Per - ANLA
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COP 6-10:COP 2-05 07/06/10 15:33 Pagina 2 Esperienza n. 6-7-8/2010 Anno 60° - Poste Italiane S.P.A. - spedizione in abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in l. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma1, DCB Roma - € 2,20 - Organo ufficiale dell’Anla, Associazione nazionale Seniores d’Azienda - Contiene IP Tassa pagata Mensile di attualità, cultura e informazione I NUOVI MAESTRI DEL LAVORO L’INTERVISTA: Moni Ovadia I GRANDI FIUMI: La Loira GIOIELLI D’ITALIA: Il Gargano PERSONAGGI: Don Verzè e Veronesi UOMINI E AZIENDE: Paolo Orfeo sierra silvana:Layout 2 31/05/10 16:18 Pagina II SELVA DI FASANO - PUGLIA - VALLE D’ITRIA Hotel Sierra Silvana**** ARTE – NATURA – ENOGASTRONOMIA – MARE – RELAX – ESCURSIONI Situato sulle colline che circondano Fasano, graziosa cittadina sulla costa barese, in un’oasi di verde, immerso nel fascino della natura, l‘Hotel Sierra Silvana offre un raffinato Resort a 4 Stelle per sereni soggiorni di relax, nell’inconfondibile atmosfera dei parchi naturali di Puglia. E’ l’ideale per una vacanza rigenerante e ricca di spunti culturali. Nel suo Giardino Mediterraneo sono situati i trulli e le camere: circondate dal verde ed attrezzate con tutti i confort. A disposizione degli ospiti una splendida piscina con solarium, campo da tennis, ristorante, bar con terrazza, servizio spiaggia con ombrellone, lettino e servizio bus navetta da/per spiaggia del Hotel del Levante a Torre Canne. Animazione soft, nei mesi di Luglio ed Agosto, con attività di ginnastica dolce sul prato, aquagym, miniclub per i bimbi, giochi e tornei di ogni tipo, balli latino americani e di gruppo... Tutto incluso nel prezzo. Si affaccia dalle verdi colline della Selva di Fasano su tutta la zona dei trulli e delle grotte: da qui si possono facilmente raggiungere le più belle spiagge della zona, le località turistiche di Alberobello, famosa nel mondo per i suoi trulli, Castellana Grotte, Ostuni, Martina Franca, Cisternino, Polignano a Mare, Locorotondo, Fasano, Grottaglie, Lecce per un soggiorno all’insegna del mare, dell’arte, della natura, dell’enogastronomia e del relax. Splendida la possibilità di poter godere il mare o la comodità ed il fresco relax a bordo piscina immersa nel verde. CONVENZIONE 2010 Soggiorno di una settimana (7 notti) trattamento di pensione completa (bevande escluse) Periodi: 8 maggio - 26 giugno 28 agosto - 25 settembre ..........€ 370,00 26 giugno - 10 luglio 21 - 28 agosto .........................€ 420,00 10 - 24 luglio ...........................€ 455,00 24 - 31 luglio ...........................€ 500,00 7 - 21 agosto ..........................€ 730,00 31 luglio - 7 agosto ....................€ 610,00 Riduzione mezza pensione 12% Supplemento camera singola 40% 1 bambino/ragazzo 0-12 anni in 3°-4° letto, gratuito, 2° bambino 50% (periodo 7/21 agosto: 0/6 anni gratis – 7/12 anni 50%) Riduzione terzo letto adulti 15% SOGGIORNO DI 14 NOTTI oppure PRENOTAZIONE ENTRO 90 GIORNI DALLA PARTENZA – SCONTO 5% Per la riservazione del Vostro soggiorno: Venti dal Mondo Tour Operator Tel. 06 76986070 – 06 768248 Fax 06 76902529 www. ventidalmondo.it PAGAMENTI: ACCONTO 25% IN AGENZIA ALLA PRENOTAZIONE – SALDO IN HOTEL A FINE SOGGIORNO …Siamo appena rientrati dal soggiorno presso l’hotel SIERRA SILVANA. Dobbiamo complimentarci per ogni cosa: per la scelta dell’hotel, con i suoi ambienti eleganti, il suo bel parco e la splendida piscina, per l’impeccabile servizio di trasferimento alla spiaggia di Torre Canne di cui abbiamo usufruito quotidianamente. Siamo rimasti affascinati dalla bellezza del paesaggio che caratterizza l’intera zona, le distese di ulivi secolari, i trulli, i bianchi paesini a picco sul mare... La posizione dell’albergo è veramente strategica e consente di effettuare innumerevoli escursioni. Un ringraziamento particolare a tutto il personale dell’albergo per la gentilezza e la disponibilita’ che ha sempre riservato a noi ed alla nostra bambina. Ringraziandola per l’opportunita’ che ci ha voluto gentilmente riservare. (firmato: socio ANLA provincia di Brescia) Sommario 6/7/8:Layout 1 07/06/10 15:36 Pagina 3 DIRETTORE RESPONSABILE Franco Panzolini CONSULENTE EDITORIALE Raffaello Uboldi SERVIZI Martine O. Belhadi (Personaggi del passato), Paola Giovetti, Elena Grazini, Ettore Nuara (Lo sport), Riccardo Tucci jr, Raffaello Uboldi, Nora Villa (Made in Italy). AFFARI SOCIALI Franco Panzolini (Previdenza), Marco Curri (Fisco), Mauro Masini (Giustizia), Lotario Paladini (Noi e gli altri), Igor Uboldi (Economia). OPINIONI Franco Panzolini (Editoriale), Riccardo Tucci (L’angolo del Presidente), Igor Uboldi (Visti da fuori), Maria Venturi (Vizi e virtù). RUBRICHE Fabio Bonacina (Francobolli), Carlo Pieracci (Scienza), Raffaele C. Costa (Monete), Il Cruscante (Non dite ma dite), Wolfi Ferrero (Cultura), Mamma Giovanna (Cucina), Terenzio Grazini (Posta Condominiale), Iolanda Proietti (Civiltà della Tavola), Gianna Vannucchi (Collezionismo), Clemy (Ambiente (e scoperte) - Animali), Carlo D’Onofrio (Piante e non solo), Giuliana Valci (Oroscopo). HANNO COLLABORATO Roberto Antognozzi, Dedy Ferrari Clerici, Giulio Conter, Alberto U. Rogi, Raimondo Tassini, Maria Luisa Urbano. GRAFICA Annalisa Gatti IMPAGINAZIONE Roberta Greco SEGRETERIA DI REDAZIONE Elena Buccini EDITORE A.N.L.A. Associazione Nazionale Seniores d’Azienda Via Monte delle Gioie, 13 - 00199 Roma Tel. 06/86321128 r.a. Fax 06/86322076 e-mail: [email protected] www.anla.it PUBBLICITÀ DIRETTA FOTOLITO G.S.A. s.r.l. - 00040 Ariccia (Rm) STAMPA Punto Web s.r.l. - 00040 Ariccia (Rm) AUTORIZZAZIONE TRIBUNALE ROMA 19/5/1977 n. 16824 RESPONSABILE DELLE ATTIVITÀ EDITORIALI Terenzio Grazini ABBONAMENTI - Annuo euro 20,00 (estero euro 32,00 ). Una copia euro 2,20 (estero euro 3,50). I versamenti vanno effettuati a mezzo di c/c postale n. 77884005 intestato a: Anla, Via Monte delle Gioie, 13 - 00199 Roma. Iva assolta dall’Editore ai sensi dell’art. 74, 1° comma lett. c) Dpr 633/1972 e successive modificazioni. Tiratura media copie 120.000 Finito di stampare il 15-06-2010 Federazione Italiana Editori Giornali A.N.L.A. Iscritta al n. 22 del registro delle Associazioni di Promozione Sociale Codice Fiscale: 80031930581 PRESIDENTE NAZIONALE Riccardo Tucci COMITATO ESECUTIVO Alberto Urbinati, Lorenzo Cafferati, Vincenzo D’Angelo, Marcello Lamioni, Teresa Spampanato, Gino Toffoli, Terenzio Grazini, Lotario Paladini, Franco Panzolini. SOMMARIO OPINIONI Editoriale - Pensioni d’annata, è ora di riparlarne? ..................................................... 5 Vizi e virtù - Amico: chi è costui?................................................................................ 6 Visti da fuori - L’Iran sempre più solo sul problema nucleare .................................... 7 I nuovi Maestri del Lavoro Stelle 2010 ............................................................................................................... 8-12 AFFARI SOCIALI Dai lettori .............................................................................................................. 14-17 Il fatto • Troppi alcolici, specie tra i giovani • Non dite… ma dite… • Fra dieci anni una nuova Terra Comunicato per i lettori............................................................................................ 17 Previdenza - Buone le prospettive del nostro sistema previdenziale ................... 18-19 Fisco - Conviene conciliare nel giudizio tributario .............................................. 19-20 Legale - L’azione collettiva nella Pubblica Amministrazione ................................... 21 Economia - L’Alta Velocità in Italia .......................................................................... 22 Salute - Dimmi come mangi....................................................................................... 23 VIAGGI Gioielli d’Italia - Il Gargano ................................................................................ 24-25 I grandi fiumi - La Loira ...................................................................................... 26-27 L’ITALIA CHE LAVORA Uomini e Aziende - Paolo Orfeo........................................................................... 28-30 NOTIZIE ANLA................................................................................................. 31-36 Alas Sarpom, Associazione Seniores Gruppo Finmeccanica (Seniores SelexSi/Mbda Fusaro), Banca Popolare di Ancona, Gruppo Lavoratori Anziani-Cartiera Ovaro, Gruppo Nidec/Sole Comina, Ideal Standard, Pozzi Ginori, Savio Marcello. Anla Toscana. Anla Pordenone, Anla Trieste. Lettere, arte, storia e via via. Rinnovo cariche e organizzazione. Made in Italy - Il guardaroba di una signora ............................................................. 37 STORIE L’intervista - Moni Ovadia .................................................................................. 40-41 Personaggi - Don Verzè e Veronesi....................................................................... 42-43 Italia per bene - Riprodurre al meglio le sculture del passato .................................. 44 ATTUALITÀ Scienza e tecnica - Come parlavano i primi uomini ................................................. 45 Sport - Palestra e corsa utili anche d’estate ......................................................... 46-47 Finito un interessante campionato tifiamo per gli azzurri ..................................... 48-49 Cultura - Castel Thun. Il libro del mese - Le grandi Mostre ................................ 50-53 ESPERIENZA FAMIGLIA Consigli per la casa ................................................................................................... 55 Medicina - Il tumore della mammella ....................................................................... 56 Posta condominiale ................................................................................................... 57 Monete - Di molto valore i “sesterzi” romani ............................................................ 58 Francobolli - C’era una volta… ................................................................................. 59 Computer - Un Google tutto nuovo........................................................................... 60 Ultimi indirizzi Ip, rischio mercato nero Collezionismo - Manuali di giardinaggio .................................................................. 61 Civiltà della tavola - L’avocado ........................................................................... 62-63 Storia e tradizioni del poliedrico mondo del vino (6)............................................. 62 Vitigni regionali del Nord Ovest Cuciniere - Ricette per un anno, di mamma Giovanna......................................... 63-64 Natura - Sta sempre male il Pianeta Terra ................................................................. 65 Motori - Le corse dei camion ..................................................................................... 65 Oroscopo ................................................................................................................... 66 alberghi 4-54 :Layout 2 31/05/10 14:31 Pagina 4 Hotel La Caravella –––––––––––––––––––––––––––––– Via Aurelia, 315 17025 Loano (SV) Tel. 019/675777 ––––––––––––– Bellavista Terme Abano - Montegrotto Tel. 049.793333 Fax 049.793772 www.bellavistaterme.com Abbiamo aderito al sistema Buoni Vacanza Italia promosso dal Ministero del Turismo ––––––––––––––––––––––––––––––– Pensione completa, bevande escluse Riduzioni per bimbi fino a 12 anni STAGIONE: € 63,00 Agosto, Settembre, Ottobre Supp.to camera singola al giorno € 5,00 Pasqua/Natale/Capodanno /Ferragosto € 70,00 dal 01-04 al 06-04 dal 13-08 al 17-08 dal 24-12 al 06-01-2011 Supp.to camera singola al giorno € 6,00 ––––––––––––––––––––– I prezzi si intendono in pensione completa al giorno per persona in camera doppia 70 metri dal mare, camere con servizi, Tv color, balcone, cassaforte e telefono, sale climatizzate ––––––––––––––––––––––––––––––– E–Mail: [email protected] www.hotelcaravella.com ––––––––––––––––––––––––––––––– Dal 13 giugno ..........................€ 56,00 Dal 7 agosto.............................€ 64,00 BASSA STAGIONE: € 57,00 Marzo, Aprile, (escluso periodo di Pasqua) Maggio, Giugno, Luglio, Novembre, Dicembre (escluso Natale e Capodanno) Supp.to camera singola al giorno € 5,00 3 piscine termali, Cure fangoterapiche, Beauty Center, Convenzionato Asl per soggiorni minimi di 6 notti presentarsi come socio Anla ––––––––––––––––––––––––––– Riduzione del 10% sul listino cure estetiche e fisioterapiche *** Hotel Terme Principe Viale delle Terme, 87 - 35031 Abano Terme tel. 049/8600844 - fax 049/8601031 [email protected] www.principeterme.com L’ Hotel Principe Terme è il posto ideale per coniugare perfettamente salute e benessere.Situato in pieno centro di Abano Terme dotato di tutti i comfort e cucina particolarmente curata. Lo stabilimento termale ubicato all’interno dell’Hotel è dotato di una propria sorgente termale a 87°. Si praticano cure termali primarie come fangoterapia, inalazioni ed aerosol, massaggi terapeutici. CONVENZIONATO U.S.L. Nel centro estetico vengono praticati trattamenti estetici al viso e al corpo e varie tecniche di massaggio: massaggi antistress, riflessologia plantare, ajurveda, stone massage, massaggio indiano. Una piscina termale coperta e scoperta, calidarium “bagno d’eleganza”, idromassaggio, percorso plantare Kneipp. Offriamo gratuitamente l’utilizzo della piscina termale, due sedute d’acqua gym, cena al lume di candela e serata danzante settimanale per rendere il soggiorno più piacevole. BASSA STAGIONE: dal 21.03 al 27.03 / dal 11.04 al 24.04 / dal 20.06 al 31.07 ........Euro 52,00 MEDIA STAGIONE: dal 28.03 al 10.04 / dal 25.04. al 19.06 / dal 01.08 al 04.09 / dal 24.10 al 21.12........................................Euro 55,00 ALTA STAGIONE: dal 05.09 al 23.10 / dal 22.12 al 06.01.2011................................Euro 63,00 I PREZZI SI INTENDONO PER PERSONA AL GIORNO, IN PENSIONE COMPLETA, IN CAMERA DOPPIA STANDARD - SUPPLEMENTO CAMERA SINGOLA Euro 6,00 al giorno SUPPLEMENTI FESTIVI OBBLIGATORI (A PERSONA): Pasqua € 30,00 - Ferragosto € 40,00 Cenone vigilia e pranzo di Natale € 55,00 - Veglione di San Silvestro € 80,00 Uso delle 3 piscine termali con idromassaggio, percorso Kneipp, accappatoio e ciabattine in dotazione € 18,00 a persona per tutto il periodo. Albergo Patrizia Via A. Volta, 170 Tel. 0735-81762 fax 0735-786318 63039 San Benedetto del Tronto (AP) 60 metri dal mare, camere con servizi privati, tv, aria condizionata, balcone, sala ristorante climatizzata, menù a scelta, pesce tutti i giorni. Gestione familiare. Aperto da giugno a settembre. Prezzi agevolati di pensione completa compreso bevande ai pasti e servizio spiaggia per Soci Anla e familiari. Dall’1/6 al 30/6 € 43,00 al giorno per un soggiorno minimo di 3 giorni Altri a richiesta. www.albergopatrizia.it [email protected] EDITORIALE:Layout 1 07/06/10 15:38 Pagina 5 OPINIONI EDITORIALE di Franco Panzolini PENSIONI D’ANNATA, E’ ORA DI RIPARLARNE? L’ ciarvi. Riteniamo infatti che una con- “Giambattista Tiepolo tra scherzo e cacorde pressione sui priccio” è il titolo della grande mostra a Udine tutta dedicata all’opera grafica di partiti e sul Gover- questo sommo artista. Da questa mostra no, determinata e riproduciamo sulla copertina di Espepacifica, ma unita- rienza l’acquaforte dal titolo: “Astrologo e giovane soldato”. Essa pure di “spiria con i sindacati e ritoso e saporitissimo gusto” com’è stale altre associazioni ta definita a suo tempo l’opera grafica di simili alla nostra, Giambattista Tiepolo (v. anche a pag. 52) possa finalmente ottenere l’effetto sperato, cioè la riproposizione del problema delle pensioni d’annata, iniziando con il paniere del pensionato, nei confronti del quale lo stesso ministro del Welfare si è detto favorevole. Ora il problema della svalutazione delle pensioni deve tornare al centro dell’attenzione del nostro Governo, dopo il superamento dell’ondata di speculazioni sull’euro, che ha messo in crisi soprattutto Grecia, Spagna e Portogallo, alle quali sono stati imposti sacrifici per ridurre la spesa pubblica, ma ha risparmiato l’Italia, non toccata dalle agenzie di rating e approvata per la politica economica dal FMI e dall’Ocse. Uguale per tutti i Paesi europei è stato il richiamo alla necessità di aumentare l’età pensionabile, condiviso ed esteso dai nostri stessi economisti nei confronti dell’Italia; non si sono però costoro accorti che l’innalzamento dell’età pensionabile da noi è stato già deciso con la legge n. 102 del 3 agosto 2009 e sarà operativo dal 2015. Quello che per noi oggi più conta è il riaffacciarsi dell’equilibrio della previdenza, che consente di riavviare la questione delle pensioni d’annata e, tanto per cominciare, di affrontare seriamente, come primo passo, l’introduzione del paniere del pensionato. Occorre la mobilitazione di tutti i possibili promotori. Pensiamo ai sindacati, in particolare alla Cgil, anche se, purtroppo, nella mozione finale del suo ultimo Congresso, nella formulazione della perentoria richiesta al Governo di un piano straordinario triennale per il lavoro non vi è alcun accenno alle pensioni d’annata, né alle pensioni in genere e nemmeno al paniere del pensionato. E dire che i pensionati tesserati della Cgil sono 2.942.000, cioè più della metà del numero degli iscritti! Cosa farà una “piccola” associazione come l’Anla per smuovere i “grandi” sindacati e portarli ad un tavolo comune per affrontare il problema della progressiva perdita di acquisto delle pensioni? Ci proveremo, di certo non rimarremo inerti, anche se consapevoli che la forza delle idee, senza i numeri, non è sufficiente. Inps ha chiuso l’esercizio del 2009 con un avanzo di 7,9 miliardi di euro e con una previsione di ulteriori risparmi. Lo riferiamo nella rubrica sulla Previdenza di questo numero. E’ una buona notizia che, aggiunta a quelle sulla forte contrazione delle domande di pensionamento anticipato, sull’aumento dell’età pensionabile a partire dal 2015 (cfr. Esperienza n. 10-2009 pagg. 5 e 14), sull’intensificata lotta al sommerso e alle false invalidità fanno ben sperare che si sia innestato il ciclo “virtuoso” della stabilità in positivo dei bilanci del nostro sistema previdenziale. Non che siamo usciti del tutto dalla crisi finanziaria che ha bloccato il bilancio pubblico e affossato qualsiasi legittima richiesta di miglioramento di un trattamento pensionistico con la solita giustificazione “non ci sono i soldi”. Ma, almeno più di prima, si sta delineando una prospettiva possibilista per l’accantonamento dei fondi necessari per un provvedimento, non troppo lontano, di adeguamento delle pensioni d’annata, praticamente ferme da un ventennio. Nel 1992, ultimo intervento del Governo in favore dei pensionati d’annata (considerati tali i percettori di una rendita pensionistica non assistenziale superiore al minimo in corso nel 1989 e con decorrenza dal 1968), fu stanziata la somma di 10.300 miliardi di lire, poi erogata in 5 anni. Da allora le pensioni non sono state più rivalutate e, salvo l’adeguamento annuale all’indice Istat, che sappiamo benissimo non copre nemmeno la metà della perdita del potere di acquisto della moneta, vale a dire delle pensioni, perché i salari hanno altre vie di recupero, i trattamenti decorrenti dal 1997 hanno perduto oltre un terzo del loro originario potere di acquisto, mentre quelli degli anni anteriori una percentuale gradualmente superiore man mano che sono retrodatati. E se ancora, ripetiamo, non siamo al riparo degli effetti nocivi della crisi, oggi si può serenamente sostenere, senza tema di smentita, che esiste un margine di finanziamento per un primo, seppure modesto, intervento in favore delle pensioni, tra l’altro di tutte e non solo di annata, ed è il paniere del pensionato. Anche se purtroppo ci sono in vista tagli nella spesa per le pensioni, questi non contrastano, anzi migliorano, la disponibilità finanziaria del sistema. Le iniziative dell’Anla in tal senso non hanno ancora avuto un riscontro positivo, in particolare per quanto riguarda il disegno di legge di iniziativa popolare presentato al Senato nel giugno 2008, che proprio all’articolo 1 reca la proposta di istituire un paniere di indici di prezzi al consumo dedicato ai pensionati, ma noi non abbiamo alcuna intenzione di rinun5 Vizi e Virtù 6:Layout 1 31/05/10 10:14 Pagina 6 OPINIONI di Maria Venturi VIZI E VIRTU’ AMICO: CHI E’ COSTUI? A ppartengo a quella categoria di persone, fortunatamente non ancora estinta, che considera l’amicizia un valore esistenziale irrinunciabile. Come tutti i sentimenti, esige dedizione, cura, capacità di condividere e, talvolta, di perdonare. Anche l’amico può deluderti o ferirti, ma l’affetto non è un rubinetto che si chiude a comando e i rapporti perfetti non esistono: se perdoni la moglie, il marito, i fratelli, perché non dovresti fare altrettanto con un amico? Purtroppo il senso di questo valore si è andato disperdendo e degradando e lo stesso termine, “amicizia”, è usato a sproposito come sinonimo di civile vicinato, incontro gradevole, affinità temporanea sollecitata dalla convenienza di avere una persona con la quale condividere una serata, una gita, un pomeriggio al parco con i nipotini o i figli, una battaglia condominiale. Nel mondo dello spettacolo, tutti sono “amici” di tutti. Ma, anche tra i comuni mortali, c’è questa tendenza a definire “amica” una persona che magari hai incontrato un paio di volte. Proverbi e luoghi comuni contribuiscono a queste devianze. Non è affatto vero che l’amicizia si rivela nel momento del bisogno; è un concetto funereo di questo sentimento. Incontrarsi per un funerale, durante un ricovero ospedaliero o in seguito a qualche brutto colpo della vita è limitativo e tristissimo. Con gli amici si condividono anche l’allegria, la quotidianità, i viaggi, i giri di shopping, le chiacchiere oziose. Altro luogo comune fuorviante: i veri amici sono quelli che ti fai negli anni della giovinezza. Questo accade, nella realtà, soltanto se negli anni della spensieratezza e delle curiosità si è riusciti a creare un rapporto stabile e profondo. A me è capitato: la mia migliore amica è Luciana, una compagna di liceo che da allora ha condiviso con me tutti gli eventi e i mutamenti della mia esistenza, di tutte le al- tre compagne ho perduto memoria. Sarà per bisogno di ritrovare stabilità nelle radici, sarà per un soprassalto di nostalgia, sarà per adeguarsi a una tendenza di ritorno, ma mai come in questi ultimi tempi si assiste a un proliferare di “raduni” o “rimpatriate” che dir si voglia: il solito leader dotato di zelo, spirito organizzativo e fiuto da detective (non oso immaginare il tempo e la fatica per rintracciare gli indirizzi!) ti invita a una cena di “quelli che”, una varia umanità di ex compagni di liceo, ex compagni di università, ex coscritti, ex qualsiasi cosa si sia fatto insieme decenni prima. L’invito è esteso a mogli e mariti. Ci sono cascata una sola volta e l’ho vissuta come esperienza irripetibile in senso stretto. Mai più provare il guazzabuglio di reazioni di quella cena: divertimento, disagio, sbalordimento, tristezza. Eravamo una trentina, coniugi compresi. Ho stentato, fisicamente, a riconoscere la maggior parte delle persone presenti: i decenni ti trasformano, e il degrado degli altri è lo specchio del tuo. Il “come eravamo” diventa una sfilata di anziani arricchiti, falliti, tronfi, frustrati, logorroici, taciturni… Perché farsi del male? Godiamoci gli amici veri. Quelli che abbiamo incontrato e amato col trascorrere del tempo, quelli che sono uno specchio consolatorio di come siamo diventati. Insieme. Tutti gli altri sono sconosciuti, oppure semplici sinonimi. 6 Visti da fuori 7:Layout 1 31/05/10 10:16 Pagina 7 OPINIONI VISTI DA FUORI di Igor Uboldi L’IRAN SEMPRE PIU’ SOLO SUL PROBLEMA NUCLEARE Adesso dovrebbe quantomeno dare una prova di buona volontà L’ Iran sempre più isolato sulle scacchiere internazionali. E questo spiega la reazione frustrata e irritata da parte di Teheran, dopo che a Washington il segretario di Stato Hillary Clinton ha annunciato che le cinque potenze del Consiglio di Sicurezza dell’Onu hanno raggiunto un accordo su un nuovo ciclo di sanzioni contro il nucleare iraniano. La bozza dei cinque è stata definita “illegale” e una “barbarie” da esponenti del mondo politico iraniano, mentre il responsabile del programma nucleare, Ali Akbar Salesi, ha sostenuto che le «grandi potenze si discreditano» con la loro insistenza a voler perseguire sanzioni contro il suo Paese. La risposta di Barack Obama è stata laconica: «Se non collabora l’Iran deve aspettarsi sanzioni, comprese le sanzioni dell’Onu». Dal canto loro, i ministri degli esteri del Brasile e della Turchia, Celso Amorin e Ahmet Davutoglu, che avevano concluso un accordo con l’Iran per il contingentamento della produzione di uranio arricchito (non più di tanto, quindi, solo per scopi civili), hanno scritto una lettera a tutti i membri del Consiglio sollecitandoli a «dare tempo al negoziato ed evitare misure dannose per la soluzione pacifica del contenzioso». Né il Brasile né la Turchia intendono dunque tacere davanti alle cinque potenze del Consiglio. Oltre alle potenze con diritto di veto (Usa, Russia, Cina, Gran Bretagna e Francia), ci sono dieci Paesi membri a rotazione: Brasile, Turchia, Austria, Giappone, Messico, Uganda, Bosnia Erzegovina, Gabon, Libano e Nigeria. Su questi sembrano contare l’Iran e i suoi amici per contrastare l’iniziativa dei cinque grandi. E’ tuttavia improbabile che si arrivi a uno scontro. Intanto la discussione della bozza non avverrà subito. Secondo il portavoce del Dipartimento di Stato, gli Usa si aspettano che venga messa ai voti «prima della fine di primavera», dunque prima della fine di giugno. Ciò dovrebbe dare tutto il tempo all’Iran di dare prova che l’intesa trilaterale firmata con il Brasile e la Turchia è un atto di reale buona fede. E come prima cosa Teheran dovrebbe consegnare all’agenzia atomica la lettera che chiarisce gli impegni presi. Da quanto è stato reso noto dai ministri turco e brasiliano, tuttavia, l’accordo non rispetta la richiesta fondamentale sempre ripetuta nelle varie risoluzioni già approvate nel passato all’Onu, e cioè non prevede che Teheran interrompa già da oggi l’arricchimento dell’uranio. In attesa che l’intesa trilaterale venga studiata più a fondo, Hillary Clinton è partita alla volta del Giappone e poi della Cina, per rafforzare la posizione degli Usa, ma allo stesso tempo sia lei che i cinesi e i russi hanno sottolineato che «la porta della diplomazia rimane aperta». Insomma, sta ora all’Iran fare un gesto di buona volontà sapendo per certo che altrimenti rischia l’ostracismo da parte del mondo intero. I.U. 7 LE STELLE 2010 8-12:Layout 1 31/05/10 10:23 Pagina 8 I NUOVI MAESTRI OPINIONI DEL LAVORO PRIMO STELLE PIANO 2010 STELLE 2010 ESTERO Marianna Battaglia Battiato, Pietro Ernesto Nicola Braggiotti, Matteo Brancacci, Florindo Carrelli, Onofrio Centrone, Rosario Cicalese, Rosario Corbo, Agostino Crocco, Corrado Desilve, Giovanni Fresi, Giuseppe Gargano, Gino Isabella Valenzi, Pietro Paolo Leoni, Pasquale Linardi, Teresio Ugo Marasso, Teodoro Ottaviano, Renzo Piccoli, Donato Salvatore. VALLE D’AOSTA Roberto Ambrosi, Giovanni Giors, Carlo Peloso, Arduino Amerigo Rolland. Presente per l’Anla il sig. Luigi Fundarò. PIEMONTE Luisella Aimone, Giuseppe Alessandria, Calogero Alleri, Roberto Giuseppe Apostolo, Gualtiero Arsento, Sergio Aschieris, Sergio Barberis, Renza Bellin, Paolo Berruti, Felice Bianco, Graziella Bianco, Piercarlo Bianco, Gianfranco Bocchi, Maria Grazia Boetti, Umberto Bona, Albino Bonzano, Abbondanzio Buffoni, Antonio Calajò, Stefano Calderoni, Mario Capello, Assunta Caprioli, Giovanni Carbone, Paolo Carlini, Giovanni Carnaghi, Renato Castelli, Vittorio Colagio- Cerimonia al Quirinale per la consegna delle insegne ai Nuovi Maestri del Lavoro del Lazio, mentre altre cerimonie hanno consacrato, da un capoluogo regionale all’altro, i MdL fino al numero di mille. Presente il presidente nazionale Anla, ing. Riccardo Tucci (e nelle diverse regioni d’Italia l’Anla è stata presente con i propri delegati). Di questi nuovi Mdl Esperienza pubblica qui di seguito i nomi, in segno di omaggio a chi ha dato al Paese tutta una vita al servizio della collettività 8 vanni, Franco Gian Luigi Cossavella, Filippo D’Aprile, Giuseppe De Riccardis, Aldo Giuseppe De Sanctis, Pietro Michelangelo Desco, Antonina Di Paola, Rosa Grazia Faienza, Dario Fantinati, Alessandro Fava, Giuseppe Ferrero, Lucia Frisenna, Bartolomeo Gamalero, Anna Rita Guolla, Antonio Latte, Dario Leonardi, Sergio Leonti, Umberto Magnetti, Giorgio Maiocchi, Lidia Mana, Giovanni Pietro Marro, Piergiacomo Martinotti, Viviana Luigina Marzari, Silvio Tancredi Massa, Piero Massola, Renzo Miletto, Giorgio Mongardi, Roberto Naimo, Giovanni Novella, Rosalba Orsani, Rita Pacchioni, Antonietta Palermo, Miltiade Patsimas, Pasquale Perri, Benito Pietropoli, Laura Pono, Flavio Postal, Pier Giuseppe Quattrocchi, Giovanni Ranaboldo, Liliana Maria Remolif, Carlo Ricchetti, Giovanni Rigamonti, Maurizio Rosi, Laura Rostagno, Pasquale Santoro, Sergio Serazzi, Peppino Sicolo, Nicola Sola, Bruno Spagnolini, Francesco Staropoli, Fiorenzo Strobbia, Giuseppe