SPORT MAGAZINE Ogni settimana i risultati dell`ultima ora
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SPORT MAGAZINE Ogni settimana i risultati dell`ultima ora
ladomenicasportiva 28 agosto 2016 La sfida tra i “cattivi” della lotta vale il titolo di re nazionale 36 e 37 La Formula1 Il calcio A Spa Rosberg va a caccia di Hamilton In Bundesliga Rodriguez subito in rete A Spa-Francorchamps Nico Rosberg va a caccia di Lewis Hamilton. Il tedesco ha colto la pole, la sesta stagionale, precedendo la Red Bull di Max Verstappen e le Ferrrari di Kimi Raikkonen e Sebastian Vettel. Per Rosberg si apre così la ghiotta possibilità di ridurre il gap o addirittura superare in classifica il campione in carica. A causa della sostituzione di ben due motori, Hamilton è infatti costretto a partire dall’ultima casella sullo schieramento di partenza. Per quanto riguarda la Sauber non ci sono segnali positivi da, visto che sia Nasr sia Ericsson sono finiti nelle retrovie. m.m. Nella prima giornata di Bundesliga, il Wolfsburg ha risposto alla roboante vittoria ottenuta dal Bayern Monaco, battendo in trasferta l’Ausburg per 2-0. A mettere a segno la seconda rete è stato Ricardo Rodriguez. Importante successo anche per il Borussia Dortmund che ha avuto la meglio sul Mainz05 per 2-1 e dell’Eintracht Francoforte sullo Schalke04 per 1-0. In Premier League, l’Arsenal, inserito nel girone di Champion’s del Basilea, ha superato il Watford per 3-1. Vincono anche il Leicester City ed il Chelsea. In Serie A, vittoria della Juventus per 1-0 in casa della Lazio (Khedira). Attacco a Nole Murray,Wawrinka,Nishikori,... Agli UsOpen per Djokovic non mancano gli avversari Il ciclismo/1 Nairo Quintana piazza l’acuto e si veste di rosso L’orientamento Anche la staffetta è sul podio iridato di Stroemstad Tappa con arrivo molto atteso quella di ieri, sabato, alla Vuelta spagnola. E sulla prima salita durissima inserita sul percorso - a La Camperona - non è mancato lo spettacolo. A vincere l’ottava frazione è stato il russo Sergey Lagutin, tra i protagonisti della fuga di giornata. Ma i fuochi d’artificio li hanno regalati i “big”, con Nairo Quintana che è riuscito a staccare Contador e Chris Froome, sfilando la maglia rossa ad Atapuma. Con il terzetto formato da Fabian Hertner, Daniel Hubmann e Matthias Kyburz la nazionale rossocrociata di corsa d’orientamento ha conquistato l’ottavo podio nella rassegna iridata in corso a Stroemstad, in Svezia. La staffetta maschile si è infatti messa al collo la medaglia d’argento, cedendo il passo soltanto alla nazionale norvegese. A completare il podio della prova a squadre mondiale, i padroni di casa della Svezia. ll ciclismo/2 L’automobilismo Per Stefan Küng il rientro in gara adesso è vicino Comini in forma anche a Buriram nella“Tcr Series” Reuters Ottantacinque giorni dopo la caduta rovinosa nella cronometro dei campionati svizzeri, per il 22enne Stefan Küng il momento del rientro si avvicina. L’infortunio costatogli - tra le altre cose anche la partecipazione alle Olimpiadi di Rio nel quartetto dell’inseguimento a squadre, è ormai alle spalle. “Mi sento nuovamente completamente sano”, ha spiegato Küng, che parteciperà il 14 settembre alla cronometro dei campionati europei. Attacco a Novak Djokovic agli UsOpen, quarto Slam stagionale. Assente Roger Federer, per il detentore del titolo gli avversari, a partire da domani, lunedì, comunque non mancheranno. Il serbo sembra essersi ripreso dall’infortunio al polso che lo ha costretto a saltare il Masters 1000 di Cincinnati, e certamente è l’uomo da battere. Intanto, a New York sono stati effettuati i sorteggi. Non è andata indubbiamente bene a Stan Wawrinka che, dopo aver scavalcato Federer dal numero tre della classifica Atp, ha pescato al primo turno, lo spagnolo Fernando Verdasco. “Per essere un primo turno è sicuramente un inizio difficile - ha sottolineato Wawrinka -, ma nei primi turni devi tenere sempre alta la guardia, anche se il tuo contendente ha un ranking peggiore del tuo”. Passato questo ostacolo da incubo, per il vodese ci sarebbe sul suo cammino lo statunitense Denis Kudla e poi nei sedicesimi molto probabilmente il tedesco Alexandr Zverev. Due turni alla portata del romando che negli ottavi dovrebbe avere a che fare con il vincente della sfida tra “Aussies”: Bernard Tomic contro Nick Krygios. Allo stadio dei quarti, la sua strada si farà ancora più in salita, dal