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Informazioni pratiche
i
Biglietteria
Centro Festival
Il Centro Festival (giardino di Piazza
Governo, di fianco al Teatro Sociale) è il
luogo d’incontro durante Territori
per artisti, spettatori, organizzatori, media
e altri addetti ai lavori. Dispone di un servizio
bar, di un ufficio prevendita e informazione
per il pubblico, dell’accoglienza per artisti
e addetti ai lavori e di spazi d’incontro.
Dal Centro Festival parte il bus navetta
per il Castello Montebello e per la stazione
di Castione-Arbedo (servizio da un’ora
prima dell’inizio dello spettacolo).
Dal 18 giugno al 12 luglio
Bellinzona Turismo, Palazzo Municipale, tel. 091 825 48 18.
•
apertura ore 9.00 – 12.00 e 13.30 – 18.30 (sabato 9.00 – 12.00).
Prevendita telefonica solo al pomeriggio.
Dal 15 luglio al 21 luglio
Centro Festival, giardino di Piazza Governo, tel. 091 825 48 18.
•
apertura lunedì 15 e martedì 16 luglio: ore 10.00 – 18.00
da mercoledì 17 a sabato 20 luglio: ore 10.00 – 22.00
domenica 21 luglio: ore 14.00 – 20.00
Prevendita anche su www.ticketcorner.ch
La prevendita per ogni singolo
spettacolo chiude un’ora prima dell’inizio
dello spettacolo.
Cassa serale
Sul luogo dello spettacolo, da 30 minuti
prima dell’inizio.
Per tutti gli spettacoli
Posti non numerati, una sola categoria
di prezzo. Eccezione: per gli spettacoli
al Teatro Sociale i posti sono numerati
e sono disponibili in due categorie di
prezzi.
Impressum
Sconto 50% su tutti gli spettacoli per
• Titolari abbonamento Territori ½ prezzo
• Amici del Teatro Sociale
• studenti e apprendisti.
L’abbonamento Territori ½ prezzo è
in vendita a Fr. 35.– presso Bellinzona
Turismo e al Centro Festival e dà diritto
al 50% di sconto su ogni spettacolo.
Esso è personale e non trasmissibile
e garantisce un posto agli spettacoli
soltanto con il biglietto per ogni singolo
spettacolo.
Biglietto omaggio per tutti gli spettacoli
per giovani fino a 16 anni accompagnati
da un adulto.
L’ingresso allo spettacolo «Une Odyssée» è
offerto in omaggio a chi acquista i biglietti
sia per «Tempête!» che per «L’île des
esclaves».
Organizzatori
e istituzioni
Sponsor
principali
Partner
Media partner
Edizione
Coordinamento editoriale
Gianfranco Helbling
Redazione
Bellinzona Teatro
Direzione, amministrazione
e redazione centrale
Via Ghiringhelli 9
6500 Bellinzona
Tel. 091 821 11 21 – Fax 091 821 11 22
Impostazione grafica e stampa
Valori CMYK per stampa offset su carta patinata (coated)
VERDE: 024-000-100-008 / GRIGIO: 000-000-000-080
Immagine di copertina
Claudio Egli, Corzoneso
Tiratura
45’000 esemplari
Supplemento all’edizione de laRegione
del 18 giugno 2013
© 2013 – Tutti i diritti riservati
2
dimensione minima 7,545 mm
dimensione minima 7 mm
Si ringrazia: Aziende Municipalizzate Bellinzona, Caffè degli Artisti,
Coopaso, Edizioni Casagrande, Ente Turistico Regionale del Moesano,
Valori CMYK per stampa offset su carta offset (uncoated)
Ferrovia Mesolcinese,
Ferrovie Federali Svizzere, Festival Babel,
VERDE: 015-000-100-008 / GRIGIO: 000-000-000-080
GastroBellinzona Alto Ticino, Montebello Festival, Parrocchia della
Collegiata di Bellinzona, Società dei Commercianti di Bellinzona
Programma
Codice
luglio
17
mer
luglio
18
gio
luglio
19
ven
luglio
20
sa
luglio
21
do
Pag.
18.00
20.00
22.00
Orchestra di fiati della Svizzera italiana Concerto inaugurale
Gintersdorfer / Klassen Othello, c’est qui
Silvio Orlando & Pejman Tadayon
Orlando in Purgatorio
Palazzo municipale
gratis21
Teatro Sociale
Fr. 30.– / 20.–
A13
Castello Montebello
Fr. 20.–
B17
12.00 – 22.00
15.00 – 21.00
19.00
21.00
23.00
Marie-Caroline Hominal Le Triomphe de la Renommée
Ymedioteatro
Sie7e
Little Paul Venturi, Max Sbaragli & Dudu Kouaté
Bagamojo
Compagnia Scatola Rossa
Lux
Antonio Ballerio & Andrea Manzoni
Ci sono onde che mai arriveranno a riva
Centro Festival
Fr. 10.–
Piazza Nosetto
Fr. 10.–
Castelgrande
gratis
Piazza Buffi
gratis
Castello Montebello
Fr. 20.–
10.00 – 19.00
17.00 – 20.00
18.30
20.45
23.15
Marie-Caroline Hominal
Le Triomphe de la Renommée
Ymedioteatro
Sie7e
Teatro delle Ariette
Teatro naturale?
Irina Brook / IrinasDreamTheatre
Tempête!
Lucilla Giagnoni
Anteprima Ecce Homo
Centro Festival
Fr. 10.–
Piazza Nosetto
Fr. 10.–
Ex Buffet Stazione FFS
Fr. 30.–
Teatro Sociale
Fr. 30.– / 20.–
Castello Montebello
Fr. 10.–
09.00 – 13.00
11.00
15.00
16.15
18.30
20.45
23.15
Henning Ballmann
Jahrmarktsorgel
Trickster-p
Residenza Sights
Irina Brook / IrinasDreamTheatre
Une Odyssée
Irina Brook / IrinasDreamTheatre
Incontro con Irina Brook
Teatro delle Ariette – Teatro naturale?
Irina Brook / IrinasDreamTheatre
L’île des esclaves
Idiot Savant
Il marito smarrito
Piazza del Sole
gratis
Centro Festival
gratis
Teatro Sociale
Fr. 30.– / 20.–
Centro Festival
gratis
Ex Buffet Stazione FFS
Fr. 30.–
Teatro Sociale
Fr. 30.– / 20.–
Castello Montebello
Fr. 20.–
16.00
20.00
22.00
Flavio Stroppini & Monica De Benedictis
Prossima fermata Bellinzona–Step I
Bobok Theatre & Grigory Lifanov
Bobok
Idiot Savant
Il marito smarrito
Stazione Castione-Arbedo
Fr. 30.–
Teatro Sociale
Fr. 30.– / 20.–
Castello Montebello
Fr. 20.–
spettacolo particolarmente adatto a
famiglie con bambini e adolescenti;
osservare al riguardo le
indicazioni specifiche per ogni
singolo spettacolo
evento a tema Mediterraneo
servizio di bus navetta gratuito dal
Centro Festival al luogo dell’evento
a partire da un’ora prima dell’inizio
dello spettacolo e poi al termine
dello stesso
C110
D111
22
14
E
19
C2
10
D2
11
F1
12
G
7
H18
21
23
I
8
6
F2
12
J
9
K1
15
L
20
M
16
K2
15
In caso di cattivo tempo tutti gli
spettacoli hanno luogo regolarmente
come da programma. Eccezioni:
In caso di cattivo tempo lo spettacolo
si svolge al Teatro dell’Oratorio
con inizio anticipato alle 18.30
In caso di cattivo tempo
l’evento è annullato
In caso di cattivo tempo il
concerto si svolge alla
Birreria Bavarese allo stesso orario
i
Informazioni sullo spostamento o
l’annullamento di eventi a partire dalle
12.00 del giorno dell’evento presso il Centro
festival o telefonando allo 091 825 48 18
3
Saluti
Per cinque giorni quest’estate la città di Bellinzona diverrà spazio scenico.
Si tiene infatti, per iniziativa del Teatro Sociale e di Bellinzona Turismo
e dei rispettivi direttori Gianfranco Helbling e Gian Luca Cantarelli, la
prima edizione di Territori, un festival del teatro che richiamerà nella
capitale una ventina di spettacoli europei.
Al palcoscenico del teatro si affiancheranno così luoghi aperti, dal Castello di Montebello ad alcune piazze cittadine.
Tema centrale di questa prima edizione sarà il Mediterraneo, quel Mare Nostrum che ha legato per secoli Europa ed Africa e non sempre nel
bene (dall’Impero romano alle colonizzazioni protrattesi sino al Novecento).
Tra i protagonisti di questa prima edizione ci sarà la figlia del grande
autore e regista teatrale Peter Brook, Irina, con la sua nuova «Trilogia
delle Isole» («Tempesta», «Odissea», «L’isola degli schiavi») la cui prima
assoluta è prevista a Spoleto nei giorni appena precedenti.
L’augurio mio personale e del governo cantonale è che questa rassegna culturale estiva raccolga il meritato successo all’insegna di un Ticino che offre spaccati naturali ma anche proposte culturali di grande
pregio.
Manuele Bertoli
consigliere di Stato
Gentili Signore,
Egregi Signori,
l’iniziativa culturale «Territori – festival di Teatro in spazi urbani» costituisce un ulteriore passo verso una rivalutazione dei nostri beni più importanti e prestigiosi.
La nostra Città è conosciuta dentro e fuori il nostro paese per i suoi castelli inseriti nel Patrimonio mondiale dell’Umanità dell’UNESCO. Il suo
Centro storico è ricco di monumenti di assoluto valore, le sue piazze
sono molto eterogenee ma costituiscono veri salotti: tutti questi spazi,
all’aperto o interni, si sposano perfettamente con l’attività teatrale.
L’idea, promossa da Bellinzona Turismo, Bellinzona Teatro e la Città, ha
individuato nel teatro contemporaneo, con le nuove tendenze sia sceniche che performative, un curioso ma intrigante contrasto con la realtà fisica dello spazio circostante.
Un progetto impegnativo ma che potrà lasciare il segno e per il quale
è previsto uno sviluppo importante per diventare una rassegna annuale di richiamo internazionale.
Una nuova sfida ma che poggia su solide basi. In ogni caso una manifestazione cui auguriamo un ottimo successo.
Mario Branda
Sindaco
Nel corso degli ultimi anni, la regione di Bellinzona sta conoscendo un
significativo sviluppo turistico generato senz’altro dal forte richiamo dei
Castelli, Patrimonio mondiale dell’UNESCO, e dalla Turrita con le sue
peculiarità legate da un lato ad una valida offerta culturale e, d’altro
canto, ad un nucleo affascinante e vivacizzato dalle tradizioni viventi,
come ad esempio il caratteristico mercato del sabato.
In questo positivo contesto, Bellinzona Turismo, d’intesa con l’autorità
cittadina si è posto l’obiettivo di promuovere una nuova manifestazione
in grado di contribuire al posizionamento di Bellinzona e della regione
circostante quale meta ideale per un turismo di qualità.
È pertanto con particolare soddisfazione che saluto la nascita di Territori, Festival che si inserisce idealmente nell’ottimo lavoro di valorizzazione del nostro territorio che sta svolgendo il Teatro Sociale e che contribuirà a far vivere gli angoli e le piazze più caratteristiche, creando un
suggestivo percorso tra le mura cittadine e i Castelli.
A tutti l’augurio di un Buon Festival.
Avv. Flavia Marone,
Presidente Bellinzona Turismo
4
Vista libera sul Mediterraneo!
Italiano
«Weg mit den Alpen! Freie Sicht aufs Mittelmeer!». È uno degli slogan, diventato
leggendario nella sua folgorante forza evocativa, dei moti giovanili del 1980 a Zurigo.
«Via le Alpi! Vista libera sul Mediterraneo!».
Lo slogan, in senso figurato, indicava il bisogno di quella generazione di giovani di
superare barriere mentali prima ancora che
fisiche e di aprirsi con fiducia al mondo. Ma
era anche espressione di una nostalgia
profonda, di un desiderio di contatto con il
Mediterraneo, il Mare nostrum, tenuto così
lontano dalle Alpi.
Oggi molte delle iniziative culturali nate
con quel movimento sono diventate delle
istituzioni e un fiore all’occhiello per la città
di Zurigo. Anche in ambito teatrale. Ma la
nostalgia per il Mediterraneo rimane. Le
Alpi sono sempre fra i piedi… E se non ci
fossero? La prima città che si vedrebbe, da
Nord, è Bellinzona. Forse la torre di un castello la si vedrà già nel 2016, quando aprirà la galleria di base del San Gottardo. Per
quanto più vicino il Mediterraneo sarà però
sempre al suo posto ad evocare sogni,
aspirazioni, desideri inconfessabili.
Grazie alla sua posizione e alla sua storia
Bellinzona può essere allora il punto d’incontro e di scambio ideale e reale fra Sud
e Nord, fra Mediterraneo, Alpi ed Europa
continentale. È questa una delle funzioni
che si vuole attribuire a Territori, il festival
di teatro in spazi urbani che si terrà per la
prima volta a Bellinzona dal 17 al 21 luglio
2013. È anche per questo, quasi come un
manifesto programmatico, che il tema centrale di questa prima edizione di Territori è
il Mediterraneo e i rapporti fra Africa ed
Europa. Esso percorre sette dei venti spettacoli in programma.
Territori ha anche altre ambizioni. Quella di
proporsi come laboratorio delle arti sceniche, con progetti che si presentano ancora
in divenire. Quella di offrire un’istantanea
della scena contemporanea nel campo del
teatro, della danza, della performance.
