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DOSSIER Venerdì, 29 maggio 2015 DOSSIER Venerdì, 29 maggio 2015 Articoli 29/05/2015 Il Piccolo (ed. Gorizia) Pagina 7 Gradisca, Fiamme Gialle negli uffici del Cara 29/05/2015 Il Piccolo (ed. Gorizia) Pagina 18 Lavoro, aumenta del 38% il ricorso ai voucher 29/05/2015 Il Piccolo (ed. Gorizia) Pagina 19 Mostra "War in progress" dell' Istituto d' arte Max Fabiani 29/05/2015 Il Piccolo (ed. Gorizia) Pagina 19 Semolic lascia la presidenza della Skgz 29/05/2015 Il Piccolo (ed. Gorizia) Pagina 19 Zona Franca urbana, mobilitati sindaco e Consiglio comunale 29/05/2015 Il Piccolo (ed. Gorizia) Pagina 21 Automobili e metalli fanno crescere il porto 29/05/2015 Il Piccolo (ed. Gorizia) Pagina 21 In Fincantieri scoppia la grana dei premi 29/05/2015 Il Piccolo (ed. Gorizia) Pagina 21 GoLabor 29/05/2015 Il Piccolo (ed. Gorizia) Pagina 22 La festa segreta di Casa Pound? «Uno scherzo tricolore» 29/05/2015 Il Piccolo (ed. Gorizia) Pagina 29 Museo del San Michele aperto lunedì e martedì 29/05/2015 Il Piccolo (ed. Gorizia) Pagina 29 Presidente dell' Ungheria alla mostra sull' Alberto storto 29/05/2015 Il Piccolo (ed. Gorizia) Pagina 30 Domani consegna progetti Go Labor 29/05/2015 Il Piccolo (ed. Gorizia) Pagina 33 La Romano resti al suo posto 29/05/2015 Il Piccolo (ed. Gorizia) Pagina 34 Violenza celata dietro un sorriso nel sesto Giardino degli incontri 29/05/2015 Messaggero Veneto (ed. Gorizia) Pagina 4 Cara, inchiesta bis sul consorzio Il prefetto: devono andarsene 29/05/2015 Messaggero Veneto (ed. Gorizia) Pagina 4 Il sindaco di Gorizia Romoli: in città ci sono 260 rifugiati 29/05/2015 Messaggero Veneto (ed. Gorizia) Pagina 4 Mattarella sul dramma profughi: l' Europa parli con una voce sola 29/05/2015 Messaggero Veneto (ed. Gorizia) Pagina 26 Del Sordi: dagli antifascisti striscioni inaccettabili 29/05/2015 Messaggero Veneto (ed. Gorizia) Pagina 26 Romoli: «Gorizia città di transito i profughi devono andare... 29/05/2015 Messaggero Veneto (ed. Gorizia) Pagina 27 Percorsi di arte e vita per dire no tutti insieme alla violenza sulle donne 29/05/2015 Primorski dnevnik »Ohraniti vlogo v prostoru, utrditi vezi s lansko bazo« 29/05/2015 Primorski dnevnik Finanna straa preiskala sedee Connecting People 1 3 5 6 8 10 11 13 14 15 16 17 18 19 21 24 25 26 27 29 30 33 29 maggio 2015 Pagina 7 Il Piccolo (ed. Gorizia) Gorizia Gradisca, Fiamme Gialle negli uffici del Cara Prelevati hard disk e documenti nell' ambito dell' inchiesta sul consorzio Connecting People. GRADISCA La vicenda relativa alla controversa gestione del Cara di Gradisca si arricchisce di una nuova puntata. Gli uffici del centro richiedenti asilo isontino sono stati visitati dagli uomini della Guardia di Finanza di Udine, che nelle ultime 48 ore hanno prelevato una notevole mole di documenti nonché gli hard disk presenti all' ex caserma Polonio e riconducibili al consorzio cooperativistico siciliano Connecting People. Obiettivo, acquisire registri contabili, fatture, documenti e registri elettronici sulle presenze degli ospiti al CieCara tra il 2008 e il 2013. Un' appendice, dunque, dell' indagine che sta coinvolgendo Prefettura di Gorizia e Connecting People, cui sinora erano state contestate ipotesi di reato sino al 2011. Nella delega di perquisizione il pm Valentina Bossi ha dato anche incarico di verificare la presenza di alcuni tipi di arredo. I materassi della struttura avrebbero dovuto essere ignifughi. Questione da accertare: durante alcune rivolte all' ex Cie i materassi furono dati alle fiamme. Nell' ambito delle indagini, su cui c' è il massimo riserbo, la Procura ha delegato perquisizioni anche nella sede legale di Trapani e nell' ufficio amministrativo di Catania della Connecting People, consorzio leader in Italia con la gestione negli anni di diversi centri immigrati. Nel 2012 le indagini avevano portato al rinvio a giudizio al tribunale di Gorizia di 13 persone: 11 fra dirigenti e dipendenti Connecting per truffa a danno dello Stato e inadempienza di pubblica fornitura, e 2 funzionari della Prefettura (il viceprefetto Allegretto e il ragioniere capo Colafati) per falso materiale e ideologico in atti pubblici. L' ipotesi dei pm è che le presenze denunciate fossero gonfiate rispetto alla reale presenza di ospiti, e che non fosse garantita fornitura di alcuni servizi previsti dall' appalto. La Procura ha inteso acquisire ulteriori elementi. Mentre intanto dipendenti ed ex dipendenti del consorzio, al Piccolo si sono dichiarati «assolutamente disponibili a collaborare con la magistratura» per tentare di difendere le proprie ragioni (i continui ritardi nell' erogazione dei salari) e contribuire a dipanare la matassa di un sistema dell' accoglienza arrivato a un passo dal collasso. La notizia del blitz delle Fiamme gialle segue di pochi giorni quella delle dimissioni in blocco del Cda di Connecting. Sul proprio sito il consorzio aveva spiegato che il Cda aveva deciso di dimettersi «avendo ottemperato al mandato per il risanamento del consorzio e onde evitare lo stato di crisi delle associate». Appena poche settimane fa i funzionari del Tribunale di Trapani avevano inventariato tutti i beni presenti Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 1 29 maggio 2015 Pagina 7 < Segue Il Piccolo (ed. Gorizia) Gorizia al Cara in virtù del concordato preventivo con cui la cooperativa cercherà di evitare la morsa dei creditori, alcuni dei quali sarebbero in qualche modo riconducibili alla stessa Connecting in un complesso sistema di vasi comunicanti. L' adunanza è convocata il 10 giugno. Gli ultimi sviluppi non fanno che acuire l' angoscia dei lavoratori che, già senza stipendi, rischiano pure il posto se Prefettura e consorzio siciliano a breve scioglieranno consensualmente il contratto. Non vi sono infatti garanzie sul loro riassorbimento, né sulla formula del subentro, né su chi sarà il prossimo ente gestore. L' assessore provinciale al Lavoro Ilaria Cecot ha annunciato che già stamane chiederà un incontro al prefetto di Gorizia Zappalorto. Al contempo informerà il sottosegretario al Lavoro Bellanova, impegnatasi a intercedere per la salvaguardia dei dipendenti, e chiederà spiegazioni al ministro dell' Interno Alfano attraverso i parlamentari isontini. «Sarebbe gravissimo se venissero accertati comportamenti scorretti hanno spiegato ieri Cecot e i sindacalisti Miani, Lampe e Zanolla . Da tempo stiamo lanciando l' Sos e confidiamo siano accertate le responsabilità». (l.m.) Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 2 29 maggio 2015 Pagina 18 Il Piccolo (ed. Gorizia) Gorizia Lavoro, aumenta del 38% il ricorso ai voucher L' assessore Cecot denuncia: «L' utilizzo dei buoni sta diventando sconsiderato Il timore è che stiano prendendo il posto dei contratti a tempo determinato» di Francesco Fain Più 38%. In un solo anno. Diventa sempre più abituale (l' assessore provinciale al Lavoro Ilaria Cecot utilizza l' aggettivo "sconsiderato") il ricorso dei voucher nel mondo del lavoro. Negli anni precedenti, in tutta regione (e la nostra provincia non si sottre al fenomeno), si è progressivamente passati da meno di 250.000 voucher venduti nel 2009 a 2,7 milioni nel 2013. Una tendenza, secondo Ires Fvg, che risulta comune all' intero territorio nazionale: dopo una fase di sperimentazione iniziata ad agosto 2008 in occasione delle vendemmie, infatti, l' utilizzo dei buonilavoro ha registrato una crescita esponenziale. La nostra regione si conferma ai primi posti a livello nazionale (sesta dopo tutte le grandi regioni del Nord: Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Piemonte e Toscana) con dei valori decisamente superiori al suo peso demografico ed economico (nel 2014 il 5,5% degli oltre 69 milioni di voucher complessivamente venduti in Italia). Altri dati importanti: il ricorso al lavoro accessorio in Friuli Venezia Giulia (e in tutta Italia) ha riguardato principalmente il terziario: nel 2014 commercio, servizi e turismo hanno assorbito oltre la metà del totale dei voucher (1,9 milioni su 3,8). L' unico settore che ha mostrato una flessione nel 2014 è quello dell' agricoltura ( 7%), ossia proprio il comparto per cui era stato concepito originariamente questo strumento. «Questi strumenti commenta l' assessore Cecot erano stati introdotti con un nobile intento: far emergere il lavoro nero. Sino all' anno passato si poteva lavorare per un massimo di 5mila euro l' anno. Dal 2015 la cifra è salita a 7.500 euro. Peraltro, i voucher, essendo erogati dall' Inps e acquistabili persino in tabaccheria, sfuggono ai controlli dei Centri per l' impiego. Intendiamoci: l' intendimento originario non era affatto sbagliato, i voucher nascevano per l' agricoltura e, soprattutto, per i vendemmiatori. E lo sviluppo successivo che ci preoccupa». Perchè? «Settemilacinquecento euro