara, che crescono a spirale e tornano su se stessi come il tempo delle stagioni e della natura, all’infinito. L’ottimismo del Genio italiano e futurista di Giacomo Balla appare invece fissato nell’attimo dell’apparizione, nel suo esplosivo manifestarsi. E’ energia giovane, colta alla sorgente, che si espande e si riversa all’esterno. Il Genio Futurista parla alla sua generazione della forza “del qui e dell’ora” agli albori del Novecento. Due modi di rendere visibile, a duemila anni di distanza, l’essenza del “genio”: la pura forma del clas- sico, la fuga dinamica dell’avanguardia. “Genio Futurista”, ora esposto tra la luce abbagliante dei marmi oggi candidi (in origine colorati), e la splendida “luce romana” che l’inonda attraverso le vetrate e perfettamente visibile anche dall’esterno dell’Ara Pacis, è la più grande opera mai realizzata da Giacomo Balla (olio su tela d’arazzo, cm. 279x381). 52 E’ sempre stata ritenuta unanimemente e in primo luogo dall’artista stesso, l’opera cardine della sua presenza all’Esposizione di Parigi del 1925, una presenza altamente simbolica per l’origine e gli sviluppi dell’Art Déco, ma anche perché consente al pubblico di avvicinarsi e riscoprire il fascino di una collezione personalissima, emozionante e prestigiosa, costruita con passione e pazienza da Laura Biagiotti e Gianni Cigna. La mostra parigina sancisce la larghissima e ormai capillare diffusione internazionale delle idee dei Futuristi che, interpretando le teorie di Filippo Tommaso Marinetti, avevano già nel precedente decennio dato voce allo slancio concettuale e creativo che aprirà la strada alle avanguardie internazionali. Il mito della velocità, del dinamismo, si lega ad un nuovo concetto di arte che i Futuristi intendono non più come semplice rappresentazione, ma come azione concreta sul mondo, che nei temi affrontati si traduce in un inno alla modernità, al progresso, incarnando la visione ottimista e progressiva dell’inizio del secolo. cultura 52-54 21-12-2009 9:15 Pagina 53 ATTUALITA’ LE GRANDI MOSTRE A sin., “Genio Futurista” in basso, un ritratto di Giacomo Balla. A des., Giuseppe Pennasilico: “La giardiniera” Il grande arazzo del “genio Futurista” è impostato sui colori italiani (rosso, bianco, verde) su un fondo blu e azzurro, con una composizione prismatica incentrata su una Schematica figura d’uomo, la testa a stella, le braccia tese a formare una sorta di M (iniziale di Marinetti inventore del Futurismo), le gambe due cunei rossi. Da questa figura astratta e vagamente antropomorfa (una sorta di autoritratto di Giacomo Balla) si irradiano formerumore che condensano le diverse esperienze pittoriche futuriste. L’arazzo Genio Futurista è quindi anche rappresentazione precisa e riassuntiva di un processo geniale che porta l’artista alla coscienza dei rapporti dinamici dell’universo, a rappresentarli come forme e colori puri, avanguardia non solo di forme, ma anche e soprattutto di intuizioni intellettuali, di dimensioni che superano il visibile e danno corpo all’invisibile. Proprio come affermava Balla nel Manifesto della Ricostruzione Futurista dell’Uni■ verso (1915). di Wolfy Ferrero FIORI: NATURA E SIMBOLO DAL SEICENTO A VAN GOGH opo la mostra sul Canova, Forlì ospita una mostra tutta dedicata ai fiori. A partire dal dipinto della “Fiasca fiorita” ancora di dubbia attribuzione (le ipotesi oscillano tra Caravaggio e Cagnacci), verranno raccolte opere incentrate sul tema dei fiori di pittori illustri come Rembrandt, Cagnacci, Gentileschi, Dolci, Delacroix, Hayez, così come Monet, Manet, Cezanne, Renoir, fino a Van Gogh. Verranno ripercorsi tre secoli di pittura che ha per protagonista l’elemento floreale, con il suo rilievo simbolico e la sua intensità. La mostra intende (fino al 20 giugno) narrare la storia della pittura dei fiori, creando un percorso che va dal Naturalismo caravaggesco di fine ‘500 alle valenze simboliche del Romanticismo, Realismo, Impressionismo fino al Simbolismo. Ma l’esposizione cerca di approfondire l’elemento floreale anche all’interno delle avanguardie storiche alle soglie del XIX secolo. La mostra “Fiori: Natura e D IL LIBRO DEL MESE S celto da Esperienza per i suoi lettori: “La rizzigliata”, di Andrea Camilleri, Sellerio Edit., pagg. 210, euro 16,00. Non può esserci posto per un commissario alla Montalbano nella Palermo di questo romanzo. Montalbano è, qui e ora, un’icona proverbiale distratta nei paesaggi remoti della giubilazione. Viene evocato, ma solo a sproposito. “Non è che ora ti devi mettiri a fari il commissario Montalbano”, si dice; e l’iperbole è riservata alla vocazione investigativa di una segretaria, che è una “vera e propria minera di sparlerie, curtigliarate, maledicenze». Il romanzo si colloca nelle vicinanze della cronaca e dà una rappresentazione storicamente ravvicinata del generale insordidamento politico: delle occulte geometrie e delle segrete intese fra poteri forti trasversali alle colorazioni stinte dei partiti; degli strusciamenti della corruzione; delle collusioni mafiose; dei vari gradi di perversione del linguaggio velato o atteggiato, elusivo o reticente, ossequioso o intimidatorio. Le apparenze abbagliano. Ed è sconsigliato denudare le parole e interpretare i fatti. Sullo sfondo di una Sicilia dolce e amara, quale solo Camilleri è capace di descrivere. (a cura di Riccardo Tucci jr) 53 Simbolo dal Seicento a Van Gogh” è curata da Antonio Paolucci, presidente del Comitato Scientifico del Museo San Domenico, da Daniele Benati, Fernando Mazzocca e Alessandro Morandotti. Il percorso espositivo si articola all’interno delle grandi sale che costituirono la biblioteca del Convento di San Domenico e nelle stanze del piano terra dove si sono tenute le precedenti mostre. Ufficio stampa: Studio Esseci di Sergio Campagnolo (tel. 049-663499, [email protected]). ANTONI TÀPIES: MATERIA E TEMPO opo il successo ottenuto dalla personale di Alex Katz, il Marca, Museo delle Arti di Catanzaro, ha riaperto la stagione invernale con la mostra dedicata a Antoni Tàpies “Materia e Tempo” che si articola come un vero e proprio omaggio al maestro spagnolo. La rassegna, che si può visitare sino al 14 marzo, presenta un gruppo di lavori monumentali, in gran parte mai visti in Italia, focalizzati sull’indagine degli ultimi tre decenni. Sono opere che dimostrano l’attualità di una ricerca che, rinnovandosi, ha attraversato tutta l’arte del dopoguerra ponendosi come elemento di costante autocoscienza. In tal senso appare emblematica la straordinaria serie di “muri” degli anni Ottanta nati dalla riflessione sugli antichi graffiti. E’ parte integrante della mostra un’ampia introduzione storica con rilevanti testimonianze degli anni Cinquanta e Sessanta. D cultura 52-54 21-12-2009 9:17 Pagina 54 ATTUALITA’ LE GRANDI MOSTRE MAURICE HENRY POETA DELL’UMORISMO U Maurice Henry, L’ile vierge (1944) na grande antologica dedicata alla complessa produzione artistica di Maurice Henry, surrealista e disegnatore umoristico, è aperta alla Galleria Gruppo Credito Valtellinese fino al 14 marzo. La sua avventura di poeta, disegnatore, pittore, scrittore e uomo di mondo, segna la vita di Milano sin dal 1964, data in cui frequenta la capitale lombarda con assiduità. Maurice Henry, surrealista per vocazione, aderisce al gruppo Le Grand Jeu nel 1927 (con i suoi amici Harfaux, Daumal, Vailland, Gilbert-Lecomte). Il gruppo vuole rappresentare, con la sua attività innovatrice, “un folle tentativo di ridare senso ad un mondo che non ne aveva più”. La Galleria Gruppo Credito Valtellinese a Milano dedica adesso a questo artista una grande retrospettiva antologica con oltre trecento opere, disegni ora surrealisti, disegni umoristici, oggettisculture e dipinti su tela, avvalendosi di un parterre curatoriale internazionale di altissimo livello: Arturo Schwarz, Alain Jouffroy, Daniel Abadie, George Fall, Nelly Feuerhahn, François Dufrêne e Dominique Stella, e con opere provenienti dal Centre