momento che dovrebbe incrociare l’argentino Juan-Martin Del Potro o lo spagnolo David Ferrer, prima della semifinale con Andy Murray. In campo maschile, il vodese non sarà l’unico elvetico, visto che dalle qualificazioni è uscito Marco Chiudinelli che esordirà contro Guilhermo Clezar. In campo femminile saranno ben quattro le svizzere in lizza, anche se con poche possibilità di andare lontano. Le speranze elvetiche sono legate a Timea Bacsinszky che partirà con la russa Vitalia Diatchenko, mentre Belinda Bencic andrà alla ricerca del successo dopo il rientro dai vari infortuni, contro la statunitense Crawford. m.m. Impegnato nel quartultimo appuntamento del campionato del mondo “Tcr Series” con la sua Golf Gti, il ticinese Stefano Comini conferma di essere perfettamente in corsa per difendere il titolo conquistato la scorsa stagione. Nelle qualifiche sul circuito di Buriram, in Thailandia, Comini ha staccato un buon quarto tempo. In classifica generale, il pilota è attualmente secondo dietro l’iberico Oriola, ma staccato di soli due punti. Ti-Press FUORI CAMPO PIERLUIGI TAMI I tre club svizzeri all’esame dell’Europa Per le tre squadre svizzere inserite nella fase a gironi di Champion’s ed Europa League iniziano settimane importanti ed intense. Anche se le sei partite europee sono spalmate su alcuni mesi e sono intervallate dagli impegni delle nazionali, i ritmi delle varie formazioni sono destinati a salire. Un calendario diverso, ad esempio, da quella fatta dal mio Gc durante la fase di qualificazione, perché le nostre sei partite sono state disputate in un mese e mezzo, ma non per questo meno delicato da gestire. Il sorteggio della Champion’s League ha riservato al Basilea tre avversarie di livello, con il Paris Saint Germain favorito del gruppo anche senza Ibrahimovic, ma con i renani che saranno in lotta probabilmente con l’Arsenal per il secondo posto, mentre il Ludogorets potrebbe essere la mina vagante. Ma i basilesi hanno una rosa qualitativamente e quantitativamente pronta per affrontare il doppio impegno campionato-coppe europee. E anche per perseguire l’obiettivo di essere presenti agli ottavi, perché con le squadre inglesi spesso i rossoblù hanno disputato ottime prestazioni. Mi aspetto insomma un Basilea protagonista in Europa tanto quanto lo è - in maniera più scontata - in Super League. In Europa League lo Young Boys affronta invece almeno due formazioni difficili, perché Olympiakos e Apoel Nicosia sono squadre non eccessivamente blasonate, ma imbottite di giocatori stranieri e di caratura internazionale (mentre i kazaki dell’Astana sono più un’incognita). Soprattutto perché i bernesi partono orfani di alcuni elementi chiave della loro rosa sul piano qualitati- vo. Nonostante un organico importante, sul foglio degli infortunati ci sono 6 o 7 nomi, tra i quali spiccano quelli di Hoarau, Sanogo e Gerndt. Giocatori che i bernesi dovranno giocoforza recuperare se vorranno giocare un ruolo da protagonista a livello continentale. Lo Zurigo, formazione che milita in Challenge League, si ritrova infine in un girone decisamente difficile. Innanzitutto per la presenza di avversarie come il forte Villareal, ma anche la Steaua Bucarest - che ha qualità oggi probabilmente superiori allo Zurigo. Attenti poi anche ai turchi dell’Osmanspor, che sono sì formazione poco nota, ma che hanno a disposizione budget importanti. Per lo Zurigo, comunque, più dell’esperienza per i suoi giovani in Europa, è importante non dimenticare il vero obiettivo stagionale, ossia il ritorno in Super League il più rapidamente possibile. L’ ultima Lugano corsaro in Champion’s contro i finnici del Tampere Dopo il “ko” della Resega per 3-1 con il Tappare Tamere, il Lugano formato Champion’s Hockey League ha reso visita ieri, sabato, proprio ai finlandesi, restituendo il “favore” con il medesimo punteggio, 3-1. Gol bianconeri di Bertaggia, Brunner e Vauclair. Pesante sconfitta (6-0), invece, per il Davos contro gli svedesi del Djugarden. IL CAFFÈ 28 agosto 2016 ladomenicasportiva 39 L’intervista Il fallimento, le stagioni buie e la risalita,seguendo strade diverse.Il giocatore ticinese,emigrato da anni in Romandia,ripercorre le vicissitudini di vodesi e luganesi Ti-Press QUINDICI VOLTE NAZIONALE Il 43enne Massimo Lombardo ha vestito il rossocrociato a varie riprese, dal 1998 al 2001. A sinistra, con le maglie di Xamax e Losanna “Vi racconto la ripartenza