Quella di unire pubblici diversi per provenienza e cultura ma accomunati da una
stessa curiosità. Non da ultimo di diventare
un punto di riferimento per i professionisti
del teatro sui due versanti delle Alpi.
Obiettivi da realizzare progressivamente
nei prossimi anni.
I primi semi di Territori furono gettati dieci
anni fa da Markus Luchsinger. Alla sua memoria è dedicato questo festival.
Gianfranco Helbling
direttore Teatro Sociale Bellinzona
Deutsch
«Weg mit den Alpen! Freie Sicht auf’s Mittelmeer!» ist einer der Schlagwörter der Jugendunruhen 1980 in Zürich, welches in seiner Aussagekraft legendär wurde. Der Slogan hat im übertragenen Sinn vieles ausgesagt
über die Bedürfnisse jener Generation von
Jugendlichen, die geistlichen Barrieren noch
vor der physischen zu überwinden und sich
mit Vertrauen der Welt zu öffnen. Es war aber
auch Ausdruck einer tiefen Sehnsucht, eines
Wunsches nach dem Kontakt mit dem Mittelmeer, das Mare nostrum, welches so weit
entfernt und mit den Alpen dazwischen ist.
Heute sind viele dieser kulturellen Vorstösse, welches aus dieser Bewegung entstanden sind, zu festen Institutionen geworden
und zum Vorzeigestolz der Stadt Zürich geworden. Auch auf der Ebene des Theaters.
Aber die Sehnsucht nach dem Mittelmeer
bleibt. Die Alpen stehen einfach im Weg…
Und wenn sie jetzt nicht dastünden? Die
erste Stadt, welche man von Norden her
sehen würde, ist Bellinzona. Vielleicht sieht
man bereits 2016, wenn der Gotthard Basistunnel eröffnet werden wird, den Turm
einer Burg. Wenn es auch näher rücken
wird, so wird das Mittelmeer jedoch immer
am selben Ort bleiben und Träume und
Wünsche hervorrufen.
Dank ihrer Lage und ihrer Geschichte wird
die Stadt Bellinzona dann idealer und realer
Treffpunkt und Austauschplatz zwischen Süd
und Nord sein, zwischen Mittelmeer, Alpen
und dem europäischen Festland. Und es ist
dies eine der Aufgaben, die Territori erfüllen soll, das Theaterfestival an öffentlichen
Plätzen, welches zum ersten Mal in Bellinzona stattfindet, vom 17. bis am 21. Juli 2013.
Und so ist es fast wie ein Manifest, dass das
Mittelmeer und die Beziehungen zwischen
Afrika und Europa zentrales Thema der ersten Ausgabe von Territori ist. Es ist Thema
von 7 der insgesamt 20 Vorstellungen.
Territori hat auch andere Ambitionen. Jene, sich als Werkstatt für Inszenierungen
anzubieten mit Projekten, die sich in späterer Zukunft realisieren werden. Jene, einen Einblick zu gewähren auf die zeitgenössische Szene des Theaters, des Tanzes
und der Performance. Jene, ein von der
Herkunft und dem kulturellen Hintergrund
her verschiedenes Publikum zu vereinen,
dessen gemeinsamer Nenner die Neugierde ist. Aber nicht zuletzt auch ein Anhaltspunkt für Theaterschaffende auf beiden
Seiten der Alpen. Ziele, die in den nächsten Jahren stufenweise erreicht werden
sollen.
Der erste Same für Territori wurde vor 10
Jahren von Markus Luchsinger ausgesät.
Zu seiner Erinnerung ist ihm dieses Festival gewidmet.
Gianfranco Helbling
Leiter Teatro Sociale Bellinzona
Français
«Weg mit den Alpen ! Freie Sicht aufs Mittelmeer!». C’est l’un des slogans, devenu légendaire de par sa force évocatrice,
des mouvements de jeunes de 1980 à Zurich (repris du célèbre «Rasez les Alpes,
qu’on voie la mer!» de mai 68). Au sens
figuré ce slogan représentait le besoin
de cette génération de dépasser les barrières mentales et de s’ouvrir au monde
avec confiance. Mais c’était aussi l’expression d’une nostalgie profonde, d’un désir
de contact avec la Méditerranée, le Mare
nostrum, si lointaine à cause des Alpes.
Aujourd’hui bon nombre des initiatives
culturelles nées avec ce mouvement sont
devenues des institutions et un fleuron de
la ville de Zurich. Dans le domaine théâtrale aussi. Mais cette nostalgie pour la
Méditerranée perdure et les Alpes font
toujours barrière. Et si elles n’étaient plus
là? La première ville que l’on verrait, depuis le nord, c’est Bellinzona. Peut-être
que la tour d’un château sera déjà visible
en 2016, quand le tunnel de base du Gothard sera ouvert. Mais même paraissant
plus proche, la Méditerranée sera toujours
à sa place évoquant rêves et aspirations, et
désirs inavouables.
Grâce à sa position et à son histoire Bellinzona peut tout à fait jouer le rôle de point
de rencontre et d’échange idéal et réel
entre le Sud et le Nord, entre la Méditerranée et l’Europe continentale. Et c’est justement un des rôles attribués à Territori,
le festival de théâtre en espaces urbains,
qui aura lieu pour la première fois à Bellinzona du 17 au 21 juillet 2013. C’est aussi
pour cela que, comme une sorte de manifeste, le thème central de ce premier Territori est la Méditerranée et les rapports
entre Afrique et Europe. Thème qui se retrouve dans sept des vingt spectacles au
programme.
Territori a d’autres ambitions aussi. Celle
de se proposer comme laboratoire des
arts de la scène, avec des projets qui se
présentent encore en chemin. Celle d’offrir un instantané de la scène contemporaine dans le domaine du théâtre, de la
danse, de la performance. Celle d’unir des
publics de provenance et de culture différentes mais proches l’un de l’autre grâce à
une même curiosité. Et celle aussi de devenir un point de référence pour les professionnels du théâtre sur les deux versants des Alpes. Objectifs à réaliser progressivement au cours des années à venir.
Les premières graines de Territori ont été
semées il y a 10 ans par Markus Luchsinger. Ce festival lui est dédié.
Gianfranco Helbling
directeur Teatro Sociale Bellinzona
5
luglio
20
Centro Festival (in caso di cattivo tempo: Foyer del Teatro Sociale)
sa
ore 16.15
Con la Trilogia delle Isole è ospite a Territori
Il teatro dei sogni
di Irina Brook
Il festival Territori è orgoglioso di ospitare
alla sua prima edizione l’IrinasDreamTheatre, la nuova compagnia appena creata
da una delle più importanti registe della
scena teatrale internazionale, Irina Brook.
Con la sua «Trilogia delle isole» (composta
da «Tempête», «Une Odyssée» e «L’Ile
des Esclaves») l’IrinasDreamTheatre ci invita ad un viaggio iniziatico di isola in isola: un’avventura piena d’azione alla ricerca
di sé stessi. Ogni isola ci trasporta in un
mondo e un’atmosfera differenti, ma al di
là delle apparenze, della sabbia, del mare
e del cielo, ci troviamo, in ciascuno di
questi universi, confrontati a interrogativi
profondi sulla nostra condizione umana,
sulle nostre emozioni e sul nostro agire.
Irina Brook è figlia d’arte: il papà è il regista Peter Brook, la mamma è l’attrice Natasha Parry.
Nata a Parigi, Irina cresce tra l’Inghilterra
e la Francia. A diciott’anni si trasferisce a
New York per studiare recitazione con
Stella Adler e comincia a recitare in produzioni Off-off-Broadway. Tornata a Parigi,
recita nello spettacolo «The Cherry Orchard» sotto la regia di suo padre al teatro
delle Bouffes Du Nord.
Si trasferisce poi a Londra dove lavora in
diversi film, produzioni televisive e numerosi spettacoli teatrali.
Dirige la sua prima creazione «A Beast On
The Moon» di Richard Kalinoski, a Londra,
nel 1996. Per lei è subito chiaro che la sua
vera vocazione è la regia, non la recitazione. Seguono poi «Madame Klein» e «All’s
Well That Ends Well».
Nel 1998 crea la versione francese di «A
Beast On The Moon», prodotto dal
Théâtre Vidy-Lausanne e presentato al
MC93-Bobigny e, dopo una tournée internazionale, al Théâtre de l’Œuvre a Parigi.
Questo spettacolo ha ricevuto cinque pre6
mi Molière (compreso Miglior Regia e Miglior Spettacolo). Ne dirige anche la versione televisiva, per la quale riceve il Prix
Mitrani.
In seguito viene invitata da Ariane Mnouchkine a lavorare con la compagnia del
Théâtre du Soleil, con cui crea una versione francese di «All’s Well That Ends Well»
al Festival di Avignone. Nel 2000 mette in
scena «Resonance» di Katherine Burger al
Théâtre de l’Atelier, e riceve un altro premio Molière e il premio SACD «Nouvel
Espoir». Per il Festival di Sartrouville crea
una versione di un’ora dell’Odissea di
Omero destinata a un pubblico giovane.
Prosegue nel 2002 con «Juliette et
Roméo» a Vidy-Lausanne e al Théâtre National de Chaillot, seguito da «Danser à
Lughnasa» di B. Friel per Vidy e Bobigny,
che viene invitato anche a Tokyo. Sempre
nel 2002 Irina Brook è nominata Chevalier
des Arts et des Lettres dal Ministro della
Cultura francese. Dirige «La Ménagérie de
Verre» di Tennessee Williams al Théâtre
de l’Atelier, «La Bonne-Ame du SetChuann» di Bertolt Brecht a Vidy-Lausanne e a Chaillot, spettacolo che prosegue
in una tournée di un anno. Poi, «Le Pont
de San Luis Rey» di Thornton Wilder al
Théâtre de Sceaux, e «L’Ile des Esclaves»
di Marivaux al Théâtre de l’Atelier.
Nel 2005 crea «En Attendant le Songe»
(Aspettando il sogno), la sua versione di
«A Midsummer’s Night’s Dream» di William Shakespeare, adattata per sei uomini, prodotto per la prima volta dal Festival
Dedans-Dehors di Brétigny e poi rappresentato a Villeneuve-les-Avignon, prima di
una tournée in Francia e in Europa ed un
mese a Parigi alle Bouffes du Nord (dicembre 2007). Questo spettacolo è stato
rappresentato per più di 300 volte in Francia, in Canada, a New York e nel mondo.
Nel 2006 a Irina viene proposto di ricreare
il suo «The Glass Menagerie» con attori
giapponesi, al New National Theatre of
Tokyo.
In seguito, con la collaborazione di Olivier
Peyronnaud e della Maison de la Culture
de Nevers et de la Nièvre, fonda la sua
compagnia, la Compagnie Irina Brook.
Crea «Somewhere… la Mancha», tratto da
Don Quichotte, per Villeneuve-les-Avignon nel luglio 2008, e poi a Parigi alle
Bouffes du Nord, prima di una tournée internazionale.
Incontro con Irina Brook
durata 45 min.
• in francese
• prezzi: gratis
•
i
•
Irina ha realizzato diverse regie d’opera.
La prima è stata «Die Zauberflöte» di Mozart, codiretta con Dan Jemmett, per il
Dutch Reisopera (direttore d’orchestra:
Ton Koopman). Continua con «Eugène
Onegin» di Pëtr Il’ič Čajkovskij, a Aix-enProvence, seguito da «La Cenerentola» di
Rossini al Théâtre des Champs Elysées, al
Teatro Comunale di Bologna e alla Royal
Opera House di Stoccolma. Dirige anche
«La Traviata» di Verdi a Bologna e a Lille,
e «Giulio Cesare in Egitto» di Haendel al
Théâtre des Champs Elysées.
Nel 2007 il Teatro Real di Madrid la invita
per dirigere «Il Burbero di Buon Cuore» di
Martin y Soler, ripreso nel 2011 a Barcellona. Dal 2009 la sua compagnia è partita in
tournée con tutte le produzioni: «Une
Odyssée», «En Attendant le Songe» e «Somewhere… la Mancha». Crea «Tempête!»,
tratto dalla «Tempesta» di Shakespeare.
Nel 2010, a New York, al Teatro La Mama
Irina mette in scena «La Vie Matérielle»,
con testi di Marguerite Duras e Virginia
Woolf e musica live di Sadie Jemmett. Nel
2011 crea «Pan», la sua visone del Peter
Pan di Barrie, al Théâtre de Paris. Nel luglio 2012 è invitata al Festival di Salisburgo per creare «Peer Gynt» di Henrik Ibsen,
una produzione speciale per il Festival,
dove è rappresentata pure «Tempête!».
Nel 2013 Irina ha re-inventato la sua compagnia con il nuovo nome di IrinasDreamTheatre, con la collaborazione di un produttore e agente letterario di Parigi, Marie
Cécile Renauld e Marie-Astrid Perimony.
La prima produzione Dream Theatre è «La
Trilogia delle Isole»: dopo il debutto dal
29 giugno al 14 luglio al Festival di Spoleto, «Tempête!», «Une Odyssée» e «L’ile
des esclaves» arrivano a Bellinzona come
prima tappa di una lunga tournée mondiale.
Nell’aprile del 2014 Irina dirigerà «L’Elisir
d’Amore» di Donizetti per il Berlin Deutschesopera, ed in seguito il «Don Pasquale»
sempre di Donizetti all’Opera di Vienna
nell’aprile del 2015.
Le creazioni preferite di Irina sono però i suoi
due fantastici figli, Prosper (14) e Maia (10).
luglio
19
Teatro Sociale
ven
ore 20.45
Irina Brook / IrinasDreamTheatre (GB/F)
Tempête!
teatro
durata 110 min.