Pompidou di Parigi, dal Musée Tomi Ungerer di Strasburgo e da collezioni straniere e italiane, da Guido Peruz e dall’Archivio Maurice Henry. LE ORE DELLA DONNA S ono in mostra storie e immagini nella collezione di ceramiche attiche e magnogreche di Intesa Sanpaolo (a Vicenza, Gallerie di Palazzo Leoni Montanari, fino all’11 aprile 2010, ingresso libero). L’esposizione si articola in tre sezioni, su quattro sale. La prima sezione, introduttiva, è dedicata alla collezione Intesa Sanpaolo e ripercorre le tappe della sua formazione: dagli scavi ottocenteschi di Ruvo di Puglia, fiorente centro indigeno ellenizzato, alla collezione storica Caputi. In questa sede si forniscono quindi gli strumenti necessari per una corretta lettura del vaso antico, concepito come entità polifunzionale e vitale alla stregua del corpo umano. Nella seconda sezione si ripercorrono le ore della donna secondo la suddivisione dello spazio interno ed esterno della casa: luogo privilegiato e apparentemente esclusivo della sua vita e delle sue attività l’interno, luogo della socialità l’esterno, aperto solo a specifiche categorie femminili, o in particolari occasioni. L’immagine che si viene a delineare è quella di una donna la cui esistenza si presenta come attesa delle nozze, tempo fondamentale della vita che comporta un netto cambiamento del suo ruolo sociale: le ore che precedono tale evento sono scadenzate dalla sua preparazione e dall’attenzione dedicata alla bellezza, mentre le successive passano tra abitudinari lavori domestici e la cura dei figli, sino all’ora della morte. Nella terza sezione, a rompere tale apparente routine sono le donne “particolari”, considerate “sovversive” e quindi ai margini della società, come le Menadi e le Amazzoni, che con la loro anticonvenzionalità mostrano la reale complessità del mondo femminile greco. PORCELLANE IMPERIALI dalle collezioni dell’Ermitage L a mostra presenta tre importanti servizi da tavola in porcellana del Settecento, provenienti dal Museo dell’Ermitage di San Pietroburgo. I servizi sono stati realizzati dalle più famose manifatture europee, Berlino, Sèvres e Wedgwood, ricevuti in dono dagli zar o da loro commissionati per le residenze imperiali e per offrirli a influenti personaggi della Corte. L’esposizione coincide con l’anniversario della visita dello zar Nicola II in Piemonte, nel 1909, quando fu stipulato l’Accordo segreto di Racconigi relativo alla situazione politica dei Balcani, visita che il Castello Reale di Racconigi ricorderà con la mostra “Aspettando lo Zar”. Protagonista della mostra è Caterina la Grande, principessa tedesca che aveva sposato lo zar Pietro III, sostituendosi a lui nel governo del Paese con l’appoggio di una parte della Corte. Colta e vivace, Caterina promosse una grande riforma del sistema giudiziario e amministrativo russo, rese l’Impero una potenza dominante nel Medio Oriente e sul piano culturale strinse rapporti diretti con i protagonisti dell’Illuminismo europeo, Diderot, Voltaire e D’Alembert. La sua attenzione alla cultura europea ben si manifesta nello straordinario gruppo di servizi da tavola esposti in mostra, nei quali sono rappresentate le più importanti manifatture europee di porcellana del momento. L’allestimento ricreerà la suggestione delle tavole imbandite nelle Corti europee nel Settecento, apparecchiate con il servizio detto “alla francese”. Ogni pranzo era infatti articolato in “servizi”, che consistevano in imponenti sequenze di piatti disposti tutti insieme sulla tavola e dai quali i commensali si servivano. Al termine di ogni sequenza la tavola veniva sgomberata, ad eccezione del centrotavola, e apparecchiata con un nuovo insieme. Il momento del pranzo rappresentato nella mostra è l’ultimo, quello calmo e raffinato nel quale si gustavano i gelati, le creme, le composte di frutta e, infine, il caffè. (Elena Grazini) 54 esperienza famiglia 55 18-12-2009 10:22 Pagina 55 Esperienza famiglia In casa… c’è sempre tanto, tantissimo da fare. Esperienza, su queste pagine, vi racconta qualche aneddoto e vi offre alcuni, sommessi, consigli MAL DI GOLA BICCHIERI LA SCELTA DELLE PIANTE Per curare il primo mal di gola, basterà semplicemente far bollire due bastoncini di liquirizia in poca acqua, assieme a due foglie di alloro. Bevete questo infuso tiepido, dopo aver aggiunto un cucchiaio di miele. Il numero di bicchieri apparecchiati può variare da due fino a quattro nel caso in cui si servano, oltre all’acqua, due tipi di vino e il vino da dessert. Vanno posti in alto sulla destra del piatto allineati o raggruppati, ma posizionando sempre quello dell’acqua più a sinistra degli altri (di solito è il più grande); seguono quello per il vino rosso, più panciuto e bombato, e quello per il vino bianco. Il quarto bicchiere va posto dietro i due calici per il vino e si può portare in tavola al momento del dessert per non ingombrare. Il bicchiere appropriato per un vino liquoroso è un calice piccolo. Spumante e moscato d’Asti vanno serviti in un bicchiere a forma di coppa, mentre per lo champagne il bicchiere adatto è il flûte. Le più resistenti: nessuna pianta per quanto robusta può durare a lungo se posta in una posizione poco adatta o se non riceve le debite cure. Tuttavia alcune varietà resistono meglio di altre in condizioni difficili, ad esempio la chenzia, la clivia, la dieffenbachia, l’edera, il filodendro, il ficus e le palmette. La chenzia, il ficus e le palme sono piante che si adattano anche ad ambienti poco luminosi. L’ACQUA OSSIGENATA A 12 VOLUMI Decolora e sbiadisce le macchie; innocua su lana e seta va utilizzata invece con cautela su tessuti colorati e sintetici. Si può preparare una soluzione leggera con uno o due cucchiai per litro di acqua, oppure più concentrata con una parte di acqua ossigenata e quattro di acqua. Evapora facilmente e va tenuta al riparo dalla luce. Si usa per macchie di erba, fiori e frutta su fibre animali e vino, sangue, cioccolato, colla e biro su quelle sintetiche. Toglie o attenua gli aloni delle bruciature. Tamponate la macchia prima sul rovescio, oppure lasciate i capi in ammollo per dodici ore nella soluzione leggera, prima del bucato. CETRIOLI Se sono leggermente spinosi sono freschissimi. Scegliete i bitorzoluti, sodi e di colore brillante, non troppo grossi perché sarebbero maturi e indigesti. Per renderli più leggeri pelateli oppure affettateli e lasciateli riposare, cosparsi di sale, per una decina di minuti prima di asciugarli e condirli. 55 L’ACETO COME ANTICALCARE Con poche gocce di aceto caldo versato su una spugna si possono togliere le macchie di calcare dai lavandini e dai rubinetti. Se è presente molto calcare è necessario svitare le griglie dei rubinetti o il bulbo della doccia e immergerli nell’aceto fino a quando il calcare non inizia a sciogliersi. L’aceto serve anche a togliere il calcare dal ferro da stiro. Basta riempirlo di una soluzione composta per metà di acqua e per metà di aceto, farlo scaldare e fare uscire un poco di vapore. Poi va spento e lasciato raffreddare in posizione verticale. Infine va svuotato e sciacquato con acqua. Per eliminare il calcare dalla lavatrice si devono versare quattro litri di aceto allungato con acqua e programmare un lavaggio, naturalmente a vuoto, a 90°. medicina 56 18-12-2009 10:23 Pagina 56 ESPERIENZA FAMIGLIA di Roberto Pellicciari MEDICINA I l cuore è un organo situato al centro del torace delle dimensioni pari ad un pugno di una mano e di struttura muscolare. Esso, contraendosi ad ogni battito, svolge un’azione di “pompa meccanica” garantendo la circolazione del sangue che, a sua volta, fornisce all’intero organismo l’ossigeno e le altre sostanze necessarie per il corretto funzionamento delle cellule. Lo scompenso cardiaco è una condizione patologica caratterizzata dalla perdita di efficienza dell’azione di pompa del cuore. La diretta conseguenza dello scompenso è il peggioramento della circolazione sanguigna con sofferenza di tutti