del Lugano e del Losanna” Massimo Lombardo spiega come i suoi ex club sono rinati OMAR RAVANI S ono due storie parallele quelle di Losanna e Lugano. Entrambe hanno toccato il fondo a causa di problemi finanziari e poi sono riuscite a risalire la china. Vederle di nuovo giocare nella massima lega è davvero un piacere”. Massimo Lombardo è contento di parlare delle sue ex squadre. Il 43enne ha infatti vestito dapprima la maglia bianconera, dal 1998 al 2000, poi quella vodese dal 2000 al 2002: 60 presenze, 7 reti. Nel 2003 il fallimento del Lausanne-Sport, che deve ripartire dalla seconda lega Interregionale con il nuovo nome di Fc Lausanne-Sport. Nello stesso periodo anche il Lugano deve alzare bandiera bianca e ricominciare dai dilettanti. È da quel momento che iniziano le due risalite, che si svolgono con modalità diverse... “Il Losanna ha dovuto percorrere tutta la trafila, cioè passare dal calcio amatoriale, a quello semi-professionistico per poi tornare in Lega Nazionale. Il Lugano invece è riuscito a saltare qualche tappa, grazie alla fusione del 2004 con il Malcantone Agno , che era salito in Challenge League la stagione prima. Due maniere di tornare nel calcio che conta, dettate più che altro dalle contingenze del momento”. E quali erano? “I vodesi già allora erano la società faro del cantone, che riusciva ad attirare tuti i migliori talenti della regione. Le uniche concorrenti erano l’Yverdon e lo Stade Nyonnais, che però raramente sono riuscite a mettersi in luce. Perciò hanno potuto ricostruire, partendo dai giocatori più interessanti della zona, stilando un programma su più stagioni. I bianconeri invece, se avessero dovuto seguire quella strada, probabilmente avrebbero dovuto penare parecchio. In quegli anni in Lega nazionale gravitavano ancora il Bellinzona, il Chiasso e il Locarno. Troppa concorrenza. E allora fu sensata la scelta di unire i destini con il Malcantone Agno di Morotti”. Le rispettive scalate non sono state però semplici. Prima di giungere in vetta quali difficoltà ci sono state? “L’evoluzione più naturale della rinascita del Losanna ha Il ritorno “Tramite una fusione o puntando sui giovani, i due club ritrovano in breve la Lega nazionale” Il futuro “Entrambi i sodalizi hanno buone prospettive, grazie al lavoro delle dirigenze” La caduta “Nella primavera del 2003 le due società falliscono e devono risalire dai dilettanti” fatto sì che le basi fossero un po’ più solide. Infatti la gestione societaria dei vodesi è citata a modello in Romandia. Nemmeno dopo la delusione della relegazione nel 2014 dalla Super alla Challenge League si è parlato di ridimensionamenti. È bastato infatti puntellare una rosa valida per ritrovare la strada della vetta un paio di stagioni dopo. I ticinesi hanno avuto invece qualche problema di più, soprattutto per gli avvicendamenti di proprietà. Il grosso merito di Renzetti è stato di stringere i denti e andare per la sua strada. E i risultati si vedono, perché finalmente, dopo qualche anno, a Cornaredo si respira ottimismo. Un sentimento non solo dettato dalle prestazioni sul campo, ma anche dalla ritrovata tranquillità della dirigenza”. Le due squadre avranno quindi la loro da dire in questa stagione? “In barba alle previsioni di inizio campionato credo che potrebbero fare bene. È ancora molto presto, ma al di là del Ba- silea, che gioca un campionato a parte, tutte le altre squadre sono sullo stesso livello. Anche lo Young Boys, con l’inizio dell’Europa League, si troverà a dover fare i conti con la stanchezza. La Super League è un torneo molto duro. Nessuno aveva previsto, ad esempio, che fra le squadre più in difficoltà ci sarebbero state Sion e San Gallo”. Lombardo non si è mai risparmiato sul campo. Segue ancora con passione le vicende delle sue ex società? “Adesso che vivo il tutto dall’esterno, mi concentro sugli aspetti tecnici. Ho seguito ad esempio la bella vittoria del Lugano a Berna contro lo Young Boys, ma anche la scoppola del Losanna sullo stesso campo. In un campionato molto più interessante di quanto si possa pensare”. PSBWBOJ!DBGGFDI 2!0NBS3BWBOJ Ti-Press La partita Ti-Press UN PUNTO CIASCUNO Gran caldo a Cornaredo per la sesta giornata di Super League. Davanti ai 3.300 spettatori, pareggio positivo, ma sofferto per il Lugano, che va sotto contro la neopromossa Losanna, ma riesce a rientrare in partita con il punto di Alioski. Partita a tratti spigolosa e non ben