De Architectura Baukultur mit Supermärkten. Die Firma MPreis in

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De Architectura Baukultur mit Supermärkten. Die Firma MPreis in
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Geschäfte und Bars
Negozi e bar
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Trimestrales Mitteilungsblatt der Kammer der Architekten, Raumplaner, Landschaftsplaner, Denkmalpfleger der Autonomen Provinz Bozen
Notiziario trimestrale dell’Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti, Conservatori della Provincia Autonoma di Bolzano
Baukultur mit Supermärkten.
Die Firma MPreis in Tirol
Interview mit / Intervista con
Rainer Schölzhorn
Franz Staffler
Taxe Percue Sped. in a. p., 45%, art. 2, comma 20/b legge 662/96 (BZ) In caso di mancato recapito, rispedire all’ufficio di Bolzano C.P.O. per la restituzione al mittente che si impegna a corrispondere il diritto fisso
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De Architectura
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Editorial / Editoriale
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Ground zero
Luigi Scolari
De Architectura Geschäfte / Negozi
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Vom langen Weg zum schnellen Bauen
Zusammengestellt von Sabrina Pievani
10
2. Durchgang
Zusammengestellt von Alessia Carlotto
16
La «pelle» dell’architetto
Alberto Vignolo
22
Sacri Fumi
a cura di Umberto Bonagura
26
Arcade: 12 Ebenen für ein Geschäft
Zusammengestellt von Andrea Santini
28
1063. Goldschmiede
Elisabeth Schatzer
30
Negozio di fiori a Bolzano
Trimestrales Mitteilungsblatt der Kammer
Zusammengestellt von Alessia Carlotto e Umberto Bonagura
der Architekten, Raumplaner, Landschaftsplaner,
Denkmalpfleger der Autonomen Provinz Bozen
32
Notiziario trimestrale dell’Ordine degli Architetti,
Pianificatori, Paesaggisti, Conservatori della
Provincia Autonoma di Bolzano
Zusammengestellt von Alessia Carlotto
34
36
Tel. 0471 971741 http://www.bz.archiworld.it
e-mail: [email protected]
Schuhhaus Dissinger, Brixen
Zusammengestellt von Umberto Bonagura
Sparkassenstraße 15 via Cassa di Risparmio
I — 39100 Bolzano / Bozen
Geschäft Shri Lakshmi. Indisches Kunsthandwerk
Fünf Höfe, Five Courtyards for the Munich City Centre
Zusammengestellt von Assistent Communications, Herzog & de Meuron
40
„De Call“ Flag-Ship-Store in Deutschland
Zusammengestellt von Umberto Bonagura
42
AWG: DonGil
Zusammengestellt von Lukas Abram
Interview
Verantwortlich für den Inhalt / Direttore responsabile:
46
Luigi Scolari
Vizedirektor / Vicedirettore:
a cura della redazione
50
I love shopping
a cura di Umberto Bonagura, Angela Giudiceandrea, Luigi Scolari
Umberto Bonagura
56
Redaktion / Redazione:
Politik, Wirtschaft und das Erscheinungsbild der Stadt
Zusammengestellt von Lukas Abram
Lukas Abram, Pier Francesco Bonaventura,
Statements
Alessia Carlotto, Angela Giudiceandrea,
Sabrina Pievani, Emil Wörndle
Architetti imperatori
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Osservazione sui Portici
Pier Francesco Bonaventura
Kammerbeauftragter / Resp. rapporti con l’Ordine:
De Architectura Bars / Bar
Roberto D’Ambrogio
62
Gertrud Kofler
Verantw. für die Werbung / Resp. per la pubblicità:
Ulrich Weger, Tel. 0471/973886
Restaurierung des „Batzenhäusl“ in Bozen
64
Umbau der Erweiterung des „Batzenhäusl“ in Bozen
Christoph Mayr Fingerle
Grafik / Grafica: www. Lupe.it (BZ)
68
„Walther’s – Caffè Ristorante“
a cura di Umberto Bonagura
Druck / Stampa: Europunto (VR)
70
Bar Hilde
Für Wort, Bild und Zeichnungen zeichnen
a cura di Umberto Bonagura
die jeweiligen Autoren verantwortlich.
Scritti, fotografie e disegni impegnano soltanto
72
la responsabilità dell’autore.
Register der Druckschriften des Landesgerichtes Bozen
Registro stampe del tribunale di Bolzano
Zusammengestellt von Andrea Santini
74
Il Bar Hintergasse a Brunico
Giovanni Dissegna
N./n. 22 /97 vom/del 9.12.1997
78
Oktober / Ottobre 2003
Baukultur mit Supermärkten. Die Firma MPreis in Tirol
Zusammengestellt von Emil Wörndle
Spedizione in a.p., 45%, art. 2 comma 20/b,
Textbausteine / Architetture di carta
legge 662 /96 – Filiale di Bolzano
Kostenlose Verteilung / Distribuzione gratuita
Gasthof Figl
84
Al Paradiso delle Signore
a cura di Alberto Vignolo
Foto Titelseite / Foto copertina:
Wettbewerbe / Concorsi
Bozen, Lauben /
Bolzano, Portici
© Ludwig Thalheimer / Lupe
86
Concorso per una scuola elementare a Vipiteno
a cura della redazione
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Oktober Ottobre 2003
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Luigi Scolari
Editorial
Editoriale
Supermercati MPreis
in Tirolo / Supermärkte
MPreis in Tirol
Le tre possibilità
La città, struttura dinamica,
gli arredi dei plateatici, che
pag. 78). Per gestori e commer-
estesa per chilometri quadrati,
invadono lo spazio pubblico,
cianti le preoccupazioni e le
milioni di metri cubi di ce-
sempre più risicato, con tavoli-
difficoltà nell’affrontare la ri-
mento, mattoni e calcina, quin-
ni, sedie in plastica e ombrel-
strutturazione e l’allestimento
ta architettonica multiforme
loni di scarsa qualità anche
del proprio spazio sono nume-
di stili, stratificata nella storia,
fuori degli orari di esercizio.
rose ed le situazioni sono molto
eretta a ridosso della maglia
Come i bar, anche i negozi ten-
differenziate. Il mercato degli
stradale, suddivisa per isolati,
dono a riversare i loro spazi
affitti condiziona in modo tan-
generata per quartieri, è per-
all’esterno, ampliando vetrine
gibile la durabilità e sopravvi-
cepita dall’uomo che per gene-
a discapito del pubblico pas-
venza di un esercizio. Esercizi
razioni l’ha demolita e rico-
saggio, insensibili a proporzioni
di lunga tradizione, ma con
struita, questo essere umano,
e indifferenti alle composizioni
locali in affitto, hanno chiuso
altezza media 1 metro e set-
delle facciate architettoniche
i battenti. In casi eclatanti, al-
tanta, a partire dal suo punto
in cui si inseriscono (Osserva-
cuni proprietari hanno valu-
di vista: da terra. Dal basso, dal
zioni sui Portici pag. 60).
tato che le rendite da locazione
piano stradale su cui agevol-
Compito dei gestori più sen-
sono più soddisfacenti ed han-
mente può muoversi il frequen-
sibile sarebbe quello di testi-
no preferito chiudere o trasfe-
tatore abituale di questo quan-
moniare che anche iniziative
rire l’attività affittando gli spazi
to mai complesso tessuto urba-
e progetti modello, possono
a grandi catene commerciali,
no, il cittadino ma anche il visi-
contemporaneamente soddisfa-
che sole possono permettersi
tatore curioso, il turista, la città
re le proprie esigenze di red-
le posizioni centrali, a volte
è percepita in modo selettivo.
dito e quelle di tutela e salva-
con unico scopo di rappresen-
Tutta questa complessità si
guardia dello spazio pubblico
tatività. Il centro storico diviene
perde, obliata dalle luminaires,
(Architetti imperatori pag. 46).
sempre più anonimo e simile
che irretiscono lo sguardo,
Sino ad ora l’invasione dei
a quello di tante altre città.
e la percezione si concentra
grandi centri commerciali è
Chi decide di rinnovare i locali
sulla vetrina del negozio.
stata tenuta a freno da previ-
o apre una nuova attività ha
Sul ground zero si aprono gli
denti piani urbanistici e del
davanti a se tre strade. Arran-
spazi commerciali e della sosta,
commercio, che ci hanno
giarsi con un allestimento
i bars, a cui è dedicato questo
risparmiato dalla triste sorte
“fatto in casa”, come avviene
numero 60 di turrisbabel.
delle province vicine, Veneto
per alcuni bars e quasi mai per
Abbiamo voluto indagare se
e Trentino, e contemporanea-
il negozio. Qui, risolti i requi-
e come l’immagine della città
mente hanno permesso ai
siti tecnici e d’igiene di talune
dipende anche dalla percezione
“piccoli” commercianti di pro-
attività specifiche, si ritiene
e dalla qualità di questi eser-
sperare e crescere, generando
che per creare un’atmosfera ac-
cizi, valutando che a prescinde-
anche dei piccoli imperi. Molti
cogliente bastino tavoli e sedie
re dalla loro funzione di servizio
sostengono che un mercato
in legno di seconda mano.
essi potrebbero e dovrebbero
più libero e aperto all’offerta
svolgere un ruolo rappresenta-
del commercio all’ingrosso,
tivo per la città (I love shopping
garantirebbe una riduzione dei
pag. 50). Vetrine, insegne, pla-
prezzi. Se al consumatore verrà
teatici, emissioni acustiche, car-
offerta una tale opportunità,
telloni pubblicitari influenzano
dovremmo almeno evitare di
in modo rilevante quello che in
ricreare il paesaggio di ca-
senso più limitato viene altri-
pannoni prefabbricati che ben
menti definito “arredo urbano”.
conosciamo, e fare invece te-
Da parte della pubblica ammi-
soro iniziative imprenditoriali
nistrazione, sarebbe auspica-
lungimiranti come quelle del-
bile avviare dei progetti di ge-
la catena austriaca M-Preis
stione qualitativa almeno per
(Baukultur mit Supermärkten
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Le tre possibilità – Editorial / Editoriale 3
Altrove sono le ditte specializ-
Sie prägen diese Ebene Null, – und
blematisch: Hohe Mieten erschwe-
zate che propongono cosiddette
ihnen ist diese Ausgabe 60 von
ren das Überleben und viele Tradi-
soluzioni su misura per il clien-
turrisbabel gewidmet.
tionsbetriebe mussten deshalb ihre
te, vantando un’esperienza plu-
Wir wollten untersuchen, ob und in
Läden schließen. In manchen Fällen
riennale e tempistica garantita.
welchem Maße das Bild der Stadt
war es für die Geschäftsbesitzer
La gestione chiavi in mano e la
von der Erscheinung und der Qualität
lukrativer, ihre Tätigkeit einzustellen
sicurezza dei tempi di consegna
dieser Strukturen abhängt und ob sie
und die Räumlichkeiten an große
sono fattori determinanti nella
über ihre eigentliche Funktion hinaus
Ladenketten zu vermieten, die sich
scelta del committente. A fronte
auch eine repräsentative Rolle für die
zentralste Lagen leisten können,
di queste garanzie, implicite
Stadt spielen (I love shopping S. 50).
manchmal auch nur zu reinen Re-
nell’offerta di qualsiasi profes-
Schaufenster, Schilder, Eingänge,
präsentationszwecken. So wird das
sionista capace, raramente la
Werbeelemente prägen das Erschei-
Stadtzentrum immer anonymer und
soluzione proposta va oltre
nungsbild der Stadt. Es wäre wün-
dem anderer Städte immer ähnlicher.
un adattamento alle dimensioni
schenswert, wenn die öffentliche
Wer einen Umbau oder eine Ge-
dei locali di un arredamento
Verwaltung Richtlinien wenigstens
schäftseröffnung plant, hat im Grun-
für die Gestaltung jener Bereiche
de drei Möglichkeiten: Eine Selfma-
erlassen würde, die den öffentlichen
de-Einrichtung, wie man es haupt-
Raum prägen, der auch außerhalb
sächlich bei Bars häufig sieht, wo
der Öffnungszeiten immer mehr von
schon ein paar gebrauchte Tische
hässlichen Tischen, Plastikstühlen
und Stühle eine einladende Atmo-
und Sonnenschirmen verunstaltet
sphäre schaffen können. Dann gibt
wird. Auch die Geschäfte stülpen
es die Möglichkeit, sich an speziali-
sich gleichsam in den öffentlichen
sierte und erfahrene Firmen zu wen-
Raum hinaus, ohne Rücksicht auf die
den, die mit schlüsselfertige und
Ordnung und die Proportionen der
maßgeschneiderten Einrichtungen
Fassaden, in denen sie sich befin-
werben. Darin sehen viele den gro-
den (Osservazioni sui Portici S. 60).
ßen Vorteil, obwohl diese Garantien
Dabei beweisen die Initiativen und
eigentlich von jedem Professionis-
Projekte einiger weniger, dass es
ten erwartet werden können. Diese
möglich ist, wirtschaftliches Intedi serie, cui la ditta fa riferi-
resse und Rücksicht auf den öffent-
mento o produce in proprio.
lichen Raum zu vereinbaren (Archi-
La merce è esposta su ripiani,
tetti imperatori S. 46).
il negozio, anche se ravvivato
Die Schaffung von großen Einkaufs-
dai colori di pareti e pannelli
zentren konnte bisher durch urbanis-
fortemente illuminati, diventa
tische Maßnahmen und Initiativen
un magazzino. I progetti pub-
der Kaufleute gebremst werden.
blicati testimoniano la terza
Das unglückliche Los der Nachbar-
via, valutino i commercianti
provinzen Trentino und Veneto blieb
ed i gestori di locali quale sia
uns so erspart, und viele kleine Kauf-
per loro la soluzione più sod-
leute konnten überleben und wach-
disfacente.
sen, einige sogar über die Maßen.
Viele vertreten die Ansicht, dass ein
Die Stadt, diese in Jahrhunderten
freierer Markt die hohen Preise sen-
Lösungen sind meist nichts anderes
gewachsene, dynamische Struktur
ken könnte. Falls in Zukunft diese
als eine individuelle Anpassung
von enormen Dimensionen, wird vom
Möglichkeiten geschaffen werden,
von seriell gefertigten Einrichtungs-
Mensch, diesem durchschnittlich
sollten wir wenigstens darauf achten,
elementen, und das so gestaltete
170 cm großen Wesen, von seinem
diese Märkte rücksichtsvoll in die
Geschäft besteht aus einer An-
Standpunkt, dem Boden, aus wahr-
Landschaft zu setzen, wie es uns
sammlung von Regalen und eher
genommen. Diese Wahrnehmung von
die österreichische Supermarktkette
einem Magazin. Die in dieser Aus-
unten bedeutet einen sehr selektiven
MPreis beispielhaft vorführt (Bau-
gabe gezeigten Beispiele zeigen
Blick auf das urbane Gefüge. All die
kultur mit Supermärkten S. 78).
die dritte Möglichkeit auf, – überlas-
Komplexität der Stadt tritt zurück, die
Der Umbau und die Einrichtung von
sen wir es dem Urteil der Unterneh-
Wahrnehmung konzentriert sich auf
Geschäftsräumen gestaltet sich für
mer, welcher Weg für sie der zufrie-
die Vitrinen der Geschäfte, der Bars.
Pächter und Kaufleuten häufig pro-
denstellendste sein kann.
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Kurt Egger, Dora Aichner, Werner Seidl
De Architectura
Geschäfte / Negozi
Vom langen Weg zum schnellen
Bauen – eine Baugeschichte
Am Anfang stand ein aus allen Nähten
Absprachen und Klärungen mit den Bau-
platzendes Athesia Buch- und Papierhaus
herren, dem Landesdenkmalamt und der
in Bruneck – von Prof. Arch. Othmar Barth
Gemeinde und den daraus folgenden Varian-
vor 30 Jahren geplant und gebaut. Ein
ten war das Projekt einreichfertig. In der
Gebäude, von städtebaulicher und innen-
Zwischenzeit hatte sich aber durch das Auf-
räumlich höchster Qualität, dem keine
treten weniger Personen massiver Wider-
Möglichkeit zur Erweiterung gegeben war.
stand gegen einen Abbruch der alten Häu-
Nach langem Suchen fand der Bauherr
ser formiert. Die Polemik zog sich über
durch den Erwerb des ehemaligen Sennige-
Monate und wurde auf sehr emotionalem
bäudes, Stadtgasse 4, die Möglichkeit zur
und unterschwelligem Niveau ausgetragen
Erweiterung. Der kleinere Teil des Stamm-
(nachzulesen in vielen Leserbriefen der
hauses – die Papierabteilung – sollte im
Tageszeitung Dolomiten). Im Herbst 2000
sanierten Ex-Sennigebäude ihren Platz fin-
versuchte der Bauherr mittels einer groß
den, die Buchabteilung das ganze Stamm-
angelegten Bürgerversammlung mit Pro-
haus füllen. Nach einem genehmigten
jektvorstellung und anschließender Diskus-
Sanierungs- und Umbaukonzept für das
sionsrunde auf eine rationale Gesprächs-
neue Haus wurde der Athesia das an das
ebene zurückzukehren. Was zu einem gro-
Ex-Sennihaus angrenzende Rechhaus ange-
ßen Teil auch gelang. Die aggressiven und
boten. Durch etliche Studien wurden ver-
unterschwelligen Angriffe Einiger wurden
schiedene Sanierungs- und Umbaukonzep-
aber bis zur Fertigstellung des Hauses
te für beide Häuser durchgespielt. Durch
weitergeführt. Durch diese Polemik ver-
die nun vorhandene Dimension in Fläche
schob sich der geplante Baubeginn – Juli
und Kubatur beschloss der Bauherr, nicht
2000 – um Monate. Der Eröffnungstermin
die Papierabteilung, sondern das Buch- und
blieb mit 16. November 2001 immer der
zukünftige Medienhaus hierher zu verlegen.
gleiche. Im Zeitraum der Ausführungspla-
Das von Prof. Arch. Othmar Barth geplante
nung und Vergabe der Arbeiten wurden die
Stammhaus sollte nun als Papier-, Ge-
alten Häuser abgebrochen und die tech-
schenk- und Spiele-Haus genutzt werden.
nisch aufwendige, 6 bis 13 m tiefe Bau-
Durch drei verschiedene Niveaus in den
grube mittels bis zu 16 m hohen Wurzel-
zwei bestehenden Häusern, feuchtes bis
pfählen (Fels, Wasser, zum Teil nicht unter-
nasses Mauerwerk im schlossbergseitigen
kellerte, fundamentlose Nachbarhäuser)
Teil und die zu geringe Traglast der erst
eingerichtet. Die Hochbauarbeiten starteten
kürzlich ausgewechselten Decken war die
Anfang April. Sieben Monate für die Bau-,
Nutzung des Bestandes als Buch und Me-
Ausbau-und Einrichtungsarbeiten an der
dienhaus nur schlecht möglich. Das Landes-
engsten Stelle der Stadtgasse gingen an
denkmalamt wurde um ein Gutachten er-
die Grenzen des Machbaren für alle Beteili-
sucht, ob die zwei vor kurzem total sanier-
gten – Bauherren, Architekten, Bauleiter,
ten Häuser erhaltenswert seien oder ob
Firmen, Nachbarn, Passanten usw. – ein Ka-
ein Abbruch und Neubau möglich wäre.
pitel für sich. Der Eröffnungstermin wurde
Nach einem Lokalaugenschein und einer
mit dem 16. November 2001 eingehalten.
Fassadenuntersuchung in beiden Häusern
wurde durch das Landesdenkmalamt keine
erhaltenswerte Substanz festgestellt und
einem Abbruch und Neubau zugestimmt.
Die Aufgabe wurde immer reizvoller – ein
neues Buch- und Medienhaus im Ensemble
Foto Georg Hofer
der Stadtgasse. Nach diversen Entwürfen,
(Dora Aichner, Werner Seidl)
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Lageplan
Schnitt A-A
Grundriss Untergeschoss
Grundriss Erdgeschoss
Fotos Georg Hofer
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Weite der Enge
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es auf Anhieb mit der Ganzheit des Gebäudes zu tun. Dabei sind die großflächigen
Das Buch- und Medienhaus der Athesia
Fenster, auch das geschossübergreifende
führt in die Stadtgasse der Brunecker
im Mittelteil, keine exhibitionistische Ent-
Altstadt einen unaufdringlichen Dimen-
hüllung eines für sich seienden Innenraums,
sionssprung ein, weniger durch markante
da sie diesen wesentlich miterzeugen.
Zeichensetzung, denn durch Ausformulie-
Erst die Interaktion, die Begegnung von
rung einer verfeinerten Sensibilität.
Innen und Außen ist raumbildend, – der
Die behutsame Einfügung in das histori-
Gassenraum verschafft sich eine Bühne,
sche Ensemble war dabei eine Vorgabe,
um sich selbst zu reflektieren.
die sich durch die Baulage von selbst
Die bühnenhafte Verflechtung von Innen
ergab und sich den Architekten Egger-Aich-
und Außen ist daher ein Einräumen von
ner-Seidl keineswegs als Behinderung
Zeit, sie ermöglicht ein Bewusstwerden
ihres Veränderungswillens, sondern von
des Ortes. Sie macht schon den Passan-
vornherein als dessen Inspirationsquelle
ten, der außen vorbei geht, zum Passa-
anbot. Die bodenständige Lochfassade,
gier, der, um einzutreten, keine Schwelle
die bündigen Fenster, die gerade abge-
mehr überschreiten müsste.
schlossene, hochgezogene Attika sind
Im Unterschied zu den Geschäftshäusern
Elemente, durch die sich der Neubau mit
der Nachbarschaft, die, auch wenn sie
der lokalen Umgebung familiarisiert.
mehrgeschossig sind, sich nicht als ganz-
Trotzdem reiht er sich nicht einfach ein,
heitliche Gebäude öffnen, sondern nur
sondern wird gerade in seiner betonten
als Schaufenster im Eingangsbereich,
Schlichtheit und Enthaltsamkeit zu
wird so der Eintretende nicht automatisch
einem Angebot nackter Gegenwärtigkeit
zum Konsumenten. Er wird von einer
in der munteren, dichtgedrängten Abfolge
großzügigen, doppelläufigen Treppe in
der Häuser. Trotz der Beengtheit und der
einem Lichthof empfangen, der von
Fliehkraft des Standortes, entwickelt das
einer Glasdecke abgeschlossen wird und
Gebäude eine ausholende, weitatmige
das durch die Fassade bereits angekün-
Präsenz, ohne weder die scharf gekrümm-
digte Raumkontinuum fortsetzt. Unverse-
te, enge Gassenflucht, noch die Konti-
hens durchwandelt er die Niveaus, durch-
nuität der Häuserfront sprengen zu müs-
misst Höhe und Tiefe des Baukörpers
sen, in die es sich zurückhaltend einfügt.
und das Auf- und Abschwellen des Tages-
Wenn es in der Straßenperspektive zur
lichts. Durchblicke und Ausblicke verknüp-
Randerscheinung wird, dann entfaltet
fen Oben und Unten, Innen und Außen,
auch die Öffnung der Passage ihre größte
Vorder- und Rückseite, inszenieren die Ko-
Wirkung, die den Fluchtpunkt der Gasse
existenz von Entlegenem. Das Gebäude
immer schon eingeholt und der eigenen
selbst wird durchlässiges Medium, Ver-
Inszenierung einverleibt hat. Und die
netzung. Wie von einem Buch, das die
großflächigen Fenster können, wenn das
Sesshaftigkeit des Lesenden aufhebt und
Gebäude noch Randerscheinung ist, ein
ihn zum Passagier macht, wird hier der
Stück vom Himmel herabholen, und der
Wandelnde von der Fluidität und Allge-
mit Perlmutt und Glas durchsetzte Fassa-
genwart des Raumes erfasst. Aber in
denputz kann flimmerndes Licht bis in
diesem Reich der Durchlässigkeit und Ver-
den Schoß der Gasse locken. So wird der
flechtung von Möglichkeiten, der spieleri-
Engpaß durch Blick- und Lichtinszenierun-
schen Überbrückung von Entfernungen
gen erweitert. Auch die großteils nackt
durch Freigabe von Blicken, in das der
bleibende Substantialität der Wand und
Passant aus der engen Gassenflucht ent-
die bemessene Setzung der Fenster lassen
führt wurde, das der Welt des Buches,
die Fassade trotz ihrer Teilansichtigkeit
der Welt des Geistes entspricht, kurzum,
als unteilbare Ganzheit in Erscheinung
in diesem Zustand der Beflügelung, emp-
treten, die die volle Dimensionalität des
findet er stets die Haftung an seinem kon-
Baukörpers standpunktunabhängig erfahr-
kreten Ort, wenn er hinter einem der Fen-
bar macht und auch den Eingangsbereich
ster der Rückseite das Gras und die Mauer
von vornherein mit dem Ganzen verbindet.
des steil aufragenden Geländes sieht.
Der Vorübergehende, der Passant, hat
(Andreas Zoderer)
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Vom langen Weg zum schnellen Bauen – eine Baugeschichte – De Architectura Geschäfte / Negozi 9
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Auftraggeber
Baukosten Hochbau
Baugrube Wurzelpfahl-
Außenhaut 14 cm VWDS
Athesia Buch G.m.b.H.
ohne Einrichtung
gründung zwischen nicht
mit speziell entwickel-
Baubeginn 04. 2001
2.500.000 Euro
unterkellerten mittelalter-
tem Putz. Zuschläge aus
Eröffnung 11. 2001
Kosten ohne Einrichtung
lichen Häusern im Alt-
Perlmutt und Sandstrahl-
inkl. Einrichtung
595 Euro pro m3
stadtbereich an der Nord-
glas – von Hand aufge-
Bebaute Fläche
Planung Architekten
seite des Schlossbergs.
tragen und gewaschen.
395,81 m2
Egger, Aichner, Seidl
Durch den wasserführen-
Fenster Putzbündig
Nettonutzfläche
Mitarbeiter
den Fels umseitig hinter-
sitzende Fenster – Alu und
1180,94 m2
Luca Canali Sylvia
lüftetes Untergeschoss-
Edelstahl.
Kubatur über Erde
Schwingshackl
Keller steht in der Luft.
