Incontri 5-6-2008 x Tony ok.pmd - missionaries of st. charles
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Incontri nº 313 . 1 2 . Incontri nº 313 Sommario Editoriale 4 Le recenti elezioni italiane ... Vita cittadina La pagina delle ACLI 8 23º Congresso Nazionale delle ACLI. 34 34 35 Musica My Chemical Romance Teatro Juegos para marido y mujer. Circus. Yordano le cantó a la luna CEPAM 1 2 Cambio climático: una amenaza más sobre la infanzia. 1 4 V Festival italiano 2008: Visiones y aportes de Italia en Venezuela. 2 0 Pietro Lo Monaco. 36 38 In copertina: Chiara Lubich, recentemente scomparsa. Padre Giuseppe Cogo. Spiro Scimone con “La Fiesta”, in Venezuela. Venezuela oggi Delia e Salvatore Leone. Collaboratori: G. Tassello, Edoardo Sanna, Enzo Gandin, Franco Soressi, Vittorio Fioravanti, Alessandro D’Alessandro, Cristina Castillo, Jolmar Taborda, Franca Giacobbe, Marco Vardabasso, John Flynn, Piero Sala, Giuseppe Domingo, Cristiano Camera, Pietro C. Ciallella, Nicola Di Mattia, Lucía Rouces, Adnkronos, ed i collaboratori per la spedizione posta. 40 Barinas celebra la Giornata del Siciliano nel mondo Una copia Bs.F. 6,00 Abbonamento Annuo: Ordinario Bs.F. 50,00 "Sostenitore" Bs. F. 100,00 Estero US$ 50,00 42 Arte Insieme, per le Scuole Italiane in Venezuela. BANCO BANESCO conto nº 44 Los Abruzzeses y la Fiesta de San Gabriel de la Dolorosa. 2 6 Chiara Lubich: Un Carisma per l’unità. Cultura, Rassegne &Tendenze 3 2 Mostre X Settimana della Cultura Italiana. A.C. Rivista Incontri: Presidente: Sante Cervellin Direttore: Giuseppe Cogo Redazione ed impaginazione: Maysy Sans Segreteria: Anita de Roviello Pubblicità: Daniel Penyy Telf. 0212 - 285.5994 286.0228 Cel.: 0414 - 1120816 Silvano Ponte Telf. 0212 - 285.5994 286.0228 Cel.: 0412 - 7377665 Protagonisti 1 8 Angela Bologna. 2 2 P. Giuseppe Cogo, 50mo. anniversario Sacerdotale. Incontri Rivista multiculturale di attualità italiana in Venezuela, iscritta alla Federazione Unitaria Stampa Italiana all’ Estero e alla Federazione Stampa Scalabriniana 46 Sport e tempo libero Vita Sana Domande al dottore. 48 Aneddoti in pillole: Sportivi, Personaggi Noti, Regioni. 50 Body Shop: l’eredità in beneficenza. 52 La pagina letteraria 54 Cucina Lasagna “Primavera” 0134 0384 82 3841006312 BANCO EXTERIOR conto nº 0115 0023 45 0230155154 Deposito Legal pp 76 - 1373 Editore: GRÁFICAS EVI Telf.: 0212-862-6623 Fotolito: BAFFO Telf.: 0212-862-6623 Plastificazione copertina omaggio: INDUSTRIA ENZO DE VENEZUELA, C.A. Telf.(0212) 241.46.76 Av. El Samán, Quinta RIMAC - PB La Floresta - Telf. (0212) 285.59.94 Fax: (0212) 286.42.06 Apdo. 68827 - Caracas 1062-A [email protected] [email protected] Incontri nº 313 . 3 Editoriale partecipazione al voto sembra che in Italia non interessi ai politici nostrani. Sembra una realtà che si anima solo quando la rete viene utilizzata per fare affari. Tra le righe il cittadino ha sentito qualche bel discorsino sul l’indipendenza dei poteri dello Stato, ahimè indipendenti, ma in perenne vigilanza per mettersi al riparo da infiltrazioni di carattere malavitoso. La famiglia italiana, il vero nostro patrimonio morale Fra i valori positivi del dibattito va sottolineato un interesse per la famiglia italiana, le nuove povertà che l’assillano e la difficoltà ad arrivare a fine mese. Qualcuno commenterà con cinismo la miopía dei partiti, ma comunque va sottolineato che molti problemi che assillano le famiglie sono comuni ad altri Paesi d’Europa. Si tratta di orientare la nostra società verso servizi logistici che permettano alle mamme che lavorano di crescere i loro figli senza tirarsi il collo evitando di andare stralunate tutto il giorno, anche a richio di sfasciare l’auto negli incidenti stradali che aumentano. L’aumento dei prezzi al consumo nel cui controllo, negli anni settanta e ottanta, eravamo diventati esempio per altri paesi obbedisce ormai solo alle pietose bugie. La grande distribuzione alla sera liquida a basso prezzo alcune scorte invece di buttarle come faceva un tempo. Il pensionato ha quindi la possibilità, prima della chiusura, di portarsi a casa un bel branzino per cena e una cassetta di frutta che gli dura tutta la settimana. Non si risolvono così i problemi di inflazione ma almeno c’è un segnale che stabilisce un miglior rapporto con il consumatore. Non parliamo di alta finanza. Dopo i numerosi scandali le grandi banche e le Le recenti elezioni italiane Cittadino e Stato fra Politica e Religione L a democrazia del voto si afferma ovunque come sistema che pur con i suoi limiti garantisce le libertà fondamentali che assicurano una convivenza pacifica e comunque che si desidera orientata alla carta dei diritti umani. Quando l’affluenza alle urne è scarsa il desiderio di cambiare le cose comincia a mutarsi in sfiducia del sistema. Non basta più l’interesse dei dibattiti televisivi. Gli indici d’ascolto rivelano in modo drammatico per i leader politici che negli orari di punta il cittadino preferisce una fiction ai loro primi piani. “I voti non si pesano, si contano”. In base a questa constatazione anche i cittadini più emarginati capiscono che il voto è una piccola fetta di potere che conta qualcosa al momento di contare. Per questo chiedono garanzie ai politici di turno che una volta eletti pensino ai loro bisogni e alle loro urgenze. Nelle recenti elezioni italiane si sono toccati i temi più disparati, guardandosi 4 . Incontri nº 313 bene i due grandi schieramenti dal toccare tasti troppo sensibili che potevano scappare di mano. C’è stata una campagna per promuovere lo stato laico, il cittadino laico, la politica laica. Molti si sono chiesti cosa significasse veramente la parola laico e si sono sentiti discorsi strani che detto in poche parole desideravano tutti la stessa cosa: lo Stato si occupi dello Stato e i cristiani della religione. Un po’ di confusione è rimasta quanto al dovere del cristiano, che è anche cittadino, di occuparsi della “res publica” come gli altri comuni mortali. Da queste elezioni italiane che sono poi risultate un castigo per alcuni partiti storici che il voto ha mandato in pensione sono comunque emersi valori su cui si può costruire sia una Italia più moderna sia una miglior relazione con l’Europa, realtà di cui si parla ancora troppo poco. Quanto alla presenza degli italiani all’estero e alla loro particolare forma di Incontri nº 313 . 5 Editoriale loro gestioni quasi vessatorie nei confronti degli utenti hanno avuto difficoltà a giustificarsi, spesso smentite dallo stesso Governatore della Banca Centrale. Tempo di semina C’è chi parla di ‘declino dell’Italia’. Direi che in questi ultimi anni si è raccolto tutto quanto si poteva, scavando le radici e raschiando la pentola. Agnelli, come disse ai suoi tempi in Confindustria, ripeterebbe oggi: “La festa è finita”. Ciò significa che bisogna ricominciare a seminare e aver la pazienza di aspettare che crescano nuovi frutti. Dopo tutte le chiacchiere a sfondo elettorale il nuovo Governo dovrà metter mano all’aratro e scavare solchi profondi, dissodare il terreno e seminare. Ora il polvuscolo dei partiti che si sono sgretolati per implosione dovranno trovare una loro collocazione democratica e sfuggire alla tentazione di rifugiarsi nelle caverne dell’eversione. I loro leader sono persone di buon senso e non sono più gli anni settanta. Il trionfo dello schieramento che ha “contato” i voti si trova ora a dover gratificare i partiti che ne hanno garantito il successo. All’opposizione sono toccate alcune sedie in seconda fila. La barca deve prendere il largo e non basterà la vela dei vincitori a farla navigare ovunque. Quando mancherà il vento bisognerà remare tutti. Unico vantaggio per tutti sarà la conoscenza del nostro mare e chi avvisterà lo scoglio, anche se si trova dalla parte dell’opposizione, dovrà 6 . Incontri nº 313 allertare del pericolo imminente per non andare tutti a fondo. Ottimismo e serenità Il nuovo contratto sociale dovrà affondare le sue basi nelle viscere degli italiani, nella classe media, nelle famiglie e nelle nuove povertà rappresentate da coloro che pur professionisti e un tempo privilegiati, devono fare i conti della spesa e usare la carta di credito per arrivare a fine mese. Ci vuole coraggio per avventurarsi in alto mare, ma ci vuole anche un po’ di ottimismo. I cristiani hanno l’obbligo morale di esserlo perchè della speranza ne fanno una virtù cardinale. Per un buon politico l’ottimismo è la chiave per leggere con serenità le situazioni e trascinare i suoi votanti sulla strada del fare le cose per piacere prima che diventino un dovere e un obbligo da scaricare sugli altri. Nelle recenti elezioni italiane vi sono segni utili per avviare la spinta che ci farà avanzare ed uscire dal declino. Fummo nei secoli esempio civico per l’Europa e nonostante i problemi che ci affliggono abbiamo persone capaci e ben orientate, in ambedue gli schieramenti. Dipende tanto da noi, i cittadini, allontanare dalla corte dei ministeri i parassiti e i perditempo affinchè le persone che amano l’Italia diano il meglio di se stessi e lavorino con serenità. P. Giuseppe Cogo Incontri nº 313 . 7 Vita cittadina La pagina delle ACLI Migrare dal Novecento, abitare il presente, servire il futuro Le ACLI nel XXI secolo D Nelle foto: diversi momenti del Congresso. al 1 al 4 Maggio, presso l’Hotel Ergife di Roma, si sono svolti i lavori del 23° Congresso Nazionale delle ACLI. Sono stati preceduti, in Galleria Alberto Sordi, nella mattinata del 1° maggio, da una manifestazione-evento intitolata: “ In testa la sicurezza” per sensibilizzare i bambini sulla necessità di tutelare e promuovere la sicurezza sul lavoro. Imparare giocando che la sicurezza – sul lavoro e nella vita di tutti i giorni – è anche questione di “testa”. Dalle 10.30 alle 12.30, le Acli con Gio- vanni Muciaccia, il popolare conduttore di Art Attack, coinvolgeranno i bambini e i loro genitori in animazioni, disegni e lavori sul tema della sicurezza applicata alla vita di tutti i giorni, dal gioco al luogo di lavoro. Una lettera per annunciare l’evento – aperto a tutti – è stata inviata alle scuole e alle parrocchie di Roma, per invitare i ragazzi a partecipare portando un messaggio scritto o un disegno sul tema della giornata, dopo averne parlato e discusso a casa con i propri genitori. Alcuni di questi messaggi verranno letti da Giovanni Muciaccia e dal presidente delle Acli Andrea Olivero, mentre 1260 elmetti esposti ricorderanno le vittime di incidenti sul lavoro nel 2007. I bambini realizzeranno quindi il proprio “capolavoro di sicurezza” lavorando e decorando un vero elmetto antinfortunistico che ciascun partecipante potrà portare a casa, per ricordare sempre che la vita è il bene più prezioso. Un modo diverso, “leggero” e positivo per festeggiare il 1° maggio dei bambini. Non mi dilungherò sul Congresso, affronteremo col Presidente e la Giunta di Presidenza i risultati e nel numero successivo vi daremo le nostre valutazioni su come adattare i risultati alla Nostra realtà. Ma è stato un congresso interessante, aperto, che ha visto la partecipazione di numerosi invitati del mondo politico. La relazione di Andrea Olivero, confermato Presidente Nazionale delle ACLI, è stata, pur nella complessità degli 8 . Incontri nº 313 Vita cittadina La pagina delle ACLI argomenti toccati, un capolavoro di semplicità e chiarezza. Ma già l’ iniziativa della mattinata lasciava intendere quale perché è stato scelto il titolo del congresso. I nostri figli sono già i nuovi migranti dal passato secolo, qualcuno nemmeno lo ha conosciuto, ma vivranno il presente e serviranno il futuro nella speranza in un mondo sicuro di pace e serenità. E le ACLI vorrebbero anche un mondo di partecipazione. Vorrei solo ricordarvi qualche flash. Come Andrea ha introdotto i lavori, un pensiero di Aldo Moro del 1946: “Certo alimentare di azioni un invisibile corso di storia è un atto di coraggio. Ma appunto la nostra fede non è una chiara visione di contorni reali e definiti, ma una profonda tensione dello spirito che sa vedere con altro sguardo che non sia l’umano. Una fede autentica apre vie nuove e profonde, dà vita a una storia che non è comparabile con la vicenda di ogni giorno, ha risorse di fiducia e di speranza che non si esauriscono per un fallimento e sorpassano di gran lunga ogni concreto prodotto della sempre deficiente azione dell’uomo”. Una frase: la politica si fa anche in silenzio, non ricordo chi l’abbia pronunciata, ma mi ha colpito in questo mondo urlato. Gigi Bobba, ex Presidente Nazionale delle ACLI: La continuità è in quello straordinario intreccio che è la figura del fondatore, Achille Grandi, che fu insieme leader sindacale, fondatore delle Acli e vice presidente dell’Assemblea costituente: azione sociale, sindacale e politica riassunti in una sola esperienza di vita e anche in una straordinaria testimonianza di fede. Georg Hupfauer, Presidente federale della Kab tedesca (Movimento cattolico dei lavoratori tedeschi) , intitola il suo intervento così: “L’Europa ha bisogno Incontri nº 313 . 