diretta dal signor Bieri Al gol del vantaggio losannese risponde Alioski in contropiede in una gara dai troppi svarioni A Cornaredo finisce in parità con i bianconeri un po’sbadati Nel caldo intenso di Cornaredo, il Lugano trova un pareggio tutto sommato positivo contro un Losanna che conferma di non soffrire più di tanto il suo status di neopromossa in Super League. Un buon punto, insomma, per i ragazzi di Manzo, che hanno però rischiato più del consentito, soprattutto a causa di una difesa decisamente sbadata. In un confronto tra due squadre che prediligono il gioco offensivo, il primo tempo inizia nel segno del Lugano, che si fa preferire in entrata, mentre il Losanna stenta ad entrare in partita. A cavallo del quarto d’ora, colossale occasione bianconera, con Alioski (che si conferma “fuori categoria” in questo Lugano), che s’invola sulla destra e serve un pallone d’oro a Mizrachi, che però calcia in modo sciagurato addosso al portiere vodese Castella. Poi è lo stesso Alioski ad impegnare con una velenosa conclusione l’estremo difensore ospite. Ma quando il punto del vantaggio sembra nell’aria per i bianconeri, una fase di eccessiva leggerezza dal profilo difensivo rilancia le quotazioni losannesi. Con Salvi ad opporsi in modo brillante in almeno un paio di circostanze e Padalino a respingere un pallone ballerino proprio sulla linea di porta. Decisamente in difficoltà contro un Losanna più manovriero in avvio di ripresa, il Lugano perde nuovamente la sua bussola difensiva. E gli ospiti ne approfittano con Campo dopo un clamoroso “buco” di Padalino. I vodesi ci credono, ma pagano l’inesperienza della neopromossa permettendo, meno di dieci minuti di dopo il vantaggio, ad Alioski di pareggiare in contropiede con un pregevole pallonetto. Il finale è però ancora in sofferenza per i bianconeri, che rischiano di subire il 2-1 in almeno tre occasioni. Con un altro pallone a ballonzolare pericolosamente sulla linea della porta di Salvi, con Mariani a sventare il rischio all’ultimo istante. m.s. 38 IL CAFFÈ 28 agosto 2016 ladomenicasportiva Le auto La prova. Opel Zafira offre spazio a tutto e per tutti S i presenta innovativa, accogliente e con nuovi sistemi di infotainment, con integrazione smartphone e servizi OnStar, la nuova Zafira, (lunghezza 4,66 m) è anche più sportiva e dinamica. Un veicolo ideale e flessibile per le famiglie e chi usa l’auto come mezzo di lavoro, grazie anche all’ingegnoso sistema integrato di sedili Flex7 per sette persone che ha accompagnato l’evoluzione del compatto modello già dal 1999. Un meccanismo intelligente che assicura ai passeggeri molto spazio per gambe e spalle come se fossero in una berlina di prima classe. Pure i sedili della terza fila possono essere interamente ribaltati in avanti, i braccioli spariscono nel pavimento e creano nel vano bagagli una superficie di carico interamente piana. Nella configurazione a cinque posti il vano bagagli è di 710 litri, che diventano 1860 se anche la seconda fila di sedili viene ribaltata in avanti. Inoltre, la Zafira offre oltre 30 vani di alloggiamento. All’insegna della comodità e sempre apprezzati i sedili (in opzione) con certificazione Agr, ergonomici e regola- Le novità STEFANO PESCIA H a 580 cavalli e un crescendo di potenza che sembra non finire mai. Un modello che a guardarlo stupisce per la sua bellezza. Ancora una volta Porsche soddisfa la grande passione della guida sportiva con un affascinante pregio. Ogni conducente può, infatti, gestire al meglio le sue capacità al volante, mantenendo sempre il piacere delle emozioni, indipendentemente dalle indicazioni del contachilometri. Con la 911 Turbo S siamo nel mondo delle supercar per pochi fortunati dove le accelerazioni sono più veloci dei pensieri: da 0 a 100 Km/h in meno di tre secondi e una velocità massima di oltre 320 km/h. Il tutto con la certezza di essere al volante di una vettura di qualità capace di superare se stessa per affidabilità e sicurezza, grazie anche ad un sofisticato sistema di gestione della trazione integrale. Una vettura che divora le curve e con i freni, nel caso specifico al carbonio, che cancellano quei limiti imposti dalle automo che la maggior parte di noi guida. Con la Porsche 911 Turbo S vale la pena visitare qualcosa di altrettanto speciale. Ad esempio, una città Svizzera che si distingue da tutte le altre come Losanna, raggiungibile dal Ticino, via autostrada, in