gli organi e tessuti. I sintomi sono caratterizzati da: stanchezza, mancanza di forze, affanno, disturbi a respirare da sdraiati (infatti questi pazienti dormono con due o più cuscini), tosse con espettorazione schiumosa, vertigini, deterioramento delle capacità cognitive con episodi confusionali e perdita della memoria, ansia e depressione. L’aumento del peso, la diminuzione della diuresi, il turgore delle vene giugulari e le gambe gonfie sono altri segni caratteristici. La causa principale di scompenso cardiaco è la malattia aterosclerotica ostruttiva delle arterie coronarie. In questa patologia parti del cuore possono non riceve più l’ossigeno in modo adeguato perché una arteria coronarica si è ostruita in toto, o in una sua diramazione, e possono andare incontro all’infarto. In questo caso quella parte di muscolo cardiaco non sarà più in grado di contrarsi bene come prima e l’efficacia dell’azione di pompa globale del cuore diminuirà. Altre patologie in grado di danneggiare la struttura del cuore e comprometterne la funzione sono: la cardiopatia ipertensiva, le valvulopatie, le cardiomiopatie dilatative, le aritmie, le miocarditi virali, le cardiopatie congenite, l’abuso di alcol, gli effetti tossici di alcuni farmaci (esempio antitumorali) e di droghe, anni: pertanto si consiglia ai pazienti già in trattamento da molto tempo di rivalutare con il medico la propria terapia. Oltre alle cure farmacologiche è necessario applicare una serie di norme comportamentali come: il limitare l’assunzione di liquidi, seguire una dieta iposodica (2.000 mg di sodio/die), svolgere una attività fisica controllata e regolare, smettere di fumare, ridurre i livelli di stress, dimagrire se necessario, controllare la pressione, il colesterolo e la glicemia. Ma la grande novità nel LO SCOMPENSO CARDIACO ma anche le malattie croniche del polmone. Cosa fare? In caso di anamnesi cardiologica positiva e sintomi di scompenso iniziare un percorso diagnostico e terapeutico con il medico curante. Gli accertamenti preliminari sono caratterizzati dall’esecuzione di una visita medica, di esami del sangue (con l’assetto lipidico ed il NT-proBNP - marker specifico di scompenso), una radiografia del torace, un ECG (elettrocardiogramma), un ecocardiogramma e da una visita cardiologica. Se necessario possono essere eseguiti altri esami di approfondimento come un ECG dinamico nelle 24 ore, un ECG da sforzo, la scintigrafia e l’ecografia durante stress farmacologico o fisico, la coronarografia. Inoltre, nei casi più complessi, ci si può rivolgere al “superspecialista”: lo scompensologo. Oggi la terapia per lo scompenso è ricca, articolata ed in grado di incidere significativamente sulla mortalità e la qualità di vita. La terapia farmacologica annovera molte classi di farmaci (ace-inibitori, sartani, beta-bloccanti e inotropi positivi di ultima generazione, diuretici, nitrati, anticoagulanti). Nuovi prodotti farmaceutici sono stati introdotti negli ultimi 56 trattamento dello scompenso è sicuramente rappresentata dalla “terapia della risincronizzazione cardiaca”. Essa consiste nell’impiantare un pacemaker sofisticato in grado di far contrarre le varie parti del cuore in modo più sincronizzato ed efficiente. Questo trattamento è però riservato in casi specifici e gravi. Infine, in presenza di scompenso cardiaco gravissimo e non altrimenti curabile, se sussistono i criteri selettivi, il paziente può essere candidato al trapianto cardiaco. 80 battiti al minuto x 24 ore x 365 giorni x 80 anni fanno qualcosa come 3.363.840.000 miliardi di battiti per garantire la vita! Il nostro cuore è una macchina da lavoro formidabile con una affidabilità incredibile. I principali fattori di rischio per la nostra salute e per il nostro cuore (esempio ipertensione, diabete, obesità, ipercolesterolemia, fumo) sono ampiamente controllabili con la volontà di sottoporsi ad accertamenti ed eventuali terapie mediche e con uno stile di vita salutare. Allora dobbiamo imparare ad amare e rispettare di più il nostro cuore perché, se lo teniamo in forma, lui ci porterà molto avanti negli anni ed in ■ buona salute. condominio 57 18-12-2009 10:29 Pagina 57 ESPERIENZA FAMIGLIA POSTA CONDOMINIALE di Terenzio Grazini CONDOMINIO E LAVORO OCCASIONALE Può accadere che per la gestione condominiale si debbano richiedere prestazioni minute quali il cambio di una lampadina, la raccolta di foglie, la piccola riparazione di un serramento, di un portone e quant’altro di piccola consistenza per i quali, all’occasione, si provvede in economia senza ricorrere a ditte specializzate nei singoli settori, con interventi cosiddetti in nero. Ho appreso che per queste esigenze vi è una particolare regolamentazione (legge Biagi?) che ne semplifica e regolarizza la gestione. Può il condominio rientrare tra quegli enti senza scopo di lucro che possono avvalersi di tale regolamentazione, ben inteso nei limiti ivi previsti di cui ho preso visione? Lorenzo Cesco - Marghera (Ve) In riferimento all’articolo pubblicato sulla rubrica “Posta condominiale” del n. 9-2009 di Esperienza, invio la presente per chiedere, cortesemente, informazioni in merito agli adempimenti da compiere al fine di conferire ad un condomino l’incarico di curare il giardino condominiale. Particolarmente, essendo chiaro il contenuto della risposta fornita al lettore, gradirei ricevere notizie circa i riferimenti normativi regolanti la materia. Gianmarco Obinu - Cagliari Il problema della giustificazione delle “piccole spese” condominiali si pone quando non si tratta di acquisti, per i quali è sufficiente lo scontrino fiscale, bensì di prestazioni di lavoro, per le quali assolutamente non è lecito ricorrere a interventi “in nero”. Il problema delle “prestazioni occasionali di tipo accessorio” non è nato con i condomini, ma per le attività agricole di carattere stagionale e precisamente se ne parlò in occasione delle vendemmie 2008, svolte da extracomunitari, pensionati e studenti. Il decreto-legge n. 112/2008, convertito nella legge 133/2008 (la cosiddetta manovra d’estate) ha regolamentato le prestazioni di lavoro occasionale assegnando all’Inps il ruolo di concessionario del servizio. Con la circolare n. 104 del 1° dicembre 2008, l’Istituto ha esteso l’ambito di applicazione del lavoro accessorio ai settori del commercio, del turismo e dei servizi. Tra i “committenti”, cioè coloro che utilizzano prestatori di lavoro occasionale, sono previsti anche “enti senza fini di lucro”, tra i quali si può individuare il condominio. I prestatori di lavoro occasionale accessorio possono essere pensionati, studenti in periodo di vacanza, inoccupati, disoccupati, extracomunitari con permesso di soggiorno. Infine, prestazioni di lavoro accessorio, per quanto riguarda il condominio, sono considerati: il lavoro domestico, i lavori di giardinaggio, la pulizia, la piccola manutenzione dell’edificio. I limiti del ricorso al lavoro occasionale sono: per il committente, 10.000 euro per anno fiscale; per il prestatore di lavoro, 5.000 euro netti per anno solare. Ed eccoci al pagamento della prestazione. Qualunque sia l’importo, il pagamento deve essere effettuato in “buoni”, detti “voucher” in lingua inglese, il cui valore nominale è di 10 euro. Sono inoltre disponibili i tagli da 50 e da 20 euro, equivalente a cinque o due buoni non separabili. I buoni si possono acquistare presso tutte le sedi Inps e uffici postali ed è in programma una convenzione con la Federazione dei tabaccai per agevolarne la vendita. Il valore nominale del voucher comprende: il 13 per cento a favore della gestione separata Inps, che viene accreditata sulla posizione individuale contributiva del prestatore; il 7 per cento in favore dell’Inail per l’assicurazione infortuni; il 5 per cento per contributo spese in favore del concessionario Inps. Pertanto il netto tascabile per il lavoratore è pari a 7,50 euro per ogni buono (15 per il buono doppio, 37.50 per il multiplo da 50). Il prestatore del lavoro può incassare il netto del voucher presso qualsiasi ufficio postale italiano, curando di indicare tutte le informazioni richieste dal buono, necessarie per il corretto accredito dei contributi previdenziali e assistenziali. L’utilizzo dei buoni lavoro da parte del committente - nel nostro caso il condominio - consente di pagare le prestazioni di lavoro occasionale, in piena sicurezza e nel pieno rispetto della normativa fiscale e previdenziale. Con i voucher si possono pagare le piccole spese di manutenzione e, entro i limiti annui sopra indicati, il compenso al giardi■ niere, anche se è un pensionato condomino, a condizione che si tratti di lavoro occasionale. 