Un pneumatico rivoluzionario
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Un pneumatico rivoluzionario
No. 1 MAGGIO 2009 1 Il magazine dei professionisti del trasporto No. 2 SETTEMBRE 2009 Trimestrale europeo del Gruppo Pirelli Nuovo Regional Serie 01 Un pneumatico rivoluzionario pagina 12 In evidenza ATM Miglioramento continuo per sicurezza e risparmio pagina 6 novateck Qualità per tutte le vite del pneumatico pagina 16 3 No. 2 SETTEMBRE 2009 Viaggiamo insieme ai nostri clienti Intervista a Stefano Gardini, Direttore Marketing Business Unit Pirelli Truck Allungamento del Ciclo di vita del Pneumatico vuol dire minor impatto ambientale per il ridotto smaltimento dei pneumatici usurati. S.G. —Certo. Si riduce lo smaltimento, si ricostruisce più volte il prodotto e si riciclano i materiali in modo da inquinare sempre meno. Stefano Gardini Direttore Marketing Business Unit PIrelli Truck Cosa vuol dire “green performance” per i pneumatici truck? Come si declina la strategia “verde” del Piano Triennale Pirelli nel settore dei prodotti per usi industriali? Stefano Gardini —La crisi continua a farsi sentire. E noi rispondiamo con nuovi prodotti e nuovi servizi, tutti pensati e realizzati in chiave di sostenibilità ambientale: lunga durata, ridottissimo inquinamento, diminuizione dei consumi di carburante da parte dei veicoli che montano i nostri pneumatici. Un circolo virtuoso, insomma, tra qualità e responsabilità verso l’ambiente. Non uno slogan, ma una concreta pratica industriale. Partiamo dai nuovi prodotti. Il pneumatico R:01, presentato a Bologna, ai clienti Pirelli di tutta Europa. Quali sono le sue caratteristiche? S.G. —La durabilità, cioè un ciclo di vita del pneumatico più lungo, che si manifesta in due aspetti: il primo, un maggior numero di chilometri percorribili dal pneumatico nuovo, con un abbattimento dei costi di esercizio per i proprietari dei veicoli che lo montano; il secondo riguarda la ricostruzione. Le nostre carcasse sono studiate e costruite per rendere più efficace l’utilizzo di nuove fasce battistrada, anche in questo caso per dare il massimo in termini di efficienza e sicurezza. La ricerca di nuovi materiali, le tecnologie di costruzione, l’attenzione per la sintesi tra sicurezza e affidabilità in tutte le condizioni d’uso sono, anche per il nuovo R:01, delle linee guida produttive che continuano a ispirare il lavoro di Pirelli. Basso inquinamento ambientale, ma anche ridotto inquinamento acustico; sia per il pneumatico nuovo che per quello ricostruito? S.G. —Certo! Le mescole con cui sono fatti i nuovi pneumatici non contengono olii altamente aromatici e sono pensate per ridurre al minimo il rilascio di pulviscolo nell’aria. E per la ricostruzione delle nuove fasce battistrada, si seguono criteri analoghi. Anche in termini di rumorosità, seguiamo criteri costruttivi molto severi, anticipando già adesso le prescrizioni Ue sul “noise” che entreranno in vigore nel 2012. Il consumo responsabile è una regola per Pirelli. E per i partners, i ricostruttori? S.G. —Abbiamo messo in funzione un sistema di certificazioni sulla qualità dei processi e dei prodotti ricostruiti dai nostri partners industriali, attenti come noi alla qualità e alla sostenibilità. La marca Pirelli diventa quindi una sorta di sigillo di garanzia. E la nuova gamma di battistrada “Novateck”, garantiti da Pirelli e dai suoi partners, ne sono la conferma. Oltre ai prodotti, ci sono nuovi servizi. Quali? S.G. —Vogliamo modernizzare la nostra offerta non solo con una nuova gamma di prodotti e con un nuovo sistema di ricostruzione, ma anche con una serie di servizi ad alto valore aggiunto ai clienti finali. A partire dal CQ24 International, il nostro servizio di assistenza su strada 7/24 che copre i bisogni delle flotte sia a livello nazionale che internazionale. E dal punto di vista finanziario, abbiamo messo in piedi, d’intesa con una delle più grandi strutture bancarie europee, un sistema per garantire credito a costi competitivi. Un vantaggio competitivo che possiamo dedicare non solo ai dealer Pirelli, ma anche alle flotte di autoveicoli che vogliono rinnovare il loro parco pneumatici, con prodotti a basso impatto ambientale e a basso consumo, come appunto il nuovo Regional Serie 01. Pirelli Truck, insomma, ha affrontato questo momento di stallo dell’economia mondiale accelelerando tutti i processi di innovazione, migliorando la competitività e permettendo quindi ai propri Clienti di cogliere sin dall’inizio, tutte le opportunità che deriveranno dalla prossima ripresa. 4 Il magazine dei professionisti del trasporto 5 No. 2 SETTEMBRE 2009 Sommario in evidenza Miglioramento continuo per sicurezza e risparmio servizi L’assistenza pneumatici parla la lingua del trasporto Pirelli Eco Technology I filtri antiparticolato per un’aria “di qualità” PagINa 6 PagINa 8 16 PagINa PagINa 12 Il pneumatico sotto esame In Islanda con: I 19 10 PagINa Scheda tecnica PagINa Nuovo Regional Serie 01 Regional01: un pneumatico rivoluzionario PagINa 15 l blocco gigante di ghiaccio color del cielo che improvvisamente decide di lasciare la laguna di Jökulsárlón, navigando verso il mare poco lontano, e allora si ribalta, s’incaglia, s’imbizzarrisce, sbatte contro altri iceberg caduti dal ghiacciaio. Lo squarcio di sole che, una mattina, dopo una notte di pioggia torrenziale, fa luccicare le colonne di basalto nero a Reynir, appena dietro a Vík, mentre le pecore corrono per la gioia sui prati in riva al mare, sintesi perfetta di armonia nordica. La sensazione strana di essere tornati indietro nel tempo, passeggiando per i campi vulcanici di Námafjell e di Krafla, vicino al lago Myvatn, dove le pozze di fango gorgogliano imperterrite da chissà quante migliaia di anni, sbuffi di vapore sospirano intermittenti, mentre colate di lava stanno ancora raffreddandosi dall’ultima eruzione, giusto qualche anno fa. Si potrebbe andare avanti per molte righe, a ricordare i momenti più belli di un viaggio in Islanda. E diventa difficile consigliare un itinerario che includa il meglio dell’isola: troppe le variabili in gioco, troppi i gusti personali. Certo, la costa sud, con la calotta del Vatnajökull che PagINa 20 PagINa 22 novateck Qualità per tutte le vite del pneumatico truck dialoga con i lettori FAQ una storia di successso Quarant’anni di attività della Clinica Mobile SBK theCal 1973 domina la strada per chilometri, le lingue di ghiaccio che scendono quasi a toccare il mare, le cascate appena al di là della strada, gli infiniti deserti di pietra solcati dal vento, è davvero irrinunciabile. E non si può mancare neppure l’area del lago