l' anno cominciano a diventare una cifra importante e ci viene il sospetto che i voucher vengano utilizzati per sostituire forme contrattuali che potrebbero essere, invece, "fornitrici" di maggiori garanzie per il lavoratore». Insomma, si corre il rischio che i buonilavoro prendano gradualmente il posto dei contratti a tempo determinato. «Per questo, in occasione del recentissimo incontro a Monfalcone, mi sono sentita di sottoporre la questione al sottosegretario al Lavoro Teresa Bellanova. La sua risposta? Mi ha chiesto di inviarle tutti i Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 3 29 maggio 2015 Pagina 18 < Segue Il Piccolo (ed. Gorizia) Gorizia dati su quest' utilizzo sconsiderato dei voucher. La situazione verrà attentamente monitorata a livello ministeriale». Si evidenzia, poi, una sempre maggiore facilità di reperimento dei voucher da parte dei datori di lavoro. Il canale di vendita principale dei buoni lavoro in regione non è infatti più costituito dalle sedi provinciali dell' Inps (dove è stato acquistato il 20% dei voucher nel 2014) ma dai tabaccai (che totalizzano il 56%); a seguire si trovano gli uffici postali e la procedura telematica (entrambi con percentuali di poco superiori al 10%). Inizialmente i canali erano solo due, ossia le sedi provinciali Inps e un' apposita procedura telematica. Nel 2010 una convenzione con la Federazione italiana dei tabaccai (Fit) ha introdotto il terzo canale. ©RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 4 29 maggio 2015 Pagina 19 Il Piccolo (ed. Gorizia) Gorizia Mostra "War in progress" dell' Istituto d' arte Max Fabiani Suggestione e riflessione. È quanto ha offerto ai visitatori la mostra "War in progress Uomini contro", realizzata dall' istituto d' arte "Max Fabiani" di Gorizia e ospitata ancora fino a domani dalla Provincia nelle sale di palazzo Attems. L' esposizione, inaugurata lo scorso 8 maggio, è frutto del lavoro dei docenti e degli studenti della scuola di piazza Medaglie d' Oro, e consta di 13 opere tra scultura e pittura ispirate ai temi della Grande Guerra. Ma non si limitano a ricordarla e non vogliono celebrarla: spingono ad una profonda riflessione. Con i docenti Roberto Marchetto, Franca Marri e Giovanni Vatrella hanno lavorato gli studenti Matteo Alt, Thomas Antonelli, Margherita Avvisati, Chiara Badin, Jacopo Bassi, Rossella D' Andrea, Audrey Di Fede, Anam Ferletic, Charsline Mantovani, Francesca Pastorutti, Giorgia Pattay, Massimiliano Piesnizer, Valeria Rocco, Valeria Silvestri, Noemi Simsig, Ludovico Virdis, Giacomo Zorba, Ilaria Bressan, Edoardo Chiarion e Marika Fanin. Ieri, a conclusione del percorso espositivo, l' istituto ha voluto organizzare un evento speciale, una performance multimediale con la presentazione dell' installazione interattiva dell' artista Carlo Marzarolli, che con musica, luci, colori e rielaborazioni digitali ha "animato" in modo estremamente suggestivo il quadro "Ragazzi del '99", uno dei più significativi tra quelli che compongono la mostra, e che come le scultura sono stati realizzati nel corso dell' anno scolastico che si sta chiudendo. «È un progetto portato avanti con impegno e passione, di cui andiamo orgogliosi ha detto la preside del D' AnnunzioFabiani Anna Condolf . Non ci vogliamo fermare, ed abbiamo un sogno che diventerà un obiettivo: portare anche la musica, oltre all' arte, all' interno del nostro istituto». Facendo gli onori di casa, l' assessore provinciale Federico Portelli ha invece ricordato come prendendo spunto dal progetto "War in progress" dedicato al centenario della Grande Guerra un liceo artistico di Sassari si sia proposto di collaborare e gemellarsi con il "Fabiani" di Gorizia, per realizzare il prossimo anno uno scambio culturale. Non solo. Portelli è rimasto tanto colpito dalla bellezza della mostra di Palazzo Attems e della performance di Marzarolli da annunciare che dopo la chiusura dell' esposizione, sabato, si lavorerà per riallestirla negli spazi dei musei provinciali di Borgo Castello, dove rimarrà visitabile nel periodo estivo. Riproponendo anche la stessa installazione multimediale che ha potuto ammirare ieri mattina chi ha partecipato all' evento in piazza De Amicis. Marco Bisiach. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 5 29 maggio 2015 Pagina 19 Il Piccolo (ed. Gorizia) Gorizia Semolic lascia la presidenza della Skgz Al suo posto David Peterin. «Non mi sono ricandidato: c' era bisogno di un ricambio generazionale» Avvicendamento al vertice dell' Unione culturale economica slovena di Gorizia. Dopo 15 anni Livio Semolic lascia la presidenza della Skgz passando il testimone nelle mani di David Peterin, eletto mercoledì sera dall' assemblea dell' ottavo congresso provinciale con 39 voti favorevoli (2 i contrari, 3 gli astenuti e un voto nullo). «Ho deciso di non ricandidarmi perché c' è bisogno di un ricambio generazionale e non solo nella nostra associazione. Gli attuali problemi socio economici richiedono un approccio completamente nuovo: serve una maggiore sensibilità e l' esperienza non ha gran valore», spiega Semolic che nel suo intervento di commiato, alla platea del Kulturni dom ha ricordato come al suo insediamento il centrodestra locale avversava in modo netto la legge di tutela delle minoranze, paventando la slovenizzazione di Gorizia. «Oggi concludo con la lingua slovena entrata a pieno titolo in consiglio comunale senza che ci sia stata alcuna anacronistica rimostranza da parte del centrodestra. Ritengo che questo sia il frutto del dialogo lontano da posizioni preconcette che ho tenuto dal primo momento con tutti, a partire dall' associazione degli esuli, allora presieduta da Ziberna, con cui abbiamo instaurato un rapporto di reciproco rispetto eliminando la pesante cappa che aleggiava su Gorizia dal dopoguerra avvelenando la città». In tal senso, al sindaco Romoli presente in sala mercoledì sera , Semolic ha chiesto di continuare su questa strada anche alla luce dei passi fatti con il Gect. L' ormai ex presidente della Skgz ricorda le parole di Darko Bratina: «Mi disse che gli esponenti della comunità slovena devono impegnarsi per lo sviluppo della minoranza, ma anche di Gorizia in toto. Per questo ho lavorato nell' interesse di tutta la città, in particolare per la collaborazione transfrontaliera». Semolic non uscirà di scena, assicura che rimarrà a disposizione chiunque voglia facilitare i rapporti tra Italia e Slovenia. L' ultimo pensiero lo riserva però alle polemiche legate ai cortei di sabato scorso: «Ritengo facciano male alla nostra città e a tutti noi. Non voglio scendere nei particolari, ritengo però che anche in questo contesto debba essere ribadito e confermato il rispetto della Costituzione e dell' antifascismo, fermo restando che c' è stato anche chi, richiamandosi all' antifascismo, ha creato drammi come quello degli esuli istriani e quello delle foibe. Durante le manifestazioni di sabato, e uso il plurale, ho visto una serie di simboli anacronistici rivolti al passato che nulla c' entrano col presente e, tantomeno, con il futuro della città». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 6 29 maggio 2015 Pagina 19 < Segue Il Piccolo (ed. Gorizia) Gorizia Stefano Bizzi. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 7 29 maggio 2015 Pagina 19 Il Piccolo (ed. Gorizia) Gorizia Zona Franca urbana, mobilitati sindaco e Consiglio comunale Romoli scrive una lettera alla presidente Serracchiani: svantaggiati rispetto alla Slovenia. Servono benefici fiscali. di Francesco Fain Una mozione approvata qualche tempo fa in Consiglio comunale, intitolata molto chiaramente "Istituzione Zone franche urbane (Zfu)" e presentata dal gruppo consiliare di Forza Italia. Cui si unisce una lettera accorata del sindaco Ettore Romoli indirizzata alla presidente della Regione Debora Serracchiani. Gorizia, forse per la prima volta, unisce le sue forze per arrivare all' obiettivo: il riconoscimento della Zona franca. Nei giorni scorsi abbiamo dato conto delle iniziative portate avanti dalla senatrice Laura Fasiolo e dal presidente della Provincia Enrico Gherghetta: parallelamente, e da parecchi mesi ormai, anche il Comune di Gorizia sta sensibilizzando enti e amministratori con lo scopo di raggiungere il medesimo, importante obiettivo. «Come certo saprà scrive Romoli rivolgendosi a Serracchiani la competitività commerciale fra la Slovenia e il Goriziano si è fatta, negli ultimi anni, sempre più accentuata e pressante. E questo ha creato ulteriori difficoltà agli operatori locali che non sono in grado di reggere il confronto a causa della maggiore pressione fiscale a cui sono sottoposti e dei più elevati costi del lavoro che devono sostenere. Infatti, una tassazione del reddito molto inferiore alla nostra rappresenta un' attrattiva forte e continua che spinge inesorabilmente sempre più attività "nostrane" a trasferirsi al di là del confine con una evidente e irrimediabile perdita di eccellenze, di professionalità e di risorse finanziarie, che non può che penalizzare pesantemente Gorizia e il Friuli Venezia Giulia tutto». «Mi rivolgo a Lei continua il primo cittadino per chiederle un interessamento a livello regionale e statale affinché si valuti l' opportunità di introdurre un regime straordinario di norme (sul modello delle Zone franche urbane) atte a fornire agevolazioni di natura fiscale e contributiva per determinate attività economiche che hanno sede entro il territorio goriziano, così da sostenere concretamente il rilancio dell' economia locale, da tempo in forte depressione». Alla lettera è stata allegata la mozione proposta da Forza Italia in cui si rammentano gli enormi benefici in territorio sloveno relativi «alle imposte dovute alle accise, al costo del lavoro e ai differenziali nel complesso più favorevoli dei costi della vita e dei servizi con effetti negativi e penalizzanti per il nostro territorio derivanti si legge nella mozione forzista dall' elevata tassazione italiana che, Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 8 29 maggio 2015 Pagina 19 < Segue Il Piccolo (ed. Gorizia) Gorizia complessivamente, raggiunge livelli anche pari al 68 per cento rispetto al Paese confinante il quale raggiunge percentuali d' imposizione fiscale pari al 34%». Fatte tutte queste considerazioni, si chiede «l' introduzione di misure di agevolazione fiscale come l' esenzione dalle imposte sui consumi e sui redditi limitatamente a quelli prodotti nelle Zone franche e la riduzione degli oneri amministrativi per le società estere oltre alla deregulation bancaria e assicurativa». La mozione chiede anche l' introduzione «di adeguate misure per l' incremento del commercio di determinati prodotti in particolare riducendo la tariffa dei carburanti e dei generi di monopolio i cui prezzi, negli Stati confinanti, sono particolarmente contenuti». ©RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 9 29 maggio 2015 Pagina 21 Il Piccolo (ed. Gorizia) Gorizia Automobili e metalli fanno crescere il porto Traffici in aumento del 17,4% sul quadrimestre. Sale anche il carbone per la A2a, frena la cellulosa. I traffici del porto di Monfalcone, scalo ancora in buona parte al servizio dell' industria regionale e non solo, sono in ripresa dopo un inizio d' anno non esaltante. In soli quattro mesi Portorosega ha visto transitare dalle sue banchine 1,572 milioni di tonnellate di merci contro il milione 338mila tonnellate del primo quadrimestre del 2014. L' incremento della movimentazione è quindi del 17,4%, dopo che il saldo del primo trimestre si era in pratica chiuso in pari rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. A trainare il porto sono sempre i prodotti metallurgici, mentre continua ad ampliarsi anche il traffico di rotabili. Di automobili e altri mezzi ne sono state sbarcate e imbarcate fino a fine aprile 36.720 unità contro le 34.490 del primo quadrimestre del 2014, pari a un aumento del 6,5%. Il traffico di rotabili, quindi, rimane in crescita, dopo che in tutto il 2014 dai piazzali sono passati quasi 105mila veicoli, risultato di poco distante da quello dell' anno precedente. Il dato relativo ai metallurgici pare confermare la ripresa dell' attività industriale: da inizio gennaio alla fine dello scorso mese ne sono state movimentate 717.783 tonnellate contro le 521.567 dello scorso anno per un incremento del 37%. L' ottimo andamento dei traffici di metallurgici sta compensando la leggera frenata della cellulosa, di cui sono state manipolate 339mila tonnellate contro le 378mila del primo quadrimestre del 2014, pari a un calo del 10%. In crescita, rispetto allo stesso periodo del 2014, ci sono gli sbarchi di carbone sulla banchina della centrale termoelettrica A2a con 350.130 tonnellate contro le 268.436 del primo quadrimestre dello scorso anno, pari a un incremento del 30%. Per Portorosega il 2014 si è chiuso con 4 milioni e 286.382 tonnellate di merci movimentate e una crescita dei traffici dell' 8% sull' anno precedente, ma il risultato potrebbe essere superato se il trend dei primi quattro mesi troverà conferma nel resto del 2015. Quello del 2014 è stato il terzo miglior risultato di sempre per Portorosega, dopo quelli messi a segno nel 2006 e nel 2007 (rispettivamente con 4,5 e 4,4 milioni di tonnellate), immediatamente prima della crisi. L' Azienda speciale per il porto in questi giorni sta intanto promuovendo Monfalcone a Istanbul, alla quarta edizione di Black Sea Ports & Shipping, uno dei più importanti eventi fieristici e convegnistici per l' industria dei trasporti e della logistica del Medio Oriente. (la. bl.) Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 10 29 maggio 2015 Pagina 21 Il Piccolo (ed. Gorizia) Gorizia In Fincantieri scoppia la grana dei premi I sindacati: «Ai dirigenti milioni e agli operai tolti 70 euro». La replica: «Scelte dell' azienda, la colpa è degli scioperi» di Laura Borsani Dopo i 70 euro in meno in busta paga, i premi vengono riconosciuti ai dirigenti di Fincantieri. La rabbia s' è tradotta in un volantino diffuso in stabilimento a firma Rsu Fim, Fiom e Uilm: «Anche quest' anno esordisce apprendiamo con vero stupore che le navi nei nostri cantieri vengono sia teoricamente che praticamente costruite dai dirigenti. Sono stati nuovamente distribuiti tra i dirigenti del Gruppo i premi di risultato, i famosi Mbo, per un ammontare di alcuni milioni di euro, mentre quote di stipendio vengono sottratte a chi vive giorno per giorno le difficoltà della produzione dovute alla mala organizzazione del lavoro. Sono questi i risultati che permettono ai dirigenti di percepire simili compensi? Evidentemente sì, perché di altri risultati non vi è assolutamente traccia!». Un comportamento, quello aziendale, definito «assurdo» e «inaccettabile» dalle organizzazioni sindacali, a cui si allineano anche i rappresentanti della Ugl. E l' azienda non sta a guardare. Anzi lo dice chiaro: in sostanza, la colpa è degli scioperi. «L' azienda evidenzia la nota avrebbe voluto erogare in primo luogo i premi ai propri operai, sempre che i loro rappresentanti aziendali non li avessero indotti a scioperi e comportamenti tali da pregiudicare il raggiungimento degli obiettivi congiuntamente fissati». Quindi scandisce: «Fincantieri ha erogato, e continuerà a farlo se ci saranno le condizioni, premi ai propri dirigenti, e a quadri, capi centro, capi officina, vice capi officina, capi prodotto e capi ufficio relativi agli obiettivi del 2014, ed è pronta a fare altrettanto a favore di tutti coloro che accetteranno di raccogliere e affrontare con successo quelle sfide che potranno garantirle un futuro». Insomma, s' alzano le temperature lungo il percorso della trattativa aperta in ordine al nuovo integrativo per la quale entro i primi 10 giorni di giugno è previsto un nuovo tavolo tra le parti a Roma. Dai sindacati i rimandi non sono da meno. Moreno Luxich, della Rsu Fiom, osserva: «Se ci sono soldi per i premi ai dirigenti, non possiamo che dedurne come il problema di fondo per l' azienda non sia quello di operare risparmi. La decadenza dell' integrativo del 2009 ha messo in forte difficoltà i lavoratori. Non è certo un atteggiamento che aiuta peraltro a perseguire un accordo sul nuovo contratto». Andrea Holjar, Rsu Uilm, taglia corto: «Come sempre si mettono le mani in tasca ai lavoratori, per motivi diversi dall' attività professionale garantita. Non si parla, invece, di carenze organizzative del lavoro, di progettazioni per le quali gli stessi lavoratori hanno dovuto mettere mano per recuperare gli errori». Con Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 11 29 maggio 2015 Pagina 21 < Segue Il Piccolo (ed. Gorizia) Gorizia Luca Furlan, della Uilm provinciale, ad annotare: «L' azienda chiede sacrifici per addivenire al nuovo integrativo e premia i dirigenti: i conti non tornano. Certo, è libera di recuperare le risorse per i propri dirigenti, ma logica e rispetto vogliono che vi sia uno "stop" per tutti, trattandosi peraltro dello stesso integrativo in corso. Se invece si vogliono dividere i lavoratori, non ci si aspetti di raggiungere il vero obiettivo. Così si crea solo motivo di attrito e l' ennesimo mal di pancia nella base. Tutto ciò rischia di allungare i tempi ai fini dell' accordo che noi invece auspichiamo possa concludersi prima delle ferie agostane. L' azienda può fare molto per il comparto, ci metta il suo e noi faremo la nostra parte». Gianpiero Turus, della Fim Cisl provinciale, parla di una decisione che «crea un solco profondo tra la dirigenza e il resto dei dipendenti, quando poi viene chiesto di remare in un' unica direzione. Sono segnali che rischiano di inficiare la stessa trattativa in corso. Così non si va da