57 franco-monete 58-59 18-12-2009 di Raffaele C. Costa I l terremoto che il 6 aprile ha distrutto l’Aquila e danneggiato paesi e villaggi dell’Abruzzo, si fa moneta. Si tratta di una emissione straordinaria, non prevista quindi nel programma a suo tempo ufficializzato da parte dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato. D’argento, nel nominale da 10 euro, la moneta è modellata a quattro mani da Maria Angela Cassol e Annalisa Masini. Sul diritto, Maria Angela Cassol ha plasmato la Basilica di Santa Maria di Collemaggio. Meglio la facciata della basilica considerata il massimo capolavoro dell’arte abruzzese. Iniziati nella seconda metà del XIII secolo, i lavori di costruzione proseguirono negli anni e nei secoli, così che alla fine l’edificio religioso si presenta come uno straordinario intreccio d’architettura ed archi decorativi, che “trova i suoi vertici espressivi nei fondamentali capisaldi romanici e gotici, senza per questo trascurare riferimenti rinascimentali e financo barocchi”. «Poco si potrebbe comprendere della multiforme ragion d’essere e della sfolgorante esteriorità della Basilica», sottolineano a L’Aquila, «se non si tenesse conto delle vicende storiche e spirituali di San Pietro Celestino, l’unico papa ad essersi dimesso, che ne fu il fondatore e che, con il deposito dei suoi resti mortali, ne costituisce la gemma più preziosa nonché l’attrattiva 10:34 Pagina 58 ESPERIENZA FAMIGLIA MONETE ANCHE LA NUMISMATICA PER L’ABRUZZO COLPITO Una moneta per l’Aquila. D’argento e nel valore da 10 euro il conio monetato è stato aggiunto al programma numismatico a suo tempo ufficializzato dal ministero dell’Economia e delle Finanze fondamentale, per via della sua perdurante fama di grande taumaturgo e della straordinaria indulgenza della “Perdonanza”, da lui stesso istituita». Al centro del fianco sinistro del corpo basilicale campeggia la Porta Santa, che viene aperta soltanto una volta l’anno, dalla sera del 28 agosto alla sera seguente, per l’indulgenza della “Perdonanza”; è incorniciata da un prezioso portale di fine Trecento, sormontato dall’insegna municipale di pietra a tutto tondo e racchiudente una lunetta affrescata all’inizio del Quattrocento da Antonio di Atri. Si tratta della “Madonna con Bambino” affiancata dai Santi Giovanni Battista e Celestino; quest’ultimo raffigurato IN con la bolla della “Perdonanza”. Al retro Annalisa Masini ha modellato uno scorcio della Fontana delle 99 cannelle, dalle quali sgorga l’acqua. Secondo la tradizione le maschere con la cannella rappresenterebbero i novantanove castelli che nel 1254 parteciparono alla fondazione della città de L’Aquila. La fontana venne eretta nel 1272 su progetto dell’architetto Tancredi da Pentima. A pianta trapezoidale la fontana è di notevole impatto prospettico. Inizialmente i mascheroni e le relative cannelle erano su due lati, ai quali nel 1582 ne venne aggiunto un terzo, ad opera di Alessandro Ciccarone. Sul lato aperto, la Fontana guarda la medievale chiesa di San Vito, seriamente danneggiata dal sisma del 6 aprile. ■ BREVE Alla fine gli eredi di Giacomo Balla l’hanno avuta vinta. Ma l’aver tolto dalla moneta da 10 euro chiamata a celebrare il Futurismo un’opera dell’artista, è stata una sconfitta fondamentalmente per il Futurismo. Sia pure nell’ambito del collezionismo, la moneta - che resta essenzialmente un simbolo dello Stato, anche se qualcuno la intende come un semplice souvenir, se non un oggetto commerciale - avrebbe contribuito a far meglio conoscere l’opera di Balla. Un’opera che è ormai da tempo patrimonio di tutti. Sul diritto della moneta, che i lettori di Esperienza hanno avuto modo di vedere qualche mese fa in anteprima, è stata di conseguenza eliminata la Compenetrazione iridescente n.4 realizzata intorno al 1912 da Giacomo Balla, e al suo posto è stato inciso un particolare della Città Nuova, che l’architetto comasco Antonio Sant’Elia realizzò tra il 1913 e il 1914. Quasi una risposta alla Città che sale di Umberto Boccioni. Nessun cambiamento, invece, per quel che riguarda il rovescio della moneta sulla quale è raffigurato un particolare dello Sviluppo di una bottiglia nello spazio, la scultura in bronzo del 1913 di Umberto Boccioni. (R.C.C.). 58 franco-monete 58-59 18-12-2009 10:35 Pagina 59 ESPERIENZA FAMIGLIA di Fabio Bonacina FRANCOBOLLI L a globalizzazione arriva anche sulle scrivanie di chi mette a punto i calendari delle nuove emissioni. Sempre più spesso, infatti, si assiste ad una uniformità nelle scelte che rivelano qualcosa di più di una semplice combinazione. E c’è chi insinua, persino, una mancanza di fantasia. I programmi 2010 ne sono una prova, pur restando soltanto a sud delle Alpi. Già alcune voci risultano da anni fisse e bloccate. Come le uscite per l’associazione continentale PostEurop (questa volta, il tema da affrontare riguarda i libri per i bambini) e per il Natale. A tale proposito c’è da segnalare la novità vaticana, che riprende un’idea introdotta nel 1969 e poi accantonata: sottolineare anche la Pasqua, la festa più importante della liturgia cattolica. Il 2010 è un anno pari, per cui avremo Olimpiadi (nel caso specifico invernali, sottolineate da Italia e San Marino) e Campionati di calcio (solo San Marino), mentre il Belpaese, oltre al solito tributo per la squadra di pallone che vincerà il torneo di serie “A”, ricorderà i primi Giochi olimpici della gioventù in calendario a Singapore, il mezzo secolo di “Roma 1960” e - ancora con il monte Titano - i Mondiali di pallavolo maschile. Ricorrenze incrociate pure fra i personaggi, a cominciare dal Caravaggio, morto quattro secoli fa. Figura negli elenchi dei tre Paesi, PROGRAMMI INCROCIATI Il 2010 di Italia, Vaticano e San Marino a confronto Tra novità e ripescaggi, San Marino citerà Gino Bartali, ricordato in ottobre dall’Italia (qui, nel giorno del debutto, Silvana Zeppieri di Poste Italiane con la moglie del ciclista Adriana e il figlio Andrea) mentre San Marino e Vaticano condividono gli omaggi al pittore Sandro Botticelli e ai compositori Fryderyk Franciszek Chopin e Robert Alexander Schumann. Più originali sono altre scelte, come quelle tricolori per il mercante quattrocentesco Francesco di Marco Datini (il suo archivio di 150 mila lettere, fortunosamente conservatosi, rappresenta il più importante fondo esistente al mondo per la storia economica del Medioevo), gli scrittori Ennio Flaiano e Leonardo Sciascia (l’unico che non ha un anniversario specifico), il poliziotto Joe Petrosino, il giornalista Mario Pannunzio, il “giusto fra le nazioni” Giorgio Perlasca, l’astronomo Giovanni Virginio Schiaparelli. L’antica Repubblica intitolata al santo scalpellino propone, fra l’altro, i pittori Giorgione ed Henri Julien Félix Rousseau, mentre ap- paiono superati (soltanto perché l’Italia ci ha già pensato nel 2009) il politico don Luigi Sturzo, il tenore Luciano Pavarotti e il ciclista Gino Bartali (questi sarà, giustamente, in coppia con l’antagonista Fausto Coppi). Da oltre Tevere arriveranno, inoltre, le citazioni per il pontefice Leone XIII, il missionario Matteo Ricci e san Francesco negli otto secoli della “Regola” (l’Italia, sbagliando, l’ha commemorata nel 2008). A proposito di ritorni, la lista stilata dal ministro