Treppenanlage Frei tra-
3611,30 m3
Statik, stat. Bauleitung
Gebäudestruktur Tragende
gende Stahltreppen mit
Kubatur unter Erde
Ing. Josef Aichner
Außenwände in Stahlbe-
Ganzglasbrüstungen und
1778,04 m3
Erhöhte Bauleitung
ton mit innen liegendem
dachterrassenbündigem
Baukosten Abbruch
Arch. Marco Micheli
Stahltragsystem – Säulen
36 m2-Glasoberlicht.
1 Ansicht Stadtgasse
und Baugrube
Farbkonzept
und Trägerrost mit aus-
Dach Hochgedämmtes,
Fotos Georg Hofer
700.000 Euro
Albert Mellauner
betonierten Deckenfeldern.
bekiestes Flachdach.
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Peter Plattner
2. Durchgang
Im Frühjahr 2001 wurde nach einer
Zurückhaltung in der Gestaltung der Schau-
18-monatigen Bauzeit die Sanierung des
fenster im Erdgeschoss. Die absolute Trans-
Amonn-Farbenhauses am Rathausplatz
parenz der Geschäftsvitrine verschmilzt den
in Bozen fertiggestellt. Einzig das im Erd-
Innen- mit dem Außenbereich, wobei die
geschoss vorgesehene Geschäft war noch
schlichten, ungleich großen Rundbögen
leer, da der passende Mieter noch nicht
den Aufenthalt im Geschäft schützen.
gefunden war. In der Zwischenzeit wurden
Nach dem Durchschreiten eines Vitrinen-
die Putzoberflächen der Kreuzgewölbe
Windfangs öffnet sich der großzügige,
im Erdgeschoss wie auch das Sichtmauer-
luftige ebenerdige Verkaufsbereich. Da je-
werk im Kellergeschoss sandgestrahlt
doch in der selben Ebene noch Bedarf nach
und von Markus Pescoller in den Original-
einer abgetrennten Verhandlungskoje be-
zustand zurückgeführt. Es war für den
steht, bietet der geätzte Glaszylinder die
Bauherrn und Besitzer Arno Amonn klar,
notwendige Intimität, ohne sich in einem
dass der respektvolle Umgang mit der
Raum eingesperrt zu fühlen. Um den Kunden
bestehenden historischen Bausubstanz
persönlich betreuen zu können, öffnet sich
auch die Räumlichkeiten des Geschäftes
im Kellergeschoss unter der historischen
prägen musste. Nebenan befand sich ein
Holzbalkendecke und dem freigelegten Stein-
kleines bescheidenes Juweliergeschäft,
mauerwerk ein außerordentlicher Verkaufs-
ein langjähriger Familienbetrieb, mit
wohnraum mit musealem Charakter.
einer reduzierten Verkaufsfläche von max.
Die verwendeten Materialien sind dreier-
40 m und einem noch unglücklicheren,
lei: Einbauteile aus rohen Stahlplatten,
seitlichen, unübersichtlichen Zugang.
Glas und rotes Leder. Elitär, sinnlich und
Das geduldige Warten der Familie Amonn
kostbar zeigen sich Lokal und Ware durch
auf einen Mieter gab den Brüdern Pietro
das Zusammenspiel bzw. die Spannung
und Paolo Tomasi, Söhne eines erfahre-
der verwendeten Materialien.
nen Juweliers, die Zeit, sich mit Ruhe zu
Eine „Risenvitrine“ aus Stahl, in der
einem großen Schritt zu entscheiden,
Schmuckkästen eingebaut sind, formt sich
nämlich das Ex-Amonn-Farbengeschäft
zu einer Sitzbank, schneidet entlang
anzumieten und ihr bis dato kleines aber
der rechten Wand in den Verkaufsraum
feines Juweliergeschäft zu vergrößern und
ein und offenbart dem Kunden begleitend
die Planung dem Urheber der Sanierung
die Schätze. Der Beratungstisch hinter
des Amonn-Farbenhauses anzuvertrauen.
der Glaskulisse wie auch jener im Unter-
Nachdem die Tomasis jahrelang zu viert auf
geschoss konzentrieren die Aufmerksam-
engem Raum ihr Juweliergeschäft führten,
keit von Kunden und Verkäufer auf das je-
verlangten sie nun große Ausstellungs-
weilige Anliegen. Gezielt lädt die Spiege-
vitrinen, vielfältige, verschiedenartige Ver-
lung der Atmosphäre ins Untergeschoss
kaufsflächen, um die hochwertigen Produkte
ein. Durch das Verschieben einer bündigen
anzubieten, Licht, Luft , Warte-Sitzecken,
Stahltür tritt man in das Schmuckkästchen
Bereiche, in denen ungestört mit dem Kunden
des Geschäftes ein. Rundum mit rohen
verhandelt werden kann und last but not
Stahlplatten eingekleidet offenbart sich der
least „RIESENVITRINEN“. Alles gut, aber
Schmuck, auf Tabletts präsentiert, ent-
der respektvolle Umgang mit der bestehen-
lang des historischen Sichtmauerwerkes.
2
den Bausubstanz war und blieb oberstes
Gebot. Die wichtigsten Maxime in der Aus-
Es ist sehr schwer, die vielfältige Einfach-
einandersetzung und Entwicklung des Pro-
heit und den poetischen Anspruch in
jektes waren Sicherheit, Funktion und hoch-
Worte zu kleiden, deshalb lade ich Euch
wertiges Design bis ins kleinste Detail.
gerne zu einem Rundgang im Juweliergeschäft Tomasi ein, wo Paolo oder Pietro
Fotos Ignacio Martinez
Die Fassade wird von den neu restaurierten
Euch sehr stolz noch weitere Anekdoten
Stolz-Fresken geprägt und fordert absolute
erzählen werden.
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1 Grundriss Erdgeschoss
2 Längdschnitt
Projekt Arch. Peter Plattner
Fotos Ignacio Martinez
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2. Durchgang – De Architectura Geschäfte / Negozi 13
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3
3 Längsschnitt
Fotos Ignacio Martinez
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2. Durchgang – De Architectura Geschäfte / Negozi 15
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Alberto Vignolo su un progetto di Luigi Scolari
La «pelle» dell’architetto
Foto Ludwig Thalheimer
Luogo del passeggio e dello scambio per
inopportunamente desueto, pelletteria,
definizione, il portico rispecchia uno dei
che sembra uscire da un film in costume,
più caratteristici modelli organizzativi degli
assieme alle ‘colleghe’ merceria e dro-
spazi dedicati al commercio. La succes-
gheria: oggi si naviga, dizionario alla
sione delle botteghe ai piani bassi degli
mano, tra la veterana boutique e il flag-
edifici, infatti, esalta la distribuzione lineare
ship corner di uno store molto trendy…).
lungo le vie tradizionalmente dedicate alle
L’immagine di grande trasparenza di
attività mercantili. Analogamente, le gal-
Matt si compone sostanzialmente di un
lerie commerciali a partire dai pionieristici
diaframma di vetro posto a filo della pro-
esempi ottocenteschi, così come le grandi
prietà, che recupera lo spazio di una pre-
superfici della distribuzione moderna
esistente piccola galleria di accesso.
(i famigerati «centri commerciali») sono
Le due pareti di vetro ad angolo fanno
organizzate secondo una dimensione
balzar fuori l’interno del negozio con la
lineare prevalente, che ricalca – sovente
sua immagine schiettamente moderna e
in maniera caricaturale – una successione
di luminosa eloquenza. L’architetto, con
di frammenti urbani, strade e piazzette.
malcelata perfidia, ci priva persino della
La linea che si insinua dalle vie nelle pro-
maniglia della porta, discontinuità non
fondità del parcellario si ribalta lungo la
tollerabile nella levigatezza della super-
verticale, sale a conquistare i primi piani
ficie trasparente. Un prezzo da pagare al
degli edifici o, come più spesso accade,
riduzionismo minimalista, verbo al quale
scende a rivalutare i negletti scantinati,
egli si vota. Ma così facendo, costringe
che divengono così preziose estensioni
l’avventore a lasciare la propria impronta
delle superfici espositive. Secondo questa
sull’anta di ingresso, segno reciproco di
visione, le città appaiono come creature
quella «pelle» che è la materia principale
bizzarre o mostruose, sospese su lunghi
qui scambiata. D’altro canto, quale altra
trampoli affondati in una melma quasi con-
immagine è lecito proporre per un negozio,
tinua di negozi e botteghe…
posta la sostanziale afonia, o quanto meno
Il fenomeno dello shopping con le sue
laconicità, della funzione del commercio?
ritualità, materializzate nell’alternarsi degli
È noto come uno dei postulati della tradi-
esercizi commerciali e delle attività profes-
zione architettonica del Moderno preveda
sionali, ridisegna costantemente le strade
una sostanziale congruenza tra forma e
e le piazze. Assieme ai capisaldi dei monu-
funzione. Ma lo scambio è un atto ele-
menti e dei luoghi notevoli, l’esperienza
mentare che non esprime requisiti spaziali
contemporanea fornisce così nuovi land-
particolari. In fondo, basta un telo steso
mark, per quanto mutevoli e dalla rapida
su un marciapiede o una semplice stretta
obsolescenza questi possano essere, che
di mano perché la transazione si compia
nel loro insieme restituiscono un’immagine
e la funzione sia espletata. Ragione per
vivida e incisiva dell’ambiente urbano.
la quale, al di là di alcune regole di compa-
In una cittadina come Merano, la via
tibilità, che rendono possibile che il tema
Leonardo da Vinci – assieme a via Portici –
si materializzi in un manufatto edilizio,
è l’elegante vestibolo coperto per l’andiri-
una vera e propria tipologia dello spazio
vieni del flâneur tirolese, del turista mila-
per il commercio non si può riconoscere.
nese, del teutone borghese. A percorrerla
Tra la bottega d’antica tradizione e lo
con l’occhio mirato sul filo degli edifici
showroom modaiolo o avanguardista,
porticati, non è facile rimanere indifferenti
l’arco lessicale che descrive, nelle molte-
alla vetrina di Matt, elegante pelletteria di
plici variabili spaziali e temporali, l’espe-
lunga tradizione che ha voluto rinnovare
rienza del commercio, sottende una com-
radicalmente la propria immagine e i pro-
plessità che è più apparente che reale,
pri spazi nel 2000, affidandosi alle cure
più costruzione che costrizione. Tutto ciò
dell’architetto Luigi Scolari (ma che termine
che rientra nella categoria dell’architet-
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tura per il commercio assume pertanto un
scolariana, o forse scolaresca?) appaiono
carattere di necessario artificio, una narra-
come i prodromi di altre impegnative
zione, alla quale volta per volta attribuia-
realizzazioni a venire. Un’opera-manifesto,
mo, nel bene o nel male, l’appellativo di
in sostanza. La stessa trasparenza totale
negozio. Navigando tra i corsi e i ricorsi
della vetrina, a cui si è accennato, espri-
degli stili di un’epoca, come quella attuale,
me in fondo più una volontà autocelebra-
caratterizzata da una ipertrofia dei mezzi
tiva dell’architetto, che non l’ideale di una
rispetto ai fini, scorgiamo però un filo con-
presunta accessibilità democratica della
duttore, un linguaggio che accomuna schie-
merce, ipocrisia che in un negozio di tali
re fedeli di militanti. Avanti, popolo degli
fattezze appare evidente a chiunque nello
architetti: l’«Internazionale Minimalista»
scorrere i listini d’acquisto.
unifica sotto la propria bandiera le gesta
Ma, una volta varcata la soglia di ingresso,
di una teatralità del riduzionismo lessicale.
un leggero ponticello sospeso svela nella
Dal less is more in poi, l’architetto lavora
profondità del sottosuolo un universo anco-
per sottrazione, taglia sfronda riduce e,
ra pietroso, dove si accumulano ciottoli levi-
così facendo, accumula sensi e significati.
gati, alla maniera di un frammento strati-
Nel campo degli interni, questo atteggia-
grafico. O forse lo scopo è quello di svelare,
mento si traduce nella sicurezza del bianco
complice il parapetto di vetro, un’insperata
totale e nell’astrazione della ‘scatola’ neu-
vista dal sotto in su dell’avventrice di turno
tra, cui fa da corollario una rarefazione degli
dalla gonna svolazzante? Questo dispositi-
oggetti esposti, la trasparenza del vetro
vo spaziale, implicita citazione di un ponte
e l’utilizzo di pochi, selezionati materiali.
levatoio, segna l’accesso al castello incan-
Assecondando quest’ottica, Matt risulta
tato della merce. Un ulteriore diaframma
essere un campione rappresentativo
tra l’esterno tumultuoso e ridondante di
del «fare negozi» contemporaneo, a sua
segni, e l’interno conformato dall’architetto.
volta categoria esemplare di una tendenza
Il quale, con un atto di volontà che è es-
dell’architettura degli interni. Senza fare
pressione di una meditata fiducia nel pro-
torto all’originalità dell’autore, se vedes-
getto, ci conduce per mano nel mondo che
simo le immagini di questo negozio su
egli desidera, pensa, spera e, per frammenti,
una rivista del settore, potremmo pensare
mette in opera. Strutturalmente, l’interno
all’ennesima performance di un Citterio,
del negozio è articolato secondo quel dis-
Progetto e direzione lavori
di un Chipperfield: segno al tempo stesso
positivo lineare che è precipua caratteristica
arch. Luigi Scolari
di abilità e di consonanza allo spirito del
degli spazi commerciali. Dal ponticello di
tempo. I caratteri distintivi di una maniera
ingresso fino all’infilata sulla scala che con-
autonoma di progettare (che diremmo
duce al livello superiore, la sequenza si
Committente
Manfred Batliner
Statica ing. Johann Mittermair
Grafica Lupe
Foto Ludwig Thalheimer
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compone di modulazioni dell’involucro
Per questo si riscontra una continua osmo-
spaziale e degli elementi d’arredo, che
si tra negozio e museo. I negozi sempre
comprendono il sottile bancone centrale,
più spesso diventano showroom, letteral-
il banco a ridosso del pilastro luminoso,
mente spazi espositivi, con installazioni
i camerini di prova, gli espositori. La linea
in vetrina e opere d’arte fra un cappottino
è contrappuntata da elementi puntiformi –
griffato e uno scarponcino da maliarda,
in particolare i fori dei lucernari circolari,
attenzioni illuminotecniche da pinacoteca,
la svettante poltroncina rossa – e dai piani
spazi di sosta e talvolta anche di ristoro.
delle superfici espositive – la parete con
Parallelamente, i luoghi espositivi veri e
le nicchie, l’altra con i ripiani a mensola.
propri vedono un’enfasi sempre maggiore
Analogamente, il sistema dell’illuminazione
riposta sugli aspetti mercantili, con la
artificiale si compone di tagli lineari (le asole
ricca messe dei bookshop, delle cafeterie
nel controsoffitto), di apparecchi puntiformi
e dei ristoranti entro gli spazi dell’acco-
(i cilindri sull’ingresso e sul corpo scala, i
glienza, e con l’attenzione crescente al
faretti mirati sugli oggetti esposti), e di
merchandising e allo sfruttamento degli
piani illuminati con luce indiretta. L’uso dei
spazi per eventi di varia natura.
materiali sottolinea il contrasto tra conteni-
Il negozio diviene così un luogo di speri-
tore e contenuto: superfici volutamente
mentazione d’eccellenza, espressione di
povere – il cemento lisciato, il cartongesso
una ricerca progettuale che è, innanzitutto,
e l’intonaco bianco, gli arredi in medium
una ricerca del proprio modo di operare.
density al naturale, i pannelli isolanti dispo-
Luigi Scolari ha qui lavorato attorno alle
sti come conci di pietra - fanno da sfondo
proprie idiosincrasie, allestendole con la
ai preziosi pellami di borsette borselli e
complicità di una committenza accorta e
borsoni, disposti come ieratiche figure che
partecipe, che ha assecondato di buon
sembrano trattenere il sommesso lamento
grado i desideri dell’artefice. Così facendo,
degli antichi depositari della materia.
l’architetto ‘vende cara la pelle’: la propria,
Se pensiamo a come il termine pelle sia
in primo luogo, e quella di altre povere
usato anche come sinonimo di rivestimen-
bestiole. In ciò consistendo il fine ultimo,
to nel gergo architettonico, si rivela un ulte-
la missione commerciale del negozio cui
riore livello di lettura, che gioca sullo scarto
ha dato brillantemente forma.
semantico tra il nome del negozio (matt,
opaco, in lingua inglese), e la sostanza
stessa che qui viene trattata. L’involucro si
fa dunque guscio assorbente, i rivestimenti
delle quinte murarie sono messi a nudo
nella cruda essenza della materia. Strato
su strato, la pelle del contenitore e le pelli
ivi contenute si sovrappongono l’una sull’altra, provocando la lusinga di una ricchezza spaziale intesa non solo in senso
fisico, ma anche come potere di suggestione e sovrabbondanza. Il negozio è infatti
il luogo in cui l’oggetto diventa merce:
ma il mercimonio, lo scambio contrattuale,
è solo l’ultimo atto di un rito che si compone di un’insieme sottilmente congegnato
di attività elementari quali porgere, mostrare, esibire, connotare...
In fondo, esporre un prodotto ed esporre
un oggetto artistico sono operazioni che
si avvalgono dei medesimi strumenti concettuali ed operativi. Uno dei riconosciuti
maestri dell’allestimento museale, Franco
Albini, sosteneva che non esistono oggetti
Foto Ludwig Thalheimer
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belli o brutti, basta saperli esporre bene.
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Enrico Canino
Sacri Fumi
Aber eine Zigarre kann gelegentlich auch
Tabaksüchtigen und Cigar-Aficionados, der
bloß eine Zigarre sein, wissen Sie?
Einbau des begehbaren Klimaraumes, wel-
(Sigmund Freud zu Carl Gustav Jung)
cher in alten Zigarrenläden fehlte, und
eines, im Kellergeschoss gelegenen, klima-
Die hier vorgestellte Arbeit gestaltete sich
tisierten Degustationsraumes. Ein bühnen-
schon zu Beginn als außergewöhnlich und
technisch konzipiertes, als Zigarrenpresse
besonders faszinierend, nicht nur weil der
ausgarbeitetes Möbelstück in massivem
Planungsauftrag den vollständigen Umbau
amerikanischen Nussholz füllt fast zur Gänze
der in unserer Heimatstadt rennomiertes-
den (Verkaufs)raum, windet sich um sich
ten Tabaktrafik betraf (man also nachher
selbst ähnlich einem überdimensionalen
tagein-tagaus an seinen tatsächlichen und
Tabakblatt zu einem sehr hohen, gestaffelten
vemeintlichen Bausünden bis an sein
Verkaufstresen und bildet sich im rückwärti-
Lebensende vorbeilaufen und seinen Tabak
gen Bereich zu einer Apsis aus, hinter der,
einkaufen muss…), sondern auch weil es
schwer zugänglich, sich der jedem Zigarren-
diesbezüglich, wie eine aufwendige Litera-
experten kostbarste Raum befindet: der
turrecherche zum Thema „Zigarrenläden“
Humidor! Von Außen schützt und verbirgt
ergab, jegliche Sekundärlitertur über Ge-
ein sonderbares, in Teilen der mesoamerikani-
schichte, Konzept und Einrichtung, Technik
schen Architektur (unter leiser Beibehaltung
von (zeitgemäßen, reflektiert geplanten)
der Gliederung der ursprünglichen
Zigarrenläden fehlt, – und es somit darum
Geschäftsportale des Kurhauses) nachemp-
ging, diese Geschäftstypologie aus dem
fundenes eisernes Portal eine „fremde, völ-
Stand neu zu er- und begründen. Seit ca. 70,
lig andersgeartete Welt“ (Handke).
80 Jahren steckt die natürliche Geschmacksentwicklung bezüglich der Innenraumge-
PS. per Umberto
staltung von Zigarrenfachgeschäften entweder bei (häufig schlechten) Nachbauten von
Ecco… e poi ci manca ancora la “dichiarazione di
historisierenden, klassizistischen Vorbildern
poetica” nò?… Mica facile sedersi e fare una
fest, oder es werden, bestenfalls durch
dichiarazione di poetica (intanto qualcuno mi deve
obeflächliche Verwendung von (Kunst)edel-
aiutare per il linguaggio… qualcuno aderente alla
holzfurnieren, im Grunde simple Ladenaus-
vita… Cèline?, Keruac? Simon? Huoellebecq?) che
stattungen „athmosphärisch“ verbrämt…
invidia mi fanno quelli ai quali riesce tutto giusto…
Unser Bemühen bestand in Folge vor allem
appropriato… tipo tutto il progetto si informerà ad
im Herausarbeiten, Definieren und Um-
una concezione per cui: «… non più semplice
setzen einiger typischen, projektgrün-
luogo di vendita, il ‘negozio’ esprime attraverso la
denden Konstanten, wie sie noch in den
sua immagine un’identità di prodotto e marca (il
wenigen erhaltenen, um die Jahrhundert-
cui) spazio fisico deve corrispondere in tutti i detta-
wende errichteten Zigarrenläden erlebbar
gli, dall'ambiente al singolo soggetto, ad un territo-
sind: Dunkelheit, hohe athmosphärische
rio qualitativamente unico e diverso, sperimentale
Raumqualität durch Verwendung von Edel-
ed innovativo. Lo spazio in questo senso, è una
hölzern, Intimität, betonte Zäsur zwischen
‘forma della sensibilità’ e, in quanto tale, non con-
Außen-und Innenbereichen, eine eher der
cettuale etc.» (da: domus). Amen. Ma… la poesia?
Aquirierung von Kundschaft und der Ver-
Dal greco pòiesis, produzione, poesia da pòiein
mittlung eines erlesenen Lebensgefühles,
“fare”… semplicemente… cosa volevamo fare…?
als vordergründig dem Verkauf eines Pro-
Dichten=condensare… un poetico condensato?…
duktes dienende Raumgestaltung, eine
Ma volevamo fare semplicemente la tabaccheria
„Kostbarkeiten“ bergende Innenarchitektur
più bella del mondo! No. Scontato… tanto per
mit relativ geringen Austellungsflächen.
cominciare… da autentici mitomani… ma si può
Hinzu kommen, als zeitgemäße Neuerun-
forse fare diversamente? Pensarla diversamen-
gen, die formale Umsetzung der erstre-
te…? È che dopo… di colpo divenne maledetta-
benswerten Trennung von kompulsiven
mente seria, la cosa… dopo che per gli ultimi 20,
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Ubicazione
Realizzazione
30 anni (forse per gli ultimi ottant’anni adirittura)
sigari”… niente esperti! E poi… intorno al tavolo
Corso Libertà, Merano
impianto termotecnico
nessuno aveva mai fatto nulla di simile, niente di
da disegno a dire la loro sulle botteghe, sui sigari,
Committente
Hofer Paul & Co KG-s.a.s.
sul mito Cristoforo Colombo (colpa sua se tutti
Otto Garber
Arredamento
nuovo, proprio mai nessuno… niente di niente,
Progetto e direzione lavori
Arredi e Contract
niente manuali sul tavolo da disegno… niente
fumano in Europa) e Rodrigo de Xeres che “vide
Studio Condotta architetti
storie srl. De Stefani
arch. Alessio Condotta
Milano
“strumenti del mestiere” niente articoli, relazioni,
uomini che fumano come comingnoli”… e Padre
Enrico Canino
Strutture
monografie, tesi, pubblicazioni (turrisbabel è la
Las Casas, che racconta la storia di come Colombo
arch. Guido Manfredi
ing. Bruno Marth
prima rivista d’architettura al mondo a pubblicare
scoprisse il tabacco senza prendere il vizio del
Impianto termotecnico
Fabbro
e “Walk in Humidor”
Walter Destro
una bottega dei sigari, non male…). Si trovava
fumo e poi Luis de Torres e Jean Nicot (da cui la
Klammsteiner & Felderer
Grafica
solo… anedottica, manuali e guide sul fumo ma
nicotina, consigliata allora anche per la cura delle
ing. Norbert Klammsteiner
Gruber creative solutions
(direzione lavori)
Martina Gruber
niente di speciale da andare a vedere, niente pelle-
malattie respiratorie!) e Castro, Che Guevara e
grinaggi (tranne da Hajenus, ad Amsterdam, ma è
Bill Clinton e Groucho Marx e Karl Marx, Churchill,
del 1830 e l’ho scoperto solo poco tempo fa, un
Alfred Dunhill e Prad Pitt (!), Schwarzenegger,
tabacchino di Adalberto Libera, a Milano, anni ’50
Hitchcok… il sigaro con il corvo sopra. E diventano
demolito, chiaramente) incredibile… gioiellerie:
sempre di più! Kennedy che non firma l’embargo
(Schullin a Vienna, Hollein), American Bar elevati a
finche il suo diplomatico a Cuba non gli assicura
paradigma tipolgico (Kärntner Bar, Loos), Kolhaas
una partita dei suoi sigari preferiti (storico!), Tinto
per Prada Silvestrin Fuxsas per Armani, Enzo Mari
Brass, Garcia Gallo torcedor, il sig. Monterrey, il
Mattheo Thun per Lavazza, ma niente trattati del
sig. Upmann e poi tutti, tutti fumano Umberto! …
tipo: “Saggio sopra la costruzione delle botteghe di
Tutti sono unici, tutti quelli che conosco… sigaret-
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te no, ma un bel sigaro! A casa, di nascosto, in
disegni foto schizzi… vecchie scatole, accendini
privato tutti a raccontare la loro storia lì a magnifi-
e tagliasigari in disuso… arrivano i Buena Vista
care, ad annusare i campioni di legno di cedro è
Social Club… Avo Uvezian, e poi anche qualcu-
tutto un… mmmmmmh senti-che-profumo aaaaah
no… gli esperti, gli amici, qualche architetto a
che spettacolo… oooooh ecco la mia marca, la
dirmi: sii sobrio!… Equilibrato, prudente, minimale,
mia vitola… tutti che si accalcano a dire la loro…
essenziale, modesto, razionale, “moderno”, rico-
ricordati quà ricordati là… tieni presente che…
noscibile… “ma questo è matto come un cavallo
e separa i tabagisti compulsivi da noi! Cigar Aficio-
matto”, non è in riga, non cita, non si inquadra…
nados ed esperti epicurei! Via le cicche!, niente
ma dico!… E la Vita Tutta?… Tutti quelli sopra?…
caramelle!… Il mito! Non la vendita.
