Outdoor Magazine 1_2015
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Outdoor Magazine 1_2015
Editore Sport Press S.r.l. - Corso della Resistenza, 23 - 20821 Meda (MB) Tel. +39 0362.600469 - Fax 0362.600616 - e-mail: [email protected] - Direttore responsabile: Angelo Frigerio Periodico mensile - Registrazione al Trib. di Milano n. 186 del 20 marzo 2007 Poste Italiane SpA Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 - conv. in Legge 46/2004 Art. 1 Comma 1 LO/MI - Stampa: Ingraph - Seregno (MB) - In caso di mancato recapito, inviare all’ufficio postale di Roserio per la restituzione al mittente che si impegna a pagare la relativa tariffa. Anno 8 - Numero 1 / 2015 Anno 8 - Numero 1 / 2015 INTERVIEWS / [email protected] TECHNOLOGY / Focus on the Oberalp Hardware Division 28-30 14-17 In Yosemite for the new Gore C-Knit Backer A task force for 4 brands The head of the working team Stefano Madau explained how the technical division manages Wild Country, Salewa, Dynafit, and Pomoca. He talked about the latest products launched on the market and gave us a glimpse of their future projects An exclusive report from the wonderful Californian park, where we went to discover and test on site the Gore’s new technology applied to clothing in a first-ever preview, used by more than 20 major brands in their FW 2015/16 collections REPORTAGE / AROUND THE WORLD / 18-20 Michelin, from tyres to soles 24-26 Huber’s absolute first on the wall of “his morning coffee” The new company JV International led by Ambrogio Merlo strengthens its ambitious plans ANNIVERSARY / ACCOMPLISHMENTS / 34-35 EVENTS / 36-37 32-33 Four-seasonal Snowmass ALSO IN THIS ISSUE / • “This is what the new Garmont needs” Celebrating Dynafit bindings PRODUCTS GUIDE FW 2015/16 COLLECTIONS EOS, an almost perfect second edition Footwear, apparel, equipment & accessories: a great, exclusive preview with pictures and technical descriptions • Prowinter: focus on ski alp & freeride • Ispo Open Innovation, inter-disciplinary platform • The “charge” of Banff • Prove Libere Tour, the new format EDITORIALE / a cura di Benedetto Sironi Più connessi, multimediali e… inconsapevoli Dal 2014 anche per i giornalisti è d’obbligo l’aggiornamento professionale, come già avviene in altre categorie. Anche il sottoscritto quindi, come altre migliaia di colleghi in Lombardia e in tutta Italia, ha partecipato a corsi inerenti la deontologia e altri aspetti della professione giornalistica. Molti degli incontri riguardano web, social e nuove tecnologie. Sappiamo bene che le modalità di lavoro sono state cambiate o rivoluzionate dall’evoluzione di questi mondi. Oggi nessuno, o quasi, può considerarsi estraneo al fenomeno, che è entrato a far parte della vita quotidiana e lavorativa delle persone sotto molteplici aspetti. Siamo tutti più connessi, multimediali e aggiornati. Sul mondo e sulla nostra rete di contatti. Ma lo siamo altrettanto sugli stessi strumenti che utilizziamo? Quanto siamo consapevoli delle reali caratteristiche, tra opportunità e rischi, riguardanti il web, i social network e gli strumenti tecnologici? La risposta è “poco”, anche per chi (come i giornalisti, appunto) si trova ad utilizzare più di altri e per lavoro le nuove tecnologie. Tanto più essendo esse in continua e frenetica evoluzione. Un esempio concreto: quanti di voi sanno che nel 2012 (dopo la quotazione in borsa) Facebook restrinse al 16% la percentuale di utenti che possono visualizzare nella propria timeline un post pubblicato da una pagina della quale sono fans? In altre parole: su 10mila fans solo 1.600 visualizzavano il post sulla propria timeline. Bene, da febbraio 2014 questa percentuale è scesa al 6%. E per le pagine con oltre 500mila likes addirittura al 2%! È solo un esempio dei numerosi possibili. Di certo oggi la conoscenza e l’aggiornamento su queste tematiche sono imprescindibili per chi basa una buona parte del suo business sulle attività commerciali, relazionali e marketing. Anche per questo sulle nostre pagine (cartacee e online) continueremo a proporvi spunti a riguardo. Anzi, da questo numero introduciamo un’apposita sezione di news dedicate a “WEB & DINTORNI” (pag. 12). Paradossale per una rivista cartacea? Assolutamente no. Una delle mission principali del nostro gruppo editoriale è sempre stata quella di accrescere la conoscenza e la cultura dei nostri lettori, proponendo analisi, spunti e dati che permettano loro di mantenere uno sguardo aperto e moderno sul mondo. A proposito: come sempre questo primo numero è un’edizione speciale in distribuzione a Ispo Monaco e contiene la consueta, ricchissima Guida Prodotti con le novità FW 2015/16. In queste pagine troverete numerosi contenuti di interesse internazionale in versione bilingue. E per la prima volta una sezione delle nostre news – quelle più “estere” - è solo in inglese. In fondo per la maggior parte dei nostri lettori la buona conoscenza della lingua è oggi altrettanto importante della “cultura tecnologica” di cui parlavamo in precedenza. Sempre che si abbia la doverosa ambizione di affrontare le sfide della modernità con gli strumenti più giusti. MORE CONNECTED, MULTIMEDIAL... AND UNAWARE In 2014 refresher courses were made mandatory for journalists, as they already were for other professional categories. Together with thousands of colleagues in Italy, I have been attending some mandatory and elective courses concerning professional ethics and other aspects of journalism. Many of the seminars are about the Internet, social networks and new technologies. The evolution of these worlds has changed and sometimes revolutionized our work. No one is unaffected by these events which are part of our daily work and lives in many ways. We are all connected, multimedia users who are constantly updated on the world and our contact network. But are we equally updated on the tools we use? Are we aware of their real features, including the opportunities and risks of the web, the social networks and the technology we use? The average answer is “little”, even for those who (like journalists) work with new technologies more than others. This is of special concern, since these technologies are constantly, quickly evolving. Let’s make a practical example: how many of you know that in 2012 (after IPO) the percentage of users who can see posts of pages they are fans of on their Facebook timeline was narrowed to 16%? In other words, only 1,600 fans out of 10,000 would see these posts on their timeline. Well, since February 2014 this proportion has dropped to 6%. And for pages with more than 500,000 fans the percentage is as low as 2%! This is just one of many possible examples. Today, this knowledge is essential for those who - like most of our readers - run a business which is largely based on commercial, relationship-building and marketing activities. This is why we will continue to offer ideas about the internet and social media in our online and “offline” pages. Indeed, in this number we are introducing a special news section called “WEB & NEW MEDIA” (see page 13). Is it paradoxical for a print magazine? Absolutely not. In fact, one of the main mission of our publishing group has always been to improve the knowledge of our readership, offering analysis, insights and data that allow them to have an open view on the modern world. Editore: Sport Press Srl Direttore responsabile: ANGELO FRIGERIO Direttore editoriale: BENEDETTO SIRONI Redazione Italia: Corso della Resistenza, 23 - 20821 Meda (MB) Tel. 0362.600469 Fax 0362.600616 Email: [email protected] Website: www.outdoormag.it Stampa: Ingraph - Seregno (MB) Redazione USA: DNF Media, Inc 1956 Bohannon Drive - Santa Clara, CA 95050 Tel: 001.408.261.8809 - www.odrmag.com Anno 8 - N.1 / 2015 Periodico mensile - Registrazione al Trib. di Milano n.186 del 20 marzo 2007. Poste Italiane SpA - Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 - conv. in L. 46/2004 Art.1 Comma 1 - LO/MI - Una copia 1.00 euro. L’editore garantisce la massima riservatezza dei dati in suo possesso. Tali dati saranno utilizzati per la gestione degli abbonamenti e per l’invio di informazioni commerciali. In base all’Art. 13 della Legge n° 196/2003, i dati potranno essere rettificati o cancellati in qualsiasi momento scrivendo a: Sportpress S.r.l. Responsabile dati: Benedetto Sironi. Chiuso in redazione il 27 gennaio 2015 6 1 / 2015 / italian distribution La distribuzione italiana di 10 Peaks passa in mano a Cober Cober amplia la gamma dei propri prodotti, acquisendo in esclusiva la distribuzione su tutto il territorio nazionale del marchio 10 Peaks. L’azienda svedese propone un’interessante linea di guanti, caratterizzati dall’esclusivo sistema C-Zip: una cerniera che corre lungo la parte superiore del guanto, appena dietro le nocche, permettendo di far scivolare facilmente le mani dentro e fuori il guanto senza doverlo togliere completamente. Ogni sciatore sa bene quante volte si ha la necessità di togliere il guanto: per allacciare gli scarponi, per cercare qualcosa in tasca, per rispondere al telefono, per scattare una foto o per tante altre operazioni. Con C-Zip questa operazione diventa estremamente semplice e non si rischia più di perdere il guanto. La gamma completa di modelli adatti a sci, snowboard e all’outdoor in generale è composta da 15 guanti, realizzati con i migliori materiali per garantire un elevato comfort in tutte le situazioni. Sono disponibili sia guanti classici (con le dita) che muffole, tutti con l’esclusivo sistema C-Zip. Cober - 02.57601341 - [email protected] Guidetti new entry per Absolute Outdoor A partire dal 2015 entra in validità l’accordo di distribuzione siglato fra l’agenzia Absolute Outdoor e Guidetti. L’azienda francese con base a Grenoble, specializzata nella produzione e commercializzazione di bastoncini, snowshoes, accessori e utensili di vario genere per l’outdoor, sarà rappresentata nel mercato italiano proprio da Absolute Outdoor. Conosciuta principalmente tra le più innovative realtà nei settori del trekking, del nordic walking, del trail running e dello ski touring, fra i suoi prodotti spiccano le linee con rivestimenti in legno Terre de Trek, la serie ultralight da trail running Plume e i modelli Vent de Fjords da nordic walking con il brevettato sistema di sgancio rapido. Guidetti si aggiunge agli alti brand gestiti per l’Italia da Absolute Outdoor: Nikwax e Ocùn. INFO: Absolute Outdoor - [email protected] Ice Rock, nuovo marchio dalla Russia per Amorini La sua base è situata nell’antico paese di Kirov, a metà strada fra Mosca e gli Urali. Il nuovo marchio distribuito in Italia da Amorini si chiama Ice Rock e nasce in un ambiente particolarmente fruttifero nel settore aziendale per diversi ambiti. Anche nel nostro mercato, visto che Kirov è considerata una delle “capitali” mondiali dell’arrampicata su ghiaccio: basti pensare che la UIAA World Cup e i campionati mondiali di specialità si svolgono qui. In virtù di questo retaggio Ice Rock, i cui prodotti dedicati sia ai professionisti sia agli amatori si distinguono per il carattere innovativo e per i prezzi contenuti, non solo realizza attrezzatura per l’ice climbing ma è anche attiva promotrice di questa specialità sponsorizzando in patria numerosi eventi (fra i più recenti ricordiamo il climbing festival alle Olimpiadi di Sochi 2014). Il brand russo si aggiunge dunque agli altri gestiti in esclusiva per il nostro Paese da Amorini, fra i quali ricordiamo: TSL, Vango, Cousin Trestec, Mad Rock, Princeton Tec e Tatonka. INFO: Amorini - +39.075.691193 - [email protected] Aku sospende la distribuzione di Icebreaker e accoglie Devold A partire dalla campagna vendita AI 2015, Aku diventa distributore esclusivo per il mercato Italia del prestigioso e storico marchio norvegese Devold, da 160 anni specializzato nella produzione di capi outdoor di alta qualità in lana merino (per maggiori informazioni, vedi articolo dedicato a pag XXII-XXIII della Products Guide). Questo nuovo accordo di distribuzione nasce in conseguenza della forzata sospensione della distribuzione in Italia, dopo quasi 10 anni, del marchio neozelandese Icebreaker. L’azienda proprietaria del marchio Icebreaker ha infatti informato che, a seguito di una vertenza legale intercorsa con un’azienda italiana circa l’utilizzo del marchio, non ritiene opportuno procedere alla ulteriore consegna di prodotto per non incorrere nelle pesanti sanzioni previste dalla normativa vigente. INFO: Aku Italia - 0423.2939 - [email protected] Stanley e le sue bottiglie termiche in Italia con Outback ‘97 Stanley è lo storico marchio fondato nel 1913 dall’azienda Pacific Market International con sede a Seattle. I suoi celebri prodotti vanno dalle bottiglie termiche, alle tazze, fiaschette, pentolini, gavette e ghiacciaie per l’outdoor e da quest’anno saranno distribuiti in Italia da Outback ‘97. L’alta qualità dei materiali e la lavorazione accurata condotta in Asia all’interno degli stabilimenti partner del brand sono garanzia di efficienza e durata nel tempo, valori che hanno determinato il consolidamento di una tradizione che vive da oltre un secolo. INFO: Outback ‘97 035.361103 - [email protected] - www.stanely-pmi.com NEWS / Frédéric Ducruet confirms the ambitions of Lafuma group Excellence made in France showcasing at Ispo After the Calida group acquired a majority stake in the Lafuma group in late 2013, the Millet, Eider and Lafuma brands saw a year of intense restructuring in 2014, with all the functions grouped in Annecy, France. The Mountain Group now include three unique brands, 950 employees, 50 of which joined in 2014, heavy investment, three integrated production facilities and a dedicated design and R&D team for each brand. Frédéric Ducruet about the group’s ambitions speak about the importance to establish each brand as a unique expressive territory. The group forcefully confirms his desire to promote their values and positioning through the vision of a complementary fit. But also: the ambition to perform in a demanding international environment, and anticipating the challenges of tomorrow with the security of a strengthened shareholding structure. The priorities of the group actually are strengthening the customer service quality, the synergies between the brands, the production plants to reach the 30% of output manufactured in their own plants and finally the commitment to sustainability. Moreover, the group aims to develop the customer relationships, the in-store visibility of the brands, the commitment in creating an advanced development unit, and at the end the strategic and operational marketing. Trade show support provided by OSV and Sporaltec allows companies to benefit from key expertise and assistance from OSV before, during, and after the Ispo Munich trade show. In 2015, 43 French brands will benefit from this dedicated event support service. They represent more than 1,300 mt of exhibitor space at the show. 28 companies will exhibit within the Camp de Base common booth space in the middle of hall A3; the 15 other companies receiving support will exhibit at their own individual booths located throughout the other halls. The Camp de Base will be a unique, warm and friendly eco-designed booth space located in the center of one of the busiest halls at Ispo. The entire space will be built in an environmentally-friendly manner using recycled or salvaged materials. All throughout the 4-day trade show, exhibitors, their clients, and their partners will be able to enjoy several important meetings, such as the French Outdoor Award - Winter, created by Sporaltec to highlight the most innovative French products (at 11:30 in the morning on February 5). Jarden Corporation takes over Dalbello Jarden Corporation has announced a definitive agreement to acquire the Dalbello Group through its Marker Völkl subsidiary. The purchase price has not been disclosed, but according to an Italian newspaper, the deal values Dalbello at one year’s sales or between 9.5 and 10 times earnings before amortization (Ebitda). Dalbello reached Ebitda of between 10 and 12 percent on a turnover of €30 million last year. The four children of Alessandro Dalbello - Monica, Susanna, Rino and Marta - are expected to continue to be actively involved in the company after the closing of the transaction, which is taking place during the first quarter of this year, after fulfillment of the customary conditions. Besides Völkl skis and Marker bindings, Jarden makes skis under the K2, Line and Madshus labels, but they are manufactured elsewhere and managed separately. Idee-Suisse – the Swiss Association for Idea and Innovation Management – awarded Swiss company X-Bionic the 25th annual Swiss Innovation Prize. The prize is awarded yearly to a single company for their support for future economic opportunities and innovative contributions made for the sustainable strengthening of the Swiss economy. The history of X-Bionic started in 2000, with the development of a revolutionary functional sock. Numerous patents in the area of functional clothing were to follow. A “think tank” in Wollerau consisting of experts in a wide variety of fields is responsible for these revolutionary developments and product optimizations. X-Bionic also works hard to ensure the sustainability of products and production. It has already received over 400 design prizes and test victories around the world for their efforts. In the coming year, X-Technology Swiss R&D AG will launch a shared sportswear collection with the Italian supersportscar manufacturer Lamborghini: X-Bionic for Automobili Lamborghini. My Sport Journey: a new way to book your outdoor vacation From Italy to USA, the last initiatives by C.A.M.P. The initiative is promoted by a group of entrepeneurs who share a passion for sport and love of nature: Massimiliano Lo Curto, sales manager for several top brands, practices triathlon since 1991: he spent the last two years focusing on X-Terra and Off-Road. Marco Lampasona, manager in the services sector, is an amateur cyclist both on- and off-road, trail runner, triathlete. Piergiulio Lauriano, manager in the services sector, specializing in strategic consulting, is a former kayak champion and amateur trail-runner. The company aims at becoming the referential web portal for any sport enthusiast who can access the offering of sport trips, book it, write a review and share his/her experience with a community sharing the same passion. The company works with ambassadors of the standing of Stefano Gregoretti (an ultra-runner with various victories and placings in international com- A weekend in Italy to discover the exciting via ferratas in Lecco area. Last October some Alpin readers enjoyed this amazing event organized by C.A.M.P. and the German magazine, climbing via ferratas of Pizzo d’Erna and Corna di Medale together with several C.A.M.P. collaborators (among which Germany sales manager Christian Bickel), Olaf Perwitzschky and Ulrike Lang of Alpin and alpine guides Pietro Biasini and Giacomo Casiraghi. The readers appreciated very much the patented Gyro system with its three independently rotating swivels that work together to prevent twisting and tangling of the two set lanyards. The other news is that few weeks ago, C.A.M.P. became the national title sponsor of Craggin’ Classic 2014: the largest collection of climbing festivals in the US. Craggin’ Classic 2014 started in Alta (Utah) to continue in North Conway (New Hampshire), New River Gorge (West Virginia) and Smith Rock (Oregon), passing from the new stop in Bishop (California). At every event, C.A.M.P. offered an in-depth light & fast alpinist clinic lead by Jesse Mattner. This clinic is an engaging open forum on what it takes to incorporate the elements of light & fast climbing and alpinism into our busy lives in order to see better results in the field. Other clinics are lead by C.A.M.P. athletes as Rob Pizem, Sarah Watson, Andy Raether, Scott Bennett, Blake Herrington, Benjamin Erdmann and Nathan Smith. www.camp.it petitions, including the Yukon Arctic Ultra, Racing the Planet), Genny Di Napoli (the two-times World Champion and European Champion in the Indoor 3,000 mt), and Mauro Giaconia (the World Record Holder in the 24 hour swim, having covered 101 km on 19th Dec 2008 in Chile). Among the partners of My Sport Journey there are tour operators, amateur athletic associations, hotels, guides, instructors, chambers of Commerce, and organizers of sporting events. The technical partners are international brands like Selle SanMarco, Montane and Eikony. www.mysportjourney.com European Outdoor Group welcomes first retail members At the end of 2014 the European Outdoor Group has welcomed six new members, including the first retailers. For the first time, leading retailers and retail groups like SportScheck, Transa Backpacking AG, Sport 2000 and STMI (Sports Trade Marketing International) have joined the association. In addition, also Czech specialist climbing hardwear brand Singing Rock has joined, along with the Czech sporting goods association Avoz. The total number of members is now 66, plus 10 associate members. Rolf Schmid, president of the EOG, comments: “The EOG is more representative of the whole 8 X-Bionic wins the 25th Swiss Innovation Prize 1 / 2015 outdoor industry than it has ever been and the addition of the new members reinforces that point. The market is at a critical stage now that overall growth has slowed down and activity and buying behaviour are changing. Challenging traditional patterns and creating fresh demand will be crucial for the future success of the sector and while every single business can play an individual role, some major tasks will need strong cooperation. We look forward to working with the new members and the others who will follow, to build an even stronger and more sustainably successful outdoor industry in Europe.” Mico Sport unveils its M1 Alberto Tomba range at Ispo Mico Sport design and technology are combined with the experience of one of the greatest sportsmen of all times, Alberto Tomba, to develop an innovative and high-performance socks and underwear line. It is the new M1 Alberto Tomba. The experience of Alberto Tomba, who has won everything in his incredible career - the World Cup, Olympics and World Championships - and was named Athlete of the Century last June for the centenary of CONI [The Italian National Olympic Committee], is the greatest guarantee of a top product. Alberto Tomba is much more than a testimonial for Mico Sport: he is a partner, an expert and a guarantor of the quality and technical nature of Mico Sport garments. The new underwear collection is available both for men and women, and was designed with skiers in mind. It is made up of technical shirt, underpants and socks. Further Mico Sport has selected Dryarn microfibre for the M1 line, an ingredient able to cope with the different level of moisture management. The perfect ingredient of a sport garment that can guarantee: breathability, thermoregulation and lightness. www.mico.it - www.dryarn.com NEWS / Haglöfs awarded in Stockholm for sustainability PrimaLoft joins Sustainable Apparel Coalition The Swedish trade magazine Sportfack has awarded Haglöfs as the Sustainability Brand of the Year. The award was presented to Haglöfs during Swesport, the Swedish outdoor and sports trade show held in Stockholm on January 11-12th. “We are very proud to receive this award, it is a solid recognition of the hard and consistent work that we have put into the sustainability area during recent years”, said Lennart Ekberg, director of sustainability at Haglöfs. Topics such as environmental impact, working conditions and human rights are parameters in Haglöfs’ day-to-day operations. Developing high-quality products that have a long life span is naturally a first step, but since 2013, company formulated new goals that will apply through 2015. 