9 Vita cittadina La pagina delle ACLI di noi. Noi abbiamo bisogno dell’Europa”. Parte del messaggio inviato da Giorgio Napolitano, Presidente della Repubblica:…. E’ inoltre significativo che le ACLI abbiano scelto di far iniziare il loro congresso il 1° maggio, festa del lavoro e che esso sia stato preceduto dall’evento-spettacolo “ in testa la sicurezza “, dedicato ai bambini, che attraverso il gioco possono imparare che per evitare gli incidenti sul lavoro e spezzare la drammatica catena di morti bianche occorre consapevolezza e responsabilità da parte di tutti. … Guglielmo Epifani, Segretario Generale della CGIL:… Trovo convincente il ragionamento di partenza che fa Andrea nella sua relazione e tutta una serie di parti di cui dirò qualcosa. Sono soprattutto d’accordo con l’assunto di fondo: si può e si deve migrare dal ’900 con quello che significa, ma non bisogna farlo non portando con sé nulla del ’900. Nella relazione lo avete chiamato un “bagaglio leggero” e avete indicato il criterio di una specie di etica di discernimento…. Ecco dove la disaffezione ha trovato terreno fertile: per molti cittadini la politica è il luogo del malaffare, e non il luogo in cui si prendono le decisioni sulla vita di ogni cittadino e dei suoi figli. E allora con voi vorrei parlare di valori, perché forse è sui valori che la 1 0 . Incontri nº 313 nostra società si ritroverà. Piero Marrazzo Presidente della Regione Lazio:….In primo luogo, la nostra è una società troppo divisa in cui, sembra, ci sia sempre una contrapposizione da porre in atto fra destra e sinistra, fra cattolici e laici, o ancora fra i liberisti e chi crede in una presenza più forte dello Stato. Se vogliamo servire tutti insieme il futuro, dobbiamo trovare quello che ci unisce e non quello che divide… Gianni Alemanno, sindaco di Roma: … Coniugare serietà, rigore e solidarietà è la grande sfida di questi momenti. Noi faremo in modo di legare queste dimensioni. cattolici e laici, o ancora fra i liberisti e chi crede in una presenza più forte dello Stato. Se vogliamo servire tutti insieme il futuro, dobbiamo trovare quello che ci unisce e non quello che divide. Spunti che, tra gli altri, mi hanno fatto riflettere: spero che servano a stimolare tra noi un dibattito su questi temi, scambiare opinioni, migrando dal novecento, abitando il presente, servendo il futuro. Edoardo Sanna Coordinatore nazionale del Patronato ACLI. Ieri nella conferenza stampa di insediamento ho lanciato uno slogan: i nostri quartieri devono essere “liberati dall’insicurezza, occupati con la solidarietà”. Per tenere insieme tutto abbiamo bisogno di interlocutori: non ci saranno mai persone scelte da noi, magari anche per concorso, o direttamente dalla politica, che siano in grado in prima linea sui territori di compiere questa difficile operazione. Dovete farlo voi, come tutte le realtà del terzo settore, quelle che vivono esperienze autentiche di valori, di appartenenza e di vera e autentica fede…. La conclusione del Presidente:.. Ecco dove la disaffezione ha trovato terreno fertile: per molti cittadini la politica è il luogo del malaffare, e non il luogo in cui si prendono le decisioni sulla vita di ogni cittadino e dei suoi figli. E allora con voi vorrei parlare di valori, perché forse è sui valori che la nostra società si ritroverà. In primo luogo, la nostra è una società troppo divisa in cui, sembra, ci sia sempre una contrapposizione da porre in atto fra destra e sinistra, fra Il Patronato ACLI in Venezuela e Rep. Dominicana Coordinatore Nazionale Edoardo Sanna [email protected] Caracas, Antonieta Porfidio, Elisabeth Colangelo Av. Francisco de Miranda, Centro Plaza Torre A, piso 16, of. 16/B, Tel. e fax: 0212-2856720 Mérida, Laura Rojas, Centro Comercial Cubo Rojo, Av. Gonzalo Picón Crece con Viaducto Miranda, primer piso, Oficina 3, Telf. 0274-4176134 Valencia, Tito Pulsinelli El Trigal, Centro Italo Venezolano 0241.842.17.94 0416- 741.11.03 Santo Domingo (Rep. Dom.), Guido Baccoli. Per maggiori informazioni, rivolgersi alla Sede di Caracas Incontri nº 313 . 11 Vita cittadina Centro de Estudios de Pastoral y Asistencia Migratoria Un hecho real con efectos evidentes Cambio climático una amenaza más que se cierne sobre la infancia U na vez más queremos detenernos en una breve, pero vital reflexión sobre el cambio climático que afecta a cada uno de los rincones de la tierra con fenómenos naturales que van desde sequías hasta inundaciones, pasando por terremotos, erupciones volcánicas, incendios, etc. Cientos de millones de personas se ven afectadas anualmente y se estima que para el 2010 haya cerca de 50 millones de desplazados ambientales en el mundo, la mayoría de ellos niños y mujeres. LA ONG Save the Children estima que el cambio climático hace peligrar el desarrollo, “agudizando la pobreza infantil y aumentando su vulnerabilidad a sufrir abusos, explotación y desplazamientos forzosos”. La ONU, por su parte, ha hecho serios llamados a un acuerdo global para responder al cambio climático, exhortando a los pueblos a transformar en acción sus intenciones e instando a los mayo1 2 . Incontri nº 313 res agentes de polución a buscar tecnologías limpias para reducir las emisiones de gases en las industrias del mundo. Actualmente, la media anual de personas afectadas por los desastres naturales es de 250 millones, pero el número debe incrementarse, llegando a 350 millones de personas en la próxima década, de los cuales 175 millones serán niños. Según la Organización Mundial de la Salud (OMS), la tercera parte de muertes ocurridas entre niños y niñas menores de 14 años, se debe a factores medioambientales. A pesar de que sólo 10% de la población mundial son niños menores de cinco años, la OMS asegura que ese grupo es el que sufre 40% de las enfermedades relacionadas con el medio ambiente. Entre 2005 y 2006, estos fenómenos se incrementaron un 15% y, aunque no todos se derivaron del cambio climático, los que generaron el 98% de los damnificados, tenían vinculación directa con el incremento general de las temperaturas. Según el informe, de la organización Save the Children, titulado “¿Un futuro de catástrofes?” la exposición al cambio climático tendrá efectos negativos sobre la salud de millones de personas, especialmente la de aquellos con menor capacidad de adaptación, como la infancia. El informe muestra las distintas amenazas que se ciernen sobre la infancia, todo es una cadena, el cambio climático propicia la aparición de enfermedades en lugares donde antes no se daban, el aumento de alimentos contaminados afectan al bebé desde la misma concepción, la drástica reducción de agua potable y en consecuencia, la proliferación de enfermedades relacionadas con el agua y el aumento del calor entre otras. De acuerdo con dicha organización, cada 15 segundos muere un niño por falta de acceso a agua potable y la contaminación de la existente y 40 millones sufren malnutrición extrema. Con los cambios climáticos, el cuadro será aún más grave. La organización recuerda que “más alarmante es que los niños desnutridos, que por sí son especialmente vulnerables a las infecciones, estarán más expuestos a enfermedades que transmiten los mosquitos, como la malaria y el dengue, debido al aumento de las inundaciones, al calentamiento y a los cambios en los periodos de lluvias”. Muchos menores desarrollan problemas crónicos relacionados con el medio ambiente, desde alergias hasta discapacidad mental o física. Las tres principales causas de mortalidad de menores de cinco años son: · las infecciones de las vías respiratorias · las enfermedades diarreicas · el paludismo Todas estrechamente vinculadas a factores medioambientales. La OMS predice que las muertes debidas al asma, una enfermedad crónica frecuente entre los niños, podrían aumentar en casi un 20% en 2016 si no se adoptan medidas urgentes para reducir las Vita cittadina Centro de Estudios de Pastoral y Asistencia Migratoria emisiones de los vehículos y de las fábricas. La malaria, debida al consumo de agua contaminada, le cuesta la vida a 1,6 millones de niños que no llegan a los cinco años de edad; se estima que el porcentaje de la población mundial expuesta a la Malaria crecerá entre un 45 y un 65 por ciento en los próximos 100 años debido al cambio climático. Los efectos del calentamiento, entretanto, no serán percibidos de igual forma en todo el mundo. El cambio climático causará los mayores daños en los países en desarrollo, aunque también se está manifestando al sur de Europa; el continente asiático será uno de los más afectados por el incremento de desastres naturales relacionados con el cambio climático, a causa de su grado de vulnerabilidad a este tipo de desastres. La UNICEF, por su parte, trabaja sobre el terreno en más de 150 países y territorios para ayudar a los niños y las niñas a sobrevivir y avanzar en la vida desde la primera infancia hasta la adolescencia; es el mayor proveedor de vacunas para los países en desarrollo, apoya la salud y la nutrición de la infancia, el suministro de agua y saneamiento adecuados, la educación básica de calidad para todos los niños y niñas y la protección de los niños y las niñas contra la violencia, la explotación y el SIDA. Igualmente UNICEF trabaja estrechamente con el Programa de las Naciones Unidas para el Medio Ambiente y con la Convención Marco de las Naciones Unidas sobre el Cambio Climático, entre otros, para formular una estrategia destinada a promover entornos seguros y sanos para los niños. Junto a sus asociados, está preparando también un Conjunto de recursos para la educación sobre el medio ambiente, con el fin de apoyar a los gobiernos en sus actividades dirigidas a promover el poder de los niños y las niñas para proteger y restaurar los entornos locales. Los jóvenes en la actualidad son conscientes de la necesidad de proteger el medioambiente. Cuando se les pide que hagan una lista de los problemas que más les preocupan, el cambio climático es una de las cuestiones principales. Si bien tenemos todavía mucho que aprender sobre las consecuencias del cambio climático, el desarrollo económico y social no puede ser sostenible a menos que nos enfrentemos de un modo decidido a este problema, que en el futuro podría sumarse a la inseguridad que deben afrontar algunas de las personas más desprotegidas de los países vulnerables. Cristina Castillo Previsiones planteadas por la organización Save The Children · El nivel del mar se incrementará y desplazará a millones que actualmente viven en zonas costeras, estos desplazamientos llevan consigo dificultades de todo tipo, habitacional, alimentario, etc., muchos niños pueden morir consecuencia de estos desplazamientos. · El agua potable se reducirá, la falta de disponibilidad de un elemento tan imprescindible puede agravar seriamente la actual situación en la que muere un niño cada 15 segundos por no disponer de agua potable. · La malnutrición es otro factor fundamental que afecta y afectará con más contundencia a los niños, como decíamos antes, la carencia de agua provocará más sequías y la reducción de los cultivos, la hambruna será la protagonista principal especialmente en las zonas más desfavorecidas. Es curioso, uno de los objetivos del milenio es reducir precisamente el hambre en el mundo, pero el gran escollo que se interpone en este objetivo es precisamente el cambio climático, los esfuerzos pueden ser en vano si primero no se intentan reducir sus consecuencias. A todo esto se deben añadir los desastres naturales que últimamente son más notorios y que siegan la vida de miles de niños. Incontri nº 313 . 13 V Festival Italiano 2008 Visiones y aportes de Italia en Venezuela E l intercambio cultural, educativo, científico y comercial entre Italia y Venezuela se fortalece. Este país europeo estimula el desarrollo nacional a través de diversos acuerdos de cooperación; con el V Festival Italiano ha ofrecido una visión al público nacional de lo mejor del arte, cultura, moda, gastronomía, ciencia y desarrollo empresarial, a través de muchas y diversas actividades. La República Italiana, sexta potencia mundial en cuanto al valor de su producción, integrada en la Unión Europea y en la Zona Euro, celebra cada 2 de junio su principal fiesta civil, la Fiesta de la República, efeméride que recuerda el referéndum institucional del 2 y 3 de junio de 1946, dónde por primera vez en elecciones universales, el pueblo italiano tuvo que optar entre la monarquía, forma de gobierno de Italia entre la unificación y el período fascista, y la república. Siempre coincidiendo con la importante fecha patria Italiana del 2 de junio y hasta el 5 de julio de 2008, se realizó la V Edición del Festival Italiano en Caracas, Maracaibo, Mérida, Valencia, Maracay y Barquisimeto, con un amplio programa de actividades que ha permitido estrechar aún más los importantes lazos culturales y económicos que nos unen. El Festival Italiano se ha convertido, cada vez más, en un evento referencial con creciente apoyo de los medios de comunicación y el público en general en el que se dan artistas, diseñadores, chefs, especialistas médicos, personalidades del ámbito comercial y del mundo de los negocios. El Festival Italiano 2008 es una iniciativa de la Embajada de Italia en Venezuela, el Consulado General de Italia, el Instituto Italiano para el Comercio Exterior (ICE), el Instituto Italiano de Cultura, y la Cámara de Comercio VenezolanoItaliana (CAVENIT). Esta edición tiene además la colaboración y participación especial del Asesorado a la Agricultura de la Región Abruzzo y cuenta con el 1 4 . Incontri nº 313 patrocinio de las más importantes empresas italianas en Venezuela, tales como Alitalia, Alnova, Astaldi, Constructora Pedeco, ENI, Fiat, Foster Wheeler, Ghella, Impregilo, Iveco, Parmalat, Pirelli, Trevi y Vinccler. Música, danza, cine y teatro con ‘sello’ Italiano Italia es conocida a nivel mundial por su refinamiento cultural, al ser una nación milenaria que preserva innumerables tesoros históricos y técnicas artesanales de altísimo nivel por todos conocidos, en campos como la moda y la gastronomía, acervo cultural que ha sido mostrado exitosamente durante el Festival Italiano. Concierto “Italia Siempre” con la Orquesta Sinfónica de Venezuela que, bajo la batuta del Maestro Angelo Pagliuca, rindió homenaje a un extraordinario y recordado intérprete de la lírica mundial: Luciano Pavarotti. El concierto incluyó conocidas arias de ópera y canciones del repertorio napolitano en la voz de Andrea Cesare Coronella, fino tenor y discípulo del maestro. Asimismo, con colaboración de la Asociación Pro Música de Cámara, el cellista Florian Ebesberg interpretó dos conciertos de música Italiana, junto a Joel Novoa en el contrabajo, e Iván Pérez y Edgar Aponte en los violines. El domingo 8 de junio el escenario fue la Sala de Conciertos del Museo de Arte Colonial (Quinta de Anauco) y el jueves 26 de junio el concierto fue en la sede de la Corporación Andina de Fomento (CAF). El Ballet Contemporáneo de Caracas también estuvo presente con la octava edición de “Gala de Estrellas Internacionales”, en esta ocasión en homenaje a una figura emblemática de la danza mundial, el maestro Italiano Giuseppe (Pippo) Carbone, ex director del Teatro de La Scala de Milán y de la Arena de Verona. Durante esta gala, realizada en el Aula Magna de la UCV los días 7 y 8 de junio se pudieron apreciar las mejores expresiones del ballet clásico, contemporáneo, tango, samba, flamenco y salsa. Artistas de la talla del bailarín de origen Italiano José Moro, nueva sensación del flamenco contemporáneo con sus espectáculos “Lorca” y “Don Quijote”, deleitaron al público. María Eugenia Barrios y el Ballet Contemporáneo de Caracas presentaron una selección de joyas de su repertorio. También estuvieron presentes Luis Ortigoza y Marcela Goicochea, primeros bailarines del Ballet Santiago de Chile, quienes interpretaron brillantemente el “Don Quijote” y “Carmen”.El martes 10 de junio se presentó la obra “Libertad Obligatoria”, espectáculo sobre la producción teatral de Giorgio Gaber, creado por la Compañía Absurda Cómica de Stefano di Pietro. De igual modo se presentó la ópera “La Traviata”, de Giuseppe Verdi, a cargo de la Fundación Teatro Teresa Carreño y con la colaboración de la Escuela del Bel Canto de Mirella Freni. Por su parte, la Fundación Casa América, Miembro del Comité Nacional para las Celebraciones del Bicentenario del nacimiento de Giuseppe Garibaldi, con el apoyo de la CAF, presentó la exposición “El General Garibaldi y América Latina. Hazañas y Recuerdos”, que re- coge las obras participantes en el concurso ex libris promovido por dicha fundación. La exposición, originalmente montada en Villa Rosazza, incluye 105 obras de 56 artistas provenientes de Argentina, Bolivia, Brasil, Chile, Colombia, México y Uruguay. El domingo 29 de junio, tuvo lugar la Exposición Fotográfica “Oltrefamiglia”, dispuesta en los espacios del Celarg de Altamira que mostró un centenar de imágenes de 10 fotógrafos italianos, con una interesante reflexión gráfica sobre las dudas planteadas en la sociedad contemporánea. La gran pantalla también se vistió de gala a partir del 6 y hasta el 22 de junio, con las proyecciones, en las salas del Circuito Gran Cine de Caracas y Maracaibo, de un total de 20 películas, con las mejores divas del cine italiano. Entre las cintas exhibidas tuvieron “Bellisima”, del célebre Luchino Visconti, con Anna Magnani; “Pan, amor y fantasía”, de Luigi Comencini, con la exuberante Gina Lollobrigida, y “Malena”, de Giuseppe Tornatore, con la sensual Mónica Bellucci. Gastronomía con acento regional La gran variedad de la “cucina” regional italiana se ha desarrollado a lo largo de los siglos para formar una gastronomía única muy apreciada en todos los rincones del globo. El V Festival Italiano abrió el ‘Primer Salón de la Pasta’, con conferencias de especialistas en el área de producción y desarrollo tecnológico, tales como: Carlo Cannella, Simon Nobile, Gianni Mondelli, Beatriz Lugo y Benedetta Vitali (fundadora, junto con Fabio Picchi, del Cibreo, famoso restaurante de Florencia, y propietaria del Zibibbo, local que respeta y fomenta las tradiciones mediterráneas y de la rica región de Toscana) Entre el 19 y el 22 de junio se realizó Incontri nº 313 . 