• in francese, con alcune parti in italiano
• prezzi:
Fr. 30.– (I. e II. cat.)
Fr. 20.– (III. e IV. cat.)
•
i
•
Tempête!
da: «La tempesta»
di William Shakespeare
adattamento e regia: Irina Brook
con: Hovnatan Avedikian (Caliban),
Renato Giuliani (Prospero, Stefano),
Scott Koehler (Ariel), Jeremias
Nussbaum (Ferdinand, Trinculo) e
Ysmahane Yaquini (Miranda)
aiuto regia: Geoffrey Carey
responsabile di compagnia:
Renato Giuliani
scene: Noëlle Ginefri-Corbel
ingegnere suono: Thomas Boizet
ingegnere luci: Thibault Ducros
direttore di scena /
capo accessorista: Philippe Jasko
segretario di produzione:
Angelo Nonelli
produzione: CRT Artificio Milano e
Dreamtheatre Parigi, 2010-2013
www.irinasdreamtheatre.com
Nella prima tappa della sua «Trilogia delle
isole» Irina Brook ci porta a naufragare
sull’isola di Prospero: un luogo all’apparenza magico, dove regnano musica e incantesimi. Ma l’isola è sotto il potere di un potente tiranno, l’esoterico mago-chef Prospero. Gli unici abitanti di questo regno sono sua figlia Miranda, il mostro Calibano
ed uno spirito dell’isola, Ariel: dei giovani
che condividono un sogno, quello di sfuggire al potere patriarcale di Prospero per
conquistare l’indipendenza e la libertà.
Quest’isola suscita interrogativi sugli aspetti più reconditi del cuore dell’uomo: come
si può accettare la libertà delle persone
che amiamo? Come controllare il proprio
ascendente e potere per non abusare degli
altri? E infine, come riuscire a perdonare?
Dice Irina Brook: «Sempre più sento che
Shakespeare è il più grande dio in terra. Lì
c’è tutto. Contiene l’intero universo in un
guscio di noce. E comincio a capire quanto
sia importante Shakespeare per i ragazzi. È
il nutrimento della vita. La gente dovrebbe
nutrirsi di Shakespeare sempre, ad ogni
età». «Tempête!» è uno spettacolo molto
divertente che al teatro di parola combina
elementi del circo, del teatro comico e della clownerie.
In der ersten Etappe ihrer «Trilogie der Inseln» lässt uns Irina Brook auf der Insel von
Prospero stranden: Ein magischer Ort, von
Musik und Zauber erfüllt. Aber die Insel ist
unter der Gewalt eines gewaltigen Tyrannen,
des esotherischen Meister-Zauberers Prospero. Die einzigen Bewohner dieses Reiches
sind seine Tochter Miranda, das Monster Calibano und ein Inselgeist, Ariel: junge Leute, welche den gemeinsamen Traum haben,
der patriarchalischen Gewalt von Prospero
zu entfliehen um die Unabhängigkeit und die
Freiheit zu erlangen. Diese Insel wirft Fragen
auf die verborgenen Wünsche im Herzen des
Menschen auf: Wie können wir die Freiheit
der Menschen, welche wir lieben, annehmen? Wie unterdrücken wir die in uns aufsteigenden Gefühle, andere unterdrücken zu
wollen? Und schlussendlich, gelingt es uns,
zu verzeihen?
Irina Brook sagt: «Ich spüre immer stärker,
dass Shakespeare der grösste Gott auf der
Welt ist. Hier ist alles. Er hält das ganze Universum in einer Nussschale. Und ich beginne zu begreifen, wie wichtig Shakespeare für
die Kinder ist. Es ist Lebensnahrung. Die Leute sollten sich immer mit Shakespeare ernähren, in jedem Alter». «Tempête!» ist ein sehr
unterhaltsames Stück: zu den Worten gesellen sich Zirkuselemente, Elemente des Lustspiels und der Clownerie.
Lors de la première étape de sa «Trilogie
des îles», Irina Brook nous emmène en
naufrage sur l’île de Prospero: un lieu en
apparence magique où règnent musique
et enchantements. Mais l’île est sous les
ordres d’un puissant tyran, l’ésotérique
gourou Prospero. Les seuls habitants de ce
royaume sont sa fille Miranda, le monstre
Caliban et un esprit de l’île, Ariel: des
jeunes gens qui partagent le rêve d’échapper au pouvoir patriarcal de Prospero pour
conquérir leur indépendance et leur liberté. Cette île suscite des interrogations sur
les facettes les plus profondes et secrètes
du coeur des hommes: comment accepter
la liberté de ceux que nous aimons? Comment contrôler notre pouvoir pour ne pas
abuser des autres? Et enfin, comment réussir à pardonner? Comme le dit Irina Brook:
«Je sens toujours davantage que Shakespeare est le plus grand dieu sur terre. Là,
il y a tout. Il contient tout l’univers dans
une coquille de noix. Et je commence à
comprendre à quel point Shakespeare est
important pour les jeunes. C’est la substance de la vie. On devrait se nourrir de
Shakespeare tous les jours, à tout âge».
«Tempête!» est un spectacle très amusant,
qui combine le théâtre et des éléments du
cirque, de la comédie et de la clownerie.
7
luglio
20
Teatro Sociale
sa
ore 15.00
teatro
durata 60 min.
• in francese
• prezzi:
Fr. 30.– (I. e II. cat.)
Fr. 20.– (III. e IV. cat.)
• spettacolo particolarmente adatto
agli adolescenti e alle famiglie
•
i
•
Irina Brook / IrinasDreamTheatre (GB/F)
Une Odyssée
Une Odyssée
da: «Odissea» di Omero
adattamento e regia: Irina Brook
con: Renato Giuliani (Professore,
Tiresia, Marinaio, più ruoli), Scott
Koehler (Marinaio, Poseidone, Hermes,
più ruoli), Jeremias Nussbaum (Ulisse,
Telemaco) e Ysmahane Yaquini
(Penelope, Polifemo, Circe, Lotofaga)
aiuto regia: Geoffrey Carey
responsabile di compagnia:
Renato Giuliani
scene: Noëlle Ginefri-Corbel
ingegnere suono: Thomas Boizet
ingegnere luci: Thibault Ducros
direttore di scena /
capo accessorista: Philippe Jasko
segretario di produzione:
Angelo Nonelli
produzione: CRT Artificio Milano e
Dreamtheatre Parigi, 2000-2013
www.irinasdreamtheatre.com
«La trilogia delle isole» di Irina Brook prosegue con un adattamento dell’«Odissea»,
durante il quale seguiamo Ulisse nelle sue
avventure mitiche, nella ricerca della strada
di ritorno alla sua terra natia. Un viaggio irto di prove, dove lo vediamo sfuggire all’inebriamento dei Lotofagi, vincere in astuzia il sanguinario Ciclope, resistere ai richiami delle Sirene, o ancora quasi soccombere al fascino ammaliante della maga
Circe prima di riuscire infine a ritrovare la
sua amata famiglia a Itaca. È un viaggio fatto di astuzie, di prove, di passioni e di sensualità. Con un finale senza alcuna pietà
per i pretendenti di Penelope. Ulisse non
perdona: per lui c’è solo la vendetta.
Pensata per un pubblico giovane, l’«Odissea»
secondo Irina Brook, pur rimanendo fedele
agli episodi dell’originale omerico, è una
versione completamente folle di questo
capolavoro della letteratura mondiale.
Usando una sola panchina come elemento
scenografico tre studenti prendono il controllo della storia e imbarcano professore e
spettatori in un’energica ed elettrizzante
avventura al ritmo di rap!
8
«Die Trilogie der Inseln» fährt fort mit einer
Bearbeitung der «Odyssee», in welcher wir
Odysseus auf seinen mystischen Abenteuern auf der Suche nach dem Rückweg in
seine Heimat begleiten. Eine Irrfahrt voll
von Bewährungsproben wo er vor dem Betören der Lotophagen flieht, mit einer List
den blutrünstigen Kyklopen besiegt, dem
Ruf der Sirenen widersteht oder wo er fast
dem Zauber der Hexe Circe erliegt bevor
er endlich seine geliebte Familie in Ithaka
wiederfindet. Eine Reise voller List, Prüfungen, Leidenschaft und Sinnlichkeit. Mit einem Ende ohne Gnade für die Freier von
Penelope. Odysseus verzeiht nicht: für ihn
gibt es nur die Rache.
Für ein junges Publikum gedacht, handelt es sich bei der «Odyssee» nach Irina
Brook, obwohl treu an den Episoden des
ursprünglichen Epos festgehalten wird,
um eine total verrückte Version dieses
Meisterwerks der Weltliteratur. Eine einzige Bank als Bühnenbild, drei Studenten als
Erzähler der Geschichte, welche Professor
und Zuschauer mitnehmen zu einem energiegeladenen und hinreissenden Abenteuer im Rhythmus des Rap!
«La trilogie des îles» d’Irina Brook continue avec une adaptation de l’«Odyssée»,
durant laquelle on suit Ulysse dans ses
aventures mythiques, à la recherche du
chemin de retour vers sa terre natale. Un
voyage parsemé d’épreuves, lors duquel il
échappe à l’ivresse des Lotophages, bat,
grâce à sa malice, le sanguinaire Cyclope,
résiste aux appels des Sirènes, ou encore
faillit succomber au charme de la fascinante magicienne Circé, pour réussir enfin
à retrouver sa famille aimée à Itaque. C’est
un voyage rempli de malice, d’épreuves,
de passions et de sensualité. Et un final
sans aucune pitié pour les prétendants de
Pénélope. Ulysse ne pardonne pas: pour
lui, il n’y a que la vengeance. Conçue pour
un public jeune, l’«Odyssée» selon Irina Brook, quoique restant fidèle aux épisodes originaux d’Homère, est une version
complètement folle de ce chef d’oeuvre
de la littérature. Avec un banc pour tout
décor, trois étudiants prennent le contrôle
de l’histoire et embarquent le professeur
et les spectateurs dans une aventure énergique et électrisante, sur un rythme de
rap!
luglio
20
Teatro Sociale
sa
ore 20.45
Irina Brook / IrinasDreamTheatre (GB/F)
L’île des esclaves
teatro
durata 105 min.
• in francese
• prezzi:
Fr. 30.– (I. e II. cat.)
Fr. 20.– (III. e IV. cat.)
•
i
•
L’île des esclaves
di: Pierre Marivaux
adattamento e regia: Irina Brook
con: Hovnatan Avedikian (Iphicrate),
Jeremias Nussbaum (Arlecchino),
Augustin Ruhabura (Trivelin), Isabelle
Townsend (Euphrosine) e Ysmahane
Yaquini (Cléanthis)
aiuto regia: Geoffrey Carey
responsabile di compagnia:
Renato Giuliani
scene: Noëlle Ginefri-Corbel
ingegnere suono: Thomas Boizet
ingegnere luci: Thibault Ducros
direttore di scena /
capo accessorista: Philippe Jasko
segretario di produzione:
Angelo Nonelli
produzione: CRT Artificio Milano e
Dreamtheatre Parigi, 2013
www.irinasdreamtheatre.com
È a seguito di un atterraggio di fortuna che
ci ritroviamo alla terza e ultima tappa della
«Trilogia delle Isole». Siamo sull’Isola degli
Schiavi. Un’isola chiaramente utopica dove
regnano i principi di giustizia ideale e di
uguaglianza, ispirati al pensiero e agli scritti del Rinascimento e dell’epoca dei Lumi.
Questo è il luogo dove si sperimenta un
nuovo modello di società impostato sul
bene comune, sotto lo sguardo attento del
misterioso «governatore» Trivelin, un ex
schiavo. Egli, quando dei padroni e dei servitori capitano sull’isola, ne inverte i ruoli
sociali, ne osserva il comportamento durante l’inversione e, sperando che apprendano la compassione, li guarisce dal loro
egoismo. In quest’isola possiamo realizzare
il sogno di un mondo di gentilezza e generosità, dove compassione e perdono contano più d’ogni altra cosa.
Scritta nel 1725 da Marivaux in prosa, in un
atto e undici scene, questa commedia fu
allestita una ventina d’anni fa da Giorgio
Strehler per Massimo Ranieri. Ma la versione di Irina Brook non dovrà temere confronti: l’energia creativa della sua compagnia unita ad un po’ di follia ne faranno uno
spettacolo fuori dagli schemi, ma molto
popolare.
Aufgrund einer glücklichen Landung, befinden wir uns nun auf der letzten Etappe der «Trilogie der Inseln». Wir sind auf
der Insel der Sklaven. Eine utopische Insel
wo Prinzipien von Recht und Gesetz und
von Gleichberechtigung herrschen. Die
Geschichte ist inspiriert von den Schriften der Renaissance und der Zeit der Aufklärung. Dies ist der Ort, an welchem ein
neues Gesellschaftsmodell ausprobiert
wird, welches auf dem Wohl der Allgemeinheit aufgebaut ist unter der Aufsicht
des mysteriösen Statthalters Trivelin, einem ehemaligen Sklaven, steht. Welcher,
wenn Herren und Bedienstete auf der Insel
weilen, die gesellschaftlichen Rollen vertauscht. Auf dieser Insel können wir den
Traum nachempfinden von einer Welt voller Freundlichkeit und Grosszügigkeit, wo
Erbarmen und Vergebung mehr als alles
andere zählen.
1725 von Marivaux in Prosa verfasst, wurde diese Komödie vor 20 Jahren von Giorgio Strehler für Massimo Ranieri inszeniert.