Vaccaro, Carlo Varni, Carlo Vitalone, Vito Zingariello. Presente per l’Anla il mdl Giuseppe Barreri. LE STELLE 2010 8-12:Layout 1 31/05/10 10:24 Pagina 9 Accanto, il presidente della Repubblica Napolitano in un momento della cerimonia. In apertura, incontra il presidente nazionale Anla Riccardo Tucci. In basso, una panoramica della sala LOMBARDIA Italo Agnelli, Silvio Agnelli, Daniele Leandro Aiolfi, Maurizio Albini, Antonello Andreoli, Gianfranco Arban, Bruno Arici, Vittorio Arnaboldi, Fausto Arrighini, Luciano Babini, Antonina Barone, Ferdinando Belleri, Placido Belluomo, Fernando Belotti, Elena Bencini, Luciano Bendotti, Fausto Benzi, Massimo Beretta, Ferdinando Bertino, Maria Novella Bessi, Mario Betalli, Marinella Bignamini, Giorgio dinetti, Adriano Grechi, Gianpaolo Gregis, Bernardino Gualdi, Raffaele Izzo, Gianfranco Lamperti, Celestina Lampugnani, Giuseppe Lanzi, Claudio Lazzari, Alessandro Lega, Giuseppe Lodi Pasini, Giuseppina Lorenzi, Nicolò Loria, Francesco Lucca, Daniele Macavero, Ornella Maccarinelli, Norberto Magni, Lionello Marchiori, Pierangelo Margutti, Giuseppina Maricotti, Piergiorgio Massetti, Michele Micheletti, Giuseppe Milan, Luigi Milanesi, Bruno Ettore Molaschi, Gianluigi Moneghini, Bruno Montagnese, Valentino Montanari, Paolo Montecchi, Angelo Moroni, Arturo Mortara, Doriano Moschioni, Cesare Muccio, Maria Nigri, Pietro Nigro, Nella Gemmina Ortensi, Gianpaolo Pansa, Giovanni Papamarenghi, Adriano Pardi, Maria Rita Penati, Giovanni Pepe, Celestino Perazzoli, Riccardo Perlusz, Elio Piluso, Dario Piotto, Arrigo Pizzamiglio, Cesare Poletti, Giuliano Pozzo, Edoardo Pozzoli, Maddalena Radaelli, Maria 9 TRENTINO ALTO ADIGE BOLZANO Lidia Brigadoi, Nello Costa, Maurizio Christoforetti, Giuseppina Della Monica, Roberto Francesconi, Gianni Mareso, Florian Winkler, Maria Zielo. Presente per l’Anla il mdl Franco Leasi. TRENTO Marco Boschetto, Silvana Cisterna, Michele Delladio, Anita Dissegna, Luciano Eccheli, Mario Marchesini, Marco Modena, Rino Osti, Bruno Taddei, Marco Tava. Presente per l’Anla il mdl Ezio Pocher. VENETO Angelo Andreotti, Angelo Artico, Renato Babolin, Luciana Baggio, Elio Baiocco, Armando Ballarin, Agostino Bano, Venanzio Barbierato, Daniele Beltrami, Ger- ▲ Bollato, Annalisa Bonanomi, Giuseppina Bonanomi, Valentino Bonetti, Paolo Bonfante, Giuseppe Borra, Oscar Mario Guglielmo Bosco, Doretta Braga, Vito Broggini, Alberto Bronzi, Carlo Maria Canali, Rinaldo Canofari, Gabriele Cantaluppi, Roberto Capitanio, Angelo Carera, Luigi Castelli, Guido Emilio Carlo Cattaneo, Luigi Cavalieri, Federico Cavicchioli, Pasquale Cecere, Franca Cerri, Giuseppe Cividini, Gianpaolo Clerici, Enrica Colombo, Felice Colombo, Luigi Colzani, Alessandro Comi, Enrico Giuseppe Conti, Patrizio Conti, Mara Contucci, Giovanni Cordoni, Alberto Cucchi, Italo Curtoni, Roberto de Franchis, Pietro De Nardis, Viviana Diez, Sergio Eufemi, Luigi Federici, Antonino Orazio Filippelli, Silvana Filisetti, Ugo Fiorina, Giorgio Fiscaletti, Giancarlo Forti, Giuseppe Freddi, Ernestino Gaboardi, Gianfranco Gagliardi, Piero Gandini, Oreste Aldo Garbuio, Arcadio Gavazzi, Angelo Giambelli, Liviana Giar- Laura Rebora, Giovanni Regonesi, Luciana Rognoni, Silvana Romanato, Angelo Romeo, Stefano Roncelli, Italo Giustino Francesco Rosa, Flaminia Rota, Diego Rota, Angela Ruggeri, Anna Maria Sant’Ambrogio, Guido Roberto Satta, Onofrio Schifano, Tiziano Siccardi, Fernando Spada, Uber Stanzial, Donatella Stefanoni, Cesare Giuseppe Stuani, Carlo Stucchi, Claudio Tauro, Enrica Taverna, Fausto Telia, Stefano Tirinzoni, Gian Cesare Toffetti, Elio Tomasoni, Osvaldo Urbani, Mariateresa Valtellina, Liviana Vigilati, Alberto Vitali, Luigia Maria Vitali, Paolo Volante, Federico Volpi, Angelo Zampatti, Mario Zanelli, Guglielmo Zaniboni, Carlo Zanzi, Giovanni Zuccari, Walter Wagner. Presente per l’Anla il dr. Norberto Scalamandrè. segue a pag. 10 LE STELLE 2010 8-12:Layout 1 31/05/10 14:35 Pagina 10 P COME SI DIVENTA MdL er diventare Maestri del Lavoro bisogna avere più di 50 anni, essere stati alle dipendenze di una o più aziende avendovi acquisito apprezzabili benemerenze per oltre 25 anni e (naturalmente) non avere pendenze penali di qualsiasi tipo. Le proposte – che possono essere inoltrate dalle stesse aziende, dalle organizzazioni sindacali e assistenziali o direttamente dai lavoratori interessati – vanno indirizzate alle direzioni regionali del Lavoro competenti per territorio entro il 31 ottobre di ogni anno per i conferimenti da effettuare nell’anno successivo (non più di mille complessivamente) e debbono essere corredate dei seguenti documenti in carta semplice: certificato di nascita; certificato di cittadinanza italiana; attestato di servizio o dei servizi prestati presso una o più aziende fino alla data della proposta o del pensionamento; attestato di perizia, laboriosità e condotta morale in azienda; curriculum vitae. Le ultime tre attestazioni possono anche essere contenute in un documento unico rilasciato dalla ditta presso la quale il lavoratore presti o abbia prestato servizio (se le aziende sono più di una, occorre allegarne altrettanti). ▲ mano Benetti, Giuseppe Benetton, Roberto Bergamini, Ornella Bernardi, Ornella Bettega, Franco Boatto, Lucia Boeso, Nedda Bonatti, Riccardo Bononi, Flavio Braggio, Loredana Brugnera, Gabriele Busetto, Mario Caddeo, Renzo Cappellesso, Luigi Castagna, Renato Ceccato, Silvana Chilese, Mariano Corsini, Danilo Corte, Alberto Cover, Gianni Crivellari, Girolamo Dal Ben, Antonio Dalla Chiara, Francesco De Boni, Tarcisio De Franceschi, Angelo De Marchi, Giovanni Dolif, Lucio Donatello, Cesare Dubbini, Luigino Favret, Maurizio Ferrarese, Bruno Fiorio, Riccardo Fontanive, Aldino Furlan, Ferruccio Galli, Claudio Gasparotto, Gianfranco Giubilato, Ruggero Go’, Giuseppe Grella, Renzo Martini, Roberta Masin, Antonio Mastellaro, Gerardo Menegazzi, Antonio Morellato, Bruno Moretto, Mauro Moro, Giovanni Munari, Giuliano Muraro, Giuseppe Pellizzaro, Renato Pilastro, Marian Fabrizio Pocchiesa, Sergio Ponchia, Antonino Rachello, Attilio Rampazzo, Giorgio Rigato, Silvino Rossini, Antonio Russo, Francesco Saccon, Gianni Salmaso, Roberto Sambo, Roberto Scarpa, Giannino Simonetti, Sergio Simoni, Beniamino Sitta, Maria Soffiati, Mario Terralavoro, Antonio Tessari, Carlo Tonazzo, Francesco Torre, Luigi Trevisan, Benito Venturin, Dino Zampieron, Claudio Zanardo, Giorgio Zanellato, Luigino Zanetti, Luciano Zanin, Basilio Zorzi. Presente per l’Anla il mdl Arrigo Pizzolon. Miatto, Rita Mongiat, Maria Rosa Pignat, Carla Pocecco, Vittorio Ravalico, Alessandro Rizzi, Ferdinando Rossi, Silvio Trevisan, Rineo Vidoni, Roberto Zamolo, Maurizio Zuppello. Presente per l’Anla il mdl Piergiorgio Zannese. LIGURIA Marco Baruzzi, Paolo Bisogni, Leonello Borghesi, Vittorio Bragazzi, Marco Edoardo Bruno, Sergio Caddeo, Pasquale Calcagno, Gloria Caridi, Giovanni Carriere, Luciano Damiani, Giovanni Battista Ferrari, Alfredo Gambino, Cosimo Garofalo, Maria Iacono, Giuseppe Lax, Giovanni Magliulo, Luigi Mannucci, Riccardo Massimelli, Vittorio Micheletti, Massimo Moscatelli, Mario Orlando, Salvatore Patanè, Marco Perlo, Raffaele Perone, Carlo Perugi, Salvatore Pidatella, Rosaria Puglia, Antonio Giovanni Quartesani, Giovanni Ragosa, Umberto Rebora, Giancarlo Rollandi, Achille Tori, Carlo Zanelli. Presente per l’Anla il sig. Luciano Cappelletti. EMILIA ROMAGNA Mario Adorni, Anselmo Baistrocchi, Maria Barbanti, Paolo Becchetti, Massimo Bergami, Cesare Bertogli, Luciano Bertonazzi, Giampaolo Biagi, Ariodante Brachi, FRIULI VENEZIA GIULIA Renzo Armelin, Claudio Barbina, Gian Carlo Basso, Carla Bon, Antonio Bortolussi, Claudio D’Angelo, Dario Del Bo, Ada D’Odorico, Sergio Donda, Antonio Fois, Claudio Franzolini, Maurizio Franzolini, Paolo Gaspardo, Dorina Limoncin, Paolo Martini, Franco Massaro, Diego 10 Stefano Brini, Elena Cacchioli, Lisetta Cacciari, Giuseppe Cantù, Luigi Castagnetti, Giancarlo Cati, Ermes Cattani, Maria Cristina Cavazzuti, Mauro Cerè, Irmo Costantini, Fabio Cremonini, Enrico Cristalli, Gabriella Cugini, Franco Davoli, Gianni Della Casa, Alberto Della Torre, Rossella Dinelli, Andrea Donelli, Piero Ferrari, Pietro Ferrari, Grazia Maria Finocchiaro, Meris Foracchia, Olivia Fregni, Michelangelo Galassi, Ilgher Galli, Fausto Gandolfi, Gino Gardini, Maria Domenica Gerbino, Ezio Giannelli, Ivano Grimaldini, Tonino Guerzoni, Giovanni Mambelli, Silvana Messori, Raffaele Micalizzi, Maurizio Muratori, Silva Paoluzzi, Ivo Panzani, Franco Pelacani, Gianni Pennini, Elda Pieri, Andrea Pilati, Luigi Pighi, Ilario Pirani, Gian Carlo Pizzasegola, Cristina Poli, Giuseppe Portante, Ada Carla Quadrelli, Germano Quinzani, Germano Ratti, Giorgio Rimondi, Antonio Rolli, Alessandro Rossi, Bruno Rossi, Luigi Rossi, Angela Ruggeri, Jader Ruggeri, Maria Luisa Santi, Cosimo Scialpi, Sergio Scotti, Alvaro Serasini, Francesco Silingardi, Giovanni Stradiotti, Claudio Tarozzi, Rinaldo Tondelli, Callisto Trigia, Giovanna Varignana, Patrizia Venturi, Pietro Venturi, Giorgio Zammarchi, Mario Zanetti, Gianni Zaniboni, Ivo Zavalloni, Maurizio Zucchini. LE STELLE 2010 8-12:Layout 1 31/05/10 10:26 Pagina 11 Accanto, il presidente nazionale Anla Riccardo Tucci. In basso, Napolitano incontra alcuni dei nuovi Maestri del Lavoro TOSCANA Sergio Badalamenti, Giuliano Basagni, Graziano Bonucci, Luciano Boreaniz, Giuseppe Borghi, Aldo Botteghi, Daniela Cammilli, Tonino Cannella, Franco Cappelletti, Rosanna Francesca Carleo, Mario Carletti, Roberto Carmassi, Aveliano Cavezzini, Angiolo Chiti, Carmela Mariagrazia Cimieri, Giuliano Cioni, Paolo Conticini, Giovanni Dante Cremoni, Fabrizio Cresci, Augusto Del Bergiolo, Delfo Del Chierico, Giorgio Cleo D’Elia, Giovanni Della Rosa, Maura Donatini, Lionella Fattori, Piero Fiorenzani, Francesco Fortino, Cristina Franceschi, Leyla Giannini, Luciano Giannini, Umberto Giubboni, Paolo Roberto Giulian, Paolo Antonio Graziani, Renato Lorenzetti, Antonio Marrone, Sergio Masi, Massimo Massai, Paolo Matteuzzi, Elena Mazzoni, Stefano Meucci, Franco Morelli, Alberta Nori, Enzo Nardi, Tania Nesi, Maurizio Panini, Loriano Pellegrini, Gino Piccini, Moreno Pratesi, Paolo Rami, Elisa Rampionesi, Antonio Randelli, Roberto Ribolla, Alberto Rossi, Remo Salvini, Mery Sodi, Andrea Spicchi, Marcello Squillace, Patrizia Storni, Marco Tozzini, Vasco Tredici. Presente per l’Anla il dr. Vincenzo D’Angelo. MARCHE Erminia Acuti, Nazareno Bacaloni, Loredana Benassi, Lorella Bonamano, Antonio Bonazzi, Emilia Bucari, Walter Calamante, Luciana Catini, Bruno Formichetti, Francesco Funari, Giacomo Giusti, Adriano Giustozzi, Biagio Grilli, Pietro Invernizzi, Gianfranco Luccerini, Gianfilippo Marcheggiani, Giuseppe Mengoni, Severino Oradei, Franco Paci, Pasquale Pallotta, Giuliano Pazzi, Maria Assunta Pennelli, Riccardo Perucci, Patrizio Pistelli, Fausto Radicioni, Elvio Rinaldoni, Tomasino Salvatori, Sigismondo Sperandio, Claudio Valenti, Maurizio Valentini. Presente per l’Anla la dr.ssa Teresa Spampanato. UMBRIA Maria Antonietta Alunni, Alvaro Baroni, Giovanni Belia, Stefano Bonciarelli, Natale Ciceroni, Paolo Costanzi, Anna Grazia Fantauzzi, Fausto Fausti, Angelo Fioruci, Remo Giacchetti, Paolo Gobbini, Giampiero Guerra, Vincenzo Locci, Gabriele Longari, Antero Mattiussi, Giovanni Militello, Umbra Mortaruolo, Alessandro Muti, Danilo Pietrini, Roberto Quattrini, Sandro Sabatini, Serenella Scassini, Aldo Sforna, Giorgio Zanganelli. Presente per l’Anla il sig. Paolo Guerra. LAZIO Benedetto Adamo, Rosaria Aguzzi, Giuseppe Altavilla, Maria Felice Antonini, Aldo Argentieri, Silvana Argiolas, Giuseppe Bagni, Aldo Bellini, Giuseppe Bernardo, Claudio Bevivino, Giancarlo Boni, Giovanni Battista Bosio, Luisa Camiletti, Antonio Carpano, Maurizio Catini, Angelo Cecca, Giampiero Cecchini, Ettore Cesaretti, Antonio Cetronio, Roberto Ciardini, Maurizio Colabucci, Renato Rocco Antonio Colone, Marina D’Alessio, Bruno D’Andrea, Giulio D’Angelo, Roberto De Amicis, Carlo De Luca, Edoardo De Martiis, Rossana Di Carli, Ezio Dolciotti, Marinella Filippelli, Elisabetta Frezza, Fabio Frontalini, Daniela Gabriele, Orlando Galimberti, Stefano Galli, Sonia Gatta, Riccardo Gionetti, Bruno Giordani, Giuseppe Giorgione, Alessandro Golfi, Giuseppe Gramegna, Sergio Grossi, Giuseppe Iacoboni, Giuseppe Iacoviello, Paola Idrofano, Tommaso Lamantea, Maria La Nave, Franco Lombardi, Luigi Maiuri, Felice Manciocco, Luigi Mangozza, Salvatore Manzi, Claudio Marchesini, Mauro Marchi, Mario Marini, Lodovico Marroni, Vinicio Marselli, Giulio Cesare Marta, Maurizio Micucci, Paola Mintoti, Maddalena Moscatelli, Angelo Movizzo, Egidio Naddeo, Gabriella Naldi, Giovanni Palmieri, Raffaele Perelli, Antonio Perfetti, Giocondo Perugini, Francesco Petrilli, Giulio Pigliacelli, Anna Pillitteri, Leonardo Quattrocchi, Silvia Razzanti, Vincenzo Renzelli, Loreto Ricci, Patrizia Romano, Marisa Rosini, Franco Saverio Rubertone, Francesco Ruffini, Luigi Russo, Michael Russo, Mario Saleppichi, Aldo Sbardellati, Maurizio Sbardellati, Giuseppe Scudieri, Paolo Serafini, Giuseppina Servelli, Salvatore Teresa Sorce, Patrizia Soverchia, Sergio Sparacio, Corrado Speziale, Mario Tabbo, Patrizio Tiano, Andrea Tufi, Luigi ▲ segue a pag. 12 11 LE STELLE 2010 8-12:Layout 1 31/05/10 10:27 Pagina 12 ▲ Vaccaro, Roberto Venerini, Giovanna Volpecina, Mario Vona, Pietro Zaccaria. Manifestazione svoltasi al Quirinale, presente l’ing. Riccardo Tucci, presidente nazionale Anla. ABRUZZO-MOLISE ABRUZZO – Lorenzo Baiocco, Pasquale Barisani, Tullio Bencivenga, Vito Centrone, Concetta Chiodi, Maria Ciprietti, Franco Cocco, Antonio Cornacchia, Beniamino De Nigris Urbani, Pietrantonio Di Mario, Aldo Giamberardini, Antonio Gianforte, Patrizio Grimaldi, Immacolata Nobilio, Franco Palma, Graziano Pitucci, Salvatorino Puglia, Paolo Semenzato, Rosina Spezzaneve, Rosalia Trisolino, Dante Vitale. MOLISE – Vincenzo Capasso, Leopoldo Ciarlariello, Giovanni Di Giorgio, Rosina Lanza, Maria Rita Longo, Enrico Stanziani. CAMPANIA Salvatore Acampora, Carmine Allocca, Franco Amanti, Gerardo Argenio, Antimo Bianco, Oscar Cantelmi, Luciano Capotorto, Giuseppe Capuano, Luigi Caroppo, Nicola Castaldo, Raffaele Castaldo, Alfonso Ceres, Gennaro Cierro, Vincenzo Cirillo, Antonio Coppola, Tonino Coppola, Alfredo Cozzolino, Michele Cozzolino, Vincenzo Crudele, Ciro Cucco, Giuseppe D’Agostino, Francesco D’Avino, Giuseppe De Falco, Sabino De Gisi, Francesco Del Villano, Carmine Della Porta, Gabriele Della Ragione, Giovanni Ciro Della Ragione, Aldo di Biase, Francesco Di Francia, Antonio Di Nardo, Tommaso Di Nardo, Vincenzo di Siena, Adriana Esposito, Emilia Esposito, Paolo Gargano, Andrea Giannini, Mario Guarracino, Gerardo Iannone, Gaetana Iengo, Rosaria Imparato, Enzo La Via, Nunzio Laise, Giovanni Lettieri, Antonio Longobardo, Luigi Maiello, Giovanni Manconi, Santa Martinez, Salvatore Masullo, Salvatore Mattera, Giuseppe Miano, Raffaele Milone, Angelo Nigro, Ermanno Papa, Luigi Passeggio, Antonio Pinelli, Vincenzo Quattrucci, Giuseppe Regina, Mario Riemma, Dario Rosapane, Francesco Russo, Pasquale Scotto di Tella, Nunzia Scotto di Vetta, Giovanni Silvestro, Giovanni Smiraglia, Salvatore Sodano, Salvatore Vatiero, Felice Vitale, Salvatore Vitiello, Alfonso Vozza. Presente per l’Anla il mdl Ferdinando De Falco. BASILICATA Rocco Brienza, Domenica Grazia Ciancia, Artemisio Domenico Desiderio, Ferruccio Di Giacomo, Cosimo Damiano Giancipoli, Carlo Lombardi, Francesco Miglionico, Maria Carmela Penna, Luigi Pianelli, Gaetano Ricchiuto, Raffaela Maria Sasso, Vincenzo Telesca. Presente per l’Anla il sig. Amedeo D’Ormea. PUGLIA Nicola Amoruso, Pietro Barbaro, Giuseppe Basile, Antonio Berardino, Fernando Cafaro, Piergiorgio Calvani, Marcello Campaniello, Giovanni Camporeale, Pasquale Caputo, Anna Maria Carofiglio, Franco Corlianò, Fedele D’Alesio, Antonio D’Aversa, Gennaro De Giosa, Giovanni De Giosa, Maria Giuseppa De Giuseppe, Vincenzo D’Elia, Luigi Dellarosa, Cosimo De Nitto, Claudio De Riccardis, Riccardo Di Lauro, Alfredo Di Marco, Nicola Fasano, Lucia Gaetani, Gaspare Giarratano, Antonio Giosa, Alfredo Giuliani, Michele Gramegna, Angelo Greco, Nicola Ernesto Laudaddio, Luciano Enrico Leronni, Ciro Lo Basso, Giosafatte Lombardi, Antonio Mangano, Anna Mariani, Felice Marinaro, Domenico Martino, Antonio Mazzeo, Osvaldo Montagnaro, Francesco Palombo, Cosimo Pasulo, Giuseppe Petrosillo, Giuseppe Picciotti, Biagio Antonio Pisanello, Donata Prisco, Leonardo Procaccini, Giovanni Ruggiero, Anna Russo, Oronzo Russo, Domenico Sacino, Catello Rosario Santaniello, Nicola Schiavone, Matteo Tibberio, Anna Rita Toma, Francesco Torelli, Pietro Toscano, Ornella Tridici, Angelo Valentino, Carmelo Vecchio Nepita. Presente per l’Anla il dr. Antonio Cortese. CALABRIA Filippo Bucalo, Santo Calabrò, Nicola Caliò, Nicola Comito, Stefano Condina, Giuseppe Cristofaro, Domenico Davoli, Franca De Rito, Francesco Filice, Antonio Fiorita, Massimo Gaudio, Demetrio Ma12 lara, Aldo Mastroianni, Alfredo Mazzacuva, Carmela Mazzuca, Francesco Mustara, Lucia Orlando, Egidio Panella, Pietro Ravenda, Rita Adelina Reno, Rosario Romeo, Enrico Roberto Roscitano, Rita Russo, Elisabetta Sgromo, Vincenzo Tiano, Giovanni Zaccuri. Presente per l’Anla il sig. Antonio Gareri. SICILIA Massimo Accolla, Michele Aiello, Giovanna Alfonso, Giovanni Assab, Giuseppe Bellanca, Francesco Paolo Bevacqua, Antonietta Billante, Salvatore Calabrese, Salvatore Calcina, Alfio Caltabiano, Vittorio Carbonari, Antonino Carbonaro, Angelo Cardaci, Anna Catella, Mario Attilio Ciociano, Maria Maddalena Corrao, Vincenzo Costantino, Gaetano D’Angelo, Angelo Del Bono, Maria De Luca, Gaetano Di Fazio, Rosalia Di Salvo, Maria Fallo, Giuseppe Ferro, Saverio Fiore, Folco Frangini, Giovanni Fronte, Carmelo Galeano, Antonietta Giannilivigni, Stefano Inzone, Francesco La Pila, Antonio Lanzerotti, Giuseppe Leggio, Vincenzo Lo Giudice, Domenico Lombardo, Napoleone Majuri, Carlo Marino, Giuseppe Martinico, Pietro Meli, Marta Mineo, Giuseppe Minissale, Antonino Naccari, Paolo Oddo, Salvatore Pappalardo, Antonio Platania, Rosa Maria Primo, Sebastiano Reale, Francesco Rizzo, Alfredo Roccaro, Giuseppe Romeo, Roberto Santangelo, Michele Scinardo Tenghi, Filippo Sella, Vincenzo Settipani, Alfio Sorbello, Filippo Sortino, Marte Terzo Francesco Taormina, Anna Teramo, Bartolomeo Trovato, Domenico Wrzy. Presente per l’Anla l’ing. Giuseppe Dario Lercara. SARDEGNA Raimondo Agus, Mauro Casu, Giuseppina Cau, Efisio Cossu, Francesco Demuru, Luigi Garau, Bruno Malune, Giorgio Melis, Matteo Merche, Mauro Mulas, Pierantonio Mura, Maria Paola Murru, Giovanni Pantaleo, Ignazio Pireddu, Maria Porcu, Leonello Portoghese, Carmelo Sanna, Angelo Serra, Antonio Demetrio Sias, Antonio Paolo Sinis, Vittorio Spiga, Giancarlo Stara, Gesuino Todde, Giacomo Usai. n nuova convenzione 13:Layout 1 31/05/10 11:29 Pagina 13 VADEMECUM NUOVE CONVENZIONI Sant’Angelo di Ischia Hotel La Palma **** Hotel Il Fortino **** Tropical Holiday Resort **** Offerta speciale Estate 2010 Dal 16 Maggio al 31 Luglio – Dal 28 Agosto al 03 Ottobre 2010 3 notti 245,00 euro 5 notti 395,00 euro (incluso 1 trattamento viso) 7 notti 550,00 euro (incluso 1 trattamento viso + 1 manicure estetico) Offerta speciale Autunno 2010 Dal 03 Ottobre al 3 Novembre 2010 3 notti 210,00 euro 5 notti 335,00 euro (incluso 1 trattamento viso) 7 notti 470,00 euro (incluso 1 trattamento viso + 1 manicure estetico) Offerta Benessere 2010 Dal 03 Ottobre al 3 Novembre 2010 7 notti 550,00 euro (• 7 bagni termali con idromassaggio in piscina • 7 sedute di acquagym • 1 Trattamento Viso • 1 massaggio antistress • 1 linfodrenaggio • 1 manicure estetico). Tutte le offerte si intendono a persona in camera doppia standard e comprendono: • Trattamento di mezza pensione •Ingresso per tutto il soggiorno al Parco Termale Tropical (10 piscine: 4 piscine termali calde – piscina Kneipp – piscina marina - piscina idromassaggio - 2 piscine coperte - solarium – saune – Grotte Romane) • Parcheggio all’ingresso della zona pedonale a 5 min. a piedi dall’hotel Info e contatti Sig. 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RESIDENCE CLEO dai lettori 14-17:Layout 1 31/05/10 10:34 Pagina 14 AFFARI SOCIALI DAI LETTORI ▼ RIMBORSO IVA SU TARSU E TIA Ho saputo che la Cassazione ha stabilito che la Tarsu (tassa rifiuti solidi urbani) anche se i Comuni la definiscono una tariffa, è invece una tassa. Pertanto, come tale, l’Iva fatturata non è dovuta, sarebbe una tassa sulla tassa. Vorrei capire se ciò riguarda anche la TIA (tariffa di igiene ambientale). So che alcune associazioni di consumatori si sono attivate invitando i cittadini a chiedere il rimborso dell’Iva pagata negli ultimi dieci anni. Secondo me, invece, se gli enti impositori la considerano tariffa, la prescrizione è di cinque anni. Daniela Prati Roma La risposta dipende da come si inquadrano Tarsu e TIA: se tra le prestazioni corrispettive, che l’utente ha scelto liberamente in cambio di un servizio, oppure tra quelle di natura tributaria, di natura coattiva, cioè indipendenti dalla libera scelta dell’utente. A monte, l’art. 238 del Codice ambientale, approvato con D.lgs n. 152/2006, la TIA (tariffa di igiene ambientale) costituisce il corrispettivo per lo svolgimento del servizio di raccolta, recupero e smaltimento dei rifiuti solidi urbani. Se dunque trattasi di un corrispettivo pagato a fronte di un servizio, cioè di un prezzo, il relativo credito si prescrive, ai sensi dell’art. 2948 Cod. civ., in cinque anni. IL FATTO TROPPI ALCOLICI, SPECIE TRA I GIOVANI L’Istat ha diffuso il rapporto “L’uso e l’abuso di alcol in Italia” (dati 2009), che cristallizza dieci anni di monitoraggio dei consumi di alcol tra i giovani dagli 11 anni in su. I risultati? Sconfortanti. Innanzitutto il rapporto conferma il consolidarsi tra i giovani di un consumo eccessivo di alcol. Stabile, secondo il rapporto, il fenomeno del binge drinking (tecnicamente il bere fino a sei e più bicchieri di alcol in un’unica occasione). Il rapporto registra poi l’assottigliarsi della quota di bevitori giornalieri (quelli che bevono un bicchiere a tavola), e il conseguente allargarsi dei consumatori occasionali. Soprattutto tra le donne. Il gentil sesso mette infatti a segno più 23,6 per cento di consumo fuori dai pasti, contro il 6,2 per cento degli uomini. A cambiare non sono solo i modelli di consumo, da giornaliero a occasionale, ma il contenuto stesso del bicchiere: accanto alla riduzione dei consumatori di solo vino e birra, aumentano quelli che bevono anche altri alcolici come aperitivi, amari e superalcolici. Il rapporto esamina anche le fasce di popolazione in cui i comportamenti a rischio sono più diffusi. Ovvero: over 65 (il 44,7 per cento degli uomini contro l’11,3 per cento delle donne), per un totale di 3 milioni 17 mila; giovani dai 18 ai 24 anni (il 22,6 per cento dei maschi e l’8,4 per cento delle femmine), per un totale di 651 mila; e teaneager dagli 11 ai 17 anni (il 17,8 per cento dei maschi e il 12,3 per cento delle femmine), pari a 613 mila persone. A livello territoriale, il consumo di alcol è più diffuso nel nord-est (73,5 per cento), in particolare tra i maschi (83 per cento contro il 64,6 per cento delle donne). E.G. Sennonché è assai discutibile che la tariffa sia un corrispettivo liberamente e volontariamente pattuito dall’utente. Infatti essa è dovuta non per il fatto della prestazione comunale, ma per il semplice fatto del possesso o detenzione di locali o aree scoperte, a qualsiasi uso adibiti, che producono rifiuti urbani. Simile espressione richiama il presupposto della Tarsu, di cui la TIA sta gradualmente prendendo il posto. Non conosciamo la sentenza della Cassazione cui si riferisce il lettore; disponiamo invece della sentenza n. 238/2009, con la quale la Corte Costituzionale, accogliendo parzialmente la questione sollevata da un Giudice di Pace, ha dichiarato la natura tributaria sia della Tarsu che della TIA. Ne consegue che la prescrizione è di dieci anni e l’Iva non può essere applicata come per tutti gli altri tributi. Per chiedere il rimborso dell’Iva sulle bollette pagate occorre allegare all’istanza, da inviare al Comune, le ricevute di quelle degli ultimi dieci anni; qualora lo stesso Comune 14 non provveda, entro il termine di 90 giorni, occorre presentare ricorso alla Commissione tributaria provinciale. ▼ A CHI LA DETRAZIONE DEL 36 PER CENTO Sono a chiedere informazioni circa la detrazione del 36 per cento, sottopongo il caso: spese straordinarie condominiali pagabili in cinque anni; cessione dell’appartamento dopo tre anni (2008); il vecchio proprietario ha continuato dai lettori 14-17:Layout 1 31/05/10 10:34 Pagina 15 ALCUNI LETTORI MI SCRIVONO a pagare le rate (2.700 euro per l’anno 2009). E’ corretto che la detrazione del 36 per cento spetti al nuovo proprietario, e non al vecchio che ha pagato? Nessuna soluzione? Giorgio Nascimbene Sesto S. Giovanni (Mi) La normativa sulla detrazione Irpef del 36 per cento prevede che la variazione della titolarità dell’immobile sul quale vengono effettuati gli interventi di ristrutturazione e manutenzione prima che sia trascorso l’intero periodo per fruire della detrazione, comporta - nei casi più frequenti - il trasferimento del diritto alla detrazione dal vecchio al nuovo possessore (solo però se si tratta di persona fisica). ▼ PERMESSI PER ASSISTENZA Sto per richiedere all’Inps di usufruire della legge 104 per mia madre, ma ho sentito dire che i giorni di permesso, ai fini pensionistici, mi saranno conteggiati solo in modo figurativo. E’ vero quanto mi è stato riferito? Valter Pietrobon Torino I permessi concessi ai sensi dell’art. 33 della legge n. 104/1992, oltre che retribuiti sono coperti da contribuzione figurativa, però sono utili per il raggiungimento del diritto alla pensione: lo ha stabilito la legge 8 marzo 2000, n. 53. Prima i permessi non ▲ segue a pag. 16 • Un lettore di Tradate (Varese) mi ha inviato questa lettera che ben volentieri pubblico: «Alcune settimane fa stavo passeggiando lungo una riva del canale Villoresi, dove questo si stacca dal Ticino, a Oleggio. A un tratto mi imbatto in un antico casolare sul quale è apposta una lapide in cui è spiegata l’origine “auf” che viene normalmente usata nella forma “a ufo”. Ebbene vi si legge che negli anni in cui si stava costruendo il Duomo di Milano, in quel luogo vi era la Dogana che imponeva il dazio sulle merci che, sui barconi, venivano trasportate a Milano. Di lì passavano anche i barconi che trasportavano i marmi di Candoglia per la costruzione del Duomo, ma tali barconi erano esentati dal dazio con la formula Ad Usum Fabrice il cui acronimo è “auf”. Da qui l’uso dell’espressione “a ufo” per indicare “senza pagare”. Segnalo questa notizia perché mi ricordo che, a un lettore che aveva chiesto chiarimenti sull’argomento, avete risposto fornendo alcune spiegazioni precisando, però, che le varie ipotesi formulate non sono pienamente attendibili. Il numero di Esperienza a cui mi riferisco è il n. 11/12 del 2007». Riprendo volentieri l’argomento, perché mi permette di sottolineare un fatto non raro in campo etimologico: la creazione di una etimologia anche elegante e arguta, ma ex post, ossia nata successivamente all’origine della parola o dell’espressione. Mi spiegherò con un esempio, non senza prima ritornare sull’”a ufo”. La massima parte dei linguisti ritiene oggi che tale locuzione, che significa “senza pagare”, “a spese altrui”, abbia un’origine onomatopeica, dall’interiezione uf! che si produce riempiendo le gote d’aria e poi espellendola, esprimendo con tale interiezione una sovrabbondanza corporale o spirituale. Di una origine simile a quella citata dal lettore si fece portavoce anche il Panzini, sostenendo che a Roma il materiale della fabbrica di San Pietro era esente da dogana e portava la scritta ad urbis fabricam; dalle tre iniziali auf nacque – osservava lo scrittore e grammatico – l’espressione a ufo. Ma gli specialisti sono concordi nel ritenere questa tesi nulla più di un’amenità. Un po’ come – ed ecco l’esempio – è successo con la parola snob, sostantivo maschile e femminile invariabile che significa (cito dallo Zingarelli), “chi ostenta distinzione, raffinatezza ed eccentricità di modi, per imitazione di ciò che ritiene caratteristico dei ceti più elevati e per la volontà di distinguersi rispetto a gusti considerati plebei”. Il termine è di origine inglese, significa “ciabattino” e nell’accezione oggi corrente è stata adoperata per la prima volta nel Settecento, anche se è diventata famosa a metà Ottocento grazie al fortunato testo di William Makepeace Thackeray Il libro degli snob. Alla fine di quel secolo, gli studenti di Oxford (o di Cambridge) definirono snob chi non faceva parte del loro raffinato ambiente, inventando che il termine era una contrazione dell’espressione latina s(ine) nob(ilitate). L’invenzione piacque, e a lungo fu ritenuta esatta. NON DITE...MA DITE… • Altro lettore, il torinese Francesco Cardovino, che scrive: «Mi ha detto un amico che conosce e pratica il mondo letterario che il le è un articolo della lingua dialettale piemontese e non può sostituire il gli, dopo aver letto un mio scritto. Di seguito qualche esempio: le dà/ le disse/ se lei le dava/ le ha detto e così via. Ma non si può usare in generale, o in alcuni casi?». Innanzitutto: dagli esempi capisco trattarsi del pronome personale atono di terza persona singolare femminile, per cui quel le significa a lei. Che non va assolutamente adoperato