circa quattro ore. È l’unica che dispone di un “metrò” che unisce i quartieri cittadini e agevola gli spostamenti nella città collinare. La capitale del Canton Vaud si distingue anche per il felice matrimonio Le caratteristiche È un comodo salotto su ruote quattro capace di ospitare fino a sette persone e con un’efficiente connettività alla rete LA ASTON MARTIN A ottobre arriva la nuova DB11 (da 237’000 franchi) con il V12 da 608 Cv e 700 Nm di coppia massima Cosa ci riserva il mercato Sulle strade vodesi. bili in sei posizioni. Estremamente pratico è pure lo speciale portabici FlexRail integrato nella coda del veicolo, che si estrae come un cassetto da sotto il paraurti posteriore e che può portare fino a quattro biciclette. Anche con il supporto per bici FlexRail il carico del vano bagagli resta accessibile, perché il dispositivo può essere piegato verso il basso. Nel rinnovato abitacolo di questo agile salotto su quattro ruote tutte le funzioni importanti sono a portata di mano del conducente. Invece del monitor del siste- ma di infotainment nella console centrale c’è uno schermo tattile che si integra meglio nella console. E i progettisti hanno rinunciato a una molteplicità di tasti. Lo schermo tattile da sette pollici, con cornice zincata, è simile a un tablet. Originale è anche il parabrezza, con il cristallo che si estende dal vano motore sino a quasi il montante B e la possibilità di aggiungere il tetto panoramico per aumentare la sensazione di luce e aria. Inoltre, su richiesta, per la prima volta in questa classe di vetture, Opel offre l’ultima generazione di illuminazione adattiva di sicurezza Afl (Adaptive Forward Lighting) con tecnologia Led. Il sistema si adatta automaticamente ad ogni situazione di guida e garantisce in ogni momento una perfetta illuminazione e maggiore sicurezza di notte. Chi compra la monovolume Zafira, già ordinabile, a partire da 25’800 franchi, e con consegna da metà ottobre, potrà valutare un’ampia gamma di motorizzazioni con cambi manuali o automatici. Sono disponibili dinamici propulsori a benzina, diesel e gas naturale con prestazioni da 120 fino a 200 cavalli. s.p. LA SKODA Dal 24 settembre sarà in vendita anche la Superb SportLine (da 46’580 franchi) berlina e Combi Divorando le curve LA INFINTI La berlina Q50 (da 48’500 franchi) ora anche con il nuovo biturbo V6, 3,0 litri da 405 CV Losanna Lugano Losanna olimpica con la 911 Turbo S La supercar di casa Porsche non conosce limiti con i suoi esuberanti 580 cavalli tra sport e cultura. Considerando l’aria di giochi olimpici che abbiamo respirato in questo mese di agosto, va ricordato che la seconda città per importanza sul Lago Lemano è anche capitale olimpica. Oltre alla sede del Comitato olimpico internazionale, ha anche un interessante Museo Olimpico inaugurato nel 1993 nel quartiere di Ouchy, in una bellissima posizione sul lago. Il museo è il maggiore centro di informazioni sui Giochi Olimpici a livello mondiale. Una straordinaria struttura, suddivisa su tre piani, che grazie alla tecnologia dei computer di ultima generazione e ai media audiovisivi vi permette di vivere le Olimpiadi da vicino. Al suo interno questo tempio dello sport ospita esposizioni interattive, documenti, film e raccolte di oggetti pre- 5h 8min 304km giati, dall’antichità greca fino ai giorni nostri. Al piano terra si trova una raccolta di documentazione sulla Grecia antica e filmati che ricostruiscono fedelmente gli originari Giochi Sacri. Gli altri due piani sono dedicati alle Olimpiadi moderne. Oltre 1000 gli oggetti esposti tra i quali medaglie e torce originali. Ovunque sono installati schermi giganti che proiettano filmati a ciclo continuo sulle imprese sportive più significative che immergono il visitatore in clima davvero olimpico. Una storia di emozioni e di evoluzione come quella offerte dalla 911, capace di sorprendere con ogni suo nuovo modello, versione turbo S compresa, e persino con i suoi consumi anche sotto i 9 litri al 100! 