Claudio Scajola si caratte59 rizza per citare un’altra volta la spedizione dei Mille, ma anche l’ostensione della Sindone e l’Alfa Romeo, Casa ormai centenaria. Tra le voci nuove, il quotidiano “Il corriere adriatico”, il “Premio internazionale Asiago d’arte filatelica”, l’Associazione fra le società italiane per azioni, la Confindustria, la Scuola enologica di Conegliano, l’Autorità garante della concorrenza e del mercato, la Federacciai. Per il turismo saranno ricordati Courmayeur (Aosta), Todi (Perugia), Viggiano (Potenza), le isole Tremiti (Foggia) nonché un manifesto dell’Enit. Poteva essere un’iniziativa coordinata con la Svizzera - ma i tempi dei partner sono decisamente diversi - il dentello per il secolare “trenino rosso” che raggiunge Tirano (Roma ricorderà pure il completamento dell’alta velocità tra Torino e Salerno), mentre si parla di iniziative congiunte tra San Marino da una parte e Giappone e poi ■ Gibilterra dall’altra. computer-collez 60-61 23-12-2009 8:15 Pagina 60 ESPERIENZA FAMIGLIA di Maria Luisa Urbano A ltro che moda passeggera: la crescita di Facebook a livello mondiale è un fenomeno che non mostra crisi. Il social network più utilizzato in Italia e nel globo ha raggiunto i 350 milioni di utenti, 50 milioni dei quali si sono iscritti negli ultimi due mesi e mezzo. Se il sito fosse una nazione sarebbe la terza più popolosa dopo Cina e India. Per adeguarsi alla sua dimensione, l’azienda di Palo Alto si prepara ad apportare alcuni cambiamenti legati alla privacy dei suoi membri. In una lettera aperta, comparsa in testa al sito a tutti gli iscritti e consultabile anche sul blog ufficiale, il fondatore Mark Zuckenberg ha annunciato l’introduzione di modifiche nella gestione dei contenuti dei membri. Innanzitutto sarà eliminata una parte delle “reti”, i gruppi geografici a cui si veniva associati al momento dell’iscrizione e che permettevano, ad esempio, di conoscere quale altro collega o compagno utilizzava Facebook. “L’attuale modello di privacy che gravita intorno alle reti, comunità scolastiche, aziendali o geografiche, funzionava bene quando Facebook era utilizzato principalmente da studenti, spiega nella lettera Zuckenberg, perché era ragionevole pensare che uno studente volesse condividere contenuti con i propri compagni. Con il tempo, gli utenti ci hanno chiesto di aggiungere reti aziendali e geografiche, tanto che oggi esistono reti che coprono intere nazioni, come l’India e la Cina”. Sono proprio le dimensioni delle reti geografiche ad aver portato alla necessità di eliminarle: “Alcune reti contano oggi milioni di membri, continua il fondatore, e per questo siamo giunti alla conclusione che il modello attuale non sia più il modo migliore per consentire agli utenti di controllare la propria privacy”. La gestione dei contenuti e delle informazioni diffuse dai suoi iscritti è da sempre il tallone d’Achille del so- COMPUTER FACEBOOK CRESCE E STILA LA NETIQUETTE DEGLI UTENTI MODELLO cial network. La crescente quantità di link, post e foto condivise all’interno di Facebook rende sempre più complesso “trovare” quello che si cerca e l’aggiornamento del marzo scorso, con l’introduzione dei filtri, non si è rivelato del tutto in grado di rispondere alle esigenze dei navigatori. A questo problema si affianca poi il controllo sui contenuti e la gestione della privacy, regolata attraverso un sistema fin troppo complesso e ignorato da larga parte degli utenti. Tra poco sarà possibile decidere chi può vedere una nostra foto o il nostro status con un semplice clic. Già da tempo su Facebook si possono inserire dei limiti, ma l’operazione è possibile solo impostando una rigida divisione in gruppi con relativi accessi. Una procedura troppo complessa da realizzare per buona parte dei navigatori. Chi inoltre credeva che Facebook fosse un terreno libero, estraneo alla netiquette, commetteva un errore di ingenuità. Le regole da rispettare ci sono eccome. Lo sanno forse un po’meno quelle persone che ogni giorno si collegano postando video volgari e taggando gli amici in foto impietose. Ma quali sono le regole da rispettare 60 per diventare un utente modello del popolare social network? Al primo posto c’è quella di non aggiornare il proprio status con messaggi criptici, dedicati a una persona in particolare e incomprensibili al resto degli amici. La tesi di Sherweb, il sito web che si è preoccupato di stilare le regole del giusto comportamento, è questa: se proprio volete dire qualcosa a una persona, perché non lo fate con un messaggio privato? E a proposito di messaggi privati, ecco la regola numero due: basta con l’invio di e-mail a dieci, venti, trenta persone contemporaneamente. Primo perché è frustrante illudersi di aver ricevuto un nuovo messaggio per poi scoprire che è stato indirizzato anche a un’altra ottantina di persone, e poi perché tutti quelli che risponderanno intaseranno la vostra posta con e-mail di cui a voi non importa assolutamente nulla. Regola numero tre: evitare il “diffondi per favore”. E’molto triste che centinaia di piccole foche vengano uccise ogni giorno, ma questo non significa che la bacheca dei vostri amici debba diventare la grancassa del vostro attivismo ecologista. Al quarto posto Sherweb colloca poi una questione spinosa: foto di mamme col pancione sì, o foto di mamme col pancione no? A quanto pare no, non sarebbe conveniente pubblicare immagini di donne incinte o che allattano, anche se dalle proteste dei mesi scorsi risulta che le mamme del web la pensino diversamente. Quinta regola d’oro è quella di non ammorbare ogni domenica mattina i computer-collez 60-61 23-12-2009 8:31 Pagina 61 ESPERIENZA FAMIGLIA COLLEZIONISMO di Ida Spada IL BISQUIT OGGI RIVALUTATO vostri amici con le immagini dei vostri bagordi del sabato sera, aggiornando lo status con frasi che lasciano intendere che la vostra vita è pazzesca, divertente, sempre al limite dell’eccesso. Siete proprio sicuri che sia interessante? Al sesto posto c’è il divieto più banale, ma anche quello più frequentemente infranto: mai pubblicare foto in cui i vostri amici sembrano personaggi di un film comico o horror. Pensate un po’ se lo facessero a voi. Stesso discorso per le foto osé e per quelle che ritraggono voi o altri in atteggiamenti sessualmente provocanti: il web è un luogo pubblico, dunque il divieto di atti osceni vale anche qui. La settima regola consiglia, per il vostro bene, di non pubblicare frasi relative al lavoro se fra i contatti c’è anche il capo o qualche collega pettegolo, e l’ottava condanna duramente chi porta avanti lunghe conversazioni a due utilizzando la bacheca pubblica come fosse una chat. Sempre sul fronte del cattivo gusto, ci sono utenti che danno pubblicamente notizie importanti, magari relative alla nascita o alla morte di una persona, invece che chiamare gli amici personalmente: anche questo rientra tra i comportamenti da evitare. Per non parlare di chi flirta attraverso Facebook dimenticando che del network fa parte anche la propria fidanzata. Qualche mese fa il Daily Mail dedicò un lungo articolo alle coppie scoppiate per questo motivo, dunque si tratta di un problema reale. Ultima regola d’oro, forse la più importante, è quella di non aggiungere persone delle quali non siete amici o che conoscete appena, giusto per il ■ gusto di “fare numero”! Se firmato può raggiungere i 100 mila euro di quotazione B iscuit candido e zuccheroso. Era il 1700, in Europa esplodeva la febbre della porcellana, dura, resistente, preziosa. Fu una gara estenuante a fondare fabbriche e laboratori, alcuni dei quali, nel breve volgere del tempo, diventarono famosi in Germania, in Francia, in Italia, nei Paesi nordici. Ninnoli, statuine, vasi, coppe, scatoline, tazze entravano nei palazzi reali e nei salotti dell’aristocrazia. Ma è una storia che inizia molto tempo prima, in Oriente. Il termine porcellana si riferisce appunto ad una conchiglia orientale e venne adottato per indicare un prodotto