15 en un concurso que borda el tema de la "Amistad entre Venezuela e Italia" y que se llevará a cabo en los colegios Rosa y Carolina Agazzi de Barquisimeto. Educación y salud de exportación Con motivo de celebrarse el 60º Aniversario de la Constitución italiana, durante el Festival se incluye la presentación, por parte de historiadores, constien la terraza Acuario del C. C. Sambil de Caracas, una demostración de cocina por parte de los chef italianos con degustación de variados productos gastronómicos. Asimismo, del 16 al 22 de junio se realizó la ‘Semana de la Cocina Italiana’ durante la cual, prestigiosos restaurantes italianos de Caracas, Maracaibo, Valencia, Maracay y Mérida, incluyeron en sus menús cuatro platos típicos de Abruzzo, basados en gran parte en su carne ovina, quesos y verduras. Dicha gastronomía fue realizada por la Escuela Villa Santa María, de la región Abruzzo, cuyos chefs además de ofrecer demostraciones de su arte culinario, mostraron la preparación de sus platos típicos durante un curso de cocina, dirigido a jóvenes chef venezolanos, en la Escuela Collectania de Altamira. Moda y diseño “Made in Italy” La Colección Primavera 2008 de la reconocida diseñadora Mayela Camacho, quien se caracteriza por un estilo no tradicional de silueta suave y cómoda, reveló en el marco del Festival sus últimas creaciones. En esta oportunidad la diseñadora venezolana mostró la tendencia de moda en esta temporada con alegres colores y opulentas técnicas. La colección de los estilistas Ermenegildo Zegna y Salvatore Ferragamo también estuvo presente el martes 17 de junio en el Centro Comercial Sambil, Nivel Acuario. En el ámbito del diseño arquitectónico se presentó la Muestra Multimedia “Una Casa para Todos”, exposición de la Trienal de Milán que revela las más diversas soluciones habitacionales para las metrópolis y zonas afectadas por catástrofes imprevisibles. La conferencia estuvo a cargo del Prof. Fulvio Irace, de la Fundación La Trienal de Milán. Por su parte, jóvenes muralistas tuvieron la oportunidad de mostrar su arte 1 6 . Incontri nº 313 dula Ósea, de Maracaibo. Pymes claves del desarrollo La experiencia italiana en desarrollo económico y de marcas reconocidas apunta a que una de las claves del crecimiento es el fomento de las pequeñas y medianas empresas (Pymes), las cuales a su vez deben ser estructuras abiertas a los esquemas de asociación, a la innovación y a la calidad. Para abordar el “Efecto expansivo de las Pymes: Experiencia en Venezuela”, en el Festival Italiano 2008 se realizaron conferencias de los especialistas Francesco Puglia, vicepresidente de Astaldi Venezuela y vicepresidente de la CVC, y de Bruno Gallo, asesor de infraestructura, urbanismo y construcción de Astaldi Venezuela, Karunar C.A. y Diromar C.A. Entre los invitados a este ciclo de charlas estuvo Marco Verticelli, asesor e impulsor del desarrollo de los distritos industriales de la región Abruzzo para la creación de instrumentos financieros que apoyan hoy a las Pymes italianas. Cortesía I.C.E. Villa Santa María (Abruzzo) tucionalistas y expertos en materia jurídica, del homónimo folleto “La Constitución, esta desconocida”, redactado por los estudiantes de bachillerato de las escuelas italianas S. Bolívar y G. Garibaldi, Patria, Pompei, San Francisco de Asís, San Marco y Americo Vespucci, de Caracas; A. De Marta, de Puerto La Cruz; y R.C. Agazzi, de Barquisimeto. En el marco del Acuerdo de Cooperación Tecnológica y Científica entre Italia y Venezuela tuvo lugar el Seminario “Cooperación Italia-Venezuela en Inmunología y Enfermedades Infecciosas”, que contó con la presencia del Dr. Guido Rasi, del Consejo Nacional de Investigaciones (CNR), de Roma, y de la Dra. Viviana Moschese, de la Universidad Tor Vergata de Roma, especialista en pediatría y alergología. También se desarrollaron las Jornadas Italo-venezolanas de Hematología sobre “Diagnóstico y Cura de Patologías Hemato-Oncológicas en Niños, Adolescentes y Adultos”, que contaron con el apoyo de la Universidad La Sapienza de Roma, el Sistema Metropolitano de Salud, el Instituto “Burlo Garofalo” de Trieste, PDVSA Salud y la Fundación para el Trasplante de la Mé- Incontri nº 313 . 17 Protagonisti Angela Bologna, ¡ de fiesta ! Hasta el momento tiene dos producciones discográficas, la Primera titulada “Rose Rosse” y la Segunda titulada “Amate Stelle”. Actualmente cuenta con su propia empresa, la cual ofrece diversos servicios tales como canto del Ave María en las Iglesias, shows privados, interpretando música variada, romántica, bailable y shows completamente en Italiano. Angela, tuvo la gentileza de venir hasta la sede de la Revista Incontri para regalarnos su CD. Fue así que tuvimos ocasion de conocerla, constatar su amabilidad y de conversar unos minutos con ella. A na nace un 09 de Octubre en Maracay, Estado Aragua – Venezuela, hija de padres italianos. Se inicia como cantante a muy corta edad formando parte del Coro del Colegio “ La Concepción de Maracay”. El 13 de Mayo de 1991 se da a conocer como solista en la Casa D’ Italia de Maracay, a partir de su debut participa en distintos eventos de carácter benéfico, actos culturales, teatro, etc. En 1992 se radica en Caracas e ingresa en la “Orquesta Piscis” bajo la dirección de Tony Vitolla, en ese mismo año tiene la oportunidad de trabajar como actriz de reparto en varias telenovelas de un reconocido canal de televisión En 1994 forma parte de una agrupación musical dirigida por el Maestro Giuseppe Vitolla. 1995 es cantante solista de la agrupación “Karisma Two” dirigida por Franco Vitolla. En 1999 participa en el programa televisivo de concurso de canto “Cuanto Vale El Show” con la canción “Vivir así es morir de amor” de Camilo Sesto, logrando el segundo lugar. Interpreta canciones en Inglés, Italiano (que logicamente habla perfectamente), Napolitano, Francés, Portugués y Español. Experiencia plena en el dominio de ritmos tales como Baladas, Merengue, Salsa, Paso Dobles, Tangos, Música venezolana, Gaitas, Aguinaldos, inclusive la Lírica. 1 8 . Incontri nº 313 ¿Qué programas inmediatos tienes? - Estoy promocionando 2 CD con música italiana de los años 1960-1970. ¿Qué aconsejarías a los jóvenes que quieran emprender la carrera del canto? - Que tengan mucha humildad. Que lo hagan por amor... puesto esto requiere mucha dedicación y sacrificio. Y también fijarse una meta de llegada. ¿Viajes al extranjero? - Sí, a Italia en 1991-92, cuando gané un concurso de la Associazione Campani, y pude visitar y conocer gran parte de las regionesdel centro y del sur de Italia. ¿ Qué opinas de la situación de Venezuela, hoy? - Mi posición es neutral. Es verdad que hay muchas dificultades, pero con mucha paciencia y fe, esperemos que se pueda superar esta crísis. Las carátulas de los dos CD que ha grabado hasta los momentos Angela Bologna, hija de italianos a la que le deseamos muchos y prolungados exitos. Incontri nº 313 . 19 Protagonisti Pietro Lo Monaco, una voce al servizio della comunità G ià tre generazioni ricevono gli amici nel salotto di casa che porta una firma tanto conosciuta che è diventata di casa per la famiglia venezolana: la ‘Mueblería Palermo’ di Pedro Lo Monaco. Le sale espositive sono una meta obbligata all’ora di preparare la casa per i novelli sposi. In quei grandi spazi pieni di soluzioni di arredamento ognuno trova la casa che fa per lui e soprattutto per lei perchè sono le mogli che decidono al momento di comprare. Nella comunità italiana Pedro è conosciuto per la sua serietà e per quella rara dote di non lasciare mai nessuno a mani vuote e di dire sempre di sì quando gli presentano motivi di solidarietà per la nostra comunità e per la famiglia venezolana. Molti si domandano dove sono le radici del suo ottimismo e della sua generosità. Esiste davvero per lui una formula che funziona sempre: la musica. Se la vita non l’avesse incamminato per circostanza o necesità a diventare un solido imprenditore, Pedro avrebbe percorso con successo la via del canto lirico o semplicemente del canto. Da anni la sua tranquillità economica gli ha permesso di dedicare più tempo alla sua grande passione e lo ha fatto con una profesionalità che fa invidia a molti tenori che sulle tavole di un teatro d’opera ci sono tutte le sere. Pedro ha invece scelto la musica per aiutare gli altri e soprattutto per ringraziare Dio della sua vita piena di soddisfazione. In un disco che aveva registrato anni fa il suo pianista accompagnante Ciccio Barbarossa aveva saputo cogliere negli arrangiamenti la sua vena geniale di cantante appassionato. Facevano veramente un bel duo di classe. Quella è l’italianità vera che ha permesso agli italiani di superare le difficoltà insegnando con una vita laboriosa che la storia si costruisce giorno per giorno ancorati ai valori che contano, cominciando dagli affetti familiari. Pedro è un testimone di quell’Italia che è rinata nel dopoguerra anche grazie al lavoro degli italiani all’estero. È un protagonista di una Venezuela che tutti portiamo nel cuore insieme alla gioventù e che ora si trova un po’ spaesata, nonostante ci siano più risorse che all’inizio quando si facevano forse più cose con meno soldi. Prima degli affari contava l’amicizia e sono rimasti i pionieri a raccontarci storie vere di un Paese che ora sembra più finto. Per dirla con poche parole Pedro Lo Monaco ama la vita come sempre a dispetto degli anni (che comunque porta bene). La sua serenità nasce da dentro e siamo sicuri che negli affari o nel canto diventa contagiosa. Il suo è un insegnamento che non si apprende all’Università e che rappresenta per i giovani il vero lascito del lavoro italiano in Venezuela. La voce di Pedro si fa ancora sentire con forza e sentimento e accompagna come in un grande abbraccio amici di un tempo e nuove generazioni. Chissà sia propio questo sentimento che ci indicherà il cammino sicuro nei momenti difficili. Caro Pedro, come ad altri grandi italiani che hanno seminato per il solo gusto di far bene e veder fiorire i loro sogni, anche a te va il nostro grazie di cuore e il riconoscimento della comunità che continua ad esprimere la solidarietà mantenendosi unita con un grande abbraccio. 2 0 . Incontri nº 313 - Da dove vieni in Italia? - Palermo, Sicilia - Quanta anni avevi quando sei venuto in Venezuela? - Arrivo a La Guaira nell’anno 1953, avevo 16 anni. - Perché sei emigrato in Venezuela? - Cercando un futuro migliore. - Come ti sei inserito: lavoro, casa, amici, comunità? -Ho lavorato in due ditte facendo l’apprendista (in Italia l’avevo fatto nel settore mobile). Nel 1956 assieme a mio padre e un fratello, in un locale di 60 m. a Catia, cominciai a lavorare in proprio sempre nel settore del legno. - Come sei potuto arrivare al tuo presente livello di vita? - Cambiando sette sedi, ingrandendosi fino l’attuale sede costruita nel 1965, nella carretera Panamericana in Los Teques, un edificio industriale di 4 piani, area di fabbrica 10.000 m2 ed una esposizione di 2.500 m2, specializzata in mobili classici e semi classici, camere, salotti, soggiorni ed accessori vari. - Che ricordi hai dell’Italia? Mantieni i contatti? - Sempre mantenuti. Viaggiavo spesso, ho sempre nel cuore l’Italia e la Sicilia; e direttamente con l’acquisto di macchinari e materie prime presso Protagonisti industrie italiane (visitando tutti gli anni la fiera campionaria di Milano) - Sei felice della tua vita? - Sì, non ho rimpianti. - Qualcosa della tua vita familiare? - Sono vedovo dal 2005. Ho due figlie sposate e due nipotine le quali vivono negli USA - Hobby? - Sin da piccolo la passione per il canto, musica classica (tenore) ho frequentato scuole speciali, da autodidatta, imparando dal tenore Giuseppe Di Stefano. In tutti questi anni ho registato 5 cd, musica italiana, sudamericana, napoletana, siciliana, per un totale di circa 20.000 copie. Il ricavato delle vendite è stato devoluto tutto in donazione a istituzioni di beneficenza. Bravo, Pietro, ed auguroni da Incontri! - Come ti trovi in Venezuela? - Con tutta la problematica posso dire bene, godo di buona salute; colgo l’occasione per salutare tutte le famiglie italiane ed in special modo quelle siciliane. - Cosa desideresti che cambiasse? - La politica, un cambio di rotta per un futuro prossimo migliore, per noi, e specialmente per i nostri figli e nipoti. Una mostra dei mobili di Lo Monaco. Incontri nº 313 . 21 50mo. di P. Giuseppe Cogo Chi sono questi Scalabriniani? Migranti fra i migranti per aiutare la gente a percorrere il mondo senza dimenticarsi dei valori cristiani. I E ’ necessaria questa introduzione per capire la missione particolare che svolgono i missionari scalabriniani. Sono in certo modo dei sostituti parroci all’estero a cui si affidano le famiglie per i sacramenti e i saggi consigli che darebbe qualsiasi parroco. Ma sono anche qualcosa in più. Sono le persone che rendono possibile una convivenza armonica degli emigrati nel nuovo ambiente che ha lingua e costumi diversi. Essi mediano persino i rapporti con le autorità locali che spesso travisano i comportamenti e tendono a criminalizzare ciò che non capiscono. Il missionario scalabriniano rappresenta una specie di Provvidenza che si esprime in più lingue nelle più diverse situazioni e che fa della parola di Dio un linguaggio universale capito da tutti su qualunque territorio. Quando si apre una Missione degli italiani in un paese estero non si inaugura solamente un tempio per il culto domenicale; si apre un centro di accoglienza, un punto di incontro, uno spazio che diventa estensione della famiglia dove ci si confronta e si assiste chi fa più fatica a inserirsi nel lavoro e nella società. Lo scalabriniano che tiene in genere esperienze a varie latitudini, accumula con gli anni una esperienza che diventa patrimonio di ogni italiano. Basta un solo sacerdote spesso per garantire l’unità e la solidarietà della comunità italiana che gli si stringe attorno nei momento di gioia e nelle situazioni difficili e drammatiche che la vita presenta. 