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Dopo gli infortuni e i tanti dubbi Sempach è nuovamente favorito ISO NIEDERMANN Brienzer Una presa decisa dei pantaloncini e una rotazione per far perdere l’equilibrio all’avversario Laetz Un “pivot” con il corpo per far ruotare e perdere l’equilibrio al rivale, che finisce col cadere a terra Wyberhaken Aggancio alla gamba d’appoggio e spinta decisa con tutto il peso del corpo contro l’avversario Uebersprung Tutto il peso del corpo lanciato con la maggior forza possibile per avere il sopravvento Kurz Una spinta decisa e ravvicinata per far vacillare l’avversario e costringerlo a lottare al suolo plina. Come il Ticino, dove recentemente la giovane Associazione cantonale ha riportato anche a sud delle Alpi un evento di lotta dopo molti anni di attesa. Intanto ad Estavayer a difendere il titolo è pronto anche Matthias Sempach, il re in carica da tre anni dopo il trionfo del 2013 a Burgdorf. Un lottatore nel frattempo diventato vera e propria icona dello sport svizzero a cui il Caffè dedica un particolare ritratto. Ma la Festa federale offre anche molto altro, dal lancio della pietra di Unspunnen fino alle gare di Hornussen. Altre due discipline tipicamente elvetiche. m.s. L a parola “multiculturalità” c’entra davvero poco. Eppure il termine qualcosa richiama. Nella stessa sala si preparano sportivi di discipline che tra loro sono diverse l’una dall’altra come le etnie provenienti da Europa, Africa o Asia. Che parola potrebbe andar bene al posto di multiculturale? Multisportivo? I tre saltatori con gli sci si riconoscono immediatamente: magri, quasi ossuti, sicuri nei balzi sopra i cassono. Su Snowboarder e Freestyler non ci sono dubbi con le loro facce abbronzate e le capigliature selvagge. Quelli dell’atletica leggera? Devono essere quelli con i collant lunghi fino alle caviglie che si muovono a nervosi passettini. A poca distanza, muscoli ben suddivisi su tutto l’allampanato corpo: il quinto gruppo di “ospiti” deve essere quello dei giocatori di pallamano. Tutti sono arrivati alla “fine del mondo”. Nel luogo del Giura meridionale, a 900 metri d’altezza, dove a darti la buonanotte trovi volpi e lepri. E dove pulsa forte il cuore dello sport d’elite svizzero, nella grante multisala del centro sporivo nazionale di Macolin. Qui il rapporto tra le varie discipline l’una accanto all’altra fila via liscio. Ci si conosce, tutti si salutano, ci si aiuta con le borracce. Tutto scorre in un’armonia, che nessuno disturba. Fino a che in sala pesi non entrano due nuovi, che eclissano immediatamente tutti gli altri. Due dalle misure enormi. Uno alto 193 centimetri per 120 chili di peso, mentre il secondo “denuncia” 194 centimetri per 110 chili. E c’è qualcosa di ancor più sorprendente: sono un uomo e una donna! Davvero una strana coppia. Sigfrido e Brunilde della saga dei Nibelunghi. Lui, Matthias Sempach, 30 anni, lottatore, capelli biondo scuro, marcato accento dell’Emmental, molto svizzero. Lei, Valerie Adams, 31 anni, da Rotorua, Nuova Zelanda. La sua fisionomia Maori la deve alla mamma, originaria di Tonga. E di padre è scozzese. Ma non è solo il sesso a differenziare il duo. Innanzitutto c’è però un punto in comune da evidenziare: entrambi sono sovrani nelle rispettive discipline. Valerie Adams è la miglior lanciatrice del peso del mondo, due volte campionessa olimpica (2008 e 2012) e sette volte campionessa del mondo. Sempach Matthias è il regnante della lotta svizzera, COMPAGNI D’ALLENAMENTO Matthias Sempach, 30 anni, con la pesista neozelandese Valerie Adams, 31 anni, argento ai Giochi di Rio detentore del titolo al Kilchberger Schwinget e vincitore di innumerevoli feste di lotta. Praticamente non c’è differenza, perché anche lui è descritto come il migliore al mondo nella sua specialità. Ed è ancora il grande favorito anche questo fine settimana alla Festa federale di Estavayer-le-Lac - una sorta di campionato del mondo di lotta svizzera - dopo essere rientrato lo scorso maggio da oltre un anno di stop forzato per infortunio. Valerie e Mättu svolgono esercizi a terra con i loro fisici imponenti. Davanti a loro si profila JeanPierre Egger, che dà loro precise istruzioni. Anche l’ex SUGLI SPALTI Estavayer s’infiamma per i giganti Un evento nazionale che attende il Ticino P untuale alle 7.30 in un’arena di Estavayer-le-Lac (Friborgo) già gremita nei suoi oltre 52mila posti ieri, sabato, è risuonato il classico richiamo: “Manne, i d Hose!”, liberamente traducibile con “Signori, ai vostri pantaloni!”