Myvatn, tra coni vulcanici, sorgenti sulfuree e migliaia di uccelli, vera e propria lezione di geologia all’aria aperta, scenario da alba dei tempi. Che cosa dire poi del cosiddetto circolo d’oro, che riunisce il famoso Geysir padre di tutti i geyser, l’immensa cascata Gullfoss, il parco di Thingvellir, sede del primo parlamento democratico del mondo? Non si può proprio perderli. Però, se avete qualche giorno di tempo in più, oltre a tutto questo, concedetevi il piacere della scoperta, provate a farvi ingolosire da rotte meno consuete. I Fiordi occidentali, per esempio, non vedono che qualche turista all’anno, ma meriterebbero un viaggio solo loro, tanto sono impervi, isolati, splendidamente incontaminati. L’interno dell’isola è difficilmente accessibile senza un fuoristrada, ma chi si avventura nell’enorme e desolatissima caldera dell’Askja sostiene di non aver mai visto nulla di più esaltante al mondo. An- che la penisola dello Snæfellsness rimane meno battuta, chissa perché, è così facile da raggiungere, le volpi artiche attraversano la strada, le spiagge sono rosa, gialle e nere, dominate dal vulcanoghiacciaio dove inizia “Viaggio al centro della Terra”. Islanda: lava e neve, origine e essenza. L’aveva già capito Jules Verne. Da Qui Touring, il mensile di turismo dei soci del Touring Club Italiano. Info: www.touringclub.it 6 Il magazine dei professionisti del trasporto 7 No. 2 SETTEMBRE 2009 in evidenza Miglioramento continuo per sicurezza e risparmio Intervista a Elio Catania, presidente e amministratore delegato dell’Azienda Trasporti Municipale di Milano. Obiettivo: il trasporto ecosostenibile di Maura Corinaldesi Presidente, Atm gestisce il trasporto pubblico a Milano e in 91 comuni della provincia, servendo oltre 3 milioni di abitanti. Una rete di superficie lunga 1.441 chilometri e per un totale di 2.902 veicoli. Quali sono le principali sfide che Atm deve affrontare? Elio Catania —La sfida è migliorare sempre: riuscire a dare a Milano un servizio di trasporto pubblico all’altezza della città facendo i conti, da un lato, con un evidente ritardo strutturale e, dall’altro, con l’ormai prossimo appuntamento per l’Expo. Per sopperire agli anni di mancati investimenti abbiamo invertito la rotta e messo in atto un significativo piano per il rinnovo di mezzi e impianti: nel prossimo triennio, con l’investimento di 800 milioni di euro, metteremo in circolazione oltre 700 nuovi mezzi, tra cui 40 treni. In metropolitana non arrivavano nuovi convogli da oltre 30 anni. Ma non basta: a fronte di una domanda che cresce (sono 650 milioni i passeggeri trasportati nel 2008, 30 milioni in più rispetto al 2007) e di aspettative che aumentano, il trasporto pubblico continua a dovere fare i conti con il traffico privato: ad oggi solo il 7 per cento della rete Atm può contare su corsie riservate. Quali sono le problematiche principali da affrontare per una gestione efficiente rispettando al contempo le normative in materia ambientale? E.C. —Atm, da sempre, ha fatto le sue scelte nell’ottica della salvaguardia dell’ambiente: non solo ci atteniamo strettamente alle normative vigenti, ma spesso le anticipiamo. Milano può vantare il primato, in Italia e in Europa, del maggior numero di posti offerti per abitante dal servizio di trasporto pubblico e con ener- gia “pulita”, ovvero elettrica. E gli “Ecobus” – nell’ultimo anno ne sono entrati in circolazione oltre 100 – hanno emissioni più basse degli Euro 5. In più, nel rinnovo dei treni in esercizio è compresa l’installazione dei convertitori elettronici: a progetto ultimato avremmo un risparmio di circa 11 milioni di kW all’anno. La tecnologia consente di migliorare anche il trasporto di superficie: i nuovi filobus Van Hool con supercapacitori, in grado di accumulare l’energia e riutilizzarla, permetteranno un risparmio circa 1.300.000 kW all’anno. Ma non va dimenticato il fattore più importante, quello umano: con i corsi di “Economy Drive” abbiamo mandato i nostri istruttori a scuola di guida con la rivista Quattroruote sul circuito di Vairano e stimiamo di poter risparmiare il 5 per cento sul consumo di carburante: circa 1 milione e 500mila euro risparmiati all’anno. È un approccio al trasporto che affronta in modo consapevole la necessità di mettere in circolazione i mezzi gestendo i consumi in maniera responsabile. E non potrebbe essere altrimenti: la congiuntura economica sta spingendo sempre più persone ad abbandonare l’auto per i mezzi pubblici. Ecobus a Milano In circolazione oltre 100 Ecobus con emissioni più basse degli Euro 5 Anche noi, però, dobbiamo fare i conti con l’aumento del costo dell’energia e dei carburanti: per fare andare i mezzi spendiamo circa 80 milioni di euro all’anno, corrispondenti all’11 per cento del nostro bilancio. Numeri che ci obbligano ad avere un piano per il risparmio energetico: l’obiettivo è ridurre del 7,5 per cento dei consumi entro il 2010 investendo su nuovi mezzi ma non solo. Dal 1931, data di nascita di Atm, ad oggi l’azienda ha ampliato le sue attività sia nell’ambito dei trasporti che nel settore commerciale e per il tempo libero. Quali sono le ultime novità in tema di mobilità sostenibile? E.C. —Bikemi, il bike sharing milanese, è stato il successo dell’anno: già 10mila iscritti a fine giugno sono il sintomo del fatto che è in atto un cambiamento sostanziale nelle abitudini delle persone verso una nuova mobilità veramente integrata e sostenibile. Intanto stiamo investendo anche sul car sharing: l’accordo con Legambiente ci ha permesso di offrire alla città, anche per le auto condivise, il servizio più ampio a livello nazionale con oltre 100 auto e 60 parcheggi. Su cosa punta Atm per garantire ai propri utenti qualità e sicurezza? E.C. —Punto di partenza è il cliente, con le sue esigenze.Le analisi di customer satisfaction ci mostrano che il cliente chiede puntualità, comfort, sicurezza, pulizia e informazione. Quindi raddoppio del personale di controllo e nuove telecamere – sia in superficie e che in metropolitana – e nuovi standard di pulizia. Abbiamo inventato le “Squadre di Pulizia Mobile”, addetti che intervengono direttamente a bordo per rendere più confortevole il viaggio. E poi informazione: tutto rivisto e migliorato, dalle pensiline al sito web, al nuovissimo progetto del Tg tutto “Made in Atm”. Perché oggi viaggiare informati fa veramente la differenza nel livello di qualità offerto alla città. Cosa significa Expo2015 per Atm, quali progetti ci sono in campo? E.C. —Oltre agli investimenti già messi in atto per il triennio 2009 – 2011, la vera sfida per Atm è arrivare all’appuntamento con il 2015 