nessuna parte». Dall' Ugl, il segretario provinciale Mauro Marcatti osserva: «È inaccettabile un atteggiamento simile, in un contesto già complesso e delicato, per giunta a ridosso della scadenza delle Rsu. Capisco che Fincantieri investa sotto il profilo della formazione e della sicurezza, ma ci sono troppe questioni che non inducono certo all' ottismo». E Alessandro Zuppin, della Rsu Ugl, dice: «Elargire i premi è bene, ma trovo scandaloso che valga per i dirigenti penalizzando la vera forza lavoro. Non posso che cogliere una sola logica: divide et impera». L' azienda ribalta i termini della questione: «Ancora una volta dobbiamo assistere a uno sterile e vano esercizio oratorio delle Rsu del cantiere che pensando di mostrare i muscoli evidenziano tutta la loro debolezza. L' azienda vuole sapere quante navi hanno portato le Rsu in tutti questi anni e, soprattutto, si chiede, e chiede, chi sia a progettarle, pianificarne e seguirne la costruzione, con l' indispensabile supporto degli appalti, e a consegnarle rispettando tempi e costi, nonostante ci sia chi faccia di tutto perchè ciò non avvenga. A cosa servono delle Rsu sfilacciate come quelle attuali, che non rispondono alla chiamata all' unità dell' azienda per affrontare gli immani impegni che l' attende e che si mettono contro solo per partito preso, come fossero terze rispetto alla stessa Fincantieri?». ©RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 12 29 maggio 2015 Pagina 21 Il Piccolo (ed. Gorizia) Gorizia GoLabor Scade il 30 maggio il termine per la presentazione delle candidature di inserimento nel progetto GoLabor, promosso dalla Provincia di Gorizia. Via alla 12.a Festa dello sport, domani, che fino al 2 giugno trasformerà il centro di Monfalcone in una grande vetrina delle discipline sportive. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 13 29 maggio 2015 Pagina 22 Il Piccolo (ed. Gorizia) Gorizia La festa segreta di Casa Pound? «Uno scherzo tricolore» C' è Rifondazione comunista che storce il naso per i "silenzi" del sindaco Silvia Altran. E la Sinistra anticapitalista che bacchetta la prima cittadina per «non aver vigilato» su Monfalcone. E poi c' è la rete antifascista che mette al bando quelli di Casa Pound e invita i monfalconesi democratici a farsi avanti. Ma la "festa segreta" di sabato scorso in terra monfalconese, dopo la manifestazione sul 24 maggio di Gorizia del movimento, suscita anche reazioni da destra. E nel mirino c' è sempre il sindaco di Monfalcone. «Intenerisce la giustificazione del sindaco Altran sulla festa di Casa Pound», dice Fabio Gentile, capogruppo di Forza Italia a Gorizia, che "sconfina" pure lui a Monfalcone proprio come Casa Pound definendolo «uno scherzo tricolore». Il perché è presto detto. «Ammette che lei nulla poteva. Di certo poteva stare più accorta, assieme ai sindaci della sinistra Isonzo, sostiene Gentile quando chiesero al collega goriziano Romoli di vietare la manifestazione di sabato scorso. Questione di stile, che a volte si ritorce contro. Di certo tutti coloro che si sono stracciati le vesti a Gorizia per la manifestazione di Casa Pound ora si affretteranno a fare distinguo». Gentile è l' unico esponentea del centrodestra a farsi avanti, oltre ovviamente a chi alla manifestazione di Casa Pound ha partecipato, per bacchettare la Altran e l' associazione Ronchi dei Partigiani. «Agghiacciante il loro virgolettato dice Gentile L' associazione trova "comunque grave la tutela data ai militanti dell' ultradestra da parte delle forze dell' ordine". Casa Pound, oltre a non dover essere autorizzata a svolgere una festa in un luogo privato, non doveva nemmeno essere protetta da quella Polizia che nella Monfalcone di "augusta storia resistenziale infangata dall' abbinamento a un simile raduno" non doveva andarci, perché se sei di destra, è il succo del discorso, non meriti di essere difeso. Difesa che poi, fortunatamente, nessuno può verificare, con buona pace dell' informata Altran». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 14 29 maggio 2015 Pagina 29 Il Piccolo (ed. Gorizia) Gorizia come quelli di redipuglia e oslavia. Museo del San Michele aperto lunedì e martedì SAGRADO Non solo Casa Terza Armata a Redipuglia e Ossario militare a Oslavia: in occasione della Festa della Repubblica, lunedì e martedì rimarrà aperto anche il museo del Monte San Michele. L' associazione Juli@Est ha deciso di aderire al "piano" che Onorcaduti ha varato per consentire ai turisti della memoria di visitare nel ponte del 2 giugno i luoghi della Grande guerra. Nei giorni scorsi una circolare del ministero della Difesa invitava ad uno sforzo per garantire l' apertura dei siti più importanti. «Anche se non ci è stato chiesto, abbiamo ritenuto giusto adeguarci spiega il presidente di Juli@Est, Mauro Gaddi . Inizialmente avevamo fissato delle date in cui tenere chiuso e tra queste c' era anche il 2 giugno, poi abbiamo scelto di aprire e per questa settimana aggiungiamo, in via eccezionale, anche il lunedì, che tradizionalmente è il giorno di riposo». L' impegno dell' associazione però potrebbe essere anche maggiore. Non è infatti escluso che domani e domenica l' orario venga ampliato. «Questo però è ancora da decidere nota Gaddi . Le nostre risorse sono limitate: devo ancora verificare la disponibilità dei volontari». Effetto farfalla, dunque nell' Area sacra del San Michele. E non è finita perché la Zona monumentale, dopo aver ricevuto domenica scorsa la visita del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, la prossima settimana ospiterà il capo dello Stato ungherese Janos Ader. Il presidente magiaro sarà sul Carso giovedì mattina. Alle 10.30 visiterà a San Martino la mostra dell' Albero storto, alle 11 deporrà una corona al Cippo Honved e alle 11.45 salirà a Cima 3 per deporre un' altra corona accanto a quella posizionata da Mattarella in occasione dei cent' anni dell' ingresso dell' Italia nella Prima guerra mondiale. (s.b. ) Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 15 29 maggio 2015 Pagina 29 Il Piccolo (ed. Gorizia) Gorizia gruppo speleologico del carso. Presidente dell' Ungheria alla mostra sull' Alberto storto SAGRADO Ora c' è anche la medaglia d' onore del Presidente della Repubblica, tra i prestigiosi riconoscimenti al lavoro e agli sforzi del Gruppo Speleologico Carsico, uno dei sodalizi più attivi dell' Isontino, che gestisce volontariamente il museo della Grande guerra di San Martino del Carso. La medaglia ha anticipato la visita dei giorni scorsi del Presidente Mattarella, ed ha fatto sfoggio di sé in bella mostra accanto al libro delle presenze alla mostra "San Martino e l' Albero Storto. C' era una volta. Storie da una trincea". Un evento di assoluto prestigio che il Gruppo ha realizzato in collaborazione con musei e associazioni ungheresi e rumene, con il supporto della Provincia di Gorizia, dell' Ambasciata di Ungheria di Roma, del Consolato Generale di Romania di Trieste, delle amministrazioni comunali di Sagrado e Romans e della Fondazione Carigo. Ma il Gsc guarda già ai futuro. L' associazione ha ricevuto il direttore del Museo storico nazionale di Budapest, per programmare la visita ufficiale del Presidente della Repubblica ungherese a San Martino e alla sua mostra, che dovrebbe svolgersi all' inizio di giugno. Il Presidente magiaro, tra l' altro, ha conferito proprio all' evento e al Gsc l' Alto Patronato. (m.b.) Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 16 29 maggio 2015 Pagina 30 Il Piccolo (ed. Gorizia) Gorizia coop nordest. Domani consegna progetti Go Labor Scadono domani i termini per la presentazione di progetti nell' ambito di Go Labor, iniziativa della provincia di Gorizia e Coop Consumatori Nordest per favorire l' imprenditoria giovanile. Le finalità individuate sono creare nuovo lavoro e posti d' impiego per giovani; stimolare le capacità imprenditoriali e organizzative dei giovani dando loro fiducia e sostenendo economicamente l' avvio dei progetti selezionati. I fondi a disposizione ammontano a 25mila euro. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 17 29 maggio 2015 Pagina 33 Il Piccolo (ed. Gorizia) Gorizia casapound La Romano resti al suo posto Gorizia non è stata rasa al suolo come diceva buona parte della sinistra, e come io già avevo dichiarato in Consiglio comunale, dicendo che la manifestazione di Casa Pound avrebbe avuto toni pacifici. In questi ultimi giorni ho avuto modo di constatare che, a livello mediatico, si è immotivatamente scatenato nei confronti dell' assessore Romano del Comune di Gorizia, una campagna finalizzata a chiederne le sue dimissioni. Motivo di tale così grave richiesta? La partecipazione del locale amministratore ad una manifestazione organizzata da CasaPound, regolarmente autorizzata, che in data 23 Maggio ha voluto "celebrare" la ricorrenza del centenario dell' inizio della prima guerra mondiale. A tal proposito evidenzio che la manifestazione in argomento, che la solita campagna disinformativa della sinistra, paventava come particolarmente pericolosa, si è svolta, invece, in modo del tutto pacifico senza alcuna contestazione, ne tanto meno incidenti di sorta, quindi la commemorazione della "Grande Guerra" ha avuto la sua degna cornice d' importanza. Al contrario della manifestazione "antifascista" e "antimilitarista", di quei movimenti pseudodemocratici e pacifisti, riuniti sotto la oramai stantia sigla dell' antifascismo militante, che ha registrato, invece, le sue criticità in tema di ordine pubblico con più di qualche schermaglia, figlia nobile dei movimenti che predicano a parole la "non violenza". Quale colpe vengono quindi addebitate alla presenza dell' assessore al punto di chiedere le dimissioni dall' incarico? Richiesta, a mio parere, del tutto infondata e pretestuosa poiché la Romano si è limitata a prendere la parola elogiando il carattere pacifico della manifestazione. Ritengo che l' assessore abbia il dovere di continuare a svolgere il proprio incarico, visto che la richiesta di dimissioni è destituita poiché priva di ogni motivazione. Concludo con un ringraziamento a tutte le forze dell' ordine, che hanno permesso con il loro impegno e professionalità, di far manifestare liberamente il proprio pensiero a tutti, anche a quelli che molto spesso sono propensi a non usare solamente le parole. Francesco Piscopo consigliere comunale Forza Italia Gorizia Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 18 29 maggio 2015 Pagina 34 Il Piccolo (ed. Gorizia) Gorizia al via mercoledì. Violenza celata dietro un sorriso nel sesto Giardino degli incontri Non sempre una donna che sorride è una donna felice. Capita spesso di sentir parlare al telegiornale di un incubo che attanaglia la società moderna e che continua a incupire la vita del gentil sesso, portando sempre più donne ogni anno a morire. Il tema della violenza femminile riparte a grande voce nella sesta edizione de Il Giardino degli Incontri percorsi di vita e di arte, la rassegna letteraria incentrata su un argomento d' attualità tra i più delicati che vuole far capire a tante vittime di non essere sole. «Abbiamo cercato di portare sul territorio il coraggio di una battaglia davvero difficile da combattere. La violenza sulle donne è un tema davvero importante e che porto nel cuore da quando sono entrata a far parte della Giunta provinciale perché l' aggressività che viene scagliata contro un essere fragile come lo può essere una donna non ha giustificazioni ha affermato nella conferenza stampa di ieri, l' Assessore Provinciale alle politiche socio assistenziali, associazioni e volontariato, Ilaria Cecot . Il nostro obiettivo è quello di avvicinarci il più possibile alle famiglie, per dare una nuova consapevolezza alle persone che vivono questa situazione affinché il fenomeno possa ridursi una volta per tutte». Oltre all' impegno della Provincia con il sostegno della Fondazione Carigo e la collaborazione dei Centri Antiviolenza, le Associazioni femminili isontine e tanti altri partner, nel progetto rientrano anche i Comuni di Cormons, Gradisca d' Isonzo, Grado, Gorizia, Ronchi dei Legionari e Monfalcone che garantiranno per tutto il mese di giugno le location dove avranno luogo le tappe de Il Giardino degli Incontri. Ma se il tour contro la violenza di genere prenderà il via appena il prossimo mercoledì a Gorizia, da domani sarà possibile entrare appieno nel tema grazie alle pre interviste proposte da Radio Punto Zero nel programma Diretta Damilano. «Il via ufficiale è fissato per il 3 giugno alle 18, al Giardino di Villa Olivo in Corso Italia 61 dove verrà presentato Via le mani dai bambini, un libro scritto con l' anima a difesa dei più piccoli contro lo sfruttamento fisico e morale ha raccontato l' Assessore Provinciale Ilaria Cecot . Questa edizione infatti è un po' più speciale delle altre perché si vuole parlare anche della violenza assistita, quella che coinvolge i minori segnati da queste esperienze traumatiche. Ogni settimana sarà possibile seguire un appuntamento diverso dove attraverso il teatro, la pittura e la danza si cercherà di sensibilizzare le persone sulla tematica del maltrattamento". Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 19 29 maggio 2015 Pagina 34 < Segue Il Piccolo (ed. Gorizia) Gorizia Valentina Princic. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 20 29 maggio 2015 Pagina 4 Messaggero Veneto (ed. Gorizia) Gorizia Cara, inchiesta bis sul consorzio Il prefetto: devono andarsene Perquisizioni nelle sedi di Connecting people a Gradisca, Trapani e Catania Dodici indagati per peculato e frode nelle pubbliche forniture. Dimesso il Cdaemergenza immigrazione. di Luana de Francisco wGORIZIA Lo scandalo era scoppiato già nel 2012, quando la Procura di Gorizia aveva ribaltato come un calzino la "Connecting people scarl", ossia la cooperativa che gestiva e che continua a gestire gli immigrati clandestini in regione e aveva notificato avvisi di garanzia anche in Prefettura. Per l' esattezza, al vice prefetto vicario Gloria Sandra Allegretto e al responsabile dell' Ufficio ragioneria, Telesio Colafati, considerati complici dei magheggi operati dal consorzio per gonfiare fatture e presenze al Cara di Gradisca d' Isonzo. Quello andato in scena l' altro giorno, con le perquisizioni della Guardia di finanza di Udine nelle sedi legale e amministrativa della Connecting people, a Trapani e Catania, e nello stesso Centro di accoglienza per richiedenti asilo, è soltanto il secondo round. La prosecuzione, cioè, della prima inchiesta, approdata nel frattempo a dibattimento davanti al tribunale collegiale isontino. Gli indagati, questa volta, sono dodici e nel novero non compare alcun funzionario prefettizio. Tornano, invece, i nomi di alcuni personaggi al vertice del consorzio siciliano e torna anche l' accusa di frode nelle pubbliche forniture, che si affianca a quella di peculato. Il blitz della Guardia di finanza Copione per molti versi simile a quello che tre anni fa aveva fatto tremare l' establishment goriziano, insomma. Anche perchè a scriverlo è di nuovo il sostituto procuratore Valentina Bossi, ossia il magistrato che, al culmine delle indagini, dopo avere ipotizzato a carico della Allegretto e di Colafati il reato di corruzione, era stata costretta ad abbandonare il timone tenuto fino a quel momento insieme al collega Luigi Leghissa , per cederlo ai pm Enrico Pavone e Michele Martorelli. È sua la firma in calce ai decreti di perquisizione consegnati dalle Fiamme gialle nelle mani di Giuseppe Scozzari, 40 anni, di Castelvetrano, che del consorzio era il presidente del Cda e legale rappresentante, e che risulta indagato insieme ad altre dieci persone, e di Stefania Acquaviva, 42 anni, residente a Cormons, addetta al settore amministrativo e contabile del Cie e del Cara. Obiettivo: passare al setaccio tutti gli uffici e prelevare registri contabili, fatture, appunti e quant' altro consenta di verificare la presenza degli ospiti nelle due strutture. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 21 29 maggio 2015 Pagina 4 < Segue Messaggero Veneto (ed. Gorizia) Gorizia Tradito l' appalto da 16 milioni Il periodo finito sotto la lente della Procura si estende dal 2008 al 2015. Considera cioè l' intera durata delle tre successive gestioni targate Connecting people. Nel mirino, in particolare, i materassi messi a disposizione dei profughi: secondo gli investigatori, quelli adoperati non risponderebbero ai criteri contrattuali, non risultando ignifughi come invece avrebbero dovuto. Una goccia nel mare magnum, insomma, visto che l' ultimo appalto triennale (in scadenza nella primavera 2016) vale oltre 16 milioni di euro. E che l' elenco delle irregolarità sotto la lente potrebbe essere molto più lungo. L' inchiesta è alle battute iniziali e non è escluso che gli eventuali sviluppi si accompagnino all' iscrizione di nuovi sospettati sul registro degli indagati. L' azzeramento dei vertici Intanto, con mossa a sorpresa, martedì sul sito web della Connecting people è comparsa la notizia di un ribaltamento al vertice. «Il 25 maggio 2015 si legge , il Consiglio d' amministrazione, avendo ottemperato al mandato ricevuto dall' assemblea del 9 ottobre 2014 per il risanamento del Consorzio onde evitare lo stato di crisi delle associate, ha deciso di dimettersi. Il collegio sindacale ha preso atto della decisione del Cda». Operazione compiuta in chiave salvezza, quindi. Ossia in funzione della proposta di concordato preventivo in continuità che il consorzio ha presentato lo scorso luglio al tribunale di Trapani. Nonostante le decine di appalti a sei zeri ottenuti in tutta Italia per la gestione di centri di accoglienza per clandestini