50% of all clothing products sold will be made from recycled material; 80% of all clothing products sold will be bluesign products i.e. made from material approved by bluesign; 50% of all hardware products sold will be made from bluesign-approved and/or recycled material; 40% of all footwear products sold will be made from recycled materials. PrimaLoft announced it has joined the Sustainable Apparel Coalition (SAC) and will use the group’s sustainability measurement tool, the Higg Index, to drive environmental responsibility across its supply chain. With its membership in the SAC, PrimaLoft joins more than 140 global brands, retailers and manufacturers, as well as government, non-profit environmental organizations, and academic institutions, which are collectively committed to improving supply chain sustainability in the apparel and footwear industries. PrimaLoft will contribute both data and resources to support the Higg Index, which gauges environmental sustainability and drives supply chain decision-making to improve efficiency and sustainability impact. The Higg Index is an open source, indicator-based tool that allows to evaluate materials, products, facilities and processes based on environmental and product design choices. www.PrimaLoft.com - www.apparelcoalition.org Masters, the Italian manufacturer of poles for ski, cross country, trekking and Nordic walking, announces the appointment of new management. As of December 3rd, Massimo Fregonese, has joined Masters as brand director with the goal of developing the brand and increasing its international presence. Massimo Fregonese has proven experience in the sporting goods business, having worked successfully for the last 8 years, as international sales and marketing director at CamelBak and for the previous 12 years as responsible for the saddle brand fi’zi:k. “I know Masters since several years - said Massimo Fregonese - team working, goals sharing, willingness to improve and learning by doing, as well a beautiful, technical and functional product are values and aspects that convinced me to join Masters team and those values will help me developing the brand and the international business”.The new Masters management will be present at ISPO Show in Munich (February 4th – 8th, 2015). Play Engadin, a new original Festival in Switzerland From 17th to 19th April Silvaplana and St. Moritz will host Play Engadin, the first edition of an innovative Sport, Music and Arts Festival in the magnificent territory of Switzerland. The aim of the event is to innovate the concepts of tourism and entertainment in a contemporary and sustainable project. A new show of the freestyle sport and its many aspects, that aims at becoming in future “a big meeting” for all those fond of this world. In spring Silvaplana is the ideal playground for young people, and the mood of Play is particularly oriented to a public aging 16-36. The mountain of Corvatsch with its snowpark will be an enormous freestyle lunapark where pros and amateurs will ride together. Music and art will complete this event. The objective for this first edition is to gather one thousand people. And the plans for the next future are to extend the event during two weeks. As per winter sports, from Thursday to Saturday there will be the Swiss championships of freestyle with top Swiss athletes as Iouri Podlatschikov, Christian Haller, Jan Scherrer, David Halblützel, Elena Könz, Sina Candrian, Isabell Derungs for snowboarding and Kai Mahler, Luke Schuler, Jonas Hunziker, Andri Ragethli, Joel Gisler, Till Matti, Camilla Berra, Virginie Faivre, Giulia Tanno for skiing. The organization of Play Engadin is looking for partners who want to share its positioning strategy and create a common value. Various the available packages. Play Engadin is an event by Moverz GmbH. www.playengadin.ch Ouray Ice Festival celebrates its 20th anniversary with Asolo Also for this 2015 Asolo has been main sponsor of the Ouray Ice Festival, the famous ice climbing competition that reached its 20th edition. Spot of the event as usually has been the American town of Ouray (Colorado), reference location for athletes, sport enthusiasts and sector players. During the meeting, from 7th to 11th of January, there has been some exhibitions, slideshows, clinics, an outdoor show and many meet-and-greet with professional athletes, other than many other activity for a wide public. The more thrilling events of the Festival have been the competitions, on 10th January the traditional Elite 10 1 / 2015 Mixed Climbing Competition, a challenge between the best world climbers, won by Will Gadd and Angelika Rainer. The day after it has been the moment of Speed Climbing Competition, a race dedicated to Hari Berger, won by the Asolo athlete’s Simon Duvernej (on his feet the Asolo ice climbing shoes Comp Xt) and Kendra Stritch. The Ouray Ice Climbing Festival represents an important opportunity to find resources for the maintenance of Ouray Ice Park, the famous and amazing rock canyon that offers more than 200 lines for ice and mixed climbing. www.ourayicepark.com/ice-festival Scarpa goes to Russia, since professional cycling Team Tinkoff-Saxo has chosen the Italian company’s products for its athletes. The shoes chosen for the yellow-blue team are Game (perfect for the gym and for traveling on the “hottest “ spots), Mojito GTX (for cold, winter and the great classic races of the Northern Europe) and a new version of Mojito, created specifically for the pool with a new specific design. The Team TinkoffSaxo, owned by Oleg Tinkov, directed by Stefano Feltrin and Bjarne Riis, is one of the most influential in the international sport scene and its values of hard work are shared by Scarpa. Thanks to this agreement, Scarpa is gaining further global visibility and great satisfaction wearing athletes like Alberto Contador (winner of the Tour of Italy in 2008, the Tour de France in 2007 and 2009 and the Vuelta de España in 2008, 2012 and 2014), Ivan Basso (winner of the Tour of Italy in 2006 and 2010) or Peter Sagan (winner of four stages in the Tour de France and three stages in the Vuelta de España). Thermore updates EvoDown and gets Bluesign approvation After the successful launch in the fashion segment, Thermore now releases its latest revolutionary product in the active sportswear and outdoor market. Inspired by the soft hand of the highest quality down feathers, this innovation can be described as a “rolled free-fiber composite” where two encapsulating layers stabilize the free fibers in the middle. Thanks to this construction EVOdown does not have all the limitations of almost all other down alternatives. The performance of EVOdown will be introduced globally during Ispo Munich and Outdoor Retailer (Salt Lake City, USA) trade shows. The new, “outdoor version” of Thermore EVOdown offers an even better recovery and loft retention. Also, Thermore has completed the process of porting the EVOdown technology into all its Asian plants, thus making it globally available. Recently there has been a lot of talking about traceability, origin of down and down alternatives. Thermore has always been committed to a cleaner environment and uses only first grade raw materials, this is also why only a few months after its launch, Thermore EVOdown is already fully Bluesign Approved. Kilian chooses Salomon and Pomoca for his equipment Salomon has recently announced that World-champion ski mountaineer and mountain runner Kilian Jornet has signed on to train and compete exclusively in Salomon ski equipment. The partnership means Kilian has joined the team product developers, engineers, designers and winter sports athletes like Greg Hill and Chris Rubens to be highly influential in creating Salomon’s next generation of backcountry ski products. “Ever since I began trail running, Salomon has always backed me up. Now, I’m excited to be taking our relationship even further to collaborate on some exciting new winter sports equipment ideas,” says Kilian Jornet. Furthermore, for what concerns the skins, the superstar of the mountain has chosen to compete in the winter with Pomoca. The Swiss company, leader in the production of ski touring skins, has signed a threeyear agreement with him for the supply of the best suited products to his winter challenges. “I trust the quality of Pomoca skins - Kilian closes - because of their glide and grip when conquering a mountain summit”. This winter, the Spanish athlete intends to take part in the Ski Mountaineering World Cup events in all three formats: individual, vertical race and sprint. In February, he plans to compete in the Ski Mountaineering World Championships in Verbier, France. ph. Jordi Saragossa Massimo Fregonese new brand director at Masters Scarpa “rides” together with cycling Team Tinkoff-Saxo NEWS / AUTOMOTIVE Un castello per le Guide Alpine della Lombardia Ufficializzata la nuova partnership tra Subaru e Scott Un luogo di prestigio ma anche funzionale dal punto di vista operativo. È il Castel Masegra di Sondrio che questo gennaio è divenuto la nuova casa delle Guide Alpine della Lombardia. La consegna delle chiavi è avvenuta lo scorso 17 dicembre e ha visto alla firma dell’accordo Luca Biagini (presidente del Collegio regionale lombardo) e Sergio Spolini (in rappresentanza del Comune di Sondrio). Sondrio ospiterà quindi la nuova sede del Collegio regionale delle Guide alpine della Lombardia. Esso occuperà il piano terreno dell’ala Est del maniero, sottoposta in precedenza a opere di restauro. Inoltre il Collegio avrà a disposizione per convegni e attività di formazione anche due grandi sale al primo e al secondo piano della stessa ala. Per il futuro il Comune di Sondrio prevede di creare all’interno del Castello Masegra anche un Museo dedicato alla montagna con la ristrutturazione delle altre ali del Castello. Anche in quest’ottica la presenza del Collegio Guide (del quale fanno parte dallo scorso novembre 22 nuove guide del Parco delle Orobie Valtellinesi) è funzionale alla creazione di un polo di attività culturali, formative, ricreative legate alla montagna. È stato celebrato lo scorso 15 gennaio il “matrimonio” tra Subaru Italia e Scott Italia che saranno legati per i prossimi tre anni. Questa operazione di co-marketing garantirà a entrambi i brand occasioni di visibilità nei rispettivi mercati. Già preannunciate collaborazioni in occasione di bike test e drive test. Alla cerimonia di presentazione, avvenuta presso la concessionaria Autorota di Bergamo, erano presenti i principali rappresentanti dei due brand. Tra essi il presidente di Subaru Italia Takashi Yamada che ha consegnato nelle mani del presidente di Scott Italia Franco Acerbis le chiavi di 5 autovetture. Si tratta di 3 Forrester D Adventure e 2 Outback D Lineartronic, a disposizione del team Scott per i suoi spostamenti. Durante i rispettivi discorsi di apertura, i rappresentanti dei brand hanno voluto sottolineare la vicinanza tra le due realtà: il marchio Subaru è da anni coinvolto nel mondo dello sport outdoor e della montagna, suo ambiente d’elezione viste le caratteristiche tecnologiche dei suoi mezzi. Ovviamente in questi mercati ritroviamo Scott, con un’offerta in grado di coprire in modo completo le più svariate attività: dal ciclismo su strada alla mountain bike, dal trail running fino allo sci in e fuori pista. Il bacino dei rispettivi mercati ha dunque molti interessi in comune e certamente, durante gli eventi promozionali, saprà apprezzare i prodotti di entrambi i brand. Debutta a Livigno il 1° Adventure Awards Winter Tour Dopo il successo delle prime edizioni estive, gli Adventure Awards vanno in scena quest’anno per la prima volta anche in veste invernale. Fra i migliori film al mondo a tema freeride, sci e sport invernali che saranno proiettati durante alcuni dei più importanti eventi nelle principali località alpine sono stati selezionati oltre 50 titoli. Il primo appuntamento è il 2 febbraio a Livigno, all’interno di European Freeride Festival. Il 18 dello stesso mese il tour si sposterà a San Martino di Castrozza, in collaborazione con King of Dolomites, evento che unisce fotografia e neve e che richiama ogni anno i più grandi nomi internazionali del settore. Il giorno dopo (19 febbraio) sarà la giornata dedicata al workshop di Story-telling di Emilio Previtali, che si concentrerà sul rapporto tra storie e immagini. Il 7 e 8 marzo Adventure Awards Winter Tour sarà a Cortina, ai M’Over Freeride Days, per la proiezione della selezione dei film e un incontro con grandi ospiti in collaborazione con M’Over, Exclusive Sport Experience. Infine, il 27 e 28 marzo, si chiude al Freeride Festival di Madesimo (l’edizione estiva del festival si svolgerà dal 27 luglio al 2 agosto 2015). www.adventureawards.it/edizione-invernale Il Land Rover Winter Tour 2015 scalda i motori Il 24 e 25 gennaio ha preso inizio a Cortina il Land Rover Winter Tour 2015, unitamente al progetto Dream Team. Le tappe previste dal circuito consentiranno ai visitatori, contattando direttamente in loco l’area hospitality di Land Rover o tramite prenotazione on-line, di effettuare emozionanti test drive sulla neve delle nuove Range Rover Evoque e Land Rover Discovery Sport. Inoltre, al fine di sottolineare lo stretto rapporto tra il mondo Land Rover e quello della montagna, la casa automobilistica inglese ha siglato, per l’intera stagione invernale, un’importante partnership con M’over, scuola di sci e alpinismo con sede a Cortina, per il comune progetto denominato Dream Team. La collaborazione offrirà così la possibilità di vivere un’esperienza sportiva unica assieme a grandi campioni azzurri come Deborah Compagnoni e Kristian Ghedina. Hashtag ufficiale dell’evento è #landroverwintertour2015. www.lrwintertour.it 1 / 2015 11 1 / 2015 11 NEWS / Finanziamento da 450mila euro per le falesie lecchesi E’ stato sottoscritto ieri, presso il Palazzo dello Ster di Lecco, l’accordo di programma destinato a salvaguardare le falesie del lecchese. A siglare l’ambizioso progetto, oltre a Regione Lombardia, anche le Comunità montane del Lario Orientale e della Valsassina, il Comune, la Provincia, la Camera di Commercio di Lecco e il Collegio Regionale Guide Alpine Lombardia. Ammonta a 450mila euro, di cui 400 provenienti da risorse regionali, la somma messa a disposizione per la riqualificazione e la conseguente valorizzazione di numerose falesie, non a torto considerate un patrimonio storiconaturalistico che merita di essere tutelato. Un ruolo assolutamente centrale, nella realizzazione del progetto, sarà rivestito dal Collegio Guide Alpine, garante della qualità del lavoro svolto che, come ha sottolineato il presidente Luca Biagini: “Non dovrà essere seriale, ma rispetterà le peculiarità e lo stile di arrampicata di ogni falesia, perché ogni parete ha caratteristiche che la rendono unica e come tali vanno rispettate. Ragionando pertanto secondo quest’ottica, sarà nostra cura coinvolgere nell’opera di valorizzazione anche le persone del posto, dai frequentatori assidui ai primi chiodatori”. Alla conferenza stampa tenutasi per la firma dell’accordo, a riconferma di quanto detto da Biagini, erano infatti presenti anche gli alpinisti locali Pietro Corti e Pietro Buzzoni, oltre a personaggi del calibro di Delfino Formenti e Marco Ballerini. Un progetto pilota, come ha voluto sottolineare anche l’Assessore regionale allo Sport Antonio Rossi, la cui triplice valenza sarà quella di valorizzare la pratica dell’arrampicata sportiva, la messa in sicurezza di alcuni importanti siti di arrampicata della provincia e lo sviluppo di un turismo legato all’arrampicata ma non solo. Oggetto di riqualificazione saranno infatti anche i sentieri d’accesso e le zone adiacenti alle falesie. Per questioni organizzative non è stata ancora fissata una data di inizio lavori. Molto probabilmente il primo sito d’arrampicata ad essere preso in considerazione sarà Galbiate, tra la fine di marzo e gli inizi di aprile. Torneremo sull’argomento con un articolo più approfondito su uno dei prossimi numeri. La Sportiva test&feel tour 2015: in prova la nuova Genius La Sportiva ha presentato la nuova edizione del test&feel tour, che quest’anno si focalizzerà sul climbing e sui prodotti più innovativi dotati dell’esclusiva tecnologia No-Edge. Pietro Dal Pra, climber, tester e product developer per La Sportiva, toccherà così alcune tra le palestre d’arrampicata italiane più importanti per far conoscere e provare anche la novità più recente dell’azienda di Ziano di Fiemme: Genius. Non mancherà poi lo spazio per le antecedenti Speedster e Futura, pioniere del concetto No Edge. Gli appuntamenti del tour non saranno dedicati solo ai test, ma offriranno l’occasione di capire di più sul come e perché scegliere un modello o l’altro, a seconda delle caratteristiche morfologiche del piede, dei gusti arrampicatori, delle esigenze “verticali” di ogni climber. Pietro aiuterà a “sentire” quale può essere la scarpetta ideale per ogni climber, in ottica di prestazione, di piacere per il gesto stesso, di possibilità di migliorare come scalatori. Tutto questo dopo aver analizzato ogni piede ed aver ascoltato individualmente le esigenze di ogni partecipante. Tappe, tutte nel mese di febbraio: Milano, Rock Spot 2 (17-02), Torino, B-Side (18-02), Genova, La Sciorba (19-02), Roma, Vertical Park (20-02), Macerata, Arterisko (23-02), Bologna, Up Urban Climbing (24-02), Brescia, Roc Palace (25-02), Pietramurata, Boulder City (26-02). CMP: monomarca a Cortina con La Cooperativa CMP, il marchio sportivo del gruppo F.lli Campagnolo, ha aperto il 28 novembre a Cortina un nuovo store monomarca, in Corso Italia 18. La superficie di 80 mq propone le coloratissime collezioni CMP uomo e donna per lo sci e le attività outdoor estive e invernali. Il punto vendita è nato grazie alla partnership fra CMP e La Cooperativa di Cortina, importante realtà commerciale e sportiva del territorio cortinese. “La scelta di aprire una vetrina monomarca a Cortina è una scelta naturale e strategica al tempo stesso”, spiega Fabio Campagnolo, titolare di CMP. “Siamo un marchio italiano e Cortina è la località alpina italiana probabilmente più famosa al mondo, che ci permetterà di raggiungere un pubblico appassionato e competente, in grado apprezzare sul campo la qualità, la funzionalità e lo stile dei nostri capi. Inoltre, grazie alla clientela mondiale presente nel capoluogo ampezzano, lo store cortinese farà si che la conoscenza del nostro marchio e la sua popolarità vengano amplificate anche nel resto del mondo”. “La Cooperativa si lega da sempre solo con marchi leader nel loro settore. La collaborazione con CMP nasce dal desiderio di proporre alla nostra clientela un marchio sportivo finalmente italiano e di qualità indiscussa, già molto conosciuto in Europa e in Germania in particolare”, ha aggiunto Mario Manaigo, direttore de La Cooperativa. Un successo l’evento “Natale in Famiglia” di Vibram Non è l’ennesimo cinepanettone ma un’originale iniziativa firmata Vibram. Si tratta di “Natale in Famiglia” che lo scorso 17 dicembre ha aperto le porte dell’azienda di Albizzate (VA) alle famiglie dei dipendenti per raccontare la storia d’innovazione nata nel 1937, quando l’accademico del CAI Vitale Bramani sviluppò la prima suola in gomma per calzature da montagna che rivoluzionò l’approccio all’attività outdoor: il Carrarmato. Il family day si è aperto con una visita guidata all’interno dell’azienda e della fabbrica, dove anni di ricerca e la fabbricazione di milioni di suole hanno permesso a Vibram di diventare sinonimo di qualità, performance, sicurezza, design. Ma soprattutto innovazione, come quella che nel nel 2004 ha creato la prima scarpa dotata di scomparti indipendenti per le dita: Vibram FiveFingers. L’evento ha poi previsto una serie di attività per grandi e bambini. Dopo l’aperitivo e Ecco la nuova linea Active e Lifestyle by Mountain Affair Una nuova collezione ispirata dal personaggio iconico Gary Snyder, scrittore buddista e climber conosciuto anche come “Il poeta della profonda ecologia”. Il 26 gennaio Mountain Affair ha scelto la caratteristica location della Baita San Pancrazio, a Roma Trastevere, per presentare la linea di abbigliamento fall winter 15/16. Composta da capi Active e Lifestyle, propone modelli destinati a vari tipi di attività, dal mountaineering, trekking, hiking, sking, peak, yoga, per ciascuna delle quali offre una gamma di capi dedicati. I materiali dei capi Active si contraddistinguono in particolare per le proprietà di asciugatura rapida, resistenza all’acqua e agli strappi, avere proprietà antibatteriche, proteggere dal vento e allo stesso tempo essere traspiranti. La nuova collezione, soprattutto nella sua espressione Lifestyle è stata disegnata a partite da forme orientali, i riferimenti al Sol levante sono identificabili anche in alcuni 12 1 / 2015 dettagli come il Monte Fuji e il sole stampati sulle t-shirt. Una interpretazione del mood boy scout, sempre in tema Giappone, si traduce patch applicati sulle camicie, sulle felpe e sui piumini. All’evento di presentazione, gli ospiti hanno potuto entrare all’interno di un’atmosfera autentica, grazie anche al lavoro di Molto Italiano, altro marchio di proprietà della società Advanced Retail Project oltre a Mountain Affair che opera nel settore food and hospitality. la cena, un “after party” ha chiuso il sipario sulla giornata. Tutto l’evento è stato accompagnato da musica live, esibizioni di diversi artisti, giochi di luce e video proiezioni. In loco era presente un calzolaio certificato Vibram che ha mostrato il processo di risuolatura delle scarpe. Durante l’evento è stato infine possibile contribuire, attraverso l’acquisto di torte preparate da alcuni dipendenti, a far sorridere un bambino grazie alla partecipazione della Onlus Magica Cleme. “Natale in Famiglia” valorizza l’orientamento dell’azienda al dipendente come persona che ritrova nel luogo di lavoro un contesto stimolante. Questo family day è solo una delle attività e dei progetti che Vibram sta sviluppando in questo senso. Rientrano in questa strategia anche l’apertura di una nuova mensa (un luogo accogliente, luminoso e rilassante dove il protagonista indiscusso è il cibo di qualità) e l’avvio di un orto aziendale per garantire alimenti a km zero. L’ultimo saluto a Vilma Vitali Domenica 4 gennaio a Montebelluna (TV), si è spenta, a causa di un male incurabile, la fiamma di Vilma Vitali. Dal 2009 Marketing Manager per Italia, Spagna e Portogallo dei marchi Columbia e Sorel, Vilma era una professionista molto conosciuta e apprezzata fra gli addetti ai lavori e non solo. In passato approdata in The North Face nel momento strategico dell’apertura della sede europea dell’azienda in Italia, per ricoprire il ruolo di responsabile Customer Service per l’area mediterranea. Dopo questa importante esperienza, Vilma collabora con altre aziende leader nel mondo outdoor, sia nelle vendite che nel marketing; solo per citarne alcune, Cisalfa Sport, Mountain Hardwear, Millet e Wild Roses, prima di entrare in Columbia. Appassionata lei stessa dello stile di vita outdoor, Vilma ha vissuto con entusiasmo e determinazione le sfide incontrate sul suo cammino. La redazione di Outdoor Magazine, che ha avuto la fortuna e il piacere di conoscere bene Vilma, porge le più sincere e sentite condoglianze ai suoi familiari, amici e colleghi. NEWS / WEB & DINTORNI RECORD DI ASSUNZIONI IN EUROPA PER AMAZON: SONO 6.000 NEL 2014 Amazon ha annuncia di aver creato più di 6.000 posti di lavoro a tempo indeterminato nel solo 2014 in tutta Europa, stabilendo così un nuovo record di assunzioni dal 1998, quando aprirono i primi due siti web europei: Amazon.co.uk e Amazon.de. Amazon ora conta più di 32.000 dipendenti a tempo indeterminato nel vecchio continente. “La domanda dei clienti non è mai stata così elevata in tutta Europa e riscontriamo molte aree promettenti dove innovare e investire in futuro. Negli ultimi due anni abbiamo creato più di 10.000 posti di lavoro che si sono aggiunti ai già ampi team di Amazoniani, mentre quest’anno abbiamo raggiunto un nuovo record con oltre 6.000 nuove posizioni”, ha affermato Xavier Garambois, vice presidente di Amazon EU Retail. “Nonostante questo record di assunzioni, siamo ancora in una fase di grandi investimenti e abbiamo molte posizioni aperte che prevediamo di coprire nel 2015”. Nel 2014 Amazon ha assunto in più di 50 sedi in tutta Europa, offrendo nuovi ruoli per un ampio spettro di competenze. PUBBLICITÀ “A PORTATA DI POLSO”: ORA È POSSIBILE CON APPLE WATCH Secondo quanto riportato sul Wall Steet Journal, c’è grande fermento da parte delle aziende per l’uscita dell’Apple Watch. TapSense infatti ha annunciato una soluzione che consentirà di inserire pubblicità su app sviluppate per lo smartwatch della mela, con formati specifici e la possibilità di sfruttare la localizzazione. Anche inMarket punta a portare sull’orologio info e offerte in base alla posizione dell’utente all’interno di un negozio. La piattaforma di TapSense si rivolge alle applicazioni di terze parti per l’AppleWatch ed è ancora in fase di test con sviluppatori e inserzionisti. I formati delle pubblicità saranno pensati per essere visualizzati sul display dell’orologio e sarà sfruttata la posizione dell’utente per inviare spot mirati. Obiettivo della società inMarket è invece proprio quello di raggiungere i consumatori quando sono all’interno dei negozi, inviando promozioni e offerte in tempo reale in base all’area del negozio in cui si trova l’utente. Accanto alle società esterne c’è ovviamente iAd, la divisione pubblicitaria della stessa Apple. VIEWABILITY DELLE CAMPAGNE VIDEO, ECCO LA NUOVA MOSSA DI GOOGLE Al CES di Las Vegas, Neal Mohan, head of video and display ad products di Mountain View, ha annunciato che Google è ora in grado di fornire una reportistica sulla viewability delle campagne video erogate dai suoi network, come ad esempio YouTube. Nella sostanza Mountain View informerà brand e investitori sulla reale visione da parte degli utenti degli spot pubblicitari, oppure se vengono saltati e spostati fuori dalla pagina. La definizione di viewability fissata dal Media Rating Council americano, e su cui si basa Google, dichiara che una pubblicità è “visibile” quando almeno il 50% dei pixel di cui è composta appare sullo schermo per almeno 2 secondi. L’azienda, ha continuato Mohan in un blog post, nel 2015 “ha in mente di offrire analytics anche sulla durata di fruizione dei video pubblicitari e sull’attivazione dell’audio durante la visione”. 22 MILIONI DI ITALIANI NON UTILIZZANO ANCORA INTERNET Fanalino di coda in Europa, insieme a Grecia, Bulgaria e Romania, in questa speciale classifica l’Italia mostra una certa arretratezza. Secondo l’Istat sono infatti 21 milioni e 994 mila le persone di 6 anni e più che al 2014 non hanno mai utilizzato Internet (pari al 38,3% della popolazione residente in Italia). Quote che crescono in maniera esponenziale se si sale per fasce di età: tra i 65-74 anni arriviamo al 74,8%, mentre è 93,4% tra gli over 75. Scendendo fino ai cosiddetti “nativi digitali”, si nota come nei giovanissimi tra i 6-10 anni siano 1 milione e 518 mila a non utilizzare internet, più del 50% del paese. Analizzando per genere sessuali, navigano il 62,3% degli uomini e il 52,7% delle donne. Infine uno sguardo agli strumenti della rete: cresce l’e-commerce, utilizzato dal 34,1% degli utenti di 14 e più anni, mentre un terzo degli internauti sfrutta le possibilità offerte dai servizi cloud. FACEBOOK AT WORK: ZUCKERBERG LANCIA LA SFIDA A LINKEDIN? Sebbene sia visibile sugli app store di iOS e Android, attualmente è disponibile solo per i partner pilota. Stiamo parlando della nuova app creata da Facebook, Facebook at Work, un servizio a disposizione dei professionisti per connettersi e collaborare in modo efficace attraverso l’utilizzo degli strumenti offerti dal social. Facebook at Work avrà infatti le stesse peculiarità del tradizionale social, (come News Feed, Gruppi, messaggi, eventi), e offrirà un’esperienza del tutto simile. La differenza sta nella sua finalità: comunicare esclusivamente coi propri colleghi attraverso informazioni sicure, protette e confidenziali. Il lancio del servizio evidenzia l’intenzione da parte dell’azienda di Zuckerberg di concorrere con altri social network “professionali”, LinkedIn in primis. Oltre ovviamente all’aspetto più nascosto: portare gli utenti a trascorrere più tempo sul social significa infatti più opportunità pubblicitarie e quindi più guadagno per Facebook. QUASI 230 I MILIARDI GENERATI DA FACEBOOK NEL 2014, DI CUI 6 IN ITALIA È stata Deloitte, azienda specializzata in servizi di consulenza e revisione, a condurre un’indagine sull’impatto economico di Facebook nell’anno da poco concluso. Stando ai rilievi, il social network fondato da Marc Zuckerberg avrebbe prodotto circa 227 miliardi di dollari in tutto il mondo e creato 4,5 milioni posti di lavoro. Come specifica l’agenzia, non si tratta del fatturato della società ma delle attività economiche di terzi abilitate dalla capacità di Facebook di generare connessioni tra persone e aziende, abbattere barriere al marketing, stimolare l’innovazione anche attraverso la sua piattaforma per sviluppatori. Il calcolo è stato effettuato attribuendo un valore a ciascun “like” (in quanto generatore di un impatto amplificato sulle imprese con pagine su Facebook) e considerando inoltre le applicazioni mobili e i giochi che i consumatori usano sulla piattaforma. È stata considera infine la domanda di gadget e servizi di connettività on-line sugli acquisti di prodotti che, pubblicizzati su Facebook, possono essere attribuiti direttamente a Facebook. Per quanto riguarda il caso particolare del nostro Paese, in Italia l’impatto economico di Facebook sarebbe stato pari a 6 miliardi di dollari e avrebbe prodotto circa 70mila posti di lavoro. 