facendo di Milano una “Smart city”. Ovvero una città in grado di gestire in maniere integrata e intelligente i flussi di traffico. Per farlo occorre mettere in “ L’obiettivo è ridurre del 7,5% i consumi entro il 2010 investendo su nuovi mezzi e corsi di “economy drive” ” Elio Catania Presidente e amministratore delegato ATM piedi una nuova piattaforma centralizzata che gestisca: mobilità integrata (bus, tram e metro; shuttle; car sharing, bike sharing; parcheggi e sosta); viabilità “intelligente” (corsie riservate, telecamere di controllo e semafori intelligenti); controllo adattivo della flotta (superficie, metrò e viabilità); infotraffico (Atm Tg; multiple display; sms/mobile; web 2.0) e “smart pay” (tecnologia NFC, mobile ticketing, smart card e web). Abbiamo già cominciato: con il nuovo sito web siamo in grado di offrire la possibilità di abbonarsi on line e stiamo sperimentando un servizio evoluto di Mobile Ticketing. Grazie alla tecnologia radio a corto raggio NFC (Near Field Communication) i passeggeri potranno usare il telefonino al posto del biglietto: avvicinandolo – anche spento – ai tornelli. No. 2 — Settembre 2009 Magazine europeo trimestrale del Gruppo Pirelli Registrazione Tribunale di Milano n° 210 del 29.04.2009 www.pirelli.com 84 linee per 1498 veicoli che a partire da quest’anno e per i prossimi 3 saranno equipaggiati con pneumatici Pirelli MC85 e CT40 specifici per bus urbani. Due aziende milanesi che entrano in sinergia… E.C. —Atm, da sempre, ha alle sue spalle una filiera industriale che l’aiuta a svilupparsi: imprese che fanno innovazione e che ci permettono di realizzare quel miglioramento continuo che i passeggeri ci chiedono. L’accordo con Pirelli è l’ulteriore conferma di questa tendenza: di come la collaborazione tra le eccellenze italiane sia, ancora di più in questo momento, la vera risposta allo sviluppo del Paese. Pubblicato da Pirelli & C. S.p.A. Direzione Affari Istituzionali e Relazioni Esterne Direttore responsabile Antonio Calabrò Coordinamento editoriale Alessia Magistroni Redazione Maura Corinaldesi Email [email protected] Ufficio editoriale Via G. Negri, 10 – Milano, Italia Editore testi in inglese Intrawelt servizi linguistici Grafica Leftloft – www.leftloft.com Stampa Arti Grafiche Mario Bazzi S.p.A. www.bazzi.it 8 Il magazine dei professionisti del trasporto 9 No. 2 SETTEMBRE 2009 CQ24 International in pillole CQ24 International è un investimento in sicurezza e garanzia di continuità operativa del mezzo. Senza compromessi: Pirelli ha scelto le migliori competenze per la gestione di CQ24 International. La flotta può contare sui partner Pirelli più efficienti per trasformare un possibile problema in certezza di soluzione. SERVIZI: – richiesta di assistenza dell’Autista tramite numero unico sulla Service Card; – accoglienza della Centrale Emergenze in lingua nazionale (operatore madrelingua); – intervento per montaggio nuovo pneumatico o ruota di scorta; – registrazione in tempo reale di tutte le fasi dell’intervento su sito web e tramite e-mail alla Flotta; – fatturazione da Centrale Operativa alla Flotta su listino prezzi europeo; CQ24 26-09-2008 12:17 Pagina 3 – nessuna documentazione cartacea, gestione totale on line (dal pagamento quote alla fatturazione); – archivio interventi consultabile dalla Flotta su sito web dedicato; servizi – conferma presa in carico dalla Centrale; L’assistenza pneumatici parla la lingua del trasporto CQ24 International: con una semplice telefonata si attiva l’intervento più idoneo a ripristinare la piena mobilità del mezzo di Luca Pisciotta L’ attenzione Pirelli al mondo del trasporto va oltre la progettazione e lo sviluppo di coperture affidabili, adatte ad ogni tipologia di impiego e capaci di garantire l’investimento ottimale per la flotta. Il nuovo servizio di assistenza su strada CQ24 International, ad esempio, rappresenta la soluzione più innovativa per le necessità delle Flotte di trasporti che operano sul lungo raggio e su tratte internazionali. Chiunque si occupi di trasporti e logistica, infatti, conosce bene quali siano le complicazioni, le seccature e le implicazioni economiche spesso derivanti dallo stop forzato di un mezzo in Su tutto il territorio europeo, 365 giorni all’anno, CQ24 International garantisce la soluzione al problema in maniera rapida ed efficiente viaggio. Su tutto il territorio europeo, in caso di danni ai pneumatici, CQ24 International garantisce la soluzione del problema in maniera rapida ed efficiente, per qualsiasi tipo di danno, ovunque si trovi il veicolo, a qualsiasi ora del giorno e della notte, 365 giorni l’anno. Con una semplice chiamata si attiva l’intervento più idoneo a ripristinare la piena mobilità del mezzo. Insomma, un servizio concreto per restituire mobilità al veicolo bloccato nel minor tempo possibile, tramite un service van che si reca sul posto o, se possibile, presso il Dealer Pirelli più vicino. CQ24 International è attivo in tutta Europa, ex Repubbliche Sovietiche incluse, e si avvale di una tra le più organizzate centrali operative per le emergenze: – immediata indicazione orario di arrivo assistenza stimato, via sms (all’Autista) ed e–mail (alla Flotta); – invio Service Van sul luogo del fermo (o supporto a distanza per raggiungere l’officina più vicina se possibile); – committment all’arrivo sul posto entro massimo 2 ore; L’assistenza pneumatici che si muove con la flotta. Ovunque. – un unico numero telefonico europeo, valido ovunque; – un network di oltre 5.000 gommisti, tra Dealer Pirelli e affiliati, in grado di coprire la totalità delle strade europee; – operatori madrelingua, per gestire contatti personalizzati in ben 16 lingue; – sistemi informativi evoluti, dal posizionamento del veicolo all’identificazione dell’assistenza più vicina, fino alla trasmissione delle informazioni all’autista tramite sms. Per la Flotta, dotare il parco veicoli dell’assistenza CQ24 International Pirelli significa pianificare a priori tutte le attività incerte derivanti – condivisione foglio di lavoro da parte dell’Autista. da un inconveniente ai pneumatici: costi, procedure di gestione, controlli, archiviazione della documentazione. Pirelli CQ24 International non lascia spazio a dubbi, a cominciare dal listino prezzi praticato alla Flotta: unico, trasparente, valido in tutta Europa. E poi ancora: risposta dell’operatore nella lingua dell’autista che richiede l’intervento, messaggistica sempre comprensibile, report immediato via web, dichiarazione concordata del buon esito dell’intervento. La Flotta viene dotata di una o più utenze di accesso al sito http://cq24.pirellityre.com, dal quale può monitorare in tempo reale l’intero processo di intervento e gestire il parco veicoli inclusi nonché lo storico delle operazioni effettuate sui veicoli stessi. CQ24 International, in alcuni mercati, è affiancato da soluzioni specifiche studiate per l’assistenza alle flotte locali che operano sul solo territorio domestico, come CQ24 España, CQ24 UK e CQ24 Italia. Il sistema di assistenza CQ24, insomma, è pensato per garantire elevati standard qualitativi in tutta Europa: un servizio sempre all’altezza delle aspettative per supportare ovunque l’attività della Flotta, ed una opportunità di Business aggiuntiva per i migliori Dealer del Network Pirelli. 