e profughi come quello isontino, infatti, Connecting people è arrivata a un passo dal fallimento. Il passivo accertato ammonta a 12 milioni 849 mila euro, a fronte di circa 6 milioni di euro di crediti vantati. A Gradisca d' Isonzo, la sessantina di lavoratori del consorzio non riceve lo stipendio da sei mesi. Nell' annunciare per ieri l' assemblea che avrebbe eletto i nuovi componenti, i dimissionari si sono augurati attraverso il web «che il nuovo Cda riprenda con decisione un percorso innovativo di gestione del fenomeno migratorio». Il processo per truffa Il passato, per la Connecting people, non è un buon maestro. Nel processo in corso a Gorizia e che riguarda fatti accertati tra il marzo del 2008 e il dicembre del 2011, sette degli allora responsabili e quattro dipendenti devono rispondere di associazione a delinquere finalizzata alla truffa ai danni dello Stato e inadempienze di pubbliche forniture, per un valore calcolato in milione e mezzo di euro. Nelle fatture presentate alla Prefettura, in buona sostanza, sarebbe stato indicato un numero di ospiti maggiore di quelli effettivamente presenti nelle due strutture e a questi non sarebbero stati forniti servizi (carte telefoniche prepagate e acqua) contrattualmente previsti. Per il vice prefetto e il capo Ragioneria, invece, cadute le imputazioni più gravi, si contesta il falso materiale e ideologico in atti pubblici. Il prefetto: fatture saldate La "bomba" è scoppiata in un momento delicatissimo, considerata l' emergenza profughi che l' intera regione si trova a fronteggiare. E il primo a scuotere la testa, va da sè, è il prefetto di Gorizia, Vittorio Zappalorto. Costretto peraltro a gestire le accuse che, dalla Sicilia, gli hanno indirizzato i "capitani" di Connecting people: sarebbe della Prefettura, che non ha onorato le fatture hanno scritto nel concordato la colpa del fallimento. «Tutto falso taglia corto il prefetto e possiamo dimostrarlo. La Prefettura ha pagato sempre. Dirò di più aggiunge : quando sono arrivato, i pagamenti erano fermi da un anno, perchè il contratto non era stato registrato dalla Corte dei conti, e noi li abbiamo fatti ripartire». Ora, però, si è arrivati alla stretta finale. «Il mio compito è di garantire un servizio agli ospiti, che sono 240, secondo i capitolati del ministero afferma Zappalorto . A chi non me lo assicura, per prima cosa contesto tutte le mancanze e poi, se proprio non riescono a osservare i patti, mi rivolgo altrove. Ed è ciò che sto facendo adesso con Connecting people. L' obiettivo è fare in modo che se ne vadano consensualmente e proseguire con un altro gestore, in costanza di contratto». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 22 29 maggio 2015 Pagina 4 < Segue Messaggero Veneto (ed. Gorizia) ©RIPRODUZIONE RISERVATA. Gorizia Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 23 29 maggio 2015 Pagina 4 Messaggero Veneto (ed. Gorizia) Gorizia Il sindaco di Gorizia Romoli: in città ci sono 260 rifugiati GORIZIA «Gorizia non può continuare ad essere una città di ospitalità permanente per un numero sproporzionato di profughi. È ora che la Regione si decida a mettere in atto quel piano di accoglienza che stiamo aspettando ormai da un anno e che ne preveda un' equa distribuzione sul territorio del FriuliVenezia Giulia». Il sindaco Ettore Romoli è palesemente contrariato per gli ultimi sviluppi dell' emergenzarichiedenti asilo. Nelle strutture cittadine, ormai completamente sature, si trovano attualmente 260 immigrati; 66 di essi sono fuori convenzione, e quindi senza fissa dimora: 36 pernottano nel dormitorio della Caritas di Piazzutta (che ospita anche persone indigenti del luogo), mentre gli altri 30, dopo aver consumato la cena preparata dai volontari, devono arrangiarsi per la notte. Se piove, si rifugiano nella galleria Bombi. Altrimenti si rimboccano le coperte termiche fornite dalla stessa Caritas sulle panchine del Parco della Rimembranza. Intanto a Pordenone il sindacato di Polizia Ugl sostiene che i profughi vengano trattati meglio degli stessi poliziotti: «A loro 30 euro al giorno per mangiare, a noi meno della metà». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 24 29 maggio 2015 Pagina 4 Messaggero Veneto (ed. Gorizia) Gorizia Mattarella sul dramma profughi: l' Europa parli con una voce sola ROMA Nel giorno in cui il presidente Sergio Mattarella chiede all' Europa di parlare «con una voce sola» per rispondere alla crisi delle migrazioni, «una urgenza epocale» davanti alla quale l' Europa «si è mossa in ritardo», il settimanale l' Espresso documenta con una sequenza drammatica la tragedia dei migranti. "Se questi sono uomini" è il titolo di un reportage firmato da Fabrizio Gatti con le immaginichoc di un barcone che affonda: i migranti si aggrappano alla prua dell' imbarcazione che cola a picco e vengono trascinati verso il fondo. Accanto al barcone c' è un gommone semisgonfio lanciato da un velivolo di soccorso, carico di disperati che si tengono aggrapati gli uni agli altri: alcuni sono rimasti nudi, privati di tutto, della speranza come della dignità. Il numero delle vittime del naufragio, come in troppi altri casi, è ignoto. «Facciamo partire i relitti sovraccarichi perché le stragi spingono i soccorsi ad avvicinarsi. Così aumentiamo i guadagni» ha raccontato un trafficante, citato dall' Espresso, ai pm di Palermo. Secondo l' agenzia europea Frontex, sono 36mila i migranti arrivati in Italia da gennaio, con uno spostamento dei flussi verso est: 39mila infatti sono sbarcati in Grecia. Entro due settimane dovrebbe essere operativa la sede di Frontex in Sicilia: la base sarà nell' ex monastero di Santa Chiara a Catania, da dove Frontex coordinerà l' operazione Triton in collaborazione con Europol, Eurojust e l' ufficio Ue per l' asilo. «È un passo decisivo per fare operare al meglio l' Agenzia delle frontiere ed è un riconoscimento all' Italia e alla Sicilia» ha detto il sindaco Enzo Bianco. Intanto dei 24mila richiedenti asilo che saranno trasferiti dall' Italia, in due anni verso gli altri Stati Ue, secondo la proposta legislativa della Commissione Ue presentata ieri, il maggior numero andrà in Germania, 5.258 (21,91%); Francia, 4.051 (16,88%) e Spagna, 2.573 (10,72%). I profughi che lasceranno la Grecia saranno 16mila. Italia e Grecia, in quanto Paesi beneficiari dell' iniziativa sono esentati dai ricollocamenti, mentre Gran Bretagna, Danimarca e Irlanda godono di clausole di eccezione. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 25 29 maggio 2015 Pagina 26 Messaggero Veneto (ed. Gorizia) Gorizia la polemica. Del Sordi: dagli antifascisti striscioni inaccettabili «Lasciamo perdere le polemiche sulle presenze. Ma chi tra gli amministratori del centrosinistra ha presenziato alla contro manifestazione degli antifascisti si è reso conto degli stendardi e degli striscioni che gli sfilavano accanto?». Il coordinatore comunale di Fratelli d' Italia e assessore comunale Francesco Del Sordi risponde a Ilaria Cecot ed Emanuele Traini, aggiungendo l' ennesima puntata della polemica scaturita dopo la presenza di Silvana Romano sul palco della manifestazione di CasaPound sabato scorso al Parco della Rimembranza. «Sono stati esposti striscioni irripetibili, bandiere italiane con la stella rossa, persino vessilli del Tigr evidenzia Del Sordi che indirettamente inneggiavano all' invasione jugoslava patita dopo la Seconda guerra mondiale. È un atto irrispettoso nei confronti di Gorizia, che ha pagato quei giorni con morti e deportati: è stata vilipesa la bandiera italiana, sono stati strappati manifesti della Lega Nord e sequestrati aste di bandiere e coltellini. Vengono accettati questi comportamenti da chi ha sfilato accanto a chi si è reso protagonista di tali atteggiamenti? Se sì, chi ha partecipato a quella manifestazione si assume gravi responsabilità». Su un altro aspetto si concentra invece il capogruppo di Forza Italia, Fabio Gentile, che punta il dito contro il sindaco di Monfalcone, Silvia Altran: «Intenerisce la giustificazione del primo cittadino sulla festa di CasaPound svolta a Monfalcone, perché ammette che lei nulla poteva. Di certo poteva stare più accorta, assieme ai compagni sindaci della Sinistra Isonzo, quando chiesero a Romoli di vietare la manifestazione di sabato scorso. Questione di stile, che a volte si ritorce contro. Certo, tutti coloro che si sono stracciati le vesti a Gorizia per la manifestazione di CasaPound ora si affretteranno a fare distinguo». (chr.s. ) ©RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 26 29 maggio 2015 Pagina 26 Messaggero Veneto (ed. Gorizia) Gorizia L' EMERGENZA»L' INTERVISTA. Romoli: «Gorizia città di transito i profughi devono andare altrove» Il sindaco attacca la Regione sulla gestione dei richiedenti asilo. Oggi incontro a Trieste con Honsell e Iacop «Non siamo contenti