E tutte le loro storie? I loro sogni e miti dove an-
Ti deve interessare! Esagera!… La stanza della
dranno ne sento uno che se ne intende proprio…
maraviglia, una fabrica mirabilissima… Al Capone,
perbacco… che spiega… ascolto:
Zino Davidoff, Bertolt Brecht, una despalilladora,
«(…) Preferiamo il rapporto voluttuario con il
una escogedora, una anilladora… arrivano, apas-
sigaro a quello di subordinazione con la sigaretta.
sionati, febbrili, ebbri… Cuba…, mi portano anche
E, d’altra parte, se del buon tabacco sono stati
sempre magnificati sapore e aroma, cioè sensazioni ubicate nella bocca e nelle prime via respiratorie, che significato avrebbe l'inspirarne il
fumo? (…) Siamo colpiti dal rituale con cui ci si
accosta al sigaro o alla pipa e dallo stato di rilassamento che domina l’atto; troviamo invece “compulsivo” il rapporto con la sigaretta, rivolto più
a soddisfare una smania con l’epicentro nelle labbra che a costituire un rifugio del pensiero. (…)
Il nostro soggetto (il sigaro Toscano, n.d.r.) è debordante e anche quando giace nell’astuccio
solletica in maniera sottile. (…) No, il Toscano si
fa vivo con te in maniera primordiale e d effica-
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cissima. Tra noi la comunicazione intima non si
mondo altro”, ed il logo è acidato tra i vetri verdi
il bancone, li spinge fuori e poi si alza e si abbassa
basa sulla vista bensì sull'odorato, che una frene-
così se cambiano il logo devono anche demolire
e si alza e si abbassa di nuovo si avvicina al pezzo
sia d’igiene tende a sopprimere come una vergo-
la porta, così che sia per sempre, ed il maniglione
di fronte e ci passa solo una persona e “… e lì
gna. (…) Consti che questo fisico abbronzatissimo,
è in realtà la mano della divinità del tabacco che
dietro cosa c’è” e “non è per Lei… e solo per i
privo di ogni segno di obesità, crepa di salute e
porge un fascio di sigari ma dall’altra parte della
veri esperti.… Lei è un vero esperto? Può guar-
quasi ti sfida. E allora vuoi saperne di più.»
strada i maniglioni dei portoni della birreria Forst
dare da lontano dall’esterno senza entrare, da pro-
(da: Il Toscano, Guida completa al sigaro Italiano)
sono fatti a guisa di spighe di grano perciò non
fano perchè altera i rapporti igometrici, se entra…
Si, si, ne voglio sapere di più!… sobrio, equilibrato,
ho inventato nulla ma solo fatto quello che andava
subito 20° invece di 19° e non fa bene ai sigari!”
prudente?… ma non è… «dell’arte il fin’ la mara-
fatto e dietro il portale-scrigno si alza di botto, fino
così guarda e basta e deve studiare ed il pavi-
viglia, chi non sa stupir’ vada alla striglia…?”
al soffitto, e si aviluppa su se stesso come una
mento in lastroni di “verde alpi” ed inserti di gra-
e poi Umberto, da lì in avanti è stato tutto sempli-
enorme foglia di Virginia e diventa un abside e
nito blù e per i Maja questo era un unico colore
ce, tutto veniva da sè: un’enorme mobile sagomato
giuro che non avevo mai pensato di fare un abside
e significava “centro del mondo” e ah!… e poi
a guisa di pressa di sigari, di “galera”, in noce
ma avevamo bisogno di spazio per i tuboni dell’im-
dentro mancano ancora dei pezzi… il tempietto
americano massiccio, pieno di cassetti cassettini
pianto di climatizzazione e dietro l'abside il sancta
dei sigari toscani che sono un altra cosa dai cu-
cassettoni e ripiani e nicchie segrete ed aperture si
santorum, la stanza climatizzata, accessibile a
bani e… unico sigaro autoctono europeo am-
alza di botto dietro il portale-scrigno, in ferro che
pochi, e rieccoli, dopo avere con difficoltà spostato
mezzato o intero, antico o extravecchio o extra-
sembra bronzo, in bronzo che sembra legno, coi
un pesantissima porta porta scorrevole… mmmmh
secco (per volere di Mario Soldati) o il “Moro”
campi quadrati presi dai templi Maja, con un pò di
senti-che-profumo… e dopo l’abside le cicche…
duemila pezzi solamente… per anno… quattro
tripartizione ottocentesca come nei vecchi portali
e non si possono togliere le sigarette… no…!
ore di fumata… sconsigliabile ai neofiti che
dei negozi del Kursaal, ma un pò arretrati, i portali,
Le stecche verranno fermate dal numero in rame
potrebbero esserne soprafatti!... L’Italia a con-
così è salva la facciata, e nessuno uscirà più oltre
del prezzo… al tabagista interessa il prezzo ed il
fronto del mondo intero… gli altri sigari muoiono
la facciata con becere vetrine se-no-la-gente-non-
suo pacchetto, morbido o duro, light o strong, rosse
quando si spengono il toscano mai? e allora ci
compra-se-non-vede, e ognuno potrà disegnarselo
o blù e poi…fuori, via sciò raus!… Per cui il baco-
vuole un posto tutto per lui… ed anche un altra
come vuole, ma dietro… senza doverlo copiare
ne così alto… come in un film di Fellini… enor-
macchinetta di umidificazione… e poi sotto, a
come era cent’anni fà che non interessa più nessu-
me… i bambini non arrivano a prendersi le cara-
fumare in segreto in una enorme scatola di sigari,
no ed una porta d’ingresso grande, così tutti vedo-
melle, e qualche volta neanche i grandi, da terra
accessibile e per tutto il resto, ci si è attenuti
no bene: Garber ha aperto o Garber ha chiuso e
ma si industriano e salgono sulle presse, una
alle norme contenute nel vigente regolamento
quando apre la mattina è come l’ingresso ”in un
dopo l’altra… free climber in erba in tabaccheria…
edilizio del Comune di Merano.
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26 De Architectura Geschäfte / Negozi
Oktober Ottobre 2003
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Benno Simma
Arcade: 12 Ebenen
für ein Geschäft
Das denkmalgeschützte Gebäude am
ab, es entsteht der Eindruck eines langen,
Anfang der Goethestraße, praktisch
sich im Dunkeln verlierenden Raumes.
noch auf dem Obstmarkt Bozens gelegen,
Alle Treppenrampen haben eigentlich keine
stammt aus dem 14. Jahrhundert und weist
herkömmlichen Geländer mit Handläufen.
die typischen Merkmale der schmalen,
Der gesamte Erschließungsturm im Zent-
langgezogenen Bauparzelle auf. Nicht mehr
rum des Hauses ist mit roh belassenen
als 2,80 m breit und im Schnitt 15 m lang,
Stahlrahmen ausgefacht, die ihrerseits mit
wird das 16,5 m hohe Haus mit seinen 12
Stahlkabeln in 10 cm Abstand horizontal
versetzten Ebenen über ein zentral ange-
bespannt sind. Damit entsteht der Eindruck
legtes Treppenhaus erschlossen. Die histo-
eines selbstständigen Bauteils, der mit
risch bestehenden Treppen aus Holz waren
den Räumen auf seinen beiden Seiten im
quer zur Längsachse angelegt und so steil,
Dialog steht, sozusagen den Besucher des
dass keine Nutzung möglich gewesen wäre.
Hauses einlädt, immer mehr nach oben zu
Es ist dem Mut des Bauherrn zuzuschrei-
gehen, immer neue Bereiche des Geschäf-
ben, dass ein Projekt entstanden ist, das
tes zu entdecken, bis zur Dachterrasse.
sich durch seine besondere Atmosphäre
Der Besuch des Geschäftes entpuppt sich
auszeichnet. Durch den Umbau des Trep-
als eine in die Höhe strebende Entdeckungs-
penturmes – mit jeweils drei Treppenram-
reise durch eine Wunderwelt von bezau-
pen pro Ebene in der Längsachse – und die
bernden Wohnaccessoires, mit Durchbli-
Markierung aller Eingriffe durch roh belas-
cken und Blickfängen: eine Eroberung des
sene Materilien wie Sichtbeton und Stahl
Ausblicks über den Obstmarkt.
zieht sich eine markante Trennlinie zwischen historisch Gewachsenem und Neuem.
Durch die offene Gestaltung der Erschließungswege und das Abtragen sämtlicher
Trennwände sind trotz der extrem reduzierten Breite des Hauses interessante Durchblicke und Raumsituationen entstanden.
Perspektiven durch das Gebäude, erhöht
durch die leicht versetzten Ebenen, sind
fesselnd: das Tageslicht ebbt nach hinten
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Standort
Goethestraße, Bozen
Projekt
Arch. Benno Simma
Entwurf 1995
Bauzeit 01.–10. 1998
Bebaute Fläche 45 m2
Kubatur 750 m3
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28 De Architectura Geschäfte / Negozi
Oktober Ottobre 2003
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Elisabeth Schatzer
1063. Goldschmiede
Für den Namen der Goldschmiede wurde
sche) und die Ausstellungswand. Die block-
ein bürointerner Wettbewerb ausgeschrie-
haften Tische sind versetzt hintereinander
ben: 1. Preis ein ganzer Halbedelstein; ge-
aufgestellt und strukturieren den lang ge-
wonnen hat schließlich die Bauherrin sel-
streckten Raum in der Tiefe; sie sind im sel-
ber mit 1063 – der Schmelzpunkt von Gold.
ben Material wie der Boden (Eiche, säge-
Die Goldschmiede ist Ausstellungs-, Ver-
rauh) ausgeführt. Die Ausstellungswand be-
kaufs- und Arbeitsraum zugleich: zur Verfü-
gleitet seitlich den Raum als weiße Schrank-
gung standen ein kleines Lokal (30 m2) in der
wand mit horizontaler Vitrine. Die Beleuch-
Gerbergasse und ein noch kleineres Budget.
tung erfolgt indirekt und über einen mittig
Die bestimmenden Elemente des Raumes
in den Raum gehängten Lichtbalken
sind 3 Tische (Verkaufstisch und 2 Arbeitsti-
mit innenseitiger Blattgoldbeschichtung.
Auftraggeberin
Evi Klammer
Projekt
Arch. Walter Pardeller
Arch. Elisabeth Schatzer
Arch. Stephanie Sülzen
Standort
Gerbergasse 52, Bozen
Projekt und Ausführung
07. – 06. 2002
Fotos Georg Hofer
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Francesco Minniti
Negozio di fiori a Bolzano
Il progetto consiste nella ristrutturazione
tura a calce. Ho deciso di operare una scel-
ed arredamento di un locale da adibire
ta estrema per la pavimentazione, attraver-
a negozio di fiori. L’ambiente presenta
so l’uso di lastre di ferro. Serviva, infatti,
un’interessante preesistenza di volta a
un materiale estraneo e neutro, che avreb-
botte con arco a tutto sesto che contorna
be denunciato chiaramente la sua contem-
l’ampia vetrina che si affaccia sulla Via
poraneità per stabilire una tensione, un
Argentieri. Ad incrociare la volta, due lu-
confronto con il senso di “naturale” radi-
nette, di forma ogivale, le quali incorni-
cato nei fiori. Doveva essere capace di
ciano le piccole finestre che si affacciano
assorbire le tracce del passaggio dell’uo-
sul Vicolo Parrocchia. Un precedente inter-
mo, quasi a voler porre l’accento, a dispet-
vento di risanamento aveva purtroppo
to dell’apparente robustezza, sulla sua pre-
compromesso l’integrità ed il fascino origi-
carietà e temporaneità. Per il banco di la-
nario del vano. La committenza richiedeva
voro e la quinta ho usato il legno d’acero,
un intervento radicale e di carattere, bi-
scelto per la sua regolarità del colore e
sognava tenere conto però, non essendo
della venatura. In questo caso non un ele-
i locali di proprietà, che tutte le soluzioni
mento di tensione ma d’equilibrio. Un
dovevano essere totalmente reversibili.
materiale riconosciuto dall'occhio come
È palese come non basta la semplice
“naturale”. Per gli infissi, mi restava solo
risposta alle circostanze per definire e de-
la possibilità di cambiare il colore con
terminare la qualità che un progetto d’ar-
uno più chiaro quantomeno per tentare di
chitettura deve avere. D’altro canto viviamo
snellire i profili. Una frase di Annemarie
in un’epoca che celebra il superfluo, dove
Schwarzenbach mi mette all’erta: “…perché
la cultura della creazione è avvilita dal-
tutto ciò che accade è terribilmente conca-
l’arbitrarietà del concetto di bello. È sco-
tenato e tutto ciò che si fa ha mille respon-
raggiante che tanta gente consideri gli
sabilità, è enorme, e nessun giudizio è
architetti dei “truccatori”, esperti di colore
esatto ed equo. Eppure dobbiamo vivere”.
o disegni “carini”. Dovremmo far capire
alla gente che l’architettura non è decorazione, né tanto meno dissipazione di forme
e significati senza ragione. L’architettura
è una cosa difficile; non è solo geometria,
né matematica: è istinto reso scienza, una
segreta alchimia, che solo pochi architetti
hanno avuto la fortuna di scoprire. Io non
sono tra questi. Cerco lo stesso di svolgere la mia professione, con il principio
che la qualità è in ogni modo qualcosa che
deve sempre essere ricercata e desiderata.
L’unico modo che conosco è quello di
restare vicino all’essenza dell’oggetto che
devo creare, averne cura fino in fondo, con
coerenza. Il mutare delle stagioni con il
variare di forme e colori di piante e fiori,
Committente
era questa l’immagine suggestionante che
Blumenfenster
volevo conservare. Credo che la moltepli-
Progetto
cità e la ricchezza delle cose si debbano
arch. Francesco Minniti
Ubicazione
poter mostrare da sole. Mi è sembrato giu-
via Argentieri 11, Bolzano
sto interpretare il rispetto della tradizione
Durata dei lavori
07. – 08. 2002
Foto Georg Hofer
valorizzando la particolare architettura della
volta attraverso il bianco candore della pit-
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32 De Architectura Geschäfte / Negozi
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Gerd Bergmeister
Geschäft Shri Lakshmi
Indisches Kunsthandwerk
Auf 26 m2 die Aufgabe, die Vielfalt der Far-
hervortretend. Unterteilt werden sie erstens
ben, der Materialien kostengünstig zu prä-
durch Glasfelder, von Magneten gehalten.
sentieren und das Durcheinander zu bän-
Sie ermöglichen eine Vielfalt an Variatio-
digen. Die Unregelmäßigkeit der Wände
nen. Zweitens durch Lochblechelemente.
gab den Ausschlag für die Idee zur Gestal-
Der Schmuck, silbrig und farbig, tritt aus
tung des neuen Raumes. Gipskartonwände
diesen hervor. Die einzelnen Flächen wer-
wurden hineingestellt. Weiß. In die so
den durch speziell berechnete Reflektor-
entstandenen Zwischenräume wurden
leuchten angestrahlt. Das alles für einen
schwarze Stahlkuben geschoben. Vielfältig
jungen Mann aus Indien, der Wert auf
in ihrer Art, wie die Accessoires, die sie
Authentizität im Kunsthandwerk legt und
präsentieren, zum Teil bündig, doch auch
in Brixen seine neue Heimat gefunden hat.
Ort Albuingasse, Brixen
Projekt Arch. Gerd
Bergmeister, Brixen
Stahlkörper
Ellecosta, Brixen
Beleuchtung Lichtfabrik
Halotech, Innsbruck
Oben Erdgeschoss
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Gertrud Kofler
Schuhhaus Dissinger, Brixen
Ausgehend, dass das ganze Geschäft zum
Daraus ergibt sich die Kombination der Ma-
Schaufenster werden soll, ist die Grundlage
terialien Stahl natur, gewachst, als dunkles
des Entwurfskonzeptes die Offenheit und
Element und Ahornholz, Vollholz geölt, als
die Sichtbarkeit der Ausstellungsobjekte.
helles Element. Beide Materialien werden
Verkauft werden Schuhe und zu einem klei-
in einer gewissen Stärke verwendet, um den
nen Teil auch Bekleidung. Ein Grundthema
Boden zu simulieren. Gestaltungsthema wird
ist das Zur-Geltung-Kommen der Ausstel-
die Komposition von Stahl in Form von
lungsstücke. Es werden folgende Entwurfs-
Kuben und von Holz in Form von Scheiben.
themen erarbeitet:
Die Holzkonsolen können alle abgenommen
und bei Bedarf mit Kleiderstangen ersetzt
Auftraggeber
Maurerarbeiten
1. Die Ausstellungsunterlagen (Konsolen)
werden, somit ist jede Art von Ausstel-
Klaus Peter Dissinger
Gianfranco Barbieri
sollen eine gewisse optische Schwere
lungskomposition möglich. Das Geschäft
Projekt Umbau und Ein-
Terrazzoboden Ricordi
richtung des Geschäftloka-
Elektriker Klaus Faller
haben, um den Boden, den die getrage-
besteht aus drei ineinandergehenden Räu-
les Schuhhaus Dissinger
Hydrauliker Pezzei L. & Co
nen Schuhe berühren, zu simulieren.
men, dem Eingangs- und Hauptraum als
Brixen, Große Lauben 16
Gips- und Malerarbeiten
Planung und Bauleitung
Peter Kompatscher
2. Die Ausstellungsmöbel sollen eine ge-
Ausstellungsraum, dem ehemaligen Hof,
Arch. Gertrud Kofler
Tischlerarbeiten
wisse Flexibilität aufweisen um eine indi-
ein von oben belichteter Innenraum, als Aus-
Nutzfläche Geschäft
Malfertheiner OHG
viduelle Kombination der Bekleidung mit
stellungs- und Büroraum und einem innen-
118 m2, Lager 68 m2
Schlosserarbeiten
liegenden Raum als Anproberaum. Diese
Planungsbeginn 07. 2000
Christian Greif
den Schuhen zu ermöglichen.
Baubeginn 12. 2000
Plexiglas Neonalpi
3. Um alle Farben der Schuhe zur Geltung
drei Räume unterscheiden sich leicht in
Fertigstellung 07. 2001
Beleuchtung Eos Luce
Baukosten (inkl. Einrich-
Grafik Gruppe Gut
kommen zu lassen, braucht es helle und
ihrer Farbgebung. Die Farbe unterstreicht
tung) 100.000 Euro
Fotos Heinrich Wegmann
dunkle Ausstellungsunterlagen (Konsolen).
den jeweiligen Charakter des Raumes.
Büro
Lauben
Ausstellung
Anprobe
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36 De Architectura Geschäfte / Negozi
Oktober Ottobre 2003
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Herzog & de Meuron
Fünf Höfe, Five Courtyards
for the Munich City Centre
“Fünf Höfe”, cinque Corti per
il centro di Monaco di Baviera
City Planning
Salvatorpassage and the Maffeihof.
Upon the completion of the first phase
More than any other German city, Munich
of building in February 2001, three of the
Più d’ogni altro centro urbano tedesco, Monaco
has cultivated a classical and classicist
five courts were inaugurated: the Maffei-
ha coltivato quella tradizione classica e classi-
tradition, wich accounts for the city’s
hof, the Perusahof and the Prannerpassage.
cista cui si deve la diffusa atmosfera di “italianiz-
expansive Italianate air. The buildings erec-
In June, the Kunsthalle reopened with
zazione” della città. Gli edifici ricostruiti dopo
ted after the war around the ciy block of
twice as much gallery space as before.
la guerra intorno all’isolato tra Theatinerstrasse/-
Theatinerstrasse/Kardinal-Faulhaber
When you walk into the block from Theati-
Kardinal-Faulhaber-Strasse si sono mantenuti
Strasse are also faithful to this relatively
nerstarsse, you first enter the Perusahof,
fedeli a questo spirito relativamente conservatore.
conservative spirit.
a reflecting glass vessel: glass walls of
Il progetto di concorso consegnato nel 1994
The project submitted in 1994 was based
large-format windows, a glass ceiling and
era basato sulla demolizione di gran parte degli
on the demolition of most of the buildings,
above it a narrow glass court that visually
edifici esistenti, come richiesto all’epoca dal
as specified by the competition at that
connects visitors to the Kunsthalle with
bando, mentre il progetto completamente rivisto
time, while in the newly initiated project
people walking through the arcade.
del ’97 e ‘98 conserva la maggior parte degli
of 1997 and 1998, most of the buildings
From Kardinal- Faulhaber-Strasse, the
edifici e delle facciate lungo le strade. Quello
and façades along the sreet have been pre-
Prannerpassage leads into the interior of
che all’inizio sembrava essere uno svantaggio,
served. What initially appeared to be a dis-
the Five Courts: when you pass through
in seguito si è invece rivelato un colpo di fortuna.
advantage, proved a strocke of good luck.
one of the two small openings in the Neo-
Intervenire all’interno di un impianto urbano esi-
Instead of having to contend with the
Baroque Stadtpalais, you enter a vaulted
stente, senza doversi confrontare con il contesto
façades of the historical neighbourhood,
space with glass sequins set into the
storicheggiante, ha permesso di creare spazi
intervention in an existing structure made
plastered walls and the vaulting, which
inaspettatamente esotici. Gli edifici hanno acqui-
it possible to create unexpectedly exotic
glisten in the oblique light. Four finger
stato volume e profilo, proprio dall’essere collo-
spaces. The buildings acquire volume and
move, as if into a glove, towards the exis-
cati come tamponamenti intorno ai vuoti ritagliati
shape by being placed like fillers around
ting openings of the façade, allowing
all’interno dell’isolato. Ne è risultato un complesso
the spaces cut out of the interior of the
pedestrians and light into the passage.
radicalmente nuovo, una sequenza di corti varia-
block. The result is an entirely new com-
When you leave the block going south,
bili per forme e dimensioni, con negozi, ristoranti
plex, a sequence of courts varying in size
you move from the Salvatorpassage into
e caffè. Da una parte il concetto dei “Fünf Höfe”
and shape with shops, restaurants and
the Maffeihof, a large rectangular court
può essere visto come un complemento con-
cafés. On one hand, the concept for the
with a slightly projecting façade above the
temporaneo della tipologia storica del palazzo
“Five Courts” may be seen as a contempo-
mezzanine. The Maffeihof, a product of
a corte, e dall’altra come la risposta europea al
rary complement to the historical courts of
Studio Ivano Gianola, architectural offices
centro commerciale americano.
the Residence, and on the other, as a Euro-
in Ticino, and originally designed as an
pean response to American shopping malls.
indipendent project of the Vereinsbank,
Il progetto si presenta come un puzzle composto
da una varietà d’elementi diversi, più che edifici
dovetailed from the start with urban con-
Courts and Arcades
si tratta di corti, gallerie e passaggi che instaurano
cept developed by Herzog & de Meuron.
Haus Theatinerstrasse 8, the only new
un nuovo ordine spaziale. Gli edifici s’inseriscono
The project is a puzzle assembled out
building, extends from the interior of the
come diaframmi negli spazi ricavati all’interno
of a number of different building blocks
block to the street front, with its multi-
dell’isolato. La circolazione attraverso i “Fünf
or pieces. But these blocks are not buil-
layered façade producing varying effects
Höfe” è definita da assi di percorrenza incrociati
dings; they are courts and arcades or pas-
both inside and outside. The external skin
da est verso ovest e da nord verso sud. Entrando
sages which establish a new order.
of bronze elements guides the perception
nell’isolato dalla Theatinerstrasse ci si ritrova nel
The shapes of the buildings act like fillers
of the environs and the buildings, and
Perusahof, un invaso di vetro riflettente: facciate
in the spaces cut out of the interior of
operates with seemingly incompatible
continue con finestre di grande formato, un soffitto
the block. Circulation through the Five
opposites: depending on the time of day
in vetro e sopra a questo una stretta corte in vetro
Courts is defined from east to west by the
and the lighting, the building oscillates
che collega visivamente i visitatori della Kunst-
Perusahof and the Prannerpassage, from
between open and closed, light and heavy,
halle con il pubblico della galleria commerciale.
north to south by the Viscardihof, the
bright and dark, metallic and textiles.
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Fünf Höfe, Five Courtyards for the Munich City Centre – De Architectura Geschäfte / Negozi 39
Second Phase of Consrtuction
ning floors above house office space of
various sizes and 27 flats facing Salvator-
Upon completion of the 2nd phase of
strasse. Inside the block there is an
construction and thus the entire complex
underground garage for tenants. In addi-
of the Five Courts in March 2003, the
tion, architects Hilmer & Sattler designed
system of arcades will be extended to
the Amirahof, the façade of Salvator-
the north. The Salvatorpassage is now
strasse 5 and 7 as well as other individual
completely accessible and leads into
elements. Obermeyer Planen + Beraten
the Viscardihof. The centerpiece of the
planned the garage. Herrzog & de Meuron
designed the overall urban concept.
Competition 1994
Haering, Bad Birnbach)
Project 1995, 1996–1998
Building part 1, 2 und 4
Realization 1999–2003
Herzog & de Meuron
complex, the Salvatorpassage, is a glass-
Location Theatinerstrasse /
Building part 3 und 5
enclosed interior space, 19 metrs in lenght,
Salvatorstrasse / Kardinal-
Hilmer & Sattler, München
Faulhaber-Strasse, Munich
Building part 6
(Germany)
Obermeyer Planen + Bera-
A grid suspended under the ceiling like a
Client Fünf Höfe GmbH
ten, München
canopy will accomodate Tita Giese’s selec-
In collaboration with the artist Rémy
& Co. KG, vertreten durch:
Project Maffeihof
Zuagg, Thomas Ruff and Olafur Eliasson
10 meters wide and 14 meters high.