1 / 2015 13 INTERVISTE / PARLA STEFANO MADAU, GENERAL MANAGER DELLA DIVISIONE HARDWARE OBERALP Una task force per 4 marchi Lo scorso dicembre abbiamo avuto modo di scoprire in anteprima - unici media italiani presenti - la nuova piccozza North-X (vedi box a pagina 17). È stata anche l’occasione per conoscere il direttore tecnico della divisione hardware del gruppo Oberalp, Egon Resch, che ci ha illustrato come è nata la vite da ghiaccio Quick Screw (foto sotto), vincitrice nel 2014 sia di un Ispo Awards sia di un Outdoor Industry Award. Ma dell’evento e del nostro test vi racconteremo nei dettagli sul prossimo numero. Qui vi proponiamo invece un’interessante intervista al general manager hardware Stefano Madau, al quale abbiamo chiesto di raccontarci come è articolata la struttura che dirige e quali altri sorprese saprà riservare per il futuro. Salewa è conosciuto nel mondo per le sue linee di abbigliamento outdoor ma da sempre a esse affianca anche l’hardware. Ci racconti com’è iniziata la tua avventura in azienda e da quali esperienze professionali vieni? Sono entrato in Salewa circa un anno fa, a ottobre 2013, venivo da un’esperienza di tre anni come responsabile della divisione sport di Safilo. Ho il ruolo di responsabile della divisione technical hardware per tutti quattro marchi di proprietà del gruppo Oberalp. Quando è nata e com’è articolata la divisione hardware all’interno del brand? In realtà Salewa nasce nel ‘35 come marchio tedesco di hardware, nel quale è stato a leader fino al recente passato quando ha iniziato a sviluppare maggiormente la parte abbigliamento/calzature, mentre la parte hardware è andata un po’ in secondo piano pur rimanendo sempre presente. All’interno del gruppo Oberalp ci sono 4 diverse divisioni, l’abbigliamento, il footwear, l’hardware e l’equipment, che racchiude sacchi a pelo, tende e accessoristica. Ogni divisione serve trasversalmente i quattro marchi del gruppo: Salewa, Dynafit (esclusa la parte sci/ attacchi), Wild Country e Pomoca. L’hardware come l’abbigliamento viene sviluppato a Bolzano (con un distaccamento a Tideswell in Inghilterra dove ha sede il neoacquisito marchio Wild Country), mentre a Montebelluna si trova la divisione footwear, quella equipment invece ha sede in Germania. Per quanto riguarda il team all’interno della divisione sono presenti due aree di competenza: quella tecnica e di sviluppo (dove ci si occupa di R&D, fornitura e logistica) di cui il direttore è Egon Resch con il suo team, e quella dedicata all’area vendita, comunicazione e marketing di cui fa parte Julia Denkmayr, entrambi li hai conosciuti al Product Test di Pitztal. 14 1 / 2015 Ricordiamo i principali prodotti presentati in questo segmento e quali i più riusciti e di successo? I più recenti sono appunto la vite da ghiaccio Quick Screw, che ha vinto l’ISPO Award nella categoria Climbing Equipment e l’Outdoor Industry Award, e i nostri set da via ferrata per i quali siamo proprietari di alcuni brevetti. Andando più indietro con gli anni avevano fatto epoca i caschi da arrampicata (10-15 anni fa Salewa è stata la prima a lanciare sul mercato i primi modelli ultraleggeri), che adottavano l’innovativo sistema in-moulding. Abbiamo avuto modo di testare l’Ergo Belay System. Tuttavia non pare abbia presentato grosse novità rispetto ad altri strumenti sul mercato e su corde particolarmente rigide con diametri oltre il 10,3 appare macchinoso nell’uso. Tornerete a sviluppare questo prodotto o presenterete altre novità sul fronte degli assicuratori? Ergo Belay è stato sviluppato non come un assicuratore automatico, ma come un’evoluzione dello Smart della Mammut per provare a risolvere i problemi di bloccaggio della corda che alcuni attrezzi lamentano. È stato lanciato ad Outdoor e verrà consegnato in primavera, ha avuto qualche ulteriore perfezionamento rispetto alla versione che avete potuto provare dopo la fiera ma nulla di sostanziale. In termini di assicuratori al prossimo Outdoor invece possiamo anticiparvi in esclusiva che lanceremo un nuovo modello autobloccante per la falesia che sarà una grossissima novità in questo specifico segmento e che, siamo convinti, potrà stravolgere le regole del gioco! Il prototipo è già avviato alla fase finale è sarà l’assicuratore automatico più sicuro sul mercato. Stiamo ancora valutando se lanciarlo a marchio Salewa o Wild Country. Quali sono i progetti di sviluppo che hai seguito in Salewa? La vite da ghiaccio e l’Ergo Belay li ho solo “ereditati”, invece ho seguito la nuova col- a cura di: Paolo Grisa Lo abbiamo raggiunto in Inghilterra, nella sede del marchio Wild Country. Da poco più di un anno in azienda, il responsabile del team di lavoro ci spiega come opera la divisione tecnica che gestisce, oltre al marchio inglese, anche Salewa, Dynafit e Pomoca. Parlandoci così degli ultimi prodotti lanciati sul mercato e anticipandoci i progetti futuri. lezione di imbraghi, la piccozza North X e il nuovo casco da freeski Vert che appunto presenteremo al prossimo Ispo. Questo casco in particolare è un prodotto che manca oggi sul mercato. Coniuga la leggerezza di un casco da climbing con le prestazioni di uno da sci alpino grazie alla doppia omologazione, integrandosi perfettamente con le maschere. Parliamo di un peso sotto i 350 gr, molto vicino a un normale casco climbing. Per quest’uso può essere anche alleggerito. È un casco il cui target guarda in particolare al mondo del freeski e dello sci ripido, un bacino di utenti in crescita. La divisione hardware si dedica esclusivamente allo sviluppo dei prodotti, mentre la produzione viene affidata a fornitori esterni, giusto? Molti tra i principali brand produttori di hardware hanno esternalizzato le fasi produttive in paesi esteri, mentre pochi altri l’hanno mantenuta nel paese d’orgine. Qual è la vostra strategia? Per ovvie ragioni di costo gran parte delle nostre produzioni oggi sono fatte in Far East, mentre tutto il design e la prototipia sono fatti in casa. Alcuni prodotti particolari, come il set da ferrata, sono prodotti in Austria, tuttavia la Cina sta attualmente iniziando a presentare alcune problematiche e non escludiamo in futuro di riportare la produzione, se non in casa, almeno nell’est Europa. Il fatto che un vostro fornitore abbia creato un proprio marchio ha influito sulle vostre strategie produttive? Chiaramente hanno in parte sbilanciato la loro produzione sul loro marchio, questo però ci ha influenzato solo marginalmente in quanto il nostro posizionamento come target è leggermente superiore. Anche se rimane il problema che su certe categorie di prodotto il consumatore tende ad acquistare al prezzo più basso. Il gruppo Oberalp, di cui Salewa fa parte, Da sinistra in piedi: Hannes Egarter (product manager), Peter Kuschnigg (product developer), Katrin Höller (project manager), Verena Neufeldt (quality manager), Egon Resch (technical director). Sotto: Julia Denkmayr (pm), Tsveta Lambreva (pm), Stefano Madau (division manager). Otto persone da ben 4 paesi (Austria, Germania, Italia, Bulgaria) di recente ha acquisito anche il marchio di attrezzatture per l’arrampicata Wild Country. Saranno possibili in futuro collaborazioni tra i rispettivi team oppure i due brand seguiranno strade separate? Innanzitutto bisogna chiarire che il brand Salewa non è solo arrampicata, è tutto ciò che è montagna. Coprire il mondo del climbing ci aiuta a consolidare il marchio presso le categorie più giovani. Per Wild Country il posizionamento è molto chiaro, come dice lo stesso claim aziendale: pure climbing, per scalatori molto “core”. I suoi prodotti servono l’indoor climbing, lo sport climbing, il trad climbing più purista e si rivolgono nel mercato a un target molto alto. Su prodotti che si sovrappongono si cerca comunque di differenziarli rivolgendosi a diversi target, non a caso abbiamo voluto mantenere designer diversi. Il team di sviluppo di Wild Country è composto da ragazzi inglesi appassionatissimi di trad climbing che vivono nel tempio di questa displina, il Peak District. Poi c’è una supervisione tecnica comune, svolta da Egon Resch, che permette di dare un respiro internazionale a un marchio che altrimenti è troppo identificato come anglosassone (a fondare il marchio il climber Ray Jardine, tra i più attivi in Yosemite alla fine degli anni ’70, ndr), ma che a nostro avviso ha buone opportunità di sviluppo anche sulle nostre Alpi. L’hardware rispetto all’apparel ha costi di investimento molto alti, qual è la spesa media per lo sviluppo di un nuovo progetto? Dipende dal prodotto. Per progetti complessi, per esempio un casco di alta gamma, tra il design e la prototipia richiede circa 80.000 euro e quasi un anno di sviluppo. Moschettoni e rinvii hanno stampistica ma non così massiccia, quindi circa qualche decina di migliaia di euro. Il gruppo Oberalp è proprietario anche del marchio Dynafit, tra i leader nello scialpinismo. È possibile che in futuro vi dedicherete anche allo sviluppo di prodotti ultraleggeri dedicati a questa disciplina, coprendo così magari anche il mondo race, o invece rimarrete nell’ambito dell’alpinismo classico? Il bello e il difficile di una divisione è proprio che deve “cambiare cappello” a seconda di quale marchio deve servire, idealmente un prodotto Salewa deve essere differente da un prodotto Dynafit. Se per quando lavoriamo su un progetto Salewa il nostro focus in testa deve essere “strong e, in un secondo tempo, light” Dynafit invece è “speed up”, leggerezza pura, ovviamente anche qui con diverse declinazioni, perché il mondo race è una cosa (con relativi regolamenti gara, che spesso variano da un anno all’altro) e quello speed touring un’altra. INTERVIEWS / TALKING WITH STEFANO MADAU, GENERAL MANAGER OF THE OBERALP HARDWARE DIVISION A TASK FORCE FOR 4 BRANDS We met up in England, in the headquarters of the brand Wild Country. The head of the working team, in charge for little more than a year, explained how the technical division manages the English brand, as well as Salewa, Dynafit, and Pomoca. He talked about the latest products launched on the market and gave us a glimpse of their future projects. Last December we - the only Italian media to take part into this preview - had the chance to test the new North-X ice axe (see box on page 17). We also had the chance to meet the technical manager of the hardware department of group Oberalp, Egon Resch, who showed us the inception process of the Quick Screw ice screw (photo below), 2014 Ispo Awards and Outdoor Industry Award winner. We will deal with a more detailed insight on the event and on our tests in the next issue. In this issue we want to concentrate on the outstanding interview with Mr Stefano Madau, general manager of the hardware department, who answered our questions concerning the structure of the department he coordinates and which new surprise we shall expect in the future. Salewa is known worldwide for its outdoor apparel, but it has never neglected hardware. Could you tell us something about how you started your professional adventure in this company and your professional background? I started working in Salewa about a year ago, in October 2013, after three years as the Sports Department manager in Safilo. Now I am the technical hardware department manager in each of the four brands owned by group Oberalp. When was the hardware department born and how is it structured within the brand? Salewa actually moved its first steps as a German brand in 1935 in the hardware sector, keeping its leading position up to the recent past, when it started to focus more on the development of clothing / footwear after downsizing its hardware department; anyway it still holds its ground even in that sector. Within the group Oberalp there are four different divisions: clothing, footwear, hardware and equipment, which includes sleeping bags, tents and accessories. 16 1 / 2015 Egon Resch ci spiega la nuova North-X. A destra illustra sul campo le qualità della vite da ghiaccio Quick Screw Each division serves across the four brands of the group: Salewa, Dynafit (excluding the ski / bindings part), Wild country, and Pomoca. The hardware, as well as the clothing, is developed in Bolzano (with a branch in Tideswell, England, in the headquarters of the newly acquired brand Wild Country), while the footwear division resides in Montebelluna, and the equipment department is instead based in Germany. As for the team within the department, there are two areas of expertise, the technical and development one (where we deal with R & D, supply and logistics), whose director is Egon Resch with his team, and the sales, communication and marketing one. Julia Denkmayr works in there. You met both her and Mr Resch at the Product Test in Pitztal. Could you list the main products in this segment, while mentioning the most succesful? Our latest products include the Quick Screw ice screw, winner of the Outdoor Industry Award and of the ISPO Award in the Climbing Equipment category, and our via ferrata sets, for which we own several patents. Going further back over the years our climbing helmets were a real milestone: 10-15 years ago Salewa was the first to market the first ultralight models, which implemented the innovative in-moulding system. We have tested the Ergo Belay System which however does not seem to show great differences compared to other tools on the market; it appears cumbersome to use compared to more rigid ropes with diameters over 10.3. Will you keep on developing this product or are you going to work on new belay equipment? Ergo Belay was developed not as an auto belay system, but as an evolution of Mammut’s Smart, trying to solve the rope locking problems that some tools present. It was launched at Outdoor and will be delivered in spring, it has undergone some further refinement than the version that you tried after the fair, but without substantial changes. Speaking of belays, at the next Outdoor we can exclusively tell you in advance that we will launch a new auto “run from the cliff” belay that will be a very big news in this specific segment and which, we believe, can overturn the rules of the game! The prototype has already started the final phase and will surely be the safest auto belay on the market. We are still considering whether to launch it either as brand Salewa or Wild Country. Which development projects have you followed in Salewa? I’ve simply “inherited” the ice screw and Ergo Belay, instead I followed the new collection of harnesses, the North-X ice axe and the new Vert freeski helmet that we will indeed launch at the next ISPO. This helmet, in particular, is a product that is lacking on the market today. It combines the lightness of a climbing helmet with the performance of an alpine skiing helmet thanks to its double approval standards, integrating perfectly with ski masks. We speak of a weight below 350 grams, very close to a normal climbing helmet. For this use it can also be lightened. It is a helmet targeted particularly to the freeskiing and steep skiing world, with a user base in constant growth. The hardware division is dedicated exclusively to the development of products, while production is outsourced to external suppliers, am I right? Many of the leading hardware manufacturers brands have outsourced production stages in foreign countries, while a few others have sta- yed in the country of origin. What is your strategy? For obvious reasons of cost most of our products today are made in the Far East, while the entire design and prototyping is homemade. Some particular products, such as via ferrata set, are manufactured in Austria, however, China is now starting to show some problems and we cannot rule out that in the future we will bring the production if not at home at least in Eastern Europe. The fact that your supplier has created its own brand has affected your production strategies? Roger Schaeli è sicuramente uno dei primi tester e utilizzatori dei prodotti hardware Salewa Clearly they have partly unbalanced their production on their brand, but this has only marginally affected us, as our target positioning is slightly higher. Although it remains the problem that consumers tend to buy certain product categories at the lowest price. The Oberalp group, which includes Salewa, has recently also acquired the brand Wild Country for climbing equipment. Will there be any possible future collaborations between the respective team or the two brands will follow separate ways? First we must clarify that the Salewa brand is not only climbingrelated, it mountain-related at its widest. Covering the world of climbing helps us to consolidate the brand throughout the younger categories. Wild Country’s positioning is very clear, as the same corporate claim goes: pure climbing, for very “core” climbers. Its products serve indoor climbing, sport climbing, the more purist trad climbing and are directed in the market to a very high target. Products that overlap tend to be differentiated addressing different targets, not surprisingly we wanted to keep different designers. The development team of Wild Country is made up of English guys, real trad climbing lovers living in the temple of this discipline, the Peak District. Then there is a common technical supervision, conducted by Egon Resch, which allows to give an international feel to a brand that is otherwise too identified as Anglo-Saxon (it was the climber Ray Jardine, among the most active in Yosemite at the end of the 70s, to found the brand ed) but which we believe has good development opportunities also in our Alps. The hardware compared to the apparel has very high investment costs. What is the average expenditure for the development of a new project? It depends on the product. For complex projects, for example, a high-end helmet, including its design and the prototype, can cost around 80,000 Euros and nearly a year of development. Carabiners and referrals do have printing moulds, but not so massive, then about a few tens of thousands of Euros. The Oberalp group also owns the brand Dynafit, among the leaders in ski touring. Is it possible that in the future you will concentrate on the development of ultra-light products dedicated to this discipline, covering maybe even the racing world, or will you remains part of classic mountain climbing? What’s beautiful and difficult in a division is just that it must “change colours” depending on which brand it serves: ideally a Salewa product must be different from a Dynafit product. If when we work on a Salewa project our focus must be “strong and, at a later time, light”, Dynafit’s focus is instead “speed up”, pure lightness, of course again with different variations, because the racing world (with its related racing regulations, which often vary from year to year) is one thing, and the speed touring one is another. DISTRIBUITO DA: Oberalp 0471.242900 - [email protected] VERT Activities: Free Ski Mountaineering-Climb to ski Sia quando si risale con le pelli, sia quando si scende su linee immacolate di neve fresca, la versatilità del nuovo Vert fa la differenza in quanto rappresenta il giusto compromesso fra il classico casco da arrampicata e lo stile del casco da sci. Il modello infatti presenta doppia certificazione per climbing e sci (EN 12492, EN 1077) ed è la scelta ideale, anzi perfetta per il Free Ski Mountaneering e Climb to Ski. Grazie al suo design aerodinamico protegge le tempie e la zona posteriore della testa, mentre la ventilazione è garantita dalle grosse fessure e dai condotti interni. Il Tech Padding interno e sulle orecchie, rimovibile e lavabile, incrementa il comfort e allontana l’umidità. Il gancio di chiusura magnetico e la rotella per regolare il fit completano le incredibili caratteristiche tecniche di Vert. The extremely versatile Climb-toski helmet is the ideal compromise between the classic climbing helmet and the more fashion-conscious ski one, without foregoing safety. This helmet guarantees the double certification (skiing and climbing). A streamlined shape protects the temples and the back of the head. It adopt removable and washable Tech Padding keeps humidity at bay and guarantees enhanced comfort. The ear protections made of Tech Padding Removable guarantee optimal ventilation and reduced volume. The magnetic fitlock buckle, is easily operable with one hand/ with gloves on. It integrates perfectly with ski goggles. Adjustment wheel for perfect fit. Weight: 350 gr. Certifications: EN 12492, EN 1077. NORTH-X Activities: Glacier mountaineering, expedition, alpine climbing, Free Ski Mountaineering-Climb to Ski, mountaineering Versatilità e performance tecniche senza compromessi. North-X è la nuova piccozza firmata Salewa studiata per alpinismo su ghiaccio e misto. La testa è forgiata a caldo, mentre la lama, estremamente aggressiva, garantisce una presa sicura su ogni tipo di superficie. La distribuzione perfettamente bilanciata del peso e l’angolazione a 20° garantiscono un’oscillazione ottimale e una più efficace assicurazione. Peculiarità unica di questo modello è data dalla possibilità di regolare a una mano e con grande facilità il grip sintetico del manico, mentre il laccio di ancoraggio sull’asta è perfetto per autoassicurarsi. La punta in metallo consente di non scivolare sul ghiaccio. Peso: 540 gr. Versatility and technical performance without compromises. North-X is the new ice axe by Salewa developed for ice and mixed mountaineering, mountain expedition and Free Ski Mountaineering-Climb to Ski. The hot forged head is carried comfortably as a mean of support. Its aggressive blade sits securely in every type of ice. A balanced weight distribution and a 20° offset shaft guarantee an optimal swing and allow for efficient belay mounting. Single handed, the grip can be adjusted without any tool and guarantees a perfect hold on steep terrain. The anchor leash on the shaft, with tearing support of 5kN, is perfect for the self-belay on the anchor. The grip can move upwards in snow and does not prevent the setting up of an anchor and its function as a supporting tool. The synthetic grip protects from the cold. The spike, made of hard metal, does not slide over an icy surface. Available with shovel and hammer. 1 / 2015 17 1 / 2015 17 ADV REPORTAGE / LA NOSTRA VISITA A CLERMONT FERRAND, SEDE MONDIALE DI MICHELIN dal nostro inviato: Benedetto Sironi Dai pneumatici alle SUOLE Con alle spalle due multinazionali miliardarie e uno dei marchi più conosciuti del mondo, la nuova società JV International guidata da Ambrogio Merlo conferma i suoi piani ambiziosi, annunciando anche le prime prestigiose partnership. Obiettivo: 50 milioni di paia prodotte e la conquista del 10% del mercato delle suole tecniche. Eravamo stati i primi in Italia a svelarlo addirittura oltre un anno fa, pubblicando in esclusiva sul numero di dicembre 2013 un’ampia intervista ad Ambrogio Merlo, che di questa storia è uno dei protagonisti. Stiamo parlando del progetto delle suole tecniche a marchio Michelin, che nel 2014 ha preso pienamente forma e si è concretizzato nelle prime importanti partnership. Ma è solo l’inizio. E considerando gli attori e le risorse messe in campo, siamo certi che delle suole Michelin continueremo spesso a parlare. DIETRO AL PROGETTO Come abbiamo già ricordato, tutto nasce dall’unione di due big mondiali: il primo è la multinazionale Jihua, state company cinese che opera nell’abbigliamento professionale, nel settore tessile e nella produzione di dotazioni di sicurezza. Nata solo nel 2009, Una vecchia locandina Michelin che senza volerlo “anticipava” il più moderno e noto omino “Bibendum” qui raffigurato per rappresentare il progetto suole 1889 che nel 2013 ha prodotto 171 milioni di pneumatici con un fatturato netto di 20,2 miliardi di euro, presente in più di 170 paesi, con 111.200 dipendenti e 67 siti produttivi in 17 paesi. Attraverso la sua divisione lifestyle (nata nel 2000 e con un fatturato di 260 milioni di euro) e un programma di licenze il marchio è presente anche in molte altre categorie: guide turistiche, gastronomiche (la celebre guida Michelin), servizi di assistenza alla mobilità, accessori, gadget e suole appunto. Ambrogio Merlo dall’anno successivo è quotata alla borsa di Shangai e oggi ha qualcosa come 40mila dipendenti, 4,3 miliardi di dollari di fatturato e una produzione annuale di oltre 50 milioni di capi di abbigliamento. Il secondo è appunto Michelin, storico marchio francese nato nel JV INTERNATIONAL Per coordinare worldwide il progetto è stata creata una nuova società, JV International. La quale gestisce R&D, design, attività commerciali, marketing e amministrative. Potendo contare su ben cinque sedi tra Italia e Cina: le due principali a Tavernerio (Como) e Hong Kong, mentre a Verona sorge il centro design e in Cina vi sono due siti produttivi. A guidare la società Ambrogio Merlo, che il settore lo conosce già molto bene essendo stato dal 2002 al 2007 amministratore delegato di Vibram, il celebre marchio dell’ottagono giallo leader nel segmento delle suole tecniche. Inevitabile quindi l’accostamento delle due aziende le quali - a dispetto delle dichiarazioni molto “concilianti” dello stesso Merlo – saranno quindi sempre più in diretta competizione. Da alcuni mesi a Merlo si è affiancata anche un’altra figura molto nota e con una comprovata esperienza nel mondo outdoor come Andrea de Pascale, per oltre 20 anni operativo in Gore-Tex Italia, in particolare nel marketing. divisioni dell’azienda, partecipare attivamente ad alcuni workshop, assistere a test di laboratorio, confrontarsi con i tecnici Michelin. Nonché testare in alcuni adrenalinici giri di pista le performance dei pneumatici su asciutto o bagnato, insieme ai driver Michelin. Un’occasione assai utile per verificare quanto know-how e innovazione siano dietro allo sviluppo dei vari compound per pneumatici di ogni genere e forma (tra i quali quello che detiene il record di più grande al mondo e che campeggia all’ingresso dell’headquarter, vedi foto). “FROM TYRES TO SOLES” Una curiosità: il verbo “chausser” in francese ha un duplice significato: “mettersi le scarpe ai piedi” ma anche “sistemare la gomma su 1 / 2015 LE PRIME COLLABORAZIONI A proposito di partnership, prestigiose le prime messe a segno nel 2014: TCX (moto), Northwave (bike) e Diadora (antinfortunistica). E anche il 2015 si è aperto con altre due importanti collaborazioni: quella con Ride BIENVENUE À CLERMONT-FERRAND Gli obiettivi dichiarati da JV International sono ambiziosi e puntano nel giro di qualche anno a conquistare il 10% circa del mercato delle suole tecniche, stimato in 500 milioni di paia (significherebbe quindi 50 milioni di paia l’anno). Per ufficializzare in grande stile il progetto e svelarne tutti i dettagli lo staff dell’azienda ha organizzato lo scorso novembre un press trip europeo direttamente nella sede di Michelin di Clermont-Ferrand, capitale naturale del “Massiccio Centrale”, nell’affascinante regione d’Auvergne, alle porte di un enorme parco naturale. Qui i circa 50 giornalisti provenienti da vari paesi europei e non solo hanno partecipato alla conferenza stampa ufficiale prima di visitare le varie Il pneumatico più grande del mondo all’ingresso della sede di Clermont-Ferrand di una macchina”. A maggior ragione qui in Michelin sono convinti che le calzature rappresentino per le persone quello che i pneumatici sono per i veicoli, necessitando per la massima performance dei 3 medesimi fattori: grip, durabilità e comfort. Per questo hanno coniato un efficace claim per il nuovo progetto: “From tyres to soles, more technology for more performance”. Da questa filosofia deriva una ri- ALCUNI DEI PRIMI PARTNER AD UTILIZZARE SUOLE MICHELIN 18 cerca continua sui vari materiali e sul loro comportamento nelle più svariate condizioni: attività evidentemente fondamentale anche quando si parla di suole. Ecco perché tra il reparto R&D di Michelin e quello già citato di Verona c’è un continuo e proficuo rapporto di collaborazione per arrivare a perfezionare i singoli progetti, insieme ai partner coinvolti (il book di suole Michelin conta oggi già oltre 100 referenze). I primi due modelli da mountain bike, entrambi Northwave, con suole Michelin. A sinistra Dolomites Evo, topo di gamma, con suola Michelin Rock’r. Al centro Spider Plus 2 con suola Michelin Crossbow Snowboard e con Under Armour. Quest’ultima in particolare gestita da Trond Sonnergren (head of design & product development) e Filippo Sartor (key account manager). Nelle foto di queste pagine ve la mostriamo in assoluta anteprima. Considerando tutto quello che abbiamo scritto e soprattutto visto di persona, siamo certi che altri importanti “colpi” non mancheranno nei prossimi mesi. www.jvinternational.com La suola Michelin per il modello Artic Diadora (antifortunistica) è elettrostatica e super resistente REPORTAGE / OUR REPORT FROM CLERMONT FERRAND, HEADQUARTER OF THE BRAND MICHELIN, FROM TYRES TO SOLES Backed by both two billionaire multinational companies and one of the best known brands in the world, the new company JV International led by Ambrogio Merlo strengthens its ambitious plans. It also announces its first renowned partnership, in order to reach 50 million pairs produced and conquer a 10% share of technical soles market. Il noto omino Bibendum saluta i visitatori all’arrivo. A destra Ambrogio Merlo illustra progetti e strategie More than one year ago we were the first in Italy to reveal it, in our December issue, when we published an exclusive interview with Ambrogio Merlo, one of the key players of this story. We are talking about the Michelin technical soles project, which took full shape in 2014 and involved its first important partnerships. But this is just the beginning. Considering the amount of participants and resources put in place, we are confident that we will see more of Michelin soles. La sede Michelin a Clermont-Ferrand BEHIND THE PROJECT As stated above, all comes from two worldwide companies joined together: the first is Jihua, a Chinese state company specialized in professional clothing, in the textile sector and in the safety equipment. The company was founded in 2009, but it was already listed on the Shanghai Stock Exchange the following year. Now, it has something like 40 thousand employees, an income of $4.3 billion and an annual production of over 50 million items of clothing. Of course, the second partner is Michelin, the historic French brand born in 1889. In 2013 it produced 171 million tires with a net income of Euro 20.2 billion. It also operates in more than 170 countries, with 111,200 employees and 67 production sites in 17 countries. Thanks to its lifestyle division (born in 2000, income Euro 260 million) and its licensing program the brand is very well-known in many other fields: tourist guides, culinary (the famous Michelin guide), support services for mobility, accessories, gadgets and, of course, soles. 