10 Il magazine dei professionisti del trasporto Pirelli Eco Technology SILENZIATORE SOSTITUTIVO I filtri antiparticolato per un’aria “di qualità” La soluzione Pirelli per il trasporto sostenibile in grado di ridurre le emissioni nocive, interessa sempre di più le amministrazioni pubbliche europee di Chiara Medoro D iffondere e consolidare la “cultura del trasporto sostenibile” è, da dieci anni a questa parte, l’obiettivo di cui si fa portavoce Bruno Tronchetti Provera, amministratore delegato di Pirelli Eco Technology, in occasione dei maggiori convegni mondiali sulle emissioni di particolato (www.pirelliecotechnology.com/events). La società del Gruppo Pirelli, infatti, da anni sviluppa e commercializza filtri antiparticolato in grado di ridurre le emissioni di PM dei veicoli commerciali diesel di vecchia immatricolazione, permettendo così a veicoli Euro 0,1,2,3 di raggiungere livelli di PM equivalenti ai più moderni Euro4/5, in ottemperanza alle norme europee che prevedono stringenti limiti sulla presenza d’inquinanti nell’area. 11 No. 2 SETTEMBRE 2009 L'obiettivo è diffondere e consolidare “la cultura del trasporto sostenibile” Ma come si può vedere nella cartina di rilevazione del PM nell’aria, la situazione non è positiva, specialmente nelle aree di pianura a bacino (Pianura Padana, Paesi Bassi e Londra. Dati IUP Heidelberg). “Per contrastare questa situazione, la nuova normativa europea Euro 5 sul livello di emissioni dei veicoli, in vigore dal 2010, e il successivo standard Euro 6, imporranno limiti sempre più forti alle emissioni di particolato da parte di auto, camion e bus. A questi vincoli, alcune città come Londra, Milano e Stoccarda stanno affiancando soluzioni anti-inquinamento come le Low Emission Zones (LEZ), aree nelle quali è possibile circolare liberamente e gratuitamente solo se si rispettano determinati standard di emissioni. Per non superare i nuovi parametri sarà indispensabile, per i veicoli diesel, dotarsi di filtri antiparticolato, cioè apparati che sostituiscono la marmitta tradizionale e che sono in grado di ridurre in modo significativo le emissioni di particolato, riportandole ai livelli consentiti” sostiene Bruno Tronchetti Provera. I Pirelli Feelpure TM, frutto della ricerca tecnologica Pirelli, costituiscono dunque una concreta alternativa all’acquisto di un veicolo nuovo. Ed è proprio la consapevolezza dell’importanza della ricerca per lo sviluppo di prodotti competitivi idonei a creare un sistema di trasporto ecosostenibile, alla base della mission di Pirelli Eco Technology che da anni coltiva partnership con i maggiori centri di ricerca tecnologica e sponsorizza le associazioni che lavorano per la salvaguardia dell’ambiente. “C’è uno stretto collegamento tra la qualità dell’aria che respiriamo e le emissioni di particolato, il cosiddetto PM, prodotte dalla combustione nei motori. Secondo gli studi più recenti, proprio i trasporti, insieme al riscaldamento domestico durante l’inverno, sono una delle cause principali delle emissioni del PM, soprattutto delle polveri fini, quelle più pericolose per la salute. In Lombardia (Italia) si stima che il 30% delle emissioni di PM dipenda dal trasporto su strada. L’alta presenza di particolato nell’aria favorisce la diffusione di malattie respiratorie e cardiache, con danni alla salute dei cittadini e notevoli costi di sistema” continua Bruno Tronchetti Provera. “Il tema della qualità dell’aria – specifica l’AD di Pirelli Eco Technology – riguarda ormai tutte le principali città del mondo, caratterizzate da un notevole traffico. Stiamo riscontrando, in Italia così come in Europa e in altri paesi, una crescente attenzione da parte delle am- Alloggiato in una marmitta progettata per sostituire il silenziatore originale senza rendere necessarie modifiche al veicolo, è costituito da: PM −90% Riduzione del nanoparticolato di oltre il 90% e del 99% il numero di nanoparticelle – filtro in carburo di silicio (SiC), che offre caratteristiche uniche di resistenza al calore e agli sbalzi termici, attraverso la quale i gas di scarico vengono filtrati, racchiuso in un apposito canning in acciaio inox – fondelli d'entrata e d'uscita dei gas di scarico (nel caso di sistema con rigenerazione assistita, il fondello d'entrata è provvisto delle apposite sedi per il montaggio delle candelette ad incandescenza) – guarnizioni di tenuta interposte tra il filtro e i fondelli – v–clamps di bloccaggio Per non superare i nuovi parametri sarà indispensabile, per i veicoli diesel, dotarsi di filtri antiparticolato ministrazioni pubbliche verso provvedimenti e tecnologie in grado di ridurre le emissioni nocive”. Interesse che si riflette sulla tecnologia Feelpure TM di Pirelli Eco Technology, già adottata, oltre che in Italia, anche in UK, nell’ambito del LEZ (Low Emission Zone) di Londra, in Olanda, Svizzera, Germania e Scandinavia. L’ultimo accordo in ordine di tempo è di maggio e ha visto Pirelli Eco Technology sottoscrivere un Protocollo di intesa voluto da Pirelli e dai Ministeri dei Trasporti e dell’Ambiente portoghesi per la sperimentazione dei filtri antiparticolato Feelpure sui mezzi pubblici di Lisbona e Oporto. “Con questa soluzione – conclude Bruno Tronchetti Provera – vogliamo dimostrare che oggi le tecnologie possono essere utilizzate al servizio dell’ambiente e della qualità delle nostre vite”. Tra i prossimi obiettivi di Pirelli Eco Technology arriva una conferma, la Cina, dove l’azienda è presente da un anno con una sperimentazione su pullman urbani. Qui i filtri base prodotti in Romania, verranno assemblati con la marmitta e il sistema digitale di controllo del retrofit, rendendo la Cina la base per l’intero far–East. NO² −50% Riduzione del biossido di azoto di almeno il 50% Cartina di rilevazione del PM Pianura Padana, Paesi Bassi e Londra sono le aree con i maggiori tassi di inquinamento atmosferico. Dati IUP Heidelberg. 