2 2 . Incontri nº 313 l fondatore della Congregazione Beato Scalabrini narra nelle sue memorie che un giorno trovandosi alla Stazione Ferroviaria di Milano vide tanta povera gente che si avviava con le loro povere valigie di cartone al Porto di Genova per lasciare l’Italia in cerca di pane e lavoro per le loro famiglie. Su quei volti si leggeva la paura dell’ignoto e la tristezza dell’abbandono della loro terra e dei loro affetti più cari. In un’altra occasione il Vescovo Scalabrini ricevette la testimonianza di un viaggiatore che per conto della Società geografica aveva esplorato la zona del Rio Negro fra il Brasile e il Venezuela. “Ho incontrato un gruppo di piacentini che vivono in mezzo alla foresta (forse si dedicavano al taglio degli alberi per conto delle società francesi). Queste famiglie, Eccellenza, ricordano ancora i suoi saggi consigli e la pregano di mandargli un sacerdote “perchè qui si vive e si muore come bestie”. Furono questi gli appelli accorati che mossero il Beato Scalabrini vescovo di Piacenza a fondare una Congregazione con una missione particolare e delicata: quella di assistere gli emigrati lontani. Spesso è questo sacerdote ad accompagnare ammalati e moribondi che hanno dato tanto nella vita e che finiscono soli e abbandonati. In questa occasione non potevamo mancare alla celebrazione di 50 anni di vita missionaria di Padre Giuseppe Cogo. Lui stesso ci racconterà brevemente il suo percorso e la sua missione. Dietro a quelle scarse notizie però c’è una vita vissuta momento per momento nella testimonianza di un Vangelo che è stato vissuto dagli italiani affidati alla sua tutela cristiana fedele al motto del Fondatore: “Portate ai migranti italiani il conforto della fede e il sorriso della Patria”. Dalle sue brevi note è facile intuire il prezioso lavoro che ha svolto ogni volta Papa Giovanni Paolo II benedice la “campagna di solidarietà” sponsorizzata dall’ACIM pro vittime del terremoto dell’Irpinia. nel posto che gli veniva assegnato. La sua disponibilità verso i fratelli è totale come la fede che fa fiorire le sue opere in qualunque terreno. In più Padre Giuseppe ha la capacità di captare anche nelle situazioni complicate l’aspetto più umano e pratico. Si tratta di una semplicità pratica che gli permette di parlare ed essere capito da tutti. Con il suo buon senso e arguzia apre qualsiasi porta ed è un piacere aiutarlo nelle sue iniziative. Per dirla con il suo stesso spirito Padre Giuseppe è un missionario scalabriano D.O.C. (a denominazione d’origine controllata come dicono in Italia dei vini pregiati). Non stupitevi quinde se anche al momento di un brindisi sia capace di mettere la parolina giusta per farvi sentire a vostro agio e approfittare dell’occasione per seminare il suo Vangelo quotidiano. 50 anni di sacerdozio, nozze d’oro celebrate nelle due Americhe. A Pasqua il direttore della nostra rivista Padre Giuseppe si è recato a Chi- 1965-ACIM presenta al Presidente Johnson la replica delle tre Caravelle di Cristoforo Colombo. cago per l’Assemblea Annuale della Provincia di New York. Ha poi fatto tappa a New York come di solito per rivivere i “bei tempi passati” e rivedere gli amici rimasti nel campo di lavoro. Là però, invece del solito, avevano preparato una sorpresa: “La celebrazione del Cinquantesimo anniversario della sua Ordinazione sacerdotale”. Anche noi ci uniamo a questa Celebrazione e mentre gli facciamo i nostri migliori auguri gli chiediamo qualche dettaglio di questo bel percorso di testimonianza sacerdotale e missionaria. - Cinquant´anni di sacerdozio. É una vita. Ci potrebbe tracciare le varie linee del suo lungo tragitto? - Semplice, a 21 anni, concluso il ciclo filosofico nel seminario scalabriniano di Piacenza nel l955,i Superiori di Roma mi assegnarono per gli Incontri nº 313 . 23 si vada in pensione dopo 35 anni di servizio. Dove la troviamo allora? - Mi trovate a Boston, parroco della chiesa del Sacro Cuore per dieci anni con una congregazione della vecchia e nuova generazione di italiani per dieci anni, e poi parroco del “mio primo amor”, la chiesa di Nostra Signora di Pompei a New York, per cinque anni, e poi...Venezuela, con voi. Fino a quando? Chiedetelo al Padre Eterno! Il Padre Provinciale, Joseph Fugolo, presenta il regalo di occasione. Stati Uniti, dove feci il corso di teologia e fui ordinato il 15 giugno del l958 a Chicago. - Così è finito il ciclo formativo. E dopo? - Fui assegnato alla parrocchia di Nostra Signora di Pompei a New York nella Little Italy, dove iniziai il mio apostolato dei primi sei anni. - Come fu il primo impatto? - Semplicemente meraviglioso. Ho lavorato con i giovani italiani, loro pure recentemente emigrati, e insieme ci siamo bene inseriti nel nuovo mondo. Nessun trauma psicologico per noi; ci siamo subito trovati “a casa nostra”. É stata una esperienza indimenticabile. - La luna di miele non dura per sempre. D’accordo? -Nel mio caso, proprio no. Dopo i primi sei anni mi hanno assegnato al “Comitato americano per l´emigrazione italiana”, una associazione nazionale che si prefiggeva di sensibilizzare il Congresso americano a cambiare la legge immigratoria allora discriminatoria nei nostri riguardi. Ho lavorato con gruppi italiani a livello nazionale. Anche in questo incarico quindi mi son trovato a casa mia nell´assistenza agli italiani per ben 25 anni. - Son così passati i primi 36 anni di sacerdozio. Non mi consta che nella chiesa 2 4 . Incontri nº 313 Padre Giuseppe, al suo programma radio. - Ritornando alla festa del Cinquantesimo a New Yok, ci vuol far entrare nell´intimo del suo cuore? Impressioni? Sentimenti? Emozioni? - L´ho definito “lo specchio” della mia vita. Devo confessare che ho visto attorno e davanti a me persone care e generose che ho conosciuto, servito, rispettato e amato nelle varie fasi del mio servizio sacerdotale. Non mi sarei mai aspettato e sognato tanto affetto e sincera cordialità. Per cui ringrazio per sempre il Signore di avermi scelto, con tutte le mie deficenze, ad essere per Lui strumento del suo amore per i nostri emigrati italiani. E allo stesso tempo pensavo tra me e me, “peccato che da parte mia non sia degno di tanto onore e di tanto affetto”! Caro Padre Giuseppe, se è vero, come lo è, che “vox populi vox Dei”, Lei si è ben meritato la soddisfazione della celebrazione del suo Cinquantesimo. Le esprimiamo le nostre felicitazioni e Le auguriamo buona continuazione della sua missione scalabriniana nella Chiesa a servizio degli emigrati. Ad multos annos! Franco Soressi Incontri nºnº311 313. .2 52 5 Incontri Protagonisti personas, las categorías sociales, los pueblos, es indicada por Chiara Lubich como el primer radical empeño. Bajo esta luz, poco a poco lee los acontecimientos, llamando a todos a participar concientemente en la gestación de un mundo nuevo: el mundo unido. Esta corriente de espiritualidad de amor, de hecho se revela cada vez más universal, porque el amor y la unidad que están en su corazón, están inscritos en el ADN de todo hombre. Es desde esta vida nueva vivida por personas de toda edad, categoría social, cultura, raza y credo, y también sacerdotes, religiosa, religiosos desde donde se da vida a un movimiento de renovación espiritual y social de dimensiones mundiales: el Movimiento de los Focolares del cual Chiara será la guía. Y continuamente imprime en él un desarrollo nuevo, con el único objetivo de contribuir a componer la unidad en la fraternidad de la familia humana, según aquel proyecto divino inscrito en el Evangelio. U na de las primeras ideas nació en Trento, bajo los bombardeos, en un sótano oscuro, a la luz de una vela. Junto a mis primeras compañeras – son palabras de Chiara Lubich- abro el Evangelio casualmente en la página del Testamento de Jesús: “Padre, que todos sean uno, como Tú y yo”. Estas palabras, antes casi desconocidas, brillaron como el sol en la noche. ¡Para aquella página habíamos nacido! Intuimos que nacería algo universal que alcanzaría los confines del mundo e iluminaría también el arte y la ciencia, la política y la economía. Teníamos la certeza de que Dios arrastraría nuestra vida en una aventura divina, des2 6 . Incontri nº 313 conocida para nosotras, donde siendo al mismo tiempo espectadores y protagonistas de su designio de amor, daríamos momento por momento la contribución de nuestra libre voluntad”. “Que todos sean uno, como Tú y yo”. Éste es su carisma. Es desde la perspectiva de la unidad que lee y vive el Evangelio. Como ella misma escribe. “Mientras pensábamos vivir simplemente el Evangelio, inadvertidamente el Espíritu nos iba subrayando algunas Palabras que debían convertirse en los principios operantes de una nueva corriente espiritual: la espiritualidad de la unidad”. Desde los inicios, la unidad entre las Chiara nació en Trento el 22 de enero 1920. Su familia es de condiciones modestas: el padre es tipógrafo. Vive años de verdadera pobreza a causa de la crisis económica del tiempo. Aún muy joven, da lecciones privadas para pagarse los estudios. De la madre, ferviente cristiana, hereda la fe; del padre, socialista, una viva sensibilidad social. Desde pequeña madura en ella la llamada a una “vida cristiana alta”. A los 18 años da clases en la escuela primaria. Pero en ella es fuerte la búsqueda de la Verdad, la búsqueda de Dios. Se inscribe en la Facultad de Filosofía de Venecia. Interrumpe sus amados estudios a causa de la guerra. Pero tiene una certeza: Jesús, “camino, verdad, vida será su Maestro”. A los 19 años, las premisas de su aventura espiritual. En el santuario de Loreto, donde la tradición dice que se custodia la casita en la que vivieron Jesús, José y María, tiene la intuición que surgirá un camino nuevo en la Iglesia, sobre el modelo de la familia de Nazareth y muchos lo seguirán. Estalla el segundo conflicto mundial. En 1943 Trento sufre fuertes bombardeos. Pero es precisamente en aquel conflicto de odio y violencia, que hace el “fulgurante descubrimiento de Dios Amor. Lo escogen como el todo de su vida. El 7 de diciembre 1943 se dona a El Protagonisti Chiara niña y en sus años jóvenes. fundibles de la presencia viva del Resucitado, prometida a “dos o tres reunidos en Su nombre”. “Es Él –escribe Diálogo ecuménico – Frente a las divisiones entre los cristianos, su testimonio del Evangelio vivido, narrado, en 1961, a un grupo de evangélicos luteranos en Alemania, allí donde comenzó la división de las Iglesias de Occidente abre la página ecuménica de los Focolares. Chiara, poco a poco, establece relaciones personales y recibe el apoyo de los líderes de las diferentes Iglesias que encuentra en Londres, en Alemania, en Estambul - y difunde la espiritualidad de la unidad, reconocida siempre como espiritualidad ecuménica. Circundada por sus primeros compañeros. para siempre. Su nombre de bautismo es Silvia. Asumirá el de Chiara (Clara), fascinada por la radicalidad evangélica de Clara de Asís. Diálogo interreligioso – En primera persona, da impulso al diálogo interreligioso que justamente a nivel espiritual se muestra particularmente fecundo. Es una experiencia madurada por años que ahora, cuando el hacerse próximas civi- En los refugios, junto con sus primeras compañeras, lleva sólo el Evangelio. Aquellas palabras fueron como iluminadas por una luz nueva. Las traducen enseguida en vida. Sobre las ruinas de la guerra inicia una experiencia de redescubrimiento del Evangelio que se Chiara en 1948- “que hace ver claro ‘lo que hay que hacer’, para volver a darle al mundo la paz verdadera”. Es El quien hace de todos uno, desEn audiencia haciendo odios y rencores, bacon Pablo VI. rreras y conflictos, que hace posible contribuir a la realización de aquella última oración de Jesús “Que todos sean uno”. “En un mundo cada vez más impregnado de materialismo, se cree sólo en lo que se toca –dirá Chiara- el Señor ha pensado enviar una espiritualidad en la cual de algún modo se toca lo divino”. adentra en los barrios más o pobres de Trento, con el objetivo de revolver los problemas sociales de la ciudad. En el mandamiento que Jesús llama “nuevo y suyo, “ámense unos a otros como yo los he amado” intuye que está la ley para que la humanidad disgregada se recomponga. Lo viven con radicalidad: “¡Ponemos todo en común! Cosas, casas, ayudas, dinero. La vida da un salto de calidad. Experimentan aquella alegría, paz, fuerza, fruto del Espíritu, signos incon- el Concilio Vaticano II. Se revelarán como caminos privilegiados para contribuir a componer en unidad a la familia humana. LOS DIÁLOGOS Más allá de cualquier expectativa, es Chiara misma quien abre en el Movimiento los diálogos previstos por Con Papa Juan Pablo II, Pentecostés 1998. Con el Patriarca Atenagoras I, en Estambúl. lizaciones y religiones, alejadas hasta no hace muchos años, reta y pone en crisis a Occidente. Como primera mujer cristiana, en 1981 Chiara expone su experiencia del Evangelio en un Templo en Tokio frente a 10.000 budistas y en 1997 en Tailandia a monjas y monjes. En ese mismo año, la invitan a tomar la palabra en la histórica Mezquita “Malcolm X de Harlem (New York) frente a 3000 musulmanes afroamericanos, un encuentro que se repite en el 2000 en Washington con 5000 cristianos y musulmanes. El diálogo se desarrolla en diferentes Países también con hebreos, musulmanes, hindúes, taoistas, sikhs, animistas. Son más de 30.000 los fieles de distintas religiones que de diversos modos comparten el espíritu de unidad de los Focolares. Incontri nº 313 . 