20 1 / 2015 JV INTERNATIONAL The new JV International company was founded to coordinate this project worldwide. JV International deals with R&D, design, business, marketing, and administrative activities. Moreover, the company is set on as many as five locations between Italy and China: two main headquarters in Tavernerio (Como) and Hong Kong, while Verona hosts its design center and China hosts two production sites. The managing Director is Antonio Merlo, a well known name in this industry, as he was CEO of Vibram - the famous yellow octagon brand leader in the technical soles field - from 2002 to 2007. In spite of Merlo’s very “pleasing” statements, a comparison between the two companies - which will become more and more direct competitors - is inevitable. Moreover, in the last few months Merlo was joined by Andrea de Pascale, another well-known name with a proved experience in the outdoor world. De Pascale has worked in Gore-Tex Italy for 20 years, above all in the marketing sector. BIENVENUE À CLERMONT-FERRAND JV International’s purposes are ambitious. In few years, the company aims at conquering about 10% of the technical soles market, i.e. 500 million pairs of shoes (it would mean 50 million pairs of shoes per year). In order to formalize the project and reveal all the details with considerable style, last November the company has organized a press trip straight to the Michelin European headquarter in Clermont-Ferrand, natural capital of “Massif Central”, set in the fascinating Auvergne region, at the gates of a huge natural park. Here, about 50 journalists from different European and non-European countries participated in the official press conference before visiting the various departments of the company. They also took part in some workshops, watched some laboratory tests and dealt with Michelin technicians. Finally they were able to experience some adrenaline laps together with Michelin drivers to test tire performances on wet or dry. A very useful chance to test how much know-how and innovation stands behind the development of the various compounds of all kind of tires (including the one holding the world’s largest record, which stands at the headquarter entrance, see picture in the previous page). “FROM TYRES TO SOLES” For your interest, the verb “Chausser” has a double meaning in French: “to put shoes on one’s feet,” but also “to put the tire on a car.” More than ever, in Michelin they are convinced that shoes should mean for people what tires mean for vehicles, i.e. maximum performance relies on the same 3 factors: grip, durability and comfort. That’s the reason why they coined an effective slogan for this new project: “From tires to soles, more technology for more performance.” This philosophy results in a continuous research on various materials and on how they should behave in different conditions. Of course, this is crucial when it comes to soles. That’s the reason why there is a continuous and fruitful collaboration between Michelin’s R&D department and the above mentioned Verona site. Together with the partners involved, they get to refine every single project (Michelin’s book of soles has already more than 100 references today). FIRST COLLABORATIONS As far as partnerships are concerned, 2014’s first collaborations were valuable: TCX (motorcycle), Northwave (bike) and Diadora (safety). In 2015 the company set up two other significant collaborations, with Ride Snowboards and Under Armour. This project has been managed by Trond Sonnergren (head of design & product development) and Filippo Sartor (key account manager). Pictures as an absolute preview are shown in these pages. Considering what we wrote and above all what we saw in person, we are sure that the company will leave its mark in the upcoming months. www.jvinternational.com A sinistra: stivale da moto TCX Adventure - Infinity con suola ispirata al pneumatico da enduro Michelin Anakee 3. Al centro: la suola Michelin Peak sugli scarponi da snowboard Insano del marchio americano Ride. Nelle foto a destra: l’avveniristica suola per una particolare calzatura da trail running Under Armour (in versione low e mid, per il momento disponibile solo negli USA) che riprende il concetto del Fat Tire, noto pneumatico Michelin per caratteristiche tecniche di adattabilità ai diversi terreni” FOCUS ON / LE IMPORTANTI NOVITÀ DEL MARCHIO VENETO DALLE PAROLE DEL PROPRIETARIO “Ecco cosa serve alla nuova Garmont” Dobbiamo essere sinceri: pur operando da alcuni anni nel nostro settore sotto vesti che tra poco scoprirete, Pierangelo Bressan prima di alcuni mesi fa non lo conoscevamo. Abbiamo avuto l’occasione di incontrarlo per la prima volta alla fiera di Friedrichshafen la scorsa estate e ne abbiamo approfittato per intervistarlo. L’impressione fin da subito è stata quella di un imprenditore entusiasta, vulcanico, molto schietto e ben consapevole di quel che occorre ad un’azienda per emergere nelle non facili condizioni di mercato attuali. O magari per “riemergere”, come nel caso di Garmont, il noto marchio di calzature outdoor fondato nel 1964. Pierangelo Bressan IL CAMBIO DI PROPRIETÀ - Il cinquantenario della fondazione del marchio vede l’ingresso del gruppo Bressan, che ha siglato un accordo di acquisizione del brand nell’aprile 2014 affidando poi la gestione alla nuova società Garmont International srl. IL NUOVO GRUPPO - Allora scopriamo chi è il nuovo proprietario e quali sono le sue aree di business: “Lavoro da molti anni nel settore immobiliare dove ho gestito la creazione di parecchie realtà”, rivela Pierangelo Bressan. Il quale è anche presidente di Pedarco Srl (depositaria del sistema Pedarco per l’automatizzazione dei cavalcavia pedonali), cofondatore e azionista di VeNetWork spa (network di 42 imprenditori veneti operativi in oltre 85 paesi i quali promuovono la cultura d’impresa attraverso il finanziamento di attivi- tà imprenditoriali con attenzione al territorio e all’occupazione) e cofondatore e azionista di VeNetronic srl (network con le stesse finalità di VeNetwork ma operativo nel settore dell’elettronica e della gestione dell’energia), nonché socio azionista di GTA (società che opera nel settore del tessile producendo pantaloni uomo di alta gamma). IL KNOW-HOW NELL’ABBIGLIAMENTO - C’è in realtà anche un link diretto con il mondo outdoor. “In Garmont ho visto innanzitutto una bella opportunità nonchè l’ideale completamento della nostra offerta”, afferma Bressan. Oltre che di quelle citate sopra, infatti, l’imprenditore trevigiano è titolare dell’azienda Prisma 2 Srl, specializzata nel design e nello sviluppo di abbigliamento fashion e sportivo, con collaborazioni di prestigio con diverse aziende multinazionali nel mondo dell’outdoor e non solo. a cura di: Benedetto Sironi Riorganizzazione aziendale, radicamento al territorio ma con una visione ampia e internazionale, maggior condivisione con il mercato per lo sviluppo delle collezioni, rilancio negli USA con l’apertura di una filiale e il perfezionamento dell’ingresso in nuovi mercati nel 2015. Questi alcuni dei focus sottolineati da Pierangelo Bressan, alla guida dell’azienda dall’aprile 2014. E non si esclude per il futuro anche una linea abbigliamento… dustria calzaturiera sportiva: nel corso della sua carriera professionale ha infatti guidato l’espansione del marchio Salomon in Nord America dalla fase di lancio fino alla conquista di una posizione dominante ricoprendo poi, dal 2008 al 2014, il ruolo di VP Progettazione e Sviluppo Prodotto di Merrell. La filiale, situata non lontano dalle montagne del New Hampshire, è stata inaugurata proprio nel mese di gennaio 2015. “Abbiamo grandi opportunità di ripartire sul mercato Nord Americano con un marchio conosciuto e affidabile”, ha sottolineato Bill Dodge. “Sarà importante mettere a punto un efficace rapporto di reciproco beneficio con i negozi specializzati che oggi si trovano di fronte un mercato molto complesso e adottare una strategia distributiva chiara e affidabile, che sia di supporto al trade e punti sulla formazione e sulla buona riuscita nel sell-out”. L’APPAREL PRIMA O POI… - Anche se ora tutta l’attenzione ovviamente è sul core business, ossia sul footwear, Bressan infine – sollecitato dalla nostra ultima domanda e considerando come abbiamo visto il solido background nel segmento apparel - non esclude di produrre prima o poi dell’abbigliamento firmato Garmont. Infine il nostro intervistato ci fa un’ultima sorprendente ma significativa confessione: “So ben poco di come si producono le calzature, ma ho una consolidata esperienza nella gestione di aziende. C’è chi sa molto meglio di me come realizzare le calzature e il mio compito è proprio quello di scegliere le persone giuste da mettere al posto giusto. E questo ora è quello che serve a Garmont.” GARMONT OGGI E IN PROSPETTIVA - Pur con una contrazione di fatturato dovuta più che altro alla vendita della divisione skiboots, Garmont rimane uno dei marchi italiani più noti nelle calzature outdoor, distribuito a livello mondiale in oltre 40 paesi (il fatturato 2013 si era attestato sui 14 milioni di dollari). “Tra i nostri obiettivi c’è una miglior organizzazione aziendale e una maggior condivisione con il mercato nella scelta delle collezioni”, prosegue Bressan. L’azienda ha comunque mantenuto la sede operativa a Volpago del Montello (TV) avvalendosi delle professionalità già presenti nella gestione precedente. Un segnale di radicamento e fedeltà al territorio, come detto uno dei valori di riferimento per la nuova proprietà. Da sottolineare anche l’ingresso nel management come consulente pro-tempore di Giuliano Zavan, veterano nel settore dell’outdoor e dell’industria calzaturiera con al suo attivo collaborazioni con i marchi Asolo e Tecnica. IL NUOVO CORSO NEGLI USA - Un rilancio che parte anche da un profondo rinnovamento proprio sul mercato USA, che era stato foriero di problemi per l’azienda: lo scorso novembre è stata infatti annunciata l’apertura di una nuova filiale diretta per il mercato Nord Americano. Amministratore delegato è Bill Dodge, che vanta una comprovata esperienza nell’inDue immagini della modelleria Garmont 2222 1 / 2015 THE NEW OWNER DISCUSSES THE MOST SIGNIFICANT NOVELTIES FOR THE BRAND “THIS IS WHAT THE NEW GARMONT NEEDS” Company reorganization, links to the territory with a broader, international vision, better communication with the market for the development of new collections, a new branch in the USA and the development of new markets in 2015: these are some of the key highlights from this interview with Pierangelo Bressan, who has been leading the company since April 2014. Also, a clothing line might be on the horizon... Let’s be honest: even though he has been working in our sector for some years, we did not know anything about Pierangelo Bressan until a few months ago. We had the chance to meet up with him for an interview at the fair in Friedrichshafen last summer. Our first impression was that of an enthusiastic entrepreneur, a dynamic, earnest man with a clear vision of what is needed to launch a company in today’s difficult market scenario. Or even to “re-launch”, since famous footwear brand Garamont has been around since 1964. THE ACQUISITION - The fiftieth anniversary of the foundation of the brand sees the entry of the group Bressan, who has signed an agreement to acquire the brand in April 2014. The management was later entrusted to the new company Garmont International srl. THE NEW GROUP - Let’s find out about the new owner and his business expertise: “I have been working for many years in the real estate business where I managed the implementation of several construc- tion projects,” explains Pierangelo Bressan. Among his other activities, he is also president of Pedarco Srl (owner of the patent on the Pedarco system for the automation of pedestrian overpasses), co-founder and shareholder of VeNetWork Spa (a network of 42 entrepreneurs from the Veneto region who operate in over 85 countries, promoting business culture through the funding of entrepreneurial activities which benefit local communities and promote employment) and co-founder and shareholder of VeNetronic Srl (a network with the same goals as VeNetwork operating in electronics and energy management), as well as shareholder of GTA (a company manufacturing high-end men’s trousers). CLOTHING KNOW-HOW - Bressan also has a direct connection with the outdoor sector. “When I got interested in Garmont I saw a great opportunity as well as an ideal complement to our offer,” said Bressan. In fact, the entrepreneur from Treviso is also the owner of Prisma 2 Srl, a company specializing in the design and development of fashion apparel and sportswear, with prestigious collaborations with several multinational companies in the outdoor business. GARMONT TODAY AND IN PERSPECTIVE - Despite a decline in sales mostly due to the sale of the ski boots division, Garmont remains one of the most prestigious Italian outdoor footwear brands, distributed worldwide in over 40 countries (2013 revenues stood at $14m). “Our main goal is to improve the company’s organisation and to develop better communication with the market in the choice of the collections,” continues Bressan. The company has maintained its operational headquarters in Volpago (near Treviso) making good use of the expertise already present in the previous management. A move which signals loyalty to the company’s roots and to the local community, core values for the new owner. Giuliano Zavan has also joined the company as a temporary consultant. Zavan is a veteran in the outdoor and footwear industry having collaborated in the past with brands Asolo and Tecnica. NEW LIFE IN THE USA - The relaunch of the company will also include a thorough overhaul of its USA business, which had been a harbinger of problems for the company. The opening of a new subsidiary catering to the North American market was announced in November. The CEO is Bill Dodge, who has a strong history with performance footwear having led Salomon from its launch to a dominant position in North America. He then moved on to become VP of Global Product Design and Development at Merrell from 2008 to 2014. The subsidiary, not far from the mountains of New Hampshire, was inaugurated in January 2015. “We have a strong opportunity to start fresh on the North American market with a trusted premium brand,” said Bill Dodge. “It is important we develop an effective, mutually beneficial relationship with specialty retail. Because specialty retail faces a complex marketplace we will take a supportive approach that will focus on education and sellthrough success. This is a unique opportunity to build an innovative bridge between great product and the consumer, with a clear and reliable distribution strategy.” APPAREL, SOONER OR LATER ... Although all the attention is now obviously on the core business, i.e. footwear, Bressan does not rule out that the company might start producing its own branded clothing in the future – urged by our last question and considering his solid background in the apparel segment. Finally our interviewee makes one last surprising but significant confession: “I know very little of how to produce footwear, but I have a strong background in the management of companies. There are those who know better than I how to make shoes and my job is just to choose the right people for the right job. And this is what Garmont needs right now.” 1 / 2015 23 IMPRESE / LA SALITA IN LIBERA DEL FUORICLASSE TEDESCO FINO ALL’ 8C+ Prima assoluta per Huber sulla sua parete “del caffè mattutino” a cura di: Paolo Grisa In esclusiva ecco gli scatti della prima salita e prima libera della parete del Wetterbock. Su questa “pagina bianca” di 400 metri che si colloca all’interno della più vasta parete Est del Goell (oltre 1 km di dislivello) Alex Huber, ha tracciato una prima linea, di difficoltà notevoli sin dal primo tiro. Una parete “di casa” potremmo dire, per Alex Huber, quella del Wetterbock. Il fortissimo climber tedesco, infatti, racconta che se la trova di fronte tutti i giorni guardando dal terrazzo della sua abitazione, mentre ha ancora in mano la tazza di caffè fumante. Dopo aver viaggiato e arrampicato in tutto il mondo, dallo Yosemite all’Himalaya e al Karakorum, dall’Artico all’Antartico, Alex ci ha raccontato che le Alpi siano fra le più belle catene montuose al mondo: “Facili da raggiungere, versatili, geologicamente ben formate e con un’incredibile quantità di buona roccia”. Ha poi aggiunto: “Non troverai te stesso viaggiando in giro per il mondo se non sai scoprire quanto di interessante si trova dietro l’angolo”. È questo il messaggio che traspare quindi dalla sua ultima impresa. UN AVVICINAMENTO CHE SCORAGGIA - La parete del Wetterbock è alta poco meno di 400 metri e dunque quasi invisibile inserita com’è all’interno dei 1.000 metri parete Est del Goell, ma la sua qualità della roccia riesce comunque a catturare l’attenzione dell’occhio del climber. Da sempre gli alpinisti dunque vi hanno messo su gli occhi ma nessuno ancora vi aveva aperto una linea. In un certo senso è stato un po’ il caso a spingere Alex verso questo obiettivo: nel 2013 vista la difficoltà a trovare i compagni per i progetti programmati per quell’anno sceglie di tentare la scalata. A scoraggiare la visita degli alpinisti a questa parete era probabilmente l’incertezza sull’avvicinamento. Alex parte alla fine di agosto con il necessario per tre giorni: cibo, attrezzattura da bivacco e materiale per terreno di alta difficoltà. Superato il rifugio prosegue lungo il sentiero invernale. Una volta raggiunti i ripidi pendii erbosi che conducono alla parete le cose iniziano a farsi critiche. Arrancando tra arbusti e mughi su suolo esposto e scivoloso Alex arriva al punto di sentirsi completamente svuotato e decide di abbandonare la salita ancor prima di cominciarla anche a causa del sole cocente. Prima di attaccare definitivamente la parete quindi decide di andare in perlustrazione a esplorare il percorso migliore. UN GIORNO PER UN TIRO - Una volta tornato, e raggiunta la base, inizia a studiare la parete, che oltre ad essere priva di linee di debolezza evidenti, è interamente strapiombante. Tanto che la piccola cascata del nevaio soprastante non tocca mai la roccia. Inizia così la scalata, arrampicando in solitaria deve necessariamente agganciarsi tutto il materiale necessario all’imbrago, senza un compagno che possa passargli degli attrezzi. Qualche protezione veloce, dei ganci, chiodi, martello e trapano. Già da subito Alex capisce come sarà la difficoltà della parete e dopo aver posizionato uno spit a 12 metri da terra, iniziano i voli. Gli ci vorranno circa sei ore per venire a capo del primo tiro. Dopo tutte le energie spese Alex sceglie di calarsi e tornare in seguito. La parete del Wetterbock con il tracciato della via 24 1 / 2015 EXPO - Una settimana più tardi, osservando la parete, Alex si rede conto che la parte inferiore più strapiombante, sarà il crux della via, i tiri successivi invece più semplici ma con maggiori possibilità di protezioni tradizionali saranno più aleatori. Riparte e sale tre nuovi tiri, per poi piazzare le corde fisse e scendere a bivaccare alla base. A metà del giorno successivo raggiunge la base di un grande strapiombo. Superarlo direttamente sembra impossibile, ma si intuiscono le possibilità di aggirarlo sulla destra. Il traverso risulta particolarmente complesso e “proteggibile” solo tramite ganci. Qui l’esposizione della parete è paragonabile a quella della Salathé su El Capitan. La parete infatti strapiomba di oltre venti metri. Il primo tetto va abbastanza bene per Alex ma il secondo rigonfiamen- INFO TECNICHE SULLA VIA Hoher Göll • 2.522 mt, Berchtesgaden Alps, Austria “Parete del Wetterbock” • 300 mt, 10 tiri, XI- o 8c Prima ascensione in tre giorni • settembre 2013 Prima Rotpunkt • 18 settembre 2014 La parete Est del Göll è alta 1.000 metri, e al suo interno ospita la parete di 300 metri del Wetterbockwand. Strapiomba per tutta la via, sporgendo probabilmente di circa venti metri. La parete è molto remota: tre ore di faticoso approccio su terreno difficile le danno un carattere alpinistico. Questa via non è difficile come la famosa Nirwana, aperta dallo stesso Alex, ma richiede il medesimo impegno. Se la prima è più adatta a climber sportivi questa è più adatta a scalatori orientati alle salite alpine: è esposta a nord è quindi più tetra e oltre agli spit presenti è necessario saper usare protezioni velcoci e skyhook. to è più difficile, non riesce a piazzare né friend né ganci ed è costretto a piantare uno spit appeso sul braccio in pieno strapiombo. Infine dopo un ulteriore piccolo tetto è finalmente sugli ultimi facili metri. ROTPUNKT: PRIMO TENTATIVO - Una settimana dopo è ancora sul posto per ripetere la via in rotpunkt. Qui si rende conto di quanto la fatica del lungo avvicinamento influisca sulla possibilità di salire il primo tiro, quello chiave, senza riposi. Due giorni dopo, la prima nevicata della stagione rimanda i propositi di Alex all’estate successiva. Ma anche allora è un disastro e agosto giunge al termine senza aver concesso una minima possibilità. Fortunatamente però il primo tiro rimane sempre asciutto, quindi Alex può provarlo ugualmente. Il 7 di settembre finalmente sale con un compagno, compie l’avvicinamento alla parete al ritmo più blando possibile, per non affaticarsi troppo e mantenere le energie per la scalata. Dopo un primo volo, al secondo tentativo Alex riesce nella libera del tiro. Ma è ancora lunga e capisce che ha già usato troppe energie per completare la rotpunkt quel giorno, sceglie comunque di proseguire per verificare il resto die tiri. IL SUCCESSO - Venti giorni più tardi torna con un nuovo compagno, questa volta riposa oltre un ora prima di attaccare la via. Finalmente fila tutto liscio, la scalata è sempre al limite, ma Alex risolve i tiri in modo più rilassato. Alla fine della giornata scrivono sul libro di vetta del Goell “18.09.2014, Alexander Huber e Michei Althammer, attraverso la parete del Wetterbock”. A REAL HARD REDPOINT (UNTIL 8C+) FOR THE MASTER CLIMBER ALEX HUBER Alex Huber, salita rotpunkt della via HUBER’S ABSOLUTE FIRST ON THE WALL OF “HIS MORNING COFFEE” Outdoor Magazines publishes an exclusive photoshooting of the first ascent on Wetterbock wall. A 400-mt high “blank page” (with over 1 km of altitude difference) located in Goell’s East wall, where Alex Huber has opened up a new line, which is full of challenges from the very beginning. around the world if you can’t discover how many interesting wall are around the corner”. This is the message that shines through this last realization. Il versante Est del Göll The Göll’s East wall is 1.000 mt high, and hosts the Wetterbock wall, 300 mt high. This rockwall overhang for all its length for probably 20 mt out of the vertical limit. It’s very isolated: three hours of hard and uncomfortable approach on difficult terrain give to the wall an alpine character. This line has not the same difficulties of the famous Nirvana, climbed by Alex too, but requests the same commitment. If the first is more appropriate for sport climbers, this new line is for “alpine oriented” climbers. It is North oriented, gloomy and the ascender needs to use other than bolts also cams, nuts and skyhooks. A home’s wall the Wetterbock for certain reasons for Alex. In fact the strong German climber says he sees it every morning from his terrace when he’s drinking his coffee”. After having travelled and climbed all over the world, from Yosemite to Himalaya and Karakorum, from Artic and Antartic, Alex thinks our Alps are one of the best mountain ranges in the world. “Easy to access, versatile, geologically well shaped and with an incredible amount of solid rock”. He continues: “You won’t find yourself 26 1 / 2015 AN APPROACH THAT DISCOURAGES The Wetterbock wall is less than 400 mt, so it’s almost invisible inserted into the 1.000 mt of the East wall of Goell, but the quality of the rock reaches the attention of the climber’s eyes. Many alpinists think about the Wetterbock but noone