Aber die Version von Irina Brook braucht
keine Vergleiche zu befürchten: Die kreative Energie ihrer Theatertruppe gemischt
mit etwas Verrücktheit macht daraus eine
Aufführung ausserhalb der üblichen Vorstellungen, aber sehr volksnah.
C’est suite à un atterrissage de fortune
que nous nous retrouvons à la troisième
et dernière étape de la «Trilogie des îles».
Nous sommes sur l’île des esclaves, une île
clairement utopique où règnent des principes de justice idéale et d’égalité, inspirés de la pensée et des écrits de la Renaissance et de l’époque des Lumières.
C’est le lieu où on expérimente un nouveau modèle de société basé sur le bien
commun, sous le regard attentif du mystérieux «gouverneur» Trivelin, un ancien esclave. Il inverse les rôles sociaux des patrons et des serviteurs qui débarquent sur
l’île, il en observe les comportements lors
de l’inversion et, dans l’espoir qu’ils apprennent la compassion, les guérit de leur
égoïsme. Sur cette île nous pouvons réaliser le rêve d’un monde de gentillesse et
de générosité, où la compassion et le pardon comptent plus que tout autre chose.
Écrite par Marivaux en 1725, en prose, en
un acte et onze scènes, cette comédie a
été adaptée il y a une vingtaine d’années
par Giorgio Strehler pour Massimo Ranieri. Mais la version d’Irina Brook ne craint
pas la comparaison: l’énergie créative de
sa troupe ainsi qu’un peu de folie en feront
un spectacle hors du commun.
9
Teatro Sociale (ritrovo al Centro Festival, giardino di Piazza Governo)
Marie-Caroline Hominal (CH)
Le Triomphe
de la Renommée
luglio
luglio
gio
12.00 – 22.00
ven
10.00 – 19.00
18 19
i
performance per una persona alla volta
durata 15 min., a turni
• in francese
• prezzi:
Fr. 10.–
• performance riservata ad un pubblico adulto
• è necessaria la prenotazione
• non accessibile a persone
con difficoltà motorie
•
•
Le Triomphe de la Renommée
(prima assoluta)
ideazione, testo e performance:
Marie-Caroline Hominal
tecnica: Clive Jenkins
amministrazione: Stéphane Noël
produzione: MadMoiselle MCH
association – Genève, 2013
www.madmoisellemch.com
Nei camerini del teatro, nel vero e proprio
retroscena, un’illustrazione performativa
del «Trionfo della Fama». «Il Trionfo della
Fama» fa parte di un insieme di sei poemi
scritti dal Petrarca (1304-1374), «I Trionfi»,
che descrivono le diverse fasi della vita opponendo le virtù in un singolare combattimento: la Fama ha la meglio sulla Morte,
ma è a sua volta sconfitta dal Tempo e
dall’Eternità.
Marie-Caroline Hominal è una delle più originali e significative danzatrici e coreografe
svizzere della nuova generazione. Si è formata alla Schweizerische Ballettberufsschule di Zurigo e alla Rambart School of Ballet
and Contemporary dance di Londra. Nel
2002 ha iniziato il suo lavoro personale utilizzando spesso il video che rivela un universo colorato dominato da noia e solitudine. Fra i suoi lavori più significativi: «Fly
Girl» (2008), «Voice Over» (2011) e «BAT»
(2012). È reduce da una tournée negli USA
dove la sua performance «Duchesses» è
stata recensita entusiasticamente dal New
York Times. Dopo l’anteprima a Dunkerque, Marie-Caroline Hominale presenta
«Le Triomphe de la Renommée» in prima
assoluta al pubblico di Territori.
10
In den Künstlergarderoben des Theaters,
im wahrsten Sinne hinter den Kulissen, eine Illustration des «Trionfo della Fama» («Der
Triumph des Ruhmes»), eines von sechs Gedichten, die Petrarca (1304-1374) unter dem
Titel «I Trionfi» geschrieben hat. Sie beschreiben die verschiedenen Lebensphasen und stellen dabei die Tugenden in einen seltsamen Wettstreit: Der Ruhm ist stärker als der Tod, aber er wird seinerseits von
der Zeit und der Ewigkeit besiegt.
Marie-Caroline Hominal ist eine der originellsten und bedeutendsten Tänzerinnen
und Choreographinnen der jungen Schweizer Generation. Sie erhielt ihre Ausbildung
an der Schweizerischen Ballettschule in Zürich und an der Rambart School of Ballet and
Contemporary Dance in London. Im Jahr
2002 begann sie ihre eigene Tätigkeit, wobei sie oft Videoeinspielungen benutzt, welche ein farbiges Universum der Sehnsucht
und Einsamkeit schaffen. Zu ihren wichtigsten Werken gehören «Fly Girl» (2008), «Voice
Over» (2011) und «BAT» (2012). Sie kommt
soeben von einer Tournée in den USA zurück, wo ihre Performance «Duchesses» von
der New York Times begeistert aufgenommen wurde. Nach einer Vorpremière in Dünkirchen präsentiert Marie-Caroline Hominal
dem Publikum von Territori «Le Triomphe de
la Renommée» als Uraufführung.
Dans la loge du théâtre, à l’envers du décors,
illustration performative du «Triomphe de la
Renommée». «Le Triomphe de la Renommée« fait partie d’un ensemble de 6 poèmes
de Pétrarque (1304-1374), «I Trionfi», qui décrivent les phases de la vie en opposant les
vertus dans un combat singulier: la Renommée l’emporte sur la mort mais est vaincue
par le Temps et l’Eternité.
Marie-Caroline Hominal est une danseuse
et chorégraphe suisse parmi les plus originales et significatives de la nouvelle génération. Après une formation à la Schweizerische Ballettberufsschule de Zürich et à la
Rambart School of Ballet and Contemporary dance de Londres, elle a commencé à
élaborer en 2002 son oeuvre personnelle,
notamment en utilisant la vidéo, qui révèle
un univers coloré et dominé par l’ennui et
la solitude. Parmi ses travaux les plus significatifs on trouve «Fly Girl» (2008), «Voice
Over» (2011) et «BAT» (2012). Elle revient
d’une tournée aux États-Unis au cours de
laquelle sa performance «Duchesses» a reçu des critiques enthousiastes dans le New
York Times. Après l’avant-première à Dunkerque, Marie-Caroline Hominal présente
«Le Triomphe de la Renommée» en première mondiale, pour le public du festival
Territori.
luglio
luglio
gio
15.00 – 17.00
19.00 – 21.00
ven
17.00 – 20.00
18 19
Piazza Nosetto
Ymedioteatro (E)
teatro d’oggetti
durata 20 min., a turni
• senza parole
• prezzi: Fr. 10.–
• adatto a bambini dai 5 anni e per tutti
•
i
•
Sie7e
Sie7e
idea e regia: ymedioteatro
attori e manipolatori: Alex Ramos,
Meri Fernandez e Santos Sanchez
scene: ymedioteatro
costruzioni: ymedioteatro, Pedro
Sanchez e Isabel Torres
design grafico: Olaavi Naamio
produzione: ymedioteatro, 2011
www.ymedioteatro.com
Una cosa così a Bellinzona non la si era mai
vista. In città sta per aprire le porte un nuovo teatro. Ma costruito tutto dentro un camion… Dall’Andalusia arriva qualcosa che
ricorda la tradizione della Commedia
dell’Arte: uno spettacolo su quattro ruote.
Con tutto ciò che serve ad un teatro: sipario rosso, atrio, cassa, palcoscenico e musica. Però tutto è in miniatura. Nello spazio
di 7 metri quadrati, «Sie7e» appunto, dove
si materializzano tutti i sogni. Due minidrammi che nel loro piccolo contengono
tutta la vita. Sorprendenti sketch comici
basati sulla manipolazione di oggetti quotidiani che si animano per raccontare storie
delicate e toccanti.
Nata nel 2006 con una originale messa in
scena di «Novecento» di Alessandro Baricco, la compagnia andalusa Ymedioteatro
ha esplorato il confine fra teatro, circo e
Commedia dell’Arte, facendo della maschera e del grottesco il proprio stile. Con
«Sie7e» è arrivato il successo internazionale: quest’anno la compagnia e il suo camion sono impegnati in una lunghissima
tournée europea, dalla Turchia all’Olanda,
dal Portogallo alla Danimarca passando
per Bellinzona.
So etwas hat man in Bellinzona noch nicht
gesehen. Die Stadt öffnet ihre Tore für ein
neues Theater. Alles ist aber im Innern eines
Lastwagens aufgebaut… Aus Andalusien
kommt etwas, welches an die traditionelle
Commedia dell’Arte erinnert: eine Aufführung auf vier Rädern. Mit allem Drum und
Dran eines Theaters: roter Vorhang, Eingangshalle, Kasse, Bühne und Musik. Alles jedoch in Miniatur. In einem Raum von 7
m2, eben «Sie7e», wo alle Träume wahr werden. Zwei Kurzdramen, welche im Kleinen
das ganze Leben erfassen. Überraschende
lustige Sketchs, welche auf der Manipulation von Alltagsgegenständen beruhen, die
zum Leben erweckt werden um feinfühlige und berührende Geschichten zu erzählen. 2006 mit einer originellen Inszenierung
von «Novecento» von Alessandro Baricco
gegründet, die andalusische Theatertruppe Ymedioteatro hat die Grenzen zwischen
Theater, Zirkus und Commedia dell’Arte ergründet, indem sie aus der Maske und dem
Grotesken ihren eigenen Stil gefunden hat.
Mit «Sie7e» kam der internationale Erfolg:
Dieses Jahr ist die Theatertruppe mit ihrem
Lastwagen auf einer langen europäischen
Tournée unterwegs, von der Türkei bis nach
Holland, von Portugal bis nach Dänemark,
mit einem Zwischenhalt in Bellinzona.
«Sie7e» wird ihne Worte gespielt.
Un évènement jamais vu à Bellinzona: un
nouveau théâtre va ouvrir ses portes. Mais
un théâtre construit entièrement dans un
camion… De l’Andalousie nous arrive
quelque chose qui nous rappelle la tradition de la Comedia dell’Arte: un spectacle sur quatre roues. Avec tous les ingrédients du théâtre: le rideau rouge, la salle,
la caisse, la scène et la musique. Mais tout
en miniature. Le tout dans un espace de
7 mètres carrés seulement où se matérialisent tous les rêves. Deux mini drames qui
dans leur miniature contiennent toute la
vie. De surprenants sketchs comiques basés sur la manipulation d’objets quotidiens
qui s’animent pour raconter des histoires
délicates et touchantes.
Née en 2006 grâce à une originale mise en
scène de «Novecento» d’Alessandro Baricco, la compagnie d’Andalousie Ymedioteatro a exploré la frontière entre le théâtre, le
cirque et la Comedia dell’Arte, utilisant le
masque et le grotesque comme un style
propre. Avec «Sie7e» est arrivé un succès
international: cette année la compagnie et
son camion se sont lancés dans une longue
tournée européenne, la menant de la Turquie à la Hollande, du Portugal au Danemark en passant par Bellinzona.
«Sie7e» est un spectacle sans paroles.
11
luglio
luglio
ven
ore 18.30
sa
ore 18.30
19 20
Ex Buffet Stazione FFS
Teatro delle Ariette (I)
teatro con cena
• durata 105 min.
• in italiano
• prezzi:
Fr. 30.–
•
Teatro naturale?
i
Teatro naturale?
A proposito di me,
del couscous e di Albert Camus
di: Paola Berselli e Stefano Pasquini
con: Paola Berselli, Maurizio Ferraresi,
Stefano Pasquini
regia: Stefano Pasquini
produzione: Teatro delle Ariette, 2012
www.teatrodelleariette.it
Partendo dal libro «La rivoluzione del filo di
paglia» di Masanobu Fukuoka, che ha dedicato la vita alla pratica dell’Agricoltura
Naturale, incomincia la ricerca per l’allestimento di questo spettacolo nato per parlare di oggi, per affermare che ci sono altre
strade, altre possibilità di vita. Si intrecciano e si confondono il passato e il presente:
il passato della storia che si racconta e il
presente dello spettacolo che viene rappresentato. Il racconto è allora quello di un
amore naturale che ha aperto le strade della conoscenza, ha fatto mangiare per la prima volta il couscous e ha fatto scoprire «Lo
straniero» di Albert Camus, un libro che
mette di fronte all’eterno conflitto tra uomo naturale e uomo sociale.
Durante lo spettacolo sarà preparato il
couscous per il pubblico: gli autori non riescono a immaginare un teatro fuori da
una cucina, lontano da un tavolo, senza cibo e senza vino. Per loro il couscous e i tortellini sono la stessa cosa: sapori della memoria che vivono nel presente. Forse, in
un’altra vita. Perché ieri e oggi sono la stessa cosa, perché il tempo non passa. Siamo
noi che passiamo.
12
Mit dem Buch «The One-Straw Revolution»
von Masanobu Fukuoka, welcher sein Leben
der Philosophie des natürlichen Anbaus
gewidmet hat, beginnen die Vorbereitungsarbeiten für diese Inszenierung, welche
uns in der heutigen Zeit anspricht um
aufzuzeigen, dass es andere Wege, andere
Lebensweisen gibt. Vergangenheit und Gegenwart verknüpfen sich: Die Vergangenheit
der erzählten Geschichte und die Gegenwart
der inszenierten Aufführung. Die Geschichte
erzählt von einer natürlichen Liebe, welche
zu den Wegen der Erkenntnis gelangt und zu
einem erstmaligen Couscous Essen und somit das Fremdartige nach dem Buch von Albert Camus «Der Fremde» entdeckt, ein
Buch welches den ewigen Konflikt zwischen
dem natürlichem Menschen und dem Menschen innerhalb der Gesellschaft aufwirft.