duro, impermeabile, traslucido. In Cina la porcellana era nota già tremila anni fa, e per noi la scoprì Marco Polo nei suoi viaggi in quelle contrade. Nel nostro Continente bisognò poi aspettare di trovare la materia prima necessaria per la lavorazione, il caolino, e ciò avvenne ai primi del ‘700, dopo un secolo, il XVII, fatto di esperimenti negativi. Fu in seguito un tedesco, J. Bottger, a scoprire il giusto impasto di ingredienti, e nacque la fabbrica di Maissen, in Sassonia, che adottò il logo delle due spade intrecciate. Quasi contemporaneamente seguirono quella di Sèvres in Francia, molto aiutata da Madame Pompadour che usò la sua influenza sul re affinché concedesse il titolo di Fabbrica Reale al laboratorio, e tante altre. In fatto di decorazioni, agli inizi, vennero copiate le porcellane cinesi, poi trionfò il gusto europeo del momento, lo stile rococò, e si affermarono i fiori, le scene idilliache, l’Arcadia, e successivamente i motivi classici allorché si diffuse lo stile impero con l’avvento di Napoleone. Vennero riprodotti in porcellana gruppi e statue di ispirazione greca e romana dotati di assoluta forza e plasticità. In Italia nasceva a Doccia la manifattura Ginori, a Napoli si accreditò la Capodimonte, che aveva l’appoggio del re Carlo II di Borbone, alla quale collaboravano artisti come il Canova e Thorwaldsen. Nel Nord Italia nacquero la Nove di Bassano e in Piemonte l’innovatore Vinovo introdusse il silicato di magnesio nell’impasto, un passo avanti verso la perfezione, mentre il termine biscuit restava a indicare il prodotto ottenuto di prima cottura, quella più elevata. A Roma erano pregiatissimi i biscuit di Volpato e in Inghilterra la Wedgwood si specializzava nella tipica lavorazione detta a cammeo, in due soli colori, il bianco e il blù. Il secolo seguente non fu altrettanto brillante. Alcune manifatture italiane chiusero. La rivoluzione industriale era in corso e adottava nuovi criteri di lavorazione; ma con l’arrivo dell’industrial design è stato ripreso slancio. Oggi la riscoperta di quel periodo aureo torna ad attrarre l’attenzione non solo dei collezionisti, ma anche del pubblico più in generale. Si organizzano mostre, si affrontano ricerche approfondite e studi di settore. Oggi l’antiquariato del biscuit procede in avanti registrando un progressivo apprezzamento dei pezzi. Per fare un esempio, una statuina della Manifattura Volpato che valeva qualche anno fa circa 4 mila euro, oggi ha visto il suo valore salire attorno ai 15 mila. Se poi l’oggetto è di grandi dimensioni, il valore può arrivare anche a 100 mila euro. Naturalmente i manufatti devono possedere una qualità superiore e la prove■ nienza certa, meglio se dotati di firma prestigiosa. 61 Cucina e vini 62-64 18-12-2009 10:45 Pagina 62 ESPERIENZA FAMIGLIA di Jolanda Proietti I l generale inverno è entrato nel nuovo anno con il suo consueto esercito di sciarpe, berretti, giubbotti imbottiti, nasi gelati, e un carosello di mal di gola, raffreddori, tosse, per non parlare di influenza. Inutile consolarsi dicendo che la fine del tunnel si avvicina, mancano solo un paio di mesi alla primavera, il peggio è alle spalle. Resistiamo e se possibile con ottimismo, continuiamo a mettere in pratica i consigli aggiornati dei guru, in linea sia con le condizioni atmosferiche che cambiano, sia con i virus che mutano. Tra le strate- di Roberto Antognozzi CIVILTA’ DELLA TAVOLA ATTENZIONE AI CIBI CRUDI Non a caso i giapponesi li surgelano per ventiquattro ore prima di mangiarli gie per affrontare questi microscopici ma combattivi nemici viene suggerita l’attivazione del nostro si- stema immunitario dotandolo di difese da fortezza medioevale, ricorrendo a farmaci, integratori e a un certo tipo di alimenti. Così, sostengono gli esperti, come una volta si munivano gli spalti del castello di spingarde e pece bollente da rovesciare sui malcapitati che tentavano di arrampicarsi sopra, oggi bisogna fornire il nostro intestino di un equilibrio a prova di virus. Recenti ricerche hanno assodato che alcuni cibi possono dare una mano a tenere fuori dalla porta le malattie legate al freddo, STORIA E TRADIZIONI DEL POLIEDRICO Quest’anno cercheremo di focalizzare le nostre curiosità riguardanti il poliedrico mondo del vino attraverso la storia e le tradizioni ad essa derivanti, che hanno condotto a noi, arricchita dal sedimento del tempo, una cultura che, come uno scrigno, è contenitore non solo del vino a se stesso, ma di ogni singolo evento storico, apparentemente estraneo a tale mondo, che invece ne costituisce gli ingredienti base che compongono la realtà di quello che dovremmo scoprire e trovare in una bottiglia L’Italia è il Paese con la più importante produzione vinicola mondiale e quella con le radici storiche più antiche. Gli etruschi, già nell’VIII secolo a. C. coltivavano la vite in modo sistematico, mentre in Francia la viticoltura arrivò solo nel VI secolo a. C. quando fu introdotta dai greci nella loro colonia di Massaia, l’attuale Marsiglia. Con l’avvento dell’impero romano le tecniche e le conoscenze nella coltura delle viti e della produzione di vino si diffusero in tutta l’Europa centrale e occidentale; Pompei, il porto ai piedi del Vesuvio, diventò la città del mondo antico più importante nel commercio del vino e la sua distruzione in seguito all’eruzione vulcanica aprì la strada all’istituzione di centri vinicoli regiona62 li in tutto l’impero romano. La diffusione del vino che ne seguì contribuì forse al fatto che il divieto assoluto delle orge dei Baccanali, variante romana dei culti dionisiaci della Grecia, ordinato già nel 186 a. C., fosse violato più spesso di quanto non fosse rispettato. Con il diffondersi del cristianesimo e il suo riconoscimento come religione di Stato nel IV secolo, il consumo del vino nell’ambito delle attività di culto registrò una riduzione. La caduta dell’impero romano d’Occidente nel 476 segnò in Italia l’inizio di un periodo di cambiamenti radicali e l’instabilità dovuta alle invasioni barbariche ebbe conseguenze negative su tutte le attività che richiedono un contesto di pace e tranquillità: la coltivazione e la produzione vinicola e in particolare la creazione di vini di pregio caddero in declino. Quando il mercato vinicolo riemerse con il fiorire delle città mercantili di Genova, Firenze e Venezia e con l’aumento della ricchezza dei suoi abitanti, il commercio dei vini provenienti da Bordeaux, dalla Borgogna, dal Reno e dal Danubio tornò ad essere un’attività remunerativa. Alcuni dei nomi tuttora ben conosciuti nel mondo del vino si affermarono già nel XIII e XIV secolo; tra que- Cucina e vini 62-64 18-12-2009 senza fare troppa fatica. Basta mettersi a tavola, ad esempio davanti a un piatto di pesce azzurro, usare olio d’oliva extra vergine, gustarsi una manciata di noci, e tante arance, agrumi, preziosi alleati. A ciò aggiungere una buona quantità di patate, carote, spinaci, che contengono betacarotene. E, sempre gli esperti, raccomandano di non dimenticare una certa presenza di carboidrati, pane, pasta, riso e via via, che forniscono l’energia per studiare, lavorare, sbrigare tutte le faccende della vita. E’ importante consumare yogurt, quello che contiene i 10:46 Pagina 63 fermenti lattici vivi, che sembra essere al top della classifica dei prodotti probiotici, in grado di erigere una barriera contro i non graditi ospiti, bilanciando la flora intestinale. Dal 2007 la Comunità Europea esercita un controllo sui prodotti probiotici per verificare l’autenticità e l’effettiva validità dei loro componenti, e soltanto do- po viene rilasciata l’autorizzazione alla vendita. Restando in argomento di virus influenzali, gli addetti ai lavori richiamano l’attenzione sull’abitudine, entrata ormai a far parte dei nostri menù, di mangiare cibo crudo: sushi, tartare, carpaccio. E’ una moda stabilizzata e apprezzata, ma il virus, il batterio, è pronto a tuffarsi nel piatto. Giovanni Ballarini, presidente