tried to open a route on it yet. In a certain sense it has been chaos to conduct Alex towards this objective. In 2013 the difficulty to find climbing-partners for some programmed projects pushed him to attempt the wall alone. To discourage the ambitions of the climbers towards this wall there’s probably the uncertainty about the approach. Alex left at the end of august with the necessary for three days: foods, bivouacs stuff and climbing gear for hard difficult terrain. After the refuge, he went ahead along the winter track. Once arrived at the step grass slopes that lead to the wall, things became critic. Limping between slippery stubbles and little pines, Alex began to feel (also for the warm temperatures) completely exhausted and he decided to left the ascent before arriving at the base of the wall. Once there, he decided to explore the wall and find the best line. ONE DAY FOR ONE PITCH Once came back, and reached the base, he studied the rock, that doesn’t apparently offer evident lines. It’s so overhanging that the waterfall coming from the upper snowfield never touches the wall. So he began the ascent, bringing with him all the gear. Already during this first pitch Alex understoond the difficulty of the wall and after having put the first spit 12 mt above the base he fell many times. It took him six hours to solve this pitch. After all these efforts, he decided to rappel down and come back some days after. EXPO One week later, watching the wall, Alex understands that the lower and overhanging part is the crux of the route. The following pitches would be easier even though they request more traditional gear for protection. Alex goes ahead and climbs three new pitches, then fixes the ropes and rappels down to the ground. At 12pm of the following day, he reaches the ground of a big overhang. Going up seems impossible but he notices the opportunity to bypass on the right. It’s possible to protect the traverse only by hook. Here the exposure is similar to that of Salathé on El Capitan: the wall is 20 mt overhanging. He overcomes the first roof quite easily, but the second is harder, and Alex must place a bolt hanging with only one hand on the void. Then, after another little roof, he finally reaches the last easier meters. REDPOINT: FIRST ATTEMPT One week later he’s again under the rock face to redpoint the line. He understands how much this tiring approach influences the possibility to freeclimb the crux pitch. Two days later the first snow comes down and posticipates the objective to the next summer. But the summer of 2014 is a disaster and August ends without giving any opportunity. Luckily the pitch remains dry, so Alex can “work” the movements. On 7th September finally he goes up with a partner, approaching the wall very slowly to maintain all the energies for the climb. After a fall at the second attempt, he reaches the belay all free. But the route is very long, on that day he understands he has not enough power to complete all the pitches. He goes ahead to try the following part of the route. THE SUCCESS 20 days later he comes back with another friend. He rests more than one hour at the ground before beginning the “fight”. Everything goes right, the climb is always “walk on thin ice” but Alex solves the difficulties in a calm way. At the end of the day, he and his partner write on the Goell’s summit book “18.09.2014 Alexander Huber and Michei Althammer through the Wetterbock wall”. TECHNOLOGY / PIÙ LEGGERA, COMPRIMIBILE, CONFORTEVOLE E TRASPIRANTE Foto di gruppo all’ingresso della splendida Yosemite Valley, con El Cap (a sinistra) e l’Half Dome (al centro in lontananza) sullo sfondo dal nostro inviato negli USA: Benedetto Sironi In Yosemite per la nuova Gore C-Knit Backer El Capitan, la montagna più nota e imponente della Yosemite Valley in California, nei primi giorni di gennaio ha calamitato l’attenzione mediatica mondiale, tanto da meritarsi persino un tweet di Obama. Molti di voi naturalmente sapranno il perché (vedi anche box sotto). In quei giorni ho vissuto una piacevole e strana sensazione di déjà vu. Non certo perché le mie non eccelse doti di climber mi abbiano mai permesso di scalare una delle oltre 70 vie presenti su questo mitico monolite granitico, che nel suo punto più alto (il celebre Nose) misura 2.300 metri. Quanto perché solo un paio di mesi prima, guardandomi dall’alto della sua imponenza, questa impressionante montagna mi ha accompagnato nel corso di tre indimenticabili giorni nello Yosemite Park. Selfie per il nostro inviato con l’Half Dome sullo sfondo 28 L’INVITO DI GORE Motivo del mio viaggio, il press trip organizzato da W.L. Gore & Associates: un esclusivo evento internazionale destinato ad un ristretto numero di giornalisti, tra i quali molti importanti media USA specializzati e non (presente perfino un reporter del New York Times). Ma anche inviati da Germania, Svezia e Spagna. Outdoor Magazine era l’unico ospite italiano e siamo stati ben lieti di accettare l’invito in una delle location più belle e iconiche del mondo se si parla di natura, outdoor e arrampicata. Yosemite Park, situato a circa 4 ore di macchina da San Francisco, è parco nazionale dal 1890 e visitato ogni anno da oltre 3,5 milioni di persone. Un contesto che si è rivelato ideale per presentare e mettere subito alla prova l’ultima novità dell’azienda americana, leader mondiale nel segmento delle membrane impermeabili e traspiranti. Gore ha infatti svelato in anteprima il suo nuovo laminato a 3 strati con tecnologia Gore C-Knit Backer (patent pending), disponibile per l’autunnoinverno 2015-16 e che verrà dunque presentato ufficialmente a Ispo 2015. IL NOSTRO TEST Tre giorni ricchi di presentazioni e workshop, ma soprattutto di tante attività sul campo: trekking ed escursioni alla scoperta delle spettacolari bellezze naturalistiche del par- Siamo stati in esclusiva per voi nello splendido parco californiano per scoprire in anteprima mondiale e testare sul campo la nuova tecnologia di casa Gore applicata all’abbigliamento. Utilizzata da oltre 20 importanti brand per le proprie collezioni FW 2015/16, si posiziona tra il Gore-Tex Active e il GoreTex Pro, con un target quindi decisamente trasversale. co: vertiginose pareti di granito, spettacolari cascate, torrenti e sequoie giganti vecchie fino a 2000 anni. A farci da guida il forte climber Mark Smiley (www.smileysproject.com), testimonial Arc’ Teryx e La Sportiva. Uno che lo Yosemite lo conosce molto bene (lui, a differenza mia, El Cap lo ha scalato). Abbiamo così avuto modo di testare in modo abbastanza intenso una giacca con il nuovo laminato, disponibile in oltre 20 versioni che variano a seconda dello spessore e dei differenti materiali accoppiati. Dobbiamo dire che i punti di forza sono subito risultati evidenti e tangibili: maggior leggerezza, comprimibilità, “morbidezza” e traspirabilità. Questo grazie alla costruzione Backer realizzata con un laminato finissimo in nylon a maglia circolare e a un procedimento di laminazione appositamente sviluppato per completare questa costruzione (nel box dedicato le altre specifiche tecniche). POSIZIONAMENTO E TARGET La nuova tecnologia si inserisce quindi a metà tra il Gore-Tex Active (lanciato nel 2011 e destinato alle attività ad alto impatto aerobico, come la corsa o il ciclismo) e il Gore-Tex Pro (ideale per l’alpinismo e per garantire massima robustezza in condizioni atmosferiche estreme). Gore C-Knit Backer ha così un target decisamente trasversale, composto da escursionisti, sciatori e snowboarder in cerca di versatilità e comfort. Un posizionamento medio e quindi assai più competitivo anche a livello di prezzo. Una mossa che sulla carta pare quindi decisamente azzeccata, considerando anche la difficoltà emersa nelle ultime stagioni di aumentare le vendite dei capi topo di gamma (da 500-600 euro al pubblico e oltre per intendersi), i quali anzi in alcuni mercati hanno visto un calo. Insomma una tecnologia che unisce le due macrocategorie outdoor e snowsport e infatti si rivolge indifferentemente a skiers e snowboarder così come a trekkers e hikers (ben 166 milioni nel mondo questi ultimi secondo le stime di Gore). PARTNER Anche per questo numerosi sono i partner che hanno deciso di affidarsi alla nuova ANCHE LA SPORTIVA PROTAGONISTA ALSO LA SPORTIVA UNDER THE SPOTLIGHT Come abbiamo accennato nell’intro dell’articolo, lo Yosemite Park e in particolare la sua montagna più celebre (El Cap) sono stati al centro di un’attenzione mediatica forse senza precedenti se si parla di climbing, mentre i riflettori che illuminano l’estremo sono spesso puntati maggiormente su jumpers, bikers, free-riders, snowboarders o alpinisti. Merito dell’impresa di Tommy Caldwell e Kevin Jorgenson, che hanno liberato la via “Dawn Wall” dopo 7 anni di studi, tentativi, sogni e 19 giorni di lavorazione. Un’ascesa di 900 metri su 32 tiri, dei quali 2 di 9a, per una via che è stata definita da alcuni come la salita più difficile di tutti i tempi su una big wall. Ne ha parlato persino il Presidente Obama in un tweet. Ebbene, ai piedi di Tommy Caldwell in particolare c’erano le scarpette La Sportiva TC Pro (foto in centro), diventate un riferimento per le vie lunghe e sviluppate in realtà dall’azienda trentina proprio per il climber americano (quel TC è proprio riconducibile al suo nome). Ma anche durante il press trip Gore-Tex di cui vi abbiamo raccontato in queste pagine, La Sportiva è stata in qualche modo protagonista, accompagnandoci piacevolmente lungo i vari trekking con il suo modello FC ECO 2.0 GTX (foto a sinistra e a destra): calzatura ideale per hiking e trekking non particolarmente impegnativi, ha anche un valore “eco” grazie al nylon mesh 100% riciclato della tomaia e alla suola Vibram Eco-Step. As we mentioned at the beginning of the article, Yosemite Park and its most famous mountain (El Cap) go a lot of news coverage. Climbing was especially prominent, although usually media outlets which cover extreme sports tend to focus more on jumping, free-riding, snowboarding or alpinism. This was thanks to Tommy Caldwell and Kevin Jorgenson, who have opened the “Down Wall” route after seven years of research, attempts, dreams and 19 days of hard work. An 900-metre climb with 32 lengths of rope (two 9a) – on a route that has been often referred to as the most difficult big wall ever. Event President Obama mentioned it in a tweet… Well, Tomy Caldwell was wearing La Sportiva TC Pro shoes (see picture), a real must for this kind of feat, which have been developed by the company specifically for the American climber (the “TC” in the product name are his initials). La Sportiva was also active during the Gore-Tex trip we have detailed in these pages: our treks were comfortably accompanied by the FC ECO 2.0 GTX model (see picture). This is the ideal footwear option for low-level hikes and treks, and is also environmentally friendly thanks to the 100% Nylon Mesh it is made of, which is made from recycled Vibram Eco-Step soles. 1 / 2015 Maestosa visione di El Capitan (2.307 slm). Sul celebre monolite granitico, alto 1.000 metri, salgono oltre 70 vie, tra cui le mitiche The Nose, Salathé Wall, Zodiac e la Dawn Wall di cui abbiamo parlato nella pagina precedente. Nelle altre foto, alcuni scatti alla base della parete. In basso a destra veduta panoramica della Yosemite Valley con El Cap sulla sinistra tecnologia Gore C-Knit Backer nelle loro collezioni per l’outdoor e gli sport invernali FW 2015-16. Tra i principali: Arc’teryx, Armada, Berghaus, Burton, Dynafit, Eider, Elevenate, Haglöfs, L.L. Bean, Maloja, Mammut, Marmot, Millet, Montura, OR, Patagonia, Peak Performance, Quiksilver, Red Bull, Salewa, The North Face, Tierra, Trangoworld, Volcom e Ziener. Notevole anche la fasi di test su questa nuova tecnologia, con oltre 100 Anche Apple si è ispirata al celebre parco nazionale americano per il nome del suo ultimo sistema operativo, OS X Yosemite appunto, riprendendo pure la foto dell’Half Dome giacche messe alla prova dai tester Gore tra Scozia, Uk, Nuova Zelanda e Patagonia. GREAT PLACE TO… Insomma, operazione riuscita sotto ogni aspetto? Naturalmente sarà come sempre il mercato il miglior giudice, ma ci pare che, anche per quanto abbiamo potuto apprendere e provare di persona, sia destinata al successo. Su questo non paiono esserci motivi di dubbio come quelli che in parte aveva sollevato tra alcuni addetti ai lavori la tecnologia Gore Tex Surround (lanciata a luglio 2014) applicata invece alle calzature. Da sottolineare anche la perfetta organizzazione di tutto l’evento da parte dello staff Gore-Tex Europe e USA, ottimamente supportato anche dalle sue varie agenzie (Slalom per l’Italia). Da non dimenticare poi il focus sulla responsabilità sociale e nei confronti dell’ambiente (maggiori info sui prossimi numeri): aspetti questi sempre più strategici per Gore che, non a caso, è stata eletta “Azienda del mese gennaio 2015” da Oeko-Tex per il suo programma di sostenibilità. E che fosse piacevole lavorare in Gore lo sapevamo già, tanto che l’azienda nel 2014 è stata nuovamente premiata come uno dei migliori posti di lavoro del mondo nella categoria delle multinazionali da “Great Place to Work” (precisamente al 4° posto). Dopo questo viaggio possiamo dire senz’altro che è anche una delle migliori con le quali fare un press trip… Numerosi e spettacolari i trekking che si possono percorrere nella Yosemite Valley. Qui sulla destra bella veduta dell’Half Dome (2.694 m s.l.m.) che vanta uno sviluppo verticale di ben 1.444 metri e ricordiamo come sia stata ispirazione di alcuni loghi di marchi sportivi, il più celebre sicuramente quello di The North Face GORE-TEX C-KNIT BACKER TECHNOLOGY Lo scopo era quello di sviluppare un laminato robusto e di lunga durata ma più morbido, che potesse essere usato per molteplici attività dagli appassionati di outdoor. Ovvero da coloro che richiedono comfort, funzionalità e prodotti durevoli nel tempo nonostante l’usura. Gore ha ottenuto questo risultato combinando la trama liscia dei tessuti robusti esterni in nylon con la collaudata membrana Gore-Tex realizzata in ePTFE rivestito in PU e la nuova tecnologia Gore C-Knit, in attesa di brevetto. Questa combinazione di materiali rende i nuovi laminati a 3 strati più leggeri, più morbidi e ancora più traspiranti (oltre che robusti) rispetto ai laminati della generazione precedente. Il nuovo backer è realizzato con filati finissimi su macchine per maglieria circolare, che permettono di avere un tessuto più elasticizzato. Per questa nuova tecnologia è stato progettato uno speciale procedimento di laminazione. Il supporto in maglia scivola sugli altri strati, migliorando ulteriormente il comfort. Per il tessuto esterno, Gore utilizza tessuti in nylon morbidi a trama liscia. A seconda dell’impiego finale previsto, i tessuti esterni possono essere da molto sottili e leggeri a più pesanti e robusti (es. per i pantaloni da freeride). Posizionata tra il backer e il tessuto esterno, la membrana Gore-Tex realizzata in ePTFE assolve alla sua funzione. Tutti i laminati disponibili hanno un’ottima traspirabilità (valore RET <6). The objective was to develop a new three layers laminate more resistant and with long durability but softer, usable for many different activities by outdoor passionate. They ask for comfort and functionality and expect that the shell have a long life cycle. Gore obtains these results combining the smooth weave of strong nylon shell with the experienced Gore-Tex membrane, made in ePTFE with a PU cover and the new Gore C-Knit technology pending certified. This combination of materials makes the new 3 layers fabric lighter, smoother and more breathable but at the same time more robust if compared with the last generation laminates. The new backer is made with extremely fine yarns on circular knitting machines, producing a fabric with a little bit of stretch. A special lamination procedure was developed specifically for this new fabric technology. The knit backing slides easily over other layers, further enhancing wear comfort. For the external shell Gore uses soft Nylon materials with a smooth weave. Depending of the different use the external textiles can be thinner and lighter or stronger and strutctured (i.e. for freeride pants). Positioned between the backer and the outer fabric, the Gore membrane made in ePTFE guarantees waterproofing. All the laminates have an optimal breathability (ratings RET <6). 1 / 2015 29 29 LIGHTER, COMPRESSIBLE, COMFORTABLE AND BREATHABLE An exclusive report from the wonderful Californian park, where we went to discover and test on site the Gore company’s new technology applied to clothing in a first-ever preview, used by more than 20 major brands in their FW 2015/16 collections IN YOSEMITE FOR THE NEW GORE C-KNIT BACKER In the first days of January worldwide media attention was caught by El Capitan, the most famous and big mountain of the Yosemite Valley in California – even Obama twitted on this! Of course, most of you should know the reason why (see also box on page 28). During those days I had a pleasant and strange sense of déjà vu: not because, as a modest climber, I have ever been able to go through one of the more than 70 routes crossing this mythical granite monolith, which measures 2300 meters in its highest point (the wellknown Nose). But because just a couple of months before, this enormous mountain guided me during three unforgettable days in Yosemite Park, looking down on me from the top of its majesty. INVITED BY GORE I made this journey because of the press trip organized by W.L. Gore & Associates: an exclusive international event addressed to a limited number of journalists, including a lot of important dedicated and not dedicated US media (even a reporter from the New York Times was there). Journalists came also from Germany, Sweden and Spain. Outdoor Magazine was the only Italian media on site. We were very glad to accept to go to Yosemite Park, one of the most thrilling and iconic locations in the world when it comes to nature, outdoor and climbing. Yosemite Park is about 4 hours’ driving from S. Francisco, it is a national park since 1890 and over 3.5 million people go and visit it every year. An ideal location to present and immediately test the latest news from the American company, world leader in the segment of waterproof and breathable membranes. In fact, Gore has unveiled an exclusive preview 30 1 / 2015 of its new 3-layer laminate with Gore C-Knit Backer technology (patent pending), available for autumn-winter 2015-16. Therefore, this technology is going to be officially presented at Ispo 2015. tuck and stitch circular knit nylon treated with a lamination process, exclusively devoted to complete this construction (see other technical specifications in the dedicated box). OUR TEST Three days full of workshops and presentations, but most of all filled with many field activities. Hiking and excursions to discover the amazing natural park’s beauties: vertiginous granite walls, spectacular waterfalls, streams and giant sequoias up to 2000 years old! The strong Canadian climber Mark Smiley (www. POSITIONING AND TARGET The new technology stands between the Gore-Tex Active (launched in 2011, devoted to high-impact aerobic activities, such as running or cycling) and the Gore-Tex Pro (suited to mountaineering and to ensure maximum durability in extreme weather conditions). Therefore, Gore C-Knit Backer can meet a being devoted both to skiers and snowboarders, as well as to hikers and trekkers (as many as 166 million worldwide according to Gore’s last statistics). PARTNERS This is another of the main reasons leading Gore partners to rely on the new Gore C-Knit Backer technology in their outdoor and winter sports FW 2015-16 collection. Some of the main partners are: Arc’teryx, Armada, Berghaus, Burton, Dynafit, Eider, Elevenate, Haglöfs, L.L. Bean, Maloja, Mammut, Marmot, Millet, Montura, OR, Patagonia, Peak Performance, destined to succeed. Unlike what happened with the Gore-Tex Surround technology (launched in July 2014), there should be no reason to doubt this. In that case, experts had questioned this kind of technology applied to shoes. Moreover, we must underline the great organization of the entire event, arranged by all the GoreTex Europe and US staff, well supported by their different agencies (Slalom for Italy). Moreover, one must not forget the focus on social responsibility and on environment (more info on our upcoming issues): these aspects are becoming more and more strate- A sinistra una delle vedute panoramiche più iconiche della Yosemite Valley. Al centro uno scoiattolo, ma il parco è densamente popolato anche da orsi e lupi. Sopra alcuni dei numerosi trekking segnalati smileysproject.com) – Arc’ Teryx and La Sportiva testimonial – was our guide. Unlike me, he knows Yosemite very well (he also climbed El Cap). Therefore, we were able to test in a quite intense way a new laminate’s jacket, available in more than 20 versions, which may vary according to thickness and to different materials matching. We must say that its strength points are immediately clear and tangible: lighter weight, compressibility, “softness” and breathability. This is owed to the Backer construction, made from a wider target, i.e. hikers, skiers and snowboarders looking for versatility and comfort. A medium positioning, which is consequently much more competitive as far as price is concerned. A key move which on paper seems very appropriate, considering that, in recent seasons, there have been difficulties to increase top-range clothing sales (i.e. Euro 500-600 retail price), which has rather declined in some market, indeed. In other words, a technology able to combine the two main categories – outdoor and snow sports –, Quiksilver, Red Bull, Salewa, The North Face, Tierra, Trangoworld, Volcom and Ziener. Also the testing phases of this new technology are remarkable, with more than 100 jackets tried out by Gore testers from Scotland to UK, from New Zealand to Patagonia. GREAT PLACE TO... So, is this an accomplished mission on all accounts? As always happens, the market will be its best judge, but, as for what we were able to see and try in person, it looks like this operation is gic for Gore which, not surprisingly, has been awarded by OekoTex as “January 2015 Company of the Month” thanks to its sustainability program. And if we already knew that working in Gore should be pleasant – so much that the company was awarded again as one of the best workplaces in the world in the multinational companies categories by “Great Place to Work” (precisely, it was ranked 4th) – after our journey we can state without any doubts that it is also one of the best companies to get on a press trip with... Le sequoie giganti sono una delle principali attrazioni: ve ne sono circa 1.000, 200 delle quali nella località di Mariposa Groove, dove sono state scattate queste foto. Alcuni di questi impressionanti alberi hanno addirittura 2.000 anni. A destra la Fallen Monarch, sequoia di 70 mt caduta in seguito ad una frana FOCUS ON / IL RESORT, AFFACCIATO SULLE ROCKY MOUNTAINS, SI TROVA A DUE PASSI DA ASPEN a cura di: Monica Viganò SNOWMASS 4 stagioni Una delle più rinomate località sciistiche del mondo, con un’offerta a 360 gradi che soddisfa qualsiasi esigenza. Non solo in inverno, ma lungo tutto l’arco dell’anno con proposte sportive, culturali e artistiche per turisti di tutte le età. E con una ricettività adatta a tutte le tasche. Situato nel cuore del Colorado, a sole nove miglia da Aspen, Snowmass è un resort dalle mille opportunità. È una delle migliori località sciistiche del mondo, con 1.360 ettari di terreno misto e il secondo versante più “verticale” degli Stati Uniti. Viste mozzafiato sulle montagne, alloggi di ogni genere, svaghi e ristoranti per ogni esigenza oltre a svariate proposte per famiglia, coppi e amici. Ecco cosa rende Snowmass unico nel suo genere. L’IMPORTANZA DELL’INVERNO - Come anticipato, Aspen e Snowmass sono destinazioni invernali rinomate. Le infinite opportunità di intrattenimento non riguardano solo gli amanti di sci e snowboard, dal momento che moltissime sono le proposte alternative per vivere l’inverno in questa località. Tra esse da segnalare sono quelle di cross country e snowshoeing, attività che possono essere praticate lungo i 70 km dell’Aspen/Snowmass Nordic Trail System. In ogni caso, qualunque sia lo sport preferito, sicuramente Snowmass non vi deluderà e saprà sorprendervi con un ricchissimo calendario eventi. Quello della stagione in corso prevede, tra tutti, un imperdibile appuntamento con i celebri X Games (22-25 gennaio). Oltre alla prima Accademia Invernale del Nord America firmata Lamborghini. PARLANDO DI LAMBORGHINI… - Per l’inverno 2015/16 Lamborghini Squadra Corse ha organizzato il suo primo corso di guida invernale nord americano. Parliamo della Winter Accademia che si svolgerà proprio a Snowmass e offrirà agli interessati la possibilità di spingere al loro limite le auto della The Westin Snowmass Resort, direttamente affacciato sulle piste 32 1 / 2015 casa automobilistica italiana. Stiamo parlando della Aventador LP 700-4 e della Huracán LP 610-4 che per l’occasione saranno testate su neve e ghiaccio da istruttori professionisti. Questi ultimi forniranno ai presenti consigli su come affrontare le più critiche condizioni invernali. Saranno organizzati gruppi di due persone per ogni veicolo, così che tutti potranno provare in prima persona e per l’intera giornata frenate di emergenza, manovre di drifting e metodi di guida su neve. L’appuntamento è previsto in due slot (dal 5 al 7 e dal 6 all’8 febbraio) presso l’Aspen Motorsports Park di Woody Creek e prevede un soggiorno di due notti presso l’hotel Viceroy Snowmass (per info e prenotazioni visitare il link http://register.lamborghinievents.com o scrivere a accademia@ lamborghinievents.com). NOVITÀ DELLA STAGIONE IN CORSO - Vista la rilevanza di Snowmass, ogni anno la località è soggetta a cambiamenti che ne intendono migliorare il profilo. Per la stagione invernale in corso tra le più importanti novità spicca l’incremento dei voli diretti proprio al resort. Le compagnie United, American e Delta Airlines nelle scorse settimane hanno tutte aumentato il numero di voli verso Aspen Snowmass. Dal 18 dicembre e fino a chiusura della stagione, American Airlines ha inoltre aggiunto un secondo volo giornaliero con partenza da Dallas. Mentre Delta Airlines ha aggiunto un secondo volo con partenza da Minneapolis per il sabato e un secondo volo “di rientro” con partenza Aspen Snowmass la domenica. Da ultimo United Airlines ha aggiunto un quarto diretto giornaliero per la tratta Houston-Aspen Snowmass dal 18 dicembre al 5 gennaio. Tra le altre novità segnaliamo anche il debutto del “tubing hill” con un percorso studiato ad hoc e allestito a Elk Camp. L’attività è proposta non solo ai bambini ma a turisti di ogni età, con quattro tracciati e un tappeto mobile per la risalita. Quotidianamente sono proposte due sessioni pomeridiane ma il camp è aperto anche il venerdì sera in occasione delle popolari Ullr Nights, durante le quali è possibile praticare anche snowbike, pattinaggio