Collaboration with Artists
HVB Immobilien AG,
Studio Gianola, Mendrisio
tion of vines and climbing plants, forming
München (Germany)
Construction Manage-
a hanging garden up to 10 meters high.
the courts have been given a distinctive
Construction Eur 140 mio
ment Cronauer Beratung
Gross Floor Area 78000 m2
Planung, München
From the Salvatorpassage, the path
appearance so that strolling through the
Project
Structural Engineering
leads in the direction of Odeonplatz via
complex becomes a lively and diversified
H&deM Project Team
Obermeyer Planen
Viscardihof, a pentagonal courtyard with
urban experience. Artist Olafur Eliasson
Competition
+ Beraten, München
H&deM Competition Team
Specialist Consultant
a grey finish, rounded corners and spa-
from Iceland complements the character
Collaboration
Peter Andres, Hamburg
ciously vaulted upper and lower edges;
of the architecture with his suspended spi-
Rémy Zaugg, Basel
(Lightdesign Exibition
(colours and texts in
Hall and Mall), Kersken
it rests like a large vessel above the
ral sphere. Rémy Zuagg’s text pictures and
public area) and Thomas
+ Kirchner, München (Fire
shopping level. The windows, some flush
color designs are placed on the walls and
Ruff, Düsseldorf
Protection), Memmert
with the façade, others protruding, add
the floor throughout the arcades and leads
(photographic floor
& Partner, Neuss (Facade),
to a variety of associations and encounters.
panels in the passages)
Möhler & Partner,
to the plasticity of the wohle. The ground
Plant Project Salvatorpas-
München (Acoustics)
floor and part of the first floor accomo-
Photographs by Thomas Ruff have been
sage Herzog & de Meuron
Landscape Design
in collaboration with Tita
Burger Landschaftsarchi-
date mostly small and medium-sized retail
printed on 12 panels set into the ground
Giese, Düsseldorf and
tekten, München (courts)
shops, cafés and restaurants; the remai-
and reflect the history of various places.
Dalla Kardinal-Faulhaberstrasse il Pranner-
versa il Viscardihof, una corte pentagonale rifinita
passage penetra all’interno dei “Fünf Höfe”: attra-
in grigio con angoli arrotondati e cornicioni ampia-
versando una delle due piccole aperture del neo-
mente incurvati, che galleggia come una grande
barocco Stadtpalais si entra in uno spazio voltato,
chiglia di nave sopra il livello dei negozi. La fine-
con inserti di vetro nell’intonaco dei muri e della
stratura in parte a filo facciata e in parte aggettan-
volta, brillanti nella luce radente. Quattro bracci
te amplifica la plasticità all’insieme. In collabora-
si diramano, come dita in un guanto, verso le
zione con diversi artisti si è sottolineato il carattere
aperture esistenti nella facciata, permettendo il
peculiare delle singole corti in modo da trasforma-
passaggio del pubblico e della luce all’interno. (…)
re il semplice attraversamento del complesso in
Un unico edificio si estende fino all’affaccio su
un’esperienza urbana vivace e diversificata.
strada, Theatinerstrasse n. 8, e con la sua facciata
(Traduzione e riduzione testo: Umberto Bonagura)
stratificata produce effetti cangianti verso l’interno come verso l’esterno. Lo schermo esterno
formato da elementi in bronzo orienta la percezione del contesto e degli edifici ottenendo effetti
opposti, apparentemente inconciliabili. Infatti col
variare della luce e dell’ora del giorno, l’edificio
oscilla tra l’aperto e il chiuso, il leggero e il pesante, il luminoso e lo scuro, il metallico e il tessile.
Il cuore del complesso, il Salvatorpassage, è un’interno avvolto in vetro, lungo 19 m largo 10 e alto 14 m.
Una griglia sospesa come una vela sotto al sof1 Grundriss Erdgeschoss,
Schnittebene
+ 1,00 / +516,88 m. .M
2-3 Schnitte
fitto alloggia una selezione di piante rampicanti formando una sorta di giardino pendente dall’altezza
di dieci metri. Verso Odeonplatz il percorso attra-
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PVC-Architects
„De Call“ Flag-Ship-Store
in Deutschland
Die Meraner Modedesignerin Alexandra
Kulisse des im wechselnden Lichteinfall
Stelzer hatte großes Glück, als bei ihrer
erscheinenden japanischen Gartens. Der
ersten Kontaktaufnahme mit der Immobilien-
eingefärbte Betonestrich als Bodenbelag
gesellschaft einer der reizvollsten Plätze im
und der antrazithfarbene Raumabschluss,
gesamten Areal des neuen Münchner Ein-
hinter dem sich Lager und Wc befinden,
kaufszentrums „Fünf Höfe“ noch nicht be-
verstärken dieses Schauspielempfinden
setzt war. Ein langgestreckter Raum mit 6
für den Besucher der Passagenboutique.
runden Säulen, gelegen zwischen der pflan-
Alexandra Stelzer: „Mit dem Flag-Ship-
zenbehangenen „Salvatorpassage“ und dem
Store Deutschland von De Call Alexandra
„Promenadenhof“ mit japanischem Garten,
Stelzer in den Fünf Höfen in München ist
davon getrennt durch raumhohe Glas-
es uns gelungen, unsere Fashion-Kollektion
flächen. So war es auch ein großes Anlie-
im Einklang mit dem Projekt durch dessen
gen, diese reizvolle Umgebung als Kulisse
Linearität und Transparenz hervorzuheben
für die ausgestellte Mode wirken zu lassen
bzw. zu vereinen. Das avantgardistische
und nicht zu verbauen. Wie auf einer Bühne
Design der Kleidungsstücke in Kombination
werden die nüchternen, satinierten Glas-
mit den hochwertigen Materialien kommt
scheiben zu Statisten, die farbigen Klei-
in diesem stilistisch individuellen Ambiente
dungsstücke zu Hauptdarstellern, vor der
ausgezeichnet zur Geltung.“
Salvatorpassage
1
Promenadehof
Bauherr Alexandra Stelzer
Gestaltung PVC-Architects
& Partner, Meran
Fertigstellung März 2003
Foto Maurizio Melozzi
1 Schnitt
2 Grundriss Erdgeschoss
2
Salvatorpassage
Promenadehof
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42 De Architectura Geschäfte / Negozi
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AllesWirdGut
AWG: DonGil
Um ein Produkt zu verkaufen, das mit
wirklichung der Projekte gegen den Wider-
einem so großen Konkurrenz- und Überan-
stand von verschiedener Seite möglich.
gebot zu kämpfen hat wie Bekleidung, kann
man es zum einen besonders billig abge-
Christian Waldner, einer der Südtiroler im
ben, oder zum anderen besonders quali-
Team von AWG, zum Konzept:
tätsvoll, um sich von der Menge abzusetzen
„Unser Konzept hat von Anfang an ver-
und Marktanteile zu gewinnen. Da billig
sucht, Stärken in einer Synthese aus ge-
anzubieten in den Innenstädten wegen
staltenden wirtschaftlichen und geschäfts-
des bekannten Preis- und Mietenkarusells
psychologischen Argumenten zu suchen.
zunehmend schwierig wird, andererseits
Letztlich sollte unser Geschäftskonzept
Qualität made by the children of Bangla-
ein dreidimensionales Umsetzen der Don-
desh zwar keineswegs schlecht sein muss,
Gil-Firmenphilosophie sein.
aber eben auch nicht besser als die Arbeit
- Beispiel Catwalk (ein großes rotes Möbel):
von erwachsenen Frauen im Punjab, muss
Er kommt in variierenden Formen in jeder
ein zusätzlicher Attraktor her, um poten-
Filiale wieder vor, enthält immer wieder
zielle Kunden davon zu überzeugen, sie
ähnliche Programme wie Schaufensterprä-
brauchen jetzt genau diese neue Unter-
sentation, Infomöbel, Kassamöbel, Präsen-
hose. Eine Möglichkeit besteht darin, über
tation besonderer Ware und ist Wegweiser
gute Architektur ein ansprechendes Ein-
und Begleiter von draußen nach drinnen –
kaufsambiente zu schaffen.
der rote Faden, der Kunden in und durch
das Geschäft zieht. Er ist aber eben nicht nur
Das österreichische Herrenmodelabel
Möbel, sondern letztlich ein gebautes Logo
DonGil hat im Jahr 2000 einen gelade-
für die Marke DonGil, mit enorm großem
nen Wettbewerb veranstaltet, zu dem 5
Aufmerksamkeits- und Erinnerungsfaktor,
Architektenteams geladen worden sind:
vor allem Richtung Außenraum, ein Tool,
- Eichinger oder Knechtl, Delugan_Meissl,
das wir spielerisch den unterschiedlichen
Walter Stelzhammer, Rene Chavanne
Standorten und Gegebenheiten anpassen
und eben AWG (AllesWirdGut). DonGil
können, ohne dass es an Kraft verliert.
hat bewusst sehr unterschiedliche Teams
- Beispiel von uns geschaffene Programme
eingeladen, da die Firma sich selbst über
innerhalb des Ladens: Lounge und
den einzuschlagenden Weg unklar war.
Garten, Beautyroom und Umkleidesalons
AWG wurde damals sozusagen als Ver-
sind Zonen, die DonGil nicht als Raumpro-
treter der jungen Unbekannten, vielleicht
gramm vorgesehen hat, wir ihnen aber
für eine Überraschung gut, dazugeladen.
als Pluspunkte ihrer Kette verkauft haben.
Den Sieg hätte ihnen aber letztlich nie-
Da DonGil ein Herrenausstatter im oberen
mand zugetraut, das wurde ihnen nachher
Segment ist, sind diese von uns geforder-
noch oft genug vermittelt.
ten Pluspunkte sehr großzügig gestaltete
Die Standorte von DonGil sind sehr unter-
Bereiche, welche die Geschäfte an Luxus
schiedlich, insgesamt haben sie ca. 20
und Wohlbefinden klar von Billigketten
Filialen, welche alle von AWG in den näch-
abgrenzen. Der Kunde kommt zu DonGil
sten Jahren nach demselben Konzept um-
nicht nur um zu kaufen, sondern auch um
gebaut werden sollen (bisher sind 4 Filialen
sich verwöhnen zu lassen.
bereits realisiert, die fünfte soll im Sommer
- Er kann in der Lounge, sich an der Kunst
fertig werden). Im Wesentlichen handelt
erfreuend, einen feinen Wein trinken, im
es sich um zentrale Altstadtumbauten oder
Garten die Pflanzenarrangements betrach-
aber Innenausbauten in Shoppingcentern.
tend eine Zigarre rauchen und sich anschlie-
Der sehr junge Chef der Kette brachte dem
ßend im Beautyroom mit den bereitste-
Jungen Team ein großes Maß an Vertrauen
henden Wässerchen wieder frisch machen,
entgegen und war vom Konzept vollkom-
damit er das Einkaufen nicht vergisst!
men überzeugt. Dadurch wurde die Ver-
Diese Bereiche kosten zwar viel Geld, wir
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44 De Architectura Geschäfte / Negozi – AWG: DonGil
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turrisbabel 60
erreichen dadurch aber einen luxuriösen
Und lohnt sich das für die Firma?
Charakter, der das gesamte Geschäft teu-
„Von der Firmenleitung haben wir erfahren,
rer und gehobener ausschauen lässt, was
dass unsere Umbauten bis jetzt immer
letztlich auch wieder teurere Ware für den
eine klare anfängliche Umsatzsteigerung
Kunden rechtfertigt!
erzielt haben, die sich aber letztlich doch
- Beispiel Geschäftsraum: Dieser ist eher
immer wieder gelegt hat. Scheinbar helfen
zurückhaltend, es war DonGil wichtig, viel
unsere Umbauten, große Aufmerksamkeit
Ware im Geschäft zu haben; wir haben ver-
zu erregen und damit bestimmt auch mehr
sucht, der Ware eine Ordnung und einen
Zufallskunden als früher zu interessieren.
klaren Rahmen zu verpassen ohne aber mit
Laut Firmenleitung ist aber bei DonGil
der Ware zu konkurrieren. Der Geschäfts-
der Stammkunde derjenige, der den Um-
raum ist naturfarben gehalten, unterschied-
satz ausmacht, und der gewöhnt sich natür-
liche Materialien betonen zart unterschied-
lich schnell an das Ambiente und der Reiz
liche Bereiche, so wurden im Eingangsbe-
des Neuen ist dahin. Scheinbar sind das
reich (sportliche Ware!) harte schnelle
Personal, visual merchandising, gute Ware
und lautere Materialien verwendet (Magne-
usw. weit wichtigere Faktoren als gute
sitestrich, Hochglanzlack) während in den
Architektur… leider. Trotzdem, gute Archi-
hinteren Bereichen (klassischere Ware!)
tektur zahlt sich auf jeden Fall aus! Wir
weiche, langsamere, ruhigere und edlere
haben aber bis jetzt immer die Erfahrung
Materialien verwendet worden sind (Tep-
gemacht, auch bei DonGil, dass gute Archi-
pich, Leder, Eiche)“
tektur nicht mehr kosten darf, auch wenn
sie mehr kann. Besonders wichtig ist, dass
Die Grenze zum öffentlichen Raum…
sie nicht mehr kostet, nur weil der Architekt
„Den Außenraum haben wir nie angetastet,
etwas so haben will. Mehrkosten müssen
da gäbe es Interressenskonflikte mit der
dem Kunden/Bauherrn einen fühlbaren
öffentlichen Hand, die unserer Erfahrung
und einsehbaren Vorteil bringen, sonst
nach nicht so schnell gelöst werden kön-
werden sie gestrichen. So gesehen wusste
nen, wir haben bei DonGil immer sehr eng
DonGil, dass gute Architektur was brin-
gesteckte Terminpläne (für Planung und
gen kann (Aufmerksamkeit nach außen,
Ausschreibung ca. 4 Monate, für Ausfüh-
Wohlfühlen nach innen, usw.), hat ihr aber
rung 2 Monate), mehr ist da nicht drin.
letztendlich keine so große Bedeutung
Wir haben aber öfters versucht (Graz und
zugemessen wie wir Architekten.“
Linz), den Außenraum nach innen zu ziehen.
Durch vorgelagerte Bereiche haben wir
die psychologische Schwelle Eingangstür
etwas nach hinten gesetzt, dadurch werden
Barrieren abgebaut, ein Ruheraum eingeführt, der zum Verweilen und genauerem
Betrachten des Schaufensters und des
Geschäftes einlädt. Der Schritt ins Geschäft
erfolgt eher, als wenn man direkt vom
Kurzinfo Geladener
schnelllebigen Gehsteig bzw. der Einkaufs-
Wettbewerb zur Konzep-
passage in das Geschäft treten müsste.
tion und Ausführungsplanung von ca. 20
Auch der Catwalk soll ein Vermittler zwi-
Filialen der Firma DonGil
schen Außen und Innen sein.
in verschiedenen Städten
Das Geschäft öffnet sich großzügig nach
Österreichs (Jahr 2000)
Gewinner AllesWirdGut
außen, großteils wird das Geschäft selbst
(AWG), Wien
zum Schaufenster, die Passage verwischt
Konzept, Design,
Architektur und Graphik
die Grenzen zwischen Außen und Innen
AllesWirdGut
und der Catwalk soll für den notwendigen
Projektmanagement
Zug bzw. Kick sorgen, wirklich einzutreten,
BSW 19
Lichtkonzept
denn dann hat DonGil bereits gewonnen.
AllesWirdGut
Wenn es der Architektur nur gelingt, den Kun-
mit Christian Ploderer
Bauherr Don Gil
Textilhandel AG
den zu diesem ersten Schritt zu helfen, ist der
Rest dann leicht. Glaube ich zumindest!“
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1 Verkauf
‘sportiv casual’
2 Verkauf
‘klassik modisch’
3 Schaufenster
4 Catwalk
AWG: DonGil – De Architectura Geschäfte / Negozi 45
5 Beautysalon/Bad
6 Vorraum, Kabinen
7 Kabine
8 Lager
9 Lounge
10 Teeküche
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Intervista ad Alfred Batliner e Otto Garber
Interview
Architetti imperatori
Turrisbabel ritiene che negozi, bars, risto-
due negozianti meranesi, Otto Garber del
ranti e tutti i locali accessibili al pubblico,
negozio Sugar, ed Alfred Batliner, del nego-
partecipino, come gli spazi all’aperto, le
zio Matt, per valutare insieme se le condi-
piazze, le strade e le facciate degli edifici,
zioni di mercato e il mercato immobiliare
a definire l’immagine della città.
sono determinanti sulla decisione di intra-
Soddisfatto il servizio primario, l’offerta di
prendere una ristrutturazione e di investire
merci o di ristorazione, sono valori aggiunti
nell’allestimento del proprio negozio.
come l’ospitalità del gestore, la professionalità del commerciante e l’allestimento
Garber Devo precisare di non essere pro-
dell’ambiente a lasciare un ricordo nel con-
prietario del locale, sono affittuario.
sumatore. Nella nostra provincia, a princi-
Turrisbabel Quindi può spiegarci perché ha
pale vocazione turistica, questi valori, dove
voluto investire in un’importante ristrut-
assumono il carattere individuale di ogni
turazione del negozio, nonostante sia
commerciante o gestore, collaborano a
opinione comune che possa permettersi
creare l’immagine peculiare dell’Alto Adige.
tale investimento solo chi è proprietario
Secondo il principio opposto alla persona-
dei locali. Non è stato un azzardo affronta-
lizzazione, agiscono le grandi catene com-
re l’allestimento della Sua tabaccheria?
merciali, alberghiere e gastronomiche,
Garber Devo precisare che io sono affit-
nazionali e straniere, che con potenti mezzi
tuario del Comune. Pertanto il contratto
economici conquistano posizioni centrali,
d’affitto è generalmente rinnovabile, i
sbaragliano la piccola concorrenza e ormai
tempi di scadenza sono lunghi e certi, ed
quasi onnipresenti, causano l’appiatti-
i costi non vengono incrementati in modo
mento di qualsiasi particolarismo locale.
spropositato, come sul libero mercato
Un piano del commercio, redatto dai
immobiliare. Per me affrontare un “esperimento” del genere (il nuovo allestimento,
ndr), è stato una sicurezza, anche su
mura non proprie, ed il Comune è stato
molto soddisfatto.
TB Arretrando le vetrine in una nicchia,
avete eliminato le insegne a sbalzo e sulla
facciata dell’edificio, queste possono essere
applicate solo all’interno della nicchia che
ospita l’ingresso e la facciata del negozio.
Il Comune ha poi esteso questa prescrizione anche agli altri negozi sullo stesso fronte
stradale, ha introdotto una normativa ad
Comuni potrebbe pianificare e controllare
hoc. Voi avete agito da modello per la città.
queste aggressive dinamiche insediative.
Garber (rivolto a Batliner) Anche tu avevi
Un piano di salvaguardia a favore del com-
delle vetrine esterne sotto il portico, e te
mercio locale potrebbe suggerire la pos-
ne sei privato, le hai rimosse… Immagino
sibilità di sgravi fiscali ai proprietari immo-
che sarebbe improbabile aspettarsi Io stes-
biliari che evitino gli sfratti sui commer-
so dai commercianti del centro storico a
cianti a favore delle grandi catene, che sole
Bolzano. Liberare gli archi dei portici dalle
possono permettersi affitti da capogiro.
vetrinette restituirebbe l’immagine origi-
L’intervista a Rainer Schölzhorn, Presidente
naria ai portici della città. D’altra parte c’è
dell’Unione commercianti e Direttore del-
l’interesse del negoziante, che dice: “Non
teria Matt di Merano
l’Azienda di soggiorno di Merano, a pag. 50,
mi potete togliere superficie espositiva”,
Sopra e a destra
servirà ad indagare queste possibilità e di
no? Quindi, è un caso abbastanza eclatan-
valutare gli effetti delle dinamiche in atto
te il tuo, non sono in tanti che si permet-
sul nostro territorio. Ora ci rivolgiamo a
tono e fanno una scelta di questo tipo.
Sopra Alfred Batliner,
proprietario della pellet-
Otto Garber, gestore
della tabaccheria Garber
Foto Ludwig Thalheimer
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Architetti imperatori – Interview 47
Per fortuna nella ristrutturazione del mio
Garber Die Frage, die ich immer höre:
più dei negozi in franchising di altre città.
negozio, io non ho mai dovuto sentire
„Was hat das gekostet?“ Ich antworte immer:
Queste catene non si sono insediate in
“Non è possibile”, ma: “Per tutto c’è una
Jede Sache im Leben hat ihren Preis, aber
città, non so se è una fortuna. Il globalis-
possibilità, c’è una soluzione, basta volere
ein Traum ist nie zu teuer.
mo avanza, arriverà anche a Merano.
e provare”. Gli architetti sono degli impera-
Batliner Nein, wir sind vielleicht die Traum-
TB Rainer Schölzhorn afferma che il com-
tori! Loro credono di sapere la cosa ideale.
fänger von den anderen, weil jeder hat den
pito dell’architetto è quello di interpretare
Se uno dice: “A me piace il muro verde
Traum, ein schönes Geschäft zu haben.
“die Seele der Sachen”.
e il pavimento rosso”, l’architetto dice:
TB Aber warum tut er es nicht?
Batliner Natürlich.
“Impossibile, dobbiamo farlo bianco e blu”,
Batliner Weil es den Leuten zu bequem ist,
Garber Meine Bedürfnisse sind interpre-
perché è abituato a fare così. Gli architetti
es geht so auch. In Meran ist vor allem das
tiert und erfüllt worden. Ich stelle mir mein
sono poco flessibili e, purtroppo, legati
Problem Generationskonflikt. Es sind noch
Leben in meinem Geschäft so vor und das
alle ditte che fanno i lavori. Artigiani, gran-
viele Leute, die die 60er, 70er Jahre erlebt
ist realisiert worden. Logisch, das kostet
di industrie convincono l’architetto di un
haben. Sie sagen: „Es ist immer gut gegan-
immer ein bisschen mehr. Ikarus, um sei-
prodotto, e l’architetto convince poi il com-
gen. Wieso soll es heute nicht mehr gehen?”
nen Traum des Fliegen erfüllen zu können,
mittente. Bisogna avere la fortuna di tro-
Garber Aber dann ist es nur ein Beweis
hat mit dem Leben bezahlt, okay, aber er
vare un architetto che non è legato a nes-
des Geldes, wenn sie sehen: „Ich verliere
hat seinen Traum erfüllt. Man kann nur das
suna linea di marketing, e che non conosce
da und die anderen machen weiter“.
hoffen. Wir fangen die Geschichte jetzt an.
la parola “impossibile”. Quindi, un profes-
Batliner Nein, nicht Beweis des Geldes,
Ich weiß nicht, haut es hin, haut es nicht hin.
sionista disponibile e flessibile.
sondern des Sinns. Die neue Generation
TB Ja. Verzeihen Sie mir, wenn ich Sie
TB Gibt es einen unmittelbar nachweis-
wird vielleicht eher einsteigen, aber es
unterbreche. Ihr seid beide Geschäftsleute…
lichen Gewinn, materiell oder ideell, wenn
sind noch viele alte Generationen in den
Avrete fatto i vostri conti…
man in Architektur investiert?
Betrieben drinnen, die sagen: „Nein“ Sie
Garber Da lui il conto è già tornato, da me
Garber Ideell di certo! Vedersi realizzato
sagen „es geht weiter!“. Und plötzlich ist
deve ancora tornare. Man muss die gewis-
nel mondo del lavoro che si svolge…
es zu spät, dann sind sie weg.
se Courage haben. Man muss auch einmal
Meglio di così non può essere! Chiara-
Garber Stimmt, ich kenne viele Kollegen
neue Pfade gehen. z.B. beim Bergsteigen,
mente il costo, lavorando con un architetto,
von mir, die sagen: „Ich würde schon gerne,
wenn jeder nur die Wege gegangen wäre,
è maggiore rispetto all’offerta di un’azienda
aber der Vater will nicht.“
die jeder andere gegangen wäre, dann
specializzata, che ti offre però un prodot-
Batliner Das hat mit der Tradition zu tun.
wären wir noch auf den Muthöfen oben,
to standard, già disponibile sul mercato.
Garber Das Denken ist einfach krank.
nicht auf dem Everest. Ein Kaufmann muss
Con questo risultato ho ottenuto un sensi-
Wir hätten so eine schöne Stadt, so eine
bile incremento di incassi. Es ist zwei Jahre
schöne Zukunft, mit den Thermen, die
her. Ich bin immer noch stolz auf mein
gemacht werden… Ich bin überzeugt.
Geschäft. Ich bekomme immer mehr Recht
Meran hat Zukunft, aber es muss ein biss-
von der Bevölkerung, von den Kunden,
chen mehr passieren. Wenn immer mehr
vom Umsatz. Ich kann es nur jedem raten:
billigere Läden herkommen, wird die Stadt
Probiert es, macht es. Realisiert eure Träu-
auch nicht besser. Das Angebot muss stim-
me. Das ist wichtig. Denn jeder von uns
men für die Leute, die wir uns erwarten,
möchte ein tolles Geschäft haben. Sie
weil wenn wir nur Billigangebote haben,
haben die Courage nicht, über den eigenen
werden wir auch nur Billigpublikum haben.
Schatten zu steigen um zu sagen „Okay.
Meran ist dabei, mehr zu bieten, aber dann
Ist ja ganz gleich. Okay.“ Sie haben viel zu
müssen sich die Geschäfte dementspre-
wenig Zukunftsweitblick, weil der Laden,
chend anpassen, was im Moment nicht
einen gewissen Mut zum Risiko haben.
wie Du gesagt hast, hat viel mehr gekostet
der Fall ist. Meran ist ein Supermarket mit
Man muss tausendprozentig hinter seinem
als ein Standardgeschäft zu machen.
drei, vier Ausnahmen. Ist aber schade.
Projekt stehen, sonst geht sowieso alles flö-
Batliner Posso condividere.