dell’Accademia Italiana della Cucina, afferma: «Tutti i cibi crudi presentano qualche rischio, e questo vale per ogni periodo dell’anno». Dovremmo quindi imparare dai giapponesi, inventori di questo modo di mangiare il sushi, rotolini di pesce crudo farciti di riso e spezie, che per neutralizzare il parassita che si annida al suo interno lo surgelano per 24 ore. Attenzione anche all’hamburger. Il consiglio dei nutrizionisti è di cuocerlo bene a fuoco vivo, perché i germi distrutti dal calore forte non possano ■ causare seri guai. MONDO DEL VINO (1) sti troviamo gli Antinori, che avevano inizialmente costruito la loro ricchezza sul commercio delle sete, e i Frescobaldi, i quali finanziavano il vivace commercio fra Bordeaux e la Corona britannica e riscuotevano le tasse a Londra per conto dei papi. Mentre i banchieri e i mercanti italiani traevano buoni profitti dalle importazioni del vino, nel Paese la viticoltura sopravviveva solo come attività di sussistenza della colazione rurale, in genere molto povera. In alcune regioni italiane, essa si conservava solo grazie ai monasteri e il declino continuò fino al XIX secolo quando in Piemonte e Toscana si ebbero i primi segni di una rinascita. Seguendo i modelli francesi e con il coinvolgimento attivo di enologi d’Oltralpe, si svilupparono vigneti da cui si produssero vini quali il Barolo, il Brunello e il Chianti, che nel giro di 150 anni diventarono fra i migliori e più ricercati nel mondo; le scuole di enologia e Case vinicole famose ancora oggi furono fondate proprio in questo periodo. In Italia la catastrofe della fillossera riuscì quasi a segnare la fine della nascente coltura vinicola e un arresto allo sviluppo venne anche dai due conflitti mondiali del XX secolo. Durante i difficili anni seguiti alla seconda guerra mondiale si affermò poi un approccio che favorì dei vigneti altamente produttivi e la selezione di viti dalla resa elevata, preferite a piante di alta qualità. Questa tendenza fu anche incoraggiata dall’industria vinicola francese che costituiva un mercato in continua espansione per il vino italiano di scadente qualità destinato a tagliare i vini da tavola francesi dopo la caduta delle forniture provenienti dall’ex colonia dell’Algeria. E non finisce qui. Al prossimo numero pertanto. 63 Cucina e vini 62-64 18-12-2009 10:47 Pagina 64 ESPERIENZA FAMIGLIA di Mamma Giovanna CUCINIERE RICETTE PER UN ANNO GNOCCHI AI BROCCOLI PICCANTI Per 4 persone Ingredienti: 500 g di gnocchi di patate, 1 mazzetto di broccoli, 1 spicchio d’aglio, 2 cucchiai di formaggio pecorino grattugiato, 2 cucchiai di olio d’oliva extra vergine, peperoncino, sale. Mondare i broccoli, lavarli e lessarli in acqua leggermente salata finché sono teneri. Scolarli e frullarli (si possono anche schiacciare con la forchetta). Sbucciare l’aglio, tritarlo e farlo rosolare in un tegame con 2 cucchiai di olio. Unire i broccoli, salare e insaporire con peperoncino a piacere. Cuocere gli gnocchi in abbondante acqua salata. Scolarli man mano che vengono a galla e trasferirli nel tegame con i broccoli. Mescolate in modo da insaporire bene il tutto. Servire ben caldo con il formaggio a parte. CHUTNEY DI ZUCCA (Il chutney è un contorno tipicamente inglese fatto di frutta - o certe verdure - cotta con zucchero, aceto e spezie, che accompagna magnificamente carni e formaggi) Ingredienti: 1 kg di zucca, 500 grammi di cipolle tritate, 3/4 di cucchiaio di semi di senape, 0,8 dl di aceto, 3/4 di cucchiaio di zenzero tritato, 3/4 di cucchiaio di pepe di caFILETTO DI MAIALE yenna, 5 chiodi di garofano, AL CUMINO 250 grammi di zucchero. Per 4 persone Tagliare la polpa di zucca in Ingredienti: 8 fette di figrandi pezzi, aggiungere il letto di maiale, 450 g di sale e lasciar riposare per cavolo cinese, 25 g di una notte. Il giorno dopo toburro, 1 spicchio d’aglio, gliere il succo e mettere i 1 cucchiaino di cumino, pezzi di zucca con le cipol10 steli di erba cipollina, le tritate e i semi di senape sale, pepe. in una pentola. Versare Far dorare l’aglio in 15 g l’aceto in una tazza e agdi burro in una padella, giungere le altre spezie. unire il cavolo tagliato a Mescolare bene e unire il listarelle, salare, pepare e miscuglio alla zucca. Far far saltare il tutto per tre cuocere la zucca e gli altri minuti. Spegnere il fuoingredienti e aggiungere, co, eliminare l’aglio, coquando bolle, lo zucchero. spargere di erba cipollina Lasciar cuocere per un’ora tagliuzzata e tenere in a fuoco lento. Togliere poi i caldo. Salare e pepare la chiodi di garofano e il pepe. carne, cospargerla di cuLasciar raffreddare il chutmino e cuocerla nel burney e metterlo poi in un varo rimasto. Disporre il so di vetro. cavolo nei piatti individuali, adagiarvi sopra i AGRUMI GRATINATI Per 6 persone filetti e servire. Ingredienti: 3 arance, 3 pompelmi gialli, 3 pompelmi rosa, zucchero di canna. MERLUZZO AL POMPELMO Per 4 persone Sbucciare tutta la frutta toIngredienti: 8 filetti di merluzzo, 80 g di burro, gliendo bene la parte bianca mezza tazza di panna liquida, alcune foglie di amara, quindi con un coltelmaggiorana, farina, mezzo pompelmo, sale e lino dalla punta ben acumipepe. nata incidere la pellicola di Lavare e asciugare i filetti, passarli nella fariogni spicchio in modo da lina. Mettere sul fuoco una padella con 40 g di berarlo da questa. Adagiate burro e quando soffrigge farvi dorare i filetti. gli spicchi, a seconda del loQuando saranno cotti, salarli, accomodarli in un piatto da portata e tenerli in calro colore, su di una pirofila do. Mettere in una casseruola il rimanente burro, farlo scaldare sul fuoco basso, rotonda in modo che risulti quindi aggiungere la panna e lasciare cuocere per 5 minuti. un grande fiore. Cospargere Unire le foglioline di maggiorana, salare, pepare e per ultimo amalgamare il succon abbondante zucchero di co di pompelmo. Versare la salsa così ottenuta sul pesce e servire. canna che farete caramellare sotto il grill del forno. 64 ambiente-auto 65 18-12-2009 15:34 Pagina 65 ESPERIENZA FAMIGLIA ANIMALI AUTO di Clemy di Giulio Conter TRA I SASSI DI MATERA PROSPERA IL FALCO “GRILLINO” La nuova Jaguar XJ T ra i Sassi di Matera, specie al tramonto, è facile vedere dei piccoli rapaci che solcano il cielo e fanno ritorno ai nidi dopo aver cacciato delle prede sull’altopiano che fronteggia la città. Si tratta dei falchi grillini, molto simili al gheppio, solo un po’ più piccoli, con un comportamento gregario e sufficientemente fiducioso nei confronti dell’uomo. Sono i più piccoli rapaci europei, che a Matera oscillano sulle settecento coppie nidificanti, per un insieme – forse – di 3.000 esemplari. Non sono l’unica colonia italiana, ma di certo la più imponente. Contarli è possibile perché prima di raggiungere i nidi si riuniscono sopra due grandi pini, uno nei pressi della stazione, e l’altro fra i condomini della periferia. Cosa hanno di particolare? Il fatto che mentre nel resto d’Europa sono una specie a rischio di estinzione, tra i Sassi di Matera i grillini ci vivono alla grande. Come mai? Come uccello è relativamente adattabile, può nidificare non importa dove. Esige però ambienti aperti, erbacei, solo parzialmente coltivati, sui quali cacciare. Le sue prede sono grossi insetti, cavallette, grillitalpa e grilli, ma anche lucertole, o piccoli mammiferi. E di tutto questo c’è abbondanza nelle campagne di Matera, dato che l’ambiente attorno ha il pregio di non essere stato sottoposto a trasformazioni radicali, com’è avvenuto invece in altre parti d’Italia o in Europa. Il tavolato calcareo che si erge di fronte ai Sassi mantiene l’aspetto di secoli fa: una distesa di graminacee punteggiate da cardi, ferule, pochi arbusti, e pochissimi alberi (qualche mandorlo, l’olivo, e il magnifico frangio, la quercia balcanica dal fogliame lucido e dalla ghianda ricciuta). E questo rappresenta per i grillini un terreno di caccia ideale. Il che significa una notizia positi■ va, in controtendenza