al posto del corrispondente pronome maschile gli. È peraltro vero che, nel linguaggio popolare e confidenziale, è piuttosto il gli a sostituire il le, anche quando il riferimento è al femminile. E questo perché entrambe le particelle derivano dal latino illi, e che nel passato anche letterario lo scambio era possibile. Oggi invece l’italiano contemporaneo distingue: per il femminile c’è il le, per il maschile va usato il gli. (il Cruscante) 15 dai lettori 14-17:Layout 1 31/05/10 10:36 Pagina 16 AFFARI SOCIALI DAI LETTORI ▲ erano coperti da contribuzione, per cui al momento della domanda di pensione non venivano conteggiati, né potevano essere riscattati, né erano utili per la richiesta della prosecuzione volontaria. IL FATTO FRA DIECI ANNI UNA NUOVA TERRA Un Pianeta proprio come il nostro, ma al di fuori del Sistema Solare. Lo scopriremo fra una decina di anni. La stima, che è basata su dati statistici, è dell’astrofisico italiano Giovanni Bignami (foto sotto). C.U. ▼ FURTO DI LIEVE ENTITA’ Circa nove anni fa ho subito un furto in cantina, tra le varie cose mi portarono via un libro di modesto valore ma a cui tenevo molto. Un mese fa ho ritrovato questo libro in un mercatino delle pulci, l’ho riconosciuto perché all’interno c’era la mia firma, ho fatto notare al venditore che il libro era mio e che mi era stato rubato. Il venditore ha risposto che lui lo aveva comprato insieme a molti altri, alla fine l’ho dovuto comunque comprare per chiudere il discorso. A suo tempo non denunciai il furto, ma se mi fossi rivolto alla polizia avrei potuto riavere il mio libro anche senza aver fatto a suo tempo la denuncia di avvenuto furto? Seconda domada, se avessi fatto allora la suddetta denuncia, sarebbe avvenuta una sorta di prescrizione (essendo passati nove anni) per cui anche risultando lampante che il libro era mio (e lo potevo dimostrare) non potevo in nessun caso riaverlo legalmente? Terza domanda, una denuncia vale sempre senza scadenza oppure dopo alcuni anni viene archiviata o cestinata, nel caso valesse per molti anni si potrebbe perseguire legalmente l’autore del furto? Renato Antici Milano to di querela non può essere esercitato decorsi tre mesi dal giorno della notizia del fatto che costituisce il reato. Nel caso in esame, la querela doveva essere presentata “contro ignoti”, anche se praticamente sarebbe stata inutile, in quanto la Procura della Repubblica, dopo brevissima indagine, l’avrebbe archiviata. Il venditore del mercatino potrebbe essere accusato di ricettazione, punibile ai sensi dell’art. 648 del Cod. pen. con la pena della reclusione sino a sei anni e della multa sino ad euro 516 se il fatto è di particolare tenuità. In questo caso previa denuncia della persona offesa. Nei casi di cui sopra non esiste prescrizione, semmai decadenza del diritto, cioè non si può querelare se il tempo utile per la querela è trascorso inutilmente. L’art. 624 del Codice penale non fa alcuna distinzione del valore della cosa rubata ai fini della punizione del reo, che è prevista con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa da 154 a 516 euro; è prevista un’aggravante specifica se il furto è commesso nell’abitazione del possessore. Sarà dunque il giudice a proporzionare l’entità della pena al valore della cosa. Lo stesso articolo prevede che il delitto è punibile a querela della persona offesa, salvo che il fatto abbia cagionato alla persona stessa un danno patrimoniale di rilevante gravità. L’art. 124 dello stesso Codice stabilisce che il dirit16 ▼ RIASSUNZIONE DEL LICENZIATO Un dipendente licenziato per riduzione del personale è stato riassunto con contratto a tempo parziale senza lasciar passare i previsti otto mesi dal licenziamento, utili per evitare che il rapporto sia considerato unitario ai fine della liquidazione del Tfr. E’ legittima l’operazione? Giuseppe Rende Caltanissetta Nessuna norma giuridica proibisce la riassunzione immediata o quasi di un lavoratore appena licenziato; potrebbe invece valere una norma del contratto collettivo nazionale. Nel caso esposto, però, non si può parlare di licenziamento, ma di trasformazione del rapporto da tempo pieno a tempo parziale, che presume l’accordo delle parti; anzi il D.lgs. n. 61/2000 sul- dai lettori solo pag 17:Layout 1 07/06/10 16:30 Pagina 17 l’accordo quadro relativo al tempo parziale, esclude che la mancata adesione alla trasformazione da parte del lavoratore possa costituire giustificato motivo di licenziamento. ▼ SCOLLEGATO LAVORO Dopo una lunga e travagliata strada verso l’approvazione, il disegno di legge detto “Collegato lavoro” alla Finanziaria, mi sembra del 2007 e poi del 2009, dopo esser stato approvato in via definitiva dal Senato, è stato bloccato in ultima istanza dal presidente Napolitano e rinviato alle Camere con richiesta di modifiche, in particolare sull’arbitrato nei licenziamenti. Dite voi di Esperienza (pagg, 14-15 del n. 5/2010) che la parte del disegno di legge che tratta della previdenza e dell’assistenza può ritenersi “formalmente legge”. Sarà vero ma io, che sono un lavoratore addetto ad attività usuranti, sto aspettando da tre anni che esca la legge e all’usura del lavoro sto aggiungendo l’usura dell’attesa e non so quale delle due mi fa star male di più. Scusatemi, posso sapere a che punto, anzi a che puntata sta questa triste telenovela? Francesco Dettori Parma La prima volta che si è deciso di introdurre una norma di favore per gli addetti ai lavori usuranti è stato con il “Protocollo sul Welfare” del 20 luglio 2007: COMUNICATO PER I LETTORI I l Decreto Interministeriale del 30 marzo 2010 ha soppresso, con decorrenza 1° aprile, le facilitazioni previste nelle tariffe postali per la spedizione di giornali e riviste. La tariffa “ordinaria”, ripristinata con le spedizioni a partire da aprile, ha un costo di quasi tre volte maggiore della agevolata. Così è stato per le spedizioni effettuate per i numeri 4/10 e 5/10 di Esperienza. Abbiamo subito l’aumento di questi costi di spedizione sperando in un ripensamento del Governo, peraltro richiesto da tutti gli editori. Inutilmente! Pertanto la nostra rivista dovrà essere spedita con la tariffa ordinaria, costo difficilmente sopportabile per il nostro bilancio. In attesa di escogitare un progetto che ci consenta di continuare ad editare la nostra rivista nei consueti dieci numeri l’anno, ci troviamo costretti a rinunciare alla pubblicazione di un numero. Di conseguenza la presente rivista sarà numerata 6-7-8/2010; riprenderemo con il n. 9/2010. Una decisione imposta dagli eventi e che dobbiamo prendere, pur con grande rammarico. Siamo però certi che i nostri lettori saranno indulgenti verso le nostre difficoltà e non faranno mancare il proprio apprezzamento alla loro e nostra rivista. era prevista per questi lavoratori la possibilità di maturare il diritto alla pensione di anzianità con la riduzione di tre anni del requisito anagrafico rispetto agli altri. Vale a dire poter andare in pensione anticipata a 57 anni di età e 35 di contributi fino al 2011 (cfr. Esperienza n. 9/2007). L’agevolazione, però, a motivo della mancanza di copertura, è stata esclusa dalla Finanziaria 2007 ed inclusa in un “collegato”, nel quale era prevista una delega al Governo Prodi per legiferare in materia. Caduto quel Governo, il nuovo Esecutivo, in mancanza della rilevazione dei possibili fruitori dell’agevolazione e del costo dell’operazione, ha “scollegato” il provvedimento sui lavori usuranti e, dopo esa- me e rinvii tra Camera e Senato, lo ha reinserito nel “collegato lavoro” alla Finanziaria 2009. Anche qui però è stato nuovamente scollegato perché la Finanziaria 2009 è stata approvata senza questo allegato, il quale ha iniziato ad avere un iter autonomo: è qui che il Parlamento, dopo ulteriori rinvii, lo ha approvato (cioè ha approvato la delega al Governo) ai primi dello scorso mese di marzo. Sembrava che finalmente il disegno di legge sui lavori usuranti, del quale abbiamo parlato nel numero precedente della rivista, potesse essere trasformato in legge, dopo le correzioni chieste dal presidente della Repubblica. Invece, purtroppo, sono passati due mesi e il “Col17 legato lavoro” è tornato in alto mare. La parte degli usuranti non corre rischio di modifiche, ma non potrà scattare la delega se l’intero disegno di legge non verrà nuovamente approvato e poi controfirmato da Napolitano. La situazione attuale è la seguente: il collegato è all’esame delle Commissioni Affari costituzionali e Lavoro del Senato, poi andrà in aula (gravato di ben 119 emendamenti, ma è probabile il voto di fiducia); poi sarà approvato dai senatori, in SESTA lettura. Ciò significa che dovrà subire la SETTIMA approvazione e speriamo che sia l’ultima, che cioè alla Camera non venga la voglia di un’ulteriore modifica al testo, che lo farebbe ■ tornare al Senato. Affari sociali 18-23:Layout 1 31/05/10 10:48 Pagina 18 di Franco Panzolini AFFARI VIAGGI SOCIALI GIOIELLI PREVIDENZA D’ITALIA BUONE LE PROSPETTIVE DEL NOSTRO SISTEMA PREVIDENZIALE S embra certo che gli effetti negativi della crisi sulla nostra economia non si siano ancora esauriti, ma altrettanto certo sembra che gli stessi si siano arrestati sugli equilibri della nostra spesa previdenziale: il rapporto pensioni-Pil nel 2010 si attesterà al 15,2 per cento, meno di quanto previsto dalla Ragioneria Generale dello Stato (RGS) nel 2009 in piena crisi finanziaria, quindi più favorevole al sistema previdenziale. La RGS redige annualmente un rapporto nel quale vengono illustrate le tendenze di medio-lungo periodo del sistema pensionistico e sociosanitario, i cui principali contenuti, per l’anno 2009, sono: un’analisi degli effetti distributivi del sistema pensionistico pubblico e dei tassi di sostituzione della previdenza obbligatoria e complementare; una descrizione delle procedure di aggiornamento nel triennio 2008-2010 con particolare riferimento alla revisione delle stime di crescita di breve periodo per tener conto degli effetti reali della crisi finanziaria; il confronto fra le previsioni aggiornate al 2009 e quelle dell’anno precedente; una valutazione degli effetti finanziari della revisione dei coefficienti di trasformazione; una valutazione degli interventi sul sistema pensionistico contenuti nella legge n. 102/2009; la previsione del numero di pensionati, coerente con quella del numero delle pensioni. Il sistema di modelli di monitoraggio e di previsione tra loro integrati e a loro volta integrati con i modelli di previsione di medio-lungo periodo, è finalizzato tra l’altro a: monitorare in corso d’anno gli andamenti delle diverse prestazioni sociali, verificandone la corrispondenza con le previsioni; integrare la serie storica dei dati finanziari e di struttura, una volta riaccertati sulla base delle indicazioni di consuntivo comunicati dagli enti che erogano le prestazioni; predisporre una base di dati finanziari e di struttura sufficientemente analitica di supporto all’attività di valutazione prelegislativa. Gli aggregati oggetto di monitoraggio e di previsione a cura della RGS sono rappresentati dalla spesa per le prestazioni sociali in denaro e dalla spesa sanitaria del Conto economico della P.A. La spesa per le prestazioni sociali in denaro è ulteriormente scomponibile nella spesa per le pensioni ed in quella per le altre prestazioni sociali in denaro. La definizione di spesa pubblica per pensioni adottata ai fini del monitoraggio è la stessa recepita nelle previsioni contenute nei documenti di finanza pubblica di breve periodo e in quelle di medio-lungo periodo elaborate a livello nazionale e in ambito europeo (Ecofin). I modelli di medio-lungo periodo elaborati dalla RGS forniscono previsioni in un orizzonte temporale di circa 50 anni e sono dettagliatamente illustrati nel rapporto annuale pubblicato a cura della stessa RGS. Lo scenario per il 2010 contiene poche variazioni rispetto a quello dell’anno scorso e tiene conto del quadro macroeconomico contenuto nell’aggiornamento al Programma di stabilità del Governo. Nel triennio 20082010 il rapporto spesa previdenziale/ Pil è aumentato dal 13,9 al 15,2 per cento, ma la legislazione ha garantito la stabilità della spesa, mentre gli effetti del contenimento, secondo la RGS, sono dovuti ai nuovi requisiti per le pensioni di anzianità, al graduale innalzamento dell’età per la pensione di vecchiaia delle dipendenti statali e all’introduzione dei coefficienti di trasformazione per il contributivo. Nei decenni a venire, secondo le previsioni elaborate dalla RGS, il rapporto spesa pensionistica (vale a dire pensioni e assistenza)/Pil continuerà ad oscillare attorno al 15 per cento, ad eccezione del picco, provocato dal pensionamento delle generazioni del baby boom, atteso nel 2040; ma poi i modelli della RGS prevedono un sensibile miglioramento del rapporto nel 2050, nella misura del 14,60 per cento, e nel 2060, pari al 13,40 per cento. I conti consuntivi dell’Inps convalidano, ed anzi propendono in un ulteriore miglioramento del previsto rapporto della spesa per le pensioni con il Pil, e confermano la stabilizzazione del sistema previdenziale pubblico. Il saldo di bilancio dell’Istituto è stato a fine 2009 attivo di 7,9 miliardi di Affari sociali 18-23:Layout 1 31/05/10 10:49 Pagina 19 AFFARI SOCIALI FISCO di Marco Curri CONVIENE CONCILIARE NEL GIUDIZIO TRIBUTARIO L a riforma del Codice di procedura civile, introdotta con l’entrata in vigore della legge 18 giugno 2009 n. 69 riguarda anche il giudizio tributario e, in particolare, incide anche nella fase della conciliazione giudiziale. Inoltre nel decreto legge “incentivi”, varato dal Governo lo scorso 19 marzo (in fase di conversione in legge, ma già approvato dalla Camera), sono state introdotte nuove disposizioni sul contenzioso fiscale per semplificare e ridurre i tempi dei processi, che rendono più conveniente la conciliazione giudiziale. Nell’intento di incentivare l’accordo contribuente-fisco e di deflazionare il contenzioso mediante la chiusura delle liti prima dell’avvio del processo tributario, è previsto che ciascuna delle parti può proporre all’altra la conciliazione totale o parziale della controversia davanti alla Commissione tributaria provinciale non oltre la prima udienza di trattazione del ricorso. In questa fase il tentativo di conciliazione può essere esperito d’ufficio anche dalla stessa Commissione. Se il giudice tributario accoglie la domanda del contribuente in misura non superiore alla eventuale proposta conciliativa rifiutata senza giustificato motivo, la parte che ha opposto il rifiuto è condannata alle spese. E’ questa la nuova regola introdotta nel processo tributario in seguito all’applicazione del riformato art. 91 Cod. proc. civ., 19 che recita: “Il giudice, con la sentenza che chiude il processo davanti a lui, condanna la parte soccombente al rimborso delle spese a favore dell’altra parte e ne liquida l’ammontare insieme con gli onorari di difesa. Se accoglie la domanda in misura non superiore all’eventuale proposta conciliativa, condanna la parte che ha rifiutato senza giustificato motivo la proposta al pagamento delle spese del processo maturate dopo la formulazione della proposta, salvo quanto disposto dal secondo comma dell’art. 92”, cioè qualora sussista un caso di soccombenza reciproca. Pertanto, al pari del processo civile, anche nel tributario la parte, seppure vittoriosa, qualora opponga un rifiuto immotivato alla conciliazione, non soltanto non può vedersi rimborsate le spese di causa, ma può perfino essere condannata a sostenere quelle della controparte soccombente. Per questa ragione l’Agenzia delle Entrate, con la circolare n. 17/E del 31 marzo, suggerisce agli uffici, in attesa che si consolidi sul punto l’indirizzo della giurisprudenza e nei casi in cui il contribuente abbia rifiutato la proposta di conciliazione giudiziale, di avanzare richiesta di condanna alle spese subordinandola alla circostanza che la Commissione tributaria decida in senso conforme alla proposta di conciliazione, ovvero in termini ancora più favorevoli all’ufficio. Anche il contri- ▲ euro, mentre il patrimonio netto è salito a 45,2 miliardi di euro. Sulla spesa pensionistica hanno influito positivamente le riforme che nel 2009 hanno dimezzato le domande per le pensioni di anzianità e ridotto il numero di nuove pensioni liquidate in seguito all’introduzione del sistema delle quote e delle finestre di uscita. In prospettiva, inoltre, i conti dovrebbero migliorare ulteriormente considerato che l’età di pensionamento aumenterà gradualmente per effetto della riforma approvata con la legge n. 102 (art. 22), che aggancia a partire dal 2015 il momento del collocamento a riposo all’incremento della speranza di vita. Negli obiettivi strategici dell’Inps per quest’anno, oltre alla continuità degli impegni fin qui sostenuti sul fronte delle prestazioni non previdenziali (tra le quali l’autorizzazione di circa 915 milioni di ore di cassa integrazione) e degli interventi anticrisi, si evidenzia la lotta al sommerso, alle false invalidità e il recupero dei contributi evasi, che nel 2009 hanno portato nelle casse dell’istituto 4,6 miliardi di euro, il 65,9 per cento in più del 2008. Sull’accertamento delle invalidità civili, dopo la campagna 2008 che ha fruttato un taglio del 15 per cento delle prestazioni, l’Inps affronterà l’implementazione della riforma in vigore dallo scorso gennaio, che gli ha affidato il ruolo centrale di controllo e garanzia sulla liquidazione dei sussidi, per una spesa prevista nel 2010 di 17 miliardi di euro e per un numero di beneficiari di circa 3 milioni. Allegato al bilancio l’Inps ha pubblicato le tabelle di dettaglio delle entrate contributive e delle spese, nonché il confronto con il 2008: le prime sono aumentate del 2,3 per cento, le altre del doppio; ma l’avanzo finanziario di competenza, come detto, è stato di 7,9 miliardi di euro. A fine 2009 i pensionati Inps erano 6.337,719 uomini e 7.568.277 donne; la pensione mensile media era di 1.169,55 euro per gli uomini e di 758,35 euro per le ■ donne. segue a pag. 20 Affari sociali 18-23:Layout 1 31/05/10 10:49 Pagina 20 AFFARI SOCIALI FISCO ▲ buente però può utilizzare questa tattica formulando sempre una proposta conciliativa all’ufficio e chiedendo, in ipotesi di decisione del giudice conforme alla proposta rifiutata ovvero in termini più favorevoli, la condanna alle spese dell’ufficio resistente. La nuova ipotesi, denominata “proposta conciliativa” è diversa da quella denominata “conciliazione giudiziale”, che già esiste nel processo tributario ed è diversamente regolata. Le somme dovute possono essere versate direttamente in un’unica soluzione ovvero in forma rateale, nel massimo di otto rate trimestrali, oppure ancora in un massimo di dodici rate trimestrali se le somme dovute superano 51.645,69 euro. Per la rateazione era prevista la prestazione di idonea garanzia, mediante polizza fideiussoria o fideiussione bancaria; ora invece, nei casi di rateazione qualora le somme da versare, successivamente alla prima rata, non superino i 50 mila euro, non sarà più necessario prestare la garanzia fideiussoria. In conclusione, le principali novità per il processo tributario, introdotte dalla riforma del processo civile, sono: - le conseguenze del rifiuto della proposta conciliativa (come sopra viste); - la compensazione delle spese tra le parti solo se vi è soccombenza reciproca ovvero concorrono altre gravi ed eccezionali ragioni esplicitamente indicate dal giudice nella sentenza (art. 92 C.p.c.); - la disponibilità delle prove (art. 115 C.p.c.), per cui il giudice può porre a fondamento della decisione anche i fatti non specificamente contestati dalla parte costituita; - la parte che dimostra di essere incorsa in decadenze per causa ad essa non imputabile può chiedere al giudice di essere rimessa in termini (art. 294 C.p.c.); - il termine per la proposizione dell’appello e del ricorso in Cassazione, da un anno si riduce a sei mesi dalla data della pubblicazione della sentenza (art. 327 C.p.c.); - possibilità di notificare le sentenze direttamente o tramite raccomandata a.r.; - abrogazione dell’autorizzazione della Direzione regionale delle entrate ad appellare le sentenze da parte dell’Ufficio; - iscrizione a ruolo del 50 per cento delle somme pretese con l’avviso di accertamento, in attesa del giudizio della Commissione tributaria provinciale; - iscrizione a ruolo del 100 per cento della somma risultante dalla sentenza della Ctp e comunque non oltre i due terzi se il ricorso è accolto parzial■ mente. *** Stagnaro Hotel A mbientato in un palazzo d'inizio 900, l'Hotel Stagnaro è un confortevole tre stelle, ubicato in ottima posizione, vicinissimo a Sestri Levante, tra le Cinque Terre, Rapallo, Santa Margherita, Portofino. 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E’ quindi possibile agire in giudizio se il danno subito è dovuto a: - violazione di standard qualitativi ed economici; - violazione degli obblighi contenuti nella Carta dei Servizi; - omesso esercizio dei poteri di vigilanza, di controllo o sanzionatori; violazione dei termini; - mancata emanazione di atti amministrativi. Non è invece possibile proporre azione giudiziaria nei confronti delle autorità amministrative indipendenti, che non svolgono compiti di amministrazione attiva, per cui la loro attività non potrebbe determinare la lesione dell’interesse di un singolo, come pure nei confronti degli organi giurisdizionali, delle assemblee legislative, degli organi costituzionali e della Presidenza del Consiglio dei ministri. La normativa prescrive la notifica di una previa diffida, quale condizione di ammissibilità del ricorso, da notificare all’organo di vertice dell’ente interessato, nella quale si comunicano le problematiche di inefficienza rile- Il ministro Renato Brunetta vate e si indicano gli interventi necessari da compiersi entro il termine di novanta giorni. La P.A. o il concessionario di pubblico servizio deve tempestivamente individuare il settore in cui si è verificata la violazione denunciata e senza ritardo adottare le cautele più opportune. Ogni iniziativa adottata dall’ente pubblico viene comunicata all’autore della diffida. Il ricorso al giudice amministrativo (con competenza esclusiva) è proponibile se, decorso il termine di novanta giorni, la P.A. non ha ottemperato in tutto o in parte ad eliminare la situazione denunciata. Del ricorso deve essere data notizia sul sito istituzionale della P.A. o del concessionario di pubblico servizio intimati e va, inoltre, comunicato al Ministro per la Pubblica Amministrazione e l’innovazione. Gli individui che si trovano nella medesima situazione giuridica del ricorrente possono intervenire nel termine di 20 giorni liberi prima dell’udienza di discussione del ricorso, che il giudice fissa in un giorno compreso tra il novantesimo e il centoventesimo dal deposito del ricorso. Nel processo il ricorrente ha solo l’onere di provare la persistenza totale o parziale della situazione denunciata e l’avvenuta notifica della diffida. Il giudice amministrativo ha la facoltà 21 di valutare le scelte di allocazione delle risorse disponibili nell’operato della P.A. e, pertanto, giudicherà sia della legittimità che della conformità dell’azione amministrativa a standard qualitativi ed economici. In ogni caso il ricorso non consente di ottenere il risarcimento del danno causato dagli atti e dai comportamenti della P.A. o del concessionario di pubblico servizio. Pertanto la sentenza emessa si limita ad accertare la violazione, l’omissione o l’inadempimento ordinando all’ente pubblico di porvi rimedio entro un congruo termine nei limiti delle risorse strumentali, finanziarie ed umane già assegnate in via ordinaria e senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica. Come detto, il ricorso non consente di ottenere il risarcimento del danno; a tal fine, sancisce l’art. 1, comma 6, “restano fermi i rimedi ordinari”. Vale a dire che il ricorrente, per far valere il proprio diritto leso dal provvedimento denunciato e dopo la pubblicazione della sentenza, deve azionare, entro il termine della prescrizione quinquennale, un nuovo ricorso specifico o al Consiglio di Stato o alla Cassazione. L’avvio della Class Action nella P.A. per violazione di standard qualitativi ed economici è possibile solo una volta approvati i decreti attuativi, che dovranno fissare quegli standard, ai quali le Pubbliche Amministrazioni e i concessionari di pubblici servizi dovranno uniformarsi, previsti entro il prossimo mese di settembre. Pertanto le azioni collettive potranno partire non solo quando si riscontra la violazione di termini già fissati dalla legge o la mancata adozione di atti obbligatori, ma anche quando gli uffici della P.A. e i concessionari di servizi pubblici non rispettano gli standard ■ fissati dalle “carte dei servizi”. Affari sociali 18-23:Layout 1 31/05/10 10:51 Pagina 22 AFFARI SOCIALI ECONOMIA di Igor Uboldi A fine 2009 è stata finalmente inaugurata quella che viene chiamata la metropolitana d’Italia, e cioè il sistema ferroviario ad alta velocità sull’asse Torino, Milano, Roma, Salerno. Ora che la linea è finalmente a regime, è tempo di bilanci. L’Alta Velocità/Alta Capacità (AV/AC) italiana è infatti un sistema di mobilità che dovrebbe avere significative ripercussioni sugli stili di vita del Paese. A beneficiarne non sono solo i viaggiatori della lunga percorrenza che vedranno ridurre sensibilmente i tempi di viaggio, ma anche tutti gli altri clienti, pendolari compresi, e il trasporto merci. Grazie al progressivo trasferimento sulla nuova rete dei treni veloci e di parte dei treni cargo, saranno infatti decongestionate le direttrici tradizionali, oggi al limite delle loro potenzialità, e sarà possibile imprimere una svolta qualitativa a tutti i collegamenti. Il nuovo sistema AV/AC rappresenta anche una rilevante opportunità di sviluppo per il sistema economico del Paese accrescendo il livello di produttività generale e, grazie all’interconnessione con i Corridoi TEN (Trans European Network), la competitività del sistema Italia sul mercato internazionale. Grazie alle tecnologie adottate, sulle nuove linee veloci i treni potranno viaggiare in piena sicurezza a 300 km/h. Ma per l’AV/AC italiana, la velocità rappresenta solo una delle diverse performance che caratterizzeranno l’infrastruttura. Per rendere l’AV/AC italiana interamente funzionale al potenziamento della ferrovia nel suo complesso, le nuove linee saranno destinate tanto al trasporto passeggeri quanto a quello merci. Gli standard costruttivi utilizzati, i parametri geometrici del tracciato, i carichi massimi e la sagoma limite ammessa, sono infatti tali da rendere accessibile la nuova infrastruttura a diverse tipologie di treni, garantendo L’ALTA VELOCITA’ IN ITALIA Come e perché può portare il nostro Paese sempre più in Europa l’interscambio con le linee nazionali esistenti e la completa interoperabilità con la rete AV europea. L’obiettivo è di trasformare il sistema ferroviario italiano in un sistema ad alta capacità integrato nel sistema ferroviario europeo, con accesso immediato ai principali sistemi di trasporto e di interscambio, porti, interporti e aeroporti. L’attivazione dell’alta velocità consente di fatto un netto miglioramento dei servizi dei treni merci: il loro traffico corre oggi per l’ottanta per cento sulle direttrici della grande “T”, Nord-Sud Italia e Nord OvestNord Est. Con il completamento dell’attivazione delle linee AV/AC verranno adesso liberate le linee tradizionali, aumentandone la capacità produttiva e permettendo un incremento della regolarità dei treni merci e una maggiore affidabilità in termini di rispetto dei tempi e di consegna. Trenitalia Logistica si sta preparando all’appuntamento con una serie di Servizi Espresso ad alta qualità che hanno nella regolarità e nella velocità di trasporto ferroviario i loro punti di forza. Questi servizi (alcuni sono già attivi) integrano la modalità ferroviaria, che collega giornalmente due piattaforme logistiche di interscambio, con la modalità gomma per la copertura capillare “door to door” dei tratti terminali. Riequilibrare il sistema nazionale dei trasporti e contribuire allo sviluppo e alla competitività del Paese sul mercato internazionale, recuperando il ritardo accumulato negli ultimi decenni rispetto al resto d’Europa: sono questi gli obiettivi perseguiti dal Gruppo 22 Ferrovie dello Stato con la realizzazione del Sistema AV/AC. Il sistema dei trasporti italiano ha raggiunto in effetti un significativo livello di saturazione, con un forte squilibrio modale a favore della gomma. Questo comporta alti costi economici, che incidono sulla competitività del sistema produttivo, e alti costi ambientali e sociali, che pesano sulla qualità della vita. L’Alta Velocità/Alta Capacità offrirà un’alternativa su ferro veloce, contemporaneamente rispettosa dell’ambiente e del patrimonio culturale. Nella nuova Europa allargata, le linee AV/AC giocheranno un ruolo fondamentale. Esse andranno a costituire la parte italiana dei grandi Corridoi Transeuropei: il Corridoio I, Palermo–Berlino; il Corridoio V, Lisbona– Kiev; il Corridoio VIII, Bari–Varna; il Corridoio dei due mari, Genova–Rotterdam. Un sistema internazionale in grado di valorizzare la centralità dell’Italia nel Mediterraneo e garantire l’integrazione fra il sistema produttivo nazionale e quello europeo. Le due direttrici lungo cui