2 7 Con K. Acharya y S. Somaiya, de la Universidad Somaiya de Vidyavihar (Bombay) Diálogo con personas de convicciones no religiosas - Superando la cortina de hierro, desde los años ’60 se difunde en el Este Europeo. Chiara misma va a Budapest y 9 veces a Berlín del Este. También personas nocreyentes, de diferentes ideologías, quedan fascinadas por el ideal de la unidad. Son casi 70.000 las que adhieren al Movimiento. miento en el campo económico con el proyecto de la Economía de Comunión que inspira la gestión de más de 700 empresas de producción y servicios “for profit” en los cinco continentes, destinando parte de las utilidades a los que menos tienen. Se trazan las líneas de una nueva economía capaz de incidir sobre los enormes desequilibrios entre ricos y pobres. Tres Polígonos industriales están desarrollándose en las ‘ciudadelas’ de San Pablo (Brasil), RENOVACIÓN SOCIAL Desde los inicios del Movimiento, Chiara no ve en el descubrimiento del Evangelio un hecho sólo espiritual, sino que la anima la certeza que el Evangelio puesto en práctica comporta la más potente revolución social. En este último decenio se está poniendo en evidencia la renovación que se ha dado en los más diferentes ám- Con los hebreos della Bihai-brith, Argentina. bitos de la cultura, economía, política, comunicación, arte, ciencias. Dos O’Higgins (Argentina) y Loppiano (Floejemplos: rencia). En 1996, Chiara da inicio al MoviEn 1991, durante un viaje a Brasil, miento político por la unidad al que frente a los enormes desequilibrios ecoahora adhieren políticos de las más dinómicos de ese País lanza un moviversas tendencias, en varios Países, En Harlem, en la Mezquita de ‘Malcom X’, testimoniando su experiencia como mujer cristiana a 3.000 musulmanes afro-americanos. Es la primera vez que una mujer, y además, blanca, habla en una mezquita y que su voz viene transmitida y amplificada también fuera del recinto. acomunados por la fraternidad, asumida como categoría política. Desde 1995 a 2008, Chiara Lubich ha recibido numerosos reconocimientos por parte civil y religiosa otorgados por organizaciones internacionales, como el ‘Premio UNESCO por la Educación a la Paz’, en el ’98 en Estrasburgo; el ‘Premio Derechos Hu- En Tokio, con Nikio Niwano, fondador del Mov. Laico Budista de la ‘Rissho Kosei -Kai’. 2 8 . Incontri nº 313 En Africa, Camerún: sellando un pacto evangélico de amor mútuo con los Fon (reyes) de dos numerosas poblaciones. Premio U mio Unesco Protagonisti Chiara Lubich: dare un senso alla vita M manos’ del Consejo de Europa; los doctorados honoris causa en diferentes disciplinas; ciudadanías honorarias, y que son para ella ocasión de testimoniar ese ideal de unidad que se revela cada vez más como una respuesta a los profundos cambios que se están realizando en este nuevo siglo. olti cattolici hanno sentito parlare per la prima volta di Clara Lubich solamente ora che ci ha lasciato all’età di 88 anni. Chi era e cos’è stata Clara Lubich? Dai numerosi articoli apparsi sui giornali di tutto il mondo sulla sua vita e le opere, ci troviamo davanti ora a un meraviglioso lascito e dono di Dio, il movimento da lei fondato, i Focolari: 142 mila membri e oltre due milioni di simpatizzanti in 182 nazioni, questi sono “i Focolarini” che pongono il loro movimento ai primi posti tra le realtà ecclesiali. Al terminare l’ultima guerra, in un momento dove tutto crollava e insieme alle macerie si sgretolavano sogni, speranze, entusiasmi e la stessa vita, Chiara è testimone di una umanità devastata, supremo Golgota dell’odio degli uomini feriti nel corpo e nell’anima. In un raduno di giovani dell’Azione Cattolica a Loreto intuisce la sua vocazione e il nuovo compito della Chiesa che deve ricostruire un nuovo tempio dello spirito e del cuore. Questo tempio, per lei che è semplice, ma costante avrà le caratteristiche della casa di Nazareth, un focolare per la famiglia semplice e operosa. Al suo calore è ancora possibile la speranza e la fiducia che si ha da costruire come le opere degli artigiani con costanza e precisione. Nella basilica di San Paolo fuori le Mura a Roma i suo figli sono giunti da tutto il mondo per darle un saluto e ringraziare il Signore per la testimonianza della esistenza spesa nell’ascolto dei bisogni dell’uomo conNew York: il suo intervento all’ONU. temporaneo – come ha ricordato Benedetto XVI – “in piena fedeltà alla Chiesa e al Papa”. Non lascia un feudo e un potere da gestire, lascia una nuova Gerusalemme con 35 cittadelle, dette Mariapoli permanenti, da Loppiano (Incisa Valdarno, Firenze) a Fontem in Camerun. Lo spirito del focolare pervade 754 aziende nel mondo che praticano l’economia di comunione. Imponente è poi l’attività editoriale, con la Casa Editrice Città Nuova, che oltre ai libri pubblica il periodico Città Nuova in 37 nazioni. Oltre al dramma della guerra il periodo storico che ha fatto da scenario alla crescita del movimento ha richiesto alla società persone straordinarie. Lo spessore dei personaggi politici, religiosi, sociali ha Giappone, 1980 : permesso di uscire da diversi la sua testimoperiodi di crisi che hanno pornianza cristiana tato l’Italia a vivere periodi di davanti a 10.000 estrema fragilità. Stupisce che dirigenti buddisti. di fronte alla necessità di affidare le sorti del Paese a veri e propri titani, vi siano figure semplici di cittadini e cristiani che di per sé non sembrano capaci di tessere pagine di storia e tanto meno influenzare le grandi decisioni. Ma non sempre è così. Chiara Lubich a 23 anni è nella sua Incontri nº 313 . 29 Con Don Giussani, fondatore di Comunione e Liberazione. Trento, la stessa città di Alcide De Gasperi, un vecchio politico e di Igino Giordani, giornalista, scrittore e parlamentare. Del primo conosciamo il suo ruolo politico e giuridico determinante nell’assumere la Presidenza del Governo, per affermare i principi costituzionali di una Italia appena risvegliatasi da una monarchia secolare e ridarle così la sua vera dignità. Igino Giordani rimarrà così impressionato dal’incontro con quella giovane concittadina che diventerà un suo paterno consigliere cambiando la propria vita e diventando cofondatore del movimento. Sono oggi in corso le pratiche per aprire il cammino al suo processo di beatificazione. Chiara è stata capace di dare un senso alla propria vita. Non fu facile per lei e non lo è per i giovani di oggi che si trovano di fronte alla necessità di sentire un’appartenenza e vengono continuamente traditi nelle loro aspettative importanti sbattuti dalle correnti del consumo e degli affetti senza calore. De Gasperi in una lettera che le scrisse si lascia andare ad alcune confidenze: “Se non fossi tenuto a partecipare alla responsabilità di quella parte di storia che la Provvidenza deferisce al libero arbitrio dell’uomo, me ne starei appartato rassegnato, comunque, ai voleri di Dio. Ma per il cristiano che intende la politica come estrinsecazione della sua fede e soprattutto come opera di fraternità sociale e quindi di suprema responsabilità in confronto dei fratelli e del Padre comune, quest’angoscioso travaglio diventa un dovere inesorabile”. Chiara Lubich ha colto immediatamente nella scia delle riforme Conciliari della Chiesa la vera opportunità per l’ecumenismo che doveva avere come meta l’unità. 3 0 . Incontri nº 313 comincerà ad avere un senso anche la sofferenza e il dolore che ora ci spaventano. Cominceremo ad accorgerci allora che la lingua del dolore è universale e che non ci sarà più tanto bisogno di dibattiti e di passi avanti e indietro per capire mussulmani e buddisti. Capiremo perché questa esile personcina nata a Trento, in un momento della nostra stessa tragica storia, ha costruito una zattera inaffondabile che come l’Arca di Noe ci ha salvato dal diluvio e dalle piogge che ci avrebbero sommersi. Oggi, con la sua scomparsa, non si creano zone Con Kiko Argüello d’ombra per la Chiesa. l’iniziatore Anzi appare un raggio di del Cammino sole che illumina una via Neocatecumenale di speranza per molti e fa Lo spirito originario dei Focolarini ha superato così le difficoltà ch sono sopravvenute nei momenti di traumatici cambi e aggiornamenti ecclesiali. La teologia e la liturgia, invece di avvicinare i cristiani alla Eucarestia e all’amore ecclesiale, hanno evidenziato differenze, dettagli e dotti commenti che sono stati causa di lacerazioni interne ed esterne. I focolarini hanno preferito, con il lavoro e la gioia delle loro attività, sottolineare l’amore che sa perdonare e rimarginare le ferite. Anzi nei momenti difficili hanno scelto il camAndrea Riccardi, mino impervio delle missioni per fondatore della Comunità portare il loro Vangelo pratico e di Sant’Egidio. contagioso a chi apriva loro la porta di casa, fosse al Sud del mondo, ai tropici o al Nord. Dietro alle manifestazioni di bullismo nelle scuole, all’uso di droghe annichilanti c’è qualcosa in più della trasgressione degli anni sessanta e settanta. C’è un irrefrenabile desiderio di giocarsi il tutto e per tutto per distruggere persino la propria vita. Non trovare il senso vero dell’esistenza significa delegare ad altri la responsabilità e il valore della nostra vita. Penso che di fronte alla vita di Chiara Lubich non possiamo più rinunciare a dare il giusto valore alla nostra esistenza. E’ vero, il mondo sembra crollare. Dipende anche da noi trovare fra le macerie le piantine sfrondate le cui radici saranno il tessuto connettivo del nostro futuro e delle nostre città. Non si fa molta fatica a trovare il senso della nostra vita quando la spendiamo per gli altri. Una volta trovata la vera motivazione della nostra esistenza Con Madre Teresa di Calcutta, sua grande amica. Laurea H.C. in Teologia, Manila trovare il vero senso della vita. È l’invito aperto a tutti di camminare verso Dio come lei: con e attraverso i fratelli, scegliendo come modello Gesù crocifisso che, dando la vita per tutti, abbraccia ogni uomo. E’ una nuova via che si apre ad un numero inquantificabile di persone di ogni età, nazionalità e religione e che, sorta dalle macerie della seconda Guerra mondiale, diventa seme per una speranza nuova, anch’essa mondiale. M. S. Messaggio del Papa letto dal cardinale Bertone nel corso del rito funebre in San Paolo fuori le Mura. Il mio testamento Prendo parte spiritualmente alla solenne liturgia con cui la comunità cristiana accompagna Chiara Lubich nel suo commiato da questa terra per entrare nel seno del Padre celeste. Rinnovo con affetto i sentimenti del mio vivo cordoglio ai responsabili e all’intera Opera di Maria-Movimento dei Focolari, come pure a quanti hanno collaborato con questa generosa testimone di Cristo, che si è spesa senza riserve per la diffusione del messaggio evangelico in ogni ambito della società contemporanea, sempre attenta ai «segni dei tempi». Tanti sono i motivi per rendere grazie al Signore del dono fatto alla Chiesa in questa donna di intrepida fede, mite messaggera di speranza e di pace, fondatrice di una vasta famiglia spirituale che abbraccia campi molteplici di evangelizzazione. Vorrei soprattutto ringraziare Iddio per il servizio che Chiara ha reso alla Chiesa: un servizio silenzioso e incisivo, in sintonia sempre con il magistero della Chiesa: “I Papi – diceva – ci hanno sempre compreso”. Questo perché Chiara e l’Opera di Maria hanno cercato di rispondere sempre con docile fedeltà ad ogni loro appello e desiderio. L’ininterrotto legame con i miei venerati predecessori, dal servo di Dio Pio XII al beato Giovanni XXIII, ai servi di Dio Paolo VI, Giovanni Paolo I e Giovanni Paolo II ne è concreta testimonianza. Guida sicura da cui farsi orientare era per lei il pensiero del Papa. Anzi, guardando le iniziative che ha suscitato, si potrebbe addirittura affermare che aveva quasi la profetica capacità di intuirlo e di attuarlo in anticipo. La sua eredità passa ora alla sua famiglia spirituale: la Vergine Maria, modello costante di riferimento per Chiara, aiuti ogni focolarino e focolarina a proseguire sullo stesso cammino contribuendo a far sì che, come ebbe a scrivere l’amato Giovanni Paolo II all’indomani del Grande Giubileo dell’Anno 2000, la Chiesa sia sempre più casa e scuola di comunione. Il Dio della speranza accolga l’anima di questa nostra sorella, conforti e sostenga l’impegno di quanti ne raccolgono il testamento spirituale. Assicuro per questo un particolare ricordo nella preghiera, mentre invio a tutti i presenti al sacro rito la benedizione apostolica. “Se oggi dovessi lasciare questa Terra e mi si chiedesse una parola, come ultima che dice il nostro Ideale, vi direi, sicura d’esser capita nel senso più esatto: Siate una famiglia. Vi sono fra voi coloro che soffrono per prove spirituali o morali? Comprendeteli come e più di una madre, illuminateli con la parola o con l’esempio. Non lasciate mancar loro, anzi accrescete attorno ad essi, il calore della famiglia. Vi sono tra voi coloro che soffrono fisicamente? Siano i fratelli prediletti. Patite con loro. Cercate di comprendere fino in fondo i loro dolori. Fateli partecipi dei frutti della vostra vita apostolica affinché sappiano che essi più che altri vi hanno contribuito. Vi sono coloro che muoiono? Immaginate di essere voi al loro posto e fate quanto desiderereste fosse fatto a voi fino all’ultimo istante. C’è qualcuno che gode per una conquista o per un qualsiasi motivo? Godete con lui, perché la sua consolazione non sia contristata e l’animo non si chiuda, ma la gioia sia di tutti. C’è qualcuno che parte? Lasciatelo andare non senza avergli riempito il cuore di una sola eredità: il senso della famiglia, perché lo porti dov’è destinato. Non anteponete mai qualsiasi attività di qualsiasi genere, né spirituale, né apostolica, allo spirito di famiglia con quei fratelli con i quali vivete. E dove andate per portare l’ideale di Cristo... niente farete di meglio che cercare di creare con discrezione, con prudenza, ma decisione, lo spirito di famiglia. Esso è uno spirito umile, vuole il bene degli altri, non si gonfia... è, insomma, la carità vera, completa. Insomma, se io dovessi partire da voi, in pratica lascerei che Gesù in me vi ripetesse: Amatevi a vicenda... affinché tutti siano uno. Dal Vaticano, 18 marzo 2008 Chiara, 25 dicembre 1973 Incontri nº 313 . 