né noi né loro. «Oltre al Cara di Gradisca, l' unico Comune che li ospita è San Canzian» di Vincenzo Compagnone «Gorizia non può continuare ad essere una città di ospitalità permanente per un numero sproporzionato di profughi. È ora che la Regione si decida a mettere in atto quel piano di accoglienza che stiamo aspettando ormai da un anno e che ne preveda un' equa distribuzione sul territorio del FriuliVenezia Giulia». Il sindaco Ettore Romoli è palesemente contrariato per gli ultimi sviluppi dell' emergenzarichiedenti asilo. Nelle strutture cittadine, ormai completamente sature, si trovano attualmente 260 immigrati; 66 di essi sono fuori convenzione, e quindi senza fissa dimora: 36 pernottano nel dormitorio della Caritas di Piazzutta (che ospita anche persone indigenti del luogo), mentre gli altri 30, dopo aver consumato la cena preparata dai volontari, devono arrangiarsi per la notte. Se piove, si rifugiano nella galleria Bombi. Altrimenti si rimboccano le coperte termiche fornite dalla stessa Caritas sulle panchine del Parco della Rimembranza. E a Romoli il riproporsi di questa situazione non va proprio giù: «Domani (oggi per chi legge; ndr) fa sapere sarò a Trieste col sindaco di Udine, Furio Honsell, per incontrarmi con il presidente del consiglio regionale, Franco Iacop, al quale chiederò formalmente che venga considerata la richiesta di considerare Gorizia come un centro di prima accoglienza, in grado di ospitare una quota di profughi non superiore alle 70 unità». Eppure lei aveva accolto con soddisfazione, non più tardi di un mese fa, il trasferimento di 108 profughi a Teramo, Genova e nell' Hinterland milanese. In quell' occasione era intervenuto presso il prefetto dopo che una cinquantina di richiedenti asilo avevano cominciato a passare la notte nello spiazzo antistante la chiesa dei Cappuccini. Ora, a quanto pare, siamo punto e capo. «Diciamo che la situazione non è ancora così critica, ma ci stiamo arrivando. Devo essere sincero: poco più di un mese fa la partenza dei 108 era stata una boccata d' ossigeno. Ma di sicuro non si poteva pensare che con quel trasferimento il problema di fondo sarebbe stato risolto». Il problema di fondo è che il flusso dei profughi in arrivo non si arresta. Anzi, sembra abbia ripreso Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 27 29 maggio 2015 Pagina 26 < Segue Messaggero Veneto (ed. Gorizia) Gorizia consistenza sia perché sta arrivando la bella stagione sia perché dall' Afghanistan scappano sempre più persone. Gli ultimi arrivati non parlano l' inglese ma solo il pashtun, sono semianalfabeti e, a quanto pare, provengono direttamente dallo stato asiatico. «Certo, la rotta balcanica continua ad essere percorsa, ma altri profughi arrivano anche dall' Inghilterra e da altri Paesi europei. Per carità, i numeri non sono quelli dei barconi di Lampedusa, ma si tratta comunque di quote consistenti. A Iacop dirò che Gorizia deve essere definita come zona di transito, al pari di Tarvisio. Qui i richiedenti asilo possono beneficiare di una prima accoglienza ma poi vanno smistati altrove, anche fuori regione, non possono rimanere per mesi e mesi». La infastidisce vedere tanti immigrati in giro per la città? «Ma, guardi, cosa fanno a Gorizia? O stanno chiusi nelle strutture che li ospitano oppure camminano su è giù per la città. Premetto che non voglio mandarli a Gradisca, che già sopporta il peso di molti profughi, ma al Cara almeno ci sono delle strutture di sfogo, degli spazi esterni dove possono giocare a calcio, fare una vita migliore. Io credo che, alla fin fine, non siamo soddisfatti né noi né loro. Ripeto, la Regione deve prendere concretamente in mano la situazione. Vede che anche il piano d' accoglienza diffusa sul territorio provinciale è fermo al palo: l' ex caserma di Gabria doveva essere pronta due mesi fa, gli alloggi di Cormòns non sono ancora stati trovati e l' unico comune che ospita 15 richiedenti asilo è San Canzian»". Stavolta Romoli sembra proprio intenzionato a fare la voce grossa in Regione, e probabilmente troverà una spalla anche nel suo omologo udinese Honsell, visto che pure nel capoluogo friulano si stanno riversando frotte di immigrati. D' altra parte, le prefetture continuano a sembrare impotenti e nessuno si nasconde che la situazione rischia di andare fuori controllo da un giorno all' altro. Ieri non si sono registrati nuovi arrivi a Gorizia, ma il giorno precedente ce n' erano stati 15 in un colpo solo. E le previsioni per il futuro non sono certo rosee. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 28 29 maggio 2015 Pagina 27 Messaggero Veneto (ed. Gorizia) Gorizia Percorsi di arte e vita per dire no tutti insieme alla violenza sulle donne di Emanuela Masseria Enti pubblici e associazioni alle prese con la violenza sulle donne ripropongono la rassegna "Il giardino degli incontri Percorsi di arte e vita", in programma dal 3 al 28 giugno in sei Comuni dell' Isontino. Permane, in questa sesta edizione, il carattere di apertura della manifestazione, che mette in circolazione idee, esperienze e luoghi spesso lontani dall' esperienza comune. Il programma, presentato ieri mattina in Provincia dall' assessore Ilaria Cecot e dalle associazioni organizzatrici, partirà il 3 giugno, alle 18, nel giardino di Villa Olivo a Gorizia. Qui Sos rosa presenterà il volume di Gianfranco Volpin "Via le mani dai bambini". Previsto anche un intermezzo artistico con la scuola di musica Komel e le opere di Marina Legovini. L' incontro pone al centro il tema dei minori di donne maltrattate, anche per far emergere questo tipo di violenze. Il centro Sos rosa di Gorizia ha recentemente affidato un incarico a una psicologa proprio per iniziare ad affrontare questo tipo di criticità. Nel contesto è stato reso noto che nel centro antiviolenza a oggi, dall' inizio dell' anno, sono arrivate 79 donne, 43 sono state prese in carico, mentre 36 i nuovi casi. Passando a Cormòns, l' appuntamento è per le 18 del 12 giugno in piazza XXIV maggio. Qui l' associazione Femminilmente presenterà "Sofie della Vanth", volume che tratta il tema del conflitto e della competizione tra le donne. Parteciperà un' imprenditrice nel mondo del vino, Alessandra Mauri, la cantante Jessica Casula e tre artiste, Maria Grazia Persolja, Laura Boletig e Tiziana Millo. L' associazione Da donna a donna di Ronchi dei Legionari ha invece organizzato per il 19, nell' auditorium comunale uno spettacolo teatrale (inizio alle 20.30) che intreccia canti popolari e polivocalità. Seguirà un dibattito con le protagoniste dell' opera. A Gradisca d' Isonzo, a Palazzo Torriani, il 25 giugno, alle 18, l' Unione donne italiane propone la presentazione del libro di Sabrina Rondinelli "Il contrario dell' amore". Si chiude a Monfalcone il 27 con un appuntamento sulle donne vittime della mafia e il 28 a Grado, al velario della spiaggia principale, con l' associazione Auxilia e un volume di "fiabe giuridiche". ©RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 29 29 maggio 2015 Primorski dnevnik Gorizia »Ohraniti vlogo v prostoru, utrditi vezi s lansko bazo« Visoka raven institucionalnih odnosov, ki so jih spletli v zadnjih letih, je pomemben doseek in jo je treba ohraniti, poskrbeti pa je treba tudi za ponovno utrditev skrhanih vezi s lansko bazo. Tako meni 33letni David Peterin, novi goriki predsednik Slovenske kulturnogospodarske zveze, ki je bil izvoljen na sredinem pokrajinskem kongresu v Kulturnem domu. Na predsednikem mestu je nasledil Livia Semolia, ki je goriki SKGZ vodil 15 let. Peterin je bil edini kandidat, na tajnem glasovanju je prejel 39 glasov od skupnih 45. »S tem kongresom se zakljuuje obdobje, ki se je zaelo na pragu novega tisoletja. Raven institucionalnih stikov je v tem obdobju mono zrasla. Zlasti na Gorikem je naa organizacija postala referenna toka za tevilne institucije in organizacije. SKGZ je danes element, ki obvlada na prostor in na as. Pogosto odigrava vlogo veznega lena med nao skupnostjo, Slovenijo in Italijo. Kakovost odnosov moramo tudi v novem mandatu ohraniti na doseenem nivoju,« je dejal Peterin, po katerem si zasluge za to delijo tevilni lani, posebno zahvalo pa je namenil Semoliu in Rudiju Paviu. Dejal je, da je SKGZ v zadnji mandatni dobi »stopila na pot reforme svoje organiziranosti s ciljem transparentnosti, demokratinosti in suverenosti sprejemanja odloitev« ter je »vkljuila posameznike v verigo odloanja«, v novem mandatu pa bo treba jasno definirati »postopke odloanja znotraj SKGZ«. »e je po eni strani pomembnost vloge nae organizacije v tem prostoru na najviji ravni zadnjih desetletij, je treba po drugi priznati, da so se vezi z naimi ljudmi nekoliko skrhale. SKGZ se je leta in leta ukvarjala z notranjimi zadevami in s teavami v odnosih s sorodno krovno organizacijo. Danes imamo dobro organizirano zvezo, ki lahko neha zreti sama vase in pogleda navzven, « je povedal Peterin, ki se bo zavzemal za »vejo navzonost SKGZ na teritoriju in okrepitev soodloanja med vodstvom in lanstvom«. Nae vasi »so na zaklad«, je e pristavil ter poudaril vlogo celotnega tajnitva in pomen vkljuevanja mladih. Ob koncu je spregovoril o sodelovanju znotraj manjine in ugotavljal, da predlogov SKGZ doslej »nekateri niso jemali v potev«. »Ker so bili odbiti tevilni nai predlogi, je sedaj iniciativa za iskanje sodelovanja tudi v rokah drugih. Naa stalia so znana, vrata SKGZ bodo seveda e naprej odprta za vse, a bogastvo, ki ga predstavljate vi, nae znanje, naa izkunja, nae delo in na as, bomo uporabljali najprej za svoje lane.