si sviluppano le nuove linee, da nord a sud e da ovest a est, rappresentano infatti l’ideale crocevia di incontro tra il sistema portuale mediterraneo e nord-europeo e tra l’Europa occidentale e i mercati in espansione dell’Europa dell’Est. Grazie ad esse l’Italia potrà diventare la piattaforma logistica europea nel Mediterraneo, capace di intercettare il flusso crescente dei commerci fra l’Europa e i Paesi orientali (Cina, ■ Sud-Est asiatico). Affari sociali 18-23:Layout 1 31/05/10 10:52 Pagina 23 AFFARI SOCIALI SALUTE C onvegno Regionale Anla-Lav “Il Volontariato e le Politiche Regionali sulle Devianze Alimentari”, svoltosi presso la Sala Convegni dell’Università di Camerino, sede distaccata di San Benedetto del Tronto. All’iniziativa hanno partecipato gli studenti universitari dell’Unicam, il Liceo classico “Leopardi”, l’Istituto Tecnico Commerciale “A. Capriotti”, l’Istituto Professionale Servizi Alberghieri, Ristorazione e Turismo “F. Buscemi”, il Liceo Socio-Psico-Pedagogico “S. Giovanni Battista”. Sono stati distribuiti 1.080 questionari dal titolo “Dimmi come mangi”. I risultati dell’indagine saranno resi noti in occasione di una manifestazione regionale che vedrà coinvolti altri Atenei universitari e Aziende del Settore alimentare. La manifestazione si dovrebbe realizzare nel prossimo anno 2011, se si riusciranno a trovare nelle Istituzioni e nel Settore alimentare i finanziamenti necessari alla realizzazione dell’evento. Presentato da Teresa Spampanato (presidente regionale Marche dell’AnlaLav) e dal prof. Alberto Cresci (direttore del Centro di Ricerca Unicam di San Benedetto del Tronto) il Convegno si è imperniato sulle seguenti relazioni: dr. Luca Belli (biologo, nutrizionista): “La nutrizione oggi: dall’obesità ai disturbi del comportamento alimentare”: DIMMI COME MANGI Un interessante Convegno sulle devianze alimentari anche alla luce delle politiche regionali e delle attività di volontariato dr.ssa Raffaella Tosi (biologa, nutrizionista): “Il questionario di sorveglianza nutrizionale: formazione e aspettative”; laureanda Martina Crescenzi: “Sorvegliare ed educare: il ruolo del biologo della nutrizione”; dr. Vincenzo Lucani (responsabile Consultorio Familiare di San Benedetto del Tr.): “L’anoressia e la bulimia”; dr.ssa Sabrina Vici (responsabile servizio risposte alcologiche del Comune di San Benedetto del Tr.): “Alcol e giovani: strategie di prevenzione”; dr. Nello Giordani (sociologo, criminologo): “Il corpo come oggetto di desiderio e di comunicazione”. In rapida sintesi, queste le tematiche affrontate: il benessere è quella condizione in cui si sta bene con se stessi, anche attraverso una corretta alimentazione, una sana attività motoria, il tutto sostenuto da un’adeguata capacità di autocontrollo del proprio comportamento. Una corretta alimentazione è una norma che, giorno per giorno, dobbiamo tutti seguire per mantenere un peso corporeo ottimale e uno stato di salute soddisfacente. Essa varia in base alle proprie necessità biologiche e nutrizionali. Questo significa che non esi- 23 ste una alimentazione standard adatta a tutte le persone, in quanto le esigenze nutrizionali variano da individuo a individuo. L’alimentazione svolge un ruolo fondamentale nella medicina preventiva in difesa della salute. L’alimentazione equilibrata è intesa non solo per la cura di patologie, ma anche per migliorare e mantenere un adeguato benessere psichico. Per comprendere meglio il significato di benessere, o “star bene” sarebbe il caso di citare l’organizzazione Mondiale della Sanità, che definisce la salute come “stato di completo benessere fisico, psichico, sociale e non semplice assenza di malattia”. E’ dunque fondamentale che ognuno di noi mantenga col cibo un rapporto sano ed equilibrato, facendo sì che la giusta necessità di mangiare sano e mantenersi in forma non diventi mania. Oggi viviamo in un tempo in cui il cibo tende ad inseguirci, dopo essere stato per secoli oggetto di inseguimento. Si mangia troppo, o troppo poco, spesso male e in fretta. Fermiamoci e riflettiamo. (a cura di Teresa Spampanato) Gioielli d'Italia 24-25:Layout 1 31/05/10 10:59 Pagina 24 VIAGGI GIOIELLI D’ITALIA di Alberto U.Rogi IL GARGANO I l Gargano è noto anche come Sperone d’Italia, e questo per la sua collocazione e la sua forma, un promontorio che si estende nella parte settentrionale della Puglia, circondato per tre lati dal mare Adriatico, mentre ad ovest confina con il Tavoliere. La sua storia è antica, i graffiti che si ritrovano nelle grotte del Gargano confermano la presenza di uomini del Paleolitico, e i resti di villaggi trincerati ci conducono al neolitico. La presenza dei dauni in terra garganica è poi testimoniata dal ritrovamento di numerose steli. Il Gargano entra più avanti nell’ambito della civiltà romana nella seconda metà del IV secolo a.C. quando nella lotta contro i sanniti le città daune appoggiano Roma. Durante il periodo romano la zona si arricchisce di numerose città come Arpi e Sipor- Una terra abitata in epoche molto antiche Dove si può godere del mare come della montagna E aggirarsi fra grandi patrimoni d’arte e di storia no, importanti per cultura e sviluppo economico, dovuto in parte al commercio marittimo e alla posizione di ponte fra Occidente e Oriente. Scorrono i secoli, via via il Gargano entra a far parte dell’impero bizantino, dei regni dei normanni, degli svevi, angioini e aragonesi, e infine dei Borboni. Con l’unità d’Italia la situazione non migliora, le riforme promesse non arrivano, lente le conquiste dei contadini la cui condizione è una delle peggiori di tutto il Mezzogiorno italiano. Bisogna arrivare al presente perché il Gargano conquisti una funzione trainante nell’economia della Puglia grazie soprattutto all’esplodere del turismo. 24 E in effetti il Gargano ne ha tante di bellezze naturali, di monumenti, di siti archeologici, di zone d’interesse naturalistico, da conquistare le menti e i cuori. Il mare è splendido, di un bel colore blu cobalto, la natura è il più delle volte incontaminata, fanno fede a tale proposito il Parco Nazionale del Gargano e la Riserva marina delle isole Tremiti. Ancora l’oasi agrumaria di Rodi Garganico, coi suoi famosi giardini di agrumi. Per gli amanti dell’archeologia i siti di Agnuli (con gli antichi frantoi di epoca romana), di Avicenna (dove sono visibili le terme romane e una necropoli altomedievale), della Grotta Paglicci (famosa per la pre- Gioielli d'Italia 24-25:Layout 1 31/05/10 11:00 Pagina 25 Accanto, la cattedrale di Manfredonia, sotto, il castello di San Nicandro Garganico. In apertura, il celebre “architiello” in alto, il santuario di Stigliano senza di tracce preistoriche e protostoriche), la necropoli di Monte Saraceno, la villa romana di Sant’Annea, le grotte di Cagnano Varano e quelle di San Nicandro, con pitture rupestri risalenti al paleolitico, interessanti anche per la metodologia usata per scavare la roccia, e dove sono inoltre visibili i resti di un antico e suggestivo villaggio rupestre. E per chiudere questo elenco di meraviglie archeologiche, gli scavi di Pirro Nord, i cui ritrovamenti fossili risalenti a 1,5 milioni di anni fa hanno messo in dubbio l’ipotesi di una colonizzazione dell’Europa da parte di ominidi provenienti dall’Africa attraverso lo Stretto di Gibilterra, e non piuttosto attraverso il Sud dello Stivale. Imponenti le architetture militari, citiamo fra i maggiori castelli del Gargano quello di Monte Sant’Angelo del IX secolo, lo straordinario castello normanno-aragonese di San Nicandro Garganico, quello svevoangioino-aragonese di Manfredonia, il Castel Pagano di Apricerna, una imponente struttura edificata nel IX secolo che domina un borgo abbandonato verso la fine del ‘700; a parte ventisei torri di guardia costiera erette per contrastare lo sbarco dei pirati saraceni. Non poche le abbazie, chiese, conventi e santuari. L’ab- bazia di Calena, edificata nel V secolo d.C. è la più antica d’Italia proclamata monumento nazionale nel 1951. Ma non si possono dimenticare quelle di Monte Sacro a Pulsano (un complesso monastico edificato nel 591 d.C.), di San Pietro in Cuppis (X secolo d.C.), di Siponto, di Santo Stefano alla Sperlonga, o di Santa Maria a mare (isole Tremiti, fondata nel III secolo d.C. E fra le basiliche quella di Santa Maria Maggiore di Siponto, risalente al VI secolo d.C., la basilica di Padre Pio (a San Giovanni Rotondo), progettata da Renzo Piano e al suo interno delle sculture di Arnaldo Pomodoro, la chiesa di Santa Maria a San Nicastro, un vero gioiello dello stile romanico pugliese, la cattedrale di Manfredonia; oltre ai santuari della Madonna della Libera, a Rodi Garganico, di San Michele Arcangelo sul 25 Monte Sant’Angelo, di Santa Maria di Stignano, posto sulla Via Longobardorum, uno dei primi santuari mariani di tutto il foggiano e una delle più notevoli architetture del 1500. La cultura in questa terra è di casa, citeremo soltanto la Biblioteca Padre Antonio Fania coi suoi 70.000 volumi cui si aggiungono dieci incunaboli, 200 cinquecentine e circa 1.000 secentine; o il Museo nazionale di Manfredonia, presso l’imponente castello svevo, con reperti risalenti al neolitico. La gastronomia non è da meno, propone piatti ricchi e gustosi, ma nel contempo semplici e genuini. Ingrediente fondamentale di molte portate è il pane gustato soprattutto in veste di bruschetta, condito con olio d’oliva e arricchito di pomodori, cipolla, origano. Squisita la pasta fatta a mano, come i cecatelli, conditi con pomodoro fresco, o le strascinate, una variante delle orecchiette che vanno insaporite con finocchietto, patate e rucola. Robusti i secondi piatti, come le salsicce, i capocolli, le soppressate, i torcinelli. Né si possono dimenticare i vini, partendo dal Moscato garganico – veniva servito alla tavola dei Borboni – per continuare coi vini rossi e bianchi di Vico e con quelli di Monte Sant’Angelo. Uno dei motivi in più per una van canza nel Gargano. I grandi fiumi 26-27:Layout 1 31/05/10 11:05 Pagina 26 di Fernando Chatelet VIAGGI I GRANDI FIUMI LA LOIRA • E’ il più lungo di Francia • Notissimo per i Castelli lungo le sue rive Due località bagnate dal fiume: in alto, Charitésur-Loire, e a sin., la città di Nantes C ol suo corso di 1.020 chilometri la Loira è il fiume più lungo di Francia, con un bacino molto esteso, che occupa più di un quinto del territorio francese. Nasce nel Massiccio Centrale, presso il Comune di Sainte-Eulalie nel dipartimento dell’Ardèche a 1.048 metri di altitudine, anche se in realtà sarebbe più esatto parlare di “sorgenti” della Loira in quanto il fiume è costituito da moltissimi ruscelli che via via si uniscono. Sfocia infine nell’Atlantico con un estuario nei pressi di Saint-Nazaire. Un fiume con una portata media assai irregolare, anche se in caso di piene può superare i 2.000 mc al secondo nella cosiddetta Alta Loira, e addirittura gli 8.000 mc al secondo nella Bassa Loira. La portata di acqua si riduce sensibilmente d’estate, e questo spiega perché il fiume non sia navigabile in tutte le stagioni, anche a ragione del suo letto larghissimo e dei banchi di sabbia sul fondo. Il che significa che la Loira è agevolmente navigabile per le maggiori imbarcazioni solo nei pressi del suo estuario. Una valle, quella della Loira, inserita a partire dal 2000 nell’elenco prestigioso dei Patrimoni dell’umanità gestiti dall’Unesco, e questo per i numerosi, e affascinanti castelli rinascimentali che sorgono nella zona. Sembra che in origine la Loira si gettasse nella Senna, finché un sovvertimento geologico non ne dirottò il corso verso l’Oceano. Ha un affluente, l’Alier, che per un certo 26 tratto scorre parallelo al grande fiume finché non gli si immette. E’ ancora un fiume che ha dato il nome a una regione di Francia, quella che si intitola Pays de la Loire. In molti considerano la Loira un sorta di “cuore” del Paese, e i motivi per crederlo non sono pochi. Percorrendo le strade che lo costeggiano la prima sensazione che si avverte è quella di un fiume selvaggio, che scorre veloce, senza regole, indomito e indomabile. Attorno un paesaggio fra i più incantevoli dell’entroterra francese. Per rendere meglio l’idea della sua maestosità basti pensare che l’area del suo bacino è all’incirca eguale all’Italia. I grandi fiumi 26-27:Layout 1 07/06/10 15:58 Pagina 27 Blois Chenonceau Il sogno di ogni buon turista che vagabondi lungo le sponde della Loira è quello di poterlo navigare a bordo di una confortevole house-boat, in modo di ammirare meglio tutte le meraviglie paesaggistiche che si snodano nel suo scorrere. Purtroppo questo, per molti, rimane un semplice sogno a causa degli elevati costi di noleggio di questo tipo di imbarcazioni. Di conseguenza non resta che accontentarsi di costeggiare il fiume percorrendo a bordo di un mezzo motorizzato le strade che a tratti lo affiancano, offrendo comunque degli squarci paesaggistici indimenticabili. Quando poi giunge la sera, le luci nel cielo si attenuano, e i castelli al contrario si illuminato a festa, sembra di rivivere i fasti del passato. O, quantomeno, si può lasciar scorrere l’immaginazione pensando a tutte le feste aristocratiche vissute dai castelli, fruscio di sete, sferragliare di armature, bagliori di grandi camini accesi. Eccoli allora, principi e re, cortigiane e cantori, regine e duchi, muoversi tra le bianche pareti di pietra, rincorrersi negli incantevoli giardini che contornano ogni luogo e dove nulla è stato lasciato al caso. La storia della Loira come residenza di reali e comunque di aristocratici nasce agli inizi del 1400, e più precisamente nel 1414, l’anno in cui l’armata dei borgognoni mise a ferro e fuoco Parigi, e un plotone di fidati cavalieri per salvare il delfino di Francia, e futuro re, Carlo VII, lo scortò lungo la strada per Melun, così mettendolo al riparo dalle insidie dei nemici. Diventato re, Carlo VII trasferì la Corte da Parigi a Bourges, in seguito a Chinon. Tra Chinon e Amboise trascorse la sua vita. E così i successori. In questo modo la Loira, per più di un secolo, ha visto l’insediarsi nei suoi castelli di re, nobili, e alta borghesia che vi fissarono la loro residenza. Restaurarono antichi manieri, costruirono sontuose dimore e castelli, diedero feste, balli, organizzarono battute di caccia. Percorrendo oggigiorno la Loira, e fermandosi ad ammirare i suoi castelli, sembra di rivivere le atmosfere, le feste di allora, entrare a far parte di Azay-le-Rideau un mondo fatato che qui aveva trovato il suo naturale insediamento. In particolare i castelli di Azay-le-Rideau, di Chenonceau, di Blois e di Chambord vennero costruiti tra il 1508 e il 1520. Si tratta di castelli residenziali e non di fortezze medioevali, la vita che si svolgeva al loro interno era ben diversa da quella degli abitanti nei castelli del Medio Evo. Questo spiega il loro impianto architettonico, grandi, ampie e numerose le finestre, e lussuose le sale, con enormi camini, e pannelli di legno alle pareti. Le mura di cinta hanno spesso funzione ornamentale, non di difesa, la torre di guardia è il più delle volte un gazebo. I committenti di queste meraviglie, Carlo VIII in particolare e Francesco I, non erano ancora stati in Italia quando imposero ai loro architetti lo stile, gli ornamenti dei castelli della Loira. Ma già in Europa soffiava con forza tutta particolare il vento della cultura italiana. In seguito nella bella terra di Francia ci arrivò Leonardo da Vinci. E fu un trionfo di n sfarzo e di buon gusto. Chamborol 27 Uomini e aziende 28-30:Layout 1 31/05/10 11:39 Pagina 28 di Raffaello Uboldi Cominciamo dagli inizi, dal nascere di questa azienda… Nasce nel 2001, dopo una mia esperienza come dipendente in questo stesso settore, con un giro di conoscenze che mi permettevano di mettermi in proprio. Da allora siamo attivi nel settore dei serramenti. Insomma era già un settore che lei conosceva… Direi di sì, dato che avevo lavorato in un paio di aziende dello stesso genere, cominciando semplicemente come installatore di serramenti. Era dunque un settore che mi era consono. I capitali per cominciare? Ho chiesto aiuto a un paio di banche, L’ITALIA CHE LAVORA UOMINI E AZIENDE PAOLO ORFEO • Una piccola azienda, vanto del Ponente ligure • All’insegna dell’alta tecnologia nel settore abitativo • Ne parla il titolare avevo inoltre l’uso di macchinari che erano di un’altra azienda che nel giro di qualche anno aveva deciso di dismettere l’attività. In seguito, nel 2004, ho acquistato tutto il suo parco macchine. Come sapeva di avere un mercato? E’ un settore che mi era sempre piaciuto, sono fra le persone fortunate che credono in quello che fanno. 28 Così già da dipendente ho capito di poter totalizzare un giro, magari piccolo, di clienti. Questo mi ha dato la consapevolezza di andare avanti, e via via di potermi mettere in proprio. Per chi lavorate? Oltre ai privati si lavora anche molto per aziende che richiedono i nostri servizi, e inoltre per architetti. Penso ci sia voluto comunque un Uomini e aziende 28-30:Layout 1 31/05/10 11:40 Pagina 29 I ▲ certo coraggio nel decidere di mettersi in proprio… Certamente, però è stata una scelta quasi forzata, nel senso che già potevo usufruire dell’attrezzatura dell’azienda di cui ho parlato. Insomma, non potevo fare altro che cominciare. Forse il momento nel quale ho avuto più coraggio è stato quello che è venuto dopo, quando ero già una “ditta” e ho capito che non mi era più possibile ritornare indietro. Ma… vede ?, ho sempre creduto e credo in questo settore, e questo mi ha dato, e mi dà coraggio. Che cosa offre lei più di altri? segue a pag. 30 l legno dai tempi antichi ha indubbiamente rappresentato uno dei primi materiali da costruzione, andando via via evolvendosi e continuando tutt’ora ad entrare come elemento principe nel campo dell’edilizia. In particolar modo le porte da interno hanno rivestito un ruolo tale da essere riconosciute come delle vere ed autentiche collezioni. Partendo da questo principio c’è una azienda ligure – “Paolo Orfeo Serramenti”, Via Borzoli 46 E, 16153 Sestri Ponente (Ge), tel. e fax 0106509180 – che così continua il discorso: «Abbinando qualità e design, siamo in grado di poterci avvalere di un susseguirsi di porte realizzate in legno disponibili in una varietà di forme, essenze e colori. Anche per tutti coloro che amano la piena trasparenza, ad attendervi troverete da noi una vastissima gamma di porte abbinate alla luminosità di pannelli strutturati in vetro». Ovvio che si parli anche della sicurezza, rammentando che «non ha prezzo». Ciò malgrado la “Paolo Orfeo Serramenti” riesce a contenere il costo anche di questo aspetto, garantendo giorno dopo giorno la nostra tranquillità. Il tutto grazie a una linea di modelli di porte blindate che varia a secondo delle esigenze della clientela: e avremo porte blindate con struttura in acciaio dotate di chiusura e con serratura singola. A struttura scatolata bilamiera con serratura singola. Oppure a struttura scatolata bilamiera con doppia serratura e struttura scatolata bilamiera con serratura “Fichet”. Un discorso a parte meritano le finestre, che come tali sfruttano tutta la tecnologia dettata dal “fascino di una antica tradizione artigianale”. Finestre che garantiscono la massima protezione dagli agenti atmosferici (pioggia, neve, sole, ecc.) e dalle fastidiose insidie dettate dai rumori, fornendo un efficacissimo isolamento, così da garantire il risparmio energetico e combattendo al tempo stesso il fenomeno di condensa e di usura nel tempo. Ancora abbiamo il serramento esterno, che per la continua pressione che subisce da agenti quali: il sole, la pioggia, il vento… è da sempre ritenuto il più delicato e soggetto ad un alternarsi di fasi di invecchiamento. La tecnologia moderna consente tuttavia di fabbricare persiane che ovviano a questi inconvenienti. Infine gli avvolgibili: in PVC, PVC rinforzato, acciaio e alluminio coibentato estruso, disponibili con chiusura motorizzata mediante l’apposito telecomando a distanza. Per concludere, una piccola azienda, ma di avanguardia, di quelle che fanno il vanto del Belpaese. R.U. 29 Uomini e aziende 28-30:Layout 1 31/05/10 11:40 Pagina 30 ▲ Il fatto che non ci limitiamo ad offrire prodotti standard, ma cerchiamo sempre di capire quale sia l’esigenza del cliente, che cosa gli serve di più. Per noi non basta vendere, perché vendere lo si fa comunque, bisogna anche comprendere che cosa esattamente vuole il cliente e, nel caso, dare i suggerimenti più opportuni. Questo significa anche fidelizzare il cliente, non avere un cliente che l’hai visto una sola volta per tutte, cosa che non è mai piacevole. Al contrario un cliente che si dichiara soddisfatto, che ha un prodotto che gli serve, che può dire: «Hanno capito le mie esigenze», è un cliente che ci raccomanda ad altre aziende, ad altri privati, cosa che allarga il giro, e ci consente di camminare a testa alta. Che zona servite? La nostra sede è a Sestri Ponente, tuttavia serviamo a 360 gradi tutta la Liguria, abbiamo lavorato per il Basso Piemonte, e anche in Emilia. Avete conosciuto dei momenti difficili? Mah, ci sono sempre dei momenti in cui è difficile andare avanti, lo scorso anno c’è stato un momento di crisi che però non ha colpito in modo particolare il nostro settore. Semmai c’è un problema che riguarda un po’ tutte le aziende, ed è la puntualità dei pagamenti, cosa che può causare dei disagi, visto che anche noi abbiamo dei pagamenti da effettuare. Talvolta diventa una sorta di catena, tu non sei pagato, quindi non paghi me, e via via. Il periodo migliore? Penso che sia il futuro, e voglio ammettere che sono per natura un ottimista. Il fatto è comunque che abbiamo avuto degli agganci per dei lavori che sono importanti, per una azienda di livello e solvibile, sana sotto tanti aspetti, anche in rapporto alle commesse che ha in mano, che sono piuttosto impegnative, valide, con diversi cantieri già in funzione, cosa che consentirà a noi di operare con una certa tranquillità, pianificando il lavoro per mesi e mesi a venire. Una situazione che ci consentirà di operare al meglio anche se questo o quel settore può avere delle difficoltà, dei momenti di stasi. E’ una impresa di costruzioni quella di cui lei parla? 30 Esattamente, con cinque o sei cantieri già in funzione. Uno di questi riguarda un importante centro commerciale. La concorrenza è molto forte nel vostro settore? Sì, certamente, qui in Liguria siamo in tanti, e questo inflaziona un po’ il mercato. C’è poi il fatto che nel presente il cliente ci mette non poco tempo a decidere, e lo posso comprendere, sebbene non ci faciliti il lavoro. A nostro vantaggio c’è tuttavia la qualità del lavoro che siamo in grado di garantire, i materiali che offriamo, e via via. D’altra parte non è nemmeno un male che la concorrenza ci sia. Lei é un giovane imprenditore, e voglio chiederle: qual è la filosofia di un giovane imprenditore? Preciso che non ho un forsennato desiderio di sfondare, di fare grandi numeri. Mi basta lavorare con una certa serenità, quello che mi interessa è soprattutto la qualità del lavoro. Farlo nel modo più trasparente possibile, nei tempi giusti. Se vuole è un problema di equilibrio, ecco, questa potrebbe essere la filosofia di fondo di n un giovane imprenditore. Anla Notizie:Layout 1 31/05/10 11:52 Pagina 31 ANLA NOTIZIE Dopo la chiusura positiva dell’anno 2009 con la cerimonia d’ingresso di 17 nuovi soci, il Gruppo Nidec/Sole Comina ha già iniziato le sue attività per il 2010. La prima è stata una gara di briscola: “Lui e Lei”, presso lo stabilimento di Comina, con la partecipazione di 24 coppie. Sono risultate vincitrici le coppie: 1a Ugo SapienzaLuigia Redivo, 2a Giorgio Martinel-Carmela Onagro, 3a Delio Furlan-Maria Luisa Cigagna. Nelle foto: 1, i vincitori premiati dal responsabile Risorse Umane, dr. Andrea Tondello, assieme al presidente e vicepresidente del Gruppo, Bruno Pignaton e Bruna Chiarcos; 2, i partecipanti con la tavolata stracolma di premi. Altro appuntamento interessante, la visita allo stabilimento Fiamm di Veronella (Vr), storica azienda nota per la produzione di batterie e apparecchi acustici per auto. Una visita effettuata grazie alla collaborazione con il responsabile Risorse Umane, dr. Paolo Candotti, responsabile Acc/Comina fino ad alcuni mesi fa (v. foto 3, assieme ai responsabili di stabilimento). Dopo la visita allo stabilimento il gruppo ha trascorso il pomeriggio a Vicenza (v. foto 4), dove sono stati visitati i più importanti monumenti, luoghi, edifici e musei del Palladio. Le attività del gruppo continueranno nei prossimi mesi con la gara di pesca, la tradizionale gita di tre giorni: lago di Costanza, Schaffausen, Mainau, Vaduz e dintorni; il quadrangolare di calcio in Val Tramontina con la ZML di Maniaco, il Gruppo Valduga di Cividale e naturalmente la Sole Comina con la Val Tramontina; per ultima, l’escursione in montagna. GRUPPO NIDEC/SOLE COMINA 1 2 3 4 31 Anla Notizie:Layout 1 31/05/10 11:53 Pagina 32 1 BANCA POPOLARE DI ANCONA Assemblea annuale dell’Associazione del personale in quiescenza della Banca Popolare di Ancona, tenutasi a Jesi presso il Centro Direzionale Esagono della banca stessa. Oltre centoventi i soci presenti. Nelle foto: 1, il dr. Luciano Goffi, direttore generale della Banca Popolare di Ancona; 2, la dr.ssa Daniela Marotti, presidente gruppo anziani; 3, una panoramica della sala. 2 3 IDEAL STANDARD A conclusione dell’anno 2009, nel corso dell’assemblea del Gruppo Anla “Ideal Standard” stabilimento di Orcenico di Zoppola (Pn), alla presenza del direttore di stabilimento, ing. Maffinelli, e del presidente dei Seniores dell’azienda stessa, Renato Petrucco, dopo le relazioni ufficiali sono stati premiati per il raggiungimento dei 25 anni di fedeltà aziendale, divenuti ora soci Anla, i seguenti lavoratori: Luigi Fontanel, Alessandro Pighin, Giuseppe Portello, Massimo Barbisin, Gianfranco Chiarotto, Luca Bardoni, Ivan Mariotto, Mauro Modolo, Narciso Fabbro, Maria Teresa Biancolin, Gianni Bertoli, Giancarlo Felletti, Laura Morassut, Giuseppe Polo, Franco Sartori, Mario Varuzza, Agostino Viol, Nadia Ornella, Vanni Odorico, Alessandro Moretto, Linda Giacomazzi, Massimo Barel, Roberto Anese. Nelle foto: 1, un premiato con il direttore di stabilimento, Maffinelli, e il presidente del sodalizio, Petrucco; 2, una panoramica della sala. 2 1 32 Anla Notizie:Layout 1 31/05/10 11:54 Pagina 33 ANLA NOTIZIE ANLA PORDENONE Il Comitato Provinciale di Pordenone ha ripreso le attività intensificando il tesseramento per il 2010. E con la prima gita in programma in occasione della “Festa della Donna”. E’ stata una gita con mete Follina e la sua abbazia; a Possagno, la patria di Canova, con una tappa alla casa natale dell’artista; al museo ed al tempio (vedi foto con il gruppo dei partecipanti), e per ultima Bassano del Grappa. POZZI-GINORI I soci del gruppo aziendale seniores della Pozzi-Ginori di Fiume Veneto hanno trascorso una giornata alla scoperta di Trieste. La mattinata è stata dedicata a visite ad edifici di culto di diverse religioni, essendo stata Trieste crocevia di popoli e razze (cattedrale di San Giusto, chiesa GrecoOrtodossa di S. Nicolò dei Greci, chiesa Serbo-Ortodossa di San Spiridione, Tempio Israelitico: poi passeggiata nella “città vecchia” e sosta ai resti del Teatro Romano, piazza Unità d’Italia, Teatro Giuseppe Verdi e caffé storici). Nel pomeriggio, omaggio alla Risiera di San Sabba (v. foto accanto), monumento nazionale: da edificio per la pilatura del riso, divenne durante il periodo dell’occupazione tedesca prima un luogo di smistamento verso i campi di concentramento e poi campo di sterminio dotato di forno crematorio, unico in Italia. La giornata si è conclusa con la visita al Castello di Duino, dimora signorile a picco sul mare, circondata da alberi secolari, abitata dai Principi della Torre e Tasso. RINNOVO CARICHE E ORGANIZZAZIONE GRUPPI ASSOCIAZIONE SENIORES GRUPPO FINMECCANICA SENIORES ALENIA AERMACCHI VENEGONO SUPERIORE (Va) Presidente Tiziano Siccardi; Vicepresidente Flavia Nerboni; Segretario/Tesoriere Ettore Monti. ABB SACE FROSINONE 33 Presidente Anna Patrizia Grossi; Segretario Giuliana Marini. ASSOCIAZIONE TRUCIOLI D’ORO FANTONI OSOPPO (Ud) Presidente Alberta Covasso; Vicepresidente Antonio Bizzarini; Segretaria/Tesoriere Giuseppina Dorigo. GRUPPO LAVORATORI ANZIANI AMAP PALERMO Presidente Giuseppe Guaresi; Vicepresidente Andrea Facella; Segretario Salvatore La Rosa. VARIAZIONI Il Gruppo Seniores Telecom Italia Lombardia ha trasferito la propria sede: c/o Telecom, Via P. Crespi 1 (Milano Turro), 20127 Milano. Tel: 02-6213683; fax: 02-6213063. Anla Notizie:Layout 1 31/05/10 11:54 Pagina 34 LETTERE, STORIA, ARTE, E VIA VIA SAVIO MARCELLO Il Gruppo Anziani del Lavoro “Savio Marcello” della Savio Macchine Tessili SpA di Pordenone ha svolto recentemente alcune attività molto interessanti tra cui: • Il gruppo composto da 100 partecipanti tra soci e familiari, accompagnato dal suo presidente Luigi Tomaello e dai consiglieri, ha visitato la città di Brescia con tappe al Foro Romano, la Rotonda (o Duomo vecchio), il famoso Broletto (Palazzo comunale di epoca medioevale), Piazza della Loggia. E così di seguito. Paolo Bassano ci invia la silloge: “Nel tiepido sole di aprile” che riunisce alcune liriche dedicate al 25 aprile e di recente consegnata al presidente Giorgio Napoletano. Ci invia inoltre il testo di un racconto, bello e toccante, dedicato a una pagina, sconosciuta, della Resistenza italiana. Delle poesie che ci ha inviato – per le solite ragioni di spazio – ne pubblichiamo almeno una, intitolata: Nella foto 1, il gruppo davanti al Duomo nuovo di Brescia. “25 aprile (Nel suono di campane)” Ricordo quello scampanio festoso:/ come un garrito vibrava nell’aria/ profumata dalla primavera./ Dal colle s’apriva a tratti,/ ora scivolando giù nella valle/ ed oltre a seminarsi nel piano,/ ora salendo nel silenzio dei boschi/ a far eco lontana nei monti./ Le campane si erano slegate/ con la voce del sabato santo./ Erano state meste per tanto:/ negli anni di guerra/ solo a martello avevano sonato,/ scandendo i rintocchi della tragedia./ Ma fremevano i bronzi quel giorno/ come cuori generosi/ impazienti d’annunciare la gioia,/ insieme al tricolore/ finalmente libero nel vento/ sull’antica torre./ Corse mia madre,/ mi strinse al suo petto;/ e lagrime brillarono nel sole/ come fresche gemme di rugiada/ in quel mattino di primavera./ Con lo sguardo di bimbo, fissando il suo rorido volto,/ mi chiedevo il perché di quel pianto./ Era la gioia, quella grande/ che il cuore non sa trattenere:/ l’incontenibile gioia che sgorga/ per la risorta speranza. 