con quanto accade altrove. JAGUAR, TARTUFI E CIOCCOLATO S i sono messi d’accodo tre produttori di élite per stuzzicare la fantasia del potenziale acquirente di un’auto prestigiosa come la nuova Jaguar XJ. Ovviamente il produttore di tartufi è la zona intorno ad Alba che l’Ente Turismo Langhe e Roero ha l’ambizione di far conoscere nel mondo. Come se non bastasse dire Barolo, Barbaresco e, appunto, tartufo per identificare quella parte di Piemonte baciata dalla fortuna! La presentazione della nuova Jaguar è avvenuta nel Castello di Grinzane che fu dimora di Camillo Benso Conte di Cavour, ma come si comporti questa “ammiraglia” quando scatena la cavalleria, fino a 510 CV, nessuno lo sa. Si è trattato infatti di una presentazione statica (sul mercato arriverà l’anno prossimo) destinata alla stampa, ai concessionari e soprattutto a quella moltitudine di vip che ha partecipato all’asta del tartufo nella sala delle Maschere. La XJ è un’auto di lusso dal design attraente. Tecnologia intuitiva, c’è da crederci. Una ventina di colori della carrozzeria fra cui il cashmere, altrettante qualità di pelle per i rivestimenti, cordoncini e cuciture a contrasto, inserti in radica di noce americano e altro. Nella lista degli accessori figurano particolari come le pedane antisdrucciolo illuminate, pedali griffati, copriretrovisori cromati e terminale di scarico rifinito. Ma chi vuole togliersi lo sfizio di viaggiare con la nuova Jaguar senza dover vendere la casa, rinunci a tutto il superfluo e si accontenti della versione con un buonissimo 6 cilindri 3.0 diesel da 275 CV, coppia a 2.000 giri, velocità autolimitata a 250 Km/h. E il cioccolato? Quello di queste parti, Venchi, naturalmente. Nelle sale del Castello cioccolatini dappertutto finanche in cucina, addirittura nella casseruola della faraona presentata nel menù con gocce ■ di cioccolato. 65 oroscopo ★ Gennaio 2010 ★ 18-12-2009 ★ ★ ★ ★ 10:48 ★ Pagina 66 ★ ★ ESPERIENZA FAMIGLIA OROSCOPO di Giuliana Valci ARIETE 21 marzo - 19 aprile Attività – stimolanti energie vi faranno rinnovare interessi e prospettive. Intuizioni da non sottovalutare. Affetti – soddisfazioni e rivincite in amore, ma le questioni domestiche hanno bisogno di più attenzioni. Salute – generalmente buona; da evitare gli sbalzi di temperatura. Incontri positivi con: Gemelli, Leone, Acquario. TORO 20 aprile - 20 maggio Attività – sarete costretti a risolvere una faccenda in sospeso, procedete con cautela e non avanzate richieste pretenziose. Affetti – divergenze familiari in primo piano ritarderanno la conclusione desiderata. Prudenza al volante. Salute – energie psicofisiche da gestire meglio. Incontri positivi con: Cancro, Bilancia, Vergine. ★ ★ ★ ★ ★ BILANCIA 23 settembre - 23 ottobre Attività – la situazione economica esige maggiore prudenza; Saturno richiederà qualche sacrificio passeggero. Affetti – rapporti affettivi in ripresa; occasioni per ricucire gli strappi e cancellare le tensioni accumulate. Salute – possono insorgere nevralgie o emicranie. Incontri positivi con: Toro, Scorpione, Pesci. SCORPIONE 24 ottobre - 22 novembre Attività – Mercurio favorevole vi darà la concentrazione necessaria per programmare un ambizioso progetto di lavoro. Affetti – aspetti planetari propensi ad elargire piacevoli imprevisti. Non sono esclusi colpi di fulmine. Salute – recupero di energie. Incontri positivi con: Leone, Capricorno, Pesci. GEMELLI 21 maggio - 21 giugno Attività – concentrazione e idee chiare saranno il vostro punto di forza, ma non siate precipitosi. Affetti – una delicata situazione sentimentale potrà risolversi a vostro vantaggio usando l’arma della sincerità. Salute – mese propenso a infastidire le articolazioni. Incontri positivi con: Ariete, Scorpione, Acquario. SAGITTARIO 23 novembre - 21 dicembre Attività – saprete gestire al meglio le vostre risorse creative; darete il via a un’iniziativa coraggiosa destinata al successo. Affetti – verranno a galla tensioni nascoste che metteranno alla prova la solidità della vostra relazione. Salute – lieve calo di energia fisica. Incontri positivi con: Ariete, Capricorno, Acquario. CANCRO 22 giugno - 22 luglio Attività – periodo impegnativo durante il quale sarà necessario rimboccarsi le maniche e rinunciare a una piccola cosa. Affetti – momenti critici in amore; non drammatizzate un piccolo imprevisto; non tutto il male vien per nuocere. Una sorpresa a fine mese. Salute – lievi disturbi gastrici, regolate i pasti. Incontri positivi con: Toro, Vergine, Pesci. CAPRICORNO 22 dicembre - 20 gennaio Attività – attenti alle distrazioni, possono causare equivoci e malintesi nella cerchia del vostro entourage. Affetti – Venere nel segno saprà ispirarvi il modo e il momento giusto per togliervi da un impaccio sentimentale. Salute – energie in lieve calo; controllate la vista. Incontri positivi con: Toro, Scorpione, Pesci. LEONE 23 luglio - 22 agosto Attività – situazione astrale favorevole ai cambiamenti e alle nuove imprese; possibilità di investire con vantaggio. Affetti – clima tranquillo ma un po’ freddino in amore; una piccola innocua follia rinnoverà sentimenti e desideri. Salute – tenete sotto controllo pressione e circolazione. Incontri positivi con: Toro, Bilancia, Capricorno. ACQUARIO 21 gennaio - 19 febbraio Attività – l’opposizione di Marte farà emergere la parte ribelle del vostro temperamento. Evitate i confronti. Affetti – i vostri sentimenti potranno arricchirsi di nuove forme di espressione. Non rimandate un incontro. Salute – non trascurate l’attività fisica. Incontri positivi con: Ariete, Gemelli, Sagittario. VERGINE 23 agosto - 22 settembre Attività – vi sarà facile trattare una questione familiare piuttosto complicata; presto una positiva conclusione. Affetti – si profila un mese all’insegna dell’armonia e della complicità, clima ideale per progetti importanti. Salute – arricchite la dieta di vitamine. Incontri positivi con: Ariete, Cancro, Scorpione. PESCI 20 febbraio - 20 marzo Attività – con sicurezza e disinvoltura mostrerete la parte migliore delle vostre capacità. Riconoscimenti in arrivo. Affetti – periodo favorevole alle aspirazioni sentimentali; lunedì 18 si profila un giorno particolarmente fortunato. Salute – meno indulgenza nel mangiare e nel bere. Incontri positivi con: Cancro, Vergine, Capricorno. ★ ★ ★ ★ ★ ★ ventidalmondoviaggi IIIcop 18-12-2009 15:36 Pagina III PROPOSTE RISERVATE AI SOCI ANLA IN PREPARAZIONE STATI UNITI scoprendo l’America, un iaggio lungo … un sogno Partenza nella 3^ decade di settembre 2010 - 18 giorni Dalle grandi città del potere americano (New York e Washington) alla western beauty (Los Angeles - Salt Lake City - Bryce Canyon Park - Lake Powell; la Riserva Indiana Navajo nella Monument Valley - Kayenta e il Grand Canyon - Las Vegas - la Death Valley - Yosemite Valley e ...San Francisco): that’s America! SIRIA, GIORDANIA, GERUSALEMME & BETLEMME Partenza: ottobre 2010 - 14 giorni da Aleppo a Palmira, dalla Castelli del Deserto a Petra, dal Mar Morto ai luoghi di Gerusalemme… fino alla Chiesa della natività di Betlemme ARGENTINA E PIANETA PATAGONIA (cilena e argentina) Partenza nella seconda metà di ottobre 2010 – 14 giorni La Patagonia come non l’avete mai vista, in tutta la sua belleza, richezza e varietà. Buenos Aires e la collina del Tigre - Penisola Valdes - navigazione vicino alle balene - Ushuaia - Canale di Beagle – Isla de los Lobos – Terra del Fuoco - El Calafate - Lago Argentino e i Ghiacciai Upsala, Onelli e Spegazzini – Ghiacciaio del Perito Moreno – le vette eterne e mozzafiato di Torres del Paine BRASIL MARAVILHOSO: “VIVI QUESTA PASSIONE” Partenza nella prima decade di novembre 2010 – 15 giorni Salvador (oltre le favelas e i misteri del Comdoblè) – Manaus e Foresta Amazzonica – Iguassù (cascate lato brasiliano e lato argentino) – Rio de Janeiro e le favelas, le scuole di samba e... tanto altro Doc. ok 18-12-2009 11:07 Pagina 1
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