31 Cultura, rassegne & tendenze Mostre Spettacoli e Mostre per la “X Settimana della Cultura” Italiana Appuntamenti culturali gratuiti o a tariffe agevolate in ogni parte della Penisola. Una giornata dedicata a 'Più cultura in tv' Veduta dall'alto della Rocca Roveresca a Senigallia in provincia di Ancona E ' cresciuto il turismo culturale in Italia con il mese di maggio ormai considerato periodo di alta stagione, quindi, abbiamo deciso di anticipare di due mesi la Settimana della cultura, prevista dal 25 al 31 marzo, con un fiorire di eventi in ogni parte del Paese che mettono insieme l'effimero con le istituzioni. Lo ha dichiarato Francesco Rutelli, ministro per i Beni e le Attività Culturali, nel presentare gli oltre 1800 appuntamenti culturali e di spettacolo gratuiti o a tariffa agevolata in programma per la 'Settimana della Cultura'. A scandire la decima edizione è lo slogan "una festa per tutti" sottolineando la volontà del Mibac di stimolare il coinvolgimento e la partecipazione di tutti i cittadini ad un evento nazionale che, per sette giorni, metterà 'in vetrina' la cultura italiana, con mostre, convegni, labora- tori, visite guidate, concerti, spettacoli, proiezioni cinematografiche, aperture straordinarie. A prevalere sulle centinaia di iniziative sparse sull'intero territorio nazionale, una delle più originali, meritorie per senso civico e foriere di dibattiti è stato questo recente appuntamento. Un'intera giornata, scandita come un palinsesto immaginario e virtuoso al suono di 'Più cultura in tv'. In linea con una maggiore apertura alla sfera delle arti e della cultura in tv, siglata nel contratto di servizio che la Rai ha firmato con il Governo lo scorso anno, "la giornata - ha sottolineato Rutelli - ha inteso reclamare in positivo più cultura in televisione perché il servizio pubblico, in particolare, deve dimostrare di mettere tutte le facce, gli aspetti delle culture, dal teatro alla letteratura fino alla danza, al centro Il complesso di Santa Croce a Cagliari riaperto dopo il restauro 3 2 . Incontri nº 313 Veduta panoramica del Museo di Capodimonte a Napoli della programmazione rivolta al grande pubblico". Un appello accorato e di piazza, reale e non mediatico, perchè "nonostante lo spazio in tv per 'Maratonarte' e la parziale anticipazione in palinsesto del programma 'Palcoscenico', siamo ancora indietro. Ognuno può testimoniare il proprio appoggio all'iniziativa portando con sè ai diversi eventi gratuiti in programma un telecomando". Potere del tubo catodico. Chi si è munito di telecomando, ad esempio, ha potuto assistere al concerto di Nicola Piovani al teatro Olimpico al costo di 5 euro. Per tutti invece, è stato Il criptoportico della Chiesa di San Lorenzo a Aosta consentito l'ingresso ai cinema aderenti all'iniziativa al costo di 1 euro. Altro grande evento della X 'Settimana della Cultura' è stata la nuova sede espositiva pensata per la mostra 'Nostoi. Capolavori ritrovati', che dopo il suc- cesso riscosso al Palazzo del Quirinale, si è trasferita da 30 marzo e fino al 7 settembre a Palazzo Fontana di Trevi a Roma. La farina ha trentamila anni come emerge dalle nuove ricerche sulle risorse vegetali del Paleolitico nella caverna delle Arene candide in Liguria Pensata come una grande festa diffusa sul territorio in cui tutti i luoghi d'arte statali (monumenti, musei, aree archeologiche) saranno aperti gratuitamente, alla manifestazione aderiranno numerose istituzioni pubbliche e private, enti locali, nonché gli Istituti Italiani di Cultura all'estero. "Una tra le novità più interessanti di quest'anno: l'apertura - ha aggiunto il ministro - delle iniziative anche agli “Feste buddhiste e pellegrinaggi ai templi. La pagoda come monumento collettivo per il culto personale” a Venezia italiani all'estero con appuntamenti in Germania, Turchia, Giappone, Ucraina, tra le nazioni aderenti, grazie al sostegno degli Istituti di Cultura all'estero e del ministero". Numerose saranno anche le aperture straordinarie tra le quali quella del sito archeologico della Piscina Romana ad Acqui Terme, del Castello di Tagliolo nel Monferrato, del Vittone a Grignasco, di Palazzo Guarnieri a Imperia, dellaTorre Civica del Palazzo Vecchio a Savona, della Torre Civica di Palazzo Vecchio ad Albenga, delle Grotte di Borgio Verezzi, della basilica romana a Brescia, della Casa Grazioli a Strombiano di Peio, dei Musei di Palazzo Rospigliosi a Pistoia. A. K. Incontri nº 313 . 33 Llegó a Caracas la banda más influyente de la década en Rock Alternativo Divertidos, Oscuros y Decadentes E l 27 de febrero pasado, el Poliedro se estremeció con toda la furia musical que desató esta banda estadounidense. El primer trimestre de este año se inició cargado de mucho rock, con la presentación de esta banda , My Chemical Romance, quien nos trajo su tour mundial “The Black Parade” , en una única presentación. El quinteto, que ha vendido más de 10 millones de copias alrededor del mundo, llega por primera vez a Venezuela para demostrar a toda su fanaticada nacional, porque son considerados la banda más influyente en la última década. MCR ha sido reconocido en diversos países, como uno de los grupos con mayor creatividad en el espectáculo, en vista de la calidad de show que presentan en cada ciudad que visitan. Su música ha sido influenciada por las bandas más celebres del Rock como los son The Cure, The Smiths, Iron Maiden, Queen, The Misfits, Morrissey, Black Flag y los Pixies. En esta oportunidad el show personificó el Cd “The Black Parade” con los dibujos aparecidos en este álbum. Un telón de fondo representa la ciudad mostrada en el video para la canción “Welcome to the black parade”. En el centro, al fondo, está Bob Bryar, con la batería sobre una plataforma giratoria, que presenta dos diferentes diseños. Todo hace juego con lo grandioso que representa el show. My Chemical Romance nace en un suburbio de Nueva Jersey, en 2001, debido a una pasión común por las películas de terror, la música y el punk de filosofía. La primera canción compuesta por el grupo fue “Skylines and Turnstiles”, inspirada en la experiencia devastadora del 11 de septiembre. En el 2002, firmaron, con el sello independiente Eyeball Records la grabación de su primer disco 3 4 . Incontri nº 313 Cultura, rassegne & tendenze titulado “I Brought You My Bullets, You Brought Me Your Love”, que fue lanzado en el 2003. Desde sus inicios, tanto en su indumentaria como en la letra de sus canciones, My Chemical Romance ha aludido a la muerte y lo obscuro, a problemas sociales y al amor. En 2004, firmó con Reprise/Warner. La banda comenzó a trabajar en su segundo disco y el 8 de junio del 2004, con un estilo más maduro y consolidado, lanzaron el disco “Three Cheers For Sweet Revenge”, especialmente dedicado a la abuela de Gerard Way y Michael Way que murió dos semanas antes de que éste saliera. A principios de 2005 la banda se unió al primer Taste of Chaos tour, y luego fueron teloneros de Green Day en su tour American Idiot. A finales de ese año, se unieron con The Used para hacer un tributo a la canción “Under pressure”, originalmente de la muy conocida banda Queen junto con David Bowie, y así recoger fondos para los damnificados del tsunami que azotó las costas de Indonesia, India, Malasia, Tailandia, algunas otras islas cercanas y algunos países africanos ese mismo año. La canción fue incluida como bonus track en el álbum In Love and Death de The Used que salió en septiembre de 2004. El 23 de octubre de 2006, la banda lanzó mundialmente su tercer disco de estudio, “The Black Parade”. Dijeron que “The Black Parade” es algo así como un álter ego, como una nueva banda, lo que se notó en el cambio de look de los miembros, especialmente el de Gerard, dando la apariencia de ser un paciente de quimioterapia, esto a raíz de una de las canciones del CD: “Cancer”, álbum por que querían ser recordados. Ya Europa, Asía y Norte América han sentido todo su poder, en el 2008 Argentina, Brasil, Chile y Venezuela pudieron disfrutar de los grandes éxitos de la banda, en un tour que los llevara a recorrer más de 100 ciudades del mundo. A. D’Alessandro Galassi Juegos para marido y mujer de Alfonso Paso en el Colegio Los Arcos y el Teatro Club La Lagunita C on las profesionales actuaciones de Héctor Tosta (con la careta verde) en el rol de Antonio, la rubia María Elena Mellior como Laura, Bibi Amaya como Mariasun al lado de Hector Tosta, Omar Yépez como Jorge (Con sombrero en la foto), Yamilé Jassir como Isabel detrás de Hector Tosta, Alejandro Méndez como Carlos (sustituido por Carlos Pérez Otaola debido a su actual residencia en España) y Adiana Jassir como la Joaquina (con el cochinito en la mano). De nuevo el Grupo de Parte y Parte del Colegio Los Arcos nos sorprende con esta comedia para toda la familia. Co-producción y dirección Djamil Jassir y Carlos Pérez Otaola. Agradecimientos a Leopoldo Ayala Laffée. Cultura, rassegne & tendenze Yordano le cantó a la luna El cantautor, recordado por su éxito en los años ochenta interpretó en el concierto los temas de su más reciente disco: “El deseo”. C Circus Con el nombre de “Circus: La noche, el sueño y… ¿los inocentes?” nos encontramos con el último trabajo de creación del grupo Taller Permanente El Actor como Creador del Teatro Altosf agrupación con más de XXV años en movimiento de actividades ininterrumpidas sobre la escena venezolana e internacional. Este montaje cuenta con la dirección general de Gregorio Magdaleno quien colaboró con el proceso de creación colectiva para sumergirnos en el estilo y atmósfera onírica al que esta agrupación nos tiene acostumbrado. En la investigación efectuada para su libro “El mito de volar por dentro” Magdaleno nos expresa “las producciones teatrales del colectivo Altosf son creaciones de grupo, con mayor exactitud, obras creadas por el grupo que las realiza escénicamente. Se refiere a la posibilidad de devolverle al actor el rango de artista creador, y no, como es visto muchas veces, un mero repetidor de las indicaciones del director o de las acotaciones del dramaturgo”. Con cuatro actores en escena, Circus es la sensación de un “sin fin” nocturno, que nos sumerge en una postura inerte, frente a los temores que genera la incertidumbre de la finitud. Excelente interpretación las de: Catherine Pimentel, Angélica Figuera, Claudia Jiménez y Daniel Bustamante, cuatro seres que habitan las penumbras de un callejón urbano. Y asumen el coraje de ir tras los tesoros del abismo, sin duda, aquellos del alma, según nos dice Magdaleno en el programa de mano. Recomendamos plenamente esta obra. José Antonio Barrios Valle ambió la típica franelita de sus conciertos en los años ochenta y noventa por una camisa blanca, arremangada, un chaleco y pantalones negros; cambió edad, pero lo que no cambió fue la voz, que a fuerza de crónicas de amores de paso e historias de calle sigue trepándose hasta el oído del espectados. “Será un concierto largo. Iremos entre canción nueva y vieja y así vamos pa’lante” advirtió al comienzo luego de cantar “Vivir en Caracas” y “La última piedra”, primer tema de su más reciente CD. Durante dos horas, estuvo montado sobre el escenario para interpretar temas considerados como parte fundamental de la banda sonora de la Venezuela de finales de siglo XX, así como algunas de las 18 nuevas canciones que lo mantuvieron en el estudio de grabación desde septiembre de 2007. Cantó 29 temas que el público saboreó como aquel que se sienta con un buen vino: sorbo a sorbo, con todos los sentidos comprometidos, cantando nuevas sensaciones con los temas no escuchados, trayendo al paladar viejas nostalgias y sin darse cuenta de cómo pasaban los minutos. El melancólico sonido de un cello fue el presagio de “En mi vida otra vez”, uno de esos temas que pone a prueba el lacrimal a la primera escucha. Los hombros y los brazos comenzaron a moverse mientras Yordano cantaba “A la hora que sea” y recordaba “Una chatarra de amor”. “Vamos a salir” antecedió a “Días de junio”. Jordano le cantó a la “Mujer equivocada” y a una “Niña mala” a la que les dio una “Larga despedida” para luego convertir el Aula Magna en “una noche de estrellas con playas desiertas” con el tema no queda nada”. “En aquel lugar secreto” hizo que muchos cerraran los ojos pero la magia del momento fue entorpecida por un “Yoyoman” y solo vino a recuperarse unas canciones después con “Perla Negra” y “Todo el amor”. Dos invitados entraron en el escenario: el guitarrista Hugo Fuguet y el vocalista de Malanga, Arístides Barbella. Con una plantilla de músicos inmejorables entre ellos Carlos “Nene” Quintero en la percusión, Henry Paúl Díaz en el bajo y Hedí Pérez en la guitarra eléctrica; llegó el momento de “Por estas calles”, canción que levantó el ánimo del público con frases como “Tú te la juegas si andas diciendo lo que tu piensas/al hombre bueno le ponen precio a la cabeza./ Y los que andan de cuello blanco son los peores/ porque además de quemarte se hacen llamar señores/tienen amigos en altos cargos muy influyentes/ y hay algunos que hasta se lanzan a presidente”. Después de varios aplausos en pié Jordano volvió a salir para cantar “Locos de Amor” y todos nos fuimos a casa con “Otra cara bonita”. Alessandro D’Alessandro Galassi Incontri nº 313 . 35 Spiro Scimone e “La Fiesta”, in Venezuela Una introduzione al nostro grande drammaturgo S piro Scimone (Messina, 1964) è un attore, regista e drammaturgo italiano. Nel 1994, scrive l’opera prima Nunzio, da lui stesso interpretata accanto a Francesco Sframeli, con la regia di Carlo Cecchi. Scimone e Sfarmeli, come attori, sono anche protagonisti della Trilogia Shakespeariana (Amleto nel 1996, Sogno di una notte di mezza estate nel 1997 e Misura per misura nel 1998) che Cecchi mette in scena al Teatro Garibaldi di Palermo. Nel 1994 vince il Premio IDI nuovi autori, nel 1995 la Medaglia d’oro Idi per la nuova drammaturgia e nel 1997 il Premio Ubu come nuovo autore. Due anni dopo, nel 1999, scrive La festa, testo rappresentato con la regia di Gianfelice Imparato. Con La festa, Scimone ottiene l’autorevole riconoscimento della ComédieFrançaise. Due amici, il film realizzato da Scimone nel 2001 vince nel 2002 il Leone d’Oro al Festival del Cinema di Venezia per la migliore opera prima. Come attore Scimone ha recitato anche nei film L’uomo delle stelle (1995), di Giuseppe Tornatore e Cinque giorni di tempesta (1997) di Francesco Calogero). Del 19 de septiembre al 12 de octubre de 2008 se presentará en la Sala Experimental del Centro de Estudios Latinoamericanos Rómulo Gallegos la obra La Fiesta del dramaturgo y cineasta italiano Spiro Scimone. Considerado una de las voces más auténticas de la nueva dramaturgia italiana, Spiro Scimone es también actor y director. Su primera obra, Nuncio, 1994, lo hace acreedor del premio IDI para Nuevos Autores y de la medalla de oro IDI para la Nueva Dramaturgia en 1995. Su segunda obra, Bar, fue estrenada en 1997 en el festival de Taormina Arte y ese mismo año recibe el prestigioso premio UBU como mejor nuevo dramaturgo. La Festa, se estrena en las Orestiadas Ghibellinas y en 2004 es presentada por la Comedie Francaise en el histórico Théatre Vieux Colombier. Ese mismo año repite el premio UBU al mejor texto teatral con la obra Il Cortile. Scimone debuta el cine en 2002 con la cinta 3 6 . Incontri nº 313 Due Amici, película que obtuvo el León de Oro del Festival de Cine de Venecia como mejor ópera prima. Como actor, Scimone ha trabajado estrechamente con Carlo Cecchi protagonizando la trilogía shakesperiana dirigida por éste para el Teatro Garibaldi de Palermo. (Hamlet en 1996, Sueño de una noche de verano en 1997 y Medida por Medida en 1998) Scimone ha sido comparado con Harlod Pinter y Samuel Beckett por lo no dicho, por el misterio de las emociones soterradas, por los hilos recónditos que se entrelazan por debajo de los encuentros – enfrentamientos y los rituales cotidianos y también por su humor irónico y algo malvado. Su teatro con sus dos máximo tres personajes inmersos en la dialéctica de las relaciones de poder y de cierta maligna reflexión sobre la crueldad de los afectos, es, sin dudas, universal. Bastan las primeras páginas de la obra La Fiesta como botón de muestra de su escritura y de sus ambientes: para situar la acción en un espacio único y angosto, para evidenciar el estilo del autor, que utiliza el cómico como envoltorio de lo dramático de la situación, en una familia que habla por hablar, que no se escucha, mal endémico de todos los riempos que Scimone convierte en un recurso dramatúrgico para resaltar mejor la incomunicación que nace ya desde el núcleo primordial, la familia. La Fiesta El padre, la madre y Juan, el hijo, viven sus pequeñas y ordenadas vidas donde nada puede ser dicho que no haya sido dicho ya. Cada día se engrana al anterior y al siguiente sin alteración alguna, con la única diferencia que hoy es el trígesimo aniversario de bodas de los padres. Entre malentendidos fingidos y quid pro quo esperados, reina una confusión muy ordenada que le permite al padre todos sus caprichos malhumorados, a la madre todas sus fantasías obsecuentes y al hijo sus escapadas de solterón. En esta suerte de rutina cotidiana orquestada a tres voces, cada cual recita su parte de la partitura, obligando al espectador a reflexionar sobre el estado y el sentido de la familia, nido de afectos y trampa de convivencias obligadas. Con La Fiesta, la dramaturgia de Spiro Scimone debuta en América Latina bajo la dirección del reconocido y talentoso director venezolano Orlando Arocha. Diana Volpe, encabeza el elenco al lado de Roberto Moll y Albi de Abreu. Incontri nº 313 . 