su ghiaccio e altro. LA STAGIONE ESTIVA - Nonostante l’indubbia importanza che la stagione invernale riveste per queste località, non è da disdegnare un viaggio a Snowmass in estate. Numerosi sono gli eventi culturali proposti durante i mesi caldi tra cui concerti, mostre, spettacoli teatrali e di danza. Da un punto di vista sportivo, non mancano proposte per attività quali trekking o running su oltre 50 miglia di sentieri, rafting o kayak in acque di Classe 5 (caratterizzate da grandi onde, possibilità di grandi rocce e di pericoli), uscite a cavallo, pesca a mosca, arrampicata, bike, parapendio, voli in mongolfiera e molto altro. Per i grandi appassionati di natura, imperdibili le escursioni con le guide ACES (Aspen Center for Environmental Studies). PER I PIÙ PICCOLI - Snowmass è un resort su misura anche di bambini e famiglie, con tesori storici, naturati e culturali tutti da scoprire. Ci sono ad esempio diversi camp estivi incentrati sull’avventura outdoor e sull’apprendimento e pensati per giovani tra i 7 e i 15 anni di età. Tra essi l’Ajax Adventure Camp che propone camp quotidiani incentrati su rafting, arrampicata su roccia e pesca accanto ad altri di più giorni o a giornate “in famiglia”. Nei programmi di Camp Aspen Snowmass, i bambini potranno partecipare a svariate attività outdoor o giocare nel naturalistico Tree-House Kids’ Adventure Center. Inoltre l’associazione no-profit Aspen TREE organizza incontri educativi presso una fattoria dove i bambini possono apprendere concetti correlati ad alpaca e lana, cucina solare, colori naturali. Inoltre, con camp ad Aspen e Basalt, l’Aspen Center for Environmental Studies mischia educazione con esplorazione, proponendo classi a tema naturalistico per bambini e ragazzi tra i 4 e i 18 anni di età. Tra i programmi, tour animalistici, escursioni alla scoperta dei rapaci o dei volatili locali e sabati in famiglia presso l’Hallam Lake Preserve. Segnaliamo poi l’Anderson Ranch Arts Center che propone ai più piccoli workshop artistici presso il campus di Snowmass. Mentre i ragazzi amanti della scrittura potranno prendere parte ai camp Scribes and Scribblers promossi dalla Aspen Writers’ Foundation. Non mancano proposte di recitazione per giovani tra i 5 e i 18 anni presso il teatro di Aspen, corsi di musica e di lavori manuali. Per un divertimento più “free” e meno programmato, vale una visita l’Aspen Youth Center con una struttura pensata per bambini dai 4 ai 12 anni così come l’Aspen Recreation Center dove praticare nuoto, arrampicata e pattinaggio su ghiaccio. UNO SGUARDO ALLA RICETTIVITÀ - Dopo un’intensa giornata di attività, Snowmass saprà rilassare i vostri sensi con diverse proposte culinarie e non solo. Con oltre 100 ristoranti e bar, circa 200 negozi di abbigliamento, gallerie d’arte e negozi di souvenir, il resort soddisfa ogni esigenza. Sul fronte ricettivo, tra i numerosi hotel a disposizione segnaliamo The Westin Snowmass Resort, considerato tra i luoghi “deluxe”. L’albergo offre 254 stanze di lusso tra cui 17 suites caratterizzate dal brevettato binomio Heavenly Bed & Bath, dalla vista spettacolare sulle Montagne Rocciose e da un servizio realmente personalizzato. Le stanze sono rinnovate e a esse si aggiungono spazi lounge e pubblici, cinque ristoranti, una nuova Westin Spa, una piscina con vista sulle piste e affiancata a vasche idromassaggio, il centro fitness Westin Workout, nuovi negozi e il Westin Snowmass Conference Center che si estende per 2.300 mq. www.gosnowmass.com STATISTICHE CORRELATE ALLA STAGIONE INVERNALE • WINTER STATISTICS Stagione invernale • 27 novembre 2014 - 12 aprile 2015 Altitudine alla base • 2.473 m Altitudine alla vetta • 3.813 m Sviluppo verticale • 1.340 m Terreno • 1.448 ettari Numero sentieri • 94 Estensione sentieri • 241 km Percorso più lungo • 8,5 km Percorso più scosceso • Gowdy’s and AMF - 40° di pendenza Tipologie di percorsi • 6% facili; 47% di media difficoltà; 17% difficili; Season • November 27, 2014 - April 12, 2015 Base Elevation • 8,104 Feet/2,473 mt Summit Elevation • 12,510 Feet/3,813 mt Vertical Rise • 4,406 Feet/1,340 mt Terrain • 3,332 Acres/1,448 Hectares Number Of Trails • 94 Miles/Km Of Trails • 150 Miles/241 Km Longest Run • 5.3 Miles/8.5 Km Steepest Runs • Gowdy’s And Amf - 40 degree slope angle Types Of Trails • Easiest - 6%; More Difficult - 47%; Most Difficult - 30% per esperti 17%; Expert - 30% Precipitazioni nevose annue • 762 cm Neve artificiale • 93 ettari Impianti di risalita • 21 in totale Capacità degli impianti • 33.058 riders/ora Pendii meno popolati • In media 2 persone per acro Park & Pipe • 3 park, 1 superpipe di 22 piedi, 1 pipe per principianti Il resort è noto • Per proposte ad hoc per sposi, attività per Annual Snowfall • 300 Inches/762 cm Snowmaking • 230 Acres/93 Hectares Lifts • 21 total Lift Capacity • 33,058 Riders/Hour Uncrowded Slopes • On average 2 people per acre Parks and Pipes • 3 terrain parks, 1 22-foot superpipe, 1 beginner pipe Best Known For • Groomed cruising and family-friendly activities. famiglie e amici. Snowmass da tempo è considerata una delle aree sci per famiglie migliori di tutto il Nord America Il “segreto” da svelare • Pranzare presso la Lynn Britt Cabin situata a mezza montagna. Fare un’escursione sul percorso Long Shot dove sciatori e snowboarder non esperti possono fare un’esperienza di backcountry Snowmass has long been rated one of the best family ski areas in North America Best-Kept Secret • Dine for lunch at the Lynn Britt Cabin located mid-mountain. Take the short hike to the Long Shot trail where intermediate skiers and snowboarders can get a backcountry experience while in-bounds FOUR-SEASONAL SNOWMASS One of the most renowned ski resorts in the world with an offer that satisfies any needs. Not only in winter but all year long with sporty, artistic and cultural proposals and accomodations for all budgets. Tucked in the heart of the Colorado Rockies, just 9 miles to Aspen, Snowmass consistently ranks as one of the best ski resorts in the world. Snowmass ski resort offers guests 3,362 acres of wide variety terrain and boasts the second largest vertical drop in the United States. Majestic mountain views, massive mountain terrain, 95% skiin/ski-out lodging convenience, authentic dining and amenities, and unparalleled adventures for families, couples, and friends are what you’ll find at this world-class resort. THE IMPORTANCE OF WINTER Aspen and Snowmass are world renowned winter destinations. The numerous possibilities of entertainment address not only to ski and snowboard lovers as there are infinite alternative proposals. Among them, those referred to cross country skiing and snowshoeing that have at their disposal over 70 km of free trails of the Aspen/Snowmass Nordic Trail System. Snowmass also can count on a very rich program of events, among the most important ones there are the X Games (22nd-25th January) and the first Winter Accademia by Lamorghini. TALKING ABOUT LAMBORGHINI… - Lamborghini Squadra Corse is gearing-up for its first-ever North American-based winter driving school. The 2015 Winter Accademia at Snowmass will provide driving enthusiasts and brand aficionados an opportunity to push exclusive Lamborghini cars and themselves to the limit. For those who crave the opportunity, the Lamborghini Winter Accademia program, which takes place February 5-7 and 6-8 in Snowmass, will allow enthusiasts to experience the all-wheel-drive supremacy of the Aventador LP 700-4 as well as the Huracán LP 610-4 on ice and snow. Held in small groups with only two participants per vehicle, participants will practice emergency braking, hone drifting skills and perfect full-lap road course driving methods on the snow in Lamborghini vehicles. In addition, two nights of lodging at the Viceroy Snowmass and a photo/video package all included as part of the program (for more infos: http:// register.lamborghinievents.com accademia@lamborghinievents. com). WHAT’S NEW THIS WINTER Among the main novelties of this winter, there’s the addition of more flights into Aspen Snowmass. United, American and Delta Airlines have all committed to more flights this winter into Aspen Snowmass than last year. American Airlines will add a second flight daily from Dallas to Aspen Snowmass from December 18 until late in the ski season. Delta Airlines will add a second inbound flight from Minneapolis to Aspen Snowmass on Saturdays and a second outbound flight on Sundays. United Airlines added a fourth daily direct flight between Houston and Aspen Snowmass from December 18 through January 5. Other big news is the introduction of the Tubing Hill that offers fun and excitement not only for kids but for guests of all ages. The tubing hill will have four lanes as well as magic carpet lift for uphill transportation. Two afternoon tubing sessions are offered daily and on Friday evenings during the popular family-favorite Ullr Nights along with snowbiking, fire dancers, bonfires, ice skating and more. A GLANCE AT SUMMERTIME Even though winter has the main importance for this resort, summer is not to be missed. These small towns boast diverse cultural events including music, art, theatre, lectures and dance performances. Locals and visitors alike enjoy endless outdoor pursuits from scenic hikes, river rafting, horse back-riding, fly fishing, climbing, cycling. Travel along mountain streams, over ridgelines, and through beautiful valleys while learning about mountain ecology on ACES’ (Aspen Center for Environmental Studies) naturalist guided snowshoe tours on over 50 miles of heart pumping trails and terrain. FOR KIDS AND FAMILIES - In Aspen/Snowmass there are a lot of opportunities abound to explore the area’s rich natural, cultural, and historical treasures. Several summer-camp options focus on outdoor adventure and learning. For ages 7–15, Ajax Adventure Camp offers day-camp activities such as rafting, rock climbing, and fishing, plus overnight and weeklong sleepaway camps and parent/camper days. At Camp Aspen Snowmass’s daily or weekly programs, kids ages 1–teens explore Snowmass through a variety of age-appropriate outdoor activities, or they can play in the nature-themed Tree-house Kids’ Adventure Center. Nonprofit Aspen TREE runs educational programs on a working farm at its Earthkeepers camp and Farmyard and Me sessions, where kids learn about alpacas and wool, solar cooking, natural dyes, and more. With campuses in Aspen and Basalt, the Aspen Center for Environmental Studies mixes science education and outdoor exploration through its nature-themed classes and camps for ages 4–18. Drop-in kids’ and family programs include animal tours on Aspen Mountain, a raptor program, birding, and family Saturdays at Hallam Lake Preserve. To notice also artist, musical and creativity courses. Less-programmed fun can be had at the Aspen Youth Center or at the Aspen Recreation Center. ABOUT THE ACCOMODATIONS With more than 100 restaurants and drinking establishments and some 200 clothing boutiques, original art galleries and gift shops, Aspen & Snowmass offer the perfect places to enjoy it all. Among the hotels, The Westin Snowmass Resort is a “deluxe” accomodation. It offers 254 luxurious rooms (17 suites) featuring the Heavenly Bed & Bath, spectacular Rocky Mountain views and the personalized service that Westin loyalists have grown to love. Fully renovated guest rooms, lobby, lounge and public spaces, five new restaurants, a new Westin Spa, slope-side pool and hot tubs, a Westin Workout fitness center, a variety of new retail outlets and the Westin Snowmass Conference Center (25,000 sq ft) complete the profile of the hotel. www.gosnowmass.com 1 / 2015 33 dal nostro inviato: Paolo Grisa ANNIVERSARY / INCONTRO CON FRITZ BARTHEL, L’INVENTORE DELL’ATTACCHINO MODERNO 2013: leggerezza al top per il modello Speed Superlite, una delle ultime versioni dell’attacchino Il primissimo prototipo del 1984 Il concetto low-tech è stato poi applicato con successo anche agli attacchi da freeride: qui il modello Beast (2013) The Binding Gang 1988 Solo due anni dopo (1986) l’attacchino assume già la sua tipica fisionomia TANTI AUGURI “ATTACCHINO”... Gressoney non sarà più l’arrivo, ma la partenza del Mezzalama, da quest’anno sponsorizzato Dynafit. Location perfetta per rendere omaggio all’attrezzo che ha cambiato lo scialpinismo moderno. “Ho avuto un’ idea geniale nel corso della mia vita” - afferma Fritz - “sto aspettando la seconda, ma è in ritardo…”. Con questa pacata autoironia si presenta Fritz Barthel, l’uomo che ha rivoluzionato lo scialpinismo moderno. Si dice che i grandi prodotti che hanno fatto la storia dell’innovazione abbiano il dono di risolvere problemi e situazioni in maniera tanto efficace quanto semplice al contempo. Ed è proprio il caso dell’attacchino. A trent’anni dal suo brevetto, Dynafit festeggia l’anniversario e l’inventore dell’innovazione che più di ogni altra ha cambiato lo scialpinismo e che lo ha reso uno dei marchi più affermati in questa disciplina. riportata una frase molto divertente di Fritz: “Il progresso è reso possibile dalle persone pigre che cercano modi per rendere più facile qualcosa”. Altro che retorica. Così Fritz inizia a pensare a un modo per ridurre il peso degli attacchi da scialpinismo. A quel tempo era studente di ingegneria meccanica a Kuffstein in Austria. Si è reso presto conto che per alleggerire l’attacco era necessario che il ruolo svolto dalla piastra di collegamento tra la parte anteriore dell’attacco a quella posteriore doveva essere svolto dallo scarpone stesso. Oggi un concetto scontato, ma allora fu una vera rivoluzione. Il problema era che allora erano ancora largamente diffusi gli scarponi da sci in cuoio, non abbastanza riFritz con una fascetta brandizzata “Low Tech”, 1989 The Binding Gang, 1988 ANNIVERSARIO SOTTO IL MONTE ROSA Nel week end del 29-30 novembre Outdoor Magazine è stato invitato ai piedi del Monte Rosa per conoscere di persona Fritz e sentir raccontare direttamente da lui come è arrivato a creare un prodotto tanto geniale per migliorare l’efficienza della salita con le pelli di foca durante un’uscita scialpinista. È stata anche l’occasione per parlare delle future prospettive di Dynafit nel mercato dello scialpinismo insieme a Stefano Finazzi, sales manager dell’azienda, a partire dalla nuova main sponsorship con una delle gare più storiche e famose di questa disciplina: il trofeo Mezzalama, parte del circuito de La Grand Course, che nel 2015 sarà caratterizzato da una grossa novità. Location dell’evento infatti è stata Gressoney La Trinité, che quest’anno ospiterà la partenza della competizione che terminerà a Breuil-Cervinia. Tracciato di gara invertito dunque, un cambiamento le cui incognite certamente sapranno incuriosire anche gli atleti più navigati del Mezzalama. gidi per collegare le due parti di un attacco. Fortunatamente in quegli anni alcuni brand italiani come San Marco e altri iniziarono a dare l’avvio alla realizzazione degli scafi in plastica dalla famosa idea dell’americano Bob Lange. Così Fritz iniziò a realizzare alcuni prototipi, i commenti degli amici che li provavano andavano dal totale pessimismo all’entusiasmo travolgente. IL NOME: PERCHÉ LOW TECH? - In quel periodo qualsiasi nuovo prodotto che usciva sul mercato veniva definito high tech, così il suo primo istinto fu di chiamarlo no tech, poi modificato in “Low Tech”. Ci vorranno 25 anni per convincere la maggior parte degli scialpinisti di tutto il mondo ad adottare questo sistema. Per il momento Fritz si accontenta di produrre alcuni pezzi da vendere poi ad amici e conoscenti. Suo padre intanto continua ad incoraggiarlo, dicendogli che con quell’attacco riusciva a tener testa ai suoi più giovani compagni di gita (“mi dà almeno 15 anni in meno”). Scherza Fritz: “Il primo anno ho avuto un boom di vendite con un incremento del 1000% (da un pezzo prodotto l’anno prima a 10 pezzi). Il secondo anno le vendite sono cresciute ancora ma molto meno, del 300% (da 10 a 30 pezzi)”. Nel frattempo Fritz continua a proporre il suo brevetto alle principali aziende del settore (Marker, Tyrollia, Salomon…). Ovviamente uno dei problemi del suo prodotto è che richiede delle modifiche anche sullo scafo dello scarpone. Abitando a Graz, Fritz, dopo aver distrutto i suoi scarponi a furia di modifiche, si dirige presso l’azienda Dynafit, che allora aveva sede proprio lì, a chieder la possibilità di avere degli scafi del loro modello da touring per fare alcune prove. Dynafit acconsente. Ben presto appare chiaro che gli inserti pin frontali per l’attacco low tech per sopportare le forti sollecitazioni devono essere inseriti nello scafo già in fase di stampaggio. Il padre di Fritz paga il costo della modifica degli stampi per inserire negli scafi gli agganci per l’attacco. Le grandi aziende continuano a rispondergli “picche” in quanto allora il mercato dello scialpinismo era molto piccolo, appena l’1% di quello dello sci alpino. E un attacco che richiedeva un apposito scarpone non sembrava un’idea così vendibile! Così Fritz decide di fabbricarlo da solo. Dynafit gli vende gli scarponi con l’inserto frontale, lui inserisce quello sul tallone. Il tutto in casa, dove, tra l’86 e il ’90 arriva ad avere 1000 scatoloni di scarponi accatastati, dal pavimento fino al soffitto. Buona parte degli scarponi e degli attacchi li vende in Italia, dove in quel periodo il mercato dello skitouring era in forte crescita, con la nascita dei Rally. IL MERCATO ITALIANO - Fabio Meraldi, fortissimo scialpinista di quegli anni, ricorda che quando gareggiava con Adriano Greco per alleggerirsi usavano degli attacchi Silvretta sostituendo l’aggancio posteriore sul tallone, troppo pesante, con una normale talloniera da ramponi (!). Poi, a una gara in Francia i due hanno conosciuto Fritz che era lì a presentare il suo attacco. Non fu facile capirsi: lui parlava solo tedesco e loro il dialetto valtellinese. Tuttavia per due anni furono i soli in Italia ad avere questo attacco e pareva avessero le ali ai piedi, vincendo quasi tutto. DYNAFIT ACQUISTA LA LICENZA - Fritz non sa però che così sta infrangendo il diritto di esclusiva di Dynafit per la distribuzione dei suoi scarponi in Italia. Dynafit smette così di venderglieli, ma gli propone un accordo. Fritz mantiene nelle sue mani il brevetto e vende a Dynafit solo il diritto di produrre l’attacco Low Tech. A quel punto Fisher vende Dynafit a Raichle, che nel ’95 tuttavia fallisce. Il marchio è rilevata da Kneissl-Dachstein, nel 2003 infine il marchio Salewa, in crescita, acquisisce Dynafit e inizia a “prendere sul serio” l’attacco Low Tech. Fino ad allora, ci dice Fritz, il suo progetto aveva “perso vent’anni della sua vita”, nel senso che non ne era ancora stato commercializzato uno, tanto che sua moglie talvolta gli diceva che avrebbero risparmiato di più se lui non avesse lavorato al progetto! È BOOM LOW TECH - Oggi gran parte degli sci alpinisti adottano quel sistema, tra loro la totalità di chi partecipa a competizioni ma anche persone normali, e con la scadenza del brevetto molti altri marchi si sono lanciati nella produzione di attacchi pin. Alcuni modelli di attacchi di questo tipo sono nati orientati alla disciplina del freeride, con il modello Beast di Dynafit a fare da capostipite, e non è escluso che in futuro anche i freerider adotteranno questo sistema o sistemi ibridi che alcune aziende stanno sviluppando. L’attacchino è in piena evoluzione, tuttavia se si guardano i modelli moderni e il primo prototipo di Fritz si noterà che l’impianto di base non è mai cambiato. L’idea era quella giusta. Fin dall’inizio. Fritz collaborerà con Dynafit come socio esterno fino al ’90, contribuendo alla ricerca e al design dei prodotti, nel frattempo esercita anche la professione di insegnante e di consulente come designer di prodotti outdoor. Il Low Tech, dice, gli ha offerto l’opportunità di incontrare persone interessanti e di svolgere un lavoro meno noioso di altri. Intanto aspetta la seconda grande idea della sua vita. E scia. COME NACQUE L’IDEA - “Nell’aprile del ’82 ero andato con un amico ad arrampicare in Calanques, sulla via del ritorno andammo nel massiccio del Monte Bianco per salirne la cima. La raggiungemmo ma per gran parte della salita, a causa della neve ghiacciata, dovemmo portare gli sci in spalla. Erano sci da due metri da gigante, pesantissimi. Fu una fatica immane. Tornato a casa pensai che dovevo assolutamente creare qualcosa che mi permettesse di muovermi con più agilità”. Su una delle prime pagine del libro dedicato all’anniversario dell’attacchino, c’è 34 1 / 2015 La partenza del Mezzalama 2013 Uno dei passaggi più spettacolari del percorso AN INTERVIEW WITH FRITZ BARTHEL 100% Dynafit Low Tech al Pierra Menta 1991 CELEBRATING BINDINGS “I had one brilliant idea in my life,” said Fritz, “I’m waiting for the second, but it hasn’t come yet…” Fritz Barthel introduces himself with irony. This year - thirty years after he patented low tech bindings - Dynafit is celebrating the inventor of the product that changed ski mountaineering and that has made him one of the most famous pioneers of this discipline. ANNIVERSARY IN MONTE ROSA Over the weekend of November 29-30, Outdoor Magazine was invited at the foot of Monte Rosa to meet Fritz and hear the story of how he came to create such a brilliant product. It was also an opportunity to talk about the future of the alpine ski market with Stefano Finazzi, sales manager of the company. Starting from the new main sponsorship with one of the most well-known races in this discipline: the Mezzalama trophy, which has some great news for 2015. The location of the event was in fact Gressoney La Trinité, which is going to host the start of the competition that will instead arrive in Breuil-Cervinia. The race track will be reversed, a change which will certainly intrigue even the most experienced athletes. WHEN DID YOU HAVE THE IDEA FOR THE BINDINGS? “In April of ‘82 I went with a friend to climb Mont Blanc with our skis. We got to the top but it was a huge effort: these were giant, heavy, two-meter long skis. Back home I thought that I had to create something that would allow you to be more agile.” One of the first pages of the book dedicated to this anniversary, you can read a witty quote by Fritz: “It’s the lazy people who enable progress by seeking ways to make things easier.” So Fritz started to think of a way to reduce the weight of bindings. At that time he was studying mechanical engineering in Kuffstein Austria. He soon realized that the only way to make the binding lighter was to assign the boot itself the role that had been of the plate that connected the front and the heel. It may sound banal today, but at the time this was revolutionary. The is- sue was that leather boots were still very common at the time and these were not sturdy enough to keep the two parts of the binding together. Luckily some Italian brands such as San Marco - were starting to produce plastic outer shells. Fritz created some prototypes and showed them to some friends, who reacted with utter pessimism or with overwhelming enthusiasm. Cover catalogo Dynafit ‘92-‘93 THE NAME: WHY “LOW TECH”? At that time any new product coming out on the market was called “high tech”, so he decided to call it “low tech”. It would take them 25 years to convince the majority of ski mountaineers around the world to adopt this system. At the beginning Fritz was happy to produce a few pieces and sell them to friends and acquaintances. His father, however, kept encouraging him, telling him that this binding was what enabled him to keep up with his younger mates. Fritz jokes about these first years: “The first year I had a boom in sales, an increase of 1000% (from a piece produced the year before to 10 pieces). The second year, however, the growth rate slowed down to 300% (from 10 to 30 pieces).” In the meantime, Fritz continued to offer its patent to major companies in the sector (Marker, Tyrollia, Salomon ...). One of the main issues for the product was that it also required changes on the hull of the boot, to prepare the binding. After destroying his boots through subsequent changes, Fritz – who lived in Gratz at the time – decided to contact Dynafit, which had its headquarters in town, asking them some shells for his tests. Dynafit accepted. It I media presenti all’incontro con Fritz Barthel a Gressoney was soon clear that the front insert of the low tech bindings had to be moulded on the shell itself in order to bear the stress they were subject to. Fritz’s father paid for the necessary alterations to the moulds. Big companies, however, kept dismissing his idea, also because alpine skiing was still small business and it did not seem reasonable to introduce major changes to boots. Fritz decided to make his own boots. Dynafit sold him the boots with the front insert and he added the one on the heel. He did everything from home, producing 1000 pairs. He managed to sell most of these in Italy, where the ski touring market was starting to grow strong. THE ITALIAN MARKET Fabio Meraldi, a strong cross country skier back in the days, recalls that when he raced with Adriano Greek, they used to lighten the Silvretta bindings by replacing the heavy, hook on the heel with a normal crampon heel. Then, during a race in France they met Fritz and... for the following two years they were the only ones in Italy to have this type of binding, winning almost everything. DYNAFIT BUYS THE LICENSE Fritz did not know, however, that he was infringing the exclusive rights to distribute Dynafit boots in Italy. Dynafit stopped selling him the boots, and offered him agreement instead. Fritz would retain the patent and sell Dynafit the rights to produce the low tech bindings. Some time later, Fisher sold Dynafit to Raichle, that went bankrupt in 1995. The brand was taken over by Kneissl Dachstein. In 2003 the brand was eventually acquired by Salewa, which started to consider take low tech bindings seriously. Up to then, says Fritz, the project had “cost [him] two decades of his life”: not one binding had been launched on the market. His wife told him sometimes that they would have saved more if he had not worked on the project! LOW TECH BOOM Today most ski mountaineers have adopted his system, and many other brands have launched similar bindings. Some models were designed for freeride - the first of which was the Dynafit Beast - and it is possible that all freeriders will adopt this system in the future. Low tech bindings are changing: however, if you look at recent models and at the first prototype developed by Fritz, you will notice that the basic framework has never changed. That was the right idea from the beginning. 