Während der Aufführung wird ein Couscous
für das Publikum vorbereitet: die Autoren
können sich eine Theateraufführung ohne
Küche nicht vorstellen, jenseits eines Tisches
ohne Essen und Wein. Für sie sind das Couscous und die Tortellini ein und das Selbe:
Geschmack aus der Erinnerung, welche in
der Gegenwart weiterlebt. Vielleicht in einem anderen Leben. Denn gestern und heute – sie sind gleich geblieben, sie sind zeitlos
und vergehen nicht. Nur wir sind es, die vergehen.
C’est de «La révolution d’un seul brin de
paille» livre de Masanobu Fukuoka, qui a
consacré sa vie entière à l’Agriculture Naturelle, que part la recherche portant au
montage de ce spectacle né pour parler
d’aujourd’hui, pour affirmer qu’il existe
d’autres pistes, d’autres possibilités de vie.
Passé et présent s’entrecroisent et se mélangent: le passé de l’histoire qui est racontée, le présent de la représentation.
Le récit: un amour naturel qui a ouvert les
portes de la connaissance en faisant goûter le couscous et découvrir «L’Etranger»
d’Albert Camus, un livre sur l’éternel conflit
entre l’homme naturel et l’homme social.
Lors du spectacle un couscous sera préparé pour le public: les auteurs ne peuvent
s’imaginer un théâtre hors d’une cuisine,
loin d’une table, sans nourriture et sans
vin. Pour eux le couscous et les tortellini
c’est pareil: des saveurs de la mémoire qui
vivent dans le présent. Dans une autre vie
peut-être, car hier et aujourd’hui sont ensemble dans le temps qui, lui, ne passe
pas. C’est nous qui passons.
luglio
17
Teatro Sociale
mer
ore 20.00
Gintersdorfer / Klassen (D/Costa d’Avorio)
Othello, c’est qui
teatro e danza
durata 70 min.
• in francese e tedesco
• prezzi:
Fr. 30.– (I. e II. cat.)
Fr. 20.– (III. e IV. cat.)
•
i
•
Othello, c’est qui
idea e regia: Monika Gintersdorfer
scene e set design: Knut Klassen
con: Cornelia Dörr e Franck Edmond
Yao alias Gadoukou la Star
produzione: Gintersdorfer / Klassen
con Kampnagel Hamburg e Forum
Freies Theater Düsseldorf, 2008
www.gintersdorferklassen.org
Nel teatro occidentale quello di Otello è il
ruolo più celebre per un attore nero. In
Africa invece il personaggio di Otello è
quasi sconosciuto. Esso è un prodotto europeo, una proiezione delle nostre idee di
«straniero». Questo fenomeno ha ispirato
l’artista tedesco Knut Klassen e la regista
Monika Gintersdorfer. Nella radicale performance «Othello, c’est qui» mettono in
scena un dialogo fra l’attore e danzatore
ivoriano Franck Edmond Yao e l’attrice tedesca Cornelia Dörr. La conversazione su
Otello e Desdemona si trasforma ben presto in un confronto serrato fra due culture,
dal quale si generano emozioni, pregiudizi,
contrasti e malintesi estremi.
Monika Gintersdorfer e Knut Klassen lavorano assieme su progetti teatrali da otto
anni. Nei loro spettacoli si fondono testo e
movimento, cultura moderna e cultura tradizionale, Africa ed Europa. «Othello, c’est
qui» ha vinto il primo premio al Festival Impulse 2009 e da allora affascina e spiazza
gli spettatori dei festival e dei teatri più
prestigiosi in tutto il mondo.
In der westlichen Theaterszene ist Othello
die bekannteste Rolle für einen schwarzen
Schauspieler. In Afrika jedoch ist die Figur
von Othello weitgehend unbekannt. Es handelt sich um ein europäisches Produkt, eine
Projektion unserer Vorstellung eines «Ausländers». Dieses Phänomen hat den deutschen Künstler Knut Klassen und die Regisseurin Monika Gintersdorfer inspiriert. In der
tiefgreifenden Performance «Othello, c’est
qui» entwickeln sie einen Dialog zwischen
dem Schauspieler und Tänzer von der Elfenbeinküste Franck Edmond Yao und der deutschen Schauspielerin Cornelia Dörr. Das Gespräch über Othello und Desdemona entwickelt sich sehr schnell zu einer eigentlichen
ungestümen Gegenüberstellung zwischen
zwei Kulturen, welche Emotionen, Vorurteile,
Gegensätze und schlimmste Missverständnisse hervorruft.
Monika Gintersdorfer und Knut Klassen arbeiten seit acht Jahren in verschiedenen Theaterprojekten zusammen. In ihren Stücken
vereinen sich Text und Bewegung, moderne
und traditionelle Kultur, Afrika und Europa.
«Othello, c’est qui» hat den ersten Preis am
Festival Impulse 2009 gewonnen und seither
bezaubert und begeistert es die Zuschauer
der angesehensten Festivals und der wichtigsten Theaterhäuser auf der ganzen Welt.
Das Stück wird deutsch und französisch gespielt.
Sur les scènes occidentales, Othello est
l’un des rôles les plus célèbres pour comédiens noirs. En Afrique, le personnage
est cependant quasi inconnu. Il semblerait qu’il soit une création purement européenne, une reconstruction plurielle
de «l’étranger». Ce phénomène a inspiré le plasticien allemand Knut Klassen et
la metteure en scène Monika Gintersdorfer. Dans Othello, c’est qui, ils portent à
la scène un dialogue entre le danseur et
comédien né en Côte d’Ivoire Franck Edmond Yao et la comédienne allemande
Cornelia Dörr. Leur conversation autour
du personnage d’Othello aboutit à un affrontement entre deux cultures, générant
émotions, préjugés, oppositions et malentendus extrêmes.
Monica Gintersdorfer et Knut Klassen travaillent ensemble depuis huit ans. Leurs
spectacles conjuguent texte et mouvement et marient la culture contemporaine
et traditionnelle, africaine et européenne.
«Othello c’est qui ?» a eu le premier prix
du festival Impulse 2009 et depuis il fascine et impressionne les spectateurs des
festivals et des plus prestigieux théâtres
du monde entier.
Le spectacle est en français et allemand.
13
luglio
Piazza Buffi, ex Piazza Magoria (in caso di cattivo tempo lo spettacolo non ha luogo)
18
gio
ore 21.00
Compagnia Scatola Rossa (I)
Lux
teatro-circo
durata 60 min.
• in italiano, comprensibile
senza conoscenze linguistiche
• prezzi:gratis
• per adulti e bambini a partire dai 10 anni
•
i
•
Lux
scrittura scenica e regia:
Valentina Rosati
con: Juriy Longhi, Giulia Piermattei
elementi scenici e costumi:
Marianna Peruzzo
produzione: Teatro Stabile delle
Marche / Festival Mirabilia /
Compagnia Scatola Rossa, 2013
www.stabilemarche.it
www.bubblecirkus.net
«Lux» è un nuovo progetto di teatro-circo
che nasce dall’incontro di quattro diverse
personalità artistiche, con un background
che spazia dall’arte circense, al teatro di
strada fino al teatro di prosa. Equilibrismo,
giocoleria, acrobatica aerea e recitazione
scelgono come linguaggio espressivo il teatro delle ombre per una messa in scena
originale su Lulu, una delle figure femminili che ha rivoluzionato l’immagine della
donna nel ‘900. Lo spettacolo si sviluppa
per immagini ispirandosi alle Lulu di Wedekind, Papst e Berg, ma anche alla Valentina
di Crepax per trasportare gli spettatori in
una dimensione onirica ma piena di colpi
di scena. Un mondo di forme e costumi ed
esseri umani capaci di volare in una calda
notte d’estate.
La giovane Compagnia Scatola Rossa, costituita in occasione di questo progetto,
nasce dall’incontro tra l’acrobata aerea
Giulia Piermattei, il giocoliere ed equilibrista Juriy Longhi e la regista Valentina Rosati. Il progetto «Lux» ha vinto il concorso
Cantieri di Strada per la Sezione «Di piazza
in piazza» indetto dalla Federazione Nazionale Arte di Strada.
14
«Lux» ist ein neues Projekt von Zirkustheater, welches aus der Begegnung von vier
Künstlern mit unterschiedlicher Herkunft (Zirkus, Strassentheater, Sprechtheater) entstanden ist. Gleichgewichtskunst, Jonglierkunst,
Luftakrobatik und Sprechtheater bedienen
sich des Schattentheaters für diese originelle Inszenierung der Lulu, eine der weiblichen
Figuren, welche das Frauenbild im 20. Jh. revolutioniert hat. Die Aufführung entwirft Bilder, die von den verschiedenen Vorstellungen
der Lulu’s von Wedekind, Papst und Berg inspiriert sind, lehnt aber auch an die Valentina von Crepax an um ihre Zuschauer in eine
Traumwelt zu entführen, die jedoch mit Überraschungseffekten gespickt ist. Eine Welt
von Formen und Verkleidungen und menschlichen Wesen, welche die Fähigkeit besitzen,
in einer warmen Sommernacht fliegen zu können. Die junge Theatertruppe Scatola Rossa,
welche im Rahmen dieses Projektes gegründet worden ist, entstand durch die Begegnung zwischen der Luftakrobatin Giulia Piermattei, dem Jonglier- und Gleichgewichtskünstler Juriy Longhi und der Regisseurin Valentina Rosati. Das Projekt «Lux» hat den von
der Federazione Nazionale Arte di Strada ausgeschriebenen Wettbewerb im Rahmen von
Cantieri di Strada in der Abteilung «Di piazza
in piazza» gewonnen. Das Stück ist italienisch
gesprochen, kann aber auch ohne Sprachkenntnisse verstanden werden.
«Lux» est un nouveau projet de théâtrecirque qui naît de la rencontre de quatre
personnalités artistiques différentes, dont
le background va de l’art du cirque au
théâtre de rue en passant par le théâtre
de parole. Équilibrisme, jonglage, acrobaties aériennes et jeu de scène choisissent
comme moyen d’expression le théâtre
d’ombres pour une mise en scène originale autour de Lulu, une des figures féminines qui ont révolutionné l’image de
la femme au 20ème siècle. Le spectacle
de déroule à travers des images s’inspirant des Lulu de Wedekind, Papst et Berg,
mais aussi de la Valentine de Crepax, qui
transportent les spectateurs dans une dimension onirique et pleine de coups de
théâtre. Un monde de formes et de costumes et d’êtres capables de voler dans
une chaude nuit d’été.
La jeune troupe Compagnia Scatola Rossa, fondée à l’occasion de ce projet, naît
de la rencontre entre l’acrobate aérienne
Giulia Piermattei, le jongleur et équilibriste
Juriy Longhi et la metteure en scène Valentina Rosati. Le projet «Lux» a gagné le
concours Cantieri di Strada pour la catégorie «De place en place» organisé par la
Federazione Nazionale Arte di Strada.
Le spectacle est in italien mais se comprend bien sans connaissance de la langue.
Castello Montebello
(in caso di cattivo tempo: Teatro dell’Oratorio, inizio anticipato ore 18.30)
Idiot Savant & Ludwig (I/CH/F)
Il marito smarrito
luglio
luglio
sa
ore 23.15
do
ore 22.00
20 21
teatro
• durata 60 min.
• in italiano
• prezzi:
Fr. 20.–
•
i
Il marito smarrito
da: «George Dandin» di Molière
traduzione: Matthieu Pastore
regia e drammaturgia:
Filippo Renda
con: Pier Paolo D’Alessandro,
Matthieu Pastore, Laura Serena,
Simone Tangolo, Anahì Traversi
scene e costumi: Eleonora Rossi
assistenza alla regia: Mattia Sartoni
produzione: Idiot Savant, 2013
Idiot Savant è una giovane e ambiziosa
compagnia multinazionale che da Milano si
sta rapidamente imponendo. Recente finalista del concorso Premio Schweiz, giunge
a Bellinzona direttamente da Spoleto con
il work in progress «Il marito smarrito», una
finta commedia musicale liberamente tratta da «George Dandin» di Molière.
Giorgio Dandini, un villico ricco ma geloso,
ha sposato Angelica di Sotenville, figlia di
nobili genitori decaduti. Il matrimonio è il
frutto di una trattativa tra i genitori e l’imprenditore agricolo, che hanno scambiato
il lustro della nobiltà con il denaro sonante.
Angelica, insoddisfatta, cederà alle lusinghe di Clitandro, signorotto cafone e pieno
di «fascino animale»: tradendo marito e famiglia la ragazza spera di liberarsi dalle
gabbie sociali che le tarpano le ali. Ma esse
sono di un acciaio infrangibile.
L’impianto della stralunata e divertentissima messa in scena è molto essenziale, con
i costumi collocabili attorno agli anni 60’,
poiché altro nucleo narrativo de «Il marito
smarrito» è la musica di quegli anni, ironica, spiazzante e inquietantemente candida. Con, su tutti, il rock’n’roll molleggiato
di Adriano Celentano…
Idiot Savant ist eine junge multinationale
Theatertruppe, welche aus Mailand stammend sich schnell durchsetzt. Kürzlich im
Finale des Wettbewerbs Premio Schweiz,
kommt die Truppe direkt von Spoleto mit
dem work in progress «Der verschwundene Ehemann», eine musikalische Komödie
frei nach «George Dandin» von Molière.