1 2 • Su invito del presidente del Consorzio di Bonifica CellinaMeduna, Pippo Americo, il Gruppo Anziani del lavoro Savio ha organizzato una visita al cantiere della Diga di Ravedis (Pn). Un sito interessante che ha permesso in oltre vent’anni di la- voro la costruzione di una diga (Ravedis), che tra poco sarà funzionante e permetterà di trattenere le acque del Cellina e riversarle sulla pianura a seconda delle necessità, evitando pericolose piene ed alluvioni. Il gruppo era accompagnato dal presidente Luigi Tomaello assieme a tutti i consiglieri ed amici collaboratori. A guidare la visita il presidente del Consorzio, Pippo Americo, e il direttore dei lavori della Diga di Ravedis, ing. Milan. Al termine della visita, il presidente del sodalizio Savio ha ringraziato il presidente del 34 Consorzio, al quale ha consegnato alcuni ricordi della giornata. Il presidente Americo dal canto suo ha fatto dono a tutti i partecipanti (v. foto 2) di un libro sulle antiche centrali idroelettriche della provincia e sui lavori di ammodernamento e di bonifica effettuati. Anla Notizie:Layout 1 31/05/10 11:56 Pagina 35 1 ANLA NOTIZIE ALAS SARPOM Un gruppo di soci dell’Associazione Lavoratori Anziani Sarpom (Alas), si è recato in visita all’Acquario e alla città di Genova. Nelle foto: 1, 2 e 3, i nostri soci davanti al Municipio, alla Chiesa di S. Matteo e in Piazza De Ferrari. 2 3 ANLA TOSCANA Accompagnati da padre Eliseo Maria Grassi un gruppo di soci ha effettuato un pellegrinaggio al monte più caro a San Francesco: La Verna. La giornata si è conclusa al ritorno con una visita fuori programma a Santa Maria del Sasso, artistica e storica basilica dove è stato possibile ammirare opere d’arte del Quattrocento (v. foto sotto). 35 Anla Notizie:Layout 1 07/06/10 16:03 Pagina 36 1 ANLA NOTIZIE 2 ASSOCIAZIONE SENIORES GRUPPO FINMECCANICA SENIORES SELEX-SI/MBDA FUSARO Il Gruppo Seniores Selex-Si/Mbda Fusaro ha organizzato un pellegrinaggio a Roma con udienza dal papa Benedetto XVI nella Sala Nervi. La giornata è continuata con una visita e una messa al Santuario della Madonna del Divino Amore e ad un agriturismo (v. foto 1 e 2). G.L.A.C.OV. – CARTIERA OVARO Il Gruppo lavoratori anziani Cartiera Ovaro (Ud) ha tenuto l’assemblea e il pranzo sociale. Nella foto a sin., i partecipanti. ANLA TRIESTE Escursione alll’isola Maggiore dell’arcipelago di Brioni (Croazia). Isola popolata già nel neolitico, poi dagli Illiri e dai Romani che hanno lasciato tracce significative con una sontuosa villa di epoca imperiale, per proseguire con i Veneziani e l’Impero austriaco fino al 1918. L’escursione è continuata in terra ferma a Dignano, paese tipico dell’Istria, con una rilevante comunità di italiani. Nella foto, a des., il gruppo dei soci e familiari sull’imbarcadero dell’isola di Brioni. 36 Made in Italy 37:Layout 1 31/05/10 14:51 Pagina 37 L’ITALIA L’ITALIA CHE CHE LAVORA LAVORA di Nora Villa MADE MADE IN IN ITALY ITALY IL GUARDAROBA DI UNA SIGNORA Si intende torinese. In una mostra che rievoca gli anni Venti Q uando Torino, prima di Milano, era la Capitale della Moda italiana. Ovvero tra fine Ottocento e gli anni Trenta del Novecento, con un culmine creativo e di prestigio nei primi decenni del secolo, celebrato nella grande Esposizione Internazionale ospitata dal capoluogo sabaudo nel 1911. Quel magico momento viene rivissuto al Filatoio di Caraglio (Cuneo), sede quanto mai appropriata della mostra “Moda negli anni Venti. Il guardaroba di una signora torinese”. Sede appropriata perché qui nascevano nel Settecento le più belle sete del Piemonte con un processo di lavorazione che è stato integralmente ricostruito e proposto al pubblico; appropriata poi perché quello del tessuto e della moda è un filone che la sede espositiva del Filatoio indaga a cadenza regolare e che ha già offerto appuntamenti di grande qualità. Al centro di questa nuova esposizione (fino al 19 settembre), curata da Anna Bondi, è il Guardaroba della Signora, come potrebbe recitare il titolo di un articolo di una rivista di moda del tempo. La Signora, in questo caso, è una donna reale, della borghesia finanziaria torinese, signora à la page, attentissima alle proposte della città di riferimento universale della moda, Parigi, ma tutt’altro che insensibile a quanto di nuovo propone Torino. È raro poter disporre ed esporre nella sua comple- tezza un guardaroba personale d’epoca. Soprattutto quando si tratta di un guardaroba “perfetto”, completo di “tutto ciò che si deve” per ogni occasione e momento della giornata: l’abito da giorno, da sera, da ballo, la biancheria, con i relativi complementi, dalla borsetta agli abiti dei bambini, anch’essi coordinati con quelli della mamma. Naturalmente si tratta di un guardaroba di classe: raffinato, di un lusso discreto e aggiornatissimo. Gli accessori, spesso acquistati a Parigi, come d’uso all’epoca, completano i capi realizzati presso alcune di quelle rinomate sartorie torinesi il cui prestigio è indiscusso. Ciò è stato reso possibile dalla riunione dei capi oggi conservati in parte presso la Galleria del Costume di Palazzo Pitti a Firenze e in parte presso la Raccolta di Abiti dell’Istituto Statale d’Arte “Passoni” di Torino (unico in Italia a livello di istituzione scolastica), a cui si sono aggiunti pezzi di proprietà familiare. Abiti, biancheria e accessori documentano il gusto dominante tra gli anni Venti e Trenta e permettono di ripercorrere le variazioni della nuova moda e di una nuova immagine femminile: gonne che si accorciano, linee più semplici e nette, progressivamente più aderenti e nuove forme di accessori che si accompagnano, secondo un ideale di giovinezza e dinamismo, a proposte di fogge, materiali, decora37 zioni e colori collegati alle suggestioni dell’Art Déco e delle avanguardie artistiche, seguendo e interpretando i dettami della moda parigina, dominante a livello internazionale. A diffondere la moda, le riviste specializzate. Al Filatoio saranno esposte insieme a figurini e immagini fotografiche. Il tutto per raccontare la moda e Torino, una città in cui la vocazione alla modernità si va costruendo in diversi campi, dall’industria alla vita culturale e artistica, e dove la produzione di moda ha un ruolo di leader. Considerata la “capitale della moda” in Italia, dopo la consacrazione all’Esposizione del 1911, Torino resta infatti ancora negli anni Venti la sede di una produzione che dalla fine dell’Ottocento è, a vari livelli, una delle componenti più rilevanti e ancora poco studiate nel panorama del mondo del lavoro e della realtà economica e commerciale della città. Grazie ai rapporti privilegiati con Parigi, alla trasmissione tempestiva delle novità, con l’acquisizione diretta di modelli e tessuti, e a una altissima qualità di mestiere, la moda torinese ha ormai da tempo una clientela diffusa in tutta Italia: una grande tradizione che porterà a fissare a Torino nel 1935 la sede dell’Ente Nazionale della Moda. Prenotazioni: Associazione Culturale Marcovaldo, tel. 0171-618260, e-mail [email protected]. Ufficio Stampa: Studio Esseci - Sergio Campagnolo, Padova, tel. 049663499, e-mail [email protected], www.studioesseci.ner. n ventidalmondoviaggi 38-39:Layout 2 31/05/10 12:04 Pagina 38 PROPOSTE GRANDI TOUR SIRIA, GIORDANIA, GERUSALEMME & BETLEMME Partenza da Roma/Milano/Venezia - 20 ottobre 2010 - 14 giorni Le vie percorse fra le “civiltà degli ulivi e delle palme” iniziano da Aleppo, deviano tra le armonie di San Simeone e proseguono nella piana di Ebla. Si perdono fra le colonne di Apamea ed i torrioni del Crac dei Cavalieri. Le ritroviamo ad Hama e proseguono sino alle delizie di Palmira, sostano a Bosra tra le gradinate nere del teatro romano per terminare a Damasco, città che non ha rivali se non in paradiso. Saremo quindi nel Regno Hashemita di Giordania, un ponte gettato tra il mare e il deserto. La Valle del Giordano, i solitari canyon desertici, i castelli del Deserto; il meraviglioso scenario di Wadi Rum, la suggestiva Jerash e l'unicità di Petra, museo a cielo aperto. E… alla fine, Gerusalemme, tra le mura della Città Vecchia e Betlemme, nella Chiesa della Natività. Quota individuale di partecipazione – 30 partecipanti: € 2.120,00 Maravilhosa paixão BRASIL: PASSIONE MERAVIGLIOSA Soci ANLA* € 2.080,00 Tasse aeroportuali (al 20/04/2010) - € 140,00 Hotel 4 stelle - Pensione completa – Accompagnatore dall’Italia Partenza 4 novembre 2010 – 18 giorni Alla scoperta delle diverse realtà del Brasile: l’incanto di Rio de Janeiro con la mitica Copacabana, le scuole di samba e le favelas; la languida Bahìa, vera anima del Brasile con il culto del Condomblè e della Capoeira (antica danza con cui gli schiavi si difendevano dalle frustate dell’uomo bianco); l’avveniristica Brasilia; la natura selvaggia e prorompente delle cascate di Iguaçu; Manaus, porta dell’Amazzonia, con una “quattro giorni” in Ecopark Village immerso nel “polmone del mondo” (fenomeno unico “l’incontro delle acque” del Rio Negro e del Rio Solimoes per formare il Rio delle Amazzoni). Quota di partecipazione da Milano: € 3.720,00 partenze da altre città su richiesta Soci ANLA* € 3.650,00 Tasse aeroportuali internazionali e interne in Brasile (al 20/01/2010) € 280,00 Pensione completa – hotel e lodge 4 stelle - accompagnatore dall’Italia MAROCCO, le citta’ imperiali e la via delle kasbah oltre il medio e basso Atlante Partenza: 3 ottobre 2010 - 11 giorni Alla scoperta di un Marocco fuori dai sentieri più battuti: dalle favolose oasi verdeggianti alle dune scolpite dai venti del Sahara, senza tralasciare le invitanti città di Ouarzazate e di Marrakech. Casablanca con la famosa Corniche Rabat, moderna capitale del Marocco – Meknes con la Bab Mansour, la porta più bella del Marocco – il sito romano di Volubilis - Fes, la più antica e nobile delle città imperiali – attraverso la suggestiva via delle 1000 Kasbahs fino a Ouarzazate, naturale set cinematografico e Marrakech, la millenaria … infine, ultime tappe, Essaouria e El Jadida. Quota di partecipazione da Roma/Milano – minimo 30 partecipanti - € 1.560,00 Soci ANLA* € 1.510,00 Tasse aeroportuali (al 20-12-2009): € 110,00 Hotel 4 stelle - Pensione completa - Accompagnatore dall’Italia ARGENTINA, Terra del Fuoco e pianeta Patagonia (cilena e argentina) Partenza 24 ottobre 2010 – 14 giorni La Patagonia come non l’avete mai vista, in tutta la sua bellezza, richezza e varietà. Buenos Aires e la collina del Tigre Penisola Valdes in navigazione vicino alle balene - Ushuaia - Canale di Beagle – Isla de los Lobos – Terra del Fuoco - El Calafate - Lago Argentino e i Ghiacciai Upsala, Onelli e Spegazzini – Ghiacciaio del Perito Moreno – le vette eterne e mozzafiato di Torres del Paine Quota di partecipazione da Roma/Milano – 25 partecipanti - € 3.870,00 Soci ANLA* - € 3.820,00 Tasse aeroportuali intern. (al 20/01/2010) € 310,00 (*) Hotel 4 stelle - Pensione completa – Accompagnatore dall’Italia ventidalmondoviaggi 38-39:Layout 2 07/06/10 16:08 Pagina 39 TURCHIA: I TESORI DELL’ANATOLIA 9 giorni da Roma/Milano/Venezia: 5 novembre 2010 Istanbul, una città carica di storia e brulicante di vita, cerniera tra Oriente e Occidente; Ankara, capitale politica del Paese; Cappadocia, dove la natura e gli uomini di fede hanno creato un paesaggio unico al mondo; Konya, una delle prime sette città nate dopo il Diluvio Universale; Pammukkale famosa per le sorgenti termali che si riversano in bianche gradinate di stalattite calcarea; Efeso, straordinario centro commerciale dell’antichità; Smirne (Izmir), testimone della storia dai tempi di Omero fino ai giorni nostri Quota di partecipazione da Roma/Venezia € 870,00 – da Milano € 920,00 soci ANLA*: Roma/Venezia € 850,00 – da Milano € 900,00 Tasse aeroportuali (al 20/04/2010) € 105,00 Hotel 4 stelle – Pensione completa - Accompagnatore dall’Italia PARIGI, NORMANDIA, BRETAGNA E LOIRA Partenza: 5 settembre 2010 - 9 giorni Normandia: lunghe spiagge e porticioli lungo tutta la costa, luoghi di storia resi famosi da Mont Saint-Michel il più bel gioiello della regione, le spiagge dello sbarco dove cambiò la storia del mondo - Bretagna, luogo incantato dalle antiche leggende celtiche, il ricco patrimonio storico ed architettonico, regione di marinai e di leggende, lunghe spiagge e graziosi porticcioli dalle case di granito - Loira, visiteremo i Castelli di Amboise e Chenonceau... e infine Parigi Quota di partecipazione da Roma/Milano – 30 partecipanti - € 1.340,00Soci ANLA* € 1.300,00 Tasse aeroportuali (al 5 marzo 2010) - € 110,00 STATI UNITI: scoprendo l’America, un viaggio lungo… un sogno Partenza 24 settembre 2010 – 18 giorni New York - Washington - Los Angeles - Salt Lake City - Bryce Canyon Park; Lake Powell; la Riserva Indiana Navajo nella Monument Valley, il set naturale più usato al mondo... (Ombre Rosse); Kayenta e il Grand Canyon; Las Vegas e la vita notturna; la Death Valley (la Valle della Morte con lo Zabriskie Point con le epiche musiche dei Pink Floyd); Yosemite Valley in Sierra Nevada e... infine San Francisco (la città ribelle nata durante la corsa all’oro, patria dei Figli dei Fiori e del Movimento degli studenti di Barkeley) Quote di partecipazione da Roma/Milano – 25 partecipanti - € 4.950,00*** Soci ANLA* € 4.890,00 Tasse aeroportuali e di sicurezza (al 15/01/2010) € 350,00 Hotel 4 stelle - Mezza pensione (colazione americana e cena) Accompagnatore dall’Italia ... SUL PROSSIMO NUMERO … SUL PROSSIMO NUMERO … SUL PROSSIMO NUMERO … CROCIERA “GRANDI CROCIERE DEL VICINO ORIENTE” - 2011 19 GIORNI CON “COSTA DELIZIOSA” esperienza di puro piacere, tutta un’altra storia Partenza: da Roma e Milano 3 aprile 2011 ’itinerario: volo da Roma e Milano per Dubai – DUBAI, icona della modernità e del lusso (Emirati Arabi Uniti) – AL FAJAIRAH, (Emirati Arabi Uniti) in jeep nella parte più affasinante e selvaggia della penisola arabica – MUSCAT (Oman) di origine medievale, con il pittoresco souk di Mutrah e la settecentesca loggia dei Mercanti – SALALAH (Oman) traboccante di bellezze naturali durante la stagione del monsone (primavera/estate) che che la trasforma in un giardino lussureggiante di ruscelli e cascate – ADEN (Yemen) giardino dell’Eden durante il Regno di Saba – SAFAGA (Egitto), per una esclusiva visita a Luxor – AQABA (Giordania) e Petra, patrimonio del mondo – SHARM EL SHEIK (Egitto), Monastero di S. Caterina o per l’esplorazione in sottomarino della barriera corallina – l’esperienza unica durante il passaggio nel CANALE DI SUEZ – ALESSANDRIA (Egitto) punto di partenza per indagare i misteri dell’arte Egizia, per El Alamein teatro, nel ‘42, di una delle più cruente battaglie del 2^ guerra mondiale, o per Il Cairo per esplorare il Museo Egizio e le misteriose Piramidi – quindi in navigazione per rientro in Italia con discesa a CIVITAVECCHIA e SAVONA L * AGEVOLAZIONI PER RISERVATE AI INFORMAZIONI RIVOLGERSI ALLA SOCI ANLA, FAMILIARI E AGGREGATI SEGRETERIA GENERALE ANLA TEL. 06.86321128 INTERVISTA 40-41:Layout 1 31/05/10 12:14 Pagina 40 di Marco Delpino STORIE L’INTERVISTA D i ascendenza ebraica e di cultura yiddish, Moni Ovadia è nato a Plovdiv, in Bulgaria, nel 1946, ma si trasferì subito a Milano. Laureatosi in Scienze Politiche, esordì nel teatro mettendo in evidenza le sue capacità di attore e di cantante. Contemporaneamente si impose anche come scrittore e autore di testi da lui prodotti e messi in scena. Nell’estate dello scorso anno ha conseguito il Premio Internazionale “Golfo del Tigullio” a Santa Margherita Ligure alla “Tigulliana”. Nei suoi spettacoli, e in occasione dei suoi interventi, lei parla spesso della speranza e critica il modo di vivere il mondo oggi. Perché? Perché si vive sempre nell’inconscia frenesia di arrivare alla fine del mese. Come possiamo avere speranza, se non abbiamo il nostro “tempo libero” che ci è stato sottratto perché ci raccontano che “life is now”, cioè la vita è adesso? È anche un fortunato slogan pubblicitario. Perché contestarlo? Ma come possiamo pensare che la vita sia solo un eterno oggi? Perché non possiamo sperare che possa essere anche domani? Non c’è più relazione con la nostra ricchezza esistenziale… Ci spieghi meglio il concetto… Io faccio un mestiere, quello del teatro, che ho conquistato in trentacinque anni di lavoro. Ho iniziato a 17 anni e ho smesso di chiedere prestiti a 48. Ho fatto di tutto nella vita, ma ho conquistato, volta per volta, il tempo per cercare me stesso, avendo una missione davanti. Sono stato fortunato ad avere una vita ricca, perché mi sono stati trasmessi dei valori, e mi è stato spiegato che la formazione di una cultura richiede sempre pazienza. Dunque? Ecco. A volte vengono da me perso- MONI OVADIA Attore, cantante e filosofo. Come riaccendere una speranza per il futuro dell’uomo ne che mi chiedono: vorrei studiare la “Cabala” (che è la parte esoterica della mistica ebraica). Io chiedo: conosce l’ebraico? No. Conosce l’aramaico? No. Allora dico: facciamo una cosa molto semplice, torni tra quarant’anni. Perché per studiare la “Cabala” occorre avere strumenti poderosi di ermeneutica. E siccome Dio, per creare il mondo, ha usato anche il linguaggio, e il linguaggio contiene tutto, scienza compresa, tu devi avere una certa padronanza. E io che ho 64 anni e ho studiato per almeno venti con un grande Maestro di ebraismo, non ho neppure aperto la prima pagina dello Zohar della “Cabala”. Se uno andasse da Einstein e dicesse: senta, professore, vorrei occu40 parmi di fisica quantistica o di relatività, lo scienziato chiederebbe: lei conosce la matematica? Questi esempi rivelano il senso di rapina con cui stiamo trattando il nostro tempo. È così tragica la realtà oggi? Vede, è come se fosse stato commesso un delitto e nessuno ne avesse reclamato il cadavere. È già stata uccisa la realtà, ma questo crimine sarà completato quando verrà raggiunta un’azione ancor più nefasta: l’uccisione dell’interiorità, che è la capacità di stabilire relazioni con il mondo esterno attraverso la nostra ricchezza interiore. Ci faccia un esempio concreto. Intanto, per formare un’interiorità, bisogna riempirla: saper stare con il INTERVISTA 40-41:Layout 1 31/05/10 12:14 Pagina 41 Un momento della consegna a Moni Ovadia (con don Andrea Gallo) del Premio Internazionale “Golfo del Tigullio” alla “Tigulliana” di S. Margherita Ligure proprio pensiero, le proprie emozioni, i propri sentimenti. Una volta, per fare queste cose, c’era la festa. Ma oggi la festa si celebra allo shopping center. E questa è forse la felicità? Lo shabbat non è “riposo”, ma interruzione. Lo shabbat è quel momento di creazione interiore che permette all’essere umano di riconoscersi fuori dai meccanismi di produzione e consumo. E se non abbiamo “interiorità”, non possiamo neppure avere speranza, che è un’acquisizione di ricchezze nei confronti di te stesso e nei rapporti con i tuoi affetti prossimi, come la famiglia, gli amici, la città, i tuoi simili e, via via, gli esseri umani. Allora la nostra società è destinata a perdere la speranza? Forse. Del resto, cos’è la speranza se non la costruzione di una relazione di giustizia e di amore nei confronti degli altri? Noi abbiamo interrotto ogni rapporto di “prossimità” per sostituirlo con quello di “rapina”. Anche verso i nostri amici animali. Infatti, abbiamo dichiarato una guerra di sterminio alla natura, perché siamo capaci solo di ingozzarci, mentre la nostra relazione con il cibo dovrebbe essere intesa come un miracolo, non come una gozzoviglia. Lei sostiene anche che stiamo devastando il pianeta con la scusa di creare sviluppo… Come possiamo creare speranza partendo dalla distruzione della natura o condannando a morte per fame milioni di uomini per dar spazio all’avidità di pochi? Gandhi ha detto che questo pianeta ha quanto basta per i bisogni di tutti, ma non abbastanza per l’avidità di pochi. Io, essere umano, sono stato messo su questo mondo per celebrare, per vivere, per creare vita, risonanza, fratellanza e amore. Ma come possiamo riaccendere il cammino della speranza? Ripensando, ad esempio, alla grande speranza che vissero coloro che, dopo la seconda guerra mondiale, hanno scritto la Dichiarazione dei diritti dell’uomo, il cui primo articolo sancisce che tutti nasciamo liberi ed eguali. Dopo oltre sessant’anni da questa Dichiarazione, siamo invece solo capaci di restare incollati, ore e ore davanti a trasmissioni televisive che uccidono la speranza. Quale segnale per il nostro futuro? La prima speranza di un’umanità redenta l’accese il patriarca Abramo quando ruppe gli idoli di suo padre, facendo esplodere il senso dell’idolatria. Con quel gesto, mise le basi dell’uguaglianza della dignità dell’uomo. Poi la speranza la riaccese millecinquecento anni dopo un giovane ebreo che predicava in Galilea un’idea mille e mille volte disattesa: “Beati gli ultimi perché saranno i primi”. Ma, mi permetto un’ermeneutica terrena, Gesù intendeva dire qua, non nell’aldilà. Sai ai romani cosa gliene fregava dell’aldilà… Lei parla di falsa coscienza dell’Occidente… Certo: siamo specialisti a mandare “sms” per i terremotati di Haiti, ma solo perché c’è spettacolo. Ascoltiamo ore ed ore di trasmissioni in cui 41 si farnetica che dimezzeremo gli affamati entro il 2015, mentre in realtà stanno aumentando. Nel famoso (e sconvolgente) discorso sulla montagna, Gesù parla delle beatitudini e dei “beati” (che in aramaico sono quelli che sono “in cammino”). Essere beati, quindi, non è vivere uno stato di gioiosa contemplazione, ma “rimboccarsi” le maniche per portare su questa terra la giustizia. Allora, con la nostra civiltà, stiamo regredendo? Questa civiltà, che in passato ha dato cose straordinarie, come il diritto e la filosofia, ci sta coinvolgendo in un meccanismo economico di accumulazione neppure più fondato sull’economia reale, ma sui cosiddetti “derivati”. Un meccanismo pazzesco e perverso. Che fare per riaccendere una fiammella di ottimismo? Ripensare al senso della nostra esistenza e liberare la nostra anima dalle cianfrusaglie. Ma non sarà facile cambiare, perché con la speranza non si fanno i quattrini. Al massimo, si può sperare che si rialzino le quotazioni in Borsa. Un po’ poco per il nostro futuro. Ma forse possiamo ancora rimediare. Il tempo delle sconfitte potrebbe volgere al termine, perché la posta in gioco è decisamente troppo alta. n Personaggi del passato 42-43:Layout 1 31/05/10 12:18 Pagina 42 di Martine O. Belhadi STORIE PERSONAGGI Siamo soliti dedicare queste pagine a dei personaggi del passato. Alcuni amici lettori ci hanno chiesto tuttavia di parlare di due personaggi – in assoluto meritevoli – del nostro tempo. Qui li accontentiamo DON VERZE’ E VERONESI • Ambedue convinti che la vita possa arrivare a 120 anni • Quanto all’immortalità è il DNA a garantirla U no è un prete che definisce Dio come il suo socio di maggioranza, l’altro uno scienziato, laico in assoluto, che vede l’immortalità nel DNA che trasmettiamo ai nostri figli e nipoti. Ambedue profondamente convinti che siamo programmati per vivere fino a 120 anni, e persino oltre, tutto dipende dal tipo di vita che conduciamo e dai progressi della scienza medica. Parliamo di don Luigi Maria Verzè, che ha compiuto da poco 94 anni, e di Umberto Veronesi che di anni ne ha “solo” 84 portati in maniera gagliarda. L’immortalità fisica – quella spirituale a parte - è un sogno antico quanto il mondo. Ebbene sia don Verzè che Veronesi sono profondamente convinti che i confini della nostra esistenza terrena possono essere spostati molto più avanti nel tempo. Si deve a don Verzè quel centro straordinario di cura e di ricerca che è il San Raffaele di Milano, oggi diffuso un po’ ovunque nel mondo. E fra poco a Lavagno (Verona) il San Raffaele Quo Vadis, per prendersi cura di chi è sano, ed evitare che si ammali, un centro di cui è stata appena posta la prima pietra. Come sostiene il nostro sacerdote: «Il traguardo dei 120 anni non è una illusione, perché lo si trova, di già, nel nostro DNA», riferendosi fra l’altro ad una scoperta 42 recente, dovuta a Pier Giuseppe Pellicci che dirige il settore di Oncologia Sperimentale dell’Istituto Europeo di Oncologia (IEO) a Milano, diretto da Umberto Veronesi. 120 anni di vita già previsti dal Codice Genetico Umano. Il problema è solo che “le malattie impediscono attualmente di arrivarci”. E allora? Ebbene il San Raffaele Quo Vadis intende diventare “una palestra per tutte le componenti del corpo, integrando al meglio le analisi genomico-molecolari, la medicina preventiva, i costumi alimentari, la promozione dello sviluppo organico, fisiologico e cerebrale, oltre allo sport”. Pier Giuseppe Pellicci ha individuato Personaggi del passato 42-43:Layout 1 31/05/10 12:18 Pagina 43 Sotto, don Luigi Maria Verzè. In basso, l’ingresso del futuro ospedale S. Raffaele Quo Vadis. In apertura, il prof. Umberto Veronesi nel gene P66, quello che segna il traguardo della vita a 120 anni, e non più, genericamente parlando, a 80-85. Dedica adesso le sue ricerche ai “maledetti killer” che, presentandosi sulla nostra strada, limitano il decorso dell’esistenza umana. In termini ancora più chiari: «Siamo concentrati a individuare i geni dell’elisir di lunga vita, che sono poi gli stessi che alterandosi provocano le malattie». E ancora: «Uno dei killer più feroci è il sovrappeso, poiché il tessuto adiposo favorisce la produzione di ormoni colpevoli di infiammazioni come della crescita abnorme di cellule maligne, quelle cancerogene in special modo». Tornando a don Verzè è un sacerdote che, come confessa, ha costumanza coi Santi e un lettore assiduo della Bibbia che di solito interpreta alla lettera, ricordando per esempio il caso di Abramo che, come è detto nella Genesi, visse 175 anni. La doppia elica del DNA la metterà al centro della nuova basilica del San Raffaele Quo Vadis, vedendo in essa l’intervento diretto di Dio a favore degli uomini. Umberto Veronesi, da laico, nel suo ultimo libro intitolato: “Il diritto di morire”, afferma che il DNA «riproducendosi in ciascun uomo è l’elemento che propaga incessantemente la vita». E come aggiunge: «Potremmo quasi dire che la trasmissione del nostro DNA alle generazioni successive potrebbe essere letta come la versione moderna dell’immortalità, in quanto il DNA è in effetti immortale. Inoltre, trasferendosi da un corpo all’altro riassume in sé anche il concetto di reincarnazione». Come ha scritto Spinosa nell’Etica: “Sappiamo e sentiamo di essere eterni”. Veronesi a questo concetto offre adesso una base scientifica, affermando che figli e nipoti sono il nostro passaporto per l’immortalità. Molto diversi Verzè e Veronesi per la vita che conducono. Verzè, pure osservando le buone regole della dieta, è un buongustaio e un intenditore di vini. Fa colazione con una tazza di tè e con molto miele. Pranza con pasta o risotto, talvolta con carne. Non fa merenda, e alla sera si nutre con una minestra, e comunque con cibi legge- 43 ri. Immancabile un bicchiere di buon vino. Veronesi è vegetariano, e un sostenitore della cucina naturale. Mangia pochissimo, e in genere una volta al giorno. Comincia al mattino con una spremuta o con un caffè, niente a pranzo, uno yogurt per merenda, e alla sera pasta o riso, in alternativa formaggio o uova, verdure cucinate in ogni modo possibile, e frutta. L’uno e l’altro gli anni li portano spavaldamente, e come aggiungono: «l’importante è far lavorare di continuo il cervello, leggere, studiare, appassionarsi alle cose che si fanno». In passato erano tanti i modi coi quali si cercava di superare l’angoscia del chiudersi della vita individuale. Induisti e buddisti hanno risolto il problema parlando della trasmigrazione in corpi diversi. Nell’Egitto dei faraoni l’immortalità veniva assicurata mediante i riti funebri dedicati alla dea Osiride. Contro la morte sono sorti piramidi e templi. Il cristianesimo ci parla di un al di là riservato all’anima. Adesso don Verzè e Veronesi, un credente e un laico, nelle istituzioni che hanno messo in piedi percorrono ambedue le strade della scienza. Auguriamoci che almeno il traguardo dei 120 anni non sia troppo n lontano da raggiungere. Italia x bene 44:Layout 1 31/05/10 12:20 Pagina 44 STORIE ITALIA PER BENE di Elena Grazini RIPRODURRE AL MEGLIO LE SCULTURE DEL PASSATO E’ quanto fa un artigiano, discendente diretto di Vincenzo Gemito N apoletanità e classicità. Si potrebbe racchiudere in questo binomio l’attività artigianale che dal 1936 viene svolta nella Fonderia Artistica Gemito. Un lavoro di arte e passione. Un lavoro che unisce la cultura napoletana e l’amore per il classico. Quando si parla con Andrea Guerritore, che attualmente dirige la fonderia insieme al padre Francesco, non è difficile immaginare la collina di Posillipo da cui si vede il mare e dove si trova la bottega artistica Gemito che basa la sua attività su Vincenzo Gemito, che tra il 1868 ed il 1925 fu uno dei maggiori scultori europei. «Da quando ho 20 anni lavoro nella bottega artistica di famiglia», spiega Andrea Guerritore, che oggi di anni ne ha 40 e che è pronipote diretto di Gemito. «Mi piace parlare di bottega artistica in senso positivo, proprio per il richiamo alla tradizione a cui noi siamo molto legati. Da noi si respira quell’aria di fatto a mano, quell’aria di chi sapientemente maneggia i ferri del mestiere con amore e pazienza». La Fonderia Gemito (081-5756925, www.fonderiagemito.it), con i calchi originali del Maestro, esegue riproduzioni delle sue sculture e di altri celebri scultori con procedimenti artigianali di fusione, utilizzando le tecniche di lavorazione proprie del Cellini. «Il nostro lavoro ruota attorno a molte tecniche che si apprendono sul campo. Io ad esempio sono esperto di patinatura che crea un effetto particolare, risultato a sua volta di combinazioni chimiche mai uguali a se stesse», racconta il nostro artigiano. «È un lavoro di équipe dove ognuno ha il proprio ruolo». Esperienza e precisione alla base di questa procedura di lavoro denominata “fusione a cera persa”. «Si riproducono prima le forme delle opere dal calco», afferma Andrea Guerritore. «Si riformano poi in cera e le si racchiude nel luto, un tipo di gesso molto resistente. Alla temperatura elevata del forno, poi, il gesso si riscalda mentre, sciogliendosi, la cera scompare. A questo punto si mette, nella intercapedine così formata, del metallo bollente». La clientela della Fonderia Gemito è formata perlopiù da galleristi e da scultori e molte sono le partecipazioni a manifestazioni ed eventi. «Abbiamo partecipato a “Il Maggio dei Monumenti” che punta a far conoscere la Napoli Antica», racconta il nostro artigiano. In quell’occasione venne allestita presso la Ruota degli Esposti del Convento dell’Annunziata, dove nel 1852 venne abbandonato, appena nato, Vincenzo Gemito, una mostra delle opere del Maestro, illustrate ai turisti dai bambini delle scuole elementari». E’ un’attenzione verso le giovani generazioni, che è molto spiccata nella famiglia Guerritore: «Da noi son venuti molti studenti dell’Accademia delle Belle Arti proprio per fare esperienza, cosa che oggi manca. È invece fondamentale imparare sul campo ed imparare sopratutto che è la qualità a fare la differenza nel nostro mestiere». 