1 / 2015 35 35 EVENTI / LA SECONDA EDIZIONE IL 15-16 OTTOBRE SUL LAGO TEGERNSEE, GERMANIA dal nostro inviato: Benedetto Sironi EOS, un bis (quasi) perfetto Oltre 300 partecipanti qualificati tra aziende, retailer e media. Stimolanti gli argomenti esposti dagli speaker, pur con qualche differenza di livello e interesse. Soddisfatti i responsabili EOG, che il prossimo anno porteranno il summit a Sheffield, nel celebre Peak District. Uno dei punti di forza del mercato outdoor è l’apertura mentale dei marchi. Tra loro esiste (quasi sempre) della sana competizione ma anche un certo dialogo finalizzato a evidenziare soluzioni innovative che consentono l’effettiva progressione dell’intero settore. Forse anche per questo i meeting e i workshop organizzati dalle varie associazioni outdoor hanno spesso successo. Certo alle spalle deve esserci un’agenda di qualità che scandisca gli interventi dei professionisti, invitati in una località possibilmente “green” e quindi in armonia con i valori chiave del mercato. Tutti elementi accuratamente previsti alla seconda edizione dell’European Outdoor Summit, il cui bilancio è quindi positivo. Le uniche piccole critiche: alcuni speech un po’ troppo “germanocentrici” e un’atmosfera un po’ meno calda di quella trovata lo scorso anno a Stoccolma. 36 curata da Bundesverband der Deutschen Sportartikel-Industrie, si è infatti dichiarata pienamente soddisfatta per la buona riuscita dell’evento. Che come ricordiamo è divenuto itinerante per tutta Europa a seguito del “divorzio” tra l’European Outdoor Group e l’OSV francese, promotori in passato dell’European Outdoor Forum. Proprio perché itinerante, la prima edizione si è svolta a Stoccolma e la terza è già programmata a Sheffield, nel Regno Unito, il 14 e 15 ottobre 2015. L’INIZIATIVA IN BREVE - L’evento è stato organizzato dall’European Outdoor Group ed è andato in scena il 15 e 16 ottobre scorsi sul lago Tegernsee nei pressi di Monaco. Oltre 300 i partecipanti all’iniziativa tra retailer, produttori, fornitori di servizi e rappresentanti FOCUS ON… - Tema della due giorni, di cui Outdoor Magazine è stato media partner, è stato “Preparare il mercato outdoor al cambiamento”. Un focus affrontato con svariate argomentazioni da parte di speaker d’eccezione. Le discussioni e i seminari hanno rappresentato il cuore dell’agenda che è stata inaugurata con un aperitivo di benvenuto organizzato dai main sponsor Ispo Academy e Gore-Tex. Da segnalare anche il ricco programma di contorno che tra le attività ha previsto sessioni di hiking, tour di mountain bike, uscite in SUP e climbing presso la suggestiva palestra Kletterwald Tegernsee. Quest’ultima, che pro- media. In totale sono stati rappresentati 140 brand provenienti da 14 paesi. L’organizzazione, pone diversi livelli di difficoltà, è integrata nel bosco Oedberg. Da segnalare anche l’Eventlocation 1 / 2015 Tour: i partner di Tagungserlebnis Tegernsee hanno invitato i partecipanti all’EOS alla scoperta di nuove location “outdoor oriented” dove è possibile organizzare eventi professionali. L’iniziativa era rivolta a decision maker impegnati nell’organizzazione di eventi quali presentazioni prodotto, sessioni di training, sales meeting e press event. IL PRIMO GIORNO - Primo speaker della due giorni è stato il Dr Max McKeown che ha approfondito il tema “Come plasmare il futuro” sostenendo che nulla rimane immutato e che se si è pronti al cambiamento, è possibile affrontarlo positivamente e sfruttarne i vantaggi. È seguito poi il Dr Ulrich Reinhardt che si è concentrato sui cambiamenti demografici del consumatore futuro che sta abbracciando il cosiddetto “Luxticism” (ovvero acquista un volo economico per soggiornare in un hotel di lusso). Terzo speaker, il professore Michael Braungart che ha trattato la trasparenza come aspetto fondamentale per il business moderno. Il Dr Kai Hudetz ha presentato dati che aiutano a delineare il futuro del retail. Pare che a oggi poco più del 50% della popolazione acquisti in negozio. Il 30% è rappresentato da acquirenti online selettivi e il 10% da persone che acquistano esclusivamente online. Queste percentuali muteranno entro il decennio trasformandosi in 25%-50%-20% ma nella peggiore delle ipotesi ci potremmo ritrovare con percentuali pari a 10%-65%-25%. Ha chiuso la prima giornata di meeting Oliver Vanges che ha evidenziato come il popolo danese ha abbracciato l’Urban Outdoor, trasformando città e aree industriali in location dove praticare attività outdoor. IL SECONDO GIORNO - La seconda giornata di lavori si è aperta con diversi seminari dedicati all’Urban Outdoor, al mercato europeo, ai processi decisionali del cliente del mercato outdoor, alla trasparenza. È poi stata la volta di Benjamin Gollnitz di Google Germany che ha parlato del comportamento del consumatore nell’era digitale. Ha dimostrato ai presenti quanto il futuro sia vicino e dunque quanto sia necessario prepararsi al cambiamento, ro che hanno contribuito alla buona riuscita dell’European Outdoor Summit. Ringraziamo in particolare il BSI/FGO che ha ospitato e organizzato un meeting eccellente. Grazie anche ai numerosi sponsor e ai partner che hanno supportato l’evento”. Mark Held, segretario generale dell’EOG, ha aggiunto: “Come già lo scorso anno, anche nel 2014 l’EOS è stato caratterizzato da un’atmosfera internazionale. È stato incoraggiante vedere una tale rappresentanza dei intendendo con esso un maggior utilizzo da parte della popolazione di internet. È seguito un panel di discussione nel quale è intervenuto anche l’alpinista Richard Cotter, che ha sottolineato che lo strumento online ha già modificato il retail. Ora è il consumer a dirigere i giochi e, stando a ciò che si è potuto osservare, i monomarca funzionano se è il retailer a gestire le vendite e non il brand. È stato evidenziato anche che le aree shop-in-shop non funzionano granchè. Per cui un marchio trarrebbe più vantaggi investendo denaro in quella che si definisce “collaborative advertising” e nella definizione di una piattaforma online di qualità. È poi intervenuto al panel il fotografo Hans Overduin, speaker supportato dall’EOCA che ha sottolineato come l’ambiente naturale sia essenziale per il mercato outdoor. Da ultimo il Dr Max McKeown ha chiuso il secondo giorno di lavori con un seminario sull’adattabilità, ovvero sulla capacità di modificare le proprie idee sulla base delle reali richieste del mercato. mercati europei, così come ospiti provenienti da altre parti del mondo. Sia questa edizione che la precedente hanno avuto un grande riscontro in termini di presenze il che supporta la nostra scelta di cambiare ogni anno la location. Nel 2015 l’EOS si svolgerà in Inghilterra e sarà organizzato con la collaborazione dell’Outdoor Industries Association”. ALCUNI COMMENTI - Il presidente dell’EOG nonché ceo di Mammut Sports Group Rolf G. Schmid si è così espresso al termine dell’evento: “L’EOG è grato a tutti colo- www.europeanoutdoorsummit.com ANTICIPAZIONI 2015 - Il terzo appuntamento con l’EOS si svolgerà a Sheffield, che è la capitale del climbing inglese. Per garantire l’aspetto “green” dell’iniziativa, essa sarà ospitata nei pressi di Winter Gardens/ Mercure Hotel. La cerimonia di benvenuto sarà presentata da Lord Sebastian Coe. Da segnalare l’intenzione del governo inglese di realizzare un Outdoor Policy. Il Summit probabilmente avrà come tematica quella che risponde al claim “Il fuoco è acceso. Ispiriamo il mercato”. Video riassuntivo dell’evento RIFLETTORI PUNTATI SULLA CONFERENZA DEDICATA AL MERCATO OUTDOOR EUROPEO Tra tutti i seminari in agenda, uno dei più importanti è stato quello diretto da Mark Held. Il segretario generale dell’EOG ha riportato una ricerca sullo stato dell’arte del mercato outdoor in Europa Centrale. 1 Sviluppo del mercato Nel 2013 il mercato a livello wholesale valeva 4,8 miliardi di euro, in crescita del 3,1% rispetto all’anno precedente. A livello retail, si stima abbia superato il valore di 10 miliardi con vendite di circa 174,6 milioni di pezzi, in crescita del 2,8%. Tale crescita è stata registrata in tutte le regioni e in tutte le categorie in termini di volume. Sul fronte geografico, i maggiori sviluppi sono stati registrati nei paesi dell’Est Europa come dimostra il grafico in figura 4. Parlando invece di categorie merceologiche, la maggior crescita è stata registrata dalle calzature, che nel 2013 sono cresciute del 5,2% in valore rispetto al 2012 (vedi grafico 5). in milioni di euro in riferimento all’abbigliamento Calzature - 27% Abbigliamento - 53% Strato esterno superiore Strato esterno inferiore Midlayer superiore Midlayer inferiore Primo layer superiore Primo layer inferiore Accessori di abbigliamento Profilo del settore Nel 2011 l’EOG ha realizzato la prima ricerca “State of Trade” dedicata allo studio del settore outdoor. Si tratta di un’analisi annuale che considera mercati internazionali, domestici e retail e si basa su dati sell-in. L’ultimo report parla di 22 paesi europei coinvolti, 7 categorie e 48 sub-categorie analizzate stagionalmente. Sono spanti ed è stato ipotizzato il valore del gap causato da brand non partecipanti. Stando ai numeri raccolti, il mercato outdoor europeo nel 2013 a livello wholesale era suddiviso come nel grafico 1. 3 Esempio di calcolo: valore delle vendite wholesale Suddivisione del mercato Scarponi Scarponi e scarpe a taglio medio Scarpe Sandali Accessori per calzature Accessori Outdoor - 6,5% Cucina, alimentazione e idratazione Illuminazione Bastoncini Navigatori Attrezzatura per sicurezza su neve Arredamento da campeggio Accessori Sacchi letto e materassi - 2% Sacchi letto in piuma Sacchi letto sintetici Accessori per dormire Materassi Zaini e valige - 6,5% Tende - 3% Zaini Valige Accessori per zaini e valige Tende portatili Tende non portatili Protezioni contro sole e cerate Accessori per tende 4 Sviluppo per regione (confronto tra 2012 e 2013) Attrezzatura da arrampicata - 2% Caschi Imbraghi Corde Strumenti da climbing Fettucce Moschettoni Rinvii Protezioni per roccia Attrezzatura da via ferrata Ramponi Piccozze Protezioni per neve e ghiaccio Crash pad Scarpette da arrampicata Sacchi magnesite Kit per slackline Altri accessori da arrampicata 2 Paesi & Regioni PAESI DELL’EST & RUSSIA UK & BENELUX SCANDINAVIA PAESI DEL SUD Austria Belgio Danimarca Francia Repubblica Ceca Germania Lussemburgo Finlandia Italia Ungheria Svizzera Paesi Bassi Norvegia Portogallo Polonia Gran Bretagna / Irlanda Svezia Spagna Russia GAS 5 Sviluppo per categoria (confronto tra 2012 e 2013) Slovacchia Slovenia THE SECOND EDITION FROM 15TH TO 16TH OF OCTOBER IN TEGERNSEE - GERMANY EOS, AN ALMOST PERFECT SECOND EDITION More than 300 qualified participants among companies, retailers and media. Exciting the topics discussed by the speakers, even if with some differences in terms of level and interest. Satisfied the EOG representatives, who next year will bring the summit in Sheffield. After a successful launch in Stockholm last year, the European Outdoor Summit (EOS) came back from 15th to 16th of October. The 2014 appointment was held in Tegernsee in Germany. Approximately 300 participants from 140 brands (from retail, production and service) & 14 countries discussed current issues of the outdoor market. The participants not only met all the important players of the outdoor sector but also had the chance to discuss and shape the future of the outdoor industry. Host was the Bundesverband der Deutschen SportartikelIndustrie (BSI), who looks back on a successful event. THEME AND TOPICS - Themed by “Preparing the Outdoor Industry for Change”, the EOS addressed European Outdoor retailers and brands as well as media and service companies. This industry event gathers well-known speakers around Europe to present exciting future trends. The presentation portfolio ranged from trade to e-commerce and also covered visionary issues. For example, the question discussed by Oliver Vanges, Development Consultant of The Danish Foundation for Culture and Sports Facilities: “How can we combine architectural and functional demands within our cities to create more, better and even new opportunities for activities for the people living in urban areas?”. Sustainability and environmental protection played an important part as well, as demonstrated by the presence of bestseller author Dr. Max McKeown and Benjamin Göllnitz, Industry Manager Retail at Google Germany, that talked about ongoing subjects such as Urban Outdoor, sustainability, digitalisation and e-Commerce. Besides the official program, there was plenty of time for individual meetings and networking. DAY 1 - The Keynote address was by Dr Max McKeown on the subject of How to Shape the Future. His theme of Nothing is Fixed underlined that stability is actually a dangerous illusion. He therefore encouraged people to embrace change. If you accept that change will happen you can prepare to capitalise on it. The second speaker was Dr Ulrich Reinhardt concentrated on the way the Demographics of the Future Consumer would change. By showing how today consumer is was embracing “Luxticism” (booking a cheap flight themselves, but staying in a luxury hotel at their destination). It was pointed out that 80% wanted to buy in store but they wanted 7 aspects to be taken seriously: quality of service, human communications, the media, outdoor activities, globalization vs. localization, the experiences, & a comfortable atmosphere. The third speaker was Professor Michael Braungart on the subject of Transparency being Fundamental for Modern Business. This was followed by Dr Kai Hudetz presenting findings on The Future of Retail which was summed up by currently just over 50% of the population wanted to buy from shops, 30% were selective online shoppers, whilst just over 10% wanted to only buy online. These ratios were expected to change within the decade to 25%/ 50%/ 20%, although the future could role out to be 10%/ 65%/ 25%. To close the day was a presentation by Oliver Vanges about how the Danish have embraced the Urban Outdoors. DAY 2 - The second day started with seminar groups ranging from Urban Outdoors, the European Market, Consumer Journeys in the Outdoor Market, & Transparency. This last one, in particular, looked at all the issues of CSR. What was concluded was that the single most important aspect was the creation of trust between the brand & the customer. Transparency is not a CSR role, but something that the culture of the company must embrace as a whole. The opening paper of the day was from Benjamin Gollnitz of Google Germany. A lot of facts to make you reconsider how short away the future was, were presented to encourage us all to become uncomfortably excited for the future of fast & unpredictable change. We underline another important speaker sponsored by the European Outdoor Conservation Association: Hans Overduin, a professional wildlife photographer & he did the nominators proud as he re-enforced the point that without the wildlife & natural environment then the industry would not have a business. Dr Max McKeown closed the thinking part of the meet-up by stressing the need to be able to host Adaptability. To succeed you needed to have: the insight; the ability to do it; & knowing that your best intensions of today will hit a wall at some point in the future. ABOUT THE EOS - The European Outdoor Summit is an initiative by the European Outdoor Group (EOG). Once a year it takes place in a different European country. This year’s host was the BSI and the Fachgruppe Outdoor (FGO). Main sponsors of the event were ispo Academy and W. L. Gore (GoreTex). Next EOS will take place 2015 in Sheffield (UK) and will be located around the Winter Gardens/ Mercure Hotel. STATEMENTS Rolf G. Schmid (CEO Mammut Sports Group and EOG President): “The EOG is grateful to everyone who contributed to the European Outdoor Summit. In particular, we thank the BSI/FGO for hosting and organising an excellent summit, and the numerous sponsors and partners whose support made the event possible. Last week’s event showcased outdoor industry cooperation at its very best and most effective.” Mark Held (General Secretary of EOG): “Like last year, the 2014 European Outdoor Summit was characterised by a broad international atmosphere. It was encouraging to see so many European markets represented at the event, as well as guests from other parts of the world. Both summits have been very well attended and received, which supports our decision to rotate the location. So, we were delighted to confirm that the 2015 event will be held in the UK and organised by the Outdoor Industries Association (OIA), and look forward to working with the OIA to deliver another very successful summit next year.” Nicole Espey (CEO of BSI): “We are happily looking back to a successful German EOS. Speakers, participants and sponsors created an inspiring and dedicated atmosphere, and the range of future oriented issues such as digitalisation and sustainability was remarkable. From our point of view, this summit set a special course. But we are also looking very much forward to next year’s event in UK.“ 1 / 2015 37 FIERE / DAL 9 ALL’11 APRILE A BOLZANO LA KERMESSE DEDICATA AI SERVIZI E AGLI SPORT INVERNALI a cura di: Monica Viganò Prowinter, focus ski alp & freeride Confermata l’attenzione alle discipline “free” senza dimenticare il core business del noleggio. Numerose le novità in cantiere tra aree espositive, riconoscimenti e l’esposizione di prodotti eco-friendly ed “emozionali”. Come abbiamo più volte sottolineato su queste pagine e verificato di persona partecipando almeno alle ultime 10 edizioni (la prossima sarà la sedicesima, 9-11 aprile) Prowinter è riuscita sempre a rinnovarsi ben intercettando le mutevoli esigenze del mercato. Ritagliandosi così un ruolo importante nel panorama dei winter sport, sia a livello italiano che internazionale. SKI ALP E FREEERIDE - Confermata la grande attenzione per lo sci alpinismo, considerato il fenomeno più dinamico del comparto per svariate motivazioni tra cui la possibilità di godere di un rapporto privilegiato con la natura fuori dai soliti percorsi di massa. Il fenomeno continua a conquistare nuovi seguaci: si parla di una crescita del 6,25% sulla stagione precedente a fronte, per esempio, di un +0,33% dello sci alpino, di un +3,06% dello sci da fondo e di un -1,42% dello snowboard. In Italia sono circa 15.000 gli agonisti tesserati alla FISI, 70 le gare riconosciute dalla Federazione, 50.000 i praticanti italiani stimati nella stagione 2014/2015, come indicano i dati attualizzati dell’Osservatorio Italiano del Turismo Montano promosso da Skipass Panorama Turismo. Pranzi di lavoro allo Stricker Lounge IL COMMENTO - “Abbiamo deciso - ha dichiarato Reinhold Marsoner, direttore di Fiera Bolzano - di proseguire con la strada intrapresa tanti anni fa, quando fummo i primi ad intuire le grandi potenzialità di crescita dello sci alpinismo, segmento per cui siamo ormai diventati un punto di riferimento. Per questa sedicesima edizione della manifestazione ci aspettiamo tra i 5.000 e i 6.000 visitatori, numero che corrisponde alle presenze medie degli anni passati quando Prowinter si è svolto senza la sorella degli investimenti in infrastrutture per il turismo invernale, Alpitec”. LE DISCIPLINE “FREE” - Tra i focus della manifestazione, spicca quest’anno anche il freeride. Anche se è ancora marginale la quota di coloro che lo praticano in maniera “esclusiva” (si parla del 15% del totale dei praticanti), sta guadagnano posizioni nelle classifiche di gradimento degli amanti della montagna. Ciò ovviamente desta l’interesse sia delle aziende produttrici sia delle destinazioni turistiche, che puntano ad attrezzarsi di conseguenza per offrire nuovi servizi su misura. 38 1 / 2015 UN PASSO INDIETRO AL 2014 - L’ultima edizione della fiera è andata in scena, come ogni due anni, congiuntamente con Alpitec ovvero la fiera internazionale specializzata per la tecnologia alpina ed invernale. Grazie a questo binomio, sono stati contati 330 espositori e circa 9.100 visitatori. Tra essi, numerosi atleti di fama mondiale oltre ai rappresentati delle migliori stazioni sciistiche europee. L’edizione 2014 si è svolta al termine di una stagione invernale piuttosto soddisfacente dal punto di vista economico. Sono infatti stati registrati alcuni segnali di ripresa nella stagione 2013-14, con un incremento di venduto sull’anno precedente sia per gli sci (182.120 paia vs 173.837) che per gli scarponi (188.278 paia vs 175.892). Questo si è tradotto in un aumento del fatturato, passato da 52,9 a 55,1 milioni di euro di cui 31,7 milioni per gli sci e 15,9 milioni per gli scarponi (dati Pool Sci Italia). I TREND - Nonostante il quadro sia ancora in salita, quindi, i segnali sono incoraggianti e gli operatori del settore continuano a rispondere alle nuove esigenze dei consumatori. I trend sono principalmente legati a un nuovo modo di vivere la montagna, come dimostrano appunto l’aumento degli scialpinisti, dei freeriders e degli Slons (acronimo di “snow lovers no skiers”), cioè coloro che vivono la neve senza praticare attività sciistica (una categoria che secondo i dati di Skipass Panorama Turismo-Modena Fiere ha raggiunto le 780.000 unità). È chiaro dunque come le aziende debbano impegnarsi nei confronti di chi fa affidamento sulle proprie forze, e non sugli impianti di risalita, per raggiungere le vette. SOLUZIONI “SU MISURA” - La visione consumercentrica di molte aziende produttrici le spinge a proporre soluzioni personalizzabili. Come la termoformatura dello scarpone fatta sull’utente, prima appannaggio solo degli sciatori di racing. Oppure la creazione di capi di abbigliamento pensati per l’aprés ski, che offrono soluzioni termoregolanti e comode anche in momenti di svago e relax. Da segnalare poi il crescente interesse rivolto ai materiali sostenibili, soprattutto fra i più giovani. Ne è prova il successo del marchio di abbigliamento Picture Or-ganic Clothing (distribuito da Boardcore) realizzato al 100% con materiali riciclati e di origine biologica. SPORT PRESS PRESENTE - Come sempre anche il nostro gruppo editoriale sarà presente durante la fiera e in collaborazione con l’agenzia MOON stiamo organizzando una serie di iniziative di interesse per gli operatori: dibattiti, workshop, presentazioni e gli snow industry awards. Last but not least stiamo supportando la fiera anche in termini di inviti ai negozianti, quindi se volete ottenere il vostro ingresso gratuitamente non mancate di contattarci a [email protected]. Prowinter 2015 Cooming Soon PROWINTER FOCUS ON SKI ALP & FREERIDE As more than once underlined in these pages and as we verified by taking part at the last 10 editions of the kermesse (the next one will be the 16th, April 9th -11th), Prowinter always succeeded in improving itself by catching the needs of the market. SKI ALP & FREEERIDE - Confirmed the great attention for ski alp, considered the most dynamic phenomenon of the market. It keeps on getting new followers: in the previous season, it has experienced a growth of 6.25%, compared, L’’olimpionico Armin Zoggler for example, to a +0.33% of Alpine skiing, a +3.06% of cross-country skiing and a -1.42% of snowboarding. There are about 15,000 FISI agonist members in Italy, 70 races are acknowledged by the Federation, 50.000 were the Italian participants to the sport in 2014/15 season as indicated in a researched conducted by the Osservatorio Italiano del Turismo Montano sponsored by Skipass Panorama Turismo. “FREE” DISCIPLINES - This year freeride stands out as one of the main focuses of the event. People like this trend more and more, statistics testify. Even if the number of “exclusive” practitioners (15%) is still secondary, freeride keeps on hiring scores in mountain’s lovers popularity rating. A LOOK BACK TO 2014 - As happens every two years, the last fair edition was staged together with Alpitec, the international tradeshow for alpine and winter technologies. Thanks to this partnership, 330 exhibitors and about 9.100 visitors took part in the fair. From an economic point of view, the 2014 edition was held at the end of a quite satisfying winter season. So far, there have been signs of recovery which were and are still encouraging for the future. In plain language, compared to previous year, season 2013/14 ended with a sales increase of both skis (182.120 pairs vs 173.837) and ski boots (188.278 pairs vs 175.892). The result is an increased sales income, from Euro 52.9 to Euro 55.1 millions of which 31.7 millions for skis and 15.9 millions for boots (data Pool Sci Italy). TRENDS TO WATCH - Although the situation is still difficult, then, signs seem encouraging. Trends are mainly linked to a new way of living mountains, shown by the increasing number of Alpine skiers, freeriders and Slons (acronym for snow lovers no skiers). So companies should commit themselves to find solutions aiming at those who want to reach the top calling upon their own resources – and not on ski lifts –. “CUSTOMISED” SOLUTIONS - A lot of manufacturers have a consumercentric vision, which boosts them to offer entirely custom-made solutions. For example, the ski boots thermodrilling made on the user, or producing après ski clothes garment offering thermoregulating and comfortable solutions. It is important then to highlight a growing interest towards sustainable materials, especially among young people. An example is the success of the apparel brand Picture Organic Clothing (distributed in Italy by Boardcore) that is made 100% with recycled or organic materials. THE PRESENCE OF SPORT PRESS – As always our editorial group will be present at the tradeshow and in collaboration with MOON agency we’re organising different inititatives: meetings, workshops and snow industry awards. Last but not least we’re supporting the tradeshow in terms of invitation to retailers. Therefore if you want to have your free pass do not wait and contact us [email protected]. www.prowinter.it a cura di: Monica Viganò FOCUS ON / LUCE SUL PROGETTO PILOTA FIRMATO MESSE MÜNCHEN INTERNATIONAL Il processo di partecipazione è semplice e divertente Il profilo utente può essere personalizzato Un’interfaccia intuitiva agevola le modifiche ai contenuti Ispo Open Innovation, piattaforma interdisciplinare Un servizio attivo tutto l’anno che consente alle aziende di proporre idee innovative e raccogliere consigli su come realizzarle da menti creative provenienti non solo dal mercato outdoor, tra professionisti e consumers. Come dovrebbe essere esteticamente lo zaino perfetto per ciclisti urbani? Come possono essere ottimizzati i test riferiti all’efficacia di una pala da neve? A queste e tante altre domande intende rispondere il servizio Open Innovation promosso da Messe München International e attivo lungo tutto l’arco dell’anno. Più precisamente Open Innovation significa per un’azienda dichiarare i suoi obiettivi e presentare le proprie innovazioni, ricevendo idee creative da fonti esterne. “Garantiamo alle aziende un accesso alla comunità internazionale di problem-solver che è composta dagli attori dei vari network esistenti nel nostro portfolio”, spiega Klaus Dittrich (presidente e ceo di Messe München). Significa che il servizio coinvolge non solo problem-solver provenienti dal proprio settore di riferimento ma anche menti creative attive in altri mercati. Il progetto pilota si traduce nella piattaforma online Ispo Open Innovation dove tra l’altro persino i consumatori finali possono partecipare ai processi di sviluppo. Il 70% dei visitatori della fiera di Monaco crede che l’innovazione prodotto sia il pilastro portante di Ispo L’80% dei visitatori della fiera guarda il sito di Ispo ogni settimana per tenersi aggiornato sulle novità del mercato MIGLIORARE LO SVILUPPO PRODOTTO Open Innovation può ridurre le tempistiche necessarie a un’azienda per lo sviluppo di un nuovo prodotto fino al 42%. Può altresì contribuire al taglio dei costi correlati a tale sviluppo fino al 20%. Le società hanno inoltre la possibilità di avvicinarsi al consumatore finale e scoprire quali sono le sue esigenze. I nuovi prodotti risultano così più “mirati” e il rischio di cadere in un flop viene drasticamente ridotto. Klaus Dittrich aggiunge: “Accanto alla piattaforma Ispo Open Innovation è nostra intenzione creare altri portali così che chiunque possa avere accesso a un’unica community di problem-solver. Una community che copre tutti i segmenti di mercato, tutte le aree di conoscenza e tutti i Paesi”. LO SPORT BUSINESS COME PIONIERE Ispo Open Innovation è un pioniere di questo servizio. “Ispo è una delle principali community in quanto a professionisti e consumatori dello sport business. È una community attenta alle innovazioni, che partecipa attivamente a test di prodotto e che è abile con lo strumento web”, spiega Dittrich. Per questo la piattaforma guarda anche al consumatore finale. Quindi le società possono coinvolgere i nuovi partner in due modi: come co-creatori (i consumatori sono chiamati in causa fin dalle prime fasi dello sviluppo prodotto) o come tester (i consumatori testano il prodotto fornendo alla società feedback sulle sue caratteristiche prima che lo stesso venga presentato al mercato). Il 63% dei visitatori della fiera vorrebbe partecipare attivamente a test di prodotto MARCHI ADERENTI - I brand che hanno già aderito all’iniziativa sono, tra gli altri, The North Face e Lasse Kjus. Arne Arens, direttore della divisione consumer goods per The North Face, ha dichiarato a tal proposito: “Il fattore che ci ha fatto decidere di supportare l’iniziativa è stata l’indipendenza di questa piattaforma, che ha una forte eco sia nel nostro settore che al di là di esso. Inoltre questa piattaforma riunisce gli attori più idonei in un terreno neutrale”. Nico Serena, membro del consiglio direttivo di Lasse Kjus, ha invece commentato: “Vediamo la piattaforma come Il product management, il marketing e il personale di vendita coinvolgono il consumatore nello sviluppo di un nuovo prodotto fin dalle prime fasi del progetto un’eccellente opportunità per avere una visione reale dei bisogni in costante cambiamento degli sciatori e per poter rispondere ad essi rapidamente e con creatività”. PARTNERSHIP INNOSABI E VOYCER - Messe München ha coinvolto in questo suo progetto alcuni partner d’eccezione. Tra essi Innosabi, che ha sede a Monaco e che è un importante fornitore di soluzioni per la gestione dell’innovazione collaborativa e per il crowdsourcing. “Ci ha convinto soprattutto la disponibilità di Innosabi a mandare, in caso di necessità, i propri ingegneri e specialisti presso la società intenzionata a sfruttare il servizio per aiutarla a formulare correttamente e chiaramente il problema da porre”, spiega Dittrich. Catharina van Delden, ceo di Innosabi, aggiunge: “Questo progetto ha un enorme potenziale perché Messe München può coinvolgere diversi network internazionali nel processo di innovazione collaborativa”. Messe München ha stretto accordi anche con Voycer, fornitore di tecnologie innovative community e socialmedia che assicurerà agli utenti della piattaforma strumenti di management e marketing. 