12 Il magazine dei professionisti del trasporto 13 No. 2 SETTEMBRE 2009 prodotto Regional 01: un pneumatico rivoluzionario Obiettivo: raddoppiare le vendite di prodotti verdi a minor consumo di carburante che consentono una riduzione delle emissioni di CO2 di Maura Corinaldesi “I nizia un nuovo percorso per Pirelli nel business dei pneumatici per mezzi pesanti”, ha esordito così Francesco Gori, amministratore delegato di Pirelli Tyre, dinanzi ai 350 giornalisti internazionali, dealers e clienti giunti a Palazzo Albergati (Bologna, 19 maggio 2009) per il lancio dei nuovi FR:01 e TR:01. A tale dichiarazione, è seguita una comunicazione di intenti: “Ci siamo dati come obbiettivo raddoppiare le vendite di prodotti “verdi”, prodotti che consentono un minor consu- mo di carburante e, coseguentemente, una minore emissione di CO2, passando dal 20 al 40%” ha continuato Gori affermando che c’è spazio per crescere e che questo richiede, ovviamente, prodotti innovativi e competitivi e qualità. “Una strada faticosa e impegnativa che insieme ai nostri clienti vogliamo continuare a percorrere con successo” ha concluso l’ad di Pirelli Tyre. L’impegno e gli sforzi dei ricercatori e degli ingegneri di Pirelli hanno permesso di realizzare un pneumatico rivoluzionario. “Il nuovo Regional, infatti, è capace di coniugare due punti di vista che fino Caratteristiche tecniche del nuovo Regional Riduzione dei costi di gestione, rispetto delle norme in materia ambientale, affidabilità e sicurezza sono obiettivi ancora più ambiziosi se applicati all’ambito truck molto più orientato alla concretezza, dove il rispetto dei tempi di cosegna della merce riveste un’importanza cruciale. Pensiamo alla catena del fresco e alle perdite che possono procurare ritardi nella consegna di determinati prodotti. Affidabilità e sicurezza, dunque, diventano fattori importantissimi sulla base dei quali effettuare scelte d’acquisto. Il segmento Regional si colloca a metà strada fra l’H (highway) e il G (on/off road), incorporandone tutte le innovazioni e le caratteristiche di elevata resa chilometrica e ricostruibilità, con un risparmio dei costi di gestione e di tutela ambientale. Economicamente molto importante per le flotte è l’aspetto della ricostruzione ovvero l’applicazione di una nuova fascia battistrada prestampata, dopo una fase di lavorazione di ripulitura e di riparazione del pneumatico usurato. Le fasce vengono applicate e attraverso un riscaldamento della copertura a temperature tali da non compromettere la carcassa affaticata, se ne garantisce una perfetta tenuta e resistenza. Importante per questo processo è l’utilizzo di fasce di lunghezza opportuna tale da non fare evidenziare irregolarità nella zona della giunta fascia, garantendo quindi la continuità del disegno battistrada. La nuova serie 01 consente di aggiungere una vita ricostruita in più rispetto al vecchio prodotto questo grazie anche alle nuove mescole studiate da Pirelli, per la realizzazione delle fasce prestampate. Contemporaneamente alla commercializzazione del a poco tempo fa sembravano inconciliabili: le severe norme in materia dell’ambiente e il fabbisogno dei clienti” ha spiegato Alessandro Ascanelli, direttore Ricerca&Sviluppo Business Unit Truck. Esigenze ancora più diverse nell’ambito truck, più orientato alla concretezza, dove la divergenza tra la legge e i bisogni degli utilizzatori appariva difficilmente colmabile. Uno studio e una sperimentazione particolarmente importanti, hanno permesso di giungere all’evoluzione della Serie 01 che riassume nel concetto “Ecoimpact” impresso sul fianco, tutti i benefici capaci di Alessandro Ascanelli nuovo prodotto, Pirelli ha quindi studiato una serie di fasce prestampate per la ricostruzione ad hoc per ogni misura disponibile del nuovo Regional, garantendo così la realizzazione di pneumatici ricostruiti di aspetto pari al nuovo prodotto. Ma il contenimento dei costi di gestione passa anche attraverso un abbassamento del livello di isteresi del nuovo pneumatico. L’isteresi dei materiali, comporta un assorbimento di energia da parte della gomma che si trasforma in calore. Le mescole del nuovo Regional, invece, abbassando la capacità isteretica del pneumatico, riducono il dispendio di energia e quindi il consumo di carburante necessario al rotolamento dei pneumatici. Il grado di isteresi di una copertura è rappresentato dal coefficiente di Rolling Resistance. La riduzione dei costi di gestione e dei consumi evidenziata dalla nuova linea Regional 01 è quindi dovuta all’effetto combinato di riduzione della rolling resistance sia del pneumatico direzionale FR01 che di quello trattivo TR01, ovvero al minore impatto delle forze generate dal rotolamento dei pneumatici che si oppongono all’avanzamento del veicolo. Infine, la nuova linea 01 assicura un maggior comfort plastico e acustico grazie ad un disegno battistrada con una maggiore capacità di assorbimento delle asperità, e soprattutto grazie all’ottimizzazione della sfasatura della sequenza passi del disegno battistrada trattivo che riesce a minimizzare l’impatto sonoro dei tasselli fino a dimezzare la sensazione sonora percepita. Questo consente al nuovo prodotto di rispettare già da adesso i nuovi limiti normativi Europei sul rumore che entreranno in vigore dal 2012. 14 Il magazine dei professionisti del trasporto 15 No. 2 SETTEMBRE 2009 SCHEDA TECNICA Il pneumatico sotto esame Andrea De Adamich, ex pilota automobilistico, oggi conduttore televisivo, ha illustrato i test più significativi a cui vengono sottoposti i pneumatici per veicoli industriali di Fabio Montanaro Elevato chilometraggio, ricostruibilità, risparmio di carburante e bassa rumorosità le caratteristiche del nuovo Regional Serie 01 di soddisfare tanto le richieste degli utilizzatori finali, quanto i requisiti previsti dalle norme. Elevato chilometraggio, ricostruibilità, risparmio di carburante e bassa rumorosità sono le caratteristiche che permettono al nuovo Regional di massimizzare i risultati sia sul fronte dell’ecosostenibilità, che della riduzione dei costi di gestione per i clienti finali. Ciò è stato possibile grazie allo svilup- po di nuovi materiali e nuove strutture che hanno permesso, da un lato, di aumentare il numero di vite del pneumatico, e dall’altro, di minimizzarne l’impatto ambientale.