44 Scienza e tecnica 45:Layout 1 31/05/10 12:22 Pagina 45 di Piero Capone ATTUALITA’ SCIENZA E TECNICA COME PARLAVANO I PRIMI UOMINI Il ritrovamento di uno ioide a Castel di Guido ripropone il problema U n osso, un ossicino apparentemente insignificante, ma che non poteva sfuggire agli occhi attenti di alcuni paleoantropologi italiani: stiamo parlando dello ioide, una struttura di fonazione e deglutizione che si attacca alla laringe e che gli esperti hanno stabilito appartenere ai resti fossili di Homo erectus adulto (probabilmente uno degli ultimi rappresentanti di questa specie in Europa), vissuto circa 400 mila anni fa nel Medio Pleistocene. Il reperto, trovato in un deposito del Paleolitico inferiore a Castel di Guido nei pressi della Via Aurelia (l’antica strada consolare romana), è ora conservato e studiato da un gruppo di scienziati del Museo dell’Università di Chieti, coordinati dal professor Luigi Capasso. E’ considerato di grande importanza per dirimere un problema cruciale che da sempre affascina gli antropologi: le origini del linguaggio umano, ossia la possibilità di capire da quando alcuni suoni, inizialmente rudimentali, sono diventati parole fino a formare un linguaggio più complesso e articolato. E’ la prima volta che viene trovato uno ioide appartenente a Homo erectus, poiché le testimonianze fossili di questo piccolo osso sono molto limitate. Infatti si contano soltanto altri due ritrovamenti: il primo, avvenuto a Dikika in Etiopia, appartiene all’Australopithecus afarensis, l’altro, trovato a Kebara, in Israele, è di un Neandertal (Homo neanderthalensis). Lo ioide è un ossicino a forma di U che nell’uomo moderno si unisce al tessuto molle e cartilagineo della laringe, ancorandosi ai muscoli della gola che svolgono una funzione importante nel linguaggio. Ogni volta che parliamo lo sottoponiamo all’azione biomeccanica che ne modifica la morfologia, ossia lo modella e ne cambia la superficie. Ora la struttura del reperto sarà esaminata alla luce del sincrotrone, che farà una sorta di radiografia, permettendo di ottenere una ricostruzione tridimensionale molto dettagliata. Le analisi radiografiche effettuate finora sull’osso ioide hanno permesso di stabilire che l’Homo erectus di Castel di Guido é diverso morfologicamente e strutturalmente sia dall’uomo di Neandertal, sia dall’uomo moderno; mentre è più simile a quello dello scimpanzè e dell’Australopithecus afarensis rinvenuto a Kebara. Gli antropologi hanno da tempo stabilito che non vi sono grandi differenze fra lo ioide dei Neandertal e quello dell’uomo moderno; il che ha fatto pensare, insieme a testimonianze culturali e indizi paleoneurologici, che i Neandertal fossero in grado di parlare. Alcuni paleantropologi, per esempio, fanno risalire la comparsa del linguaggio articolato a circa 35 mila anni fa, in coincidenza con un “salto evolutivo” che vedeva l’Uomo di Neanderthal seppellire i defunti omaggiandoli con i fiori; un salto evolutivo che, per i paleoneurologi, è probabilmente da mettere in relazione anche con l’aumento delle dimensioni del cervello. Secondo alcuni 45 studi effettuati su calchi di endocranio (la parte interna del cranio) l’evoluzione biologica e neurologica della parola sarebbe cominciata circa tre milioni di anni fa con gli ominidi africani (Austrlopithecus africanus) per proseguire con l’Homo habilis, il primo costruttore di utensili vissuto fra due milioni-un milione e 700 mila anni fa, in cui sono ben visibili le aree cerebrali del linguaggio, ossia i lobi frontale e temporo-parietale che nell’uomo moderno ospitano rispettivamente le aree di Broca e di Wernicke: la prima è legata all’espressione del linguaggio, la seconda a quello della comprensione. Se il cervello è la “centralina di comando” del linguaggio come di altre funzioni, la laringe è il suo principale organo di fonazione, insieme con la faringe, le labbra, la bocca e le corde vocali. E’ proprio la posizione della laringe, situata più in basso rispetto ad altri mammiferi, che ha permesso all’uomo di esprimere una più vasta gamma di suoni. Inoltre alcuni paleontologi ritengono che nei mammiferi, l’uomo compreso, la forma della base cranica dipenda dalla posizione della laringe. Nell’uomo moderno la base del cranio è arcuata, mentre in altri mammiferi è piatta. Pertanto una base cranica piatta potrebbe significare incapacità di parlare; viceversa una forma con diversi gradi di curvatura indicherebbe altrettante inclinazioni variabili alla facoltà del linguaggio. Nei reperti fossili dei nostri antenati quali gli australopiteci, si è visto che la loro base cranica è piatta come quella delle scimmie antropomorfe. Invece la base cranica dell’Homo erectus del lago Turkana (Africa orientale), vissuto circa 1 milione e 600 mila anni fa, presenta un grado di curvatura molto simile a quello di un bambino di sei anni; il che farebbe pensare che l’Homo erectus potesse già esprimersi con una gamma di suoni, ma probabilmente non poteva pronunciare una serie di vocali come “a”, “u”, “i”. Insomma, il linguaggio dell’Homo erectus doveva essere elementare e composto di monosillabi e pochi fonemi: un’ipotesi che potrebbe essere ulteriormente confermata dal ritrovamento di altri ioidi appartenenti alla stessa specie. n Sport 46-47:Layout 1 31/05/10 12:24 Pagina 46 ATTUALITA’ SPORT di Ettore Nuara P er chi si è tenuto in allenamento nei mesi invernali, è opportuno anche in estate continuare a frequentare una palestra, tra un bagno di mare e una escursione in montagna. Lo consigliano i medici cardiologi, i clinici che curano i disturbi neurovegetativi, coloro che si occupano dei problemi inerenti alla terza età. In palestra è più facile intraprendere una attività motoria amatoriale, ma questo è possibile solo se in possesso di un certificato di idoneità all’attività non agonistica, rilasciato da uno specialista in medicina dello sport con esami accurati sullo stato cardiologico del soggetto (elettrocardiogramma a riposo) oltre ad analisi del sangue che accertino i valori glicemici, di azotemia, di colesterolo ecc., in modo da evitare rischi di patologie più o meno gravi. Con una attività sportiva, due o tre volte a settimana, si arriva a migliorare equilibrio, coordinazione e resistenza alla fatica, rallentando o evitando così l’osteoporosi, perdendo peso o stabilizzandolo, e infine rafforzando le capacità intellettive e di concentrazione. Alla bisogna servono la cyclette e il tapis-roulant, iniziando sulla base dei dieci o quindici minuti a passo lento, per poi arrivare anche alla mezz’ora e all’ora di attività a passo svelto, oltre agli esercizi di allungamento alla sbarra e agli esercizi sul tappetino per rendere più sciolti e tonici gli addominali. Si fa fatica all’inizio, questo è indubbio, e qualcuno dopo i primi tre mesi di attività è indotto a rinunciare alla palestra; un rischio che viene evitato, se a spronarvi, ad incoraggiarvi c’è accanto a voi un personal trainer, che oltre ad una competenza tecnica è in possesso di una buona dose di doti umane. Il trainer deve, in fin dei conti, riuscire a stabilire un rapporto efficiente e nello stesso tempo fornire le giuste motivazioni. Abbiano accennato alla cyclette e al tapis-roulant. Ma vi è di più, come afferma in una nota scritta per il “Corriere della Sera” Claudio Trachelio, l’ex azzurro di atletica leg- PALESTRA E CORSA UTILI ANCHE D’ESTATE gera e docente di Teoria e metodologia dell’allenamento all’Università Cattolica di Milano: «Evitare di alzare eccessivamente la frequenza cardiaca e se avete problemi alle articolazioni di caviglia e ginocchio, preferite la bike. Non abbiate fretta di superare questa fase, ma soprattutto non saltatela, perché il lavoro di adattamento cardiovascolare è necessario per non andare incontro ad inconvenienti. Indispensabile anche lavorare sui muscoli per assumerne il controllo. Concentratevi su addominali, glutei e soprattutto pavimento pelvico, spesso trascurato pur 46 essendo l’unico gruppo muscolare in grado di stabilizzare la schiena. Meglio iniziare a lavorare con le macchine isocinetiche più sicure dei pesi liberi, perché consentono di esercitare una tensione e una velocità di esecuzione costanti. Infine non tralasciate mai esercizi di stretching per quadricipiti e braccia, procedendo sempre con gradualità e cautela». Dall’attività in palestra a quella all’aria aperta. Andiamo a correre. Chi va a correre tre volte a settimana raggiunge uno stato di benessere, che viene meno se l’attività sportiva è sospesa. La corsa offre piacere e dipendenza. Riduce la tensione nervosa e lo stress quotidiano. Ha effetti psicologici considerevoli e altrettanti dal punto di vista clinico, come ad esempio la riduzione della pressione arteriosa. Dopo poche settimane di corsa, praticata con regolarità, la pressione si riduce di circa dieci millimetri di mercurio. Sono le prime considerazioni tratte da uno studio del prof. Fabio Sport 46-47:Layout 1 31/05/10 12:25 Pagina 47 Lodispoto, specialista in Medicina dello sport, il quale sostiene che per le ipertensioni lievi (90-150) significa evitare i farmaci e nel tempo le conseguenze negative su cuore e arterie. Anzi una disciplinata attività fisica protegge il sistema cardiovascolare dalla arteriosclerosi e dal precoce invecchiamento. Chi percorre in una settimana meno di 15 km ottiene scarsi benefici. L’attività è troppo blanda per preservare cuore e arterie. Tra i 15 e i 30 km a settimana si avvia nel sangue una piacevole rivoluzione: il colesterolo cattivo diminuisce a favore di quello buono, la glicemia si riduce, la pressione del sangue si abbassa e gli accumuli di grasso nelle arterie coronariche si arrestano. Riguardo poi alle donne che corrono vi sono altri benefici: l’osteoporosi, la malattia che rende le loro ossa deboli e soggette a fratture, può essere prevenuta e combattuta in modo efficace con la corsa. La resistenza delle ossa delle donne che hanno sempre corso, rispetto alle sedentarie, risulta maggiore del 40 per cento. Molto interessante è lo studio fatto dalla Runner’s World, che offre consigli a chi corre. Abbiamo detto che la corsa giova al sistema cardiovascolare: tre o quattro volte a settimana sono sufficienti per mantenersi in forma. E’ lo sport aerobico più accessibile. Dovunque viviate e vi troviate, vicino a voi ci sarà sempre un luogo adatto a correre. Non dovrete affaticarvi a cercare una buona palestra, né portarvi dietro attrezzature ingombranti. La Runner’s World dice anche che non costa nulla e si impara facilmente. Vi servono solo un buon paio di scarpe, degli abiti adatti, e non molto altro. Tutti sanno come si fa a correre e se questo non bastasse le informazioni sulle tecniche di allenamento sono disponibili ovunque. La corsa è il metodo migliore per combattere lo stress. Trenta minuti di corsa al giorno possono fare miracoli per eliminare lo stress accumulato sul lavoro. E ancora: è uno strumento validissimo cusare un affaticamento fisico, per cui il corpo ha bisogno di una carica speciale per superarlo. Lo si supera con un integratore di vitamine e minerali. Sono utili per un perfetto funzionamento del metabolismo a tutto vantaggio del benessere e per avere un sistema immunitario efficiente. I più indicati sono quelli che contengono come vitamine le antiossidanti, quali la C o la E, in quanto proteggono dai danni alle cellule, e quelle del gruppo per mantenere il controllo del proprio peso. Poche attività sono in grado di bruciare calorie in modo altrettanto efficiente. E’ una forma di allenamento molto flessibile. Ognuno può correre seguendo i propri ritmi, da solo o in compagnia e a qualsiasi ora del giorno. Fa star bene. Aspetto e stima di se stessi non possono che migliorare con un buon programma di corsa. E’ uno sport adatto alla famiglia e a ogni età. Ci sono programmi per bambini, per adulti, per anziani (uomini e donne). Milioni di persone corrono ogni giorno per migliorare la salute, il fitness e la qualità della vita. Può capitare, dopo ogni allenamento, di ac- 47 B che sono utili sul metabolismo energetico. Mentre fra i minerali non devono assolutamente mancare calcio, magnesio e zinco che sono particolarmente necessari contro la stanchezza e lo stress. In alternativa si possono utilizzare diversi tipi di erbe dotate di potere tonico e energizzante su tutto l’organismo. Erbe come il ginseng, n l’eleuterococco, e la rodiola. Sport Tucci 48:Layout 1 03/06/10 10:39 Pagina 48 ATTUALITA’ SPORT di Riccardo Tucci jr T ris, tripletta, triplete, trouble. Comunque la si chiami, comunque la si guardi è un’apoteosi. La stagione calcistica 2009/2010 verrà sicuramente ricordata come quella del trionfo interista. Ciliegina sulla torta è stata la Champions League conquistata 45 anni dopo l’ultima volta. Battuto il Bayern Monaco, battuto Van Gaal, battuti i campioni di Germania in carica. E ancora prima aveva eliminato i campioni d’Inghilterra del Chelsea e quelli di Spagna del Bar- FINITO UN INTERESSANTE CAMPIONATO TIFIAMO PER GLI AZZURRI cellona. Un successo che restituisce prestigio a tutto il calcio italiano e, cosa ancora più importante, ci permette di mantenere in extremis il quarto posto utile per l’accesso ai preliminari di Champions League anche per il prossimo anno. La squadra nerazzurra le ha suonate un po’ a tutti dunque, con un’orchestra di primordine in cui tutti hanno dato il proprio contributo, ma soprattutto grazie a due solisti d’eccezione: Josè Mourinho e Diego Milito. Il tecnico portoghese, spesso criticato per il suo atteggiamento non proprio accomodante fuori dal campo, ha dimostrato di meritare in pieno il soprannome di “Special One”. Infatti ha saputo dare alla squadra una grinta e un’autorità che mai aveva mostrato in Europa e ha arricchito il tutto con delle intuizioni tattiche che hanno fatto la differenza. Come il ruolo di Pandev ed Eto’o, punte esterne pronte a sacrificarsi in copertura modello Ajax di Cruyff. E l’anno prossimo “Mou” tenterà la sfida più difficile della sua carriera: riportare il Real Madrid sul gradino più alto della Liga per coronare il suo sogno di vincere il titolo nei quattro Campionati più importanti d’Europa. Per quanto riguarda Milito invece la domanda è una sola: com’è possibile che fino ad oggi nessun grande club lo avesse notato. Per fortuna ci ha pensato il presidente del Genoa Preziosi che ha creduto in lui e lo ha riportato in Italia dopo una stagione fallimentare al Saragozza culminata con la retrocessione. E l’argentino lo ha ripagato a suon di gol portando i rossoblu in Europa e meritando il trasferimento in nerazzurro. Il resto è storia recente: suo il gol che ha regalato lo scudetto all’Inter a Siena, suo il gol che ha costretto la Roma ad inchinarsi nella finale di Coppa Italia, sua anche la doppietta che ha steso il Bayern in finale di Champions. Mai nessun giocatore nell’Inter è stato decisivo come lo è stato lui quest’anno, neanche Ibrahimovic. A rovinare la passerella interista in Campionato ci ha provato a lungo la Roma che, dopo l’addio di Spalletti e le voci insistenti di un cambio di proprietà, è stata protagonista di una rimonta straordinaria riuscendo addirittura ad arrivare in testa alla classifica. Ma le speranze giallorosse si sono poi infrante sulla Sampdoria, 48 capace di espugnare l’Olimpico a quattro giornate dalla fine e di ridare, di fatto, il primato all’Inter. Grande stagione anche quella dei blucerchiati, in grado di chiudere al quarto posto dietro il Milan e di raggiungere così una storica qualificazione in Champions League dopo un’estenuante testa a testa con il Palermo di Zamparini. Merito del genio di Cassano, dei gol di Pazzini, ma soprattutto della bravura dell’allenatore Del Neri e del dg Marotta, capaci di rendere la squadra competitiva nonostante gli scarsi mezzi finanziari. E la loro abilità non è passata inosservata perché l’anno prossimo passeranno entrambi nelle file della grande delusa di quest’anno: la Juventus. La “vecchia signora” era partita in pompa magna a luglio con l’annuncio dei due brasiliani Diego e Felipe Melo e tutte le premesse per essere assoluta protagonista nella lotta al vertice. In realtà le ambizioni della dirigenza si sono drasticamente ridotte dopo i problemi, soprattutto difensivi, messi in luce dalla squadra. Un Cannavaro ormai avanti con gli anni, un Diego sempre a disagio e incapace d’incidere e i troppi in- Sport Tucci 48:Layout 1 03/06/10 10:41 Pagina 49 A des., Pazzini e Cassano festeggiano la grande stagione dei blucerchiati; in basso, Totti e compagni protagonisti di una rimonta straordinaria. In apertura, il tecnico portoghese Josè Mourinho e l’argentino Diego Milito protagonisti del trionfo interista fortuni eccellenti hanno impedito alla Juventus di trovare continuità. Una situazione peggiorata ulteriormente da alcune decisioni errate della dirigenza che ha allontanato il tecnico Ferrara, quando la squadra era di fatto al terzo posto, per poi affidare la panchina a Zaccheroni e precipitare giù fino al settimo posto. Meglio dei bianconeri hanno fatto il già citato Palermo, trainato da un Miccoli strepitoso, miglior marcatore di sempre in maglia rosanero, e il Napoli di De Laurentis tornato in Europa dalla porta principale dopo 16 anni. Entrambe le squadre hanno molto in comune e si sono costruite il loro successo grazie a due principali aspetti: la valorizzazione dei giovani e il cambio di allenatore a Campionato in corso. Guardando le due rose infatti si possono trovare moltissimi giocatori di prospettiva: per esempio Pastore, Kjaer e Cavani nel Palermo; Lavezzi, Hamsik e Santacroce nel Napoli. Per quanto riguarda il discorso allenatori, sia Rossi che Mazzarri, subentrati a Zenga e Donadoni, sono stati fondamentali nel trasmettere la mentalità giusta ai loro giocatori e la consapevolezza nei propri mezzi. In zona “tranquillità” troviamo un Genoa incapace di ripetersi ai livelli dell’anno scorso, complice anche le cessioni di Milito e Motta. Quest’anno sono mancati infatti un bomber e un regista in grado di assicurare la giusta finalizzazione agli schemi d’attacco di Gasperini. Male anche la Fiorentina, distratta dagli impegni di Champions e con una rosa ormai usurata, non sufficientemente rinforzata per poter sostenere due competizioni. Bene invece Parma e Bari, sorprese di questo Campionato, partite come neopromosse, ma capaci di conquistarsi la salvezza con largo anticipo. Discorso inverso per Lazio e Udinese che hanno rischiato, e an- che molto, di andare in serie B. La squadra romana, dopo la vittoria della supercoppa italiana, sembrava indirizzata verso un Campionato di vertice, ma ha sofferto alcune vicissitudini societarie, come l’esclusione di Ledesma e Pandev, e lo scarso feeling tra alcuni giocatori e il tecnico Ballardini. La squadra friulana invece, nonostante il capocannoniere Di Natale, ha pagato la cessione del suo gemello del gol Quagliarella e i problemi fisici del suo palleggiatore più tecnico D’Agostino. Si sono poi salvate con merito il solidissimo Chievo di Di Carlo, il Catania tutto argentino di Mihajlovic e il Bologna “da trasferta” di Colomba. Non ce l’hanno fatta invece Atalanta, Siena e Livorno che l’anno prossimo faranno il Campionato cadetto. I bergamaschi hanno perso troppi punti durante le gestioni di Gregucci 49 e Conte, per poi affidarsi al traghettatore giusto, Mutti, ma quando ormai era troppo tardi. Il Siena invece è rimasto per quasi tutto l’anno senza una vera e propria guida societaria, prima dell’arrivo di Mezzaroma, anch’esso tardivo, che probabilmente però permetterà alla squadra toscana di gettare le basi per una pronta risalita. Da dividere invece tra tecnico, allenatore e società le colpe per la pessima stagione del Livorno, ultimo tra i fischi e le contestazioni. Si è chiuso così un altro Campionato e, in attesa di un’estate come sempre all’insegna del calciomercato, cresce la febbre per il Mondiale. Gli azzurri partono ancora una volta sfavoriti, come quattro anni fa, e avranno in più il fardello di essere i campioni in carica. Ma si sa, sono le imprese impossibili quelle che ci riescono n meglio. Cultura 50-53:Layout 1 31/05/10 12:27 Pagina 50 ATTUALITA’ CULTURA CASTEL THUN di Dedy Ferrari Clerici U n restauro durato ben vent’anni quello di Castel Thun, uno dei manieri più belli del Trentino che ha riaperto al pubblico lo scorso aprile le sue stanze riportate agli antichi splendori. Dimora della famiglia Thun, una delle più antiche fra le nobili del Trentino, di cui si hanno notizie già nel 1050 e che nel 1190 prese parte alla spedizione in Italia dell’imperatore Enrico VI, questa roccaforte che sorge nella bassa Val di Non ha conservato intatto il fascino di straordinaria residenza signorile, perché non ha mai smesso di essere abitata fino alla morte, nel 1982, dell’ultimo discendente del ramo boemo, il conte Zdenko. Unica dimora principesca a conservare ancora gli arredi originali, oltre ad una ricca pinacoteca ed un prezioso archivio, il castello è testimone della vicenda storica della famiglia Thun che si intreccia nei secoli con quella del territorio, con quella del Principato vescovile e degli Stati confinanti. Vicende meticolosamente Rinascimento di un Castello nella bassa Val di Non documentate in una raccolta di 1.778 pergamene, 1.257 registri, 250 buste da carteggio, una preziosa collezione di atti e documenti custoditi a Castel Thun fino al 1992 e oggi facilmente consultabili all’Archivio provinciale di Trento (dove è anche custodita la grande collezione di libri della biblioteca di Castel Thun) mentre un’altra ricca raccolta di antichi documenti è conservata nell’Archivio di Stato della Repubblica Ceca. Armonico risultato di varie fasi evolutive che si sono succedute per oltre otto secoli, Castel Thun è un esempio fra i più interessanti di architettura castellana ed il più importante dei castelli e fortezze posseduti dalla nobile famiglia, oltre a rappresentare un luogo molto significativo per la storia del 50 Principato Vescovile di Trento: tre sono stati i principi vescovi appartenuti alla famiglia Thun, Sigismondo Alfonso, Domenico Antonio e Pietro Vigilio che morì nella sontuosa “stanza del Vescovo” del castello, nel 1800. Oggi rivivono le atmosfere del passato che testimoniano, attraverso un esemplare restauro, quasi tra leggende e realtà la vita al castello, il tempo dei suoi privilegiati e potenti signori in un microcosmo che si ergeva fortificato a dominare, a sorvegliare e proteggere il territorio. Il castello circondato da giardini e da un complesso di fortificazioni racchiudeva appartamenti arredati sontuosamente, immense e funzionali cucine, cappelle gentilizie, botteghe e laboratori artigianali di ogni tipo. E per permettere Cultura 50-53:Layout 1 31/05/10 12:28 Pagina 51 l’organizzazione e la sopravvivenza quotidiana ad un vero e proprio villaggio ben fortificato non mancavano le prigioni, le torri di guardia, le stalle, le sale d’armi… Lo storico dell’arte Ezio Chini, che ha curato il riallestimento del castello, raccomanda ai visitatori: «Prima di entrare è d’obbligo un’occhiata al panorama, si possono scorgere dalla collina di boschi e vigneti su cui sorge il castello che domina la Val di Non, le Dolomiti di Brenta». E che la visita inizi, con un pensiero alle feste, ai tornei, alla caccia, ma anche ai pericoli ed agli intrighi della vita quotidiana che qui scorreva, dal Medioevo ad oggi. Un percorso nelle stanze mai visitate del castello abitato nelle diverse epoche da signori al servizio dell’Impero d’Austria, diplomatici, guerrieri, principi vescovi. Proprio per Sigismondo, principe vescovo, nel 1670 viene realizzata la famosa “stanza del Vescovo”, la più sontuosa del palazzo, un bellissimo inno al barocco, con rivestimenti in legno, il soffitto a cassettoni ornato dallo stemma di famiglia, la monumentale “porta d’Ercole” scolpita in stile tirolese, sorretta da due coppie di colonne. E poi il susseguirsi di stanze nobili dalle raffinate carte da parati fine ‘700, i mobili di Praga (in totale più di 550, e più di 300 sedie), i dipinti su tela e su tavola, tra cui “Ercole e Anteo” di Giuseppe Maria Crespi, una serie di dipinti di scuola bolognese di fine Seicento dedicati al mito di Ercole, i ritratti che dominano la grandiosa sala degli Antenati. Importanti collezioni di porcellane, di orologi, le sculture in legno e in alabastro, l’argenteria e le suppellettili in vetro e metallo, disposti nei vari ambienti, tutti completi di arredi originali, la semplicità autentica della cucina più antica dal camino immenso, con i suoi utensili di rame, di bronzo, i piatti di peltro conservati praticamente intatti. Gli interventi del restauro hanno interessato anche l’esterno includendo la sistemazione dei giardini e dei cor- tili con la messa in sicurezza di coperture e muri, dei tre portali del Cinquecento tra cui la Porta Spagnola che dà accesso al ponte levatoio, il loggiato dei cannoni dalle colonne in pietra da cui si accede all’ingresso principale. Nulla è stato tralasciato in questo re- stauro esemplare di Castel Thun che ospiterà, dal mese di giugno, anche una sezione della Mostra sul vetro antico che avrà la sede principale al Castello del Buonconsiglio di Trento. Castel Thun a Vigo di Non – Trento: tel. 0461– 57816, sito www.buonconn siglio.it IL LIBRO DEL MESE celto da Esperienza per i suoi lettori: di Milena Agus “La contessa di S ricotta”, Edit. Nottetempo, pagg. 136, 13,50 euro. Tre sorelle occupano tre appartamenti di un palazzo nobiliare, un tempo tutto loro, nell’antico quartiere Castello di Cagliari. La maggiore, Noemi, sogna gli splendori perduti e tenta di ricostruirli con avarizia e puntiglio, mentre la seconda, Maddalena, sposata a Salvatore, sogna un figlio che non vuole venire, e l’ultima, detta “contessa di ricotta” perché ha le mani e il cuore di ricotta, sogna l’amore. Ed è lei la sola ad avere un figlio, Carlino, indecifrabile terremoto e squisito pianista. Intorno alla famiglia e alle sue tenaci illusioni, ci sono personaggi più solidi, più concreti, ma non meno sfuggenti, perché, dopotutto, solo le illusioni non fuggono: la vecchia tata, l’ombroso vicino, il pastore Elias… Milena Agus, nel suo quarto romanzo, ci riporta a quel mondo tutto suo dove incanto e disincanto si mescolano senza mai sciogliere il verdetto, il mistero; e dove ogni vita disegna la sua parabola come tante stelle cadenti, che appaiono e scompaiono in un fulgido cielo nero. Milena Agus è nata a Genova e vive a Cagliari dove insegna italiano e storia in un istituto tecnico. Con Nottetempo ha pubblicato Mentre