TB A Bolzano il centro non si distingue da
ten. Die Selbstsicherheit, die du in deinem
TB È una bella soddisfazione.
quello di qualsiasi altra città, i negozi in
neuen Geschäft ausstrahlst, spiegelst du
Batliner Soprattutto perché sto lavorando
franchising prendono piede ovunque…
auf die Leute über. Sie lassen sich nicht nur
al 70% con la gente del luogo, sia di Me-
Batliner Bolzano è una città che ha 100.000
von der Architektur beeindrucken, sondern
rano che di Bolzano, ma anche da Trento.
abitanti, e i produttori su 100.000 abitanti
auch vom Menschen, der hinter der Archi-
Vendo l’articolo giusto, ho personale com-
fanno il punto vendita in franchising.
tektur steht, die das alles in die Wege gelei-
petente, facciamo un servizio dopo l’acqui-
Merano ne ha 30.000, per punti vendita
tet hat. Das ist das Wichtige, dass du voll
sto, e ho il negozio nuovo. Sapete cos’è
in franchising è troppo poco. Le ricerche
dahinter stehst und weißt, du hast deinen
interessante? Quanti commercianti sono
di mercato di alcune aziende stimano che
Traum realisiert. Dir kann jeder ins Geschäft
venuti da me a dire: “Mah, jetzt baue ich
Merano sia una cittadina troppo piccola.
kommen und sagen: Was ist das jetzt? Ich
auch um”. E poi niente…
D’altra parte con il mio negozio vendo
sage: Das ist mein neues Geschäft.
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48 Interview – Architetti imperatori
Sopra da sinistra
Alfred Batliner, Enrico
Canino e Otto Garber
Foto Ludwig Thalheimer
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Batliner Io non ho propriamente tolto ve-
in un progetto su misura. Il progetto è nato
trine. Se tu ricordi, ho eliminato la rientran-
da una lunga frequentazione, e da uno
za su cui apriva la porta di ingresso, con lo
scambio di informazioni, quasi un proces-
spazio espositivo sui lati, ho allineato la
so culturale con il progettista. Ne è emersa
vetrina ai portici aumentandone la visibilità,
una soluzione tagliata a mia misura.
anche dalla strada, e quindi ho potuto eli-
Tornando al “Blickfang”, noi siamo l’unica
minare le vetrine sul lato strada. Ho aumen-
tabaccheria senza vetrina, giochiamo sulla
tato la visibilità della merce e sul negozio.
curiosità delle persone, alcuni hanno inter-
TB Esigenza che il progetto ha assecondato…
pretato la quinta su strada e poi l’interno
Batliner Si, prima dovevo attirare il cliente
come una cattedrale, altri come una nave,
con l’allestimento della vetrina, con mani-
il sommergibile del capitano Nemo. Ognu-
chini…, con ulteriori spese per l’esposi-
no ritrova la sua idea di negozio, fa lavora-
zione. Ora il progetto architettonico ha
re la fantasia ed elabora una sua immagine
realizzato un “Blickfang”, il ponte sospeso,
personale del negozio.
il foro sul piano inferiore, incuriosiscono
TB Abbiamo scelto questi due progetti,
ed attirano il cliente, ora espongo sempli-
proprio per la loro evidente differenza,
cemente la merce.
uno minimale, l’altro più elaborato. Come
TB Molti esercenti si rivolgono a ditte spe-
è arrivato al suo progetto?
cializzate per l’arredo dei locali, sono casi
Batliner Quando ho deciso di ristruttu-
eclatanti i bars, o i parrucchieri, dove ditte
rare il negozio, mi sono rivolto sia all’ar-
specializzate propongono soluzioni chiavi in
chitetto, sia ad un’azienda altoatesina
mano. Perché Lei si è rivolto ad un architetto?
specializzata in arredamenti. L’azienda ha
Garber Le ditte propongono soluzioni
risposto velocemente con un progetto ed
con prodotti standardizzati, buoni per tutti.
un’offerta economica. La soluzione pro-
Odio lo standard, per me non esiste il
gettuale non era molto diversa dall’arredo
“cliente standard”. Ogni cliente va accolto
del supermercato vicino al negozio! Tra-
individualmente, devi attirarlo e soddisfarlo
scorro più ore in negozio che a casa e vo-
individualmente. Se entrano in negozio
levo uno spazio dove sentirmi a mio agio.
cento clienti per un pacchetto di sigarette,
La scelta è caduta sull’architetto, nel suo
sono cento persone diverse, da affrontare
progetto ho intravisto un’assonanza mag-
in modo individuale. I progetti proposti
giore. Non mi pento della scelta.
non mi sono piaciuti. D’altra parte nel
TB Forse dietro la proposta della ditta spe-
nostro settore i margini di guadagno sono
cializzata c’erano anche delle valutazioni
bassi, i colleghi hanno paura di investire
di marketing? Parlando con Rainer Schölz-
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Architetti imperatori – Interview 49
horn, egli ci ha citato l’esempio di una
impari che questi clienti prima o dopo spa-
bia, cambierà anche il negozio. Penso
rinomata catena di supermercati. Le sue
riscono. Si deve lavorare con il cliente di
che fra una decina di anni… Per oggi
vetrine sono volutamente oscurate e sciat-
oggi, anche con quello che entra una volta
è ancora attuale, e dopo due anni i nuovi
te, anche se poste su di un edificio di pre-
sola. In linea di massima, il cliente è rima-
clienti stranieri ancora si meravigliano.
stigio, perché le strategie di mercato sug-
sto entusiasta del negozio. Voglio aggiun-
TB E’ opinione comune che l’architetto
geriscono che il consumatore è più attirato
gere una parola magica: venire nei nostri
crei una scenografia vincolante, dove
ad entrare, in quanto ritiene che tale im-
negozi deve essere una “Erlebnis”, non
persino i commessi indossano costumi
magine di povertà debba corrispondere a
si tratta solo di un: “Qua i soldi, e qua la
appositamente creati, – si pensi alle grandi
prezzi più competitivi. Forse l’intenzione
merce.” Per il cliente entrare in un negozio
boutiques di fama internazionale – e poi
dell’azienda altoatesina era questa?
deve diventare un evento, godere di una
voglia anche imporsi sulla gestione d’im-
Batliner Io desideravo un negozio esclu-
nuova impressione, quella di entrare in un
magine del negozio.
sivo per Merano, come distributore esclu-
luogo studiato per lui, dove con il denaro
Batliner Sì.
sivo per alcuni prodotti, di cui il cliente
poter accedere alla merce e all’architettura.
TB Subentrare in una gestione più tradi-
già conosce il valore e la categoria di prez-
TB Acquisizione di clienti, e non solo
zionale del negozio provoca delle “Rei-
zo. Uno spazio dove sentirmi a mio agio.
vendita prodotto. L’ambiente deve comuni-
bungen”, degli attriti, quando l’architetto
TB Questo tipo di prodotto ha bisogno
care il valore della merce: il processo di
afferma: “lo spazio deve essere gestito
di una scenografia, di una messa in scena
crescita della pianta del tabacco, il lavoro
in questa maniera”. Come risponde il
che lo promuova.
artigiano della produzione del sigaro, op-
committente? Si piega a questa, che può
Garber Il progetto deve essere in grado di
pure i dettagli tecnologici di alcune borse
essere vissuta come un’imposizione, e
risolvere le esigenze del committente, pro-
e la qualità della lavorazione della pelle.
riconosce che è corretta perché egli stesso
muovere il prodotto e affascinare il cliente.
Eravate coscienti che investendo in imma-
ha voluto creare un teatrino, un’immagi-
Deve essere studiata una soluzione su mi-
gine avreste optato per un salto di qualità,
ne scenografica come è vissuta dall’esterno?
sura del commerciante, la soluzione ideale,
magari perdendo una fetta di consumatori?
Batliner La ristrutturazione è un processo
costa di più, ma dà un’immensa soddisfa-
Batliner Sì, ho eliminato un terzo dei
lungo, perché inizia già prima di chiudere
zione. Lavorare in un ambiente costruito
fornitori, quelli da basso prezzo.
per i lavori, e finisce dopo che hai inaugu-
Garber Viviamo in una provincia ricca,
dove i prodotti medi sono abbastanza…
Batliner Costosi.
TB Nelle grandi città l’allestimento del negozio viene sostituito spesso, anche perché gli stessi negozi vengono chiusi e rimpiazzati da altri. Cosa pensate della durabilità di un arredamento?
Garber Noi abbiamo deciso per una soluzione duratura, in legno massiccio. Il mio
grande sogno è stato potermi confrontare
con la più antica tabaccheria in Europa,
sulle tue esigenze dà grandi soddisfazioni
ad Amsterdam. È un negozio del 1830, con
rato il nuovo negozio. Nel frattempo, tra
e poiché asseconda anche il cliente, ti in-
quasi tutti gli arredi originali. È un tempio
l’architetto e il committente si avvia un pro-
voglia ad affrontare un investimento più
dove quasi tutti i cultori del sigaro vanno
cesso di interazione… prima una lotta, poi
oneroso. So che questa è una disposizione
in pellegrinaggio una volta nella vita.
un accordo reciproco, e alla fine si arriva
mentale personale, culturale, non condivisa.
Altri negozi, per esempio la catena Davi-
insieme alla soluzione. L’architetto…, io lo
TB È impensabile che i vostri esempi pos-
doff, hanno un ciclo di vita più breve ed
paragono ad un medico, c’è il medico che
sano indurre anche altri colleghi a simili
una immagine più impersonale
ti dà informazioni sul tuo stato di salute,
valutazioni? Merano è una città di negozi
Batliner È come un buon vestito su misu-
e quello che ti somministra la medicina
molto tradizionale, il negozio Matt è stato
ra, che non si vorrebbe mai buttare via.
senza dire nulla. C’è l’architetto che impone
un esempio dirompente?
TB Sugar è un negozio particolare, vende
la sua idea, e quello con cui avvii e coltivi
Batliner È stata una bomba, certo.
un prodotto legato alla cultura ed alla tradi-
un dialogo, ed il dialogo, alla fin fine, esal-
TB E poi cosa è successo?
zione del fumo, un prodotto che non cam-
ta tutti e due, sia l’architetto che il com-
Batliner Questa è una buona domanda.
bia, eventualmente si raffina, una volta
mittente. A me è successo, anche a Otto,
Potrei scrivere un libro specialmente sul
soddisfatte le esigenze espositive e di con-
e con divertimento reciproco.
primo mezzo anno, dopo la riapertura.
servazione, il progetto si può dire concluso.
Garber Fino a prima della ristrutturazione
Ti trovi il cliente, in tedesco il nome forse
Matt vende un prodotto di moda, quindi
ho molto diffidato degli architetti. L’archi-
più perfetto è “der treue Kunde”, che entra
necessariamente caduco.
tetto arriva sempre con tre parole. “Non è
e dice: “Che peccato”, poi, in fin dei conti,
Batliner Il mio è un prodotto che cam-
possibile”, e ti impone sempre le sue idee.
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50 Interview
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turrisbabel 60
Intervista a Rainer Schölzhorn
I love shopping
Nata come mercato, la città di Merano
di ambiente fisico e sociale. In questa
vanta da sempre una tradizione com-
realtà, fra tradizioni antiche e la spinta al
merciale. Una risorsa inserita espressa-
cambiamento, il risultato è da leggere
mente anche nel campo del turismo.
come un libro ma anche da rivivere nelle
Commercio e artigianato: una collabora-
sensazioni come guardando lo snodarsi
zione che ha lasciato le sue tracce nel
dei fotogrammi di un film.
racconto della città come luogo fisico
(Angela Giudiceandrea)
ma anche come spazio sociale e affettivo.
I portici di Merano
Foto Ludwig Thalheimer
L’architettura dinamica del commercio
Turrisbabel Signor Schölzhorn, la perce-
viene promossa a rappresentante della
zione visivo-spaziale della città è deter-
cultura materiale in grado di raccontare la
minata in buona misura dagli ambienti
storia di questa regione. L’oggetto, la mer-
e dalle immagini proposte (o imposte)
ce, domina nella nostra realtà, fuori dalle
dagli allestimenti commerciali. Si tratta
costruzioni sorte ad uso commerciale, sen-
dell'esperienza immediata vissuta dal
za didascalie, senza riferimento e ordine
passante, di suggestioni emozionali,
spazio-temporale, suddivisa per tipologie
forse superficiali, ma proprio per questo
di attività alle quali è preposta: bere, man-
primarie. La loro qualità riveste un ruo-
giare, vestire ecc.. Sembra avere il potere
lo di grande responsabilità per la forma-
di attribuire valore all’ambiente urbano.
zione dell’immagine urbana.
Dall’incontro non sempre facile tra com-
Schölzhorn Come presidente dell’Azienda
mittenti illuminati e progettisti impegnati
di Soggiorno incontro e ricevo tanti per-
nascono spazi dove si avverte la presenza
sonaggi che vengono qui per la prima
di un’idea di fondo e il grande valore at-
volta e notano cose che noi non vediamo
tribuito alla sua realizzazione concreta.
più, e in particolare guardano molto i ne-
La speranza è che questo dialogo costrut-
gozi. Questo aspetto della città è diventato
tivo possa estendersi e contribuire alla
un vero e proprio biglietto da visita.
formazione di un nuovo assetto del tessu-
Del resto la parola tedesca Stadt deriva
to urbano che coinvolga direttamente il
dalla definizione: “Es findet etwas statt.”
pubblico che interagisce con lo spazio.
La città è lì dove succede qualche cosa,
Lo abbiamo chiesto a Rainer Schölzhorn,
dove c’è movimento, e il mercato era la
presidente dell'Azienda di Soggiorno,
cosa che accadeva. Le nostre città, con
del Circondario dei Commercianti, del Set-
i portici, sono nate proprio come mercato.
tore Librario nonché proprietario di una
L’idea, il ricordo di una città è fatto d’im-
libreria a Merano. Uomo sensibile e attento
magini contraddittorie, composite ma
al nostro habitat urbano, è alla ricerca di
anche uniche: il paesaggio, il gioco delle
un processo capace di conferire ai nostri
luci, e le facciate delle costruzioni, le vetrine.
ambienti una relatività al tempo reale e
Da una parte c’è l’ambiente e l’architettura
simultaneo all’uso. Pur cosciente del fatto
statica della città, e sovrapposta a questa
che questi recenti sono stati anni com-
c’è l’architettura in continuo movimento
plessi – d’affermazione di un poderoso
del commercio, dell’arredo urbano e delle
business-system, di un mutamento gene-
persone. L’architettura che ha la capacità
rale, di nuovi capitoli e di scoperte, non
di combinare il disordine dell’esperienza
ripudia né dimentica la tradizione storica.
vissuta, e valorizza o lascia morire dei
È l’unicità delle nostre contraddizioni.
momenti, è da considerarsi come un li-
Per Schölzhorn è l’occasione di far conver-
bro aperto di quello che la città di fatto è.
gere elementi architettonici, sociali, cultura-
TB I negozi possono dunque racconta-
li affinché si possa solo convivere meglio.
re come la città è cresciuta nel tempo, in
Al professionista tocca il compito di met-
anni difficili o di grandeur?
tere in scena la proprietà della cultura
S Certo, raccontano chiaramente anche
in materia d’arte, di struttura, di contesto,
queste cose. Ogni negozio racconta una
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I portici di Merano
Foto Ludwig Thalheimer
I love shopping – Interview 53
storia, è quasi la biografia del proprietario
TB È importante capire cosa si può fare
o di chi ha un’idea. Sotto i portici di
per correggere questa situazione con stru-
Merano i negozi sono ancora per la gran
menti politici e amministrativi.
parte in mano a famiglie che si auto-
S Abbiamo in provincia una politica che
gestiscono, e ultimamente si nota anche
protegge, in un certo senso, il piccolo com-
un certo impoverimento. Stanno incal-
mercio e penso che questo sia un bene per
zando le catene di negozi che rendono
il centro storico. Da noi non esistono i
internazionale il tessuto urbano ma lo
grandi centri commerciali fuori dalla città,
privano della propria identità.
quindi esiste una condizione di base per
TB Un impoverimento di gusto, culturale,
la tutela dei negozi più piccoli. Si possono
oppure…?
fare delle scelte, impostare delle strate-
S Economico in primo luogo. Die finan-
gie, ma non si può imporre una precisa
zielle Verarmung der kleinen Einzelhändler.
direzione. L’Associazione dei Commercianti
Non abbiamo solo i grandi negozi.
in Alto Adige si distingue dal resto del-
Come commerciante, ma principalmente
l’Italia e anche da Austria e Germania, per-
come presidente del Circondario dei Com-
ché ha potere di decisione sulla localizza-
mercianti conosco bene questa realtà:
zione delle attività commerciali, ma poi
quello che avviene nelle vetrine avviene
gestirle è difficilissimo. Sotto i portici ogni
anche a casa loro. Bisogna considerare
spazio ha tempi, esigenze e tradizioni
che il 70% degli esercizi a Merano, l’80%
diverse, opinioni diverse, anche una certa
a Bolzano e fino al 95% a Trento è in
litigiosità che poi è anche una risorsa di
affitto. Il negoziante-proprietario può per-
creatività. Questo disordine non struttu-
mettersi di investire in architettura ma il
rato è il prezzo della creatività individuale.
negoziante in affitto difficilmente ci riesce.
L’architettura nasce anche nell’ambito
TB Il commercio comunque è alimentato
di un’amministrazione comunale libertaria,
anche dal turismo, e lo alimenta a sua volta.
aperta, non conservativa.
S Il turismo dello shopping non funziona
TB Per esempio, c’è un’occupazione del
come si crede. Il turista cerca il prodotto
suolo pubblico che va al di là dell’orario di
locale, perché è stimolato da un manage-
lavoro e che influenza anche una percezio-
ment pubblicitario, e quindi anche nei
ne della città da parte del cittadino, una
negozi ama trovare cose che a casa non ci
volta chiuso il bar, le sedie vengono
sono. Invece trova molti Benetton, prodotti
comunque lasciate fuori. E’ come sottrarre
che conosce già perfettamente. Questo è
spazio alla città.
l’impoverimento culturale. Dovremmo
S Nei portici di Merano, così come a Bol-
riscoprire la nostra tipicità come la nostra
zano, il bar tra infrastrutture e macchinari
vera risorsa: ein Vinschger Produkt muss
ha 35 mq, mentre fuori ne ha 60 o 120 mq,
in der Welt klar erkennbar sein. Bisogna
quindi queste sedie non possono essere
investire nel dialogo tra artigianato e com-
riposte all’interno. È uno spazio non strut-
mercio e il ruolo dell’architetto è di fare da
turato esterno che ha, appunto, un’occupa-
tramite culturale, con la sua arte.
zione maggiore del locale vero e proprio.
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54 Interview – I love shopping
Oktober Ottobre 2003
Si dovrebbe affidare all’architetto l’incarico
nella sua linea. Questa è una provocazione.
di trovare il modo o gli strumenti per sti-
TB Spesso però sono i committenti che
molare la qualità delle soluzioni, anche
prendono l’anima dell’architetto.
degli interni. Magari con gare a tema.
S Sono delle “schlafenden Bomben”. Chi
TB Cosa spinge un commerciante a inve-
crede in un’idea vuole investire rischiando
stire in architettura per la sua impresa
in proprio e cerca stimoli culturali. Man
commerciale? Solamente il calcolo di un
braucht einen Rahmen, so wie die Lauben
buon ritorno economico, la volontà di
sind, so einen starken bildenen Rahmen
rappresentare al meglio la propria imma-
für das Leben, für die eigene Persönlich-
gine, oppure anche la coscienza di con-
keit der Kaufleute. Ho notato che negli
tribuire a conformare l’ambiente urbano?
ultimi anni molti figli di commercianti,
S Investire in architettura può avere un
intuendo di dover fare qualche cosa in
riscontro economico, ma per ora è una
più rispetto ai loro genitori, partecipano
soddisfazione personale. Si costruisce
a seminari in varie località. Lì vedono il
per sé, ma anche per gli altri, perché un
Budda-Bar e magari lo vogliono riproporre
negozio è alla portata di tutti.
a Merano. Però non hanno colto
TB Quindi è possibile stimolare la qualità
la filosofia, la storia e l’idea che sta dietro
della produzione di spazi e allestimenti
a tutte quelle decorazioni rosso e oro.
commerciali, e quindi la qualità dell’im-
Lì voi architetti avete il compito di inter-
magine della città?
venire. Il successo dell’architettura non è
S E’ fondamentale che l’architettura
altro che riuscire a raccontare una storia:
cominci a prendere posizione nel quotidia-
se è vero che l’Alto Adige è una provincia
no ed entri a far parte della sfera sociale
magica che racconta storie, voi dovete far
e culturale corrente. Per fare un esempio,
sì che le storie raccontate siano autentiche.
se in una città dove c’è solo uno psicologo,
lì ci vanno gli ammalati; ma dove ci sono
trenta psicologi “man geht zum Psychologen”. Insomma si deve laicizzare l’architettura, liberarla da quella sacralità che l’allontana dalla realtà di tutti i giorni. I negozi
sono il terreno ideale per portare l’architettura sulla strada, proprio per farla vivere.
L’architettura moderna dovrebbe fare un
salto di qualità superando il semplice
funzionalismo, non occupandosi solo dell’uomo nella sua oggettività, ma nella sua
soggettività, diventando l’amplificatore
dell’individualità del suo committente.
I portici di Merano
Foto Ludwig Thalheimer
turrisbabel 60
L’architetto dovrebbe cogliere l’anima del
committente e raccontarla ed esprimerla
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56 Interview
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Interview mit Franz Staffler
Politik, Wirtschaft und das
Erscheinungsbild der Stadt
Franz Staffler, Bozner Unternehmer
ein wesentlicher dirigistischer Faktor, der
und Hotelier, hat vor einigen Jahren das
dann das wirtschaftliche Handeln bestimmt.
Hotel Greif und angrenzende Bauten
Das heißt, Politik hat mit diesen zwei Dingen
am Waltherplatz von Boris Bodrecca aus
absolut wesentliche Instrumente in der
Wien umbauen lassen. Er gab damit einem
Hand. Dann handelt die Wirtschaft und dann
der zentralsten Plätze Bozens ein neues
hat die Politik weniger Einfluss auf das, was
Gesicht. Der Architekt kommt ja immer
wird. Dann kommen wir zur Architektur, der
erst gegen Ende einer unternehmerischen
Gestaltung und vielen anderen Dingen.
Planung ins Spiel. Wir wollten etwas mehr
Das heißt, genauer ausgedrückt, wenn man
über die Bedingungen der wirtschaftlichen
eine forcierte Fußgängerzonenpolitik
und politischen Entscheidungen wissen,
betreibt, hat das ganz klar zur Folge, wer
welche schließlich zu einer baulichen Maß-
noch im Stadtzentrum wirtschaftlich leben
nahme führen.
oder überleben kann. Wenn die Fußgängerzone zu groß ist, siedelt klarerweise jeder
Fotos Ludwig Thalheimer
Turrisbabel Diese Ausgabe von Turris-
Handwerker aus und jedes Geschäft, das
babel handelt von Einrichtungen wie Ge-
schwerere Artikel verkauft. Am Ende be-
schäften und Lokalen, die in den öffent-
steht die Gefahr, dass nur mehr die Bouti-
lichen Raum hinein wirken, wo praktisch
quen im Stadtzentrum bleiben. Da sind die
der private Unternehmer oder die Politik
Akzente von der Politik gesetzt, das betrifft
oder beide den öffentlichen Raum gestal-
eben auch die Lizenzen, die Größen der
ten, mit dem wir alle täglich zu tun haben.
Lizenzen usw.. Das ist ein wesentliches
Das wird als ganz normal hingenommen,
Merkmal und für mich eine große Gefahr.
aber es macht eigentlich einen Großteil
Die Stadturbanistik hat sich ja, wie ihr bes-
unserer Alltagserfahrung aus.
ser wisst als ich, in den Jahren entwickelt.
Staffler Bezieht sich das auf Bozen?
Man hat zuerst die Spezialisierung geför-
TB Nicht nur auf Bozen, sondern allge-
dert, Industrie, Handel, Handwerk und Wohn-
mein. Speziell das Erscheinungsbild der
zone und alles fein säuberlich getrennt.
Innenstädte wird doch sehr geprägt vom
Ich glaube, man ist inzwischen schon wie-
Handel. Ich behaupte jetzt einfach, die
der davon abgekommen, und sucht inzwi-
Gestaltungsansprüche der Wirtschafts-
schen eine gesunde Mischung, was natür-
treibenden bestimmen das Aussehen der
lich auch einer gewissen Toleranz bedarf,
Stadt, in der wir alle leben.
weil wenn im Stadtzentrum ein Lokal um
Staffler Okay. In Bezug auf die Frage, die
elf Uhr schließen muss… Na, gut. Bitte.
ihr irgendwie angeschnitten habt, ob nun
Weil dann niemand schlafen kann. Aber
die Wirtschaft das Stadtbild gestaltet und
die Stadt ist kein Dormitorium. Das Gleiche
bestimmt – bzw. nur die Wirtschaft – und
mit den Geschäften. Wenn der Handwer-
wie weit die Politik einen Einfluss hat,
ker einmal hämmert oder ein schmutzi-
würde ich Folgendes zur Diskussion stellen:
ges Wasser irgendwo ablässt, muss man
Erstens stellen die Politik und die Urbanis-
irgendwie schauen, wie man das Problem
tik die Weichen, wie eine Stadt sich ent-
löst. Wenn der Handwerker nicht mehr
wickelt. Ganz spezifisch auf Stadtzentren
vor Ort ist, dann wird das Stadtbild ärmer.
bezogen, ist es ganz wesentlich, wie weit-
TB Wir haben die gemeinsame Linie
läufig, wie groß die Fußgängerzonen sind.
von Wirtschaft und Politik jetzt schon
Das bestimmt ganz wesentlich, wie die Wirt-
ein bisschen angesprochen, ob es
schaft dann handelt. Zweitens ist natürlich
die überhaupt gibt, ob man ein gemein-
das ganze Lizenzwesen in Bezug auf Ge-
sames Image der Stadt anstrebt und
schäfte, in Bezug auf Gastronomie, auch
was man sich davon erhofft. Was man
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Politik, Wirtschaft und das Erscheinungsbild der Stadt – Interview 57
als Stadt nach außen vermitteln möchte.
Dadurch konnte auch die sogenannte Nah-
Staffler Ich glaube, „gemeinsame Linie“
versorgung gesichert, gefestigt oder zumin-
kann man schwer sagen. Auf der einen
dest in ihrem Verfall aufgehalten werden.
Seite soll die Politik das umsetzen, was der
Die Kaufkraft ist hier von der Stadt auf das
Wähler sich grundsätzlich wünscht.