. È il segnale che è giunto il momento di dare il via ai combattimenti sulla segatura per il lungo avvicinamento al titolo di “Schwingerkönig”, il re della lotta svizzera. Nel primo turno di incontri - dove il direttore di gara impone come da tradizione subito duelli molto significativi - sono andati in scena alcuni scontri molto interessanti. Il re in carica e favorito d’obbligo, Sempach Matthias, ha affrontato in entrata un altro dei pretendenti al titolo, Schuler Christian. Come prevedibile, il match si è chiuso in parità (8.75). “Avrei evidentemente preferito vincere - ha detto Sempach I“cattivi”scendono nell’arena alla ricerca del loro nuovo“Re” i chiamano “die Bösen”, i cattivi, e da ieri, sabato sono tornati nell’arena - stavolta ad Estavayer-le-Lac - alla ricerca del loro nuovo “re”. Sono i lottatori svizzeri, che ogni tre anni danno vita alla Festa federale di lotta e giochi alpestri, appuntamento diventato un vero e proprio evento clou per lo sport a tinte rossocrociate. Al punto che trovare un biglietto per lo stadio di lotta - da oltre 50mila posti - è praticamente impossibile per i semplici curiosi. Una tradizione che affonda le sue radici nel tempo e che sta tornando a far capolino anche in regioni poco abituate a questa particolare disci- Intensa e calda prima giornata d’incontri alla Festa federale, con molti “big” piuttosto prudenti -. Ci ho provato, ma non ci sono riuscito. Mi sento comunque molto bene”. Altra sfida importante quella tra l’ex re Wenger Kilian e il giovane grigionese Orlik Armon, classe 1995 e possibile pretendente alla corona principale, visto che è riuscito nell’impresa di mandare spalle a terra l’illustre rivale e conquistare la posta piena (10.00 punti) per poi vincere i primi tre incontri. Avvio prudente anche per altri “big”, come il gigante Stucki Christian, Leimbacher Philipp, Bösch Daniel, Käser Remo o Forrer Nöldi, atleti che potrebbero andare lontano e quindi tendono a conservare il più possibile le energie, soprattutto a causa della calura ad Estavayer. Prima grande fiammata al quarto turno, dove Sempach ha mostrato ad Orlik tutto il peso del campione mandandolo ad assaggiare la segatura. Tutto resta aperto. m.s. MASSIMO SCHIRA IL GIOVANE PRETENDENTE Il grigionese 21enne Armon Orlik ha iniziato alla grande la Festa federale con tre successi, ma poi ha incontrato Re Sempach e ha dovuto arrendersi Keystone lanciatore del peso ha una corporatura massiccia. Tra la fine degli anni Ottanta e l’inizio degli anni Novanta è stato il coach che ha portato il pesista Werni Günthör al titolo mondiale. Da allora il baffuto neocastellano è diventato una sorta di guru dell’allenamento di forza in Svizzera, aiutando atleti di diverse discipline a diventare ancora più potenti. Nel frattempo Egger ha compiuto 73 anni, ma ad Adams e Sempach poco importa. Quel che dice Egger è legge. Una serie di ripetizioni a destra, poi a sinistra. Un minuto di saltelli alla corda. Il corpo deve essere ben riscaldato prima di dedicarsi ai pesi. Da otto anni lo “Schwingerkönig” (il re della lotta) del 2013 lavora con Egger, senza alcun contratto di collaborazione. “Tutto funziona su basi collegiali, basta un accordo verbale”, dice Sempach. “È quasi come in famiglia per noi - conferma Egger -. Anche lì non ci sono contratti scritti”. Valerie Adams svolge invece con Egger anche l’allenamento dal profilo tecnico ed è quindi in compagnia del coach per circa otto mesi l’anno. In parte a Bienne e durante l’inverno in Nuova Zelanda […]. Per Sempach è una giornata dedicata alla potenza delle braccia. Inizia sollevando 100 chili, poi ag- giunge peso alle sue ripetizioni. Ben presto sulla sua testa appaiono le vene come segno dello stress da sforzo, mentre Valerie gli urla: “Go, Matthias, go, one more! You can do it!”. Con questa donna meglio non sgarrare… Coach Egger è soddisfatto delle prestazioni dei suoi due protetti. “Entrambi sono reduci da gravi infortuni - osserva -. Valerie nella seconda metà dello scorso anno ha subito tre operazioni. È sorprendente vederla già a questo livello (di lì a pochi giorni vincerà l’argento a Rio 2016, ndt.) […]. Matthias invece questa stagione ha già saputo mostrare quanto forte sia tornato”. Nel frattempo Sempach spinge i manubri sui supporti Re ute rs e se ne rimane sdraiato. La faccia è rosso fuoco. “Strawberry head!” (testa di fragola) lo chiama Valerie, che scoppia a ridere fragorosamente. IL PREMIO SUPERSTAR Come da tradizione, al Re della lotta svizzera spetta anche un premio vivente, un toro. Stavolta il prezioso dono porta il nome di Mazot de Cremo, è alto circa 1 metro e 85 e sulla bilancia denuncia un “peso forma” di oltre 1.100 chilogrammi Il successo del suo modello d’allenamento da