dorme il pescatore (2005), Mal di pietre (2006), Ali di babbo (2008) e, nella collana “I sassi”, Perché scrivere (2008). I suoi libri sono tradotti in una ventina di lingue. (a cura di Riccardo Tucci jr) 51 Cultura 50-53:Layout 1 31/05/10 12:29 Pagina 52 CAPRICCI E SCHERZI DI GIAMBATTISTA TIEPOLO A GLI ARAZZI DEL QUIRINALE U no straordinario tesoro artistico rinascimentale è visitabile al Quirinale, a Roma . Si tratta delle “Storie di Giuseppe negli arazzi di Pontormo e Bronzino”. Dieci splendidi arazzi, di dimensioni monumentali, tessuti in lana, seta, oro e argento, realizzati tra il 1546 e il 1553 dalla manifattura di Firenze, appositamente istituita dal granduca Cosimo I de’ Medici. Erano venti in totale, ora sono equamente divisi tra il Polo museale fiorentino e la Presidenza della Repubblica, dove si trovano dal 1882, questi ultimi visitabili nella mostra attuale. Erano nati su disegni forniti dai maggiori artisti del tempo: Pontormo, dal suo allievo Agnolo Bronzino, da Francesco Salviati e dalle loro botteghe. Sono passati attraverso un imponente lavoro di restauro da parte di una ventina di specialisti, in migliaia di ore di lavoro. E ora i dieci arazzi vengono presentati insieme ad una serie di opere, della stessa epoca, oli su tavola, bronzi, manoscritti, e alcuni dei cartoni preparatori originali di Pontormo e Bronzino. Il catalogo è a cura di Louis Godart. Informazioni per le visite: www.quirinale.it. (Nora Villa) 40 anni dalla loro ultima storica esposizione, i Capricci e gli Scherzi di Giambattista Tiepolo tornano al Castello di Udine. Il corpus completo della magnifica produzione grafica dell’artista veneziano viene esposto nella Galleria d’Arte Antica del Castello udinese insieme ad una attentissima selezione di suoi disegni, opere direttamente collegate ai temi delle incisioni. Il tutto affiancato dagli oli del Tiepolo patrimonio delle Gallerie d’Arte udinesi e dai cicli di affreschi che i Tiepolo, Giambattista e Giandomenico, hanno lasciato in città e che valgono ad Udine l’appellativo di “Città di Tiepolo”. “Giambattista Tiepolo tra scherzo e capriccio”, curata da Cristina Donazzolo Cristante e Vania Gransinigh (fino al 31 ottobre), è una delle proposte di punta delle “Giornate del Tiepolo 2010”, programma ideato e gestito dall’Assessorato alla Cultura del capoluogo friulano. «Di spiritoso e saporitissimo gusto», è il giudizio entusiasta che lo Zanetti profferì nell’ammirare per la prima volta, affascinato, le incisioni di Tiepolo. A colpirlo innanzitutto fu l’uso della tecnica dell’acquaforte: le figure sembrano schizzate senza alcuna esitazione, sull’impeto del momento. Del resto «concepire, disegnare, intagliare non è che un istante per me…», ebbe a dire Tiepolo stesso. Ciò che più affascina in questi capolavori non è tanto la pur eccelsa esecuzione tecnica, ma ciò che l’artista vi ha rinchiuso, il significato segreto che sottende ai particolarissimi e mai casuali lavori. Realizzati tra il 1741 e il 1742, portati a termine in due distinte fasi tra il 1743-1744 e il 1754, sono stati oggetto di studi che hanno individuato anche una possibile progressione esecutiva al loro interno. L’intera produzione è adesso presente in mostra, in un percorso che si presenta come una occasione oggettivamente unica per tentare di avvicinarsi ai segreti tiepoleschi, senza la presunzione di poterli penetrare sino in fondo, ma sapendo di poter contare sull’impagabile emozione di ammirarli, lasciandosene affascinare. (Elena Grazini) COLLETTIVA “LIBERA FANTASIA” Presso la Galleria Mentana a Firenze L a Manifestazione, giunta alla sua ottava edizione, è stata promossa dall’Anla Toscana ed organizzata dal suo presidente, Vincenzo D’Angelo, curata nell’allestimento dalla gallerista e direttrice artistica Giovanna Laura Adreani, pubblicizzata nella veste grafica da un accattivante invito-brochure realizzato dall’architetto Arianna Mirannalti. Nella cerimonia di segnalazione delle opere e delle poetiche dei singoli artisti partecipanti (42 soci aderenti) si sono succeduti gli interventi delle personalità presenti: il saluto del presidente Anla regionale, l’in52 tervento del prof. Marco Carraresi che ha riconosciuto l’importanza della libera creatività nelle Arti visive, l’intervento del prof. Rodolfo Cigliana in rappresentanza del Rotary Club - Firenze Est e, a conclusione, le considerazioni valutative sulla varietà degli stili e delle tecniche da parte del critico d’arte Silvia Ranzi. L’eterogeneità delle opere esposte nelle molteplici prassi esecutive rende omaggio all’atto creativo nella sua originaria libertà ispirativa ed espressiva. Un ruolo preponderante ha svolto la pittura nella pluralità delle tendenze stilistiche presenti che hanno spaziato dall’impressionismo naturalistico all’astrazione materica, dal polimaterico al concettuale, dalla stilizzazione delle forme alle nitide scansioni geometriche. Un ampio ventaglio di soggetti sono stati offerti: dalla veduta al paesaggio, dalla natura morta all’assemblaggio floreale o vegetale, dal ritratto alla figura, dalle corposità dell’informale a nuove visionarietà supportate da matrici tecnologiche. Ben rappresentata la scultura con opere in terracotta cruda o policroma, fusione in bronzo e manipolazione strutturale del ferro con valenze veridiche o simboliche. La grafica ha messo a punto Cultura 50-53:Layout 1 07/06/10 16:21 Pagina 53 ATTUALITA’ CULTURA di Wolfy Ferrero CONCORSO “UNA POESIA PER LA VITA” a 10a edizione del Concorso “Una poesia per la Vita”, promosso dall’Anla Regionale Toscana, con il patrocinio della Regione, si è conclusa a Firenze nell’Auditorium della Cassa di Risparmio di Firenze con la cerimonia di premiazione, ospite d’onore il prof. Marco Carraresi. Il lavoro della Giuria, composta da Paola Lucarini, Donatella Tesi, Rodolfo Cigliana, è stato impegnativo per l’elevata qualità delle numerose opere presentate. La manifestazione è stata introdotta dal presidente regionale Anla, Vincenzo D’Angelo, il quale, portando a tutti gli intervenuti il saluto della Madrina, avv. Maria Teresa Cappugi Rossi, ha espresso viva soddisfazione per questo Concorso, giunto con crescente successo alla decima edizione. Un premio letterario che trova la sua motivazione nella volontà di dare l’opportunità ai poeti di comunicare le proprie capacità espressive e di stimolare la loro creatività, suscitando così nel pubblico riflessioni sui contenuti e sui valori dell’arte e della poesia in particolare. Il prof. Marco Carraresi, nel complimentarsi per il decennale del Concorso e per l’organizzazione della cerimonia di premiazione, ha portato il saluto della Regione Toscana. La scrittrice Donatella Tesi ha svolto un interessante intervento soffermandosi sul valore salvifico della poesia: i poeti sono L Nella pag. precedente, a sin., “L’Angelo custode” del Tiepolo. In alto, uno dei dieci arazzi del Quirinale esemplari nella tecnica xilografica, acquafortistica, calligrafica della china e gestuale del carboncino; presente la fotografia nella focalizzazione lirica del dettaglio. Gli artisti partecipanti hanno ricevuto un attestato che suggella l’intento sotteso ad una tale rassegna di progettualità artistiche: ribadire il valore aggregante e sociale dell’arte come rappresentazione, relazione costruttiva con il fruitore, “luogo” critico nel processo analitico di ricostruzione della prospettiva estetica e semantica del fenomeno, “visione” creativa di ciascun artista. (S.R.) ANLA ANL LA Consiglio Regionale Reegionale T OSCANA TOSCANA una poesia per la vita Raccolta poesie premiate e segnalate dalla 1a edizione dell’anno 2001 alla 10a edizione dell’anno 2010 gli unici in grado di trasformare la violenza in amore e il dolore in parole. Il prof. Rodolfo Cigliana ha intrattenuto la platea sul bisogno di comunicazione dei poeti. E’ iniziata poi la cerimonia della consegna dei premi, delle targhe ai vincitori, degli attestati e omaggi a tutti i partecipanti. In particolare è stato donato un volume contenente la raccolta di tutte le poesie vincitrici e segnalate in questi dieci anni. Le liriche sono state recitate dalla poetessa Paola Lucarini. Il primo premio è stato attribuito a Marzia Lucchesi per la lirica “Salvia Pratense”; il secondo premio a Susanna Pecchioli per la lirica “Angeli”; il terzo ex-aequo a Fabiano Braccini per la lirica “Di una presenza le effimere tracce” e a Maria Grazia Coianiz per la lirica “Nella stagione di scelte e desideri”. La commissione giudicatrice ha inoltre ritenuto meritevoli di segnalazione le composizioni di Roberta Bagnoli, Mara Faggioli, Mario Macioce, Patrizia Mattoni, Anna Maria Pacchetti, Fiorenza Perotto, Dory Terraneo. Firenze - 20 Maggio 2010 I BASALDELLA DINO, MIRKO, AFRO I tre fratelli Basaldella, Dino, Mirko e Afro, proposti tutti insieme in una grande retrospettiva a oltre vent’anni di distanza rispetto a quella che la Galleria d’arte moderna di Udine dedicò loro nel lontano 1987. Con l’obiettivo di aggiornarla con quanto di nuovo si è scoperto nel frattempo su di loro e anche con la presentazione di alcuni inediti di Afro e di Mirko. La mostra “I Basaldella. Dino, Mirko, Afro”, voluta dalla Regione Friuli Venezia Giulia e dall’Azienda speciale Villa Manin, è curata da Giuseppe Appella, Fabrizio D’Amico, Marco Goldin e organizzata da Linea d’ombra. E’ ospitata a Passariano (fino al 29 agosto), negli stessi locali di Villa Manin che hanno recentemente ospitato le mostre su Giuseppe Zigaina e “L’età di Courbet e Monet”. In questi ultimi anni mostre, anche importanti, in Italia e nel mondo, dedicate ai tre artisti, figli di Leo Basaldella, pittore decoratore udinese, morto per causa di guerra 53 nel 1919, non sono certo mancate. Molte su Afro (1912-1976), meno numerose ma altrettanto importanti su Dino (1909-1977) e su Mirko (1910-1969). La pubblicazione del catalogo generale dell’opera di Afro ha fatto emergere opere prima sconosciute e gli studi hanno offerto motivi di grande interesse, a rendere ancora più affascinante e magmatico il già complesso “mondo dei Basaldella”. La mostra di Villa Manin si prefigge di fare una sintesi di tre personalità tanto autorevolmente e diversamente complesse, presentandole attraverso circa centosettanta opere, dalle più note a quelle sino ad oggi mai esposte al pubblico. Afro Basaldella, “Permesso di soggiorno” alberghi 4-54 :Layout 2 28/05/10 14:41 Pagina 54 Residence LA PALMA Andora (SV) - Via Mazzini, 36 – tel. 0182.86359- fax 0182.86399 www.lapalma.sv.it [email protected] –––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––– Viale Lungomare Italia, 92 44020 Lido delle Nazioni (Ferrara) tel. 0533/379416 - Fax 0533/399233 www.vear.it [email protected] –––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––– Lidi Ferraresi: appartamenti-villette. 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Ciascuno deve scrivere o dire tutto quello che ricorda: visi, figure, scritte ecc. Ai più bravi un premio e agli altri pure! R ECIPIENTI DI COTTURA L’alluminio ha un’ottima conducibilità termica e quindi riduce i tempi di cottura, ma favorisce la distruzione della vitamina C. Inoltre non è adatto per la conservazione dei cibi cotti in quanto cede particelle di metallo. CAFFÈ E CO SUGGERIMENTI • I fornelli di acciaio si possono lucidare immergendoli in acqua bollente e aceto. • Per l’argento preparate una soluzione di acqua e bicarbonato e strofinate con uno straccio. • Per il rame, lucidate con uno straccio imbevuto con un pizzico di sale e aceto (o limone). • Per i tappeti, usate l’aspirapolvere, quindi cospargete di bicarbonato e lasciate agire una notte, poi ripassare l’aspirapolvere. F ERTILIZZARE Se avete mangiato dei piselli o fagioli, non buttate il liquido di conserva, ma raccoglietelo e usatelo per innaffiare le vostre piante. E’ un ottimo fertilizzante. LA IL Non buttate la polvere del caffè usato, è utile per sgrassare le mani dopo che si sono fatti i lavori di casa; toglie dai mobili le macchie zuccherine di sciroppi, bibite, liquori; ingrassa la terra dei vasi; pulisce le ampolle dell’olio; toglie dai recipienti l’odore di muffa e alle pentole l’odore di pesce. La polvere va usata con acqua tiepida (tranne per smacchiare perché serve appena umida). LANA Quando fate un golf o una maglia di lana, con i ferri o uncinetto, esponete prima la matassa ai vapori dell’acqua in ebollizione e lasciate asciugare all’ombra, eviterete che l’indumento si restringa al primo lavaggio. Altro consiglio: appena avrete disfatto un indumento di lana, riducete questo a matassa, quindi tuffatela nell’acqua, infilatela su un bastone esponendola all’aria: la lana tornerà liscia, come nuova. IN BREVE • La polpa del cetriolo maturo ridotta in poltiglia e tenuta sul viso per qualche minuto, è un ottimo decongestionante e schiarente per le pelli grasse. • Un cubetto di lievito di birra sciolto in poca acqua tiepida e steso sul viso è un’ottima maschera rinfrescante. Lasciatela per venti minuti. 55 Medicina 56:Layout 1 31/05/10 12:38 Pagina 56 ESPERIENZA FAMIGLIA di Roberto Pellicciari MEDICINA IL TUMORE DELLA MAMMELLA E’ possibile sconfiggerlo con la prevenzione I l tumore della mammella è molto frequente (più di 30.000 casi all’anno in Italia), colpisce la donna (più raramente l’uomo), soprattutto tra i 40 e 70 anni (i casi aumentano con l’età). I fattori di rischio individuati sono molti: l’età, 50 anni, la familiarità (avere parenti di I grado che ne sono già stati affetti), la predisposizione genetica (sono state individuate delle alterazioni dei geni BRCA1 e BRCA2), l’aver già avuto un tumore della mammella, l’obesità postmenopausale, il fumo, l’assunzione moderata di alcolici, la dieta ricca di grassi e zuccheri e scarsa in frutta e verdura, l’elevato stato socio economico, la provenienza geografica (nord Europa e nord America), l’assenza di gravidanze o una prima gravidanza in età avanzata, il menarca precoce, l’uso di terapie ormonali sostitutive, l’uso di anticoncezionali orali principalmente a base di estrogeni (quelli di ultima generazione sono sicuri perché prevalentemente a base di progestinici) ed il riscontro istologico di una “iperplasia atipica” della mammella. Il tumore viene classificato in base all’origine cellulare ed alla diffusione in: carcinoma duttale (CDIS) e carcinoma lobulare in situ (CLIS); carcinoma duttale e carcinoma lobulare infiltrante. Esistono, inoltre, altri tipi istologici meno frequenti. Il tumore in genere è asintomatico; il segno caratteristico è la presenza di una tumefazione nodulare anche piccola (1-2 cm) palpabile e/o visibile (in circa il 50 per cento dei casi nel quadrante superiore ed esterno della mammella) che può essere accompagnata da altri segni come: l’alterazione della morfologia del capezzolo (retrazione, scomparsa), della cute (aspetto a buccia di arancia) e della forma e consistenza del seno; la presenza di secrezioni e/o sanguinamento dal capezzolo, l’aumento delle dimensioni di un linfonodo dell’ascella. In caso di sospetto tumore, dopo aver eseguito una mammografia (esame radiologico di semplice esecuzione) ed eventuale ecografia, si effettua una agobiopsia. Bisogna, inoltre, sottoporsi ad accertamenti (radiografia del torace, studio della funzionalità epatica, ecografia epatica, emocromo, ricerca di marcatori tumorali, scintigrafia ossea; eventuale TC total body, risonanza magnetica e PET) per valutare il grado di estensione (presenza di metastasi in genere alle ossa, fegato, polmoni, cervello) della patologia. Il tumore sarà pertanto classificato in stadi di gravità crescente (dallo stadio Tis - carcinoma in situ - allo stadio 4 - carcinoma con metastasi) e su questa stadiazione si baserà il tipo di terapia ed il tipo di programma di follow-up da seguire. La terapia è chirurgica accompagnata da cicli di chemioterapia, radioterapia e terapia con un inibitore competitivo dell’estradiolo (tamoxifene). Quest’ultimo viene somministrato in presenza di recettori estro-progestinici sulle cellule tumorali ed ha dimostrato di ridurre i casi di recidiva. La scelta della terapia deve anche considerare l’età, l’aver raggiunto la 56 menopausa e le condizioni generali della paziente. Se la diagnosi è precoce si effettua una quadrantectomia (asportazione solo della parte malata della mammella). Negli stadi più avanzati di patologia l’intervento diventa sempre più esteso (mastectomia parziale, radicale modificata) coinvolgendo l’asportazione dei linfonodi del cavo ascellare. La procedura è accompagnata da intervento di ricostruzione plastica. Il programma di follow-up prevede l’esecuzione periodica di: Rx torace, eventuale Rx dei segmenti scheletrici, mammografia, ecoepatica ed esami di laboratorio. La prevenzione è fondamentale. Le donne, sin da giovani, devono sottoporsi annualmente ad una visita specialistica senologica ed, in linea di massima, dopo i 40 anni ad una mammografia. Sarà poi lo specialista in base al profilo di rischio individuale a consigliare quando iniziare gli accertamenti di prevenzione e con quale cadenza ripeterli. L’autopalpazione del seno, da effettuare una volta al mese e dopo le mestruazioni, è anch’essa consigliata (le pazienti possono acquisire le informazioni sulla corretta tecnica presso i centri specializzati). L’ecografia della mammella è utile soprattutto nelle giovani donne. La prevenzione si basa anche sull’applicare un corretto stile di vita: dieta ricca di frutta e verdura, evitare il fumo e l’assunzione eccessiva di alcool, praticare attività fisica regolare, controllare il peso corporeo. La sopravvivenza a 5 anni nelle donne affette da patologia in stadio preclinico può raggiungere il 98 per cento! Per questo è assolutamente necessario che le donne abbiano coscienza della problematica ed eseguano periodicamente i controlli concordati con lo n specialista. Posta Condominiale 57:Layout 1 31/05/10 12:39 Pagina 57 ESPERIENZA FAMIGLIA di Terenzio Grazini POSTA CONDOMINIALE CONDOMINIO FRAZIONATO Abito in un condominio formato da tre scale, un giardino comune ed un piano garage sito nel piano interrato dal quale si accede dalle tre scale a piedi e da una unica rampa per le auto (diciamo che è un garage facente parte delle cose comuni). Posso chiedere all’assemblea che le tre scale dell’edificio vengano gestite autonomamente (ogni scala ha un amministratore) e le parti comuni (garage e giardino) come supercondominio da un solo amministratore? In caso di risposta affermativa quale dicitura va messa all’ordine del giorno e con quanti millesimi può essere approvata? Cesare Nicoletti Roma La giurisprudenza ammette la possibilità che l’assemblea decida lo scioglimento di un condominio e la sua conseguente suddivisione in più parti autonome, cioè in più condomini. Al riguardo, gli articoli 61 e 62 delle disposizioni di attuazione del Codice civile stabiliscono che: - le parti immobiliari devono avere le caratteristiche di edifici autonomi, anche se restano in comune alcune parti di quelle citate nell’art. 1117 Cod. civ., come quelle citate dal lettore; - la delibera della suddivisione deve essere approvata con la maggioranza stabilita dal secondo comma dell’art. 1136 (501 millesimi e metà più uno dei condomini, oppure è disposto dall’autorità giudiziaria su domanda di almeno un terzo dei comproprietari di quella parte dell’edificio di cui si chiede la separazione; - se, ai fini della separazione, occorre modificare lo stato dei luoghi o effettuare opere per una diversa sistemazione dei locali o delle dipendenze tra i condomini, lo scioglimento del condominio deve essere deliberato dall’assemblea con la maggioranza della metà più uno dei condomini, che però rappresentino almeno due terzi dei millesimi di proprietà (art. 116, comma quinto). Andrebbe fatta anche una valutazione sulla convenienza della suddivisione, posto che tre gestioni separate e tre amministratori costano più di uno solo, ma su questo punto la legge non interviene, spetta ai partecipanti all’assemblea. TABELLA SOSPESA PER NECESSITA’ L’assemblea del mio condominio ha deciso, a maggioranza di due terzi, di ripartire la spesa sostenuta per una serie di riparazioni all’impianto di riscaldamento centralizzato, suddividendo la spesa in parti uguali su tutti i condomini invece di utilizzare, come stabilito nel regolamento contrattuale, l’apposita tabella. Non ho ancora impugnato la delibera per mie perplessità sulle spese legali che dovrei anticipare. Ritengo comunque che la delibera sia nulla, per cui avrei più tempo per impugnarla. Ho ragione? Sandro Laurenti Pescara Sembra, anche se il lettore non lo precisa, che l’assemblea abbia deciso, con una maggioranza ampia ma insufficiente, di risolvere una situazione difficile (spesa eccezionale?) adottando un criterio di “equità”. Ebbene, secondo la giurisprudenza della Cassazione, la delibera di ripartizione di una spesa adottata senza l’applicazione dell’apposita tabella e, in quanto in contrasto, senza l’unanimità dei consensi, non è nulla perché non modifica i criteri di ripartizione della spesa limitandosi a disapplicare la tabella stessa, ma è annullabile, quindi impugnabile entro il termine di cui all’art. 1137 Cod. civ. Secondo la Suprema Corte, il provvedimento preso illegittimamente, ma per necessità contingenti di una particolare situazione sulla quale si registra un sostanziale accordo, ma non potrà mai raggiungere l’unanimità, rientra nelle attribuzioni dell’assemblea di cui all’art. 1135 Cod. civ. 57 franco-monete 58-59_ok:Layout 1 31/05/10 12:46 Pagina 58 di Raffaele C. Costa ESPERIENZA FAMIGLIA MONETE N ella Roma degli imperatori capitava raramente che il tempio di Giano Quirino chiudesse le porte, a indicare che in tutto l’impero regnava la pace. Uno di questi periodi fu quello donato a Roma e al mondo nel 63 da Nerone, a conclusione della guerra contro i Parti (in precedenza il tempio aveva chiuso i battenti sotto Numa Pompilio; quindi alla conclusione della prima Guerra punica e sotto Augusto, alla conclusione della battaglia di Anzio). L’eccezionalità dell’evento indusse l’imperatore a dedicare il rovescio del sesterzio coniato probabilmente nel 65 dopo Cristo, tenendo per sé il diritto sul quale è inciso un suo profilo. Dall’immagine del rovescio, il tempio di Giano si presenta a forma rettangolare, con le pareti lunghe costruite da grossi blocchi quadrati cui si sovrappongono una luna inferriata ed un coronamento liscio bipartito. Ai lati le lettere “S C”, a significare che la moneta venne emessa per decreto del Senato. In una recente vendita pubblica di Numismatica Ars Classica, un magnifico esemplare del sesterzio neroniano della pace, è stato battuto per 55.000 franchi svizzeri, guadagnando in tal modo 20.000 franchi sulla stima. Per comprare un altro splendido sesterzio, in questo caso coniato da Caligola nel 37-38 dopo Cristo, sono invece “bastati” 37.000 franchi; diecimila in più di quelli pagati nel 2002 per lo stesso esemplare. A sua volta il sesterzio della Vittoria, mandato a battere nel novembre del 68 da Galba, ha totalizzato 15.000 franchi, un po’ meno della somma realizzata del 2001, anche allora in vendita Numismatica ars classica. Col passare degli anni l’iconografia dei sesterzi fu aperta all’apporto dei familiari dell’imperatore. Come Plotina e Marciana, rispettivamente moglie e figlia di Traiano. I due ritratti, Il sesterzio della pace di Nerone Sesterzi di Plotina e Marciana: si notino le curiose ed elaborate acconciature DI MOLTO VALORE I “SESTERZI” ROMANI proposti sia pure con leggere varianti anche su monete d’oro, sono interessanti per le loro acconciature, degne del più sofisticato parrucchiere dei giorni nostri. In tutti e due i casi le monete hanno spuntato 24.000 franchi. Tre anni fa il sesterzio di Marciana venne acquistato per 11.000 franchi. Fra le monete imperiali del primo IN BREVE Anche il mercato delle monete da collezione si va sempre di più globalizzando, come sottolineano alcuni realizzi (un tempo impensabili) messi a segno da alcune monete di Romania, offerte da Varesi. Proposti rispettivamente a 1.800 ed a 4.500 euro, due differenti esemplari dell’aureo da 20 lei del 1939 di Bucarest, regnante quindi Carlo II, sono stati nell’ordine assegnati a 13.000 e 14.500 euro. Con incrementi, sulla stima, del 622 per cento nel primo caso e del 222 per cento nel secondo caso. R.C.C. 58 secolo dopo Cristo i sesterzi, o grandi bronzi, si «distinguono», la sottolineatura è di Giancarlo Alteri, conservatore del medagliere della Santa Sede, «per arte, per stile, per l’armonia di composizione tra diritto e rovescio». Queste splendide monete «diventano, in realtà, un eccezionale strumento di propaganda imperiale: fin nei confini più lontani dell’Impero esse riproducono il volto dell’imperatore, le sue azioni di politica interna e di politica estera, per governare un impero sempre più esteso, le sue imprese militari, per renderne sempre più sicuri i confini, i suoi dei, invocati perché continuino ad assicurare a Roma il primato del mondo. Tramontato l’impero, queste superbe monete andarono disperse nella terra, in quella stessa terra, che ricoprì le reliquie di una grandezza che fu: nel lungo passare dei secoli, al contatto che gli elementi esistenti in natura, per lenta ossidazione, esse si sono ricoperte di patine splendide, hanno acquistato un aspetto quasi n irreale». franco-monete 58-59_ok:Layout 1 31/05/10 12:47 Pagina 59 ESPERIENZA FAMIGLIA FRANCOBOLLI di Fabio Bonacina U n mondo di favole si sta abbattendo sul Vecchio Continente: sono le emissioni 2010 del popolare giro PostEurop. Anche se è presto per avere un quadro completo, si possono fare le prime valutazioni, presentando alcune delle cartevalori. E, ancora una volta, si vede come la fantasia e le circostanze abbiano influenzato le scelte dei vari operatori postali. Mettendo in difficoltà soprattutto i Paesi più piccoli, che magari non possono vantare una produzione locale significativa. E’ il caso, ad esempio, di Monaco, Cipro e San Marino, che sono ricorsi a disegni generici: il Principato dei Grimaldi ha associato giovanissimi, libri e cartine, l’isola di Afrodite propone una montagna di tomi, mentre l’antica Repubblica si è affidata alle visioni oniriche di Nicoletta Ceccoli. La disegnatrice, ormai di casa all’Azienda autonoma di Stato filatelica e numismatica, ha immaginato una bambina-farfalla per un soggetto e un libro, diventato letto, che vaga nello spazio per l’altro. Anche la Francia - che pure ne avrebbe da raccontare - ha deluso, almeno pensando alle sue potenzialità: la carta valori offre una ragazzina seduta su una pila di testi e, sullo sfondo, alcuni dei personaggi delle storie. Poco convincenti le interpretazioni spagnola e tedesca, dove un bimbo (per Berlino un orsacchiotto) è intento a leggere. Differente è l’esito finlandese: Helsinki ha chiamato Leena Lumme; l’illustratrice ha descritto i libri come delle porte che aprono, a chi li sa impiegare, differenti mondi di immaginazione e fatti. Pure la Polonia ha giocato sulla doppia prospettiva: il lettore diventa re nel momento in cui si immerge nella trama. Centrata, una volta tanto, è l’idea dell’Italia, che ha citato due personaggi specifici e nazionali: uno classico (Pinocchio di Collodi, riletto da C’ERA UNA VOLTA... Il giro PostEurop 2010 dedicato ai libri per bambini Jacovitti) e l’altro attuale (ma già famoso: il topo giornalista Geronimo Stilton dovuto a Elisabetta Dami). Anche altre realtà hanno valorizzato le proprie storie. La Svizzera ha proposto un’inconsueta rappresentazione di Heidi, in genere conosciuta con le fattezze di Shirley Temple (il film risale al 1937) o secondo i piùrecenti cartoni giapponesi. Tanto da essere, nell’emissione, difficilmente identificabile, anche se il dentello la associa ad un paesaggio alpino e a due caprette. L’Islanda ha richiamato la mitologia nordica, riletta e adattata al gusto attuale da due contemporanei, Ingunn Asdisardottir e Aslaug Jonsdottir. Diversa è l’interpretazione danese, che ha rispolverato eroi risalenti al Novecento, il curiosissimo Sporge Jorgen e il bullo Orla, dovuti a Robert Storm Petersen e ad Ole Lund Kirkegaard. Alcune delle interpretazioni uscite in questi giorni 59 L’Estonia ha citato i lavori dei compatrioti Viive Noor e Jüri Mildeberg, lo stesso metro adottato dall’Austria: la volpe sullo skateboard si chiama Fridolin ed è nata da un’idea di Carola Holland. D’autore la scelta della Repubblica Ceca, che cita il cucciolo immaginato da Karel Capek. Altrettanto locali, ma decisamente noti pure oltre confine, sono i protagonisti dei due dentelli irlandesi, dedicati al Principe Felice di Oscar Wilde e, naturalmente, al viaggiatore Gulliver di Jonathan Swift. Esterofila, per contro, la scelta della Macedonia, che ha puntato su Peter Pan. Forse, la palma della simpatia giunge da Andorra. La vignetta offre un semplice ovale, a richiamare lo specchio. E, ai lati, si legge la canonica frase: “Specchio delle mie bran me, dimmi chi è...”