37 Delia e Salvatore Leone “I love” Sicilia mia. L’amore – il tempo e la memoria. Salvatore Leone, secondo da destra, circondato da amici. D elia, un piccolo centro di circa 5.000 abitanti in provincia di Caltanissetta sconosciuto a molti ma non a chi ama la cultura e le piú belle tradizioni dell’Italia minore come, tra le tante, la famosa Settimana Santa di Delia. Qualche anno fa ebbi il piacere di ricevere a Maracay il sindaco di Delia, Giuseppe Falzone, e poi il Parroco, l’Arciprete Carmelo Carvello, accompagnato dalla signora Maria Randazzo, venuti in tempi successivi per incontrarsi con i loro amici emigrati. L’ invito fu fatto dal loro concittadino Carlo La Verde personaggio che, pur allontanatosi da Delia con l’emigrazione del dopoguerra, conserva profondamente l’orgoglio deliano fino a sentire il dovere di far conoscere al mondo attraverso le sue iniziative, tutte con grande e generosa partecipazione personale, questo centro siciliano che, per molti versi, possiamo definire un “piccolo grande paese”. Ed é stato proprio l’amico Carlo La Verde, degno rappresentante di Delia, a farmi conoscere, sia pure attraverso la forma epìstolare e le sue numerose opere letterarie, Salvatore Leone, altro personaggio che fa onore a Delia, alla Sicilia e all’Italia intera. Ed é di Salvatore Leone che sento la necessitá ed il dovere di scrivere queste note. Nella corrispondenza personale Leone mi rigraziava, insieme al compianto Filippo Sindoni, per aver dedicato qualche anno della nostra vita alla Casa d’Italia di Maracay, punto d’incontro degli emigrati. Cito questo per introdurre il tema 3 8 . Incontri nº 313 dell’emigrazione al quale Leone si é sempre sentito molto legato, ricordando, tra l’altro, che negli anni ’50 due suoi fratelli emigrarono a Caracas. E’ un inno all’emigrazione quello di Salvatore Leone quando afferma di aver sempre ammirato e tenuto in grande considerazione gli emigrati italiani che coraggiosamente hanno dovuto affrontare l’ignoto, in cerca di un futuro migliore, formulando un preciso pensiero al loro indirizzo: “Voi siete i silenziosi eroi del dovere e dell’amore verso la famiglia e la societá tutta, voi che senza pretesa di riconoscimenti e ricompense, con le vostre salde radici portate sempre nel cuore la Patria d’origine, un attaccamento tanto piú vivo quanto piú profondo é il distacco e la lontananza da essa”. Mi sembra giusto definire come un inno all’emigrazione i sentimenti di Salvatore Leone che, appunto, ha voluto dedicare all’emigrazione la poesia “Il volo verso la speranza” che riportiamo a lato a testimonianza di queste note. Se dovessi definire Salvatore Leone - insegnante a riposo, insignito di medaglia d’oro al merito didattico pedagogico - lo qualificherei come la figura ideale d’altri tempi, non per l’etá bensi per quei sentimenti che la sua penna riesce ad esprimere con semplicitá e che, purtroppo, oggi si sono rarefatti, per averli molti di noi dimenticati. Primo fra tutti l’amore per la sua terra, la Sicilia. Quell’amore che Salvatore Leone nella Pasqua di Delia del 2007 ha voluto compendiare nel suo scritto “La Sicilia che io amo” che, pur in assenza di rima, possiamo ugualmente definire poetico. “Sono saraceno di Sicilia, ma soprattutto italiano di Sicilia e perció amo la Sicilia come amo l’Italia. Sicilia mia, ‘benché il mio parlar possa apparir indarno, il vaneggiare di una mente adulta’, io ho sempre amato il mio Paese: la mia Sicilia, la mia Italia, i miei corregionali in Canada, in Venezuela, in Germania, in Francia ecc. che con il loro lavoro hanno saputo farsi onore nel mondo. Io sono sempre stato innamorato della mia terra; la mia Sicilia é quella ideale, quella reale e concreta, senza mafia e mafiosi, senza speculatori e senza politici avvocaticchi e quaquaraqua. La mia Sicilia é quella dignitosa ed onesta, quella che lavora in Italia ed all’estero a sudor di pelle e di sangue. E’ quella senza “sensiu chiusu”, quella del rispetto reciproco, quella consolata dalla bellezza di “Madre Natura”. E’ quella della “Magna Grecia” con i suoi intramontabili segni di civiltá millenaria, di quella Grecia vinta dai Romani che poi vinse i vincitori. I nostri usi e costumi, le nostre leggi civili e morali, la nostra religione, la nostra stessa civiltá, sono il compendio delle varie invasioni e dominazioni straniere che la Sicilia ha subito. La nostra multisecolare cultura, l’insieme di razze e lingue hanno amalgamato e imposto nel popolo siciliano un innegabile e sofferto egocentrismo, una civiltá a sé, né Orientale e né Occidentale. La nostra civiltá é la somma delle culture mediterranee assimilate nei secoli e per questo in Sicilia tutto ha sapore e profumo di miti e leggende, di favole e magie che ne fanno un vulcano di fuoco e d’amore”. Grazie, signor Leone per i nobili sentimenti che ci ha trasmesso, speriamo che aiutino la nostra societá ad uscire da questo triste momento di materialismo ed egoismo che sembra aver preso il sopravvento. Mario Martinelli Incontri nº 313 . 39 Venezuela oggi IL VOLO VERSO LA SPERANZA Parto…madre mia En el partire lontano io vado. Vado oltre i monti oltre i mari Per solcare l’oceano dei mei pensieri. Lontano dalla mia terra io vado Terra che mi fu matrigna Ma non ripuadiata. E’ lá che io emigro verso il nuovo sole come rondine come nuvola nostalgica e triste che cerca il sereno dell’anima. E’ lá che i vado pellegrina verso una terra lontana verso lidi piú ospitali verso orizzonti di nuova luce in cerca della mia alba di rose. Parto col cuore aperto alla speranza con lacrime senza sorriso e desideri inappagai. Parto e nel partire porto con me il cristallno colore dell’azzurro. Il soave ricordo della mia terra. Il bianco profumo degli aranceti col candore della zagara in fiore. Salvatore Leone 4 0 . Incontri nº 313 Barinas celebra la Jornada del Siciliano en el Mundo La comunidad Italiana residente en la ciudad de Barinas y mayoritariamente oriunda de la Región de Sicilia conmemoró la segunda edición de la “Jornada del Siciliano en el Mundo”, mediante un evento culturalgastronómico que ya se ha hecho tradicional, gracias al esfuerzo mancomunado de la Junta Directiva de A.R.S.-Barinas encabezada por Tommaso Marchetta, Josefina Di Salvo, Maria Iacono, Giuseppina de Zanetti, Leonarda Forte y Rosario Di Salvo. Evidentemente, la nutrida asistencia de las familias sicilianas que plenaron las instalaciones del Centro Social Ítalo-Venezolano de Barinas, disfrutaron de una velada cultural, repleta de manifestaciones folclóricas que incluyeron cantos y bailes típicos, videos turísticos, música en vivo pero especialmente una variada muestra de platos gastronómicos, típicos de la región siciliana. En tal sentido entre los invitados especiales en la jornada folklorica, deben destacarse el Alcalde de la ciudad Julio Cesar Reyes, el Vice-Consul de Barinas Nello Colella, asimismo los Directivos de la Federación de Asociaciones Regionales Sicilianas, F.A.R.S.-Venezuela, Elisabetta Auteri (Vicepresidente) y Gesualdo Paterno (Tesorero), los cuales manifestaron que este evento constituyó una agradable oportunidad para reencontrarse y para compartir bajo el signo de los tradicionales valores de la Sicilianidad: amistad, solidaridad, familia y trabajo. Igualmente fue oportuno este evento anual, para seguir fortaleciendo el sentido de pertenencia y la identidad en los jóvenes Sículo-Venezolanos, orgullosos defensores de su origen multicultural que les permite proyectar una cultura milenaria, una referencia histórica universal y una Isla con un paisajismo único en el Mediterráneo Incontri nº 313 . 41 Venezuela oggi Insieme alle autorità italiane ed ai protagonisti dell’evento. Una delle opere preparate dagli aspiranti artisti Arte Insieme vamente 6.000 studenti che “si adoperano per divulgare l’immagine Italia presso la comunità venezuelana”. Quest’anno l’iniziativa si è concretizzata in sculture e dipinti che i ragazzi hanno realizzato sotto la guida di due artisti giunti dall’Italia grazie agli uffici dell’Istituto italiano di cultura , lo scultore Marco Di Giovanni e il pittore Mauro Ugolini. L’iniziativa dovrebbe ripetersi il prossimo anno; abbiamo raccolto una voce: l’arte scelta potrebbe essere il canto. La mostra Arte Insieme è stata inaugurata il 6 maggio scorso al Teatro Teresa Carreño di fronte a un nutrito drappello di autorità consolari e locali, e soprattutto di fronte a 156 studenti e a una trentina di genitori che hanno deciso di sottrarsi agli impegni di una mattinata feriale pur di assistere a un evento che ha visto protagonisti i loro figli. Nella hall che si apre al piano terra del Teatro Teresa Carreño, sullo sfondo del verde del parque Caobos, sono stati esposti 32 tra dipinti e sculture realizzati da 200 ragazzi. All’atto di inaugurazione hanno partecipato l’ambasciatore Luigi Maccotta, il direttore zona educativa Edo. Miranda Arcelis Queralis, il presidente della Fondazione TTC José Luis Pacheco, il Console Mirta Gentile, il direttore dell’Istituto Italiano di Cultura Caracas Massimo Gilardi. In platea abbiamo riconosciuto Michele Buscemi, presidente del Comites Caracas, e padre Cogo, direttore della Rivista Incontri. I pezzi preparati dagli aspiranti artisti delle sei scuole coinvolte si presentavano come banchi di scuola ricoperti di La prestigiosa Banda musicale della Scuola Bolívar y Garibaldi. A rte Insieme è un’iniziativa promossa dall’Ufficio scolastico dell’Ambasciata Italiana, diretto dalla professoressa Anna Greco che fu il vero motore dell’iniziativa. Hanno partecipato sei scuole di Caracas nelle quali si insegna lingua e cultura italiana: Colegio Bolívar y Garibaldi, Amerigo Vespucci, Patria, Nuestra Señora de Pompei, San Francisco de Asís, San Marco Evangelista, Colegio Rosa y Carolina Agazzi di Barquisimeto. Queste scuole radunano complessi4 2 . Incontri nº 313 Venezuela oggi dolci e forme di pane, una colonna di vasi colorati, un sedile d’automobile decorato con i colori delle bandiere italiana e venezuelana chiuso ai lati da due portiere di automobile; oppure chiazze di colore su contrasti accentuati, dove la figuratività del quadro cede alla suggestione dell’impatto cromatico. L’ispirazione seguita dai ragazzi rivela l’input postmoderno trasmesso loro dai due artisti italiani durante la settimana di lavoro tenutasi nella sala conferenze della scuola Bolívar Garibaldi. A dire dello scultore Di Giovanni: “ A oggetti che avevano perduto ogni utilità, esaurita la loro funzione, i ragazzi hanno trovato una nuova dimensione”. I risultati? Il presidente della Fundación TTC, Pacheco: “Siamo orgogliosi di ospitare questa mostra, un evento legato alla cultura che appartiene a tutto il mondo”. Ma i bambini, che ne pensano?: “Ho trovato una collaborazione splendida, dai ragazzi e anche dagli insegnanti - ha confidato il maestro Ugolini - E’ stata un’esperienza quanto mai positiva”. Enrico De Simone Foto: Chiara Nicotra Incontri nº 313 . 43 Venezuela oggi Los Abruzzeses festejaron “como Dios manda” el día de S. Gabriel de la Dolorosa C on fuegos artificiales, misa y una serie de actividades religiosas y recreativas fue celebrado el día de San Gabriel de la Dolorosa, patrono de la juventud, festejo realizado el pasado mes de marzo en las instalaciones del Centro Social Abruzzese de Venezuela, el cual se encuentra ubicado en las montañas paralelas a la conocida bajada de tazón, minutos antes de ingresar a Caracas. Feligreses con gran espíritu de amor y devoción, rindieron tributo al santo en horas de la mañana con una procesión desde la casa club hasta la iglesia del lugar. Rezos y cantos acompañaron al santo en el trayecto, mientras que la banda sonora, enviada por cortesía de la Lic. Zulay de León, directora del prestigioso colegio Juan XXIII, también ensalzó la caminata con cada una de las piezas entonadas. Posteriomente, se efectuó la Santa Misa oficiada por el Padre de la colonia italiana, Zelindo Ballén Capellán, ceremonia que fue adornada con los cánticos del coro polifónico con arreglos instrumentales. El profesor Nicola Di Mattia ofreció, al final de la eucaristía, un emotivo discurso alusivo a la alegría de todos los devotos y devotas en esta fecha. A la salida de la iglesia se encontraba la banda Juan XXIII interpretando canciones populares regionales de Abruzzo. Hasta el cielo se vistió de colores por esta importante celebración cuando los juegos pirotécnicos se vieron reflejados en las nubes, dejando a los presentes anonadados con este bullicioso espectáculo. Es importante señalar, que personalidades del mundo artístico venezolano, orgullo de los abruzzeses también disfrutaron y compartieron junto a sus amigos y familiares de este día. Entre ellas podemos mencionar a Daniela Di Giacomo, ganadora del certamen Miss Internacional Venezuela, quien también estuvo presente. Finalizando la tarde los invitados acudieron al salón de recreación donde se encontraba una gran variedad de exquisiteces gastronómicas, todas autóctonas de la región italiana, bebidas y platillos realizados por manos de las damas de la junta directiva del club, quienes hicieron que los comensales añoraran su tierra de origen al degustar esas recetas. Un Duo musical de acordeón y guitarra, llenó el ambiente de nostalgia, ya que se escuchaban melodiosas canciones tradionales del folclor abruzzes. El día de San Gabriel culminó con broche de oro con el himno del club Abruzzese, letra del maestro Di Mattia y musicalizado por la banda Juan XXIII, dirigida por el maestro Juan C. Nuñez. Asimismo, la Dra. Gabriela Marcacci, presidenta de la Asociación Abruzzesi, pidió amablemente al profesor Di Mattia que complaciera a todos recitando dos poesías en dialecto de su propia inspiración dedicadas a todos los emigrantes, quienes al escuchar las piezas se conmovieron y agradecieron con afectuosos aplausos la añoranza provocada por aquel recuerdo, de una tierra que dejaron y de una nueva que los recibió. Rita Di Mattia 4 4 . Incontri nº 313 Incontri nº 313 . 