Giorgio Dandini, ein reicher, aber eifersüchtiger Bauer, hat Angelica von Setenville,
Tochter aus adeliger, aber verarmter Familie geheiratet. Die Heirat ist durch die Vermittlung zwischen Eltern und dem bäuerlichen Unternehmer zustande gekommen,
welche den Glanz des Adels mit dem klingenden Geld vertauscht hatten. Angelika,
unzufrieden wie sie ist, erliegt den Schmeicheleien von Clitandro, einem aufgeblasenen Junggesellen mit «animalischen Reizen»: Ehemann und Familie hintergehend
hofft das Mädchen, sich von den gesellschaftlichen Zwängen zu befreien.
Die besondere Struktur ist wesentlicher
Bestandteil dieser lustigen und vergnüglichen Inszenierung, mit Kostümen aus
den 60. Jahren, genauso wie die Musik:
Ironisch, hinreissend und verwirrend rein.
Über alldem, der federnde Rock’n Roll von
Adriano Celentano…
Idiot Savant est une jeune et ambitieuse
troupe multinationale milanaise qui est
en train de s’imposer dans le milieu. Récemment finaliste du concours Premio
Suisse, la troupe arrive à Bellinzone directement de Spoleto avec leur work in progress «Il marito smarrito» («Le mari perdu»), une pseudo-comédie musicale tirée
du «Georges Dandin» de Molière.
Giorgio Dandini, un paysan riche et jaloux, a marié Angelica de Sotenville, fille
de nobles déchus. Le mariage est le fruit
d’une tractation entre les parents et l’entrepreneur agricole, qui ont échangé le lustre
de la noblesse contre de l’argent comptant. Angelica, insatisfaite, cédera aux flatteries de Clitandro, un jeune homme un
peu rustre et plein de charme animal: en
trahissant son mari et sa famille, la jeune
fille espère se libérer de cette cage sociale
qui lui coupe les ailes. Mais sa cage est
d’un acier incassable.
La mise en scène étrange et drôlissime est
essentielle, les costumes sont des années
60 - tout comme la musique, ironique, désarmante et inquiétante de candeur. Avec,
au-dessus de tous, le rock’n roll souple
d’Adriano Celentano...
15
luglio
21
Teatro Sociale
do
ore 20.00
Bobok Theatre & Grigory Lifanov (CH/Rus)
Bobok
teatro di movimento
durata 90 min.
• in italiano, sopratitoli in tedesco
• prezzi:
Fr. 30.– (I. e II. cat.)
Fr. 20.– (III. e IV. cat.)
• adatto a bambini dagli 8 anni e per tutti
•
i
•
Bobok
da: una novella di Fjodor
Michailowitsch Dostojewski
regia: Grigory Lifanov
con: Naïma Bärlocher, Chloé
Bolliger, Charlotte Engelbert,
Laura Hagemann, Sebastian Kläy,
Shahaf Michaeli, Julian Mücke, Marc
Oosterhoff
supervisione coreografie:
Corinna Vitale
supervisione costumi e trucco:
Stephanie Metzner
light design: Christoph Siegenthaler
produzione: Scuola Teatro Dimitri
Verscio, 2012
www.boboktheatre.com
Lo spettacolo è ispirato ad una novella del
1873 nella quale Fjodor Dostojewski descrive con ironia le fatiche della creatività
letteraria nella decadente società russa di
fine ‘800. Lo scrittore Iwan Iwanitsch è in
crisi, non riesce più a scrivere. Beve ed ha
le allucinazioni. In cerca di ispirazione un
giorno si reca al cimitero… e lì a sorprenderlo è tutto un parlottare e sussurrare,
cantare e ballare, gemere e gridare nelle
tombe. Iwan si ritrova in un luogo fra la vita
e la vita dopo la vita (bobok), dove intrighi
politici, tradimenti e gelosie continuano a
scaldare gli animi di coloro che già sono
passati ad una vita che si dice migliore.
In questo che è il loro lavoro di diploma gli
allievi della Scuola Teatro Dimitri sotto la
guida del celebre regista e pedagogo del
teatro russo Grigory Lifanov hanno cercato
di dare espressione fisica alla pazzia, alla
decadenza, alla depravazione, al paranormale. Ne è risultato un lavoro intriso della
straordinaria tradizione teatrale russa, ma
carico di giovanile freschezza. «Bobok» ha
vinto il primo premio al Roma Teatro Festival 2012.
16
Die Aufführung ist inspiriert von einer Novelle aus dem Jahre 1873, in welcher Fjodor Dostojewski mit einer gewissen Ironie
die Mühen der literarischen Tätigkeit in der
dekadenten russischen Gesellschaft Ende
des 19. Jh. beschreibt. Der Schriftsteller
Iwan Iwanitsch befindet sich in einer Krise,
es gelingt ihm nicht mehr zu schreiben. Er
trinkt und leidet unter Halluzinationen. Auf
der Suche nach neuen Inspirationen begibt er sich eines Tages auf den Friedhof...
und hier herrscht zu seiner Überraschung
ein Tuscheln und Flüstern, Singen und Tanzen, Stöhnen und Schreien in den Gräbern.
Iwan befindet sich an einem Ort zwischen
dem Leben und dem Leben nach dem Leben (bobok), wo politische Intrigen, Verrat
und Eifersucht weiterhin die Seelen, derer
erhitzen, welche, wie man sagt, in ein besseres Leben übergegangen sind.
Mit dieser Diplomarbeit haben die Schüler der Dimitri Theaterschule versucht, der
Verrücktheit, der Dekadenz, dem Verderben, dem Übernatürlichen einen physischen Ausdruck zu verleihen. Es entstand
daraus ein Stück, welche durchdrungen ist
von der aussergewöhnlichen russischen
Theatertradition, aber gepfeffert mit jugendlicher Frische.
Auf Italienisch mit deutschen Übertiteln.
Bobok est une pièce inspirée d’un court
récit de Fédor Dostoïevski intitulé «Bobok» et publié pour la première fois en
1873. Cette histoire pleine d’ironie parle
de la décadence humaine et de la créativité littéraire dans la décadence de la
Russie de la fin du 19ième siècle. L’écrivain Ivan Ivanitch est en crise, il n’arrive
plus à écrire. Il boit et a des hallucinations.
A la recherche d’inspiration, un jour il se
rend au cimetière… et là il entend alors
des voix, des chuchotements, des chants
et des danses provenant des tombes. Ivan
se retrouve dans cet espace flou entre la
vie et la vie après la vie («bobok») où des
intrigues politiques, des trahisons et des
jalousies continuent à habiter les âmes de
ceux qui sont passés dans une vie que l’on
dit meilleure.
Dans leur spectacle de fin d’école, dirigés
par Grigory Lifanov, les étudiants de l’école
de théâtre Dimitri ont recherché l’expression corporelle et l’interprétation de la folie,
de la décadence, des effets paranormaux
et transcendantaux. Il en ressort un travail
imprégné de l’extraordinaire tradition théâtrale russe mais en y ajoutant une fraicheur
nouvelle. «Bobok» a obtenu le premier pix
au Roma Teatro Festival 2012
luglio
Castello Montebello
(in caso di cattivo tempo: Teatro dell’Oratorio, inizio anticipato ore 18.30)
17
mer
ore 22.00
Silvio Orlando & Pejman Tadayon (I/Iran)
Orlando
in Purgatorio
teatro
• durata 80 min.
• in italiano
• prezzi:
Fr. 20.–
•
i
Orlando in purgatorio –
Ovvero il terzo luogo
tratto da: «La divina commedia»
di Dante Alighieri
drammaturgia e regia:
Silvio Orlando
con: Silvio Orlando e
Maria Laura Rondanini
musiche dal vivo: Pejiman Tadayon
produzione:
Teatro del Cardellino, 2012
www.pejmantadayon.com
Attraverso due canti del Purgatorio dalla
Commedia dantesca, Silvio Orlando, novello Virgilio, ci guida in un viaggio affascinante e misterioso, in quello che Lutero chiamava il terzo luogo. Dice Orlando: «Il Purgatorio è una geniale invenzione della
Chiesa di Roma. Da un lato è stato una micidiale arma di controllo politico: allungare
la giurisdizione della Chiesa non solo sui vivi ma anche sui morti. D’altro canto, una
magnifica forma di consolazione, di vicinanza tra i vivi e i morti. Nel Purgatorio, Dante
indaga questo universo sospeso tra purezza
e malvagità, ci parla delle anime non completamente buone e non completamente
cattive: in poche parole di tutti noi».
Il recital dantesco di Orlando è anche
un’affascinante lezione sul Medio Evo, resa
memorabile dal luogo che la ospita, il Castello di Montebello, costruito alla fine del
XIII secolo e dunque contemporaneo di
Dante. Uno spettacolo intelligente e leggero, com’è nelle corde di Silvio Orlando,
anche grazie alle intonazioni partenopee di
Maria Laura Rondanini e alle sonorità ricche di rimandi etnici del grande musicista
persiano Pejman Tadayon.
Mit zwei Gesängen aus Dantes Komödie,
führt uns der aus den Filmen von Nanni Moretti bekannte Schauspieler Silvio
Orlando wie Vergil in eine faszinierende
und mysteriöse Reise in eine Welt, welche Luther den dritten Ort nannte. Orlando sagt: «Das Fegefeuer ist eine geniale
Erfindung der Kirche von Rom. Einerseits
ist es eine schreckliche Waffe der politischen Kontrolle: Den Arm der Gerichtsgewalt der Kirche nicht nur über die Lebenden, sondern auch über die Toten zu verlängern. Andererseits ist es eine wunderbare Art von Trost, eine Annäherung zwischen Lebenden und Toten. Im Fegefeuer untersucht Dante dieses schwebende
Universum zwischen Reinheit und Bosheit,
er spricht von nicht ausschliesslich guten
und nicht ausschliesslich schlechten Seelen: Mit anderen Worten von uns allen».
«Orlando in Purgatorio» gewährt auch einen faszinierenden Einblick ins Mittelalter,
welcher noch vertieft wird durch den Aufführungsort, das Schloss Montebello, das
Ende des XIII Jahrhunderts erbaut worden ist, also zu Dantes Zeiten. Eine intelligente und leichte Aufführung, auch Dank
der partenopeischen Vertonung von Maria
Laura Rondanini und der reichen ethnisch
angehauchten Klangfülle des persischen
Musikers Pejman Tadayon.
Grace à deux cantiques du Purgatoire de
la Divine comédie de Dante, Silvio Orlando, nouveau Virgile, nous entraine dans un
voyage fascinant et mystérieux, que Martin Luther appela le troisième lieu.
D’après Orlando, le Purgatoire est une invention géniale de l’Eglise Romaine. Cela fut d’une part une arme meurtrière de
contrôle politique: prolonger la juridiction
de l’église non seulement sur les vivants
mais également sur les morts. D’autre part
ça a créé une magnifique forme de consolation et de voisinage entre les vivants et
les morts. Dans le Purgatoire, Dante fait
une recherche sur cet univers hésitant
entre la pureté et la malignité. Il nous parle
des âmes pas vraiment bonnes et pas vraiment mauvaises, en bref, de nous tous.
Le récit dantesque d’Orlando est une leçon fascinante sur le moyen âge, rendue
inoubliable par le lieu où il se produit,
le Château Montebello, construit à la fin
du XIII ième siècle et donc contemporain
de Dante. Un spectacle intelligent et léger, dans le style de Silvio Orlando, grâce
aussi au timbre particulier de Maria Laura
Rondanini et aux riches sonorités des références culturelles du grand musicien Persan Pejman Tadayon
17
luglio
Castello Montebello
(in caso di cattivo tempo: Teatro dell’Oratorio, inizio anticipato ore 18.30)
19
ven
ore 23.15
Lucilla Giagnoni (I)
lettura scenica
durata 90 min.
• in italiano
• prezzi:
Fr. 10.–
•
Ecce Homo
i
•
Ecce Homo
di e con: Lucilla Giagnoni
collaborazione al testo:
Maria Rosa Pantè
musiche: Paolo Pizzimenti
luci: Massimo Violato
produzione: CTB Teatro Stabile di
Brescia / Fondazione Teatro Piemonte
Europa, 2013
www.lucillagiagnoni.it
«Per costruire uno spettacolo serve il pubblico. A maggior ragione se l’attore è solo
in scena ed è anche l’autore del testo. A
questo punto il pubblico è anche il regista.
Meglio aggiungere che in questo caso
“l’attore” è un’attrice: il linguaggio, specie
nella definizione dei generi, ha i suoi limiti».
Così Lucilla Giagnoni introduce quella che
definisce una prima lettura pubblica, necessaria, del testo dello spettacolo «Ecce Homo». Perché Territori vuole anche essere un
laboratorio, un luogo in cui assistere alla nascita di nuovi progetti teatrali, come se si
spiasse dentro una bottega artigiana.
Nella sua versione teatrale «Ecce Homo»
debutterà in autunno, proseguendo un coerente percorso di ricerca che vede Giagnoni da più di quindici anni interpretare i
testi sacri in stretto dialogo con la poesia e
la scienza, senza rinunciare alla forza delle
rappresentazioni che ciascun linguaggio
porta con sé. «Negli ultimi secoli l’Uomo
ha costruito di sé l’immagine di un Re da
cui dipende il destino del mondo e delle
sue creature», dice lei, «ma, forse, la nostra
è una favola: la favola di un Re caduto dal
trono».