“Dobbiamo essere in grado di proporre prodotti che siano sempre più ricostruibili, oltre che capaci di durare più della concorrenza in prima vita” ha dichiarato Andrea Pirondini, Senior Vice President della Business Unit Pirelli Truck, “prodotti in grado di percorrere oltre 350.000 chilometri, ricostruibili tre o più volte a seconda delle condizioni di impiego. Abbiamo fatto importanti passi avanti, ma il concetto di sostenibilità deve diventare uno dei driver primari della nostra attività di innovazione”. Il lancio del nuovo Regional Serie R:01 è proseguito il giorno successivo all’Autopromotec 09, la fiera internazionale dedicata all’attrezzature e ai prodotti per l’industria automotive, in scena al quartiere fieristico di Bologna fino al 24 maggio. Una fiera che ha registrato un record di presenze con 1420 aziende in esposizione provenienti da 47 paesi. Pirelli Tyre si è presentata all’evento internazionale con una gamma rinnovata in tutte le applicazioni (auto, moto e truck) e in tutti i segmenti grazie ai nuovi Cinturato P7, Angel ST e la nuova serie R:01. Il rinnovamento della gamma Pirelli Truck si completerà a settembre con l’arrivo di ST 01, un nuovo pneumatico da rimorchio sviluppato per massimizzare la durata, in termini di resa chilometrica e ricostruibilità, e ridurre i consumi di carburante. L’evento bolognese è stata l’occasione giusta per introdurre anche un pacchetto di nuovi servizi a supporto degli operatori: il Pirelli Retreading System, il rinnovato sistema Pirelli per la ricostruzione di pneumatici, l’assistenza su strada CQ24 International, e CrediTyre, il sistema di finanziamento dedicato a flotte e rivenditori. Infine, Antonio Calabrò, Direttore Affari Istituzionali e Relazione Esterne di Pirelli, ha presentato al pubblico Truck, il nuovo trimestrale del gruppo Pirelli, giunto al suo secondo numero, e dedicato al mondo del trasporto. Truck apre un canale di comunicazione fra l’azienda e gli users finali, per un aggiornamento e un approfondimento continuo circa sulle innovazioni di prodotto e le esigenze dei clienti. I pneumatici della Serie R:01 sono stati donati da Pirelli al sistema della Protezione Civile dell’Aquila per equipaggiare i mezzi di soccorso dei Vigili del Fuoco per i quali la robustezza e la resistenza delle coperture è indispensabile per garantire l’affidabilità del mezzo su strade disastrate. Dry Handling test Valuta il comportamento sull’asciutto. È una prova molto importante che si effettua su fondo stradale/autostradale misto per valutare: direzionalità e stabilità del veicolo; precisione e progressione nella traettoria; stabilità laterale, ovvero il recupero della direzionalità dopo uno scarto brusco (ad esempio una “S” molto rapida o un repentino cambio di corsia); comfort del pneumatico a marcia costante che si riflette sul comfort del guidatore. Noise test La normativa europea, per ottenere l’omologazione del pneumatico autocarro, impone la prova di rumorosità. Il test consiste in otto passaggi su pista, a una velocità aumentata progressivamente, con rilevazione esterna della rumorosità a motore spento, in modo da evitare interferenze nella rilevazione del dato. L’omologazione attuale è di 76 decibel, in futuro sarà di 73 decibel. Un abbattimento di soli 3 decibel della rumorosità, significa una sensazione dimezzata della rumorosità. Traction test La prova di trattività/trazione valuta la capacità di trazione di un pneumatico sull’asse motore trainante. Viene misurato il numero di slittamenti e pattinamenti del pneumatico sottoposto ad un tiro frenante costante, che permette di valutare questa capacità di trazione su fondo bagnato a coefficiente di aderenza costante e molto basso. Wet Handling test Valuta il comportamento del pneumatico sul bagnato. Sono 3 gli aspetti che vengono analizzati: 1) la tenuta: si valuta la velocità massima raggiungibile in curva ad appoggio costante; 2) la controllabilità, ovvero il comportamento del veicolo in condizioni di bagnato e in condizioni limite; 3) l’aderenza, con l’inserimento del sovrasterzo (perdita del retrotreno) o del sottosterzo (uscita di traettoria dell’avantreno). Wet Braking test Test di frenata sul bagnato, obbligatorio nei prossimi anni per ottenere l’omologazione del pneumatico da commercializzare in Europa, misura lo spazio di frenata su un rettilineo bagnato artificialmente con uno strato d’acqua a spessore costante, e lo si confronta con i dati acquisiti da un pneumatico definito standard che fa da riferimento per gli scostamenti di prestazione che serviranno poi per l’omologazione del pneumatico stesso. Glass Plate test Viene analizzata l’impronta che il pneumatico lascia passando su una lastra bagnata con il latte (aumentando così il contrasto con il nero del pneumatico) al fine di ottimizzare la capacità del pneumatico di espellere l’acqua lateralmente e longitudinalmente migliorando il disegno del battistrada. Tutto ciò si traduce in sicurezza e maggiore aderenza del pneumatico sull’asfalto. Tear Resistance Serve a misurare la capacità di resistenza alla lacerazione della mescola battistrada del pneumatico causata da percorrenze su fondi stradali particolarmente aggressivi (sassi, buche). Si misura il peso del pneumatico prima e dopo aver effettuato una serie di passaggi su percorso off road ricoperto di sassi tali da procurare lacerazioni sulla superficie del battistrada fino a provocarne anche il suo parziale distacco. 16 Il magazine dei professionisti del trasporto 17 No. 2 SETTEMBRE 2009 Q le richieste dei nostri clienti più esigenti. Le fasce Novateck – contrassegnate dalla scritta “Tread Design by Pirelli Tyre” – riproducono i disegni originali in modo tale che l’interazione tra disegno e carcassa resti inalterata anche dopo la ricostruzione. Ciò permette al prodotto ricostruito di mantenere un livello prestazionale e qualitativo assolutamente paragonabile al pneumatico nuovo. Inoltre i dati raccolti durante le numerose prove tecniche seguite direttamente dal dipartimento di Ricerca&Sviluppo garantiscono la perfetta compatibilità dimensionale tra le fasce Novateck e le carcasse Pirelli. ualità Pirelli identica per tutte le “vite” del pneumatico. È questo l’obiettivo di Pirelli Life Cycle Management, il sistema di ricostruzione Pirelli già disponibile per una gran parte della gamma attuale oltre che per tutti i nuovi prodotti delle serie R:01, H88, G88 e ST:01. Il sistema è concepito per valorizzare l’alta qualità della carcassa Pirelli ed è caratterizzato da tre elementi fondamentali: la qualità progettuale e produttiva del pneumatico, la rinnovata gamma di fasce Novateck e il network di ricostruttori selezionati. Qualità della carcassa Pirelli massimizza la ricostruibilità della carcassa partendo dalla qualità del progetto e dei materiali del pneumatico nuovo. La progettazione diventa un momento fondamentale per garantire l’integrità della carcassa durante le varie vite. Già nella fase di sviluppo della