ragione alle scelte di Egger. L’avvicinamento tra Adams e Sempach per l’allenamento di forza è una sua idea. E i benefici della collaborazione sono soprattutto a livello mentale. “Principalmente nella motivazione - conferma Sempach -, nello spingersi a vicenda. Aiuta enormemente a spingersi al limite”. I due atleti approfittano l’uno dell’altra in particolare nei settori in cui “l’altro” ha un vantaggio. “Matthias ha certamente ancora riserve da cui attingere dal punto di vista della forza pura - assicura Egger -. Ma essenzialmente è più brillante e rapido rispetto a Valerie”. Allo stesso modo, i 240 chili che la neozelandese spinge con le gambe si farebbero sentire per il lottatore. Proprio per questo Adams si sorprende quando lo vede impegnato ad affrontare con agilità le serie di balzi sui gradoni della palestra di Macolin. Anche il rischio di un confronto sportivo tra due personalità molto profilate non preoccupa il coach neocastellano. “I due si intendono così bene che il prorblema non si pone - conferma Egger -. Valerie ha un carattere molto estroverso, che le fa assumere un ruolo dominante nel rapporto. La reputazione crea una gerarchia naturale. Nonostante ciò, la pesista rimane delusa quando Matthias non può essere presente agli allenamenti” […]. Per Jean-Pierre Egger anche il momento della pensione si avvicina, ma gli imponenti fisici e il grande cuore di Valerie Adams e di Matthias Sempach rischiano di mancargli parecchio. “Guardate i giovani della pallamano: non hanno nessuna fasciatura - dice -. E poi guardate me, che sono bendato dalla testa ai piedi… È il segnale che si diventa vecchi”. Al contrario per Sempach l’ora del ritiro non è ancora arrivata. Dopo Estavayer ha già fissato il prossimo obiettivo, la festa federale di Zugo nel 2019. Salute pemettendo, il suo piccolo Harry dovrebbe poter ricordarsi del papà in veste di lottatore attivo, il più forte con i pantaloni di iuta. Un “titolo” a cui ha contribuito anche una donna dalla pelle scura. Che con il più svizzero degli idoli sportivi svizzeri ha dimostrato come nello sport il multiculturalismo può funzionare. O, meglio, la multisportività. @Schweizer Illustrierte Traduzione e adattamento di Massimo Schira I l ritorno in romandia della Festa federale di lotta dopo diversi anni d’assenza - era il 2001 e si lottava a Nyon - e il grande sviluppo della popolarità di questa disciplina sportiva tradizionale fa entrare lo “Schwingen” in una dimensione ancor più nazionale. Anche perché i suoi protagonisti, almeno i migliori, sono diventati negli ultimi anni veri e propri personaggi in tutto il Paese, capaci di attirare sponsor, essere spesso in copertina di giornali e riviste, oltre che di vincere premi su scala nazionale “soffiandoli” anche a vere e proprie icone dello sport a tinte rossocrociate come, tanto per fare un nome, Roger Federer. Una popolarità che si riflette anche in un altro aspetto fondamentale per qualsiasi sport che miri ad un pubblico ancora più vasto: la copertura televisiva, che ormai da qualche edizione della Festa federale, coinvolge ampiamente le tre reti nazionali. Le basi sono insomma quanto mai solide e il trend “in crescendo” della lotta è confermato anche dall’interesse suscitato nei grandi sponsor di levatura nazionale, se non addirittura internazionale. E anche il Ticino è finalmente tornato ad essere contagiato da questa sorta di febbre per il ring di segatura e i pantaloni di iuta. Di recente la giovane Associazione cantonale di lotta svizzera ha riportato una gara in Ticino dopo tempi immemori e diversi giovani della regione stanno pian piano scoprendo la disciplina - partecipando anche a gare regionali in giro per il Paese - sotto la sapiente regia di Edi Ritter. Certo, per portare un atleta ticinese tra i big della Festa federale bisognerà forse pazientare ancora qualche anno, servono infatti solidi e convincenti risultati per essere tra gli “eletti”, ma il seme sembra ormai piantato. La sfida - oltre a quella sportiva - potrebbe semmai essere organizzativa. Nel senso che il Ticino ha spesso brillato per capacità nell’ospitare grandi eventi di ampio richiamo. Basti pensare ai Mondiali di ciclismo. E perché, allora, non pensare anche alla Festa Federale di lotta? Per il 2019 Zugo è già stata scelta. Per gli anni successivi, invece, potrebbe anche esserci spazio. Sarebbe uno spettacolo unico! Un sogno? Forse. Ma forse non irrealizzabile.