Land übergegangen. Diese Aufteilung der
Auf der anderen Seite muss gebremst wer-
Kaufkraft hat letztendlich für das ganze Land
den, weil sonst Wildwüchse entstehen wür-
einen positiven Effekt gehabt. Aufteilung
den. Ich habe nicht das Gefühl, dass so viel
oder Segmentierung der Kunden halte ich
an Gemeinsamkeit liegt. Mit der Bürger-
nicht für richtig. Natürlich wird das Stadt-
schaft in Bozen ist nicht sehr viel diskutiert
zentrum weniger attraktiv durch flaches
worden, wieviel Verkehr wir zulassen wol-
oder einheitliches Angebot wie im Kleider-
len, wie umfassend die Lizenzen vergeben
bereich. Wenigstens für den Bewohner der
werden oder eben wie groß die Fußgän-
Stadt. Für die Touristen nicht, weil die grund-
gerzone ist. Übrigens auch nicht über das,
sätzlich den Handwerker vielleicht nicht
was die Wiedergewinnungszone anbelangt.
brauchen. Aber ganz sicher passiert, dass
TB Nach welchen Kriterien wird das be-
die großen Ketten, die überall gleich sind
stimmt? Ist das mehr willkürlich festgesetzt
und interessante Touristenmärkte sehen, die
oder abgeschaut worden?
Preise irgendwo in die Höhe treiben und
Staffler Ich glaube, das Land hat schon
dadurch eine Geschäftsgründung unattrak-
sehr große Bestimmungsgewalt. Vorbild ist
tiv machen. Das ist aber eine etwas unauf-
bei uns sicher viel, was in Deutschland ge-
haltsame Entwicklung. Gegen diese makro-
macht wird. Das wird dann umgesetzt und
ökonomischen Tendenzen kann weder die
angepasst. Ob das richtig oder weniger
Wirtschaft noch die Politik lokal etwas tun.
richtig ist..., darüber lässt sich diskutieren.
TB Wieso finden diese großen Firmen
TB Uns geht es vorerst hauptsächlich um
ein so kleines Städtchen wie Bozen über-
die Innenstadt. Da sind natürlich die Touris-
haupt attraktiv?
ten ein wichtiger Punkt, auch was die Kauf-
Staffler Ja, das wundert eigentlich auch
kraft angeht. Gibt es die Möglichkeit, den
für mich zum Teil. Ich habe mir darüber
Touristenstrom zu kanalisieren und wirt-
Gedanken gemacht, warum z.B. der Benet-
schaftlich zu nutzen oder sollten sich die
ton unter den Lauben 2.500 m2 zu diesen
Städte überhaupt anders präsentieren,
Preisen anmietet, Megastore usw. Aber sie
einen anderen Touristentyp bewerben als
machen sich eine ganz einfache Rechnung.
der ländliche Teil Südtirols?
Sie sagen: Bozen hat einen enormen Tou-
Staffler Ich glaube nicht. Das Land ist viel
ristenstrom. Tagestourismus, nicht über
zu klein als dass man es so segmentieren
Nacht, wohlgemerkt. Wir haben hauptsäch-
könnte. Publikum Land, Publikum Stadt.
lich Binnentourismus, also Touristen die
Wir haben 400.000 Einwohner, mit kleinen
aus angrenzenden Orten herkommen.
Städtchen, die einzige größere Stadt ist
Aber es kommen schon sehr viele Touristen
Bozen. Da zu segmentieren... also attraktiv
nach Bozen, ziehen zumindest einmal durch
müssen wir schon für alle sein. Ein Ding ist
Bozen durch. Schlussendlich lassen sie
ja gelungen, dass die kleinen Zentren in
anscheinend nicht so viel Geld liegen. Für
Südtirol sehr gut gehende Geschäfte auf-
Benetton und diese Ketten ist der Kontakt,
bauen konnten durch die Touristen.
der Markenkontakt, mit so und so viel Tou-
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58 Interview – Politik, Wirtschaft und das Erscheinungsbild der Stadt
Fotos Ludwig Thalheimer
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risten enorm wichtig. Also für sie ist das
zentren außerhalb des Stadtgebiets.
eine Werbung. Wenn sie das im Fernsehen
Staffler Die sogenannten Einkaufszentren
schalten und drei Millionen sehen das,
auf der grünen Wiese sind natürlich ein
und in Bozen ziehen hunderttausende
Thema. Werden sie genehmigt, dann wan-
Touristen dran vorbei… Sie sehen da den
dert wahrscheinlich noch mehr Kaufkraft
Augenkontakt mit der Marke als wichtig.
nach außen ab. Abgesehen davon, dass Süd-
TB Kann man sagen, dass sich der touris-
tirol nicht geeignet ist, so große Einkaufs-
tische Einkaufsaspekt in Bozen auf das
zentren zu bauen oder überhaupt wirtschaft-
Angebot auswirkt? Dass das Angebot an-
lich zu erstellen, wie sie für Verona, Mai-
gepasst und vereinheitlicht wird dadurch,
land oder München attraktiv sind. Die rech-
dass eine große Masse angesprochen
nen mit einer Million Einwohner und 20 Mi-
werden muss?
nuten Anfahrtszeit. Nur dann rentiert es sich.
Staffler Ja. Ganz sicher geht der Markt dort-
Fangen wir einmal damit an, was heißt
hin, wo er sich was erhofft. Dass er von der
Großeinkauf auf der grünen Wiese? Bei uns
Kaufkraft des Kunden, der da ist, um viel-
heißt groß 2.000 m2 und woanders ist groß
leicht den Ötzi anzuschauen, nebenbei profi-
10.000, 15.000, 20.000 oder 30.000 m2.
tiert. Auf der anderen Seite ist es so, dass
Die Dimension ist da gar nicht drinnen,
durch die strenge Reglementierung des
weil wir nur 400.000 Einwohner haben und
Stadtzentrums sehr viele kleine Geschäfte
es vom Reschen bis Bozen vielleicht zwei
von vornherein wegfallen und gar nicht ein-
Stunden oder mehr Anfahrtszeit braucht.
mal die Gelegenheit haben, sich anzupassen.
Ein Großeinkaufszentrum für nur 100.000
TB Wir stellen uns vor, dass durch diese
Einwohner in Bozen oder 200.000 zwischen
Verflachung Attraktivität für den Besucher
Bozen und Meran ist sowieso nicht drin-
verloren geht und somit verliert das Zen-
nen. Also das wären dann immer nur mitt-
trum auch für die großen Marken seine An-
lere Einkaufszentren. Da kann man jetzt
ziehungskraft.
aber diskutieren, solche mittlere Einkaufs-
Staffler Ein circulus vitiosus, der schon
zentren zu genehmigen, im Stadtzentrum
gefährlich ist.
oder auf der grünen Wiese, aber man darf
TB Aber die Wirtschaft ist sich dieser
sich denen nicht verschließen, weil ganz
Gefahr bewusst?
sicher ist, dass eine ungeheure Kaufkraft-
Staffler Absolut. Ich sehe ja auch als Kon-
menge abwandert. Man braucht nur mal
sument, wer was anbietet, was ich weg
schauen, wie viele Südtiroler zum Beispiel
bringe. Jetzt wo zum Beispiel die Electronia
nach Affi fahren, und was da alles gekauft
weggeht... , das sind kleine Dinge, aber da
wird. Komplette Skiausrüstungen und Som-
hast du mehr oder weniger alles bekommen.
mergarnituren, alles Mögliche, zu Preisen,
Jetzt, wenn du eine Lampe kaufen musst,
die hier kein Mensch bieten kann. Das
musst du in die Industriezone gehen, wenn
heißt, man darf sich nicht sträuben, so was
du eine Batterie kaufen musst, dann weiß ich
zu machen. Vielleicht nicht im Stadtzent-
nicht, wo du hingehst. Es ist schon so, dass
rum, da fehlen die Flächen. Wenn es sich
das eine Verarmung einer Stadt darstellt.
aber ergibt, muss man es sofort zulassen.
TB Zur Diskussion der Stadtzentren
Der Pernthaler von der Electronia hat
und ihrer Verarmung gehört ja bindend
äußerste Schwierigkeiten seine Lizenzen zu-
auch die Diskussion um die Einkaufs-
sammenzuschustern, weil 200 Meter weg
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Politik, Wirtschaft und das Erscheinungsbild der Stadt – Interview 59
vom Stadtzentrum Produktionszone ist.
des Werts und du kannst in den Zonen nur
keinster Weise an irgendeinem Kunden-
Er darf drei Viertel von den Sachen nicht
Autos oder Möbel verkaufen.
geschmack orientiert.
verkaufen. Das ist ein totaler Schwachsinn.
TB Vielleicht so viel zu den Rahmenbedin-
TB Aber kommen Kunden vielleicht gera-
Das schadet echt und da ist die Politik ge-
gungen. Uns als Architekten geht es auch
de deshalb, weil es so ausschaut, und sind
fordert. Da spielen auch die Verbände der
darum, was einen dazu bringt, den großen
diese dann auch bereit, etwas mehr Geld
Handwerker hinein. Das ist meines Erach-
finanziellen und organisatorischen Auf-
da zu lassen?
tens ein ganz schwerwiegender Fehler.
wand zu treiben, um im Zentrum selber
Staffler Manche Architekten (lacht)... Ich
Natürlich sagen die produzierenden Ge-
was zu verändern. Ist es mehr ein persön-
bekomme schöne E-Mails, schöne Briefe,
werbe, wir haben keine Flächen und wenn
licher Wunsch, ist es geschäftliche Kalkula-
auch manchen Schmähbrief, das sind dann
wir die Produktionsflächen an Handel-
tion oder beides?
besonders alte Greifgäste, die das alte
treibende übergeben, steigen die Preise
Staffler Ich kann hier nur für mich spre-
Greif gewohnt waren, aber das sind ganz
auf ein Niveau, das sich die Industrie nicht
chen. Ganz sicher ist es eine Freude und
wenige. Der Großteil sieht das Ganze sicher
mehr leisten kann.
ein Privileg, sagen wir einmal so, wenn
positiv, aber davon kann man nicht leben.
TB Aber für den Konsumenten in der Stadt
man das, was einem Freude macht, ins
TB Den meisten Gästen ist der Umbau
würde es wahrscheinlich billiger werden...
Geschäftliche einfließen lassen kann.
also egal?
Staffler Es wird nicht nur billiger werden,
Das heißt schöne Architektur, gute Mate-
Staffler Ich denke längerfristig. Da geht
sondern es wird auch, denke ich, wieder
rialien usw. sind wahrscheinlich Freude
es um die Entwicklung Bozens. Da denke
sicher attraktiver werden. Andererseits hat
und Lust. Ganz sicher sogar. Diesen Bau
ich an die EURAC, die Universität, da
Bozen tatsächlich wenig Fläche. Es ist die
hätte man viel billiger hinstellen können
denke ich an einen Ötzi. Da denke ich an
Gemeinde Italiens, die am wenigsten Ge-
und wirtschaftlich wesentlich mehr erlösen
den Flughafen, da denke ich an das, was
meindefläche pro Kopf hat. Da sind wir
können. Sagen wir einmal, wirtschaftliche
Bozen potenziell eine Entwicklung bringen
wieder bei unserem Südtiroler Gesetz der
Kalkulation ist es in diesem Falle nicht.
kann und muss. Dazu gehört eben auch,
Zuweisungen. Das muss einfach ein Ende
Zum Hotel im Speziellen, da ist natürlich
dass es ein Haus gibt, das einem qualifi-
haben, diese Geschichte der Zuweisungen.
auch über das Notwendige investiert wor-
zierten Angebot an Wohnen und Meeting
Wenn jemand eine Initiative ergreifen will,
den. Sicher möchte man auch was Beson-
nachkommt und kulturell und wirtschaft-
dann muss er sich einen Grund zuweisen
deres machen, damit man werbemäßig
lich entspricht.
lassen, weil man ihn nicht mieten darf.
interessant präsent sein kann in Zeitungen,
TB Kann man sich mit etwas Besonderem
Wenn jemand eine Idee hat, muss er Kapi-
aber dazu hätte es wahrscheinlich nicht die-
auch finanziell absetzen, oder bringt das
tal haben und die Zeit haben zu warten, bis
sen Aufwand gebraucht. Das fließt sicher
kaum etwas?
er einen Grund zugewiesen bekommt,
nicht in diesem Ausmaß zurück. Natürlich
Staffler Man besetzt immer eine Nische.
dann erst kann er starten. Das heißt, diese
sagst du, wenn du schon etwas Schönes
Wenn etwas Besonderes keine Nische
Geschichte limitiert die Zirkulation und die
machst, dann hoffst du eben das Interesse
mehr ist, dann wird es zur Allgemeinheit.
Flexibilität der Entstehung neuer Geschäfte.
zu wecken, was auch der Fall ist. Dass da-
Jeder muss, wo er ist, wie er ist und was
Mit diesem Thema sind wir ganz tief in
durch aber mehr Leute nach Bozen kom-
er tut, eine Nische finden. Das gehört auch
der Südtiroler Urbanistik. Ich muss andere
men trifft sicherlich nicht zu.
zum wirtschaftlichen Denken.
Flächen ausweisen. Es gibt Leute, die 15
TB Es gibt ja verschiedenste Möglich-
TB Lohnt sich der Einsatz für gute Archi-
Jahre auf eine Fläche warten. Das Gegen-
keiten der Gestaltung. Entweder orientiert
tektur, oder wird das nächste Mal weniger
teil ist in den Produktionszonen am Land
man sich einfach am gegenwärtigen Kun-
aufwendig geplant?
geschehen. Dort haben die Leute Flächen
dengeschmack, oder man macht etwas,
Staffler Bevor ich schlecht baue, baue ich
bekommen und gebaut, und wissen nicht,
wo sich Kunden erst daran gewöhnen müs-
gar nicht.
was sie mit den Bauten anfangen sollen.
sen oder etwas, womit man ein grundsätz-
TB Steckt da persönliche Freude über das
Sie können nichts damit anfangen. Sie kön-
lich anderes Publikum anspricht.
gelungene Projekt dahinter?
nen sie nicht vermieten oder nur zu 25%
Staffler Was mich betrifft, habe ich mich in
Staffler Ja, absolut. Kein Zweifel.
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Pier Francesco Bonaventura
Statement
Osservazioni sui Portici
Bolzano nasce nell’XI secolo come città
residenza aveva sottratto quote millesi-
mercantile: lungo un asse viario in dire-
mali importanti, si prese la rivincita.
zione est-ovest si dispongono due file di
Là dove ha potuto il negozio si è riappro-
circa 40 lotti stretti e lunghi, ciascuno occu-
priato dell’intera casa dalla cantina fino al
pato da una bottega. Nonostante oggi ci
tetto e l’ha trasformata in grande magazzino.
appaia angusta, la maglia gotica con cui
Le case ai nn. 14, 37 e 67 sono state le prin-
venne fondata la città non poteva che esse-
cipali vittime di questa deprecabile evolu-
re ottimale rispetto all’organizzazione del
zione. La tipologia di quelle case è oggi
commercio medievale. L’esposizione della
stravolta in modo irrimediabile: il cavedio è
merce avveniva nel portico. Il resto dell’at-
stato chiuso o trasformato in vano scala, le
tività commerciale si svolgeva in profon-
tramezzature superflue (e in qualche caso
dità, nei magazzini e nelle cantine, né esi-
anche i muri portanti) sono state eliminate
steva una netta distinzione tra l’ambito
per fare posto a zone open space estese
commerciale e quello residenziale, giacché
fino a via Argentieri o a via Streiter. Solo
erano lo stesso mercante e i suoi famigli
gli stucchi dei soffitti e qualche superstite
ad occupare i piani superiori dell’immobile.
portale in arenaria lasciano appena intrave-
La sopraelevazione d’età barocca e lo
dere la ricchezza e la complessità della casa
sviluppo di una residenzialità slegata dal
mercantile bolzanina di un tempo. Dove il
commercio dovettero porre qualche pro-
commercio non è arrivato ad espellere la
blema ai proprietari-mercanti dell’epoca.
residenza (magari perché nel frattempo è
Come arrivare agli appartamenti senza
intervenuta la legge provinciale che gli
passare per il negozio? Ecco che il lotto
impone di fermarsi al 40% della cubatura
gotico si riduce ulteriormente per far posto
dell’immobile), si è limitato a riconquistare
a quei corridoi angusti che nelle case dei
la vetrina. Questa è tornata ad occupare
tutta l’ampiezza del lotto gotico ed è stata
in genere arretrata di un tre-quattro metri
rispetto al filo del portico allo scopo di moltiplicare le possibilità espositive del negozio.
Gli ingressi ai piani residenziali sono stati
relegati in qualche angolo dell’esposizioPortici conducono al vano scala e ai cavedi
ne (nn. 8, 33, 46), oppure trasferiti sui lotti
interni. Sul lato interno del portico si alter-
contigui tramite l’imposizione di compli-
nano allora vetrine e accessi residenziali,
cate servitù di passo (n. 72). Negli ultimi
in alcuni casi ben risolti sul piano estetico
allestimenti delle “case d’abbigliamento”
e funzionale. Questa situazione restò so-
ai nn. 14 e 27 la tendenza all’arretramento
stanzialmente inalterata fino agli anni ’60
della vetrina viene spinta fino al parossi-
del Novecento, quando il commercio, cui la
smo con l’evidente intento di creare uno
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spazio semipubblico aperto tra il portico
che caratterizza il commercio in franchising,
e il negozio. La vetrina è definitivamente
e più in generale le grandi catene di negozi:
eliminata e sostituita da uno squarcio
l’ampliamento della superficie espositiva
rettangolare pronto a risucchiare all’inter-
esterna non è per il franchisor una priorità
no del negozio anche il passante più re-
commerciale quanto lo è per il marchio
frattario al consumo. Negli anni ’90 si sono
locale acchiappaturisti, che tende invece a
registrate nuove modifiche strutturali nel
dilatare gli spazi espositivi come in un
commercio bolzanino, accompagnate
caleidoscopio (nn. 37 e 67,). Tra il franchisor
da una parallela attività di rinnovo degli
e il grande magazzino multipiano soprav-
allestimenti. Tra il 1992 e il 2002 metà
vive qua e là qualche bottega indifferente
degli 82 esercizi commerciali dei Portici
agli sviluppi del commercio cool e globaliz-
di Bolzano ha cambiato vetrina o arredo,
zato. Sono strette in spazi di risulta rica-
in particolare le grandi catene d’abbiglia-
vati da ripetuti frazionamenti e conservano
mento italiane e i negozi in franchising,
inalterato lo charme un po’ ostico e sparta-
per i quali il restyling continuo è un obbli-
no della vecchia Bolzano (nn. 23, 53, 54).
go commerciale inderogabile. Purtroppo
Nella cappelleria al n. 60 questa “bolzanità”
gli “italiani” – contrapposti ai “Laubenkönige”, le famiglie mercantili bolzanine
insediate da generazioni sotto i Portici –
portano con sé una cultura dell’immagine
effimera e veloce che non appartiene a
quella situazione urbana, tipico prodotto
della “lunga durata”. Al di là dell’oggettiva volgarità di alcuni allestimenti (nn.
7, 11, 66), persino nelle situazioni in cui si
riconosce la mano di un arredatore attento e disponibile al dialogo con la preesistenza non si può fare a meno di avvertire un senso sgradevole di artificiosità.
L’arrivo dei franchisors sta peraltro deter-
è apertamente esibita, anzi ricercata con
minando un ritorno alla tradizionale
compiacimento. Dietro le modeste appa-
vetrina posizionata lungo il lato interno
renze della vetrina dei Portici si offre al
del portico, che come si è visto rischiava
cliente e al turista (figure che in questo caso
di scomparire a vantaggio di spazi aperti
spesso coincidono) un prezioso spaccato
di mediazione tra il portico e il negozio
di cultura commerciale e storia edilizia bol-
sempre più estesi. Questa evoluzione
zanine con le sue cantine fonde, il cavedio,
probabilmente è da mettere in relazione
i magazzini stipati di merce, il via vai con-
con la prevalenza del marchio sulla merce
citato delle commesse e delle apprendiste.
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Oktober Ottobre 2003
turrisbabel 60
Gertrud Kofler
De Architectura
Bars / Bar
Restaurierung des
„Batzenhäusl“ in Bozen
Das Batzenhäusl, in seiner derzeitigen Form
mente entsprechen einer zeitgenössischen
schon seit ca. 1840 bestehend und als
Formensprache, um auch die Geschichten
Schenke auf das Jahr 1404 zurückgehend,
fortzusetzen. Trotzdem haben die neuen
ist ein Haus mit vielen Geschichten und
Elemente keine Berechtigung, aufdringlich
vielen Objekten, die an diese Geschichten
zu sein und ordnen sich somit den Räumen
erinnern. So hat das Mobiliar nicht nur
unter. Ein Gestaltungsthema ist die Schrift
einen kunsthistorischen, sondern auch
als Symbol für die Geschichten. So wurden
einen emotionalen Wert. Trotzdem sind alle
in die Verkleidungen der Theken alte Texte,
Räume im Laufe der Jahre mit wertlosen
das Batzenhäusl betreffend, geritzt.
und für die Raumatmosphäre völlig nega-
Die Verkleidungen der Aufzüge sind mit
tiven Elementen gefüllt worden.
Tafelfarbe gestrichen und so können immer
Nach einer sorgfältigen Analyse aller
neue Geschichten geschrieben und neue
Räume und Möbel und anhand alter Fotos
Bilder gemalt werden. Zudem ist es ein
und Pläne wurden die Räume in ihrem
Thema neue Durchblicke zu schaffen, um
Ursprungscharakter unterstützt, störende
einerseits die Tiefe des Batzenhäusls er-
Elemente entfernt oder versetzt und mit
lebbar zu machen und andererseits mehr
neuen Elementen ergänzt. Die neuen Ele-
Licht in die Räume zu bringen.
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Auftraggeber
Bozner Brau GmbH,
Robert Widmann
Planung und Bauleitung
Arch. Gertrud Kofler
Nutzfläche 360 m2
Planungsbeginn 02. 2003
Bauzeit 06.– 12. 2003
Grafik Gruppe Gut
Fotos Heinrich Wegmann
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64 De Architectura Bars / Bar
Oktober Ottobre 2003
turrisbabel 60
Christoph Mayr Fingerle
Umbau der Erweiterung
des „Batzenhäusl“ in Bozen
Seit 1820 gehört das Batzenhäusl zu den
Aufgabe
traditionsreichsten Wirtshäusern der Stadt.
Der Name dürfte von Batzen (Münzen) her-
Das neue Lokal dient als Erweiterung und
rühren, für die man dort je ein Maß Wein
Ergänzung der knapp bemessenen Ein-
bekommen hatte. Zwischen 1880 und 1914
gangsebene des Wirtshauses. Es soll der
gestaltete es der Wirt Engelbert Trebo zu
Atmosphäre eines gemütlichen Wirtshau-
einem weitbekannten künstlerfreundlichen
ses / Weinlokals entsprechen und dient
Treffpunkt, dessen Wände hunderte von
der Ausstellung und Präsentation hervorra-
Gemälden der bekanntesten zeitgenössi-
gender Weine sowie der Integration einer
schen Maler von Defregger bis Egger Lienz
frei stehenden neuen Schnapsbrennerei.
zierten. Dies verleihte dem Wirtshaus einen
Ziel ist es, ein möglichst breites Publikum
bis heute andauernden großen Bekannt-
anzusprechen und zusammen mit dem
heitsgrad. Nach dem Einschlag einer Flie-
angrenzenden Restaurant ein Spezialitäten-
gerbombe im Zweiten Weltkrieg kam es zu
lokal zu bieten mit typisch Südtiroler
mehreren Umbauten, Besitzerwechseln und
Küche. Der Raum soll mit und ohne Hof
zum Verlust der Bildersammlung. Die Über-
auch für kleinere Musikveranstaltungen
nahme durch die Bozner Brau Gmbh 2001
und Theateraufführungen (Cabaret) adap-
führte zu einer grundsätzlichen Erneuerung
tierbar sein. Dem Wunsch der Bauherren
des Lokals und im Jahre 2002 zu einer
entsprechend soll das Projekt, bei niedrigen
Einbeziehung des angebauten Nachbar-
Kosten, in selbstverständlicher Art an die
hauses und des angrenzenden Innenhofes.
lokale Tradition anknüpfen und gleichzeitig
Bis 1989 war dort eine Sattler- und Tape-
eine zeitgenössische Architektursprache
ziererwerkstatt untergebracht. Mit der
ausdrücken, ohne sich dabei eines „Desi-
gegenüberliegenden Schmiede und der
gner- oder Architekturstylings“ zu bedie-
angrenzenden Wagnerei war diese Gegend
nen. Eher handelt es sich um eine Rückbe-
seit 1910 ein kleines Handwerkerviertel, in
sinnung auf die Qualitäten von bestimmten
dessen unmittelbarer Nähe sich auch die
„anonymen“ Wirtshäusern, wie z.B. das
bekannte Weinkellerei Lageder befand.
nahegelegene „Weiße Rössl“ oder die
Das Projekt bezieht sich auf den Umbau
bekannte „Bottega del vino“ in Verona.
dieser neu dazugewonnenen Bereiche.
Erstmals seit vielen Generationen bilden
Entwurfskonzept
die beiden Gebäude nicht nur baulich, sondern auch besitzmäßig eine Einheit. Das
Diese räumlich und programmatisch ein-
Erdgeschoss war von drei Seiten belichtet
engenden Rahmenbedingungen in Verbin-
und trotz der reduzierten Grundfläche von
dung mit einem sehr anspruchsvollen Funk-
ca. 80 m hatte es 9 Fenster- bzw. Türöffnun-
tionsprogramm stellten an die Planung
gen. Es war von der Batzenhäuslgasse aus
eine große Herausforderung. Einerseits
zugänglich und wirkte wegen seiner Nord-
musste die räumlich schwierige Situation
lage und den mittelgroßen Fenstern eher
entscheidend verbessert werden, anderer-
geschlossen. Zum Hof hin war es nur mit
seits sollte nicht gleich das ganze Haus um-
einer Türe verbunden und lag ca. 50 cm
gekrempelt, sondern mit dem insgesamt
unter dem Straßenniveau. Die 4 Fenster
doch charaktervollen Bestand gearbeitet
nach Norden blickten auf Räder und Stoß-
und dessen Potenziale ausgereizt werden.
stangen parkender Autos; die Decke bei
Der Raum wird als Verbindungselement zwi-
knapp 2.60 m über dem Boden wirkt drü-
schen Straße und Innenhof definiert und in
ckend, ein Gefühl, das von 3 mächtigen, quer
dessen Fortsetzung sollte er das Gefühl
laufenden Stahlträgern verstärkt wurde.
eines überdeckten Freiraumes vermitteln.