18
«Wer ein Theaterstück schaffen will, braucht
ein Publikum. Dies gilt umso mehr, wenn der
Schauspieler allein auf der Bühne steht und
auch der Autor des Textes ist. In diesem Fall
wird das Publikum auch zum Regisseur. Dabei drängt es sich auf, zu präzisieren, dass
der Schauspieler eine Schauspielerin ist. Das
ist eine Folge der begrenzten Möglichkeiten,
in einer Sprache die Geschlechter zu berücksichtigen». Mit diesen Worten führt Lucilla
Giagnoni in die Aufführung ein, die sie eine erste und längst fällige öffentliche Lesung
des Textes des Theaterstücks «Ecce Homo»
nennt. Denn Territori will auch ein Atelier
sein, ein Ort, an dem man der Entstehung
neuer Theaterprojekte beiwohnen kann, wie
wenn man in die Werkstatt eines Handwerkers spähen würde.
Im Herbst wird die Bühnenversion von «Ecce
Homo» zu sehen sein. Damit findet ein kontinuierlicher Entwicklungsweg seine Fortsetzung, auf welchem man Giagnoni seit mehr
als 15 Jahren bei der Interpretation religiöser
Texte in engem Dialog mit der Poesie und
der Wissenschaft verfolgen kann, wobei jede
Vorstellung die Kraft ihrer eigenen Sprache
entfaltet. «In den letzten Jahrhnunderten hat
der Mensch von sich das Bild eines Königs
konstruiert, von dem das Schicksal der Welt
und ihrer Kreaturen abhängt», sagt sie, «aber
vielleicht entpuppt sich dies als Fabel: Als Fabel des vom Thron gestürzten Königs».
«Pour construire un spectacle, il faut un public. A plus forte raison si l’acteur est seul
sur scène et qu’il est aussi l’auteur du texte.
A ce point le public est aussi le metteur en
scène. Ajoutons que dans ce cas l’acteur est
une actrice: le langage, surtout dans la définition des genres, a ses limites». Voilà comment Lucilla Giagnoni introduit ce qu’elle
définit une première lecture publique, nécessaire, du texte du spectacle «Ecce Homo». Puisque Territori se veut aussi laboratoire, un lieu où l’on assiste à la naissance de
nouveaux projets théâtraux, comme si l’on
guignait dans une boutique d’artisan.
Dans sa version théâtrale «Ecce Homo»
débutera cet automne, suivant un parcours cohérent de recherche qui voit Giagnoni interpréter, depuis plus de 15 ans,
des textes sacrés dialoguant étroitement
avec la poésie et la science, sans renoncer
à la force des représentations que chaque
langage porte en soi. «Au cours des derniers siècles l’homme a construit l’image
d’un roi maître du destin du monde et de
ses créatures, dit-elle, mais peut-être que
justement notre histoire est un conte: celui
d’un Roi tombé de son trône».
luglio
Castello Montebello
(in caso di cattivo tempo: Teatro dell’Oratorio, inizio anticipato ore 18.30)
18
gio
ore 23.00
Antonio Ballerio & Andrea Manzoni (CH)
Ci sono onde che
mai arriveranno a riva
lettura musicata
durata 60 min.
• in italiano
• prezzi: Fr. 20.–
•
i
•
Ci sono onde che
mai arriveranno a riva
con testi di: Alessandro Baricco,
Nico Orengo, Johann Wolfgang
von Göthe, Emily Dickinson, Arthur
Rimbaud, Fernando Pessoa, Herman
Melville, Charles Baudelaire,
Thomas Mann, Guy de Maupassant,
Antonio Tabucchi, Joseph Conrad,
Jorge Luis Borges, Jack London,
William Shakespeare, Hans Magnus
Enzensberger, Erri DeLuca e altri
scelti da: Antonio Ballerio
con: Antonio Ballerio (voce)
e Andrea Manzoni (tastiere)
produzione: Labyrinthos, 2013
www.manzoniandrea.com
«Ci sono onde mai che arriveranno a riva»
sono versi rubati a una poesia di Nico Orengo. Annunciano un percorso su un argomento che ha affascinato da sempre i più
grandi scrittori e tuttora cattura la nostra immaginazione e le nostre sensibilità: il mare.
Da una così vasta letteratura Antonio Ballerio ha raccolto alcune poesie e alcune pagine di narrativa. Vogliono essere lampi,
folgorazioni, trasmettere emozioni. Un
viaggio per mare, dal Mediterraneo agli
oceani, che dal distacco dalla terraferma ci
porta – attraverso il profumo salmastro delle onde e spinti da un turbinio di venti e di
colori e di cieli stellati e dopo aver affrontato paure, violente tempeste, drammatiche catastrofi passate e attuali – ad un auspicabile approdo. Fine e compimento di
un viaggio che abbiamo percorso non solo
consultando rotte e mappe geografiche
ma soprattutto ascoltando le mappe interiori della nostra anima. Un viaggio che si
farà ancora più vibrante nella splendida
cornice monumentale del Castello di Montebello affondato in una notte d’estate.
A duettare con la voce di Antonio Ballerio,
regista e attore di teatro, saranno in scena
le tastiere del giovane pianista Andrea
Manzoni.
«Es gibt Wellen, welche nie ans Ufer kommen werden»: das Zitat stammt aus der Feder des Dichters Nico Orengo. Es behandelt ein Thema, welches schon seit jeher
die grössten Schriftsteller fasziniert hat und
welches unsere Vorstellungskraft und unsere Gefühle zu fesseln vermag: das Meer.
Von einer solch umfangreichen Literatur
hat Antonio Ballerio einige Gedichte und
Erzählungen zusammengestellt. Es sind
Gedankenanstösse, Erleuchtungen, wollen Gefühle übermitteln. Eine Reise auf
dem Wasser vom Mittelmeer bis zu den
entfernten Ozeanen, welche uns wegführt
vom Festland, getragen vom salzigen Geruch der Wellen und getrieben von den
Winden und den Farben und den Sternenhimmeln, Ängste, gewaltige Gewitter, dramatische vergangene und gegenwärtige
Katastrophen durchstehend bis hin zu einem erstrebenswerten Ziel. Vollendung einer Reise, welche wir zurückgelegt haben,
nicht nur indem wir Kompass und Landkarten zur Hand genommen haben, sondern indem wir vor allem unserem inneren
Kompass, dem Kompass unserer Seele,
gefolgt sind. Eine Reise, die noch beeindruckender wird durch den grossartigen
Rahmen, welcher das Schloss Montebello
bietet und uns in eine laue Sommernacht
eintauchen lässt.
«Il y a des vagues qui n’arrivent jamais
jusqu’à la rive». Ce sont des vers volés à
une poésie de Nico Orengo. Ils annoncent
un parcours sur le thème qui a toujours
fasciné les plus grands écrivains et qui encore aujourd’hui captive notre imagination
et notre sensibilité: la mer.
Dans cette vaste œuvre littéraire, Antonio
Ballerio a rassemblé certaines poésies et
quelques pages de récits. Elles veulent
frapper, choquer et susciter des émotions.
Un voyage en mer, de la méditerranée aux
océans, où l’absence de terre ferme nous
porte à travers le parfum saumâtre des
vagues dans un tourbillon de vents et de
couleurs sous des ciels étoilés, la crainte
des tempêtes et des naufrages, anciennes
peurs et actuelle catastrophe, cherchant
le salut dans l’abordage. Fin et terminus
d’un voyage que nous avons parcouru
non seulement en consultant les routes
et les cartes géographiques mais surtout
en écoutant les voies intérieures de nos
âmes. Un voyage qui sera encore plus impressionnant dans le cadre monumental et
splendide du Château de Montebello au
sein d’une nuit d’été.
En duo, nous avons la voix d’Antonio Ballerio, metteur en scène et acteur de théâtre,
accompagné sur scène par le clavier du
jeune pianiste Andrea Manzoni.
19
luglio
21
Stazione di Castione-Arbedo, Ferrovia Mesolcinese
do
ore 16.00
Flavio Stroppini & Monica De Benedictis (CH)
Prossima fermata
Bellinzona – Step I
teatro documentario con
viaggio in treno e spuntino al grotto
• durata 180 min.
• in italiano
• prezzi: Fr. 30.–
•
i
Prossima fermata
Bellinzona – Step I
di: Flavio Stroppini
& Monica De Benedictis
con: Igor Horvat e Cito Steiger
fisarmonica: Thomas Guggia
produzione: Teatro Sociale Bellinzona –
Bellinzona Teatro, coproduzione Nucleo
Meccanico, 2013
La ferrovia è il sangue nel corpo di Bellinzona. Dal suo insediarsi la città ha preso il
ritmo dei treni. L’orario del giorno e della
notte è diventato l’orario del partire,
dell’arrivare e del passare. Attorno alla stazione e all’Officina sono nate, cresciute e
vissute generazioni. Questo è il racconto.
Oggi, dopo mesi di ricerche d’archivio, c’è
una grande mappa della storia della stazione di Bellinzona. Scontri ferroviari, inaugurazioni e aneddoti creano la geografia di
un mondo da raccontare. Ora c’è da costruire il percorso. Bisogna assemblare le
ricerche con le storie delle persone che
nella ferrovia hanno costruito la propria
quotidianità. Due anni di lavoro porteranno, nel 2015, ad uno spettacolo di teatro
documentario.
Il Teatro Sociale presenta il progetto e i primi materiali: tutti in carrozza! E parlando di
realtà ci vuole un treno vero dove scoprire
notizie, un grotto dove gustare un piatto di
affettato e un tazzino di buon vino e ascoltare, per poi tornare. Tutti in viaggio, tutti
con la voglia di saperne di più: uno spettacolo da immaginare.
20
Die Eisenbahn ist das Blut im Herzen von
Bellinzona. Mit der Inbetriebnahme der Eisenbahn hat sich die Stadt auf den Rhythmus
der Züge eingestellt. Rund um den Bahnhof
und die Werkstätten der Eisenbahn sind Generationen geboren, gewachsen und haben
mit und für sie gelebt. Davon handelt die Erzählung.
Heute, nach monatelangen Nachforschungen in den Archiven, ist ein grosses Dossier über die Geschichte des Bahnhofes von
Bellinzona entstanden. Eisenbahnzusammenstösse, Einweihungen und Anekdoten
bilden zusammen eine eigene Welt, die erzählt werden will. Jetzt gilt es, diese auszuarbeiten. Es geht darum die Nachforschungen
mit den Geschichten der Personen, welche
aus ihrem Alltag erzählen, zu ergänzen. Zwei
Jahre Vorbereitungsarbeiten für eine dokumentarische Theateraufführung, welche für
das Jahr 2015 vorgesehen ist.
Das Teatro Sociale Bellinzona präsentiert
das Projekt und das erste zusammengetragene Material: Alles einsteigen! Und um der
Realität gerecht zu werden braucht es einen
richtigen Zug, wo Neuigkeiten entdeckt werden können, und ein Grotto wo ein Tessiner Teller gegessen und ein Glas guten Wein
getrunken werden kann um zuzuhören und
wiederzukommen. Jedermann auf die Reise, alle mit dem Wunsch, mehr zu erfahren.
Le chemin de fer, c’est le sang dans les
veines de Bellinzone. Dès son établissement, la ville a pris le rythme des trains.
Les heures du jour et de la nuit sont devenues l’horaire des départs, des arrivées et
du passage. Autour de la gare et de l’Officina – les ateliers ferroviaires – sont nées
et ont grandi des générations. Ça, c’est le
récit. Aujourd’hui, après des mois de recherches dans les archives, nous avons
une grande carte de l’histoire de la gare
de Bellinzone. Les accidents de trains,
les inaugurations et les anecdotes constituent la géographie d’un monde à raconter. Il faut maintenant en reconstruire le
parcours. Il faut assembler les recherches
et les histoires des gens qui ont construit
leur quotidien autour des chemins de fer.
Deux ans de travail mèneront, en 2015, à
un spectacle de théâtre-documentaire. Le
Teatro Sociale Bellinzona présente le projet et les premiers matériaux: tous en voiture! Et, tout en parlant de cette réalité,
il faut un véritable train où découvrir des
anecdotes, un grotto où les écouter en dégustant un plat de charcuteries et du bon
vin. Tous dans le même train, avec l’envie
d’en découvrir davantage: un spectacle à
imaginer.
luglio
17
Palazzo municipale, corte interna
mer
ore 18.00
Orchestra di fiati della Svizzera Italiana (CH)
•
Concerto d’apertura
Concerto d’apertura
i
musica
• durata 60 min.
• prezzi:gratis
con: Orchestra di fiati
della Svizzera italiana
direttore: Angelo Bolciaghi
www.ofsi.ch
Diretta da Angelo Bolciaghi, con forti radici
regionali e un irraggiamento internazionale,
l’Orchestra di fiati della Svizzera Italiana
(OFSI) lavora per confermarsi un complesso
faro nel suo genere in Svizzera. L’Orchestra
è formata da professionisti e da dilettanti di
provate capacità musicali provenienti dal
Canton Ticino, dalle zone italiane di confine
e, per alcuni rinforzi, dalla Svizzera tedesca.
A Territori l’OFSI si esibisce nel concerto
d’apertura, per un festoso avvio su musiche
di Johann Sebastian Bach, Saverio Mercadante, Olivier Waespi, Amilcare Ponchielli,
Arthur Honegger, Ottorino Respighi, Thomas Trachsel e Nino Rota.
Dirigiert von Angelo Bolciaghi, mit starken
regionalen Wurzeln und einem internationalen Einfluss, ist das Blasorchester der Italienischen Schweiz (OFSI) schweizweit wegweisend auf seinem Gebiet. Das Orchester
stellt sich zusammen aus Berufsmusikern
und Amateuren mit bewährtem musikalischem Können aus dem Kanton Tessin, aus
dem angrenzenden Italien und als Verstärkung aus der deutschen Schweiz.