copertura, infatti, si tiene conto delle variabili che interverranno in tutto il ciclo di vita del pneumatico e che avranno un peso fondamentale nella resa del pneumatico ricostruito. Il pneumatico ricostruito mantiene un livello prestazione e qualitativo paragonabile al pneumatico nuovo Fasce Novateck Il sistema del ricostruito a freddo Pirelli prevede l’utilizzo delle rinnovate fasce Novateck, che coprono l’intera gamma dei nuovi prodotti Pirelli. La gamma copre tutti gli impieghi (Highway, Regional, City, On/Off) ed include in particolare i prodotti più recenti quali FR:01, TR:01, TH:88, e, in previsione del lancio del nuovo pneumatico da rimorchio Pirelli, anche la fascia del ST:01. La gamma ottimizzata di fasce Novateck con ben 36 larghezze raggruppate in 14 disegni sarà in grado di soddisfare tutte Il contenuto dei dati tecnici (raggio di raspatura consigliato, compatibilità larghezza fascia / misura carcassa Pirelli, ecc..) è illustrato nel manuale tecnico che verrà reso disponibile ai ricostruttori certificati Pirelli. Infine, le mescole delle fasce a composizione ottimizzata e differenziata per i vari impieghi garantiranno le migliori prestazioni del pneumatico ricostruito nelle varie condizioni di utilizzo. La Gamma Fasce Novateck Steer novateck Qualità per tutte le vite del pneumatico Pirelli Life Cycle Management: il sistema di ricostruzione concepito per valorizzare l’alta qualità della carcassa di Alain Versace Drive H Trailer / Semitrailer AMARANTO TH88 R FR:01 C MC85 AMARANTO G FG88 FH55 MC85 AMARANTO M+S AP05 TR:01 TH65 TR26 MC85 AMARANTO TG88 TH25 ST:01 ST:35 ST:01 ST:35 MC85 AMARANTO M+S AP05 AP05 18 Il magazine dei professionisti del trasporto 19 No. 2 SETTEMBRE 2009 Truck dialoga con i lettori Rete selezionata Pirelli attraverso un audit qualitativo seleziona e certifica un network di ricostruttori, ai quali viene affidato il compito di garantire che la qualità del pneumatico nuovo venga mantenuta inalterata nelle successive ricostruzioni. Il monitoraggio qualitativo interviene nella procedura di selezione delle carcasse ricostruibili dove vengono applicati criteri di selezione molto rigorosi, nei processi di controllo delle varie fasi di ricostruzione, e nella qualità e precisione dei macchinari utilizzati. In tal modo, si possono dare delle garanzie addizionali sul prodotto ricostruito presso la rete con fasce Novateck. L’audit qualitativo, oltre ad essere indispensabile per l’inserimento del ricostruttore nella rete certificata Pirelli verrà inoltre effettuato periodicamente dai nostri esperti del Dipartimento Qualità in modo da assicurare una qualità di ricostruzione costante nel tempo. Pirelli ha già selezionato 10 ricostruttori in Italia e 8 in Turchia, mentre è in fase di selezione nei mercati spagnolo e tedesco. FAQ Fascia Novateck Fascia battistrada in esposizione durante l’evento di lancio del nuovo Regional Una rubrica per rispondere alle domande sull'utilizzo e il mantenimento dei pneumatici nel settore dell'autotrasporto È possibile risalire alla data di fabbricazione di un pneumatico? È prevista una marcatura che fornisce la data di “nascita” del prodotto. Secondo le legislazioni vigenti, infatti, nella parte bassa del fianco del pneumatico, cioè quella più vicina al cerchio, deve essere presente una scritta alla fine di una serie di codici, composta da quattro numeri (per pneumatici costruiti dopo il 2000), le prime due posizioni indicano la settimana di fabbricazione mentre le ultime due l’anno. Così se troviamo il numero 2009 la data di produzione risulta essere la 20° settimana dell’anno 2009. Osservando il battistrada dei pneumatici per rimorchi/semirimorchi per impiego stradale ho notato che si tratta sempre di disegni con incavi longitudinali (rigati), esiste una motivazione tecnica ? L’impiego su rimorchio/semirimorchio richiede prestazioni differenti rispetto ai prodotti montati su asse sterzante o motore di un veicolo industriale. Per questo motivo, esiste la tendenza a produrre pneumatici dedicati sia per misura che per struttura.Il disegno battistrada ha caratteristiche specifiche ed è studiato per enfatizzare le prestazioni di resa chilometrica, tenuta laterale, regolarità d’usura, resistenza a rotolamento e frenata. Le condizioni più frequenti nell’impiego su rimorchio/semirimorchio sono in larga parte influenzate da forze laterali che provocano elevati sfregamenti con il terreno. I progettisti hanno così verificato che i disegni a incavi longitudinali sono il giusto compromesso per il raggiungimento degli obiettivi prestazionali. Dobbiamo tenere presente che il sistema trattore+semirimorchio o motrice+rimorchio è studiato in modo tale da avere una ripartizione della frenata che vede l’unità trainata frenare con leggero anticipo. Se si adottassero disegni a incavi trasversali, in caso di frenata con presenza di asperità (ad esempio, dislivello della sede stradale dovuto ad un tombino) il pneumatico troverebbe un appiglio che però rischierebbe di strappare il tassello. Sempre più frequentemente sul fianco dei pneumatici per veicoli industriali compare la scritta REGROOVABLE. Cosa significa? La scritta REGROOVABLE indica che il pneumatico è espressamente progettato per essere riscolpito. L’operazione di riscolpitura deve essere sempre eseguita da uno specialista e consiste nel ripristinare, in un pneumatico usurato, la funzionalità del disegno battistrada grazie all’intaglio degli incavi con una apposita attrezzatura. I costruttori di pneumatici forniscono istruzioni che indicano i valori raccomandati di larghezza della riscolpitura e spessore massimo di gomma da asportare dalla base dell’incavo. Naturalmente, i pneumatici che verranno sottoposti a questa operazione, dovranno essere preventivamente verificati. La riscolpitura non è consigliabile in caso di presenza di lacerazioni al battistrada, tagli e screpolature. L’attività di riscolpitura del battistrada permette, in tutta sicurezza, di poter sfruttare ulteriormente il potenziale di resa chilometrica del prodotto e in particolare nell’ impiego stradale, non compromette l’eventuale attività di ricostruzione. ◀◀ La data di nascita del prodotto La marcatura è composta da quattro numeri: i primi due indicano la settimana di fabbricazione, le ultime due cifre, invece, l’anno. Progettato per essere riscolpito Indicazione presente sul fianco del pneumatico riscolpibile Scrivi anche tu su Pirelli Truck Rete selezionata di ricostruttori La mappa mostra il network di ricostruttori selezionato e certificato da Pirelli in Italia e Turchia. In fase di selezione i mercati tedesco e spagnolo Q uesta rivista