Analisi sensoriale 2.0 - Gusto, olfatto e nuove tecnologie per testare
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Analisi sensoriale 2.0 - Gusto, olfatto e nuove tecnologie per testare
Ricerca e sperimentazione ANALISI SENSORIALE 2.0 Gusto, olfatto e nuove tecnologie per testare i prodotti agroalimentari Con un gruppo di giudici addestrati e software specifici è possibile seguire le sensazioni durante tutta la fase di assaggio per migliorare la qualità. S e pensiamo alla complessità e alla ricchezza delle sensazioni che si provano durante un assaggio, comprendiamo perché l’analisi sensoriale si ponga come obiettivo una descrizione simile alla visione tridimensionale. Considerata da molti una disciplina scientifica nuova, si è affermata come strumento di controllo e valorizzazione della qualità, attraverso il gusto, l’olfatto, la vista, il tatto e l’udito non solo nell’industria agroalimentare, ma nel settore cosmetico, tessile, fino alla valutazione dei materiali tecnologicamente più avanzati. Il portale www.gustosalutequalita.it, coordinato dall’Istituto di Biometeorologia del Cnr, si propone come contatto diretto con il mondo produttivo, offrendo innovazioni tecnicoscientifiche come i test sensoriali dinamici, per lo sviluppo di prodotti di alta qualità e tutela del cittadino-consumatore. L’analisi sensoriale degli alimenti si è fatta conoscere per il ruolo primario nel definire l’eccellenza di prodotti come il vino, il miele e l’olio extravergine d’oliva, che basano il proprio valore commerciale - e la soddisfazione del consumatore, sulla garanzia di peculiari sensazioni olfattive e gustative. Sicuramente la fortuna attuale di questo tipo di analisi sta nel fatto che si tratta di uno strumento unico di comunicazione tra produttori e consumatori, questi ultimi sempre più predisposti - e, per alcune fasce di pubblico, anche abituati - a partecipare ad indagini esprimendo Ibimet-Cnr CHIARA MEDORO STEFANO PREDIERI Istituto di BiometeorologiaIbimet Dipartimento Bio-Agroalimentare, Cnr il proprio giudizio di gradimento e le preferenze per i prodotti. In molti settori tecnici è diventato familiare il profilo a “ragnatela” che illustra gli attributi principali di un prodotto e consente confronti diretti. Tuttavia, come in molti altri settori la scienza sensoriale propone innovazione. È il caso dei test sensoriali dinamici che offrono l’opportunità di apprezzare i cambiamenti delle sensazioni gustative, olfattive e tattili durante l’assaggio. Mentre il profilo offerto dall’analisi sensoriale classica è bidimensionale e fotografa il prodotto solo in un momento specifico o con una media dell’intensità delle sensazioni percepite, i metodi dinamici consentono di “seguire” per tutto il tempo della degustazione l’alimento. Fino a quando rilascia ancora aromi e retrogusti che persistono nel cavo orale. In sintesi: utilizzando un panel di giudici addestrati, con il contributo di software appositi è possibile seguire le sensazioni procurate da un alimento durante tutta la fase di assaggio e non solo in un momento specifico. Le prove dinamiche su birra e mele Due esempi relativi alle tecniche più utilizzate: il Time intensity (Ti) e il Temporal dominance of sensation (Tds) permettono di comprendere, in maniera semplice, le sensazioni che si 68 ottobre 2013 provano durante un assaggio. Se il profilo a ragnatela, per quanto dettagliato, affronta questa esperienza come un fenomeno statico, nei test dinamici l’assaggiatore descrive durante tutto il processo le caratteristiche sensoriali percepite, l’intensità e le relative variazioni. Il Ti è impiegato per registrare la variazione d’intensità nel tempo di un singolo attributo sensoriale, scelto a priori dal panel leader. Durante l’assaggio il giudice indica l’intensità della sensazione percepita, ad esempio il dolce, il salato, spostando il cursore in alto quando l’intensità cresce e abbassandolo quando diminuisce. Si ottiene una linea che descrive non solo l’intensità massima, ma anche la dinamica e la persistenza. Si può ripetere il test per varie caratteristiche sensoriali, fino ad analizzare tutte quelle necessarie per descrivere dinamicamente un prodotto. Lo abbiamo applicato ad esempio alla birra, prodotto nel quale la sensazione di amaro, determinata in gran parte da qualità e quantità di luppolo, rappresenta un aspetto gustativo chiave. Nel grafico 1 presentiamo la valutazione di quattro diverse birre: si può notare come il gusto amaro cambi intensità nel corso della degustazione. Dal primo sorso, alla permanenza nel cavo orale, alla deglutizione (quando l’amaro si gusta al meglio) infine alla persistenza della sensazione, che, se positiva, rende il prodotto particolarmente gradevole. Nel Tds si propongono invece contemporaneamente all’assaggiatore vari descrittori, scelti tra quelli più importanti. Ogni giudice vede sullo schermo l’intera lista. Appena inserito il campione in bocca, seleziona tra gli attributi sensoriali quello che ha la massima intensità (dominante) ed il livello di questa. Se lo stimolo percepito come dominante diviene un altro ottobre 2013 - per esempio prima la dolcezza, poi l’acidità, infine la nota amara - il giudice seleziona sempre lo stimolo di maggiore intensità, ne segue la variazione, e così via fino alla conclusione dell’assaggio. Il Tds permette di ottenere la sequenza delle sensazioni che dominano nel corso dell’assaggio, registrandone le relative intensità. Proponiamo come esempio un test condotto su tre mele ben conosciute: Golden Delicious comunemente definita “dolce e aromatica”; l’“acidula” Granny Smith, la “dolce e croccante” Fuji. Se il profilo a ragnatela ci può confermare queste informazioni, l’analisi Tds ci dice molto di più. In Golden Delicious le massime intensità sono raggiunte dall’aroma (3,6 dopo 23 secondi), dal dolce (1,7 in 15 secondi) ma uno dei primi impatti è con l’acido (2,6; 8s), che probabilmente aiuta a gustare meglio il frutto. Granny Smith raggiunge una acidità massima molto più alta (5,8; 8s), che si mantiene per un periodo più lungo, e riemerge con la masticazione (25-33s), dopo di che subentra l’astringenza che accompagna l’assaggio fino alla fine. La Fuji non risulta dolcissima, ma è immediatamente croccante, poi è la succosità (aspetto comunque importante) ad accompagnare gran parte dell’assaggio. L’analisi descrittiva classica avrebbe dato solo i valori massimi o medi, questa esperienza di assaggio non sarebbe stata compresa pienamente, lasciando il consumatore lontano dalle ricerche sensoriali. Questi esempi relativi ai test dinamici mostrano come l’analisi sensoriale offra una più concreta descrizione dell’esperienza dell’assaggio. L’Istituto di Biometeorologia collabora con produttori ed imprese agroalimentari per la qualificazione e la valorizzazione dei prodotti del territorio e per meglio incontrare le aspettative dei consumatori, sviluppando anche nuove metodologie di consumer test in grado di anticipare o interpretare il successo di un prodotto. Graf. 1 Analisi Time Intensity per seguire l’andamento del gusto amaro durante la degustazione di birre. Graf. 2 Analisi Temporal dominance of Sensation di tre note varietà di mela. 69