« O poti, ki sta jo SKGZ in gorika druba prehodila v zadnjih 15 letih, je spregovoril Semoli. »Sprejel sem funkcijo predsednika tik pred odobritvijo zaitnega zakona, ko je bilo politino nasprotovanje z agresivno obstrukcijo proti zaitnemu zakonu vsakdanja praksa takratnih predstavnikov desne sredine. Zapuam jo, ko ista politina opcija umirjeno sprejema dvojezino poslovanje gorikega obinskega sveta. Zael sem svoj prvi mandat, ko smo tu imeli ne samo mejo med dvema dravama, temve zunanjo mejo EU, danes pa sooblikujemo skupni ezmejni mestni aglomerat v sklopu EZTS,« je povedal Semoli, po katerem je SKGZ veliko vloila v premoanje zgodovinskih in ideolokih delitev ter prispevala k izboljanju odnosov, ne da bi se »izneverila visokim antifaistinim vrednotam. « »In te vrednote antifaizma, na katerih sloni italijanska republika in ki so Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 30 29 maggio 2015 < Segue Primorski dnevnik Gorizia vklesane v italijanski ustavi, bi morali poznati in spotovati vsi, predvsem tisti, ki opravljajo javne funkcije,« je na »primer Romano« namignil Semoli. Dalje je spregovoril o vlogi EZTS, »ki konkretno udejanja nao vizijo skupnega evropskega ezmejnega prostora« in v katerem ima Semoli vlogo koordinatorja komisije za urbanizem, ki se ukvarja z oblikovanjem ezmejnega prostorskega plana treh obin. »V tem vidim konkretizacijo vloge SKGZ in nae manjine nasploh kot aktivnih povezovalcev tega prostora,« je povedal Semoli ter se navezal na besede Darka Bratine, ki je menil, da bi morala »manjinska organizirana struktura skrbeti tudi za plonike naega mesta, ne le za jezik in kulturo«. O svojem delu je Semoli povedal, da je skual iskati predvsem »konkretne in pragmatine reitve« v dialogu z institucionalnimi sogovorniki, »ker smo in elimo biti aktivni nartovalci, ne pa pasivni spremljevalci teh dinamik.« Med pomembnejimi doseki je omenil pridobivanje prostorov Trgovskega doma in postavitev dvojezinih smerokazov na avtocesti A34. »Seveda bi vse to moralo biti samoumevno in naravno v zgodovinsko vejezini Gorici, dejansko pa v zadnjem stoletju temu ni bilo tako in danes je naloga vseh nas, da skupaj udejanimo taken evropski model gorikega prostora na jezikovnem, kulturnem, gospodarskem in izobraevalnem podroju,« je dejal Semoli, po katerem bi morala postati »naravna dvojezinost kakovostno poreklo Gorice«. Dalje je govoril o izzivih, od katerih je odvisna prihodnost organizacije, manjine in drube nasploh, izpostavil pomen generacijske zamenjave in tudi doseke slovenskih drutev, organizacij in ustanov, med katerimi je posebej omenil Kulturni dom, Dijaki dom, tabornike, Kinoatelje. Za uspehe je estital tudi sredinam, ki delujejo pod okriljem SSO. Pozval je k premoanju »neproduktivnega loevanja « in obaloval »pomanjkanje ustvarjalnega in produktivnega sodelovanja« med SKGZ in SSO, med katerima sicer ne manjka »prijateljskih vezi«. Izrazil je eljo po odprtem sooanju, raje kot na »hude napade in obrekovanje« pa se je spomnil na »konkreten odnos«, ki ga je imel z Walterjem Bandljem. Semoli je ob koncu e obaloval, da je v zadnjih letih premalo pozornosti posveal ZSKD in drutvom, »saj so ga prevzele mestne in ezmejne dinamike, v katerih vidi »veliko prilonost« in ki jih »po vstopu Slovenije v EU ni hotel zamuditi «, izrazil pa je eljo, da bi novi predsednik »zaobjel v pravo celoto vlogo, ki jo ima naa zveza v tem prostoru«. Po Semolievem govoru so bili na vrsti pozdravi gostov. Kot prvi je nastopil goriki upan Ettore Romoli. »Semolieva odloitev, da se umakne s predsednikega mesta, me je presenetila, saj je bil zame Livio dua SKGZ na tem obmoju. Tako kot on pa si bomo morali tudi ostali priznati, da nismo veni, eprav verjamem, da bo Semoli e vedno zelo aktiven,« je povedal upan, ki je nato izpostavil nekaj skupno izvedenih projektov, med katerimi EZTS. O novem, boljem ozraju v mestu pa naj bi po upanovem mnenju priala gorika reakcija na sobotna shoda. »V soboto so se dogodile stvari, ki nam niso ve, Goriani pa so prestali tudi to preizkunjo. Odnosi med nami se niso spremenili in po tej poti moramo nadaljevati,« je zakljuil Romoli. Nato je v imenu gorike pokrajine pozdravila pokrajinska odbornica Vesna Tomsi, ki je o Semoliu dejala, »da je lovek, ki vedno ie dialog in spotuje miljenje drugega«, novemu predsednika pa je zaelela dobro delo v nelahkem trenutku. »Livio Semoli je bil za SKGZ odlini zunanji minister in verjamem, da bo lahko nadaljeval po tej poti. On je tista oseba, ki lahko ustvari bolje odnose med SKGZ in SSO, saj sta z Bandljem dobro sodelovala. loveki stiki lahko zagotovo pomagajo, da zanemo neko novo obdobje,« so bile besede deelnega predsednika SKGZ Rudija Pavia. V imenu SSO je pozdravila nova predsednica Franka Padovan, sicer tudi upanja obine teverjan. »Semoli je v 15 letih opravil veliko delo. Tako vodstvo SKGZ kot vodstvo SSO sta sedaj doivela nekatere zamenjave, aka pa nas obdobje, v katerem bomo morali premostiti marsikatero oviro. Pripravljena sem na dogovor in na imprejnji skupni sestanek,« je povedala Padovanova. Deelni svetnik Rodolfo Ziberna je izpostavil plodna leta Semolievega delovanja, poudaril pa je tudi, da je slovenska narodna skupnost skupaj s furlansko zelo pomembna komponenta naega teritorija. V imenu VZPIANPI se je Ivan Bratina zahvalil Semoliu in SKGZ za konkretno sodelovanje, dodal pa je, »da je Gorica prejnjo soboto lepo odgovorila na dogodke, ki se ne bi smeli dogajati v tem mestu«. Ravnatelj Kulturnega doma Igor Komel je izpostavil, da mora SKGZ e naprej delati za razvoj slovenske narodne skupnosti v Italiji in na splono za celotno mesto in teritorij. Sledila je razprava, med katero so posegli tevilni lani. Ti so se v glavnem zahvalili Semoliu ter novemu predsedniku voili uspeno delovanje, izrazili pa so tudi nekatere konstruktivne kritike, in sicer eljo po veji Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 31 29 maggio 2015 < Segue Primorski dnevnik Gorizia pozornosti do lanov posameznikov, povedali pa so tudi, da bi morali imeti Slovenci v Italiji veji vpliv pri doloenih aktualnih vpraanjih, kot so npr. ekonomska kriza na Gorikem, prihod beguncev v Gorico ter bi morali izraziti lastna stalia o dogodkih, kot sta bila npr. sobotna shoda. (av) Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 32 29 maggio 2015 Primorski dnevnik Gorizia Finanna straa preiskala sedee Connecting People Goriko dravno toilstvo je odredilo preiskavo sedeev konzorcija Connecting People, ki upravlja tudi center za prosilce za azil CARA v Gradiu. Preiskave, v zvezi s katerimi preiskovalci ne posredujejo podrobnih informacij in ki jih je namestnica gorikega dravnega toilca Valentina Bossi zaupala videmski finanni strai, so opravili na sedeih konzorcija v mestu Trapani, v Catanii in v Gorici. Ukrepi, pie tiskovna agencija ANSA, naj bi bili povezani z nadaljevanjem preiskave, po kateri so na gorikem sodiu odredili sojenje za enajst ljudi lane vodstva in uslubence konzorcija Connecting People. Obtoeni so goljufanja drave in neizpolnjevanja pogodbe o dobavi javnih storitev. Sojenje so odredili tudi za dva funkcionarja gorike prefekture namestnico prefekta Glorio Allegretto in raunovodjo Telesia Colafatija , ki po ocenah preiskovalcev nista nadzorovala delovanja konzorcija oz. nista preverjala dokumentacije, ki jo je le ta izdajal. Preiskovalci menijo, da je med leti 2008 in 2010 konzorcij Connecting People »napihnil« tevilo gostov v centrih CIE in CARA (za vsakega je prejemal okrog 40 evrov dnevno), dravo pa naj bi s tem ogoljufal za priblino poldrugi milijon evrov. Priseljencem naj bi tudi ne dobivali cigaret, telefonskih kartic, vode in drugih storitev, ki bi jih moral konzorcij po pogodbi zagotavljati vsakemu izmed njih. Konzorcij Connecting People, ki upravlja v Italiji ve centrov za priseljence, je lani sproil postopek poravnave na sodiu v Trapaniju. O njem je v prejnjih mesecih poroala tudi televizijska oddaja Piazza pulita. Samo do uslubencev naj bi konzorcij imel 770.000 evrov dolga. V Gradiu je v centru CARA zaposlenih okrog 60 ljudi, ki e ve mesecev ne prejemajo plae in tvegajo izgubiti delovno mesto. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 33