può crescere meglio grazie anche alla partecipazione di voi lettori. Vuoi rendere partecipe la redazio- ne delle tue esperienze di lavoro e di viaggio? Hai delle storie da raccontare? Vuoi informazioni sui prodotti Pirelli? Vuoi ricevere a casa la rivista? Scrivi a [email protected] o invia un fax al: + 39 02 6442 1680 20 Il magazine dei professionisti del trasporto 21 No. 2 SETTEMBRE 2009 una storia di successo Quarant’anni di attività della Clinica Mobile SBK Intervista al dott. Massimo Corbascio, chief medical della Clinica Mobile Superbike di Ilaria Casarin Dott. Corbascio, da quante persone è composto lo staff della Clinica Mobile della Superbike? Massimo Corbascio —Il team è composto da circa dodici persone: un chief medical che sono io, un Chief Medical della Direzione di Gara, responsabile della sicurezza in pista e del raccordo tra la Clinica Mobile e i sanitari locali, un ortopedico, quattro fisioterapisti, un tecnico di radiologia, un infermiere, tre autisti e il cuoco… importantissimo! Quali sono le attrezzature presenti? M.C. —La Clinica Mobile è attrezzata per fornire al pilota le cure minime per tornare a correre. Noi non trattiamo le grosse fratture o i grossi traumi, ma solo quelle lesioni che, una volta curate, permettono al pilota di tornare in pista. Dopo tanti anni di esperienza, infatti, ci siamo accorti che mandando in ospedale un pilota con una piccola frattura o una lieve lesione, lo condanniamo a perdere sia le prove che la gara. Il pilota, invece, ha bisogno di qualcuno che lo aiuti a tornare in pista il più presto possibile, che lo conosca e di cui si fidi. A tale scopo le attrezzature di cui dispone la Clinica Mobile sono: la radiologia, per diagnosticare le fratture; da dieci anni a questa parte, abbiamo incrementato la fisioterapia per aiutare il recupero a livello muscolare e tendineo; la strumentazione di primo intervento, per quelle medicazioni che al pronto soccorso non vengono effettuate abbastanza velocemente. Oggi i pronto soccorso sono più abituati alle grosse lesioni e sono bravissimi nell’assistere i traumatizzati gravi. Infine, tutto ciò che può servire per effettuare piccoli interventi. Dal momento dell’arrivo al circuito, quanto tempo è necessario per rendere operativa la Clinica Mobile? M.C. —Si arriva sul circuito martedì e per giovedì deve essere tutto pronto. Dunque, in due giorni tutto deve essere allestito e operante. Su che tipo di veicolo è allestita la Clinica Mobile? M.C. —Si tratta di un Reanault Premium 440, rimorchio Bertoletti per un totale di circa 35mq. I pneumatici, ovviamente, sono Pirelli! Che tipo di strada percorre e quanti chilometri all’anno percorre l’unità della clinica mobile del SBK? M.C. —Ci spostiamo prevalentemente in autostrada percorrendo una media di 30.000 km all’anno. Lei è testimone dell’evoluzione della sicurezza e della tecnologia nel mondo delle corse. Cos’è cambiato? M.C. —Dal 1971 lavoro nel mondo del motoclismo e le cose sono cambiate tanto. Innanzitutto, la creazione della Clinica Mobile negli anni ’70–’80 ha contribuito moltissimo a dare maggiori informazioni sulla sicurezza a tutte le aziende che ruotano intorno a questo sport. La “Dainese” per esempio, si è impegnata moltissimo con noi per realizzare guanti, protezioni e stivali più sicuri. Tutti hanno attinto informazioni utilissime dalla casistica che la Clinica Mobile ha raccolto. Stiamo parlando di una media di duemila prestazioni all’anno tra la Clinica Mobile della Superbike e quella del Moto GP, che equivalgono a 50-60 cadute a week end, con 250-300 fratture più o meno gravi all’anno. Abbiamo accumulato un’ esperienza tale da permetterci di far correre un pilota anche con una piccola frattura, se questi lo desidera. Per esempio Haga, lo scorso anno a Salt Lake City, ha corso con una frattura scomposta alla clavicola ed è riuscito a classificarsi sesto! Ma, cosa più importante, Haga è riuscito, grazie al nostro intervento, a superare la visita dei medici responsabili del circuito statunitense e quindi non rinunciare alla gara. Probabilmente uno dei momenti più difficili è quando occorre decidere se lasciare correre un pilota infortunato o fermarlo. Come lo affrontate? M.C. —Ovviamente affrontiamo questa decisione tenendo presente soprattutto la salute del pilota e considerando quelle che possono essere le conseguenze. La caduta di un pilota, infatti, può arrecare danni anche agli altri sportivi in gara. Clinica Mobile Superbike Allestita su un Renault Premium 440 gommato Pirelli Serie 01 A chi va imputata la responsabilità medica di tale decisione? M.C. —La decisione è nostra, ma la responsabilità legale è dei medici locali che devono dare l’ok finale sulla possibilità di correre del pilota. Tuttavia, dopo 40 anni di attività della Clinica Mobile, i medici locali sono piuttosto propensi ad avallare le nostre scelte, perché si fidano della nostra esperienza. I piloti come reagiscono dinanzi alla decisioni di tenerli fermi ai box? M.C. —I piloti accettano le decisioni della Clinica Mobile. Certo si lamentano un po’, ma poi sono ben consapevoli che scendere in pista in condizioni di salute non ottimali significa mettere in pericolo la propria incolumità e quella degli altri piloti. In giro per il mondo tutto l’anno per vegliare su questi “nuovi eroi”. Ce ne è uno a cui è particolarmente legato? M.C. —Sono legato a tutti i piloti indistintamente. Certo, sono arrivato in Superbike nel 1989 con un pilota che si chiama Giancarlo Falappa e lui mi è rimasto nel cuore. Progetti futuri? M.C. —Innanzitutto, sostituire la radiologia con l’ecografia che costa meno, è meno inquinante e permette, se utilizzata da un esperto del settore, di fare una diagnosi precisa e completa (fratture e lesioni interne) senza mandare il pilota in ospedale. Staff della Clinica Mobile SBK Il primo da destra è il dottor Massimo Corbascio. 22 The Cal La ragazza bionda conosce il fotografo Brian Duffy. È lì con lui, in quello studio di Londra, per fare il Calendario del ’73. Ma la ragazza bionda non conosce l’altra persona, che stà in un angolo e disegna su un album. Sente caldo, la ragazza. Un caldo che ti scioglie il latex addosso e poi te lo ridisegna, sfrontato. Il magazine dei professionisti del trasporto 1973 Come ti dominasse imprigionandoti nella gomma. Come tu fossi un manichino. E Allen Jones che disegna e Brian Duffy che scatta, e la ragazza bionda che non sa su che pagina del Calendario andrà quel suo profilo. Sa solo che –per la prossima foto– Allen e Duffy le indicano i fianchi. E sente Allen parlare di “androide”.
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