Anlässlich des Festivals Territori spielt das
Orchester OFSI zum Eröffnungskonzert auf,
für einen festlichen musikalischen Auftakt
zur Musik von Johann Sebastian Bach, Saverio Mercadante, Olivier Waespi, Amilcare
Ponchielli, Arthur Honegger, Ottorino Respighi, Thomas Trachsel und Nino Rota.
Dirigé par Angelo Bolciaghi, avec de fortes
racines régionales et une aura internationale l’Orchestra di fiati della Svizzera Italiana
(OFSI) travaille pour être confirmée comme un ensemble phare dans son genre en
Suisse. L’Orchestre est formé de professionnels et d’amateurs aux capacités musicales reconnues et provenant de tout le
Canton du Tessin, des zones de frontières
italiennes et pour certains besoins de renforts, de la Suisse alémanique. A Territori
l’OFSI jouera en concert d’ouverture des
morceaux de Johann Sebastian Bach, Saverio Mercadante, Olivier Waespi, Amilcare Ponchielli, Arthur Honegger, Ottorino
Respighi, Thomas Trachsel et Nino Rota.
luglio
20
Piazza del Sole
sa
9.00 – 13.00
Henning Ballmann (D)
Jahrmarktsorgel
In voga a partire dalla seconda metà del 19°
secolo, gli organi meccanici per le fiere (Jahrmarktsorgel) erano enormi strumenti che
con canne d’organo e sezioni ritmiche automatizzate azionate da rotoli di cartone perforato dovevano catturare l’attenzione del
pubblico per una certa attrazione. Quello
che arriva a Bellinzona su un camion di 6 tonnellate in occasione del tradizionale mercato
del sabato per il festival Territori accompagnava una ruota panoramica dei Biermann di
Gelsenkirchen. Costruito nel 1911 dalla ditta
Wellershaus di Saarn bei Mülheim con le sue
306 canne di legno, i tamburi e le campane
rimase in servizio per diversi decenni nella regione della Ruhr. Dopo l’abbandono, è stato
recuperato e restaurato nel 1994. A Bellinzona eseguirà anche nuove composizioni di autori interessati alle culture alpine e alla tradizione dei «Ländler».
Ab Mitte des 19. Jh. erfreuten sich die mechanischen Orgeln anlässlich der Jahrmärkte grosser Beliebtheit. Die sogenannten
Jahrmarktsorgeln waren enorme Musikinstrumente mit Orgelpfeifen und automatisierten rhythmischen Sektionen, welche mittels
perforierten Kartonrollen betrieben wurden. Sie hatten die Aufgabe, die Aufmerksamkeit des Publikums auf eine bestimmte
Attraktion zu lenken. Die Orgel, welche im
Rahmen des traditionellen Samstags Marktes nach Bellinzona kommt, wird mit einem
6 Tonnen Lastwagen für das Festival Territori
hertransportiert. Sie hatte seinerzeit ein Riesenrad der Firma Biermann in Gelsenkirchen
begleitet. 1911 von der Firma Wellershaus in
Saarn bei Mühlheim hergestellt, hat sie mit
ihren 306 Holzpfeifen, den Trommeln und
den Glocken über verschiedene Jahrzehnte in der Region Ruhr im Einsatz gestanden.
Nachdem ihr Betrieb eingestellt worden
war, ist sie 1994 und restauriert worden. In
Bellinzona wird sie auch neue Kompositionen von Autoren, welche sich der alpinen
Kultur und der Tradition der «Ländler» verschrieben haben, abspielen.
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•
musica per organo meccanico
prezzi: gratis
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Jahrmarktsorgel
azionato da: Henning Ballmann
musiche di: Ruedi Häusermann,
Heinz Holliger, David Sonton-Caflisch,
Andreas Schett, François Sarhan,
Michael Riessler, Benjamin Brodbeck,
Urban Mäder, Daniel Ott e altri.
En vogue dès la deuxième moitié du 19ème
siècle, les orgues de Barbarie pour les foires
(Jahrmarktsorgel) étaient des instruments
énormes avec des tuyaux d’orgue et des sections rythmiques automatisées actionnées
par des rouleaux de carton perforé. Ils devaient attirer l’attention du public pour certaines attractions. Celui qui arrivera à Bellinzona, sur un camion de 6 tonnes, pour le
traditionnel marché du samedi lors du festival Territori, accompagnait une roue panoramique des Biermann de Gelsenkirchen.
Construit en 1911 par la maison Wellershaus
de Saarn bei Mülheim avec ses 306 tuyaux
de bois, les tambours et les cloches, il a été
utilisé pendant des décennies dans la région
de la Ruhr puis voué à l’abandon. Il a été récupéré et restauré en 1994. A Bellinzona il
exécutera aussi des compositions nouvelles
d’auteurs intéressés aux cultures alpines et à
la tradition des «Ländler».
21
luglio
18
Castelgrande (in caso di cattivo tempo: Birreria Bavarese)
gio
ore 19.00
Little Paul Venturi, Max Sbaragli
& Dudu Kouaté (I/Senegal)
Bagamojo
arcaic & afro blues
durata 120 min.
• prezzi: gratis
• in collaborazione con:
Coopaso – Music Aperò
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i
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Bagamojo – Blues,
Niger & Gnawa
con: Little Paul Venturi (chitarre, voce),
Max Sbaragli (basso) e Dudu Kouaté
(percussioni africane, xalam)
Il nome della band, Bagamojo, nasce dalla
fusione di quello della cittadina di Bagamoyo, in Tanzania, da cui partivano gli
schiavi per il Nord Africa e gli Stati Uniti, ed
il Mojo di estrazione blues. Il duo di Paul
Venturi e Max Sbaragli con la presenza del
percussionista Dudu Kouaté segna il punto
pratico dell’avvenuta saldatura tra il blues
e l’Africa. L’ossatura portante dello show è
data dalla fusione musicale operata da
Venturi e Sbaragli, che ha cancellato le distanze tra il blues e le musica di tradizione
africana, dando origine ad un nuovo genere in grado di ospitarle entrambe. Così in
questa dimensione, in grado di accogliere
in sé queste «vecchie musiche», hanno trovato posto, senza stonare le prime e senza
essere preponderanti le seconde, sia le
matrici strumentali antiche che pedaliere
moderne e basi preregistrate. Il concerto
di Venturi, Sbaragli & Kouaté sarà l’occasione per riguardare al Mediterraneo dalle
sue radici africane, facendosi cullare dai ritmi indiavolati del blues in un caldo tramonto bellinzonese.
22
Der Name der Band, Bagamojo, steht für die
Verbindung zwischen der Stadt Bagamoyo,
in Tansania, von welcher aus die Sklaven
nach Nord Afrika und Amerika transportiert
worden sind, und dem Mojo aus der Tradition der Bluesmusik. Das Duo von Paul Venturi und Max Sbaragli mit der Verstärkung des
Schlagzeugers Dudu Kouaté schweisst den
Blues und Afrika zusammen. Das tragende
Element der Show ist die musikalische Verbindung des Blues und der traditionellen afrikanischen Musik in einem neuen Stil. Auf
diese Weise hat diese «alte Musik» ihren
Platz gefunden, ohne jedoch die andere zu
überwiegen, genauso wie die antike Instrumentierung und die moderne Einspielungen
bestens harmonieren. Das Konzert von Venturi, Sbaragli & Kouaté bietet Gelegenheit,
einen Blick in Richtung des Mittelmeers zu
werfen und auf seine afrikanischen Wurzeln,
indem man sich von der Musik tragen lässt
in einen warmen Sonnenuntergang in Bellinzona.
Le nom de la band, Bagamojo, est né de
la fusion des noms de la ville de Bagmoyo,
en Tanzanie, d’où partaient les esclaves
pour l’Afrique du Nord et les Etats Unis,
et de celui de Mojo d’extraction blues. Le
duo de Paul Venturi et Max Sbaragli avec la
présence du percussionniste Dudu Kouaté marque le point concret de la soudure
entre le blues et l’Afrique. La charpente du
show est donnée par la fusion musicale réalisée par Venturi et Sbaragli qui a effacé
les distances entre le blues et la musique
de tradition africaine permettant la naissance d’un nouveau genre qui les comprend les deux. Ainsi, dans cet espace qui
peut accueillir ces «vieilles musiques», les
anciennes matrices instrumentales cohabitent avec les pédales modernes et les
bases préenregistrées en toute harmonie.
Le concert de Venturi, Sbaragli & Kouaté
offrira l’occasion de considérer la Méditerranée du côté de ses racines africaines en
se laissant transporter par les rythmes endiablés du blues, enveloppés dans un chatoyant coucher de soleil bellinzonais.
luglio
20
Centro Festival (in caso di cattivo tempo: Foyer del Teatro Sociale)
sa
ore 11.00
Trickster-p (CH)
Residenza Sights
• incontro pubblico e presentazione
del lavoro
• durata 45 min.
• in italiano
• prezzi: gratis
i
Residenza Sights
di: Cristina Galbiati e Ilija Luginbühl
produzione: Trickster-p in
coproduzione con Teatro Sociale
Bellinzona, Theater Chur, festival
Auawirleben Bern, Far - Festival des
arts vivants Nyon e altri in via di
definizione, 2014
Trickster-p ha posto l’esperienza sensoriale
al centro del suo lavoro artistico. Dopo
«.h.g.» e «B», portati nei più prestigiosi festival del mondo intero, «sights» sarà la
prossima produzione della compagnia ticinese. Si tratterà di un’installazione sonora
dedicata al tema della città in cui l’opera sarà definita soltanto dalle parole diffuse in
apposite postazioni, descrizioni di spazi urbani immaginati e percepiti da persone cieche. L’installazione sarà adattata ad ogni
luogo che la ospiterà e andrà a scavare nei
lati nascosti della città stessa. La prima assoluta di «sights» è prevista per la primavera del 2014 nella stagione del Teatro Sociale Bellinzona con replica a Territori ‘14.
L’allestimento della performance richiede
un lungo lavoro di preparazione, da svolgersi anche sui luoghi in cui «sights» verrà
poi proposto. È per svolgere questo lavoro
che Trickster-p è in residenza a Bellinzona
durante tutta la durata di Territori. In occasione di un incontro pubblico Cristina Galbiati e Ilija Luginbühl condivideranno con il
pubblico i primi risultati della loro ricerca,
permettendo a tutti di sbirciare nel loro «laboratorio» creativo. Ognuno potrà così partecipare alla loro riflessione e contribuire alle discussioni su questo intrigante progetto.
Trickster-p hat die sinnliche Erfahrung ins
Zentrum seiner künstlerischen Arbeit gestellt. Nach «.h.g.» und «B», welche an
den bekanntesten Festivals auf der ganzen Welt gezeigt worden sind, wird «sights» die nächste Produktion der Tessiner
Theatertruppe sein. Es wird sich um eine
Klanginstallation handeln, welche sich auf
das Thema der jeweiligen Stadt bezieht,
für welche sie bestimmt sein wird. Sie wird
nur mittels Beschreibungen der öffentlichen Räume arbeiten, wie sie von blinden
Personen empfunden und wahrgenommen werden. Die Beschreibungen werden
auf verschiedene Positionen verteilt sein
werden. Die Uraufführung von «sights» ist
für das Frühjahr 2014 am Teatro Sociale
Bellinzona mit Wiederaufnahme anlässlich
von Territori 14 vorgesehen.
Die Performance erfordert eine langwierige Vorbereitungszeit, welche auch an Orten, an welchen «sights» aufgeführt werden wird, stattzufinden hat. Und um diese
Arbeit durchzuführen ist Trickster-p während der ganzen Dauer von Territori in Bellinzona zu Gast. Im Rahmen einer Begegnung mit dem Publikum werden Cristina
Galbiati und Illija Luginbühl dem Publikum
die ersten Resultate ihrer Vorbereitungsarbeit vorstellen. Alle dürfen auf diese Weise
in die kreative Werkstatt Einblick nehmen.
Trickster-p a placé l’expérience sensorielle
au centre de son travail artistique. Après
«h.g.» et «B», présentés dans les plus prestigieux festivals du monde entier, «sights»
sera la prochaine production de la compagnie tessinoise. Il s’agit d’une installation sonore dédiée au thème de la ville,
l’oeuvre sera définie uniquement par les
mots diffusés dans certains points, descriptions d’espaces urbains imaginés et
perçus par des non voyants. Une installation adaptée à tout lieu qui l’accueillera et
qui «creusera» dans les recoins cachés de
la ville en question. La première mondiale
de «sights» est prévue pour le printemps
2014 dans la saison du Teatro Sociale Bellinzona avec une reprise à Territori ‘14.
Le montage de la performance demande
un long travail préparatoire, qui se déroule
aussi sur les lieux où «sights» sera ensuite
présenté. C’est pour effectuer ce travail
que Trickster-p sera en résidence à Bellinzona durant Territori. A l’occasion d’une
rencontre publique Cristina Galbiati et Ilija
Luginbühl exposeront et partageront avec
le public les premiers résultats de leur recherche, permettant ainsi à tous de «guigner» dans leur laboratoire créatif et de
contribuer aux discussions sur ce projet
intriguant.
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COSTRUIAMO
VALORE
per la Comunità
per l’Ente Pubblico
per il Privato
Innovazione e competenza professionale nei settori
sotterraneo - edilizia - genio civile - prefabbricazione
IMPRESA COSTRUZIONI SA
◊
BAUUNTERNEHMUNG AG
◊
ENTREPRISE DE CONSTRUCTIONS SA
Direzione e Uffici
Via C. Molo 21 - 6500 Bellinzona - Tel.: 091 821 10 20 - Fax: 091 821 10 21
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