10 MOTIVI PER CUI UN PROGETTO DI CROWDSOURCING CON ISPO È VOTATO AL SUCCESSO 1 Una piattaforma di qualità Fully customization of projects 4 Coinvolgimento dell’utente tramite il gioco Ispo Open Innovation rappresenta la prima piattaforma del suo genere nel mercato sportivo. Raggiunge atleti e consumatori per progetti di co-creazione e test di prodotto; esperti provenienti da oltre 40 settori grazie al network di Messe München International; 2 milioni di potenziali utenti che contribuirebbero allo sviluppo di nuovi prodotti. Open Innovation projects can be carried out in both a standard way and a more customized way. With respect to demand and experience, projects can be supervised as “full-service” or be solely administered by companies as “selfservice”. Using the best methods available, organizations can effortlessly manage their own projects. La presentazione del progetto viene resa una sorta di gioco con tanto di sistema “di ricompensa”. Gli utenti conquistano punti in base alla quantità e alla qualità dei loro contributi. Viene persino creata una classifica. Superior platform It’s the first innovation platform of this kind for the sports sector and grants access to athletes and consumers for Co-Creation and Product Testing projects. It also grants access to experts from over 40 industries through the Messe München International network and to 2 million potential users to test and develop new products. 2 Totale personalizzazione dei progetti I progetti Open Innovation possono essere portati avanti seguendo un metodo standard oppure personalizzato in base alle necessità e alle esperienze delle aziende promotrici. Utilizzando i migliori metodi a disposizione, le organizzazioni possono gestire i propri progetti in maniera efficiente. 40 1 / 2015 3 Design intuitivo Il design intuitivo della piattaforma agevola la partecipazione attiva degli utenti, che tramite la pubblicazione di commenti e voti possono avviare discussioni e proporre ulteriori sviluppi del progetto. Un algoritmo intelligente classifica autonomamente i suggerimenti per interesse. Intuitive Design The intuitive user design makes it easy for people to participate. Further development/discussion of suggestions by comments and votes (approval and token voting). Intelligent and selflearning sort algorithm classifying suggestions by “community interest”. User Engagement through Gamification There’s a reward system: points for quantity and quality of contribution. The format foresees community rankings. 5 Profilo dei consumer Nel profilo degli utenti viene indicato il numero di progetti ai quali il membro singolo ha partecipato e il numero dei punti collezionati. Il profilo può essere personalizzato secondo diversi parametri. Consumer Profiles User profiles indicate the number of projects the member has participated in and the number of points collected. The profile can be individually customized according to language, bookmark or newsletter preferences. Adjustable emails for notification frequency. Il contenuto può essere moderato anche su dispositivi mobili Resta aggiornato sullo sviluppo della tua community Condividere i progetti su Facebook è facile e veloce Ispo Open Innovation, inter-disciplinary platform A service that is available all year long. It allows companies to propose innovative ideas and collect suggestions on how to materialize them from creative minds. This project involves professionals as well as consumers. What should the perfect backpack for city bicycle riders look like? Who solves hightech problems using laboratory analysis equipment? And how can the controls for an excavator shovel be optimized? Open Innovation means that a company an- 70% of Munich fair visitors thinks that product innovation is the mainstay of Ispo nounces its clearly defined tasks and brings in creative solution ideas from the outside. Messe München’s service works like this: “We give companies access to an interdisciplinary community of solvers that is based on the various networks in our exhibition portfolio,” explains Klaus Dittrich, chairman/CEO of Messe München. IMPROVE THE PRODUCTION DEVELOPMENT - Open Inno- vation can reduce a company’s development time by up to 42% and cut development costs by as much as 20%. In addition, companies have a chance to establish close ties to their customers and find out their needs directly. Products get better, and there is less risk of an innovation becoming a flop. Messe München International’s Open Innovation service gives companies access to a unique community of solvers: “This will allow us to bring together networks from our entire exhibition portfolio. Besides the ISPO Open Innovation platform, we want to initiate other industry portals. The trick: Everyone is supposed to have access to the same solver community-one that covers all 80% of Munich fair visitors looks at Ispo website each week to find out any market news branches of industry, all areas of expertise and all countries,” says Klaus Dittrich. SPORTS BUSINESS AS A PIONEER - ISPO Open Innovation will serve as a pioneer for this new service. “ISPO is one of the world’s leading communities for sports-business professionals and consumers who are sports enthusiasts. It is a community that is interested in innovations, enjoys participating in product tests and has a high online affinity,” explains Dittrich. In this case, the platform also addresses end consumers, and companies can incorporate their new development partners in two ways: As cocreators, customer experts are integrated into the innovation process from the very beginning, and as product testers, they provide comprehensive feedback about product characteristics also long before the product goes to market. PARTICIPANT BRANDS - Brands that are already on board include The North Face and Lasse Kjus. Arne Arens, director of the Consumer Goods Division at The North Face: “The key factor for us was that this platform is independent and has a high range in our industry and beyond. It brings together the right participants on neutral ground.” Nico Serena, member of the board of management at Lasse Kjus: “We view the ISPO Open Innovation platform as an excellent opportunity to gain valuable insight into constantly changing skier needs as well as the ability to speed up the response time on new innovation ideas.” PARTNERSHIPS WITH INNOSABI AND VOYCER - Messe München has brought some strong partners to the project. Munich-based innosabi is a leading supplier of solutions for collaborative innovation mana- 63% of Munich fair visitors would like to take actively part to product tests gement and crowd sourcing. “We were also convinced by the fact that, if necessary, innosabi sends its own engineers and other specialists to customers who are willing to participate in the bidding process to formulate a problem in a clear and concise manner,” explains Dittrich. Catharina van Delden, CEO of innosabi: “This project has a great deal of potential because Messe München can bring together a large number of international networks as part of the collaborative innovation process”. Voycer, a leading international provider of innovative community and social-media technologies, is also on board. The company is helping to set up the community with services in the field of community management and marketing. www.innovation.ispo.com 10 BENEFITS WHY A CROWDSOURCING PROJECT WITH ISPO IS BOUND FOR SUCCESS 6 Facile gestione del progetto Simplicity of content moderation 9 Totale connessione I nuovi progetti sono presentati secondo ordine cronologico e il contenuto di descrizione è facilmente modificabile. Vengono inoltre definite le fasi e le caratteristiche del progetto al quale è possibile associare questionari di ricerca. È inoltre possibile per le aziende rendere il proprio progetto accessibile solo su invito. Easy access and mobile-optimized interfaces favor easy content management. Combination of double entries supported by a search algorithm identifying double content. Tagging of best practices with adjustable layers (“In review”, “In implementation”, etc.). I progetti di crowdsourcing possono essere condivisi sulle pagine Facebook degli utenti. Infatti il design reattivo rende la piattaforma condivisibile su tutti i siti e le pagine da mobile. Il servizio prevede un riconoscimento dei tentativi di frode. New projects are setup following timelines, clearly defined phases and easily adjustable content. Definition of project phases and types (idea generation & voting). Also, surveys and possibility to integrate application forms. There’s the possibility to execute closed projects only accessible by invitation. 8 Capacità multi-linguaggio Easy project management 7 Semplicità di moderazione del contenuto La facilità di accesso e un’interfaccia ottimizzata per strumenti mobili agevolano la gestione dei contenuti. L’utente ha la possibilità di taggare i contenuti a seconda della fase cui è giunto il progetto con indicazioni quali “in revisione” o “in fase di sviluppo”. La piattaforma assicura traduzioni automatiche dei contenuti rendendoli accessibili a chiunque. Un’interfaccia di localizzazione agevola l’adattamento dei contenuti agli idiomi locali. Multi-language capabilities Automated translation of platform content allowing simultaneous platform use in several languages. Localization interface for easy adaption to local idioms. e sicurezza best-in-class Total connectivity & best-in-class security Crowdsourcing projects are put forth on Facebook fanpages. Responsive design for all end-user sites and mobile optimized pages. Recognition and display of fraud attempts. 10 Avanzata amministrazione dei contenuti Il servizio prevede la possibilità di esportare i progetti pubblicati in formato PDF ed è arricchito da un blog costantemente aggiornato. Advanced content administration Project content export functionality (PDF) and integrated blog. 1 / 2015 41 1 TORINO 5 GENOVA 9 PADOVA 13 SARONNO 16 CASATENOVO (MB) martedì 24 febbraio - Cinema Massimo giovedì 5 marzo - Cinema Porto Antico lunedì 16 marzo - Cinema MPX - Pio X lunedì 23 marzo - Cinema Pellico 6 MORBEGNO (SO) 10 VICENZA 14 LECCO lunedì 30 marzo Cinema Auditorium venerdì 6 marzo - Cinema Pedretti martedì 17 marzo - Cinema Patronato Leone XIII 3 BOLZANO 7 BOLOGNA 11 TREVISO martedì 24 marzo Cinema Palladium venerdì 27 febbraio, Cinema Filmclub martedì 10 marzo, Teatro Antoniano mercoledì 18 marzo - Cinema Corso 4 FIRENZE 8 BERGAMO 12 UDINE martedì 3 marzo - Cinema Odeon giovedì 12 marzo - Cinema Conca Verde giovedì 19 marzo - Auditorium Zanon Avventura, montagna, adrenalina e panorami mozzafiato. Ingredienti che da quasi 40 anni caratterizzano l’ormai celebre Banff Mountain Film Festival e che per la terza volta torneranno ad accendere le sale cinematografiche italiane. 18 CHAMPOLUC (AO) giovedì 26 marzo Auditorium Camera di Commercio sabato 8 agosto Centro Congressi Acquanaturaterme a cura di: Simone Berti La “carica” di Banff irrigazione? Quando si tratta di Ben Marr e Rush Sturges sale il livello dell’adrenalina (e delle risate) per una discesa a rotta di collo giù per il tubo. ph. George Meyers TOUCH Tutta la gioia e l’allegria del volo in questo breve film che racconta i colori e la magia dell’isola greca di Santorini, dell’Aiguille du Midi e del Col du Galibier in Francia. INTO THE DITCH Che fanno due amici in kayak sul bordo di un canale di 42 1 / 2015 SUFFERFEST 2 – DESERT ALPINE Vincitore del People’s Choice Award-Radical Reels a Banff, con i climber Alex Honnold e Cedar Wright, Sufferfest 2 è un’epopea tra arrampicata e bicicletta “sofferente” alla scoperta delle torri di roccia friabile dei deserti del SudOvest americano. ph. Bjarne Salen HAPPY WINTER Provare gratitudine rende più felici e sono così tante le cose per cui sentirsi grati, soprattutto se si passa molto tempo tra le montagne, come ha fatto Andreas Fransson. Happy Winter è un bellissimo film, diventato anche un tributo al grandissimo sciatore svedese che ci ha lasciato lo scorso autunno. VALLEY UPRISING-THE STONEMASTERS (SPECIAL TOUR EDIT) Tratto dall’omonimo lungometraggio, film vincitore del Grand Prize a Banff, Valley Uprising racconta l’epopea della Yosemite Valley, culla dell’arrampicata moderna. Il segmento “The Stonemasters” si concentra in particolare sugli anni ‘70, in cui al centro della scena erano personaggi come Jim Bridwell, John Dale, John Long e Lynn Hill. SUN DOG Che c’è di meglio di sciare lungo fantastiche linee in neve polverosa a fianco del vostro migliore amico? Se poi quest’amico ha quattro zampe, tutto è ancora più insolito e speciale. martedì 31 marzo - Cinema Moderno 15 BRESCIA La foto ufficiale dell’edizione 2015: Will Gadd in azione su Louise Falls, Banff National Park, Alberta, Canada. Photo Kennan Harvey “Carica” dal duplice significato quella richiamata nel titolo: intesa sia dal punto di vista dell’adrenalina e delle forti emozioni che i suoi film riescono a trasmettere, sia come massa di persone che non vede l’ora di affollare le numerose sale cinematografiche per ammirare i film della nuova edizione. Stiamo parlando del Banff Mountain Film Festival, il cui tour italiano partirà da Torino il 24 febbraio per concludersi a Champoluc l’8 agosto: per 18 appuntamenti complessivi (6 in più rispetto al 2014) e 12 film selezionati con grande cura dall’organizzazione italiana tra le varie decine presentate alla 39a edizione del festival canadese svoltasi a Banff tra il 1° e il 9 novembre 2014. È già possibile acquistare i biglietti online all’indirizzo www.banff.it/ tour-2015-2 al prezzo di prevendita di 14 euro, mentre la sera stessa dell’evento al botteghino il costo del biglietto sarà di 15 euro. Tra gli sponsor confermata Salewa, che si affianca a due new entry come Enervit e Blade Runner Adventures. Media parner: Gazzetta dello Sport, Radio Deejay, Planet Mountain e Outdoor Magazine. Ecco di seguito una breve descrizione dei 12 film che, come sempre, siamo certi sapranno sorprendere ed emozionare gli spettatori. Bill Price assicura Dave Diegelman in azione su “Separate Reality”, anni 1970 17 ROMA ph Kennan Harvey MILANO mercoledì 25 febbraio - Cinema Orfeo ph. Cedar Wright 2 DANNY MACASKILL – THE RIDGE Girato sull’isola di Skye in Scozia, il campione di bike trial Danny MacAskill ci porta con questo film nei luoghi della sua infanzia per una nuova, adrenalinica sfida: scendere con la mountain bike dalla temibile Cuillin Ridge. THE UNRIDEABLES – ALASKA RANGE Lo speedriding è uno sport che coniuga la velocità con l’alta montagna in un mix di sci e parapendio. In questo film Jon DeVore, uno dei maggiori esperti di volo umano, e il suo team, tra cui l’italiano Filippo “Ippo” Fabbi, portano questo sport nelle aree più remote e inospitali del Nord America. AFTERGLOW – SPECIAL TOUR EDIT Dalle linee più verticali dell’Alaska alla powder della British Columbia, Afterglow dà un nuovo significato al verbo sciare e lo proietta sotto una luce – è il caso di dirlo – completamente diversa. DESERT ICE Gli ice-climber americani Jesse Huey e Scott Adamson arrampicano nei remoti canyon ghiacciati nel Sud-Ovest dello Utah in cerca di alcuni dei migliori tiri di ghiaccio tra quelli scoperti negli ultimi 20 anni. Un’avventura insolita in un luogo – il deserto – lontano dall’immaginario più consueto legato all’arrampicata su ghiaccio. ph. Keith Ladinski BMFF - DATE 2015 EVENTI / RIPARTE A FEBBRAIO L’APPUNTAMENTO ITALIANO DEL CELEBRE FESTIVAL CANADESE WILD WOMEN – FAITH DICKEY Uno sport, un’arte o un esercizio? La slackline, forse, è tutte queste cose insieme e Faith Dickey ne ha fatto uno stile di vita. ARCTIC SWELL Il fotografo di surf Chris Burkard ama ritrarre chi si cimenta con le fredde onde dell’Artico. Nasce così Arctic Swell, un progetto fotografico che è anche un film. www.banff.it EVENTI / NOVITÀ, CONFERME E PROSPETTIVE DEL POOL SCI ITALIA a cura di: Monica Viganò Con qualche ricalibrazione e spostamento di data, il calendario è stato rispettato nonostante la scarsità di neve. Positivi i primi feedback e apprezzata l’esposizione congiunta e coordinata delle aziende. Prove Libere Tour piace il nuovo format La scarsità di neve non ha fermato neanche una delle tappe del circuito del Pool Sci Italia, che questa stagione si è presentato con importanti novità e partner. Partito lo scorso 29 novembre, si concluderà il prossimo 22 marzo dopo 22 giornate sulla neve in 7 regioni italiane. Tra i fattori chiave del successo che sta registrando l’iniziativa, come dichiarano i responsabili dell’agenzia SpiaGames che cura l’organizzazione del tour, c’è l’immagine ben coordinata di tutte le aziende del Pool. Quest’ultimo, lo ricordiamo, è un consorzio che dal 1974 promuove lo sci a livello nazionale e riunisce sotto la sua ala le dieci più importanti aziende del settore. Vale a dire Atomic, Blizzard, Dynastar, Elan, Fischer, Head, Nordica, Rossignol, Salomon e Völkl. COSA C’È DI NUOVO - Abbiamo scambiato due parole con Umberto Pagani, segretario del Pool Sci Italia, che ci ha illuminato circa le principali novità che riguardano il consorzio e il suo tour sulla neve: “Per prima cosa abbiamo ampliato il target di riferimento raddoppiando il numero delle tappe e inserendone nel periodo normalmente frequentato dalle famiglie. Ne abbiamo inserite di nuove mantenendo comunque quelle di inizio stagione, rivolte ai più appassionati. Inoltre abbiamo cercato di omogeneizzare l’aspetto del villaggio sostituendo i gazebo delle aziende con dei gonfiabili tutti uguali (vedi anche foto a fondo pagina, ndr)”. Confermata invece la mission del progetto, ovvero quella di permettere allo sciatore di provare e comparare nella stessa giornata, sulle stesse piste e con le stesse condizioni di neve i prodotti delle 10 maggiori marche presenti sul mercato. I PRIMI FEEDBACK - Come accennato, i primi commenti sono molto positivi: “Le aziende sono molto contente del nuovo look del villaggio e anche il pubblico ha apprezzato questo nostro sforzo”. Apprezzamenti che si traducono in importanti numeri in termini di afflusso e presenze. La strategica posizione del villaggio, allestito nei pressi del paese e non alla partenza degli impianti, attira l’attenzione non solo di sciatori ma anche di semplici turisti. “Come nel caso della tappa di Cervinia che ha visto un grande passaggio di gente nel nostro villaggio. A Pampeago invece abbiamo incontrato i fedelissimi che ci seguono da 44 1 / 2015 anni. Mentre a Bardonecchia hanno visitato il villaggio tantissime famiglie con bambini. Insomma, ogni tappa ha una sua peculiarità ed è difficile dire quale sia la migliore”. APERITIVO IN ALTA QUOTA CON APEROL SPRITZ GLI SPONSOR EXTRASETTORE – A contribuire alla buona riuscita del tour c’è il supporto di aziende che non operano direttamente nel mercato degli sport da neve. “Se scelti con cura, gli sponsor extrasettore contribuiscono a far sì che il villaggio diventi un’attrattiva non solo per gli sciatori. Siamo molto contenti della partnership con Land Rover, Aperol e Golia. Tutti marchi che, con la loro presenza e con le loro attività, rendono ancora più accattivante il circuito di questo inverno”. A PROPOSITO DI POCA NEVE - A causa della mancanza di neve, ogni tappa è stata “ricalibrata”. Non sono mancati spostamenti nel posizionamento del villaggio o rinvii degli eventi previsti. “Ma grazie alla collaborazione delle località, anche se con qualche posticipo di data, siamo riusciti a portare a termine tutte le tappe a programma finora”. Quindi nessuna importante penalizzazione conseguente al clima. Che a detta di Umberto pare non stia influenzando neanche le vendite delle aziende associate: “Se ci sarà un calo lo potremo constatare solo al termine della prossima campagna vendite. Tendenzialmente sembrerebbe che il mercato sia stabile”. L’IMPORTANZA DEL RETAIL – Anche se questo circuito è rivolto al consumatore finale, il Pool Sci Italia non perde di vista i primi clienti dei suoi associati. Ovvero i retailer. Per questo per il terzo anno il consorzio ripropone il Prove Libere Retail, riservato ai negozianti. Nel corso di questa iniziativa i rivenditori possono provare i prodotti della prossima stagione. “Quest’anno il circuito retail si articolerà su quattro tappe tra Folgaria, Pila, Abetone e Ovindoli”. PRIORITÀ E PROSPETTIVE FUTURE – L’organizzazione di questi (così come di altri) eventi è solo una parte dell’attività posta in essere dal consorzio, la cui principale priorità resta quella di fornire le squadre nazionali di sci alpino. “In secondo luogo intendiamo riuscire a promuovere in tutte le forme possibili la pratica dello sci. A questo proposito quest’anno il Pool ha appoggiato il progetto FISI-Miur teso a divulgare a livello nazionale lo sci nelle scuole”. Umberto conferma poi l’intenzione di riproporre anche in futuro sia il Prove Libere Tour che il Prove Libere Retail. “Ma anche il test riservato alle testate di settore, il Gran Premio POOL nel quale vengono premiati i giovani atleti emergenti e l’inchiesta di mercato giunta ormai alla 12° edizione”. Nuovi e ambiziosi progetti sono poi in via di definizione, complici anche i marchi membri del Pool: “Abbiamo un potenziale di comunicazione impressionante se solo pensiamo agli uffici stampa delle 10 aziende di sci. Attualmente riusciamo a sfruttare questo potenziale solo al 30%. Stiamo lavorando per migliorare la coordinazione e per sfruttarlo al massimo”. Non resta dunque che rimanere sintonizzati in attesa di scoprire cosa realmente bolle in pentola. Tra gli sponsor extrasettore dell’edizione 2014/15 del Prove Libere Tour spicca Aperol Spritz. Un brand che da tre anni colora di arancione le piste da sci ma che questo inverno lo fa in maniera differente con l’iniziativa “3, 2, 1… Everybody’s Welcome”. Protagonista è un gatto delle nevi inedito e brandizzato. Il mezzo, ideato da SpiaGames, si trasforma in DJ console con 4000w di potenza ed è dotato di bancone bar. Ma andiamo con ordine. Due parole su Aperol - Il brand è parte del Gruppo Campari. Deve la sua popolarità al cocktail aperitivo attualmente più bevuto in Italia, ovvero Aperol Spritz. Da maggio 2014 il concept “Everybody’s Welcome” contraddistingue tutti gli eventi, che vuole sottolineare l’universalità della sua offerta. Seguendo questo concept e grazie al celebre Van WV arancione, Aperol Spritz rende accessibili location e luoghi esclusivi portando in piazza il suo aperitivo. Aperol Spritz è contagioso e giovane e promuove la socializzazione tra le persone. La sua mission, riprendendo il linguaggio caro al marketing, è quella di promuovere un “sunny state of mind”. Nel 2014 Aperol Spritz ha sfruttato diverse leve di marketing e realizzato molteplici attività specialmente in ambito BTL e Digital. Ne è un esempio l’evento all’interno del Maschio Angioino di Napoli con la meccanica digital dello Spritz Sospeso. Oppure le iniziative invernali che hanno portato l’aperitivo sulla neve. L’Operazione Ice Wall – Aperol Spritz è tra i protagonisti del panorama eventi invernali per il terzo anno. E lo fa con Aperol Spritz che, grazie alla sua bassa gradazione alcolica e al suo gusto trasversale, risulta essere un aperitivo adatto a ogni occasione. Anche in caso di un’uscita di sci, sport che con Aperol condivide i valori di divertimento responsabile e socializzazione. Per questo per l’inverno in corso è stata ideata l’Operazione Ice Wall che è una declinazione del concept “Everybody’s Welcome”. È una trovata originale per presentare al consumatore finale il gatto delle nevi brandizzato. L’utente è stato infatti coinvolto in un’attività interattiva quale il gioco online sviluppato grazie al custom gadget YouTube. Una volta “rotto il ghiaccio”, il gatto delle nevi liberato ha potuto mettersi in viaggio per portare l’aperitivo in qualunque luogo.