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Bauherr
Bozner Brau Gmbh
Architekt
Christoph Mayr Fingerle
Mitarbeiter
Christian Rübbert
Farbkonzept
Manfred Alois Mayr
Bauzeit 2003
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turrisbabel 60 Oktober Ottobre 2003
Umbau der Erweiterung des „Batzenhäusl“ in Bozen – De Architectura Bars / Bar 67
Das Thema „Wein“ soll sich in all seinen
die Raumhöhe vergrößert sich dadurch
einen gezielten Umgang mit archaischen
Facetten und Nuancen im Raum widerspie-
zumindest partiell um 20cm und verleiht
Elementen. Für die Farbwahl ausschlagge-
geln, ohne aufdringlich zu wirken und sich
dem Raum eine leichte Hallenwirkung.
bend ist der Produktionsprozess, vom
erst „auf den zweiten Blick“ erschließen.
Das Weinregal entlang der Wand bildet
Anbau der Rebe bis zur Herstellung des
das Rückgrat der Möblierung und formu-
Weines. Der Ort wo der Wein wächst, der
liert das Thema des langgezogenen Rau-
Weinberg, die Erde, die mit Kupfervitriol
mes, was durch die parallele Ausrichtung
getränkten, silbergrauen Kastanienpfähle
Mit einer Verbreiterung der Maueröffnung
des Holzbodens und der Tische verstärkt
der Pergl u.s.w. Wesentliche Einflussfakto-
zum Hof und einer Verglasung zur Straße
wird. Aufgrund der geringen Raumhöhe
ren sind die architektonischen Vorgaben
wird die Orientierung des Raumes von sei-
wurde entschieden, auf punktuelle auf die
wie Raumöffnungen und Fenster, die Tages-
ner Quer- in seine Längsrichtung gedreht.
Tische bezogene Hängeleuchten zu verzich-
lichtsituation – bei bedecktem Himmel und
Diese Lösung lag nicht unbedingt nahe,
ten, ebenso auf Leuchten die mit einem
bei direkter Besonnung und somit die Hel-
denn sie erfordert den teilweisen Verzicht
eigenem „Stimmungskörper“ ihre Präsenz
ligkeitsschwankungen. Es geht darum, den
auf vier Fenster in dem nicht gerade hellen
markieren. Das Lokal wird direkt und indi-
Raum bzw. das Weinlokal so zu „färben“,
Raum. Die westliche Außenwand wird
rekt ausgeleuchtet: Die indirekte Beleuch-
dass er primär Alltäglichkeit ermöglicht
auf einer Breite von 5.50 m durchbrochen
tung aus der langen Brüstungswand und
und zweitens das „Wein-trinken“ begleitet
und der bestehende Balkon mit Erschlie-
hinter dem Weinregal erweitert optisch
und charakterisiert. Im Inneren und Äuße-
ßungstreppe für die oberen Geschosse
den Raum und liefert die Grundstimmung,
ren des Weinlokals werden natürliche, teils
wird ersetzt durch einen neuen Betonkör-
während die direkte und dimmbare De-
unbehandelte Materialien wie Eichenholz
per, der den Übergang zum Hof noch ein-
ckenbeleuchtung an die sich ändernde
und Sichtbeton verwendet, welche sich im
mal speziell thematisiert. Der neue Beton-
Lokalatmosphäre angepasst werden kann.
wechselnden Tageslicht an der Oberflächen-
körper ist das Bindeglied zwischen Innen-
Glasklare Glühbirnen hängen wie leere
textur laufend ändern, von lichtreflektie-
raum und Hof, er nimmt das geforderte
Weingläser von der Decke; sie sind im aus-
Behinderten-WC sowie einen Abstell-
geschalteten Zustand fast unsichtbar, was
raum auf und dient zugleich als Balkon
störungsfreie Blickachsen ermöglicht und
und Erschließungselement für die oberen
so die Transparenz im Raum fördert.
Geschosse. Formal knüpft er an die in
Verschiedene Möbel und die Deckenleuch-
Bozen typischen mittelalterlichen Erschlie-
ten wurden eigens auf Maß angefertigt.
ßungstreppen an, die außenliegend aus
Über das Material Eiche sowohl des Regals,
dem Straßenraum in das erste Oberge-
der Tische, Bänke und der mit Wein gefärb-
schoss führen. Mit einem leichten Knick
ten Holzbrüstung bei der Stiege wird ein
an der Seite schafft er die Richtungsumlen-
direkter Bezug zum Wein geschaffen. Die
kung und Öffnung zum Hof. Die Schiebeele-
Stühle in schwarz lackiertem Holz sind ein
mente lassen die rahmenlose Glasfassade
Entwurf (1926) des Schweizer Architekten
in einer Nische völlig verschwinden und
Max Ernst Haefeli. Die Authenzität der ver-
ermöglichen einen schwellenlosen Über-
wendeten Materialien soll auf die Authenti-
gang zum Gastgarten (dieses Element
zität und Qualität des Weines verweisen.
wurde speziell für dieses Projekt entwickelt).
Damit der Raum als höher wahrgenommen
rend-strukturiert bis körperhaft-massiv.
Bei geöffneter Glasfassade wird die räumli-
wird, sind die Sitzbänke um 5 cm niedriger
Als Ausgangslage für das Farbkonzept
che Trennung zwischen Innen und Außen
als normal ausgeführt – 41 cm statt der
dient die „Selbstverständlichkeit“ der
vollständig aufgehoben. Plötzlich entsteht
üblichen 46 cm Sitzhöhe.
schon vorgefundenen traditionellen Koloris-
Ausführung
ein Raumkontinuum von der Batzenhäuslgasse durch das Lokal weiter ebenerdig
tik der alten Bausubstanz des Batzenhäusl.
Material und Farbe
zum Innenhof. Der Raum zeigt sich voll-
Dazu kommt die Farbe als Bedeutungsträger – die eingesetzte Weinfarbe selbst, als
kommen verändert, er ist jetzt luftig, offen
Die Material- und Farbgestaltung steht
natürlicher Farbstoff, und die Materialfarbe
und einladend. Die drei großen Unterzüge
inhaltlich in Zusammenhang mit der The-
der Weinfässer, das Eichenholz.
werden gestalterisch und farblich in die
matik Wein sowie der alten Bausubstanz.
Decke integriert. Es werden die Zwischen-
Detailliert werden folgende Bereiche unter-
räume der Deckenbalken freigelegt und
sucht und berücksichtigt: die Raumhöhe,
in einem zweiten Schritt sowohl Balken
Größe sowie Lage des Raumes (teils
als auch Unterzüge einheitlich verkleidet
ebenerdig – teils unter dem Erdniveau),
und gestrichen. Die Unterzüge sind jetzt
die Lichtsituation – der Lichteinfall, die ge-
konstruktiv lesbar, weniger dominant und
dämpfte Tageslichtversorgung und die
in die Deckenstruktur eingebunden.
künstliche direkte und indirekte Belichtung.
Die gesamte Decke ist optisch angehoben,
Der Wein als „Grundmaterial“ erfordert
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68 De Architectura Bars / Bar
Oktober Ottobre 2003
turrisbabel 60
Alessandro Costanzia di Costigliole e Andrea Ettore Bizzozero
Walther’s – Caffè Ristorante
Architetti Alessandro
Costanzia di Costigliole
e Andrea Ettore Bizzozero
Foto Pierluigi Perra
Il mondo di ieri in una tazzina di caffè…
tradizione di una città che da sempre
Ristrutturazione dell’antico ristorante
è crocevia di scambi commerciali e cul-
Grifone, storico locale affacciato sulla piaz-
turali. La metafora del viaggio, rappresen-
za principale di Bolzano, in attività come
tata dal bancone a prua di nave, il radica-
locanda prima, poi come ristorante-alber-
mento e nello stesso tempo il desiderio
go, sin dal 1600 e da sempre istituzione
di lontananza, il regionalismo storico e
civica e teatro di rappresentazione della
critico, l’inevitabile condizione di città di
vita cittadina. Nella ricostruzione di questi
provincia unita ad un’ambizione di cen-
locali si è tenuto conto sia della loro
tralità nel mondo mitteleuropeo, ormai
lunga tradizione che del loro ruolo nella
tramontato, di un’Austria Felix Caput
storia della città, conciliando questi aspetti
Regni, sono alcuni dei temi presenti nel
con nuove proposte ed esigenze funzionali.
progetto e nelle scelte stilistiche e for-
All’origine delle scelte progettuali c’era
mali interpretate, a volte con spirito colto
il desiderio di far rivivere un luogo che
ed approfondito nell’aderenza ai modelli
fosse contemporaneamente attuale senza
classici e nella ricerca di lavorazioni e
però rinnegare le proprie radici.
materiali, a volta in chiave più disinibita
C’è il racconto di tempi opulenti e allo
e giocosa, sempre all’interno di un approc-
stesso momento la testimonianza della
cio progettuale complesso e stratificato.
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70 De Architectura Bars / Bar
Oktober Ottobre 2003
turrisbabel 60
Alexander Klose – Walter Kirpicsenko mit Heinz Benedikter
Bar Hilde
Die Gestaltung resultiert aus der Spannung
haus, die andere parallel und waagrecht zu
und Irritation, die aus der Überlagerung
der dem Lokal vorgelagerten Behinderten-
von zwei Raumrastersystemen entsteht:
rampe. In der eingespannten Glasbrüstung
Einerseits die Raumhülle, die orthogonal
der Rampe befindet sich der Namenszug
zum Achsensystem des Hauses ist. Die
der Bar „Hilde“ als vorgelagerter Hinweis
„Möblierung“ der Bar unterliegt diesem
auf den Ursprung der Achsverschiebung.
System. Andererseits ein durchgehendes
Der geätzte Schriftzug wird mit einer Spot-
Raumraster, das aus dem Fugenbild der
light-Beleuchtung in den Abendstunden
Birkensperrholz-Wandpaneele entsteht und
zum Glühen gebracht. Die ziffernlose Uhr
von der im Innenraum optisch dominanten,
an der Rückwand der Bar visualisiert den
dem Lokal vorgelagerten Behindertenram-
Konflikt der zwei Achsensysteme der
pe entspringt. Die Beleuchtung des Innen-
Gestaltung. Der Bauherr entschied sich,
raumes folgt den Fugen des Raumrasters
den Entwurfsarchitekten nach Vorlage des
in Form von Slimline-Neonröhren, die eine
detaillierten Entwurfs den Auftrag für die
dimmbare, diffuse Raumausleuchtung
weiterfolgende Detailplanung zu entziehen
bewirken. In der Fläche zwischen der höl-
und realisierte den Entwurf mit Zuhilfenah-
zernen Raumhülle und der Bestandswand
me von einzelnen Fachfirmen selbst. Inwie-
entsteht eine Funktionswand hinter dem
fern das sehr stringente Entwurfskonzept
Bartresen, die alle notwendigen Geräte auf-
somit eingehalten wurde oder eher eine
nimmt, ohne den Minimalismus des Rau-
Karikatur entstand, ist dem Betrachter sel-
mes zu stören. Als Sitzgelegenheiten und
ber überlassen zu beurteilen.
Tische wurden Ply-Chairs und Ply-Tables
sowie die Benches von Jasper Morrison
gewählt, die auch das Material- und Farbkonzept der Bar diktieren. Das Birkensperrholz der Möbel wurde für die Wandpaneele
übernommen, die Farben der Benches
(gelb, orange, rot) ergab die Linoleumfarbskala des Bodens. Darüber hinaus weisen diese Möbel eine ca. 10%ige verkleinerte Proportion auf, sodass ein insgesamt
großzügigerer Raumeindruck entsteht (Le
Corbusier). Die zwei Markisen an der Fassade unterliegen ebenfalls dem Prinzip der
Überlagerung dieser zwei Raumraster, die
eine parallel und waagrecht zum Bestands-
Standort Raingasse / GreifAreal Bozen, Bristolhaus
Architekten Alexander
Klose – Walter Kirpicsenko
mit Heinz Benedikter
1– 3 Innenansichten
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turrisbabel 60 Oktober Ottobre 2003
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Bar Hilde – De Architectura Bars / Bar 71
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72 De Architectura Bars / Bar
Oktober Ottobre 2003
turrisbabel 60
Wolfgang Piller
Gasthof Figl
Die alte Stube im 1. Stock auszubauen und
geführt und alles auf einen pflegeleichten
deren Teile ebenerdig wiederzuverwenden,
Terrazzoboden gestellt. Auch die Verbin-
kam für mich nicht in Frage. Es war eine
dung zwischen Außen und Innen war wichtig.
Einrichtung auf Maß für einen bestimmten
Der Übergang vom Gastlokal in den seit
Zweck, an einem bestimmten Ort angefer-
jeher beliebten Gastgarten ist durch die
tigt. Es ging hier um Authentizität gewis-
großflächigen Glastüren fließend, das
sermaßen. Dass es anders kam, hat zwei
schattenspendende Sonnensegel und die
Gründe: Zum Einen wollte der Bauherr
Oleandren schaffen ein heimeliges über-
die Gasträume aus betrieblichen Überle-
dachtes „Platzl“. Das Figl hatte – wie alle
gungen zu Recht im Erdgeschoss ange-
Traditionslokale – seine Stammkunden.
ordnet wissen, zum Anderen musste im
Das Besondere an dieser Klientel war
Zuge der Umbauarbeiten die gesamte
die soziale Durchmischung – vom Rechts-
Stubentäfelung abgenommen werden, um
anwalt zum Sandler, vom verkrachten
nicht im Regen zu stehen. So machte man
Künstler zur einsamen Pensionistin (mit
aus der Not eine Tugend und montierte mit
Hund), vom Friseur zum Studenten, von
einigen Nachbesserungen, Ergänzungen
der Nutte zum Polizisten, alle waren da
und Zuschnitten das Ganze im Gastlokal.
als Spiegelbild der Gesellschaft. Sie sind
Wir haben auf Kontrast gesetzt und die
nach dem Umbau wiedergekommen,
restlichen Einbauten, wie Theke, Rezeption,
wohl auch, weil die Wirtsleute für jede
usw. aus glattem gebürsteten Inox aus-
und jeden immer ein offenes Ohr haben.
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turrisbabel 60 Oktober Ottobre 2003
Standort
Kornplatz, Bozen
Bauzeit
06. 1998 – 07. 2000
Projekt
Arch. Wolfgang Piller
Thermosanitärplanung
Ing. Erwin Mumelter
Statik
Ing. Hansjörg Letzner
Bauunternehmen
Domus Residence
1 Grundriss Erdgeschoss
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74 De Architectura Bars / Bar
Oktober Ottobre 2003
turrisbabel 60
Giovanni Dissegna su un progetto di Stefan Hitthaler
Il Bar Hintergasse a Brunico
La scoperta del locale Hintergasse,
grezzo, in contrasto con le membrane
situato in un vicolo appartato ma cen-
tessili, si trasformano in soffitto per una
trale di Brunico, tra Graben e strada
porzione raccolta dello spazio: i drap-
principale del centro storico, ha la forza
peggi arricciati, i lampadari di Murano,
di un incontro inaspettato e felice.
gli aerei sgabelli dei tavoli intessono un
Dalla strada esso si presenta come una
rapporto di insolita tensione. Vele, cam-
vetrina, di carattere domestico ed inti-
busa di una nave, il ventre di un grosso
mo, un insolito soggiorno a pianterreno,
pesce: il movimento ed il fluire dello spa-
a metà tra la presa di possesso medi-
zio richiamano il mare. E usciti in strada,
terranea dello spazio pubblico e l’osten-
ci si sente come Giona sull’asciutto.
tata privacy olandese.
Già dalla porta si avverte il fluire degli
Bar Hintergasse
spazi in profondità, che discendono su
Fotos Jürgen Eheim
più livelli. Lo spazio di quello che ancora
was wir (hitthaler, peintner) machen wollten
non si può definire nè caffè, nè bar, è
war einen ort schaffen. dieser ort sollte mehreren
scenografico: stretto, ma con aperture
anforderungen gerecht werden. zum einen sollte
laterali nascoste da drappeggi; atmosfere
dieser ort ruhe ausstrahlen. dies haben wir er-
luminose ricreate in un ambiente quasi
reicht, indem ein befreundeter künstler, herr franz
completamente privo di luce naturale da
josef feichter aus luttach – mitglied der künstler-
lampadari in cristallo, vele di luce, sor-
gruppe KUNSTMYST – ein eigenes farbkonzept
genti indefinite sotto i piani a mensola
entwickelte und mit uns dann umgesetzt hat.
dei tavoli. Rigore e divertimento traspa-
die farben sind warme weiche töne, nicht homo-
iono nell’uso dei materiali: metallo grezzo,
gen aufgetragen… für jede wand, für jede fenster-
reso nobile da una patina rosso fuoco;
leibung ein eigener ton. was uns ebenfalls sehr
pavimento industriale; una cucina discre-
am herzen lag war die akustik. christina nieder-
tamente in disparte ma presente, rigorosa-
stätter hat eine sehr gute arbeit gemacht, vielen
mente in acciaio; bottiglie sull’attenti nei
menschen fällt die angenehme akustik im lokal
loro scanni nella parete di separazione tra
auf, sie ermöglicht diskretion, kommunikation und
cucina e locale. I rivestimenti delle pareti
musikgenuss. ein freund aus wien, werner moser,
e del soffitto in pannelli di ferro sembrano
internetgrafiker für siemens und daimler chrysler…,
tagliate a fendenti, come fossero di com-
stellte und stellt uns immer noch verschiedene
pensato. Arrivati in fondo, sceso qualche
cd’s zusammen, welche im lokal gespielt werden.
gradino, quasi un separè, divani e poltrone
es gab keine vorgabe was die stilrichtung der
in pelle rossa trapuntate, in una stanza a
musik angeht, sondern wichtig war uns der rythmus.
volta dalle pareti in nuda pietra.
angelehnt an den angenehm entspannten herz-
Questo lavoro nasce dalla stretta collabo-
rythmus kannst du bei uns indianerklänge ebenso
razione tra architetto-committente-artista.
hören wie jazz standards, blues, indische weisen,
Il risultato è di sorprendente unità, un equi-
filmmusik, neapoletanische bis mundart lieder…
librio nel quale il rapporto tra gli elementi,
kurzum verschiedene richtungen aber alle an-
nonostante le forme insolite, è naturale e
genehm und interessant. für das licht zeichnet
ben calibrato. Le luci e i tavolini, tutti di-
in erster linie stefan hitthaler verantwortlich, da
versi tra di loro, segnano un ritmo battente
seine kreationen den raum sehr stark beeinflussen.
che articola la profondità del locale, sul
nur eines ist hier zu erwähnen. wir können immer
percorso lineare sono inanellati spazi di-
alles dimmen, was für atmosphärengestaltung
versi in sequenza, con differenti articola-
sehr wichtig ist. bei den produkten steht an erster
zioni di scala. I corpi luminosi si estendono
stelle der wein. über 100 etiketten führen wir, da-
trasversalmente rispetto all’estensione
von etwa 8 bis 10 flaschen offen. rohschinken,
prospettica, e la plasticità dei tessuti ela-
eine ansprechende käsepalette sorgen gegen den
stici translucenti sottolinea l’aspetto av-
kleinen hunger und ein mir sonst nicht bekanntes
volgente dello spazio. Le pareti in metallo
SUPPENBUFFETT runden diesen bereich ab. wir
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76 De Architectura Bars / Bar – Il Bar Hintergasse a Brunico
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haben ständig 3 frische suppen zur auswahl,
sind dienstag bis donnerstag von 17.00 bis 01.00
welche von AHRNTAL NATUR täglich frisch geliefert
uhr, freitag von 17.00 bis 2.00 uhr, samstag von 10.00
wird. um 5 euro pauschal kannst du alle suppen
bis 14.00 und von 17.00 bis 01.00 uhr und sonntag
durchkosten inklusive brot selbstverständlich, oder
ebenfalls von 10.00 bis 14.00 und von 17.00 bis 22.00.
von einer suppe mehrere teller essen, es kostet
mit lieben grüßen
immer gleich viel und wird sehr gut angenommen.
1
2
Progetto Stefan Hitthaler
1 Schnitt A-A
2 Grundriss Erdgeschoss
2 Schnitt
Fotos Jürgen Eheim
ich denke wir sind südtirols erstes suppenbuffett
thomas peintner (Bauherr u. Betreiber, Anm. d. R.)
bzw. bar mit suppenküche. die öffnungszeiten
creARTiv ([email protected])
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Il Bar Hintergasse a Brunico – De Architectura Bars / Bar 77
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78 De Architectura Supermärkte / Supermercati
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Dominique Perrault
Baukultur mit Supermärkten.
Die Firma MPreis in Tirol
Das Tiroler Familienunternehmen MPreis
MPreis Wattens I
ist einzigartig in Österreich, wenn nicht in
Europa, mit dem Anspruch, seine Lebens-
Beim Entwurf des ersten Supermarktes
mittelmärkte in einer modernen Architektur
für Mpreis in Wattens war der leitende
von hoher Qualität zu realisieren.
Gedanke des Architekten, eine Kristallstruktur inmitten der eindrucksvollen Berg-
Das Bestreben, das dahinter steckt, geht
landschaft Tirols zu schaffen. Das Gebäude
in zwei Richtungen: Einmal will man
am Ortseingang des Straßendorfes liegt
dem Kunden einen ansprechenden Rah-
gegenüber von Swarovskis Kristallwelten.
men für seinen Einkauf bieten, der als
Die Architektur des Supermarktes ist in
Kommunikations- und Bewegungsfläche
dieser Umgebung zurückhaltend und prä-
das Einkaufen zu einem Erlebnis, zu
zise: eingeschossig, mit orthogonaler
einer Möglichkeit der Begegnung macht.
Struktur und wohlproportionierten Glas-
Auf der anderen Seite gibt es das Bestre-
fassaden. Den Blickfang bildet ein kleiner
ben des Unternehmens, auch den Mit-
Kieferngarten, umzäunt von einem ge-
arbeitern ein optimales Arbeitsumfeld
welltem Gerüst aus Stahl und Draht –
zu bieten. Offensichtlich hat sich im Unter-
vom Architekten inszenierte Natur. Vor ihr
nehmen die Einsicht durchgesetzt, dass
weicht die sonst geradlinige Glasfassade
ein Ambiente, das sich durch architekto-
des Gebäudes schwungvoll zurück. Mit den
nische Qualität auszeichnet, einen wesent-
neun umzäunten Kiefern spielt Perrault
lichen Einfluss auf das Wohlbefinden der
auf die umgebende Landschaft an und
Mitarbeiter hat, und dass sich dieses
weckt Erinnerungen an seinen streng ge-
wiederum entscheidend auf das Kauf- und
stalteten Garten der Nationalbibliothek in
Aufenthaltsverhalten der Kunden auswirkt.
Paris. Via Abstraktion werden Kunst und
Die anspruchsvolle Architektur ist mittler-
Natur in Einklang gebracht. Durch die
weile zu einem Markenzeichen des Unter-
kubische Form des Supermarktes und vor
nehmens geworden, das schon mit über
allem in der Gestaltung der Fassade ent-
20 verschiedenen Architekten zusammen-
steht der von Perrault erstrebte kristalline
gearbeitet hat. Bis vor kurzem waren dies
Eindruck. Nur die Schauseite des Gebäudes
meist junge engagierte Kollegen aus Tirol,
hat entlang des Kieferngartens eine Front
letzthin wurde mit Dominique Perrault
aus Klarglas. Die übrigen Scheiben der
auch ein international renommierter „Star-
drei Glasfassaden enthalten Kapillarein-
architekt“ beauftragt. Perrault hat mittler-
lagen, die das Tageslicht in den Verkaufs-
weile bereits 3 Lebensmittelmärkte, zwei
raum streuen und für ein weißes, kristal-
in Wattens und einen in Zirl gebaut.
lines Schimmern der Fassade sorgen.
Trotz dieser Wirkung ermöglichen die
Supermarkt MPreis
Wattens I, Tirol
Es gibt ein paar Gemeinsamkeiten bei den
unzähligen Kapillarröhrchen im Scheiben-
letzten Lebensmittelmärkten, die die Unter-
zwischenraum eine Sicht nach draußen.
nehmensphilosophie verdeutlichen: Ein
Das Glas mit der Kapillareinlage ist hoch-
integriertes Cafe der firmeneigenen Bäcke-
dämmend, schützt vor direkter Sonnenein-
reikette Baguette, eine luxuriöse Großzü-
strahlung und reduziert die solare UV-
gigkeit im Raumangebot, die schnelle
Strahlung. Neben der ästhetischen Be-
Orientierung, und eine großzügige Waren-
deutung hat die kristalline Qualität der
präsentation ermöglicht, unterstützt von
Scheiben ganz praktische Funktionen.
der Transparenz zum Außenraum durch viele
Durch diesen Schutz wird eine Präsenta-
Fensterflächen, womit das Einkaufen eine
tion der Waren bei Tageslicht ermöglicht.
selten zu findende Erlebnisqualität bietet.