. computer-collez 60-61:Layout 1 31/05/10 12:59 Pagina 60 ESPERIENZA FAMIGLIA di Maria Luisa Urbano COMPUTER UN GOOGLE TUTTO NUOVO I n uno scenario in continua evoluzione come quello di Internet e dei grandi siti Internet, poche cose sembravano imperturbabili ai mutamenti e sempre uguali a se stesse come l’homepage di Google. Ad eccezione di periodiche modifiche per celebrare eventi particolari, la pagina bianca con il grande logo colorato e la maschera per l’inserimento delle parole da cercare è praticamente identica dalla fine degli anni Novanta. Ai primi di maggio Google invece ha stupito i propri utenti lanciando il più importante restyling grafico della sua storia, relativo non solo alla pagina dei risultati, ma anche al logo. In effetti, una piccola rivoluzione… U LTIMI Salta immediatamente agli occhi il nuovo logo, più luminoso, con la seconda “o” che vira dal giallo fin quasi all’arancio. Ma la differenza maggiore riguarda la pagina nella quale vengono presentati i risultati delle ricerche, in cui compare un menu laterale per affinare l’elenco di siti proposto da Google. Ad esempio, sarà possibile cercare tra varie tipologie di contenuto (immagini, video, notizie ecc.) e contemporaneamente ordinare i risultati per data, vedere le ricerche correlate o mostrare solo i risultati relativi a un determinato arco temporale. Uno strumento del genere era già presente in alcuni particolari tipi di ricerche su Google, ad esempio quella nelle categorie video e news. Da oggi, il pannello di sinistra sarà pre- INDIRIZZI I P, sente in tutte le pagine dei risultati di Google, indipendentemente dalla tipologia di contenuto cercata. Queste sono solo alcune delle prime novità presentate dal celebre motore di ricerca. Ma in tutto, spiegano da Mountain View, sono oltre un centinaio le modifiche effettuate, dai link in homepage, al colore dello sfondo degli annunci sponsorizzati, alla presenza delle stelline per memorizzare i risultati preferiti. «L’obiettivo primario di Google è quello di aiutare le persone a non perdersi nel mare di Internet, offrendo loro tutti i possibili strumenti per trovare ciò che serve», ha commentato Alessandro Antiga, Country Marketing Manager di Google per l’Italia. «Questo annuncio, continua Antiga, rappresenta l’ultimo passo in oltre 10 anni di lavoro dedicati alla continua ottimizzazione del motore di ricerca e allo sviluppo di una tecnologia che semplifichi e migliori l’esperienza d’uso dei nostri servizi ■ a vantaggio degli utenti». RISCHIO MERCATO NERO C osa accadrà con la fine dell’allocazione degli oltre 4 miliardi di indirizzi che si basano sul protocollo Internet più utilizzato oggi, l’Ipv4? Nella fase di passaggio verso il nuovo standard Ipv6, di cui già da molti anni si parla, il mercato sarà pronto a spendere sempre di più: parola di economisti e studiosi della rete, come R. Kevin Oberman: «Un mercato nero è fuori controllo per definizione. Se possedete un bene, che ha un valore e una richiesta di mercato, il suo prezzo salirà e raggiungerà qualsivoglia livello i compratori saranno disposti a spendere». E sempre secondo Oberman, per potersi accaparrare indirizzi Ipv4 in periodo di interregno tra uno standard e l’altro, non resterà che acquistare a qualsiasi prezzo, permettendo che il mercato nero lieviti in maniera esponenziale. Tutta la partita si giocherà nei prossimi 5 anni, periodo necessario per migrare definitivamente da un sistema all’altro, anche se i pronostici su questo passaggio si sprecano da molto tempo, attrezzando server, pc, browser, apparecchi tecnologici connessi alla rete del proprio indirizzo Ip. La crisi e l’esaurimento degli indirizzi basati su standard Ipv4 è annunciata da anni da chi lavora in campo tecnologico. Complice, tra l’altro, il bisogno sempre più pressante di indirizzi da parte di aree geografiche prima assenti, come l’Africa, alcune zone dell’Asia e dell’America del Sud. Ma quel che più ha contribuito a questo veloce esaurimento è la diffusione di apparecchi tecnologici bisognosi di parlare tra loro: è la cosiddetta Internet delle cose, cioè la comunicazione da macchina a macchina, che sfrutta la tecnologia a pacchetti tipica della rete per far comunicare tra loro due oggetti. Se i sistemi operativi Windows, Unix, Linux, e Mac Os X supportano Ipv6 già da tempo, così come i browser, non tutto il mondo tecnologico è aggiornato per questa rivoluzione. Per questo una fiorente industria lavora a software che permettano a tutte le macchine di parlare nei due differenti standard. E la partita di cui il mercato nero potrà profittare si gioca tutta sull’interregno: in tempi di esodo da uno all’altro, potrebbe essere necessario spendere molto per ■ continuare a “esserci”, nell’uno e nell’altro mondo. 60 computer-collez 60-61:Layout 1 31/05/10 13:00 Pagina 61 ESPERIENZA FAMIGLIA di Ida Spada COLLEZIONISMO MANUALI DI GIARDINAGGIO Fiorirono nell’800. Oggi si trovano nelle librerie antiquarie P iantare siepi di ligustro o coltivare orchidee. Non saremo, forse, appassionati come gli inglesi, ma noi italiani il pollice verde abbiamo scoperto di averlo già nel Rinascimento. Era il tempo in cui la classe sociale affluente, fornita di mezzi economici, dotava il proprio palazzo di alcuni must assoluti come pitture, sculture, arazzi, bronzi, specchi e col terreno intorno trasformato a giardino, ben disegnato, tagliato e pettinato a motivi geometrici, il giardino all’italiana, ovvero come piegare all’ordine l’esuberanza della natura. Oggi l’ecologia, il “green”, ha risvegliato l’interesse dei collezionisti per le pubblicazioni che riguardano l’argomento, specie per quelle dell’Ottocento, il periodo in cui per ottemperare alle esigenze della nuova borghesia intenta a fare la rivoluzione industriale, si costruiva la villa o la villetta con giardino. Era quindi tutta una corsa a consultare pubblicazioni che trattassero di semina, concimatura, potatura, innesti, per sperimentare ibridi, piante esotiche e scoprire i segreti della botanica. Uscirono a centinaia, in quel secolo, i libretti utili, dalle copertine allettanti che toccavano il vasto panorama della terra e dei suoi frutti. Dal “Giardino delle Signore” di Giulio Cappi, edito dalla Libreria Editrice di Educazione e Istruzione, Milano 1887, un elegante volumetto dalla copertina Liberty con illustrazioni. Ma al di là dei consigli per lo svago pomeridiano di dame della Belle Époque per allevare rose e gelsomini, non mancavano esperti che approfondivano il discorso, essendo il settore piuttosto seguito da scrittori validi e preparati. In Lombardia, Giuseppe Moretti, ordinario di botanica all’Università di Pavia, dirigeva una Biblioteca Agraria forte di numerosi volumi che fornivano istruzioni per la conduzione dei fondi, pubblicando parallelamente un volumetto più adeguato a chi avesse semplicemente un orticello. Un volumetto dal titolo “L’ortolano istruito”, edito dalla tipografia milanese della Vedova di A. F. Stella e Figlio Giacomo. Volumetti semplici in carta povera. Tra il 1870 e il 1880, escono ben 18 manuali di argomento orticolo facenti parte di una interessante collana edita dalla Biblioteca Scientifica Popolare di Ermanno Loescher con sedi a Torino e Roma e con la consulenza dei fratelli Roda, maestri giardinieri della Real Casa di Savoia. Nel 1870 il commesso di una libreria 61 di Zurigo, Ulrico Hoepli, rileva a Milano la libreria di un connazionale, Languerer, e inizia a stampare in proprio piccole edizioni tecno-divulgative. Una serie di manuali, formato tascabile, chiari, comprensibili, che spaziano in tutti i campi del sapere e gli daranno la fama. Nel settore giardinaggio c’è Giulio Gilardi, professore di floricoltura e agraria che fornisce tutti gli elementi necessari alla coltivazione di rose, camelie, piante bulbose e via via. I suoi Manuali, tutti illustrati, venivano tirati in mille copie. In Sicilia, a Catania, era attivissimo l’editore Battiato per i suoi Almanacchi e per gli oltre 200 volumetti dalla copertina azzurra che coprivano in pratica l’argomento. La lista delle pubblicazioni ottocentesche potrebbe continuare a lungo visto che includevano, in anticipo sui tempi, anche dissertazioni su quello che oggi chiamiamo “garden design”, la moderna concezione di un giardino. Chi volesse iniziare la ricerca di questi affascinanti abbecedari verdi di approccio alla natura, può provare nelle librerie antiquarie, alle mostre-mercato di argomento cartaceo, nelle rubriche di scambi delle riviste specializzate ■ e su Internet. civiltà della tavola 62-64 :Layout 1 31/05/10 14:02 Pagina 62 ESPERIENZA FAMIGLIA di Alberto U.Rogi CIVILTA’ DELLA TAVOLA U n tocco di esotico sulla nostra tavola, l’avocado, dalla polpa morbida e gradevole quando è ben maturo, ormai assimilato alla nostra cucina mediterranea. Frutto avvolto da un alone di mistero. Il suo nome scientifico è “Persea americana”, appartenente alla famiglia della Lauraceae, ma in alcune zone è noto con l’inquietante appellativo di “alligator pear”. Di sicuro è un frutto camaleontico. Nel suo Paese originario, il Messico, dove è popolarissimo, si presenta come lo conosciamo noi, con la buccia ruvida, leggermente granulosa di colore verde cupo e le fattezze di una L’AVOCADO Piace soprattutto nei Paesi latino americani. Ma anche da noi ha preso piede STORIA E TRADIZIONI DEL POLIEDRICO MONDO DEL VINO (6) di Roberto Antognozzi VITIGNI REGIONALI DEL NORD OVEST l Nord Ovest è la patria di una grande varietà di tesori enologici costituiti da vitigni locali, che solo negli ultimi anni sono stati presentati a una cerchia più ampia di consumatori, in particolare il Dolcetto, popolarissimo in Piemonte e Liguria. Questo vitigno dalla maturazione precoce, che non presenta problemi di coltivazione, produce vini rossi fruttati dalla bassa acidità e dal caratteristico aroma di ciliegia e di pepe, che devono essere bevuti nel giro di due o tre anni; gli altri vitigni piemontesi come la Freisa, che spesso dà vini semieffervescenti, il leggero e fortemente aromatico Grignolino, la Pelaverga, il Ruchè o Rouchet, la Croatina, la Bonarda, la Vespolina e il Brachetto, simile al Moscato, sono finora stati sottovalutati, anche a livello regionale. Una nota di riguardo va all’enologo e produttore piemontese, di illuminato risalto non solo nazionale, ma ai vertici dei riconoscimenti mondiali, cioè ad Angelo Gaja, dove i suoi vini, imbottigliati vigneto per vigneto, come il Sorì San Lorenzo, Sorì Tildin e Costa Russi, hanno dato lustro alla città natale di famiglia che è Barbaresco. Leader del mondo enologico, con il suo infallibile istinto per le innovazioni e le sue straordinarie doti di marketing, si è conquistato e ha fatto conquistare ai vini della sua terra una fama internazionale; strategie orientate alla qualità basate sul controllo della temperatura di fermenta- zione, sulla conversione precoce dell’acidità biologica e sulle barrique nuove, sono state delle apri pista di iniziative fino ad allora semplicemente impensabili, anche dalla sua stessa famiglia. Con i suoi Petite Arvine, Premetta e Petit Rouge, anche la Valle d’Aosta ha le sue uve rosse regionali i cui vini, a volte molto interessanti, ottengono spesso riconoscimenti internazionali. Lo stesso vale per la Lombardia dove, oltre al locale Groppello, si vinificano anche uve delle regioni vicine, Trentino, Veneto ed Emilia Romagna: Schiava, Marzemino, Corvina e Lambrusco. In Liguria crescono due vitigni bianchi regionali eccezionali: il Fermentino, coltivato anche in Sardegna, Toscana e Francia, e il locale Pigato, che dà piacevoli vini fruttati. Gli altri bianchi hanno normalmente un gusto più neutro e ciò vale soprattutto per le varietà piemontesi: Cortese, che è la base per il vino Gavi, Arneis e Favorita; l’acidulo Erbaluce è adatto solo alla produzione di spumanti e di vini dolci ricchi di zucchero. A questi si può aggiungere il valdostano Pinot Gris, qui noto come Malvasia, e la specialità locale, il Blanc de Morgex. In Lombardia merita una certa attenzione la Garganega, un vitigno proveniente dal confinante Veneto. I 62 civiltà della tavola 62-64 :Layout 1 31/05/10 14:03 Pagina 63 ESPERIENZA FAMIGLIA CUCINIERE di Mamma Giovanna 63 RICETTE PER UN ANNO PASTA ALLA CREMA DI ASPARAGI Per 4 persone Ingredienti: 600 g di asparagi, 500 ml di brodo vegetale (o acqua), 2 cucchiai d’olio extravergine di oliva, 2 spicchi d’aglio, sale e pepe, 4 cucchiai di panna fresca, 350 g di pasta corta. Lavare accuratamente gli asparagi sotto acqua corrente, rimuovere la parte bianca e dura del gambo, raschiarli leggermente facendo molta attenzione a non intaccare le punte. Tagliare i primi 2-3 cm di punta ed affettare il resto del gambo a pezzi. Scaldare il brodo. Mettere in una padella l’olio, l’aglio e farlo ben dorare su fiamma vivace. Togliere l’aglio, unire gli asparagi, un pizzico di sale, una grattugiata di pepe e far cuocere per qualche minuto a fiamma vivace. Unire un mestolo di brodo vegetale, coprire e cuocere a fiamma media per 10 minuti circa. Se il fondo di cottura dovesse asciugarsi troppo unire altro brodo vegetale. A cottura ultimata levare le punte dalla padella e tenerle da parte. Tritare gli asparagi restanti in un mixer per ottenere una crema densa. Versare la crema in una ciotola capiente, aggiungere la panna, mescolare bene. Lessare la pasta in abbondante acqua salata, scolarla e condirla con la crema di asparagi. Mescolare accuratamente e servire decorando con le punte di asparagi tenute da parte ed una grattugiata di pepe. segue a pag. 64 ▲ pera piuttosto corposa. Se si scende giù lungo la cordigliera delle Ande in Cile, o in Brasile e Guatemala, si può trovarlo di proporzioni minori, tipo uovo di gallina, o al contrario, di circa un chilo di peso, diversificato anche nel colore che in certi terreni gli conferisce una tinta giallastra o rosso scurissimo. E’ spontaneamente diverso sin dalla nascita. Lo si può vedere appeso ad un albero di alto fusto, ma anche pendere da arbusti piegati in orizzontale come dei filari di vite. Altrettanto complesso è il suo fiore, stratiforme, insolito e di colore verdastro. Come un capriccio della natura. Oltre a essere largamente diffuso in tutta l’America Latina, cresce anche in Sud Africa, Australia, in alcune isole del Pacifico. A livello industriale viene coltivato in California, Florida, Haway. Nel bacino del Mediterraneo in Israele e dintorni. La sua polpa di gusto gradevole contiene tiamina, riboflavina e vitamina A. E’ l’ingrediente principale di una nota e piccante salsa messicana, la guacamola. La ricetta per chi volesse provarla è la seguente. Per quattro persone sono necessari: 2 avocado, un peperoncino, 2 pomodori, 2 cipolline, uno spicchio d’aglio, una manciata di coriandolo, il succo di un limone, sale e pepe. Sbucciare le cipolline e l’aglio e tritarli insieme al coriandolo. Tritare il peperoncino dopo averne eliminato i semini. Sbollentare i pomodori, pelarli, eliminare i semi, tritarli e lasciarli sgocciolare per eliminare l’acqua in eccesso. Dividere in due gli avocado e rimuovere il nocciolo, che è durissimo e di notevoli proporzioni. Svuotarli della polpa, pestarla e metterla in una ciotola insieme al succo di limone, unire la salsa precedentemente preparata, aggiungere sale e pepe, mescolare e servire con fette di pane. Per un fresco e gustoso antipasto estivo si può utilizzare la “Persea americana” in una versione più mediterranea realizzando delle barchette. Sono necessari tre etti di gamberetti, 4 avocado, 2 cucchiai di succo di limone, un cucchiaio di senape, olio extra vergine di oliva, prezzemolo, sale e pepe. Sgusciare i gamberetti, lasciarne 8 da parte e friggere gli altri nell’olio per qualche minuto. Toglierli dal fuoco e lasciarli raffreddare. Tagliare in due gli avocado, eliminare i noccioli, e svuotarli della polpa. Mettere la polpa in un frullatore insieme ai gamberetti, la senape, il prezzemolo, sale, pepe e succo di limone. Frullare evitando che il composto diventi troppo liquido. Versare la crema nei gusci di avocado e decorare con i gamberetti messi da parte. Semplificando al massimo, un altro fresco e veloce antipasto lo si prepara tagliando in due l’avocado, togliendo il nocciolo e mettendo al suo posto una salsina ottenuta mescolando olio extra vergine, succo di limone, sale. Staccare con la posata direttamente la polpa, pezzetto per pezzetto e passarla nel condimento. Così, semplicemente. Una entrée fresca, ecologica, leggera, esotica, ma simpaticamente italian nizzata. civiltà della tavola 62-64 :Layout 1 31/05/10 14:04 Pagina 64 ESPERIENZA FAMIGLIA CUCINIERE CROSTATA CREMA DI ASPARAGI E PARMIGIANO Per 4/6persone Ingredienti: Per la crostata: 250 g di farina, 140 g di burro, 3 cucchiai di latte. Per la crema: 30 asparagi, 250 ml di panna fresca liquida, 3 uova, 50 g di parmigiano, noce moscata, sale e pepe. Riscaldare il forno a 200°. Disporre a fontana la farina con al centro il burro, il latte e un pizzico di sale. Lavorate il tutto velocemente e mettere l’impasto in frigo per mezz’ora. Dopo questo tempo stendere l’impasto su un piano infarinato e foderare uno stampo di circa 28 cm di diametro. Ricoprire con un cerchio di carta da forno guarnita di fagioli secchi e infornare per 8 minuti. Ritirare carta e fagioli e prolungare la cottura per ulteriori 5 minuti. Grattugiare il parmigiano. Tagliare le punte degli asparagi per circa 5 cm. e poi prelevare la parte più tenera del gambo per 6/7 cm. Buttare le punte degli asparagi nell’acqua bollente salata per 3 minuti, ritirarle con la schiumarola e farle asciugare su carta assorbente. Nella stessa acqua far bollire i gambi per 8 minuti. Scolare e frullare con 5 cl di panna per ottenere una purea densa. In una ciotola sbattere le uova, versare la purea, la panna restante, il parmigiano, la noce moscata, il sale e il pepe. Mescolare accuratamente prima di versare il composto sulla crostata già preparata. Disporre le punte di asparagi sull’insieme e infornare per 30 minuti circa. Servire tiepido con una bella insalata di stagione. MERLUZZO ALLA LIVORNESE Per 4 persone Ingredienti: 1 kg di filetti di merluzzo, 1 cipolla bianca, 12 olive nere cotte al forno, 1 kg di pomodori rossi maturi, 4 cucchiai d’olio extravergine di oliva, 2 spicchi d’aglio, 500 ml di brodo vegetale, sale e pepe, foglie di basilico. Lavare i filetti di merluzzo e tagliarli a pezzi. Pulire la cipolla e tritarla finemente. Snocciolare le olive. Lavare i pomodori, spellarli, tagliarli a metà, rimuovere i semi e tagliare la polpa a cubetti. Mettere in una padella l’olio, la cipolla tritata e l’aglio spellato. Portare sul fuoco e far soffriggere a fiamma media fintanto che la cipolla non sia dorata. Unire qualche cucchiaiata di brodo vegetale, un pizzico di sale e cuocere per 5 minuti. Unire i filetti di merluzzo e rosolarli da entrambi i lati. Attenzione nel girarli perché sono piuttosto delicati e si rompono facilmente. Unire i pomodori, le olive, un pizzico di sale, una grattugiata di pepe e cuocere a fiamma bassa, in un recipiente coperto, per 20 minuti. Muovere un po’ gli ingredienti di tanto in tanto con un cucchiaio di legno. A fine cottura raccogliere pesce e sugo. Disporre in un piatto da portata, unire le foglie di basilico lavate e spezzettate, un filo d’olio a crudo e servire. 64 ETON MESS Per 6 persone Ingredienti: 8 o 10 meringhe (secondo la taglia), 500 ml di panna fresca liquida, i granelli recuperati da una stecca di vaniglia o mezzo cucchiaino di vaniglia in polvere, 2 cucchiai abbondanti di zucchero, 500 g di un misto di frutta rossa (fragole, mirtilli, lamponi, ribes) o di fragole, 1 cucchiaino di buon aceto balsamico. La panna e la ciotola che sarà adoperata devono essere ben freddi, quindi vanno messi in frigorifero per 30 minuti prima di cominciare a realizzare la ricetta. Dopo questo tempo sbattere la panna con la frusta elettrica fino ad ottenere una crema schiumosa e leggera. Deve quasi raddoppiare di volume. Poco prima di finire, aggiungere un cucchiaio di zucchero. Coprire con pellicola e riporre in frigorifero. In una ciotola capiente versare la metà della frutta, lo zucchero restante e l’aceto balsamico. Schiacciare il tutto con una forchetta fino ad ottenere una specie di salsa spessa. Ricoprire di pellicola e riporre in frigorifero. Rompere le meringhe in maniera grossolana in modo di ottenere pezzi più o meno grossi. Poco prima di servire, mescolare brevemente la panna con la frutta intera (deve essere perfettamente asciutta) e con circa la metà della frutta schiacciata (la crema deve risultare striata e non di colore uniforme). Riempire il piatto di portata o delle coppe individuali con uno strato di meringa, poi con la crema di frutta. Finire con qualche pezzettino di meringa. Servire ben freddo accompagnato dal rimanente della salsa di frutta. Natura-auto 65:Layout 1 31/05/10 14:10 Pagina 65 ESPERIENZA FAMIGLIA NATURA MOTORI di Clemy di Giulio Conter LE CORSE DEI CAMION A l Nurburgring in Germania il 25 di luglio sono attesi più di centomila appassionati di camion. A Misano Adriatico il mese scorso in tribuna e lungo il tracciato del circuito erano presenti a decine di migliaia. Non è difficile prevedere che in occasione delle prove dell’European Truck Racing Championship, la F1 dei camion, l’affluenza sia massiccia. Francia (due volte di cui una 24 ore!), Belgio, Repubblica Ceca e Spagna (due volte) sono le altre tappe del Campionato. E’ una competizione molto spettacolare fra “bestioni” di serie, ma portati a 1.100 cavalli di potenza per una velocità autolimitata a 160 Km/h. Certo in Brasile nell’analogo Campionato le emozioni sono ancora più forti perché scendono in pista camion da 250 Km/h, ma anche in giro per l’Europa lo spettacolo è garantito. Le competizioni sono una vera e propria kermesse dedicata ai camionisti e a chi trova nella guida dei grandi mezzi la propria passione, anche al di fuori del lavoro. Intorno a questo Campionato ruota l’interesse dei costruttori di camion che approfittano delle gare per convocare vecchi e potenziali clienti a provare le novità di prodotto. Anche petrolieri (lubrificanti) e gommisti sono in prima linea e non lesinano ricche sponsorizzazioni che consentono di abbattere parte dei costi tutt’altro che irrilevanti. Infatti a scendere in campo sono team di provata esperienza che preparano i mezzi per le competizioni, li assistono in gara e li affidano ad agguerriti piloti professionisti che “tengono giù il piede” anche a costo di fare a sportellate. Negli spazi tutt’intorno alla pista è una grande festa: musica, ballerine, meravigliose hostess, birra e salsicce per i camionisti. Uno stridente contrasto con la vita di tutti giorni, n soli alla guida del proprio camion. STA SEMPRE MALE IL PIANETA TERRA E’ quanto risultato dall’ultimo Earth Day L a Giornata della Terra ha festeggiato 40 anni. Una ricorrenza nata il 22 aprile del 1970, quando venti milioni di americani risposero all’invito lanciato dal senatore democratico del Wisconsin, Gaylord Nelsen, di manifestare per difendere il Pianeta e la sua atmosfera. Nel tempo, la mobilitazione ha assunto carattere internazionale. Oltre un migliaio le iniziative per l’ultimo Earth Day, organizzate nelle maggiori città: da Kabul a Washington, da Pechino a Città del Capo, da San Paolo del Brasile a Taipei. Un miliardo di persone hanno aderito alla Giornata della Terra, contagiati dallo spirito di salvaguardia del Pianeta da raggiungersi tagliando le emissioni di gas inquinanti e adoperandosi per fronteggiare l’innalzamento delle temperature. L’Italia ha festeggiato l’Earth Day al Circo Massimo, a Roma, dove si è svolto il mega-eco-concerto gratuito Nat Geo Music Live, che ha avuto protagonisti il cantautore partenopeo Pino Daniele e la band inglese dei Morcheeba. In molti hanno firmato la petizione on line per sollecitare il Congresso americano a varare un disegno di legge sul clima, ma l’appello ad “ascoltare la Terra” è rivolto ai leader politici di tutte le nazioni. Scopo dell’Eart Day è ridurre le emissioni di gas inquinanti. L’anno scorso l’Italia ha tagliato le emissioni del 9 per cento. Eppure, nel far fronte agli impegni previsti dal Trattato di Kyoto, l’Italia non fa una bella figura. Anche se ha tagliato le emissioni di gas serra, nello scorso decennio l’aumento di emissioni di gas inquinanti è stato del 10,5 per cento. Nella gestione dei rifiuti si è tagliato solo il 7,4 per cento a fronte della riduzione del 30 per cento di emissione nei Paesi dell’Unione Europea. Ogni cittadino è adesso chiamato a fare la sua n parte. E speriamo che in tanti lo capiscano. La grinta del camion Renault 65 GIUGNO - LUGLIO - AGOSTO 2010 Oroscopo 6/7/8:Layout 1 31/05/10 15:19 Pagina 66 ★ ★ ★ ★ ★ ★ ★ ★ ★ ★ ESPERIENZA FAMIGLIA OROSCOPO ★ ★ di Giuliana Valci ARIETE 21 marzo - 19 aprile Giugno – Giove e Urano vi ispireranno strategie vincenti. Vita di coppia ricca di rinnovato entusiasmo. Luglio – intraprendenza e spirito di conquista vi faranno realizzare un sogno. Buona forma fisica. Agosto – mese all’insegna dell’emotività. Progetti fortunati. Vacanze movimentate con: Ariete, Bilancia, Acquario. TORO 20 aprile - 20 maggio Giugno – in ripresa il settore economico; periodo favorevole alle iniziative pratiche e sentimentali. Luglio – in amore avete le carte migliori per vincere più di una partita; vi attendono serate magiche. Agosto – conquisterete simpatie e cuori in luoghi insoliti. Vacanze a sorpresa con: Cancro, Leone, Sagittario. BILANCIA 23 settembre - 23 ottobre Giugno – atteggiamenti di superiorità con il partner possono procurare brucianti delusioni. Prudenza con un Pesci. Luglio – un taglio netto con il passato darà via libera a progetti di natura sentimentale ed altro. Agosto – brillerete per garbo ed eleganza, conquiste assicurate!. Vacanze distensive con: Toro, Scorpione, Capricorno. SCORPIONE 24 ottobre - 22 novembre Giugno – un po’ di autocritica aiuterà a superare un confronto con la persona amata. Positivi sviluppi professionali. Luglio – mese stimolante e armonioso da trascorrere tra impegni, famiglia, amici e, naturalmente, riposo e vacanze. Agosto – chi è alla ricerca di nuovi interessi, verrà esaudito. Vacanze organizzate con: Leone, Scorpione, Pesci. GEMELLI 21 maggio - 21 giugno Giugno – si concluderà una fastidiosa pendenza. In amore occorre chiarezza e più determinazione. Piccola vincita. Luglio – Mercurio, vostro alleato, vi farà uscire indenni dal fuoco nemico degli astri. Non perdetevi in fantasie. Agosto – il clima vacanziero contribuirà a rendervi irresistibili. Vacanze refrigeranti con: Leone, Capricorno, Pesci. SAGITTARIO 23 novembre - 21 dicembre Giugno – audaci ed agguerriti, avanzerete senza esitazioni verso un ambito traguardo. Brevi, ma intense parentesi d’amore. Luglio – scalpitanti e insofferenti alle limitazioni, darete filo da torcere ai vostri cari; fragilità sentimentale. Agosto – benevoli influssi astrali placheranno l’inquietudine. Vacanze internazionali con: Ariete, Gemelli, Acquario. CANCRO 22 giugno - 22 luglio Giugno – testardi e irrazionali parlerete un linguaggio comprensibile a pochi. Partenza da rimandare. Luglio – favoriti viaggi e vacanze in terra nostrana; piccole entrate extra potranno risollevare il bilancio. Agosto – clima surriscaldato in famiglia; spazi da rispettare. Vacanze a singhiozzo con: Cancro, Vergine, Scorpione. CAPRICORNO 22 dicembre - 20 gennaio Giugno – timori infondati rallenteranno programmi stabiliti, ma un provvidenziale aiuto vi farà conquistare terreno. Luglio – mese decisamente a favore dei viaggi, approfittatene. L’amore è il vostro elemento vincente, ma non rischiate. Agosto – lusinghiere ma pericolose opportunità in amore. Cautela. Vacanze marine con: Toro, Leone, Vergine. LEONE 23 luglio - 22 agosto Giugno – momenti di stanchezza sentimentale che potrebbero farvi commettere errori, controllate gli impulsi ribelli. Luglio – il sottile influsso uraniano vi spingerà a viaggiare sulle orme dei grandi esploratori. Amore in ripresa. Agosto – aspetti astrali favorevoli all’amore, all’arte e al denaro. Vacanze avventurose con: Toro, Bilancia, Acquario. ACQUARIO 21 gennaio - 19 febbraio Giugno – terminata la lunga opposizione di Marte, troverete con facilità nuove strade da imboccare. Diplomazia. Luglio – possibilità di dare una svolta decisiva alla vostra vita, ma pensate di più a voi stessi. Vigore fisico. Agosto – per le vacanze scegliete una meta poco convenzionale. Vacanze divertenti con: Gemelli, Bilancia, Acquario. VERGINE 23 agosto - 22 settembre Giugno – il percorso lavorativo è agevolato dalle stelle, ma non sottovalutate la vostra abilità. Chances in amore. Luglio – periodo adatto alle decisioni importanti e buone opportunità di migliorare le conoscenze linguistiche. Agosto – tornano momenti di batticuore rimasti sospesi nel tempo. Vacanze culturali con: Gemelli, Cancro, Leone. PESCI 20 febbraio - 20 marzo Giugno – la situazione economica richiede maggior attenzione. Senso di solitudine affettiva, analizzate il vostro cuore. Luglio – gli aspetti astrali suggeriscono prudenza in tutti i settori, in particolare quello relativo agli accordi. Agosto – potrete dare libertà alle vostre aspirazioni e agli svaghi. Vacanze riposanti con: Toro, Cancro, Capricorno. ★ ★ ★ ★ 66 ★ ★ ★ ★ Doc.OK:Layout 1 28/05/10 14:15 Pagina 1 Doc. ok:Layout 1 28/05/10 14:26 Pagina 1 Con Zurich Connect, potrai vincere 1.000€ in carburante ogni settimana! Hai sentito? Basta fare un preventivo per polizza auto! Io l’ho già fatto... e guarda che pieno! Sconti esclusivi per la convenzione ANLA! Richiedi subito un preventivo gratuito senza impegno. www.zurich-connect.it accedi all’area convenzioni in basso a destra e digita il codice anl00bb 848.58.50.32 Solo al costo di una chiamata urbana e dichiara la convenzione ANLA Concorso riservato a chi non è ancora cliente Zurich, valido dal 31/05/2010 al 20/12/2010. Regolamento e maggiori informazioni su www.zurich-connect.it. 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