45 Sport e tempo libero Vita sana Domande al dottore “Adoro mangiare limoni e berne il succo, vorrei sapere se può far male alla salute. La seconda domanda riguarda la bellezza delle mani, più specificatamente delle unghie: tempo fa me ne sono rotta una e ho saputo di averle fragili. C’è qualche rimedio della nonna? La terza domanda riguarda le smagliature, che rovinano le mie gambe. C’è una dieta, un prodotto di erboristeria che possa essermi d’aiuto? Infine, sono alta 162 cm e peso 47 chili, penso di avere un peso forma. Ringrazio della sua risposta. Torino, M. L. Cara M. L., come tutta la frutta acidula, l’unica controindicazione del limone è nell’ulcera e nelle gastriti, e non mi sembra il suo caso! Per il resto, questo agrume va sicuramente considerato uno dei frutti più utili all’organismo, perché molto ricco di vitamina C, le cui proprietà sono notevolissime, come ho avuto spesso occasione di costatare. Gli altri alimenti, sia di origine animale che vegetale, ticchi di questa vitamina, dal momento che vengono generalmente consumati cotti, ne apportano in definitiva piccole quantità, in quanto la cottura distrugge in gran parte questa vitamina idrosolubile. Quindi il consumo di succo di limone, che esplica 4 6 . Incontri nº 313 anche una discreta azione disinfettante dovuta all’acido citrico, non potrà che giovarle. Purché, naturalmente, sia quello del frutto fresco, ben maturo e spremuto all’istante. Infatti il succo di limone non si può facilmente conservare. Per le sue unghie può provare uno dei classici rimedi della nonna: dimezzi una cipolla e la passi diverse volte sulle unghie. Può ottenere gli stessi effetti applicando direttamente il succo, sempre, di cipolla, oppure del ranuncolo, più precisamente dello stelo. Per quanto riguarda le smagliature, sono provocate da cedimenti del derma. Colpiscono, in genere, persone dalla pelle chiara contenente poche fibre di collagene ed elastina. Si formano in seguito a dimagrimenti troppa rapidi, in gravidanza. Se non sono grosse, significa che sono nella fase iniziale su cui, forse, sì può ancora intervenire con uso di creme specifiche, che troverà in farmacia o in profumeria e che applicherà tutti i giorni per diverso tempo. Anche l’alimentazione è importante per cercare di prevenire le smagliature: bisogna evitare oscillazioni dì peso, bere molta acqua, integrare l’alimentazione con vitamina A ed E, con minerali, quali zinco, selenio e magnesio, non indossare abiti troppo aderenti, usare creme idratanti con regolarità e, infine, fare spesso docce fredde per tonificare i tessuti. Il suo peso è certamente giusto, forse troppo, tanto che potrebbe permettersi pure di ingrassare uno o due chili. R. Lambertucci DIVISION DE HOTELES Y RESTAURANTES PROYECTOS, SUMINISTROS E INSTALACIONES FABRICACION PROPIA DE EQUIPOS DE ACERO INOXIDABLE Av. Victoria c/ Calle Chile, Edf. Domus, P.B., Urb. Las Acacias, Caracas 1040, Venezuela Telfs. 633.02.56 – 633.37.76 – 633.42.03; Telefax 633.47.36; E-mail: [email protected] Incontri nº 313 . 47 Sport e tempo libero Pillole Giovanni Pascoli Poeta, nato a San Mauro di Romagna nel 1855. Quando stava nella sua casa di campagna Pascoli, nell’aspetto fisico, sembrava un contadino ed egli stesso disse una volta: “Non un indizio esterno che io conosca l’alfabeto”. Una sera, secondo il suo solito, faceva con la sorella una passeggiata nei pressi della sua casa; arriva rombando una lussuosa automobile, si ferma accanto al letterato, e uno della comitiva gli grida: “Ehi, buon uomo, da che parte si va alla villa del professor Pascoli?” Pascoli indicò con un timido gesto la direzione, e via con la sorella a nascondersi in un’osteria vicina, beato di aver evitato la visita. Silvio Pellico Scrittore e patriota, nato a Saluzzo (Cuneo) nel 1789. La pubblicazione de “Le mie prigioni” di Pellico, sulla esperienza dell’autore di prigioniero nel carcere moravo dello Spielberg, fece una impressione enorme in tutta Europa. Lo stesso Primo ministro austriaco, Metternich, disse a proposito dell’opera: “Questo libro danneggia l’Austria più che una battaglia perduta”. Giovanni Pico della Mirandola Erudito, nato a Mirandola (Modena) nel 1463. Pico della Mirandola era dotato di tanta memoria, da poter ripetere a rovescio, cominciando dall’ultimo verso, una poesia che gli si fosse letta una sola volta. 4 8 . Incontri nº 313 Al Oeter Discobolo statunitense, nato nel 1936. Gigante alto 1,92 per 110 chilogrammi di peso, Oerter ha vinto la medaglia d’oro nel lancio del disco in ben quattro Olimpiadi: Melbourne (1956), Roma (1960), Tokio (’64), Città del Messico (’68). Qual’era il suo segreto? Vivere col disco nella borsa e non smettere mai di allenarsi. “Fare sport senza angoscia - rivelò un giorno il campione -, per divertimento. Le mie ore più piacevoli – proseguì – le ho sempre passate sui campi di allenamento. Non mi sono mai annoiato a lanciare il disco. Non si deve chiedere allo sport -sentenziò Oerter - di essere l’unico traguardo della nostra esistenza: sarebbe la fine.” (‘I più grandi’, L. Artioli) Sport e tempo libero Pillole Ricardo Zamora Calciatore spagnolo, nato nel 1901. Le sue imprese fra i pali avevano fatto nascere il famoso detto: “Esistono soltanto due portieri: San Pietro in cielo e Ricardo Zamora in terra.” ‘El divino’ ‘El incomparable’, - così lo chiamavano - disse una volta: “Quando mi capita di entrare in chiesa, me ne sto a guardare il Cristo a braccia spalancate e penso che è lì, con quel gesto, a parare i peccati del mondo. Devono arrivargli sul palmo come fucilate. Così, trovandomi in porta, durante una partita, mi sembra di essere anch’io sopra un altare e stendo le mani, e mi piace ricordare Cristo quando prendo i palloni.” (‘I più grandi’, L. Artioli) A cura di Marco Vardabasso dalla Enciclopedia degli Aneddoti, Ed. Ceschina e dalla Enciclopedia delle Regioni, Ed. Aristea Marche Sotto il duca Federico Montefeltro ed il figlio Guidobaldo, Urbino divenne uno dei più fulgidi centri d’arte del ‘400. Fiorirono geni come l’architetto Donato Bramante ed il pittore Raffaello Sanzio. Molise Quando l’antica Venafrum, in provincia di Isernia, venne conquistata dai Romani, divenne celebre come centro di villeggiatura. Fu nota poi per il suo olio d’oliva, decantato da personaggi illustri come Orazio, Cicerone, Plinio. Puglia L’attività agricola è senz’altro la più importante della regione. Vi partecipa quasi il 50% della popolazione attiva. Fra campi coltivati e boschi, la superficie agricola produttiva pugliese occupa il 96% del territorio. Incontri nº 313 . 49 Sport e tempo libero Vita sana F edele ai principi di una vita, la fondatrice dell’impero cosmetico etico “The Body Shop” non ha lasciato nulla in eredità alle due figlie e ha devoluto l’intero patrimonio di 51 milioni di sterline (oltre 63 milioni di euro) in beneficenza. E’ questo il testamento lasciato da Dame Anita Roddick, morta per un’emorragia cerebrale a settembre. “I soldi per me non solo nulla: la cosa peggiore è l’ingordigia, l’avidità di denaro” diceva sempre. La Roddick aveva sempre manifestato chiaramente l’intenzione di non volere “morire ricca”. E così ha fatto. La sua immensa fortuna, accumulata vendendo in tutto il globo solo prodotti naturali e con ingredienti dal sud del mondo, andrà alla Roddick Foundation, che finanzia le cause di cui lei era paladina. La catena di negozi era nata negli anni ’70 dall’idea di creare rossetti e profumi non testati sugli animali, disponibili in confezioni riciclabili e vendute in buste di plastica biodegradabili. The body shop era stato recentemente acquistato dal big francese della cosmesi, la l’Oreal, al prezzo di 625 milioni di sterline (oltre 775 milioni di euro), pagando il 18 per cento delle quote di Dame Anita e di suo marito, Gordon, piu’ di 100 milioni di sterline. Coerente anche con la convinzione che lasciare denaro alla famiglia fosse “osceno”, ha escluso le due figlie, Sam e Justine, dalla sua eredità. La decisione era tuttavia nota alle figlie. Prima della sua morte, Sam aveva 5 0 . Incontri nº 313 Body Shop, l’eredita’ in beneficenza definito “un sollievo” la scelta della madre: “Se mi avesse detto: ‘Non ti lascio i soldi, ho deciso di darli a un lontano cugino’, l’avrei considerata un’offesa. Ma darli a un’associazione benefica è diverso. Si puo’ litigare con chi decide di donare il proprio denaro? (I nostri genitori; ndr) ci hanno già dato tutto in termini di amore e affetto”. Ma poi aveva lasciato intendere di sperare nella decisione del padre che possiede pur sempre il 50% del patrimonio di famiglia. “Lui non ha ancora detto a chi lascerà il suo denaro...” aveva aggiunto. Dame Anita era morta per le conseguenze di un’epatite C, contratta da una trasfusione fatta 35 anni prima. Solo pochi mesi prima di morire i medici si erano accorti della malattia. Incontri nº 313 . 51 Sport e tempo libero La pagina letteraria Ti darò un angelo Un bambino che stava per nascere a questo mondo domandò a Dio: Los secretos del experto . Si su arreglo contiene una esponja o tierra, asegúrese de que la misma esté siempre húmeda; no hace falta añadir conservador ya que la esponja suele tener incluidos nutrientes y conservadores. Póngalo en un lugar fresco y que no reciba luz directa. Introduzca un dedo en la tierra o esponja y se darás cuenta, sin error, de la necesidad de agua que tiene una planta o el arreglo floral. No se deje guiar por la vista. Pues suele ocurrir que la capa superficial de la tierra o esponja aparezca seca pero la capa de las raíces esté húmeda. . A veces, por causa del calor o de una mala hidratación, el tallo de las flores cercano al capullo tiende a doblarse; en este caso, usted debe llenar una tina o un recipiente grande con agua fría y sumergir por completo la flor, cortándole un poco el tallo; Mantener así unas horas (una o dos) y una vez que estén hidratadas, pasarlas al florero con agua y una gota de cloro, azúcar o una aspirina. . Esperamos que con estos consejos su arreglo tenga más vida y decore su hogar por mucho tiempo dando un toque muy especial. 5 2 . Incontri nº 313 - Mi dicono che sto per essere inviato sulla terra... Come io potrò vivere se sono così piccolo e indifeso? E Dio rispose: - tra la moltitudine degli angeli, io ne ho scelto uno speciale per te. Sta aspettandoti e si prenderà cura di te. - Ma dimmi: qui in cielo io non faccio null’altro che cantare e sorridere e ciò è sufficiente per essere felice. Sarò felice la? - Il tuo angelo canterà e sorriderà per te... Ogni giorno, in ogni istante, tu sentirai l’amore del tuo angelo e sarai felice. - Come potrò capire quando mi parleranno, se io nemmeno conosco la lingua degli uomini? - Con tanta pazienza e amore il tuo angelo ti insegnerà a parlare. - Che cosa potrò fare quando avrò il desiderio di parlarti? - Il tuo angelo ti insegnerà a mettere le mani giunte e a pregare. - Ho sentito dire che sulla terra ci sono degli angeli cattivi. Chi mi proteggerà? - Il tuo angelo ti difenderà anche con il rischio della propria vita. - Ma io sarò sempre triste perchè non potrò più vederti. - Il tuo angelo sempre ti parlerà di me, ti insegnerà il modo di venire a me, e io sarò sempre dentro di te. In quel momento il cielo si fece molto silenzioso, e le voci della terra si potevano sentire. Il bambino avvicinandosi a Dio, chiese sottovoce - Oh Dio io sono pronto per partire, ma dimmi per favore il nome del mio angelo. E Dio rispose: - Chiamerai il tuo angelo: “Mamma”! Il Ristorante dove si mangia bene Salone per banchetti Musica in vivo Avenida Principal de El Bosque, detrás de FEDECAMARAS, Caracas. E-mail: [email protected] Telfs: 731.0098 / 731.1755 Telefax: 731.0160 Incontri nº 313 . 53 Sport e tempo libero Cocina Lasagne primavera L a parola“lasagna” viene dal greco “lasanon”, attraverso il latino “lasanum”, nome della pentola dove veniva cucinata. E’ il tipico piatto italiano fatto di lamine di pasta. Lo stesso Cicerone menziona la sua passione per il “Lagum”, piatto fatto con strisce lunghe di pasta; ed è molto probabile che già a quell’epoca i romani avessero ideato le macchine per elaborare la pasta di lasagna. Ma fino al XVII secolo non è nato il primo piato simile alla nostra lasagna al forno. Anche se la lasagna più conosciuta è quella fatta con la carne, è uno dei piatti più celebri della cucina vetetariana. Eccone un esempio. Ingredienti per 6 persone 500 g di lasagne fresche 1 kg di spinaci freschi 3 carote, tagliate a julienne 3 zucchine, tagliate a julienne 500 ml di salsa Béchamel 500 g di ricotta freschissima 20 g di burro 4 cucchiai di parmigiano (100 g) sale e pepe q.b. Procedimento . . . . . Prendete una teglia, riempitela a 3/4 di acqua leggermente salata, mettetela sul fuoco e quando l’acqua incomincia a bollire, fate bollire le lasagne per circa 1 minuto per parte. Scolatele, e fatele asciugare su uno strofinaccio da cucina senza però sovrapporle altrimenti si incollano. Lavate bene gli spinaci e lessateli con la sola acqua rimasta loro aderente dal lavaggio, salandoli leggermente e mescolandoli continuamente in modo che non si attacchino al fondo della casseruola. Dopo circa dieci minuti, versateli in uno scolapasta, fateli intiepidire, strizzateli molto bene e finalmente tritateli abbastanza grossolanamente. Fate cuocere per circa 5 minuti in una padella dove avete fatto sciogliere 5 4 . Incontri nº 313 .. . . una noce di burro in 250 ml di acqua leggermente salata le carote tagliate a julienne cioè a bastoncini sottili. Quando sono diventate tenere, scolatele e fatele raffreddare. Fate lo stesso con le zucchine. Accendete il forno a 190 gradi. Imburrate una pirofila di circa 25x35 cm e ricoprite la base con della Béchamel e adagiatevi sopra uno strato di lasagne, poi spalmatevi ancora un po’ di salsa Béchamel poi un po’ di spinaci, carote e zucchine. Per ultimo uno strato di ricotta e parmigiano grattugiato. Formate altri strati seguendo quest’ordine e finendo con un ultimo strato di lasagne ricoperte con la salsa Béchamel, dei fiocchetti di burro qua e là, le punte degli asparagi e abbondante parmigiano grattugiato. Infornate per circa mezz’ora e prima di servire, fate riposare le vostre lasagne per almeno dieci minuti. Questo piatto potete prepararlo con anche 2 giorni di anticipo prima della sua cottura. In questo caso lo conserverete, ricoperto con la pellicola trasparente in frigorifero fino al momento della cottura, che sarà più lunga di circa 10 minuti. Incontri nº 313 . 55