Passend zur Transparenz der Fassade
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80 De Architectura Supermärkte / Supermercati – Baukultur mit Supermärkten. Die Firma MPreis in Tirol
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Baukultur mit Supermärkten. Die Firma MPreis in Tirol – De Architectura Supermärkte / Supermercati 81
vermittelt Perraults Halle auch im Inne-
Der Markt ist als lichtdurchlässiger Raum
ren einen offenen und klaren Eindruck.
konzipiert: Eingeschnittene, mit Weiß-
Das konstruktive Gerippe aus kräftigen,
kiefern bepflanzte Patios durchdringen
silberfarbenen Fachwerkträgern gliedert
den Raum und führen zu einem unge-
sichtbar den Raum. Technische Installa-
wöhnlichen Erlebnis von Durchlässigkeit:
tionen sind verborgen, die Decke wird
Das Tageslicht wird zur Inszenierung der
aus OSB-Platten mit hellen Holzschichten
Waren in das Innere des Hauses geholt.
gebildet, als Kontrast wirkt der Boden
Rhythmisch wechselt sich diese Transpa-
aus schwarzen Platten. Die Halle ist an
renz mit vom Metallgewebe gefilterten
drei Seiten verglast. An der Rückwand
Bereichen ab. Diesem für die Architektur
aus Beton schließen sich Service-, Sozial-
Dominique Perraults charakteristischen
und Büroräume an, außerdem eine Zone
Material wird hier zugleich eine neue
für die Warenanlieferung.
Funktion als Sonnenschutz zugewiesen.
Gleich einem Marktplatz, regt das hybride
MPreis Wattens Mitte
MPreis Wattens l
Programm
Salzburger Straße
Supermarkt MPreis, Cafe,
A–Wattens
Blumengeschäft, Parkplatz
Grundstücksfläche
Architekt
Die Durchmischung der Funktionen kenn-
5230 m2
Dominique Perrault, Paris
zeichnet das Konzept des MPreis im Stadt-
BGF 1790 m2
Gebäude im Herzen der Stadt die Kommunikation und Betriebsamkeit an.
MPreis Zirl
Partnerarchitekten
Umbauter Raum 7362 m
RPM Architects, München
zentrum von Wattens. In diesem Einkaufs-
Planungsbeginn 11. 1999
Tragwerksplanung
zentrum sind neben dem Supermarkt
In Zirl entstand am Ufer des Inns ein
Bauzeit 08.–12. 2000
Guy Morriseau, Paris
Baukosten 1.850.000.-
Dipl. Ing. Alfred Brunn-
noch weitere Geschäfte, ein Café und
Supermarkt, der durch sein architektoni-
Euro ohne MwSt.
steiner, Natters
die örtliche Gendarmerie untergebracht.
sches Konzept und die durchdachte Mate-
Der zweigeschossige Baukörper stellt
rialwahl gänzlich in seine Umgebung inte-
3
MPreis Wattens Mitte
Euro ohne MwSt.
Bahnhofstraße 23
Programm Einkaufszen-
ein markantes Element der Neugestal-
griert wird und somit als selbstverständ-
A–Wattens
trum MPreis, Laden, Cafe,
tung des Marktplatzes im Ortszentrum dar.
licher Teil der Uferpromenade wahrgenom-
Grundstücksflache
Polizei, Tiefgarage
5297 m2 (+1 334 m2 beste-
Team MPreis
Der Architekt fügte das Gebäude als über
men wird. Das Wechselspiel von geschoss-
hendes Gebäude)
Bernhard Schiendl (Bau-
dem Parkdeck „schwebendes“ Element in
hohen Glas- und Edelstahlpaneelen
BGF 2688 m2
leitung), Hans Efferl
Umbauter Raum 27635 m3
Architekt
das leicht abfallende Gelände ein.
an der innenseitigen Ostfassade hebt die
Planungsbeginn 11. 2001
Dominique Perrault, Paris
Zufahrtsrampen unterschiedlicher Nei-
Grenzen zwischen Innen- und Außenraum
Bauzeit 11.2002–06.2003
Partnerarchitekten
gungen umlaufen das Parkdeck und be-
auf. Die Transparenz und Spiegelung lenken
Baukosten 3.900.000,-
RPM Architects, München
günstigen den Einfall von Tageslicht. Die
neben einer Fülle an natürlichem Tages-
dadurch entstandene Lichte wird nachts
licht auch die außenliegende Landschaft
zum Lichtband, welches das Gebäude
in das Gebäude. Die Uferpromenade mit
MPreis Zirl
Euro ohne MwSt.
Bahnhofstraße 37 b
Programm Supermarkt
A–Zirl
MPreis, Cafe, Parkplatz
Grundstücksfläche
Architekt
rundum erhellt und dessen schwebenden,
ihrer reichen Vegetation wird in das Innere
5037 m2
Dominique Perrault, Paris
schwerelosen Charakter unterstreicht.
des Marktes gestülpt und vermittelt dem
BGF 2000 m2
Partnerarchitekten
Umbauter Raum
RPM Architekten, München
Zurückgesetzte Bereiche der umlaufend
Besucher so eine Fortsetzung der umlie-
11252 m3
Tragwerksplanung
verglasten Fassade verleihen dem Bau-
genden Landschaft. Durch die Verbindung
Planungsbeginn 11. 2001
Guy Morriseau, Paris
Bauzeit 11. 2002–05. 2003
Dipl. Ing. Alfred Brunn-
volumen die erforderliche Maßstäblichkeit
von Einkauf und Flanieren wird die Bewe-
Baukosten 1.500.000.-
steiner, Natters
im städtebaulichen Zusammenhang.
gung am Inn attraktiv gestaltet.
Einkaufszentrum MPreis,
Wattens Mitte, Tirol
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Supermarkt MPreis,
Zirl, Tirol
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a cura di Alberto Vignolo
Textbausteine
Architetture di carta
Al Paradiso delle Signore
La Desforges, dopo aver corso il rischio
momento ancora. Essa aveva ora sotto di
di perdere il mantello tra la folla, aveva
sé le sezioni del pianterreno, appunto quel
potuto finalmente entrare e attraversare
popolo di clienti che aveva dovuto attra-
proprio in quell’attimo il primo vestibolo.
versare. Era uno spettacolo nuovo, un
Come giunse alla grande galleria, alzò gli
oceano di sole teste, e infatti il rimanente
occhi… A forma di navata, la grande galle-
della persona non si vedeva, in costante
ria somigliava all’interno della tettoia d’una
agitazione come di formicolio. I cartelli
stazione, contornata dalle rampe dei due
bianchi non erano più che strisce sottili, le
piani, intramezzata da scale sussidiarie,
pile dei nastri sembravano basse basse, il
attraversata da ponti volanti. Scale di ferro
promontorio delle flanelle tagliava la galle-
a doppio giro, di curvatura ardita, con gran
ria con un muro strettissimo, mentre i tap-
numero di ripiani; ponti di ferro, sospesi
peti e le pezze di sete ricamate che pave-
nel vuoto, slanciati dritti verso l’alto. E tutto
savano i balaustri, pendevano sotto di lei
quel ferro, sotto il bianco risplendere dei
come stendardi professionali appesi al pul-
vetri, componeva un’architettura leggera,
pito d’una chiesa. Più lontano, essa vedeva
una trina complicata, traverso cui passava
gli angoli delle gallerie laterali come dalla
la luce del giorno. Era come un palazzo
cima di un campanile si distinguono i can-
sognato e poi tradotto nella realtà la più
toni delle strade più prossime col mosso
moderna; una babele sorgente da piano
nereggiare della gente. Ma anche di più la
a piano, allargantesi nelle sale, aperta in
sorprendeva, quando chiudeva le palpebre
«fughe» verso altri ballatoi e verso altre
sugli occhi stanchi per quell’abbagliante
stanze, all’infinito. Del resto, il ferro signo-
mistione di colori, il sentire la folla come
reggiava dappertutto; l’ingegnere aveva
un cupo e crescente rumore di marea, e
avuto la coraggiosa onestà di non nascon-
insieme il calore umano che ne saliva.
derlo sotto un intonaco che imitasse il
Un polverio sottile si alzava dai pavimenti,
marmo o il legno. Nel basso, per non nuo-
pieno dell’odor di donna: odore di bianche-
cere alla vista delle mercanzie, gli orna-
ria e di pelle della nuca, di gonne e di cap-
menti erano sobri, a grandi tratti uniti, e di
pelli; odore acuto, penetrante, conturbante,
tono grigio. Poi, di mano in mano che la
che sembrava l’incenso di quel tempio
costruzione metallica saliva, i capitelli delle
innalzato, appunto, al culto della beltà fem-
colonne si facevano più ricchi, le ribadi-
minile. […]
ture formavano rosoni, le modanature
Rimasero immobili dalla sorpresa. Davanti
e gli aggetti s’empivano di figure scolpite.
a loro si stendevano i magazzini, i più vasti
Al termine, lassù, splendevano le verni-
del mondo, com’era detto in tutti gli an-
ciature verdi e rosse, frammezzo all’oro
nunci. La grande galleria centrale correva
sparso senza economia, a strisce, a chiazze,
ormai da un capo all’altro, s’apriva cioè
fino alle invetriate, anch’esse, riquadro per
sulla via Dieci Dicembre e sulla via nuova
riquadro, con «motivi» aurei. Sotto le gal-
di Sant’Agostino; e a destra e a sinistra,
lerie coperte, le volte figurate a incastro
simili alle navate laterali d’una chiesa, la
di mattoni, avevano ancor quelle, or qui
galleria Monsigny e la galleria Michodière,
or là colorazioni di bell’effetto. Mosaici e
più strette, si stendevano lungole due vie
ceramiche facevano parte degli ornati, rin-
omonime, senza interruzione. Di tanto in
vispendo i fregi e mettendo note di fre-
tanto le varie congiunzioni s’allargavano a
schezza all’insieme severo. Le scale mede-
compire vestiboli in mezzo all’ossatura
sime, con passatoie di velluto rosso, ave-
metallica delle scale sospese e dei ponti
vano le ringhiere sfaccettate e lucide come
volanti. L’ordine interno risultava rovesciato
l’acciaio d’un’armatura. […]
rispetto a prima: i «saldi» erano sulla via
La Desforges stava alla fine per arrivare
Dieci Dicembre, la seta al centro, i guanti
al primo piano, quando un’ondata più for-
presso lo sbocco di via Sant’Agostino; e dal
te delle altre la tenne ferma per qualche
nuovo ingresso principale, alzando gli
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Al Paradiso delle Signore – Textbausteine / Architetture di carta 85
occhi, si vedevano anche stavolta i letti,
neve a larghe falde: coperte bianche e
spostati da una sala all’altra del secondo
copripiedi bianchi penzolavano, accostati,
piano. Le sezioni erano aumentate grande-
come i parati d’una chiesa; lunghe gittate
mente di numero: cinquanta! Molte di
di trine a festoni da un punto all’altro pare-
esse, nuove, s’inauguravano proprio quel
vano sorreggere sciami di farfalle bianche
giorno; altre, fattesi troppo importanti,
dal volo immobile; i merletti fremevano
erano state sdoppiate, né più né meno,
da ogni parte, precipitavano come i ragna-
per facilitare la vendita. In quel continuo
teli in un cielo d’estate, empivano l’aria del
crescere degli affari gli impiegati con la
loro alito bianco. E la meraviglia, l’altare
nuova stagione erano saliti al numero di
di quella religione del bianco, era sopra la
tremilaquarantacinque.
sezione delle sete, nella grande sala: una
Ma la sorpresa maggiore veniva alle signo-
tenda fatta di cortine bianche che scende-
re dal prodigioso spettacolo della superba
vano dall’invetriata. Le mussoline, le velet-
esposizione del «bianco». Attorno ad esse
te, le trine prezione venivano giù a fiotti
ecco dapprima l’atrio, tutto a cristalli, col
leggeri, mentre i veli ricamati, ricchissimi,
pavimento a mosaico, dove le mostre a
e le sete orientali laminate d’argento face-
prezzi bassi incantavano la fola avida; poi
vano da sfondo, contornandola, a quella
l’allungarsi delle gallerie in un biancore
immensa decorazione che aveva del taber-
accecante: paese boreale, contrada nevosa,
nacolo e dell’alcova nel tempo stesso.
cumuli di ghiacciai scintillanti nel sole. Vi si
Pareva nell’insieme un grande letto bian-
ritrovava il bianco delle vetrine esterne, ma
co che nella sua enormità virginale aspet-
ravvivato, moltiplicato all’infinito, ardente,
tasse, come nelle leggende, la principessa
da un punto all’altro dell’immensa cavea,
bianca: proprio quella che un giorno sa-
delle fiamme bianche d’un incendio bianco
rebbe venuta, onnipossente, col velo bian-
indomabile. Nient’altro che il bianco; ogni
co di sposa…
roba in ogni sezione bianca; un’orgia di
– Oh, ma è straordinario! – ripetevano le
bianco; una stella bianca i cui raggi fissi in
signore. – Inaudito!
un primo momento disturbavano gli occhi,
Non le stancava quel cantico del bianco,
impedendo il discernere dei particolari.
intonato dalle stoffe dell’intero magazzino.
Poi gli occhi s’avvezzavano: a sinistra, la
Un’idea così «vasta» Mouret non l’aveva
galleria Monsigny allungava promontori
mai avuta: veramente quella era la trovata
bianchi di tela e di lino, rocce bianche di
fra tutte geniali della sua arte delle mostre.
lenzuoli, asciugamani, fazzoletti; a destra,
Sotto i bianchi scoscendimenti, nell’appa-
la galleria Michodière, occupata dalle mer-
rente disordine dei tessuti, caduti come
cerie, dai cappellini e dalle lanerie, espone-
per caso giù dai ripostigli, c’era una frase
va delle «costruzioni» bianche tutte fatte
armonica, il bianco seguito e svolto in tutti
di bottoni di madreperla; una decorazione
i suoi toni, che nasceva, cresceva, si span-
realizzata con un sovrapporsi di calze bian-
deva con la strumentazione complicata di
che; una sala intera coperta di lanina bian-
una «fuga» dovuta a un grande maestro,
ca su cui andava a posarsi una luce che
la quale nel continuo svolgimento rapisce
veniva da lontano. Ma principalmente rag-
le anime in un volo sempre più alto. Nul-
giava la galleria centrale, coi nastri e le
l’altro che il bianco, e non mai lo stesso
cravatte, i guanti e le sete. I banchi non si
bianco; tutti i bianchi, gli uni sugli altri,
vedevano più sotto il bianco delle sete, dei
contrapponendosi, compiendosi: per giun-
nastri, delle cravatte e dei guanti. Attorno
gere allo splendore stesso della luce.
alle colonnine di ferro si alzavano sbuffi
di mussolina bianca, legati di tanto in tanto da fazzolettini di seta bianca. Le scale
erano addobbate di stoffe bianche, di tele
spinate e di «cambrì» alternate, che seguitando lungo tutte le ringhiere contornavano i singoli reparti fino al secondo piano.
E tutto quel bianco prendeva le ali, si alzava e si perdeva come un volo di cigni, per
ricadere dalle volte come piuma, come
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a cura della redazione
Wettbewerbe
Concorsi
Concorso per una scuola
elementare a Vipiteno
Estratto dal bando del concorso
L’interno dovrà essere il più possibile esposto alla luce naturale, un fattore che au-
Oggetto del concorso è l’elaborazione di un
menta la qualità e favorisce un’atmosfera
progetto preliminare per un edificio scola-
positiva. I collegamenti tra spazio esterno
stico per la scuola elementare in lingua
ed interno dovranno essere fluidi (passaggi
tedesca. La nuova scuola elementare in lin-
vetrati, verande). Lo spazio esterno dovrà
gua tedesca, accanto alla sua funzione vera
tenere conto delle esigenze dei bambini in
e propria, servirà a soddisfare le esigenze
quanto anch’esso luogo di apprendimento
della popolazione scolastica dei quartieri
pedagogico. Gli spazi liberi dovranno esse-
circostanti. La scuola dovrà essere proget-
re ampi, naturali e adatti ai bambini.
tata per quindici aule normali più tre aule
succursali. All’interno del complesso scola-
Estratto dal protocollo della giuria
stico deve essere prevista una palestra.
Si dovrà progettare un parcheggio all’aper-
1o premio – arch. Rinaldo Zanovello,
to di ca. 30 posti macchina. Il progetto
arch. Carlo Calderan
deve prevedere la possibilità in un secondo
Il progetto vincitore soddisfa ampiamente
tempo, di un ampliamento con la costruzio-
il requisito stabilito in fase introduttiva
ne di ulteriori sei aule normali e di quattro
dalla Commissione giudicatrice secondo
aule succursali. L’alloggio di servizio è ad
cui il nuovo edificio deve costituire un
uso esclusivo del personale amministrativo
elemento proporzionato e delimitatore
o di vigilanza. L’allestimento del nuovo edi-
rispetto all’insieme di costruzioni sparse
ficio e il suo inserimento nell’attuale realtà
esistente a est. La soluzione architettonica
costruttiva deve tenere conto della zona
lineare e compatta del complesso, inizial-
residenziale confinante È da garantire un
mente previsto di due piani, attenua la
utilizzo extra scolastico dell’aula magna e
verticalità quasi esasperata della vicina
degli spazi di ricreazione a cielo aperto per-
chiesa parrocchiale di cui costituisce l’idea-
tinenti alla scuola. Per le aree destinate ai
le complemento e insieme alla quale deli-
parcheggi esterni sarebbe auspicabile che
mita la rimanente area lasciata a verde.
potessero essere utilizzate da tutte le strut-
La sistematica sopraelevazione delle
ture limitrofe. Siccome la scuola elementa-
fondazioni rispetto al piano di campagna
re dovrà servire in primo luogo alla popo-
suscita una gradevole impressione di leg-
lazione residente nelle zone confinanti, il
gerezza e di sospensione sulla “Palude”
progetto dovrà tenere conto dei collega-
per questo edificio che sviluppa poi al
menti con queste zone. Le soluzioni scelte
suo interno una topografia architettonica
dovranno orientarsi alle esigenze di comu-
estremamente marcata e una straordina-
nicazione ed attività dei bambini. I criteri
ria varietà di vedute, di eccellente stimolo
architettonici della disposizione dei vani
alla fantasia dei bambini. Gli spazi aperti
dovranno basarsi sugli attuali orientamenti
si distinguono per la varietà di forme e
pedagogici. Luoghi centrali come la zona
altezze e si alternano a facciate in vetro
di ingresso dovranno essere progettati
attraverso le quali il verde che orna tetti
in modo da adempiere alla loro funzione
e cortili penetra all’interno dell’edificio
di luogo d’incontro e spazio per attività
caratterizzandone l’atmosfera. L’ingresso
comuni ricreative e di rappresentazione.
è posizionato all’intersezione fra l’area
La strutturazione dei vani previsti dal pro-
di parcheggio e la via Palude, dietro gli
getto architettonico non dovrà limitare il
alberi che decorano la facciata est e che
campo di attività dei bambini. I vani do-
potrebbero divenire un poetico e meta-
vranno essere polifunzionali.
forico emblema della scuola stessa.
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88 Wettbewerbe / Concorsi – Concorso per una scuola elementare a Vipiteno
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o
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La posizione e la suddivisione dei vani
lasciandola trasparire come attraverso
e delle unità funzionali risponde adegua-
un velo, è apparsa quanto mai interes-
tamente ai requisiti formulati e la previsio-
sante agli esperti della commissione.
ne di un ingresso a ovest per la palestra
La passerella pedonale, facilmente indi-
ne assicura l’utilizzo anche per attività
viduabile grazie al particolare rivestimento,
extra scolastiche. La griglia in tondame
è ben delimitata rispetto all’area di par-
di legno scortecciato che si sovrappone a
cheggio grazie alla tettoia per biciclette
mò di filtro alla struttura della facciata,
che costeggia quest’ultimo.
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Concorso per una scuola elementare a Vipiteno – Wettbewerbe / Concorsi 89
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1o premio
1 Pianta piano terra
e pianta primo piano
2 Prospetto ovest
3
4
5
6
Prospetto sud
Prospetto nord
Sezione A-A
Prospetto est
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90 Wettbewerbe / Concorsi – Concorso per una scuola elementare a Vipiteno
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2 o premio – arch. Heinrich Zöschg
ne favorisce l’utilizzo anche per attività
L’edificio progettato si inserisce armoniosa-
extra scolastiche. La suddivisione dell’edi-
mente nel costruito esistente e assicura
ficio scolastico in gruppi di aule dotati di
una perfetta integrazione nel sistema di col-
ingresso e scale autonomi costituisce una
legamenti previsto dal Piano Urbanistico.
proposta interessante e anche la posizio-
L’edificio, ripartito su due piani, presenta
namento dei locali comuni al piano terra
un’architettura lineare che non verrebbe
e di tutte le aule al piano superiore appare
compromessa dall’eventuale ampliamento
positiva ai fini della gestione della scuola.
verso nord. Nonostante l’estensione della
La semplicità dei corpi di fabbrica e la
pianta, permane un quantitativo adeguato
rinuncia a cubature interrate, ad eccezione
di spazi liberi funzionali, mentre la separa-
del piccolo vano tecnico, permettono inol-
zione della palestra dall’edificio principale
tre di contenere i costi di realizzazione.
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Concorso per una scuola elementare a Vipiteno – Wettbewerbe / Concorsi 91
3o premio – Confort Architecten
che si sviluppa intorno a un cortile interno
arch. Marco Michieli, arch. Michael Mumelter
con del verde. I percorsi di accesso sono
Il progetto colloca un corpo principale
chiari e ben organizzati e risultano ade-
compatto al centro dell’area di concorso,
guatamente illuminati dal cortile interno
in modo da lasciare sul lato nord ampi
e dai lucernari disposti in fila continua.
spazi liberi che, non essendo utilizzati
Grazie alla disponibilità di luce naturale e
dalla scuola, possono essere destinati ad
alla disposizione su vari livelli, le zone di
altri scopi. La scuola si concentra così in
transito e di ricreazione presentano una
un insieme molto compatto dalla cubatura
discreta qualità architettonica. Viene inoltre
estremamente ridotta, che estese superfici
valutata positivamente la disposizione di
a verde e ampi spazi liberi separano dal
vani comuni come la palestra, la mensa,
costruito circostante. Le aule per le attività
l’aula magna e la biblioteca nelle vicinanze
didattiche si susseguono in modo molto
degli ingressi principali. L’edificio risulta
compatto lungo una spirale ascendente
ampliabile senza difficoltà.
o
4
2o premio
1 Planimetria
2 Pianta piano terra
3 Prospetto est
3o premio
4 Planimetria
5 Pianta piano terra
6 Prospetto est
5–6
tb60_completo
30.10.2003
15:55 Uhr
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92 Wettbewerbe / Concorsi – Concorso per una scuola elementare a Vipiteno
Oktober Ottobre 2003
turrisbabel 60
_ Membri tecnici della Giuria
1o rimborso spese: arch. Harald Stuppner,
3o rimborso spese: Helmuth Frötscher,
arch. Josef March (Presidente della giuria /
arch. Renate Andergassen
arch. Wolfgang Prader
Direttore del Dipartimento Lavori Pubblici
Il progetto è caratterizzato da una forte
La stecca posizionata sul lato ovest del-
della Provincia Autonoma di Bolzano),
compattezza volumetrica e da chiare forme.
l’area di concorso definisce perentoriamen-
arch. Fulvio Melle (rappresentante dell’Or-
L’inserimento urbanistico viene valutato
te lo spazio scolastico e prende distanza
dine degli Architetti di Bolzano), ing. Renzo
positivamente anche in considerazione
dall’esistente costruito a est. L’area ribassa-
Croce (rappresentante dell’Ordine degli
dell’esistente. La disposizione dell’ambito
ta definisce il cortile della scuola e lo sepa-
Ingegneri di Bolzano), arch. Hanno Schlögl
d’ingresso alla scuola è buona poiché
ra con eleganza dal resto delle superfici e
(esperto riconosciuto)
immediatamente a ridosso della via Palude
dei percorsi. Di fronte allo sbocco della via
Membri analitici della Giuria
e percepibile dal parcheggio. L’orientamen-
Palude sull’area di concorso è correttamen-
Dr. Thomas Egger (Sindaco di Vipiteno),
to delle aule è accettabile.
te posizionato l’ingresso principale e su
Geom. Hermann Eppacher (rappresentante
un lato di esso si estende il porticato a crea-
del comune di Vipiteno), Dr. Roland Thaler
2o rimborso spese: arch. Stephan Dellago,
re un’area di riparo. L’orientamento delle
(rappresentante delle scuole elementari)
arch. Paul Peter Hofer, arch. Gerlinde
aule è ideale, così come la disposizione del
Coordinatore del concorso
Prugg, arch. Manuel Benedikter
tratto amministrazione e dell’aula magna.
arch. Luciano Del Bello
Insieme compatto con corpo di fabbrica
_ Graduatoria premi
centrale di tre piani, buon collegamento
4o rimborso spese: arch. Kaj Delugan
1o premio: arch. Rinaldo Zanovello,
alla rete viaria e ampia disponibilità di
L’inserimento urbanistico del complesso
arch. Carlo Calderan
spazi liberi per la ricreazione. Eccellente
scolastico è stato giudicato positivamente.
2 premio: arch. Heinrich Zöschg
disposizione dei locali comuni al piano
Il sistema dei percorsi urbani e scolatici è ben
3o premio: Confort Architecten
terra, che possono così essere utilizzati
organizzato. Corretta la scelta di collocare
arch. Marco Michieli, arch. Michael Mumelter
senza problemi anche per attività extra sco-
l’aula magna e la mensa in prossimità del-
Graduatoria rimborso spese
lastiche, posizionamento funzionale dei
l’ingresso, così come la disposizione dei
o
1 rimborso spese: arch. Harald Stuppner,
locali ad uso dell’amministrazione e dispo-
locali per l’amministrazione. È stata apprez-
arch. Renate Andergassen
nibilità di ampi spazi per la ricreazione ai
zata la qualità architettonica del cortile per la
2 rimborso spese: arch. Stephan Dellago,
piani superiori vicino alle aule.
pausa con l’affaccio su di esso di biblioteca
o
o
arch. Paul Peter Hofer, arch. Gerlinde Prugg
e sala musica. Razionale e ben orientata è
arch. Manuel Benedikter
la disposizione delle aule ai piani superiori.
3o rimborso spese: Helmuth Frötscher,
arch. Wolfgang Prader
4° rimborso spese: arch. Kaj Delugan
1
3
2
4
1 foto del modello
del 1o rimborso spese
2 foto del modello
del 2o rimborso spese
3 foto del modello
del 3o rimborso spese
4 foto del modello
del 4o rimborso spese